L'offerta formativa verticale IeFP. Indagine sui quarti anni e indicazioni per la riprogettazione dei percorsi formativi nella prospettiva delle filiere tecnologico professionali

Autore: 
Nicoli Dario - Salatin Arduino
Categoria pubblicazione: 
Progetti
Anno: 
2025
Numero pagine: 
125
Codice: 
978-88-31972-36-9
Anno 2025 NICOLI Dario e SALATIN Arduino L’offerta formativa verticale IeFP Indagine sui quarti anni e indicazioni per la riprogettazione dei percorsi formativi nella prospettiva delle filiere tecnologico professionali (a cura di) CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 1 05/11/25 07:41 © 2025 By Sede Nazionale del CNOS-FAP (Centro Nazionale Opere Salesiane - Formazione Aggiornamento Professionale) Via Appia Antica, 78 - 00179 Roma Tel.: 06 5107751 - Fax 06 5137028 E-mail: cnosfap.nazionale@cnos-fap.it –Sito: www.cnos-fap.it CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 2 05/11/25 07:41 3 SOMMARIO Presentazione dell’indagine.................................................................................................................. 5 Presentazione della ricerca................................................................................................................... 9 Sintesi del Report..................................................................................................................................... 11 Il quarto anno per il diploma professionale IeFP....................................................................... 15 Parte prima L’INDAGINE SUI QUARTI ANNI NELLA FONDAZIONE CNOS-FAP ETS I.S. Scopo ed obiettivi del questionario.................................................................................................. 19 Dati di base................................................................................................................................................. 20 Caratteristiche e dinamiche degli allievi........................................................................................ 24 Modello formativo................................................................................................................................... 26 Partnership territoriali............................................................................................................................. 29 Opinioni sulle priorità e sulle esigenze integrative dei percorsi.......................................... 31 Richieste rivolte alla Fondazione CNOS-FAP ETS................................................................... 36 Parte seconda I CINQUE CASI DI STUDIO Obiettivi e metodo della ricerca......................................................................................................... 39 Piemonte....................................................................................................................................................... 41 Lazio.............................................................................................................................................................. 49 Lombardia.................................................................................................................................................... 57 Veneto............................................................................................................................................................ 64 Friuli-Venezia Giulia............................................................................................................................... 74 Parte terza RIFLESSIONI SULL’INDAGINE ED I CASI DI STUDIO La sorpresa provocata dalla riforma 4+2....................................................................................... 83 Due modelli di quarto anno................................................................................................................. 86 Il dibattito interno sulla sperimentazione....................................................................................... 88 L’impatto della riforma sui due modelli di diploma quadriennale...................................... 90 Le soluzioni adottate nei percorsi sperimentali........................................................................... 93 Parte quarta INDICAZIONI PER LA RIPROGETTAZIONE DEI PERCORSI La questione dei requisiti di accesso dal diploma IeFP ai nuovi corsi ITS Academy... 97 Un paradigma dell’educazione al lavoro autenticamente Salesiano................................... 99 Un viaggio nei CFP della Fondazione CNOS-FAP ETS: più di una visita, un incontro educativo...................................................................................................................... 105 Bibliografia e sitografia................................................................................................................... 117 A llegato. Progetto integrativo quarti anni......................................................................... 119 CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 3 05/11/25 07:41 CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 4 05/11/25 07:41 5 Presentazione della indagine Nel Comunicato Stampa del 4 settembre 2025, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, afferma: La filiera tecnologico-professionale, ossia il cosiddetto 4+2, da sperimentale diventa ordinamentale ed entra a pieno titolo nel sistema nazionale di istruzione e formazione. La misura rafforza il collegamento tra Istituti tecnici e professionali (che arrivano al diploma in quattro anni e non più in cinque) e gli ITS Academy (due anni di eventuale specializzazione) delineando un percorso formativo capace di rispondere ai talenti degli studenti e ai fabbisogni del sistema produttivo, favorendo la ricerca e l’innovazione tecnologica. Ad oggi sono state coinvolte nella sperimentazione 280 istituzioni scolastiche, con 395 percorsi attivati (89 nell’istruzione professionale e 306 nell’istruzione tecnica). Il decreto stabilisce che i dirigenti scolastici, qualora sussistano le condizioni normative, proporranno al Ministero la candidatura per l’attivazione dei percorsi, garantendo così una programmazione tempestiva e un accesso regolare all’offerta formativa, al fianco dei percorsi quinquennali tradizionali. La norma alla quale fa riferimento il Ministro è il Decreto-Legge 127/2025: “A decorrere dall’anno scolastico 2026/2027, i percorsi della filiera tecnologico-professionale … rientrano nell’offerta formativa del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione …”. La riforma è stata introdotta con una fase di sperimentazione avviata nel 2023/2024. Il 7 dicembre 2023, infatti, è stato pubblicato il Decreto Ministeriale 240 concernente il progetto nazionale di sperimentazione relativo all’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale. Il decreto anticipava all’anno scolastico 2024/25 la possibilità di attivare, in via sperimentale, la filiera formativa tecnologico-professionale visto che il disegno di legge, avente il medesimo oggetto, e cioè la “Istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale e revisione della disciplina in materia di valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti”, era ancora in discussione al senato (Atto Senato n. 924). La sperimentazione è culminata, in questo breve arco di tempo, nella trasformazione della proposta in un modello ordinamentale che ha come protagonisti gli istituti tecnici e professionali i quali dovranno proporre, in presenza di una normativa favorevole, almeno un corso. Il quadro normativo prevede anche la creazione di reti (“campus”) che collegano Istituti tecnici, professionali, ITS Academy e Centri di Formazione Professionale (CFP). Le imprese saranno coinvolte CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 5 05/11/25 07:41 6 soprattutto nella definizione dei programmi formativi e nella didattica, attraverso la collaborazione con docenti esterni e l’offerta di stage e tirocini. In estrema sintesi possiamo affermare che la riforma del Ministro Valditara, detta anche “4+2”, prevede la trasformazione dei percorsi scolastici degli istituti tecnici e professionali da quinquennali a quadriennali, a cui segue un biennio di specializzazione (4+2) per l’acquisizione di competenze tecniche avanzate. L’obiettivo della riforma è creare una filiera professionalizzante più corta, ma con un biennio post-diploma presso gli ITS Academy. Più in particolare, al termine dei quattro anni, gli studenti potranno scegliere tra il mondo del lavoro, l’università o il biennio di specializzazione. In questo quadro normativo, infine, “le Regioni possono aderire alla filiera formativa tecnologico-professionale assicurando la programmazione dei percorsi della filiera medesima e ne definiscono le modalità realizzative” (art. 1, comma 1 della Legge 8 agosto 2024, n. 121). Anche con i soli pochi cenni è facile intuire che la riforma, come è formulata, riguardi soprattutto il sistema scolastico nei suoi indirizzi tecnici e professionali e lasci sullo sfondo il sistema formativo di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) di competenza regionale. Tuttavia, singole Regioni hanno avanzato, da subito, proposte per partecipare a questo processo coinvolgendo anche le istituzioni formative accreditate. La Fondazione CNOS-FAP ETS I.S. ha ritenuto di partecipare, sin dagli inizi, al processo di riforma attraverso studi e partecipando alle sperimentazioni promosse nei territori. Il libro che presentiamo, curato dai professori Dario E. Nicoli e Arduino Salatin, è il risultato del cammino compiuto fino ad oggi. Nella sua globalità, il progetto aveva i seguenti obiettivi: 1. svolgere una ricerca circa gli approcci e le modalità con cui sono stati e vengono progettati e realizzati i quarti anni IeFP nei CFP della Fondazione CNOS-FAP ETS Impresa Sociale, per poter elaborare una mappa realistica dei modelli presenti e della loro diffusione territoriale e settoriale; 2. raccogliere ed approfondire le prassi significative in chiave progettuale, metodologica e delle interconnessioni con l’eco-sistema formativo di riferimento: scuola, impresa, servizi dell’orientamento e delle politiche del lavoro, e contemporaneamente individuare le necessità di intervento mirate a superare le eventuali criticità esistenti (talora dovute ad un utilizzo improprio del quarto anno rispetto alla legge istitutiva); 3. avanzare delle proposte per l’integrazione curricolare verticale dei percorsi IeFP (a partire dal II anno), con lo scopo di fornire agli allievi una formazione rispondente alle loro attese e coerente con i valori, gli stili e le metodologie del mondo IeFP. Certamente una domanda verrà spontanea al lettore: perché una indagine sul IV anno del sistema formativo regionale di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP)? CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 6 05/11/25 07:41 7 Una prima ragione sta nel fatto che il sistema di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) di competenza regionale appartiene, a pieno titolo, al Sistema educativo di Istruzione e Formazione, come affermato dalla legge 28 marzo 2003, nr. 53. Il sistema formativo, pertanto, non poteva essere lasciato ai margini. C’è anche una seconda ragione: agli Enti di Formazione Professionale ed agli esperti della materia il IV anno del sistema di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP), realizzato ormai in quasi tutte le Regioni anche a seguito delle risorse finanziare introdotte grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNNR), da “anno terminale” (il conseguimento del diploma professionale) può diventare, con la riforma del MIM, lo “snodo” per accedere direttamente ai percorsi dell’Istruzione Superiore non Universitaria (percorsi ITS Academy) o nell’Istruzione Superiore Universitaria. Di qui la proposta della Fondazione CNOS-FAP di promuovere una ricerca avente come obiettivo principale quello di indagare sull’esperienza del IV anni attuati nelle Regioni per ricavare, però, anche elementi utili per la progettazione curriculare delle nuove filiere 4+2, per spingere nella direzione di una normativa più organica sulla riforma avviata. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, nel comunicato citato sopra, ha fotografato il livello di coinvolgimento delle istituzioni scolastiche raggiunto nel 2025: 280 istituzioni scolastiche coinvolte nella sperimentazione, con 395 percorsi attivati (89 nell’istruzione professionale e 306 nell’istruzione tecnica). Pur in assenza di dati complessivi equivalenti circa il sistema formativo di competenza regionale, la Fondazione CNOS-FAP, attraverso il suo osservatorio, oggi partecipa comunque al processo di riforma con il coinvolgimento di 21 CFP, con l’attivazione di 24 Accordi di rete, con 21 primi anni e 13 secondi anni avviati, con la presenza in 2 campus. Come il lettore avrà modo di verificare, la Fondazione CNOS-FAP ETS, con questo primo studio, intende offrire stimoli per contribuire alla realizzazione di una riforma che sta ammodernando certamente il sistema scolastico ma si augura che tale ammodernamento avvenga anche per il sistema formativo di competenza delle Regioni. Roma 14 ottobre 2025 CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 7 05/11/25 07:41 CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 8 05/11/25 07:41 9 Presentazione della ricerca La ricerca, i cui esiti principali sono illustrati nelle pagine seguenti, è stata promossa dalla Fondazione CNOS-FAP ETS con l’intento di approfondire le pratiche e i processi “dal basso” con cui i CFP salesiani hanno recepito e/o stanno recependo il progetto governativo relativo all’istituzione della “filiera tecnologico-professionale” (più nota come “4+2”) consolidato sul piano normativo dalla Legge 8 agosto 2024, n.121. L’intuizione della Fondazione si è dimostrata preveggente, in quanto la filiera - a seguito del Decreto-legge 9 settembre 2025, n. 127, in particolare secondo le previsioni dell’art. 2 - “Misure urgenti per il consolidamento e lo sviluppo della filiera formativa tecnologico-professionale” – viene ad assumere un ruolo pienamente “ordinamentale”. L’indagine è partita dalle esperienze dei quarti anni dei percorsi di IeFP, ritenuti cruciali non solo ai fini dell’implementazione della nuova filiera, ma anche per il ripensamento (e rilancio) dell’intero curricolo della IeFP. Per la verità, tale ripensamento era già stato oggetto negli anni scorsi di una ampia sperimentazione promossa da alcuni Enti della FP, tra cui la Fondazione CNOS-FAP ETS; si tratta del progetto denominato “curricolo dell’educazione alla vita e al lavoro” (noto anche come “Assi culturali e canone formativo”), in cui erano state elaborate dai formatori stessi coinvolti (quindi anche in questo caso secondo una logica “dal basso”) numerose e puntuali proposte curriculari, didattiche e metodologiche riguardanti l’intero quadriennio dei percorsi, secondo i diversi indirizzi di qualifica e di diploma. Si può dire, quindi, che i CFP e i formatori protagonisti della presente indagine non partivano da zero, ma disponevano di una consapevolezza curriculare e di una cultura metodologica diffusa, un patrimonio che è stato confermato (e direi valorizzato) dalla ricerca stessa. In particolare, la rilevazione più estesa fatta sui quarti anni (riportata nella parte prima) e ancor di più gli studi di caso (illustrati nella parte seconda e terza) hanno consentito di modellizzare gli approcci seguiti dai vari CFP, sia in rapporto ai percorsi del primo triennio, sia nella prospettiva di una continuità “verticale” dopo il conseguimento del diploma, oggi resa possibile dal nuovo assetto normativo della L.121. Naturalmente, l’indagine ha evidenziato anche una serie di nodi e questioni aperte che corrispondono in larga parte alle sfide decisive che la IeFP dovrà affrontare nei prossimi anni, quindi ben al di là della stessa sperimentazione della filiera. Essi sono ben enucleati nella parte quarta del Rapporto, la quale fornisce anche interessanti elementi di tipo “prospettico”. Si tratta di elementi, talora di tipo “contro-intuitivo”, di particolare interesse quindi anche per i decisori, in primis per CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 9 05/11/25 07:41 10 quelli politico-amministrativi (Ministeri e Regioni), ma anche per quelli degli Enti erogatori della IeFP, chiamati in molti punti ad avviare un “cambio di paradigma”. Nel caso della Fondazione CNOS-FAP ETS, tale cambiamento non è da intendersi, tuttavia, come fattore di erosione del carisma e del “sistema preventivo” (che ne esce, al contrario, rafforzato), quanto piuttosto - profeticamente - come spinta a rinnovare il proprio servizio ai giovani attraverso un impegno distintivo rispetto ai tradizionali modelli scolastici. Al Rapporto è stata acclusa anche una originale testimonianza di Federica Barbanera, ricercatrice della Fondazione CNOS-FAP ETS, che rilegge “salesianamente” il percorso fatto col team di ricerca. La metafora scelta è quella dello storytelling di un viaggio alla scoperta dei vari CFP visitati, attraverso gli incontri e i volti dei formatori, direttori e allievi. Per questo trovo opportuno chiudere questa presentazione con le sue stesse parole: Il 4+2 non è una scorciatoia, né una formula magica. È un processo educativo complesso, che ha bisogno di tempo, di accompagnamento, di scelte condivise. Ma può diventare – davvero – una filiera salesiana di eccellenza, capace di unire formazione tecnica, crescita personale e dignità del lavoro. Per farlo, serve un’alleanza tra scuole, territori, aziende, istituzioni. Un’alleanza fondata sulla fiducia nei ragazzi, sulla cura educativa e sulla convinzione che formare un giovane oggi non significa solo insegnargli un mestiere, ma aiutarlo a diventare una persona capace di immaginare, costruire e restituire al mondo ciò che ha ricevuto. Arduino Salatin CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 10 05/11/25 07:41 11 Sintesi del report L’indagine sui 50 casi di quarto anno ed i cinque casi di studio hanno consentito di comprendere la realtà della IeFP da un punto di vista privilegiato in quanto il diploma professionale rappresenta lo snodo centrale dell’offerta formativa verticale IeFP. I quarti anni indagati risultano caratterizzati da: – adozione quasi totale del dispositivo duale che richiede una partnership formativa congiunta tra CFP ed impresa, nelle due formule dell’apprendistato e dell’alternanza lunga, con una tendenza ad attribuire al CFP il compito della formazione culturale; – buona tenuta della partecipazione ed elevato successo formativo degli allievi; – caratterizzazione professionalizzante dei corsi attivati, ma presenza, sia pure minoritaria, anche di due modelli differenti: la preparazione al passaggio verso la scuola di Stato tramite moduli aggiuntivi riferiti agli assi culturali e l’utilizzo inclusivo del quarto anno rivolto ad allievi neo qualificati ma non ancora pronti alla transizione nel mondo del lavoro; – collaborazione stabile con le imprese e prevalenza di rapporti non sistematici con le scuole, legati quasi esclusivamente alla raccolta di informazioni o alla partecipazione a reti locali. L’introduzione dei quarti anni hanno ha portato ad una più chiara visione dell’intero percorso formativo, la potenzialità della metodologia laboratoriale, un più intenso dialogo con le imprese partner, il costante aggiornamento delle figure professionali che in qualche caso si è spinto anche alla loro innovazione. Dagli esiti della ricerca emerge innanzitutto una forte e positiva attenzione nei confronti della prospettiva della filiera tecnologico-professionale verticale. Accanto a ciò, colpisce la profonda consapevolezza del valore formativo e professionale del sistema della IeFP nella sua peculiarità di tradizione, metodo, centralità degli allievi e capacità di tessere alleanze con i soggetti economici presenti sul territorio. Il dialogo svolto nelle sedi dei casi di studio ha fatto emergere una realtà che vive una stagione di rinnovamento sul piano metodologico e tecnologico, sulla spinta della volontà di rendere attuale l’offerta formativa in un tempo di grande cambiamento della cultura, dell’economia e del lavoro. Questa spinta prescinde dalla sperimentazione 4+2, ma mostra nello stesso tempo il valore di un approccio formativo la cui fecondità si estende anche al livello terziario. Dopo un primo tempo di riflessione, data la sorpresa suscitata da una strategia inattesa, la nuova tappa riformatrice ha trovato in tutte le realtà indagate un terreno fertile su cui poter sviluppare sperimentazioni non formali, soprattutto là dove viene adottato il “modello IeFP” centrato sul legame tra esigenze di un sistema economico in forte trasformazione e preferenze degli adolescenti e dei giovani per CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 11 05/11/25 07:41 12 un metodo non più basato sull’approccio teoria-prassi, bensì sul metodo dei casi da affrontare tramite l’ingaggio reale, la riflessione comune, l’ideazione e la soluzione. Non così per il “modello passerella” che si è trovato spiazzato perché si tratta di una soluzione segnata dalla chiusura verso l’alto dei percorsi IeFP, ora resa possibile dalla riforma, e quindi dal superamento del monopolio del Diploma di Stato, un fatto storico che inaugura quella che abbiamo a lungo definito come la ricerca della “piena dignità” della Formazione Professionale in tutti i livelli del sistema educativo. La norma sperimentale, attribuendo ad INVALSI il compito di validare i percorsi quadriennali IeFP, indica che il diploma di Stato non rappresenta lo standard di accesso ai nuovi percorsi ITS Academy biennali, ed esclude la suggestione del “doppio esame, doppio diploma”, spostando invece l’attenzione su requisiti di accesso posseduti dagli allievi. Ciò rafforza la strategia della revisione del curricolo IeFP, considerando i saperi, distinti in cognitivi e non cognitivi, che emergono dalle prove INVALSI come fattori essenziali della preparazione dei diplomati e puntando a prove finali idonee a rilevare e valutare nei candidati al diploma professionale IeFP il possesso di tali saperi. Un lavoro da svolgere in stretto raccordo con INVALSI e con gli ITS Academy coinvolti nelle filiere, evitando i tre pericoli: lo scolasticismo sancito da un quadro orario impostato sulla separazione delle discipline e su un rigido schema teoria-prassi, il bricolage progettuale che manca di una organica e profonda comprensione della peculiarità dell’approccio formativo, ed infine del performativismo che pretende di costruire il curricolo sugli standard finali anziché sui dinamismi dell’apprendimento e della crescita propri del soggetto umano entro il contesto reale attuale. Si rende evidente, nell’attuale fase, il valore anticipatorio ed anche profetico della proposta di curricolo dell’educazione alla vita e al lavoro elaborata entro il progetto sugli Assi culturali, il cui carattere esistenziale si fonda sull’esperienza, vissuta nello stile dell’educazione, come via prioritaria di accesso alla realtà, i cui capisaldi sono: 1) centrare gli insegnamenti in aula, in laboratorio e in impresa sui nessi vitali che sussistono tra il mondo sociale ed il mondo individuale, così da poter formare un’identità solida, radicata nelle comunità di appartenenza; 2) perseguire una “professionalità plus” intesa come capacità di agire in contesti complessi nei quali sono esaltate tutte le facoltà dell’intelligenza naturale come l’intuizione, l’insieme delle condizioni tecniche, giuridiche e organizzative che ne consentono l’esercizio positivo nel contesto in cui operiamo; 3) puntare sulla metodologia del compito di realtà, nelle diverse forme: ricerca, laboratorio, evento, commessa …, da non intendere unicamente in senso operativo, ma vissuto come un’esperienza che stimola il soggetto a cogliere il senso della realtà. Lungo la ricerca, si è resa chiara l’idea che sia la legge 53/03 sia la riforma del 4+2 appartengono ad un paradigma formativo centrato sulla persona, sul lavoCNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 12 05/11/25 07:41 13 ro, sul pieno coinvolgimento educativo delle imprese e degli altri attori, e soprattutto sull’ingaggio degli allievi come postura favorevole all’apprendimento ed alla crescita personale. La ricerca mette in guardia da un grande equivoco, quello di chi concepisce il 4+2 come un percorso da percorrere completamente fino in fondo. In realtà, sta all’allievo decidere se entrare subito nel mondo del lavoro dopo la qualifica oppure se procedere al quarto anno, dopo il quale ancora può inserirsi nel lavoro oppure proseguire con la specializzazione annuale IFTS o nel nuovo biennio ITS Academy. Dovendo consentire un ingresso al lavoro dei ragazzi qualificati, sarà necessario evitare di procedere secondo lo schema - di matrice scolastica - della “base culturale” seguita dalla “applicazione pratica”, per privilegiare una progressione per gradi di padronanza di una cultura unitaria acquisita tramite compiti di realtà conformi ai profili EQF 3. Secondo tutti gli interlocutori coinvolti, la sperimentazione deve essere anche l’occasione per rivedere con Stato e Regioni il modello del quadro orario del sistema duale, ed anche il tipo di cooperazione con le imprese affinché l’apprendimento in situazione possa suscitare tutti i dinamismi che presiedono alla formazione della personalità e della professionalità dei ragazzi. Nella riprogettazione del curricolo e nella definizione dei nuclei del sapere formale e non formale, dei compiti sfidanti decisivi, dei luoghi di apprendimento e della loro dotazione tecnologica, infine degli standard di accesso ai corsi ITS Academy, va perseguito un approccio unitario nazionale per evitare la proliferazione di soluzioni parziali, frutto di adattamenti locali. Il questionario mostra una forte attesa nei confronti della Fondazione CNOS-FAP, riguardante in primo luogo la tutela, negli incontri e nelle contrattazioni con i partner nazionali, dei valori e delle specificità della IeFP; segue la necessità di strumenti metodologici (progettazione, gestione didattica e valutazione). Si richiede poi il potenziamento della formazione dei formatori a livello regionale/territoriale, incentivando il confronto e gli scambi di esperienze significative. Dopo più di quindici anni di sospensione, è stato riallacciato il nodo con la storia della Formazione Professionale – IeFP, una realtà che aspira non soltanto alla pari dignità, ma mira al perfezionamento del proprio approccio formativo, convinta che sia la strada più appropriata ai ragazzi, alle famiglie ed alle imprese del tempo nuovo. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 13 05/11/25 07:41 CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 14 05/11/25 07:41 15 Il quarto anno per il diploma professionale IeFP La normativa nazionale a partire dalla legge 53/03 ha previsto che il percorso di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) possa avere la durata di quattro anni per conseguire il diploma professionale di Tecnico. In seguito all’Accordo in Conferenza Unificata del 19 giugno 2003, i giovani che scelgono i percorsi triennali possono trovare uno sbocco naturale, dopo la qualifica, nella possibilità di un quarto anno che consente loro di inserirsi nel lavoro nei ruoli di tecnico di IV livello EQF, oltre che di proseguire gli studi accedendo tramite specifiche passerelle, sulla base della valutazione degli apprendimenti svolta dalle scuole, ad un quinto anno per affrontare l’esame di Stato1, necessario per iscriversi all’Università ed all’Istruzione Tecnica Superiore. Per il modo in cui è stato creato, che si è svolto secondo una dinamica aggiuntiva, il quarto anno è stato introdotto perlopiù secondo lo schema 3+1, ma questa prospettiva è parziale, in quanto la norma del diritto-dovere di istruzione e formazione, essendo di impostazione europea, indica i 18 anni come età dell’assolvimento, e quindi allude a percorsi integri quadriennali, fatta salva la possibilità da parte del giovane di inserirsi nel mondo del lavoro dopo la qualifica triennale del livello 3 EQF. Il disegno che emerge dalla riforma risulta basato su percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) quadriennali integri, con una tappa triennale ed una successiva quadriennale. L’integrità del percorso quadriennale riflette una caratteristica tipica delle democrazie occidentali secondo cui il diritto-dovere all’istruzione e formazione prevede periodicamente un innalzamento di livello, secondo il crescere della complessità della vita sociale ed economica, e quindi della formazione richiesta al cittadino affinché possa esercitare pienamente la sua libertà nel tempo nuovo che ad ogni stagione si disvela. Tre sono le tappe di questo percorso, con riferimento alla IeFP: 1. nel 1926 viene introdotto l’avviamento professionale triennale per la formazione dei figli del popolo dopo il conseguimento della licenza elementare (11-14 anni di età); 2. con la creazione della scuola media unica del 1962, i corsi professionali, divenuti biennali, escono dal quadro dell’istruzione obbligatoria (art. 44 Cost.) e divengono quindi volontari, con ingresso dopo la licenza media (14-16 anni di età); 3. nel 2005 viene introdotto il diritto dovere di istruzione e formazione fino al diciottesimo anno di età o con il compimento della qualifica professionale almeno triennale che diventa così titolo di studio; in tal modo il canale IeFP 1 L’esame di Stato è stato denominato “esame di maturità” (Decreto-legge 9 settembre 2025, n. 127). CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 15 05/11/25 07:41 16 soddisfa il diritto-dovere di istruzione e formazione tramite percorsi della durata di 3-4 anni (14-18 anni di età). Ognuna di queste tappe ha richiesto alla IeFP di ripensare al suo progetto formativo, in base alle novità che qualificano le dinamiche dell’innalzamento; in particolare, l’introduzione del diploma professionale quadriennale ha posto tre fattori nuovi: – la maggiore profondità nella formazione dell’identità dell’allievo, in quanto persona e cittadino, perseguita tramite un’esperienza culturale che gli consenta di padroneggiare i saperi linguistici, matematici e scientifici ed umanistici come “cultura viva” in grado di affinarne la capacità di conoscere il mondo e sé; – l’ampliamento della professionalità come capacità di cogliere i dinamismi tecnologici ed organizzativi entro cui si svolgono i processi di lavoro, di assumersi responsabilità propriamente tecniche, infine di guidare gli apprendisti ed i neoassunti nel loro cammino di ingresso; – l’acquisizione di una disposizione interiore ricca di componenti soft quali la comunicazione, le competenze emotive e relazionali, lo stile cooperativo, la capacità di fronteggiare e risolvere i problemi, la gestione degli imprevisti e delle crisi, infine l’autovalutazione e l’autocorrezione. La recente creazione della filiera professionalizzante 4+2 rappresenta la quarta tappa di questo cammino; tale ulteriore passo rende il quarto anno ancora più cruciale nel cammino formativo del giovane che sceglie la IeFP come via del suo percorso formativo. Da qui la necessità di svolgere un’analisi approfondita di come si configura realmente la quadriennalizzazione dei percorsi. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 16 05/11/25 07:41 Parte Prima L’INDAGINE SUI QUARTI ANNI NELLA FONDAZIONE CNOS-FAP ETS I.S. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 17 05/11/25 07:41 CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 18 05/11/25 07:41 19 Scopo ed obiettivi del questionario Il questionario, rivolto a tutti i CFP della Fondazione che hanno concluso corsi di quarto anno IeFP nel 2024, si inserisce in un progetto di ricerca della Fondazione CNOS-FAP ETS, avente lo scopo di fornire un contributo costruttivo all’istituzione della filiera tecnologico-professionale in Italia. Tale contributo consiste nella individuazione di possibili “nuclei essenziali” di contenuti curriculari e nell’elaborazione di moduli integrativi da introdurre al II, al III ed al IV anno dei percorsi di IeFP, da sperimentare e adattare poi alla luce delle peculiarità dei macrosettori di riferimento. Gli obiettivi specifici del questionario sono: • comprendere lo stato dell’arte dei quarti anni della Fondazione, con riferimento al dispositivo normativo e finanziario, agli allievi, al modello formativo ed alle alleanze con imprese e scuole; • rilevare il modo in cui i referenti dei quarti anni si pongono di fronte alla prospettiva, le loro esigenze e le attese nei confronti della Fondazione; • individuare i fattori più importanti da approfondire, attraverso l’analisi dei casi di studio più significativi, per poter giungere ad una proposta integrativa nella prospettiva 4+2; • ottenere indicazioni su come costruire una mappa dei quarti anni presenti nell’offerta formativa dei CFP della Fondazione, tenuto conto della varietà di dispositivi progettuali presenti (ordinario, duale, territoriale) e delle differenze tra settori1. 1 Specialmente in riferimento alla corrispondenza con gli ambiti ITS Academy previsti dall’ordinamento, su cui si indirizzeranno i nuovi percorsi biennali della filiera tecnologico professionale 4+2. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 19 05/11/25 07:41 20 Dati di base Enti/Centri che hanno preso parte all’indagine Hanno risposto all’indagine 28 Enti/Centri, con un numero vario di questionari a testa, per un totale complessivo di 50. Tabella 1: Enti/Centri che hanno compilato il questionario Regione Ente / CFP Sede N. questionari CAMPANIA Fondazione CNOS-FAP Napoli Ets Napoli 2 EMILIA-ROMAGNA Fondazione CNOS-FAP ETS Emilia-Romagna Bologna 1 FRIULI-VENEZIA GIULIA Fondazione CNOS-FAP ETS Bearzi Udine 2 LIGURIA Fondazione CNOS-FAP ETS Liguria Toscana Vallecrosia (IM) 1 LAZIO Associazione Centro Elis Roma 1 LAZIO Fondazione CNOS-FAP ETS Lazio Borgo Ragazzi Roma 3 LOMBARDIA Fondazione CNOS-FAP ETS Lombardia Arese (MI) 1 LOMBARDIA A.F.P. Patronato San Vincenzo Bergamo 1 LOMBARDIA Fondazione CNOS-FAP ETS Lombardia Brescia 2 LOMBARDIA Fondazione CNOS-FAP ETS Milano Milano 3 LOMBARDIA Fondazione CNOS-FAP ETS Lombardia Sesto S. Giovanni (MI) 6 LOMBARDIA Fondazione CNOS-FAP ETS Lombardia Treviglio (BG) 2 MOLISE Scuola e Lavoro Termoli (CB) 1 PIEMONTE Azienda Formazione Professionale Cuneo 1 PIEMONTE Fondazione CNOS-FAP ETS Piemonte Serravalle Scrivia (AL) 1 PIEMONTE Fondazione CNOS-FAP ETS Piemonte Rebaudengo Torino 1 PIEMONTE Fondazione CNOS-FAP ETS Piemonte Savigliano (CN) 1 PIEMONTE Fondazione CNOS-FAP ETS Piemonte Fossano (CN) 1 PIEMONTE CNOS-FAP Piemonte Valdocco Torino 1 PUGLIA Fondazione CNOS-FAP ETS Puglia “Mons. Pafundi” Cerignola (FG) 1 SARDEGNA Fondazione CNOS-FAP ETS Sardegna Selargius (CA) 1 UMBRIA Fondazione CNOS-FAP ETS Umbria Perugia 1 VENETO Fondazione FP INE - IS San Zeno Verona 4 VENETO Fondazione Fp INE - IS don Bosco Schio (VI) 3 VENETO Fondazione FP INE - IS Tusini Bardolino (VR) 1 VENETO Fondazione FP INE - IS San Donà di Piave (VE) 2 VENETO Fondazione FP INE - IS Este (PD) 3 VENETO SFP San Marco Venezia-Mestre (VE) 2 TOTALI 50 CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 20 05/11/25 07:41 21 Coloro che hanno partecipato all’indagine sono in grande maggioranza CFP appartenenti al Fondazione CNOS-FAP ETS2, la sigla dell’Ente salesiano che si occupa di Istruzione e Formazione Professionale. Solo il CFP “Scuola e Lavoro”, che ha partecipato con un questionario, non appartiene alla rete salesiana. Inoltre, troviamo, con un questionario a testa, ELIS con sede a Roma, AFP Patronato San Vincenzo con sede a Bergamo e AFP Dronero con sede a Cuneo. La distribuzione dei questionari per regione vede la prevalenza del Veneto con 15 casi, seguita dalla Lombardia con 8, dal Piemonte con 6, dal Lazio con 4, ed il Friuli-Venezia Giulia e la Campania entrambe con 2 casi. Sono rappresentate inoltre, con un caso ciascuna, l’Emilia-Romagna, la Liguria, il Molise, La Puglia, la Sardegna e l’Umbria. Così delineato, si può affermare che il campione di ricerca corrisponde alla reale distribuzione dei CFP nel territorio italiano. Figure professionali Ecco le figure professionali su cui sono stati formati gli allievi dei corsi oggetto della rilevazione che, come già indicato, si riferisce all’anno formativo 2023-24. Tabella 2: Figure professionali (compresi anche i percorsi misti) Figura professionale n. citazioni Settore primario e alimentare 1 Tecnico agricolo 1 2 Tecnico delle produzioni alimentari 2 Settore secondario e impianti 3 Tecnico dell’automazione industriale 4 4 Tecnico elettrico / impianti termici 9 5 Tecnico delle energie rinnovabili 1 6 Tecnico grafico 6 7 Tecnico degli impianti di produzione / CNC 7 8 Tecnico riparatore di veicoli a motore 5 9 Tecnico dei servizi logistici 1 10 Tecnico termoidraulico 2 Settore terziario 11 Tecnico commerciale delle vendite 2 12 Tecnico di cucina / sala e bar 5 13 Tecnico dell’acconciatura 1 14 Tecnico informatico 1 15 Tecnico turistico 3 TOTALE 50 2 Compresa la Fondazione FP INE – IS del Veneto e la SFP San Marco di Mestre. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 21 05/11/25 07:41 22 La macroarea professionale prevalente è quella industriale e degli impianti, con 35 casi distribuiti sulle seguenti figure: tecnico dell’automazione industriale, tecnico elettrico / impianti termici, tecnico delle energie rinnovabili, tecnico grafico, tecnico degli impianti di produzione / CNC, tecnico riparatore di veicoli a motore, tecnico dei servizi logistici, tecnico termoidraulico. L’ambito dei servizi riguarda 12 casi (commerciale delle vendite, cucina / sala e bar, acconciatura, informatico, turistico). Infine, vi è la macroarea primaria con 3 casi riguardanti il tecnico agricolo e il tecnico delle produzioni alimentari. Questa suddivisione rappresenta bene il quadro delle attività formative del Fondazione CNOS-FAP ETS tradizionalmente molto presente nel settore industriale e degli impianti. Dispositivo formativo La seguente tavola ci consente di approfondire una variabile molto importante, ovvero il tipo di dispositivo formativo entro cui si svolgono i corsi di quarto anno o quadriennali, considerata la distinzione tra corsi ordinari con alternanza e corsi appartenenti al sistema duale in apprendistato o alternanza lunga. Tavola 1: Tipologie di percorso formativo Dispositivo formativo La seguente tavola ci consente di approfondire una variabile molto importante, ovvero il tipo di dispositivo formativo entro cui si svolgono i corsi di quarto anno o quadriennali, considerata la distinzione tra corsi ordinari con alternanza e corsi appartenenti al sistema duale in apprendistato o alternanza lunga. Tavola 1: Tipologie di percorso formativo Il grafico ci indica la grande maggioranza (27) di percorsi duali, pur se variamente denominati, e solo tredici ordinari, anch’essi indicati nel grafico con piccole variazioni nel nome. Ciò corrisponde alla decisione delle Regioni e Province autonome di avvalersi, nella realizzazione dei quarti anni, dei finanziamenti notoriamente più cospicui costituiti dalla fonte governativa e da quella del PNRR, riducendo così il peso dei finanziamenti propri. Ciò rende necessario riflettere sul tipo di divisione dei compiti formativi tra impresa e CFP, un aspetto che approfondiamo più avanti. Anno di prima attivazione Vediamo ora l’anno di prima attivazione dei corsi considerati nell’indagine. Tabella 3: Anno di prima attivazione dei corsi Trienni n. casi 2009-2015 27 2016-2019 15 2020-2023 8 Totale 50 Il gruppo più numeroso, con 27 casi, ha avviato l’attività da 15-11 anni, seguito con 15 casi da quello collocato nella forbice da 8-6 anni. Solo il terzo gruppo, composto da otto casi, ha iniziato i corsi di quarto anno da1-3 anni. Percorso misto, apprendistato e alternanza scuola lavoro Percorso ordinario Percorso duale in apprendistato Percorso duale in alternanza lunga Percorso sia in alternanza scuola lavoro che duale Apprendistato ed alternanza lunga Percorso duale in alternanza lunga ed apprendistato 2 percorsi ordinari 1 percorso duale Il grafico ci indica la grande maggioranza (27) di percorsi duali, pur se variamente denominati, e solo tredici ordinari, anch’essi indicati nel grafico con piccole variazioni nel nome. Ciò corrisponde alla decisione delle Regioni e Province autonome di avvalersi, nella realizzazione dei quarti anni, dei finanziamenti notoriamente più cospicui costituiti dalla fonte governativa e da quella del PNRR, riducendo così il peso dei finanziamenti propri. Ciò rende necessario riflettere sul tipo di divisione dei compiti formativi tra impresa e CFP, un aspetto che approfondiamo più avanti. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 22 05/11/25 07:41 23 Anno di prima attivazione Vediamo ora l’anno di prima attivazione dei corsi considerati nell’indagine. Tabella 3: Anno di prima attivazione dei corsi Trienni n. casi 2009-2015 27 2016-2019 15 2020-2023 8 Totale 50 Il gruppo più numeroso, con 27 casi, ha avviato l’attività da 15-11 anni, seguito con 15 casi da quello collocato nella forbice da 8-6 anni. Solo il terzo gruppo, composto da otto casi, ha iniziato i corsi di quarto anno da1-3 anni. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 23 05/11/25 07:41 24 Caratteristiche e dinamiche degli allievi Allievi nel ciclo di vita del corso La seguente tabella ci presenta una fotografia del percorso degli allievi lungo il ciclo di vita del corso; questa ci permette di comprendere il grado di tenuta ed il successo formativo evidenziato dall’acquisizione del diploma finale. Tabella 4: Dinamica degli allievi lungo il ciclo di vita del corso Allievi iscritti all’avvio Allievi che hanno terminato Differenza rispetto agli iscritti iniziali Calo % rispetto agli iscritti Allievi diplomati Differenza rispetto a chi ha terminato Calo % rispetto a chi ha terminato 1224 1128 -96 7,84% 1112 -16 1,42% Il grado di tenuta degli allievi lungo l’intero ciclo di vita dei corsi risulta pari al 92,16%, un valore molto alto, simile ai dati nazionali che pongono la IeFP nella fascia più elevata dell’intero sistema educativo italiano. Si ricorda che non l’intero valore del 7,84% è da intendere come dispersione in quanto comprende anche casi di allievi che si sono trasferiti con la famiglia in altri territori oppure che hanno trovato lavoro durante l’attività formativa. Ugualmente, il successo formativo, evidenziato dal conseguimento del diploma da parte degli allievi che hanno concluso l’anno, risulta molto elevato (98,58%). Provenienza degli allievi Gli allievi che hanno frequentato i corsi quadriennali oggetto della presente indagine sono nella grande maggioranza (con una media di oltre il 93%) provenienti dai corsi triennali dello stesso CFP; 74, ovvero circa il 6% del totale degli iscritti, hanno conseguito una qualifica presso altri CFP, mentre i restanti 2 provengono dalle istituzioni scolastiche. Tabella 5: Provenienza degli allievi dei quarti anni Allievi qualificati nello stesso CFP Allievi qualificati in altri CFP Allievi qualificati o diplomati presso istituti scolastici V.A. % V.A. % V.A. % 1148 93,79% 74 6,05% 2 0,16% Intenzioni degli allievi dopo il diploma Abbiamo chiesto ai responsabili dei corsi quadriennali oggetto della ricerca di sondare i propri allievi per avere una stima circa le loro intenzioni future una volta CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 24 05/11/25 07:41 25 acquisito il diploma professionale. Si tratta quindi di un dato approssimativo che indica una tendenza non supportata dalle dinamiche relative agli attuali percorsi di vita degli allievi, visto che il questionario è stato compilato a tre mesi dal conseguimento del diploma professionale. Tabella 6: Intenzioni degli allievi dopo l’acquisizione del diploma (stima) Inserimento lavorativo come diplomati Inserimento lavorativo come qualificati Passaggio nelle scuole per acquisire il diploma di Stato IFTS o altra formazione 64% 6% 28% 2% Prevale, con il 64% delle indicazioni, lo sbocco “naturale” del quarto anno IeFP ovvero l’inserimento lavorativo in una posizione di lavoro corrispondente al titolo di studio conseguito. Successivamente troviamo con il 28% il gruppo di allievi che intendono passare alla scuola di Stato allo scopo di conseguire il diploma quinquennale. La cifra è concentrata soprattutto su nove corsi che, in questo modo, presentano per la quasi totalità degli iscritti la caratteristica di passerella verso il percorso scolastico. In due di questi corsi, entrambi presenti nel CFP del CNOS-FAP di Milano, gli allievi intendono iscriversi al quinto anno gestito dallo stesso CFP per il passaggio all’esame di Stato. L’opzione dell’inserimento lavorativo come qualificati riguarda il 6% del totale degli allievi; quasi tutti concentrati su tre corsi che, in questo modo, rivelano la loro natura di rinforzo formativo per coloro che dopo la qualifica non si sentivano ancora in grado di affrontare l’inserimento nel mondo del lavoro. Il 2% del totale sceglie di proseguire gli studi in prevalenza presso i corsi IFTS. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 25 05/11/25 07:41 26 Modello formativo Orari dei corsi e ripartizione delle ore Ben 38 enti/ centri dichiarano una durata di 990 ore e 8 di 995. Solo quattro presentano una durata più lunga rispettivamente di 1011 e di 1056 ore. È molto rilevante il dato circa la ripartizione delle ore svolte tra i CFP e le aziende. Tabella 7: Numero di ore svolte nel CFP Ore gestite dal CFP n. casi Da 390 a 440 5 Da 495 a 502 21 Da 528 a 599 8 Da 600 a 690 13 Misti 3 TOTALE 50 Le ore svolte presso il CFP sono per 20 casi pari a 495 a cui si aggiunge uno con 502 ore: tutti presentano una uguale suddivisione delle ore tra CFP e impresa, ovvero il valore standard previsto per il sistema duale. Sempre con 21 casi troviamo CFP che gestiscono un numero maggiore di ore, e precisamente 8 tra 528 e 599 e 13 tra 600 a 690. Vi sono 5 CFP che gestiscono un numero inferiore di ore, con un valore minimo di 390 e massimo di 440. I tre corsi rimanenti presentano orari misti tra alternanza lunga ed apprendistato. Tabella 8: Numero di ore svolte in azienda Ore gestite dall’azienda n. casi Da 300 a 440 20 Da 450 a 488 2 495 20 Da 528 a 595 5 Misti 3 TOTALE 50 In 20 casi gli orari di formazione in azienda, pari a 495 ore, corrispondono a quelli attribuiti ai CFP. Troviamo poi 22 aziende che svolgono un numero di ore inferiore, di cui 20 tra 300 e 440 e 2 da 450 a 488. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 26 05/11/25 07:41 27 Segue il gruppo di 5 aziende che svolge un numero di ore più consistente, posto tra 528 e 595. Gli altri casi riguardano 3 corsi misti tra alternanza lunga ed apprendistato, già riscontrata nella tabella precedente. Un CFP precisa che sono previste ulteriori 104 ore svolte in azienda, “considerate ore di lavoro effettivo”. È ugualmente interessante, anche nella prospettiva dell’allineamento rispetto al prossimo diploma biennale ITS Academy, il dato relativo alla ripartizione delle ore attribuite al CFP tra assi culturali, area di indirizzo e area trasversale. Tabella 9: Ripartizione delle ore nel CFP distinte per aree (valore medio) Assi culturali Area di indirizzo Area trasversale 49% 46% 5% Le due aree prevalenti presentano mediamente un numero di ore quasi equivalente: il 49% viene attribuito all’area culturale, mentre il 46% è finalizzato all’area di indirizzo. Troviamo infine l’area trasversale, quella dedicata alle competenze soft, tra cui le relazioni, il lavoro cooperativo, il problem solving e la comunicazione, che impegna il rimanente 5% delle ore. Analizzando meglio, al di là della media generale, si scorgono due tipologie di fondo: – corsi duali con forte impegno orario dell’azienda, dove il CFP è impegnato in prevalenza sugli assi culturali; – corsi ordinari ed alcuni duali nei quali il CFP svolge anche una intensa attività formativa riferita all’area di indirizzo. Evidentemente, vi sono differenti modelli di progettazione formativa, un aspetto decisivo che viene approfondito nei casi di studio. Progettualità regionale Nella grande maggioranza dei casi, la progettualità didattica ed organizzativa dei quarti anni segue una linea guida regionale dal carattere vincolante, mentre nei rimanenti è l’Ente/CFP che procede tramite una propria impostazione. Ecco le Regioni che hanno fornito tali linee guida, con dell’indirizzo web in cui si possono reperire: Emilia-Romagna https://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it/IeFP/approfondimenti/offerta-formativa/offerta-formativa-2024-2025 Friuli-Venezia Giulia https://portalequalificazioni.regione.fvg.it/apex/f?p=119:41:2224302004223:::RP,41:P41_PROF,P41_PAGE:18232,42 CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 27 05/11/25 07:41 28 Liguria https://www.alfaliguria.it/_docs/formazione/2019_11_11_for_dec_RL_593_2018.pdf Lombardia https://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/DettaglioRedazionale/servizi-e-informazioni/Enti-e-Operatori/istruzione/Offerta-formativa/offerta-formativa-2023-2024/offerta-formativa-2023-2024 Molise https://www.regione.molise.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/7050 Piemonte https://www.regione.piemonte.it/web/# Puglia https://www.sistema.puglia.it/SistemaPuglia/diplomaprofessionale2016 Sardegna https://www.sardegnalavoro.it/wp-content/uploads/2024/05/LINEE_GUIDA_avviso_IeFP_4_anno_A.F_2024-25.pdf Veneto https://spazio-operatori.regione.veneto.it/formazione Moduli aggiuntivi Abbiamo visto che in alcuni corsi molti allievi si iscrivono motivati dalla possibilità di poter passare alla scuola secondaria superiore. Per tale motivo abbiamo chiesto se gli Enti / CFP hanno previsto moduli aggiuntivi che integrano la loro formazione relativamente agli assi culturali. Tabella 10: Moduli aggiuntivi Tipo di modulo n. casi N. ore Integrazione asse dei linguaggi – italiano e asse matematico 2 50 + 50 Larsa di passaggio al quinto anno della scuola 4 da 40 a 80 Potenziamento 3 60 Effettivamente, ciò viene riscontrato in nove casi, di cui 4 con Larsa (laboratori di sviluppo e recupero degli apprendimenti) con durata variabile da 40 a 80 ore. Vi sono anche moduli di potenziamento che non necessariamente riguardano i passaggi, ma si riferiscono alla totalità degli allievi partecipanti. Infine, sono indicati due moduli di integrazione di cui vengono specificati gli assi di riferimento: italiano, inglese, francese, matematica ed elettronica. Ciò significa che gli allievi di questi nove CFP svolgono un numero significativo di ore aggiuntive nella tre differenti modalità indicate. Queste esperienze ci possono fornire indicazioni interessanti nell’individuazione dei moduli integrativi per il nuovo modello verticale 4+2. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 28 05/11/25 07:41 29 Partnership territoriali Collaborazione con le scuole Vediamo ora come si configura la collaborazione tra CFP e scuole presenti sul territorio. Tavola 2: Collaborazione con le scuole Partnership territoriali Collaborazione con le scuole Vediamo ora come si configura la collaborazione tra CFP e scuole presenti sul territorio. Tavola 2: Collaborazione con le scuole Prevale, con il 50% dei casi, una collaborazione sistematica, specie quando gli allievi diplomati del CFP intendono passare al quinto anno della scuola secondaria di secondo grado. Segue con il 34% la collaborazione casuale, solitamente quando sono le famiglie e/o gli allievi ne fanno richiesta per ottenere documenti o indicazioni circa il percorso scolastico degli studi. Gli accordi saltuari vengono per ultimi con il 16% e sono l’effetto di collaborazioni che si attivano quando lo richiedono i progetti, anche non necessariamente su iniziativa dei CFP. Collaborazione con le imprese Approfondiamo ora il tema della collaborazione con le imprese Tavola 3: Collaborazione con le imprese Le attività prevalenti, che ricorrono nel 66% dei casi, riguardano la gestione degli stage, ovvero la modalità più diffusa di collaborazione tra CFP e imprese. Segue con il 28% la cooperazione tra imprese e CFP nel caso dell’apprendistato, un istituto che viene attivato dalle prime con il vincolo del coinvolgimento della struttura formativa. La cooperazione per l’inserimento lavorativo degli ex allievi ricorre solo nel 6% dei questionari, ma va rilevato che tale compito viene svolto solitamente dai Servizi per il lavoro presenti nel CFP. Prevale, con il 50% dei casi, una collaborazione sistematica, specie quando gli allievi diplomati del CFP intendono passare al quinto anno della scuola secondaria di secondo grado. Segue con il 34% la collaborazione casuale, solitamente quando sono le famiglie e/o gli allievi ne fanno richiesta per ottenere documenti o indicazioni circa il percorso scolastico degli studi. Gli accordi saltuari vengono per ultimi con il 16% e sono l’effetto di collaborazioni che si attivano quando lo richiedono i progetti, anche non necessariamente su iniziativa dei CFP. Collaborazione con le imprese Approfondiamo ora il tema della collaborazione con le imprese Tavola 3: Collaborazione con le imprese Partnership territoriali Collaborazione con le scuole Vediamo ora come si configura la collaborazione tra CFP e scuole presenti sul territorio. Tavola 2: Collaborazione con le scuole Prevale, con il 50% dei casi, una collaborazione sistematica, specie quando gli allievi diplomati del CFP intendono passare al quinto anno della scuola secondaria di secondo grado. Segue con il 34% la collaborazione casuale, solitamente quando sono le famiglie e/o gli allievi ne fanno richiesta per ottenere documenti o indicazioni circa il percorso scolastico degli studi. Gli accordi saltuari vengono per ultimi con il 16% e sono l’effetto di collaborazioni che si attivano quando lo richiedono i progetti, anche non necessariamente su iniziativa dei CFP. Collaborazione con le imprese Approfondiamo ora il tema della collaborazione con le imprese Tavola 3: Collaborazione con le imprese Le attività prevalenti, che ricorrono nel 66% dei casi, riguardano la gestione degli stage, ovvero la modalità più diffusa di collaborazione tra CFP e imprese. Segue con il 28% la cooperazione tra imprese e CFP nel caso dell’apprendistato, un istituto che viene attivato dalle prime con il vincolo del coinvolgimento della struttura formativa. La cooperazione per l’inserimento lavorativo degli ex allievi ricorre solo nel 6% dei questionari, ma va rilevato che tale compito viene svolto solitamente dai Servizi per il lavoro presenti nel CFP. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 29 05/11/25 07:41 30 Le attività prevalenti, che ricorrono nel 66% dei casi, riguardano la gestione degli stage, ovvero la modalità più diffusa di collaborazione tra CFP e imprese. Segue con il 28% la cooperazione tra imprese e CFP nel caso dell’apprendistato, un istituto che viene attivato dalle prime con il vincolo del coinvolgimento della struttura formativa. La cooperazione per l’inserimento lavorativo degli ex allievi ricorre solo nel 6% dei questionari, ma va rilevato che tale compito viene svolto solitamente dai Servizi per il lavoro presenti nel CFP. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 30 05/11/25 07:41 31 Opinioni sulle priorità e sulle esigenze integrative dei percorsi Veniamo ora al punto cruciale della presente indagine: il parere che i referenti degli Enti/CFP si sono fatti in previsione del prossimo mutamento dell’offerta formativa professionalizzante che corrisponde allo schema 4+2. Finalità prevalente dei percorsi attuali Il primo quesito, necessario per comprendere il punto di partenza del percorso di riallineamento, si riferisce alla finalità prevalente degli attuali corsi di quarto anno. Il quesito chiedeva di indicare, fra le tre seguenti, l’opzione ritenuta più pertinente: a) Formazione della figura del diplomato IeFP alle esigenze del mondo del lavoro, in base ad un preciso accordo con le imprese; b) Preparazione degli allievi al passaggio al quinto anno per l’acquisizione del diploma di Stato; c) Recupero sociale di ragazzi maggiormente in difficoltà. Tavola 4: Finalità prevalente del corso Opinioni sulle priorità e sulle esigenze integrative dei percorsi Veniamo ora al punto cruciale della presente indagine: il parere che i referenti degli Enti/CFP si sono fatti in previsione del prossimo mutamento dell’offerta formativa professionalizzante che corrisponde allo schema 4+2. Finalità prevalente dei percorsi attuali Il primo quesito, necessario per comprendere il punto di partenza del percorso di riallineamento, si riferisce alla finalità prevalente degli attuali corsi di quarto anno. Il quesito chiedeva di indicare, fra le tre seguenti, l’opzione ritenuta più pertinente: a) Formazione della figura del diplomato IeFP alle esigenze del mondo del lavoro, in base ad un preciso accordo con le imprese; b) Preparazione degli allievi al passaggio al quinto anno per l’acquisizione del diploma di Stato; c) Recupero sociale di ragazzi maggiormente in difficoltà. Tavola 4: Finalità prevalente del corso Correttamente, la quasi totalità dei compilatori (90%) ha optato per la prima risposta, in quanto è quella indicata nelle norme e relative linee guida. Dei restanti, 3 indicano il passaggio alla scuola di Stato, mentre un altro dichiara che la finalità prevalente consiste nel recupero sociale. Anche se abbiamo visto dalle intenzioni degli studenti che, di fatto, nove casi parrebbero orientati verso il passaggio alle scuole di Stato e tre al rinforzo formativo di allievi qualificati ma ancora debolmente formati. Influenza innovativa del quarto anno sul modello formativo della IeFP Il quesito successivo intende approfondire l’influenza che l’introduzione del quarto anno ha avuto all’innovazione del modello formativo precedente; questa esperienza, infatti, pur essendo segnata dal limite dell’additività, può essere considerata anticipatrice di quanto potrà accadere ora in riferimento all’introduzione del gradino terziario dell’offerta formativa della IeFP. Infatti, come vediamo ora, è rimarchevole l’influenza che tale innovazione dell’offerta formativa IeFP ha avuto sulla visione progettuale dell’intero quadriennio e sulle dinamiche organizzative e relazionali adottate. Tavola 5: Incidenza dei quarti anni sull’innovazione dei corsi Correttamente, la quasi totalità dei compilatori (90%) ha optato per la prima risposta, in quanto è quella indicata nelle norme e relative linee guida. Dei restanti, 3 indicano il passaggio alla scuola di Stato, mentre un altro dichiara che la finalità prevalente consiste nel recupero sociale. Anche se abbiamo visto dalle intenzioni degli studenti che, di fatto, nove casi parrebbero orientati verso il passaggio alle scuole di Stato e tre al rinforzo formativo di allievi qualificati ma ancora debolmente formati. Influenza innovativa del quarto anno sul modello formativo della IeFP Il quesito successivo intende approfondire l’influenza che l’introduzione del quarto anno ha avuto all’innovazione del modello formativo precedente; questa CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 31 05/11/25 07:41 32 esperienza, infatti, pur essendo segnata dal limite dell’additività, può essere considerata anticipatrice di quanto potrà accadere ora in riferimento all’introduzione del gradino terziario dell’offerta formativa della IeFP. Infatti, come vediamo ora, è rimarchevole l’influenza che tale innovazione dell’offerta formativa IeFP ha avuto sulla visione progettuale dell’intero quadriennio e sulle dinamiche organizzative e relazionali adottate. Tavola 5: Incidenza dei quarti anni sull’innovazione dei corsi La risposta prevalente, che riguarda il 52% dei questionari, indica il valore intermedio “abbastanza”, subito seguita però dal valore più elevato con il 28% delle opzioni espresse. In totale, le risposte affermative circa l’influenza dell’introduzione dei quarti anni sul modo di impostare l’intero quadriennio assommano all’80% del totale, ovvero 40 Enti/CFP. Il 18% dei compilatori indica invece un’influenza minima, mentre uno solo segnala una non incidenza. Quindi, il passo dal triennio al quadriennio ha avuto un impatto significativo sul modello formativo della IeFP. Diversi referenti dei corsi oggetto dell’indagine hanno indicato in cosa consiste questa influenza: − Innovazione intesa come maggior dialogo tra scuola e impresa, approfondito sia nei contenuti didattici condivisi che nell’aspetto delle metodologie laboratoriali (5). − Suddivisione differente del monte ore perché così come sono state suddivise 495 di lezione e 495 di stage formativo si corre il rischio di perdere il contatto con i partecipanti del corso. − Step fondamentale per il completamento della filiera formativa professionale (2). − I corsi sono in costante aggiornamento e perfezionamento grazie a un contatto continuo e diretto con le aziende, in più abbiamo creato alcuni 4 anni per figure professionali che a livello italiano non erano ancora presenti. − Maggiore personalizzazione della didattica (2). − I ragazzi iscritti al Quarto Anno con Apprendistato Duale lo vivono con maggior impegno, nella duplice identità di studenti e di lavoratori. Considerano la formazione una preziosa occasione per specializzarsi e per effettuare un pre-inserimento nel mondo del lavoro, dal momento che le aziende operanti con noi in Apprendistato Duale concludono con l’assunzione vera e propria dell’allievo. − Partnership con importanti aziende del territorio dei diversi settori. − Partecipazione di referenti aziendali alla programmazione didattica, alla gestione di alcuni interventi formativi in aula ed agli eventi di settore, oltre all’attivazione di numeri consistenti di apprendistato di primo livello. − Oltre ad avere creato delle figure di diploma non ancora presenti a livello nazionale, i corsi sono sempre aggiornati e migliorati secondo le esigenze del mercato. La risposta prevalente, che riguarda il 52% dei questionari, indica il valore intermedio “abbastanza”, subito seguita però dal valore più elevato con il 28% delle opzioni espresse. In totale, le risposte affermative circa l’influenza dell’introduzione dei quarti anni sul modo di impostare l’intero quadriennio assommano all’80% del totale, ovvero 40 Enti/CFP. Il 18% dei compilatori indica invece un’influenza minima, mentre uno solo segnala una non incidenza. Quindi, il passo dal triennio al quadriennio ha avuto un impatto significativo sul modello formativo della IeFP. Diversi referenti dei corsi oggetto dell’indagine hanno indicato in cosa consiste questa influenza: – Innovazione intesa come maggior dialogo tra scuola e impresa, approfondito sia nei contenuti didattici condivisi che nell’aspetto delle metodologie laboratoriali (5). – Suddivisione differente del monte ore perché così come sono state suddivise 495 di lezione e 495 di stage formativo si corre il rischio di perdere il contatto con i partecipanti del corso. – Step fondamentale per il completamento della filiera formativa professionale (2). – I corsi sono in costante aggiornamento e perfezionamento grazie a un contatto continuo e diretto con le aziende, in più abbiamo creato alcuni 4 anni per figure professionali che a livello italiano non erano ancora presenti. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 32 05/11/25 07:41 33 – Maggiore personalizzazione della didattica (2). – I ragazzi iscritti al Quarto Anno con Apprendistato Duale lo vivono con maggior impegno, nella duplice identità di studenti e di lavoratori. Considerano la formazione una preziosa occasione per specializzarsi e per effettuare un pre-inserimento nel mondo del lavoro, dal momento che le aziende operanti con noi in Apprendistato Duale concludono con l’assunzione vera e propria dell’allievo. – Partnership con importanti aziende del territorio dei diversi settori. – Partecipazione di referenti aziendali alla programmazione didattica, alla gestione di alcuni interventi formativi in aula ed agli eventi di settore, oltre all’attivazione di numeri consistenti di apprendistato di primo livello. – Oltre ad avere creato delle figure di diploma non ancora presenti a livello nazionale, i corsi sono sempre aggiornati e migliorati secondo le esigenze del mercato. – Nei percorsi del Settore Benessere l’opportunità di conseguire l’abilitazione professionale. Si sta cercando di strutturare il percorso triennale nell’ottica del profilo del quarto anno, e non lasciando tutto a quel singolo anno. ES: nel settore elettrico abbiamo inserito la programmazione PLC già dal primo anno per fornire maggiori competenze nell’ottica del profilo del tecnico dell’automazione. Durante il quarto anno ogni allievo deve strutturare un Project work per l’accesso all’esame di diploma. L’elaborato fa riferimento a casi reali della realtà lavorativa aziendale (simulazione apertura di un locale, simulazione manuale HACCP di un laboratorio, simulazione caso studio relativo ad una commissione cliente, organizzazione di un evento lavorativo relativo ad una produzione di settore) (2). – Una parte delle ore dell’Unità formativa professionalizzante viene dedicata all’approfondimento teorico relativo alle Scienze degli alimenti e Tecniche amministrative della struttura ricettiva, due materie caratteristiche dei corsi di studio del V anno di Enogastronomia e ospitalità alberghiera. I programmi sono comunque in linea con quanto previsto nelle competenze e abilità del profilo in oggetto. – Approfondimento delle competenze professionali da spendere nel mondo del lavoro. – Investimenti tecnologici da parte delle aziende sul CFP, mirati alla formazione degli allievi del quarto anno al per il successivo inserimento lavorativo (3). Quanto sopra riportato ci suggerisce le seguenti riflessioni: ü i passi che concorrono al completamento della filiera professionale apportano una maggiore consapevolezza circa l’intero percorso formativo, poiché introducendo traguardi più elevati chiariscono meglio il contributo dei passi precedenti al loro perseguimento, come nel caso del settore elettronico in riferimento alla collocazione anticipata della programmazione PLC; ü l’aspetto più rilevante riguarda la metodologia laboratoriale, ovvero la caratteristica peculiare della IeFP, effetto di un maggiore dialogo con le imprese partner riguardante i contenuti didattici condivisi e perseguiti in modo consonante, fino anche alla individuazione ed al costante aggiornamento di figure professionali o loro curvature, maggiormente consone con lo sviluppo delle imprese; quindi, dotate di maggiore adeguatezza rispetto al mondo reale, CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 33 05/11/25 07:41 34 ü emerge l’urgenza di un vero e proprio accordo curricolare con le imprese; ü emerge con più chiarezza l’importanza dell’opzione apprendistato dei percorsi duali; in forza della sua natura “duale” di formazione e lavoro è una proposta che risulta particolarmente motivante per una parte degli allievi, ed inoltre rappresenta un “sentiero” prezioso ed efficace di inserimento nel mondo del lavoro; ü il riferimento al livello EQF 4 ha consentito l’accesso all’abilitazione professionale del settore Benessere; nella prospettiva del 4+2 si apre la possibilità di accesso anche alle altre abilitazioni che ora risultano ancora limitate ai diplomati dello Stato. Le esigenze integrative richieste dalla filiera 4+2 Così come accaduto con l’introduzione dei quarti anni, la prospettiva della filiera tecnologico-professionale 4+2 sollecita delle integrazioni su parte o tutta l’offerta formativa verticale. I compilatori dei questionari hanno indicato le seguenti esigenze, per ordine di rilevanza: 1) Potenziare la cultura matematica e scientifica (STEM). 2) Potenziare le competenze nelle lingue straniere. 3) Potenziare la cultura umanistica. 4) Potenziare le competenze di gestione di compiti complessi. 5) Potenziare la capacità di riflessione e di giudizio critico. 6) Potenziare le competenze emotive (soft skill). 7) Sviluppare competenze specifiche relative all’Intelligenza artificiale. La priorità accordata alla cultura matematica e scientifica ed alle competenze relative alle lingue straniere indica le aree di assoluta priorità su cui intervenire. Ma anche la collocazione dell’area umanistica, che per ordine di rilevanza viene subito dopo le prime due, esprime la necessità di una maggiore padronanza del linguaggio, oltre che di apertura mentale e di ampliamento dell’immaginazione che possono provenire dall’area umanistica. Subito dopo, con valori sempre significativi e tendenzialmente decrescenti, troviamo tutto il blocco dei saperi trasversali molto rilevanti circa il livello EQF 5, quali la gestione di compiti complessi, la capacità di riflessione e di giudizio critico. Ricevono, infine, segnali di interesse anche la formazione alle soft skill e, per ultime, le competenze richieste dall’intelligenza artificiale. Si può quindi affermare che tutto l’arco degli item proposti rientra, sia pure con priorità differenti, nell’ambito delle necessità integrative per il prossimo passo della verticalizzazione dell’offerta formativa, con un’accentuazione più forte per gli assi culturali. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 34 05/11/25 07:41 35 Necessità di intervento in vista della partecipazione del CFP alla nuova filiera verticale La domanda successiva va intesa come un approfondimento della precedente, in quanto parla non più solo di “esigenze”, ma anche di “necessità” rese urgenti dalla partecipazione del CFP al nuovo cantiere della filiera tecnologico-professionale verticale. Ecco, in ordine di rilevanza, le necessità indicate dai compilatori dei questionari: 1) Sviluppare la revisione dell’intero curricolo verticale 4+2. 2) Consolidare l’accordo con le scuole (e gli ITS Academy) per definire i traguardi culturali e tecnico-professionali, anche come prerequisiti per l’accesso ai nuovi percorsi ITS Academy. 3) Potenziare la collaborazione con le imprese per condividere gli obiettivi del curricolo e per meglio integrare le attività reciproche, soprattutto in materia di alternanza e apprendistato. 4) Definire un modello formativo che valorizzi l’iniziativa e la consapevolezza degli allievi. 5) Potenziare la formazione del personale del CFP e dei tutor aziendali. ü Colpisce la prima opzione in quanto indica la necessità più impegnativa, quella che prevede una revisione dell’intero curricolo verticale 4+2. Si potrebbe definire questa opzione “inclusiva” di tutte le altre. Essa indica la consapevolezza che un’offerta formativa verticale non può essere il risultato di aggiunte progressive, ma richiede un approccio organico che corrisponda al modello formativo peculiare della IeFP in grado di rispondere alle esigenze formative dei giovani e di corrispondere alle dinamiche del lavoro e delle organizzazioni; ü subito dopo troviamo la necessità, molto pratica, di un confronto con le scuole e gli ITS Academy allo scopo di definire in modo congiunto, e consonante con il modello formativo IeFP, i reali traguardi formativi che consentono l’accesso ai nuovi ITS Academy biennali; ü ciò richiede un piano di intervento formativo sul personale interno congiuntamente ai tutor aziendali: si tratta delle figure dalle quali dipende in modo decisivo la possibilità di un cambiamento effettivo a vantaggio di tutti, in primo luogo gli allievi; ü il tema dell’alleanza più profonda con le imprese è presente in tutti gli item proposti, entro una prospettiva curricolare che consideri il valore della formazione mista o duale; ü lo stesso dicasi per l’importanza di una proposta che esalti la consapevolezza degli allievi, in quanto questo fattore traspare da tutti gli item proposti. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 35 05/11/25 07:41 36 Richieste rivolte alla Fondazione CNOS-FAP ETS I.S. E veniamo all’ultimo quesito, quello nel quale si chiede agli Enti/CFP cosa si aspettano prioritariamente dalla Fondazione CNOS-FAP ETS per rispondere alle esigenze indicate in precedenza, supportandolo in modo adeguato allo scenario che si apre per il prossimo triennio. Tavola 6: Attese nei confronti della Fondazione CNOS-FAP ETS 24 Richieste rivolte alla Fondazione CNOS-FAP ETS I.S. E veniamo all’ultimo quesito, quello nel quale si chiede agli Enti/CFP cosa si aspettano prioritariamente dalla Fondazione CNOS-FAP ETS per rispondere alle esigenze indicate in precedenza, supportandolo in modo adeguato allo scenario che si apre per il prossimo triennio. Tavola 6: Attese nei confronti della Fondazione CNOS-FAP ETS L’opzione in testa nelle preferenze dei compilatori, con ben l’87,2% delle risposte, è quella che richiede di tutelare (assieme all’Associazione Forma e agli altri Enti nazionali) i valori e le specificità della IeFP a livello istituzionale e politico. Ciò rivela la consapevolezza circa l’importanza di una gestione qualificata dei vari livelli di confronto e di negoziazione che si apriranno nel prossimo triennio, in modo da giungere a soluzioni che valorizzino la peculiarità della componente IeFP della nuova filiera. Subito dopo troviamo, con il 66% di preferenze, l’urgenza di poter disporre di strumenti metodologici (per la progettazione, la gestione didattica e la valutazione) in riferimento al curricolo che il quesito precedente ha posto al centro delle attenzioni. Segue (44,7%) la richiesta di un potenziamento della formazione dei docenti a livello regionale/territoriale, opzione che possiamo legare alla successiva (con il 27,7%) che richiede di incentivare il confronto e gli scambi di buone pratiche tra i CFP, in quanto indica la metodologia prevalente da adottare nel piano di formazione del personale. Il tema del supporto per definire accordi con grandi imprese e/o associazioni di categoria riceve consensi inferiori (27,3%), ma inferiore, probabilmente in quanto il contesto economico di riferimento dei CFP è prioritariamente territoriale e regionale. Bassissima (2,1%) infine è la segnalazione circa le attese nei confronti della Fondazione di un intervento per consolidare gli accordi con le scuole e con gli ITS Academy, probabilmente perché questi vengono gestiti quasi totalmente a livello locale. Fornire strumenti metodologici Potenziare la formazione dei docenti a livello regionale/territoriale Incentivare il confronto e gli scambi di buone pratiche tra i CFP Tutelare i valori e le specificità della IeFP a livello istituzionale e politico Supportare accordi con grandi imprese e/o associazioni di categoria Consolidare l’accordo con le scuole (e gli ITS Academy) L’opzione in testa nelle preferenze dei compilatori, con ben l’87,2% delle risposte, è quella che richiede di tutelare (assieme all’Associazione Forma e agli altri Enti nazionali) i valori e le specificità della IeFP a livello istituzionale e politico. Ciò rivela la consapevolezza circa l’importanza di una gestione qualificata dei vari livelli di confronto e di negoziazione che si apriranno nel prossimo triennio, in modo da giungere a soluzioni che valorizzino la peculiarità della componente IeFP della nuova filiera. Subito dopo troviamo, con il 66% di preferenze, l’urgenza di poter disporre di strumenti metodologici (per la progettazione, la gestione didattica e la valutazione) in riferimento al curricolo che il quesito precedente ha posto al centro delle attenzioni. Segue (44,7%) la richiesta di un potenziamento della formazione dei docenti a livello regionale/territoriale, opzione che possiamo legare alla successiva (con il 27,7%) che richiede di incentivare il confronto e gli scambi di buone pratiche tra i CFP, in quanto indica la metodologia prevalente da adottare nel piano di formazione del personale. Il tema del supporto per definire accordi con grandi imprese e/o associazioni di categoria riceve consensi inferiori (27,3%), ma inferiore, probabilmente in quanto il contesto economico di riferimento dei CFP è prioritariamente territoriale e regionale. Bassissima (2,1%) infine è la segnalazione circa le attese nei confronti della Fondazione di un intervento per consolidare gli accordi con le scuole e con gli ITS Academy, probabilmente perché questi vengono gestiti quasi totalmente a livello locale. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 36 05/11/25 07:41 Parte Seconda I CINQUE CASI DI STUDIO CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 37 05/11/25 07:41 CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 38 05/11/25 07:41 39 Obiettivi e metodo della ricerca La ricerca ha voluto approfondire gli approcci e le modalità con cui sono stati progettati e vengono realizzati i quarti anni IeFP nei CFP della Fondazione CNOS-FAP ETS, tenuto conto delle tre tipologie emergenti dall’indagine campionaria, ovvero: - il modello proprio di carattere tecnico-professionale, coerente con l’impostazione normativa che mira a delineare percorsi formativi professionalizzanti verticali e che prevedono al termine dei quarti anni il rilascio di un titolo di tecnico professionale di livello 4 EQF, una figura dotata di una buona cultura tecnica, in grado di intervenire nei processi di lavoro con competenze non solo operative in relazione ai processi, ma anche di programmazione, coordinamento e verifica, sapendo assumere gradi soddisfacenti di autonomia e responsabilità, in relazione con i responsabili delle unità operative in cui operano. Questo modello è l’evidenza di una nuova filosofia formativa basata sui risultati di apprendimento, con una prevalenza dell’azione reale e della riflessione sui fattori che la costituiscono, entro una stretta cooperazione tra organismo formativo ed imprese dove queste ultime sono coinvolte non solo come “luogo della pratica”, ma soggetti di una cultura del sapere agito. Una visione che - come vedremo - anticipa di quindici anni la sperimentazione quadriennale dei percorsi tecnici e professionali; - il modello scolastico che si è concentrato soprattutto sulla lettera h, art. 2 della legge 53/2003, là dove si dice che “i titoli e le qualifiche conseguiti al termine dei percorsi del sistema dell’istruzione e della formazione professionale di durata almeno quadriennale consentono di sostenere l’esame di Stato, utile anche ai fini degli accessi all’Università e all’alta formazione artistica, musicale e coreutica, previa frequenza di apposito corso annuale, realizzato d’intesa con le Università e con l’alta formazione artistica, musicale e coreutica, e ferma restando la possibilità di sostenere, come privatista, l’esame di Stato anche senza tale frequenza”. È un modello conforme al desiderio delle famiglie di far ottenere ai propri figli un diploma scolastico, inteso come simbolo di riscatto sociale ma anche porta di accesso all’Università; - il modello sociale che concepisce il quarto anno come uno strumento di rinforzo dell’utenza più difficile che, pur avendo conseguito la qualifica professionale triennale, non risulta avere i requisiti per un positivo ingresso nel mondo delle imprese e delle professioni. Questa impostazione, molto più rara delle precedenti, è un segnale della crescita di adolescenti e giovani che presentano particolari difficoltà, e che in diversi casi venCNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 39 05/11/25 07:41 40 gono consigliati di iscriversi ai corsi di IeFP in quanto caratterizzati da un metodo più pratico e personalizzato, favorito anche dalle piccole medie dimensioni dei CFP. Tramite la ricerca si sono volute approfondire, in riferimento a questi modelli, spesso ibridi (in riferimento sia al CFP sia al quarto anno di corso), le visioni, le progettazioni e le prassi formative più significative, ricostruendo le interconnessioni con i fattori portanti dell’ecosistema di riferimento: famiglie e giovani, imprese, scuole, servizi dell’orientamento e delle politiche del lavoro, e contemporaneamente individuare le necessità di intervento mirate a superare le eventuali criticità connesse ad un utilizzo improprio del quarto anno rispetto alla legge istitutiva. Contemporaneamente si è inteso rilevare il tipo di risposta che è stata data all’opportunità di partecipazione alla sperimentazione nazionale relativa alle filiere tecnologico-professionali. Una risposta che richiede una rivisitazione del curricolo del quarto anno perlomeno per ciò che riguarda gli assi culturali, se non proprio una revisione dell’intero percorso quadriennale. L’approfondimento della risposta all’operazione sperimentale permetterà di chiarire l’impegno progettuale ed organizzativo profuso nei vari contesti regionali, in cui sono coinvolti anche gli istituti tecnici superiori, da cui trarre indicazioni circa la riprogettazione dei percorsi formativi IeFP. Per la scelta dei casi di studio è stato svolto un lavoro puntuale di ricerca delle realtà significative coinvolte nella sperimentazione. Da tale lavoro sono emersi i cinque casi significativi della famiglia salesiana che presentiamo di seguito, di cui quattro (Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli-Venezia Giulia) del Nord Italia, mentre uno solo (Lazio) del Centro. Non è stato possibile trovare un caso significativo nel Sud e nelle Isole. È una situazione non imprevista poiché, com’è noto, il sistema IeFP è presente soprattutto nel Nord e, in misura minore, nel Centro Italia, con qualche esperienza nel Sud che però risulta poco rilevante nell’attuale movimento sperimentale. I cinque casi che presentiamo presuppongono che il processo sperimentale prosegua positivamente così come sancito dagli accordi tra Regioni e MIM, ed in modo coerente a quanto scritto nei progetti. A titolo prudenziale, occorre qui segnalare che a tutt’oggi, in attesa dell’avvio dell’anno scolastico 2025-26, in alcune Regioni non è ancora chiaro se e quali percorsi IeFP 4+2 partiranno davvero, perché alcune scuole capofila non sembrano ancora riuscite a formare la classe sperimentale prevista. Nei prossimi mesi sarà quindi necessario monitorare con accuratezza il cammino della sperimentazione, per comprendere le dimensioni e le tipologie di percorsi che procedono secondo le modalità e le tempistiche dichiarate. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 40 05/11/25 07:41 41 Piemonte Il caso di studio svolto presso la Fondazione CNOS-FAP ETS Piemonte ha mostrato una realtà differenziata nel modo di intendere i quarti anni e nella prospettiva della filiera tecnologico-professionale. Infatti, abbiamo trovato due esempi delle differenti strategie: mentre nel CFP San Benigno prevale la prospettiva dei moduli integrativi ricavata dalla lunga esperienza dei passaggi dal quarto anno IeFP al quinto della scuola al fine di consentire agli allievi di acquisire il diploma di Stato, nel CFP Rebaudengo a prevalere è la strategia della revisione del curricolo, secondo la metodologia peculiare della IeFP fondata sul metodo induttivo e sull’apprendimento radicato nella realtà. La differenza tra i due modelli risiede nel fattore che viene assunto come prerequisito per il passaggio dal diploma IeFP al nuovo ITS Academy biennale: nel primo caso si tratta del diploma di Stato, mentre nel secondo è costituito dal profilo del tecnico composto da un insieme organico di saperi, competenze e soft skill mirati alla formazione della persona, del cittadino e del lavoratore, in riferimento all’attuale stagione dello sviluppo tecnologico. Abbiamo usato l’espressione “prevalenza” perché ambedue i casi non sono caratterizzati da modelli progettuali “puri” ma da una differente combinazione dei due elementi indicati. In effetti, l’impianto adottato dal CNOS-FAP Piemonte circa la filiera 4+2 prevede una progettualità conforme all’approccio pedagogico induttivo, e, nel contempo, accoglie moduli integrativi riferiti alle discipline che richiedono un riallineamento rispetto ai percorsi scolastici, allo scopo di integrare i contenuti dei percorsi e di formare negli allievi dotati di diploma di tecnico IeFP una familiarità con l’approccio concettuale. Certamente l’avvio della sperimentazione 4+2 ridimensiona la metodologia dei passaggi in quanto introduce la possibilità di accesso al nuovo diploma biennale ITS Academy non solo per studenti che provengono dalla scuola di Stato sia quinquennale che quadriennale, ma anche da allievi della IeFP. Ma va segnalata la forte differenziazione tra percorsi IeFP che trovano una piena corrispondenza nell’offerta formativa ITS Academy – come nel caso della meccatronica e degli impianti energetici – e percorsi che invece – come l’alberghiero, il grafico e i servizi alla persona – presentano problemi di coincidenza nel passaggio dal livello del diploma IeFP a quello degli ITS Academy. Il punto di incontro tra i due modelli è costituito dalla strategia regionale di riprogettazione del curricolo che da circa due anni è in atto in tutte le sedi, mirata a formare allievi capaci di agire in un contesto complesso nel quale non basta saper agire per processi standard – in quanto questi li sanno svolgere ottimamente i sistemi automatizzati – ma serve la capacità di immaginare soluzioni ad hoc a CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 41 05/11/25 07:41 42 partire dalle esigenze e dai problemi degli utenti e dei clienti, facendo uso di tecnologie evolute. Da qui l’impegno volto a rendere l’offerta formativa IeFP più attuale, tenuto conto delle continue innovazioni riguardanti non solo le tecnologie, ma anche l’organizzazione del lavoro, le figure professionali e la cultura ed etica del lavoro. Uno sforzo che intende venire incontro anche alla preferenza accordata dai giovani per l’apprendimento in situazione, decisamente più attraente dell’apprendimento per concetti ed applicazioni standard. Il CFP San Benigno I quarti anni I quarti anni che fanno parte dell’offerta formativa di San Benigno sono tre: - tecnico delle energie rinnovabili; - produzione energia termica, tecnico per la programmazione e la gestione di impianti di produzione; - sistemi a CNC e CAD CAM e tecnico di cucina. Gli studenti che li frequentano sono in maggioranza proiettati al lavoro, mentre chi vuole continuare lo fa per ottenere il diploma scolastico sia per poter avere la possibilità in un futuro di partecipare ad un concorso pubblico, seguendo l’orientamento della famiglia, sia per proseguire all’Università. Nessuno conosce l’ITS Academy nonostante questa opportunità sia stata presentata loro durante gli incontri di orientamento svolti nelle scuole secondarie di primo grado. Va detto che tutti gli allievi sin dal primo anno desiderano proseguire anche in quarta; è una proposta che il nostro Centro offre ormai da 10 anni e che ora è diventata ordinaria nella cultura dei ragazzi e delle loro famiglie. La progettazione dei quarti anni risente delle differenti intenzioni dei ragazzi e delle loro famiglie, ma anche della reale applicazione nel mercato del lavoro della figura del tecnico IeFP così come prevista dalle norme nazionali e regionali. Ciò accade ad esempio in cucina, dove l’unica figura di rilievo è il cuoco. Quindi la quarta è intesa come una specializzazione post qualifica. Gli allievi dell’anno 2025 hanno concluso lo stage di 300 ore in ristoranti o hotel, con lo stesso metodo adottato per la terza, ma con qualcosa in più e con maggiori responsabilità, ma sempre nella stessa prospettiva, in quanto in cucina il cuoco ha bisogno di gente operativa. L’anno scorso due ragazzi hanno fatto 440 ore di stage presso la panetteria del Gigante, una realtà diversa dalla cucina in quanto si colloca entro un’organizzazione complessa, che magari potrebbe aver bisogno proprio di una figura di tecnico. Quindi gli aggiustamenti che si stanno apportando al percorso formativo del quadriennio dipendono dal progetto degli allievi: se intendono entrare nel mercato del lavoro con il diploma professionale, il quarto anno assume la forma di una CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 42 05/11/25 07:41 43 specializzazione pratica; se invece la prospettiva è il passaggio alla scuola, il quarto anno ed anche i tre precedenti vengono piegati in vista del passaggio al quinto anno della scuola al fine di ottenere il diploma di Stato. Ad esempio, la quarta di cucina di quest’anno è considerata una buona classe. Siccome ben 21 su 25 lo desiderano, li stiamo preparando per passare al quinto anno della scuola. Come già anticipato, questa scelta è sostenuta soprattutto dai genitori, ma occorre ricordare che questi ragazzi considerano la scuola troppo teorica. Tramite moduli Larsa (laboratori di recupero e sviluppo degli apprendimenti) della durata di 55 ore, gestiti secondo il metodo dell’accompagnamento personale, gli allievi vengono preparati al passaggio, sapendo che hanno bisogno certamente di contenuti integrativi, ma soprattutto di apprendere il metodo di studio ed il modello mentale previsto dalla scuola. Allo stesso modo, anche nella quarta classe dei meccatronici, tramite Larsa di 50 ore, gli allievi vengono preparati ad un insegnamento centrato sulla lezione frontale, avendo come riferimento il programma scolastico. Essi possiedono una capacità manuale molto importante, ma soprattutto una notevole memoria visiva: a loro occorre sempre far capire che i concetti che presentiamo loro hanno un legame con la realtà. Tranne che per l’inglese, tutti gli altri insegnamenti sono gestiti da docenti della scuola; è tramite essi che gli allievi possono acquisire nuove conoscenze, ma soprattutto abituarsi ad un altro modo di stare in classe e di lavorare tenendo conto dell’approccio ai saperi tipico delle scuole. Ciò richiede un adattamento del metodo di insegnamento da parte di tutti i formatori. La prospettiva 4+2 Innanzitutto, va detto che, se potessero passare all’ITS Academy, diversi degli allievi del CFP di San Benigno ci andrebbero. Vi è anche un caso reale: una ex-allieva ora frequenta l’ITS Academy, dove si trova benissimo, ne è addirittura entusiasta. Ciò anche perché con l’ITS Academy c’è molta affinità dal punto di vista del metodo di studio; inoltre è un percorso più breve quando sarà attivato il nuovo ITS Academy biennale della filiera tecnologico professionale. Le formatrici del CFP propendono per un percorso quadriennale simile alle passerelle di oggi, in cui nell’anno di diploma professionale siano inserite materie integrative e riferite alla parte teorica mancante rispetto agli studenti provenienti dalla scuola di Stato: - per il passaggio al nuovo corso di meccatronica ITS Academy le materie integrative riguarderanno italiano, inglese e matematica, inoltre elettrotecnica e fisica; - per il passaggio dei tecnici di cucina ai percorsi affini dell’ITS Academy (agroindustriale e turismo) si dovrebbero prevedere, oltre a italiano, inglese e matematica, anche francese e scienze dell’alimentazione, e forse diritto. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 43 05/11/25 07:41 44 Ma c’è un dubbio: i responsabili ITS Academy sono molto critici sulla presenza di allievi della IeFP. Loro preferirebbero ragazzi diplomati ai licei, per i quali prevedono quindi un “allenamento” maggiore sul piano tecnico pratico, il contrario di quanto serve invece per chi proviene dalla IeFP. Il punto cruciale è quindi rappresentato dalle competenze che verranno indicate come prerequisiti necessari per l’ingresso nei nuovi ITS Academy. Anche se le esigenze delle imprese riguardo ai tecnici superiori si avvicinano più all’impostazione del diploma professionale IeFP che a quello degli istituti scolastici. Il CFP Rebaudengo Il cambio di paradigma nel corso elettrico L’inserimento del quarto anno nel corso elettrico è stata l’occasione per una riprogettazione dell’intero percorso. Il passo iniziale ha consistito nell’adeguare la proposta formativa all’attualità del lavoro. Le tecnologie adottate provengono dalle aziende Schneider e Siemens, che sono leader nel settore e promuovono soluzioni avanzate per l’automazione industriale, quelle presenti nelle aziende della realtà torinese. Nell’ambito dell’impiantistica civile provengono dall’azienda Finder, che offre soluzioni innovative per la gestione e il controllo degli impianti in ambito civile specie residenziale. Per il disegno elettrico sono stati adottati i software di SD Project ed altri presenti sul Web. Di fondamentale importanza ultimamente è la IA. - per il passaggio meccatronica integrative inglese e elettrotecnica - per il cucina ai Academy (agroindustriale dovrebbero inglese e matematica, e scienze diritto. Ma c’è un Academy presenza di preferirebbero per i quali prevedono quindi un “allenamento” maggiore sul piano tecnico quanto serve invece per chi proviene dalla IeFP. Il punto cruciale è quindi rappresentato dalle competenze che verranno necessari per l’ingresso nei nuovi ITS Academy. Anche se le esigenze delle imprese riguardo ai tecnici superiori si avvicinano del diploma professionale IeFP che a quello degli istituti scolastici. Il CFP Rebaudengo Il cambio di paradigma nel corso elettrico L’inserimento del quarto anno nel corso elettrico è stata l’occasione dell’intero percorso. Il passo iniziale ha consistito nell’adeguare la proposta formativa tecnologie adottate provengono dalle aziende Schneider e Siemens, che promuovono soluzioni avanzate per l’automazione industriale, quelle presenti realtà torinese. Nell’ambito dell’impiantistica civile provengono dall’azienda soluzioni innovative per la gestione e il controllo degli impianti in ambito Per il disegno elettrico sono stati adottati i software di SD Project ed fondamentale importanza ultimamente è la IA. Fin dal primo anno gli allievi vengono guidati a concepire il lavoro partendo viene chiamata “commessa”, inviata tramite un’e-mail o una specifica segna l’inizio del loro percorso laboratoriale professionalizzante ed integrativo4. L’unità formativa “documentazione degli impianti” gioca un ruolo pensiero critico, poiché non si limita alla semplice produzione di schemi CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 44 05/11/25 07:41 45 Fin dal primo anno gli allievi vengono guidati a concepire il lavoro partendo da un incarico che viene chiamata “commessa”, inviata tramite un’e-mail o una specifica scritta in altra forma, che segna l’inizio del loro percorso laboratoriale professionalizzante ed integrativo1. L’unità formativa “documentazione degli impianti” gioca un ruolo cruciale nello sviluppo del pensiero critico, poiché non si limita alla semplice produzione di schemi elettrici, ma richiede di analizzare, organizzare e rappresentare in modo chiaro le informazioni tecniche. La U.F. “dimensionamento impianti”, invece, affina la capacità di scelta consapevole dei componenti, non solo in base al loro funzionamento, ma anche considerando le grandezze elettriche fondamentali. Questo processo include anche la gestione economica, con l’elaborazione di preventivi e l’acquisto dei materiali. Infine, nella fase di realizzazione, gli impianti documentati e dimensionati vengono concretamente assemblati sui rack, trasformando la teoria in pratica. Tuttavia, altrettanto fondamentali sono le materie integrative, che insegnano ai ragazzi a comunicare in modi e stili diversi efficacemente attraverso il corpo, la parola e la relazione con gli altri, sviluppando una competenza essenziale: il lavoro di squadra. Lo sfondo che ispira ogni intervento formativo è l’educazione così come è stata consegnata in eredità da don Bosco. I formatori stanno concentrando i propri sforzi nel non essere più l’unica fonte di sapere per i ragazzi, ma piuttosto diventare mediatori della conoscenza, insegnando loro come studiare e trovare in modo autonomo le informazioni di cui hanno bisogno. Essi hanno scoperto che sia in aula che in laboratorio, tutti i ragazzi possono esprimere il proprio talento nel momento in cui si rendono conto di essere capaci. Ciò di cui hanno bisogno non è un’unica modalità di apprendimento, ma tempi diversi di esecuzione nell’autoformazione. È questo il modo in cui viene utilizzata la tecnologia. Il metodo della “commessa di lavoro” gestita da un software per la creazione del prodotto a cui si affianca, quando necessario, un altro software che consente loro di verificare la correttezza di quanto realizzato, stimola i ragazzi all’autoapprendimento mentre i formatori si muovono tra i banchi per chiarire dubbi in modo mirato, rivolgendosi ai singoli studenti anziché a tutta la classe indistintamente. Questo rende ciascuno protagonista attivo del proprio percorso formativo. Mentre nei primi mesi gli allievi incontrano qualche difficoltà, non essendo abituati a lavorare in autonomia, ben presto “scatta qualcosa: capiscono il metodo, si appassionano e non li ferma più nessuno!” Anche chi inizialmente dichiara di avere difficoltà di apprendimento si trasforma. Insegnando loro a studiare ed a muoversi tramite l’autoapprendimento e l’auto-mutuo-aiuto, i formatori dimostrano concretamente che tutti possono farcela. Mentre imparano, la disciplina in classe ed in laboratorio migliora e l’intero ambiente formativo fiorisce. 1 Per “area integrativa” nella Regione Piemonte si intendono gli assi culturali. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 45 05/11/25 07:41 46 L’approccio educativo dell’équipe consiste in questo: fare in modo che un impianto sia funzionante e ben cablato non è un merito, è la base minima del mestiere. Ciò che davvero fa la differenza è il pensiero che sta dietro al progetto, l’intuizione che ha guidato le scelte, la capacità di spiegare il lavoro svolto e l’atteggiamento con cui lo si presenta. Gli studenti che hanno bisogno di più tempo possono usufruire del settore anche oltre l’orario standard. Le attività terminano alle 15:00, ma il lunedì, martedì e mercoledì i laboratori restano aperti fino alle 16:45. Il formatore è presente, ma le attività sono autogestite. Ogni commessa di lavoro ha un numero prestabilito di ore, ad esempio 18. Durante le attività quotidiane, il conteggio del tempo avanza regolarmente, mentre i recuperi pomeridiani, facoltativi, non influiscono sul conteggio, lasciando invariato il totale delle ore assegnate. In questo modo i ragazzi vengono responsabilizzati alla consegna, eliminando la scusa della lentezza, quindi, del non fare. Fondamentale è il processo di valutazione, che non si limita a un semplice numero, ma considera molteplici aspetti: il pensiero progettuale, il tempo effettivo di esecuzione, il corretto funzionamento dell’impianto, la qualità del cablaggio, la capacità di ricerca guasti, l’esposizione orale e la gestione autonoma delle difficoltà che emergono. Un notevole impegno viene dedicato alla formazione dei formatori, ma in chiave rinnovata secondo due strategie: – in primo luogo, l’autoformazione tra colleghi che si svolge con incontri periodici, anche solo di un’ora, per condividere conoscenze ed esperienze che ogni formatore porta con sé. In tal modo il confronto diventa un’occasione preziosa per crescere insieme; – la seconda, forse ancora più stimolante, è imparare insieme ai ragazzi: i progetti più ambiziosi proposti dagli studenti spesso rappresentano una sfida anche per i formatori, sia per la complessità dei contenuti sia per le tecnologie coinvolte. Qui entra in gioco un principio fondamentale: ammettere di non sapere tutto non è una debolezza, ma un’opportunità sia per i formatori che per gli allievi. La sperimentazione 4+2 come laboratorio di studio del modello formativo Il progetto coinvolge l’Istituto Tecnico C. Grassi (capofila), 3 Agenzie formative (Associazione CIOFS-FP Piemonte ETS, Associazione CNOS-FAP Regione Piemonte, Immaginazione e Lavoro Soc. Coop.) e 3 Fondazioni ITS Academy (I.T.S. per le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione, I.T.S. Agroalimentare per il Piemonte, I.T.S. Energia). La Filiera, inoltre, si compone di diverse realtà del sistema produttivo. La sperimentazione vede coinvolti 5 ambiti professionali per un totale di 14 classi in sperimentazione, 7 percorsi quadriennali dell’ITS C. Grassi e 7 percorsi formativi della IeFP all’interno delle 3 istituzioni formative. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 46 05/11/25 07:41 47 All’interno dei percorsi di IeFP, inoltre, convivono i due modelli oggi presenti ovvero percorsi triennali a cui seguirà il IV anno di Diploma professionale di Tecnico di riferimento e percorsi di IeFP quadriennali di Diploma professionale. A marzo 2024 si è proceduto alla costituzione della Rete Tecnico Professionale FILTECPRO tra le istituzioni educative e le aziende. Gli elementi fondamentali per l’efficacia della Sperimentazione sono tre: 1. La Riprogettazione dei percorsi Per cogliere la centralità della sperimentazione, le prime annualità vengono riprogettate secondo tre macroaree: - Trasversale: competenze di base comuni a tutti gli indirizzi; - Professionalizzante: competenze tecniche specifiche per ogni settore; - Misure di Supporto: per facilitare il raggiungimento degli obiettivi della filiera. 2. Il Coordinamento Un aspetto chiave del progetto è il riconoscimento e la valorizzazione della filiera formativa FILTECPRO attraverso tavoli di lavoro dedicati. Questi momenti di lavoro insieme favoriscono la condivisione di esperienze, delle pratiche didattiche, dell’appartenenza alla filiera. 3. Le attività condivise nella filiera La sperimentazione prevede l’implementazione di alcune attività condivise: sviluppo delle soft skills, potenziamento delle discipline STEM e del coding attraverso una sperimentazione e una challenge, prova esperta: un’attività comune a tutta la filiera per consolidare le competenze acquisite durante la prima annualità. Il modello formativo è associato alla parola “velocità” che rappresenta tutto ciò che sta succedendo in questo periodo sia nel mondo del lavoro che nel contesto educativo e culturale. Per questo, il CNOS-FAP Piemonte sta cercando di sviluppare una visione strategica a breve, medio e lungo termine, cercando di mettere insieme la mission, la soddisfazione dei beneficiari (allieve/allievi e famiglie) e il riconoscimento dell’importanza delle persone con cui si lavora tutti i giorni. Alcuni stimoli importanti della proposta sono: - focus sul green - focus sul digitale - focus sulle pari opportunità - l’avanzamento tecnologico delle aziende - i cambiamenti nel sistema regionale IeFP - i cambiamenti nel sistema istruzione. Tramite questi stimoli viene ridefinito il paradigma dei percorsi IeFP con l’obiettivo di formare menti fertili, pronte a recepire i cambiamenti di questi e dei prossimi anni. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 47 05/11/25 07:41 48 Il progetto di Sperimentazione 4+2 che si sta delineando si appoggia pertanto su un lavoro di rinnovamento dei percorsi formativi dalla struttura ben delineata e solida che non viene assolutamente snaturata. La crescita verticale si evidenzia nel passo decisivo dell’accesso all’ITS Academy, ma è altrettanto importante la visione che vuole condurre allieve e allievi a conoscere a fondo le opportunità fornite dalla rete e dal campus. Le misure integrative e di supporto operano in questo senso e cercano di favorire una crescita orizzontale ampliando lo sguardo alla realtà in cui siamo immersi: la consapevolezza del percorso scelto, l’appartenenza alla filiera, l’approfondimento delle soft skills, la conoscenza delle STEAM con una challenge finale, le visite in azienda e gli scambi con gli altri studenti della rete per conoscere insieme le future professioni, una esperienza all’estero già al primo anno, una prova esperta comune che fa da filo conduttore. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 48 05/11/25 07:41 49 Lazio La sperimentazione nel cambio del paradigma formativo L’avvio della sperimentazione tecnologico-professionale 4+2 si è inserita in una fase molto dinamica in cui il CNOS-FAP Lazio sta affrontando un importante cambio di paradigma formativo, avviato dall’anno scolastico 2023-24, con l’intento di fornire ai giovani una preparazione più adatta al nostro tempo. Infatti, l’accelerazione sempre più accentuata dei processi di trasformazione del sistema economico ha sollecitato ad adottare una nuova strategia: non più concentrarsi nella progettazione di un percorso da intendere come punto fermo più avanzato rispetto a quello precedente, in modo da “essere a posto” per i prossimi 10-15 anni, ma acquisire l’habitus del cambiamento permanente, in risposta agli stimoli che provengono dalla continua innovazione culturale, economica e tecnologica. Questo esito viene perseguito trasformando la collaborazione tradizionale tra CFP ed imprese, avente come scopo la disponibilità di queste ultime nell’accogliere gli allievi negli stage, in una vera e propria alleanza formativa con soggetti economici appartenenti ai settori in cui si articola l’offerta dei CFP laziali. Tale alleanza, fondata su una condivisione di valori chiave, è mirata, dal punto di vista delle imprese, all’inserimento nel mercato del lavoro di persone dotate di una formazione di qualità; contemporaneamente, offre all’Ente di formazione tre benefici, tutti volti ad accrescere i saperi e le competenze degli allievi, assieme alla maturazione di una personalità solida, equilibrata e orientata al futuro: - acquisire una conoscenza di prima mano del mondo economico, per arricchire e rinnovare la propria rappresentazione della realtà, i profili reali di riferimento dei percorsi formativi, i saperi e le competenze traguardo effettivamente richiesti e il modo della loro formazione; - la coprogettazione dei percorsi formativi e la co-formazione entro un approccio non polarizzato (teoria-pratica), ma dinamico e generativo, fondato sul disvelamento dei saperi partendo da situazioni reali sfidanti in cui gli allievi svolgono un ruolo da protagonisti; - la costruzione di sentieri di formazione e accompagnamento all’inserimento lavorativo in cui gli allievi siano coinvolti sin dall’inizio del percorso entro una triangolazione generativa con CFP e imprese. La peculiarità del modo di procedere del CNOS-FAP Lazio consiste nel selezionare le imprese madrine che mostrano di aver intrapreso il passaggio dalla stagione della gestione delle risorse umane a quella delle risorse persona, ciò che viene indicata nella letteratura come humanocracy, un nuovo paradigma di impresa “decentralizzato e flessibile; aperto e fondato sulla relazione e sulla comunità; CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 49 05/11/25 07:41 50 leggero nelle regole ma solido nella condivisione degli obiettivi; dinamizzato dalla capacità di sperimentare e di sbagliare; guidato da una strategia condivisa”2. L’esempio del laboratorio formativo su sicurezza e cybersicurezza L’esempio più evidente di questa nuova strategia formativa lo troviamo nel “Laboratorio integrato per sostenere l’innovazione e la formazione dei professionisti nel settore della sicurezza e cybersicurezza” inaugurato il 23/05/2023 presso il CFP salesiano Borgo Ragazzi Don Bosco di Roma, grazie al concreto contributo delle aziende coinvolte nel progetto didattico Sicurezza 4.0. Un intervento realizzato nella struttura didattica e formativa dedicata al settore energia, che già ospita i Laboratori di domotica civile – KNX training center e automazione industriale – Test center Siemens. Il laboratorio rappresenta una nuova struttura, unica nel suo genere, al servizio delle esigenze formative quotidiane dei ragazzi, ma con un risvolto professionale innovativo aperto alla formazione, all’aggiornamento ed alla riqualificazione del personale operante nelle imprese del settore safety, security e cybersecurity. Si tratta di un modello di laboratorio integrato altamente sofisticato, di supporto per la formazione degli studenti nei settori building automation, sicurezza anticrimine, videosorveglianza, controllo accessi, sicurezza antincendio, con un’annessa area laboratoriale esterna tecnologicamente avanzata, per le simulazioni progettuali e funzionali direttamente in campo. Tutto questo è stato reso possibile grazie all’intermediazione che Giovanni Villarosa ha saputo condurre con i maggior player di settore; forte è la stima di cui gode presso i vertici aziendali, che immediatamente si sono resi disponibili, quando hanno toccato con mano la finalità del programma didattico e la struttura formativa di riferimento, fornendo sin da subito, in maniera totalmente gratuita, tutte le tecnologie necessarie e l’importante know-how aziendale. All’allestimento tecnologico integrato del laboratorio hanno contribuito diverse aziende leader nel settore: Beta Cavi, Lince Italia, Tecnoalarm, Tecnofire, EEA, Dea Security, Essegibi, Elex, Ksenia Security, Tsec, Provision ISR, CESPIS, Ethos Media Group. Con le stesse aziende è stato concordato un nuovo programma didattico, al fine di costruire nuove ed aggiornate competenze e formare nuove figure tecniche. Questo grazie alla progettualità introdotta dalla comunità formativa del centro, coordinata dall’ex direttore Alessandro Chiorri, oggi direttore generale del CNOS - FAP Lazio, dal responsabile del settore energia Gaetano Capozzi e da tutti i formatori dell’area tecnica-professionale, che si sono impegnati non solo nella progettazione, ma nella fattiva messa in opera delle tecnologie: Sergio Caresia, Giuseppe Petrera, Ivan Quattrociocchi e Luciano Clinco. Il progetto didattico si sviluppa per step successivi: infatti grazie all’introduzione dei laboratori interattivi saranno presto attivati corsi di alta specializzazione manageriale indirizzati ai professionisti della cybersecurity, della sicurezza urbana e sussidiaria, avvalendosi della preziosa collaborazione di Felice Ferlizzi, presidente del CESPIS, associazione inserita con un proprio laboratorio operativo all’interno del corso di laurea in Scienze per l’Investigazione e la Sicurezza, attivo presso l’Università di Perugia, un’organizzazione formata da alti professionisti della sicurezza, di cui Villarosa è membro e componente del comitato tecnico scientifico. 2 Gary Hamel e Michele Zanini (2021), Humanocracy. Imprese straordinarie come le loro persone, Ayros editore, Milano. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 50 05/11/25 07:41 51 34 Il progetto didattico si sviluppa per step successivi: infatti grazie all’introduzione dei laboratori interattivi saranno presto attivati corsi di alta specializzazione manageriale indirizzati ai professionisti della cybersecurity, della sicurezza urbana e sussidiaria, avvalendosi della preziosa collaborazione di Felice Ferlizzi, presidente del CESPIS, associazione inserita con un proprio laboratorio operativo all’interno del corso di laurea in Scienze per l’Investigazione e la Sicurezza, attivo presso l’Università di Perugia, un’organizzazione formata da alti professionisti della sicurezza, di cui Villarosa è membro e componente del comitato tecnico scientifico. 25 maggio 2023: inaugurazione del laboratorio di “sicurezza integrata e cyber sicurezza La regione Lazio sul 4+2 L’approccio della Regione della filiera tecnologico professionale 4+2 ha visto due fasi tra di loro molto differenti: − in un primo tempo essa non voleva partecipare alla sperimentazione della filiera tecnologico-professionale, mostrando di non aver afferrato né la volontà del MIM nel perseguire questa riforma né i vantaggi che essa avrebbe potuto offrire allo stesso sistema formativo regionale; − successivamente, soprattutto per merito dell’iniziativa di Forma Lazio, l’ha sostenuta in modo convinto, assumendo su di sé il ruolo di stimolo affinché vi aderissero tutte le altre regioni, andando oltre il mero adattamento dell’orario, ma condividendo pienamente la prospettiva della riprogettazione del curricolo emanando un bando che, per la prima volta, indicava i fattori chiave del dispositivo formativo. La prospettiva entro cui si muove la Regione Lazio è espressa in modo chiaro nel presente testo: «La filiera formativa tecnologico-professionale 4+2 offre un’innovativa offerta integrata, che collega 25 maggio 2023: inaugurazione del laboratorio di “sicurezza integrata e cyber sicurezza” La Regione Lazio sul 4+2 L’approccio della Regione Lazio alla proposta della filiera tecnologico professionale 4+2 ha visto due fasi tra di loro molto differenti: - in un primo tempo essa non voleva partecipare alla sperimentazione della filiera tecnologico-professionale, mostrando di non aver afferrato né la volontà del MIM nel perseguire questa riforma né i vantaggi che essa avrebbe potuto offrire allo stesso sistema formativo regionale; - successivamente, soprattutto per merito dell’iniziativa di Forma Lazio, l’ha sostenuta in modo convinto, assumendo su di sé il ruolo di stimolo affinché vi aderissero tutte le altre regioni, andando oltre il mero adattamento dell’orario, ma condividendo pienamente la prospettiva della riprogettazione del curricolo emanando un bando che, per la prima volta, indicava i fattori chiave del dispositivo formativo. La prospettiva entro cui si muove la Regione Lazio è espressa in modo chiaro nel presente testo: «La filiera formativa tecnologico-professionale 4+2 offre un’innovativa offerta integrata, che collega i percorsi di Istituti tecnici e professionali, quelli di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP), le Istituzioni Formative accreditate dalle Regioni e gli ITS Academy. Questo sistema potenzia il collegamento con il territorio, le imprese e le attività professionali, garantendo agli studenti una formazione all’avanguardia. Al termine dei quattro anni di studio, gli studenti conseguono il diploma e possono scegliere se proseguire gli studi presso un’Università, continuare il percorso in un ITS Academy, o entrare nel mondo del lavoro.»3 3 Comunicato stampa a seguito del primo tavolo regionale della filiera tecnologico- professionale 4+2 tenuto a Roma il 2 dicembre 2024 (primo incontro realizzato in Italia con questo oggetto). CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 51 05/11/25 07:41 52 La Regione ha pubblicato un bando atipico, in quanto i 20 corsi sperimentali previsti per il comparto IeFP sono finanziati dai fondi FSE, adottando di conseguenza le regole dei percorsi formativi rivolti ai disoccupati. Di conseguenza, anche per la mancanza di certezze circa i finanziamenti, gli Enti di IeFP non hanno potuto promuovere da subito i percorsi quadriennali sperimentali, tanto che fino al 6 settembre 2024 gli alunni ritenevano di essere iscritti a percorsi triennali ordinari. In seguito, questi percorsi sono stati inseriti nel sistema duale, con una quota oraria in alternanza crescente dalla seconda alla quarta. Il CNOS-FAP ha però preferito chiudere i triennali duali in quanto, a seguito delle esperienze fatte, non condivide la soluzione della simulazione di impresa riferita al primo anno, oltre che l’eccessivo spazio esagerato dedicato all’alternanza (350 ore). In ambedue i casi mancavano i pilastri che rendessero riconoscibile l’impostazione salesiana del progetto educativo. Ora i ragazzi sanno che vanno verso il quarto anno, per acquisire titoli equipollenti all’esame di Stato con il quale poter proseguire nel nuovo ITS Academy. Ciò anche perché questo percorso è coerente con la richiesta, più volte espressa dalle famiglie, di poter continuare dentro la Casa salesiana il percorso formativo dei figli in modo da fornire loro una più consistente formazione umana e professionale. L’orario annuale dei percorsi sperimentali è di 1129 ore, mentre la IeFP ordinaria è di 1020 ore. Come le famiglie, anche le aziende hanno accolto positivamente l’avvio dei percorsi sperimentali. Occorre ricordare che le aziende della Tiburtina appartengono quasi tutte al settore della meccanica industriale in quanto terziste di Leonardo. Esse hanno “fame” di occupati e non cercano di assumere i ragazzi lungo il cammino formativo (come accade in altri casi), in quanto sono convinte della bontà del percorso quadriennale. Piuttosto, le esigenze delle imprese delineano una figura che va oltre gli attuali standard formali, una sorta di professionista plus competente, ma soprattutto dotato delle qualità personali che lo rendono capace di operare in organizzazioni fondate su cooperazione entro l’équipe di lavoro, l’accettazione delle sfide, l’innovazione conseguita tramite il positivo fronteggiamento di situazioni nuove, tali da aprire strade inedite. Il colloquio al Pio XI con il Direttore regionale, Alessandro Chiorri Il colloquio, avvenuto il 21 febbraio, ha avuto come oggetto principale l’impostazione del percorso formativo, prima ancora dell’avvio della sperimentazione 4+2, a seguito del cambio di paradigma già indicato in precedenza. Questo è avvenuto secondo quattro passaggi: ü Primo passaggio: confrontare il percorso formativo, il profilo finale ed i laboratori previsti con le aziende che forniscono le tecnologie alle imprese, in gran parte medio piccole, che fanno parte dell’area economica territoriale di CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 52 05/11/25 07:41 53 riferimento dei CFP, allo scopo di acquisire tecnologie attuali, entro un disegno integrato tra differenti marchi. ü Secondo passaggio: impostare il progetto secondo la metodologia della modularità. Dai colloqui con le aziende è emerso che il “sistema lavoro” odierno richiede questa impostazione piuttosto che una configurazione rigida, entro un disegno coerente con l’impostazione generale del processo realmente in atto nelle stesse aziende, nel quale si evidenzia l’importanza di unità formative che consentano agli allievi di saper utilizzare tutte le diverse tecnologie in uso. ü Terzo passaggio: adottare nuovi laboratori concepiti come infrastruttura di automazione industriale, dotata di un sistema predittivo informatico tale che, tramite il pc, in ogni momento si possa monitorare il sistema di produzione ed ottenere avvisi riferiti, ad esempio, alla necessità di sostituire quella specifica valvola entro una settimana in quanto sta completando il suo ciclo funzionale. È stato molto importante l’accordo “ingegno per la vita” con il gruppo Education di Siemens, per laboratori al termine dei quali è prevista una valutazione e vengono certificate le competenze4. ü Quarto passaggio: discutere con i formatori il nuovo disegno formativo concreto, partendo dalla consapevolezza che il mondo economico richiede non più figure soltanto “operative” ma profili professionali complessi. Ad esempio, non esiste più la figura dell’impiantista; anche in un appartamento civile non entra più una persona sola, ma più figure in grado di gestire più elettro impianti di domotica5. Un esempio: un allievo del CNOS-FAP in stage ha fatto ripartire tempestivamente l’impianto di ossigeno all’Ospedale Sant’Andrea riprogrammando il plc. Il passaggio dalla figura operativa al profilo professionale complesso porta con sé un importante cambiamento della strategia formativa: la logica di programmazione non è più intuitiva, secondo un processo che si sviluppa dall’astratto al concreto e dal generale al particolare ma, al contrario di come imparato all’Università, richiede di trattare sin dall’inizio il sistema applicativo. Ora si procede secondo tre passi: prima ci si concentra su cosa sa fare il sistema, ovvero quali risultati permette di raggiungere, poi si analizzano le funzioni tramite cui opera, infine si procede alla programmazione per ottenere quei risultati che corrispondono alle necessità del compito affrontato. È decisivo, in questo approccio, poter operare con tutor aziendali preparati alla formazione e disponibili ad accompagnare gli allievi in stage. 4 Vedi: la brochure di Siemens sulla certificazione: https://www.siemens.com/it/it/azienda/sostenibilita/sce.html 5 Un impianto elettrico domotico si basa su un insieme di dispositivi elettronici interconnessi che consentono la gestione e il controllo degli aspetti elettrici e digitali di un’abitazione. Tra i componenti principali di un impianto domotico ci sono i sensori, gli attuatori, le centraline e i sistemi di controllo. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 53 05/11/25 07:41 54 Si ricorda che i laboratori del CNOS-FAP sono finanziati totalmente dalla Fondazione Johnson & Jhonson6 che non solo li fornisce, ma si impegna anche ad aggiornare le tecnologie di pari passo con i miglioramenti e le innovazioni. Inoltre, la Direzione regionale ha chiarito con le imprese fornitrici di tecnologie che non si entra nei CFP salesiani con l’impostazione commerciale, ma con quella formativa. Ciò significa che spetta all’Ente selezionare quanto gli viene proposto a partire proprio dalla finalità educativa dell’opera. L’effetto di questo cambiamento sugli allievi, che stanno al centro di ogni attenzione del CNOS-FAP, è decisamente positivo in quanto la nuova strategia, centrata sin dall’inizio sulla realtà, consente loro di acquisire conoscenze e competenze che via via si disvelano lungo un percorso che chiede loro di trovare la migliore soluzione alle esigenze che vengono loro presentate. Questa modalità “situata” di formazione consente loro di acquisire una più chiara e solida consapevolezza del valore di quanto hanno appreso, accrescendo il senso di autoefficacia e di fierezza. Tutto ciò contribuisce alla formazione di un’identità personale solida ed orientata positivamente al futuro. L’INCONTRO CON DUE ALLIEVI E DUE FORMATORI È un esito confermato dal colloquio con due allievi del secondo anno del quadriennio elettrici del Borgo, ragazzi che appartengono al ceto popolare del quartiere, di cui uno con trascorsi negativi a scuola ed anche nelle amicizie e nei comportamenti. Ambedue hanno mostrato piena consapevolezza del percorso degli studi che stanno vivendo, delle caratteristiche innovative e delle potenzialità della figura professionale di riferimento, esponendo una chiara prospettiva circa il cammino futuro. Essi ci hanno dichiarato che terranno in seria considerazione la possibilità di frequentare il nuovo biennio ITS Academy, in quanto sanno che le imprese del territorio sono decisamente orientate verso una figura professionale plus. Lo stesso si può dire per i due formatori incontrati, entrambi appartenenti all’area tecnico professionale. Sono persone con un profilo molto differente rispetto a quello ordinario dei tecnici di laboratorio; essi, infatti, oltre a mostrare una notevole preparazione sulle tecnologie innovative del settore, presentano una solida formazione culturale nei due ambiti della fisica e dell’organizzazione del lavoro. Avendo un’esperienza ultradecennale, hanno maturato personalmente il passaggio dall’impostazione centrata sulla figura dell’operatore qualificato triennale a quella del professionista plus. Nell’esporre questa trasformazione emerge costantemente nel loro linguaggio il riferimento al metodo educativo di don Bosco e l’attenzione prioritaria agli allievi, nella convinzione che l’offerta formativa rinnovata viene maggiormente incontro alle loro caratteristiche ed aspettative. Sappiamo che la convinzione dei formatori circa la riuscita degli allievi è un buon indicatore circa la strategia formativa adottata ed ha un effetto di rinforzo della motivazione degli allievi stessi. L’approccio che viene adottato è ispirato al contratto di apprendistato di don Bosco, che era rivoluzionario a suo tempo ma che mostra un valore profetico anche 6 https://fondazionejnj.it/ CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 54 05/11/25 07:41 55 oggi in quanto possedeva già una prospettiva di filiera, entro una visione educativa condivisa tra i diversi attori in gioco. La sperimentazione 4+2 trova quindi un terreno già fecondo in cui inserirsi, esito della revisione del triennio che abbiamo esposto in precedenza, da cui emerge la convinzione che una buona formazione si realizza solo in presenza di un coinvolgimento concorde di più soggetti. Un elemento critico riguarda le scuole, in quanto vi sono docenti che si oppongono ad un’alleanza con le aziende, un cambiamento che evidentemente li spaventa. Ma ciò deriva dal fatto che la loro preparazione è di tipo teorico, ma non vale solo per gli assi culturali, in quanto spesso gli insegnanti tecnico-pratici non sanno usare in modo professionale le macchine di cui sono dotati i loro laboratori. Questa necessità ha spinto il CNOS-FAP regionale a presentare sulla piattaforma Sofia del MIM dei corsi di automazione industriale sia per la certificazione di base che per la certificazione superiore. Prima nessuno si iscriveva, ora si è giunti al quarto istituto tecnico che iscrive i suoi docenti. Questi affermano che con i fondi PON le loro scuole hanno acquistato tecnologie che ora però, ancora imballate, non vengono utilizzate. Ecco due esempi di corsi rivolti ai docenti della scuola: Corso di preparazione per i docenti dell’IISS Luigi Calamatta di Civitavecchia (RM) per la certificazione SCE BASE sul PLC S7 1200 presso il Siemens SCE TEST Center di Roma Centro Formazione Professionale Salesiano – “Borgo Ragazzi Don Bosco”. Laboratorio Automazione Industriale SIEMENS. Il laboratorio certificato Siemens SCE è orientato alla teleassistenza con piattaforme di gestione per reti remotizzate per il controllo di utenti e dispositivi su cloud o su reti VPN. Inoltre, il laboratorio è focalizzato sul tema del risparmio ed efficientamento energetico dei cicli produttivi nell’ottica dell’Industria 4.0 Ugualmente, notiamo come gli ITS Academy che non funzionano sono quelli che non fanno rete, si basano su un modello organizzativo autoreferenziale che non prevede legami forti con gli altri attori. Dal punto di vista dell’Ente, sembra preferibile avere come partner gli istituti tecnici, anche perché sono loro che guidano gli ITS Academy. Dopo aver verificato la bontà dell’alleanza con le imprese fornitrici di tecnologie, la direzione del CNOS-FAP regionale porta alla Fondazione CNOS-FAP ETS I.S. quanto sperimentato affinché ne possano usufruire anche le altre sedi. È il caso di Siemens, il primo rapporto con il quale è avvenuto con il responsabile del Lazio ed ha portato all’allestimento del primo laboratorio, per poi espandersi tramite la sede nazionale su tutto il territorio italiano. Attualmente la stessa dinamica sta avvenendo con Ariston che è stata “provata” al Borgo ed ora è maturato il tempo di portarla a livello nazionale. Il principio di realtà che, come abbiamo visto in precedenza, caratterizza l’impianto progettuaCNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 55 05/11/25 07:41 56 le, è presente anche nella dinamica di generazione delle partnership con le aziende fornitrici di tecnologie: sono i progetti locali ad essere i più ricchi di temperatura, secondo il criterio fisico dell’impulso. Nell’impulso c’è la spinta alla ricerca, è lì dentro che si trova il vero contenuto. I fenomeni impulsivi durano pochissimo, ma sono dotati di forze enormi. Per questo vengono rappresentati con grafici molto stretti ma intensissimi. Mentre i fenomeni stazionari sono i più facili da comprendere, ma con loro non si può fare nulla7. Ora si sta sperimentando con la Fondazione CNOS-FAP ETS I.S., che ha sede in Roma, via Appia Antica 78, l’introduzione della IA nei corsi. La prima impressione è buona, in quanto vi è fiducia nelle persone che la gestiscono. Si capirà più avanti quanto può essere propedeutica allo sviluppo del settore. Il prossimo step dell’impegno del CNOS-FAP laziale riguarda il settore informatico: anche qui è cambiata la filosofia della programmazione: prima si partiva dal software e dal linguaggio di programmazione e dai suoi costrutti tecnici per poi passare alla fase applicativa fondata su modelli standard, ora è richiesta la creatività, la base da cui originano i fenomeni impulsivi di cui sopra. 7 Un esempio di fenomeno impulsivo è quello dato dall’incontro della pallina da tennis lanciata in aria dal giocatore con la racchetta che la colpisce: la prima cambia la sua direzione iniziale secondo una formula che unisce la forza impulsiva e la quantità di moto. Ciò avviene in un tempo decisamente piccolo: mentre l’occhio umano vede la traiettoria della pallina, il momento dell’impulso risulta fuori dalla sua portata in quanto presenta un ordine di grandezza dei centesimi di secondo. https://www.youmath.it/lezioni/fisica/dinamica/2996-impulso.html CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 56 05/11/25 07:41 57 Lombardia Una strategia in due tappe La Lombardia è la Regione che prima di tutte si è mossa nell’ambito della sperimentazione della filiera tecnologico-professionale, seguendo un percorso caratterizzato da tre passi: 1. nel primo, avviato alla fine del 2023, la Regione Lombardia ha prodotto un documento con l’intento di disciplinare la partecipazione della IeFP alla sperimentazione. In questa fase essa ha privilegiato una strategia che possiamo definire di posizionamento, tesa ad evidenziare il valore dell’offerta IeFP e a definire una geografia delle aggregazioni dei CFP entro le filiere tecnologico-professionali sperimentali8; 2. con i decreti dell’agosto 20249 è emersa una linea centrata sulla revisione dell’offerta formativa, un approccio che è stato così espresso: “La partecipazione alla sperimentazione delle filiere tecnologico-professionali (FTP) rappresenta un’occasione per la messa in valore delle potenzialità dell’Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) e per una sua eventuale nuova caratterizzazione, più adeguata alle evoluzioni generali del contesto socioculturale e del mondo del lavoro. La partecipazione alle FTP rappresenta sicuramente una sfida, che vede la IeFP non in una posizione di inferiorità, ma con elementi di valore aggiunto, che le permettono di entrare nella partita a condizioni di parità, se capace di utilizzare tutte le leve di flessibilità peraltro già previste dal suo ordinamento, puntando al contempo al rinnovamento – sempre nel solco della sua tradizione – delle forme organizzative e delle metodologie di sviluppo degli apprendimenti. In tal senso la sperimentazione può rappresentare l’occasione per una ridefinizione più complessiva dello stesso modello di offerta ordinamentale”. Ciò che è mancato, e che manca tuttora, è un investimento economico specifico e aggiuntivo rispetto all’ordinario riferito ai percorsi 4+2; 3. nel 2025, la strategia regionale ha assunto un carattere progettuale avente per oggetto l’iniziativa degli enti di IeFP e la costruzione delle filiere tecnologico-professionali, in riferimento ai seguenti tre punti10: 8 Si tratta della Delibera n. 1655 del 21 dicembre 2023 dal titolo “Approvazione delle prime linee di attuazione della sperimentazione delle filiere formative tecnologico-professionali in Regione Lombardia”. 9 Si veda il Decreto n. 12267 del 6 agosto 2024 intitolato “Disposizioni regionali per i percorsi quadriennali di IeFP della sperimentazione delle filiere tecnologico-professionali della Lombardia. Architettura, standard minimi di erogazione e indicazioni metodologico-operative”. 10 “L’attivazione della filiera formativa tecnologico-professionale in Regione Lombardia”, 18 CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 57 05/11/25 07:41 58 - ripensare l’intero percorso fin dalla prima annualità, secondo lo schema 2+1+1 e per livelli progressivi di acquisizione (certificabili) delle competenze; - sviluppare in modo integrato sin dalla prima annualità le competenze di base (con particolare riferimento a quelle digitali, linguistiche e matematico-scientifiche), tecnico professionali e trasversali; - garantire la fisionomia del Tecnico di IV livello EQF e una preparazione che comprende gli elementi di dominio culturale e tecnologico che facilitano l’accesso all’ITS Academy (TVET). Ciò significa che la Regione Lombardia ha voluto mantenere la tappa della qualifica triennale. In tal modo, la fisionomia della IeFP rimane per ora invariata: si mantiene il riferimento alle competenze e si indica la necessità di rafforzare quelle di base e trasversali, come prevede il decreto ministeriale, ma senza parallelamente indebolire quelle tecnico-professionali. Un punto rilevante della posizione Lombarda è costituito dalla presenza nell’offerta ordinaria, ma solo in autofinanziamento o in apprendistato art. 43, anche dei quinti anni di acquisizione del diploma di Stato, un intervento che certamente subirà una ridefinizione visto che l’accesso agli ITS Academy sarà garantito dalla filiera sperimentale, ma che richiede un ulteriore chiarimento circa la possibilità di accesso ai percorsi universitari, condizione che però, al pari del biennio iniziale sopra indicato, richiederebbe l’adozione di una progettualità corrispondente a quella della scuola. Il caso di studio su cui si è svolta la nostra ricerca ha riguardato il CFP di Arese, una struttura di medio-grandi dimensioni molto dinamica, che ci ha permesso di cogliere nel vivo l’approccio salesiano alla riforma 4+2. Questo studio si è poi esteso considerando la strategia regionale CNOS-FAP tramite un approfondimento col Direttore, Franco Pozzi. Il CFP di Arese Il Centro salesiano “San Domenico Savio”, che origina da un evento singolare in quanto nasce nel 1955 su volere del cardinal Montini, allora Arcivescovo di Milano e poi papa Paolo VI, per trasformare il precedente carcere minorile “Cesare Beccaria” in una scuola professionale, si trova oggi in un momento di continua espansione sia dal punto di vista degli iscritti ai percorsi in diritto-dovere di istruzione e formazione sia in quelli relativi alla formazione continua ed a quella connessa alle politiche dell’inclusione e del lavoro. Quello di Arese è il CFP lombardo che presenta un’offerta formativa che copre la gran parte dei settori del sistema di IeFP, riflesso di un territorio molto vivace dal punto di vista economico e sociale. marzo 2025. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 58 05/11/25 07:41 59 L’incontro realizzato il 25 marzo 2025 sul tema del “4+2” è stata l’occasione per riflettere, insieme ad un’ampia delegazione di figure che operano nel Centro, su alcuni elementi della sua evoluzione, partendo dalla tenuta e dall’efficacia del quarto anno dei percorsi formativi per poi estendersi anche al quinto anno, in un’ottica di filiera formativa coerente. Ecco i punti emersi: 1. Esiti e differenziazione settoriale dei quarti anni A partire dalla sua introduzione datata a circa 15 anni fa, la progettazione del quarto anno è stata rivista in tutti i settori, in quanto il confronto con le imprese ha portato a un adeguamento più marcato dei contenuti dell’intero quadriennio. Ciò risente anche della vivacità del mondo economico del territorio in cui opera il CFP, un fattore che favorisce una forte cooperazione tra i soggetti del sistema formativo professionalizzante. 2. Connessione con le imprese e stage La collaborazione con le aziende del territorio è stata valorizzata, anche grazie all’impegno del SAL (Servizio al Lavoro) presente nel Centro, che ha reso possibile l’attivazione di percorsi di apprendistato e uno stage curriculare di 7-10 settimane (a seconda dell’annualità). Questo permette un efficace raccordo tra formazione scolastica e mondo del lavoro. 3. Rivisitazione dei contenuti e della progettazione Negli anni precedenti, alcune competenze teoriche venivano affrontate nei primi tre anni; con l’introduzione del quarto anno, vi è stato un riposizionamento dei contenuti. Questo ha portato, come già detto, ad un miglior allineamento con la realtà aziendale, ed ha provocato di conseguenza la necessità di una revisione delle figure professionali standard, vista l’accelerazione dei mutamenti riguardanti le organizzazioni delle imprese, il mercato e la stessa cultura del lavoro. 4. Gestione del quinto anno e passaggi post-diploma Si è resa necessaria una più attenta progettazione del quinto anno in Apprendistato art. 43, un percorso realizzato a partire dal 2020-21 in collaborazione con l’Istituto di Istruzione Superiore “Puecher-Olivetti” di Rho, che in soli tre anni ha già portato 74 giovani apprendisti a conseguire il diploma di Stato assieme ad una specializzazione in manutenzione ed assistenza tecnica. Recentemente è stata sollevata la necessità di evitare sovrapposizioni tra contenuti già trattati e quelli previsti nei percorsi post-quarto anno. La vera sfida è ripensare la progettazione dei percorsi in un’ottica di filiera, che accompagni lo studente fino a una qualificazione professionale completa e realmente specializzata. 5. Prospettive per l’ITS Academy e strategia IFTS Dai frequenti rapporti instaurati, è emerso che le aziende conoscono poco l’ITS Academy e ne fanno un uso ancora marginale. Ciò sembra dipendere dal numero contenuto di diplomati tecnici superiori. Inoltre, è stato più volte evidenziato CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 59 05/11/25 07:41 60 il rischio che, senza un coordinamento efficace, i percorsi ITS Academy possano portare a una ripetizione di competenze già acquisite nei percorsi precedenti, soprattutto quando risentono eccessivamente di un’impostazione scolastica. È stata inoltre ribadita l’importanza di non abbandonare la strategia IFTS, ovvero l’anno di specializzazione post-diploma, che negli anni ha mostrato di poter garantire flessibilità e diversificazione dell’offerta formativa. 6. Aspetti normativi ed esame di Stato Tra i temi emersi vi è stata anche una riflessione sull’attuale formulazione dell’esame di Stato e sull’opportunità di una sua rivisitazione, per rispecchiare meglio la complessità e la specificità dei percorsi formativi tecnico-professionali. 7. Riforma 4+2. È attualmente in corso un’attività di pianificazione a livello di ente CNOS con incontri periodici tra i direttori e i coordinatori didattici delle varie sedi. Ogni sede ha proposto una propria pianificazione tenendo conto delle percentuali richieste da Regione Lombardia per le diverse competenze e aree tematiche. Quello di seguito riportato rappresenta il quadro orario elaborato dalla sede di Arese relativo al primo anno 4+2 confrontato con quello tradizionale. Il modello è ancora in fase di progettazione ma sono emerse alcune criticità, quali: spazi, ore di incarico del personale, fatiche dei ragazzi nell’aumento delle ore di aula… 42 TRIENNALE TRADIZIONALE QUADRIENNIO RIFORMA ORE % SOMMA % ORE settimanali scostamento % su area base % su tot SOMMA % area base LINGUA ITALIANA (Comunicazione) 102 9,92% 19,84% 136 4 -34 22,22 12,90% 30,36% STORIA (Competenze SGGE) 0,00% 34 1 -34 5,56 3,23% ECONOMIA-DIRITTO (competenze cittadinanza) 34 3,31% 48 1,4 -14 7,84 4,55% MOTORIA (Attività motoria) 34 3,31% 68 2 11,11 6,45% IRC 34 3,31% 34 1 5,56 3,23% MATEMATICA+SCIENZE (STEM) 114 11,09% 26,46% 156 4,6 -42 25,49 14,80% 27,70% INFORMATICA (Competenze digitali) 56 5,45% 34 1 22 5,56 3,23% LINGUA INGLESE (Comunicazione in lingua inglese) 102 9,92% 102 3 0 16,67 9,68% STAGE/AFS trasversale ORIENT/CAP. PERSONALI (Soft skill) 38 3,70% 3,70% 0 38 SUBTOT. AREA BASE 514 612 18 58,06% area tecnico professionale TECNOLOGIA 31 3,02% 46,30% 170 5,0 -139 16,13% 41,94% LABORATORIO 31 3,02% 272 8 -241 25,81% ORGANIZZAZIONE AZIENDALE 166 16,15% 166 98 9,53% 98 STAGE/AFS 150 14,59% 150 0,00% SUBTOT. AREA TP 476 442 13,0 41,94% monte ore TOTALE 1028 96,30% 96% 1054 -30 100,00% 100,00% N.B: Le materie indicate tra parentesi sono al momento solo una prima idea di Ente per uniformare i nomi di tutte le sedi, e quindi sostituirebbero le voci scritte in maiuscolo. N.B: Le materie indicate tra parentesi sono al momento solo una prima idea di Ente per uniformare i nomi di tutte le sedi, e quindi sostituirebbero le voci scritte in maiuscolo. Per quanto riguarda la filiera di ristorazione si stanno avviando diversi tavoli di lavoro sui seguenti argomenti: ü Gruppo Esame di Stato Obiettivo - definire regole e modalità per consentire l’accesso all’esame agli allievi in uscita dal IV anno IeFP. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 60 05/11/25 07:41 61 ü Gruppo Percorsi ITS Academy Obiettivo - definire offerta formativa “+2” e relative soglie in ingresso per favorire la continuità didattica in uscita dai percorsi IP e IeFP. ü Gruppo Allineamento CFP Obiettivo - definire i “paletti” per una programmazione didattica che consenta passerelle e livelli in uscita omogenei nel rispetto delle singolarità. Circa la filiera di Grafica, sono già stati svolti diversi incontri preliminari alla progettazione di dettaglio. Ambedue le filiere indicate presentano difficoltà di corrispondenza tra le figure di tecnico professionale del sistema IeFP e le figure degli ITS Academy affini. L’incontro ha rappresentato un’importante occasione di confronto e riflessione. È emersa la necessità di un monitoraggio costante dei percorsi, di una progettazione didattica più aderente alle esigenze del mondo produttivo e di una maggiore valorizzazione delle filiere formative, in particolare nel passaggio verso gli ITS Academy. L’esperienza maturata presso la nostra scuola, soprattutto nella costruzione di rapporti solidi con le aziende del territorio, rappresenta un punto di forza da cui partire per costruire percorsi sempre più coerenti, efficaci e orientati all’occupabilità dei nostri studenti. Nello scambio di riflessioni è emersa una duplice esigenza: offrire agli allievi, e al territorio, figure professionali coerenti con l’evoluzione della cultura delle organizzazioni e del lavoro e porre gli allievi al centro del cammino formativo secondo la sensibilità propria di questa generazione, entro una strategia inclusiva. A tutti è sembrato possibile perseguire entrambi questi obiettivi adottando un approccio non scolastico né addestrativo, ma centrato sull’ingaggio degli allievi su compiti reali visti come sfide positive nelle quali mostrare le loro qualità, ed anche come modo “naturale” e non astratto di accesso al sapere. Vi è l’esigenza di dedicare il giusto tempo e le diverse energie nel delineare un metodo formativo attuale e propriamente salesiano. La strategia del CNOS-FAP Lombardia Innanzitutto, viene confermato il dato già indicato all’inizio del presente report: la Regione Lombardia non ha messo nessun euro in più per i percorsi sperimentali; ogni costo rientra nel finanziamento normale, ovvero la dotazione individuale di 6.654 euro omnicomprensivi. Questo finanziamento è composto da diversi canali che prevede fonti regionali, trasferimenti ministeriali, PNRR e Fondo sociale europeo, con differenti combinazioni di tali risorse. Ma non tutti gli allievi sono “dotati”, in quanto la Regione prevede un tetto massimo definito “budget di Ente”; quest’anno il CNOS-FAP, per venire incontro alle crescenti esigenze delle famiglie, ha accolto 200 allievi in più rispetto ai 300 rientranti nel dispositivo finanziario. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 61 05/11/25 07:41 62 L’impegno dell’Ente in tema di sperimentazione riguarda una prima classe avviata nel 24/25 per ognuna delle tre seguenti sedi: Arese (ristorazione), Brescia (motoristica) e Milano (grafica). Si tratta di corsi sostitutivi di quelli già previsti. Ciò perché la Regione Lombardia, pur avendo partecipato sin dall’inizio alla sperimentazione, lo ha fatto a costo zero, una condizione che potrebbe indurre gli Enti IeFP a adottare un approccio basato sull’adattamento del curricolo piuttosto che su una sua revisione. Per il 25/26 si prevede di partire con 6 primi anni con 6 filiere diverse in 4 settori (2 ad Arese, 1 a Brescia, 1 a Milano, 1 a Sesto San Giovanni e 1 a Treviglio), in modo da avere un corso sperimentale in ognuna delle sedi. Va detto che dopo un inizio rallentato, ora la Regione sta mettendo in moto la macchina di accompagnamento alla sperimentazione con una cabina di regia e gruppi di supporto ed accompagnamento per la riprogettazione dei percorsi - ma senza stravolgimenti - e per l’intesa con gli ITS Academy. Ciò sarà possibile a tre condizioni: - che non si perda la finalità dell’inclusione; - che rimanga anche nei percorsi quadriennali la possibilità degli allievi di acquisire la qualifica e il diploma professionale, e quindi la possibilità di inserirsi a quel punto nel mondo del lavoro; - che i requisiti di ingresso ai nuovi corsi biennali ITS Academy, ed il focus della progettazione, privilegino la capacità degli allievi di fronteggiare positivamente situazioni professionali reali secondo un approccio più coerente con il metodo della IeFP. La questione critica è rappresentata dall’esame di Stato: è positiva se i quarti anni IeFP, tramite un doppio esame, consentiranno l’acquisizione del diploma di Stato, se invece il titolo di diploma quadriennale di tecnico avrà solo valore di accesso ai nuovi percorsi ITS Academy biennali, dovranno essere mantenute aperte entrambe le possibilità: quadriennio della filiera 4+2 e quinto anno integrativo per consentire agli allievi diplomati l’ingresso anche all’Università. Inoltre, occorrerà verificare se i requisiti di accesso ai nuovi ITS Academy biennali saranno focalizzati su competenze e casi reali della filiera tecnologico professionale, con insegnamenti potenziati rispetto ai percorsi ordinari, altrimenti rischiamo la scolarizzazione, che stravolgerebbe il nostro metodo formativo cenPer in più per i percorsi sperimentali; ogni costo rientra nel finanziamento dotazione individuale di 6.654 euro omnicomprensivi. composto da diversi canali che prevede fonti regionali, trasferimenti sociale europeo, con differenti combinazioni di tali risorse. Ma non tutti gli quanto la Regione prevede un tetto massimo definito “budget di Ente”; per venire incontro alle crescenti esigenze delle famiglie, ha accolto 200 rientranti nel dispositivo finanziario. in tema di una prima classe ognuna delle tre seguenti Brescia (motoristica) di corsi sostitutivi di perché la Regione partecipato sin sperimentazione, lo ha fatto a condizione che potrebbe adottare un approccio curricolo piuttosto revisione. Per il 25/26 si primi anni con 6 filiere Arese, 1 a Brescia, 1 CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 62 05/11/25 07:41 63 trato sull’approccio del fare e sull’inclusione, ragione per cui risulta indispensabile mantenere l’uscita dopo l’acquisizione della qualifica triennale. Rimane un problema di corrispondenza tra tutti i settori e le figure professionali del sistema IeFP, quelle del sistema scolastico ed infine quelle degli ITS Academy attualmente attivi. Infatti, alcune filiere tecnologico professionali – come quelle del comparto industriale - presentano percorsi lineari, mentre in altre – come grafica, ristorazione, acconciatura ed estetica - vi sono differenze rilevanti di profili professionali ed anche assenza di sbocchi negli ITS Academy. In questo contesto AEF, l’Associazione degli Enti di formazione professionale ha svolto fin dall’inizio un ruolo importante, avendo indicato alla Regione che il quadriennio in Lombardia esiste già: è quello che rilascia il diploma di tecnico IeFP ed avendo inoltre indicato l’importanza di valorizzare le diverse anime formative negli accessi ai nuovi percorsi ITS Academy. Sin dall’inizio si è sviluppato in AEF un confronto che ha rivelato l’esistenza di tre differenti posizioni: - chi punta ad ottenere il riconoscimento per l’accesso ai nuovi ITS Academy biennali; - chi sostiene che in vista della sperimentazione 4+2 non va cambiato nulla degli attuali quattro anni di IeFP; - chi richiede di chiarire l’esame di Stato e di ripensare al quadriennio secondo un approccio progettuale rinnovato. Il confronto ha portato ad un fronte comune sulla prima posizione indicata: garantire l’accesso diretto dal diploma IeFP ai nuovi ITS Academy biennali in una logica di filiera tecnico professionale pluralistica. Questo approccio vale per tutti e tre i percorsi previsti nell’offerta formativa IeFP: tradizionale, in apprendistato art. 43 e duale. Il diritto di accesso è sembrato a tutti gli Enti il punto più naturale dell’elevazione dell’offerta formativa della IeFP. Ora l’attenzione si è concentrata sui “tavoli di filiera”, soprattutto sul confronto con le attuali Fondazioni ITS Academy per giungere a definire gli sbocchi degli allievi provenienti dai percorsi IeFP. È questo il punto su cui si stanno concentrando attualmente le figure coinvolte nella sperimentazione, unitamente allo sforzo di rivedere, aggiornare, integrare e completare la progettazione formativa. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 63 05/11/25 07:41 64 Veneto Veneto: i due tempi della strategia 4+2 Siamo nella regione italiana con più alta percentuale di giovani (9%, contro una media nazionale di circa il 5%) che frequentano i corsi di Istruzione e Formazione Professionale, dove il sistema produttivo, molto vivace, è fondato sulle piccole, medie e piccolissime imprese a carattere familiare, la cui cooperazione con i Centri di Formazione Professionale (qui chiamati per legge “scuole professionali”) è tanto intensa e prolungata nel tempo da rappresentare uno degli architravi dello sviluppo dell’economia locale. L’avvio della strategia della filiere tecnologico-professionali ha avuto un impatto destabilizzante in questo contesto nel quale, in riferimento alla natura dei percorsi IeFP, si è creato nel corso degli anni una sorta di equilibrio tra due finalità: quella di carattere professionalizzante propria dell’ordinamento, orientata all’acquisizione di titoli di qualifica professionale triennale e di diploma professionale di tecnico quadriennale, che formano ad un mestiere e quindi decisamente favorevoli all’ingresso nel mondo del lavoro, e quella finalizzata, tramite specifici passaggi, all’acquisizione del diploma di Stato, un titolo che presenta specie per le famiglie un importante valore culturale ed anche simbolico di prestigio sociale. Di questa doppia natura del sistema IeFP, ne è un chiaro esempio quanto scritto sul sito dell’Ufficio scolastico regionale per il Veneto, là dove viene presentato il quarto anno IeFP: “Diploma professionale, referenziato al quarto livello EQF, che non consente di accedere direttamente all’Università, ma di sostenere l’Esame di Stato dei percorsi quinquennali, a seguito della frequenza di un anno integrativo”. È evidente la concezione del quarto anno come di un elemento spurio, di cui si tace la natura professionale, essendo visto solo come passo propedeutico all’acquisizione del diploma di Stato. Ma un’accoglienza decisamente scettica è stata riservata anche di fronte all’introduzione dei quarti anni di IeFP, avvenuta peraltro con quasi 8 anni di ritardo rispetto al gruppo iniziale di Regioni e Province autonome11. In Veneto vigeva infatti una centralità della qualifica professionale triennale, in quanto soddisfaceva le esigenze di un mondo del lavoro artigiano e piccolo-medio industriale dove dominava una cultura del lavoro convenzionale di impronta operativa e dove quanto veniva 11 Si ricorda che a Legge 28 marzo 2003, n. 53, oltre alla qualifica triennale del sistema IeFP, ha introdotto una seconda tappa quadriennale al cui esito viene rilasciato un titolo di tecnico professionale, i cui profili professionali sono stati definiti dall’Accordo del 27 luglio 2011 tra il Ministro dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, le Regioni, le Province autonome di Trento e Bolzano, le Province i Comuni e le Comunità montane, e comunità montane. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 64 05/11/25 07:41 65 insegnato nei corsi rappresentava la base su cui si innestava successivamente la formazione implicita svolta per affiancamento e per osmosi entro i luoghi di lavoro. La quadriennalizzazione dei percorsi IeFP è avvenuta in un periodo di grande trasformazione culturale, tecnologica ed organizzativa del sistema economico, segnata dal declino dell’etica tradizionale del lavoro e la comparsa del “lavoratore plus”, non più soltanto in possesso delle abilità pratiche, ma anche dei saperi e delle competenze che lo pongono in grado di fronteggiare i compiti del nuovo contesto segnato da elevata complessità. Per questo è estremamente utile, per comprendere la prima reazione scettica del Veneto – Ufficio scolastico regionale, Regione, Enti di formazione – di fronte alla strategia del 4+2, approfondire il modo in cui sono stati realizzati i quarti anni che conducono al Diploma tecnico IeFP. Essi riflettono questa duplice motivazione delle imprese, delle famiglie e di una buona parte dei giovani, che ha portato a delineare un triennio IeFP dal tono decisamente operativo, in risposta ad una domanda consistente di ragazzi qualificati, ed un diploma professionale dal carattere ibrido. Dopo una prima fase piuttosto incerta, è stata la spinta di Forma Veneto a convincere la Regione ad impegnarsi fattivamente su questo disegno che vede nelle filiere professionali verticali – che comprendono in sé i tre passi della qualifica, del diploma professionale e del diploma tecnico superiore – il fattore centrale di un sistema VET italiano unitario e adatto alla nuova realtà sociale ed economica. L’aspetto più critico, rispetto alla cultura qui descritta, è dato dalla possibilità offerta ai ragazzi diplomati IeFP di iscriversi direttamente ai nuovi percorsi biennali dell’Istruzione tecnica superiore, in quanto – almeno sulla carta – in tema di prerequisiti di ingresso sembra spostare l’accento dall’enfasi sul diploma professionale di Stato al mix di competenze, saperi e qualità personali proprio della nuova figura del lavoratore plus oggi richiesto dalle imprese. Per approfondire questo caso emblematico, abbiamo previsto due interviste, la prima ad un dirigente del sistema IeFP e la seconda ad un progettista dello stesso. L’intervista ad Alberto Grillai Alberto Grillai è Amministratore delegato della Fondazione Salesiani per la Formazione Professionale INE (Italia Nord Est), un’impresa sociale che riunisce le scuole professionali ed i CFP salesiani presenti in Veneto e nel Friuli-Venezia Giulia. Inoltre, è Delegato per la IeFP oltre che Direttore della sede di Mestre. La spinta a concepire la strategia 4+2 come un’importante opportunità per la IeFP è venuta soprattutto da Forma Veneto, che ne ha capito il carattere strategico e che ha posto le basi per un percorso che punta a giungere fino alla revisione del curricolo quadriennale. La motivazione principale consiste nel considerare l’introduzione della filiera tecnologico professionale come un’occasione per garantire la CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 65 05/11/25 07:41 66 pari dignità dei percorsi IeFP e la verticalità degli stessi comprendendo il livello terziario; essa consente di offrire ai giovani che si iscrivono ai percorsi IeFP un’offerta formativa completa eliminando una parte degli elementi di inferiorità rispetto al canale scolastico. Forma Veneto ha dato avvio ad una “macchina”, anche sovradimensionata, per accompagnare gli Enti nella riprogettazione dei percorsi formativi: la creazione di una cabina di regia unitaria tra i diversi Enti, ognuno dei quali presenta una particolare modalità di azione nel contesto IeFP, coinvolgendo però anche le scuole paritarie presenti in diversi di loro, con cui sono stati condivisi i progetti, tanto che alcune di loro sono divenute scuole capofila nelle filiere previste dalla Regione. Questo impegno mostra la maturazione che consente di superare l’impostazione “riduttiva” dei quarti anni e lo scarso investimento progettuale sugli stessi, considerati quasi come un tirocinio di quasi 1000 ore finalizzato a rafforzare la preparazione degli allievi tramite un’esperienza da svolgersi quasi esclusivamente in azienda. Dietro questa spinta, la Regione Veneto ha avviato un Tavolo tecnico di confronto con Scuole, ITS Academy e IeFP, costituito da 14 componenti, così suddivisi: L’intervista ad Alberto Grillai Alberto Grillai è Amministratore delegato della Fondazione Salesiani per la Formazione Professionale INE (Italia Nord Est), un’impresa sociale che riunisce le scuole professionali ed i CFP salesiani presenti in Veneto e nel Friuli-Venezia Giulia. Inoltre, è Delegato per la IeFP oltre che Direttore della sede di Mestre. La spinta a concepire la strategia 4+2 come un’importante opportunità per la IeFP è venuta soprattutto da Forma Veneto, che ne ha capito il carattere strategico e che ha posto le basi per un percorso che punta a giungere fino alla revisione del curricolo quadriennale. La motivazione principale consiste nel considerare l’introduzione della filiera tecnologico professionale come un’occasione per garantire la pari dignità dei percorsi IeFP e la verticalità degli stessi comprendendo il livello terziario; essa consente di offrire ai giovani che si iscrivono ai percorsi IeFP un’offerta formativa completa eliminando una parte degli elementi di inferiorità rispetto al canale scolastico. Forma Veneto ha dato avvio ad una “macchina”, anche sovradimensionata, per accompagnare gli Enti nella riprogettazione dei percorsi formativi: la creazione di una cabina di regia unitaria tra i diversi Enti, ognuno dei quali presenta una particolare modalità di azione nel contesto IeFP, coinvolgendo però anche le scuole paritarie presenti in diversi di loro, con cui sono stati condivisi i progetti, tanto che alcune di loro sono divenute scuole capofila nelle filiere previste dalla Regione. Questo impegno mostra la maturazione che consente di superare l’impostazione “riduttiva” dei quarti anni e lo scarso investimento progettuale sugli stessi, considerati quasi come un tirocinio di quasi 1000 ore finalizzato a rafforzare la preparazione degli allievi tramite un’esperienza da svolgersi quasi esclusivamente in azienda. Dietro questa spinta, la Regione Veneto ha avviato un Tavolo tecnico di confronto con Scuole, ITS Academy e IeFP, costituito da 14 componenti, così suddivisi: L’impegno di Forma Veneto consiste in due obiettivi: 1. configurare i nuovi quadrienni di filiera per i percorsi relativi alla IeFP; 2. elaborare proposte tecniche per il Tavolo regionale del 4+2 e per le reti territoriali. Filiera Formativa tecnologico professionaleTavolo Tecnico Regione Veneto – Sintesi incontro incontroIntervento iniziale Politiche economiche, comunitaria.Nella discussione importanti•Tempistiche molto Mancanza dei Poca conoscenza •Mancanza di un è concluso confermando necessario che importante la una grande opportunità e il mondo del di un lo stato dell’arte delle Tavolo Tecnico•definire linee guida supportare la monitorare l'andamento CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 66 05/11/25 07:41 67 L’impegno di Forma Veneto consiste in due obiettivi: 1. configurare i nuovi quadrienni di filiera per i percorsi relativi alla IeFP; 2. elaborare proposte tecniche per il Tavolo regionale del 4+2 e per le reti territoriali. Essa opera con il seguente metodo: – definizione da parte del CdA del Quadro generale comune di riferimento (compresi vincoli di tipo economico e organizzativo); – comparazione traguardi finali, quadri orari e piani di studio tra Quinquennio IT / IP – quadriennio IeFP – Biennio ITS Academy (a ritroso); – incontri con Fondazioni ITS Academy e imprese coinvolte; – elaborazione proposte (es. saperi essenziali) e validazione nei vari sottogruppi. Ecco il quadro delle filiere presentate e approvate dalla Regione: Essa opera con il seguente metodo: - definizione da parte del CdA del Quadro generale comune di riferimento (compresi vincoli di tipo economico e organizzativo); - comparazione traguardi finali, quadri orari e piani di studio tra Quinquennio IT / IP – quadriennio IeFP – Biennio ITS Academy (a ritroso); - incontri con Fondazioni ITS Academy e imprese coinvolte; - elaborazione proposte (es. saperi essenziali) e validazione nei vari sottogruppi. Ecco il quadro delle filiere presentate e approvate dalla Regione: Come si vede, nel primo anno della sperimentazione (2023-24) erano presenti solo due percorsi, entrambi di ENAIP, mentre nel secondo anno se ne sono aggiunti altri 8 coinvolgendo tutti gli Enti. Il primo anno parte in modo ordinario; inizieremo a riprogettare a partire dal secondo anno dei percorsi sperimentali. La cornice di riferimento teorica è ancora a livello di proposta, non si è ancora giunti ad un quadro con capisaldi ben definiti. Stiamo dicendo alla Regione come intendiamo procedere anche per offrire ai giovani un buon orientamento per i giovani e le loro famiglie, in un quadro dell’offerta formativa indubbiamente molto complesso e difficilmente comprensibile. A tale scopo sono state formulate le seguenti domande guida: A) Struttura del curricolo: - come strutturare un QUADRO ORARIO COMPLESSIVO (annuale, settimanale, giornaliero) per l’area generale (assi culturali) e l’area di indirizzo (tecnico - professionale), funzionale ai requisiti di ingresso all’ITS Academy? - come rivedere la quota e i modelli di alternanza scuola-lavoro? - come assicurare la compatibilità con l’attuale schema 3+1? B) Competenze prioritarie da promuovere e nuclei essenziali di conoscenze da apprendere: - come assicurare il potenziamento (previsto dalla L.121/2024) degli insegnamenti STEM (discipline scientifiche – matematiche – tecnologiche) e delle lingue straniere? C) Impianto metodologico: - quali modalità di personalizzazione del percorso vanno introdotte? - quali metodologie didattiche sono più opportune e pertinenti per favorire gli apprendimenti degli allievi durante il percorso? - quali modalità e quote orarie di formazione a distanza sincrona e asincrona vanno introdotte? - quali modalità e quote ore di interdisciplinarità e/o compresenza dei docenti vanno introdotte? - quali elementi vanno considerati per un adeguato impianto di valutazione delle competenze hard e Filiera Formativa tecnologico professionale Le filiere presentate e approvate Le Filiere FORMA Veneto Amministrazione Finanza e Marketing Informatico Grafico – Communication Grafico – Digital Marketing Turismo – Accoglienza (2) Turismo - Enogastronomia Energy Meccatronico Internazionalizzazione di impresa Agroalimentare-Ristorazione ENAIP ENAIP FONDAZIONE SAN NICOLO’, ISTITUTI SALESIANI, CENTRO STIMMATINI, ENAC, ENGIM FONDAZIONE SAN NICOLO’, ISTITUTI SALESIANI, CENTRO STIMMATINI, ENAC, ENGIM ENGIM, ENAIP ENGIM, CENTRO STIMMATIN, ENAIP ENAIP, ENGIM FOND.S. NICOLO’, IST. SALESIANI, C.STIMMATINI, ENGIM, ENAIP, SAN GAETANO, LEPIDO ROCCO, BERNA ENAC FOND.S. NICOLO’, IST. SALESIANI, C.STIMMATINI, ENAC, ENGIM, ENAIP, SAN GAETANO, LEPIDO ROCCO, BERNA 11 59 Filiere Percorsi 2024 2024 2025 Come si vede, nel primo anno della sperimentazione (2023-24) erano presenti solo due percorsi, entrambi di ENAIP, mentre nel secondo anno se ne sono aggiunti altri 8 coinvolgendo tutti gli Enti. Il primo anno parte in modo ordinario; inizieremo a riprogettare a partire dal secondo anno dei percorsi sperimentali. La cornice di riferimento teorica è ancora a livello di proposta, non si è ancora giunti ad un quadro con capisaldi ben definiti. Stiamo dicendo alla Regione come intendiamo procedere anche per offrire ai giovani un buon orientamento per i giovani e le loro famiglie, in un quadro dell’offerta formativa indubbiamente molto complesso e difficilmente comprensibile. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 67 05/11/25 07:41 68 A tale scopo sono state formulate le seguenti domande guida: A) Struttura del curricolo: – come strutturare un QUADRO ORARIO COMPLESSIVO (annuale, settimanale, giornaliero) per l’area generale (assi culturali) e l’area di indirizzo (tecnico - professionale), funzionale ai requisiti di ingresso all’ITS Academy? – come rivedere la quota e i modelli di alternanza scuola-lavoro? – come assicurare la compatibilità con l’attuale schema 3+1? B) Competenze prioritarie da promuovere e nuclei essenziali di conoscenze da apprendere: – come assicurare il potenziamento (previsto dalla L.121/2024) degli insegnamenti STEM (discipline scientifiche – matematiche – tecnologiche) e delle lingue straniere? C) Impianto metodologico: – quali modalità di personalizzazione del percorso vanno introdotte? – quali metodologie didattiche sono più opportune e pertinenti per favorire gli apprendimenti degli allievi durante il percorso? – quali modalità e quote orarie di formazione a distanza sincrona e asincrona vanno introdotte? – quali modalità e quote ore di interdisciplinarità e/o compresenza dei docenti vanno introdotte? – quali elementi vanno considerati per un adeguato impianto di valutazione delle competenze hard e soft? – come valorizzare l’orientamento scolastico in ingresso e professionale in uscita? Lungo questa strada, occorre garantire la peculiarità della IeFP, specie in riferimento alla questione delle ore del tirocinio in azienda: come conciliare, in coerenza con il metodo preventivo, la triade di cortile, laboratorio e impresa? Va preso atto che ciascuno degli Enti svolge i tirocini del quarto anno in maniera diversa. Per questo si sta pensando di potenziare le competenze culturali; non si tratta di un problema, quanto di una difficoltà nell’affrontare un cambiamento rispetto al modo usuale di progettare la didattica. Fa parte di questo percorso il progetto pilota denominato “GO BEYOND. TRADITIONAL EDUCATION. Plasmare il futuro dell’educazione, insieme”, una sperimentazione nazionale dell’applicazione dell’Intelligenza artificiale nella didattica svolta da Google con i Salesiani per la scuola, la Fondazione CNOS-FAP ETS e l’Ispettoria del Nord-Est, une delle esperienze maggiori portate avanti da Google nel mondo per l’applicazione alla didattica. Essa spazia dall’arte alla letteratura, dalla grafica alla personalizzazione della didattica, dove i docenti delle scuole e i formatori dei Centri di Formazione Professionale (CFP) hanno sperimentato il potenziale della IA con risultati sorprendenti dove sono i ragazzi ad essere protagonisti. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 68 05/11/25 07:41 69 Si tratta di circa 600 esperienze didattiche dove l’elemento cui si dà maggiore importanza è la creatività. Siamo veramente molto contenti di quanto sta emergendo; l’IA non è solo dedicata alla produzione di testi ma abbraccia un ventaglio molto ampio di contesti di apprendimento che riguarda anche i laboratori professionali. Come è emerso nell’incontro del 29 maggio 2025 all’Istituto Salesiano San Zeno. Fa parte di questo percorso il progetto pilota denominato “GO BEYOND. TRADITIONAL EDUCATION. Plasmare il futuro dell’educazione, insieme”, una sperimentazione nazionale dell’applicazione dell’Intelligenza artificiale nella didattica svolta da Google con i Salesiani per la scuola, la Fondazione CNOS-FAP ETS e l’Ispettoria del Nord-Est, une delle esperienze maggiori portate avanti da Google nel mondo per l’applicazione alla didattica. Essa spazia dall’arte alla letteratura, dalla grafica alla personalizzazione della didattica, dove i docenti delle scuole e i formatori dei Centri di Formazione Professionale (CFP) hanno sperimentato il potenziale della IA con risultati sorprendenti dove sono i ragazzi ad essere protagonisti. Si tratta di circa 600 esperienze didattiche dove l’elemento cui si dà maggiore importanza è la creatività. Siamo veramente molto contenti di quanto sta emergendo; l’IA non è solo dedicata alla produzione di testi ma abbraccia un ventaglio molto ampio di contesti di apprendimento che riguarda anche i laboratori professionali. Come è emerso nell’incontro del 29 maggio 2025 all’Istituto Salesiano San Zeno. La possibilità di accesso agli ITS Academy è una bellissima opportunità per i nostri ragazzi. Per questo stiamo investendo sulla riprogettazione dei percorsi, affinché chi intende scegliere questa strada possa perseguirla con successo. Gli Istituti professionali statali hanno sempre avuto la possibilità di accesso agli ITS Academy, nessuno ha mai posto condizioni in sede di rilascio del diploma di Stato. Mentre i ragazzi che provengono dagli istituti tecnici e dai licei sono obiettivamente più preparati. La quadriennalizzazione rischia però di creare nei ragazzi una condizione decisamente stressante. Su questi aspetti decisivi, rimane una grande preoccupazione data dal fatto che, da quello che posso vedere, la scuola non sembra avere una strategia progettuale, visto che nella stragrande maggioranza procede per compattamento dei cinque anni in quattro. La possibilità di accesso agli ITS Academy è una bellissima opportunità per i nostri ragazzi. Per questo stiamo investendo sulla riprogettazione dei percorsi, affinché chi intende scegliere questa strada possa perseguirla con successo. Gli Istituti professionali statali hanno sempre avuto la possibilità di accesso agli ITS Academy, nessuno ha mai posto condizioni in sede di rilascio del diploma di Stato. Mentre i ragazzi che provengono dagli istituti tecnici e dai licei sono obiettivamente più preparati. La quadriennalizzazione rischia però di creare nei ragazzi una condizione decisamente stressante. Su questi aspetti decisivi, rimane una grande preoccupazione data dal fatto che, da quello che posso vedere, la scuola non sembra avere una strategia progettuale, visto che nella stragrande maggioranza procede per compattamento dei cinque anni in quattro. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 69 05/11/25 07:41 70 L’intervista a Luca Finelli Luca Finelli è progettista della formazione, referente sistema Duale, Project Manager progetti Erasmus della Scuola Professionale dell’Istituto Salesiano San Zeno di Verona, una struttura in cui sono presenti 50 laboratori professionali didattici, 689 allievi e 50 partnership con alcune tra le più importanti aziende dei settori di riferimento. L’Istituto Salesiano ospita al suo interno, oltre alla Scuola della Formazione Professionale, anche l’Istituto Tecnico Tecnologico (5 anni) con quattro indirizzi attivi (Elettronica ed elettrotecnica, Grafica e comunicazione, Grafica e marketing, Meccanica e meccatronica, Energia e termotecnica), attività di Formazione Continua e Superiore per aziende e per professionisti, un ufficio Servizi al Lavoro (SAL) per mettere in contatto offerte e domande di lavoro. L’offerta formativa IeFP La Scuola professionale prevede tre indirizzi di corsi triennali: meccanico, elettrico e grafico, al termine dei quali i qualificati hanno tre possibilità: 1) accedere all’Istituto tecnico tipicamente nei settori di indirizzo della scuola professionale; 2) inserirsi direttamente nel mondo del lavoro; 3) accedere ad un quarto anno per ottenere il diploma professionale del sistema IeFP. L’opzione dei quarti anni di diploma professionale IeFP prevede cinque diversi indirizzi: – Tecnico per l’Automazione Industriale; – Tecnico programmazione gestione impianti produzione; – Tecnico Elettrico; – Tecnico degli Impianti Termici; – Tecnico Grafico. È un percorso in modalità duale, ossia con un’attività formativa in alternanza “lunga” e apprendistato, che offre opportunità di imparare il mestiere in maniera pragmatica e concreta di ingresso in azienda ed efficace per accedere al mercato del lavoro con grandi chance. Possono accedervi solamente gli allievi che hanno ottenuto la corrispondente qualifica professionale. Questa offerta formativa ha la durata di un anno e prevede un’esperienza in azienda di 500 ore e 490 a scuola fra teoria e laboratorio. Nel caso di contratti di apprendistato di I° livello con l’azienda ospitante, gli allievi assumono lo status di studenti/lavoratori attraverso un contratto di lavoro fino al conseguimento della qualifica o del diploma professionale. Allo stesso tempo, tale percorso è potenziato con tre ore aggiuntive settimanali ad integrazione delle competenze culturali e scientifiche, al fine di preparare studentesse e studenti al proseguimento degli studi. In tal modo, essi possono passare CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 70 05/11/25 07:41 71 all’Istituto Tecnico senza perdere anni di studio. Si trovano così ad avere un diploma di istruzione tecnica, ma anche una manualità professionale, un mix molto apprezzato da parte delle aziende. È questo un cammino consolidato e perfezionato nel corso degli anni, che integra le due componenti, professionale e culturale, in modo da soddisfare sia le esigenze delle famiglie sia quelle delle imprese, oltre che dei ragazzi che desiderano acquisire un diploma di Stato presso l’Istituto Tecnico Tecnologico. Gli interventi formativi che concludono con il diploma professionale IeFP sono stati progettati in risposta alle richieste delle aziende, ma anche delle famiglie. Ma con una differenza importante: mentre le prime mirano alle figure professionali previste dagli standard nazionali IeFP, le seconde pongono l’accento sulla possibilità per i propri figli di accedere al diploma di Stato. Nella gran parte, le imprese con cui la scuola collabora mostrano una preferenza per gli allievi dei corsi IeFP in quanto ricercano ragazzi che possano intervenire sulla progettazione PLC, ma che allo stesso tempo sappiano anche riparare un guasto meccanico. Ma vanno tenute in conto anche le aspettative delle famiglie riguardo ai titoli di studio e l’importanza di coinvolgerle nel processo educativo. Esse sono molto interessate a che il proprio figlio possa accedere ad un livello formativo più elevato, in modo da ottenere una formazione più consistente sia sul piano professionale che su quello della personalità. Anche i ragazzi sono affezionati al mondo salesiano e tendono a fidarsi di quanto viene loro offerto. I percorsi IFTS Per chi termina il IV anno vi è infine un’ulteriore possibilità: frequentare un percorso di specializzazione IFTS che consente ai diplomati IeFP di approfondire la propria preparazione ed inserirsi nel lavoro con una formazione consistente. Questa opzione che consente loro di accedere anche ai percorsi Istruzione Tecnica Superiore presenti nell’Istituto Salesiano. Ecco la scheda di presentazione del percorso denominato “tecniche di disegno e progettazione industriale”. Il corso IFTS “Tecniche di disegno e progettazione industriale” ti offre le competenze per entrare nel mondo dell’industria 4.0. Il percorso si sviluppa in due parti, una presso la scuola professionale e l’altra in azienda, entrambe della durata di 400 ore. « La componente in aula sviluppata con 130 ore di competenza trasversali di gestione aziendale, relazionali e matematiche applicate e con 270 ore di focus specifichi tecnici di progettazione cad tridimensionali e modellazione con stampa 3d, con programmazione robotica avanzata su robot FANUC e programmazione su PLC Siemens. « Lo stage si svolgerà presso aziende leader del settore, che ti permetteranno di applicare subito le competenze acquisite. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 71 05/11/25 07:41 72 L’attività in aula sarà articolata in 400 ore di formazione in cui verranno approfonditi: – Disegno meccanico 2D – Modellazione 3D Automazione industriale – Stampa 3D e prototipazione rapida – Programmazione PLC e robot: controlla le macchine e i sistemi di produzione DIVENTERAI ESPERTO IN Ø Ideazione di nuovi prodotti; Ø Sviluppo di soluzioni integrate per l’automazione; Ø Gestione di progetti complessi. La formazione di alto livello sarà erogata da docenti esperti in laboratori con tecnologie all’avanguardia. SELEZIONE Il corso verrà attivato con il raggiungimento di 15 iscritti ed inizierà a fine novembre. È previsto un colloquio conoscitivo e di selezione. In realtà, i corsi IFTS hanno creato un po’ di scompiglio nelle famiglie in quanto, essendo percorsi di specializzazione professionale, non sono adatti al passaggio all’Istituto tecnico per la mancanza di moduli riferiti agli assi culturali. La carenza di domande di iscrizione si spiega per questo motivo; infatti, diverse famiglie hanno preferito per i loro figli il passaggio dalla III di qualifica alla IV dell’Istituto tecnico. Per questo motivo, specie nel settore grafico, siamo tornati indietro, puntando soprattutto sulle qualifiche professionali. La figura IFTS del settore meccanico e meccatronico è il tecnico di progettazione, ma abbiamo rilevato delle difficoltà da parte di molti ragazzi in quanto preferivano orientarsi al reparto operativo. Anche le aziende richiedono una maggiore presenza degli allievi in azienda, pari a due giorni la settimana. In diversi casi esse sarebbero contente di assumere gli allievi anche dopo il secondo anno di formazione; in generale apprezzano la continuità formativa presso le loro sedi secondo le modalità dell’apprendistato duale e dei tirocini, in quanto ciò consente una maggiore conoscenza dei ragazzi. Vediamo che alcuni ragazzi che hanno acquisito presso l’Istituto Salesiano sette anni fa il diploma professionale, oggi sono capiofficina; è un traguardo che conferma la validità della formazione che gli è stata offerta, ma che dipende in buona parte dalla loro personalità. È fondamentale che non si sentano bloccati in contesti limitati, specie le piccole imprese familiari che offrono limitate prospettive di carriera. Quello della mobilità dei dipendenti specie più giovani da azienda ad azienda è un fenomeno crescente che nel passato non era presente in maniera così intensa. Infatti, sono molto pochi i ragazzi che rimangono nella stessa realtà. A causa di questa polarizzazione di esigenze, abbiamo ipotizzato di creare nei corsi due gruppi distinti di allievi, l’uno orientato al lavoro e l’altro al diploma di Stato. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 72 05/11/25 07:41 73 La prospettiva del 4+2 Il punto decisivo della sperimentazione 4+2 sarà verificare come si troveranno i nostri ragazzi con quelli provenienti dai licei, avendo i primi un approccio più operativo mentre i secondi più astratto. Ma non potrà essere un post liceo, in quanto occorre considerare le dinamiche del mercato del lavoro, in modo da puntare su una formazione corrispondente alle esigenze reali delle imprese. Di conseguenza, nel riprogettare i percorsi formativi, occorre confrontarsi non con una domanda omogenea, ma con una dicotomia di attese e di conseguenza di modelli formativi ed organizzativi da adottare. La Regione Veneto ha dato indicazione di svolgere il primo anno sperimentale come nei percorsi ordinari, quindi senza finanziamenti aggiuntivi, mentre per gli anni successivi mette a disposizione moduli integrativi provenienti dai resti del programma “Garanzia di occupabilità dei lavoratori (GOL). Così come si sta impostando, l’ITS Academy sembrerebbe più adatto ai diplomati degli Istituti tecnici, mentre il percorso 4+2 sarà probabilmente scelto da un numero limitato di ragazzi della IeFP. Di contro, nella IeFP risulterà maggioritaria la componente di chi frequenta i quattro anni per acquisire il diploma professionale, così da poter essere meglio preparati all’inserimento nel mondo del lavoro, ma anche per corrispondere alla domanda delle famiglie di una formazione ulteriore rispetto alla qualifica professionale. Nel riprogettare i percorsi sarà importante chiarire la differenza tra il quarto anno di diploma professionale e quello dell’IFTS, tenuto conto della varietà di traguardi. La prospettiva delle filiere professionali 4+2 dipenderà anche dal buon orientamento: se spiegate bene, le famiglie iscriveranno i loro figli nei percorsi in quanto, dopo 1700 ore in azienda, saranno pronti a inserirsi nelle imprese in posti coerenti con i titoli acquisiti. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 73 05/11/25 07:41 74 Friuli-Venezia Giulia Premessa Come già ricordato nel quarto caso di studio riferito al Veneto, anche il Friuli-Venezia Giulia fa parte della Fondazione Salesiani per la Formazione Professionale INE (Italia Nord Est), un’impresa sociale che riunisce le scuole professionali ed i CFP salesiani presenti nelle due regioni. Quindi, anche qui viene adottata la linea esposta da Alberto Grillai che della Fondazione è Amministratore delegato, là dove afferma che la strategia 4+2 è un’importante opportunità per la IeFP che ne ha capito il carattere strategico, ponendo le basi per un percorso che punta a giungere fino alla revisione del curricolo quadriennale. Il Centro di Formazione Professionale Bearzi è una struttura di medie-grandi dimensioni, con laboratori aggiornati, la cui offerta formativa riguarda i settori Elettrotecnica, Meccanica, Meccanico auto e Informatica. In ognuno di essi è presente un percorso di 4 anni da 1056 ore per ciascuna annualità, al cui termine gli allievi conseguono il Diploma Professionale (EQF4). Naturalmente, al termine del 3° anno essi raggiungono un primo traguardo con il conseguimento di una Qualifica Professionale, dopo la quale possono optare per una delle seguenti scelte: - proseguire in continuità al 4° anno per il Diploma Professionale presso il CFP, opzione che presenta anche la possibilità di sottoscrivere contestualmente un contratto di apprendistato con un’azienda partner12; - cambiare percorso e proseguire presso l’ITI con l’inserimento al 3° anno; - cambiare percorso e proseguire presso l’IPSIA con l’inserimento al 4° anno; - entrare nel mondo del lavoro con la qualifica professionale. Al termine del quarto anno, dopo aver conseguito il diploma professionale, molti studenti chiedono di essere ammessi al quinto anno presso alcuni Istituti Professionali (IPSA) del territorio. Questi istituti si dimostrano spesso propensi ad accoglierli, pur con una notevole eccezione: un IPSIA in particolare richiede un esame d’ingresso che, per una questione di principio, ha sempre esito negativo, rendendo di fatto impossibile il passaggio dal quarto al quinto anno. (Se entrano in 4^ va bene senza esame; in 5^ serve l’esame! Evidentemente non hanno ancora necessità di allievi). Il trasferimento avviene senza un esame di ammissione formale, ma attraverso la validazione delle competenze acquisite dagli studenti. La maggior parte di loro riesce poi a superare con successo l’esame di maturità. La scelta di proseguire gli 12 Gli allievi iniziano il quarto anno formativo avendo già firmato un contratto di lavoro. Nel mese di luglio l’esame di diploma, che coinvolge entrambi i partner formativi (CFP e aziende) certificherà le competenze acquisite e, se l’esito sarà positivo, il contratto di lavoro potrà essere confermato. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 74 05/11/25 07:41 75 studi per il quinto anno è motivata principalmente dalla necessità di ottenere un diploma quinquennale, requisito indispensabile per poter partecipare a concorsi pubblici nelle Forze Armate, nelle Forze dell’Ordine e nei Vigili del Fuoco. In questo momento, la gestione dei ragazzi con contratto risulta particolarmente complessa in quanto hanno un numero diverso di ore di formazione rispetto agli allievi senza contratto; ciò lo troviamo discriminante e difficile da gestire con i calendari; pertanto, non promuoviamo e attiviamo i contratti se non fortemente richiesti dalle aziende o allievi. L’importanza dei due canali di passaggio agli istituti scolastici, perseguiti mediamente dall’95% degli allievi (nonostante la destinazione all’Istituto tecnico richieda agli allievi un ulteriore anno di studio), rivela una forte domanda da parte delle famiglie e degli stessi ragazzi, che attribuiscono al diploma di Stato un importante valore sociale oltre che professionale. È proprio per questa caratteristica che l’incontro avvenuto il 15 maggio 2025 ha assunto il carattere di un confronto con un gruppo numeroso di responsabili e coordinatori, dedicato alla riflessione sugli effetti dell’introduzione delle filiere tecnologico-professionali, con particolare attenzione ai due nodi di fondo: Ø il modo in cui, a partire dal 2029-30, si attuerà l’accesso ai nuovi ITS Academy biennali da parte degli allievi in possesso del diploma tecnico IeFP, e precisamente se ciò avverrà tramite un duplice esame che comprenderà anche quello finalizzato all’acquisizione del diploma di Stato, oppure se con il solo diploma IeFP validato dall’INVALSI; Ø come si realizzerà la quadriennalizzazione dei percorsi degli Istituti tecnici e professionali, se per “compressione” dei cinque anni in quattro, oppure per revisione del curricolo in base ad un approccio personalizzato, nuclei del sapere essenziali e tramite una stretta connessione tra teoria e pratica. Si tratta di due questioni decisive non solo per gli allievi, ma anche per il modello formativo in atto nell’Istituto Bearzi. Il punto su cui si concentra l’impatto del nuovo sistema delle filiere tecnologico professionali è rappresentato dalla natura del quarto anno, nella sua duplice funzione tecnico-professionale ed insieme di formazione culturale e civica. Il confronto ha consentito di approfondire le questioni di interesse dei partecipanti e di delineare le possibili mosse dell’Istituto, tenuto conto però della non ancora chiarita questione se tra i requisiti di accesso ai nuovi corsi biennali ITS Academy sia previsto il possesso del diploma di Stato oppure se basterà il diploma tecnico IeFP, purché validato dall’INVALSI in base a criteri riguardanti la presenza di specifici saperi, competenze e qualità personali. Nel primo caso potrebbero venir meno una parte degli attuali passaggi all’Istituto tecnico, provocando di conseguenza una difficoltà sostanziale circa il suo futuro, mentre nel secondo caso risulterà necessaria una riprogettazione non solo del quarto anno ma dell’intero quadriennio, in base ai requisiti di accesso che saranno definiti dagli ITS Academy corrispondenti all’offerta formativa della IeFP. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 75 05/11/25 07:41 76 Sicuramente risulterà necessaria una riconsiderazione del modello duale specie per il grande numero di ore previste per la formazione da svolgere nelle imprese; l’ampliamento del tempo dedicato agli assi culturali, secondo un metodo consonante con l’approccio della IeFP, richiederà una negoziazione tra gli Enti stessi e con la Regione. L’iniziativa della Regione Per l’a.s. 2024/2025, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha autorizzato l’avvio di tre sperimentazioni di filiera formativa tecnologico-professionale sul territorio del Friuli-Venezia Giulia. La Regione Friuli-Venezia Giulia opera di comune accordo con la Regione Lombardia allo scopo di elaborare un progetto congiunto. Per la sua realizzazione, si avvale della fattiva collaborazione dei sette Cluster regionali costituiti ai sensi della legge regionale 20 febbraio 2015, n. 313, in quanto attori primari delle filiere produttive strategiche, che aggregano più soggetti appartenenti a settori/filiere rilevanti per l’economia regionale. In riferimento alla seconda annualità 2025-2026, la Regione si è assunta il compito di coordinare tutta l’attività connessa alla strategia della filiera tecnologico professionale, coinvolgendo scuole, Centri di Formazione Professionale e ITS Academy. La Regione, similmente alla Lombardia, ha deciso di affrontare la questione della riprogettazione dei quadrienni IeFP concentrandosi soprattutto sulla revisione dei programmi allo scopo di incrementare i moduli degli assi culturali (inglese, italiano, scienze e matematica), facendo ricorso ai residui finanziari del programma GOL. In tal modo, per ogni anno formativo vi sarà un aumento di 132 ore, passando dalle attuali 1056 a 1188. Uno dei problemi più rilevanti per i CFP riguarda la tipologia di utenza, in quanto in gran parte dei propri corsi vi è una crescente presenza di ragazzi con varie forme di difficoltà, per i quali la prospettiva del 4+2 risulta inadatta. Da questo punto di vista il Bearzi ha allievi più motivati e meno problematici. Ma vi è un ulteriore problema riguardante la mancanza di chiarezza circa alcuni snodi decisivi della riforma. Per questo motivo, l’Istituto Salesiano è rimasto sinora fuori, in quanto non vi è chiarezza su quanto proporre alle famiglie, specie per ciò che riguarda i passaggi ai nuovi percorsi ITS Academy e l’eventuale possibilità di ottenere il titolo di Diploma tecnico di Stato. Quattro Enti di formazione Professionale hanno comunque deciso di partecipare alla sperimentazione, come emerge dalla seguente tabella riguardante i corsi quadriennali connessi alla filiera tecnologica professionale 4+2 approvati per la regione Friuli-Venezia Giulia - A.S. 2025/2026 (Decreto MIM nr. 111 del 20/01/2025) riferita a 11 filiere14. 13 https://old.inapp.org/sites/default/files/NORMATIVA/Archivio/Regionale/20150220_LeggeRegionale_n3_FVG.pdf 14 https://www.regione.fvg.it/rafvg/export/sites/default/RAFVG/istruzione-ricerca/regione-per-orientatori/allegati/FVG_2025-2026_Filiere_tecnologico-professionali.pdf CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 76 05/11/25 07:41 77 FILIERA ISTITUTO SECONDARIO DI SECONDO GRADO INDIRIZZO DI STUDI ENTI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE ITS ACADEMY METALMECCANICA E MECCATRONICA I.S.I.S. “Arturo Malignani” di Udine – Meccanica e Meccatronica che ingloba anche: – Telecomunicazioni – Costruzione del mezzo-opzione Costruzioni Aeronautiche – IAL FVG – ENAIP F-VG – Consorzio Friuli Formazione (CFF) – ITS Academy UDINE – ITS Academy ALTO ADRIATICO di Pordenone I.S.I.S. “Evangelista Torricelli” di Maniago Manutenzione e Assistenza Tecnica IAL FVG ITS Academy UDINE ENERGIA I.S.I.S. "Fermo Solari" di Tolmezzo Energia (già attivato nell’a.s. 2024/2025) ITS Academy UDINE I.S.I.S."Enrico Mattei" di Latisana Elettronica ed Elettrotecnica (già attivato nell’a.s. 2024/2025) – ITS Academy UDINE – ITS ALTO ADRIATICO di Pordenone SERVIZI DIGITALI I.S.I.S. "Bassa Friulana" di Cervignano del Friuli Telecomunicazioni CIOFS-FP FVG ETS di Trieste – ITS Academy LIFETECH di Trieste – ITS Academy Udine TURISMO I.S.I.S."Enrico Mattei" di Latisana (presso la sede di Lignano Sabbiadoro) Turismo IAL FVG ITS Academy UDINE I.S.I.S. "Cecilia Deganutti" di Udine Relazioni internazionali per il marketing, con curvatura sul settore turistico IAL FVG ITS Academy UDINE EDILIZIA I.T. "Gian Giacomo Marinoni" di Udine Costruzioni, Ambiente e Territorio CEFS (Centro edile per la formazione e la sicurezza) ITS Academy UDINE AGROALIMENTARE I.S.I.S. "Paolino d’Aquileia" di Cividale del Friuli Agraria, agroalimentare e agroindustria – Produzioni e trasformazioni – CIVIFORM – CEFAP – ITS Academy ALTO ADRIATICO di Pordenone – ITS Academy LIFETECH di Trieste SERVIZI COMMERCIALI I.S.I.S. "Paschini - Linussio" di Tolmezzo Sistemi Informativi Aziendali IAL FVG – ITS Academy UDINE – ITS Academy NAUTICA DELL’ADRIATICO di Trieste – ITS Academy ALTO ADRIATICO di Pordenone I.S.I.S. "Bassa Friulana" di Cervignano del Friuli (presso la sede di Palmanova) Servizi commerciali – IAL FVG – CIOFS-FP FVG ETS di Trieste – ITS Academy ACCADEMIA NAUTICA DELL’ADRIATICO di Trieste – ITS Academy UDINE CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 77 05/11/25 07:41 78 Le motivazioni dei quattro Enti sono spiegate dal Ciofs-fp Friuli-Venezia Giulia, come risulta dalla presentazione postata nel loro sito15: La nuova filiera formativa tecnologico-professionale rappresenta un’importante evoluzione nel panorama dell’istruzione, unendo istruzione tecnica e professionale, IeFP e ITS Academy in un unico percorso integrato e all’avanguardia. UN MODELLO INNOVATIVO Questo nuovo modello offre una visione integrata tra: – Istruzione tecnica e professionale: acquisirai competenze specialistiche e conoscenze teoriche fondamentali per il mondo del lavoro; – IeFP: otterrai una qualifica professionale riconosciuta a livello regionale e nazionale, con un forte focus sulla pratica e l’esperienza sul campo; – ITS Academy: accederai a percorsi di alta specializzazione tecnica, in linea con le esigenze delle imprese e del territorio; – Un collegamento diretto con il mondo del lavoro. La filiera formativa è strettamente connessa con il mondo delle imprese e i territori di riferimento, grazie a: - partenariati con aziende: avrai l’opportunità di entrare in contatto con aziende leader nel tuo settore, attraverso stage, tirocini e progetti formativi; - laboratori e tecnologie all’avanguardia: potrai esercitarti in ambienti moderni e tecnologicamente avanzati, utilizzando attrezzature e software di ultima generazione; - docenti esperti: sarai seguito da professionisti qualificati, con una solida esperienza nel mondo del lavoro e una forte passione per l’insegnamento. UN PERCORSO PERSONALIZZATO. La filiera formativa riconosce pari dignità a tutti i percorsi, offrendoti la possibilità di costruire un percorso personalizzato in base alle tue attitudini e interessi. Potrai scegliere il livello di approfondimento e specializzazione più adatto alle tue ambizioni, con un’ampia scelta di corsi e laboratori. UN INVESTIMENTO PER IL FUTURO Scegliere la filiera formativa tecnologico-professionale significa investire nel tuo futuro, acquisendo competenze richieste dal mercato del lavoro e aprendoti le porte a numerose opportunità di carriera. OPPORTUNITÀ ü Diploma in 4 anni + Maturità: Completa la tua formazione secondaria in 4 anni e consegui il diploma professionale. In più, avrai la possibilità di sostenere l’esame di maturità per accedere all’Università! ü ITS Academy a portata di mano: accedi direttamente agli ITS Academy e specializzati con una formazione tecnica di alto livello, in linea con le richieste del mercato del lavoro. ü Cultura e Impresa: ricevi una preparazione culturale completa e al contempo un forte collegamento con il mondo delle imprese, grazie a stage, tirocini e progetti formativi. ü Flessibilità e Continuità: percorsi modulari e flessibili ti permettono di personalizzare il tuo percorso formativo. La Scuola ti supporterà nel tuo percorso di apprendimento, garantendo continuità e successo. 15 https://www.ciofs.it/percorsi-quadriennali-di-filiera-novita-2025/ CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 78 05/11/25 07:41 79 Occorre dire che, a tutt’oggi, i dati circa le iscrizioni ai primi anni dei percorsi approvati non sono incoraggianti. Ciò sembra confermare un certo scetticismo circa il successo di questa strategia. Ciò che è emerso dal confronto Le questioni emerse dal confronto sono le seguenti: « il quadro normativo è tutt’altro che completo e ciò rende difficile decidere i passi da intraprendere a breve tempo, vista la loro influenza sul futuro dell’Istituto Bearzi sia sul lato scolastico che su quello formativo. Infatti, come già affermato, le opzioni in gioco sono ancora tutte aperte, riguardanti i prerequisiti dell’accesso ai nuovi corsi ITS Academy biennali. Le idee non sono ancora chiare: vi sono coloro che vorrebbero sottoporre all’esame di Stato anche gli allievi diplomati IeFP, mentre altri, richiamandosi agli atti normativi finora esistenti, ritengono più probabile una prova Invalsi al termine del percorso, oppure una variante di questa seconda ipotesi, che preveda la validazione dei progetti e delle prove finali, sempre sotto l’egida dell’INVALSI; « gli ITS Academy non hanno un’impostazione meramente scolastica, in quanto la presenza delle imprese è garanzia di una formazione di tecnici superiori in grado di intervenire in contesti aziendali complessi, dove è richiesta soprattutto una capacità di agire in modo cooperativo sapendo intervenire nelle situazioni specifiche non tramite l’applicazione di procedure standard fondate su un quadro teorico rigido, ma trovando soluzioni ad hoc ed imparando via via dall’esperienza. Da questo punto di vista i diplomati IeFP avrebbero una chance in più rispetto agli studenti provenienti dai percorsi liceali come pure da quelli tecnici e professionali; « considerando più probabile la seconda prospettiva affidata all’Invalsi, risulta urgente un lavoro approfondito di riprogettazione dei percorsi quadriennali, intervenendo non solo sul foglio Excel delle ore, ma approfondendo i contenuti ed il modo del loro apprendimento, valorizzando il metodo dei compiti di realtà e dell’approccio induttivo secondo una dinamica incrementale verso l’alto. L’esperienza degli ITS Academy mostra molti spunti interessanti in questa direzione, specie quando sollecita gruppi di studenti a mobilitare la creatività e la capacità di adattamento al contesto; « sempre secondo questa prospettiva, il desiderio di poter acquisire il diploma di Stato, molto avvertito da famiglie e giovani, potrebbe essere soddisfatto nel gradino terziario, in quanto al termine dei percorsi ITS Academy è previsto il rilascio del corrispondente diploma di Stato. Rimarrebbe da garantire la possibilità da parte di chi termina tali percorsi, di poter valorizzare quanto acquisito come crediti formativi che possono accelerare i tempi per l’eventuale raggiungimento di una laurea triennale; CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 79 05/11/25 07:41 80 « la riprogettazione dei percorsi non dipende esclusivamente dall’introduzione delle filiere tecnologico professionali; essa risulta da tempo necessaria, a causa del cambiamento culturale, tecnologico ed organizzativo delle imprese e dei mercati, un movimento in atto da circa 15 anni. È vero che quelle sperimentali sono classi elettive frequentate tendenzialmente da allievi eccellenti, ma la strategia di filiera ha in sé dei caratteri universali in quanto riguardano tutti: i qualificati, i diplomati ed anche gli specializzati IFTS, intesi come gradi di una formazione rivolta ad una figura di tipo nuovo che provvisoriamente possiamo definire “tecnico plus”, dal forte tratto personale e insieme civico. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 80 05/11/25 07:41 Parte Terza RIFLESSIONI SULL’INDAGINE E SUI CASI DI STUDIO CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 81 05/11/25 07:41 CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 82 05/11/25 07:41 83 La sorpresa provocata dalla riforma 4+2 La prima riflessione che si impone, al termine dell’indagine e dei casi di studio, non si limita all’ambito degli organismi formativi, come nel caso del CNOS-FAP, ma riguarda il mondo più vasto di tutti i soggetti coinvolti dalla riforma delle filiere tecnologico professionali. L’impressione che essa ha suscitato in tutti questi organismi è stata di sorpresa, unita ad un senso di impreparazione. È questo un punto rilevante, in quanto spiega il perché di una risposta in due tempi, di cui il primo molto scettico mentre il secondo li ha visti più partecipi. Ciò è accaduto anche al (sotto)sistema IeFP composto dagli organismi formativi accreditati da Regioni e Province autonome; queste ultime, cui spetta la competenza del sistema di IeFP, hanno espresso subito una reazione critica per un disegno che dal loro punto di vista poteva minacciare le proprie prerogative istituzionali, mentre successivamente si sono mostrate più disposte a fare la loro parte. Sorpresa e preoccupazione miste ad impreparazione trovano una spiegazione nel carattere decisamente innovativo della sperimentazione 4+2, in quanto rappresenta un tentativo di ridisegno radicale dell’intero mondo della formazione orientata a titoli di valore professionale nelle sue tre componenti fondamentali: gli istituti tecnici e professionali, gli enti di formazione accreditati ed infine gli ITS Academy. Quello che in termini un po’ enfatici viene chiamato il “sistema VET italiano” è in realtà un insieme di sigle riferite ad una varietà di organismi ognuno dei quali fa parte di ambiti con proprie nomenclature professionali, collegate tra di loro solo da tabelle di comparazione. La riforma si poggia su tre capisaldi per così dire rivoluzionari per la realtà italiana: - strutturare i percorsi formativi non come tasselli a sé stanti, ma secondo un numero definito di aree omogenee e progressive, coerenti con le Aree tecnologiche su cui sono strutturati gli ITS Academy; - ridurre a quattro gli anni della componente secondaria di secondo grado, al termine dei quali è previsto il rilascio dei relativi diplomi; - consentire a tutti gli utenti dotati del titolo di diploma quadriennale, sia scolastico sia formativo, di poter accedere ad un nuovo biennio ITS Academy del livello terziario, al fine di ottenere il diploma di Tecnico superiore. Nelle intenzioni del MIM, la riforma mira a dar vita ad un nuovo modello educativo della durata di sei anni, coerente con le esigenze del mondo economico e delle professioni, con percorsi orientati alla didattica laboratoriale ed alle esperienze on the job, prevedendo il potenziamento delle discipline STEM, dei Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO)1 oltre che dei processi 1 I “Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento” (PTCO) sono stati ridefiniti come “Formazione scuola - lavoro” (Decreto-legge 9 settembre 2025, nr. 127). CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 83 05/11/25 07:41 84 di internazionalizzazione. Si coglie, sullo sfondo di questo nuovo ordinamento, una pedagogia che fonda gli apprendimenti sull’esperienza reale, piuttosto che sul trasferimento di saperi bell’è fatti secondo il metodo della docenza frontale e della verifica teorica. Una pedagogia non addestrativa, che si propone di coinvolgere le imprese come partner di un’operazione autenticamente formativa. Appare quindi evidente come un disegno siffatto abbia potuto suscitare negli organismi interessati una forte sorpresa mista alla difficoltà di comprensione del disegno del nuovo sistema che si andava avviando, organismi che si muovono nell’attuale contesto secondo una visione tendenzialmente autoreferenziale: - sul lato scolastico, sembrava che il disegno di rinnovamento del quadro giuridico fosse compiuto: l’Istituto professionale era stato riformato nel 20172, mentre quello dell’Istituto tecnico è di più recente emanazione3. Si tratta di due norme più modeste rispetto agli obiettivi della riforma 4+2, in quanto interventi di modernizzazione dei curricoli, con speciale attenzione agli aspetti metodologici ed organizzativi piuttosto che a quelli dell’ordinamento complessivo del comparto; - gli ITS Academy si trovano in una stagione per certi versi ancora pionieristica, con un numero di allievi molto contenuto rispetto a quanto accade nei Paesi con una più lunga stagione di formazione di livello terziario; una stagione sottoposta peraltro ad una forte accelerazione in quanto l’ampliamento degli ITS Academy rappresenta uno dei capisaldi del PNNR per la parte riguardante il sistema educativo; - la posizione degli enti di formazione accreditati è differente dalle due realtà precedenti, per due motivi: in primo luogo, essi dipendono direttamente da Regioni e Province autonome il cui modo di procedere, trattandosi di una componente più leggera del sistema educativo e del lavoro rispetto a quella scolastica in quanto agisce perlopiù tramite organismi convenzionati, non prevede disegni riformatori, ma predilige un approccio “tecnodidattico” la cui natura consiste nell’adattamento regolativo ed amministrativo alle mutate condizioni del contesto. Inoltre, essi operano in attuazione di disposizioni legislative governative gestite perlopiù secondo progetti corredati da linee guida; così è accaduto per il sistema duale4 che prevede una formazione congiunta tra 2 Con il decreto legislativo n. 61 del 13 aprile 2017, in attuazione della legge n. 107 del 2015, il Governo ha inteso rilanciare l’istruzione professionale facendone un laboratorio permanente di ricerca e di innovazione, in continuo rapporto con il mondo del lavoro, motore di sviluppo e di crescita. 3 Con il Decreto-legge n. 45 del 7 aprile 2025, in attuazione della legge 175 del 2022, il Governo si propone, a partire dall’anno scolastico 2026/2027, una trasformazione significativa degli istituti tecnici italiani. La riforma prevede l’introduzione di nuovi indirizzi e quadri orari, sulla base di una maggiore integrazione tra teoria e pratica. L’obiettivo è fornire agli studenti competenze tecniche e professionali che rispondano alle esigenze del mercato del lavoro, in particolare nei settori dell’innovazione digitale e della sostenibilità ambientale. 4 Si tratta dell’Intervento 1.4 «Sistema duale», parte integrante del Piano nuove competenze, nel PNRR. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 84 05/11/25 07:41 85 impresa ed organismo formativo comprendente sia l’alternanza “rafforzata” sia l’apprendistato, ed il Programma GOL, un’azione prevista dal PNRR allo scopo di facilitare l’accesso e la ricollocazione nel lavoro. La novità della sperimentazione delle filiere tecnologico professionali 4+2 sollecita gli Enti di formazione nel riprendere il percorso storico del proprio sistema entro un quadro interpretativo che consente di distinguere le vere riforme che ne mutano l’assetto dagli interventi di modernizzazione e di adattamento al contesto che invece modificano ed ampliano le possibilità di intervento. Forti di questa distinzione, possiamo ricostruire il percorso storico della formazione professionale nelle tre seguenti tappe: 1. la prima fa riferimento alla legge quadro del 21 dicembre 1978, n.845 che ha dato ordine alle tante iniziative formative precedenti attuando quanto stabilito dall’articolo 117 della Costituzione circa la competenza regionale della “istruzione artigiana e professionale”; 2. la seconda è segnata dalla riforma del Titolo V della Costituzione (2001) che ha confermato la competenza legislativa esclusiva delle Regioni e delle Province autonome in materia di formazione professionale art. 117, comma 4 Cost.), distinguendola dall’istruzione scolastica, che resta invece soggetta a competenza concorrente; 3. l’ultima tappa veramente riformatrice va fatta risalire alla già citata Legge 28 marzo 2003, n. 53 con la quale, in aggiunta alla qualifica triennale del sistema IeFP, è stata introdotto un secondo titolo quadriennale al cui esito viene rilasciato un titolo di diploma di tecnico professionale. È un tassello della progressione verticale della più generale strategia di riforma, risalente alla fine del secolo scorso, con la quale si è voluto realizzare un sistema educativo non più fondato unicamente sulle scuole, bensì unitario in quanto comprendente in chiave pluralistica anche i percorsi degli Enti di IeFP. Proprio su quest’ultimo punto, all’avvio della riforma 4+2, si è concentrata la presente ricerca in quanto, mancando sino ad oggi di dati e riflessioni specifiche su come si è concretizzato l’ampliamento dell’offerta formativa IeFP, occorreva comprendere in che modo sono stati attuati i quarti anni e il tipo di domande a cui i responsabili degli Enti hanno ritenuto di dover dare risposta, e con quali priorità. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 85 05/11/25 07:41 86 Due modelli di quarto anno Questa ricostruzione ha lo scopo di riprendere le fila del percorso di sviluppo del sistema di Formazione Professionale, l’approccio corretto per comprendere l’attuale riforma che aggiunge il livello terziario all’offerta formativa verticale delle IeFP. Essa conferma il diploma professionale come baricentro di tale offerta, come emerge dal seguente grafico: Questa ricostruzione ha lo scopo di riprendere le fila del percorso di sviluppo del sistema di Formazione Professionale, l’approccio corretto per comprendere l’attuale riforma che aggiunge il livello terziario all’offerta formativa verticale delle IeFP. Essa conferma il diploma professionale come baricentro di tale offerta, come emerge dal seguente grafico: Il percorso dell’offerta formativa degli Enti di Formazione Professionale si può svolgere secondo tre tappe: qualifica, diploma e diploma superiore; l’IFTS rappresenta una specializzazione della figura di diploma. Per circa quindici anni i diplomati IeFP non hanno avuto la possibilità di accesso al livello terziario degli ITS Academy. Durante questo tempo il quarto anno è rimasto per così dire orfano di una tappa ulteriore che ne rendesse chiaro la dinamica verticale e completasse il ventaglio delle opzioni a disposizione dei giovani diplomati IeFP. Questo vuoto ha fatto sì che, nei fatti, esso venisse modellato in base alle esigenze del contesto, ponendo in ombra il suo valore riformatore, quello che invece è apparso evidente nel momento in cui è stata avviata la quarta tappa di sviluppo del sistema. I cinque casi di studio, preceduti dall’indagine su 50 quarti anni, hanno consentito di conoscere in modo diretto la realtà e di comprendere come è stato concepito il percorso quadriennale, tenuto conto della tipologia di utenza dei CFP e delle domande di famiglie, giovani ed imprese. Il primo elemento che emerge con forza dai casi di studio, già anticipato dall’indagine, è la compresenza di due modelli di quarto anno: quello che assume come riferimento prioritario l’impresa e le sue esigenze professionali, che chiameremo “modello IeFP”, e quello che invece dà voce preferenzialmente al desiderio delle famiglie, e di parte degli allievi, di poter transitare nel sistema scolastico allo scopo di poter perseguire il diploma tecnico o professionale di Stato che chiameremo invece “modello passerella”. Obiettivamente, vanno tenute in conto le aspettative delle famiglie riguardo ai titoli di studio e l’importanza di coinvolgerle nel processo educativo. Esse sono molto interessate a che il proprio figlio o la propria figlia possano accedere ad un livello formativo più elevato, in modo da ottenere una formazione più consistente sia sul piano professionale che su quello della formazione della personalità. Così come risulta forte l’apprezzamento delle imprese per il tipo di formazione offerta agli allievi, in quanto, pur essendo dotati di una sufficiente cultura di base, mostrano un’ottima disposizione operativa Il percorso dell’offerta formativa degli Enti di Formazione Professionale si può svolgere secondo tre tappe: qualifica, diploma e diploma superiore; l’IFTS rappresenta una specializzazione della figura di diploma. Per circa quindici anni i diplomati IeFP non hanno avuto la possibilità di accesso al livello terziario degli ITS Academy. Durante questo tempo il quarto anno è rimasto per così dire orfano di una tappa ulteriore che ne rendesse chiaro la dinamica verticale e completasse il ventaglio delle opzioni a disposizione dei giovani diplomati IeFP. Questo vuoto ha fatto sì che, nei fatti, esso venisse modellato in base alle esigenze del contesto, ponendo in ombra il suo valore riformatore, quello che invece è apparso evidente nel momento in cui è stata avviata la quarta tappa di sviluppo del sistema. I cinque casi di studio, preceduti dall’indagine su 50 quarti anni, hanno consentito di conoscere in modo diretto la realtà e di comprendere come è stato concepito il percorso quadriennale, tenuto conto della tipologia di utenza dei CFP e delle domande di famiglie, giovani ed imprese. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 86 05/11/25 07:41 87 Il primo elemento che emerge con forza dai casi di studio, già anticipato dall’indagine, è la compresenza di due modelli di quarto anno: quello che assume come riferimento prioritario l’impresa e le sue esigenze professionali, che chiameremo “modello IeFP”, e quello che invece dà voce preferenzialmente al desiderio delle famiglie, e di parte degli allievi, di poter transitare nel sistema scolastico allo scopo di poter perseguire il diploma tecnico o professionale di Stato che chiameremo invece “modello passerella”. Obiettivamente, vanno tenute in conto le aspettative delle famiglie riguardo ai titoli di studio e l’importanza di coinvolgerle nel processo educativo. Esse sono molto interessate a che il proprio figlio o la propria figlia possano accedere ad un livello formativo più elevato, in modo da ottenere una formazione più consistente sia sul piano professionale che su quello della formazione della personalità. Così come risulta forte l’apprezzamento delle imprese per il tipo di formazione offerta agli allievi, in quanto, pur essendo dotati di una sufficiente cultura di base, mostrano un’ottima disposizione operativa e di un vivo desiderio di imparare, due caratteristiche sulle quali può agire con buoni esiti la formazione in accompagnamento acquisibile nei luoghi di lavoro. Va peraltro segnalato che nelle realtà regionali non si riscontrano però modelli “puri”, quanto soluzioni ibride che riflettono il modo in cui si configura il “triangolo strategico” che unisce le tre polarità: domande delle imprese, domande delle famiglie e dei ragazzi, offerta formativa e scolastica presente nell’Istituto salesiano. Le realtà in cui gli Istituti salesiani comprendono sia i CFP sia gli istituti tecnici, tendono a segnalare una forte domanda delle famiglie, ed in parte dei giovani, verso il diploma di Stato e offrono la possibilità di accedere a tale titolo di studio secondo il “modello passerella”. Di contro, le realtà che intrattengono un’alleanza strategica con le imprese ed hanno già posto mano ad un significativo rinnovamento del curricolo nella direzione della nuova concezione della professionalità plus, si orientano verso un diploma quadriennale progettato secondo il “modello IeFP”. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 87 05/11/25 07:41 88 Il dibattito interno sulla sperimentazione Il secondo elemento riguarda il tipo di risposta alla possibilità di partecipare alla sperimentazione 4+2. I rappresentanti intervistati non hanno nascosto le perplessità iniziali e il dibattito che si è sviluppato non solo nel mondo salesiano ma soprattutto tra gli enti di Formazione Professionale. Sostanzialmente, possiamo rintracciare in esso tre posizioni: 1. Vi è chi pone al centro dell’offerta formativa IeFP la qualifica professionale e vede il quarto anno come accessorio, legato ad esigenze specifiche come il passaggio alla scuola per poter acquisire il diploma di Stato. È una concezione che riflette la storia della Formazione Professionale che ha sempre fornito giovani qualificati alle imprese del territorio di riferimento, divenuti spesso responsabili di area ed anche imprenditori, contribuendo in questo modo allo sviluppo dell’economia locale. È quindi una posizione comprensibile, che però non fa i conti con il mutamento della cultura dell’impresa e del lavoro, che non si riduce alla sola componente tecnologica, ma riguarda anche il modo di concepire la persona del lavoratore e le sue disposizioni personali. 2. Vi è poi chi enfatizza il carattere sociale ed assistenziale della IeFP e che ha mostrato la maggiore resistenza a partecipare alla sperimentazione perché coglie una incompatibilità della maggioranza degli allievi rispetto alla possibilità di accesso al livello terziario dell’offerta formativa. È questa una visione che riflette la caratteristica dell’inclusione propria della Formazione Professionale e fortemente sollecitata dalle richieste crescenti nonostante il calo demografico, proveniente dai servizi di cura, dalle scuole ed anche dalle famiglie. Va detto che l’argomento che spesso viene portato per motivare queste richieste, ovvero il fatto che nei CFP si svolge una formazione pratica con solo una spolveratura culturale, è in realtà uno stereotipo del passato, in gran parte superato nel corso del tempo, ma che si conserva nella forma di un atteggiamento culturale ancora presente che possiamo definire praticistico. Le numerose esperienze realizzate nell’ultimo quindicennio, il periodo in cui vi è stato un continuo e preoccupante aumento di ragazzi certificati o genericamente definibili in difficoltà, nonostante il calo demografico, hanno mostrato che la capacità di inclusione dei corsi IeFP trova un limite obiettivo nel numero delle persone accolte in ogni classe, superato il quale diventa difficile fornire a tutti gli allievi una formazione rispettosa degli standard previsti dalla legislazione. Inoltre, vanno considerati i requisiti peculiari delle figure professionali di riferimento, sia quelli fisici che quelli psichici e comportamentali. 3. Troviamo, infine, la posizione di chi coglie nella sperimentazione, e quindi nella verticalità dei percorsi comprendendo il livello terziario, un’opportunità CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 88 05/11/25 07:41 89 per proseguire nel cammino di pari dignità della Formazione Professionale rispetto alla componente scolastica. La terza posizione è risultata quella prevalente, tanto che diverse rappresentanze regionali - come nel Lazio e nel Veneto - hanno convinto le rispettive regioni, che all’inizio si erano mostrate piuttosto reticenti, ad aderire alla sperimentazione in modo pieno, mettendo a disposizione testa e risorse. La filiera verticale IeFP va a vantaggio degli allievi che intendono perseguirla interamente, senza esclusioni come quella riferita ai percorsi ITS Academy, un ostacolo che oggi si vuole eliminare. È opportuno, in questa fase del confronto, segnalare un grande equivoco, ovvero il fatto che con il 4+2 occorra costruire filiere rivolte ad adolescenti e giovani che desiderano percorrerle completamente fino in fondo. In realtà, come abbiamo visto in precedenza, la norma sul diritto-dovere di istruzione e formazione considera assolti coloro che hanno acquisito una qualifica professionale IeFP; sta all’allievo decidere se inserirsi subito nel mondo del lavoro oppure se procedere al quarto anno, dopo il quale ancora può inserirsi nel lavoro oppure proseguire con la specializzazione annuale IFTS o nel nuovo biennio ITS Academy. Giustamente, diversi interlocutori incontrati lungo la presente ricerca si sono posti la domanda su quali tra gli iscritti ai primi anni possiedono le caratteristiche per un positivo completamento del sessennio. Ma sappiamo per esperienza che diversi allievi che in un primo tempo avevano dichiarato di fermarsi dopo la qualifica, lungo il cammino si sono poi decisi a continuare nel quarto anno. Ma si tratta di una decisione libera degli utenti e non di una strategia dell’organismo formativo. Infatti, la possibilità di proseguire la filiera in verticale non è una concessione, ma rappresenta un diritto garantito dalla Costituzione che il giovane può esercitare subito al termine del triennio e del quadriennio, oppure riprendere più avanti da giovane adulto o da adulto nel proprio cammino professionale. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 89 05/11/25 07:41 90 L’impatto della riforma sui due modelli di diploma quadriennale Il terzo elemento riguarda l’impatto della nuova riforma sui due modelli di quarto anno emersi sia dall’indagine che dai casi di studio. Il cambio della normativa sui percorsi formativi professionalizzanti trova tutte le realtà formative indagate in un periodo decisamente dinamico. In Piemonte è in atto da qualche anno un impegno straordinario che possiamo chiamare di “cambio di paradigma formativo”. Un impegno volto a rendere l’offerta formativa IeFP più attuale, tenuto conto delle continue innovazioni riguardanti un insieme di fattori tra di loro strettamente intrecciati - tecnologie, organizzazione del lavoro, figure professionali, cultura ed etica del lavoro - con un particolare investimento metodologico, l’apprendimento in situazione, che vede una convergenza di consensi sia delle imprese sia degli allievi. È decisiva l’alleanza con le imprese leader dei vari settori che promuovono soluzioni avanzate specie per l’automazione industriale e l’impiantistica civile, adottando anche dispositivi di IA. Nel Lazio è avvenuto qualcosa di simile, sempre precedente all’avvio della sperimentazione 4+2, con un approccio graduale che inizia dal confronto con le aziende che forniscono le tecnologie alle imprese partner, allo scopo di mettere a verifica l’attualità del percorso formativo, il profilo finale ed i laboratori previsti, allo scopo di acquisire tecnologie attuali, entro un disegno integrato tra differenti marchi. Da qui nasce la decisione di riprogettare il curricolo secondo la metodologia della modularità, adottare nuovi laboratori dotati di un sistema predittivo informatico, discutere con i formatori il nuovo percorso. Il cuore del cambio consiste nel passare dalla figura operativa al profilo professionale complesso, adottando l’approccio per casi reali. Il Veneto ed il Friuli-Venezia Giulia hanno intuito l’importanza di adottare l’Intelligenza artificiale nelle pratiche formative, compresi i laboratori professionali. Potendo collaborare con i docenti dell’Università Salesiana di Mestre, hanno dato vita al progetto “GO BEYOND. TRADITIONAL EDUCATION. Plasmare il futuro dell’educazione, insieme”, realizzato con Google e successivamente esteso anche a livello nazionale, avviando una sperimentazione sui vantaggi dell’adozione dell’IA in ambito educativo: come strumento di supporto per i docenti (assistenza nella creazione di attività didattiche, personalizzazione dei percorsi formativi e preparazione delle verifiche), come ripensamento dello studio a casa per prevenire l’uso passivo della tecnologia e un utilizzo collaborativo dell’IA in classe per la co-costruzione del sapere, e infine come stimolo a rinnovare il ruolo del docente verso l’accompagnamento, focalizzato sullo sviluppo del pensiero critico e attivando il rapporto scuola-famiglia nella gestione responsabile delle tecnologie emergenti. Anche la Lombardia ha vissuto una fase di riprogettazione dei quarti anni, tenendo conto delle esigenze di un contesto economico e tecnologico in continuo CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 90 05/11/25 07:41 91 cambiamento, come dimostra il caso di Arese. Recentemente è stata rivista la progettazione del quarto anno in tutti i settori, si è investito sull’alleanza con le aziende del territorio anche allo scopo di avviare dei percorsi di apprendistato ed uno stage curriculare più qualificato; sono stati rivisitati i contenuti e la progettazione, in modo da ottenere un miglior allineamento con la realtà aziendale. Un impegno rilevante che ha reso urgente una revisione delle figure professionali standard, considerato il nuovo contesto economico e culturale, dove le imprese segnalano la necessità di una cultura del lavoro più attuale non solo in senso tecnologico ma anche sul piano umanistico. In modi differenti, la nuova tappa riformatrice ha trovato in tutte le realtà indagate un terreno fertile su cui poter sviluppare sperimentazioni non formali, soprattutto là dove viene adottato il “modello IeFP” centrato sul legame tra esigenze di un sistema economico in forte trasformazione e preferenze degli adolescenti e dei giovani per un metodo non più basato sull’approccio teoria-prassi, bensì sul metodo dei casi da affrontare tramite l’ingaggio reale, la riflessione comune, l’ideazione e la soluzione. Le riflessioni circa l’impatto della riforma mostra che il modello peculiare della IeFP risulta potenzialmente consonante con la prospettiva della filiera verticale. Non così per il “modello passerella” che si è trovato al contrario spiazzato per due motivi: - in primo luogo, perché la soluzione delle passerelle è segnata dalla chiusura verso l’alto delle traiettorie formative dei percorsi IeFP; com’è noto, la riforma cerca di rimuovere proprio questo ostacolo, aprendo loro un ventaglio completo di opportunità di scelta; - inoltre, perché nell’immaginario diffuso, specialmente nelle famiglie e nelle scuole, ma in parte anche nelle imprese, l’unico modo per proseguire gli studi consiste nel passaggio alle scuole in modo da acquisire il diploma di Stato, un titolo di studio che possiamo definire “monopolistico” in quanto rappresenta l’unico accesso al livello terziario del sistema formativo ed ai concorsi pubblici5. È per questo che, specie in ambito salesiano, si riscontra un certo interesse per il passaggio ai nuovi percorsi ITS Academy tramite l’opzione del doppio esame al termine del quarto anno, con il rilascio dei due diplomi, quello IeFP e quello di Stato. Una soluzione che appare però poco realistica, non solo perché non risulta contemplata nei documenti della sperimentazione, ma anche - come vedremo nella parte successiva - perché l’attenzione dell’INVALSI si sta concentrando sui requisiti sostanziali in termini di saperi, competenze e soft skill. 5 Su questo aspetto è necessario un approfondimento, in quanto spesso le leggi in materia di concorsi pubblici richiedono un “diploma di Stato” e non sono state aggiornate rispetto all’ultimo nato, il “diploma di tecnico professionale IeFP”. In realtà alcune norme parlano di “diploma quinquennale”, e ciò può rappresentare un problema per i nuovi percorsi scolastici sperimentali quadriennali. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 91 05/11/25 07:41 92 Con la riforma, le passerelle degli allievi IeFP verso il diploma di Stato hanno perso rilevanza in quanto soluzioni motivate da quel monopolio; si rafforza di contro il valore del diploma professionale quadriennale come titolo di livello EQF 4, equivalente per l’ingresso alla formazione terziaria, al termine della quale viene rilasciato un diploma di tecnico superiore, un titolo di studio post-diploma emesso dal Ministero dell’Istruzione, valido in tutta Italia e spendibile anche in Europa. Esso si colloca al livello EQF 5 e subito sotto la laurea triennale (EQF 6). CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 92 05/11/25 07:41 93 Le soluzioni adottate nei percorsi sperimentali La Formazione Professionale, rispetto alle scuole, presenta l’indubbio vantaggio di un’offerta formativa che da quasi quindici anni comprende percorsi quadriennali, corrispondenti a quelli di tutti gli altri paesi europei. Essa ha quindi precorso quanto sta avvenendo ora nel sistema scolastico italiano. Le soluzioni adottate in questa prima stagione dei percorsi sperimentali 4+2 si concentrano quindi sui quarti anni, tenuto conto dei due modelli rilevati. Esse si distinguono per l’intensità dell’intervento progettuale, secondo una progressione composta da due livelli di intervento, facendo sì che possano interagire reciprocamente: « l’inclusione nel curricolo, specie nel quarto anno, dei moduli culturali che risultano carenti nei percorsi progettati secondo il “modello IeFP” in quanto troppo leggeri e impliciti. Solitamente, tali moduli riguardano l’inglese, la matematica, le scienze ma anche la lingua italiana. Nel procedere in tale direzione, ha cura di conservare il “tocco” della Formazione Professionale: familiarità, concretezza, accompagnamento e centralità dell’allievo. « Il rinnovamento della proposta formativa in modo da renderla più attuale, non solo per le imprese ma innanzitutto per gli allievi che si trovano più a loro agio con la cultura del lavoro emergente che supera il dualismo teoria-prassi e predilige come luogo dell’apprendimento l’analisi dei casi reali, il confronto di gruppo, la riflessione e l’approfondimento, l’elaborazione di una strategia di intervento e la sua messa alla prova reale. Il processo di rinnovamento ruota su tre cardini: la personalità (soft skill o disposizioni interiori), la comunità (condivisione e cooperazione), la padronanza dei processi e delle tecnologie arricchiti dall’IA. Occorre far sì che la revisione ed il rinnovamento dei curricoli procedano per passi o “tentativi” progressivi, vigilando su due pericoli che i nostri interlocutori hanno mostrato di avere ben presenti: - la prima vigilanza riguarda il pericolo dell’assimilazione al modello scolastico strutturato per discipline autoconsistenti che forniscono quadri teorici e procedure di lavoro bell’è fatti, che richiedono ai singoli studenti di essere interiorizzati ed applicati, senza stimolarli ad essere loro protagonisti della scoperta del sapere insito nella realtà e nel potere della mente umana di conoscere il mondo nello stesso momento in cui se ne fa esperienza; - la seconda vigilanza si riferisce al pericolo del bricolage o patchwork progettuale, che avviene quando il percorso formativo non è fondato su un pensiero solido, dove i vari moduli galleggiano giustapposti gli uni agli altri non entrando in relazione reciproca senza fornire agli allievi un senso tale da suscitarne le corde di risonanza. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 93 05/11/25 07:41 94 Nell’opera di revisione del curricolo si coglie l’attenzione ad alzare il livello di coinvolgimento delle imprese come veri e propri partner, rendendole a loro volta consapevoli della nuova cultura del lavoro centrata sull’apprendimento per ingaggio per gruppi su casi reali, un approccio simile a quello della scoperta che stimola la motivazione, la creatività, l’intelligenza comune e la cultura del gesto compiuto e verificato. A tale proposito, tutti avvertono la necessità di rivedere il modello duale non solo nella divisione del quadro orario, ma soprattutto nella capacità di suscitare i dinamismi che presiedono alla formazione della personalità e della professionalità dei ragazzi. In tal modo, il coinvolgimento delle imprese si concentra su un metodo che riscuote la preferenza degli allievi in quanto valorizza l’apprendimento in situazione svolto in comune, decisamente più attraente dell’apprendimento per concetti ed applicazioni standard. Un cammino in fieri, progressivo, che sta mutando velocemente via via che ci si addentra nelle questioni concrete. Ma è anche - come vedremo poco avanti - un cantiere che punta sul valore del metodo proprio della Formazione Professionale di ispirazione cristiana, quindi carismatica e pertanto profetica, che impegna specie la famiglia salesiana a fornire ai giovani un cammino di crescita personale, civica e professionale più vicino alle loro caratteristiche ed ai loro desideri. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 94 05/11/25 07:41 Parte Quarta INDICAZIONI PER LA RIPROGETTAZIONE DEI PERCORSI CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 95 05/11/25 07:41 CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 96 05/11/25 07:41 97 La questione dei requisiti di accesso dal diploma professionale IeFP ai nuovi corsi ITS Academy Per indirizzare nella giusta direzione l’opera di riprogettazione dei quarti anni IeFP, con influenza su tutto il quadriennio, occorre chiarire innanzitutto un nodo cruciale: in che modo si configura il passaggio dal diploma professionale rilasciato al termine di questi percorsi al nuovo biennio ITS Academy. Un nodo che per la IeFP risulta di grande attualità, in quanto la norma specifica che il passaggio dal diploma di Stato acquisito mediante i percorsi quadriennali avviene automaticamente. La legge 8 agosto 2024, n. 121, nel comma 1 dell’articolo 25-bis indica chiaramente che «gli studenti che abbiano conseguito il diploma professionale al termine dei percorsi quadriennali sperimentali attivati ai sensi del presente disegno di legge, o al termine dei percorsi quadriennali regionali che abbiano aderito alla filiera e che siano stati opportunamente validati, possano accedere direttamente ai percorsi formativi degli ITS Academy o a quelli dell’istruzione superiore». In sostanza, l’allievo che ha ottenuto il diploma professionale IeFP attraverso percorsi quadriennali sperimentali, aderenti alla filiera e validati, può accedere direttamente ai percorsi biennali ITS Academy, senza ulteriori percorsi intermedi o integrativi. Un contributo interpretativo offerto da ADAPT (Fumarola 2024) esplicita che l’accesso diretto è possibile a condizione che: – le istituzioni formative regionali che erogano i percorsi quadriennali IeFP abbiano aderito alla filiera formativa tecnologico-professionale; – i percorsi quadriennali IeFP siano validati tramite un sistema di valutazione fondato sugli esiti delle rilevazioni INVALSI. L’attribuzione all’INVALSI del compito di validazione dei percorsi quadriennali IeFP escluderebbe la suggestione del “doppio esame, doppio diploma”, in quanto sposta l’attenzione su requisiti di accesso posseduti dagli allievi, ricavandoli dai fattori cruciali, sanciti dalle rilevazioni periodiche. È ipotizzabile che l’intervento dell’INVALSI possa prevedere due passi: l’analisi del curricolo effettivo del diploma quadriennale IeFP ed il sistema di valutazione previsto per il rilascio del titolo di diploma professionale. Il curricolo, pertanto, dovrebbe essere strutturato sui seguenti due aspetti: Ø i saperi, distinti in cognitivi e non cognitivi, che emergono dalle prove INVALSI come fattori essenziali della preparazione dei diplomati; Ø le prove tramite cui viene rilevato e valutato nei candidati il possesso di tali saperi. Vi è il tempo necessario per far bene questo lavoro che richiede uno stretto raccordo con INVALSI e la collaborazione con gli ITS Academy coinvolti nelle CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 97 05/11/25 07:41 98 filiere, evitando non solo la fretta, ma anche i due pericoli dello scolasticismo e del bricolage progettuale. Inoltre, va aggiunta una ulteriore vigilanza, che mira ad evitare che il disegno progettuale si costruisca sugli output finali, e non su un cammino formativo conforme al paradigma dell’educazione al lavoro proprio della tradizione della Formazione Professionale. Emerge da qui la struttura del percorso a due tappe, propria della IeFP: il triennio ed il quarto anno. Dovendo consentire un ingresso al lavoro dei ragazzi qualificati, sarà necessario evitare di procedere secondo lo schema della “base culturale” cui segue la sua “applicazione pratica”, ma andrà privilegiata una progressione per gradi di padronanza di una cultura unitaria acquisita tramite compiti di realtà conformi ai profili EQF 3. Nel terzo anno sarà necessario anticipare la formazione di saperi cognitivi e non cognitivi di natura complessa, il metodo del coding e la logica dell’apprendimento svolta in gruppo secondo l’approccio che prevede l’ingaggio, la riflessione e l’approfondimento, l’ideazione di soluzioni, la messa alla prova e la formalizzazione di quanto si è scoperto. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 98 05/11/25 07:41 99 Un paradigma dell’educazione al lavoro autenticamente salesiano L’intervento di revisione del curricolo, in grado di evitare i tre pericoli del bricolage, dello scolasticismo e del performativismo, non può che perseguire la via maestra dell’educazione alla vita e al lavoro nel solco della genuina sequela di don Bosco. Ecco il confronto – volutamente polarizzato - tra le i tipi di approccio sulla base di criteri comuni di analisi: Criteri Approccio Scolastico Approccio Formativo Concezione del sapere Il sapere si presenta come un insieme ordinato di principi, leggi, nozioni che il giovane deve acquisire per poter essere considerato preparato. Il sapere si presenta come un campo d’azione nel quale lo studente si coinvolge fronteggiando compiti e problemi che gli consentono di conquistare una effettiva padronanza. Metodologia Prevale la docenza frontale che mira al trasferimento di saperi formali, strutturati per discipline, secondo una sequenza di unità didattiche organizzate per spiegazione-studio individuale-esercizio-verifica. Prevale il laboratorio tramite il quale, in riferimento a situazioni di apprendimento specifiche, lo studente, in gruppo e da solo, è stimolato con domande e consegne a svolgere compiti e risolvere problemi ed in questo modo a conquistare il sapere. Focus del lavoro dei docenti Il docente è tenuto a completare la trattazione di tutti i contenuti previsti dal programma, sulla base di un manuale ad impianto disciplinare, e quindi ad esporli alla classe in forma di lezione. Le conoscenze inseguono gli studenti. L’insegnante traduce i saperi essenziali in domande e compiti strutturati sotto forma di unità di apprendimento che sollecitano gli studenti alla ricerca ed al padroneggiamento degli strumenti culturali. Gli studenti inseguono le conoscenze. Focus della valutazione La valutazione mira a misurare quanti dei contenuti impartiti lo studente possiede mediante ripetizione e riflessione, riproponendo quanto gli è stata insegnato. La valutazione mira a rilevare ciò che lo studente è in grado di fare, assolvendo compiti e risolvendo problemi, utilizzando le conoscenze e le abilità acquisite, sulla base di compiti originali. L’impostazione formativa appartiene al “costruttivismo pedagogico” il cui elemento fondamentale è che la conoscenza umana, l’esperienza, l’adattamento sono caratterizzati da una partecipazione attiva dell’individuo (Bannister; Fransella 1986). È molto evocativa di questa visione la seguente frase di J.D. Novak nel suo libro più importante, dal titolo “Imparando a imparare” (2005, p. 17): “Gli inseCNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 99 05/11/25 07:41 100 gnanti hanno dovuto faticare per prepararsi a raggiungere qualcosa che non funziona, che è gravoso da portare avanti e perciò è costoso: ci si aspettava da loro che producessero apprendimento negli studenti, quando invece l’apprendimento non può che essere prodotto dallo studente stesso”. È un altro modo per dire che, senza il contributo diretto, la “voglia” di imparare degli studenti, non vi può essere un apprendimento autentico e duraturo. È questo il punto centrale del discorso costruttivista in pedagogia, e indica che il sapere si conquista personalmente, e che questo è un cammino pieno di vitalità, non limitato solamente ad un livello cognitivo dell’intelligenza umana. Va considerato però che il costruttivismo spesso si associa al relativismo etico, per cui occorre ripulirlo dalle componenti ideologiche ed integrarlo con una forte enfasi sulla ricerca della verità nelle sue diverse forme: fattuale, scientifica, storica, morale, ecc. Si delinea in questo modo il legame tra dimensione cognitiva e dimensione sociale: l’apprendimento dei saperi non avviene esclusivamente tramite uno lavoro individuale di acquisizione; i processi di costruzione della conoscenza si realizzano nel corso delle interazioni e risultano situati nelle attività proprie di un contesto. È l’implicazione in quest’ultimo che le persone, entro una dimensione sociale, ne acquisiscono gli strumenti culturali propri. Nel mondo dell’educazione al lavoro risulta decisivo il ruolo dell’azione su casi reali dal carattere sfidante concepita come luogo di apprendimento per coinvolgimento e per scoperta. Tramite l’ingaggio, gli allievi possono cimentarsi in gruppo nel cogliere la complessità del reale, ricevere ed approfondire gli stimoli culturali riflettendo su quanto si presenta loro davanti, suscitare la propria intelligenza comprendente la razionalità formale ed anche quella non formale per immaginare condotte di soluzione delle domande emergenti e di superamento dei problemi incontrati lungo il percorso, applicarle con intelligenza e verificarne la sensatezza e l’efficacia coinvolgendo gli interlocutori che fanno parte del contesto. Un precedente provvidenziale Nel triennio 2020-2023 è stato realizzato, per iniziativa di sette Enti di Formazione Professionale, il “Progetto assi culturali e canone formativo”, allo scopo di porre le basi di un curricolo unitario per l’educazione al lavoro di carattere non solo cognitivo e pratico, ma “esistenziale” che superasse i due modelli prevalenti: quello dell’istruzione, fondato sul primato dei contenuti, ma poco in grado di fornire all’allievo le risorse perché possa agire in modo positivo nella società complessa, e quello dell’addestramento, che dà sicurezza all’allievo nella manualità e nella routine da esercitare entro un contesto stabile nel tempo, ma non gli fornisce la preparazione che lo ponga in grado di agire da protagonista in contesti più dinamici, soggetti all’innovazione ed all’imprevisto. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 100 05/11/25 07:41 101 Il carattere esistenziale del curricolo è costituito dall’esperienza come via prioritaria di accesso alla realtà. Il vissuto soggettivo rappresenta il modo dell’apprensione originaria del reale da parte dell’allievo; esso possiede una propria struttura, di cui va reso consapevole in quanto risposta ragionevole alle questioni che stanno sullo sfondo del mondo di vita di ogni persona: chi sono? In che senso il mio io costituisce un valore? Come devo pormi di fronte al mondo così da contribuire al bene? In tal modo il soggetto assume una disposizione che gli permette di realizzare il desiderio di compimento della sua vocazione che ne smuove i dinamismi. I “Gruppi interpares” hanno realizzato materiali significativi su tre temi trasversali (risonanza, inclusione e valutazione) e sei temi degli assi culturali (italiano, inglese, storico-sociale, economico, matematico e scientifico tecnologico). Nella seconda parte il lavoro si è esteso al presidio pedagogico, ai compiti di realtà intesi come raccordo tra gli assi culturali e l’area di indirizzo. Inoltre, è stato svolto uno studio su 14 CFP significativi dal titolo «Per una nuova formazione professionale» ed è stata organizzata una Summer school (Roma, 29-30 agosto 2023) per la validazione del curricolo di base. In quegli anni non potevamo prevedere l’intenzione del MIM di realizzare la VET italiana disegnando la filiera tecnologico professionale 4+2. Ma questa strategia ha svelato il carattere provvidenziale del progetto sugli assi culturali ed il canone formativo dell’educazione alla vita e al lavoro, che Arduino Salatin, corresponsabile scientifico del progetto, ha riassunto nella seguente tabella: Ambiti di riflessione e validazione Aspetti fondativi del curricolo Curricolo esplicito Curricolo implicito Comunità educativa Saperi e competenze richiesti Aumento livelli di alfabetizzazione di base e capacità di astrazione/ formalizzazione Maggiore rilevanza delle competenze relative a linguaggi, STEM e digitale Maggiore attenzione alle competenze trasversali (soft) e alla cittadinanza Forte cooperazione tra formatori Didattica Inter-disciplinarità Attenzione alla valutazione e alla certificazione (anche in vista dei possibili passaggi) Cura della personalizzazione (in funzione delle vocazioni e dei talenti) Coinvolgimento e valorizzazione del protagonismo degli allievi Organizzazione Co-progettazione con le aziende e il mondo del lavoro Sviluppo dell’innovazione metodologica Flessibilità nella gestione degli spazi e dei tempi Formazione formatori e direttori Quanto qui indicato corrisponde agli esiti della presente ricerca. Si tratta dei nodi fondamentali che emergono dalla presenta indagine nella prospettiva della riforma 4+2 e che confermano il compito che riguarda gli Enti di IeFP, che si difCNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 101 05/11/25 07:41 102 ferenzia da quello degli istituti scolastici che ancora devono affrontare lo scoglio decisivo della quadriennalizzazione dei percorsi secondari, spesso gestita secondo l’approccio della “compattazione” di cinque anni in quattro. Ma vi sono anche esperienze più interessanti di scuole che perseguono un nuovo focus progettuale inserendo nel curricolo diverse esperienze di “messa all’opera” degli studenti, che stimolano l’approccio ai saperi per via induttiva. Nell’incamminarsi entro una prospettiva integrale propria del curricolo verticale IeFP, vanno considerati i tre caratteri dell’educazione al lavoro proposti dal progetto sugli assi culturali: 1) disegnare i nessi vitali che sussistono tra il mondo sociale, in particolare il contesto dell’economia e del lavoro, ed il mondo individuale nella prospettiva della formazione di un’identità solida, radicata nelle comunità di appartenenza. Ciò in quanto le esperienze formative di successo dimostrano che il fattore personale di gran lunga più prezioso è dato dalla vocazione, che è molto più di una “attitudine” in quanto rappresenta una speciale chiamata, indica la strada della realizzazione di sé la compagni con cui si intraprende tale cammino sorretti dal «fuoco» che accende la passione per il lavoro buono per gli altri e per la comunità oltre che ben fatto; 2) proporre una concezione ampliata della “professionalità plus” intesa come capacità di agire in contesti complessi nei quali sono esaltate tutte le facoltà dell’intelligenza naturale come l’intuizione, l’insieme delle condizioni tecniche, giuridiche e organizzative che ne consentono l’esercizio positivo nel contesto in cui operiamo. Specie in un contesto nel quale si stanno diffondendo a tutti i livelli i dispositivi dell’intelligenza artificiale, serve una razionalità “estesa” composta di categorie di analisi adeguate che consentano al soggetto di andare in profondità, ma comprendente anche la saggezza della tradizione, l’intuizione e molto buon senso; 3) puntare sulla metodologia del compito di realtà, nelle diverse forme: ricerca, laboratorio, evento, commessa, …, da non intendere unicamente in senso operativo, ma vissuto come un’esperienza che stimola il soggetto a cogliere il senso della realtà, a comprendere le caratteristiche della situazione e del servizio richiesto, immaginare la soluzione, ad adottare un piano coerente e verificarne gli esiti passo passo ed al termine dell’impegno. Un suggerimento molto importante che emerge dalla ricerca riguarda la cura del modo in cui verranno definiti gli standard formativi, e come questi saranno posti a verifica - secondo un approccio formativo e non certo selettivo - al fine dell’iscrizione ai nuovi corsi ITS Academy biennali. Va privilegiato un approccio dialogante che colga nei candidati l’intreccio dei fattori motivazionali, morali, cognitivi e operativi, ovvero quell’alchimia di elementi - sempre imperfetti - che sostengono la persona nell’intrapresa di un’azione formativa efficace. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 102 05/11/25 07:41 103 Anche la formazione del personale richiede un piano organico da sviluppare al livello centrale, regionale e territoriale, coinvolgendo anche i rappresentanti delle associazioni di impresa, i sindacati ed i tutor locali. La ricerca suggerisce a tale proposito due criteri di fondo: - operare su casi reali portatori di pratiche “significative”1 dai quali ricavare i criteri di una formazione riuscita; - avere a disposizione strumenti metodologici operativi, anche sotto forma di esempi con cui paragonare la propria realtà, per la progettazione, la gestione didattica e la valutazione. Occorre porre attenzione alla possibilità degli allievi di poter acquisire le varie abilitazioni professionali che consentano loro, nei vari ambiti di professionalità, di elaborare e firmare progetti, una condizione su cui si coglie una giusta lamentela visto che le attuali norme vincolano il rilascio di questo riconoscimento formale solo a conclusione di un percorso scolastico quinquennale. Nella riprogettazione del curricolo secondo l’approccio dell’educazione alla vita e al lavoro, e nella definizione dei fattori decisivi come gli standard di accesso ai corsi ITS Academy, va perseguito un approccio unitario nazionale per evitare, in sede di definizione degli aspetti cruciali, di produrre una varietà di soluzioni che risentono delle diverse sensibilità regionali e delle differenti condizioni di contesto. La parte più impegnativa riguarda pertanto l’azione della Fondazione CNOS-FAP ETS da cui ci si aspetta: ü la tutela, nei vari ambiti in cui si definiscono gli aspetti generali del modello 4+2, dei valori e delle specificità della IeFP; ü la definizione di un metodo formativo di verifica dei prerequisiti di accesso ai nuovi corsi ITS Academy biennali da parte degli allievi che hanno acquisito il diploma di tecnico professionale; ü la formazione del personale e la produzione di materiali efficaci ma non “calati dall’alto”. 1 Preferiamo questa dizione rispetto a “buone pratiche” in quanto quest’ultima è apparsa ultimamente troppo enfatica in quanto il principio della contestualizzazione non consente di trasferire in un altro luogo ciò che ha funzionato in un contesto differente. La significatività di una prassi suggerisce dei criteri di giudizio che orientano le decisioni di chi svolge l’attività formativa, e che non può essere esentato dalla corretta analisi dei fattori di contesto. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 103 05/11/25 07:41 CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 104 05/11/25 07:41 105 UN VIAGGIO NEI CFP SALESIANI: PIÙ DI UNA VISITA, UN INCONTRO SIGNIFICATIVO Federica Barbanera1 Questa ricerca nasce dal desiderio di rispondere a una sfida educativa e culturale profonda: come rendere davvero significativa, per i giovani e per il Paese, la proposta del modello “4+2” voluto dal Ministro Valditara? Ma ancor più, essa si pone come racconto di un incontro: quello tra un progetto di riforma e la visione educativa salesiana, viva e pulsante nei Centri di Formazione Professionale visitati. Non si tratta dunque di un’analisi fredda e tecnica, ma del frutto di un cammino, personale e collettivo, tra laboratori, cortili, parole e sguardi. Un cammino che ha portato alla luce non solo criticità e proposte, ma soprattutto un orizzonte possibile: quello di una formazione che sappia essere ponte, casa, officina e laboratorio di umanità. La filiera 4+2 può essere tutto questo, se letta e vissuta alla luce del Sistema Preventivo di Don Bosco, dove la centralità del giovane, la cura della relazione e il lavoro come vocazione diventano i cardini di una riforma vera. La mia intenzione è quella di restituire uno sguardo duplice: da un lato, lucido e critico sul contesto normativo e organizzativo della sperimentazione; dall’altro, empatico e narrativo sul senso educativo che ne può scaturire. Perché, come ci insegnano i CFP salesiani, non si costruisce futuro senza passione educativa, e non si cambiano i sistemi senza cambiare lo sguardo su ogni ragazzo. Il progetto Il progetto nasce nell’ambito dell’iniziativa degli Enti di IeFP, con l’obiettivo di contribuire in modo costruttivo al disegno del MIM per la strutturazione di una filiera tecnologico-professionale unitaria e pluralistica secondo il modello 4+2. In questo contesto, la Fondazione CNOS-FAP ETS ha avviato un percorso di revisione del curricolo, mirato all’ampliamento verticale dell’offerta formativa IeFP. Questo consentirà ai giovani in possesso di un diploma professionale IeFP di accedere ai nuovi corsi ITS Academy biennali, che verranno attivati con il completamento della prima fase della sperimentazione “4+2”. Questa iniziativa rappresenta un’opportunità significativa per il sistema formativo nazionale, le Regioni, le Province autonome e gli Enti di formazione, in quanto mira ad offrire un percorso educativo continuativo per adolescenti e giova1 Fondazione CNOS-FAP ETS, I. S., componente del team di ricerca. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 105 05/11/25 07:41 106 ni, fondato sulla concezione del “lavoro buono” – inteso come efficace e significativo a livello culturale, professionale ed esistenziale. Parallelamente a questo percorso di revisione curricolare, la Fondazione CNOS-FAP ETS I.S. intende condurre una ricognizione e un bilancio critico dell’esperienza dei quarti anni IeFP (previsti dalla Legge 53/2003), al fine di ricavare elementi utili per la progettazione curricolare delle nuove filiere “4+2”. In sintesi, lo scopo della ricerca è duplice: 1. Contribuire attivamente alla defi nizione di una fi liera tecnologico-professionale unitaria e pluralistica proposta dal MIM. 2. Fornire elementi informativi e critici, basati sull’esperienza dei quarti anni IeFP, utili per la progettazione dei nuovi percorsi formativi “4+2”. Il progetto 4+2: tra potenzialità e criticità, alla luce del sistema preventivo L’introduzione del progetto 4+2 nei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) ha sollevato interrogativi cruciali, tanto sul piano pedagogico quanto su quello sistemico: si tratta di un semplice prolungamento del triennio tradizionale o di un suo ripensamento radicale? È solo una nuova offerta, o piuttosto un’occasione per rigenerare dall’interno l’impianto formativo dei CFP, rendendolo più coerente con le esigenze dei giovani e con le trasformazioni del mondo del lavoro? Una delle sfide più evidenti è quella legata alla transizione verso gli ITS Academy. Ancora poco conosciuti e spesso percepiti come riservati a studenti provenienti da percorsi liceali o tecnici, gli ITS Academy rischiano di essere meno accessibili per i ragazzi dei CFP, che possono trovarsi in difficoltà, non solo per i contenuti, ma per un’impostazione didattica più accademica e meno esperienziale. Questo ha portato a una selezione naturale che vede circa il 40% degli studenti non arrivare all’esame finale. Il rischio è quello di creare una “classe di bravi”, selettiva, che esclude invece di includere, in evidente contrasto con la vocazione originaria dei CFP salesiani: educare tutti, salvare ogni ragazzo, come ci ha insegnato Don Bosco. Ecco perché alcune realtà formative hanno deciso di ripensare i curricoli, sviluppando quarti anni più articolati e significativi, rivedendo approcci didattici, definendo nuovi standard educativi e - soprattutto - progettando percorsi personalizzati, nei quali il valore educativo prevalga sulla semplice performance scolastica. In questa prospettiva, è fondamentale che le competenze di base non siano solo strumenti per superare l’esame di Stato, ma tappe significative in un cammino di crescita integrale. Qui torna con forza la visione di don Bosco. Il Sistema Preventivo non è solo una pedagogia affettiva e relazionale, ma è anche un’idea profonda di progetto educativo personalizzato: «Educare è cosa di cuore», e non può ridursi a un tracciato standard. Ogni giovane è unico, e ha bisogno di un ambiente che lo accolga, lo comprenda, lo moCNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 106 05/11/25 07:41 107 tivi e lo accompagni. I maestri di ieri, artigiani e testimoni di vita, insegnavano un mestiere ma soprattutto formavano il cuore; i maestri di oggi nei CFP continuano questa missione, reinventandola nei contesti contemporanei, tra tecnologie, imprese e sfide sociali. Nei loro occhi si legge ancora il desiderio di salvare ogni ragazzo, di offrirgli un futuro, di credere nelle sue possibilità anche quando lui stesso ha smesso di farlo. A questo scopo, può risultare utile il ricorso a strumenti come il modello delle competenze strategiche di Pellerey, che valorizza le cosiddette soft skills - autonomia, responsabilità, cooperazione, consapevolezza - fondamentali per abitare il mondo del lavoro e della cittadinanza in modo maturo. Ma più ancora è necessario mantenere flessibilità e personalizzazione: percorsi che si adattino ai bisogni reali dei ragazzi, e non viceversa. Progetti che non siano modelli blindati, ma cantieri aperti, in cui l’educazione non sia un’esercitazione formale, ma una risposta concreta ai sogni e alle fragilità di ogni giovane. Perché, alla fine, il cuore del progetto 4+2 - come quello dell’opera di Don Bosco - non è una riforma di ordinamenti, ma la salvezza dei giovani attraverso l’educazione. Un’educazione vera, integrale, artigianale e comunitaria, che si costruisce ogni giorno nel cortile, nei laboratori, nei colloqui, nei silenzi condivisi. E soprattutto negli sguardi: quegli sguardi pieni di speranza e fiducia, che raccontano a ogni ragazzo - oggi come ieri - che vale la pena credere in sé. Le esperienze raccolte nei CFP evidenziano che il successo del modello 4+2 dipende fortemente dai contesti territoriali. In alcune zone, la forte domanda di lavoro porta i ragazzi a inserirsi nel mondo produttivo già dopo il terzo anno, rendendo poco attrattivo il quarto anno. In altri territori, invece, emerge un forte bisogno di percorsi più lunghi e articolati, capaci di valorizzare competenze tecniche avanzate e soft skills. Da qui nasce l’urgenza di: • ripensare gli assi culturali non come blocchi rigidi, ma come strumenti dinamici di crescita personale; • sganciare le competenze di base dall’esame di Stato, privilegiando una valutazione formativa continua e centrata sulla persona; • rendere i percorsi flessibili, capaci di adattarsi ai bisogni educativi e professionali dei singoli studenti, mantenendo la relazione educativa come baricentro. Tutto questo non può essere realizzato senza una solida cornice pedagogica. E qui, il Sistema Preventivo di Don Bosco si rivela più che mai attuale. Fu proprio Don Bosco, nella Torino dell’800, a inventare i primi corsi professionali per “insegnare un mestiere” ai suoi ragazzi, sottraendoli alla marginalità sociale e alla strada. Ma non si limitava a insegnare: educava con amorevolezza, con fiducia, con cuore, offrendo ai giovani un senso, una direzione, una speranza. I CFP salesiani di oggi, pur tra mille trasformazioni, custodiscono quello stesso spirito. Lo si legge negli occhi dei formatori, nei laboratori vissuti come “botteghe CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 107 05/11/25 07:41 108 di umanità”, nel modo in cui si accoglie ogni ragazzo, non per quello che è, ma per ciò che può diventare. I maestri di oggi, come quelli di ieri, non sono solo tecnici o insegnanti, ma educatori, testimoni, fratelli maggiori. E i percorsi formativi diventano percorsi di vita, dove si cresce insieme, dove il sapere si intreccia con l’essere. Il progetto 4+2, se vissuto dentro questa visione, non sarà una riforma calata dall’alto, ma una risposta viva e concreta ai bisogni reali dei giovani, una palestra di futuro dove ogni ragazzo, anche il più fragile, possa trovare la sua strada. Il viaggio Visitare un Centro di Formazione Professionale salesiano non è mai una semplice esperienza tecnica o di osservazione: è un incontro trasformativo, dove si respira la concretezza del metodo educativo di Don Bosco. Ogni ambiente, ogni laboratorio, ogni interazione con i formatori e gli studenti restituisce l’eco di un carisma vivo, che continua ad accompagnare e formare generazioni di giovani con fiducia, amorevolezza e visione, si percepisce come la figura del maestro artigiano di un tempo riviva nei formatori contemporanei. I CFP non sono soltanto luoghi di addestramento tecnico, ma spazi di relazione, di ascolto e di crescita integrale. Qui, la Formazione Professionale si intreccia con la formazione umana e spirituale, dando vita a percorsi di sviluppo che accompagnano il giovane nel diventare “buon cristiano e onesto cittadino”. I laboratori - oggi tecnologicamente avanzati e connessi al mondo produttivo - restano fedeli allo spirito originario: sono officine di vita, dove si apprendono saperi e valori, competenze e atteggiamenti. Le visite svolte nei CFP salesiani hanno confermato una ricchezza educativa e metodologica straordinaria. Le buone pratiche osservate vanno ben oltre l’efficienza organizzativa o l’adeguamento alle normative regionali. Sono frutto di una cultura formativa profonda, capace di unire tradizione e innovazione, spiritualità e professionalità. In tutte le realtà visitate – da Borgo Don Bosco a Roma, a San Benigno Canavese in Piemonte, fino a Torino Rebaudengo, Arese, Mestre ed Udine – si respira una coerenza forte con la missione edu75 fiducia, con cuore, offrendo ai giovani un senso, una direzione, una speranza. I CFP salesiani di oggi, pur tra mille trasformazioni, custodiscono quello stesso spirito. Lo si legge negli occhi dei formatori, nei laboratori vissuti come “botteghe di umanità”, nel modo in cui si accoglie ogni ragazzo, non per quello che è, ma per ciò che può diventare. I maestri di oggi, come quelli di ieri, non sono solo tecnici o insegnanti, ma educatori, testimoni, fratelli maggiori. E i percorsi formativi diventano percorsi di vita, dove si cresce insieme, dove il sapere si intreccia con l’essere. Il progetto 4+2, se vissuto dentro questa visione, non sarà una riforma calata dall’alto, ma una risposta viva e concreta ai bisogni reali dei giovani, una palestra di futuro dove ogni ragazzo, anche il più fragile, possa trovare la sua strada. Il viaggio Visitare un Centro di Formazione Professionale salesiano non è mai una semplice esperienza tecnica o di osservazione: è un incontro trasformativo, dove si respira la concretezza del metodo educativo di Don Bosco. Ogni ambiente, ogni laboratorio, ogni interazione con i formatori e gli studenti restituisce l’eco di un carisma vivo, che continua ad accompagnare e formare generazioni di giovani con fiducia, amorevolezza e visione, si percepisce come la figura del maestro artigiano di un tempo riviva nei formatori contemporanei. I CFP non sono soltanto luoghi di addestramento tecnico, ma spazi di relazione, di ascolto e di crescita integrale. Qui, la Formazione Professionale si intreccia con la formazione umana e spirituale, dando vita a percorsi di sviluppo che accompagnano il giovane nel diventare “buon cristiano e onesto cittadino”. I laboratori - oggi tecnologicamente avanzati e connessi al mondo produttivo - restano fedeli allo spirito originario: sono officine di vita, dove si apprendono saperi e valori, competenze e atteggiamenti. Le visite svolte nei CFP salesiani hanno confermato una ricchezza educativa e metodologica straordinaria. Le buone pratiche osservate vanno ben oltre l’efficienza organizzativa o l’adeguamento alle normative regionali. Sono frutto di una cultura formativa profonda, capace di unire tradizione e innovazione, spiritualità e professionalità. In tutte le realtà visitate – da Borgo Don Bosco a Roma, a San Benigno Canavese in Piemonte, fino a Torino Rebaudengo, Arese, Mestre ed Udine – si respira una coerenza forte con la missione educativa salesiana. I formatori non sono semplici docenti, ma maestri di vita: conoscono i nomi degli allievi, ne ricordano le storie, li accompagnano passo dopo passo in un cammino fatto di ascolto, fiducia e responsabilizzazione. Una delle caratteristiche più forti del modello salesiano è il rapporto stretto e strutturato con il mondo del lavoro. Le imprese non sono viste solo come sbocco finale, ma come partner educativi, coinvolti nella CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 108 05/11/25 07:41 109 cativa salesiana. I formatori non sono semplici docenti, ma maestri di vita: conoscono i nomi degli allievi, ne ricordano le storie, li accompagnano passo dopo passo in un cammino fatto di ascolto, fi ducia e responsabilizzazione. Una delle caratteristiche più forti del modello salesiano è il rapporto stretto e strutturato con il mondo del lavoro. Le imprese non sono viste solo come sbocco finale, ma come partner educativi, coinvolti nella progettazione dei percorsi, nella definizione delle competenze, nella formazione in aula e in laboratorio. Questa sinergia si concretizza in tre vantaggi chiave: 1. Accesso diretto e aggiornato alle esigenze del sistema economico locale e nazionale; 2. Co-progettazione dinamica dei percorsi formativi, centrati sullo studente; 3. Costruzione di un patto educativo triangolare: CFP – studente – impresa. Nel progetto “4+2”, questa alleanza si rafforza ulteriormente, aprendo spazi per una formazione tecnica superiore ancorata ai contesti reali, con l’obiettivo di colmare il divario tra formazione iniziale e mondo del lavoro, senza scolarizzare l’identità dell’IeFP. In quest’ottica, la tradizionale collaborazione tra CFP e imprese evolve in una vera e propria alleanza formativa. Le aziende non sono più soltanto luoghi di stage, ma diventano co-protagoniste nella progettazione dei percorsi, nella definizione dei profili professionali, nella formazione in aula e in laboratorio. L’obiettivo comune è chiaro: inserire nel mondo del lavoro giovani preparati tecnicamente, ma anche solidi interiormente, capaci di affrontare le sfide del futuro con competenza e umanità. Per un Ente di Formazione Professionale, come quelli della rete salesiana, la collaborazione strutturata con il mondo produttivo non è solo una strategia vincente, ma una condizione essenziale per realizzare una formazione davvero efficace e trasformativa. In questo senso, si possono individuare almeno tre vantaggi chiave che scaturiscono da questa alleanza educativa. Anzitutto, l’accesso diretto e costante al tessuto economico-produttivo consente ai CFP di mantenere aggiornati i percorsi formativi, adattandoli con flessibilità alle trasformazioni del mercato del lavoro. Le imprese diventano fonti preziose di osservazione e ascolto, permettendo di cogliere segnali deboli e tendenze emergenti che spesso sfuggono ai radar istituzionali. Questa vicinanza al reale consente ai formatori di proporre contenuti sempre pertinenti e attuali, e agli studenti di percepire la formazione come qualcosa di vivo, utile, spendibile. In secondo luogo, la co-progettazione dei percorsi insieme alle aziende permette di costruire proposte formative dinamiche, su misura, capaci di valorizzare le attitudini e i talenti dei ragazzi. Il dialogo con il mondo produttivo non si traduce in un adattamento passivo della scuola al lavoro, ma in un confronto continuo, in cui si mettono al centro le potenzialità dello studente. Ne nascono itinerari perCNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 109 05/11/25 07:41 110 sonalizzati, orientati a far emergere vocazioni professionali autentiche, evitando standardizzazioni eccessive. Infine, grazie a questa sinergia, è possibile costruire fin dall’inizio un patto educativo triangolare tra CFP, studente e impresa, che accompagni il giovane in modo coerente verso l’inserimento lavorativo. Non si tratta solo di prevedere uno stage finale, ma di impostare un percorso in cui il contatto con il lavoro sia graduale, significativo, trasformativo. Le aziende diventano così soggetti educanti, corresponsabili del cammino formativo dei giovani. All’interno di questa cornice si colloca con coerenza e slancio innovativo la proposta sperimentale del progetto “4+2”. Essa rappresenta una possibile evoluzione naturale del modello IeFP, soprattutto in quelle realtà, come i CFP salesiani, in cui è già presente una solida integrazione tra formazione e mondo del lavoro. Il “4+2” apre infatti prospettive promettenti: • permette di superare la cesura tra la formazione iniziale e i percorsi di specializzazione, offrendo un ponte concreto verso gli ITS Academy e quindi verso professioni qualificate e richieste; • consente di capitalizzare le competenze tecniche, pratiche e trasversali già maturate nei primi quattro anni, prolungandone l’efficacia e portandole a un livello superiore; • rafforza un modello educativo fondato sul fare, sulla relazione e sull’orientamento personalizzato, caratteristiche già centrali nei CFP salesiani; • combatte la dispersione, non con logiche selettive, ma proponendo percorsi flessibili, capaci di riconoscere la pluralità degli stili di apprendimento, i tempi diversi di crescita, le storie individuali. Tuttavia, come ogni innovazione, anche questa richiede attenzione, visione, coraggio pedagogico. Non mancano infatti criticità che vanno affrontate con lucidità e responsabilità. Il primo rischio è quello di snaturare l’identità dell’IeFP, cercando di rincorrere modelli scolastici più tradizionali, come i licei o gli istituti tecnici. Così facendo, si perderebbe quella dimensione laboratoriale, relazionale, esperienziale che rappresenta la vera forza dei CFP. Un secondo pericolo riguarda l’equità dell’accesso: se il “4+2” diventasse un percorso d’élite, riservato solo agli studenti più brillanti o motivati, si rischierebbe di lasciare indietro proprio quei ragazzi per cui l’IeFP è spesso l’unica vera opportunità formativa e di riscatto. Un terzo nodo critico è l’integrazione curricolare tra IV anno e ITS Academy: senza una progettazione condivisa, si potrebbe cadere in sovrapposizioni, ridondanze o disallineamenti che minano l’efficacia del percorso. Infi ne, forse il punto più delicato: serve una visione pedagogica forte a sostenere questa sperimentazione. Senza una cornice valoriale chiara, il rischio è che tutto si riduca a una questione gestionale o burocratica, perdendo per strada il senso profondo dell’educare. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 110 05/11/25 07:41 111 Il “4+2”, quindi, non può essere solo un progetto tecnico: deve essere un atto educativo, radicato in una cultura della persona, della relazione e della professionalità. Solo così potrà davvero diventare uno spazio di futuro per i giovani e un’opportunità di rinnovamento per il sistema formativo nel suo complesso. Un esempio tangibile di questo modello è il CFP salesiano di Borgo Don Bosco a Roma, dove i laboratori raccontano un legame autentico con il tessuto produttivo locale, fortemente orientato al settore terziario e tecnologico. Le aziende del mondo Leonardo non solo accolgono i ragazzi, ma collaborano attivamente alla loro crescita, rendendo l’esperienza formativa un vero percorso di inserimento umano e professionale. Ma Borgo Don Bosco non è un caso isolato. In tutta Italia i CFP salesiani testimoniano quotidianamente come la buona formazione passi sempre attraverso una buona relazione educativa. A San Benigno Canavese, nel cuore del Piemonte, l’Istituto Scuole Professionali Salesiane, fondato da don Bosco nel 1879, si distingue per l’attenzione al settore agroalimentare e meccanica-industriale, con una forte componente esperienziale. I formatori, competenti e appassionati, educano al rispetto per la terra, al lavoro ben fatto e alla responsabilità personale. In Piemonte in alcune sedi il IV anno non decolla perché non c’è disoccupazione ed i ragazzi già dopo il terzo anno entrano nel mondo del lavoro non sentendo quindi la necessità di prendere un diploma. Questo per sottolineare che l’esito della sperimentazione dipende anche molto dall’aspetto geografico e dalla realtà locale. A Torino Rebaudengo, polo formativo dell’innovazione tecnica, si preparano giovani nei settori della meccanica, dell’elettronica e dell’automazione. È dalle parole di Ivan L’Abbate, formatore del CNOS-FAP che capiamo che qui si respira un clima educativo fondato sulla fiducia: l’errore non è fallimento, ma tappa del processo di apprendimento. I formatori accompagnano i ragazzi come guide sicure e pazienti. All’inizio del percorso formativo, spesso ai ragazzi si propone un esempio semplice ma efficace: un elettricista, per essere considerato un vero professionista, non deve solo far funzionare un lampadario. La differenza la fanno il suo ordine, il rispetto per l’ambiente in cui lavora, il modo in cui comunica e spiega, l’educazione nei gesti e nelle parole. È proprio questo il cuore dell’educazione nei laboratori salesiani: non basta “fare bene”, bisogna anche essere nel modo giusto. Nel cammino educativo dei CFP salesiani, anche la valutazione assume un valore profondamente formativo. Non si limita a un numero, ma si estende alla qualità del pensiero progettuale, all’efficienza nell’esecuzione, alla precisione tecnica e alla capacità di affrontare e risolvere problemi. È un processo che tiene conto della crescita complessiva del ragazzo: il suo modo di esprimersi, di lavorare in autonomia, di reagire alle difficoltà. Pur essendo costretti dalla normativa regionale ad assegnare voti numerici, i formatori salesiani hanno scelto un’altra via: usare il voto solo come riferimento indicativo, preferendo strumenti come le rubriche valutative e i descrittori di abilità. Ma soprattutto, adottano un linguaggio che parla al cuore del ragazzo: una pacca CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 111 05/11/25 07:41 112 sulla spalla, un “Bravo!” o un “Attenzione, qui possiamo fare meglio”. Perché è l’emozione che accende l’apprendimento, che lo rende vivo e memorabile. Valutare, per i formatori salesiani, significa anche progettare meglio, insegnare con più consapevolezza e rispondere con autenticità ai bisogni veri del mondo del lavoro e della vita. È qui che si realizza la vera differenza educativa: non un sistema che misura, ma un ambiente che accompagna e trasforma. L’obiettivo è chiaro: formare professionisti completi, che sappiano unire competenza tecnica, spirito critico e atteggiamento etico. Nei CFP salesiani si lavora secondo i livelli EQF, diversificando le metodologie didattiche in base all’età e alla maturità degli allievi. In prima si coltiva l’autonomia nello studio, in quarta si stimola la capacità di fare ricerca e innovare. È un percorso progressivo che porta i giovani a scoprire sé stessi, le proprie attitudini e passioni, fino a diventare “uomini formati”, capaci di inserirsi con responsabilità nel mondo del lavoro. Anche l’aggiornamento tecnico dei formatori nei CFP Salesiani rappresenta una sfida cruciale, data la limitatezza del tempo disponibile, il carico di ore di docenza frontale e la frequenza annuale degli aggiornamenti strutturati dalla Fondazione CNOS-FAP ETS. Per superare tali ostacoli, sono state individuate due strategie principali. La prima è l’autoformazione tra colleghi, basata sulla condivisione periodica di conoscenze ed esperienze interne, valorizzando le diverse competenze di ciascun formatore. La seconda, ancora più innovativa, è l’apprendimento congiunto con gli studenti. I progetti ambiziosi proposti dagli allievi diventano un’opportunità di crescita per i formatori, che, ammettendo di non avere tutte le risposte, intraprendono un percorso di ricerca e problem solving collaborativo, sfruttando le capacità degli studenti, le risorse tecnologiche (IA, online) e il potenziale coinvolgimento delle aziende. Questo approccio trasforma i formatori in apprendenti quotidiani, promuovendo un aggiornamento continuo, la generazione di nuova didattica e contenuti futuri. La parola chiave è “insieme”, sottolineando il ruolo del formatore come mediatore del sapere piuttosto che semplice trasmettitore. Per questo motivo, le attività didattiche si basano su commesse reali, multidisciplinari, dove ogni ragazzo ha un spirito critico e atteggiamento etico. Nei CFP salesiani si lavora secondo i livelli EQF, diversificando metodologie didattiche in base all’età e alla maturità degli allievi. In prima si coltiva l’autonomia nello studio, in quarta si stimola la capacità di fare ricerca e innovare. È un percorso progressivo che porta i giovani a scoprire sé stessi, le proprie attitudini e passioni, fino a diventare “uomini formati”, capaci di inserirsi con responsabilità nel mondo del lavoro. Anche l’aggiornamento tecnico dei formatori nei CFP Salesiani rappresenta una sfida cruciale, data la limitatezza del tempo disponibile, il carico di ore di docenza frontale e la frequenza annuale degli aggiornamenti strutturati dalla Fondazione CNOS-FAP ETS. Per superare tali ostacoli, sono state individuate due strategie principali. La prima è l’autoformazione tra colleghi, basata sulla condivisione periodica di conoscenze ed esperienze interne, valorizzando le diverse competenze di ciascun formatore. La seconda, ancora più innovativa, è l’apprendimento congiunto con gli studenti. progetti ambiziosi proposti dagli allievi diventano un’opportunità di crescita per i formatori, che, ammettendo di non avere tutte le risposte, intraprendono un percorso di ricerca e problem solving collaborativo, sfruttando le capacità degli studenti, le risorse tecnologiche (IA, online) e il potenziale coinvolgimento delle aziende. Questo approccio trasforma i formatori in apprendenti quotidiani, promuovendo un aggiornamento continuo, la generazione di nuova didattica e contenuti futuri. La parola chiave è insieme”, sottolineando il ruolo del formatore come mediatore del sapere piuttosto che semplice trasmettitore. Per questo motivo, le attività didattiche si basano su commesse reali, multidisciplinari, dove ogni ragazzo ha un ruolo preciso all’interno di un gruppo di lavoro: dal disegno alla programmazione, dalla grafica alla vendita. Così il laboratorio diventa un microcosmo produttivo, specchio del mondo del lavoro, in cui si impara davvero a collaborare per un obiettivo comune. Generare nuovi profili professionali, non solo nel nome – come nel caso del meccatronico – ma soprattutto nelle metodologie didattiche consolidate che li rendano davvero innovativi, competitivi e spendibili in termine di competenze acquisite dai ragazzi nelle aziende che li accoglieranno. Ad Arese, nel cuore della Lombardia manifatturiera, il CFP offre percorsi nell’ambito automotive, meccatronico e dei servizi alla persona. I formatori sono testimoni e maestri, capaci di unire rigore tecnico a un accompagnamento umano che dura nel tempo. Chi visita questi CFP, resta colpito non solo dalla qualità didattica, ma dall’atmosfera unica che vi si respira: accoglienza, calore, rispetto, ascolto. Sono luoghi in cui si sente che ogni ragazzo conta davvero. I laboratori diventano così spazi vita, dove la tecnica si intreccia all’etica, e la competenza va di pari passo con l’umanità. ARESE CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 112 05/11/25 07:41 113 ruolo preciso all’interno di un gruppo di lavoro: dal disegno alla programmazione, dalla grafi ca alla vendita. Così il laboratorio diventa un microcosmo produttivo, specchio del mondo del lavoro, in cui si impara davvero a collaborare per un obiettivo comune. Generare nuovi profili professionali, non solo nel nome – come nel caso del meccatronico – ma soprattutto nelle metodologie didattiche consolidate che li rendano davvero innovativi, competitivi e spendibili in termine di competenze acquisite dai ragazzi nelle aziende che li accoglieranno. Ad Arese, nel cuore della Lombardia manifatturiera, il CFP offre percorsi nell’ambito automotive, meccatronico e dei servizi alla persona. I formatori sono testimoni e maestri, capaci di unire rigore tecnico a un accompagnamento umano che dura nel tempo. Chi visita questi CFP, resta colpito non solo dalla qualità didattica, ma dall’atmosfera unica che vi si respira: accoglienza, calore, rispetto, ascolto. Sono luoghi in cui si sente che ogni ragazzo conta davvero. I laboratori diventano così spazi di vita, dove la tecnica si intreccia all’etica, e la competenza va di pari passo con l’umanità. Un contesto in evoluzione A Mestre abbiamo incontrato una realtà molto attiva nel dialogo con la rete regionale per costruire un IV anno capace di dare valore non solo tecnico, ma anche orientativo e riflessivo al tirocinio. L’obiettivo? Presentarsi uniti e credibili di fronte agli ITS Academy, costruendo un ponte solido tra formazione professionale e alta specializzazione tecnica. “Possiamo trasformare 1000 ore di lavoro in 1000 ore di crescita?”, ci si chiede. Ma la vera domanda è: possiamo dare a queste ore un valore aggiunto? Possiamo trasformarle in un tempo non solo di lavoro, ma anche di orientamento, riflessione e scelta consapevole? Ed è una domanda che accompagna tutto il nostro viaggio. A Verona, il confronto con Luca Finelli ci ha riportati con i piedi per terra: il sistema duale funziona, specie nei settori meccanico ed elettrico. Le aziende apprezzano, i ragazzi si inseriscono, il meccanismo gira. Ma attenzione: il passaggio dal IV anno all’ITS Academy non è scontato. Molti studenti si fermano, anche perché le aziende li assumono subito. E non sempre si sente l’esigenza di “alzare CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 113 05/11/25 07:41 114 l’asticella”. Eppure - ci è stato detto - c’è un bisogno crescente di giovani che sappiano progettare, non solo eseguire. Ragazzi capaci di andare oltre il compito e immaginare soluzioni. A Udine, nel CFP Bearzi, si sogna in grande. Il dialogo con la Regione e la Lombardia ha aperto spiragli per costruire un continuum formativo che colleghi il IV anno ai percorsi ITS Academy. Ma si avverte anche il rischio di perdersi nelle logiche delle ore, delle tabelle, dei piani da compilare. “Serve una vera revisione pedagogica”, ci ripetono. E hanno ragione: senza un’anima, la riforma si spegne. Cosa funziona già In tutti i CFP visitati abbiamo trovato energie positive. Innanzitutto, il tirocinio del IV anno è una risorsa enorme: credibile, efficace, in alcuni casi già strutturato come apprendistato. È un ponte concreto verso il mondo del lavoro, ed è riconosciuto dalle imprese. Ma soprattutto – e ci tengo a dirlo – abbiamo trovato una forte identità salesiana, viva anche nei percorsi più tecnici. Il cortile non scompare: si trasforma, si adatta, entra in fabbrica e resta nell’accompagnamento educativo. Questo è un valore che dobbiamo continuare a custodire. In ambito tecnico-produttivo, poi, la continuità tra 4 e +2 è una possibilità reale. Alcuni CFP stanno già sperimentando percorsi modulari, adattabili al profilo in uscita. C’è voglia di innovare, e c’è terreno fertile. Ma ci sono nodi da sciogliere. Non mancano però le criticità, ed è giusto nominarle. La prima è la mancanza di linee guida chiare, sia a livello regionale che nazionale. Questo frena le scuole più intraprendenti e lascia troppo spazio all’improvvisazione. La seconda riguarda la disomogeneità tra i settori. Mentre il meccanico e l’elettrico rispondono bene, altri ambiti – come quello grafico – faticano a costruire una vera filiera 4+2. E poi c’è il tema del salto culturale. Dal fare all’ideare, dal lavorare al progettare. Alcuni ragazzi arrivano al IV anno preparati sul piano operativo, ma privi di strumenti per affrontare il pensiero critico, l’astrazione, la pianificazione. Sono competenze fondamentali per lavorare nelle imprese del futuro. 79 consapevole? Ed è una domanda che accompagna tutto il nostro viaggio. A Verona, il confronto con Luca Finelli ci ha riportati con i piedi per terra: il sistema duale funziona, specie nei settori meccanico ed elettrico. Le aziende apprezzano, i ragazzi si inseriscono, il meccanismo gira. Ma attenzione: il passaggio dal IV anno all’ITS Academy non è scontato. Molti studenti si fermano, anche perché le aziende li assumono subito. E non sempre si sente l’esigenza di “alzare l’asticella”. Eppure - ci è stato detto - c’è un bisogno crescente di giovani che sappiano progettare, non solo eseguire. Ragazzi capaci di andare oltre il compito e immaginare soluzioni. A Udine, nel CFP Bearzi, si sogna in grande. Il dialogo con la Regione e la Lombardia ha aperto spiragli per costruire un continuum formativo che colleghi il IV anno ai percorsi ITS Academy. Ma si avverte anche il rischio di perdersi nelle logiche delle ore, delle tabelle, dei piani da compilare. “Serve una vera revisione pedagogica”, ci ripetono. E hanno ragione: senza un’anima, la riforma si spegne. Cosa funziona già In tutti i CFP visitati abbiamo trovato energie positive. Innanzitutto, il tirocinio del IV anno è una risorsa enorme: credibile, efficace, in MESTRE CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 114 05/11/25 07:41 115 Infine, va detto che il modello 4+2 richiede una regia solida. Non bastano le buone pratiche. Serve un coordinamento stabile tra IeFP, ITS Academy e aziende, capace di sostenere i percorsi e farli evolvere. Le proposte emerse dai territori sono chiare. • Ripensare il IV anno come uno spazio flessibile e orientativo, non come una tappa obbligata e standardizzata. • Introdurre moduli legati alla cultura della progettazione, co-progettati con le imprese. • Rafforzare la filiera attraverso una regia condivisa e riconosciuta. • Valorizzare il diploma del V anno, anche in chiave di accesso ai concorsi pubblici. • Utilizzare i fondi disponibili – come quelli del programma GOL – per costruire moduli integrativi nel primo anno degli ITS Academy. • E, perché no, sperimentare classi di eccellenza, per chi vuole e può proseguire con motivazione. Infine, è importante investire nella comunicazione verso le famiglie: raccontare bene cosa significa 4+2, quali sbocchi offre, quale valore aggiunto può rappresentare. Conclusione Il 4+2 non è una scorciatoia, né una formula magica. È un processo educativo complesso, che ha bisogno di tempo, di accompagnamento, di scelte condivise. Ma può diventare – davvero – una filiera salesiana di eccellenza, capace di unire formazione tecnica, crescita personale e dignità del lavoro. Per farlo, serve un’alleanza tra scuole, territori, aziende, istituzioni. Un’alleanza fondata sulla fiducia nei ragazzi, sulla cura educativa e sulla convinzione che formare un giovane oggi non significa solo insegnargli un mestiere, ma aiutarlo a diventare una persona capace di immaginare, costruire e restituire al mondo ciò che ha ricevuto. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 115 05/11/25 07:41 CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 116 05/11/25 07:41 117 BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA Bibliografia • Band ura A., A social cognitive theory of personality, L. Pervin & O. John. Handbook of personality. New York, Guildford Publications: pp. 154-196, Psychological review 106(4), p. 676, 1999. • Bannist er D.; Frans ell a F. 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Tale contributo consiste nella individuazione di possibili “nuclei essenziali” di contenuti curriculari e nell’elaborazione di moduli integrativi da introdurre al II, al III ed al IV anno dei percorsi di IeFP, da sperimentare e adattare poi alla luce delle peculiarità dei macrosettori di riferimento. Gli obiettivi specifici del questionario sono di: • costruire una mappa dei quarti anni presenti nell’offerta formativa dei CFP della Fondazione, tenuto conto della varietà di dispositivi progettuali presenti (ordinario, duale, territoriale) e delle differenze tra settori1; • individuare i fattori più importanti da approfondire, attraverso l’analisi dei casi di studio più significativi, per poter giungere ad una proposta integrativa nella prospettiva 4+2. Testo del questionario Si chiede di compilare il seguente questionario per ogni corso di quarto anno concluso nell’anno formativo 2023-24. Esso è strutturato in 5 sezioni: – Dati di base – Caratteristiche e dinamiche degli allievi – Modello formativo – Partnership territoriali – Opinioni sulle priorità e sulle esigenze integrative dei percorsi 1 Specialmente in riferimento alla corrispondenza con gli ambiti ITS ACADEMY ACADEMY previsti dall’ordinamento, su cui si indirizzeranno i nuovi percorsi biennali della filiera tecnologico professionale 4 + 2. CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 119 05/11/25 07:41 120 A) DATI DI BASE 1. Denominazione del Centro di Formazione Professionale ____________________________________________________________________________________________________________________________________________ 2. Sede didattica (Comune, Provincia e Regione) ____________________________________________________________________________________________________________________________________________ 3. Figura professionale di riferimento del corso ____________________________________________________________________________________________________________________________________________ 4. Tipologie di percorso (barrare con una crocetta la tipologia più attinente) - percorso ordinario - percorso duale in apprendistato - percorso duale in alternanza lunga - altro (specificare) ______________________________________________________________________________________________________________ 5. Anno di prima attivazione nel vostro CFP _________ B) CARATTERISTICHE E DINAMICHE DEGLI ALLIEVI 6. Numero di allievi partecipanti N. Iscritti all’avvio dell’anno formativo N. Allievi che hanno terminato il percorso N. Allievi che si sono diplomati (di cui % sugli iscritti iniziali) 7. Provenienza degli allievi riportare % sul totale degli iscritti Qualificati nel vostro CFP Qualificati presso altri CFP Qualificati o diplomati presso istituzioni scolastiche CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 120 05/11/25 07:41 121 8. Intenzioni degli allievi dopo il diploma (stima) riportare % sul totale dei diplomati Inserimento lavorativo come diplomati Inserimento lavorativo come qualificati Passaggio nelle istituzioni scolastiche per acquisire il diploma di stato Altro (specificare) C) MODELLO FORMATIVO 9. Durata totale del corso Monte ore: ____________ Di cui: a) numero di ore svolte nel CFP _____ b) numero di ore svolte in azienda (apprendistato, alternanza, …) _____ 10. Distribuzione del monte ore svolto nel CFP tipologia Peso % – assi culturali – area di indirizzo – attività trasversali 11. La vostra Regione ha fornito indicazioni vincolanti (DGR, …) e/o linee guida per la gestione didattica e organizzativa dei quarti anni? Se sì, inserire il link di riferimento _________________________________ 12. Presenza di moduli aggiuntivi per gli allievi che desiderano passare al quinto anno della scuola per acquisire il diploma di Stato Denominazione del modulo Durata Contenuti prevalenti D) PARTNERSHIP TERRITORIALI 13. Tipologia prevalente di collaborazione con le scuole (apporre una crocetta su quella ritenuta più pertinente) a) Casuale (su richiesta di singoli allievi/famiglie) b) Saltuaria (in relazioni a specifici progetti/iniziative territoriali, anche non di iniziativa del CFP) c) Sistematica (specie per i passaggi al quinto anno di diploma di Stato) CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 121 05/11/25 07:41 122 14. Attività di prevalente collaborazione con le imprese (apporre una crocetta su quella ritenuta più pertinente) a) Stage b) Apprendistato c) Inserimento lavorativo degli ex allievi d) Altro (indicare) E) OPINIONI SULLE PRIORITÀ E SULLE ESIGENZE INTEGRATIVE DEI PERCORSI 15. Tenuto conto delle caratteristiche in precedenza indicate, quale ritenete sia la finalità prevalente del vostro corso di quarto anno? (apporre una crocetta su quella ritenuta più pertinente) a) Formazione della figura del diplomato IeFP alle esigenze del mondo del lavoro, in base ad un preciso accordo con le imprese b) Preparazione degli allievi al passaggio al quinto anno per l’acquisizione del diploma di Stato c) Recupero sociale di ragazzi maggiormente in difficoltà d) Altro (specificare) 16. Le esperienze fatte nei percorsi di quarto anno, quanto hanno contribuito – secondo voi - all’innovazione del modello formativo (e/o della metodologia) della IeFP? a) Non hanno inciso b) Relativamente poco c) Abbastanza d) Molto Potreste segnalare un esempio concreto di contributo all’innovazione? ____________________________________________________________________________________________________________________________ 17. In vista di una riprogettazione della filiera tecnologico-professionale 4+2, quali ritenete siano le principali esigenze integrative – a livello curriculare - relative al vostro corso? (sono possibili più risposte) Poco rilevante Abbastanza rilevante Molto rilevante a) Potenziare la cultura umanistica b) Potenziare la cultura matematica e scientifica (STEM) CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 122 05/11/25 07:41 123 c) Potenziare le competenze nelle lingue straniere d) Potenziare le competenze di gestione di compiti complessi e) Potenziare la capacità di riflessione e di giudizio critico f) Potenziare le competenze emotive (soft skill) g) Sviluppare competenze specifiche relative all’Intelligenza artificiale h) Altro (specificare) 18. Quali ritenete siano le più importanti necessità a cui dare risposta, in vista della partecipazione del vostro CFP ad eventuali percorsi 4+2 (sono possibili più risposte) Poco rilevante Abbastanza rilevante Molto rilevante a) Consolidare l’accordo con le scuole (e gli ITS Academy) per definire i traguardi culturali e tecnico-professionali, anche come prerequisiti per l’accesso ai nuovi percorsi ITS Academy b) Definire un Modello formativo che valorizzi l’iniziativa e la consapevolezza degli allievi c) Potenziare la collaborazione con le imprese per condividere gli obiettivi del curricolo e per meglio integrare le attività reciproche, soprattutto in materia di alternanza e apprendistato d) Sviluppare la revisione dell’intero curricolo verticale 4 + 2 e) Potenziare la formazione del personale del CFP e dei tutor aziendali f) Altro (specificare) 19. Che cosa dovrebbe fare soprattutto la Fondazione CNOS-FAP ETS per corrispondere alle vostre esigenze e supportare il lavoro dei CFP nel prossimo triennio? (max 2 risposte) a) Fornire strumenti metodologici (per la progettazione, la gestione didattica e la valutazione) b) Potenziare la formazione dei docenti a livello regionale/territoriale c) Incentivare il confronto e gli scambi di buone pratiche tra i CFP d) Tutelare (assieme all’Associazione Forma e agli altri Enti nazionali) i valori e le specificità della IeFP a livello istituzionale e politico e) Supportare accordi con grandi imprese e/o associazioni di categoria f) Altro (specificare) CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 123 05/11/25 07:41 CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 124 05/11/25 07:41 125 INDICE Presentazione dell’indagine.................................................................................................................. 5 Presentazione della ricerca................................................................................................................... 9 Sintesi del Report..................................................................................................................................... 11 Il IV anno per il diploma professionale IeFP............................................................................... 15 Parte prima L’INDAGINE SUI QUARTI ANNI NELLA FONDAZIONE CNOS-FAP ETS I.S. Scopo ed obiettivi del questionario.................................................................................................. 19 Dati di base................................................................................................................................................. 20 Caratteristiche e dinamiche degli allievi........................................................................................ 24 Modello formativo................................................................................................................................... 26 Partnership territoriali............................................................................................................................. 29 Opinioni sulle priorità e sulle esigenze integrative dei percorsi.......................................... 31 Richieste rivolte alla Fondazione CNOS-FAP ETS................................................................... 36 Parte seconda I CINQUE CASI DI STUDIO Obiettivi e metodo della ricerca......................................................................................................... 39 Piemonte....................................................................................................................................................... 41 Lazio.............................................................................................................................................................. 49 Lombardia.................................................................................................................................................... 57 Veneto............................................................................................................................................................ 64 Friuli-Venezia Giulia............................................................................................................................... 74 Parte terza RIFLESSIONI SULL’INDAGINE ED I CASI DI STUDIO La sorpresa provocata dalla riforma 4+2....................................................................................... 83 Due modelli di quarto anno................................................................................................................. 86 Il dibattito interno sulla sperimentazione....................................................................................... 88 L’impatto della riforma sui due modelli di diploma quadriennale...................................... 90 Le soluzioni adottate nei percorsi sperimentali........................................................................... 93 Parte quarta INDICAZIONI PER LA RIPROGETTAZIONE DEI PERCORSI La questione dei requisiti di accesso dal diploma IeFP ai nuovi corsi ITS Academy... 97 Un paradigma dell’educazione al lavoro autenticamente Salesiano................................... 99 Un viaggio nei CFP della Fondazione CNOS-FAP ETS: più di una visita, un incontro educativo...................................................................................................................... 105 Bibliografia e sitografia................................................................................................................... 117 A llegato. Progetto integrativo quarti anni......................................................................... 119 CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 125 05/11/25 07:41 Tipografia Giammarioli snc Via Enrico Fermi 8/10 - 00044 Frascati (Roma) Tel. 06.942.03.10 - www@tipografiagiammarioli.com Novembre 2025 CNOS - QUARTI ANNI 2025.indd 126 05/11/25 07:41

Modello per la redazione di un bilancio sociale

Autore: 
CNOS-FAP
Categoria pubblicazione: 
Progetti
Anno: 
2022
Numero pagine: 
92
Codice: 
978-88-31972-18-5
Modello per la redazione di un bilancio sociale Anno 2022 Da operatori, a tecnici, specializzati e tecnici superiori riferimenti, Dispositivi, strumenti Anno 2016 Mauro Frisanco Direzione Generale degli ammortizzatori sociali e della formazione CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 1 28/09/22 08:51 © 2022 By Sede Nazionale del CNOS-FAP (Centro Nazionale Opere Salesiane - Formazione Aggiornamento Professionale) Via Appia Antica, 78 - 00179 Roma Tel.: 06 5107751 - Fax 06 5137028 E-mail: cnosfap.nazionale@cnos-fap.it – http: www.cnos-fap.it CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 2 28/09/22 08:51 3 SOMMARIO Presentazione ........................................................................................................................................... 5 1. Metodologia adottata per la redazione del bilancio sociale ............................................ 9 2. Informazioni generali sull’ente .................................................................................................. 11 2.1 Profilo generale .................................................................................................................... 11 2.2 La missione ............................................................................................................................ 12 2.3 Le attività statutarie ............................................................................................................ 15 2.4 Collegamenti e collaborazioni ........................................................................................ 16 2.5 Il contesto di riferimento ................................................................................................... 17 3. Struttura, governo e amministrazione..................................................................... 19 3.1 Il sistema di governo e controllo.................................................................... 19 3.2 Gli stakeholder............................................................................................... 23 4. Persone che operano per l’ente............................................................................... 25 4.1 Consistenza e composizione........................................................................... 25 4.2 Formazione.................................................................................................... 29 4.3 Valorizzazione................................................................................................ 31 4.4 Compensi e retribuzioni................................................................................. 32 5. Obiettivi e attività.................................................................................................... 35 5.1 Area giovani in DDIF.................................................................................... 35 5.2 Area quinto anno, formazione superiore e permanente................................. 54 5.3 Area adulti in difficoltà occupazionale.......................................................... 64 5.4 Area imprese.................................................................................................. 68 6. Situazione economico-finanziaria........................................................................... 75 6.1 Le risorse economiche................................................................................... 75 7. Altre informazioni................................................................................................... 79 7.1 Impatto ambientale........................................................................................ 79 7.2 Altre informazioni di natura non finanziaria................................................. 79 7.3 Contenziosi e controversie............................................................................. 79 8. Monitoraggio svolto dall’organo di controllo......................................................... 81 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 3 28/09/22 08:51 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 4 28/09/22 08:51 5 PRESENTAZIONE La legge delega 106/2016 definisce il Terzo settore come il complesso degli enti privati costituiti con finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale che, senza scopo di lucro, promuovono e realizzano attività d’interesse generale, mediante forme di azione volontaria e gratuita o di mutualità o di produzione e scambio di beni e servizi, in coerenza con le finalità stabilite nei rispettivi statuti o atti costitutivi. La Federazione CNOS-FAP ha mostrato il proprio interesse alla riforma e monitora i processi riorganizzativi in atto al proprio interno. Tra gli adempimenti previsti c’è la redazione del bilancio sociale il cui scopo è l’analisi e la comunicazione della relazione tra missione, obiettivi e strategie, risorse impiegate, attività svolte, risultati ottenuti e, ove possibile, effetti generati. Così definitivo diventa lo strumento di verifica della coerenza tra le finalità istituzionali, le iniziative realizzate e l’efficacia di queste ultime, in funzione del rapporto tra risorse disponibili e risultati perseguiti, in termini di cambiamenti generati, sugli interlocutori diretti e sulla comunità di riferimento. Si evidenzia, dunque, la duplice valenza del bilancio sociale, quale strumento strategico gestionale e strumento di comunicazione e relazione con gli stakeholder. Il bilancio sociale, pertanto, deve rispondere alle esigenze informative degli stakeholder, completando le informazioni presentate nella relazione di missione, rispetto a obiettivi e strategie, responsabilità e sistemi di governance, risultati e, soprattutto, effetti delle attività dell’impresa non profit. La fondazione “Salesiani Lombardia per la Formazione ed il Lavoro - CNOSFAP” si è cimentata su questo adempimento offrendo un “modello” che può rivelarsi utile a tutti i soci della Federazione. Il Modello, si legge nella Introduzione, supporta il processo di redazione del bilancio sociale dell’Ente: indicando le informazioni, quantitative e qualitative, da fornire; organizzandole in una struttura conforme alle disposizioni delle linee guida; dando evidenza della relazione tra le richieste informative delle linee guida e delle informazioni fornite; tenendo traccia di eventuali scelte metodologiche effettuate, così come di possibili miglioramenti da attuare nelle edizioni successive. Sulla base delle previsioni del Modello vengono realizzate le schede di raccolta dati da distribuire ai diversi referenti. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 5 28/09/22 08:51 6 Il Modello andrebbe verificato e aggiornato in ogni ciclo di rendicontazione, tenendo conto di: eventuali aggiornamenti normativi; le idee di possibile miglioramento emerse nel gruppo di lavoro della precedente edizione; eventuali osservazioni pervenute (anche sollecitandole) dagli stakeholder; il confronto con altri bilanci sociali di enti dello stesso settore. La Sede Nazionale ritiene utile pubblicare questo documento per socializzarlo tra i soci e sostenere così il cammino di approfondimento della riforma. La Sede Nazionale Roma 21 settembre 2022 PRESENTAZIONE DEL DOCUMENTO “MODELLO PER LA REDAZIONE DEL BILANCIO SOCIALE” Carissimi, la nascita della nostra fondazione “Salesiani Lombardia per la Formazione ed il Lavoro - CNOS-FAP” rappresenta un momento particolarmente significativo dell’impegno dei Salesiani nella Istruzione e Formazione Professionale in Lombardia. Abbiamo raccolto con gratitudine il prezioso lavoro svolto per tanti anni dall’Associazione CNOS-FAP Lombardia e come in una gara di staffetta raccogliamo il testimone per vincere la stessa gara: l’impegno per i giovani che trovano nei nostri percorsi formativi un’occasione straordinaria per costruire una propria idea di futuro, le proprie competenze personali e lavorative, per realizzare il proprio progetto di vita. Don Bosco diceva: “buoni cristiani e onesti cittadini”. L’esperienza della Formazione Professionale mostra tutte le potenzialità per riuscire ad incontrare i giovani nel loro contesto di vita, con le fragilità e i doni che costellano la loro esistenza, ad ascoltare i loro bisogni e le loro aspettative e dare loro gli strumenti per entrare nella vita adulta e lavorativa con competenza e dignità. Si percepisce così in modo particolarmente significativo il contributo che l’esperienza cristiana può offrire alla costruzione del bene comune, allo sviluppo della società civile e al suo progresso. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 6 28/09/22 08:51 7 Il bilancio sociale che qui viene presentato mi pare esprima e descriva in modo attento e puntuale, fornendo i dati e la loro corretta interpretazione, il lavoro che è stato portato avanti con senso di responsabilità e grande determinazione. Non si tratta soltanto di elencare dei numeri ma soprattutto di raccontare significati, per poter comprendere a fondo le sfide e le opportunità, i punti di forza e di debolezza, il tanto lavoro svolto e quello che rimane ancora da fare. Fare un bilancio è sempre un’esperienza impegnativa, perché ti costringe a confrontarti con la realtà, che non sempre corrisponde alle proprie aspettative. È soprattutto un’opportunità perché è un’occasione per imparare dalla vita, ringraziare per il bene fatto e riconoscere dove migliorare. L’anno formativo 2019-2020 è quello che ha visto lo scontro con la pandemia, con il lockdown, con la chiusura delle attività in presenza e le prime esperienze di FAD. Colgo l’occasione per ringraziare tutti, formatori, giovani e le loro famiglie, il personale amministrativo, davvero tutti quanti per l’impegno e la determinazione, per la capacità dimostrata di reagire e di ripensare la Formazione Professionale perché nessuno si perdesse per strada. Alcune sfide siamo riusciti a vincerle, altre purtroppo no. Per tutti l’impegno non è mai venuto meno, anche se la stanchezza è stata tanta (e lo è ancora!) e a volte la tentazione dello scoraggiamento è stata significativa. Mi pare che questo desiderio e questa determinazione siano il filo rosso che lega le pagine di questo bilancio sociale e che ci permette di essere grati per quanto abbiamo vissuto. Colgo l’occasione per ringraziare l’intera equipe di lavoro che ha elaborato questo prezioso documento, guidata dal consulente Giovanni Stiz e coordinata da Franco Pozzi e Claudio Arnoldi, per la qualità del lavoro svolto, unitamente al CNOS Nazionale per il sempre prezioso supporto. Sarà certamente di aiuto per proporre una Formazione Professionale sempre più adatta ai giovani e al loro tempo, al mondo del lavoro e alle sue esigenze. Il Presidente Milano, 22 giugno 2021 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 7 28/09/22 08:51 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 8 28/09/22 08:51 9 1. Metodologia adottata per la redazione del bilancio sociale Questo documento rende conto sugli obiettivi, le attività svolte e i risultati ottenuti nell’anno 2019/2020 (1°settembre 2019 - 31 agosto 2020) dalla Fondazione “Salesiani Lombardia per la Formazione ed il Lavoro - CNOS-FAP”. Esso è stato predisposto seguendo le previsioni delle linee guida sulla redazione del bilancio sociale degli enti del terzo settore adottate con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali (pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.186 del 9-8-2019) ai sensi dell’art. 14 del decreto legislativo n. 117/2017, che prevede l’obbligo per tutte le imprese sociali e per gli enti del terzo settore con ricavi superiori a 1 milione di euro di effettuare la redazione e la pubblicizzazione del bilancio sociale. È stata adottata la struttura prevista e sono state fornite le informazioni richieste salvo quelle di seguito indicate, esponendo le ragioni della mancata esposizione: Sezione Richiesta informativa Ragioni della mancata esposizione 3) Struttura, governo e amministrazione Consistenza e composizione della base sociale /associativa (se esistente). Quando rilevante rispetto alle previsioni statutarie, approfondimento sugli aspetti relativi alla democraticità interna e alla partecipazione degli associati alla vita dell’ente. Lo statuto dell’Ente non prevede una base sociale. Gli aspetti indicati non sono pertinenti rispetto alle previsioni statutarie. 7) Altre informazioni Informazioni di tipo ambientale, se rilevanti con riferimento alle attività dell’ente: tipologie di impatto ambientale connesse alle attività svolte; politiche e modalità di gestione di tali impatti; indicatori di impatto ambientale (consumi di energia e materie prime, produzione di rifiuti ecc.) e variazione dei valori assunti dagli stessi. Le sedi dell’ente si trovano all’interno delle case salesiane e tale situazione pone dei problemi nella rilevazione dei dati sui consumi propri. Per questi motivi in questa prima edizione del bilancio sociale non è stato possibile raccogliere dati affidabili sui consumi. Si segnala che le informazioni sulle riunioni degli organi deputati alla gestione e all’approvazione del bilancio, che le linee guida prevedono di inserire nella sezione 7, sono state fornite nel par. 3.2 per fornire un quadro informativo unitario sugli organi. Sono stati seguiti i principi di redazione indicati nelle linee guida ministeriali, con le seguenti precisazioni: ■■ in relazione al principio di competenza di periodo, si è ritenuto opportuno riportare gli esiti occupazionali dei partecipanti ai percorsi formativi realizzati, anche se rilevati nei mesi successivi al periodo oggetto di rendicontazione; CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 9 28/09/22 08:51 10 ■■ in relazione al principio di comparabilità, non sempre è stato possibile effettuare il confronto con l’anno precedente per la mancanza di alcuni dati; per quanto riguarda i dati economici, il confronto non è stato riportato in quanto il bilancio di esercizio precedente della Fondazione era relativo a un periodo di pochi mesi dopo la sua costituzione e il confronto sarebbe stato fuorviante; dalla prossima edizione del bilancio sociale sarà possibile risolvere il problema. Si precisa che il bilancio sociale non contiene l’ottava sezione prevista dalle linee guida, costituita dalla relazione sul monitoraggio svolto dall’organo di controllo sull’osservanza delle finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, a fronte del fatto che nel periodo oggetto di rendicontazione, e anche al momento dell’approvazione del bilancio sociale, CNOS-FAP Lombardia non ha ancora assunto la qualifica di ente del terzo settore non essendosi ancora perfezionata l’istituzione del RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) nonché le modalità di iscrizione allo stesso. Per lo stesso motivo il bilancio sociale non è stato sottoposto all’esame dell’organo di controllo per il rilascio dell’attestazione di conformità. Non è stato adottato uno standard di rendicontazione a integrazione delle linee guida ministeriali. I dati sono stati calcolati in modo puntuale sulla base delle risultanze della contabilità generale e degli altri sistemi informativi dell’Ente. Non vi sono stati cambiamenti di perimetro o di metodi di misurazione rispetto all’esercizio precedente. Il processo di elaborazione è stato coordinato dal direttore di CNOS-FAP Lombardia. Il gruppo di lavoro interno è stato supportato da un consulente esterno (Giovanni Stiz di Seneca srl). IL GRUPPO DI LAVORO INTERNO CHE HA GESTITO IL PROCESSO DI REDAZIONE Franco Pozzi (direttore) Deborah De Biase – Sede Regionale Claudio Arnoldi - Arese Barbara Moioli – Arese Floriano Crotti – Brescia Michael Tresoldi – Milano e Treviglio Riccardo Della Vedova – Sesto San Giovanni Il Bilancio Sociale è stato approvato dal Consiglio Direttivo in data 22 giugno 2021. Viene pubblicato sul sito web dell’ente www.cnosfap.lombardia.it e verrà depositato, non appena sarà possibile effettuare l’iscrizione, presso il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore. Per informazioni e osservazioni al Bilancio Sociale: Franco Pozzi f.pozzi@cnos-fap.it CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 10 28/09/22 08:51 11 2. Informazioni generali sull’ente 2.1 Profilo generale “Salesiani Lombardia per la Formazione ed il Lavoro - CNOS-FAP” (in breve “CNOS-FAP Lombardia”) – che verrà integrato con l’acronimo ETS una volta avvenuta l’iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore nella sezione “altri enti del terzo settore” - è una fondazione, costituita su iniziativa dell’Ispettoria Salesiana Lombardo Emiliana, che svolge attività di formazione professionale, orientamento e accompagnamento al lavoro e di servizi per il lavoro. La Fondazione è stata costituita il 15/03/2019 e dà continuità all’attività dell’Associazione CNOS/FAP Regione Lombardia (fondata a sua volta nel 1978), a cui è subentrata con atto di donazione con effetto dal 01.09.2019. L’Ente opera in Lombardia con sede legale a Milano e cinque sedi operative (Centri di Formazione Professionale) ad Arese, Brescia, Milano, Sesto San Giovanni, Treviglio, tutte accreditate dalla Regione Lombardia per erogare servizi di formazione e servizi al lavoro. LE SEDI DI CNOS-FAP LOMBARDIA Sede legale a Milano Via Copernico 9 Sede di Arese Via Della Torre, 2 Sede di Brescia Via San Giovanni Bosco, 15 Sede di Milano Via Tonale, 19 Sede di Sesto San Giovanni Viale Matteotti, 425 Sede di Treviglio via Zanovello, 1 Riconoscimento della personalità giuridica Decreto 301 del 15/05/2019 Giunta Regionale Lombarda Iscrizione all’Albo regionale dei soggetti accreditati per i Servizi di Istruzione, Formazione Professionale - Sezione A Numero 1159 dal 23/7/2019 Iscrizione all’Albo regionale per i servizi al lavoro N. 424 del 23/7/2019 Codice fiscale e Partita IVA 10740820963 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 11 28/09/22 08:51 12 LA STORIA Nell’autunno del 1853 don Bosco avvia le sue prime scuole professionali, inaugurando i laboratori per calzolaio e per sarto; l’anno successivo verrà aperta la legatoria dei libri e negli anni seguenti, progressivamente, la falegnameria, la tipografia e l’officina dei fabbri ferrai. È l’inizio di quella che oggi chiamiamo formazione professionale. Per don Bosco è il modo per rispondere alle necessità concrete della gioventù e s’inserisce in un progetto globale di educazione e di evangelizzazione dei giovani, soprattutto i più bisognosi. Da allora i salesiani di don Bosco vivono lo stile educativo del loro fondatore (il “sistema preventivo”) non solo negli oratori e nei convitti, nelle parrocchie e nelle scuole, ma anche nei Centri di formazione professionale che fondano e animano in tutto il mondo. Per limitarsi alla sola Lombardia, i salesiani aprono corsi professionali a Milano fin dal 1894 e a Sesto san Giovanni dal 1948. Nel 1978, seguendo l’evoluzione normativa, viene costituita l’Associazione CNOS-FAP (Centro Nazionale Opere Salesiane – Formazione e Aggiornamento Professionale). L’Associazione CNOS/FAP Regione Lombardia viene creata il 14/07/78, riconosciuta giuridicamente il 19/05/2000 e nel 2007 accreditata per i servizi alla formazione e per i servizi al lavoro. Dal 2003 l’Associazione realizza anche corsi di Istruzione e Formazione Tecnica superiore IFTS in collaborazione con aziende leader dei settori coinvolti, università e vari istituti pubblici e privati. Negli ultimi anni sono realizzati progetti anche nell’ambito dei Fondi Interprofessionali (Fondimpresa) e attività in seno a Fondazioni ITS (Istituti Tecnici Superiori), nell’ambito delle quali il CNOS/FAP è da sempre “propulsore” di progetti ed idee innovative. Il primo settembre 2019 la Fondazione subentra all’Associazione nella gestione delle attività. 2.2 La missione Le finalità e i valori di CNOS-FAP Lombardia sono dichiarati nell’art. 3 dello Statuto. La Fondazione persegue finalità istituzionali di orientamento, di formazione e di aggiornamento professionale, ispirandosi esplicitamente ai valori cristiani, al sistema preventivo di don Bosco e agli apporti della prassi educativa salesiana, attraverso la presenza attiva nell’ambito del sistema di formazione professionale, interagendo con il sistema scolastico, con il sistema produttivo, con gli enti di formazione professionale, con le forze sociali e sindacali, nonché con altri organismi nazionali e internazionali interessati ai processi formativi e alle politiche attive del lavoro. La Fondazione persegue i suoi fi ni, in particolare: ■■ promuovendo le dimensioni spirituali, educative, culturali, sociali, politiche e di solidarietà del lavoro umano; CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 12 28/09/22 08:51 13 ■■ rispondendo prioritariamente alla domanda formativa emergente dalle fasce sociali più deboli, specie di quelle giovanili; ■■ attivando iniziative di orientamento scolastico e professionale in dimensione educativa e promozionale, favorendo specifici interventi rivolti a soggetti esposti al rischio di marginalità culturale, professionale e sociale; ■■ sviluppando le professionalità specifiche di tutti gli operatori, qualificandone i ruoli educativi, psico-pedagogici, didattici e tecnici dei formatori; ■■ assicurandosi forza giuridica di rappresentanza, a tutti i livelli, negli Organismi consultivi e decisionali che hanno competenza in materia di orientamento, di formazione e di aggiornamento professionale. Per conseguire le finalità che le sono proprie, la Fondazione attinge alla cultura educativa salesiana. I giovani e le giovani che frequentano i nostri percorsi formativi incontrano e vivono un ambiente educativo originato dal cuore, dalla mente e dalla vita di San Giovanni Bosco. Nell’arco degli ormai più di duecento anni di storia, i Salesiani hanno sempre cercato di essere fedeli e di tradurre nella contemporaneità il tesoro del Sistema Preventivo del Santo piemontese. Seguendo lo spirito di Valdocco, primo oratorio fondato dal Santo dei giovani, i Salesiani hanno arricchito la formazione professionale offrendole ciò che è proprio di don Bosco: l’attenzione integrale alla persona. Per don Bosco non si forma il professionista se resta dissociato dalla maturazione della sua personalità. Don Bosco non forniva solo ambienti professionali all’avanguardia e insegnamenti altamente qualificati, tutto doveva essere unito all’accompagnamento del giovane, al sostegno della maturazione della sua personalità. Il Sistema Preventivo qualifica lo stile educativo di don Bosco sin dagli inizi, promuove lo sviluppo responsabile della libertà del giovane, si esprime nella forma della proposta coinvolgente di modo che l’ambito professionalizzante non possa realizzarsi se non attraverso la promozione di un’autentica passione per ciò che si fa, si agisce e si produce. L’orizzonte religioso di don Bosco permette il confronto del giovane con il senso religioso restando rispettoso della libertà e delle scelte. Tuttavia lo spazio del sacro non può essere messo tra parentesi anzi descrive il modello antropologico e l’ambito valoriale e culturale. Il processo educativo necessita della relazione tra giovane ed educatore, lo spazio della relazione è decisivo per promuovere il percorso formativo del giovane. In quello spazio e in quell’ambiente passano le istruzioni ma soprattutto gli elementi di senso quali la fiducia, la speranza, la determinazione che allargano l’orizzonte dell’apprendimento favorendo lo sviluppo del percorso e del successo formativo. Questo è il modo specifico attraverso il quale don Bosco lavora con i giovani per raggiungere le competenze e le abilità proprie della formazione professionale. Egli stesso ha tradotto il suo lavoro in una felice sintesi che, anche oggi nei nostri ambienti offre orizzonti di senso significativo: “Buoni cristiani e Onesti cittadini”. Certo essa risente del linguaggio del tempo ma esprime una verità essenziale: il giovane è al centro del nostro modo di lavorare e la sua formazione professionale non può essere dissociata dalla formazione uma- CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 13 28/09/22 08:51 14 na. Non ci può essere istruzione professionale se non dentro processi formativi ed educativi rispettosi della libertà e della coscienza delle persone ma che allo stesso tempo le promuovano. Per tutto questo, la Fondazione svolge un’attività educativa e formativa rivolta in modo particolare ai giovani. Esprime una predilezione per i giovani che vivono situazioni di difficoltà e di disagio e che si trovano nelle situazioni di aver ricevuto meno in termini di strumenti e di opportunità delle condizioni della vita (provenienza, famiglia, ambito sociale ed economico ecc.). Gran parte dell’attività è dunque costituita dai percorsi triennali e quadriennali rivolti ad adolescenti che devono assolvere il diritto-dovere all’istruzione e alla formazione. Sono percorsi fortemente caratterizzati dalla dimensione laboratoriale e tecnico- professionale. Durante l’intero percorso formativo i ragazzi attivano quella che don Bosco ha definito l’“intelligenza nelle mani” e sviluppano competenze, anche nelle discipline culturali, a partire dai compiti professionali loro richiesti. La personalizzazione dei percorsi è una caratteristica che contraddistingue la nostra attività formativa. Favorisce l’acquisizione dei contenuti cognitivi e valorizza la dimensione tecnico-professionale che resta l’architrave di tutto il percorso. La “scuola” si “adatta” ai singoli ragazzi, proponendo loro ciò di cui ciascuno di essi ha bisogno. Una ricerca costante e continua di una specificità che attua il percorso ed è finalizzata al successo. Il rispetto delle indicazioni regionali e degli obbiettivi di apprendimento istituzionalmente stabiliti viene arricchito da una molteplicità di proposte e di attività che cercano di portare ciascun allievo a raggiungere il proprio successo formativo. La forte personalizzazione dei percorsi è resa necessaria dalla pluralità delle situazioni personali riguardanti i ragazzi che frequentano il nostro CFP. Accanto ai ragazzi dotati di buona volontà e buone capacità abbiamo anche una popolazione giovanile meno dotata e strutturata. I primi scelgono la formazione professionale perché vogliono imparare quel mestiere (magari perché ne hanno ereditato la passione in famiglia) e lo hanno capito fin dalla preadolescenza. I secondi sono caratterizzati da oggettive difficoltà cognitive, siano esse certificate o meno. Molti dei nostri allievi provengono e vivono in situazioni di disagio famigliare o sociale che condizionano pesantemente il percorso formativo. Molti allievi sono demotivati rispetto alla realtà dell’impegno e dell’apprendimento e, di conseguenza, rispetto ad una aspettativa di vita centrata sul senso del lavoro o sulla passione lavorativa. Ovviamente fuggono tutto ciò che è impegno, fatica, sacrificio. Numerosi allievi arrivano al CFP dopo uno o più fallimenti nei percorsi scolastici nella scuola secondaria di secondo grado; tutto ciò diminuisce l’autostima, la motivazione all’apprendimento e, più in generale, all’impegno. Autostima e motivazione vengono riattivate grazie ai nostri laboratori professionali. Verificare concretamente il successo riconsegna loro fiducia e passione. Scoprono di essere dotati di “un’intelligenza nelle mani” specifica, grande e bella. La valutazione numerica non ha paragoni a fronte di una lampadina che si accende in fondo a un circuito, di CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 14 28/09/22 08:51 15 un manufatto prodotto da sé, o davanti a un risotto cucinato con le proprie capacità. Non tralasciando l’esperienza riuscita di un tirocinio pratico che restituisce senso e direzione alle scelte della vita. Accanto a questo lavoro un po’ di “recupero” permane però primaria la “cura” delle eccellenze. Ogni anno alcuni nostri allievi raggiungono il Diploma attraverso l’Esame di Stato posto al termine del Quinto anno svolto in collaborazione tra noi e alcuni Istituti Professionali di Stato. Negli ultimi anni, accanto ai percorsi ordinamentali, abbiamo attivato dei percorsi in Apprendistato per il conseguimento del titolo di studio. Alcuni ragazzi raggiungono la qualifica triennale o il diploma di Quarto anno venendo assunti da aziende con un regolare contratto di lavoro mantenendo la frequenza dei nostri percorsi formativi nelle sedi dei nostri CFP. A fianco dell’attività di prima formazione con i corsi triennali e quadriennali, stiamo sempre più potenziando altre tre tipologie di attività. Anzitutto i Servizi al Lavoro, ovvero tutte quelle attività che possono aiutare i ragazzi a inserirsi, al termine dei percorsi di qualifica e diploma, nel mondo del lavoro accompagnandoli nelle fasi di questo passaggio spesso non facile. Ci preoccupiamo di incrociare la domanda dei ragazzi e le richieste delle aziende, di fare attività di placement, di orientare i ragazzi a comprendere meglio quali siano le reali prospettive offerte dal mercato del lavoro per le caratteristiche di ciascuno. Inoltre, offriamo alle aziende (ma anche alle singole persone) possibilità di formazione permanente e continua, finanziata anche attraverso i fondi interprofessionali. Infine, attiviamo (in partnership con altri Enti) corsi di Formazione Tecnica Superiore; siamo soci fondatori di quattro Fondazioni per gli ITS, nel settore grafico e della comunicazione, nel settore meccanico e della meccatronica, nel settore delle tecnologie informatiche e nel settore del legno e dell’arredamento. L’ambizione e la specificità della nostra attività sono quelle di accompagnare questi giovani nelle scelte professionali che sono anche scelte decisive per la bontà e la realizzazione della loro vita. Una felice sintesi che don Bosco definiva così: Buoni cristiani e Onesti cittadini. 2.3 Le attività statutarie Nel corso dell’esercizio 2019/20 CNOS-FAP Lombardia ha svolto le attività di interesse generale, ai sensi del Codice del Terzo settore, di seguito indicate: CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 15 28/09/22 08:51 16 ATTIVITÀ DI INTERESSE GENERALE PREVISTE DALLO STATUTO CON INDICAZIONE SUL LORO SVOLGIMENTO NEL CORSO DELL’ESERCIZIO Attività di interesse generale ai sensi del Codice del Terzo settore Effettivamente svolte/non svolte nel corso dell’esercizio d) educazione, istruzione e formazione professionale, ai sensi della legge 28 marzo 2003, n. 53, e successive modificazioni, nonché le attività culturali di interesse sociale con finalità educativa Sono state svolte (si veda relativa rendicontazione nel cap. 5) g) formazione universitaria e post-universitaria Non è stata svolta i) organizzazione e gestione di attività culturali, artistiche o ricreative di interesse sociale, incluse attività, anche editoriali, di promozione e diffusione della cultura e della pratica del volontariato e delle attività di interesse generale di cui al presente articolo Non sono state svolte k) organizzazione e gestione di attività turistiche di interesse sociale, culturale o religioso Non è stata svolta l) formazione extra-scolastica, finalizzata alla prevenzione della dispersione scolastica e al successo scolastico e formativo, alla prevenzione del bullismo e al contrasto della povertà educativa Non è stata svolta p) servizi finalizzati all’inserimento o al reinserimento nel mercato del lavoro dei lavoratori e delle persone di cui all’articolo 2, comma 4, del decreto legislativo recante revisione della disciplina in materia di impresa sociale, di cui all’articolo 1, comma 2, lettera c), della legge 6 giugno 2016, n. 106 Sono state svolte (si veda relativa rendicontazione nel cap. 5) Non è stata svolta alcuna attività diversa, secondaria e strumentale a quelle di interesse generale. 2.4 Collegamenti e collaborazioni CNOS-FAP Lombardia aderisce alla Federazione Nazionale “CNOS-FAP – Centro Nazionale Opere Salesiane – Formazione Aggiornamento Professionale” che coordina i Salesiani d’Italia impegnati a promuovere un servizio di pubblico interesse nei settori dell’orientamento, della formazione e dell’aggiornamento professionale nello stile educativo di don Bosco. A livello di territorio regionale, l’Ente è presente in modo attivo in AEF (Associazione degli Enti di Formazione), ASF (Associazione Servizi Formativi) e CONFAP, tre organizzazioni che coordinano insiemi di Enti (in parte Enti del Terzo settore), sia CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 16 28/09/22 08:51 17 ai fini rappresentativi nei confronti di Regione e delle organizzazioni Sindacali, sia con l’obiettivo di lavorare su progetti comuni. CNOS-FAP Lombardia mantiene stabilmente relazioni con: ■■ il mondo delle imprese, per i tirocini, per gli inserimenti lavorativi dei propri allievi o degli utenti dei servizi al lavoro, per interventi formativi nei confronti del personale occupato ed anche per individuare le necessità di nuove figure professionali; ■■ il sistema scolastico, il mondo universitario e quello dell’associazionismo legato ai giovani, alla formazione e al lavoro, sia per attività di ricerca che per la realizzazione di progetti in collaborazione; ■■ i soggetti istituzionali e sociali e gli enti locali come ad esempio Comuni, Province/Area Metropolitana, Regione Lombardia; ■■ i Centri per l’impiego; ■■ il sistema di formazione professionale a livello regionale, nazionale e comunitario. 2.5 Il contesto di riferimento L’azione di CNOS-FAP Lombardia si sviluppa nell’ambito del Sistema di Istruzione e Formazione Professionale, con specifico riferimento alla realtà della Lombardia. Si opera, per la gran parte delle attività, nel secondo ciclo dell’Istruzione, che comprende: ●● il (sotto)sistema dell’Istruzione Secondaria Superiore; ●● il (sotto)sistema dell’Istruzione e Formazione Professionale (IeFP). Il (sotto)sistema dell’Istruzione Secondaria Superiore ha una durata di cinque anni, è articolato in Licei, Istituti Tecnici e Istituti Professionali e si conclude con l’esame di Stato. Sono previsti anche, in via sperimentale, i percorsi di durata quadriennale. Per tutte le scuole secondarie di 2° grado la Legge 107/2015 ha introdotto insegnamenti opzionali negli ultimi tre anni e resa obbligatoria l’esperienza di alternanza scuola-lavoro (oggi denominata “Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento – PCTO”). Il (sotto)sistema di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) è organizzato in percorsi formativi di durata triennale e quadriennale, propone 26 qualifiche (con 36 indirizzi) e 29 diplomi professionali (con 54 indirizzi), si conclude, previo il superamento positivo dell’esame, con il rilascio di una qualifica o di un diploma professionale; la formazione può essere svolta anche nell’istituto dell’apprendistato (art. 43, capo V del D.Lgs. n. 81/2015). In anni recenti il sistema scolastico e formativo italiano si è riorganizzato attorno al modello denominato “sistema duale”, lasciando comunque inalterati i due (sotto) Sistemi. Si tratta di un modello formativo integrato tra scuola e lavoro che, creando un rapporto continuativo e coerente tra i sistemi dell’Istruzione e della Formazione CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 17 28/09/22 08:51 18 Professionale e il mondo del lavoro, punta a ridurre il divario tra le richieste delle imprese e le risposte delle istituzioni scolastico/formative con il fine ultimo di diminuire la dispersione scolastica e la disoccupazione giovanile e di facilitare l’ingresso dei giovani nel tessuto produttivo. Il sistema di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) si pone degli obiettivi in linea con quanto la Commissione europea ha presentato nel 2020 con lo strumento Next Generation EU e, in particolare, di: ●● promuovere la coesione economica, sociale e territoriale; ●● attenuare l’impatto sociale ed economico della crisi, favorendo l’inclusione. In Italia, e in Lombardia in particolare, l’Istruzione e Formazione Professionale si attesta proprio a sostegno di ciascuna delle priorità menzionate. Infatti, la IeFP contribuisce a ridurre i fenomeni di abbandono scolastico, di basse percentuali di raggiungimento dei titoli di studio, disoccupazione giovanile e Neet1, e migliorare l’apprendimento delle competenze utili. L’abbandono scolastico incide significativamente sui livelli di istruzione superiore del nostro Paese, rendendo difficile l’accesso alle professioni del futuro ai giovani più svantaggiati. La Strategia Europa 2020 suggeriva che gli abbandoni non superassero la soglia del 10%, ma alla fine del 2019 nel nostro Paese questo obiettivo non era stato raggiunto. Il problema è meno forte in Lombardia che in altre regioni, ma comunque serio e in aumento con la pandemia: pur mantenendosi di molto inferiore alla media nazionale – 19% nel 2020 -, infatti, il tasso di Neet dai 15 ai 24 anni su base regionale è passato nell’ultimo anno dal 12,6% al 15,7%. Anche la disoccupazione giovanile cresce in Italia, nell’agosto 2020 rispetto all’anno precedente, andando oltre il 32% dei 15-29enni contro il 18% della media europea. Proprio contro abbandoni, disoccupazione e Neet, la IeFP promuove la coesione: motiva giovani con esperienze scolastiche fragili e interrotte, integra ragazzi figli di immigrati di prima e di seconda generazione e accoglie allievi con disabilità, riducendo le barriere che impediscono loro l’accessibilità a una normale cittadinanza. In tutto il secondo ciclo, i valori più alti di alunni con disabilità sono quelli della IeFP delle istituzioni formative accreditate, e crescono di anno in anno, con una maggiore componente di alunni con disabilità intellettiva. Nella IeFP, la media degli alunni con disabilità certificata sul totale degli alunni è quasi tre volte superiore rispetto alla secondaria di II grado. Il rapporto privilegiato con le aziende e l’ampia partnership costruita negli anni, grazie alla qualità umana, formativa e professionale dei giovani formati e alla costante attività di scambio e collaborazione messa in atto tra mondo del lavoro e ambito dell’IeFP, porta al potenziamento complessivo dell’inclusione sociale grazie alla creazione di opportunità e posti di “lavoro buono”. 1 Acronimo inglese di Not (engaged) in Education, Employment or Training, indica persone non impegnate nello studio, né nel lavoro né nella formazione. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 18 28/09/22 08:51 19 3. Struttura, governo e amministrazione 3.1 Il sistema di governo e controllo Gli organi statutari Lo statuto della Fondazione prevede i seguenti organi: ■■ il Presidente e il Vice Presidente; ■■ il Consiglio Direttivo; ■■ l’Organo di Revisione e l’Organo di controllo. PRESIDENTE E VICE PRESIDENTE: PREVISIONI STATUTARIE Funzioni principali Il Presidente ha la rappresentanza legale della Fondazione di fronte ai terzi e in giudizio. Ha i poteri di ordinaria amministrazione. Esercita la sorveglianza sull’andamento morale, economico e finanziario della Fondazione. Assume, nei casi di urgenza, i provvedimenti indifferibili ed indispensabili al corretto funzionamento dell’istituzione, sottoponendoli alla ratifica del Consiglio Direttivo nella sua prima riunione successiva all’adozione del provvedimento. In caso di assenza od impedimento, il Presidente è sostituito dal Vice Presidente. Chi li nomina L’Ispettoria Salesiana Lombardo Emiliana (Fondatore) Durata del mandato Tre esercizi CONSIGLIO DIRETTIVO: PREVISIONI STATUTARIE Funzioni principali Ha competenza generale per il funzionamento e l’amministrazione della Fondazione, con ogni potere di gestione ordinaria e straordinaria. Composizione È composto da un numero variabile da tre a sette membri, compresi il Presidente e il Vice-Presidente. Chi nomina i membri Un membro è nominato, su proposta dell’Ispettoria Salesiana Lombardo Emiliana, dalla Federazione Nazionale CNOS-FAP e assume la qualifica di Delegato Regionale. Gli altri membri, tra cui il Presidente e il Vice Presidente, sono nominati dall’Ispettoria Salesiana Lombardo Emiliana. Durata del mandato Tre esercizi (con possibilità per ogni membro di essere rieletto) Il Delegato Regionale ha il compito di rappresentare la Federazione Nazionale CNOS-FAP nell’ambito della Regione Lombardia, ha compiti di promozione, coor- CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 19 28/09/22 08:51 20 dinamento, collegamento, informazione e rappresentanza della Federazione Nazionale nella Regione Lombardia. COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO (PERIODO DI MANDATO: 2019/2022) Nome e carica Data di prima nomina Altri incarichi esterni di rilievo Giuliano Giacomazzi (Presidente) 15/3/2019 Superiore Ispettoria Salesiana Alessandro Ticozzi (Delegato Regionale e VicePresidente) 15/3/2019 Direttore Casa Salesiana Arese Ettore Guerra 26/8/2019 - Elio Cesari 15/3/2019 Direttore Casa Salesiana Sesto S.G Emanuele Cucchi 15/3/2019 Direttore Casa Salesiana Brescia Renato Giuseppe Previtali 15/3/2019 Direttore Casa Salesiana Milano Massimo Massironi 26/8/2019 Direttore Casa Salesiana Treviglio Nel corso dell’esercizio non ci sono state modifiche nella composizione. Al VicePresidente è stata conferita specifica procura per lo svolgimento di attività e funzioni. Nel corso dell’esercizio il Consiglio Direttivo si è riunito 7 volte, con una partecipazione del 93,9%. Le principali questioni trattate e decisioni adottate sono: – monitoraggio attività formative in corso e relative opportunità e criticità; – delibere per la partecipazione ai diversi bandi ATS; – aggiornamento del Modello di Organizzazione e Gestione ex D.Lgs. 231; – analisi bilancio, impostazione bilancio sociale; – riflessioni su prospettive e sviluppi; – monitoraggio situazione emergenza Covid-19. ORGANO DI REVISIONE: PREVISIONI STATUTARIE Funzioni principali È incaricato del controllo della regolarità dell’amministrazione e della contabilità della Fondazione, predispone le relazioni ai bilanci consuntivi e preventivi, ne riferisce al Consiglio ed effettua le verifiche di cassa. Composizione Può essere monocratico o collegiale secondo quanto stabilito dal Consiglio Direttivo. I membri sono nominati tra gli iscritti nel Registro dei Revisori Legali. Chi nomina i membri L’Ispettoria Salesiana Lombardo Emiliana (Fondatore). Durata del mandato Tre esercizi. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 20 28/09/22 08:51 21 COMPOSIZIONE DELL’ORGANO DI REVISIONE (PERIODO DI MANDATO: 2018/2021) Nome e carica Data di prima nomina Cristian Plebani (Presidente) 15/03/2019 Elena Crotti (Membro Effettivo) 15/03/2019 Paolo Prosdocimi (Membro Effettivo) 15/03/2019 Marco Angelo Carminati (Membro Supplente) 15/03/2019 Paola Piccoli (Membro Supplente) 15/03/2019 Una volta che la Fondazione sarà iscritta al Registro Unico del Terzo settore, il Fondatore provvederà a nominare l’Organo di Controllo, che avrà la funzione di vigilare sull’osservanza della legge e dello statuto e sul rispetto dei principi di corretta amministrazione, nonché sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile e sul suo concreto funzionamento. L’assetto organizzativo Salesiani Lombardia per la Formazione ed il Lavoro – CNOS-FAP è articolata come segue: ●● la sede regionale, che è sede legale e amministrativa, nonché della direzione di ente: qui si eseguono attività di progettazione e coordinamento e raccordo tra le sedi operative, con particolare riferimento alla gestione amministrativa (budget, contabilità, bilancio), del personale (paghe, contributi, ecc.), della rendicontazione nei confronti dei committenti pubblici e di interfaccia con la Pubblica Amministrazione; ●● le sedi operative, vale a dire i Centri di Formazione Professionale situati ad Arese, Brescia, Milano, Sesto San Giovanni e Treviglio dove si erogano i servizi di formazione, di orientamento, di accompagnamento e sostegno al lavoro. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 21 28/09/22 08:51 22 16 Consiglio Direttivo Presidente dell’Associazione Vice Presidente Direttore della Sede operativa di Arese Direttore della Sede operativa di Brescia Direttore della Sede operativa di Milano Direttore della Sede operativa di Sesto San Giovanni Delegato Regionale Direttore della Sede Regionale Organigramma di CNOS-FAP Lombardia Organismo di vigilanza ex D. lgs 231/01 Direttore di ente Responsabile sistema gestione qualità di ente Direttore della Sede operativa di Treviglio Nel corso dell’esercizio le funzioni di Direttore della Sede regionale e della Sede di Treviglio sono state svolte dal Direttore di Ente. Nella Sede di Treviglio è presente un responsabile di processi con ampia delega operativa. Il Direttore di ente, il Delegato regionale e i Direttori delle sedi operative si riuniscono nel Consiglio dei Direttori di sede, che individua le strategie operative per lo sviluppo delle attività complessive dell’Ente e ne monitora l’andamento. CNOS-FAP Lombardia è dotato di un sistema di gestione per la qualità certificato TUV UNI EN ISO 9001:2015 (IAF37: Progettazione, gestione ed erogazione di servizi di orientamento e di formazione professionale nell’ambito del diritto-dovere di istruzione e formazione e della formazione superiore, continua, permanente e di specializzazione. Progettazione ed erogazione di servizi di formazione e di orientamento per l’accompagnamento e il sostegno al lavoro). La Fondazione ha inoltre adottato un Modello di organizzazione, gestione e controllo ex D.Lgs. 231/2001 e un Codice Etico, volti a ridurre il rischio di commissione dei reati previsti dallo stesso decreto. Il compito di vigilare sull’adeguatezza, sul funzionamento e sull’osservanza del Modello è affidato all’Organismo di Vigilanza. Nel corso dell’anno ha provveduto in particolare ad adeguare il Modello alle nuove normative. Nel corso dell’esercizio le funzioni di Direttore della Sede regionale e della Sede di Treviglio sono state svolte dal Direttore di Ente. Nella Sede di Treviglio è presente un responsabile di processi con ampia delega operativa. Il Direttore di ente, il Delegato regionale e i Direttori delle sedi operative si riuniscono nel Consiglio dei Direttori di sede, che individua le strategie operative per lo sviluppo delle attività complessive dell’Ente e ne monitora l’andamento. CNOS-FAP Lombardia è dotato di un sistema di gestione per la qualità certificato TUV UNI EN ISO 9001:2015 (IAF37: Progettazione, gestione ed erogazione di servizi di orientamento e di formazione professionale nell’ambito del diritto-dovere di istruzione e formazione e della formazione superiore, continua, permanente e di specializzazione. Progettazione ed erogazione di servizi di formazione e di orientamento per l’accompagnamento e il sostegno al lavoro). La Fondazione ha inoltre adottato un Modello di organizzazione, gestione e controllo ex D.Lgs. 231/2001 e un Codice Etico, volti a ridurre il rischio di commissione dei reati previsti dallo stesso decreto. Il compito di vigilare sull’adeguatezza, sul funzionamento e sull’osservanza del Modello è affidato all’Organismo di Vigilanza. Nel corso dell’anno ha provveduto in particolare ad adeguare il Modello alle nuove normative. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 22 28/09/22 08:51 23 COMPOSIZIONE DELL’ORGANISMO DI VIGILANZA (PERIODO DI MANDATO: 2019/2022) Nome Data di prima nomina Qualifica professionale Ennio Battistoli 1/12/2014 Laureato in Scienze Politiche ed economiche e Master in organizzazione e sviluppo di piccole e medie imprese Franco Pozzi 1/12/2014 Direttore di CNOS-FAP Lombardia Don Ettore Guerra 1/12/2014 Laureato in architettura e membro della congregazione Salesiana 3.2 Gli stakeholder In relazione all’attività svolta e alla missione e valori dichiarati, la Fondazione determina aspettative e influisce su interessi di varia natura in una molteplicità di soggetti che vengono denominati, con un termine anglosassone, stakeholder. I principali tra di loro sono di seguito identificati, dando anche evidenza delle principali modalità con cui avviene il loro coinvolgimento. I destinatari diretti e indiretti delle attività Le persone che usufruiscono delle attività formative e dei servizi al lavoro: • giovani soggetti a obbligo scolastico e formativo; • giovani che svolgono un percorso di formazione superiore; • giovani assunti con contratto di apprendistato o inseriti in azienda con stage; • adulti in una situazione di difficoltà occupazionale; • adulti che vogliono qualificarsi professionalmente, anche nella prospettiva di una nuova occupazione. Ogni anno viene realizzata una rilevazione della loro soddisfazione (i risultati sono esposti nel cap. 5). Le famiglie dei giovani soggetti a obbligo scolastico e formativo. Ogni anno viene realizzata una rilevazione della loro soddisfazione (i risultati sono esposti nel cap. 5). Le imprese e gli enti che usufruiscono dei servizi formativi e di altra natura forniti dalla Fondazione. In una parte delle nostre sedi viene realizzata una rilevazione della loro soddisfazione. Le comunità locali. Le persone che operano per la Fondazione Le persone che lavorano per la Fondazione come dipendenti o con un contratto di altra natura. Ogni anno viene realizzata una rilevazione della loro soddisfazione (i risultati sono esposti nel cap. 4). Le persone che collaborano a titolo volontario. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 23 28/09/22 08:51 24 I soggetti con cui sono attive collaborazioni per la progettazione / realizzazione delle attività o per la risposta ai bisogni degli utenti Le imprese coinvolte nel processo di progettazione ed erogazione dei servizi formativi. I partner operativi (altri enti di formazione professionale, ecc.). Gli istituti scolastici di secondo grado. Le associazioni di categoria. I Servizi sociali e gli enti del privato sociale che contribuiscono all’azione di sostegno agli studenti con situazioni personali o familiari complesse. Gli enti che governano e/o finanziano il sistema di formazione e di servizi al lavoro Regione Lombardia, in quanto ente che governa, controlla e finanzia il sistema di formazione professionale e di servizi al lavoro. Province e Città Metropolitane per i finanziamenti per l’apprendistato professionalizzante; in particolare la Città Metropolitana di Milano per il progetto Emergo dedicato all’inserimento lavorativo di persone con disabilità. I Fondi interprofessionali. INAPP per i progetti Erasmus. Il mondo Salesiano L’Ispettoria Salesiana Lombardo Emiliana. La Federazione Nazionale CNOS- FAP. Delineano l’indirizzo carismatico della Fondazione e ne nominano i componenti degli organi. Le Case Salesiane dei territori in cui operano le sedi della Fondazione. I loro Direttori sono i garanti del carisma di Don Bosco, promuovono la collaborazione tra le componenti delle diverse Comunità Educativo Pastorali presenti, accolgono i ragazzi tramite il colloquio orientativo. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 24 28/09/22 08:51 25 4. Persone che operano per l’ente 4.1 Consistenza e composizione 167 dipendenti (di cui 10 religiosi) 66 persone con altro rapporto contrattuale 7 volontari 3 tirocinanti Le diverse tipologie Il personale dipendente A fine esercizio il personale dipendente della Fondazione è costituito da 167 persone, di cui 162 con contratto a tempo indeterminato. Rispetto all’anno precedente si è avuto un aumento di 6 unità complessivamente e di 13 unità nell’ambito del personale a tempo indeterminato. In tal modo la componente a tempo determinato, già contenuta, si è ulteriormente ridotta. CONSISTENZA PERSONALE DIPENDENTE (ALLA DATA DI CHIUSURA DELL’ESERCIZIO) Tipologia contrattuale 2019/20 2018/19 2017/18 A tempo indeterminato 162 149 147 Di cui part time 24 19 18 A tempo determinato 5 12 11 Di cui part time 1 3 Totale 167 161 158 Di cui part time 24 20 21 TURN OVER NEL CORSO DELL’ESERCIZIO Tempo indeterminato Tempo determinato N. dipendenti assunti 22 1 N. dipendenti usciti 9 8 Motivi di uscita 3 dimissioni 5 pensionamenti 1 licenziamento 7 per conclusione del periodo contrattuale, di cui 5 assunti a TI 1 per dimissioni CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 25 28/09/22 08:51 26 Il contratto di lavoro applicato per tutto il personale dipendente è il CCNL della Formazione Professionale (periodo 01/01/2011-31/12/2013, scaduto e in attesa di rinnovo), che viene integrato dal Contratto Regionale della Formazione Professionale della Lombardia, sottoscritto nel 2009 tra le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil, Snals e l’organizzazione datoriale AEF, a cui la Fondazione è associata; inoltre, nel mese di gennaio 2019 è stato sottoscritto tra l’Ente e le rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl e Uil un accordo aziendale sul premio di risultato, valido per un triennio. Altro personale retribuito dall’Ente L’Ente si avvale di numerosi professionisti che operano nei diversi settori professionali per lo svolgimento di attività di docenza. Rispetto all’anno precedente si è avuta una forte diminuzione dei lavoratori autonomi (da 62 a 28) in conseguenza della notevole riduzione di iniziative formative extra DDIF causata dalla pandemia. Il personale distaccato da altro ente è costituito da docenti degli istituti scolastici gestiti dalle diverse Case Salesiane che ospitano le Sedi Operative dei Centri di Formazione Professionale della Fondazione. CONSISTENZA PERSONALE RETRIBUITO NON DIPENDENTE (ALLA DATA DI CHIUSURA DELL’ESERCIZIO) Tipologia contrattuale 2019/20 2018/19 2017/18 Collaboratori coordinati e continuativi 23 24 31 Collaboratori occasionali 7 4 6 Lavoratori autonomi 28 62 81 Distaccato da altro ente 8 10 9 Totale 66 100 127 Volontari Nel corso dell’anno hanno collaborato a titolo volontario 7 persone (tutte di genere maschile). Tutti sono stati impegnati nell’attività formativa (4 in attività di docenza, 2 di assistenza di laboratorio e 1 di sostegno di studenti con disabilità). Persone in tirocinio Due studentesse hanno svolto il tirocinio presso la Fondazione nel corso dell’anno formativo per un totale di 40 ore. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 26 28/09/22 08:51 27 Composizione e funzioni del personale retribuito La composizione del personale retribuito per funzione e genere è rappresentata nella seguente tabella. Emerge in particolare che il 78,5% del personale svolge la funzione di formatore; inoltre, che si ha una netta prevalenza della componente maschile, pari al 70,8% del totale. PERSONALE RETRIBUITO PER FUNZIONE PREVALENTE E GENERE Funzione Personale dipendente Altro personale retribuito Totale Maschi Femmine Direttore 5 - 5 5 - Responsabile dei processi 3 - 3 2 1 Formatore 115 66 181 140 41 Coordinatore 12 - 12 8 4 Progettista 1 - 1 1 - Tutor 4 - 4 3 1 Operatore mercato del lavoro 6 - 6 2 4 Amministrazione e segreteria 19 - 19 2 17 Ausiliario 2 - 2 2 - Totale 167 66 233 165 68 Per una corretta lettura della tabella seguente si segnala che alcune persone svolgono più funzioni e che quella indicata in tabella risulta la prevalente. In particolare il direttore generale svolge anche la funzione di direttore della Sede Regionale e di direttore della sede di Treviglio. PERSONALE RETRIBUITO PER FUNZIONE PREVALENTE E SEDE Funzione Regionale Arese Brescia Milano Sesto San Giovanni Treviglio Direttore 1 1 1 1 1 - Responsabile dei processi 1 - - 1 - 1 Formatore 2 73 31 36 27 12 Coordinatore 1 7 1 2 1 - CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 27 28/09/22 08:51 28 Progettista - - - - 1 - Tutor - - - 3 1 - Operatore mercato del lavoro - 2 - 2 1 1 Amministrazione e segreteria 6 4 1 3 4 1 Ausiliario - - - - 2 - Totale 11 87 34 48 38 15 Il 51% del personale ha acquisito la laurea o un titolo superiore, il 45% è diplomato. DISTRIBUZIONE PERSONALE RETRIBUITO PER TITOLO DI STUDIO E TIPOLOGIA CONTRATTUALE Titolo di studio % dipendenti % non dipendenti % totale Laurea o titolo superiore 32,6% 18,5% 51,1% Diploma (quadriennale o quinquennale) 35,2% 9,9% 45,1% Diploma ITS - - - Licenza Media / Qualifica 3,9% - 3,9% Totale (in %) 71,7% 28,3% 100,0% Totale numero persone 167 66 233 La fascia di età più rappresentata è quella centrale, tra i 40 e 50 anni; il 36% del personale si colloca in una fascia inferiore mentre il 34% in una superiore. DISTRIBUZIONE PERSONALE RETRIBUITO PER ETÀ E TIPOLOGIA CONTRATTUALE Fascia di età % dipendenti % non dipendenti % totale Meno di 30 anni 7,3% 3,9% 11,2% Da 30 a 40 anni 17,2% 7,7% 24,9% Da 41 a 50 anni 23,6% 6,4% 30,0% Da 51 a 60 anni 19,7% 7,7% 27,5% Oltre 60 anni 3,9% 2,6% 6,4% Totale (in %) 71,7% 28,3% 100,0% Totale numero persone 167 66 233 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 28 28/09/22 08:51 29 Quasi il 70% del personale ha oltre 10 anni di esperienza professionale, circa il 90% più di 6 anni. DISTRIBUZIONE PERSONALE RETRIBUITO PER ESPERIENZA PROFESSIONALE E TIPOLOGIA CONTRATTUALE Anni di esperienza % dipendenti % non dipendenti % totale Meno di 5 anni 7,7% 2,1% 9,9% Da 6 a 10 anni 13,3% 8,6% 21,9% Oltre 10 anni 50,6% 17,6% 68,2% Totale (in %) 71,7% 28,3% 100,0% Totale numero persone 167 66 233 Se si considera in particolare il personale dipendente, il 43% lavora per la Fondazione da oltre 10 anni; la percentuale sale al 67% considerando un numero minimo di 6 anni. DISTRIBUZIONE PERSONALE DIPENDENTE PER ANZIANITÀ AZIENDALE Anni di assunzione % dipendenti Meno di 3 anni 18,6% Da 3 a 5 anni 14,4% Da 6 a 10 anni 24,0% Oltre 10 anni 43,1% Totale (in %) 100,0% Totale numero persone 167 In conformità alla normativa in vigore, tra il personale dipendente è presente una persona (pari al numero minimo previsto dalla legge) appartenente alle categorie protette (L. 68/99). 4.2 Formazione La formazione del personale è strutturata sui seguenti livelli. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 29 28/09/22 08:51 30 Proposta di aggiornamento del personale elaborata dalla Sede Nazionale CNOS-FAP I corsi hanno normalmente caratteristiche residenziali, coprono le aree professionali e trasversali che compongono i settori e le Aree Professionali coordinate dalla Federazione (Meccanico; Elettrico; Automotive; Grafico multimediale; Turistico/ Alberghiero; Energia; Area linguaggi; Area matematica, scientifico-tecnologica; Area digitale/informatica; Area Orientamento e S.A.L.; Area Coordinamento attività formative e progettuali). Offerta formativa programmata da CNOS-FAP Lombardia e finanziata dalla Sede Nazionale A differenza dei corsi residenziali settoriali indicati nel punto precedente, che aggregano partecipanti di uno specifico settore provenienti da più località e che sono organizzati, generalmente, in stretta connessione con le imprese del settore, questi corsi sono il frutto di una rilevazione attuata dalle Delegazioni regionali e/o dai CFP, coinvolgono formatori di un CFP o di una Delegazione e si connotano per la risposta puntuale alle esigenze di uno specifico territorio. Per l’anno 2019/20 l’attenzione è stata posta in modo significativo sul nuovo Repertorio IeFP-Istruzione e Formazione Professionale, approvato dalla Conferenza Stato – Regioni nella seduta del 1° Agosto 2019, con le relative competenze tecnico professionali e quelle culturali di base, oltre che i nuovi modelli di attestazione intermedia e finale dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale. Alla luce di questa significativa novità, la maggior parte delle azioni progettate per il piano 2020 è stata relativa alla formazione dei formatori su questo tema, fondamentale per la riprogettazione dei percorsi in DDIF. Formazione obbligatoria Finanziata con varie modalità (principalmente con il nostro fondo interprofessionale FONDER), è caratterizzata dal coprire tutti gli interventi formativi obbligatori secondo la legge vigente (Area Sicurezza, Privacy, 231). Formazione su percorsi “identitari” e carismatici In questa categoria rientrano i percorsi formativi relativi alla “mission salesiana” delle attività del CNOS-FAP e possono essere organizzati direttamente dal CNOSFAP Lombardia o anche dall’Ispettoria Salesiana Lombardo-Emiliana, dalla singola casa salesiana ospitante o dalla Sede Nazionale. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 30 28/09/22 08:51 31 DATI COMPLESSIVI ATTIVITÀ FORMATIVA N. iniziative formative 38 Durata totale iniziative formative (in ore) 300 N. partecipazioni personale dipendente 551 N. ore totali partecipazione personale dipendente 2.860 N. ore medie pro capite di formazione 17 ATTIVITÀ FORMATIVA PERSONALE DIPENDENTE PER AMBITO Ambito formativo N. partecipanti N. ore totali partecipazione Tecnici Professionali 27 92 Corsi obbligatori 222 43 Trasversali 86 73 Identitari 12 20 Gestionale-Amministrativa 15 24 Totale 362 252 Un’ulteriore modalità di approfondimento su alcuni temi centrali per l’attività dell’Ente è costituita dal lavoro di tavoli di confronto tra i referenti individuati dalle sedi, con il coordinamento della Direzione regionale. Nel corso dell’a.f. 2019/20 hanno operato i seguenti tavoli: ■■ Progettisti MAFOL. ■■ Servizi al Lavoro. ■■ Europrogettazione. ■■ Studenti con diagnosi funzionale, disturbi specifici dell’apprendimento e bisogni educativi speciali. ■■ Referenti Qualità. ■■ Formazione continua. 4.3 Valorizzazione In tutte le sedi del CNOS-FAP Lombardia viene sistematicamente realizzata, attraverso la somministrazione di un questionario, un’indagine di clima che coinvolge tutto il personale dipendente. I risultati dell’indagine effettuata nel corso dell’a.f. 2019/20 sono rappresentati in tabella. Essi si riferiscono a 85 questionari del personale di tutte le sedi, ad ecce- CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 31 28/09/22 08:51 32 zione di quella di Arese (che, diversamente dalle altre, effettua l’indagine con frequenza biennale). La quota di restituzione del questionario è stata del 100%. RISULTATI INDAGINE DI CLIMA: PUNTEGGIO MEDIO (VOTI POSSIBILI: DA 0 A 10) Domande Ultimo anno Anno precedente Le persone conoscono i loro compiti 7,8 7,6 Mi sono chiari gli obiettivi strategici dell’organizzazione 7,8 7,5 Compiti e responsabilità sono organizzati in modo preciso 7,3 7,1 Si ha fiducia nelle persone 7,8 7,5 Mi piace lavorare qui 8,3 8,5 C’é un atteggiamento generalmente costruttivo e positivo nei superiori 7,8 7,7 Gli impegni individuali sono adeguatamente riconosciuti 7,1 7,2 Viene preso in considerazione ciò che le persone fanno di positivo 7,5 7,4 Sono rese disponibili le risorse necessarie per svolgere bene il mio lavoro 7,5 7,4 I cambiamenti sono ben gestiti 7,3 7,1 Posso crescere professionalmente e apprendere 7,6 7,9 C’è un dialogo leale e costruttivo con la direzione sulle prospettive di sviluppo professionale 8,1 7,7 4.4 Compensi e retribuzioni I componenti del Consiglio Direttivo nel corso dell’anno non hanno percepito alcun corrispettivo né rimborso spese connessi allo svolgimento della loro funzione. Due componenti hanno invece percepito una retribuzione in quanto dipendenti del CNOS-FAP Lombardia. Nello specifico: ●● Componente 1 ha percepito una retribuzione annuale complessiva lorda pari a 25.934 euro, corrispondente a quella stabilita per il livello VII del contratto in vigore (part-time) e nessun rimborso spese; ●● Componente 2 ha percepito una retribuzione annuale complessiva lorda pari a 26.164 euro, corrispondente a quella stabilita per il livello V del contratto in vigore e nessun rimborso spese. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 32 28/09/22 08:51 33 I componenti dell’organo di controllo hanno percepito il seguente compenso (al netto dell’IVA e senza alcun rimborso spese) per lo svolgimento della loro funzione nel 2020: ■■ Presidente: 7.500 euro; ■■ altri due componenti: 4.000 euro. I componenti dell’Organismo di Vigilanza non hanno percepito alcun compenso né rimborso spese in relazione alla ruolo svolto. Due di loro, essendo dipendenti, hanno percepito la relativa retribuzione, pari a: ●● Componente 1: pari a 26.164 euro, corrispondente a quella stabilita per il livello V del contratto in vigore; ●● Componente 2: pari a 59.530 euro, corrispondente a quella stabilita per il livello IX del contratto in vigore. Il Direttore Generale percepisce un compenso pari a pari a 59.530 euro, corrispondente a quella stabilita per il livello IX del contratto in vigore. Il rapporto tra retribuzione annua lorda massima e minima dei lavoratori dipendenti dell’ente nell’esercizio è pari a 3,55, a fronte di un valore massimo di 8 stabilito dal codice del Terzo settore. L’Ente non effettua rimborsi spese ai suoi volontari a fronte di autocertificazione e comunque nel corso dell’esercizio non è stato richiesto e dato alcun rimborso. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 33 28/09/22 08:51 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 34 28/09/22 08:51 35 5. Obiettivi e attività CNOS-FAP Lombardia persegue le proprie finalità statutarie di interesse civico, solidaristico e di utilità sociale (indicate nel par. 2.2) attraverso lo svolgimento di una serie di attività di interesse generale (indicate nel par. 2.3) nell’ambito di quattro aree di intervento, individuate a partire dalla tipologia dei beneficiari diretti delle attività realizzate. Area di intervento Beneficiari diretti delle attività Area Giovani in DDIF Giovani in DDIF iscritti e frequentanti percorsi di qualifica e/o diploma Giovani in dispersione scolastica (NEET, Drop Out) Area Quinto anno, Formazione Superiore e Permanente Giovani extra DDIF iscritti e frequentanti annualità integrative per l’ammissione all’esame di Stato Giovani extra DDIF iscritti e frequentanti percorsi di Formazione Superiore Giovani extra DDIF e adulti iscritti e frequentanti percorsi di Formazione Permanente Area Adulti in difficoltà occupazionale Adulti disoccupati Adulti occupati in cerca di nuova occupazione Area Imprese Giovani extra DDIF iscritti e frequentanti annualità integrative per l’ammissione all’esame di Stato Giovani extra DDIF iscritti e frequentanti percorsi di Formazione Superiore Giovani extra DDIF e adulti iscritti e frequentanti percorsi di Formazione Permanente Non sono da segnalare elementi/fattori che possano compromettere il raggiungimento dei fini istituzionali dell’Ente. 5.1 Area giovani in DDIF Beneficiari diretti delle attività Altri stakeholder fondamentali Giovani in DDIF iscritti e frequentanti percorsi di qualifica e/o diploma Giovani in dispersione scolastica (NEET, Drop Out) Famiglie dei giovani iscritti ai percorsi Imprese Servizi sociali territoriali Enti finanziatori Istituzioni scolastiche Enti Locali CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 35 28/09/22 08:51 36 5.1.1 Quadro generale A chi si rivolge e in cosa consiste l’attività Tutte le sedi operative del CNOS-FAP Lombardia organizzano corsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) che permettono l’assolvimento del Diritto-Dovere di Istruzione e Formazione (DDIF) e dell’obbligo di istruzione e usufruiscono del sistema dotale di finanziamento della Regione Lombardia. I corsi si rivolgono a giovani in uscita dalla scuola secondaria di primo grado e a giovani che provengono da altri percorsi, con esito negativo, di secondo ciclo di istruzione, o che si trovano nella difficile situazione di NEET. Una parte non trascurabile di questi giovani presenta situazioni di fragilità ed è a rischio elevato di dispersione scolastica. Al termine del percorso triennale, l’allievo consegue l’Attestato di Qualifica IeFP (III livello europeo) riconosciuto in Italia e in Europa, valido per l’inserimento nel mondo del lavoro e che permette l’accesso al quarto anno di IeFP con il quale si consegue il Diploma professionale di Tecnico (IV livello europeo). Il Diploma consente l’accesso ai percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) e l’accesso al percorso annuale (quinto anno) grazie al quale è possibile sostenere l’esame di Stato valido anche per l’ammissione all’Università e per i passaggi agli Istituti Tecnici Superiori (ITS). La Formazione Professionale salesiana rende attuale il metodo educativo di don Bosco, il cosiddetto Sistema Preventivo, che pone al centro della propria azione la cura del singolo ragazzo, la vicinanza, la presenza e l’accompagnamento formativo nelle diverse fasi del suo cammino di crescita. I formatori di CNOS-FAP Lombardia agiscono in modo da fornire ai giovani conoscenze, competenze professionali e capacità, che renderanno più forte e più profonda la loro cultura, più “spendibile” sul mercato del lavoro la loro qualifica e più solida la loro maturità personale. L’approccio per competenze è una questione centrale che mira a superare il dualismo tra un curriculum culturale tendenzialmente inerte e un curriculum tecnico professionale eccessivamente orientato alla dimensione pratico-operativa, così da realizzare un approccio unitario in cui teoria e pratica siano integrate, in grado inoltre di mettere a fuoco maggiormente il principio della centralità dell’allievo di cui si prendono a carico le modalità di apprendimento e il protagonismo nell’esperienza formativa. Per questo si sono introdotte modalità di apprendimento centrate su compiti reali, coinvolgendo gli allievi nelle pratiche di valutazione e rendendo espliciti i criteri e i parametri di riscontro, così da creare una reale comunità di apprendimento che possiede i termini del compito e procede a una piena corresponsabilità educativa. In questa Formazione per Competenze acquisiscono centralità i “laboratori professionali”, per i quali CNOS-FAP investe sia in termini di strumentazione e macchinari che in formazione dei formatori tecnici di settore. La didattica progettata attraverso il paradigma delle competenze si sviluppa attraverso due elementi fondamentali: CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 36 28/09/22 08:51 37 ■■ l’Unità Didattica (UD), un insieme di attività formative sviluppate tutte all’interno della stessa disciplina e finalizzate all’acquisizione di conoscenze e allo sviluppo di abilità relative a una o più competenze specifiche della disciplina stessa; ■■ l’Unità Formativa (UF), che ha le stesse caratteristiche dell’UD ma si sviluppa in forma multidisciplinare, cioè per il raggiungimento delle competenze obiettivo, avvalendosi del contributo di più discipline. Con il termine attività formative si raggruppano una molteplicità di situazioni di apprendimento di diversa natura quali: lezioni frontali, attività di ricerca individuale o di gruppo, gruppi di studio e di approfondimento, attività di laboratorio, ecc. Sia nelle UD che nelle UF i contenuti appresi vengono messi a servizio di attività pratiche, sviluppando o ampliando abilità nel tentativo di acquisire parti di competenza sviluppate attraverso la soluzione di problemi reali complessi e la realizzazione di progetti non banali inerenti la vita quotidiana o il proprio settore professionale. Solitamente le UF sono caratterizzate dalla realizzazione finale di prove articolate (“capolavori”) che permettono la certificazione delle parti di competenze raggiunte dall’allievo. Da ormai quasi dieci anni si è scelto inoltre di puntare, in quasi tutti i corsi di tutte le sedi, sulla Didattica “digitale” attraverso l’utilizzo dei tablet e finalizzando il tutto alla crescita della didattica cooperativa. I dati complessivi Nell’anno formativo 2019/20 si sono consolidati i risultati dell’anno precedente, con un leggero aumento degli studenti e una lieve diminuzione del numero di classi e, corrispondentemente, del numero di ore curriculari. DATI DI INSIEME ATTIVITÀ FORMATIVA DI SECONDO CICLO NELL’ULTIMO BIENNIO Sede Ultimo anno Penultimo anno N. classi N. ore curriculari totali N. studenti (a fine anno) N. classi N. ore curriculari totali N. studenti (a fine anno) Arese 36 35.640 766 36 35.640 761 Brescia 8 7.920 223 8 7.920 222 Treviglio 4 3.960 104 4 3.960 96 Milano 12 11.880 316 12 11.880 299 Sesto S.G. 20 19.800 505 22 21.780 503 Totale 80 79.200 1.914 82 81.180 1.881 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 37 28/09/22 08:51 38 Gli obiettivi L’avvento improvviso dell’emergenza Covid-19 ha scompaginato tutto lo svolgimento delle attività da inizio marzo in poi, costringendo le sedi a una ridefinizione delle modalità didattiche, dei calendari, dei piani formativi, degli obiettivi da raggiungere, portando all’introduzione della Formazione a Distanza in tutte le tipologie di corsi e cambiando drasticamente la vita e i ritmi dei centri CNOS- FAP. GLI OBIETTIVI PROGRAMMATI E IL LORO LIVELLO DI RAGGIUNGIMENTO Obiettivo di gestione Livello di raggiungimento – Eventuali fattori rilevanti Ampliamento dell’offerta derivanti dagli sviluppi del sistema Duale. Parzialmente raggiunto. Nel 19/20 non si sono aggiunti percorsi in più, ad eccezione dei quinti anni in apprendistato a Brescia e Milano. Per il 20/21 si è previsto di far partire un secondo primo anno nel settore logistico di Treviglio e un percorso personalizzato duale per il recupero della dispersione grave, sempre presso Treviglio. Studio e pianificazione della didattica, con formazione dei formatori, sui nuovi profili triennali e del 4° anno in connessione con la revisione del repertorio nazionale. Parzialmente raggiunto, il processo è stato avviato e continuerà nell’anno 2020/21. Rafforzare ulteriormente le competenze specialistiche degli operatori coinvolti in materia di studenti con disabilità, DSA e altri BES. Parzialmente raggiunto, il processo verrà continuato nell’a.f. 2020/21. In previsione del 20/21 sono state messe in atto tutte le strategie necessarie per valorizzare le esperienze avute nel 19/20, ma il rischio che l’emergenza “corra” di più della nostra capacità di adattamento è quotidiano e verrà monitorato costantemente, per evitare di dover sempre rincorrere le necessità e con l’obiettivo di prevenire e cogliere le opportunità. In tema di nuove opportunità, merita sicuramente una sottolineatura il tema della Formazione a Distanza, che dovrà essere approfondita e valorizzata, sia nella sua dimensione “sincrona” che in quella “asincrona”, per esplorare tutte le possibili potenzialità messe a disposizione dalle tecnologie, sempre da “leggere” ed utilizzare a servizio della dimensione educativa. A livello di progettazione europea si valuteranno le opportunità legate al nuovo settennio di programmazione Erasmus 21/27, con l’obiettivo di consolidare e stabilizzare le opportunità di mobilità sia per i giovani che per lo staff dei formatori: CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 38 28/09/22 08:51 39 la partecipazione a bandi europei sarà orientata a dar continuità ad un’esperienza umana, formativa, professionale e didattica che si è dimostrata molto utile per chi vi ha preso parte in questi anni. Si conferma che le asticelle di complessità delle approvazioni dei bandi si sono progressivamente alzate e quindi sarà importante “investire” nelle risorse umane coinvolte nella progettazione e potenziare le positive dinamiche di rete tra Enti del territorio, già attivate in questi anni. Nello specifico, negli ultimi mesi dell’a.f. 2019/20, si è messa in piedi una rete di enti e scuole per la presentazione delle candidature per l’Accreditamento VET (per la FP) e Scuola, in base alle caratteristiche dei bandi relativi. 5.1.2 L’offerta formativa Nel corso dell’a.f. 2019/20 sono stati attivi 18 percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (ognuno della durata di 990 ore), 9 (con 61 sezioni) di qualifica triennale e 9 (con 19 sezioni) annuali per il conseguimento del diploma tecnico-professionale. Rispetto all’anno precedente non ci sono state modifiche dell’offerta formativa, che maggiori numeri nei settori industriali. FIGURE PROFESSIONALI FORMATE PER SEDE ULTIMO ANNO FORMATIVO CONCLUSO Figura professionale Sedi N. sezioni qualifica (triennali) N. sezioni diploma (4° anno) N. studenti (a fine corso) SETTORE AGRICOLO Operatore Agricolo - Coltivazioni arboree, erbacee ed ortofloricole (PPD personalizzato per disabili) Arese 4 - 48 SETTORE AUTOMOTIVE Operatore alla riparazione dei veicoli a motore Arese-Brescia- Sesto 9 - 248 Tecnico riparatore dei veicoli a motore - Riparazione parti e sistemi meccanici ed Arese-Brescia- Sesto - 3 62 48 79 100 104 184 234 310 407 421 Agricolo Legno-mobili Termoidraulico Logistico Ristorazione Grafico Automotive Meccanico industriale Elettrico Numero studenti per settore CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 39 28/09/22 08:51 40 FIGURE PROFESSIONALI FORMATE PER SEDE ULTIMO ANNO FORMATIVO CONCLUSO Figura professionale Sedi N. sezioni qualifica (triennali) N. sezioni diploma (4° anno) N. studenti (a fine corso) SETTORE AGRICOLO Operatore Agricolo - Coltivazioni arboree, erbacee ed ortofloricole (PPD personalizzato per disabili) Arese 4 - 48 SETTORE AUTOMOTIVE Operatore alla riparazione dei veicoli a motore Arese- Brescia- Sesto 9 - 248 Tecnico riparatore dei veicoli a motore - Riparazione parti e sistemi meccanici ed elettromeccanici del veicolo Arese- Brescia- Sesto - 3 62 SETTORE LOGISTICO Operatore dei sistemi e dei servizi logistici Treviglio 3 - 83 Tecnico servizi d’impresa - curvatura logistica Treviglio - 1 21 SETTORE LEGNO-MOBILI Operatore del Legno Arese 3 - 68 Tecnico del Legno Arese - 1 11 SETTORE RISTORAZIONE Operatore della Ristorazione - preparazione pasti Arese 6 - 148 Tecnico di Cucina Arese - 2 36 SETTORE TERMOIDRAULICO Operatore Termoidraulico Sesto 3 - 79 Tecnico di impianti termici Sesto - 1 21 SETTORE ELETTRICO Operatore Elettrico Arese- Brescia- Sesto- Milano 13 - 343 Tecnico Elettrico Arese- Brescia- Sesto - 4 78 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 40 28/09/22 08:51 41 Tecnico per l’automazione industriale Milano - 1 27 SETTORE GRAFICO Operatore Grafico - Multimedia - Curvatura Stampa e Allestimento Arese- Milano 7 - 175 Tecnico Grafico Arese- Milano - 3 59 SETTORE MECCANICO INDUSTRIALE Operatore Meccanico Arese- Milano- Sesto 13 - 338 Tecnico per la conduzione e manutenzione di impianti automatizzati Arese- Milano- Sesto - 3 69 Totale 61 19 1.914 5.1.3 Gli studenti Nel corso dell’anno formativo alcuni studenti si sono ritirati e altri sono passati dal corso ordinamentale al percorso di apprendistato di primo livello (art. 43 D.Lgs. 81/2015) che consente di conseguire un titolo di studio superiore (qualifica o diploma professionale) attraverso un percorso parallelo a quello scolastico; grazie ai posti che si sono resi disponibili sono stati accolti studenti provenienti per lo più da istituti scolastici o altri enti di formazione professionale. CONSISTENZA E DINAMICA STUDENTI PER SEDE Dinamica Totale Arese Brescia Milano Sesto S.G. Treviglio N. iscritti a inizio corso (al 15/10) 1.928 783 220 315 509 101 N. entrati durante l’anno (dal 15/10) 20 10 4 1 - 5 N. ritirati durante l’anno 34 27 1 - 4 2 N. a fine corso 1.914 766 223 316 505 104 Di cui usciti dal corso per realizzare percorsi di apprendistato art. 43 28 2 - 22 - 4 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 41 28/09/22 08:51 42 Una parte degli studenti proviene (come si è detto, anche in corso d’anno) da altre scuole a seguito di abbandoni o bocciature (cosiddetti “drop-out”). Nel corso dell’ultimo anno sono stati 68. STUDENTI DROP-OUT Anno di ingresso Numero % su totale Nel primo anno 31 1,6% In anni successivi 37 1,9% Totale 68 3,5% Di seguito si forniscono i dati sulla composizione del gruppo di tutti gli studenti che hanno concluso il percorso formativo annuale. STUDENTI PER GENERE STUDENTI PER CITTADINANZA Genere Numero % su totale Cittadinanza Numero % su totale Maschi 1.791 93,6% Italia 1.799 94,0% Femmine 123 6,4% Altri Paesi UE 27 1,4% Totale 1.914 100,0% Paesi extra UE 88 4,6% Totale 1.914 100,0% Gli studenti con Bisogni Educativi Speciali (BES) costituiscono il 46,4% del totale e sono in costante aumento; il gruppo più consistente è quello con disturbi specifici di apprendimento. STUDENTI CON DISABILITÀ CERTIFICATA STUDENTI DSA E ALTRI BES Tipologia percorsi Numero % su totale Tipologia Numero % su totale PPD personalizzato per disabili 48 2,5% Con DSA diagnosticata 558 29,2% Altri corsi 193 10,1% Altri BES non certificati 87 4,6% Totale 241 12,6% Totale 645 33,8% CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 42 28/09/22 08:51 43 5.1.4 Alcuni approfondimenti I percorsi di apprendistato (art. 43) I percorsi di Qualifica e Diploma in Articolo 43 sono iniziati nel 2015/16, con un numero ridotto di giovani in apprendistato. Negli anni successivi il numero è aumentato fino ad attestarsi da un paio d’anni intorno ai 120 allievi, divisi secondo gli indirizzi di studio di seguito specificati. Riteniamo che questo livello sia quello di riferimento per le nostre tipologie di attività. Si sottolinea che gli apprendisti sono parte integrante dei Piani dell’Offerta Formativa delle Sedi e sono pienamente coinvolti nelle attività educative e formative delle Sedi con una programmazione di un corposo monte ore di attività formativa esterna all’azienda (variabile da 352 a 560 ore a seconda dell’annualità e della sede). Nel 2019/20 si è sperimentato l’apprendistato art. 43 anche nel quinto anno integrativo per la preparazione degli esami di Stato (sedi di Brescia e Milano), come rendicontato di seguito nell’Area Quinto anno e Formazione superiore. PERCORSI DI APPRENDISTATO PER SETTORE E PER QUALIFICA/ DIPLOMA PROFESSIONALE 3°anno 4° anno Totale Meccanico 19 40 59 Elettrico 9 12 21 Automotive - 10 10 Ristorazione 3 1 4 Grafico 2 8 10 Legno - 2 2 Agricolo 1 - 1 Termoidraulico - 6 6 Logistica - 4 4 Totale 34 83 117 I tirocini curriculari Da ormai 20 anni i tirocini curricolari sono parte integrante dell’offerta formativa della Formazione Professionale. Nel caso della FP salesiana si pone particolare cura nel percorso di accompagnamento e inserimento dell’allievo in tirocinio, avendo attenzione nella scelta delle aziende e mantenendo uno stretto collegamento con le imprese ospitanti, attraverso il ruolo svolto dai referenti di tirocinio, referenti di settore e tutor che, a seconda delle sedi, sono le figure impegnate nell’attività di progettazione e gestione dei tirocini. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 43 28/09/22 08:51 44 TIROCINI CURRICULARI – NUMERO DI ORE PROGRAMMATE DI TIROCINIO Classe Arese Brescia Treviglio Milano Sesto S. G. Prima - - - - - Seconda 200 232 280 270 200 Terza 400 416 320 304 400 Quarta 400 432 495 408 480 Nel corso dell’a.f. 2019/20 è stato possibile realizzare solo una parte delle ore programmate a causa delle misure per l’emergenza Covid-19. I corsi per studenti con disabilità certificata La sede che offre il servizio formativo del corso Personalizzato Disabili è Arese. Il progetto si pone l’obiettivo di tradurre anche per questo ambito il Progetto Educativo Salesiano, con un’attenzione particolare al singolo giovane in difficoltà. Il settore professionale scelto è quello dell’Operatore Agricolo, in particolare il settore del florovivaismo. Al percorso triennale è stata data continuità anche su un quarto anno integrativo. Si sottolinea in particolare l’apertura, anche per questo ambito, dell’esperienza formativa in Apprendistato art. 43 per un allievo. PERCORSI PERSONALIZZATI NELL’A.F. CONCLUSO Figura professionale N. percorsi N. studenti Operatore Agricolo - Coltivazioni arboree, erbacee ed ortofloricole 4 48 I percorsi personalizzati In quest’area si evidenzia l’attività fatta per “personalizzare” i servizi e la formazione degli allievi, sia attraverso la progettazione e la realizzazione dei PEI per gli allievi aventi diritto, sia attraverso l’attivazione di percorsi specifici per gli allievi che segnalano, durante l’anno, particolari bisogni che richiedono interventi puntuali, tra i quali l’attivazione di stage prolungati anche in settori diversi da quelli di indirizzo, per favorire la motivazione, il riorientamento o l’inserimento in aziende che possano offrire un ambiente stimolante per il giovane. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 44 28/09/22 08:51 45 PERSONALIZZAZIONE DEI PERCORSI N. studenti con percorso personalizzato % su totale studenti 251 13,1% Tra i progetti attivati, si segnala in particolare il progetto Fenice presso la sede di Arese, che ha coinvolto 10 allievi. Nell’ottica di garantire la possibilità agli allievi del CFP di raggiungere l’obiettivo della qualifica e per un serio contrasto della dispersione scolastica in aumento, il progetto Fenice si pone l’obiettivo di valorizzare le specificità attitudinali degli allievi più portati alla manualità, meno portati allo studio e in difficoltà nel contesto normativo dell’aula. Sfruttando la flessibilità che la normativa regionale permette, il progetto consiste, nella maggior parte dei casi, nel far frequentare agli allievi, nel loro terzo anno, un tirocinio prolungato in un’azienda del loro settore per quattro giorni a settimana e nel prevedere un giorno alla settimana di lezioni per garantire loro la preparazione alle materie teoriche che saranno oggetto di verifica scritta durante l’esame di qualifica e per affiancarli nella stesura della tesina e/o del Project Wok che devono esporre durante l’esame orale. Grazie a questo progetto in questi anni un numero elevato di allievi ha potuto raggiungere il titolo in una modalità a loro più congeniale, garantendo loro una maggior serenità e un aumento del loro senso di autoefficacia. I servizi di orientamento e al lavoro I servizi orientativi sono caratterizzati da tre specifiche attività: ●● orientamento per gli allievi in ingresso, realizzate con OpenDay (12 nel corso dell’a.f. 2019/20) e Workshop tesi a far sperimentare ai giovani i settori professionali caratterizzanti i percorsi formativi nelle diverse sedi; ●● orientamento in itinere: attraverso il lavoro delle figure educative di riferimento (Consiglieri, Catechisti, Tutor) si aiutano gli allievi a rafforzare la motivazione sulle scelte formative effettuate o, eventualmente, a riorientarsi su settori diversi, laddove si denotano particolari difficoltà attitudinali e/o motivazionali nelle frequenza di determinati percorsi; ●● orientamento in uscita: nel periodo conclusivo dei percorsi, con la collaborazione degli operatori degli sportelli dei Servizi al Lavoro, si attivano percorsi orientativi per guidare gli allievi nell’inserimento nel mondo del lavoro o nelle scelte di proseguimento in ulteriori percorsi formativi successivi alla qualifica e/o al diploma professionale (quinto anno, IFTS, percorsi di specializzazione). CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 45 28/09/22 08:51 46 I servizi al lavoro per studenti che hanno concluso il corso Per gli studenti che concludono i percorsi formativi presso le nostre sedi viene messo a disposizione un servizio di accompagnamento all’inserimento in azienda attraverso le diverse opzioni contrattuali possibili e nell’ambito delle azioni legate alle Politiche Attive del Lavoro (Garanzia Giovani, ecc.) SERVIZI AL LAVORO PER STUDENTI N. studenti che hanno usufruito del servizio 200 N. inserimenti lavorativi e tirocini attivati 35 L’utilizzo dei laboratori Nell’ambito del Piano dell’Offerta Formativa dei Centri di Istruzione e Formazione Professionale salesiani, la didattica laboratoriale è fondamentale. In fase di programmazione delle attività si dà ampio spazio, nel rispetto delle normative regionali, alle ore tecnico-professionali e i laboratori delle nostre sedi sono mantenuti costantemente aggiornati, sia attraverso investimenti del CNOS-FAP sia grazie al contributo delle opere salesiane ospitanti le nostre sedi. Nell’aggiornamento delle attrezzature sono spesso coinvolte anche aziende partner, che contribuiscono con forniture a titolo gratuito, in forma di donazione o con listini ribassati, in virtù di una forte collaborazione sviluppatasi negli anni e di una partnership educativa che si basa sulla condivisione dei valori di fondo della nostra missione educativa. Gli interventi strutturali più importanti si realizzano normalmente nel periodo estivo, a cavallo di due anni formativi. Nell’a.f. 2019/20, in particolare, la sede di Sesto San Giovanni ha potuto avere a disposizione i nuovi laboratori di quadristica ed impiantistica elettrica. L’avvento della pandemia da Covid-19, con il conseguente lockdown, ha penalizzato per alcuni mesi la didattica laboratoriale: i formatori delle aree tecnico-professionali sono comunque riusciti a portare avanti la didattica “laboratoriale”, adattandola, per quanto possibile alla modalità in FAD. Le esperienze all’estero A livello di esperienze internazionali, oltre al proseguimento del progetto Erasmus Plus FABEER (capofila IAL - settore ristorazione), CNOS-FAP Lombardia ha avuto l’approvazione del progetto “IMech 4.0: Inclusive MECHatronic and thermoelectric VET provision on industry 4.0”, avviato il 1° novembre 2019, per il quale sono state realizzate le prime mobilità a partire da gennaio 2020, interrotte con leggero anticipo a causa dell’emergenza Covid-19. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 46 28/09/22 08:51 47 ESPERIENZE ALL’ESTERO Programma / progetto N. studenti CNOS partecipanti N. studenti di altri enti Progetto con capofila CNOS iMech 4.0: Inclusive MECHatronic and thermoelectric VET provision on industry 4.0 8 6 Progetto a cui CNOS partecipa Erasmus Plus FABEER - 24 Alternativo pro 2018 (Carta mobilità con Uniser) 3 - Totale 11 30 I RISULTATI DEI QUESTIONARI DEGLI STUDENTI IMECH 4.0 Il 100% valuta l’esperienza in azienda in linea con il profilo. Oltre il 70% ritiene di essere migliorato in queste 3 aree: ●● competenze lavorative, ●● motivazione per esperienze di apprendimento all’estero, ●● lingua straniera. Il 67% ritiene che l’esperienza di tirocinio all’estero sia stata utile per capire che lavoro fare nella vita o come proseguire gli studi. Il 100%: - rifarebbe l’esperienza, - è soddisfatto del supporto formativo, - è soddisfatto dell’accompagnamento pre partenza. Il team di europrogettazione della Sede Regionale ha collaborato anche per la realizzazione di altri progetti Erasmus (che daranno luogo a mobilità degli allievi in anni successivi): ●● RAI.NBOW - Raise Against Intolerance. New Bridges On the Web, in collaborazione con Patronato San Vincenzo (capofila) e con la Sede Nazionale CNOS-FAP, per lo sviluppo delle competenze di cittadinanza e orientato ad allievi e formatori; ●● TRAPP (TRaining for APPrentices): in collaborazione con UNISER, per lo scambio tra apprendisti di diversi paesi europei (Italia, Francia, Germania, Finlandia). Sono stati inoltre presentati nella call 2020 i seguenti progetti: ●● ATHOS “Acquiring TecHnical cOmpetencies and Skills” (mobilità Erasmus per allievi dell’IeFP e degli IFTS, capofila CNOS), approvato; ●● My Skills 4.0 (mobilità Erasmus per formatori di area meccanica-automazione- meccatronica) (capofila ECOLE), approvato; CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 47 28/09/22 08:51 48 ●● iMECH+ (destinato alla formazione formatori del settore meccanica automazione), non approvato; ●● Share Research and Development for the Future VET - SHAR&D VET (capofila Patronato San Vincenzo, progetto presentato in ambito “COVE”, come candidatura europea per Centri di Eccellenza per la Formazione Professionale Europea), non approvato; ●● CHANCE (capofila IAL Lombardia, mobilità settore ristorazione), non approvato. Lo sportello psicologico Lo Sportello Psicologico è un servizio offerto in modo coordinato tra le singole sedi CNOS-FAP e la casa salesiana ospitante. Nell’a.f. 2019/20, ad eccezione della sede di Milano, tutte le sedi hanno incluso tale possibilità nella propria offerta. Ad Arese il servizio, offerto gratuitamente e indirizzato a studenti e formatori, è attivato in collaborazione con il Centro Psicopedagogico e di orientamento scolastico e professionale COSPES. Si può accedere al servizio chiedendo al catechista e per massimo 4 colloqui; non si tratta di una terapia o di un percorso diagnostico, ma di una consulenza, limitata quindi nel tempo. Se lo psicologo lo ritiene opportuno, provvede a consigliare uno specialista o un centro da contattare per poter proseguire il percorso. A Brescia lo sportello è configurato nell’area percorsi personalizzati del CFP. Uno psicologo, dipendente CNOS, fornisce un supporto soprattutto alle famiglie degli allievi con disabilità e a quelli con BES, con colloqui specifici con allievi, famiglie e, quando serve, con gli specialisti di riferimento. A Sesto è attivo il progetto “AscoltADO”, che prevede il counseling (intervento di aiuto rivolto a persone che vivono una momentanea condizione di malessere o disagio) con un intervento preventivo volto a migliorare la qualità della vita del soggetto grazie alla individuazione, e messa in pratica, di nuove e più efficaci modalità di comportamento e di interazione nella sfera personale e all’interno del proprio contesto. I destinatari del progetto sono gli studenti del primo anno (adolescenti di 14-15 anni). A Treviglio l’accesso al servizio viene gestito da catechista ed educatore. Se dal Collegio Formatori o attraverso colloqui informali con gli allievi emergono problematiche che portano a ritenere necessario l’inizio di un percorso, si procede a richiedere il consenso alla famiglia e se ne parla con l’allievo. Le prime tre sedute con lo psicologo, individuato dalla casa salesiana, sono a titolo gratuito. SPORTELLO PSICOLOGICO: UTILIZZO DEL SERVIZIO NELL’A.F. 2019/20 Totale Arese Sesto Brescia Treviglio Milano N. studenti 63 12 40 - 11 - N. famiglie 10 0 2 7 1 - CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 48 28/09/22 08:51 49 5.1.5 I risultati Gli esiti scolastici del percorso ordinamentale Il periodo di emergenza pandemica ha portato, date le norme nazionali e regionali promulgate in materia, all’aumento delle promozioni e delle ammissioni agli esami. Il 97,0% degli studenti del corso ordinamentale sono stati promossi (percentuale che sale al 98,7% se non si considerano gli studenti ritirati in corso d’anno). ESITI SCOLASTICI PERCORSI TRIENNALI E DI QUARTO ANNO (ORDINAMENTALE) Esito Ultimo anno Penultimo anno N. % N. % Promossi 1.887 97,2% 1.754 91,3% Bocciati 24 1,2% 127 6,6% Ritirati in corso d’anno 34 1,6% 41 2,1% Totale 1.945 100,0% 1.922 100,0% Dei 23 studenti bocciati, è stato possibile rilevare che il 37,5%, dopo 6 mesi dalla conclusione dell’anno formativo, sta continuando il percorso scolastico o lavora. STUDENTI BOCCIATI: SITUAZIONE RILEVATA A 6 MESI DALLA FINE DELL’A.F. (ORDINAMENTALE) Ultimo anno Penultimo anno Situazione N. % N. % Reiscritti presso lo stesso CFP 4 16,7% 33 26,0% Iscritti in altra scuola 3 12,5% 7 5,5% Lavorano 2 8,3% 1 0,8% Altro / non rilevabile 15 62,5% 86 67,7% Totale 24 100,0% 127 100,0% Per quanto riguarda i 39 studenti che si sono ritirati in corso d’anno, i motivi rilevati del ritiro sono rappresentati in tabella: CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 49 28/09/22 08:51 50 STUDENTI RITIRATI IN CORSO D’ANNO: MOTIVI CHE HANNO DETERMINATO IL RITIRO (ORDINAMENTALE) Ultimo anno Penultimo anno Motivo del ritiro N. % N. % Trasferimento famiglia / motivi di salute 2 5,9% - - Riorientamento al lavoro 2 5,9% - - Riorientamento in altra scuola 9 26,5% 6 14,6% Altro motivo non conosciuto 21 61,8% 35 85,4% Totale 34 100,0% 41 100,0% Gli esiti scolastici del percorso in apprendistato art. 43 Nell’anno formativo 2019/20 tutti gli studenti in apprendistato sono stati promossi, senza alcun ritiro nel corso dell’anno. ESITI SCOLASTICI PERCORSI TRIENNALI E DI QUARTO ANNO (STUDENTI IN APPRENDISTATO) Ultimo anno Penultimo anno Motivo del ritiro N. % N. % Promossi 117 97,5% 104 88,9% Bocciati - - 3 2,6% Rientrati nel corso ordinamentale 1 0,8% 10 8,5% Ritirati 2 1,7% 10 8,5% Totale 120 100,0% 117 100,0% La soddisfazione rilevata Ogni anno a tutti gli studenti viene somministrato un questionario per rilevare la loro soddisfazione. Di seguito i risultati, distinti tra studenti dei corsi ordinamentali e in apprendistato. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 50 28/09/22 08:51 51 RISULTATI INDAGINE SODDISFAZIONE STUDENTI (ORDINAMENTALE) – VOTO DA 0 A 10 Aspetto Voto medio ultimo anno Formazione di base 7,7 Formazione tecnica 7,2 Attenzione all’allievo 8,0 Esperienza in azienda 6,9 RISULTATI INDAGINE SODDISFAZIONE (STUDENTI IN APPRENDISTATO) Aspetto % giudizi positivi ultimo anno Esperienza in azienda 100% Anche alle famiglie degli studenti viene sottoposto un questionario, i cui risultati sono i seguenti: RISULTATI QUESTIONARI FAMIGLIE (ORDINAMENTALE, DUALE E APPRENDISTATO) – VOTO DA 0 A 10 Aspetto Voto medio Collaborazione con Centro 8,8 Disponibilità dei formatori 9,0 Professionalità formatori 9,0 Stile educativo e formativo 8,2 Soddisfazione dello studente 8,6 Gli esiti occupazionali A distanza di 6 mesi dalla conclusione del percorso formativo viene effettuata un’indagine, attraverso interviste telefoniche, per verificare la condizione occupazionale degli studenti dell’ultimo anno del triennio e del quarto anno, compresi quelli che hanno effettuato il percorso di apprendistato art. 43. I risultati complessivi dell’indagine sugli studenti dell’a.f. 2019/20 sono i seguenti: CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 51 28/09/22 08:51 52 ESITI OCCUPAZIONALI COMPLESSIVI A 6 MESI (ORDINAMENTALE + APPRENDISTI) Occupati Iscritti ad altri percorsi formativi Tirocinio extra curricolare Disoccupati Non rispondono Num. totale Terzo Anno 6,9% 71,5% 0,4% 5,3% 16,0% 494 Quarto Anno 24,5% 40,9% 1,6% 12,8% 20,3% 384 Totale 14,6% 58,1% 0,9% 8,5% 17,9% 878 I risultati differenziati per figura professionale sono molto variabili, segno di una diversificazione delle ricadute lavorative attuali dei diversi settori professionali, ma anche di opportunità e scelte diverse sui possibili proseguimenti agli studi, legati alla presenza o meno di filiere professionali complete nei diversi settori. Questi dati sono soggetti ad un attento monitoraggio per valutare e pianificare scelte strategiche per l’impostazione delle attività del CNOS-FAP Lombardia. Figure professionali formate % occupati % iscritti ad altri percorsi formativi % tirocinio extra curricolare % disoccupati % non rispondono Num. totale SETTORE AGRICOLO Operatore Agricolo - Coltivazioni arboree, erbacee ed ortofloricole (PPD personalizzato per disabili) 9,1% 50,0% - 36,4% 4,5% 22 SETTORE AUTOMOTIVE Operatore alla riparazione dei veicoli a motore 3,7% 82,9% - 11,0% 2,4% 82 Tecnico riparatore dei veicoli a motore - Riparazione parti e sistemi meccanici ed elettromeccanici del veicolo 35,5% 33,9% - 14,5% 16,1% 62 SETTORE LOGISTICO Operatore dei sistemi e dei servizi logistici 19,2% 61,5% 3,8% - 15,4% 26 Tecnico servizi d’impresa - curvatura logistica 28,6% 38,1% 9,5% 19,0% 4,8% 21 SETTORE LEGNO-MOBILI Operatore del Legno 4,8% 42,9% - - 52,4% 21 Tecnico del Legno 27,3% 18,2% 18,2% - 36,4% 11 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 52 28/09/22 08:51 53 SETTORE RISTORAZIONE Operatore della Ristorazione - preparazione pasti - 79,6% - - 20,4% 49 Tecnico di Cucina 25,0% 41,7% - 2,8% 30,6% 36 SETTORE TERMOIDRAULICO Operatore Termoidraulico 12,5% 75,0% - 12,5% - 24 Tecnico di impianti termici 23,8% 9,5% - 4,8% 61,9% 21 SETTORE ELETTRICO Operatore Elettrico 6,5% 78,9% - 3,3% 11,4% 123 Tecnico Elettrico 19,2% 30,8% 1,3% 17,9% 30,8% 78 Tecnico per l’automazione industriale 29,6% 44,4% 3,7% - 22,2% 27 SETTORE GRAFICO Operatore Grafico - Multimedia - Curvatura Stampa e Allestimento 4,1% 77,6% - - 18,4% 49 Tecnico Grafico 5,1% 67,8% 0,0% 25,4% 1,7% 59 SETTORE MECCANICO INDUSTRIALE Operatore Meccanico 10,2% 58,2% 1,0% 2,0% 3,2% 98 Tecnico per la conduzione e manutenzione di impianti automatizzati 33,3% 47,8% - 7,2% 11,6% 69 Totale 14,6% 58,1% 0,9% 8,5% 17,9% 878 Tra gli occupati, la tipologia contrattuale più diffusa (65,4%) è quella a tempo indeterminato/ apprendistato. In larga maggioranza (89,0%) l’occupazione è coerente con il percorso formativo realizzato. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 53 28/09/22 08:51 54 TIPOLOGIA CONTRATTUALE DEGLI OCCUPATI (ORDINAMENTALE + APPRENDISTI) COERENZA OCCUPAZIONE CON PERCORSO FORMATIVO (ORDINAMENTALE + APPRENDISTI) Numero % su totale occupati Livello di coerenza Numero % su totale occupati Tempo indeterminato - apprendisti 84 65,6% Coerente 114 89,1% Tempo determinato 21 16,4% Parzialmente coerente - - Lavoro autonomo - - Non coerente 14 10,9% Altro 23 18,0% Totale 128 100% Totale 128 100% Se si prende in esame il gruppo di studenti che hanno effettuato il percorso in apprendistato, la quota rilevata di occupati è pari al 39,3%; tra questi, oltre il 70% lavorano presso l’azienda in cui è stato realizzato l’apprendistato. ESITI OCCUPAZIONALI STUDENTI IN APPRENDISTATO Numero % su totale Occupati a 6 mesi 48 39,3% Di cui occupati nell’azienda in cui è stato realizzato l'apprendistato 34 27,9% 5.2 Area quinto anno, formazione superiore e permanente Beneficiari diretti delle attività Altri stakeholder fondamentali Giovani extra DDIF iscritti e frequentanti annualità integrative per l’ammissione all’esame di Stato Giovani extra DDIF iscritti e frequentanti percorsi di Formazione Superiore Giovani extra DDIF e adulti iscritti e frequentanti percorsi di Formazione Permanente Famiglie degli iscritti ai percorsi Imprese Servizi sociali territoriali Enti finanziatori (Regione, ecc.) Istituzioni Scolastiche Enti Locali CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 54 28/09/22 08:51 55 5.2.1 Quadro generale Dopo l’ottenimento, alla conclusione del percorso quadriennale, del diploma professionale, i giovani possono entrare nel mondo del lavoro o continuare il percorso di istruzione e formazione. Le diverse possibilità sono schematizzate nella seguente figura: 41 Beneficiari diretti delle attività Altri stakeholder fondamentali Giovani extra DDIF iscritti e frequentanti annualità integrative per l'ammissione all'esame di stato Giovani extra DDIF iscritti e frequentanti percorsi di Formazione Superiore Giovani extra DDIF e adulti iscritti e frequentanti percorsi di Formazione Permanente Famiglie degli iscritti ai percorsi Imprese Servizi sociali territoriali Enti finanziatori (Regione, ecc.) Istituzioni Scolastiche Enti Locali 5.2.1 Quadro generale Dopo l’ottenimento, alla conclusione del percorso quadriennale, del diploma professionale, i giovani possono entrare nel mondo del lavoro o continuare il percorso di istruzione e formazione. Le diverse possibilità sono schematizzate nella seguente figura: CNOS-FAP Lombardia si è posto l’obiettivo strategico di coprire tutta le filiere formative dei propri settori professionali direttamente o attraverso partnership con altri soggetti. Per quanto riguarda il Quinto anno integrativo per la preparazione dell’esame di Stato, nell’a.f. 2019/20 è stato realizzato a livello sperimentale un percorso in apprendistato nella sedi di Milano e Brescia. Sulla base di tale esperienza l’offerta per l ’a.f. 2 020/21 è s tata a mpliata c on u n c orso d i quinto anno in apprendistato ad Arese e con corso di quinto anno in autofinanziamento a Milano e a Brescia. Per quanto riguarda l’offerta IFTS ( Istruzione e Formazione Tecnica Superiore), nel 2019/20, o ltre a r ealizzare u n c orso p resso l a s ede d i B rescia ( confermato a nche p er l ’anno successivo), si è lavorato per portare nell’anno 2020/21 corsi IFTS anche presso le sedi di Arese, Milano e Treviglio: un percorso in ambito Automazione Industriale – Industria 4.0 ospitato ad Arese con titolarità ITS Technologies Talent Factory, un percorso in ambito Packaging Industriale ospitato a Milano con titolarità ITS Angelo Rizzoli, e le attività laboratoriali di due percorsi in ambito logistico a Treviglio in collaborazione con diversi enti del territorio. Per quanto riguarda l’offerta ITS (Istituti Tecnici Superiori), la strategia seguita da CNOS-FAP Lombardia è di entrare come soci fondatori di enti che realizzano questa tipologia di corsi. In tal modo, l’Ente è diventato socio fondatore di: Diploma professionale Quinto anno integrativo IFTS ITS LAVORO UNIVERSITÀ CNOS-FAP Lombardia si è posto l’obiettivo strategico di coprire tutte le filiere formative dei propri settori professionali direttamente o attraverso partnership con altri soggetti. Per quanto riguarda il Quinto anno integrativo per la preparazione dell’esame di Stato, nell’a.f. 2019/20 è stato realizzato a livello sperimentale un percorso in apprendistato nelle sedi di Milano e Brescia. Sulla base di tale esperienza l’offerta per l’a.f. 2020/21 è stata ampliata con un corso di quinto anno in apprendistato ad Arese e con un corso di quinto anno in autofinanziamento a Milano e a Brescia. Per quanto riguarda l’offerta IFTS (Istruzione e Formazione Tecnica Superiore), nel 2019/20, oltre a realizzare un corso presso la sede di Brescia (confermato anche per l’anno successivo), si è lavorato per portare nell’anno 2020/21 corsi IFTS anche presso le sedi di Arese, Milano e Treviglio: un percorso in ambito Automazione Industriale – Industria 4.0 ospitato ad Arese con titolarità ITS Technologies Talent Factory, un percorso in ambito Packaging Industriale ospitato a Milano con titolarità ITS Angelo Rizzoli, e le attività laboratoriali di due percorsi in ambito logistico a Treviglio in collaborazione con diversi enti del territorio. Per quanto riguarda l’offerta ITS (Istituti Tecnici Superiori), la strategia seguita dal CNOS-FAP Lombardia è di entrare come socio fondatore di enti che realizzano questa tipologia di corsi. In tal modo, l’Ente è diventato socio fondatore di: ■■ Istituto Tecnico Superiore Angelo Rizzoli per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, che opera a Milano; ■■ Fondazione Istituto Tecnico Superiore Lombardo per le nuove tecnologie meccaniche e meccatroniche, che ha come capofila l’ITI E. Breda delle Opere Sociali don Bosco e che ha corsi a Sesto, Bergamo, Lecco, Lonato del Garda; CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 55 28/09/22 08:51 56 ■■ Fondazione ITS per lo sviluppo del sistema casa nel Made in Italy Rosario Messina, che opera nel settore legno/mobili con sede a Lentate sul Seveso (MB); ■■ Fondazione ITS “Technologies Talent Factory” (TTF), che opera nel settore della programmazione informatica e dell’industria 4.0 con sede a Milano. Di seguito si rappresenta la copertura dell’offerta formativa da parte di CNOSFAP Lombardia (direttamente o tramite partnership) nei settori in cui opera facendo riferimento sia all’a.f. 2019/20 sia all’anno successivo. COPERTURA DELLE FILIERE FORMATIVE NEI DIVERSI SETTORI Settore Quinto anno IFTS ITS SETTORE AUTOMOTIVE a.f. 2019/20 Brescia – part. con Istituto Ferrari di Monza Sesto S. G. in part. con ITS Lombardia Meccatronica Sesto S. G. in part. con ITS Lombardia Meccatronica a.f. 2020/21 Brescia – Arese – part. con Istituto Ferrari di Monza Sesto S. G. in part. con ITS Lombardia Meccatronica Sesto S. G. in part. con ITS Lombardia Meccatronica SETTORE LOGISTICO a.f. 2019/20 Part. con Istituto Belisario a Inzago - - a.f. 2020/21 Part. con Istituto Belisario a Inzago Part. con ITS Mobilità sostenibile a Bergamo e CFP Casalpusterlengo - SETTORE LEGNO-MOBILI a.f. 2019/20 Part. con Istituto Meroni di Lissone Part. con Fondazione Messina Part. con Fondazione Messina a.f. 2020/21 Part. con Istituto Meroni di Lissone Part. con Fondazione Messina Part. con Fondazione Messina SETTORE RISTORAZIONE a.f. 2019/20 Part. con Istituto Olivetti di Monza - - a.f. 2020/21 Part. con Istituto Olivetti di Monza - - CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 56 28/09/22 08:51 57 SETTORE TERMOIDRAULICO a.f. 2019/20 - - - a.f. 2020/21 - - - SETTORE ELETTRICO a.f. 2019/20 Brescia e part. con Istituto Ferrari di Monza Brescia Sesto in part. con ITS Lombardia Meccatronica a.f. 2020/21 Brescia – Arese e part. con Istituto Ferrari di Monza Brescia - Arese in part. con ITS TTF Sesto in part. con ITS Lombardia Meccatronica SETTORE GRAFICO a.f. 2019/20 Milano - Part. con ITS Rizzoli a.f. 2020/21 Milano e part. con Istituto Ferrari di Monza Milano in part. con ITS Rizzoli Part. con ITS Rizzoli SETTORE MECCANICO INDUSTRIALE a.f. 2019/20 Milano e part. con Istituto Ferrari di Monza - Sesto in part. con ITS Lombardia Meccatronica a.f. 2020/21 Arese e part. con Istituto Ferrari di Monza Arese in part. con ITS TTF - Sesto in part. con ITS Lombardia Meccatronica Sesto in part. con ITS Lombardia Meccatronica Per quanto riguarda la formazione permanente, l’attività svolta nell’anno è rimasta sostanzialmente stabile ed ha sofferto notevoli difficoltà a causa dell’emergenza Covid-19. GLI OBIETTIVI PROGRAMMATI E IL LORO LIVELLO DI RAGGIUNGIMENTO Obiettivo di gestione Livello di raggiungimento – Eventuali fattori rilevanti Sperimentare i percorsi di quinto anno in apprendistato Raggiunto. I percorsi sono stati realizzati e hanno posto la base per il quinto anno in apprendistato ad Arese nel 2020/21 e per il quinto anno integrativo autofinanziato a Milano e a Brescia. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 57 28/09/22 08:51 58 Costruire la rete per l’aumento della copertura delle filiere nel 2020/21 Raggiunto. IFTS a Milano per la filiera grafica, IFTS ad Arese per la filiera meccanica ed automazione, due IFTS della filiera logistica a Treviglio, di cui si ospitano moduli laboratoriali. I principali obiettivi definiti per l’a.f. 2020/21 sono: ■■ sperimentare i nuovi percorsi formativi IFTS e valutarne il consolidamento in vista della programmazione 21/22; ■■ potenziare la proposta di percorsi IFTS in Apprendistato Art. 43, in risposta alle richieste del mondo imprenditoriale afferente alle nostre sedi e ai nostri settori; ■■ potenziare l’area della Formazione Permanente in tutte le sedi CNOS-FAP, una volta superata l’emergenza sanitaria. 5.2.2 Quinto anno integrativo per la preparazione dell’esame di Stato L’offerta formativa Il Quinto anno integrativo attraverso la modalità di apprendistato consente di sostenere l’esame di Stato valido per l’ammissione all’Università e per il passaggio all’Istituto Tecnico Superiore. CNOS-FAP Lombardia ha attivato questa opportunità, a partire dall’a.f. 2019/20, nella sedi di Milano e Brescia attraverso un partenariato con l’Istituto di Istruzione Superiore Ferrari di Monza e con l’Istituto Beretta di Brescia. Le ore complessive di un corso sono 990, in parte realizzate presso l’azienda e in parte presso la sede CNOS. CORSI QUINTO ANNO NELL’A.F. 2019/20 Corso Sede N. ore presso la sede CNOS N. studenti (a inizio anno) N. studenti (a fine anno) Manutenzione e Assistenza Tecnica Brescia 593 6 6 Manutenzione e Assistenza Tecnica Milano 530 4 4 Produzione industriali e macchine Milano 530 2 2 Totale 2 sedi 1.653 12 12 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 58 28/09/22 08:51 59 Gli studenti Gli studenti dei tre corsi sono stati complessivamente 12, senza alcun ritiro o ingresso nel corso dell’anno. STUDENTI PER GENERE STUDENTI PER CITTADINANZA Genere Numero % su totale Cittadinanza Numero % su totale Maschi 12 100,0% Italia 10 83,4% Femmine - - Altri Paesi UE 1 8,3% Totale 12 100,0% Paesi extra UE 1 8,3% Totale 12 100,0% STUDENTI CON DISABILITÀ CERTIFICATA E BES Numero % su totale studenti Con disabilità certificata 1 8,3% Con DSA con diagnosi 1 8,3% Altri BES non certificati 1 8,3% Totale 3 24,9% I risultati Tutti gli studenti hanno ottenuto il titolo e tutti risultano occupati dopo 6 mesi dalla conclusione del corso. Dai risultati dei questionari di soddisfazione emerge la difficoltà di conciliare l’esperienza lavorativa in azienda con le lezioni e lo studio necessario per prepararsi all’esame di Stato. RISULTATI QUESTIONARI DI SODDISFAZIONE DEGLI STUDENTI Aspetto Voto medio Area base 3,8 Area tecnica 3,6 Attenzione all’allievo 3,8 Esperienza in azienda 2,5 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 59 28/09/22 08:51 60 5.2.3 Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) L’offerta formativa I corsi IFTS sono rivolti a persone in possesso di un titolo (diploma di Istruzione Secondaria Superiore o Diploma Professionale di tecnico conseguito nei percorsi di IeFP) e sono finalizzati a formare figure professionali tecniche di livello medio-alto. La loro durata varia da 800 a 1.000 ore e prevedono attività teoriche, pratiche e di laboratorio. Il tempo dedicato all’attività di tirocinio formativo e stage aziendale non può essere inferiore al 40% del monte ore complessivo del corso. Alla fine del percorso, il titolo rilasciato è il Certificato di specializzazione tecnica superiore (IV livello EQF), subito spendibile nel mercato del lavoro o che permette l’accesso ai percorsi ITS per un’ulteriore specializzazione. Nell’a.f. 2019/20 CNOS-FAP Lombardia ha realizzato un corso, alla sua quarta edizione, presso la sede di Brescia, come capofila di un ATS con diversi partner. CORSI IFTS NELL’A.F. 2019/20 Corso Sede Numero ore Numero studenti pre-iscritti Numero studenti a inizio anno Numero studenti a fine anno Tecniche di manutenzione, riparazione e collaudo degli apparecchi dispositivi diagnostici Brescia 1.000 24 23 15 Gli studenti Il numero di studenti è calato nel corso dell’anno formativo da 23 a 15, in larga parte a seguito dell’accettazione di offerte occupazionali. STUDENTI IFTS PER GENERE Studenti (a inizio anno) Studenti (a fine anno) Genere Numero % su totale Numero % su totale Maschi 22 95,7% 14 93,3% Femmine 1 4,3% 1 6,7% Totale 23 100,0% 15 100,0% CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 60 28/09/22 08:51 61 STUDENTI IFTS PER ETÀ Studenti (a inizio anno) Studenti (a fine anno) Fascia di età Numero % su totale Numero % su totale Fino a 21 anni 11 47,8% 7 46,7% Da 22 a 25 anni 11 47,8% 7 46,7% Da 26 a 29 anni 1 4,4% 1 6,6% Totale 23 100,0% 15 100,0% STUDENTI IFTS PER CITTADINANZA Studenti (a inizio anno) Studenti (a fine anno) Cittadinanza Numero % su totale Numero % su totale Italia 22 95,7% 14 93,3% Altri Paesi UE 1 4,3% 1 6,7% Totale 23 100,0% 15 100,0% I risultati Tutti i 15 studenti che hanno concluso il corso hanno ottenuto il titolo1. L’indagine sugli esiti occupazionali ha mostrato che, dopo un periodo di 6 mesi, il 60,0% è occupato e il 33,4% è iscritto a un altro percorso formativo o sta svolgendo un tirocinio extracurricolare. CONTINUITÀ DI FREQUENZA STUDENTI CHE HANNO CONCLUSO IL CORSO N. ore effettivamente frequentate 13.806 N. ore frequentabili 15.000 % frequenza media (rapporto dati precedenti) 92,0% ESITI OCCUPAZIONALI IFTS A 6 MESI % occupati % iscritti ad altri percorsi formativi % tirocinio extra curricolare % disoccupati % non rispondono N. totale 60,0% 26,7% 6,7% - 6,7% 15 1 L’esame si è svolto nel mese di ottobre 2020. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 61 28/09/22 08:51 62 5.2.4 Formazione permanente L’offerta formativa La formazione permanente è rivolta alle persone, indipendentemente dalla loro età e situazione occupazionale, con la finalità di rendere effettivo il diritto di ciascuno di sviluppare e aggiornare le proprie competenze e abilità lungo tutto l’arco della vita. Nell’a.f. 2019/20, fortemente condizionato dall’emergenza Covid-19, sono stati realizzati nelle sedi di Milano e Sesto San Giovanni 6 corsi “a catalogo” nel settore meccanico e due corsi ad Arese per ASA e OSS (che non si sono potuti concludere come previsto ad agosto 2020 con il periodo di stage a causa delle problematiche pandemiche e si concluderanno nel corso dell’a.f. 2020/21). FORMAZIONE PERMANENTE – CORSI REALIZZATI NELL’A.F. 2019/20 Tipologie corsi Numero corsi Numero ore Numero partecipanti Con attestazione frequenza 6 287 54 Con qualifica delle competenze riconosciuta da Regione Lombardia 2 1.400 17 Totale 8 1.687 71 FORMAZIONE PERMANENTE – DETTAGLIO CORSI PER SEDE Titolo corso Sede Numero corsi Numero ore Numero partecipanti SETTORE SOCIO-SANITARIO Riqualifica ASA-OSS Arese 1 400 6 Corso OSS Arese 1 1.000 11 SETTORE MECCANICO Saldatura Milano 1 100 10 Saldatura - Elettrodo, Tig, Mig-mag Base Milano 1 40 10 Cnc Sesto S. G. 1 42 10 SolidWorks Sesto S. G. 1 42 9 Disegno Meccanico Sesto S. G. 1 21 6 Macchine Utensili Sesto S. G. 1 42 9 Totale 3 sedi 8 1.687 71 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 62 28/09/22 08:51 63 I partecipanti I partecipanti sono stati in larga parte di genere maschile, con la fascia di età più rappresentata superiore a 35 anni e con una quota di occupati di poco superiore al 50%. PARTECIPANTI PER GENERE PARTECIPANTI PER ETÀ Genere Numero % su totale Fascia di età Numero % su totale Maschi 53 74,6% Meno di 25 anni 21 29,6% Femmine 18 25,4% Da 26 a 35 anni 22 31,0% Totale 71 100,0% Più di 35 anni 28 39,4% Totale 71 100,0% PARTECIPANTI PER CITTADINANZA PARTECIPANTI PER STATO DI OCCUPAZIONE Cittadinanza Numero % su totale Qualifica Numero % su totale Italia 43 60,6% Occupati 37 52,1% Altri Paesi UE 4 5,6% Non occupati 31 43,7% Paesi extra UE 24 33,8% Non rilevato 3 4,2% Totale 71 100,0% Totale 71 100,0% I risultati Tutti i partecipanti hanno ottenuto l’attestazione di frequenza dei relativi corsi. I due corsi per ASA e OSS, non essendosi conclusi, non hanno determinato l’ottenimento della qualifica delle competenze. ESITI FORMATIVI Esiti N. % su totale Attestazione frequenza 54 76,1% Qualifica delle competenze riconosciuta da Regione Lombardia - - CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 63 28/09/22 08:51 64 5.3 Area adulti in difficoltà occupazionale Beneficiari diretti delle attività Altri stakeholder fondamentali Adulti disoccupati Adulti occupati in cerca di nuova occupazione Imprese Enti finanziatori (Regione, ecc.) Reti di operatori territoriali Centri per l’Impiego Caritas, Croce Rossa Italiana, Parrocchie 5.3.1 Quadro generale Per gli adulti in difficoltà occupazionale CNOS-FAP Lombardia rende disponibili i Servizi al Lavoro (SAL) e progetti di formazione specifica. I Servizi al Lavoro sono presenti da più anni in tutte le sedi CNOS-FAP Lombardia. Nel 2019/20 hanno “subito” due situazioni contingenti: da un lato, il passaggio da Associazione a Fondazione ha comportato ritardi tecnici legati a diversi livelli di adattamento dei portali regionali e di accreditamento che hanno reso impossibile, nei primi mesi, utilizzare strumenti di finanziamento come Garanzia Giovani. A questo si è aggiunto il periodo pandemico, che ha interrotto per cause di forza maggiore l’erogazione di una serie di servizi. Gli sportelli hanno così continuato a operare a “velocità” diverse, a seconda del territorio e delle tipologie di aziende normalmente seguite, in base a quello che era l’andamento dei settori produttivi in quella fase specifica dell’anno. Alla conclusione del lockdown, sono riprese una serie di attività e quindi anche un lavoro di pianificazione e riorganizzazione in vista del nuovo anno. In merito ai percorsi di Formazione per disoccupati, si sono realizzati complessivamente 4 corsi, con alcune difficoltà nel reperimento degli allievi anche a causa della mancanza di una strategia di comunicazione comune di Ente su progetti di questo tipo. GLI OBIETTIVI PROGRAMMATI E IL LORO LIVELLO DI RAGGIUNGIMENTO Obiettivo di gestione Livello di raggiungimento – Eventuali fattori rilevanti Potenziamento del coordinamento dell’area dei servizi al lavoro Raggiunto I principali obiettivi definiti per l’a.f. 2020/21 sono: ■■ consolidare le attività dei SAL, con l’entrata in gioco delle nuove figure incaricate in alcune sedi e proseguendo il coordinamento da parte della Sede Regionale; ■■ realizzare un percorso di affiancamento con PTS CLAS (società di consulenza e di assistenza tecnica per enti pubblici e privati), volto a guidare le sedi e gli operatori a una riorganizzazione delle attività e dei servizi erogati; CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 64 28/09/22 08:51 65 ■■ proseguire lo sviluppo delle attività connesse all’erogazione dei servizi alle imprese per l’intermediazione al lavoro e la realizzazione di tirocini extracurricolari; ■■ sviluppare la comunicazione di Ente, sia attraverso il nuovo sito sia con l’uso dei Social Media. 5.3.2 I servizi I servizi al lavoro L’attivazione dello sportello Servizi al Lavoro SAL ha come principio ispiratore la promozione dell’occupazione e della crescita sociale e professionale delle persone, con particolare attenzione all’inserimento dei giovani e dei soggetti in possesso di qualifiche professionali maggiormente richieste dal mercato del lavoro. Gli sportelli Servizi Al Lavoro (SAL), presenti nei Centri di Formazione Professionale CNOS-FAP di Arese, Brescia, Milano, Sesto San Giovanni e Treviglio, offrono la possibilità alle persone in cerca di una opportunità lavorativa di essere accompagnate e guidate nella loro ricerca con il supporto della figura di un Operatore dell’Orientamento. Il servizio erogato viene attuato attraverso una metodologia di accompagnamento al lavoro che prevede un primo colloquio e successive fasi di approfondimento delle competenze e potenzialità del candidato. Lo scopo è di ottimizzare e facilitare il processo di un inserimento lavorativo che sia soddisfacente per le persone e per le aziende. Lo sportello Servizi al Lavoro (SAL) garantisce un’attività di supporto alle aziende che riguardano: 1. La formazione “su misura”: – rilevazione dei fabbisogni professionali delle Imprese e definizione di processi di adeguamento delle competenze professionali delle Lavoratrici e dei Lavoratori; – stesura ed erogazione di percorsi di formazione continua per il miglioramento delle performances aziendali; – accompagnamento alla redazione di piani formativi personalizzati in ambito di apprendistato. 2. La valorizzazione e lo sviluppo delle risorse umane: – promozione dell’inserimento lavorativo di giovani ed adulti in possesso di qualifiche e qualificazioni professionali, mediante processi di selezione dei profili professionali; – attivazione di tirocini di formazione/orientamento o di inserimento/reinserimento lavorativo. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 65 28/09/22 08:51 66 3. La consulenza aziendale: – assistenza ai datori di lavoro per/e nell’applicazione delle normative inerenti le facilitazioni all’inserimento lavorativo e la fruizione di eventuali misure di accompagnamento. 4. L’incontro domanda/offerta di lavoro: – scouting e promozione nei confronti delle Imprese; – promozione degli inserimenti lavorativi in modalità di apprendistato. Nel corso dell’anno sono state 204 le persone prese in carico, di cui 191 disoccupate al momento della richiesta. QUADRO DI INSIEME DELL’OFFERTA DI SERVIZI AL LAVORO DA PARTE DELLE SEDI E RELATIVI RISULTATI Tipologia Sedi N. utenti presi in carico N. inserimenti lavorativi e tirocini attivati Dote Unica Lavoro Arese – Sesto S. G. 3 - Garanzia Giovani Arese - Treviglio - Milano 42 41 Tirocini senza intermediazione Arese - Treviglio - Brescia - Sesto S. G. - Milano 95 91 Contratti di intermediazione Arese - Treviglio - Milano 39 14 Intermediazione probono documentate Brescia - Milano 25 21 Totale 204 167 Si è continuata anche la partecipazione al progetto con capofila CAPAC sul piano EMERGO di Città Metropolitana di Milano, rivolto agli adulti con disabilità, seguito dai servizi al lavoro della sede di Milano via Tonale. La formazione specifica Nell’a.f. 2019/20 si sono tenuti 3 corsi per disoccupati del bando regionale Lombardia Plus e un corso per conto di Randstad per un totale di 38 partecipanti. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 66 28/09/22 08:51 67 FORMAZIONE PER DISOCCUPATI – CORSI REALIZZATI NELL’A.F. 2019/20 Corso Sede Numero corsi Numero ore Numero partecipanti COME ENTE TITOLARE Installazione e manutenzione di impianti di sicurezza Arese 1 320 8 Logistica 4.0 Treviglio 1 152 6 Pilotaggio Droni Milano 1 100 9 PER CONTO DI ALTRI ENTI Obiettivo Meccanica (per conto di Randstad) Arese 1 250 15 Totale 4 822 38 Per quanto riguarda i tre corsi Lombardia Plus, 18 partecipanti (il 78,3% del totale) hanno ottenuto la relativa certificazione di competenze. Gli utenti Di seguito i dati sugli utenti dei Servizi al lavoro e dei servizi formativi. UTENTI PER ETÀ UTENTI PER GENERE Età Numero % su totale Genere Numero % su totale Meno di 30 anni 193 79,8% Maschi 165 68,2% Da 30 a 50 anni 13 5,4% Femmine 47 19,4% Più di 50 anni 4 1,7% Non rilevato 30 12,4% Non rilevato 32 13,2% Totale 242 100,0% Totale 242 100,0% UTENTI PER TITOLO DI STUDIO UTENTI PER CITTADINANZA Titolo di studio Numero % su totale Cittadinanza Numero % su totale Licenza media 19 7,9% Italia 202 83,5% Diploma professionale 48 19,8% Paesi UE 3 1,2% Diploma quinquennale 67 27,7% Paesi extra UE 11 4,5% Laurea 43 17,8% Non rilevato 26 10,7% Non rilevato 65 26,9% Totale 242 100,0% Totale 242 100,0% CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 67 28/09/22 08:51 68 5.4 Area imprese Beneficiari diretti delle attività Altri stakeholder fondamentali Imprese - Cooperative Sociali Consulenti del lavoro Agenzie per il Lavoro Partecipanti indicati dalle aziende Associazioni di categoria Enti finanziatori (Regione, ecc.) 5.4.1 Quadro generale I Servizi al Lavoro, rendicontati nel paragrafo precedente, costituiscono una prima area di collaborazione con il mondo delle imprese, in quanto rispondono alle loro esigenze di ricerca di personale. CNOS-FAP Lombardia realizza inoltre una serie di servizi formativi (formazione continua) rivolti direttamente alle imprese: ■■ Apprendistato art. 44: nell’area di Brescia e Milano CNOS-FAP Lombardia opera in quest’ambito nella rete ASF (di cui è socio) mentre sul territorio di Bergamo nell’a.f. 2019/20 è partita una rete a tre Enti coordinata da CNOS-FAP Lombardia con un catalogo unico della formazione; ■■ Fondi Interprofessionali: durante l’anno si è lavorato sul progetto FORGIARE (capofila SAIP) e soprattutto per programmare e progettare lo sviluppo dell’area attraverso la presentazione del progetto territoriale Kairos, di cui CNOS-FAP Lombardia è capofila per la prima volta, in rete con AFP Patronato San Vincenzo e ABF Bergamo. Sempre sul tema fondi, si è lavorato per poter presentare progetti con il fondo Forte e con Fondirigenti; ■■ Formazione Continua Fase VI Regione Lombardia: il bando 2020, uscito in pieno periodo pandemico, ha consentito di presentare un catalogo di attività di formazione in FAD e in presenza. L’organizzazione regionale sul tema ha avuto lungaggini e complessità che non hanno però permesso di far partire corsi nell’anno 2019/20 e quindi tutti gli avvii possibili di quanto fino ad ora approvato (solo percorsi in FAD) ricadrà sul nuovo anno formativo; ■■ Formazione per APL (Agenzie per il Lavoro): diverse sedi hanno continuato ad operare con Randstad per la formazione dei recruiter anche se le attività sono state sospese nel periodo di emergenza Covid-19; ■■ Formazione pagata dalle imprese senza finanziamenti esterni. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 68 28/09/22 08:51 69 GLI OBIETTIVI PROGRAMMATI E IL LORO LIVELLO DI RAGGIUNGIMENTO Obiettivo di gestione Livello di raggiungimento – Eventuali fattori rilevanti Presentazione del progetto Kairos per Fondimpresa. Raggiunto. Presentato a inizio settembre 2020. Consolidamento aziende già esistenti e attivazione nuovi rapporti. Raggiunto in parte a causa dell’emergenza Covid. Per il 2020/21 si prevedono le seguenti linee di sviluppo: ■■ in caso di approvazione del progetto KAIROS con Fondimpresa, si organizzerà la struttura per rispondere alle nuove esigenze. Se il progetto non venisse approvato, si proseguirà a “coltivare” e a potenziare la rete di Enti Partner; ■■ presentazione di progetti sul fondo FORTE, in rete con Enti che già ci lavorano; ■■ presentazione di progetti sul fondo FONDIRIGENTI, con cura anche degli aspetti di stesura progettuale; ■■ sviluppo delle attività di promozione commerciale; ■■ ripresa, in uscita dal periodo pandemico, dell’organizzazione di eventi con le aziende e con il territorio, così come del dialogo con il mondo le imprese per valutare l’opportunità di organizzare Academy specifiche. Formazione continua DATI FONDAMENTALI ATTIVITÀ DI FORMAZIONE CONTINUA REALIZZATA NELL’ULTIMO BIENNIO Ultimo anno Penultimo anno Sede N. progetti formativi N. ore N. partecipanti N. aziende N. progetti formativi N. ore N. partecipanti N. aziende Arese 6 200 73 3 5 88 28 5 Brescia 33 820 129 55 5 160 62 61 Milano 37 651 407 186 58 1.146 738 196 Sesto S.G. - - - - 4 184 34 4 Treviglio 7 312 24 12 3 50 5 3 Totale 83 1.983 633 256 75 1.628 867 269 Rispetto al precedente anno si è avuto, da un lato, un aumento del numero di progetti formativi e di ore realizzate e, dall’altro, una diminuzione del numero di aziende e di partecipanti. Va tenuto conto che l’emergenza Covid-19 ha bloccato una parte dell’attività e che il progetto quadro di Fondimpresa realizzato era di taglio minore rispetto a quello dell’anno precedente. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 69 28/09/22 08:51 70 PROGETTI DI FORMAZIONE CONTINUA REALIZZATI PER TIPOLOGIA DI FINANZIAMENTO Tipologia corsi N. corsi N. partecipanti N. aziende coinvolte Su commessa (con Agenzie per Lavoro, finanziati Formatemp, privati con aziende) 23 238 5 Finanziati con fondi regionali - - - Interprofessionali in conto formazione 22 32 5 Interprofessionali non conto formazione 12 72 7 Altro 26 291 239 Totale 83 633 256 PROGETTI FORMATIVI PER DURATA Durata Numero % su totale Fino a 16 ore 25 30,1% Da 17 a 48 ore 54 65,1% Superiore a 48 ore 4 4,8% Totale 83 100,0% PROGETTI FORMATIVI PER AREA TEMATICA Settore Numero progetti Numero ore Numero partecipanti MODULI TRASVERSALI Modulo Trasversale Base 23 784 258 Modulo Trasversale Art. 44 3 120 33 AREA LINGUISTICA Inglese ed 1-10 10 294 18 Microlingua di settore: inglese - livello B2 1 33 8 Microlingua di settore: inglese - livello C1 1 33 5 7 11 31 37 92 164 291 Qualità Settore Logistico Area linguistica Organizzazione industriale Settore Elettrico Settore Meccanica Industriale Moduli trasversali N. partecipanti per area tematica CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 70 28/09/22 08:51 71 PROGETTI FORMATIVI PER AREA TEMATICA Settore Numero progetti Numero ore Numero partecipanti MODULI TRASVERSALI Modulo Trasversale Base 23 784 258 Modulo Trasversale Art. 44 3 120 33 AREA LINGUISTICA Inglese ed 1-10 10 294 18 Microlingua di settore: inglese - livello B2 1 33 8 Microlingua di settore: inglese - livello C1 1 33 5 ORGANIZZAZIONE INDUSTRIALE Strumenti operativi per il monitoraggio delle performance e l’analisi dei dati 1 20 5 Digital lean manufacturing 1 30 5 Gestione delle non conformità attraverso il modello 8D 2 60 10 FMEA 2019 failure mode and effects analysis 1 16 1 La registrazione digitale dei documenti e la gestione di archivi informatici condivisi 2 24 16 QUALITÀ VDA 2 Approvazione del processo produttivo e del prodotto 2 24 2 La conformità del prodotto 1 16 1 Layered process audit 1 8 1 Gli audit di processo secondo VDA 6.3 3 24 3 SETTORE LOGISTICO Logistica 4 200 6 Gestione digitale e analisi dei dati del magazzino 1 30 5 SETTORE ELETTRICO Laboratorio Settore Elettrico 4 14 48 Laboratorio Automazione Avanzato 1 14 9 Metrologia Elettrica-Elettrotecnica 2 14 15 Normativa CEI per 64-8 Installatore impianti Civili 2 24 20 SETTORE MECCANICA INDUSTRIALE Laboratorio di Saldatura 4 23 45 Laboratorio Macchine Utensili 4 12 49 Laboratorio Disegno Meccanico 1 12 15 Laboratorio CNC 1 14 12 Qualità e Controllo del Prodotto 2 28 21 Saldatura Manuale e Automatica 1 40 8 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 71 28/09/22 08:51 72 Programmazione del ciclo produttivo nelle filiere industriali 1 40 5 Controllo Tridimensionale del Prodotto finito 1 16 5 Lettura del Disegno Meccanico 2 16 4 Totale 83 1.983 633 PARTECIPANTI PER GENERE PARTECIPANTI PER CITTADINANZA Genere Numero % su totale Cittadinanza Numero % su totale Maschi 236 37,3% Italia 425 67,1% Femmine 254 40,1% Altri Paesi UE 3 0,5% Non rilevato 143 22,6% Paesi extra UE 11 1,7% Totale 633 100,0% Non rilevato 194 30,6% Totale 633 100,0% 5.4.2 Le imprese che hanno usufruito dei Servizi al Lavoro Sono 383 le aziende che hanno usufruito nel 2019/20 dei Servizi al Lavoro, in diminuzione rispetto all’anno precedente a seguito degli effetti dell’emergenza Covid. Si tratta in prevalenza di società a responsabilità limitata di piccola dimensione. NUMERO IMPRESE CHE HANNO USUFRUITO DEI SERVIZI AL LAVORO PER SEDE Sede Ultimo anno Penultimo anno Arese 64 185 Brescia 57 - Milano 223 322 Sesto San Giovanni 2 - Treviglio 38 41 Totale 384 548 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 72 28/09/22 08:51 73 TIPOLOGIA GIURIDICA AZIENDE CHE HANNO USUFRUITO DEI SERVIZI AL LAVORO Tipologia giuridica Numero aziende % su totale Società di Persone 57 14,8% Srl 198 51,6% Spa 40 10,4% Cooperativa 5 1,3% Associazione o Fondazione 5 1,3% Ente Pubblico 1 0,3% Non disponibile 78 20,3% Totale 384 100,0% DIMENSIONE DELLE AZIENDE CHE HANNO USUFRUITO DEI SERVIZI AL LAVORO N. dipendenti Numero aziende % su totale Micro e piccole (1-50) 243 63,3% Medie (51-250) 59 15,4% Grandi (250+) 25 6,5% Non disponibile 57 14,8% Totale 384 100,0% CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 73 28/09/22 08:51 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 74 28/09/22 08:51 75 6. Situazione economico-finanziaria 6.1 Le risorse economiche Dati generali Nell’esercizio 2019/20 si sono avuti ricavi e proventi per un totale di 8.990.400 euro; sottratti i costi e le imposte, risulta un avanzo di 68.130 euro. SINTESI DATI ECONOMICI Ricavi e proventi 8.990.400 Costi e oneri 8.896.754 Imposte dell’esercizio 25.516 Avanzo 68.130 L’emergenza Covid-19 non ha avuto conseguenze di rilievo sul risultato. I costi maggiori che si sono dovuti affrontare per l’adeguamento delle strutture sono stati sostanzialmente compensati dalla riduzione dei costi dei materiali per le esercitazioni pratiche, dovuta al blocco dell’erogazione “in presenza” delle ore di laboratorio, dalla riduzione dei costi delle strutture nei periodi di chiusura dell’attività in presenza (sostituita dalla FAD) e dall’utilizzo del Fondo di Integrazione Salariale (FIS) nella settimana di chiusura autoritativa delle sedi, che ha segnato il via del periodo di emergenza Covid-19. Anche sul lato dei proventi la riduzione forzata di una parte delle attività è stata equilibrata da altre componenti positive. Non vi sono state in generale specifiche criticità di natura economico-finanziaria che l’Ente si è trovato nella necessità di affrontare, salvo quella, di carattere strutturale, determinata dal fatto che, a fronte di pagamenti verso dipendenti e fornitori che vengono garantiti nei tempi previsti, la gran parte dei proventi dell’Ente – derivanti dai corsi DDIF - vengono liquidati a distanza di diversi mesi dalla loro realizzazione. Questa situazione viene gestita attraverso l’uso sistematico degli anticipi fatture, con relativi oneri finanziari. Provenienza delle risorse economiche La totalità dei ricavi e proventi deriva dalla erogazione dei servizi, ad eccezione di un piccolo importo derivante da liberalità oltre che di una varietà di altre voci (proventi finanziari, distacchi, ecc.). L’ente non ha effettuato nel corso dell’anno alcuna attività di raccolta fondi. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 75 28/09/22 08:51 76 PROVENIENZA DELLE RISORSE ECONOMICHE Origine Enti pubblici Soggetti privati Totale Ricavi/proventi dai servizi erogati 8.547.128 259.466 8.806.594 Liberalità - 19.087 19.087 Altro - 164.719 164.719 Totale 8.547.128 443.272 8.990.400 Complessivamente il 95,1% dei ricavi e proventi complessivi proviene da enti pubblici. RIPARTIZIONE DEI RICAVI/PROVENTI DAI SERVIZI EROGATI RICEVUTI DA ENTI PUBBLICI PER TIPOLOGIA DI ENTI Tipologia ente Importo % Regione Lombardia 3.875.500 45,3% Fondi Europei (FSE e altro) 3.859.934 45,2% Ministeri / Agenzie Nazionali 725.100 8,5% Comuni 77.705 0,9% Altri 8.889 0,1% Totale 8.547.128 100,0% RIPARTIZIONE RICAVI/PROVENTI DAI SERVIZI EROGATI PER TIPOLOGIA DI SERVIZIO Tipologia dei servizi Importo % Area Giovani in DDIF 8.537.685 95,0% Area Quinto anno, formazione superiore e permanente 94.536 1,1% Area Adulti in difficoltà occupazionale 97.574 1,1% Area Imprese 169.478 1,9% Altro 91.126 1,0% Totale 8.990.400 100,0% Utilizzo delle risorse economiche Di seguito la composizione per natura dei costi e oneri. La voce di gran lunga prevalente è quella relativa al costo del personale dipendente, derivante dalla scelta strategica dell’Ente di investire sul suo capitale umano. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 76 28/09/22 08:51 77 COSTI E ONERI (AL NETTO DELLE IMPOSTE) Importo % Personale dipendente 6.410.770 72,1% Personale non dipendente 472.990 5,3% Affitto, utenze e manutenzione immobili (con relativi ammortamenti) 902.567 10,1% Acquisto e manutenzione attrezzature (con relativi ammortamenti) 205.893 2,3% Beni di consumo e servizi per esercitazioni didattiche 146.475 1,6% Servizi per l’attività 677.895 7,6% Altro 80.164 0,9% Totale 8.896.754 100,0% CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 77 28/09/22 08:51 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 78 28/09/22 08:51 79 7. Altre informazioni 7.1 Impatto ambientale Gli aspetti di impatto ambientale di un qualche rilievo connessi alle attività svolte da CNOS-FAP Lombardia sono legati al consumo di energia elettrica e di gas naturale delle sue sei sedi e alle conseguenti emissioni di gas serra. Va rilevato che tutte le sedi si trovano all’interno delle case salesiane, sulla cui gestione energetica la Fondazione non ha alcun potere di intervento. Inoltre tale situazione pone dei problemi nella rilevazione dei dati sui consumi, che richiedono un processo di ripartizione. Per questi motivi in questa prima edizione del bilancio sociale non è stato possibile raccogliere un dato affidabile sui consumi. 7.2 Altre informazioni di natura non finanziaria Larga parte dei proventi di CNOS-FAP Lombardia deriva da fonte pubblica in regime di accreditamento; ciò rende rilevante il tema della prevenzione della corruzione. Come anticipato nel par. 3.1, la Fondazione ha adottato un Modello di organizzazione, gestione e controllo ex D.Lgs. 231/2001 e un Codice Etico, volti a ridurre il rischio di commissione dei reati previsti dallo stesso decreto, tra cui quelli di corruzione. In particolare: ■■ il codice etico contiene una serie di previsioni specifiche (art. 7 Omaggi, regalie e altre utilità, art. 8 Rapporti con le Istituzioni e la Pubblica Amministrazione, art. 9 Rapporti con fornitori e consulenti); ■■ la Parte Speciale del Modello 231 contiene una sezione dedicata ai reati nei rapporti con la Pubblica Amministrazione con relative previsioni; ■■ sono presenti nel sistema qualità procedure specifiche che definiscono le condotte da seguire nella gestione del rapporti con la Pubblica Amministrazione sia in occasione di incontri sia in caso di ispezioni subite dalle sedi; ■■ l’Organismo di Vigilanza effettua una sistematica azione di monitoraggio e controllo. Nell’anno 2019/20 non si sono avuti episodi di corruzione accertati e non sono state in corso controversie o contenziosi in materia. 7.3 Contenziosi e controversie Nel corso dell’esercizio non si è avuto alcun contenzioso/controversia rilevante ai fini della rendicontazione sociale (relativamente al personale, alla salute e sicurezza, alla gestione dei servizi, alla tutela dei dati personali, agli aspetti ambientali), salvo un accordo conciliativo formalizzato in sede protetta per un caso di licenziamento per giusta causa. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 79 28/09/22 08:51 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 80 28/09/22 08:51 81 8. Monitoraggio svolto dall’organo di controllo La funzione di controllo è assegnata al Collegio Sindacale, nominato in data 15.03.2019, composto dai seguenti membri: – Dott. Cristian Plebani – presidente – Dott.ssa Elena Crotti – membro effettivo – Dott. Paolo Prosdocimi – membro effettivo Nell’ambito dei doveri previsti dall’art. 2403 C. C. e, ove applicabile, dall’art. 30 del Codice del Terzo Settore, l’Organo di Controllo ha effettuato verifiche trimestrali di natura prettamente contabile previste dalla vigente normativa, ha partecipato alle riunione del CdA e steso le relazioni al bilancio d’esercizio. Il Collegio ha vigilato sull’osservanza della legge e dello statuto e sul rispetto dei principi di corretta amministrazione, anche con riferimento alle disposizioni del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, nonché sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile e sul suo concreto funzionamento. Esso ha inoltre esercitato ai sensi dell’articolo 31, comma 1, del D.Lgs. 117/2017 la revisione legale dei conti. L’Organo di Controllo ha altresì esercitato, ove previsti e nelle more dell’iscrizione al RUNTS, i compiti di monitoraggio dell’osservanza delle finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, avendo particolare riguardo alle disposizioni di cui agli articoli 5, 6, 7 e 8 del D.Lgs. 117/2017. In merito al rilascio di specifica attestazione al bilancio sociale si rinvia a quanto precisato nel capitolo 1. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 81 28/09/22 08:51 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 82 28/09/22 08:51 83 INDICE Sommario .................................................................................................................................................. 3 Presentazione ........................................................................................................................................... 5 1. Metodologia adottata per la redazione del bilancio sociale ..................................... 9 2. Informazioni generali sull’ente .............................................................................................. 11 2.1 Profilo generale .................................................................................................................... 11 2.2 La missione ............................................................................................................................ 12 2.3 Le attività statutarie ............................................................................................................ 15 2.4 Collegamenti e collaborazioni ........................................................................................ 16 2.5 Il contesto di riferimento ................................................................................................... 17 3. Struttura, governo e amministrazione................................................................ 19 3.1 Il sistema di governo e controllo.................................................................... 19 3.2 Gli stakeholder............................................................................................... 23 4. Persone che operano per l’ente............................................................................ 25 4.1 Consistenza e composizione........................................................................... 25 4.2 Formazione.................................................................................................... 29 4.3 Valorizzazione................................................................................................ 31 4.4 Compensi e retribuzioni................................................................................. 32 5. Obiettivi e attività.................................................................................................. 35 5.1 Area giovani in DDIF.................................................................................... 35 5.1.1 Quadro generale................................................................................. 36 5.1.2 L’offerta formativa............................................................................. 39 5.1.3 Gli studenti........................................................................................ 41 5.1.4 Alcuni approfondimenti..................................................................... 43 5.1.5 I risultati............................................................................................. 49 5.2 Area quinto anno, formazione superiore e permanente................................. 54 5.2.1 Quadro generale................................................................................. 55 5.2.2 Quinto anno integrativo per la preparazione dell’esame di Stato...... 58 5.2.3 Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS)........................... 60 5.2.4 Formazione permanente.................................................................... 62 5.3 Area adulti in difficoltà occupazionale.......................................................... 64 5.3.1 Quadro generale................................................................................. 64 5.3.2 I servizi.............................................................................................. 65 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 83 28/09/22 08:51 84 5.4 Area imprese.................................................................................................. 68 5.4.1 Quadro generale................................................................................. 68 5.4.2 Le imprese che hanno usufruito dei Servizi al Lavoro...................... 72 6. Situazione economico-finanziaria........................................................................ 75 6.1 Le risorse economiche................................................................................... 75 7. Altre informazioni................................................................................................. 79 7.1 Impatto ambientale........................................................................................ 79 7.2 Altre informazioni di natura non finanziaria................................................. 79 7.3 Contenziosi e controversie............................................................................. 79 8. Monitoraggio svolto dall’organo di controllo..................................................... 81 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 84 28/09/22 08:51 Pubblicazioni nella collana del CNOS-FAP e del CIOFS/FP “Studi, progetti, esperienze per una nuova Formazione Professionale” ISSN 1972-3032 Sezione “STUDI” 2002 Malizia G. - Nicoli D. - Pieroni V. (a cura di), Ricerca azione di supporto alla sperimentazione della FPI secondo il modello CNOS-FAP e CIOFS/FP. Rapporto finale, 2002 2003 Ciofs/Fp (a cura di), Atti del XIV seminario di formazione europea. La Formazione Professionale per lo sviluppo del territorio. Castel Brando (Treviso), 9-11 settembre 2002, 2003 C iofs/Fp Sicilia (a cura di), Vademecum. Strumento di lavoro per l’erogazione dei servizi orientativi, 2003 Malizia G. - V. Pieroni (a cura di), Ricerca azione di supporto alla sperimentazione della FPI secondo il modello CNOS-FAP e CIOFS/FP. Rapporto sul follow - up, 2003 2004 Ciofs/Fp (a cura di), Atti del XV seminario di formazione europea. Il sistema dell’Istruzione e Formazione Professionale nel contesto della riforma. Significato e percorsi, 2004 C iofs/Fp Sicilia (a cura di), Opportunità occupazionali e sviluppo turistico dei territori di Catania, Noto, Modica, 2004 C nos-Fap (a cura di), Gli editoriali di “Rassegna CNOS” 1996-2004. Il servizio di don Stefano Colombo in un periodo di riforme, 2004 Malizia G. (coord.) - Antonietti D. - Tonini M. (a cura di), Le parole chiave della Formazione Professionale, 2004 R uta G., Etica della persona e del lavoro, 2004 2005 Ciofs/Fp (a cura di), Atti del XVI seminario di formazione europea. La Formazione Professionale fino alla formazione superiore. Per uno sviluppo in verticale di pari dignità, 2005 D’Agostino S. - Mascio G. - Nicoli D., Monitoraggio delle politiche regionali in tema di Istruzione e Formazione Professionale, 2005 Pieroni V. - G. Malizia (a cura di), Percorsi/progetti formativi “destrutturati”. Linee guida per l’inclusione socio-lavorativa di giovani svantaggiati, 2005 2006 Ciofs/Fp (a cura di), Atti del XVII Seminario di Formazione Europea. Il territorio e il sistema di Istruzione e Formazione Professionale. L’interazione istituzionale per la preparazione delle giovani generazioni all’inserimento lavorativo in rapporto agli obiettivi di Lisbona, 2006 Malizia G. - Nicoli D. - Pieroni V., Monitoraggio delle sperimentazioni dei nuovi percorsi di Istruzione e Formazione Professionale nell’anno formativo 2004-2005, 2006 2007 Ciofs/Fp (a cura di), Atti del XVIII seminario di formazione europea. Standard formativi nell’Istruzione e nella Formazione Professionale. Roma,7-9 settembre 2006, 2007 C olasanto M. - R. Lodigiani (a cura di), Il ruolo della formazione in un sistema di welfare attivo, 2007 Donati C. - L. Bellesi, Giovani e percorsi professionalizzanti: un gap da colmare? Rapporto finale, 2007 Malizia G. (coord.) - Antonietti D.- Tonini M. (a cura di), Le parole chiave della Formazione Professionale. II edizione, 2007 Malizia G. - V. Pieroni, Le sperimentazioni del diritto-dovere nei CFP del CNOS-FAP e del CIOFS/FP della Sicilia. Rapporto di ricerca, 2007 Malizia G. - V. Pieroni, Le sperimentazioni del diritto-dovere nei CFP del CNOS-FAP e del CIOFS/FP del Lazio. Rapporto di ricerca, 2007 85 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 85 28/09/22 08:51 86 Malizia G. et alii, Diritto-dovere all’Istruzione e alla Formazione e anagrafe formativa. Problemi e prospettive,2007 Malizia G. et alii, Stili di vita di allievi/e dei percorsi formativi del diritto-dovere, 2007 Nicoli D. - R. Franchini, L’educazione degli adolescenti e dei giovani. Una proposta per i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale, 2007 Nicoli D., La rete formativa nella pratica educativa della Federazione CNOS-FAP, 2007 Pellerey M., Processi formativi e dimensione spirituale e morale della persona. Dare senso e prospettiva al proprio impegno nell’apprendere lungo tutto l’arco della vita, 2007 R uta G., Etica della persona e del lavoro, Ristampa 2007 2008 Ciofs/Fp, Atti del XIX seminario di formazione europea. Competenze del cittadino europeo a confronto, 2008 C olasanto M. (a cura di), Il punto sulla Formazione Professionale in Italia in rapporto agli obiettivi di Lisbona, 2008 Donati C. - L. Bellesi, Ma davvero la Formazione Professionale non serve più? Indagine conoscitiva sul mondo imprenditoriale, 2008 Malizia G., Politiche educative di Istruzione e di Formazione. La dimensione internazionale, 2008 Malizia G. - V. Pieroni, Follow-up della transizione al lavoro degli allievi/e dei percorsi triennali sperimentali di IeFP, 2008 Pellerey M., Studio sull’intera filiera formativa professionalizzante alla luce delle strategie di Lisbona a partire dalla formazione superiore non accademica. Rapporto finale, 2008 2009 Ghergo F., Storia della Formazione Professionale in Italia 1947-1977, vol. 1, 2009 2010 Donati C. - L. Bellesi, Verso una prospettiva di lungo periodo per il sistema della Formazione Professionale. Il ruolo della rete formativa. Rapporto finale, 2010 Nicoli D., I sistemi di Istruzione e Formazione Professionale (VET) in Europa, 2010 Pieroni V. - A. Santos Fermino, La valigia del “migrante”. Per viaggiare a Cosmopolis, 2010 Prellezo J.M., Scuole Professionali Salesiane. Momenti della loro storia (1853-1953), 2010 R ossi G. (a cura di), Don Bosco, i Salesiani, l’Italia in 150 anni di storia, 2010 2011 Rossi G. (a cura di), “Fare gli italiani” con l’educazione. L’apporto di don Bosco e dei Salesiani, in 150 anni di storia, 2011 Ghergo F., Storia della Formazione Professionale in Italia 1947-1997, vol. 2, 2011 Nicoli D., La valutazione formativa nella prospettiva dell’educazione. Una comparazione tra casi internazionali e nazionali, 2011 2012 Malizia G., Sociologia dell’Istruzione e della Formazione. Una introduzione, 2012 Nicoli D., Rubriche delle competenze per i Diplomi professionale IeFP. con linea guida per la progettazione formativa, 2012 Malizia G. - Pieroni V., L’inserimento dei giovani qualificati nella FPI a.f. 2009-10, 2012 C NOS-FA P, Cultura associativa e Federazione CNOS-FAP: storia e attualità, 2012 2013 Curotti A., Il ruolo della Formazione Professionale salesiana da Don Bosco alle sfide attuali, 2013 Pellerey M. - Grządziel D . - Margottini M. - E pifani F . - O ttone E ., Imparare a dirigere se stessi. Progettazione e realizzazione di una guida e di uno strumento informatico per favorire l’autovalutazione e lo sviluppo delle proprie competenze strategiche nello studio e nel lavoro, 2013 Ghergo F., Storia della Formazione Professionale in Italia 1947-1997 Gli Anni ‘90, vol. 3, 2013 Prellezo J.M., Scuole Professionali Salesiane. Momenti della loro storia (1853-1953), 2013 Donati C. - L. Bellesi, Osservatorio sugli ITS e sulla costituzione di Poli tecnico-professionali, Alcuni casi di studio delle Aree Meccanica, Mobilità e Logistica, Grafica e Multimedialità, 2013 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 86 28/09/22 08:51 87 T acconi G. - G. Mejia Gomez, Success Stories. Quando è La Formazione Professionale a fare la differenza, 2013 2014 Orlando V., Per una nuova Formazione Professionale dei Salesiani d’Italia. Indagine tra gli allievi dei Centri di Formazione Professionale, 2014 Donati C. - L. Bellesi, Osservatorio sugli ITS e sulla costituzione di Poli tecnico-professionali. Approfondimento qualitativo sugli esiti occupazionali, 2014 Dordit L., OCSE PISA 2012. Rapporto sulla Formazione Professionale in Italia, 2014 Dordit L., La valutazione interna ed esterna dei CFP e il nuovo sistema nazionale di valutazione, 2014 O ttolini P. - M.R. Zanchin, Strumenti e modelli per la valutazione delle competenze nei percorsi di qualifica IeFP del CNOS-FAP, 2014 Marchioro D.M., IeFP e successo formativo nella Federazione CNOS-FAP, Report analisi 2011/2012, 2014 2015 Allulli G., Dalla strategia di Lisbona a Europa 2020, 2015 Becciu M. - A.R. Colasanti, Linee Guida per realizzare la leadership educativa, carismatica e salesiana, 2015 C nos-Fap (a cura di), Educazione e inclusione sociale: modelli, esperienze e nuove vie per la IeFP, 2015 C nos-Fap (a cura di), L’impresa didattica/formativa: verso nuove forme di organizzazione dei CFP. Stimoli per la Federazione CNOS-FAP, 2015 C nos-Fap (a cura di), Il ruolo della IeFP nella formazione all’imprenditorialità: approcci, esperienze e indicazioni di policy, 2015 C nos-Fap (a cura di), Modelli e strumenti per la formazione dei nuovi referenti dell’autovalutazione delle istituzioni formative nella IeFP, 2015 Malizia G. - Piccini M.P. - Cicatelli S., La Formazione in servizio dei formatori del CNOSFAP. Lo stato dell’arte e le prospettive, 2015 Malizia G. - M. Tonini, Organizzazione della scuola e del CFP. Una introduzione, 2015 Nicoli D., Come i giovani del lavoro apprezzano la cultura. Formare e valutare saperi e competenze degli assi culturali nella Formazione Professionale, 2015 Pellerey M., La valorizzazione delle tecnologie mobili nella pratica gestionale e didattica dell’Istruzione e Formazione a livello di secondo ciclo, 2015 2016 Malizia G. (a cura di), Successo formativo degli allievi del CNOS-FAP qualificati e diplomati negli anni 2010-14. prospettive teoriche ed evidenze empiriche a confronto, 2016 Donati C. - L. Bellesi, I fabbisogni formativi e professionali del settore grafico. Rapporto finale, 2016 A llulli G., From the Lisbon Strategy to Europe 2020, 2016 2017 Pellerey M., Soft Skill e orientamento professionale, 2017 A llulli G., Europa 2020. Una bussola per orientarsi, 2017 2018 Pellerey M. (a cura di), Strumenti e metodologie di orientamento formativo e professionale nel quadro dei processi di apprendimento, 2018 2019 Pellerey M. (coord.) - E pifani F . - Grządziel D . - Margottini M. - O ttone E ., Progetto di ricerca- intervento sul ruolo del Portfolio Digitale, Strumento di Formazione Professionale iniziale e continua dei docenti del secondo ciclo del sistema istruttivo e formativo, in particolare dell’IeFP. Verifica della possibilità di estensione al caso degli allievi. Rapporto finale, 2019 2020 Salerno G.M – G. Zagardo, Costruire e utilizzare i costi standard nella IeFP. Analisi, indicazioni e proposte, 2020 Ghergo F., Storia della Formazione Professionale, Gli anni 1860-1879, Volume IV, 2020 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 87 28/09/22 08:51 88 Sezione “Progetti” 2003 Becciu M. - A.R. Colasanti, La promozione delle capacità personali. Teoria e prassi, 2003 C iofs/Fp (a cura di), Un modello per la gestione dei servizi di orientamento, 2003 C iofs/Fp Piemonte (a cura di), L’accoglienza nei percorsi formativo-orientativi. Un approccio metodologico e proposte di strumenti, 2003 C iofs/Fp Piemonte (a cura di), Le competenze orientative. Un approccio metodologico e proposte di strumenti, 2003 C nos-Fap (a cura di), Centro Risorse Educative per l’Apprendimento (CREA). Progetto e guida alla compilazione delle unità didattiche, 2003 C omoglio M. (a cura di), Prova di valutazione per la qualifica: addetto ai servizi di impresa. Prototipo realizzato dal gruppo di lavoro CIOFS/FP, 2003 F ontana S. - Tacconi G.- Visentin M., Etica e deontologia dell’operatore della FP, 2003 Ghergo F., Guida per l’accompagnamento al lavoro autonomo. Una proposta di percorsi per la creazione d’impresa, 2003 Marsilii E., Guida per l’accompagnamento al lavoro dipendente, 2003 T acconi G. (a cura di), Insieme per un nuovo progetto di formazione, 2003 Valente L. - D. Antonietti, Quale professione? Strumento di lavoro sulle professioni e sui percorsi formativi, 2003 2004 Ciofs/Fp - Cnos-Fap (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale alimentazione, 2004 C iofs/Fp - Cnos-Fap (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale aziendale e amministrativa, 2004 C iofs/Fp - Cnos-Fap (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale commerciale e delle vendite, 2004 C iofs/Fp - Cnos-Fap (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale estetica, 2004 C iofs/Fp - Cnos-Fap (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale sociale e sanitaria, 2004 C iofs/Fp - Cnos-Fap (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale tessile e moda, 2004 C iofs/Fp Basilicata, L’orientamento nello zaino. Percorso nella scuola media inferiore. Diffusione di una buona pratica, 2004 C iofs/Fp Campania (a cura di), ORION tra orientamento e network, 2004 C iofs/Fp - Cnos-Fap (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale elettrica e elettronica, 2004 C iofs/Fp - Cnos-Fap (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale grafica e multimediale, 2004 C iofs/Fp - Cnos-Fap (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale meccanica, 2004 C iofs/Fp - Cnos-Fap (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale turistica e alberghiera, 2004 Nicoli D. (a cura di), Linee guida per la realizzazione di percorsi organici nel sistema dell’Istruzione e della Formazione Professionale, 2004 Nicoli D. (a cura di), Sintesi delle linee guida per la realizzazione di percorsi organici nel sistema dell’Istruzione e della Formazione Professionale, 2004 2005 Ciofs/Fp Sicilia (a cura di), Operatore Servizi Turistici in rete. Rivisitando il progetto: le buone prassi. Progettazione, Ricerca, Orientamento, Nuova Imprenditorialità, Inserimento Lavorativo, 2005 Cnos-Fap - Ciofs/Fp (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale legno e arredamento, 2005 C nos-Fap (a cura di), Proposta di esame per il conseguimento della qualifica professionale. Percorsi triennali di Istruzione Formazione Professionale, 2005 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 88 28/09/22 08:51 89 Nicoli D. (a cura di), Il diploma di Istruzione e Formazione Professionale. Una proposta per il percorso quadriennale, 2005 Polàček K., Guida e strumenti di orientamento. Metodi, norme ed applicazioni, 2005 Valente L. (a cura di), Sperimentazione di percorsi orientativi personalizzati, 2005 2006 Becciu M. - A.R. Colasanti, La corresponsabilità CFP-famiglia: i genitori nei CFP. Esperienza triennale nei CFP CNOS-FAP (2004-2006), 2006 C nos-Fap (a cura di), Centro Risorse Educative per l’Apprendimento (CREA). Progetto e guida alla compilazione dei sussidi, II edizione, 2006 2007 D’Agostino S., Apprendistato nei percorsi di diritto-dovere, 2007 Ghergo F., Guida per l’accompagnamento al lavoro autonomo. Una proposta di percorsi per la creazione di impresa. II edizione, 2007 Marsilii E., Dalla ricerca al rapporto di lavoro. Opportunità, regole e strategie, 2007 Nicoli D. - G. Tacconi, Valutazione e certificazione degli apprendimenti. Ricognizione dello stato dell’arte e ricerca nella pratica educativa della Federazione CNOS-FAP. I volume, 2007 R uta G. (a cura di), Vivere in … 1. L’identità. Percorso di cultura etica e religiosa, 2007 R uta G. (a cura di), Vivere … Linee guida per i formatori di cultura etica e religiosa nei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale, 2007 2008 Baldi C. - M. Locaputo, L’esperienza di formazioni formatori nel progetto integrazione 2003. La riflessività dell’operatore come via per la prevenzione e la cura educativa degli allievi della FPI, 2008 C iofs/Fp (a cura di), Comunità professionale aziendale e amministrativa, 2008 Malizia G. - Pieroni V. - Santos Fermino A., Individuazione e raccolta di buone prassi mirate all’accoglienza, formazione e integrazione degli immigrati, 2008 Nicoli D., Linee guida per i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale, 2008 Nicoli D., Valutazione e certificazione degli apprendimenti. Ricognizione dello stato dell’arte e ricerca nella pratica educativa della Federazione CNOS-FAP. II volume, 2008 R uta G. (a cura di), Vivere con … 2. La relazione. Percorso di cultura etica e religiosa, 2008 R uta G. (a cura di), Vivere per … 3. Il progetto. Percorso di cultura etica e religiosa, 2008 2009 Cnos-Fap (a cura di), Linea guida per i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale. Comunità professionale meccanica, 2009. Malizia G. - V. Pieroni, Accompagnamento al lavoro degli allievi qualificati nei percorsi triennali del diritto-dovere. Linee guida e raccolta di buone pratiche per svolgere le attività, 2009. 2010 Bay M. - Grządziel l D . - Pellerey M. (a cura di), Promuovere la crescita nelle competenze strategiche che hanno le loro radici spirituali nelle dimensioni morali e spirituali della persona. Rapporto di ricerca, 2010 C nos-Fap (a cura di), Linea guida per i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale. Comunità professionale grafica e multimediale, 2010 C nos-Fap (a cura di), Linea guida per i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale. Comunità professionale elettrica ed elettronica, 2010 C nos-Fap (a cura di), Linea guida per i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale. Comunità professionale automotive, 2010 C nos-Fap (a cura di), Linee guida per l’orientamento nella Federazione CNOS-FAP, 2010 C nos-Fap (a cura di), Linea guida per i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale. Comunità professionale turistico-alberghiera, 2010. 2011 Malizia G. - Pieroni V. - Santos Fermino A. (a cura di), “Cittadini si diventa”. Il contributo dei Salesiani (SDB) e delle Suore Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) nell’educare studenti/ allievi delle loro Scuole/CFP in Italia a essere “onesti cittadini”, 2011 T acconi G., In pratica. 1. La didattica dei docenti di area matematica e scientifico-tecnologica nell’Istruzione e Formazione Professionale, 2011 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 89 28/09/22 08:51 90 T acconi G., In pratica. 2. La didattica dei docenti di area linguistica e storico sociale nell’Istruzione e Formazione Professionale, 2011 Mantegazza R., Educare alla Costituzione, 2011 Becciu M. - A.R. Colasanti, Il fenomeno del bullismo. Linee guida ispirate al sistema preventivo di Don Bosco per la prevenzione e il trattamento del bullismo, 2011 2012 Pieroni V. - A. Santos Fermino, In cammino per Cosmopolis. Unità di Laboratorio per l’educazione alla cittadinanza, 2012 F risanco M., Da qualificati, a diplomati, a specializzati. Il cammino lungo una filiera ricca di opportunità e competenze. Riferimenti, dispositivi e strumenti per conoscere e comprendere i nuovi sistemi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) e di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS), 2012 2014 Cnos-Fap (a cura di), Per una pedagogia della meraviglia e della responsabilità. Ambito Energia. Linea Guida, 2014 C nos-Fap (a cura di), Linea Guida per i servizi al lavoro, 2014. 2015 Cnos-Fap (a cura di), Fabbisogni professionali e formativi. Contributo alle Linee Guida del CNOS-FAP. Grafica e Multimediale, Meccanica, Meccatronica-Robotica 2015 2016 Franchini R., L’apprendimento mobile attivo in presenza di tecnologie digitali. Rapporto finale della sperimentazione iCNOS del CNOS-FAP Nazionale, 2016 Nicoli D., Il lavoro buono. Un manuale di educazione al lavoro per i giovani, 2016 C nos-Fap (a cura di), Azioni di accompagnamento, sviluppo e rafforzamento del sistema duale nell’ambito dell’Istruzione e Formazione Professionale. Sviluppo di modelli organizzativi, 2016 F risanco M., Da operatori, a tecnici, specializzati e tecnici superiori. Riferimenti, dispositivi e strumenti, 2016 2019 Nicoli D., Imparare Realmente. Intrapresa vocazionale, laboratori tematici e Academy formativa, 2019 2020 Mantegazza R., Articoli da amare. La Costituzione Italiana presentata ai ragazzi, 2020 2021 F risanco M., La IeFP guarda al futuro. Verso una filiera educativa e formativa professionalizzante di qualità, 2021 Sezione “Esperienze” 2003 Ciofs-Fp Puglia (a cura di), ORION. Operare per l’orientamento. Un approccio metodologico condiviso e proposte di strumenti, 2003 C nos-Fap Piemonte (a cura di), L’orientamento nel CFP. 1. Guida per l’accoglienza, 2003 C nos-Fap Piemonte (a cura di), L’orientamento nel CFP. 2. Guida per l’accompagnamento in itinere, 2003 C nos-Fap Piemonte (a cura di), L’orientamento nel CFP. 3. Guida per l’accompagnamento finale, 2003 C nos-Fap Piemonte (a cura di), L’orientamento nel CFP. 4. Guida per la gestione dello stage, 2003 2005 Ciofs-Fp Sicilia, Operatore servizi turistici in rete. Rivisitando il progetto: le buone prassi. Progettazione, ricerca, orientamento, nuova imprenditorialità, inserimento lavorativo, 2005 T oniolo S., La cura della personalità dell’allievo. Una proposta di intervento per il coordinatore delle attività educative del CFP, 2005 2006 Alfano A., Un progetto alternativo al carcere per i minori a rischio. I sussidi utilizzati nel Centro polifunzionale diurno di Roma, 2006 C iofs-Fp Liguria (a cura di), Linee guida per l’orientamento nei corsi polisettoriali (fascia 16-17 anni). L’esperienza realizzata in Liguria dal 2004 al 2006, 2006 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 90 28/09/22 08:51 91 C omoglio M. (a cura di), Il portfolio nella Formazione Professionale. Una proposta per i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale, 2006 Malizia G. - Nicoli D. – Pieroni V., Una formazione di successo. Esiti del monitoraggio dei percorsi sperimentali triennali di Istruzione e Formazione Professionale in Piemonte 2002-2006. Rapporto finale, 2006 2007 Nicoli D. – M. Comoglio, Una formazione efficace. Esiti del monitoraggio dei percorsi sperimentali di Istruzione e Formazione Professionale in Piemonte 2002-2006, 2007. 2008 Cnos-Fap (a cura di), Educazione della persona nei CFP. Una bussola per orientarsi tra buone pratiche e modelli di vita, 2008. 2010 Cnos-Fap ( a cura di), Il Concorso Nazionale dei capolavori dei settori professionali. Edizione 2010, 2010 2011 Cnos-Fap ( a cura di), Il Concorso Nazionale dei capolavori dei settori professionali. Edizione 2011, 2011 2012 Cnos-Fap ( a cura di), Il Concorso Nazionale dei capolavori dei settori professionali. Edizione 2012, 2012 Nicoli D. (a cura di), Sperimentazione di nuovi modelli nel sistema di Istruzione e Formazione Professionale Diploma professionale di tecnico Principi generali, aspetti metodologici, monitoraggio, 2012 2013 Salatino S. (a cura di), Borgo Ragazzi Don Bosco Area Educativa “Rimettere le ali”, 2013 C nos-Fap ( a cura di), Il Concorso Nazionale dei capolavori dei settori professionali. Edizione 2013, 2013 2014 Cnos-Fap ( a cura di), Il Concorso Nazionale dei capolavori dei settori professionali. Edizione 2014, 2014 2015 Cnos-Fap ( a cura di), Il Concorso Nazionale dei capolavori dei settori professionali. Edizione 2015, 2015 2016 Cnos-Fap ( a cura di), Il Concorso Nazionale dei capolavori dei settori professionali. Edizione 2016, 2016 2018 Kocci L ., Pischelli in paradiso. Storie di ragazzi e ragazze del Centro accoglienza minori don Bosco, 2018 C nos-Fap ( a cura di), Il Concorso Nazionale dei capolavori dei settori professionali. Edizione 2017, 2018 C nos-Fap ( a cura di), Il Concorso Nazionale dei capolavori dei settori professionali. Edizione 2018, 2018 2019 Cnos-Fap ( a cura di), Il Concorso Nazionale dei capolavori dei settori professionali. Edizione 2019, 2019 Dal 2009 la Sede Nazionale ha creato una collana intitolata “Quaderni”. Si riportano di seguito i titoli fino ad oggi stampati: 2009 Zagardo G. – C. Catania, Il sistema di Istruzione e Formazione Professionale nelle Regioni. Quadro d’insieme e alcuni approfondimenti, Quaderno 1/2009 2014 Zagardo G. – G.M. Salerno, Istruzione e Formazione Professionale (IeFP nell’a.f. 2012/13), Quaderno 2/2014 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 91 28/09/22 08:51 92 2015 Nicoli D. – G. Norcia, Valore educativo e culturale del tema energetico e della sostenibilità. Stimoli formativi per gli allievi, Quaderno 3/2015 Malavolta L. - Ghelfi M. – Zamboni F., L’ambito professionale energetico: sperimentazione di una proposta, Quaderno 4/2015 S chneider Electric, La gestione sostenibile delle case salesiane: una proposta di Schneider Electric, Quaderno 5/2015 Z agardo G. - Salerno G.M. - Nicoli D. - Malizia G. - Tonini M., La Buona Formazione Professionale. Situazione della IeFP nell’a.f. 2013/14 e proposte, Quaderno 6/2015 2017 Zagardo G. – G.M. Salerno, La Formazione Professionale nelle Regioni Anno 2014/2015 Proposta di un costo standard, Quaderno 7/2017 2018 Zagardo G., La IeFP nelle Regioni. Situazione e prospettive, Quaderno 8/2018 2019 Zagardo G., La IeFP nelle Regioni. tra consolidamento e stasi, Quaderno 9/2019 2020 Zagardo G., La IeFP nelle Regioni. Una risposta all’Europa ai tempi del Covid, Quaderno 10/2020 2022 Zagardo G., La IeFP nelle Regioni e nelle Province Autonome. L’anno del sorpasso, 11/2022. Dal 2016 la Sede Nazionale ha inaugurato, inoltre, una collana intitolata “Appunti per formatori”. Si riportano di seguito i titoli fino ad oggi stampati: 2016 Linee Guida per l’apprendimento attivo in presenza di tecnologie, 1/2016 2017 Guida all’uso della piattaforma www.competenzestrategiche.it 2/2017 2018 La promozione delle competenze relative agli “assi culturali” nei percorsi di IeFP: settore meccanico 3/2018 La promozione delle competenze relative agli “assi culturali” nei percorsi di IeFP: settore elettrico/elettronico 4/2018 2019 Pellerey M. (a cura di), Pensiero computazionale e competenza digitale 5/2019 Guida all’uso della piattaforma www.competenzestrategiche.it 2/2019, II edizione 2014 Nicoli D., (a cura di), L’intelligenza nelle mani. Educazione al lavoro nella Formazione Professionale, Rubbettino 2014 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 92 28/09/22 08:51 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 93 28/09/22 08:51 Tipografia Giammarioli snc Via Enrico Fermi 8/10 - 00044 Frascati (Roma) Tel. 06.942.03.10 - www@tipografiagiammarioli.com Ottobre 2022 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 94 28/09/22 08:51

Progetto di ricerca-intervento sul ruolo del Portfolio Digitale

Autore: 
Pellerey M., Epifani F., Grzadziel D., Margottini M., Ottone E.
Categoria pubblicazione: 
Progetti
Anno: 
2020
Numero pagine: 
345
Codice: 
978 88 31972 08 6
L’indagine, che è qui presentata, ha preso le mosse nel corso del 2017 partendo da alcuni risultati conseguiti nel biennio precedente e relativi a una ricerca ormai pubblicata. Essa ha di mira un ulte-riore sviluppo di quanto fino ad allora individuato sul piano della costruzione della propria identità professionale. In particolare andava evidenziato con cura il ruolo che il portfolio digitale o ePortfolio può, o deve, avere in tale impresa, tenendo conto di quanto la normativa vigente sollecita nei ri-guardi della formazione dell’identità professionale dei docenti. Il titolo di questa indagine è stato così definito e approvato: “Ricerca-intervento sul ruolo del portfolio digitale come strumento di Formazione Professionale iniziale e continua dei docenti e formatori del secondo ciclo del sistema educativo di Istruzione e Formazione, in particolare del (sotto)sistema della IeFP. Verifica della possibilità di estensione al caso degli allievi”. Gli obiettivi del progetto sono questi: a) analisi delle competenze richieste ai docenti da parte del contratto di lavoro nazionale e confronto con le attese attuali nei loro riguardi: indicazioni di competenze urgenti e rilevanti da promuovere e monitorare; b) studio sistematico delle ricerche in merito alla formazione dei docenti e alla valorizzazione di forme di portfolio digitale e di open badges; c) adattamento della piattaforma Mahara come ambiente di sviluppo di un portfolio digitale da valorizzare sia nel processo di formazione iniziale (in sede universitaria), sia continua (in sede pratica); d) sperimentazione dell’uso del portfolio digitale nella formazione iniziale universitaria dei docenti anche al fine di una valutazione finale; e) sperimentazione dell’uso del portfolio digitale nella formazione in servizio sia nell’ambito della scuola, sia in quello dell’Istruzione e Formazione Professionale. f) inserimento del programma di portfolio digitale sviluppato nel sito www.competenzestrategiche.it oppure attivazione di un sito dedicato; g) validazione, valorizzazione dei questionari di autovalutazione QPCC e di Adattamento pro-fessionale e loro inserimento nel sito www.competenzestrategiche.it. Nell’esaminare la questione della formazione iniziale e continua dei docenti e dei formatori e del ruolo che il portfolio digitale può avere in tale impresa ci si è trovati di fronte a una molteplicità di questioni precedenti, che era necessario affrontare e approfondire. In primo luogo andava chiarito se essi possono, o debbono, essere riconosciuti come professionisti. Per rispondere a questo interroga-tivo era necessario esplorare qual è la natura e lo sviluppo di un’identità professionale in generale e quella di un docente in particolare. In secondo luogo andava studiato quale può essere il ruolo delle tecnologie digitali nel favorire e sostenere tale sviluppo. Circa la prima questione, quella dell’identità professionale di un docente o di un formatore, si è dovuto esplorare adeguatamente tale concetto e più specificatamente il processo costruttivo che, so-prattutto oggi, ne costituisce la struttura fondamentale. Spesso gli studi in proposito sembrano anco-ra oscillare tra un’identità determinata, nella sua configurazione fondamentale, dalle richieste pro-venienti dall’attuale sistema di istruzione e formazione e dalle esigenze che pone un ruolo di impie-gato della Pubblica Amministrazione, il quale deve rispondere a quanto previsto dalla normativa in vigore a partire dalle cosiddette Leggi Brunetta sulla trasparenza ed efficienza. L’identità professionale, quale viene oggi riletta in ambito internazionale, deriva da un percorso nel quale il soggetto è il primo attore e il primo responsabile ed è strettamente connessa con lo stesso sviluppo della propria identità personale. Inoltre, più che fare riferimento esclusivamente a quanto richiesto da uno specifico posto di lavoro, essa deve collocarsi in un delicato equilibrio tra stabilità e adattamento nel quale giocano sempre più qualità personali, culturali e tecnologiche cosiddette “trasversali”, in quanto richieste in modo trasversale dalle varie possibilità occupazionali. L’identità professionale del docente risente di tale tensione, in quanto anche il contesto scolastico e della for-mazione professionale è caratterizzato da profondi e continui cambiamenti sia a livello organizzativo, sia a livello di contenuti di insegnamento, sia come risposta alla domanda educativa e formativa proveniente dalla società, dalle famiglie e dal mondo del lavoro. In questo scenario da tempo sono presenti le tecnologie digitali, anch’esse assai evolutive e mol-teplici. La presenza di tali tecnologie pervade ormai in maniera più o meno profonda i vari ambienti di attività lavorativa. Di conseguenza la stessa identità professionale ne è segnata, talora in maniera decisiva. Ciò tende a complicare ulteriormente la domanda di formazione dei docenti, non solo e non tanto iniziale quanto spesso ulteriore, perché esse influenzano la stessa progettazione, realizza-zione e valutazione dell’attività didattica. Così la domanda di competenze proveniente dal mondo del lavoro si complica e si estende soprattutto sul piano della trasversalità. Sul piano della costruzione della propria identità professionale le tecnologie digitali sempre più stanno offrendo un supporto non indifferente allo sviluppo della riflessività. Certo i processi rifles-sivi possono essere stimolati e resi fecondi anche con forme di scrittura più tradizionali come i diari o forme orali come le conversazioni tra colleghi centrate su questioni concrete di azione educativa. Ma negli ultimi decenni è stato sviluppato un ulteriore strumento di appoggio alla riflessività: il portfolio delle competenze. Quest’ultimo valorizzato mediante un supporto digitale può non solo includere l’apporto di un diario professionale, ma favorire la registrazione e conservazione di video, foto, registrazioni sonore, come appoggio alla riflessione, e favorire, in comunicazione con i colleghi, la costruzione di una vera e propria comunità di pratica. La ricerca che qui presentiamo include quattro apporti nel quadro della realizzazione di quanto previsto dal progetto di indagine. Eccoli in estrema sintesi. Michele Pellerey ha esplorato la natura e la costruzione dell’identità professionale evidenziando in tale processo il ruolo insostituibile della riflessività. Ne ha quindi esplorato le forme e gli strumenti di promozione, applicando quanto individuato al caso della formazione professionale del docente del sistema educativo italiano di istruzione e formazione. Dariusz Grzadziel ha studiato in maniera specifica l’uso del portfolio digitale nella formazione dei docenti a livello universitario. In questa stessa direzione Enrica Ottone ha verificato sul campo la validità dell’uso del portfolio digitale ai vari livelli: dall’alternanza scuola lavoro a livello secondario, alla formazione degli edu-catori professionali, alla formazione continua dei docenti, elaborandone e verificandone sul campo un modello fruibile. Massimo Margottini ha esaminato nella loro qualità diagnostica e, in alcuni casi, messo a punto e validato strumenti di autoriflessione e di autovalutazione di componenti fondamentali della propria identità professionale a partire dalla scuola di base, fino all’università e oltre. Apporti che conservati nel tempo tramite il portfolio digitale aiutano a divenirne consapevoli e ad assumerne la respon-sabilità auto-formativa. In questo lavoro ha collaborato in maniera sistematica e competente Filippo Epifani, gestendo la piattaforma www.competenzestategiche.it. Viene incluso un suo rapporto sugli aggiornamenti tec-nici e gli sviluppi ulteriori della piattaforma.

Imparare Realmente. Intrapresa vocazionale, laboratori tematici e Academy formativa.

Autore: 
Nicoli D.
Categoria pubblicazione: 
Progetti
Anno: 
2019
Numero pagine: 
156
Codice: 
978-88-31972-01-7
Perché il titolo “imparare realmente”? Per due motivi, collegati al duplice significato dell’avverbio “realmente”: - Il primo si riferisce ad imparare davvero: non un sapere inerte ridotto a nomenclature oppure segnato inesorabilmente dal distacco della scuola dal mondo, ma una conoscenza autentica ovvero fondata nella migliore tradizione, riscoperta personalmente dagli allievi e riconosciuta valida nella comprensione della realtà, nell’intervento in essa allo scopo di migliorarla, quindi nell’indirizzare la propria vita verso scopi buoni. - Il secondo assume il significato di imparare dal vero: apprendere dalla realtà, nel senso della svolta realista spiegata nella prima parte del volume. La realtà innanzitutto esiste e non è una costruzione dell’uomo; inoltre è maestra poiché consente una conoscenza insita nel reale, non l’imposizione su di essa delle nostre teorie e delle nostre opinioni; infine la realtà è composita: comprende dati (ciò che esiste come dono) e fatti (ciò che risulta dall’intervento umano), accadimenti (la congerie delle immagini, delle attività e delle emozioni) e segni epifanici (gli eventi speciali che anticipano il futuro ed indicano il cammino). Inserire i giovani nel reale insegnando loro un lavoro, è il vero compito dell’educazione; un’operazione che però nel nostro tempo risulta sempre più problematica a causa del crescente contrasto tra l’innalzamento delle attese provenienti dal mondo economico e la distanza tra queste e le caratteristiche (oltre che le dimensioni) della gioventù, tenuto conto del tono critico della cultura diffusa in materia del lavoro. Il sistema economico e professionale italiano – con un’operazione avvenuta sia prima sia durante la recente crisi - si è rimesso in moto e mostra una trasformazione di grande rilevanza trainata dalla sfida globale che ha portato alla messa in valore delle risorse e dalle capacità che rendono i prodotti ed i servizi italiani particolarmente apprezzati e dotati di qualità . Fanno parte di questa dinamica la cognitivizzazione dell’azione economica e del lavoro, la quarta rivoluzione industriale e la Fabbrica 4.0, la sostenibilità, la responsabilità sociale, le dimensioni della “vita autentica” che connotano questa stagione di passaggio da un consumatore massificato ad un cittadino responsabile, orientato alla qualità ed alla significatività dell’esistenza. Emerge entro questo quadro una crescente importanza del fattore umano che investe anche le figure dei qualificati, un tempo considerati solo come semplici prestatori d’opera, ma oggi investiti direttamente dai processi di cambiamento citati. La domanda professionale emergente dai nuovi settori trainanti dell’economia pone in rilievo tre fattori: la dimestichezza nell’uso delle tecnologie, la preparazione culturale con particolare riferimento all’inglese ma anche alla geografia ed al valore del territorio, infine alle soft/character skill, con forte rilevanza per estroversione, amicalità, coscienziosità, stabilità emotiva, apertura all’esperienza. Si tratta del “modello di investimento” nelle capacità umane sostenuto da James J. Heckman , premio Nobel 2000 per l’economia, inteso come un modo di intendere la formazione come un procedere “multistadio”, dove le capacità prodotte ad uno stadio consentono di accrescere le capacità acquisibili allo stadio successivo secondo il principio del self productivity. In questo modo, l’allievo non acquisisce solo autonomia e responsabilità, ovvero i due criteri base della competenza, ma diviene sempre più libero, vale a dire capace di esercitare appieno le proprie prerogative personali a favore degli altri . A fronte di questa domanda, che rimane per una parte non secondaria sorprendentemente inevasa , troviamo un’utenza sempre più variegata, problematica ed insieme esigente, sempre più differente da quella del passato, segno che siamo entrati in una fase nuova della nostra storia civile. Il fattore di varietà più significativo è dato dalla presenza dei giovani immigrati di prima e seconda generazione, ciò che porta sia un problema didattico di natura linguistica, difficilmente superabile se affrontato con l’impianto tradizionale centrato su corsi di formazione monolitici, ma che introduce nelle dinamiche di classe una componente di utenti portatori di un progetto di vita centrato decisamente sull’inclusione nella società italiana tramite l’esercizio del lavoro e non raramente un progetto imprenditoriale sorretto da una forte motivazione. Le problematiche si riferiscono in buona parte all’utenza autoctona ed al suo retroterra, che evidenzia i processi di liquidità e di disgregazione del tessuto familiare, territoriale e dei valori etici propri del nostro tempo, rivelativi di una “cultura della decadenza”, la stessa che continua ad alimentare il grave impoverimento demografico del nostro Paese. Le esigenze manifestate dall’utenza hanno al loro centro un bisogno di ambienti accoglienti in cui si svolgono relazioni positive con adulti capaci sul piano educativo-vocazionale e professionale, una metodologia stimolante centrata soprattutto sui laboratori di intrapresa, infine una domanda di occasioni significative in cui riconoscere le proprie potenzialità e valorizzare i propri talenti sapendo esercitare ruoli professionali apprezzati in quanto dotati di valore per la comunità. A complicare l’opera dell’inserimento dei giovani nel contesto economico interviene la cultura del nostro tempo che esprime in prevalenza una concezione scettica circa il rapporto tra lavoro e persona. Questa è ben rappresentata dalla canzone Una vita in vacanza proposta dal gruppo Lo stato sociale al recente Festival di Sanremo dove, dopo un elenco di lavori più o meno validi, più o meno improbabili, più o meno etici, si pone la domanda “perché lo fai?” cui fa seguito un invito: “perché non te ne vai?”, cui segue un programma sorprendente, soprattutto perché del tutto parassitario, realizzato sulle spalle degli altri (i genitori? lo stato sociale, cioè i contribuenti?), dove l’unico valore è macerarsi in un presente di “tempo perso”: “Una vita in vacanza Una vecchia che balla Niente nuovo che avanza Ma tutta la banda che suona e che canta Per un mondo diverso Libertà e tempo perso E nessuno che rompe i coglioni Nessuno che dice se sbagli sei fuori, sei fuori, sei fuori”. In effetti, la scossa della crisi economica ci ha colti dentro una sorta di sogno, quello di poter vivere senza lavorare , in una condizione di stordimento propria di chi è totalmente assorbito dall’ambiente circostante con il suo caleidoscopio di immagini e suggestioni, lasciandosi andare a vane agitazioni, esponendosi così inesorabilmente alla noia ed al senso di dissipazione che ne deriva senza quell’apertura al mondo che dovrebbe caratterizzare l’essere umano come soggetto vivente consapevole e deciso a formare il mondo Accanto a questo stile di vita stordito, troviamo anche progetti seri, in cui la realizzazione della persona viene perseguita in ambiti che non corrispondono alle opportunità offerte dal mondo economico, quindi irrealistici, alimentando il fenomeno dell’overeducation, un investimento in titoli di studio poco spendibili nel mercato del lavoro e delle professioni. È questo il quadro nel quale si inserisce l’ampliamento dell’offerta formativa tramite i percorsi della formazione duale, che non interviene in sostituzione dei percorsi ordinari, e che inoltre porta con sé un forte stimolo al cambio del paradigma dell’educazione al lavoro sia sul lato dell’organismo formativo sia su quello dell’impresa. Siamo pertanto sulla frontiera della nuova formazione, soprattutto quella caratterizzata dall’alleanza con le imprese, ovvero l’apprendistato e l’alternanza “lunga”, dove l’attività formativa è condivisa tra CFP ed impresa. È una sfida che pone tre questioni:  Come garantire un approccio educativo vocazionale e civico evitando il mero addestramento, anche quello ad alto contenuto tecnologico.  Come garantire la centralità dell’allievo, in modo che sia lui il vero protagonista del percorso formativo.  Come sollecitare un nuovo profilo di formatori e coordinatori del CFP oltre che dei tutor aziendali, tenuto conto che il duale richiede una metodologia fortemente attiva centrata sui compiti di realtà e sulla riflessività ed argomentazione. È richiesto quindi un cambiamento molto intenso che segue due piste: da un lato l’innovazione tecnologica ed organizzativa, sollecitata dalle imprese, dall’altro la significatività del progetto personale degli allievi, nella prospettiva del “lavoro buono”. I Salesiani possiedono una carta preziosa per qualificare questa alleanza, visto che molti imprenditori e tecnici con cui collaborano sono ex allievi ed hanno un imprinting educativo. Il volume si indirizza lungo un percorso finalizzato a dare una risposta alle tre sfide sopra indicate: iniziando dai fondamenti, affronta il tema del curricolo condiviso tra organismo formativo ed impresa, per poi giungere ad una proposta metodologica ed organizzativa di rifondazione del Centro di Formazione Professionale centrata su tre fuochi: l’Intrapresa vocazionale, una formula nuova su cui costituire il processo di apprendimento e di crescita degli allievi, il Laboratorio tematico, il modo con cui offrire loro un approccio significativo alla cultura, infine l’Academy formativa, la configurazione che assume l’alleanza come network della nuova formazione.

Accreditamento della sede orientativa

Autore: 
CNOS-FAP (a cura di)
Categoria pubblicazione: 
Progetti
Studi
Anno: 
2002
Numero pagine: 
164
Codice: 
accreditamento, sede orientativa, sperimentazione, manuale, procedure, carta dei valori, diritti-doveri,percorsi, strumenti

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