CENTRO ITALIANO OPERE FEMMINILI SALESIANE
FORMAZIONE PROFESSIONALE
CIOFS-FP
Sede Nazionale
Comunità Professionale
Sociale e Sanitaria
Guida
per l’elaborazione
dei piani formativi personalizzati
A cura di
CIOFS-FP - CNOS-FAP
CNOS-FAP / CIOFS-FP
2
Coordinamento scientifico:
Dario NICOLI (Università Cattolica di Brescia)
Autori del volume:
Angela Loiacono (CIOFS/FP Sede Nazionale)
Valentina Fidanza (CIOFS/FP Sede Nazionale)
Hanno collaborato:
Lauretta Valente (CIOFS/FP Sede Nazionale)
Angela Elicio (CIOFS/FP Sede Nazionale)
Alessandra Muneroni (CIOFS/FP Sede Nazionale)
Paolo Olivieri (EISS – Ente Italiano Servizi Sociali)
Si ringraziano gli Operatori della Formazione Professionale e i referenti del
progetto Istruzione e Formazione Professionale di:
CIOFS-FP Abruzzo, CIOFS-FP Basilicata, CIOFS-FP Calabria, CIOFS-FP Campania,
CIOFS-FP Emilia Romagna, CIOFS-FP Friuli Venezia Giulia, CIOFS-FP Lazio, CIOFS-
FP Lombardia, CIOFS-FP Liguria, CIOFS-FP Piemonte, CIOFS-FP Puglia, CIOFS-
FP Sardegna, CIOFS-FP Sicilia, CIOFS-FP Toscana, CIOFS-FP Veneto.
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
3
INTRODUZIONE
Con la nuova normativa sul sistema educativo (legge cost. 3/01, legge 53/03, legge
30/03), nel secondo ciclo degli studi si prevede (accanto a quello liceale) il sottosistema
dell’istruzione e della formazione professionale, che realizza le mete del “Profilo
educativo, culturale e professionale” (PECUP)1 avvalendosi di una metodologia fon-
data sulla valorizzazione delle culture del lavoro e mediante un approccio basato sulla
pedagogia per progetti.
1) Aspetti della nuova offerta formativa
I ragazzi che, avendo compiuto il percorso di istruzione obbligatoria per almeno otto
anni (art. 34 Cost.), in forza di quanto specificato dall’art. 68 della legge 144/99 in
tema di obbligo formativo, non intendono proseguire gli studi nel contesto scolastico,
necessitano di una nuova offerta formativa che preveda i seguenti aspetti:
a) sviluppo di percorsi formativi conformi con i requisiti della “società della cono-
scenza” così come indicati dall’istanza comunitaria, consentendo a tutti l’acces-
so ad un più elevato livello culturale ed il perseguimento del successo formativo
di tutte le persone, nessuna esclusa, valorizzandone gli apprendimenti formali,
non formali ed informali, lungo tutto il corso della vita, garantendo il diritto-dove-
re di istruzione e formazione ed i diritti educativi e formativi comunque intesi;
b) collocazione delle diverse componenti dell’offerta entro un disegno di sistema di
istruzione e formazione professionale con carattere di organicità e continuità,
che prevede percorsi pluralistici di qualifica, diploma e diploma superiore collo-
cati in un organico processo di offerta dal carattere progressivo. Ciò consideran-
do le diverse opzioni possibili (orientamento e bilancio, corsi strutturati, apprendi-
stato, corsi destrutturati, alternanza formativa, servizi di accompagnamento, ecc.)
entro un quadro unitario di offerta formativa;
c) sostegno del processo di innovazione dei diversi organismi erogativi verso un
modello di servizio aperto alla soddisfazione dei bisogni degli utenti e del territo-
rio, di qualità, nella logica del partenariato e della rete, in una prospettiva di “ser-
vizio della società civile”;
1 Profilo educativo, culturale e professionale dello studente alla fine del secondo ciclo di istruzione e
determinazione dei livelli essenziali di prestazione per gli istituti di istruzione e formazione professio-
nale, Fiuggi, 27-28 febbraio 2003. D’ora in avanti verrà citato come PECUP.
CNOS-FAP / CIOFS-FP
4
d) adozione della metodologia della personalizzazione basato su piani di studio e
portfolio delle competenze comprendente un sistema di riconoscimento delle
acquisizioni e loro gestione sotto forma di crediti formativi;
e) qualificazione continuativa dell’offerta puntando in particolare all’eccellenza
formativa in stretta connessione tra il sistema di istruzione e formazione profes-
sionale e gli ambiti economico-sociali e culturali che sviluppano un know how di
alto livello;
f) garanzia della contestualizzazione del sistema di offerta formativa e dello svilup-
po di una governance territoriale tramite la cura della rete territoriale che veda
il coinvolgimento dei diversi attori che insistono nel medesimo ambito di riferi-
mento con attenzione anche al primo ciclo degli studi, al sistema dei licei e al-
l’Università.
Per sostenere l’elaborazione dei piani formativi personalizzati, il CNOS-FAP e il CIOFS-FP
hanno elaborato delle specifiche “Guide” strutturate per comunità professionali, in
coerenza con le “Linee guida” di riferimento (Nicoli, 2004).
2) Scopo della “Guida”
La presente “Guida”, dunque, si propone come uno strumento che può aiutare l’équi-
pe dei formatori nell’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Essa si riferisce
al PECUP del secondo ciclo degli studi e lo interpreta entro la prospettiva della “cul-
tura del lavoro”, ovvero del modo in cui favorire la formazione integrale del giovane
con l’apporto della comunità professionale di riferimento. Tale impostazione è alter-
nativa alla prospettiva che concepisce il lavoro come semplice somma di attività pra-
tiche e che ritiene che formare significhi “assemblare le parti distinte di un individuo”
(la prova è che, nei processi formativi così impostati, al centro non appare la persona,
ma le funzioni che questa deve svolgere). Essa, infatti, propone – coerentemente con
l’impianto della legge 53/03 – una visione culturale ed olistica del lavoro ed inoltre una
visione educativa della formazione.
3) Concezione del lavoro presente nelle “Guide” e atteggiamento progettuale
Il disegno delle “Guide”, come detto, si riferisce al PECUP del secondo ciclo del
sistema educativo e, quindi, sostiene una prospettiva finalizzata alla riflessione critica
sul sapere, sul fare e sull’agire, allo sviluppo dell’autonoma capacità di giudizio e
all’esercizio della responsabilità personale e sociale. In tal senso le competenze iden-
tificano non tanto una dotazione data una volta per tutte e predefinita, quanto una
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
5
disposizione particolare del soggetto ad essere protagonista della cultura del lavoro
con una partecipazione responsabile e dotata di senso e a vivere un’esperienza di
crescita personale e collettiva nell’ambito delle realtà di riferimento. Pertanto, si mira
a fornire una formazione più profonda e più ricca della qualifica o del lavoro scelto,
superando la prospettiva specialistica per quella più ampia e aggregata della comunità
professionale, in modo da essere consapevoli delle trasformazioni, e delle necessarie
nuove acquisizioni che consentano di essere protagonisti di uno scenario professiona-
le fortemente dinamico. Il disegno formativo proposto prevede, da un lato, la continui-
tà con la formazione in servizio, dall’altro, la continuità con le ulteriori formazioni di
diploma e di diploma superiore.
Tale impianto richiede nei formatori gli atteggiamenti professionali della progettazio-
ne, della creatività e dell’autonomia. Ciò significa, innanzitutto, perseguire una visione
unitaria della cultura a partire dall’esperienza, evitando la meccanica trascrizione
degli obiettivi generali del processo formativo e degli obiettivi specifici di apprendi-
mento in chiave di didattica disciplinare. Al contrario, i formatori si impegnano a
mirare l’azione educativa in riferimento ad obiettivi formativi significativi e motivanti
per gli allievi, nella forma dei piani formativi personalizzati che ogni équipe di formatori
è chiamata a realizzare strutturandoli in unità di apprendimento. Ciò comprende pure
l’adozione del portfolio delle competenze individuali, strumento in grado di documen-
tare concretamente i progressi dell’allievo evidenziando le competenze acquisite, la
storia del suo impegno, e il valore di questo percorso in termini di crediti formativi
(l’utilizzo di tale strumento consente, inoltre, una valutazione “autentica” di taglio
fortemente formativo).
4) Comunità considerate
La “Guida” si riferisce all’intera filiera formativa, che comprende tre tappe fonda-
mentali: a) Qualifica di istruzione e formazione professionale; b) Diploma di istru-
zione e formazione professionale; c) Diploma di istruzione e formazione professiona-
le superiore. Per 11 delle 17 comunità professionali2 previste dalle “Linee guida”
(Nicoli, 2004, 39), è stato elaborato il repertorio delle comunità e delle figure profes-
sionali di riferimento relative ai tre titoli conseguibili (cfr. tav. seguente).
2 Le comunità previste sono: agricola e ambientale; alimentazione; artigianato artistico; aziendale e ammi-
nistrativa; chimica e biologica; commerciale e delle vendite; edile; elettrica ed elettronica; estetica; grafica
e multimediale; legno e arredamento; meccanica; sanitaria; sociale; spettacolo; tessile e moda; turistica e
alberghiera (NICOLI D., 2004, 39).
CNOS-FAP / CIOFS-FP
6
C
O
M
U
N
IT
À
P
R
O
F
E
SS
IO
N
A
L
E
A
L
IM
E
N
TA
Z
IO
N
E
A
Z
IE
N
D
A
L
E
E
A
M
M
IN
IS
T
R
A
T
IV
A
C
O
M
M
E
R
C
IA
L
E
E
D
E
L
L
E
V
E
N
D
IT
E
E
L
E
T
T
R
IC
A
E
E
L
E
T
T
R
O
N
IC
A
E
ST
E
T
IC
A
F
IG
U
R
E
D
I
Q
U
A
L
IF
IC
A
D
I
IF
P
(
tr
ie
n
n
io
):
O
p
er
at
or
e
O
pe
ra
to
re
d
el
l’
al
im
en
ta
zi
on
e
y
A
dd
et
to
a
ll
a
tr
as
fo
rm
az
io
ne
d
eg
li
a
li
m
en
ti
y
A
dd
et
to
a
ll
a
pa
ni
fi
ca
zi
on
e
e
pa
st
ic
ce
ri
a
O
pe
ra
to
re
d
ei
s
er
vi
zi
d
i i
m
pr
es
a
y
A
dd
et
to
a
ll
a
se
gr
et
er
ia
y
A
dd
et
to
a
ll
a
co
nt
ab
il
it
à
O
pe
ra
to
re
d
ei
s
er
vi
zi
d
i v
en
di
ta
y
A
dd
et
to
a
ll
a
ve
nd
it
a/
co
m
m
er
ci
al
e
y
A
dd
et
to
e
-c
om
m
er
ce
y
A
dd
et
to
a
ll
a
te
le
ve
nd
it
a
O
pe
ra
to
re
e
le
tt
ri
co
e
d
el
et
tr
on
ic
o
y
In
st
al
la
to
re
/m
an
ut
en
to
re
i
m
pi
an
ti
el
et
tr
ic
i
y
In
st
al
la
to
re
/m
an
ut
en
to
re
i
m
pi
an
ti
d
i
au
to
m
az
io
ne
i
nd
us
tr
ia
le
y
In
st
al
la
to
re
/m
an
ut
en
to
re
d
i
si
st
em
i
el
et
tr
on
ic
i
y
A
ss
em
bl
at
or
e/
m
an
ut
en
to
re
d
i
pe
rs
on
al
co
m
pu
te
r
e
in
st
al
la
to
re
d
i
re
ti
l
oc
al
i
O
pe
ra
to
re
e
st
et
ic
o
y
A
cc
on
ci
at
or
e
y
E
st
et
is
ta
F
IG
U
R
E
D
I D
IP
L
O
M
A
D
I
IF
P
(
IV
a
n
n
o)
:
T
ec
n
ic
o
Te
cn
ic
o
de
ll
’a
li
m
en
ta
zi
on
e
Te
cn
ic
o
de
i
se
rv
iz
i
di
i
m
pr
es
a
Te
cn
ic
o
de
i
se
rv
iz
i
co
m
m
er
ci
al
i
y
Te
cn
ic
o
el
et
tr
ic
o
y
Te
cn
ic
o
el
et
tr
on
ic
o
e
de
ll
e
te
le
co
m
un
ic
az
io
ni
Te
cn
ic
o
es
te
ti
co
F
IG
U
R
E
D
I
D
IP
L
O
M
A
D
I
IF
P
S
U
P
E
R
IO
R
E
:
T
ec
n
ic
o
su
p
er
io
re
o
E
sp
er
to
y
E
sp
er
to
d
i
pa
ni
fi
ca
zi
on
e
(i
m
pr
en
di
to
ri
a/
te
cn
ic
he
i
nn
ov
at
iv
e)
y
E
sp
er
to
la
tt
ie
ro
-c
as
ea
ri
o
y
E
sp
er
to
n
el
la
l
av
or
az
io
ne
e
t
ra
sf
or
m
az
io
ne
d
el
p
es
ce
y
E
sp
er
to
d
el
la
g
es
ti
on
e
co
nt
ab
il
e
y
E
sp
er
to
i
n
co
m
un
ic
az
io
ne
a
zi
en
da
le
y
E
sp
er
to
d
i
m
ar
ke
ti
ng
s
tr
at
eg
ic
o
y
W
eb
m
as
te
r
pe
r
se
rv
iz
i d
i e
-c
om
m
er
ce
y
C
al
l-
C
en
te
r
M
an
ag
er
y
Te
cn
ic
o
su
pe
ri
or
e
de
i
si
st
em
i
au
to
m
at
ic
i
y
Te
cn
ic
o
su
pe
ri
or
e
de
i
si
st
em
i
in
fo
rm
at
ic
i
e
di
t
el
ec
om
un
ic
az
io
ne
y
Te
cn
ic
o
su
pe
ri
or
e
di
s
is
te
m
i
te
cn
ol
og
ic
i
fi
na
li
zz
at
i a
l r
is
pa
rm
io
e
ne
rg
et
ic
o
y
Te
cn
ic
o
su
pe
ri
or
e
di
p
ro
ge
tt
az
io
ne
el
et
tr
ic
a
y
Te
cn
ic
o
su
pe
ri
or
e
di
p
ro
ge
tt
az
io
ne
el
et
tr
on
ic
a
y
C
ap
ot
ec
ni
co
e
le
tt
ri
co
y
C
ap
ot
ec
ni
co
e
le
tt
ro
ni
co
y
E
sp
er
to
m
as
sa
gg
ia
to
re
y
E
sp
er
to
t
ru
cc
at
or
e
di
s
ce
na
-
sp
os
a
-
fo
to
gr
af
ic
o
y
E
sp
er
to
m
ar
ke
ti
ng
p
ro
do
tt
i e
st
et
ic
i
y
E
sp
er
to
i
n
pr
ob
le
m
i
tr
ic
ol
og
ic
i
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
7
G
R
A
F
IC
A
E
M
U
LT
IM
E
D
IA
L
E
L
E
G
N
O
E
A
R
R
E
D
A
M
E
N
T
O
M
E
C
C
A
N
IC
A
SO
C
IA
L
E
E
SA
N
IT
A
R
IA
T
E
SS
IL
E
E
M
O
D
A
T
U
R
IS
T
IC
A
E
A
L
B
E
R
G
H
IE
R
A
Te
cn
ic
o
su
pe
ri
or
e
pe
r
la
c
om
un
ic
az
io
ne
e
il
m
ul
ti
m
ed
ia
Te
cn
ic
o
su
pe
ri
or
e
de
ll
a
l
av
or
az
io
ne
de
l
le
gn
o
y
Te
cn
ic
o
su
pe
ri
or
e
di
a
ut
om
az
io
ne
in
du
st
ri
al
e
y
Te
cn
ic
o
su
pe
ri
or
e
di
p
ro
ge
tt
az
io
ne
m
ec
ca
ni
ca
y
Te
cn
ic
o
su
pe
ri
or
e
di
p
ro
du
zi
on
e
C
A
D
-C
A
M
y
A
ni
m
at
or
e
es
pe
rt
o
di
c
om
un
it
à
y
E
sp
er
to
s
oc
io
-c
ul
tu
ra
le
p
er
a
nz
ia
ni
fr
ag
il
i
e
m
al
at
i
di
A
lz
he
im
er
y
E
sp
er
to
d
el
la
l
in
ea
m
od
a
uo
m
o-
do
nn
a
y
E
sp
er
to
n
el
la
c
re
az
io
ne
e
g
es
ti
on
e
ev
en
ti
m
od
a
y
Te
cn
ic
o
su
pe
ri
or
e
de
ll
e
at
ti
vi
tà
al
be
rg
hi
er
e
y
Te
cn
ic
o
su
p
er
io
re
d
el
le
a
tt
iv
it
à
ri
st
or
at
iv
e
y
Te
cn
ic
o
su
pe
ri
or
e
de
i s
er
vi
zi
tu
ri
st
ic
i
Te
cn
ic
o
ne
ll
e
ar
ti
g
ra
fi
ch
e
y
Te
cn
ic
o
de
ll
a
la
vo
ra
zi
on
e
de
l
le
gn
o
y
Te
cn
ic
o
de
ll
’a
rr
ed
am
en
to
Te
cn
ic
o
m
ec
ca
ni
co
Te
cn
ic
o
de
i s
er
vi
zi
s
oc
ia
li
(i
nc
lu
de
la
q
ua
li
fi
ca
d
i
O
pe
ra
to
re
s
oc
io
-s
an
ia
ta
ri
o)
Te
cn
ic
o
de
l t
es
si
le
e
de
ll
’a
bb
ig
li
am
en
to
y
Te
cn
ic
o
de
i s
er
vi
zi
tu
ri
st
ic
i
y
Te
cn
ic
o
de
ll
e
at
ti
vi
tà
r
is
to
ra
ti
ve
O
pe
ra
to
re
g
ra
fi
co
y
A
dd
et
to
a
ll
a
pr
og
et
ta
zi
on
e
y
P
re
st
am
pa
to
re
y
A
dd
et
to
a
i
pr
e-
m
ed
ia
y
S
ta
m
pa
to
re
o
ff
se
t
y
L
eg
at
or
e
O
pe
ra
to
re
d
el
l
eg
no
e
d
el
l’
ar
re
da
m
en
to
y
F
al
eg
na
m
e
y
In
ta
gl
ia
to
re
e
s
cu
lt
or
e
in
l
eg
no
O
pe
ra
to
re
m
ec
ca
ni
co
y
C
os
tr
ut
to
re
a
ll
e
m
ac
ch
in
e
ut
en
si
li
y
M
on
ta
to
re
/m
an
ut
en
to
re
y
S
al
do
ca
rp
en
ti
er
e
y
Te
rm
oi
dr
au
li
co
y
M
an
ut
en
to
re
s
is
te
m
i
m
ec
ca
ni
ci
e
d
el
et
-
tr
on
ic
i
de
ll
’a
ut
ov
ei
co
lo
A
dd
et
to
a
i s
er
vi
zi
s
oc
ia
li
O
pe
ra
to
re
d
el
l’
ab
bi
gl
ia
m
en
to
y
C
on
fe
zi
on
is
ta
m
od
el
li
st
a
su
C
A
D
y
A
dd
et
to
a
ll
e
co
nf
ez
io
ni
i
nd
us
tr
ia
li
O
pe
ra
to
re
tu
ri
st
ic
o
al
be
rg
hi
er
o
y
A
dd
et
to
a
i
se
rv
iz
i
tu
ri
st
ic
i
y
C
om
m
is
d
i s
al
a
e
ba
r
y
C
om
m
is
d
i c
uc
in
a
C
O
M
U
N
IT
À
P
R
O
F
E
SS
IO
N
A
L
E
F
IG
U
R
E
D
I
Q
U
A
L
IF
IC
A
D
I
IF
P
(
tr
ie
n
n
io
):
O
p
er
at
or
e
F
IG
U
R
E
D
I D
IP
L
O
M
A
D
I
IF
P
(
IV
a
n
n
o)
:
T
ec
n
ic
o
F
IG
U
R
E
D
I
D
IP
L
O
M
A
D
I
IF
P
S
U
P
E
R
IO
R
E
:
T
ec
n
ic
o
su
p
er
io
re
o
E
sp
er
to
CNOS-FAP / CIOFS-FP
8
Il progetto globale prevede, accanto a ciascuna “Guida” rivolta agli operatori dei CFP,
un fascicolo illustrativo destinato agli utenti (ragazzi e loro famiglie). Tale fascicolo,
che potremmo definire “orientativo”, mira a presentare la specifica comunità profes-
sionale sottolineando gli aspetti educativo-formativi promossi da quella professione, le
figure professionali di riferimento, i titoli conseguibili, gli sbocchi lavorativi, ecc.
5) Struttura delle “Guide” e logica progettuale proposta
Ciascuna “Guida” è stata strutturata in due parti: a) una parte comune a tutte le
comunità, costituita da un’introduzione e una impostazione generale (valenza educativa
del lavoro nella prospettiva del PECUP, indicazioni circa la valutazione e la gestione
del portfolio); b) una parte specifica per ogni comunità professionale comprenden-
te una presentazione della comunità professionale (natura economica, sociale e cultu-
rale della comunità; comunità professionale in prospettiva formativa; figure profes-
sionali: livelli e continuità); indicazioni su laboratori, stage e alternanza; scheda per il
piano formativo e sua prospettiva temporale; elenco delle unità di apprendimento (dal
primo al terzo anno).
Le unita di apprendimento che qui sono proposte corrispondono ai compiti che richie-
dono una forte interdisciplinarietà, ovvero coinvolgono in modo rilevante e integrato
tutti i formatori e le figure coinvolte nell’équipe di lavoro. Si tratta di una quota del
tempo disponibile, che non esaurisce l’intero percorso. Ad esse vanno aggiunte le
unità di apprendimento disciplinari e interdisciplinari che l’équipe riterrà necessarie
per perseguire le mete del PECUP e gli obiettivi specifici di apprendimento previsti,
tenendo conto dei caratteri del contesto ivi compresi i destinatari delle attività. In
sostanza, si mira a sollecitare l’autonoma capacità progettuale dei formatori, con il
coordinatore-tutor, affinché si realizzi una reale formazione personalizzata in modo
costruttivo, avendo come riferimento una pista di lavoro che valorizza l’apporto pecu-
liare della comunità professionale e la logica cooperativa dell’équipe.
6) Metodologia operativa
Per l’elaborazione delle “Guide” è stata adottata una metodologia impegnativa, che
ha coinvolto diverse figure coordinate dalle Sedi Nazionali degli enti interessati in
un’équipe di lavoro nazionale. Fondamentale è stato il contributo degli operatori, i
quali sono stati sollecitati a rielaborare le loro migliori esperienze formative fondate su
compiti reali in una prospettiva autenticamente interdisciplinare, tenendo conto delle
mete del PECUP e degli obiettivi specifici di apprendimento previsti per il triennio; in
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
9
tal modo, si è potuto realizzare un collegamento forte soprattutto con quelle progettazioni
che nel passato hanno potuto svolgersi secondo il metodo peculiare della formazione
professionale. Sono stati poi coinvolti degli esperti3 delle comunità di riferimento che
hanno consentito di contestualizzare la proposta entro il quadro normativo, economi-
co, sociale e culturale così come si va delineando nella prospettiva evolutiva della
comunità stessa.
L’elaborazione delle “Guide” ha previsto le seguenti fasi di lavoro: a) elaborazione del
prototipo della “Guida”; b) discussione e validazione dello stesso; c) costituzione di
gruppi di lavoro per comunità; d) elaborazione di proposte di “Guida”; e) rilettura e
discussione dei risultati ottenuti in appositi seminari di formazione e consultazione con
gli operatori che prestano la loro opera nel settore sia a livello di progettazione che di
formazione.
Si è trattato di un periodo forte di progettazione che ha potuto valorizzare il patrimonio
educativo e formativo della Famiglia Salesiana, segno di vitalità e di corrispondenza ai
bisogni dei destinatari.
7) Conclusioni
Quanto elaborato viene reso disponibile per tutti coloro che intendano avvalersene, al
fine di offrire ai nostri giovani una proposta formativa solida, stimolante, in grado di
suscitare le loro migliori risorse affinché possano davvero diventare persone mature
e positive, cittadini responsabili, professionisti competenti.
Le Sedi Nazionali del CIOFS-FP e del CNOS-FAP ribadiscono la loro gratitudine a
quanti hanno reso possibile la realizzazione delle “Guide”. In primo luogo, il prof.
Nicoli D., al quale si deve l’impianto progettuale e il coordinamento scientifico del
lavoro. Si ringraziano, inoltre, tutti gli operatori delle Sedi operative che, a diversi
livelli, hanno contribuito alla stesura delle proposte qui presentate.
3 Tali (esperti) poiché appartengono a strutture che hanno esperienza di progettazione e formazione nelle
comunità specifiche. In tal modo si è realizzata una proficua collaborazione tra strutture differenti,
attuando quella necessaria intesa che consente di sviluppare una proposta fondata e progressiva.
PARTE I:
PRESENTAZIONE
E CRITERI METODOLOGICI
CNOS-FAP / CIOFS-FP
12
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
13
1. Impostazioni generali
In questa sezione del documento saranno esplicitate: la valenza educativa del lavoro
nella prospettiva del PECUP, le indicazioni circa la valutazione e la gestione del
portfolio e le indicazioni circa l’esame finale.
1.1. Valenza educativa del lavoro nella prospettiva del PECUP
L’elemento cardine del sistema di istruzione e formazione professionale risiede nella
concezione olistica ed educativa del lavoro. Questo è inteso come una realtà composita
che si rivela come opera (prodotto), azione personale e sociale e pensiero dell’uo-
mo, ovvero frutto unitario di tutta la persona e, perciò, di ogni fattore che costituisce
la realtà umana in quanto cultura.
Il lavoro non è concepito come realtà esterna all’uomo, cui esso deve adeguarsi. E’
invece una condizione privilegiata attraverso cui il soggetto umano si confronta con la
storia viva della civiltà, vive relazioni significative con gli altri, conosce ed esprime se
stesso, agisce sulla realtà apportando ad essa un valore ed acquisendo in tale dinami-
ca sempre nuove competenze.
Per questo il lavoro è concepito come esperienza profondamente umanizzante e quin-
di occasione per l’educazione integrale della persona umana, proprio perché, per
produrre bene, al meglio, qualsiasi cosa, presuppone una persona che agisce e pensa
coinvolgendo sempre tutta se stessa, l’intero della propria umanità.
L’esperienza di istruzione e formazione professionale, di conseguenza, consiste nella
possibilità di fare esperienza, sul piano educativo, di un lavoro nel quale sia impossibile
separare la teoria dalla pratica, il corpo dalla mente, la ragione dalla volontà e dai
sentimenti, l’educazione intellettuale dall’educazione manuale, affettiva, sociale, espres-
siva, morale, religiosa, il rapporto economico da quello etico sociale, l’insegnamento
dall’esempio e dalla testimonianza, la ragione strumentale da quella finale, la sogget-
tività autonoma dalla relazione, l’indipendenza dalla dipendenza, l’istruzione dalla for-
mazione professionale, la cultura generale da quella specifica e, addirittura, speciali-
stica professionale.
Così inteso, il lavoro è considerato dai percorsi educativi dell’istruzione e formazione
professionale il giacimento educativo, culturale e didattico privilegiato che si propone
all’allievo sotto forma di compiti/problemi che suscitano in esso il desiderio di mettersi
alla prova in modo attivo e responsabile, sapendo trovare quelle risposte che consen-
tano di trasformare le proprie potenzialità in competenze che valorizzano conoscenze
CNOS-FAP / CIOFS-FP
14
(sapere) ed abilità (saper fare) consolidate nei saperi disciplinari e interdisciplinari,
testimoniando in tal modo il contributo esclusivo, originale e creativo che ciascun
essere umano porta anche quando svolge e ripete lo stesso lavoro di un altro.
Tale impostazione comporta in primo luogo l’obbligo di organizzare i percorsi educa-
tivi dell’istruzione e formazione professionale con un sistematico coinvolgimento in
sede di progettazione, di svolgimento e di verifica del mondo del lavoro. Inoltre, essa
implica la considerazione del lavoro, con i suoi compiti e i suoi problemi reali, come
oggetto critico di studio, e di verificare se e come e quanto esso contiene, in modo
implicito o esplicito, oppure se e come e quanto eccede o nega, le finalità del PECUP
nonché gli obiettivi generali del processo formativo e gli obiettivi specifici di apprendi-
mento dettati nelle presenti Indicazioni regionali per i piani di studio. Ancora,
questa impostazione conduce ad una visione del lavoro come realtà viva, non formale,
che cresce con la persona, dentro la complessità sociale ed economica nella quale si
svolge. A causa di ciò, i percorsi dell’istruzione e formazione professionale abituano a
considerare mai concluso ed autosufficiente l’apprendimento di qualsiasi lavoro ed
aprono alle consapevolezze dell’educazione permanente e ricorrente che deve diven-
tare una costante per tutti nella società e nel lavoro.
Infine, quanto affermato conduce ad una visione della competenza come dimensione
della persona umana sempre situata, perciò mai definibile astrattamente a priori, ma,
come tale, verificabile solo a posteriori ed, inoltre, sempre bisognosa, per essere rico-
nosciuta, di persone competenti che la certifichino in azione grazie al loro giudizio.
Nel quadro tracciato dal PECUP dello studente alla fine del secondo ciclo di
istruzione e di formazione ogni singola tipologia dei percorsi educativi dell’istruzio-
ne e formazione professionale promuove la trasformazione in competenze personali e
professionali dell’insieme delle conoscenze e delle abilità previste dal suo specifico
piano di studi, tenendo presenti innanzitutto i seguenti obiettivi generali del processo
formativo:
a) passaggio dall’orientamento all’auto orientamento: ogni allievo, facendo
esperienza delle proprie capacità, verificando le proprie scelte rispetto al progetto
di vita e di lavoro, approfondisce la conoscenza di sé e si rende a mano a mano
protagonista diretto e responsabile delle proprie scelte;
b) riscoperta e riaffermazione dell’unità della cultura: l’insieme delle attività
educative e didattiche promosse nei percorsi dell’istruzione e formazione profes-
sionale promuove queste consapevolezze e le elabora nella riflessione e nell’azio-
ne;
c) promozione dell’interdisciplinarità: si tratta di partire dalla persona dell’allie-
vo, dalle sue motivazioni e dai suoi bisogni; di individuare compiti, problemi e
progetti per loro natura complessi e interdisciplinari che li coinvolgono come sin-
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
15
golo e come gruppo, e scoprire come sia impossibile svolgere i primi, risolvere i
secondi e definire i terzi senza superare le partizioni disciplinari e le segmentazioni
professionali;
d) avvaloramento della storicità e della storicizzazione: l’approccio pedagogi-
co indicato nel PECUP consente ai giovani – che vivono solitamente appiattiti sul
presente – di vedere la realtà da un punto di vista che non è immediato, ma che si
propone a loro come patrimonio di civiltà che li riguarda, che informa la cultura in
tutte le sue manifestazioni, che può cooperare alla loro educazione;
e) centralità del problema della lingua e dei linguaggi: poiché il fatto linguistico
non è esclusivo delle lingue, ma appartiene a tutte le espressioni simboliche della
cultura e del lavoro umano, ogni attività educativa dei percorsi dell’istruzione e
formazione professionale è chiamata ad esplicitare i problemi legati al linguaggio
ed alla comunicazione all’interno e all’esterno del proprio mondo culturale, socia-
le e professionale;
f) consapevolezza dell’analogicità del concetto di scienza: scientificità è “ren-
dere ragione” pubblicamente della realtà che si studia e problematizzare logica-
mente e socialmente le proprie posizioni e ipotesi rispetto ad essa. Si può essere
scientifici, perciò, accostando e risolvendo un problema matematico, ma anche
un problema tecnico o un problema estetico;
g) riconoscimento del valore del conferimento di senso: gli interrogativi esi-
stenziali interpellano l’intero dell’esperienza umana. Anche la cultura del lavoro
riceve senso dalla libertà e dalla volontà morale di ciascuno. Conferire senso
significa scoprire il fine di ciò che si studia e di ciò che si fa; confrontarsi con il
perché delle cose, per ciascuno di noi, ma anche per l’insieme della società;
h) sviluppo della progettualità personale e della cooperazione sociale: una
visione culturale ed educativa del lavoro consente alla persona di maturare l’atti-
tudine alla progettazione di sé e delle proprie esperienze di vita, ricercando gli
aiuti e gli strumenti in grado di fornirgli un apporto significativo.
CNOS-FAP / CIOFS-FP
16
1.2. Impostazione metodologica
La presente guida si offre come strumento per dare indicazioni circa possibili moda-
lità di strutturare unità di apprendimento interdisciplinari relative alle singole comunità
professionali.
1.2.1 Modello di apprendimento
Il centro della metodologia proposta risiede nel superamento della didattica per tra-
smissione di saperi e abilità, optando per una concezione formativa centrata sulla
cura della relazione educativa e della situazione di apprendimento, in vista di un
coinvolgimento dell’allievo come soggetto attivo del processo formativo. Ciò compor-
ta che “i formatori sono chiamati a “creare” esperienze nelle quali l’allievo, confron-
tandosi con problemi di cui coglie il senso, si pone in modo attivo alla ricerca di una
soluzione in grado di soddisfare i requisiti del problema stesso, sormontando gli osta-
coli che via via incontra, mobilitando in tal modo un processo di apprendimento auto-
nomo, personale, autentico. Tale processo è centrato sull’azione; tanto che si può
affermare che la conoscenza passa necessariamente per l’azione per poi giungere ad
una piena formalizzazione attraverso il linguaggio”4 .
La logica che muove le UdA, quindi, è quella secondo cui l’apprendimento diventa
maggiormente significativo se avviene a partire dall’esperienza diretta dell’allievo, il
quale, se posto davanti ad un compito da realizzare, può mobilitare le sue competenze
personali e incrementarle con nuove conoscenze e abilità in prospettiva della realizza-
zione di un prodotto.
Tale metodologia può essere concretizzata nell’azione educativa attraverso il modello
dell’apprendimento esperienziale di Kolb e Fry5, che viene qui di seguito rappresenta-
to nel grafico attraverso il modello adattato di Arto6 .
Secondo questo modello, riferito ad interventi di tipo disciplinare, ma estensibile
per analogia alle UdA interdisciplinari, il processo di apprendimento degli allievi
viene facilitato se essi prendono contatto con i contenuti attraverso un’esperien-
za concreta.
Il formatore, quindi, inizialmente propone agli allievi un’esperienza concreta (A) rela-
4 Nicoli D. (a cura di), Linee guida per la realizzazione di percorsi organici nel sistema dell’istruzione e
della formazione professionale, Roma, Tipografia Pio XI; 2004, 88.
5 Kolb D. A. - Fry R., Towards an Applied Theory of Experiential Learning, in: COOPER C. L. (Ed.),
Theories of Group Process, London, New York, John Willy & Sons, 1975, 33-57.
6 Arto A., La persona umana trova la sua ricchezza. Operatori e destinatari: ricchezze a confronto,
Roma, AIPRE, 2002, 54.
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
17
Adattato da: ARTO A., La persona umana trova la sua ricchezza. Operatori e
destinatari: ricchezze a confronto, Roma, AIPRE, 2002, 54.
tiva al contenuto che intende spiegare. Questo ha lo scopo di incrementare la motiva-
zione e il coinvolgimento dei ragazzi.
Successivamente il formatore propone e guida gli allievi in una riflessione (B) sul-
l’esperienza appena fatta, sul modo in cui l’hanno affrontata e sulla funzionalità di tale
esperienza rispetto al contenuto che intende esporre, in modo da promuovere in essi
l’autoesplorazione.
In seguito il formatore spiega (C) i concetti e i contenuti dell’UdA collegandoli ai dati
ottenuti dall’esperienza al fine di poterli estendere ad altre situazioni.
Il formatore, poi, propone una sperimentazione (D), ovvero una nuova esperienza
correlata e simile alla prima, per permettere agli allievi di mettere in pratica i contenuti
appresi e di farne esperienza in modo più consapevole.
Infine, il formatore, attraverso il monitoraggio della seconda esperienza fatta dagli
allievi, verifica (E) l’apprendimento dei contenuti.
Grafico - “Percorso di apprendimento”
(E) Verifica Costante
(per promuovere
valutazione e autovalutazione)
Feed-back
(A) Esperienza personale
(per promuovere
motivazione e coinvolgimento)
Esperienza educativa
(B) Riflessione Guidata
(per promuovere ricerca
ed esplorazione)
Riflessione di gruppo
(C) Esposizione Sistematica
(per promuovere pista di risposta
concettualizzata)
Esposizione concetti teorici
Esercizi pratici sulle abilità
Modello di
apprendimento
esperienziale
(D) Sperimentazione Personale
(per promuovere apprendimento
e generalizzazione delle abilità)
Compiti a casa e diario
CNOS-FAP / CIOFS-FP
18
MODELLO DI UNITÀ DI APPRENDIMENTO
“Nome del prodotto”
Anno
1.2.2 Struttura delle UdA
Le UdA interdisciplinari sono parte essenziale del percorso proposto nella presente
guida. Esse si propongono come modelli di azioni educative focalizzate su un compito
realizzabile attraverso un approccio interdisciplinare. Per la realizzazione di queste
UdA, quindi, è previsto il lavoro in équipe di diversi formatori, tesi verso la promozio-
ne della realizzazione di un unico prodotto oggetto dell’UdA stessa.
La struttura dell’UdA, che prevede la definizione degli obiettivi formativi e degli obiettivi
specifici di apprendimento, del compito/prodotto, dei destinatari e delle loro caratteri-
stiche, dei tempi di svolgimento, dei materiali e degli aspetti organizzativi7 , è riassumibile
attraverso la tabella presentata di seguito, in cui sono descritti tutti i parametri utilizza-
ti per la stesura della scheda relativa.
7 NICOLI D. (a cura di), Linee guida per la realizzazione di percorsi organici nel sistema dell’istruzione e
della formazione professionale, Roma, Tipografia Pio XI; 2004, 346.
Denominazione Specifica il tipo di attività e l’ambito entro cui si situa l’UdA
Compito/prodotto
Specifica il tipo di compito cui si riferisce l’UdA inteso come
prodotto reale o virtuale da portare a termine
Rappresenta i risultati di apprendimento perseguiti dai
Obiettivi formativi formatori, miranti a cambiamenti attesi nell’allievo, coerenti
con il “PECUP” previsto dalla legge 53/03
Sono le conoscenze e abilità connesse all’UdA che l’allievo
deve perseguire, al fine di affrontare adeguatamente il com-
pito richiesto, in modo da acquisire una o più competenze
Rappresenta le tipologie degli utenti e i prerequisiti, ovvero
le eventuali condizioni di ingresso
Obiettivi specifici
di apprendimento
Destinatari
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
19
Individua la durata indicativa dell’UdA proposta e la fase
proposta di applicazione di essa all’interno del percorso
formativo
Costituisce l’elenco delle fasi che costituiscono la sequen-
za tipica di applicazione dell’UdA
Indica le diverse figure coinvolte nell’UdA con le relative
funzioni che devono assolvere. Le figure che possono co-
stituire tali risorse umane sono: formatore dell’area profes-
sionale, tutor-coordinatore, formatore dell’area dei linguaggi,
formatore dell’area scientifica, formatore dell’area tecno-
logica e formatore dell’area storico-socio-economica
Raccoglie gli strumenti utilizzati e i materiali per la realizza-
zione dell’UdA
1.2.3 Collocazione della guida nel quadro generale delle risorse
La presente guida si situa all’interno di un più ampio quadro di risorse educative per
l’apprendimento. Infatti, correlate con queste guide vi sono i fascicoli orientativi, da
distribuire alle famiglie come spiegazione della comunità professionale. Inoltre, vi
sono le guide per le aree formative, che contengono UdA disciplinari relative alle
competenze di base e alle competenze delle aree professionali ed i materiali per la
valutazione, come il modello di portfolio e della prova di qualifica.
La collocazione della guida all’interno di un più ampio centro di risorse permette di
realizzare il percorso formativo, usufruendo di materiali che possono essere un mo-
dello per strutturare un percorso formativo, che comprenda sia UdA disciplinari che
interdisciplinari e che possa fornire informazioni per realizzare una valutazione coe-
rente con l’impostazione educativa dell’intero impianto.
Sarebbe auspicabile, quindi, che ogni Centro avesse a disposizione un proprio centro
risorse, all’interno del quale poter accedere a tutto il materiale a disposizione.
1.3. Indicazioni circa la valutazione e la gestione del portfolio
In questa sezione della guida si intendono offrire alcune indicazioni circa la valutazio-
Tempi di
svolgimento
Sequenza in fasi
ed esperienze
Risorse umane
Materiali
CNOS-FAP / CIOFS-FP
20
ne ritenendo che essa sia un aspetto fondamentale del processo formativo e che,
quindi, necessiti di una sua collocazione specifica. A tal fine verrà illustrato l’inqua-
dramento di base, l’importanza dell’auto e dell’eterovalutazione, le caratteristiche del
portfolio come strumento di valutazione e gli aspetti operativi, attraverso cui rendere
concreta l’impostazione illustrata.
1.3.1 Inquadramento di base
Prima di presentare gli aspetti operativi, ci sembra importante sottolineare il concetto
di valutazione ad essi sotteso e la logica che deve essere seguita, perché gli strumenti
di valutazione possano essere utilizzati in modo adeguato.
Prendiamo come presupposto il fatto che la valutazione a cui facciamo riferimento è
una valutazione educativa, intesa come “il processo ed il risultato attraverso i quali
sono giudicate le capacità e la corrispondente esecuzione dimostrate da un soggetto
(che si trova in una situazione spazio-temporale-evolutiva concreta), nella risoluzione
di un compito”8 . Tale valutazione avviene in un contesto relazionale ed è orientata a
prendere in considerazione il raggiungimento della maturità globale del soggetto; i
risultati della valutazione, infatti, devono essere diretti ad elaborare una programma-
zione che favorisca la sua crescita e la sua maturità9 .
Una valutazione così intesa risulta coerente con l’impostazione del PECUP, nel quale
è posto in forte rilievo il fatto che “l’istruzione e la formazione che i giovani incontrano
nel secondo ciclo, al pari di quella maturata già nel primo ciclo, è finalizzata al proces-
so educativo della crescita e della valorizzazione della persona”; tale è anche il punto
di riferimento fondamentale della guida che presentiamo.
1.3.2 Livelli della valutazione: auto ed eterovalutazione
Coerentemente con l’impostazione di base presentata possiamo affermare che al
centro dell’azione educativa e come soggetto ed oggetto privilegiato della qualità di
ogni processo educativo c’è la persona, quindi tanto la persona dell’educando quanto
quella dell’educatore, come due protagonisti che si trovano continuamente in collega-
mento e in un rapporto di crescita e di apprendimento10 .
Il primo soggetto dell’azione educativa è l’educando, che collabora attivamente al suo
processo di crescita in una relazione transnazionale con l’educatore, essendo quindi
8 ARTO A., La valutazione educativa: esigenze e presupposti psicologici, in: “Orientamenti pedagogici”,
39 (1992) 621.
9 Ibidem, 629.
1 0 ARTO A., Psicologia dello sviluppo. I. Fondamenti teorico-applicativi Roma, AIPRE, 2002, 25.
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
21
responsabile in prima persona del suo processo educativo. L’educando, in quanto
persona, è un essere attivo che entra in relazione con l’altro, portando all’interno del
rapporto le sue competenze ed il frutto della sua esperienza. Si propone, quindi, la
prospettiva attraverso cui l’educando è considerato come un soggetto responsabile e
come il “principale attore della propria vita”11 .
L’educatore, l’altro grande soggetto dell’azione educativa, ha il compito di essere ad
un tempo guida e mediatore del processo di crescita dell’educando. L’educatore,
infatti, è colui che ha a disposizione le nozioni teoriche in base alle quali risolvere i
problemi e che si pone come un osservatore attento del comportamento e dei bisogni
dell’educando, sapendo cogliere i momenti di maggiore disponibilità del soggetto per
proporre i passi del cammino di crescita. L’educatore, in quanto mediatore del rap-
porto educativo, deve saper passare da una comprensione esterna ad una compren-
sione sempre più profonda della realtà dell’educando, in modo da stimolare in que-
st’ultimo la capacità di utilizzare le proprie risorse per fronteggiare i problemi, indivi-
duando le soluzioni adeguate per uno sviluppo ed una crescita sempre più maturi12 .
La considerazione della relazione educatore-educando ha un risvolto molto importan-
te rispetto alla valutazione, in quanto non si possono non tenere in considerazione
entrambi i protagonisti dell’azione educativa anche a questo livello. In conseguenza di
quanto detto e per coerenza con l’impostazione generale, riteniamo che la valutazione
rispetto alle singole UdA debba essere effettuata a 2 livelli:
1) Autovalutazione: in essa l’allievo verifica il percorso che ha operato ed il livello
a cui ritiene di situarsi rispetto al raggiungimento degli obiettivi prefissati.
2) Eterovalutazione: in essa è l’équipe dei formatori, possibilmente insieme con
l’allievo, che esprime la valutazione rispetto a due parametri. Da una parte valuta
il raggiungimento o meno degli obiettivi formativi (che hanno come riferimento il
PECUP), cioè valuta la padronanza dell’allievo nel risolvere, in senso generale, il
problema davanti al quale è posto e di incrementare e/o utilizzare le proprie risor-
se personali in ordine all’assolvimento del compito, ovvero la sua competenza.
Dall’altra valuta il raggiungimento delle singole abilità e conoscenze il cui appren-
dimento è richiesto per la corretta soluzione del compito in riferimento alle diver-
se aree formative.
1 1 Ibidem, 28.
1 2 ARTO A., Psicologia dello sviluppo. I. Fondamenti teorico-applicativi Roma, AIPRE, 2002, 28-31.
CNOS-FAP / CIOFS-FP
22
1.3.3 Portfolio
Uno strumento utile per la valutazione, così come l’abbiamo intesa, è il portfolio
delle competenze personali, che rappresenta una raccolta significativa dei lavori
dell’allievo capace di raccontare la storia del suo impegno, del progresso e del suo
rendimento.
Con esso si mira a rilevare il patrimonio di capacità, conoscenze, abilità e competenze
del destinatario, utilizzando una metodologia che consente di giungere a risultati certi
e validi.
Si intende superare la modalità tradizionale della valutazione del profitto scolastico,
che risulta dal confronto dei risultati ottenuti dagli studenti con i risultati attesi, poiché
in tal modo si giunge a registrare ciò che una persona “sa”, inteso come ripetizione del
contenuto della lezione e del testo scritto o dei gesti lavorativi appresi per addestra-
mento, mentre non è in grado di rilevare la capacità di “costruzione” della conoscenza
e neppure la “capacità di applicazione reale” della conoscenza posseduta.
Di contro, la valutazione “autentica” rappresenta una metodologia - collocata entro
un approccio formativo coerente - che mira a verificare non solo ciò che un allievo sa,
ma ciò che “sa fare con ciò che sa” fondato su una prestazione reale e adeguata
dell’apprendimento che risulta così significativo, poiché riflette le esperienze reali ed
è legato ad una motivazione personale. Lo scopo principale consiste nella promozione
di tutti offrendo opportunità al fine di compiere prestazioni di qualità. Tale valutazione,
coinvolgendo gli allievi, le famiglie ed i partner formativi, mira pertanto alla dimostra-
zione delle conoscenze tramite prestazioni concrete, stimolando l’allievo ad operare
in contesti reali con prodotti capaci di soddisfare precisi obiettivi. Particolarmente
rilevante è il “capolavoro” che l’allievo esegue al termine del percorso formativo e
che documenta nelle forme e linguaggio proprio della comunità professionale la sua
preparazione, giustificando il rilascio della relativa qualifica professionale.
In tal senso, muta la prospettiva dell’intera attività formativa: se la prima forma di
valutazione è intesa come verifica circa l’apprendimento da parte dello studente di
una conoscenza trasmessa dall’insegnante, la valutazione autentica si muove in chia-
ve formativa, ovvero in modo da consentire un incremento del processo di apprendi-
mento e della consapevolezza da parte dell’allievo. In questo modo la valutazione è
essa stessa formazione e non un’interruzione del cammino di apprendimento. Da qui
il ricorso al portfolio delle competenze personali.
Ne emerge che il cuore della valutazione è collocato nei prodotti e nei processi
(relativi alle UdA) di cui l’allievo va orgoglioso, e che segnalano (a se stesso, ai
formatori ma anche agli altri attori, compresa la famiglia) le sue acquisizioni ed in
particolare il grado di possesso delle competenze.
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
23
Tramite il portfolio è possibile capire la storia della crescita e dello sviluppo di una
persona, corredandola con materiali che permettono di comprendere “che cosa è
avvenuto” dal momento della presa in carico della persona (che richiede un’attenta
osservazione delle sue capacità e acquisizioni previe) fino al momento della partenza,
passando per le varie fasi di cui si compone il percorso formativo.
1.3.4 Aspetti operativi
Definiamo ora gli aspetti operativi della valutazione: in particolare ci soffermiamo sui
contenuti del portfolio, sulle figure che intervengono nella sua compilazione e sulla
sua struttura.
Il portfolio contiene materiali prodotti dall’allievo (individualmente o in gruppo), che
evidenziano le competenze acquisite, prove realizzate durante il percorso, commenti
dell’allievo, dei docenti, dei tutor (anche di impresa) e delle famiglie sui materiali
prodotti e sul percorso formativo e indicazioni sintetiche che emergono dall’osserva-
zione sistematica, dai colloqui insegnanti-genitori, dalle valutazioni dei formatori e
degli allievi, dai colloqui con l’allievo e anche da questionari in ordine alle personali
attitudini e agli interessi più manifesti.
Le figure che intervengono nella compilazione del portfolio sono: tutor-coordinatore,
allievo e formatori. Il portfolio è compilato e aggiornato dal tutor-coordinatore, in
collaborazione con tutti i formatori impegnati nel team e con il ragazzo. In particolar
modo, la parte relativa alla raccolta ed “etichettatura” dei materiali prodotti è compi-
lata da ciascun allievo, chiamato così ad essere protagonista consapevole della pro-
pria crescita.
La struttura del portfolio è concordata e definita nell’ambito del Centro; esso com-
prende comunque i seguenti ambiti: anagrafico, orientativo, formativo e valutativo,
certificativo.
1) Ambito anagrafico: comprende i dati personali dell’allievo, descrive la sua vi-
cenda formativa e, eventuali esperienze di apprendistato e, nel caso in cui siano
state realizzate, riporta significative esperienze in campo lavorativo. Inoltre, van-
no inserite anche le descrizioni di esperienze (in ambito sportivo, artistico, cultura-
le, sociale, hobbies, ecc.) che l’allievo valuta come significative.
2) Ambito orientativo: comprende le attività di orientamento svolte, il progetto
personale e le eventuali variazioni incorse. Tale dimensione orientativa è sempre
intrecciata con la dimensione valutativa, in quanto l’unica valutazione positiva per
l’allievo è quella che contribuisce a conoscere l’ampiezza e la profondità delle
sue competenze e, attraverso questa conoscenza progressiva e sistematica, a
fargli scoprire ed apprezzare sempre meglio le capacità potenziali personali, non
CNOS-FAP / CIOFS-FP
24
pienamente mobilitate, ma indispensabili per avvalorare e decidere un proprio
progetto di vita.
3) Ambito formativo e valutativo: riguarda la valutazione dei prodotti realizzati
nelle UdA, è possibile fare riferimento a tre schede, presentate di seguito, che si
svolgono sui due livelli precedentemente indicati, ovvero autovalutazione ed
eterovalutazione.
La prima (cfr. tavola 1 e 2), è una scheda di autovalutazione, correlata di relativa
rubrica con parametri di riferimento, che si propone come strumento attraverso
cui l’allievo può verificare il percorso che ha operato nella realizzazione del pro-
dotto e il livello a cui ritiene di fissarsi rispetto al raggiungimento degli obiettivi.
La seconda (cfr. tavola 3 e 4) e la terza (cfr. tavola 5) sono schede di
eterovalutazione, che si propongono come strumenti di base, da adattare alle sin-
gole UdA, attraverso cui il formatore può operare la sua valutazione del percorso
dell’allievo. La prima di esse è la scheda di valutazione delle competenze genera-
li, attraverso cui il formatore, facendo riferimento alla rubrica allegata, può valu-
tare il raggiungimento o meno degli obiettivi formativi (che hanno come riferi-
mento il PECUP), cogliendo la capacità dell’allievo di risolvere, in senso genera-
le, il problema davanti al quale è posto e di incrementare e/o utilizzare le proprie
risorse personali in ordine all’assolvimento del compito e, quindi, nel diventare
“competente”. La scheda di valutazione di abilità e conoscenze, in secondo luogo,
è uno strumento attraverso cui il formatore valuta il raggiungimento delle singole
abilità e conoscenze il cui apprendimento è richiesto per la corretta soluzione del
compito in riferimento alle diverse aree formative.
In tal senso valutazione delle competenze e valutazione delle conoscenze ed abi-
lità rappresentano due momenti dello stesso processo valutativo riferito alla stes-
sa sequenza di unità di apprendimenti e riferiti alla medesima persona.
4) Ambito certificativo (libretto formativo): comprende i documenti di
certificazione delle acquisizioni che accompagnano il percorso dell’allievo, con
indicazione del valore in termini di credito.
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
25
Tavola 1: Scheda di autovalutazione (a cura dell’allievo)
* Compila la rubrica di autovalutazione del prodotto allegata di seguito mettendo una X negli spazi
appositi e riporta nella scheda il tuo giudizio sintetico evidenziando quello prevalente
DI CHE PRODOTTO
SI TRATTA
QUANDO HAI
COMINCIATO A
REALIZZARLO
QUANDO LO HAI
TERMINATO
COME LO HAI
REALIZZATO
(I PASSI CHE HAI FATTO
PER ARRIVARE
AL PRODOTTO)
A CHE COSA SERVE IL
PRODOTTO CHE HAI
REALIZZATO
COME LO VALUTI*
QUALI SONO I TUOI
PUNTI FORTI
(abilità, capacità che
hai scoperto di avere e
che hai messo in atto)
QUALI SONO I TUOI PUNTI
MIGLIORABILI (difficoltà,
problemi, …)
COSA TI IMPEGNI A FARE
NELL’IMMEDIATO
FUTURO PER MIGLIORARTI
NOME E COGNOME
CORSO
ANNO FORMATIVO
CNOS-FAP / CIOFS-FP
26
Ta
vo
la
2
: R
ub
ri
ca
d
i a
ut
ov
al
ut
az
io
ne
d
el
p
ro
do
tt
o
(a
c
ur
a
de
ll
’a
ll
ie
vo
)
H
o
us
at
o
pi
ù
m
at
er
ia
le
di
q
ue
ll
o
ne
ce
ss
ar
io
H
o
us
at
o
tu
tt
o
il
te
m
po
a
di
sp
os
iz
io
ne
, m
a
no
n
h
o
fi
ni
to
il
p
ro
do
tt
o
H
o
co
nt
ri
bu
it
o
po
co
al
la
vo
ro
d
i g
ru
pp
o
co
n
i c
om
pa
gn
i
H
o
av
ut
o
bi
so
gn
o
de
ll’
ai
ut
o
de
l f
or
m
at
or
e
p
er
ri
so
lv
er
e
i p
ro
bl
em
i
H
o
av
ut
o
bi
so
gn
o
di
m
ol
te
s
pi
eg
az
io
ni
N
on
h
o
co
m
pl
et
at
o
il
co
m
pi
to
H
o
us
at
o
tu
tt
o
il
m
at
er
ia
le
m
es
so
a
d
is
po
si
zi
on
e
H
o
ut
il
iz
za
to
tu
tt
o
il
te
m
po
a
di
sp
os
iz
io
ne
e
h
o
fi
ni
to
il
p
ro
do
tt
o
H
o
co
ll
ab
or
at
o
co
n
i c
om
-
pa
gn
i p
er
lo
s
vo
lg
im
en
to
de
l l
av
or
o,
s
ol
o
qu
an
do
m
i
ve
ni
va
r
ic
hi
es
to
S
on
o
st
at
o
ca
pa
ce
d
i r
is
ol
-
ve
re
i
pr
ob
le
m
i c
on
i
co
ns
i-
gl
i d
el
fo
rm
at
or
e
H
o
ri
so
lt
o
il
c
om
pi
to
c
on
l’
ai
ut
o
di
a
lc
un
i c
hi
ar
im
en
ti
H
o
co
m
pl
et
at
o
il
c
om
pi
to
,
fa
ce
nd
o
an
ch
e
os
se
rv
a-
zi
on
i s
u
di
e
ss
o
H
o
us
at
o
il
m
at
er
ia
le
in
m
od
o
fu
nz
io
na
le
a
l p
ro
do
tto
d
a
re
a-
liz
za
re
H
o
te
rm
in
at
o
il
p
ro
do
tt
o
in
m
en
o
te
m
po
ri
sp
et
to
a
qu
el
lo
p
re
vi
st
o
H
o
co
lla
bo
ra
to
c
on
i
co
m
-
pa
gn
i
du
ra
nt
e
tu
tt
o
lo
sv
ol
gi
m
en
to
d
el
la
vo
ro
H
o
ri
so
lto
i
pr
ob
le
m
i i
n
m
od
o
au
to
no
m
o
H
o
co
m
pr
es
o
co
n
ch
ia
re
z-
za
il
c
om
pi
to
ri
ch
ie
st
o
H
o
co
m
pl
et
at
o
il
co
m
pi
to
e
so
no
c
ap
ac
e
di
r
ip
or
ta
re
ad
a
ltr
e
si
tu
az
io
ni
s
im
ili
ci
ò
ch
e
ho
im
pa
ra
to
a
tt
ra
-
ve
rs
o
qu
es
to
l
av
or
o
U
ti
liz
zo
d
ei
m
at
er
ia
li
G
es
ti
on
e
de
l t
em
po
C
ol
la
bo
ra
zi
on
e
co
n
i c
om
pa
gn
i
R
is
ol
uz
io
ne
d
ei
p
ro
bl
em
i
R
is
ol
uz
io
ne
d
el
c
om
pi
to
P
R
IN
C
IP
IA
N
T
E
IN
T
E
R
M
E
D
IO
E
SP
E
R
T
O
C
O
M
P
E
T
E
N
Z
E
L
IV
E
L
L
I
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
27
Tavola 3: Scheda di valutazione delle competenze generali dell’allievo (a cura dei formatori)
NOME E
COGNOME
CORSO
ANNO FORMATIVO
UNITA’ DI
APPRENDIMENTO
PERIODO E DURATA
OBIETTIVI
FORMATIVI
DELL’UDA
COMPETENZE ACQUISITE*
LIVELLO DI
ACQUISIZIONE
GIUSTIFICAZIONE
DELLA
VALUTAZIONE
OBIETTIVI
FORMATIVI
DELL’UDA
COMPETENZE
ACQUISITE*
LIVELLO DI
ACQUISIZIONE
GIUSTIFICAZIONE
DELLA
VALUTAZIONE
Sviluppare abilità
e caratteristiche
personali attra-
verso la perso-
nalizzazione delle
proprie scelte
Ha avuto bisogno
dell’aiuto del
formatore per risol-
vere il problema re-
lativo all’elabora-
zione del budget
Fronteggiamento delle
situazioni e risoluzione
dei problemi
Principiante
* Per indicare il tipo di competenza acquisita e il livello di raggiungimento relativo ad essa è possibile fare
riferimento alla rubrica di valutazione delle competenze presentato nella pagina seguente, adattato da:
NICOLI D. (a cura di), Linea guida per la realizzazione di percorsi organici di istruzione e formazione
professionale, Roma, Tipografia Pio XI, 2003, 114.
CNOS-FAP / CIOFS-FP
28
L
IV
E
L
L
I
Ta
vo
la
4
: R
ub
ri
ca
d
i a
ut
ov
al
ut
az
io
ne
d
el
p
ro
do
tt
o
(a
c
ur
a
de
ll
’a
ll
ie
vo
)
P
R
IN
C
IP
IA
N
T
E
IN
T
E
R
M
E
D
IO
E
SP
E
R
T
O
C
O
M
P
E
T
E
N
Z
E
z
U
ti
li
zz
a
pi
ù
m
at
er
ia
le
d
i
qu
el
lo
n
ec
es
sa
ri
o
z
U
ti
li
zz
a
il
m
at
er
ia
le
i
n
m
od
o
no
n
se
m
pr
e
pr
op
or
zi
on
al
e
ri
sp
et
to
a
ll
e
di
ve
rs
e
pa
rt
i
de
l
la
vo
ro
z
U
ti
li
zz
a
tu
tt
o
il
t
em
po
a
d
is
po
si
zi
on
e
e
no
n
ri
es
ce
a
c
om
pl
et
ar
e
il
p
ro
do
tt
o
z
U
ti
li
zz
a
il
t
em
p
o
i
n
m
o
d
o
n
o
n
s
em
p
re
pr
op
or
zi
on
al
e
ri
sp
et
to
a
ll
e
di
ve
rs
e
pa
rt
i
de
l
la
vo
ro
z
C
ol
la
bo
ra
c
on
i
c
om
pa
gn
i
so
lo
d
op
o
m
ol
-
ti
i
nv
it
i
da
p
ar
te
d
el
f
or
m
at
or
e
z
H
a
di
ff
ic
ol
tà
a
l
av
or
ar
e
co
n
gl
i
al
tr
i
z
R
ea
li
zz
a
in
te
ra
zi
on
i
co
n
gl
i
al
tr
i
m
ol
to
sp
or
ad
ic
am
en
te
z
A
tt
ua
c
on
ve
rs
az
io
ni
m
ol
to
b
re
vi
z
H
a
bi
so
gn
o
di
a
ss
is
te
nz
a
pe
r
ri
so
lv
er
e
i
pr
ob
le
m
i
z
D
ef
in
is
ce
i
l
co
m
pi
to
n
el
la
s
ua
g
lo
ba
li
tà
,
se
nz
a
fo
ca
li
zz
ar
e
tu
tt
i
i
pa
ss
i
pe
r
la
r
is
ol
u-
zi
on
e
z
P
ro
du
ce
p
oc
he
a
lt
er
na
ti
ve
d
i
so
lu
zi
on
e
o
so
lu
zi
on
i
un
iv
oc
he
z
S
ce
gl
ie
l
a
so
lu
zi
on
e
in
b
as
e
al
le
p
oc
he
a
l-
te
rn
at
iv
e
di
s
ol
uz
io
ne
p
ro
do
tt
e
z
N
on
r
ev
is
io
na
i
l
co
m
pi
to
z
N
ec
es
si
ta
d
i
m
ol
te
s
pi
eg
az
io
ni
s
up
pl
em
en
-
ta
ri
p
er
c
om
pr
en
de
re
l
a
co
ns
eg
na
z
N
on
r
is
ol
ve
i
l
co
m
pi
to
o
r
is
ol
ve
i
l
co
m
pi
-
to
s
en
za
e
st
en
si
on
i
al
la
v
it
a
co
nc
re
ta
z
U
til
iz
za
t
ut
to
i
l
m
at
er
ia
le
m
es
so
a
d
is
po
-
si
zi
on
e
z
U
ti
li
zz
a
il
m
at
er
ia
le
i
n
m
od
o
pr
op
or
zi
o-
na
le
r
is
pe
tt
o
al
le
d
iv
er
se
p
ar
ti
d
el
l
av
or
o
z
U
ti
li
zz
a
tu
tt
o
il
t
em
po
a
d
is
po
si
zi
on
e
e
co
m
pl
et
a
il
p
ro
do
tt
o
z
U
ti
li
zz
a
il
t
em
po
i
n
m
od
o
pr
op
or
zi
on
al
e
ri
sp
et
to
a
ll
e
di
ve
rs
e
pa
rt
i
de
l
la
vo
ro
z
H
a
bi
so
gn
o
di
u
na
l
im
ita
ta
a
ss
is
te
nz
a
de
l
fo
rm
at
or
e
m
en
tr
e
la
vo
ra
c
on
g
li
a
lt
ri
z
L
av
or
a
co
n
i
co
m
pa
gn
i
so
lo
i
n
al
cu
ni
c
as
i
e
so
lo
d
op
o
in
vi
to
d
el
f
or
m
at
or
e
z
R
ea
li
zz
a
in
te
ra
zi
on
i
co
n
gl
i
al
tr
i
in
f
un
-
zi
on
e
de
ll
a
ri
so
lu
zi
on
e
de
l
co
m
pi
to
z
A
ttu
a
co
nv
er
sa
zi
on
i
in
ce
nt
ra
te
s
u
di
sc
us
-
si
on
e
di
a
lt
er
na
ti
ve
r
is
pe
tt
o
al
c
om
pi
to
z
È
c
ap
ac
e
di
r
is
ol
ve
re
i
p
ro
bl
em
i
co
n
i
co
ns
ig
li
d
el
f
or
m
at
or
e
z
D
ef
in
is
ce
a
lc
un
i
pa
ss
i
da
a
ttu
ar
e
pe
r
ra
g-
gi
un
ge
re
l
’o
bi
et
ti
vo
z
P
ro
du
ce
a
lc
un
e
al
te
rn
at
iv
e
di
s
ol
uz
io
ne
z
S
ce
gl
ie
l
’a
lt
er
na
ti
va
d
i
so
lu
zi
on
e
in
b
as
e
al
p
ro
pr
io
b
uo
n
se
ns
o
z
F
a
un
a
re
vi
si
on
e
pa
rz
ia
le
d
el
c
om
pi
to
z
N
ec
es
si
ta
d
i
al
cu
ni
c
hi
ar
im
en
ti
p
er
c
om
-
pr
en
de
re
l
a
co
ns
eg
na
z
R
is
ol
ve
i
l
co
m
pi
to
c
on
o
ss
er
va
zi
on
i,
co
n-
ne
ss
io
ni
e
a
pp
li
ca
zi
on
i
z
U
til
iz
za
i
l
m
at
er
ia
le
i
n
m
od
o
fu
nz
io
na
le
a
lla
re
al
iz
za
zi
on
e
de
l
pr
od
ot
to
z
U
ti
li
zz
a
il
m
at
er
ia
le
r
es
id
uo
p
er
q
ua
li
fi
ca
re
ul
te
ri
or
m
en
te
i
l
pr
op
ri
o
pr
od
ot
to
z
U
ti
li
zz
a
un
t
em
po
m
in
or
e
ri
sp
et
to
a
q
ue
ll
o
pr
ev
is
to
e
f
in
is
ce
i
l
pr
od
ot
to
z
U
til
iz
za
i
l
te
m
po
r
es
id
uo
p
er
q
ua
lif
ic
ar
e
ul
te
-
ri
or
m
en
te
i
l
pr
op
ri
o
la
vo
ro
z
L
av
or
a
co
n
gl
i
al
tr
i
co
n
m
ol
ta
f
re
qu
en
za
e
co
n
bu
on
i
ri
su
lt
at
i
z
M
os
tr
a
ri
sp
et
to
,
st
a
be
ne
c
on
g
li
a
lt
ri
z
R
ea
liz
za
i
nt
er
az
io
ni
c
on
g
li
al
tr
i
co
st
an
ti,
f
i-
na
li
zz
at
e
al
c
om
pi
to
e
n
on
s
ol
o
z
A
tt
ua
c
on
ve
rs
az
io
ni
c
on
d
is
cu
ss
io
ni
v
iv
ac
i
ch
e
in
cl
ud
on
o
ri
fe
ri
m
en
ti
a
va
ri
e
op
in
io
ni
e
d
al
te
rn
at
iv
e
in
v
is
ta
d
i
un
a
si
nt
es
i
z
È
a
bi
le
a
r
is
ol
ve
re
i
p
ro
bl
em
i
in
m
an
ie
ra
i
nd
i-
pe
nd
en
te
z
D
ef
in
is
ce
i
l
pr
ob
le
m
a
in
t
ut
ti
i
pa
ss
i
ne
ce
ss
a-
ri
p
er
r
ag
gi
un
ge
re
l
’o
bi
et
ti
vo
z
P
ro
du
ce
m
ol
te
a
lt
er
na
ti
ve
d
i
so
lu
zi
on
e
z
S
ce
gl
ie
l
’a
lt
er
na
ti
va
d
i
so
lu
zi
on
e
pi
ù
ec
on
o-
m
ic
a
(c
he
d
à
m
ag
gi
or
i
be
ne
fi
ci
c
on
i
l
m
in
or
e
co
st
o)
z
R
ev
is
io
na
i
l
co
m
pi
to
e
c
or
re
gg
e
ev
en
tu
al
i
er
ro
ri
z
C
om
pr
en
de
l
a
co
ns
eg
na
s
en
za
l
a
ne
ce
ss
ità
d
i
sp
ie
ga
zi
on
i
ul
te
ri
or
i
z
R
is
ol
ve
il
co
m
pi
to
co
n
si
nt
es
i,
ge
ne
ra
li
zz
az
io
ne
a
d
al
tr
e
at
ti
vi
tà
e
a
st
ra
zi
o-
ne
d
i
co
nc
et
ti
G
es
ti
on
e
d
ei
m
at
er
ia
li
p
er
l
a
re
al
iz
za
zi
on
e
d
el
c
om
p
it
o
G
es
ti
on
e
d
el
t
em
p
o
G
es
ti
on
e
d
el
le
re
la
zi
on
i
F
ro
n
te
gg
ia
m
en
to
d
el
le
s
it
u
az
io
n
i
e
ri
so
lu
zi
on
e
d
ei
p
ro
b
le
m
i
R
is
ol
u
zi
on
e
d
el
co
m
p
it
o
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
29
Tavola 5: Scheda di valutazione delle abilità e conoscenze dell’allievo (a cura dei formatori)
NOME E
COGNOME
CORSO
ANNO FORMATIVO
UNITA’ DI
APPRENDIMENTO
PERIODO E DURATA
AREA
DEI LINGUAGGI
AREA
TECNOLOGICA
AREA
SCIENTIFICO -
MATEMATICA
AREA
STORICO -
SOCIO -
ECONOMICA
AREA
PROFESSIONALE
AREA FORMATIVA
CONOSCENZE E ABILITÀ ACQUISITE
(in relazione agli obiettivi specifici
di apprendimento)
LIVELLO DI
ACQUISIZIONE
(insufficiente,
sufficiente, discreto,
buono; eccellente)
CNOS-FAP / CIOFS-FP
30
AREA
DEI LINGUAGGI
AREA
TECNOLOGICA
AREA FORMATIVA
CONOSCENZE E ABILITÀ ACQUISITE
(in relazione agli obiettivi specifici
di apprendimento)
LIVELLO DI
ACQUISIZIONE
(insufficiente,
sufficiente, discreto,
buono; eccellente)
Conoscere i modi d’uso del dizionario e
saperlo utilizzare
Elaborare testi mediante l’utilizzo di
Word Processor
Discreto
Insufficiente
1.4. Indicazioni circa l’esame finale di qualifica
In questa sezione della guida si intendono offrire alcune indicazioni circa la
strutturazione dell’esame finale di qualifica. A tal fine ne verrà illustrata la definizione,
la collocazione dell’esame all’interno del percorso formativo, la natura della prova, la
struttura della prove e i punteggi relativi ad ogni prova.
1.4.1 Definizione
L’esame finale di qualifica rappresenta la modalità attraverso la quale si riscontra
nella persona la presenza di requisiti educativi, culturali e professionali che attestino
l’assolvimento del diritto-dovere e nel contempo consentano il conseguimento di una
qualifica.
1.4.2 Collocazione
La prova si colloca nella parte conclusiva del percorso di formazione, dopo che sono
terminate le attività didattiche previste. È possibile ammettere all’esame persone che
non hanno seguito l’intero processo ma sono in possesso di crediti formativi e lavora-
tivi adeguati.
1.4.3 Natura
L’esame finale di qualifica ha il suo centro nella prova professionale, che è un “capo-
lavoro”, ovvero un prodotto significativo e funzionale. Essa ha un valore operativo, in
quanto rappresenta un costrutto in grado di soddisfare i requisiti professionali interni
all’impresa, in riferimento ad un ruolo definito nel momento dell’ingresso lavorativo.
Inoltre, ha un valore culturale, in quanto consente di rilevare le conoscenze e le abilità
che l’allievo ha acquisito durante il suo percorso formativo. Infine, ha anche un valore
educativo, in quanto stimola la persona ad una maggiore coscienza di sé e delle pro-
Esempio relativo all’UdA “Patente per il motorino”
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
31
prie risorse nell’atto di porsi di fronte ad un compito. La prova fa, quindi, riferimento
ad un processo operativo reale, e prevede un livello definito di autonomia, responsa-
bilità durata e accuratezza.
1.4.4 Struttura dell’esame
L’esame finale di qualifica si articola in 3 prove:
1) Prova professionale: in essa è richiesto all’allievo di realizzare un prodotto
significativo funzionale a valutare le capacità professionali acquisite durante
l’iter formativo. Questa prova può essere suddivisa in 3 fasi:
a) Fase di programmazione: in essa è richiesto all’allievo di riflettere e di
definire le sequenze operative di lavoro che verranno eseguite nella prova
tecnico-operativa
b) Fase operativa: in essa è richiesto all’allievo di realizzare concretamen-
te il prodotto
c) Fase consuntiva: in essa è richiesto all’allievo di descrivere il processo
che ha svolto per la realizzazione del prodotto, in modo che si possa valu-
tare la consapevolezza del percorso svolto.
2) Prova scritta culturale: in essa è richiesto agli allievi di produrre un testo
aperto libero, in forma di riflessione o elaborato.
3) Colloquio: in esso è richiesto all’allievo di saper argomentare su contenuti
appresi durante il percorso formativo, sulle esperienze di stage e di formazione
vissute e sulle attese e le riflessioni riguardanti il proprio futuro. Obiettivo privi-
legiato del colloquio è quello di dare l’opportunità all’allievo di riflettere e di
prendere consapevolezza del percorso educativo e formativo che ha compiuto.
1.4.5 Punteggi relativi alle diverse prove
Il percorso formativo contribuisce a dotare l’allievo delle risorse necessarie all’ac-
cesso all’esame finale di qualifica. Tale accesso è corredato da un credito valutativo
pari a un massimo di 55 punti su 100. I rimanenti 45 punti sono così suddivisi rispetto
alle altre prove:
1) Prova professionale: 25 punti
2) Prova scritta: 10 punti
3) Colloquio: 10 punti
L’allievo raggiunge la qualifica con un punteggio minimo di 60 punti. Si ricorda di
avere sempre in considerazione la buona padronanza rispetto alla prevenzione degli
infortuni sul lavoro.
CNOS-FAP / CIOFS-FP
32
2. Presentazione della comunità professionale
In questa sezione della guida viene presentata la natura economica, sociale, e cultura-
le della comunità, la prospettiva formativa in cui essa si inserisce, le figure professio-
nali, con i riferimenti e le indicazioni sui laboratori, sullo stage e sulla alternanza.
2.1. Natura economica, sociale e culturale della comunità
Il servizio sociale si radica nell’ambito delle politiche sociali, da cui non può prescin-
dere, e risente delle evoluzioni delle stesse. Ormai da anni il servizio sociale ha iniziato
a fare i conti con i profondi mutamenti che percorrono le politiche sociali: il servizio
sociale non è più soltanto un “servizio istituzionale”. Poiché l’istituzione pubblica non
è più il titolare unico dell’azione di welfare, le prestazioni di servizio sociale sono
offerte o apprestate anche in altri ambiti, con diverse organizzazioni e mobilità; con-
seguentemente la comunità professionale sociale e sanitaria non è più e necessaria-
mente “dipendente” del servizio sociale che opera ed agisce per conto dell’istituzio-
ne. Si aprono così altri ambiti in cui si esplica l’attività dei servizi sociali, fino a giunge-
re all’esercizio della libera professione o alla costituzione di cooperative (con tutto ciò
che tali possibilità comportano in ordine agli aspetti economici, organizzativi, metodologici
e relazionali). In una visione di welfare non più e non solo “riparativo” il filtro attra-
verso cui la comunità professionale guarda ai problemi non è quello della “patologia”,
poiché spinta a dare significato alla sua prestazione intesa come “azione finalizzata di
più persone interconnesse nel perseguimento di scopi condivisi, considerati dagli agenti
degni di essere raggiunti in vista del loro benessere”13 .
Tra le molte possibili definizioni dello scopo dei servizi sociali sembrerebbe riduttivo
ed impreciso sceglierne una soltanto. Ad esempio, “lo sviluppo umano a livello nazio-
nale” esprime una parte dei compiti del servizio sociale, con la presenza nei luoghi
centrali dove si sviluppa l’intervento sociale, e nella rete dei servizi di aiuto alle perso-
ne ed alle famiglie. Non si deve rispondere, infatti, solo alla domanda di prestazioni e
di servizi materiali ma si deve dare una risposta valida ai bisogni più interni, veri e
profondi delle persone e delle famiglie che, in una società dominata dalle leggi econo-
miche e dal profitto, hanno bisogno di un miglior assetto di vita personale, familiare e
sociale. Si tratta di rendere più vivo, con il sostegno di una valida presenza del servizio
sociale, l’impegno di ciascuno nella libertà e nella responsabilità. Per dare corpo ad
una politica sociale nuova, improntata sul decentramento, sulla riqualificazione dei
13 BARTOLI, B. – FOLGHERAITER, F. “Lavoro Sociale”, in Lavoro sociale, 1/10pp. 121-128
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
33
servizi sociali, sulla adeguata e continua formazione degli operatori sociali, ricercando
sempre la partecipazione dei cittadini alla progettazione ed alla gestione di tutti i ser-
vizi del territorio.
Per descrivere i servizi sociali risulta molto efficace una metafora definita dall’Ente
Italiano di Servizio Sociale EISS nel secondo rapporto sulla situazione del servizio
sociale in Italia – “Il servizio sociale è una strada ferrata, composta di due rotaie e tre
traversine”14 .
Le due rotaie su cui scorre l’organizzazione dei servizi sociali sono:
a) la relazione cittadini/sistema-dei-servizi, nei suoi aspetti di accessibilità, qua-
lità, rispetto dell’autodeterminazione e della libertà di scelta
b) la partecipazione, pianificazione e progettazione concertata fra i diversi
attori del welfare mix locale
Come le traversine tengono salde le rotaie, così la comprensione, la condivisione
e la codeterminazione sviluppano l’azione concreta dei servizi socio-assistenziali.
La tabella seguente descrive i legami fra “rotaie” e “traversine”.
14 EISS, 2° Rapporto sulla situazione del Servizio Sociale, Tipigraf s.n.c., Roma 2003, ISSN 1594-0373
CNOS-FAP / CIOFS-FP
34
accessibilità delle informazioni
e dei servizi; accoglienza del
cittadino-utente e delle famiglie;
capacità di ascolto; capacità
valutativa della condizione
presentata dalle persone
che si rivolgono ai servizi
(assessment);
corretto orientamento
conoscenza della realtà locale;
rilevazione e monitoraggio dei
bisogni emergenti e latenti,
delle istanze poste dai diversi
attori sociali locali, dalle risorse
presenti o attivabili
Comprensione
capacità di cogliere gli “universi di
significato” entro cui le persone
fanno esperienza di senso;
definizione condivisa della realtà
problematica da affrontare e degli
obiettivi da raggiungere; ingresso
nelle reti di relazione e promozione
di ulteriori legami produttori di agio
(interweaving); accompagnamen-
to delle persone nel processo di
aiuto corresponsabilizzando i sog-
getti coinvolti
capacità di comunicazione con
soggetti diversi utilizzando
differenti codici comunicativi e
strutture di relazione inclusive
della diversità; funzione di
facilitazione della comunicazione
e promozione dell’integrazione
operativa su obiettivi contingenti
condivisi
Condivisione
personalizzazione delle prestazioni
secondo l’originalità e la specificità
di ogni cittadino-utente;
definizione di accordi (o contratti)
operativi nella direzione degli
obiettivi concordati in una
prospettiva di empowerment;
sostegno, valutazione in itinere e
verifica finale del processo di
cambiamento avviato
promozione della partecipazione
all’incontro fra enti e soggetti
diversi; negoziazione fra le
differenti istanze presenti;
progettazione condivisa ed azione
coordinata coerentemente agli
obiettivi prefissati; management;
monitoraggio e verifica del sistema
integrato; nuova formulazione
progettuale ed eventuale
cooptazione di nuovi soggetti
Codeterminazione
P
artecipazione; P
ianificazione; P
rogettazione concertata
R
el
az
io
ne
c
it
ta
di
ni
/s
is
te
m
a-
de
i-
se
rv
iz
i
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
35
Questo oggi comporta una rappresentazione nuova della comunità professionale
sociale: in alcuni casi non c’è una definizione chiara delle figure professionali,
fino ad una confusione con altre figure del sociale che stanno emergendo (so-
prattutto con funzioni ad impianto educativo); in altri casi – ed è la nota positiva
più significativa – si sta realizzando una sperimentazione di modi innovativi di
svolgere le funzioni di promozione e prevenzione, attraverso lo sviluppo di ciò che
è anche auspicato dalla legge 328/2000 in materia di competenze trasversali sulla
rete sociale e l’integrazione.
I servizi sociali possono considerarsi composti da due macro-aree: i servizi socio-
assistenziali ed i servizi culturali e sociali. I servizi socio-assistenziali a loro volta
contengono i servizi socio-sanitari, i quali sono al confine e a volte condivisi con le
prestazioni erogate dall’Azienda sanitaria locale (schema 1).
Rappresentazione grafica dell’integrazione socio-sanitaria
L’Istituto ISFOL così definisce le aree per la classificazione delle professioni sociali:
Assistenza di base alla persona: contempla i profili professionali che svolgono un
lavoro diretto di cura (es. Assistente domiciliare, Assistente di base, Operatore
Sociosanitario, ecc.
Comunicazione sociale: contempla i profili professionali che svolgono funzioni di
informazione ed orientamento ai cittadini rispetto alla rete dei servizi e delle presta-
zioni presenti sul territorio (es. Tecnico dell’Accoglienza, ecc.).
Schema 1
Azienda sanitaria localeServizi sociali
Servizi socio-culturali
○
○
○
○
○
○
○
Servizi socio-assistenziali
Servizi socio-sanitari
CNOS-FAP / CIOFS-FP
36
Socio-educativa: contempla i profili professionali che svolgono funzioni educative o
di animazione sociale nella scuola (es. operatori per la prima infanzia, assistenti alle
comunità infantili, ecc.) e nell’educativa territoriale (animatori socioculturali, operato-
re scolastico-territoriale, ecc.).
Mediazione sociale, culturale, familiare: contempla i profili professionali che svol-
gono funzioni di prevenzione di conflitti, facilitazione delle dinamiche relazionali, pro-
mozione delle dinamiche e processi di coesione ed integrazione nei diversi contesti
territoriali, multiculturali, familiari.
Inserimento socio-lavorativo: contempla i profili professionali che svolgono fun-
zioni di tutoraggio ed accompagnamento in favore di persone svantaggiate (disabili,
ex detenuti, ex tossicodipendenti, senza fissa dimora, ecc.) verso la vita attiva, ope-
rando le opportune mediazioni tra le capacità produttive individuali e le disponibilità
occupazionali del territorio.
Gestione e sviluppo: contempla i profili professionali che svolgono funzioni di ge-
stione di servizi ed interventi sociali semplici o complessi, anche nell’ottica dello svi-
luppo delle risorse e dell’integrazione complessiva delle reti di protezione sociale pre-
senti sul territorio.
Per ciascuna area l’ISFOL indica quattro diversi livelli professionali, la qualifica di
Operatore di base, quella di Tecnico, di Tecnico superiore, di Post-laureato.
Per ciò che riguarda la componente sanitaria della comunità professionale, si descri-
vono qui brevemente alcuni aspetti della comunità professionale, mentre una tratta-
zione più ampia è riportata in seguito nel paragrafo relativo all’integrazione socio-
sanitaria.
Dopo la riforma della Sanità Nazionale, i Piani Sanitari Regionali promuovono la tute-
la della salute fisica e psichica sia individuale che collettiva, attraverso politiche inte-
grate per la salute. Le Regioni con i Piani Ospedalieri possono razionalizzare l’offerta
assistenziale e migliorarne la qualità, aprendo anche, dove necessario, nuovi presidi
sul territorio. Nell’ottica dell’ottimizzazione dei costi nella spesa ospedaliera, sempre
più spesso le attività di pulizia sono date in appalto a ditte specializzate, ed il personale
deputato all’assistenza (escludendo gli infermieri professionali) si occupa prevalente-
mente di prestare la propria opera (ad esempio, accompagnando i pazienti ricoverati
a visite specialistiche o esami diagnostici presso altri reparti) e gestire la relazione
interpersonale con i pazienti.
In generale, dai pazienti provengono richieste insite nell’idea di cura ideale, e denunce
relative al pericolo (alcune volte purtroppo manifesto) di aggressività da parte del
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
37
personale ospedaliero, la cui unica difesa possibile è costituita dai valori più o meno
rigidi, che questo ha potuto interiorizzare.
Particolare importanza riveste, quindi, la formazione professionale di quanti andranno
ad operare in questo settore, in quanto le pulsioni aggressive possono essere arginate
solo grazie ad un conflitto intrapsichico nell’operatore. Gli operatori sono chiamati ad
elaborare una modalità di approccio al malato, che consenta una convivenza, il meno
problematica possibile, con le immagini di sofferenza che interferiscono con le pecu-
liarità della pratica professionale.
Aree generali di intervento dei servizi sociali ed occupabilità della figura
professionale in alcune di esse
Sono qui di seguito raggruppate le principali aree di interesse ed intervento dei Servizi
Sociali. In alcune di queste aree la figura professionale dell’Addetto ai Servizi Sociali
trova collocazione, mentre nelle restanti aree è prevista una preparazione (sia a livello
di istruzione che di formazione professionale) di tipo diverso, a causa della particolare
natura degli interventi (ad esempio gli interventi dei servizi sociali che coinvolgono
tossicodipendenti o pazienti affetti da patologie neuro-psichiatriche).
z Trasformazioni della famiglia, fenomeni connessi all’urbanesimo, aumento della
complessità della vita sociale. Gli utenti sono persone autosufficienti e totalmente
abili.
L’addetto ai servizi sociali entra in relazione con questi utenti.
z Lotta all’emarginazione e politiche dell’inclusione, soggetti da reinserire nel tessu-
to sociale (carcerati, tossicodipendenti, senzatetto).
L’addetto ai servizi sociali non viene preparato nei tre anni di formazione ad interagire
con questi utenti. Gli allievi devono sapere che queste aree di intervento dei servizi
sociali esistono ed avere un’idea di massima della tipologia di intervento.
z Immigrati e rifugiati politici.
L’addetto ai servizi sociali non viene preparato nei tre anni di formazione ad interagire
con questi utenti. Gli allievi devono sapere che queste aree di intervento dei servizi
sociali esistono ed avere un’idea di massima della tipologia di intervento.
z Disabili Fisici (non disabili sensoriali).
L’addetto ai servizi sociali entra in relazione e si prende cura di questi utenti come
assistente per l’integrazione scolastica, assistente alla famiglia, con attività di ani-
CNOS-FAP / CIOFS-FP
38
mazione. Per i disabili sensoriali (non udenti, non vedenti) sono previste figure
professionali specializzate.
z Disabili Mentali (si fa riferimento qui ai soli disabili mentali che non sono pericolosi
né per sé né per gli altri).
L’addetto ai servizi sociali entra in relazione con questi utenti come assistente per
l’integrazione scolastica, assistenza alla famiglia, con attività di animazione.
z Anziani (fragili, non autosufficienti, con ridotte relazioni sociali, aspetti cognitivi da
sviluppare e mantenere).
L’addetto ai servizi sociali entra in relazione e si prende cura di questi utenti.
Alcune regioni italiane hanno definito la figura dell’Assistente familiare, come
colui che dopo un ciclo di formazione di 120¸300 ore ottiene un patentino e viene
iscritto nei registri comunali degli assistenti familiari. Questo corso di formazione è
in genere rivolto a badanti, spesso di nazionalità extracomunitaria, per impartire i
rudimenti dell’economia domestica italiana e per diffondere informazioni sui diritti
e doveri dell’assistente e dell’assistito allo scopo di evitare incomprensioni o sfrut-
tamento, che possono sfociare in licenziamenti senza preavviso (il licenziamento
senza preavviso del badante è in genere vissuto come un trauma dall’assistito).
La percentuale di persone anziane, che necessitano di assistenza (domiciliare,
semiresidenziale, residenziale), continuerà ad essere in crescita nei prossimi 20
anni: questo è quindi il settore di intervento dei servizi sociali, socio-sanitari e
socio-assistenziali che offre il maggior numero di posti di lavoro nella comunità
professionale.
z Minori.
Casa-famiglia
L’addetto ai servizi sociali entra in relazione e si prende cura di questi utenti come
animatore, addetto all’infanzia.
Istituto
L’addetto ai servizi sociali entra in relazione e si prende cura di questi utenti come
animatore, addetto all’infanzia.
Asili Nido (0-3 anni), Scuole Materne (2,5-5,5 anni)
L’addetto ai servizi sociali entra in relazione e si prende cura di questi utenti come
animatore, addetto all’infanzia.
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
39
Carceri minorili
L’addetto ai servizi sociali non viene preparato nei tre anni di formazione ad interagire
con questi utenti. Gli allievi devono sapere che queste aree di intervento dei servizi
sociali esistono ed avere un’idea di massima della tipologia di intervento.
Rispetto al passato il settore sociale sta vivendo e continuerà a vivere un periodo di
trasformazioni; nel medio-breve termine si prevede che proseguirà il trend di aumen-
to percentuale di anziani ed extracomunitari nella popolazione italiana. Si parla, quindi,
di inversione della piramide della popolazione, in cui l’apice (la percentuale minore)
rappresenta le nuove leve, mentre la base (la percentuale maggiore) rappresenta la
fascia anziana.
I servizi sociali si sono modificati, in parte riuscendo a star dietro alle evoluzioni dei
loro utenti (la popolazione) ed in parte creando uno scollamento che deve essere
colmato, creando figure professionali nuove. A questo proposito si parla di integrazio-
ne socio-sanitaria ed integrazione socio-assistenziale.
Aspetti socio-culturali
Contigue ai servizi sociali, in senso stretto, sono tutte le aree di intervento delle strut-
ture che sul territorio erogano servizi socio-culturali ed educativi. In alcuni casi, le
formule organizzative raggruppano nelle stesse unità operative i servizi sociali e quelli
socioculturali (vedi uffici UOSECS di alcuni grandi Comuni); in altri casi, i servizi
socioculturali hanno una loro autonomia organizzativa, mantenendo le caratteristiche
peculiari dei servizi.
Questo accade, in primo luogo, perché spesso l’obiettivo principale di queste strutture
è di prevenire ed intervenire sul disagio, inteso come fenomeno sommerso ed espres-
sione di un malessere derivante dalle condizioni di solitudine in cui l’uomo del nostro
tempo vive. Non basta, quindi, lavorare al conseguimento dell’obiettivo di allontanare
le possibili cause di malessere, ma occorre moltiplicare le occasioni di benessere
offrendo servizi specifici e adeguati. La realizzazione di Centri sul territorio serve,
dunque, a migliorare la qualità della vita e a promuovere le competenze della comuni-
tà e dei singoli individui. Il disagio deve, perciò, essere curato facendo crescere nelle
persone i valori che sono il fondamento di ogni esistenza umana. Gli obiettivi che si
perseguono sono: valorizzare le potenzialità del giovane e dell’adulto, sensibilizzare il
territorio riguardo le problematiche adolescenziali, accrescere le capacità dei genitori
e degli insegnanti nell’individuare i bisogni dei giovani per poter dare risposte più
adeguate, proteggere i minori da maltrattamento e abuso, promuovere condizioni di
benessere in ambito familiare, scolastico e sociale, restituire valore al ruolo dei geni-
CNOS-FAP / CIOFS-FP
40
tori ed aiutarli a recuperare la loro funzione educativa, migliorare la comunicazione
adulto-adulto, ragazzo-ragazzo, adulto-ragazzo, informare e formare riguardo alle
sostanze stupefacenti e agli abusi sessuali. I destinatari sono i giovani, la famiglia, la
scuola, le Istituzioni (Amministrazioni Pubbliche, Tribunale per i Minori, Servizi Socia-
li, Parrocchie, ASL). I servizi e gli interventi riguardano quei progetti di sostegno
educativo rivolti ad infanzia, adolescenza e giovani in cui le strutture agiscono in
convenzione con l’ente pubblico o con il privato sociale. In particolare i servizi che
riguardano l’infanzia sono sostegno scolastico ed all’handicap; quelli che riguardano
l’adolescenza sono relativi alla gestione di Centri di aggregazione, Centri di Informa-
zione e Consulenza, progetti di animazione di strada, interventi di animazione nella
scuola superiore e progetti di animazione.
Diverso è il discorso del welfare comunitario, quell’area in cui si costruiscono relazio-
ni significative sul territorio, nelle città, tra persone, culture, generazioni diverse: azio-
ni diffuse contro il deficit comunitario (es. integrazione socioculturale degli immigrati,
l’organizzazione di momenti di socialità per gli anziani, centri sociali giovanili, ludoteche,
attività sportive), oppure tramite servizi di manutenzione della qualità della vita come
l’adozione di spazi verdi, o anche tramite servizi per l’occupabilità per disabili, giovani
con rischio psichiatrico, ex tossicodipendenti e alcoolisti, ex detenuti. In particolare,
da un punto di vista degli obiettivi e dei valori di riferimento: l’azione socioculturale nei
diversi ambiti di intervento (dall’immigrazione al disagio psichico, ai minori ecc..) mira
all’innalzamento del benessere individuale e collettivo (di comunità) attraverso servizi
che “mettano in grado di”. Sostanzialmente l’obiettivo della “promozione umana e
civile”, che se declamato sembra solo un’astratta buona intenzione, incide invece
immediatamente sulle metodologie di intervento dei progetti da realizzare. Concreta-
mente, si tratta del cosiddetto selfhelp (autoaiuto). I servizi sono infatti quelli di orien-
tamento, consulenza legale, formazione, inserimento sociolavorativo e promozione
culturale, attività che sono sostanzialmente dirette al selfhelp. Privilegiare tale gene-
re di servizi vuol dire cercare di promuovere nei beneficiari degli interventi consape-
volezza dei propri problemi e offrirgli strumenti concreti per metterli in grado di mi-
gliorare la propria condizione in maniera autonoma. Si tratta di fornire una serie di
conoscenze, sviluppare capacità, creare delle reti di solidarietà attorno alle persone
svantaggiate. Da una indagine sommaria sulle attività socioculturali, risulta che il
selfhelp copre un’area di circa il 60% dei servizi offerti, in qualsiasi settore di inter-
vento. Si tratta però di valorizzare adeguatamente quest’esperienza, di imparare ad
esportarla in ogni tipo di servizi e di interventi di lotta all’esclusione, di elaborare per
l’appunto quelle metodologie che permettono di avanzare in direzione dell’autogestio-
ne dei servizi anche quando l’intervento svolto è rivolto a persone particolarmente
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
41
disagiate o deprivate culturalmente (persone senza fissa dimora, portatori di handi-
cap, ma anche chi non rientra in particolari categorie di svantaggio fisico o sociale
bensì semplicemente è nato e cresciuto in ambienti privi di riferimenti e stimoli alla
coscienza sociale e civile).
Il terzo motivo, che raggruppa il selfhelp e la partecipazione insieme, è relativo alla
caratteristica delle attività di utilità sociale e dei servizi vissuti come attività socioculturali
per la capacità di utilizzare la cultura come strumento di libertà, autonomia e inclusio-
ne sociale.
Aspetti socio-assistenziali
L’integrazione socio-assistenziale trova una delle sue più riuscite forme di realizzazio-
ne nella Casa Famiglia, ovvero una struttura socio-assistenziale residenziale con ca-
pacità ricettiva generalmente non superiore ai 6 posti, che accoglie persone con ca-
ratteristiche diverse, prive di ambiente familiare idoneo, allo scopo di garantire una
contesto di vita caratterizzato da un clima di disponibilità affettiva con rapporti
individualizzati per assicurare sviluppo e maturazione affettiva, educazione, manteni-
mento, assistenza, partecipazione alle condizioni di vita dell’ambiente sociale.
Il passaggio da realtà istituzionali a quelle domestiche comporta la necessità di assi-
curare uno standard minimo di cura: da qui la richiesta di professionalità diversificate
a cui il sistema di istruzione e formazione professionale risponde attraverso figure
nuove che si caratterizzano per una formazione di base allargata ed un approccio
flessibile ai saperi, in un modo fortemente integrato con i compiti professionali e
spendibile in sede di formazione continua nella prospettiva dell’apprendimento ad
apprendere.
Nella comunità professionale sociale si vogliono favorire i servizi socio-assisten-
ziali che rappresentano il più importante ausilio di cui le persone con disabilità neces-
sitano per la loro libertà e per poter parlare di uguali diritti ed autodeterminazione. Se
i servizi socio-assistenziali fossero resi completamente disponibili e fruibili per tutti i
disabili, allora istituti e luoghi speciali e segregazione domestica diverrebbero inutili e
probabilmente non esisterebbero più. Una visione complessiva delle risposte e dei
bisogni di anziani e portatori di handicap si avrà attraverso una politica della casa,
della salute, della cultura e del tempo libero, per affrontare la globalità dei bisogni
della persona entro le sue relazioni comunitarie e sociali. In questo modo si affrontano
i nuovi fabbisogni (invecchiamento demografico, forme di esclusione sociale) e le
domande di tutela sociale, anziani e portatori di handicap, soggetti a processi di esclu-
sione sociale che si esprimono soprattutto con un basso livello di socializzazione e una
CNOS-FAP / CIOFS-FP
42
sostanziale disinformazione sull’offerta di servizi nel territorio di residenza.
Aspetti socio-sanitari
Negli ultimi 20 anni è aumentata sensibilmente l’aspettativa di vita ed è cresciuto
anche il fabbisogno di servizi socio-sanitari, in quanto molte patologie croniche
esigono non solo interventi sanitari, ma soprattutto servizi per la gestione del quo-
tidiano e della non auto-sufficienza, per l’organizzazione del domicilio e dell’am-
biente familiare.
L’allungamento della vita ed il conseguente contenimento della spesa pubblica indu-
cono sempre di più anziani o invalidi a vivere nella propria abitazione. Anche la casistica
di invalidità senile, che fino a qualche anno fa avrebbe indotto i servizi a prevedere
percorsi di istituzionalizzazione, si orienta invece verso la gestione domiciliare; la stes-
sa Organizzazione Mondiale della Sanità dà precise indicazioni circa la gestione della
patologia stabilizzata o progressiva (patologie senili, invalidanti classiche etc.) nel-
l’ambito domestico, restituendo all’ambiente di origine – prima di tutto sociale - il
ruolo di cura. La domiciliarità avvicina l’anziano al proprio ambiente ed ai propri cari,
ma porta con sé il forte rischio dell’isolamento; nell’istituzione invece tale rischio
veniva diminuito per tutte le attività specifiche (animazione, gite, etc.) e generali (le
ritualizzazioni del quotidiano, il rapporto col personale e con gli altri ospiti). Mantenere
i contatti, cercare gli altri ma anche essere cercati, significa mantenere a livelli accet-
tabili (pena la depressione) la capacità relazionale e la capacità cognitiva.
L’integrazione socio-sanitaria è una opzione strategica, come sistema della cura e
della tutela della fragilità, ed implica un mix di politiche: da quelle della salute e della
vita autonoma a quelle reddituali, ambientali ed abitative. L’integrazione non è solo
una valutazione tecnica, un accessorio alla progettazione, ma un obiettivo fondante se
al centro dell’intervento si pone la persona ed il suo bisogno di salute inteso come
benessere complessivo e non solo come cura di una malattia. L’integrazione è quindi
la sola via per promuovere risposte unitarie ai bisogni complessi del cittadino, che non
possono essere adeguatamente affrontati da sistemi di risposte separate sociali e
sanitarie. Il Dlgs 229/99 ed il DPCM 14.02.2001 definiscono prestazioni socio-sanita-
rie “tutte le attività atte a soddisfare, mediante percorsi assistenziali integrati, bisogni
di salute della persona che richiedono unitariamente prestazioni sanitarie ed azioni di
protezione sociale in grado di garantire, anche a lungo periodo, la continuità tra le
azioni di cura e quelle di riabilitazione”.
Le prestazioni socio-sanitarie comprendono:
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
43
z prestazioni sanitarie a rilevanza sociale: le attività, finalizzate alla promozione
della salute, alla prevenzione, individuazione rimozione e contenimento degli esiti
degenerativi e invalidanti di patologie congenite e acquisite. Sono di competenza
ed a carico delle AA.SS.LL.;
z prestazioni sociali a rilevanza sanitaria: sono tutte le attività del sistema socia-
le che hanno l’obiettivo di supportare la persona in stato di bisogno, con problemi
di disabilità o di emarginazione condizionanti lo stato di salute. Tali attività, di com-
petenza dei Comuni, sono prestate con partecipazione alla spesa, da parte dei
cittadini, stabilita dai Comuni stessi;
z prestazioni socio-sanitarie ad elevata integrazione sanitaria: rientrano nei
livelli essenziali di assistenza e sono poste a carico del fondo sanitario nazionale.
Esse sono caratterizzate “dalla inscindibilità del concorso di più apporti professio-
nali sanitari e sociali nell’ambito del processo personalizzato di assistenza, dalla
indivisibilità dell’impatto congiunto degli interventi sanitari e sociali sui risultati del-
l’assistenza e dalla preminenza dei fattori produttivi sanitari impegnati nell’assi-
stenza”. Attengono prevalentemente alle aree materno infantile, anziani, handi-
cap, patologie psichiatriche, dipendenza da droga, alcool e farmaci, patologie per
infezioni da HIV e patologie in fase terminale, inabilità o disabilità conseguenti da
patologie croniche degenerative.
Tra le prestazioni sociosanitarie si distinguono otto specifiche prestazioni definite come
“prestazioni socio-sanitarie compartecipate”, nelle quali “le componenti sanita-
rie e sociali non risultano operativamente distinguibili” e per le quali l’entità del finan-
ziamento è attribuita percentualmente alla competenza delle ASL e dei Comuni. Tali
interventi socio-sanitari, in regime domiciliare, semiresidenziale e residenziale, preve-
dono una compartecipazione alla spesa e sono di competenza congiunta dell’Azienda
ASL e dei Comuni dell’Ambito.15
L’allegato 1.C del DPCM del 29.11.01 così definisce le 8 prestazioni oggetto di com-
partecipazione:
15 “La progettazione in campo socio-sanitario”, seminario dell’Istituto per la Ricerca Sociale IRS al
programma di assistenza Regione Campania / Formez, Settore Politiche Sociali, Napoli 16.3.2004
CNOS-FAP / CIOFS-FP
44
L’allegato 1.C del DPCM del 29.11.01 così definisce le 8 prestazioni oggetto di com-
partecipazione:
assistenza programmata a domicilio (ADI e ADP) - prestazioni
di aiuto infermieristico e assistenza tutelare alla persona
attività sanitaria e sociosanitaria a favore di disabili fisici, pschici
e sensoriali - prestazioni diagnostiche, terapeutiche e socio
riabilitative in regime semiresidenziale per disabili gravi;
attività sanitaria e sociosanitaria a favore di anziani - prestazio-
ni terapeutiche, di recupero e mantenimento funzionale delle
abilità per anziani non autosufficienti in regime semiresidenziale,
ivi compresi gli interventi di sollievo;
attività sanitaria e sociosanitaria a favore delle persone con
problemni psichiatrici e/o delle famiglie - prestazioni
diagnostiche, terapeutiche e socioriabilitative in strutture a
bassa intensità assistenziale;
attività sanitaria e sociosanitaria a favore di disabili, fisici,
psichici o sensoriali - prestazioni terapeutiche e socioriabilitative
in regime residenziale per disabili gravi;
attività sanitaria e sociosanitaria a favore di disabili, fisici,
psichici o sensoriali - prestazioni terapeutiche e socioriabilitative
in regime residenziale per disabili privi del sostegno familiare;
attività sanitaria e sociosanitaria a favore di anziani - prestazio-
ni terapeutiche, di recupero e mantenimento funzionale per
non autosufficienti in regime residenziale, ivi compresi inter-
venti di sollievo;
attività sanitaria e sociosanitaria a favore di persone affette da
AIDS, cura, riabilitazione e trattamenti farmacologici nella fase
di lunga assistenza in regime residenziale a favore di persone
affette da AIDS.
Assistenza
domiciliare
Assistenza
semiresidenziale
Assistenza
residenziale
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
45
Il responsabile della presa in carico o care manager è un operatore incaricato di
seguire la realizzazione del progetto personalizzato, di cui è il garante, e che si assume
la responsabilità dell’attuazione degli interventi in esso previsti. Rappresenta anche il
principale riferimento organizzativo per l’assistito, la sua famiglia e gli operatori del-
l’équipe assistenziale multiprofessionale. Può essere una figura sanitaria o sociale,
individuata - in base ai bisogni prevalenti del soggetto e alle scelte organizzative - tra
i suoi principali referenti territoriali.
È stata recentemente avviata la sperimentazione della funzione di Custode Socio-
Sanitario, ovvero una vigilanza attiva su persone molto anziane, sole, con reddito limi-
tato, che hanno difficoltà a badare a sé stesse, soprattutto in periodi di emergenza
climatica come l’estate e l’inverno. Il Custode Socio-Sanitario deve conoscere i diritti
dei cittadini ed il funzionamento del sistema socio-sanitario locale, la zona in cui opera,
le sue caratteristiche sociali e la rete di servizi esistente, ha buone capacità relazionali
e competenze nel rilevamento dei bisogni, sa identificare rapidamente le situazioni di
rischio. La figura professionale dell’addetto ai servizi sociali può egregiamente svol-
gere l’attività di Custode Socio-Sanitario.
Politiche comunitarie
Le politiche comunitarie spingono ad una maggiore cooperazione nell’ambito del si-
stema di istruzione e formazione professionale (Educational and Vocational Training):
sia in Europa che negli USA il welfare è ancora nella fase in cui vanno definite (o si
stanno definendo) standard omogenei. Nei paesi anglosassoni gli operatori dei servizi
sociali sono genericamente definiti social and human service assistants e svolgono
un discreto numero di differenti compiti; in generale sono preferiti operatori che ab-
biano conseguito il diploma di scuola secondaria, mentre le capacità lavorative sono
verificate da appositi esami del livello di competenza a svolgere una certa attività. In
Gran Bretagna ci sono 5 livelli di National Vocational Qualification, ovvero la capacità
effettiva di svolgere una certa attività e non solo la conoscenza di ciò che serve a
svolgere quella attività. Il NVQ livello 3 in Assistenza consente l’ammissione sia ai
corsi brevi per Health Care Assistant cioè operatore socio-sanitario che ai corsi per
infermiere professionale.
In Italia ciò si traduce nella formazione professionale “istituzionale” che consiste nei
corsi regionali triennali di qualifica professionale di Addetto ai Servizi Sociali (fre-
quentando il quarto anno si ottiene la qualifica di Tecnico Sociale e Sanitario), mentre
l’istruzione prevede i nuovi corsi universitari di Mediatore linguistico e culturale (Lau-
ree in scienze della mediazione linguistica) in aggiunta agli esistenti corsi universitari
CNOS-FAP / CIOFS-FP
46
per Assistente sociale (Lauree in scienze del servizio sociale), Educatore professio-
nale (Lauree in scienze dell’educazione e della formazione), Psicologo (Lauree in
scienze e tecniche psicologiche), Sociologo (Lauree in scienze sociologiche).
Livello nazionale
A livello nazionale la legge quadro 328/2000 riordina la complessa materia dei Servizi
Sociali, ed archivia 110 anni della vecchia legge Crispi del 1890. Il principale obiettivo
della legge quadro sull’Assistenza è il superamento delle diseguaglianze e delle forme
di emarginazione sociale. La famiglia è al centro dell’interesse: anche quando si di-
spongono misure individuali, lo scopo è sempre la tutela del nucleo familiare. Nelle
“Disposizioni per la realizzazione di particolari interventi di integrazione e sostegno
sociale” si ipotizzano nuovi e più moderni sistemi che prevedono iniziative particolari
e servizi di sollievo per affiancare la famiglia nelle cure dei disabili e degli anziani.
Destinatari di questa norma sono coloro che presentano minorazioni fisiche, psichiche
e sensoriali stabilizzate o progressive, tali da causare un processo di svantaggio socia-
le o di emarginazione in conseguenza delle difficoltà di apprendimento, di relazione o
di integrazione lavorativa. Si tende sempre di più ad eliminare la separazione tra
ambito sanitario e sociale che finora ha impedito una visione complessiva della perso-
na nella totalità dei suoi bisogni.
Nell’ottica di un piano assistenziale individualizzato, andranno programmate le pre-
stazioni da erogare a favore di una singola persona, passando da un servizio per
prestazioni ad un servizio per progetti. Il Piano Sanitario nazionale 1998-2000 e quello
2001-2003 dedicano un intero capitolo all’assistenza distrettuale e riportano in detta-
glio strategie e strumenti per attuare concretamente l’integrazione socio-sanitaria.
Quest’ultima si realizza attraverso:
a) integrazione istituzionale per creare collaborazione fra diverse istituzioni con un
unico ambito territoriale di riferimento, il distretto, il quale si caratterizza per la
programmazione zonale degli interventi ad alta integrazione socio-sanitaria,
b) integrazione gestionale delle risorse umane e risorse materiali nella campagna
organizzativa,
c) integrazione professionale per favorire collaborazioni tra professionisti e servizi.
Alcune delle criticità del settore sociale che vengono già evidenziate dalle regioni più
attive nel recepimento della legge 328/2000 sono16 :
1 6 Regione Campania, Assessorato alle Politiche Sociali, “L’attuazione della legge 328/2000 in Campania:
fasi, criticità e punti di forza”, nell’ambito del seminario “La Progettazione in campo socio-sanitario”,
tenuto da Regione Campania insieme a Formez ed a Istituto per la Ricerca Sociale IRS, Napoli 2004
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
47
Æ la non definizione dei livelli essenziali di assistenza;
Æ la tensione irrisolta fra decentramento e centralismo politico, fra il particolare
locale e l’universalità dei processi economici globali;
Æ la compresenza di diversi modelli di “stato sociale” riconoscibili in alcuni passaggi
della legge 328 che possono avere interpretazioni contraddittorie (ad esempio la
definizione delle tipologie d’intervento e dei servizi, nella ripartizione dei fondi,
nella definizione dei costi degli interventi di politica sociale, nella definizione del
ruolo dei soggetti del terzo settore e delle loro modalità di coinvolgimento);
Æ il configurarsi di un nuovo assetto giuridico-istituzionale nell’organizzazione terri-
toriale delle politiche sociali (gli ambiti, la programmazione e la gestione associa-
ta) che può non trovare risposte adeguate nel Testo Unico degli Enti Locali e
risente della mancata riforma dei servizi pubblici locali e della necessità di speri-
mentare ed assumere nuove forme giuridiche (ad esempio l’azienda consortile,
l’azienda speciale, etc.);
Æ l’assenza di figure professionali sociali adeguatamente formate e rispondenti alle
esigenze di vecchi e nuovi servizi;
Æ la difficoltà da parte degli Enti Locali ad assumere il ruolo di soggetti principali
nella programmazione, organizzazione, gestione e controllo;
Æ la scarsità delle risorse economiche (nazionali, regionali e comunali) e la necessi-
tà di un loro più razionale uso che ha imposto concetti nuovi nel mondo dell’assi-
stenza: razionalizzazione della spesa, livelli essenziali di assistenza, bilanci e pro-
grammazione economica, capacità di intercettare altre risorse di provenienza (ad
esempio, il Piano Operativo Regionale POR);
Æ la scarsa cultura (regionale comunale, …) della programmazione, dell’integrazio-
ne, dello stato sociale come propulsore dello sviluppo sul quale vanno impegnate
risorse ed energie;
Æ la difficoltà su scala nazionale, regionale e comunale di programmare ed attuare
l’integrazione socio-sanitaria (a livello istituzionale, gestionale, professionale).
Disabilità, disagio sociale e vecchiaia rappresentano problematiche affrontabili con la
dovuta attenzione e con strumenti adeguati in un sistema di presa in carico “globale”
dell’utente, che ne soddisfi le esigenze di tipo sanitario e sociale e che lo aiuti ad
orientarsi all’interno della complessa rete delle prestazioni e dei servizi erogati.
L’articolo 12 della legge-quadro 328/2000 sancisce che il Ministero Solidarietà (oggi
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) di concerto con gli altri Ministeri inte-
ressati debba emanare appositi decreti per definire i profili professionali sociali e per
definire i livelli di formazione delle figure sociali, sia con corsi di laurea previsti dal
CNOS-FAP / CIOFS-FP
48
riordino universitario di cui al DM 509/99, che con corsi di formazione organizzati
dalle regioni.
Livello regionale
Con la modifica del titolo V della parte seconda della Costituzione della Repubblica
Italiana nel 2001 (segnatamente l’articolo 117 che, limitando l’esclusiva potestà legi-
slativa statale ad alcune materie, conferisce su tutti gli altri temi piena potestà alle
regioni) ogni riflessione sulle politiche sociali nel nostro paese va riletta in chiave
regionale. Le regioni nella quasi totalità, pur con pesi e caratterizzazioni differenti,
sembrano aver fatto propria la consapevolezza che la costruzione del benessere col-
lettivo passa attraverso il coinvolgimento quanto più esteso di ogni attore (singolare o
plurale) come titolare di una propria percezione soggettiva e di una inalienabile
autodeterminazione delle proprie mete di benessere; al contempo ogni soggetto viene
ritenuto corresponsabile e coautore del benessere sociale condiviso17 .
Il servizio di segretariato sociale è stato scelto pressoché in ogni regione come livello
essenziale delle prestazioni del sistema integrato dei servizi: si riconosce cioè la valenza
dell’informazione, della relazione di accoglienza e di ascolto, dell’orientamento e della
prima consulenza come primi passi essenziali nella ricerca di benessere delle perso-
ne. La relazione con i cittadini viene dunque ricondotta nella categoria del welfare
“leggero” che compete al livello locale, su cui investire risorse strutturali e professio-
nali specifiche. L’ulteriore articolazione dei servizi trova poi coniugazioni diverse di
regione in regione e forse anche di provincia in provincia, ma non va negata una
relativa omogeneità sulle linee più generali di intervento sociale. In ogni regione viene
richiamato il valore del riconoscimento della famiglia come co-artefice di benessere
per le persone ed insieme come destinatario privilegiato di attenzioni nell’attivazione
di servizi. Si possono distinguere così:
z servizi di sollievo del carico assistenziale delle famiglie: centri diurni per persone
non autosufficienti o disabili; assistenza domiciliare; telecontrollo-telesoccorso; pre-
stazioni personalizzate di welfare di sostegno quali assegni terapeutici, assegni di
cura, integrazione di spese assistenziali; aiuti economici finalizzati al mantenimen-
to della persona nella sua famiglia;
z servizi di sostegno delle responsabilità familiari: servizi consultoriali; sostegno
educativo domiciliare; centri diurni o centri sociali per minori, adolescenti, giovani,
1 7 FERRARIO F., Le dimensioni dell’intervento sociale, Carocci, Roma 2000, pp.21 ss; FOLGHERAITER F.,
Teoria e metodologia del servizio sociale, Franco Angeli, Milano 1998, pp. 88 ss.
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
49
anziani; centri occupazionali per persone portatrici di handicap; soggiorni climati-
ci; servizi per l’affidamento familiare temporaneo;
z servizi sostitutivi o di alternativa alla famiglia nei casi di inadeguatezza o impossi-
bilità: comunità residenziali per minori e per anziani; strutture d’accoglienza per
persone disabili; residenze protette.
La suddivisione organizzativa dei servizi sociali amministrati dagli Enti Locali rispon-
de in prevalenza ad una categorizzazione delle prestazioni connesse alle fasi del ciclo
di vita o alla classe d’età dei destinatari, cosicché in quasi tutte le zone sono distinguibili
servizi e prestazioni rivolte all’età evolutiva (minori e famiglie), all’età giovanile, al-
l’età anziana. Accanto a questa orientativa ripartizione sembrano collocarsi i servizi
riconducibili ad “aree di debolezza” presenti per lo più nell’età adulta (problemi legati
alla casa, all’inserimento lavorativo, alla carenza di reddito, all’emarginazione grave,
all’immigrazione)18 .
Nell’ambito socio-sanitario vi sono stati nel passato corsi brevi (di solito non superiori
alle 1000 ore) di formazione per figure professionali diverse (Ausiliario Socio-Assi-
stenziale ASA, Assistente Domiciliare E dei Servizi Tutelari ADEST, Operatore delle
Cure Domiciliari OCD, Operatore Tecnico addetto all’Assistenza OTA, Operatore
Socio-Assistenziale OSA, Animatore Sociale, Operatore Socio-Sanitario OSS). La
tendenza è la ricomposizione di questo panorama variegato ad una unica figura di
Operatore Socio-Sanitario, da formare con corso della durata di 800-1000 ore, e nella
riqualificazione di alcune delle altre figure sopra elencate (per esempio OTA ed OSA)
in OSS, che rimarrà l’unica qualifica regionale riconosciuta a livello nazionale.
Nell’ambito della assistenza all’infanzia, dopo la chiusura degli Istituti Professionali
Femminili di Stato, le regioni hanno in alcuni casi erogato corsi di formazione profes-
sionale per Operatrici Assistenti all’Infanzia.
Una delle prime regioni a riordinare il quadro delle professioni sociali è stata la nel
2003 la Campania, dove questi sono i profili del repertorio: Assistente familiare
(certificazione competenze, 120 ore di corso tra aree disciplinari e stage); Operatore
socio-assistenziale (qualifica di base di 1° livello, 600 ore); Operatore socio-sanitario
(qualifica di base di 1° livello, 1.000 ore); Tecnico accoglienza sociale (qualifica tec-
nica 2° livello, 1.000 ore); Mediatore culturale (qualifica tecnica 2° livello, 600 ore);
Operatore dell’infanzia (qualifica tecnica 2° livello, 1.000 ore); Animatore sociale
(qualifica tecnica 2° livello, 1.000 ore); Tecnico inserimento lavorativo (qualifica tec-
nica 2° livello, 1.000 ore); Assistente sociale (laurea, 4.500 ore); Educatore profes-
1 8 EISS, 2° Rapporto sulla situazione del Servizio Sociale, Tipigraf s.n.c., Roma 2003, ISSN 1594-0373
CNOS-FAP / CIOFS-FP
50
sionale (laurea, 4.500 ore); Mediatore familiare (alta qualificazione 3° livello, 220
ore).
Previsione occupazionale
Il settore dei servizi socio-assistenziali alle persone, ed in particolare quello dell’assi-
stenza domiciliare, è risultato un ambito di intervento che consente un buon inseri-
mento professionale nella maggior parte delle regioni italiane. A livello di previsioni
occupazionali, le professionalità formate in coerenza a queste linee guida troveranno
collocazione presso strutture private residenziali o semiresidenziali, Enti ed Istituzioni
pubbliche o private di servizi socio-assistenziali e di cura, centri sociali, case di riposo
e/o di accoglienza, strutture associative, strutture di volontariato – ivi comprese le
ONLUS, cooperative ed organizzazioni sociali ed altri organismi del terzo settore - e
centri giovanili, cooperative assistenziali, dipartimenti di salute mentale o servizi so-
ciali, aziende ospedaliere o ambulatori. L’addetto ai servizi sociali ed il tecnico sociale
e sanitario possono anche svolgere attività lavorativa autonoma o associata, even-
tualmente inserendosi in strutture già operanti sul territorio o favorendo la nascita di
nuove cooperative o imprese sociali di servizi socio-assistenziali. Questi profili pro-
fessionali sono spendibili in qualsiasi ambito di attività nel settore socio-assistenziale
con ulteriore possibilità di spendere la professionalità acquisita anche in ambiti territo-
riali non strettamente locali, eventualmente esportando innovativi modelli organizzati-
vi, gestionali e di cura implementati in ambito locale. Appartenere alla comunità pro-
fessionale sociale significa, quindi, essere in grado di svolgere un ruolo attivo in una
società cooperativa, conoscere il funzionamento del contratto di banca (conto corren-
te) e di assicurazione; saper risolvere problemi concreti nel disbrigo di pratiche (ri-
chieste alla Pubblica Amministrazione, al sistema previdenziale, al sistema sanitario
nazionale, delega, autocertificazione, colloqui con enti di patronato), conoscere e com-
prendere il funzionamento delle stato e degli enti locali, conoscere il funzionamento
del sistema previdenziale e del sistema sanitario nazionale.
Formazione
La formazione è una delle aree di intervento cardine dell’Unione Europea, per svilup-
pare una nuova e più attiva “cultura della formazione nel sociale”, dove l’investimen-
to nella formazione è interpretato non solo come strumento per trasferire informazio-
ni e conoscenze, ma elemento attivo nella crescita individuale della persona, nei suoi
aspetti emotivi e comportamentali.
La formazione professionale della comunità sociale e sanitaria dovrà aiutare gli allievi
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
51
ad acquisire una immagine sempre più chiara ed approfondita della realtà sociale, a
riconoscere le attività tecniche e sociali con cui l’uomo provvede alla propria soprav-
vivenza e trasforma le proprie condizioni di vita, a comprendere il rapporto che inter-
corre tra le vicende storiche ed economiche. Le conoscenze e le abilità che l’allievo
è sollecitato a trasformare in competenze personali offrono, in questo quadro, un
contributo di primaria importanza ai fini dell’integrazione critica delle nuove genera-
zioni nella società contemporanea. Favorendo l’iniziativa dell’allievo per il suo svilup-
po psichico ed intellettuale lo si mette nelle condizioni di definire e conquistare la
propria identità e di rivendicare il proprio ruolo nella realtà sociale, culturale e profes-
sionale.
Le attività di laboratorio del triennio di formazione professionale della comunità socia-
le e sanitaria permettono all’allievo di vedere subito i risultati tangibili del suo lavoro,
procurandogli soddisfazione e crescita dell’autostima: in tal modo gli allievi non sono
resistenti agli apprendimenti, perché ne comprendono motivazione e significato. Mo-
tivazione e bisogno di significato sono del resto condizioni fondamentali di qualsiasi
apprendimento, e senza queste due dimensioni risulta molto difficile coniugare lo sfor-
zo richiesto da qualsiasi apprendimento, tanto più se lontano dagli interessi immediati
dell’allievo.
In questa comunità, come in altre comunità, si riscontra un fenomeno di
professionalizzazione e specializzazione delle tradizionali figure del comparto, per la
cui formazione la fase teorica assume un aspetto molto più importante che nel passa-
to. L’obiettivo formativo sarà, quindi, non solo la capacità di organizzazione e gestione
di attività ma anche l’acquisizione di competenze sui processi.
Elemento caratterizzante l’aspetto culturale è quello di offrire motivazione e signifi-
cato. La comunità dovrà essere (preferibilmente) composta da persone che abbiano
una propensione a relazionarsi bene con la gente in generale (per cui riescono anche
a relazionarsi con soggetti “difficili” ovvero i cosiddetti soggetti fragili, cioè bambini,
anziani, disabili, etc.) ed in cui probabilmente i simboli intellettuali, le macchine, i pro-
dotti non suscitino quell’interesse, quell’empatia che i membri della comunità profes-
sionale riservano invece al loro prossimo ed alle di lui vicende. Come nel percorso
lavorativo dei membri della comunità professionale c’è la possibilità del burn-out19 ,
così nel percorso formativo esiste la possibilità del drop-out, ovvero l’abbandono
1 9 Il burn-out è una sindrome complessa, che comporta una alto dispendio di energie fisiche e psicologi-
che, caratterizzata da ansia, depressione, sensazione di inutilità, di frustrazione, di sfiducia, fino ad un
vero e proprio malessere fisico. Questa sindrome può colpire sia i familiari che gli operatori (sanitari e
socio-assistenziali) impegnati nell’assistenza a persone problematiche quali disabili, anziani, malati
mentali etc.
CNOS-FAP / CIOFS-FP
52
della scuola: per questo si parla di interesse ed empatia, sottolineando comunque che
le persone appartenenti alla comunità professionale sociale, non devono essere ec-
cessivamente sensibili, e proiettare i problemi altrui su di sé per non incorrere nel
rischio di burn-out. Altro aspetto da tener presente nella disamina delle problematiche
connesse all’appartenenza alla comunità professionale è quello del caregiver, lette-
ralmente colui che presta cure; con questo termine si intende la figura di chi è dedito
in genere alla cura di persone non autosufficienti, con le relative problematiche del
custode-prigioniero, cioè di chi prestando cure si trova a sua volta limitato (o impossi-
bilitato, nel caso in cui il beneficiario delle cure sia un familiare) ad una vita normale.
Lavorare nella comunità professionale sociale e sanitaria è da considerare comunque
un lavoro soggetto a stress, in cui vanno sempre valutati attentamente i rischi profes-
sionali e le azioni preventive presenti nella propria esperienza lavorativa alla luce del
quadro legislativo di riferimento, in modo da rispettare le norme di sicurezza e con-
temporaneamente i tempi e le urgenze del lavoro quotidiano. Lo stress connaturato
alle professioni sociali e sanitarie rischia di trasformare questo lavoro in una delle
attività lavorative definite usuranti, attività la cui natura usurante è determinata da
ragioni di utilità sociale (ad esempio, certi tipi di lavoro notturno nei servizi), in quanto
il sistema non è ancora attrezzato a proteggere i propri operatori, come ad esempio
avviene nelle ASL, dove gli utenti sono più esigenti o pericolosi, ma dove esiste una
organizzazione del lavoro che tutela meglio i propri operatori in termini di organizza-
zione, organici, condizioni e protocolli di sicurezza sul posto di lavoro. Nella comunità
professionale sociale e sanitaria, invece, troppo spesso si parte da una dimensione di
sottorganico per cui gli utenti sono esasperati ed i carichi di lavoro per gli operatori
decisamente pesanti. In tal senso il sistema non adotta misure di protezione dei propri
operatori e il lavoro diventa usurante anche in senso proprio. È forse utile ricordare
brevemente come si connota il lavoro usurante dal punto di vista concreto: i criteri di
usura sono l’attesa di vita, la qualità della vita inferiore alla media, la prevalenza di
infortuni in rapporto all’età e di patologie nelle specifiche attività, i giudizi di inidoneità
alla mansione specifica ai sensi dei Dlgs. 277/91 e 626/94, la richiesta di prestazioni
INPS per invalidità, richieste di cambio di mansione, composizione per età della forza
lavoro laddove non risultino presenze di operatori oltre una certa età. Il beneficio
previdenziale previsto riguarda sia l’anticipazione del limite di età per la pensione di
vecchiaia e di anzianità, come pure la riduzione del limite di anzianità contributiva per
la pensione.
In generale, la società contemporanea (ed il sistema di istruzione e formazione pro-
fessionale in quanto sua espressione) pone l’accento sulle conquiste materiali e scien-
tifiche, producendo un deficit nelle esperienze affettive di identificazione umana, per
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
53
cui gli adolescenti possono a ragione essere affascinati e motivati ad entrare a far
parte della comunità professionale sociale poiché essa fornisce un modello di com-
portamento in cui identificarsi e verso il quale indirizzare le energie, emotive e cognitive,
energie che si stanno organizzando nello sviluppo dell’adolescente in persona adulta.
In forza delle caratteristiche della comunità professionale è necessario che i suoi
componenti ad ogni livello siano contraddistinti da una forte disposizione verso le
componenti suddette e da capacità personali coerenti con tale asse culturale e
comportamentale che delinea in tal modo una vocazione professionale peculiare.
2.2. Comunità professionale in prospettiva formativa
La comunità professionale possiede una rilevanza sociale ed economica tale da costi-
tuire una vera e propria potenzialità educativa nei confronti degli allievi.
Appartenere a tale comunità significa possedere capacità e competenze per ade-
guarsi alle necessità ed ai bisogni delle persone con cui si deve operare, programman-
do sia interventi precisi e mirati secondo le esigenze fondamentali della vita quotidia-
na sia i momenti di svago, curandone l’organizzazione e valutandone l’efficacia. L’ad-
detto ai servizi sociali è capace di cogliere i problemi e di risolverli efficacemente e
tempestivamente, tenendo conto dell’aspetto igienico-sanitario, psicologico,
organizzativo e giuridico. La funzione di questa comunità professionale è di procurare
comfort: le aree cosiddette intermedie, come gli aiuti semplici (relativi alla mobilità,
alla toeletta, all’alimentazione) possono essere egualmente considerate inerenti al
benessere da procurare all’utente, ma non bisogna dimenticare che disporre di una
formazione di qualità non significa automaticamente sapersene servire.
La riflessione sulla pratica è un momento essenziale del lavoro ed a tale riflessione va
dedicato il tempo necessario: un membro di questa comunità è da questo punto di
vista come un viaggiatore che deve imparare a fermarsi ed a fare il punto sul cammi-
no percorso, nonché sulle alternative da prendere, altrimenti si espone allo sfinimento,
tornando e ritornando sui propri passi20 .
Tutto ciò è molto importante se si desidera evitare che i terapeuti (a prescindere dalla
loro funzione) siano invischiati in relazioni croniche nelle quali, per quanto animati
dalle migliori teorie, finiscono per perdere la loro identità di agenti del cambiamento.
Lo specifico contesto richiede una coerente valorizzazione delle risorse umane ed
2 0 EISS, 2° Rapporto sulla situazione del Servizio Sociale, Tipigraf s.n.c., Roma 2003, ISSN 1594-0373
CNOS-FAP / CIOFS-FP
54
una politica di formazione e di apprendimento lungo tutto l’arco della vita per la quale
va adeguata la stessa qualità dell’educazione, soprattutto in termini di formazione di
base e di maggiore alfabetizzazione informatica, vero e proprio strumento di forma-
zione continua. L’alfabetizzazione informatica non è importante solo come mezzo di
reperimento di nuove informazioni e conoscenze, ma anche come mezzo per cogliere
le infinite implicazioni che le nuove tecnologie hanno, per esempio, nell’ottica della
domotica, ovvero la possibilità di effettuare in automatico ed a distanza una serie di
compiti e controlli (telesegnalazione dei problemi di salute, gestione delle sicurezza
dell’abitazione di un disabile, telesoccorso, rilevazione telematica di standard di salute
tipo ECG, ausili). Gli ausili sono le tecnologie per l’autonomia e l’integrazione sociale
delle persone con disabilità, anche temporanea, per cui è importante che gli allievi
raggiungano una buona familiarità con queste tecnologie. Nell’ambito degli ausili il
termine “tecnologia” non sta solo ad indicare oggetti fisici, quali dispositivi o
apparecchiature, ma si riferisce più in generale a prodotti, o a impianti organizzativi o
a “modi di fare le cose” che si basano su principi o componenti tecnologici. Per
esempio, una “tecnologia per l’accessibilità del trasporto pubblico” non è rappresen-
tata solamente dal parco di automezzi accessibili (ad es. degli autobus con piattafor-
ma elevatrice), ma dall’intero sistema di trasporto comprendente il sistema di control-
lo del traffico, il posizionamento delle fermate, le procedure di informazione e di bi-
glietteria, il servizio clienti, l’addestramento del personale, etc. In assenza di tale or-
ganizzazione alle spalle, il solo veicolo non sarebbe in grado di offrire alcun “trasporto
pubblico”. Si può definire una tecnologia “ausilio” quando questa è specificamente
utilizzata per compensare limitazioni funzionali, facilitare la vita indipendente, e far sì
che le persone anziane e le persone disabili possano realizzare le loro piene potenzialità.
Tale termine non si applica quindi solo a tecnologie progettate specificamente per le
persone disabili: si estende anche a quelle tecnologie di uso comune che, organizzate
in modo opportuno, possono diventare di ausilio a chi ha una disabilità. Ci sono ausili
che servono a compensare una menomazione restituendo la funzione lesa: pensiamo
ad esempio ad una protesi acustica, che restituisce l’udito; ad una protesi di arto, che
sostituisce l’arto mancante; ad un’ortesi, che sostiene e integra la funzione presente
ma compromessa. Altri servono a compensare una disabilità consentendo lo svolgi-
mento di attività altrimenti impossibili: pensiamo ad una carrozzina elettronica, ad una
posata ad impugnatura facilitata, ad un telecomando per il controllo dell’ambiente.
Altri ancora servono a rimuovere barriere che creerebbero handicap, quali un
montascale per superare una scalinata in carrozzina, o un software che consente ad
un cieco di leggere le pagine del www Internet sullo schermo del proprio computer.
Altri infine servono a rendere più sicuro e meno gravoso il compito della persona che
assiste, quali un sollevatore che facilita il trasferimento dalla carrozzina al letto.
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
55
L’assistenza domiciliare rappresenta una soluzione che appare, da diversi anni, l’al-
ternativa all’assistenza di tipo istituzionale e che offre all’utente una risposta alle
esigenze diversificate con un notevole contenimento dei costi. Essa rappresenta una
scelta che tiene inoltre in considerazione il ruolo di appoggio e supporto psicologico
offerto dalla famiglia, infatti l’utente grazie all’assistenza domiciliare non viene di-
staccato dalla famiglia. Si tratta di un servizio che richiede la presenza integrata e
contemporanea di diverse figure professionali: infermiere, medico, fisioterapista, psi-
cologo, assistente sociale. Non sempre queste figure ben definite sono in grado di
rispondere alla molteplicità delle richieste che questa assistenza impone; generalmen-
te i professionisti ad essa preposti, avendo un elevato grado di specializzazione, non
possono rispondere alle tante sfumature intermedie di prestazione che tale attività
richiede. Si impone pertanto la definizione di una figura professionale che non presen-
ti una elevata specializzazione in campo sanitario o psicologico-assistenziale, ma che
abbia alcune nozioni di diverse discipline per rappresentare l’anello di congiunzione
tra le esigenze e la realtà quotidiana dell’utente, ovvero l’Addetto ai Servizi Sociali ed
il Tecnico Sociale e Sanitario. L’integrazione tra i servizi sanitari e quelli sociali ri-
sponde alle specifiche esigenze dell’utente a trattenerlo il più a lungo possibile, all’in-
terno del suo ambiente di vita domestico, con un notevole contenimento dei costi, per
valorizzare la dimensione relazionale, mantenere la rete di relazioni e migliorare la
qualità dell’inserimento nel tessuto sociale. Si parla, infatti, di Activities of Daily
Living (A.D.L.), cioè le attività di vita quotidiana, dove l’A.D.L. viene usato come
metodo per definire i livelli di non autosufficienza, sia nella valutazione multidimensionale
delle persone anziane che nelle polizze di natura assistenziale o sanitaria. In ambito
geriatrico si distinguono le attività di base della vita quotidiana (lavarsi, vestirsi, man-
giare, muoversi, utilizzare i servizi igienici, etc.) e le attività strumentali della vita
quotidiana (usare il telefono, preparare i cibi, pulire la casa, muoversi all’esterno della
propria abitazione, etc.). Nella valutazione multidimensionale vengono usate schede
di valutazione dette Breve Indice di Non Autosufficienza B.I.N.A. che prevedono i
seguenti parametri: mobilità, controllo sfinterico, umore e cognitività, linguaggio, udito
e vista, attività della vita quotidiana, occupazioni, necessità di prestazioni mediche ed
infermieristiche, stato della rete familiare e sociale.
Un’attenzione particolare va dedicata all’educazione della prevenzione: il ruolo del-
l’addetto ai servizi sociali è in questo caso di portavoce verso l’utente di una serie di
indicazioni tese a diminuire i fattori di rischio. Un’informazione di qualità in tema di
salute è il primo passo nella strategia della prevenzione, ed è un investimento utile al
miglioramento dello stato di salute della popolazione ed alla diminuzione della spesa
sanitaria.
I membri della comunità professionale sociale e sanitaria possono incentivare gli utenti
CNOS-FAP / CIOFS-FP
56
ad una alimentazione normocalorica, povera in grassi animali, iposodica e ad elevato
contenuto di alimenti di origine vegetale, all’abolizione del fumo di sigaretta, all’attivi-
tà fisica aerobica costante e regolare, agendo come promotori dei principi della dieta
mediterranea di riferimento (dieta intesa nel significato pieno del termine, cioè stile di
vita), contribuendo alla riduzione della diffusione di malattie cardiovascolari e neoplasie.
Parliamo quindi non di informazione nutrizionale (fornire notizie riguardanti gli alimen-
ti e la nutrizione), ma di educazione nutrizionale, i cui concetti devono passare attra-
verso il filtro di adattamenti individuali affinché possano essere adeguatamente appli-
cati. La loro attuazione pratica non deve espletarsi in modalità generiche, ma sarà il
risultato di un inserimento nel contesto della dieta di ogni individuo, per soddisfare le
sue esigenze di natura biologica, gustativa, psicologica, antropologico-culturale, so-
cio-economica.21
La prospettiva formativa della comunità sociale e sanitaria deve essere aperta, fles-
sibile e centrata sulle persone, creando circolarità tra formazione iniziale e formazio-
ne continua.
Da qui l’importanza di fornire agli allievi alcune metacompetenze, ovvero degli stru-
menti culturali ed intellettuali che al termine del percorso formativo rendono gli allievi
non solo capaci di acquisire nuove conoscenze ma anche dotati della curiosità intellet-
tuale e dei requisiti etico-professionali che li spingano autonomamente a cercare di
accrescere il proprio bagaglio di competenze. L’apprendimento delle metacompetenze
diventa quindi occasione per sviluppare armonicamente la personalità degli allievi in
tutte le direzioni (etiche, sociali, intellettuali, affettive, operative, creative) e per aiu-
tarli ad agire in maniera matura e responsabile.
La comunità professionale sociale e sanitaria consente di maturare le competenze
che arricchiscono la personalità dell’allievo e lo rendono autonomo costruttore di se
stesso in molti campi della esperienza umana, sociale e professionale attraverso le
conoscenze disciplinari e interdisciplinari (il sapere), le abilità operative apprese (il
fare consapevole), nonché l’insieme delle azioni e delle relazioni interpersonali intessute
(l’agire). Il percorso formativo che gli allievi seguono per arrivare al conseguimento
della qualifica professionale prevede un insieme organico di saperi, conoscenze, tec-
niche, modalità d’azione e stili professionali: la professionalità specifica è l’oggetto
della formazione della comunità professionale che darà agli studenti la possibilità di
venire inseriti in strutture lavorative di qualsiasi dimensione del settore sanitario e
sociale.
2 1 ALBERTI A, Nutrizione Applicata, Napoli 2002, editore Idelson-Gnocchi
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
57
Nell’ambito formativo verrà valorizzata la cultura propria della comunità professiona-
le sociale e sanitaria attraverso il confronto con gli attori, il linguaggio, le tecniche, i
modelli cognitivi ed operativi, il sistema di relazioni che essa consente. Ciò abilita gli
allievi a familiarizzare non solo con i metodi, le tecniche e i processi, ricorrendo a
opportuni strumenti e procedure, ma nel contempo con le procedure operative che
sono costituite da un lato dal linguaggio tecnico (in quanto strumento essenziale per
descrivere, comunicare e formalizzare i campi del sapere della comunità del sociale),
e dall’altro dall’applicazione di tecniche di comunicazione, psicologia, dietetica, assi-
stenza sanitaria.
Un avvicinamento graduale degli allievi alle realtà difficili e problematiche può avve-
nire tramite una visione critica ed attiva di alcuni film che sono ambientati in tali realtà
o le hanno per argomento. Gli allievi hanno con la lettura una dimestichezza sempre
più rara; il loro accesso alla cultura, per ragioni complesse di cui la più evidente (ma
non l’unica) è l’invadenza televisiva, passa attraverso l’immagine. Data l’importanza
non solo emotiva degli argomenti in oggetto, una volta familiarizzati - pur se in modo
superficiale o impreciso - gli allievi avranno tutto il tempo di approfondirne e precisar-
ne i giusti termini con l’aiuto dei formatori. Alcuni film finalizzati ad illustrare aspetti
umani ed eterni della vita associata possono fornire materiale psicologico, emotivo ed
immaginativo: si consiglia la visione di tali film in orario scolastico, a cui farà seguito
una discussione guidata dal formatore dell’area dei linguaggi e dal formatore del-
l’area storico-socio-economica.
Alcuni titoli per esempio potrebbero essere:
- “Il grande cocomero”, Italia-Francia 1993, di F.Archibugi (ispirato alle esperienze
del neuropsichiatra Marco Lombardo Radice, racconta di una dodicenne epilettica
in terapia analitica), 3 Nastri d’argento e 3 David di Donatello;
- “Mi chiamo Sam”, USA 2001, di J.Nelson (adulto con basso QI rivendica con i
servizi sociali il proprio diritto alla paternità);
- “Ventiquattrosette”, Gran Bretagna 1997, di S.Meadows (ex-pugile riapre una
palestra di boxe per dare un’opportunità ai giovani emarginati ed insegnare loro a
crescere imparando il rispetto per sé e per gli altri), premio Firepresci a Venezia
1997;
- “Forrest Gump”, USA 1994, di R.Zemeckis (adulto di scarse risorse intellettive ha
successo nella vita nonostante il suo handicap mentale), 6 Oscar (miglior film,
regia, attore protagonista, sceneggiatura, effetti speciali, montaggio);
- “Rain Man – L’uomo della pioggia”, USA 1988, di B.Levison (adulto autistico e
genio matematico), Orso d’oro al festival di Berlino 1989 e 4 Oscar (miglior film,
regia, sceneggiatura, attore protagonista);
CNOS-FAP / CIOFS-FP
58
- “Il sapore dell’acqua”, Olanda 1982, di O.Seunke (storia di un burocrate dei ser-
vizi sociali che abbandona lavoro e famiglia per dedicarsi ad una ragazza orfana
mentalmente disabile), Leone d’oro a Venezia 1982;
- “Ultrà”, Italia 1991, di R.Tognazzi (descrizione del microcosmo della tifoseria vio-
lenta, specchio di un disagio aggressivo);
- “Il ragazzo del macellaio”, USA-Irlanda 1997, di N.Jordan (tratto un romanzo di
Patrick McCabe, è un dramma sociale, violento ma divertente, di un ragazzo che
supera l’handicap familiare di padre alcolizzato e madre che scivola nella malattia
mentale)
- “Una difficile storia di coppia”, USA 1977, di J.L. Moxey (parla della violenza
fisica in famiglia, marito che picchia la moglie, problema sociale di cui si ricercano
le origini);
- “Il dolce domani”, Canada 1997, di A. Egoyan (l’elaborazione del lutto, il senso di
colpa degli adulti quando un bambino muore, la convivenza con il dolore), gran
premio della giuria a Cannes;
- “Umberto D”, Italia 1952, di V. De Sica (un pensionato non si suicida per non
abbandonare il proprio cane), uno dei migliori film di De Sica;
- “La casa del sorriso”, Italia 1991, di M. Ferreri (passione amorosa tra due ospiti di
una casa di riposo per anziani), Orso d’oro a Berlino;
- “Pauline & Paulette”, Belgio-Olanda-Francia 2001, di L. Debrauwer (vecchiaia e
handicap trattate con tenerezza tra il buffo ed il melanconico);
- “La voce della luna”, Italia-Francia 1990, di F. Fellini (ispirato a “Il poema dei
lunatici” di E. Cavazzoni, tratta i temi di morte, follia, vecchiaia, solitudine);
- “Yi Yi -…e uno…e due”, Taiwan-Giappone 2000, di E. Yang (tratta l’isolamento
che tocca tutte le età della vita, dall’infanzia alla vecchiaia), premio alla regia a
Cannes 2000;
- “Ritratti”, USA 1993, di A. Penn (riflessione sui temi della vecchiaia e dei rapporti
conflittuali tra genitori e figli).
Si cercherà di sollecitare nei giovani il carattere coinvolgente e l’efficacia formativa,
la comprensione dei procedimenti degli ambiti e problemi della psicologia applicata
(dialogo, colloqui, consulenza, gruppo), seguendo la metodologia definita del modello
ciclico.
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
59
Modello ciclico
Nel modello ciclico si fa riferimento a due gruppi di operatori: nella fase 1 si parla di
équipe, riferendosi al gruppo di operatori che lavora al caso specifico dell’utente
(decide e pianifica gli interventi ed eventualmente cure e terapie; nell’équipe posso-
no essere compresi medici, psicologi ed altri operatori che non necessariamente in-
contrano con frequenza l’utente), mentre nella fase 3 si parla del team che interfaccia
l’utente con una certa frequenza e che è composto da coloro con cui l’utente stabili-
sce maggiori rapporti di dialogo e scambio.
Monitoraggio dei
marcatori
Verifica:
analisi dei
risultati
Analisi della
situazione fatta
congiuntamente
dall’équipe
Definizione di cosa
manca all’utente
per il suo benesse-
re complessivo
Progetto
dell’intevento e
assegnazione dei
ruoli nel team
di interfaccia
all’utente
Attuazione
dell’intervento
1
6
5
4
3
2
CNOS-FAP / CIOFS-FP
60
I compiti specifici che gli allievi della comunità sociale e sanitaria dovranno perse-
guire sono:
z comprendere, interpretare, selezionare le informazioni ricevute: conoscere gli ele-
menti fondamentali della comunicazione orale e scritta;
z veicolare il concetto di salute e di educazione alla salute, nella relazione con gli
utenti, applicando elementi di educazione sanitaria e di dietetica nell’assistenza
domiciliare;
z interpretare i concetti di malattia e disabilità, specialmente per quelle con caratte-
ristiche di rilevanza sociale, nell’erogazione del servizio di assistenza;
z organizzare ed effettuare interventi di animazione, svolgendo attività di
coinvolgimento sociale;
z conoscere gli aspetti normativi e legislativi del comparto sociale ed assistenziale.
Costituiscono, inoltre, fondamentali atteggiamenti degli allievi di questa comunità
quelli di:
z assumere la cooperazione come stile relazionale e modalità di lavoro;
z essere in grado di apprendere in modo autonomo;
z applicare sempre le norme di igiene e sicurezza relative alla propria persona, al-
l’ambiente di lavoro, all’utente della prestazione;
z prendere in carico l’utente sempre mantenendo l’immagine di agenti di cambia-
mento di sé stessi;
z avere flessibilità ed adattabilità al cambiamento.
Questa serie di competenze ed atteggiamenti svilupperà una forte motivazione negli
allievi poiché li farà sentire parte attiva nelle realtà in cui opereranno.
Nella formazione dei lavoratori della comunità sociale e sanitaria ricoprono un ruolo
molto importante le attività di progetto, laboratorio e stage. I laboratori e gli stage
consentono agli allievi un continuo confronto pratico con il lavoro degli operatori del
settore. L’area di progetto assume particolare rilevanza nella formazione degli opera-
tori della comunità sociale: attraverso il progetto si potranno valorizzare conoscenze e
competenze che gli studenti hanno mutuato dal loro percorso scolastico e si tenderà a
comporre gli stage effettuati in una visione unitaria e consapevole.
Nell’attività formativa, prevalentemente basata sul laboratorio e sui compiti reali, i
giovani potranno acquisire una adeguata conoscenza di sé e del “sistema di valori”
cui fanno riferimento; concepire progetti di vario ordine, dall’esistenziale al pratico;
fare esperienza ed acquisire lo stile del corretto lavoro di gruppo; individuare proble-
mi, coglierne le dimensioni sfidanti, approntare in modo responsabile, indipendente e
costruttivo una strategia di soluzione utilizzando diversi tipi di ragionamento (da quello
logico a quello persuasivo), di grado anche relativamente elevato di complessità.
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
61
La formazione e le eventuali attività di stage nel campo dell’animazione permettono
alle figure professionali di acquisire esperienza pratica nel trattare gruppi di persone
di tutte le età con compiti prevalentemente di intrattenimento (settore socio-cultura-
le): tale esperienza risulta, poi, spendibile nella futura vita professionale, in posizioni di
maggiore impatto socio-assistenziale.
Nell’ambito della formazione degli appartenenti alla comunità professionale, un di-
scorso a parte merita l’autoimprenditorialità e l’attitudine alla azienda cooperativa;
posto che l’indole e la personalità dell’individuo non si modifica (se non con interventi
e metodologie che esulano dalle presenti linee guida), si possono e si devono fornire
all’allievo le conoscenze e le indicazioni utili a permettere allo stesso di sviluppare
autonomamente e di porre in essere attività di tipo cooperativo o imprese autonome.
Gli appartenenti alla comunità professionale devono sviluppare il concetto
dell’autoimprenditorialità e della cooperativa per essere capaci di proporsi sul merca-
to come professionisti. Dovranno imparare il self-marketing (promuovere la propria
professionalità come un prodotto da inserire sul mercato, da vendere), usando politi-
che attive di inserimento lavorativo, mettendo in evidenza le proprie capacità e com-
petenze, sapendo cogliere le opportunità lavorative che offre il territorio, ad usare
fonti e servizi e strutture di riferimento, a conoscere chi si occupa di quello che gli
allievi vogliono fare nella propria vita lavorativa. Fondamentale è conoscere le regole
della cooperativa ed il valore dell’assemblea, il funzionamento di forme di lavoro
associato come cooperative sociali di tipo A (non integrate) e tipo B (integrate da
persone svantaggiate).
2.3. Figure professionali, livelli e continuità
Nella comunità professionale Sociale e Sanitaria la denominazione iniziale del percor-
so di qualificazione è Addetto ai Servizi Sociali.
L’Addetto ai Servizi Sociali:
z sa reperire informazioni sulle modalità di fruizioni dei servizi offerti da stato ed enti
locali e conosce l’attività e l’organizzazione amministrativa nel campo socio-assi-
stenziale, con particolare riferimento ai servizi rivolti agli anziani, disabili sensoriali,
fisici e psichici, minori, immigrati
z comprende il valore della salute e del diritto alla salute, la capacità di autocontrollo
psico-fisico come mezzo di conquista e conservazione della salute e conosce i
mezzi di prevenzione e le patologie nelle varie fasce d’età
CNOS-FAP / CIOFS-FP
62
z sa soddisfare i bisogni primari della persona, nell’ambito delle proprie aree di com-
petenza, in contesto sia sociale che sanitario, favorendo il benessere e l’autonomia
dell’utente
z sa individuare i segnali che forniscono informazioni sullo stato di benessere affet-
tivo e sociale dell’anziano nell’esperienza quotidiana; seleziona le informazioni utili
per l’équipe e redige una relazione efficace poiché conosce l’approccio
multidimensionale del lavoro di équipe e gli strumenti della valutazione
multidimensionale
z conosce ed applica la legislazione sanitaria (pericoli e rischi, vigilanza igienico-
sanitaria, autocontrollo igienico, disposizioni relative alla salute).
Questa figura professionale si occupa anche del cosiddetto “marketing sociale”, ov-
vero di quel processo sociale e manageriale mediante il quale individui e gruppi otten-
gono ciò che desiderano e di cui necessitano attraverso la creazione, l’offerta e lo
scambio con altre persone di prodotti, servizi e valori. Un esempio di marketing
sociale particolarmente efficace potrebbe essere il baby parking (descritto nella
Unità di Apprendimento numero 4 del III anno), cioè un servizio di baby-sitting che
è organizzato e controllato dai servizi sociali, ma attuato ed esercìto da anziani (in
collaborazione operativa con personale dei servizi sociali): il duplice risultato sarebbe
di sollevare la famiglia del minore dall’onere economico di una baby-sitter al proprio
domicilio di apportare gratificazione a degli anziani e farli sentire ancora utili alla
società. Il marketing sociale si applica a specifiche categorie di problemi sociali per
favorire nei soggetti cambiamenti comportamentali positivi, non per generare profitti
di per sé, ma per creare benefici all’interno dei gruppi e per la società intera.
Per la sua competenza sia nell’applicare procedure formalizzate e consuetudinarie
sia nell’elaborare e personalizzare procedure ad hoc (sempre nel rispetto delle
normative vigenti in termini di igiene e cura, prevenzione degli infortuni e sicurezza
del lavoro e qualità) è una figura che trova collocazione in vari settori:
z nel settore dell’intrattenimento di turisti di tutte le età,
z nel settore sociale,
z nel settore sanitario.
L’ambito lavorativo potrà, quindi, essere in ambiente ospedaliero, in servizi di tipo
socio-assistenziale e socio-sanitario, residenziali o semiresidenziali e al domicilio del-
l’utente. L’addetto ai servizi sociali può ricoprire posizioni che prevedono la custodia
di minori (cioè attività di baby-sitting) presso asili nido e scuole materne, oppure
presso il domicilio del nucleo familiare cui i minori appartengono. L’addetto ai servizi
sociali può ricoprire posizioni che prevedano lo svolgimento di attività ludiche e di
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
63
intrattenimento con utenti di tutte le età.
Qualifica triennale:
Addetto ai servizi sociali
L’addetto ai servizi sociali assiste e/o intrattiene nel loro ambiente utenti di tutte le età,
anche parzialmente autosufficienti e/o non autosufficienti, fornendo assistenza in in-
tegrazione a figure socio-assistenziali e sanitarie deputate all’assistenza. E’ in grado
di occupare ed intrattenere in maniera autonoma, competente ed entro i tempi previ-
sti, gruppi di persone di tutte e le età, utilizzando le usuali strutture ludiche, sportive e
per il tempo libero. Conosce le problematiche dell’infanzia, dell’adolescenza e della
terza età.
Impatto occupazionale: è un operatore che, grazie alle sue capacità, conoscenze,
abilità e competenze, è in grado di inserirsi operativamente presso Agenzie di anima-
zione ed intrattenimento, Istituti per anziani, Case di riposo, Case-alloggio per anziani,
Residenze protette per anziani e handicappati, Servizi di assistenza domiciliare, Centri
diurni per handicappati, Cooperative private di servizi sociali, collaborando con altri
operatori professionali complementari all’assistenza.
Per questa figura professionale sono previste le specializzazioni post-qualifica di:
a) Animatore di corsia
b) Animatore socio-educativo
a) Animatore di corsia
Questa figura professionale svolge la sua attività in ospedali e case di cura.
L’unità di lavoro principale dell’animazione è rappresentata da singoli o piccoli
gruppi nel caso di pazienti adulti, da gruppi nel caso di bambini ed adolescenti.
b) Animatore socio-educativo
Questa figura professionale aiuta i soggetti a diventare protagonisti della propria
vita, consapevoli delle risorse personali e collettive, oltre che del proprio ruolo
all’interno del gruppo e della collettività. Il contesto di lavoro dell’animazione è
rappresentato dal piccolo gruppo, impostare la linea educativa rispondente ai biso-
gni, organizzare l’animazione educativa in vista della crescita armoniosa della per-
sonalità.
L’animatore socio-educativo svolge le seguenti funzioni:
z facilitazione di aggregazione sociale e di comunicazione all’interno del gruppo
e tra i gruppi;
CNOS-FAP / CIOFS-FP
64
z funzione emancipatoria, che consiste nel far crescere nelle persone e nei grup-
pi la capacità di protagonismo e nell’ attivare risorse per ostacolare fenomeni
di disadattamento e di passività;
z diffusione dei linguaggi, intesi come strumenti che il gruppo ha a disposizione
per scoprire ed esprimere le potenzialità e le risorse di cui i membri del gruppo
sono portatori.
L’animatore socio-educativo svolge la propria attività in stretta collaborazione con
educatori ed assistenti sociali.
La qualifica triennale potrà svilupparsi nel Diploma di Istruzione e Formazione
Professionale di Tecnico Sociale e Sanitario.
Diploma professionale:
Tecnico Sociale e Sanitario
La formazione del Tecnico Sociale e Sanitario si configura come un’attività di appro-
fondimento, in cui alla figura professionale si richiede partecipazione ed interpretazio-
ne delle problematiche che nel triennio ha imparato a fronteggiare.
Si tratta di una figura professionale che conosce i contesti organizzativi e istituzionali,
le regole e norme della vita associata.
Possiede le basi cognitive e relazionali che lo mettono in grado di:
z descrivere e relazionare ciò che accade nell’esercizio del suo lavoro;
z intrattenere relazioni organizzative con altre figure professionali che compongono
l’équipe di lavoro;
z comprendere gli aspetti emotivi e fisiologici della senilità;
z comprendere gli aspetti emotivi e fisiologici di disabili e pluriminorati;
z comprendere gli aspetti emotivi di senzatetto, detenuti e tossicodipendenti;
z comprendere gli aspetti emotivi e relazionare con rifugiati politici e immigrati
(multicultural manners);
z individuare ed analizzare i fattori di rischio di soggetti fragili;
z individuare e descrivere le situazioni ed i contesti, possedendo le necessarie basi
cognitive e relazionali.
Il Tecnico Sociale e Sanitario consegue insieme al diploma professionale anche
l’attestato di qualifica di Operatore Socio-Sanitario, OSS. L’Operatore Socio
Sanitario è una figura regolamentata con provvedimento Stato/Regioni, il cui attesta-
to di qualifica è valido su tutto il territorio nazionale. I corsi regionali di operatore
socio-sanitario sono della durata di mille ore (di cui 450 di stage) ed il requisito di
ammissione è il diploma di scuola media inferiore. L’operatore socio-sanitario svolge
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
65
la sua attività in collaborazione con il personale preposto all’assistenza sanitaria ed
all’assistenza sociale. I suoi interventi rientrano negli ambiti dell’assistenza diretta
alla persona, interventi igienico-sanitari, aiuto domestico ed alberghiero ed attività di
integrazione nel contesto organizzativo dei servizi e di collaborazione con l’équipe.
Il Tecnico Sociale e Sanitario può svolgere le funzioni di amministratore di soste-
gno, se nominato dal giudice tutelare secondo la legge n. 6/2004.22
Grazie alla professionalità acquisita ed al grado di autonomia operativa, il Tecnico
Sociale e Sanitario potrà essere collocato immediatamente nel mondo del lavoro op-
pure destinato ad un’ulteriore azione formativa con il conseguimento di uno dei se-
guenti Diplomi di Formazione Superiore:
a) Animatore esperto di comunità (coordinamento e gestione)
b) Esperto socio-culturale per anziani fragili e malati Alzheimer
c) Tecnico superiore termale
Per la figura professionale del tecnico sociale e sanitario sono possibili le seguenti
specializzazioni post-diploma:
a) Tecnico dell’accoglienza sociale
b) Tecnico per l’integrazione di alunni disabili (assistenza ad personam)
c) Tecnico delle cure termali
2 2 La Legge 6/2004 prevede che: chi “…per effetto di una infermità ovvero di una menomazione fisica o
psichica, si trova nella impossibilità di provvedere ai propri interessi, può essere assistito da un
amministratore di sostegno, nominato dal giudice tutelare del luogo in cui ha la residenza o il domicilio”.
Prima che fosse approvata questa legge , le persone incapaci di occuparsi di se stesse erano tutelate dai
procedimenti di interdizione o di inabilitazione, procedure onerose e complesse che privavano l’inte-
ressato di ogni possibilità di compiere tutte le attività giuridicamente rilevanti. L’amministratore di
sostegno viene invece nominato dal giudice tutelare, anche su richiesta dello stesso interessato, con un
decreto nel quale sono indicati l’oggetto dell’incarico, la durata, la tipologia di atti che l’amministratore
di sostegno ha il potere di attuare in nome e per conto del beneficiario, e di atti che il beneficiario può
compiere solo con l’assistenza dell’amministratore. Il giudice fissa anche i limiti di spesa che l’ammi-
nistratore gestirà. La persona bisognosa viene dunque sostenuta non nella generalità delle sue attività
giuridiche, ma solo riguardo a determinati atti. Il soggetto da nominare amministratore di sostegno può
essere designato personalmente dal beneficiario, in previsione di eventuale futura incapacità, mediante
atto pubblico, oppure dal giudice tutelare che nella scelta preferirà, se possibile, il coniuge, i genitori, i
figli o i fratelli. L’amministratore deve informare il beneficiario sulle attività da svolgere e deve informa-
re il giudice tutelare ogni volta che vi sia dissenso con il beneficiario stesso: se vi sono contrasti infatti
è il giudice a dover adottare gli opportuni provvedimenti.
CNOS-FAP / CIOFS-FP
66
Specializzazioni post-diploma
a) Tecnico dell’accoglienza sociale
Questa specializzazione prepara il tecnico sociale e sanitario a ricoprire efficace-
mente il ruolo di prima interfaccia dell’utente con i servizi sociali. L’inserimento
lavorativo di riferimento è nel segretariato sociale.
b) Tecnico per l’integrazione di alunni disabili (assistenza ad personam)
Questa specializzazione prepara il tecnico dei servizi sociali a sostenere l’inseri-
mento nell’ambiente scolastico di bambini e ragazzi con handicap fisici e/o psichici
all’interno della struttura scolastica. Egli provvede all’assistenza nelle attività per
l’igiene personale, nel momento del pranzo, nelle attività riabilitative ed in tutte
quelle attività che si sviluppano parallelamente al percorso scolastico, con l’obiet-
tivo di potenziare le abilità dei minori portatori di handicap e l’integrazione con i
coetanei.
c) Tecnico delle cure termali
Questa specializzazione prepara il tecnico sociale e sanitario a svolgere le attività
di fanghino ed addetto a sala inalazioni ed aerosol in stabilimenti termali.
Diplomi professionali superiori
a) Animatore esperto di comunità (coordinamento e gestione)
La preparazione specifica dell’animatore di comunità gli consente (sotto la guida
di personale medico, se necessario, oppure in collaborazione con le figure specia-
lizzate preposte) di pianificare, allestire, coordinare e gestire tutte quelle attività
formative di espressione e socializzazione che pienamente concorrono allo svilup-
po delle potenzialità dell’individuo come al suo eventuale recupero ed inserimento
(o reinserimento) sociale e lavorativo.
Le tendenze occupazionali per questa figura professionale si prevedono in cresci-
ta nel futuro, perché l’animatore esperto di comunità è una figura professionale
essenziale nelle strutture socio-sanitarie che si occupano di soggetti deboli e/o
svantaggiati, come ad esempio case-famiglia per minori, per anziani, centri di ria-
bilitazione neuro-psicomotoria, cooperative sociali, comunità di accoglienza).
b) Esperto socio-culturale per anziani fragili e malati di Alzheimer
Questa figura professionale lavora prevalentemente con persone anziane, sia
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
67
2 3 Reality Orientation Therapy, elaborata ed introdotta alla fine degli anni ’50 presso la Veterans
Administration di Popeka (Kansas, USA) e definita nei suoi contenuti metodologici negli anni ’60 da
Taulbee e Folsom. È un intervento destinato alla riabilitazione di pazienti con deficit menesici, episodi
confusionali e disorientamento temporo-spaziale. Il principale obiettivo del R.O.T. consiste nel
riorientare il paziente, per mezzo di ripetute stimolazioni, rispetto alla propria storia personale,
all’ambiente ed al tempo.
normodotate che dementi. Attraverso l’impiego di tecniche cognitive per il recupero
ed il mantenimento della memoria (come la R.O.T.23 e la Validation) stimola
l’anziano all’orientamento spazio-temporale. L’esperto socio-culturale per anziani
fragili si occupa di monitorare e migliorare la qualità della vita dell’anziano attra-
verso interventi ludici, mnemonici, laboratoriali e soprattutto attraverso gli inter-
venti individualizzati.
c) Tecnico superiore termale
Questa figura professionale si occupa della gestione e del controllo di strutture
termali. Lavora alle dirette dipendenze del medico termale e coordina sia fanghini
che il personale addetto alle sale di inalazioni ed aerosol. Pianifica e verifica l’ese-
cuzione della manutenzione degli impianti, nel rispetto delle normative igieniche e
sanitarie. È responsabile della corretta esecuzione delle indicazioni terapeutiche
date dal medico termale (ad esempio, diminuzione della temperatura dell’applica-
zione di fango per pazienti ipotesi o cardiopatici) e del rispetto dei termini di appli-
cazione del fango, bagno terapeutico, reazione termica. Sa riconoscere malori
causati dalle terapie termali su pazienti debilitati ed esegue, anche in condizioni di
stress, le procedure di emergenza stabilite anticipatamente dal medico termale.
CNOS-FAP / CIOFS-FP
68
DISEGNO DELL’OFFERTA FORMATIVA
DELLA COMUNITA’ PROFESSIONALE SOCIALE E SANITARIA
* Specializzazione post-qualifica:
¾ Animatore di corsia
¾ Animatore socio-educativo
** Specializzazione post-diploma:
¾ Tecnico dell’accoglienza sociale
¾ Tecnico per l’integrazione di alunni disabili (assistenza ad personam)
¾ Tecnico delle Cure Termali
Diploma professionale superiore
(da 1 a 3 anni)
z Animatore Esperto di Comunità
(coordinamento e gestione)
z Esperto Socio-Culturale per anziani
fragili e malati di Alzheimer
z Tecnico Superiore Termale
Diploma professionale
(quarto anno)
TECNICO SOCIALE
E SANITARIO (include
qualifica di Operatore
Socio-Sanitario - OSS)
Qualifica (triennio)
ADDETTO
AI SERVIZI SOCIALI
Larsa
passaggi tra
percorsi
A tempo
pieno o in
Alternanza
(dopo il 15°
anno di età)
Anno di
preparazione
universitaria Specializzazione**
A
p
p
re
n
d
is
ta
to
M
o
n
d
o
d
e
l
la
vo
ro
Specializzazione*
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
69
Compiti caratteristici
della comunità
professionale
(livello di qualificazione)
1) Accoglimento specializzato sul modello residenzia-
le/alberghiero
2) Mantenimento e recupero di rapporti sociali (nel-
l’ambito della famiglia, degli amici, del contesto so-
ciale), comprendendo anche le problematiche di ca-
tegorie fragili o svantaggiate (anziani, disabili, bam-
bini, adolescenti, etc.)
3) Offerta ed attuazione delle attività ludiche program-
mate nonché di attività ricreative e partecipazione
alla preparazione ed allo svolgimento di attività cul-
turali per utenti di tutte le età
4) Individuazione e raccolta di richieste ed esigenze
espresse o sottintese dalle sue interfacce; offerta di
assistenza, informazioni e suggerimenti a gruppi e
singoli in merito a iniziative autonome
5) Interventi relativi all’igiene personale dell’assistito
non autosufficiente, rispettando usi ed abitudini
personali
6) Assistenza all’utente nello svolgimento di elemen-
tari lavori domestici, quali confezionamento dei pa-
sti e servizio di lavanderia, favorendo il recupero
anche parziale di autonomie perse ed accompagna-
mento e/o sostegno dell’utente nello svolgimento
di pratiche e/o atti amministrativi, sanitari, bancari e
pensionistici
7) Allestimento, verifica ed azionamento di impianti di
altoparlanti e di illuminazione in caso di eventi/ma-
nifestazioni
8) Manutenzione ordinaria e piccole riparazioni del par-
co giochi e delle altre strutture sportive e ricreative
9) Allestimento ed aggiornamento di pannelli informa-
tivi, distribuzione di materiale scritto e trasmissione
di annunci con l’aiuto di mezzi di telecomunicazione
10) Conoscenza di una lingua straniera.
Addetto ai servizi sociali
Tecnico sociale e sanitario
ADDETTO
AI SERVIZI SOCIALI
Denominazione iniziale del
percorso di qualificazione
Figure professionali
previste
Continuità (diploma di
formazione professionale)
CNOS-FAP / CIOFS-FP
70
FIGURA PROFESSIONALE
Addetto ai Servizi Sociali
1
Denominazioni equivalenti: esistono molte qualifiche regionali che ricoprono una parte
dei compiti dell’addetto ai servizi sociali (animatore, ADEST, ASA, etc.).
Compiti specifici
L’addetto ai servizi sociali è una figura professionale che al termine del percorso formativo
è in grado di svolgere i seguenti compiti:
1) Accoglimento specializzato sul modello residenziale/alberghiero
2) Comprensione delle problematiche di categorie fragili o svantaggiate (anziani, disabili,
bambini, adolescenti, etc.) e mantenimento e recupero di rapporti sociali (nell’ambito
della famiglia, degli amici, del contesto sociale)
3) Offerta ed attuazione delle attività ludiche programmate nonché di attività ricreative
e partecipazione alla preparazione ed allo svolgimento di attività culturali per utenti di
tutte le età
4) Individuazione e raccolta di richieste ed esigenze espresse o sottintese dalle sue
interfacce; offerta di assistenza, informazioni e suggerimenti a gruppi e singoli in
merito a iniziative autonome
5) Interventi relativi all’igiene personale dell’assistito non autosufficiente, rispettando
usi ed abitudini personali
6) Assistenza all’utente nello svolgimento di elementari lavori domestici, quali
confezionamento dei pasti e servizio di lavanderia, favorendo il recupero anche par-
ziale di autonomie perse ed accompagnamento e/o sostegno dell’utente nello svolgi-
mento di pratiche e/o atti amministrativi, sanitari, bancari e pensionistici
7) Allestimento, verifica ed azionamento di impianti di altoparlanti e di illuminazione in
caso di eventi/manifestazioni
8) Manutenzione ordinaria e piccole riparazioni del parco giochi e delle altre strutture
sportive e ricreative
9) Allestimento ed aggiornamento di pannelli informativi, distribuzione di materiale scritto
e trasmissione di annunci con l’aiuto di mezzi di telecomunicazione
10) Conoscenza di una lingua straniera nell’ambito dei compiti enunciati ai punti 1-9.
Collocazione organizzativa
Questa figura professionale si può occupare di animazione, di assistenza familiare, di
assistenza all’infanzia, in centri di aggregazione giovanile, istituti per anziani, case di
riposo, case-alloggio per anziani, residenze protette per anziani e handicappati, servizi di
assistenza domiciliare, centri diurni per handicappati, cooperative private di servizi socia-
li, villaggi turistici.
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
71
1. Verifica delle condizioni generali di salute delle
persone assistite (pressione, temperatura,
glucostick), controllando la corretta esecuzio-
ne e/o assunzione di eventuali terapie e segna-
lando situazioni anomale o inusuali
2. Conoscenza e corretta applicazione delle prin-
cipali tecniche di mobilizzazione per persone
allettate o comunque con ridotta mobilità
3. Prestazione di primo soccorso
4. Adozione di misure per la prevenzione di inci-
denti
5. Sostegno e supporto morale a persone in stato
di difficoltà emotiva, in collaborazione con even-
tuali operatori specialistici
6. Gestione del conflitto
1. Animatore esperto di comunità (coordinamen-
to e gestione)
2. Esperto socio-culturale per anziani fragili e
malati di Alzheimer
3. Tecnico superiore termale
Anno di preparazione universitaria
Denominazione iniziale del
percorso di qualificazione
(Diploma di Formazione)
TECNICO SOCIALE SANITARIO
Compiti caratteristici della
comunità professionale
(livello di qualificazione)
Continuità 1
(diploma di
formazione superiore)
Continuità 2
(università)
CNOS-FAP / CIOFS-FP
72
Compiti caratteristici della
comunità professionale
(livello di qualificazione)
1. Pianificazione, allestimento e coordinamento del-
le attività formative di espressione e
socializzazione
2. Gestione delle attività tese allo sviluppo delle
potenzialità dell’individuo
3. Pianificazione e gestione del recupero e del
(re)inserimento sociale e lavorativo di soggetti
svantaggiati
Università
ANIMATORE ESPERTO DI COMUNITÀ
(COORDINAMENTO E GESTIONE)
Denominazione iniziale del
percorso di qualificazione
(Diploma di Formazione
Superiore)
1
Continuità
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
73
Compiti caratteristici della
comunità professionale
(livello di qualificazione)
1. Stimolazione dell’anziano all’orientamento spa-
zio-temporale attraverso tecniche cognitive
2. Definizione ed attuazione di interventi
individualizzati per il monitoraggio e migliora-
mento della qualità della vita dell’anziano
3. Pianificazione ed attuazione di interventi ludici,
mnemonici e laboratoriali
Università
ESPERTO SOCIO-CULTURALE PER ANZIANI
FRAGILI E MALATI DI ALZHEIMER
Denominazione iniziale del
percorso di qualificazione
(Diploma di Formazione
Superiore)
2
Continuità
CNOS-FAP / CIOFS-FP
74
Compiti caratteristici della
comunità professionale
(livello di qualificazione)
1. Gestione e controllo di strutture termali
2. Coordinamento dei fanghini e del personale di
sala inalazione e aerosol
3. Pianificazione e verifica degli interventi di manu-
tenzione degli impianti termali
4. Responsabilità e controllo della corretta esecu-
zione delle indicazioni terapeutiche date dal me-
dico termale
5. Riconoscimento dei sintomi di malore nei pazienti
ed esecuzione (anche in condizioni di stress) delle
procedure di emergenza stabilite dal medico ter-
male
Università
TECNICO SUPERIORE TERMALE
Denominazione iniziale del
percorso di qualificazione
(Diploma di Formazione
Superiore)
3
Continuità
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
75
2.4. Indicazioni su laboratori, stage e alternanza
Nel predisporre le attività formative occorre considerare l’importanza dei laboratori e
delle relative attrezzature al fine di formare un qualificato che sia in grado di sviluppa-
re un numero ampio e vario di competenze, evitando una formazione specialistica che
presenterebbe un carattere angusto ed una eccessiva caratterizzazione su specifici
aspetti della professionalità.
Per tali motivi, si consiglia la seguente dotazione di laboratori e di attrezzature:
Ugualmente, è di fondamentale importanza la dimensione dello stage orientativo,
formativo e di accompagnamento lavorativo.
Nel primo anno, come stage orientativo, si prevede l’organizzazione di una o due
visite consistenti in tre momenti essenziali: incontro con testimoni, osservazione della
realtà, verifica.
Nel secondo anno e nel terzo anno è previsto lo stage di tipo formativo.
Nel terzo anno lo stage assume anche la connotazione di accompagnamento lavo-
rativo in vista di un possibile sbocco nel mondo del lavoro.
Queste attività da svolgere presso l’impresa costituiscono un aspetto rilevante del
progetto, ragione per cui si definiscono i criteri riportati nella tabella seguente:
ATTREZZATURELABORATORIO
Letto da ospedale con dotazione standard
Cucina domestica
Bagno domestico
Impianto audio
Impianto luci
Teatrino
Giochi da tavolo
Computer con software Microsoft Office – collegamento ad
Internet: 1 per allievo
Stampante a colori
Infermeria
Economia domestica
Sala gioco
Informatica
CNOS-FAP / CIOFS-FP
76
Para-
metri
Finalità
Caratteristiche
metodologiche
Obiettivi
ST
A
G
E
D
I
A
C
C
O
M
PA
G
N
A
M
E
N
T
O
L
AV
O
R
A
T
IV
O
ST
A
G
E
O
R
IE
N
TA
T
IV
O
ST
A
G
E
F
O
R
M
A
T
IV
O
A
iu
ta
re
la
p
er
so
na
n
el
la
s
ce
lt
a
di
u
no
s
pe
ci
-
fi
co
p
er
co
rs
o
fo
rm
at
iv
o
o
la
vo
ra
ti
vo
,
m
i-
gl
io
ra
nd
o
la
s
ua
c
om
pr
en
si
on
e
di
u
n
pr
of
il
o
pr
of
es
si
on
al
e
e
de
ll
e
su
e
pr
in
ci
pa
li
d
et
er
m
i-
na
nt
i.
•
D
ef
in
ir
e
in
m
od
o
re
al
is
ti
co
il
p
ro
pr
io
p
ro
-
ge
tt
o
pr
of
es
si
on
al
e,
p
ar
te
nd
o
da
ll
a
m
an
i-
fe
st
az
io
ne
d
el
le
p
ro
pr
ie
a
sp
et
ta
ti
ve
e
p
os
-
si
bi
li
tà
•
M
ig
li
or
ar
e
la
c
on
os
ce
nz
a
de
l p
ro
fi
lo
p
ro
-
fe
ss
io
na
le
,
in
t
er
m
in
i
di
c
om
pe
te
nz
e
te
cn
ic
he
,
ab
il
it
à
e
ca
pa
ci
tà
p
er
so
na
li
r
i-
ch
ie
st
e
•
In
di
vi
du
ar
e
co
n
m
ag
gi
or
p
re
ci
si
on
e
i
re
-
qu
is
it
i d
’a
cc
es
so
a
ll
a
pr
of
es
si
on
e
•
A
cq
ui
si
re
g
li
e
le
m
en
ti
e
ss
en
zi
al
i d
i c
ul
tu
ra
de
l
la
vo
ro
;
•
A
m
pl
ia
re
l
a
co
no
sc
en
za
d
el
le
o
pp
or
tu
ni
-
tà
o
ff
er
te
d
al
m
er
ca
to
d
el
l
av
or
o
lo
ca
le
•
M
ig
li
or
ar
e
la
c
on
os
ce
nz
a
de
l c
on
te
st
o
la
-
vo
ra
ti
vo
,
de
i
pr
oc
es
si
p
ro
du
tt
iv
i,
de
ll
’o
r-
ga
ni
zz
az
io
ne
d
el
l
av
or
o
•
V
er
if
ic
ar
e
la
c
oe
re
nz
a
tr
a
le
c
on
os
ce
nz
e
te
or
ic
he
e
l
a
re
al
tà
l
av
or
at
iv
a.
L
a
pr
in
ci
pa
le
m
od
al
it
à
di
a
pp
re
nd
im
en
to
è
l’
os
se
rv
az
io
ne
, n
on
è
d
a
es
cl
ud
er
e
la
p
os
si
bi
-
li
tà
d
i e
se
gu
ir
e
al
cu
ne
s
em
pl
ic
i o
pe
ra
zi
on
i.
F
av
or
ir
e
l’
ap
pr
en
di
m
en
to
d
i
nu
ov
e
co
m
pe
te
n-
ze
p
ro
fe
ss
io
na
li
.
S
vi
lu
pp
ar
e
e
co
ns
ol
id
ar
e
le
c
om
pe
te
nz
e
gi
à
es
i-
st
en
ti
.
•
S
vi
lu
pp
ar
e
sp
ec
if
ic
he
a
bi
li
tà
o
pe
ra
ti
ve
ri
ch
ie
-
st
e
da
l
ru
ol
o
pr
of
es
si
on
al
e
sp
er
im
en
ta
to
•
A
pp
re
nd
er
e
at
tr
av
er
so
l
’a
zi
on
e
nu
ov
e
co
m
-
pe
te
nz
e
•
O
rg
an
iz
za
re
e
g
es
ti
re
l
e
op
er
az
io
ni
e
i
c
om
-
pi
ti
a
ss
eg
na
ti
i
n
m
od
o
ra
zi
on
al
e,
t
al
e
da
g
a-
ra
nt
ir
e
un
a
qu
al
it
à
so
dd
is
fa
ce
nt
e
de
l
la
vo
ro
sv
ol
to
•
Im
pa
ra
re
a
g
es
ti
re
i
n
m
an
ie
ra
n
on
c
on
fl
it
-
tu
al
e
le
r
el
az
io
ni
c
on
g
li
a
lt
ri
•
A
cq
ui
si
re
u
n
li
ve
ll
o
ac
ce
tt
ab
il
e
di
p
ad
ro
na
n-
za
n
el
l’
us
o
de
ll
e
te
cn
ol
og
ie
e
d
eg
li
s
tr
um
en
ti
di
l
av
or
o
•
C
on
os
ce
re
e
d
ec
od
if
ic
ar
e
i
co
nc
et
ti
e
i
l
in
-
gu
ag
gi
ti
pi
ci
d
el
la
p
ro
fe
ss
io
ne
•
S
vi
lu
pp
ar
e
un
a
vi
si
on
e
d’
in
si
em
e
de
l p
ro
ce
s-
so
l
av
or
at
iv
o,
n
ec
es
sa
ri
a
pe
r
ca
pi
re
i
l
ra
p-
po
rt
o
tr
a
il
p
ro
pr
io
l
av
or
o
e
la
m
is
si
on
d
el
-
l’
az
ie
nd
a.
P
re
ve
de
u
n
im
pe
gn
o
de
ll
’a
ll
ie
vo
n
el
lo
s
vo
lg
i-
m
en
to
d
i i
nt
er
e
se
qu
en
ze
la
vo
ra
tiv
e
o
di
p
ar
ti
di
es
se
.
È
l
a
tip
ol
og
ia
p
iù
u
til
iz
za
ta
e
p
uò
e
ss
er
e,
p
er
al
-
tr
o,
r
ep
li
ca
ta
a
nc
he
a
l
se
co
nd
o
an
no
,
co
n
un
a
m
ag
gi
or
c
om
pl
es
si
tà
d
i c
on
te
nu
ti
e
un
’a
tte
nz
io
-
ne
p
iù
m
ar
ca
ta
a
i
ri
su
lta
ti
de
lla
p
er
fo
rm
an
ce
.
V
er
if
ic
ar
e
l’
ef
fi
ca
ci
a
de
ll
e
co
no
sc
en
ze
e
de
lle
c
ap
ac
ità
a
cq
ui
si
te
n
el
le
fa
si
p
re
ce
de
nt
i
C
om
pl
et
ar
e
lo
s
vi
lu
pp
o
de
ll
a
pr
of
es
si
on
a-
li
tà
n
ec
es
sa
ri
a
pe
r
re
al
iz
za
re
u
na
p
er
fo
r-
m
an
ce
d
i q
ua
li
tà
.
•
C
on
os
ce
re
l
a
re
al
tà
o
rg
an
iz
za
ti
va
•
S
pe
ri
m
en
ta
re
i
l
ru
ol
o
pr
of
es
si
on
al
e
•
A
dd
es
tr
ar
e
al
l
av
or
o
•
Im
pa
ra
re
a
g
es
ti
re
l
e
si
tu
az
io
ni
c
ri
ti
ch
e
m
an
te
ne
nd
o
il
c
on
tr
ol
lo
d
el
le
p
ul
si
on
i
em
ot
iv
e
•
Im
pa
ra
re
a
g
es
ti
re
l
a
pr
op
ri
e
at
ti
vi
tà
i
n
re
la
zi
on
e
a
un
a
pr
ec
is
a
pr
og
ra
m
m
az
io
-
ne
t
em
po
ra
le
.
L’
al
lie
vo
è
o
ra
in
g
ra
do
d
i p
re
si
di
ar
e
in
te
ra
-
m
en
te
i
l
ru
ol
o
e
in
p
ie
na
a
ut
on
om
ia
.
L’
az
ie
nd
a
co
m
in
ci
a
a
va
lu
ta
re
l
a
qu
al
ità
e
l’
ef
fi
ca
ci
a
de
ll
e
pr
es
ta
zi
on
i
ap
pl
ic
an
do
a
l
la
vo
ro
d
el
lo
s
ta
gi
st
a
gl
i s
te
ss
i c
ri
te
ri
d
i g
iu
-
di
zi
o
ch
e
so
no
i
m
pi
eg
at
i
pe
r
gl
i
al
tr
i
la
vo
-
ra
to
ri
c
he
a
ss
ol
vo
no
le
m
ed
es
im
e
fu
nz
io
ni
.
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
77
Prerequisiti
Modalità d’erogazione
L
a
co
ll
oc
az
io
ne
i
de
al
e
di
q
ue
st
o
st
ag
e
è
al
te
rm
in
e
di
u
n
pe
rc
or
so
f
or
m
at
iv
o
ar
ti
co
la
-
to
in
u
na
p
ri
m
a
fa
se
d
i f
or
m
az
io
ne
te
or
ic
a
e
in
u
na
s
ec
on
da
f
as
e
di
s
ta
ge
f
or
m
at
iv
o.
•
D
ur
at
a:
2
00
o
re
a
rt
ic
ol
at
e
in
5
s
et
ti
m
a-
ne
la
vo
ra
ti
ve
(
st
ag
e
fo
rm
at
iv
o
+
s
ta
ge
d
i
ac
co
m
pa
gn
am
en
to
l
av
or
at
iv
o)
•
F
or
um
in
fr
as
ta
ge
d
a
te
ne
rs
i a
l t
er
m
in
e
di
ci
as
cu
n
a
se
tt
im
an
a,
f
in
al
iz
za
ti
a
ll
a
ri
el
ab
or
az
io
ne
d
ei
v
is
su
ti
p
er
so
na
li
e
d
el
-
le
e
sp
er
ie
nz
e
pr
ob
le
m
at
ic
he
i
nc
on
tr
at
e
•
P
ro
va
c
on
cl
us
iv
a
•
F
ig
ur
e
co
in
vo
lt
e:
t
ut
or
a
zi
en
da
le
,
co
ll
e-
gh
i d
i l
av
or
o,
r
es
po
ns
ab
il
e
st
ag
e.
S
ch
ed
a
pr
og
et
to
s
ta
ge
; s
ch
ed
a
di
d
ef
in
iz
io
-
ne
d
el
p
ro
fi
lo
p
ro
fe
ss
io
na
le
d
el
l’
al
li
ev
o;
sc
he
da
d
i e
la
bo
ra
zi
on
e
az
ie
nd
al
e
de
l p
ro
fi
lo
di
s
ta
ge
; p
la
nn
in
g
al
li
ev
o;
s
ch
ed
a
de
ll
e
at
ti
-
vi
tà
s
et
ti
m
an
al
i;
s
tr
um
en
ti
d
i
va
lu
ta
zi
on
e.
•
P
ro
ge
tt
az
io
ne
f
or
m
at
iv
a
e
di
da
tt
ic
a
•
E
la
bo
ra
zi
on
e
de
l
pi
an
o
di
s
ta
ge
c
on
l’
az
ie
nd
a
•
D
ef
in
iz
io
ne
d
el
p
ro
fi
lo
p
ro
fe
ss
io
na
le
d
el
-
l’
al
li
ev
o
•
G
es
ti
on
e
de
i
ri
en
tr
i
•
V
al
ut
az
io
ne
.
Im
pl
ic
a
un
a
fa
se
p
ro
pe
de
ut
ic
a
di
p
re
pa
ra
zi
on
e
e
di
f
or
m
az
io
ne
i
n
au
la
e
i
n
la
bo
ra
to
ri
o.
P
er
-
ta
nt
o,
n
on
è
c
on
si
gl
ia
bi
le
i
ns
er
ir
e
qu
es
ta
ti
po
lo
gi
a
di
s
ta
ge
a
ll
’i
ni
zi
o
di
u
n
pe
rc
or
so
fo
rm
at
iv
o.
•
D
ur
at
a:
1
60
o
re
a
rt
ic
ol
at
e
in
2
0
gi
or
na
te
l
a-
vo
ra
ti
ve
•
P
re
se
nz
a
di
u
n
tu
to
r
az
ie
nd
al
e
•
Fo
ru
m
in
fr
as
ta
ge
d
a
te
ne
rs
i a
l t
er
m
in
e
di
o
gn
i
se
tt
im
an
a,
f
in
al
iz
za
ti
a
ll
a
ri
el
ab
or
az
io
ne
d
ei
v
is
su
ti
p
er
so
n
al
i
e
d
el
le
es
p
er
ie
n
ze
pr
ob
le
m
at
ic
he
i
nc
on
tr
at
e
•
P
ro
va
c
on
cl
us
iv
a
•
F
ig
ur
e
co
in
vo
lt
e:
re
sp
on
sa
bi
le
s
ta
ge
d
oc
en
ti
,
tu
to
r
C
F
P,
tu
to
r
az
ie
nd
al
e,
c
ol
le
gh
i d
i l
av
or
o.
S
ch
ed
a
pr
og
et
to
s
ta
ge
;
sc
he
da
d
i
de
fi
ni
zi
on
e
de
l p
ro
fi
lo
p
ro
fe
ss
io
na
le
d
el
l’
al
li
ev
o;
s
ch
ed
a
di
el
ab
or
az
io
ne
a
zi
en
da
le
d
el
p
ro
fi
lo
d
i
st
ag
e;
pl
an
ni
ng
a
ll
ie
vo
;
sc
he
da
d
el
le
a
tt
iv
it
à
se
tt
im
a-
na
li
;
st
ru
m
en
ti
d
i
va
lu
ta
zi
on
e.
•
P
ro
ge
tt
az
io
ne
f
or
m
at
iv
a
e
di
da
tt
ic
a
•
E
la
bo
ra
zi
on
e
de
l p
ia
no
d
i s
ta
ge
c
on
l’
az
ie
nd
a
•
D
ef
in
iz
io
ne
d
el
p
ro
fi
lo
p
ro
fe
ss
io
na
le
•
G
es
ti
on
e
de
i
ri
en
tr
i
•
V
al
ut
az
io
ne
.
L
a
co
ll
oc
az
io
ne
n
at
ur
al
e
di
q
ue
st
a
ti
po
lo
gi
a
di
s
ta
ge
è
a
ll
’i
ni
zi
o
di
u
n
pe
rc
or
so
f
or
m
at
iv
o.
L
a
na
tu
ra
o
ri
en
ta
ti
va
d
el
l’
in
te
rv
en
to
i
m
pl
i-
ca
u
n’
at
te
nz
io
ne
p
ar
ti
co
la
re
a
ll
a
cr
ea
zi
on
e
di
un
c
li
m
a
fa
vo
re
vo
le
a
ll
’i
ns
er
im
en
to
d
el
lo
st
ag
is
ta
e
a
ll
a
co
st
ru
zi
on
e
di
re
la
zi
on
i d
i f
id
u-
ci
a
re
ci
pr
oc
a.
D
a
pa
rt
e
de
ll
’a
zi
en
da
d
ev
e
es
se
rc
i u
na
d
is
po
-
ni
bi
li
tà
d
i f
on
do
a
g
ar
an
ti
re
l’
ac
ce
ss
o
de
ll
’a
l-
li
ev
o
al
le
p
ri
nc
ip
al
i f
on
ti
in
fo
rm
at
iv
e
e
a
co
n-
se
nt
ir
e
l’
os
se
rv
az
io
ne
d
el
l’
am
bi
en
te
l
av
or
a-
ti
vo
.
•
D
ur
at
a:
1
0-
12
o
re
a
rt
ic
ol
at
e
in
d
ue
g
io
rn
a-
te
s
ot
to
f
or
m
a
di
v
is
it
a
st
ru
tt
ur
at
a
in
t
re
m
om
en
ti
e
ss
en
zi
al
i:
i
nc
on
tr
o
co
n
te
st
im
o-
ni
,
os
se
rv
az
io
ne
d
el
la
r
ea
lt
à,
v
er
if
ic
a.
•
L
e
pr
in
ci
pa
li
fi
gu
re
c
oi
nv
ol
te
s
on
o:
re
sp
on
-
sa
bi
le
s
ta
ge
, f
or
m
at
or
i,
tu
to
r
C
F
P,
r
es
po
n-
sa
bi
le
a
zi
en
da
le
.
S
ch
ed
a
pr
og
et
to
s
ta
ge
, s
ch
ed
e
di
o
ss
er
va
zi
o-
ne
,
st
ru
m
en
ti
d
i
va
lu
ta
zi
on
e.
•
P
re
pa
ra
zi
on
e
de
ll
a
vi
si
ta
d
i s
ta
ge
i
n
co
ll
a-
bo
ra
zi
on
e
co
n
l’
az
ie
nd
a
•
P
ro
ge
tt
az
io
ne
d
id
at
ti
ca
e
f
or
m
at
iv
a
•
P
re
di
sp
os
iz
io
ne
d
el
p
ot
en
zi
al
e
pr
of
es
si
o-
na
le
d
el
l’
al
li
ev
o,
s
ia
a
tt
ra
ve
rs
o
co
ll
oq
ui
in
di
vi
du
al
i s
ia
m
ed
ia
nt
e
i g
ru
pp
i d
i l
av
or
o
e
i
la
bo
ra
to
ri
•
V
al
ut
az
io
ne
.
Funzioni del CFP
Strumenti
CNOS-FAP / CIOFS-FP
78
La metodologia dell’alternanza riprende ed accentua la didattica dello stage. Essa
consente di realizzare un percorso formativo coerente e compiuto nel quale si inte-
grano reciprocamente attività formative di aula, di laboratorio ed esperienze svolte
nella concreta realtà dell’organizzazione di lavoro e di impresa.
La sua elaborazione richiede la definizione di un modello formativo che consenta di
conseguire delle qualifiche e dei diplomi di formazione, alternando formazione e lavo-
ro basato sull’approccio pedagogico tipico della formazione professionale
(valorizzazione delle esperienze lavorative, approccio induttivo, ecc.) all’interno del
quadro di standard definiti per i percorsi formativi.
Al fine di garantire che tali aspetti siano presenti, anche l’azienda, così come il Cen-
tro, dovrà predisporre e mettere a disposizione risorse tecniche, umane e strutturali
adeguate attraverso l’attivazione di un apposito presidio formativo aziendale secondo
la logica dell’apprendimento organizzativo (learning organization). Ciò deve essere
definito garantendo la continuità e l’organicità delle azioni, specie là dove le specifici-
tà organizzative e lavorative dell’azienda non consentono di acquisire “naturalmente”
una visione ampia del processo di lavoro e delle competenze necessarie.
Per tutti questi motivi, va realizzata un’intesa tra le parti coinvolte, impresa ed orga-
nismo formativo, al fine di determinare:
• Lo “status” dei soggetti coinvolti (il giovane in alternanza)
• Il ruolo della struttura formativa e dell’azienda e le modalità di collaborazione
• Gli aspetti “gestionali” (il sostegno al reddito dell’allievo, gli incentivi per le impre-
se e l’assistenza tutoriale)
• Le modalità di certificazione dell’esito positivo delle attività e di valutazione dei
crediti formativi acquisiti dall’allievo.
Le attività previste nell’ambito dell’alternanza formativa, elaborate entro un piano
formativo personalizzato, sono:
• Visita orientativa
• Conoscenza dell’impresa e dei ruoli
• Micro-realizzazione
• Laboratorio di simulazione
• Apprendimento sul compito
• Project work
Queste attività verranno realizzate - in forma combinata - secondo un piano formativo
coerente con le caratteristiche degli allievi, valorizzando le potenzialità formative del-
l’impresa.
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
79
PARTE II:
GUIDA PER IL PIANO FORMATIVO
1. SCHEDA PER IL PIANO FORMATIVO
CNOS-FAP / CIOFS-FP
82
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
83
R
E
A
L
IZ
Z
A
Z
IO
N
E
A
T
T
IV
IT
A
’
D
I
A
C
C
O
G
L
IE
N
Z
A
z
D
O
S
S
IE
R
S
U
L
L
A
C
O
M
U
N
IT
A
’
P
R
O
F
E
S
S
IO
N
A
L
E
PR
IM
O
A
N
N
O
40
o
re
A
tt
iv
it
à
e
pr
od
ot
ti
O
bi
et
ti
vi
f
or
m
at
iv
i
D
ur
at
a
P
er
so
na
le
e
c
om
pi
ti
N
on
è
r
ic
hi
es
to
al
cu
n
ti
po
d
i
pr
er
eq
ui
si
to
.
P
re
re
q
u
is
it
i
•
P
ro
m
u
o
v
er
e
la
co
n
o
sc
en
za
d
el
la
re
al
tà
fo
rm
at
iv
a
in
c
ui
g
li
a
ll
ie
vi
s
i
so
no
i
ns
er
it
i
(a
m
-
b
ie
n
te
,
la
b
o
ra
to
ri
,
re
g
o
la
m
en
to
,
p
er
so
n
al
e
ed
uc
at
iv
o,
e
cc
.)
•
P
ro
m
uo
ve
re
l
a
co
no
sc
en
za
d
el
le
c
ar
at
te
ri
st
i-
ch
e
pe
rs
on
al
i,
d
el
le
p
ro
pr
ie
p
os
si
bi
li
tà
e
d
ei
pr
op
ri
l
im
it
i,
p
er
v
al
ut
ar
e
il
p
ro
pr
io
i
ns
er
i-
m
en
to
n
el
la
c
om
un
it
à
pr
of
es
si
on
al
e
in
v
is
ta
di
u
na
c
on
fe
rm
a
de
ll
a
sc
el
ta
f
at
ta
•
P
ro
m
uo
ve
re
l
’i
nt
er
es
se
,
la
s
en
si
bi
li
tà
e
l
a
cu
-
ri
os
it
à
ve
rs
o
la
p
ro
fe
ss
io
ne
•
P
ro
m
uo
ve
re
l
a
co
ll
ab
or
az
io
ne
e
l
a
co
op
er
a-
zi
on
e
de
gl
i
al
li
ev
i
tr
a
lo
ro
•
P
ro
m
uo
ve
re
l
o
sv
il
up
po
d
el
le
c
ap
ac
it
à
di
a
sc
ol
-
to
,
di
d
ia
lo
go
e
d
i
co
nf
ro
nt
o,
a
cc
og
li
en
do
c
on
la
g
iu
st
a
m
is
ur
a
di
p
ru
de
nz
a
e
di
r
is
pe
tt
o
qu
an
-
to
d
ic
on
o
gl
i
al
tr
i
•
P
ro
m
uo
ve
re
n
eg
li
a
ll
ie
vi
l
a
pr
es
a
di
c
os
ci
en
za
de
ll
e
di
na
m
ic
he
p
er
so
na
li
c
he
p
or
ta
no
a
ll
’a
f-
fe
rm
az
io
ne
d
el
la
p
ro
pr
ia
i
de
nt
it
à
at
tr
av
er
so
ra
pp
or
ti
c
os
tr
ut
ti
vi
c
on
a
du
lt
i
di
r
if
er
im
en
to
e
co
et
an
ei
•
A
iu
ta
re
g
li
a
ll
ie
vi
a
p
or
re
l
e
pr
im
e
ba
si
p
er
su
pe
ra
re
l
e
di
m
en
si
on
i
st
ru
m
en
ta
li
d
el
la
P
a-
te
nt
e
E
ur
op
ea
p
er
i
l
C
om
pu
te
r
(E
cd
l)
e
d
im
o-
st
ra
re
d
i
co
ns
id
er
ar
e
la
m
ul
ti
m
ed
ia
li
tà
e
l
’u
so
de
gl
i
st
ru
m
en
ti
i
nf
or
m
at
ic
i
un
f
ec
on
do
a
m
-
bi
en
te
d
i
ap
pr
en
di
m
en
to
,
in
p
ro
sp
et
ti
va
t
eo
-
ri
ca
e
/o
p
ro
fe
ss
io
na
le
.
T
u
to
r-
co
or
d
in
at
or
e:
r
es
p
o
n
sa
b
il
e
d
i
cu
ra
re
l’
as
pe
tt
o
re
la
zi
on
al
e
de
l
gi
oc
o
di
c
on
os
ce
nz
a
in
iz
ia
le
e
l
’o
rg
an
iz
za
zi
on
e
de
ll
e
vi
si
te
d
ei
r
a-
ga
zz
i
al
C
en
tr
o
e
de
gl
i
in
co
nt
ri
c
on
l
e
va
ri
e
fi
g
u
re
(
d
ir
et
to
re
,
al
li
ev
i
d
el
l’
u
lt
im
o
a
n
n
o
,
fo
rm
at
or
i,
e
cc
.)
.
F
or
m
at
or
e
d
el
l’
ar
ea
d
ei
l
in
gu
ag
gi
:
re
sp
on
-
sa
bi
le
d
el
l’
as
pe
tt
o
li
ng
ui
st
ic
o
de
ll
’i
nt
er
vi
st
a
e
de
ll
a
su
a
tr
as
cr
iz
io
ne
e
d
el
l’
in
te
ro
l
av
or
o,
s
ia
es
so
i
n
fo
rm
a
di
c
ar
te
ll
on
e,
d
i
fa
sc
ic
ol
o
o
di
pr
es
en
ta
zi
on
e
di
P
ow
er
P
oi
nt
.
F
o
rm
a
to
re
d
el
l’
a
re
a
t
ec
n
o
lo
g
ic
a
:
re
sp
o
n
-
sa
bi
le
d
el
s
up
po
rt
o
in
fo
rm
at
ic
o
pe
r
la
r
ea
li
zz
a-
zi
on
e
de
l
la
vo
ro
e
d
el
la
c
or
re
tt
a
re
al
iz
za
zi
on
e
de
l
re
po
rt
ag
e
fo
to
gr
af
ic
o.
F
or
m
at
or
e
d
el
l’
ar
ea
p
ro
fe
ss
io
n
al
e:
r
es
po
n-
sa
bi
le
d
el
la
v
is
it
a
de
gl
i
al
li
ev
i
ai
l
ab
or
at
or
i
e
di
sp
ie
ga
re
,
ri
sp
on
de
nd
o
al
l’
in
te
rv
is
ta
,
gl
i
as
pe
tt
i
es
se
nz
ia
li
d
el
la
c
om
un
it
à
pr
of
es
si
on
al
e
di
a
p-
p
ar
te
n
en
za
.
F
or
m
at
or
e
d
el
l’
ar
ea
s
ci
en
ti
fi
co
:
re
sp
o
n
sa
-
bi
le
d
i
cu
ra
re
i
l
ri
sp
et
to
d
el
l’
am
bi
en
te
d
ur
an
te
la
v
is
it
a
de
i
ra
ga
zz
i
e
la
g
es
ti
on
e
de
gl
i
st
ru
m
en
ti
“m
at
em
at
ic
i”
(
ri
gh
el
li
,
sq
ua
dr
e,
e
cc
.)
p
er
l
a
re
-
al
iz
za
zi
on
e
de
i
ca
rt
el
lo
ni
o
d
ei
f
as
ci
co
li
.
CNOS-FAP / CIOFS-FP
84
R
E
A
L
IZ
Z
A
Z
IO
N
E
P
R
O
D
O
T
T
O
P
R
O
F
E
SS
IO
N
A
L
E
A
tt
iv
it
à
e
pr
od
ot
ti
O
bi
et
ti
vi
f
or
m
at
iv
i
D
ur
at
a
P
er
so
na
le
e
c
om
pi
ti
P
re
re
q
u
is
it
i
z
P
R
O
G
E
T
T
O
“C
A
S
A
S
IC
U
R
A
”
30
o
re
•
P
ro
m
uo
ve
re
l
a
co
ll
ab
or
az
io
ne
e
l
a
co
op
er
a-
zi
on
e
tr
a
gl
i
al
li
ev
i
•
P
ro
m
uo
ve
re
n
eg
li
a
ll
ie
vi
l
a
ca
pa
ci
tà
d
i
co
m
u-
ni
ca
re
,
at
tr
av
er
so
v
ar
ie
m
od
al
it
à
(m
ul
ti
m
ed
ia
li
,
es
pr
es
si
ve
,
li
ng
ui
st
ic
he
,
gr
af
ic
he
),
v
is
su
ti
e
d
es
pe
ri
en
ze
p
er
so
na
li
s
ia
p
ro
pr
i
ch
e
di
c
on
o-
sc
en
ti
o
p
ar
en
ti
•
P
ro
m
uo
ve
re
n
eg
li
a
ll
ie
vi
l
a
ca
pa
ci
tà
d
i
ab
i-
tu
ar
si
a
r
ag
io
na
re
s
ul
p
er
ch
é
e
su
l
co
m
e
di
p
ro
-
bl
em
i
pr
at
ic
i,
i
so
la
nd
o
ca
us
e
ed
e
ff
et
ti
e
d
i
m
at
ur
ar
e
co
m
pe
te
nz
e
di
g
iu
di
zi
o
e
di
v
al
ut
a-
zi
on
e
•
P
ro
m
uo
ve
re
n
eg
li
a
ll
ie
vi
l
a
ca
pa
ci
tà
d
i
as
co
l-
to
,
di
d
ia
lo
go
,
di
c
on
fr
on
to
c
on
l
e
al
tr
e
pe
rs
o-
ne
,
in
m
od
o
da
a
cq
ui
si
re
c
ap
ac
it
à
re
la
zi
on
al
i
e
co
m
un
ic
at
iv
e
•
P
ro
m
uo
ve
re
n
eg
li
a
ll
ie
vi
l
a
ca
pa
ci
tà
d
i
ri
so
l-
v
er
e
co
n
re
sp
o
n
sa
b
il
it
à,
in
d
ip
en
d
en
za
e
co
st
ru
tt
iv
it
à
i
no
rm
al
i
pr
ob
le
m
i
de
ll
a
vi
ta
q
uo
-
ti
di
an
a
pe
rs
on
al
e
•
S
vi
lu
pp
ar
e
ne
ll
’a
ll
ie
vo
l
a
cr
ea
ti
vi
tà
n
el
r
ea
li
z-
za
re
u
n
pr
og
et
to
a
ss
eg
na
to
•
A
cc
re
sc
er
e
l’
in
di
vi
du
az
io
ne
d
el
le
f
on
ti
d
i
pe
-
ri
co
lo
p
re
se
nt
i
ne
l
lu
og
o
di
l
av
or
o
ad
ot
ta
nd
o
le
m
is
ur
e
di
p
re
ve
nz
io
ne
e
p
ro
te
zi
on
e
ne
ce
s-
sa
ri
e
pe
r
la
t
ut
el
a
de
ll
’u
te
nt
e
e
de
l
la
vo
ra
to
re
•
F
av
or
ir
e
l’
au
to
va
lu
ta
zi
on
e
de
l
la
vo
ro
s
vo
lt
o
pe
r
il
m
ig
li
or
am
en
to
d
el
la
c
on
os
ce
nz
a
di
s
é.
•
S
vi
lu
pp
ar
e
ab
il
it
à
e
ca
ra
tt
er
is
ti
ch
e
pe
rs
on
al
i
at
tr
av
er
so
l
a
pe
rs
on
al
iz
za
zi
on
e
de
ll
e
pr
op
ri
e
sc
el
te
,
po
te
nz
ia
nd
o
la
c
ap
ac
it
à
de
ci
si
on
al
e
in
pr
es
en
za
d
i
ri
so
rs
e
m
at
er
ia
li
e
t
em
po
ra
li
l
im
i-
ta
te
F
or
m
at
or
e
d
el
l’
ar
ea
p
ro
fe
ss
io
n
al
e:
r
es
po
n-
sa
bi
le
d
el
l’
U
dA
.
T
u
to
r-
co
or
d
in
at
or
e:
r
es
po
ns
ab
il
e
de
ll
’a
sp
et
to
re
la
zi
on
al
e
di
q
ue
st
a
at
ti
vi
tà
e
l
a
ge
st
io
ne
d
el
la
co
m
un
ic
az
io
ne
.
F
o
rm
a
to
re
d
el
l’
a
re
a
s
ci
en
ti
fi
ca
:
re
sp
o
n
sa
-
bi
le
,
pi
an
o
di
l
av
or
o,
b
ud
ge
t,
v
al
ut
az
io
ne
.
F
or
m
at
or
e
d
el
l’
ar
ea
d
ei
l
in
gu
ag
gi
:
re
sp
on
-
sa
bi
le
d
eg
li
i
nt
er
ve
nt
i.
N
on
è
r
ic
hi
es
to
al
cu
n
ti
po
d
i
pr
er
eq
ui
si
to
.
20
o
re
S
up
er
am
en
to
d
ei
m
od
ul
i
su
c
on
vi
-
ve
nz
a
ci
vi
le
e
d
ec
on
om
ic
a.
z
A
C
Q
U
IS
T
O
D
I
U
N
M
O
T
O
R
IN
O
E
L
A
B
O
R
A
Z
IO
N
E
D
I
U
N
B
U
D
G
E
T
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
85
50
o
re
A
tt
iv
it
à
e
pr
od
ot
ti
O
bi
et
ti
vi
f
or
m
at
iv
i
D
ur
at
a
P
er
so
na
le
e
c
om
pi
ti
P
re
re
q
u
is
it
i
A
cq
ui
si
zi
on
e
de
ll
e
co
m
pe
te
nz
e
re
la
ti
ve
a
l
pr
im
o
an
n
o
.
20
o
re
z
P
R
O
G
E
T
T
O
D
I
U
N
I
N
T
E
R
V
E
N
T
O
IN
U
N
C
E
N
T
R
O
D
I
D
IS
A
S
S
U
E
-
FA
Z
IO
N
E
D
A
L
F
U
M
O
D
I
T
A
B
A
C
C
O
•
F
av
or
ir
e
ne
gl
i
al
li
ev
i
un
p
ro
ce
ss
o
at
tr
av
er
so
cu
i
ar
ri
va
re
a
p
os
se
de
re
u
n
ad
eg
ua
to
n
um
er
o
di
s
tr
um
en
ti
f
or
m
al
i,
m
at
em
at
ic
i
o
co
m
un
qu
e
lo
gi
ci
,
e
sa
pe
rl
i
ap
pl
ic
ar
e
a
di
ve
rs
i
am
bi
ti
d
i
pr
ob
le
m
i
ge
ne
ra
li
e
s
pe
ci
fi
ci
•
S
ti
m
ol
ar
e
i
ra
ga
zz
i,
a
tt
ra
ve
rs
o
un
o
st
ru
m
en
to
m
ul
ti
m
ed
ia
le
i
nt
er
at
ti
vo
c
he
p
ar
te
d
a
un
a
si
-
tu
az
io
ne
c
on
cr
et
a
(l
’a
cq
ui
st
o
di
u
n
m
ot
or
i-
no
),
a
d
ac
qu
is
ir
e
la
t
er
m
in
ol
og
ia
e
l
e
re
go
le
d
i
ba
se
d
el
l’
ec
on
om
ia
a
zi
en
da
le
•
O
ff
ri
re
a
gl
i
al
li
ev
i
l’
op
po
rt
un
it
à
di
a
ve
re
s
tr
u-
m
en
ti
c
on
cr
et
i
pe
r
m
uo
ve
rs
i
ag
ev
ol
m
en
te
e
n-
tr
o
la
“
qu
ot
id
ia
ni
tà
”,
s
ap
en
do
s
vo
lg
er
e
i
co
m
-
pi
ti
d
a
es
sa
r
ic
hi
es
ti
•
P
ro
m
uo
ve
re
n
eg
li
a
ll
ie
vi
l
a
co
no
sc
en
za
c
ri
ti
-
ca
d
ei
c
on
ce
tt
i
m
at
em
at
ic
i,
i
n
m
od
o
da
p
ot
er
op
er
ar
e
co
n
es
si
n
el
la
r
is
ol
uz
io
ne
d
i
pr
ob
le
m
i
co
n
cr
et
i.
•
S
ti
m
ol
ar
e
gl
i
al
li
ev
i
ad
a
cq
ui
si
re
l
a
te
rm
in
ol
o-
gi
a
e
le
c
on
os
ce
nz
e
de
ll
e
at
tr
ez
za
tu
re
e
d
ei
la
bo
ra
to
ri
•
S
vi
lu
pp
ar
e
ab
il
it
à
e
ca
ra
tt
er
is
ti
ch
e
pr
of
es
si
o-
na
le
d
i
ba
se
•
S
vi
lu
pp
ar
e
la
c
on
sa
pe
vo
le
zz
a
di
o
pe
ra
re
i
n
un
am
bi
to
p
ro
fe
ss
io
na
le
•
P
ro
m
uo
ve
re
l
’o
rg
an
iz
za
zi
on
e
de
l
pr
op
ri
o
la
-
vo
ro
p
er
so
na
le
,
fa
vo
re
nd
o
la
g
es
ti
on
e
de
l
te
m
-
po
e
l
a
pr
og
ra
m
m
az
io
ne
d
el
l
av
or
o
•
F
av
or
ir
e
ne
ll
’a
ll
ie
vo
u
n
pr
oc
es
so
a
tt
ra
ve
rs
o
il
q
ua
le
a
rr
iv
ar
e
a
fa
r
sì
c
he
e
gl
i
fa
cc
ia
s
em
pr
e
ri
fe
ri
m
en
to
a
ll
e
in
di
ca
zi
on
i
m
et
od
ol
og
ic
he
ne
ll
o
sv
ol
gi
m
en
to
d
el
p
ro
pr
io
l
av
or
o
•
F
av
or
ir
e
l’
au
to
va
lu
ta
zi
on
e
de
l
la
vo
ro
s
vo
lt
o
al
f
in
e
di
m
ig
li
or
ar
lo
.
F
or
m
at
or
e
ar
ea
p
ro
fe
ss
io
n
al
e:
s
up
po
rt
o
te
c-
ni
co
(
co
nf
ro
nt
o
fr
a
m
od
el
li
).
T
u
to
r-
co
or
d
in
at
or
e:
s
up
po
rt
o
de
l
te
am
d
i
co
r-
so
,
co
m
un
ic
az
io
ne
.
F
o
rm
a
to
re
a
re
a
t
ec
n
o
lo
g
ic
a
:
re
sp
o
n
sa
b
il
e
as
pe
tt
o
in
fo
rm
at
ic
o.
F
or
m
at
or
e
d
el
l’
ar
ea
p
ro
fe
ss
io
n
al
e:
r
es
po
n-
sa
bi
le
d
el
l’
U
dA
.
F
o
rm
a
to
re
d
el
l’
a
re
a
s
ci
en
ti
fi
ca
:
re
sp
o
n
sa
-
bi
le
d
el
l’
in
fo
rm
az
io
ne
s
ui
d
an
ni
d
al
f
um
o.
T
u
to
r-
co
or
d
in
at
or
e:
r
es
po
ns
ab
il
e
de
ll
’a
sp
et
-
to
r
el
az
io
na
le
d
i
qu
es
ta
a
tt
iv
it
à
e
de
ll
a
ge
st
io
ne
de
ll
a
co
m
un
ic
az
io
ne
.
se
gu
e:
z
A
C
Q
U
IS
T
O
D
I
U
N
M
O
T
O
R
IN
O
R
E
A
L
IZ
Z
A
Z
IO
N
E
P
R
O
D
O
T
T
O
P
R
O
F
E
SS
IO
N
A
L
E
CNOS-FAP / CIOFS-FP
86
A
tt
iv
it
à
e
pr
od
ot
ti
O
bi
et
ti
vi
f
or
m
at
iv
i
D
ur
at
a
P
er
so
na
le
e
c
om
pi
ti
P
re
re
q
u
is
it
i
O
R
G
A
N
IZ
Z
A
Z
IO
N
E
E
V
E
N
T
O
F
IN
A
L
E
z
F
E
ST
A
D
I
F
IN
E
A
N
N
O
•
C
on
du
rr
e
gl
i
al
li
ev
i
ad
e
ss
er
e
co
ns
ap
ev
ol
i
de
l-
le
p
ro
pr
ie
c
ap
ac
it
à,
a
tt
it
ud
in
i
e
as
pi
ra
zi
on
i
e
de
ll
e
co
nd
iz
io
ni
d
i
re
al
tà
c
he
l
e
po
ss
on
o
va
lo
-
ri
zz
ar
e
e
re
al
iz
za
re
•
P
ro
m
uo
ve
re
l
a
co
ll
ab
or
az
io
ne
e
l
a
co
op
er
a-
zi
on
e
tr
a
gl
i
al
li
ev
i
•
P
ro
m
uo
ve
re
n
ei
r
ag
az
zi
l
a
co
ns
ap
ev
ol
ez
za
d
el
pe
rc
or
so
s
vo
lt
o
du
ra
nt
e
il
c
or
so
d
el
l’
an
no
,
de
ll
e
ca
pa
ci
tà
s
vi
lu
pp
at
e,
d
ei
p
ro
do
tt
i
re
al
iz
-
za
ti
e
d
el
le
p
ot
en
zi
al
it
à
an
co
ra
d
a
sv
il
up
pa
re
•
P
ro
m
uo
ve
re
n
eg
li
a
ll
ie
vi
l
a
ca
pa
ci
tà
d
i
co
m
u-
n
ic
ar
e,
at
tr
av
er
so
v
ar
ie
m
o
d
al
it
à
(m
ul
ti
m
ed
ia
li
,
es
pr
es
si
ve
,
li
ng
ui
st
ic
he
,
gr
af
i-
ch
e)
,
i
pr
op
ri
v
is
su
ti
e
l
e
pr
op
ri
e
es
pe
ri
en
ze
pe
rs
on
al
i
•
P
ro
m
uo
ve
re
n
eg
li
a
ll
ie
vi
l
a
pr
es
a
di
c
os
ci
en
za
de
ll
e
pr
op
ri
e
di
na
m
ic
he
p
er
so
na
li
c
he
p
or
ta
-
no
a
ll
’a
ff
er
m
az
io
ne
d
el
la
p
ro
pr
ia
i
de
nt
it
à
at
-
tr
av
er
so
r
ap
po
rt
i
co
st
ru
tt
iv
i
co
n
ad
ul
ti
d
i
ri
-
fe
ri
m
en
to
e
c
oe
ta
ne
i
•
P
ro
m
uo
ve
re
n
eg
li
a
ll
ie
vi
l
a
ca
pa
ci
tà
d
i
pa
dr
o-
ne
gg
ia
re
g
li
s
tr
um
en
ti
e
sp
re
ss
iv
i
in
di
sp
en
sa
bi
-
li
p
er
g
es
ti
re
i
n
m
an
ie
ra
c
os
tr
ut
ti
va
i
l
co
n-
fr
on
to
s
oc
ia
le
.
20
o
re
A
cq
ui
si
zi
on
e
de
ll
e
co
m
pe
te
nz
e
re
la
ti
ve
a
l
pr
im
o
an
n
o
.
T
u
to
r-
co
or
d
in
at
or
e:
r
es
po
ns
ab
il
e
de
ll
’a
sp
et
to
re
la
zi
on
al
e
de
ll
a
fe
st
a
e
de
l
co
nt
at
to
c
on
i
g
en
i-
to
ri
.
R
es
po
ns
ab
il
e,
i
no
lt
re
,
de
l
co
or
di
na
m
en
to
ge
ne
ra
le
d
el
l’
at
ti
vi
tà
,
so
pr
at
tu
tt
o
de
ll
e
su
e
pa
r-
ti
e
sp
re
ss
iv
e
e
re
la
zi
on
al
i.
F
or
m
at
or
e
d
el
l’
ar
ea
d
ei
l
in
gu
ag
gi
:
re
sp
on
-
sa
bi
le
d
el
l’
as
pe
tt
o
li
ng
ui
st
ic
o
de
ll
e
in
te
rv
is
te
e
de
ll
e
re
la
ti
ve
t
ra
sc
ri
zi
on
i,
e
d
ei
c
ar
te
ll
on
i
il
lu
-
st
ra
ti
vi
d
el
la
m
os
tr
a.
F
or
m
at
or
e
d
el
l’
ar
ea
t
ec
n
ol
og
ic
a:
r
es
po
ns
a-
bi
le
d
el
s
up
po
rt
o
in
fo
rm
at
ic
o
pe
r
la
r
ea
li
zz
az
io
-
n
e
d
el
l
av
o
ro
e
l
a
co
rr
et
ta
r
ea
li
zz
az
io
n
e
d
el
re
po
rt
ag
e
fo
to
gr
af
ic
o
e
de
ll
e
ri
pr
es
e
vi
de
o.
F
or
m
at
or
e
d
el
l’
ar
ea
p
ro
fe
ss
io
n
al
e:
r
es
po
n-
sa
bi
le
d
el
l’
al
le
st
im
en
to
d
el
la
m
os
tr
a
de
i
la
vo
ri
pr
od
ot
ti
e
d
el
la
r
ea
li
zz
az
io
ne
d
el
c
ar
te
ll
on
e
su
l
ci
cl
o
di
p
ro
du
zi
on
e
de
i
la
vo
ri
s
vo
lt
i.
F
o
rm
a
to
re
d
el
l’
a
re
a
s
to
ri
co
-s
o
ci
o
-e
co
n
o
-
m
ic
a:
r
es
po
ns
ab
il
e
de
ll
a
pr
ep
ar
az
io
ne
e
d
el
la
ra
p
p
re
se
n
ta
zi
o
n
e
d
el
le
s
ce
n
et
te
s
ch
er
zo
se
e
de
ll
a
ra
cc
ol
ta
d
el
m
at
er
ia
le
u
ti
le
p
er
p
ro
du
rr
e
la
p
re
se
n
ta
zi
o
n
e
in
P
o
w
er
P
o
in
t
o
l
a
v
id
eo
-
ca
ss
et
ta
.
F
o
rm
a
to
re
d
el
l’
a
re
a
sc
ie
n
ti
fi
co
-m
a
te
m
a
-
ti
ca
:
re
sp
on
sa
bi
le
d
el
r
is
pe
tt
o
de
ll
’a
m
bi
en
te
d
u-
ra
nt
e
lo
s
vo
lg
im
en
to
d
el
la
f
es
ta
e
d
el
la
g
es
ti
on
e
de
gl
i
st
ru
m
en
ti
“
m
at
em
at
ic
i”
(
ri
gh
el
li
,
sq
ua
dr
e,
ec
c.
)
pe
r
la
r
ea
li
zz
az
io
ne
d
ei
c
ar
te
ll
on
i.
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
87
SE
C
O
N
D
O
A
N
N
O
45
o
re
O
bi
et
ti
vi
f
or
m
at
iv
i
D
ur
at
a
P
er
so
na
le
e
c
om
pi
ti
A
cq
ui
si
zi
on
e
de
ll
e
co
m
pe
te
nz
e
re
la
ti
ve
al
p
ri
m
o
an
no
.
P
re
re
q
u
is
it
i
R
E
A
L
IZ
Z
A
Z
IO
N
E
A
T
T
IV
IT
A
’
D
I
A
C
C
O
G
L
IE
N
Z
A
z
SC
H
E
D
A
D
I
P
R
E
SE
N
T
A
Z
IO
N
E
A
T
T
IV
IT
A
’ E
ST
IV
A
A
tt
iv
it
à
e
pr
od
ot
ti
•
P
ro
m
uo
ve
re
l
a
ca
pa
ci
tà
d
i
se
rv
ir
si
c
on
p
ro
-
pr
ie
tà
d
eg
li
s
tr
um
en
ti
d
i
co
ns
ul
ta
zi
on
e
e
de
gl
i
st
ru
m
en
ti
in
fo
rm
at
ic
i,
p
er
o
tt
en
er
e
do
cu
m
en
ta
zi
on
i,
s
cr
iv
er
e
e
ar
ch
iv
ia
re
•
A
iu
ta
re
g
li
a
ll
ie
vi
a
p
or
re
l
e
ba
si
p
er
s
up
er
ar
e
le
d
im
en
si
on
i
st
ru
m
en
ta
li
d
el
la
P
at
en
te
E
ur
o-
pe
a
pe
r
il
C
om
pu
te
r
(E
cd
l)
e
d
im
os
tr
ar
e
di
co
ns
id
er
ar
e
la
m
ul
ti
m
ed
ia
li
tà
e
l
’u
so
d
eg
li
s
tr
u-
m
en
ti
i
nf
or
m
at
ic
i
un
f
ec
on
do
a
m
bi
en
te
d
i
ap
-
pr
en
di
m
en
to
,
in
p
ro
sp
et
ti
va
t
eo
ri
ca
e
/o
p
ro
-
fe
ss
io
na
le
•
P
ro
m
uo
ve
re
l
a
ca
pa
ci
tà
d
i
na
vi
ga
re
i
n
In
te
rn
et
pe
r
ri
so
lv
er
e
pr
ob
le
m
i,
m
ir
an
do
a
ll
a
se
le
zi
on
e
de
ll
e
in
fo
rm
az
io
ni
a
de
gu
at
e
•
P
ro
m
uo
ve
re
l
a
ca
pa
ci
tà
d
i
le
gg
er
e
e
pr
od
ur
re
te
st
i
di
d
if
fe
re
nt
i
di
m
en
si
on
i
e
co
m
pl
es
si
tà
,
be
n
co
st
ru
it
i
a
li
ve
ll
o
gr
am
m
at
ic
al
e-
si
nt
at
ti
co
ad
at
to
a
ll
e
va
ri
e
si
tu
az
io
ni
i
nt
er
at
ti
ve
•
F
av
or
ir
e
ne
gl
i
al
li
ev
i
l’
ac
qu
is
iz
io
ne
d
i
co
no
-
sc
en
ze
s
ol
id
e
su
ll
a
st
ru
tt
ur
a
gr
am
m
at
ic
al
e
de
l-
l’
it
al
ia
no
,
an
ch
e
co
n
op
po
rt
un
i
co
nf
ro
nt
i
co
n
l’
in
gl
es
e
•
P
ro
m
uo
ve
re
l
’u
ti
li
zz
o
de
ll
a
li
ng
ua
i
ng
le
se
p
er
i
pr
in
ci
pa
li
s
co
pi
c
om
un
ic
at
iv
i
e
op
er
at
iv
i
•
P
ro
m
uo
ve
re
l
a
ca
pa
ci
tà
d
i
op
er
ar
e,
o
ri
en
ta
n-
d
o
si
n
el
lo
s
p
az
io
e
n
el
t
em
p
o
,
co
n
fr
o
n
ti
co
st
ru
tt
iv
i
fr
a
re
al
tà
g
eo
gr
af
ic
he
e
s
to
ri
ch
e
di
ve
rs
e
•
P
ro
m
uo
ve
re
i
l
ri
sp
et
to
,
la
c
ur
a,
l
a
co
ns
er
va
-
zi
on
e
e
il
m
ig
li
or
am
en
to
d
el
l’
am
bi
en
te
•
P
ro
m
uo
ve
re
l
a
co
m
pr
en
si
on
e
de
ll
a
re
al
tà
n
a-
tu
ra
le
c
on
a
tt
eg
gi
am
en
to
d
i
cu
ri
os
it
à,
a
tt
en
-
zi
on
e
e
ri
sp
et
to
•
F
ac
il
it
ar
e
ne
gl
i
al
li
ev
i
l’
ut
il
iz
zo
e
ff
ic
ac
e
pe
r
l’
es
pr
es
si
on
e
di
s
é
e
pe
r
la
c
om
un
ic
az
io
ne
in
te
rp
er
so
na
le
a
nc
he
s
ot
to
fo
rm
a
di
c
od
ic
i,
,
tr
a
lo
ro
i
nt
eg
ra
ti
o
a
ut
on
om
i
(f
ot
og
ra
fi
a,
c
in
e-
m
a,
W
eb
,
ec
c.
)
di
ve
rs
i
da
ll
a
pa
ro
la
.
T
u
to
r-
co
or
d
in
at
or
e:
r
es
po
ns
ab
il
e
de
ll
’a
sp
et
-
to
r
el
az
io
na
le
d
i
qu
es
ta
a
tt
iv
it
à
e
la
g
es
ti
on
e
de
ll
a
co
m
un
ic
az
io
ne
.
F
or
m
at
or
e
d
el
l’
ar
ea
d
ei
l
in
gu
ag
gi
:
re
sp
on
-
sa
bi
le
d
el
l’
as
pe
tt
o
li
ng
ui
st
ic
o
di
t
ut
to
i
l
la
vo
ro
e,
i
n
pa
rt
ic
ol
ar
e,
d
el
la
s
te
su
ra
d
el
d
ia
ri
o
e
de
ll
a
tr
ad
uz
io
ne
i
n
li
ng
ua
i
ng
le
se
d
el
le
v
ig
ne
tt
e.
F
o
rm
a
to
re
d
el
l’
a
re
a
t
ec
n
o
lo
g
ic
a
:
re
sp
o
n
-
sa
bi
le
d
el
s
up
po
rt
o
in
fo
rm
at
ic
o
pe
r
la
r
ea
li
zz
a-
zi
on
e
de
l
la
vo
ro
e
l
’a
pp
re
nd
im
en
to
d
i
un
a
de
-
gu
at
o
us
o
di
I
nt
er
ne
t
e
de
ll
e
su
e
ri
so
rs
e.
F
o
rm
a
to
re
d
el
l’
a
re
a
s
to
ri
co
-s
o
ci
o
-e
co
n
o
-
m
ic
a:
r
es
po
ns
ab
il
e
di
g
ui
da
re
i
r
ag
az
zi
n
el
la
sc
el
ta
d
el
le
i
nf
or
m
az
io
ni
c
ir
ca
g
li
a
sp
et
ti
s
to
ri
-
ci
e
c
ul
tu
ra
li
d
el
l
uo
go
s
ul
q
ua
le
a
tt
ua
no
l
a
ri
ce
r-
ca
e
n
el
la
s
is
te
m
at
iz
za
zi
on
e
di
q
ue
st
e
in
fo
rm
a-
zi
o
n
i.
F
or
m
at
or
e
d
el
l’
ar
ea
s
ci
en
ti
fi
co
:
re
sp
o
n
sa
-
bi
le
d
el
l’
ad
eg
ua
to
u
ti
li
zz
o
de
ll
e
co
m
pe
te
nz
e
m
at
em
at
ic
he
p
er
i
l
ca
lc
ol
o
de
ll
e
di
st
an
ze
p
er
-
co
rs
e
e
de
ll
e
sp
es
e
ef
fe
tt
ua
te
e
d
el
la
g
ui
da
a
gl
i
al
li
ev
i
ne
ll
a
sc
el
ta
d
el
le
i
nf
or
m
az
io
ni
c
ir
ca
g
li
as
pe
tt
i
ge
og
ra
fi
ci
e
n
at
ur
al
i
de
l
lu
og
o
su
l
qu
al
e
at
tu
an
o
la
r
ic
er
ca
.
F
or
m
at
or
e
d
el
l’
ar
ea
p
ro
fe
ss
io
n
al
e:
r
es
po
n-
sa
bi
le
d
i
un
a
ri
fl
es
si
on
e-
re
la
zi
on
e
su
ll
’e
ve
nt
ua
-
le
e
sp
er
ie
nz
e
di
t
ir
oc
in
io
f
or
m
at
iv
o
in
a
zi
en
da
.
CNOS-FAP / CIOFS-FP
88
50
o
re
O
bi
et
ti
vi
f
or
m
at
iv
i
D
ur
at
a
P
er
so
na
le
e
c
om
pi
ti
P
re
re
q
u
is
it
i
A
tt
iv
it
à
e
pr
od
ot
ti
N
oz
io
ni
d
i
ps
ic
ol
og
ia
,
m
et
od
i d
i b
as
e
di
p
si
co
lo
gi
a
ap
pl
ic
at
a.
R
E
A
L
IZ
Z
A
Z
IO
N
E
P
R
O
D
O
T
T
O
P
R
O
F
E
SS
IO
N
A
L
E
z
G
IO
C
O
D
I
R
U
O
-
L
O
:
G
E
ST
IO
N
E
D
E
L
C
O
N
F
L
IT
T
O
•
P
ro
m
uo
ve
re
n
eg
li
a
ll
ie
vi
l
’u
ti
li
zz
o
di
m
et
od
i
di
p
si
co
lo
gi
a
ap
pl
ic
at
a
fi
na
li
zz
at
i
al
la
g
es
ti
o-
ne
d
el
c
on
fl
it
to
•
F
ar
a
pp
re
zz
ar
e
ag
li
a
ll
ie
vi
l
e
co
ns
eg
ue
nz
e
di
ve
rs
e
ch
e
sc
el
te
o
pp
or
tu
ne
p
os
so
no
p
ro
-
vo
ca
re
(
ef
fe
tt
o
de
l
gi
oc
o
di
r
uo
lo
)
•
F
ar
a
cq
ui
si
re
u
na
p
ro
pr
ie
tà
d
i
li
ng
ua
gg
io
d
el
le
ss
ic
o
de
ll
a
co
m
un
it
à
pr
of
es
si
on
al
e,
s
vi
lu
p-
pa
nd
o
la
c
ap
ac
it
à
di
e
sp
re
ss
io
ne
m
ed
ia
nt
e
l’
ut
il
iz
zo
d
i
te
rm
in
i
te
cn
ic
i
•
P
ro
m
uo
ve
re
n
eg
li
a
ll
ie
vi
l
a
ca
pa
ci
tà
d
i
ab
i-
tu
ar
si
a
r
ag
io
na
re
s
ul
le
m
ot
iv
az
io
ni
d
ei
p
ro
-
bl
em
i
pr
at
ic
i
e
as
tr
at
ti
,
is
ol
an
do
c
au
se
e
d
ef
fe
tt
i
e
di
m
at
ur
ar
e
co
m
pe
te
nz
e
di
g
iu
di
zi
o
e
di
v
al
ut
az
io
ne
,
ab
it
ua
nd
os
i
ad
a
ss
oc
ia
re
e
cl
as
si
fi
ca
re
i
n
di
ve
rs
i
li
ve
ll
i
ge
ra
rc
hi
ci
i
v
ar
i
as
pe
tt
i
di
u
n
pr
ob
le
m
a
•
S
vi
lu
pp
ar
e
la
c
ap
ac
it
à
di
s
in
te
si
n
el
la
r
ap
-
pr
es
en
ta
zi
on
e
gr
af
ic
a
di
c
on
ce
tt
i
di
ff
er
en
ti
•
M
et
te
re
l
’a
ll
ie
vo
i
n
gr
ad
o
di
d
oc
um
en
ta
re
l
e
su
e
im
pr
es
si
on
i
ed
i
s
uo
i
gi
ud
iz
i
•
S
vi
lu
pp
ar
e
ne
ll
’a
ll
ie
vo
l
a
cr
ea
ti
vi
tà
n
el
r
ea
-
li
zz
ar
e
un
p
ro
ge
tt
o
as
se
gn
at
o
•
P
ro
m
uo
ve
re
n
eg
li
a
ll
ie
vi
l
a
co
ns
ap
ev
ol
ez
za
de
l
va
lo
re
d
el
le
r
eg
ol
e
ne
ll
a
co
nv
iv
en
za
c
i-
vi
le
•
F
av
or
ir
e
ne
gl
i
al
li
ev
i
la
c
ap
ac
it
à
di
a
vv
er
ti
re
la
d
if
fe
re
nz
a
tr
a
il
b
en
e
ed
i
l
m
al
e
ed
o
ri
en
-
ta
rs
i
di
c
on
se
gu
en
za
n
el
le
s
ce
lt
e
di
v
it
a
e
ne
i
co
m
po
rt
am
en
ti
s
oc
ia
li
e
c
iv
il
i.
•
F
av
or
ir
e
tr
a
gl
i
al
li
ev
i
le
c
on
di
zi
on
i
pe
r
cu
i
ut
il
iz
za
re
t
ut
ti
g
li
a
sp
et
ti
p
os
it
iv
i
ch
e
ve
n-
go
no
d
a
un
c
or
re
tt
o
la
vo
ro
d
i
gr
up
po
•
P
ro
m
uo
ve
re
n
eg
li
a
ll
ie
vi
l
a
ca
pa
ci
tà
d
i
as
co
l-
to
,
di
d
ia
lo
go
,
di
c
on
fr
on
to
c
on
l
e
al
tr
e
pe
r-
so
n
e,
in
m
o
d
o
d
a
ac
q
u
is
ir
e
ca
p
ac
it
à
re
la
zi
on
al
i
e
co
m
un
ic
at
iv
e.
F
or
m
at
or
e
d
el
l’
ar
ea
p
ro
fe
ss
io
n
al
e:
r
es
po
n-
sa
bi
le
d
el
l’
U
dA
,
m
et
od
i
di
p
si
co
lo
gi
a
ap
pl
ic
at
a.
F
o
rm
a
to
re
d
el
l’
a
re
a
s
to
ri
co
-s
o
ci
o
-e
co
n
o
-
m
ic
a:
d
ef
in
iz
io
ne
d
i
gi
oc
o
di
r
uo
lo
,
co
no
sc
en
-
za
d
i
ba
se
d
el
le
g
ra
nd
i
co
nt
ro
ve
rs
ie
t
eo
ri
ch
e
de
ll
a
ps
ic
ol
og
ia
c
on
te
m
po
ra
ne
a;
s
is
te
m
at
iz
za
zi
on
e
de
ll
e
in
fo
rm
az
io
ni
.
T
u
to
r-
co
or
d
in
at
or
e:
r
es
po
ns
ab
il
e
de
ll
’a
sp
et
-
to
r
el
az
io
na
le
d
i
qu
es
ta
a
tt
iv
it
à
e
la
g
es
ti
on
e
de
ll
a
co
m
un
ic
az
io
ne
.
F
o
rm
a
to
re
d
el
l’
a
re
a
s
ci
en
ti
fi
ca
:
ri
ch
ia
m
i
su
ll
e
co
no
sc
en
ze
d
i
ba
se
(
le
o
pe
ra
zi
on
i
fo
nd
a-
m
en
ta
li
,
ca
lc
ol
i
ne
ce
ss
ar
i
pe
r
ge
st
ir
e
un
p
re
-
ve
nt
iv
o
di
s
pe
sa
),
s
vi
lu
pp
o
co
no
sc
en
ze
e
d
ut
i-
li
zz
o
de
gl
i
st
ru
m
en
ti
i
nf
or
m
at
ic
i
pe
r
la
r
ic
er
ca
in
r
et
e,
u
ti
li
zz
o
de
ll
a
po
st
a
el
et
tr
on
ic
a,
u
ti
li
zz
o
di
W
or
d,
E
xc
el
,
P
ow
er
P
oi
nt
.
z
O
R
G
A
N
IZ
Z
A
Z
IO
N
E
D
I
U
N
V
IA
G
G
IO
R
E
A
L
IZ
Z
A
Z
IO
N
E
P
R
O
D
O
T
T
O
P
R
O
F
E
SS
IO
N
A
L
E
10
0
or
e
S
ap
er
i
di
b
as
e
ch
e
di
n
or
m
a
ve
ng
on
o
er
og
at
i
du
ra
nt
e
il
pr
im
o
an
no
.
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
89
A
tt
iv
it
à
e
pr
od
ot
ti
O
bi
et
ti
vi
f
or
m
at
iv
i
D
ur
at
a
P
er
so
na
le
e
c
om
pi
ti
P
re
re
q
u
is
it
i
50
o
re
•
P
ro
m
uo
ve
re
n
eg
li
a
ll
ie
vi
l
a
ca
pa
ci
tà
d
i
ri
so
l-
v
er
e
co
n
re
sp
o
n
sa
b
il
it
à,
in
d
ip
en
d
en
za
e
co
st
ru
tt
iv
it
à
i
n
o
rm
al
i
p
ro
b
le
m
i
d
el
la
v
it
a
qu
ot
id
ia
na
p
er
so
na
le
•
O
ff
ri
re
a
gl
i
al
li
ev
i
st
ru
m
en
ti
p
er
a
cq
ui
si
re
c
a-
pa
ci
tà
d
ec
is
io
na
li
s
ul
la
b
as
e
de
ll
a
co
no
sc
en
za
di
s
é
e
di
u
n
si
st
em
a
di
v
al
or
i,
i
n
m
od
o
da
sa
pe
r
co
nc
ep
ir
e
pr
og
et
ti
d
i
va
ri
o
or
di
ne
•
A
iu
ta
re
g
li
a
ll
ie
v
i
a
su
p
er
ar
e
p
ro
sp
et
ti
v
e
d’
an
al
is
i
tr
op
po
p
ar
zi
al
i
ch
e
im
pe
di
sc
on
o
la
sc
op
er
ta
d
el
le
c
on
ne
ss
io
ni
t
ra
i
v
ar
i
ca
m
pi
de
l
sa
pe
re
,
la
c
on
va
li
da
zi
on
e
de
i
co
nf
in
i
di
-
sc
ip
li
na
ri
,
l’
im
po
rt
an
za
u
ni
fi
ca
tr
ic
e
de
ll
e
vi
-
si
on
i
gl
ob
al
i
•
A
iu
ta
re
g
li
a
ll
ie
v
i
a
su
p
er
ar
e
p
ro
sp
et
ti
v
e
d’
an
al
is
i
tr
op
po
p
ar
zi
al
i
ch
e
im
pe
di
sc
on
o
la
sc
op
er
ta
d
el
le
c
on
ne
ss
io
ni
t
ra
i
v
ar
i
ca
m
pi
de
l
sa
pe
re
,
la
c
on
va
li
da
zi
on
e
de
i
co
nf
in
i
di
-
sc
ip
li
na
ri
,
l’
im
po
rt
an
za
u
ni
fi
ca
tr
ic
e
de
ll
e
vi
-
si
on
i
gl
ob
al
i
•
O
ff
ri
re
a
gl
i
al
li
ev
i
st
ru
m
en
ti
p
er
g
es
ti
re
i
n
un
gr
up
po
i
l
di
ss
en
so
e
m
an
te
ne
rl
o
a
li
ve
ll
i
ac
-
ce
tt
ab
il
i.
•
P
ro
m
uo
ve
re
n
eg
li
a
ll
ie
vi
l
a
co
ns
ap
ev
ol
ez
-
za
d
el
v
al
or
e
de
ll
e
re
go
le
n
el
la
c
on
vi
ve
nz
a
ci
v
il
e
•
P
ro
m
uo
ve
re
i
l
ri
sp
et
to
d
el
le
f
un
zi
on
i
e
de
ll
e
re
go
le
d
el
la
v
it
a
so
ci
al
e
e
is
ti
tu
zi
on
al
e,
r
ic
o-
no
sc
en
do
ne
l
’u
ti
li
tà
e
i
m
pe
gn
an
do
si
a
c
om
-
pr
en
de
rn
e
le
r
ag
io
ni
•
F
ac
il
it
ar
e
ne
gl
i
al
li
ev
i
l’
as
su
nz
io
ne
d
i
co
m
-
po
rt
am
en
ti
p
iù
a
de
gu
at
i
pe
r
la
t
ut
el
a
de
ll
a
si
cu
re
zz
a
pr
op
ri
a,
d
eg
li
a
lt
ri
e
d
el
l’
am
bi
en
te
in
c
ui
s
i
vi
ve
,
in
c
on
di
zi
on
i
or
di
na
ri
e
o
st
ra
-
or
di
na
ri
e
di
p
er
ic
ol
o
•
P
ro
m
uo
ve
re
n
eg
li
a
ll
ie
vi
i
l
se
ns
o
di
r
is
pe
tt
o
e
di
c
ur
a
pe
r
le
c
os
e
in
l
or
o
po
ss
es
so
(
in
q
ue
st
o
ca
so
p
er
i
l
m
ot
or
in
o)
.
F
or
m
at
or
e
d
el
l’
ar
ea
d
ei
l
in
gu
ag
gi
:
sv
il
up
-
po
d
el
le
f
ac
ol
tà
c
om
un
ic
at
iv
e,
c
on
os
ce
nz
e
ba
se
de
ll
a
li
ng
ua
i
ng
le
se
.
F
or
m
at
or
e
ar
ea
s
to
ri
co
-s
oc
io
-e
co
n
om
ic
a:
co
no
sc
en
za
d
ei
l
uo
gh
i,
c
ul
tu
re
,
us
i
e
co
st
um
i
de
ll
e
lo
ca
li
tà
s
ce
lt
e.
T
u
to
r-
co
o
rd
in
a
to
re
:
co
in
v
o
lg
im
en
to
,
su
p
-
po
rt
o,
m
ot
iv
az
io
ne
d
ei
g
ru
pp
i,
s
vi
lu
pp
o
di
t
ut
-
ti
g
li
a
sp
et
ti
r
el
at
iv
i
al
lo
s
vi
lu
pp
o
de
ll
e
ca
pa
ci
-
tà
p
er
so
na
li
c
oi
nv
ol
ti
.
T
u
to
r-
co
or
d
in
at
or
e:
r
es
po
ns
ab
il
e
de
ll
’a
sp
et
-
to
r
el
az
io
na
le
d
el
l’
U
dA
e
l
’o
rg
an
iz
za
zi
on
e
de
-
gl
i
in
co
nt
ri
d
eg
li
a
ll
ie
vi
c
on
i
l
ra
pp
re
se
nt
an
te
de
ll
e
fo
rz
e
de
ll
’o
rd
in
e
e
de
ll
a
pr
ov
a
pr
at
ic
a
fi
na
le
.
F
o
rm
a
to
re
d
el
l’
a
re
a
d
ei
li
n
g
u
a
g
g
i:
re
-
sp
on
sa
bi
le
d
el
l’
as
pe
tt
o
li
ng
ui
st
ic
o
de
ll
’i
nt
er
-
vi
st
a
al
r
ap
pr
es
en
ta
nt
e
de
ll
e
fo
rz
e
de
ll
’o
rd
in
e
e
de
ll
a
st
es
ur
a
de
ll
a
do
m
an
da
d
i
am
m
is
si
on
e
pe
r
so
st
en
er
e
l’
es
am
e.
F
o
rm
a
to
re
d
el
l’
a
re
a
s
to
ri
co
-s
o
ci
o
-e
co
n
o
-
m
ic
a:
r
es
po
ns
ab
il
e
de
l
m
od
ul
o
di
e
du
ca
zi
on
e
al
la
c
on
vi
ve
nz
a
ci
vi
le
e
d
el
la
p
re
se
nt
az
io
ne
de
ll
e
im
pl
ic
an
ze
b
ur
oc
ra
ti
ch
e
re
la
ti
ve
a
l
po
s-
se
ss
o
e
al
l’
ut
il
iz
zo
d
el
m
ot
or
in
o
(b
ol
lo
,
as
si
cu
-
se
g
u
e:
z
O
R
G
A
N
IZ
Z
A
Z
IO
N
E
D
I
U
N
V
IA
G
G
IO
P
R
E
PA
R
A
Z
IO
N
E
G
U
ID
A
M
O
T
O
R
IN
O
z
C
O
N
S
E
G
U
IM
E
N
T
O
D
E
L
L
A
P
A
T
E
N
T
E
P
E
R
I
L
M
O
T
O
R
IN
O
C
om
e
pr
er
eq
ui
si
ti
s
on
o
ri
ch
ie
st
e
le
co
no
sc
en
ze
li
ng
ui
st
ic
he
,
m
at
em
at
ic
h
e
e
m
ec
ca
ni
ch
e
di
b
as
e,
ac
qu
is
it
e
co
n
il
p
ri
m
o
an
no
.
CNOS-FAP / CIOFS-FP
90
A
tt
iv
it
à
e
pr
od
ot
ti
O
bi
et
ti
vi
f
or
m
at
iv
i
D
ur
at
a
P
er
so
na
le
e
c
om
pi
ti
P
re
re
q
u
is
it
i
20
o
re
C
om
e
pr
er
eq
ui
si
to
è
pr
ev
is
ta
l’
ac
qu
is
iz
io
ne
de
ll
e
co
m
pe
te
nz
e
re
la
ti
ve
a
l
se
co
nd
o
an
no
.
O
R
G
A
N
IZ
Z
A
Z
IO
N
E
E
V
E
N
T
O
F
IN
A
L
E
z
E
V
E
N
T
O
F
IN
A
L
E
•
P
ro
m
uo
ve
re
n
ei
r
ag
az
zi
l
a
pr
es
a
di
c
on
sa
pe
-
vo
le
zz
a
de
l
pe
rc
or
so
s
vo
lt
o
du
ra
nt
e
il
c
or
so
de
ll
’a
nn
o,
d
el
le
c
ap
ac
it
à
sv
il
up
pa
te
,
de
i
pr
o-
do
tt
i
re
al
iz
za
ti
e
d
el
le
p
ot
en
zi
al
it
à
an
co
ra
d
a
sv
il
up
pa
re
•
F
ar
r
if
le
tt
er
e
gl
i
al
li
ev
i
su
ll
a
es
pe
ri
en
za
d
i
st
ag
e,
c
he
f
ac
il
it
a
la
p
re
sa
d
i
co
sc
ie
nz
a
de
ll
e
di
na
m
ic
he
p
er
so
na
li
c
he
p
or
ta
no
a
ll
’a
ff
er
-
m
az
io
ne
d
el
la
p
ro
pr
ia
i
de
nt
it
à
at
tr
av
er
so
r
ap
-
ra
zi
on
e,
b
ol
li
no
b
lu
,
re
vi
si
on
e,
e
cc
.)
F
or
m
at
or
e
d
el
l’
ar
ea
p
ro
fe
ss
io
n
al
e:
r
es
po
n-
sa
bi
le
d
el
l’
as
pe
tt
o
pr
at
ic
o
re
la
ti
vo
a
ll
a
m
an
u-
te
nz
io
ne
d
el
m
ot
or
in
o.
F
or
m
at
or
e
d
el
l’
ar
ea
s
ci
en
ti
fi
co
:
re
sp
o
n
sa
-
bi
le
d
el
l’
ad
eg
ua
to
u
ti
li
zz
o
de
ll
e
co
m
pe
te
nz
e
m
at
em
at
ic
he
u
ti
li
zz
i
pe
r
ip
ot
iz
za
re
l
’a
cq
ui
st
o
de
l
m
ot
or
in
o.
D
o
ce
n
te
a
b
il
it
a
to
a
s
v
o
lg
er
e
il
c
o
rs
o
:
re
-
sp
on
sa
bi
le
d
el
la
p
re
pa
ra
zi
on
e
e
or
ga
ni
zz
az
io
ne
de
i
co
rs
i,
d
el
la
g
es
ti
on
e
am
m
in
is
tr
at
iv
o
co
nt
a-
bi
le
d
el
le
a
tt
iv
it
à
co
nn
es
se
,
de
ll
a
ve
ri
fi
ca
d
el
re
gi
st
ro
d
el
le
p
re
se
nz
e,
d
el
l’
id
en
ti
fi
ca
zi
on
e
de
i
ca
nd
id
at
i
pr
im
a
de
ll
’e
sa
m
e,
d
el
la
l
et
tu
ra
d
el
le
is
tr
uz
io
ni
p
er
l
a
co
m
pi
la
zi
on
e
de
ll
e
sc
he
de
d
’e
sa
-
m
e
e
de
ll
o
sv
ol
gi
m
en
to
d
el
la
p
ro
va
f
in
al
e.
T
al
e
do
ce
nt
e,
n
el
le
r
is
pe
tt
o
de
ll
e
no
rm
e
vi
ge
nt
i,
de
ve
es
se
re
:
un
i
ns
eg
na
nt
e
di
a
ut
os
cu
ol
e,
u
n’
ap
pa
r-
te
ne
nt
e
al
le
f
or
ze
d
i
po
li
zi
a,
u
n
ca
ra
bi
ni
er
e,
u
n
vi
gi
le
u
rb
an
o,
u
na
g
ua
rd
ia
d
i
fi
na
nz
a,
u
n
do
ce
n-
te
i
n
po
ss
es
so
d
el
le
c
om
pe
te
nz
e
de
ri
va
nt
i
da
l-
l’
av
er
o
rg
an
iz
za
to
e
r
ea
li
zz
at
o
sp
ec
if
ic
he
a
tt
i-
vi
tà
f
or
m
at
iv
e
di
e
du
ca
zi
on
e
st
ra
da
le
,
pe
r
al
-
m
en
o
u
tr
ie
nn
io
,
ce
rt
if
ic
at
o
da
l
D
ir
ig
en
te
S
co
-
la
st
ic
o,
o
u
na
p
er
so
na
d
es
ig
na
ta
d
al
le
a
ss
oc
ia
-
zi
on
i
e
da
gl
i
en
ti
,
pu
bb
li
ci
e
p
ri
va
ti
,
im
pe
gn
at
i
in
a
tt
iv
it
à
co
ll
eg
at
e
al
la
c
ir
co
la
zi
on
e
st
ra
da
le
e
ri
co
no
sc
iu
ti
d
al
M
in
is
te
ro
d
ei
T
ra
sp
or
ti
.
T
u
to
r-
co
or
d
in
at
or
e:
r
es
po
ns
ab
il
e
de
ll
’a
sp
et
-
to
r
el
az
io
na
le
d
el
la
f
es
ta
e
d
el
c
on
ta
tt
o
co
n
i
ge
ni
to
ri
.
R
es
po
ns
ab
il
e,
i
no
lt
re
,
de
l
co
or
di
na
-
m
en
to
g
en
er
al
e
de
ll
’a
tt
iv
it
à,
s
op
ra
tt
ut
to
d
el
le
su
e
pa
rt
i
es
pr
es
si
ve
e
r
el
az
io
na
li
.
F
or
m
at
or
e
d
el
l’
ar
ea
d
ei
l
in
gu
ag
gi
:
re
sp
on
-
sa
bi
le
d
el
l’
as
pe
tt
o
li
ng
ui
st
ic
o
de
ll
e
in
te
rv
is
te
e
de
ll
e
re
la
ti
ve
t
ra
sc
ri
zi
on
i,
e
d
ei
c
ar
te
ll
on
i
il
lu
-
st
ra
ti
vi
d
el
la
m
os
tr
a.
se
g
u
e:
z
C
O
N
SE
G
U
IM
E
N
T
O
D
E
L
L
A
P
AT
E
N
T
E
PE
R
IL
M
O
T
O
R
IN
O
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
91
A
tt
iv
it
à
e
pr
od
ot
ti
O
bi
et
ti
vi
f
or
m
at
iv
i
D
ur
at
a
P
er
so
na
le
e
c
om
pi
ti
P
re
re
q
u
is
it
i
F
o
rm
a
to
re
d
el
l’
a
re
a
t
ec
n
o
lo
g
ic
a
:
re
sp
o
n
-
sa
bi
le
d
el
s
up
po
rt
o
in
fo
rm
at
ic
o
pe
r
la
r
ea
li
zz
a-
zi
on
e
de
l
la
vo
ro
e
l
a
co
rr
et
ta
r
ea
li
zz
az
io
ne
d
el
re
po
rt
ag
e
fo
to
gr
af
ic
o
e
de
ll
e
ri
pr
es
e
vi
de
o.
F
o
rm
a
to
re
d
el
l’
a
re
a
p
ro
fe
ss
io
n
a
le
:
re
-
sp
on
sa
bi
le
d
el
l’
al
le
st
im
en
to
d
el
la
m
os
tr
a
de
i
la
vo
ri
p
ro
do
tt
i
e
de
ll
a
re
al
iz
za
zi
on
e
de
l
ca
rt
el
-
lo
ne
s
ul
c
ic
lo
d
i
pr
od
uz
io
ne
d
ei
l
av
or
i
sv
ol
ti
;
re
sp
on
sa
bi
le
d
el
la
p
re
pa
ra
zi
on
e
de
i
pr
od
ot
ti
al
im
en
ta
ri
o
ff
er
ti
d
ur
an
te
i
l
ri
nf
re
sc
o.
F
o
rm
a
to
re
d
el
l’
a
re
a
s
to
ri
co
-s
o
ci
o
-e
co
n
o
-
m
ic
a:
r
es
po
ns
ab
il
e
de
ll
a
pr
ep
ar
az
io
ne
e
d
el
la
ra
cc
ol
ta
d
el
m
at
er
ia
le
u
ti
le
p
er
p
ro
du
rr
e
la
p
re
-
se
nt
az
io
ne
i
n
P
ow
er
P
oi
nt
o
l
a
vi
de
oc
as
se
tt
a.
F
o
rm
a
to
re
d
el
l’
a
re
a
s
ci
en
ti
fi
co
:
re
sp
o
n
-
sa
bi
le
d
el
i
l
ri
sp
et
to
d
el
l’
am
bi
en
te
d
ur
an
te
l
o
sv
ol
gi
m
en
to
d
el
la
f
es
ta
e
d
el
l
a
ge
st
io
ne
d
eg
li
st
ru
m
en
ti
“
m
at
em
at
ic
i”
(
ri
gh
el
li
,
sq
ua
dr
e,
e
cc
.)
pe
r
la
r
ea
li
zz
az
io
ne
d
ei
c
ar
te
ll
on
i.
po
rt
i
co
st
ru
tt
iv
i
co
n
ad
ul
ti
g
ià
i
ns
er
it
i
ne
l
m
on
do
d
el
l
av
or
o
•
P
ro
m
uo
ve
re
n
eg
li
a
ll
ie
vi
l
a
ca
pa
ci
tà
d
i
pa
-
dr
on
eg
gi
ar
e
gl
i
st
ru
m
en
ti
e
sp
re
ss
iv
i
in
di
sp
en
-
sa
bi
li
p
er
g
es
ti
re
i
n
m
an
ie
ra
c
os
tr
ut
ti
va
i
l
co
nf
ro
nt
o
so
ci
al
e
•
S
vi
lu
pp
ar
e
la
c
on
sa
pe
vo
le
zz
a
di
l
av
or
ar
e
in
m
od
o
co
op
er
at
iv
o
•
S
vi
lu
pp
ar
e
ab
il
it
à
e
ca
ra
tt
er
is
ti
ch
e
pr
of
es
-
si
on
al
i
ne
l
ca
m
po
d
el
la
r
is
to
ra
zi
on
e.
D
ur
an
te
i
l
se
co
nd
o
an
no
è
p
re
vi
st
a,
c
om
e
el
em
en
to
e
ss
en
zi
al
e
de
l
pe
rc
or
so
f
or
m
at
iv
o,
l
’e
sp
er
ie
nz
a
di
s
ta
ge
d
a
sv
ol
ge
rs
i
in
c
ir
ca
1
60
o
re
c
on
l
e
m
od
al
it
à
in
di
ca
te
n
el
la
g
ui
da
.
ST
A
G
E
A
Z
IE
N
D
A
L
E
se
gu
e:
z
E
V
E
N
T
O
F
IN
A
L
E
CNOS-FAP / CIOFS-FP
92
T
E
R
Z
O
A
N
N
O
40
o
re
O
bi
et
ti
vi
f
or
m
at
iv
i
D
ur
at
a
P
er
so
na
le
e
c
om
pi
ti
C
on
os
ce
nz
e
e
ca
pa
ci
tà
re
la
ti
ve
a
l
se
co
nd
o
an
no
.
P
re
re
q
u
is
it
i
A
tt
iv
it
à
e
pr
od
ot
ti
•
F
av
or
ir
e
tr
a
gl
i
al
li
ev
i
le
c
on
di
zi
on
i,
p
er
c
ui
ut
il
iz
za
re
t
ut
ti
g
li
a
sp
et
ti
p
os
it
iv
i
ch
e
ve
ng
o-
no
d
a
un
c
or
re
tt
o
la
vo
ro
d
i
gr
up
po
•
P
ro
m
uo
ve
re
n
eg
li
a
ll
ie
vi
l
a
ca
pa
ci
tà
d
i
as
co
l-
to
,
di
d
ia
lo
go
,
di
c
on
fr
on
to
c
on
l
e
al
tr
e
pe
r-
so
ne
,
in
m
od
o
da
a
cq
ui
si
re
c
ap
ac
it
à
re
la
zi
on
al
i
e
co
m
un
ic
at
iv
e
•
O
ff
ri
re
a
gl
i
al
li
ev
i
st
ru
m
en
ti
p
er
a
cq
ui
si
re
c
a-
pa
ci
tà
d
ec
is
io
na
li
s
ul
la
b
as
e
de
ll
a
co
no
sc
en
za
di
s
é
e
di
u
n
si
st
em
a
di
v
al
or
i,
i
n
m
od
o
da
sa
pe
r
co
nc
ep
ir
e
pr
og
et
ti
d
i
va
ri
o
or
di
ne
•
A
iu
ta
re
g
li
a
ll
ie
v
i
a
su
p
er
ar
e
p
ro
sp
et
ti
v
e
d’
an
al
is
i
tr
op
po
p
ar
zi
al
i,
c
he
i
m
pe
di
sc
on
o
la
sc
op
er
ta
d
el
le
c
on
ne
ss
io
ni
t
ra
i
v
ar
i
ca
m
pi
de
l
sa
pe
re
,
la
c
on
va
li
da
zi
on
e
de
i
co
nf
in
i
di
-
sc
ip
li
na
ri
,
l’
im
po
rt
an
za
u
ni
fi
ca
tr
ic
e
de
ll
e
vi
-
si
on
i
gl
ob
al
i
•
P
ro
m
uo
ve
re
n
eg
li
a
ll
ie
vi
l
a
ca
pa
ci
tà
d
i
av
e-
re
m
em
or
ia
d
el
p
as
sa
to
,
ri
co
no
sc
er
ne
l
a
pe
r-
m
an
en
za
n
el
p
re
se
nt
e
e
fa
r
te
so
ro
d
i
qu
es
te
co
ns
ap
ev
ol
ez
ze
p
er
l
a
so
lu
zi
on
i
de
i
pr
ob
le
-
m
i
ch
e
si
i
nc
on
tr
an
o
e
pe
r
la
p
ro
ge
tt
az
io
ne
de
l
fu
tu
ro
•
F
av
or
ir
e
la
c
on
os
ce
nz
a
de
i
lu
og
hi
/s
ed
i
is
ti
tu
-
zi
on
al
i
de
ll
o
S
ta
to
i
ta
li
an
o
•
S
en
si
bi
li
zz
ar
e
gl
i
al
li
ev
i
su
ll
e
ta
pp
e
fo
nd
am
en
-
ta
li
s
ui
l
uo
gh
i
de
ll
a
st
or
ia
i
ta
li
an
a
•
P
ro
m
uo
ve
re
l
a
ri
fl
es
si
on
e
su
i
co
nt
en
ut
i
ap
-
pr
es
i
e
su
gl
i
in
se
gn
am
en
ti
d
el
le
p
ri
nc
ip
al
i
fi
-
gu
re
d
el
la
c
ul
tu
ra
e
d
el
la
s
to
ri
a,
c
on
fr
on
ta
n-
do
li
c
on
l
e
di
na
m
ic
he
d
el
p
ro
pr
io
i
o
•
P
ro
m
uo
ve
re
n
eg
li
a
ll
ie
vi
l
a
ca
pa
ci
tà
d
i
le
gg
e-
re
u
n’
op
er
a
d’
ar
te
,
ap
pr
ez
za
re
e
v
al
or
iz
za
re
il
p
at
ri
m
on
io
a
rt
is
ti
co
e
d
am
bi
en
ta
le
•
A
iu
ta
re
g
li
a
ll
ie
vi
a
r
ic
on
os
ce
re
i
n
tr
at
ti
e
di
m
en
si
on
i
sp
ec
if
ic
he
d
el
la
c
ul
tu
ra
e
d
el
v
iv
e-
T
u
to
r-
co
or
d
in
at
or
e:
r
es
po
ns
ab
il
e
de
ll
a
U
dA
;
su
pp
or
to
o
rg
an
iz
za
ti
vo
e
r
ap
po
rt
i
co
n
le
f
am
i-
gl
ie
.
F
or
m
at
or
e
d
el
l’
ar
ea
d
ei
l
in
gu
ag
gi
:
sv
il
up
-
po
d
el
le
f
ac
ol
tà
c
om
un
ic
at
iv
e
in
i
ta
li
an
o
e
in
li
ng
ua
s
tr
an
ie
ra
.
F
or
m
at
or
e
ca
p
ac
it
à
p
er
so
n
al
i:
r
es
po
ns
ab
il
e
d
el
p
ro
ce
ss
o
d
i
ap
p
ro
fo
n
d
im
en
to
d
el
le
te
m
at
ic
h
e.
R
E
A
L
IZ
Z
A
Z
IO
N
E
P
R
O
D
O
T
T
O
P
R
O
F
E
SS
IO
N
A
L
E
z
V
IS
IT
A
C
U
L
T
U
R
A
L
E
A
D
U
N
A
C
IT
T
A
’
D
’A
R
T
E
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
93
40
o
re
O
bi
et
ti
vi
f
or
m
at
iv
i
D
ur
at
a
P
er
so
na
le
e
c
om
pi
ti
P
re
re
q
u
is
it
i
A
tt
iv
it
à
e
pr
od
ot
ti
40
o
re
R
E
A
L
IZ
Z
A
Z
IO
N
E
P
R
O
D
O
T
T
O
P
R
O
F
E
SS
IO
N
A
L
E
z
C
O
M
P
A
R
A
Z
IO
N
E
D
I
D
U
E
D
IV
E
R
SE
R
E
A
LT
A
’ N
E
L
L
A
S
C
U
O
L
A
D
E
L
L
’O
B
B
L
IG
O
C
on
os
ce
nz
e
e
ca
pa
ci
tà
re
la
ti
ve
a
l
se
co
nd
o
an
no
.
O
R
G
A
N
IZ
Z
A
Z
IO
N
E
E
V
E
N
T
O
A
ll
ie
vi
d
el
te
rz
o
an
no
.
z
O
R
G
A
N
IZ
Z
A
Z
IO
N
E
D
I
U
N
A
F
E
ST
A
re
s
oc
ia
le
c
on
te
m
po
ra
ne
i
ra
di
ci
c
he
l
i
le
ga
no
al
m
on
do
c
la
ss
ic
o
e
gi
ud
ai
co
-c
ri
st
ia
no
e
l
’i
de
n-
ti
tà
s
pi
ri
tu
al
e
e
m
at
er
ia
le
d
el
l’
It
al
ia
e
d
el
l’
E
u-
ro
pa
.
•
P
ro
m
uo
ve
re
n
eg
li
a
ll
ie
vi
l
a
ca
pa
ci
tà
d
i
ab
i-
tu
ar
si
a
r
ag
io
na
re
s
ul
le
m
ot
iv
az
io
ni
d
ei
p
ro
-
bl
em
i
pr
at
ic
i
e
as
tr
at
ti
,
is
ol
an
do
c
au
se
e
d
ef
-
fe
tt
i
e
di
m
at
ur
ar
e
co
m
pe
te
nz
e
di
g
iu
di
zi
o
e
di
va
lu
ta
zi
on
e,
a
bi
tu
an
do
si
a
d
as
so
ci
ar
e
e
cl
as
si
-
fi
ca
re
i
n
di
ve
rs
i
li
ve
ll
i
ge
ra
rc
hi
ci
i
v
ar
i
as
pe
tt
i
di
u
n
pr
ob
le
m
a
•
P
ro
m
uo
ve
re
n
el
l’
al
li
ev
o
un
a
tt
eg
gi
am
en
to
c
he
te
nd
e
a
sc
he
m
at
iz
za
re
c
on
ce
tt
i
di
ve
rs
i
ed
a
ri
co
nd
ur
li
a
f
at
ti
sp
ec
ie
a
st
ra
tt
e
di
r
if
er
im
en
to
ap
pl
ic
ab
il
i
a
di
ve
rs
e
re
al
tà
•
S
vi
lu
pp
ar
e
la
c
on
sa
pe
vo
le
zz
a
di
l
av
or
ar
e
in
m
od
o
co
op
er
at
iv
o
•
F
av
or
ir
e
la
c
on
sa
pe
vo
le
zz
a
ch
e
il
l
av
or
at
or
e
è
in
se
ri
to
i
n
un
c
on
te
st
o
so
ci
al
e
pi
ù
am
pi
o
ch
e
ve
de
i
l
co
in
vo
lg
im
en
to
d
i
al
tr
i
so
gg
et
ti
•
A
cc
re
sc
er
e
la
c
ap
ac
it
à
de
ci
si
on
al
e
in
p
re
se
nz
a
di
a
lt
er
na
ti
ve
•
S
vi
lu
pp
ar
e
la
c
ap
ac
it
à
di
s
in
te
si
•
P
ro
m
uo
ve
re
l
a
ca
pa
ci
tà
d
i
im
pa
ra
re
a
r
ic
on
o-
sc
er
e
e
su
pe
ra
re
g
li
e
rr
or
i
e
gl
i
in
su
cc
es
si
,
av
va
le
nd
os
i
an
ch
e
de
ll
e
op
po
rt
un
it
à
of
fe
rt
e
da
ll
’a
m
bi
en
te
d
i
ap
pr
en
di
m
en
to
e
s
oc
ia
le
.
•
F
av
or
ir
e
il
l
av
or
o
or
ga
ni
zz
at
iv
o
di
g
ru
pp
o
e
st
im
ol
ar
e
gl
i
al
li
ev
i
ad
i
nd
iv
id
ua
re
i
v
an
ta
gg
i
de
ll
a
co
op
er
az
io
ne
•
S
vi
lu
pp
ar
e
ab
il
it
à
e
ca
ra
tt
er
is
ti
ch
e
pr
of
es
si
o-
na
li
n
el
c
am
po
d
el
l’
an
im
az
io
ne
•
A
do
tt
ar
e
co
m
po
rt
am
en
ti
a
de
gu
at
i
al
le
n
or
m
e
ig
ie
ni
ch
e
e
di
s
ic
ur
ez
za
•
S
vi
lu
pp
ar
e
ne
ll
’a
ll
ie
vo
i
l
se
ns
o
di
a
pp
ar
te
ne
n-
za
a
ll
a
co
m
un
it
à
pr
of
es
si
on
al
e.
T
u
to
r-
co
or
d
in
at
or
e:
r
es
po
ns
ab
il
e
de
l
co
or
di
-
na
m
en
to
g
en
er
al
e
de
ll
’a
tt
iv
it
à,
s
op
ra
tt
ut
to
d
el
-
le
s
ue
p
ar
ti
e
sp
re
ss
iv
e
e
re
la
zi
on
al
i,
e
de
ll
a
or
-
ga
ni
zz
az
io
ne
d
el
la
v
is
io
ne
d
el
(
o
de
i)
f
il
m
.
F
o
rm
a
to
re
d
el
l’
a
re
a
d
ei
li
n
g
u
a
g
g
i:
re
-
sp
on
sa
bi
le
d
i
se
le
zi
on
ar
e
e
pr
es
en
ta
re
i
b
ra
ni
da
l
eg
ge
re
d
ei
l
ib
ri
i
n
og
ge
tt
o.
F
o
rm
a
to
re
d
el
l’
a
re
a
p
ro
fe
ss
io
n
a
le
:
re
-
sp
on
sa
bi
le
d
i
su
pp
or
ta
re
e
g
ui
da
re
g
li
a
ll
ie
vi
ne
ll
a
el
ab
or
az
io
ne
d
i
m
et
od
ol
og
ie
d
i
in
te
rv
en
-
to
a
lt
er
na
ti
ve
a
q
ue
ll
e
ut
il
iz
za
te
d
ag
li
a
ut
or
i
de
i
li
br
i.
F
o
rm
a
to
re
d
el
l’
a
re
a
s
to
ri
co
-s
o
ci
o
-e
co
n
o
-
m
ic
a:
r
es
po
ns
ab
il
e
di
d
es
cr
iv
er
e
il
c
on
te
st
o
so
ci
oc
ul
tu
ra
le
d
el
le
r
ea
lt
à
de
sc
ri
tt
e
ne
i
li
br
i.
F
o
rm
a
to
re
d
el
l’
a
re
a
p
ro
fe
ss
io
n
a
le
:
re
-
sp
on
sa
bi
le
d
el
l’
un
it
à
di
a
pp
re
nd
im
en
to
,
pr
e-
se
nt
az
io
ne
d
el
p
ia
no
d
i
la
vo
ro
,
la
bo
ra
to
ri
o
ed
es
pe
ri
en
za
p
ra
ti
ca
.
F
o
rm
a
to
re
d
el
l’
a
re
a
d
ei
li
n
g
u
a
g
g
i:
re
-
sp
on
sa
bi
le
d
el
l
’e
la
bo
ra
zi
on
e
de
ll
e
do
m
an
de
de
ll
a
sc
he
da
d
i
va
lu
ta
zi
on
e.
T
u
to
r-
co
or
d
in
at
or
e:
c
oi
nv
ol
gi
m
en
to
,
su
pp
or
-
se
g
u
e:
z
V
IS
IT
A
C
U
L
T
U
R
A
L
E
A
D
U
N
A
C
IT
T
A
’
D
’A
R
T
E
CNOS-FAP / CIOFS-FP
94
D
ur
an
te
il
te
rz
o
an
no
è
p
re
vi
st
a,
c
om
e
el
em
en
to
e
ss
en
zi
al
e
de
l p
er
co
rs
o
fo
rm
at
iv
o,
l’
es
pe
ri
en
za
d
i s
ta
ge
d
a
sv
ol
ge
rs
i i
n
ci
rc
a
20
0
or
e
co
n
le
m
od
al
it
à
in
di
ca
te
n
el
la
g
ui
da
.
A
s
eg
ui
to
d
i q
ue
st
a
es
pe
ri
en
za
f
or
m
at
iv
a
ri
su
lt
a
im
po
rt
an
te
e
la
bo
ra
re
u
na
r
el
az
io
ne
d
i s
ta
ge
a
tt
ra
ve
rs
o
cu
i l
’a
ll
ie
vo
r
if
le
tt
a
su
ll
’e
sp
er
ie
nz
a
re
al
iz
za
ta
,
ri
es
am
in
i l
e
di
na
m
ic
he
e
v
er
if
ic
hi
il
p
ro
ce
ss
o
di
a
pp
re
nd
im
en
to
in
e
ss
a
av
ve
nu
to
, a
l f
in
e
di
tr
ar
ne
e
le
m
en
ti
s
ig
ni
fi
ca
ti
vi
e
ri
pr
od
uc
ib
il
i i
n
vi
st
a
di
u
n
fu
tu
ro
in
se
ri
m
en
to
la
vo
ra
ti
vo
.
A
tt
iv
it
à
e
pr
od
ot
ti
O
bi
et
ti
vi
f
or
m
at
iv
i
D
ur
at
a
P
er
so
na
le
e
c
om
pi
ti
40
o
re
se
gu
e:
P
re
re
q
u
is
it
i
A
ll
ie
vi
d
el
te
rz
o
an
no
.
E
SA
M
E
F
IN
A
LE
D
I
Q
U
A
LI
F
IC
A
•
A
cc
re
sc
er
e
ne
ll
’a
ll
ie
vo
l
a
co
ns
ap
ev
ol
ez
za
c
he
eg
li
,
do
po
a
ve
r
ap
pr
es
o
i
co
nc
et
ti
c
hi
av
e,
è
i
n
gr
ad
o
di
o
rg
an
iz
za
re
a
ut
on
om
am
en
te
l
’a
ni
-
m
az
io
ne
d
i
un
e
ve
nt
o
so
ci
al
e
•
S
ti
m
ol
ar
e
la
c
re
at
iv
it
à
pe
rs
on
al
e
de
ll
’a
ll
ie
vo
ed
i
l
su
o
se
ns
o
es
te
ti
co
•
C
on
du
rr
e
gl
i
al
li
ev
i
ad
e
ss
er
e
co
ns
ap
ev
ol
i
de
l-
le
p
ro
pr
ie
c
ap
ac
it
à,
a
tt
it
ud
in
i
ed
a
sp
ir
az
io
ni
e
de
ll
e
co
nd
iz
io
ni
d
i
re
al
tà
c
he
l
e
po
ss
on
o
va
lo
-
ri
zz
ar
e
e
re
al
iz
za
re
•
P
ro
m
uo
ve
re
c
ap
ac
it
à
di
i
nt
er
az
io
ne
c
on
c
om
-
pa
gn
i
e
fo
rm
at
or
i
in
m
od
o
co
rr
et
to
,
as
su
m
en
-
do
u
n
co
m
po
rt
am
en
to
r
is
pe
tt
os
o
e
so
li
da
le
e
ri
co
no
sc
en
do
i
l
pr
op
ri
o
ru
ol
o.
•
S
ti
m
ol
ar
e
la
r
ic
er
ca
d
i
do
cu
m
en
ta
zi
on
e
qu
al
e
su
pp
or
to
p
er
i
l
pr
op
ri
o
la
vo
ro
•
S
vi
lu
pp
ar
e
ab
il
it
à
e
ca
ra
tt
er
is
ti
ch
e
pe
rs
on
al
i
ch
e
po
rt
in
o
in
s
eg
ui
to
a
ll
a
pe
rs
on
al
iz
za
zi
on
e
de
i
pe
rc
or
si
l
av
or
at
iv
i
se
co
nd
o
sc
el
te
p
ro
pr
ie
•
P
ro
m
uo
ve
re
n
eg
li
a
ll
ie
vi
l
a
ca
pa
ci
tà
d
i
af
-
fr
on
ta
re
u
n
te
m
a
di
g
es
ti
rl
o
e
sv
il
up
pa
rl
o
ne
i
su
oi
d
iv
er
si
a
sp
et
ti
,
at
tr
av
er
so
l
’u
ti
li
zz
o
di
d
i-
ve
rs
e
co
m
pe
te
nz
e
•
P
ro
m
uo
ve
re
n
eg
li
a
ll
ie
vi
l
’u
ti
li
zz
o
di
s
tr
um
en
ti
in
fo
rm
at
ic
i
pe
r
ot
te
ne
re
d
oc
um
en
ta
zi
on
e,
e
la
-
bo
ra
re
g
ra
fi
ci
e
d
im
m
ag
in
i,
r
ip
ro
du
rr
e
im
m
a-
gi
ni
e
r
iu
ti
li
zz
ar
le
,
sc
ri
ve
re
e
d
ar
ch
iv
ia
re
•
S
vi
lu
pp
ar
e
la
c
ap
ac
it
à
di
a
pr
ir
si
a
ll
e
di
ve
rs
e
re
al
tà
c
ul
tu
ra
li
.
to
,
m
ot
iv
az
io
ne
d
ei
g
ru
pp
i,
s
vi
lu
pp
o
di
t
ut
ti
g
li
as
pe
tt
i
re
la
ti
vi
a
ll
o
sv
il
up
po
d
el
le
c
ap
ac
it
à
pe
r-
so
na
li
c
oi
nv
ol
te
.
F
or
m
at
or
e
d
el
l’
ar
ea
p
ro
fe
ss
io
n
al
e:
r
es
po
n-
sa
bi
le
d
el
l’
U
dA
,
pr
es
en
ta
zi
on
e
de
l
pi
an
o
di
l
a-
vo
ro
,
va
lu
ta
zi
on
e
de
l
pr
od
ot
to
,
su
pp
or
to
t
ec
-
ni
co
.
F
or
m
at
or
e
d
el
l’
ar
ea
t
ec
n
ol
og
ic
a:
s
u
p
p
o
rt
o
in
fo
rm
at
ic
o.
T
u
to
r-
co
or
d
in
at
or
e:
r
es
po
ns
ab
il
e
de
ll
e
pa
rt
i
es
pr
es
si
ve
e
d
i
pr
es
en
ta
zi
on
e
de
l
la
vo
ro
.
z
O
R
G
A
N
IZ
Z
A
Z
IO
N
E
D
I
U
N
A
F
E
ST
A
R
E
A
L
IZ
Z
A
Z
IO
N
E
P
R
O
D
O
T
T
O
P
R
O
F
E
SS
IO
N
A
L
E
z
P
R
O
G
E
T
T
O
D
I
U
N
S
E
R
V
IZ
IO
D
I
B
A
B
Y
-
PA
R
K
IN
G
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
95
2. PROSPETTIVA TEMPORALE: FLOW CHART
CNOS-FAP / CIOFS-FP
96
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
97
ESEMPIO DI SVILUPPO OPERATIVO DISTRIBUITO PER ANNI:
PRIMO ANNO
ACCOGLIENZA
Scheda
Per questa UdA
sono previsti
Incontri di
orientamento e
Colloqui con le
famiglie
PROGETTO
“CASA SICURA”
LARSA
recupero
Valutazione
LARSA
approfondimento
ACQUISTO DI UN
MOTORINO
Valutazione
LARSA
recupero
LARSA
approfondimento
ValutazioneLARSA
recupero
LARSA
approfondimento
ORGANIZZAZIONE
DI UNA FESTA
DI FINE ANNO
Per questa UdA
sono previsti
Colloqui con le
famiglie
Passaggio
al 2° anno
NO
SI
NO
SI
NO
SI
PROGETTO INTERVENTO IN
CENTRO DISASSUEFAZIONE
DA FUMO DI TABACCO
ESEMPIO DI SVILUPPO OPERATIVO DISTRIBUITO PER ANNI:
SECONDO ANNO
ACCOGLIENZA
Scheda
attività estiva
Per questa UdA
sono previsti
Colloqui con le
famiglie
GIOCO DI RUOLO
LARSA
recupero
Valutazione
LARSA
approfondimento
ValutazioneLARSA
recupero
LARSA
approfondimento
ValutazioneLARSA
recupero
LARSA
approfondimento
ValutazioneLARSA
recupero
LARSA
approfondimento
Passaggio
al 3° anno
ORGANIZZAZIONE
DI UN VIAGGIO
PATENTE DEL MOTORINO
STAGE AZIENDALE
PREPARAZIONE RELAZIONE
ACQUISTI DI MERCE
NO
SI
NO
SI
NO
SI
NO
SI
EVENTO
FINALE
Per questa UdA
sono previsti
Colloqui con le
famiglie
ESEMPIO DI SVILUPPO OPERATIVO DISTRIBUITO PER ANNI:
TERZO ANNO
LARSA
recupero Valutazione
LARSA
approfondimento
Valutazione
LARSA
recupero
LARSA
approfondimento
Queste UdA
possono essere
svolte anche
in ordine inverso
Valutazione
LARSA
recupero
LARSA
approfondimento
ValutazioneLARSA
recupero
LARSA
approfondimento
Accesso al
mondo del
lavoro
ORGANIZZAZIONE DI
UNA FESTA
PROGETTO DI UN
SERVIZIO
BABY-PARKING
STAGE AZIENDALE
Tesi di Stage
VISITA CULTURALE AD UNA
CITTA’ D’ARTE ITALIANA
PROVA FINALE
DI QUALIFICACOMPARAZIONE DI DUE DIVERSE
REALTA’ NELLA SCUOLA
DELL’OBBLIGO
Passaggio
al 4° anno
NO
SI
NO
SI
NO
SI
NO
SI
PARTE III:
DESCRIZIONE DELLE
UNITÀ DI APPRENDIMENTO
(UdA)
1.Unità di Apprendimento per il primo anno
CNOS-FAP / CIOFS-FP
104
Elenco degli strumenti proposti per il Primo anno
N. NATURA SPECIFICAZIONE
1 Unità di apprendimento Scheda
Accoglienza Strumenti
2 Unità di apprendimento Scheda
Progetto “Casa sicura” Strumenti
3 Unità di apprendimento Scheda
Acquisto di un motorino Strumenti
4 Unità di apprendimento Scheda
Progetto di un intervento in Strumenti
un centro di disassuefazione
dal fumo di tabacco
6 Unità di apprendimento Scheda
Evento finale Strumenti
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
105
Compito / prodotto
1.1 UNITÀ DI APPRENDIMENTO
“Dossier sulla comunità professionale”
Primo anno
Denominazione Realizzazione attività di accoglienza
Obiettivi formativi
Obiettivi specifici
di apprendimento
Realizzazione di un cartellone, o di un fascicolo o di una presentazio-
ne in PowerPoint, in cui venga presentato chi sono i membri del
gruppo di lavoro e quanto hanno conosciuto della realtà del CFP e
della comunità professionale in cui sono inseriti. Tale attività potrà
essere preceduta dalla realizzazione di un “gioco” iniziale, in cui gli
allievi possano conoscersi tra loro e dividersi in piccoli gruppi di
lavoro, in vista dell’attuazione del prodotto.
Il prodotto potrà poi essere presentato dai membri dei singoli gruppi
o nella riunione assembleare del mattino, in modo che gli appartenenti
alle diverse comunità professionali presenti nel Centro possano co-
noscere anche le altre comunità oltre alla propria, o al primo incontro
con i genitori.
• Promuovere la conoscenza della realtà formativa in cui gli allievi si
sono inseriti (ambiente, laboratori, regolamento, personale
educativo, ecc.)
• Promuovere negli allievi la conoscenza delle caratteristiche perso-
nali richieste per l’inserimento nella comunità professionale in vi-
sta di una conferma della scelta fatta
• Promuovere l’interesse, la sensibilità e la curiosità verso la profes-
sione
• Promuovere la collaborazione e la cooperazione degli allievi tra loro
• Promuovere lo sviluppo della capacità di ascolto, di dialogo e di
confronto, accogliendo con la giusta misura di prudenza e di rispet-
to quanto dicono gli altri
• Promuovere negli allievi la presa di coscienza delle dinamiche per-
sonali che portano all’affermazione della propria identità attraverso
rapporti costruttivi con adulti di riferimento e coetanei
• Aiutare gli allievi a porre le prime basi per superare le dimensioni
strumentali della Patente Europea per il Computer (Ecdl) e dimo-
strare di considerare la multimedialità e l’uso degli strumenti infor-
matici un fecondo ambiente di apprendimento, in prospettiva teori-
ca e/o professionale.
1) Conoscere i compagni di corso e, in modo più approfondito, i
compagni del gruppo di lavoro
2) Adottare comportamenti adeguati al lavoro di gruppo
3) Conoscere gli ambienti, i laboratori ed il personale educativo del
CFP
CNOS-FAP / CIOFS-FP
106
Denominazione Realizzazione attività di accoglienza
Destinatari
Tempi di
svolgimento
Sequenza in fasi
ed esperienze
4) Conoscere più approfonditamente l’ambiente del Centro incon-
trando gli allievi dell’ultimo anno per sapere da loro come è
stato il loro ingresso al CFP e come si sono trovati
5) Conoscere la strutturazione generale della comunità professio-
nale di appartenenza
6) Riconoscere i prodotti-servizi tipici realizzati, le tecnologie im-
piegate e le figure professionali impegnate
7) Realizzare interviste ad alcuni membri del CFP (direttore, tutor,
allievi del terzo anno)
8) Essere in grado di riportare per scritto le interviste realizzate
9) Realizzare fotografie delle persone e degli ambienti del CFP
10) Utilizzare materiali per la realizzazione del cartellone
11) Utilizzare materiali multimediali per comporre il fascicolo o la
presentazione in PowerPoint
Realizzare un cartellone, un fascicolo o una presentazione in
PowerPoint, utilizzando le interviste, le fotografie e tutto il materiale
raccolto durante la visita al Centro.
Allievi del primo anno dei corsi di qualificazione professionale. Non
è richiesto alcun tipo di prerequisito.
La durata dell’UdA è prevista in circa 40 ore ed è da svolgersi all’ini-
zio per percorso formativo.
• Presentazione dell’UdA da parte di un formatore
• Gioco di conoscenza all’interno del gruppo
• Divisione in gruppi di 4/5 allievi ciascuno
• Visita alle aule e ai laboratori e realizzazione di fotografie di questi
ambienti
• Incontro con il direttore del Centro e realizzazione di fotografie e di
una intervista
• Incontro con il tutor del corso e realizzazione di fotografie e di una
intervista
• Incontro con un gruppo di allievi del terzo anno e realizzazione di
fotografie e di una intervista
• Analisi e sistemazione del materiale raccolto
• Valutazione delle capacità dei membri del gruppo per la scelta del
prodotto da realizzare
• Impostazione di un cartellone, o fascicolo, o presentazione di
PowerPoint in cui inserire in modo creativo il materiale raccolto
• Presentazione e spiegazione del lavoro prodotto alla riunione as-
sembleare del mattino.
Obiettivi specifici
di apprendimento
segue:
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
107
Denominazione Realizzazione attività di accoglienza
Materiali
Risorse umane
• Presentazione e spiegazione del lavoro prodotto al primo incon-
tro con i genitori.
Tutor-coordinatore: responsabile di curare l’aspetto relazionale del
gioco di conoscenza iniziale e l’organizzazione delle visite dei ra-
gazzi al Centro e degli incontri con le varie figure (direttore, allievi
dell’ultimo anno, formatori, ecc.).
Formatore dell’area dei linguaggi: responsabile dell’aspetto lin-
guistico dell’intervista e della sua trascrizione e dell’intero lavoro,
sia esso in forma di cartellone, di fascicolo o di presentazione di
PowerPoint.
Formatore dell’area tecnologica: responsabile del supporto
informatico per la realizzazione del lavoro e la corretta realizzazione
del reportage fotografico.
Formatore dell’area professionale: responsabile della visita degli
allievi ai laboratori e di spiegare, rispondendo all’intervista, gli aspetti
essenziali della comunità professionale di appartenenza.
Formatore dell’area scientifico: responsabile del rispetto dell’am-
biente durante la visita dei ragazzi e di curare la gestione degli stru-
menti “matematici” (righelli, squadre, ecc.) per la realizzazione dei
cartelloni o dei fascicoli.
• Scheda per il gioco iniziale di conoscenza, che è possibile consul-
tare in: BECCIU M. – COLASANTI A.R., La promozione delle capacità
personali. Teoria e prassi, Roma, Tipografia Pio XI, 2003, 35-37.
• Schede per le interviste, che è possibile consultare in: CNOS-FAP
PIEMONTE, L’orientamento nel CFP. 1. Guida per l’accoglienza,
Roma, Tipografia Pio XI, 2003, 100-105.
• Macchina fotografica
• PC con PowerPoint
• Videoproiettore
• Cartelloni colorati
• Fogli colorati
• Forbici
• Colla
• Pennarelli
segue:
Sequenza in fasi
ed esperienze
CNOS-FAP / CIOFS-FP
108
Compito / prodotto
1.2 UNITÀ DI APPRENDIMENTO
Progetto “Casa Sicura”
Primo anno
Denominazione Realizzazione prodotto professionale
Obiettivi formativi
Progetto di una serie di interventi e di follow-up periodici tesi a
massimizzare la sicurezza domestica di anziani e portatori di handi-
cap (sia fisico che mentale). Gli accorgimenti da suggerire sono ad
esempio: non conservare l’olio da cucina sotto il lavello o in prossi-
mità dei detersivi; porre le telette antiscivolo sotto i tappeti; verifi-
care che in prossimità della testata del letto non vi siano fili elettrici
e che l’interruttore del lumetto da notte sia facilmente raggiungibi-
le; predisporre un punto luce di pochi lumen da tenere acceso di
notte in corridoio; posizionare soprammobili o mobili in modo stabi-
le; etc. Il progetto include l’elaborazione in PowerPoint di un pro-
totipo di check-list che l’utente dovrebbe utilizzare per una verifica
quotidiana prima di andare a dormire, per esempio: chiudere il rubi-
netto del gas, chiudere la porta di casa con serratura di sicurezza,
chiudere la imposte delle finestre, gettare l’immondizia, mingere,
assumere eventuali farmaci, mantenere il bilancio idrico giornaliero
in equilibrio (la persona anziana spesso si dimentica di bere e va
incontro a disidratazione corporea). Parte integrante del progetto è
la definizione della metodologia di presentazione all’utente (ovvero
come convincerlo a mettere in pratica il processo in questione).
• Promuovere la collaborazione e la cooperazione tra gli allievi
• Promuovere negli allievi la capacità di comunicare, attraverso varie
modalità (multimediali, espressive, linguistiche, grafiche), vissuti
ed esperienze personali sia propri che di conoscenti o parenti
• Promuovere negli allievi la capacità di abituarsi a ragionare sul
perché e sul come di problemi pratici, isolando cause ed effetti e
di maturare competenze di giudizio e di valutazione
• Promuovere negli allievi la capacità di ascolto, di dialogo, di con-
fronto con le altre persone, in modo da acquisire capacità
relazionali e comunicative
• Promuovere negli allievi la capacità di risolvere con responsabili-
tà, indipendenza e costruttività i normali problemi della vita quo-
tidiana personale
• Sviluppare nell’allievo la creatività nel realizzare un progetto as-
segnato
• Accrescere l’individuazione delle fonti di pericolo presenti nel
luogo di lavoro, adottando le misure di prevenzione e protezione
necessarie per la tutela dell’utente e del lavoratore
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
109
Sequenza in fasi
ed esperienze
Destinatari
Tempi di
svolgimento
Denominazione Realizzazione prodotto professionale
Risorse
umane
• Favorire l’autovalutazione del lavoro svolto per il miglioramento
della conoscenza di sé.
1) Utilizzare risorse multimediali (PowerPoint)
2) Comunicare verbalmente in modo sequenziale una propria espe-
rienza
3) Conoscere le regole di comportamento nel rispetto della sicu-
rezza
4) Raccogliere informazioni da varie fonti tramite intervista e col-
loquio
5) Iniziare a ragionare mettendosi nei panni dell’utente, per po-
terne percepire e recepire i bisogni (espressi o celati).
Allievi del primo anno dei corsi di qualificazione professionale. Non
sono previsti prerequisiti.
La durata dell’UdA è prevista in circa 30 ore.
• Presentazione del lavoro
• Raccolta di informazioni, interviste a conoscenti, vicini di casa e
parenti
• Definizione degli interventi “Casa sicura”
• Elaborazione della check-list
• Presentazione alla classe e discussione
• Valutazione finale.
Formatore dell’area professionale: responsabile dell’UdA.
Tutor-coordinatore: responsabile dell’aspetto relazionale di questa
attività e la gestione della comunicazione.
Laboratorio di informatica
Obiettivi specifici
di apprendimento
segue:
Materiali
Obiettivi formativi
CNOS-FAP / CIOFS-FP
110
1.3 UNITÀ DI APPRENDIMENTO
“Acquisto di un motorino”
Primo anno
Compito / prodotto
Denominazione Elaborazione di un budget
Obiettivi formativi
Obiettivi specifici
di apprendimento
Elaborazione di un budget personale per l’acquisto di un motorino
corrispondente alle caratteristiche, alle risorse e ai vincoli espressi
dall’allievo e completo di tutte le parti previste.
• Sviluppare abilità e caratteristiche personali attraverso la
personalizzazione delle proprie scelte, potenziando la capacità deci-
sionale in presenza di risorse materiali e temporali limitate
• Favorire negli allievi un processo attraverso cui arrivare a possede-
re un adeguato numero di strumenti formali, matematici o comun-
que logici, e saperli applicare a diversi ambiti di problemi generali e
specifici
• Stimolare i ragazzi, attraverso uno strumento multimediale interattivo
che parte da una situazione concreta (l’acquisto di un motorino), ad
acquisire la terminologia e le regole di base dell’economia aziendale
• Offrire agli allievi l’opportunità di avere strumenti concreti per muo-
versi agevolmente entro la “quotidianità”, sapendo svolgere i com-
piti da essa richiesti
• Promuovere negli allievi la conoscenza critica dei concetti matema-
tici, in modo da poter operare con essi nella risoluzione di problemi
concreti.
1) Prendere coscienza delle funzioni delle principali istituzioni eco-
nomiche
2) Riconoscere i soggetti dell’attività economica, individuandone
le funzioni e le relazioni reciproche
3) Utilizzare correttamente il linguaggio economico della vita quoti-
diana e i termini connessi all’elaborazione di un budget.
4) Conoscere i modi di utilizzo del dizionario
5) Produrre relazioni di carattere pratico e professionale applicando
correttamente le regole ortografiche e morfosintattiche
6) Elaborare testi mediante l’utilizzo di Word Processor
7) Ricercare e gestire le informazioni anche in rete tramite Internet
8) Conoscere gli elementi fondamentali del budget (versione sem-
plice)
9) Elaborare un budget con utilizzo di calcoli percentuali composti.
10) Sapere utilizzare correttamente la calcolatrice
11) Elaborare fogli di calcolo: costruire una tabella a partire dal pro-
blema concreto.
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
111
Denominazione Elaborazione di un budget
Destinatari
Tempi di
svolgimento
Sequenza in fasi
ed esperienze
Allievi del primo anno dei corsi di qualificazione professionale.
20 ore.
• Introduzione
• Simulazione multimediale
• Incontro con direttore di banca
• Verifica intermedia
• Approfondimento
• Valutazione finale.
Formatore dell’area scientifica: responsabile, piano di lavoro, in-
formatica, budget, valutazione.
Formatore dell’area dei linguaggi: responsabile degli obiettivi spe-
cifici relativi all’ambito linguistico e della comunicazione.
Formatore area professionale: supporto tecnico (confronto fra
modelli).
Tutor-coordinatore: supporto del team di corso, comunicazione.
• Diapositive PowerPoint
• Test
• Siti Internet
• Glossario
• Schede
• Casi pratici.
Risorse umane
Materiali
segue:
CNOS-FAP / CIOFS-FP
112
Destinatari
Tempi di
svolgimento
Sequenza in fasi
ed esperienze
Compito / prodotto
Denominazione Realizzazione prodotto professionale
Obiettivi formativi
Obiettivi specifici
di apprendimento
1.4 UNITÀ DI APPRENDIMENTO
“Progetto di un intervento in un centro di disassuefazione dal fumo di tabacco”
Primo anno
Progettare un intervento di 3 ore in un centro di disassuefazione dal
fumo di tabacco. Fare ricerche su Web utilizzando 3 diversi motori di
ricerca e scrivere una relazione indicando le parole chiave utilizzate
ed esprimendo la propria preferenza sui motori di ricerca utilizzati.
• Stimolare gli allievi ad acquisire la terminologia e le conoscenze
delle attrezzature e dei laboratori
• Sviluppare abilità e caratteristiche professionale di base
• Sviluppare la consapevolezza di operare in un ambito profes-
sionale
• Promuovere l’organizzazione del proprio lavoro personale, favo-
rendo la gestione del tempo e la programmazione del lavoro
• Favorire nell’allievo un processo attraverso il quale arrivare a far sì
che egli faccia sempre riferimento alle indicazioni metodologiche
nello svolgimento del proprio lavoro
• Favorire l’autovalutazione del lavoro svolto al fine di migliorarlo.
1) Essere in grado di individuare e utilizzare gli strumenti adeguati
per la realizzazione del progetto
2) Riconoscere le caratteristiche generali della comunicazione mono
e bi-direzionale
3) Prendere coscienza della difficoltà nello sradicare una dipen-
denza
4) Arricchire il proprio vocabolario con termini appropriati alle si-
tuazioni da descrivere.
Allievi del primo anno dei corsi di qualificazione professionale. È
previsto come prerequisito il superamento dei moduli introduttivi di
laboratorio e sicurezza.
La durata dell’UdA è prevista in circa 30 ore. Si consiglia di svolgere
l’UdA verso la fine dell’anno scolastico.
Presentazione dell’UdA.
Raccolta di informazioni presso Ufficio Relazioni con il Pubblico di
ASL, Comune, Regione, etc.
Progettazione dell’intervento.
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
113
Risorse umane
Materiali
Preparare i materiali necessari (audiovisivi, cartelloni, volantini, etc.)
usando PowerPoint.
Attuare l’intervento per altri allievi del Centro e degli insegnanti.
Formatore dell’area professionale: responsabile dell’UdA.
Formatore dell’area scientifica: responsabile dell’informazione sui
danni dal fumo.
Tutor-coordinatore: responsabile dell’aspetto relazionale di questa
attività e la gestione della comunicazione.
Laboratorio di informatica.
segue:
Sequenza in fasi
ed esperienze
Denominazione Realizzazione prodotto professionale
CNOS-FAP / CIOFS-FP
114
Compito / prodotto
Denominazione Organizzazione evento finale
Obiettivi formativi
Obiettivi specifici
di apprendimento
1.5 UNITÀ DI APPRENDIMENTO
“Organizzazione di una festa di fine anno”
Primo anno
Realizzazione di una festa di fine anno, fatta alla presenza dei geni-
tori, in cui gli allievi realizzano una presentazione del lavoro svolto
durante l’anno, attraverso delle diapositive in PowerPoint o attra-
verso la realizzazione di una videocassetta, una mostra dei lavori
prodotti e una serie di scenette scherzose, attraverso cui ripercorre-
re le dinamiche realizzatesi con i formatori o tra compagni. La festa
si conclude, poi, con un rinfresco offerto agli allievi e ai genitori.
• Condurre gli allievi ad essere consapevoli delle proprie capacità,
attitudini e aspirazioni e delle condizioni di realtà che le possono
valorizzare e realizzare
• Promuovere la collaborazione e la cooperazione tra gli allievi
• Promuovere nei ragazzi la consapevolezza del percorso svolto
durante il corso dell’anno, delle capacità sviluppate, dei prodotti
realizzati e delle potenzialità ancora da sviluppare
• Promuovere negli allievi la capacità di comunicare, attraverso
varie modalità (multimediali, espressive, linguistiche, grafiche), i
propri vissuti e le proprie esperienze personali
• Promuovere negli allievi la presa di coscienza delle dinamiche
personali che portano all’affermazione della propria identità at-
traverso rapporti costruttivi con adulti di riferimento e coetanei
• Promuovere negli allievi la capacità di padroneggiare gli stru-
menti espressivi indispensabili per gestire in maniera costruttiva
il confronto sociale.
1) Realizzare un reportage fotografico delle attività svolte al Cen-
tro
2) Utilizzare le proprie competenze linguistiche per realizzare inter-
viste ai formatori, ai compagni e per riportarle in modo scherzo-
so con le modalità preferite
3) Utilizzare le proprie competenze informatiche per realizzare una
presentazione in PowerPoint in cui inserire immagini, commen-
ti, interviste, che possano descrivere le attività svolte durante
l’anno
4) Realizzare (in alternativa) una videocassetta, in cui siano ripre-
se le varie attività del Centro, i prodotti realizzati, le interviste ai
formatori e ai compagni
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
115
Destinatari
Tempi di
svolgimento
Sequenza in fasi
ed esperienze
Denominazione Organizzazione evento finale
5) Utilizzare la propria creatività per allestire una mostra dei lavori
prodotti durante l’anno da tutti gli allievi
6) Utilizzare le proprie competenze grafiche e professionali per rea-
lizzare cartelloni che siano di abbellimento alla mostra e che rap-
presentino il ciclo di lavorazione che ha portato alla realizzazione
del prodotto
7) Preparare e rappresentare alcune brevi scenette che illustrino in
modo scherzoso momenti divertenti della vita del Centro e delle
esperienze realizzate durante il primo anno.
Allievi del primo anno dei corsi di qualificazione professionale. Come
prerequisito è prevista l’acquisizione delle competenze relative al
primo anno.
La durata dell’UdA è prevista in circa 20 ore ed è da svolgersi alla fine
dell’anno.
• Presentazione dell’UdA da parte di un formatore
• Realizzazione di un reportage fotografico delle attività svolte al
Centro
• Realizzazione di cartelloni che rappresentino il ciclo di lavorazione
che ha portato alla realizzazione dei lavori prodotti durante l’anno
• Realizzazione di interviste ai formatori e ai compagni
• Raccolta di materiali utili per realizzare la presentazione in
PowerPoint e le scenette
• Realizzazione di una presentazione in PowerPoint sul lavoro svol-
to nell’anno o su momenti particolari
• Realizzazione, in alternativa, di una videocassetta sul lavoro svol-
to nell’anno o su momenti particolari
• Preparazione di scenette scherzose sui formatori e sui momenti più
simpatici dell’anno
• Allestimento della mostra per l’esposizione dei lavori prodotti du-
rante l’anno
• Sistemazione degli ambienti in cui svolgere la festa
• Organizzazione del rinfresco per i genitori.
Tutor-coordinatore: responsabile di curare l’aspetto relazionale del-
la festa e del contatto con i genitori. Responsabile, inoltre, del coor-
dinamento generale dell’attività, soprattutto delle sue parti espressi-
ve e relazionali.
Formatore dell’area dei linguaggi: responsabile dell’aspetto lingui-
Obiettivi specifici
di apprendimento
segue:
Risorse umane
CNOS-FAP / CIOFS-FP
116
Denominazione Organizzazione evento finale
Risorse umane
Materiali
stico delle interviste e delle relative trascrizioni, e dei cartelloni illu-
strativi della mostra.
Formatore dell’area tecnologica: responsabile del supporto
informatico per la realizzazione del lavoro e la corretta realizzazione
del reportage fotografico e delle riprese video.
Formatore dell’area professionale: responsabile dell’allestimento
della mostra dei lavori prodotti e della realizzazione del cartellone sul
ciclo di produzione dei lavori svolti.
Formatore dell’area storico-socio-economica: responsabile della
preparazione e della rappresentazione delle scenette scherzose e
della raccolta del materiale utile per produrre la presentazione in
PowerPoint o la videocassetta.
Formatore dell’area scientifico-matematica: responsabile del rispet-
to dell’ambiente durante lo svolgimento della festa e della gestione
degli strumenti “matematici” (righelli, squadre, ecc.) per la realizza-
zione dei cartelloni.
• Lavori prodotti durante l’anno
• Macchina fotografica
• Computer
• Videoproiettore
• Telecamera
• Registratore per le interviste
• Cartelloni
• Colla
• Righelli e squadre
• Pennarelli
• Forbici
• Costumi e attrezzi necessari per le scenette.
segue:
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
117
2.Unità di Apprendimento per il secondo anno
CNOS-FAP / CIOFS-FP
118
Elenco degli strumento proposti per il Secondo anno:
N. NATURA SPECIFICAZIONE
1 Unità di apprendimento Scheda
Scheda di presentazione Strumenti
dell’attività estiva
2 Unità di apprendimento Scheda
Gioco di ruolo: Strumenti
gestione del conflitto
3 Unità di apprendimento Scheda
Organizzazione di un viaggio Strumenti
4 Unità di apprendimento Scheda
Conseguimento della Strumenti
patente per il motorino
5 Unità di apprendimento Scheda
Evento finale Strumenti
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
119
Compito / prodotto
Denominazione Realizzazione di attività di Accoglienza
Obiettivi formativi
2.1.UNITÀ DI APPRENDIMENTO
“Scheda di presentazione dell’attività estiva”
Secondo anno
Realizzazione di una scheda o fascicolo, eseguito in Microsoft Word,
in cui venga fatta una presentazione delle attività svolte durante l’esta-
te (tirocinio in azienda, viaggi, attività caratteristiche, vacanze). Tale
scheda dovrebbe comprendere un sintetico diario di aneddoti diver-
tenti e/o formativi vissuti durante l’estate; un ampliamento di questa
attività potrebbe essere quello di creare delle vignette che descrivano
queste scene, e di tradurre questo in inglese. Inoltre, nella scheda
dovrebbero essere raccolte informazioni (fotografie, notizie storiche,
caratteristiche geografiche e naturali, attività culturali e di
intrattenimento), attraverso la navigazione in Internet, del luogo in
cui il ragazzo è andato in vacanza o nel quale avrebbe avuto il deside-
rio di andare. Insieme a questo, viene anche richiesto di fare una stima
dell’itinerario percorso (o che si sarebbe voluto percorrere) in termini
di distanze e di spesa.
• Promuovere la capacità di servirsi con proprietà degli strumenti di
consultazione e degli strumenti informatici, per ottenere
documentazioni, scrivere e archiviare
• Aiutare gli allievi a porre le basi per superare le dimensioni strumen-
tali della Patente Europea per il Computer (Ecdl) e dimostrare di
considerare la multimedialità e l’uso degli strumenti informatici un
fecondo ambiente di apprendimento, in prospettiva teorica e/o pro-
fessionale
• Promuovere la capacità di navigare in Internet per risolvere proble-
mi, mirando alla selezione delle informazioni adeguate
• Promuovere la capacità di leggere e produrre testi di differenti di-
mensioni e complessità, ben costruiti a livello grammaticale-sintattico
adatto alle varie situazioni interattive
• Favorire negli allievi l’acquisizione di conoscenze solide sulla strut-
tura grammaticale dell’italiano, anche con opportuni confronti con
l’inglese
• Promuovere l’utilizzo della lingua inglese per i principali scopi co-
municativi e operativi
• Promuovere la capacità di operare, orientandosi nello spazio e
nel tempo, confronti costruttivi fra realtà geografiche e storiche
diverse
• Promuovere il rispetto, la cura, la conservazione e il miglioramento
dell’ambiente
CNOS-FAP / CIOFS-FP
120
Destinatari
Tempi di
svolgimento
Sequenza in fasi
ed esperienze
Obiettivi specifici
di apprendimento
Denominazione Realizzazione di attività di Accoglienza
• Promuovere la comprensione della realtà naturale con atteggia-
mento di curiosità, attenzione e rispetto
• Facilitare negli allievi l’utilizzo efficace per l’espressione di sé e per
la comunicazione interpersonale anche codici, tra loro integrati o
autonomi (fotografia, cinema, Web, ecc.) diversi dalla parola.
1) Utilizzare le proprie competenze linguistiche e grammaticali per
una corretta stesura del diario di alcuni aneddoti relativi alle
esperienze delle vacanze estive
2) Utilizzare le proprie capacità grafiche e la propria creatività per
realizzare vignette che descrivano eventi simpatici e/o educati-
vi vissuti nel periodo estivo
3) Utilizzare la propria conoscenza della lingua inglese per scrivere
il testo delle vignette
4) Saper utilizzare in modo adeguato Word e saper produrre in esso
un testo scritto ben organizzato, compreso di immagini
5) Saper utilizzare le principali funzioni di Internet per la ricerca di
informazioni e di materiali relativi al luogo in cui i ragazzi sono
stati in vacanza
6) Ricercare informazioni attraverso l’uso di un motore di ricerca
7) Produrre una riflessione sugli aspetti storici, geografici, cultu-
rali e ludici relativi al luogo di villeggiatura preso in considera-
zione
8) Utilizzare le proprie competenze matematiche per calcolare di-
stanze chilometriche e per fare una stima delle spese fatte.
Allievi del secondo anno dei corsi di qualificazione professionale.
Come prerequisito è prevista l’acquisizione delle competenze relati-
ve al primo anno.
La durata dell’UdA è prevista in circa 45 ore ed è da svolgersi all’ini-
zio dell’anno.
• Presentazione dell’UdA da parte di un formatore
• Impostazione di un documento in Word
• Stesura del diario delle attività estive e dell’eventuale espressione
di tirocinio formativo in azienda e, in particolare, di alcuni aneddoti
divertenti e/o educativi avvenuti (in Word); è possibile integrare
tale diario con fotografie e materiali vari
• Realizzazione delle vignette, fatte a mano libera o con l’ausilio di
strumenti informatici
Obiettivi formativi
segue:
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
121
Denominazione Realizzazione di attività di Accoglienza
Risorse umane
Materiali
• Traduzione dei testi delle vignette in lingua inglese
• Realizzazione di una ricerca in Internet di informazioni, fotografie e
materiali relativi al luogo in cui il ragazzo ha trascorso le vacanze
estive attraverso l’utilizzo di un motore di ricerca
• Stesura di un documento in Word che contenga i materiali scarica-
ti da Internet e sistemati dal ragazzo rispetto ai diversi argomenti
(storia del luogo, caratteristiche geografiche e naturali, attività
culturali e ricreative, ecc.)
• Realizzazione di un calcolo delle distanze percorse (o che si do-
vrebbero percorrere) per raggiungere il luogo in questione e delle
spese sostenute (o la stima di esse) durante il periodo di vacanza.
Tutor-coordinatore: responsabile dell’aspetto relazionale di questa
attività e la gestione della comunicazione.
Formatore dell’area dei linguaggi: responsabile dell’aspetto lin-
guistico di tutto il lavoro e, in particolare, della stesura del diario e
della traduzione in lingua inglese delle vignette.
Formatore dell’area tecnologica: responsabile del supporto
informatico per la realizzazione del lavoro e l’apprendimento di un
adeguato uso di Internet e delle sue risorse.
Formatore dell’area storico-socio-economica: responsabile di gui-
dare i ragazzi nella scelta delle informazioni circa gli aspetti storici e
culturali del luogo sul quale attuano la ricerca e nella sistemazione di
queste informazioni.
Formatore dell’area scientifico: responsabile dell’adeguato utiliz-
zo delle competenze matematiche per il calcolo delle distanze percor-
se e delle spese effettuate e della guida agli allievi nella scelta delle
informazioni circa gli aspetti geografici e naturali del luogo sul quale
attuano la ricerca.
Formatore dell’area professionale: responsabile di una riflessione-
relazione sull’eventuale esperienze di tirocinio formativo in azienda.
• Attrezzature laboratorio informatico
• Internet
• Fotografie
• Fogli
• Penne e pennarelli.
segue:
Sequenza in fasi
ed esperienze
CNOS-FAP / CIOFS-FP
122
Compito / prodotto
Denominazione Realizzazione del prodotto professionale
2.2. UNITÀ DI APPRENDIMENTO
“Gioco di ruolo: gestione del conflitto”
Secondo anno
Obiettivi formativi
Gli allievi progettano ed attuano un gioco di ruolo, nel quale devono
impersonare tre coppie o gruppi di persone in situazioni di conflitto
palese o latente (esempio: genitore naturale privato della patria pote-
stà in conflitto con genitore affidatario). Ciascun allievo rivestirà più
di un ruolo, in modo da confrontare le diverse tipologie di comporta-
mento che generano il conflitto (aggressivo Q remissivo, aggressivo
Q aggressivo, aggressivo Q assertivo). Gli allievi devono compilare
una relazione sul lavoro svolto, evidenziando i confronti tra le tre
diverse situazioni.
• Promuovere negli allievi l’utilizzo di metodi di psicologia applicata
finalizzati alla gestione del conflitto
• Far apprezzare agli allievi le conseguenze diverse che scelte oppor-
tune possono provocare (effetto del gioco di ruolo)
• Far acquisire una proprietà di linguaggio del lessico della comunità
professionale, sviluppando la capacità di espressione mediante l’uti-
lizzo di termini tecnici
• Promuovere negli allievi la capacità di abituarsi a ragionare sulle
motivazioni di problemi pratici e astratti, isolando cause ed effetti e
di maturare competenze di giudizio e di valutazione, abituandosi ad
associare e classificare in diversi livelli gerarchici i vari aspetti di un
problema
• Promuovere negli allievi la capacità di padroneggiare gli strumenti
espressivi indispensabili per gestire in maniera costruttiva il con-
fronto sociale
• Sviluppare la capacità di sintesi nella rappresentazione grafica di
concetti differenti
• Mettere l’allievo in grado di documentare le sue impressioni ed i
suoi giudizi
• Sviluppare nell’allievo la creatività nel realizzare un progetto asse-
gnato
• Promuovere negli allievi la consapevolezza del valore delle regole
nella convivenza civile
• Favorire negli allievi la capacità di avvertire la differenza tra il bene
ed il male ed orientarsi di conseguenza nelle scelte di vita e nei
comportamenti sociali e civili.
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
123
Destinatari
Tempi di
svolgimento
Sequenza in fasi
ed esperienze
Risorse umane
Denominazione Realizzazione del prodotto professionale
1) Utilizzare risorse multimediali (foglio elettronico, PowerPoint)
2) Produrre semplici relazioni scritte per descrivere una propria
esperienza
3) Conoscere ed utilizzare correttamente il linguaggio proprio della
professione
4) Comunicare verbalmente in modo sequenziale una propria
esperienza
5) Conoscere le regole di comportamento nel rispetto della si-
curezza.
Allievi del secondo anno dei corsi di qualificazione professionale.
La durata dell’UdA è prevista in circa 50 ore. Come periodo di svol-
gimento si consiglia di farlo nella prima metà dell’anno.
• Presentazione sintetica del lavoro da svolgere
• Definizione dei ruoli ed impersonazione
• Autovalutazione del lavoro eseguito e se necessario ulteriore
personalizzazione
• Presentazione alla classe
• Valutazione finale di tutto il lavoro svolto.
Formatore dell’area professionale: responsabile dell’UdA, metodi
di psicologia applicata.
Formatore dell’area storico-socio-economica: definizione di gioco
di ruolo, conoscenza di base delle grandi controversie teoriche del-
la psicologia contemporanea; sistematizzazione delle informazioni.
Tutor-coordinatore: responsabile dell’aspetto relazionale di que-
sta attività e la gestione della comunicazione.
Laboratorio di informatica.Materiali
Obiettivi specifici
di apprendimento
CNOS-FAP / CIOFS-FP
124
Compito / prodotto
Denominazione Realizzazione prodotto professionale
2.3. UNITÀ DI APPRENDIMENTO
“Organizzazione di un viaggio”
Secondo anno
Obiettivi formativi
Obiettivi specifici
di apprendimento
Si tratta di simulare il lavoro di un’agenzia di viaggio che deve orga-
nizzare un viaggio di gruppo all’estero che preveda momenti di ap-
profondimento tecnico e culturale nel rispetto di tempi e di risorse
predefinite dal cliente. Data la natura di animazione ed intrattenimento
della figura professionale in uscita, oltre alla organizzazione degli
aspetti logistici del viaggio, andranno previste attività di animazione
per i viaggiatori ed anche esempi di tecniche di coinvolgimento e di
gestione del conflitto.
Produrre quindi un dossier completo di informazioni, itinerari e budget
da presentare ai clienti. Il miglior dossier sarà premiato.
• Favorire tra gli allievi le condizioni per cui utilizzare tutti gli aspetti
positivi che vengono da un corretto lavoro di gruppo
• Promuovere negli allievi la capacità di ascolto, di dialogo, di con-
fronto con le altre persone, in modo da acquisire capacità relazionali
e comunicative
• Promuovere negli allievi la capacità di risolvere con responsabilità,
indipendenza e costruttività i normali problemi della vita quotidia-
na personale
• Offrire agli allievi strumenti per acquisire capacità decisionali sulla
base della conoscenza di sé e di un sistema di valori, in modo da
saper concepire progetti di vario ordine
• Aiutare gli allievi a superare prospettive d’analisi troppo parziali
che impediscono la scoperta delle connessioni tra i vari campi del
sapere, la convalidazione dei confini disciplinari, l’importanza
unificatrice delle visioni globali
• Offrire agli allievi strumenti per gestire in un gruppo il dissenso e
mantenerlo a livelli accettabili.
1) Saper gestire correttamente la comunicazione verbale e scritta
2) Ricercare e gestire le informazioni
3) Prendere coscienza degli usi e costumi di un’altra realtà
4) Saper elaborare un budget
5) Sviluppare le capacità di analisi, valutazione e scelta
6) Utilizzo della rete per la ricerca di informazioni
7) Relazionarsi con gli impiegati delle agenzie viaggi
8) Saper effettuare una comunicazione telefonica
9) Saper annotare e raccogliere le informazioni scritte
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
125
Destinatari
Tempi di
svolgimento
Sequenza in fasi
ed esperienze
Denominazione Realizzazione prodotto professionale
10) Strutturare un foglio di calcolo per la gestione di un budget
(Excel)
11) Conoscere ed applicare i metodi di calcolo
12) Utilizzare un elaboratore testi per stendere una relazione (Word)
13) Utilizzare un programma di posta elettronica (Outlook)
14) Conoscere ed utilizzare i rudimenti della lingua inglese
15) Utilizzare correttamente un dizionario di italiano - inglese
16) Utilizzare un programma di presentazione (PowerPoint)
17) Conoscere alcune tecniche per coinvolgere i componenti di un
gruppo
18) Conoscere alcune tecniche per smussare i contrasti e gestire il
dissenso in un gruppo.
Allievi del secondo o terzo anno come prerequisiti sono previsti i
saperi di base che normalmente vengono erogati durante il primo
anno.
La durata dell’UdA è prevista in circa 100 ore. Come periodo di svol-
gimento si consiglia di farlo nel periodo tra novembre - dicembre, in
previsione di una eventuale gita da farsi in primavera.
• Presentazione della UA
• Organizzazione del lavoro
• Svolgimento dei compiti
• Verifica intermedia
• Presentazione e confronto dei lavori
• Valutazione finale dei lavori e dei gruppi
• Premiazione del “viaggio” migliore
• Incontro con un tecnico esperto dell’argomento oggetto del
viaggio
• Incontro con un impiegato di un’agenzia di viaggi per conoscere i
vari aspetti relativi all’organizzazione di un viaggio.
Formatore dell’area scientifica: richiami sulle conoscenze di base
(le operazioni fondamentali, calcoli necessari per gestire un preventi-
vo di spesa), sviluppo conoscenze ed utilizzo degli strumenti infor-
matici per la ricerca in rete, utilizzo della posta elettronica, utilizzo di
Word, Excel, PowerPoint.
Formatore dell’area dei linguaggi: sviluppo delle facoltà comunica-
tive, conoscenze base della lingua inglese.
Formatore dell’area storico-socio-economica: conoscenza dei luo-
ghi, culture, usi e costumi delle località scelte.
Obiettivi specifici
di apprendimento
segue:
Risorse umane
CNOS-FAP / CIOFS-FP
126
segue:
Denominazione Realizzazione prodotto professionale
Risorse umane
Tutor-coordinatore: coinvolgimento, supporto, motivazione dei grup-
pi. Approfondimento di tutti gli aspetti relativi allo sviluppo delle
capacità personali coinvolti.
• Aula in cui sia possibile il lavoro di gruppo
• Videoregistratore
• PC con possibilità di accesso alla rete
• Proiettore multimediale collegato al PC e al videoregistratore
• Telefono
• Possibilità di uscite per recarsi in agenzia viaggi
• Schede per la raccolta dei materiali
• Dizionari di Italiano - Inglese.
Materiali
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
127
Compito / prodotto
Denominazione Preparazione guida motorino
2.4. UNITÀ DI APPRENDIMENTO
“Conseguimento della Patente per il motorino”
Secondo anno
Obiettivi formativi
Obiettivi specifici
di apprendimento
Conseguimento del certificato di idoneità alla guida del ciclomotore,
in ottemperanza al decreto legislativo n. 151 del 27 giugno 2003, che
prevede l’introduzione dell’obbligo di tale certificato dal 1 luglio 2004
per i minorenni che non sono in possesso della patente di guida A o
della patente di guida sotto categoria A1.
La realizzazione di tale compito avviene attraverso lo svolgimento
dei quattro moduli previsti dal Ministero, per un totale di 20 ore di
lezione, attraverso l’incontro con un rappresentante delle forze del-
l’ordine, con cui trattare dell’importanza delle norme della conviven-
za civile, attraverso un esercizio pratico di manutenzione del motori-
no e attraverso un’esercitazione di guida prevista al termine dell’UdA.
• Promuovere negli allievi la consapevolezza del valore delle regole
nella convivenza civile
• Promuovere il rispetto delle funzioni e delle regole della vita socia-
le e istituzionale, riconoscendone l’utilità e impegnandosi a com-
prenderne le ragioni
• Facilitare negli allievi l’assunzione di comportamenti più adeguati
per la tutela della sicurezza propria, degli altri e dell’ambiente in cui
si vive, in condizioni ordinarie o straordinarie di pericolo
• Promuovere negli allievi il senso di rispetto e di cura per le cose in
loro possesso (in questo caso per il motorino).
1) Conoscere e rispettare le norme di comportamento stradale
2) Conoscere e rispettare la segnaletica stradale
3) Conoscere le norme di rispetto della legge
4) Conoscere e rispettare le norme della convivenza civile e le loro
applicazioni pratiche
5) Adottare comportamenti adeguati per attuare un lavoro di
gruppo
6) Utilizzare le competenze linguistiche per attuare la domanda di
ammissione per sostenere l’esame della patente del motorino
7) Utilizzare le proprie competenze nell’ambito meccanico per at-
tuare la manutenzione del ciclomotore
8) Utilizzare le proprie conoscenze di matematica per ipotizzare l’ac-
quisto del motorino
9) Realizzare un’intervista ad un rappresentante delle forze dell’or-
dine e riportarla per scritto
CNOS-FAP / CIOFS-FP
128
Destinatari
Tempi di
svolgimento
Sequenza in fasi
ed esperienze
Denominazione Preparazione guida motorino
Risorse umane
10) Conoscere le implicanze burocratiche relative al possesso e al-
l’utilizzo del motorino (bollo, assicurazione, bollino blu, revisio-
ne, ecc.)
11) Superare la prova finale per il conseguimento del certificato di
idoneità alla guida del ciclomotore
12) Saper guidare un motorino seguendo le norme di base del codi-
ce della strada e le principali norme di sicurezza.
Allievi del secondo anno dei corsi di qualificazione professionale.
Come prerequisiti sono richieste le conoscenze linguistiche, matema-
tiche e meccaniche di base, acquisite con il primo anno.
La durata dell’UdA è prevista in circa 50 ore ed è da svolgersi prefe-
ribilmente nella prima metà del secondo anno.
• Presentazione dell’UdA da parte di un formatore
• Svolgimento del modulo sulle norme di comportamento stradale
• Incontro con il formatore dell’area meccanica per gli esercizi sulla
manutenzione del motorino
• Svolgimento dell’UdA “Acquisto del motorino” (se non è già stata
svolta precedentemente)
• Svolgimento del modulo sulla segnaletica
• Svolgimento del modulo di educazione alla convivenza civile
• Incontro ed intervista con un rappresentante delle forze dell’or-
dine con cui trattare dell’importanza delle norme della convi-
venza civile
• Svolgimento del modulo sull’educazione al rispetto della legge
• Presentazione delle implicanze burocratiche relative al posses-
so e all’utilizzo del motorino (bollo, assicurazione, bollino blu,
revisione, ecc.)
• Realizzazione della domanda di ammissione per sostenere l’esame
• Svolgimento della prova finale per il conseguimento del certificato
di idoneità alla guida del ciclomotore
• Realizzazione di una prova finale di guida del motorino, all’interno
del cortile del Centro.
Tutor-coordinatore: responsabile dell’aspetto relazionale dell’UdA
e l’organizzazione degli incontri degli allievi con il rappresentante
delle forze dell’ordine e della prova pratica finale.
Formatore dell’area dei linguaggi: responsabile dell’aspetto lingui-
stico dell’intervista al rappresentante delle forze dell’ordine e della
stesura della domanda di ammissione per sostenere l’esame.
Obiettivi specifici
di apprendimento
segue:
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
129
Denominazione Preparazione guida motorino
Materiali
Formatore dell’area storico-socio-economica: responsabile del mo-
dulo di educazione alla convivenza civile e della presentazione delle
implicanze burocratiche relative al possesso e all’utilizzo del motori-
no (bollo, assicurazione, bollino blu, revisione, ecc.).
Formatore dell’area professionale: responsabile dell’aspetto prati-
co relativo alla manutenzione del motorino.
Formatore dell’area scientifico: responsabile dell’adeguato utiliz-
zo delle competenze matematiche utilizzi per ipotizzare l’acquisto del
motorino.
Docente abilitato a svolgere il corso: responsabile della preparazio-
ne e organizzazione dei corsi, della gestione amministrativo contabi-
le delle attività connesse, della verifica del registro delle presenze,
dell’identificazione dei candidati prima dell’esame, della lettura delle
istruzioni per la compilazione delle schede d’esame e dello svolgi-
mento della prova finale. Tale docente, nelle rispetto delle norme
vigenti, deve essere: un insegnante di autoscuole, un’appartenente
alle forze di polizia, un carabiniere, un vigile urbano, una guardia di
finanza, un docente in possesso delle competenze derivanti dal-
l’aver organizzato e realizzato specifiche attività formative di educa-
zione stradale, per almeno u triennio, certificato dal Dirigente Scola-
stico, o una persona designata dalle associazioni e dagli enti, pub-
blici e privati, impegnati in attività collegate alla circolazione strada-
le e riconosciuti dal Ministero dei Trasporti.
• Moduli di formazione per il conseguimento del certificato di ido-
neità alla guida del ciclomotore
• Quiz per il conseguimento dell’attestato per la guida dei ciclo-
motori
• Scheda dell’UdA “Acquisto del motorino” (se non è già stata
precedentemente svolta)
• Attrezzi utili per gli esercizi relativi alla manutenzione del motorino
• Registratore per l’intervista con il rappresentante delle forze del-
l’ordine
• Moduli per la domanda di ammissione all’esame
• Motorino/i su cui fare esercizi di manutenzione e con cui fare la
prova finale di guida.
Risorse umane
segue:
CNOS-FAP / CIOFS-FP
130
“Moduli di formazione per il conseguimento del certificato di idoneità
alla guida dei ciclomotori”24
Modulo A: Norme di comportamento
1) Norme sulla precedenza
a) Contenuti:
z Norma generale sulla precedenza; regole e comportamenti da attuare in
prossimità degli incroci
z Uscita dal garage o dai parcheggi
b) Normativa: Codice della strada, articoli: 145
c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame
2) Norme di comportamento
a) Contenuti:
z Velocità
z Posizione dei veicoli sulla strada
z Manovra di sorpasso
z Distanza di sicurezza
z Svolta a destra e a sinistra
z Cambio di corsia e cambio di direzione
z Sosta e fermata
z Trasporto dio persone, animali o oggetti
b) Normativa: codice della strada, articoli: 141, 142, 143, 148, 149, 154, 157,
158, 170
c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame
3) Cause di incidenti e comportamenti dopo gli incidenti; assicurazione; ri-
spetto della vita e comportamento solidale
a) Contenuti:
z Gareggiare in velocità
z Condizioni della strada
z Condizioni atmosferiche
z Condizioni di traffico
z Visibilità
z Comportamenti di sicurezza in caso di imprevisti
z Abbigliamento del conducente
z Spazio di frenata e di arresto
24 Tratto da: MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA, Il patentino
a scuola, in: www.istruzione.it/patentino/lineeguida.html, 2004, 1-8
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
131
z Intralcio alla circolazione
z Inosservanza delle norme, inesperienze, imprudenza
z Comportamenti in curva
z Trasporto passeggeri
z Obbligo di assicurazione per la circolazione dei veicoli a motore
z Segnalazione di un incidente sulla strada
z Obbligo di fornire le generalità in caso di incidente
z Obbligo di avvisare gli agenti in caso di feriti
b) Normativa: codice della strada, articoli: 192,193, 189, legge 24 dicembre
1969, n.990
c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame
4) Elementi del ciclomotore e loro uso; comportamenti alla guida del ciclo-
motore e uso del casco
a) Contenuti:
z Segnalazione visiva ed illuminazione dei veicoli
z Clacson
z Pneumatici
z Posizione alla guida
z Stabilità del veicolo
z Freni
z Specchietti retrovisori
z Manutenzione del ciclomotore
z Manomissione del ciclomotore
z Dispositivo silenziatore
z Casco
z Documenti necessari per circolare sul ciclomotore
z Divieto di usare telefonino e walkman
z Comportamenti degli altri utenti e nei loro confronti
b) Normativa: codice della strada, articoli: 152, 153, 171, 173
c) Materiali didattici:normativa di riferimento, quiz d’esame
d) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame
Modulo B: Segnalazione
1) Segnali di pericolo e segnali di precedenza
a) Contenuti:
z Segnaletica stradale
z Forma e colori dei segnali di pericoli
z Distanza tra il cartello ed il pericolo presegnalato
z Segnali: Strada deformata, dosso, cunetta, curva pericolosa, doppia curva,
CNOS-FAP / CIOFS-FP
132
passaggio a livello con e senza barriere, attraversamento tranviario,
attraversamento pedonale, attraversamento ciclabile, discesa pericolosa,
salita ripida, strettoie, strada sdrucciolevole, banchina pericolosa, luoghi fre-
quentati dai bambini, doppio senso di circolazione, caduta massi, semaforo,
forte vento laterale, lavori in corso, diritto di precedenza, preavviso di dare
precedenza, preavviso di fermarsi e dare precedenza, dare precedenza,
confluenza laterale, stop, dare precedenza nei sensi unici alternati, diritto di
precedenza nei sensi unici alternati.
b) Normativa: codice della strada, articoli: 38, 39; regolamento di esecuzione
e di attuazione del codice della strada articoli da 105 a 114
c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame
2) Segnali di divieto
a) Contenuti: segnali: divieto di transito, senso vietato, divieto di sorpasso, limite
massimo di velocità, divieto di segnalazioni acustiche, transito vietato di pedoni,
transito vietato alle biciclette, via libera, fine limitazione di velocità, finer del
divieto di sorpasso, divieto di sosta, divieto di fermata, parcheggio autorizzato.
b) Normativa: codice della strada, articoli 38,39; regolamento di esecuzione e
di attuazione del codice della strada, articoli da 105 a 114.
c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame
3) Segnali di obbligo
a) Contenuti: segnali:direzioni obbligatorie, preavviso di direzioni obbligatorie,
rotatoria, limite minimo di velocità, percorso pedonale, pista ciclabile, percor-
so pedonale e ciclabile, alt polizia.
b) Normativa:codice della strada, articoli: 38 e 39; regolamento di esecuzione e
di attuazione del codice della strada, articoli da 105 a 114.
c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame.
4) Segnali di indicazione e pannelli integrativi
a) Contenuti: segnali: distanza, estesa, validità, inizio, continuazione e fine, inci-
dente, zona soggetta ad allargamento, strada sdrucciolevole per pioggia, bar-
riere, barriere direzionali, passaggio obbligatorio per veicoli operativi, senso
unico, area pedonale, zona a traffico pedonale, zona a traffico limitato,
attraversamento pedonale, uso corsie.
b) Normativa: codice della strada, articoli: 38 e 39; regolamnento di esecuzione
e di attuazione del codice della strada, articoli da 105 a 114.
c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame.
5) Segnali luminosi, segnali orizzontali
a) Contenuti: segnali: semaforo, lanterne semaforiche, strisce bianche
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
133
longitudinali, struisce gialle longitudinali, frecce direzionali, isole di traffico,
delimitazione di fermata degli autobus in servizio pubblico, attraversamento
pedonale, simbolo di passaggio a livello, striscia trasversale di arresto,
attraversamento ciclabili.
b) Normativa: codice della strada, articoli: 38 e 39; regolamento di esecuzione
e di attuazione del codice della strada, articoli da 105 a 114
c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame
6) Fermata, sosta e definizioni stradali
a) Contenuti: definizioni stradali e di traffico
b) Normativa:codice della strada, articoli: 3, 175
c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame
Modulo C: Educazione al rispetto della legge
1) Valore e necessità della regola e del rispetto dell’ ambiente
a) Contenuti:
z Principio informatore della circolazione
z Obblighi verso funzionari e agenti
z Responsabilità civile e penale
z Responsabilità del proprietario del ciclomotore e principio di solidarietà
z Mancato rispetto delle norme
z Precedenza ai veicoli in servizio di emergenza
z Denuncia di smarrimento o furto dei documenti
z Segnalazione di pericolo sulla strada
z Omissione di soccorso
z Inquinamento acustico
z Inquinamento atmosferico
z Smaltimento olio esausto
b) Normativa: codice della strada, articoli: 140, 155, 156, 192, 195, 196, 210,
215, 217 codice penale, articolo 593.
c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame
2) La salute
a) Contenuti:
z Stato psicofisico del conducente
z Conseguenze provocate dall’uso di alcool
z Conseguenze provocate dall’uso di droghe
b) Normativa:codice della strada, articoli: 115, 186, 187
c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame
CNOS-FAP / CIOFS-FP
134
2.5 UNITÀ DI APPRENDIMENTO
“Realizzazione di una festa di fine anno”
Secondo anno
Compito / prodotto
Denominazione Organizzazione evento finale
Obiettivi formativi
Obiettivi specifici
di apprendimento
Realizzazione di una festa di fine anno, fatta alla presenza dei genito-
ri, in cui gli allievi realizzano una presentazione del lavoro svolto
durante l’anno, attraverso delle diapositive di PowerPoint o attra-
verso la realizzazione di una videocassetta, una mostra dei lavori
prodotti e una serie di scenette scherzose, attraverso cui ripercorre-
re le dinamiche realizzatesi durante l’esperienza di stage. La festa
si conclude, poi, con interventi di animazione che coinvolgono gli
altri allievi, gli insegnanti ed i genitori.
• Promuovere nei ragazzi la consapevolezza del percorso svolto
durante il corso dell’anno, delle capacità sviluppate, dei prodotti
realizzati e delle potenzialità ancora da sviluppare
• Far riflettere gli allievi sulla esperienza di stage, che facilita la pre-
sa di coscienza delle proprie dinamiche personali che portano al-
l’affermazione della propria identità attraverso rapporti costruttivi
con adulti già inseriti nel mondo del lavoro
• Promuovere negli allievi la capacità di padroneggiare gli strumenti
espressivi indispensabili per gestire in maniera costruttiva il con-
fronto sociale
• Sviluppare la consapevolezza di lavorare in modo cooperativo
• Sviluppare abilità e caratteristiche professionali nel campo del-
l’animazione.
1) Adottare comportamenti adeguati alle norme igieniche e di sicu-
rezza
2) Svolgere attività di animazione
3) Realizzare una videocassetta, in cui siano riprese le varie attività
del Centro, i prodotti realizzati, le interviste ai formatori e ai com-
pagni
4) Utilizzare le proprie competenze grafiche e professionali per rea-
lizzare cartelloni che siano di abbellimento alla mostra e che rap-
presentino il ciclo di lavorazione che ha portato alla realizzazione
dei lavori prodotti durante l’anno da tutti gli allievi.
Allievi del secondo anno dei corsi di qualificazione professionale.
Come prerequisito è prevista l’acquisizione delle competenze relati-
ve al secondo anno.
Destinatari
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
135
Sequenza in fasi
ed esperienze
Tempi di
svolgimento
Risorse umane
Denominazione Organizzazione evento finale
La durata dell’UdA è prevista in circa 20 ore ed è da svolgersi alla
fine dell’anno.
• Presentazione dell’UdA da parte di un formatore
• Realizzazione di una videocassetta sul lavoro svolto nell’anno
• Realizzazione di un reportage fotografico delle attività svolte al
Centro
• Realizzazione di cartelloni che rappresentino il ciclo di lavorazione
che ha portato alla realizzazione dei lavori prodotti durante l’anno
• Realizzazione di interviste ai formatori e ai compagni
• Raccolta di materiali utili per realizzare la presentazione in
PowerPoint
• Realizzazione di una presentazione in PowerPoint sul lavoro svol-
to nell’anno o su momenti particolari
• Allestimento della mostra per l’esposizione dei lavori prodotti du-
rante l’anno
• Sistemazione degli ambienti in cui svolgere la festa
• Preparazione ed esecuzione delle attività di animazione.
Tutor-coordinatore: cura l’aspetto relazionale della festa e del con-
tatto con i genitori. Responsabile, inoltre, del coordinamento gene-
rale dell’attività, soprattutto delle sue parti espressive e relazionali.
Formatore dell’area dei linguaggi: responsabile dell’aspetto lingui-
stico delle interviste e delle relative trascrizioni, e dei cartelloni illu-
strativi della mostra.
Formatore dell’area tecnologica: responsabile del supporto
informatico per la realizzazione del lavoro e la corretta realizzazione
del reportage fotografico e delle riprese video.
Formatore dell’area professionale: responsabile dell’allestimento
della mostra dei lavori prodotti e della realizzazione del cartellone sul
ciclo di produzione dei lavori svolti; responsabile della preparazione
delle attività di animazione.
Formatore dell’area storico-socio-economica: responsabile della pre-
parazione e della raccolta del materiale utile per produrre la presenta-
zione in PowerPoint o la videocassetta.
Formatore dell’area scientifico-matematica: responsabile del rispet-
to dell’ambiente durante lo svolgimento della festa e di curare la
gestione degli strumenti “matematici” (righelli, squadre, ecc.) per la
realizzazione dei cartelloni.
CNOS-FAP / CIOFS-FP
136
• Lavori prodotti durante l’anno
• Macchina fotografica
• Computer
• Videoproiettore
• Telecamera
• Registratore per le interviste
• Cartelloni
• Colla
• Righelli e squadre
• Pennarelli
• Forbici
• Laboratorio di Sala gioco.
Materiali
Denominazione Organizzazione evento finale
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
137
3. Unità di Apprendimento per il terzo anno
CNOS-FAP / CIOFS-FP
138
Elenco degli strumento proposti per il Terzo anno:
N. NATURA SPECIFICAZIONE
1 Unità di apprendimento Scheda
Visita culturale ad una Strumenti
città d’arte
2 Unità di apprendimento Scheda
Comparazione di due Strumenti
diverse realtà nella
scuola dell’obbligo
3 Unità di apprendimento Scheda
Organizzazione di una festa Strumenti
4 Unità di apprendimento Scheda
Progetto di un servizio Strumenti
di Baby-parking
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
139
Compito / prodotto
Denominazione Realizzazione prodotto professionale
3.1. UNITÀ DI APPRENDIMENTO
“Visita culturale ad una città d’arte italiana”
Terzo anno
Obiettivi formativi
Obiettivi specifici
di apprendimento
Visita di tre/quattro giorni ad una città d’arte. Relazione descrittiva
della visita culturale alla città.
Realizzazione di un glossario dei principali termini appresi.
• Favorire tra gli allievi le condizioni per cui utilizzare tutti gli aspetti
positivi che vengono da un corretto lavoro di gruppo
• Promuovere negli allievi la capacità di ascolto, di dialogo, di con-
fronto con le altre persone, in modo da acquisire capacità relazionali
e comunicative
• Offrire agli allievi strumenti per acquisire capacità decisionali sulla
base della conoscenza di sé e di un sistema di valori, in modo da
saper concepire progetti di vario ordine
• Aiutare gli allievi a superare prospettive d’analisi troppo parziali,
che impediscono la scoperta delle connessioni tra i vari campi del
sapere, la convalidazione dei confini disciplinari, l’importanza
unificatrice delle visioni globali
• Promuovere negli allievi la capacità di avere memoria del passato,
riconoscerne la permanenza nel presente e far tesoro di queste
consapevolezze per la soluzioni dei problemi che si incontrano e
per la progettazione del futuro
• Favorire la conoscenza dei luoghi/sedi istituzionali dello Stato ita-
liano
• Sensibilizzare gli allievi sulle tappe fondamentali sui luoghi della
storia italiana
• Promuovere la riflessione sui contenuti appresi e sugli insegna-
menti delle principali figure della cultura e della storia, confrontan-
doli con le dinamiche del proprio io
• Promuovere negli allievi la capacità di leggere un’opera d’arte,
apprezzare e valorizzare il patrimonio artistico ed ambientale
• Aiutare gli allievi a riconoscere tratti e dimensioni specifiche della
cultura e del vivere sociale contemporanei, radici che li legano al
mondo classico e giudaico-cristiano e l’identità spirituale e mate-
riale dell’Italia e dell’Europa.
1) Conoscere le istituzioni dello Stato italiano e loro collocazione
nel territorio
2) Conoscere le funzioni e i poteri degli organi dello Stato italiano
3) Conoscere i principali avvenimenti della storia italiana
CNOS-FAP / CIOFS-FP
140
Sequenza in fasi
ed esperienze
Risorse umane
Destinatari
Tempi di
svolgimento
Denominazione Realizzazione prodotto professionale
Obiettivi specifici
di apprendimento
segue: 4) Conoscere le tappe fondamentali della cultura cristiana
5) Conoscere le principali basiliche e i luoghi storici che testimo-
niano la cultura cristiana nella città d’arte prescelta.
6) Conoscere le linee essenziali dei principali stili architettonici
presenti nella città d’arte prescelta
7) Utilizzare gli strumenti informatici per ricercare informazioni, iti-
nerari, per preparare una brochure di descrizione del viaggio e
per preparare una presentazione finale
8) Tracciare un itinerario partendo dalla cartina della città
9) Utilizzare i mezzi pubblici e sviluppare la capacità di orienta-
mento
10) Stare in gruppo e rispettare le regole
11) Chiedere informazioni in modo corretto
12) Predisporre e gestire un piccolo budget di spesa
13) Arricchire il proprio vocabolario con i termini specifici appresi
nel corso della UdA
14) Capire l’eventuale descrizione di un monumento in inglese.
Allievi del terzo anno formativo. Non sono previsti prerequisiti.
La durata dell’UdA è prevista in circa 40 ore da svolgersi a fine anno.
• Presentazione dell’UdA
• Presentazione dei luoghi da visitare anche attraverso l’ausilio di
videocassette o altri strumenti multimediali (CD-ROM, ecc.)
• Raccolta materiali da Internet
• Analisi delle piante della città e dei luoghi da visitare
• Predisposizione dell’itinerario
• Elaborazione del budget di spesa
• Visita guidata ai luoghi prescelti
• Realizzazione glossario dei termini giuridici appresi durante la
visita
• Stesura relazione finale sulla visita
• Presentazione dell’esperienza ad altri allievi.
Formatore area storico-socio-economico: responsabile dell’Unità di
Apprendimento. Contesto storico di riferimento, conoscenza dei rap-
porti tra la persona e l’ordinamento dello Stato italiano, i diritti del
cittadino, i principi garantiti dalla Costituzione, tutela della dignità e
della centralità dell’essere umano nella dottrina Cristiana.
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
141
Materiali
Denominazione Realizzazione prodotto professionale
Tutor-coordinatore: supporto organizzativo e rapporti con le fa-
miglie.
Formatore area dei linguaggi: sviluppo delle capacità di organizzare
un lavoro di gruppo, di sintetizzare le relazioni scritte ed orali sul-
l’evento, di comunicare e gestire relazioni.
Formatore capacità personali: responsabile del processo di appro-
fondimento delle tematiche.
• Laboratorio di informatica
• Videoregistratore per visionare eventuali VHS trovati in emeroteca.
Risorse umane
segue:
CNOS-FAP / CIOFS-FP
142
Destinatari
Tempi di
svolgimento
Compito / prodotto
Denominazione Realizzazione di un prodotto professionale
3.2. UNITÀ DI APPRENDIMENTO
“Comparazione di due diverse realtà nella scuola dell’obbligo”
Terzo anno
Obiettivi formativi
Obiettivi specifici
di apprendimento
Scrivere una relazione che illustri le differenze tra le realtà della classe
descritta in “Io speriamo che me la cavo”, autore Marcello D’Orta,
edito da Mondadori nel 1990 (gli allievi devono leggere alcuni brani
del libro) e quella del film “Diario di un maestro”, 1973 di Vittorio De
Seta, tratto dal libro “Un anno a Pietralata” di Albino Bernardini,
edito da La Nuova Italia nel 1967 (in caso non fosse possibile reperire
il VHS del film, leggere alcuni brani del libro selezionati dal formatore
dell’area dei linguaggi). È anche disponibile il film tratto da “Io spe-
riamo che me la cavo”, di L.Wertmuller, Italia 1992, distribuito da
Penta. Gli allievi devono proporre metodologie di intervento che se-
condo loro sarebbero state più idonee nelle due realtà in oggetto.
• Promuovere negli allievi la capacità di abituarsi a ragionare sulle
motifivazioni dei problemi pratici e astratti, isolando cause ed ef-
fetti e di maturare competenze di giudizio e di valutazione, abituan-
dosi ad associare e classificare in diversi livelli gerarchici i vari
aspetti di un problema
• Promuovere nell’allievo un atteggiamento che tende a schematiz-
zare concetti diversi ed a ricondurli a fattispecie astratte di riferi-
mento applicabili a diverse realtà
• Sviluppare la consapevolezza di lavorare in modo cooperativo
• Favorire la consapevolezza che il lavoratore è inserito in un conte-
sto sociale più ampio che vede il coinvolgimento di altri soggetti
• Accrescere la capacità decisionale in presenza di alternative
• Sviluppare la capacità di sintesi
• Promuovere la capacità di imparare a riconoscere e superare gli
errori e gli insuccessi, avvalendosi anche delle opportunità offerte
dall’ambiente di apprendimento e sociale.
1) Utilizzare correttamente il linguaggio proprio della professione
2) Produrre esaustive relazioni scritte per descrivere le proprie idee
e illustrare le caratteristiche di un intervento.
Allievi del terzo anno dei corsi di qualificazione professionale.
La durata dell’UdA è prevista in circa 40 ore. Come periodo di svolgi-
mento si consiglia di iniziarla nella prima metà dell’anno così da la-
sciare tempo per l’eventuale lettura di tutti e due i libri.
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
143
Sequenza in fasi
ed esperienze
Risorse umane
Denominazione Realizzazione di un prodotto professionale
• Presentazione sintetica del lavoro da svolgere e definizione dei
tempi di svolgimento
• Distribuzione di copie dei brani scelti del libro
• Visione del film
• Discussione in classe
• Preparazione della relazione
• Presentazione alla classe ed autovalutazione del lavoro eseguito
• Valutazione finale di tutto il lavoro svolto.
Tutor-coordinatore: responsabile del coordinamento generale del-
l’attività, soprattutto delle sue parti espressive e relazionali, e della
organizzazione della visione del (o dei) film.
Formatore dell’area dei linguaggi: responsabile di selezionare e pre-
sentare i brani da leggere dei libri in oggetto.
Formatore dell’area professionale: responsabile di supportare e
guidare gli allievi nella elaborazione di metodologie di intervento al-
ternative a quelle utilizzate dagli autori dei libri.
Formatore dell’area storico-socio-economica: responsabile di de-
scrivere il contesto socioculturale delle realtà descritte nei libri.
• Laboratorio di informatica
• Videoregistratore per visionare eventuali VHS trovati in emeroteca.Materiali
CNOS-FAP / CIOFS-FP
144
Compito / prodotto
Denominazione Organizzazione evento
3.3. UNITÀ DI APPRENDIMENTO
“Organizzazione di una festa”
Terzo anno
Obiettivi formativi
Obiettivi specifici
di apprendimento
Gli allievi realizzano in autonomia operativa l’animazione di una festa
per le varie classi della scuola e corpo docente. Alla fine della festa
agli ospiti (cioè ai ragazzi delle altre classi ed agli insegnanti che
hanno partecipato alla festa) viene richiesto di compilare una scheda
di valutazione (preparata dagli allievi). Le valutazioni così ottenute
vengono poi discusse in classe.
• Favorire il lavoro organizzativo di gruppo e stimolare gli allievi ad
individuare i vantaggi della cooperazione
• Sviluppare abilità e caratteristiche professionali nel campo dell’ani-
mazione
• Adottare comportamenti adeguati alle norme di sicurezza
• Svolgere interventi ludici propri dell’attività di animazione
• Sviluppare nell’allievo il senso di appartenenza alla comunità pro-
fessionale
• Accrescere nell’allievo la consapevolezza che egli, dopo aver ap-
preso i concetti chiave, è in grado di organizzare autonomamente
l’animazione di un evento sociale
• Stimolare la creatività personale dell’allievo ed il suo senso
estetico
• Condurre gli allievi ad essere consapevoli delle proprie capacità,
attitudini ed aspirazioni e delle condizioni di realtà che le possono
valorizzare e realizzare
• Promuovere capacità di interazione con compagni e formatori in
modo corretto, assumendo un comportamento rispettoso e solidale
e riconoscendo il proprio ruolo.
1) Progettare ed eseguire attività di animazione ed interventi ludici
2) Utilizzare eventuali valutazioni negative per migliorare, gestendo
la frustrazione causata dal dissenso.
Allievi del terzo anno.
40 ore.
Destinatari
Tempi di
svolgimento
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
145
Sequenza in fasi
ed esperienze
Risorse umane
Denominazione Organizzazione evento
• Presentazione dell’UdA
• Preparazione della scheda di valutazione
• Progettazione ed esecuzione delle attività di animazione e degli
interventi ludici
• Raccolta della valutazione degli ospiti
• Discussione in classe delle valutazioni ottenute ed analisi degli
aspetti da migliorare.
Formatore dell’area professionale: responsabile dell’unità di appren-
dimento, presentazione del piano di lavoro, laboratorio ed esperienza
pratica.
Formatore dell’area dei linguaggi: responsabile dell’elaborazione
delle domande della scheda di valutazione.
Tutor-coordinatore: coinvolgimento, supporto, motivazione dei grup-
pi, sviluppo di tutti gli aspetti relativi allo sviluppo delle capacità
personali coinvolte.
Laboratorio di Sala gioco.Materiali
CNOS-FAP / CIOFS-FP
146
Sequenza in fasi
ed esperienze
Compito / prodotto
Denominazione Realizzazione prodotto professionale
3.4. UNITÀ DI APPRENDIMENTO
“Progetto di un servizio di baby-parking”
Terzo anno
Obiettivi formativi
Obiettivi specifici
di apprendimento
Destinatari
Tempi di
svolgimento
Progettazione e definizione di una struttura ricettiva per bambini da
zero a 12 anni, in cui i genitori possono lasciare dalle ore 07:00 alle
19:00 i bambini pagando il servizio su base oraria invece che pagan-
do una retta come presso un normale asilo o centro diurno. Il servi-
zio non fornisce cibi né pasti. Le attività di intrattenimento offerte
sono giochi ed assistenza nello svolgimento dei compiti scolastici.
• Stimolare la ricerca di documentazione quale supporto per il pro-
prio lavoro
• Sviluppare abilità e caratteristiche personali che portino in segui-
to alla personalizzazione dei percorsi lavorativi secondo scelte
proprie
• Promuovere negli allievi la capacità di affrontare un tema e di ge-
stirlo e svilupparlo nei suoi diversi aspetti, attraverso l’utilizzo di
diverse competenze
• Promuovere negli allievi l’utilizzo di strumenti informatici per otte-
nere documentazione, elaborare grafici ed immagini, riprodurre
immagini e riutilizzarle, scrivere ed archiviare
• Sviluppare la capacità di aprirsi alle diverse realtà culturali.
1) Realizzare ricerche con successiva elaborazione progettuale
2) Utilizzare risorse multimediali
3) Sviluppare l’approccio alla autoimprenditorialità, utilizzando le
conoscenze apprese circa l’azienda cooperativa.
Allievi del terzo anno.
La durata dell’UdA è prevista in circa 40 ore. Come periodo di svol-
gimento si consiglia di farlo nella seconda parte del terzo anno.
• Presentazione dell’attività
• Ricerca informazioni (biblioteca, Internet)
• Compilazione di relazione contenente la descrizione e sintesi del
lavoro di ricerca effettuato
• Progettazione e definizione del servizio
• Presentazione alla classe del progetto ed esposizione della re-
lazione.
“GUIDA” SOCIALE E SANITARIA
147
Risorse umane
Materiali
Denominazione Realizzazione prodotto professionale
Formatore dell’area professionale: responsabile dell’UdA, pre-
sentazione del piano di lavoro, valutazione del prodotto supporto
tecnico.
Formatore dell’area tecnologica: supporto informatico.
Tutor-coordinatore: responsabile delle parti espressive e di presen-
tazione del lavoro.
Laboratorio di informatica.
BIBLIOGRAFIA
ALBERTI A., Nutrizione Applicata, ISBN 88-7947-326-3 Idelson-Gnocchi, Napoli 2002
ARTO A., La persona umana trova la sua ricchezza. Operatori e destinatari: ricchezze a
confronto, Roma, AIPRE, 2002
ARTO A., La valutazione educativa: esigenze e presupposti psicologici, in: “Orientamenti
pedagogici”, 1992
ARTO A., Psicologia dello sviluppo. I. Fondamenti teorico-applicativi Roma, AIPRE, 2002
BATOLI B. – FOLGHERAITER F., “Lavoro Sociale”, in Lavoro Sociale
BECCIU M., COLASANTI A., CNOS-FAP, La promozione delle capacità personali, teoria e
prassi, Istituto Salesiano Pio XI, Roma, 2003
COMOGLIO M., CIOFS-FP, Prova di valutazione per la qualifica: addetto ai servizi di impre-
sa, Istituto Salesiano Pio XI, Roma
EISS, 2° Rapporto sulla situazione del servizio sociale, ISSN 1594-0373, Roma 2003
FERRARIO F., Le dimensioni dell’intervento sociale, Carocci, Roma 2000
FOLGHERAITER F., Teoria e metodologia del servizio sociale, Franco Angeli, Milano 1998
KOLB D. A. – FRY R., Towards an Applied Theory of Experiential Learning, in: COOPER C. L.
(Ed.), Theories of Group Process, London, New York, John Willy & Sons, 1975
Legge 14 febbraio 2003, n. 30, Delega al governo in materia di occupazione e mercato del
lavoro, in GU n. 47 del 26.2.2003
Legge 28 marzo 2003, n. 53, Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istru-
zione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professiona-
le, in GU n. 77 del 2.4.2003.
Legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, in GU n. 248 del 24.10.2001
MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA, Il patentino a scuola, in:
www.istruzione.it/patentino/lineeguida.html, 2004, 1-8
NICOLI D., CNOS-FAP, CIOFS/FP, Sintesi delle linee guide per la realizzazione di percorsi
organici nel sistema dell’istruzione e della formazione professionale, Istituto Salesiano Pio
XI, Roma, 2004
Notiziario SUNAS, periodico del Sindacato Unitario Nazionale Assistenti Sociali, anno XIII,
n 127, 2004
PLOTON L., La persona anziana. L’intervento medico e psicologico ed i problemi delle
demenze, ISBN 88-7078-807-5 Raffaello Cortina Editore, Milano, 2003
www.socialinfo.it Orientarsi nel mondo del sociale
INDICE
INTRODUZIONE
PARTE I: PRESENTAZIONE E CRITERI METODOLOGICI 8
1. Impostazioni generali 13
1.1. Valenza educativa del lavoro nella prospettiva del PECUP 13
1.2. Impostazione metodologica 16
1.2.1 Modello di apprendimento 16
1.2.2 Struttura delle UdA 18
1.2.3 Collocazione della guida nel quadro generale delle risorse 19
1.3. Indicazioni circa la valutazione e la gestione del portfolio 19
1.3.1 Inquadramento di base 20
1.3.2 Livelli della valutazione: auto ed eterovalutazione 20
1.3.3 Portfolio 22
1.3.4 Aspetti operativi 23
1.4. Indicazioni circa l’esame finale di qualifica 30
1.4.1 Definizione 30
1.4.2 Collocazione 30
1.4.3 Natura 30
1.4.4 Struttura dell’esame 31
1.4.5 Punteggi relativi alle diverse prove 31
2. Presentazione della comunità professionale 32
2.1. Natura economica, sociale e culturale della comunità 32
2.2. Comunità professionale in prospettiva formativa 53
2.3. Figure professionali, livelli e continuità 61
2.4. Indicazioni su laboratori, stage e alternanza 75
PARTE II: GUIDA PER IL PIANO FORMATIVO
1. Scheda per il piano formativo 81
2. Prospettiva temporale: flow chart 95
PARTE III : DESCRIZIONE DELLE UdA
1. Unità di apprendimento per il primo anno 103
1. “Dossier sulla comunità professionale” 105
2. “Progetto “Casa Sicura” 108
3. “Acquisto di un motorino” 110
4. “Progetto di un intervento in un centro di disassuefazione
dal fumo di tabacco” 112
5. “Organizzazione evento finale” 114
2. Unità di apprendimento per il secondo anno 117
1. “Scheda di presentazione dell’attività estiva” 119
2. “Gioco di ruolo: gestione del conflitto” 122
3. “Organizzazione di un viaggio” 124
4. “Conseguimento della patente del motorino” 127
5. “Evento finale” 134
3. Unità di apprendimento per il terzo anno 137
1. “Visita culturale ad una città d’arte italiana” 139
2. “Comparazione di due diverse realtà nella scuola dell’obbligo” 142
3. “Organizzazione di una festa” 144
4. “Progetto di un servizio di baby-parking” 146
BIBLIOGRAFIA 148