Guida per l'elaborazione di piani formativi personalizzati. Comunità professionale tessile e moda

Autore: 
Sede Nazionale CIOFS/FP
Categoria pubblicazione: 
Progetti
Anno: 
2004
Numero pagine: 
148
CENTRO ITALIANO OPERE FEMMINILI SALESIANE FORMAZIONE PROFESSIONALE CIOFS-FP Sede Nazionale Comunità Professionale Tessile e Moda Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati A cura di CIOFS-FP - CNOS-FAP CNOS-FAP / CIOFS-FP 2 Coordinamento scientifico: Dario NICOLI (Università Cattolica di Brescia) Autori del volume: Angela Loiacono (CIOFS/FP Sede Nazionale) Federica Modesti (CIOFS/FP Sede Nazionale) Anna Patanè (CIOFS/FP Sicilia) Hanno collaborato: Lauretta Valente (CIOFS/FP Sede Nazionale) Angela Elicio (CIOFS/FP Sede Nazionale) Alessandra Muneroni (CIOFS/FP Sede Nazionale) Si ringraziano gli Operatori della Formazione Professionale e i referenti del progetto Istruzione e Formazione Professionale di: CIOFS-FP Abruzzo, CIOFS-FP Basilicata, CIOFS-FP Calabria, CIOFS-FP Campania, CIOFS-FP Emilia Romagna, CIOFS-FP Friuli Venezia Giulia, CIOFS-FP Lazio, CIOFS-FP Lombardia, CIOFS-FP Liguria, CIOFS-FP Piemonte, CIOFS-FP Puglia, CIOFS-FP Sardegna, CIOFS-FP Sicilia, CIOFS-FP Toscana, CIOFS-FP Veneto. “GUIDA” TESSILE E MODA 3 INTRODUZIONE Con la nuova normativa sul sistema educativo (legge cost. 3/01, legge 53/03, legge 30/03), nel secondo ciclo degli studi si prevede (accanto a quello liceale) il sottosistema dell’istruzione e della formazione professionale, che realizza le mete del “Profilo educativo, culturale e professionale” (PECUP)1 avvalendosi di una metodologia fon- data sulla valorizzazione delle culture del lavoro e mediante un approccio basato sulla pedagogia per progetti. 1) Aspetti della nuova offerta formativa I ragazzi che, avendo compiuto il percorso di istruzione obbligatoria per almeno otto anni (art. 34 Cost.), in forza di quanto specificato dall’art. 68 della legge 144/99 in tema di obbligo formativo, non intendono proseguire gli studi nel contesto scolastico, necessitano di una nuova offerta formativa che preveda i seguenti aspetti: a) sviluppo di percorsi formativi conformi con i requisiti della “società della cono- scenza” così come indicati dall’istanza comunitaria, consentendo a tutti l’acces- so ad un più elevato livello culturale ed il perseguimento del successo formativo di tutte le persone, nessuna esclusa, valorizzandone gli apprendimenti formali, non formali ed informali, lungo tutto il corso della vita, garantendo il diritto-dove- re di istruzione e formazione ed i diritti educativi e formativi comunque intesi; b) collocazione delle diverse componenti dell’offerta entro un disegno di sistema di istruzione e formazione professionale con carattere di organicità e continuità, che prevede percorsi pluralistici di qualifica, diploma e diploma superiore collo- cati in un organico processo di offerta dal carattere progressivo. Ciò consideran- do le diverse opzioni possibili (orientamento e bilancio, corsi strutturati, apprendi- stato, corsi destrutturati, alternanza formativa, servizi di accompagnamento, ecc.) entro un quadro unitario di offerta formativa; c) sostegno del processo di innovazione dei diversi organismi erogativi verso un modello di servizio aperto alla soddisfazione dei bisogni degli utenti e del territo- rio, di qualità, nella logica del partenariato e della rete, in una prospettiva di “ser- vizio della società civile”; 1 Profilo educativo, culturale e professionale dello studente alla fine del secondo ciclo di istruzione e determinazione dei livelli essenziali di prestazione per gli istituti di istruzione e formazione professio- nale, Fiuggi, 27-28 febbraio 2003. D’ora in avanti verrà citato come PECUP. CNOS-FAP / CIOFS-FP 4 d) adozione della metodologia della personalizzazione basato su piani di studio e portfolio delle competenze comprendente un sistema di riconoscimento delle acquisizioni e loro gestione sotto forma di crediti formativi; e) qualificazione continuativa dell’offerta puntando in particolare all’eccellenza formativa in stretta connessione tra il sistema di istruzione e formazione profes- sionale e gli ambiti economico-sociali e culturali che sviluppano un know how di alto livello; f) garanzia della contestualizzazione del sistema di offerta formativa e dello svilup- po di una governance territoriale tramite la cura della rete territoriale che veda il coinvolgimento dei diversi attori che insistono nel medesimo ambito di riferi- mento con attenzione anche al primo ciclo degli studi, al sistema dei licei e al- l’Università. Per sostenere l’elaborazione dei piani formativi personalizzati, il CNOS-FAP e il CIOFS-FP hanno elaborato delle specifiche “Guide” strutturate per comunità professionali, in coerenza con le “Linee guida” di riferimento (Nicoli, 2004). 2) Scopo della “Guida” La presente “Guida”, dunque, si propone come uno strumento che può aiutare l’équi- pe dei formatori nell’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Essa si riferisce al PECUP del secondo ciclo degli studi e lo interpreta entro la prospettiva della “cul- tura del lavoro”, ovvero del modo in cui favorire la formazione integrale del giovane con l’apporto della comunità professionale di riferimento. Tale impostazione è alter- nativa alla prospettiva che concepisce il lavoro come semplice somma di attività pra- tiche e che ritiene che formare significhi “assemblare le parti distinte di un individuo” (la prova è che, nei processi formativi così impostati, al centro non appare la persona, ma le funzioni che questa deve svolgere). Essa, infatti, propone – coerentemente con l’impianto della legge 53/03 – una visione culturale ed olistica del lavoro ed inoltre una visione educativa della formazione. 3) Concezione del lavoro presente nelle “Guide” e atteggiamento progettuale Il disegno delle “Guide”, come detto, si riferisce al PECUP del secondo ciclo del sistema educativo e, quindi, sostiene una prospettiva finalizzata alla riflessione critica sul sapere, sul fare e sull’agire, allo sviluppo dell’autonoma capacità di giudizio e all’esercizio della responsabilità personale e sociale. In tal senso le competenze iden- tificano non tanto una dotazione data una volta per tutte e predefinita, quanto una “GUIDA” TESSILE E MODA 5 disposizione particolare del soggetto ad essere protagonista della cultura del lavoro con una partecipazione responsabile e dotata di senso e a vivere un’esperienza di crescita personale e collettiva nell’ambito delle realtà di riferimento. Pertanto, si mira a fornire una formazione più profonda e più ricca della qualifica o del lavoro scelto, superando la prospettiva specialistica per quella più ampia e aggregata della comunità professionale, in modo da essere consapevoli delle trasformazioni, e delle necessarie nuove acquisizioni che consentano di essere protagonisti di uno scenario professiona- le fortemente dinamico. Il disegno formativo proposto prevede, da un lato, la continui- tà con la formazione in servizio, dall’altro, la continuità con le ulteriori formazioni di diploma e di diploma superiore. Tale impianto richiede nei formatori gli atteggiamenti professionali della progettazio- ne, della creatività e dell’autonomia. Ciò significa, innanzitutto, perseguire una visione unitaria della cultura a partire dall’esperienza, evitando la meccanica trascrizione degli obiettivi generali del processo formativo e degli obiettivi specifici di apprendi- mento in chiave di didattica disciplinare. Al contrario, i formatori si impegnano a mirare l’azione educativa in riferimento ad obiettivi formativi significativi e motivanti per gli allievi, nella forma dei piani formativi personalizzati che ogni équipe di formatori è chiamata a realizzare strutturandoli in unità di apprendimento. Ciò comprende pure l’adozione del portfolio delle competenze individuali, strumento in grado di documen- tare concretamente i progressi dell’allievo evidenziando le competenze acquisite, la storia del suo impegno, e il valore di questo percorso in termini di crediti formativi (l’utilizzo di tale strumento consente, inoltre, una valutazione “autentica” di taglio fortemente formativo). 4) Comunità considerate La “Guida” si riferisce all’intera filiera formativa, che comprende tre tappe fonda- mentali: a) Qualifica di istruzione e formazione professionale; b) Diploma di istru- zione e formazione professionale; c) Diploma di istruzione e formazione professiona- le superiore. Per 11 delle 17 comunità professionali2 previste dalle “Linee guida” (Nicoli, 2004, 39), è stato elaborato il repertorio delle comunità e delle figure profes- sionali di riferimento relative ai tre titoli conseguibili (cfr. tav. seguente). 2 Le comunità previste sono: agricola e ambientale; alimentazione; artigianato artistico; aziendale e ammi- nistrativa; chimica e biologica; commerciale e delle vendite; edile; elettrica ed elettronica; estetica; grafica e multimediale; legno e arredamento; meccanica; sanitaria; sociale; spettacolo; tessile e moda; turistica e alberghiera (NICOLI D., 2004, 39). CNOS-FAP / CIOFS-FP 6 C O M U N IT À P R O F E SS IO N A L E A L IM E N TA Z IO N E A Z IE N D A L E E A M M IN IS T R A T IV A C O M M E R C IA L E E D E L L E V E N D IT E E L E T T R IC A E E L E T T R O N IC A E ST E T IC A F IG U R E D I Q U A L IF IC A D I IF P ( tr ie n n io ): O p er at or e O pe ra to re d el l’ al im en ta zi on e y A dd et to a ll a tr as fo rm az io ne d eg li a li m en ti y A dd et to a ll a pa ni fi ca zi on e e pa st ic ce ri a O pe ra to re d ei s er vi zi d i i m pr es a y A dd et to a ll a se gr et er ia y A dd et to a ll a co nt ab il it à O pe ra to re d ei s er vi zi d i v en di ta y A dd et to a ll a ve nd it a/ co m m er ci al e y A dd et to e -c om m er ce y A dd et to a ll a te le ve nd it a O pe ra to re e le tt ri co e d el et tr on ic o y In st al la to re /m an ut en to re i m pi an ti el et tr ic i y In st al la to re /m an ut en to re i m pi an ti d i au to m az io ne i nd us tr ia le y In st al la to re /m an ut en to re d i si st em i el et tr on ic i y A ss em bl at or e/ m an ut en to re d i pe rs on al co m pu te r e in st al la to re d i re ti l oc al i O pe ra to re e st et ic o y A cc on ci at or e y E st et is ta F IG U R E D I D IP L O M A D I IF P ( IV a n n o) : T ec n ic o Te cn ic o de ll ’a li m en ta zi on e Te cn ic o de i se rv iz i di i m pr es a Te cn ic o de i se rv iz i co m m er ci al i y Te cn ic o el et tr ic o y Te cn ic o el et tr on ic o e de ll e te le co m un ic az io ni Te cn ic o es te ti co F IG U R E D I D IP L O M A D I IF P S U P E R IO R E : T ec n ic o su p er io re o E sp er to y E sp er to d i pa ni fi ca zi on e (i m pr en di to ri a/ te cn ic he i nn ov at iv e) y E sp er to la tt ie ro -c as ea ri o y E sp er to n el la l av or az io ne e t ra sf or m az io ne d el p es ce y E sp er to d el la g es ti on e co nt ab il e y E sp er to i n co m un ic az io ne a zi en da le y E sp er to d i m ar ke ti ng s tr at eg ic o y W eb m as te r pe r se rv iz i d i e -c om m er ce y C al l- C en te r M an ag er y Te cn ic o su pe ri or e de i si st em i au to m at ic i y Te cn ic o su pe ri or e de i si st em i in fo rm at ic i e di t el ec om un ic az io ne y Te cn ic o su pe ri or e di s is te m i te cn ol og ic i fi na li zz at i a l r is pa rm io e ne rg et ic o y Te cn ic o su pe ri or e di p ro ge tt az io ne el et tr ic a y Te cn ic o su pe ri or e di p ro ge tt az io ne el et tr on ic a y C ap ot ec ni co e le tt ri co y C ap ot ec ni co e le tt ro ni co y E sp er to m as sa gg ia to re y E sp er to t ru cc at or e di s ce na - sp os a - fo to gr af ic o y E sp er to m ar ke ti ng p ro do tt i e st et ic i y E sp er to i n pr ob le m i tr ic ol og ic i “GUIDA” TESSILE E MODA 7 G R A F IC A E M U LT IM E D IA L E L E G N O E A R R E D A M E N T O M E C C A N IC A SO C IA L E E SA N IT A R IA T E SS IL E E M O D A T U R IS T IC A E A L B E R G H IE R A Te cn ic o su pe ri or e pe r la c om un ic az io ne e il m ul ti m ed ia Te cn ic o su pe ri or e de ll a l av or az io ne de l le gn o y Te cn ic o su pe ri or e di a ut om az io ne in du st ri al e y Te cn ic o su pe ri or e di p ro ge tt az io ne m ec ca ni ca y Te cn ic o su pe ri or e di p ro du zi on e C A D -C A M y A ni m at or e es pe rt o di c om un it à y E sp er to s oc io -c ul tu ra le p er a nz ia ni fr ag il i e m al at i di A lz he im er y E sp er to d el la l in ea m od a uo m o- do nn a y E sp er to n el la c re az io ne e g es ti on e ev en ti m od a y Te cn ic o su pe ri or e de ll e at ti vi tà al be rg hi er e y Te cn ic o su p er io re d el le a tt iv it à ri st or at iv e y Te cn ic o su pe ri or e de i s er vi zi tu ri st ic i Te cn ic o ne ll e ar ti g ra fi ch e y Te cn ic o de ll a la vo ra zi on e de l le gn o y Te cn ic o de ll ’a rr ed am en to Te cn ic o m ec ca ni co Te cn ic o de i s er vi zi s oc ia li (i nc lu de la q ua li fi ca d i O pe ra to re s oc io -s an ia ta ri o) Te cn ic o de l t es si le e de ll ’a bb ig li am en to y Te cn ic o de i s er vi zi tu ri st ic i y Te cn ic o de ll e at ti vi tà r is to ra ti ve O pe ra to re g ra fi co y A dd et to a ll a pr og et ta zi on e y P re st am pa to re y A dd et to a i pr e- m ed ia y S ta m pa to re o ff se t y L eg at or e O pe ra to re d el l eg no e d el l’ ar re da m en to y F al eg na m e y In ta gl ia to re e s cu lt or e in l eg no O pe ra to re m ec ca ni co y C os tr ut to re a ll e m ac ch in e ut en si li y M on ta to re /m an ut en to re y S al do ca rp en ti er e y Te rm oi dr au li co y M an ut en to re s is te m i m ec ca ni ci e d el et - tr on ic i de ll ’a ut ov ei co lo A dd et to a i s er vi zi s oc ia li O pe ra to re d el l’ ab bi gl ia m en to y C on fe zi on is ta m od el li st a su C A D y A dd et to a ll e co nf ez io ni i nd us tr ia li O pe ra to re tu ri st ic o al be rg hi er o y A dd et to a i se rv iz i tu ri st ic i y C om m is d i s al a e ba r y C om m is d i c uc in a C O M U N IT À P R O F E SS IO N A L E F IG U R E D I Q U A L IF IC A D I IF P ( tr ie n n io ): O p er at or e F IG U R E D I D IP L O M A D I IF P ( IV a n n o) : T ec n ic o F IG U R E D I D IP L O M A D I IF P S U P E R IO R E : T ec n ic o su p er io re o E sp er to CNOS-FAP / CIOFS-FP 8 Il progetto globale prevede, accanto a ciascuna “Guida” rivolta agli operatori dei CFP, un fascicolo illustrativo destinato agli utenti (ragazzi e loro famiglie). Tale fascicolo, che potremmo definire “orientativo”, mira a presentare la specifica comunità profes- sionale sottolineando gli aspetti educativo-formativi promossi da quella professione, le figure professionali di riferimento, i titoli conseguibili, gli sbocchi lavorativi, ecc. 5) Struttura delle “Guide” e logica progettuale proposta Ciascuna “Guida” è stata strutturata in due parti: a) una parte comune a tutte le comunità, costituita da un’introduzione e una impostazione generale (valenza educativa del lavoro nella prospettiva del PECUP, indicazioni circa la valutazione e la gestione del portfolio); b) una parte specifica per ogni comunità professionale comprenden- te una presentazione della comunità professionale (natura economica, sociale e cultu- rale della comunità; comunità professionale in prospettiva formativa; figure profes- sionali: livelli e continuità); indicazioni su laboratori, stage e alternanza; scheda per il piano formativo e sua prospettiva temporale; elenco delle unità di apprendimento (dal primo al terzo anno). Le unita di apprendimento che qui sono proposte corrispondono ai compiti che richie- dono una forte interdisciplinarietà, ovvero coinvolgono in modo rilevante e integrato tutti i formatori e le figure coinvolte nell’équipe di lavoro. Si tratta di una quota del tempo disponibile, che non esaurisce l’intero percorso. Ad esse vanno aggiunte le unità di apprendimento disciplinari e interdisciplinari che l’équipe riterrà necessarie per perseguire le mete del PECUP e gli obiettivi specifici di apprendimento previsti, tenendo conto dei caratteri del contesto ivi compresi i destinatari delle attività. In sostanza, si mira a sollecitare l’autonoma capacità progettuale dei formatori, con il coordinatore-tutor, affinché si realizzi una reale formazione personalizzata in modo costruttivo, avendo come riferimento una pista di lavoro che valorizza l’apporto pecu- liare della comunità professionale e la logica cooperativa dell’équipe. 6) Metodologia operativa Per l’elaborazione delle “Guide” è stata adottata una metodologia impegnativa, che ha coinvolto diverse figure coordinate dalle Sedi Nazionali degli enti interessati in un’équipe di lavoro nazionale. Fondamentale è stato il contributo degli operatori, i quali sono stati sollecitati a rielaborare le loro migliori esperienze formative fondate su compiti reali in una prospettiva autenticamente interdisciplinare, tenendo conto delle mete del PECUP e degli obiettivi specifici di apprendimento previsti per il triennio; in “GUIDA” TESSILE E MODA 9 tal modo, si è potuto realizzare un collegamento forte soprattutto con quelle progettazioni che nel passato hanno potuto svolgersi secondo il metodo peculiare della formazione professionale. Sono stati poi coinvolti degli esperti3 delle comunità di riferimento che hanno consentito di contestualizzare la proposta entro il quadro normativo, economi- co, sociale e culturale così come si va delineando nella prospettiva evolutiva della comunità stessa. L’elaborazione delle “Guide” ha previsto le seguenti fasi di lavoro: a) elaborazione del prototipo della “Guida”; b) discussione e validazione dello stesso; c) costituzione di gruppi di lavoro per comunità; d) elaborazione di proposte di “Guida”; e) rilettura e discussione dei risultati ottenuti in appositi seminari di formazione e consultazione con gli operatori che prestano la loro opera nel settore sia a livello di progettazione che di formazione. Si è trattato di un periodo forte di progettazione che ha potuto valorizzare il patrimonio educativo e formativo della Famiglia Salesiana, segno di vitalità e di corrispondenza ai bisogni dei destinatari. 7) Conclusioni Quanto elaborato viene reso disponibile per tutti coloro che intendano avvalersene, al fine di offrire ai nostri giovani una proposta formativa solida, stimolante, in grado di suscitare le loro migliori risorse affinché possano davvero diventare persone mature e positive, cittadini responsabili, professionisti competenti. Le Sedi Nazionali del CIOFS-FP e del CNOS-FAP ribadiscono la loro gratitudine a quanti hanno reso possibile la realizzazione delle “Guide”. In primo luogo, il prof. Nicoli D., al quale si deve l’impianto progettuale e il coordinamento scientifico del lavoro. Si ringraziano, inoltre, tutti gli operatori delle Sedi operative che, a diversi livelli, hanno contribuito alla stesura delle proposte qui presentate. 3 Tali (esperti) poiché appartengono a strutture che hanno esperienza di progettazione e formazione nelle comunità specifiche. In tal modo si è realizzata una proficua collaborazione tra strutture differenti, attuando quella necessaria intesa che consente di sviluppare una proposta fondata e progressiva. PARTE I: PRESENTAZIONE E CRITERI METODOLOGICI CNOS-FAP / CIOFS-FP 1 2 “GUIDA” TESSILE E MODA 1 3 1. Impostazioni generali In questa sezione del documento saranno esplicitate: la valenza educativa del lavoro nella prospettiva del PECUP, le indicazioni circa la valutazione e la gestione del portfolio e le indicazioni circa l’esame finale. 1.1. Valenza educativa del lavoro nella prospettiva del PECUP L’elemento cardine del sistema di istruzione e formazione professionale risiede nella concezione olistica ed educativa del lavoro. Questo è inteso come una realtà composita che si rivela come opera (prodotto), azione personale e sociale e pensiero dell’uo- mo, ovvero frutto unitario di tutta la persona e, perciò, di ogni fattore che costituisce la realtà umana in quanto cultura. Il lavoro non è concepito come realtà esterna all’uomo, cui esso deve adeguarsi. E’ invece una condizione privilegiata attraverso cui il soggetto umano si confronta con la storia viva della civiltà, vive relazioni significative con gli altri, conosce ed esprime se stesso, agisce sulla realtà, apportando ad essa un valore ed acquisendo in tale dinami- ca sempre nuove competenze. Per questo il lavoro è concepito come esperienza profondamente umanizzante e quin- di occasione per l’educazione integrale della persona umana, proprio perché, per produrre bene, al meglio, qualsiasi cosa, presuppone una persona che agisce e pensa coinvolgendo sempre tutta se stessa, l’intero della propria umanità. L’esperienza di istruzione e formazione professionale, di conseguenza, consiste nella possibilità di fare esperienza, sul piano educativo, di un lavoro nel quale sia impossibile separare la teoria dalla pratica, il corpo dalla mente, la ragione dalla volontà e dai sentimenti, l’educazione intellettuale dall’educazione manuale, affettiva, sociale, espres- siva, morale, religiosa, il rapporto economico da quello etico sociale, l’insegnamento dall’esempio e dalla testimonianza, la ragione strumentale da quella finale, la sogget- tività autonoma dalla relazione, l’indipendenza dalla dipendenza, l’istruzione dalla for- mazione professionale, la cultura generale da quella specifica e, addirittura, speciali- stica professionale. Così inteso, il lavoro è considerato dai percorsi educativi dell’istruzione e formazione professionale il giacimento educativo, culturale e didattico privilegiato che si propone all’allievo sotto forma di compiti/problemi che suscitano in esso il desiderio di mettersi alla prova in modo attivo e responsabile, sapendo trovare quelle risposte che consen- tano di trasformare le proprie potenzialità in competenze che valorizzano conoscenze (sapere) ed abilità (saper fare) consolidate nei saperi disciplinari e interdisciplinari, CNOS-FAP / CIOFS-FP 1 4 testimoniando in tal modo il contributo esclusivo, originale e creativo che ciascun essere umano porta anche quando svolge e ripete lo stesso lavoro di un altro. Tale impostazione comporta in primo luogo l’obbligo di organizzare i percorsi educa- tivi dell’istruzione e formazione professionale con un sistematico coinvolgimento in sede di progettazione, di svolgimento e di verifica del mondo del lavoro. Inoltre, essa implica la considerazione del lavoro, con i suoi compiti e i suoi problemi reali, come oggetto critico di studio, e di verificare se e come e quanto esso contiene, in modo implicito o esplicito, oppure se e come e quanto eccede o nega, le finalità del PECUP nonché gli obiettivi generali del processo formativo e gli obiettivi specifici di apprendi- mento dettati nelle presenti Indicazioni regionali per i piani di studio. Ancora, questa impostazione conduce ad una visione del lavoro come realtà viva, non formale, che cresce con la persona, dentro la complessità sociale ed economica nella quale si svolge. A causa di ciò, i percorsi dell’istruzione e formazione professionale abituano a considerare mai concluso ed autosufficiente l’apprendimento di qualsiasi lavoro ed aprono alle consapevolezze dell’educazione permanente e ricorrente che deve diven- tare una costante per tutti nella società e nel lavoro. Infine, quanto affermato conduce ad una visione della competenza come dimensione della persona umana sempre situata, perciò mai definibile astrattamente a priori, ma, come tale, verificabile solo a posteriori ed, inoltre, sempre bisognosa, per essere rico- nosciuta, di persone competenti che la certifichino in azione grazie al loro giudizio. Nel quadro tracciato dal PECUP dello studente alla fine del secondo ciclo di istruzione e di formazione ogni singola tipologia dei percorsi educativi dell’istruzio- ne e formazione professionale promuove la trasformazione in competenze personali e professionali dell’insieme delle conoscenze e delle abilità previste dal suo specifico piano di studi, tenendo presenti innanzitutto i seguenti obiettivi generali del processo formativo: a) passaggio dall’orientamento all’auto orientamento: ogni allievo, facendo esperienza delle proprie capacità, verificando le proprie scelte rispetto al progetto di vita e di lavoro, approfondisce la conoscenza di sé e si rende a mano a mano protagonista diretto e responsabile delle proprie scelte; b) riscoperta e riaffermazione dell’unità della cultura: l’insieme delle attività educative e didattiche promosse nei percorsi dell’istruzione e formazione profes- sionale promuove queste consapevolezze e le elabora nella riflessione e nell’azio- ne; c) promozione dell’interdisciplinarità: si tratta di partire dalla persona dell’allie- vo, dalle sue motivazioni e dai suoi bisogni; di individuare compiti, problemi e progetti per loro natura complessi e interdisciplinari che li coinvolgono come sin- golo e come gruppo, e scoprire come sia impossibile svolgere i primi, risolvere i “GUIDA” TESSILE E MODA 1 5 secondi e definire i terzi senza superare le partizioni disciplinari e le segmentazioni professionali; d) avvaloramento della storicità e della storicizzazione: l’approccio pedagogi- co indicato nel PECUP consente ai giovani – che vivono solitamente appiattiti sul presente – di vedere la realtà da un punto di vista che non è immediato, ma che si propone a loro come patrimonio di civiltà che li riguarda, che informa la cultura in tutte le sue manifestazioni, che può cooperare alla loro educazione; e) centralità del problema della lingua e dei linguaggi: poiché il fatto linguistico non è esclusivo delle lingue, ma appartiene a tutte le espressioni simboliche della cultura e del lavoro umano, ogni attività educativa dei percorsi dell’istruzione e formazione professionale è chiamata ad esplicitare i problemi legati al linguaggio ed alla comunicazione all’interno e all’esterno del proprio mondo culturale, socia- le e professionale; f) consapevolezza dell’analogicità del concetto di scienza: scientificità è “ren- dere ragione” pubblicamente della realtà che si studia e problematizzare logica- mente e socialmente le proprie posizioni e ipotesi rispetto ad essa. Si può essere scientifici, perciò, accostando e risolvendo un problema matematico, ma anche un problema tecnico o un problema estetico; g) riconoscimento del valore del conferimento di senso: gli interrogativi esi- stenziali interpellano l’intero dell’esperienza umana. Anche la cultura del lavoro riceve senso dalla libertà e dalla volontà morale di ciascuno. Conferire senso significa scoprire il fine di ciò che si studia e di ciò che si fa; confrontarsi con il perché delle cose, per ciascuno di noi, ma anche per l’insieme della società; h) sviluppo della progettualità personale e della cooperazione sociale: una visione culturale ed educativa del lavoro consente alla persona di maturare l’atti- tudine alla progettazione di sé e delle proprie esperienze di vita, ricercando gli aiuti e gli strumenti in grado di fornirgli un apporto significativo. CNOS-FAP / CIOFS-FP 1 6 1.2. Impostazione metodologica La presente guida si offre come strumento per dare indicazioni circa possibili moda- lità di strutturare unità di apprendimento interdisciplinari relative alle singole comunità professionali. 1.2.1 Modello di apprendimento Il centro della metodologia proposta risiede nel superamento della didattica per tra- smissione di saperi e abilità, optando per una concezione formativa centrata sulla cura della relazione educativa e della situazione di apprendimento, in vista di un coinvolgimento dell’allievo come soggetto attivo del processo formativo. Ciò compor- ta che “i formatori sono chiamati a “creare” esperienze nelle quali l’allievo, confron- tandosi con problemi di cui coglie il senso, si pone in modo attivo alla ricerca di una soluzione in grado di soddisfare i requisiti del problema stesso, sormontando gli osta- coli che via via incontra, mobilitando in tal modo un processo di apprendimento auto- nomo, personale, autentico. Tale processo è centrato sull’azione; tanto che si può affermare che la conoscenza passa necessariamente per l’azione per poi giungere ad una piena formalizzazione attraverso il linguaggio”4 . La logica che muove le UdA, quindi, è quella secondo cui l’apprendimento diventa maggiormente significativo se avviene a partire dall’esperienza diretta dell’allievo, il quale, se posto davanti ad un compito da realizzare, può mobilitare le sue competenze personali e incrementarle con nuove conoscenze e abilità in prospettiva della realizza- zione di un prodotto. Tale metodologia può essere concretizzata nell’azione educativa attraverso il modello dell’apprendimento esperienziale di Kolb e Fry5, che viene qui di seguito rappresenta- to nel grafico attraverso il modello adattato di Arto6 . Secondo questo modello, riferito ad interventi di tipo disciplinare, ma estensibile per analogia alle UdA interdisciplinari, il processo di apprendimento degli allievi viene facilitato se essi prendono contatto con i contenuti attraverso un’esperien- za concreta. Il formatore, quindi, inizialmente propone agli allievi un’esperienza concreta (A) rela- 4 NICOLI D. (a cura di), Linee guida per la realizzazione di percorsi organici nel sistema dell’istruzione e della formazione professionale, Roma, Tipografia Pio XI; 2004, 88. 5 KOLB D. A. - FRY R., Towards an Applied Theory of Experiential Learning, in: COOPER C. L. (Ed.), Theories of Group Process, London, New York, John Willy & Sons, 1975, 33-57. 6 ARTO A., La persona umana trova la sua ricchezza. Operatori e destinatari: ricchezze a confronto, Roma, AIPRE, 2002, 54. “GUIDA” TESSILE E MODA 1 7 Adattato da: ARTO A., La persona umana trova la sua ricchezza. Operatori e destinatari: ricchezze a confronto, Roma, AIPRE, 2002, 54. tiva al contenuto che intende spiegare. Questo ha lo scopo di incrementare la motiva- zione e il coinvolgimento dei ragazzi. Successivamente il formatore propone e guida gli allievi in una riflessione (B) sul- l’esperienza appena fatta, sul modo in cui l’hanno affrontata e sulla funzionalità di tale esperienza rispetto al contenuto che intende esporre, in modo da promuovere in essi l’autoesplorazione. In seguito il formatore spiega (C) i concetti e i contenuti dell’UdA, collegandoli ai dati ottenuti dall’esperienza al fine di poterli estendere ad altre situazioni. Il formatore, poi, propone una sperimentazione (D), ovvero una nuova esperienza correlata e simile alla prima, per permettere agli allievi di mettere in pratica i contenuti appresi e di farne esperienza in modo più consapevole. Infine, il formatore, attraverso il monitoraggio della seconda esperienza fatta dagli allievi, verifica (E) l’apprendimento dei contenuti. Grafico - “Percorso di apprendimento” (E) Verifica Costante (per promuovere valutazione e autovalutazione) Feed-back (A) Esperienza personale (per promuovere motivazione e coinvolgimento) Esperienza educativa (B) Riflessione Guidata (per promuovere ricerca ed esplorazione) Riflessione di gruppo (C) Esposizione Sistematica (per promuovere pista di risposta concettualizzata) Esposizione concetti teorici Esercizi pratici sulle abilità Modello di apprendimento esperienziale (D) Sperimentazione Personale (per promuovere apprendimento e generalizzazione delle abilità) Compiti a casa e diario CNOS-FAP / CIOFS-FP 1 8 MODELLO DI UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Nome del prodotto” Anno 1.2.2 Struttura delle UdA Le UdA interdisciplinari sono parte essenziale del percorso proposto nella presente guida. Esse si propongono come modelli di azioni educative focalizzate su un compito realizzabile attraverso un approccio interdisciplinare. Per la realizzazione di queste UdA, quindi, è previsto il lavoro in équipe di diversi formatori, tesi verso la promozio- ne della realizzazione di un unico prodotto oggetto dell’UdA stessa. La struttura dell’UdA, che prevede la definizione degli obiettivi formativi e degli obiettivi specifici di apprendimento, del compito/prodotto, dei destinatari e delle loro caratteri- stiche, dei tempi di svolgimento, dei materiali e degli aspetti organizzativi7 , è riassumibile attraverso la tabella presentata di seguito, in cui sono descritti tutti i parametri utilizza- ti per la stesura della scheda relativa. 7 NICOLI D. (a cura di), Linee guida per la realizzazione di percorsi organici nel sistema dell’istruzione e della formazione professionale, Roma, Tipografia Pio XI; 2004, 346. Denominazione Specifica il tipo di attività e l’ambito entro cui si situa l’UdA Specifica il tipo di compito cui si riferisce l’UdA inteso come prodotto reale o virtuale da portare a termine Rappresenta i risultati di apprendimento perseguiti dai formatori, miranti a cambiamenti attesi nell’allievo, coerenti con il “PECUP” previsto dalla legge 53/03 Sono le conoscenze e abilità connesse all’UdA che l’allievo deve perseguire, al fine di affrontare adeguatamente il com- pito richiesto, in modo da acquisire una o più competenze Rappresenta le tipologie degli utenti e i prerequisiti, ovvero le eventuali condizioni di ingresso Compito/prodotto Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Destinatari “GUIDA” TESSILE E MODA 1 9 Individua la durata indicativa dell’UdA proposta e la fase proposta di applicazione di essa all’interno del percorso formativo Costituisce l’elenco delle fasi che costituiscono la sequenza tipica di applicazione dell’UdA Indica le diverse figure coinvolte nell’UdA con le relative funzioni che devono assolvere. Le figure che possono co- stituire tali risorse umane sono: formatore dell’area profes- sionale, tutor-coordinatore, formatore dell’area dei linguaggi, formatore dell’area scientifica, formatore dell’area tecno- logica e formatore dell’area storico-socio-economica Raccoglie gli strumenti utilizzati e i materiali per la realizza- zione dell’UdA 1.2.3 Collocazione della guida nel quadro generale delle risorse La presente guida si situa all’interno di un più ampio quadro di risorse educative per l’apprendimento. Infatti, correlate con queste guide vi sono i fascicoli orientativi, da distribuire alle famiglie come spiegazione della comunità professionale. Inoltre, vi sono le guide per le aree formative, che contengono UdA disciplinari relative alle competenze di base e alle competenze delle aree professionali ed i materiali per la valutazione, come il modello di portfolio e della prova di qualifica. La collocazione della guida all’interno di un più ampio centro di risorse permette di realizzare il percorso formativo, usufruendo di materiali che possono essere un mo- dello per strutturare un percorso formativo, che comprenda sia UdA disciplinari che interdisciplinari e che possa fornire informazioni per realizzare una valutazione coe- rente con l’impostazione educativa dell’intero impianto. Sarebbe auspicabile, quindi, che ogni Centro avesse a disposizione un proprio centro risorse, all’interno del quale poter accedere a tutto il materiale a disposizione. Tempi di svolgimento Sequenza in fasi ed esperienze Risorse umane Materiali CNOS-FAP / CIOFS-FP 2 0 1.3. Indicazioni circa la valutazione e la gestione del portfolio In questa sezione della guida si intendono offrire alcune indicazioni circa la valutazio- ne ritenendo che essa sia un aspetto fondamentale del processo formativo e che, quindi, necessiti di una sua collocazione specifica. A tal fine verrà illustrato l’inqua- dramento di base, l’importanza dell’auto e dell’eterovalutazione, le caratteristiche del portfolio come strumento di valutazione e gli aspetti operativi, attraverso cui rendere concreta l’impostazione illustrata. 1.3.1 Inquadramento di base Prima di presentare gli aspetti operativi, ci sembra importante sottolineare il concetto di valutazione ad essi sotteso e la logica che deve essere seguita, perché gli strumenti di valutazione possano essere utilizzati in modo adeguato. Prendiamo come presupposto il fatto che la valutazione a cui facciamo riferimento è una valutazione educativa, intesa come “il processo ed il risultato attraverso i quali sono giudicate le capacità e la corrispondente esecuzione dimostrate da un soggetto (che si trova in una situazione spazio-temporale-evolutiva concreta), nella risoluzione di un compito”8 . Tale valutazione avviene in un contesto relazionale ed è orientata a prendere in considerazione il raggiungimento della maturità globale del soggetto; i risultati della valutazione, infatti, devono essere diretti ad elaborare una programma- zione che favorisca la sua crescita e la sua maturità9 . Una valutazione così intesa risulta coerente con l’impostazione del PECUP, nel quale è posto in forte rilievo il fatto che “l’istruzione e la formazione che i giovani incontrano nel secondo ciclo, al pari di quella maturata già nel primo ciclo, è finalizzata al proces- so educativo della crescita e della valorizzazione della persona”; tale è anche il punto di riferimento fondamentale della guida che presentiamo. 1.3.2 Livelli della valutazione: auto ed eterovalutazione Coerentemente con l’impostazione di base presentata possiamo affermare che al centro dell’azione educativa e come soggetto ed oggetto privilegiato della qualità di ogni processo educativo c’è la persona, quindi tanto la persona dell’educando quanto quella dell’educatore, come due protagonisti che si trovano continuamente in collega- 8 ARTO A., La valutazione educativa: esigenze e presupposti psicologici, in: “Orientamenti pedagogici”, 39 (1992) 621. 9 Ibidem, 629. “GUIDA” TESSILE E MODA 2 1 mento e in un rapporto di crescita e di apprendimento10 . Il primo soggetto dell’azione educativa è l’educando, che collabora attivamente al suo processo di crescita in una relazione transnazionale con l’educatore, essendo quindi responsabile in prima persona del suo processo educativo. L’educando, in quanto persona, è un essere attivo che entra in relazione con l’altro, portando all’interno del rapporto le sue competenze ed il frutto della sua esperienza. Si propone, quindi, la prospettiva attraverso cui l’educando è considerato come un soggetto responsabile e come il “principale attore della propria vita”11 . L’educatore, l’altro grande soggetto dell’azione educativa, ha il compito di essere ad un tempo guida e mediatore del processo di crescita dell’educando. L’educatore, infatti, è colui che ha a disposizione le nozioni teoriche in base alle quali risolvere i problemi e che si pone come un osservatore attento del comportamento e dei bisogni dell’educando, sapendo cogliere i momenti di maggiore disponibilità del soggetto per proporre i passi del cammino di crescita. L’educatore, in quanto mediatore del rap- porto educativo, deve saper passare da una comprensione esterna ad una compren- sione sempre più profonda della realtà dell’educando, in modo da stimolare in que- st’ultimo la capacità di utilizzare le proprie risorse per fronteggiare i problemi, indivi- duando le soluzioni adeguate per uno sviluppo ed una crescita sempre più maturi12 . La considerazione della relazione educatore-educando ha un risvolto molto importan- te rispetto alla valutazione, in quanto non si possono non tenere in considerazione entrambi i protagonisti dell’azione educativa anche a questo livello. In conseguenza di quanto detto e per coerenza con l’impostazione generale, riteniamo che la valutazione rispetto alle singole UdA debba essere effettuata a 2 livelli: 1) Autovalutazione: in essa l’allievo verifica il percorso che ha operato ed il livello a cui ritiene di situarsi rispetto al raggiungimento degli obiettivi prefissati. 2) Eterovalutazione: in essa è l’équipe dei formatori, possibilmente insieme con l’allievo, che esprime la valutazione rispetto a due parametri. Da una parte valuta il raggiungimento o meno degli obiettivi formativi (che hanno come riferimento il PECUP), cioè valuta la padronanza dell’allievo nel risolvere, in senso generale, il problema davanti al quale è posto e di incrementare e/o utilizzare le proprie risor- se personali in ordine all’assolvimento del compito, ovvero la sua competenza. Dall’altra valuta il raggiungimento delle singole abilità e conoscenze il cui appren- 1 0 ARTO A., Psicologia dello sviluppo. I. Fondamenti teorico-applicativi Roma, AIPRE, 2002, 25. 1 1 Ibidem, 28. 1 2 ARTO A., Psicologia dello sviluppo. I. Fondamenti teorico-applicativi Roma, AIPRE, 2002, 28-31. CNOS-FAP / CIOFS-FP 2 2 dimento è richiesto per la corretta soluzione del compito in riferimento alle diver- se aree formative. 1.3.3 Portfolio Uno strumento utile per la valutazione, così come l’abbiamo intesa, è il portfolio delle competenze personali, che rappresenta una raccolta significativa dei lavori dell’allievo capace di raccontare la storia del suo impegno, del progresso e del suo rendimento. Con esso si mira a rilevare il patrimonio di capacità, conoscenze, abilità e competenze del destinatario, utilizzando una metodologia che consente di giungere a risultati certi e validi. Si intende superare la modalità tradizionale della valutazione del profitto scolastico, che risulta dal confronto dei risultati ottenuti dagli studenti con i risultati attesi, poiché in tal modo si giunge a registrare ciò che una persona “sa”, inteso come ripetizione del contenuto della lezione e del testo scritto o dei gesti lavorativi appresi per addestra- mento, mentre non è in grado di rilevare la capacità di “costruzione” della conoscenza e neppure la “capacità di applicazione reale” della conoscenza posseduta. Di contro, la valutazione “autentica” rappresenta una metodologia - collocata entro un approccio formativo coerente - che mira a verificare non solo ciò che un allievo sa, ma ciò che “sa fare con ciò che sa” fondato su una prestazione reale e adeguata dell’apprendimento che risulta così significativo, poiché riflette le esperienze reali ed è legato ad una motivazione personale. Lo scopo principale consiste nella promozione di tutti offrendo opportunità al fine di compiere prestazioni di qualità. Tale valutazione, coinvolgendo gli allievi, le famiglie ed i partner formativi, mira pertanto alla dimostra- zione delle conoscenze tramite prestazioni concrete, stimolando l’allievo ad operare in contesti reali con prodotti capaci di soddisfare precisi obiettivi. Particolarmente rilevante è il “capolavoro” che l’allievo esegue al termine del percorso formativo e che documenta nelle forme e linguaggio proprio della comunità professionale la sua preparazione, giustificando il rilascio della relativa qualifica professionale. In tal senso, muta la prospettiva dell’intera attività formativa: se la prima forma di valutazione è intesa come verifica circa l’apprendimento da parte dello studente di una conoscenza trasmessa dall’insegnante, la valutazione autentica si muove in chia- ve formativa, ovvero in modo da consentire un incremento del processo di apprendi- mento e della consapevolezza da parte dell’allievo. In questo modo la valutazione è essa stessa formazione e non un’interruzione del cammino di apprendimento. Da qui il ricorso al portfolio delle competenze personali. Ne emerge che il cuore della valutazione, è collocato nei prodotti e nei processi (rela- “GUIDA” TESSILE E MODA 2 3 tivi alle UdA) di cui l’allievo va orgoglioso, e che segnalano (a se stesso, ai formatori ma anche agli altri attori, compresa la famiglia) le sue acquisizioni ed in particolare il grado di possesso delle competenze. Tramite il portfolio è possibile capire la storia della crescita e dello sviluppo di una persona, corredandola con materiali che permettono di comprendere “che cosa è avvenuto” dal momento della presa in carico della persona (che richiede un’attenta osservazione delle sue capacità e acquisizioni previe) fino al momento della partenza, passando per le varie fasi di cui si compone il percorso formativo. 1.3.4 Aspetti operativi Definiamo ora gli aspetti operativi della valutazione: in particolare ci soffermiamo sui contenuti del portfolio, sulle figure che intervengono nella sua compilazione e sulla sua struttura. Il portfolio contiene materiali prodotti dall’allievo (individualmente o in gruppo), che evidenziano le competenze acquisite, prove realizzate durante il percorso, commenti dell’allievo, dei docenti, dei tutor (anche di impresa) e delle famiglie sui materiali prodotti e sul percorso formativo e indicazioni sintetiche che emergono dall’osserva- zione sistematica, dai colloqui insegnanti-genitori, dalle valutazioni dei formatori e degli allievi, dai colloqui con l’allievo e anche da questionari in ordine alle personali attitudini e agli interessi più manifesti. Le figure che intervengono nella compilazione del portfolio sono: tutor-coordinatore, allievo e formatori. Il portfolio è compilato e aggiornato dal tutor-coordinatore, in collaborazione con tutti i formatori impegnati nel team e con il ragazzo. In particolar modo, la parte relativa alla raccolta ed “etichettatura” dei materiali prodotti è compi- lata da ciascun allievo, chiamato così ad essere protagonista consapevole della pro- pria crescita. La struttura del portfolio è concordata e definita nell’ambito del Centro; esso com- prende comunque i seguenti ambiti: anagrafico, orientativo, formativo e valutativo, certificativo. 1) Ambito anagrafico: comprende i dati personali dell’allievo, descrive la sua vi- cenda formativa e, eventuali esperienze di apprendistato e, nel caso in cui siano state realizzate, riporta significative esperienze in campo lavorativo. Inoltre, van- no inserite anche le descrizioni di esperienze (in ambito sportivo, artistico, cultura- le, sociale, hobbies, ecc.) che l’allievo valuta come significative. 2) Ambito orientativo: comprende le attività di orientamento svolte, il progetto personale e le eventuali variazioni incorse. Tale dimensione orientativa è sempre intrecciata con la dimensione valutativa, in quanto l’unica valutazione positiva per CNOS-FAP / CIOFS-FP 2 4 l’allievo è quella che contribuisce a conoscere l’ampiezza e la profondità delle sue competenze e, attraverso questa conoscenza progressiva e sistematica, a fargli scoprire ed apprezzare sempre meglio le capacità potenziali personali, non pienamente mobilitate, ma indispensabili per avvalorare e decidere un proprio progetto di vita. 3) Ambito formativo e valutativo: riguarda la valutazione dei prodotti realizzati nelle UdA, è possibile fare riferimento a tre schede, presentate di seguito, che si svolgono sui due livelli precedentemente indicati, ovvero autovalutazione ed eterovalutazione. La prima (cfr. tavola 1 e 2), è una scheda di autovalutazione, correlata di relativa rubrica con parametri di riferimento, che si propone come strumento attraverso cui l’allievo può verificare il percorso che ha operato nella realizzazione del pro- dotto e il livello a cui ritiene di fissarsi rispetto al raggiungimento degli obiettivi. La seconda (cfr. tavola 3 e 4) e la terza (cfr. tavola 5) sono schede di eterovalutazione, che si propongono come strumenti di base, da adattare alle sin- gole UdA, attraverso cui il formatore può operare la sua valutazione del percorso dell’allievo. La prima di esse è la scheda di valutazione delle competenze genera- li, attraverso cui il formatore, facendo riferimento alla rubrica allegata, può valu- tare il raggiungimento o meno degli obiettivi formativi (che hanno come riferi- mento il PECUP), cogliendo la capacità dell’allievo di risolvere, in senso genera- le, il problema davanti al quale è posto e di incrementare e/o utilizzare le proprie risorse personali in ordine all’assolvimento del compito e, quindi, nel diventare “competente”. La scheda di valutazione di abilità e conoscenze, in secondo luogo, è uno strumento attraverso cui il formatore valuta il raggiungimento delle singole abilità e conoscenze il cui apprendimento è richiesto per la corretta soluzione del compito in riferimento alle diverse aree formative. In tal senso valutazione delle competenze e valutazione delle conoscenze ed abi- lità rappresentano due momenti dello stesso processo valutativo riferito alla stes- sa sequenza di unità di apprendimenti e riferiti alla medesima persona. 4) Ambito certificativo (libretto formativo): comprende i documenti di certificazione delle acquisizioni che accompagnano il percorso dell’allievo, con indicazione del valore in termini di credito. “GUIDA” TESSILE E MODA 2 5 Tavola 1: Scheda di autovalutazione (a cura dell’allievo) * Compila la rubrica di autovalutazione del prodotto allegata di seguito mettendo una X negli spazi appositi e riporta nella scheda il tuo giudizio sintetico evidenziando quello prevalente DI CHE PRODOTTO SI TRATTA QUANDO HAI COMINCIATO A REALIZZARLO QUANDO LO HAI TERMINATO COME LO HAI REALIZZATO (I PASSI CHE HAI FATTO PER ARRIVARE AL PRODOTTO) A CHE COSA SERVE IL PRODOTTO CHE HAI REALIZZATO COME LO VALUTI* QUALI SONO I TUOI PUNTI FORTI (abilità, capacità che hai scoperto di avere e che hai messo in atto) QUALI SONO I TUOI PUNTI MIGLIORABILI (difficoltà, problemi, …) COSA TI IMPEGNI A FARE NELL’IMMEDIATO FUTURO PER MIGLIORARTI NOME E COGNOME CORSO ANNO FORMATIVO CNOS-FAP / CIOFS-FP 2 6 Ta vo la 2 : R ub ri ca d i a ut ov al ut az io ne d el p ro do tt o (a c ur a de ll ’a ll ie vo ) H o us at o pi ù m at er ia le di q ue ll o ne ce ss ar io H o us at o tu tt o il te m po a di sp os iz io ne , m a no n h o fi ni to il p ro do tt o H o co nt ri bu it o po co al la vo ro d i g ru pp o co n i c om pa gn i H o av ut o bi so gn o de ll’ ai ut o de l f or m at or e p er ri so lv er e i p ro bl em i H o av ut o bi so gn o di m ol te s pi eg az io ni N on h o co m pl et at o il co m pi to H o us at o tu tt o il m at er ia le m es so a d is po si zi on e H o ut il iz za to tu tt o il te m po a di sp os iz io ne e h o fi ni to il p ro do tt o H o co ll ab or at o co n i c om - pa gn i p er lo s vo lg im en to de l l av or o, s ol o qu an do m i ve ni va r ic hi es to S on o st at o ca pa ce d i r is ol - ve re i pr ob le m i c on i co ns i- gl i d el fo rm at or e H o ri so lt o il c om pi to c on l’ ai ut o di a lc un i c hi ar im en ti H o co m pl et at o il c om pi to , fa ce nd o an ch e os se rv a- zi on i s u di e ss o H o us at o il m at er ia le in m od o fu nz io na le a l p ro do tto d a re a- liz za re H o te rm in at o il p ro do tt o in m en o te m po ri sp et to a qu el lo p re vi st o H o co lla bo ra to c on i co m - pa gn i du ra nt e tu tt o lo sv ol gi m en to d el la vo ro H o ri so lto i pr ob le m i i n m od o au to no m o H o co m pr es o co n ch ia re z- za il c om pi to ri ch ie st o H o co m pl et at o il co m pi to e so no c ap ac e di r ip or ta re ad a ltr e si tu az io ni s im ili ci ò ch e ho im pa ra to a tt ra - ve rs o qu es to l av or o U ti liz zo d ei m at er ia li G es ti on e de l t em po C ol la bo ra zi on e co n i c om pa gn i R is ol uz io ne d ei p ro bl em i R is ol uz io ne d el c om pi to P R IN C IP IA N T E IN T E R M E D IO E SP E R T O C O M P E T E N Z E L IV E L L I “GUIDA” TESSILE E MODA 2 7 Tavola 3: Scheda di valutazione delle competenze generali dell’allievo (a cura dei formatori) NOME E COGNOME CORSO ANNO FORMATIVO UNITA’ DI APPRENDIMENTO PERIODO E DURATA OBIETTIVI FORMATIVI DELL’UDA COMPETENZE ACQUISITE* LIVELLO DI ACQUISIZIONE GIUSTIFICAZIONE DELLA VALUTAZIONE OBIETTIVI FORMATIVI DELL’UDA COMPETENZE ACQUISITE* LIVELLO DI ACQUISIZIONE GIUSTIFICAZIONE DELLA VALUTAZIONE Sviluppare abilità e caratteristiche personali attraverso la personalizzazione delle proprie scelte Ha avuto bisogno dell’aiuto del formatore per risolvere il problema relativo all’elaborazione del budget Fronteggiamento delle situazioni e risoluzione dei problemi Principiante * Per indicare il tipo di competenza acquisita e il livello di raggiungimento relativo ad essa è possibile fare riferimento alla rubrica di valutazione delle competenze presentato nella pagina seguente, adattato da: NICOLI D. (a cura di), Linea guida per la realizzazione di percorsi organici di istruzione e formazione professionale, Roma, Tipografia Pio XI, 2003, 114. CNOS-FAP / CIOFS-FP 2 8 L IV E L L I Ta vo la 4 : R ub ri ca d i a ut ov al ut az io ne d el p ro do tt o (a c ur a de ll ’a ll ie vo ) P R IN C IP IA N T E IN T E R M E D IO E SP E R T O C O M P E T E N Z E z U ti li zz a pi ù m at er ia le d i qu el lo n ec es sa ri o z U ti li zz a il m at er ia le i n m od o no n se m pr e pr op or zi on al e ri sp et to a ll e di ve rs e pa rt i de l la vo ro . z U ti li zz a tu tt o il t em po a d is po si zi on e e no n ri es ce a c om pl et ar e il p ro do tt o z U ti li zz a il t em p o i n m o d o n o n s em p re pr op or zi on al e ri sp et to a ll e di ve rs e pa rt i de l la vo ro . z C ol la bo ra c on i c om pa gn i so lo d op o m ol - ti i nv it i da p ar te d el f or m at or e z H a di ff ic ol tà a l av or ar e co n gl i al tr i z R ea li zz a in te ra zi on i co n gl i al tr i m ol to sp or ad ic am en te z A tt ua c on ve rs az io ni m ol to b re vi . z H a bi so gn o di a ss is te nz a pe r ri so lv er e i pr ob le m i z D ef in is ce i l co m pi to n el la s ua g lo ba li tà , se nz a fo ca li zz ar e tu tt i i pa ss i pe r la r is ol u- zi on e z P ro du ce p oc he a lt er na ti ve d i so lu zi on e o so lu zi on i un iv oc he z S ce gl ie l a so lu zi on e in b as e al le p oc he a l- te rn at iv e di s ol uz io ne p ro do tt e z N on r ev is io na i l co m pi to . z N ec es si ta d i m ol te s pi eg az io ni s up pl em en - ta ri p er c om pr en de re l a co ns eg na z N on r is ol ve i l co m pi to o r is ol ve i l co m pi - to s en za e st en si on i al la v it a co nc re ta . z U til iz za t ut to i l m at er ia le m es so a d is po - si zi on e z U ti li zz a il m at er ia le i n m od o pr op or zi o- na le r is pe tt o al le d iv er se p ar ti d el l av or o z U ti li zz a tu tt o il t em po a d is po si zi on e e co m pl et a il p ro do tt o z U ti li zz a il t em po i n m od o pr op or zi on al e ri sp et to a ll e di ve rs e pa rt i de l la vo ro z H a bi so gn o di u na l im ita ta a ss is te nz a de l fo rm at or e m en tr e la vo ra c on g li a lt ri z L av or a co n i co m pa gn i so lo i n al cu ni c as i e so lo d op o in vi to d el f or m at or e z R ea li zz a in te ra zi on i co n gl i al tr i in f un - zi on e de ll a ri so lu zi on e de l co m pi to z A ttu a co nv er sa zi on i in ce nt ra te s u di sc us - si on e di a lt er na ti ve r is pe tt o al c om pi to z È c ap ac e di r is ol ve re i p ro bl em i co n i co ns ig li d el f or m at or e z D ef in is ce a lc un i pa ss i da a ttu ar e pe r ra g- gi un ge re l ’o bi et ti vo z P ro du ce a lc un e al te rn at iv e di s ol uz io ne z S ce gl ie l ’a lt er na ti va d i so lu zi on e in b as e al p ro pr io b uo n se ns o z F a un a re vi si on e pa rz ia le d el c om pi to z N ec es si ta d i al cu ni c hi ar im en ti p er c om - pr en de re l a co ns eg na z R is ol ve i l co m pi to c on o ss er va zi on i, co n- ne ss io ni e a pp li ca zi on i z U til iz za i l m at er ia le i n m od o fu nz io na le a lla re al iz za zi on e de l pr od ot to z U ti li zz a il m at er ia le r es id uo p er q ua li fi ca re ul te ri or m en te i l pr op ri o pr od ot to z U ti li zz a un t em po m in or e ri sp et to a q ue ll o pr ev is to e f in is ce i l pr od ot to z U til iz za i l te m po r es id uo p er q ua lif ic ar e ul te - ri or m en te i l pr op ri o la vo ro z L av or a co n gl i al tr i co n m ol ta f re qu en za e co n bu on i ri su lt at i z M os tr a ri sp et to , st a be ne c on g li a lt ri z R ea liz za i nt er az io ni c on g li al tr i co st an ti, f i- na li zz at e al c om pi to e n on s ol o z A tt ua c on ve rs az io ni c on d is cu ss io ni v iv ac i ch e in cl ud on o ri fe ri m en ti a va ri e op in io ni e d al te rn at iv e in v is ta d i un a si nt es i z È a bi le a r is ol ve re i p ro bl em i in m an ie ra i nd i- pe nd en te z D ef in is ce i l pr ob le m a in t ut ti i pa ss i ne ce ss a- ri p er r ag gi un ge re l ’o bi et ti vo z P ro du ce m ol te a lt er na ti ve d i so lu zi on e z S ce gl ie l ’a lt er na ti va d i so lu zi on e pi ù ec on o- m ic a (c he d à m ag gi or i be ne fi ci c on i l m in or e co st o) z R ev is io na i l co m pi to e c or re gg e ev en tu al i er ro ri z C om pr en de l a co ns eg na s en za l a ne ce ss ità d i sp ie ga zi on i ul te ri or i z R is ol ve il co m pi to co n si nt es i, ge ne ra li zz az io ne a d al tr e at ti vi tà e a st ra zi o- ne d i co nc et ti G es ti on e d ei m at er ia li p er l a re al iz za zi on e d el c om p it o G es ti on e d el t em p o G es ti on e d el le re la zi on i F ro n te gg ia m en to d el le s it u az io n i e ri so lu zi on e d ei p ro b le m i R is ol u zi on e d el co m p it o “GUIDA” TESSILE E MODA 2 9 Tavola 5: Scheda di valutazione delle abilità e conoscenze dell’allievo (a cura dei formatori) NOME E COGNOME CORSO ANNO FORMATIVO UNITA’ DI APPRENDIMENTO PERIODO E DURATA AREA DEI LINGUAGGI AREA TECNOLOGICA AREA SCIENTIFICO - MATEMATICA AREA STORICO - SOCIO - ECONOMICA AREA PROFESSIONALE AREA FORMATIVA CONOSCENZE E ABILITÀ ACQUISITE (in relazione agli obiettivi specifici di apprendimento) LIVELLO DI ACQUISIZIONE (insufficiente, sufficiente, discreto, buono; eccellente) CNOS-FAP / CIOFS-FP 3 0 AREA DEI LINGUAGGI AREA TECNOLOGICA AREA FORMATIVA CONOSCENZE E ABILITÀ ACQUISITE (in relazione agli obiettivi specifici di apprendimento) LIVELLO DI ACQUISIZIONE (insufficiente, sufficiente, discreto, buono; eccellente) Conoscere i modi d’uso del dizionario e saperlo utilizzare Elaborare testi mediante l’utilizzo di Word Processor Discreto Insufficiente 1.4. Indicazioni circa l’esame finale di qualifica In questa sezione della guida si intendono offrire alcune indicazioni circa la strutturazione dell’esame finale di qualifica. A tal fine ne verrà illustrata la definizione, la collocazione dell’esame all’interno del percorso formativo, la natura della prova, la struttura della prove e i punteggi relativi ad ogni prova. 1.4.1 Definizione L’esame finale di qualifica rappresenta la modalità attraverso la quale si riscontra nella persona la presenza di requisiti educativi, culturali e professionali che attestino l’assolvimento del diritto-dovere e nel contempo consentano il conseguimento di una qualifica. 1.4.2 Collocazione La prova si colloca nella parte conclusiva del percorso di formazione, dopo che sono terminate le attività didattiche previste. È possibile ammettere all’esame persone che non hanno seguito l’intero processo ma sono in possesso di crediti formativi e lavora- tivi adeguati. 1.4.3 Natura L’esame finale di qualifica ha il suo centro nella prova professionale, che è un “capo- lavoro”, ovvero un prodotto significativo e funzionale. Essa ha un valore operativo, in quanto rappresenta un costrutto in grado di soddisfare i requisiti professionali interni all’impresa, in riferimento ad un ruolo definito nel momento dell’ingresso lavorativo. Inoltre, ha un valore culturale, in quanto consente di rilevare le conoscenze e le abilità che l’allievo ha acquisito durante il suo percorso formativo. Infine, ha anche un valore educativo, in quanto stimola la persona ad una maggiore coscienza di sé e delle pro- Esempio relativo all’UdA “Patente per il motorino” “GUIDA” TESSILE E MODA 3 1 prie risorse nell’atto di porsi di fronte ad un compito. La prova fa, quindi, riferimento ad un processo operativo reale, e prevede un livello definito di autonomia, responsa- bilità durata e accuratezza. 1.4.4 Struttura dell’esame L’esame finale di qualifica si articola in 3 prove: 1) Prova professionale: in essa è richiesto all’allievo di realizzare un prodotto significativo funzionale a valutare le capacità professionali acquisite durante l’iter formativo. Questa prova può essere suddivisa in 3 fasi: a) Fase di programmazione: in essa è richiesto all’allievo di riflettere e di definire le sequenze operative di lavoro che verranno eseguite nella prova tecnico-operativa b) Fase operativa: in essa è richiesto all’allievo di realizzare concretamen- te il prodotto c) Fase consuntiva: in essa è richiesto all’allievo di descrivere il processo che ha svolto per la realizzazione del prodotto, in modo che si possa valu- tare la consapevolezza del percorso svolto. 2) Prova scritta culturale: in essa è richiesto agli allievi di produrre un testo aperto libero, in forma di riflessione o elaborato. 3) Colloquio: in esso è richiesto all’allievo di saper argomentare su contenuti appresi durante il percorso formativo, sulle esperienze di stage e di formazione vissute e sulle attese e le riflessioni riguardanti il proprio futuro. Obiettivo privi- legiato del colloquio è quello di dare l’opportunità all’allievo di riflettere e di prendere consapevolezza del percorso educativo e formativo che ha compiuto. 1.4.5 Punteggi relativi alle diverse prove Il percorso formativo contribuisce a dotare l’allievo delle risorse necessarie all’ac- cesso all’esame finale di qualifica. Tale accesso è corredato da un credito valutativo pari a un massimo di 55 punti su 100. I rimanenti 45 punti sono così suddivisi rispetto alle altre prove: 1) Prova professionale: 25 punti 2) Prova scritta: 10 punti 3) Colloquio: 10 punti L’allievo raggiunge la qualifica con un punteggio minimo di 60 punti. Si ricorda di avere sempre in considerazione la buona padronanza rispetto alla prevenzione degli infortuni sul lavoro. CNOS-FAP / CIOFS-FP 3 2 2. Presentazione della comunità professionale In questa sezione della guida viene presentata la natura economica, sociale e cultura- le della comunità, la prospettiva formativa in cui essa si inserisce, le figure professio- nali, con i riferimenti e le indicazioni sui laboratori, sullo stage e sulla alternanza. 2.1. Natura economica, sociale e culturale della comunità La comunità professionale Tessile e Moda costituisce un universo molto vasto nel- l’economia moderna in quanto interessa sia il comparto tessile (industrie laniere, co- toniere, della seta e degli affini, dei tessili vari, della tintura, della stampa e del finis- saggio, l’industria conciaria), sia il comparto dell’abbigliamento (industrie della ma- glieria, calzetteria, confezione, pelletteria, delle calzature, e degli accessori). Le figure professionali espresse dalla comunità Tessile e Moda trovano impiego nelle aziende tessili di piccole e medie dimensioni, nelle imprese di confezione e abbiglia- mento, o in un contesto autonomo13. Il settore tessile-abbigliamento rappresenta una voce molto importante della nostra economia, in termini di fatturato, di occupazione e di esportazione. Infatti l’Italia è il maggiore produttore del sistema moda in Europa ed occupa la terza posizione nelle esportazioni mondiali. Solo nel settore abbigliamento sono coinvolte più di 50.000 aziende di cui 20.000 sono imprese a conduzione familiare e 13.000 sono, invece, le aziende di calzature e pelletteria. A queste vanno aggiunte le migliaia di aziende che entrano nel processo produttivo della moda in settori come quello della gioielleria, bigiotteria di classe e accessori14. Nonostante tutto, questo settore, come altri, sta attraversando un periodo di crisi legato alla congiuntura internazionale negativa causata anche da una perdita di com- petitività del prodotto italiano sui mercati esteri, dovuta dalla enorme concorrenza dei Paesi asiatici (gennaio 2001 - 31 dicembre 2003 calo occupazionale di circa 60 mila unità)15. 13 Tratto dal progetto Formazione professionale iniziale, CIOFS-FP/CNOS-FAP, Roma luglio 2000 14 FEDELI V. “L’avvenire dell’industria tessile e dell’abbigliamento nell’Europa allargata” terza sessione: le prospettive del lavoro e dell’occupazione, le sfide per le risorse umane, Bruxelles marzo 2003 15 Dati a cura della Camera Nazionale della Moda Italiana “Fashion Economic Trends – Segnali sul futuro nell’economia della moda” – Gennaio 2004 “GUIDA” TESSILE E MODA 3 3 Dal 1974 sino al 1995 il mercato del tessile ed abbigliamento veniva governato dal- l’Accordo Multifibre (Multifibre Arrangement), che poneva dei tetti alle importazioni di alcuni prodotti del settore nella Comunità Europea dal Sud-est asiatico, per poterne controllare i flussi e difendere il mercato interno. Con l’Uruguay Round (siglato nel 1994 ed attivo dal 18 gennaio ’95), che prevedeva un graduale smantellamento dell’Accordo MultiFibre, il settore ha visto progressiva- mente cadere a livello mondiale tutte le restrizioni commerciali secondo un percorso in quattro tappe. Tale percorso terminerà nel 2005, anno in cui il settore Tessile-Abbigliamento cesse- rà di esistere e rientrerà completamente nel GATT (General Trade on tariffs and Trade), eliminando così il sistema delle quote. L’avvicinarsi del 2005 da parte degli operatori italiani e comunitari del settore è visto con preoccupazione, temendo soprattutto un massiccio aumento delle importazioni dai Paesi asiatici, poiché tali importazioni vengono effettuate spesso a prezzi molto bassi, grazie anche al basso costo della manodopera locale, situazione che andrebbe a peggiorare con l’entrata della Repubblica Popolare Cinese nell’OMC (Organizza- zione del Mercato Comunitario)16. L’industria del Tessile e dell’Abbigliamento dovrà adeguarsi a questo processo di mondializzazione che produrrà l’inasprimento della concorrenza su scala internazio- nale ma anche lo sviluppo di nuovi mercati. Il risultato di questa trasformazione, potrà essere: z · una grande filiera produttiva ad alta intensità tecnologica che sia in grado di realizzare una produzione di alta qualità in tempi compatibili per soddisfare le esigenze del mercato; z un sistema produttivo che opera in una dimensione globale, con l’allargamento verso i paesi emergenti, che con la mondializzazione rappresentano le principali aree di crescita dei consumi di prodotto tessili; z un Sistema Moda Italia riconosciuto per il suo patrimonio materiale e per il suo valore immateriale. Con questo nuovo sistema moda, l’effetto dovrebbe essere quello della creazione di un nuovo settore “Tessile-Abbigliamento evoluto”, non più da contrapporre bensì da distinguere dal sistema produttivo tradizionale. Il sistema industriale Tessile-Abbigliamento europeo ha già intrapreso da diversi 16 CAMERA DEI DEPUTATI - XIV LEGISLATURA Resoconto della X Commissione permanente (Attività produttive, commercio e turismo) Martedì 11 marzo 2003 Interrogazione a risposta in Commissione 5-01650 presentata da GONARIO NIEDDU mercoledì 12 febbraio 2003 nella seduta n. 264. CNOS-FAP / CIOFS-FP 3 4 anni la strada per realizzare questo cambiamento, con una strategia che si articola su investimenti che vanno nella direzione: z dell’internazionalizzazione completa e funzionale ai nuovi mercati di sbocco; z dell’innovazione di processo e prodotto; z del rafforzamento sistemico dell’intero ciclo produttivo fino alla distribuzione; z della formazione; z della valorizzazione del fattore moda. In particolare, per quanto riguarda l’Italia, un fattore che può rendere possibile il successo del “Made in Italy” è rappresentato dal “Capitale Umano” che ha contribu- ito in maniera determinante all’affermazione delle imprese e dei prodotti italiani nel mondo. Essendo quello della moda un settore tradizionalmente radicato in Italia e con un’im- portante tendenza a svilupparsi in zone circoscritte, è possibile instaurare un percorso formativo di risorse umane qualificate, prevalentemente attraverso un processo espe- rienziale. In questi ultimi anni, però, una parte dell’industria del Tessile e dell’Abbigliamento si sta sempre più trasformando da manifatturiera a capital-intensive, con un continuo sviluppo tecnologico sia di processo che di prodotto. In questo processo di rapida evoluzione, le imprese non sono più in grado di soddisfa- re autonomamente l’aggiornamento e la riqualificazione delle figure professionali. Questo anche perché è in atto un processo di destrutturazione, per effetto del decen- tramento produttivo, che fa venire meno quelle semplificazioni formative provenienti da uno sviluppo organico del settore17. Un primo fronte su cui intervenire è quello della formazione-informazione rivolta agli imprenditori. Nel Tessile-Abbigliamento, infatti, dove prevalgono le piccole im- prese, esiste un fabbisogno di formazione imprenditoriale che dovrà essere soddisfat- to. Un secondo punto d’intervento è quello del decentramento del controllo della for- mazione, con un conseguente capillare sviluppo delle scuole e una maggiore interazio- ne tra imprese e centri di formazione. In questa logica diventa percorribile una strate- gia della flessibilità nella formazione, sviluppando una capacità di rapido adeguamen- to ai cambiamenti di esigenze di capitale umano. Quello della regionalizzazione della formazione è un punto centrale per il settore in 17 MINISTERO DELL’INDUSTRIA, DEL COMMERCIO E DELL’ARTIGIANATO “Linee di politica industriale per il Sistema Moda” Segreteria tecnica del Ministro, marzo 2004. “GUIDA” TESSILE E MODA 3 5 quanto esiste una forte allocazione in aree-sistema ad elevata specializzazione pro- duttiva, che presentano fabbisogni formativi molto diversi tra loro. Un terzo aspetto da considerare, per ottenere un efficiente risultato nel campo della formazione, è lo sviluppo di sinergie tra la ricerca e la formazione. In altre parole, un coordinamento ottimale deve coinvolgere i centri di innovazione, spesso esterni alle imprese, le scuole di formazione e le aziende. In questo modo verrebbero accorciati i tempi per la produzione del capitale umano necessario ad assecondare i rapidi pro- gressi tecnologici del settore. Si evince, quindi, che la vera differenza si otterrà, promuovendo nel consumatore una percezione più consapevole del vero valore “Made in Italy”, basato non solo sul- l’estro e sulla creatività (fattori eventualmente replicabili dai concorrenti), ma sulla qualità insita nei processi produttivi alimentata da una costante innovazione. Elemento portante della cultura della comunità professionale tessile e moda è la modalità attraverso cui essa consente di rappresentare l’insieme dei processi costrut- tivi ricorrendo ad un modello logico-formale rappresentato dal processo di lavorazio- ne. Si tratta di una modalità tramite la quale si configura l’insieme dei passi che consen- tono di coordinare in termini logici, cronologici ed operativi le diverse azioni che ren- dono possibile la realizzazione del processo di inteso nella sua organicità ovvero in riferimento al prodotto-risultato atteso completo. CNOS-FAP / CIOFS-FP 3 6 Lo schema del processo di lavorazione sopra riportato evidenzia come nel lavoro tessile e della moda siano fondamentali gli aspetti di razionalità, logica, ordine, preci- sione, attitudine al lavoro di gruppo, ma pure quelli della comunicazione, dell’ascolto, dell’aggiornamento costante e della risoluzione di problemi (problem-solving). L’asse portante della cultura professionale tessile e della moda è dato da tre compo- nenti tra di loro strettamente intrecciate: - continua e costante tensione al cambiamento: questo implica la necessità di un aggiornamento continuo e una preparazione il più possibile interdisciplinare - evoluzione del tessuto sociale: la velocità con cui cambiano le esigenze dei consumatori e le tendenze del mercato. Chi opera in questo settore dovrà, di conseguenza, avere un’ attenzione particolare per l’evoluzione dei costumi e delle abitudini all’interno della società; - flessibilità che si declina su diversi aspetti: operativa in riferimento alla capaci- tà di poter modificare approcci, stili, modalità; e cognitiva, cioè la necessità di utilizzare modelli interpretativi coerenti con le modificazioni culturali e valoriali. Ideazione ed elaborazione di un prodotto: analisi di fattibilità Individuazione delle componenti dell’obiettivo e delle risorse Pianificazione fasi operative Implementazione del progetto Verifica ed eventuale recupero degli errori Trasferimento delle competenze acquisite 1 2 3 4 5 6 Processo di lavorazione “GUIDA” TESSILE E MODA 3 7 In forza dell’attuale volto della comunità professionale, è necessario che i suoi com- ponenti ad ogni livello siano contraddistinti da una forte disposizione verso le compo- nenti suddette e da capacità personali coerenti con tale asse culturale che delinea in tal modo una vocazione professionale peculiare. Tutto questo ci fa comprendere che la comunità professionale Tessile e Moda debba (preferibilmente) essere composta da persone che abbiano una forte creatività, fles- sibilità, spirito d’iniziativa, facilità nei rapporti interpersonali, nonché capacità di orien- tamento di fronte a problemi nuovi e di adattamento all’evoluzione della professione. Infatti, il contesto della moda prevede figure professionali con una forte versatilità e propensione culturale al continuo aggiornamento in grado di interpretare le linee della moda e i gusti del cliente. Sarebbe, pertanto, impensabile poter lavorare nel reparto confezione di un’azienda tessile o di un laboratorio di sartoria senza avere quel minimo di conoscenze tecniche per comprendere la struttura del ciclo produttivo, le basi economiche per valutare la dimensione economica dei problemi nel settore tessile e le conoscenze informatiche e di utilizzazione dei programmi grafici CAD per progettare, elaborare e trasformare modelli. Ecco perché, contrariamente a quanto avveniva nel passato, la formazione delle figu- re professionali espressione della comunità tessile e moda deve essere basata soprat- tutto su elementi di natura informatica, economica e tecnica, tecnologica. CNOS-FAP / CIOFS-FP 3 8 2.2. Comunità professionale in prospettiva formativa La comunità professionale tessile e moda si distingue per il fatto di possedere una propria cultura, un proprio “modus operandi”, una rilevanza sociale ed economica tali da costituire una vera e propria potenzialità educativa nei confronti degli allievi. Ciascun allievo, grazie ai costanti e crescenti stimoli educativi recepiti lungo tutto il corso di formazione, è stimolato a: conoscere se stesso, le proprie competenze, i punti di forza e di debolezza della propria preparazione; di possedere un sistema di valori ispirati alle buone regole della convivenza civile tanto da relazionarsi con gli altri, sapendo ascoltare, dialogare e confrontarsi. In sintesi, la comunità tessile e moda consente agli allievi di maturare le competenze che arricchiscono la personalità dello studente e lo rendono autonomo costruttore di se stesso in tutti i campi della esperienza umana, sociale e professionale attraverso le conoscenze disciplinari e interdisciplinari (il sapere), le abilità operative apprese (il fare consapevole), nonché l’insieme delle azioni e delle relazioni interpersonali intes- sute (l’agire)18. Il percorso formativo che gli allievi seguono per poter arrivare al conseguimento di una qualifica professionale prevede un insieme organico di saperi, conoscenze, tecni- che, modalità di azione e stili professionali. In particolare si cercherà di valorizzare la cultura propria della comunità tessile e moda tramite il confronto con gli operatori, il linguaggio, le tecniche, i modelli cognitivi ed operativi, il sistema di relazioni che essa consente, in sintesi le tipologie di prodotti e di servizi. La professionalità specifica, oggetto della formazione della comunità professionale tessile e moda, darà la possibilità agli allievi di acquisire abilita e conoscenze nel campo tessile e abbigliamento che avranno come sbocco “naturale”i settori produttivi della moda di qualsiasi dimensione o si collocheranno come lavoratori autonomi. Il ciclo produttivo del settore moda si articola in un sistema caratterizzato da un insie- me di imprese, ciascuna delle quali svolge alcune funzioni e/o fasi di lavorazione e/o eroga servizi, con specializzazioni produttive e funzionali complementari. In Italia il tessile-abbigliamento dispone di un sistema completo dal filato alla distribuzione, in cui le imprese interagiscono con un modello a “rete”. Ciò consente di ridurre al minimo la dimensione necessaria per realizzare prodotti ad alto valore aggiunto e di incidere 18 Cfr. PECUP. “GUIDA” TESSILE E MODA 3 9 sulla competitività, recuperando in efficienza grazie alla specializzazione e alla flessi- bilità. Nello stesso tempo, però, la dimensione aziendale molto piccola richiede, per realizzare prodotti competitivi, una trama complessa di interdipendenze tra le impre- se. Uno dei principali sforzi dei formatori di questa comunità professionale sarà quello di far comprendere agli allievi che tra le diverse aziende, qualunque sia la loro dimensio- ne o tipologia di attività, vi è un comune denominatore in quanto ciascuna di esse, è sempre «una coordinazione economica in atto, istituita e retta per il soddisfaci- mento di bisogni umani, di cui l’uomo e la ricchezza sono elementi vitali» ovvero «un istituto economico destinato a perdurare che, per il soddisfacimento di bi- sogni umani, ordina e svolge, in continua coordinazione, la produzione o il procacciamento e il consumo della ricchezza»19. Questo significa che le problematiche legate al settore tessile e abbigliamento, anche se su scala diversa, hanno una matrice comune: è per tale motivo che l’allievo deve possedere le conoscenze sulle origini e sulla natura dell’ organizzazione del mondo della moda. In particolare, le specifiche competenze che gli allievi di tale comunità dovranno perseguire sono, principalmente, le seguenti: z possedere un insieme di strumenti culturali-estetici e grafici per individuare, rap- presentare, interpretare in modo appropriato le linee della moda, z conoscere tutte le fasi del ciclo produttivo, incluse le fasi di lavoro e le procedure CAD, le tecnologie e le tecniche di lavoro al fine di avere una visione organica del processo lavorativo. z saper leggere ed interpretare i testi, anche in lingua straniera (almeno l’inglese), riuscendo a percepirne il significato fondamentale ed essenziale e sviluppare la capacità di comunicare ad altri, con parole e scritti, i concetti appresi, utilizzando un’insieme di strumenti, attrezzature,e sussidi didattici e materiali di settore, z utilizzare supporti hardware e software di tipo CAD e gestire i magazzini, i modelli e i parametri, con supporti informatici. Costituiscono, inoltre, fondamentali atteggiamenti degli allievi di questa comunità quelli di: z coltivare l’interesse per le novità e per il costante aggiornamento culturale e pro- fessionale mediante la lettura di stampa specializzata e con il ricorso ad altri stru- menti di informazione (internet, ecc.) in modo da introdurre innovazione attraver- 19 ZAPPA GINO, 1929 e 1957. CNOS-FAP / CIOFS-FP 4 0 so i propri gusti personali z avere la convinzione che il ruolo ricoperto è di fondamentale importanza per la vita del ciclo produttivo in cui si trova ad operare e che tale ruolo non è di natura statica o ripetitiva bensì ha una dinamicità che è funzione sia del proprio operato sia del grado di integrazione con gli altri soggetti con cui deve interagire. Questa serie di competenze e atteggiamenti svilupperà una forte motivazione negli allievi, poiché li farà sentire parte attiva nelle realtà produttive in cui opereranno grazie ai laboratori e agli stage che consentiranno un continuo confronto pratico con il lavoro degli operatori del settore. “GUIDA” TESSILE E MODA 4 1 2.3. Figure professionali, livelli e continuità Nella comunità professionale Tessile e Moda la denominazione iniziale del percorso di qualificazione è Operatore dell’Abbigliamento. Questa figura professionale, indipendentemente dalla specifica qualifica in uscita, avrà una formazione polivalente di base che assicura uniformità di linguaggio e cono- scenza dei cicli produttivi tipici della comunità professionale. L’Operatore dell’Abbigliamento: z conosce in modo specifico le tecnologie e le tecniche di lavoro del settore dell’ab- bigliamento z conosce il ciclo completo di lavorazione e di organizzazione aziendale, i materiali, la tipologia delle attrezzature, l’uso della strumentazione computerizzata. z conosce ed applica la modellistica artigianale ed industriale di base, nonché la confezione artigianale di base; z conosce ed utilizza, secondo la sequenza ordinaria che egli stesso programma, i principali strumenti ed impianti di laboratorio; z conosce, sceglie o indica il tessuto idoneo al modello progettato in laboratorio e valuta le caratteristiche merceologiche di base. Egli è in grado di creare o interpretare figurini di ogni genere ed eseguire le diverse fasi operative per la confezione di capi di vestiario a livello artigianale e industriale. Tali competenze sono supportate da un’area culturale comune che fornisce ulte- riori possibilità di capire la complessità del sociale, di attivare insieme conoscenze tecniche e critiche, nonché una piena disponibilità al cambiamento che i nostri tempi continuamente chiedono. Ha le nozioni base per ideare e interpretare le linee della moda. Utilizza i concetti matematici e scientifici (fibre tessili e tecnologia tessile) legati alle procedure operative della professione per elaborare gli aspetti tecnici, applicativi e comunicazionali richiesti dalla flessibilità del mondo produttivo. Possiede le capacità progettuali che gli consentono di operare, sia autonomamente sia in èquipe, nei diversificati e mutevoli contesti aziendali. Interpreta documenti tecnici, anche se espressi in lingua inglese e produce comunica- zioni in uso nella professione, utilizzando programmi informatici. Inoltre, lo studio delle tecniche e delle tecnologie di lavoro del settore, dell’informatica di base, del disegno bidimensionale e tridimensionale realizzato con l’ausilio della tec- CNOS-FAP / CIOFS-FP 4 2 nologia avanzata del CAD-modellismo, consentiranno all’Operatore di svolgere com- piti esecutivi e di controllo per quanto concerne creazione, sviluppo e confezionamen- to di capi di vestiario a livello artigianale e industriale. In uscita si prevedono due indirizzi: a) Confezionista modellista su CAD; b) Addetto alle confezioni industriali. Tali figure, riconosciute dalle leggi regionali e dalle parti sociali, in rapporto alla situa- zione economico-produttiva, alle prospettive occupazionali e alle tendenze dei merca- ti del lavoro locale, possono coprire le professionalità relative alle attività proprie della comunità professionale a livello di qualifica. Le tre figure professionali previste per la qualifica triennale sono: a) Confezionista modellista su CAD E’ una figura professionale che, grazie alle sue capacità, conoscenze, abilità e competenze, è in grado di inserirsi operativamente in un contesto aziendale di confezioni e abbigliamento o può lavorare in proprio. Ha le nozioni base per ideare e interpretare le linee della moda. Conosce in modo specifico le tecnologie e le tecniche di lavoro del settore abbi- gliamento, il ciclo produttivo incluse le fasi di lavoro e le procedure CAD. E’ in grado, di utilizzare gli strumenti, le attrezzature, sussidi didattici e i materiali di settore, di eseguire l’elaborazione e il disegno su carta. Progetta, elabora e trasforma i modelli su richiesta anche con supporto CAD e definisce i materiali occorrenti alla produzione E’ in grado di utilizzare supporti hardware e software di tipo CAD e di gestire magazzini, i modelli e i parametri, con supporti informatici. b) Addetto alle confezioni industriali. E’ una figura professionale che, grazie alle sue capacità, conoscenze, abilità e competenze, è in grado di inserirsi operativamente come dipendente nel reparto taglio e confezione all’interno delle industrie tessili di piccole e medie dimensioni, o anche reparto stile/prodotto come aiuto figurista/responsabile del prodotto. L’addetto alle confezioni industriali utilizzando le conoscenze tecniche dell’ana- tomia umana, le competenze di programmazione e gestione del ciclo produttivo garantisce la corretta progettazione e lavorazione su misure standard di diversi capi di abbigliamento. “GUIDA” TESSILE E MODA 4 3 Partendo dall’esecuzione di semplici disegni di figurini e accessori, individua i tessuti, realizza e confeziona con tecniche industriali capi di abbigliamento e ac- cessori. Tutto ciò utilizzando correttamente e nel rispetto delle norme vigenti le attrezza- ture e macchinari, per realizzare schede di lavorazione, piani di lavoro, schede tecniche. Per queste due figure professionali sono previste le seguenti specializzazioni: z Designer uomo-donna z Addetto sviluppo taglie z Designer arredo casa La qualifica triennale potrà svilupparsi nel Diploma di Istruzione e Formazione Pro- fessionale di Tecnico del Tessile e dell’Abbigliamento. Diploma Professionale Tecnico del Tessile e dell’Abbigliamento. Si tratta di una figura professionale che utilizzando le capacità personali sviluppate, la cultura tecnica professionale assimilata lungo il percorso formativo, e le competenze di programmazione, di verifica e coordinamento del ciclo lavorativo, garantisce la corretta progettazione, lavorazione e personalizzazione di ogni capo di abbigliamento, controllando, in completa autonomia, tutte le fasi del processo, la qualità del prodotto finito e la soddisfazione del cliente. Il Tecnico del Tessile e dell’Abbigliamento è in grado di: z ideare una collezione e realizzarla in termini modellistici z tagliare e confezionare abbigliamento di alta moda, da cerimonia, ecc. z operare in relazione con altre professionalità, quali esperti in arredamento, sceno- grafi, esperti in creazione e realizzazione di sfilate di moda, passerelle, ecc. E’ in grado di compiere interventi che riguardano: z la soluzione di problemi non previsti che emergono dalla situazione z la segnalazione di ulteriori anomalie ed il loro recupero z la collaborazione con operatori commerciali nel campo dell’abbigliamento, istituzio- ni ed associazioni teatrali, operatori di moda, scenografi, costumisti, arredatori, per dare risposte alle loro richieste. Il Tecnico del Tesile dell’Abbigliamento svolge mansioni soprattutto organizzative riguardo a: CNOS-FAP / CIOFS-FP 4 4 z interpretazione del figurino z predisposizione del materiale e attrezzature da utilizzare z interpretazione della scheda prototipo e sviluppo grafico del modello z personalizzazione del modello al singolo cliente z fasi di lavorazione z distribuzione dei compiti, individuazione della tempistica e dei costi z step di controllo del prodotto parzialmente elaborato z correzione delle anomalie z garanzia per la prevenzione e sicurezza dei lavoratori nell’ambiente di lavoro z utilizzo corretto degli attrezzi di lavoro e cura della manutenzione Proprio per questa sua funzione poliedrica e trasversale, intrattiene rapporti con i dirigenti, con l’amministrazione, con i fornitori esterni, con i clienti e con le figure tipiche presenti nei laboratori. Grazie alla professionalità acquisita ed al grado di autonomia gestionale, il Tecnico del Tessile e dell’Abbigliamento potrà essere collocato immediatamente nel mondo del lavoro oppure può specializzarsi in: z Tecnico modello uomo-donna z Tecnico del design tessuti Inoltre può essere destinato ad un’ulteriore azione formativa per il conseguimento di uno dei seguenti Diplomi di Formazione Superiore: a) Esperto nella linea moda uomo-donna b) Esperto nella creazione e gestione eventi moda a) Esperto nella linea moda uomo-donna La figura professionale in uscita sarà caratterizzata da una forte trasversalità di contributi disciplinari che le consentirà di cogliere una visione integrata di “filie- ra”. Ha competenze adeguate a gestire l’intero iter progettuale e produttivo che caratterizza il sistema moda, con particolare riguardo all’industria dell’abbiglia- mento e dell’accessorio moda. Gli sbocchi professionali prevedono l’inserimento lavorativo in aziende del settore e studi professionali o la possibilità di lavorare in proprio come designer, nei ruoli funzionali di riferimento. b) Esperto nella creazione e gestione eventi moda La figura professionale dell’esperto è un professionista in grado di gestire le relazioni esterne con gli operatori del settore, di definire il planning pubblicitario, “GUIDA” TESSILE E MODA 4 5 di seguire campagne pubblicitarie, di articolare promozioni, di tenere rapporti con i media, di organizzare presentazioni, fiere, eventi e sfilate. E’ una figura strategica e operativa che individua le tendenze del futuro in accor- do con gli aspetti socio-culturali ed il mercato di riferimento. Ha un approccio manageriale nell’elaborazione dei piani di marketing e comunicazione che sinte- tizza la strategia con la creatività e l’elemento emozionale. Approfondisce diverse tematiche dall’evoluzione degli usi e costumi, al marke- ting del settore moda, alle esigenze del mercato fino a pianificare le relazioni pubbliche, dall’ufficio stampa, all’organizzazione degli eventi. La professionalità acquisita gli consentirà di trovare una collocazione come re- sponsabile dell’organizzazione sfilate sia in una azienda sia in un’agenzia di orga- nizzazione di eventi. CNOS-FAP / CIOFS-FP 4 6 DISEGNO DELL’OFFERTA FORMATIVA DELLA COMUNITA’ PROFESSIONALE TESSILE E MODA * Specializzazione: ¾ Designer uomo donna ¾ Addetto sviluppo taglie ¾ Designer arredo casa ** Specializzazione: ¾ Tecnico modello uomo-donna (Tecnico sviluppo taglie) ¾ Tecnico nel design tessuti Diploma professionale superiore (da 1 a 3 anni) ••••• Esperto nella linea moda uomo-donna ••••• Esperto nella creazione e gestione eventi Anno di preparazione universitaria Diploma professionale (quarto anno) TECNICO DEL TESSILE E DELL’ABBIGLIAMENTO Qualifica (triennio) OPERATORE ABBIGLIAMENTO: Artigianato/Industriale ••••• Confesionista modellista su CAD ••••• Addetto alle confezioni industriali Specializzazione** Specializzazione* Larsa passaggi tra percorsi A tempo pieno o in Alternanza (dopo il 15° anno di età) Ap pr en di st at o M on do d el la vo ro “GUIDA” TESSILE E MODA 4 7 Denominazione iniziale del percorso di qualificazione Compiti caratteristici della comunità professionale (livello di qualificazione) Figure professionali previste Continuità(diploma di formazione professionale) OPERATORE DELL’ABBIGLIAMENTO 1. Interpretazione delle dinamiche evolutive della moda e del gusto del cliente 2. Progettazione ed elaborazione del progetto: ana- lisi di fattibilità 3. Pianificazione ed implementazione di tutte le fasi di lavorazione 4. Organizzazione del proprio lavoro al fine di sal- vaguardare la sicurezza dell’ambiente di lavoro e favorire lo svolgimento efficace ed efficiente del lavoro 5. Interpretazione e produzione di un figurino es- senziale, graficamente chiaro, proporzionalmen- te corretto, immediatamente verificabile nel la- boratorio di modellistica 6. Realizzazione di modelli attraverso l’interpreta- zione di un disegno individuazione della tipolo- gia del figurino e dei diversi tessuti 7. Indicazione del tessuto idoneo al modello pro- gettato in laboratorio e valutazione delle carat- teristiche merceologiche di base 8. Sviluppo e piazzamento del cartamodello sul tes- suto al fine di procedere al confezionamento del capo 9. Utilizzazione, con padronanza, delle attrezzatu- re ed i macchinari tessili di tipo industriale 10. Controllo della qualità del prodotto finito e recu- pero di anomalie. a) Confezionista modellista su CAD b) Addetto alle confezioni industriali. Tecnico del Tessile e dell’Abbigliamento. CNOS-FAP / CIOFS-FP 4 8 1 FIGURA PROFESSIONALE Operatore dell’abbigliamento: Confezionista modellista su CAD Denominazioni equivalenti Tecnico della confezione; Modellista; Confezionista in serie; Operatore dell’abbigliamento. Note Le Regioni Toscana e Veneto presentano tre qualifiche che sembrano più rivolte al settore industriale. Compiti specifici 1) Progettazione, elaborazione e trasformazione di modelli su richiesta anche con supporto CAD 2) Definizione di materiali occorrenti per la produzione 3) Realizzazione del taglio, confezionamento e rifiniture di abiti medio leggeri da donne e da bambino, personalizzandoli 4) Controllo e verifica della qualità del prodotto finito. Collocazione organizzativa Il/la modellista su CAD trova impiego come dipendente in un’impresa di confezioni e abbigliamento o può lavorare in proprio. Nello svolgimento della sua attività applica procedure apprese adottando scelte pertinenti all’azione da intraprendere, valutando, di volta in volta, l’opportunità di cooperazione e gestendo di conseguenza il team lavorativo. “GUIDA” TESSILE E MODA 4 9 2 FIGURA PROFESSIONALE Operatore dell’abbigliamento: Addetto alle confezioni industriali Denominazioni equivalenti Modellista industriale. Note Equipollenza riscontrata tra i nostri standard formativi e quelli di altri istituti (ad esempio l’EUROMODE SCHOOL, ecc.). La denominazione adottata coincide in misura prevalente con le diverse classificazioni considerate: ErgOnline; Regione Toscana; Regione Veneto;Gli standard formativi della Regione Piemonte presentano due indirizzi non coincidenti. Compiti specifici 1) Esecuzione di semplici disegni di figurini e accessori 2) Individuazione di diversi tipi di tessuti 3) Realizzazione di modelli di capi di abbigliamento e accessori 4) Sviluppo delle diverse taglie 5) Esecuzione e collaudo di prototipi 6) Confezionamento, con tecniche industriali, di capi di abbigliamento e accessori. Collocazione organizzativa L’addetto alle confezioni industriali trova impiego: 1. Reparto taglio e confezione all’interno delle industrie tessili di piccole e medie dimensioni 2. Reparto stile/prodotto come aiuto figurinista/responsabile del prodotto Nello svolgimento delle sue attività applica le tecniche apprese e utilizza, nel rispetto delle norme vigenti, le attrezzature e macchinari, per realizzare schede di lavorazione, piani di lavoro, schede tecniche. CNOS-FAP / CIOFS-FP 5 0 Denominazione iniziale del percorso di qualificazione (Diploma di Formazione) Compiti caratteristici della comunità professionale (livello di qualificazione) Continuità 1 (diploma di formazione superiore) Continuità 2 (Universita) TECNICO DEL TESSILE E DELL’ABBIGLIAMENTO 1. Programmazione, organizzazione e controllo di tutte le fasi del ciclo produttivo di lavorazione: scelta ma- terie prime, predisposizione dei piani di lavoro, ana- lisi dei tempi e dei costi, controllo qualità su materie prime, intermedi di lavorazione e prodotti finiti, ac- quisto materie prime e commercializzazione dei pro- dotti 2. Elaborazione di soluzioni funzionali alle varie fasi del lavoro 3. Elaborazione ed organizzazione degli aspetti tecnici, applicativi e comunicazionali richiesti dalla flessibi- lità del mondo produttivo 4. Gestione delle informazioni, individuandone le prio- rità nell’ambito del processo produttivo 5. Garanzia della corretta progettazione, lavorazione su misure standard e personalizzazione di ogni capo di abbigliamento 6. Gestione delle relazioni con dirigenti, amministrazio- ne, fornitori esterni, clienti, figure tipiche presenti nei laboratori ed altre professionalità quali operatori di moda, arredatori e costumisti di scena. La continuità prevede una successiva azione forma- tiva che porta ad uno dei seguenti Diplomi di Forma- zione Superiore: 1. Esperto nella linea moda uomo - donna 2. Esperto nella creazione e gestione eventi di moda. In alternativa al Diploma di Formazione Superiore, la con- tinuità può prevedere l’anno di preparazione per gli studi universitari. “GUIDA” TESSILE E MODA 5 1 Denominazione iniziale del percorso di qualificazione (Diploma di Formazione Superiore) 1 Compiti caratteristici della comunità professionale (livello di qualificazione) Continuità ESPERTO NELLA LINEA UOMO - DONNA 1. Impostazione della ricerca stilistica e creativa, prefi- gurando lo sviluppo di nuovi scenari di consumo 2. Ricerche sulle tendenze moda e sui materiali, valo- rizzando sia le tecnologie e i processi produttivi tipi- ci delle aree distrettuali tessili sia sostenendo il ruo- lo strategico delle tecnologie più avanzate e innova- tive 3. Cura del processo di ricerca e sviluppo di nuovi pro- dotti/servizi e le fasi di industrializzazione del pro- dotto fino alla realizzazione del prototipo, della cam- pionatura e del catalogo prodotti; all’allestimento di nuove collezioni, partecipando alle attività di impo- stazione delle strategie di comunicazione/immagine della identità aziendale 4. Organizzazione e controllo della produzione: scelta delle materie prime, predisposizione dei piani di la- voro, analisi dei tempi e dei costi, controllo qualità su materie prime, intermedi di lavorazione e prodotti finiti, acquisto delle materie prime e commercializza- zione dei prodotti 5. Impostazione e gestione delle moderne strategie di mercato tramite l’impiego del marketing 6. Lettura delle dinamiche evolutive della moda e del mercato 7. Impostazione e ideazione delle collezioni con l’im- piego di software specifici 8. Gestione autonoma delle tematiche connesse al pas- saggio dalla creatività alla industrializzazione. Università CNOS-FAP / CIOFS-FP 5 2 Denominazione iniziale del percorso di qualificazione (Diploma di Formazione Superiore) 2 Compiti caratteristici della comunità professionale (livello di qualificazione) Continuità ESPERTO NELLA CREAZIONE E GESTIONE EVENTI MODA 1. Collaborazione con il responsabile della comunica- zione nella gestione dei rapporti diretti con la stam- pa e con gli altri mezzi di comunicazione 2. Organizzazione eventi e manifestazioni (passerelle, sfilate di moda ecc.) e preparazione relazioni per altri o gestione di una conferenza stampa parlando direttamente al pubblico 3. Collaborazione nella realizzazione di iniziative e cam- pagne promozionali o pubblicitarie ed gestione i rapporti con le agenzie di pubblicità 4. Interpretazione di dati statisitci, dei sondaggi e delle indagini di mercato 5. Collaborazione nella cura dell’immagine di una per- sona 6. Conoscenza delle funzioni di cerimoniere 7. Collaborazione con il responsabile di marketing nell’elaborazione di una strategia mediante le di- verse “leve”: Prodotto, Pubblicità, Prezzo, Punto Vendita. Università “GUIDA” TESSILE E MODA 5 3 2.4. Indicazioni su laboratori, stage e alternanza Nel predisporre le attività formative occorre considerare l’importanza dei laboratori e delle relative attrezzature al fine di formare un qualificato che sia in grado di sviluppare un numero ampio e vario di competenze, evitando una formazione specialistica che presenterebbe un carattere angusto ed una eccessiva caratterizzazione su un aspetto della professionalità. Per tali motivi, si consiglia la seguente dotazione di laboratori e di attrezzature: LABORATORIO ATTREZZATURE Laboratorio sartoria Riviste moda Manichini professionali Ferro da stiro con caldaia e asse auto-aspirante Metri Spilli Squadrette Curvilinee Tabelle di misure Campionario di filati Campionario di stoffe Schede di classificazione Schede di verifica delle caratteristiche chimico-fisiche delle stoffe Cartamodelli Assi da stiro Materiali da cancelleria Riviste decupage Carta pesta Ferri da stiro normali Materiali da sartoria (Spilli, aghi, ditali, cotone per imbastire, gessetti, spagnolette, metri, forbici, ecc) Laboratorio informatica Computer Software per elaborazione testi (Word) Software per grafici e presentazioni (Power Point) Software per grafici e presentazioni (Microsoft Publisher) Addetto alle confezioni industriali CNOS-FAP / CIOFS-FP 5 4 LABORATORIO ATTREZZATURE segue: Software per internet Addetto alle confezioni Software per posta elettronica industriali Stampanti laser e a getto d’inchiostro (a colori) Reparto macchine Macchine da cucire Macchine sorgettatrice Macchine zig-zag Macchine punto interlook Macchine metro spezial Macchine bottoni rapidi metallo Attrezzature per la pulizia delle macchine da cucire Olio per macchine da cucire Altre attrezzature Lavagna luminosa Lavagna a fogli mobili Videoregistratore Videocassette Videoproiettore Calcolatrici Lettore DVD, CD-ROM Dizionario di italiano Dizionario di inglese-italiano. Ugualmente, è di fondamentale importanza la dimensione dello stage orientativo, formativo e di accompagnamento lavorativo. Nel primo anno, come stage orientativo, si prevede l’organizzazione di una o due visite consistenti in tre momenti essenziali: incontro con testimoni; osservazione della realtà; verifica. Nel secondo anno e nel terzo anno è previsto lo stage di tipo formativo. Nel terzo anno lo stage assume anche la connotazione di accompagnamento lavorativo in vista di un possibile sbocco nel mondo del lavoro. Queste attività da svolgere presso l’impresa costituiscono un aspetto rilevante del progetto, ragione per cui si definiscono i criteri riportati nella tabella seguente: “GUIDA” TESSILE E MODA 5 5 ST A G E F O R M A T IV O F av or ir e l’ ap pr en di m en to d i nu ov e co m pe te nz e p ro fe ss io n al i. S v il u p p ar e e co n so li d ar e le co m pe te nz e gi à es is te nt i. z S v il u p p ar e sp ec if ic h e ab il it à o p er at iv e ri ch ie st e da l ru ol o pr of es si on al e sp er im en ta to z A p p re n d er e at tr av er so l’ az io n e n u o v e co m p et en ze z O rg an iz za re e g es ti re l e op er az io ni e i c om pi ti as se gn at i in m od o ra zi on al e, t al e da g ar an ti re un a qu al it à so dd is fa ce nt e de l la vo ro s vo lt o z Im pa ra re a g es ti re i n m an ie ra n on c on fl it tu al e le r el az io ni c on g li a lt ri z A cq ui si re u n li ve ll o ac ce tt ab il e di p ad ro na nz a ne ll ’u so d el le t ec no lo gi e e de gl i st ru m en ti d i la v o ro z C on os ce re e d ec od if ic ar e i c on ce tt i e i li ng ua gg i ti pi ci d el la p ro fe ss io ne . z S vi lu pp ar e un a vi si on e d’ in si em e de l pr oc es so la vo ra ti vo , ne ce ss ar ia p er c ap ir e il r ap po rt o tr a il p ro pr io l av or o e la m is si on d el l’ az ie nd a. P re v ed e u n im p eg n o d el l’ al li ev o n el lo sv ol gi m en to d i in te re s eq ue nz e la vo ra ti ve o d i pa rt i di e ss e. È l a ti po lo gi a pi ù ut il iz za ta e p uò es se re , pe ra lt ro , re pl ic at a an ch e al s ec on do a nn o, co n u n a m ag g io r co m p le ss it à d i co n te n u ti e u n ’a tt en zi o n e p iù m ar ca ta a i ri su lt at i d el la pe rf or m an ce . ST A G E D I A C C O M PA G N A M E N T O L AV O R A T IV O V er if ic ar e l’ ef fi ca ci a de ll e co no sc en ze e d el le ca pa ci tà a cq ui si te n el le f as i pr ec ed en ti . C om - pl et ar e lo s vi lu pp o de ll a pr of es si on al it à ne ce s- sa ri a pe r re al iz za re u na p er fo rm an ce d i qu al it à. z C on os ce re l a re al tà o rg an iz za ti va z S pe ri m en ta re i l ru ol o pr of es si on al e z A dd es tr ar e al l av or o z Im p ar ar e a g es ti re l e si tu az io n i cr it ic h e m an te ne nd o il c on tr ol lo d el le p ul si on i em o- ti v e z Im pa ra re a g es ti re l a pr op ri e at ti vi tà i n re - la zi on e a un a pr ec is a pr og ra m m az io ne t em - p o ra le . L’ al li ev o è or a in g ra do d i pr es id ia re i nt er a- m en te i l ru ol o e in p ie na a ut on om ia . L’ az ie nd a co m in ci a a va lu ta re l a qu al it à e l’ ef - fi ca ci a de ll e pr es ta zi on i ap pl ic an do a l la vo ro de ll o st ag is ta g li s te ss i cr it er i di g iu di zi o ch e so no i m pi eg at i pe r gl i al tr i la vo ra to ri c he a s- so lv on o le m ed es im e fu nz io ni . ObiettiviFinalitàParametri ST A G E O R IE N TA T IV O A iu ta re l a pe rs on a ne ll a sc el ta d i un o sp ec if ic o pe rc or so f or m at iv o o la vo ra ti vo , m ig li or an do l a su a co m pr en si on e di u n pr of il o pr of es si on al e e de ll e su e pr in ci pa li d et er m in an ti . z D ef in ir e in m od o re al is ti co i l pr op ri o pr og et to pr of es si on al e, p ar te nd o da ll a m an if es ta zi on e de ll e pr op ri e as pe tt at iv e e po ss ib il it à z M ig li or ar e la c on os ce nz a de l pr of il o pr of es si o- na le , in t er m in i di c om pe te nz e te cn ic he , ab i- li tà e c ap ac it à pe rs on al i ri ch ie st e z In di vi du ar e co n m ag gi or p re ci si on e i re qu is it i d’ ac ce ss o al la p ro fe ss io ne z A cq ui si re g li e le m en ti e ss en zi al i di c ul tu ra d el la v o ro z A m pl ia re l a co no sc en za d el le o pp or tu ni tà o f- fe rt e da l m er ca to d el l av or o lo ca le z M ig li or ar e la c on os ce nz a de l co nt es to l av or a- ti vo , de i pr oc es si p ro du tt iv i, de ll ’o rg an iz za zi o- ne d el l av or o z V er if ic ar e la c oe re nz a tr a le c on os ce nz e te or i- ch e e la r ea lt à la vo ra ti va . L a pr in ci pa le m od al it à di a pp re nd im en to è l ’o s- se rv az io ne , no n è da e sc lu de re l a po ss ib il it à di es eg ui re a lc un e se m pl ic i op er az io ni . Caratteristiche metodologiche Im pl ic a un a fa se p ro pe de ut ic a di p re pa ra zi on e e di f or m az io ne i n au la e i n la bo ra to ri o. P er ta nt o, no n è co ns ig li ab il e in se ri re q ue st a ti po lo gi a di st ag e al l’ in iz io d i un p er co rs o fo rm at iv o. z D u ra ta : 1 6 0 o re a rt ic o la te i n 2 0 g io rn at e la vo ra ti ve z P re se nz a di u n tu to r az ie nd al e z F or um i nf ra st ag e da t en er si a l te rm in e di o gn i se tt im an a, f in al iz za ti a ll a ri el ab or az io ne d ei v is su ti p er so n al i e d el le es p er ie n ze pr ob le m at ic he i nc on tr at e z P ro va c on cl us iv a z F ig ur e co in vo lt e: r es po ns ab il e st ag e do ce nt i, tu to r C F P, t ut or a zi en da le , co ll eg hi d i la vo ro . S ch ed a pr og et to s ta ge ; sc he da d i de fi ni zi on e de l p ro fi lo p ro fe ss io n al e d el l’ al li ev o ; sc h ed a d i el ab o ra zi o n e az ie n d al e d el p ro fi lo d i st a g e; p la n n in g al li ev o ; sc h ed a d el le at ti v it à se tt im an al i; s tr um en ti d i va lu ta zi on e. z P ro ge tt az io ne f or m at iv a e di da tt ic a z E la bo ra zi on e de l pi an o di s ta ge c on l ’a zi en da z D ef in iz io ne d el p ro fi lo p ro fe ss io na le d el l’ al - li ev o z G es ti on e de i ri en tr i z V al ut az io ne . L a co ll oc az io ne i de al e di q ue st o st ag e è al te rm in e di u n pe rc or so f or m at iv o ar ti co la to in u na p ri m a fa se d i fo rm az io ne t eo ri ca e i n un a se co nd a fa se d i st ag e fo rm at iv o. z D ur at a: 2 00 o re a rt ic ol at e in 5 s et ti m an e la vo ra ti ve ( st ag e fo rm at iv o + s ta ge d i ac - co m pa gn am en to l av or at iv o) z F or um i nf ra st ag e da t en er si a l te rm in e di ci as cu na s et ti m an a fi na li zz at i al la r ie la bo - ra zi on e de i vi ss ut i pe rs on al i e de ll e es pe - ri en ze p ro bl em at ic he i nc on tr at e z P ro va c on cl us iv a z F ig ur e co in vo lt e: t ut or a zi en da le , co ll eg hi d i la vo ro , re sp on sa bi le s ta ge . S ch ed a pr og et to s ta ge ; sc he da d i de fi ni zi on e de l pr of il o pr of es si on al e de ll ’a ll ie vo ; sc he da di e la bo ra zi on e az ie nd al e de l pr of il o di s ta ge ; pl an ni ng a ll ie vo ; sc he da d el le a tt iv it à se tt i- m an al i; s tr um en ti d i va lu ta zi on e. z P ro ge tt az io ne f or m at iv a e di da tt ic a z E la bo ra zi on e de l pi an o di s ta ge c on l ’a zi en - da z D ef in iz io ne d el p ro fi lo p ro fe ss io na le d el - l’ al li ev o z G es ti on e de i ri en tr i z V al ut az io ne . L a co ll oc az io ne n at ur al e di q ue st a ti po lo gi a di st ag e è al l’ in iz io d i un p er co rs o fo rm at iv o. L a na tu ra o ri en ta ti va d el l’ in te rv en to i m pl ic a un ’a t- te nz io ne p ar ti co la re a ll a cr ea zi on e di u n cl im a fa vo re vo le a ll ’i ns er im en to d el lo s ta gi st a e al la co st ru zi on e di r el az io ni d i fi du ci a re ci pr oc a. D a pa rt e de ll ’a zi en da d ev e es se rc i un a di sp on ib il it à di f on do a g ar an ti re l ’a cc es so d el l’ al li ev o al le pr in ci pa li f on ti i nf or m at iv e e a co ns en ti re l ’o s- se rv az io ne d el l’ am bi en te l av or at iv o. D ur at a: 1 0- 12 o re a rt ic ol at e in d ue g io rn at e so tt o fo rm a di v is it a st ru tt ur at a in t re m om en ti e s- se nz ia li : in co nt ro c on t es ti m on i; o ss er va zi on e de ll a re al tà ; ve ri fi ca . L e pr in ci pa li f ig ur e co in - vo lt e so no : re sp on sa bi le s ta ge , fo rm at or i, t ut or C F P, r es po ns ab il e az ie nd al e. S ch ed a pr og et to s ta ge , sc he de d i os se rv az io - ne , st ru m en ti d i va lu ta zi on e. z P re pa ra zi on e de ll a vi si ta d i st ag e in c ol la bo - ra zi on e co n l’ az ie nd a z P ro ge tt az io ne d id at ti ca e f or m at iv a z P re di sp os iz io ne d el p ot en zi al e pr of es si on al e de ll ’a ll ie vo , si a at tr av er so c ol lo qu i in di vi du a- li s ia m ed ia nt e i gr up pi d i la vo ro e i l ab or at or i z V al ut az io ne . Prerequisiti Modalità d’erogazione Strumenti Funzioni del CFP La metodologia dell’alternanza riprende ed accentua la didattica dello stage. Essa consente di realizzare un percorso formativo coerente e compiuto nel quale si integrano reciprocamente attività formative di aula, di laboratorio ed esperienze svolte nella concreta realtà dell’organizzazione di lavoro e di impresa. La sua elaborazione richiede la definizione di un modello formativo che consenta di conseguire delle qualifiche e dei diplomi di formazione, alternando formazione e lavoro basato sull’approccio pedagogico tipico della formazione professionale (valorizzazione delle esperienze lavorative, approccio induttivo, ecc.) all’interno del quadro di standard definiti per i percorsi formativi. Al fine di garantire che tali aspetti siano presenti, anche l’azienda, così come il Centro, dovrà attivare e mettere a disposizione risorse tecniche, umane e strutturali adeguate attraverso l’attivazione di un apposito presidio formativo aziendale secondo la logica dell’apprendimento organizzativo (learning organization). Ciò deve essere definito garantendo la continuità e l’organicità delle azioni, specie là dove le specificità organizzative e lavorative dell’azienda non consentono di acquisire “naturalmente” una visione ampia del processo di lavoro e delle competenze necessarie e il neo- inserito deve lavorare con operatori diversi. Per tutti questi motivi, va realizzata un’intesa tra le parti coinvolte, impresa ed organismo formativo, al fine di determinare: · Lo “status” dei soggetti coinvolti (il giovane in alternanza) · Il ruolo della struttura formativa e dell’azienda e le modalità di collaborazione · Gli aspetti ‘gestionali (il sostegno al reddito dell’allievo, gli incentivi per le imprese e l’assistenza tutoriale) · Le modalità di certificazione dell’esito positivo delle attività e di valutazione dei crediti formativi acquisiti dall’allievo. Le attività previste nell’ambito dell’alternanza formativa, elaborate entro un piano formativo personalizzato, sono: · Visita orientativa · Conoscenza dell’impresa e dei ruoli · Micro-realizzazione · Laboratorio di simulazione · Apprendimento sul compito · Project work. Queste attività verranno realizzate - in forma combinata - secondo un piano formativo coerente con le caratteristiche degli allievi, valorizzando le potenzialità formative dell’impresa. PARTE II: GUIDA PER IL PIANO FORMATIVO 1. Scheda per il piano formativo CNOS-FAP / CIOFS-FP 6 2 “GUIDA” TESSILE E MODA 6 3 z P ro m u o v er e la c o n o sc en za d el la r ea lt à fo rm at iv a in c ui g li a ll ie vi s i so no i ns er it i (a m bi en te , la bo ra to ri , re go la m en to , pe r- so na le e du ca ti vo , ec c. ) z P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a co no sc en za de ll e ca ra tt er is ti ch e pe rs on al i, d el le p ro - pr ie p os si bi li tà e d ei p ro pr i li m it i, p er v a- lu ta re l ’i ns er im en to n el la c om un it à pr o- fe ss io na le i n vi st a di u na c on fe rm a de ll a sc el ta f at ta z P ro m uo ve re l ’i nt er es se , la s en si bi li tà e l a cu ri os it à ve rs o la p ro fe ss io ne z P ro m uo ve re l a co ll ab or az io ne e l a co op e- ra zi on e de gl i al li ev i tr a lo ro z P ro m uo ve re l o sv il up po d el le c ap ac it à di as co lt o, d i di al og o e di c on fr on to , ac co - gl ie nd o co n la g iu st a m is ur a di p ru de nz a e di r is pe tt o qu an to d ic on o gl i al tr i z P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a pr es a di c o- sc ie nz a de ll e pr op ri e di na m ic he p er so na li ch e po rt an o al l’ af fe rm az io ne d el la p ro - pr ia i de nt it à at tr av er so r ap po rt i co st ru t- ti vi c on a du lt i di r if er im en to e c oe ta ne i z A iu ta re g li a ll ie vi a p or re l e pr im e ba si p er su pe ra re l e di m en si on i st ru m en ta li d el la P at en te E ur op ea p er i l C om pu te r (E cd l) e di m os tr ar e di c on si de ra re l a m ul tim ed ia lit à e l’ us o de gl i st ru m en ti in fo rm at ic i un f ec on - do a m bi en te d i ap pr en di m en to , in p ro sp et - ti va t eo ri ca e /o p ro fe ss io na le . 40 o re T u to r- co or d in at or e: c ur a l’ as pe tt o re la zi o- na le d el g io co d i co no sc en za i ni zi al e e l’ or - ga ni zz az io ne d el le v is it e de i ra ga zz i al C en - tr o e de gl i in co nt ri c on l e va ri e fi gu re ( di re t- to re , al li ev i d el l’ u lt im o a n n o , fo rm at o ri , ec c. ). F or m at or e d el l’ ar ea d ei l in gu ag gi : cu ra l’ as pe tt o li ng ui st ic o de ll ’i nt er vi st a e de ll a su a tr as cr iz io ne e d el l’ in te ro l av or o, s ia e ss o in fo rm a di c ar te ll on e, d i fa sc ic ol o o di p re se n- ta zi on e di P ow er P oi nt . F or m at or e d el l’ ar ea t ec n ol og ic a: c ur a il su pp or to i nf or m at ic o pe r la r ea li zz az io ne d el la vo ro ( pe r fa re q ue st o è po ss ib il e fa re r if e- ri m en to a ll e sc he de d i in fo rm at ic a 1 e 2 ri - gu ar da nt i il s al va ta gg io d ei d at i pe rs on al i su fl op py e l a st es ur a di u n cu rr ic ul um v it ae c on M sW or d) ; re sp on sa bi le d el la c or re tt a re al iz - za zi on e de l re po rt ag e fo to gr af ic o. F or m at or e d el l’ ar ea p ro fe ss io n al e: c ur a la v is it a de gl i al li ev i ai l ab or at or i e di s pi eg a- re , ri sp on de nd o al l’ in te rv is ta , gl i as pe tt i es - se nz ia li d el la c om un it à pr of es si on al e di a p- p ar te n en za . F or m at or e d el l’ ar ea s ci en ti fi ca : cu ra i l ri sp et to d el l’ am bi en te d ur an te l a vi si ta d ei ra ga zz i e di c ur ar e la g es ti on e de gl i st ru m en ti “m at em at ic i” ( ri gh el li , sq ua dr e, e cc .) p er l a re al iz za zi on e de i ca rt el lo ni o d ei f as ci co li . N on è r ic hi es to al cu n ti po d i pr er eq ui si to P R IM O A N N O P re re q u is it i P er so n al e e co m p it i D u ra ta O b ie tt iv i fo rm at iv i A tt iv it à e pr od ot ti R E A L IZ Z A Z IO N E A T T IV IT A ’ D I A C C O G L IE N Z A z D O S S IE R S U L L A C O M U N IT À P R O F E SS IO N A L E CNOS-FAP / CIOFS-FP 6 4 z In tr od ur re g li a ll ie vi a d es er ci ta rs i in d i- ve rs e at ti vi tà m an ua li e d i la bo ra to ri o z S ti m ol ar e i ra ga zz i ad a cq ui si re l a te rm i- no lo gi a e le c on os ce nz e de ll e at tr ez za tu re e de i l ab or at or i z F or ni re n oz io ni d i ba se d i si cu re zz a su l po st o di l av or o z F or ni re a gl i al li ev i un a co no sc en za d i ba se sa rt or ia le e t es si le z D ot ar e gl i al lie vi d i co no sc en ze m at em at ic he ed i nf or m at ic he d i ba se z S vi lu pp ar e la c on sa pe vo le zz a di o pe ra re in u n am bi en te p ro fe ss io na le z S vi lu pp ar e ab il it à e ca ra tt er is ti ch e pr of es - si on al i di b as e at tr av er so l a re al iz za zi on e di s em pl ic i gr af ic i su c ar ta · A li m en ta re la c re at iv it à ne l re al iz za re i l pr od ot to /p ro - ge tt o as se gn at o. z S vi lu pp ar e ne ll ’a ll ie vo l a cr ea ti vi tà n el r e- al iz za re u n pr og et to a ss eg na to z F or ni re a gl i al li ev i un a co no sc en za d i ba se de ll e la vo ra zi on i sa rt or ia li f on da m en ta li , ra gi on an do s ul le f as i de l ci cl o pr od ut ti vo z F av or ir e la c on os ce nz a de ll e pr op ri e qu a- li tà e l im it i co m e op er at or e de ll ’a bb ig li a- m en to z S vi lu pp ar e la c ap ac it à di e sp re ss io ne a t- tr av er so u na c or re tt a te rm in ol og ia , in i- zi an do a c om un ic ar e in m od o pr of es si o- na le z S vi lu pp ar e un s en so c ri ti co r is pe tt o al la pr op ri a ed a lt ru i pe rf or m an ce z In qu ad ra re l a pr op ri a cr ea ti vi tà s ec on do un a se qu en za l og ic a di a zi on i/ fa si , ev it an - 25 o re 40 o re F or m at or e d el l’ ar ea s ci en ti fi ca : re sp on - sa bi le p ia no d i la vo ro , m at em at ic a, v al ut a- zi o n e. F or m at or e d el l’ ar ea c u lt u ra le e l in gu i- st ic a: r es po ns ab il e de gl i in te rv en ti . F or m at or e ar ea p ro fe ss io n al e: s u p p o rt o te cn ic o (c on fr on to f ra m od el li ). F or m at or e ar ea s ci en ze u m an e: r es po n- sa bi le p ri nc ip i di s ic ur ez za n ei l uo gh i di l av o- ro . T u to r- co or d in at or e: s up po rt o de l te am d i co rs o . F or m at or e sv il u p p o ca p ac it à p er so n al i: co m un ic az io ne . F or m at or e ar ea p ro fe ss io n al e: r es po ns ab i- le d el l’ U .d .A . ne ll e te cn ic he d i pi az za m en to e de l ta gl io d el la s to ff a, c on os ce nz a de ll ’a tt re z- za tu ra i m pi eg at a, v al ut az io ne t ec ni co /a rt is ti ca de l pr od ot to , va lu ta zi on i in te rm ed ia e f in al e. F or m at or e ar ea t ec n ol og ic a: r es po ns ab il e pi an o di l av or o, m er ce ol og ia , sc ie nz a de ll a m at er ia , su pp or to t ec ni co , ge st io ne e u so d ei m ez zi m ul ti m ed ia li . F or m at or e sv il u p p o ca p ac it à p er so n al i: r e- sp on sa bi le p er ce zi on e de l pr op ri o sé e d el l’ o pe - ra to i nd iv id ua le r is pe tto a s ta nd ar d pe rs on al i e pr of es si on al i. T ut or -c oo rd in at or e: s up po rt o de l te am d ei f or - m at or i, m ot iv az io ne d el g ru pp o, p re di sp os iz io - ne d el p or tf ol io . S up er am en to d ei m od ul i in tr od ut ti vi d i la bo ra to ri o e si cu re zz a N on è r ic hi es to al cu n ti po d i pr er eq ui si to R E A L IZ Z A Z IO N E P R O D O T T O P R O F E SS IO N A L E · z G R A F IC O S U C A R T A R IP R O D O T T O IN T R E D IV E R S E M IS U R E R E A L IZ Z A Z IO N E P R O D O T T O P R O F E SS IO N A L E z P IA Z Z A M E N T O C A R T A - M O D E L L O S U S T O F FA P er so n al e e co m p it i D u ra ta O b ie tt iv i fo rm at iv i A tt iv it à e pr od ot ti P re re q u is it i “GUIDA” TESSILE E MODA 6 5 se g u e: z P IA Z Z A M E N T O C A R T A - M O D E L L O S U S T O F FA SV IL U P P O A T T IV IT À D I O R D IN E S O C IA LE z A B IT O I N M A S C H E R A do l a di sp er si on e di e ne rg ie z F av or ir e l’ ac qu is iz io ne d i co m po rt am en ti ad at ti a ll ’a m bi en te d i la vo ro z P ro m uo ve re c ap ac it à di i nt er az io ne c on co m pa gn i e fo rm at or i in m od o co rr et to , as su m en do u n co m po rt am en to r is pe tt os o e so li da le e r ic on os ce nd o il p ro pr io r uo lo z A cc re sc er e l’ in di vi du az io ne d el le f on ti d i pe ri co lo p re se nt i ne l lu og o di l av or o ad ot - ta nd o le m is ur e di p re ve nz io ne e p ro te - zi on e ne ce ss ar ie p er l a tu te la d el l av or at o- re . z O ff ri re a gl i al li ev i st ru m en ti p er p re nd er e co ns ap ev ol ez za d el p as sa to , ri co no sc er ne l a pe rm an en za n el p re se nt e e fa r te so ro d i qu e- st e co ns ap ev ol ez ze p er l a so lu zi on e de i pr o- bl em i ch e si i nc on tr an o e pe r la p ro ge tta zi o- ne d el f ut ur o z S ti m ol ar e gl i al li ev i al la r is co pe rt a de ll a tr ad iz io ne s to ri co -s oc ia le e c ul tu ra le d el la pr op ri a re al tà z F or ni re a gl i al li ev i un a co no sc en za d i ba se su ll e or ig in i de l ca rn ev al e lo ca le z S vi lu pp ar e la c ap ac it à di a pr ir si a ll e di ve r- se r ea lt à cu lt ur al i ed a ll e lo ro m an if es ta - zi on i po po la ri e d i fe st a z S vi lu pp ar e la c on sa pe vo le zz a di l av or ar e in m od o co op er at iv o, u ti li zz an do t ut ti g li as pe tt i po si ti vi c he v en go no d a un c or re t- to l av or o di g ru pp o z S vi lu pp ar e ab il it à e ca ra tt er is ti ch e pr of es - si on al i ne l ca m po d el la m ec ca ni ca e d ei c a- bl ag gi e le tt ri ci 15 0 or e F o rm a to re d el l’ a re a p ro fe ss io n a le : as - si st en za a ll a re al iz za zi on e, s en si bi li zz az io ne de ll e no rm e an ti nf or tu ni st ic he , fo rn it ur a de l- l’ at tr ez za tu ra i m pi eg at a. F o rm a to re d el l’ a re a d ei l in g u a g g i: r i- ce rc a st or ic o cu lt ur al e, r el az io ne f in al e. F or m at or e d el l’ ar ea s ci en ti fi ca : su pp or - to t ec ni co . T u to r- co or d in at or e: p re se nt az io ne , pi an o di l av or o, s up po rt o de l te am , va lu ta zi on e fi - na le . N on è r ic hi es to al cu n ti po d i pr er eq ui si to P er so n al e e co m p it i D u ra ta O b ie tt iv i fo rm at iv i A tt iv it à e pr od ot ti P re re q u is it i CNOS-FAP / CIOFS-FP 6 6 se g u e: z A B IT O I N M A S C H E R A E L A B O R A Z IO N E D I U N B U D G E T z A C Q U IS T O D I U N A M A C C H IN A D A C U C IR E S O R G E T T A - T R IC E (T A G L IA E C U C I) z P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a ca pa ci tà d i ab i- tu ar si a r ag io na re s ul p er ch é e su l co m e di pr ob le m i pr at ic i e as tr at ti , is ol an do c au se ed e ff et ti e d i m at ur ar e co m pe te nz e di g iu - di zi o e di v al ut az io ne , ab it ua nd os i ad a ss o- ci ar e e cl as si fi ca re i n li ve ll i ge ra rc hi ci d if - fe re nt i va ri a sp et ti d i un p ro bl em a. z S vi lu pp ar e ab il it à e ca ra tt er is ti ch e pe rs o- na li a tt ra ve rs o la p er so na li zz az io ne d el le pr op ri e sc el te , po te nz ia nd o la c ap ac it à de - ci si on al e in p re se nz a di r is or se m at er ia li e te m po ra li l im it at e z F av or ir e ne gl i al li ev i un p ro ce ss o at tr a- ve rs o cu i ar ri va re a p os se de re u n ad eg ua to nu m er o di s tr um en ti f or m al i, m at em at ic i o co m un qu e lo gi ci , e sa pe rl i ap pl ic ar e a di ve rs i am bi ti d i pr ob le m i ge ne ra li e s pe ci - fi ci z S ti m ol ar e i ra ga zz i, a tt ra ve rs o un o st ru - m en to m ul ti m ed ia le i nt er at ti vo c he p ar te da u na s it ua zi on e co nc re ta , ad a cq ui si re l a te rm in ol og ia e l e re go le d i ba se d el l’ ec o- no m ia a zi en da le z O ff ri re a gl i al li ev i l’ op po rt un it à di a ve re st ru m en ti c on cr et i pe r m uo ve rs i ag ev ol - m en te e n tr o l a “q u o ti d ia n it à” , sa p en d o sv ol ge re i c om pi ti d a es sa r ic hi es ti z P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a co no sc en za cr it ic a de i co nc et ti m at em at ic i, i n m od o da p ot er o pe ra re c on e ss i ne ll a ri so lu zi on e di p ro bl em i co nc re ti . F or m at or e d el l’ ar ea s ci en ti fi ca : re sp on - sa bi le , pi an o di l av or o, b ud ge t, v al ut az io ne . F o rm a to re d el l’ a re a d ei l in g u a g g i: r e- sp on sa bi le d eg li i nt er ve nt i. F or m at or e ar ea p ro fe ss io n al e: s u p p o rt o te cn ic o (c on fr on to f ra m od el li ). T u to r- co or d in at or e: s up po rt o de l te am d i co rs o, c om un ic az io ne . S up er am en to d ei m od ul i su co nv iv en za ci vi le e d ec o n o m ia P er so n al e e co m p it i D u ra ta O b ie tt iv i fo rm at iv i A tt iv it à e pr od ot ti P re re q u is it i 20 o re “GUIDA” TESSILE E MODA 6 7 z F or ni re a gl i al li ev i un a co no sc en za d i ba se de ll e la vo ra zi on i te ss il i fo nd am en ta li z S vi lu pp ar e ab il it à e ca ra tt er is ti ch e pr of es - si on al i di b as e, a tt ra ve rs o la r ea li zz az io ne di m od el li e i l co nf ez io na m en to d el c ap o z F av or ir e la c on os ce nz a de ll e pr op ri e qu a- li tà e l im it i co m e op er at or e de ll ’a bb ig li a- m en to z F av or ir e la c ap ac it à di r ag io na re s ec on do un c ic lo d i la vo ro z P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a ca pa ci tà d i co m u n ic ar e, a tt ra v er so v ar ie m o d al it à (m ul ti m ed ia li , es pr es si ve , li ng ui st ic he , gr a- fi ch e) , pr op ri v is su ti e l e pr op ri e es pe ri en ze pe rs on al i z P ro m uo ve re n ei r ag az zi l a co ns ap ev ol ez - za d el p er co rs o sv ol to d ur an te i l co rs o de l- l’ an no , de ll e ca pa ci tà s vi lu pp at e, d ei p ro - do tt i re al iz za ti e d el le p ot en zi al it à an co ra da s vi lu pp ar e z P ro m uo ve re l a ca pa ci tà d ec is io na le , sc e- gl ie nd o tr a pr og et ti a lt er na ti vi . z P ro m uo ve re l a ca pa ci tà d i im pa ra re a r i- co no sc er e e a su pe ra re g li e rr or i e gl i in - su cc es si , av va le nd os i an ch e de ll e op po r- tu ni tà o ff er te d al l’ am bi en te d i ap pr en di - m en to e s oc ia le z A cq ui si re d im es ti ch ez za c on g li a pp li ca ti - vi p er l ’e la bo ra zi on e gr af ic a. T u to r- co or d in at or e: c ur a l’ as pe tt o re la zi o- na le d i qu es ta a tt iv it à e la g es ti on e de ll a co - m un ic az io ne . F or m at or e d el l’ ar ea d ei l in gu ag gi : cu ra l’ as pe tt o li ng ui st ic o di t ut to i l la vo ro e , in pa rt ic ol ar e, d el la s te su ra d el d ia ri o e de ll a tr a- du zi on e in l in gu a in gl es e de ll e vi gn et te . F or m at or e d el l’ ar ea t ec n ol og ic a: c ur a il su pp or to i nf or m at ic o pe r la r ea li zz az io ne d el la vo ro e l ’a pp re nd im en to d i un a de gu at o us o di C A D , di i nt er ne t e de ll e su e ri so rs e. F or m at or e d el l’ ar ea s ci en ti fi ca : re sp on - sa bi le d el l’ ad eg ua to u ti li zz o de ll e co m pe te n- ze m at em at ic he p er i l ca lc ol o de ll e m is ur e. F o rm a to re d el l’ a re a p ro fe ss io n a le : re - sp on sa bi le d i un a ri fl es si on e- re la zi on e su l- l’ ev en tu al e es pe ri en ze d i ti ro ci ni o fo rm at i- vo i n az ie nd a. A cq ui si zi on e de ll e co m p et en ze re la ti ve a l pr im o an n o P er so n al e e co m p it i D u ra ta O b ie tt iv i fo rm at iv i A tt iv it à e pr od ot ti P re re q u is it i SE C O N D O P R O D O T T O P R O F E SS IO N A L E · z C R E A Z IO N E C A P O C O N S U P P O R T O C A D 70 o re CNOS-FAP / CIOFS-FP 6 8 T u to r- co or d in at or e: c ur a l’ as pe tt o re la zi o- na le d el la f es ta e d el c on ta tt o co n i ge ni to ri . R es p o n sa b il e, i n o lt re , d el c o o rd in am en to ge ne ra le d el l’ at ti vi tà , so pr at tu tt o de ll e su e pa rt i es pr es si ve e r el az io na li . F or m at or e d el l’ ar ea d ei l in gu ag gi : cu ra l’ as pe tt o li ng ui st ic o de ll e in te rv is te e d el le re la ti ve t ra sc ri zi on i, e d ei c ar te ll on i il lu st ra - ti vi d el la m os tr a. F or m at or e d el l’ ar ea t ec n ol og ic a: c ur a il su pp or to i nf or m at ic o pe r la r ea li zz az io ne d el la vo ro e l a co rr et ta r ea li zz az io ne d el r ep or - ta ge f ot og ra fi co e d el le r ip re se v id eo . F or m at or e d el l’ ar ea p ro fe ss io n al e: c ur a l’ al le st im en to d el la m os tr a de i la vo ri p ro - do tt i e de ll a re al iz za zi on e de l ca rt el lo ne s ul ci cl o di p ro du zi on e de i la vo ri s vo lt i. F o rm a to re d el l’ a re a s to ri co -s o ci o -e co - n om ic a: r es po ns ab il e de ll a pr ep ar az io ne e de ll a ra pp re se nt az io ne d el le s ce ne tt e sc he r- zo se e d el la r ac co lt a de l m at er ia le u ti le p er pr od ur re l a pr es en ta zi on e in P ow er P oi nt o l a vi de oc as se tt a. F o rm a to re d el l’ a re a s ci en ti fi ca : cu ra i l ri sp et to d el l’ am bi en te d ur an te l o sv ol gi m en - to d el la f es ta e d i cu ra re l a ge st io ne d eg li st ru m en ti “ m at em at ic i” ( ri gh el li , sq ua dr e, ec c. ) pe r la r ea li zz az io ne d ei c ar te ll on i. P er so n al e e co m p it i D u ra ta O b ie tt iv i fo rm at iv i A tt iv it à e pr od ot ti P re re q u is it i O R G A N IZ Z A Z IO N E E V E N T O F IN A L E z E V E N T O F IN A L E z P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a co ns ap ev ol ez - za d el le p ro pr ie c ap ac it à, a tt it ud in i e as pi - ra zi on i e de ll e co nd iz io ni d i re al tà i n cu i si po ss on o va lo ri zz ar e e re al iz za re . z P ro m uo ve re l a co ll ab or az io ne e l a co op e- ra zi on e tr a gl i al li ev i z P ro m uo ve re n ei r ag az zi l a co ns ap ev ol ez - za d el p er co rs o sv ol to d ur an te l ’a nn o, d el - le c ap ac it à sv il up pa te , de i pr od ot ti r ea li z- za ti e d el le p ot en zi al it à an co ra d a sv il up - pa re . z P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a ca pa ci tà d i co - m un ic ar e, a tt ra ve rs o va ri e m od al it à (m ul - ti m ed ia li , es pr es si ve , li ng ui st ic he , gr af i- ch e) , i pr op ri v is su ti e l e pr op ri e es pe ri en - ze p er so na li z P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a co sc ie nz a de l- le p ro pr ie d in am ic he p er so na li c he p or ta - no a ll ’a ff er m az io ne d el la p ro pr ia i de nt it à at tr av er so r ap po rt i co st ru tt iv i co n ad ul ti di r if er im en to e c oe ta ne i z P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a ca pa ci tà d i pa - dr on eg gi ar e gl i st ru m en ti e sp re ss iv i in di - sp en sa bi li p er g es ti re i n m an ie ra c os tr ut ti - va i l co nf ro nt o so ci al e. 20 o re A cq ui si zi on e de ll e co m p et en ze re la ti ve a l pr im o an n o “GUIDA” TESSILE E MODA 6 9 SE C O N D O A N N O O b ie tt iv i fo rm at iv i D u ra ta P er so n al e e co m p it i P re re q u is it i A tt iv it à e pr od ot ti z P ro m uo ve re l a ca pa ci tà d i se rv ir si c on p ro - pr ie tà d eg li s tr um en ti d i co ns ul ta zi on e e de gl i st ru m en ti i nf or m at ic i, p er o tt en er e do cu m en ta zi on i, s cr iv er e e ar ch iv ia re z A iu ta re g li a ll ie vi a p or re l e ba si p er s up e- ra re l e di m en si on i st ru m en ta li d el la P a- te nt e E ur op ea p er i l C om pu te r (E cd l) e di m os tr ar e di c on si de ra re l a m ul ti m ed ia li - tà e l ’u so d eg li s tr um en ti i nf or m at ic i un fe co nd o am bi en te d i ap pr en di m en to , in pr os pe tt iv a te or ic a e/ o pr of es si on al e z P ro m uo ve re l a ca pa ci tà d i na vi ga re i n in - te rn et p er r is ol ve re p ro bl em i, m ir an do a ll a se le zi on e de ll e in fo rm az io ni a de gu at e. z P ro m uo ve re l a ca pa ci tà d i le gg er e e pr o- du rr e te st i di d if fe re nt i di m en si on i e co m - pl es si tà , be n co st ru it i a li ve ll o gr am m at i- ca le -s in ta tt ic o, s ia a l iv el lo d i ri cc he zz a di “v oc ab ol ar io ” ch e a li ve ll o co m un ic at iv o, ad at to a ll e va ri e si tu az io ni i nt er at ti ve z F av or ir e ne gl i al li ev i l’ ac qu is iz io ne d i co - no sc en ze s ol id e su ll a st ru tt ur a gr am m at i- ca le d el l’ it al ia n o , an ch e co n o p p o rt u n i co nf ro nt i co n l’ in gl es e z P ro m uo ve re l ’u ti li zz o de ll a li ng ua i ng le se pe r i pr in ci pa li s co pi c om un ic at iv i e op e- ra ti v i z Pr om uo ve re l a ca pa ci tà d i op er ar e, o ri en ta n- do si n el lo s pa zi o e ne l te m po , co nf ro nt i co - st ru tt iv i fr a re al tà g eo gr af ic he e s to ri ch e di - ve rs e z P ro m uo ve re i l ri sp et to , la c ur a, l a co ns er - va zi on e e il m ig li or am en to d el l’ am bi en te z P ro m uo ve re l a co m pr en si on e de ll a re al tà R E A L IZ Z A Z IO N E D I A T T IV IT À D I A C C O G L IE N Z A z S C H E D A D I P R E S E N T A Z IO N E A T T IV IT À E S T IV A 45 o re A cq ui si zi on e de ll e co m p et en ze re la ti ve a l pr im o an no T u to r- co or d in at or e: c ur a l’ as pe tt o re la zi o- na le d i qu es ta a tt iv it à e la g es ti on e de ll a co - m un ic az io ne . F or m at or e d el l’ ar ea d ei l in gu ag gi : cu ra l’ as pe tt o li ng ui st ic o di t ut to i l la vo ro e , in pa rt ic ol ar e, d el la s te su ra d el d ia ri o e de ll a tr a- du zi on e in l in gu a in gl es e de ll e vi gn et te . F or m at or e d el l’ ar ea t ec n ol og ic a: c ur a il su pp or to i nf or m at ic o pe r la r ea li zz az io ne d el la vo ro e l ’a pp re nd im en to d i un a de gu at o us o di i nt er ne t e de ll e su e ri so rs e. F o rm a to re d el l’ a re a s to ri co -s o ci o -e co - n om ic a: r es po ns ab il e di g ui da re i r ag az zi ne ll a sc el ta d el le i nf or m az io ni c ir ca g li a sp et ti st or ic i e cu lt ur al i de l lu og o su l qu al e at tu an o la r ic er ca e n el la s is te m at iz za zi on e di q ue st e in fo rm az io ni . F o rm a to re d el l’ a re a sc ie n ti fi co -m a te - m at ic a: r es po ns ab il e de ll ’a de gu at o ut il iz zo de ll e co m pe te nz e m at em at ic he p er i l ca lc o- lo d el le d is ta nz e pe rc or se e d el le s pe se e ff et - tu at e e de ll a gu id a ag li a ll ie vi n el la s ce lt a de l- le i nf or m az io ni c ir ca g li a sp et ti g eo gr af ic i e na tu ra li d el l uo go s ul q ua le a tt ua no l a ri ce rc a. F or m at or e d el l’ ar ea t ec n ol og ic a- p ro fe s- si on al e: r es po ns ab il e di u na r if le ss io ne -r e- la zi on e su ll e ev en tu al i es pe ri en ze d i ti ro ci - ni o fo rm at iv o in a zi en da . CNOS-FAP / CIOFS-FP 7 0 14 0 or e A cq ui si zi on e de ll e co no sc en ze e d ab il it à pr ev is te pe r il p ri m o e il se co nd o an no se g u e: R E A L IZ Z A Z IO N E P R O D O T T O P R O F E SS IO N A L E z P IC C O L E D O N N E na tu ra le c on a tt eg gi am en to d i cu ri os it à, at te nz io ne e r is pe tt o z Fa ci lit ar e ne gl i al lie vi l ’u til iz zo e ff ic ac e pe r l’ es pr es si on e di s é e pe r la c om un ic az io ne in te rp er so na le a nc he c on c od ic i, tr a lo ro i n- te gr at i o au to no m i (f ot og ra fi a, c in em a, w eb , ec c. ) di ve rs i da lla p ar ol a. z A pp li ca re m et od i di v al ut az io ne e d i ve ri - fi ca d el le a zi on i in tr ap re se e v al ut ar e gl i es it i co ns eg ui ti i n vi rt ù di e ve nt ua li m i- gl io ra m en ti z P ot en zi ar e l’ au to -a pp re nd im en to m ig li o- ra nd o le p ro pr ie s tr at eg ie d i ap pr en di m en - to e d i az io ne i n ra pp or to a i va ri e m ol te - pl ic i co nt es ti o pe ra ti vi z M at ur ar e la c on sa pe vo le zz a di r ec ep ir e di - ve rs i pu nt i di v is ta p er p ot er e ss er e in g ra - do d i ef fe tt ua re s ce lt e pi ù m at ur e e po nd e- ra te z O ff ri re a ll ’a ll ie vo s tr um en ti p er p re nd er e co ns ap ev ol ez za d el le c on di zi on i la vo ra ti - ve d el p as sa to , ri co no sc er ne l ’i nf lu en za s ul pr es en te e f ar t es or o di q ue st e co ns ap ev o- le zz e pe r la s ol uz io ne d ei p ro bl em i e pe r la pr og et ta zi on e de l fu tu ro z P ro m uo ve re l ’i nt eg ra zi on e co m e va lo ri z- za zi on e de ll e di ff er en ze e l o sv il up po d i m o d al it à d i p ar te ci p az io n e al l’ im p re sa co m u n e z F av or ir e l’ in di vi du az io ne e d il r is pe tt o de ll e va ri e m an si on i e de i nu m er os i ru ol i pr e- se nt i ne l la vo ro z F av or ir e la c on sa pe vo le zz a ch e il l av or a- to re è i ns er it o in u n co nt es to s oc ia le p iù T u to r- co or d in at or e: c ur a l’ as pe tt o re la zi o- na le d el l’ at ti vi tà e d i m ot iv ar e i ra ga zz i al su o sv ol gi m en to . F o rm a to re d el l’ a re a d ei l in g u a g g i: r e- sp on sa bi le d el lo s tu di o de l li br o “P ic co le d on - ne ”, d el la p er so na li zz az io ne d el c an ov ac ci o, d i cu ra re l ’a sp et to l in g u is ti co e sp o si ti v o / es pr es si vo d eg li a tt i da m et te re i n sc en a, d el - la r ic er ca , de ll a st es ur a de ll a ri fl es si on e cr it i- ca . F or m at or e d el l’ ar ea t ec n ol og ic a: c ur a il su pp or to i nf or m at ic o pe r la r ea li zz az io ne d el la vo ro e p er u n ut il iz zo d el la t el ec am er a pi ù fu nz io na le a ll a ch ia ve d i le tt ur a ch e si v uo le da re a ll ’o pe ra . F o rm a to re d el l’ a re a p ro fe ss io n a le : re - sp on sa bi le d el la r ea li zz az io ne d ei c os tu m i e de ll a co rr et ta i nt er pr et az io ne d el la m od a de l te m p o F o rm a to re d el l’ a re a s to ri co -s o ci o -e co - n om ic a: r es po ns ab il e de ll ’a tt iv it à di r ic er ca de ll a st or ia e d el l’ id en ti tà d el t ea tr o, d eg li u si e co st um i de i pe ri od o st or ic o di r if er im en to . O b ie tt iv i fo rm at iv i D u ra ta P er so n al e e co m p it i P re re q u is it i A tt iv it à e pr od ot ti z S C H E D A D I P R E SE N T A Z IO N E A T T IV IT À E S T IV A “GUIDA” TESSILE E MODA 7 1 am pi o ch e ve de i l co in vo lg im en to d i al tr i so gg et ti z In di vi du ar e in q ua li m od i è po ss ib il e tr a- sf er ir e le c om pe te nz e ed i l kn ow -h ow a c- qu is it i in u n ca m po , in a lt ri a m bi ti z S vi lu pp ar e ne ll ’a ll ie vo i l ri sp et to v er so i l pr os si m o e la c ap ac it à di r el az io na rs i co n lo s te ss o z F av or ir e la c on os ce nz a de ll a di sc ip li na e de l ri sp et to d el p ro pr io e d el l’ al tr ui o pe ra - to z C on os ce re t es ti a pp ar te ne nt i al la p ro du - zi on e le tt er ar ia i ta li an a e st ra ni er a di e po - ch e e au to ri d iv er si z C om pr en de re l e id ee p ri nc ip al i e se co nd a- ri e di c on ve rs az io ne , fo rm al i e in fo rm al i, in di vi du an do i l pu nt o di v is ta e l e fi na li tà de ll ’e m it te nt e z A cq ui si re e s el ez io na re l e in fo rm az io ni u ti - li , in f un zi on e de i va ri t es ti s cr it ti d a pr o- du rr e (a d es . an nu nc i, a rt ic ol i, c an ov ac ci , et c. ). z P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a co ns ap ev ol ez - za d el v al or e de ll e re go le n el la c on vi ve nz a ci vi le z P ro m uo ve re i l ri sp et to d el le f un zi on i e de ll e re go le d el la v it a so ci al e e is ti tu zi on al e, r i- co no sc en do ne l ’u ti li tà e i m pe gn an do si a co m pr en de rn e le r ag io ni z F ac il it ar e ne gl i al li ev i l’ as su nz io ne d i co m - po rt am en ti p iù a de gu at i pe r la t ut el a de ll a si cu re zz a pr op ri a, d eg li a lt ri e d el l’ am bi en te in c ui s i vi ve , in c on di zi on i or di na ri e o st ra or di na ri e di p er ic ol o T u to r- co or d in at or e: c ur a l’ as pe tt o re la zi o- na le d el l’ U dA e l’ or ga ni zz az io ne d eg li in co nt ri de gl i al li ev i co n il r ap pr es en ta nt e de ll e fo rz e de ll ’o rd in e e de ll a pr ov a pr at ic a fi na le . F or m at or e d el l’ ar ea d ei l in gu ag gi : cu ra l’ el ab or az io ne d el le d om an de e l ’a sp et to l in - gu is ti co d el l’ in te rv is ta a l ra pp re se nt an te d el le fo rz e de ll ’o rd in e e de ll a st es ur a de ll a do m an - da d i am m is si on e pe r so st en er e l’ es am e. F o rm a to re d el l’ a re a s to ri co -s o ci o -e co - n om ic a: r es po ns ab il e de l m od ul o di e du ca - zi on e al la c on vi ve nz a ci vi le e d el la p re se nt a- zi on e de ll e im pl ic an ze b ur oc ra ti ch e re la ti ve O b ie tt iv i fo rm at iv i D u ra ta P er so n al e e co m p it i P re re q u is it i A tt iv it à e pr od ot ti 50 o re se g u e: z P IC C O L E D O N N E P R E PA R A Z IO N E G U ID A M O T O R IN O z C O N S E G U I- M E N T O D E L L A PA T E N T E P E R IL M O T O R IN O C om e pr er eq ui si ti so no r ic hi es te l e co no sc en ze li ng ui st ic he , m at em at ic he e m ec ca ni ch e di ba se , ac qu is it e co n il p ri m o an n o CNOS-FAP / CIOFS-FP 7 2 O R G A N IZ Z A Z IO N E E V E N T O z O R G A N IZ Z A - Z IO N E D I U N A S F IL A T A D I M O D A al p os se ss o e al l’ ut il iz zo d el m ot or in o (b ol lo , as si cu ra zi on e, b ol li no b lu , re vi si on e, e cc .) . F o rm a to re d el l’ a re a p ro fe ss io n a le : re - sp on sa bi le d el l’ as pe tt o pr at ic o re la ti vo a ll a m an ut en zi on e de l m ot or in o. F or m at or e d el l’ ar ea s ci en ti fi ca : re sp on - sa bi le d el l’ ad eg ua to u ti li zz o de ll e co m pe te n- ze m at em at ic he p er e la bo ra re u n bu dg et p er l’ ac qu is to d el m ot or in o. D oc en te a b il it at o a sv ol ge re i l co rs o: r e- sp on sa bi le d el la p re pa ra zi on e e or ga ni zz az io ne de i co rs i, de ll a ge st io ne a m m in is tr at iv o co nt a- bi le d el le a tt iv it à co nn es se , de ll a ve ri fi ca d el re gi st ro d el le p re se nz e, d el l’ id en tif ic az io ne d ei ca nd id at i pr im a de ll ’e sa m e, d el la l et tu ra d el le is tr uz io ni p er la c om pi la zi on e de lle s ch ed e d’ es a- m e e de llo s vo lg im en to d el la p ro va f in al e. T al e do ce nt e, n el r is pe tto d el le n or m e vi ge nt i, de ve es se re : un i ns eg na nt e di a ut os cu ol e, u n’ ap pa r- te ne nt e al le f or ze d i po liz ia , un c ar ab in ie re , un vi gi le u rb an o, u na g ua rd ia d i fi na nz a, u n do ce n- te i n po ss es so d el le c om pe te nz e de ri va nt i da l- l’ av er o rg an iz za to e r ea li zz at o sp ec if ic he a tt i- vi tà f or m at iv e di e du ca zi on e st ra da le , pe r al - m en o un t ri en ni o, c er tif ic at o da l di ri ge nt e sc o- la st ic o, o u na p er so na d es ig na ta d al le a ss oc ia - zi on i e da gl i en ti, p ub bl ic i e pr iv at i, im pe gn at i in a tti vi tà c ol le ga te a lla c ir co la zi on e st ra da le e ri co no sc iu ti d al M in is te ro d ei T ra sp or ti . F o rm a to re d el l’ a re a s ci en ti fi ca : ri ch ia - m i su ll e co no sc en ze d i ba se ( le o pe ra zi on i fo nd am en ta li , ca lc ol i ne ce ss ar i pe r ge st ir e un pr ev en ti vo d i sp es a) , sv il up po c on os ce nz e ed u ti li zz o de gl i st ru m en ti i nf or m at ic i pe r la z P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi i l se ns o di r is pe t- to e d i cu ra p er l e co se i n lo ro p os se ss o (i n qu es to c as o pe r il m ot or in o) . z F av or ir e tr a gl i al li ev i le c on di zi on i pe r cu i ut il iz za re t ut ti g li a sp et ti p os it iv i ch e ve ng on o da u n co rr et to l av or o di g ru pp o. z P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a ca pa ci tà d i as co lt o, d i di al og o, d i co nf ro nt o co n le O b ie tt iv i fo rm at iv i D u ra ta P er so n al e e co m p it i P re re q u is it i A tt iv it à e pr od ot ti S ap er i di ba se c he d i no rm a ve ng on o er og at i du ra nt e il pr im o an no 10 0 or e se g u e: z C O N S E G U I- M E N T O D E L L A PA T E N T E P E R IL M O T O R IN O “GUIDA” TESSILE E MODA 7 3 al tr e pe rs on e, i n m od o da a cq ui si re c ap a- ci tà r el az io na li e c om un ic at iv e. z P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a ca pa ci tà d i ri - so lv er e co n re sp on sa bi li tà , in di pe nd en za e co st ru tt iv it à i no rm al i pr ob le m i de ll a vi ta qu ot id ia na p er so na le z O ff ri re a gl i al li ev i st ru m en ti p er a cq ui si re ca pa ci tà d ec is io na li s ul la b as e de ll a co no - sc en za d i sé e d i un s is te m a di v al or i, i n m od o da s ap er c on ce pi re p ro ge tt i di v ar io or di ne z A iu ta re g li a ll ie vi a s up er ar e pr os pe tt iv e d’ an al is i tr op po p ar zi al i ch e im pe di sc on o la s co pe rt a de lle c on ne ss io ni t ra i v ar i ca m - pi d el s ap er e, l a co nv al id az io ne d ei c on fi ni di sc ip li na ri , l’ im po rt an za u ni fi ca tr ic e de ll e vi si on i gl ob al i. z Im pa ra re a c og li er e i ca ra tt er i di st in ti vi de l pr es en te i n vi rt ù di u na m ag gi or e co m - pr en si on e de l pa ss at o z S vi lu pp ar e ab il it à e ca ra tt er is ti ch e pe rs o- na li a tt ra ve rs o la p er so na li zz az io ne d el le pr op ri e sc el te p ot en zi an do l a ca pa ci tà d e- ci si on al e in p re se nz a di r is or se m at er ia li e te m po ra li l im it at e e te ne nd o co nt o de ll e es ig en ze d ei c li en ti z S ti m ol ar e gl i al li ev i a st ud ia re i g us ti e l e ab it ud in i de i co ns um at or i e de i cl ie nt i de l- l’ az ie nd a di r if er im en to i n m od o da p ot er de ci de re l a ti po lo gi a di m er ce d a ac qu is ta - re z A cc re sc er e ne gl i al li ev i la c on sa pe vo le zz a ch e pe r un i m pr en di to re è f on da m en ta le co no sc er e i pr od ot ti c he c om m er ci al iz za al f in e di o ri en ta re l a sc el ta d ei c li en ti 10 0 or e ri ce rc a in r et e, u ti li zz o de ll a po st a el et tr on i- ca , ut il iz zo d i W or d, E xc el , P ow er P oi nt . F o rm a to re d el l’ a re a d ei l in g u a g g i: s v i- lu pp o de ll e fa co lt à co m un ic at iv e, c on os ce n- ze b as e de ll a li ng ua i ng le se . F o rm a to re a re a s to ri co -s o ci o -e co n o m i- ca : co no sc en za d ei l uo gh i, c ul tu re , us i e co - st um i de ll e lo ca li tà s ce lt e. T u to r- co or d in at or e: c oi nv ol gi m en to , su p- po rt o, r im ot iv az io ne d ei g ru pp i, s vi lu pp o di tu tt i gl i as pe tt i re la ti vi a ll o sv il up po d el le ca pa ci tà p er so na li c oi nv ol ti . F or m at or e ar ea p ro fe ss io n al e: r es po ns a- bi le d el l’ U .d .A . ne ll e te cn ic he d i pi az za m en - to , co no sc en za d el l’ at tr ez za tu ra i m pi eg at a, v al u ta zi o n e te cn ic o /a rt is ti ca d el p ro d o tt o , va lu ta zi on e in te rm ed ia e f in al e. F or m at or e ar ea t ec n ol og ic a: r es po ns ab il e pi an o di l av or o, m er ce ol og ia , su pp or to t ec - ni co , ge st io ne e u so d ei m ez zi m ul ti m ed ia li . F or m at or e sv il u p p o ca p ac it à p er so n al i: re sp on sa bi le p er ce zi on e de l pr op ri o sé e d el l’ op er at o in di vi du al e ri sp et to a s ta nd ar d pe r- so na li e p ro fe ss io na li . T u to r- co or d in at or e: s up po rt o de l te am d ei fo rm at or i, m ot iv az io ne d el g ru pp o, p re di sp o- si zi on e de l po rt fo li o. O b ie tt iv i fo rm at iv i D u ra ta P er so n al e e co m p it i P re re q u is it i A tt iv it à e pr od ot ti se g u e: z O R G A N IZ Z A - Z IO N E D I U N A S F IL A T A D I M O D A R E A L IZ Z A Z IO N E P R O D O T T O F IN A L E z A B IT O P R E T -A - P O R T E R A cq ui si zi on e de ll e co m pe te nz e re la ti ve a m od ul i: in er en ti l e co m p et en ze pr of es si on al i qu al i: d is eg no te cn ic o, t ec ni ch e di b ag na tu ra e st ir at ur a, te cn ic he d i pi az za m en to , te cn ic he d i ta gl io e di a ss em bl ag gi o, e te cn ic he d i cu ci tu re m ac ch in e CNOS-FAP / CIOFS-FP 7 4 20 o re se g u e: z A B IT O P R E T - A -P O R T E R O R G A N IZ ZA ZI O N E E V E N T O F IN A L E z E V E N T O F IN A L E z A ve re l a m at ur it à di i nt ui re i l ta rg et d i ri - fe ri m en to d el l’ az ie nd a pr es so c ui s i op er a ed i n ta le l og ic a co m pr en de re l e es ig en ze de l co ns um at or e id en ti fi ca nd o la v ia m i- gl io re p er a rr iv ar e a so dd is fa re l e su e ri - ch ie st e. z R en de re c on sa pe vo li g li a ll ie vi d el la l or o cr es ci ta p ro fe ss io na le e p er so na le z R en de re p iù v iv id a ne gl i al li ev i la p os si bi - li tà d i in se ri rs i fa tt iv am en te i n un c on te - st o la vo ra ti vo , sv il up pa nd o in l or o un v i- vi do s en so d i im pr en di ti vi tà e d im pr en di - to ri al it à z S vi lu pp ar e la c ap ac it à di s ap er g es ti re l o st re ss i n m an ie ra p ro du tt iv a al f in e di g o- ve rn ar e ad eg ua ta m en te s it ua zi on i di ff ic il i e di p os si bi le s ta ll o z P ro m uo ve re n ei r ag az zi l a co ns ap ev ol ez - za d el p er co rs o sv ol to d ur an te i l co rs o de l- l’ an no , de ll e ca pa ci tà s vi lu pp at e, d ei p ro - do tt i re al iz za ti e d el le p ot en zi al it à an co ra da s vi lu pp ar e z P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a ca pa ci tà d i el a- bo ra re i n m an ie ra p er so na le e s em pr e or i- gi na le l ’i ns ie m e di c om pe te nz e ac qu is it e z P ro m uo ve re n ei r ag az zi i l va lo re d el la r i- ce rc a e l’ im po rt an za d el l’ au to -a pp re nd i- m en to , fo nd am en ta le p er s ig la re l a co st an - te c re sc it a di o gn i in di vi du o se co nd o la p iù af fe rm at a te si d el l on g li fe l ea rn in g z P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a ca pa ci tà d i pa - dr on eg gi ar e gl i st ru m en ti d i co m un ic az io - ne ( m ul ti m ed ia li , es pr es si vi , li ng ui st ic i, p ro ss em ic i, g ra fi ci ), c o sì d a at tr ib u ir e O b ie tt iv i fo rm at iv i D u ra ta P er so n al e e co m p it i P re re q u is it i A tt iv it à e pr od ot ti T u to r- co or d in at or e: c ur a l’ as pe tt o re la zi o- na le d el la m os tr a e de l co nt at to c on g li i nv i- ta ti . R es po ns ab il e, i no lt re , de l co or di na m en - to g en er al e de ll ’a tt iv it à, s op ra tt ut to d el le s ue pa rt i es pr es si ve e r el az io na li . F o rm a to re d el l’ a re a d ei l in g u a g g i: c u ra l’ as pe tt o li ng ui st ic o de ll e in te rv is te e d el le re la ti ve t ra sc ri zi on i, e d el c on te nu to d ei m a- ni fe st i. F or m at or e d el l’ ar ea t ec n ol og ic a: c u ra i l su pp or to i nf or m at ic o pe r la r ea li zz az io ne d el la vo ro , la c or re tt a re al iz za zi on e de ll a ri pr es e vi de o e de i m an if es ti . F o rm a to re d el l’ a re a p ro fe ss io n a le : cu ra l’ al le st im en to d el lo s ho w ro om , de ll a re al iz za - zi on e de i ca pi a t em a, d el le e ti ch et te e d ei c a- de au s. F or m at or e d el l’ ar ea s to ri co -s oc io -e co n o- m ic a: r es po ns ab il e de ll a in di vi du az io ne e r ac - co lt a de l m at er ia le a tt o a pr od ur re i c ap i is pi - ra ti a i pr od ot ti i de nt if ic at iv i de ll a R eg io ne d i ap pa rt en en za , m ar ke ti ng . F o rm a to re d el l’ a re a s ci en ti fi ca : re sp o n - sa bi le d i st ab il ir e il p re zz o de gl i ab it i e di c ur a- re i l ri sp et to d el l’ am bi en te d ur an te l o sv ol gi - m en to d el la m an if es ta zi on e. A cq ui si zi on e de ll e co no sc en ze ed a bi li tà p re vi st e pe r il p ri m o e il se co nd o an no “GUIDA” TESSILE E MODA 7 5 l’ es at ta a tt en zi on e ag li a rg om en ti c he s i de si de ra no t ra sm et te re . z P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a ca pa ci tà d i ge st ir e al m eg li o i pr op ri s ta ti e m ot iv i at - tr av er so l a co no sc en za d i se s te ss i z F ar i n m od o ch e gl i al li ev i vi va no i l co n- fr on to s oc ia le c om e un c om un e te rr en o di in co nt ro t ra m ol te pl ic i pu nt i di v is ta , pi ut - to st o ch e co m e un l uo go e vo ca nt e vi ss ut i di p au re e t en si on i. z A ff in ar e la c ap ac it à di o pe ra re i n te am , am m or ti zz an do i c os ti e i nc re m en ta nd o i be ne fi ci . ST A G E A Z IE N D A L E D ur an te il s ec on do a nn o è pr ev is ta , c om e el em en to e ss en zi al e de l p er co rs o fo rm at iv o, l’ es pe ri en za d i s ta ge d a sv ol ge rs i i n ci rc a 16 0 or e co n le m od al it à in di ca te n el la g ui da . O b ie tt iv i fo rm at iv i D u ra ta P er so n al e e co m p it i P re re q u is it i A tt iv it à e pr od ot ti se g u e: z E V E N T O F IN A L E CNOS-FAP / CIOFS-FP 7 6 T E R Z O A N N O O b ie tt iv i fo rm at iv i D u ra ta P er so n al e e co m p it i P re re q u is it i A tt iv it à e pr od ot ti O R G A N IZ ZA ZI O N E E V E N T O z V IS IT A C U L T U R A L E A M IL A N O , A L L A B A S IL IC A T A , A L L A S E D E D E L L A B O R S A E D I N U N A G R A N D E A Z IE N D A T E SS IL E R E A L IZ Z A Z IO N E P R O D O T T O P R O F E SS IO N A L E z A B IT O D A S E R A 40 o re 70 o re T u to r- co or d in at or e: r es po ns ab il e de ll a U dA ; su pp or to o rg an iz za ti vo e r ap po rt i co n le f a- m ig li e. F or m at or e d el l’ ar ea s to ri co s oc io -e co n o- m ic a: r es po ns ab il e de ll e de sc ri zi on e st or ic a e cu lt ur al e de ll a vi si ta . F or m at or e d el l’ ar ea t ec n ol og ic a: r es po n- sa bi le d el la r ea li zz az io ne d el la p re se nt az io ne de ll a at ti vi tà a tt ra ve rs o gl i st ru m en ti i nf or - m at ic i. F or m at or e ar ea p ro fe ss io n al e: R es po ns a- bi le d el l’ U ni tà d i A pp re nd im en to . P re se nt a- zi on e e pi an o di l av or o. V al ut az io ne i nt er - m ed ia e f in al e. F or m at or e ar ea t ec n ol og ic a: r es po ns ab il e de ll e co no sc en ze d i m at em at ic a, i nf or m at ic a. T u to r- co or d in at or e: s up po rt o de l te am d ei fo rm at or i. z Pr om uo ve re n eg li al lie vi l a ca pa ci tà d i av e- re m em or ia d el p as sa to , ri co no sc er ne l a pe r- m an en za n el p re se nt e e fa r te so ro d i qu es te co ns ap ev ol ez ze p er l a so lu zi on e de i pr ob le - m i ch e si i nc on tr an o e pe r la p ro ge tt az io ne de l fu tu ro z Fo rn ir e la c on os ce nz a de i lu og hi /s ed i is tit u- zi on al i de ll o S ta to i ta li an o z P ro m uo ve re l a ri fl es si on e su i co nt en ut i ap - pr es i e su gl i in se gn am en ti d el le p ri nc ip al i fi gu re d el la c ul tu ra e d el la s to ri a, c on fr on - ta nd ol i co n le d in am ic he d el p ro pr io i o z P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a ca pa ci tà d i le g- ge re u n’ op er a d’ ar te , ap pr ez za re e v al or iz - za re i l pa tr im on io a rt is ti co e d am bi en ta le z A iu ta re g li a ll ie vi a r ic on os ce re i n tr at ti e di m en si on i sp ec if ic he d el la c ul tu ra e d el v i- ve re s oc ia le c on te m po ra ne i ra di ci c he l i le - ga no a l m on do c la ss ic o e gi ud ai co -c ri st ia no e l’ id en ti tà s pi ri tu al e e m at er ia le d el l’ It al ia e de ll ’E ur op a z F av or ir e ne gl i al li ev i l’ op er ar e, o ri en ta nd o- si n el lo s pa zi o e ne l te m po , co nf ro nt i co - st ru tti vi t ra r ea ltà g eo gr af ic he e s to ri ch e di - ve rs e. z A pp lic ar e m et od i di v al ut az io ne e d i ve ri fi - ca d el le a zi on i in tr ap re se e v al ut ar e gl i es iti co ns eg ui ti in v ir tù d i ev en tu al i m ig lio ra m en ti z P ot en zi ar e l’ au to -a pp re nd im en to m ig li or an - do l e pr op ri e st ra te gi e di a pp re nd im en to e d i az io ne i n ra pp or to a i va ri e m ol te pl ic i co n- te st i op er at iv i z M at ur ar e la c on sa pe vo le zz a di r ec ep ir e i di - C on os ce nz a e ca pa ci tà r el at iv e al p ri m o an no “GUIDA” TESSILE E MODA 7 7 ve rs i pu nt i di v is ta p er p ot er e ss er e in g ra do di e ff et tu ar e sc el te p iù m at ur e e po nd er at e z O ff ri re a ll ’a ll ie vo s tr um en ti p er p re nd er e co ns ap ev ol ez za d el le c on di zi on i la vo ra ti ve de l pa ss at o, r ic on os ce rn e l’ in fl ue nz a su l pr e- se nt e e fa r te so ro d i qu es te c on sa pe vo le zz e pe r la s ol uz io ne d ei p ro bl em i e pe r la p ro - ge tt az io ne d el f ut ur o z P ro m uo ve re l ’i nt eg ra zi on e co m e va lo ri z- za zi on e de ll e di ff er en ze e l o sv il up po d i m od al it à di p ar te ci pa zi on e al l’ im pr es a co - m un e z Fa vo ri re l ’i nd iv id ua zi on e ed i l ri sp et to d el le va ri e m an si on i e de i nu m er os i ru ol i pr es en ti ne l la vo ro z F av or ir e la c on sa pe vo le zz a ch e il l av or at o- re è i ns er it o in u n co nt es to s oc ia le p iù a m - pi o ch e ve de i l co in vo lg im en to d i al tr i so g- ge tt i z In di vi du ar e in q ua li m od i è po ss ib ile t ra sf er i- re l e co m pe te nz e ed i l kn ow -h ow a cq ui si ti in un c am po , in a lt ri a m bi ti z S vi lu pp ar e ne ll ’a ll ie vo i l ri sp et to v er so i l pr os si m o e la c ap ac ità d i re la zi on ar si c on l o st es so z Fa vo ri re l a co no sc en za d el la d is ci pl in a e de l ri sp et to d el p ro pr io e d el l’ al tr ui o pe ra to . O b ie tt iv i fo rm at iv i D u ra ta P er so n al e e co m p it i P re re q u is it i A tt iv it à e pr od ot ti se g u e: z A B IT O D A S E R A E SA M E F IN A L E D I Q U A L IF IC A D ur an te i l te rz o an no è p re vi st a, c om e el em en to e ss en zi al e de l pe rc or so f or m at iv o, l ’e sp er ie nz a di s ta ge d a sv ol ge rs i in c ir ca 2 00 o re c on l e m od al it à in di ca te n el la gu id a. A s eg ui to d i qu es ta e sp er ie nz a fo rm at iv a ri su lt a im po rt an te e la bo ra re u na r el az io ne d i st ag e at tr av er so c ui l ’a ll ie vo r if le tt a su ll ’e sp er ie nz a re al iz za ta , ri es am in i le d in am ic he e v er if ic hi i l pr oc es so d i ap pr en di m en to i n es sa a vv en ut o, a l fi ne d i tr ar ne e le m en ti s ig ni fi ca ti vi e r ip ro du ci bi li i n vi st a di u n fu tu ro in se ri m en to l av or at iv o. CNOS-FAP / CIOFS-FP 7 8 2. Prospettiva temporale: flow chart ESEMPIO DI SVILUPPO OPERATIVO DISTRIBUITO PER ANNI: PRIMO ANNO ACCOGLIENZA Scheda Per questa UdA sono previsti Incontri di orientamento e Colloqui con le famiglie PIAZZAMENTO CARTA MODELLO SU STOFFA LARSA recupero Valutazione LARSA approfondimento Valutazione LARSA recupero LARSA approfondimento ValutazioneLARSA recupero LARSA approfondimento ValutazioneLARSA recupero LARSA approfondimento Passaggio al 2° anno GRAFICO SU CARTA RIPRODOTTO IN 3 MISURE ACQUISTO MACCHINA DA CUCIRE NO SI NO SI NO SI NO SI CREAZIONE CAPO CON SUPPORTO CAD ORGANIZZAZIONE EVENTO FINALE Per questa UdA sono previsti Colloqui con le famiglie “GUIDA” TESSILE E MODA 7 9 ESEMPIO DI SVILUPPO OPERATIVO DISTRIBUITO PER ANNI: SECONDO ANNO ACCOGLIENZA Scheda attività estiva Per questa UdA sono previsti Incontri di orientamento e Colloqui con le famiglie PICCOLE DONNE LARSA recupero Valutazione LARSA approfondimento ValutazioneLARSA recupero LARSA approfondimento PATENTE MOTORINO ORGANIZZAZIONE DI UNA SFILATA DI MODA NO SI NO SI ValutazioneLARSA recupero LARSA approfondimento ValutazioneLARSA recupero LARSA approfondimento Passaggio al 3° anno NO SI NO SI ABITO PRET-A- PORTER ORGANIZZAZIONE EVENTO FINALE Per questa UdA sono previsti Colloqui con le famiglie STAGE AZIENDALE PREPARAZIONE RELAZIONE Per questa UdA sono previsti Colloqui con le famiglie ESEMPIO DI SVILUPPO OPERATIVO DISTRIBUITO PER ANNI: TERZO ANNO VISITA CULTURALE AD UNA CITTÀ D’ARTE ITALIANA Per questa UdA sono previsti Colloqui con le famiglie e Incontri di orientamento STAGE AZIENDALE Tesi di Stage LARSA recupero Valutazione LARSA approfondimento PROVA FINALE DI QUALIFICA NO SI Valutazione LARSA recupero LARSA approfondimento Passaggio al 4° anno NO SI ABITO DA SERA Accesso al mondo del lavoro PARTE III: DESCRIZIONE DELLE UNITÀ DI APPRENDIMENTO (UdA) 1. Unità di apprendimento per il primo anno CNOS-FAP / CIOFS-FP 8 4 Elenco degli strumenti proposti per il Primo anno: N. 1 2 3 4 5 6 7 NATURA Unità di apprendimento Accoglienza Unità di apprendimento Grafico su carta riprodotto in tre diverse misure Unità di apprendimento Piazzamento cartamodello su stoffa Unità di apprendimento Abito in maschera Unità di apprendimento Acquisto di una macchina da cucire sorgettatrice (taglia e cuci) Unità di apprendimento Creazione modello con supporto CAD Unità di apprendimento Evento finale SPECIFICAZIONE Scheda Strumenti Scheda Strumenti Scheda Strumenti Scheda Strumenti Scheda Strumenti Scheda Strumenti Scheda Strumenti “GUIDA” TESSILE E MODA 8 5 1.1. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Attività di Accoglienza” Primo anno Realizzazione di un cartellone, o di un fascicolo o di una pre- sentazione in PowerPoint, in cui venga presentato chi sono i membri del gruppo di lavoro e quanto hanno conosciuto della realtà del CFP e della comunità professionale in cui sono inse- riti. Tale attività potrà essere preceduta dalla realizzazione di un “gioco” iniziale, in cui gli allievi possano conoscersi tra loro e dividersi in piccoli gruppi di lavoro, in vista dell’attuazione del prodotto. Il prodotto potrà poi essere presentato dai membri dei singoli gruppi o nella riunione assembleare del mattino, in modo che gli appartenenti alle diverse comunità professionali presenti nel Centro possano conoscere anche le altre comunità oltre alla propria, o al primo incontro con i genitori. z Promuovere la conoscenza della realtà formativa in cui gli allievi si sono inseriti (ambiente, laboratori, regolamento, per- sonale educativo, ecc.) z Promuovere negli allievi la conoscenza delle caratteristiche personali richieste per l’inserimento nella comunità professio- nale in vista di una conferma della scelta fatta z Promuovere l’interesse, la sensibilità e la curiosità verso la professione z Promuovere la collaborazione e la cooperazione degli allievi tra loro z Promuovere lo sviluppo della capacità di ascolto, di dialogo e di confronto, accogliendo con la giusta misura di prudenza e di rispetto quanto dicono gli altri z Promuovere negli allievi la presa di coscienza delle proprie dinamiche personali che portano all’affermazione della pro- pria identità attraverso rapporti costruttivi con adulti di rife- rimento e coetanei z Aiutare gli allievi a porre le prime basi per superare le dimen- sioni strumentali della Patente Europea per il Computer (Ecdl) e dimostrare di considerare la multimedialità e l’uso degli stru- menti informatici un fecondo ambiente di apprendimento, in prospettiva teorica e/o professionale. Compito/prodotto Obiettivi formativi Denominazione Realizzazione attività di Accoglienza CNOS-FAP / CIOFS-FP 8 6 1) Conoscere i compagni di corso e, in modo più approfondi- to, i compagni del gruppo di lavoro 2) Adottare comportamenti adeguati al lavoro di gruppo 3) Conoscere gli ambienti, i laboratori ed il personale educa- tivo del CFP 4) Conoscere più approfonditamente l’ambiente del Centro incontrando gli allievi dell’ultimo anno per sapere da loro come è stato il loro ingresso al CFP e come si sono trovati 5) Conoscere la strutturazione generale della comunità pro- fessionale di appartenenza 6) Riconoscere i prodotti/ ervizi tipici realizzati, le tecnologie impiegate e le figure professionali impegnate 7) Realizzare interviste ad alcuni membri del CFP (direttore, tutor, allievi del terzo anno) 8) Essere in grado di riportare per scritto le interviste realizzate 9) Realizzare fotografie delle persone e degli ambienti del CFP 10) Utilizzare materiali per la realizzazione del cartellone 11) Utilizzare materiali multimediali per comporre il fascicolo o la presentazione in PowerPoint 12) Realizzare un cartellone, un fascicolo o una presentazione in PowerPoint utilizzando le interviste, le fotografie e tut- to il materiale raccolto durante la visita al Centro. Allievi del primo anno dei corsi di qualificazione professionale. Non è richiesto alcun tipo di prerequisito. La durata dell’UdA è prevista in circa 40 ore ed è da svolgersi all’inizio del percorso formativo. z Presentazione dell’UdA da parte di un formatore z Gioco di conoscenza all’interno del gruppo z Divisione in gruppi di 4/5 allievi ciascuno z Visita alle aule e ai laboratori e realizzazione di fotografie di questi ambienti z Incontro con il direttore del Centro e realizzazione di fotogra- fie e di una intervista z Incontro con il tutor del corso e realizzazione di fotografie e di una intervista z Incontro con un gruppo di allievi del terzo anno e realizzazio- ne di fotografie e di una intervista z Analisi e sistemazione del materiale raccolto segue: Obiettivi specifici di apprendimento Destinatari Tempi di svolgimento Sequenza in fasi ed esperienze Denominazione Realizzazione attività di Accoglienza “GUIDA” TESSILE E MODA 8 7 Denominazione Realizzazione attività di Accoglienza z Valutazione delle capacità dei membri del gruppo per la scelta del prodotto da realizzare z Impostazione di un cartellone, o fascicolo, o presentazione di PowerPoint in cui inserire in modo creativo il materiale raccolto z Presentazione e spiegazione del lavoro prodotto alla riunio- ne assembleare del mattino z Presentazione e spiegazione del lavoro prodotto al primo in- contro con i genitori. Tutor-coordinatore: cura l’aspetto relazionale del gioco di co- noscenza iniziale e l’organizzazione delle visite dei ragazzi al Centro e degli incontri con le varie figure (direttore, allievi del- l’ultimo anno, formatori, ecc.). Formatore dell’area dei linguaggi: cura l’aspetto linguistico del- l’intervista e della sua trascrizione e dell’intero lavoro, sia esso in forma di cartellone, di fascicolo o di presentazione di PowerPoint. Formatore dell’area tecnologica: cura il supporto informatico per la realizzazione del lavoro e la corretta realizzazione del re- portage fotografico Formatore dell’area professionale: cura la visita degli allievi ai laboratori e di spiegare, rispondendo all’intervista, gli aspetti essenziali della comunità professionale di appartenenza. Formatore dell’area scientifica: cura il rispetto dell’ambiente durante la visita dei ragazzi e di curare la gestione degli stru- menti “matematici” (righelli, squadre, ecc.) per la realizzazione dei cartelloni o dei fascicoli. z Scheda per il gioco iniziale di conoscenza, che è possibile consultare in: BECCIU M. – COLASANTI A.R., La promozione delle capacità personali. Teoria e prassi, Roma, Tipografia Pio XI, 2003, 35-37 z Schede per le interviste, che è possibile consultare in: CNOS- FAP PIEMONTE, L’orientamento nel CFP. 1. Guida per l’acco glienza, Roma, Tipografia Pio XI, 2003, 100-105 z Macchina fotografica z PC con PowerPoint z Videoproiettore z Cartelloni colorati z Fogli colorati z Forbici z Colla z Pennarelli. segue: Sequenza in fasi ed esperienze Risorse umane Materiali CNOS-FAP / CIOFS-FP 8 8 1.2. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Grafico su carta riprodotto in tre diverse misure” Primo anno Compito/prodotto Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Denominazione Realizzazione Prodotto professionale Realizzazione di un grafico su carta riprodotto in tre diverse misure. Si tratta del principale e basilare prodotto che consente la messa a punto di un capo classico femminile sulla base sia delle misure standard, che del metodo di rilievo delle misure direttamente sulla persona. Costituisce, in pratica, il punto di partenza per poter apprendere la rilevazione delle misure. Tale attività richiede il supporto costante da parte del formatore. z Introdurre gli allievi ad esercitarsi in diverse attività manuali e di laboratorio z Stimolare i ragazzi ad acquisire la terminologia e le conoscen- ze delle attrezzature e dei laboratori z Fornire nozioni di base di sicurezza sul posto di lavoro z Fornire agli allievi una conoscenza di base sartoriale e tessile z Dotare gli allievi di conoscenze matematiche ed informatiche di base z Sviluppare la consapevolezza di operare in un ambiente pro- fessionale z Sviluppare abilità e caratteristiche professionali di base at- traverso la realizzazione di semplici grafici su carta z Alimentare la creatività nel realizzare il prodotto/progetto assegnato. 1) Pianificare il lavoro, organizzando la propria postazione di lavoro 2) Disegnare in modo proporzionato il corpo umano 3) Perfezionare le tecniche di disegno, affinandole progres- sivamente, riducendo i margini di errore 4) Imparare ad utilizzare in maniera appropriata il metro, le squadrette, i curvilinea, le forbici ed il cartamodello 5) Individuare con precisione gli strumenti e le attrezzature occorrenti alla realizzazione di un prodotto 6) Riconoscere le caratteristiche generali dei diversi tessuti e le relative proprietà 7) Analizzare la figura, le forme e le proporzioni utilizzando le tabelle di misura 8) Individuare il posizionamento e la forma dei particolari sul “GUIDA” TESSILE E MODA 8 9 figurino 9) Comprendere le regole dello sviluppo delle taglie e le mo- dalità di trasformazione dei modelli 10) Saper rilevare le misure del cliente 11) Realizzare schede con software applicativi 12) Sviluppare abilità e caratteristiche professionali di base attraverso la realizzazione di semplici figurini 13) Rispettare gli standard qualitativi ed i tempi di consegna. Allievi del primo anno dei corsi di qualificazione professionale. E’ previsto il superamento dei moduli introduttivi di laboratorio e sicurezza. La durata dell’UdA è prevista in circa 25 ore. Come periodo di svolgimento si consiglia di farlo nel periodo compreso tra set- tembre e novembre. z Presentazione del lavoro z Realizzazione di alcuni schizzi, seguiti dalla implementazione di un grafico base z Sulla base di schemi di base verificare l’armonia del proprio prodotto attraverso l’ utilizzo delle tabelle di misura z Realizzazione dei vari particolari di un capo (maniche, colli, tasche, ecc.) z Verifiche in intinere z Recupero delle anomalie z Valutazione finale. Formatore dell’area scientifica: responsabile piano di lavoro, matematica, valutazione. Formatore dell’area culturale e linguistica: responsabile de- gli interventi. Formatore area professionale: supporto tecnico (confronto fra modelli). Formatore area scienze umane: responsabile principi di sicu- rezza nei luoghi di lavoro. Tutor-coordinatore: supporto del team di corso. Formatore sviluppo capacità personali: comunicazione. segue: Obiettivi specifici di apprendimento Destinatari Tempi di svolgimento Sequenza in fasi ed esperienze Risorse umane Denominazione Realizzazione Prodotto professionale CNOS-FAP / CIOFS-FP 9 0 Materiali z Strumenti di misura (metro, squadrette, curvilinea, ecc.) z Manuale di tecnica di sartoria z Calcolatrice z Computer e dei software per elaborazione testi (Word) e gra- fici (CAD) z Macchine utensili z Manichini z Cartamodello z Tabelle di misura z Riviste moda z Stoffe z Manuale tecniche di sartoria z Scheda fasi operative z Disegni esecutivi di ogni particolare z Schede di valutazione. Denominazione Realizzazione Prodotto professionale “GUIDA” TESSILE E MODA 9 1 1.3. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Piazzamento cartamodello su stoffa” Primo anno Compito/prodotto Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Denominazione Realizzazione Prodotto professionale Piazzamento cartamodello su stoffa. Si tratta del secondo pas- so nodale per l’acquisizione di competenze nel settore. Con tale prodotto si vuole far sviluppare la capacità di determinare con precisione la quantità di stoffa occorrente in virtù della predi- sposizione del cartamodello sul tessuto scelto, ottimizzando la resa. z Sviluppare nell’allievo la creatività nel realizzare un progetto assegnato z Fornire agli allievi una conoscenza di base delle lavorazioni sartoriali fondamentali, ragionando sulle fasi del ciclo pro- duttivo z Favorire la conoscenza delle proprie qualità e limiti come ope- ratore dell’abbigliamento z Sviluppare la capacità di espressione attraverso una corretta terminologia, iniziando a comunicare in modo professionale z Sviluppare un senso critico rispetto alla propria ed altrui per- formance z Inquadrare la propria creatività secondo una sequenza logica di azioni/fasi, evitando la dispersione di energie z Favorire l’acquisizione di comportamenti adatti all’ambiente di lavoro z Promuovere capacità di interazione con compagni e formatori in modo corretto, assumendo un comportamento rispettoso e solidale e riconoscendo il proprio ruolo z Accrescere l’individuazione delle fonti di pericolo presenti nel luogo di lavoro adottando le misure di prevenzione e pro- tezione necessarie per la tutela del lavoratore. 1) Rilevare le parti che compongono il capo 2) Individuare con esattezza il tipo di tessuto e le possibilità di azione su di esso 3) Ravvisare il verso del tessuto e la direzione della fantasia 4) Calcolare l’esatta lunghezza del tessuto da tagliare 5) Operare sul materasso 6) Posizionare il modello rispettando diritti/fili 7) Selezionare gli strumenti per il piazzamento del cartamo- CNOS-FAP / CIOFS-FP 9 2 segue: Obiettivi specifici di apprendimento Destinatari Tempi di svolgimento Sequenza in fasi ed esperienze Risorse umane dello su stoffa e per il taglio 8) Delineare le parti mediante gesso 9) Riconoscere la corretta corrispondenza dei punti sulle va- rie parti del capo (altezza, inclinazione spalla, bilanciamen- to davanti - dietro, lunghezza fianchi, ecc.) 10) Seguire con precisione il bordo del modello nelle opera- zioni di taglio 11) Impostare correttamente le procedure per eseguire il ta- glio su stoffa 12) Scegliere gli strumenti necessari, utilizzandoli secondo una corretta sequenza d’azione (individuare il modello da rea- lizzare, riconoscere il tessuto, riprodurre su cartamodello, uso di CAD, piazzamento su stoffa, ecc.). Allievi del primo anno dei corsi di qualificazione professionale. Non è previsto nessun prerequisito particolare. La durata dell’UdA è prevista in circa 40 ore. Come periodo di svolgimento si consiglia di farlo nella prima metà dell’anno formativo. z Presentazione sintetica del lavoro da svolgere z Organizzazione del proprio lavoro in base alla sequenza cro- nologica delle operazioni da eseguire z Lavorazione del particolare nel rispetto delle specifiche tec- niche di piazzamento z Valutazione del lavoro eseguito z Riscontro anomalie nella stesura faldatura z Precisione nel taglio della stoffa z Valutazione funzionale/artistica del lavoro eseguito. Formatore area professionale: responsabile dell’U.d.A. nelle tecniche di piazzamento e del taglio della stoffa, conoscenza dell’attrezzatura impiegata, valutazione tecnico/artistica del prodotto, valutazione intermedia e finale. Formatore area tecnologica: responsabile piano di lavoro, merceologia, scienza della materia, supporto tecnico, gestione e uso dei mezzi multimediali. Formatore sviluppo capacità personali: responsabile percezione del proprio sé e dell’operato individuale rispetto a standard personali e professionali. Denominazione Realizzazione Prodotto professionale “GUIDA” TESSILE E MODA 9 3 segue: Risorse umane Materiali Tutor-coordinatore: supporto del team dei formatori, motivazione del gruppo, predisposizione del portfolio. z Attrezzatura di laboratorio z Matite, spilli, aghi, ditale, cotone per imbastiture, gessetti, spagnolette z Computer e dei software per elaborazione testi (Word) e grafici (CAD) z Calcolatrice z Manuale tecniche di sartoria z Macchine utensili z Disegni z Strumenti di misura z Mezzi multimediali z Manichino z Riviste moda z Scheda tecnica z Scheda di valutazione finale. Denominazione Realizzazione Prodotto professionale CNOS-FAP / CIOFS-FP 9 4 1.4. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Abito in maschera” Primo anno Compito/prodotto Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Denominazione Sviluppo attività di ordine sociale Ideazione e realizzazione di un abito in maschera in relazione agli usi e costumi della cultura locale - nazionale. Partecipazio- ne alla sfilata di carnevale, con serata danzante conclusiva a scopo benefico, al fine di raccogliere fondi per una missione umanitaria. z Offrire agli allievi strumenti per prendere consapevolezza del passato, riconoscerne la permanenza nel presente e far teso- ro di queste consapevolezze per la soluzione dei problemi che si incontrano e per la progettazione del futuro z Stimolare gli allievi alla riscoperta della tradizione storico- sociale e culturale della propria realtà z Fornire agli allievi una conoscenza di base sulle origini del carnevale locale z Sviluppare la capacità di aprirsi alle diverse realtà culturali ed alle loro manifestazioni popolari e di festa z Sviluppare la consapevolezza di lavorare in modo cooperati- vo z Sviluppare abilità e caratteristiche professionali nel campo della meccanica e dei cablaggi elettrici z Promuovere negli allievi la capacità di abituarsi a ragionare sul perché e sul come di problemi pratici e astratti, isolando cause ed effetti e di maturare competenze di giudizio e di valutazione, abituandosi ad associare e classificare in livelli gerarchici differenti vari aspetti di un problema. 1) Migliorare le proprie abilità nelle tecniche di disegno di taglio e cucito 2) Acquisire uno spirito critico nell’ interpretazione della moda in riferimento all’evolversi dei tempi e dei costumi 3) Acquisire, attraverso lo studio di abiti antichi e moderni, il gusto estetico nell’abbinamento di stoffe e colori 4) Sviluppare una conoscenza storico-politica per imparare a comprendere correttamente e spiegare con riferimenti precisi i cambiamenti sociali 5) Approfondire la conoscenza delle epoche storiche in rap- porto ai cambiamenti di costume, rispetto all’evoluzione “GUIDA” TESSILE E MODA 9 5 segue: Obiettivi specifici di apprendimento Destinatari Tempi di svolgimento Sequenza in fasi ed esperienze Risorse umane Denominazione Sviluppo attività di ordine sociale delle metodiche di lavorazione (tagli, ricami, tessiture, ecc.) 6) Promuovere negli allievi la capacità di abituarsi a ragiona- re sul perché e sul come di problemi pratici e astratti, iso- lando cause ed effetti e di maturare competenze di giudizio e di valutazione, abituandosi ad associare e classificare in diversi livelli gerarchici i vari aspetti di un problema 7) Ragionare in un’ottica sistemica (tutto/parti), affinando la ricerca di soluzioni adatte alla situazione, evitando la reite- razione di set disfunzionali 8) Esercitare ed affinare la tecnica di assemblaggio delle parti che compongono il capo e le tecniche di bagnatura/stira- tura e di confezionamento. Allievi del primo anno dei corsi di qualificazione professionale. E’ previsto l’apprendimento competenze professionali del pri- mo anno. La durata dell’UdA è prevista in circa 150 ore. Come periodo di svolgimento si consiglia di farlo nella seconda parte del primo anno e possibilmente in occasione di una festa locale, o co- munque prima di carnevale. z Presentazione dell’iniziativa z Presentazione della realtà storico sociale e culturale del terri- torio z Scelta del costume da realizzare z Suddivisione dei gruppi e dei compiti z Disegno della bozza dell’abito z Studio di fattibilità z Esecuzione del lavoro z Ricerca delle agenzie umanitarie z Partecipazione alla sfilata ed alla serata danzante z Raccolta fondi z Relazione finale personale con la riflessione di ogni allievo. Formatore dell’area professionale: assistenza alla realizzazio- ne, budget, fornitura dell’attrezzatura impiegata. Formatore dell’area dei linguaggi: relazione finale. Formatore dell’area scientifica: supporto tecnico. Tutor-coordinatore: presentazione, piano di lavoro, supporto del team, valutazione finale. CNOS-FAP / CIOFS-FP 9 6 Materiali Denominazione Sviluppo attività di ordine sociale z Scheda sulla realtà storico sociale e culturale del territorio z Scheda di valutazione del lavoro cooperativo z Disegno del progetto e fasi di lavoro z Internet z Videocassette z Attrezzature. “GUIDA” TESSILE E MODA 9 7 1.5. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Acquisto di una macchina sorgettatrice (taglia e cuci)” Primo anno Compito/prodotto Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Denominazione Elaborazione di un budget Elaborazione di un budget personale per l’acquisto di una mac- china sorgettatrice corrispondente alle caratteristiche, alle ri- sorse e ai vincoli espressi dal giovane e completo di tutte le parti previste. z Sviluppare abilità e caratteristiche personali attraverso la personalizzazione delle proprie scelte, potenziando la capaci- tà decisionale in presenza di risorse materiali e temporali limi- tate z Favorire negli allievi un processo attraverso cui arrivare a possedere un adeguato numero di strumenti formali, mate- matici o comunque logici, e saperli applicare a diversi ambiti di problemi generali e specifici z Stimolare i ragazzi, attraverso uno strumento multimediale interattivo che parte da una situazione concreta ad acquisire la terminologia e le regole di base dell’economia aziendale z Offrire agli allievi l’opportunità di avere strumenti concreti per muoversi agevolmente entro la “quotidianità”, sapendo svolgere i compiti da essa richiesti z Promuovere negli allievi la conoscenza critica dei concetti matematici, in modo da poter operare con essi nella risoluzio- ne di problemi concreti. 1) Progettare un’idea in termini di fattibilità 2) Prendere coscienza delle funzioni delle principali istituzio- ni economiche 3) Riconoscere i soggetti dell’attività economica, individuan- done le funzioni e le relazioni reciproche 4) Utilizzare correttamente il linguaggio economico della vita quotidiana e i termini connessi all’elaborazione di un bud- get 5) Conoscere i modi di utilizzo del dizionario e saperlo utiliz- zare 6) Produrre relazioni di carattere pratico e professionale ap- plicando correttamente le regole ortografiche e morfosin- tattiche 7) Comprendere gli elementi base per la pianificazione di un CNOS-FAP / CIOFS-FP 9 8 segue: Obiettivi specifici di apprendimento Destinatari Tempi di svolgimento Sequenza in fasi ed esperienze Risorse umane budget di base 8) Conoscere le modalità e gli Enti più idonei per il reperimen- to di eventuali finanziamenti 9) Acquisire abilità nella determinazione e implementazione di un progetto in rapporto alla consapevole pianificazione di un budget 10) Elaborare testi mediante l’utilizzo di Word Processor 11) Ricercare e gestire le informazioni anche in rete tramite internet 12) Conoscere gli elementi fondamentali del budget (versione semplice) 13) Comprendere che la stesura di un budget agevola il pro- cesso di realizzazione di un qualsiasi progetto, permetten- do la razionalizzazione e l’ottimizzazione delle risorse di cui si dispone 14) Sapere utilizzare correttamente la calcolatrice 15) Elaborare fogli di calcolo: costruire una tabella a partire dal problema concreto. Allievi del primo anno dei corsi di qualificazione professionale. Come prerequisito è previsto il superamento dei moduli su con- vivenza civile ed economia. La durata dell’UdA è prevista in circa 20 ore. Come periodo di svolgimento si consiglia di farlo nella seconda metà dell’anno. z Introduzione z Simulazione multimediale z Verifica intermedia z Approfondimento z Valutazione finale. Formatore dell’area scientifica: responsabile, piano di lavoro, informatica, budget, valutazione. Responsabile degli obiettivi specifici di apprendimento 3 e da 6 a 11. Formatore dell’area culturale e linguistica: responsabile de- gli obiettivi specifici di apprendimento da 1 a 5. Formatore area professionale: supporto tecnico (confronto fra modelli). Tutor-coordinatore: supporto del team di corso. Formatore sviluppo capacità personali: comunicazione. Denominazione Elaborazione di un budget “GUIDA” TESSILE E MODA 9 9 Materiali z Diapositive PowerPoint z Test z Siti internet z Glossario z Schede z Casi pratici. Denominazione Elaborazione di un budget CNOS-FAP / CIOFS-FP 100 1.6. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Creazione capo con supporto CAD” Primo anno Compito/prodotto Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Denominazione Realizzazione prodotto professionale Realizzazione e creazione di un capo con supporto CAD. Il CAD è un applicativo di progettazione molto usato in campo edile, ma negli ultimi anni sta avendo un preponderante impiego an- che nel settore dell’abbigliamento, rivoluzionandone il proces- so di lavorazione. L’acquisizione di skill in tale ambito permette ai nostri allievi di rendersi competitivi rispetto alle esigenze di un mercato in costante evoluzione sempre attento nei riguardi delle nuove tecnologie. z Fornire agli allievi una conoscenza di base delle lavorazioni tessili fondamentali z Sviluppare abilità e caratteristiche professionali di base at- traverso la realizzazione di modelli e il confezionamento del capo z Favorire la conoscenza delle proprie qualità e limiti come ope- ratore dell’abbigliamento z Favorire la capacità di ragionare secondo un ciclo di lavoro z Promuovere negli allievi la capacità di comunicare, attraver- so varie modalità (multimediali, espressive, linguistiche, gra- fiche), i propri vissuti e le proprie esperienze personali z Promuovere nei ragazzi la consapevolezza del percorso svol- to durante il corso dell’anno, delle capacità sviluppate, dei prodotti realizzati e delle potenzialità ancora da sviluppare z Promuovere la capacità decisionale scegliendo tra progetti alternativi z Promuovere la capacità di imparare a riconoscere e a supera- re gli errori e gli insuccessi, avvalendosi anche delle oppor- tunità offerte dall’ambiente di apprendimento e sociale z Acquisire dimestichezza con gli applicativi per l’elaborazio- ne grafica. 1) Leggere e interpretare correttamente la documentazione tecnica 2) Comprendere gli elementi e le procedure da seguire per operare con l’ausilio di software. 3) Eseguire il confronto tra modello prototipo e modello realiz- zato al fine di favorire l’autovalutazione del lavoro svolto. “GUIDA” TESSILE E MODA 101 segue: Obiettivi specifici di apprendimento Destinatari Tempi di svolgimento Sequenza in fasi ed esperienze Risorse umane 4) Gestire con padronanza il supporto CAD in rapporto alla lavorazione manuale e/o tramite macchine 5) Conoscere le diverse tipologie di cucitura a mano 6) Assemblare le parti del capo applicando le tecniche più idonee 7) Sapere passare i punti lenti 8) Imbastire i vari pezzi per la messa a misura 9) Misurare il capo sulla persona 10) Apportare eventuali modifiche 11) Giungere al confezionamento del capo con un basso livel- lo di errori. Allievi del primo anno dei corsi di qualificazione professionale. Come prerequisito è prevista l’acquisizione delle competenze relative al primo anno. La durata dell’UdA è prevista in circa 70 ore. Come periodo di svolgimento si consiglia di farlo nella prima metà dell’anno. z Presentazione dell’UdA da parte di un formatore z Impostazione di un cartamodello z Elaborazione del modello con CAD z Attuazione delle correzioni con l’ausilio di strumenti infor- matici z Realizzazione del prodotto z Valutazione del prodotto. Tutor-coordinatore: cura l’aspetto relazionale di questa attivi- tà e la gestione della comunicazione. Formatore dell’area dei linguaggi: cura l’aspetto linguistico di tutto il lavoro e, in particolare, della stesura del diario e della traduzione in lingua inglese delle vignette. Formatore dell’area tecnologica: cura il supporto informatico per la realizzazione del lavoro e l’apprendimento di un adegua- to uso di CAD, di internet e delle sue risorse. Formatore dell’area scientifica: responsabile dell’adeguato utilizzo delle competenze matematiche per il calcolo delle misu- re. Formatore dell’area professionale: responsabile di una rifles- sione-relazione sull’eventuale esperienze di tirocinio formativo in azienda. Denominazione Realizzazione prodotto professionale CNOS-FAP / CIOFS-FP 102 z Attrezzatura di laboratorio z Computer z Software CAD z Glossario z Macchine utensili z Disegni z Stoffe z Aghi z Schede z Casi pratici. Materiali Denominazione Realizzazione prodotto professionale “GUIDA” TESSILE E MODA 103 1.7. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Organizzazione di una festa di fine anno” Primo anno Compito/prodotto Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Denominazione Organizzazione evento finale Realizzazione di una festa di fine anno, fatta alla presenza dei genitori, in cui gli allievi realizzano una presentazione del lavoro svolto durante l’anno, attraverso delle diapositive in PowerPoint o attraverso la realizzazione di una videocassetta, una mostra dei lavori prodotti e una serie di scenette scherzose, attraverso cui ripercorrere le dinamiche realizzatesi con i formatori o tra compa- gni. La festa si conclude, poi, con un rinfresco offerto agli allievi e ai genitori. z Promuovere negli allievi la consapevolezza delle proprie ca- pacità, attitudini e aspirazioni e delle condizioni di realtà in cui si possono valorizzare e realizzare z Promuovere la collaborazione e la cooperazione tra gli allievi z Promuovere nei ragazzi la consapevolezza del percorso svolto durante l’anno, delle capacità sviluppate, dei prodotti realizzati e delle potenzialità ancora da sviluppare z Promuovere negli allievi la capacità di comunicare, attraver- so varie modalità (multimediali, espressive, linguistiche, gra- fiche), i propri vissuti e le proprie esperienze personali z Promuovere negli allievi la coscienza delle proprie dinamiche personali che portano all’affermazione della propria identità attraverso rapporti costruttivi con adulti di riferimento e coe- tanei z Promuovere negli allievi la capacità di padroneggiare gli stru- menti espressivi indispensabili per gestire in maniera costrut- tiva il confronto sociale. 1) Realizzare un reportage fotografico delle attività svolte al Centro 2) Utilizzare le competenze linguistiche per realizzare intervi- ste ai formatori, ai compagni e per riportarle in modo scher- zoso con le modalità preferite 3) Utilizzare le proprie competenze informatiche per realizza- re una presentazione in PowerPoint in cui inserire imma- gini, commenti, interviste, che possano descrivere le atti- vità svolte durante l’anno 4) Realizzare (in alternativa) una videocassetta, in cui siano riprese le varie attività del Centro, i prodotti realizzati, le interviste ai formatori e ai compagni 5) Utilizzare la propria creatività per allestire una mostra dei lavori prodotti durante l’anno da tutti gli allievi 6) Utilizzare le proprie competenze grafiche e professionali per realizzare cartelloni che siano di abbellimento alla mo- stra e che rappresentino il ciclo di lavorazione che ha por- tato alla realizzazione del prodotto 7) Preparare e rappresentare alcune brevi scenette che illu- strino in modo scherzoso momenti divertenti della vita del Centro e delle esperienze realizzate durante il primo anno. Allievi del primo anno dei corsi di qualificazione professionale. Come prerequisito è prevista l’acquisizione delle competenze relative al primo anno. La durata dell’UdA è prevista in circa 20 ore ed è da svolgersi alla fine dell’anno. z Presentazione dell’UdA da parte di un formatore z Realizzazione di un reportage fotografico delle attività svolte al Centro z Realizzazione di cartelloni che rappresentino il ciclo di lavo- razione che ha portato alla realizzazione dei lavori prodotti durante l’anno z Realizzazione di interviste ai formatori e ai compagni z Raccolta di materiali utili per realizzare la presentazione in PowerPoint e le scenette z Realizzazione di una presentazione in PowerPoint sul lavo- ro svolto nell’anno o su momenti particolari z Realizzazione, in alternativa, di una videocassetta sul lavo- ro svolto nell’anno o su momenti particolari z Preparazione di scenette scherzose sui formatori e sui mo- menti più simpatici dell’anno. z Allestimento della mostra per l’esposizione dei lavori pro- dotti durante l’anno z Sistemazione degli ambienti in cui svolgere la festa z Organizzazione del rinfresco per i genitori. segue: Obiettivi specifici di apprendimento Destinatari Tempi di svolgimento Sequenza in fasi ed esperienze Denominazione Organizzazione evento finale Tutor-coordinatore: cura l’aspetto relazionale della festa e del contatto con i genitori. Responsabile, inoltre, del coordina- mento generale dell’attività, soprattutto delle sue parti espres- sive e relazionali. Formatore dell’area dei linguaggi: cura l’aspetto linguistico delle interviste e delle relative trascrizioni, e dei cartelloni illu- strativi della mostra. Formatore dell’area tecnologica: cura il supporto informatico per la realizzazione del lavoro e la corretta realizzazione del re- portage fotografico e delle riprese video. Formatore dell’area professionale: cura l’allestimento della mostra dei lavori prodotti e della realizzazione del cartellone sul ciclo di produzione dei lavori svolti. Formatore dell’area storico-socio-economica: responsabile della preparazione e della rappresentazione delle scenette scher- zose e della raccolta del materiale utile per produrre la presenta- zione in PowerPoint o la videocassetta. Formatore dell’area scientifica: cura il rispetto dell’ambiente durante lo svolgimento della festa e la gestione degli strumenti “matematici” (righelli, squadre, ecc.) per la realizzazione dei cartelloni. z Lavori prodotti durante l’anno z Macchina fotografica z Computer z Videoproiettore z Telecamera z Registratore per le interviste z Cartelloni z Colla z Righelli e squadre z Pennarelli z Forbici z Costumi e attrezzi necessari per le scenette. Risorse umane Materiali Denominazione Organizzazione evento finale 2. Unità di apprendimento per il secondo anno CNOS-FAP / CIOFS-FP 108 Elenco degli strumenti proposti per il Secondo anno: N. 1 2 3 4 5 6 NATURA Unità di apprendimento Presentazione attività estiva Unità di apprendimento Organizzazione di un viaggio Unità di apprendimento Patente del motorino Unità di apprendimento Organizzazione di una sfilata di moda Unità di apprendimento Abito pret-a-porter Unità di apprendimento Evento finale SPECIFICAZIONE Scheda Strumenti Scheda Strumenti Scheda Strumenti Scheda Strumenti Scheda Strumenti Scheda Strumenti “GUIDA” TESSILE E MODA 109 2.1. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Scheda di presentazione delle attività estive” Secondo anno Compito/prodotto Obiettivi formativi Denominazione Realizzazione di attività di accoglienza Realizzazione di una scheda o fascicolo, eseguito in Microsoft Word, in cui venga fatta una presentazione delle attività svolte durante l’estate (tirocinio in azienda, viaggi, attività caratteri- stiche, vacanze). Tale scheda dovrebbe comprendere un sinte- tico diario di aneddoti divertenti e/o formativi vissuti durante l’estate; un ampliamento di questa attività potrebbe essere quello di creare delle vignette che descrivano queste scene, e di fare questo in inglese. Inoltre, nella scheda dovrebbero es- sere raccolte informazioni (fotografie, notizie storiche, caratte- ristiche geografiche e naturali, attività culturali e di intratteni- mento), attraverso la navigazione in Internet, del luogo in cui il ragazzo è andato in vacanza o nel quale avrebbe avuto il desi- derio di andare. Insieme a questo, viene anche richiesto di fare una stima dell’itinerario percorso (o che si sarebbe voluto per- correre) in termini di distanze e di spesa. z Promuovere la capacità di servirsi con proprietà degli stru- menti di consultazione e degli strumenti informatici, per otte- nere documentazioni, scrivere e archiviare z Aiutare gli allievi a porre le basi per superare le dimensioni strumentali della Patente Europea per il Computer (Ecdl) e dimostrare di considerare la multimedialità e l’uso degli stru- menti informatici un fecondo ambiente di apprendimento, in prospettiva teorica e/o professionale z Promuovere la capacità di navigare in Internet per risolvere problemi, mirando alla selezione delle informazioni adeguate z Promuovere la capacità di leggere e produrre testi di differen- ti dimensioni e complessità, ben costruiti a livello grammati- cale-sintattico, sia a livello di ricchezza di “vocabolario” sia a livello comunicativo adatto alle varie situazioni interattive z Favorire negli allievi l’acquisizione di conoscenze solide sul- la struttura grammaticale dell’italiano, anche con opportuni confronti con l’inglese z Promuovere l’utilizzo della lingua inglese per i principali sco- pi comunicativi e operativi z Promuovere la capacità di operare, orientandosi nello spazio CNOS-FAP / CIOFS-FP 110 segue: Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Destinatari Tempi di svolgimento e nel tempo, confronti costruttivi fra realtà geografiche e storiche diverse z Promuovere il rispetto, la cura, la conservazione e il migliora- mento dell’ambiente z Promuovere la comprensione della realtà naturale con atteg- giamento di curiosità, attenzione e rispetto z Facilitare negli allievi l’utilizzo efficace per l’espressione di sé e per la comunicazione interpersonale anche con codici, tra loro integrati o autonomi (fotografia, cinema, Web, ecc.) diversi dalla parola. 1) Utilizzare le competenze linguistiche e grammaticali per una corretta stesura del diario di alcuni aneddoti relativi alle esperienze delle vacanze estive 2) Utilizzare le proprie capacità grafiche e la propria creatività per realizzare vignette che descrivano eventi simpatici e/o educativi vissuti nel periodo estivo 3) Utilizzare la conoscenza della lingua inglese per scrivere il testo delle vignette 4) Saper utilizzare in modo adeguato Word e saper produrre in esso un testo scritto ben organizzato, compreso di im- magini 5) Saper utilizzare le principali funzioni di Internet per la ricer- ca di informazioni e di materiali relativi al luogo in cui i ragazzi sono stati in vacanza 6) Ricercare informazioni attraverso l’uso di un motore di ricerca 7) Produrre una riflessione sugli aspetti storici, geografici, culturali e ludici relativi al luogo di villeggiatura preso in considerazione 8) Utilizzare le competenze matematiche per calcolare distan- ze chilometriche e per fare una stima delle spese fatte. Allievi del secondo anno dei corsi di qualificazione professio- nale. Come prerequisito è prevista l’acquisizione delle compe- tenze relative al primo anno. La durata dell’UdA è prevista in circa 45 ore ed è da svolgersi all’inizio dell’anno. Denominazione Realizzazione di attività di accoglienza “GUIDA” TESSILE E MODA 111 z Presentazione dell’UdA da parte di un formatore z Impostazione di un documento in Word z Stesura del diario delle attività estive e dell’eventuale espres- sione di tirocinio formativo in azienda e, in particolare, di alcuni aneddoti divertenti e/o educativi avvenuti (in Word); è possibile integrare tale diario con fotografie e materiali vari z Realizzazione delle vignette, fatte a mano libera o con l’ausi- lio di strumenti informatici z Traduzione dei testi delle vignette in lingua inglese z Realizzazione di una ricerca in Internet di informazioni, foto- grafie e materiali relativi al luogo in cui il ragazzo ha trascorso le vacanze estive attraverso l’utilizzo di un motore di ricerca z Stesura di un documento in Ms Word che contenga i materia- li scaricati da Internet e sistemati dal ragazzo rispetto ai diver- si argomenti (storia del luogo, caratteristiche geografiche e naturali, attività culturali e ricreative, ecc.) z Realizzazione di un calcolo delle distanze percorse (o che si do- vrebbero percorrere) per raggiungere il luogo in questione e delle spese sostenute (o la stima di esse) durante il periodo di vacanza. Tutor-coordinatore: cura l’aspetto relazionale di questa attivi- tà e la gestione della comunicazione. Formatore dell’area dei linguaggi: cura l’aspetto linguistico di tutto il lavoro e, in particolare, della stesura del diario e della traduzione in lingua inglese delle vignette. Formatore dell’area tecnologica: cura il supporto informatico per la realizzazione del lavoro e l’apprendimento di un adegua- to uso di Internet e delle sue risorse. Formatore dell’area storico-socio-economica: responsabile di guidare i ragazzi nella scelta delle informazioni circa gli aspetti storici e culturali del luogo sul quale attuano la ricerca e nella sistematizzazione di queste informazioni. Formatore dell’area scientifica: responsabile dell’adeguato utilizzo delle competenze matematiche per il calcolo delle di- stanze percorse e delle spese effettuate e della guida agli allievi nella scelta delle informazioni circa gli aspetti geografici e natu- rali del luogo sul quale attuano la ricerca. Formatore dell’area professionale: responsabile di una rifles- sione-relazione sull’eventuale esperienze di tirocinio formativo in azienda. Sequenza in fasi ed esperienze Risorse umane Denominazione Realizzazione di attività di accoglienza CNOS-FAP / CIOFS-FP 112 Materiali z Attrezzature laboratorio informatico z Internet z Fotografie z Fogli z Penne e pennarelli. Denominazione Realizzazione di attività di accoglienza “GUIDA” TESSILE E MODA 113 2.2. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Piccole donne” Secondo anno Compito/prodotto Obiettivi formativi Denominazione Realizzazione prodotto professionale Ideazione, realizzazione e messa in scena della rappresentazio- ne “Piccole donne”. Il teatro, con la sua natura altamente socia- lizzante e catartica, conserva delle caratteristiche che consen- tono di: migliorare la cooperazione, fomentando contempora- neamente una sana conflittualità utile a stimolare le performan- ce di ognuno; aiuta a conoscere maggiormente se stessi inter- pretando diverse emozioni e stati d’animo attraverso la rappre- sentazione di ruoli differenti dal proprio; agire nei panni dell’al- tro, imparando così a rispettare/accettare punti di vista etero- genei. Con questo prodotto si vuole dare un contributo per fronteggiare il disagio giovanile. z Applicare metodi di valutazione e di verifica delle azioni in- traprese e valutare gli esiti conseguiti in virtù di eventuali miglioramenti z Potenziare l’auto-apprendimento migliorando le proprie stra- tegie di apprendimento e di azione in rapporto ai vari e molte- plici contesti operativi z Maturare la consapevolezza di recepire diversi punti di vista per poter essere in grado di effettuare scelte più mature e ponderate z Offrire all’allievo strumenti per prendere consapevolezza del- le condizioni lavorative del passato, riconoscerne l’influenza sul presente e far tesoro di queste consapevolezze per la soluzione dei problemi e per la progettazione del futuro z Promuovere l’integrazione come valorizzazione delle diffe- renze e lo sviluppo di modalità di partecipazione all’impresa comune z Favorire l’individuazione ed il rispetto delle varie mansioni e dei numerosi ruoli presenti nel lavoro z Favorire la consapevolezza che il lavoratore è inserito in un contesto sociale più ampio che vede il coinvolgimento di altri soggetti z Individuare in quali modi è possibile trasferire le competenze ed il know-how acquisiti in un campo, in altri ambiti CNOS-FAP / CIOFS-FP 114 z Sviluppare nell’allievo il rispetto verso il prossimo e la capacità di relazionarsi con lo stesso z Favorire la conoscenza della disciplina e del rispetto del pro- prio e dell’altrui operato z Conoscere testi appartenenti alla produzione letteraria italia- na e straniera di epoche e autori diversi e comprenderne le idee principali e secondarie di conversazione, formali e infor- mali, individuando il punto di vista e le finalità dell’emittente z Acquisire e selezionare le informazioni utili, in funzione dei vari testi scritti da produrre (ad es. annunci, articoli, cano- vacci, etc.). 1) Saper suddividere il lavoro in ruoli e mansioni e dimostra- re di essere all’altezza di operare in un team-work 2) Aver dimestichezza nella pianificazione del lavoro 3) Saper creare e confezionare gli abiti per la rappresentazio- ne 4) Essere in grado di adattare i costumi hai personaggi 5) Essere in grado di individuare gli strumenti ed i materiali occorrenti 6) Acquisire una certa padronanza nella gestione e nel con- trollo delle proprie emozioni 7) Saper organizzare la sala di ricevimento degli ospiti 8) Utilizzare le principali caratteristiche del programma CAD e del sistema operativo Windows 9) Conoscere, creare e saper utilizzare tabelle e grafici 10) Utilizzare le proprie competenze linguistiche per scrivere e personalizzare il copione rispetto ai ruoli da impersonare 11) Realizzare una raccolta del materiale riguardante la trama 12) Gestire il conflitto in maniera adeguata all’ottenimento del risultato 13) Produrre una riflessione critica relativamente al tema del disagio giovanile. Allievi del secondo anno dei corsi di qualificazione professio- nale. Come prerequisiti sono richieste le conoscenze e capacità professionali del primo anno. La durata dell’UdA è prevista in circa 140 ore ed è da svolgersi preferibilmente durante tutto il secondo anno. segue: Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Destinatari Tempi di svolgimento Denominazione Realizzazione prodotto professionale “GUIDA” TESSILE E MODA 115 z Brainstorming sulle possibili azioni da intraprendere z Stesura del progetto da realizzare z Raccolta informazioni e materiali di approfondimento z Studio del periodo storico da inscenare z Suddivisione ruoli e compiti z Role-playing per la distribuzione dei personaggi z Elenco materiale occorrente z Uso del computer e dei software Word, Excel, PowerPoint e CAD. z Produzione costumi z Prova costumi z Prove di recitazione z Verifica in itinere z Rappresentazione z Reportage fotografico e riprese filmiche z Visione del lavoro svolto z Riflessione critica sul lavoro prodotto nel suo complesso, rispetto ai costumi e le scene realizzate ed in riferimento al- l’interpretazione z Esposizione delle difficoltà incontrate z Valutazione finale. Tutor-coordinatore: cura l’aspetto relazionale dell’attività e di motivare i ragazzi al suo svolgimento. Formatore dell’area dei linguaggi: responsabile dello studio del libro “Piccole donne”, della personalizzazione del canovac- cio, di curare l’aspetto linguistico espositivo/espressivo degli atti da mettere in scena, della ricerca, della stesura della rifles- sione critica. Formatore dell’area tecnologica: cura il supporto informatico per la realizzazione del lavoro e per un utilizzo della telecamera più funzionale alla chiave di lettura che si vuole dare all’opera. Formatore dell’area professionale: responsabile della realiz- zazione dei costumi e della corretta interpretazione della moda del tempo. Formatore dell’area storico-socio-economica: responsabile dell’attività di ricerca della storia e dell’identità del teatro, degli usi e costumi dei periodo storico di riferimento. zAttrezzature laboratorio informatico zProgrammi per elaborazione testi e grafici filmati· Sequenza in fasi ed esperienze Risorse umane Materiali Denominazione Realizzazione prodotto professionale CNOS-FAP / CIOFS-FP 116 z Internet zDiapositive PowerPoint zVideoproiettore zFerri da stiro zVideocassetta del film “Piccole Donne” zPalcoscenico zPolistirolo zCompensato zFotografie zRiviste, giornali zLibri della biblioteca zScheda sintesi del libro “Piccole donne” di E. Bronte. segue: Materiali Denominazione Realizzazione prodotto professionale “GUIDA” TESSILE E MODA 117 2.3. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Conseguimento della patente del motorino” Secondo anno Compito/prodotto Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Denominazione Preparazione guida motorino Conseguimento del certificato di idoneità alla guida del ciclo- motore, in ottemperanza al decreto legislativo n. 151 del 27 giu- gno 2003, che prevede l’introduzione dell’obbligo di tale certi- ficato dal 1 luglio 2004 per i minorenni che non sono in posses- so della patente di guida A o della patente di guida sotto cate- goria A1. La realizzazione di tale compito avviene attraverso lo svolgi- mento dei quattro moduli previsti dal Ministero, per un totale di 20 ore di lezione, attraverso l’incontro con un rappresentante delle forze dell’ordine, con cui trattare dell’importanza delle norme della convivenza civile, attraverso un esercizio pratico di manutenzione del motorino e attraverso un’esercitazione di guida prevista al termine dell’UdA. z Promuovere negli allievi la consapevolezza del valore delle regole nella convivenza civile z Promuovere il rispetto delle funzioni e delle regole della vita sociale e istituzionale, riconoscendone l’utilità e impegnan dosi a comprenderne le ragioni z Facilitare negli allievi l’assunzione di comportamenti più adeguati per la tutela della sicurezza propria, degli altri e dell’ambiente in cui si vive, in condizioni ordinarie o straor dinarie di pericolo z Promuovere negli allievi il senso di rispetto e di cura per le cose in loro possesso (in questo caso per il motorino). 1) Conoscere e rispettare le norme di comportamento stradale 2) Conoscere e rispettare la segnaletica stradale 3) Conoscere le norme di rispetto della legge 4) Conoscere e rispettare le norme della convivenza civile e le loro applicazioni pratiche 5) Adottare comportamenti adeguati per attuare un lavoro di gruppo 6) Utilizzare le competenze linguistiche per attuare la doman- da di ammissione per sostenere l’esame della patente del motorino 7) Utilizzare le proprie competenze nell’ambito meccanico per CNOS-FAP / CIOFS-FP 118 attuare la manutenzione del ciclomotore 8) Utilizzare le proprie conoscenze di matematica per ipotiz- zare l’acquisto del motorino 9) Realizzare un’intervista ad un rappresentante delle forze dell’ordine e riportarla per scritto 10) Conoscere le implicanze burocratiche relative al possesso e all’utilizzo del motorino (bollo, assicurazione, bollino blu, revisione, ecc.) 11) Superare la prova finale per il conseguimento del certifica- to di idoneità alla guida del ciclomotore 12) Saper guidare un motorino seguendo le norme di base del codice della strada e le principali norme di sicurezza. Allievi del secondo anno dei corsi di qualificazione professio- nale. Come prerequisiti sono richieste le conoscenze linguisti- che, matematiche e meccaniche di base, acquisite con il primo anno. La durata dell’UdA è prevista in circa 50 ore ed è da svolgersi preferibilmente nella prima metà del secondo anno. z Presentazione dell’UdA da parte di un formatore z Svolgimento del modulo sulle norme di comportamento stradale z Incontro con il formatore dell’area meccanica per gli eserci- zi sulla manutenzione del motorino z Svolgimento dell’UdA “Acquisto del motorino” (se non è già stata svolta precedentemente) z Svolgimento del modulo sulla segnaletica z Svolgimento del modulo di educazione alla convivenza civile z Incontro ed intervista con un rappresentante delle forze dell’ordine con cui trattare dell’importanza delle norme del- la convivenza civile z Svolgimento del modulo sull’educazione al rispetto della legge z Presentazione delle implicanze burocratiche relative al pos- sesso e all’utilizzo del motorino (bollo, assicurazione, bolli- no blu, revisione, ecc.) z Realizzazione della domanda di ammissione per sostenere l’esame z Svolgimento della prova finale per il conseguimento del certificato di idoneità alla guida del ciclomotore z Realizzazione di una prova finale di guida del motorino, al- l’interno del cortile del Centro. segue: Obiettivi specifici di apprendimento Destinatari Tempi di svolgimento Sequenza in fasi ed esperienze Denominazione Preparazione guida motorino “GUIDA” TESSILE E MODA 119 Tutor-coordinatore: cura l’aspetto relazionale dell’UdA e l’or- ganizzazione degli incontri degli allievi con il rappresentante del- le forze dell’ordine e della prova pratica finale. Formatore dell’area dei linguaggi: cura l’aspetto linguistico dell’intervista al rappresentante delle forze dell’ordine e della stesura della domanda di ammissione per sostenere l’esame. Formatore dell’area storico-socio-economica: responsabile del modulo di educazione alla convivenza civile e della presenta- zione delle implicanze burocratiche relative al possesso e al- l’utilizzo del motorino (bollo, assicurazione, bollino blu, revi- sione, ecc.). Formatore dell’area professionale: responsabile dell’aspetto pratico relativo alla manutenzione del motorino. Formatore dell’area scientifica: responsabile dell’adeguato utilizzo delle competenze matematiche utilizzi per ipotizzare l’ac- quisto del motorino. Docente abilitato a svolgere il corso: responsabile della prepa- razione e organizzazione dei corsi, della gestione amministrati- vo contabile delle attività connesse, della verifica del registro delle presenze, dell’identificazione dei candidati prima dell’esa- me, della lettura delle istruzioni per la compilazione delle sche- de d’esame e dello svolgimento della prova finale. Tale docen- te, nel rispetto delle norme vigenti, deve essere: un insegnante di autoscuole, un’appartenente alle forze di polizia, un carabi- niere, un vigile urbano, una guardia di finanza, un docente in possesso delle competenze derivanti dall’aver organizzato e realizzato specifiche attività formative di educazione stradale, per almeno un triennio, certificato dal Dirigente Scolastico, o una persona designata dalle associazioni e dagli enti, pubblici e privati, impegnati in attività collegate alla circolazione strada- le e riconosciuti dal Ministero dei Trasporti. z Scheda dei moduli di formazione per il conseguimento del certificato di idoneità alla guida del ciclomotore (in allega- to) z Quiz per il conseguimento dell’attestato per la guida dei ciclomotori (in allegato) z Scheda dell’UdA “Acquisto del motorino” (se non è già stata precedentemente svolta) z Attrezzi utili per gli esercizi relativi alla manutenzione del motorino Risorse umane Materiali Denominazione Preparazione guida motorino CNOS-FAP / CIOFS-FP 120 z Registratore per l’intervista con il rappresentante delle for- ze dell’ordine z Moduli per la domanda di ammissione all’esame z Motorino/i su cui fare esercizi di manutenzione e con cui fare la prova finale di guida. Materiali Denominazione Preparazione guida motorino “GUIDA” TESSILE E MODA 121 “Moduli di formazione per il conseguimento del certificato di idoneità alla guida dei ciclomotori”20 Modulo A: Norme di comportamento 1) Norme sulla precedenza a) Contenuti: z Norma generale sulla precedenza; regole e comportamenti da attuare in prossimità degli incroci z Uscita dal garage o dai parcheggi b) Normativa: Codice della strada, articoli: 145 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 2) Norme di comportamento a) Contenuti: z Velocità z Posizione dei veicoli sulla strada z Manovra di sorpasso z Distanza di sicurezza z Svolta a destra e a sinistra z Cambio di corsia e cambio di direzione z Sosta e fermata z Trasporto dio persone, animali o oggetti b) Normativa: codice della strada, articoli: 141, 142, 143, 148, 149, 154, 157, 158, 170 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 3) Cause di incidenti e comportamenti dopo gli incidenti; assicurazione; rispetto della vita e comportamento solidale a) Contenuti: z Gareggiare in velocità z Condizioni della strada z Condizioni atmosferiche z Condizioni di traffico z Visibilità z Comportamenti di sicurezza in caso di imprevisti z Abbigliamento del conducente z Spazio di frenata e di arresto z Intralcio alla circolazione 2 0 Tratto da: MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA, Il patentino a scuola; in: www.istruzione.it/patentino/lineeguida.html, 2004, 1-8. CNOS-FAP / CIOFS-FP 122 z Inosservanza delle norme, inesperienze, imprudenza z Comportamenti in curva z Trasporto passeggeri z Obbligo di assicurazione per la circolazione dei veicoli a motore z Segnalazione di un incidente sulla strada z Obbligo di fornire le generalità in caso di incidente z Obbligo di avvisare gli agenti in caso di feriti b) Normativa: codice della strada, articoli: 192,193, 189, legge 24 dicembre 1969, n.990 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 4) Elementi del ciclomotore e loro uso; comportamenti alla guida del ciclomotore e uso del casco a) Contenuti: z Segnalazione visiva ed illuminazione dei veicoli z Clacson z Pneumatici z Posizione alla guida z Stabilità del veicolo z Freni z Specchietti retrovisori z Manutenzione del ciclomotore z Manomissione del ciclomotore z Dispositivo silenziatore z Casco z Documenti necessari per circolare sul ciclomotore z Divieto di usare telefonino e walkman z Comportamenti degli altri utenti e nei loro confronti b) Normativa: codice della strada, articoli: 152, 153, 171, 173 c) Materiali didattici: normativa di riferimento, quiz d’esame d) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame Modulo B: Segnalazione 1) Segnali di pericolo e segnali di precedenza a) Contenuti: z Segnaletica stradale z Forma e colori dei segnali di pericoli z Distanza tra il cartello ed il pericolo presegnalato z Segnali: Strada deformata, dosso, cunetta, curva pericolosa, doppia curva, pas- “GUIDA” TESSILE E MODA 123 saggio a livello con e senza barriere, attraversamento tranviario, attraversa- mento pedonale, attraversamento ciclabile, discesa pericolosa, salita ripida, stret- toie, strada sdrucciolevole, banchina pericolosa, luoghi frequentati dai bambini, doppio senso di circolazione, caduta massi, semaforo, forte vento laterale, la- vori in corso, diritto di precedenza, preavviso di dare precedenza, preavviso di fermarsi e dare precedenza, dare precedenza, confluenza laterale, stop, dare precedenza nei sensi unici alternati, diritto di precedenza nei sensi unici alter- nati. b) Normativa: codice della strada, articoli: 38, 39; regolamento di esecuzione e di attuazione del codice della strada articoli da 105 a 114 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 2) Segnali di divieto a) Contenuti: segnali: divieto di transito, senso vietato, divieto di sorpasso, limite massimo di velocità, divieto di segnalazioni acustiche, transito vietato di pedoni, transito vietato alle biciclette, via libera, fine limitazione di velocità, finer del divieto di sorpasso, divieto di sota, divieto di fermata, parcheggio autorizzato. b) Normativa: codice della strada, articoli 38,39; regolamento di esecuzione e di attuazione del codice della strada, articoli da 105 a 114. c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 3) Segnali di obbligo a) Contenuti: segnali:direzioni obbligatorie, preavviso di direzioni obbligatorie, ro- tatoria, limite minimo di velocità, percorso pedonale, pista ciclabile, percorso pedonale e ciclabile, alt polizia. b) Normativa:codice della strada, articoli: 38 e 39; regolamnento di esecuzione e di attuazione del codice della strada, articoli da 105 a 114. c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame. 4) Segnali di indicazione e pannelli intergrativi a) Contenuti: segnali: distanza, estesa, validità, inizio, continuazione e fine, inci- dente, zona soggetta ad allargamento, strada sdrucciolevole per pioggia, bar- riere, barriere direzionali, passaggio obbligatorio per veicoli operativi, senso unico, area pedonale, zona a traffico pedonale, zona a traffico limitato, attra- versamento pedonale, uso corsie. b) Normativa: codice della strada, articoli: 38 e 39; regolamnento di esecuzione e di attuazione del codice della strada, articoli da 105 a 114. c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame. CNOS-FAP / CIOFS-FP 124 5) Segnali luminosi, segnali orizzontali a) Contenuti: segnali: semaforo, lanterne semaforiche, strisce bianche longitudinali, strisce gialle longitudinali, frecce direzionali, isole di traffico, delimitazione di fer- mata degli autobus in servizio pubblico, attraversamento pedonale, simbolo di passaggio a livello, striscia trasversale di arresto, attraversamento ciclabili. b) Normativa: codice della strada, articoli: 38 e 39; regolamento di esecuzione e di attuazione del codice della strada, articoli da 105 a 114. c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 6) Fermata, sosta e definizioni stradali a) Contenuti: definizioni stradali e di traffico b) Normativa: codice della strada, articoli: 3, 175 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame Modulo C: Educazione al rispetto della legge 1) Valore e necessità della regola e del rispetto dell’ ambiente a) Contenuti: z Principio informatore della circolazione z Obblighi verso funzionari e agenti z Responsabilità civile e penale z Responsabilità del proprietario del ciclomotore e principio di solidarietà z Mancato rispetto delle norme z Precedenza ai veicoli in servizio di emergenza z Denuncia di smarrimento o furto dei documenti z Segnalazione di pericolo sulla strada z Omissione di soccorso z Inquinamento acustico z Inquinamento atmosferico z Smaltimento olio esausto b) Normativa: codice della strada, articoli: 140, 155, 156, 192, 195, 196, 210, 215, 217 codice penale, articolo 593. c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 2) La salute a) Contenuti: z Stato psicofisico del conducente z Conseguenze provocate dall’uso di alcool z Conseguenze provocate dall’uso di droghe b) Normativa: codice della strada, articoli: 115, 186, 187 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame “GUIDA” TESSILE E MODA 125 2.4. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Organizzazione di una sfilata di moda” Secondo anno Compito/prodotto Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Denominazione Organizzazione evento Si tratta di simulare il lavoro di un’agenzia di organizzazioni eventi mondani che deve organizzare un sfilata di moda che preveda momenti di approfondimento tecnico e culturale nel rispetto di tempi e di risorse predefinite dal cliente. Produrre quindi un dossier completo di informazioni, campa- gne pubblicitarie e budget da presentare ai clienti. La manife- stazione pianificata che più di tutte si paleserà nella sua fattibilità e che quindi maggiormente risponderà ai requisiti di tempo, co- sto e confort richiesti verrà premiata. z Favorire tra gli allievi le condizioni per cui utilizzare tutti gli aspetti positivi che vengono da un corretto lavoro di gruppo z Promuovere negli allievi la capacità di ascolto, di dialogo, di confronto con le altre persone, in modo da acquisire capa cità relazionali e comunicative z Promuovere negli allievi la capacità di risolvere con respon sabilità, indipendenza e costruttività i normali problemi del la vita quotidiana personale z Offrire agli allievi strumenti per acquisire capacità decisio nali sulla base della conoscenza di sé e di un sistema di valori, in modo da saper concepire progetti di vario ordine z Aiutare gli allievi a superare prospettive d’analisi troppo parziali che impediscono la scoperta delle connessioni tra i vari campi del sapere, la convalidazione dei confini discipli nari, l’importanza unificatrice delle visioni globali. 1) Saper gestire correttamente la comunicazione verbale e scritta 2) Ricercare e gestire le informazioni 3) Prendere coscienza degli usi e costumi di un’altra realtà 4) Saper elaborare un budget 5) Sviluppare le capacità di analisi, valutazione e scelta. 6) Utilizzo della rete per la ricerca di informazioni 7) Saper addivenire ad una corretta sintesi senza perdere nessun particolare fondamentale, affinando lo spirito di at- tenzione e selezione delle informazioni utili. 8) Relazionarsi con gli impiegati delle agenzie, con gli opera- CNOS-FAP / CIOFS-FP 126 tori del settore (mezzi di trasporto, fotografi, agenzie di catering, enti per la promozione di spettacoli ed eventi, ecc.) per la richiesta dei preventivi)e con gli enti correlati (SIAE, recruiting modelle,ecc.). 9) Sviluppare capacità di problem-solving in visione di pos- sibili imprevisti, che comunque vanno considerati all’atto della pianificazione della sfilata. 10) Saper ricercare ed individuare le offerte più vantaggiose rispetto ai tempi di attuazione. 11) Saper effettuare una comunicazione telefonica 12) Saper annotare e raccogliere le informazioni scritte 13) Conoscere ed applicare i metodi di calcolo 14) Utilizzare un elaboratore testi per stendere una relazione (Word) 15) Utilizzare un programma di posta elettronica (Outlook) 16) Utilizzare un programma di grafica (Publisher) 17) Conoscere ed utilizzare i rudimenti della lingua inglese 18) Utilizzare correttamente un dizionario di italiano – inglese 19) Utilizzare un programma di presentazione(Power Point). Allievi del secondo. Come prerequisiti sono previsti i saperi di base che normalmente vengono erogati durante il primo anno. La durata dell’UdA è prevista in circa 100 ore. Come periodo di svolgimento si consiglia di farlo nel periodo tra gennaio - marzo. z Presentazione della UdA z Organizzazione del lavoro z Incontro con un tecnico esperto di organizzazioni di eventi di costume e spettacolo. z Incontro con un impiegato di un’agenzia di organizzazione eventi per conoscere i vari aspetti relativi all’organizzazio ne di una manifestazione come una sfilata di moda. z Svolgimento dei compiti z Contatto con gli operatori del settore z Ricerca tramite internet delle agenzie di eventi mondani. z Verifica intermedia z Presentazione e confronto dei lavori z Valutazione finale dei lavori e dei gruppi z Premiazione della sfilata. segue: Obiettivi specifici di apprendimento Destinatari Tempi di svolgimento Sequenza in fasi ed esperienze Denominazione Organizzazione evento “GUIDA” TESSILE E MODA 127 Formatore dell’area scientifica: richiami sulle conoscenze di base (le operazioni fondamentali, calcoli necessari per gestire un preventivo di spesa), sviluppo conoscenze ed utilizzo degli strumenti informatici per la ricerca in rete, utilizzo della posta elettronica, utilizzo di Word, Excel, Publisher e PowerPoint. Formatore dell’area professionale: supporto tecnico. Formatore dell’area dei linguaggi: sviluppo delle facoltà co- municative, marketing, conoscenze base della lingua inglese. Tutor-coordinatore: coinvolgimento, supporto, ri-motivazio- ne dei gruppi. Sviluppo di tutti gli aspetti relativi allo sviluppo delle capacità personali coinvolti. z Aula in cui sia possibile il lavoro di gruppo z Videoregistratore z PC con possibilità di accesso alla rete z Telefono z Uso internet per ricercare i numeri di telefono degli enti di interesse z Tempi per tessere i rapporti e stabilire le modalità di azione. Risorse umane Materiali Denominazione Organizzazione evento CNOS-FAP / CIOFS-FP 128 2.5. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Abiti pret-a-porter” Secondo anno Denominazione Realizzazione prodotto professionale Compito/prodotto Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Ideazione e realizzazione di un abito pret-a-porter. L’abito pret- a-porter è un capo di abbigliamento che può essere confezio- nato in serie in un ampia gamma di taglie. Con questo prodotto si vuole condurre gli allievi ad una visione industriale e seriale della moda. z Imparare a cogliere i caratteri distintivi del presente in virtù di una maggiore comprensione del passato z Sviluppare abilità e caratteristiche personali attraverso la personalizzazione delle proprie scelte potenziando la capa cità decisionale in presenza di risorse materiali e temporali limitate e tenendo conto delle esigenze dei clienti z Stimolare gli allievi a studiare i gusti e le abitudini dei con sumatori e dei clienti dell’azienda di riferimento in modo da poter decidere la tipologia di merce da acquistare z Accrescere negli allievi la consapevolezza che per un im prenditore è fondamentale conoscere i prodotti che com mercializza in modo di poter orientare la scelta dei suoi clienti z Avere la maturità di intuire il target di riferimento dell’azien da presso cui si opera ed in tale logica comprendere le esi genze del consumatore identificando la via migliore per ar rivare a soddisfare le sue richieste. 1) Conoscere le differenti linee della moda 2) Interpretare e personalizzare le linee della moda 3) Sviluppare la fantasia utilizzando le competenze acquisite 4) Studiare le tendenze del mercato e l’evoluzione dei tempi 5) Imparare a ricercare e utilizzare le innovazioni con un occhio attento alla storia della lavorazione sartoriale 6) Conoscere la nomenclatura e le funzioni dei differenti tipi di cucitura a macchina 7) Sapere utilizzare con professionalità tutte le tipologie di macchine da cucire 8) Adattare gli accessori dei macchinari in base al tessuto 9) Individuare gli accessori in base al tipo di cucitura da ef- fettuare 10) Sapere. “GUIDA” TESSILE E MODA 129 Allievi del secondo anno dei corsi di qualificazione professio- nale. Come prerequisito è prevista l’acquisizione delle compe- tenze relative ai moduli inerenti le competenze professionali quali: disegno tecnico, tecniche di bagnatura e stiratura, tecni- che di piazzamento, tecniche di taglio e di assemblaggio, e tec- niche di cuciture macchine. La durata dell’UdA è prevista in circa 100 ore ed è da svolgersi nella seconda metà del secondo anno. z Spiegazione degli elementi cardini di un abito pret-a-porter z Scelta del modello z Realizzazione cartamodello con CAD. z Piazzamento su stoffa z Individuazione delle parti del capo z Taglio della stoffa z Assemblaggio z Verifica in itinere del grado di apprendimento z Stiratura z Confezionamento z Valutazione finale del lavoro svolto. Formatore area professionale: responsabile dell’U.d.A. nelle tecniche di piazzamento, conoscenza dell’attrezzatura impiega- ta, valutazione tecnico/artistica del prodotto, valutazioni inter- media e finale. Formatore area tecnologica: responsabile piano di lavoro, merceologia, supporto tecnico, gestione e uso dei mezzi multi- mediali. Formatore sviluppo capacità personali: responsabile percezio- ne del proprio sé e dell’ operato individuale rispetto a standard personali e professionali. Tutor-coordinatore: supporto del team dei formatori, motiva- zione del gruppo, predisposizione del portfolio z Attrezzatura di laboratorio z Macchine utensili z Disegni z Stoffa z Ferri da stiro z Gessetti, spilli, aghi, spagnolette Destinatari Tempi di svolgimento Sequenza in fasi ed esperienze Risorse umane Materiali Denominazione Realizzazione prodotto professionale CNOS-FAP / CIOFS-FP 130 z Strumenti di misura z Mezzi multimediali z Ferri da stiro z Manichino z Riviste moda z Scheda tecnica z Scheda di valutazione finale z Calcolatrice z Manuale tecniche di sartoria. segue: Materiali Denominazione Realizzazione prodotto professionale “GUIDA” TESSILE E MODA 131 2.6. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Realizzazione di una festa di fine anno” Secondo anno Denominazione Organizzazione evento finale Compito/prodotto Obiettivi formativi Allestimento di uno showroom espositivo dei lavori eseguiti durante l’anno. Gli allievi dovranno trasformare il loro labora- torio in un negozio di abbigliamento, ipotizzando un nome per questo fantomatico negozio. Ogni capo avrà una propria eti- chetta e verrà indossato da un manichino con il prezzo annes- so. Gli allievi dovranno altresì interessarsi a realizzare una vide- ocassetta dei momenti che maggiormente hanno contraddistinto la loro vita lavorativa all’interno del Centro. Tale cassetta sarà mandata a ruota continua con una musica di sottofondo. Al- l’evento, oltre ai genitori, saranno invitati a partecipare anche dei rappresentanti del comparto tessile-moda (negozianti di abbigliamento, responsabili di atelier, ecc.). Per l’occasione, oltre ai capi prodotti durante l’anno, gli allievi verranno divisi in gruppi per realizzare tre capi ispirati ai pro- dotti identificativi della propria Regione di appartenenza. Ognu- no dei tre capi sarà premiato dagli invitati con un primo, un secondo ed un terzo posto. Agli ospiti, oltre al cadeau di pre- senza, sarà offerto un rinfresco. z Rendere consapevoli gli allievi della loro crescita profes sionale e personale z Rendere più vivida negli allievi la possibilità di inserirsi fattiva mente in un contesto lavorativo, sviluppando in loro un vivi do senso di imprenditività ed imprenditorialità z Sviluppare la capacità di saper gestire lo stress in maniera produttiva al fine di governare adeguatamente situazioni difficili e di possibile stallo z Promuovere nei ragazzi la consapevolezza del percorso svol to durante il corso dell’anno, delle capacità sviluppate, dei prodotti realizzati e delle potenzialità ancora da sviluppare z Promuovere negli allievi la capacità di elaborare in maniera personale e sempre originale l’insieme di competenze acqui sito z Promuovere nei ragazzi il valore della ricerca e l’importanza dell’auto-apprendimento, fondamentale per siglare la co stante crescita di ogni individuo secondo la più affermata tesi del long life learning CNOS-FAP / CIOFS-FP 132 z Promuovere negli allievi la capacità di padroneggiare gli strumenti di comunicazione (multimediali, espressivi, lingui stici, prossemici, grafici), così da attribuire l’esatta attenzio ne agli argomenti che si desiderano trasmettere z Promuovere negli allievi la capacità di gestire al meglio gli stati emotivi attraverso una conoscenza di se stessi z Far in modo che gli allievi vivano il confronto sociale come un comune terreno di incontro tra molteplici punti di vista, piuttosto che come un luogo evocante vissuti di paure e tensioni z Affinare la capacità di operare in team, ammortizzando i co sti e incrementando i benefici. 1) Realizzare una videocassetta dei momenti più significativi del lavoro svolto al Centro durante tutto l’anno 2) Utilizzare le proprie competenze linguistiche per realizzare interviste ai formatori e agli esperti di settore come sup- porto all’allestimento dello showroom 3) Suddividere la classe in tre gruppi per produrre i tre capi a tema 4) Produrre le etichette dei capi 5) Prezzare gli abiti 6) Utilizzare le proprie competenze informatiche al fine di re- alizzare i modelli da produrre per l’occasione e per predi- sporre i biglietti d’invito 7) Realizzare un manifesto per pubblicizzare l’evento 8) Utilizzare la propria creatività per trasformare il proprio la- boratorio in un showroom con tutti i capi realizzati durante l’anno ed in più 3 capi, realizzati ad hoc per l’occasione, ispirati ai prodotti identificativi della propria Regione 9) Stabilire i tempi per la premiazione 10) Preparare i cadeau da distribuire agli invitati 11) Allestire la sala per il rinfresco. Allievi del secondo anno dei corsi di qualificazione professio- nale. Come prerequisito è prevista l’acquisizione delle compe- tenze relative al primo e al secondo anno. La durata dell’UdA è prevista in circa 20 ore ed è da svolgersi alla fine dell’anno. segue: Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Destinatari Tempi di svolgimento Denominazione Organizzazione evento finale “GUIDA” TESSILE E MODA 133 z Presentazione dell’UdA da parte di un formatore z Ricerca sui prodotti distintivi della Regione di appartenenza z Suddivisione della classe in tre gruppi z Realizzazione dei capi a tema z Realizzazione delle etichette da applicare ai capi z Realizzazione di una videocassetta delle attività svolte al Centro durante tutto l’anno z Realizzazione manifesto per pubblicizzare l’evento z Realizzazione dei prezzi da affiancare ai capi esposti z Realizzazione di una insegna all’ingresso dello showroom z Realizzazione di interviste ai formatori e agli esperti di settore z Realizzazione dei cadeau z Allestimento dello showroom per l’esposizione dei lavori prodotti durante l’anno z Allestimento della sala per il ricevimento degli invitati. Tutor-coordinatore: cura l’aspetto relazionale della mostra e del contatto con gli invitati. Responsabile, inoltre, del coordi- namento generale dell’attività, soprattutto delle sue parti espressive e relazionali. Formatore dell’area dei linguaggi: cura l’aspetto linguistico delle interviste e delle relative trascrizioni, e del contenuto dei manifesti. Formatore dell’area tecnologica: cura il supporto informatico per la realizzazione del lavoro, la corretta realizzazione della ri- prese video e dei manifesti. Formatore dell’area professionale: cura l’allestimento dello showroom, della realizzazione dei capi a tema, delle etichette e dei cadeaus. Formatore dell’area storico-socio-economica: responsabile della individuazione e raccolta del materiale utile per produrre i capi ispirati ai prodotti identificativi della Regione di apparte- nenza, marketing. Formatore dell’area scientifica: responsabile di stabilire il prez- zo degli abiti e di curare il rispetto dell’ambiente durante lo svolgimento della manifestazione. z Lavori prodotti durante l’anno z Capi a tema z Manichini z Ferri da stiro Sequenza in fasi ed esperienze Risorse umane Denominazione Organizzazione evento finale Materiali CNOS-FAP / CIOFS-FP 134 z Macchine utensili z Macchina fotografica z Computer z Stampante a colori z Videoproiettore z Telecamera z Registratore per le interviste z Cartelloni z Colla z Righelli e squadre z Pennarelli z Forbici. segue: Materiali Denominazione Organizzazione evento finale “GUIDA” TESSILE E MODA 135 3. Unità di apprendimento per il terzo anno CNOS-FAP / CIOFS-FP 136 Elenco degli strumenti proposti per il Terzo anno: N. 1 2 NATURA Unità di apprendimento Visita culturale a Milano, presso la Basilica del Duomo ed alla sede della Borsa Unità di apprendimento Abito da sera SPECIFICAZIONE Scheda Strumenti Scheda Strumenti “GUIDA” TESSILE E MODA 137 3.1. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Visita culturale a Milano presso la Basilica del Duomo, alla sede della Borsa e in una grande azienda tessile” Terzo anno Denominazione Organizzazione evento Compito/prodotto Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Visita di tre/quattro giorni a Milano. Relazione descrittiva della visita culturale a Milano nella Basilica del Duomo, alla sede della Borsa e in una grande azienda tessile. Realizzazione di un reportage che raccolga i momenti salienti della visita. z Promuovere negli allievi la capacità di avere memoria del passato, riconoscerne la permanenza nel presente e far te soro di queste consapevolezze per la soluzioni dei problemi che si incontrano e per la progettazione del futuro z Fornire la conoscenza dei luoghi/sedi istituzionali dello Stato italiano z Promuovere la riflessione sui contenuti appresi e sugli in segnamenti delle principali figure della cultura e della storia, confrontandoli con le dinamiche del proprio io z Promuovere negli allievi la capacità di leggere un’opera d’ar te, apprezzare e valorizzare il patrimonio artistico ed am bientale z Aiutare gli allievi a riconoscere, in tratti e dimensioni speci fiche della cultura e del vivere sociale contemporanei, radici che li legano al mondo classico e giudaico-cristiano e l’iden tità spirituale e materiale dell’Italia e dell’Europa z Favorire negli allievi l’operare, orientandosi nello spazio e nel tempo, confronti costruttivi tra realtà geografiche e sto riche diverse. 1) Conoscere i principali atelier di moda. 2) Accedere a grandi aziende tessili per una visione più con- creta dei processi di produzione 3) Conoscere i principali pionieri della storia della moda 4) Conoscere le tappe fondamentali della catena di montag- gio dal Taylorismo/Fordismo ad oggi. 5) Avere una visione approfondita dei principali stili architetto- nici presenti a Milano per capire come l’assetto economico- sociale influisca anche sugli aspetti strutturali di un paese 6) Affinare il senso critico verso l’arte attraverso la visita di pinacoteche e musei presenti a Milano CNOS-FAP / CIOFS-FP 138 7) Osservare le divise del personale aereo rilevando l’aspet- to seriale della produzione tessile. 8) Prestare attenzione alla realtà multi-etnica presente a Mila- no per evidenziare le diverse commistioni di usi e costumi. 9) Sviluppare la consapevolezza del processo di internazio- nalizzazione che interessa le aziende di moda. 10) Comprendere il potenziale volume di affari delle aziende di questo settore. 11) Interpretare il mercato anche in virtù degli andamenti alta- lenanti della Borsa 12) Avere un’idea dell’organigramma di un’azienda di moda e come questo abbia il suo peso a livello gestionale/opera- tivo. 13) Valutare l’importanza della conoscenza della lingua ingle- se o di altre lingue per la gestione di aziende di alta moda. 14) Ravvisare i caratteri distintivi della propria realtà locale rispetto a una città altamente industrializzata quale è Mila- no. 15) Utilizzare gli strumenti informatici per ricercare informazio- ni, itinerari, per preparare una brochure di descrizione del viaggio e per preparare una presentazione finale 16) Utilizzare i mezzi pubblici e sviluppare la capacità di orien- tamento 17) Stare in gruppo e rispettare le regole 18) Chiedere informazioni in modo corretto 19) Predisporre e gestire un piccolo budget di spesa. Allievi del terzo anno dei corsi di qualificazione professionale. Come prerequisito è previsto l’acquisizione delle competenze acquisite nel primo e secondo anno. La durata dell’UdA è prevista in circa 40 ore di ¾ giorni. Il periodo di svolgimento preferibile è aprile - maggio. z Presentazione dell’UdA z Visione VHS sulla storia di Milano, sul Duomo, sulla storia del ’900 z Visione in VHS del film “Tempi Moderni” di C. Chaplin z Approfondimento della nascita della catena di montaggio z Raccolta materiale da Internet z Predisposizione itinerario segue: Obiettivi specifici di apprendimento Destinatari Tempi di svolgimento Sequenza in fasi ed esperienze Denominazione Organizzazione evento “GUIDA” TESSILE E MODA 139 z Predisposizione budget z Predisposizione macchina fotografica e telecamera z Realizzazione visita z Relazione finale personale e di gruppo per la presentazione z Presentazione dell’esperienza agli altri allievi. Tutor-coordinatore: responsabile della UdA; supporto orga- nizzativo e rapporti con le famiglie. Gestione delle dinamiche del gruppo. Formatore dell’area storico-socio-economica: responsabile della descrizione storica e culturale della visita. Formatore dell’area scientifica: responsabile della realizzazio- ne delle presentazione dell’attività attraverso gli strumenti in- formatici. z VHS Storia di Milano z VHS del film “Tempi Moderni” di C. Chaplin z VHS della Borsa di Milano z VHS sulla biografia di uno dei principali stilisti di moda: “Va- lentino”. segue: Sequenza in fasi ed esperienze Risorse umane Materiali Denominazione Organizzazione evento CNOS-FAP / CIOFS-FP 140 3.2. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Abito da sera” Terzo anno Denominazione Realizzazione prodotto professionale Compito/prodotto Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Ideazione, realizzazione e confezionamento di un abito da sera. z Applicare metodi di valutazione e di verifica delle azioni intraprese e valutare gli esiti conseguiti in virtù di eventuali miglioramenti z Potenziare l’auto-apprendimento migliorando le proprie stra tegie di apprendimento e di azione in rapporto ai vari e mol teplici contesti operativi z Maturare la consapevolezza di recepire diversi punti di vi sta per poter essere in grado di effettuare scelte più mature e ponderate z Offrire all’allievo strumenti per prendere consapevolezza delle condizioni lavorative del passato, riconoscerne l’in fluenza sul presente e far tesoro di queste consapevolezze per la soluzione dei problemi e per la progettazione del futuro z Promuovere l’integrazione come valorizzazione delle diffe renze e lo sviluppo di modalità di partecipazione all’impresa comune z Favorire l’individuazione ed il rispetto delle varie mansioni e dei numerosi ruoli presenti nel lavoro z Favorire la consapevolezza che il lavoratore è inserito in un contesto sociale più ampio che vede il coinvolgimento di altri soggetti z Individuare in quali modi è possibile trasferire le competenze ed il know-how acquisiti in un campo, in altri ambiti z Sviluppare nell’allievo il rispetto verso il prossimo e la ca pacità di relazionarsi con lo stesso z Favorire la conoscenza della disciplina e del rispetto del proprio e dell’altrui operato. 1) Acquisire il linguaggio tecnico tipico del settore dell’alta moda 2) Saper leggere ed interpretare i cambiamenti della moda 3) Conoscere la struttura portante di un capo di abbiglia- mento 4) Mettere in sequenza logica le fasi di lavorazione 5) Leggere ed interpretare correttamente la documentazione “GUIDA” TESSILE E MODA 141 tecnica 6) Assemblare le varie parti del capo applicando le tecniche più idonee: cucire a mano, passare i punti lenti, imbastire i vari pezzi per la messa a misura, ecc. 7) Rilevare le imperfezioni e apportare i giusti accorgimenti al capo montato su manichino 8) Conoscere le accortezze necessarie a che ogni capo abbia la propria “garanzia” di vestibilità 9) Conoscere la differenza tra produzione industriale e pro- duzione sartoriale/artigianale 10) Saper utilizzare gli applicativi per la stesura di un modello (CAD) 11) Verificare l’adeguatezza di un progetto 12) Rispettare la sequenza logica di stiratura 13) Adattare la temperatura del ferro da stiro al tipo di tessuto 14) Individuare e correggere anomalie nel confezionamento 15) Individuare gli accessori adatti al capo finito. Allievi del terzo anno della qualifica. Come prerequisiti sono previsti le competenze acquisite nel primo e secondo anno. La durata dell’UdA è prevista in circa 70 ore. Come periodo di svolgimento si consiglia aprile/maggio. z Illustrazione dei requisiti essenziali del progetto che si vuo- le realizzare z Ricerca del tessuto z Stesura progetto secondo uno schema sinottico delle fasi di realizzazione z Individuazione delle tecniche da adottare e degli strumenti di cui disporre z Verifica in itinere del grado di apprendimento z Predisposizione del contratto z Valutazione finale degli elaborati. Formatore area professionale: responsabile dell’Unità di Ap- prendimento. Presentazione e piano di lavoro. Valutazione in- termedia e finale. Formatore area tecnologica: responsabile sulle conoscenze di matematica, informatica. Tutor-coordinatore: supporto del team dei formatori. segue: Obiettivi specifici di apprendimento Destinatari Tempi di svolgimento Sequenza in fasi ed esperienze Risorse umane Denominazione Realizzazione prodotto professionale CNOS-FAP / CIOFS-FP 142 z Internet z CAD z Manichini professionali z Videoproiettore z Pennarelli z Stoffe z Spagnolette z Riviste, giornali z Metro z Ferri da stiro z Libri della biblioteca. Materiali Denominazione Realizzazione prodotto professionale “GUIDA” TESSILE E MODA 143 BIBLIOGRAFIA ALCOTT L. M., “Piccole Donne”, AURORA, Milano, 1935 ARTO A., La persona umana trova la sua ricchezza. Operatori e destinatari: ricchezze a confronto, Roma, AIPRE, 2002 ARTO A. La valutazione educativa: esigenze e presupposti psicologici, in: “Orientamenti pedagogici”, 39 (1992) 621 Ibidem, 629 ARTO A., Psicologia dello sviluppo. I. Fondamenti teorico-applicativi, Roma, AIPRE, 2002, 25 Ibidem, 28 ARTO A., Psicologia dello sviluppo. I. Fondamenti teorico-applicativi, Roma, AIPRE, 2002, 28-31 ASSESSORATO SCUOLA, FORMAZIONE PROFESSIONALE, UNIVERSITÀ, LAVORO, PARI OPPORTUNITÀ REGIONE EMILIA - ROMAGNA. Collana “Lavorare nella moda”, luglio 2001 CIOFS-FP/CNOS-FAP, Roma luglio 2000, dal “Progetto Formazione professionale iniziale” CNOS-FAP PIEMONTE - L’orientamento nel CFP.- Guida per l’accoglienza, Roma, Tipografia Pio XI , 2003 COLASANTI A.R. - La promozione delle capacità personali. Teoria e prassi, Roma, Tipografia Pio XI, 2003 FEDELI V. “L’avvenire dell’industria tessile e dell’abbigliamento nell’Europa allargata” terza sessione: le prospettive del lavoro e dell’occupazione, le sfide per le risorse umane, Bruxelles , marzo 2003 GRANA M., OTTAVIANO C., “Professionisti della moda e percorsi formativi”, ETAS, 2002 GRISOLIA A. - MANZOLINI L. - Dalle competenze alle professioni aziendali, in BOLDIZZONI D. - MANZOLINI L. (a cura di), Creare valore con le risorse umane. La forza dei nuovi paradigmi nella direzione del personale, Milano, Guerini & Associati, 2000 CNOS-FAP / CIOFS-FP 144 KOLB D. A. - FRY R., Towards an Applied Theory of Experiential Learning, in: COOPER C. L. (Ed.), Theories of Group Process, London, New York, John Willy & Sons, 1975 Legge 14 febbraio 2003, n. 30, Delega al governo in materia di occupazione e mercato del lavoro, in GU n. 47 del 26.2.2003 Legge 28 marzo 2003, n. 53, Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale, in GU n. 77 del 2.4.2003 Legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, in GU n. 248 del 24.10.2001 MINISTERO DELL’INDUSTRIA, DEL COMMERCIO E DELL’ARTIGIANATO, “Linee di politica industriale per il Sistema Moda” Segreteria tecnica del Ministro, marzo 2004 MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA, Il patentino a scuola, in: www.iatruzione.it/patentino/lineeguida.html, 2004, 1-8 NICOLI D. (a cura di), Linea guida per la realizzazione di percorsi organici di istruzione e formazione professionale, Roma, Tipografia Pio XI, 2003. PROGETTO FORMATIVO AECA presso CFP di Cesta (Copparo), 1998. REYNERI E., Sociologia del mercato del lavoro, Il Mulino, Bologna, 2002, p. 276 – Cfr. RAYNERI E., op. cit., pp. 273-290 SAVIOLO S., TESTA S., “Le imprese del sistema moda. Il management al servizio della creatività”, ETAS, 2000. ZAPPA G., 1929 e 1957 “GUIDA” TESSILE E MODA 145 INDICE INTRODUZIONE PARTE I: PRESENTAZIONE E CRITERI METODOLOGICI 1. Impostazioni generali 13 1.1. Valenza educativa del lavoro nella prospettiva del PECUP 13 1.2. Impostazione metodologica 16 1.2.1 Modello di apprendimento 16 1.2.2 Struttura delle UdA 18 1.2.3 Collocazione della guida nel quadro generale delle risorse 19 1.3. Indicazioni circa la valutazione e la gestione del portfolio 20 1.3.1 Inquadramento di base 20 1.3.2 Livelli della valutazione: auto ed eterovalutazione 20 1.3.3 Portfolio 22 1.3.4 Aspetti operativi 23 1.4. Indicazioni circa l’esame finale di qualifica 30 1.4.1 Definizione 30 1.4.2 Collocazione 30 1.4.3 Natura 30 1.4.4 Struttura dell’esame 31 1.4.5 Punteggi relativi alle diverse prove 31 2. Presentazione della comunità professionale 32 2.1. Natura economica, sociale e culturale della comunità 32 2.2. Comunità professionale in prospettiva formativa 38 2.3. Figure professionali, livelli e continuità 41 2.4. Indicazioni su laboratori, stage e alternanza 53 CNOS-FAP / CIOFS-FP 146 PARTE II: GUIDA PER IL PIANO FORMATIVO 1. Scheda per il piano formativo 63 2. Prospettiva temporale: flow chart 78 PARTE III : DESCRIZIONE DELLE UdA 1. Unità di apprendimento per il primo anno 83 1. “Attività di accoglienza” 85 2. “Grafico su carta riprodotto in tre diverse misure” 88 3. “Piazzamento cartamodello su stoffa” 91 4. “Abito in maschera” 94 5. “Acquisto di una macchina sorgettatrice (taglia e cuci)” 97 6. “Creazione capo con supporto CAD” 100 7. “Organizzazione di una festa di fine anno” 103 2. Unità di apprendimento per il secondo anno 107 1. “Scheda di presentazione delle attività estive” 109 2. “Piccole donne” 113 3. “Conseguimento della patente del motorino” 117 4. “Organizzazione di una sfilata di moda” 125 5. “Abito pret-a-porter” 128 6. “Realizzazione di una festa di fine anno” 131 3. Unità di apprendimento per il terzo anno 135 1. Visita culturale a Milano presso la Basilica del Duomo, alla sede della Borsa e in una grande azienda tessile 137 2. Abito da sera 140 BIBLIOGRAFIA 143

Guida per l'elaborazione di piani formativi personalizzati. Comunità professionale sociale e sanitaria

Autore: 
Sede Nazionale CIOFS/FP
Categoria pubblicazione: 
Progetti
Anno: 
2004
Numero pagine: 
150
CENTRO ITALIANO OPERE FEMMINILI SALESIANE FORMAZIONE PROFESSIONALE CIOFS-FP Sede Nazionale Comunità Professionale Sociale e Sanitaria Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati A cura di CIOFS-FP - CNOS-FAP CNOS-FAP / CIOFS-FP 2 Coordinamento scientifico: Dario NICOLI (Università Cattolica di Brescia) Autori del volume: Angela Loiacono (CIOFS/FP Sede Nazionale) Valentina Fidanza (CIOFS/FP Sede Nazionale) Hanno collaborato: Lauretta Valente (CIOFS/FP Sede Nazionale) Angela Elicio (CIOFS/FP Sede Nazionale) Alessandra Muneroni (CIOFS/FP Sede Nazionale) Paolo Olivieri (EISS – Ente Italiano Servizi Sociali) Si ringraziano gli Operatori della Formazione Professionale e i referenti del progetto Istruzione e Formazione Professionale di: CIOFS-FP Abruzzo, CIOFS-FP Basilicata, CIOFS-FP Calabria, CIOFS-FP Campania, CIOFS-FP Emilia Romagna, CIOFS-FP Friuli Venezia Giulia, CIOFS-FP Lazio, CIOFS- FP Lombardia, CIOFS-FP Liguria, CIOFS-FP Piemonte, CIOFS-FP Puglia, CIOFS- FP Sardegna, CIOFS-FP Sicilia, CIOFS-FP Toscana, CIOFS-FP Veneto. “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 3 INTRODUZIONE Con la nuova normativa sul sistema educativo (legge cost. 3/01, legge 53/03, legge 30/03), nel secondo ciclo degli studi si prevede (accanto a quello liceale) il sottosistema dell’istruzione e della formazione professionale, che realizza le mete del “Profilo educativo, culturale e professionale” (PECUP)1 avvalendosi di una metodologia fon- data sulla valorizzazione delle culture del lavoro e mediante un approccio basato sulla pedagogia per progetti. 1) Aspetti della nuova offerta formativa I ragazzi che, avendo compiuto il percorso di istruzione obbligatoria per almeno otto anni (art. 34 Cost.), in forza di quanto specificato dall’art. 68 della legge 144/99 in tema di obbligo formativo, non intendono proseguire gli studi nel contesto scolastico, necessitano di una nuova offerta formativa che preveda i seguenti aspetti: a) sviluppo di percorsi formativi conformi con i requisiti della “società della cono- scenza” così come indicati dall’istanza comunitaria, consentendo a tutti l’acces- so ad un più elevato livello culturale ed il perseguimento del successo formativo di tutte le persone, nessuna esclusa, valorizzandone gli apprendimenti formali, non formali ed informali, lungo tutto il corso della vita, garantendo il diritto-dove- re di istruzione e formazione ed i diritti educativi e formativi comunque intesi; b) collocazione delle diverse componenti dell’offerta entro un disegno di sistema di istruzione e formazione professionale con carattere di organicità e continuità, che prevede percorsi pluralistici di qualifica, diploma e diploma superiore collo- cati in un organico processo di offerta dal carattere progressivo. Ciò consideran- do le diverse opzioni possibili (orientamento e bilancio, corsi strutturati, apprendi- stato, corsi destrutturati, alternanza formativa, servizi di accompagnamento, ecc.) entro un quadro unitario di offerta formativa; c) sostegno del processo di innovazione dei diversi organismi erogativi verso un modello di servizio aperto alla soddisfazione dei bisogni degli utenti e del territo- rio, di qualità, nella logica del partenariato e della rete, in una prospettiva di “ser- vizio della società civile”; 1 Profilo educativo, culturale e professionale dello studente alla fine del secondo ciclo di istruzione e determinazione dei livelli essenziali di prestazione per gli istituti di istruzione e formazione professio- nale, Fiuggi, 27-28 febbraio 2003. D’ora in avanti verrà citato come PECUP. CNOS-FAP / CIOFS-FP 4 d) adozione della metodologia della personalizzazione basato su piani di studio e portfolio delle competenze comprendente un sistema di riconoscimento delle acquisizioni e loro gestione sotto forma di crediti formativi; e) qualificazione continuativa dell’offerta puntando in particolare all’eccellenza formativa in stretta connessione tra il sistema di istruzione e formazione profes- sionale e gli ambiti economico-sociali e culturali che sviluppano un know how di alto livello; f) garanzia della contestualizzazione del sistema di offerta formativa e dello svilup- po di una governance territoriale tramite la cura della rete territoriale che veda il coinvolgimento dei diversi attori che insistono nel medesimo ambito di riferi- mento con attenzione anche al primo ciclo degli studi, al sistema dei licei e al- l’Università. Per sostenere l’elaborazione dei piani formativi personalizzati, il CNOS-FAP e il CIOFS-FP hanno elaborato delle specifiche “Guide” strutturate per comunità professionali, in coerenza con le “Linee guida” di riferimento (Nicoli, 2004). 2) Scopo della “Guida” La presente “Guida”, dunque, si propone come uno strumento che può aiutare l’équi- pe dei formatori nell’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Essa si riferisce al PECUP del secondo ciclo degli studi e lo interpreta entro la prospettiva della “cul- tura del lavoro”, ovvero del modo in cui favorire la formazione integrale del giovane con l’apporto della comunità professionale di riferimento. Tale impostazione è alter- nativa alla prospettiva che concepisce il lavoro come semplice somma di attività pra- tiche e che ritiene che formare significhi “assemblare le parti distinte di un individuo” (la prova è che, nei processi formativi così impostati, al centro non appare la persona, ma le funzioni che questa deve svolgere). Essa, infatti, propone – coerentemente con l’impianto della legge 53/03 – una visione culturale ed olistica del lavoro ed inoltre una visione educativa della formazione. 3) Concezione del lavoro presente nelle “Guide” e atteggiamento progettuale Il disegno delle “Guide”, come detto, si riferisce al PECUP del secondo ciclo del sistema educativo e, quindi, sostiene una prospettiva finalizzata alla riflessione critica sul sapere, sul fare e sull’agire, allo sviluppo dell’autonoma capacità di giudizio e all’esercizio della responsabilità personale e sociale. In tal senso le competenze iden- tificano non tanto una dotazione data una volta per tutte e predefinita, quanto una “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 5 disposizione particolare del soggetto ad essere protagonista della cultura del lavoro con una partecipazione responsabile e dotata di senso e a vivere un’esperienza di crescita personale e collettiva nell’ambito delle realtà di riferimento. Pertanto, si mira a fornire una formazione più profonda e più ricca della qualifica o del lavoro scelto, superando la prospettiva specialistica per quella più ampia e aggregata della comunità professionale, in modo da essere consapevoli delle trasformazioni, e delle necessarie nuove acquisizioni che consentano di essere protagonisti di uno scenario professiona- le fortemente dinamico. Il disegno formativo proposto prevede, da un lato, la continui- tà con la formazione in servizio, dall’altro, la continuità con le ulteriori formazioni di diploma e di diploma superiore. Tale impianto richiede nei formatori gli atteggiamenti professionali della progettazio- ne, della creatività e dell’autonomia. Ciò significa, innanzitutto, perseguire una visione unitaria della cultura a partire dall’esperienza, evitando la meccanica trascrizione degli obiettivi generali del processo formativo e degli obiettivi specifici di apprendi- mento in chiave di didattica disciplinare. Al contrario, i formatori si impegnano a mirare l’azione educativa in riferimento ad obiettivi formativi significativi e motivanti per gli allievi, nella forma dei piani formativi personalizzati che ogni équipe di formatori è chiamata a realizzare strutturandoli in unità di apprendimento. Ciò comprende pure l’adozione del portfolio delle competenze individuali, strumento in grado di documen- tare concretamente i progressi dell’allievo evidenziando le competenze acquisite, la storia del suo impegno, e il valore di questo percorso in termini di crediti formativi (l’utilizzo di tale strumento consente, inoltre, una valutazione “autentica” di taglio fortemente formativo). 4) Comunità considerate La “Guida” si riferisce all’intera filiera formativa, che comprende tre tappe fonda- mentali: a) Qualifica di istruzione e formazione professionale; b) Diploma di istru- zione e formazione professionale; c) Diploma di istruzione e formazione professiona- le superiore. Per 11 delle 17 comunità professionali2 previste dalle “Linee guida” (Nicoli, 2004, 39), è stato elaborato il repertorio delle comunità e delle figure profes- sionali di riferimento relative ai tre titoli conseguibili (cfr. tav. seguente). 2 Le comunità previste sono: agricola e ambientale; alimentazione; artigianato artistico; aziendale e ammi- nistrativa; chimica e biologica; commerciale e delle vendite; edile; elettrica ed elettronica; estetica; grafica e multimediale; legno e arredamento; meccanica; sanitaria; sociale; spettacolo; tessile e moda; turistica e alberghiera (NICOLI D., 2004, 39). CNOS-FAP / CIOFS-FP 6 C O M U N IT À P R O F E SS IO N A L E A L IM E N TA Z IO N E A Z IE N D A L E E A M M IN IS T R A T IV A C O M M E R C IA L E E D E L L E V E N D IT E E L E T T R IC A E E L E T T R O N IC A E ST E T IC A F IG U R E D I Q U A L IF IC A D I IF P ( tr ie n n io ): O p er at or e O pe ra to re d el l’ al im en ta zi on e y A dd et to a ll a tr as fo rm az io ne d eg li a li m en ti y A dd et to a ll a pa ni fi ca zi on e e pa st ic ce ri a O pe ra to re d ei s er vi zi d i i m pr es a y A dd et to a ll a se gr et er ia y A dd et to a ll a co nt ab il it à O pe ra to re d ei s er vi zi d i v en di ta y A dd et to a ll a ve nd it a/ co m m er ci al e y A dd et to e -c om m er ce y A dd et to a ll a te le ve nd it a O pe ra to re e le tt ri co e d el et tr on ic o y In st al la to re /m an ut en to re i m pi an ti el et tr ic i y In st al la to re /m an ut en to re i m pi an ti d i au to m az io ne i nd us tr ia le y In st al la to re /m an ut en to re d i si st em i el et tr on ic i y A ss em bl at or e/ m an ut en to re d i pe rs on al co m pu te r e in st al la to re d i re ti l oc al i O pe ra to re e st et ic o y A cc on ci at or e y E st et is ta F IG U R E D I D IP L O M A D I IF P ( IV a n n o) : T ec n ic o Te cn ic o de ll ’a li m en ta zi on e Te cn ic o de i se rv iz i di i m pr es a Te cn ic o de i se rv iz i co m m er ci al i y Te cn ic o el et tr ic o y Te cn ic o el et tr on ic o e de ll e te le co m un ic az io ni Te cn ic o es te ti co F IG U R E D I D IP L O M A D I IF P S U P E R IO R E : T ec n ic o su p er io re o E sp er to y E sp er to d i pa ni fi ca zi on e (i m pr en di to ri a/ te cn ic he i nn ov at iv e) y E sp er to la tt ie ro -c as ea ri o y E sp er to n el la l av or az io ne e t ra sf or m az io ne d el p es ce y E sp er to d el la g es ti on e co nt ab il e y E sp er to i n co m un ic az io ne a zi en da le y E sp er to d i m ar ke ti ng s tr at eg ic o y W eb m as te r pe r se rv iz i d i e -c om m er ce y C al l- C en te r M an ag er y Te cn ic o su pe ri or e de i si st em i au to m at ic i y Te cn ic o su pe ri or e de i si st em i in fo rm at ic i e di t el ec om un ic az io ne y Te cn ic o su pe ri or e di s is te m i te cn ol og ic i fi na li zz at i a l r is pa rm io e ne rg et ic o y Te cn ic o su pe ri or e di p ro ge tt az io ne el et tr ic a y Te cn ic o su pe ri or e di p ro ge tt az io ne el et tr on ic a y C ap ot ec ni co e le tt ri co y C ap ot ec ni co e le tt ro ni co y E sp er to m as sa gg ia to re y E sp er to t ru cc at or e di s ce na - sp os a - fo to gr af ic o y E sp er to m ar ke ti ng p ro do tt i e st et ic i y E sp er to i n pr ob le m i tr ic ol og ic i “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 7 G R A F IC A E M U LT IM E D IA L E L E G N O E A R R E D A M E N T O M E C C A N IC A SO C IA L E E SA N IT A R IA T E SS IL E E M O D A T U R IS T IC A E A L B E R G H IE R A Te cn ic o su pe ri or e pe r la c om un ic az io ne e il m ul ti m ed ia Te cn ic o su pe ri or e de ll a l av or az io ne de l le gn o y Te cn ic o su pe ri or e di a ut om az io ne in du st ri al e y Te cn ic o su pe ri or e di p ro ge tt az io ne m ec ca ni ca y Te cn ic o su pe ri or e di p ro du zi on e C A D -C A M y A ni m at or e es pe rt o di c om un it à y E sp er to s oc io -c ul tu ra le p er a nz ia ni fr ag il i e m al at i di A lz he im er y E sp er to d el la l in ea m od a uo m o- do nn a y E sp er to n el la c re az io ne e g es ti on e ev en ti m od a y Te cn ic o su pe ri or e de ll e at ti vi tà al be rg hi er e y Te cn ic o su p er io re d el le a tt iv it à ri st or at iv e y Te cn ic o su pe ri or e de i s er vi zi tu ri st ic i Te cn ic o ne ll e ar ti g ra fi ch e y Te cn ic o de ll a la vo ra zi on e de l le gn o y Te cn ic o de ll ’a rr ed am en to Te cn ic o m ec ca ni co Te cn ic o de i s er vi zi s oc ia li (i nc lu de la q ua li fi ca d i O pe ra to re s oc io -s an ia ta ri o) Te cn ic o de l t es si le e de ll ’a bb ig li am en to y Te cn ic o de i s er vi zi tu ri st ic i y Te cn ic o de ll e at ti vi tà r is to ra ti ve O pe ra to re g ra fi co y A dd et to a ll a pr og et ta zi on e y P re st am pa to re y A dd et to a i pr e- m ed ia y S ta m pa to re o ff se t y L eg at or e O pe ra to re d el l eg no e d el l’ ar re da m en to y F al eg na m e y In ta gl ia to re e s cu lt or e in l eg no O pe ra to re m ec ca ni co y C os tr ut to re a ll e m ac ch in e ut en si li y M on ta to re /m an ut en to re y S al do ca rp en ti er e y Te rm oi dr au li co y M an ut en to re s is te m i m ec ca ni ci e d el et - tr on ic i de ll ’a ut ov ei co lo A dd et to a i s er vi zi s oc ia li O pe ra to re d el l’ ab bi gl ia m en to y C on fe zi on is ta m od el li st a su C A D y A dd et to a ll e co nf ez io ni i nd us tr ia li O pe ra to re tu ri st ic o al be rg hi er o y A dd et to a i se rv iz i tu ri st ic i y C om m is d i s al a e ba r y C om m is d i c uc in a C O M U N IT À P R O F E SS IO N A L E F IG U R E D I Q U A L IF IC A D I IF P ( tr ie n n io ): O p er at or e F IG U R E D I D IP L O M A D I IF P ( IV a n n o) : T ec n ic o F IG U R E D I D IP L O M A D I IF P S U P E R IO R E : T ec n ic o su p er io re o E sp er to CNOS-FAP / CIOFS-FP 8 Il progetto globale prevede, accanto a ciascuna “Guida” rivolta agli operatori dei CFP, un fascicolo illustrativo destinato agli utenti (ragazzi e loro famiglie). Tale fascicolo, che potremmo definire “orientativo”, mira a presentare la specifica comunità profes- sionale sottolineando gli aspetti educativo-formativi promossi da quella professione, le figure professionali di riferimento, i titoli conseguibili, gli sbocchi lavorativi, ecc. 5) Struttura delle “Guide” e logica progettuale proposta Ciascuna “Guida” è stata strutturata in due parti: a) una parte comune a tutte le comunità, costituita da un’introduzione e una impostazione generale (valenza educativa del lavoro nella prospettiva del PECUP, indicazioni circa la valutazione e la gestione del portfolio); b) una parte specifica per ogni comunità professionale comprenden- te una presentazione della comunità professionale (natura economica, sociale e cultu- rale della comunità; comunità professionale in prospettiva formativa; figure profes- sionali: livelli e continuità); indicazioni su laboratori, stage e alternanza; scheda per il piano formativo e sua prospettiva temporale; elenco delle unità di apprendimento (dal primo al terzo anno). Le unita di apprendimento che qui sono proposte corrispondono ai compiti che richie- dono una forte interdisciplinarietà, ovvero coinvolgono in modo rilevante e integrato tutti i formatori e le figure coinvolte nell’équipe di lavoro. Si tratta di una quota del tempo disponibile, che non esaurisce l’intero percorso. Ad esse vanno aggiunte le unità di apprendimento disciplinari e interdisciplinari che l’équipe riterrà necessarie per perseguire le mete del PECUP e gli obiettivi specifici di apprendimento previsti, tenendo conto dei caratteri del contesto ivi compresi i destinatari delle attività. In sostanza, si mira a sollecitare l’autonoma capacità progettuale dei formatori, con il coordinatore-tutor, affinché si realizzi una reale formazione personalizzata in modo costruttivo, avendo come riferimento una pista di lavoro che valorizza l’apporto pecu- liare della comunità professionale e la logica cooperativa dell’équipe. 6) Metodologia operativa Per l’elaborazione delle “Guide” è stata adottata una metodologia impegnativa, che ha coinvolto diverse figure coordinate dalle Sedi Nazionali degli enti interessati in un’équipe di lavoro nazionale. Fondamentale è stato il contributo degli operatori, i quali sono stati sollecitati a rielaborare le loro migliori esperienze formative fondate su compiti reali in una prospettiva autenticamente interdisciplinare, tenendo conto delle mete del PECUP e degli obiettivi specifici di apprendimento previsti per il triennio; in “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 9 tal modo, si è potuto realizzare un collegamento forte soprattutto con quelle progettazioni che nel passato hanno potuto svolgersi secondo il metodo peculiare della formazione professionale. Sono stati poi coinvolti degli esperti3 delle comunità di riferimento che hanno consentito di contestualizzare la proposta entro il quadro normativo, economi- co, sociale e culturale così come si va delineando nella prospettiva evolutiva della comunità stessa. L’elaborazione delle “Guide” ha previsto le seguenti fasi di lavoro: a) elaborazione del prototipo della “Guida”; b) discussione e validazione dello stesso; c) costituzione di gruppi di lavoro per comunità; d) elaborazione di proposte di “Guida”; e) rilettura e discussione dei risultati ottenuti in appositi seminari di formazione e consultazione con gli operatori che prestano la loro opera nel settore sia a livello di progettazione che di formazione. Si è trattato di un periodo forte di progettazione che ha potuto valorizzare il patrimonio educativo e formativo della Famiglia Salesiana, segno di vitalità e di corrispondenza ai bisogni dei destinatari. 7) Conclusioni Quanto elaborato viene reso disponibile per tutti coloro che intendano avvalersene, al fine di offrire ai nostri giovani una proposta formativa solida, stimolante, in grado di suscitare le loro migliori risorse affinché possano davvero diventare persone mature e positive, cittadini responsabili, professionisti competenti. Le Sedi Nazionali del CIOFS-FP e del CNOS-FAP ribadiscono la loro gratitudine a quanti hanno reso possibile la realizzazione delle “Guide”. In primo luogo, il prof. Nicoli D., al quale si deve l’impianto progettuale e il coordinamento scientifico del lavoro. Si ringraziano, inoltre, tutti gli operatori delle Sedi operative che, a diversi livelli, hanno contribuito alla stesura delle proposte qui presentate. 3 Tali (esperti) poiché appartengono a strutture che hanno esperienza di progettazione e formazione nelle comunità specifiche. In tal modo si è realizzata una proficua collaborazione tra strutture differenti, attuando quella necessaria intesa che consente di sviluppare una proposta fondata e progressiva. PARTE I: PRESENTAZIONE E CRITERI METODOLOGICI CNOS-FAP / CIOFS-FP 12 “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 13 1. Impostazioni generali In questa sezione del documento saranno esplicitate: la valenza educativa del lavoro nella prospettiva del PECUP, le indicazioni circa la valutazione e la gestione del portfolio e le indicazioni circa l’esame finale. 1.1. Valenza educativa del lavoro nella prospettiva del PECUP L’elemento cardine del sistema di istruzione e formazione professionale risiede nella concezione olistica ed educativa del lavoro. Questo è inteso come una realtà composita che si rivela come opera (prodotto), azione personale e sociale e pensiero dell’uo- mo, ovvero frutto unitario di tutta la persona e, perciò, di ogni fattore che costituisce la realtà umana in quanto cultura. Il lavoro non è concepito come realtà esterna all’uomo, cui esso deve adeguarsi. E’ invece una condizione privilegiata attraverso cui il soggetto umano si confronta con la storia viva della civiltà, vive relazioni significative con gli altri, conosce ed esprime se stesso, agisce sulla realtà apportando ad essa un valore ed acquisendo in tale dinami- ca sempre nuove competenze. Per questo il lavoro è concepito come esperienza profondamente umanizzante e quin- di occasione per l’educazione integrale della persona umana, proprio perché, per produrre bene, al meglio, qualsiasi cosa, presuppone una persona che agisce e pensa coinvolgendo sempre tutta se stessa, l’intero della propria umanità. L’esperienza di istruzione e formazione professionale, di conseguenza, consiste nella possibilità di fare esperienza, sul piano educativo, di un lavoro nel quale sia impossibile separare la teoria dalla pratica, il corpo dalla mente, la ragione dalla volontà e dai sentimenti, l’educazione intellettuale dall’educazione manuale, affettiva, sociale, espres- siva, morale, religiosa, il rapporto economico da quello etico sociale, l’insegnamento dall’esempio e dalla testimonianza, la ragione strumentale da quella finale, la sogget- tività autonoma dalla relazione, l’indipendenza dalla dipendenza, l’istruzione dalla for- mazione professionale, la cultura generale da quella specifica e, addirittura, speciali- stica professionale. Così inteso, il lavoro è considerato dai percorsi educativi dell’istruzione e formazione professionale il giacimento educativo, culturale e didattico privilegiato che si propone all’allievo sotto forma di compiti/problemi che suscitano in esso il desiderio di mettersi alla prova in modo attivo e responsabile, sapendo trovare quelle risposte che consen- tano di trasformare le proprie potenzialità in competenze che valorizzano conoscenze CNOS-FAP / CIOFS-FP 14 (sapere) ed abilità (saper fare) consolidate nei saperi disciplinari e interdisciplinari, testimoniando in tal modo il contributo esclusivo, originale e creativo che ciascun essere umano porta anche quando svolge e ripete lo stesso lavoro di un altro. Tale impostazione comporta in primo luogo l’obbligo di organizzare i percorsi educa- tivi dell’istruzione e formazione professionale con un sistematico coinvolgimento in sede di progettazione, di svolgimento e di verifica del mondo del lavoro. Inoltre, essa implica la considerazione del lavoro, con i suoi compiti e i suoi problemi reali, come oggetto critico di studio, e di verificare se e come e quanto esso contiene, in modo implicito o esplicito, oppure se e come e quanto eccede o nega, le finalità del PECUP nonché gli obiettivi generali del processo formativo e gli obiettivi specifici di apprendi- mento dettati nelle presenti Indicazioni regionali per i piani di studio. Ancora, questa impostazione conduce ad una visione del lavoro come realtà viva, non formale, che cresce con la persona, dentro la complessità sociale ed economica nella quale si svolge. A causa di ciò, i percorsi dell’istruzione e formazione professionale abituano a considerare mai concluso ed autosufficiente l’apprendimento di qualsiasi lavoro ed aprono alle consapevolezze dell’educazione permanente e ricorrente che deve diven- tare una costante per tutti nella società e nel lavoro. Infine, quanto affermato conduce ad una visione della competenza come dimensione della persona umana sempre situata, perciò mai definibile astrattamente a priori, ma, come tale, verificabile solo a posteriori ed, inoltre, sempre bisognosa, per essere rico- nosciuta, di persone competenti che la certifichino in azione grazie al loro giudizio. Nel quadro tracciato dal PECUP dello studente alla fine del secondo ciclo di istruzione e di formazione ogni singola tipologia dei percorsi educativi dell’istruzio- ne e formazione professionale promuove la trasformazione in competenze personali e professionali dell’insieme delle conoscenze e delle abilità previste dal suo specifico piano di studi, tenendo presenti innanzitutto i seguenti obiettivi generali del processo formativo: a) passaggio dall’orientamento all’auto orientamento: ogni allievo, facendo esperienza delle proprie capacità, verificando le proprie scelte rispetto al progetto di vita e di lavoro, approfondisce la conoscenza di sé e si rende a mano a mano protagonista diretto e responsabile delle proprie scelte; b) riscoperta e riaffermazione dell’unità della cultura: l’insieme delle attività educative e didattiche promosse nei percorsi dell’istruzione e formazione profes- sionale promuove queste consapevolezze e le elabora nella riflessione e nell’azio- ne; c) promozione dell’interdisciplinarità: si tratta di partire dalla persona dell’allie- vo, dalle sue motivazioni e dai suoi bisogni; di individuare compiti, problemi e progetti per loro natura complessi e interdisciplinari che li coinvolgono come sin- “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 15 golo e come gruppo, e scoprire come sia impossibile svolgere i primi, risolvere i secondi e definire i terzi senza superare le partizioni disciplinari e le segmentazioni professionali; d) avvaloramento della storicità e della storicizzazione: l’approccio pedagogi- co indicato nel PECUP consente ai giovani – che vivono solitamente appiattiti sul presente – di vedere la realtà da un punto di vista che non è immediato, ma che si propone a loro come patrimonio di civiltà che li riguarda, che informa la cultura in tutte le sue manifestazioni, che può cooperare alla loro educazione; e) centralità del problema della lingua e dei linguaggi: poiché il fatto linguistico non è esclusivo delle lingue, ma appartiene a tutte le espressioni simboliche della cultura e del lavoro umano, ogni attività educativa dei percorsi dell’istruzione e formazione professionale è chiamata ad esplicitare i problemi legati al linguaggio ed alla comunicazione all’interno e all’esterno del proprio mondo culturale, socia- le e professionale; f) consapevolezza dell’analogicità del concetto di scienza: scientificità è “ren- dere ragione” pubblicamente della realtà che si studia e problematizzare logica- mente e socialmente le proprie posizioni e ipotesi rispetto ad essa. Si può essere scientifici, perciò, accostando e risolvendo un problema matematico, ma anche un problema tecnico o un problema estetico; g) riconoscimento del valore del conferimento di senso: gli interrogativi esi- stenziali interpellano l’intero dell’esperienza umana. Anche la cultura del lavoro riceve senso dalla libertà e dalla volontà morale di ciascuno. Conferire senso significa scoprire il fine di ciò che si studia e di ciò che si fa; confrontarsi con il perché delle cose, per ciascuno di noi, ma anche per l’insieme della società; h) sviluppo della progettualità personale e della cooperazione sociale: una visione culturale ed educativa del lavoro consente alla persona di maturare l’atti- tudine alla progettazione di sé e delle proprie esperienze di vita, ricercando gli aiuti e gli strumenti in grado di fornirgli un apporto significativo. CNOS-FAP / CIOFS-FP 16 1.2. Impostazione metodologica La presente guida si offre come strumento per dare indicazioni circa possibili moda- lità di strutturare unità di apprendimento interdisciplinari relative alle singole comunità professionali. 1.2.1 Modello di apprendimento Il centro della metodologia proposta risiede nel superamento della didattica per tra- smissione di saperi e abilità, optando per una concezione formativa centrata sulla cura della relazione educativa e della situazione di apprendimento, in vista di un coinvolgimento dell’allievo come soggetto attivo del processo formativo. Ciò compor- ta che “i formatori sono chiamati a “creare” esperienze nelle quali l’allievo, confron- tandosi con problemi di cui coglie il senso, si pone in modo attivo alla ricerca di una soluzione in grado di soddisfare i requisiti del problema stesso, sormontando gli osta- coli che via via incontra, mobilitando in tal modo un processo di apprendimento auto- nomo, personale, autentico. Tale processo è centrato sull’azione; tanto che si può affermare che la conoscenza passa necessariamente per l’azione per poi giungere ad una piena formalizzazione attraverso il linguaggio”4 . La logica che muove le UdA, quindi, è quella secondo cui l’apprendimento diventa maggiormente significativo se avviene a partire dall’esperienza diretta dell’allievo, il quale, se posto davanti ad un compito da realizzare, può mobilitare le sue competenze personali e incrementarle con nuove conoscenze e abilità in prospettiva della realizza- zione di un prodotto. Tale metodologia può essere concretizzata nell’azione educativa attraverso il modello dell’apprendimento esperienziale di Kolb e Fry5, che viene qui di seguito rappresenta- to nel grafico attraverso il modello adattato di Arto6 . Secondo questo modello, riferito ad interventi di tipo disciplinare, ma estensibile per analogia alle UdA interdisciplinari, il processo di apprendimento degli allievi viene facilitato se essi prendono contatto con i contenuti attraverso un’esperien- za concreta. Il formatore, quindi, inizialmente propone agli allievi un’esperienza concreta (A) rela- 4 Nicoli D. (a cura di), Linee guida per la realizzazione di percorsi organici nel sistema dell’istruzione e della formazione professionale, Roma, Tipografia Pio XI; 2004, 88. 5 Kolb D. A. - Fry R., Towards an Applied Theory of Experiential Learning, in: COOPER C. L. (Ed.), Theories of Group Process, London, New York, John Willy & Sons, 1975, 33-57. 6 Arto A., La persona umana trova la sua ricchezza. Operatori e destinatari: ricchezze a confronto, Roma, AIPRE, 2002, 54. “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 17 Adattato da: ARTO A., La persona umana trova la sua ricchezza. Operatori e destinatari: ricchezze a confronto, Roma, AIPRE, 2002, 54. tiva al contenuto che intende spiegare. Questo ha lo scopo di incrementare la motiva- zione e il coinvolgimento dei ragazzi. Successivamente il formatore propone e guida gli allievi in una riflessione (B) sul- l’esperienza appena fatta, sul modo in cui l’hanno affrontata e sulla funzionalità di tale esperienza rispetto al contenuto che intende esporre, in modo da promuovere in essi l’autoesplorazione. In seguito il formatore spiega (C) i concetti e i contenuti dell’UdA collegandoli ai dati ottenuti dall’esperienza al fine di poterli estendere ad altre situazioni. Il formatore, poi, propone una sperimentazione (D), ovvero una nuova esperienza correlata e simile alla prima, per permettere agli allievi di mettere in pratica i contenuti appresi e di farne esperienza in modo più consapevole. Infine, il formatore, attraverso il monitoraggio della seconda esperienza fatta dagli allievi, verifica (E) l’apprendimento dei contenuti. Grafico - “Percorso di apprendimento” (E) Verifica Costante (per promuovere valutazione e autovalutazione) Feed-back (A) Esperienza personale (per promuovere motivazione e coinvolgimento) Esperienza educativa (B) Riflessione Guidata (per promuovere ricerca ed esplorazione) Riflessione di gruppo (C) Esposizione Sistematica (per promuovere pista di risposta concettualizzata) Esposizione concetti teorici Esercizi pratici sulle abilità Modello di apprendimento esperienziale (D) Sperimentazione Personale (per promuovere apprendimento e generalizzazione delle abilità) Compiti a casa e diario CNOS-FAP / CIOFS-FP 18 MODELLO DI UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Nome del prodotto” Anno 1.2.2 Struttura delle UdA Le UdA interdisciplinari sono parte essenziale del percorso proposto nella presente guida. Esse si propongono come modelli di azioni educative focalizzate su un compito realizzabile attraverso un approccio interdisciplinare. Per la realizzazione di queste UdA, quindi, è previsto il lavoro in équipe di diversi formatori, tesi verso la promozio- ne della realizzazione di un unico prodotto oggetto dell’UdA stessa. La struttura dell’UdA, che prevede la definizione degli obiettivi formativi e degli obiettivi specifici di apprendimento, del compito/prodotto, dei destinatari e delle loro caratteri- stiche, dei tempi di svolgimento, dei materiali e degli aspetti organizzativi7 , è riassumibile attraverso la tabella presentata di seguito, in cui sono descritti tutti i parametri utilizza- ti per la stesura della scheda relativa. 7 NICOLI D. (a cura di), Linee guida per la realizzazione di percorsi organici nel sistema dell’istruzione e della formazione professionale, Roma, Tipografia Pio XI; 2004, 346. Denominazione Specifica il tipo di attività e l’ambito entro cui si situa l’UdA Compito/prodotto Specifica il tipo di compito cui si riferisce l’UdA inteso come prodotto reale o virtuale da portare a termine Rappresenta i risultati di apprendimento perseguiti dai Obiettivi formativi formatori, miranti a cambiamenti attesi nell’allievo, coerenti con il “PECUP” previsto dalla legge 53/03 Sono le conoscenze e abilità connesse all’UdA che l’allievo deve perseguire, al fine di affrontare adeguatamente il com- pito richiesto, in modo da acquisire una o più competenze Rappresenta le tipologie degli utenti e i prerequisiti, ovvero le eventuali condizioni di ingresso Obiettivi specifici di apprendimento Destinatari “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 19 Individua la durata indicativa dell’UdA proposta e la fase proposta di applicazione di essa all’interno del percorso formativo Costituisce l’elenco delle fasi che costituiscono la sequen- za tipica di applicazione dell’UdA Indica le diverse figure coinvolte nell’UdA con le relative funzioni che devono assolvere. Le figure che possono co- stituire tali risorse umane sono: formatore dell’area profes- sionale, tutor-coordinatore, formatore dell’area dei linguaggi, formatore dell’area scientifica, formatore dell’area tecno- logica e formatore dell’area storico-socio-economica Raccoglie gli strumenti utilizzati e i materiali per la realizza- zione dell’UdA 1.2.3 Collocazione della guida nel quadro generale delle risorse La presente guida si situa all’interno di un più ampio quadro di risorse educative per l’apprendimento. Infatti, correlate con queste guide vi sono i fascicoli orientativi, da distribuire alle famiglie come spiegazione della comunità professionale. Inoltre, vi sono le guide per le aree formative, che contengono UdA disciplinari relative alle competenze di base e alle competenze delle aree professionali ed i materiali per la valutazione, come il modello di portfolio e della prova di qualifica. La collocazione della guida all’interno di un più ampio centro di risorse permette di realizzare il percorso formativo, usufruendo di materiali che possono essere un mo- dello per strutturare un percorso formativo, che comprenda sia UdA disciplinari che interdisciplinari e che possa fornire informazioni per realizzare una valutazione coe- rente con l’impostazione educativa dell’intero impianto. Sarebbe auspicabile, quindi, che ogni Centro avesse a disposizione un proprio centro risorse, all’interno del quale poter accedere a tutto il materiale a disposizione. 1.3. Indicazioni circa la valutazione e la gestione del portfolio In questa sezione della guida si intendono offrire alcune indicazioni circa la valutazio- Tempi di svolgimento Sequenza in fasi ed esperienze Risorse umane Materiali CNOS-FAP / CIOFS-FP 20 ne ritenendo che essa sia un aspetto fondamentale del processo formativo e che, quindi, necessiti di una sua collocazione specifica. A tal fine verrà illustrato l’inqua- dramento di base, l’importanza dell’auto e dell’eterovalutazione, le caratteristiche del portfolio come strumento di valutazione e gli aspetti operativi, attraverso cui rendere concreta l’impostazione illustrata. 1.3.1 Inquadramento di base Prima di presentare gli aspetti operativi, ci sembra importante sottolineare il concetto di valutazione ad essi sotteso e la logica che deve essere seguita, perché gli strumenti di valutazione possano essere utilizzati in modo adeguato. Prendiamo come presupposto il fatto che la valutazione a cui facciamo riferimento è una valutazione educativa, intesa come “il processo ed il risultato attraverso i quali sono giudicate le capacità e la corrispondente esecuzione dimostrate da un soggetto (che si trova in una situazione spazio-temporale-evolutiva concreta), nella risoluzione di un compito”8 . Tale valutazione avviene in un contesto relazionale ed è orientata a prendere in considerazione il raggiungimento della maturità globale del soggetto; i risultati della valutazione, infatti, devono essere diretti ad elaborare una programma- zione che favorisca la sua crescita e la sua maturità9 . Una valutazione così intesa risulta coerente con l’impostazione del PECUP, nel quale è posto in forte rilievo il fatto che “l’istruzione e la formazione che i giovani incontrano nel secondo ciclo, al pari di quella maturata già nel primo ciclo, è finalizzata al proces- so educativo della crescita e della valorizzazione della persona”; tale è anche il punto di riferimento fondamentale della guida che presentiamo. 1.3.2 Livelli della valutazione: auto ed eterovalutazione Coerentemente con l’impostazione di base presentata possiamo affermare che al centro dell’azione educativa e come soggetto ed oggetto privilegiato della qualità di ogni processo educativo c’è la persona, quindi tanto la persona dell’educando quanto quella dell’educatore, come due protagonisti che si trovano continuamente in collega- mento e in un rapporto di crescita e di apprendimento10 . Il primo soggetto dell’azione educativa è l’educando, che collabora attivamente al suo processo di crescita in una relazione transnazionale con l’educatore, essendo quindi 8 ARTO A., La valutazione educativa: esigenze e presupposti psicologici, in: “Orientamenti pedagogici”, 39 (1992) 621. 9 Ibidem, 629. 1 0 ARTO A., Psicologia dello sviluppo. I. Fondamenti teorico-applicativi Roma, AIPRE, 2002, 25. “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 21 responsabile in prima persona del suo processo educativo. L’educando, in quanto persona, è un essere attivo che entra in relazione con l’altro, portando all’interno del rapporto le sue competenze ed il frutto della sua esperienza. Si propone, quindi, la prospettiva attraverso cui l’educando è considerato come un soggetto responsabile e come il “principale attore della propria vita”11 . L’educatore, l’altro grande soggetto dell’azione educativa, ha il compito di essere ad un tempo guida e mediatore del processo di crescita dell’educando. L’educatore, infatti, è colui che ha a disposizione le nozioni teoriche in base alle quali risolvere i problemi e che si pone come un osservatore attento del comportamento e dei bisogni dell’educando, sapendo cogliere i momenti di maggiore disponibilità del soggetto per proporre i passi del cammino di crescita. L’educatore, in quanto mediatore del rap- porto educativo, deve saper passare da una comprensione esterna ad una compren- sione sempre più profonda della realtà dell’educando, in modo da stimolare in que- st’ultimo la capacità di utilizzare le proprie risorse per fronteggiare i problemi, indivi- duando le soluzioni adeguate per uno sviluppo ed una crescita sempre più maturi12 . La considerazione della relazione educatore-educando ha un risvolto molto importan- te rispetto alla valutazione, in quanto non si possono non tenere in considerazione entrambi i protagonisti dell’azione educativa anche a questo livello. In conseguenza di quanto detto e per coerenza con l’impostazione generale, riteniamo che la valutazione rispetto alle singole UdA debba essere effettuata a 2 livelli: 1) Autovalutazione: in essa l’allievo verifica il percorso che ha operato ed il livello a cui ritiene di situarsi rispetto al raggiungimento degli obiettivi prefissati. 2) Eterovalutazione: in essa è l’équipe dei formatori, possibilmente insieme con l’allievo, che esprime la valutazione rispetto a due parametri. Da una parte valuta il raggiungimento o meno degli obiettivi formativi (che hanno come riferimento il PECUP), cioè valuta la padronanza dell’allievo nel risolvere, in senso generale, il problema davanti al quale è posto e di incrementare e/o utilizzare le proprie risor- se personali in ordine all’assolvimento del compito, ovvero la sua competenza. Dall’altra valuta il raggiungimento delle singole abilità e conoscenze il cui appren- dimento è richiesto per la corretta soluzione del compito in riferimento alle diver- se aree formative. 1 1 Ibidem, 28. 1 2 ARTO A., Psicologia dello sviluppo. I. Fondamenti teorico-applicativi Roma, AIPRE, 2002, 28-31. CNOS-FAP / CIOFS-FP 22 1.3.3 Portfolio Uno strumento utile per la valutazione, così come l’abbiamo intesa, è il portfolio delle competenze personali, che rappresenta una raccolta significativa dei lavori dell’allievo capace di raccontare la storia del suo impegno, del progresso e del suo rendimento. Con esso si mira a rilevare il patrimonio di capacità, conoscenze, abilità e competenze del destinatario, utilizzando una metodologia che consente di giungere a risultati certi e validi. Si intende superare la modalità tradizionale della valutazione del profitto scolastico, che risulta dal confronto dei risultati ottenuti dagli studenti con i risultati attesi, poiché in tal modo si giunge a registrare ciò che una persona “sa”, inteso come ripetizione del contenuto della lezione e del testo scritto o dei gesti lavorativi appresi per addestra- mento, mentre non è in grado di rilevare la capacità di “costruzione” della conoscenza e neppure la “capacità di applicazione reale” della conoscenza posseduta. Di contro, la valutazione “autentica” rappresenta una metodologia - collocata entro un approccio formativo coerente - che mira a verificare non solo ciò che un allievo sa, ma ciò che “sa fare con ciò che sa” fondato su una prestazione reale e adeguata dell’apprendimento che risulta così significativo, poiché riflette le esperienze reali ed è legato ad una motivazione personale. Lo scopo principale consiste nella promozione di tutti offrendo opportunità al fine di compiere prestazioni di qualità. Tale valutazione, coinvolgendo gli allievi, le famiglie ed i partner formativi, mira pertanto alla dimostra- zione delle conoscenze tramite prestazioni concrete, stimolando l’allievo ad operare in contesti reali con prodotti capaci di soddisfare precisi obiettivi. Particolarmente rilevante è il “capolavoro” che l’allievo esegue al termine del percorso formativo e che documenta nelle forme e linguaggio proprio della comunità professionale la sua preparazione, giustificando il rilascio della relativa qualifica professionale. In tal senso, muta la prospettiva dell’intera attività formativa: se la prima forma di valutazione è intesa come verifica circa l’apprendimento da parte dello studente di una conoscenza trasmessa dall’insegnante, la valutazione autentica si muove in chia- ve formativa, ovvero in modo da consentire un incremento del processo di apprendi- mento e della consapevolezza da parte dell’allievo. In questo modo la valutazione è essa stessa formazione e non un’interruzione del cammino di apprendimento. Da qui il ricorso al portfolio delle competenze personali. Ne emerge che il cuore della valutazione è collocato nei prodotti e nei processi (relativi alle UdA) di cui l’allievo va orgoglioso, e che segnalano (a se stesso, ai formatori ma anche agli altri attori, compresa la famiglia) le sue acquisizioni ed in particolare il grado di possesso delle competenze. “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 23 Tramite il portfolio è possibile capire la storia della crescita e dello sviluppo di una persona, corredandola con materiali che permettono di comprendere “che cosa è avvenuto” dal momento della presa in carico della persona (che richiede un’attenta osservazione delle sue capacità e acquisizioni previe) fino al momento della partenza, passando per le varie fasi di cui si compone il percorso formativo. 1.3.4 Aspetti operativi Definiamo ora gli aspetti operativi della valutazione: in particolare ci soffermiamo sui contenuti del portfolio, sulle figure che intervengono nella sua compilazione e sulla sua struttura. Il portfolio contiene materiali prodotti dall’allievo (individualmente o in gruppo), che evidenziano le competenze acquisite, prove realizzate durante il percorso, commenti dell’allievo, dei docenti, dei tutor (anche di impresa) e delle famiglie sui materiali prodotti e sul percorso formativo e indicazioni sintetiche che emergono dall’osserva- zione sistematica, dai colloqui insegnanti-genitori, dalle valutazioni dei formatori e degli allievi, dai colloqui con l’allievo e anche da questionari in ordine alle personali attitudini e agli interessi più manifesti. Le figure che intervengono nella compilazione del portfolio sono: tutor-coordinatore, allievo e formatori. Il portfolio è compilato e aggiornato dal tutor-coordinatore, in collaborazione con tutti i formatori impegnati nel team e con il ragazzo. In particolar modo, la parte relativa alla raccolta ed “etichettatura” dei materiali prodotti è compi- lata da ciascun allievo, chiamato così ad essere protagonista consapevole della pro- pria crescita. La struttura del portfolio è concordata e definita nell’ambito del Centro; esso com- prende comunque i seguenti ambiti: anagrafico, orientativo, formativo e valutativo, certificativo. 1) Ambito anagrafico: comprende i dati personali dell’allievo, descrive la sua vi- cenda formativa e, eventuali esperienze di apprendistato e, nel caso in cui siano state realizzate, riporta significative esperienze in campo lavorativo. Inoltre, van- no inserite anche le descrizioni di esperienze (in ambito sportivo, artistico, cultura- le, sociale, hobbies, ecc.) che l’allievo valuta come significative. 2) Ambito orientativo: comprende le attività di orientamento svolte, il progetto personale e le eventuali variazioni incorse. Tale dimensione orientativa è sempre intrecciata con la dimensione valutativa, in quanto l’unica valutazione positiva per l’allievo è quella che contribuisce a conoscere l’ampiezza e la profondità delle sue competenze e, attraverso questa conoscenza progressiva e sistematica, a fargli scoprire ed apprezzare sempre meglio le capacità potenziali personali, non CNOS-FAP / CIOFS-FP 24 pienamente mobilitate, ma indispensabili per avvalorare e decidere un proprio progetto di vita. 3) Ambito formativo e valutativo: riguarda la valutazione dei prodotti realizzati nelle UdA, è possibile fare riferimento a tre schede, presentate di seguito, che si svolgono sui due livelli precedentemente indicati, ovvero autovalutazione ed eterovalutazione. La prima (cfr. tavola 1 e 2), è una scheda di autovalutazione, correlata di relativa rubrica con parametri di riferimento, che si propone come strumento attraverso cui l’allievo può verificare il percorso che ha operato nella realizzazione del pro- dotto e il livello a cui ritiene di fissarsi rispetto al raggiungimento degli obiettivi. La seconda (cfr. tavola 3 e 4) e la terza (cfr. tavola 5) sono schede di eterovalutazione, che si propongono come strumenti di base, da adattare alle sin- gole UdA, attraverso cui il formatore può operare la sua valutazione del percorso dell’allievo. La prima di esse è la scheda di valutazione delle competenze genera- li, attraverso cui il formatore, facendo riferimento alla rubrica allegata, può valu- tare il raggiungimento o meno degli obiettivi formativi (che hanno come riferi- mento il PECUP), cogliendo la capacità dell’allievo di risolvere, in senso genera- le, il problema davanti al quale è posto e di incrementare e/o utilizzare le proprie risorse personali in ordine all’assolvimento del compito e, quindi, nel diventare “competente”. La scheda di valutazione di abilità e conoscenze, in secondo luogo, è uno strumento attraverso cui il formatore valuta il raggiungimento delle singole abilità e conoscenze il cui apprendimento è richiesto per la corretta soluzione del compito in riferimento alle diverse aree formative. In tal senso valutazione delle competenze e valutazione delle conoscenze ed abi- lità rappresentano due momenti dello stesso processo valutativo riferito alla stes- sa sequenza di unità di apprendimenti e riferiti alla medesima persona. 4) Ambito certificativo (libretto formativo): comprende i documenti di certificazione delle acquisizioni che accompagnano il percorso dell’allievo, con indicazione del valore in termini di credito. “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 25 Tavola 1: Scheda di autovalutazione (a cura dell’allievo) * Compila la rubrica di autovalutazione del prodotto allegata di seguito mettendo una X negli spazi appositi e riporta nella scheda il tuo giudizio sintetico evidenziando quello prevalente DI CHE PRODOTTO SI TRATTA QUANDO HAI COMINCIATO A REALIZZARLO QUANDO LO HAI TERMINATO COME LO HAI REALIZZATO (I PASSI CHE HAI FATTO PER ARRIVARE AL PRODOTTO) A CHE COSA SERVE IL PRODOTTO CHE HAI REALIZZATO COME LO VALUTI* QUALI SONO I TUOI PUNTI FORTI (abilità, capacità che hai scoperto di avere e che hai messo in atto) QUALI SONO I TUOI PUNTI MIGLIORABILI (difficoltà, problemi, …) COSA TI IMPEGNI A FARE NELL’IMMEDIATO FUTURO PER MIGLIORARTI NOME E COGNOME CORSO ANNO FORMATIVO CNOS-FAP / CIOFS-FP 26 Ta vo la 2 : R ub ri ca d i a ut ov al ut az io ne d el p ro do tt o (a c ur a de ll ’a ll ie vo ) H o us at o pi ù m at er ia le di q ue ll o ne ce ss ar io H o us at o tu tt o il te m po a di sp os iz io ne , m a no n h o fi ni to il p ro do tt o H o co nt ri bu it o po co al la vo ro d i g ru pp o co n i c om pa gn i H o av ut o bi so gn o de ll’ ai ut o de l f or m at or e p er ri so lv er e i p ro bl em i H o av ut o bi so gn o di m ol te s pi eg az io ni N on h o co m pl et at o il co m pi to H o us at o tu tt o il m at er ia le m es so a d is po si zi on e H o ut il iz za to tu tt o il te m po a di sp os iz io ne e h o fi ni to il p ro do tt o H o co ll ab or at o co n i c om - pa gn i p er lo s vo lg im en to de l l av or o, s ol o qu an do m i ve ni va r ic hi es to S on o st at o ca pa ce d i r is ol - ve re i pr ob le m i c on i co ns i- gl i d el fo rm at or e H o ri so lt o il c om pi to c on l’ ai ut o di a lc un i c hi ar im en ti H o co m pl et at o il c om pi to , fa ce nd o an ch e os se rv a- zi on i s u di e ss o H o us at o il m at er ia le in m od o fu nz io na le a l p ro do tto d a re a- liz za re H o te rm in at o il p ro do tt o in m en o te m po ri sp et to a qu el lo p re vi st o H o co lla bo ra to c on i co m - pa gn i du ra nt e tu tt o lo sv ol gi m en to d el la vo ro H o ri so lto i pr ob le m i i n m od o au to no m o H o co m pr es o co n ch ia re z- za il c om pi to ri ch ie st o H o co m pl et at o il co m pi to e so no c ap ac e di r ip or ta re ad a ltr e si tu az io ni s im ili ci ò ch e ho im pa ra to a tt ra - ve rs o qu es to l av or o U ti liz zo d ei m at er ia li G es ti on e de l t em po C ol la bo ra zi on e co n i c om pa gn i R is ol uz io ne d ei p ro bl em i R is ol uz io ne d el c om pi to P R IN C IP IA N T E IN T E R M E D IO E SP E R T O C O M P E T E N Z E L IV E L L I “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 27 Tavola 3: Scheda di valutazione delle competenze generali dell’allievo (a cura dei formatori) NOME E COGNOME CORSO ANNO FORMATIVO UNITA’ DI APPRENDIMENTO PERIODO E DURATA OBIETTIVI FORMATIVI DELL’UDA COMPETENZE ACQUISITE* LIVELLO DI ACQUISIZIONE GIUSTIFICAZIONE DELLA VALUTAZIONE OBIETTIVI FORMATIVI DELL’UDA COMPETENZE ACQUISITE* LIVELLO DI ACQUISIZIONE GIUSTIFICAZIONE DELLA VALUTAZIONE Sviluppare abilità e caratteristiche personali attra- verso la perso- nalizzazione delle proprie scelte Ha avuto bisogno dell’aiuto del formatore per risol- vere il problema re- lativo all’elabora- zione del budget Fronteggiamento delle situazioni e risoluzione dei problemi Principiante * Per indicare il tipo di competenza acquisita e il livello di raggiungimento relativo ad essa è possibile fare riferimento alla rubrica di valutazione delle competenze presentato nella pagina seguente, adattato da: NICOLI D. (a cura di), Linea guida per la realizzazione di percorsi organici di istruzione e formazione professionale, Roma, Tipografia Pio XI, 2003, 114. CNOS-FAP / CIOFS-FP 28 L IV E L L I Ta vo la 4 : R ub ri ca d i a ut ov al ut az io ne d el p ro do tt o (a c ur a de ll ’a ll ie vo ) P R IN C IP IA N T E IN T E R M E D IO E SP E R T O C O M P E T E N Z E z U ti li zz a pi ù m at er ia le d i qu el lo n ec es sa ri o z U ti li zz a il m at er ia le i n m od o no n se m pr e pr op or zi on al e ri sp et to a ll e di ve rs e pa rt i de l la vo ro z U ti li zz a tu tt o il t em po a d is po si zi on e e no n ri es ce a c om pl et ar e il p ro do tt o z U ti li zz a il t em p o i n m o d o n o n s em p re pr op or zi on al e ri sp et to a ll e di ve rs e pa rt i de l la vo ro z C ol la bo ra c on i c om pa gn i so lo d op o m ol - ti i nv it i da p ar te d el f or m at or e z H a di ff ic ol tà a l av or ar e co n gl i al tr i z R ea li zz a in te ra zi on i co n gl i al tr i m ol to sp or ad ic am en te z A tt ua c on ve rs az io ni m ol to b re vi z H a bi so gn o di a ss is te nz a pe r ri so lv er e i pr ob le m i z D ef in is ce i l co m pi to n el la s ua g lo ba li tà , se nz a fo ca li zz ar e tu tt i i pa ss i pe r la r is ol u- zi on e z P ro du ce p oc he a lt er na ti ve d i so lu zi on e o so lu zi on i un iv oc he z S ce gl ie l a so lu zi on e in b as e al le p oc he a l- te rn at iv e di s ol uz io ne p ro do tt e z N on r ev is io na i l co m pi to z N ec es si ta d i m ol te s pi eg az io ni s up pl em en - ta ri p er c om pr en de re l a co ns eg na z N on r is ol ve i l co m pi to o r is ol ve i l co m pi - to s en za e st en si on i al la v it a co nc re ta z U til iz za t ut to i l m at er ia le m es so a d is po - si zi on e z U ti li zz a il m at er ia le i n m od o pr op or zi o- na le r is pe tt o al le d iv er se p ar ti d el l av or o z U ti li zz a tu tt o il t em po a d is po si zi on e e co m pl et a il p ro do tt o z U ti li zz a il t em po i n m od o pr op or zi on al e ri sp et to a ll e di ve rs e pa rt i de l la vo ro z H a bi so gn o di u na l im ita ta a ss is te nz a de l fo rm at or e m en tr e la vo ra c on g li a lt ri z L av or a co n i co m pa gn i so lo i n al cu ni c as i e so lo d op o in vi to d el f or m at or e z R ea li zz a in te ra zi on i co n gl i al tr i in f un - zi on e de ll a ri so lu zi on e de l co m pi to z A ttu a co nv er sa zi on i in ce nt ra te s u di sc us - si on e di a lt er na ti ve r is pe tt o al c om pi to z È c ap ac e di r is ol ve re i p ro bl em i co n i co ns ig li d el f or m at or e z D ef in is ce a lc un i pa ss i da a ttu ar e pe r ra g- gi un ge re l ’o bi et ti vo z P ro du ce a lc un e al te rn at iv e di s ol uz io ne z S ce gl ie l ’a lt er na ti va d i so lu zi on e in b as e al p ro pr io b uo n se ns o z F a un a re vi si on e pa rz ia le d el c om pi to z N ec es si ta d i al cu ni c hi ar im en ti p er c om - pr en de re l a co ns eg na z R is ol ve i l co m pi to c on o ss er va zi on i, co n- ne ss io ni e a pp li ca zi on i z U til iz za i l m at er ia le i n m od o fu nz io na le a lla re al iz za zi on e de l pr od ot to z U ti li zz a il m at er ia le r es id uo p er q ua li fi ca re ul te ri or m en te i l pr op ri o pr od ot to z U ti li zz a un t em po m in or e ri sp et to a q ue ll o pr ev is to e f in is ce i l pr od ot to z U til iz za i l te m po r es id uo p er q ua lif ic ar e ul te - ri or m en te i l pr op ri o la vo ro z L av or a co n gl i al tr i co n m ol ta f re qu en za e co n bu on i ri su lt at i z M os tr a ri sp et to , st a be ne c on g li a lt ri z R ea liz za i nt er az io ni c on g li al tr i co st an ti, f i- na li zz at e al c om pi to e n on s ol o z A tt ua c on ve rs az io ni c on d is cu ss io ni v iv ac i ch e in cl ud on o ri fe ri m en ti a va ri e op in io ni e d al te rn at iv e in v is ta d i un a si nt es i z È a bi le a r is ol ve re i p ro bl em i in m an ie ra i nd i- pe nd en te z D ef in is ce i l pr ob le m a in t ut ti i pa ss i ne ce ss a- ri p er r ag gi un ge re l ’o bi et ti vo z P ro du ce m ol te a lt er na ti ve d i so lu zi on e z S ce gl ie l ’a lt er na ti va d i so lu zi on e pi ù ec on o- m ic a (c he d à m ag gi or i be ne fi ci c on i l m in or e co st o) z R ev is io na i l co m pi to e c or re gg e ev en tu al i er ro ri z C om pr en de l a co ns eg na s en za l a ne ce ss ità d i sp ie ga zi on i ul te ri or i z R is ol ve il co m pi to co n si nt es i, ge ne ra li zz az io ne a d al tr e at ti vi tà e a st ra zi o- ne d i co nc et ti G es ti on e d ei m at er ia li p er l a re al iz za zi on e d el c om p it o G es ti on e d el t em p o G es ti on e d el le re la zi on i F ro n te gg ia m en to d el le s it u az io n i e ri so lu zi on e d ei p ro b le m i R is ol u zi on e d el co m p it o “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 29 Tavola 5: Scheda di valutazione delle abilità e conoscenze dell’allievo (a cura dei formatori) NOME E COGNOME CORSO ANNO FORMATIVO UNITA’ DI APPRENDIMENTO PERIODO E DURATA AREA DEI LINGUAGGI AREA TECNOLOGICA AREA SCIENTIFICO - MATEMATICA AREA STORICO - SOCIO - ECONOMICA AREA PROFESSIONALE AREA FORMATIVA CONOSCENZE E ABILITÀ ACQUISITE (in relazione agli obiettivi specifici di apprendimento) LIVELLO DI ACQUISIZIONE (insufficiente, sufficiente, discreto, buono; eccellente) CNOS-FAP / CIOFS-FP 30 AREA DEI LINGUAGGI AREA TECNOLOGICA AREA FORMATIVA CONOSCENZE E ABILITÀ ACQUISITE (in relazione agli obiettivi specifici di apprendimento) LIVELLO DI ACQUISIZIONE (insufficiente, sufficiente, discreto, buono; eccellente) Conoscere i modi d’uso del dizionario e saperlo utilizzare Elaborare testi mediante l’utilizzo di Word Processor Discreto Insufficiente 1.4. Indicazioni circa l’esame finale di qualifica In questa sezione della guida si intendono offrire alcune indicazioni circa la strutturazione dell’esame finale di qualifica. A tal fine ne verrà illustrata la definizione, la collocazione dell’esame all’interno del percorso formativo, la natura della prova, la struttura della prove e i punteggi relativi ad ogni prova. 1.4.1 Definizione L’esame finale di qualifica rappresenta la modalità attraverso la quale si riscontra nella persona la presenza di requisiti educativi, culturali e professionali che attestino l’assolvimento del diritto-dovere e nel contempo consentano il conseguimento di una qualifica. 1.4.2 Collocazione La prova si colloca nella parte conclusiva del percorso di formazione, dopo che sono terminate le attività didattiche previste. È possibile ammettere all’esame persone che non hanno seguito l’intero processo ma sono in possesso di crediti formativi e lavora- tivi adeguati. 1.4.3 Natura L’esame finale di qualifica ha il suo centro nella prova professionale, che è un “capo- lavoro”, ovvero un prodotto significativo e funzionale. Essa ha un valore operativo, in quanto rappresenta un costrutto in grado di soddisfare i requisiti professionali interni all’impresa, in riferimento ad un ruolo definito nel momento dell’ingresso lavorativo. Inoltre, ha un valore culturale, in quanto consente di rilevare le conoscenze e le abilità che l’allievo ha acquisito durante il suo percorso formativo. Infine, ha anche un valore educativo, in quanto stimola la persona ad una maggiore coscienza di sé e delle pro- Esempio relativo all’UdA “Patente per il motorino” “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 31 prie risorse nell’atto di porsi di fronte ad un compito. La prova fa, quindi, riferimento ad un processo operativo reale, e prevede un livello definito di autonomia, responsa- bilità durata e accuratezza. 1.4.4 Struttura dell’esame L’esame finale di qualifica si articola in 3 prove: 1) Prova professionale: in essa è richiesto all’allievo di realizzare un prodotto significativo funzionale a valutare le capacità professionali acquisite durante l’iter formativo. Questa prova può essere suddivisa in 3 fasi: a) Fase di programmazione: in essa è richiesto all’allievo di riflettere e di definire le sequenze operative di lavoro che verranno eseguite nella prova tecnico-operativa b) Fase operativa: in essa è richiesto all’allievo di realizzare concretamen- te il prodotto c) Fase consuntiva: in essa è richiesto all’allievo di descrivere il processo che ha svolto per la realizzazione del prodotto, in modo che si possa valu- tare la consapevolezza del percorso svolto. 2) Prova scritta culturale: in essa è richiesto agli allievi di produrre un testo aperto libero, in forma di riflessione o elaborato. 3) Colloquio: in esso è richiesto all’allievo di saper argomentare su contenuti appresi durante il percorso formativo, sulle esperienze di stage e di formazione vissute e sulle attese e le riflessioni riguardanti il proprio futuro. Obiettivo privi- legiato del colloquio è quello di dare l’opportunità all’allievo di riflettere e di prendere consapevolezza del percorso educativo e formativo che ha compiuto. 1.4.5 Punteggi relativi alle diverse prove Il percorso formativo contribuisce a dotare l’allievo delle risorse necessarie all’ac- cesso all’esame finale di qualifica. Tale accesso è corredato da un credito valutativo pari a un massimo di 55 punti su 100. I rimanenti 45 punti sono così suddivisi rispetto alle altre prove: 1) Prova professionale: 25 punti 2) Prova scritta: 10 punti 3) Colloquio: 10 punti L’allievo raggiunge la qualifica con un punteggio minimo di 60 punti. Si ricorda di avere sempre in considerazione la buona padronanza rispetto alla prevenzione degli infortuni sul lavoro. CNOS-FAP / CIOFS-FP 32 2. Presentazione della comunità professionale In questa sezione della guida viene presentata la natura economica, sociale, e cultura- le della comunità, la prospettiva formativa in cui essa si inserisce, le figure professio- nali, con i riferimenti e le indicazioni sui laboratori, sullo stage e sulla alternanza. 2.1. Natura economica, sociale e culturale della comunità Il servizio sociale si radica nell’ambito delle politiche sociali, da cui non può prescin- dere, e risente delle evoluzioni delle stesse. Ormai da anni il servizio sociale ha iniziato a fare i conti con i profondi mutamenti che percorrono le politiche sociali: il servizio sociale non è più soltanto un “servizio istituzionale”. Poiché l’istituzione pubblica non è più il titolare unico dell’azione di welfare, le prestazioni di servizio sociale sono offerte o apprestate anche in altri ambiti, con diverse organizzazioni e mobilità; con- seguentemente la comunità professionale sociale e sanitaria non è più e necessaria- mente “dipendente” del servizio sociale che opera ed agisce per conto dell’istituzio- ne. Si aprono così altri ambiti in cui si esplica l’attività dei servizi sociali, fino a giunge- re all’esercizio della libera professione o alla costituzione di cooperative (con tutto ciò che tali possibilità comportano in ordine agli aspetti economici, organizzativi, metodologici e relazionali). In una visione di welfare non più e non solo “riparativo” il filtro attra- verso cui la comunità professionale guarda ai problemi non è quello della “patologia”, poiché spinta a dare significato alla sua prestazione intesa come “azione finalizzata di più persone interconnesse nel perseguimento di scopi condivisi, considerati dagli agenti degni di essere raggiunti in vista del loro benessere”13 . Tra le molte possibili definizioni dello scopo dei servizi sociali sembrerebbe riduttivo ed impreciso sceglierne una soltanto. Ad esempio, “lo sviluppo umano a livello nazio- nale” esprime una parte dei compiti del servizio sociale, con la presenza nei luoghi centrali dove si sviluppa l’intervento sociale, e nella rete dei servizi di aiuto alle perso- ne ed alle famiglie. Non si deve rispondere, infatti, solo alla domanda di prestazioni e di servizi materiali ma si deve dare una risposta valida ai bisogni più interni, veri e profondi delle persone e delle famiglie che, in una società dominata dalle leggi econo- miche e dal profitto, hanno bisogno di un miglior assetto di vita personale, familiare e sociale. Si tratta di rendere più vivo, con il sostegno di una valida presenza del servizio sociale, l’impegno di ciascuno nella libertà e nella responsabilità. Per dare corpo ad una politica sociale nuova, improntata sul decentramento, sulla riqualificazione dei 13 BARTOLI, B. – FOLGHERAITER, F. “Lavoro Sociale”, in Lavoro sociale, 1/10pp. 121-128 “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 33 servizi sociali, sulla adeguata e continua formazione degli operatori sociali, ricercando sempre la partecipazione dei cittadini alla progettazione ed alla gestione di tutti i ser- vizi del territorio. Per descrivere i servizi sociali risulta molto efficace una metafora definita dall’Ente Italiano di Servizio Sociale EISS nel secondo rapporto sulla situazione del servizio sociale in Italia – “Il servizio sociale è una strada ferrata, composta di due rotaie e tre traversine”14 . Le due rotaie su cui scorre l’organizzazione dei servizi sociali sono: a) la relazione cittadini/sistema-dei-servizi, nei suoi aspetti di accessibilità, qua- lità, rispetto dell’autodeterminazione e della libertà di scelta b) la partecipazione, pianificazione e progettazione concertata fra i diversi attori del welfare mix locale Come le traversine tengono salde le rotaie, così la comprensione, la condivisione e la codeterminazione sviluppano l’azione concreta dei servizi socio-assistenziali. La tabella seguente descrive i legami fra “rotaie” e “traversine”. 14 EISS, 2° Rapporto sulla situazione del Servizio Sociale, Tipigraf s.n.c., Roma 2003, ISSN 1594-0373 CNOS-FAP / CIOFS-FP 34 accessibilità delle informazioni e dei servizi; accoglienza del cittadino-utente e delle famiglie; capacità di ascolto; capacità valutativa della condizione presentata dalle persone che si rivolgono ai servizi (assessment); corretto orientamento conoscenza della realtà locale; rilevazione e monitoraggio dei bisogni emergenti e latenti, delle istanze poste dai diversi attori sociali locali, dalle risorse presenti o attivabili Comprensione capacità di cogliere gli “universi di significato” entro cui le persone fanno esperienza di senso; definizione condivisa della realtà problematica da affrontare e degli obiettivi da raggiungere; ingresso nelle reti di relazione e promozione di ulteriori legami produttori di agio (interweaving); accompagnamen- to delle persone nel processo di aiuto corresponsabilizzando i sog- getti coinvolti capacità di comunicazione con soggetti diversi utilizzando differenti codici comunicativi e strutture di relazione inclusive della diversità; funzione di facilitazione della comunicazione e promozione dell’integrazione operativa su obiettivi contingenti condivisi Condivisione personalizzazione delle prestazioni secondo l’originalità e la specificità di ogni cittadino-utente; definizione di accordi (o contratti) operativi nella direzione degli obiettivi concordati in una prospettiva di empowerment; sostegno, valutazione in itinere e verifica finale del processo di cambiamento avviato promozione della partecipazione all’incontro fra enti e soggetti diversi; negoziazione fra le differenti istanze presenti; progettazione condivisa ed azione coordinata coerentemente agli obiettivi prefissati; management; monitoraggio e verifica del sistema integrato; nuova formulazione progettuale ed eventuale cooptazione di nuovi soggetti Codeterminazione P artecipazione; P ianificazione; P rogettazione concertata R el az io ne c it ta di ni /s is te m a- de i- se rv iz i “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 35 Questo oggi comporta una rappresentazione nuova della comunità professionale sociale: in alcuni casi non c’è una definizione chiara delle figure professionali, fino ad una confusione con altre figure del sociale che stanno emergendo (so- prattutto con funzioni ad impianto educativo); in altri casi – ed è la nota positiva più significativa – si sta realizzando una sperimentazione di modi innovativi di svolgere le funzioni di promozione e prevenzione, attraverso lo sviluppo di ciò che è anche auspicato dalla legge 328/2000 in materia di competenze trasversali sulla rete sociale e l’integrazione. I servizi sociali possono considerarsi composti da due macro-aree: i servizi socio- assistenziali ed i servizi culturali e sociali. I servizi socio-assistenziali a loro volta contengono i servizi socio-sanitari, i quali sono al confine e a volte condivisi con le prestazioni erogate dall’Azienda sanitaria locale (schema 1). Rappresentazione grafica dell’integrazione socio-sanitaria L’Istituto ISFOL così definisce le aree per la classificazione delle professioni sociali: Assistenza di base alla persona: contempla i profili professionali che svolgono un lavoro diretto di cura (es. Assistente domiciliare, Assistente di base, Operatore Sociosanitario, ecc. Comunicazione sociale: contempla i profili professionali che svolgono funzioni di informazione ed orientamento ai cittadini rispetto alla rete dei servizi e delle presta- zioni presenti sul territorio (es. Tecnico dell’Accoglienza, ecc.). Schema 1 Azienda sanitaria localeServizi sociali Servizi socio-culturali ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ Servizi socio-assistenziali Servizi socio-sanitari CNOS-FAP / CIOFS-FP 36 Socio-educativa: contempla i profili professionali che svolgono funzioni educative o di animazione sociale nella scuola (es. operatori per la prima infanzia, assistenti alle comunità infantili, ecc.) e nell’educativa territoriale (animatori socioculturali, operato- re scolastico-territoriale, ecc.). Mediazione sociale, culturale, familiare: contempla i profili professionali che svol- gono funzioni di prevenzione di conflitti, facilitazione delle dinamiche relazionali, pro- mozione delle dinamiche e processi di coesione ed integrazione nei diversi contesti territoriali, multiculturali, familiari. Inserimento socio-lavorativo: contempla i profili professionali che svolgono fun- zioni di tutoraggio ed accompagnamento in favore di persone svantaggiate (disabili, ex detenuti, ex tossicodipendenti, senza fissa dimora, ecc.) verso la vita attiva, ope- rando le opportune mediazioni tra le capacità produttive individuali e le disponibilità occupazionali del territorio. Gestione e sviluppo: contempla i profili professionali che svolgono funzioni di ge- stione di servizi ed interventi sociali semplici o complessi, anche nell’ottica dello svi- luppo delle risorse e dell’integrazione complessiva delle reti di protezione sociale pre- senti sul territorio. Per ciascuna area l’ISFOL indica quattro diversi livelli professionali, la qualifica di Operatore di base, quella di Tecnico, di Tecnico superiore, di Post-laureato. Per ciò che riguarda la componente sanitaria della comunità professionale, si descri- vono qui brevemente alcuni aspetti della comunità professionale, mentre una tratta- zione più ampia è riportata in seguito nel paragrafo relativo all’integrazione socio- sanitaria. Dopo la riforma della Sanità Nazionale, i Piani Sanitari Regionali promuovono la tute- la della salute fisica e psichica sia individuale che collettiva, attraverso politiche inte- grate per la salute. Le Regioni con i Piani Ospedalieri possono razionalizzare l’offerta assistenziale e migliorarne la qualità, aprendo anche, dove necessario, nuovi presidi sul territorio. Nell’ottica dell’ottimizzazione dei costi nella spesa ospedaliera, sempre più spesso le attività di pulizia sono date in appalto a ditte specializzate, ed il personale deputato all’assistenza (escludendo gli infermieri professionali) si occupa prevalente- mente di prestare la propria opera (ad esempio, accompagnando i pazienti ricoverati a visite specialistiche o esami diagnostici presso altri reparti) e gestire la relazione interpersonale con i pazienti. In generale, dai pazienti provengono richieste insite nell’idea di cura ideale, e denunce relative al pericolo (alcune volte purtroppo manifesto) di aggressività da parte del “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 37 personale ospedaliero, la cui unica difesa possibile è costituita dai valori più o meno rigidi, che questo ha potuto interiorizzare. Particolare importanza riveste, quindi, la formazione professionale di quanti andranno ad operare in questo settore, in quanto le pulsioni aggressive possono essere arginate solo grazie ad un conflitto intrapsichico nell’operatore. Gli operatori sono chiamati ad elaborare una modalità di approccio al malato, che consenta una convivenza, il meno problematica possibile, con le immagini di sofferenza che interferiscono con le pecu- liarità della pratica professionale. Aree generali di intervento dei servizi sociali ed occupabilità della figura professionale in alcune di esse Sono qui di seguito raggruppate le principali aree di interesse ed intervento dei Servizi Sociali. In alcune di queste aree la figura professionale dell’Addetto ai Servizi Sociali trova collocazione, mentre nelle restanti aree è prevista una preparazione (sia a livello di istruzione che di formazione professionale) di tipo diverso, a causa della particolare natura degli interventi (ad esempio gli interventi dei servizi sociali che coinvolgono tossicodipendenti o pazienti affetti da patologie neuro-psichiatriche). z Trasformazioni della famiglia, fenomeni connessi all’urbanesimo, aumento della complessità della vita sociale. Gli utenti sono persone autosufficienti e totalmente abili. L’addetto ai servizi sociali entra in relazione con questi utenti. z Lotta all’emarginazione e politiche dell’inclusione, soggetti da reinserire nel tessu- to sociale (carcerati, tossicodipendenti, senzatetto). L’addetto ai servizi sociali non viene preparato nei tre anni di formazione ad interagire con questi utenti. Gli allievi devono sapere che queste aree di intervento dei servizi sociali esistono ed avere un’idea di massima della tipologia di intervento. z Immigrati e rifugiati politici. L’addetto ai servizi sociali non viene preparato nei tre anni di formazione ad interagire con questi utenti. Gli allievi devono sapere che queste aree di intervento dei servizi sociali esistono ed avere un’idea di massima della tipologia di intervento. z Disabili Fisici (non disabili sensoriali). L’addetto ai servizi sociali entra in relazione e si prende cura di questi utenti come assistente per l’integrazione scolastica, assistente alla famiglia, con attività di ani- CNOS-FAP / CIOFS-FP 38 mazione. Per i disabili sensoriali (non udenti, non vedenti) sono previste figure professionali specializzate. z Disabili Mentali (si fa riferimento qui ai soli disabili mentali che non sono pericolosi né per sé né per gli altri). L’addetto ai servizi sociali entra in relazione con questi utenti come assistente per l’integrazione scolastica, assistenza alla famiglia, con attività di animazione. z Anziani (fragili, non autosufficienti, con ridotte relazioni sociali, aspetti cognitivi da sviluppare e mantenere). L’addetto ai servizi sociali entra in relazione e si prende cura di questi utenti. Alcune regioni italiane hanno definito la figura dell’Assistente familiare, come colui che dopo un ciclo di formazione di 120¸300 ore ottiene un patentino e viene iscritto nei registri comunali degli assistenti familiari. Questo corso di formazione è in genere rivolto a badanti, spesso di nazionalità extracomunitaria, per impartire i rudimenti dell’economia domestica italiana e per diffondere informazioni sui diritti e doveri dell’assistente e dell’assistito allo scopo di evitare incomprensioni o sfrut- tamento, che possono sfociare in licenziamenti senza preavviso (il licenziamento senza preavviso del badante è in genere vissuto come un trauma dall’assistito). La percentuale di persone anziane, che necessitano di assistenza (domiciliare, semiresidenziale, residenziale), continuerà ad essere in crescita nei prossimi 20 anni: questo è quindi il settore di intervento dei servizi sociali, socio-sanitari e socio-assistenziali che offre il maggior numero di posti di lavoro nella comunità professionale. z Minori. Casa-famiglia L’addetto ai servizi sociali entra in relazione e si prende cura di questi utenti come animatore, addetto all’infanzia. Istituto L’addetto ai servizi sociali entra in relazione e si prende cura di questi utenti come animatore, addetto all’infanzia. Asili Nido (0-3 anni), Scuole Materne (2,5-5,5 anni) L’addetto ai servizi sociali entra in relazione e si prende cura di questi utenti come animatore, addetto all’infanzia. “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 39 Carceri minorili L’addetto ai servizi sociali non viene preparato nei tre anni di formazione ad interagire con questi utenti. Gli allievi devono sapere che queste aree di intervento dei servizi sociali esistono ed avere un’idea di massima della tipologia di intervento. Rispetto al passato il settore sociale sta vivendo e continuerà a vivere un periodo di trasformazioni; nel medio-breve termine si prevede che proseguirà il trend di aumen- to percentuale di anziani ed extracomunitari nella popolazione italiana. Si parla, quindi, di inversione della piramide della popolazione, in cui l’apice (la percentuale minore) rappresenta le nuove leve, mentre la base (la percentuale maggiore) rappresenta la fascia anziana. I servizi sociali si sono modificati, in parte riuscendo a star dietro alle evoluzioni dei loro utenti (la popolazione) ed in parte creando uno scollamento che deve essere colmato, creando figure professionali nuove. A questo proposito si parla di integrazio- ne socio-sanitaria ed integrazione socio-assistenziale. Aspetti socio-culturali Contigue ai servizi sociali, in senso stretto, sono tutte le aree di intervento delle strut- ture che sul territorio erogano servizi socio-culturali ed educativi. In alcuni casi, le formule organizzative raggruppano nelle stesse unità operative i servizi sociali e quelli socioculturali (vedi uffici UOSECS di alcuni grandi Comuni); in altri casi, i servizi socioculturali hanno una loro autonomia organizzativa, mantenendo le caratteristiche peculiari dei servizi. Questo accade, in primo luogo, perché spesso l’obiettivo principale di queste strutture è di prevenire ed intervenire sul disagio, inteso come fenomeno sommerso ed espres- sione di un malessere derivante dalle condizioni di solitudine in cui l’uomo del nostro tempo vive. Non basta, quindi, lavorare al conseguimento dell’obiettivo di allontanare le possibili cause di malessere, ma occorre moltiplicare le occasioni di benessere offrendo servizi specifici e adeguati. La realizzazione di Centri sul territorio serve, dunque, a migliorare la qualità della vita e a promuovere le competenze della comuni- tà e dei singoli individui. Il disagio deve, perciò, essere curato facendo crescere nelle persone i valori che sono il fondamento di ogni esistenza umana. Gli obiettivi che si perseguono sono: valorizzare le potenzialità del giovane e dell’adulto, sensibilizzare il territorio riguardo le problematiche adolescenziali, accrescere le capacità dei genitori e degli insegnanti nell’individuare i bisogni dei giovani per poter dare risposte più adeguate, proteggere i minori da maltrattamento e abuso, promuovere condizioni di benessere in ambito familiare, scolastico e sociale, restituire valore al ruolo dei geni- CNOS-FAP / CIOFS-FP 40 tori ed aiutarli a recuperare la loro funzione educativa, migliorare la comunicazione adulto-adulto, ragazzo-ragazzo, adulto-ragazzo, informare e formare riguardo alle sostanze stupefacenti e agli abusi sessuali. I destinatari sono i giovani, la famiglia, la scuola, le Istituzioni (Amministrazioni Pubbliche, Tribunale per i Minori, Servizi Socia- li, Parrocchie, ASL). I servizi e gli interventi riguardano quei progetti di sostegno educativo rivolti ad infanzia, adolescenza e giovani in cui le strutture agiscono in convenzione con l’ente pubblico o con il privato sociale. In particolare i servizi che riguardano l’infanzia sono sostegno scolastico ed all’handicap; quelli che riguardano l’adolescenza sono relativi alla gestione di Centri di aggregazione, Centri di Informa- zione e Consulenza, progetti di animazione di strada, interventi di animazione nella scuola superiore e progetti di animazione. Diverso è il discorso del welfare comunitario, quell’area in cui si costruiscono relazio- ni significative sul territorio, nelle città, tra persone, culture, generazioni diverse: azio- ni diffuse contro il deficit comunitario (es. integrazione socioculturale degli immigrati, l’organizzazione di momenti di socialità per gli anziani, centri sociali giovanili, ludoteche, attività sportive), oppure tramite servizi di manutenzione della qualità della vita come l’adozione di spazi verdi, o anche tramite servizi per l’occupabilità per disabili, giovani con rischio psichiatrico, ex tossicodipendenti e alcoolisti, ex detenuti. In particolare, da un punto di vista degli obiettivi e dei valori di riferimento: l’azione socioculturale nei diversi ambiti di intervento (dall’immigrazione al disagio psichico, ai minori ecc..) mira all’innalzamento del benessere individuale e collettivo (di comunità) attraverso servizi che “mettano in grado di”. Sostanzialmente l’obiettivo della “promozione umana e civile”, che se declamato sembra solo un’astratta buona intenzione, incide invece immediatamente sulle metodologie di intervento dei progetti da realizzare. Concreta- mente, si tratta del cosiddetto selfhelp (autoaiuto). I servizi sono infatti quelli di orien- tamento, consulenza legale, formazione, inserimento sociolavorativo e promozione culturale, attività che sono sostanzialmente dirette al selfhelp. Privilegiare tale gene- re di servizi vuol dire cercare di promuovere nei beneficiari degli interventi consape- volezza dei propri problemi e offrirgli strumenti concreti per metterli in grado di mi- gliorare la propria condizione in maniera autonoma. Si tratta di fornire una serie di conoscenze, sviluppare capacità, creare delle reti di solidarietà attorno alle persone svantaggiate. Da una indagine sommaria sulle attività socioculturali, risulta che il selfhelp copre un’area di circa il 60% dei servizi offerti, in qualsiasi settore di inter- vento. Si tratta però di valorizzare adeguatamente quest’esperienza, di imparare ad esportarla in ogni tipo di servizi e di interventi di lotta all’esclusione, di elaborare per l’appunto quelle metodologie che permettono di avanzare in direzione dell’autogestio- ne dei servizi anche quando l’intervento svolto è rivolto a persone particolarmente “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 41 disagiate o deprivate culturalmente (persone senza fissa dimora, portatori di handi- cap, ma anche chi non rientra in particolari categorie di svantaggio fisico o sociale bensì semplicemente è nato e cresciuto in ambienti privi di riferimenti e stimoli alla coscienza sociale e civile). Il terzo motivo, che raggruppa il selfhelp e la partecipazione insieme, è relativo alla caratteristica delle attività di utilità sociale e dei servizi vissuti come attività socioculturali per la capacità di utilizzare la cultura come strumento di libertà, autonomia e inclusio- ne sociale. Aspetti socio-assistenziali L’integrazione socio-assistenziale trova una delle sue più riuscite forme di realizzazio- ne nella Casa Famiglia, ovvero una struttura socio-assistenziale residenziale con ca- pacità ricettiva generalmente non superiore ai 6 posti, che accoglie persone con ca- ratteristiche diverse, prive di ambiente familiare idoneo, allo scopo di garantire una contesto di vita caratterizzato da un clima di disponibilità affettiva con rapporti individualizzati per assicurare sviluppo e maturazione affettiva, educazione, manteni- mento, assistenza, partecipazione alle condizioni di vita dell’ambiente sociale. Il passaggio da realtà istituzionali a quelle domestiche comporta la necessità di assi- curare uno standard minimo di cura: da qui la richiesta di professionalità diversificate a cui il sistema di istruzione e formazione professionale risponde attraverso figure nuove che si caratterizzano per una formazione di base allargata ed un approccio flessibile ai saperi, in un modo fortemente integrato con i compiti professionali e spendibile in sede di formazione continua nella prospettiva dell’apprendimento ad apprendere. Nella comunità professionale sociale si vogliono favorire i servizi socio-assisten- ziali che rappresentano il più importante ausilio di cui le persone con disabilità neces- sitano per la loro libertà e per poter parlare di uguali diritti ed autodeterminazione. Se i servizi socio-assistenziali fossero resi completamente disponibili e fruibili per tutti i disabili, allora istituti e luoghi speciali e segregazione domestica diverrebbero inutili e probabilmente non esisterebbero più. Una visione complessiva delle risposte e dei bisogni di anziani e portatori di handicap si avrà attraverso una politica della casa, della salute, della cultura e del tempo libero, per affrontare la globalità dei bisogni della persona entro le sue relazioni comunitarie e sociali. In questo modo si affrontano i nuovi fabbisogni (invecchiamento demografico, forme di esclusione sociale) e le domande di tutela sociale, anziani e portatori di handicap, soggetti a processi di esclu- sione sociale che si esprimono soprattutto con un basso livello di socializzazione e una CNOS-FAP / CIOFS-FP 42 sostanziale disinformazione sull’offerta di servizi nel territorio di residenza. Aspetti socio-sanitari Negli ultimi 20 anni è aumentata sensibilmente l’aspettativa di vita ed è cresciuto anche il fabbisogno di servizi socio-sanitari, in quanto molte patologie croniche esigono non solo interventi sanitari, ma soprattutto servizi per la gestione del quo- tidiano e della non auto-sufficienza, per l’organizzazione del domicilio e dell’am- biente familiare. L’allungamento della vita ed il conseguente contenimento della spesa pubblica indu- cono sempre di più anziani o invalidi a vivere nella propria abitazione. Anche la casistica di invalidità senile, che fino a qualche anno fa avrebbe indotto i servizi a prevedere percorsi di istituzionalizzazione, si orienta invece verso la gestione domiciliare; la stes- sa Organizzazione Mondiale della Sanità dà precise indicazioni circa la gestione della patologia stabilizzata o progressiva (patologie senili, invalidanti classiche etc.) nel- l’ambito domestico, restituendo all’ambiente di origine – prima di tutto sociale - il ruolo di cura. La domiciliarità avvicina l’anziano al proprio ambiente ed ai propri cari, ma porta con sé il forte rischio dell’isolamento; nell’istituzione invece tale rischio veniva diminuito per tutte le attività specifiche (animazione, gite, etc.) e generali (le ritualizzazioni del quotidiano, il rapporto col personale e con gli altri ospiti). Mantenere i contatti, cercare gli altri ma anche essere cercati, significa mantenere a livelli accet- tabili (pena la depressione) la capacità relazionale e la capacità cognitiva. L’integrazione socio-sanitaria è una opzione strategica, come sistema della cura e della tutela della fragilità, ed implica un mix di politiche: da quelle della salute e della vita autonoma a quelle reddituali, ambientali ed abitative. L’integrazione non è solo una valutazione tecnica, un accessorio alla progettazione, ma un obiettivo fondante se al centro dell’intervento si pone la persona ed il suo bisogno di salute inteso come benessere complessivo e non solo come cura di una malattia. L’integrazione è quindi la sola via per promuovere risposte unitarie ai bisogni complessi del cittadino, che non possono essere adeguatamente affrontati da sistemi di risposte separate sociali e sanitarie. Il Dlgs 229/99 ed il DPCM 14.02.2001 definiscono prestazioni socio-sanita- rie “tutte le attività atte a soddisfare, mediante percorsi assistenziali integrati, bisogni di salute della persona che richiedono unitariamente prestazioni sanitarie ed azioni di protezione sociale in grado di garantire, anche a lungo periodo, la continuità tra le azioni di cura e quelle di riabilitazione”. Le prestazioni socio-sanitarie comprendono: “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 43 z prestazioni sanitarie a rilevanza sociale: le attività, finalizzate alla promozione della salute, alla prevenzione, individuazione rimozione e contenimento degli esiti degenerativi e invalidanti di patologie congenite e acquisite. Sono di competenza ed a carico delle AA.SS.LL.; z prestazioni sociali a rilevanza sanitaria: sono tutte le attività del sistema socia- le che hanno l’obiettivo di supportare la persona in stato di bisogno, con problemi di disabilità o di emarginazione condizionanti lo stato di salute. Tali attività, di com- petenza dei Comuni, sono prestate con partecipazione alla spesa, da parte dei cittadini, stabilita dai Comuni stessi; z prestazioni socio-sanitarie ad elevata integrazione sanitaria: rientrano nei livelli essenziali di assistenza e sono poste a carico del fondo sanitario nazionale. Esse sono caratterizzate “dalla inscindibilità del concorso di più apporti professio- nali sanitari e sociali nell’ambito del processo personalizzato di assistenza, dalla indivisibilità dell’impatto congiunto degli interventi sanitari e sociali sui risultati del- l’assistenza e dalla preminenza dei fattori produttivi sanitari impegnati nell’assi- stenza”. Attengono prevalentemente alle aree materno infantile, anziani, handi- cap, patologie psichiatriche, dipendenza da droga, alcool e farmaci, patologie per infezioni da HIV e patologie in fase terminale, inabilità o disabilità conseguenti da patologie croniche degenerative. Tra le prestazioni sociosanitarie si distinguono otto specifiche prestazioni definite come “prestazioni socio-sanitarie compartecipate”, nelle quali “le componenti sanita- rie e sociali non risultano operativamente distinguibili” e per le quali l’entità del finan- ziamento è attribuita percentualmente alla competenza delle ASL e dei Comuni. Tali interventi socio-sanitari, in regime domiciliare, semiresidenziale e residenziale, preve- dono una compartecipazione alla spesa e sono di competenza congiunta dell’Azienda ASL e dei Comuni dell’Ambito.15 L’allegato 1.C del DPCM del 29.11.01 così definisce le 8 prestazioni oggetto di com- partecipazione: 15 “La progettazione in campo socio-sanitario”, seminario dell’Istituto per la Ricerca Sociale IRS al programma di assistenza Regione Campania / Formez, Settore Politiche Sociali, Napoli 16.3.2004 CNOS-FAP / CIOFS-FP 44 L’allegato 1.C del DPCM del 29.11.01 così definisce le 8 prestazioni oggetto di com- partecipazione: assistenza programmata a domicilio (ADI e ADP) - prestazioni di aiuto infermieristico e assistenza tutelare alla persona attività sanitaria e sociosanitaria a favore di disabili fisici, pschici e sensoriali - prestazioni diagnostiche, terapeutiche e socio riabilitative in regime semiresidenziale per disabili gravi; attività sanitaria e sociosanitaria a favore di anziani - prestazio- ni terapeutiche, di recupero e mantenimento funzionale delle abilità per anziani non autosufficienti in regime semiresidenziale, ivi compresi gli interventi di sollievo; attività sanitaria e sociosanitaria a favore delle persone con problemni psichiatrici e/o delle famiglie - prestazioni diagnostiche, terapeutiche e socioriabilitative in strutture a bassa intensità assistenziale; attività sanitaria e sociosanitaria a favore di disabili, fisici, psichici o sensoriali - prestazioni terapeutiche e socioriabilitative in regime residenziale per disabili gravi; attività sanitaria e sociosanitaria a favore di disabili, fisici, psichici o sensoriali - prestazioni terapeutiche e socioriabilitative in regime residenziale per disabili privi del sostegno familiare; attività sanitaria e sociosanitaria a favore di anziani - prestazio- ni terapeutiche, di recupero e mantenimento funzionale per non autosufficienti in regime residenziale, ivi compresi inter- venti di sollievo; attività sanitaria e sociosanitaria a favore di persone affette da AIDS, cura, riabilitazione e trattamenti farmacologici nella fase di lunga assistenza in regime residenziale a favore di persone affette da AIDS. Assistenza domiciliare Assistenza semiresidenziale Assistenza residenziale “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 45 Il responsabile della presa in carico o care manager è un operatore incaricato di seguire la realizzazione del progetto personalizzato, di cui è il garante, e che si assume la responsabilità dell’attuazione degli interventi in esso previsti. Rappresenta anche il principale riferimento organizzativo per l’assistito, la sua famiglia e gli operatori del- l’équipe assistenziale multiprofessionale. Può essere una figura sanitaria o sociale, individuata - in base ai bisogni prevalenti del soggetto e alle scelte organizzative - tra i suoi principali referenti territoriali. È stata recentemente avviata la sperimentazione della funzione di Custode Socio- Sanitario, ovvero una vigilanza attiva su persone molto anziane, sole, con reddito limi- tato, che hanno difficoltà a badare a sé stesse, soprattutto in periodi di emergenza climatica come l’estate e l’inverno. Il Custode Socio-Sanitario deve conoscere i diritti dei cittadini ed il funzionamento del sistema socio-sanitario locale, la zona in cui opera, le sue caratteristiche sociali e la rete di servizi esistente, ha buone capacità relazionali e competenze nel rilevamento dei bisogni, sa identificare rapidamente le situazioni di rischio. La figura professionale dell’addetto ai servizi sociali può egregiamente svol- gere l’attività di Custode Socio-Sanitario. Politiche comunitarie Le politiche comunitarie spingono ad una maggiore cooperazione nell’ambito del si- stema di istruzione e formazione professionale (Educational and Vocational Training): sia in Europa che negli USA il welfare è ancora nella fase in cui vanno definite (o si stanno definendo) standard omogenei. Nei paesi anglosassoni gli operatori dei servizi sociali sono genericamente definiti social and human service assistants e svolgono un discreto numero di differenti compiti; in generale sono preferiti operatori che ab- biano conseguito il diploma di scuola secondaria, mentre le capacità lavorative sono verificate da appositi esami del livello di competenza a svolgere una certa attività. In Gran Bretagna ci sono 5 livelli di National Vocational Qualification, ovvero la capacità effettiva di svolgere una certa attività e non solo la conoscenza di ciò che serve a svolgere quella attività. Il NVQ livello 3 in Assistenza consente l’ammissione sia ai corsi brevi per Health Care Assistant cioè operatore socio-sanitario che ai corsi per infermiere professionale. In Italia ciò si traduce nella formazione professionale “istituzionale” che consiste nei corsi regionali triennali di qualifica professionale di Addetto ai Servizi Sociali (fre- quentando il quarto anno si ottiene la qualifica di Tecnico Sociale e Sanitario), mentre l’istruzione prevede i nuovi corsi universitari di Mediatore linguistico e culturale (Lau- ree in scienze della mediazione linguistica) in aggiunta agli esistenti corsi universitari CNOS-FAP / CIOFS-FP 46 per Assistente sociale (Lauree in scienze del servizio sociale), Educatore professio- nale (Lauree in scienze dell’educazione e della formazione), Psicologo (Lauree in scienze e tecniche psicologiche), Sociologo (Lauree in scienze sociologiche). Livello nazionale A livello nazionale la legge quadro 328/2000 riordina la complessa materia dei Servizi Sociali, ed archivia 110 anni della vecchia legge Crispi del 1890. Il principale obiettivo della legge quadro sull’Assistenza è il superamento delle diseguaglianze e delle forme di emarginazione sociale. La famiglia è al centro dell’interesse: anche quando si di- spongono misure individuali, lo scopo è sempre la tutela del nucleo familiare. Nelle “Disposizioni per la realizzazione di particolari interventi di integrazione e sostegno sociale” si ipotizzano nuovi e più moderni sistemi che prevedono iniziative particolari e servizi di sollievo per affiancare la famiglia nelle cure dei disabili e degli anziani. Destinatari di questa norma sono coloro che presentano minorazioni fisiche, psichiche e sensoriali stabilizzate o progressive, tali da causare un processo di svantaggio socia- le o di emarginazione in conseguenza delle difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa. Si tende sempre di più ad eliminare la separazione tra ambito sanitario e sociale che finora ha impedito una visione complessiva della perso- na nella totalità dei suoi bisogni. Nell’ottica di un piano assistenziale individualizzato, andranno programmate le pre- stazioni da erogare a favore di una singola persona, passando da un servizio per prestazioni ad un servizio per progetti. Il Piano Sanitario nazionale 1998-2000 e quello 2001-2003 dedicano un intero capitolo all’assistenza distrettuale e riportano in detta- glio strategie e strumenti per attuare concretamente l’integrazione socio-sanitaria. Quest’ultima si realizza attraverso: a) integrazione istituzionale per creare collaborazione fra diverse istituzioni con un unico ambito territoriale di riferimento, il distretto, il quale si caratterizza per la programmazione zonale degli interventi ad alta integrazione socio-sanitaria, b) integrazione gestionale delle risorse umane e risorse materiali nella campagna organizzativa, c) integrazione professionale per favorire collaborazioni tra professionisti e servizi. Alcune delle criticità del settore sociale che vengono già evidenziate dalle regioni più attive nel recepimento della legge 328/2000 sono16 : 1 6 Regione Campania, Assessorato alle Politiche Sociali, “L’attuazione della legge 328/2000 in Campania: fasi, criticità e punti di forza”, nell’ambito del seminario “La Progettazione in campo socio-sanitario”, tenuto da Regione Campania insieme a Formez ed a Istituto per la Ricerca Sociale IRS, Napoli 2004 “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 47 Æ la non definizione dei livelli essenziali di assistenza; Æ la tensione irrisolta fra decentramento e centralismo politico, fra il particolare locale e l’universalità dei processi economici globali; Æ la compresenza di diversi modelli di “stato sociale” riconoscibili in alcuni passaggi della legge 328 che possono avere interpretazioni contraddittorie (ad esempio la definizione delle tipologie d’intervento e dei servizi, nella ripartizione dei fondi, nella definizione dei costi degli interventi di politica sociale, nella definizione del ruolo dei soggetti del terzo settore e delle loro modalità di coinvolgimento); Æ il configurarsi di un nuovo assetto giuridico-istituzionale nell’organizzazione terri- toriale delle politiche sociali (gli ambiti, la programmazione e la gestione associa- ta) che può non trovare risposte adeguate nel Testo Unico degli Enti Locali e risente della mancata riforma dei servizi pubblici locali e della necessità di speri- mentare ed assumere nuove forme giuridiche (ad esempio l’azienda consortile, l’azienda speciale, etc.); Æ l’assenza di figure professionali sociali adeguatamente formate e rispondenti alle esigenze di vecchi e nuovi servizi; Æ la difficoltà da parte degli Enti Locali ad assumere il ruolo di soggetti principali nella programmazione, organizzazione, gestione e controllo; Æ la scarsità delle risorse economiche (nazionali, regionali e comunali) e la necessi- tà di un loro più razionale uso che ha imposto concetti nuovi nel mondo dell’assi- stenza: razionalizzazione della spesa, livelli essenziali di assistenza, bilanci e pro- grammazione economica, capacità di intercettare altre risorse di provenienza (ad esempio, il Piano Operativo Regionale POR); Æ la scarsa cultura (regionale comunale, …) della programmazione, dell’integrazio- ne, dello stato sociale come propulsore dello sviluppo sul quale vanno impegnate risorse ed energie; Æ la difficoltà su scala nazionale, regionale e comunale di programmare ed attuare l’integrazione socio-sanitaria (a livello istituzionale, gestionale, professionale). Disabilità, disagio sociale e vecchiaia rappresentano problematiche affrontabili con la dovuta attenzione e con strumenti adeguati in un sistema di presa in carico “globale” dell’utente, che ne soddisfi le esigenze di tipo sanitario e sociale e che lo aiuti ad orientarsi all’interno della complessa rete delle prestazioni e dei servizi erogati. L’articolo 12 della legge-quadro 328/2000 sancisce che il Ministero Solidarietà (oggi Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) di concerto con gli altri Ministeri inte- ressati debba emanare appositi decreti per definire i profili professionali sociali e per definire i livelli di formazione delle figure sociali, sia con corsi di laurea previsti dal CNOS-FAP / CIOFS-FP 48 riordino universitario di cui al DM 509/99, che con corsi di formazione organizzati dalle regioni. Livello regionale Con la modifica del titolo V della parte seconda della Costituzione della Repubblica Italiana nel 2001 (segnatamente l’articolo 117 che, limitando l’esclusiva potestà legi- slativa statale ad alcune materie, conferisce su tutti gli altri temi piena potestà alle regioni) ogni riflessione sulle politiche sociali nel nostro paese va riletta in chiave regionale. Le regioni nella quasi totalità, pur con pesi e caratterizzazioni differenti, sembrano aver fatto propria la consapevolezza che la costruzione del benessere col- lettivo passa attraverso il coinvolgimento quanto più esteso di ogni attore (singolare o plurale) come titolare di una propria percezione soggettiva e di una inalienabile autodeterminazione delle proprie mete di benessere; al contempo ogni soggetto viene ritenuto corresponsabile e coautore del benessere sociale condiviso17 . Il servizio di segretariato sociale è stato scelto pressoché in ogni regione come livello essenziale delle prestazioni del sistema integrato dei servizi: si riconosce cioè la valenza dell’informazione, della relazione di accoglienza e di ascolto, dell’orientamento e della prima consulenza come primi passi essenziali nella ricerca di benessere delle perso- ne. La relazione con i cittadini viene dunque ricondotta nella categoria del welfare “leggero” che compete al livello locale, su cui investire risorse strutturali e professio- nali specifiche. L’ulteriore articolazione dei servizi trova poi coniugazioni diverse di regione in regione e forse anche di provincia in provincia, ma non va negata una relativa omogeneità sulle linee più generali di intervento sociale. In ogni regione viene richiamato il valore del riconoscimento della famiglia come co-artefice di benessere per le persone ed insieme come destinatario privilegiato di attenzioni nell’attivazione di servizi. Si possono distinguere così: z servizi di sollievo del carico assistenziale delle famiglie: centri diurni per persone non autosufficienti o disabili; assistenza domiciliare; telecontrollo-telesoccorso; pre- stazioni personalizzate di welfare di sostegno quali assegni terapeutici, assegni di cura, integrazione di spese assistenziali; aiuti economici finalizzati al mantenimen- to della persona nella sua famiglia; z servizi di sostegno delle responsabilità familiari: servizi consultoriali; sostegno educativo domiciliare; centri diurni o centri sociali per minori, adolescenti, giovani, 1 7 FERRARIO F., Le dimensioni dell’intervento sociale, Carocci, Roma 2000, pp.21 ss; FOLGHERAITER F., Teoria e metodologia del servizio sociale, Franco Angeli, Milano 1998, pp. 88 ss. “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 49 anziani; centri occupazionali per persone portatrici di handicap; soggiorni climati- ci; servizi per l’affidamento familiare temporaneo; z servizi sostitutivi o di alternativa alla famiglia nei casi di inadeguatezza o impossi- bilità: comunità residenziali per minori e per anziani; strutture d’accoglienza per persone disabili; residenze protette. La suddivisione organizzativa dei servizi sociali amministrati dagli Enti Locali rispon- de in prevalenza ad una categorizzazione delle prestazioni connesse alle fasi del ciclo di vita o alla classe d’età dei destinatari, cosicché in quasi tutte le zone sono distinguibili servizi e prestazioni rivolte all’età evolutiva (minori e famiglie), all’età giovanile, al- l’età anziana. Accanto a questa orientativa ripartizione sembrano collocarsi i servizi riconducibili ad “aree di debolezza” presenti per lo più nell’età adulta (problemi legati alla casa, all’inserimento lavorativo, alla carenza di reddito, all’emarginazione grave, all’immigrazione)18 . Nell’ambito socio-sanitario vi sono stati nel passato corsi brevi (di solito non superiori alle 1000 ore) di formazione per figure professionali diverse (Ausiliario Socio-Assi- stenziale ASA, Assistente Domiciliare E dei Servizi Tutelari ADEST, Operatore delle Cure Domiciliari OCD, Operatore Tecnico addetto all’Assistenza OTA, Operatore Socio-Assistenziale OSA, Animatore Sociale, Operatore Socio-Sanitario OSS). La tendenza è la ricomposizione di questo panorama variegato ad una unica figura di Operatore Socio-Sanitario, da formare con corso della durata di 800-1000 ore, e nella riqualificazione di alcune delle altre figure sopra elencate (per esempio OTA ed OSA) in OSS, che rimarrà l’unica qualifica regionale riconosciuta a livello nazionale. Nell’ambito della assistenza all’infanzia, dopo la chiusura degli Istituti Professionali Femminili di Stato, le regioni hanno in alcuni casi erogato corsi di formazione profes- sionale per Operatrici Assistenti all’Infanzia. Una delle prime regioni a riordinare il quadro delle professioni sociali è stata la nel 2003 la Campania, dove questi sono i profili del repertorio: Assistente familiare (certificazione competenze, 120 ore di corso tra aree disciplinari e stage); Operatore socio-assistenziale (qualifica di base di 1° livello, 600 ore); Operatore socio-sanitario (qualifica di base di 1° livello, 1.000 ore); Tecnico accoglienza sociale (qualifica tec- nica 2° livello, 1.000 ore); Mediatore culturale (qualifica tecnica 2° livello, 600 ore); Operatore dell’infanzia (qualifica tecnica 2° livello, 1.000 ore); Animatore sociale (qualifica tecnica 2° livello, 1.000 ore); Tecnico inserimento lavorativo (qualifica tec- nica 2° livello, 1.000 ore); Assistente sociale (laurea, 4.500 ore); Educatore profes- 1 8 EISS, 2° Rapporto sulla situazione del Servizio Sociale, Tipigraf s.n.c., Roma 2003, ISSN 1594-0373 CNOS-FAP / CIOFS-FP 50 sionale (laurea, 4.500 ore); Mediatore familiare (alta qualificazione 3° livello, 220 ore). Previsione occupazionale Il settore dei servizi socio-assistenziali alle persone, ed in particolare quello dell’assi- stenza domiciliare, è risultato un ambito di intervento che consente un buon inseri- mento professionale nella maggior parte delle regioni italiane. A livello di previsioni occupazionali, le professionalità formate in coerenza a queste linee guida troveranno collocazione presso strutture private residenziali o semiresidenziali, Enti ed Istituzioni pubbliche o private di servizi socio-assistenziali e di cura, centri sociali, case di riposo e/o di accoglienza, strutture associative, strutture di volontariato – ivi comprese le ONLUS, cooperative ed organizzazioni sociali ed altri organismi del terzo settore - e centri giovanili, cooperative assistenziali, dipartimenti di salute mentale o servizi so- ciali, aziende ospedaliere o ambulatori. L’addetto ai servizi sociali ed il tecnico sociale e sanitario possono anche svolgere attività lavorativa autonoma o associata, even- tualmente inserendosi in strutture già operanti sul territorio o favorendo la nascita di nuove cooperative o imprese sociali di servizi socio-assistenziali. Questi profili pro- fessionali sono spendibili in qualsiasi ambito di attività nel settore socio-assistenziale con ulteriore possibilità di spendere la professionalità acquisita anche in ambiti territo- riali non strettamente locali, eventualmente esportando innovativi modelli organizzati- vi, gestionali e di cura implementati in ambito locale. Appartenere alla comunità pro- fessionale sociale significa, quindi, essere in grado di svolgere un ruolo attivo in una società cooperativa, conoscere il funzionamento del contratto di banca (conto corren- te) e di assicurazione; saper risolvere problemi concreti nel disbrigo di pratiche (ri- chieste alla Pubblica Amministrazione, al sistema previdenziale, al sistema sanitario nazionale, delega, autocertificazione, colloqui con enti di patronato), conoscere e com- prendere il funzionamento delle stato e degli enti locali, conoscere il funzionamento del sistema previdenziale e del sistema sanitario nazionale. Formazione La formazione è una delle aree di intervento cardine dell’Unione Europea, per svilup- pare una nuova e più attiva “cultura della formazione nel sociale”, dove l’investimen- to nella formazione è interpretato non solo come strumento per trasferire informazio- ni e conoscenze, ma elemento attivo nella crescita individuale della persona, nei suoi aspetti emotivi e comportamentali. La formazione professionale della comunità sociale e sanitaria dovrà aiutare gli allievi “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 51 ad acquisire una immagine sempre più chiara ed approfondita della realtà sociale, a riconoscere le attività tecniche e sociali con cui l’uomo provvede alla propria soprav- vivenza e trasforma le proprie condizioni di vita, a comprendere il rapporto che inter- corre tra le vicende storiche ed economiche. Le conoscenze e le abilità che l’allievo è sollecitato a trasformare in competenze personali offrono, in questo quadro, un contributo di primaria importanza ai fini dell’integrazione critica delle nuove genera- zioni nella società contemporanea. Favorendo l’iniziativa dell’allievo per il suo svilup- po psichico ed intellettuale lo si mette nelle condizioni di definire e conquistare la propria identità e di rivendicare il proprio ruolo nella realtà sociale, culturale e profes- sionale. Le attività di laboratorio del triennio di formazione professionale della comunità socia- le e sanitaria permettono all’allievo di vedere subito i risultati tangibili del suo lavoro, procurandogli soddisfazione e crescita dell’autostima: in tal modo gli allievi non sono resistenti agli apprendimenti, perché ne comprendono motivazione e significato. Mo- tivazione e bisogno di significato sono del resto condizioni fondamentali di qualsiasi apprendimento, e senza queste due dimensioni risulta molto difficile coniugare lo sfor- zo richiesto da qualsiasi apprendimento, tanto più se lontano dagli interessi immediati dell’allievo. In questa comunità, come in altre comunità, si riscontra un fenomeno di professionalizzazione e specializzazione delle tradizionali figure del comparto, per la cui formazione la fase teorica assume un aspetto molto più importante che nel passa- to. L’obiettivo formativo sarà, quindi, non solo la capacità di organizzazione e gestione di attività ma anche l’acquisizione di competenze sui processi. Elemento caratterizzante l’aspetto culturale è quello di offrire motivazione e signifi- cato. La comunità dovrà essere (preferibilmente) composta da persone che abbiano una propensione a relazionarsi bene con la gente in generale (per cui riescono anche a relazionarsi con soggetti “difficili” ovvero i cosiddetti soggetti fragili, cioè bambini, anziani, disabili, etc.) ed in cui probabilmente i simboli intellettuali, le macchine, i pro- dotti non suscitino quell’interesse, quell’empatia che i membri della comunità profes- sionale riservano invece al loro prossimo ed alle di lui vicende. Come nel percorso lavorativo dei membri della comunità professionale c’è la possibilità del burn-out19 , così nel percorso formativo esiste la possibilità del drop-out, ovvero l’abbandono 1 9 Il burn-out è una sindrome complessa, che comporta una alto dispendio di energie fisiche e psicologi- che, caratterizzata da ansia, depressione, sensazione di inutilità, di frustrazione, di sfiducia, fino ad un vero e proprio malessere fisico. Questa sindrome può colpire sia i familiari che gli operatori (sanitari e socio-assistenziali) impegnati nell’assistenza a persone problematiche quali disabili, anziani, malati mentali etc. CNOS-FAP / CIOFS-FP 52 della scuola: per questo si parla di interesse ed empatia, sottolineando comunque che le persone appartenenti alla comunità professionale sociale, non devono essere ec- cessivamente sensibili, e proiettare i problemi altrui su di sé per non incorrere nel rischio di burn-out. Altro aspetto da tener presente nella disamina delle problematiche connesse all’appartenenza alla comunità professionale è quello del caregiver, lette- ralmente colui che presta cure; con questo termine si intende la figura di chi è dedito in genere alla cura di persone non autosufficienti, con le relative problematiche del custode-prigioniero, cioè di chi prestando cure si trova a sua volta limitato (o impossi- bilitato, nel caso in cui il beneficiario delle cure sia un familiare) ad una vita normale. Lavorare nella comunità professionale sociale e sanitaria è da considerare comunque un lavoro soggetto a stress, in cui vanno sempre valutati attentamente i rischi profes- sionali e le azioni preventive presenti nella propria esperienza lavorativa alla luce del quadro legislativo di riferimento, in modo da rispettare le norme di sicurezza e con- temporaneamente i tempi e le urgenze del lavoro quotidiano. Lo stress connaturato alle professioni sociali e sanitarie rischia di trasformare questo lavoro in una delle attività lavorative definite usuranti, attività la cui natura usurante è determinata da ragioni di utilità sociale (ad esempio, certi tipi di lavoro notturno nei servizi), in quanto il sistema non è ancora attrezzato a proteggere i propri operatori, come ad esempio avviene nelle ASL, dove gli utenti sono più esigenti o pericolosi, ma dove esiste una organizzazione del lavoro che tutela meglio i propri operatori in termini di organizza- zione, organici, condizioni e protocolli di sicurezza sul posto di lavoro. Nella comunità professionale sociale e sanitaria, invece, troppo spesso si parte da una dimensione di sottorganico per cui gli utenti sono esasperati ed i carichi di lavoro per gli operatori decisamente pesanti. In tal senso il sistema non adotta misure di protezione dei propri operatori e il lavoro diventa usurante anche in senso proprio. È forse utile ricordare brevemente come si connota il lavoro usurante dal punto di vista concreto: i criteri di usura sono l’attesa di vita, la qualità della vita inferiore alla media, la prevalenza di infortuni in rapporto all’età e di patologie nelle specifiche attività, i giudizi di inidoneità alla mansione specifica ai sensi dei Dlgs. 277/91 e 626/94, la richiesta di prestazioni INPS per invalidità, richieste di cambio di mansione, composizione per età della forza lavoro laddove non risultino presenze di operatori oltre una certa età. Il beneficio previdenziale previsto riguarda sia l’anticipazione del limite di età per la pensione di vecchiaia e di anzianità, come pure la riduzione del limite di anzianità contributiva per la pensione. In generale, la società contemporanea (ed il sistema di istruzione e formazione pro- fessionale in quanto sua espressione) pone l’accento sulle conquiste materiali e scien- tifiche, producendo un deficit nelle esperienze affettive di identificazione umana, per “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 53 cui gli adolescenti possono a ragione essere affascinati e motivati ad entrare a far parte della comunità professionale sociale poiché essa fornisce un modello di com- portamento in cui identificarsi e verso il quale indirizzare le energie, emotive e cognitive, energie che si stanno organizzando nello sviluppo dell’adolescente in persona adulta. In forza delle caratteristiche della comunità professionale è necessario che i suoi componenti ad ogni livello siano contraddistinti da una forte disposizione verso le componenti suddette e da capacità personali coerenti con tale asse culturale e comportamentale che delinea in tal modo una vocazione professionale peculiare. 2.2. Comunità professionale in prospettiva formativa La comunità professionale possiede una rilevanza sociale ed economica tale da costi- tuire una vera e propria potenzialità educativa nei confronti degli allievi. Appartenere a tale comunità significa possedere capacità e competenze per ade- guarsi alle necessità ed ai bisogni delle persone con cui si deve operare, programman- do sia interventi precisi e mirati secondo le esigenze fondamentali della vita quotidia- na sia i momenti di svago, curandone l’organizzazione e valutandone l’efficacia. L’ad- detto ai servizi sociali è capace di cogliere i problemi e di risolverli efficacemente e tempestivamente, tenendo conto dell’aspetto igienico-sanitario, psicologico, organizzativo e giuridico. La funzione di questa comunità professionale è di procurare comfort: le aree cosiddette intermedie, come gli aiuti semplici (relativi alla mobilità, alla toeletta, all’alimentazione) possono essere egualmente considerate inerenti al benessere da procurare all’utente, ma non bisogna dimenticare che disporre di una formazione di qualità non significa automaticamente sapersene servire. La riflessione sulla pratica è un momento essenziale del lavoro ed a tale riflessione va dedicato il tempo necessario: un membro di questa comunità è da questo punto di vista come un viaggiatore che deve imparare a fermarsi ed a fare il punto sul cammi- no percorso, nonché sulle alternative da prendere, altrimenti si espone allo sfinimento, tornando e ritornando sui propri passi20 . Tutto ciò è molto importante se si desidera evitare che i terapeuti (a prescindere dalla loro funzione) siano invischiati in relazioni croniche nelle quali, per quanto animati dalle migliori teorie, finiscono per perdere la loro identità di agenti del cambiamento. Lo specifico contesto richiede una coerente valorizzazione delle risorse umane ed 2 0 EISS, 2° Rapporto sulla situazione del Servizio Sociale, Tipigraf s.n.c., Roma 2003, ISSN 1594-0373 CNOS-FAP / CIOFS-FP 54 una politica di formazione e di apprendimento lungo tutto l’arco della vita per la quale va adeguata la stessa qualità dell’educazione, soprattutto in termini di formazione di base e di maggiore alfabetizzazione informatica, vero e proprio strumento di forma- zione continua. L’alfabetizzazione informatica non è importante solo come mezzo di reperimento di nuove informazioni e conoscenze, ma anche come mezzo per cogliere le infinite implicazioni che le nuove tecnologie hanno, per esempio, nell’ottica della domotica, ovvero la possibilità di effettuare in automatico ed a distanza una serie di compiti e controlli (telesegnalazione dei problemi di salute, gestione delle sicurezza dell’abitazione di un disabile, telesoccorso, rilevazione telematica di standard di salute tipo ECG, ausili). Gli ausili sono le tecnologie per l’autonomia e l’integrazione sociale delle persone con disabilità, anche temporanea, per cui è importante che gli allievi raggiungano una buona familiarità con queste tecnologie. Nell’ambito degli ausili il termine “tecnologia” non sta solo ad indicare oggetti fisici, quali dispositivi o apparecchiature, ma si riferisce più in generale a prodotti, o a impianti organizzativi o a “modi di fare le cose” che si basano su principi o componenti tecnologici. Per esempio, una “tecnologia per l’accessibilità del trasporto pubblico” non è rappresen- tata solamente dal parco di automezzi accessibili (ad es. degli autobus con piattafor- ma elevatrice), ma dall’intero sistema di trasporto comprendente il sistema di control- lo del traffico, il posizionamento delle fermate, le procedure di informazione e di bi- glietteria, il servizio clienti, l’addestramento del personale, etc. In assenza di tale or- ganizzazione alle spalle, il solo veicolo non sarebbe in grado di offrire alcun “trasporto pubblico”. Si può definire una tecnologia “ausilio” quando questa è specificamente utilizzata per compensare limitazioni funzionali, facilitare la vita indipendente, e far sì che le persone anziane e le persone disabili possano realizzare le loro piene potenzialità. Tale termine non si applica quindi solo a tecnologie progettate specificamente per le persone disabili: si estende anche a quelle tecnologie di uso comune che, organizzate in modo opportuno, possono diventare di ausilio a chi ha una disabilità. Ci sono ausili che servono a compensare una menomazione restituendo la funzione lesa: pensiamo ad esempio ad una protesi acustica, che restituisce l’udito; ad una protesi di arto, che sostituisce l’arto mancante; ad un’ortesi, che sostiene e integra la funzione presente ma compromessa. Altri servono a compensare una disabilità consentendo lo svolgi- mento di attività altrimenti impossibili: pensiamo ad una carrozzina elettronica, ad una posata ad impugnatura facilitata, ad un telecomando per il controllo dell’ambiente. Altri ancora servono a rimuovere barriere che creerebbero handicap, quali un montascale per superare una scalinata in carrozzina, o un software che consente ad un cieco di leggere le pagine del www Internet sullo schermo del proprio computer. Altri infine servono a rendere più sicuro e meno gravoso il compito della persona che assiste, quali un sollevatore che facilita il trasferimento dalla carrozzina al letto. “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 55 L’assistenza domiciliare rappresenta una soluzione che appare, da diversi anni, l’al- ternativa all’assistenza di tipo istituzionale e che offre all’utente una risposta alle esigenze diversificate con un notevole contenimento dei costi. Essa rappresenta una scelta che tiene inoltre in considerazione il ruolo di appoggio e supporto psicologico offerto dalla famiglia, infatti l’utente grazie all’assistenza domiciliare non viene di- staccato dalla famiglia. Si tratta di un servizio che richiede la presenza integrata e contemporanea di diverse figure professionali: infermiere, medico, fisioterapista, psi- cologo, assistente sociale. Non sempre queste figure ben definite sono in grado di rispondere alla molteplicità delle richieste che questa assistenza impone; generalmen- te i professionisti ad essa preposti, avendo un elevato grado di specializzazione, non possono rispondere alle tante sfumature intermedie di prestazione che tale attività richiede. Si impone pertanto la definizione di una figura professionale che non presen- ti una elevata specializzazione in campo sanitario o psicologico-assistenziale, ma che abbia alcune nozioni di diverse discipline per rappresentare l’anello di congiunzione tra le esigenze e la realtà quotidiana dell’utente, ovvero l’Addetto ai Servizi Sociali ed il Tecnico Sociale e Sanitario. L’integrazione tra i servizi sanitari e quelli sociali ri- sponde alle specifiche esigenze dell’utente a trattenerlo il più a lungo possibile, all’in- terno del suo ambiente di vita domestico, con un notevole contenimento dei costi, per valorizzare la dimensione relazionale, mantenere la rete di relazioni e migliorare la qualità dell’inserimento nel tessuto sociale. Si parla, infatti, di Activities of Daily Living (A.D.L.), cioè le attività di vita quotidiana, dove l’A.D.L. viene usato come metodo per definire i livelli di non autosufficienza, sia nella valutazione multidimensionale delle persone anziane che nelle polizze di natura assistenziale o sanitaria. In ambito geriatrico si distinguono le attività di base della vita quotidiana (lavarsi, vestirsi, man- giare, muoversi, utilizzare i servizi igienici, etc.) e le attività strumentali della vita quotidiana (usare il telefono, preparare i cibi, pulire la casa, muoversi all’esterno della propria abitazione, etc.). Nella valutazione multidimensionale vengono usate schede di valutazione dette Breve Indice di Non Autosufficienza B.I.N.A. che prevedono i seguenti parametri: mobilità, controllo sfinterico, umore e cognitività, linguaggio, udito e vista, attività della vita quotidiana, occupazioni, necessità di prestazioni mediche ed infermieristiche, stato della rete familiare e sociale. Un’attenzione particolare va dedicata all’educazione della prevenzione: il ruolo del- l’addetto ai servizi sociali è in questo caso di portavoce verso l’utente di una serie di indicazioni tese a diminuire i fattori di rischio. Un’informazione di qualità in tema di salute è il primo passo nella strategia della prevenzione, ed è un investimento utile al miglioramento dello stato di salute della popolazione ed alla diminuzione della spesa sanitaria. I membri della comunità professionale sociale e sanitaria possono incentivare gli utenti CNOS-FAP / CIOFS-FP 56 ad una alimentazione normocalorica, povera in grassi animali, iposodica e ad elevato contenuto di alimenti di origine vegetale, all’abolizione del fumo di sigaretta, all’attivi- tà fisica aerobica costante e regolare, agendo come promotori dei principi della dieta mediterranea di riferimento (dieta intesa nel significato pieno del termine, cioè stile di vita), contribuendo alla riduzione della diffusione di malattie cardiovascolari e neoplasie. Parliamo quindi non di informazione nutrizionale (fornire notizie riguardanti gli alimen- ti e la nutrizione), ma di educazione nutrizionale, i cui concetti devono passare attra- verso il filtro di adattamenti individuali affinché possano essere adeguatamente appli- cati. La loro attuazione pratica non deve espletarsi in modalità generiche, ma sarà il risultato di un inserimento nel contesto della dieta di ogni individuo, per soddisfare le sue esigenze di natura biologica, gustativa, psicologica, antropologico-culturale, so- cio-economica.21 La prospettiva formativa della comunità sociale e sanitaria deve essere aperta, fles- sibile e centrata sulle persone, creando circolarità tra formazione iniziale e formazio- ne continua. Da qui l’importanza di fornire agli allievi alcune metacompetenze, ovvero degli stru- menti culturali ed intellettuali che al termine del percorso formativo rendono gli allievi non solo capaci di acquisire nuove conoscenze ma anche dotati della curiosità intellet- tuale e dei requisiti etico-professionali che li spingano autonomamente a cercare di accrescere il proprio bagaglio di competenze. L’apprendimento delle metacompetenze diventa quindi occasione per sviluppare armonicamente la personalità degli allievi in tutte le direzioni (etiche, sociali, intellettuali, affettive, operative, creative) e per aiu- tarli ad agire in maniera matura e responsabile. La comunità professionale sociale e sanitaria consente di maturare le competenze che arricchiscono la personalità dell’allievo e lo rendono autonomo costruttore di se stesso in molti campi della esperienza umana, sociale e professionale attraverso le conoscenze disciplinari e interdisciplinari (il sapere), le abilità operative apprese (il fare consapevole), nonché l’insieme delle azioni e delle relazioni interpersonali intessute (l’agire). Il percorso formativo che gli allievi seguono per arrivare al conseguimento della qualifica professionale prevede un insieme organico di saperi, conoscenze, tec- niche, modalità d’azione e stili professionali: la professionalità specifica è l’oggetto della formazione della comunità professionale che darà agli studenti la possibilità di venire inseriti in strutture lavorative di qualsiasi dimensione del settore sanitario e sociale. 2 1 ALBERTI A, Nutrizione Applicata, Napoli 2002, editore Idelson-Gnocchi “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 57 Nell’ambito formativo verrà valorizzata la cultura propria della comunità professiona- le sociale e sanitaria attraverso il confronto con gli attori, il linguaggio, le tecniche, i modelli cognitivi ed operativi, il sistema di relazioni che essa consente. Ciò abilita gli allievi a familiarizzare non solo con i metodi, le tecniche e i processi, ricorrendo a opportuni strumenti e procedure, ma nel contempo con le procedure operative che sono costituite da un lato dal linguaggio tecnico (in quanto strumento essenziale per descrivere, comunicare e formalizzare i campi del sapere della comunità del sociale), e dall’altro dall’applicazione di tecniche di comunicazione, psicologia, dietetica, assi- stenza sanitaria. Un avvicinamento graduale degli allievi alle realtà difficili e problematiche può avve- nire tramite una visione critica ed attiva di alcuni film che sono ambientati in tali realtà o le hanno per argomento. Gli allievi hanno con la lettura una dimestichezza sempre più rara; il loro accesso alla cultura, per ragioni complesse di cui la più evidente (ma non l’unica) è l’invadenza televisiva, passa attraverso l’immagine. Data l’importanza non solo emotiva degli argomenti in oggetto, una volta familiarizzati - pur se in modo superficiale o impreciso - gli allievi avranno tutto il tempo di approfondirne e precisar- ne i giusti termini con l’aiuto dei formatori. Alcuni film finalizzati ad illustrare aspetti umani ed eterni della vita associata possono fornire materiale psicologico, emotivo ed immaginativo: si consiglia la visione di tali film in orario scolastico, a cui farà seguito una discussione guidata dal formatore dell’area dei linguaggi e dal formatore del- l’area storico-socio-economica. Alcuni titoli per esempio potrebbero essere: - “Il grande cocomero”, Italia-Francia 1993, di F.Archibugi (ispirato alle esperienze del neuropsichiatra Marco Lombardo Radice, racconta di una dodicenne epilettica in terapia analitica), 3 Nastri d’argento e 3 David di Donatello; - “Mi chiamo Sam”, USA 2001, di J.Nelson (adulto con basso QI rivendica con i servizi sociali il proprio diritto alla paternità); - “Ventiquattrosette”, Gran Bretagna 1997, di S.Meadows (ex-pugile riapre una palestra di boxe per dare un’opportunità ai giovani emarginati ed insegnare loro a crescere imparando il rispetto per sé e per gli altri), premio Firepresci a Venezia 1997; - “Forrest Gump”, USA 1994, di R.Zemeckis (adulto di scarse risorse intellettive ha successo nella vita nonostante il suo handicap mentale), 6 Oscar (miglior film, regia, attore protagonista, sceneggiatura, effetti speciali, montaggio); - “Rain Man – L’uomo della pioggia”, USA 1988, di B.Levison (adulto autistico e genio matematico), Orso d’oro al festival di Berlino 1989 e 4 Oscar (miglior film, regia, sceneggiatura, attore protagonista); CNOS-FAP / CIOFS-FP 58 - “Il sapore dell’acqua”, Olanda 1982, di O.Seunke (storia di un burocrate dei ser- vizi sociali che abbandona lavoro e famiglia per dedicarsi ad una ragazza orfana mentalmente disabile), Leone d’oro a Venezia 1982; - “Ultrà”, Italia 1991, di R.Tognazzi (descrizione del microcosmo della tifoseria vio- lenta, specchio di un disagio aggressivo); - “Il ragazzo del macellaio”, USA-Irlanda 1997, di N.Jordan (tratto un romanzo di Patrick McCabe, è un dramma sociale, violento ma divertente, di un ragazzo che supera l’handicap familiare di padre alcolizzato e madre che scivola nella malattia mentale) - “Una difficile storia di coppia”, USA 1977, di J.L. Moxey (parla della violenza fisica in famiglia, marito che picchia la moglie, problema sociale di cui si ricercano le origini); - “Il dolce domani”, Canada 1997, di A. Egoyan (l’elaborazione del lutto, il senso di colpa degli adulti quando un bambino muore, la convivenza con il dolore), gran premio della giuria a Cannes; - “Umberto D”, Italia 1952, di V. De Sica (un pensionato non si suicida per non abbandonare il proprio cane), uno dei migliori film di De Sica; - “La casa del sorriso”, Italia 1991, di M. Ferreri (passione amorosa tra due ospiti di una casa di riposo per anziani), Orso d’oro a Berlino; - “Pauline & Paulette”, Belgio-Olanda-Francia 2001, di L. Debrauwer (vecchiaia e handicap trattate con tenerezza tra il buffo ed il melanconico); - “La voce della luna”, Italia-Francia 1990, di F. Fellini (ispirato a “Il poema dei lunatici” di E. Cavazzoni, tratta i temi di morte, follia, vecchiaia, solitudine); - “Yi Yi -…e uno…e due”, Taiwan-Giappone 2000, di E. Yang (tratta l’isolamento che tocca tutte le età della vita, dall’infanzia alla vecchiaia), premio alla regia a Cannes 2000; - “Ritratti”, USA 1993, di A. Penn (riflessione sui temi della vecchiaia e dei rapporti conflittuali tra genitori e figli). Si cercherà di sollecitare nei giovani il carattere coinvolgente e l’efficacia formativa, la comprensione dei procedimenti degli ambiti e problemi della psicologia applicata (dialogo, colloqui, consulenza, gruppo), seguendo la metodologia definita del modello ciclico. “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 59 Modello ciclico Nel modello ciclico si fa riferimento a due gruppi di operatori: nella fase 1 si parla di équipe, riferendosi al gruppo di operatori che lavora al caso specifico dell’utente (decide e pianifica gli interventi ed eventualmente cure e terapie; nell’équipe posso- no essere compresi medici, psicologi ed altri operatori che non necessariamente in- contrano con frequenza l’utente), mentre nella fase 3 si parla del team che interfaccia l’utente con una certa frequenza e che è composto da coloro con cui l’utente stabili- sce maggiori rapporti di dialogo e scambio. Monitoraggio dei marcatori Verifica: analisi dei risultati Analisi della situazione fatta congiuntamente dall’équipe Definizione di cosa manca all’utente per il suo benesse- re complessivo Progetto dell’intevento e assegnazione dei ruoli nel team di interfaccia all’utente Attuazione dell’intervento 1 6 5 4 3 2 CNOS-FAP / CIOFS-FP 60 I compiti specifici che gli allievi della comunità sociale e sanitaria dovranno perse- guire sono: z comprendere, interpretare, selezionare le informazioni ricevute: conoscere gli ele- menti fondamentali della comunicazione orale e scritta; z veicolare il concetto di salute e di educazione alla salute, nella relazione con gli utenti, applicando elementi di educazione sanitaria e di dietetica nell’assistenza domiciliare; z interpretare i concetti di malattia e disabilità, specialmente per quelle con caratte- ristiche di rilevanza sociale, nell’erogazione del servizio di assistenza; z organizzare ed effettuare interventi di animazione, svolgendo attività di coinvolgimento sociale; z conoscere gli aspetti normativi e legislativi del comparto sociale ed assistenziale. Costituiscono, inoltre, fondamentali atteggiamenti degli allievi di questa comunità quelli di: z assumere la cooperazione come stile relazionale e modalità di lavoro; z essere in grado di apprendere in modo autonomo; z applicare sempre le norme di igiene e sicurezza relative alla propria persona, al- l’ambiente di lavoro, all’utente della prestazione; z prendere in carico l’utente sempre mantenendo l’immagine di agenti di cambia- mento di sé stessi; z avere flessibilità ed adattabilità al cambiamento. Questa serie di competenze ed atteggiamenti svilupperà una forte motivazione negli allievi poiché li farà sentire parte attiva nelle realtà in cui opereranno. Nella formazione dei lavoratori della comunità sociale e sanitaria ricoprono un ruolo molto importante le attività di progetto, laboratorio e stage. I laboratori e gli stage consentono agli allievi un continuo confronto pratico con il lavoro degli operatori del settore. L’area di progetto assume particolare rilevanza nella formazione degli opera- tori della comunità sociale: attraverso il progetto si potranno valorizzare conoscenze e competenze che gli studenti hanno mutuato dal loro percorso scolastico e si tenderà a comporre gli stage effettuati in una visione unitaria e consapevole. Nell’attività formativa, prevalentemente basata sul laboratorio e sui compiti reali, i giovani potranno acquisire una adeguata conoscenza di sé e del “sistema di valori” cui fanno riferimento; concepire progetti di vario ordine, dall’esistenziale al pratico; fare esperienza ed acquisire lo stile del corretto lavoro di gruppo; individuare proble- mi, coglierne le dimensioni sfidanti, approntare in modo responsabile, indipendente e costruttivo una strategia di soluzione utilizzando diversi tipi di ragionamento (da quello logico a quello persuasivo), di grado anche relativamente elevato di complessità. “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 61 La formazione e le eventuali attività di stage nel campo dell’animazione permettono alle figure professionali di acquisire esperienza pratica nel trattare gruppi di persone di tutte le età con compiti prevalentemente di intrattenimento (settore socio-cultura- le): tale esperienza risulta, poi, spendibile nella futura vita professionale, in posizioni di maggiore impatto socio-assistenziale. Nell’ambito della formazione degli appartenenti alla comunità professionale, un di- scorso a parte merita l’autoimprenditorialità e l’attitudine alla azienda cooperativa; posto che l’indole e la personalità dell’individuo non si modifica (se non con interventi e metodologie che esulano dalle presenti linee guida), si possono e si devono fornire all’allievo le conoscenze e le indicazioni utili a permettere allo stesso di sviluppare autonomamente e di porre in essere attività di tipo cooperativo o imprese autonome. Gli appartenenti alla comunità professionale devono sviluppare il concetto dell’autoimprenditorialità e della cooperativa per essere capaci di proporsi sul merca- to come professionisti. Dovranno imparare il self-marketing (promuovere la propria professionalità come un prodotto da inserire sul mercato, da vendere), usando politi- che attive di inserimento lavorativo, mettendo in evidenza le proprie capacità e com- petenze, sapendo cogliere le opportunità lavorative che offre il territorio, ad usare fonti e servizi e strutture di riferimento, a conoscere chi si occupa di quello che gli allievi vogliono fare nella propria vita lavorativa. Fondamentale è conoscere le regole della cooperativa ed il valore dell’assemblea, il funzionamento di forme di lavoro associato come cooperative sociali di tipo A (non integrate) e tipo B (integrate da persone svantaggiate). 2.3. Figure professionali, livelli e continuità Nella comunità professionale Sociale e Sanitaria la denominazione iniziale del percor- so di qualificazione è Addetto ai Servizi Sociali. L’Addetto ai Servizi Sociali: z sa reperire informazioni sulle modalità di fruizioni dei servizi offerti da stato ed enti locali e conosce l’attività e l’organizzazione amministrativa nel campo socio-assi- stenziale, con particolare riferimento ai servizi rivolti agli anziani, disabili sensoriali, fisici e psichici, minori, immigrati z comprende il valore della salute e del diritto alla salute, la capacità di autocontrollo psico-fisico come mezzo di conquista e conservazione della salute e conosce i mezzi di prevenzione e le patologie nelle varie fasce d’età CNOS-FAP / CIOFS-FP 62 z sa soddisfare i bisogni primari della persona, nell’ambito delle proprie aree di com- petenza, in contesto sia sociale che sanitario, favorendo il benessere e l’autonomia dell’utente z sa individuare i segnali che forniscono informazioni sullo stato di benessere affet- tivo e sociale dell’anziano nell’esperienza quotidiana; seleziona le informazioni utili per l’équipe e redige una relazione efficace poiché conosce l’approccio multidimensionale del lavoro di équipe e gli strumenti della valutazione multidimensionale z conosce ed applica la legislazione sanitaria (pericoli e rischi, vigilanza igienico- sanitaria, autocontrollo igienico, disposizioni relative alla salute). Questa figura professionale si occupa anche del cosiddetto “marketing sociale”, ov- vero di quel processo sociale e manageriale mediante il quale individui e gruppi otten- gono ciò che desiderano e di cui necessitano attraverso la creazione, l’offerta e lo scambio con altre persone di prodotti, servizi e valori. Un esempio di marketing sociale particolarmente efficace potrebbe essere il baby parking (descritto nella Unità di Apprendimento numero 4 del III anno), cioè un servizio di baby-sitting che è organizzato e controllato dai servizi sociali, ma attuato ed esercìto da anziani (in collaborazione operativa con personale dei servizi sociali): il duplice risultato sarebbe di sollevare la famiglia del minore dall’onere economico di una baby-sitter al proprio domicilio di apportare gratificazione a degli anziani e farli sentire ancora utili alla società. Il marketing sociale si applica a specifiche categorie di problemi sociali per favorire nei soggetti cambiamenti comportamentali positivi, non per generare profitti di per sé, ma per creare benefici all’interno dei gruppi e per la società intera. Per la sua competenza sia nell’applicare procedure formalizzate e consuetudinarie sia nell’elaborare e personalizzare procedure ad hoc (sempre nel rispetto delle normative vigenti in termini di igiene e cura, prevenzione degli infortuni e sicurezza del lavoro e qualità) è una figura che trova collocazione in vari settori: z nel settore dell’intrattenimento di turisti di tutte le età, z nel settore sociale, z nel settore sanitario. L’ambito lavorativo potrà, quindi, essere in ambiente ospedaliero, in servizi di tipo socio-assistenziale e socio-sanitario, residenziali o semiresidenziali e al domicilio del- l’utente. L’addetto ai servizi sociali può ricoprire posizioni che prevedono la custodia di minori (cioè attività di baby-sitting) presso asili nido e scuole materne, oppure presso il domicilio del nucleo familiare cui i minori appartengono. L’addetto ai servizi sociali può ricoprire posizioni che prevedano lo svolgimento di attività ludiche e di “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 63 intrattenimento con utenti di tutte le età. Qualifica triennale: Addetto ai servizi sociali L’addetto ai servizi sociali assiste e/o intrattiene nel loro ambiente utenti di tutte le età, anche parzialmente autosufficienti e/o non autosufficienti, fornendo assistenza in in- tegrazione a figure socio-assistenziali e sanitarie deputate all’assistenza. E’ in grado di occupare ed intrattenere in maniera autonoma, competente ed entro i tempi previ- sti, gruppi di persone di tutte e le età, utilizzando le usuali strutture ludiche, sportive e per il tempo libero. Conosce le problematiche dell’infanzia, dell’adolescenza e della terza età. Impatto occupazionale: è un operatore che, grazie alle sue capacità, conoscenze, abilità e competenze, è in grado di inserirsi operativamente presso Agenzie di anima- zione ed intrattenimento, Istituti per anziani, Case di riposo, Case-alloggio per anziani, Residenze protette per anziani e handicappati, Servizi di assistenza domiciliare, Centri diurni per handicappati, Cooperative private di servizi sociali, collaborando con altri operatori professionali complementari all’assistenza. Per questa figura professionale sono previste le specializzazioni post-qualifica di: a) Animatore di corsia b) Animatore socio-educativo a) Animatore di corsia Questa figura professionale svolge la sua attività in ospedali e case di cura. L’unità di lavoro principale dell’animazione è rappresentata da singoli o piccoli gruppi nel caso di pazienti adulti, da gruppi nel caso di bambini ed adolescenti. b) Animatore socio-educativo Questa figura professionale aiuta i soggetti a diventare protagonisti della propria vita, consapevoli delle risorse personali e collettive, oltre che del proprio ruolo all’interno del gruppo e della collettività. Il contesto di lavoro dell’animazione è rappresentato dal piccolo gruppo, impostare la linea educativa rispondente ai biso- gni, organizzare l’animazione educativa in vista della crescita armoniosa della per- sonalità. L’animatore socio-educativo svolge le seguenti funzioni: z facilitazione di aggregazione sociale e di comunicazione all’interno del gruppo e tra i gruppi; CNOS-FAP / CIOFS-FP 64 z funzione emancipatoria, che consiste nel far crescere nelle persone e nei grup- pi la capacità di protagonismo e nell’ attivare risorse per ostacolare fenomeni di disadattamento e di passività; z diffusione dei linguaggi, intesi come strumenti che il gruppo ha a disposizione per scoprire ed esprimere le potenzialità e le risorse di cui i membri del gruppo sono portatori. L’animatore socio-educativo svolge la propria attività in stretta collaborazione con educatori ed assistenti sociali. La qualifica triennale potrà svilupparsi nel Diploma di Istruzione e Formazione Professionale di Tecnico Sociale e Sanitario. Diploma professionale: Tecnico Sociale e Sanitario La formazione del Tecnico Sociale e Sanitario si configura come un’attività di appro- fondimento, in cui alla figura professionale si richiede partecipazione ed interpretazio- ne delle problematiche che nel triennio ha imparato a fronteggiare. Si tratta di una figura professionale che conosce i contesti organizzativi e istituzionali, le regole e norme della vita associata. Possiede le basi cognitive e relazionali che lo mettono in grado di: z descrivere e relazionare ciò che accade nell’esercizio del suo lavoro; z intrattenere relazioni organizzative con altre figure professionali che compongono l’équipe di lavoro; z comprendere gli aspetti emotivi e fisiologici della senilità; z comprendere gli aspetti emotivi e fisiologici di disabili e pluriminorati; z comprendere gli aspetti emotivi di senzatetto, detenuti e tossicodipendenti; z comprendere gli aspetti emotivi e relazionare con rifugiati politici e immigrati (multicultural manners); z individuare ed analizzare i fattori di rischio di soggetti fragili; z individuare e descrivere le situazioni ed i contesti, possedendo le necessarie basi cognitive e relazionali. Il Tecnico Sociale e Sanitario consegue insieme al diploma professionale anche l’attestato di qualifica di Operatore Socio-Sanitario, OSS. L’Operatore Socio Sanitario è una figura regolamentata con provvedimento Stato/Regioni, il cui attesta- to di qualifica è valido su tutto il territorio nazionale. I corsi regionali di operatore socio-sanitario sono della durata di mille ore (di cui 450 di stage) ed il requisito di ammissione è il diploma di scuola media inferiore. L’operatore socio-sanitario svolge “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 65 la sua attività in collaborazione con il personale preposto all’assistenza sanitaria ed all’assistenza sociale. I suoi interventi rientrano negli ambiti dell’assistenza diretta alla persona, interventi igienico-sanitari, aiuto domestico ed alberghiero ed attività di integrazione nel contesto organizzativo dei servizi e di collaborazione con l’équipe. Il Tecnico Sociale e Sanitario può svolgere le funzioni di amministratore di soste- gno, se nominato dal giudice tutelare secondo la legge n. 6/2004.22 Grazie alla professionalità acquisita ed al grado di autonomia operativa, il Tecnico Sociale e Sanitario potrà essere collocato immediatamente nel mondo del lavoro op- pure destinato ad un’ulteriore azione formativa con il conseguimento di uno dei se- guenti Diplomi di Formazione Superiore: a) Animatore esperto di comunità (coordinamento e gestione) b) Esperto socio-culturale per anziani fragili e malati Alzheimer c) Tecnico superiore termale Per la figura professionale del tecnico sociale e sanitario sono possibili le seguenti specializzazioni post-diploma: a) Tecnico dell’accoglienza sociale b) Tecnico per l’integrazione di alunni disabili (assistenza ad personam) c) Tecnico delle cure termali 2 2 La Legge 6/2004 prevede che: chi “…per effetto di una infermità ovvero di una menomazione fisica o psichica, si trova nella impossibilità di provvedere ai propri interessi, può essere assistito da un amministratore di sostegno, nominato dal giudice tutelare del luogo in cui ha la residenza o il domicilio”. Prima che fosse approvata questa legge , le persone incapaci di occuparsi di se stesse erano tutelate dai procedimenti di interdizione o di inabilitazione, procedure onerose e complesse che privavano l’inte- ressato di ogni possibilità di compiere tutte le attività giuridicamente rilevanti. L’amministratore di sostegno viene invece nominato dal giudice tutelare, anche su richiesta dello stesso interessato, con un decreto nel quale sono indicati l’oggetto dell’incarico, la durata, la tipologia di atti che l’amministratore di sostegno ha il potere di attuare in nome e per conto del beneficiario, e di atti che il beneficiario può compiere solo con l’assistenza dell’amministratore. Il giudice fissa anche i limiti di spesa che l’ammi- nistratore gestirà. La persona bisognosa viene dunque sostenuta non nella generalità delle sue attività giuridiche, ma solo riguardo a determinati atti. Il soggetto da nominare amministratore di sostegno può essere designato personalmente dal beneficiario, in previsione di eventuale futura incapacità, mediante atto pubblico, oppure dal giudice tutelare che nella scelta preferirà, se possibile, il coniuge, i genitori, i figli o i fratelli. L’amministratore deve informare il beneficiario sulle attività da svolgere e deve informa- re il giudice tutelare ogni volta che vi sia dissenso con il beneficiario stesso: se vi sono contrasti infatti è il giudice a dover adottare gli opportuni provvedimenti. CNOS-FAP / CIOFS-FP 66 Specializzazioni post-diploma a) Tecnico dell’accoglienza sociale Questa specializzazione prepara il tecnico sociale e sanitario a ricoprire efficace- mente il ruolo di prima interfaccia dell’utente con i servizi sociali. L’inserimento lavorativo di riferimento è nel segretariato sociale. b) Tecnico per l’integrazione di alunni disabili (assistenza ad personam) Questa specializzazione prepara il tecnico dei servizi sociali a sostenere l’inseri- mento nell’ambiente scolastico di bambini e ragazzi con handicap fisici e/o psichici all’interno della struttura scolastica. Egli provvede all’assistenza nelle attività per l’igiene personale, nel momento del pranzo, nelle attività riabilitative ed in tutte quelle attività che si sviluppano parallelamente al percorso scolastico, con l’obiet- tivo di potenziare le abilità dei minori portatori di handicap e l’integrazione con i coetanei. c) Tecnico delle cure termali Questa specializzazione prepara il tecnico sociale e sanitario a svolgere le attività di fanghino ed addetto a sala inalazioni ed aerosol in stabilimenti termali. Diplomi professionali superiori a) Animatore esperto di comunità (coordinamento e gestione) La preparazione specifica dell’animatore di comunità gli consente (sotto la guida di personale medico, se necessario, oppure in collaborazione con le figure specia- lizzate preposte) di pianificare, allestire, coordinare e gestire tutte quelle attività formative di espressione e socializzazione che pienamente concorrono allo svilup- po delle potenzialità dell’individuo come al suo eventuale recupero ed inserimento (o reinserimento) sociale e lavorativo. Le tendenze occupazionali per questa figura professionale si prevedono in cresci- ta nel futuro, perché l’animatore esperto di comunità è una figura professionale essenziale nelle strutture socio-sanitarie che si occupano di soggetti deboli e/o svantaggiati, come ad esempio case-famiglia per minori, per anziani, centri di ria- bilitazione neuro-psicomotoria, cooperative sociali, comunità di accoglienza). b) Esperto socio-culturale per anziani fragili e malati di Alzheimer Questa figura professionale lavora prevalentemente con persone anziane, sia “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 67 2 3 Reality Orientation Therapy, elaborata ed introdotta alla fine degli anni ’50 presso la Veterans Administration di Popeka (Kansas, USA) e definita nei suoi contenuti metodologici negli anni ’60 da Taulbee e Folsom. È un intervento destinato alla riabilitazione di pazienti con deficit menesici, episodi confusionali e disorientamento temporo-spaziale. Il principale obiettivo del R.O.T. consiste nel riorientare il paziente, per mezzo di ripetute stimolazioni, rispetto alla propria storia personale, all’ambiente ed al tempo. normodotate che dementi. Attraverso l’impiego di tecniche cognitive per il recupero ed il mantenimento della memoria (come la R.O.T.23 e la Validation) stimola l’anziano all’orientamento spazio-temporale. L’esperto socio-culturale per anziani fragili si occupa di monitorare e migliorare la qualità della vita dell’anziano attra- verso interventi ludici, mnemonici, laboratoriali e soprattutto attraverso gli inter- venti individualizzati. c) Tecnico superiore termale Questa figura professionale si occupa della gestione e del controllo di strutture termali. Lavora alle dirette dipendenze del medico termale e coordina sia fanghini che il personale addetto alle sale di inalazioni ed aerosol. Pianifica e verifica l’ese- cuzione della manutenzione degli impianti, nel rispetto delle normative igieniche e sanitarie. È responsabile della corretta esecuzione delle indicazioni terapeutiche date dal medico termale (ad esempio, diminuzione della temperatura dell’applica- zione di fango per pazienti ipotesi o cardiopatici) e del rispetto dei termini di appli- cazione del fango, bagno terapeutico, reazione termica. Sa riconoscere malori causati dalle terapie termali su pazienti debilitati ed esegue, anche in condizioni di stress, le procedure di emergenza stabilite anticipatamente dal medico termale. CNOS-FAP / CIOFS-FP 68 DISEGNO DELL’OFFERTA FORMATIVA DELLA COMUNITA’ PROFESSIONALE SOCIALE E SANITARIA * Specializzazione post-qualifica: ¾ Animatore di corsia ¾ Animatore socio-educativo ** Specializzazione post-diploma: ¾ Tecnico dell’accoglienza sociale ¾ Tecnico per l’integrazione di alunni disabili (assistenza ad personam) ¾ Tecnico delle Cure Termali Diploma professionale superiore (da 1 a 3 anni) z Animatore Esperto di Comunità (coordinamento e gestione) z Esperto Socio-Culturale per anziani fragili e malati di Alzheimer z Tecnico Superiore Termale Diploma professionale (quarto anno) TECNICO SOCIALE E SANITARIO (include qualifica di Operatore Socio-Sanitario - OSS) Qualifica (triennio) ADDETTO AI SERVIZI SOCIALI Larsa passaggi tra percorsi A tempo pieno o in Alternanza (dopo il 15° anno di età) Anno di preparazione universitaria Specializzazione** A p p re n d is ta to M o n d o d e l la vo ro Specializzazione* “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 69 Compiti caratteristici della comunità professionale (livello di qualificazione) 1) Accoglimento specializzato sul modello residenzia- le/alberghiero 2) Mantenimento e recupero di rapporti sociali (nel- l’ambito della famiglia, degli amici, del contesto so- ciale), comprendendo anche le problematiche di ca- tegorie fragili o svantaggiate (anziani, disabili, bam- bini, adolescenti, etc.) 3) Offerta ed attuazione delle attività ludiche program- mate nonché di attività ricreative e partecipazione alla preparazione ed allo svolgimento di attività cul- turali per utenti di tutte le età 4) Individuazione e raccolta di richieste ed esigenze espresse o sottintese dalle sue interfacce; offerta di assistenza, informazioni e suggerimenti a gruppi e singoli in merito a iniziative autonome 5) Interventi relativi all’igiene personale dell’assistito non autosufficiente, rispettando usi ed abitudini personali 6) Assistenza all’utente nello svolgimento di elemen- tari lavori domestici, quali confezionamento dei pa- sti e servizio di lavanderia, favorendo il recupero anche parziale di autonomie perse ed accompagna- mento e/o sostegno dell’utente nello svolgimento di pratiche e/o atti amministrativi, sanitari, bancari e pensionistici 7) Allestimento, verifica ed azionamento di impianti di altoparlanti e di illuminazione in caso di eventi/ma- nifestazioni 8) Manutenzione ordinaria e piccole riparazioni del par- co giochi e delle altre strutture sportive e ricreative 9) Allestimento ed aggiornamento di pannelli informa- tivi, distribuzione di materiale scritto e trasmissione di annunci con l’aiuto di mezzi di telecomunicazione 10) Conoscenza di una lingua straniera. Addetto ai servizi sociali Tecnico sociale e sanitario ADDETTO AI SERVIZI SOCIALI Denominazione iniziale del percorso di qualificazione Figure professionali previste Continuità (diploma di formazione professionale) CNOS-FAP / CIOFS-FP 70 FIGURA PROFESSIONALE Addetto ai Servizi Sociali 1 Denominazioni equivalenti: esistono molte qualifiche regionali che ricoprono una parte dei compiti dell’addetto ai servizi sociali (animatore, ADEST, ASA, etc.). Compiti specifici L’addetto ai servizi sociali è una figura professionale che al termine del percorso formativo è in grado di svolgere i seguenti compiti: 1) Accoglimento specializzato sul modello residenziale/alberghiero 2) Comprensione delle problematiche di categorie fragili o svantaggiate (anziani, disabili, bambini, adolescenti, etc.) e mantenimento e recupero di rapporti sociali (nell’ambito della famiglia, degli amici, del contesto sociale) 3) Offerta ed attuazione delle attività ludiche programmate nonché di attività ricreative e partecipazione alla preparazione ed allo svolgimento di attività culturali per utenti di tutte le età 4) Individuazione e raccolta di richieste ed esigenze espresse o sottintese dalle sue interfacce; offerta di assistenza, informazioni e suggerimenti a gruppi e singoli in merito a iniziative autonome 5) Interventi relativi all’igiene personale dell’assistito non autosufficiente, rispettando usi ed abitudini personali 6) Assistenza all’utente nello svolgimento di elementari lavori domestici, quali confezionamento dei pasti e servizio di lavanderia, favorendo il recupero anche par- ziale di autonomie perse ed accompagnamento e/o sostegno dell’utente nello svolgi- mento di pratiche e/o atti amministrativi, sanitari, bancari e pensionistici 7) Allestimento, verifica ed azionamento di impianti di altoparlanti e di illuminazione in caso di eventi/manifestazioni 8) Manutenzione ordinaria e piccole riparazioni del parco giochi e delle altre strutture sportive e ricreative 9) Allestimento ed aggiornamento di pannelli informativi, distribuzione di materiale scritto e trasmissione di annunci con l’aiuto di mezzi di telecomunicazione 10) Conoscenza di una lingua straniera nell’ambito dei compiti enunciati ai punti 1-9. Collocazione organizzativa Questa figura professionale si può occupare di animazione, di assistenza familiare, di assistenza all’infanzia, in centri di aggregazione giovanile, istituti per anziani, case di riposo, case-alloggio per anziani, residenze protette per anziani e handicappati, servizi di assistenza domiciliare, centri diurni per handicappati, cooperative private di servizi socia- li, villaggi turistici. “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 71 1. Verifica delle condizioni generali di salute delle persone assistite (pressione, temperatura, glucostick), controllando la corretta esecuzio- ne e/o assunzione di eventuali terapie e segna- lando situazioni anomale o inusuali 2. Conoscenza e corretta applicazione delle prin- cipali tecniche di mobilizzazione per persone allettate o comunque con ridotta mobilità 3. Prestazione di primo soccorso 4. Adozione di misure per la prevenzione di inci- denti 5. Sostegno e supporto morale a persone in stato di difficoltà emotiva, in collaborazione con even- tuali operatori specialistici 6. Gestione del conflitto 1. Animatore esperto di comunità (coordinamen- to e gestione) 2. Esperto socio-culturale per anziani fragili e malati di Alzheimer 3. Tecnico superiore termale Anno di preparazione universitaria Denominazione iniziale del percorso di qualificazione (Diploma di Formazione) TECNICO SOCIALE SANITARIO Compiti caratteristici della comunità professionale (livello di qualificazione) Continuità 1 (diploma di formazione superiore) Continuità 2 (università) CNOS-FAP / CIOFS-FP 72 Compiti caratteristici della comunità professionale (livello di qualificazione) 1. Pianificazione, allestimento e coordinamento del- le attività formative di espressione e socializzazione 2. Gestione delle attività tese allo sviluppo delle potenzialità dell’individuo 3. Pianificazione e gestione del recupero e del (re)inserimento sociale e lavorativo di soggetti svantaggiati Università ANIMATORE ESPERTO DI COMUNITÀ (COORDINAMENTO E GESTIONE) Denominazione iniziale del percorso di qualificazione (Diploma di Formazione Superiore) 1 Continuità “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 73 Compiti caratteristici della comunità professionale (livello di qualificazione) 1. Stimolazione dell’anziano all’orientamento spa- zio-temporale attraverso tecniche cognitive 2. Definizione ed attuazione di interventi individualizzati per il monitoraggio e migliora- mento della qualità della vita dell’anziano 3. Pianificazione ed attuazione di interventi ludici, mnemonici e laboratoriali Università ESPERTO SOCIO-CULTURALE PER ANZIANI FRAGILI E MALATI DI ALZHEIMER Denominazione iniziale del percorso di qualificazione (Diploma di Formazione Superiore) 2 Continuità CNOS-FAP / CIOFS-FP 74 Compiti caratteristici della comunità professionale (livello di qualificazione) 1. Gestione e controllo di strutture termali 2. Coordinamento dei fanghini e del personale di sala inalazione e aerosol 3. Pianificazione e verifica degli interventi di manu- tenzione degli impianti termali 4. Responsabilità e controllo della corretta esecu- zione delle indicazioni terapeutiche date dal me- dico termale 5. Riconoscimento dei sintomi di malore nei pazienti ed esecuzione (anche in condizioni di stress) delle procedure di emergenza stabilite dal medico ter- male Università TECNICO SUPERIORE TERMALE Denominazione iniziale del percorso di qualificazione (Diploma di Formazione Superiore) 3 Continuità “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 75 2.4. Indicazioni su laboratori, stage e alternanza Nel predisporre le attività formative occorre considerare l’importanza dei laboratori e delle relative attrezzature al fine di formare un qualificato che sia in grado di sviluppa- re un numero ampio e vario di competenze, evitando una formazione specialistica che presenterebbe un carattere angusto ed una eccessiva caratterizzazione su specifici aspetti della professionalità. Per tali motivi, si consiglia la seguente dotazione di laboratori e di attrezzature: Ugualmente, è di fondamentale importanza la dimensione dello stage orientativo, formativo e di accompagnamento lavorativo. Nel primo anno, come stage orientativo, si prevede l’organizzazione di una o due visite consistenti in tre momenti essenziali: incontro con testimoni, osservazione della realtà, verifica. Nel secondo anno e nel terzo anno è previsto lo stage di tipo formativo. Nel terzo anno lo stage assume anche la connotazione di accompagnamento lavo- rativo in vista di un possibile sbocco nel mondo del lavoro. Queste attività da svolgere presso l’impresa costituiscono un aspetto rilevante del progetto, ragione per cui si definiscono i criteri riportati nella tabella seguente: ATTREZZATURELABORATORIO Letto da ospedale con dotazione standard Cucina domestica Bagno domestico Impianto audio Impianto luci Teatrino Giochi da tavolo Computer con software Microsoft Office – collegamento ad Internet: 1 per allievo Stampante a colori Infermeria Economia domestica Sala gioco Informatica CNOS-FAP / CIOFS-FP 76 Para- metri Finalità Caratteristiche metodologiche Obiettivi ST A G E D I A C C O M PA G N A M E N T O L AV O R A T IV O ST A G E O R IE N TA T IV O ST A G E F O R M A T IV O A iu ta re la p er so na n el la s ce lt a di u no s pe ci - fi co p er co rs o fo rm at iv o o la vo ra ti vo , m i- gl io ra nd o la s ua c om pr en si on e di u n pr of il o pr of es si on al e e de ll e su e pr in ci pa li d et er m i- na nt i. • D ef in ir e in m od o re al is ti co il p ro pr io p ro - ge tt o pr of es si on al e, p ar te nd o da ll a m an i- fe st az io ne d el le p ro pr ie a sp et ta ti ve e p os - si bi li tà • M ig li or ar e la c on os ce nz a de l p ro fi lo p ro - fe ss io na le , in t er m in i di c om pe te nz e te cn ic he , ab il it à e ca pa ci tà p er so na li r i- ch ie st e • In di vi du ar e co n m ag gi or p re ci si on e i re - qu is it i d ’a cc es so a ll a pr of es si on e • A cq ui si re g li e le m en ti e ss en zi al i d i c ul tu ra de l la vo ro ; • A m pl ia re l a co no sc en za d el le o pp or tu ni - tà o ff er te d al m er ca to d el l av or o lo ca le • M ig li or ar e la c on os ce nz a de l c on te st o la - vo ra ti vo , de i pr oc es si p ro du tt iv i, de ll ’o r- ga ni zz az io ne d el l av or o • V er if ic ar e la c oe re nz a tr a le c on os ce nz e te or ic he e l a re al tà l av or at iv a. L a pr in ci pa le m od al it à di a pp re nd im en to è l’ os se rv az io ne , n on è d a es cl ud er e la p os si bi - li tà d i e se gu ir e al cu ne s em pl ic i o pe ra zi on i. F av or ir e l’ ap pr en di m en to d i nu ov e co m pe te n- ze p ro fe ss io na li . S vi lu pp ar e e co ns ol id ar e le c om pe te nz e gi à es i- st en ti . • S vi lu pp ar e sp ec if ic he a bi li tà o pe ra ti ve ri ch ie - st e da l ru ol o pr of es si on al e sp er im en ta to • A pp re nd er e at tr av er so l ’a zi on e nu ov e co m - pe te nz e • O rg an iz za re e g es ti re l e op er az io ni e i c om - pi ti a ss eg na ti i n m od o ra zi on al e, t al e da g a- ra nt ir e un a qu al it à so dd is fa ce nt e de l la vo ro sv ol to • Im pa ra re a g es ti re i n m an ie ra n on c on fl it - tu al e le r el az io ni c on g li a lt ri • A cq ui si re u n li ve ll o ac ce tt ab il e di p ad ro na n- za n el l’ us o de ll e te cn ol og ie e d eg li s tr um en ti di l av or o • C on os ce re e d ec od if ic ar e i co nc et ti e i l in - gu ag gi ti pi ci d el la p ro fe ss io ne • S vi lu pp ar e un a vi si on e d’ in si em e de l p ro ce s- so l av or at iv o, n ec es sa ri a pe r ca pi re i l ra p- po rt o tr a il p ro pr io l av or o e la m is si on d el - l’ az ie nd a. P re ve de u n im pe gn o de ll ’a ll ie vo n el lo s vo lg i- m en to d i i nt er e se qu en ze la vo ra tiv e o di p ar ti di es se . È l a tip ol og ia p iù u til iz za ta e p uò e ss er e, p er al - tr o, r ep li ca ta a nc he a l se co nd o an no , co n un a m ag gi or c om pl es si tà d i c on te nu ti e un ’a tte nz io - ne p iù m ar ca ta a i ri su lta ti de lla p er fo rm an ce . V er if ic ar e l’ ef fi ca ci a de ll e co no sc en ze e de lle c ap ac ità a cq ui si te n el le fa si p re ce de nt i C om pl et ar e lo s vi lu pp o de ll a pr of es si on a- li tà n ec es sa ri a pe r re al iz za re u na p er fo r- m an ce d i q ua li tà . • C on os ce re l a re al tà o rg an iz za ti va • S pe ri m en ta re i l ru ol o pr of es si on al e • A dd es tr ar e al l av or o • Im pa ra re a g es ti re l e si tu az io ni c ri ti ch e m an te ne nd o il c on tr ol lo d el le p ul si on i em ot iv e • Im pa ra re a g es ti re l a pr op ri e at ti vi tà i n re la zi on e a un a pr ec is a pr og ra m m az io - ne t em po ra le . L’ al lie vo è o ra in g ra do d i p re si di ar e in te ra - m en te i l ru ol o e in p ie na a ut on om ia . L’ az ie nd a co m in ci a a va lu ta re l a qu al ità e l’ ef fi ca ci a de ll e pr es ta zi on i ap pl ic an do a l la vo ro d el lo s ta gi st a gl i s te ss i c ri te ri d i g iu - di zi o ch e so no i m pi eg at i pe r gl i al tr i la vo - ra to ri c he a ss ol vo no le m ed es im e fu nz io ni . “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 77 Prerequisiti Modalità d’erogazione L a co ll oc az io ne i de al e di q ue st o st ag e è al te rm in e di u n pe rc or so f or m at iv o ar ti co la - to in u na p ri m a fa se d i f or m az io ne te or ic a e in u na s ec on da f as e di s ta ge f or m at iv o. • D ur at a: 2 00 o re a rt ic ol at e in 5 s et ti m a- ne la vo ra ti ve ( st ag e fo rm at iv o + s ta ge d i ac co m pa gn am en to l av or at iv o) • F or um in fr as ta ge d a te ne rs i a l t er m in e di ci as cu n a se tt im an a, f in al iz za ti a ll a ri el ab or az io ne d ei v is su ti p er so na li e d el - le e sp er ie nz e pr ob le m at ic he i nc on tr at e • P ro va c on cl us iv a • F ig ur e co in vo lt e: t ut or a zi en da le , co ll e- gh i d i l av or o, r es po ns ab il e st ag e. S ch ed a pr og et to s ta ge ; s ch ed a di d ef in iz io - ne d el p ro fi lo p ro fe ss io na le d el l’ al li ev o; sc he da d i e la bo ra zi on e az ie nd al e de l p ro fi lo di s ta ge ; p la nn in g al li ev o; s ch ed a de ll e at ti - vi tà s et ti m an al i; s tr um en ti d i va lu ta zi on e. • P ro ge tt az io ne f or m at iv a e di da tt ic a • E la bo ra zi on e de l pi an o di s ta ge c on l’ az ie nd a • D ef in iz io ne d el p ro fi lo p ro fe ss io na le d el - l’ al li ev o • G es ti on e de i ri en tr i • V al ut az io ne . Im pl ic a un a fa se p ro pe de ut ic a di p re pa ra zi on e e di f or m az io ne i n au la e i n la bo ra to ri o. P er - ta nt o, n on è c on si gl ia bi le i ns er ir e qu es ta ti po lo gi a di s ta ge a ll ’i ni zi o di u n pe rc or so fo rm at iv o. • D ur at a: 1 60 o re a rt ic ol at e in 2 0 gi or na te l a- vo ra ti ve • P re se nz a di u n tu to r az ie nd al e • Fo ru m in fr as ta ge d a te ne rs i a l t er m in e di o gn i se tt im an a, f in al iz za ti a ll a ri el ab or az io ne d ei v is su ti p er so n al i e d el le es p er ie n ze pr ob le m at ic he i nc on tr at e • P ro va c on cl us iv a • F ig ur e co in vo lt e: re sp on sa bi le s ta ge d oc en ti , tu to r C F P, tu to r az ie nd al e, c ol le gh i d i l av or o. S ch ed a pr og et to s ta ge ; sc he da d i de fi ni zi on e de l p ro fi lo p ro fe ss io na le d el l’ al li ev o; s ch ed a di el ab or az io ne a zi en da le d el p ro fi lo d i st ag e; pl an ni ng a ll ie vo ; sc he da d el le a tt iv it à se tt im a- na li ; st ru m en ti d i va lu ta zi on e. • P ro ge tt az io ne f or m at iv a e di da tt ic a • E la bo ra zi on e de l p ia no d i s ta ge c on l’ az ie nd a • D ef in iz io ne d el p ro fi lo p ro fe ss io na le • G es ti on e de i ri en tr i • V al ut az io ne . L a co ll oc az io ne n at ur al e di q ue st a ti po lo gi a di s ta ge è a ll ’i ni zi o di u n pe rc or so f or m at iv o. L a na tu ra o ri en ta ti va d el l’ in te rv en to i m pl i- ca u n’ at te nz io ne p ar ti co la re a ll a cr ea zi on e di un c li m a fa vo re vo le a ll ’i ns er im en to d el lo st ag is ta e a ll a co st ru zi on e di re la zi on i d i f id u- ci a re ci pr oc a. D a pa rt e de ll ’a zi en da d ev e es se rc i u na d is po - ni bi li tà d i f on do a g ar an ti re l’ ac ce ss o de ll ’a l- li ev o al le p ri nc ip al i f on ti in fo rm at iv e e a co n- se nt ir e l’ os se rv az io ne d el l’ am bi en te l av or a- ti vo . • D ur at a: 1 0- 12 o re a rt ic ol at e in d ue g io rn a- te s ot to f or m a di v is it a st ru tt ur at a in t re m om en ti e ss en zi al i: i nc on tr o co n te st im o- ni , os se rv az io ne d el la r ea lt à, v er if ic a. • L e pr in ci pa li fi gu re c oi nv ol te s on o: re sp on - sa bi le s ta ge , f or m at or i, tu to r C F P, r es po n- sa bi le a zi en da le . S ch ed a pr og et to s ta ge , s ch ed e di o ss er va zi o- ne , st ru m en ti d i va lu ta zi on e. • P re pa ra zi on e de ll a vi si ta d i s ta ge i n co ll a- bo ra zi on e co n l’ az ie nd a • P ro ge tt az io ne d id at ti ca e f or m at iv a • P re di sp os iz io ne d el p ot en zi al e pr of es si o- na le d el l’ al li ev o, s ia a tt ra ve rs o co ll oq ui in di vi du al i s ia m ed ia nt e i g ru pp i d i l av or o e i la bo ra to ri • V al ut az io ne . Funzioni del CFP Strumenti CNOS-FAP / CIOFS-FP 78 La metodologia dell’alternanza riprende ed accentua la didattica dello stage. Essa consente di realizzare un percorso formativo coerente e compiuto nel quale si inte- grano reciprocamente attività formative di aula, di laboratorio ed esperienze svolte nella concreta realtà dell’organizzazione di lavoro e di impresa. La sua elaborazione richiede la definizione di un modello formativo che consenta di conseguire delle qualifiche e dei diplomi di formazione, alternando formazione e lavo- ro basato sull’approccio pedagogico tipico della formazione professionale (valorizzazione delle esperienze lavorative, approccio induttivo, ecc.) all’interno del quadro di standard definiti per i percorsi formativi. Al fine di garantire che tali aspetti siano presenti, anche l’azienda, così come il Cen- tro, dovrà predisporre e mettere a disposizione risorse tecniche, umane e strutturali adeguate attraverso l’attivazione di un apposito presidio formativo aziendale secondo la logica dell’apprendimento organizzativo (learning organization). Ciò deve essere definito garantendo la continuità e l’organicità delle azioni, specie là dove le specifici- tà organizzative e lavorative dell’azienda non consentono di acquisire “naturalmente” una visione ampia del processo di lavoro e delle competenze necessarie. Per tutti questi motivi, va realizzata un’intesa tra le parti coinvolte, impresa ed orga- nismo formativo, al fine di determinare: • Lo “status” dei soggetti coinvolti (il giovane in alternanza) • Il ruolo della struttura formativa e dell’azienda e le modalità di collaborazione • Gli aspetti “gestionali” (il sostegno al reddito dell’allievo, gli incentivi per le impre- se e l’assistenza tutoriale) • Le modalità di certificazione dell’esito positivo delle attività e di valutazione dei crediti formativi acquisiti dall’allievo. Le attività previste nell’ambito dell’alternanza formativa, elaborate entro un piano formativo personalizzato, sono: • Visita orientativa • Conoscenza dell’impresa e dei ruoli • Micro-realizzazione • Laboratorio di simulazione • Apprendimento sul compito • Project work Queste attività verranno realizzate - in forma combinata - secondo un piano formativo coerente con le caratteristiche degli allievi, valorizzando le potenzialità formative del- l’impresa. “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 79 PARTE II: GUIDA PER IL PIANO FORMATIVO 1. SCHEDA PER IL PIANO FORMATIVO CNOS-FAP / CIOFS-FP 82 “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 83 R E A L IZ Z A Z IO N E A T T IV IT A ’ D I A C C O G L IE N Z A z D O S S IE R S U L L A C O M U N IT A ’ P R O F E S S IO N A L E PR IM O A N N O 40 o re A tt iv it à e pr od ot ti O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti N on è r ic hi es to al cu n ti po d i pr er eq ui si to . P re re q u is it i • P ro m u o v er e la co n o sc en za d el la re al tà fo rm at iv a in c ui g li a ll ie vi s i so no i ns er it i (a m - b ie n te , la b o ra to ri , re g o la m en to , p er so n al e ed uc at iv o, e cc .) • P ro m uo ve re l a co no sc en za d el le c ar at te ri st i- ch e pe rs on al i, d el le p ro pr ie p os si bi li tà e d ei pr op ri l im it i, p er v al ut ar e il p ro pr io i ns er i- m en to n el la c om un it à pr of es si on al e in v is ta di u na c on fe rm a de ll a sc el ta f at ta • P ro m uo ve re l ’i nt er es se , la s en si bi li tà e l a cu - ri os it à ve rs o la p ro fe ss io ne • P ro m uo ve re l a co ll ab or az io ne e l a co op er a- zi on e de gl i al li ev i tr a lo ro • P ro m uo ve re l o sv il up po d el le c ap ac it à di a sc ol - to , di d ia lo go e d i co nf ro nt o, a cc og li en do c on la g iu st a m is ur a di p ru de nz a e di r is pe tt o qu an - to d ic on o gl i al tr i • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a pr es a di c os ci en za de ll e di na m ic he p er so na li c he p or ta no a ll ’a f- fe rm az io ne d el la p ro pr ia i de nt it à at tr av er so ra pp or ti c os tr ut ti vi c on a du lt i di r if er im en to e co et an ei • A iu ta re g li a ll ie vi a p or re l e pr im e ba si p er su pe ra re l e di m en si on i st ru m en ta li d el la P a- te nt e E ur op ea p er i l C om pu te r (E cd l) e d im o- st ra re d i co ns id er ar e la m ul ti m ed ia li tà e l ’u so de gl i st ru m en ti i nf or m at ic i un f ec on do a m - bi en te d i ap pr en di m en to , in p ro sp et ti va t eo - ri ca e /o p ro fe ss io na le . T u to r- co or d in at or e: r es p o n sa b il e d i cu ra re l’ as pe tt o re la zi on al e de l gi oc o di c on os ce nz a in iz ia le e l ’o rg an iz za zi on e de ll e vi si te d ei r a- ga zz i al C en tr o e de gl i in co nt ri c on l e va ri e fi g u re ( d ir et to re , al li ev i d el l’ u lt im o a n n o , fo rm at or i, e cc .) . F or m at or e d el l’ ar ea d ei l in gu ag gi : re sp on - sa bi le d el l’ as pe tt o li ng ui st ic o de ll ’i nt er vi st a e de ll a su a tr as cr iz io ne e d el l’ in te ro l av or o, s ia es so i n fo rm a di c ar te ll on e, d i fa sc ic ol o o di pr es en ta zi on e di P ow er P oi nt . F o rm a to re d el l’ a re a t ec n o lo g ic a : re sp o n - sa bi le d el s up po rt o in fo rm at ic o pe r la r ea li zz a- zi on e de l la vo ro e d el la c or re tt a re al iz za zi on e de l re po rt ag e fo to gr af ic o. F or m at or e d el l’ ar ea p ro fe ss io n al e: r es po n- sa bi le d el la v is it a de gl i al li ev i ai l ab or at or i e di sp ie ga re , ri sp on de nd o al l’ in te rv is ta , gl i as pe tt i es se nz ia li d el la c om un it à pr of es si on al e di a p- p ar te n en za . F or m at or e d el l’ ar ea s ci en ti fi co : re sp o n sa - bi le d i cu ra re i l ri sp et to d el l’ am bi en te d ur an te la v is it a de i ra ga zz i e la g es ti on e de gl i st ru m en ti “m at em at ic i” ( ri gh el li , sq ua dr e, e cc .) p er l a re - al iz za zi on e de i ca rt el lo ni o d ei f as ci co li . CNOS-FAP / CIOFS-FP 84 R E A L IZ Z A Z IO N E P R O D O T T O P R O F E SS IO N A L E A tt iv it à e pr od ot ti O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re q u is it i z P R O G E T T O “C A S A S IC U R A ” 30 o re • P ro m uo ve re l a co ll ab or az io ne e l a co op er a- zi on e tr a gl i al li ev i • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a ca pa ci tà d i co m u- ni ca re , at tr av er so v ar ie m od al it à (m ul ti m ed ia li , es pr es si ve , li ng ui st ic he , gr af ic he ), v is su ti e d es pe ri en ze p er so na li s ia p ro pr i ch e di c on o- sc en ti o p ar en ti • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a ca pa ci tà d i ab i- tu ar si a r ag io na re s ul p er ch é e su l co m e di p ro - bl em i pr at ic i, i so la nd o ca us e ed e ff et ti e d i m at ur ar e co m pe te nz e di g iu di zi o e di v al ut a- zi on e • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a ca pa ci tà d i as co l- to , di d ia lo go , di c on fr on to c on l e al tr e pe rs o- ne , in m od o da a cq ui si re c ap ac it à re la zi on al i e co m un ic at iv e • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a ca pa ci tà d i ri so l- v er e co n re sp o n sa b il it à, in d ip en d en za e co st ru tt iv it à i no rm al i pr ob le m i de ll a vi ta q uo - ti di an a pe rs on al e • S vi lu pp ar e ne ll ’a ll ie vo l a cr ea ti vi tà n el r ea li z- za re u n pr og et to a ss eg na to • A cc re sc er e l’ in di vi du az io ne d el le f on ti d i pe - ri co lo p re se nt i ne l lu og o di l av or o ad ot ta nd o le m is ur e di p re ve nz io ne e p ro te zi on e ne ce s- sa ri e pe r la t ut el a de ll ’u te nt e e de l la vo ra to re • F av or ir e l’ au to va lu ta zi on e de l la vo ro s vo lt o pe r il m ig li or am en to d el la c on os ce nz a di s é. • S vi lu pp ar e ab il it à e ca ra tt er is ti ch e pe rs on al i at tr av er so l a pe rs on al iz za zi on e de ll e pr op ri e sc el te , po te nz ia nd o la c ap ac it à de ci si on al e in pr es en za d i ri so rs e m at er ia li e t em po ra li l im i- ta te F or m at or e d el l’ ar ea p ro fe ss io n al e: r es po n- sa bi le d el l’ U dA . T u to r- co or d in at or e: r es po ns ab il e de ll ’a sp et to re la zi on al e di q ue st a at ti vi tà e l a ge st io ne d el la co m un ic az io ne . F o rm a to re d el l’ a re a s ci en ti fi ca : re sp o n sa - bi le , pi an o di l av or o, b ud ge t, v al ut az io ne . F or m at or e d el l’ ar ea d ei l in gu ag gi : re sp on - sa bi le d eg li i nt er ve nt i. N on è r ic hi es to al cu n ti po d i pr er eq ui si to . 20 o re S up er am en to d ei m od ul i su c on vi - ve nz a ci vi le e d ec on om ic a. z A C Q U IS T O D I U N M O T O R IN O E L A B O R A Z IO N E D I U N B U D G E T “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 85 50 o re A tt iv it à e pr od ot ti O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re q u is it i A cq ui si zi on e de ll e co m pe te nz e re la ti ve a l pr im o an n o . 20 o re z P R O G E T T O D I U N I N T E R V E N T O IN U N C E N T R O D I D IS A S S U E - FA Z IO N E D A L F U M O D I T A B A C C O • F av or ir e ne gl i al li ev i un p ro ce ss o at tr av er so cu i ar ri va re a p os se de re u n ad eg ua to n um er o di s tr um en ti f or m al i, m at em at ic i o co m un qu e lo gi ci , e sa pe rl i ap pl ic ar e a di ve rs i am bi ti d i pr ob le m i ge ne ra li e s pe ci fi ci • S ti m ol ar e i ra ga zz i, a tt ra ve rs o un o st ru m en to m ul ti m ed ia le i nt er at ti vo c he p ar te d a un a si - tu az io ne c on cr et a (l ’a cq ui st o di u n m ot or i- no ), a d ac qu is ir e la t er m in ol og ia e l e re go le d i ba se d el l’ ec on om ia a zi en da le • O ff ri re a gl i al li ev i l’ op po rt un it à di a ve re s tr u- m en ti c on cr et i pe r m uo ve rs i ag ev ol m en te e n- tr o la “ qu ot id ia ni tà ”, s ap en do s vo lg er e i co m - pi ti d a es sa r ic hi es ti • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a co no sc en za c ri ti - ca d ei c on ce tt i m at em at ic i, i n m od o da p ot er op er ar e co n es si n el la r is ol uz io ne d i pr ob le m i co n cr et i. • S ti m ol ar e gl i al li ev i ad a cq ui si re l a te rm in ol o- gi a e le c on os ce nz e de ll e at tr ez za tu re e d ei la bo ra to ri • S vi lu pp ar e ab il it à e ca ra tt er is ti ch e pr of es si o- na le d i ba se • S vi lu pp ar e la c on sa pe vo le zz a di o pe ra re i n un am bi to p ro fe ss io na le • P ro m uo ve re l ’o rg an iz za zi on e de l pr op ri o la - vo ro p er so na le , fa vo re nd o la g es ti on e de l te m - po e l a pr og ra m m az io ne d el l av or o • F av or ir e ne ll ’a ll ie vo u n pr oc es so a tt ra ve rs o il q ua le a rr iv ar e a fa r sì c he e gl i fa cc ia s em pr e ri fe ri m en to a ll e in di ca zi on i m et od ol og ic he ne ll o sv ol gi m en to d el p ro pr io l av or o • F av or ir e l’ au to va lu ta zi on e de l la vo ro s vo lt o al f in e di m ig li or ar lo . F or m at or e ar ea p ro fe ss io n al e: s up po rt o te c- ni co ( co nf ro nt o fr a m od el li ). T u to r- co or d in at or e: s up po rt o de l te am d i co r- so , co m un ic az io ne . F o rm a to re a re a t ec n o lo g ic a : re sp o n sa b il e as pe tt o in fo rm at ic o. F or m at or e d el l’ ar ea p ro fe ss io n al e: r es po n- sa bi le d el l’ U dA . F o rm a to re d el l’ a re a s ci en ti fi ca : re sp o n sa - bi le d el l’ in fo rm az io ne s ui d an ni d al f um o. T u to r- co or d in at or e: r es po ns ab il e de ll ’a sp et - to r el az io na le d i qu es ta a tt iv it à e de ll a ge st io ne de ll a co m un ic az io ne . se gu e: z A C Q U IS T O D I U N M O T O R IN O R E A L IZ Z A Z IO N E P R O D O T T O P R O F E SS IO N A L E CNOS-FAP / CIOFS-FP 86 A tt iv it à e pr od ot ti O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re q u is it i O R G A N IZ Z A Z IO N E E V E N T O F IN A L E z F E ST A D I F IN E A N N O • C on du rr e gl i al li ev i ad e ss er e co ns ap ev ol i de l- le p ro pr ie c ap ac it à, a tt it ud in i e as pi ra zi on i e de ll e co nd iz io ni d i re al tà c he l e po ss on o va lo - ri zz ar e e re al iz za re • P ro m uo ve re l a co ll ab or az io ne e l a co op er a- zi on e tr a gl i al li ev i • P ro m uo ve re n ei r ag az zi l a co ns ap ev ol ez za d el pe rc or so s vo lt o du ra nt e il c or so d el l’ an no , de ll e ca pa ci tà s vi lu pp at e, d ei p ro do tt i re al iz - za ti e d el le p ot en zi al it à an co ra d a sv il up pa re • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a ca pa ci tà d i co m u- n ic ar e, at tr av er so v ar ie m o d al it à (m ul ti m ed ia li , es pr es si ve , li ng ui st ic he , gr af i- ch e) , i pr op ri v is su ti e l e pr op ri e es pe ri en ze pe rs on al i • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a pr es a di c os ci en za de ll e pr op ri e di na m ic he p er so na li c he p or ta - no a ll ’a ff er m az io ne d el la p ro pr ia i de nt it à at - tr av er so r ap po rt i co st ru tt iv i co n ad ul ti d i ri - fe ri m en to e c oe ta ne i • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a ca pa ci tà d i pa dr o- ne gg ia re g li s tr um en ti e sp re ss iv i in di sp en sa bi - li p er g es ti re i n m an ie ra c os tr ut ti va i l co n- fr on to s oc ia le . 20 o re A cq ui si zi on e de ll e co m pe te nz e re la ti ve a l pr im o an n o . T u to r- co or d in at or e: r es po ns ab il e de ll ’a sp et to re la zi on al e de ll a fe st a e de l co nt at to c on i g en i- to ri . R es po ns ab il e, i no lt re , de l co or di na m en to ge ne ra le d el l’ at ti vi tà , so pr at tu tt o de ll e su e pa r- ti e sp re ss iv e e re la zi on al i. F or m at or e d el l’ ar ea d ei l in gu ag gi : re sp on - sa bi le d el l’ as pe tt o li ng ui st ic o de ll e in te rv is te e de ll e re la ti ve t ra sc ri zi on i, e d ei c ar te ll on i il lu - st ra ti vi d el la m os tr a. F or m at or e d el l’ ar ea t ec n ol og ic a: r es po ns a- bi le d el s up po rt o in fo rm at ic o pe r la r ea li zz az io - n e d el l av o ro e l a co rr et ta r ea li zz az io n e d el re po rt ag e fo to gr af ic o e de ll e ri pr es e vi de o. F or m at or e d el l’ ar ea p ro fe ss io n al e: r es po n- sa bi le d el l’ al le st im en to d el la m os tr a de i la vo ri pr od ot ti e d el la r ea li zz az io ne d el c ar te ll on e su l ci cl o di p ro du zi on e de i la vo ri s vo lt i. F o rm a to re d el l’ a re a s to ri co -s o ci o -e co n o - m ic a: r es po ns ab il e de ll a pr ep ar az io ne e d el la ra p p re se n ta zi o n e d el le s ce n et te s ch er zo se e de ll a ra cc ol ta d el m at er ia le u ti le p er p ro du rr e la p re se n ta zi o n e in P o w er P o in t o l a v id eo - ca ss et ta . F o rm a to re d el l’ a re a sc ie n ti fi co -m a te m a - ti ca : re sp on sa bi le d el r is pe tt o de ll ’a m bi en te d u- ra nt e lo s vo lg im en to d el la f es ta e d el la g es ti on e de gl i st ru m en ti “ m at em at ic i” ( ri gh el li , sq ua dr e, ec c. ) pe r la r ea li zz az io ne d ei c ar te ll on i. “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 87 SE C O N D O A N N O 45 o re O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti A cq ui si zi on e de ll e co m pe te nz e re la ti ve al p ri m o an no . P re re q u is it i R E A L IZ Z A Z IO N E A T T IV IT A ’ D I A C C O G L IE N Z A z SC H E D A D I P R E SE N T A Z IO N E A T T IV IT A ’ E ST IV A A tt iv it à e pr od ot ti • P ro m uo ve re l a ca pa ci tà d i se rv ir si c on p ro - pr ie tà d eg li s tr um en ti d i co ns ul ta zi on e e de gl i st ru m en ti in fo rm at ic i, p er o tt en er e do cu m en ta zi on i, s cr iv er e e ar ch iv ia re • A iu ta re g li a ll ie vi a p or re l e ba si p er s up er ar e le d im en si on i st ru m en ta li d el la P at en te E ur o- pe a pe r il C om pu te r (E cd l) e d im os tr ar e di co ns id er ar e la m ul ti m ed ia li tà e l ’u so d eg li s tr u- m en ti i nf or m at ic i un f ec on do a m bi en te d i ap - pr en di m en to , in p ro sp et ti va t eo ri ca e /o p ro - fe ss io na le • P ro m uo ve re l a ca pa ci tà d i na vi ga re i n In te rn et pe r ri so lv er e pr ob le m i, m ir an do a ll a se le zi on e de ll e in fo rm az io ni a de gu at e • P ro m uo ve re l a ca pa ci tà d i le gg er e e pr od ur re te st i di d if fe re nt i di m en si on i e co m pl es si tà , be n co st ru it i a li ve ll o gr am m at ic al e- si nt at ti co ad at to a ll e va ri e si tu az io ni i nt er at ti ve • F av or ir e ne gl i al li ev i l’ ac qu is iz io ne d i co no - sc en ze s ol id e su ll a st ru tt ur a gr am m at ic al e de l- l’ it al ia no , an ch e co n op po rt un i co nf ro nt i co n l’ in gl es e • P ro m uo ve re l ’u ti li zz o de ll a li ng ua i ng le se p er i pr in ci pa li s co pi c om un ic at iv i e op er at iv i • P ro m uo ve re l a ca pa ci tà d i op er ar e, o ri en ta n- d o si n el lo s p az io e n el t em p o , co n fr o n ti co st ru tt iv i fr a re al tà g eo gr af ic he e s to ri ch e di ve rs e • P ro m uo ve re i l ri sp et to , la c ur a, l a co ns er va - zi on e e il m ig li or am en to d el l’ am bi en te • P ro m uo ve re l a co m pr en si on e de ll a re al tà n a- tu ra le c on a tt eg gi am en to d i cu ri os it à, a tt en - zi on e e ri sp et to • F ac il it ar e ne gl i al li ev i l’ ut il iz zo e ff ic ac e pe r l’ es pr es si on e di s é e pe r la c om un ic az io ne in te rp er so na le a nc he s ot to fo rm a di c od ic i, , tr a lo ro i nt eg ra ti o a ut on om i (f ot og ra fi a, c in e- m a, W eb , ec c. ) di ve rs i da ll a pa ro la . T u to r- co or d in at or e: r es po ns ab il e de ll ’a sp et - to r el az io na le d i qu es ta a tt iv it à e la g es ti on e de ll a co m un ic az io ne . F or m at or e d el l’ ar ea d ei l in gu ag gi : re sp on - sa bi le d el l’ as pe tt o li ng ui st ic o di t ut to i l la vo ro e, i n pa rt ic ol ar e, d el la s te su ra d el d ia ri o e de ll a tr ad uz io ne i n li ng ua i ng le se d el le v ig ne tt e. F o rm a to re d el l’ a re a t ec n o lo g ic a : re sp o n - sa bi le d el s up po rt o in fo rm at ic o pe r la r ea li zz a- zi on e de l la vo ro e l ’a pp re nd im en to d i un a de - gu at o us o di I nt er ne t e de ll e su e ri so rs e. F o rm a to re d el l’ a re a s to ri co -s o ci o -e co n o - m ic a: r es po ns ab il e di g ui da re i r ag az zi n el la sc el ta d el le i nf or m az io ni c ir ca g li a sp et ti s to ri - ci e c ul tu ra li d el l uo go s ul q ua le a tt ua no l a ri ce r- ca e n el la s is te m at iz za zi on e di q ue st e in fo rm a- zi o n i. F or m at or e d el l’ ar ea s ci en ti fi co : re sp o n sa - bi le d el l’ ad eg ua to u ti li zz o de ll e co m pe te nz e m at em at ic he p er i l ca lc ol o de ll e di st an ze p er - co rs e e de ll e sp es e ef fe tt ua te e d el la g ui da a gl i al li ev i ne ll a sc el ta d el le i nf or m az io ni c ir ca g li as pe tt i ge og ra fi ci e n at ur al i de l lu og o su l qu al e at tu an o la r ic er ca . F or m at or e d el l’ ar ea p ro fe ss io n al e: r es po n- sa bi le d i un a ri fl es si on e- re la zi on e su ll ’e ve nt ua - le e sp er ie nz e di t ir oc in io f or m at iv o in a zi en da . CNOS-FAP / CIOFS-FP 88 50 o re O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re q u is it i A tt iv it à e pr od ot ti N oz io ni d i ps ic ol og ia , m et od i d i b as e di p si co lo gi a ap pl ic at a. R E A L IZ Z A Z IO N E P R O D O T T O P R O F E SS IO N A L E z G IO C O D I R U O - L O : G E ST IO N E D E L C O N F L IT T O • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l ’u ti li zz o di m et od i di p si co lo gi a ap pl ic at a fi na li zz at i al la g es ti o- ne d el c on fl it to • F ar a pp re zz ar e ag li a ll ie vi l e co ns eg ue nz e di ve rs e ch e sc el te o pp or tu ne p os so no p ro - vo ca re ( ef fe tt o de l gi oc o di r uo lo ) • F ar a cq ui si re u na p ro pr ie tà d i li ng ua gg io d el le ss ic o de ll a co m un it à pr of es si on al e, s vi lu p- pa nd o la c ap ac it à di e sp re ss io ne m ed ia nt e l’ ut il iz zo d i te rm in i te cn ic i • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a ca pa ci tà d i ab i- tu ar si a r ag io na re s ul le m ot iv az io ni d ei p ro - bl em i pr at ic i e as tr at ti , is ol an do c au se e d ef fe tt i e di m at ur ar e co m pe te nz e di g iu di zi o e di v al ut az io ne , ab it ua nd os i ad a ss oc ia re e cl as si fi ca re i n di ve rs i li ve ll i ge ra rc hi ci i v ar i as pe tt i di u n pr ob le m a • S vi lu pp ar e la c ap ac it à di s in te si n el la r ap - pr es en ta zi on e gr af ic a di c on ce tt i di ff er en ti • M et te re l ’a ll ie vo i n gr ad o di d oc um en ta re l e su e im pr es si on i ed i s uo i gi ud iz i • S vi lu pp ar e ne ll ’a ll ie vo l a cr ea ti vi tà n el r ea - li zz ar e un p ro ge tt o as se gn at o • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a co ns ap ev ol ez za de l va lo re d el le r eg ol e ne ll a co nv iv en za c i- vi le • F av or ir e ne gl i al li ev i la c ap ac it à di a vv er ti re la d if fe re nz a tr a il b en e ed i l m al e ed o ri en - ta rs i di c on se gu en za n el le s ce lt e di v it a e ne i co m po rt am en ti s oc ia li e c iv il i. • F av or ir e tr a gl i al li ev i le c on di zi on i pe r cu i ut il iz za re t ut ti g li a sp et ti p os it iv i ch e ve n- go no d a un c or re tt o la vo ro d i gr up po • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a ca pa ci tà d i as co l- to , di d ia lo go , di c on fr on to c on l e al tr e pe r- so n e, in m o d o d a ac q u is ir e ca p ac it à re la zi on al i e co m un ic at iv e. F or m at or e d el l’ ar ea p ro fe ss io n al e: r es po n- sa bi le d el l’ U dA , m et od i di p si co lo gi a ap pl ic at a. F o rm a to re d el l’ a re a s to ri co -s o ci o -e co n o - m ic a: d ef in iz io ne d i gi oc o di r uo lo , co no sc en - za d i ba se d el le g ra nd i co nt ro ve rs ie t eo ri ch e de ll a ps ic ol og ia c on te m po ra ne a; s is te m at iz za zi on e de ll e in fo rm az io ni . T u to r- co or d in at or e: r es po ns ab il e de ll ’a sp et - to r el az io na le d i qu es ta a tt iv it à e la g es ti on e de ll a co m un ic az io ne . F o rm a to re d el l’ a re a s ci en ti fi ca : ri ch ia m i su ll e co no sc en ze d i ba se ( le o pe ra zi on i fo nd a- m en ta li , ca lc ol i ne ce ss ar i pe r ge st ir e un p re - ve nt iv o di s pe sa ), s vi lu pp o co no sc en ze e d ut i- li zz o de gl i st ru m en ti i nf or m at ic i pe r la r ic er ca in r et e, u ti li zz o de ll a po st a el et tr on ic a, u ti li zz o di W or d, E xc el , P ow er P oi nt . z O R G A N IZ Z A Z IO N E D I U N V IA G G IO R E A L IZ Z A Z IO N E P R O D O T T O P R O F E SS IO N A L E 10 0 or e S ap er i di b as e ch e di n or m a ve ng on o er og at i du ra nt e il pr im o an no . “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 89 A tt iv it à e pr od ot ti O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re q u is it i 50 o re • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a ca pa ci tà d i ri so l- v er e co n re sp o n sa b il it à, in d ip en d en za e co st ru tt iv it à i n o rm al i p ro b le m i d el la v it a qu ot id ia na p er so na le • O ff ri re a gl i al li ev i st ru m en ti p er a cq ui si re c a- pa ci tà d ec is io na li s ul la b as e de ll a co no sc en za di s é e di u n si st em a di v al or i, i n m od o da sa pe r co nc ep ir e pr og et ti d i va ri o or di ne • A iu ta re g li a ll ie v i a su p er ar e p ro sp et ti v e d’ an al is i tr op po p ar zi al i ch e im pe di sc on o la sc op er ta d el le c on ne ss io ni t ra i v ar i ca m pi de l sa pe re , la c on va li da zi on e de i co nf in i di - sc ip li na ri , l’ im po rt an za u ni fi ca tr ic e de ll e vi - si on i gl ob al i • A iu ta re g li a ll ie v i a su p er ar e p ro sp et ti v e d’ an al is i tr op po p ar zi al i ch e im pe di sc on o la sc op er ta d el le c on ne ss io ni t ra i v ar i ca m pi de l sa pe re , la c on va li da zi on e de i co nf in i di - sc ip li na ri , l’ im po rt an za u ni fi ca tr ic e de ll e vi - si on i gl ob al i • O ff ri re a gl i al li ev i st ru m en ti p er g es ti re i n un gr up po i l di ss en so e m an te ne rl o a li ve ll i ac - ce tt ab il i. • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a co ns ap ev ol ez - za d el v al or e de ll e re go le n el la c on vi ve nz a ci v il e • P ro m uo ve re i l ri sp et to d el le f un zi on i e de ll e re go le d el la v it a so ci al e e is ti tu zi on al e, r ic o- no sc en do ne l ’u ti li tà e i m pe gn an do si a c om - pr en de rn e le r ag io ni • F ac il it ar e ne gl i al li ev i l’ as su nz io ne d i co m - po rt am en ti p iù a de gu at i pe r la t ut el a de ll a si cu re zz a pr op ri a, d eg li a lt ri e d el l’ am bi en te in c ui s i vi ve , in c on di zi on i or di na ri e o st ra - or di na ri e di p er ic ol o • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi i l se ns o di r is pe tt o e di c ur a pe r le c os e in l or o po ss es so ( in q ue st o ca so p er i l m ot or in o) . F or m at or e d el l’ ar ea d ei l in gu ag gi : sv il up - po d el le f ac ol tà c om un ic at iv e, c on os ce nz e ba se de ll a li ng ua i ng le se . F or m at or e ar ea s to ri co -s oc io -e co n om ic a: co no sc en za d ei l uo gh i, c ul tu re , us i e co st um i de ll e lo ca li tà s ce lt e. T u to r- co o rd in a to re : co in v o lg im en to , su p - po rt o, m ot iv az io ne d ei g ru pp i, s vi lu pp o di t ut - ti g li a sp et ti r el at iv i al lo s vi lu pp o de ll e ca pa ci - tà p er so na li c oi nv ol ti . T u to r- co or d in at or e: r es po ns ab il e de ll ’a sp et - to r el az io na le d el l’ U dA e l ’o rg an iz za zi on e de - gl i in co nt ri d eg li a ll ie vi c on i l ra pp re se nt an te de ll e fo rz e de ll ’o rd in e e de ll a pr ov a pr at ic a fi na le . F o rm a to re d el l’ a re a d ei li n g u a g g i: re - sp on sa bi le d el l’ as pe tt o li ng ui st ic o de ll ’i nt er - vi st a al r ap pr es en ta nt e de ll e fo rz e de ll ’o rd in e e de ll a st es ur a de ll a do m an da d i am m is si on e pe r so st en er e l’ es am e. F o rm a to re d el l’ a re a s to ri co -s o ci o -e co n o - m ic a: r es po ns ab il e de l m od ul o di e du ca zi on e al la c on vi ve nz a ci vi le e d el la p re se nt az io ne de ll e im pl ic an ze b ur oc ra ti ch e re la ti ve a l po s- se ss o e al l’ ut il iz zo d el m ot or in o (b ol lo , as si cu - se g u e: z O R G A N IZ Z A Z IO N E D I U N V IA G G IO P R E PA R A Z IO N E G U ID A M O T O R IN O z C O N S E G U IM E N T O D E L L A P A T E N T E P E R I L M O T O R IN O C om e pr er eq ui si ti s on o ri ch ie st e le co no sc en ze li ng ui st ic he , m at em at ic h e e m ec ca ni ch e di b as e, ac qu is it e co n il p ri m o an no . CNOS-FAP / CIOFS-FP 90 A tt iv it à e pr od ot ti O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re q u is it i 20 o re C om e pr er eq ui si to è pr ev is ta l’ ac qu is iz io ne de ll e co m pe te nz e re la ti ve a l se co nd o an no . O R G A N IZ Z A Z IO N E E V E N T O F IN A L E z E V E N T O F IN A L E • P ro m uo ve re n ei r ag az zi l a pr es a di c on sa pe - vo le zz a de l pe rc or so s vo lt o du ra nt e il c or so de ll ’a nn o, d el le c ap ac it à sv il up pa te , de i pr o- do tt i re al iz za ti e d el le p ot en zi al it à an co ra d a sv il up pa re • F ar r if le tt er e gl i al li ev i su ll a es pe ri en za d i st ag e, c he f ac il it a la p re sa d i co sc ie nz a de ll e di na m ic he p er so na li c he p or ta no a ll ’a ff er - m az io ne d el la p ro pr ia i de nt it à at tr av er so r ap - ra zi on e, b ol li no b lu , re vi si on e, e cc .) F or m at or e d el l’ ar ea p ro fe ss io n al e: r es po n- sa bi le d el l’ as pe tt o pr at ic o re la ti vo a ll a m an u- te nz io ne d el m ot or in o. F or m at or e d el l’ ar ea s ci en ti fi co : re sp o n sa - bi le d el l’ ad eg ua to u ti li zz o de ll e co m pe te nz e m at em at ic he u ti li zz i pe r ip ot iz za re l ’a cq ui st o de l m ot or in o. D o ce n te a b il it a to a s v o lg er e il c o rs o : re - sp on sa bi le d el la p re pa ra zi on e e or ga ni zz az io ne de i co rs i, d el la g es ti on e am m in is tr at iv o co nt a- bi le d el le a tt iv it à co nn es se , de ll a ve ri fi ca d el re gi st ro d el le p re se nz e, d el l’ id en ti fi ca zi on e de i ca nd id at i pr im a de ll ’e sa m e, d el la l et tu ra d el le is tr uz io ni p er l a co m pi la zi on e de ll e sc he de d ’e sa - m e e de ll o sv ol gi m en to d el la p ro va f in al e. T al e do ce nt e, n el le r is pe tt o de ll e no rm e vi ge nt i, de ve es se re : un i ns eg na nt e di a ut os cu ol e, u n’ ap pa r- te ne nt e al le f or ze d i po li zi a, u n ca ra bi ni er e, u n vi gi le u rb an o, u na g ua rd ia d i fi na nz a, u n do ce n- te i n po ss es so d el le c om pe te nz e de ri va nt i da l- l’ av er o rg an iz za to e r ea li zz at o sp ec if ic he a tt i- vi tà f or m at iv e di e du ca zi on e st ra da le , pe r al - m en o u tr ie nn io , ce rt if ic at o da l D ir ig en te S co - la st ic o, o u na p er so na d es ig na ta d al le a ss oc ia - zi on i e da gl i en ti , pu bb li ci e p ri va ti , im pe gn at i in a tt iv it à co ll eg at e al la c ir co la zi on e st ra da le e ri co no sc iu ti d al M in is te ro d ei T ra sp or ti . T u to r- co or d in at or e: r es po ns ab il e de ll ’a sp et - to r el az io na le d el la f es ta e d el c on ta tt o co n i ge ni to ri . R es po ns ab il e, i no lt re , de l co or di na - m en to g en er al e de ll ’a tt iv it à, s op ra tt ut to d el le su e pa rt i es pr es si ve e r el az io na li . F or m at or e d el l’ ar ea d ei l in gu ag gi : re sp on - sa bi le d el l’ as pe tt o li ng ui st ic o de ll e in te rv is te e de ll e re la ti ve t ra sc ri zi on i, e d ei c ar te ll on i il lu - st ra ti vi d el la m os tr a. se g u e: z C O N SE G U IM E N T O D E L L A P AT E N T E PE R IL M O T O R IN O “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 91 A tt iv it à e pr od ot ti O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re q u is it i F o rm a to re d el l’ a re a t ec n o lo g ic a : re sp o n - sa bi le d el s up po rt o in fo rm at ic o pe r la r ea li zz a- zi on e de l la vo ro e l a co rr et ta r ea li zz az io ne d el re po rt ag e fo to gr af ic o e de ll e ri pr es e vi de o. F o rm a to re d el l’ a re a p ro fe ss io n a le : re - sp on sa bi le d el l’ al le st im en to d el la m os tr a de i la vo ri p ro do tt i e de ll a re al iz za zi on e de l ca rt el - lo ne s ul c ic lo d i pr od uz io ne d ei l av or i sv ol ti ; re sp on sa bi le d el la p re pa ra zi on e de i pr od ot ti al im en ta ri o ff er ti d ur an te i l ri nf re sc o. F o rm a to re d el l’ a re a s to ri co -s o ci o -e co n o - m ic a: r es po ns ab il e de ll a pr ep ar az io ne e d el la ra cc ol ta d el m at er ia le u ti le p er p ro du rr e la p re - se nt az io ne i n P ow er P oi nt o l a vi de oc as se tt a. F o rm a to re d el l’ a re a s ci en ti fi co : re sp o n - sa bi le d el i l ri sp et to d el l’ am bi en te d ur an te l o sv ol gi m en to d el la f es ta e d el l a ge st io ne d eg li st ru m en ti “ m at em at ic i” ( ri gh el li , sq ua dr e, e cc .) pe r la r ea li zz az io ne d ei c ar te ll on i. po rt i co st ru tt iv i co n ad ul ti g ià i ns er it i ne l m on do d el l av or o • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a ca pa ci tà d i pa - dr on eg gi ar e gl i st ru m en ti e sp re ss iv i in di sp en - sa bi li p er g es ti re i n m an ie ra c os tr ut ti va i l co nf ro nt o so ci al e • S vi lu pp ar e la c on sa pe vo le zz a di l av or ar e in m od o co op er at iv o • S vi lu pp ar e ab il it à e ca ra tt er is ti ch e pr of es - si on al i ne l ca m po d el la r is to ra zi on e. D ur an te i l se co nd o an no è p re vi st a, c om e el em en to e ss en zi al e de l pe rc or so f or m at iv o, l ’e sp er ie nz a di s ta ge d a sv ol ge rs i in c ir ca 1 60 o re c on l e m od al it à in di ca te n el la g ui da . ST A G E A Z IE N D A L E se gu e: z E V E N T O F IN A L E CNOS-FAP / CIOFS-FP 92 T E R Z O A N N O 40 o re O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti C on os ce nz e e ca pa ci tà re la ti ve a l se co nd o an no . P re re q u is it i A tt iv it à e pr od ot ti • F av or ir e tr a gl i al li ev i le c on di zi on i, p er c ui ut il iz za re t ut ti g li a sp et ti p os it iv i ch e ve ng o- no d a un c or re tt o la vo ro d i gr up po • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a ca pa ci tà d i as co l- to , di d ia lo go , di c on fr on to c on l e al tr e pe r- so ne , in m od o da a cq ui si re c ap ac it à re la zi on al i e co m un ic at iv e • O ff ri re a gl i al li ev i st ru m en ti p er a cq ui si re c a- pa ci tà d ec is io na li s ul la b as e de ll a co no sc en za di s é e di u n si st em a di v al or i, i n m od o da sa pe r co nc ep ir e pr og et ti d i va ri o or di ne • A iu ta re g li a ll ie v i a su p er ar e p ro sp et ti v e d’ an al is i tr op po p ar zi al i, c he i m pe di sc on o la sc op er ta d el le c on ne ss io ni t ra i v ar i ca m pi de l sa pe re , la c on va li da zi on e de i co nf in i di - sc ip li na ri , l’ im po rt an za u ni fi ca tr ic e de ll e vi - si on i gl ob al i • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a ca pa ci tà d i av e- re m em or ia d el p as sa to , ri co no sc er ne l a pe r- m an en za n el p re se nt e e fa r te so ro d i qu es te co ns ap ev ol ez ze p er l a so lu zi on i de i pr ob le - m i ch e si i nc on tr an o e pe r la p ro ge tt az io ne de l fu tu ro • F av or ir e la c on os ce nz a de i lu og hi /s ed i is ti tu - zi on al i de ll o S ta to i ta li an o • S en si bi li zz ar e gl i al li ev i su ll e ta pp e fo nd am en - ta li s ui l uo gh i de ll a st or ia i ta li an a • P ro m uo ve re l a ri fl es si on e su i co nt en ut i ap - pr es i e su gl i in se gn am en ti d el le p ri nc ip al i fi - gu re d el la c ul tu ra e d el la s to ri a, c on fr on ta n- do li c on l e di na m ic he d el p ro pr io i o • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a ca pa ci tà d i le gg e- re u n’ op er a d’ ar te , ap pr ez za re e v al or iz za re il p at ri m on io a rt is ti co e d am bi en ta le • A iu ta re g li a ll ie vi a r ic on os ce re i n tr at ti e di m en si on i sp ec if ic he d el la c ul tu ra e d el v iv e- T u to r- co or d in at or e: r es po ns ab il e de ll a U dA ; su pp or to o rg an iz za ti vo e r ap po rt i co n le f am i- gl ie . F or m at or e d el l’ ar ea d ei l in gu ag gi : sv il up - po d el le f ac ol tà c om un ic at iv e in i ta li an o e in li ng ua s tr an ie ra . F or m at or e ca p ac it à p er so n al i: r es po ns ab il e d el p ro ce ss o d i ap p ro fo n d im en to d el le te m at ic h e. R E A L IZ Z A Z IO N E P R O D O T T O P R O F E SS IO N A L E z V IS IT A C U L T U R A L E A D U N A C IT T A ’ D ’A R T E “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 93 40 o re O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re q u is it i A tt iv it à e pr od ot ti 40 o re R E A L IZ Z A Z IO N E P R O D O T T O P R O F E SS IO N A L E z C O M P A R A Z IO N E D I D U E D IV E R SE R E A LT A ’ N E L L A S C U O L A D E L L ’O B B L IG O C on os ce nz e e ca pa ci tà re la ti ve a l se co nd o an no . O R G A N IZ Z A Z IO N E E V E N T O A ll ie vi d el te rz o an no . z O R G A N IZ Z A Z IO N E D I U N A F E ST A re s oc ia le c on te m po ra ne i ra di ci c he l i le ga no al m on do c la ss ic o e gi ud ai co -c ri st ia no e l ’i de n- ti tà s pi ri tu al e e m at er ia le d el l’ It al ia e d el l’ E u- ro pa . • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a ca pa ci tà d i ab i- tu ar si a r ag io na re s ul le m ot iv az io ni d ei p ro - bl em i pr at ic i e as tr at ti , is ol an do c au se e d ef - fe tt i e di m at ur ar e co m pe te nz e di g iu di zi o e di va lu ta zi on e, a bi tu an do si a d as so ci ar e e cl as si - fi ca re i n di ve rs i li ve ll i ge ra rc hi ci i v ar i as pe tt i di u n pr ob le m a • P ro m uo ve re n el l’ al li ev o un a tt eg gi am en to c he te nd e a sc he m at iz za re c on ce tt i di ve rs i ed a ri co nd ur li a f at ti sp ec ie a st ra tt e di r if er im en to ap pl ic ab il i a di ve rs e re al tà • S vi lu pp ar e la c on sa pe vo le zz a di l av or ar e in m od o co op er at iv o • F av or ir e la c on sa pe vo le zz a ch e il l av or at or e è in se ri to i n un c on te st o so ci al e pi ù am pi o ch e ve de i l co in vo lg im en to d i al tr i so gg et ti • A cc re sc er e la c ap ac it à de ci si on al e in p re se nz a di a lt er na ti ve • S vi lu pp ar e la c ap ac it à di s in te si • P ro m uo ve re l a ca pa ci tà d i im pa ra re a r ic on o- sc er e e su pe ra re g li e rr or i e gl i in su cc es si , av va le nd os i an ch e de ll e op po rt un it à of fe rt e da ll ’a m bi en te d i ap pr en di m en to e s oc ia le . • F av or ir e il l av or o or ga ni zz at iv o di g ru pp o e st im ol ar e gl i al li ev i ad i nd iv id ua re i v an ta gg i de ll a co op er az io ne • S vi lu pp ar e ab il it à e ca ra tt er is ti ch e pr of es si o- na li n el c am po d el l’ an im az io ne • A do tt ar e co m po rt am en ti a de gu at i al le n or m e ig ie ni ch e e di s ic ur ez za • S vi lu pp ar e ne ll ’a ll ie vo i l se ns o di a pp ar te ne n- za a ll a co m un it à pr of es si on al e. T u to r- co or d in at or e: r es po ns ab il e de l co or di - na m en to g en er al e de ll ’a tt iv it à, s op ra tt ut to d el - le s ue p ar ti e sp re ss iv e e re la zi on al i, e de ll a or - ga ni zz az io ne d el la v is io ne d el ( o de i) f il m . F o rm a to re d el l’ a re a d ei li n g u a g g i: re - sp on sa bi le d i se le zi on ar e e pr es en ta re i b ra ni da l eg ge re d ei l ib ri i n og ge tt o. F o rm a to re d el l’ a re a p ro fe ss io n a le : re - sp on sa bi le d i su pp or ta re e g ui da re g li a ll ie vi ne ll a el ab or az io ne d i m et od ol og ie d i in te rv en - to a lt er na ti ve a q ue ll e ut il iz za te d ag li a ut or i de i li br i. F o rm a to re d el l’ a re a s to ri co -s o ci o -e co n o - m ic a: r es po ns ab il e di d es cr iv er e il c on te st o so ci oc ul tu ra le d el le r ea lt à de sc ri tt e ne i li br i. F o rm a to re d el l’ a re a p ro fe ss io n a le : re - sp on sa bi le d el l’ un it à di a pp re nd im en to , pr e- se nt az io ne d el p ia no d i la vo ro , la bo ra to ri o ed es pe ri en za p ra ti ca . F o rm a to re d el l’ a re a d ei li n g u a g g i: re - sp on sa bi le d el l ’e la bo ra zi on e de ll e do m an de de ll a sc he da d i va lu ta zi on e. T u to r- co or d in at or e: c oi nv ol gi m en to , su pp or - se g u e: z V IS IT A C U L T U R A L E A D U N A C IT T A ’ D ’A R T E CNOS-FAP / CIOFS-FP 94 D ur an te il te rz o an no è p re vi st a, c om e el em en to e ss en zi al e de l p er co rs o fo rm at iv o, l’ es pe ri en za d i s ta ge d a sv ol ge rs i i n ci rc a 20 0 or e co n le m od al it à in di ca te n el la g ui da . A s eg ui to d i q ue st a es pe ri en za f or m at iv a ri su lt a im po rt an te e la bo ra re u na r el az io ne d i s ta ge a tt ra ve rs o cu i l ’a ll ie vo r if le tt a su ll ’e sp er ie nz a re al iz za ta , ri es am in i l e di na m ic he e v er if ic hi il p ro ce ss o di a pp re nd im en to in e ss a av ve nu to , a l f in e di tr ar ne e le m en ti s ig ni fi ca ti vi e ri pr od uc ib il i i n vi st a di u n fu tu ro in se ri m en to la vo ra ti vo . A tt iv it à e pr od ot ti O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti 40 o re se gu e: P re re q u is it i A ll ie vi d el te rz o an no . E SA M E F IN A LE D I Q U A LI F IC A • A cc re sc er e ne ll ’a ll ie vo l a co ns ap ev ol ez za c he eg li , do po a ve r ap pr es o i co nc et ti c hi av e, è i n gr ad o di o rg an iz za re a ut on om am en te l ’a ni - m az io ne d i un e ve nt o so ci al e • S ti m ol ar e la c re at iv it à pe rs on al e de ll ’a ll ie vo ed i l su o se ns o es te ti co • C on du rr e gl i al li ev i ad e ss er e co ns ap ev ol i de l- le p ro pr ie c ap ac it à, a tt it ud in i ed a sp ir az io ni e de ll e co nd iz io ni d i re al tà c he l e po ss on o va lo - ri zz ar e e re al iz za re • P ro m uo ve re c ap ac it à di i nt er az io ne c on c om - pa gn i e fo rm at or i in m od o co rr et to , as su m en - do u n co m po rt am en to r is pe tt os o e so li da le e ri co no sc en do i l pr op ri o ru ol o. • S ti m ol ar e la r ic er ca d i do cu m en ta zi on e qu al e su pp or to p er i l pr op ri o la vo ro • S vi lu pp ar e ab il it à e ca ra tt er is ti ch e pe rs on al i ch e po rt in o in s eg ui to a ll a pe rs on al iz za zi on e de i pe rc or si l av or at iv i se co nd o sc el te p ro pr ie • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a ca pa ci tà d i af - fr on ta re u n te m a di g es ti rl o e sv il up pa rl o ne i su oi d iv er si a sp et ti , at tr av er so l ’u ti li zz o di d i- ve rs e co m pe te nz e • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l ’u ti li zz o di s tr um en ti in fo rm at ic i pe r ot te ne re d oc um en ta zi on e, e la - bo ra re g ra fi ci e d im m ag in i, r ip ro du rr e im m a- gi ni e r iu ti li zz ar le , sc ri ve re e d ar ch iv ia re • S vi lu pp ar e la c ap ac it à di a pr ir si a ll e di ve rs e re al tà c ul tu ra li . to , m ot iv az io ne d ei g ru pp i, s vi lu pp o di t ut ti g li as pe tt i re la ti vi a ll o sv il up po d el le c ap ac it à pe r- so na li c oi nv ol te . F or m at or e d el l’ ar ea p ro fe ss io n al e: r es po n- sa bi le d el l’ U dA , pr es en ta zi on e de l pi an o di l a- vo ro , va lu ta zi on e de l pr od ot to , su pp or to t ec - ni co . F or m at or e d el l’ ar ea t ec n ol og ic a: s u p p o rt o in fo rm at ic o. T u to r- co or d in at or e: r es po ns ab il e de ll e pa rt i es pr es si ve e d i pr es en ta zi on e de l la vo ro . z O R G A N IZ Z A Z IO N E D I U N A F E ST A R E A L IZ Z A Z IO N E P R O D O T T O P R O F E SS IO N A L E z P R O G E T T O D I U N S E R V IZ IO D I B A B Y - PA R K IN G “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 95 2. PROSPETTIVA TEMPORALE: FLOW CHART CNOS-FAP / CIOFS-FP 96 “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 97 ESEMPIO DI SVILUPPO OPERATIVO DISTRIBUITO PER ANNI: PRIMO ANNO ACCOGLIENZA Scheda Per questa UdA sono previsti Incontri di orientamento e Colloqui con le famiglie PROGETTO “CASA SICURA” LARSA recupero Valutazione LARSA approfondimento ACQUISTO DI UN MOTORINO Valutazione LARSA recupero LARSA approfondimento ValutazioneLARSA recupero LARSA approfondimento ORGANIZZAZIONE DI UNA FESTA DI FINE ANNO Per questa UdA sono previsti Colloqui con le famiglie Passaggio al 2° anno NO SI NO SI NO SI PROGETTO INTERVENTO IN CENTRO DISASSUEFAZIONE DA FUMO DI TABACCO ESEMPIO DI SVILUPPO OPERATIVO DISTRIBUITO PER ANNI: SECONDO ANNO ACCOGLIENZA Scheda attività estiva Per questa UdA sono previsti Colloqui con le famiglie GIOCO DI RUOLO LARSA recupero Valutazione LARSA approfondimento ValutazioneLARSA recupero LARSA approfondimento ValutazioneLARSA recupero LARSA approfondimento ValutazioneLARSA recupero LARSA approfondimento Passaggio al 3° anno ORGANIZZAZIONE DI UN VIAGGIO PATENTE DEL MOTORINO STAGE AZIENDALE PREPARAZIONE RELAZIONE ACQUISTI DI MERCE NO SI NO SI NO SI NO SI EVENTO FINALE Per questa UdA sono previsti Colloqui con le famiglie ESEMPIO DI SVILUPPO OPERATIVO DISTRIBUITO PER ANNI: TERZO ANNO LARSA recupero Valutazione LARSA approfondimento Valutazione LARSA recupero LARSA approfondimento Queste UdA possono essere svolte anche in ordine inverso Valutazione LARSA recupero LARSA approfondimento ValutazioneLARSA recupero LARSA approfondimento Accesso al mondo del lavoro ORGANIZZAZIONE DI UNA FESTA PROGETTO DI UN SERVIZIO BABY-PARKING STAGE AZIENDALE Tesi di Stage VISITA CULTURALE AD UNA CITTA’ D’ARTE ITALIANA PROVA FINALE DI QUALIFICACOMPARAZIONE DI DUE DIVERSE REALTA’ NELLA SCUOLA DELL’OBBLIGO Passaggio al 4° anno NO SI NO SI NO SI NO SI PARTE III: DESCRIZIONE DELLE UNITÀ DI APPRENDIMENTO (UdA) 1.Unità di Apprendimento per il primo anno CNOS-FAP / CIOFS-FP 104 Elenco degli strumenti proposti per il Primo anno N. NATURA SPECIFICAZIONE 1 Unità di apprendimento Scheda Accoglienza Strumenti 2 Unità di apprendimento Scheda Progetto “Casa sicura” Strumenti 3 Unità di apprendimento Scheda Acquisto di un motorino Strumenti 4 Unità di apprendimento Scheda Progetto di un intervento in Strumenti un centro di disassuefazione dal fumo di tabacco 6 Unità di apprendimento Scheda Evento finale Strumenti “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 105 Compito / prodotto 1.1 UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Dossier sulla comunità professionale” Primo anno Denominazione Realizzazione attività di accoglienza Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Realizzazione di un cartellone, o di un fascicolo o di una presentazio- ne in PowerPoint, in cui venga presentato chi sono i membri del gruppo di lavoro e quanto hanno conosciuto della realtà del CFP e della comunità professionale in cui sono inseriti. Tale attività potrà essere preceduta dalla realizzazione di un “gioco” iniziale, in cui gli allievi possano conoscersi tra loro e dividersi in piccoli gruppi di lavoro, in vista dell’attuazione del prodotto. Il prodotto potrà poi essere presentato dai membri dei singoli gruppi o nella riunione assembleare del mattino, in modo che gli appartenenti alle diverse comunità professionali presenti nel Centro possano co- noscere anche le altre comunità oltre alla propria, o al primo incontro con i genitori. • Promuovere la conoscenza della realtà formativa in cui gli allievi si sono inseriti (ambiente, laboratori, regolamento, personale educativo, ecc.) • Promuovere negli allievi la conoscenza delle caratteristiche perso- nali richieste per l’inserimento nella comunità professionale in vi- sta di una conferma della scelta fatta • Promuovere l’interesse, la sensibilità e la curiosità verso la profes- sione • Promuovere la collaborazione e la cooperazione degli allievi tra loro • Promuovere lo sviluppo della capacità di ascolto, di dialogo e di confronto, accogliendo con la giusta misura di prudenza e di rispet- to quanto dicono gli altri • Promuovere negli allievi la presa di coscienza delle dinamiche per- sonali che portano all’affermazione della propria identità attraverso rapporti costruttivi con adulti di riferimento e coetanei • Aiutare gli allievi a porre le prime basi per superare le dimensioni strumentali della Patente Europea per il Computer (Ecdl) e dimo- strare di considerare la multimedialità e l’uso degli strumenti infor- matici un fecondo ambiente di apprendimento, in prospettiva teori- ca e/o professionale. 1) Conoscere i compagni di corso e, in modo più approfondito, i compagni del gruppo di lavoro 2) Adottare comportamenti adeguati al lavoro di gruppo 3) Conoscere gli ambienti, i laboratori ed il personale educativo del CFP CNOS-FAP / CIOFS-FP 106 Denominazione Realizzazione attività di accoglienza Destinatari Tempi di svolgimento Sequenza in fasi ed esperienze 4) Conoscere più approfonditamente l’ambiente del Centro incon- trando gli allievi dell’ultimo anno per sapere da loro come è stato il loro ingresso al CFP e come si sono trovati 5) Conoscere la strutturazione generale della comunità professio- nale di appartenenza 6) Riconoscere i prodotti-servizi tipici realizzati, le tecnologie im- piegate e le figure professionali impegnate 7) Realizzare interviste ad alcuni membri del CFP (direttore, tutor, allievi del terzo anno) 8) Essere in grado di riportare per scritto le interviste realizzate 9) Realizzare fotografie delle persone e degli ambienti del CFP 10) Utilizzare materiali per la realizzazione del cartellone 11) Utilizzare materiali multimediali per comporre il fascicolo o la presentazione in PowerPoint Realizzare un cartellone, un fascicolo o una presentazione in PowerPoint, utilizzando le interviste, le fotografie e tutto il materiale raccolto durante la visita al Centro. Allievi del primo anno dei corsi di qualificazione professionale. Non è richiesto alcun tipo di prerequisito. La durata dell’UdA è prevista in circa 40 ore ed è da svolgersi all’ini- zio per percorso formativo. • Presentazione dell’UdA da parte di un formatore • Gioco di conoscenza all’interno del gruppo • Divisione in gruppi di 4/5 allievi ciascuno • Visita alle aule e ai laboratori e realizzazione di fotografie di questi ambienti • Incontro con il direttore del Centro e realizzazione di fotografie e di una intervista • Incontro con il tutor del corso e realizzazione di fotografie e di una intervista • Incontro con un gruppo di allievi del terzo anno e realizzazione di fotografie e di una intervista • Analisi e sistemazione del materiale raccolto • Valutazione delle capacità dei membri del gruppo per la scelta del prodotto da realizzare • Impostazione di un cartellone, o fascicolo, o presentazione di PowerPoint in cui inserire in modo creativo il materiale raccolto • Presentazione e spiegazione del lavoro prodotto alla riunione as- sembleare del mattino. Obiettivi specifici di apprendimento segue: “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 107 Denominazione Realizzazione attività di accoglienza Materiali Risorse umane • Presentazione e spiegazione del lavoro prodotto al primo incon- tro con i genitori. Tutor-coordinatore: responsabile di curare l’aspetto relazionale del gioco di conoscenza iniziale e l’organizzazione delle visite dei ra- gazzi al Centro e degli incontri con le varie figure (direttore, allievi dell’ultimo anno, formatori, ecc.). Formatore dell’area dei linguaggi: responsabile dell’aspetto lin- guistico dell’intervista e della sua trascrizione e dell’intero lavoro, sia esso in forma di cartellone, di fascicolo o di presentazione di PowerPoint. Formatore dell’area tecnologica: responsabile del supporto informatico per la realizzazione del lavoro e la corretta realizzazione del reportage fotografico. Formatore dell’area professionale: responsabile della visita degli allievi ai laboratori e di spiegare, rispondendo all’intervista, gli aspetti essenziali della comunità professionale di appartenenza. Formatore dell’area scientifico: responsabile del rispetto dell’am- biente durante la visita dei ragazzi e di curare la gestione degli stru- menti “matematici” (righelli, squadre, ecc.) per la realizzazione dei cartelloni o dei fascicoli. • Scheda per il gioco iniziale di conoscenza, che è possibile consul- tare in: BECCIU M. – COLASANTI A.R., La promozione delle capacità personali. Teoria e prassi, Roma, Tipografia Pio XI, 2003, 35-37. • Schede per le interviste, che è possibile consultare in: CNOS-FAP PIEMONTE, L’orientamento nel CFP. 1. Guida per l’accoglienza, Roma, Tipografia Pio XI, 2003, 100-105. • Macchina fotografica • PC con PowerPoint • Videoproiettore • Cartelloni colorati • Fogli colorati • Forbici • Colla • Pennarelli segue: Sequenza in fasi ed esperienze CNOS-FAP / CIOFS-FP 108 Compito / prodotto 1.2 UNITÀ DI APPRENDIMENTO Progetto “Casa Sicura” Primo anno Denominazione Realizzazione prodotto professionale Obiettivi formativi Progetto di una serie di interventi e di follow-up periodici tesi a massimizzare la sicurezza domestica di anziani e portatori di handi- cap (sia fisico che mentale). Gli accorgimenti da suggerire sono ad esempio: non conservare l’olio da cucina sotto il lavello o in prossi- mità dei detersivi; porre le telette antiscivolo sotto i tappeti; verifi- care che in prossimità della testata del letto non vi siano fili elettrici e che l’interruttore del lumetto da notte sia facilmente raggiungibi- le; predisporre un punto luce di pochi lumen da tenere acceso di notte in corridoio; posizionare soprammobili o mobili in modo stabi- le; etc. Il progetto include l’elaborazione in PowerPoint di un pro- totipo di check-list che l’utente dovrebbe utilizzare per una verifica quotidiana prima di andare a dormire, per esempio: chiudere il rubi- netto del gas, chiudere la porta di casa con serratura di sicurezza, chiudere la imposte delle finestre, gettare l’immondizia, mingere, assumere eventuali farmaci, mantenere il bilancio idrico giornaliero in equilibrio (la persona anziana spesso si dimentica di bere e va incontro a disidratazione corporea). Parte integrante del progetto è la definizione della metodologia di presentazione all’utente (ovvero come convincerlo a mettere in pratica il processo in questione). • Promuovere la collaborazione e la cooperazione tra gli allievi • Promuovere negli allievi la capacità di comunicare, attraverso varie modalità (multimediali, espressive, linguistiche, grafiche), vissuti ed esperienze personali sia propri che di conoscenti o parenti • Promuovere negli allievi la capacità di abituarsi a ragionare sul perché e sul come di problemi pratici, isolando cause ed effetti e di maturare competenze di giudizio e di valutazione • Promuovere negli allievi la capacità di ascolto, di dialogo, di con- fronto con le altre persone, in modo da acquisire capacità relazionali e comunicative • Promuovere negli allievi la capacità di risolvere con responsabili- tà, indipendenza e costruttività i normali problemi della vita quo- tidiana personale • Sviluppare nell’allievo la creatività nel realizzare un progetto as- segnato • Accrescere l’individuazione delle fonti di pericolo presenti nel luogo di lavoro, adottando le misure di prevenzione e protezione necessarie per la tutela dell’utente e del lavoratore “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 109 Sequenza in fasi ed esperienze Destinatari Tempi di svolgimento Denominazione Realizzazione prodotto professionale Risorse umane • Favorire l’autovalutazione del lavoro svolto per il miglioramento della conoscenza di sé. 1) Utilizzare risorse multimediali (PowerPoint) 2) Comunicare verbalmente in modo sequenziale una propria espe- rienza 3) Conoscere le regole di comportamento nel rispetto della sicu- rezza 4) Raccogliere informazioni da varie fonti tramite intervista e col- loquio 5) Iniziare a ragionare mettendosi nei panni dell’utente, per po- terne percepire e recepire i bisogni (espressi o celati). Allievi del primo anno dei corsi di qualificazione professionale. Non sono previsti prerequisiti. La durata dell’UdA è prevista in circa 30 ore. • Presentazione del lavoro • Raccolta di informazioni, interviste a conoscenti, vicini di casa e parenti • Definizione degli interventi “Casa sicura” • Elaborazione della check-list • Presentazione alla classe e discussione • Valutazione finale. Formatore dell’area professionale: responsabile dell’UdA. Tutor-coordinatore: responsabile dell’aspetto relazionale di questa attività e la gestione della comunicazione. Laboratorio di informatica Obiettivi specifici di apprendimento segue: Materiali Obiettivi formativi CNOS-FAP / CIOFS-FP 110 1.3 UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Acquisto di un motorino” Primo anno Compito / prodotto Denominazione Elaborazione di un budget Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Elaborazione di un budget personale per l’acquisto di un motorino corrispondente alle caratteristiche, alle risorse e ai vincoli espressi dall’allievo e completo di tutte le parti previste. • Sviluppare abilità e caratteristiche personali attraverso la personalizzazione delle proprie scelte, potenziando la capacità deci- sionale in presenza di risorse materiali e temporali limitate • Favorire negli allievi un processo attraverso cui arrivare a possede- re un adeguato numero di strumenti formali, matematici o comun- que logici, e saperli applicare a diversi ambiti di problemi generali e specifici • Stimolare i ragazzi, attraverso uno strumento multimediale interattivo che parte da una situazione concreta (l’acquisto di un motorino), ad acquisire la terminologia e le regole di base dell’economia aziendale • Offrire agli allievi l’opportunità di avere strumenti concreti per muo- versi agevolmente entro la “quotidianità”, sapendo svolgere i com- piti da essa richiesti • Promuovere negli allievi la conoscenza critica dei concetti matema- tici, in modo da poter operare con essi nella risoluzione di problemi concreti. 1) Prendere coscienza delle funzioni delle principali istituzioni eco- nomiche 2) Riconoscere i soggetti dell’attività economica, individuandone le funzioni e le relazioni reciproche 3) Utilizzare correttamente il linguaggio economico della vita quoti- diana e i termini connessi all’elaborazione di un budget. 4) Conoscere i modi di utilizzo del dizionario 5) Produrre relazioni di carattere pratico e professionale applicando correttamente le regole ortografiche e morfosintattiche 6) Elaborare testi mediante l’utilizzo di Word Processor 7) Ricercare e gestire le informazioni anche in rete tramite Internet 8) Conoscere gli elementi fondamentali del budget (versione sem- plice) 9) Elaborare un budget con utilizzo di calcoli percentuali composti. 10) Sapere utilizzare correttamente la calcolatrice 11) Elaborare fogli di calcolo: costruire una tabella a partire dal pro- blema concreto. “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 111 Denominazione Elaborazione di un budget Destinatari Tempi di svolgimento Sequenza in fasi ed esperienze Allievi del primo anno dei corsi di qualificazione professionale. 20 ore. • Introduzione • Simulazione multimediale • Incontro con direttore di banca • Verifica intermedia • Approfondimento • Valutazione finale. Formatore dell’area scientifica: responsabile, piano di lavoro, in- formatica, budget, valutazione. Formatore dell’area dei linguaggi: responsabile degli obiettivi spe- cifici relativi all’ambito linguistico e della comunicazione. Formatore area professionale: supporto tecnico (confronto fra modelli). Tutor-coordinatore: supporto del team di corso, comunicazione. • Diapositive PowerPoint • Test • Siti Internet • Glossario • Schede • Casi pratici. Risorse umane Materiali segue: CNOS-FAP / CIOFS-FP 112 Destinatari Tempi di svolgimento Sequenza in fasi ed esperienze Compito / prodotto Denominazione Realizzazione prodotto professionale Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento 1.4 UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Progetto di un intervento in un centro di disassuefazione dal fumo di tabacco” Primo anno Progettare un intervento di 3 ore in un centro di disassuefazione dal fumo di tabacco. Fare ricerche su Web utilizzando 3 diversi motori di ricerca e scrivere una relazione indicando le parole chiave utilizzate ed esprimendo la propria preferenza sui motori di ricerca utilizzati. • Stimolare gli allievi ad acquisire la terminologia e le conoscenze delle attrezzature e dei laboratori • Sviluppare abilità e caratteristiche professionale di base • Sviluppare la consapevolezza di operare in un ambito profes- sionale • Promuovere l’organizzazione del proprio lavoro personale, favo- rendo la gestione del tempo e la programmazione del lavoro • Favorire nell’allievo un processo attraverso il quale arrivare a far sì che egli faccia sempre riferimento alle indicazioni metodologiche nello svolgimento del proprio lavoro • Favorire l’autovalutazione del lavoro svolto al fine di migliorarlo. 1) Essere in grado di individuare e utilizzare gli strumenti adeguati per la realizzazione del progetto 2) Riconoscere le caratteristiche generali della comunicazione mono e bi-direzionale 3) Prendere coscienza della difficoltà nello sradicare una dipen- denza 4) Arricchire il proprio vocabolario con termini appropriati alle si- tuazioni da descrivere. Allievi del primo anno dei corsi di qualificazione professionale. È previsto come prerequisito il superamento dei moduli introduttivi di laboratorio e sicurezza. La durata dell’UdA è prevista in circa 30 ore. Si consiglia di svolgere l’UdA verso la fine dell’anno scolastico. Presentazione dell’UdA. Raccolta di informazioni presso Ufficio Relazioni con il Pubblico di ASL, Comune, Regione, etc. Progettazione dell’intervento. “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 113 Risorse umane Materiali Preparare i materiali necessari (audiovisivi, cartelloni, volantini, etc.) usando PowerPoint. Attuare l’intervento per altri allievi del Centro e degli insegnanti. Formatore dell’area professionale: responsabile dell’UdA. Formatore dell’area scientifica: responsabile dell’informazione sui danni dal fumo. Tutor-coordinatore: responsabile dell’aspetto relazionale di questa attività e la gestione della comunicazione. Laboratorio di informatica. segue: Sequenza in fasi ed esperienze Denominazione Realizzazione prodotto professionale CNOS-FAP / CIOFS-FP 114 Compito / prodotto Denominazione Organizzazione evento finale Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento 1.5 UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Organizzazione di una festa di fine anno” Primo anno Realizzazione di una festa di fine anno, fatta alla presenza dei geni- tori, in cui gli allievi realizzano una presentazione del lavoro svolto durante l’anno, attraverso delle diapositive in PowerPoint o attra- verso la realizzazione di una videocassetta, una mostra dei lavori prodotti e una serie di scenette scherzose, attraverso cui ripercorre- re le dinamiche realizzatesi con i formatori o tra compagni. La festa si conclude, poi, con un rinfresco offerto agli allievi e ai genitori. • Condurre gli allievi ad essere consapevoli delle proprie capacità, attitudini e aspirazioni e delle condizioni di realtà che le possono valorizzare e realizzare • Promuovere la collaborazione e la cooperazione tra gli allievi • Promuovere nei ragazzi la consapevolezza del percorso svolto durante il corso dell’anno, delle capacità sviluppate, dei prodotti realizzati e delle potenzialità ancora da sviluppare • Promuovere negli allievi la capacità di comunicare, attraverso varie modalità (multimediali, espressive, linguistiche, grafiche), i propri vissuti e le proprie esperienze personali • Promuovere negli allievi la presa di coscienza delle dinamiche personali che portano all’affermazione della propria identità at- traverso rapporti costruttivi con adulti di riferimento e coetanei • Promuovere negli allievi la capacità di padroneggiare gli stru- menti espressivi indispensabili per gestire in maniera costruttiva il confronto sociale. 1) Realizzare un reportage fotografico delle attività svolte al Cen- tro 2) Utilizzare le proprie competenze linguistiche per realizzare inter- viste ai formatori, ai compagni e per riportarle in modo scherzo- so con le modalità preferite 3) Utilizzare le proprie competenze informatiche per realizzare una presentazione in PowerPoint in cui inserire immagini, commen- ti, interviste, che possano descrivere le attività svolte durante l’anno 4) Realizzare (in alternativa) una videocassetta, in cui siano ripre- se le varie attività del Centro, i prodotti realizzati, le interviste ai formatori e ai compagni “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 115 Destinatari Tempi di svolgimento Sequenza in fasi ed esperienze Denominazione Organizzazione evento finale 5) Utilizzare la propria creatività per allestire una mostra dei lavori prodotti durante l’anno da tutti gli allievi 6) Utilizzare le proprie competenze grafiche e professionali per rea- lizzare cartelloni che siano di abbellimento alla mostra e che rap- presentino il ciclo di lavorazione che ha portato alla realizzazione del prodotto 7) Preparare e rappresentare alcune brevi scenette che illustrino in modo scherzoso momenti divertenti della vita del Centro e delle esperienze realizzate durante il primo anno. Allievi del primo anno dei corsi di qualificazione professionale. Come prerequisito è prevista l’acquisizione delle competenze relative al primo anno. La durata dell’UdA è prevista in circa 20 ore ed è da svolgersi alla fine dell’anno. • Presentazione dell’UdA da parte di un formatore • Realizzazione di un reportage fotografico delle attività svolte al Centro • Realizzazione di cartelloni che rappresentino il ciclo di lavorazione che ha portato alla realizzazione dei lavori prodotti durante l’anno • Realizzazione di interviste ai formatori e ai compagni • Raccolta di materiali utili per realizzare la presentazione in PowerPoint e le scenette • Realizzazione di una presentazione in PowerPoint sul lavoro svol- to nell’anno o su momenti particolari • Realizzazione, in alternativa, di una videocassetta sul lavoro svol- to nell’anno o su momenti particolari • Preparazione di scenette scherzose sui formatori e sui momenti più simpatici dell’anno • Allestimento della mostra per l’esposizione dei lavori prodotti du- rante l’anno • Sistemazione degli ambienti in cui svolgere la festa • Organizzazione del rinfresco per i genitori. Tutor-coordinatore: responsabile di curare l’aspetto relazionale del- la festa e del contatto con i genitori. Responsabile, inoltre, del coor- dinamento generale dell’attività, soprattutto delle sue parti espressi- ve e relazionali. Formatore dell’area dei linguaggi: responsabile dell’aspetto lingui- Obiettivi specifici di apprendimento segue: Risorse umane CNOS-FAP / CIOFS-FP 116 Denominazione Organizzazione evento finale Risorse umane Materiali stico delle interviste e delle relative trascrizioni, e dei cartelloni illu- strativi della mostra. Formatore dell’area tecnologica: responsabile del supporto informatico per la realizzazione del lavoro e la corretta realizzazione del reportage fotografico e delle riprese video. Formatore dell’area professionale: responsabile dell’allestimento della mostra dei lavori prodotti e della realizzazione del cartellone sul ciclo di produzione dei lavori svolti. Formatore dell’area storico-socio-economica: responsabile della preparazione e della rappresentazione delle scenette scherzose e della raccolta del materiale utile per produrre la presentazione in PowerPoint o la videocassetta. Formatore dell’area scientifico-matematica: responsabile del rispet- to dell’ambiente durante lo svolgimento della festa e della gestione degli strumenti “matematici” (righelli, squadre, ecc.) per la realizza- zione dei cartelloni. • Lavori prodotti durante l’anno • Macchina fotografica • Computer • Videoproiettore • Telecamera • Registratore per le interviste • Cartelloni • Colla • Righelli e squadre • Pennarelli • Forbici • Costumi e attrezzi necessari per le scenette. segue: “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 117 2.Unità di Apprendimento per il secondo anno CNOS-FAP / CIOFS-FP 118 Elenco degli strumento proposti per il Secondo anno: N. NATURA SPECIFICAZIONE 1 Unità di apprendimento Scheda Scheda di presentazione Strumenti dell’attività estiva 2 Unità di apprendimento Scheda Gioco di ruolo: Strumenti gestione del conflitto 3 Unità di apprendimento Scheda Organizzazione di un viaggio Strumenti 4 Unità di apprendimento Scheda Conseguimento della Strumenti patente per il motorino 5 Unità di apprendimento Scheda Evento finale Strumenti “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 119 Compito / prodotto Denominazione Realizzazione di attività di Accoglienza Obiettivi formativi 2.1.UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Scheda di presentazione dell’attività estiva” Secondo anno Realizzazione di una scheda o fascicolo, eseguito in Microsoft Word, in cui venga fatta una presentazione delle attività svolte durante l’esta- te (tirocinio in azienda, viaggi, attività caratteristiche, vacanze). Tale scheda dovrebbe comprendere un sintetico diario di aneddoti diver- tenti e/o formativi vissuti durante l’estate; un ampliamento di questa attività potrebbe essere quello di creare delle vignette che descrivano queste scene, e di tradurre questo in inglese. Inoltre, nella scheda dovrebbero essere raccolte informazioni (fotografie, notizie storiche, caratteristiche geografiche e naturali, attività culturali e di intrattenimento), attraverso la navigazione in Internet, del luogo in cui il ragazzo è andato in vacanza o nel quale avrebbe avuto il deside- rio di andare. Insieme a questo, viene anche richiesto di fare una stima dell’itinerario percorso (o che si sarebbe voluto percorrere) in termini di distanze e di spesa. • Promuovere la capacità di servirsi con proprietà degli strumenti di consultazione e degli strumenti informatici, per ottenere documentazioni, scrivere e archiviare • Aiutare gli allievi a porre le basi per superare le dimensioni strumen- tali della Patente Europea per il Computer (Ecdl) e dimostrare di considerare la multimedialità e l’uso degli strumenti informatici un fecondo ambiente di apprendimento, in prospettiva teorica e/o pro- fessionale • Promuovere la capacità di navigare in Internet per risolvere proble- mi, mirando alla selezione delle informazioni adeguate • Promuovere la capacità di leggere e produrre testi di differenti di- mensioni e complessità, ben costruiti a livello grammaticale-sintattico adatto alle varie situazioni interattive • Favorire negli allievi l’acquisizione di conoscenze solide sulla strut- tura grammaticale dell’italiano, anche con opportuni confronti con l’inglese • Promuovere l’utilizzo della lingua inglese per i principali scopi co- municativi e operativi • Promuovere la capacità di operare, orientandosi nello spazio e nel tempo, confronti costruttivi fra realtà geografiche e storiche diverse • Promuovere il rispetto, la cura, la conservazione e il miglioramento dell’ambiente CNOS-FAP / CIOFS-FP 120 Destinatari Tempi di svolgimento Sequenza in fasi ed esperienze Obiettivi specifici di apprendimento Denominazione Realizzazione di attività di Accoglienza • Promuovere la comprensione della realtà naturale con atteggia- mento di curiosità, attenzione e rispetto • Facilitare negli allievi l’utilizzo efficace per l’espressione di sé e per la comunicazione interpersonale anche codici, tra loro integrati o autonomi (fotografia, cinema, Web, ecc.) diversi dalla parola. 1) Utilizzare le proprie competenze linguistiche e grammaticali per una corretta stesura del diario di alcuni aneddoti relativi alle esperienze delle vacanze estive 2) Utilizzare le proprie capacità grafiche e la propria creatività per realizzare vignette che descrivano eventi simpatici e/o educati- vi vissuti nel periodo estivo 3) Utilizzare la propria conoscenza della lingua inglese per scrivere il testo delle vignette 4) Saper utilizzare in modo adeguato Word e saper produrre in esso un testo scritto ben organizzato, compreso di immagini 5) Saper utilizzare le principali funzioni di Internet per la ricerca di informazioni e di materiali relativi al luogo in cui i ragazzi sono stati in vacanza 6) Ricercare informazioni attraverso l’uso di un motore di ricerca 7) Produrre una riflessione sugli aspetti storici, geografici, cultu- rali e ludici relativi al luogo di villeggiatura preso in considera- zione 8) Utilizzare le proprie competenze matematiche per calcolare di- stanze chilometriche e per fare una stima delle spese fatte. Allievi del secondo anno dei corsi di qualificazione professionale. Come prerequisito è prevista l’acquisizione delle competenze relati- ve al primo anno. La durata dell’UdA è prevista in circa 45 ore ed è da svolgersi all’ini- zio dell’anno. • Presentazione dell’UdA da parte di un formatore • Impostazione di un documento in Word • Stesura del diario delle attività estive e dell’eventuale espressione di tirocinio formativo in azienda e, in particolare, di alcuni aneddoti divertenti e/o educativi avvenuti (in Word); è possibile integrare tale diario con fotografie e materiali vari • Realizzazione delle vignette, fatte a mano libera o con l’ausilio di strumenti informatici Obiettivi formativi segue: “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 121 Denominazione Realizzazione di attività di Accoglienza Risorse umane Materiali • Traduzione dei testi delle vignette in lingua inglese • Realizzazione di una ricerca in Internet di informazioni, fotografie e materiali relativi al luogo in cui il ragazzo ha trascorso le vacanze estive attraverso l’utilizzo di un motore di ricerca • Stesura di un documento in Word che contenga i materiali scarica- ti da Internet e sistemati dal ragazzo rispetto ai diversi argomenti (storia del luogo, caratteristiche geografiche e naturali, attività culturali e ricreative, ecc.) • Realizzazione di un calcolo delle distanze percorse (o che si do- vrebbero percorrere) per raggiungere il luogo in questione e delle spese sostenute (o la stima di esse) durante il periodo di vacanza. Tutor-coordinatore: responsabile dell’aspetto relazionale di questa attività e la gestione della comunicazione. Formatore dell’area dei linguaggi: responsabile dell’aspetto lin- guistico di tutto il lavoro e, in particolare, della stesura del diario e della traduzione in lingua inglese delle vignette. Formatore dell’area tecnologica: responsabile del supporto informatico per la realizzazione del lavoro e l’apprendimento di un adeguato uso di Internet e delle sue risorse. Formatore dell’area storico-socio-economica: responsabile di gui- dare i ragazzi nella scelta delle informazioni circa gli aspetti storici e culturali del luogo sul quale attuano la ricerca e nella sistemazione di queste informazioni. Formatore dell’area scientifico: responsabile dell’adeguato utiliz- zo delle competenze matematiche per il calcolo delle distanze percor- se e delle spese effettuate e della guida agli allievi nella scelta delle informazioni circa gli aspetti geografici e naturali del luogo sul quale attuano la ricerca. Formatore dell’area professionale: responsabile di una riflessione- relazione sull’eventuale esperienze di tirocinio formativo in azienda. • Attrezzature laboratorio informatico • Internet • Fotografie • Fogli • Penne e pennarelli. segue: Sequenza in fasi ed esperienze CNOS-FAP / CIOFS-FP 122 Compito / prodotto Denominazione Realizzazione del prodotto professionale 2.2. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Gioco di ruolo: gestione del conflitto” Secondo anno Obiettivi formativi Gli allievi progettano ed attuano un gioco di ruolo, nel quale devono impersonare tre coppie o gruppi di persone in situazioni di conflitto palese o latente (esempio: genitore naturale privato della patria pote- stà in conflitto con genitore affidatario). Ciascun allievo rivestirà più di un ruolo, in modo da confrontare le diverse tipologie di comporta- mento che generano il conflitto (aggressivo Q remissivo, aggressivo Q aggressivo, aggressivo Q assertivo). Gli allievi devono compilare una relazione sul lavoro svolto, evidenziando i confronti tra le tre diverse situazioni. • Promuovere negli allievi l’utilizzo di metodi di psicologia applicata finalizzati alla gestione del conflitto • Far apprezzare agli allievi le conseguenze diverse che scelte oppor- tune possono provocare (effetto del gioco di ruolo) • Far acquisire una proprietà di linguaggio del lessico della comunità professionale, sviluppando la capacità di espressione mediante l’uti- lizzo di termini tecnici • Promuovere negli allievi la capacità di abituarsi a ragionare sulle motivazioni di problemi pratici e astratti, isolando cause ed effetti e di maturare competenze di giudizio e di valutazione, abituandosi ad associare e classificare in diversi livelli gerarchici i vari aspetti di un problema • Promuovere negli allievi la capacità di padroneggiare gli strumenti espressivi indispensabili per gestire in maniera costruttiva il con- fronto sociale • Sviluppare la capacità di sintesi nella rappresentazione grafica di concetti differenti • Mettere l’allievo in grado di documentare le sue impressioni ed i suoi giudizi • Sviluppare nell’allievo la creatività nel realizzare un progetto asse- gnato • Promuovere negli allievi la consapevolezza del valore delle regole nella convivenza civile • Favorire negli allievi la capacità di avvertire la differenza tra il bene ed il male ed orientarsi di conseguenza nelle scelte di vita e nei comportamenti sociali e civili. “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 123 Destinatari Tempi di svolgimento Sequenza in fasi ed esperienze Risorse umane Denominazione Realizzazione del prodotto professionale 1) Utilizzare risorse multimediali (foglio elettronico, PowerPoint) 2) Produrre semplici relazioni scritte per descrivere una propria esperienza 3) Conoscere ed utilizzare correttamente il linguaggio proprio della professione 4) Comunicare verbalmente in modo sequenziale una propria esperienza 5) Conoscere le regole di comportamento nel rispetto della si- curezza. Allievi del secondo anno dei corsi di qualificazione professionale. La durata dell’UdA è prevista in circa 50 ore. Come periodo di svol- gimento si consiglia di farlo nella prima metà dell’anno. • Presentazione sintetica del lavoro da svolgere • Definizione dei ruoli ed impersonazione • Autovalutazione del lavoro eseguito e se necessario ulteriore personalizzazione • Presentazione alla classe • Valutazione finale di tutto il lavoro svolto. Formatore dell’area professionale: responsabile dell’UdA, metodi di psicologia applicata. Formatore dell’area storico-socio-economica: definizione di gioco di ruolo, conoscenza di base delle grandi controversie teoriche del- la psicologia contemporanea; sistematizzazione delle informazioni. Tutor-coordinatore: responsabile dell’aspetto relazionale di que- sta attività e la gestione della comunicazione. Laboratorio di informatica.Materiali Obiettivi specifici di apprendimento CNOS-FAP / CIOFS-FP 124 Compito / prodotto Denominazione Realizzazione prodotto professionale 2.3. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Organizzazione di un viaggio” Secondo anno Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Si tratta di simulare il lavoro di un’agenzia di viaggio che deve orga- nizzare un viaggio di gruppo all’estero che preveda momenti di ap- profondimento tecnico e culturale nel rispetto di tempi e di risorse predefinite dal cliente. Data la natura di animazione ed intrattenimento della figura professionale in uscita, oltre alla organizzazione degli aspetti logistici del viaggio, andranno previste attività di animazione per i viaggiatori ed anche esempi di tecniche di coinvolgimento e di gestione del conflitto. Produrre quindi un dossier completo di informazioni, itinerari e budget da presentare ai clienti. Il miglior dossier sarà premiato. • Favorire tra gli allievi le condizioni per cui utilizzare tutti gli aspetti positivi che vengono da un corretto lavoro di gruppo • Promuovere negli allievi la capacità di ascolto, di dialogo, di con- fronto con le altre persone, in modo da acquisire capacità relazionali e comunicative • Promuovere negli allievi la capacità di risolvere con responsabilità, indipendenza e costruttività i normali problemi della vita quotidia- na personale • Offrire agli allievi strumenti per acquisire capacità decisionali sulla base della conoscenza di sé e di un sistema di valori, in modo da saper concepire progetti di vario ordine • Aiutare gli allievi a superare prospettive d’analisi troppo parziali che impediscono la scoperta delle connessioni tra i vari campi del sapere, la convalidazione dei confini disciplinari, l’importanza unificatrice delle visioni globali • Offrire agli allievi strumenti per gestire in un gruppo il dissenso e mantenerlo a livelli accettabili. 1) Saper gestire correttamente la comunicazione verbale e scritta 2) Ricercare e gestire le informazioni 3) Prendere coscienza degli usi e costumi di un’altra realtà 4) Saper elaborare un budget 5) Sviluppare le capacità di analisi, valutazione e scelta 6) Utilizzo della rete per la ricerca di informazioni 7) Relazionarsi con gli impiegati delle agenzie viaggi 8) Saper effettuare una comunicazione telefonica 9) Saper annotare e raccogliere le informazioni scritte “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 125 Destinatari Tempi di svolgimento Sequenza in fasi ed esperienze Denominazione Realizzazione prodotto professionale 10) Strutturare un foglio di calcolo per la gestione di un budget (Excel) 11) Conoscere ed applicare i metodi di calcolo 12) Utilizzare un elaboratore testi per stendere una relazione (Word) 13) Utilizzare un programma di posta elettronica (Outlook) 14) Conoscere ed utilizzare i rudimenti della lingua inglese 15) Utilizzare correttamente un dizionario di italiano - inglese 16) Utilizzare un programma di presentazione (PowerPoint) 17) Conoscere alcune tecniche per coinvolgere i componenti di un gruppo 18) Conoscere alcune tecniche per smussare i contrasti e gestire il dissenso in un gruppo. Allievi del secondo o terzo anno come prerequisiti sono previsti i saperi di base che normalmente vengono erogati durante il primo anno. La durata dell’UdA è prevista in circa 100 ore. Come periodo di svol- gimento si consiglia di farlo nel periodo tra novembre - dicembre, in previsione di una eventuale gita da farsi in primavera. • Presentazione della UA • Organizzazione del lavoro • Svolgimento dei compiti • Verifica intermedia • Presentazione e confronto dei lavori • Valutazione finale dei lavori e dei gruppi • Premiazione del “viaggio” migliore • Incontro con un tecnico esperto dell’argomento oggetto del viaggio • Incontro con un impiegato di un’agenzia di viaggi per conoscere i vari aspetti relativi all’organizzazione di un viaggio. Formatore dell’area scientifica: richiami sulle conoscenze di base (le operazioni fondamentali, calcoli necessari per gestire un preventi- vo di spesa), sviluppo conoscenze ed utilizzo degli strumenti infor- matici per la ricerca in rete, utilizzo della posta elettronica, utilizzo di Word, Excel, PowerPoint. Formatore dell’area dei linguaggi: sviluppo delle facoltà comunica- tive, conoscenze base della lingua inglese. Formatore dell’area storico-socio-economica: conoscenza dei luo- ghi, culture, usi e costumi delle località scelte. Obiettivi specifici di apprendimento segue: Risorse umane CNOS-FAP / CIOFS-FP 126 segue: Denominazione Realizzazione prodotto professionale Risorse umane Tutor-coordinatore: coinvolgimento, supporto, motivazione dei grup- pi. Approfondimento di tutti gli aspetti relativi allo sviluppo delle capacità personali coinvolti. • Aula in cui sia possibile il lavoro di gruppo • Videoregistratore • PC con possibilità di accesso alla rete • Proiettore multimediale collegato al PC e al videoregistratore • Telefono • Possibilità di uscite per recarsi in agenzia viaggi • Schede per la raccolta dei materiali • Dizionari di Italiano - Inglese. Materiali “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 127 Compito / prodotto Denominazione Preparazione guida motorino 2.4. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Conseguimento della Patente per il motorino” Secondo anno Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Conseguimento del certificato di idoneità alla guida del ciclomotore, in ottemperanza al decreto legislativo n. 151 del 27 giugno 2003, che prevede l’introduzione dell’obbligo di tale certificato dal 1 luglio 2004 per i minorenni che non sono in possesso della patente di guida A o della patente di guida sotto categoria A1. La realizzazione di tale compito avviene attraverso lo svolgimento dei quattro moduli previsti dal Ministero, per un totale di 20 ore di lezione, attraverso l’incontro con un rappresentante delle forze del- l’ordine, con cui trattare dell’importanza delle norme della conviven- za civile, attraverso un esercizio pratico di manutenzione del motori- no e attraverso un’esercitazione di guida prevista al termine dell’UdA. • Promuovere negli allievi la consapevolezza del valore delle regole nella convivenza civile • Promuovere il rispetto delle funzioni e delle regole della vita socia- le e istituzionale, riconoscendone l’utilità e impegnandosi a com- prenderne le ragioni • Facilitare negli allievi l’assunzione di comportamenti più adeguati per la tutela della sicurezza propria, degli altri e dell’ambiente in cui si vive, in condizioni ordinarie o straordinarie di pericolo • Promuovere negli allievi il senso di rispetto e di cura per le cose in loro possesso (in questo caso per il motorino). 1) Conoscere e rispettare le norme di comportamento stradale 2) Conoscere e rispettare la segnaletica stradale 3) Conoscere le norme di rispetto della legge 4) Conoscere e rispettare le norme della convivenza civile e le loro applicazioni pratiche 5) Adottare comportamenti adeguati per attuare un lavoro di gruppo 6) Utilizzare le competenze linguistiche per attuare la domanda di ammissione per sostenere l’esame della patente del motorino 7) Utilizzare le proprie competenze nell’ambito meccanico per at- tuare la manutenzione del ciclomotore 8) Utilizzare le proprie conoscenze di matematica per ipotizzare l’ac- quisto del motorino 9) Realizzare un’intervista ad un rappresentante delle forze dell’or- dine e riportarla per scritto CNOS-FAP / CIOFS-FP 128 Destinatari Tempi di svolgimento Sequenza in fasi ed esperienze Denominazione Preparazione guida motorino Risorse umane 10) Conoscere le implicanze burocratiche relative al possesso e al- l’utilizzo del motorino (bollo, assicurazione, bollino blu, revisio- ne, ecc.) 11) Superare la prova finale per il conseguimento del certificato di idoneità alla guida del ciclomotore 12) Saper guidare un motorino seguendo le norme di base del codi- ce della strada e le principali norme di sicurezza. Allievi del secondo anno dei corsi di qualificazione professionale. Come prerequisiti sono richieste le conoscenze linguistiche, matema- tiche e meccaniche di base, acquisite con il primo anno. La durata dell’UdA è prevista in circa 50 ore ed è da svolgersi prefe- ribilmente nella prima metà del secondo anno. • Presentazione dell’UdA da parte di un formatore • Svolgimento del modulo sulle norme di comportamento stradale • Incontro con il formatore dell’area meccanica per gli esercizi sulla manutenzione del motorino • Svolgimento dell’UdA “Acquisto del motorino” (se non è già stata svolta precedentemente) • Svolgimento del modulo sulla segnaletica • Svolgimento del modulo di educazione alla convivenza civile • Incontro ed intervista con un rappresentante delle forze dell’or- dine con cui trattare dell’importanza delle norme della convi- venza civile • Svolgimento del modulo sull’educazione al rispetto della legge • Presentazione delle implicanze burocratiche relative al posses- so e all’utilizzo del motorino (bollo, assicurazione, bollino blu, revisione, ecc.) • Realizzazione della domanda di ammissione per sostenere l’esame • Svolgimento della prova finale per il conseguimento del certificato di idoneità alla guida del ciclomotore • Realizzazione di una prova finale di guida del motorino, all’interno del cortile del Centro. Tutor-coordinatore: responsabile dell’aspetto relazionale dell’UdA e l’organizzazione degli incontri degli allievi con il rappresentante delle forze dell’ordine e della prova pratica finale. Formatore dell’area dei linguaggi: responsabile dell’aspetto lingui- stico dell’intervista al rappresentante delle forze dell’ordine e della stesura della domanda di ammissione per sostenere l’esame. Obiettivi specifici di apprendimento segue: “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 129 Denominazione Preparazione guida motorino Materiali Formatore dell’area storico-socio-economica: responsabile del mo- dulo di educazione alla convivenza civile e della presentazione delle implicanze burocratiche relative al possesso e all’utilizzo del motori- no (bollo, assicurazione, bollino blu, revisione, ecc.). Formatore dell’area professionale: responsabile dell’aspetto prati- co relativo alla manutenzione del motorino. Formatore dell’area scientifico: responsabile dell’adeguato utiliz- zo delle competenze matematiche utilizzi per ipotizzare l’acquisto del motorino. Docente abilitato a svolgere il corso: responsabile della preparazio- ne e organizzazione dei corsi, della gestione amministrativo contabi- le delle attività connesse, della verifica del registro delle presenze, dell’identificazione dei candidati prima dell’esame, della lettura delle istruzioni per la compilazione delle schede d’esame e dello svolgi- mento della prova finale. Tale docente, nelle rispetto delle norme vigenti, deve essere: un insegnante di autoscuole, un’appartenente alle forze di polizia, un carabiniere, un vigile urbano, una guardia di finanza, un docente in possesso delle competenze derivanti dal- l’aver organizzato e realizzato specifiche attività formative di educa- zione stradale, per almeno u triennio, certificato dal Dirigente Scola- stico, o una persona designata dalle associazioni e dagli enti, pub- blici e privati, impegnati in attività collegate alla circolazione strada- le e riconosciuti dal Ministero dei Trasporti. • Moduli di formazione per il conseguimento del certificato di ido- neità alla guida del ciclomotore • Quiz per il conseguimento dell’attestato per la guida dei ciclo- motori • Scheda dell’UdA “Acquisto del motorino” (se non è già stata precedentemente svolta) • Attrezzi utili per gli esercizi relativi alla manutenzione del motorino • Registratore per l’intervista con il rappresentante delle forze del- l’ordine • Moduli per la domanda di ammissione all’esame • Motorino/i su cui fare esercizi di manutenzione e con cui fare la prova finale di guida. Risorse umane segue: CNOS-FAP / CIOFS-FP 130 “Moduli di formazione per il conseguimento del certificato di idoneità alla guida dei ciclomotori”24 Modulo A: Norme di comportamento 1) Norme sulla precedenza a) Contenuti: z Norma generale sulla precedenza; regole e comportamenti da attuare in prossimità degli incroci z Uscita dal garage o dai parcheggi b) Normativa: Codice della strada, articoli: 145 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 2) Norme di comportamento a) Contenuti: z Velocità z Posizione dei veicoli sulla strada z Manovra di sorpasso z Distanza di sicurezza z Svolta a destra e a sinistra z Cambio di corsia e cambio di direzione z Sosta e fermata z Trasporto dio persone, animali o oggetti b) Normativa: codice della strada, articoli: 141, 142, 143, 148, 149, 154, 157, 158, 170 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 3) Cause di incidenti e comportamenti dopo gli incidenti; assicurazione; ri- spetto della vita e comportamento solidale a) Contenuti: z Gareggiare in velocità z Condizioni della strada z Condizioni atmosferiche z Condizioni di traffico z Visibilità z Comportamenti di sicurezza in caso di imprevisti z Abbigliamento del conducente z Spazio di frenata e di arresto 24 Tratto da: MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA, Il patentino a scuola, in: www.istruzione.it/patentino/lineeguida.html, 2004, 1-8 “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 131 z Intralcio alla circolazione z Inosservanza delle norme, inesperienze, imprudenza z Comportamenti in curva z Trasporto passeggeri z Obbligo di assicurazione per la circolazione dei veicoli a motore z Segnalazione di un incidente sulla strada z Obbligo di fornire le generalità in caso di incidente z Obbligo di avvisare gli agenti in caso di feriti b) Normativa: codice della strada, articoli: 192,193, 189, legge 24 dicembre 1969, n.990 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 4) Elementi del ciclomotore e loro uso; comportamenti alla guida del ciclo- motore e uso del casco a) Contenuti: z Segnalazione visiva ed illuminazione dei veicoli z Clacson z Pneumatici z Posizione alla guida z Stabilità del veicolo z Freni z Specchietti retrovisori z Manutenzione del ciclomotore z Manomissione del ciclomotore z Dispositivo silenziatore z Casco z Documenti necessari per circolare sul ciclomotore z Divieto di usare telefonino e walkman z Comportamenti degli altri utenti e nei loro confronti b) Normativa: codice della strada, articoli: 152, 153, 171, 173 c) Materiali didattici:normativa di riferimento, quiz d’esame d) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame Modulo B: Segnalazione 1) Segnali di pericolo e segnali di precedenza a) Contenuti: z Segnaletica stradale z Forma e colori dei segnali di pericoli z Distanza tra il cartello ed il pericolo presegnalato z Segnali: Strada deformata, dosso, cunetta, curva pericolosa, doppia curva, CNOS-FAP / CIOFS-FP 132 passaggio a livello con e senza barriere, attraversamento tranviario, attraversamento pedonale, attraversamento ciclabile, discesa pericolosa, salita ripida, strettoie, strada sdrucciolevole, banchina pericolosa, luoghi fre- quentati dai bambini, doppio senso di circolazione, caduta massi, semaforo, forte vento laterale, lavori in corso, diritto di precedenza, preavviso di dare precedenza, preavviso di fermarsi e dare precedenza, dare precedenza, confluenza laterale, stop, dare precedenza nei sensi unici alternati, diritto di precedenza nei sensi unici alternati. b) Normativa: codice della strada, articoli: 38, 39; regolamento di esecuzione e di attuazione del codice della strada articoli da 105 a 114 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 2) Segnali di divieto a) Contenuti: segnali: divieto di transito, senso vietato, divieto di sorpasso, limite massimo di velocità, divieto di segnalazioni acustiche, transito vietato di pedoni, transito vietato alle biciclette, via libera, fine limitazione di velocità, finer del divieto di sorpasso, divieto di sosta, divieto di fermata, parcheggio autorizzato. b) Normativa: codice della strada, articoli 38,39; regolamento di esecuzione e di attuazione del codice della strada, articoli da 105 a 114. c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 3) Segnali di obbligo a) Contenuti: segnali:direzioni obbligatorie, preavviso di direzioni obbligatorie, rotatoria, limite minimo di velocità, percorso pedonale, pista ciclabile, percor- so pedonale e ciclabile, alt polizia. b) Normativa:codice della strada, articoli: 38 e 39; regolamento di esecuzione e di attuazione del codice della strada, articoli da 105 a 114. c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame. 4) Segnali di indicazione e pannelli integrativi a) Contenuti: segnali: distanza, estesa, validità, inizio, continuazione e fine, inci- dente, zona soggetta ad allargamento, strada sdrucciolevole per pioggia, bar- riere, barriere direzionali, passaggio obbligatorio per veicoli operativi, senso unico, area pedonale, zona a traffico pedonale, zona a traffico limitato, attraversamento pedonale, uso corsie. b) Normativa: codice della strada, articoli: 38 e 39; regolamnento di esecuzione e di attuazione del codice della strada, articoli da 105 a 114. c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame. 5) Segnali luminosi, segnali orizzontali a) Contenuti: segnali: semaforo, lanterne semaforiche, strisce bianche “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 133 longitudinali, struisce gialle longitudinali, frecce direzionali, isole di traffico, delimitazione di fermata degli autobus in servizio pubblico, attraversamento pedonale, simbolo di passaggio a livello, striscia trasversale di arresto, attraversamento ciclabili. b) Normativa: codice della strada, articoli: 38 e 39; regolamento di esecuzione e di attuazione del codice della strada, articoli da 105 a 114 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 6) Fermata, sosta e definizioni stradali a) Contenuti: definizioni stradali e di traffico b) Normativa:codice della strada, articoli: 3, 175 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame Modulo C: Educazione al rispetto della legge 1) Valore e necessità della regola e del rispetto dell’ ambiente a) Contenuti: z Principio informatore della circolazione z Obblighi verso funzionari e agenti z Responsabilità civile e penale z Responsabilità del proprietario del ciclomotore e principio di solidarietà z Mancato rispetto delle norme z Precedenza ai veicoli in servizio di emergenza z Denuncia di smarrimento o furto dei documenti z Segnalazione di pericolo sulla strada z Omissione di soccorso z Inquinamento acustico z Inquinamento atmosferico z Smaltimento olio esausto b) Normativa: codice della strada, articoli: 140, 155, 156, 192, 195, 196, 210, 215, 217 codice penale, articolo 593. c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 2) La salute a) Contenuti: z Stato psicofisico del conducente z Conseguenze provocate dall’uso di alcool z Conseguenze provocate dall’uso di droghe b) Normativa:codice della strada, articoli: 115, 186, 187 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame CNOS-FAP / CIOFS-FP 134 2.5 UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Realizzazione di una festa di fine anno” Secondo anno Compito / prodotto Denominazione Organizzazione evento finale Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Realizzazione di una festa di fine anno, fatta alla presenza dei genito- ri, in cui gli allievi realizzano una presentazione del lavoro svolto durante l’anno, attraverso delle diapositive di PowerPoint o attra- verso la realizzazione di una videocassetta, una mostra dei lavori prodotti e una serie di scenette scherzose, attraverso cui ripercorre- re le dinamiche realizzatesi durante l’esperienza di stage. La festa si conclude, poi, con interventi di animazione che coinvolgono gli altri allievi, gli insegnanti ed i genitori. • Promuovere nei ragazzi la consapevolezza del percorso svolto durante il corso dell’anno, delle capacità sviluppate, dei prodotti realizzati e delle potenzialità ancora da sviluppare • Far riflettere gli allievi sulla esperienza di stage, che facilita la pre- sa di coscienza delle proprie dinamiche personali che portano al- l’affermazione della propria identità attraverso rapporti costruttivi con adulti già inseriti nel mondo del lavoro • Promuovere negli allievi la capacità di padroneggiare gli strumenti espressivi indispensabili per gestire in maniera costruttiva il con- fronto sociale • Sviluppare la consapevolezza di lavorare in modo cooperativo • Sviluppare abilità e caratteristiche professionali nel campo del- l’animazione. 1) Adottare comportamenti adeguati alle norme igieniche e di sicu- rezza 2) Svolgere attività di animazione 3) Realizzare una videocassetta, in cui siano riprese le varie attività del Centro, i prodotti realizzati, le interviste ai formatori e ai com- pagni 4) Utilizzare le proprie competenze grafiche e professionali per rea- lizzare cartelloni che siano di abbellimento alla mostra e che rap- presentino il ciclo di lavorazione che ha portato alla realizzazione dei lavori prodotti durante l’anno da tutti gli allievi. Allievi del secondo anno dei corsi di qualificazione professionale. Come prerequisito è prevista l’acquisizione delle competenze relati- ve al secondo anno. Destinatari “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 135 Sequenza in fasi ed esperienze Tempi di svolgimento Risorse umane Denominazione Organizzazione evento finale La durata dell’UdA è prevista in circa 20 ore ed è da svolgersi alla fine dell’anno. • Presentazione dell’UdA da parte di un formatore • Realizzazione di una videocassetta sul lavoro svolto nell’anno • Realizzazione di un reportage fotografico delle attività svolte al Centro • Realizzazione di cartelloni che rappresentino il ciclo di lavorazione che ha portato alla realizzazione dei lavori prodotti durante l’anno • Realizzazione di interviste ai formatori e ai compagni • Raccolta di materiali utili per realizzare la presentazione in PowerPoint • Realizzazione di una presentazione in PowerPoint sul lavoro svol- to nell’anno o su momenti particolari • Allestimento della mostra per l’esposizione dei lavori prodotti du- rante l’anno • Sistemazione degli ambienti in cui svolgere la festa • Preparazione ed esecuzione delle attività di animazione. Tutor-coordinatore: cura l’aspetto relazionale della festa e del con- tatto con i genitori. Responsabile, inoltre, del coordinamento gene- rale dell’attività, soprattutto delle sue parti espressive e relazionali. Formatore dell’area dei linguaggi: responsabile dell’aspetto lingui- stico delle interviste e delle relative trascrizioni, e dei cartelloni illu- strativi della mostra. Formatore dell’area tecnologica: responsabile del supporto informatico per la realizzazione del lavoro e la corretta realizzazione del reportage fotografico e delle riprese video. Formatore dell’area professionale: responsabile dell’allestimento della mostra dei lavori prodotti e della realizzazione del cartellone sul ciclo di produzione dei lavori svolti; responsabile della preparazione delle attività di animazione. Formatore dell’area storico-socio-economica: responsabile della pre- parazione e della raccolta del materiale utile per produrre la presenta- zione in PowerPoint o la videocassetta. Formatore dell’area scientifico-matematica: responsabile del rispet- to dell’ambiente durante lo svolgimento della festa e di curare la gestione degli strumenti “matematici” (righelli, squadre, ecc.) per la realizzazione dei cartelloni. CNOS-FAP / CIOFS-FP 136 • Lavori prodotti durante l’anno • Macchina fotografica • Computer • Videoproiettore • Telecamera • Registratore per le interviste • Cartelloni • Colla • Righelli e squadre • Pennarelli • Forbici • Laboratorio di Sala gioco. Materiali Denominazione Organizzazione evento finale “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 137 3. Unità di Apprendimento per il terzo anno CNOS-FAP / CIOFS-FP 138 Elenco degli strumento proposti per il Terzo anno: N. NATURA SPECIFICAZIONE 1 Unità di apprendimento Scheda Visita culturale ad una Strumenti città d’arte 2 Unità di apprendimento Scheda Comparazione di due Strumenti diverse realtà nella scuola dell’obbligo 3 Unità di apprendimento Scheda Organizzazione di una festa Strumenti 4 Unità di apprendimento Scheda Progetto di un servizio Strumenti di Baby-parking “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 139 Compito / prodotto Denominazione Realizzazione prodotto professionale 3.1. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Visita culturale ad una città d’arte italiana” Terzo anno Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Visita di tre/quattro giorni ad una città d’arte. Relazione descrittiva della visita culturale alla città. Realizzazione di un glossario dei principali termini appresi. • Favorire tra gli allievi le condizioni per cui utilizzare tutti gli aspetti positivi che vengono da un corretto lavoro di gruppo • Promuovere negli allievi la capacità di ascolto, di dialogo, di con- fronto con le altre persone, in modo da acquisire capacità relazionali e comunicative • Offrire agli allievi strumenti per acquisire capacità decisionali sulla base della conoscenza di sé e di un sistema di valori, in modo da saper concepire progetti di vario ordine • Aiutare gli allievi a superare prospettive d’analisi troppo parziali, che impediscono la scoperta delle connessioni tra i vari campi del sapere, la convalidazione dei confini disciplinari, l’importanza unificatrice delle visioni globali • Promuovere negli allievi la capacità di avere memoria del passato, riconoscerne la permanenza nel presente e far tesoro di queste consapevolezze per la soluzioni dei problemi che si incontrano e per la progettazione del futuro • Favorire la conoscenza dei luoghi/sedi istituzionali dello Stato ita- liano • Sensibilizzare gli allievi sulle tappe fondamentali sui luoghi della storia italiana • Promuovere la riflessione sui contenuti appresi e sugli insegna- menti delle principali figure della cultura e della storia, confrontan- doli con le dinamiche del proprio io • Promuovere negli allievi la capacità di leggere un’opera d’arte, apprezzare e valorizzare il patrimonio artistico ed ambientale • Aiutare gli allievi a riconoscere tratti e dimensioni specifiche della cultura e del vivere sociale contemporanei, radici che li legano al mondo classico e giudaico-cristiano e l’identità spirituale e mate- riale dell’Italia e dell’Europa. 1) Conoscere le istituzioni dello Stato italiano e loro collocazione nel territorio 2) Conoscere le funzioni e i poteri degli organi dello Stato italiano 3) Conoscere i principali avvenimenti della storia italiana CNOS-FAP / CIOFS-FP 140 Sequenza in fasi ed esperienze Risorse umane Destinatari Tempi di svolgimento Denominazione Realizzazione prodotto professionale Obiettivi specifici di apprendimento segue: 4) Conoscere le tappe fondamentali della cultura cristiana 5) Conoscere le principali basiliche e i luoghi storici che testimo- niano la cultura cristiana nella città d’arte prescelta. 6) Conoscere le linee essenziali dei principali stili architettonici presenti nella città d’arte prescelta 7) Utilizzare gli strumenti informatici per ricercare informazioni, iti- nerari, per preparare una brochure di descrizione del viaggio e per preparare una presentazione finale 8) Tracciare un itinerario partendo dalla cartina della città 9) Utilizzare i mezzi pubblici e sviluppare la capacità di orienta- mento 10) Stare in gruppo e rispettare le regole 11) Chiedere informazioni in modo corretto 12) Predisporre e gestire un piccolo budget di spesa 13) Arricchire il proprio vocabolario con i termini specifici appresi nel corso della UdA 14) Capire l’eventuale descrizione di un monumento in inglese. Allievi del terzo anno formativo. Non sono previsti prerequisiti. La durata dell’UdA è prevista in circa 40 ore da svolgersi a fine anno. • Presentazione dell’UdA • Presentazione dei luoghi da visitare anche attraverso l’ausilio di videocassette o altri strumenti multimediali (CD-ROM, ecc.) • Raccolta materiali da Internet • Analisi delle piante della città e dei luoghi da visitare • Predisposizione dell’itinerario • Elaborazione del budget di spesa • Visita guidata ai luoghi prescelti • Realizzazione glossario dei termini giuridici appresi durante la visita • Stesura relazione finale sulla visita • Presentazione dell’esperienza ad altri allievi. Formatore area storico-socio-economico: responsabile dell’Unità di Apprendimento. Contesto storico di riferimento, conoscenza dei rap- porti tra la persona e l’ordinamento dello Stato italiano, i diritti del cittadino, i principi garantiti dalla Costituzione, tutela della dignità e della centralità dell’essere umano nella dottrina Cristiana. “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 141 Materiali Denominazione Realizzazione prodotto professionale Tutor-coordinatore: supporto organizzativo e rapporti con le fa- miglie. Formatore area dei linguaggi: sviluppo delle capacità di organizzare un lavoro di gruppo, di sintetizzare le relazioni scritte ed orali sul- l’evento, di comunicare e gestire relazioni. Formatore capacità personali: responsabile del processo di appro- fondimento delle tematiche. • Laboratorio di informatica • Videoregistratore per visionare eventuali VHS trovati in emeroteca. Risorse umane segue: CNOS-FAP / CIOFS-FP 142 Destinatari Tempi di svolgimento Compito / prodotto Denominazione Realizzazione di un prodotto professionale 3.2. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Comparazione di due diverse realtà nella scuola dell’obbligo” Terzo anno Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Scrivere una relazione che illustri le differenze tra le realtà della classe descritta in “Io speriamo che me la cavo”, autore Marcello D’Orta, edito da Mondadori nel 1990 (gli allievi devono leggere alcuni brani del libro) e quella del film “Diario di un maestro”, 1973 di Vittorio De Seta, tratto dal libro “Un anno a Pietralata” di Albino Bernardini, edito da La Nuova Italia nel 1967 (in caso non fosse possibile reperire il VHS del film, leggere alcuni brani del libro selezionati dal formatore dell’area dei linguaggi). È anche disponibile il film tratto da “Io spe- riamo che me la cavo”, di L.Wertmuller, Italia 1992, distribuito da Penta. Gli allievi devono proporre metodologie di intervento che se- condo loro sarebbero state più idonee nelle due realtà in oggetto. • Promuovere negli allievi la capacità di abituarsi a ragionare sulle motifivazioni dei problemi pratici e astratti, isolando cause ed ef- fetti e di maturare competenze di giudizio e di valutazione, abituan- dosi ad associare e classificare in diversi livelli gerarchici i vari aspetti di un problema • Promuovere nell’allievo un atteggiamento che tende a schematiz- zare concetti diversi ed a ricondurli a fattispecie astratte di riferi- mento applicabili a diverse realtà • Sviluppare la consapevolezza di lavorare in modo cooperativo • Favorire la consapevolezza che il lavoratore è inserito in un conte- sto sociale più ampio che vede il coinvolgimento di altri soggetti • Accrescere la capacità decisionale in presenza di alternative • Sviluppare la capacità di sintesi • Promuovere la capacità di imparare a riconoscere e superare gli errori e gli insuccessi, avvalendosi anche delle opportunità offerte dall’ambiente di apprendimento e sociale. 1) Utilizzare correttamente il linguaggio proprio della professione 2) Produrre esaustive relazioni scritte per descrivere le proprie idee e illustrare le caratteristiche di un intervento. Allievi del terzo anno dei corsi di qualificazione professionale. La durata dell’UdA è prevista in circa 40 ore. Come periodo di svolgi- mento si consiglia di iniziarla nella prima metà dell’anno così da la- sciare tempo per l’eventuale lettura di tutti e due i libri. “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 143 Sequenza in fasi ed esperienze Risorse umane Denominazione Realizzazione di un prodotto professionale • Presentazione sintetica del lavoro da svolgere e definizione dei tempi di svolgimento • Distribuzione di copie dei brani scelti del libro • Visione del film • Discussione in classe • Preparazione della relazione • Presentazione alla classe ed autovalutazione del lavoro eseguito • Valutazione finale di tutto il lavoro svolto. Tutor-coordinatore: responsabile del coordinamento generale del- l’attività, soprattutto delle sue parti espressive e relazionali, e della organizzazione della visione del (o dei) film. Formatore dell’area dei linguaggi: responsabile di selezionare e pre- sentare i brani da leggere dei libri in oggetto. Formatore dell’area professionale: responsabile di supportare e guidare gli allievi nella elaborazione di metodologie di intervento al- ternative a quelle utilizzate dagli autori dei libri. Formatore dell’area storico-socio-economica: responsabile di de- scrivere il contesto socioculturale delle realtà descritte nei libri. • Laboratorio di informatica • Videoregistratore per visionare eventuali VHS trovati in emeroteca.Materiali CNOS-FAP / CIOFS-FP 144 Compito / prodotto Denominazione Organizzazione evento 3.3. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Organizzazione di una festa” Terzo anno Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Gli allievi realizzano in autonomia operativa l’animazione di una festa per le varie classi della scuola e corpo docente. Alla fine della festa agli ospiti (cioè ai ragazzi delle altre classi ed agli insegnanti che hanno partecipato alla festa) viene richiesto di compilare una scheda di valutazione (preparata dagli allievi). Le valutazioni così ottenute vengono poi discusse in classe. • Favorire il lavoro organizzativo di gruppo e stimolare gli allievi ad individuare i vantaggi della cooperazione • Sviluppare abilità e caratteristiche professionali nel campo dell’ani- mazione • Adottare comportamenti adeguati alle norme di sicurezza • Svolgere interventi ludici propri dell’attività di animazione • Sviluppare nell’allievo il senso di appartenenza alla comunità pro- fessionale • Accrescere nell’allievo la consapevolezza che egli, dopo aver ap- preso i concetti chiave, è in grado di organizzare autonomamente l’animazione di un evento sociale • Stimolare la creatività personale dell’allievo ed il suo senso estetico • Condurre gli allievi ad essere consapevoli delle proprie capacità, attitudini ed aspirazioni e delle condizioni di realtà che le possono valorizzare e realizzare • Promuovere capacità di interazione con compagni e formatori in modo corretto, assumendo un comportamento rispettoso e solidale e riconoscendo il proprio ruolo. 1) Progettare ed eseguire attività di animazione ed interventi ludici 2) Utilizzare eventuali valutazioni negative per migliorare, gestendo la frustrazione causata dal dissenso. Allievi del terzo anno. 40 ore. Destinatari Tempi di svolgimento “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 145 Sequenza in fasi ed esperienze Risorse umane Denominazione Organizzazione evento • Presentazione dell’UdA • Preparazione della scheda di valutazione • Progettazione ed esecuzione delle attività di animazione e degli interventi ludici • Raccolta della valutazione degli ospiti • Discussione in classe delle valutazioni ottenute ed analisi degli aspetti da migliorare. Formatore dell’area professionale: responsabile dell’unità di appren- dimento, presentazione del piano di lavoro, laboratorio ed esperienza pratica. Formatore dell’area dei linguaggi: responsabile dell’elaborazione delle domande della scheda di valutazione. Tutor-coordinatore: coinvolgimento, supporto, motivazione dei grup- pi, sviluppo di tutti gli aspetti relativi allo sviluppo delle capacità personali coinvolte. Laboratorio di Sala gioco.Materiali CNOS-FAP / CIOFS-FP 146 Sequenza in fasi ed esperienze Compito / prodotto Denominazione Realizzazione prodotto professionale 3.4. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Progetto di un servizio di baby-parking” Terzo anno Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Destinatari Tempi di svolgimento Progettazione e definizione di una struttura ricettiva per bambini da zero a 12 anni, in cui i genitori possono lasciare dalle ore 07:00 alle 19:00 i bambini pagando il servizio su base oraria invece che pagan- do una retta come presso un normale asilo o centro diurno. Il servi- zio non fornisce cibi né pasti. Le attività di intrattenimento offerte sono giochi ed assistenza nello svolgimento dei compiti scolastici. • Stimolare la ricerca di documentazione quale supporto per il pro- prio lavoro • Sviluppare abilità e caratteristiche personali che portino in segui- to alla personalizzazione dei percorsi lavorativi secondo scelte proprie • Promuovere negli allievi la capacità di affrontare un tema e di ge- stirlo e svilupparlo nei suoi diversi aspetti, attraverso l’utilizzo di diverse competenze • Promuovere negli allievi l’utilizzo di strumenti informatici per otte- nere documentazione, elaborare grafici ed immagini, riprodurre immagini e riutilizzarle, scrivere ed archiviare • Sviluppare la capacità di aprirsi alle diverse realtà culturali. 1) Realizzare ricerche con successiva elaborazione progettuale 2) Utilizzare risorse multimediali 3) Sviluppare l’approccio alla autoimprenditorialità, utilizzando le conoscenze apprese circa l’azienda cooperativa. Allievi del terzo anno. La durata dell’UdA è prevista in circa 40 ore. Come periodo di svol- gimento si consiglia di farlo nella seconda parte del terzo anno. • Presentazione dell’attività • Ricerca informazioni (biblioteca, Internet) • Compilazione di relazione contenente la descrizione e sintesi del lavoro di ricerca effettuato • Progettazione e definizione del servizio • Presentazione alla classe del progetto ed esposizione della re- lazione. “GUIDA” SOCIALE E SANITARIA 147 Risorse umane Materiali Denominazione Realizzazione prodotto professionale Formatore dell’area professionale: responsabile dell’UdA, pre- sentazione del piano di lavoro, valutazione del prodotto supporto tecnico. Formatore dell’area tecnologica: supporto informatico. Tutor-coordinatore: responsabile delle parti espressive e di presen- tazione del lavoro. Laboratorio di informatica. BIBLIOGRAFIA ALBERTI A., Nutrizione Applicata, ISBN 88-7947-326-3 Idelson-Gnocchi, Napoli 2002 ARTO A., La persona umana trova la sua ricchezza. Operatori e destinatari: ricchezze a confronto, Roma, AIPRE, 2002 ARTO A., La valutazione educativa: esigenze e presupposti psicologici, in: “Orientamenti pedagogici”, 1992 ARTO A., Psicologia dello sviluppo. I. Fondamenti teorico-applicativi Roma, AIPRE, 2002 BATOLI B. – FOLGHERAITER F., “Lavoro Sociale”, in Lavoro Sociale BECCIU M., COLASANTI A., CNOS-FAP, La promozione delle capacità personali, teoria e prassi, Istituto Salesiano Pio XI, Roma, 2003 COMOGLIO M., CIOFS-FP, Prova di valutazione per la qualifica: addetto ai servizi di impre- sa, Istituto Salesiano Pio XI, Roma EISS, 2° Rapporto sulla situazione del servizio sociale, ISSN 1594-0373, Roma 2003 FERRARIO F., Le dimensioni dell’intervento sociale, Carocci, Roma 2000 FOLGHERAITER F., Teoria e metodologia del servizio sociale, Franco Angeli, Milano 1998 KOLB D. A. – FRY R., Towards an Applied Theory of Experiential Learning, in: COOPER C. L. (Ed.), Theories of Group Process, London, New York, John Willy & Sons, 1975 Legge 14 febbraio 2003, n. 30, Delega al governo in materia di occupazione e mercato del lavoro, in GU n. 47 del 26.2.2003 Legge 28 marzo 2003, n. 53, Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istru- zione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professiona- le, in GU n. 77 del 2.4.2003. Legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, in GU n. 248 del 24.10.2001 MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA, Il patentino a scuola, in: www.istruzione.it/patentino/lineeguida.html, 2004, 1-8 NICOLI D., CNOS-FAP, CIOFS/FP, Sintesi delle linee guide per la realizzazione di percorsi organici nel sistema dell’istruzione e della formazione professionale, Istituto Salesiano Pio XI, Roma, 2004 Notiziario SUNAS, periodico del Sindacato Unitario Nazionale Assistenti Sociali, anno XIII, n 127, 2004 PLOTON L., La persona anziana. L’intervento medico e psicologico ed i problemi delle demenze, ISBN 88-7078-807-5 Raffaello Cortina Editore, Milano, 2003 www.socialinfo.it Orientarsi nel mondo del sociale INDICE INTRODUZIONE PARTE I: PRESENTAZIONE E CRITERI METODOLOGICI 8 1. Impostazioni generali 13 1.1. Valenza educativa del lavoro nella prospettiva del PECUP 13 1.2. Impostazione metodologica 16 1.2.1 Modello di apprendimento 16 1.2.2 Struttura delle UdA 18 1.2.3 Collocazione della guida nel quadro generale delle risorse 19 1.3. Indicazioni circa la valutazione e la gestione del portfolio 19 1.3.1 Inquadramento di base 20 1.3.2 Livelli della valutazione: auto ed eterovalutazione 20 1.3.3 Portfolio 22 1.3.4 Aspetti operativi 23 1.4. Indicazioni circa l’esame finale di qualifica 30 1.4.1 Definizione 30 1.4.2 Collocazione 30 1.4.3 Natura 30 1.4.4 Struttura dell’esame 31 1.4.5 Punteggi relativi alle diverse prove 31 2. Presentazione della comunità professionale 32 2.1. Natura economica, sociale e culturale della comunità 32 2.2. Comunità professionale in prospettiva formativa 53 2.3. Figure professionali, livelli e continuità 61 2.4. Indicazioni su laboratori, stage e alternanza 75 PARTE II: GUIDA PER IL PIANO FORMATIVO 1. Scheda per il piano formativo 81 2. Prospettiva temporale: flow chart 95 PARTE III : DESCRIZIONE DELLE UdA 1. Unità di apprendimento per il primo anno 103 1. “Dossier sulla comunità professionale” 105 2. “Progetto “Casa Sicura” 108 3. “Acquisto di un motorino” 110 4. “Progetto di un intervento in un centro di disassuefazione dal fumo di tabacco” 112 5. “Organizzazione evento finale” 114 2. Unità di apprendimento per il secondo anno 117 1. “Scheda di presentazione dell’attività estiva” 119 2. “Gioco di ruolo: gestione del conflitto” 122 3. “Organizzazione di un viaggio” 124 4. “Conseguimento della patente del motorino” 127 5. “Evento finale” 134 3. Unità di apprendimento per il terzo anno 137 1. “Visita culturale ad una città d’arte italiana” 139 2. “Comparazione di due diverse realtà nella scuola dell’obbligo” 142 3. “Organizzazione di una festa” 144 4. “Progetto di un servizio di baby-parking” 146 BIBLIOGRAFIA 148

Guida per l'elaborazione di piani formativi personalizzati. Comunità professionale meccanica

Autore: 
Sede Nazionale CNOS-FAP
Categoria pubblicazione: 
Progetti
Anno: 
2004
Numero pagine: 
228
A cura di CNOS-FAP - CIOFS/FP CENTRO NAZIONALE OPERE SALESIANE FORMAZIONE AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Federazione CNOS-FAP Sede Nazionale Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati Comunità professionale MECCANICA meccanica 28-10-2004 8:34 Pagina 1 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI�� ������������������� Coordinamento scientifico: Dario NICOLI (Università Cattolica di Brescia) Autori del volume: Lucio REGHELLIN (Sede nazionale CNOS-FAP) Elisabetta SERRA (Sede nazionale CNOS-FAP) Ermanno DUÒ (CNOS-FAP Torino - Rebaudengo) Guerrino CASTELLANI (CNOS-FAP Udine) Arturo NEGRO (CNOS-FAP Brà) Pietro PANERO (CNOS-FAP Fossano) Paolo SIGNORI (CNOS-FAP San Donà di Piave) Matteo D’ANDREA (CNOS-FAP Roma - Gerini) Nicola MERLI (CNOS-FAP Foligno) Hanno collaborato: Daniela ANTONIETTI (Sede nazionale CNOS-FAP) Comunità professionale meccanica: Fabrizio CURSI, Simone CUSTODI, Francesco GRECO, Paolo GROPPELLI, Mauro MOCCIARO, Massimo PISANI, Antonio PORZIO, Giampaolo STROSCIO, Ernesto VALIMBERTI, Corrado VIANA, Candido CENDALI, Domenico FERRANDO, Antonio TONELLI Commissione area scientifica: Carlo LUCIS, Michele MARCHIARO, Flavio BORNETO, Stefano CALEGARI, Cataldo CIURO, Maria C. GIAQUINTA, Francesco E. MASTINU, Luca MOZZATO, Silvano SPANU Commissione area culturale: Piero QUINCI, Roberta R. CARLINI, Cristina BALLARIO, Michelino DAVICO, Sara GONNELLINI, Mariapia LOCAPUTO, Mario PERINATI, Davide SABATINI, Patrizia SCONAMILA, Angelo L. VILLA, Alessandro VOZZO Commissione area informatica: Massimiliano BORACCHI, Antonino MARAVENTANO, Giovanni PINNA, Mauro TERUGGI Si ringraziano: Tutti i formatori della comunità professionale meccanica e delle commissioni dell’area culturale, scientifica e informatica per la partecipazione ai gruppi di lavoro sulle unità di apprendimento e per i contributi offerti. I Centri di Brà, di Chatillon, di Torino-Rebaudengo, di San Donà di Piave e di Udine per la messa a punto dei disegni costruttivi dei prodotti professionali. meccanica 28-10-2004 8:34 Pagina 2 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI�� ������������������� 3 INTRODUZIONE Con la nuova normativa sul sistema educativo (legge cost. 3/01; legge 53/03, legge 30/03), nel secondo ciclo degli studi si prevede (accanto a quello liceale) il sottosistema dell’istruzione e della formazione professionale (IFP), che realizza le mete del “Profilo educativo, culturale e professionale” (PECUP)1 avvalendosi di una metodologia fondata sulla valorizzazione delle culture del lavoro e mediante un approccio basato sulla pedagogia per progetti. 1) Aspetti della nuova offerta formativa I ragazzi che, avendo compiuto il percorso di istruzione obbligatoria per al- meno otto anni (art. 34 Cost.), in forza di quanto specificato dall’art. 68 della legge 144/99 in tema di obbligo formativo, non intendono proseguire gli studi nel con- testo scolastico, necessitano di una nuova offerta formativa che preveda i seguenti aspetti. a) Sviluppo di percorsi formativi conformi con i requisiti della “società della co- noscenza” così come indicati dall’istanza comunitaria, consentendo a tutti l’accesso ad un più elevato livello culturale ed il perseguimento del successo formativo di tutte le persone, nessuna esclusa, valorizzandone gli apprendi- menti formali, non formali ed informali, lungo tutto il corso della vita, garan- tendo il diritto-dovere di istruzione e formazione ed i diritti educativi e forma- tivi comunque intesi. b) Collocazione delle diverse componenti dell’offerta entro un disegno di sistema di istruzione e formazione professionale con carattere di organicità e conti- nuità, che prevede percorsi pluralistici di qualifica, diploma e diploma supe- riore collocati in un organico processo di offerta dal carattere progressivo. Ciò considerando le diverse opzioni possibili (orientamento e bilancio, corsi strut- turati, apprendistato, corsi destrutturati, alternanza formativa, servizi di ac- compagnamento, ecc.) entro un quadro unitario di offerta formativa. c) Sostegno del processo di innovazione dei diversi organismi erogativi verso un modello di servizio aperto alla soddisfazione dei bisogni degli utenti e del ter- ritorio, di qualità, nella logica del partenariato e della rete, in una prospettiva di “servizio della società civile”. 1 Il documento “Profilo educativo, culturale e professionale dello studente alla fine del secondo ciclo di istruzione e determinazione dei livelli essenziali di prestazioni per gli istituti dell’istruzione e della formazione professionale” non è stato ancora pubblicato. I riferimenti che appaiono nel pre- sente volume sono ricavati da bozze dello stesso. meccanica 28-10-2004 8:34 Pagina 3 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI�� ������������������� 4 d) Adozione della metodologia della personalizzazione basato su piani di studio e portfolio delle competenze comprendente un sistema di riconoscimento delle acquisizione e loro gestione sotto forma di crediti formativi. e) Qualificazione continuativa dell’offerta puntando in particolare all’eccellenza formativa in stretta connessione tra il sistema di istruzione e formazione pro- fessionale e gli ambiti economico-sociali e culturali che sviluppano un know how di alto livello. f) Garanzia della contestualizzazione del sistema di offerta formativa e dello svi- luppo di una governance territoriale tramite la cura della rete territoriale che veda il coinvolgimento dei diversi attori che insistono nel medesimo ambito di riferimento con attenzione anche al primo ciclo degli studi, al sistema dei licei e all’Università. Per sostenere l’elaborazione dei piani formativi personalizzati, il CNOS-FAP e il CIOFS/FP hanno elaborato delle specifiche “Guide” strutturate per comunità professionali, in coerenza con le “Linee guida” di riferimento (Nicoli, 2004). 2) Scopo della “Guida” La presente “Guida”, dunque, si propone come uno strumento che può aiutare l’équipe dei formatori nell’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Essa si riferisce al PECUP del secondo ciclo degli studi e lo interpreta entro la prospettiva della “cultura del lavoro”, ovvero del modo in cui favorire la formazione integrale del giovane con l’apporto della comunità professionale di riferimento. Tale impo- stazione è alternativa alla prospettiva che concepisce il lavoro come semplice somma di attività pratiche e ritiene che formare ad esso significhi “assemblare le parti distinte di un individuo” (la prova è che, nei processi formativi così impo- stati, al centro non appare la persona, ma le funzioni che questa deve svolgere). Essa, infatti, propone – coerentemente con l’impianto della legge 53/03 – una vi- sione culturale ed olistica del lavoro ed inoltre una visione educativa della forma- zione. 3) Concezione del lavoro presente nelle “Guide” e atteggiamento progettuale Il disegno delle “Guide”, come detto, si riferisce al PECUP del secondo ciclo del sistema educativo e, quindi, sostiene una prospettiva finalizzata alla riflessione critica sul sapere, sul fare e sull’agire, allo sviluppo dell’autonoma capacità di giu- dizio e all’esercizio della responsabilità personale e sociale. In tal senso le compe- tenze identificano non tanto una dotazione data una volta per tutte e predefinita, quanto una disposizione particolare del soggetto ad essere protagonista della cul- tura del lavoro con una partecipazione responsabile e dotata di senso e a vivere un’esperienza di crescita personale e collettiva nell’ambito delle realtà di riferi- meccanica 28-10-2004 8:34 Pagina 4 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI�� ������������������� 5 mento. Pertanto, si mira a fornire una formazione più profonda e più ricca della qualifica o del lavoro scelto, superando la prospettiva specialistica per quella più ampia e aggregata della comunità professionale, in modo da essere consapevoli delle trasformazioni, e delle necessarie nuove acquisizioni che consentano di es- sere protagonisti di uno scenario professionale fortemente dinamico. Il disegno formativo proposto prevede, da un lato, la continuità con la formazione in servizio, dall’altro, la continuità con gli ulteriori percorsi formativi di diploma e di diploma superiore. Tale impianto richiede nei formatori gli atteggiamenti professionali della pro- gettazione, della creatività e dell’autonomia. Ciò significa, innanzitutto, perseguire una visione unitaria della cultura a partire dall’esperienza, evitando la meccanica trascrizione degli obiettivi generali del processo formativo e degli obiettivi speci- fici di apprendimento in chiave di didattica disciplinare. Al contrario, i formatori si impegnano a mirare l’azione educativa in riferimento ad obiettivi formativi signifi- cativi e motivanti per gli allievi, nella forma dei piani formativi personalizzati che ogni équipe di formatori è chiamata a realizzare strutturandoli in unità di apprendi- mento. Ciò comprende pure l’adozione del portfolio delle competenze personali, strumento in grado di documentare concretamente i progressi dell’allievo eviden- ziando le competenze acquisite, la storia del suo impegno, e il valore di questo per- corso in termini di crediti formativi (l’utilizzo di tale strumento consente, inoltre, una valutazione “autentica” di taglio fortemente formativo). 4) Comunità considerate La “Guida” si riferisce all’intera filiera formativa, che comprende tre tappe fondamentali: a) Qualifica di istruzione e formazione professionale; b) Diploma di istruzione e formazione professionale; c) Diploma di istruzione e formazione pro- fessionale superiore. Per 11 delle 17 comunità professionali2 previste dalle “Linee guida” (Nicoli, 2004, 39), è stato elaborato il repertorio delle comunità e delle fi- gure professionali di riferimento relative ai tre titoli conseguibili (cfr. Tav. 1). Il progetto globale prevede, accanto a ciascuna “Guida” rivolta agli operatori dei CFP, un fascicolo illustrativo destinato agli utenti (ragazzi e loro famiglie). Tale fascicolo, che potremmo definire “orientativo”, mira a presentare la specifica comunità professionale sottolineando gli aspetti educativo-formativi promossi da quella professione, le figure professionali di riferimento, i titolo conseguibili, gli sbocchi lavorativi, ecc. 2 Le comunità previste sono: agricola e ambientale; alimentazione; artigianato artistico; azien- dale e amministrativa; chimica e biologica; commerciale e delle vendite; edile; elettrica ed elettro- nica; estetica; grafica e multimediale; legno e arredamento; meccanica; sanitaria; sociale; spettacolo; tessile e moda; turistica e alberghiera (Nicoli, 2004, 39). meccanica 28-10-2004 8:34 Pagina 5 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI�� ������������������� 6 Tavola 1: Repertorio delle comunità e titoli conseguibili Segue meccanica 28-10-2004 8:34 Pagina 6 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI�� ������������������� 7 5) Struttura delle “Guide” e logica progettuale proposta Ciascuna “Guida” è stata strutturata in due parti: a) una parte comune a tutte le comunità, costituita da un’introduzione e una impostazione generale (valenza edu- cativa del lavoro nella prospettiva del PECUP, indicazioni circa la valutazione e la gestione del portfolio); b) una parte specifica per ogni comunità professionale comprendente una presentazione della comunità professionale (natura economica, sociale e culturale della comunità; comunità professionale in prospettiva forma- tiva; figure professionali: livelli e continuità); indicazioni su laboratori, stage e al- ternanza; scheda per il piano formativo e sua prospettiva temporale; elenco delle unità di apprendimento (dal primo al terzo anno). Le unita di apprendimento che qui sono proposte corrispondono ai compiti che richiedono una forte interdisciplinarietà, ovvero coinvolgono in modo rile- vante e integrato tutti i formatori e le figure coinvolte nell’équipe di lavoro. Si tratta di una quota del tempo disponibile, che non esaurisce l’intero percorso. Ad esse vanno aggiunte le unità di apprendimento disciplinari e interdisciplinari che l’équipe riterrà necessarie per perseguire le mete del PECUP e gli obiettivi speci- fici di apprendimento previsti, tenendo conto dei caratteri del contesto ivi compresi i destinatari delle attività. In sostanza, si mira a sollecitare l’autonoma capacità progettuale dei formatori, con il coordinatore-tutor, affinché si realizzi una reale formazione personalizzata in modo costruttivo, avendo come riferimento una pista di lavoro che valorizza l’apporto peculiare della comunità professionale e la logica cooperativa dell’équipe. Segue meccanica 28-10-2004 8:34 Pagina 7 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI�� ������������������� 8 6) Metodologia operativa Per l’elaborazione delle “Guide” è stata adottata una metodologia impegna- tiva, che ha coinvolto diverse figure coordinate dalle Sedi Nazionali degli enti inte- ressati in un’équipe di lavoro nazionale. Fondamentale è stato il contributo degli operatori, i quali sono stati sollecitati a rielaborare le loro migliori esperienze for- mative fondate su compiti reali in una prospettiva autenticamente interdisciplinare, tenendo conto delle mete del PECUP e degli obiettivi specifici di apprendimento previsti per il triennio; in tal modo, si è potuto realizzare un collegamento forte so- prattutto con quelle progettazioni che nel passato hanno potuto svolgersi secondo il metodo peculiare della formazione professionale. Sono stati poi coinvolti degli esperti3 delle comunità di riferimento che hanno consentito di contestualizzare la proposta entro il quadro normativo, economico, sociale e culturale così come si va delineando nella prospettiva evolutiva della comunità stessa. L’elaborazione delle “Guide” ha previsto le seguenti fasi di lavoro: a) elabora- zione del prototipo della “Guida”; b) discussione e validazione dello stesso; c) co- stituzione di gruppi di lavoro per comunità; d) elaborazione di proposte di “Guida”; e) rilettura e discussione dei risultati ottenuti in appositi seminari di for- mazione e consultazione con gli operatori che prestano la loro opera nel settore sia a livello di progettazione che di formazione. Si è trattato di un periodo forte di progettazione che ha potuto valorizzare il patrimonio educativo e formativo della Famiglia Salesiana, segno di vitalità e di corrispondenza ai bisogni dei destinatari. 7) Conclusioni Quanto elaborato viene reso disponibile per tutti coloro che intendano avvaler- sene, al fine di offrire ai nostri giovani una proposta formativa solida, stimolante, in grado di suscitare le loro migliori risorse affinché possano davvero diventare persone mature e positive, cittadini responsabili, professionisti competenti. Le Sedi Nazionali del CIOFS/FP e del CNOS-FAP ribadiscono la loro gratitu- dine a quanti hanno reso possibile la realizzazione delle “Guide”. In primo luogo, il prof. D. Nicoli, al quale si deve l’impianto progettuale e il coordinamento scien- tifico del lavoro. Si ringraziano, inoltre, tutti gli operatori delle Sedi operative che, a diversi livelli, hanno contribuito alla stesura delle proposte qui presentate. 3 Tali (esperti) poiché appartengono a strutture che hanno esperienza di progettazione e forma- zione nelle comunità specifiche. In tal modo si è realizzata una proficua collaborazione tra strutture differenti, attuando quella necessaria intesa che consente di sviluppare una proposta fondata e pro- gressiva. meccanica 28-10-2004 8:34 Pagina 8 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI�� ������������������� Parte prima PRESENTAZIONE E CRITERI METODOLOGICI meccanica 28-10-2004 8:34 Pagina 9 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI�� ������������������� meccanica 28-10-2004 8:34 Pagina 10 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 11 1. Impostazione generale In questa sezione si intende esplicitare la valenza educativa del lavoro umano nella prospettiva del PECUP, l’impostazione metodologica delle unità di apprendi- mento e le indicazioni generali circa la gestione del portfolio e la valutazione in iti- nere e finale. 1.1. Valenza educativa del lavoro nella prospettiva del PECUP L’elemento cardine del sistema di istruzione e formazione professionale ri- siede nella concezione olistica ed educativa del lavoro. Questo è inteso come una realtà composita che si rivela come opera (prodotto), azione personale e sociale e pensiero dell’uomo, ovvero frutto unitario di tutta la persona e, perciò, di ogni fat- tore che costituisce la realtà umana in quanto cultura. Il lavoro non è concepito come realtà esterna all’uomo, cui esso deve ade- guarsi. È, invece, una condizione privilegiata attraverso cui il soggetto umano si confronta con la storia viva della civiltà, intreccia relazioni significative con gli altri, conosce ed esprime se stesso, agisce sulla realtà apportando ad essa un va- lore, acquisendo in tale dinamica sempre nuove competenze. Per questo il lavoro è concepito come esperienza profondamente umanizzante e quindi occasione per l’e- ducazione integrale della persona umana, proprio perché per produrre al meglio qualsiasi cosa, occorre che la persona agisca e pensi coinvolgendo sempre tutta se stessa, l’intero della propria umanità. Il percorso di istruzione e formazione professionale, di conseguenza, consiste nella possibilità di fare esperienza, sul piano educativo, di un lavoro nel quale sia impossibile separare la teoria dalla pratica, il corpo dalla mente, la ragione dalla volontà e dai sentimenti, l’educazione intellettuale dall’educazione manuale, affet- tiva, sociale, espressiva, morale, religiosa, il rapporto economico da quello etico sociale, l’insegnamento dall’esempio e dalla testimonianza, la ragione strumentale da quella finale, la soggettività autonoma dalla relazione, l’indipendenza dalla di- pendenza, l’istruzione dalla formazione professionale, la cultura generale da quella specifica e, addirittura, specialistica professionale. Così inteso, il lavoro è considerato, dai percorsi educativi dell’istruzione e for- mazione professionale, il giacimento educativo, culturale e didattico privilegiato che si propone all’allievo sotto forma di compiti-problemi che suscitano in esso il desiderio di mettersi alla prova in modo attivo e responsabile, sapendo trovare quelle risposte che consentano di trasformare le proprie potenzialità in competenze che valorizzano conoscenze (sapere) ed abilità (saper fare) consolidate nei saperi meccanica 28-10-2004 8:34 Pagina 11 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 12 disciplinari e interdisciplinari, testimoniando in tal modo il contributo esclusivo, originale e creativo che ciascun essere umano porta anche quando svolge e ripete lo stesso lavoro di un altro. Tale impostazione comporta in primo luogo l’obbligo di organizzare i percorsi educativi dell’istruzione e formazione professionale con un sistematico coinvolgi- mento in sede di progettazione, di svolgimento e di verifica del mondo del lavoro. Inoltre essa implica la considerazione del lavoro, con i suoi compiti e i suoi pro- blemi reali, come oggetto critico di studio, e di verificare se e come e quanto esso contiene, in modo implicito o esplicito, oppure se e come e quanto eccede o nega, le finalità del PECUP, nonché gli obiettivi generali del processo formativo e gli obiettivi specifici di apprendimento dettati nelle attuali “Indicazioni regionali per i piani di studio”. Inoltre, questa impostazione conduce ad una visione del lavoro come realtà viva, non formale, che cresce con la persona, dentro la complessità so- ciale ed economica nella quale si svolge. A causa di ciò, i percorsi dell’istruzione e formazione professionale abituano a considerare mai concluso ed autosufficiente l’apprendimento di qualsiasi lavoro ed aprono alla consapevolezza dell’importanza dell’educazione permanente e ricorrente che deve diventare una costante per tutti nella società e nel lavoro. Infine, quanto affermato conduce ad una visione della competenza come di- mensione della persona umana sempre situata, perciò mai definibile astrattamente a priori, ma, come tale, verificabile solo a posteriori ed inoltre sempre bisognosa, per essere riconosciuta, di persone competenti che la certifichino nel momento in cui viene messa in atto. Nel quadro tracciato dal PECUP, ogni singola tipologia dei percorsi educativi dell’istruzione e formazione professionale promuove nell’allievo, entro la fine del secondo ciclo, la trasformazione dell’insieme delle conoscenze e delle abilità pre- viste dal suo specifico piano di studi in competenze personali e professionali, te- nendo presenti innanzitutto i seguenti obiettivi generali del processo formativo. 1) Passaggio dall’orientamento all’auto orientamento: ogni allievo, facendo espe- rienza delle proprie capacità e verificando le proprie scelte rispetto al progetto di vita e di lavoro, approfondisce la conoscenza di sé e si rende a mano a mano protagonista diretto e responsabile delle proprie scelte. 2) Riscoperta e riaffermazione dell’unità della cultura: l’insieme delle attività educative e didattiche promosse nei percorsi dell’istruzione e formazione pro- fessionale promuove questa consapevolezza dell’unità della cultura e la ela- bora nella riflessione e nell’azione. 3) Promozione dell’interdisciplinarità: si tratta di partire dalla persona dell’al- lievo, dalle sue motivazioni e dai suoi bisogni; di individuare compiti, pro- blemi e progetti (per loro natura complessi e interdisciplinari) che lo coinvol- gono come singolo e come gruppo e scoprire come sia impossibile svolgere i primi, risolvere i secondi e definire i terzi senza superare le partizioni discipli- nari e le segmentazioni professionali. meccanica 28-10-2004 8:34 Pagina 12 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 13 4) Avvaloramento della storicità e della storicizzazione: l’approccio pedagogico indicato nel PECUP consente ai giovani – che vivono solitamente appiattiti sul presente – di vedere la realtà da un punto di vista che non è immediato, ma che si propone loro come patrimonio di civiltà che li riguarda, che in- forma la cultura in tutte le sue manifestazioni, che può cooperare alla loro educazione. 5) Centralità del problema della lingua e dei linguaggi: poiché il fatto linguistico non è esclusivo delle lingue, ma appartiene a tutte le espressioni simboliche della cultura e del lavoro umano, ogni attività educativa dei percorsi dell’istru- zione e formazione professionale è chiamata ad esplicitare i problemi legati al linguaggio ed alla comunicazione all’interno e all’esterno del proprio mondo culturale, sociale e professionale. 6) Consapevolezza dell’analogicità del concetto di scienza: scientificità è “ren- dere ragione” pubblicamente della realtà che si studia e problematizzare logi- camente e socialmente le proprie posizioni e ipotesi rispetto ad essa. Si può essere scientifici, perciò, accostando e risolvendo un problema matematico, ma anche un problema tecnico o un problema estetico. 7) Riconoscimento del valore del conferimento di senso: gli interrogativi esisten- ziali interpellano l’intero dell’esperienza umana. Anche la cultura del lavoro riceve senso dalla libertà e dalla volontà morale di ciascuno. Conferire senso significa scoprire il fine di ciò che si studia e di ciò che si fa; confrontarsi con il perché delle cose, per ciascuno di noi, ma anche per l’insieme della società. 8) Sviluppo della progettualità personale e della cooperazione sociale: una vi- sione culturale ed educativa del lavoro consente alla persona di maturare l’at- titudine alla progettazione di sé e delle proprie esperienze di vita, ricercando gli aiuti e gli strumenti in grado di fornirgli un apporto significativo. 1.2. Impostazione metodologica La presente “Guida” si offre come strumento per dare indicazioni circa possi- bili modalità di strutturare unità di apprendimento interdisciplinari relative alla co- munità professionale specifica. 1.2.1. Modello di apprendimento Il centro della metodologia proposta risiede nel superamento della didattica per trasmissione di saperi e abilità, optando per una concezione formativa centrata sulla cura della relazione educativa e della situazione di apprendimento, in vista di un coinvolgimento dell’allievo come soggetto attivo del processo formativo. Ciò comporta che “i formatori sono chiamati a ‘creare’ esperienze nelle quali l’allievo, confrontandosi con problemi di cui coglie il senso, si pone in modo attivo alla ri- cerca di una soluzione in grado di soddisfare i requisiti del problema stesso, sor- montando gli ostacoli che via via incontra, mobilitando in tal modo un processo di apprendimento autonomo, personale, autentico. Tale processo è centrato sull’a- meccanica 28-10-2004 8:34 Pagina 13 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 14 zione; tanto che si può affermare che la conoscenza passa necessariamente per l’a- zione per poi giungere ad una piena formalizzazione attraverso il linguaggio”1. La logica che muove le unità di apprendimento2, quindi, è quella secondo cui l’apprendimento diventa maggiormente significativo se avviene a partire dall’espe- rienza diretta dell’allievo, il quale, se posto davanti ad un compito da realizzare, può mobilitare le sue competenze personali e incrementarle con nuove conoscenze e abilità in prospettiva della realizzazione di un prodotto. Tale metodologia può essere concretizzata nell’azione educativa attraverso il modello dell’apprendimento esperienziale di Kolb e Fry3 che viene rappresentato nel grafico 1, nella versione adattata da Arto4. Secondo questo modello, riferito ad interventi di tipo disciplinare, ma estensi- bile per analogia alle UdA interdisciplinari, il processo di apprendimento degli al- lievi viene facilitato se essi prendono contatto con i contenuti attraverso un’espe- rienza concreta. Il formatore, quindi, inizialmente propone agli allievi un’esperienza concreta (A) relativa al contenuto che intende spiegare. Questo ha lo scopo di incrementare la motivazione e il coinvolgimento dei ragazzi. Successivamente il formatore pro- pone e guida gli allievi in una riflessione (B) sull’esperienza appena fatta, sul modo in cui l’hanno affrontata e sulla funzionalità di tale esperienza rispetto al contenuto che intende esporre, in modo da promuovere in essi l’autoesplorazione. In seguito il formatore spiega (C) i concetti e i contenuti dell’UdA collegandoli ai dati ottenuti dall’esperienza al fine di poterli estendere ad altre situazioni. Il forma- tore, poi, propone una sperimentazione (D), ovvero una nuova esperienza correlata e simile alla prima, per permettere agli allievi di mettere in pratica i contenuti ap- presi e di farne esperienza in modo più consapevole. Infine, il formatore, attraverso il monitoraggio della seconda esperienza fatta dagli allievi, verifica (E) l’apprendi- mento dei contenuti. 1 NICOLI D. (a cura di), Linee guida per la realizzazione di percorsi organici nel sistema del- l’istruzione e della formazione professionale, Roma, Tipografia Pio XI, 2004, 88. 2 D’ora in avanti verranno indicate con UdA. 3 KOLB D.A. - FRY R., Towards an Applied Theory of Experiential Learning, in: COOPER C.L. (a cura di), Theories of Group Process, London, New York, John Willy & Sons, 1975, 33-57. 4 ARTO A., La persona umana trova la sua ricchezza. Operatori e destinatari: ricchezze a confronto, Roma, AIPRE, 2002, 54. L’adattamento consiste nell’aggiunta della fase E: “Verifica costante”. meccanica 28-10-2004 8:34 Pagina 14 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 15 1.2.2. Struttura delle UdA Le UdA interdisciplinari sono parte essenziale del percorso proposto nella pre- sente “Guida”. Esse si propongono come modelli di azioni educative focalizzate su un compito realizzabile attraverso un approccio interdisciplinare. Per la realizza- zione di queste UdA, quindi, è previsto il lavoro in équipe di diversi formatori, tesi verso la promozione della realizzazione di un unico prodotto, oggetto dell’UdA stessa. La struttura dell’UdA, che prevede la definizione degli obiettivi formativi e degli obiettivi specifici di apprendimento, del compito/prodotto, dei destinatari e delle loro caratteristiche, dei tempi di svolgimento, dei materiali e degli aspetti or- ganizzativi5, è riassumibile attraverso la tabella presentata di seguito, in cui sono descritti tutti i parametri utilizzati per la stesura della scheda relativa. 5 NICOLI D. (a cura di), Linee guida per la realizzazione di percorsi organici nel sistema dell’i- struzione e della formazione professionale, Roma, Tipografia Pio XI, 2004, 346. Grafico 1: Percorso di apprendimento Adattato da: ARTO A., La persona umana trova la sua ricchezza. Operatori e destinatari: ricchezze a confronto, Roma, AIPRE, 2002, 54. meccanica 28-10-2004 8:34 Pagina 15 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 16 1.2.3. Collocazione della “Guida” nel quadro generale delle risorse La presente “Guida” si situa all’interno di un più ampio quadro di risorse edu- cative per l’apprendimento. Infatti, correlate con queste guide vi sono i fascicoli orientativi, da distribuire alle famiglie come spiegazione della comunità professio- nale. Inoltre vi sono le guide per le aree formative, che contengono UdA discipli- nari relative alle competenze di base e alle competenze delle aree professionali ed i materiali per la valutazione, come il modello di portfolio e della prova di qualifica. La collocazione della presente “Guida” all’interno di questo più ampio centro di risorse permette di realizzare il percorso formativo usufruendo di materiali che possono essere un modello per strutturare un percorso formativo che comprenda sia UdA disciplinari che interdisciplinari e che può fornire informazioni per realiz- zare una valutazione coerente con l’impostazione educativa dell’intero impianto. Tavola 2: Modello di UdA UdA n.: Nome del prodotto Scheda descrittiva meccanica 28-10-2004 8:34 Pagina 16 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 17 Sarebbe auspicabile, quindi, che ogni CFP predisponesse un proprio centro ri- sorse, tale da consentire l’accesso a tutto il materiale disponibile. 1.3. Indicazioni circa la valutazione e la gestione del portfolio In questa sezione della “Guida” si intendono offrire alcune indicazioni circa la valutazione, ritenendo che essa sia un aspetto fondamentale del processo formativo e che, quindi, necessiti di una sua collocazione specifica. A tal fine verrà illustrato l’inquadramento di base, l’importanza dell’auto e dell’eterovalutazione, le caratte- ristiche del portfolio come strumento di valutazione e gli aspetti operativi, attra- verso cui rendere concreta l’impostazione illustrata. 1.3.1. Inquadramento di base Prima di presentare gli aspetti operativi, ci sembra importante sottolineare il concetto di valutazione ad essi sotteso e la logica che deve essere seguita perché gli strumenti di valutazione possano essere utilizzati in modo adeguato. Prendiamo come presupposto il fatto che la valutazione a cui facciamo riferi- mento è una valutazione educativa, intesa come “il processo ed il risultato attra- verso i quali sono giudicate le capacità e la corrispondente esecuzione dimostrate da un soggetto (che si trova in una situazione spazio-temporale-evolutiva con- creta), nella risoluzione di un compito”6. Tale valutazione avviene in un contesto relazionale ed è orientata a prendere in considerazione il raggiungimento della maturità globale dell’allievo; i risultati della valutazione, infatti, devono essere di- retti ad elaborare una programmazione che favorisca la sua crescita e la sua matu- rità7. Una valutazione così intesa risulta coerente con l’impostazione del PECUP, nel quale è posto in forte rilievo il fatto che “l’istruzione e la formazione che i gio- vani incontrano nel secondo ciclo, al pari di quella maturata già nel primo ciclo, è finalizzata al processo educativo della crescita e della valorizzazione della per- sona”; tale è anche il punto di riferimento fondamentale della “Guida” che presen- tiamo. 1.3.2. Livelli della valutazione: auto ed eterovalutazione Coerentemente con l’impostazione di base presentata, possiamo affermare che al centro dell’azione educativa e come soggetto ed oggetto privilegiato della qua- lità di ogni processo educativo c’è la persona, quindi tanto la persona dell’edu- cando quanto quella dell’educatore, come due protagonisti che si trovano continua- mente in collegamento e in un rapporto di crescita e di apprendimento8. 6 ARTO A., La valutazione educativa: esigenze e presupposti psicologici, in: “Orientamenti pe- dagogici”, 39 (1992) 621. 7 Ibidem, 629. 8 ARTO A., Psicologia dello sviluppo. I. Fondamenti teorico-applicativi Roma, AIPRE, 2002, 25. meccanica 28-10-2004 8:34 Pagina 17 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 18 Il primo soggetto dell’azione educativa è l’educando, che collabora attiva- mente al suo processo di crescita in una relazione transazionale con l’educatore, essendo quindi responsabile in prima persona del suo processo educativo. L’edu- cando, in quanto persona, è un essere attivo che entra in relazione con l’altro por- tando all’interno del rapporto le sue competenze ed il frutto della sua esperienza. Si propone, quindi, la prospettiva attraverso cui l’educando è considerato come un soggetto responsabile e come il “principale attore della propria vita”9. L’educatore, l’altro grande soggetto dell’azione educativa, ha il compito di es- sere allo stesso tempo guida e mediatore del processo di crescita dell’educando. L’educatore, infatti, è colui che ha a disposizione le nozioni teoriche in base alle quali risolvere i problemi e che si pone come un osservatore attento del comporta- mento e dei bisogni dell’educando, sapendo cogliere i momenti di maggiore dispo- nibilità del soggetto per proporre i passi del cammino di crescita. L’educatore, in quanto mediatore del rapporto educativo, deve saper passare da una comprensione esterna ad una comprensione sempre più profonda della realtà dell’educando, in modo da stimolare in quest’ultimo la capacità di utilizzare le proprie risorse per fronteggiare i problemi, individuando le soluzioni adeguate per uno sviluppo ed una crescita sempre più maturi10. La considerazione della relazione educatore-educando ha un risvolto molto importante rispetto alla valutazione, in quanto non si possono non tenere in consi- derazione entrambi i protagonisti dell’azione educativa anche a questo livello. In conseguenza di quanto detto e per coerenza con l’impostazione generale, riteniamo che la valutazione rispetto alle singole UdA debba essere effettuata a 2 livelli: 1) Autovalutazione: in essa l’allievo verifica il percorso che ha operato ed il li- vello a cui ritiene di situarsi rispetto al raggiungimento degli obiettivi prefis- sati. 2) Eterovalutazione: in essa è l’équipe dei formatori, possibilmente insieme con l’allievo, che esprime la valutazione rispetto a due parametri. Da una parte, valuta il raggiungimento o meno degli obiettivi formativi (che hanno come ri- ferimento il PECUP), cioè valuta la padronanza dell’allievo nel risolvere, in senso generale, il problema davanti al quale è posto e di incrementare e/o uti- lizzare le proprie risorse personali in ordine all’assolvimento del compito, ov- vero la sua competenza. Dall’altra, valuta il raggiungimento delle singole abi- lità e conoscenze il cui apprendimento è richiesto per la corretta soluzione del compito in riferimento alle diverse aree formative. 1.3.3. Portfolio Uno strumento utile per la valutazione così come l’abbiamo intesa è il port- folio delle competenze personali, che rappresenta una raccolta significativa dei la- 9 Ibidem, 28. 10 Ibidem, 28-31. meccanica 28-10-2004 8:34 Pagina 18 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 19 vori dell’allievo capace di raccontare la storia del suo impegno, del progresso e del suo rendimento. Con esso si mira a rilevare il patrimonio di capacità, conoscenze, abilità e competenze del destinatario, utilizzando una metodologia che consente di giungere a risultati certi e validi. Attraverso l’utilizzo di questo strumento si intende superare la modalità tradi- zionale della valutazione del profitto scolastico che risulta dal confronto dei risul- tati ottenuti dagli studenti con i risultati attesi, poiché in tal modo si giunge a regi- strare ciò che una persona “sa”, inteso come ripetizione del contenuto della lezione e del testo scritto o dei gesti lavorativi appresi per addestramento, mentre non si è in grado di rilevare la capacità di “costruzione” della conoscenza e neppure la “ca- pacità di applicazione reale” della conoscenza posseduta. Di contro, la valutazione “autentica” rappresenta una metodologia, collocata entro un approccio formativo coerente, che mira a verificare non solo ciò che un al- lievo sa, ma ciò che “sa fare con ciò che sa” fondato su una prestazione reale e ade- guata dell’apprendimento, che risulta così significativo, poiché riflette le esperienze reali ed è legato ad una motivazione personale. Tale valutazione, coinvolgendo gli allievi, le famiglie ed i partner formativi, mira pertanto alla dimostrazione delle co- noscenze tramite prestazioni concrete, stimolando l’allievo ad operare in contesti reali con prodotti capaci di soddisfare precisi obiettivi. Particolarmente rilevante è il “capolavoro” che l’allievo esegue al termine del percorso formativo e che docu- menta nelle forme e nel linguaggio proprio della comunità professionale la sua pre- parazione, giustificando il rilascio della relativa qualifica professionale. In tal senso, muta la prospettiva dell’intera attività formativa: se la modalità tradizionale di valutazione è intesa come verifica circa l’apprendimento da parte dell’allievo di una conoscenza trasmessa dal formatore, la valutazione autentica si muove in chiave formativa, ovvero in modo da consentire un incremento del pro- cesso di apprendimento e della consapevolezza da parte dell’allievo. In questo modo la valutazione è essa stessa formazione e non un’interruzione del cammino di apprendimento. Da qui l’utilizzo del portfolio delle competenze personali. In questo senso, il cuore della valutazione sta il più possibile nei prodotti e nei processi (relativi alle UdA) di cui l’allievo va orgoglioso, e che segnalano (a se stesso, ai formatori ma anche agli altri attori, compresa la famiglia) le sue acquisi- zioni ed, in particolare, il grado di possesso delle competenze. Tramite il portfolio è possibile capire la storia della crescita e dello sviluppo di una persona corredandola con materiali che permettono di comprendere “che cosa è avvenuto” dal momento della presa in carico della persona (che richiede un’at- tenta osservazione delle sue capacità e acquisizioni previe) fino al momento della partenza, passando per le varie fasi di cui si compone il percorso formativo. 1.3.4. Aspetti operativi Definiamo ora gli aspetti operativi della valutazione: in particolare ci soffer- miamo sui contenuti del portfolio, sulle figure che intervengono nella sua compila- zione e sulla sua struttura. meccanica 28-10-2004 8:34 Pagina 19 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 20 Il portfolio contiene materiali prodotti dall’allievo (individualmente o in gruppo) che evidenziano le competenze acquisite, prove realizzate durante il per- corso, commenti dell’allievo, dei formatori, dei tutor (anche di impresa) e delle fa- miglie sui materiali prodotti e sul percorso formativo e indicazioni sintetiche che emergono dall’osservazione sistematica, dai colloqui insegnanti-genitori, dalle va- lutazioni dei formatori e degli allievi, dai colloqui con l’allievo e anche da questio- nari in ordine alle personali attitudini e agli interessi più manifesti. Le figure che intervengono nella compilazione del portfolio sono: tutor-coor- dinatore, allievo e formatori. Il portfolio è compilato e aggiornato dal tutor-coordi- natore, in collaborazione con tutti i formatori impegnati nel team e con il giovane. In particolar modo, la parte relativa alla raccolta ed “etichettatura” dei materiali prodotti è compilata da ciascun allievo, chiamato così ad essere protagonista con- sapevole della propria crescita. La struttura del portfolio è concordata e definita nell’ambito del Centro; esso comprende comunque i seguenti ambiti: anagrafico, orientativo, formativo e valu- tativo, certificativo. 1) Ambito anagrafico: comprende i dati personali dell’allievo, descrive la sua vi- cenda formativa, eventuali esperienze di apprendistato e, nel caso in cui siano state realizzate, riporta significative esperienze in campo lavorativo. Inoltre, vanno inserite anche le descrizioni di esperienze (in ambito sportivo, artistico, culturale, sociale, hobbies, ecc.) che l’allievo valuta come significative. 2) Ambito orientativo: comprende le attività di orientamento svolte, il progetto personale e le eventuali variazioni incorse. Tale dimensione orientativa è sempre intrecciata con la dimensione valutativa in quanto l’unica valutazione positiva per l’allievo è quella che contribuisce a conoscere l’ampiezza e la profondità delle sue competenze e, attraverso questa conoscenza progressiva e sistematica, a fargli scoprire ed apprezzare sempre meglio le capacità poten- ziali personali, non pienamente mobilitate, ma indispensabili per avvalorare e decidere un proprio progetto di vita. 3) Ambito formativo e valutativo: riguarda la valutazione dei prodotti realizzati nelle UdA. Per tale valutazione è possibile fare riferimento a tre schede, pre- sentate di seguito, che si svolgono sui due livelli precedentemente indicati, ov- vero autovalutazione ed eterovalutazione. La prima (cfr. Tavv. 3 e 4), è una scheda di autovalutazione, correlata di relativa rubrica con parametri di riferi- mento, che si propone come strumento attraverso cui l’allievo può verificare il percorso che ha operato nella realizzazione del prodotto e il livello a cui ri- tiene di fissarsi rispetto al raggiungimento degli obiettivi. La seconda (cfr. Tavv. 5 e 6) e la terza (cfr. Tav. 7) sono schede di eterovalutazione, che si pro- pongono come strumenti di base, da adattare alle singole UdA, attraverso cui il formatore può operare la sua valutazione del percorso dell’allievo. La prima di esse è la scheda di valutazione delle competenze generali, attraverso cui il formatore, facendo riferimento alla rubrica allegata, può valutare il raggiungi- meccanica 28-10-2004 8:34 Pagina 20 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 21 mento o meno degli obiettivi formativi (che hanno come riferimento il PECUP), cogliendo la capacità dell’allievo di risolvere, in senso generale, il problema davanti al quale è posto e di incrementare e/o utilizzare le proprie ri- sorse personali in ordine all’assolvimento del compito e quindi nel diventare “competente”. La scheda di valutazione di abilità e conoscenze, in secondo luogo, è uno strumento attraverso cui il formatore valuta il raggiungimento delle singole abilità e conoscenze il cui apprendimento è richiesto per la cor- retta soluzione del compito in riferimento alle diverse aree formative. In tal senso, valutazione delle competenze e valutazione delle conoscenze ed abilità rappresentano due momenti dello stesso processo valutativo riferito alla stessa sequenza di unità di apprendimento e riferiti alla medesima persona. 4) Ambito certificativo (libretto formativo): comprende i documenti di certifica- zione delle acquisizioni che accompagnano il percorso dell’allievo, con indi- cazione del valore in termini di credito. meccanica 28-10-2004 8:34 Pagina 21 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 22 * Compila la rubrica di autovalutazione del prodotto allegata di seguito mettendo una X negli spazi appositi e riporta nella scheda il tuo giudizio sintetico evidenziando quello prevalente. Tavola 3: Scheda di autovalutazione (a cura dell’allievo) meccanica 28-10-2004 8:34 Pagina 22 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 23 Ta vo la 4 :R ub ric a di a ut ov al ut az io ne (a c ur a de ll’ al lie vo ) meccanica 28-10-2004 8:34 Pagina 23 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 24 * Per indicare il tipo di competenza acquisita e il livello della stessa, è possibile fare riferimento alla rubrica di valutazione delle competenze presentato nella pagina seguente, adattato da: NICOLI D. (a cura di), Linea guida per la realizzazione di percorsi organici di istruzione e formazione professio- nale, Roma, Tipografia Pio XI, 2003, 114. ** In questa colonna si chiede al formatore di precisare i motivi rilevanti che giustificano la va- lutazione. Tavola 5: Scheda di valutazione delle competenze generali dell’allievo (a cura dei formatori) Esempio relativo all’UdA “Acquisto di un motorino” meccanica 28-10-2004 8:34 Pagina 24 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 25 Ta vo la 6 : R ub ric a di v al ut az io ne d el le c om pe te nz e Se gu e meccanica 28-10-2004 8:34 Pagina 25 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 26 Se gu e meccanica 28-10-2004 8:34 Pagina 26 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 27 Tavola 7: Scheda di valutazione delle abilità e conoscenze dell’allievo (a cura dei formatori) meccanica 28-10-2004 8:34 Pagina 27 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 28 1.4. Indicazioni circa l’esame finale di qualifica In questa sezione della “Guida” si intendono offrire alcune indicazioni circa la strutturazione dell’esame finale di qualifica. A tal fine, ne verranno indicate la defi- nizione, la collocazione all’interno del percorso formativo, la sua natura, la strut- tura delle prove e i punteggi relativi ad ogni prova. 1.4.1. Definizione L’esame finale di qualifica rappresenta la modalità attraverso la quale si ri- scontra nella persona la presenza di requisiti educativi, culturali e professionali che attestino l’assolvimento del diritto-dovere e nel contempo consentano il consegui- mento di una qualifica. 1.4.2. Collocazione La prova si colloca nella parte conclusiva del percorso di formazione, dopo che sono terminate le attività didattiche previste. È possibile ammettere all’esame persone che non hanno seguito l’intero processo ma sono in possesso di crediti for- mativi e lavorativi adeguati. 1.4.3. Natura L’esame finale di qualifica ha il suo centro nella prova professionale, che è un “capolavoro”, ovvero un prodotto significativo e funzionale. Essa ha un va- lore operativo, in quanto rappresenta un costrutto in grado di soddisfare i requi- siti professionali interni all’impresa, in riferimento ad un ruolo definito nel mo- mento dell’ingresso lavorativo. Inoltre ha un valore culturale, in quanto consente di rilevare le conoscenze e le abilità che l’allievo ha acquisito durante il suo per- corso formativo. Infine, ha anche un valore educativo, in quanto stimola la per- sona ad una maggiore coscienza di sé e delle proprie risorse nell’atto di porsi di fronte ad un compito. La prova fa, quindi, riferimento ad un processo operativo reale, e prevede un livello definito di autonomia, responsabilità, durata e accura- tezza. Esempio relativo all’UdA “Acquisto di un motorino” meccanica 28-10-2004 8:34 Pagina 28 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 29 1.4.4. Struttura dell’esame L’esame finale di qualifica può articolarsi in 3 prove: 1) Prova professionale: in essa è richiesto all’allievo di realizzare un prodotto si- gnificativo, funzionale a valutare le capacità professionali acquisite durante l’iter formativo. Questa prova può essere suddivisa in 3 fasi: a) Fase di programmazione: in essa è richiesto all’allievo di riflettere e di de- finire le sequenze operative di lavoro che verranno eseguite nella prova tecnico-operativa b) Fase operativa: in essa è richiesto all’allievo di realizzare concretamente il prodotto c) Fase consuntiva: in essa è richiesto all’allievo di descrivere il processo che ha svolto per la realizzazione del prodotto, in modo che si possa valutare la consapevolezza del percorso svolto. 2) Prova scritta culturale: in essa è richiesto agli allievi di produrre un testo aperto libero, in forma di riflessione o elaborato. 3) Colloquio: in esso è richiesto all’allievo di saper argomentare su contenuti ap- presi durante il percorso formativo, sulle esperienze di stage e di formazione vissute e sulle attese e le riflessioni riguardanti il proprio futuro. Obiettivo pri- vilegiato del colloquio è quello di dare l’opportunità all’allievo di riflettere e di prendere consapevolezza del percorso educativo e formativo che ha com- piuto. 1.4.5. Punteggi relativi alle diverse prove Il percorso formativo contribuisce a dotare l’allievo delle risorse necessarie al- l’accesso all’esame finale di qualifica. Tale accesso è corredato da un credito valu- tativo pari a un massimo di 55 punti su 100. I rimanenti 45 punti sono così suddi- visi rispetto alle altre prove: 1) Prova professionale: 25 punti 2) Prova scritta: 10 punti 3) Colloquio: 10 punti. L’allievo raggiunge la qualifica con un punteggio minimo di 60 punti. Si ri- corda di avere sempre in considerazione la buona padronanza rispetto al tema della prevenzione degli infortuni sul lavoro. meccanica 28-10-2004 8:34 Pagina 29 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 30 2. Presentazione della comunità professionale In questa sezione della “Guida” viene presentata la natura economica, sociale e culturale della comunità professionale meccanica, la prospettiva formativa in cui essa si inserisce, le figure professionali che ad essa fanno riferimento e le indica- zioni sui laboratori, sullo stage e sull’alternanza. 2.1. Natura economica, sociale e culturale della comunità La comunità professionale meccanica rappresenta uno degli ambiti di mag- giore rilievo della economia, e ciò vale ancor di più se teniamo conto della rapida decadenza dell’espressione “new economy” che negli anni scorsi è stata sostenuta in contrapposizione con la cosiddetta “old economy”. In realtà, le dinamiche di sviluppo dell’economia procedono non per comparti stagni, ma in una prospettiva di insieme. Nel nostro caso, il comparto meccanico costituisce non solo una componente produttiva fondamentale dell’economia – esso fornisce oltre il 40% del valore aggiunto dell’intero Paese e dà occupazione a quasi il 40% degli addetti nel settore industriale –, ma rappresenta anche un ambito nel quale si sviluppano molto intensamente innovazioni tecnologiche, di processo e di mercato che comportano conseguenze importanti sulla struttura e sulla cultura del lavoro. Il settore si sviluppa tramite aziende industriali ed artigiane per un to- tale di oltre 120 mila imprese, anche se quasi la metà degli addetti lavora in im- prese con oltre 100 dipendenti. Questi numeri danno una parziale idea del notevole sforzo innovativo che a partire dagli anni ‘80 ha caratterizzato questo settore economico, fino a giungere all’attuale situazione che vede l’Italia in una condizione di competitività su gran parte dei mercati interessati dai prodotti del settore. Tale settore si articola in un vasto arco di ambiti, sviluppando prodotti molto eterogenei, diversi dei quali riguardano il consumatore finale (come ad esempio le automobili e gli elettrodomestici), ma che concernono anche strutture di vaste di- mensioni, fondamentali per sostenere il modello di sviluppo attuale. In tal senso, il settore si articola in diverse aree di intervento che possono es- sere la siderurgia, fonderia, seconda fusione e metallurgia non ferrosa; i mezzi di trasporto su gomma e rotaia, meccanici, navali e aeronautici; le macchine utensili, le macchine in genere e quelle di impianti industriali; gli elettrodomestici; la mec- canica generale11. 11 MINISTERO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE – ISFOL, Area occupazionale metalmec- canica. Caratteristiche, funzioni e figure professionali, Roma, ISFOL, 2000, 18. meccanica 28-10-2004 8:34 Pagina 30 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 31 Non c’è comparto economico che non preveda elementi realizzati nell’ambito della meccanica (si pensi, ad esempio, alle strutture degli immobili, agli impianti di riscaldamento e di refrigerazione, ecc.) e non c’è ambito della vita personale che non ne sia interessato (veicoli, arredo, strumenti di lavoro, ecc.). Il comparto meccanico, sottoposto ad un deciso e continuativo sforzo di tra- sformazione ed innovazione, ha visto mutare gran parte dei suoi processi organiz- zativi secondo un disegno che si è sempre più allontanato dalla “catena di mon- taggio” e quindi dalla concezione tayloristica del lavoro, per procedere verso nuove soluzioni quali le aree di lavoro e le strutture integrate che uniscono in un’unica catena la ricerca, il marketing, la produzione, le vendite e l’assistenza tecnica. Il settore produttivo meccanico è stato oggetto di una fortissima innovazione tecnologica che ha portato ad elevati livelli di automazione industriale. Inoltre, il settore è stato interessato ad una notevole azione di qualificazione della produ- zione ed anche ad una flessibilizzazione dei processi. Ciò ha comportato una per- dita in numero assoluto di addetti (peraltro compensati con la crescita del com- parto terziario), ma anche ad un aumento del “valore cognitivo” di buona parte delle attività e quindi delle figure di lavoro. In termini di natura del rapporto di la- voro, oltre il 90% degli addetti del settore presenta contratti a tempo indetermi- nato. Va inoltre detto che uno dei motivi che frenano l’espansione di tale settore è costituito dalla scarsa disponibilità di forze di lavoro; da qui la tendenza a richie- dere ed accogliere un numero consistente di lavoratori extracomunitari presenti nel nostro Paese. Il settore meccanico era concepito nel passato come un insieme di figure “di mansione”, ovvero a carattere prettamente operativo, mentre solo pochi addetti svi- luppavano competenze tecniche e gestionali. Ora questo rapporto sta per essere ro- vesciato, anche a causa dell’automazione: sono sempre maggiori le figure di quali- ficati e di tecnici che presentano una vera e propria configurazione “di ruolo” ba- sata su autonomia, ampliamento dell’area di conoscenze, abilità e competenze, po- lifunzionalità, capacità comunicative e relazionali, cultura del progetto, persegui- mento della qualità e miglioramento continuativo. Ciò si è manifestato attraverso un mutamento radicale: infatti la maggioranza degli addetti non è più concentrata come nel passato sulla produzione bensì sulle attività di tipo immateriale costituite dalla progettazione, dalla gestione delle informazioni, dal controllo di processi au- tomatizzati e così via. Dal punto di vista culturale, il settore meccanico presenta una mappa cogni- tiva di notevole spessore, dove spiccano la fisica, in diversi ambiti (cinematica, statica, dinamica), l’area matematica in tutti i suoi aspetti, ma pure la chimica, il disegno, la tecnologia, l’elettronica e l’informatica, la cultura del progetto, l’orga- nizzazione del lavoro e la gestione della qualità. La meccanica, intesa come ambito del sapere, può essere definita anche in base ai differenti oggetti di cui tratta; possiamo pertanto avere: meccanica 28-10-2004 8:34 Pagina 31 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 32 1) La meccanica del punto, del corpo rigido, dei liquidi, degli aeriformi, dei fluidi 2) La meccanica agraria, analitica, applicata, celeste, quantistica, razionale, rela- tivistica, sperimentale, statistica 3) La meccanica pratica intesa come arte di costruire e montare parti di macchine e strutture. L’ambito della comunità professionale meccanica non può essere ridotto esclusivamente alla “pratica” meccanica, ma quest’ultima – per via della notevole quantità e qualità di saperi che pone in gioco – richiede necessariamente una mag- giore profondità culturale ed una capacità di connettere strettamente i due fuochi della “teoria” e della “pratica” come insieme delle dimensioni necessarie affinché chi opera nel settore sia effettivamente competente. Elemento portante della cultura meccanica è la modalità attraverso cui essa consente di rappresentare l’insieme dei processi costruttivi ricorrendo ad un mo- dello logico-formale rappresentato dal “ciclo di lavorazione”. Si tratta di una mo- dalità tramite la quale si configura l’insieme dei passi che consentono di coordi- nare in termini logici, cronologici ed operativi le diverse azioni che rendono possi- bile la realizzazione del processo produttivo inteso nella sua organicità ovvero in riferimento al prodotto-risultato atteso completo. Tale ciclo di lavorazione può essere rappresentato dal grafico seguente. Capitalizzazione degli esiti del ciclo di azione Grafico 2: Ciclo di lavorazione Verifica, collaudo e recupero anomalie Lettura del problema nel suo contesto di riferimento Individuazione dell’obiettivo nei suoi componenti e delle risorse Implementazione del progetto Elaborazione del progetto di azione meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 32 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 33 Il ciclo di lavorazione così raffigurato rende evidente come siano centrali nel lavoro meccanico gli aspetti di razionalità, logica, manualità, precisione ed ordine, ma pure quelli della comunicazione e dell’ascolto, dell’ideazione, della risoluzione di problemi. 2.2. Comunità professionale in prospettiva formativa La comunità professionale meccanica rappresenta un ambito dotato di una propria peculiare cultura, di un campo tecnico e tecnologico, di una valenza sociale ed economica tali da costituire una vera e positiva potenzialità educativa nei con- fronti degli allievi. Essi, chiamati a vivere un’esperienza formativa stimolante, ba- sata su piani formativi personalizzati in grado di indicare loro la propria situazione personale e cosa debbono essere al termine del ciclo di riferimento, sono sollecitati ad una promozione integrale della propria persona e sono accompagnati nell’af- frontare la vita in tutte le sue dimensioni. La comunità meccanica consente agli allievi di maturare le competenze che arricchiscono la loro personalità e li rendono autonomi costruttori di se stessi in tutti i campi della esperienza umana, sociale e professionale attraverso le cono- scenze disciplinari e interdisciplinari (il sapere) e le abilità operative apprese (il fare consapevole), nonché l’insieme delle azioni e delle relazioni interpersonali in- tessute (l’agire). In tal senso, il sapere, il fare consapevole e l’agire, si concretizzano all’interno di unità di apprendimento orientate a compiti reali che rendono significativi e utili i saperi e le abilità indicati. Il percorso formativo che gli allievi seguono per arrivare alla acquisizione di una qualificazione professionale, prevede innanzitutto una disciplina, ovvero un insieme di saperi, tecniche, sistemi di azione e stili professionali, mediante il quale essi sono sollecitati a conoscere se stessi, le proprie possibilità e i propri limiti, le proprie inclinazioni, attitudini, capacità, nella porzione di mondo a cui si estende l’esperienza individuale. Tale disciplina viene acquisita integrando continuamente il livello dei saperi, quello delle tecniche ed infine quello degli stili di comportamento, confrontandosi da un lato con le problematiche e le opportunità offerte dalla meccanica e dall’altro con il modello rappresentato dai formatori, sia quelli interni al Centro sia quelli ap- partenenti alle diverse realtà aziendali e sociali con cui gli allievi potranno entrare in contatto. In particolare, verrà valorizzata la cultura propria della comunità professio- nale meccanica attraverso il confronto con gli attori, il linguaggio, le tecniche, i modelli cognitivi ed operativi, il sistema di relazioni che essa consente. Ciò abilita gli allievi a familiarizzare con i metodi di analisi e di rappresentazione dei processi e dei sistemi tecnici ricorrendo a opportuni strumenti e, nel contempo, ai modelli logico-formali che sono costituiti da un lato dal linguaggio matematico in quanto strumento essenziale per descrivere, comunicare, formalizzare, dominare i campi meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 33 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 34 del sapere scientifico e tecnologico della meccanica, e dall’altro con i processi fi- sici di trasformazione della materia, di controllo e finalizzazione dei flussi e delle energie, di costruzione di apparecchiature e di soluzione di problemi inerenti l’am- bito del settore. Si cercherà di sollecitare nei giovani il carattere coinvolgente, l’efficacia formativa, la comprensione dei procedimenti di modellizzazione che consentono di predisporre processi, procedure e sistemi tecnici allo scopo di ideare, progettare e realizzare oggetti fisici propri dell’ambito meccanico, seguendo la metodologia de- finita dal ciclo di lavorazione. La professionalità specifica, oggetto della formazione della comunità profes- sionale meccanica, permetterà agli allievi di conseguire abilità operative e cono- scenze tecnico-scientifiche al banco e sulle macchine utensili utilizzate nei reparti produttivi di industrie e/o officine meccaniche. Si tratta di un insieme di azioni di tipo prettamente tecnico che vanno dall’esecuzione e analisi del disegno mecca- nico al collaudo dei particolari finiti. Ma queste costituiscono solo strumenti al fine di perseguire vere e proprie competenze quali la capacità di saper scegliere in ma- niera razionale i possibili percorsi alternativi attuandoli al meglio (ciclo di lavora- zione, collaudo funzionale); di saper leggere ed interpretare nei testi i dati princi- pali e il ragionamento costruito su di essi (manuali tecnici, disegni meccanici); di possedere un adeguato numero di strumenti formali, matematici o comunque lo- gici, e saperli applicare a diversi ambiti di problemi generali e specifici (parametri di lavorazione); di coltivare sensibilità espressive ed anche estetiche che consen- tano di affrontare in modo efficace i compiti professionali (quali ad esempio le re- lazioni scritte, il disegno meccanico, la finitura superficiale e geometria dei parti- colari anche nell’insieme di un complessivo), ma pure le situazioni concrete della vita quotidiana. Tale attività – fortemente motivante, poiché consente agli allievi di misurarsi con compiti simili a quelli esercitati dai componenti della comunità professionale stessa e perché rende possibile il riscontro concreto con il risultato di tale azione lavorativa – sarà intesa in senso olistico, quindi non soltanto pratico-operativo, ma anche cognitivo, emotivo, sociale, e quindi secondo un approccio globale che con- sente la definizione di molteplici correlazioni con le diverse aree formative agite entro il percorso. In tal modo i giovani saranno sollecitati in maniera progressiva ad espri- mersi oralmente e per iscritto in italiano con proprietà, possedendo in maniera at- tiva un “vocabolario” abbastanza esteso di parole e di schemi sintattici argomenta- tivi, retorici, logici, espressivi; a leggere con facilità, individuando nei testi i dati principali e il ragionamento costruito su di essi; a possedere una discreta cono- scenza della lingua inglese parlata e scritta con particolare riferimento all’ambito della comunità professionale di appartenenza. Nell’attività formativa, prevalentemente basata sul laboratorio e sui compiti reali, i giovani potranno acquisire un’adeguata conoscenza di sé e del “sistema di valori” cui fanno riferimento; concepire progetti di vario ordine, dall’esistenziale meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 34 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 35 al pratico; fare esperienza ed acquisire lo stile del corretto lavoro di gruppo; indivi- duare problemi, coglierne le dimensioni sfidanti, approntare in modo responsabile, indipendente e costruttivo una strategia di soluzione utilizzando diversi tipi di ra- gionamento (da quello logico a quello persuasivo), anche di grado relativamente elevato di complessità. La notevole valenza sociale delle questioni connesse alla comunità profes- sionale meccanica consentirà loro di sviluppare esperienze di convivenza civile – al Centro, in azienda, nelle varie occasioni di vita sociale – in forza delle quali gli allievi potranno acquisire e rafforzare un sistema di valori, in base al quale valutare i fatti ed ispirare i comportamenti individuali e sociali. Sarà, quindi, facile am- pliare l’ambito di riferimento stimolandoli a partecipare attivamente alla vita so- ciale e culturale, a livello locale, nazionale, comunitario e internazionale, svilup- pando la consapevolezza della cittadinanza che non si esaurisce nella prestazione di lavoro, ma richiede una maturità ed uno stile di vita consapevole e responsabile nei diversi ambiti (dialogo e rispetto dell’altro, sensibilità per i più deboli, rispetto dell’ambiente, interiorizzazione delle regole di convivenza, prevenzione degli in- fortuni, ecc.). Tutto ciò avrà come riferimento uno stile di vita essenziale, perseguito attra- verso la capacità di distinzione, nella quotidianità e nella vita intellettuale, tra quel che è veramente importante e ciò che è accessorio o superfluo. Infine, si segnalano tre aspetti rilevanti per un’educazione integrale della persona, che dovranno essere affrontati con un’attenzione ed una sensibilità parti- colari poiché non risultano strettamente connessi alla cultura della comunità pro- fessionale meccanica: 1) La coscienza della civiltà intensa come insieme degli sforzi e delle opere uma- ne nei vari ambiti della cultura, con particolare rilievo per la dimensione stori- ca, che significa avere memoria del passato, riconoscerne la permanenza nel presente e far tesoro di queste consapevolezze per la soluzione dei problemi che si incontrano e per la progettazione del futuro. A tale scopo, si svilupperanno uni- tà di apprendimento che, partendo da interessi civili e sociali, consentano ai gio- vani di sviluppare competenze proprie in tale ambito culturale. 2) Lo sviluppo e la cura delle sensibilità estetiche ed espressive di tipo artistico, musicale, letterario e la competenza motoria, che consenta loro di utilizzare in libertà e correttezza tutti i linguaggi propri dell’uomo e di affrontare in modo efficace le situazioni concrete della vita, comprese quelle a carattere sportivo. Anche queste richiedono unità di apprendimento apposite che puntino alla for- mazione di vere competenze estetiche, incentivando l’ascolto della musica, la fruizione delle arti visive, la lettura, la pratica sportiva. 3) Lo sviluppo della creatività e della ideazione, affinché la formazione qualifi- cante non sia intesa in senso “meccanicistico”, ma si stimolino i giovani a co- gliere ed apprezzare gli aspetti non lineari, relativi e complessi della progetta- zione e della soluzione dei problemi connessi alla meccanica. meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 35 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 36 2.3. Figure professionali, livelli e continuità Nella comunità professionale meccanica (cfr. graf. 3), la denominazione ini- ziale del percorso di qualificazione è “operatore meccanico”. Questa figura profes- sionale, indipendentemente dalla qualifica specifica di uscita, avrà una formazione polivalente di base che assicuri uniformità di linguaggio e conoscenza dei cicli produttivi tipici della comunità professionale (cfr. Tav. 8). La caratteristica principale di questo tipo di formazione è l’interdisciplinarietà, che si esplicita nello sviluppo e nell’attuazione di UdA, il cui principio fondamen- tale si basa sulla metodologia induttiva. Nell’ottica della personalizzazione del processo formativo, il raggiungimento degli obiettivi generali si concretizza diversificando l’intervento formativo in fun- zione delle attitudini e/o inclinazioni degli utenti. Ciò preclude, di fatto, lo svi- luppo di una progettazione esecutiva che stabilisca in modo dettagliato contenuti e tempi delle attività. Il percorso tiene conto delle esigenze formative derivanti dalla comunità professionale, dalla qualifica specifica e dal territorio. Si prevedono in uscita cinque indirizzi (cfr. Tavv. 9-13): 1) Costruttore alle macchine utensili 2) Montatore / manutentore 3) Saldocarpentiere 4) Termoidraulico 5) Manutentore di sistemi meccanici ed elettronici dell’autoveicolo. Tali figure possono coprire tutte le professionalità relative alle attività proprie della comunità professionale. Il costruttore alle macchine utensili utilizza le principali macchine utensili per la costruzione di particolari meccanici, mentre il montatore / manutentore inter- viene nello smontaggio-montaggio e ripristino di gruppi meccanici. Le due figure si caratterizzano per alcuni compiti comuni, relativi all’utilizzo delle attrezzature e alla conoscenza del disegno costruttivo. Il saldocarpentiere opera nell’ambito della saldatura e della lavorazione della lamiera, mentre il termoidraulico opera nell’installazione e manutenzione di sistemi termoidraulici. Queste figure hanno caratteristiche proprie particolari per cui richiedono una formazione a compiti più specifici. Il manutentore di sistemi meccanici ed elettronici dell’autoveicolo si discosta un po’ dalle altre figure per la sua specifica professionalità rivolta alla manuten- zione meccanica e, in piccola parte, all’elettronica dell’autoveicolo. La qualifica triennale potrà svilupparsi nel diploma professionale di “tecnico meccanico” con compiti di inserimento e controllo nei reparti di produzione, ri- spettando procedure di qualità (cfr. Tav. 17). Frequentando ulteriori percorsi formativi (della durata da 1 a 3 anni), è possibile conseguire il diploma professionale superiore (cfr. 2 esempi alle Tavv. 15 e 16). meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 36 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 37 Grafico 3: Disegno dell’offerta formativa della comunità professionale meccanica meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 37 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 38 Tavola 8: Qualifica “Operatore meccanico” meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 38 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 39 Tavola 9: Qualifica per l’indirizzo “Costruttore alle macchine utensili” meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 39 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 40 Tavola 10: Qualifica per l’indirizzo “Montatore / manutentore” meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 40 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 41 Tavola 11: Qualifica per l’indirizzo “Saldocarpentiere” meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 41 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 42 Tavola 12: Qualifica per l’indirizzo “Termoidraulico” meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 42 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 43 Tavola 13: Qualifica per l’indirizzo “Manutentore sistemi meccanici ed elettronici dell’autoveicolo” meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 43 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 44 Tavola 14: Diploma “Tecnico meccanico” Tavola 15: Diploma superiore “Tecnico superiore di progettazione meccanica” meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 44 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 45 2.4. Indicazioni su laboratori, stage e alternanza È opportuno fare alcune considerazioni sui laboratori, con particolare riferi- mento alle attrezzature, e sulle attività formative in collaborazione con le aziende: stage e alternanza. 2.4.1. I laboratori Nella progettazione delle attività formative, è necessario considerare l’impor- tanza dei laboratori e delle relative attrezzature. Occorre, infatti, tenere presente il carattere polivalente della comunità profes- sionale al fine di formare un operatore qualificato che sia in grado di sviluppare un numero ampio e vario di competenze, evitando una formazione specialistica che presenterebbe un carattere angusto ed una eccessiva caratterizzazione su un sin- golo aspetto della professionalità. Per tali motivi, si consiglia la dotazione di laboratori e di attrezzature così come sintetizzato nella tavola 17. Tavola 16: Diploma superiore “Tecnico superiore di produzione CAD-CAM” meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 45 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 46 Tavola 17: Attrezzature per i laboratori Segue meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 46 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 47 2.4.2. Lo stage Nella progettazione delle attività formative, va curata la pianificazione dello stage orientativo, formativo e di accompagnamento lavorativo. Nel primo anno, come stage orientativo, si prevede l’organizzazione di una o due visite consistenti in tre momenti essenziali: incontro con testimoni; osserva- zione della realtà; verifica. Nel secondo anno e nel terzo anno, è previsto lo stage di tipo formativo. Nel terzo anno, lo stage assume anche la connotazione di accompagnamento lavorativo in vista di un possibile sbocco nel mondo del lavoro. Queste attività, da svolgere presso l’impresa, costituiscono un aspetto rile- vante del progetto, ragione per cui si definiscono i criteri riportati nella tavola 18. Segue meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 47 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 48 Ta vo la 1 8: O rg an izz az io ne d el lo st ag e Se gu e meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 48 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 49 Se gu e Se gu e meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 49 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 50 Se gu e meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 50 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 51 2.4.3. L’alternanza La metodologia dell’alternanza riprende ed accentua la didattica dello stage. Essa consente di realizzare un percorso formativo coerente e compiuto, nel quale si integrano reciprocamente attività formative di aula, di laboratorio ed esperienze svolte nella concreta realtà dell’organizzazione di lavoro e di impresa. La sua elaborazione richiede la definizione di un modello formativo che con- senta di conseguire delle qualifiche e dei diplomi di formazione, alternando forma- zione e lavoro basato sull’approccio pedagogico tipico della formazione professio- nale (valorizzazione delle esperienze lavorative, approccio induttivo, ecc.) all’in- terno del quadro di standard definiti per i percorsi formativi. Al fine di garantire che tali aspetti siano presenti, anche l’azienda, così come il Centro, dovrà attivare e mettere a disposizione risorse tecniche, umane e strutturali adeguate attraverso l’attivazione di un apposito presidio formativo aziendale se- condo la logica dell’apprendimento organizzativo (learning organization). Ciò deve essere definito garantendo la continuità e l’organicità delle azioni, specie là dove le specificità organizzative e lavorative dell’azienda non consentono di acqui- sire “naturalmente” una visione ampia del processo di lavoro e delle competenze necessarie e il neo-inserito deve lavorare con operatori diversi. Per tutti questi motivi, va realizzata un’intesa tra le parti coinvolte, impresa ed organismo formativo, al fine di determinare lo “status” dei soggetti coinvolti (il giovane in alternanza), il ruolo della struttura formativa e dell’azienda e le moda- lità di collaborazione, gli aspetti gestionali (il sostegno al reddito dell’allievo, gli incentivi per le imprese e l’assistenza tutoriale), le modalità di certificazione del- l’esito positivo delle attività e di valutazione dei crediti formativi acquisiti dall’al- lievo. Le attività previste nell’ambito dell’alternanza formativa, elaborate entro un piano formativo personalizzato, sono: 1) Visita orientativa 2) Conoscenza dell’impresa e dei ruoli 3) Micro-realizzazione 4) Laboratorio di simulazione 5) Apprendimento in situazione 6) Project work Queste attività verranno realizzate – in forma combinata – secondo un piano formativo coerente con le caratteristiche degli allievi e valorizzando le potenzialità formative dell’impresa. meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 51 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 52 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� Parte seconda GUIDA PER IL PIANO FORMATIVO meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 53 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 54 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 55 1. S ch ed a pe r il pi an o fo rm at iv o La s ch ed a pe r i l p ia no fo rm at iv o è un e le nc o cr on ol og ic o di tu tte le u ni tà d i a pp re nd im en to p ro po ste s ud di vi se p er i tre an ni fo rm at iv i. Si tr at ta d i u no sc he m a di ri fe rim en to c he i fo rm at or i c om po ne nt i d el te am di c or so , i ns ie m e al tu to r- co or di na - to re , d ev on o ad at ta re o ri fo rm ul ar e in b as e al l’e sp er ie nz a de l p ro pr io C en tro e a lle o pp or tu ni tà te rri to ria li. P ro po ni am o, c om e es em pi o, u n pi an o fo rm at iv o pe r i 3 a nn i, co n un ità d i a pp re nd im en to c he s ar an no ri pr es e e sv ilu pp at e ne lla te rz a pa rte d el la pr es en te “ G ui da ”. 1. 1. Sc he da p er il p ia no fo rm at iv o de l I a nn o D i s eg ui to ri po rti am o la sc he da p er il p ia no fo rm at iv o de l p rim o an no . Se gu e meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 55 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 56 Se gu e Se gu e meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 56 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 57 Se gu e Se gu e meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 57 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 58 Se gu e Se gu e meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 58 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 59 Se gu e Se gu e meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 59 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 60 Se gu e Se gu e meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 60 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 61 Se gu e meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 61 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 62 1. 2. Sc he da p er il p ia no fo rm at iv o de l I I a nn o D i s eg ui to ri po rti am o la sc he da p er il p ia no fo rm at iv o de l s ec on do a nn o. Se gu e meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 62 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 63 Se gu e Se gu e meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 63 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 64 Se gu e Se gu e meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 64 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 65 Se gu e Se gu e meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 65 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 66 Se gu e Se gu e meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 66 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 67 D ur an te il s ec on do a nn o è pr ev ist a, c om e el em en to e ss en zi al e de l p er co rs o fo rm at iv o, l’ es pe rie nz a di s ta ge ,d a sv ol ge rs i in c irc a 16 0 or e, c on le m od al ità in di ca te in p re ce de nz a ne lla p re se nt e “G ui da ”. Se gu e meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 67 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 68 1. 3. Sc he da p er il p ia no fo rm at iv o de l I II an no D i s eg ui to ri po rti am o la sc he da p er il p ia no fo rm at iv o de l t er zo a nn o. Se gu e meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 68 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 69 Se gu e Se gu e meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 69 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 70 Se gu e Se gu e meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 70 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 71 D ur an te il te rz o an no è p re vi sta , c om e el em en to e ss en zi al e de l p er co rs o fo rm at iv o, l’ es pe rie nz a di s ta ge ,d a sv ol ge rs i i n ci rc a 20 0 or e, c on le m od al ità in di ca te in p re ce de nz a ne lla p re se nt e “G ui da ”. A se gu ito d i q ue sta e sp er ie nz a fo rm at iv a, ri su lta e ss er e im po rta nt e fa r e ffe ttu ar e un a re la zi on e di st ag e at tra ve rs o cu i l ’a l- lie vo a bb ia l’ op po rtu ni tà d i r ifl et te re su ll’ es pe rie nz a re al iz za ta , d i r iv ed er ne le d in am ic he e d i v er ifi ca re il p ro ce ss o di a pp re n- di m en to in e ss a av ve nu to . Q ue sto a l f in e di a iu ta re l’ al lie vo a tr ar re e le m en ti sig ni fic at iv i e g en er al iz za bi li da llo st ag e ch e ha vi ss ut o, in v ist a di u n fu tu ro in se rim en to la vo ra tiv o. Se gu e meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 71 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 72 2. P ro sp et tiv a te m po ra le de l p ia no fo rm at iv o La v isu al iz za zi on e gr af ic a de l p er co rs o, su dd iv iso n ei tr e an ni fo rm at iv i, pu ò fa ci lit ar e la c om pr en sio ne d el la su cc es sio ne te m po ra le d el le v ar ie u ni tà d i a pp re nd im en to . A qu es te in di ca zi on i s ul l’o rg an iz za zi on e de l p ia no fo rm at iv o è ne ce ss ar io c he v en ga no a gg iu nt i: † In co nt ri pe rio di ci c on le fa m ig lie d eg li al lie vi † LA RS A (d i r ec up er o e di a pp ro fo nd im en to ) † Va lu ta zi on e, a ttu at a ai 2 li ve lli (a ut o ed e te ro va lu ta zi on e) a l t er m in e di o gn i U dA meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 72 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 73 A qu es te in di ca zi on i s ul l’o rg an iz za zi on e de l p ia no fo rm at iv o è ne ce ss ar io c he v en ga no a gg iu nt i: † In co nt ri pe rio di ci c on le fa m ig lie d eg li al lie vi † LA RS A (d i r ec up er o e di a pp ro fo nd im en to ) † Va lu ta zi on e, a ttu at a ai 2 li ve lli (a ut o ed e te ro va lu ta zi on e) a l t er m in e di o gn i U dA meccanica 28-10-2004 8:35 Pagina 73 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 74 A qu es te in di ca zi on i s ul l’o rg an iz za zi on e de l p ia no fo rm at iv o è ne ce ss ar io c he v en ga no a gg iu nt i: † In co nt ri pe rio di ci c on le fa m ig lie d eg li al lie vi † LA RS A (d i r ec up er o e di a pp ro fo nd im en to ) † Va lu ta zi on e, a ttu at a ai 2 li ve lli (a ut o ed e te ro va lu ta zi on e) a l t er m in e di o gn i U dA meccanica 28-10-2004 8:36 Pagina 74 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� Parte terza DESCRIZIONE DELLE UNITÀ DI APPRENDIMENTO meccanica 28-10-2004 8:36 Pagina 75 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� meccanica 28-10-2004 8:36 Pagina 76 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 77 1. Unità di apprendimento per il primo anno Per il primo anno vengono proposte le 7 UdA indicate nell’elenco seguente. Ogni UdA viene descritta tramite una scheda. Come strumenti dell’UdA 1 è stata proposta la scheda di informatica 1, mentre per le UdA di tipo professionale 2 e 6 sono allegati i disegni costruttivi. L’UdA “Morsetta” prevede pure una scheda per il formatore dell’area scientifica sull’interpretazione dei dati numerici. meccanica 28-10-2004 8:36 Pagina 77 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 78 UdA n. 1/I Dossier sulla comunità professionale Scheda descrittiva Segue meccanica 28-10-2004 8:36 Pagina 78 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 79 Segue Segue meccanica 28-10-2004 8:36 Pagina 79 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 80 Segue meccanica 28-10-2004 8:36 Pagina 80 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 81 UdA n. 1/I Dossier sulla comunità professionale Strumenti: Informatica 1 Segue meccanica 28-10-2004 8:36 Pagina 81 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 82 Segue meccanica 28-10-2004 8:36 Pagina 82 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 83 UdA n. 2/I Lampada da tavolo Scheda descrittiva Segue meccanica 28-10-2004 8:36 Pagina 83 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 84 Segue Segue meccanica 28-10-2004 8:36 Pagina 84 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 85 Segue meccanica 28-10-2004 8:36 Pagina 85 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 86 UdA n. 2/I Lampada da tavolo Strumenti: fasi operative e disegni correlati 1) Realizzazione della base (cfr. Tav. 2). In questa fase, l’allievo deve staffare il pezzo grezzo sulla macchina a CNC a tre assi (centro di lavoro) e far eseguire il programma, mentre il formatore spiega ciò che sta avvenendo. 2) Realizzazione di due portapenna (cfr. Tav. 13). In questa fase l’allievo deve posizionare il pezzo grezzo sulla macchina a CNC a due assi (tornio) e far ese- guire il programma. Durante il lavoro vengono illustrate le varie lavorazioni. 3) Realizzazione dei due montanti (cfr. Tavv. 4-7). Rispettando le indicazioni del disegno (scelta delle superfici di riferimento), l’allievo deve tracciare con il truschino le linee necessarie per le successive operazioni: • bulinatura • foratura • svasatura • taglio mediante seghetto a nastro • esecuzione con la lima dei raccordi • finitura delle superfici • maschiatura. 4) Realizzazione del blocchetto di supporto (cfr. Tav. 3). Con questo pezzo l’al- lievo acquisirà le conoscenze di base della fresatrice universale. Fasi opera- tive: • dimensionamento del pezzo usando delle fresatrici pre impostate • esecuzione al lapidello dello spessore del pezzo • tracciatura, bulinatura ed esecuzione dei due fori • maschiatura M6. 5) Realizzazione del braccio (cfr. Tavv. 9-10). Con questo pezzo l’allievo acqui- sirà le conoscenze base del trapano fresa e della piegatrice manuale. Fasi ope- rative: • tracciatura dei tre fori Ø 10 • tracciatura dei due fori che delimitano l’asola • bulinatura • foratura • esecuzione dell’asola usando il trapano fresa • tracciatura delle due pieghe • esecuzione dei raccordi • realizzazione delle due pieghe con controllo dell’inclinazione (goniometro). meccanica 28-10-2004 8:36 Pagina 86 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 87 6) Realizzazione del paralume (cfr. Tavv. 11-12). Con questo pezzo l’allievo ac- quisirà le conoscenze specifiche delle lavorazione delle lamiere (taglio e piega). In questa fase verranno utilizzate la cesoia meccanica, la scantonatrice, la cesoia manuale e la piegatrice idraulica. Fasi operative: • taglio mediante cesoia meccanica • scantonatura per la realizzazione delle pieghe • esecuzione degli smussi 4x45° con la cesoia manuale • tracciatura, bulinatura e foratura foro Ø 10 • esecuzione delle pieghe usando la piegatrice oleodinamica. 7) Montaggio dei particolari N° 2 - N° 3 - N° 4. In questa fase l’allievo acquisirà le nozioni del rilevamento dei fori di montaggio. Fasi operative: • allineamento e bloccaggio dei tre particolari mediante morsetto • rilevamento dei 4 fori relativi ai particolari N° 3 - N° 4, impronta usando la punta Ø 6,5 • smontaggio dei particolari • foratura del particolare N° 2 usando la punta Ø 5 • maschiatura M6. 8) Montaggio dei particolari N° 1 - N° 2 . In questa fase l’allievo acquisirà le nozioni relative al rilevamento dei fori di montaggio. Fasi operative: • allineamento e bloccaggio dei due particolari mediante morsetto • rilevamento dei 2 fori relativi al particolare N° 1, impronta usando la punta Ø 8,5 • foratura del particolare N° 1 punta Ø 6,75 • maschiatura M8. 9) Finitura e controllo dei particolari. 10) Montaggio del complessivo. In questa fase l’allievo acquisirà le competenze necessarie per la ricerca dei componenti standard (particolari N° 9 ÷ N° 13) con i particolari da loro realizzati. 11) Cablaggio del conduttore con la relativa componentistica elettrica (particolari N° 14 ÷ N° 17; schema elettrico allegato). 12) Collaudo funzionale (scheda di valutazione allegata da adattare). meccanica 28-10-2004 8:36 Pagina 87 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 88 Ta vo la 1 : D ise gn o de l c om pl es siv o meccanica 28-10-2004 8:36 Pagina 88 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 89 Tavola 2: Particolare “Base” meccanica 28-10-2004 8:36 Pagina 89 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 90 Tavola 3: Particolare “Blocchetto di supporto” meccanica 28-10-2004 8:36 Pagina 90 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 91 Tavola 4: Particolare “Montante sinistro - fase 1” meccanica 28-10-2004 8:36 Pagina 91 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 92 Tavola 5: Particolare “Montante sinistro - fase 2” meccanica 28-10-2004 8:36 Pagina 92 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 93 Tavola 6: Particolare “Montante sinistro - fase 3” meccanica 28-10-2004 8:36 Pagina 93 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 94 Tavola 7: Particolare “Montante destro” meccanica 28-10-2004 8:36 Pagina 94 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 95 Tavola 8: Particolare “Snodo” meccanica 28-10-2004 8:36 Pagina 95 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 96 Tavola 9: Particolare “Braccio - fase 1” meccanica 28-10-2004 8:36 Pagina 96 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 97 Tavola 10: Particolare “Braccio - fase 2” meccanica 28-10-2004 8:36 Pagina 97 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 98 Tavola 11: Particolare “Paralume - fase 1” meccanica 28-10-2004 8:36 Pagina 98 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 99 Tavola 12: Particolare “Paralume - fase 2” meccanica 28-10-2004 8:36 Pagina 99 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 100 Tavola 13: Particolare “Porta penna” meccanica 28-10-2004 8:36 Pagina 100 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 101 UdA n. 2/I Lampada da tavolo Strumenti: schema elettrico meccanica 28-10-2004 8:36 Pagina 101 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 102 UdA n. 2/I Lampada da tavolo Strumenti: scheda di valutazione meccanica 28-10-2004 8:36 Pagina 102 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 103 UdA n. 3/I Pistone orologio1 Scheda descrittiva 1 Prodotto relativo alla figura professionale: “Montatore manutentore di sistemi meccanici ed elettronici dell’autoveicolo”. Segue meccanica 28-10-2004 8:37 Pagina 103 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 104 Segue Segue meccanica 28-10-2004 8:37 Pagina 104 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 105 Segue meccanica 28-10-2004 8:37 Pagina 105 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 106 UdA n. 3/I Pistone orologio Strumenti: disegno del prodotto e del suo assemblaggio meccanica 28-10-2004 8:37 Pagina 106 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 107 UdA n. 3/I Pistone orologio Strumenti: immagini del pistone orologio meccanica 28-10-2004 8:37 Pagina 107 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 108 UdA n. 4/I Carro allegorico Scheda descrittiva Segue meccanica 28-10-2004 8:37 Pagina 108 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 109 Segue meccanica 28-10-2004 8:37 Pagina 109 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 110 UdA n. 5/I Simulazione acquisto di un motorino Scheda descrittiva Segue meccanica 28-10-2004 8:37 Pagina 110 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 111 Segue meccanica 28-10-2004 8:37 Pagina 111 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 112 UdA n. 6/I Morsetta Scheda descrittiva Segue meccanica 28-10-2004 8:37 Pagina 112 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 113 Segue Segue meccanica 28-10-2004 8:37 Pagina 113 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 114 Segue meccanica 28-10-2004 8:37 Pagina 114 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 115 UdA n. 6/I Morsetta Strumenti: disegni costruttivi Ta vo la 1 4: D ise gn o de l c om pl es siv o meccanica 2-11-2004 9:29 Pagina 115 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 116 Tavola 15: Particolare “Ganascia fissa” meccanica 28-10-2004 8:37 Pagina 116 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 117 Tavola 16: Particolare “Mordacchia” meccanica 28-10-2004 8:37 Pagina 117 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 118 Tavola 17: Particolare “Ganascia mobile” meccanica 28-10-2004 8:37 Pagina 118 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 119 Tavola 18: Particolare “Vite di manovra” meccanica 28-10-2004 8:37 Pagina 119 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 120 Tavola 19: Particolare “Guida cilindrica” meccanica 28-10-2004 8:37 Pagina 120 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 121 Tavola 20: Particolare “Supporto” meccanica 28-10-2004 8:37 Pagina 121 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 122 Tavola 21: Particolare “Boccola” meccanica 28-10-2004 8:37 Pagina 122 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 123 Tavola 22: Particolare “Base” meccanica 28-10-2004 8:37 Pagina 123 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 124 Tavola 23: Particolare “Maniglia” meccanica 28-10-2004 8:37 Pagina 124 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 125 Tavola 24: Particolare “Anello” meccanica 28-10-2004 8:37 Pagina 125 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 126 Tavola 25: Particolare “Gambo” meccanica 28-10-2004 8:37 Pagina 126 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 127 Tavola 26: Particolare “Rosetta di appoggio” meccanica 28-10-2004 8:37 Pagina 127 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 128 Tavola 27: Particolare “Vite di bloccaggio” meccanica 28-10-2004 8:37 Pagina 128 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 129 Tavola 28: Particolare “Asta” meccanica 28-10-2004 8:38 Pagina 129 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 130 Tavola 29: Particolare “Rondella speciale” meccanica 28-10-2004 8:38 Pagina 130 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 131 Ta vo la 3 0: S ch ed a di v al ut az io ne “ G an as ci a fis sa ” UdA n. 6/I Morsetta Strumenti: schede di valutazione meccanica 28-10-2004 8:38 Pagina 131 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 132 Ta vo la 3 1: S ch ed a di v al ut az io ne “ G an as ci a m ob ile ” meccanica 28-10-2004 8:38 Pagina 132 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 133 Ta vo la 3 2: S ch ed a di v al ut az io ne “ Vi te d i m an ov ra ” meccanica 28-10-2004 8:38 Pagina 133 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 134 Ta vo la 3 3: S ch ed a di v al ut az io ne “ Su pp or to ” meccanica 28-10-2004 8:38 Pagina 134 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 135 Ta vo la 3 4: S ch ed a di v al ut az io ne “ Vi te d i b lo cc ag gi o” meccanica 28-10-2004 8:38 Pagina 135 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 136 UdA n. 6/I Morsetta Scheda per l’interpretazione dei dati numerici di un disegno (formatore area scientifica) Segue meccanica 28-10-2004 8:38 Pagina 136 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 137 Segue meccanica 28-10-2004 8:38 Pagina 137 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 138 UdA n. 7/I Evento finale Scheda descrittiva Segue meccanica 28-10-2004 8:38 Pagina 138 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 139 Segue Segue meccanica 28-10-2004 8:38 Pagina 139 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 140 Segue meccanica 28-10-2004 8:38 Pagina 140 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 141 2. Unità di apprendimento per il II anno Per il secondo anno vengono proposte le 5 UdA indicate nell’elenco seguente. Ogni UdA viene descritta tramite una scheda. Come strumenti dell’UdA 1 sono state proposte le schede di informatica 2 e 3, mentre per l’UdA 2 sono elen- cati i moduli di formazione per il conseguimento del certificato di idoneità alla guida dei ciclomotori. Nelle UdA di tipo professionale sono allegati i disegni del complessivo e dei particolari da costruire. meccanica 28-10-2004 8:38 Pagina 141 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 142 UdA n. 1/II Presentazione attività estiva Scheda descrittiva Segue meccanica 28-10-2004 8:38 Pagina 142 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 143 Segue Segue meccanica 28-10-2004 8:38 Pagina 143 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 144 Segue meccanica 28-10-2004 8:38 Pagina 144 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 145 UdA n. 1/II Presentazione attività estiva Strumenti: Informatica 2 Segue meccanica 28-10-2004 8:38 Pagina 145 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 146 Segue meccanica 28-10-2004 8:38 Pagina 146 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 147 UdA n. 1/II Presentazione attività estiva Strumenti: Informatica 3 Segue meccanica 28-10-2004 8:38 Pagina 147 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 148 Segue meccanica 28-10-2004 8:38 Pagina 148 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 149 UdA n. 2/II Conseguimento della patente per il motorino Scheda descrittiva Segue meccanica 28-10-2004 8:38 Pagina 149 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 150 Segue Segue meccanica 28-10-2004 8:38 Pagina 150 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 151 Segue meccanica 28-10-2004 8:38 Pagina 151 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 152 UdA n. 2/II Conseguimento della patente per il motorino Strumenti: “Moduli di formazione per il conseguimento del certificato di idoneità alla guida dei ciclomotori”1 MODULO A: NORME DI COMPORTAMENTO 1) Norme sulla precedenza a) Contenuti: • Norma generale sulla precedenza; regole e comportamenti da attuare in prossimità degli incroci • Uscita dal garage o dai parcheggi b) Normativa: Codice della strada, articolo 145 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 2) Norme di comportamento a) Contenuti: • Velocità • Posizione dei veicoli sulla strada • Manovra di sorpasso • Distanza di sicurezza • Svolta a destra e a sinistra • Cambio di corsia e cambio di direzione • Sosta e fermata • Trasporto di persone, animali o oggetti b) Normativa: Codice della strada, articoli 141, 142, 143, 148, 149, 154, 157, 158, 170 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 3) Cause di incidenti e comportamenti dopo gli incidenti; assicurazione; ri- spetto della vita e comportamento solidale a) Contenuti: • Gareggiare in velocità • Condizioni della strada • Condizioni atmosferiche • Condizioni di traffico • Visibilità 2 Tratto da: MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA, Il patentino a scuola, in: www.istruzione.it/patentino/lineeguida.shtml, 2004, 1-8. meccanica 28-10-2004 8:38 Pagina 152 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 153 • Comportamenti di sicurezza in caso di imprevisti • Abbigliamento del conducente • Spazio di frenata e di arresto • Intralcio alla circolazione • Inosservanza di norme, inesperienza, imprudenza • Comportamenti in curva • Trasporto passeggeri • Obbligo di assicurazione per la circolazione dei veicoli a motore • Segnalazione di un incidente sulla strada • Obbligo di fornire le generalità in caso di incidente • Obbligo di avvisare gli agenti in caso di feriti b) Normativa: Codice della strada, articoli 192, 193, 189, legge 24 dicembre 1969, n. 990 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 4) Elementi del ciclomotore e loro uso; comportamenti alla guida del ciclo- motore e uso del casco a) Contenuti: • Segnalazione visiva ed illuminazione dei veicoli • Clacson • Pneumatici • Posizione alla guida • Stabilità del veicolo • Freni • Specchietti retrovisori • Manutenzione del ciclomotore • Manomissione del ciclomotore • Dispositivo silenziatore • Casco • Documenti necessari per circolare sul ciclomotore • Divieto di usare telefonino e walkman • Comportamenti degli altri utenti e nei loro confronti b) Normativa: Codice della strada, articoli 152, 153, 171, 173 c) Materiali didattici: normativa di riferimento, quiz d’esame d) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame MODULO B: SEGNALETICA 1) Segnali di pericolo e segnali di precedenza a) Contenuti • Segnaletica stradale • Forma e colori dei segnali di pericolo meccanica 28-10-2004 8:38 Pagina 153 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 154 • Distanza tra il cartello ed il pericolo presegnalato • Segnali: strada deformata, dosso, cunetta, curva pericolosa, doppia curva, passaggio a livello con e senza barriere, attraversamento tran- viario, attraversamento pedonale, attraversamento ciclabile, discesa peri- colosa, salita ripida, strettoie, strada sdrucciolevole, banchina pericolosa, luoghi frequentati da bambini, doppio senso di circolazione, caduta massi, semaforo, forte vento laterale, lavori in corso, diritto di prece- denza, preavviso di dare precedenza, preavviso di fermarsi e dare prece- denza, dare precedenza, confluenza laterale, stop, dare precedenza nei sensi unici alternati, diritto di precedenza nei sensi unici alternati b) Normativa: Codice della strada, articoli 38, 39; regolamento di esecuzione e di attuazione del Codice della strada articoli da 105 a 114 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 2) Segnali di divieto a) Contenuti: segnali: divieto di transito, senso vietato, divieto di sorpasso, li- mite massimo di velocità, divieto di segnalazioni acustiche, transito vietato ai pedoni, transito vietato alle biciclette, via libera, fine limitazione di velo- cità, fine del divieto di sorpasso, divieto di sosta, divieto di fermata, par- cheggio autorizzato b) Normativa: Codice della strada, articoli 38, 39; regolamento di esecuzione e di attuazione del Codice della strada, articoli da 105 a 114 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 3) Segnali di obbligo a) Contenuti: segnali: direzioni obbligatorie, preavviso di direzioni obbliga- torie, rotatoria, limite minimo di velocità, percorso pedonale, pista cicla- bile, percorso pedonale e ciclabile, alt polizia b) Normativa: Codice della strada, articoli 38, 39; regolamento di esecuzione e di attuazione del Codice della strada, articoli da 105 a 114 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 4) Segnali di indicazione e pannelli integrativi a) Contenuti: segnali: distanza, estesa, validità, inizio, continuazione e fine, incidente, zona soggetta ad allagamento, strada sdrucciolevole per pioggia, barriere, barriere direzionali, passaggio obbligatorio per veicoli operativi, senso unico, area pedonale, zona a traffico limitato, attraversamento pedo- nale, attraversamento ciclabile, uso corsie b) Normativa: Codice della strada, articoli 38, 39; regolamento di esecuzione e di attuazione del Codice della strada articoli da 105 a 114 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame meccanica 28-10-2004 8:38 Pagina 154 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 155 5) Segnali luminosi, segnali orizzontali a) Contenuti: segnali: semaforo, lanterne semaforiche, strisce bianche longi- tudinali, strisce gialle longitudinali, frecce direzionali, isole di traffico, de- limitazione di fermata degli autobus in servizio pubblico, attraversamento pedonale, simbolo di passaggio a livello, striscia trasversale di arresto, at- traversamenti ciclabili b) Normativa: Codice della strada, articoli 38, 39; regolamento di esecuzione e di attuazione del Codice della strada, articoli da 105 a 114 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 6) Fermata, sosta e definizioni stradali Contenuti: definizioni stradali e di traffico Normativa: Codice della strada, articoli 3, 175 Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame MODULO C: EDUCAZIONE AL RISPETTO DELLA LEGGE 1) Valore e necessità della regola e rispetto dell’ambiente a) Contenuti: • Principio informatore della circolazione • Obblighi verso funzionari e agenti • Responsabilità civile e penale • Responsabilità del proprietario del ciclomotore e principio di solidarietà • Mancato rispetto delle norme • Precedenza ai veicoli in servizio di emergenza • Denuncio di smarrimento o furto dei documenti • Segnalazioni di pericolo sulla strada • Omissione di soccorso • Inquinamento acustico • Inquinamento atmosferico • Smaltimento olio esausto b) Normativa: Codice della strada, articoli 140, 155, 156, 192, 195, 196, 210, 215, 217; Codice penale, articolo 593 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 2) La salute a) Contenuti: • Stato psicofisico del conducente • Conseguenze provocate dall’uso di alcool • Conseguenze provocate dall’uso di droghe b) Normativa: Codice della strada, articoli 115, 186, 187 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame meccanica 28-10-2004 8:38 Pagina 155 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 156 UdA n. 3/II Organizzazione di un viaggio Scheda descrittiva Segue meccanica 28-10-2004 8:38 Pagina 156 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 157 Segue meccanica 28-10-2004 8:38 Pagina 157 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 158 UdA n. 4/II Attrezzo per piegatura Scheda descrittiva Segue meccanica 28-10-2004 8:38 Pagina 158 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 159 Segue Segue meccanica 28-10-2004 8:38 Pagina 159 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 160 Segue meccanica 28-10-2004 8:38 Pagina 160 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 161 Ta vo la 3 5: D ise gn o de l c om pl es siv o UdA n. 4/II Attrezzo per piegatura Strumenti: disegni costruttivi meccanica 28-10-2004 8:38 Pagina 161 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 162 Tavola 36: Particolare “Pomello” meccanica 28-10-2004 8:38 Pagina 162 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 163 Tavola 37: Ciclo di lavorazione “Pomello” meccanica 28-10-2004 8:38 Pagina 163 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 164 Tavola 38: Particolare “Albero a camma” meccanica 28-10-2004 8:38 Pagina 164 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 165 Tavola 39: Ciclo di lavorazione “Albero a camma” meccanica 28-10-2004 8:38 Pagina 165 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 166 Tavola 40: Particolare “Base” meccanica 28-10-2004 8:39 Pagina 166 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 167 Tavola 41: Particolare “Scorrevole” meccanica 28-10-2004 8:39 Pagina 167 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 168 Tavola 42: Ciclo di fresatura “Scorrevole” meccanica 28-10-2004 8:39 Pagina 168 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 169 Tavola 43: Particolare “Matrice” meccanica 28-10-2004 8:39 Pagina 169 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 170 Tavola 44: Particolare “Montante” meccanica 28-10-2004 8:39 Pagina 170 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 171 Tavola 45: Particolari “perno di spinta, perno premimolla, appoggio molla, ghiera” meccanica 28-10-2004 8:39 Pagina 171 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 172 Tavola 46: Ciclo di lavorazione “Ghiera” meccanica 28-10-2004 8:39 Pagina 172 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 173 Tavola 47: Particolare “Guida” meccanica 28-10-2004 8:39 Pagina 173 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 174 Tavola 48: Ciclo di fresatura “Guida” meccanica 28-10-2004 8:39 Pagina 174 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 175 UdA n. 4/II Attrezzo per piegatura Strumenti: certificato di collaudo meccanica 28-10-2004 8:39 Pagina 175 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 176 UdA n. 5/II Tappatrice Scheda descrittiva Segue meccanica 28-10-2004 8:39 Pagina 176 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 177 Segue Segue meccanica 28-10-2004 8:39 Pagina 177 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 178 Segue meccanica 28-10-2004 8:39 Pagina 178 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 179 UdA n. 5/II Tappatrice Strumenti: disegni costruttivi Ta vo la 4 9: D ise gn o de l c om pl es siv o meccanica 28-10-2004 8:39 Pagina 179 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 180 Tavola 50: Particolare “Base” meccanica 28-10-2004 8:39 Pagina 180 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 181 Tavola 51: Particolare “Barra di appoggio” meccanica 28-10-2004 8:39 Pagina 181 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 182 Tavola 52: Particolare “Asta di sostegno” meccanica 28-10-2004 8:39 Pagina 182 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 183 Tavola 53: Particolare “Asta di manovra” meccanica 28-10-2004 8:39 Pagina 183 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 184 Tavola 54: Particolare “Blocco centrale” meccanica 28-10-2004 8:39 Pagina 184 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 185 Tavola 55: Particolare “Perno di spinta” meccanica 28-10-2004 8:39 Pagina 185 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 186 Tavola 56: Particolari “Bussole” meccanica 28-10-2004 8:39 Pagina 186 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 187 Tavola 57: Particolare “Rocchetto” meccanica 28-10-2004 8:39 Pagina 187 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 188 Tavola 58: Particolare “Piattello” meccanica 28-10-2004 8:39 Pagina 188 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 189 Tavola 59: Particolare “Blocchetto” meccanica 28-10-2004 8:39 Pagina 189 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 190 3. Unità di apprendimento per il III anno Per il terzo anno vengono proposte le 3 UdA indicate nell’elenco seguente. Ogni UdA viene descritta tramite una scheda. Come strumenti dell’UdA 1 sono state proposte le schede di informatica 4 e 5, mentre per l’UdA 2 viene pre- sentata una scheda sulla storia di Roma antica e una scheda sulle quattro basiliche maggiori della città. Per l’ultima UdA sono proposti i disegni del complessivo e dei particolari da costruire. meccanica 28-10-2004 8:39 Pagina 190 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 191 UdA n. 1/III Dossier sulla squadra del cuore Scheda descrittiva Segue meccanica 28-10-2004 8:39 Pagina 191 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 192 Segue Segue meccanica 28-10-2004 8:39 Pagina 192 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 193 Segue meccanica 28-10-2004 8:39 Pagina 193 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 194 UdA n. 1/III Dossier sulla squadra del cuore Strumenti: Informatica 4 Segue meccanica 28-10-2004 8:39 Pagina 194 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 195 Segue meccanica 28-10-2004 8:39 Pagina 195 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 196 UdA n. 1/III Dossier sulla squadra del cuore Strumenti: Informatica 5 Segue meccanica 28-10-2004 8:39 Pagina 196 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 197 Segue meccanica 28-10-2004 8:39 Pagina 197 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 198 UdA n. 2/III Visita culturale a Roma Scheda descrittiva Segue meccanica 28-10-2004 8:39 Pagina 198 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 199 Segue meccanica 28-10-2004 8:39 Pagina 199 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 200 UdA n. 2/III Visita culturale a Roma Strumenti: scheda sulla storia di Roma antica Riflessioni sulle vere origini di Roma2 (riferimento cronologico: 21 aprile 753 a.C.) La leggenda di Roma, fondata da Romolo, discendente di Enea, tramandataci dagli scritti di Tito Livio e di Virgilio, univa le origini latine alla discendenza greca: un insieme che piaceva molto ai Romani, orgogliosi della loro stirpe latina ma affascinati dalla cultura ellenistica. Ricostruire in modo certo le reali origini di Roma è cosa non facile, ma è si- curo che questa città nacque e si sviluppò in modo progressivo, attraverso una serie di alleanze tra villaggi presenti fin dall’anno 1000 a.C. su alcuni colli della sponda sinistra del Tevere, ed in particolare il Campidoglio, il Palatino, l’Esquilino e il Celio. La maggior parte di questi villaggi era di origine latina, ma non è da escludere che ci fosse già una presenza sabina e, addirittura, etrusca (Roma era al centro delle rotte tra l’Etruria e la Magna Grecia e non bisogna dimenticare che al sud esi- stevano anche colonie etrusche quali Volturnum, l’attuale Capua). Del resto sembra che il Celio derivasse il suo nome dal nobile etrusco Celio Vibenna e lo stesso nome di Roma potrebbe derivare dal termine “Romun” con cui gli etruschi identificavano il fiume Tevere. Altre fonti fanno risalire l’origine del nome Roma, al termine latino “Rumis” che indicava la “mammella”, con chiaro riferimento all’allattamento dei gemelli da parte della lupa o addirittura al latte dei fichi del famoso Fico Ruminale che fornì loro il nutrimento. Un’altra ipotesi ancora attribuisce l’origine del nome al termine greco “Rhome” che indicava la forza ed il coraggio dei suoi primi abitanti. Molti anni più tardi, attraverso calcoli complessi e non esenti da errori, si sta- bilì in modo convenzionale che Roma venne fondata il 21 aprile del 753 a.C. Recenti scavi hanno confermato che sul Palatino era presente una fortifica- zione quadrata risalente all’VIII secolo a.C.; in questo la storia leggendaria di Ro- 3 Tratto da: http://www.storiaspqr.it, 26/07/04. meccanica 28-10-2004 8:39 Pagina 200 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 201 molo che traccia un solco quadrato per poi edificare una fortificazione trova una conferma nell’archeologia. Scavi ancor più recenti, effettuati sul Campidoglio, hanno portato alla luce tracce di insediamenti risalenti addirittura all’età del bronzo (1400 a.C.). Questo sconvolge ancora di più il quadro della situazione, facendo supporre che il primo colle abitato della zona sia stato proprio il Campidoglio, probabilmente a causa della sua posizione strategica rispetto al Tevere. Nel sito http://www.storiaspqr.it è possibile trovare ulteriore materiale riguar- dante cronologia, mappe, personaggi, luoghi, curiosità. meccanica 28-10-2004 8:39 Pagina 201 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 202 UdA n. 2/III Visita culturale a Roma Strumenti: scheda sulle quattro basiliche maggiori di Roma3 Le quattro basiliche maggiori di Roma sono: 1) La basilica Vaticana che manifesta la chiesa ‘apostolica’ fondata sull’apostolo Pietro 2) La basilica Ostiense che rappresenta la chiesa ‘cattolica’ perché, come Paolo, non conosce confini alla sua missione 3) La basilica Lateranense che testimonia la chiesa ‘una’ sotto la guida del ve- scovo di Roma di cui è cattedrale 4) La basilica Mariana che esalta la chiesa ‘santa’ scaturita dal fianco di Cristo nato da Maria. Ora faremo una breve descrizione di ognuna di esse. 4 Tratto e adattato da: www.roma2000.it e www.racine.ra.it/lcaligheri/Giubileo/porte.html. 1) Basilica di San Pietro in Vaticano Venti secoli fa, un pescatore di Galilea, Pietro, fu conquistato da Cristo e da lui costituito capo dei suoi apostoli con arcana dichiarazione: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa”. Approdato a Roma, Pietro fu giustiziato presso l’obelisco vaticano e sepolto nella necropoli vicina. meccanica 28-10-2004 8:40 Pagina 202 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 203 La chiesa sorge nel luogo in cui Pietro e altri cristiani furono suppliziati, sulle fondamenta di una chiesa paleocristiana, che la tradizione vuole costruita sopra la tomba dell’Apostolo. Il porticato esterno alla basilica rappresenta simbolicamente un abbraccio ma- terno per tutti i pellegrini che giungono a Roma. La suggestiva piazza insieme al colonnato del Bernini fanno da cornice alla chiesa più grande della Cristianità, do- minata dalla grandiosa cupola del Michelangelo. La costruzione della basilica si estende attraverso il XVI sec. ad opera di Michelangelo, Giacomo della Porta e Domenico Fontana. L’interno della basilica è armonioso, tutto conduce al suo centro costituito dal baldacchino. C’è uno stretto legame tra la tomba di Pietro, l’altare, la basilica, è una catena spirituale e fisica che attraverso il sepolcro lega la chiesa di Roma a Cristo; il Vati- cano, quindi, diventa una nuova Terra Santa, una nuova Gerusalemme. La reliquia più importante è il “Sudario della Veronica”. 2) Basilica di San Paolo fuori le mura San Paolo, convertitosi sulla via di Damasco alla fede cristiana, fu portato nel 61 d.C. a Roma in catene; fu perseguitato e decapitato presso le “Acque Salvie”. Oggi la località prende il nome di “Tre fontane” perché scaturirono tre sorgenti dai punti in cui cadde la testa del santo. Nel luogo dove Paolo fu sepolto fu eretta un’edicola. Tre imperatori fecero costruire una grande basilica, distrutta in gran parte da un incendio nel 1823 e poi ricostruita grazie a contributi provenienti da tutto il mondo. meccanica 28-10-2004 8:40 Pagina 203 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 204 Il portico fuori dalla basilica costituisce una cesura con il mondo esterno, le quattro palme evocano Gerusalemme, una statua di S. Paolo invita al silenzio. Il vasto interno appare inatteso; quattro file di venti colonne in marmo aiutano a captare la presenza magnetica dell’instancabile evangelizzatore che vi è sepolto e che riempie gli spazi con la sua parola. Lo sguardo è attirato dal ciborio gotico, sorretto da colonne di porfido rosso, eretto sul sepolcro dell’apostolo. Sulle pareti della chiesa sono raffigurati 262 papi; questi ritratti sono una pre- rogativa della basilica per testimoniare la successione apostolica. I mosaici del- l’arco trionfale risalgono al V sec. d.C. e raffigurano un Cristo benedicente insieme a due angeli; sotto sono rappresentati Pietro e Paolo, quest’ultimo indica la sua tomba. Nell’abside è ritratto Cristo in trono tra i santi Pietro e Andrea, a destra, e Paolo e Luca, a sinistra. La piccola figura ai piedi di Cristo è papa Onorio III. 3) Basilica di San Giovanni in Laterano Il chiostro di stile romanico - gotico, risalente al 1200, crea un’atmosfera di pace e tranquillità. La basilica lateranense è la cattedrale di Roma e rappresenta la madre e il capo di tutte le chiese del mondo. Qui vissero tutti i papi, l’ultimo fu Bonifacio VIII, il quale annunciò qui il primo giubileo. L’edificio fu distrutto più volte: dai barbari nel V secolo, da un ter- remoto nel IX e da due incendi nel 1300. Venne poi abbandonata nel corso del me- dioevo. In occasione del giubileo del 1650, la basilica fu ristrutturata e divisa in dodici edicole, simbolo delle dodici porte della Gerusalemme celeste. La porta in bronzo segna un ideale trapasso tra la Roma pagana e la Roma cri- stiana. Il presbiterio ospita un abside con mosaici del ‘200 raffiguranti immagini di S. Francesco ristrutturati nel ‘800. meccanica 28-10-2004 8:40 Pagina 204 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 205 Il chiostro è di gusto raffinato, con richiami all’arte araba. Meta importante dei pellegrinaggii è la “Scala Santa”, identificata con quella salita da Gesù durante il processo. In cima alla scalinata si trova la cappella privata dei papi, che nel medioevo fu detta “Sancta Sanctorum”. 4) Basilica di Santa Maria Maggiore Santa Maria Maggiore è la più grande delle chiese dedicate alla Madonna; è la sola basilica che, nonostante i molteplici interventi decorativi, ha preservato la sua forma originaria. La basilica fu fatta costruire da papa Sisto III nel 432 per esaltare la divina maternità di Maria e rappresenta il primo santuario mariano della cristianità; per questo motivo è anche detta “piccola Betlemme”. All’interno, il colore intenso dell’oro, simbolo regale, dà l’idea dello splen- dore e del calore della luce materna. Nell’abside domina la figura della madre di Dio incoronata dal figlio (Teutokos), immagine voluta da Niccolò IV, primo papa francescano. L’arco trionfale raffigura la nascita e l’infanzia di Gesù. La basilica ha due cappelle nelle quali sono sepolti alcuni papi: Sisto V e Pio V (a destra) e Paolo V e Clemente VIII (a sinistra). La basilica è anche chiamata “Santa Maria del Presepe” perché in essa fu realizzato il primo presepe in pietra. meccanica 28-10-2004 8:40 Pagina 205 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 206 UdA n. 3/III Attrezzo per fresare Scheda descrittiva Segue meccanica 28-10-2004 8:40 Pagina 206 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 207 Segue Segue meccanica 28-10-2004 8:40 Pagina 207 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 208 Segue meccanica 28-10-2004 8:40 Pagina 208 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 209 Ta vo la 6 0: D ise gn o de l c om pl es siv o UdA n. 3/III Attrezzo per fresare Strumenti: disegni costruttivi meccanica 28-10-2004 8:40 Pagina 209 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 210 Tavola 61: Cartiglio del complessivo meccanica 28-10-2004 8:40 Pagina 210 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 211 Tavola 62: Particolare “Base” meccanica 28-10-2004 8:40 Pagina 211 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 212 Tavola 63: Particolare “Slitta” meccanica 28-10-2004 8:40 Pagina 212 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 213 Tavola 64: Particolare “Boccola” meccanica 28-10-2004 8:40 Pagina 213 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 214 Tavola 65: Particolare “Montante” meccanica 28-10-2004 8:40 Pagina 214 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 215 Tavola 66: Particolare “Pinza” meccanica 28-10-2004 8:40 Pagina 215 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 216 Tavola 67: Particolare “Guida destra” meccanica 28-10-2004 8:40 Pagina 216 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 217 Tavola 68: Particolare “Guida sinistra” meccanica 28-10-2004 8:40 Pagina 217 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 218 Tavola 69: Particolare “Supporto cilindro” meccanica 28-10-2004 8:40 Pagina 218 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 219 Tavola 70: Campione di prova meccanica 28-10-2004 8:40 Pagina 219 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 220 Ta vo la 7 1: C er tif ic at o di c on tro llo “ Ba se ” e “M on ta nt e” UdA n. 3/III Attrezzo per fresare Strumenti: certificati di controllo meccanica 28-10-2004 8:40 Pagina 220 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 221 Ta vo la 7 2: C er tif ic at o di c on tro llo “ G ui da ” meccanica 28-10-2004 8:40 Pagina 221 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 222 Ta vo la 7 3: C er tif ic at o di c on tro llo “ Ca m pi on e di p ro va ” meccanica 28-10-2004 8:40 Pagina 222 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 223 BIBLIOGRAFIA ARTO A., La persona umana trova la sua ricchezza. Operatori e destinatari: ricchezze a confronto, Roma, AIPRE, 2002. ARTO A., Psicologia dello sviluppo. I. Fondamenti teorico-applicativi Roma, AIPRE, 2002. ARTO A., La valutazione educativa: esigenze e presupposti psicologici, in: “Orientamenti pedago- gici”, 39 (1992) 617-642. BOLDIZZONI D. - MANZOLINI L. (a cura di), Creare valore con le risorse umane. La forza dei nuovi paradigmi nella direzione del personale, Milano, Guerini&Associati, 2000. COOPER C.L. (a cura di), Theories of Group Process, London, New York, John Willy & Sons, 1975. GRISOLIA A., MANZOLINI L., Dalle competenze alle professioni aziendali, in: BOLDIZZONI D. - MAN- ZOLINI L. (a cura di), Creare valore con le risorse umane. La forza dei nuovi paradigmi nella di- rezione del personale, Milano, Guerini&Associati, 2000, 25-69. KOLB D.A. - FRY R., Towards an Applied Theory of Experiential Learning, in: COOPER C.L. (a cura di), Theories of Group Process, London, New York, John Willy & Sons, 1975, 33-57. 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REYNERI E., Sociologia del mercato del lavoro, Bologna, Il Mulino, 2002. meccanica 28-10-2004 8:40 Pagina 223 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� meccanica 28-10-2004 8:40 Pagina 224 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 225 INDICE INTRODUZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 PARTE I: PRESENTAZIONE E CRITERI METODOLOGICI 1. Impostazione generale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11 1.1. Valenza educativa del lavoro nella prospettiva del PECUP . . 11 1.2. Impostazione metodologica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13 1.2.1. Modello di apprendimento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13 1.2.2. Struttura delle UdA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15 1.2.3. Collocazione della “Guida” nel quadro generale delle risorse . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16 1.3. Indicazioni circa la valutazione e la gestione del portfolio . . . 17 1.3.1. Inquadramento di base . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17 1.3.2. Livelli della valutazione: auto ed eterovalutazione . . . . 17 1.3.3. Portfolio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19 1.3.4. Aspetti operativi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20 1.4. Indicazioni circa l’esame finale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28 1.4.1. Definizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28 1.4.2. Collocazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28 1.4.3. Natura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28 1.4.4. Struttura dell’esame . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29 1.4.5. Punteggi relativi alle diverse prove . . . . . . . . . . . . . . . 29 2. Presentazione della comunità professionale . . . . . . . . . . . . . . . . 30 2.1. Natura economica, sociale e culturale della comunità . . . . . . 30 2.2. Comunità professionale in prospettiva formativa . . . . . . . . . . 33 2.3. Figure professionali, livelli e continuità . . . . . . . . . . . . . . . . . 36 2.4. Indicazioni su laboratori, stage e alternanza . . . . . . . . . . . . . 45 2.4.1. I laboratori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45 2.4.2. Lo stage . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 47 2.4.3. L’alternanza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51 meccanica 28-10-2004 8:40 Pagina 225 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 226 PARTE II: GUIDA PER IL PIANO FORMATIVO 1. Scheda per il piano formativo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55 1.1. Scheda per il piano formativo del I anno . . . . . . . . . . . . . . . . 55 1.2. Scheda per il piano formativo del II anno . . . . . . . . . . . . . . . 62 1.3. Scheda per il piano formativo del III anno . . . . . . . . . . . . . . . 68 2. Prospettiva temporale del piano formativo . . . . . . . . . . . . . . . 72 PARTE III: DESCRIZIONE DELLE UDA 1. Unità di apprendimento per il I anno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 77 UdA n. 1: Dossier sulla comunità professionale . . . . . . . . . . . . . . 78 UdA n. 2: Lampada da tavolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 83 UdA n. 3: Pistone orologio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 103 UdA n. 4: Carro allegorico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 108 UdA n. 5: Simulazione acquisto di un motorino . . . . . . . . . . . . . . 110 UdA n. 6: Morsetta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 112 UdA n. 7: Evento finale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 138 2. Unità di apprendimento per il II anno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 141 UdA n. 1: Scheda di presentazione attività estiva . . . . . . . . . . . . . 142 UdA n. 2: Conseguimento della patente per il motorino . . . . . . . . 149 UdA n. 3: Organizzazione di un viaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 156 UdA n. 4: Attrezzo per piegatura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 158 UdA n. 5: Tappatrice . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 176 3. Unità di apprendimento per il III anno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 190 UdA n. 1: Dossier sulla squadra del cuore . . . . . . . . . . . . . . . . . . 191 UdA n. 2: Visita culturale a Roma . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 198 UdA n. 3: Attrezzo per fresare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 206 BIBLIOGRAFIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 223 INDICE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 225 meccanica 28-10-2004 8:40 Pagina 226 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 227 Pubblicazioni 2002-2004 nella collana del CNOS-FAP e del CIOFS/FP “Studi, progetti, esperienze per una nuova formazione professionale” La collana si propone di contribuire al dibattito suscitato in Italia dalla riforma del si- stema educativo proponendo studi, progetti ed esperienze relativi al sottosistema di istru- zione e di formazione professionale. Si riporta l’elenco dei volumi fin ora pubblicati. Studi 1) CIOFS/FP (a cura di), La formazione professionale per lo sviluppo del territorio. Atti del seminario di formazione europea, Castel Brando (Treviso), 9 - 11 settembre 2002. 2) MALIZIA G. - D. NICOLI - V. PIERONI (a cura di), Ricerca azione di supporto alla speri- mentazione della FPI secondo il modello CNOS-FAP e CIOFS/FP. Rapporto finale. 3) MALIZIA G. - V. PIERONI (a cura di), Ricerca azione di supporto alla sperimentazione della FPI secondo il modello CNOS-FAP e CIOFS/FP. Rapporto sul follow-up. 4) MALIZIA G. (coord.) - D. ANTONIETTI - M. TONINI (a cura di), Le parole chiave della formazione professionale. 5) RUTA G. (a cura di), Etica della persona e del lavoro. 6) CNOS-FAP (a cura di), Gli editoriali di “Rassegna CNOS” 1996-2004. Il servizio di don Stefano Colombo in un periodo di riforme. 7) CIOFS/FP (a cura di), Atti del XV seminario di formazione europea. Il sistema dell’i- struzione e formazione professionale nel contesto della riforma. Significato e percorsi. Progetti 8) BECCIU M. - A.R. COLASANTI, La promozione delle capacità personali. Teoria e prassi. 9) CNOS-FAP (a cura di), Centro Risorse Educative per l’Apprendimento (CREA). Pro- getto e guida alla compilazione delle unità didattiche. 10) COMOGLIO M. (a cura di), Prova di valutazione per la qualifica: addetto ai servizi di impresa. Prototipo realizzato dal gruppo di lavoro CIOFS/FP. 11) FONTANA S. - G. TACCONI - M. VISENTIN, Etica e deontologia dell’operatore della FP. 12) GHERGO F., Guida per l’accompagnamento al lavoro autonomo. 13) MARSILI E., Guida per l’accompagnamento al lavoro dipendente. 14) TACCONI G. (a cura di), Insieme per un nuovo progetto di formazione. 15) VALENTE L. - D. ANTONIETTI, Quale professione? Strumento di lavoro sulle professioni e sui percorsi formativi. 16) CIOFS/FP (a cura di), Un modello per la gestione dei servizi di orientamento. 17) NICOLI D. (a cura di), Linee guida per la realizzazione di percorsi organici nel sistema dell’istruzione e della formazione professionale. meccanica 28-10-2004 8:40 Pagina 227 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 228 18) NICOLI D. (a cura di), Sintesi delle linee guida per la realizzazione di percorsi organici nel sistema dell’istruzione e della formazione professionale. 19) CIOFS/FP - CNOS-FAP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi per- sonalizzati. Comunità professionale alimentazione. 20) CIOFS/FP - CNOS-FAP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi per- sonalizzati. Comunità professionale aziendale e amministrativa. 21) CIOFS/FP - CNOS-FAP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi per- sonalizzati. Comunità professionale commerciale e delle vendite. 22) CNOS-FAP - CIOFS/FP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi per- sonalizzati. Comunità professionale elettrica e elettronica. 23) CIOFS/FP - CNOS-FAP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi per- sonalizzati. Comunità professionale estetica. 24) CNOS-FAP - CIOFS/FP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi per- sonalizzati. Comunità professionale grafica e multimediale. 25) CNOS-FAP - CIOFS/FP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi per- sonalizzati. Comunità professionale legno e arredamento. 26) CNOS-FAP - CIOFS/FP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi per- sonalizzati. Comunità professionale meccanica. 27) CIOFS/FP - CNOS-FAP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi per- sonalizzati. Comunità professionale sociale e sanitaria. 28) CIOFS/FP - CNOS-FAP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi per- sonalizzati. Comunità professionale tessile e moda. 29) CNOS-FAP - CIOFS/FP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi per- sonalizzati. Comunità professionale turistica e alberghiera. 30) ASSOCIAZIONE CIOFS/FP PIEMONTE (a cura di), Le competenze orientative. Un ap- proccio metodologico e proposte di strumenti. 31) ASSOCIAZIONE CIOFS/FP PIEMONTE (a cura di), L’accoglienza nei percorsi formativo- orientativi. Un approccio metodologico e proposte di strumenti. Esperienze 32) CNOS-FAP PIEMONTE (a cura di), L’orientamento nel CFP. 1. Guida per l’accoglienza. 33) CNOS-FAP PIEMONTE (a cura di), L’orientamento nel CFP. 2. Guida per l’accompa- gnamento in itinere. 34) CNOS-FAP PIEMONTE (a cura di), L’orientamento nel CFP. 3. Guida per l’accompa- gnamento finale. 35) CNOS-FAP PIEMONTE (a cura di), L’orientamento nel CFP. 4. Guida per la gestione dello stage. 36) TONIOLO S., La cura della personalità dell’allievo. Una proposta di intervento per il coordinatore delle attività educative del CFP. meccanica 28-10-2004 8:40 Pagina 228 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� Tip.: Istituto Salesiano Pio XI - Via Umbertide, 11 - 00181 Roma Tel. 06.78.27.819 - Fax 06.78.48.333 - E-mail: tipolito@pcn.net Novembre 2004 meccanica 28-10-2004 8:40 Pagina 229 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� meccanica 28-10-2004 8:40 Pagina 230 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� meccanica 28-10-2004 8:40 Pagina 231 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� meccanica 28-10-2004 8:40 Pagina 232 PHFFDQLFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� �������������������

ORION tra orientamento e network

Autore: 
CIOFS/FP Campania
Categoria pubblicazione: 
Progetti
Anno: 
2004

Guida per l'elaborazione di piani formativi personalizzati. Comunità professionale grafica e multimediale

Autore: 
Sede Nazionale CNOS-FAP
Categoria pubblicazione: 
Progetti
Anno: 
2004
Numero pagine: 
140
Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati Comunità professionale GRAFICA e MULTIMEDIALE A cura di CNOS-FAP - CIOFS/FP CENTRO NAZIONALE OPERE SALESIANE FORMAZIONE AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Federazione CNOS-FAP Sede Nazionale grafica.qxd 15-12-2004 12:55 Pagina 1 &7�FQRV���SB�B����SGI � ������������������ Coordinamento scientifico: Dario NICOLI (Università Cattolica di Brescia) Autori del volume: Lucio REGHELLIN (Sede nazionale CNOS-FAP) Elisabetta SERRA (Sede nazionale CNOS-FAP) Fabrizio TOSTI (CNOS-FAP Roma - Pio XI) Marco TARISCIOTTI (CNOS-FAP Roma - Pio XI) Federico BELTRAME (CNOS-FAP Torino - Valdocco) Hanno collaborato: Daniela ANTONIETTI (Sede nazionale CNOS-FAP) Comunità professionale grafica e multimediale: Mario BELLINA, Mario CARAMMA, Luigi MORINI, Michele PISANU Commissione area scientifica: Carlo LUCIS, Michele MARCHIARO, Flavio BORNETO, Stefano CALEGARI, Cataldo CIURO, Maria C. GIAQUINTA, Francesco E. MASTINU, Luca MOZZATO, Silvano SPANU Commissione area culturale: Piero QUINCI, Roberta R. CARLINI, Cristina BALLARIO, Michelino DAVICO, Sara GONNELLINI, Mariapia LOCAPUTO, Mario PERINATI, Patrizia SCONAMILA, Angelo L. VILLA, Alessandro VOZZO Commissione area informatica: Massimiliano BORACCHI, Antonino MARAVENTANO, Giovanni PINNA, Mauro TERUGGI Si ringraziano: Tutti i formatori della comunità professionale grafica e multimediale e delle commissioni dell’area cul- turale, scientifica e informatica per la partecipazione ai gruppi di lavoro sulle unità di apprendimento e per i contributi offerti. grafica.qxd 15-12-2004 12:55 Pagina 2 &7�FQRV���SB�B����SGI � ������������������ 3 INTRODUZIONE Con la nuova normativa sul sistema educativo (legge cost. 3/01; legge 53/03, legge 30/03), nel secondo ciclo degli studi si prevede (accanto a quello liceale) il sottosistema dell’istruzione e della formazione professionale (IFP), che realizza le mete del “Profilo educativo, culturale e professionale” (PECUP)1 avvalendosi di una metodologia fondata sulla valorizzazione delle culture del lavoro e mediante un approccio basato sulla pedagogia per progetti. 1) Aspetti della nuova offerta formativa I ragazzi che, avendo compiuto il percorso di istruzione obbligatoria per al- meno otto anni (art. 34 Cost.), in forza di quanto specificato dall’art. 68 della legge 144/99 in tema di obbligo formativo, non intendono proseguire gli studi nel con- testo scolastico, necessitano di una nuova offerta formativa che preveda i seguenti aspetti. a) Sviluppo di percorsi formativi conformi con i requisiti della “società della co- noscenza” così come indicati dall’istanza comunitaria, consentendo a tutti l’accesso ad un più elevato livello culturale ed il perseguimento del successo formativo di tutte le persone, nessuna esclusa, valorizzandone gli apprendi- menti formali, non formali ed informali, lungo tutto il corso della vita, garan- tendo il diritto-dovere di istruzione e formazione ed i diritti educativi e forma- tivi comunque intesi. b) Collocazione delle diverse componenti dell’offerta entro un disegno di sistema di istruzione e formazione professionale con carattere di organicità e conti- nuità, che prevede percorsi pluralistici di qualifica, diploma e diploma supe- riore collocati in un organico processo di offerta dal carattere progressivo. Ciò considerando le diverse opzioni possibili (orientamento e bilancio, corsi strut- turati, apprendistato, corsi destrutturati, alternanza formativa, servizi di ac- compagnamento, ecc.) entro un quadro unitario di offerta formativa. c) Sostegno del processo di innovazione dei diversi organismi erogativi verso un modello di servizio aperto alla soddisfazione dei bisogni degli utenti e del ter- ritorio, di qualità, nella logica del partenariato e della rete, in una prospettiva di “servizio della società civile”. 1 Il documento “Profilo educativo, culturale e professionale dello studente alla fine del secondo ciclo di istruzione e determinazione dei livelli essenziali di prestazioni per gli istituti dell’istruzione e della formazione professionale” non è stato ancora pubblicato. I riferimenti che appaiono nel presente volume sono ricavati da bozze dello stesso. grafica.qxd 15-12-2004 12:55 Pagina 3 &7�FQRV���SB�B����SGI � ������������������ 4 d) Adozione della metodologia della personalizzazione basato su piani di studio e portfolio delle competenze comprendente un sistema di riconoscimento delle acquisizione e loro gestione sotto forma di crediti formativi. e) Qualificazione continuativa dell’offerta puntando in particolare all’eccellenza formativa in stretta connessione tra il sistema di istruzione e formazione pro- fessionale e gli ambiti economico-sociali e culturali che sviluppano un know how di alto livello. f) Garanzia della contestualizzazione del sistema di offerta formativa e dello svi- luppo di una governance territoriale tramite la cura della rete territoriale che veda il coinvolgimento dei diversi attori che insistono nel medesimo ambito di riferimento con attenzione anche al primo ciclo degli studi, al sistema dei licei e all’Università. Per sostenere l’elaborazione dei piani formativi personalizzati, il CNOS-FAP e il CIOFS/FP hanno elaborato delle specifiche “Guide” strutturate per comunità professionali, in coerenza con le “Linee guida” di riferimento (Nicoli, 2004). 2) Scopo della “Guida” La presente “Guida”, dunque, si propone come uno strumento che può aiutare l’équipe dei formatori nell’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Essa si riferisce al PECUP del secondo ciclo degli studi e lo interpreta entro la prospettiva della “cultura del lavoro”, ovvero del modo in cui favorire la formazione integrale del giovane con l’apporto della comunità professionale di riferimento. Tale impo- stazione è alternativa alla prospettiva che concepisce il lavoro come semplice somma di attività pratiche e ritiene che formare ad esso significhi “assemblare le parti distinte di un individuo” (la prova è che, nei processi formativi così impostati, al centro non appare la persona, ma le funzioni che questa deve svolgere). Essa, in- fatti, propone – coerentemente con l’impianto della legge 53/03 – una visione cul- turale ed olistica del lavoro ed inoltre una visione educativa della formazione. 3) Concezione del lavoro presente nelle “Guide” e atteggiamento progettuale Il disegno delle “Guide”, come detto, si riferisce al PECUP del secondo ciclo del sistema educativo e, quindi, sostiene una prospettiva finalizzata alla riflessione critica sul sapere, sul fare e sull’agire, allo sviluppo dell’autonoma capacità di giu- dizio e all’esercizio della responsabilità personale e sociale. In tal senso le compe- tenze identificano non tanto una dotazione data una volta per tutte e predefinita, quanto una disposizione particolare del soggetto ad essere protagonista della cul- tura del lavoro con una partecipazione responsabile e dotata di senso e a vivere un’esperienza di crescita personale e collettiva nell’ambito delle realtà di riferi- mento. Pertanto, si mira a fornire una formazione più profonda e più ricca della grafica.qxd 15-12-2004 12:55 Pagina 4 &7�FQRV���SB�B����SGI � ������������������ 5 qualifica o del lavoro scelto, superando la prospettiva specialistica per quella più ampia e aggregata della comunità professionale, in modo da essere consapevoli delle trasformazioni, e delle necessarie nuove acquisizioni che consentano di es- sere protagonisti di uno scenario professionale fortemente dinamico. Il disegno formativo proposto prevede, da un lato, la continuità con la formazione in servizio, dall’altro, la continuità con gli ulteriori percorsi formativi di diploma e di diploma superiore. Tale impianto richiede nei formatori gli atteggiamenti professionali della pro- gettazione, della creatività e dell’autonomia. Ciò significa, innanzitutto, perseguire una visione unitaria della cultura a partire dall’esperienza, evitando la meccanica trascrizione degli obiettivi generali del processo formativo e degli obiettivi speci- fici di apprendimento in chiave di didattica disciplinare. Al contrario, i formatori si impegnano a mirare l’azione educativa in riferimento ad obiettivi formativi signifi- cativi e motivanti per gli allievi, nella forma dei piani formativi personalizzati che ogni équipe di formatori è chiamata a realizzare strutturandoli in unità di apprendi- mento. Ciò comprende pure l’adozione del portfolio delle competenze personali, strumento in grado di documentare concretamente i progressi dell’allievo eviden- ziando le competenze acquisite, la storia del suo impegno, e il valore di questo per- corso in termini di crediti formativi (l’utilizzo di tale strumento consente, inoltre, una valutazione “autentica” di taglio fortemente formativo). 4) Comunità considerate La “Guida” si riferisce all’intera filiera formativa, che comprende tre tappe fondamentali: a) Qualifica di istruzione e formazione professionale; b) Diploma di istruzione e formazione professionale; c) Diploma di istruzione e formazione pro- fessionale superiore. Per 11 delle 17 comunità professionali2 previste dalle “Linee guida” (Nicoli, 2004, 39), è stato elaborato il repertorio delle comunità e delle fi- gure professionali di riferimento relative ai tre titoli conseguibili (cfr. tav. 1). Il progetto globale prevede, accanto a ciascuna “Guida” rivolta agli operatori dei CFP, un fascicolo illustrativo destinato agli utenti (ragazzi e loro famiglie). Tale fascicolo, che potremmo definire “orientativo”, mira a presentare la specifica comunità professionale sottolineando gli aspetti educativo-formativi promossi da quella professione, le figure professionali di riferimento, i titolo conseguibili, gli sbocchi lavorativi, ecc. 2 Le comunità previste sono: agricola e ambientale; alimentazione; artigianato artistico; azien- dale e amministrativa; chimica e biologica; commerciale e delle vendite; edile; elettrica ed elettro- nica; estetica; grafica e multimediale; legno e arredamento; meccanica; sanitaria; sociale; spettacolo; tessile e moda; turistica e alberghiera (Nicoli, 2004, 39). grafica.qxd 15-12-2004 12:55 Pagina 5 &7�FQRV���SB�B����SGI � ������������������ 6 Segue Tavola 1: Repertorio delle comunità e titoli conseguibili Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:55 Pagina 6 &7�FQRV���SB�B����SGI � ������������������ 7 5) Struttura delle “Guide” e logica progettuale proposta Ciascuna “Guida” è stata strutturata in due parti: a) una parte comune a tutte le comunità, costituita da un’introduzione e una impostazione generale (valenza edu- cativa del lavoro nella prospettiva del PECUP, indicazioni circa la valutazione e la gestione del portfolio); b) una parte specifica per ogni comunità professionale comprendente una presentazione della comunità professionale (natura economica, sociale e culturale della comunità; comunità professionale in prospettiva forma- tiva; figure professionali: livelli e continuità); indicazioni su laboratori, stage e al- ternanza; scheda per il piano formativo e sua prospettiva temporale; elenco delle unità di apprendimento (dal primo al terzo anno). Le unita di apprendimento che qui sono proposte corrispondono ai compiti che richiedono una forte interdisciplinarietà, ovvero coinvolgono in modo rile- vante e integrato tutti i formatori e le figure coinvolte nell’équipe di lavoro. Si tratta di una quota del tempo disponibile, che non esaurisce l’intero percorso. Ad esse vanno aggiunte le unità di apprendimento disciplinari e interdisciplinari che l’équipe riterrà necessarie per perseguire le mete del PECUP e gli obiettivi speci- fici di apprendimento previsti, tenendo conto dei caratteri del contesto ivi compresi i destinatari delle attività. In sostanza, si mira a sollecitare l’autonoma capacità progettuale dei formatori, con il coordinatore-tutor, affinché si realizzi una reale formazione personalizzata in modo costruttivo, avendo come riferimento una pista di lavoro che valorizza l’apporto peculiare della comunità professionale e la logica cooperativa dell’équipe. Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:55 Pagina 7 &7�FQRV���SB�B����SGI � ������������������ 8 6) Metodologia operativa Per l’elaborazione delle “Guide” è stata adottata una metodologia impegna- tiva, che ha coinvolto diverse figure coordinate dalle Sedi Nazionali degli enti inte- ressati in un’équipe di lavoro nazionale. Fondamentale è stato il contributo degli operatori, i quali sono stati sollecitati a rielaborare le loro migliori esperienze for- mative fondate su compiti reali in una prospettiva autenticamente interdisciplinare, tenendo conto delle mete del PECUP e degli obiettivi specifici di apprendimento previsti per il triennio; in tal modo, si è potuto realizzare un collegamento forte so- prattutto con quelle progettazioni che nel passato hanno potuto svolgersi secondo il metodo peculiare della formazione professionale. Sono stati poi coinvolti degli esperti3 delle comunità di riferimento che hanno consentito di contestualizzare la proposta entro il quadro normativo, economico, sociale e culturale così come si va delineando nella prospettiva evolutiva della comunità stessa. L’elaborazione delle “Guide” ha previsto le seguenti fasi di lavoro: a) elabora- zione del prototipo della “Guida”; b) discussione e validazione dello stesso; c) co- stituzione di gruppi di lavoro per comunità; d) elaborazione di proposte di “Guida”; e) rilettura e discussione dei risultati ottenuti in appositi seminari di for- mazione e consultazione con gli operatori che prestano la loro opera nel settore sia a livello di progettazione che di formazione. Si è trattato di un periodo forte di progettazione che ha potuto valorizzare il patrimonio educativo e formativo della Famiglia Salesiana, segno di vitalità e di corrispondenza ai bisogni dei destinatari. 7) Conclusioni Quanto elaborato viene reso disponibile per tutti coloro che intendano avvaler- sene, al fine di offrire ai nostri giovani una proposta formativa solida, stimolante, in grado di suscitare le loro migliori risorse affinché possano davvero diventare persone mature e positive, cittadini responsabili, professionisti competenti. Le Sedi Nazionali del CIOFS/FP e del CNOS-FAP ribadiscono la loro gratitu- dine a quanti hanno reso possibile la realizzazione delle “Guide”. In primo luogo, il prof. D. Nicoli, al quale si deve l’impianto progettuale e il coordinamento scien- tifico del lavoro. Si ringraziano, inoltre, tutti gli operatori delle Sedi operative che, a diversi livelli, hanno contribuito alla stesura delle proposte qui presentate. 3 Tali (esperti) poiché appartengono a strutture che hanno esperienza di progettazione e for- mazione nelle comunità specifiche. In tal modo si è realizzata una proficua collaborazione tra strut- ture differenti, attuando quella necessaria intesa che consente di sviluppare una proposta fondata e progressiva. grafica.qxd 15-12-2004 12:55 Pagina 8 &7�FQRV���SB�B����SGI � ������������������ Parte prima PRESENTAZIONE E CRITERI METODOLOGICI grafica.qxd 15-12-2004 12:55 Pagina 9 &7�FQRV���SB�B����SGI � ������������������ grafica.qxd 15-12-2004 12:55 Pagina 10 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 11 1. Impostazione generale In questa sezione si intende esplicitare la valenza educativa del lavoro umano nella prospettiva del PECUP, l’impostazione metodologica delle unità di apprendi- mento e le indicazioni generali circa la gestione del portfolio e la valutazione in iti- nere e finale. 1.1. Valenza educativa del lavoro nella prospettiva del PECUP L’elemento cardine del sistema di istruzione e formazione professionale ri- siede nella concezione olistica ed educativa del lavoro. Questo è inteso come una realtà composita che si rivela come opera (prodotto), azione personale e sociale e pensiero dell’uomo, ovvero frutto unitario di tutta la persona e, perciò, di ogni fat- tore che costituisce la realtà umana in quanto cultura. Il lavoro non è concepito come realtà esterna all’uomo, cui esso deve ade- guarsi. È, invece, una condizione privilegiata attraverso cui il soggetto umano si confronta con la storia viva della civiltà, intreccia relazioni significative con gli altri, conosce ed esprime se stesso, agisce sulla realtà apportando ad essa un va- lore, acquisendo in tale dinamica sempre nuove competenze. Per questo il lavoro è concepito come esperienza profondamente umanizzante e quindi occasione per l’e- ducazione integrale della persona umana, proprio perché per produrre al meglio qualsiasi cosa, occorre che la persona agisca e pensi coinvolgendo sempre tutta se stessa, l’intero della propria umanità. Il percorso di istruzione e formazione professionale, di conseguenza, consiste nella possibilità di fare esperienza, sul piano educativo, di un lavoro nel quale sia impossibile separare la teoria dalla pratica, il corpo dalla mente, la ragione dalla volontà e dai sentimenti, l’educazione intellettuale dall’educazione manuale, affet- tiva, sociale, espressiva, morale, religiosa, il rapporto economico da quello etico sociale, l’insegnamento dall’esempio e dalla testimonianza, la ragione strumentale da quella finale, la soggettività autonoma dalla relazione, l’indipendenza dalla di- pendenza, l’istruzione dalla formazione professionale, la cultura generale da quella specifica e, addirittura, specialistica professionale. Così inteso, il lavoro è considerato, dai percorsi educativi dell’istruzione e for- mazione professionale, il giacimento educativo, culturale e didattico privilegiato che si propone all’allievo sotto forma di compiti-problemi che suscitano in esso il desiderio di mettersi alla prova in modo attivo e responsabile, sapendo trovare quelle risposte che consentano di trasformare le proprie potenzialità in competenze che valorizzano conoscenze (sapere) ed abilità (saper fare) consolidate nei saperi grafica.qxd 15-12-2004 12:55 Pagina 11 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 12 disciplinari e interdisciplinari, testimoniando in tal modo il contributo esclusivo, originale e creativo che ciascun essere umano porta anche quando svolge e ripete lo stesso lavoro di un altro. Tale impostazione comporta in primo luogo l’obbligo di organizzare i percorsi educativi dell’istruzione e formazione professionale con un sistematico coinvolgi- mento in sede di progettazione, di svolgimento e di verifica del mondo del lavoro. Inoltre essa implica la considerazione del lavoro, con i suoi compiti e i suoi pro- blemi reali, come oggetto critico di studio, e di verificare se e come e quanto esso contiene, in modo implicito o esplicito, oppure se e come e quanto eccede o nega, le finalità del PECUP, nonché gli obiettivi generali del processo formativo e gli obiettivi specifici di apprendimento dettati nelle attuali “Indicazioni regionali per i piani di studio”. Inoltre, questa impostazione conduce ad una visione del lavoro come realtà viva, non formale, che cresce con la persona, dentro la complessità so- ciale ed economica nella quale si svolge. A causa di ciò, i percorsi dell’istruzione e formazione professionale abituano a considerare mai concluso ed autosufficiente l’apprendimento di qualsiasi lavoro ed aprono alla consapevolezza dell’importanza dell’educazione permanente e ricorrente che deve diventare una costante per tutti nella società e nel lavoro. Infine, quanto affermato conduce ad una visione della competenza come di- mensione della persona umana sempre situata, perciò mai definibile astrattamente a priori, ma, come tale, verificabile solo a posteriori ed inoltre sempre bisognosa, per essere riconosciuta, di persone competenti che la certifichino nel momento in cui viene messa in atto. Nel quadro tracciato dal PECUP, ogni singola tipologia dei percorsi educativi dell’istruzione e formazione professionale promuove nell’allievo, entro la fine del secondo ciclo, la trasformazione dell’insieme delle conoscenze e delle abilità pre- viste dal suo specifico piano di studi in competenze personali e professionali, te- nendo presenti innanzitutto i seguenti obiettivi generali del processo formativo. 1) Passaggio dall’orientamento all’auto orientamento: ogni allievo, facendo espe- rienza delle proprie capacità e verificando le proprie scelte rispetto al progetto di vita e di lavoro, approfondisce la conoscenza di sé e si rende a mano a mano protagonista diretto e responsabile delle proprie scelte. 2) Riscoperta e riaffermazione dell’unità della cultura: l’insieme delle attività educative e didattiche promosse nei percorsi dell’istruzione e formazione pro- fessionale promuove questa consapevolezza dell’unità della cultura e la ela- bora nella riflessione e nell’azione. 3) Promozione dell’interdisciplinarità: si tratta di partire dalla persona dell’al- lievo, dalle sue motivazioni e dai suoi bisogni; di individuare compiti, pro- blemi e progetti (per loro natura complessi e interdisciplinari) che lo coinvol- gono come singolo e come gruppo e scoprire come sia impossibile svolgere i primi, risolvere i secondi e definire i terzi senza superare le partizioni discipli- nari e le segmentazioni professionali. grafica.qxd 15-12-2004 12:55 Pagina 12 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 13 4) Avvaloramento della storicità e della storicizzazione: l’approccio pedagogico indicato nel PECUP consente ai giovani – che vivono solitamente appiattiti sul presente – di vedere la realtà da un punto di vista che non è immediato, ma che si propone loro come patrimonio di civiltà che li riguarda, che in- forma la cultura in tutte le sue manifestazioni, che può cooperare alla loro educazione. 5) Centralità del problema della lingua e dei linguaggi: poiché il fatto linguistico non è esclusivo delle lingue, ma appartiene a tutte le espressioni simboliche della cultura e del lavoro umano, ogni attività educativa dei percorsi dell’istru- zione e formazione professionale è chiamata ad esplicitare i problemi legati al linguaggio ed alla comunicazione all’interno e all’esterno del proprio mondo culturale, sociale e professionale. 6) Consapevolezza dell’analogicità del concetto di scienza: scientificità è “ren- dere ragione” pubblicamente della realtà che si studia e problematizzare logi- camente e socialmente le proprie posizioni e ipotesi rispetto ad essa. Si può essere scientifici, perciò, accostando e risolvendo un problema matematico, ma anche un problema tecnico o un problema estetico. 7) Riconoscimento del valore del conferimento di senso: gli interrogativi esisten- ziali interpellano l’intero dell’esperienza umana. Anche la cultura del lavoro riceve senso dalla libertà e dalla volontà morale di ciascuno. Conferire senso significa scoprire il fine di ciò che si studia e di ciò che si fa; confrontarsi con il perché delle cose, per ciascuno di noi, ma anche per l’insieme della società. 8) Sviluppo della progettualità personale e della cooperazione sociale: una vi- sione culturale ed educativa del lavoro consente alla persona di maturare l’at- titudine alla progettazione di sé e delle proprie esperienze di vita, ricercando gli aiuti e gli strumenti in grado di fornirgli un apporto significativo. 1.2. Impostazione metodologica La presente “Guida” si offre come strumento per dare indicazioni circa possi- bili modalità di strutturare unità di apprendimento interdisciplinari relative alla co- munità professionale specifica. 1.2.1. Modello di apprendimento Il centro della metodologia proposta risiede nel superamento della didattica per trasmissione di saperi e abilità, optando per una concezione formativa centrata sulla cura della relazione educativa e della situazione di apprendimento, in vista di un coinvolgimento dell’allievo come soggetto attivo del processo formativo. Ciò comporta che “i formatori sono chiamati a ‘creare’ esperienze nelle quali l’allievo, confrontandosi con problemi di cui coglie il senso, si pone in modo attivo alla ri- cerca di una soluzione in grado di soddisfare i requisiti del problema stesso, sor- montando gli ostacoli che via via incontra, mobilitando in tal modo un processo di apprendimento autonomo, personale, autentico. Tale processo è centrato sull’a- grafica.qxd 15-12-2004 12:55 Pagina 13 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 14 zione; tanto che si può affermare che la conoscenza passa necessariamente per l’a- zione per poi giungere ad una piena formalizzazione attraverso il linguaggio”1. La logica che muove le unità di apprendimento2, quindi, è quella secondo cui l’apprendimento diventa maggiormente significativo se avviene a partire dall’espe- rienza diretta dell’allievo, il quale, se posto davanti ad un compito da realizzare, può mobilitare le sue competenze personali e incrementarle con nuove conoscenze e abilità in prospettiva della realizzazione di un prodotto. Tale metodologia può essere concretizzata nell’azione educativa attraverso il modello dell’apprendimento esperienziale di Kolb e Fry3 che viene rappresentato nel grafico 1, nella versione adattata da Arto4. Secondo questo modello, riferito ad interventi di tipo disciplinare, ma estensi- bile per analogia alle UdA interdisciplinari, il processo di apprendimento degli al- lievi viene facilitato se essi prendono contatto con i contenuti attraverso un’espe- rienza concreta. Il formatore, quindi, inizialmente propone agli allievi un’esperienza concreta (A) relativa al contenuto che intende spiegare. Questo ha lo scopo di incrementare la motivazione e il coinvolgimento dei ragazzi. Successivamente il formatore pro- pone e guida gli allievi in una riflessione (B) sull’esperienza appena fatta, sul modo in cui l’hanno affrontata e sulla funzionalità di tale esperienza rispetto al contenuto che intende esporre, in modo da promuovere in essi l’autoesplorazione. In seguito il formatore spiega (C) i concetti e i contenuti dell’UdA collegandoli ai dati ottenuti dall’esperienza al fine di poterli estendere ad altre situazioni. Il forma- tore, poi, propone una sperimentazione (D), ovvero una nuova esperienza correlata e simile alla prima, per permettere agli allievi di mettere in pratica i contenuti ap- presi e di farne esperienza in modo più consapevole. Infine, il formatore, attraverso il monitoraggio della seconda esperienza fatta dagli allievi, verifica (E) l’apprendi- mento dei contenuti. 1 NICOLI D. (a cura di), Linee guida per la realizzazione di percorsi organici nel sistema del- l’istruzione e della formazione professionale, Roma, Tipografia Pio XI, 2004, 88. 2 D’ora in avanti verranno indicate con UdA. 3 KOLB D.A. - FRY R., Towards an Applied Theory of Experiential Learning, in: COOPER C.L. (a cura di), Theories of Group Process, London, New York, John Willy & Sons, 1975, 33-57. 4 ARTO A., La persona umana trova la sua ricchezza. Operatori e destinatari: ricchezze a confronto, Roma, AIPRE, 2002, 54. L’adattamento consiste nell’aggiunta della fase E: “Verifica costante”. grafica.qxd 15-12-2004 12:55 Pagina 14 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 15 1.2.2. Struttura delle UdA Le UdA interdisciplinari sono parte essenziale del percorso proposto nella pre- sente “Guida”. Esse si propongono come modelli di azioni educative focalizzate su un compito realizzabile attraverso un approccio interdisciplinare. Per la realizza- zione di queste UdA, quindi, è previsto il lavoro in équipe di diversi formatori, tesi verso la promozione della realizzazione di un unico prodotto, oggetto dell’UdA stessa. La struttura dell’UdA, che prevede la definizione degli obiettivi formativi e degli obiettivi specifici di apprendimento, del compito/prodotto, dei destinatari e delle loro caratteristiche, dei tempi di svolgimento, dei materiali e degli aspetti or- ganizzativi5, è riassumibile attraverso la tabella presentata di seguito, in cui sono descritti tutti i parametri utilizzati per la stesura della scheda relativa. Grafico 1: Percorso di apprendimento Adattato da: ARTO A., La persona umana trova la sua ricchezza. Operatori e destinatari: ricchezze a confronto, Roma, AIPRE, 2002, 54. 5 NICOLI D. (a cura di), Linee guida per la realizzazione di percorsi organici nel sistema del- l’istruzione e della formazione professionale, Roma, Tipografia Pio XI, 2004, 346. grafica.qxd 15-12-2004 12:55 Pagina 15 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 16 1.2.3. Collocazione della “Guida” nel quadro generale delle risorse La presente “Guida” si situa all’interno di un più ampio quadro di risorse edu- cative per l’apprendimento. Infatti, correlate con queste guide vi sono i fascicoli orientativi, da distribuire alle famiglie come spiegazione della comunità professio- nale. Inoltre vi sono le guide per le aree formative, che contengono UdA discipli- nari relative alle competenze di base e alle competenze delle aree professionali ed i materiali per la valutazione, come il modello di portfolio e della prova di qualifica. La collocazione della presente “Guida” all’interno di questo più ampio centro di risorse permette di realizzare il percorso formativo usufruendo di materiali che possono essere un modello per strutturare un percorso formativo che comprenda sia UdA disciplinari che interdisciplinari e che può fornire informazioni per realiz- zare una valutazione coerente con l’impostazione educativa dell’intero impianto. Tavola 2: Modello di UdA UdA n.: Nome del prodotto Scheda descrittiva grafica.qxd 15-12-2004 12:55 Pagina 16 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 17 Sarebbe auspicabile, quindi, che ogni CFP predisponesse un proprio centro ri- sorse, tale da consentire l’accesso a tutto il materiale disponibile. 1.3. Indicazioni circa la valutazione e la gestione del portfolio In questa sezione della “Guida” si intendono offrire alcune indicazioni circa la valutazione, ritenendo che essa sia un aspetto fondamentale del processo formativo e che, quindi, necessiti di una sua collocazione specifica. A tal fine verrà illustrato l’inquadramento di base, l’importanza dell’auto e dell’eterovalutazione, le caratte- ristiche del portfolio come strumento di valutazione e gli aspetti operativi, attra- verso cui rendere concreta l’impostazione illustrata. 1.3.1. Inquadramento di base Prima di presentare gli aspetti operativi, ci sembra importante sottolineare il concetto di valutazione ad essi sotteso e la logica che deve essere seguita perché gli strumenti di valutazione possano essere utilizzati in modo adeguato. Prendiamo come presupposto il fatto che la valutazione a cui facciamo riferi- mento è una valutazione educativa, intesa come “il processo ed il risultato attra- verso i quali sono giudicate le capacità e la corrispondente esecuzione dimostrate da un soggetto (che si trova in una situazione spazio-temporale-evolutiva con- creta), nella risoluzione di un compito”6. Tale valutazione avviene in un contesto relazionale ed è orientata a prendere in considerazione il raggiungimento della ma- turità globale dell’allievo; i risultati della valutazione, infatti, devono essere diretti ad elaborare una programmazione che favorisca la sua crescita e la sua maturità7. Una valutazione così intesa risulta coerente con l’impostazione del PECUP, nel quale è posto in forte rilievo il fatto che “l’istruzione e la formazione che i gio- vani incontrano nel secondo ciclo, al pari di quella maturata già nel primo ciclo, è finalizzata al processo educativo della crescita e della valorizzazione della per- sona”; tale è anche il punto di riferimento fondamentale della “Guida” che presen- tiamo. 1.3.2. Livelli della valutazione: auto ed eterovalutazione Coerentemente con l’impostazione di base presentata, possiamo affermare che al centro dell’azione educativa e come soggetto ed oggetto privilegiato della qua- lità di ogni processo educativo c’è la persona, quindi tanto la persona dell’edu- cando quanto quella dell’educatore, come due protagonisti che si trovano continua- mente in collegamento e in un rapporto di crescita e di apprendimento8. 6 ARTO A., La valutazione educativa: esigenze e presupposti psicologici, in: “Orientamenti peda- gogici”, 39 (1992) 621. 7 Ibidem, 629. 8 ARTO A., Psicologia dello sviluppo. I. Fondamenti teorico-applicativi Roma, AIPRE, 2002, 25. grafica.qxd 15-12-2004 12:55 Pagina 17 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 18 Il primo soggetto dell’azione educativa è l’educando, che collabora attiva- mente al suo processo di crescita in una relazione transazionale con l’educatore, essendo quindi responsabile in prima persona del suo processo educativo. L’edu- cando, in quanto persona, è un essere attivo che entra in relazione con l’altro por- tando all’interno del rapporto le sue competenze ed il frutto della sua esperienza. Si propone, quindi, la prospettiva attraverso cui l’educando è considerato come un soggetto responsabile e come il “principale attore della propria vita”9. L’educatore, l’altro grande soggetto dell’azione educativa, ha il compito di es- sere allo stesso tempo guida e mediatore del processo di crescita dell’educando. L’educatore, infatti, è colui che ha a disposizione le nozioni teoriche in base alle quali risolvere i problemi e che si pone come un osservatore attento del comporta- mento e dei bisogni dell’educando, sapendo cogliere i momenti di maggiore dispo- nibilità del soggetto per proporre i passi del cammino di crescita. L’educatore, in quanto mediatore del rapporto educativo, deve saper passare da una comprensione esterna ad una comprensione sempre più profonda della realtà dell’educando, in modo da stimolare in quest’ultimo la capacità di utilizzare le proprie risorse per fronteggiare i problemi, individuando le soluzioni adeguate per uno sviluppo ed una crescita sempre più maturi10. La considerazione della relazione educatore-educando ha un risvolto molto importante rispetto alla valutazione, in quanto non si possono non tenere in consi- derazione entrambi i protagonisti dell’azione educativa anche a questo livello. In conseguenza di quanto detto e per coerenza con l’impostazione generale, riteniamo che la valutazione rispetto alle singole UdA debba essere effettuata a 2 livelli: 1) Autovalutazione: in essa l’allievo verifica il percorso che ha operato ed il livello a cui ritiene di situarsi rispetto al raggiungimento degli obiettivi prefis- sati. 2) Eterovalutazione: in essa è l’équipe dei formatori, possibilmente insieme con l’allievo, che esprime la valutazione rispetto a due parametri. Da una parte, valuta il raggiungimento o meno degli obiettivi formativi (che hanno come ri- ferimento il PECUP), cioè valuta la padronanza dell’allievo nel risolvere, in senso generale, il problema davanti al quale è posto e di incrementare e/o uti- lizzare le proprie risorse personali in ordine all’assolvimento del compito, ov- vero la sua competenza. Dall’altra, valuta il raggiungimento delle singole abi- lità e conoscenze il cui apprendimento è richiesto per la corretta soluzione del compito in riferimento alle diverse aree formative. 1.3.3. Portfolio Uno strumento utile per la valutazione così come l’abbiamo intesa è il port- folio delle competenze personali, che rappresenta una raccolta significativa dei la- 9 Ibidem, 28. 10 Ibidem, 28-31. grafica.qxd 15-12-2004 12:55 Pagina 18 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 19 vori dell’allievo capace di raccontare la storia del suo impegno, del progresso e del suo rendimento. Con esso si mira a rilevare il patrimonio di capacità, conoscenze, abilità e competenze del destinatario, utilizzando una metodologia che consente di giungere a risultati certi e validi. Attraverso l’utilizzo di questo strumento si intende superare la modalità tradi- zionale della valutazione del profitto scolastico che risulta dal confronto dei risul- tati ottenuti dagli studenti con i risultati attesi, poiché in tal modo si giunge a regi- strare ciò che una persona “sa”, inteso come ripetizione del contenuto della lezione e del testo scritto o dei gesti lavorativi appresi per addestramento, mentre non si è in grado di rilevare la capacità di “costruzione” della conoscenza e neppure la “ca- pacità di applicazione reale” della conoscenza posseduta. Di contro, la valutazione “autentica” rappresenta una metodologia, collocata entro un approccio formativo coerente, che mira a verificare non solo ciò che un al- lievo sa, ma ciò che “sa fare con ciò che sa” fondato su una prestazione reale e ade- guata dell’apprendimento, che risulta così significativo, poiché riflette le esperienze reali ed è legato ad una motivazione personale. Tale valutazione, coinvolgendo gli allievi, le famiglie ed i partner formativi, mira pertanto alla dimostrazione delle co- noscenze tramite prestazioni concrete, stimolando l’allievo ad operare in contesti reali con prodotti capaci di soddisfare precisi obiettivi. Particolarmente rilevante è il “capolavoro” che l’allievo esegue al termine del percorso formativo e che docu- menta nelle forme e nel linguaggio proprio della comunità professionale la sua pre- parazione, giustificando il rilascio della relativa qualifica professionale. In tal senso, muta la prospettiva dell’intera attività formativa: se la modalità tradizionale di valutazione è intesa come verifica circa l’apprendimento da parte dell’allievo di una conoscenza trasmessa dal formatore, la valutazione autentica si muove in chiave formativa, ovvero in modo da consentire un incremento del pro- cesso di apprendimento e della consapevolezza da parte dell’allievo. In questo modo la valutazione è essa stessa formazione e non un’interruzione del cammino di apprendimento. Da qui l’utilizzo del portfolio delle competenze personali. In questo senso, il cuore della valutazione sta il più possibile nei prodotti e nei processi (relativi alle UdA) di cui l’allievo va orgoglioso, e che segnalano (a se stesso, ai formatori ma anche agli altri attori, compresa la famiglia) le sue acquisi- zioni ed, in particolare, il grado di possesso delle competenze. Tramite il portfolio è possibile capire la storia della crescita e dello sviluppo di una persona corredandola con materiali che permettono di comprendere “che cosa è avvenuto” dal momento della presa in carico della persona (che richiede un’at- tenta osservazione delle sue capacità e acquisizioni previe) fino al momento della partenza, passando per le varie fasi di cui si compone il percorso formativo. 1.3.4. Aspetti operativi Definiamo ora gli aspetti operativi della valutazione: in particolare ci soffer- miamo sui contenuti del portfolio, sulle figure che intervengono nella sua compila- zione e sulla sua struttura. grafica.qxd 15-12-2004 12:55 Pagina 19 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 20 Il portfolio contiene materiali prodotti dall’allievo (individualmente o in gruppo) che evidenziano le competenze acquisite, prove realizzate durante il per- corso, commenti dell’allievo, dei formatori, dei tutor (anche di impresa) e delle fa- miglie sui materiali prodotti e sul percorso formativo e indicazioni sintetiche che emergono dall’osservazione sistematica, dai colloqui insegnanti-genitori, dalle va- lutazioni dei formatori e degli allievi, dai colloqui con l’allievo e anche da questio- nari in ordine alle personali attitudini e agli interessi più manifesti. Le figure che intervengono nella compilazione del portfolio sono: tutor-coor- dinatore, allievo e formatori. Il portfolio è compilato e aggiornato dal tutor-coordi- natore, in collaborazione con tutti i formatori impegnati nel team e con il giovane. In particolar modo, la parte relativa alla raccolta ed “etichettatura” dei materiali prodotti è compilata da ciascun allievo, chiamato così ad essere protagonista con- sapevole della propria crescita. La struttura del portfolio è concordata e definita nell’ambito del Centro; esso comprende comunque i seguenti ambiti: anagrafico, orientativo, formativo e valu- tativo, certificativo. 1) Ambito anagrafico: comprende i dati personali dell’allievo, descrive la sua vi- cenda formativa, eventuali esperienze di apprendistato e, nel caso in cui siano state realizzate, riporta significative esperienze in campo lavorativo. Inoltre, vanno inserite anche le descrizioni di esperienze (in ambito sportivo, artistico, culturale, sociale, hobbies, ecc.) che l’allievo valuta come significative. 2) Ambito orientativo: comprende le attività di orientamento svolte, il progetto personale e le eventuali variazioni incorse. Tale dimensione orientativa è sempre intrecciata con la dimensione valutativa in quanto l’unica valutazione positiva per l’allievo è quella che contribuisce a conoscere l’ampiezza e la profondità delle sue competenze e, attraverso questa conoscenza progressiva e sistematica, a fargli scoprire ed apprezzare sempre meglio le capacità poten- ziali personali, non pienamente mobilitate, ma indispensabili per avvalorare e decidere un proprio progetto di vita. 3) Ambito formativo e valutativo: riguarda la valutazione dei prodotti realizzati nelle UdA. Per tale valutazione è possibile fare riferimento a tre schede, pre- sentate di seguito, che si svolgono sui due livelli precedentemente indicati, ov- vero autovalutazione ed eterovalutazione. La prima (cfr. Tavv. 3 e 4), è una scheda di autovalutazione, correlata di relativa rubrica con parametri di riferi- mento, che si propone come strumento attraverso cui l’allievo può verificare il percorso che ha operato nella realizzazione del prodotto e il livello a cui ri- tiene di fissarsi rispetto al raggiungimento degli obiettivi. La seconda (cfr. Tavv. 5 e 6) e la terza (cfr. Tav. 7) sono schede di eterovalutazione, che si pro- pongono come strumenti di base, da adattare alle singole UdA, attraverso cui il formatore può operare la sua valutazione del percorso dell’allievo. La prima di esse è la scheda di valutazione delle competenze generali, attraverso cui il formatore, facendo riferimento alla rubrica allegata, può valutare il raggiungi- grafica.qxd 15-12-2004 12:55 Pagina 20 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 21 mento o meno degli obiettivi formativi (che hanno come riferimento il PECUP), cogliendo la capacità dell’allievo di risolvere, in senso generale, il problema davanti al quale è posto e di incrementare e/o utilizzare le proprie ri- sorse personali in ordine all’assolvimento del compito e quindi nel diventare “competente”. La scheda di valutazione di abilità e conoscenze, in secondo luogo, è uno strumento attraverso cui il formatore valuta il raggiungimento delle singole abilità e conoscenze il cui apprendimento è richiesto per la cor- retta soluzione del compito in riferimento alle diverse aree formative. In tal senso, valutazione delle competenze e valutazione delle conoscenze ed abilità rappresentano due momenti dello stesso processo valutativo riferito alla stessa sequenza di unità di apprendimento e riferiti alla medesima persona. 4) Ambito certificativo (libretto formativo): comprende i documenti di certifica- zione delle acquisizioni che accompagnano il percorso dell’allievo, con indi- cazione del valore in termini di credito. grafica.qxd 15-12-2004 12:55 Pagina 21 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 22 Tavola 3: Scheda di autovalutazione (a cura dell’allievo) * Compila la rubrica di autovalutazione del prodotto allegata di seguito mettendo una X negli spazi appositi e riporta nella scheda il tuo giudizio sintetico evidenziando quello prevalente. grafica.qxd 15-12-2004 12:55 Pagina 22 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 23 Ta vo la 4: Ru br ic a di au to va lu ta zio ne (a cu ra de ll’ al lie vo ) grafica.qxd 15-12-2004 12:55 Pagina 23 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 24 * Per indicare il tipo di competenza acquisita e il livello della stessa, è possibile fare riferimento alla rubrica di valutazione delle competenze presentato nella pagina seguente, adattato da: NICOLI D. (a cura di), Linea guida per la realizzazione di percorsi organici di istruzione e formazione professio- nale, Roma, Tipografia Pio XI, 2003, 114. ** In questa colonna si chiede al formatore di precisare i motivi rilevanti che giustificano la valutazione. Tavola 5: Scheda di valutazione delle competenze generali dell’allievo (a cura dei formatori) Esempio relativo all’UdA “Acquisto di un motorino” grafica.qxd 15-12-2004 12:55 Pagina 24 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 25 Ta vo la 6: Ru br ic a di va lu ta zio ne de lle co m pe te nz e Se gu e grafica.qxd 15-12-2004 12:55 Pagina 25 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 26 Se gu e grafica.qxd 15-12-2004 12:55 Pagina 26 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 27 Tavola 7: Scheda di valutazione delle abilità e conoscenze dell’allievo (a cura dei formatori) grafica.qxd 15-12-2004 12:55 Pagina 27 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 28 1.4. Indicazioni circa l’esame finale di qualifica In questa sezione della guida si intendono offrire alcune indicazioni circa la strutturazione dell’esame finale di qualifica. A tal fine ne verrà illustrata la defini- zione, la collocazione di tale esame all’interno del percorso formativo, la sua na- tura, la struttura delle prove e i punteggi relativi ad ogni prova. 1.4.1. Definizione L’esame finale di qualifica rappresenta la modalità attraverso la quale si ri- scontra nella persona la presenza di requisiti educativi, culturali e professionali che attestino l’assolvimento del diritto-dovere e nel contempo consentano il consegui- mento di una qualifica. 1.4.2. Collocazione La prova si colloca nella parte conclusiva del percorso di formazione, dopo che sono terminate le attività didattiche previste. È possibile ammettere all’esame persone che non hanno seguito l’intero processo ma sono in possesso di crediti for- mativi e lavorativi adeguati. 1.4.3. Natura L’esame finale di qualifica ha il suo centro nella prova professionale, che è un “capolavoro”, ovvero un prodotto significativo e funzionale. Essa ha un valore operativo, in quanto rappresenta un costrutto in grado di soddisfare i requisiti pro- fessionali interni all’impresa, in riferimento ad un ruolo definito nel momento del- l’ingresso lavorativo. Inoltre ha un valore culturale, in quanto consente di rilevare le conoscenze e le abilità che l’allievo ha acquisito durante il suo percorso forma- tivo. Infine, ha anche un valore educativo, in quanto stimola la persona ad una maggiore coscienza di sé e delle proprie risorse nell’atto di porsi di fronte ad un compito. La prova fa, quindi, riferimento ad un processo operativo reale, e prevede un livello definito di autonomia, responsabilità, durata e accuratezza. Esempio relativo all’UdA “Acquisto di un motorino” grafica.qxd 15-12-2004 12:55 Pagina 28 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 29 1.4.4. Struttura dell’esame L’esame finale di qualifica può articolarsi in 3 prove: 1) Prova professionale: in essa è richiesto all’allievo di realizzare un prodotto si- gnificativo funzionale a valutare le capacità professionali acquisite durante l’iter formativo. Questa prova può essere suddivisa in 3 fasi: a) Fase di programmazione: in essa è richiesto all’allievo di riflettere e di de- finire le sequenze operative di lavoro che verranno eseguite nella prova tec- nico-operativa b) Fase operativa: in essa è richiesto all’allievo di realizzare concretamente il prodotto c) Fase consuntiva: in essa è richiesto all’allievo di descrivere il processo che ha svolto per la realizzazione del prodotto, in modo che si possa valutare la consapevolezza del percorso svolto. 2) Prova scritta culturale: in essa è richiesto agli allievi di produrre un testo aperto libero, in forma di riflessione o elaborato. 3) Colloquio: in esso è richiesto all’allievo di saper argomentare su contenuti appresi durante il percorso formativo, sulle esperienze di stage e di formazione vissute e sulle attese e le riflessioni riguardanti il proprio futuro. Obiettivo privilegiato del colloquio è quello di dare l’opportunità all’allievo di riflettere e di prendere consapevolezza del percorso educativo e formativo che ha compiuto. 1.4.5. Punteggi relativi alle diverse prove Il percorso formativo contribuisce a dotare l’allievo delle risorse necessarie al- l’accesso all’esame finale di qualifica. Tale accesso è corredato da un credito valu- tativo pari a un massimo di 55 punti su 100. I rimanenti 45 punti sono così suddi- visi rispetto alle altre prove: 1) Prova professionale: 25 punti 2) Prova scritta: 10 punti 3) Colloquio: 10 punti L’allievo raggiunge la qualifica con un punteggio minimo di 60 punti. Si ri- corda di avere sempre in considerazione la buona padronanza rispetto al tema della prevenzione degli infortuni sul lavoro. grafica.qxd 15-12-2004 12:55 Pagina 29 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 30 2. Presentazione della comunità professionale In questa sezione della “Guida” viene presentata la natura economica, sociale e culturale della comunità professionale grafica e multimediale, la prospettiva for- mativa in cui essa si inserisce, le figure professionali che ad essa fanno riferimento e le indicazioni sui laboratori, sullo stage e sull’alternanza. 2.1. Natura economica, sociale e culturale della comunità L’industria grafica è costituita dall’insieme di procedimenti tecnologici che concorrono alla realizzazione dello stampato attraverso le fasi di preparazione o prestampa, stampa e poststampa o allestimento, che si possono così descrivere: 1) Preparazione o prestampa: è il complesso di operazioni che, partendo dall’ori- ginale, consente di ottenere forma di stampa. 2) Stampa: è il momento centrale del procedimento grafico che consiste nella ri- produzione ripetitiva dei grafismi della forma su un supporto mediante il tra- sferimento di un elemento di contrasto. 3) Poststampa o allestimento: è l’insieme di operazioni di allestimento finale dello stampato come, ad esempio, la plastificazione, la piegatura, la cucitura ed il rifilo11. Nella corrente classificazione delle attività economiche la grafica è idealmente collocata al termine della filiera della carta12. L’area grafica è una realtà produttiva e professionale in grande fermento. Se in questo periodo storico questo è vero un po’ per tutti i settori produttivi, lo è in modo decisamente più accentuato per quelle aree in cui gioca un ruolo predomi- nante l’innovazione tecnologica, come nel caso dell’area presa qui in considera- zione. L’area grafica, infatti, accresce la sua natura di servizio con lo sviluppo di tecnologie informatiche e telematiche e di prodotti di natura sempre più frequente- mente immateriale13. Tra il 1996 ed il 2000, Unioncamere ha segnalato un aumento del 7,4% di ditte attive nel settore grafico/editoriale. Sulla base di questo riferi- mento, si stima che le imprese grafiche abbiano largamente superato la soglia delle 20.000 unità. Parallelamente l’occupazione del settore è andata diminuendo e og- 11 ASSOGRAFICI, Monografia sull’industria grafica, in: http://www.mm2000.it/monografia/ assografici_2001.pdf, 2001, 2. 12 TARONNA P., Repertorio delle professioni. Area occupazionale grafica ed editoria. Caratteri- stiche, funzioni e figure professionali, Roma, ISFOL, 2000, 11. 13 Ibidem, 11. grafica.qxd 15-12-2004 12:55 Pagina 30 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 31 gigiorno il numero degli addetti dovrebbe attestarsi intorno alle 120.000 unità14. Questi numeri indicano, comunque, un grande rilievo di questa comunità profes- sionale all’interno del mercato del lavoro. Per quanto riguarda l’apporto a livello culturale della comunità grafica, essa rappresenta una fonte privilegiata di trasmissione di cultura, attraverso la stampa e la sua diffusione. Per questo motivo risulta essere una grande risorsa, che può in- crementare la diffusione di saperi e di notizie, favorendo, così, a livello sociale, un innalzamento del livello culturale. Inoltre, il settore grafico risulta offrire una op- portunità di espressione della creatività personale, che può diventare messaggio per chi è il fruitore dello stampato che viene prodotto. L’azienda grafica ha, infatti, la caratteristica peculiare di presentarsi con molte specializzazioni diverse, che la rendono un comunità professionale poliedrica e ricca. Le tradizionali specializzazioni delle aziende grafiche sono: i processi di pre- parazione della forma di stampa, la stampa di riviste e periodici, la stampa di la- vori editoriali, lavori cartografici e libri di musica, la stampa di cartoline illustrate e fantasia, carte da gioco, agende, album, opuscoli, cataloghi commerciali e pub- blicitari, etichette, stampati amministrativi, fiduciari e moduli vari e la legatoria, allestimento e finitura libri. Nonostante questa molteplicità di specializzazioni, è possibile rintracciare un punto di unione della comunità grafica, che è rappresentato dal ciclo di produzione dello stampato. Il ciclo di produzione dello stampato si svolge a quattro livelli: del testo, delle immagini, dell’impaginazione e della stampa; per ciascuno di tali livelli vi sono diverse fasi, come è illustrato nel grafico seguente (cfr. graf. 2). 14 ASSOGRAFICI, Monografia sull’industria grafica, in: http://www.mm2000.it/monografia/ assografici_2001.pdf, 2001, 4. grafica.qxd 15-12-2004 12:55 Pagina 31 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 32 Il testo subisce una prima fase di elaborazione, in cui viene tradotto in un co- dice comprensibile ai programmi di impaginazione, e successivamente una fase di revisione, in cui avviene la prima correzione, la standardizzazione secondo i criteri redazionali. In un secondo momento, il testo viene passato al grafico, il quale si occupa della realizzazione, dell’elaborazione e dell’inserimento delle immagini. Successivamente si passa all’impaginazione, che comprende tre fasi: a) l’impagi- nazione grafica, in cui avviene la composizione della pagina secondo criteri prece- dentemente stabiliti durante la progettazione grafica; b) la bozza di stampa, in cui vengono inserite testo e immagini nelle pagine preimpostate e vengono eseguiti i controlli del testo e la verifica delle immagini; la fotocomposizione, in cui viene stampata su pellicola fotosensibile la bozza di stampa. Vi è, quindi, la fase della stampa vera e propria, che può essere realizzata o con una stampa off-set o con una stampa con rotocalco15. Il giovane che voglia inserirsi nella comunità professionale grafica, proprio 15 TARONNA P., Repertorio delle professioni. Area occupazionale grafica ed editoria. Caratteri- stiche, funzioni e figure professionali, Roma, ISFOL, 2000, 21-24. Grafico 2: Ciclo di produzione dello stampato grafica.qxd 15-12-2004 12:55 Pagina 32 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 33 per le caratteristiche peculiari di questa comunità, deve, oltre a possedere una buona cultura di base, saper decodificare i vari mezzi di comunicazione e posse- dere una buona conoscenza delle nuove tecnologie (materiali, stampa, grafica com- puterizzata), della struttura e delle problematiche relative al settore. 2.2. Comunità professionale in prospettiva formativa La comunità professionale grafica rappresenta un ambito dotato di una propria peculiare cultura, di una valenza sociale ed economica tali da costituire una vera e positiva potenzialità educativa nei confronti degli allievi. Essi, chiamati a vivere un’esperienza formativa stimolante, basata su piani formativi personalizzati in gra- do di indicare loro la propria situazione personale e cosa debbono essere al termine del ciclo di riferimento, sono sollecitati ad una promozione integrale della propria persona umana, sono accompagnati nell’affrontare la vita in tutte le sue dimensioni. In modo specifico, la comunità professionale grafica promuove nell’allievo l’incremento della creatività attraverso la realizzazione di prodotti che sono desti- nati a suscitare interesse nei fruitori; questo aspetto risulta essere molto funzionale nella prospettiva di un ampio processo di crescita della persona, in quanto l’indi- viduo ha la possibilità di rendere concreta e fruibile da altri l’espressione delle pro- prie potenzialità. Inoltre, il lavoro relativo alla comunità professionale grafica consente all’allievo di acquisire una competenza specifica nell’utilizzazione di strumenti multimediali, attraverso la messa in opera del prodotto. L’utilizzo di tali strumenti consente al gio- vane di acquisire sempre nuove abilità che incrementano il suo bagaglio culturale, e gli permettono di inserirsi positivamente nella società e nel mondo del lavoro. 2.3. Figure professionali, livelli e continuità Nella comunità professionale grafica e multimediale (cfr. graf. 3) la denomi- nazione iniziale del percorso di qualificazione è “operatore grafico”. Questa figura professionale, indipendentemente dalla qualifica specifica di uscita, avrà una for- mazione polivalente di base che assicura uniformità di linguaggio, sensibilità gra- fico-estetica e conoscenza dei cicli produttivi e delle tipologie dei prodotti (cfr. Tav. 8). Il percorso prevede un primo anno di formazione polivalente e un biennio di qualificazione differenziato. Si prevedono in uscita cinque indirizzi (cfr. Tavv. 9-13): 1) Addetto alla progettazione 2) Prestampatore 3) Addetto ai pre-media 4) Stampatore offset 5) Legatore. grafica.qxd 15-12-2004 12:55 Pagina 33 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 34 Tutti i titoli sono conseguibili anche all’interno dello stesso corso. Tali figure possono coprire tutte le professionalità relative alle attività di preparazione, stampa e post-stampa. L’operatore grafico addetto alla progettazione è in grado di elaborare e forma- lizzare spunti creativi proposti da un progettista senior, di contestualizzarli in un ambito descritto e di realizzare i relativi file per l’ottenimento del prototipo digi- tale. L’operatore grafico prestampatore è in grado di effettuare tutte le operazioni dell’area della prestampa. L’operatore grafico addetto ai pre-media è in grado di effettuare le operazioni di base inerenti all’area delle realizzazioni per Internet e multimediali. L’operatore grafico stampatore offset è funzionale alle mansioni di aiuto macchinista. L’operatore grafico legatore svolgerà mansioni di legatoria sia manuali che automatiche. La qualifica triennale potrà svilupparsi nel diploma professionale di tecnico nelle arti grafiche con compiti di inserimento e controllo nell’intero ciclo produt- tivo di stampa, rispettando procedure di qualità (cfr. Tav. 14) e in successivi per- corsi formativi per il conseguimento del diploma professionale superiore (cfr. graf. 3). grafica.qxd 15-12-2004 12:55 Pagina 34 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 35 Grafico 3: Disegno dell’offerta formativa della comunità professionale grafica e multimediale grafica.qxd 15-12-2004 12:55 Pagina 35 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 36 OPERATORE GRAFICODenominazione inizialedel percorso di qualificazione Compiti caratteristici della comunità professionale (livello di qualificazione) Continuità (diploma professionale) L’operatore grafico, indipendentemente dalla qualifica di uscita, rappresenta una figura professionale con una for- mazione polivalente di base che assicura uniformità di lin- guaggio, sensibilità grafico-estetica e conoscenza dei cicli produttivi e delle tipologie dei prodotti. L’operatore grafico, al termine del primo anno, è in grado di affrontare una varietà di compiti: 1) Scelta della qualifica all’interno del comparto grafi- co e multimediale 2) Elencazione della tipologia di prodotti del comparto grafico (e per analogia del comparto multimediale) 3) Affiancamento nella produzione di prodotti stampati 4) Analisi grafico-estetiche di base 5) Realizzazione dell’allestimento di uno stampato 1) Addetto alla progettazione 2) Prestampatore 3) Addetto ai pre-media 4) Stampatore offset 5) Legatore Tecnico nelle arti grafiche Tavola 8: Qualifica “Operatore grafico” Figure professionali previste grafica.qxd 15-12-2004 12:55 Pagina 36 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 37 FIGURA PROFESSIONALE Operatore grafico addetto alla progettazione Denominazioni equivalenti Operatore grafico fotocompositore; addetto alla prestampa digitale; addetto al settore grafico prestampa/preformatura e formatura; operatore di prestampa digitale; operatore settore grafico prestampa; addetto alla prestampa elettronica/stampatore offset; operatore di prestampa/stam- patore offset/operatore cartotecnico e legatore. Note Nell’area della prestampa sono sempre esistiti due distinti indirizzi: uno prevalentemente tec- nico ed uno orientato ad effettuare le scelte grafico/estetiche. Del primo facevano parte, per esempio, le qualifiche di fotoriproduttore e formatore, del secondo la qualifica di fotocomposi- tore. Anche in questa nuova impostazione si ritiene necessario mantenere questa distinzione. La fi- gura professionale di operatore grafico di prestampa (di cui alla scheda successiva) è orientata prevalentemente all’acquisizione delle competenze tecniche, mentre questa di operatore addet- to alla progettazione è rivolta soprattutto all’acquisizione delle competenze relative alla capacità di elaborare e ottimizzare l’efficacia del messaggio stampato. Compiti specifici L’operatore grafico addetto alla progettazione (m/f) è in grado di svolgere i seguenti compiti: 1) Relazione con l’intero ciclo produttivo grafico e interazione con altre figure professionali del processo stesso 2) Gestione delle risorse grafico-estetiche proprie della composizione e impaginazione 3) Uso appropriato del segno grafico ed alfabetico, contestualizzato al contenuto e al lettore 4) Scelta, elaborazione ed armonizzazione degli elementi iconografici, rendendoli coerenti con il linguaggio espressivo dello stampato 5) Elaborazione di semplici marchi, logotipi, disegni al tratto, ecc. 6) Esecuzione di ricerche ed applicazioni di microtipografia 7) Progettazione in autonomia assistita di stampati coordinati di tipo commerciale 8) Progettazione in autonomia assistita di stampati editoriali e paraeditoriali, a fronte di un’impostazione di riferimento ricevuta 9) Esecuzione della revisione e della correzione ortotipografica dell’originale 10) Uso corretto e sicuro degli applicativi di disegno vettoriale, di impaginazione e di ela- borazione delle immagini 11) Utilizzo delle usuali periferiche di input-output, e conoscenza del funzionamento e del- le caratteristiche di una rete 12) Elaborazione dei file per l’ottenimento del prototipo digitale Collocazione organizzativa L’operatore grafico addetto alla progettazione può trovare la sua collocazione: 1) All’interno di aziende di piccole-medie dimensioni nel settore dell’industria grafica edi- toriale 2) All’interno di studi grafici e di agenzie di pubblicità, nonché in tutte quelle situazioni nel- le quali, assieme alle abilità tipiche della prestampa, sia necessaria (o prevalente) la sen- sibilità grafico-estetica 3) Presso service di prestampa 4) Presso centri stampa di enti pubblici e privati 1 Tavola 9: Qualifica per l’indirizzo “Addetto alla progettazione” grafica.qxd 15-12-2004 12:55 Pagina 37 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 38 FIGURA PROFESSIONALE Operatore grafico prestampatore Denominazioni equivalenti Addetto alla prestampa digitale; addetto al settore grafico prestampa/preformatura e formatura; operatore di prestampa digitale; operatore settore grafico prestampa; addetto alla prestampa elettronica/stampatore offset; operatore di prestampa/stampatore offset; operatore cartotecnico e legatore. Note La denominazione adottata coincide parzialmente con le classificazioni considerate dalla Re- gione Lombardia e dalla Regione Piemonte Compiti specifici L’operatore grafico prestampatore (m/f) è in grado di effettuare tutte le operazioni dell’area del- la prestampa: dalla composizione dei testi, alla digitalizzazione di immagini, all’impaginazio- ne e all’ottenimento dei montaggi e delle lastre relativamente a prodotti grafici a due colori. Si evidenziano i compiti specifici: 1) Interazione sia con il grafico creativo sia con lo stampatore al fine di realizzare il flusso di lavorazione del processo grafico 2) Realizzazione di lavorazioni di media complessità grafica sia nella fase di progettazione che di composizione 3) Interpretazione della documentazione, bozzetti, menabò, che accompagnano il progetto grafico realizzato dal creativo 4) Predisposizione dei materiali e delle attrezzature informatiche da utilizzare 5) Utilizzo corretto delle varie attrezzature informatiche a disposizione nel settore (compu- ter, scanner, stampanti, macchine fotografiche digitali, ecc.) e relativa manutenzione Collocazione organizzativa L’operatore grafico prestampatore può trovare la sua collocazione: 1) All’interno di aziende di piccole-medie dimensioni nel settore dell’industria grafica edi- toriale 2) Presso service di prestampa 3) Presso centri stampa di enti pubblici e privati 2 Tavola 10: Qualifica per l’indirizzo “Prestampatore” grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 38 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 39 FIGURA PROFESSIONALE Operatore grafico addetto ai pre-media Denominazioni equivalenti Addetto al settore grafico pre-media; operatore grafico editor multimediale. Compiti specifici L’operatore grafico addetto ai pre-media (m/f) è in grado di effettuare le operazioni di base ine- renti all’area delle realizzazioni per internet e multimediali: dalla progettazione di semplici siti web, alla realizzazione di pagine web con brevi animazioni e di prodotti multimediali non com- plessi composti da animazioni, immagini e contributi audio e video. Si evidenziano i compiti specifici: 1) Progettazione e realizzazione di prodotti multimediali di media complessità (CD-Rom) 2) Costruzione di siti web di media complessità 3) Produzione di immagini bi-tridimensionali, statiche e animate 4) Gestione di internet come strumento di lavoro 5) Produzione/modifica di videate/pagine grafiche di media complessità Collocazione organizzativa L’operatore grafico addetto ai pre-media può trovare la sua collocazione: 1) Nel settore grafico pubblicitario 2) All’interno di aziende di piccole-medie dimensioni nel settore dell’industria grafica edi- toriale 3) Presso service di prestampa 4) Presso centri stampa di enti pubblici e privati 3 Tavola 11: Qualifica per l’indirizzo “Addetto ai pre-media” grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 39 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 40 FIGURA PROFESSIONALE Operatore grafico stampatore offset Denominazioni equivalenti Stampatore offset alla rotativa; operatore grafico; compositore-stampatore offset; stampatore offset; addetto alla prestampa elettronica/stampatore offset; operatore settore grafico; condutto- re di sistemi di stampa; addetto al settore grafico stampa; operatore settore grafico stampatore offset. Note La denominazione adottata coincide in misura prevalente con i diversi sistemi di classificazio- ne considerati, pur con qualche differenza nella definizione della qualifica che richiede un ap- profondimento per ciò riguarda l’articolazione delle competenze in uscita. In particolare Lom- bardia e Veneto presentano due qualifiche che accorpano in un unico percorso formativo più fi- gure professionali. Compiti specifici La professionalità dell’operatore grafico stampatore offset (m/f) è funzionale alle mansioni di aiuto macchinista. Il qualificato, su specifiche qualitative date, è in grado di eseguire tutte le operazioni relative al processo di stampa sia in sede di programmazione (ciclo di lavoro, at- trezzature, parametri), sia in fase di esecuzione e controllo del prodotto stampato. L’addetto ha autonomia operativa nella produzione di stampati commerciali e modulistica con macchine di piccolo formato. Si evidenziano i compiti specifici: 1) Gestione di lavorazioni di media complessità grafica sia nella fase di preparazione della forma che in stampa. 2) Realizzazione del flusso di lavorazione del processo grafico interagendo sia con la fase di prestampa sia con la fase di allestimento. 3) Svolgimento di mansioni esecutive delle diverse fasi del processo di stampa, osservando ed applicando la normativa sulla prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro con parti- colare riferimento al D.L. 626/94. 4) Gestione del processo di analisi ed interpretazione dei dati forniti dal settore di prestam- pa e dal settore commerciale. 5) Predisposizione di materiali e di attrezzature tecniche da utilizzare. 6) Gestione dell’utilizzo delle varie attrezzature tecniche a disposizione nel settore (macchi- ne da stampa, espositori, sviluppatrici, tagliacarte, ecc.). Collocazione organizzativa L’operatore grafico stampatore offset può trovare la sua collocazione: 1) All’interno di aziende di piccole-medie dimensioni nel settore dell’industria grafica edi- toriale 2) Presso centri stampa di enti pubblici e privati 4 Tavola 12: Qualifica per l’indirizzo “Stampatore offset” grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 40 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 41 FIGURA PROFESSIONALE Operatore grafico legatore Denominazioni equivalenti Addetto al settore grafico allestimento e confezione. Compiti specifici L’operatore del settore grafico legatore (m/f) svolgerà mansioni limitate alla funzione di aiuto macchina. In particolare sarà in grado di utilizzare attrezzature di legatoria sia manuali che au- tomatiche. Si evidenziano i compiti specifici: 1) Conduzione delle operazioni di taglio e piegatura delle segnature e dell’utilizzo linee se- miautomatiche di cucitura a punto metallico 2) Gestione della rilegatura a brossura su linee semiautomatiche 3) Gestione della rilegatura cartonata 4) Gestione del processo di realizzazione di legature e cartonature con metodo manuale Collocazione organizzativa L’operatore grafico legatore può trovare la sua collocazione: 1) All’interno di aziende di piccole-medie dimensioni nel settore dell’industria grafica edi- toriale 2) Presso centri stampa di enti pubblici e privati 5 Tavola 13: Qualifica per l’indirizzo “Legatore” grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 41 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ Il tecnico delle arti grafiche offre un grado medio di poli- funzionalità, conosce l’intero ciclo di produzione (dalla fase di progettazione a quella di stampa-spedizione) e per- segue una gestione di qualità. Egli è in grado di svolgere una varietà di compiti, quali: 1) Collaborazione nella fase progettuale ed esecutiva 2) Svolgimento di mansioni di coordinamento delle di- verse fasi del processo produttivo, osservando ed applicando la normativa su prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro 3) Durante il ciclo produttivo, sa interfacciarsi con le diverse aree funzionali aziendali: ufficio tecnico, uf- ficio acquisti,ufficio commerciale, ufficio di produ- zione. Tecnico superiore per la comunicazione e il multimedia Anno di preparazione universitaria TECNICO DELLE ARTI GRAFICHEDenominazione del diplomadi formazione professionale Compiti caratteristici della comunità professionale (livello di diploma professionale) Continuità 2 Continuità 1 (diploma di formazione superiore) 42 Tavola 14: Diploma “Tecnico delle arti grafiche” 2.4. Indicazioni su laboratori, stage e alternanza È opportuno fare alcune considerazioni sui laboratori, con particolare riferi- mento alle attrezzature, e sulle attività formative in collaborazione con le aziende: stage e alternanza. 2.4.1. 1 laboratori Nella progettazione delle attività formative è necessario considerare l’impor- tanza dei laboratori e delle relative attrezzature. Occorre, infatti, tenere presente il carattere polivalente della comunità profes- sionale al fine di formare un operatore qualificato che sia in grado di sviluppare un numero ampio e vario di competenze, evitando una formazione specialistica che presenterebbe un carattere angusto ed una eccessiva caratterizzazione su un sin- golo aspetto della professionalità. Per tali motivi, si consiglia la dotazione di laboratori e di attrezzature indicata nella tavola 15. grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 42 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 43 Tavola 15: Attrezzature per i laboratori Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 43 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 44 Segue Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 44 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 45 2.4.2. Lo stage Nella progettazione delle attività formative, va curata la pianificazione dello stage orientativo, formativo e di accompagnamento lavorativo. Nel primo anno, come stage orientativo, si prevede l’organizzazione di una o due visite consistenti in tre momenti essenziali: incontro con testimoni; osserva- zione della realtà; verifica. Nel secondo anno e nel terzo anno, è previsto lo stage di tipo formativo. Nel terzo anno, lo stage assume anche la connotazione di accompagnamento lavorativo in vista di un possibile sbocco nel mondo del lavoro. Queste attività, da svolgere presso l’impresa, costituiscono un aspetto rile- vante del progetto, ragione per cui si definiscono i criteri riportati nella tavola 16. grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 45 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 46 Ta vo la 16 :O rg an izz az io ne de llo sta ge Se gu e grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 46 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 47 Se gu e Se gu e grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 47 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 48 Se gu e grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 48 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 49 2.4.3. L’alternanza La metodologia dell’alternanza riprende ed accentua la didattica dello stage. Essa consente di realizzare un percorso formativo coerente e compiuto, nel quale si integrano reciprocamente attività formative di aula, di laboratorio ed esperienze svolte nella concreta realtà dell’organizzazione di lavoro e di impresa. La sua elaborazione richiede la definizione di un modello formativo che con- senta di conseguire delle qualifiche e dei diplomi di formazione, alternando forma- zione e lavoro basato sull’approccio pedagogico tipico della formazione professio- nale (valorizzazione delle esperienze lavorative, approccio induttivo, ecc.) all’in- terno del quadro di standard definiti per i percorsi formativi. Al fine di garantire che tali aspetti siano presenti, anche l’azienda, così come il Centro, dovrà attivare e mettere a disposizione risorse tecniche, umane e strutturali adeguate attraverso l’attivazione di un apposito presidio formativo aziendale se- condo la logica dell’apprendimento organizzativo (learning organization). Ciò deve essere definito garantendo la continuità e l’organicità delle azioni, specie là dove le specificità organizzative e lavorative dell'azienda non consentono di acqui- sire “naturalmente” una visione ampia del processo di lavoro e delle competenze necessarie e il neo-inserito deve lavorare con operatori diversi. Per tutti questi motivi, va realizzata un’intesa tra le parti coinvolte, impresa ed organismo formativo, al fine di determinare lo “status” dei soggetti coinvolti (il giovane in alternanza), il ruolo della struttura formativa e dell’azienda e le moda- lità di collaborazione, gli aspetti ‘gestionali (il sostegno al reddito dell’allievo, gli incentivi per le imprese e l’assistenza tutoriale), le modalità di certificazione del- l’esito positivo delle attività e di valutazione dei crediti formativi acquisiti dall’al- lievo Le attività previste nell’ambito dell’alternanza formativa, elaborate entro un piano formativo personalizzato, sono: 1) Visita orientativa 2) Conoscenza dell’impresa e dei ruoli 3) Micro-realizzazione 4) Laboratorio di simulazione 5) Apprendimento in situazione 6) Project work. Queste attività verranno realizzate - in forma combinata - secondo un piano formativo coerente con le caratteristiche degli allievi e valorizzando le potenzialità formative dell’impresa. grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 49 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 50 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ Parte seconda GUIDA PER IL PIANO FORMATIVO grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 51 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 52 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 53 1. Sc he da pe r il pi an o fo rm at iv o La sc he da pe ri lp ia no fo rm at iv o è un el en co cr on ol og ic o di tu tte le un ità di ap pr en di m en to pr op os te su dd iv ise pe ri tre an ni fo rm at iv i. Si tra tta di un o sc he m a di rif er im en to ch e if or m at or ic om po ne nt id el te am di co rs o, in sie m e al tu to r- co or di na - to re ,d ev on o ad at ta re o rif or m ul ar e in ba se al l’e sp er ie nz a de lp ro pr io Ce nt ro e al le op po rtu ni tà te rri to ria li. Pr op on ia m o, co m e es em pi o, un pi an o fo rm at iv o pe ri 3 an ni ,c on un ità di ap pr en di m en to ch e sa ra nn o rip re se e sv ilu pp at e ne lla te rz a pa rte de lla pr es en te “G ui da ”. 1. 1. Sc he da pe ri lp ia no fo rm at iv o de lI an no D is eg ui to rip or tia m o la sc he da pe ri lp ia no fo rm at iv o de lp rim o an no . Se gu e grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 53 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 54 Se gu e Se gu e grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 54 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 55 Se gu e Se gu e grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 55 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 56 Se gu e Se gu e grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 56 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 57 Se gu e Se gu e grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 57 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 58 Se gu e Se gu e grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 58 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 59 Se gu e 1. 2. Sc he da pe ri lp ia no fo rm at iv o de lI Ia nn o D is eg ui to rip or tia m o la sc he da pe ri lp ia no fo rm at iv o de ls ec on do an no . grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 59 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 60 Se gu e Se gu e grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 60 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 61 Se gu e Se gu e grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 61 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 62 Se gu e Se gu e grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 62 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 63 Se gu e Se gu e grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 63 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 64 Se gu e D ur an te il se co nd o an no è pr ev ist a, co m e el em en to es se nz ia le de lp er co rs o fo rm at iv o, l’e sp er ie nz a di sta ge ,d a sv ol ge rs i in ci rc a 16 0 or e, co n le m od al ità in di ca te in pr ec ed en za ne lla pr es en te “G ui da ”. grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 64 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 65 1. 3. Sc he da pe ri lp ia no fo rm at iv o de lI II an no D is eg ui to rip or tia m o la sc he da pe ri lp ia no fo rm at iv o de lt er zo an no . Se gu e grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 65 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 66 Se gu e Se gu e grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 66 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 67 Se gu e Se gu e grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 67 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 68 Se gu e Se gu e grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 68 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 69 D ur an te il te rz o an no è pr ev ist a, co m e el em en to es se nz ia le de lp er co rs o fo rm at iv o, l’e sp er ie nz a di sta ge ,d a sv ol ge rs ii n ci rc a 20 0 or e, co n le m od al ità in di ca te in pr ec ed en za ne lla pr es en te “G ui da ”. A se gu ito di qu es ta es pe rie nz a fo rm at iv a, ris ul ta es se re im po rta nt e fa re ffe ttu ar e un a re la zi on e di sta ge at tra ve rs o cu il ’a l- lie vo ab bi a l’o pp or tu ni tà di rif le tte re su ll’ es pe rie nz a re al iz za ta ,d ir iv ed er ne le di na m ic he e di ve rif ic ar e il pr oc es so di ap - pr en di m en to in es sa av ve nu to .Q ue sto al fin e di ai ut ar e l’a lli ev o a tra rre el em en ti sig ni fic at iv ie ge ne ra liz za bi li da llo sta ge ch e ha vi ss ut o, in vi sta di un fu tu ro in se rim en to la vo ra tiv o. grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 69 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 70 2. Pr os pe tti va te m po ra le de lp ia no fo rm at iv o La vi su al iz za zi on e gr af ic a de lp er co rs o, su dd iv iso ne it re an ni fo rm at iv i, pu ò fa ci lit ar e la co m pr en sio ne de lla su cc es sio ne te m po ra le de lle va rie un ità di ap pr en di m en to . A qu es te in di ca zi on is ul l’o rg an iz za zi on e de lp ia no fo rm at iv o è ne ce ss ar io ch e ve ng an o ag gi un ti: † In co nt ri pe rio di ci co n le fa m ig lie de gl ia lli ev i † LA RS A (d ir ec up er o e di ap pr of on di m en to ) † Va lu ta zi on e, at tu at a ai 2 liv el li (a ut o ed et er ov al ut az io ne )a lt er m in e di og ni U dA grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 70 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 71 A qu es te in di ca zi on is ul l’o rg an iz za zi on e de lp ia no fo rm at iv o è ne ce ss ar io ch e ve ng an o ag gi un ti: † In co nt ri pe rio di ci co n le fa m ig lie de gl ia lli ev i † LA RS A (d ir ec up er o e di ap pr of on di m en to ) † Va lu ta zi on e, at tu at a ai 2 liv el li (a ut o ed et er ov al ut az io ne )a lt er m in e di og ni U dA grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 71 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 72 A qu es te in di ca zi on is ul l’o rg an iz za zi on e de lp ia no fo rm at iv o è ne ce ss ar io ch e ve ng an o ag gi un ti: † In co nt ri pe rio di ci co n le fa m ig lie de gl ia lli ev i † LA RS A (d ir ec up er o e di ap pr of on di m en to ) † Va lu ta zi on e, at tu at a ai 2 liv el li (a ut o ed et er ov al ut az io ne )a lt er m in e di og ni U dA grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 72 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ Parte terza DESCRIZIONE DELLE UNITÀ DI APPRENDIMENTO grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 73 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 74 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 75 1. Unità di apprendimento per il I anno Per il primo anno vengono proposte le 6 UdA indicate nell’elenco seguente. Ogni UdA viene descritta tramite una scheda. Come strumenti dell’UdA 1 è stata proposta la scheda di informatica 1. grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 75 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 76 UdA n. 1/I Dossier sulla comunità professionale Scheda descrittiva Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 76 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 77 Segue Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 77 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 78 Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 78 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 79 UdA n. 1/I Dossier sulla comunità professionale Strumenti: Informatica 1 Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 79 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 80 Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 80 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 81 UdA n. 2/I Biglietto d’auguri Scheda descrittiva Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 81 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 82 Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 82 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 83 UdA n. 3/I Carro allegorico Scheda descrittiva Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 83 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 84 Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 84 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 85 UdA n. 4/I Simulazione acquisto di un motorino Scheda descrittiva Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 85 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 86 Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:56 Pagina 86 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 87 UdA n. 5/I Biglietto da visita personale Scheda descrittiva Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 87 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 88 Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 88 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 89 UdA n. 6/I Evento finale Scheda descrittiva Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 89 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 90 Segue Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 90 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 91 Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 91 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 92 2. Unità di apprendimento per il II anno Per il secondo anno vengono proposte le 5 UdA indicate nell’elenco seguente. Ogni UdA viene descritta tramite una scheda. Come strumenti dell’UdA 1 sono state proposte le schede di informatica 2 e 3, mentre per l’UdA 3 sono elen- cati i moduli di formazione per il conseguimento del certificato di idoneità alla guida dei ciclomotori. grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 92 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 93 UdA n. 1/II Scheda di presentazione attività estiva Scheda descrittiva Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 93 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 94 Segue Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 94 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 95 Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 95 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 96 UdA n. 1/II Scheda di presentazione attività estiva Strumenti: Informatica 2 Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 96 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 97 Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 97 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 98 UdA n. 1/II Scheda di presentazione attività estiva Strumenti: Informatica 3 Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 98 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 99 Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 99 &7�FQRV���SB�B����SGI �� ������������������ 100 UdA n. 2/II Depliant publicitario - 2 ante Scheda descrittiva Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 100 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ 101 Segue Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 101 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ 102 Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 102 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ 103 UdA n. 3/II Conseguimento della patente per il motorino Scheda descrittiva Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 103 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ 104 Segue Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 104 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ 105 Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 105 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ 106 UdA n. 3/II Conseguimento della patente per il motorino Strumenti: “Moduli di formazione per il conseguimento del certificato di idoneità alla guida dei ciclomotori”1 MODULO A: NORME DI COMPORTAMENTO 1) Norme sulla precedenza a) Contenuti: • Norma generale sulla precedenza; regole e comportamenti da attuare in prossimità degli incroci • Uscita dal garage o dai parcheggi b) Normativa: Codice della strada, articolo 145 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 2) Norme di comportamento a) Contenuti: • Velocità • Posizione dei veicoli sulla strada • Manovra di sorpasso • Distanza di sicurezza • Svolta a destra e a sinistra • Cambio di corsia e cambio di direzione • Sosta e fermata • Trasporto di persone, animali o oggetti b) Normativa: Codice della strada, articoli 141, 142, 143, 148, 149, 154, 157, 158, 170 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 3) Cause di incidenti e comportamenti dopo gli incidenti; assicurazione; rispetto della vita e comportamento solidale a) Contenuti: • Gareggiare in velocità • Condizioni della strada • Condizioni atmosferiche • Condizioni di traffico • Visibilità 1 Tratto da: MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA, Il patentino a scuola, in: www.istruzione.it/patentino/lineeguida.shtml, 2004, 1-8. grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 106 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ 107 • Comportamenti di sicurezza in caso di imprevisti • Abbigliamento del conducente • Spazio di frenata e di arresto • Intralcio alla circolazione • Inosservanza di norme, inesperienza, imprudenza • Comportamenti in curva • Trasporto passeggeri • Obbligo di assicurazione per la circolazione dei veicoli a motore • Segnalazione di un incidente sulla strada • Obbligo di fornire le generalità in caso di incidente • Obbligo di avvisare gli agenti in caso di feriti b) Normativa: Codice della strada, articoli 192, 193, 189, legge 24 dicembre 1969, n. 990 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 4) Elementi del ciclomotore e loro uso; comportamenti alla guida del ciclo- motore e uso del casco a) Contenuti: • Segnalazione visiva ed illuminazione dei veicoli • Clacson • Pneumatici • Posizione alla guida • Stabilità del veicolo • Freni • Specchietti retrovisori • Manutenzione del ciclomotore • Manomissione del ciclomotore • Dispositivo silenziatore • Casco • Documenti necessari per circolare sul ciclomotore • Divieto di usare telefonino e walkman • Comportamenti degli altri utenti e nei loro confronti b) Normativa: Codice della strada, articoli 152, 153, 171, 173 c) Materiali didattici: normativa di riferimento, quiz d’esame d) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame MODULO B: SEGNALETICA 1) Segnali di pericolo e segnali di precedenza a) Contenuti • Segnaletica stradale • Forma e colori dei segnali di pericolo grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 107 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ 108 • Distanza tra il cartello ed il pericolo presegnalato • Segnali: strada deformata, dosso, cunetta, curva pericolosa, doppia curva, passaggio a livello con e senza barriere, attraversamento tran- viario, attraversamento pedonale, attraversamento ciclabile, discesa peri- colosa, salita ripida, strettoie, strada sdrucciolevole, banchina pericolosa, luoghi frequentati da bambini, doppio senso di circolazione, caduta massi, semaforo, forte vento laterale, lavori in corso, diritto di prece- denza, preavviso di dare precedenza, preavviso di fermarsi e dare prece- denza, dare precedenza, confluenza laterale, stop, dare precedenza nei sensi unici alternati, diritto di precedenza nei sensi unici alternati b) Normativa: Codice della strada, articoli 38, 39; regolamento di esecuzione e di attuazione del Codice della strada articoli da 105 a 114 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 2) Segnali di divieto a) Contenuti: segnali: divieto di transito, senso vietato, divieto di sorpasso, li- mite massimo di velocità, divieto di segnalazioni acustiche, transito vietato ai pedoni, transito vietato alle biciclette, via libera, fine limitazione di velo- cità, fine del divieto di sorpasso, divieto di sosta, divieto di fermata, par- cheggio autorizzato b) Normativa: Codice della strada, articoli 38, 39; regolamento di esecuzione e di attuazione del Codice della strada, articoli da 105 a 114 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 3) Segnali di obbligo a) Contenuti: segnali: direzioni obbligatorie, preavviso di direzioni obbliga- torie, rotatoria, limite minimo di velocità, percorso pedonale, pista cicla- bile, percorso pedonale e ciclabile, alt polizia b) Normativa: Codice della strada, articoli 38, 39; regolamento di esecuzione e di attuazione del Codice della strada, articoli da 105 a 114 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 4) Segnali di indicazione e pannelli integrativi a) Contenuti: segnali: distanza, estesa, validità, inizio, continuazione e fine, incidente, zona soggetta ad allagamento, strada sdrucciolevole per pioggia, barriere, barriere direzionali, passaggio obbligatorio per veicoli operativi, senso unico, area pedonale, zona a traffico limitato, attraversamento pedo- nale, attraversamento ciclabile, uso corsie b) Normativa: Codice della strada, articoli 38, 39; regolamento di esecuzione e di attuazione del Codice della strada articoli da 105 a 114 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 108 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ 109 5) Segnali luminosi, segnali orizzontali a) Contenuti: segnali: semaforo, lanterne semaforiche, strisce bianche longi- tudinali, strisce gialle longitudinali, frecce direzionali, isole di traffico, de- limitazione di fermata degli autobus in servizio pubblico, attraversamento pedonale, simbolo di passaggio a livello, striscia trasversale di arresto, at- traversamenti ciclabili b) Normativa: Codice della strada, articoli 38, 39; regolamento di esecuzione e di attuazione del Codice della strada, articoli da 105 a 114 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 6) Fermata, sosta e definizioni stradali Contenuti: definizioni stradali e di traffico Normativa: Codice della strada, articoli 3, 175 Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame MODULO C: EDUCAZIONE AL RISPETTO DELLA LEGGE 1) Valore e necessità della regola e rispetto dell’ambiente a) Contenuti: • Principio informatore della circolazione • Obblighi verso funzionari e agenti • Responsabilità civile e penale • Responsabilità del proprietario del ciclomotore e principio di solidarietà • Mancato rispetto delle norme • Precedenza ai veicoli in servizio di emergenza • Denuncio di smarrimento o furto dei documenti • Segnalazioni di pericolo sulla strada • Omissione di soccorso • Inquinamento acustico • Inquinamento atmosferico • Smaltimento olio esausto b) Normativa: Codice della strada, articoli 140, 155, 156, 192, 195, 196, 210, 215, 217; Codice penale, articolo 593 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 2) La salute a) Contenuti: • Stato psicofisico del conducente • Conseguenze provocate dall’uso di alcool • Conseguenze provocate dall’uso di droghe b) Normativa: Codice della strada, articoli 115, 186, 187 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 109 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ 110 UdA n. 4/II Organizzazione di un viaggio Scheda descrittiva Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 110 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ 111 Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 111 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ 112 UdA n. 5/II Mostra: “I segni della scrittura” Scheda descrittiva Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 112 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ 113 Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 113 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ 114 3. Unità di apprendimento per il III anno Per il terzo anno vengono proposte le 4 UdA indicate nell’elenco seguente. Ogni UdA viene descritta tramite una scheda. Come strumenti dell’UdA 1 sono state proposte le schede di informatica 4 e 5, mentre per l’UdA 2 viene pre- sentata una scheda sulla storia di Roma antica e una scheda sulle quattro basiliche maggiori della città. grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 114 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ 115 UdA n. 1/III Dossier sulla squadra del cuore Scheda descrittiva Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 115 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ 116 Segue Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 116 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ 117 Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 117 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ 118 UdA n. 1/III Dossier sulla squadra del cuore Strumenti: Informatica 4 Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 118 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ 119 Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 119 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ 120 UdA n. 1/III Dossier sulla squadra del cuore Strumenti: Informatica 5 Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 120 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ 121 Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 121 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ 122 UdA n. 2/III Visita culturale a Roma Scheda descrittiva Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 122 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ 123 Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 123 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ 124 UdA n. 2/III Visita culturale a Roma Strumenti: scheda sulla storia di Roma antica Riflessioni sulle vere origini di Roma2 (riferimento cronologico: 21 aprile 753 a.C.) La leggenda di Roma, fondata da Romolo, discendente di Enea, tramandataci dagli scritti di Tito Livio e di Virgilio, univa le origini latine alla discendenza greca: un insieme che piaceva molto ai Romani, orgogliosi della loro stirpe latina ma affascinati dalla cultura ellenistica. Ricostruire in modo certo le reali origini di Roma è cosa non facile, ma è si- curo che questa città nacque e si sviluppò in modo progressivo, attraverso una serie di alleanze tra villaggi presenti fin dall’anno 1000 a.C. su alcuni colli della sponda sinistra del Tevere, ed in particolare il Campidoglio, il Palatino, l’Esquilino e il Celio. La maggior parte di questi villaggi era di origine latina, ma non è da escludere che ci fosse già una presenza sabina e, addirittura, etrusca (Roma era al centro delle rotte tra l’Etruria e la Magna Grecia e non bisogna dimenticare che al sud esi- stevano anche colonie etrusche quali Volturnum, l’attuale Capua). Del resto sembra che il Celio derivasse il suo nome dal nobile etrusco Celio Vibenna e lo stesso nome di Roma potrebbe derivare dal termine “Romun” con cui gli etruschi identificavano il fiume Tevere. Altre fonti fanno risalire l’origine del nome Roma, al termine latino “Rumis” che indicava la “mammella”, con chiaro riferimento all’allattamento dei gemelli da parte della lupa o addirittura al latte dei fichi del famoso Fico Ruminale che fornì loro il nutrimento. Un’altra ipotesi ancora attribuisce l’origine del nome al termine greco “Rhome” che indicava la forza ed il coraggio dei suoi primi abitanti. Molti anni più tardi, attraverso calcoli complessi e non esenti da errori, si sta- bilì in modo convenzionale che Roma venne fondata il 21 aprile del 753 a.C. Recenti scavi hanno confermato che sul Palatino era presente una fortifica- zione quadrata risalente all’VIII secolo a.C.; in questo la storia leggendaria di Ro- 2 Tratto da: http://www.storiaspqr.it, 26/07/04. grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 124 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ 125 molo che traccia un solco quadrato per poi edificare una fortificazione trova una conferma nell’archeologia. Scavi ancor più recenti, effettuati sul Campidoglio, hanno portato alla luce tracce di insediamenti risalenti addirittura all’età del bronzo (1400 a.C.). Questo sconvolge ancora di più il quadro della situazione, facendo supporre che il primo colle abitato della zona sia stato proprio il Campidoglio, probabilmente a causa della sua posizione strategica rispetto al Tevere. Nel sito http://www.storiaspqr.it è possibile trovare ulteriore materiale riguar- dante cronologia, mappe, personaggi, luoghi, curiosità. grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 125 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ 126 UdA n. 2/III Visita culturale a Roma Strumenti: scheda sulle quattro basiliche maggiori di Roma3 Le quattro basiliche maggiori di Roma sono: 1) La basilica Vaticana che manifesta la chiesa ‘apostolica’ fondata sull’apostolo Pietro 2) La basilica Ostiense che rappresenta la chiesa ‘cattolica’ perché, come Paolo, non conosce confini alla sua missione 3) La basilica Lateranense che testimonia la chiesa ‘una’ sotto la guida del ve- scovo di Roma di cui è cattedrale 4) La basilica Mariana che esalta la chiesa ‘santa’ scaturita dal fianco di Cristo nato da Maria. Ora faremo una breve descrizione di ognuna di esse. 1) Basilica di San Pietro in Vaticano Venti secoli fa, un pescatore di Galilea, Pietro, fu conquistato da Cristo e da lui costituito capo dei suoi apostoli con arcana dichiarazione: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa”. Approdato a Roma, Pietro fu giustiziato presso l’obelisco vaticano e sepolto nella necropoli vicina. 3 Tratto e adattato da: www.roma2000.it e www.racine.ra.it/lcaligheri/Giubileo/porte.html. grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 126 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ 127 La chiesa sorge nel luogo in cui Pietro e altri cristiani furono suppliziati, sulle fondamenta di una chiesa paleocristiana, che la tradizione vuole costruita sopra la tomba dell’Apostolo. Il porticato esterno alla basilica rappresenta simbolicamente un abbraccio ma- terno per tutti i pellegrini che giungono a Roma. La suggestiva piazza insieme al colonnato del Bernini fanno da cornice alla chiesa più grande della Cristianità, do- minata dalla grandiosa cupola del Michelangelo. La costruzione della basilica si estende attraverso il XVI sec. ad opera di Michelangelo, Giacomo della Porta e Domenico Fontana. L’interno della basilica è armonioso, tutto conduce al suo centro costituito dal baldacchino. C’è uno stretto legame tra la tomba di Pietro, l’altare, la basilica, è una catena spirituale e fisica che attraverso il sepolcro lega la chiesa di Roma a Cristo; il Vati- cano, quindi, diventa una nuova Terra Santa, una nuova Gerusalemme. La reliquia più importante è il “Sudario della Veronica”. 2) Basilica di San Paolo fuori le mura San Paolo, convertitosi sulla via di Damasco alla fede cristiana, fu portato nel 61 d.C. a Roma in catene; fu perseguitato e decapitato presso le “Acque Salvie”. Oggi la località prende il nome di “Tre fontane” perché scaturirono tre sorgenti dai punti in cui cadde la testa del santo. Nel luogo dove Paolo fu sepolto fu eretta un’edicola. Tre imperatori fecero costruire una grande basilica, distrutta in gran parte da un incendio nel 1823 e poi ricostruita grazie a contributi provenienti da tutto il mondo. grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 127 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ 128 Il portico fuori dalla basilica costituisce una cesura con il mondo esterno, le quattro palme evocano Gerusalemme, una statua di S. Paolo invita al silenzio. Il vasto interno appare inatteso; quattro file di venti colonne in marmo aiutano a captare la presenza magnetica dell’instancabile evangelizzatore che vi è sepolto e che riempie gli spazi con la sua parola. Lo sguardo è attirato dal ciborio gotico, sorretto da colonne di porfido rosso, eretto sul sepolcro dell’apostolo. Sulle pareti della chiesa sono raffigurati 262 papi; questi ritratti sono una pre- rogativa della basilica per testimoniare la successione apostolica. I mosaici del- l’arco trionfale risalgono al V sec. d.C. e raffigurano un Cristo benedicente insieme a due angeli; sotto sono rappresentati Pietro e Paolo, quest’ultimo indica la sua tomba. Nell’abside è ritratto Cristo in trono tra i santi Pietro e Andrea, a destra, e Paolo e Luca, a sinistra. La piccola figura ai piedi di Cristo è papa Onorio III. Il chiostro di stile romanico-gotico, risalente al 1200, crea un’atmosfera di pace e tranquillità. 3) Basilica di San Giovanni in Laterano La basilica lateranense è la cattedrale di Roma e rappresenta la madre e il capo di tutte le chiese del mondo. Qui vissero tutti i papi, l’ultimo fu Bonifacio VIII, il quale annunciò qui il primo giubileo. L’edificio fu distrutto più volte: dai barbari nel V secolo, da un ter- remoto nel IX e da due incendi nel 1300. Venne poi abbandonata nel corso del me- dioevo. In occasione del giubileo del 1650, la basilica fu ristrutturata e divisa in dodici edicole, simbolo delle dodici porte della Gerusalemme celeste. La porta in bronzo segna un ideale trapasso tra la Roma pagana e la Roma cri- stiana. Il presbiterio ospita un abside con mosaici del ‘200 raffiguranti immagini di S. Francesco ristrutturati nel ‘800. grafica.qxd 15-12-2004 12:57 Pagina 128 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ 129 Il chiostro è di gusto raffinato, con richiami all’arte araba. Meta importante dei pellegrinaggii è la “Scala Santa”, identificata con quella salita da Gesù durante il processo. In cima alla scalinata si trova la cappella privata dei papi, che nel medioevo fu detta “Sancta Sanctorum”. 4) Basilica di Santa Maria Maggiore Santa Maria Maggiore è la più grande delle chiese dedicate alla Madonna; è la sola basilica che, nonostante i molteplici interventi decorativi, ha preservato la sua forma originaria. La basilica fu fatta costruire da papa Sisto III nel 432 per esaltare la divina maternità di Maria e rappresenta il primo santuario mariano della cristianità; per questo motivo è anche detta “piccola Betlemme”. All’interno, il colore intenso dell’oro, simbolo regale, dà l’idea dello splen- dore e del calore della luce materna. Nell’abside domina la figura della madre di Dio incoronata dal figlio (Teutokos), immagine voluta da Niccolò IV, primo papa francescano. L’arco trionfale raffigura la nascita e l’infanzia di Gesù. La basilica ha due cappelle nelle quali sono sepolti alcuni papi: Sisto V e Pio V (a destra) e Paolo V e Clemente VIII (a sinistra). La basilica è anche chiamata “Santa Maria del Presepe” perché in essa fu realizzato il primo presepe in pietra. grafica.qxd 15-12-2004 12:58 Pagina 129 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ 130 UdA n. 3/III Quattro pagine di rivista - 4 colori Scheda descrittiva Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:58 Pagina 130 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ 131 Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:58 Pagina 131 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ 132 UdA n. 4/III Redazione, stampa e rilegatura di un testo Scheda descrittiva Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:58 Pagina 132 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ 133 Segue grafica.qxd 15-12-2004 12:58 Pagina 133 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ grafica.qxd 15-12-2004 12:58 Pagina 134 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ 135 BIBLIOGRAFIA ARTO A., La persona umana trova la sua ricchezza. Operatori e destinatari: ricchezze a confronto, Roma, AIPRE, 2002, 54. ARTO A., Psicologia dello sviluppo. I. Fondamenti teorico-applicativi Roma, AIPRE, 2002. ARTO A., La valutazione educativa: esigenze e presupposti psicologici, in: “Orientamenti peda- gogici”, 39 (1992) 617-642. ASSOGRAFICI, Monografia sull’industria grafica, in: http://www.mm2000.it/monografia/asso- grafici_2001.pdf, 2001, 1-10. BOLDIZZONI D. - MANZOLINI L. (a cura di), Creare valore con le risorse umane. La forza dei nuovi paradigmi nella direzione del personale, Milano, Guerini&Associati, 2000. COOPER C. L. (a cura di), Theories of Group Process, London, New York, John Willy & Sons, 1975. KOLB D. A. - FRY R., Towards an Applied Theory of Experiential Learning, in: COOPER C. L. (a cura di.), Theories of Group Process, London, New York, John Willy & Sons, 1975, 33-57. Legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, in GU n. 248 del 24.10.2001. Legge 14 febbraio 2003, n. 30, Delega al Governo in materia di occupazione e mercato del lavoro, in GU n. 47 del 26.2.2003. Legge 28 marzo 2003, n. 53, Delega al Governo per la definizione delle norme generali sul- l’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione profes- sionale, in GU n. 77 del 2.4.2003. NICOLI D. (a cura di), Linea guida per la realizzazione di percorsi organici di istruzione e formazione professionale, Roma, Tipografia Pio XI, 2004. REYNERI E., Sociologia del mercato del lavoro, Bologna, Il Mulino, 2002. TARONNA P., Repertorio delle professioni. Area occupazionale grafica ed editoria. Caratteristiche, funzioni e figure professionali, Roma, ISFOL, 2000. grafica.qxd 15-12-2004 12:58 Pagina 135 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ grafica.qxd 15-12-2004 12:58 Pagina 136 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ 137 INDICE INTRODUZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 PARTE I: PRESENTAZIONE E CRITERI METODOLOGICI 1. Impostazione generale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11 1.1. Valenza educativa del lavoro nella prospettiva del PECUP . . 11 1.2. Impostazione metodologica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13 1.2.1. Modello di apprendimento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13 1.2.2. Strutture delle unità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15 1.2.3. Collocazione della “Guida” nel quadro generale delle risorse . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16 1.3. Indicazioni circa la valutazione e la gestione del portfolio . . . 17 1.3.1. Inquadramento di base . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17 1.3.2. Livelli della valutazione: auto ed eterovalutazione . . . . 17 1.3.3. Portfolio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18 1.3.4. Aspetti operativi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19 1.4. Indicazioni circa l’esame finale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28 1.4.1. Definizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28 1.4.2. Collocazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28 1.4.3. Natura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28 1.4.4. Struttura dell’esame . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29 1.4.5. Punteggi relativi alle diverse prove . . . . . . . . . . . . . . . 29 2. Presentazione della comunità professionale . . . . . . . . . . . . . . . . 30 2.1. Natura economica, sociale e culturale della comunità . . . . . . 30 2.2. Comunità professionale in prospettiva formativa . . . . . . . . . . 33 2.3. Figure professionali, livelli e continuità . . . . . . . . . . . . . . . . . 33 2.4. Indicazioni su laboratori, stage e alternanza . . . . . . . . . . . . . 42 2.4.1. I laboratori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42 2.4.2. Lo stage . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45 2.4.3. L’alternanza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49 grafica.qxd 15-12-2004 12:58 Pagina 137 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ 138 PARTE II: GUIDA PER IL PIANO FORMATIVO 1. Scheda per il piano formativo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53 1.1. Scheda per il piano formativo del I anno . . . . . . . . . . . . . . . 53 1.2. Scheda per il piano formativo del II anno . . . . . . . . . . . . . . . 59 1.3. Scheda per il piano formativo del III anno . . . . . . . . . . . . . . . 65 2. Prospettiva temporale del piano formativo . . . . . . . . . . . . . . . . 70 PARTE III: DESCRIZIONE DELLE UDA 1. Unità di apprendimento per il I anno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 75 UdA n. 1: Dossier sulla comunità professionale . . . . . . . . . . . . . . 76 UdA n. 2: Biglietto d’auguri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81 UdA n. 3: Carro allegorico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 83 UdA n. 4: Simulazione acquisto di un motorino . . . . . . . . . . . . . . 85 UdA n. 5: Biglietto da visita personale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 87 UdA n. 6: Evento finale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 89 2. Unità di apprendimento per il II anno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 92 UdA n. 1: Scheda di presentazione attività estive . . . . . . . . . . . . . 93 UdA n. 2: Depliant pubblicitario - 2 ante . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 100 UdA n. 3: Conseguimento della patente per il motorino . . . . . . . . 103 UdA n. 4: Organizzazione di un viaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 110 UdA n. 5: Mostra: “I segni della scrittura” . . . . . . . . . . . . . . . . . 112 3. Unità di apprendimento per il III anno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 114 UdA n. 1: Dossier sulla squadra del cuore . . . . . . . . . . . . . . . . . . 115 UdA n. 2: Visita culturale a Roma . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 122 UdA n. 3: Quattro pagine di rivista - 4 colori . . . . . . . . . . . . . . . . 130 UdA n. 4: Redazione, stampa e rilegatura di un testo . . . . . . . . . . 132 BIBLIOGRAFIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 135 INDICE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 137 grafica.qxd 15-12-2004 12:58 Pagina 138 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ 139 Pubblicazioni 2002-2004 nella collana del CNOS-FAP e del CIOFS/FP “Studi, progetti, esperienze per una nuova formazione professionale” La collana si propone di contribuire al dibattito suscitato in Italia dalla riforma del si- stema educativo proponendo studi, progetti ed esperienze relativi al sottosistema di istru- zione e di formazione professionale. Si riporta l’elenco dei volumi fin ora pubblicati. Studi 1) CIOFS/FP (a cura di), La formazione professionale per lo sviluppo del territorio. Atti del seminario di formazione europea, Castel Brando (Treviso), 9 - 11 settembre 2002. 2) MALIZIA G. - D. NICOLI - V. PIERONI (a cura di), Ricerca azione di supporto alla speri- mentazione della FPI secondo il modello CNOS-FAP e CIOFS/FP. Rapporto finale. 3) MALIZIA G. - V. PIERONI (a cura di), Ricerca azione di supporto alla sperimentazione della FPI secondo il modello CNOS-FAP e CIOFS/FP. Rapporto sul follow-up. 4) MALIZIA G. (coord.) - D. ANTONIETTI - M. TONINI (a cura di), Le parole chiave della formazione professionale. 5) RUTA G. (a cura di), Etica della persona e del lavoro. 6) CNOS-FAP (a cura di), Gli editoriali di “Rassegna CNOS” 1996-2004. Il servizio di don Stefano Colombo in un periodo di riforme. 7) CIOFS/FP (a cura di), Atti del XV seminario di formazione europea. Il sistema dell’i- struzione e formazione professionale nel contesto della riforma. Significato e percorsi. Progetti 8) BECCIU M. - A.R. COLASANTI, La promozione delle capacità personali. Teoria e prassi. 9) CNOS-FAP (a cura di), Centro Risorse Educative per l’Apprendimento (CREA). Pro- getto e guida alla compilazione delle unità didattiche. 10) COMOGLIO M. (a cura di), Prova di valutazione per la qualifica: addetto ai servizi di impresa. Prototipo realizzato dal gruppo di lavoro CIOFS/FP. 11) FONTANA S. - G. TACCONI - M. VISENTIN, Etica e deontologia dell’operatore della FP. 12) GHERGO F., Guida per l’accompagnamento al lavoro autonomo. 13) MARSILI E., Guida per l’accompagnamento al lavoro dipendente. 14) TACCONI G. (a cura di), Insieme per un nuovo progetto di formazione. 15) VALENTE L. - D. ANTONIETTI, Quale professione? Strumento di lavoro sulle professioni e sui percorsi formativi. 16) CIOFS/FP (a cura di), Un modello per la gestione dei servizi di orientamento. 17) NICOLI D. (a cura di), Linee guida per la realizzazione di percorsi organici nel sistema dell’istruzione e della formazione professionale. grafica.qxd 15-12-2004 12:58 Pagina 139 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ 140 18) NICOLI D. (a cura di), Sintesi delle linee guida per la realizzazione di percorsi organici nel sistema dell’istruzione e della formazione professionale. 19) CIOFS/FP - CNOS-FAP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi per- sonalizzati. Comunità professionale alimentazione. 20) CIOFS/FP - CNOS-FAP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi per- sonalizzati. Comunità professionale aziendale e amministrativa. 21) CIOFS/FP - CNOS-FAP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi per- sonalizzati. Comunità professionale commerciale e delle vendite. 22) CNOS-FAP - CIOFS/FP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi per- sonalizzati. Comunità professionale elettrica e elettronica. 23) CIOFS/FP - CNOS-FAP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi per- sonalizzati. Comunità professionale estetica. 24) CNOS-FAP - CIOFS/FP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi per- sonalizzati. Comunità professionale grafica e multimediale. 25) CNOS-FAP - CIOFS/FP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi per- sonalizzati. Comunità professionale legno e arredamento. 26) CNOS-FAP - CIOFS/FP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi per- sonalizzati. Comunità professionale meccanica. 27) CIOFS/FP - CNOS-FAP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi per- sonalizzati. Comunità professionale sociale e sanitaria. 28) CIOFS/FP - CNOS-FAP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi per- sonalizzati. Comunità professionale tessile e moda. 29) CNOS-FAP - CIOFS/FP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi per- sonalizzati. Comunità professionale turistica e alberghiera. 30) ASSOCIAZIONE CIOFS/FP PIEMONTE (a cura di), Le competenze orientative. Un ap- proccio metodologico e proposte di strumenti. 31) ASSOCIAZIONE CIOFS/FP PIEMONTE (a cura di), L’accoglienza nei percorsi formativo- orientativi. Un approccio metodologico e proposte di strumenti. Esperienze 32) CNOS-FAP PIEMONTE (a cura di), L’orientamento nel CFP. 1. Guida per l’accoglienza. 33) CNOS-FAP PIEMONTE (a cura di), L’orientamento nel CFP. 2. Guida per l’accompa- gnamento in itinere. 34) CNOS-FAP PIEMONTE (a cura di), L’orientamento nel CFP. 3. Guida per l’accompa- gnamento finale. 35) CNOS-FAP PIEMONTE (a cura di), L’orientamento nel CFP. 4. Guida per la gestione dello stage. 36) TONIOLO S., La cura della personalità dell’allievo. Una proposta di intervento per il coordinatore delle attività educative del CFP. grafica.qxd 15-12-2004 12:58 Pagina 140 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ Tip.: Istituto Salesiano Pio XI - Via Umbertide, 11 - 00181 Roma Tel. 06.78.27.819 - Fax 06.78.48.333 - E-mail: tipolito@pcn.net Dicembre 2004 grafica.qxd 15-12-2004 12:58 Pagina 141 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ grafica.qxd 15-12-2004 12:58 Pagina 142 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ grafica.qxd 15-12-2004 12:58 Pagina 143 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������ grafica.qxd 15-12-2004 12:58 Pagina 144 &7�FQRV���SB�B����SGI ��� ������������������

Guida per l'elaborazione di piani formativi personalizzati. Comunità professionale estetica

Autore: 
Sede Nazionale CIOFS/FP
Categoria pubblicazione: 
Progetti
Anno: 
2004
Numero pagine: 
168
Comunità Professionale Estetica Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati CENTRO ITALIANO OPERE FEMMINILI SALESIANE FORMAZIONE PROFESSIONALE CIOFS-FP Sede Nazionale A cura di CIOFS/FP - CNOS/FAP CNOS-FAP / CIOFS-FP 2 Coordinamento scientifico: Dario NICOLI (Università Cattolica di Brescia) Autori del volume: Angela Loiacono (CIOFS/FP Sede Nazionale) Elisabetta Mei (CIOFS/FP Toscana) Hanno collaborato: Lauretta Valente (CIOFS/FP Sede Nazionale) Angela Elicio (CIOFS/FP Sede Nazionale) Alessandra Muneroni (CIOFS/FP Sede Nazionale) Si ringraziano gli Operatori della Formazione Professionale e i referenti del progetto Istruzione e Formazione Professionale di: CIOFS-FP Abruzzo, CIOFS-FP Basilicata, CIOFS-FP Calabria, CIOFS-FP Campania, CIOFS-FP Emilia Romagna, CIOFS-FP Friuli Venezia Giulia, CIOFS- FP Lazio, CIOFS-FP Lombardia, CIOFS-FP Liguria, CIOFS-FP Piemonte, CIOFS- FP Puglia, CIOFS-FP Sardegna, CIOFS-FP Sicilia, CIOFS-FP Toscana, CIOFS-FP Veneto. “GUIDA” ESTETICA 3 INTRODUZIONE Con la nuova normativa sul sistema educativo (legge cost. 3/01, legge 53/03, legge 30/03), nel secondo ciclo degli studi si prevede (accanto a quello liceale) il sottosistema dell’istruzione e della formazione professionale, che realizza le mete del “Profilo educativo, culturale e professionale” (PECUP)1, avvalendosi di una metodologia fondata sulla valorizzazione delle culture del lavoro e mediante un approccio basato sulla pedagogia per progetti. 1) Aspetti della nuova offerta formativa I ragazzi che, avendo compiuto il percorso di istruzione obbligatoria per almeno otto anni (art. 34 Cost.), in forza di quanto specificato dall’art. 68 della legge 144/99 in tema di obbligo formativo, non intendono proseguire gli studi nel contesto scolastico, necessitano di una nuova offerta formativa che preveda i seguenti aspetti: a) sviluppo di percorsi formativi conformi con i requisiti della “società della conoscenza” così come indicati dall’istanza comunitaria, consentendo a tutti l’accesso ad un più elevato livello culturale ed il perseguimento del successo formativo di tutte le persone, nessuna esclusa, valorizzandone gli apprendimenti formali, non formali ed informali, lungo tutto il corso della vita, garantendo il diritto-dovere di istruzione e formazione ed i diritti educativi e formativi comunque intesi; b) collocazione delle diverse componenti dell’offerta entro un disegno di sistema di istruzione e formazione professionale con carattere di organicità e continuità, che prevede percorsi pluralistici di qualifica, diploma e diploma superiore collocati in un organico processo di offerta dal carattere progressivo. Ciò considerando le diverse opzioni possibili (orientamento e bilancio, corsi strutturati, apprendistato, corsi destrutturati, alternanza formativa, servizi di accompagnamento, ecc.) entro un quadro unitario di offerta formativa; c) sostegno del processo di innovazione dei diversi organismi erogativi verso un modello di servizio aperto alla soddisfazione dei bisogni degli utenti e del territorio, di qualità, nella logica del partenariato e della rete, in una prospettiva di “servizio della società civile”; 1 Profilo educativo, culturale e professionale dello studente alla fine del secondo ciclo di istruzione e determinazione dei livelli essenziali di prestazione per gli istituti di istruzione e formazione professionale, Fiuggi, 27-28 febbraio 2003. D’ora in avanti verrà citato come PECUP. CNOS-FAP / CIOFS-FP 4 d) adozione della metodologia della personalizzazione basato su piani di studio e portfolio delle competenze comprendente un sistema di riconoscimento delle acquisizione e loro gestione sotto forma di crediti formativi; e) qualificazione continuativa dell’offerta puntando in particolare all’eccellenza formativa in stretta connessione tra il sistema di istruzione e formazione professionale e gli ambiti economico-sociali e culturali che sviluppano un know how di alto livello; f) garanzia della contestualizzazione del sistema di offerta formativa e dello sviluppo di una governance territoriale tramite la cura della rete territoriale che veda il coinvolgimento dei diversi attori che insistono nel medesimo ambito di riferimento con attenzione anche al primo ciclo degli studi, al sistema dei licei e all’Università. Per sostenere l’elaborazione dei piani formativi personalizzati, il CNOS-FAP e il CIOFS/FP hanno elaborato delle specifiche “Guide” strutturate per comunità professionali, in coerenza con le “Linee guida” di riferimento (Nicoli, 2004). 2) Scopo della “Guida” La presente “Guida”, dunque, si propone come uno strumento che può aiutare l’équipe dei formatori nell’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Essa si riferisce al PECUP del secondo ciclo degli studi e lo interpreta entro la prospettiva della “cultura del lavoro”, ovvero del modo in cui favorire la formazione integrale del giovane con l’apporto della comunità professionale di riferimento. Tale impostazione è alternativa alla prospettiva che concepisce il lavoro come semplice somma di attività pratiche e che ritiene che formare significhi “assemblare le parti distinte di un individuo” (la prova è che, nei processi formativi così impostati, al centro non appare la persona, ma le funzioni che questa deve svolgere). Essa, infatti, propone – coerentemente con l’impianto della legge 53/03 – una visione culturale ed olistica del lavoro ed inoltre una visione educativa della formazione. 3) Concezione del lavoro presente nelle “Guide” e atteggiamento progettuale Il disegno delle “Guide”, come detto, si riferisce al PECUP del secondo ciclo del sistema educativo e, quindi, sostiene una prospettiva finalizzata alla riflessione critica sul sapere, sul fare e sull’agire, allo sviluppo dell’autonoma capacità di giudizio e all’esercizio della responsabilità personale e sociale. In tal senso le competenze identificano, non tanto una dotazione data una volta per tutte e predefinita, quanto “GUIDA” ESTETICA 5 una disposizione particolare del soggetto ad essere protagonista della cultura del lavoro con una partecipazione responsabile e dotata di senso e a vivere un’esperienza di crescita personale e collettiva nell’ambito delle realtà di riferimento. Pertanto, si mira a fornire una formazione più profonda e più ricca della qualifica o del lavoro scelto, superando la prospettiva specialistica per quella più ampia e aggregata della comunità professionale, in modo da essere consapevoli delle trasformazioni, e delle necessarie nuove acquisizioni che consentano di essere protagonisti di uno scenario professionale fortemente dinamico. Il disegno formativo proposto prevede, da un lato, la continuità con la formazione in servizio, dall’altro, la continuità con le ulteriori formazioni di diploma e di diploma superiore. Tale impianto richiede nei formatori gli atteggiamenti professionali della progettazione, della creatività e dell’autonomia. Ciò significa, innanzitutto, perseguire una visione unitaria della cultura a partire dall’esperienza, evitando la meccanica trascrizione degli obiettivi generali del processo formativo e degli obiettivi specifici di apprendimento in chiave di didattica disciplinare. Al contrario, i formatori si impegnano a mirare l’azione educativa in riferimento ad obiettivi formativi significativi e motivanti per gli allievi, nella forma dei piani formativi personalizzati che ogni équipe di formatori è chiamata a realizzare strutturandoli in Unità di Apprendimento. Ciò comprende pure l’adozione del portfolio delle competenze individuali, strumento in grado di documentare concretamente i progressi dell’allievo evidenziando le competenze acquisite, la storia del suo impegno, e il valore di questo percorso in termini di crediti formativi (l’utilizzo di tale strumento consente, inoltre, una valutazione “autentica” di taglio fortemente formativo). 4) Comunità considerate La “Guida” si riferisce all’intera filiera formativa, che comprende tre tappe fondamentali: a) Qualifica di istruzione e formazione professionale; b) Diploma di istruzione e formazione professionale; c) Diploma di istruzione e formazione professionale superiore. Per 11 delle 17 comunità professionali2 previste dalle “Linee guida” (Nicoli, 2004, 39), è stato elaborato il repertorio delle comunità e delle figure professionali di riferimento relative ai tre titoli conseguibili (cfr. tav. seguente). 2 Le comunità previste sono: agricola e ambientale; alimentazione; artigianato artistico; aziendale e amministrativa; chimica e biologica; commerciale e delle vendite; edile; elettrica ed elettronica; estetica; grafica e multimediale; legno e arredamento; meccanica; sanitaria; sociale; spettacolo; tessile e moda; turistica e alberghiera (NICOLI D., 2004, 39). CNOS-FAP / CIOFS-FP 6 C O M U N IT À P R O F E SS IO N A L E F IG U R E D I Q U A L IF IC A D I IF P (t ri en ni o) : O pe ra to re F IG U R E D I D IP L O M A D I IF P (I V a nn o) : T ec ni co F IG U R E D I D IP L O M A D I IF P SU P E R IO R E : T ec ni co s up er io re o E sp er to A L IM E N T A Z IO N E O pe ra to re d el l’ al im en ta zi on e  A dd et to a ll a tr as fo rm az io ne d eg li al im en ti  A dd et to a ll a pa ni fic az io ne e pa st ic ce ri a Te cn ic o de ll ’a li m en ta zi on e  E sp er to d i p an ifi ca zi on e (i m pr en di to ri a/ te cn ic he in no va ti ve )  E sp er to la tt ie ro -c as ea ri o  E sp er to n el la la vo ra zi on e e tr as fo rm az io ne d el pe sc e A Z IE N D A L E E A M M IN IS T R A T IV A O pe ra to re d ei s er vi zi d i i m pr es a  A dd et to a ll a se gr et er ia  A dd et to a ll a co nt ab il it à Te cn ic o de i s er vi zi d i i m pr es a  E sp er to d el la g es ti on e co nt ab il e  E sp er to in c om un ic az io ne a zi en da le C O M M E R C IA L E E D E L L E V E N D IT E O pe ra to re d ei s er vi zi d i v en di ta  A dd et to a ll a ve nd it a/ co m m er ci al e  A dd et to e -c om m er ce  A dd et to a ll a te le ve nd it a Te cn ic o de i s er vi zi co m m er ci al i  E sp er to d i m ar ke ti ng s tr at eg ic o  W eb m as te r pe r se rv iz i d i e -c om m er ce  C al l- C en te r M an ag er E L E T T R IC A E E L E T T R O N IC A O pe ra to re e le tt ri co e d el et tr on ic o  In st al la to re /m an ut en to re im pi an ti el et tr ic i  In st al la to re /m an ut en to re im pi an ti d i au to m az io ne in du st ri al e  In st al la to re /m an ut en to re d i s is te m i el et tr on ic i  A ss em bl at or e/ m an ut en to re d i p er so na l co m pu te r e in st al la to re d i r et i l oc al i  Te cn ic o el et tr ic o  Te cn ic o el et tr on ic o e de ll e te le co m un ic az io ni  Te cn ic o su pe ri or e de i s is te m i a ut om at ic i  Te cn ic o su pe ri or e de i s is te m i i nf or m at ic i e d i te le co m un ic az io ne  Te cn ic o su pe ri or e di s is te m i t ec no lo gi ci fin al iz za ti a l r is pa rm io e ne rg et ic o  Te cn ic o su pe ri or e di p ro ge tt az io ne e le tt ri ca  Te cn ic o su pe ri or e di p ro ge tt az io ne e le tt ro ni ca  C ap ot ec ni co e le tt ri co  C ap ot ec ni co e le tt ro ni co E ST E T IC A O pe ra to re e st et ic o  A cc on ci at or e  E st et is ta Te cn ic o es te ti co  E sp er to m as sa gg ia to re  E sp er to tr uc ca to re d i s ce na – s po sa – fo to gr afi co  E sp er to m ar ke ti ng p ro do tt i e st et ic i  E sp er to in p ro bl em i t ri co lo gi ci “GUIDA” ESTETICA 7 C O M U N IT À P R O F E SS IO N A L E F IG U R E D I Q U A L IF IC A D I IF P (t ri en ni o) : O pe ra to re F IG U R E D I D IP L O M A D I IF P (I V a nn o) : T ec ni co F IG U R E D I D IP L O M A D I IF P SU P E R IO R E : T ec ni co s up er io re o E sp er to G R A F IC A E M U L T IM E D IA L E O pe ra to re g ra fic o  A dd et to a ll a pr og et ta zi on e  P re st am pa to re  A dd et to a i p re -m ed ia  S ta m pa to re o ff se t  L eg at or e Te cn ic o ne ll e ar ti g ra fic he Te cn ic o su pe ri or e pe r la c om un ic az io ne e il m ul ti m ed ia L E G N O E A R R E D A M E N T O O pe ra to re d el le gn o e de ll ’a rr ed am en to  F al eg na m e  In ta gl ia to re e s cu lt or e in le gn o  Te cn ic o de ll a la vo ra zi on e de l l eg no  Te cn ic o de ll ’a rr ed am en to Te cn ic o su pe ri or e de ll a la vo ra zi on e de l l eg no M E C C A N IC A O pe ra to re m ec ca ni co  C os tr ut to re a ll e m ac ch in e ut en si li  M on ta to re /m an ut en to re  S al do ca rp en ti er e  Te rm oi dr au li co  M an ut en to re s is te m i m ec ca ni ci e d el et tr on ic i d el l’ au to ve ic ol o Te cn ic o m ec ca ni co  Te cn ic o su pe ri or e di a ut om az io ne in du st ri al e  Te cn ic o su pe ri or e di p ro ge tt az io ne m ec ca ni ca  Te cn ic o su pe ri or e di p ro du zi on e C A D -C A M SO C IA L E E SA N IT A R IA A dd et to a i s er vi zi s oc ia li Te cn ic o de i s er vi zi s oc ia li (i nc lu de la q ua li fic a di O pe ra to re s oc io -s an ia ta ri o)  A ni m at or e es pe rt o di c om un it à  E sp er to s oc io -c ul tu ra le p er a nz ia ni fr ag il i e m al at i d i A lz he im er T E SS IL E E M O D A O pe ra to re d el l’ ab bi gl ia m en to  C on fe zi on is ta m od el li st a su C A D  A dd et to a ll e co nf ez io ni in du st ri al i Te cn ic o de l t es si le e de ll ’a bb ig li am en to  E sp er to d el la li ne a m od a uo m o- do nn a  E sp er to n el la c re az io ne e g es ti on e ev en ti m od a T U R IS T IC A E A L B E R G H IE R A O pe ra to re tu ri st ic o al be rg hi er o  A dd et to a i s er vi zi tu ri st ic i  C om m is d i s al a e ba r  C om m is d i c uc in a  Te cn ic o de i s er vi zi tu ri st ic i  Te cn ic o de ll e at ti vi tà ri st or at iv e  Te cn ic o su pe ri or e de ll e at ti vi tà a lb er gh ie re  Te cn ic o su pe ri or e de ll e at ti vi tà r is to ra ti ve  Te cn ic o su pe ri or e de i s er vi zi tu ri st ic i CNOS-FAP / CIOFS-FP 8 Il progetto globale prevede, accanto a ciascuna “Guida” rivolta agli operatori dei CFP, un fascicolo illustrativo destinato agli utenti (ragazzi e loro famiglie). Tale fascicolo, che potremmo definire “orientativo”, mira a presentare la specifica comunità professionale, sottolineando gli aspetti educativo-formativi promossi da quella professione, le figure professionali di riferimento, i titoli conseguibili, gli sbocchi lavorativi, ecc. 5) Struttura delle “Guide” e logica progettuale proposta Ciascuna “Guida” è stata strutturata in due parti: a) una parte comune a tutte le comunità, costituita da un’introduzione e una impostazione generale (valenza educativa del lavoro nella prospettiva del PECUP, indicazioni circa la valutazione e la gestione del portfolio); b) una parte specifica per ogni comunità professionale comprendente una presentazione della comunità professionale (natura economica, sociale e culturale della comunità; comunità professionale in prospettiva formativa; figure professionali: livelli e continuità); indicazioni su laboratori, stage e alternanza; scheda per il piano formativo e sua prospettiva temporale; elenco delle Unità di Apprendimento (dal primo al terzo anno). Le Unita di Apprendimento che qui sono proposte corrispondono ai compiti, che richiedono una forte interdisciplinarietà, ovvero coinvolgono in modo rilevante e integrato tutti i formatori e le figure coinvolte nell’équipe di lavoro. Si tratta di una quota del tempo disponibile, che non esaurisce l’intero percorso. Ad esse vanno aggiunte le Unità di Apprendimento disciplinari e interdisciplinari che l’équipe riterrà necessarie per perseguire le mete del PECUP e gli obiettivi specifici di apprendimento previsti, tenendo conto dei caratteri del contesto ivi compresi i destinatari delle attività. In sostanza, si mira a sollecitare l’autonoma capacità progettuale dei formatori, con il coordinatore-tutor, affinché si realizzi una reale formazione personalizzata in modo costruttivo, avendo come riferimento una pista di lavoro che valorizza l’apporto peculiare della comunità professionale e la logica cooperativa dell’équipe. 6) Metodologia operativa Per l’elaborazione delle “Guide” è stata adottata una metodologia impegnativa, che ha coinvolto diverse figure coordinate dalle Sedi Nazionali degli enti interessati in un’équipe di lavoro nazionale. Fondamentale è stato il contributo degli operatori, i quali sono stati sollecitati a rielaborare le loro migliori esperienze formative fondate su compiti reali in una prospettiva autenticamente interdisciplinare, tenendo conto “GUIDA” ESTETICA 9 delle mete del PECUP e degli obiettivi specifici di apprendimento previsti per il triennio; in tal modo, si è potuto realizzare un collegamento forte soprattutto con quelle progettazioni che nel passato hanno potuto svolgersi secondo il metodo peculiare della formazione professionale. Sono stati poi coinvolti degli esperti3 delle comunità di riferimento che hanno consentito di contestualizzare la proposta entro il quadro normativo, economico, sociale e culturale così come si va delineando nella prospettiva evolutiva della comunità stessa. L’elaborazione delle “Guide” ha previsto le seguenti fasi di lavoro: a) elaborazione del prototipo della “Guida”; b) discussione e validazione dello stesso; c) costituzione di gruppi di lavoro per comunità; d) elaborazione di proposte di “Guida”; e) rilettura e discussione dei risultati ottenuti in appositi seminari di formazione e consultazione con gli operatori che prestano la loro opera nel settore, sia a livello di progettazione che di formazione. Si è trattato di un periodo forte di progettazione, che ha potuto valorizzare il patrimonio educativo e formativo della Famiglia Salesiana, segno di vitalità e di corrispondenza ai bisogni dei destinatari. 7) Conclusioni Quanto elaborato viene reso disponibile per tutti coloro che intendano avvalersene, al fine di offrire ai nostri giovani una proposta formativa solida, stimolante, in grado di suscitare le loro migliori risorse, affinché possano davvero diventare persone mature e positive, cittadini responsabili, professionisti competenti. Le Sedi Nazionali del CIOFS/FP e del CNOS-FAP ribadiscono la loro gratitudine a quanti hanno reso possibile la realizzazione delle “Guide”. In primo luogo, il prof. Nicoli D., al quale si deve l’impianto progettuale e il coordinamento scientifico del lavoro. Si ringraziano, inoltre, tutti gli operatori delle Sedi operative che, a diversi livelli, hanno contribuito alla stesura delle proposte qui presentate. 3 Tali (esperti) poiché appartengono a strutture che hanno esperienza di progettazione e formazione nelle comunità specifiche. In tal modo si è realizzata una proficua collaborazione tra strutture differenti, attuando quella necessaria intesa che consente di sviluppare una proposta fondata e progressiva. PARTE I: PRESENTAZIONE E CRITERI METODOLOGICI “GUIDA” ESTETICA 13 1. Impostazioni generali In questa sezione del documento saranno esplicitate: la valenza educativa del lavoro nella prospettiva del PECUP, le indicazioni circa la valutazione e la gestione del portfolio e le indicazioni circa l’esame finale. 1.1. Valenza educativa del lavoro nella prospettiva del PECUP L’elemento cardine del sistema di istruzione e formazione professionale risiede nella concezione olistica ed educativa del lavoro. Questo è inteso come una realtà composita che si rivela come opera (prodotto), azione personale e sociale e pensiero dell’uomo, ovvero frutto unitario di tutta la persona e, perciò, di ogni fattore che costituisce la realtà umana in quanto cultura. Il lavoro non è concepito come realtà esterna all’uomo, cui esso deve adeguarsi. È invece una condizione privilegiata attraverso cui il soggetto umano si confronta con la storia viva della civiltà, vive relazioni significative con gli altri, conosce ed esprime se stesso, agisce sulla realtà, apportando ad essa un valore ed acquisendo in tale dinamica sempre nuove competenze. Per questo il lavoro è concepito come esperienza profondamente umanizzante e quindi occasione per l’educazione integrale della persona umana, proprio perché, per produrre bene, al meglio, qualsiasi cosa, presuppone una persona che agisce e pensa coinvolgendo sempre tutta se stessa, l’intero della propria umanità. L’esperienza di istruzione e formazione professionale, di conseguenza, consiste nella possibilità di fare esperienza, sul piano educativo, di un lavoro nel quale sia impossibile separare la teoria dalla pratica, il corpo dalla mente, la ragione dalla volontà e dai sentimenti, l’educazione intellettuale dall’educazione manuale, affettiva, sociale, espressiva, morale, religiosa, il rapporto economico da quello etico sociale, l’insegnamento dall’esempio e dalla testimonianza, la ragione strumentale da quella finale, la soggettività autonoma dalla relazione, l’indipendenza dalla dipendenza, l’istruzione dalla formazione professionale, la cultura generale da quella specifica e, addirittura, specialistica professionale. Così inteso, il lavoro è considerato dai percorsi educativi dell’istruzione e formazione professionale il giacimento educativo, culturale e didattico privilegiato che si propone all’allievo sotto forma di compiti/problemi che suscitano in esso il desiderio di mettersi alla prova in modo attivo e responsabile, sapendo trovare quelle risposte che consentano di trasformare le proprie potenzialità in competenze CNOS-FAP / CIOFS-FP 14 che valorizzano conoscenze (sapere) ed abilità (saper fare) consolidate nei saperi disciplinari e interdisciplinari, testimoniando in tal modo il contributo esclusivo, originale e creativo che ciascun essere umano porta anche quando svolge e ripete lo stesso lavoro di un altro. Tale impostazione comporta in primo luogo l’obbligo di organizzare i percorsi educativi dell’istruzione e formazione professionale con un sistematico coinvolgimento in sede di progettazione, di svolgimento e di verifica del mondo del lavoro. Inoltre, essa implica la considerazione del lavoro, con i suoi compiti e i suoi problemi reali, come oggetto critico di studio, e di verificare se e come e quanto esso contiene, in modo implicito o esplicito, oppure se e come e quanto eccede o nega, le finalità del PECUP nonché gli obiettivi generali del processo formativo e gli obiettivi specifici di apprendimento dettati nelle presenti Indicazioni regionali per i piani di studio. Ancora, questa impostazione conduce ad una visione del lavoro come realtà viva, non formale, che cresce con la persona, dentro la complessità sociale ed economica nella quale si svolge. A causa di ciò, i percorsi dell’istruzione e formazione professionale abituano a considerare mai concluso ed autosufficiente l’apprendimento di qualsiasi lavoro ed aprono alle consapevolezze dell’educazione permanente e ricorrente che deve diventare una costante per tutti nella società e nel lavoro. Infine, quanto affermato conduce ad una visione della competenza come dimensione della persona umana sempre situata, perciò mai definibile astrattamente a priori, ma, come tale, verificabile solo a posteriori ed, inoltre, sempre bisognosa, per essere riconosciuta, di persone competenti che la certifichino in azione grazie al loro giudizio. Nel quadro tracciato dal PECUP dello studente alla fine del secondo ciclo di istruzione e di formazione ogni singola tipologia dei percorsi educativi dell’istruzione e formazione professionale promuove la trasformazione in competenze personali e professionali dell’insieme delle conoscenze e delle abilità previste dal suo specifico piano di studi, tenendo presenti innanzitutto i seguenti obiettivi generali del processo formativo: a) passaggio dall’orientamento all’auto orientamento: ogni allievo, facendo esperienza delle proprie capacità, verificando le proprie scelte rispetto al progetto di vita e di lavoro, approfondisce la conoscenza di sé e si rende a mano a mano protagonista diretto e responsabile delle proprie scelte; b) riscoperta e riaffermazione dell’unità della cultura: l’insieme delle attività educative e didattiche promosse nei percorsi dell’istruzione e formazione professionale promuove queste consapevolezze e le elabora nella riflessione e “GUIDA” ESTETICA 15 nell’azione; c) promozione dell’interdisciplinarità: si tratta di partire dalla persona dell’allievo, dalle sue motivazioni e dai suoi bisogni; di individuare compiti, problemi e progetti per loro natura complessi e interdisciplinari che li coinvolgono come singolo e come gruppo, e scoprire come sia impossibile svolgere i primi, risolvere i secondi e definire i terzi senza superare le partizioni disciplinari e le segmentazioni professionali; d) avvaloramento della storicità e della storicizzazione: l’approccio pedagogico indicato nel PECUP consente ai giovani – che vivono solitamente appiattiti sul presente – di vedere la realtà da un punto di vista che non è immediato, ma che si propone a loro come patrimonio di civiltà che li riguarda, che informa la cultura in tutte le sue manifestazioni, che può cooperare alla loro educazione; e) centralità del problema della lingua e dei linguaggi: poiché il fatto linguistico non è esclusivo delle lingue, ma appartiene a tutte le espressioni simboliche della cultura e del lavoro umano, ogni attività educativa dei percorsi dell’istruzione e formazione professionale è chiamata ad esplicitare i problemi legati al linguaggio ed alla comunicazione all’interno e all’esterno del proprio mondo culturale, sociale e professionale; f) consapevolezza dell’analogicità del concetto di scienza: scientificità è “rendere ragione” pubblicamente della realtà che si studia e problematizzare logicamente e socialmente le proprie posizioni e ipotesi rispetto ad essa. Si può essere scientifici, perciò, accostando e risolvendo un problema matematico, ma anche un problema tecnico o un problema estetico; g) riconoscimento del valore del conferimento di senso: gli interrogativi esistenziali interpellano l’intero dell’esperienza umana. Anche la cultura del lavoro riceve senso dalla libertà e dalla volontà morale di ciascuno. Conferire senso significa scoprire il fine di ciò che si studia e di ciò che si fa; confrontarsi con il perché delle cose, per ciascuno di noi, ma anche per l’insieme della società; h) sviluppo della progettualità personale e della cooperazione sociale: una visione culturale ed educativa del lavoro consente alla persona di maturare l’attitudine alla progettazione di sé e delle proprie esperienze di vita, ricercando gli aiuti e gli strumenti in grado di fornirgli un apporto significativo. CNOS-FAP / CIOFS-FP 16 1.2. Impostazione metodologica La presente guida si offre come strumento per dare indicazioni circa possibili modalità di strutturare unità di apprendimento interdisciplinari relative alle singole comunità professionali. 1.2.1 Modello di apprendimento Il centro della metodologia proposta risiede nel superamento della didattica per trasmissione di saperi e abilità, optando per una concezione formativa centrata sulla cura della relazione educativa e della situazione di apprendimento, in vista di un coinvolgimento dell’allievo come soggetto attivo del processo formativo. Ciò comporta che “i formatori sono chiamati a “creare” esperienze nelle quali l’allievo, confrontandosi con problemi di cui coglie il senso, si pone in modo attivo alla ricerca di una soluzione in grado di soddisfare i requisiti del problema stesso, sormontando gli ostacoli che via via incontra, mobilitando in tal modo un processo di apprendimento autonomo, personale, autentico. Tale processo è centrato sull’azione; tanto che si può affermare che la conoscenza passa necessariamente per l’azione per poi giungere ad una piena formalizzazione attraverso il linguaggio”4 . La logica che muove le UdA, quindi, è quella secondo cui l’apprendimento diventa maggiormente significativo se avviene a partire dall’esperienza diretta dell’allievo, il quale, se posto davanti ad un compito da realizzare, può mobilitare le sue competenze personali e incrementarle con nuove conoscenze e abilità in prospettiva della realizzazione di un prodotto. Tale metodologia può essere concretizzata nell’azione educativa attraverso il modello dell’apprendimento esperienziale di Kolb e Fry5, che viene qui di seguito rappresentato nel grafico attraverso il modello adattato di Arto6 . Secondo questo modello, riferito ad interventi di tipo disciplinare, ma estensibile per analogia alle UdA interdisciplinari, il processo di apprendimento degli allievi viene facilitato se essi prendono contatto con i contenuti attraverso un’esperienza concreta. Il formatore, quindi, inizialmente propone agli allievi un’esperienza concreta (A) 4 NICOLI D. (a cura di), Linee guida per la realizzazione di percorsi organici nel sistema dell’istruzione e della formazione professionale, Roma, Tipografia Pio XI; 2004, 88. 5 KOLB D. A. - FRY R., Towards an Applied Theory of Experiential Learning, in: COOPER C. L. (Ed.), Theories of Group Process, London, New York, John Willy & Sons, 1975, 33-57. 6 ARTO A., La persona umana trova la sua ricchezza. Operatori e destinatari: ricchezze a confronto, Roma, AIPRE, 2002, 54. “GUIDA” ESTETICA 17 relativa al contenuto che intende spiegare. Questo ha lo scopo di incrementare la motivazione e il coinvolgimento dei ragazzi. Successivamente il formatore propone e guida gli allievi in una riflessione (B) sull’esperienza appena fatta, sul modo in cui l’hanno affrontata e sulla funzionalità di tale esperienza rispetto al contenuto che intende esporre, in modo da promuovere in essi l’autoesplorazione. In seguito il formatore spiega (C) i concetti e i contenuti dell’UdA, collegandoli ai dati ottenuti dall’esperienza al fine di poterli estendere ad altre situazioni. Il formatore, poi, propone una sperimentazione (D), ovvero una nuova esperienza correlata e simile alla prima, per permettere agli allievi di mettere in pratica i contenuti appresi e di farne esperienza in modo più consapevole. Infine, il formatore, attraverso il monitoraggio della seconda esperienza fatta dagli allievi, verifica (E) l’apprendimento dei contenuti. (A) Esperienza personale (per promuovere motivazione e coinvolgimento) Esperienza educativa (E) Verifica Costante (per promuovere valutazione e autovalutazione) Feed-back (D) Sperimentazione Personale (per promuovere apprendimento e generalizzazione delle abilità) Compiti a casa e diario (B) Riflessione Guidata (per promuovere ricerca ed esplorazione) Riflessione di gruppo (C) Esposizione Sistematica (per promuovere pista di risposta concettualizzata) Esposizione concetti teorici Esercizi pratici sulle abilità Modello di apprendimento esperienziale Grafico - “Percorso di apprendimento” Adattato da: ARTO A., La persona umana trova la sua ricchezza. Operatori e destinatari: ricchezze a confronto, Roma, AIPRE, 2002, 54. CNOS-FAP / CIOFS-FP 18 1.2.2 Struttura delle UdA Le UdA interdisciplinari sono parte essenziale del percorso proposto nella presente guida. Esse si propongono come modelli di azioni educative focalizzate su un compito realizzabile attraverso un approccio interdisciplinare. Per la realizzazione di queste UdA, quindi, è previsto il lavoro in équipe di diversi formatori, tesi verso la promozione della realizzazione di un unico prodotto oggetto dell’UdA stessa. La struttura dell’UdA, che prevede la definizione degli obiettivi formativi e degli obiettivi specifici di apprendimento, del compito/prodotto, dei destinatari e delle loro caratteristiche, dei tempi di svolgimento, dei materiali e degli aspetti organizzativi7 , è riassumibile attraverso la tabella presentata di seguito, in cui sono descritti tutti i parametri utilizzati per la stesura della scheda relativa. MODELLO DI UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Nome del prodotto” Anno Denominazione Specifica il tipo di attività e l’ambito entro cui si situa l’UdA. Compito/prodotto Specifica il tipo di compito cui si riferisce l’UdA inteso come prodotto reale o virtuale da portare a termine. Obiettivi formativi Rappresenta i risultati di apprendimento perseguiti dai formatori, miranti a cambiamenti attesi dall’allievo, coerenti con il PECUP, previsto dalla legge 53/03. Obiettivi specifici di apprendimento Sono le conoscenze e abilità connesse all’UdA, che l’allievo deve perseguire, al fine di affrontare adeguatamente il compito richiesto, in modo da acquisire una o più competenze. Destinatari Rappresenta le tipologie degli utenti e i prerequisiti, ovvero le eventuali condizioni di ingresso. 7 NICOLI D. (a cura di), Linee guida per la realizzazione di percorsi organici nel sistema dell’istruzione e della formazione professionale, Roma, Tipografia Pio XI; 2004, 346. “GUIDA” ESTETICA 19 1.2.3 Collocazione della guida nel quadro generale delle risorse La presente guida si situa all’interno di un più ampio quadro di risorse educative per l’apprendimento. Infatti, correlate con queste guide vi sono i fascicoli orientativi, da distribuire alle famiglie come spiegazione della comunità professionale. Inoltre, vi sono le guide per le aree formative, che contengono UdA disciplinari relative alle competenze di base e alle competenze delle aree professionali ed i materiali per la valutazione, come il modello di portfolio e della prova di qualifica. La collocazione della guida all’interno di un più ampio centro di risorse permette di realizzare il percorso formativo, usufruendo di materiali che possono essere un modello per strutturare un percorso formativo, che comprenda sia UdA disciplinari che interdisciplinari e che possa fornire informazioni per realizzare una valutazione coerente con l’impostazione educativa dell’intero impianto. Sarebbe auspicabile, quindi, che ogni Centro avesse a disposizione un proprio centro risorse, all’interno del quale poter accedere a tutto il materiale a disposizione. Tempi di svolgimento Individua la durata indicativa dell’UdA proposta e la fase proposta di applicazione di essa all’interno del percorso formativo. Sequenza in fasi ed esperienze Costituisce l’elenco delle fasi che costituiscono la sequenza tipica di applicazione dell’UdA. Risorse umane Indica le diverse figure coinvolte nell’UdA con le relative funzioni che devono assolvere. Le figure che possono costituire tali risorse umane sono: formatore dell’area professionale, tutor-coordinatore, formatore dell’area dei linguaggi, formatore dell’area scientifica, formatore dell’area tecnologica e formatore dell’area storico-socio- economica. Materiali Raccoglie gli strumenti utilizzati e i materiali per la realizzazione dell’UdA. CNOS-FAP / CIOFS-FP 20 1.3. Indicazioni circa la valutazione e la gestione del portfolio In questa sezione della guida si intendono offrire alcune indicazioni circa la valutazione ritenendo che essa sia un aspetto fondamentale del processo formativo e che, quindi, necessiti di una sua collocazione specifica. A tal fine verrà illustrato l’inquadramento di base, l’importanza dell’auto e dell’eterovalutazione, le caratteristiche del portfolio come strumento di valutazione e gli aspetti operativi, attraverso cui rendere concreta l’impostazione illustrata. 1.3.1 Inquadramento di base Prima di presentare gli aspetti operativi, ci sembra importante sottolineare il concetto di valutazione ad essi sotteso e la logica che deve essere seguita, perché gli strumenti di valutazione possano essere utilizzati in modo adeguato. Prendiamo come presupposto il fatto che la valutazione a cui facciamo riferimento è una valutazione educativa, intesa come “il processo ed il risultato attraverso i quali sono giudicate le capacità e la corrispondente esecuzione dimostrate da un soggetto (che si trova in una situazione spazio-temporale-evolutiva concreta), nella risoluzione di un compito”8 . Tale valutazione avviene in un contesto relazionale ed è orientata a prendere in considerazione il raggiungimento della maturità globale del soggetto; i risultati della valutazione, infatti, devono essere diretti ad elaborare una programmazione che favorisca la sua crescita e la sua maturità9 . Una valutazione così intesa risulta coerente con l’impostazione del PECUP, nel quale è posto in forte rilievo il fatto che “l’istruzione e la formazione che i giovani incontrano nel secondo ciclo, al pari di quella maturata già nel primo ciclo, è finalizzata al processo educativo della crescita e della valorizzazione della persona”; tale è anche il punto di riferimento fondamentale della guida che presentiamo. 1.3.2 Livelli della valutazione: auto ed eterovalutazione Coerentemente con l’impostazione di base presentata possiamo affermare che al centro dell’azione educativa e come soggetto ed oggetto privilegiato della qualità di ogni processo educativo c’è la persona, quindi tanto la persona dell’educando quanto quella dell’educatore, come due protagonisti che si trovano continuamente in collegamento e in un rapporto di crescita e di apprendimento10 . 8 ARTO A., La valutazione educativa: esigenze e presupposti psicologici, in: “Orientamenti pedagogici”, 39 (1992) 621. 9 Ibidem, 629. 10 ARTO A., Psicologia dello sviluppo. I. Fondamenti teorico-applicativi Roma, AIPRE, 2002, 25. “GUIDA” ESTETICA 21 Il primo soggetto dell’azione educativa è l’educando, che collabora attivamente al suo processo di crescita in una relazione transnazionale con l’educatore, essendo, quindi, responsabile in prima persona del suo processo educativo. L’educando, in quanto persona, è un essere attivo che entra in relazione con l’altro, portando all’interno del rapporto le sue competenze ed il frutto della sua esperienza. Si propone, quindi, la prospettiva attraverso cui l’educando è considerato come un soggetto responsabile e come il “principale attore della propria vita”11 . L’educatore, l’altro grande soggetto dell’azione educativa, ha il compito di essere ad un tempo guida e mediatore del processo di crescita dell’educando. L’educatore, infatti, è colui che ha a disposizione le nozioni teoriche in base alle quali risolvere i problemi e che si pone come un osservatore attento del comportamento e dei bisogni dell’educando, sapendo cogliere i momenti di maggiore disponibilità del soggetto per proporre i passi del cammino di crescita. L’educatore, in quanto mediatore del rapporto educativo, deve saper passare da una comprensione esterna ad una comprensione sempre più profonda della realtà dell’educando, in modo da stimolare in quest’ultimo la capacità di utilizzare le proprie risorse per fronteggiare i problemi, individuando le soluzioni adeguate per uno sviluppo ed una crescita sempre più maturi12 . La considerazione della relazione educatore-educando ha un risvolto molto importante rispetto alla valutazione, in quanto non si possono non tenere in considerazione entrambi i protagonisti dell’azione educativa anche a questo livello. In conseguenza di quanto detto e per coerenza con l’impostazione generale, riteniamo che la valutazione rispetto alle singole UdA debba essere effettuata a 2 livelli: 1) Autovalutazione: in essa l’allievo verifica il percorso che ha operato ed il livello a cui ritiene di situarsi rispetto al raggiungimento degli obiettivi prefissati. 2) Eterovalutazione: in essa è l’équipe dei formatori, possibilmente insieme con l’allievo, che esprime la valutazione rispetto a due parametri. Da una parte valuta il raggiungimento o meno degli obiettivi formativi (che hanno come riferimento il PECUP), cioè valuta la padronanza dell’allievo nel risolvere, in senso generale, il problema davanti al quale è posto e di incrementare e/o utilizzare le proprie risorse personali in ordine all’assolvimento del compito, ovvero la sua competenza. Dall’altra valuta il raggiungimento delle singole abilità e conoscenze il cui apprendimento è richiesto per la corretta soluzione del compito in riferimento alle diverse aree formative. 11 Ibidem, 28. 12 ARTO A., Psicologia dello sviluppo. I. Fondamenti teorico-applicativi Roma, AIPRE, 2002, 28-31. CNOS-FAP / CIOFS-FP 22 1.3.3 Portfolio Uno strumento utile per la valutazione, così come l’abbiamo intesa, è il portfolio delle competenze personali, che rappresenta una raccolta significativa dei lavori dell’allievo capace di raccontare la storia del suo impegno, del progresso e del suo rendimento. Con esso si mira a rilevare il patrimonio di capacità, conoscenze, abilità e competenze del destinatario, utilizzando una metodologia che consente di giungere a risultati certi e validi. Si intende superare la modalità tradizionale della valutazione del profitto scolastico, che risulta dal confronto dei risultati ottenuti dagli studenti con i risultati attesi, poiché in tal modo si giunge a registrare ciò che una persona “sa”, inteso come ripetizione del contenuto della lezione e del testo scritto o dei gesti lavorativi appresi per addestramento, mentre non è in grado di rilevare la capacità di “costruzione” della conoscenza e neppure la “capacità di applicazione reale” della conoscenza posseduta. Di contro, la valutazione “autentica” rappresenta una metodologia - collocata entro un approccio formativo coerente - che mira a verificare non solo ciò che un allievo sa, ma ciò che “sa fare con ciò che sa” fondato su una prestazione reale e adeguata dell’apprendimento che risulta così significativo, poiché riflette le esperienze reali ed è legato ad una motivazione personale. Lo scopo principale consiste nella promozione di tutti, offrendo opportunità al fine di compiere prestazioni di qualità. Tale valutazione, coinvolgendo gli allievi, le famiglie ed i partner formativi, mira pertanto alla dimostrazione delle conoscenze tramite prestazioni concrete, stimolando l’allievo ad operare in contesti reali con prodotti capaci di soddisfare precisi obiettivi. Particolarmente rilevante è il “capolavoro” che l’allievo esegue al termine del percorso formativo e che documenta nelle forme e linguaggio proprio della comunità professionale la sua preparazione, giustificando il rilascio della relativa qualifica professionale. In tal senso, muta la prospettiva dell’intera attività formativa: se la prima forma di valutazione è intesa come verifica circa l’apprendimento da parte dello studente di una conoscenza trasmessa dall’insegnante, la valutazione autentica si muove in chiave formativa, ovvero in modo da consentire un incremento del processo di apprendimento e della consapevolezza da parte dell’allievo. In questo modo la valutazione è essa stessa formazione e non un’interruzione del cammino di apprendimento. Da qui il ricorso al portfolio delle competenze personali. Ne emerge che il cuore della valutazione, è collocato nei prodotti e nei processi (relativi alle UdA) di cui l’allievo va orgoglioso, e che segnalano (a se stesso, ai “GUIDA” ESTETICA 23 formatori ma anche agli altri attori, compresa la famiglia) le sue acquisizioni ed in particolare il grado di possesso delle competenze. Tramite il portfolio è possibile capire la storia della crescita e dello sviluppo di una persona, corredandola con materiali che permettono di comprendere “che cosa è avvenuto” dal momento della presa in carico della persona (che richiede un’attenta osservazione delle sue capacità e acquisizioni previe) fino al momento della partenza, passando per le varie fasi di cui si compone il percorso formativo. 1.3.4 Aspetti operativi Definiamo ora gli aspetti operativi della valutazione: in particolare ci soffermiamo sui contenuti del portfolio, sulle figure che intervengono nella sua compilazione e sulla sua struttura. Il portfolio contiene materiali prodotti dall’allievo (individualmente o in gruppo), che evidenziano le competenze acquisite, prove realizzate durante il percorso, commenti dell’allievo, dei docenti, dei tutor (anche di impresa) e delle famiglie sui materiali prodotti e sul percorso formativo e indicazioni sintetiche che emergono dall’osservazione sistematica, dai colloqui insegnanti-genitori, dalle valutazioni dei formatori e degli allievi, dai colloqui con l’allievo e anche da questionari in ordine alle personali attitudini e agli interessi più manifesti. Le figure che intervengono nella compilazione del portfolio sono: tutor-coordinatore, allievo e formatori. Il portfolio è compilato e aggiornato dal tutor-coordinatore, in collaborazione con tutti i formatori impegnati nel team e con il ragazzo. In particolar modo, la parte relativa alla raccolta ed “etichettatura” dei materiali prodotti è compilata da ciascun allievo, chiamato così ad essere protagonista consapevole della propria crescita. La struttura del portfolio è concordata e definita nell’ambito del Centro; esso comprende comunque i seguenti ambiti: anagrafico, orientativo, formativo e valutativo, certificativo. 1) Ambito anagrafico: comprende i dati personali dell’allievo, descrive la sua vicenda formativa e, eventuali esperienze di apprendistato e, nel caso in cui siano state realizzate, riporta significative esperienze in campo lavorativo. Inoltre, vanno inserite anche le descrizioni di esperienze (in ambito sportivo, artistico, culturale, sociale, hobbies, ecc.) che l’allievo valuta come significative. 2) Ambito orientativo: comprende le attività di orientamento svolte, il progetto personale e le eventuali variazioni incorse. Tale dimensione orientativa è sempre intrecciata con la dimensione valutativa, in quanto l’unica valutazione positiva per l’allievo è quella che contribuisce a conoscere l’ampiezza e la profondità CNOS-FAP / CIOFS-FP 24 delle sue competenze e, attraverso questa conoscenza progressiva e sistematica, a fargli scoprire ed apprezzare sempre meglio le capacità potenziali personali, non pienamente mobilitate, ma indispensabili per avvalorare e decidere un proprio progetto di vita. 3) Ambito formativo e valutativo: riguarda la valutazione dei prodotti realizzati nelle UdA, è possibile fare riferimento a tre schede, presentate di seguito, che si svolgono sui due livelli precedentemente indicati, ovvero autovalutazione ed eterovalutazione. La prima (cfr. tavola 1 e 2), è una scheda di autovalutazione, correlata di relativa rubrica con parametri di riferimento, che si propone come strumento attraverso cui l’allievo può verificare il percorso che ha operato nella realizzazione del prodotto e il livello a cui ritiene di fissarsi rispetto al raggiungimento degli obiettivi. La seconda (cfr. tavola 3 e 4) e la terza (cfr. tavola 5) sono schede di eterovalutazione, che si propongono come strumenti di base, da adattare alle singole UdA, attraverso cui il formatore può operare la sua valutazione del percorso dell’allievo. La prima di esse è la scheda di valutazione delle competenze generali, attraverso cui il formatore, facendo riferimento alla rubrica allegata, può valutare il raggiungimento o meno degli obiettivi formativi (che hanno come riferimento il PECUP), cogliendo la capacità dell’allievo di risolvere, in senso generale, il problema davanti al quale è posto e di incrementare e/o utilizzare le proprie risorse personali in ordine all’assolvimento del compito e, quindi, nel diventare “competente”. La scheda di valutazione di abilità e conoscenze, in secondo luogo, è uno strumento attraverso cui il formatore valuta il raggiungimento delle singole abilità e conoscenze il cui apprendimento è richiesto per la corretta soluzione del compito in riferimento alle diverse aree formative. In tal senso valutazione delle competenze e valutazione delle conoscenze ed abilità rappresentano due momenti dello stesso processo valutativo riferito alla stessa sequenza di unità di apprendimenti e riferiti alla medesima persona. 4) Ambito certificativo (libretto formativo): comprende i documenti di certificazione delle acquisizioni che accompagnano il percorso dell’allievo, con indicazione del valore in termini di credito. “GUIDA” ESTETICA 25 NOME E COGNOME CORSO ANNO FORMATIVO DI CHE PRODOTTO SI TRATTA QUANDO HAI COMINCIATO A REALIZZARLO QUANDO LO HAI TERMINATO COME LO HAI REALIZZATO (I PASSI CHE HAI FATTO PER ARRIVARE AL PRODOTTO) A CHE COSA SERVE IL PRODOTTO CHE HAI REALIZZATO COME TI VALUTI* QUALI SONO I TUOI PUNTI FORTI (abilità, capacità che hai scoperto di avere e che hai messo in atto) QUALI SONO I TUOI PUNTI MIGLIORABILI (difficoltà, problemi, …) COSA TI IMPEGNI A FARE NELL’IMMEDIATO FUTURO PER MIGLIORARTI Tavola 1: Scheda di autovalutazione (a cura dell’allievo) * Compila la rubrica di autovalutazione del prodotto allegata di seguito mettendo una X negli spazi appositi e riporta nella scheda il tuo giudizio sintetico evidenziando quello prevalente CNOS-FAP / CIOFS-FP 26 C O M P E T E N Z E L IV E L L I P R IN C IP IA N T E IN T E R M E D IO E SP E R T O U ti liz zo d ei m at er ia li H o us at o pi ù m at er ia le di q ue ll o ne ce ss ar io H o us at o tu tt o il m at er ia le m es so a d is po si zi on e H o us at o il m at er ia le in m od o fu nz io na le a l p ro do tto d a re a- liz za re G es ti on e de l t em po H o us at o tu tt o il te m po a di sp os iz io ne m a no n ho fi ni to il p ro do tt o H o ut il iz za to tu tt o il te m po a di sp os iz io ne e h o fin it o il p ro do tt o H o te rm in at o il pr od ot to in m en o te m po ri sp et to a qu el lo p re vi st o C ol la bo ra zi on e co n i co m pa gn i H o co nt ri bu it o po co al la vo ro d i g ru pp o co n i c om pa gn i H o co ll ab or at o co n i c om - pa gn i p er lo s vo lg im en to de l l av or o so lo q ua nd o m i ve ni va r ic hi es to H o co ll ab or at o co n i c om - pa gn i d ur an te tu tt o lo sv ol gi m en to d el la vo ro R is ol uz io ne d ei pr ob le m i H o av ut o bi so gn o de ll ’a iu to d el f or m at or e pe r ri so lv er e i p ro bl em i S on o st at o ca pa ce d i r is ol - ve re i pr ob le m i c on i co ns i- gl i d el f or m at or e H o ri so lt o i p ro bl em i i n m od o au to no m o R is ol uz io ne d el co m pi to H o av ut o bi so gn o di m ol te s pi eg az io ni H o ri so lt o il c om pi to c on l’ ai ut o di a lc un i c hi ar im en ti H o co m pr es o co n ch ia re z- za il c om pi to r ic hi es to N on h o co m pl et at o il c om pi to H o co m pl et at o il c om pi to , fa ce nd o an ch e os se rv a- zi on i s u di e ss o H o co m pl et at o il c om pi to e so no c ap ac e di r ip or ta re ad a lt re s it ua zi on i s im il i ci ò ch e ho im pa ra to a tt ra - ve rs o qu es to la vo ro Ta vo la 2 : R ub ri ca d i a ut ov al ut az io ne d el p ro do tt o (a c ur a de ll ’a ll ie vo ) “GUIDA” ESTETICA 27 NOME E COGNOME CORSO ANNO FORMATIVO UNITÀ DI APPRENDIMENTO PERIODO E DURATA OBIETTIVI FORMATIVI DELL’UDA COMPETENZE ACQUISITE LIVELLO DI ACQUISIZIONE GIUSTIFICAZIONE DELLA VALUTAZIONE Tavola 3: Scheda di valutazione delle competenze generali dell’allievo (a cura dei formatori) Esempio relativo all’UDA “Acquisto di un motorino” OBIETTIVI FORMATIVI DELL’UDA COMPETENZE ACQUISITE LIVELLO DI ACQUISIZIONE GIUSTIFICAZIONE DELLA VALUTAZIONE Sviluppare abilità e caratteristiche personali attraverso la personalizzazione delle proprie scelte Fronteggiamento delle situazioni e risoluzione dei problemi Principiante Ha avuto bisogno dell’aiuto del formatore per risolvere il problema relativo all’elaborazione del budget * Per indicare il tipo di competenza acquisita e il livello di raggiungimento relativo ad essa è possibile fare riferimento alla rubrica di valutazione delle competenze presentato nella pagina seguente, adattato da: NICOLI D. (a cura di), Linea guida per la realizzazione di percorsi organici di istruzione e formazione professionale, Roma, Tipografia Pio XI, 2003, 114. CNOS-FAP / CIOFS-FP 28 C O M P E T E N Z E L IV E L L I P R IN C IP IA N T E IN T E R M E D IO E SP E R T O G es ti on e de i m at er ia li pe r la re al iz za zi on e de l c om pi to • U til iz za pi ù m at er ia le di qu el lo ne ce ss ar io • U til iz za i l m at er ia le i n m od o no n se m pr e pr op or zi on al e ri sp et to a lle di ve rs e pa rt i d el la vo ro • U til iz za tu tto il m at er ia le m es so a di sp os iz io ne • U til iz za il m at er ia le in m od o pr op or zi on al e ri sp et to a lle d iv er se p ar ti de l l av or o • U til iz za il m at er ia le in m od o fu nz io na le al la re al iz za zi on e de l p ro do tto • U til iz za il m at er ia le re si du o pe r qu al ifi ca re ul te ri or m en te il p ro pr io p ro do tto G es ti on e de l t em po • U til iz za tu tto il te m po a d is po si zi on e e no n ri es ce a co m pl et ar e il pr od ot to • U til iz za il te m po in m od o no n se m pr e pr op or zi on al e ri sp et to a lle di ve rs e pa rt i d el la vo ro • U til iz za t ut to i l te m po a d is po si zi on e e co m pl et a il pr od ot to • U til iz za il te m po in m od o pr op or zi on al e ri sp et to a lle d iv er se p ar ti de l l av or o • U til iz za u n te m po m in or e ri sp et to a q ue llo p re vi st o e fin is ce il p ro do tto • U til iz za il te m po re si du o pe r q ua lifi ca re u lte ri or m en te il pr op ri o la vo ro G es ti on e de lle re la zi on i • C ol la bo ra c on i co m pa gn i s ol o do po m ol ti in vi ti da p ar te d el fo rm at or e • H a di ffi co ltà a la vo ra re c on g li al tr i • R ea liz za in te ra zi on i co n gl i al tr i m ol to s po ra di ca m en te • A ttu a co nv er sa zi on i m ol to b re vi • H a bi so gn o di u na li m ita ta a ss is te nz a de l fo rm at or e m en tr e la vo ra c on g li al tr i • L av or a co n i co m pa gn i so lo i n al cu ni ca si e s ol o do po in vi to d el fo rm at or e • R ea liz za in te ra zi on i co n gl i al tr i in fu nz io ne d el la ri so lu zi on e de l c om pi to • A ttu a co nv er sa zi on i in ce nt ra te su di sc us si on e di al te rn at iv e ri sp et to al co m pi to • L av or a co n gl i a ltr i c on m ol ta f re qu en za e c on b uo ni ri su lta ti • M os tr a ri sp et to , s ta b en e co n gl i a ltr i • R ea liz za in te ra zi on i c on g li al tr i c os ta nt i, fin al iz za te a l co m pi to e n on s ol o • A ttu a co nv er sa zi on i co n di sc us si on i vi va ci ch e in cl ud on o ri fe ri m en ti a va ri e op in io ni e d al te rn at iv e in vi st a di u na s in te si F ro nt eg gi am en to de lle s it ua zi on i e ri so lu zi on e de i p ro bl em i • H a bi so gn o di as si st en za pe r ri so lv er e i p ro bl em i • D efi ni sc e il co m pi to ne lla su a gl ob al ità , se nz a fo ca liz za re t ut ti i pa ss i p er la ri so lu zi on e • Pr od uc e po ch e al te rn at iv e di so lu zi on e o so lu zi on i u ni vo ch e • Sc eg lie l a so lu zi on e in b as e al le po ch e al te rn at iv e di so lu zi on e pr od ot te • N on re vi si on a il co m pi to • È c ap ac e di r is ol ve re i p ro bl em i co n i co ns ig li de l f or m at or e • D efi ni sc e al cu ni pa ss i da at tu ar e pe r ra gg iu ng er e l’ ob ie tti vo • Pr od uc e al cu ne a lte rn at iv e di s ol uz io ne • Sc eg lie l’ al te rn at iv a di s ol uz io ne in b as e al p ro pr io b uo n se ns o • Fa u na re vi si on e pa rz ia le d el c om pi to • È a bi le a ri so lv er e i p ro bl em i i n m an ie ra in di pe nd en te • D efi ni sc e il pr ob le m a in t ut ti i pa ss i ne ce ss ar i pe r ra gg iu ng er e l’ ob ie tti vo • Pr od uc e m ol te a lte rn at iv e di s ol uz io ne • Sc eg lie l’ al te rn at iv a di s ol uz io ne p iù e co no m ic a (c he dà m ag gi or i b en efi ci c on il m in or e co st o) • R ev is io na il c om pi to e c or re gg e ev en tu al i e rr or i R is ol uz io ne d el co m pi to • N ec es si ta di m ol te sp ie ga zi on i su pp le m en ta ri p er c om pr en de re l a co ns eg na • N on r is ol ve i l co m pi to o r is ol ve i l co m pi to se nz a es te ns io ni al la vi ta co nc re ta • N ec es si ta di al cu ni ch ia ri m en ti pe r co m pr en de re la c on se gn a • R is ol ve il co m pi to co n os se rv az io ni , co nn es si on i e a pp lic az io ni • C om pr en de la co ns eg na se nz a la ne ce ss ità di sp ie ga zi on i u lte ri or i • R is ol ve i l co m pi to c on s in te si , ge ne ra liz za zi on e ad al tr e at tiv ità e a st ra zi on e di c on ce tti Ta vo la 4 : R ub ri ca d i v al ut az io ne d el le c om pe te nz e “GUIDA” ESTETICA 29 NOME E COGNOME CORSO ANNO FORMATIVO UNITÀ DI APPRENDIMENTO PERIODO E DURATA AREA FORMATIVA CONOSCENZE E ABILITÀ ACQUISITE (in relazione agli obiettivi specifici di apprendimento) LIVELLO DI ACQUISIZIONE (insufficiente, sufficiente, discreto, buono, eccellente) AREA DEI LINGUAGGI AREA TECNOLOGICA AREA SCIENTIFICO- MATEMATICA AREA STORICO- SOCIO-ECONOMICA AREA PROFESSIONALE Tavola 5: Scheda di valutazione delle abilità e competenze dell’allievo (a cura dei formatori) CNOS-FAP / CIOFS-FP 30 1.4. Indicazioni circa l’esame finale di qualifica In questa sezione della guida si intendono offrire alcune indicazioni circa la strutturazione dell’esame finale di qualifica. A tal fine ne verrà illustrata la definizione, la collocazione dell’esame all’interno del percorso formativo, la natura della prova, la struttura della prove e i punteggi relativi ad ogni prova. 1.4.1 Definizione L’esame finale di qualifica rappresenta la modalità attraverso la quale si riscontra nella persona la presenza di requisiti educativi, culturali e professionali che attestino l’assolvimento del diritto-dovere e nel contempo consentano il conseguimento di una qualifica. 1.4.2 Collocazione La prova si colloca nella parte conclusiva del percorso di formazione, dopo che sono terminate le attività didattiche previste. È possibile ammettere all’esame persone che non hanno seguito l’intero processo, ma sono in possesso di crediti formativi e lavorativi adeguati. 1.4.3 Natura L’esame finale di qualifica ha il suo centro nella prova professionale, che è un “capolavoro”, ovvero un prodotto significativo e funzionale. Essa ha un valore operativo, in quanto rappresenta un costrutto in grado di soddisfare i requisiti professionali interni all’impresa, in riferimento ad un ruolo definito nel momento dell’ingresso lavorativo. Inoltre, ha un valore culturale, in quanto consente di rilevare le conoscenze e le abilità che l’allievo ha acquisito durante il suo percorso formativo. Infine, ha anche un valore educativo, in quanto stimola la persona ad una maggiore coscienza di sé e delle proprie risorse nell’atto di porsi di fronte ad un compito. La prova fa, quindi, riferimento ad un processo operativo reale, e prevede Esempio relativo all’UdA “Patente per il motorino” AREA FORMATIVA CONOSCENZE E ABILITÀ ACQUISITE (in relazione agli obiettivi specifici di apprendimento) LIVELLO DI ACQUISIZIONE (insufficiente, sufficiente, discreto, buono, eccellente) AREA DEI LINGUAGGI Conoscere i modi d’uso del dizionario e saperlo utilizzare Discreto AREA TECNOLOGICA Elaborare testi mediante l’utilizzo di Word Processor Insufficiente “GUIDA” ESTETICA 31 un livello definito di autonomia, responsabilità durata e accuratezza. 1.4.4 Struttura dell’esame L’esame finale di qualifica si articola in 3 prove: 1) Prova professionale: in essa è richiesto all’allievo di realizzare un prodotto significativo funzionale a valutare le capacità professionali acquisite durante l’iter formativo. Questa prova può essere suddivisa in 3 fasi: a) Fase di programmazione: in essa è richiesto all’allievo di riflettere e di definire le sequenze operative di lavoro che verranno eseguite nella prova tecnico-operativa b) Fase operativa: in essa è richiesto all’allievo di realizzare concretamente il prodotto c) Fase consuntiva: in essa è richiesto all’allievo di descrivere il processo che ha svolto per la realizzazione del prodotto, in modo che si possa valutare la consapevolezza del percorso svolto. 2) Prova scritta culturale: in essa è richiesto agli allievi di produrre un testo aperto libero, in forma di riflessione o elaborato. 3) Colloquio: in esso è richiesto all’allievo di saper argomentare su contenuti appresi durante il percorso formativo, sulle esperienze di stage e di formazione vissute e sulle attese e le riflessioni riguardanti il proprio futuro. Obiettivo privilegiato del colloquio è quello di dare l’opportunità all’allievo di riflettere e di prendere consapevolezza del percorso educativo e formativo che ha compiuto. 1.4.5 Punteggi relativi alle diverse prove Il percorso formativo contribuisce a dotare l’allievo delle risorse necessarie all’accesso all’esame finale di qualifica. Tale accesso è corredato da un credito valutativo pari a un massimo di 55 punti su 100. I rimanenti 45 punti sono così suddivisi rispetto alle altre prove: 1) Prova professionale: 25 punti 2) Prova scritta: 10 punti 3) Colloquio: 10 punti L’allievo raggiunge la qualifica con un punteggio minimo di 60 punti. Si ricorda di avere sempre in considerazione la buona padronanza rispetto alla prevenzione degli infortuni sul lavoro. CNOS-FAP / CIOFS-FP 32 2. Presentazione della comunità professionale In questa sezione della guida viene presentata la natura economica, sociale, e culturale della comunità professionale, la prospettiva formativa in cui essa si inserisce, le figure professionali, con i riferimenti e le indicazioni sui laboratori, sullo stage e sulla alternanza. 2.1. Natura economica, sociale e culturale della comunità L’evoluzione che ha avuto il mondo economico, sociale e culturale dell’estetica e le leggi sempre più specifiche che disciplinano le diverse attività connesse14 rendono fondamentale ed attuale la nascita della comunità professionale “Estetica”. 2.1.1 Il corpo, l’uomo e la società A differenza degli animali, di cui si può parlare in termini limitanti di relazioni biologicamente prefissate con l’ambiente, l’uomo è un “essere incompiuto alla nascita e necessita, nel corso della sua vita, di apprendere capacità e conoscenze che non gli sono date dal suo apparato istintuale”15. Si trova in un ambiente naturale e socioculturale, dove le relazioni con altri soggetti mediano la realtà; “l’uomo è un corpo ed ha un corpo” 16 in primis, perché tutta la sua esperienza è incarnata, secondo poi, viene ad essere evidenziata la sua non riducibilità a sola dimensione di organismo, in quanto essere consapevole di avere un corpo. 2.1.2 L’evoluzione storica nella cura dell’ immagine fisica esteriore Fin dall’antichità l’interesse per la cura e il controllo del corpo è sempre stato un fattore determinante delle più diverse civiltà. Nell’età antica, già 3500 anni prima di Cristo, gli Egizi importavano dall’Oriente oli essenziali e minerali, utili alla produzione di unguenti e profumi. I sacerdoti confezionavano e conservavano in vasi di alabastro, timo, origano, mirra, incenso, lavanda, oli di sesamo, di oliva e di mandorle. Questi prodotti, la cui funzione 14 La comunità professionale Estetica fa riferimento alle attuali attività di barbiere, di parrucchiere ed all’attività di estetista. 15 “Concetti chiave per una riflessione fenomenologia sul corpo”a cura della dott.sa Raffaella Ferrero Camoletto. 16 Berger e Luckmann. “GUIDA” ESTETICA 33 primaria era nella mummificazione, venivano usati anche per massaggiare il corpo dei vivi dopo il bagno e per preservarlo dagli sgradevoli effetti della sudorazione. L’uso di questi unguenti fu, poi, adottato anche da altri popoli del Mediterraneo. Anche la cosmesi ebbe grande diffusione in Egitto, tra uomini e donne: l’antimonio fu la materia prima per il bistro (kohol) per far risaltare gli occhi, sottolineando ciglia e sopracciglia e l’henné fu usato per dipingere le unghie di mani e piedi. Nell’età classica e pre-classica per i Greci “un corpo è bello quando ogni sua parte ha una dimensione proporzionata alla figura intera” (V secolo a.C. teoria estetica di Mirone, Fidia e Policleto). Perfezione esterna e qualità morali come l’autocontrollo, il coraggio, l’equilibrio interiore e la volontà divengono sinonimi. Le raffinate abitudini greche ed orientali influenzarono fortemente i costumi dei Romani durante l’Impero ed i dipinti dell’epoca ci danno notizia dei trucchi usati dalle donne per essere più belle. Si pubblicarono addirittura dei manuali di bellezza (es.”De medicamine faciei feminae” di Ovidio), in cui si consigliava l’uso di cerussa di Rodi per nascondere le imperfezioni della pelle; di fucus o purpurissum per dar colore al viso e alle labbra; di fuligo per scurire ciglia e sopracciglia e dar risalto agli occhi. Le Romane usavano anche creme depilatorie a base di olio, resine, pece e sostanze caustiche e tingevano i capelli di rosso acceso se li avevano scuri. A Roma non si conosceva l’uso del sapone e, se qualche signora della famiglia imperiale (v. Poppea) è rimasta famosa per i suoi bagni in latte di asina, che rende bianca e liscia la pelle, tutti usavano, come detergenti, la soda o la creta finissima o, ancora, la farina di fave e, dopo il bagno massaggiavano il corpo con olio di oliva per proteggersi dalle infreddature, come racconta Plinio. Con l’avvento del Cristianesimo, i nuovi valori squisitamente spirituali, che esso propone, tendono ad annullare la ricerca della bellezza fisica e Tertulliano (II sec.d.C.), nel suo trattato “De cultu feminarum” condanna come peccaminose le abitudini estetiche delle donne. Nel Medioevo le invasioni dei popoli dell’Europa nord-orientale e lo sconvolgente mutamento culturale che ne deriva per l’ex Impero romano, rendono superfluo tutto ciò che non è un bisogno primario: i modelli estetici classici non hanno alcun senso e gli invasori possono proporre, tutt’al più, l’uso di burro acido per lucidare i capelli. Ma anche questi selvaggi conquistatori furono lentamente conquistati dalla civiltà dei vinti. Per ritrovare un po’ di buon gusto bisognerà arrivare all’Epoca feudale (X sec. d.C.), quando dai castelli franco-provenzali si diffonde il modello culturale cortese, che restituisce una qualche gentilezza al vivere civile. Ne deriva un recupero di valori tra i quali l’apprezzamento per la bellezza (specie quella femminile), esaltata CNOS-FAP / CIOFS-FP 34 dai trovatori che, viaggiando di corte in corte, diffondono con i loro canti la fama di bellissime castellane e, senza averne piena coscienza, contribuiscono a creare dei nuovi canoni estetici pur se quasi esclusivamente femminili. È il modello di una bellezza nordica quello che si impone, prima attraverso la letteratura, poi, attraverso le conquiste militari: la carnagione chiara, i capelli biondi e gli occhi azzurri, che sono caratteristiche fisiche di Normanni e Svevi, diventano il segno della distinzione sociale e condannano i più diffusi colori scuri, tipicamente mediterranei, ad essere indice di subalternità. “Biondo era e bello e di gentile aspetto…” dirà Dante, presentando Manfredi di Svevia e “bionde sono le madonne sacre o profane che siano”. Si ripropongono manuali di bellezza, che suggeriscono alle donne come rendere candido e liscio il viso (con biacca, allume, borace, limone, aceto e chiara d’uovo) e biondi i capelli (con tinture e lozioni a base di vegetali e minerali), rosse le labbra (con minio e zafferano) e bianchi i denti (con la salvia). Benché la morale cristiana condanni questi costumi (v. Jacopone da Todi nella Lauda “L’ornamento delle donne dannoso”) o la satira ne faccia oggetto di sberleffo (v. Boccaccio in “Corbaccio”) la moda imperversa e le donne stesse preparano da sé i loro belletti, se non possono ricorrere ai “merciai”. Nel Rinascimento l‘ammirazione per il bello inteso come perfezione e armonia riporta in auge i canoni estetici classici e la necessità di ricercare rimedi indispensabili per rendere perfetto ciò che non lo è del tutto. Nel 1562, G. Mariniello scrive il primo trattato di cosmetologia dell‘Occidente (“Gli ornamenti delle donne”) e non è un caso che a farlo sia un italiano: in Italia, infatti, predomina una concezione di vita che celebra la bellezza del corpo. Grazie ai mercanti veneziani o fiorentini preziose sostanze orientali vengono immesse sul mercato per soddisfare le aspirazioni di uomini e donne, desiderosi di piacere e di piacersi; una vera mania per i belletti ed i profumi si diffonde nelle classi più abbienti: vaporizzazioni di mercurio, bistecche crude sulla pelle, ricette segretamente preparate e riservate a pochissime elette permettono alle dame delle corti signorili di avere quell’aspetto che pittori come Botticelli o Tiziano hanno eternato. Quando Caterina de Medici sposa il re di Francia porta con sé, a Parigi, Renato, il suo profumiere personale che darà origine ad una produzione locale di cosmetici (seconda metà del 1500). I secoli XII e XVIII sono caratterizzati dalle teste incipriate, dai nei finti sul viso, spalle e décolleté. La toilette di dame e cavalieri esige parecchio tempo: bisogna preparare il viso con poca acqua e alcool profumato; vi si stende sopra un unguento fatto con pasta di mandorle e grasso di montone e, poi, la biacca. Il viso diventa una tavolozza su cui col bistro si ridisegnano occhi e sopracciglia e vi si spennella un “GUIDA” ESTETICA 35 liquido rosso (in ben 12 sfumature!) per dar colore. Si usa addirittura dell’azzurro per sottolineare le vene. Il modello estetico viene sempre dalla corte, specialmente quella di Francia, e a Parigi Mademoiselle Martin, profumiera reale, è l’arbitro dell’eleganza femminile. A soddisfare prontamente i bisogni estetici dei cortigiani sono addirittura poste in commercio delle trousses che contengono belletti bianchi e rossi, matita per labbra e nei finti. In Inghilterra, invece, nel 1770 il Parlamento emette un decreto secondo il quale sarà condannata come strega qualunque donna abbia conquistato un marito tramite capelli finti, tacchi alti, profumi e belletti e il matrimonio sarà considerato nullo. Nell’età contemporanea i radicali mutamenti determinati dalla rivoluzione francese e l’avvento della borghesia portano nuovi modelli di vita e nuovi costumi. Lo spirito pratico dei borghesi è immune dai fasti e dagli eccessi coltivati finora; anzi, gli ideali forti del Romanticismo fanno emergere l’interiorità di uomini e donne, il cui aspetto fisico sarà specchio di animi tormentati e inquieti: il vero diventa soggetto dell’arte e questo canone porta alla ribalta le classi sociali subalterne e, per la prima volta nella storia, si scoprirà la bellezza anche in personaggi minati dalla tisi, filatrici di seta, lavandaie e sartine, in contadini e pescatori. Una relativa sobrietà di costumi tipicamente borghese coinvolge le classi sociali più abbienti e la bellezza non è più potenziata da “ritocchi” evidenti e da abiti particolarmente sfarzosi, che sono, invece, riservati alle donne di malaffare. Il progresso industriale consente il nascere delle prime industrie cosmetiche e nel 1890, a Parigi Madame Lucas fonda la prima Maison de Beauté. Il XX secolo si apre su scenari drammatici: la Prima Guerra Mondiale porterà morte e fame in Europa e ci sarà poco da disquisire su ciò che è bello; lo stesso accadrà tra un ventennio con la Seconda. In mezzo, in Italia e Germania, la dittatura che, programmando la vita quotidiana del popolo, proporrà modelli autocelebrativi: uomini belli e virili come il capo fatti per essere soldati e donne floride e prosperose fatte per essere spose e madri di soldati. Negli anni venti, comunque, per la prima volta nella storia, le donne avevano voluto tagliare i capelli alla garçon, avevano abbandonato abiti lunghi, sottogonne, busti e gardenfant per indossare abiti dalle linee morbide e scivolate. Nel secondo dopo guerra sarà il cinema, soprattutto quello americano, a proporre i nuovi canoni. Lo sviluppo successivo di altri mezzi mediatici (televisione e rotocalchi in particolare) incentiveranno la tendenza, sempre più attuale, ad assumere come canoni quelli proposti dal mondo dello spettacolo e delle passerelle. Come un tempo anche nel XXI secolo l’aspetto designa più l’identità sociale che CNOS-FAP / CIOFS-FP 36 personale; a differenza del passato, nella società moderna, però, il problema nasce dalla molteplicità di ambienti che richiedono competenze situazionali specifiche di adattamento, utilizzate dai soggetti in questione nel mantenere un comportamento appropriato in una varietà di luoghi, rifacentesi a delle costanti atte a tutelare la preservazione del sé. Le migliori disponibilità economiche ed i nuovi ritrovati della scienza, della cosmetologia, delle tecniche chirurgiche e della medicina, consentono, però, a uomini e donne della nostra epoca di adeguarsi spesso in modo superficiale ai modelli proposti e scelti alla ricerca di una perfezione che, purtroppo, ha l’inconveniente di passar presto di moda. 2.1.3 Il corpo “mediatore” Il corpo nel XXI sta divenendo sempre più “mediatore”: tramite il corpo ritroviamo il sociale in seno all’individuale: i modelli di comportamento e di pensiero ci conducono ai modi di vivere e concepire il corpo; quale strumento di mediazione tra l’individuale ed il sociale, il corpo conduce ad un costante alimentarsi reciproco nella costruzione di identità che raggiungono sempre più una dimensione flessibile in relazione all’ambiente circostante, quasi ad avvalorare il pensiero di Darwin: l’evoluzione delle strutture fisiche permettono a determinate piante o animali di sopravvivere all’ambiente circostante, perché dotati di caratteristiche fisiche e comportamentali ereditarie, particolarmente adatte alla vita in quell’ambiente specifico, punto che verrà ripreso dalla psicologia sociale evoluzionistica nell’intuizione legata al concetto di eredità, cioè riferita ai geni che producono effetti sulle strutture e sul comportamento, che favoriscono l’adattamento in relazione alla loro frequenza sempre maggiore nelle generazioni successive. Oltre a questo aspetto della funzione corporea, è possibile altresì notare come sin dalla socializzazione primaria i bambini e gli adulti stabiliscano un rapporto alimentato da stimolazione reciproca, verso l’acquisizione di regole di comportamento e sistemi di credenze e di atteggiamenti, che consentano di operare efficacemente come membri della società: il bambino è un membro attivo, provvisto di abilità ed informazioni, orientato dalle sue predisposizioni e dalle circostanze a prendere parte con le altre persone alla costruzione collettiva di un mondo sociale17: in tutte le interazioni quotidiane l’adulto ed il neonato si adattano l’un l’altro in risposta ai movimenti reciproci, come ballerini che coordinano i rispettivi passi. Il corpo assume anche una funzione regolatrice nelle relazioni con gli altri: una sorta di “spazialità significativa”, che evidenzia le distanze e conseguentemente le disposizioni all’interno di una 17 “Introduzione alla psicologia sociale”. Hewstone, Stroebe, Stephenson “GUIDA” ESTETICA 37 costante progettualità, come sosteneva a tal proposito Heidegger: l’”in der Welt sein” è sempre un “mitsein”, ossia l’essere nel mondo è sempre un essere con gli altri, dove il mondo è mondo del progetto del soggetto e lo spazio non è più posizionale, dato dalla oggettiva distanza geometrica tra le cose, indipendentemente dal punto di vista di chi guarda e di chi le vive, ma è situazionale, ossia le cose e gli altri ricevono attribuzione di distanza e di direzione in base all’intenzionalità del soggetto in situazione di relazione con gli altri corpi presenti18. Lo spazio personale, regolatore di questa dimensione dialogica tra soggetto e mondo, permette di inferire significati in merito alle distanze pubbliche (Goffman parla di leggi che regolano il comportamento in pubblico), tramite l’esame di comportamenti prossemici. Moles sostiene che lo spazio personale è il “luogo del mio corpo”, dove la pelle è l’involucro che separa il corpo dal mondo, guscio attorno al quale l’uomo ne costruisce progressivamente altri: stanza, casa, quartiere, mondo. Il corpo analizzato da un punto di vista soggettivo, quindi, rimanda alla relazione che il soggetto ha con il proprio corpo, si parla, perciò, di vissuto corporeo: si viene a conoscere qualcosa del proprio corpo, camminando, lavandosi, prendendo il sole, sentendolo nel dolore, nella malattia, nell’emozione; e si fa riferimento anche al rapporto con l’ambiente, sottolineando il ruolo che una persona attribuisce al suo corpo, lo spazio che gli riserva nella sua vita quotidiana e l’immagine che di esso le rinviano quelli che la circondano. Nell’approccio basato sull’interazione sociale, invece, il soggetto, per trattare il corpo, ricorre a dati che ha raccolto da terzi, o che ha ricavato dall’osservazione di altri: l’altro, nella sua stessa corporeità, è fonte di informazioni, se si osserva il suo modo di presentarsi, la sua espressività; per ciò che concerne l’approccio concettuale, invece, ci riferiamo ai punti di vista che i soggetti traggono dalle credenze alle quali aderiscono, in virtù della loro appartenenza a particolari gruppi sociali, religiosi o culturali19. Tramite il corpo, quindi, ritroviamo il sociale in seno all’individuale: i modelli di comportamento e di pensiero ci conducono ai modi di vivere e concepire il corpo; quale strumento di mediazione tra l’individuale ed il sociale, il corpo conduce ad un costante alimentarsi reciproco nella costruzione di identità che raggiungono sempre più una dimensione flessibile in relazione all’ambiente circostante, quasi ad avvalorare il pensiero di Darwin: l’evoluzione delle strutture fisiche permettono a determinate piante o animali di sopravvivere all’ambiente circostante, perché dotati 18 “Lo spazio vissuto” Vanna Iori 19 “Rappresentazioni sociali” Robert M. Farr e Serge Moscovici CNOS-FAP / CIOFS-FP 38 di caratteristiche fisiche e comportamentali ereditarie, particolarmente adatte alla vita in quell’ambiente specifico, punto che verrà ripreso dalla psicologia sociale evoluzionistica nell’intuizione legata al concetto di eredità, cioè riferita ai geni che producono effetti sulle strutture e sul comportamento, che favoriscono l’adattamento in relazione alla loro frequenza sempre maggiore nelle generazioni successive. 2.1.4 La natura economica In quest’ultimi decenni, quindi, c’è stata una evoluzione del concetto di estetica: estetica e benessere stanno divenendo concetti sempre più complementari. La ricerca dell’ “Estetica/Benessere” infatti è sempre più un modo per rinfrancarsi dai ritmi incalzanti del XXI secolo della vita; per sentirsi bene, essere in forma, in armonia con sé stessi e con gli altri, sul lavoro e nella vita di tutti i giorni. Oggi volersi bene diviene, quindi, un investimento a breve ed a lunga scadenza, anche perché questo è strettamente legato alla salute; la consapevolezza di stare bene stimola una migliore percezione di sé, del proprio fisico come del proprio aspetto 20. La nascita delle beauty farm (scuole di apprendimento a valorizzare e rispettare se 20 Anche il ricorso al massaggio, per eliminare la fatica, alleviare il dolore, rilassare e consentire una più facile applicazione di oli e unguenti sulla pelle, si perde nella notte dei tempi. Probabilmente, rappresenta la più antica forma di trattamento medico. I primi riferimenti si trovano in manoscritti cinesi che risalgono al 2700 a.C., ma anche nei testi di medicina indiana, quasi 2000 anni più tardi, questa tecnica viene consigliata per ritardare l’insorgere della fatica e, ancora oggi, in India, praticamente chiunque è in grado di eseguirla. Il massaggio, infatti, ha esercitato una notevole influenza sulla medicina tradizionale di tutto l’Estremo Oriente. Gli Egiziani all’epoca di Cleopatra, che amavano farsi massaggiare dai propri schiavi immersi in vasche di acqua profumata, e gli stessi greci, risentirono di questi positivi influssi. Per quanto riguarda i primi, il massaggio veniva considerato un’arte sacra al pari dei vari rituali religiosi e divinatori. Omero (poeta greco dell’VIII sec. a.C.) nell’Odissea, parla del massaggio come di un trattamento per il recupero della salute dei guerrieri. Ippocrate, famoso medico ellenico vissuto nel primo secolo a.C. lo definiva con il nome di “anatripsis” e lo consigliava come terapia fisica. Ed è proprio con i greci che si sviluppano due diverse tecniche di massaggio: la prima riguarda il massaggio sportivo legato ai giochi, la seconda, invece, è curativa e connessa alla medicina. Il massaggio è essenziale anche per i romani, basti pensare alle cure effettuate agli ospiti delle terme, dove quest’arte viene utilizzata anche per il rilassamento e le cure di bellezza. Galeno, ad esempio, medico dell’imperatore Marco Aurelio, dedicò a questa tecnica una nutrita serie di testi. Durante il Medioevo il massaggio viene abbandonato: ogni forma di palpazione del corpo viene, infatti, considerata come peccaminosa. Verrà “riscoperto” solo nel Rinascimento, per poi aumentare la sua popolarità nel XVII secolo grazie all’intervento di un medico svedese Henrik Ling che decise di codificare le diverse tecniche. Verso la fine del XIX secolo la tecnica del massaggio cominciò ad essere usata pressoché regolarmente come trattamento medico, tanto che, nel 1894, otto professioniste fondarono la Society of Trained Masseurs, in pratica l’antesignana dell’attuale Albo dei Fisioterapisti. “GUIDA” ESTETICA 39 stessi), la crescita economica del comparto degli impianti termali (il “turismo del nuovo millennio”), la forte espansione dei Centri Benessere stanno a sottolineare come l’uomo e la donna moderni trovino in queste strutture specializzate un micromondo capace di ridonare loro tonicità e serenità. Le oasi del benessere sono spesso anche centri di estetica dove, tra divertimento e tecniche di rilassamento ci si prende cura di sé. Questi Centri si stanno sviluppando come luoghi in cui si attua una sorta di rieducazione anche alimentare e, quindi, un aiuto a selezionare stili di vita e prodotti. Si capisce, quindi, come un operatore estetico debba sempre più avere conoscenze e competenze tali da poter gestire rapporti umani, attrezzature, prodotti tra i più vari, chimici e fitoterapici: “Operatore estetico” è sinonimo di persona dotata di grande comunicabilità e psicologia oltre che di tecnica e di professionalità. Quindi, l’ambito estetico è un settore sempre più importante sia nel campo sociale e culturale che in quello economico. Il settore cosmetico nell’economia nazionale, riveste un ruolo decisamente rilevante. Se analizziamo l’anno 2000, vediamo una ripresa del Trattamento Viso ed un boom della Cura Corpo (+13,9% a volume). Anche il comparto trucco registra buone crescite (+ 10,2% a volume). Rispetto al 1999 l’anno 2000 registra un aumento di spesa in prodotti cosmetici del 3,8%, con ottime performance di canali come le farmacie, gli istituti di bellezza e CNOS-FAP / CIOFS-FP 40 le profumerie. La via più attiva è quella relativa alla spesa negli istituti di bellezza, dove la clientela è ancora prettamente femminile, nonostante sia in aumento anche quella maschile21. Il fattore formazione risulta essere determinate per la crescita della professionalità presso i centri estetici. La quantità dei consumi interni di cosmetici, nel 2001, collocano l’Italia al 3° posto, raggiungendo l’Inghilterra, subito dopo Francia e Germania22. Il Sole 24 Ore dell’1/4/2003 afferma che “i cosmetici rimangono un’isola felice nel panorama dell’industria italiana. Un po’ meno che negli anni scorsi, ma il settore è ancora in crescita malgrado consuntivi e previsioni molto più modesti”23. La Comunità Professionale Estetica si staglia, quindi, in tutta la sua dignità ed importanza, sia sociale che economica. 21 Federchimica Cosmetici “Dati statistici e analisi” 22 http://www.federchimica.it/pagine/dat/dati/panel99/gruppi/grup_16.htm Federchimica Cosmetici “Dati statistici e analisi” 23 http://www.federchimica.it/pagine/dat/dati/panel99/gruppi/grup_13.htm Il Sole 24 Ore “La cosmetica in crescita del 3,3%” 1-4-2003 “GUIDA” ESTETICA 41 2.2. Comunità professionale in prospettiva formativa Attualmente la normativa di riferimento è ben precisa. Le attività di parrucchiere uomo e donna e quella di barbiere, siano esse esercitate in pubblico locale, al domicilio dell’esercente o in enti e istituti, sono disciplinate con apposito regolamento dai comuni, approvato dagli organi di tutela e sentito il parere della Commissione Provinciale per l’Artigianato. La legge che regola tali attività è la n. 1142 del 23/12/70. L’attività di barbiere riguarda le seguenti prestazioni esercitate esclusivamente su persona maschile: taglio di capelli, rasatura della barba e altri servizi tradizionalmente complementari, quali, ad esempio, lavaggio, colorazione e decolorazione dei capelli. A quella di barbiere equivale la terminologia di acconciatore maschile. L’attività di parrucchiere per uomo e donna riguarda le seguenti prestazioni esercitate indifferentemente su persone di entrambi i sessi: taglio di capelli, acconciatura, colorazione e decolorazione degli stessi, applicazione di parrucche ed altri servizi inerenti o complementari a servizi di trattamento estetico del capello. A quella di parrucchiere per uomo e donna equivalgono la terminologia di acconciatore maschile e femminile e di parrucchiere o acconciatore unisex. Queste attività non possono essere esercitate in forma ambulante, ma possono essere svolte al domicilio dell’esercente se il richiedente consente i controlli, da parte delle autorità competenti, nei locali adibiti all’esercizio della professione e questi risultino in regola con i regolamenti previsti. Tale normativa è, però, in corso di modifica. La nuova proposta di legge porta sostanziali modifiche: ad esempio, “acconciatore” è il termine che accorperà quelli di “barbiere”, “parrucchiere per uomo e donna” e “parrucchiere unisex”; la normativa regolamenterà la formazione degli aspiranti acconciatori attraverso un triennio formativo strutturato eventualmente in un biennio in aula più un anno di tirocinio presso un esercizio autorizzato. L’attività di estetista è, invece, disciplinata dalla legge n. 1 del 4/1/1990. In conformità a detta legge per diventare estetista bisogna frequentare un corso regionale di durata biennale per ottenere la qualificazione, più un corso regionale di durata annuale per conseguire per la specializzazione (3° anno di Specializzazione). L’attestato regionale di Qualificazione Professionale, valido su tutto il territorio nazionale ai fini dell’avviamento al lavoro e dell’inquadramento aziendale, dà l’abilitazione professionale all’esercizio dell’attività autonoma di estetista, previa iscrizione all’Albo provinciale delle imprese artigiane. In alternativa, ai corsi riconosciuti si possono seguire anche corsi singoli (cosiddetti corsi liberi) che CNOS-FAP / CIOFS-FP 42 preparano ad un rapporto di apprendistato di quattro anni o di lavoro dipendente di tre anni. Attraverso il lavoro dipendente è possibile comunque conseguire solo la qualificazione professionale e non la specializzazione. Dopo il rapporto di lavoro, che è disciplinato dai contratti collettivi di categoria, è obbligatorio frequentare un corso teorico di almeno 300 ore, con esame finale regionale, per conseguire la specializzazione. I corsi liberi sono indicati per coloro che vogliono valutare la propria attitudine verso la professione o che non dispongono di tempo adeguato da dedicare allo studio. L’attività di estetista, secondo la normativa attuale, comprende tutte le prestazioni e i trattamenti eseguiti a scopo di cura e protezione dell’aspetto estetico del corpo umano. Tale attività può essere svolta attraverso l’utilizzo di tecniche manuali, con l’ausilio di apparecchi elettromeccanici per uso estetico consentiti dalla normativa vigente e con l’applicazione dei prodotti cosmetici definiti dalla legge 11/10/1986, n. 713. L’attività di estetista si riferisce a tutte le prestazioni ed i trattamenti compresi quelli abbronzanti, eseguiti sulla superficie del corpo umano, il cui scopo esclusivo o prevalente sia quello di mantenerlo in perfette condizioni, di migliorarne e proteggerne l’aspetto estetico, modificandolo attraverso l’eliminazione o l’attenuazione degli inestetismi presenti. L’attività di estetica può essere svolta, oltre che mediante l’apprestamento di tecniche manuali, con l’impiego di apparecchiature elettromeccaniche per uso estetico, consentite dalla normativa vigente. Non rientrano nelle attività di estetica i trattamenti che implicano prestazioni di carattere medico – curativo - sanitario, anche se rivolti all’adeguamento estetico dell’aspetto a determinati canoni di moda o di costume. La possibilità di esercitare trattamenti di cui sopra è attualmente regolamentato esclusivamente a livello regionale, con forti differenze da regione a regione. Questa guida per la Comunità Professionale Estetica, nasce dall’intento di far canalizzare due aspirazioni volute fortemente da chi lavora in questo settore: da una parte dar corpo a quanto richiesto dalla Riforma Legislativa in atto nell’ambito della formazione, dall’altra il proporre a livello nazionale ed alle singole Regioni stimoli e idee affinché la normativa specifica sia sempre più rispondente alle richieste qualitative del settore, sia in ambito scientifico, che nell’ambito della comunicazione sociale. L’estetista ha il diritto-dovere di essere sempre aggiornata/o e di arricchire continuamente le proprie conoscenze professionali, soprattutto perché ha a che fare sin dal primo momento con il corpo umano. Questa guida, quindi, vuole rispondere nel migliore dei modi alle richieste di coloro che intendono operare professionalmente nel mondo dell’estetica e, nel contempo, “GUIDA” ESTETICA 43 essere una proposta formativa valida per tutti coloro che intendono operare in qualità di titolare o di dipendente. La comunità professionale Estetica rappresenta un ambito dotato di una propria peculiare cultura, di un campo tecnico e professionale specifico, di una valenza sociale ed economica in crescendo: l’esperienza formativa in cui si articola questa comunità è stimolante, basata su piani formativi personalizzati. Gli allievi sono sollecitati verso la promozione integrale della persona umana, accompagnati nell’affrontare la vita in tutte le dimensioni, tale da poter sviluppare le indispensabili capacità di comunicazione interpersonale. La comunità Estetica consente agli allievi di maturare le competenze che arricchiscono la loro personalità e di renderli autonomi costruttori di se stessi in tutti i campi della esperienza umana, sociale e professionale attraverso le conoscenze disciplinari e interdisciplinari (il sapere) e soprattutto attraverso le abilità operative apprese (il fare consapevole) e l’insieme delle azioni e delle relazioni interpersonali intessute (l’agire). In tal senso, il sapere, il fare consapevole e l’agire, si concretizzano all’interno di unità di apprendimento orientate a compiti reali, che rendono significativi e utili i saperi e le abilità . Il percorso formativo perseguito dagli allievi per arrivare alla acquisizione di una qualificazione professionale, prevede innanzitutto una disciplina, ovvero un insieme di saperi, tecniche, sistemi di azione e stili professionali, mediante la quale essi sono sollecitati a conoscere se stessi, le proprie possibilità e i propri limiti, le proprie inclinazioni, attitudini, capacità, nella porzione di mondo a cui si estende l’esperienza individuale. Tale disciplina viene acquisita, integrando continuamente il livello dei saperi, quello delle tecniche ed, infine, quello degli stili di comportamento, confrontandosi, da un lato con le problematiche e le opportunità offerte dal “mondo dell’estetica” e, dall’altro, con il modello rappresentato dai formatori, sia quelli interni al Centro sia quelli appartenenti alle diverse realtà aziendali e sociali con cui gli allievi potranno entrare in contatto. In particolare, verrà valorizzata la cultura propria della comunità professionale Estetica attraverso il confronto con gli attori, il linguaggio, le tecniche, i modelli cognitivi ed operativi, il sistema di relazioni che essa consente. Ciò abilita gli allievi a familiarizzare con i metodi di analisi e le tecniche professionali inerenti i vari ambiti di lavoro; gli strumenti e le procedure per la soluzione di problemi inerenti situazioni reali che si possono incontrare o per la prevenzione di alcuni problemi. La professionalità specifica, oggetto della formazione della comunità professionale CNOS-FAP / CIOFS-FP 44 Estetica, conseguita anche e soprattutto attraverso ore di stage (200 ore il 2°anno e 160 ore il 3° anno), come attraverso un cospicuo numero di ore di laboratorio, permetterà agli allievi di conseguire abilità operative, conoscenze tecnico-scientifiche- professionali proprie dei laboratori e delle cabine, come dei saloni di bellezza. Si tratta di un insieme di azioni di tipo professionale che vanno dall’analisi di un “caso”, di un problema o semplicemente di un esecuzione di una procedura, fino all’esecuzione della procedura ed alla revisione nel tempo di quanto si è fatto. Ma queste costituiscono solo strumenti al fine di perseguire vere e proprie competenze quali: • Saper essere versatile, sia per la varietà delle situazioni che si possono proporre, sia per la variabilità di rapporto interpersonale che si può insature con la cliente; • Saper gestire al meglio i tempi, perché il rapporto qualità/quantità del lavoro eseguito sia ottimale, anche da un punto di vista economico; • Saper leggere ed interpretare testi, schede di lavoro, i dati principali delle schede tecniche dei prodotti (anche per la sicurezza e per le allergie); • Possedere un adeguato numero di strumenti formali, matematici o comunque logici, e saperli applicare a diversi ambiti di problemi generali e specifici; • Avere una buona cultura generale e saper curare una immagine (comunicazione marketing), per potersi inserire, in modo da poter rappresentare qualsiasi azienda; • Coltivare sensibilità espressive ed anche estetiche che consentano di affrontare in modo efficace i compiti professionali (quali ad esempio volantini, cartelloni, piccole schede per le clienti), ma pure le situazioni concrete della vita quotidiana; • Saper gestire un archivio ed una piccola contabilità, anche per la vita di tutti i giorni. Costituiscono, inoltre, fondamentali atteggiamenti degli allievi di questa comunità quelli di: • Assumere la cooperazione come stile relazionale e modalità di lavoro • Essere in grado di apprendere in modo autonomo • Applicare sempre le norme di igiene e sicurezza relative alla propria persona, all’ambiente di lavoro ed ai materiali utilizzati • Avere senso estetico nell’allestimento dei locali adibiti alle prestazioni professionali • Avere flessibilità ed adattabilità al cambiamento. “GUIDA” ESTETICA 45 Questa serie di competenze ed atteggiamenti svilupperà una forte motivazione negli allievi, poiché li farà sentire parte attiva nelle realtà in cui opereranno. Nella formazione dei lavoratori della comunità Estetica ricoprono un ruolo molto importante le attività di progetto, laboratorio e stage. I laboratori e gli stage consentono agli allievi un continuo confronto pratico con il lavoro degli operatori del settore. L’area di progetto assume particolare rilevanza nella formazione degli operatori della comunità Estetica: attraverso il progetto si potranno valorizzare conoscenze e competenze che gli studenti hanno mutuato dal loro percorso scolastico e si tenderà a comporre gli stage effettuati in una visione unitaria e consapevole. Nell’attività formativa, prevalentemente basata sul laboratorio e sui compiti reali, i giovani potranno acquisire una adeguata conoscenza di sé e del “sistema di valori” cui fanno riferimento; concepire progetti di vario ordine, dall’esistenziale al pratico; fare esperienza ed acquisire lo stile del corretto lavoro di gruppo; individuare problemi, coglierne le dimensioni sfidanti, approntare in modo responsabile, indipendente e costruttivo una strategia di soluzione, utilizzando diversi tipi di ragionamento (da quello logico a quello persuasivo), anche con un elevato grado di complessità. Le attività proposte – fortemente motivanti, poiché consentono agli allievi di misurarsi con compiti simili a quelli esercitati nell’attività concreta futura e perché rende possibile il riscontro concreto con il risultato di tale azione lavorativa – saranno gestite in senso olistico, quindi, non soltanto pratico-operativo, ma anche cognitivo, emotivo, sociale: a) La coscienza della civiltà intensa come insieme degli sforzi e delle opere umane nei vari ambiti della cultura, con particolare rilievo per la dimensione storica che significa avere memoria del passato, riconoscerne la permanenza nel presente e far tesoro di queste consapevolezze per la soluzione dei problemi che si incontrano e per la progettazione del futuro. A tale scopo, si svilupperanno Unità di Apprendimento che, partendo da interessi civili e sociali, consentano ai giovani di sviluppare competenze proprie in tale ambito culturale. b) La coltivazione delle sensibilità estetiche ed espressive di tipo artistico, musicale, letterario e una competenza motoria che consenta loro di utilizzare in libertà e correttezza tutti i linguaggi propri dell’uomo e di affrontare in modo efficace le situazioni concrete della vita, comprese quelle a carattere sportivo. Anche queste richiedono Unità di Apprendimento apposite che puntino alla formazione di vere competenze estetiche, incentivando l’ascolto della musica, la fruizione delle arti visive, la lettura, la pratica sportiva. c) Lo sviluppo della creatività e della ideazione, affinché si stimolino i giovani CNOS-FAP / CIOFS-FP 46 a cogliere ed apprezzare gli aspetti non lineari, relativi e complessi della progettazione e della soluzione dei problemi connessi alla professione estetica. L’implementazione della motivazione e della cultura del lavoro, oltre che della formazione permanente indispensabile per rimotivarsi continuamente, per crescere professionalmente, per aggiornarsi continuamente e per avere la capacità di rinnovarsi e di cercare strade nuove, senza cadere nell’improvvisazione. 2.3. Figure professionali, livelli e continuità Nella Comunità Professionale Estetica la denominazione iniziale del percorso di qualificazione è Operatore Estetico. Questa qualifica professionale, indipendentemente dalle due figure in uscita, avrà una formazione polivalente di base che assicura uniformità di linguaggio e conoscenze tipiche della comunità professionale, soprattutto nell’ambito della Cultura del Benessere come fondamento nella relazione con l’altro. La caratteristica principale di questo tipo di formazione è l’interdisciplinarietà che si esplicita nello sviluppo e nell’attuazione di Unità di Apprendimento. Per questa comunità professionale le UdA sono caratterizzate da prodotti tecnici che non esauriscono gli obiettivi formativi nel suo insieme. Nell’ottica della personalizzazione del processo formativo, il raggiungimento degli obiettivi generali, si concretizza diversificando l’intervento formativo in funzione delle attitudini e/o inclinazioni degli utenti. Ciò preclude, di fatto, lo sviluppo di una progettazione esecutiva che stabilisca in modo dettagliato contenuti e tempi delle attività. Il percorso tiene conto delle esigenze formative derivanti dalla comunità professionale, dalla qualifica specifica e dal territorio. Qualifica triennale In linea con quanto ricercato dalla normativa attuale per le due professioni, in uscita si prevedono due figure professionali: a) Acconciatore b) Estetista Tali figure si diversificano tra loro, sebbene abbiano un core comune, costituito dall’aspetto culturale e dalle numerose competenze di base. “GUIDA” ESTETICA 47 a) Acconciatore L’Acconciatore è un professionista che, utilizzando conoscenze e competenze tecniche, stilistiche, psicologiche e sociali in modo originale e creativo, interpreta il proprio ruolo proponendo servizi sempre più esclusivi e personalizzati alla propria clientela secondo tendenze e mode innovative. Esegue servizi forma (permanenti e stiraggi chimici) a piramide, a ventaglio, in doppio avvolgimento e avvolgimento base. Colora, utilizzando tutte le nuances, preparandole e miscelandole tra loro per ottenere nuances personalizzate, secondo le leggi della colorimetria della stella di Newton. Decolora per eseguire mèches in stagnola, in cartina termica, ecc…, balayage con spatola nelle varie fasi di schiaritura. Esegue acconciature da giorno, da sera, da cocktail e da sposa (applicazione di posticci: toupè, parrucche, extension), il brushing (piega a phon), piega con i bigodini ed altri tipi di piega con tecniche di tendenza. Conosce tutte le tecniche di taglio con sistema modulare (pivot point), sistemi di intrecci con capelli e con il nastro.Tale attività può essere svolta tramite tecniche manuali e con l’utilizzo di materiali elettrici ed elettronici: climazon, phon, piastre, babyliss, ecc… e con l’utilizzo di prodotti cosmetici, trattanti e chimici per la cura e la bellezza del capello. Presta la sua opera in qualità di dipendente presso i saloni di acconciatura. Al termine della qualifica triennale è possibile prevedere un’ inserimento occupazionale in saloni per acconciatori. b) Estetista L’Estetista comprende tutte le prestazioni e i trattamenti eseguiti a scopo di cura e protezione dell’aspetto estetico del corpo umano. Tale attività può essere svolta con tecniche manuali, con l’utilizzo di apparecchi elettromeccanici per uso estetico consentiti dalla normativa vigente e con l’applicazione dei prodotti cosmetici definiti dalla legge 11/10/1986, n. 713. L’attività di estetica può essere svolta, sia con tecniche manuali, che con l’impiego di apparecchiature elettromeccaniche per uso estetico, consentite dalla normativa vigente. Non rientrano nelle attività di estetica i trattamenti che implicano prestazioni di carattere medico – curativo - sanitario, anche se rivolti all’adeguamento estetico dell’aspetto a determinati canoni di moda o di costume: è ancora controversa e regolamentata esclusivamente a livello regionale La qualifica triennale di Estetista prevede le seguenti principali macrovoci formative: 1° anno: Manicure Estetico, Pedicure Estetico, Depilazione, Trucco Base, Tecniche CNOS-FAP / CIOFS-FP 48 di montaggio apparecchiature/1 2° anno: Trattamento Viso, Trattamento Corpo, Trucco 2, Cosmetologia, Tecniche di montaggio apparecchiature/2 3° anno: Massaggio Estetico circolatorio, Trucco Sposa Al termine della qualifica triennale è possibile prevedere un’eventuale collaborazione con laboratori, saloni o studi in qualità di dipendente. Specializzazioni post-qualifica Per queste due figure professionali sono previste le seguenti specializzazioni: a) Addetto alle applicazioni in extension (per la figura professionale Acconciatore) b) Addetto al trucco e visage (per la figura professionale Estetista) a) Addetto alle applicazioni in extension (per la figura professionale Acconciatore) Le estensioni non servono necessariamente per allungare i capelli, ma possono servire anche per avere un taglio diverso senza dover tagliare i capelli, oppure per cambiare colore senza dover tingersi. Le estensioni si possono applicare anche su capelli molto corti, in genere le clienti afro-americane tendono a voler un tipo di capelli liscio sullo stile europeo. I capelli naturali vengono intrecciati come treccine aderenti alla nuca, in seguito sulle stesse vengono cucite le estensioni che vanno a coprire (e quindi proteggere) i capelli naturali. Oppure esiste un tipo di estensione, detta “brasiliana”, dove i capelli sintetici vengono intrecciati con i vostri per pochi centimetri alla base e, poi, lasciati cadere lisci, con notevoli allungamenti, e con maggiore leggerezza rispetto le treccine tradizionali. Questa specializzazione trova una sua ideale continuazione nella specializzazione post-diploma “Tecnico delle acconciature etniche”. b) Addetto al trucco e visage (per la figura professionale Estetista) La specializzazione del truccatore per un estetista sarà sicuramente differente e piu’ specifica rispetto alla stessa che opera nel mondo dello spettacolo. Il servizio di trucco per un estetista e’ rivolto prevalentemente alla cliente del centro estetico. Ciò non toglie che una preparazione più ampia e completa da parte dell’estetista lo faciliti nel proprio lavoro. “GUIDA” ESTETICA 49 L’estetista necessita, inoltre, di una formazione rivolta al tutoraggio del marketing, dovendo spesso offrire consulenza per la vendita dei prodotti da trucco. La maggior parte dei neodiplomati estetisti sono costretti a rivolgersi a scuole di trucco private, raramente qualificanti, o a stages che hanno la pretesa di insegnare il trucco in un fine settimana. Sarà possibile utilizzare l’estetista, durante le ore di specializzazione, sia per imparare ad allestire un angolo trucco consono, corredato di luci, sedia e piano di lavoro, sia per facilitare notevolmente l’esecuzione del make-up e acquistare, così, la fiducia della cliente. Diploma professionale Tecnico Estetico Entrambe le qualifiche aprono la possibilità alla frequenza di un quarto anno formativo, che consente il conseguimento del Diploma professionale di Tecnico Estetico. Questo quarto anno, che sviluppa essenzialmente la parte comune delle figure professionali, è caratterizzato dallo sviluppo di tecniche avanzate, da approfondimenti, da tecniche di auto-imprenditorialità, in modo da esercitare autonomamente, in franchising o sotto altre forme, l’attività di acconciatore professionista o di estetista. Il quarto anno offre gli strumenti per aprire un’attività in proprio, dando l’abilitazione professionale all’esercizio dell’attività autonoma, previa iscrizione all’Albo Provinciale delle Imprese Artigiane. Per la figura professionale del Tecnico Estetico sono possibili le seguenti specializzazioni post-diploma, in continuità anche con la qualifica professionale conseguita nel triennio: a) Tecnico termale (per la figura professionale Estetista) b) Tecnico delle acconciature etniche (per la figura professionale Acconciatore) Specializzazioni post-diploma a) Tecnico termale (per la figura professionale Estetista) È una figura professionale in grado di pianificare, realizzare e controllare autonomamente le attività estetiche inerenti il comparto termale. Nel nostro Paese le terme hanno rappresentato e simboleggiano tuttora, una “cultura”, radicata fin dai tempi antichi, fondata sulla celebrazione della persona CNOS-FAP / CIOFS-FP 50 nei suoi caratteri fisici ed estetici. Negli ultimi anni il settore termale ha affrontato notevoli evoluzioni, passando da un servizio strettamente medico - sanitario ad un servizio non solo medico, rivolta al cliente in un mercato concorrenziale. Il trend dell’intero settore è conseguentemente indirizzato ad integrare la “salute” con le “vacanze”, all’insegna dell’armonizzazione fra corpo e mente, affiancando alle terapie mediche le più innovative cure estetiche e terapie non convenzionali. Per far fronte a quest’inversione di tendenza, le Terme si sono “reinventate”, rinnovando le prestazioni proposte con l’introduzione dei centri salute, dediti alla cura del “benessere fisico”. È, quindi, diventato indispensabile per gli Stabilimenti mirare alla qualità ed alla innovazione dei servizi per essere competitivi nel mercato, nonché avvalersi di figure professionali specializzate, flessibili, che abbiano acquisito abilità relazionali e comunicative, che consentano di gestire in modo ottimale la differenziazione. La formazione di nuovi operatori rappresenta una delle più importanti misure di sostegno per il perseguimento degli obiettivi di rilancio del termalismo. Per adeguarsi all’evoluzione del mercato, alla nuova normativa regionale, agli aspetti legati alla qualità ed all’accreditamento, diventa indispensabile inserire negli organici operatori termali che dispongano già di una formazione e di competenze adeguate. Questi cambiamenti comportano un mutamento consistente nello scenario delle professionalità e dei contenuti di competenza delle figure presenti nel settore termale. La formazione di nuovi operatori richiede competenze e conoscenze nell’ambito di: • Cultura d’impresa e pari opportunità • Lingua Inglese e Tedesca • Basi anatomo-fisiologiche dell’esercizio fisico • Attività motorie nelle strutture termali: acquagym, cardiofitness, tonificazione • Kinesiterapia a secco e in acqua • Aspetti di comunicazione e marketing specifico • Attività in ambiente esterno: organizzazione e conduzione • Aspetti chimici e biologici dell’acqua termale • Struttura e organizzazione dell’albergo termale • Esercizio fisico e patologie. Sono ipotizzabili tendenze occupazionali in evoluzione per questa figura professionale. “GUIDA” ESTETICA 51 b) Tecnico delle acconciature etniche (per la figura professionale Accon- ciatore) Le acconciature etniche, in questi ultimi anni, sono risultate le preferite anche tra le ragazze italiane. Tre sono le acconciature etniche base: 1. Le treccine, tipica acconciatura africana. In molte tribù africane ancora oggi le donne usano esclusivamente questo tipo di acconciatura nelle sue molteplici varietà. Realizzare un acconciatura di treccine è un lavoro piuttosto lungo; dipende, naturalmente, dalla lunghezza e dallo spessore delle treccine stesse. Possono essere applicate in vari stili ovvero con riga centrale, frangetta o non, zig zag etc.., nella parte terminale possono essere lasciate sciolte oppure fissate in vari stili. Le Treccine aderenti sono treccine in genere fatte con i propri capelli naturali, ma anche con l’aggiunta di sintetici, i quali vengono intrecciati alla loro base per poi proseguire sempre intrecciati molto stretti e sempre all’altezza della cute per poi cadere dietro il collo. Questo tipo di acconciatura non è ancora molto conosciuta in Italia, ma sta assumendo la sua importanza. Le microtreccine sono simili alle treccine classiche così come la tecnica è la stessa. L’impatto visivo delle microtreccine però, è diverso. I capelli della cliente devono però essere piuttosto corti. Vengono vendute anche già acconciate e di solito i terminali vengono lasciati sciolti. Possono essere portate a Chignon oppure lasciate libere. Sono utili anche come estensione su capelli molto corti e se lasciate libere l’effetto è quello dei capelli naturali. 2. L’acconciatura “Dreadlocks”, da noi chiamata erroneamente “Rasta”. E’ caratterizzata da capelli che vengono lasciati crescere senza mai essere tagliati, tipici degli abitanti dei Carabi, che professano la religione “Rasta”. Ne è stato un esempio Bob Marley. I capelli della razza bianca, invece, richiedono l’uso di speciali creme per dare il tipico effetto dei “dreadlocks”, oppure vanno forzati ad annodarsi con l’uso di un uncinetto. 3. Le estensioni (vedere specializzazione post-qualifica). Per chi avesse già conseguito tale specializzazione è previsto il riconoscimento di un credito. CNOS-FAP / CIOFS-FP 52 Diplomi Professionale Superiori: Grazie alla professionalità acquisita ed al grado di autonomia gestionale, il Tecnico Estetico potrà collocarsi immediatamente nel mondo del lavoro oppure potrà accedere ad un’ulteriore azione formativa in campi inerenti al comparto termale, a quello del marketing, a quello del trucco ed all’immagine in generale (cinema, televisione, pubblicità, moda, spettacolo, teatro, riviste di bellezza, ecc.), con il conseguimento di uno dei seguenti Diplomi di Formazione Superiore: a) Esperto in tecniche di massaggio (per la figura professionale Estetista) b) Esperto truccatore di scena – sposa – fotografico (per la figura professionale Estetista) c) Esperto Marketing prodotti estetici (per la figura professionale Acconciatore e per la figura professionale Estetista) d) Esperto in problemi tricologici (per la figura professionale Acconciatore) a) Esperto massaggiatore (per la figura professionale Estetista) È grande la funzione che il massaggio al corpo svolge ai fini del benessere, del mantenimento della salute, della sicurezza psicofisica della persona e, naturalmente, della bellezza sia femminile che maschile. Le manipolazioni ed i massaggi al corpo, in genere, hanno un’origine antichissima e tutte le civiltà hanno praticato tecniche diverse legate al loro sviluppo socio-culturale. Nel mondo occidentale, inoltre, lo studio e la conoscenza sempre più approfondita del corpo umano, hanno dato origine a differenti tipi di massaggi che agiscono sulla circolazione linfatica, sui punti riflessi, sulle articolazioni, sulle terminazioni nervose della pelle. I massaggi, di cui acquisire conoscenza e competenza, sono diversi e fortemente impegnativi, perchè di forte impatto con il sistema nervoso, ormonale e con l’ambito psicologico del cliente. Massaggio classico drenante emolinfatico; Linfodrenaggio, Riflessologia Plantare, Massaggio antistress, Massaggio Tecnico Sportivo, Osteomassaggio; Massaggio ayurvedico; Cefalee ed emicranie, Massaggio Svedese, Massaggio con Aromoterapia, Massaggio con Pietre laviche. Questi massaggi implicano la conoscenza approfondita dell’anatomia e della fisiologia umana, nonché della psicologia umana L’Esperto massaggiatore può collaborare con palestre, associazioni sportive, centri di “GUIDA” ESTETICA 53 salute e bellezza, aziende termali, istituti di estetica e di fitness, beauty-farm, villaggi turistici, navi da crociera, aziende termali. b) Esperto Marketing prodotti estetici (per la figura professionale Acconciatore e per la figura professionale Estetista) Questo diploma professionale superiore unisce le proprie dell’Operatore Estetico e del Tecnico Estetico con quelle del marketing. Le discipline principali sono: • Chimica dei prodotti estetici; • Allergie e prodotti estetici; • Normativa Europea dei Prodotti Estetici; • Tecniche di comunicazione e di marketing; • Analisi dati di mercato; • Significato e stili della comunicazione; • Mercato cosmetico e canali distributivi; • Andamento dei consumi ed evoluzione; • Percezione dei servizi estetici; • Attività manageriale; • Processo d’acquisto. c) Esperto truccatore di scena – sposa – fotografico (per la figura professionale Estetista) L’Esperto truccatore di scena – sposa – fotografico è un professionista che sa affrontare a tutto tondo l’arte del trucco. Il mercato che accoglie questo esperto è sia quello dello spettacolo (produzioni cinematografiche e televisive, servizi di moda e case cosmetiche), ma anche, più semplicemente, per il mercato sempre più attivo dell’immagine pubblicitaria: cataloghi aziendali, calendari, manifesti pubblicitari. L’Esperto truccatore di scena – sposa – fotografico approfondisce tutte le tecniche di make-up: correzione del viso, degli occhi, del naso e delle sopracciglia, trucco per il matrimonio, tecniche di ringiovanimento, compresa preparazione e applicazione di tiranti, trucco di un soggetto orientale o di pelle nera, tecniche per il trucco fotografico a colori ed in bianco e nero, lezioni di disegno finalizzate alla migliore conoscenza dei volumi del viso e all’utilizzo delle ombreggiature e dei punti luce. Alcune tra le discipline principali sono: storia del trucco; storia del costume; storia del cinema; storia del teatro; organizzazione del lavoro; norme di prevenzione e protezione nei luoghi di lavoro; progettazione e disegno di maschere teatrali, realizzazione ed applicazione calotte in lattice, protesi ed effetti speciali; CNOS-FAP / CIOFS-FP 54 progettazione ed realizzazione trucchi d’ epoca e speciali per il cinema; studio e realizzazione trucchi fotografici per correzioni colori in foto, effetto luci. In particolare, questo esperto dovrà essere in grado di rivolgere e strutturare risposte efficaci a tutti coloro che presentano problemi estetici dovuti a patologie o traumi dermatologici, tali da condizionare la normale vita di relazione. Le patologie responsabili degli inestetismi cutanei sono soprattutto vitiligine, cicatrici, acne, melasma, rosacea, angiomi. d) Esperto in problemi tricologici (per la figura professionale Acconciatore) L’Esperto in problemi tricologici affianca il medico dermatologo specializzato in questo settore. Fornisce trattamenti mirati, tenendo in considerazione le indicazioni del medico dermatologo alla singola persona, nell’ambito del manifestarsi delle anomalie del cuoio capelluto e del capello, quali la pitiriasi (forfora), l’ ipersecrezione sebacea (seborrea oleosa), l’ anomalo proliferare della flora microbica presente sul cuoio capelluto e del conseguente prurito, cause predominanti che portano all’ assottigliamento dei capelli, al diradamento e, quindi, alla calvizie. “GUIDA” ESTETICA 55 DISEGNO DELL’OFFERTA FORMATIVA DELLA COMUNITÀ PROFESSIONALE ESTETICA Diploma professionale superiore (da 1 a 3 anni) • Esperto in marketing dei prodotti estetici • Esperto in tecniche di massaggio • Esperto truccatore di scena - sposa fotografico • Esperto in problemi tricologici Anno di preparazione universitaria Diploma professionale (quarto anno) TECNICO ESTETICO Qualifica (triennio) OPERATORE ESTETICO • Acconciatore • Estetista Larsa passaggi tra percorsi A tempo pieno o in Alternanza (dopo il 15° anno di età) Specializzazione * A pp re nd is ta to M on do d el la vo ro Specializzazione ** *Specializzazione: • Addetto alle applicazioni in extensions (per la figura professionale Acconciatore) • Addetto al trucco e visage (per la figura professionale Estetista) ** Specializzazione: • Tecnico termale (per la figura professionale Estetista) • Tecnico delle acconciature etniche (per la figura professionale Acconciatore) CNOS-FAP / CIOFS-FP 56 Denominazione iniziale del percorso di qualificazione OPERATORE ESTETICO Compiti caratteristici della comunità professionale (livello di qualificazione) L’Operatore Estetico rappresenta una figura professionale polivalente in grado di affrontare una varietà di compiti che si differenziano nelle figure professionali previste: 1) L’acconciatore, utilizzando conoscenze e competenze tecniche, stilistiche, psicologiche e sociali in modo originale e creativo, esegue trattamenti e prestazioni sui capelli, proponendo servizi sempre più esclusivi e personalizzati alla propria clientela secondo tendenze e mode innovative. 2) L’estetista svolge il suo complesso ruolo attraverso prestazioni e trattamenti eseguiti a scopo di cura e protezione dell’aspetto estetico del corpo umano. Tali attività possono essere svolte tramite tecniche manuali, con l’utilizzo di apparecchi elettromeccanici per uso estetico, consentiti dalla normativa vigente e con l’applicazione dei prodotti cosmetici definiti attualmente dalla legge 11/10/1986, n. 713. Figure professionali previste 1. Acconciatore 2. Estetista Continuità (Diploma Professionale) Tecnico estetista “GUIDA” ESTETICA 57 1 FIGURA PROFESSIONALE: Operatore Estetico: Acconciatore Denominazioni equivalenti Parrucchiere, barbiere. Note Compiti specifici L’Acconciatore svolge il suo ruolo attraverso l’utilizzo di conoscenze fisiologiche, morfologiche ed anatomiche del corpo umano, di nozioni di cosmetologia, chimica e biologia e di competenze tecniche, stilistiche, psicologiche e sociali. Svolge i seguenti compiti: 1. Esecuzione servizi forma (permanenti e stiraggi chimici) a piramide, a ventaglio, in doppio avvolgimento e avvolgimento base 2. Individuazione e utilizzazione di tutte le nuances, preparando e miscelandole tra loro per ottenere nuances personalizzate secondo le leggi della colorimetria della stella di Oswold 3. Decolorazione per eseguire mèches in stagnola, in cartina termica, ecc…, balayage con spatola nelle varie fasi di schiaritura. Esecuzione di acconciature da giorno, da sera, da cocktail e da sposa (applicazione di posticci: toupè, parrucche, extension), il brushing (piega a phon), piega con i bigodini ed altri tipi di piega con tecniche di tendenza 4. Conoscenze di tutte le tecniche di taglio con sistema modulare, sistemi di intrecci con capelli e con il nastro. Tale attività può essere svolta tramite tecniche manuali e con l’utilizzo di materiali elettrici ed elettronici: climazon, phon, piastre, babyliss, ecc… e con l’utilizzo di prodotti cosmetici, trattanti e chimici per la cura e la bellezza del capello. Collocazione organizzativa • L’Acconciatore presta la sua opera in qualità di dipendente presso i laboratori di acconciatura. Nello svolgimento del lavoro intrattiene rapporti con il responsabile dell’impresa, con gli altri operatori e con la clientela. Opera generalmente all’interno di un gruppo di lavoro. CNOS-FAP / CIOFS-FP 58 2 FIGURA PROFESSIONALE: Operatore Estetico: Estetica Denominazioni equivalenti Note Compiti specifici L’Estetista svolge i seguenti compiti: 1. Svolgimento del ruolo attraverso l’utilizzo di conoscenze fisiologiche, morfologiche ed anatomiche del corpo umano, di nozioni di cosmetologia, chimica, biologia ed elettrotecnica e di competenze tecniche, stilistiche, psicologiche e sociali 2. Proposte di prestazioni conformi e funzionali alle caratteristiche dell’aspetto, secondo i canoni delle m ode e del costume e alle esigenze igieniche, attraverso tecniche manuali e l’utilizzo di apparecchi elettromedicali per uso estetico. 3. Applicazione di trattamenti e prestazioni alla superficie del corpo umano, al fine esclusivo di mantenerlo in perfette condizioni, di migliorarne e correggerne l’aspetto estetico attraverso l’eliminazione o l’attenuazione degli inestetismi presenti 4. Individuazione ed utilizzazione di prodotti cosmetologici, applicando le tecniche di prevenzione all’insorgenza di forme di reazione ai trattamenti cutanei 5. Gestione della strumentazione di supporto ai trattamenti estetici speciali 6. Esecuzione di massaggi corporei 7. Applicazione ed utilizzo di tecniche di trucco del viso. Collocazione organizzativa L’Estetista trova impiego in qualità di dipendente o di collaboratore presso laboratori di estetica, imprese di acconciatura, studi medici specializzati, presso Istituti di Bellezza, centri di benessere, palestre, profumerie con cabina di estetica, ecc.. Nello svolgimento del lavoro intrattiene rapporti con il responsabile del laboratorio, con gli altri operatori e con la clientela. Nel suo insieme la situazione di lavoro varia a seconda della dimensione aziendale: opera indifferentemente all’interno di un gruppo di lavoro o in singola prestazione. “GUIDA” ESTETICA 59 Denominazione iniziale del percorso di qualificazione (Diploma Professionale) TECNICO ESTETICO Compiti caratteristici della comunità professionale (livello di qualificazione) • Conoscenza delle caratteristiche specifiche di un esercizio per rispondere ad un tipo di clientela piuttosto che ad un altro; • Valutazione della gestione dell’esercizio; • Capacità di scelta di eventuali soci o collaboratori; • Conoscenza delle procedure burocratiche e dei documenti richiesti da parte della ASL e del Comune, nel quale operare; capacità di aggiornamento in tal senso; • Conoscenze e competenze dei prodotti/trattamenti nonchè attrezzature utilizzate, testate da ditte affidabili operanti sul mercato; • Impostare e gestire un' analisi del mercato di riferimento e, quindi, analizzare il tipo di popolazione presente nel luogo scelto per poi valutare l’ubicazione dell’esercizio; • Gestione dei rapporti con la clientela, basati sulla fiducia e sulla capacità di dare consigli, sulla cura dei particolari, elementi che servono per fidelizzare il cliente, così da generare un benefico passaparola; • Differenziazione degli investimenti in tutte le fasi dell’attività, tanto da evitare spese aggiuntive • Gestione dell'immagine del locale dal punto di vista della pulizia, dell'ordine e della sicurezza; • Gestione del rapporto con la concorrenza, per ricavarne indicazioni preziose per di migliorare la qualità del servizio offerto. Continuità 1 (Diploma Professionale Superiore) 1. Esperto in marketing dei prodotti estetici 2. Esperto in tecniche di massaggio 3. Esperto truccatore di scena - sposa fotografico 4. Esperto in problemi tricologici Continuità 2 (università) Anno di preparazione universitaria CNOS-FAP / CIOFS-FP 60 Denominazione iniziale del percorso di qualificazione (Diploma Professionale Superiore) 1 ESPERTO MASSAGGIATORE (per la figura professionale Estetista) Compiti caratteristici della comunità professionale (livello di qualificazione) L’esperto massaggiatore è una figura professionale che possiede le seguenti competenze e conoscenze: 1. Conoscenza approfondita dell’anatomia e della fisiologia umana 2. Conoscenza della psicologia umana 3. Conoscenza dei principali tipi di massaggio e loro applicazioni (Massaggio classico drenante emolinfatico; Linfodrenaggio, Riflessologia Plantare, Massaggio antistress, Massaggio Tecnico Sportivo, Osteomassaggio; Massaggio ayurvedico; Cefalee ed emicranie, Massaggio Svedese, Massaggio con Aromoterapia, Massaggio con Pietre laviche) 4. Tecniche di comunicazione e di marketing; 5. Significato e stili della comunicazione 6. Attività manageriale Continuità Università “GUIDA” ESTETICA 61 Denominazione iniziale del percorso di qualificazione (Diploma Professionale Superiore) 2 ESPERTO MARKETING in PRODOTTI ESTETICI (per la figura professionale Acconciatore e per la figura professionale Estetista) Compiti caratteristici della comunità professionale (livello di qualificazione) L’esperto marketing in prodotti estetici è una figura professionale che possiede le seguenti competenze e conosc enze: 1. Chimica dei prodotti estetici; Allergie e prodotti estetici 2. Normativa Europea dei Prodotti Estetici 3. Tecniche di comunicazione e di marketing; Analisi dati di mercato 4. Significato e stili della comunicazione 5. Mercato cosmetico e canali distributivi 6. Andamento dei consumi ed evoluzione 7. Percezione dei servizi estetici 8. Attività manageriale 9. Processo d’acquisto Continuità Università CNOS-FAP / CIOFS-FP 62 Denominazione iniziale del percorso di qualificazione (Diploma Professionale Superiore) 3 ESPERTO TRUCCATORE DI SCENA – SPOSA – FOTOGRAFICO (per la figura professionale Estetista) Compiti caratteristici della comunità professionale (livello di qualificazione) L’ esperto truccatore di scena – sposa – fotografico è una figura professionale che possiede le seguenti competenze e conoscenze: 1. Tecniche di make-up settore scena – sposa – fotografico 2. Correzione del viso, degli occhi, del naso e delle sopracciglia 3. tecniche di ringiovanimento 4. Trucco di un soggetto orientale o di pelle nera 5. Disegno finalizzate alla migliore conoscenza dei volumi del viso e all'utilizzo delle ombreggiature e dei punti luce 6. Storia del Trucco, del Costume, del Cinema, del Teatro 7. Norme di prevenzione e protezione nei luoghi di lavoro 8. Progettazione e disegno di maschere teatrali, protesi ed effetti speciali 9. Progettazione ed realizzazione trucchi d' epoca e speciali per il cinema 10. Conoscenza dei problemi estetici dovuti a patologie o traumi dermatologici (vitiligine, cicatrici, acne, melasma, rosacea, angiomi) 11. Produzione per il mercato sempre più attivo dell’immagine pubblicitaria (cataloghi aziendali, calendari, manifesti pubblicitari) 12. Produzione per le case cinematografiche e televisive 13. Chimica dei prodotti estetici 14. Allergie e prodotti estetici “GUIDA” ESTETICA 63 segue: Compiti caratteristici della comunità professionale (livello di qualificazione) 15. Normativa Europea dei Prodotti Estetici 16. Tecniche di comunicazione e di marketing; Analisi dati di mercato 17. Significato e stili della comunicazione 18. Mercato cosmetico e canali distributivi 19. Organizzazione del lavoro ed attività manageriale Continuità Università CNOS-FAP / CIOFS-FP 64 Denominazione iniziale del percorso di qualificazione (Diploma Professionale Superiore) 4 ESPERTO IN PROBLEMI TRICOLOGICI (per la figura professionale Acconciatore) Compiti caratteristici della comunità professionale (livello di qualificazione) L’esperto in problemi tricologici è una figura professionale che possiede le seguenti competenze e conoscenze: 1. Anomalie del cuoio capelluto e del capello 2. Chimica dei prodotti estetici 3. Allergie e prodotti estetici 4. Normativa Europea dei Prodotti Estetici 5. Tecniche di comunicazione e di marketing; Analisi dati di mercato 6. Significato e stili della comunicazione 7. Mercato cosmetico e canali distributivi 8. Organizzazione del lavoro ed attività manageriale Continuità Università “GUIDA” ESTETICA 65 2.4 Indicazioni su laboratori, stage e alternanza Nel predisporre le attività formative occorre tener presente l’importanza dei laboratori e delle relative attrezzature, al fine di formare una figura professionale qualificata, che sia in grado di sviluppare un numero ampio e vario di competenze. evitando una formazione specialistica che presenterebbe un carattere angusto ed una eccessiva caratterizzazione su specifici aspetti della professionalità. Per tali motivi si consiglia la seguente dotazione di laboratorio e di attrezzature: LABORATORIO ATTREZZATURE Comune Materiale di cartoleria - Dizionari - Biblioteca (Libri - Riviste - Giornali) Estetisti Materiale base • Carrello service • Sgabelli per operatore • Poltrona - lettino professionale multifunzionale anche per trucco e visagismo • Lente a luce calda - lente a luce fredda • Lettino per masso-fisioterapia per trattamenti masso e fisioterapici • Apparecchio riscaldante indicato per cera a caldo - paraffina - olio minerale Igiene e sterilizzazione • Disinfettanti e sterilizzanti • Cotone con contenitore • Guanti monouso - Fasce fermacapelli -Tanga - Calzine igieniche - Copripoltrona • Stufe a secco • Sterilizzatrici ed autoclave Viso (specifico per) • Kit trucchi - Matite per labbra ed occhi • Kit Ciglia - Pinzette Epilazione e cerette (specifico per) • Cera e scaldacera • Portarotolo per depilazione - rotolo per cera - emulsione rinfrescante - lozione idratante - olio detergente dopocena - scaldacera - cere CNOS-FAP / CIOFS-FP 66 Estetisti Podologia e mani (specifico per) • portabacinelle - bacinelle • Micromotore con frese - portafrese - sterilizzatore • tronchesi concave, rette, cuticole • forbici - lime • bisturi - lame con bisturi • sgorbie - lame per sgorbie - spingipelle - tagliacalli • ricostruzione unghie • lampada polimerizzante • kit gel - smalti - solventi Ausili e protezioni • Feltri - Cerotti - Siliconi - Tutori Diagnostica epidermica tricologia e corporale • Luce di wood per esame della pelle e del capello mediante fluorescenza • Sebotest: strumento scientifico professionale per il controllo del sebo cutaneo con celle di lettura fotometriche all’infrarosso • Ph metro per la misurazione del ph della pelle e dei prodotti cosmetici • Dermatis per la determinazione dell’indice di idratazione della pelle. • Plicometro per la misurazione della percentuale e della densità della massa grassa • Bilance di precisione Multimediale Area Computer • Computer con software Office: 1 per allievo • Collegamento ad Internet • Stampante laser in bianco e nero e stampante a colori • Scanner Area attrezzature varie • Fotocopiatrice • Macchina fotografica • Videoproiettore Proiettore multimediale collegato al PC e al videoregistratore • Videocamera • Registratore “GUIDA” ESTETICA 67 Multimediale • Telefono (attacco per quando occorre) Sussidi • Filmati • Diapositive PowerPoint - Sussidi multimediali interattivi • Attrezzature • Fogli pilota • Videocassette • Fotografie • Schede di informatica Acconciatori Materiale base • Testine da esercitazione - Supporti per testina • Mensole - Specchi - Sedie • Caschi - lampada a raggi infrarossi - phon • Kit pettini - spazzole in seta 3 diametri • Spazzole termiche 3 diametri • Kit forbici (lisce, curve e dentate) • Rasoio - Macchinette • Phon • Prodotti finish (lacca, gel o mousse) Igiene e sterilizzazione • sterilizzatrici ed autoclave • mollettoni - mantelline per taglio/piega • testina didattica con supporto varie • asciugamani • turbanti per soin • spazzolini da peeling • cuscinetti da massaggi • prodotti lavanti - prodotti trattanti Per meches e colore • Prodotti coloranti - prodotti decoloranti -prodotti totalizzanti - ossigeno - rivelatori • Shaker - pennellesse - buyotte - coppette - beccucci - stagnole • Shampoo • Prodotti finish (lacca, gel o mousse) • Cotone idrofilo CNOS-FAP / CIOFS-FP 68 Acconciatori • Mantelline - mantelline plastificate - Asciugamani • Smacchiatori • Pettine a coda - Pettine largo • Guanti in polietilene alti sull’avambracci. Patente Motorino • Scheda dei moduli di formazione per il conseguimento del certificato di idoneità alla guida del ciclomotore • Quiz per il conseguimento dell’attestato per la guida dei ciclomotori • Scheda UdA “Patente del motorino” • Attrezzi utili per gli esercizi relativi alla manutenzione del motorino • Moduli per la domanda di ammissione all’esame • Motorino/i su cui fare esercizi di manutenzione e con cui fare la prova finale di guida. Ugualmente, è di fondamentale importanza la dimensione dello stage orientativo, formativo e di accompagnamento lavorativo. Nel primo anno, come stage orientativo, si prevede l’organizzazione di una o due visite consistenti in tre momenti essenziali: incontro con testimoni; osservazione della realtà; verifica. Nel secondo anno e nel terzo anno è previsto lo stage di tipo formativo. Nel terzo anno lo stage assume anche la connotazione di accompagnamento lavorativo in vista di un possibile sbocco nel mondo del lavoro. Queste attività da svolgere presso l’impresa costituiscono un aspetto rilevante del progetto, ragione per cui si definiscono i criteri riportati nella tabella seguente: “GUIDA” ESTETICA 69 Parametri ST A G E O R IE N T A T IV O ST A G E F O R M A T IV O ST A G E D I A C C O M PA G N A M E N T O L A V O R A T IV O Finalità A iu ta re la p er so na n el la s ce lt a di u no s pe ci fi co pe rc or so f or m at iv o o la vo ra ti vo , m ig li or an do la s ua c om pr en si on e di u n pr ofi lo p ro fe ss io na le e de ll e su e pr in ci pa li d et er m in an ti . F av or ir e l’ ap pr en di m en to di nu ov e co m pe te nz e pr of es si on al i. S vi lu pp ar e e co ns ol id ar e le co m pe te nz e gi à es is te nt i. V er ifi ca re l ’e ffi ca ci a de ll e co no sc en ze e d el le c ap ac it à ac qu is it e ne ll e fa si p re ce de nt i. C om pl et ar e lo s vi lu pp o de ll a pr of es si on al it à ne ce ss ar ia pe r re al iz za re u na p er fo rm an ce d i q ua li tà . Obiettivi • D efi ni re in m od o re al is ti co il pr op ri o pr og et to pr of es si on al e, pa rt en do da ll a m an if es ta zi on e de ll e pr op ri e as pe tt at iv e e po ss ib il it à • M ig li or ar e la co no sc en za de l pr ofi lo pr of es si on al e, i n te rm in i di c om pe te nz e te cn ic he , ab il it à e ca pa ci tà pe rs on al i ri ch ie st e • In di vi du ar e co n m ag gi or pr ec is io ne i re qu is it i d ’a cc es so a ll a pr of es si on e • A cq ui si re gl i el em en ti es se nz ia li di cu lt ur a de l l av or o; • A m pl ia re la c on os ce nz a de ll e op po rt un it à of fe rt e da l m er ca to d el la vo ro lo ca le • M ig li or ar e la c on os ce nz a de l co nt es to la vo ra ti vo , de i pr oc es si pr od ut ti vi , de ll ’o rg an iz za zi on e de l l av or o • V er ifi ca re l a co er en za t ra l e co no sc en ze te or ic he e la r ea lt à la vo ra ti va . • S vi lu pp ar e sp ec ifi ch e ab il it à op er at iv e ri ch ie st e da l r uo lo p ro fe ss io na le s pe ri m en ta to • A pp re nd er e at tr av er so l’ az io ne nu ov e co m pe te nz e • O rg an iz za re e g es ti re le o pe ra zi on i e i co m pi ti as se gn at i in m od o ra zi on al e, t al e da g ar an ti re un a qu al it à so dd is fa ce nt e de l l av or o sv ol to • Im pa ra re a g es ti re i n m an ie ra n on c on fl it tu al e le r el az io ni c on g li a lt ri • A cq ui si re u n li ve ll o ac ce tt ab il e di p ad ro na nz a ne ll ’u so d el le t ec no lo gi e e de gl i st ru m en ti d i la vo ro • C on os ce re e d ec od ifi ca re i co nc et ti e i li ng ua gg i ti pi ci d el la p ro fe ss io ne • S vi lu pp ar e un a vi si on e d’ in si em e de l p ro ce ss o la vo ra ti vo , n ec es sa ri a pe r ca pi re il r ap po rt o tr a il p ro pr io la vo ro e la m is si on d el l’ az ie nd a. • C on os ce re la r ea lt à or ga ni zz at iv a • S pe ri m en ta re il r uo lo p ro fe ss io na le • A dd es tr ar e al la vo ro • Im pa ra re a g es ti re le si tu az io ni c ri ti ch e, m an te ne nd o il c on tr ol lo d el le p ul si on i e m ot iv e • Im pa ra re a g es ti re l a pr op ri e at ti vi tà in r el az io ne a un a pr ec is a pr og ra m m az io ne te m po ra le . Caratteristiche metodologiche L a pr in ci pa le m od al it à di ap pr en di m en to è l’ os se rv az io ne ; n on è d a es cl ud er e la p os si bi li tà di e se gu ir e al cu ne s em pl ic i o pe ra zi on i. P re ve de u n im pe gn o de ll ’a ll ie vo n el lo s vo lg im en to di in te re s eq ue nz e la vo ra ti ve o d i p ar ti d i e ss e È l a ti po lo gi a pi ù ut il iz za ta e p uò e ss er e, p er al tr o, re pl ic at a an ch e al s ec on do a nn o, c on u na m ag gi or co m pl es si tà d i c on te nu ti e u n’ at te nz io ne p iù m ar ca ta ai r is ul ta ti d el la p er fo rm an ce . L’ al li ev o è or a in g ra do d i p re si di ar e in te ra m en te il r uo lo e in p ie na a ut on om ia . L’ az ie nd a co m in ci a a va lu ta re l a qu al it à e l’ ef fi ca ci a de ll e pr es ta zi on i, ap pl ic an do a l la vo ro d el lo s ta gi st a gl i st es si c ri te ri d i gi ud iz io c he s on o im pi eg at i pe r gl i al tr i la vo ra to ri c he a ss ol vo no le m ed es im e fu nz io ni . CNOS-FAP / CIOFS-FP 70 Prerequisiti L a co ll oc az io ne n at ur al e di q ue st a ti po lo gi a di st ag e è al l’ in iz io d i u n pe rc or so f or m at iv o. L a na tu ra o ri en ta ti va d el l’ in te rv en to i m pl ic a un ’a tt en zi on e pa rt ic ol ar e al la c re az io ne d i un cl im a fa vo re vo le a ll ’i ns er im en to d el lo s ta gi st a e al la co st ru zi on e di re la zi on i di fi du ci a re ci pr oc a. D a pa rt e de ll ’a zi en da de ve es se rc i un a di sp on ib il it à di fo nd o a ga ra nt ir e l’ ac ce ss o de ll ’a ll ie vo al le pr in ci pa li fo nt i in fo rm at iv e e a co ns en ti re l’ os se rv az io ne de ll ’a m bi en te la vo ra ti vo . Im pl ic a un a fa se p ro pe de ut ic a di p re pa ra zi on e e di fo rm az io ne i n au la e i n la bo ra to ri o. P er ta nt o, n on è co ns ig li ab il e in se ri re q ue st a ti po lo gi a di st ag e al l’ in iz io d i u n pe rc or so f or m at iv o. L a co ll oc az io ne i de al e di q ue st o st ag e è al t er m in e di u n pe rc or so f or m at iv o ar ti co la to i n un a pr im a fa se di f or m az io ne t eo ri ca e i n un a se co nd a fa se d i st ag e fo rm at iv o. Modalità d’erogazione D ur at a: 1 0- 12 o re a rt ic ol at e in d ue g io rn at e so tt o fo rm a di vi si ta , st ru tt ur at a in tr e m om en ti e ss en zi al i: i nc on tr o co n te st im on i; os se rv az io ne d el la r ea lt à; v er ifi ca . L e pr in ci pa li fi gu re co in vo lt e so no : re sp on sa bi le st ag e, fo rm at or i, tu to r C F P, re sp on sa bi le a zi en da le . • D ur at a: 16 0 or e ar ti co la te in 20 gi or na te la vo ra ti ve • P re se nz a di u n tu to r az ie nd al e • F or um in fr as ta ge da te ne rs i al te rm in e di og ni s et ti m an a, fi na li zz at i al la r ie la bo ra zi on e de i vi ss ut i pe rs on al i e de ll e es pe ri en ze pr ob le m at ic he in co nt ra te • P ro va c on cl us iv a • F ig ur e co in vo lt e: r es po ns ab il e st ag e do ce nt i, tu to r C F P, tu to r az ie nd al e, c ol le gh i d i l av or o. • D ur at a: 2 00 o re a rt ic ol at e in 5 s et ti m an e la vo ra ti ve (s ta ge fo rm at iv o + st ag e di ac co m pa gn am en to la vo ra ti vo ) • F or um in fr as ta ge d a te ne rs i a l t er m in e di c ia sc un a se tt im an a fi na li zz at i al la ri el ab or az io ne de i vi ss ut i pe rs on al i e de ll e es pe ri en ze p ro bl em at ic he in co nt ra te • P ro va c on cl us iv a • F ig ur e co in vo lt e: tu to r az ie nd al e, co ll eg hi di la vo ro , r es po ns ab il e st ag e. Strumenti S ch ed a pr og et to s ta ge , s ch ed e di o ss er va zi on e, st ru m en ti d i v al ut az io ne . S ch ed a pr og et to st ag e; sc he da di de fi ni zi on e de l pr ofi lo pr of es si on al e de ll ’a ll ie vo ; sc he da di el ab or az io ne a zi en da le d el p ro fi lo d i s ta ge ; p la nn in g al li ev o; s ch ed a de ll e at ti vi tà s et ti m an al i; s tr um en ti di v al ut az io ne . S ch ed a pr og et to s ta ge ; sc he da d i de fi ni zi on e de l pr ofi lo pr of es si on al e de ll ’a ll ie vo ; sc he da di el ab or az io ne az ie nd al e de l pr ofi lo d i st ag e; p la nn in g al li ev o; s ch ed a de ll e at ti vi tà s et ti m an al i; s tr um en ti d i v al ut az io ne . Funzioni del CFP • P re pa ra zi on e de ll a vi si ta di st ag e in co ll ab or az io ne c on l’ az ie nd a • P ro ge tt az io ne d id at ti ca e f or m at iv a • P re di sp os iz io ne de l po te nz ia le pr of es si on al e de ll ’a ll ie vo , si a at tr av er so co ll oq ui in di vi du al i s ia m ed ia nt e i g ru pp i di la vo ro e i la bo ra to ri • V al ut az io ne . • P ro ge tt az io ne f or m at iv a e di da tt ic a • E la bo ra zi on e de l p ia no d i s ta ge c on l’ az ie nd a • D efi ni zi on e de l p ro fil o pr of es si on al e • G es ti on e de i r ie nt ri • V al ut az io ne . • P ro ge tt az io ne f or m at iv a e di da tt ic a • E la bo ra zi on e de l p ia no d i s ta ge c on l’ az ie nd a • D efi ni zi on e de l p ro fil o pr of es si on al e de ll ’a ll ie vo • G es ti on e de i r ie nt ri • V al ut az io ne . “GUIDA” ESTETICA 71 La metodologia dell’alternanza riprende ed accentua la didattica dello stage. Essa consente di realizzare un percorso formativo coerente e compiuto nel quale si integrano reciprocamente attività formative di aula, di laboratorio ed esperienze svolte nella concreta realtà dell’organizzazione di lavoro e di impresa. La sua elaborazione richiede la definizione di un modello formativo che consenta di conseguire delle qualifiche e dei diplomi di formazione, alternando formazione e lavoro basato sull’approccio pedagogico tipico della formazione professionale (valorizzazione delle esperienze lavorative, approccio induttivo, ecc.) all’interno del quadro di standard definiti per i percorsi formativi. Al fine di garantire che tali aspetti siano presenti, anche l’azienda, così come il Centro, dovrà attivare e mettere a disposizione risorse tecniche, umane e strutturali adeguate attraverso l’attivazione di un apposito presidio formativo aziendale secondo la logica dell’apprendimento organizzativo (learning organization). Ciò deve essere definito garantendo la continuità e l’organicità delle azioni, specie là dove le specificità organizzative e lavorative dell’azienda non consentono di acquisire “naturalmente” una visione ampia del processo di lavoro e delle competenze necessarie e il neo- inserito deve lavorare con operatori diversi. Per tutti questi motivi, va realizzata un’intesa tra le parti coinvolte, impresa ed organismo formativo, al fine di determinare: • Lo “status” dei soggetti coinvolti (il giovane in alternanza) • Il ruolo della struttura formativa e dell’azienda e le modalità di collaborazione • Gli aspetti ‘gestionali (il sostegno al reddito dell’allievo, gli incentivi per le imprese e l’assistenza tutoriale) • Le modalità di certificazione dell’esito positivo delle attività e di valutazione dei crediti formativi acquisiti dall’allievo Le attività previste nell’ambito dell’alternanza formativa, elaborate entro un piano formativo personalizzato, sono: • Visita orientativa • Conoscenza dell’impresa e dei ruoli • Micro - realizzazione • Laboratorio di simulazione • Apprendimento sul compito • Project work. Queste attività verranno realizzate - in forma combinata - secondo un piano formativo coerente con le caratteristiche degli allievi e valorizzando le potenzialità formative dell’impresa. CNOS-FAP / CIOFS-FP 72 Per la Comunità Estetica il laboratorio (oltre allo stage) diviene il luogo privilegiato dell’attività formativa, anche per quelle discipline che comunemente vengono svolte in aula. Il laboratorio è, infatti, un “ambiente di vita” che riproduce fedelmente l’ambiente di lavoro e che riesce a catalizzare le migliori risorse degli allievi e delle allieve, non soltanto professionali, ma anche umane. È nel laboratorio infatti che gli allievi e le allieve acquisiscono consapevolezza e rafforzano la propria decisione di intraprendere la professione scelta, professione - sia quella dell’acconciatore che quella dell’estetista - che influirà a poco a poco sulla loro vita, divenendone quasi un “modus vivendi”. L’acconciatore e l’estetista, infatti, sono artisti del benessere, la cui arte non è possibile racchiuderla in un orario di lavoro: soltanto chi si lascia coinvolgere totalmente - comunque nell’equilibrio - diverrà un vero professionista. “GUIDA” ESTETICA 73 PARTE II: GUIDA PER IL PIANO FORMATIVO 1. SCHEDA PER IL PIANO FORMATIVO “GUIDA” ESTETICA 79 P R IM O A N N O A tt iv it à e p ro do tt i O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re qu is it i R E A L IZ Z A Z IO N E A T T IV IT A ’ D I A C C O G L IE N Z A • D O SS IE R S U L L A C O M U N IT À P R O F E SS IO N A L E • P ro m uo ve re la c on os ce nz a de ll a re al tà fo rm at iv a in cu i gl i al li ev i si so no in se ri ti (a m bi en te , la bo ra to ri , re go la m en to , pe rs on al e ed uc at iv o, ec c. ) • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a co no sc en za d el le ca ra tt er is ti ch e pe rs on al i, de ll e pr op ri e po ss ib il it à e de i pr op ri li m it i, pe r va lu ta re il pr op ri o in se ri m en to ne ll a co m un it à pr of es si on al e in vi st a di u na c on fe rm a de ll a sc el ta f at ta • P ro m uo ve re l’ in te re ss e, la se ns ib il it à e la cu ri os it à ve rs o la p ro fe ss io ne • P ro m uo ve re la c ol la bo ra zi on e e la c oo pe ra zi on e de gl i a ll ie vi tr a lo ro • P ro m uo ve re lo s vi lu pp o de ll e ca pa ci tà d i a sc ol to , di d ia lo go e d i co nf ro nt o, a cc og li en do c on l a gi us ta m is ur a di p ru de nz a e di r is pe tt o qu an to di co no g li a lt ri • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a pr es a di c os ci en za de ll e pr op ri e di na m ic he p er so na li c he p or ta no al l’ af fe rm az io ne d el la p ro pr ia id en ti tà a tt ra ve rs o ra pp or ti c os tr ut ti vi c on a du lt i di r if er im en to e co et an ei • A iu ta re g li a ll ie vi a p or re l e pr im e ba si p er su pe ra re le d im en si on i s tr um en ta li d el la P at en te E ur op ea p er i l C om pu te r (E C D L ) e di m os tr ar e di c on si de ra re l a m ul ti m ed ia li tà e l ’u so d eg li st ru m en ti in fo rm at ic i un fe co nd o am bi en te di ap pr en di m en to , in pr os pe tt iv a te or ic a e/ o pr of es si on al e. 40 o re T ut or - c oo rd in at or e: c ur a l’ as pe tt o re la zi on al e de l g io co d i c on os ce nz a in iz ia le e l’ or ga ni zz az io ne de ll e vi si te d ei ra ga zz i a l C en tr o e de gl i i nc on tr i c on le v ar ie fi gu re ( di re tt or e, a ll ie vi d el l’ ul ti m o an no , fo rm at or i, ec c. ). F or m at or e de ll’ ar ea d ei l in gu ag gi : cu ra l ’a sp et to li ng ui st ic o de ll ’i nt er vi st a e de ll a su a tr as cr iz io ne e de ll ’i nt er o la vo ro , s ia e ss o in f or m a di c ar te ll on e, d i fa sc ic ol o o di p re se nt az io ne d i P ow er P oi nt . F or m at or e de ll’ ar ea t ec no lo gi ca : re sp on sa bi le d i cu ra re il su pp or to in fo rm at ic o pe r l a re al iz za zi on e d el la vo ro ( pe r fa re q ue st o è po ss ib il e fa re r if er im en to al le sc he de di in fo rm at ic a 1 e 2 ri gu ar da nt i il sa lv at ag gi o de i da ti p er so na li s u flo pp y e la s te su ra di u n cu rr ic ul um v it ae c on W or d) ; r es po ns ab il e de ll a co rr et ta r ea li zz az io ne d el r ep or ta ge f ot og ra fi co . F or m at or e de ll’ ar ea p ro fe ss io na le : re sp on sa bi le di c ur ar e la v is it a de gl i al li ev i ai l ab or at or i e di sp ie ga re , ri sp on de nd o al l’ in te rv is ta , gl i as pe tt i es se nz ia li de ll a co m un it à pr of es si on al e di ap pa rt en en za . F or m at or e de ll’ ar ea s ci en ti fic a: c ur a il r is pe tt o de ll ’a m bi en te d ur an te l a vi si ta d ei r ag az zi e l a ge st io ne de gl i st ru m en ti ge om et ri ci (r ig he ll i, sq ua dr e, e cc .) p er l a re al iz za zi on e de i ca rt el lo ni o de i d os si er . N on è r ic hi es to al cu n ti po d i pr er eq ui si to CNOS-FAP / CIOFS-FP 80 R E A L IZ Z A Z IO N E P R O D O T TO P R O F E SS IO N A L E A C C O N C IA TO R I • SH A M P O O C O N M A SS A G G IO • P ot en zi ar e la c on sa pe vo le zz a di o pe ra re i n un am bi en te p ro fe ss io na le • S ti m ol ar e i ra ga zz i ad a cq ui si re l a te rm in ol og ia e la c on os ce nz a de gl i st ru m en ti e d ei p ro do tt i ut il iz za ti • F or ni re le co no sc en ze di ba se a li ve ll o di ch im ic a, t ri co lo gi a e co sm et ol og ia • F av or ir e lo s vi lu pp o di a bi li tà e c ar at te ri st ic he pr of es si on al i di b as e at tr av er so l a re al iz za zi on e di u na s em pl ic e at ti vi tà t ip ic a di u n sa lo ne d i ac co nc ia to re . 50 o re F or m at or e de ll’ ar ea p ro fe ss io na le : re sp on sa bi le de ll ’U ni tà di A pp re nd im en to ne ll a re al iz za zi on e de ll e va ri e fa si d el la vo ro . T ut or - co or di na to re : su pp or to de l te am de i fo rm at or i – p re di sp os iz io ne p or tf ol io . F or m at or e de ll’ ar ea sc ie nt ifi ca : re sp on sa bi le pe r le c on os ce nz e re la ti ve a t ri co lo gi a, c hi m ic a e co sm et ol og ia . N or m e di si cu re zz a re la ti ve ai pr od ot ti c hi m ic i. N on è r ic hi es to al cu n ti po d i pr er eq ui si to SV IL U P P O A T T IV IT À D I O R D IN E S O C IA L E • SF IL A T A ST O R IC A A T E M A • S ti m ol ar e tr a gl i a ll ie vi la c ap ac it à di la vo ra re in te am , a nc he c on p ro fe ss io na li tà d iv er se . • O ff ri re ag li al li ev i st ru m en ti pe r pr en de re co ns ap ev ol ez za de l pa ss at o, ri co no sc er ne la pe rm an en za n el p re se nt e e fa r te so ro d i qu es te co ns ap ev ol ez ze p er l a so lu zi on e de i pr ob le m i ch e si i nc on tr an o e pe r la p ro ge tt az io ne d el fu tu ro • S ti m ol ar e gl i al li ev i al la ri sc op er ta de ll a tr ad iz io ne st or ic o - so ci al e e cu lt ur al e de ll a pr op ri a co m un it à pr of es si on al e • F or ni re a gl i a ll ie vi u na c on os ce nz a di b as e su ll e or ig in i d el c ar ne va le lo ca le • S vi lu pp ar e la c ap ac it à di a pr ir si a ll e di ve rs e re al tà cu lt ur al i ed al le lo ro m an if es ta zi on i po po la ri e d i f es ta • S vi lu pp ar e la co ns ap ev ol ez za di la vo ra re in m od o co op er at iv o • S vi lu pp ar e ab il it à e ca ra tt er is ti ch e pr of es si on al i pe r po te r co nt es tu al iz za re le co no sc en ze e co m pe te nz e ap pr es e. 15 0 or e F or m at or e d el l’a re a pr of es si on al e: A ss is te nz a al la r ea li zz az io ne , se ns ib il iz -z az io ne d el le n or m e an ti nf or tu ni st ic he , fo rn it ur a de ll’ at tr ez za tu ra im pi eg at a. F or m at or e d el l’a re a d ei li n gu ag gi : ri ce rc a st or ic o - cu lt ur al e, r el az io ne fi na -l e. Tu to r - co or d in at or e: p re se nt a e ge st is ce i l p ia no di la vo ro , s up po rt o de l t ea m , v al ut az io ne fi na le . C on os ce nz e e co m pe te nz e ac qu is it e ne ll a pr im a pa rt e de l pr im o an no . A tt iv it à e p ro do tt i O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re qu is it i “GUIDA” ESTETICA 81 E L A B O R A Z IO N E D I U N B U D G E T • A C Q U IS T O D I U N M O T O R IN O • S vi lu pp ar e ab il it à e ca ra tt er is ti ch e pe rs on al i at tr av er so la pe rs on al iz za zi on e de ll e pr op ri e sc el te , po te nz ia nd o la ca pa ci tà de ci si on al e in pr es en za di ri so rs e m at er ia li e te m po ra li li m it at e • F av or ir e ne gl i al li ev i un pr oc es so at tr av er so cu i ar ri va re a p os se de re u n ad eg ua to n um er o di s tr um en ti f or m al i, m at em at ic i o co m un qu e lo gi ci , e sa pe rl i ap pl ic ar e a di ve rs i am bi ti d i pr ob le m i g en er al i e s pe ci fic i • S ti m ol ar e i ra ga zz i, at tr av er so u no s tr um en to m ul ti m ed ia le in te ra tt iv o ch e pa rt e da un a si tu az io ne c on cr et a (l ’a cq ui st o di u n m ot or in o) , ad a cq ui si re l a te rm in ol og ia e l e re go le d i ba se de ll ’e co no m ia a zi en da le • O ff ri re ag li al li ev i l’ op po rt un it à di av er e st ru m en ti c on cr et i pe r m uo ve rs i ag ev ol m en te en tr o la “q uo ti di an it à” , sa pe nd o sv ol ge re i co m pi ti d a es sa r ic hi es ti • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a co no sc en za c ri ti ca de i co nc et ti m at em at ic i, in m od o da po te r op er ar e co n es si n el la r is ol uz io ne d i pr ob le m i co nc re ti . 20 o re F or m at or e de ll’ ar ea sc ie nt ifi ca : re sp on sa bi le , pi an o di la vo ro , i nf or m at ic a, b ud ge t, va lu ta zi on e. F or m at or e de ll’ ar ea d ei l in gu ag gi : re sp on sa bi le de gl i i nt er ve nt i. F or m at or e ar ea p ro fe ss io na le : su pp or to t ec ni co (c on fr on to f ra m od el li ). T ut or - c oo rd in at or e: s up po rt o de l te am d i co rs o, co m un ic az io ne . S up er am en to d el le U dA di D ir it to R E A L IZ Z A Z IO N E P R O D O T TO P R O F E SS IO N A L E E ST E T IS T I • U N G H IE F R E E ST Y L E • O ff ri re a gl i al li ev i gl i st ru m en ti p er a na li zz ar e e ra pp re se nt ar e fa si e p ro ce du re r ic or re nd o a op po rt un i s tr um en ti • In tr od ur re gl i al li ev i al l’ es er ci zi o di at ti vi tà m an ua li e la bo ra to ri al i • S ti m ol ar e i r ag az zi a d ac qu is ir e la te rm in ol og ia e le c on os ce nz e de ll e at tr ez za tu re e d ei la bo ra to ri • F or ni re ag li al li ev i un a co no sc en za di ba se ch im ic a, a na to m ic a e fis io lo gi ca • S vi lu pp ar e la c on sa pe vo le zz a di o pe ra re i n un am bi en te p ro fe ss io na le • S vi lu pp ar e ab il it à e ca ra tt er is ti ch e pr of es si on al i di b as e at tr av er so l a re al iz za zi on e di s em pl ic i at ti vi tà te cn ic o/ es te ti ch e. 90 o re F or m at or e de ll’ ar ea p ro fe ss io na le : re sp on sa bi le de ll ’u ni tà di ap pr en di m en to ne ll a re al iz za zi on e de i va ri e fa si d el l av or o e de ll e sp ec ifi ch e fa si es te ti ch e. T ut or - co or di na to re : su pp or to de l te am de i fo rm at or i – p re di sp os iz io ne p or ta fo li o. F or m at or e de ll’ ar ea s ci en ti fic a: r es po ns ab il e pe r la g es ti on e de i pr od ot ti c hi m ic i, pe r l’ ig ie ne , pe r l’ an at om ia e la fi si ol og ia d el le m an i, de i p ie di d el le un gh ie . U dA T ra tt am en to m an i e p ie di A tt iv it à e p ro do tt i O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re qu is it i CNOS-FAP / CIOFS-FP 82 R E A L IZ Z A Z IO N E P R O D O T TO P R O F E SS IO N A L E A C C O N C IA TO R I • E SE G U IR E P IE G A E T A G L IO I N F O R M A P IE N A • In tr od ur re g li a ll ie vi a d es er ci ta rs i ne ll e at ti vi tà m an ua li e la bo ra to ri al i • S vi lu pp ar e la c on sa pe vo le zz a di o pe ra re i n un am bi en te p ro fe ss io na le • S ti m ol ar e i r ag az zi a d ac qu is ir e la te rm in ol og ia e le c on os ce nz e de ll e at tr ez za tu re e d eg li s tr um en ti te cn ic i • F av or ir e l’ ac qu is iz io ne d i co no sc en ze d i ba se a li ve ll o di ig ie ne e a na to m ia – n oz io ni d i t ag li o • S vi lu pp ar e ab il it à e ca ra tt er is ti ch e pr of es si on al i di b as e at tr av er so la re al iz za zi on e di u na se m pl ic e at ti vi tà ti pi ca d i u n sa lo ne d i a cc on ci at or e. 50 o re F or m at or e de ll’ ar ea p ro fe ss io na le : re sp on sa bi le de ll ’u ni tà di ap pr en di m en to ne ll a re al iz za zi on e de ll e v ar ie f as i d el la vo ro T ut or - co or di na to re : su pp or to de l te am de i fo rm at or i – p re di sp os iz io ne p or tf ol io F or m at or e de ll’ ar ea s ci en ti fic a: r es po ns ab il e pe r le c on os ce nz e re la ti ve a ll ’i gi en e e l’ an at om ia . U dA su ll ’i nd iv id ua zi on e de ll e va ri e li ne e su te st in a nu da c on pe nn ar el lo O R G A N IZ Z A Z IO N E E V E N TO F IN A L E • E V E N T O F IN A L E • C on du rr e gl i al li ev i ad e ss er e co ns ap ev ol i de ll e pr op ri e ca pa ci tà , at ti tu di ni e a sp ir az io ni e d el le co nd iz io ni d i r ea lt à ch e le p os so no v al or iz za re e re al iz za re • P ro m uo ve re la c ol la bo ra zi on e e la c oo pe ra zi on e tr a gl i a ll ie vi • P ro m uo ve re ne i ra ga zz i la pr es a di co ns ap ev ol ez za d el p er co rs o sv ol to d ur an te i l co rs o de ll ’a nn o, d el le c ap ac it à sv il up pa te , de i pr od ot ti r ea li zz at i e de ll e po te nz ia li tà a nc or a da sv il up pa re • P ro m uo ve re ne gl i al li ev i la ca pa ci tà di co m un ic ar e, at tr av er so va ri e m od al it à (m ul ti m ed ia li , e sp re ss iv e, li ng ui st ic he , g ra fi ch e) , i p ro pr i v is su ti e le p ro pr ie e sp er ie nz e pe rs on al i • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a pr es a di c os ci en za de ll e pr op ri e di na m ic he p er so na li c he p or ta no al l’ af fe rm az io ne d el la p ro pr ia id en ti tà a tt ra ve rs o ra pp or ti c os tr ut ti vi c on a du lt i di r if er im en to e co et an ei • P ro m uo ve re ne gl i al li ev i la ca pa ci tà di pa dr on eg gi ar e gl i st ru m en ti es pr es si vi in di sp en sa bi li p er g es ti re i n m an ie ra c os tr ut ti va il c on fr on to s oc ia le . 20 o re T ut or - c oo rd in at or e: c ur a l’ as pe tt o re la zi on al e de ll a fe st a e de l c on ta tt o co n i g en it or i. R es po ns ab il e, in ol tr e, d el c oo rd in am en to g en er al e de ll ’a tt iv it à, so pr at tu tt o de ll e su e pa rt i e sp re ss iv e e re la zi on al i. F or m at or e de ll’ ar ea de i lin gu ag gi : cu ra l’ as pe tt o li ng ui st ic o de ll e in te rv is te e d el le r el at iv e tr as cr iz io ni , e de i ca rt el lo ni il lu st ra ti vi de ll a m os tr a. F or m at or e de ll’ ar ea te cn ol og ic a: c ur a il s up po rt o in fo rm at ic o pe r la r ea li zz az io ne d el l av or o e la co rr et ta r ea li zz az io ne d el r ep or ta ge f ot og ra fi co e de ll e ri pr es e vi de o. F or m at or e de ll’ ar ea pr of es si on al e: cu ra l’ al le st im en to d el la m os tr a de i l av or i p ro do tt i e d el la re al iz za zi on e de l ca rt el lo ne s ul c ic lo d i pr od uz io ne de i l av or i s vo lt i. A cq ui si zi on e de ll e co m pe te nz e re la ti ve al p ri m o an no A tt iv it à e p ro do tt i O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re qu is it i “GUIDA” ESTETICA 83 se gu e: • E V E N T O F IN A L E F or m at or e de ll’ ar ea st or ic o – so ci o - ec on om ic a: re sp on sa bi le de ll a pr ep ar az io ne e de ll a ra pp re se nt az io ne d el le s ce ne tt e sc he rz os e e de ll a ra cc ol ta d el m at er ia le u ti le p er p ro du rr e la pr es en ta zi on e in P ow er P oi nt o la v id eo ca ss et ta . F or m at or e de ll’ ar ea s ci en ti fic a: c ur a il r is pe tt o de ll ’a m bi en te d ur an te l o sv ol gi m en to d el la f es ta e di c ur ar e la g es ti on e de gl i st ru m en ti “ ge om et ri ci ” (r ig he ll i, sq ua dr e, e cc .) p er l a re al iz za zi on e de i ca rt el lo ni . A tt iv it à e p ro do tt i O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re qu is it i CNOS-FAP / CIOFS-FP 84 A tt iv it à e pr od ot ti O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re qu is it i R E A L IZ Z A Z IO N E A T T IV IT À D I A C C O G L IE N Z A • SC H E D A D I P R E SE N T A Z IO N E A T T IV IT À E ST IV A • P ro m uo ve re l a ca pa ci tà d i se rv ir si c on p ro pr ie tà de gl i s tr um en ti d i c on su lt az io ne e d eg li s tr um en ti in fo rm at ic i, pe r ot te ne re do cu m en ta zi on i, sc ri ve re e a rc hi vi ar e • A iu ta re g li a ll ie vi a p or re l e ba si p er s up er ar e le di m en si on i st ru m en ta li d el la P at en te E ur op ea pe r il C om pu te r (E C D L ) e di m os tr ar e di co ns id er ar e la m ul ti m ed ia li tà e l’ us o de gl i st ru m en ti in fo rm at ic i un fe co nd o am bi en te di ap pr en di m en to , in pr os pe tt iv a te or ic a e/ o pr of es si on al e • P ro m uo ve re l a ca pa ci tà d i na vi ga re i n In te rn et pe r ri so lv er e pr ob le m i, m ir an do a ll a se le zi on e de ll e in fo rm az io ni a de gu at e • P ro m uo ve re l a ca pa ci tà d i le gg er e e pr od ur re te st i di d if fe re nt i di m en si on i e co m pl es si tà , be n co st ru it i a li ve ll o gr am m at ic al e - si nt at ti co , a li ve ll o di r ic ch ez za d i “ vo ca bo la ri o” s ia a li ve ll o co m un ic at iv o, e ad at ti al le va ri e si tu az io ni in te ra tt iv e • F av or ir e ne gl i al li ev i l’ ac qu is iz io ne di co no sc en ze s ol id e su ll a st ru tt ur a gr am m at ic al e de ll ’i ta li an o, a nc he c on o pp or tu ni c on fr on ti c on l’ in gl es e • P ro m uo ve re l ’u ti li zz o de ll a li ng ua i ng le se p er i pr in ci pa li s co pi c om un ic at iv i e o pe ra ti vi • P ro m uo ve re la c ap ac it à di o pe ra re , o ri en ta n- do si ne ll o sp az io e n el te m po , c on fr on ti c os tr ut ti vi fr a re al tà g eo gr afi ch e e st or ic he d iv er se • P ro m uo ve re il ri sp et to , l a cu ra , l a co ns er -v az io ne e il m ig li or am en to d el l’ am bi en te 45 o re T ut or - co or di na to re : re sp on sa bi le di cu ra re l’ as pe tt o re la zi on al e di q ue st a at ti vi tà e la g es ti on e de ll a co m un ic az io ne . F or m at or e de ll’ ar ea d ei l in gu ag gi : re sp on sa bi le di c ur ar e l’ as pe tt o li ng ui st ic o di t ut to i l la vo ro e, i n pa rt ic ol ar e, d el la s te su ra d el d ia ri o e de ll a tr ad uz io ne in li ng ua in gl es e de ll e vi gn et te . F or m at or e de ll’ ar ea t ec no lo gi ca : re sp on sa bi le d i cu ra re i l su pp or to i nf or m at ic o pe r la r ea li zz az io ne de l l av or o e l’ ap pr en di m en to d i u n ad eg ua to u so d i In te rn et e d el le s ue r is or se F or m at or e de ll’ ar ea s to ri co – s oc io - ec on om ic a: re sp on sa bi le d i gu id ar e i ra ga zz i ne ll a sc el ta d el le in fo rm az io ni c ir ca g li a sp et ti s to ri ci e c ul tu ra li de l lu og o su l qu al e at tu an o la ri ce rc a e ne ll a si st em at iz za zi on e di q ue st e in fo rm az io ni . F or m at or e de ll’ ar ea sc ie nt ifi ca : re sp on sa bi le de ll ’a de gu at o ut il iz zo de ll e co m pe te nz e m at em at ic he p er il c al co lo d el le d is ta nz e pe rc or se e de ll e sp es e ef fe tt ua te e d el la g ui da a gl i a ll ie vi n el la sc el ta d el le in fo rm az io ni c ir ca g li a sp et ti g eo gr afi ci e na tu ra li d el lu og o su l q ua le a tt ua no la r ic er ca . F or m at or e de ll’ ar ea p ro fe ss io na le : re sp on sa bi le di un a ri fl es si on e- re la zi on e su ll ’e ve nt ua le es pe ri en ze d i t ir oc in io f or m at iv o in a zi en da . A cq ui si zi on e de ll e co m pe te nz e re la ti ve al p ri m o an no SE C O N D O A N N O “GUIDA” ESTETICA 85 se gu e: • SC H E D A D I P R E SE N T A Z IO N E A T T IV IT À E ST IV A • P ro m uo ve re la c om pr en si on e de ll a re al tà n at ur al e co n at te gg ia m en to di cu ri os it à, at te nz io ne e ri sp et to • F ac il it ar e ne gl i al li ev i l’ ut il iz zo ef fi ca ce pe r l’ es pr es si on e di sé e pe r la co m un ic az io ne in te rp er so na le a nc he c od ic i, tr a lo ro i nt eg ra ti o au to no m i (f ot og ra fi a, c in em a, w eb , e cc .) d iv er si da ll a pa ro la . R E A L IZ Z A Z IO N E P R O D O T TO P R O F E SS IO N A L E E ST E T IS T I • V IS O P U L IT O • P ro m uo ve re l’ or ga ni zz az io ne d el p ro pr io la vo ro pe rs on al e • F av or ir e la ge st io ne de l te m po e la pr og ra m m az io ne d el la vo ro • P ot en zi ar e co m po rt am en ti d i pr ev en zi on e de l ri sc hi o • F av or ir e la r ic hi es ta c on p ar ol e ap pr op ri at e di in fo rm az io ni s ul c om pi to a ss eg na to • S vi lu pp ar e ab il it à e ca ra tt er is ti ch e pe rs on al i ch e po rt in o al la p er so na li zz az io ne d ei p er co rs i pr od ut ti vi s ec on do p ro pr ie s ce lt e, p ot en zi an do la c ap ac it à de ci si on al e in p re se nz a di p os si bi li al te rn at iv e • P ro m uo ve re ca pa ci tà di in te ra zi on e co n co m pa gn i e fo rm at or i in m od o co rr et to , as su m en do un co m po rt am en to ri sp et to so e so li da le e r ic on os ce nd o il p ro pr io r uo lo • A cc re sc er e l’ in di vi du az io ne de ll e fo nt i di pe ri co lo p re se nt i ne l lu og o di l av or o ad ot ta nd o le m is ur e di p re ve nz io ne e p ro te zi on e ne ce ss ar ie pe r la tu te la d el la vo ra to re • F av or ir e l’ au to va lu ta zi on e de l la vo ro s vo lt o pe r il m ig li or am en to • F av or ir e la pr es a di co ns ap ev ol ez za de ll e pr op ri e ca pa ci tà , at ti tu di ni e a sp ir az io ni e d el le co nd iz io ni d i r ea lt à ch e le p os so no v al or iz za re e re al iz za re . 90 o re F or m at or e de ll’ ar ea p ro fe ss io na le : re sp on sa bi le de ll ’u ni tà di ap pr en di m en to , pr es en ta zi on e de l pi an o di la vo ro , l ab or at or io e d es pe ri en za p ra ti ca . F or m at or e de ll’ ar ea sc ie nt ifi ca : la bo ra to ri o di ch im ic a, b io lo gi a, s ci en ze d el la m at er ia . F or m at or e de ll’ ae re a de i lin gu ag gi : st es ur a de l pr ot oc ol lo e s tr ut tu ra d el d is co rs o. F or m at or e de ll’ ar ea s to ri co - s oc io -e co no m ic a: co nt es to st or ic o di in se ri m en to ne l m on do de l la vo ro . T ut or - co or di na to re : su pp or to de l te am . C om un ic az io ne , re la zi on e co n l’ al tr o, p er ce zi on e di s é ne l c on te st o am bi en ta le . E la bo ra re u n pr op ri o pr og et to p ro fe ss io na le m ir at o al la r ic er ca a tt iv a de l la vo ro . A cq ui si zi on e de ll e co m pe te nz e re la ti ve a l p ri m o an no s op ra tt ut to qu el le r el at iv e a D ep il az io ne , T ru cc o B as e, T ec ni ch e di m on ta gg io ap pa re cc hi at ur e/ 1 T ra sv er sa lm en te ve ng on o sv ol te : U dA d i C hi m ic a U dA d i B io lo gi a U dA d i S ci en ze de ll a M at er ia U dA d i F is io lo gi a de ll ’E pi de rm id e U dA T ru cc o 2, C os m et ol og ia , Te cn ic he d i m on ta gg io ap pa re cc hi at ur e/ 2 A tt iv it à e pr od ot ti O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re qu is it i CNOS-FAP / CIOFS-FP 86 R E A L IZ Z A Z IO N E P R O D O T TO P R O F E SS IO N A L E A C C O N C IA TO R I • T A G L IO IN F O R M A G R A D U A L E E P IE G A C O N B IG O D IN I • P ro m uo ve re l’ or ga ni zz az io ne d el p ro pr io la vo ro pe rs on al e • F av or ir e la ge st io ne de l te m po e la pr og ra m m az io ne d el la vo ro • P ot en zi ar e co m po rt am en ti d i pr ev en zi on e de l ri sc hi o • F av or ir e la r ic hi es ta , co n pa ro le a pp ro pr ia te , di in fo rm az io ni s ul c om pi to a ss eg na to • S vi lu pp ar e ab il it à e ca ra tt er is ti ch e pe rs on al i ch e po te nz io l a ca pa ci tà d ec is io na le i n pr es en za d i po ss ib il i a lt er na ti ve • P ro m uo ve re ca pa ci tà di in te ra zi on e co n co m pa gn i e fo rm at or i in m od o co rr et to , as su m en do un co m po rt am en to ri sp et to so e so li da le e r ic on os ce nd o il p ro pr io r uo lo • A cc re sc er e l’ in di vi du az io ne de ll e fo nt i di pe ri co lo p re se nt i ne l lu og o di l av or o ad ot ta nd o le m is ur e di p re ve nz io ne e p ro te zi on e ne ce ss ar ie pe r la tu te la d el la vo ra to re • F av or ir e l’ au to va lu ta zi on e de l la vo ro s vo lt o pe r il m ig li or am en to • F av or ir e la pr es a di co ns ap ev ol ez za de ll e pr op ri e ca pa ci tà , at ti tu di ni e a sp ir az io ni e d el le co nd iz io ni d i r ea lt à ch e le p os so no v al or iz za re e re al iz za re 70 o re F or m at or e de ll’ ar ea p ro fe ss io na le : re sp on sa bi le de ll ’U ni tà d i A pp re nd im en to n el la r ea li zz az io ne de ll e va ri e fa si d el la vo ro . T ut or - co or di na to re : su pp or to de l te am de i fo rm at or i - p re di sp os iz io ne p or tf ol io . F or m at or e de ll’ ar ea s ci en ti fic a: r es po ns ab il e pe r le c on os ce nz e re la ti ve a g eo m et ri a, m or fo lo gi a e bi ol og ia . A cq ui si zi on e de ll e co m pe te nz e re la ti ve al p ri m o an no P R E PA R A Z IO N E G U ID A M O TO R IN O • C O N SE G U IM E N T O D E L L A P A T E N T E P E R I L M O T O R IN O • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a co ns ap ev ol ez za d el va lo re d el le r eg ol e ne ll a co nv iv en za c iv il e • P ro m uo ve re i l ri sp et to d el le f un zi on i e de ll e re go le de ll a vi ta so ci al e e is ti tu zi on al e, ri co no sc en do ne l’ ut il it à e im pe gn an do si a co m pr en de rn e le r ag io ni 50 o re T ut or -c oo rd in at or e: cu ra l’ as pe tt o re la zi on al e de ll ’U dA e l ’o rg an iz za zi on e de gl i in co nt ri d eg li al li ev i c on il r ap pr es en ta nt e de ll e fo rz e de ll ’o rd in e e de ll a pr ov a pr at ic a fin al e. C on os ce nz e li ng ui st ic he , m at em at ic he e fi si ch e di b as e, ac qu is it e co n il pr im o an no A tt iv it à e pr od ot ti O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re qu is it i “GUIDA” ESTETICA 87 se gu e: • C O N SE G U IM E N T O D E L L A P A T E N T E P E R I L M O T O R IN O • F ac il it ar e ne gl i al li ev i l’ as su nz io ne di co m po rt am en ti p iù a de gu at i pe r la t ut el a de ll a si cu re zz a pr op ri a, d eg li a lt ri e d el l’ am bi en te i n cu i s i v iv e, in c on di zi on i o rd in ar ie o s tr ao rd in ar ie di p er ic ol o • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi il s en so d i r is pe tt o e di cu ra p er le c os e in lo ro p os se ss o (i n qu es to c as o pe r il m ot or in o) . F or m at or e de ll’ ar ea de i lin gu ag gi : cu ra l’ el ab or az io ne de ll e do m an de e l’ as pe tt o li ng ui st ic o de ll ’i nt er vi st a al r ap pr es en ta nt e de ll e fo rz e de ll ’o rd in e e de ll a st es ur a de ll a do m an da d i am m is si on e pe r so st en er e l’ es am e. F or m at or e de ll’ ar ea s to ri co – s oc io – e co no m ic a: re sp on sa bi le de l m od ul o di ed uc az io ne al la co nv iv en za ci vi le e de ll a pr es en ta zi on e de ll e im pl ic an ze bu ro cr at ic he re la ti ve al po ss es so e al l’ ut il iz zo de l m ot or in o (b ol lo , as si cu ra zi on e, bo ll in o bl u, r ev is io ne , e cc .) . F or m at or e de ll’ ar ea p ro fe ss io na le : re sp on sa bi le de ll ’a sp et to p ra ti co r el at iv o al la m an ut en zi on e de l m ot or in o. F or m at or e de ll’ ar ea sc ie nt ifi ca : re sp on sa bi le de ll ’a de gu at o ut il iz zo de ll e co m pe te nz e m at em at ic he p er e la bo ra re u n bu dg et p er l’ ac qu is to de l m ot or in o. D oc en te a bi li ta to a s vo lg er e il c or so 24 : r es po ns ab il e de ll a pr ep ar az io ne e o rg an iz za zi on e de i c or si , d el la ge st io ne am m in is tr at iv o co nt ab il e de ll e at ti vi tà co nn es se , d el la v er ifi ca d el r eg is tr o de ll e pr es en ze , de ll ’i de nt ifi ca zi on e de i ca nd id at i pr im a de ll ’e sa m e, de ll a le tt ur a de ll e is tr uz io ni pe r la c om pi la zi on e de ll e sc he de d ’e sa m e e de ll o sv ol gi m en to d el la p ro va fi na le . 24 T al e do ce nt e, n el le r is pe tt o de ll e no rm e vi ge nt i, de ve e ss er e: u n in se gn an te d i au to sc uo le , un ’a pp ar te ne nt e al le f or ze d i po li zi a, u n ca ra bi ni er e, un v ig il e ur ba no , un a gu ar di a di fi na nz a, u n do ce nt e in p os se ss o de ll e co m pe te nz e de ri va nt i da ll ’a ve r or ga ni zz at o e re al iz za to s pe ci fi ch e at ti vi tà fo rm at iv e di e du ca zi on e st ra da le , p er a lm en o un tr ie nn io ; d ev e es se re c er ti fic at o da l D ir ig en te s co la st ic o, o u na p er so na d es ig na ta d al le a ss oc ia zi on i e da gl i e nt i, pu bb li ci e p ri va ti , i m pe gn at i i n at ti vi tà c ol le ga te a ll a ci rc ol az io ne s tr ad al e e ri co no sc iu ti d al M in is te ro d ei T ra sp or ti . A tt iv it à e pr od ot ti O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re qu is it i CNOS-FAP / CIOFS-FP 88 O R G A N IZ Z A Z IO N E E V E N TO • O R G A N IZ Z A - Z IO N E D I U N V IA G G IO • F av or ir e tr a gl i al lie vi l e co nd iz io ni p er c ui ut ili zz ar e tu tt i g li as pe tt i p os it iv i c he v en go no da u n co rr et to la vo ro d i g ru pp o • P ro m uo ve re n eg li al lie vi la c ap ac it à di a sc ol to , di d ia lo go , di c on fr on to c on l e al tr e pe rs on e, in m od o da a cq ui si re c ap ac it à re la zi on al i e co m un ic at iv e • P ro m uo ve re ne gl i al lie vi la ca pa ci tà di ri so lv er e co n re sp on sa bi lit à, in di pe nd en za e co st ru tt iv it à i no rm al i pr ob le m i de lla v it a qu ot id ia na p er so na le • O ff ri re a gl i al lie vi s tr um en ti p er a cq ui si re ca pa ci tà de ci si on al i su lla ba se de lla co no sc en za d i sé e d i un s is te m a di v al or i, in m od o da s ap er c on ce pi re p ro ge tt i di v ar io or di ne • A iu ta re gl i al lie vi a su pe ra re pr os pe tt iv e d’ an al is i tr op po p ar zi al i ch e im pe di sc on o la sc op er ta d el le c on ne ss io ni t ra i v ar i ca m pi de l sa pe re , la co nv al id az io ne de i co nfi ni di sc ip lin ar i, l’ im po rt an za un ifi ca tr ic e de lle vi si on i g lo ba li . 10 0 or e F or m at or e de ll’ ar ea s ci en ti fic a: ri ch ia m i su ll e co no sc en ze d i ba se ( le o pe ra zi on i fo nd am en ta li , ca lc ol i ne ce ss ar i pe r ge st ir e un pr ev en ti vo di sp es a) . F or m at or e de ll’ ar ea d ei li ng ua gg i: s vi lu pp o de ll e fa co lt à co m un ic at iv e, c on os ce nz e ba se d el la li ng ua in gl es e. F or m at or e ar ea st or ic o - so ci o- ec on om ic a: co no sc en za d ei l uo gh i, cu lt ur e, u si e c os tu m i de ll e lo ca li tà s ce lt e. T ut or -c oo rd in at or e: co in vo lg im en to , su pp or to , ri m ot iv az io ne de i gr up pi , sv il up po di tu tt i gl i as pe tt i r el at iv i a ll o sv il up po d el le c ap ac it à pe rs on al i co in vo lt i. C om pe te nz e di b as e de l p ri m o an no e d i pa rt e de l s ec on do an no R E A L IZ Z A Z IO N E P R O D O T TO P R O F E SS IO N A L E E ST E T IS T I • T R A T T A M E N T O B E N E SS E R E • P ro m uo ve re l’ or ga ni zz az io ne d el p ro pr io la vo ro pe rs on al e • F av or ir e la ge st io ne de l te m po e la pr og ra m m az io ne d el la vo ro • P ot en zi ar e co m po rt am en ti d i pr ev en zi on e de l ri sc hi o • F av or ir e la r ic hi es ta c on p ar ol e ap pr op ri at e di in fo rm az io ni s ul c om pi to a ss eg na to • S vi lu pp ar e ab il it à e ca ra tt er is ti ch e pe rs on al i ch e po rt in o al la p er so na li zz az io ne d ei p er co rs i pr od ut ti vi s ec on do p ro pr ie s ce lt e, p ot en zi an do la c ap ac it à de ci si on al e in p re se nz a di p os si bi li al te rn at iv e 20 0 or e F or m at or e de ll’ ar ea p ro fe ss io na le : re sp on sa bi le de ll ’U ni tà di A pp re nd im en to , pr es en ta zi on e de l pi an o di la vo ro , l ab or at or io e d es pe ri en za p ra ti ca . F or m at or e de ll’ ar ea sc ie nt ifi ca : re sp on sa bi le de l la bo ra to ri o di c hi m ic a, b io lo gi a, s ci en ze d el la m at er ia . F or m at or e de ll’ ae re a de i l in gu ag gi : re sp on sa bi le de ll a st ru tt ur a de l di sc or so p er c om un ic ar e in c os a co ns is te il tr at ta m en to . A cq ui si zi on e de ll e co no sc en ze e d ab il it à pr ev is te p er il p ri m o an no e la p ri m a pa rt e de l se co nd o an no . In p ar ti co la re q ue ll e re la ti ve a : (p er il p ri m o an no ) M an ic ur e E st et ic o, P ed ic ur e E st et ic o, D ep il az io ne , T ru cc o B as e, T ec ni ch e di m on ta gg io ap pa re cc hi at ur e/ 1; A tt iv it à e pr od ot ti O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re qu is it i “GUIDA” ESTETICA 89 se gu e: • T R A T T A M E N T O B E N E SS E R E • P ro m uo ve re ca pa ci tà di in te ra zi on e co n co m pa gn i e fo rm at or i in m od o co rr et to , as su m en do un co m po rt am en to ri sp et to so e so li da le e r ic on os ce nd o il p ro pr io r uo lo • A cc re sc er e l’ in di vi du az io ne de ll e fo nt i di pe ri co lo p re se nt i ne l lu og o di l av or o ad ot ta nd o le m is ur e di p re ve nz io ne e p ro te zi on e ne ce ss ar ie pe r la tu te la d el la vo ra to re • F av or ir e l’ au to va lu ta zi on e de l la vo ro s vo lt o pe r il m ig li or am en to . • F av or ir e la pr es a di co ns ap ev ol ez za de ll e pr op ri e ca pa ci tà , at ti tu di ni e a sp ir az io ni e d el le co nd iz io ni d i r ea lt à ch e le p os so no v al or iz za re e re al iz za re . F or m at or e de ll’ ar ea ec on om ic a: re sp on sa bi le m ar ke ti ng d el tr at ta m en to . T ut or – co or di na to re : su pp or to de l te am . C om un ic az io ne , re la zi on e co n l’ al tr o, p er ce zi on e di s é ne l co nt es to a m bi en ta le . C ur a l’ el ab or az io ne di u n pr op ri o pr og et to p ro fe ss io na le m ir at o al la ri ce rc a at ti va d el la vo ro . (p er il s ec on do an no ) T ra tt am en to V is o, T ra tt am en to C or po , T ec ni ch e di m on ta gg io ap pa re cc hi at ur e/ 2 U dA d i M ar ke ti ng e di C om un ic az io ne R E A L IZ Z A Z IO N E P R O D O T TO P R O F E SS IO N A L E A C C O N C IA TO R I • M E C H E S IN ST A G N O L A ( su te st in a di da tt ic a) • A cq ui si re l a te rm in ol og ia e l a co no sc en za d eg li st ru m en ti te cn ic i e d ei p ro do tt i c hi m ic i • A cq ui si re l e co no sc en ze d i ba se a l iv el lo d i ch im ic a e tr ic ol og ia – n oz io ni te cn ic he d i t ag li o • S vi lu pp ar e ab il it à e ca ra tt er is ti ch e pr of es si on al i di b as e at tr av er so la r ea li zz az io ne d i u na a tt iv it à ti pi ca d i u n sa lo ne d i a cc on ci at or e • S vi lu pp ar e la ca pa ci tà di au to va lu ta re il pr op ri o la vo ro , in di vi du ar e ev en tu al i er ro ri e co rr eg ge rl i. 70 o re F or m at or e de ll’ ar ea p ro fe ss io na le : re sp on sa bi le de ll ’u ni tà di ap pr en di m en to ne ll a re al iz za zi on e de ll e v ar ie f as i d el la vo ro . T ut or – c oo rd in at or e: r es po ns ab il e de l su pp or to de l t ea m d ei f or m at or i – p re di sp os iz io ne p or tf ol io . F or m at or e de ll’ ar ea sc ie nt ifi ca : re sp on sa bi le de ll e co no sc en ze r el at iv e a tr ic ol og ia e c hi m ic a. A cq ui si zi on e de ll e co no sc en ze e d ab il it à pr ev is te p er il p ri m o an no e la p ri m a pa rt e de l se co nd o an no . U dA L a di ag no si te cn ic a ST A G E A Z IE N D A L E D ur an te il s ec on do a nn o è pr ev is ta , c om e el em en to e ss en zi al e de l p er co rs o fo rm at iv o, l’ es pe ri en za d i s ta ge d a sv ol ge rs i i n ci rc a 16 0 or e co n le m od al it à in di ca te n el la g ui da . A tt iv it à e pr od ot ti O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re qu is it i CNOS-FAP / CIOFS-FP 90 A tt iv it à e pr od ot ti O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re qu is it i SV IL U P P O A T T IV IT À D I O R D IN E S O C IA L E • L A B A N D D E L C U O R E • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi la c ap ac it à di a ff ro nt ar e un te m a, , di ge st ir lo e sv il up pa rl o ne i su oi di ve rs i as pe tt i, at tr av er so l ’u ti li zz o di d iv er se co m pe te nz e, t ra c ui q ue ll e m at em at ic he , qu el le li ng ui st ic he , qu el le i nf or m at ic he , e la c ap ac it à di a tt ua re u na r ifl es si on e cr it ic a su p ar ti co la ri fe no m en i s oc ia li a d es so c or re la ti • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a ca pa ci tà d i po rs i in m od o at ti vo e c ri ti co d i fr on te a ll a cr es ce nt e qu an ti tà di in fo rm az io ni e di so ll ec it az io ni co m po rt am en ta li es te rn i, se nz a su bi rl e, m a ap pr en de re a ri co no sc er le fi n ne i m es sa gg i im pl ic it i ch e le a cc om pa gn an o e a po te rl e co sì gi ud ic ar e • A iu ta re g li a ll ie vi a p or re l e ba si p er s up er ar e le di m en si on i s tr um en ta li d el la P at en te E ur op ea p er il C om pu te r ( E cd l) e d im os tr ar e di c on si de ra re la m ul ti m ed ia li tà e l’ us o de gl i s tr um en ti in fo rm at ic i un fe co nd o am bi en te di ap pr en di m en to , in pr os pe tt iv a te or ic a e/ o pr of es si on al e • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l ’u ti li zz o di s tr um en ti in fo rm at ic i pe r ot te ne re do cu m en ta zi on i, el ab or ar e gr afi ci e ta be ll e co m pa ra ti ve , r ip ro du rr e im m ag in i e r iu ti li zz ar le , s cr iv er e e ar ch iv ia re • P ro m uo ve re la p re sa d i c os ci en za d el le s it ua zi on i e de ll e fo rm e di d is ag io g io va ni le p re se nt e ne ll a so ci et à co nt em po ra ne a ch e si e sp ri m e at tr av er so il f en om en o de ll a vi ol en za n el le m an if es ta zi on i di m as sa . • F av or ir e ne gl i al li ev i la c ap ac it à di a vv er ti re la d if fe re nz a tr a il b en e e il m al e ed o ri en ta rs i di co ns eg ue nz a ne ll e sc el te di vi ta e ne i co m po rt am en ti s oc ia li e c iv il i. 40 o re T ut or – co or di na to re : re sp on sa bi le di cu ra re l’ as pe tt o re la zi on al e de ll ’a tt iv it à e di m ot iv ar e i ra ga zz i a l s uo s vo lg im en to . F or m at or e de ll’ ar ea d ei l in gu ag gi : re sp on sa bi le di c ur ar e l’ as pe tt o li ng ui st ic o de ll ’i nt er vi st a ai fa ns de ll a ba nd d el c uo re , de ll a ri ce rc a, d el la s te su ra de ll a ri fle ss io ne c ri ti ca . F or m at or e de ll’ ar ea te cn ol og ic a: c ur a il s up po rt o in fo rm at ic o pe r la r ea li zz az io ne d el la vo ro . F or m at or e de ll’ ar ea st or ic o- so ci o- ec on om ic a: re sp on sa bi le d el l’ at ti vi tà d i ri ce rc a de ll a st or ia e de ll ’i de nt it à de ll a ba nd d el c uo re e , p ar ti co la rm en te , de ll a ri ce rc a e de ll a ri fl es si on e su l fe no m en o de ll a vi ol en za n el le m an if es ta zi on i d i m as sa . F or m at or e de ll’ ar ea sc ie nt ifi ca : re sp on sa bi le de ll ’a de gu at o ut il iz zo de ll e co m pe te nz e m at em at ic he p er l a ge st io ne d el l’ ag gi or na m en to de ll e pr es en ze n ei v ar i c on ce rt i. A cq ui si zi on e de ll e co m pe te nz e tr as ve rs al i r el at iv e al p ri m o e se co nd o an no . U dA I nf or m at ic a T E R Z O A N N O “GUIDA” ESTETICA 91 O R G A N IZ Z A Z IO N E E V E N TO • V IS IT A C U L T U R A L E A R O M A • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a ca pa ci tà d i av er e m em or ia d el p as sa to , r ic on os ce rn e la p er m an en za ne l p re se nt e e fa r t es or o di q ue st e co ns ap ev ol ez ze pe r la s ol uz io ne d ei p ro bl em i c he s i i nc on tr an o e pe r la p ro ge tt az io ne d el f ut ur o • F or ni re la c on os ce nz a de i l uo gh i/ se di is ti tu zi on al i de ll o S ta to it al ia no • P ro m uo ve re l a ri fl es si on e su i co nt en ut i ap pr es i e su gl i i ns eg na m en ti d el le p ri nc ip al i fi gu re d el la cu lt ur a e de ll a st or ia , co nf ro nt an do li co n le di na m ic he d el p ro pr io io • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a ca pa ci tà d i le gg er e un ’o pe ra d’ ar te , ap pr ez za re e va lo ri zz ar e il pa tr im on io a rt is ti co e d am bi en ta le • A iu ta re gl i al li ev i a ri co no sc er e in tr at ti e di m en si on i sp ec ifi ch e de ll a cu lt ur a e de l vi ve re so ci al e co nt em po ra ne i ra di ci c he l i le ga no a l m on do c la ss ic o e gi ud ai co -c ri st ia no e l ’i de nt it à sp ir it ua le e m at er ia le d el l’ It al ia e d el l’ E ur op a • F av or ir e ne gl i al li ev i l’ op er ar e, or ie nt an do si ne ll o sp az io e n el te m po , c on fr on ti c os tr ut ti vi tr a re al tà g eo gr afi ch e e st or ic he d iv er se . 40 o re T ut or - c oo rd in at or e: r es po ns ab il e de ll a U dA ; su pp or to o rg an iz za ti vo e r ap po rt i c on le f am ig li e. F or m at or e de ll’ ar ea d ei li ng ua gg i: c ur a l’ as pe tt o di r ic er ca d el l’ it in er ar io m ig li or e e de ll a st es ur a de ll a ri fle ss io ne c ri ti ca F or m at or e de ll’ ar ea sc ie nt ifi ca : re sp on sa bi le de ll ’a de gu at o ut il iz zo de ll e co m pe te nz e lo gi ch e pe r la g es ti on e de i te m pi e d el la l og is ti ca d el la vi si ta ; r es po ns ab il e e su pe rv is or e de ll a ge st io ne d el bu dg et . F or m at or e de ll’ ar ea p ro fe ss io na le : re sp on sa bi le de ll a co nt es tu al iz za zi on e de l v ia gg io . A cq ui si zi on e de ll e co no sc en ze e co m pe te nz e tr as ve rs al i p re vi st e pe r il p ri m o an no e d il s ec on do a nn o. R E A L IZ Z A Z IO N E P R O D O T TO P R O F E SS IO N A L E E ST E T IS T I • PA C C H E T T O M A SS A G G I • P ro m uo ve re l’ or ga ni zz az io ne d el p ro pr io la vo ro pe rs on al e • F av or ir e la ge st io ne de l te m po e la pr og ra m m az io ne d el la vo ro • P ot en zi ar e co m po rt am en ti d i pr ev en zi on e de l ri sc hi o • A cc re sc er e l’ in di vi du az io ne de ll e fo nt i di pe ri co lo p re se nt i ne l lu og o di l av or o ad ot ta nd o le m is ur e di p re ve nz io ne e p ro te zi on e ne ce ss ar ie pe r la tu te la d el la vo ra to re • F av or ir e la r ic hi es ta c on p ar ol e ap pr op ri at e di in fo rm az io ni s ul c om pi to a ss eg na to 20 0 or e F or m at or e de ll’ ar ea p ro fe ss io na le : re sp on sa bi le de ll ’u ni tà di ap pr en di m en to ne ll a re al iz za zi on e de ll e v ar ie f as i d el la vo ro T ut or - co or di na to re : su pp or to de l te am de i fo rm at or i - p re di sp os iz io ne p or tf ol io . F or m at or e de ll’ ar ea s ci en ti fic a: r es po ns ab il e pe r le c on os ce nz e re la ti ve a a na to m ia e fi si ol og ia d el co rp o um an o. F or m at or e de ll’ ar ea d ei ll in gu ia gg i: re sp on sa bi le p er le c on os ce nz e re la ti ve a ps ic ol og ia . A cq ui si zi on e de ll e co no sc en ze e ca pa ci tà p re vi st e pe r il p ri m o an no e d il se co nd o an no . In p ar ti co la re le U dA A na to m ia e F is io lo gi a de l c or po um an o e l’ U dA C om un ic az io ne e ps ic ol og ia Tr as ve rs al m en te ve ng on o sv ol te le se gu en ti U ni tà d i A pp re nd im en to : A tt iv it à e pr od ot ti O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re qu is it i CNOS-FAP / CIOFS-FP 92 se gu e: • PA C C H E T T O M A SS A G G I • S vi lu pp ar e ab il it à e ca ra tt er is ti ch e pe rs on al i ch e po rt in o al la p er so na li zz az io ne d el s er vi zi o se co nd o pr op ri e sc el te , po te nz ia nd o la c ap ac it à de ci si on al e in p re se nz a di p os si bi li a lt er na ti ve • P ro m uo ve re ca pa ci tà di in te ra zi on e co n co m pa gn i e fo rm at or i in m od o co rr et to , as su m en do un co m po rt am en to ri sp et to so e so li da le e r ic on os ce nd o il p ro pr io r uo lo • F av or ir e l’ au to va lu ta zi on e de l la vo ro s vo lt o pe r il m ig li or am en to • F av or ir e la pr es a di co ns ap ev ol ez za de ll e pr op ri e ca pa ci tà , at ti tu di ni e a sp ir az io ni e d el le co nd iz io ni d i r ea lt à ch e le p os so no v al or iz za re e re al iz za re . U dA M as sa gg io E st et ic o ci rc ol at or io E d el em en ti d i m as sa gg io r il as sa nt e U dA E le m en ti d i m as sa gg io p er lo sp or t e d i m as sa gg io ri ab il it at iv o U dA I nt ro du zi on e ai m as sa gg i: d re na nt e em ol in fa ti co ; L in fo dr en ag gi o; al la R ifl es so lo gi a P la nt ar e; al m as sa gg io an ti st re ss , al l’ O st eo m as sa gg io ; al m as sa gg io ay ur ve di co ; co n or ta ol io ia ; c on P ie tr e la vi ch e R E A L IZ Z A Z IO N E P R O D O T TO P R O F E SS IO N A L E A C C O N C IA TO R I • C O L O R E S U M O D E L L A • P ro m uo ve re l’ or ga ni zz az io ne d el p ro pr io la vo ro pe rs on al e • F av or ir e la ge st io ne de l te m po e la pr og ra m m az io ne d el la vo ro • P ot en zi ar e co m po rt am en ti d i pr ev en zi on e de l ri sc hi o • A cc re sc er e l’ in di vi du az io ne de ll e fo nt i di pe ri co lo p re se nt i ne l lu og o di l av or o, a do tt an do le m is ur e di p re ve nz io ne e p ro te zi on e ne ce ss ar ie pe r la tu te la d el la vo ra to re • F av or ir e la r ic hi es ta c on p ar ol e ap pr op ri at e di in fo rm az io ni s ul c om pi to a ss eg na to 90 o re F or m at or e de ll’ ar ea p ro fe ss io na le : re sp on sa bi le de ll ’U ni tà d i A pp re nd im en to n el la r ea li zz az io ne de ll e v ar ie f as i d el la vo ro . T ut or -c oo rd in at or e: su pp or to de l te am de i fo rm at or i – p re di sp os iz io ne p or tf ol io . F or m at or e de ll’ ar ea s ci en ti fic a: r es po ns ab il e pe r le c on os ce nz e re la ti ve a tr ic ol og ia e c hi m ic a F or m at or e de ll’ ar ea d ei li ng ua gg i: c ur a l’ as pe tt o pe da go gi co e p si co lo gi co . A cq ui si zi on e de ll e co no sc en ze e d ab il it à pr ev is te p er il p ri m o an no e la p ri m a pa rt e de l se co nd o an no E le m en ti b as e di co lo ri m et ri a. A pp li ca zi on e di te cn ic he d i co lo ri m et ri a. A tt iv it à e pr od ot ti O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re qu is it i “GUIDA” ESTETICA 93 se gu e: • C O L O R E S U M O D E L L A • sv il up pa re ab il it à e ca ra tt er is ti ch e pe rs on al i ch e po rt in o al la p er so na li zz az io ne d el s er vi zi o po te nz ia nd o la c ap ac it à de ci si on al e • P ro m uo ve re ca pa ci tà di in te ra zi on e co n co m pa gn i e fo rm at or i in m od o co rr et to , as su m en do un co m po rt am en to ri sp et to so e so li da le e r ic on os ce nd o il p ro pr io r uo lo • F av or ir e l’ au to va lu ta zi on e de l la vo ro s vo lt o pe r il m ig li or am en to • F av or ir e la pr es a di co ns ap ev ol ez za de ll e pr op ri e ca pa ci tà , at ti tu di ni e a sp ir az io ni e d el le co nd iz io ni d i r ea lt à ch e le p os so no v al or iz za re e re al iz za re . R E A L IZ Z A Z IO N E P R O D O T TO P R O F E SS IO N A L E A C C O N C IA TO R I • T A G L I M O D A S U M O D E L L A • P ro m uo ve re l’ or ga ni zz az io ne d el p ro pr io la vo ro pe rs on al e • F av or ir e la ge st io ne de l te m po e la pr og ra m m az io ne d el la vo ro • P ot en zi ar e co m po rt am en ti d i pr ev en zi on e de l ri sc hi o • A cc re sc er e l’ in di vi du az io ne de ll e fo nt i di pe ri co lo p re se nt i ne l lu og o di l av or o ad ot ta nd o le m is ur e di p re ve nz io ne e p ro te zi on e ne ce ss ar ie pe r la tu te la d el la vo ra to re • F av or ir e la r ic hi es ta c on p ar ol e ap pr op ri at e di in fo rm az io ni s ul c om pi to a ss eg na to • sv il up pa re ab il it à e ca ra tt er is ti ch e pe rs on al i ch e po rt in o al la p er so na li zz az io ne d el s er vi zi o, po te nz ia nd o la c ap ac it à de ci si on al e • P ro m uo ve re ca pa ci tà di in te ra zi on e co n co m pa gn i e fo rm at or i in m od o co rr et to , as su m en do un co m po rt am en to ri sp et to so e so li da le e r ic on os ce nd o il p ro pr io r uo lo 90 o re F or m at or e de ll’ ar ea p ro fe ss io na le : re sp on sa bi le de ll ’u ni tà di ap pr en di m en to ne ll a re al iz za zi on e de ll e v ar ie f as i d el la vo ro . T ut or -c oo rd in at or e: su pp or to de l te am de i fo rm at or i - p re di sp os iz io ne p or tf ol io . F or m at or e de ll’ ar ea sc ie nt ifi ca : re sp on sa bi le pe r le c on os ce nz e re la ti ve a g eo m et ri a, fi si ol og ia , m or fo lo gi a e te cn ic he d i t ag li o. F or m at or e de ll’ ar ea d ei li ng ua gg i: c ur a l’ as pe tt o pe da go gi co e p si co lo gi co . A cq ui si zi on e de ll e co no sc en ze e d ab il it à pr ev is te p er il p ri m o an no e la p ri m a pa rt e de l se co nd o an no C om pe te nz e ne ll ’a m bi to d el la fo rm a pi en a e de ll e fo rm e gr ad ua te A tt iv it à e pr od ot ti O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re qu is it i CNOS-FAP / CIOFS-FP 94 A tt iv it à e pr od ot ti O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re qu is it i E SA M E F IN A L E D I Q U A L IF IC A Du ra nt e il te rz o an no è p re vi st a, c om e el em en to e ss en zi al e de l p er co rs o fo rm at iv o, l’ es pe ri en za d i s ta ge d a sv ol ge rs i i n ci rc a 20 0 or e co n le m od al it à in di ca te n el la g ui da . A s eg ui to d i q ue st a es pe ri en za fo rm at iv a ri su lt a im po rt an te e la bo ra re u na re la zi on e di s ta ge , a tt ra ve rs o cu i l ’a ll ie vo ri fl et ta s ul l’ es pe ri en za re al iz za ta , r ie sa m in i l e di na m ic he e ve ri fi ch i i l p ro ce ss o di a pp re nd im en to in e ss a av ve nu to , a l fi ne d i t ra rn e el em en ti s ig ni fic at iv i e r ip ro du ci bi li in v is ta d i u n fu tu ro in se ri m en to la vo ra ti vo . se gu e: • T A G L I M O D A S U M O D E L L A • F av or ir e l’ au to va lu ta zi on e de l la vo ro s vo lt o pe r il m ig li or am en to • F av or ir e la pr es a di co ns ap ev ol ez za de ll e pr op ri e ca pa ci tà , at ti tu di ni e a sp ir az io ni e d el le co nd iz io ni d i r ea lt à ch e le p os so no v al or iz za re e re al iz za re . 2. PROSPETTIVA TEMPORALE: FLOW CHART “GUIDA” ESTETICA 97 ESEMPIO DI SVILUPPO OPERATIVO DISTRIBUTO PER ANNI: PRIMO ANNO ACCOGLIENZA Scheda Per questa UdA sono previsti Incontri di orienta- mento e Colloqui con le famiglie Larsa recupero NO Larsa recupero Larsa approfondimento SHAMPOO CON MASSAGGIO Acconciatori NO Larsa approfondimento Larsa recupero Larsa approfondimento Larsa recupero Larsa approfondimento SFILATA STORICA A TEMA NO SI ACQUISTO DI UN MOTORINO NO SI ORGANIZZAZIONE DI UNA FESTA DI FINE ANNO Per questa UdA sono previsti Colloqui con le famiglie UNGHIE FREE STYLE Estetisti PIEGA E TAGLIO IN FORMA PIENA AcconciatoriPer questa UdA sono rivolte in modo distinto ad Acconciatori ed Estetisti UNGHIE FREE STYLE Estetisti PIEGA E TAGLIO IN FORMA PIENA Acconciatori Valutazione Valutazione Passaggio al 2° anno Valutazione Valutazione SI SI CNOS-FAP / CIOFS-FP 98 ESEMPIO DI SVILUPPO OPERATIVO DISTRIBUTO PER ANNI: SECONDO ANNO Per questa UdA sono previsti Colloqui con le famiglie PATENTE PER IL MOTORINO Larsa recupero Larsa approfondimento NO SI Larsa recupero Larsa approfondimento NO SI Queste UdA sono rivolte in modo distinto ad Acconciatori ed Estetisti TAGLIO IN FORMA GRADUATA E PIEGA CON BIGODINI Acconciatori VISO PULITO Estetisti Queste UdA sono rivolte in modo distinto ad Acconciatori ed Estetisti TRATTAMENTO BENESSERE Estetisti MECHES IN STAGNOLA Acconciatori Larsa recupero Larsa approfondimento NO SI Larsa recupero Larsa approfondimento NO SI STAGE AZIENDALE E PREPARAZIONE RELAZIONE ORGANIZZAZIONE DI UN VIAGGIO Passaggio al 3° anno Valutazione Valutazione Valutazione Valutazione Per questa UdA sono previsti Incontri di orienta- mento e Colloqui con le famiglie ACCOGLIENZA Scheda attività estiva “GUIDA” ESTETICA 99 ESEMPIO DI SVILUPPO OPERATIVO DISTRIBUTO PER ANNI: TERZO ANNO Larsa recupero Larsa approfondimento NO SI VISITA CULTURALE A ROMA STAGE AZIENDALE Tesi di Stage LA BAND DEL CUORE Larsa recupero Larsa approfondimento NO SI PACCHETTO MESSAGGI Estetisti Larsa recupero Larsa approfondimento NO SI Larsa recupero Larsa approfondimento NO SI COLORE SU MODELLA Acconciatori TAGLI MODA SU MODELLA Acconciatori Queste UdA sono rivolte esclusivamente ad Acconciatori Larsa recupero Larsa approfondimento NO SI PROVA FINALE DI QUALIFICA Passaggio al 4° anno Accesso al mondo del lavoro Valutazione Valutazione Valutazione Valutazione Valutazione PARTE III: DESCRIZIONE DELLE UNITÀ DI APPRENDIMENTO (UdA) 1. Unità di apprendimento per il primo anno CNOS-FAP / CIOFS-FP 104 N. NATURA SPECIFICAZIONE 1 Unità di apprendimento Accoglienza Scheda Strumenti 2 Unità di apprendimento Qualifica Acconciatori Shampoo con massaggio Scheda Strumenti 3 Unità di apprendimento Sfilata storica a tema Scheda Strumenti 4 Unità di apprendimento Acquisto di un motorino Scheda Strumenti 5 Unità di apprendimento Qualifica Estetisti Unghie free style Scheda Strumenti 6 Unità di apprendimento Qualifica Acconciatori Piega e taglio in forma piena Scheda Strumenti 7 Unità di apprendimento Evento finale Scheda Strumenti Elenco degli strumenti proposti per il Primo anno25 25 Le ore delle Unità di Apprendimento descritte nella Guida non esauriscono il numero complessivo di ore previsto (1050 ore per ciascun anno), ma si riferiscono alle UdA interdisciplinari: a queste ore vanno aggiunte quindi quelle delle Unità di Apprendimento dell’area comune. “GUIDA” ESTETICA 105 Denominazione Realizzazione attività di Accoglienza Compito/prodotto Realizzazione di un cartellone, o di un dossier o di una presentazione in PowerPoint, in cui venga presentato chi sono i membri del gruppo di lavoro e quanto hanno conosciuto della realtà del CFP e della comunità professionale, in cui sono inseriti. Tale attività potrà essere preceduta dalla realizzazione di un “gioco” iniziale, in cui gli allievi possano conoscersi tra loro e dividersi in piccoli gruppi di lavoro, in vista dell’attuazione del prodotto. Il prodotto potrà poi essere presentato dai membri dei singoli gruppi o nella riunione assembleare del mattino, in modo che gli appartenenti alle diverse comunità professionali presenti nel Centro possano conoscere anche le altre comunità oltre alla propria, o durante il primo incontro con i genitori. Obiettivi formativi • Promuovere la conoscenza della realtà formativa in cui gli allievi si sono inseriti (ambiente, laboratori, regolamento, personale educativo, ecc.) • Promuovere negli allievi la conoscenza delle caratteristiche personali richieste per l’inserimento nella comunità professionale in vista di una conferma della scelta fatta. • Promuovere l’interesse, la sensibilità e la curiosità verso la professione • Promuovere la collaborazione e la cooperazione degli allievi tra loro • Promuovere lo sviluppo della capacità di ascolto, di dialogo e di confronto, accogliendo con la giusta misura di prudenza e di rispetto quanto dicono gli altri • Promuovere negli allievi la presa di coscienza delle proprie dinamiche personali che portano all’affermazione della propria identità attraverso rapporti costruttivi con adulti di riferimento e coetanei • Aiutare gli allievi a porre le prime basi per superare le dimensioni strumentali della Patente Europea per il Computer (ECDL) e dimostrare di considerare la multimedialità e l’uso degli strumenti informatici un fecondo ambiente di apprendimento, in prospettiva teorica e/o professionale. 1.1. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Dossier sulla comunità professionale” Primo anno CNOS-FAP / CIOFS-FP 106 Obiettivi specifici di apprendimento 1) Conoscere i compagni di corso e, in modo più approfondito, i compagni del gruppo di lavoro 2) Adottare comportamenti adeguati al lavoro di gruppo 3) Conoscere gli ambienti, i laboratori ed il personale educativo del CFP 4) Conoscere più approfonditamente l’ambiente del Centro incontrando gli allievi dell’ultimo anno per sapere come è avvenuto il loro ingresso al CFP e come si sono trovati 5) Conoscere la strutturazione generale della comunità professionale di appartenenza 6) Riconoscere i prodotti/servizi tipici realizzati, le tecnologie impiegate e le figure professionali impegnate 7) Realizzare interviste ad alcuni membri del CFP (direttore, tutor, allievi del terzo anno) 8) Essere in grado di riportare per scritto le interviste realizzate 9) Realizzare fotografie delle persone e degli ambienti del CFP 10) Utilizzare materiali per la realizzazione del cartellone 11) Utilizzare materiali multimediali per comporre il fascicolo o la presentazione in PowerPoint 12) Realizzare un cartellone, un fascicolo o una presentazione in PowerPoint utilizzando le interviste, le fotografie e tutto il materiale raccolto durante la visita al Centro. Destinatari Allievi del primo anno dei corsi di qualificazione professionale. Non è richiesto alcun tipo di prerequisito. Tempi di svolgimento La durata dell’UdA è prevista in circa 40 ore ed è da svolgersi all’inizio per percorso formativo. Sequenza in fasi ed esperienze • Presentazione dell’UdA da parte di un formatore • Gioco di conoscenza all’interno del gruppo • Divisione in gruppi di 4/5 allievi ciascuno • Visita alle aule e ai laboratori e realizzazione di fotografie di questi ambienti • Incontro con il direttore del Centro e realizzazione di fotografie e di una intervista Denominazione Realizzazione attività di Accoglienza “GUIDA” ESTETICA 107 segue: Sequenza in fasi ed esperienze • Incontro con il tutor del corso e realizzazione di fotografie e di una intervista • Incontro con un gruppo di allievi del terzo anno e realizzazione di fotografie e di una intervista • Analisi e sistemazione del materiale raccolto • Valutazione delle capacità dei membri del gruppo per la scelta del prodotto da realizzare • Impostazione di un cartellone, o fascicolo, o presentazione di PowerPoint in cui inserire in modo creativo il materiale raccolto • Presentazione e spiegazione del lavoro prodotto alla riunione assembleare del mattino • Presentazione e spiegazione del lavoro prodotto durante il primo incontro con i genitori. Risorse umane Tutor - coordinatore: cura dell’aspetto relazionale del gioco di conoscenza iniziale e dell’organizzazione delle visite dei ragazzi al Centro e degli incontri con le varie figure (direttore, allievi dell’ultimo anno, formatori, ecc.). Formatore dell’area dei linguaggi: cura dell’aspetto linguistico dell’intervista e della sua trascrizione e dell’intero lavoro, sia esso in forma di cartellone, di fascicolo o di presentazione di PowerPoint. Formatore dell’area tecnologica: cura del supporto informatico per la realizzazione del lavoro e la corretta realizzazione del reportage fotografico. Formatore dell’area professionale: responsabile di curare la visita degli allievi ai laboratori e di spiegare, rispondendo all’intervista, gli aspetti essenziali della comunità professionale di appartenenza. Formatore dell’area scientifica: cura il rispetto dell’ambiente durante la visita dei ragazzi e di curare la gestione degli strumenti “geometrici” (righelli, squadre, ecc.) per la realizzazione dei cartelloni o dei dossier. Materiali 26 Laboratorio Multimediale: • Area Computer • Area Attrezzature varie • Sussidi: • Schede di orientamento 26 Nella riga “Materiali” vengono indicati i laboratori (scheda relativa alla dotazione di laboratori e di attrezzature specifiche) a cui fanno riferimento i materiali e/o attrezzature che vengono utilizzate Denominazione Realizzazione attività di Accoglienza CNOS-FAP / CIOFS-FP 108 Denominazione Realizzazione Prodotto Professionale Compito/prodotto Applicazioni di uno shampoo con massaggio adeguato alla cute interessata. Obiettivi formativi • Potenziare la consapevolezza di operare in un ambiente professionale • Stimolare i ragazzi ad acquisire la terminologia e la conoscenza degli strumenti e dei prodotti utilizzati • Fornire le conoscenze di base a livello di chimica e tricologia • Favorire lo sviluppo di abilità e caratteristiche professionali di base attraverso la realizzazione di una semplice attività tipica di un salone di acconciatore. Obiettivi specifici di apprendimento 1) Adottare comportamenti adeguati alle norme antinfortunistiche 2) Riconoscere le caratteristiche generali dei prodotti utilizzati 3) Saper regolare il poggiatesta e il miscelatore dell’acqua 4) Gestire la manutenzione ordinaria del laboratorio 5) Conoscere il significato dei termini fondamentali legati alla qualifica professionale 6) Arricchire il proprio vocabolario con termini appropriati alle situazioni da descrivere 7) Conoscere i rischi correlati all’ambiente di lavoro 8) Rispettare le regole di smaltimento di un rifiuto speciale 9) Eseguire la diagnosi tecnica: tipologia del capello, eventuali anomalie della cute 10) Compilare la scheda 11) Individuare il tipo di shampoo e di tecnica di massaggio più adeguata 12) Saper fare il peeling su cute con forfora (scelta dell’attrezzo più adeguato) 13) Saper applicare prodotti cosmetici rinfrescanti su cute irritata. Destinatari Allievi del II ciclo del primo anno. Non è richiesto alcun tipo di prerequisito. 1.2. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Shampoo con massaggio” Primo anno “GUIDA” ESTETICA 109 Tempi di svolgimento 50 ore Sequenza in fasi ed esperienze • Diagnosi tecnica e partecipativa • Compilazione della scheda tecnica • Scelta del prodotto • Scelta dell’attrezzatura adeguata • Esecuzione del peeling o applicazione di un “soin” rinfrescante. Risorse umane Formatore dell’area professionale: responsabile dell’Unità di Apprendimento nella realizzazione delle varie fasi del lavoro Tutor-coordinatore: supporto del team dei formatori – predisposizione portfolio. Formatore dell’area scientifica: responsabile per le conoscenze relative a tricologia, chimica e cosmetologia. Norme di sicurezza relative ai prodotti chimici. Materiali Laboratorio Acconciatori • Materiale base • Igiene e sterilizzazione • Varie. Denominazione Realizzazione Prodotto Professionale CNOS-FAP / CIOFS-FP 110 Denominazione Sviluppo attività di ordine sociale Compito/prodotto Ideazione e realizzazione di una sfilata allegorica a tema in relazione agli usi e costumi di una età storica. Partecipazione alla sfilata di carnevale. Obiettivi formativi • Stimolare tra gli allievi la capacità di lavorare in team, anche con professionalità diverse. • Offrire agli allievi strumenti per prendere consapevolezza del passato, riconoscerne la permanenza nel presente e far tesoro di queste consapevolezze per la soluzione dei problemi che si incontrano e per la progettazione del futuro • Stimolare gli allievi alla riscoperta della tradizione storico - sociale e culturale della propria comunità professionale. • Fornire agli allievi una conoscenza di base sulle origini del carnevale locale • Sviluppare la capacità di aprirsi alle diverse realtà culturali ed alle loro manifestazioni popolari e di festa • Sviluppare la consapevolezza di lavorare in modo cooperativo • Sviluppare abilità e caratteristiche professionali per poter contestualizzare le conoscenze e competenze apprese. Obiettivi specifici di apprendimento 1) Adottare comportamenti adeguati alle norme antinfortunistiche 2) Svolgere lavorazioni estetico – artistiche, sia nell’ambito estetico che in quello relativo alle acconciature 3) Realizzare ricerche storico–culturali con successiva elaborazione progettuale 4) utilizzare risorse multimediali 5) Essere in grado di individuare e utilizzare gli strumenti adeguati per la realizzazione delle acconciature , dei trucchi e dei costumi. 6) Conoscere la storia e la cultura del popolo prescelto in relazione alla cultura nazionale 7) Conoscere il significato fondamentale del linguaggio e dei simboli legati al carnevale 8) Promuovere negli allievi la capacità di abituarsi a ragionare sul perché e sul come di problemi pratici e astratti, isolando cause 1.3. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Sfilata storica a tema” Primo anno “GUIDA” ESTETICA 111 segue: Obiettivi specifici di apprendimento ed effetti, di maturare competenze di giudizio e di valutazione, abituanosi ad associare e classificare in diversi livelli gerarchici i vari aspetti di un problema. Destinatari Allievi del primo anno dei corsi di qualificazione professionale. Prerequisiti: trucco base ed discipline relative alle acconciature. Vengono richiesti come prerequisiti conoscenze e competenze acquisite nella prima parte del primo anno. Tempi di svolgimento La durata dell’UdA è prevista in circa 150 ore. Come periodo di svolgimento si consiglia di farlo nella seconda parte del primo anno e comunque prima di carnevale. Sequenza in fasi ed esperienze • Presentazione dell’iniziativa e accordo sul soggetto da realizzare – suddivisione dei gruppi e dei compiti • Studio del materiale storico • Disegno dei bozzetti delle maschere • Studio di fattibilità e ricerca materiali economici • Analisi delle fasi per la realizzazione delle maschere • Presentazione della realtà storico sociale e culturale del territorio di riferimento • Esecuzione del lavoro • Partecipazione alla sfilata • Relazione finale personale con la riflessione di ogni allievo. Risorse umane Formatore dell’area professionale: Assistenza alla realizzazione, sensibilizzazione delle norme antinfortunistiche, fornitura dell’attrezzatura impiegata. Formatore dell’area dei linguaggi: ricerca storico – culturale, relazione finale. Tutor-coordinatore: presentazione, piano di lavoro, supporto del team, valutazione finale. Denominazione Sviluppo attività di ordine sociale CNOS-FAP / CIOFS-FP 112 Denominazione Elaborazione di un budget Compito/prodotto Elaborazione di un budget personale per l’acquisto di un motorino corrispondente alle caratteristiche, alle risorse e ai vincoli espressi dal giovane e completo di tutte le parti previste. Obiettivi formativi • Sviluppare abilità e caratteristiche personali attraverso la personalizzazione delle proprie scelte, potenziando la capacità decisionale in presenza di risorse materiali e temporali limitate • Favorire negli allievi un processo attraverso cui arrivare a possedere un adeguato numero di strumenti formali, matematici o comunque logici, e saperli applicare a diversi ambiti di problemi generali e specifici • Stimolare i ragazzi, attraverso uno strumento multimediale interattivo che parte da una situazione concreta (l’acquisto di un motorino), ad acquisire la terminologia e le regole di base dell’economia aziendale • Offrire agli allievi l’opportunità di avere strumenti concreti per muoversi agevolmente entro la “quotidianità”, sapendo svolgere i compiti da essa richiesti • Promuovere negli allievi la conoscenza critica dei concetti matematici, in modo da poter operare con essi nella risoluzione di problemi concreti. Obiettivi specifici di apprendimento 1) Prendere coscienza delle funzioni delle principali istituzioni economiche 2) Riconoscere i soggetti dell’attività economica, individuandone le funzioni e le relazioni reciproche 3) Utilizzare correttamente il linguaggio economico della vita quotidiana e i termini connessi all’elaborazione di un budget. 4) Conoscere i modi di utilizzo del dizionario e saperlo utilizzare 5) Produrre relazioni di carattere pratico e professionale applicando correttamente le regole ortografiche e morfosintattiche 6) Elaborare testi mediante l’utilizzo di Word Processor 7) Ricercare e gestire le informazioni anche in rete tramite Internet 8) Conoscere gli elementi fondamentali del budget (versione semplice) 1.4. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Acquisto di un motorino” Primo anno “GUIDA” ESTETICA 113 segue: Obiettivi specifici di apprendimento 9) Elaborare un budget con utilizzo di calcoli percentuali composti 10) Sapere utilizzare correttamente la calcolatrice 11) Elaborare fogli di calcolo: costruire una tabella a partire dal problema concreto. Destinatari Allievi del primo anno dei corsi di qualificazione professionale. Come prerequisito è previsto il superamento dei moduli su convivenza civile ed economia e delle UdA di Diritto. Tempi di svolgimento La durata dell’UdA è prevista in circa 20 ore. Si consiglia di realizzare la UdA durante la seconda metà dell’anno. Sequenza in fasi ed esperienze • Introduzione • Simulazione multimediale • Incontro con Direttore di banca • Verifica intermedia • Approfondimento • Valutazione finale. Risorse umane Formatore dell’area scientifica: responsabile piano di lavoro, informatica, budget, valutazione. Formatore dell’area dei linguaggi: responsabile degli obiettivi specifici relativi all’ambito linguistico e della comunicazione. Formatore area professionale: supporto tecnico (confronto fra modelli). Tutor-coordinatore: supporto del team di corso, comunicazione. Materiali Laboratorio Multimediale: • Area Computer • Area Attrezzature varie • Sussidi: • Test - Glossario - Casi pratici • Dossier allievo. Denominazione Elaborazione di un budget CNOS-FAP / CIOFS-FP 114 Denominazione Realizzazione prodotto professionale Compito/prodotto Ricostruzione di unghie con prodotti idonei. Il prodotto comprende la lavorazione di unghie naturali con gel colorati, decori con pietre e glitter. Le unghie dovranno essere più splendenti, resistenti, più lunghe; possono essere applicate delle estensioni (tip) che, ricoperte dal gel, devono dare un aspetto assolutamente naturale. Foto ad una modella dovranno evidenzare le fasi preparatorie e il risultato finale. L’allieva preparerà una relazione/dossier sulle fasi di lavorazione ed eventualmente una presentazione anche con supporto informatico da utilizzare in un momento/evento ad hoc. Il prodotto è il frutto di applicazione e pratica di quanto appreso anche teoricamente. La manualità e l’esperienza sono necessarie per apprendere tecniche più avanzate. Obiettivi formativi • Offrire agli allievi gli strumenti per analizzare e rappresentare fasi e procedure, ricorrendo a opportuni strumenti • Introdurre gli allievi ad esercitarsi nell’ attività manuali e laboratoriali • Stimolare i ragazzi ad acquisire la terminologia e le conoscenze delle attrezzature e dei laboratori • Fornire agli allievi una conoscenza di base chimica, anatomica e fisiologica • Sviluppare la consapevolezza di operare in un ambiente professionale • Sviluppare abilità e caratteristiche professionali di base attraverso la realizzazione di semplici attività tecnico/estetiche. Obiettivi specifici di apprendimento 1) Adottare comportamenti adeguati alle norme antinfortunistiche 2) Riconoscere le caratteristiche generali dei prodotti utilizzati 3) Saper utilizzare le attrezzature del laboratorio 4) Gestire la manutenzione ordinaria del laboratorio 5) Conoscere il significato dei termini fondamentali legati qualifica professionale 6) Arricchire il proprio vocabolario con termini appropriati alle situazioni da descrivere 1.5. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Unghie free style” Primo anno “GUIDA” ESTETICA 115 segue: Obiettivi specifici di apprendimento 7) Produrre semplici testi per comunicare informazioni 8) Comprendere semplici testi tecnici 9) Utilizzare il dizionario italiano - inglese per la traduzione di termini tecnici proprie della qualifica professionale 10) Utilizzare un software editore testi per la stesura di semplici testi 11) Conoscere i rischi correlati all’ambiente di lavoro 12) Riconoscere elementi di rischio ambientale 13) Saper preparare l’unghia 14) Saper utilizzare differenti tecniche di lavoro 15) Saper ricostruire l’unghia con cartina 16) Saper utilizzare le tecniche e i metodi di base per una corretta esecuzione del lavoro. 17) Saper allungare l’unghia con tip 18) Saper utilizzare metodo polvere e gel per ricoprire l’unghia naturale 19) Saper eseguire un ritocco ed un trattamento di mantenimento 20) Saper utilizzare le metodiche per il trattamento dell’onicofagia. 21) Saper utilizzare la tecnica della ricostruzione unghie 22) Saper utilizzare gli strumenti per l’arte della decorazione delle unghie, anche con pennarelli colorati 23) Saper utilizzare la tecnica della ricostruzione con cartina effetto trasparente 24) Saper utilizzare il glitter con il gel 25) Saper applicare brillantini e pietre 26) Saper fare decori tridimensionali ed piercing dell’unghia. Destinatari Allievi del primo anno del corso di qualificazione professionale. È richiesto il superamento delle UdA sul “Trattamento mani e piedi”. Tempi di svolgimento La durata dell’UdA è prevista in circa 90 ore. Si consiglia per lo svolgimento il periodo compreso tra settembre e dicembre. Sequenza in fasi ed esperienze • Presentazione del lavoro • Prima fase: fornire l’addestramento sull’uso dei prodotti per la ricostruzione delle unghie e sulle tecniche e i metodi di base per una corretta esecuzione del lavoro • Recupero delle anomalie Denominazione Realizzazione prodotto professionale CNOS-FAP / CIOFS-FP 116 Denominazione Realizzazione prodotto professionale segue: Sequenza in fasi ed esperienze • Seconda fase: approfondimento della tecnica della ricostruzione unghie e apprendimento delle metodiche per il trattamento dell’onicofagia • Recupero delle anomalie • Terza fase: fornire gli strumenti e le tecniche per l’arte della decorazione delle unghie • Valutazione finale. Risorse umane Formatore dell’area professionale: responsabile dell’Unità di Apprendimento nella realizzazione dei varie fasi del lavoro e delle specifiche fasi estetiche. Tutor - coordinatore: supporto del team dei formatori - predisposizione portafolio. Formatore dell’area scientifica: responsabile della gestione dei prodotti chimici, dell’igiene, dell’anatomia e della fisiologia delle mani, dei piedi delle unghie. Materiali Laboratorio Estetista: attrezzature • Modelle con complessivo già realizzato • Modelle con complessivo da realizzare Laboratorio Multimediale: • Area Computer • Area Attrezzature varie • Sussidi: • filmati • diapositive Power Point • fogli pilota. “GUIDA” ESTETICA 117 Denominazione Realizzazione prodotto professionale Compito/prodotto Piega e taglio in forma piena su testina didattica. Obiettivi formativi • Introdurre gli allievi ad esercitarsi nelle attività manuali e laboratoriali • Sviluppare la consapevolezza di operare in un ambiente professionale • Stimolare i ragazzi ad acquisire la terminologia e le conoscenze delle attrezzature e degli strumenti tecnici • Favorire l’acquisizione di conoscenze di base a livello di igiene e anatomia - nozioni di taglio • Sviluppare abilità e caratteristiche professionali di base attraverso la realizzazione di una semplice attività tipica di un salone di acconciatore. Obiettivi specifici di apprendimento 1) Adottare comportamenti adeguati alle norme antinfortunistiche 2) Saper utilizzare le attrezzature del laboratorio 3) Gestire la manutenzione ordinaria del laboratorio 4) Conoscere il significato dei termini fondamentali legati alla qualifica professionale 5) Acquisire la terminologia tecnica 6) Comprendere semplici testi tecnici 7) Utilizzare il dizionario italiano - inglese per la traduzione di termini tecnici propri della qualifica professionale 8) Utilizzare un software editore testi per la stesura di semplici testi 9) Conoscere i rischi correlati all’ambiente di lavoro 10) Riconoscere elementi di rischio ambientale 11) Riconoscere il tipo di capello 12) Saper utilizzare differenti tecniche di lavoro 13) Saper eseguire un taglio con forbici lisce e dentate 14) Saper utilizzare le tecniche e i metodi di base per una corretta esecuzione del lavoro 15) Saper utilizzare il rasoio 16) Saper individuare il prodotto finish più idoneo (schiuma o gel) 1.6. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Piega e taglio in forma piena” Primo anno CNOS-FAP / CIOFS-FP 118 segue: Obiettivi specifici di apprendimento 17) Realizzare la piega specifica del taglio in forma piena nelle diverse froam di applicazione 18) Saper rifinire attraverso: piastre, ferri, babyliss, tatuaggi, piercing, per capelli, cere, lacche, lucidanti. Destinatari Allievi/e del primo anno. Il prerequisito richiesto è il superamento delle UdA sull’individuazione delle varie linee su testina nuda con pennarello. Tempi di svolgimento 70 ore. Sequenza in fasi ed esperienze • diagnosi tecnica e partecipativa • scelta degli strumenti (forbici o rasoio) • applicazione di schiuma o gel • scelta degli strumenti (spazzola termica, in setola, di vario diametro) • rifinitura finale (con piastra, babyliss, ecc…). Risorse umane Formatore dell’area professionale: responsabile dell’Unità di Apprendimento nella realizzazione delle varie fasi del lavoro. Tutor-coordinatore: supporto del team dei formatori - predisposizione portfolio. Formatore dell’area scientifica: responsabile per le conoscenze relative all’igiene e l’anatomia. Materiali Laboratorio Acconciatori: • Materiale base • Igiene e sterilizzazione • Varie. Denominazione Realizzazione prodotto professionale “GUIDA” ESTETICA 119 Denominazione Organizzazione evento finale Compito/prodotto Realizzazione di una festa di fine anno, fatta alla presenza dei genitori, in cui gli allievi realizzano una presentazione del lavoro svolto durante l’anno, attraverso delle diapositive di PowerPoint o attraverso la realizzazione di una videocassetta, una mostra dei lavori prodotti e una serie di scenette scherzose, attraverso cui ripercorrere le dinamiche realizzatesi con i formatori o tra compagni. La festa si conclude, poi, con un rinfresco offerto agli allievi e ai genitori. Obiettivi formativi • Condurre gli allievi ad essere consapevoli delle proprie capacità, attitudini e aspirazioni e delle condizioni di realtà che le possono valorizzare e realizzare • Promuovere la collaborazione e la cooperazione tra gli allievi • Promuovere nei ragazzi la presa di consapevolezza del percorso svolto durante il corso dell’anno, delle capacità sviluppate, dei prodotti realizzati e delle potenzialità ancora da sviluppare • Promuovere negli allievi la capacità di comunicare, attraverso varie modalità (multimediali, espressive, linguistiche, grafiche), i propri vissuti e le proprie esperienze personali • Promuovere negli allievi la presa di coscienza delle proprie dinamiche personali che portano all’affermazione della propria identità attraverso rapporti costruttivi con adulti di riferimento e coetanei • Promuovere negli allievi la capacità di padroneggiare gli strumenti espressivi indispensabili per gestire in maniera costruttiva il confronto sociale. Obiettivi specifici di apprendimento 1) Realizzare un reportage fotografico delle attività svolte al Centro 2) Utilizzare le proprie competenze linguistiche per realizzare interviste ai formatori, ai compagni e per riportarle in modo scherzoso con le modalità preferite 3) Utilizzare le proprie competenze informatiche per realizzare una presentazione in PowerPoint in cui inserire immagini, commenti, interviste, che possano descrivere le attività svolte durante l’anno 1.7 UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Organizzazione di una festa di fine anno” Primo anno CNOS-FAP / CIOFS-FP 120 segue: Obiettivi specifici di apprendimento 4) Realizzare (in alternativa) una videocassetta, in cui siano riprese le varie attività del Centro, i prodotti realizzati, le interviste ai formatori e ai compagni 5) Utilizzare la propria creatività per allestire una mostra dei lavori prodotti durante l’anno da tutti gli allievi 6) Utilizzare le proprie competenze grafiche e professionali per realizzare cartelloni che siano di abbellimento alla mostra e che rappresentino il ciclo di lavorazione che ha portato alla realizzazione del prodotto 7) Preparare e rappresentare alcune brevi scenette che illustrino in modo scherzoso momenti divertenti della vita del Centro e delle esperienze realizzate durante il primo anno. Destinatari Allievi del primo anno dei corsi di qualificazione professionale. Come prerequisito è prevista l’acquisizione delle competenze relative al primo anno. Sono richieste competenze relative al primo anno. Tempi di svolgimento La durata dell’UdA è prevista in circa 20 ore ed è da svolgersi preferibilmente alla fine dell’anno. Sequenza in fasi ed esperienze • Presentazione dell’UdA da parte di un formatore • Realizzazione di un reportage fotografico delle attività svolte al Centro • Realizzazione di cartelloni che rappresentino il ciclo di lavorazione che ha portato alla realizzazione dei lavori prodotti durante l’anno • Realizzazione di interviste ai formatori e ai compagni • Raccolta di materiali utili per realizzare la presentazione in PowerPoint e le scenette • Realizzazione di una presentazione in PowerPoint sul lavoro svolto nell’anno o su momenti particolari • Realizzazione, in alternativa, di una videocassetta sul lavoro svolto nell’anno o su momenti particolari • Preparazione di scenette scherzose sui formatori e sui momenti più simpatici dell’anno • Allestimento della mostra per l’esposizione dei lavori prodotti durante l’anno • Sistemazione degli ambienti in cui svolgere la festa • Organizzazione del rinfresco per i genitori. Denominazione Organizzazione evento finale “GUIDA” ESTETICA 121 Risorse umane Tutor - coordinatore: responsabile dell’attività, di curare l’aspetto relazionale della festa e del contatto con i genitori. Responsabile, inoltre, del coordinamento generale dell’attività, soprattutto delle sue parti espressive e relazionali. Formatore dell’area dei linguaggi: cura l’aspetto linguistico delle interviste e delle relative trascrizioni, e dei cartelloni illustrativi della mostra. Formatore dell’area tecnologica: cura il supporto informatico per la realizzazione del lavoro e la corretta realizzazione del reportage fotografico e delle riprese video. Formatore dell’area professionale: cura l’allestimento della mostra dei lavori prodotti e della realizzazione del cartellone sul ciclo di produzione dei lavori svolti. Formatore dell’area storico - socio - economica: responsabile della preparazione e della rappresentazione delle scenette scherzose e della raccolta del materiale utile per produrre la presentazione in PowerPoint o la videocassetta. Formatore dell’area scientifica: cura il rispetto dell’ambiente durante lo svolgimento della festa e la cura della gestione degli strumenti “geometrici” (righelli, squadre, ecc.) per la realizzazione dei cartelloni. Materiali Laboratorio Comune Laboratorio Multimediale: • Area Computer • Area Attrezzature varie • Sussidi: • Costumi e attrezzi necessari per le scenette. Denominazione Organizzazione evento finale 2. Unità di apprendimento per il secondo anno CNOS-FAP / CIOFS-FP 124 N. NATURA SPECIFICAZIONE 1 Unità di apprendimento Accoglienza Scheda Strumenti 2 Unità di Apprendimento Figura Professionale “Estetista” Viso Pulito Scheda Strumenti 3 Unità di Apprendimento Figura Professionale “Acconciatore” Taglio in forma graduata e piega con bigodini Scheda Strumenti 4 Unità di Apprendimento Patente del motorino Scheda Strumenti 5 Unità di Apprendimento Organizzazione di un viaggio Scheda Strumenti 6 Unità di Apprendimento Figura Professionale “Estetista” Trattamento benessere Scheda Strumenti 7 Unità di Apprendimento Figura Professionale “Acconciatore” Meches in stagnola Scheda Strumenti Elenco degli strumenti proposti per il Secondo anno “GUIDA” ESTETICA 125 Denominazione Realizzazione attività di Accoglienza Compito/Prodotto Realizzazione di una scheda o fascicolo, eseguito in Ms Word, in cui venga fatta una presentazione delle attività svolte durante l’estate (tirocinio in azienda, viaggi, attività caratteristiche, vacanze). Tale scheda dovrà comprendere un sintetico diario di aneddoti divertenti e/o formativi vissuti durante l’estate; un ampliamento di questa attività potrebbe essere quello di creare delle vignette che descrivano queste scene, e di fare questo in inglese. Inoltre, nella scheda dovrebbero essere raccolte informazioni (fotografie, notizie storiche, caratteristiche geografiche e naturali, attività culturali e di intrattenimento), attraverso la navigazione in Internet, del luogo in cui il ragazzo è andato in vacanza o nel quale avrebbe avuto il desiderio di andare. Insieme a questo, viene anche richiesto di fare una stima dell’itinerario percorso (o che si sarebbe voluto percorrere) in termini di distanze e di spesa. Obiettivi formativi • Promuovere la capacità di servirsi con proprietà degli strumenti di consultazione e degli strumenti informatici, per ottenere documentazioni, scrivere e archiviare • Aiutare gli allievi a porre le basi per superare le dimensioni strumentali della Patente Europea per il Computer (Ecdl) e dimostrare di considerare la multimedialità e l’uso degli strumenti informatici un fecondo ambiente di apprendimento, in prospettiva teorica e/o professionale • Promuovere la capacità di navigare in Internet per risolvere problemi, mirando alla selezione delle informazioni adeguate • Promuovere la capacità di leggere e produrre testi di differenti dimensioni e complessità, ben costruiti a livello grammaticale - sintattico, a livello di ricchezza di “vocabolario” comunicativo, e adatti alle varie situazioni interattive • Favorire negli allievi l’acquisizione di conoscenze solide sulla struttura grammaticale dell’italiano, anche con opportuni confronti con l’inglese • Promuovere l’utilizzo della lingua inglese per i principali scopi comunicativi e operativi 2.1. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Scheda di presentazione dell’attività estiva” Secondo anno CNOS-FAP / CIOFS-FP 126 segue: Obiettivi formativi • Promuovere la capacità di operare, orientandosi nello spazio e nel tempo, confronti costruttivi fra realtà geografiche e storiche diverse • Promuovere il rispetto, la cura, la conservazione e il miglioramento dell’ambiente • Promuovere la comprensione della realtà naturale con atteggiamento di curiosità, attenzione e rispetto • Facilitare negli allievi l’utilizzo efficace per l’espressione di sé e per la comunicazione interpersonale anche codici, tra loro integrati o autonomi (fotografia, cinema, web, ecc.) diversi dalla parola. Obiettivi specifici di apprendimento 1) Utilizzare le proprie competenze linguistiche e grammaticali per una corretta stesura del diario di alcuni aneddoti relativi alle esperienze delle vacanze estive 2) Utilizzare le proprie capacità grafiche e la propria creatività per realizzare vignette che descrivano eventi simpatici e/o educativi vissuti nel periodo estivo 3) Utilizzare la propria conoscenza della lingua inglese per scrivere il testo delle vignette 4) Saper utilizzare in modo adeguato Ms Word e saper produrre in esso un testo scritto ben organizzato, compreso di immagini 5) Saper utilizzare le principali funzioni di Internet per la ricerca di informazioni e di materiali relativi al luogo in cui i ragazzi sono stati in vacanza 6) Ricercare informazioni attraverso l’uso di un motore di ricerca 7) Produrre una riflessione sugli aspetti storici, geografici, culturali e ludici relativi al luogo di villeggiatura preso in considerazione 8) Utilizzare le proprie competenze matematiche per calcolare distanze chilometriche e per fare una stima delle spese fatte. Destinatari Allievi del secondo anno dei corsi di qualificazione professionale. Sono richieste competenze relative al primo anno. Tempi di svolgimento La durata dell’UdA è prevista in circa 45 ore ed è da svolgersi all’inizio dell’anno. Denominazione Realizzazione attività di Accoglienza “GUIDA” ESTETICA 127 Sequenza in fasi ed esperienze • Presentazione dell’UdA da parte di un formatore • Impostazione di un documento in Ms Word • Stesura del diario delle attività estive e dell’eventuale espressione di tirocinio formativo in azienda e, in particolare, di alcuni aneddoti divertenti e/o educativi avvenuti (in Ms Word); è possibile integrare tale diario con fotografie e materiali vari • Realizzazione delle vignette, fatte a mano libera o con l’ausilio di strumenti informatici • Traduzione dei testi delle vignette in lingua inglese • Realizzazione di una ricerca in Internet di informazioni, fotografie e materiali relativi al luogo in cui il ragazzo ha trascorso le vacanze estive attraverso l’utilizzo di un motore di ricerca • Stesura di un documento in Ms Word che contenga i materiali scaricati da Internet e sistematizzati dal ragazzo rispetto ai diversi argomenti (storia del luogo, caratteristiche geografiche e naturali, attività culturali e ricreative, ecc.) • Realizzazione di un calcolo delle distanze percorse (o che si dovrebbero percorrere) per raggiungere il luogo in questione e delle spese sostenute (o la stima di esse) durante il periodo di vacanza. Risorse umane Tutor - coordinatore: responsabile dell’aspetto relazionale di questa attività e la gestione della comunicazione. Formatore dell’area dei linguaggi: responsabile di curare l’aspetto linguistico di tutto il lavoro e, in particolare, della stesura del diario e della traduzione in lingua inglese delle vignette. Formatore dell’area tecnologica: responsabile di curare il supporto informatico per la realizzazione del lavoro e l’apprendimento di un adeguato uso di Internet e delle sue risorse. Formatore dell’area storico - socio - economica: responsabile di guidare i ragazzi nella scelta delle informazioni circa gli aspetti storici e culturali del luogo sul quale attuano la ricerca e nella sistematizzazione di queste informazioni. Formatore dell’area scientifica: responsabile dell’adeguato utilizzo delle competenze matematiche per il calcolo delle distanze percorse e delle spese effettuate e della guida agli allievi nella scelta delle informazioni circa gli aspetti geografici e naturali del luogo sul quale attuano la ricerca. Denominazione Realizzazione attività di Accoglienza CNOS-FAP / CIOFS-FP 128 segue: Risorse umane Formatore dell’area professionale: responsabile di una riflessione- relazione sull’eventuale esperienze di tirocinio formativo in azienda. Materiali Laboratorio Comune Laboratorio Multimediale: • Area Computer • Area Attrezzature varie • Sussidi. Denominazione Realizzazione attività di Accoglienza “GUIDA” ESTETICA 129 Denominazione Realizzazione prodotto professionale Compito/prodotto La “Pulizia del viso” si configura come il trattamento classico di base per mantenere la corretta funzionalità cutanea e preparare la pelle a pratiche estetiche e/o mediche per prevenire o attenuare gli inestetismi più diffusi. Nel passato le donne ricorrevano all’uso di suffumigi e di impacchi caldi, oggi tali pratiche sono sostituite da moderni generatori di vapore arricchito di ossigeno nascente ed il trattamento viene effettuato da estetiste. Per la scelta della metodica, è necessario osservare accuratamente la tipologia cutanea per individuare cosmetici, apparecchiature, procedure e frequenza del trattamento. Realizzare un protocollo per la pulizia del viso (27) e saperlo applicare. Ciò implica la conoscenza delle procedure di diagnosi, dei fattori che potenziano l’effetto cosmetico (l’umidità, perché macera lo strato corneo provocando la dilatazione dei pori; l’aumento della temperatura cutanea, perché diminuisce la viscosità del sebo e quindi facilita la rimozione dei comedoni; la vasodilatazione, perché stimola l’ossigenazione dei tessuti ed protocolli di trattamento) e saperli applicare. Obiettivi formativi • Promuovere l’organizzazione del proprio lavoro personale • Favorire la gestione del tempo e la programmazione del lavoro • Potenziare comportamenti di prevenzione del rischio • Favorire la richiesta con parole appropriate di informazioni sul compito assegnato • Sviluppare abilità e caratteristiche personali che portino alla personalizzazione dei percorsi produttivi secondo proprie scelte, potenziando la capacità decisionale in presenza di possibili alternative • Promuovere capacità di interazione con compagni e formatori in modo corretto, assumendo un comportamento rispettoso e solidale e riconoscendo il proprio ruolo 2.2. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Viso Pulito” Secondo anno 27 La pulizia del viso è considerata nel campo estetico il trattamento di base e serve a rimuovere dalla superficie cutanea le impurità, le cellule morte (le lamelle cornee in via di desquamazione) ed i punti neri (comedoni). CNOS-FAP / CIOFS-FP 130 segue: Obiettivi formativi • Accrescere l’individuazione delle fonti di pericolo presenti nel luogo di lavoro adottando le misure di prevenzione e protezione necessarie per la tutela del lavoratore • Favorire l’autovalutazione del lavoro svolto per il miglioramento • Favorire la presa di consapevolezza delle proprie capacità, attitudini e aspirazioni e delle condizioni di realtà che le possono valorizzare e realizzare. Obiettivi specifici di apprendimento 1) Eseguire in autonomia un manufatto composito 2) Saper leggere e tradurre semplici testi in inglese relativi alla comunità professionale 3) Conoscere le modalità e i mezzi a disposizione dei lavoratori per tutelare i propri diritti 4) Saper verificare con giudizi personali i propri comportamenti. 5) Saper individuare la problematica da risolvere o trattare. 6) Saper individuare il trattamento migliore (ciò implica conoscere una vasta gamma di trattamenti) e saperlo proporre ed applicare. 7) Saper preparare una miscela a base di estratti vegetali da comporre in base alla problematica da risolvere. 8) Saper trattare un problema generale o localizzato. 9) Saper fare un peeling viso (pulizia profonda della pelle) 10) Saper fare trattamento restituivo idratante 11) Saper fare trattamento sebo - requilibrante 12) Saper fare trattamento pelli sensibili 13) Saper fare trattamento antietà 14) Saper fare maschere calcomodellanti 15) Saper fare trattamenti pre e post sole 16) Saper fare trattamento idratazione profonda. Destinatari Allievi del secondo anno dei corsi di qualificazione professionale. Come prerequisiti è prevista l’acquisizione delle conoscenze ed abilità previste per il primo anno e la prima parte del secondo anno. I prerequisiti richiesti sono: Competenze relative al primo anno soprattutto quelle relative a Depilazione, Trucco Base, Tecniche di montaggio apparecchiature/1; Competenze acquisite trasversalmente durante lo svolgimento di questa UdA: UdA di Chimica, UdA di Biologia, UdA di Scienze della Materia, UdA di Fisiologia dell’Epidermide, UdA Trucco 2, Cosmetologia, UdA Trucco 2, Cosmetologia, Tecniche di montaggio apparecchiature/2. Denominazione Realizzazione prodotto professionale “GUIDA” ESTETICA 131 Tempi di svolgimento La durata dell’UdA è prevista in circa 90 ore. È consigliabile svolgere questa UdA all’inizio dell’anno. Sequenza in fasi ed esperienze • Osservazione della tipologia cutanea • Individuazione cosmetici • Individuazione apparecchiature • Individuazione procedure e frequenza del trattamento • Esecuzione del trattamento. Risorse umane Formatore dell’area professionale: responsabile dell’unità di apprendimento, presentazione del piano di lavoro, laboratorio ed esperienza pratica. Formatore dell’area scientifica: laboratorio di chimica, biologia, scienze della materia. Formatore dell’aerea dei linugaggi: stesura del protocollo e struttura del discorso. Formatore dell’area storico-socio-economica: contesto storico di inserimento nel mondo del lavoro. Tutor-coordinatore: supporto del team. Comunicazione, relazione con l’altro, percezione di sé nel contesto ambientale. Elaborare un proprio progetto professionale mirato alla ricerca attiva del lavoro. Materiali Laboratorio estetisti • Materiale base • Igiene e sterilizzazione • Strumenti • Prodotti. Denominazione Realizzazione prodotto professionale CNOS-FAP / CIOFS-FP 132 Denominazione Realizzazione prodotto professionale Compito/prodotto È un tipo di tecnica che ci permette di movimentare un capello monotono. Ciò comporta la conoscenza di elementi di geometria, morfologia e biologia. Obiettivi formativi • Promuovere l’organizzazione del proprio lavoro personale • Favorire la gestione del tempo e la programmazione del lavoro • Potenziare comportamenti di prevenzione del rischio • Favorire la richiesta, con parole appropriate, di informazioni sul compito assegnato • Sviluppare abilità e caratteristiche personali che potenziano la capacità decisionale in presenza di possibili alternative • Promuovere capacità di interazione con compagni e formatori in modo corretto, assumendo un comportamento rispettoso e solidale e riconoscendo il proprio ruolo • Accrescere l’individuazione delle fonti di pericolo presenti nel luogo di lavoro, adottando le misure di prevenzione e protezione necessarie per la tutela del lavoratore • Favorire l’autovalutazione del lavoro svolto per il miglioramento • Favorire la presa di consapevolezza delle proprie capacità, attitudini e aspirazioni e delle condizioni di realtà che le possono valorizzare e realizzare. Obiettivi specifici di apprendimento 1) Eseguire in autonomia un’attività complessa 2) Saper verificare con giudizi personali i propri comportamenti. 3) Saper individuare angoli e graduazioni (45° - 90° - 135° - 360°) 4) Saper utilizzare forbici lisce, dentate e rasoio 5) Saper individuare il prodotto finish adatto 6) Realizzare la piega in funzione della tecnica eseguita 7) Saper rifinire attraverso piastre, ferri, babyliss, tatuaggi, piercing per capelli, cere, lacche, lucidanti. Destinatari Allievi al termine del 2° anno. Sono richieste le competenze acquisite durante il primo anno. 2.3. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Taglio in forma graduata e piega con bigodini” Secondo anno “GUIDA” ESTETICA 133 Tempi di svolgimento 70 ore. Sequenza in fasi ed esperienze • Individuare angoli e gradazioni • Eseguire il taglio utilizzando le forbici più adeguate • Rifinire con prodotto finish adeguato • Eseguire la piega • Rifinire con piastre, babyliss o altro. Risorse umane Formatore dell’area professionale: responsabile dell’unità di apprendimento nella realizzazione delle varie fasi del lavoro. Tutor - coordinatore: supporto del team dei formatori – predisposizione portfolio. Formatore dell’area scientifica: responsabile per le conoscenze relative a geometria, morfologia e biologia. Materiali Laboratorio Acconciatori: • Materiale base • Igiene e sterilizzazione • Varie. Denominazione Realizzazione prodotto professionale CNOS-FAP / CIOFS-FP 134 Denominazione Preparazione guida motorino Compito/prodotto Conseguimento del certificato di idoneità alla guida del ciclomotore, in ottemperanza al decreto legislativo n. 151 del 27 giugno 2003, che prevede l’introduzione dell’obbligo di tale certificato dal 1 luglio 2004 per i minorenni che non sono in possesso della patente di guida A o della patente di guida sotto categoria A1. La realizzazione di tale compito avviene attraverso lo svolgimento dei quattro moduli previsti dal Ministero, per un totale di 20 ore di lezione, attraverso l’incontro con un rappresentante delle forze dell’ordine, con cui trattare dell’importanza delle norme della convivenza civile, attraverso un esercizio pratico di manutenzione del motorino e attraverso un’esercitazione di guida prevista al termine dell’UdA. Obiettivi formativi • Promuovere negli allievi la consapevolezza del valore delle regole nella convivenza civile. • Promuovere il rispetto delle funzioni e delle regole della vita sociale e istituzionale, riconoscendone l’utilità e impegnandosi a comprenderne le ragioni. • Facilitare negli allievi l’assunzione di comportamenti più adeguati per la tutela della sicurezza propria, degli altri e dell’ambiente in cui si vive, in condizioni ordinarie o straordinarie di pericolo. • Promuovere negli allievi il senso di rispetto e di cura per le cose in loro possesso (in questo caso per il motorino). Obiettivi specifici di apprendimento 1) Conoscere e rispettare le norme di comportamento stradale 2) Conoscere e rispettare la segnaletica stradale 3) Conoscere le norme di rispetto della legge 4) Conoscere e rispettare le norme della convivenza civile e le loro applicazioni pratiche 5) Adottare comportamenti adeguati per attuare un lavoro di gruppo 6) Utilizzare le competenze linguistiche per attuare la domanda di ammissione per sostenere l’esame della patente del motorino 7) Utilizzare le proprie competenze nell’ambito meccanico per attuare la manutenzione del ciclomotore 2.4. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Conseguimento della patente del motorino” Secondo anno “GUIDA” ESTETICA 135 segue: Obiettivi specifici di apprendimento 8) Utilizzare le proprie conoscenze di matematica per ipotizzare l’acquisto del motorino 9) Realizzare un’intervista ad un rappresentante delle forze dell’ordine e riportarla per scritto 10) Conoscere le implicazioni burocratiche relative al possesso e all’utilizzo del motorino (bollo, assicurazione, bollino blu, revisione, ecc.) 11) Superare la prova finale per il conseguimento del certificato di idoneità alla guida del ciclomotore 12) Saper guidare un motorino seguendo le norme di base del codice della strada e le principali norme di sicurezza. Destinatari Allievi del secondo anno dei corsi di qualificazione professionale. Come prerequisiti sono richieste le conoscenze linguistiche, matematiche e meccaniche di base, acquisite con il primo anno. Tempi di svolgimento La durata dell’UdA è prevista in circa 50 ore ed è da svolgersi preferibilmente nella prima metà del secondo anno. Sequenza in fasi ed esperienze • Presentazione dell’UdA da parte di un formatore • Svolgimento del modulo sulle norme di comportamento stradale • Incontro con il formatore dell’area meccanica per gli esercizi sulla manutenzione del motorino • Svolgimento dell’UdA “Acquisto del motorino” (se non è già stata svolta precedentemente) • Svolgimento del modulo sulla segnaletica • Svolgimento del modulo di educazione alla convivenza civile • Incontro ed intervista con un rappresentante delle forze dell’ordine con cui trattare dell’importanza delle norme della convivenza civile • Svolgimento del modulo sull’educazione al rispetto della legge • Presentazione delle implicazioni burocratiche relative al possesso e all’utilizzo del motorino (bollo, assicurazione, bollino blu, revisione, ecc.) • Realizzazione della domanda di ammissione per sostenere l’esame • Svolgimento della prova finale per il conseguimento del certificato di idoneità alla guida del ciclomotore • Realizzazione di una prova finale di guida del motorino, all’interno del cortile del Centro. Denominazione Preparazione guida motorino CNOS-FAP / CIOFS-FP 136 Risorse umane Tutor-coordinatore: cura l’aspetto relazionale dell’UdA e l’organizzazione degli incontri degli allievi con il rappresentante delle forze dell’ordine e della prova pratica finale. Formatore dell’area dei linguaggi: cura l’elaborazione delle domande e l’aspetto linguistico dell’intervista al rappresentante delle forze dell’ordine e della stesura della domanda di ammissione per sostenere l’esame. Formatore dell’area storico - socio -economica: responsabile del modulo di educazione alla convivenza civile e della presentazione delle implicanze burocratiche relative al possesso e all’utilizzo del motorino (bollo, assicurazione, bollino blu, revisione, ecc.). Formatore dell’area professionale: responsabile dell’aspetto pratico relativo alla manutenzione del motorino. Formatore dell’area scientifica: responsabile dell’adeguato utilizzo delle competenze matematiche per elaborare un budget per l’acquisto del motorino. Docente abilitato a svolgere il corso: responsabile della preparazione e organizzazione dei corsi, della gestione amministrativo contabile delle attività connesse, della verifica del registro delle presenze, dell’identificazione dei candidati prima dell’esame, della lettura delle istruzioni per la compilazione delle schede d’esame e dello svolgimento della prova finale. Tale docente, nelle rispetto delle norme vigenti, deve essere: un insegnante di autoscuole, un’appartenente alle forze di polizia, un carabiniere, un vigile urbano, una guardia di finanza, un docente in possesso delle competenze derivanti dall’aver organizzato e realizzato specifiche attività formative di educazione stradale, per almeno u triennio, certificato dal dirigente scolastico, o una persona designata dalle associazioni e dagli enti, pubblici e privati, impegnati in attività collegate alla circolazione stradale e riconosciuti dal Ministero dei Trasporti. Materiali • Scheda dei moduli di formazione per il conseguimento del certificato di idoneità alla guida del ciclomotore (in allegato) • Quiz per il conseguimento dell’attestato per la guida dei ciclomotori (in allegato) • Scheda dell’UdA “Acquisto del motorino” (se non è già stata precedentemente svolta) • Attrezzi utili per gli esercizi relativi alla manutenzione del motorino Denominazione Preparazione guida motorino “GUIDA” ESTETICA 137 segue: Materiali • Moduli per la domanda di ammissione all’esame • Motorino/i su cui fare esercizi di manutenzione e con cui fare la prova finale di guida. Denominazione Preparazione guida motorino CNOS-FAP / CIOFS-FP 138 “Moduli di formazione per il conseguimento del certificato di idoneità alla guida dei ciclomotori”28 Modulo A: Norme di comportamento 1) Norme sulla precedenza a) Contenuti:  Norma generale sulla precedenza; regole e comportamenti da attuare in prossimità degli incroci  Uscita dal garage o dai parcheggi b) Normativa: Codice della strada, articoli: 145 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 2) Norme di comportamento a) Contenuti:  Velocità  Posizione dei veicoli sulla strada  Manovra di sorpasso  Distanza di sicurezza  Svolta a destra e a sinistra  Cambio di corsia e cambio di direzione  Sosta e fermata  Trasporto di persone, animali o oggetti b) Normativa: codice della strada, articoli: 141, 142, 143, 148, 149, 154, 157, 158, 170 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 3) Cause di incidenti e comportamenti dopo gli incidenti; assicurazione; ri- spetto della vita e comportamento solidale a) Contenuti:  Gareggiare in velocità  Condizioni della strada  Condizioni atmosferiche  Condizioni di traffico  Visibilità  Comportamenti di sicurezza in caso di imprevisti  Abbigliamento del conducente  Spazio di frenata e di arresto 28 Tratto da: MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA, Il patentino a scuola, in: www. istruzione.it/patentino/lineeguida.html, 2004, 1-8 “GUIDA” ESTETICA 139  Intralcio alla circolazione  Inosservanza delle norme, inesperienze, imprudenza  Comportamenti in curva  Trasporto passeggeri  Obbligo di assicurazione per la circolazione dei veicoli a motore  Segnalazione di un incidente sulla strada  Obbligo di fornire le generalità in caso di incidente  Obbligo di avvisare gli agenti in caso di feriti b) Normativa: codice della strada, articoli: 192,193, 189, legge 24 dicembre 1969, n.990 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 4) Elementi del ciclomotore e loro uso; comportamenti alla guida del ciclomo- tore e uso del casco a) Contenuti:  Segnalazione visiva ed illuminazione dei veicoli  Clacson  Pneumatici  Posizione alla guida  Stabilità del veicolo  Freni  Specchietti retrovisori  Manutenzione del ciclomotore  Manomissione del ciclomotore  Dispositivo silenziatore  Casco  Documenti necessari per circolare sul ciclomotore  Divieto di usare telefonino e walkman  Comportamenti degli altri utenti e nei loro confronti b) Normativa: codice della strada, articoli: 152, 153, 171, 173 c) Materiali didattici:normativa di riferimento, quiz d’esame d) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame Modulo B: Segnalazione 1) Segnali di pericolo e segnali di precedenza a) Contenuti:  Segnaletica stradale  Forma e colori dei segnali di pericoli  Distanza tra il cartello ed il pericolo presegnalato  Segnali: strada deformata, dosso, cunetta, curva pericolosa, doppia curva, CNOS-FAP / CIOFS-FP 140 passaggio a livello con e senza barriere, attraversamento tranviario, attraver- samento pedonale, attraversamento ciclabile, discesa pericolosa, salita ripida, strettoie, strada sdrucciolevole, banchina pericolosa, luoghi frequentati dai bambini, doppio senso di circolazione, caduta massi, semaforo, forte vento laterale, lavori in corso, diritto di precedenza, preavviso di dare precedenza, preavviso di fermarsi e dare precedenza, dare precedenza, confluenza laterale, stop, dare precedenza nei sensi unici alternati, diritto di precedenza nei sensi unici alternati. b) Normativa: codice della strada, articoli: 38, 39; regolamento di esecuzione e di attuazione del codice della strada articoli da 105 a 114. c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame. 2) Segnali di divieto a) Contenuti: segnali: divieto di transito, senso vietato, divieto di sorpasso, limi- te massimo di velocità, divieto di segnalazioni acustiche, transito vietato di pedoni, transito vietato alle biciclette, via libera, fine limitazione di velocità, finer del divieto di sorpasso, divieto di sosta, divieto di fermata, parcheggio autorizzato. b) Normativa: codice della strada, articoli 38,39; regolamento di esecuzione e di attuazione del codice della strada, articoli da 105 a 114. c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame. 3) Segnali di obbligo a) Contenuti: segnali: direzioni obbligatorie, preavviso di direzioni obbligato- rie, rotatoria, limite minimo di velocità, percorso pedonale, pista ciclabile, percorso pedonale e ciclabile, alt polizia. b) Normativa:codice della strada, articoli: 38 e 39; regolamento di esecuzione e di attuazione del codice della strada, articoli da 105 a 114. c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame. 4) Segnali di indicazione e pannelli integrativi a) Contenuti: segnali: distanza, estesa, validità, inizio, continuazione e fine, incidente, zona soggetta ad allargamento, strada sdrucciolevole per pioggia, barriere, barriere direzionali, passaggio obbligatorio per veicoli operativi, senso unico, area pedonale, zona a traffico pedonale, zona a traffico limitato, attraversamento pedonale, uso corsie. b) Normativa: codice della strada, articoli: 38 e 39; regolamnento di esecuzione e di attuazione del codice della strada, articoli da 105 a 114. c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame. “GUIDA” ESTETICA 141 5) Segnali luminosi, segnali orizzontali a) Contenuti: segnali: semaforo, lanterne semaforiche, strisce bianche lon- gitudinali, struisce gialle longitudinali, frecce direzionali, isole di traffico, delimitazione di fermata degli autobus in servizio pubblico, attraversamento pedonale, simbolo di passaggio a livello, striscia trasversale di arresto, attra- versamento ciclabili. b) Normativa: codice della strada, articoli: 38 e 39; regolamento di esecuzione e di attuazione del codice della strada, articoli da 105 a 114. c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame. 6) Fermata, sosta e definizioni stradali a) Contenuti: definizioni stradali e di traffico. b) Normativa:codice della strada, articoli: 3, 175. c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame. Modulo C: Educazione al rispetto della legge 1) Valore e necessità della regola e del rispetto dell’ ambiente a) Contenuti:  Principio informatore della circolazione  Obblighi verso funzionari e agenti  Responsabilità civile e penale  Responsabilità del proprietario del ciclomotore e principio di solidarietà  Mancato rispetto delle norme  Precedenza ai veicoli in servizio di emergenza  Denuncia di smarrimento o furto dei documenti  Segnalazione di pericolo sulla strada  Omissione di soccorso  Inquinamento acustico  Inquinamento atmosferico  Smaltimento olio esausto. b) Normativa: codice della strada, articoli: 140, 155, 156, 192, 195, 196, 210, 215, 217 codice penale, articolo 593. c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame. 2) La salute a) Contenuti:  Stato psicofisico del conducente  Conseguenze provocate dall’uso di alcool  Conseguenze provocate dall’uso di droghe. b) Normativa:codice della strada, articoli: 115, 186, 187. c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame. CNOS-FAP / CIOFS-FP 142 Denominazione Organizzazione evento Compito/prodotto Si tratta di simulare il lavoro di un’agenzia di viaggio che deve organizzare un viaggio all’estero che preveda momenti di approfondimento tecnico e culturale nel rispetto di tempi e di risorse predefinite dal cliente. Produrre quindi un dossier completo di informazioni, itinerari e budget da presentare ai clienti. Il miglior dossier sarà premiato. Obiettivi formativi • Favorire tra gli allievi le condizioni per cui utilizzare tutti gli aspetti positivi che vengono da un corretto lavoro di gruppo • Promuovere negli allievi la capacità di ascolto, di dialogo, di confronto con le altre persone, in modo da acquisire capacità relazionali e comunicative • Promuovere negli allievi la capacità di risolvere con responsabilità, indipendenza e costruttività i normali problemi della vita quotidiana personale • Offrire agli allievi strumenti per acquisire capacità decisionali sulla base della conoscenza di sé e di un sistema di valori, in modo da saper concepire progetti di vario ordine • Aiutare gli allievi a superare prospettive d’analisi troppo parziali che impediscono la scoperta delle connessioni tra i vari campi del sapere, la convalidazione dei confini disciplinari, l’importanza unificatrice delle visioni globali. Obiettivi specifici di apprendimento 1) Saper gestire correttamente la comunicazione verbale e scritta 2) Ricercare e gestire le informazioni 3) Prendere coscienza degli usi e costumi di un’altra realtà 4) Saper elaborare un budget 5) Sviluppare le capacità di analisi, valutazione e scelta 6) Utilizzo della rete per la ricerca di informazioni 7) Relazionarsi con gli impiegati delle agenzie viaggi 8) Saper effettuare una comunicazione telefonica 9) Saper annotare e raccogliere le informazioni scritte 10) Strutturare un foglio di calcolo per la gestione di un budget (MS Excel) 2.5. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Organizzazione di un viaggio” Secondo anno “GUIDA” ESTETICA 143 segue: Obiettivi specifici di apprendimento 11) Conoscere ed applicare i metodi di calcolo 12) Utilizzare un elaboratore testi per stendere una relazione (MS Word) 13) Utilizzare un programma di posta elettronica (MS Outlook) 14) Conoscere ed utilizzare i rudimenti della lingua inglese 15) Utilizzare correttamente un dizionario di italiano - inglese 16) Utilizzare un programma di presentazione (MS Power Point). Destinatari Allievi del secondo o terzo anno come prerequisiti sono previsti i saperi di base che normalmente vengono erogati durante il primo anno. Sono richieste competenze di base del primo anno e di parte del secondo anno. Tempi di svolgimento La durata dell’UdA è prevista in circa 100 ore. E’ consigliabile per lo svolgimento della uUdA il periodo tra novembre e dicembre, in previsione di una eventuale gita da realizzare in primavera. Sequenza in fasi ed esperienze • Presentazione della UdA • Organizzazione del lavoro • Svolgimento dei compiti • Verifica intermedia • Presentazione e confronto dei lavori • Valutazione finale dei lavori e dei gruppi • Premiazione del “viaggio” migliore • Incontro con un tecnico esperto dell’argomento oggetto del viaggio • Incontro con un impiegato di un’agenzia di viaggi per conoscere i vari aspetti relativi all’organizzazione di un viaggio. Risorse umane Formatore dell’area scientifica: responsabile dei richiami sulle conoscenze di base (le operazioni fondamentali, calcoli necessari per gestire un preventivo di spesa). Formatore dell’area dei linguaggi: responsabile dello sviluppo delle facoltà comunicative, conoscenze base della lingua inglese. Formatore area storico - socio-economica: conoscenza dei luoghi, culture, usi e costumi delle località scelte. Tutor-coordinatore: responsabile del coinvolgimento, del supporto, della rimotivazione dei gruppi, dello sviluppo di tutti gli aspetti relativi alla acquisizione delle capacità personali coinvolte. Denominazione Organizzazione evento CNOS-FAP / CIOFS-FP 144 Materiali Laboratorio Multimediale: • Area Computer • Area Attrezzature varie • Sussidi Denominazione Organizzazione evento “GUIDA” ESTETICA 145 Denominazione Realizzazione prodotto professionale Compito/prodotto Realizzazione di un protocollo per il trattamento di alcune problematiche o richieste della cliente e saperlo applicare. Obiettivi formativi • Promuovere l’organizzazione del proprio lavoro personale • Favorire la gestione del tempo e la programmazione del lavoro • Potenziare comportamenti di prevenzione del rischio • Favorire la richiesta con parole appropriate di informazioni sul compito assegnato • Sviluppare abilità e caratteristiche personali che portino alla personalizzazione dei percorsi produttivi secondo proprie scelte, potenziando la capacità decisionale in presenza di possibili alternative • Promuovere capacità di interazione con compagni e formatori in modo corretto, assumendo un comportamento rispettoso e solidale e riconoscendo il proprio ruolo • Accrescere l’individuazione delle fonti di pericolo presenti nel luogo di lavoro adottando le misure di prevenzione e protezione necessarie per la tutela del lavoratore • Favorire l’autovalutazione del lavoro svolto per il miglioramento • Favorire la presa di consapevolezza delle proprie capacità, attitudini e aspirazioni e delle condizioni di realtà che le possono valorizzare e realizzare. Obiettivi specifici di apprendimento 1) Eseguire in autonomia un manufatto composito 2) Saper leggere e tradurre semplici testi in inglese relativi alla comunità professionale 3) Conoscere le modalità e i mezzi a disposizione dei lavoratori per tutelare i propri diritti 4) Saper verificare con giudizi personali i propri comportamenti. 5) Saper individuare la problematica da risolvere o trattare 6) Saper individuare il trattamento migliore (ciò implica conoscere una vasta gamma di trattamenti) e saperlo proporre ed applicare 7) Saper preparare una miscela a base di estratti vegetali da comporre in base alla problematica da risolvere 2.6. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Trattamento Benessere” Secondo anno CNOS-FAP / CIOFS-FP 146 segue: Obiettivi specifici di apprendimento 8) Saper trattare un problema generale o localizzato 9) Saper fare un peeling corpo (pulizia profonda della pelle) 10) Saper fare un impacco detossicante (una maschera-corpo, a base di alghe liofilizzare, sali minerali ed oligoelementi per detossinare, drenare ed eliminare i ristagni dai tessuti) 11) Saper fare un impacco liporiduttore che favorisca la riduzione dell’adipe generalizzata e localizzata 12) Saper fare una maschera gel per il corpo che rimineralizza e tonifica 13) Saper fare un trattamento addome riducente che sgonfia, tonifica e riduce l’addome, rendendolo teso e piatto 14) Saper fare un trattamento tonificante seno 15) Saper fare un trattamento rassodante localizzato antismagliature. Destinatari Allievi del secondo anno dei corsi di qualificazione professionale. Come prerequisiti è prevista l’acquisizione delle conoscenze ed abilità previste per il primo anno e la prima parte del secondo anno. Vengono richiesti i seguenti prerequisiti: Conoscenze ed abilità previste per il primo anno e la prima parte del secondo anno. In particolare quelle relative a: - (per il primo anno) Manicure Estetico, Pedicure Estetico, Depilazione, Trucco Base, Tecniche di montaggio apparecchiature/1; - (per il secondo anno) Trattamento Viso, Trattamento Corpo, Tecniche di montaggio apparecchiature/2 Inoltre, è richiesto il superamento delle UdA di Marketing e di Comunicazione. Tempi di svolgimento La durata dell’UdA è prevista in circa 200 ore. Si consiglia di svolgere l’UdA a fine anno. Sequenza in fasi ed esperienze • Osservazione della tipologia del problema • Individuazione procedure e frequenza del trattamento • Individuazione apparecchiature necessarie • Strutturazione teorica del trattamento • Marketing del trattamento • Esecuzione del trattamento. Denominazione Realizzazione prodotto professionale “GUIDA” ESTETICA 147 Risorse umane Formatore dell’area professionale: responsabile dell’Unità di Apprendimento, presentazione del piano di lavoro, laboratorio ed esperienza pratica. Formatore dell’area scientifica: laboratorio di chimica, biologia, scienze della materia. Formatore dell’aerea dei linguaggi: struttura del discorso per comunicare in cosa consiste il trattamento. Formatore dell’area storico-socio-economica: responsabile del marketing del trattamento. Tutor - coordinatore: supporto del team. Comunicazione, relazione con l’altro, percezione di sé nel contesto ambientale. Elaborare un proprio progetto professionale mirato alla ricerca attiva del lavoro. Materiali Laboratorio estetisti: • Materiale base • Igiene e sterilizzazione • Strumenti • Prodotti. Denominazione Realizzazione prodotto professionale CNOS-FAP / CIOFS-FP 148 Denominazione Realizzazione prodotto professionale Compito/prodotto Le mèches si configurano come una tecnica per creare contrasto ed effetti luce in rapporto al colore della pelle e degli occhi. Ciò comporta la conoscenza delle tecniche di diagnosi tecnica e partecipativa, degli elementi di colorimetria e delle caratteristiche dei prodotti chimici. Obiettivi formativi • Acquisire la terminologia e la conoscenza degli strumenti tecnici e dei prodotti chimici • Acquisire le conoscenze di base a livello di chimica e tricologia - nozioni tecniche di taglio • Sviluppare abilità e caratteristiche professionali di base attraverso la realizzazione di una attività tipica di un salone di acconciatore • Sviluppare la capacità di autovalutare il proprio lavoro, individuare eventuali errori e correggerli. Obiettivi specifici di apprendimento 1) Eseguire in autonomia un’attività complessa 2) Saper verificare con giudizi personali i propri comportamenti 3) Saper individuare la problematica da risolvere o trattare 4) Saper utilizzare il trattamento migliore 5) Saper preparare una miscela in base alla problematica da risolvere (prodotto colorante o decolorante) 6) Saper applicare il prodotto con la tecnica prescelta 7) Saper applicare il totalizzante. Destinatari Allievi al termine del 1° e del 2° anno. Sono richiesti l’acquisizione delle conoscenze e delle abilità previste per il primo anno e la prima parte del secondo anno, e il superamento delle UdA sulla diagnosi tecnica. Tempi di svolgimento 70 ore. Sequenza in fasi ed esperienze • Diagnosi tecnica e partecipativa • Scelta dello schema di separazione • Scelta del prodotto • Preparazione del prodotto (colorante o decolorante) 2.7. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Méches in stagnola” Secondo anno “GUIDA” ESTETICA 149 segue: Sequenza in fasi ed esperienze • Applicazione del prodotto con la tecnica prescelta • Tempo di posa • Rimozione delle cartine e del prodotto • Shampoo • Scelta del totalizzante • Applicazione del totalizzante. Risorse umane Formatore dell’area professionale: responsabile dell’Unità di Apprendimento nella realizzazione delle varie fasi del lavoro. Tutor-coordinatore: supporto del team dei formatori – predisposizione portfolio. Formatore dell’area scientifica: responsabile per le conoscenze relative a tricologia e chimica. Materiali Laboratorio Acconciatori: • Materiale base • Igiene e sterilizzazione • Varie • Per meches e colore. Denominazione Realizzazione prodotto professionale 3. Unità di apprendimento per il terzo anno CNOS-FAP / CIOFS-FP 152 N. NATURA SPECIFICAZIONE 1 Unità di apprendimento La band del cuore Scheda Strumenti 2 Unità di apprendimento Visita culturale a Roma Scheda Strumenti 3 Unità di apprendimento Figura Professionale “Estetista” Pacchetto massaggi Scheda Strumenti 4 Unità di apprendimento Figura Professionale “Acconciatore” Colore su modella Scheda Strumenti 5 Unità di apprendimento Figura Professionale “Acconciatore” Tagli moda su modella Scheda Strumenti Elenco degli strumenti proposti per il Terzo anno “GUIDA” ESTETICA 153 Denominazione Sviluppo attività di ordine sociale Compito/Prodotto Realizzazione di un dossier sul proprio cantante preferito e sulla sua band. In tale dossier saranno compresi la stesura del calendario delle tournee in formato Ms Excel, con la realizzazione di un programma di gestione delle classifiche nelle varie hit locali, nazionali ed internazionali attraverso l’utilizzo dei programmi Ms Excel e Ms Access. Il dossier conterrà una ricerca sulla propria squadra del cuore, che contenga, le foto, la storia della band ed uno specifico approfondimento (attraverso la raccolta di articoli di giornale), attraverso cui riflettere sul tema della violenza negli stadi. Obiettivi formativi • Promuovere negli allievi la capacità di affrontare un tema e di gestirlo e svilupparlo nei suoi diversi aspetti, attraverso l’utilizzo di diverse competenze, tra cui quelle matematiche, quelle linguistiche, quelle informatiche, e la capacità di attuare una riflessione critica su particolari fenomeni sociali ad esso correlati • Promuovere negli allievi la capacità di porsi in modo attivo e critico di fronte alla crescente quantità di informazioni e di sollecitazioni comportamentali esterni, senza subirle, ma apprendere a riconoscerle fin nei messaggi impliciti che le accompagnano e a poterle così giudicare • Aiutare gli allievi a porre le basi per superare le dimensioni strumentali della Patente Europea per il Computer (Ecdl) e a dimostrare di considerare la multimedialità e l’uso degli strumenti informatici un fecondo ambiente di apprendimento, in prospettiva teorica e professionale • Promuovere negli allievi l’utilizzo di strumenti informatici per ottenere documentazioni, elaborare grafici e tabelle comparative, riprodurre immagini e riutilizzarle, scrivere e archiviare • Promuovere la presa di coscienza delle situazioni e delle forme di disagio giovanile presente nella società contemporanea che si esprime attraverso il fenomeno della violenza nelle manifestazioni di massa • Favorire negli allievi la capacità di avvertire la differenza tra il bene e il male ed orientarsi di conseguenza nelle scelte di vita e nei comportamenti sociali e civili. 3.1. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “La band del cuore” Terzo anno CNOS-FAP / CIOFS-FP 154 Obiettivi specifici di apprendimento 1) Utilizzare le proprie competenze linguistiche per scrivere la ricerca sulla propria band del cuore 2) Realizzare una raccolta di fotografie della propria band del cuore 3) Ricercare e raccogliere articoli di giornale relativi alla propria band del cuore 4) Realizzare un excursus storico sulla propria band del cuore. Destinatari Allievi del terzo anno dei corsi di qualificazione professionale. E’ richiesta l’acquisizione delle competenze trasversali relative al primo e secondo anno e il superamento delle UdA di Informatica. Tempi di svolgimento La durata dell’UdA è prevista in circa 40 ore. Il periodo di svolgimento preferibile è quello dei primi mesi dell’anno scolastico. Sequenza in fasi ed esperienze • Presentazione dell’UdA da parte di un formatore • Stesura del calendario della tournee della band in formato Ms Excel • Realizzazione di un programma di della tournee della band (presenze di fans,…) attraverso l’utilizzo dei programmi Ms Excel e Ms Access • Realizzazione di una ricerca sull’identità della propria band del cuore (attraverso articoli di giornale) • Realizzazione di un album fotografico della propria band del cuore • Realizzazione di una ricerca sulla storia della propria band del cuore, anche attraverso l’intervista di altri fans della stessa band • Realizzazione di una raccolta di articoli di giornale (fatta attraverso la consultazione in Internet o in biblioteca) riguardanti il tema della violenza nelle manifestazioni di massa • Stesura di una riflessione critica sul fenomeno della violenza nelle manifestazioni di massa. Risorse umane Tutor - coordinatore: responsabile di curare l’aspetto relazionale dell’attività e di motivare i ragazzi al suo svolgimento. Formatore dell’area dei linguaggi: cura l’aspetto linguistico dell’intervista ai fans della band del cuore, della ricerca, della stesura della riflessione critica. Denominazione Sviluppo attività di ordine sociale “GUIDA” ESTETICA 155 segue: Risorse umane Formatore dell’area tecnologica: cura il supporto informatico per la realizzazione del lavoro. Formatore dell’area storico - socio - economica: responsabile dell’attività di ricerca della storia e dell’identità della band del cuore e, particolarmente, della ricerca e della riflessione sul fenomeno della violenza nelle manifestazioni di massa. Formatore dell’area scientifica: responsabile dell’adeguato utilizzo delle competenze matematiche per la gestione dell’aggiornamento delle presenze nei vari concerti. Materiali Laboratorio Multimediale: • Area computer • Area attrezzature. Denominazione Sviluppo attività di ordine sociale CNOS-FAP / CIOFS-FP 156 Denominazione Organizzazione evento Compito/Prodotto Visita di tre/quattro giorni a Roma. Relazione descrittiva della visita culturale a Roma. Realizzazione di un glossario dei principali termini appresi. Obiettivi formativi • Promuovere negli allievi la capacità di avere memoria del passato, riconoscerne la permanenza nel presente e far tesoro di queste consapevolezze per la soluzioni dei problemi che si incontrano e per la progettazione del futuro • Fornire la conoscenza dei luoghi/sedi istituzionali dello Stato italiano • Promuovere la riflessione sui contenuti appresi e sugli insegnamenti delle principali figure della cultura e della storia, confrontandoli con le dinamiche del proprio io • Promuovere negli allievi la capacità di leggere un’opera d’arte, apprezzare e valorizzare il patrimonio artistico ed ambientale • Aiutare gli allievi a riconoscere in tratti e dimensioni specifiche della cultura e del vivere sociale contemporanei radici che li legano al mondo classico e giudaico - cristiano e l’identità spirituale e materiale dell’Italia e dell’Europa • Favorire negli allievi l’operare, orientandosi nello spazio e nel tempo, confronti costruttivi tra realtà geografiche e storiche diverse. Obiettivi specifici di apprendimento 1) Conoscere le istituzioni dello Stato italiano e loro collocazione nel territorio 2) Conoscere le funzioni e i poteri degli organi dello Stato italiano 3) Conoscere i principali avvenimenti della storia italiana 4) Conoscere le tappe fondamentali della cultura cristiana 5) Conoscere le principali basiliche e i luoghi storici che testimoniano la cultura cristiana a Roma 6) Conoscere le linee essenziali dei principali stili architettonici presenti a Roma 7) Utilizzare gli strumenti informatici per ricercare informazioni, itinerari, per preparare una brochure di descrizione del viaggio e per preparare una presentazione finale 3.2. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Visita culturale a Roma” Terzo anno “GUIDA” ESTETICA 157 segue: Obiettivi specifici di apprendimento 8) Tracciare un itinerario partendo dalla cartina della città di Roma 9) Utilizzare i mezzi pubblici e sviluppare la capacità di orientamento 10) Stare in gruppo e rispettare le regole 11) Chiedere informazioni in modo corretto 12) Predisporre e gestire un piccolo budget di spesa 13) Arricchire il proprio vocabolario con i termini specifici appresi nel corso della UdA 14) Capire l’eventuale descrizione di un monumento in inglese. Destinatari Allievi del terzo anno della qualifica. Come prerequisiti sono richiesti le conoscenze e le competenze trasversali acquisite durante il primo anno ed il secondo anno. Tempi di svolgimento La durata dell’UdA è prevista in circa 40 ore, la visita a Roma di ¾ giorni. Come periodo di svolgimento si consiglia aprile/maggio. Sequenza in fasi ed esperienze • Presentazione dell’UdA • Visione VHS* su: la storia di Roma; le Basiliche romane; la storia del ‘900 • Raccolta materiale da Internet • Predisposizione itinerario • Predisposizione budget • Predisposizione glossario • Realizzazione visita • Relazione finale personale e di gruppo per la presentazione • Presentazione dell’esperienza agli altri allievi. Risorse umane Tutor - coordinatore: responsabile della UdA; supporto organizzativo e rapporti con le famiglie. Formatore dell’area dei linguaggi: cura l’aspetto di ricerca dell’itinerario migliore e della stesura della riflessione critica. Formatore dell’area scientifica: responsabile dell’adeguato utilizzo delle competenze logiche per la gestione dei tempi e della logistica della visita; responsabile e supervisore della gestione del budget. Formatore dell’area professionale: responsabile della contestualizzazione del viaggio. Denominazione Organizzazione evento CNOS-FAP / CIOFS-FP 158 Materiali Laboratorio Multimediale: • Area Computer • Area Attrezzature varie • Sussidi: • VHS* Storia di Roma (Giubileo) • VHS* Storia delle Basiliche Romane • VHS* Storia del ‘900. Denominazione Organizzazione evento “GUIDA” ESTETICA 159 Denominazione Realizzazione prodotto professionale 29 Compito/prodotto Ideazione e realizzazione di uno complessivo professionale complesso. Obiettivi formativi • Promuovere l’organizzazione del proprio lavoro personale • Favorire la gestione del tempo e la programmazione del lavoro • Potenziare comportamenti di prevenzione del rischio • Accrescere l’individuazione delle fonti di pericolo presenti nel luogo di lavoro adottando le misure di prevenzione e protezione necessarie per la tutela del lavoratore • Favorire la richiesta con parole appropriate di informazioni sul compito assegnato • sviluppare abilità e caratteristiche personali che portino alla personalizzazione del servizio secondo proprie scelte, potenziando la capacità decisionale in presenza di possibili alternative • Promuovere capacità di interazione con compagni e formatori in modo corretto, assumendo un comportamento rispettoso e solidale e riconoscendo il proprio ruolo • Favorire l’autovalutazione del lavoro svolto per il miglioramento 3.3. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Pacchetto Massaggi” Terzo anno 29 Il massaggio rilassante aiuta ad alleviare stress e fatica e ci fa sentire accuditi e coccolati. Le zone del corpo in cui si accumulano le tensioni possono essere molteplici: dalla testa al al collo, dalle braccia, alla schiena, ai piedi. Grazie al massaggio aumenta la flessibilità del corpo, migliora la circolazione sanguigna, stimola il flusso di energia e contribuisce a produrre una sensazione di intensa vitalità. Il massaggio per lo sport viene considerato parte integrante dell’allenamento di ogni atleta. In particolar modo a necessitare di cure sono gambe e piedi. Del resto le estremità inferiori lavorano duramente durante tutto il giorno e, se non si dosano bene le forze, c’è il rischio che questi muscoli accumulino tensioni. Il massaggio riabilitativo consente di agevolare, dopo ferite o operazioni chirurgiche, la guarigione ed il ritorno alla normalità. In questi casi è comunque opportuno affidarsi alle cure di un fisioterapista. Il massaggio estetico ammorbidisce la pelle e può portare ad una riduzione della cellulite. Quest’ultima dipende da uno scarso funzionamento del metabolismo che crea un gonfiore, cioè un accumulo di grasso localizzato soprattutto sulle gambe. Con il massaggio si può agire sui vasi linfatici rendendo possibile l’uscita della linfa che, per diversi motivi, si è accumulata tra la pelle e il muscolo. CNOS-FAP / CIOFS-FP 160 segue: Obiettivi formativi • Favorire la presa di consapevolezza delle proprie capacità, attitudini e aspirazioni e delle condizioni di realtà che le possono valorizzare e realizzare. Obiettivi specifici di apprendimento 1) Saper riconoscere i segnali di tensione sotto forma ad esempio di: - crampi e spasmi muscolari - ritenzione idrica - difficoltà di circolazione sanguigna - presenza di cellule morte e difficoltà di assorbimento di elementi nutritivi 2) Conoscere il concetto e i lati positivi del “pacchetto” 3) Conoscere i tipi basilari del massaggio (*) e le “virtù” relative 4) Conoscere le controindicazioni come ad esempio in caso di: - lesioni e di patologie come stati febbrili - infiammazioni - cardiopatie - malattie infettive 5) Conoscere le situazioni in cui è il caso di sentire prima il parere del medico curante 6) Conoscere le tecniche le modalità di preparazione (importanza del coinvolgimento dei sensi come l’olfatto, la vista e l’udito; dell’arredamento con un’ambiente deve essere spazioso, riscaldato -24°/25° e comodo) 7) Conoscere le tecniche base e le manovre più usate per massaggiare: lo sfioramento, la frizione, l’impastamento, la percussione 8) Conoscere le sostanze (olii) utilizzati per il massaggio 9) Conoscere le zone da massaggiare 10) Conoscere il massaggio Kundalini 11) Conoscere il massaggio Shatzu 12) Conoscere il massaggio Linfodrenante 13) Conoscere il massaggio Linfodrenante energetico 14) Conoscere il massaggio con pietre laviche. Destinatari Allievi del terzo anno dei corsi di qualificazione professionale. Come prerequisito sono previste le conoscenze e capacità professionali del primo, del secondo anno e del terzo anno. Ed in particolare: - UdA Anatomia e Fisiologia del corpo umano, l’UdA Comunicazione e psicologia Denominazione Realizzazione prodotto professionale 29 “GUIDA” ESTETICA 161 segue: Destinatari Allievi del terzo anno dei corsi di qualificazione professionale. Come prerequisito sono previste le conoscenze e capacità professionali del primo, del secondo anno e del terzo anno. Ed in particolare: - UdA Anatomia e Fisiologia del corpo umano, l’UdA Comunicazione e psicologia Competenze acquisite trasversalmente durante lo svolgimento di questa UdA: - UdA Massaggio Estetico circolatorio ed elementi di massaggio rilassante - UdA Elementi di massaggio per lo sport e di massaggio riabilitativo - UdA Introduzione ai massaggi: drenante emolinfatico; Linfodrenaggio; alla Riflessologia Plantare; al massaggio antistress, all’Osteomassaggio; al massaggio ayurvedico; con Aromoterapia; con Pietre laviche. Tempi di svolgimento 200 ore. Trasversale alla seconda parte del terzo anno. Sequenza in fasi ed esperienze • Diagnosi • Scelta del pacchetto • Proposta del pacchetto • Applicazione della prima seduta del pacchetto • Descrizione scritta delle altre sedute. Risorse umane Formatore dell’area professionale: responsabile dell’Unità di Apprendimento nella realizzazione delle varie fasi del lavoro. Tutor - coordinatore: supporto del team dei formatori - predisposizione portfolio. Formatore dell’area scientifica: responsabile per le conoscenze relative a anatomia e fisiologia del corpo umano. Formatore dell’area linguistica: responsabile delle conoscenze pedagogiche e psicologiche. Materiali Laboratorio estetisti • Materiale base • Igiene e sterilizzazione • Lettino per masso-fisioterapia per trattamenti masso e fisioterapici • Oli ed essenze. Denominazione Realizzazione prodotto professionale 29 CNOS-FAP / CIOFS-FP 162 Denominazione Realizzazione prodotto professionale Compito/prodotto L’applicazione del colore risponde a esigenze di: schiaritura, copertura dei capelli bianchi, adeguamento della nuance in funzione del colore degli occhi e della pelle, creando colori consonanti o dissonanti. Obiettivi formativi • Promuovere l’organizzazione del proprio lavoro personale • Favorire la gestione del tempo e la programmazione del lavoro • Potenziare comportamenti di prevenzione del rischio • Accrescere l’individuazione delle fonti di pericolo presenti nel luogo di lavoro adottando le misure di prevenzione e protezione necessarie per la tutela del lavoratore • Favorire la richiesta con parole appropriate di informazioni sul compito assegnato • sviluppare abilità e caratteristiche personali che portino alla personalizzazione del servizio potenziando la capacità decisionale • Promuovere capacità di interazione con compagni e formatori in modo corretto, assumendo un comportamento rispettoso e solidale e riconoscendo il proprio ruolo • Favorire l’autovalutazione del lavoro svolto per il miglioramento • Favorire la presa di consapevolezza delle proprie capacità, attitudini e aspirazioni e delle condizioni di realtà che le possono valorizzare e realizzare. Obiettivi specifici di apprendimento 1) Eseguire la diagnosi tecnica e partecipativa 2) Saper utilizzare le conoscenze di colorimetria 3) Utilizzare le tecniche di applicazione (ripigmentazione, decapaggio, decolorazione) 4) Saper scegliere il prodotto colorante o decolorante 5) Saper preparare il prodotto scelto 6) Saper applicare il prodotto 7) Rispettare i tempi di posa in funzione del tipo di prodotto 8) Eseguire l’emulsione 9) Eseguire shampoo con le specifiche tecniche di massaggio. 3.4. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Colore su modella” Terzo anno “GUIDA” ESTETICA 163 Destinatari Allievi del terzo anno dei corsi di qualificazione professionale. Come prerequisito sono richieste le conoscenze e capacità professionali acquisite durante il primo, secondo anno e terzo anno. E il superamento delle UdA: “Elementi base di colorimetria”, “Applicazione di tecniche di colorimetria”. Tempi di svolgimento 90 ore. Sequenza in fasi ed esperienze • Diagnosi • Scelta del prodotto • Preparazione • Applicazione • Tempo di posa • Emulsione • Shampoo • Risciacquo ed asciugatura. Risorse umane Formatore dell’area professionale: responsabile dell’Unità di Apprendimento nella realizzazione delle varie fasi del lavoro. Tutor-coordinatore: supporto del team dei formatori - predisposizione portfolio. Formatore dell’area scientifica: responsabile per le conoscenze relative a tricologia e chimica. Formatore dell’area linguistica: responsabile delle conoscenze pedagogiche e psicologiche. Materiali Laboratorio Acconciatori: • Materiale base • Igiene e sterilizzazione • Varie • Per meches e colore. Denominazione Realizzazione prodotto professionale CNOS-FAP / CIOFS-FP 164 Denominazione Realizzazione prodotto professionale Compito/prodotto L’applicazione del colore risponde a esigenze di: schiaritura, copertura dei capelli bianchi, adeguamento della nuance in funzione del colore degli occhi e della pelle, creando colori consonanti o dissonanti. Obiettivi formativi • Promuovere l’organizzazione del proprio lavoro personale • Favorire la gestione del tempo e la programmazione del lavoro • Potenziare comportamenti di prevenzione del rischio • Accrescere l’individuazione delle fonti di pericolo presenti nel luogo di lavoro adottando le misure di prevenzione e protezione necessarie per la tutela del lavoratore • Favorire la richiesta con parole appropriate di informazioni sul compito assegnato • sviluppare abilità e caratteristiche personali che portino alla personalizzazione del servizio potenziando la capacità decisionale • Promuovere capacità di interazione con compagni e formatori in modo corretto, assumendo un comportamento rispettoso e solidale e riconoscendo il proprio ruolo • Favorire l’autovalutazione del lavoro svolto per il miglioramento • Favorire la presa di consapevolezza delle proprie capacità, attitudini e aspirazioni e delle condizioni di realtà che le possono valorizzare e realizzare. Obiettivi specifici di apprendimento 1) Eseguire la diagnosi tecnica e partecipativa 2) Saper collegare le tecniche di “forma piena” - graduazione - starti uniformi - progressivi - di texturizzazione 3) Saper adeguare i tagli moda sui tratti morfologici della cliente 4) Saper realizzare la piega 5) Saper rifinire la piega attraverso prodotti finish (lacche, cere, ecc). Destinatari Allievi del terzo anno dei corsi di qualificazione professionale. Come prerequisito sono richieste le conoscenze e capacità professionali relative al primo e al secondo anno, e le competenze nell’ambito della forma piena e delle forme graduate. 3.5. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Tagli moda su modella” Terzo anno “GUIDA” ESTETICA 165 Tempi di svolgimento 90 ore. Sequenza in fasi ed esperienze • Diagnosi • Scelta delle attrezzature specifiche per il taglio • Esecuzione del taglio • Esecuzione della piega • Rifinitura della piega. Risorse umane Formatore dell’area professionale: responsabile dell’unità di apprendimento nella realizzazione delle varie fasi del lavoro. Tutor - coordinatore: supporto del team dei formatori - predisposizione portfolio Formatore dell’area scientifica: responsabile per le conoscenze relative a geometria, fisiologia, morfologia e tecniche di taglio. Formatore dell’area linguistica: responsabile delle conoscenze pedagogiche e psicologiche. Materiali Laboratorio Acconciatori: • Materiale base • Igiene e sterilizzazione • Varie. Denominazione Realizzazione prodotto professionale “GUIDA” ESTETICA 167 BIBLIOGRAFIA ARTO A., La persona umana trova la sua ricchezza. Operatori e destinatari: ricchezze a confronto, Roma, AIPRE, 2002, 54. ARTO A., Psicologia dello sviluppo. I. Fondamenti teorico-applicativi Roma, AIPRE, 2002. ARTO A., La valutazione educativa: esigenze e presupposti psicologici, in: “Orientamenti pedagogici”, 39 (1992) 617-642. BECCIU M. - COLASANTI A. - CNOS-FAP, La promozione delle capacità personali, teoria e prassi, Istituto Salesiano Pio XI, Roma, 2003 ENFEA - Ente Nazionale per la Formazione e l’Ambiente, Indagine Nazionale sui Fabbisogni Formativi nella Piccola e Media Industria Privata, Rapporto finale di progetto, Tipolito Subalpina, Rivoli (TO), 2003 BOLDIZZONI D. – MANZOLINI L. (a cura di), Creare valore con le risorse umane. la forza dei nuovi paradigmi nella direzione del personale, Milano, Guerini&Associati, 2000. COOPER C. L. (Ed.), Theories of Group Process, London, New York, John Willy & Sons, 1975. FARR R. M., MOSCOVITI S., Rappresentazioni sociali, FERRERO CAMOLETTO R.,concetti chiave per una riflessione fenomenologica sul corpo GRISOLIA A., MANZOLINI L., Dalle competenze alle professioni aziendali, in: BOLDIZZONI D. – MANZOLINI L. (a cura di), Creare valore con le risorse umane. La forza dei nuovi paradigmi nella direzione del personale, Milano, Guerini&Associati, 2000, 38. HEWSTONE, STROEBE, STEPHENSON, Introduzione alla psicologia sociale IORI V., Lo spazio vissuto KOLB D. A. – FRY R., Towards an Applied Theory of Experiential Learning, in: COOPER C. L. (a cura di.), Theories of Group Process, London, New York, John Willy & Sons, 1975, 33-57. MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA, Il patentino a scuola, in: www. istruzione.it/patentino/lineeguida.html NICOLI D. (a cura di), Linea guida per la realizzazione di percorsi organici di istruzione e formazione professionale, Roma, Tipografia Pio XI, 2004. REYNERI E., Sociologia del mercato del lavoro, Bologna, Il Mulino, 2002. INDICE INTRODUZIONE 3 PARTE I: PRESENTAZIONE E CRITERI METODOLOGICI 11 1.Impostazioni generali 13 1.1. Valenza educativa del lavoro nella prospettiva del PECUP 13 1.2. Impostazione metodologica 16 1.2.1. Modello di apprendimento 16 1.2.2. Struttura delle UdA 18 1.2.3. Collocazione della guida nel quadro generale delle risorse 19 1.3. Indicazioni circa la valutazione e la gestione del portfolio 20 1.3.1. Inquadramento di base 20 1.3.2. Livelli della valutazione: auto ed eterovalutazione 20 1.3.3. Portfolio 22 1.3.4. Aspetti operativi 23 1.4. Indicazioni circa l’esame finale di qualifica 30 1.4.1. Definizione 30 1.4.2. Collocazione 30 1.4.3. Natura 30 1.4.4. Struttura dell’esame 31 1.4.5. Punteggi relativi alle diverse prove 31 2. Presentazione della comunità professionale 32 2.1. Natura economica, sociale e culturale della comunità 32 2.1.1 Il corpo, l’uomo e la società 32 2.1.2 L’ evoluzione storica nella cura dell’ immagine fisica esteriore 32 2.1.3 Il corpo “mediatore” 36 2.1.4 La natura economica 38 2.2. Comunità professionale in prospettiva formativa 41 2.3. Figure professionali, livelli e continuità 46 2.4 Indicazioni su laboratori, stage e alternanza 65 PARTE II: GUIDA PER IL PIANO FORMATIVO 75 1. Scheda per il piano formativo 77 2. Prospettiva temporale: flow chart 95 PARTE III: DESCRIZIONE DELLE UNITÀ DI APPRENDIMENTO 102 1. Unità di apprendimento per il primo anno 103 1.”Accoglienza” 105 2 “Shampoo con massaggio” 108 3. “Sfilata storica a tema” 110 4. “Acquisto di un motorino” 112 5. “Unghie free style” 114 6. “Piega e taglio in forma piena” 117 7. “Organizzazione evento finale” 119 2. Unità di apprendimento per il secondo anno 123 1. “Presentazione delle attività estive” 125 2. “Viso Pulito” 129 3. “Taglio in forma graduata e piega con bigodini” 132 4. “Conseguimento della patente del motorino” 134 5. “Organizzazione di un viaggio” 142 6. “Trattamento Benessere” 145 7.”Méches in stagnola” 148 3. Unità di apprendimento per il terzo anno 151 1.”La band del cuore” 153 2. “Visita culturale a Roma” 156 4. “Pacchetto Massaggi” 159 4. “Colore su modella” 162 5. “Tagli moda su modella” 164 BIBLIOGRAFIA 167

Guida per l'elaborazione di piani formativi personaizzati. Comunità professionale elettrica ed elettronica

Autore: 
Sede Nazionale CNOS-FAP
Categoria pubblicazione: 
Progetti
Anno: 
2004
Numero pagine: 
156
Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati Comunità professionale ELETTRICA e ELETTRONICA A cura di CNOS-FAP - CIOFS/FP CENTRO NAZIONALE OPERE SALESIANE FORMAZIONE AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Federazione CNOS-FAP Sede Nazionale elettrica 28-10-2004 8:44 Pagina 1 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI�� ������������������� Coordinamento scientifico: Dario NICOLI (Università Cattolica di Brescia) Autori del volume: Lucio REGHELLIN (Sede nazionale CNOS-FAP) Elisabetta SERRA (Sede nazionale CNOS-FAP) Matteo MARRAS (Selargius) Silvano DALLA TORRE (Torino – Rebaudengo) Raimondo DI FURIA (Vigliano Biellese) Francesco ZAMBONI (Verona) Hanno collaborato: Daniela ANTONIETTI (Sede nazionale CNOS-FAP) Comunità professionale elettrica e elettronica: Luca CASINI, Bruno CERVETTI, Mirko EBERINI, Mario MILO, Agatino MORABITO, Michele ONOR, Umberto RANELLUCCI, Massimo ROSSANO, Alberto ROSSI, Vincenzo VISUALLI, Luigi ZAPPALÀ, Lucio ZILLI Commissione area scientifica: Carlo LUCIS, Michele MARCHIARO, Flavio BORNETO, Stefano CALE- GARI, Cataldo CIURO, Maria C. GIAQUINTA, Francesco E. MASTINU, Luca MOZZATO, Silvano SPANU Commissione area culturale: Piero QUINCI, Roberta R. CARLINI, Cristina BALLARIO, Michelino DA- VICO, Sara GONNELLINI, Mariapia LOCAPUTO, Mario PERINATI, Patrizia SCONAMILA, Angelo L. VILLA, Alessandro VOZZO Commissione area informatica: Massimiliano BORACCHI, Antonino MARAVENTANO, Giovanni PINNA, Mauro TERUGGI Si ringraziano: Tutti i formatori della comunità professionale elettrica e elettronica e delle commissioni dell’area cul- turale, scientifica e informatica per la partecipazione ai gruppi di lavoro sulle unità di apprendimento e per i contributi offerti. elettrica 28-10-2004 8:44 Pagina 2 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI�� ������������������� 3 INTRODUZIONE Con la nuova normativa sul sistema educativo (legge cost. 3/01; legge 53/03, legge 30/03), nel secondo ciclo degli studi si prevede (accanto a quello liceale) il sottosistema dell’istruzione e della formazione professionale (IFP), che realizza le mete del “Profilo educativo, culturale e professionale” (PECUP)1 avvalendosi di una metodologia fondata sulla valorizzazione delle culture del lavoro e mediante un approccio basato sulla pedagogia per progetti. 1) Aspetti della nuova offerta formativa I ragazzi che, avendo compiuto il percorso di istruzione obbligatoria per al- meno otto anni (art. 34 Cost.), in forza di quanto specificato dall’art. 68 della legge 144/99 in tema di obbligo formativo, non intendono proseguire gli studi nel con- testo scolastico, necessitano di una nuova offerta formativa che preveda i seguenti aspetti. a) Sviluppo di percorsi formativi conformi con i requisiti della “società della co- noscenza” così come indicati dall’istanza comunitaria, consentendo a tutti l’accesso ad un più elevato livello culturale ed il perseguimento del successo formativo di tutte le persone, nessuna esclusa, valorizzandone gli apprendi- menti formali, non formali ed informali, lungo tutto il corso della vita, garan- tendo il diritto-dovere di istruzione e formazione ed i diritti educativi e forma- tivi comunque intesi. b) Collocazione delle diverse componenti dell’offerta entro un disegno di sistema di istruzione e formazione professionale con carattere di organicità e conti- nuità, che prevede percorsi pluralistici di qualifica, diploma e diploma supe- riore collocati in un organico processo di offerta dal carattere progressivo. Ciò considerando le diverse opzioni possibili (orientamento e bilancio, corsi strut- turati, apprendistato, corsi destrutturati, alternanza formativa, servizi di ac- compagnamento, ecc.) entro un quadro unitario di offerta formativa. c) Sostegno del processo di innovazione dei diversi organismi erogativi verso un modello di servizio aperto alla soddisfazione dei bisogni degli utenti e del ter- ritorio, di qualità, nella logica del partenariato e della rete, in una prospettiva di “servizio della società civile”. 1 Il documento “Profilo educativo, culturale e professionale dello studente alla fine del secondo ciclo di istruzione e determinazione dei livelli essenziali di prestazioni per gli istituti dell’istruzione e della formazione professionale” non è stato ancora pubblicato. I riferimenti che appaiono nel pre- sente volume sono ricavati da bozze dello stesso. elettrica 28-10-2004 8:44 Pagina 3 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI�� ������������������� 4 d) Adozione della metodologia della personalizzazione basato su piani di studio e portfolio delle competenze comprendente un sistema di riconoscimento delle acquisizione e loro gestione sotto forma di crediti formativi. e) Qualificazione continuativa dell’offerta puntando in particolare all’eccellenza formativa in stretta connessione tra il sistema di istruzione e formazione pro- fessionale e gli ambiti economico-sociali e culturali che sviluppano un know how di alto livello. f) Garanzia della contestualizzazione del sistema di offerta formativa e dello svi- luppo di una governance territoriale tramite la cura della rete territoriale che veda il coinvolgimento dei diversi attori che insistono nel medesimo ambito di riferimento con attenzione anche al primo ciclo degli studi, al sistema dei licei e all’Università. Per sostenere l’elaborazione dei piani formativi personalizzati, il CNOS-FAP e il CIOFS/FP hanno elaborato delle specifiche “Guide” strutturate per comunità professionali, in coerenza con le “Linee guida” di riferimento (Nicoli, 2004). 2) Scopo della “Guida” La presente “Guida”, dunque, si propone come uno strumento che può aiutare l’équipe dei formatori nell’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Essa si riferisce al PECUP del secondo ciclo degli studi e lo interpreta entro la prospettiva della “cultura del lavoro”, ovvero del modo in cui favorire la formazione integrale del giovane con l’apporto della comunità professionale di riferimento. Tale impo- stazione è alternativa alla prospettiva che concepisce il lavoro come semplice somma di attività pratiche e ritiene che formare ad esso significhi “assemblare le parti distinte di un individuo” (la prova è che, nei processi formativi così impostati, al centro non appare la persona, ma le funzioni che questa deve svolgere). Essa, in- fatti, propone – coerentemente con l’impianto della legge 53/03 – una visione cul- turale ed olistica del lavoro ed inoltre una visione educativa della formazione. 3) Concezione del lavoro presente nelle “Guide” e atteggiamento progettuale Il disegno delle “Guide”, come detto, si riferisce al PECUP del secondo ciclo del sistema educativo e, quindi, sostiene una prospettiva finalizzata alla riflessione critica sul sapere, sul fare e sull’agire, allo sviluppo dell’autonoma capacità di giu- dizio e all’esercizio della responsabilità personale e sociale. In tal senso le compe- tenze identificano non tanto una dotazione data una volta per tutte e predefinita, quanto una disposizione particolare del soggetto ad essere protagonista della cul- tura del lavoro con una partecipazione responsabile e dotata di senso e a vivere un’esperienza di crescita personale e collettiva nell’ambito delle realtà di riferi- mento. Pertanto, si mira a fornire una formazione più profonda e più ricca della elettrica 28-10-2004 8:44 Pagina 4 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI�� ������������������� 5 qualifica o del lavoro scelto, superando la prospettiva specialistica per quella più ampia e aggregata della comunità professionale, in modo da essere consapevoli delle trasformazioni, e delle necessarie nuove acquisizioni che consentano di es- sere protagonisti di uno scenario professionale fortemente dinamico. Il disegno formativo proposto prevede, da un lato, la continuità con la formazione in servizio, dall’altro, la continuità con gli ulteriori percorsi formativi di diploma e di diploma superiore. Tale impianto richiede nei formatori gli atteggiamenti professionali della pro- gettazione, della creatività e dell’autonomia. Ciò significa, innanzitutto, perseguire una visione unitaria della cultura a partire dall’esperienza, evitando la meccanica trascrizione degli obiettivi generali del processo formativo e degli obiettivi speci- fici di apprendimento in chiave di didattica disciplinare. Al contrario, i formatori si impegnano a mirare l’azione educativa in riferimento ad obiettivi formativi signifi- cativi e motivanti per gli allievi, nella forma dei piani formativi personalizzati che ogni équipe di formatori è chiamata a realizzare strutturandoli in unità di apprendi- mento. Ciò comprende pure l’adozione del portfolio delle competenze personali, strumento in grado di documentare concretamente i progressi dell’allievo eviden- ziando le competenze acquisite, la storia del suo impegno, e il valore di questo per- corso in termini di crediti formativi (l’utilizzo di tale strumento consente, inoltre, una valutazione “autentica” di taglio fortemente formativo). 4) Comunità considerate La “Guida” si riferisce all’intera filiera formativa, che comprende tre tappe fondamentali: a) Qualifica di istruzione e formazione professionale; b) Diploma di istruzione e formazione professionale; c) Diploma di istruzione e formazione pro- fessionale superiore. Per 11 delle 17 comunità professionali2 previste dalle “Linee guida” (Nicoli, 2004, 39), è stato elaborato il repertorio delle comunità e delle fi- gure professionali di riferimento relative ai tre titoli conseguibili (cfr. tav. 1). Il progetto globale prevede, accanto a ciascuna “Guida” rivolta agli operatori dei CFP, un fascicolo illustrativo destinato agli utenti (ragazzi e loro famiglie). Tale fascicolo, che potremmo definire “orientativo”, mira a presentare la specifica comunità professionale sottolineando gli aspetti educativo-formativi promossi da quella professione, le figure professionali di riferimento, i titolo conseguibili, gli sbocchi lavorativi, ecc. 2 Le comunità previste sono: agricola e ambientale; alimentazione; artigianato artistico; azien- dale e amministrativa; chimica e biologica; commerciale e delle vendite; edile; elettrica ed elettro- nica; estetica; grafica e multimediale; legno e arredamento; meccanica; sanitaria; sociale; spettacolo; tessile e moda; turistica e alberghiera (Nicoli, 2004, 39). elettrica 28-10-2004 8:44 Pagina 5 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI�� ������������������� 6 Tavola 1: Repertorio delle comunità e titoli conseguibili Segue elettrica 28-10-2004 8:44 Pagina 6 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI�� ������������������� 7 5) Struttura delle “Guide” e logica progettuale proposta Ciascuna “Guida” è stata strutturata in due parti: a) una parte comune a tutte le comunità, costituita da un’introduzione e una impostazione generale (valenza edu- cativa del lavoro nella prospettiva del PECUP, indicazioni circa la valutazione e la gestione del portfolio); b) una parte specifica per ogni comunità professionale comprendente una presentazione della comunità professionale (natura economica, sociale e culturale della comunità; comunità professionale in prospettiva forma- tiva; figure professionali: livelli e continuità); indicazioni su laboratori, stage e al- ternanza; scheda per il piano formativo e sua prospettiva temporale; elenco delle unità di apprendimento (dal primo al terzo anno). Le unita di apprendimento che qui sono proposte corrispondono ai compiti che richiedono una forte interdisciplinarietà, ovvero coinvolgono in modo rile- vante e integrato tutti i formatori e le figure coinvolte nell’équipe di lavoro. Si tratta di una quota del tempo disponibile, che non esaurisce l’intero percorso. Ad esse vanno aggiunte le unità di apprendimento disciplinari e interdisciplinari che l’équipe riterrà necessarie per perseguire le mete del PECUP e gli obiettivi speci- fici di apprendimento previsti, tenendo conto dei caratteri del contesto ivi compresi i destinatari delle attività. In sostanza, si mira a sollecitare l’autonoma capacità progettuale dei formatori, con il coordinatore-tutor, affinché si realizzi una reale formazione personalizzata in modo costruttivo, avendo come riferimento una pista di lavoro che valorizza l’apporto peculiare della comunità professionale e la logica cooperativa dell’équipe. Segue elettrica 28-10-2004 8:44 Pagina 7 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI�� ������������������� 8 6) Metodologia operativa Per l’elaborazione delle “Guide” è stata adottata una metodologia impegna- tiva, che ha coinvolto diverse figure coordinate dalle Sedi Nazionali degli enti inte- ressati in un’équipe di lavoro nazionale. Fondamentale è stato il contributo degli operatori, i quali sono stati sollecitati a rielaborare le loro migliori esperienze for- mative fondate su compiti reali in una prospettiva autenticamente interdisciplinare, tenendo conto delle mete del PECUP e degli obiettivi specifici di apprendimento previsti per il triennio; in tal modo, si è potuto realizzare un collegamento forte so- prattutto con quelle progettazioni che nel passato hanno potuto svolgersi secondo il metodo peculiare della formazione professionale. Sono stati poi coinvolti degli esperti3 delle comunità di riferimento che hanno consentito di contestualizzare la proposta entro il quadro normativo, economico, sociale e culturale così come si va delineando nella prospettiva evolutiva della comunità stessa. L’elaborazione delle “Guide” ha previsto le seguenti fasi di lavoro: a) elabora- zione del prototipo della “Guida”; b) discussione e validazione dello stesso; c) co- stituzione di gruppi di lavoro per comunità; d) elaborazione di proposte di “Guida”; e) rilettura e discussione dei risultati ottenuti in appositi seminari di for- mazione e consultazione con gli operatori che prestano la loro opera nel settore sia a livello di progettazione che di formazione. Si è trattato di un periodo forte di progettazione che ha potuto valorizzare il patrimonio educativo e formativo della Famiglia Salesiana, segno di vitalità e di corrispondenza ai bisogni dei destinatari. 7) Conclusioni Quanto elaborato viene reso disponibile per tutti coloro che intendano avvaler- sene, al fine di offrire ai nostri giovani una proposta formativa solida, stimolante, in grado di suscitare le loro migliori risorse affinché possano davvero diventare persone mature e positive, cittadini responsabili, professionisti competenti. Le Sedi Nazionali del CIOFS/FP e del CNOS-FAP ribadiscono la loro gratitu- dine a quanti hanno reso possibile la realizzazione delle “Guide”. In primo luogo, il prof. D. Nicoli, al quale si deve l’impianto progettuale e il coordinamento scien- tifico del lavoro. Si ringraziano, inoltre, tutti gli operatori delle Sedi operative che, a diversi livelli, hanno contribuito alla stesura delle proposte qui presentate. 3 Tali (esperti) poiché appartengono a strutture che hanno esperienza di progettazione e forma- zione nelle comunità specifiche. In tal modo si è realizzata una proficua collaborazione tra strutture differenti, attuando quella necessaria intesa che consente di sviluppare una proposta fondata e pro- gressiva. elettrica 28-10-2004 8:44 Pagina 8 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI�� ������������������� Parte prima PRESENTAZIONE E CRITERI METODOLOGICI elettrica 28-10-2004 8:44 Pagina 9 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI�� ������������������� elettrica 28-10-2004 8:44 Pagina 10 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 11 1. Impostazione generale In questa sezione si intende esplicitare la valenza educativa del lavoro umano nella prospettiva del PECUP, l’impostazione metodologica delle unità di apprendi- mento e le indicazioni generali circa la gestione del portfolio e la valutazione in iti- nere e finale. 1.1. Valenza educativa del lavoro nella prospettiva del PECUP L’elemento cardine del sistema di istruzione e formazione professionale ri- siede nella concezione olistica ed educativa del lavoro. Questo è inteso come una realtà composita che si rivela come opera (prodotto), azione personale e sociale e pensiero dell’uomo, ovvero frutto unitario di tutta la persona e, perciò, di ogni fat- tore che costituisce la realtà umana in quanto cultura. Il lavoro non è concepito come realtà esterna all’uomo, cui esso deve ade- guarsi. È, invece, una condizione privilegiata attraverso cui il soggetto umano si confronta con la storia viva della civiltà, intreccia relazioni significative con gli altri, conosce ed esprime se stesso, agisce sulla realtà apportando ad essa un va- lore, acquisendo in tale dinamica sempre nuove competenze. Per questo il lavoro è concepito come esperienza profondamente umanizzante e quindi occasione per l’e- ducazione integrale della persona umana, proprio perché per produrre al meglio qualsiasi cosa, occorre che la persona agisca e pensi coinvolgendo sempre tutta se stessa, l’intero della propria umanità. Il percorso di istruzione e formazione professionale, di conseguenza, consiste nella possibilità di fare esperienza, sul piano educativo, di un lavoro nel quale sia impossibile separare la teoria dalla pratica, il corpo dalla mente, la ragione dalla volontà e dai sentimenti, l’educazione intellettuale dall’educazione manuale, affet- tiva, sociale, espressiva, morale, religiosa, il rapporto economico da quello etico sociale, l’insegnamento dall’esempio e dalla testimonianza, la ragione strumentale da quella finale, la soggettività autonoma dalla relazione, l’indipendenza dalla di- pendenza, l’istruzione dalla formazione professionale, la cultura generale da quella specifica e, addirittura, specialistica professionale. Così inteso, il lavoro è considerato, dai percorsi educativi dell’istruzione e for- mazione professionale, il giacimento educativo, culturale e didattico privilegiato che si propone all’allievo sotto forma di compiti-problemi che suscitano in esso il desiderio di mettersi alla prova in modo attivo e responsabile, sapendo trovare quelle risposte che consentano di trasformare le proprie potenzialità in competenze che valorizzano conoscenze (sapere) ed abilità (saper fare) consolidate nei saperi elettrica 28-10-2004 8:44 Pagina 11 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 12 disciplinari e interdisciplinari, testimoniando in tal modo il contributo esclusivo, originale e creativo che ciascun essere umano porta anche quando svolge e ripete lo stesso lavoro di un altro. Tale impostazione comporta in primo luogo l’obbligo di organizzare i percorsi educativi dell’istruzione e formazione professionale con un sistematico coinvolgi- mento in sede di progettazione, di svolgimento e di verifica del mondo del lavoro. Inoltre essa implica la considerazione del lavoro, con i suoi compiti e i suoi pro- blemi reali, come oggetto critico di studio, e di verificare se e come e quanto esso contiene, in modo implicito o esplicito, oppure se e come e quanto eccede o nega, le finalità del PECUP, nonché gli obiettivi generali del processo formativo e gli obiettivi specifici di apprendimento dettati nelle attuali “Indicazioni regionali per i piani di studio”. Inoltre, questa impostazione conduce ad una visione del lavoro come realtà viva, non formale, che cresce con la persona, dentro la complessità so- ciale ed economica nella quale si svolge. A causa di ciò, i percorsi dell’istruzione e formazione professionale abituano a considerare mai concluso ed autosufficiente l’apprendimento di qualsiasi lavoro ed aprono alla consapevolezza dell’importanza dell’educazione permanente e ricorrente che deve diventare una costante per tutti nella società e nel lavoro. Infine, quanto affermato conduce ad una visione della competenza come di- mensione della persona umana sempre situata, perciò mai definibile astrattamente a priori, ma, come tale, verificabile solo a posteriori ed inoltre sempre bisognosa, per essere riconosciuta, di persone competenti che la certifichino nel momento in cui viene messa in atto. Nel quadro tracciato dal PECUP, ogni singola tipologia dei percorsi educativi dell’istruzione e formazione professionale promuove nell’allievo, entro la fine del secondo ciclo, la trasformazione dell’insieme delle conoscenze e delle abilità pre- viste dal suo specifico piano di studi in competenze personali e professionali, te- nendo presenti innanzitutto i seguenti obiettivi generali del processo formativo. 1) Passaggio dall’orientamento all’auto orientamento: ogni allievo, facendo espe- rienza delle proprie capacità e verificando le proprie scelte rispetto al progetto di vita e di lavoro, approfondisce la conoscenza di sé e si rende a mano a mano protagonista diretto e responsabile delle proprie scelte. 2) Riscoperta e riaffermazione dell’unità della cultura: l’insieme delle attività educative e didattiche promosse nei percorsi dell’istruzione e formazione pro- fessionale promuove questa consapevolezza dell’unità della cultura e la ela- bora nella riflessione e nell’azione. 3) Promozione dell’interdisciplinarità: si tratta di partire dalla persona dell’al- lievo, dalle sue motivazioni e dai suoi bisogni; di individuare compiti, pro- blemi e progetti (per loro natura complessi e interdisciplinari) che lo coinvol- gono come singolo e come gruppo e scoprire come sia impossibile svolgere i primi, risolvere i secondi e definire i terzi senza superare le partizioni discipli- nari e le segmentazioni professionali. elettrica 28-10-2004 8:44 Pagina 12 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 13 4) Avvaloramento della storicità e della storicizzazione: l’approccio pedagogico indicato nel PECUP consente ai giovani – che vivono solitamente appiattiti sul presente – di vedere la realtà da un punto di vista che non è immediato, ma che si propone loro come patrimonio di civiltà che li riguarda, che in- forma la cultura in tutte le sue manifestazioni, che può cooperare alla loro educazione. 5) Centralità del problema della lingua e dei linguaggi: poiché il fatto linguistico non è esclusivo delle lingue, ma appartiene a tutte le espressioni simboliche della cultura e del lavoro umano, ogni attività educativa dei percorsi dell’istru- zione e formazione professionale è chiamata ad esplicitare i problemi legati al linguaggio ed alla comunicazione all’interno e all’esterno del proprio mondo culturale, sociale e professionale. 6) Consapevolezza dell’analogicità del concetto di scienza: scientificità è “ren- dere ragione” pubblicamente della realtà che si studia e problematizzare logi- camente e socialmente le proprie posizioni e ipotesi rispetto ad essa. Si può essere scientifici, perciò, accostando e risolvendo un problema matematico, ma anche un problema tecnico o un problema estetico. 7) Riconoscimento del valore del conferimento di senso: gli interrogativi esisten- ziali interpellano l’intero dell’esperienza umana. Anche la cultura del lavoro riceve senso dalla libertà e dalla volontà morale di ciascuno. Conferire senso significa scoprire il fine di ciò che si studia e di ciò che si fa; confrontarsi con il perché delle cose, per ciascuno di noi, ma anche per l’insieme della società. 8) Sviluppo della progettualità personale e della cooperazione sociale: una vi- sione culturale ed educativa del lavoro consente alla persona di maturare l’at- titudine alla progettazione di sé e delle proprie esperienze di vita, ricercando gli aiuti e gli strumenti in grado di fornirgli un apporto significativo. 1.2. Impostazione metodologica La presente “Guida” si offre come strumento per dare indicazioni circa possi- bili modalità di strutturare unità di apprendimento interdisciplinari relative alla co- munità professionale specifica. 1.2.1. Modello di apprendimento Il centro della metodologia proposta risiede nel superamento della didattica per trasmissione di saperi e abilità, optando per una concezione formativa centrata sulla cura della relazione educativa e della situazione di apprendimento, in vista di un coinvolgimento dell’allievo come soggetto attivo del processo formativo. Ciò comporta che “i formatori sono chiamati a ‘creare’ esperienze nelle quali l’allievo, confrontandosi con problemi di cui coglie il senso, si pone in modo attivo alla ri- cerca di una soluzione in grado di soddisfare i requisiti del problema stesso, sor- montando gli ostacoli che via via incontra, mobilitando in tal modo un processo di apprendimento autonomo, personale, autentico. Tale processo è centrato sull’a- elettrica 28-10-2004 8:44 Pagina 13 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 14 zione; tanto che si può affermare che la conoscenza passa necessariamente per l’a- zione per poi giungere ad una piena formalizzazione attraverso il linguaggio”1. La logica che muove le unità di apprendimento2, quindi, è quella secondo cui l’apprendimento diventa maggiormente significativo se avviene a partire dall’espe- rienza diretta dell’allievo, il quale, se posto davanti ad un compito da realizzare, può mobilitare le sue competenze personali e incrementarle con nuove conoscenze e abilità in prospettiva della realizzazione di un prodotto. Tale metodologia può essere concretizzata nell’azione educativa attraverso il modello dell’apprendimento esperienziale di Kolb e Fry3 che viene rappresentato nel grafico 1, nella versione adattata da Arto4. Secondo questo modello, riferito ad interventi di tipo disciplinare, ma estensi- bile per analogia alle UdA interdisciplinari, il processo di apprendimento degli al- lievi viene facilitato se essi prendono contatto con i contenuti attraverso un’espe- rienza concreta. Il formatore, quindi, inizialmente propone agli allievi un’esperienza concreta (A) relativa al contenuto che intende spiegare. Questo ha lo scopo di incrementare la motivazione e il coinvolgimento dei ragazzi. Successivamente il formatore pro- pone e guida gli allievi in una riflessione (B) sull’esperienza appena fatta, sul modo in cui l’hanno affrontata e sulla funzionalità di tale esperienza rispetto al contenuto che intende esporre, in modo da promuovere in essi l’autoesplorazione. In seguito il formatore spiega (C) i concetti e i contenuti dell’UdA collegandoli ai dati ottenuti dall’esperienza al fine di poterli estendere ad altre situazioni. Il forma- tore, poi, propone una sperimentazione (D), ovvero una nuova esperienza correlata e simile alla prima, per permettere agli allievi di mettere in pratica i contenuti ap- presi e di farne esperienza in modo più consapevole. Infine, il formatore, attraverso il monitoraggio della seconda esperienza fatta dagli allievi, verifica (E) l’apprendi- mento dei contenuti. 1 NICOLI D. (a cura di), Linee guida per la realizzazione di percorsi organici nel sistema del- l’istruzione e della formazione professionale, Roma, Tipografia Pio XI, 2004, 88. 2 D’ora in avanti verranno indicate con UdA. 3 KOLB D.A. - FRY R., Towards an Applied Theory of Experiential Learning, in: COOPER C.L. (a cura di), Theories of Group Process, London, New York, John Willy & Sons, 1975, 33-57. 4 ARTO A., La persona umana trova la sua ricchezza. Operatori e destinatari: ricchezze a confronto, Roma, AIPRE, 2002, 54. L’adattamento consiste nell’aggiunta della fase E: “Verifica costante”. elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 14 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 15 1.2.2. Struttura delle UdA Le UdA interdisciplinari sono parte essenziale del percorso proposto nella pre- sente “Guida”. Esse si propongono come modelli di azioni educative focalizzate su un compito realizzabile attraverso un approccio interdisciplinare. Per la realizza- zione di queste UdA, quindi, è previsto il lavoro in équipe di diversi formatori, tesi verso la promozione della realizzazione di un unico prodotto, oggetto dell’UdA stessa. La struttura dell’UdA, che prevede la definizione degli obiettivi formativi e degli obiettivi specifici di apprendimento, del compito/prodotto, dei destinatari e delle loro caratteristiche, dei tempi di svolgimento, dei materiali e degli aspetti or- ganizzativi5, è riassumibile attraverso la tabella presentata di seguito, in cui sono descritti tutti i parametri utilizzati per la stesura della scheda relativa. 5 NICOLI D. (a cura di), Linee guida per la realizzazione di percorsi organici nel sistema del- l’istruzione e della formazione professionale, Roma, Tipografia Pio XI, 2004, 346. Grafico 1: Percorso di apprendimento Adattato da: ARTO A., La persona umana trova la sua ricchezza. Operatori e destinatari: ricchezze a confronto, Roma, AIPRE, 2002, 54. elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 15 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 16 1.2.3. Collocazione della “Guida” nel quadro generale delle risorse La presente “Guida” si situa all’interno di un più ampio quadro di risorse edu- cative per l’apprendimento. Infatti, correlate con queste guide vi sono i fascicoli orientativi, da distribuire alle famiglie come spiegazione della comunità professio- nale. Inoltre vi sono le guide per le aree formative, che contengono UdA discipli- nari relative alle competenze di base e alle competenze delle aree professionali ed i materiali per la valutazione, come il modello di portfolio e della prova di qualifica. La collocazione della presente “Guida” all’interno di questo più ampio centro di risorse permette di realizzare il percorso formativo usufruendo di materiali che possono essere un modello per strutturare un percorso formativo che comprenda sia UdA disciplinari che interdisciplinari e che può fornire informazioni per realiz- zare una valutazione coerente con l’impostazione educativa dell’intero impianto. Tavola 2: Modello di UdA UdA n.: Nome del prodotto Scheda descrittiva elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 16 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 17 Sarebbe auspicabile, quindi, che ogni CFP predisponesse un proprio centro ri- sorse, tale da consentire l’accesso a tutto il materiale disponibile. 1.3. Indicazioni circa la valutazione e la gestione del portfolio In questa sezione della “Guida” si intendono offrire alcune indicazioni circa la valutazione, ritenendo che essa sia un aspetto fondamentale del processo formativo e che, quindi, necessiti di una sua collocazione specifica. A tal fine verrà illustrato l’inquadramento di base, l’importanza dell’auto e dell’eterovalutazione, le caratte- ristiche del portfolio come strumento di valutazione e gli aspetti operativi, attra- verso cui rendere concreta l’impostazione illustrata. 1.3.1. Inquadramento di base Prima di presentare gli aspetti operativi, ci sembra importante sottolineare il concetto di valutazione ad essi sotteso e la logica che deve essere seguita perché gli strumenti di valutazione possano essere utilizzati in modo adeguato. Prendiamo come presupposto il fatto che la valutazione a cui facciamo riferi- mento è una valutazione educativa, intesa come “il processo ed il risultato attra- verso i quali sono giudicate le capacità e la corrispondente esecuzione dimostrate da un soggetto (che si trova in una situazione spazio-temporale-evolutiva con- creta), nella risoluzione di un compito”6. Tale valutazione avviene in un contesto relazionale ed è orientata a prendere in considerazione il raggiungimento della ma- turità globale dell’allievo; i risultati della valutazione, infatti, devono essere diretti ad elaborare una programmazione che favorisca la sua crescita e la sua maturità7. Una valutazione così intesa risulta coerente con l’impostazione del PECUP, nel quale è posto in forte rilievo il fatto che “l’istruzione e la formazione che i gio- vani incontrano nel secondo ciclo, al pari di quella maturata già nel primo ciclo, è finalizzata al processo educativo della crescita e della valorizzazione della per- sona”; tale è anche il punto di riferimento fondamentale della “Guida” che presen- tiamo. 1.3.2. Livelli della valutazione: auto ed eterovalutazione Coerentemente con l’impostazione di base presentata, possiamo affermare che al centro dell’azione educativa e come soggetto ed oggetto privilegiato della qua- lità di ogni processo educativo c’è la persona, quindi tanto la persona dell’edu- cando quanto quella dell’educatore, come due protagonisti che si trovano continua- mente in collegamento e in un rapporto di crescita e di apprendimento8. 6 ARTO A., La valutazione educativa: esigenze e presupposti psicologici, in: “Orientamenti pe- dagogici”, 39 (1992) 621. 7 Ibidem, 629. 8 ARTO A., Psicologia dello sviluppo. I. Fondamenti teorico-applicativi Roma, AIPRE, 2002, 25. elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 17 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 18 Il primo soggetto dell’azione educativa è l’educando, che collabora attiva- mente al suo processo di crescita in una relazione transazionale con l’educatore, essendo quindi responsabile in prima persona del suo processo educativo. L’edu- cando, in quanto persona, è un essere attivo che entra in relazione con l’altro por- tando all’interno del rapporto le sue competenze ed il frutto della sua esperienza. Si propone, quindi, la prospettiva attraverso cui l’educando è considerato come un soggetto responsabile e come il “principale attore della propria vita”9. L’educatore, l’altro grande soggetto dell’azione educativa, ha il compito di es- sere allo stesso tempo guida e mediatore del processo di crescita dell’educando. L’educatore, infatti, è colui che ha a disposizione le nozioni teoriche in base alle quali risolvere i problemi e che si pone come un osservatore attento del comporta- mento e dei bisogni dell’educando, sapendo cogliere i momenti di maggiore dispo- nibilità del soggetto per proporre i passi del cammino di crescita. L’educatore, in quanto mediatore del rapporto educativo, deve saper passare da una comprensione esterna ad una comprensione sempre più profonda della realtà dell’educando, in modo da stimolare in quest’ultimo la capacità di utilizzare le proprie risorse per fronteggiare i problemi, individuando le soluzioni adeguate per uno sviluppo ed una crescita sempre più maturi10. La considerazione della relazione educatore-educando ha un risvolto molto importante rispetto alla valutazione, in quanto non si possono non tenere in consi- derazione entrambi i protagonisti dell’azione educativa anche a questo livello. In conseguenza di quanto detto e per coerenza con l’impostazione generale, riteniamo che la valutazione rispetto alle singole UdA debba essere effettuata a 2 livelli: 1) Autovalutazione: in essa l’allievo verifica il percorso che ha operato ed il li- vello a cui ritiene di situarsi rispetto al raggiungimento degli obiettivi prefis- sati. 2) Eterovalutazione: in essa è l’équipe dei formatori, possibilmente insieme con l’allievo, che esprime la valutazione rispetto a due parametri. Da una parte, valuta il raggiungimento o meno degli obiettivi formativi (che hanno come ri- ferimento il PECUP), cioè valuta la padronanza dell’allievo nel risolvere, in senso generale, il problema davanti al quale è posto e di incrementare e/o uti- lizzare le proprie risorse personali in ordine all’assolvimento del compito, ov- vero la sua competenza. Dall’altra, valuta il raggiungimento delle singole abi- lità e conoscenze il cui apprendimento è richiesto per la corretta soluzione del compito in riferimento alle diverse aree formative. 1.3.3. Portfolio Uno strumento utile per la valutazione così come l’abbiamo intesa è il port- folio delle competenze personali, che rappresenta una raccolta significativa dei la- 9 Ibidem, 28. 10 Ibidem, 28-31. elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 18 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 19 vori dell’allievo capace di raccontare la storia del suo impegno, del progresso e del suo rendimento. Con esso si mira a rilevare il patrimonio di capacità, conoscenze, abilità e competenze del destinatario, utilizzando una metodologia che consente di giungere a risultati certi e validi. Attraverso l’utilizzo di questo strumento si intende superare la modalità tradi- zionale della valutazione del profitto scolastico che risulta dal confronto dei risul- tati ottenuti dagli studenti con i risultati attesi, poiché in tal modo si giunge a regi- strare ciò che una persona “sa”, inteso come ripetizione del contenuto della lezione e del testo scritto o dei gesti lavorativi appresi per addestramento, mentre non si è in grado di rilevare la capacità di “costruzione” della conoscenza e neppure la “ca- pacità di applicazione reale” della conoscenza posseduta. Di contro, la valutazione “autentica” rappresenta una metodologia, collocata entro un approccio formativo coerente, che mira a verificare non solo ciò che un al- lievo sa, ma ciò che “sa fare con ciò che sa” fondato su una prestazione reale e ade- guata dell’apprendimento, che risulta così significativo, poiché riflette le esperienze reali ed è legato ad una motivazione personale. Tale valutazione, coinvolgendo gli allievi, le famiglie ed i partner formativi, mira pertanto alla dimostrazione delle co- noscenze tramite prestazioni concrete, stimolando l’allievo ad operare in contesti reali con prodotti capaci di soddisfare precisi obiettivi. Particolarmente rilevante è il “capolavoro” che l’allievo esegue al termine del percorso formativo e che docu- menta nelle forme e nel linguaggio proprio della comunità professionale la sua pre- parazione, giustificando il rilascio della relativa qualifica professionale. In tal senso, muta la prospettiva dell’intera attività formativa: se la modalità tradizionale di valutazione è intesa come verifica circa l’apprendimento da parte dell’allievo di una conoscenza trasmessa dal formatore, la valutazione autentica si muove in chiave formativa, ovvero in modo da consentire un incremento del pro- cesso di apprendimento e della consapevolezza da parte dell’allievo. In questo modo la valutazione è essa stessa formazione e non un’interruzione del cammino di apprendimento. Da qui l’utilizzo del portfolio delle competenze personali. In questo senso, il cuore della valutazione sta il più possibile nei prodotti e nei processi (relativi alle UdA) di cui l’allievo va orgoglioso, e che segnalano (a se stesso, ai formatori ma anche agli altri attori, compresa la famiglia) le sue acquisi- zioni ed, in particolare, il grado di possesso delle competenze. Tramite il portfolio è possibile capire la storia della crescita e dello sviluppo di una persona corredandola con materiali che permettono di comprendere “che cosa è avvenuto” dal momento della presa in carico della persona (che richiede un’at- tenta osservazione delle sue capacità e acquisizioni previe) fino al momento della partenza, passando per le varie fasi di cui si compone il percorso formativo. 1.3.4. Aspetti operativi Definiamo ora gli aspetti operativi della valutazione: in particolare ci soffer- miamo sui contenuti del portfolio, sulle figure che intervengono nella sua compila- zione e sulla sua struttura. elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 19 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 20 Il portfolio contiene materiali prodotti dall’allievo (individualmente o in gruppo) che evidenziano le competenze acquisite, prove realizzate durante il per- corso, commenti dell’allievo, dei formatori, dei tutor (anche di impresa) e delle fa- miglie sui materiali prodotti e sul percorso formativo e indicazioni sintetiche che emergono dall’osservazione sistematica, dai colloqui insegnanti-genitori, dalle va- lutazioni dei formatori e degli allievi, dai colloqui con l’allievo e anche da questio- nari in ordine alle personali attitudini e agli interessi più manifesti. Le figure che intervengono nella compilazione del portfolio sono: tutor-coor- dinatore, allievo e formatori. Il portfolio è compilato e aggiornato dal tutor-coordi- natore, in collaborazione con tutti i formatori impegnati nel team e con il giovane. In particolar modo, la parte relativa alla raccolta ed “etichettatura” dei materiali prodotti è compilata da ciascun allievo, chiamato così ad essere protagonista con- sapevole della propria crescita. La struttura del portfolio è concordata e definita nell’ambito del Centro; esso comprende comunque i seguenti ambiti: anagrafico, orientativo, formativo e valu- tativo, certificativo. 1) Ambito anagrafico: comprende i dati personali dell’allievo, descrive la sua vi- cenda formativa, eventuali esperienze di apprendistato e, nel caso in cui siano state realizzate, riporta significative esperienze in campo lavorativo. Inoltre, vanno inserite anche le descrizioni di esperienze (in ambito sportivo, artistico, culturale, sociale, hobbies, ecc.) che l’allievo valuta come significative. 2) Ambito orientativo: comprende le attività di orientamento svolte, il progetto personale e le eventuali variazioni incorse. Tale dimensione orientativa è sempre intrecciata con la dimensione valutativa in quanto l’unica valutazione positiva per l’allievo è quella che contribuisce a conoscere l’ampiezza e la profondità delle sue competenze e, attraverso questa conoscenza progressiva e sistematica, a fargli scoprire ed apprezzare sempre meglio le capacità poten- ziali personali, non pienamente mobilitate, ma indispensabili per avvalorare e decidere un proprio progetto di vita. 3) Ambito formativo e valutativo: riguarda la valutazione dei prodotti realizzati nelle UdA. Per tale valutazione è possibile fare riferimento a tre schede, pre- sentate di seguito, che si svolgono sui due livelli precedentemente indicati, ov- vero autovalutazione ed eterovalutazione. La prima (cfr. Tavv. 3 e 4), è una scheda di autovalutazione, correlata di relativa rubrica con parametri di riferi- mento, che si propone come strumento attraverso cui l’allievo può verificare il percorso che ha operato nella realizzazione del prodotto e il livello a cui ri- tiene di fissarsi rispetto al raggiungimento degli obiettivi. La seconda (cfr. Tavv. 5 e 6) e la terza (cfr. Tav. 7) sono schede di eterovalutazione, che si pro- pongono come strumenti di base, da adattare alle singole UdA, attraverso cui il formatore può operare la sua valutazione del percorso dell’allievo. La prima di esse è la scheda di valutazione delle competenze generali, attraverso cui il formatore, facendo riferimento alla rubrica allegata, può valutare il raggiungi- elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 20 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 21 mento o meno degli obiettivi formativi (che hanno come riferimento il PECUP), cogliendo la capacità dell’allievo di risolvere, in senso generale, il problema davanti al quale è posto e di incrementare e/o utilizzare le proprie ri- sorse personali in ordine all’assolvimento del compito e quindi nel diventare “competente”. La scheda di valutazione di abilità e conoscenze, in secondo luogo, è uno strumento attraverso cui il formatore valuta il raggiungimento delle singole abilità e conoscenze il cui apprendimento è richiesto per la cor- retta soluzione del compito in riferimento alle diverse aree formative. In tal senso, valutazione delle competenze e valutazione delle conoscenze ed abilità rappresentano due momenti dello stesso processo valutativo riferito alla stessa sequenza di unità di apprendimento e riferiti alla medesima persona. 4) Ambito certificativo (libretto formativo): comprende i documenti di certifica- zione delle acquisizioni che accompagnano il percorso dell’allievo, con indi- cazione del valore in termini di credito. elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 21 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 22 * Compila la rubrica di autovalutazione del prodotto allegata di seguito mettendo una X negli spazi appositi e riporta nella scheda il tuo giudizio sintetico evidenziando quello prevalente. Tavola 3: Scheda di autovalutazione (a cura dell’allievo) elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 22 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 23 Ta vo la 4 :R ub ric a di a ut ov al ut az io ne (a c ur a de ll’ al lie vo ) elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 23 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 24 * Per indicare il tipo di competenza acquisita e il livello della stessa, è possibile fare riferimento alla rubrica di valutazione delle competenze presentato nella pagina seguente, adattato da: NICOLI D. (a cura di), Linea guida per la realizzazione di percorsi organici di istruzione e formazione professio- nale, Roma, Tipografia Pio XI, 2003, 114. ** In questa colonna si chiede al formatore di precisare i motivi rilevanti che giustificano la va- lutazione. Tavola 5: Scheda di valutazione delle competenze generali dell’allievo (a cura dei formatori) Esempio relativo all’UdA “Acquisto di un motorino” elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 24 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 25 Ta vo la 6 : R ub ric a di v al ut az io ne d el le c om pe te nz e Se gu e elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 25 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 26 Se gu e elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 26 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 27 Tavola 7: Scheda di valutazione delle abilità e conoscenze dell’allievo (a cura dei formatori) elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 27 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 28 1.4. Indicazioni circa l’esame finale di qualifica In questa sezione della “Guida” si intendono offrire alcune indicazioni circa la strutturazione dell’esame finale di qualifica. A tal fine, verranno indicate la defini- zione, la collocazione di tale esame all’interno del percorso formativo, la sua na- tura, la struttura delle prove e i punteggi relativi ad ogni prova. 1.4.1. Definizione L’esame finale di qualifica rappresenta la modalità attraverso la quale si ri- scontra nella persona la presenza di requisiti educativi, culturali e professionali che attestino l’assolvimento del diritto-dovere e nel contempo consentano il consegui- mento di una qualifica. 1.4.2. Collocazione La prova si colloca nella parte conclusiva del percorso di formazione, dopo che sono terminate le attività didattiche previste. È possibile ammettere all’esame persone che non hanno seguito l’intero processo ma sono in possesso di crediti for- mativi e lavorativi adeguati. 1.4.3. Natura L’esame finale di qualifica ha il suo centro nella prova professionale, che è la realizzazione di un impianto significativo e funzionale. Essa ha un valore opera- tivo, in quanto rappresenta un lavoro in grado di soddisfare i requisiti professionali interni all’impresa, in riferimento ad un ruolo definito nel momento dell’ingresso lavorativo. Inoltre ha un valore culturale, in quanto consente di rilevare le cono- scenze e le abilità che l’allievo ha acquisito durante il suo percorso formativo. In- fine, ha anche un valore educativo, in quanto stimola la persona ad una maggiore coscienza di sé e delle proprie risorse nell’atto di porsi di fronte ad un compito. La prova fa, quindi, riferimento ad una situazione operativa reale, e prevede un livello definito di autonomia, responsabilità, durata e accuratezza. Esempio relativo all’UdA “Acquisto di un motorino” elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 28 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 29 1.4.4. Struttura dell’esame L’esame finale di qualifica può articolarsi in 3 prove: 1) Prova professionale: in essa è richiesto all’allievo di realizzare un impianto si- gnificativo, funzionale a valutare le capacità professionali acquisite durante l’iter formativo. Questa prova può essere suddivisa in 3 fasi: a) Fase di programmazione: in essa è richiesto all’allievo di riflettere e di de- finire le caratteristiche operative che verranno seguite nella realizzazione della prova tecnico-operativa b) Fase operativa: in essa è richiesto all’allievo di realizzare concretamente l’impianto c) Fase consuntiva: in essa è richiesto all’allievo di descrivere le modalità di montaggio e la funzionalità dell’impianto, in modo che si possa valutare la consapevolezza del lavoro svolto. 2) Prova scritta culturale: in essa è richiesto agli allievi di produrre un testo aperto libero, in forma di riflessione o elaborato. 3) Colloquio: in esso è richiesto all’allievo di saper argomentare su contenuti ap- presi durante il percorso formativo, sulle esperienze di stage e di formazione vissute e sulle attese e le riflessioni riguardanti il proprio futuro. Obiettivo pri- vilegiato del colloquio è quello di dare l’opportunità all’allievo di riflettere e di prendere consapevolezza del percorso educativo e formativo che ha com- piuto. 1.4.5. Punteggi relativi alle diverse prove Il percorso formativo contribuisce a dotare l’allievo delle risorse necessarie al- l’accesso all’esame finale di qualifica. Tale accesso è corredato da un credito valu- tativo pari a un massimo di 55 punti su 100. I rimanenti 45 punti sono così suddi- visi rispetto alle altre prove: 1) Prova professionale: 25 punti 2) Prova scritta: 10 punti 3) Colloquio: 10 punti. L’allievo raggiunge la qualifica con un punteggio minimo di 60 punti. Si ri- corda di avere sempre in considerazione la buona padronanza rispetto al tema della prevenzione degli infortuni sul lavoro. elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 29 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 30 2. Presentazione della comunità professionale In questa sezione della “Guida” viene presentata la natura economica, sociale e culturale della comunità professionale elettrica ed elettronica, la prospettiva for- mativa in cui essa si inserisce, le figure professionali che ad essa fanno riferimento e le indicazioni sui laboratori, sullo stage e sull’alternanza. 2.1. Natura economica, sociale e culturale della comunità La comunità professionale elettrica ed elettronica rappresenta uno degli ambiti di rilievo dell’economia, non solo per la componente produttiva e dell’installa- zione di impianti elettrici ed elettronici, che occupano una percentuale di addetti sempre più crescente nel settore industriale e artigianale, ma in quanto rappresenta anche un ambito nel quale si sviluppano innovazioni tecnologiche che comportano conseguenze importanti sulla struttura e sulla cultura del lavoro. Il settore industriale, grazie al notevole sforzo innovativo, si trova nella condi- zione di competitività su grandi parti di mercati, interessati dai prodotti e dagli im- pianti del settore. La comunità si articola in diverse aree di intervento, e cioè: a) Installazione e manutenzione di impianti elettrici b) Installazione e manutenzione di impianti di automazione industriale c) Installazione e manutenzione di sistemi elettronici d) Assemblaggio e manutenzione di personal computer e installazione di reti locali Il settore è stato oggetto di innovazione tecnologica e di nuove legislazioni che hanno obbligato ad una notevole azione di qualificazione riguardante sia gli addetti all’esecuzione degli impianti, sia i tecnici della progettazione, della ge- stione delle informazioni e del controllo dei processi automatici. Dall’esame delle attività e della mappa delle competenze connesse, la comu- nità professionale elettrica ed elettronica presenta, dal punto di vista culturale, un consistente nucleo di attività operative e realizzative in una prospettiva interdisci- plinare di ampiezza e durata variabili. Uno degli elementi caratteristici e fondamentali che emerge nella comunità è il progetto, che evidenzia all’allievo le relazioni esistenti tra l’astratto delle disci- pline e il concreto delle attività operative. Il progetto diventa modello di articola- zione culturale che richiede il coinvolgimento di varie discipline per affrontare nuovi problemi riscontrabili nello svolgimento del proprio lavoro con spirito di au- tonomia e creatività. elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 30 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 31 I problemi dell’area progetto promuovono nell’allievo atteggiamenti che favo- riscono la socializzazione, il confronto delle idee, la revisione critica del proprio giudizio e la modifica della propria condotta di fronte a prove ed argomenti con- vincenti. Inoltre, favoriscono il confronto tra la realtà formativa del Centro e la realtà di lavoro presenti sul territorio e consentono di collaborare e lavorare in gruppo e di acquisire le conoscenze specifiche di disciplina. Infine, sollecitano la formazione della personalità dell’allievo, favorendo lo sviluppo di una cultura ar- monica e di una professionalità polivalente e flessibile Si possono ipotizzare progetti ai quali lavorano più gruppi e non si esclude che un progetto possa avere durata pluriennale. Per ogni progetto saranno definiti le ore ad esso destinate, la ripartizione fra le varie discipline, il tipo di valutazione degli allievi e la formulazione di giudizi di ciascuna disciplina. 2.2. Comunità professionale in prospettiva formativa La comunità professionale elettrica e elettronica rappresenta un ambito dotato di una propria peculiare cultura, di un campo tecnico e tecnologico, di una valenza sociale ed economica tali da costituire una vera e positiva potenzialità educativa nei confronti degli allievi. Essi, chiamati a vivere un’esperienza formativa stimo- lante, basata su piani formativi personalizzati in grado di indicare loro la propria situazione personale e cosa debbono essere al termine del ciclo di riferimento, sono sollecitati ad una promozione integrale della propria persona e sono accom- pagnati nell’affrontare la vita in tutte le sue dimensioni. L’inserimento in una struttura formativa, soprattutto per coloro che hanno vis- suto esperienze scolastiche negative, risulta un momento spesso carico di tensione e di difficoltà, ma è pure sempre una situazione importantissima, perché spesso de- cide della buona riuscita dell’intero progetto. Dall’esperienza emerge che sono essenzialmente tre i nodi problematici fon- damentali rispetto all’inserimento, ma anche questioni da tenere presenti durante il percorso pedagogico formativo. Esse sono l’interazione dell’allievo con le ri- chieste e le regole che il CFP e il formatore pongono come strumenti al loro ope- rare. Ciò si può raggiungere attraverso una negoziazione di alcune istanze della struttura. Inoltre, un secondo nodo problematico è la costruzione di relazioni posi- tive tra giovane, compagni, formatori/educatori ed ambiente in cui sono tenuti a convivere, sia nel CFP sia in azienda. Infine vi è la valorizzazione dell’individuo nella sua globalità, che si manifesta non solo attraverso l’espressione verbale, ma anche per mezzo di quella corporea e della esternazione dei sentimenti. Per rispondere in modo positivo a tali problematiche, il Centro progetta per- corsi di accoglienza all’interno del processo formativo, definendo obiettivi e meto- dologie didattiche mirate e predisponendo materiali e strumenti di supporto tali da permettere, in ultima fase, la gestione delle prospettive ai giovani coinvolti nel corso. elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 31 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 32 Inoltre, occorre mettere al corrente l’allievo delle caratteristiche dei corsi che prevedono una qualifica finale al termine dei tre anni di formazione, in cui l’80% del tempo è dedicato alla formazione diretta (teoria e pratica) e il 20% allo stage presso aziende. Le ore di formazione diretta sono suddivise in interventi di: 1) Area di sostegno alla transizione 2) Area scientifica: matematica, fisica, informatica 3) Area tecnica: elettrotecnica, elettronica, disegno, tecnologia, misure elettriche, norme CEI e disposizioni di legge 4) Area culturale: cultura, organizzazione, inglese tecnico 5) Area professionale: laboratorio e stage Lo stage, suddiviso in più periodi, è previsto in alternanza formazione-lavoro. L’intervento formativo viene suddiviso in moduli e il percorso è integrato, al- l’inizio, da un modulo di orientamento e nel prosieguo, da uno di sostegno alla transizione scuola-formazione-lavoro. Al termine di ciascun periodo, è previsto un modulo di recupero che rappre- senta il momento di controllo e valutazione critica degli obiettivi raggiunti ed ha altresì lo scopo di calibrare gli interventi successivi. 2.3. Figure professionali, livelli e continuità Nella comunità professionale elettrica ed elettronica (cfr. graf. 2) la denomina- zione iniziale del percorso di qualificazione è “operatore elettrico ed elettronico”. Questa figura professionale, indipendentemente dalla qualifica specifica di uscita, avrà una formazione polivalente di base che assicura uniformità di linguaggio e co- noscenze basilari relative alla comunità professionale. Essa corrisponde alle esi- genze delle singole persone e alle dinamiche del sistema economico e produttivo e rende possibile continuare la formazione professionale fino al conseguimento di un diploma superiore o frequentando attività di formazione professionale continua, nella logica di apprendere per l’intero arco della vita (cfr. Tav. 8). Si prevedono in uscita quattro indirizzi (cfr. Tavv. 9-12): 1) Installatore / manutentore di impianti elettrici; 2) Installatore / manutentore di impianti di automazione industriale; 3) Installatore / manutentore di sistemi elettronici; 4) Assemblatore / manutentore di personal computer e installatore di reti locali. Tali figure possono coprire tutte le professionalità relative alle attività proprie della comunità professionale e sono attuate in modo da facilitare lo sviluppo di im- prenditorialità e la creazione di iniziative aziendali e cooperative. Sono inoltre ri- conosciute dalle leggi regionali e dalle parti sociali, in rapporto alla situazione eco- nomico-produttiva, alle prospettive occupazionale e alle tendenze dei mercati del lavoro locale. elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 32 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 33 L’installatore / manutentore di impianti elettrici acquisirà competenze relative alla realizzazione, verifica e manutenzione di impianti elettrici ai sensi delle nor- mative e delle leggi vigenti (norme CEI, legge 186/68, legge 46/90; DPR 547/55; Dlg. 626/94; Dlg. 494/94). L’installatore / manutentore di impianti d’automazione industriale, invece, acquisirà competenze relative alla realizzazione, verifica e ma- nutenzione di impianti di automazione industriale, in particolar modo per quanto attiene la realizzazione di quadri elettrici a bordo macchina, la rilevazione tramite trasduttori dei parametri di funzionamento e di controllo di macchine operatrici tramite l’uso di PLC. L’installatore / manutentore di sistemi elettronici acquisirà competenze di elettronica di base che gli permetteranno di intervenire sulla instal- lazione, manutenzione e riparazione di apparecchiature elettroniche, mentre l’as- semblatore / manutentore di personal computer e installatore di reti locali, sarà in grado di effettuare assemblaggi e manutenzione di computer, opererà nel campo delle connessioni informatiche e di gestione HW/SW delle reti. La qualifica triennale potrà svilupparsi nel diploma professionale di tecnico elettrico, tecnico elettronico e telecomunicazioni (cfr. Tavv. 13 e 14) e in successivi percorsi formativi per il conseguimento del diploma professionale superiore (cfr. due esempi alle Tavv. 15 e 16). elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 33 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 34 Grafico 2: Disegno dell’offerta formativa della comunità professionale elettrica e elettronica elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 34 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 35 Tavola 8: Qualifica “Operatore elettrico e elettronico” elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 35 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 36 Tavola 9: Qualifica per l’indirizzo “Installatore / manutentore di impianti elettrici” elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 36 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 37 Tavola 10: Qualifica per l’indirizzo “Installatore / manutentore di impianti di automazione industriale” elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 37 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 38 Tavola 11: Qualifica per l’indirizzo “Installatore / manutentore di sistemi elettronici” elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 38 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 39 Tavola 12: Qualifica per l’indirizzo “Assemblatore / manutentore di PC e installatore di reti locali” elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 39 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 40 Tavola 13: Diploma “Tecnico elettrico” Segue elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 40 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 41 Segue elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 41 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 42 Tavola 14: Diploma “Tecnico elettriconico e telecomunicazioni” elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 42 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 43 Tavola 15: Diploma superiore “Tecnico superiore dei sistemi automatici” elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 43 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 44 Tavola 16: Diploma superiore “Tecnico superiore di sistemi tecnologici finalizzati al risparmio energetico” elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 44 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 45 2.4. Indicazioni su laboratori, stage e alternanza È opportuno fare alcune considerazioni sui laboratori, con particolare riferi- mento alle attrezzature, e sulle attività formative in collaborazione con le aziende: stage e alternanza. 2.4.1. I laboratori Nella progettazione delle attività formative è necessario considerare l’impor- tanza dei laboratori e delle relative attrezzature. Occorre, infatti, tenere presente il carattere polivalente della comunità profes- sionale al fine di formare un operatore qualificato che sia in grado di sviluppare un numero ampio e vario di competenze, evitando una formazione specialistica che presenterebbe un carattere angusto ed una eccessiva caratterizzazione su un sin- golo aspetto della professionalità. Per tali motivi, si consiglia la dotazione di laboratori e di attrezzature indicata nella tavola 17. Tavola 17: Attrezzature per i laboratori Segue elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 45 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 46 2.4.2. Lo stage Nella progettazione delle attività formative, va curata la pianificazione dello stage orientativo, formativo e di accompagnamento lavorativo. Nel primo anno, come stage orientativo, si prevede l’organizzazione di una o due visite consistenti in tre momenti essenziali: incontro con testimoni; osserva- zione della realtà; verifica. Nel secondo anno e nel terzo anno, è previsto lo stage di tipo formativo. Nel terzo anno, lo stage assume anche la connotazione di accompagnamento lavorativo in vista di un possibile sbocco nel mondo del lavoro. Queste attività, da svolgere presso l’impresa, costituiscono un aspetto rile- vante del progetto, ragione per cui si definiscono i criteri riportati nella tavola 18. Segue elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 46 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 47 Ta vo la 1 8: O rg an izz az io ne d el lo st ag e Se gu e elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 47 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 48 Se gu e Se gu e elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 48 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 49 Se gu e elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 49 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 50 2.4.3. L’alternanza La metodologia dell’alternanza riprende ed accentua la didattica dello stage. Essa consente di realizzare un percorso formativo coerente e compiuto, nel quale si integrano reciprocamente attività formative di aula, di laboratorio ed esperienze svolte nella concreta realtà dell’organizzazione di lavoro e di impresa. La sua elaborazione richiede la definizione di un modello formativo che con- senta di conseguire delle qualifiche e dei diplomi di formazione, alternando forma- zione e lavoro basato sull’approccio pedagogico tipico della formazione professio- nale (valorizzazione delle esperienze lavorative, approccio induttivo, ecc.) all’in- terno del quadro di standard definiti per i percorsi formativi. Al fine di garantire che tali aspetti siano presenti, anche l’azienda, così come il Centro, dovrà attivare e mettere a disposizione risorse tecniche, umane e strutturali adeguate attraverso l’attivazione di un apposito presidio formativo aziendale se- condo la logica dell’apprendimento organizzativo (learning organization). Ciò deve essere definito garantendo la continuità e l’organicità delle azioni, specie là dove le specificità organizzative e lavorative dell’azienda non consentono di acqui- sire “naturalmente” una visione ampia del processo di lavoro e delle competenze necessarie e il neo-inserito deve lavorare con operatori diversi. Per tutti questi motivi, va realizzata un’intesa tra le parti coinvolte, impresa ed organismo formativo, al fine di determinare lo “status” dei soggetti coinvolti (il giovane in alternanza), il ruolo della struttura formativa e dell’azienda e le moda- lità di collaborazione, gli aspetti gestionali (il sostegno al reddito dell’allievo, gli incentivi per le imprese e l’assistenza tutoriale), le modalità di certificazione del- l’esito positivo delle attività e di valutazione dei crediti formativi acquisiti dall’al- lievo. Le attività previste nell’ambito dell’alternanza formativa, elaborate entro un piano formativo personalizzato, sono: 1) Visita orientativa 2) Conoscenza dell’impresa e dei ruoli 3) Micro-realizzazione 4) Laboratorio di simulazione 5) Apprendimento in situazione 6) Project work Queste attività verranno realizzate – in forma combinata – secondo un piano formativo coerente con le caratteristiche degli allievi e valorizzando le potenzialità formative dell’impresa. elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 50 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� Parte seconda GUIDA PER IL PIANO FORMATIVO elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 51 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 52 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 53 1. S ch ed a pe r il pi an o fo rm at iv o La s ch ed a pe r i l p ia no fo rm at iv o è un e le nc o cr on ol og ic o di tu tte le u ni tà d i a pp re nd im en to p ro po ste s ud di vi se p er i tre an ni fo rm at iv i. Si tr at ta d i u no sc he m a di ri fe rim en to c he i fo rm at or i c om po ne nt i d el te am di c or so , i ns ie m e al tu to r- co or di na - to re , d ev on o ad at ta re o ri fo rm ul ar e in b as e al l’e sp er ie nz a de l p ro pr io C en tro e a lle o pp or tu ni tà te rri to ria li. P ro po ni am o, c om e es em pi o, u n pi an o fo rm at iv o pe r i 3 a nn i, co n un ità d i a pp re nd im en to c he s ar an no ri pr es e e sv ilu pp at e ne lla te rz a pa rte d el la pr es en te “ G ui da ”. 1. 1. Sc he da p er il p ia no fo rm at iv o de l I a nn o D i s eg ui to ri po rti am o la sc he da p er il p ia no fo rm at iv o de l p rim o an no . Se gu e elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 53 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 54 Se gu e Se gu e elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 54 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 55 Se gu e Se gu e elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 55 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 56 Se gu e Se gu e elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 56 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 57 Se gu e Se gu e elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 57 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 58 Se gu e Se gu e elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 58 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 59 1. 2. Sc he da p er il p ia no fo rm at iv o de l I I a nn o D i s eg ui to ri po rti am o la sc he da p er il p ia no fo rm at iv o de l s ec on do a nn o. Se gu e elettrica 28-10-2004 8:45 Pagina 59 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 60 Se gu e Se gu e elettrica 28-10-2004 8:46 Pagina 60 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 61 Se gu e Se gu e elettrica 28-10-2004 8:46 Pagina 61 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 62 Se gu e Se gu e elettrica 28-10-2004 8:46 Pagina 62 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 63 D ur an te il s ec on do a nn o è pr ev ist a, c om e el em en to e ss en zi al e de l p er co rs o fo rm at iv o, l’ es pe rie nz a di s ta ge ,d a sv ol ge rs i in c irc a 16 0 or e, c on le m od al ità in di ca te in p re ce de nz a ne lla p re se nt e “G ui da ”. Se gu e elettrica 28-10-2004 8:46 Pagina 63 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 64 1. 3. Sc he da p er il p ia no fo rm at iv o de l I II an no D i s eg ui to ri po rti am o la sc he da p er il p ia no fo rm at iv o de l t er zo a nn o. Se gu e elettrica 28-10-2004 8:46 Pagina 64 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 65 Se gu e Se gu e elettrica 28-10-2004 8:46 Pagina 65 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 66 D ur an te il te rz o an no è p re vi sta , c om e el em en to e ss en zi al e de l p er co rs o fo rm at iv o, l’ es pe rie nz a di s ta ge ,d a sv ol ge rs i i n ci rc a 20 0 or e, c on le m od al ità in di ca te in p re ce de nz a ne lla p re se nt e “G ui da ”. A se gu ito d i q ue sta e sp er ie nz a fo rm at iv a, ri su lta e ss er e im po rta nt e fa r e ffe ttu ar e un a re la zi on e di st ag e at tra ve rs o cu i l ’a l- lie vo a bb ia l’ op po rtu ni tà d i r ifl et te re su ll’ es pe rie nz a re al iz za ta , d i r iv ed er ne le d in am ic he e d i v er ifi ca re il p ro ce ss o di a pp re n- di m en to in e ss a av ve nu to . Q ue sto a l f in e di a iu ta re l’ al lie vo a tr ar re e le m en ti sig ni fic at iv i e g en er al iz za bi li da llo st ag e ch e ha vi ss ut o, in v ist a di u n fu tu ro in se rim en to la vo ra tiv o. Se gu e elettrica 28-10-2004 8:46 Pagina 66 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 67 2. Pr os pe tti va te m po ra le de l p ia no fo rm at iv o La v isu al iz za zi on e gr af ic a de l p er co rs o, su dd iv iso n ei tr e an ni fo rm at iv i, pu ò fa ci lit ar e la c om pr en sio ne d el la su cc es sio ne te m po ra le d el le v ar ie u ni tà d i a pp re nd im en to . A qu es te in di ca zi on i s ul l’o rg an iz za zi on e de l p ia no fo rm at iv o è ne ce ss ar io c he v en ga no a gg iu nt i: † In co nt ri pe rio di ci c on le fa m ig lie d eg li al lie vi † LA RS A (d i r ec up er o e di a pp ro fo nd im en to ) † Va lu ta zi on e, a ttu at a ai 2 li ve lli (a ut o ed e te ro va lu ta zi on e) a l t er m in e di o gn i U dA elettrica 28-10-2004 8:46 Pagina 67 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 68 A qu es te in di ca zi on i s ul l’o rg an iz za zi on e de l p ia no fo rm at iv o è ne ce ss ar io c he v en ga no a gg iu nt i: † In co nt ri pe rio di ci c on le fa m ig lie d eg li al lie vi † LA RS A (d i r ec up er o e di a pp ro fo nd im en to ) † Va lu ta zi on e, a ttu at a ai 2 li ve lli (a ut o ed e te ro va lu ta zi on e) a l t er m in e di o gn i U dA elettrica 28-10-2004 8:46 Pagina 68 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 69 A qu es te in di ca zi on i s ul l’o rg an iz za zi on e de l p ia no fo rm at iv o è ne ce ss ar io c he v en ga no a gg iu nt i: † In co nt ri pe rio di ci c on le fa m ig lie d eg li al lie vi † LA RS A (d i r ec up er o e di a pp ro fo nd im en to ) † Va lu ta zi on e, a ttu at a ai 2 li ve lli (a ut o ed e te ro va lu ta zi on e) a l t er m in e di o gn i U dA elettrica 28-10-2004 8:46 Pagina 69 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� elettrica 28-10-2004 8:46 Pagina 70 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� Parte terza DESCRIZIONE DELLE UNITÀ DI APPRENDIMENTO elettrica 28-10-2004 8:46 Pagina 71 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� elettrica 28-10-2004 8:46 Pagina 72 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 73 1. Unità di apprendimento per il I anno Per il primo anno vengono proposte le 6 UdA indicate nell’elenco seguente. Ogni UdA viene descritta tramite una scheda. Come strumenti dell’UdA 1 è stata proposta la scheda di informatica 1. Nell’UdA 2 ci sono 4 disegni allegati e una scheda di valutazione, mentre nell’UdA 5 sono riportate tre schede descrittive di tipologie diverse di interruttori e tre disegni. elettrica 28-10-2004 8:46 Pagina 73 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 74 UdA n. 1/I Dossier sulla comunità professionale Scheda descrittiva Segue elettrica 28-10-2004 8:46 Pagina 74 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 75 Segue Segue elettrica 28-10-2004 8:46 Pagina 75 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 76 Segue elettrica 28-10-2004 8:46 Pagina 76 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 77 UdA n. 1/I Dossier sulla comunità professionale Strumenti: Informatica 1 Segue elettrica 28-10-2004 8:46 Pagina 77 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 78 Segue elettrica 28-10-2004 8:46 Pagina 78 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 79 UdA n. 2/I Impianto elettrico di illuminazione con presa Scheda descrittiva Segue elettrica 28-10-2004 8:46 Pagina 79 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 80 Segue elettrica 28-10-2004 8:46 Pagina 80 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 81 Ta vo la 1 : Q uo te UdA n. 2/I Impianto elettrico di illuminazione con presa Strumenti: schemi elettrici elettrica 28-10-2004 8:46 Pagina 81 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 82 Ta vo la 2 : D isp os izi on e elettrica 28-10-2004 8:46 Pagina 82 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 83 Ta vo la 3 : S ch em a di m on ta gg io elettrica 28-10-2004 8:46 Pagina 83 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 84 Ta vo la 4 : S ch em a fu nz io na le elettrica 28-10-2004 8:46 Pagina 84 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 85 UdA n. 2/I Impianto elettrico di illuminazione con presa Strumenti: scheda di valutazione elettrica 28-10-2004 8:46 Pagina 85 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 86 UdA n. 3/I Carro allegorico Scheda descrittiva Segue elettrica 28-10-2004 8:46 Pagina 86 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 87 Segue elettrica 28-10-2004 8:46 Pagina 87 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 88 UdA n. 4/I Simulazione acquisto di un motorino Scheda descrittiva Segue elettrica 28-10-2004 8:46 Pagina 88 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 89 Segue elettrica 28-10-2004 8:46 Pagina 89 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 90 UdA n. 5/I Sistemi di illuminazione gestiti da comandi indiretti Scheda descrittiva Segue elettrica 28-10-2004 8:46 Pagina 90 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 91 Segue elettrica 28-10-2004 8:46 Pagina 91 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 92 UdA n. 5/I Sistemi di illuminazione gestiti da comandi indiretti Strumenti: schede interruttori SCHEDA A: “Interruttore a tempo automatico luci scale con preavviso di spegnimento e prolungamento accensione temporizzabile” CARATTERISTICHE E DATI TECNICI COMUNI � Tre funzioni in un solo modulo DIN: – temporizzatore luce – prolungamento automatico luce – avviso di prespegnimento � Dimensioni: 45 x 17,5 x 60 mm. � Collegamento: 3 o 4 fili per ogni variante installativa � Commutatore: per luce permanente o temporizzata � Potere d’interruzione: 16A/250V ~ cos f=1 � Carico pulsanti luminosi: 100 mA (max 100 pulsanti) � Comando entrata supplementare: isolato elettricamente per 8-30V AC/DC � Temporizzazione regolabile: da 1 a 12 minuti con pos- sibilità di prolungamento sino a 60 minuti mediante manovra dei normali pulsanti di accensione/spegni- mento punto luce. � Classe di protezione: II � Tipo di protezione: IP20 norme EN 60529 � Assorbimento: 4,5 VA circa ADATTO PER: � Lampade incandescenti sino a 2300 W � Lampade a risparmio energetico (EVG) 9x7, 6x11, 5x15, 5x20, 5x23W � Lampade a vapori di mercurio non compensate 1200W � Lampade a vapori di mercurio compensate in parallelo (32 µF) 250W � Lampade a vapori di sodio non compensate 1000W � Lampade alogene (AC 230V) sino a 2300W � Lampade fluorescenti (EGV) sino a 800W � Lampade fluorescenti compensate in parallelo sino a 1300W (32 µF) � Lampade a vapori di sodio compensate in parallelo (32 µF) 250W elettrica 28-10-2004 8:46 Pagina 92 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 93 TEMPORIZZAZIONE PERSONALIZZATA PREAVVISO DI SPEGNIMENTO - ELPA 5 PLUS MISURE ED INGOMBRI elettrica 28-10-2004 8:46 Pagina 93 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 94 SCHEMI DI COLLEGAMENTO elettrica 28-10-2004 8:46 Pagina 94 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 95 SCHEDA B: “Gli interruttori crepuscolari” Gli impianti di illuminazione per esterni attuali, in special modo quelli pubblici o di grandi complessi industriali, sono accesi o spenti dagli interruttori crepuscolari. Questi interruttori aprono o chiudono il circuito elettrico di ali- mentazione dell’impianto di illuminazione in funzione dell’illumina- mento esterno. In genere non si fa molta attenzione alla regolazione dell’accen- sione e dello spegnimento e questo porta ad un inutile consumo di energia elettrica e quindi ad un maggior onere economico per l’utente. L’intervento da farsi per evitare l’inutile esborso economico, con- siste nella regolazione del sensore che comanda l’interruttore. Una regola che indichiamo (chiaramente è una regola generale, quindi esclude casi particolari) è la seguente: l’impianto deve accen- dersi circa 30/40 minuti dopo il tramonto del Sole e spegnersi 30/40 minuti prima del sorgere del Sole. La regolazione richiede la taratura del sensore esterno sensibile all’intensità luminosa che comanda l’interruttore. elettrica 28-10-2004 8:46 Pagina 95 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 96 SCHEDA C: “Interruttori orari analogici” Interruttori orari analogici comprensivi di: � un contatto in commutazione (16 A - 250 V cos = 1). � selettore AUTO/ON/OFF. � riserva di carica superiore alle 72 ore. � meccanismo di azionamento al quarzo. � temperatura ambiente da - 10 °C a + 50 °C. � coperchio piombabile. � quandrante giornaliero/settimanale. � riserva di carica (a seconda degli articoli). � intervento minimo: 30’ e 120’ (a seconda degli articoli). � alimentazioni 230 V 50 Hz, 230 V 50-60 Hz, 110 V 50-60 24 V 50-60 Hz. elettrica 28-10-2004 8:47 Pagina 96 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 97 Interruttori orari analogici comprensivi di: � un contatto in commutazione (16 A - 250 V cos = 1). � selettore AUTO/ON/OFF. � quandrante giornaliero/settimanale. � riserva di carica superiore alle 72 ore. � meccanismo di azionamento al quarzo. � realizzato per il fissaggio a parete può, tramite accessorio, essere montato su listello DIN. � meccanismo di azionamento al quarzo. � temperatura ambiente da - 10 °C a + 50 °C. � dispositivo per fissaggio su listello DIN. � dispositivo per fissaggio retroquadrato. elettrica 28-10-2004 8:47 Pagina 97 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 98 Motore sincrono o al quarzo: � Programma giornaliero (SYN-SUL) settimanale (MEM) � Tasto manuale: inserito/disinserito senza in- fluenzare il programma predisposto ed automa- tico � Tensione di alimentazione: 230V c.a. +10% 45- 60Hz SYN 50Hz � Tensioni particolari: a richiesta � Potere d’interruzione: 16A 250V ~ Cos f=1 4A 250V ~ Cos f=0,6 � Contatti: liberi da potenziale 3mm. (m) � Materiale contatti: Ag CdO � Assorbimento: max 2,5 VA � Precisione d’intervento: < 1sec. / 24 ore a 20°C � Tipo di protezione: IP 20 nome EN 60529 � Classe di protezione: II nome EN 60730-I � Peso: 120 gr cad. � Temperatura ambiente di lavoro: -10°C .... +50°C � Approvazioni: elettrica 28-10-2004 8:47 Pagina 98 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 99 Ta vo la 5 : D isp os izi on e UdA n. 5/I Sistemi di illuminazione gestiti da comandi indiretti Strumenti: schemi elettrici elettrica 28-10-2004 8:47 Pagina 99 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI��� ������������������� 100 Ta vo la 6 : S ch em a di m on ta gg io elettrica 28-10-2004 8:47 Pagina 100 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 101 Ta vo la 7 : S ch em a fu nz io na le elettrica 28-10-2004 8:47 Pagina 101 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 102 UdA n. 6/I Evento finale Scheda descrittiva Segue elettrica 28-10-2004 8:47 Pagina 102 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 103 Segue Segue elettrica 28-10-2004 8:47 Pagina 103 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 104 Segue elettrica 28-10-2004 8:47 Pagina 104 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 105 2. Unità di apprendimento per il II anno Per il secondo anno vengono proposte le 5 UdA indicate nell’elenco seguente. Ogni UdA viene descritta tramite una scheda. Come strumenti dell’UdA 1 sono state proposte le schede di informatica 2 e 3, mentre per l’UdA 3 sono elen- cati i moduli di formazione per il conseguimento del certificato di idoneità alla guida dei ciclomotori. elettrica 28-10-2004 8:47 Pagina 105 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 106 UdA n. 1/II Scheda di presentazione attività estiva Scheda descrittiva Segue elettrica 28-10-2004 8:47 Pagina 106 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 107 Segue Segue elettrica 28-10-2004 8:47 Pagina 107 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 108 Segue elettrica 28-10-2004 8:47 Pagina 108 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 109 UdA n. 1/II Scheda di presentazione attività estiva Strumenti: Informatica 2 Segue elettrica 28-10-2004 8:47 Pagina 109 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 110 Segue elettrica 28-10-2004 8:47 Pagina 110 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 111 UdA n. 1/II Scheda di presentazione attività estiva Strumenti: Informatica 3 Segue elettrica 28-10-2004 8:47 Pagina 111 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 112 Segue elettrica 28-10-2004 8:47 Pagina 112 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 113 UdA n. 2/II Pannello simulatore di impianto elettrico in un’unità abitativa di uso civile residenziale Scheda descrittiva Segue elettrica 28-10-2004 8:47 Pagina 113 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 114 Segue elettrica 28-10-2004 8:47 Pagina 114 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 115 UdA n. 3/II Conseguimento della patente per il motorino Scheda descrittiva Segue elettrica 28-10-2004 8:47 Pagina 115 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 116 Segue Segue elettrica 28-10-2004 8:47 Pagina 116 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 117 Segue elettrica 28-10-2004 8:47 Pagina 117 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 118 UdA n. 3/II Conseguimento della patente per il motorino Strumenti: “Moduli di formazione per il conseguimento del certificato di idoneità alla guida dei ciclomotori”1 MODULO A: NORME DI COMPORTAMENTO 1) Norme sulla precedenza a) Contenuti: • Norma generale sulla precedenza; regole e comportamenti da attuare in prossimità degli incroci • Uscita dal garage o dai parcheggi b) Normativa: Codice della strada, articolo 145 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 2) Norme di comportamento a) Contenuti: • Velocità • Posizione dei veicoli sulla strada • Manovra di sorpasso • Distanza di sicurezza • Svolta a destra e a sinistra • Cambio di corsia e cambio di direzione • Sosta e fermata • Trasporto di persone, animali o oggetti b) Normativa: Codice della strada, articoli 141, 142, 143, 148, 149, 154, 157, 158, 170 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 3) Cause di incidenti e comportamenti dopo gli incidenti; assicurazione; rispetto della vita e comportamento solidale a) Contenuti: • Gareggiare in velocità • Condizioni della strada • Condizioni atmosferiche • Condizioni di traffico • Visibilità 1 Tratto da: MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA, Il patentino a scuola, in: www.istruzione.it/patentino/lineeguida.shtml, 2004, 1-8. elettrica 28-10-2004 8:47 Pagina 118 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 119 • Comportamenti di sicurezza in caso di imprevisti • Abbigliamento del conducente • Spazio di frenata e di arresto • Intralcio alla circolazione • Inosservanza di norme, inesperienza, imprudenza • Comportamenti in curva • Trasporto passeggeri • Obbligo di assicurazione per la circolazione dei veicoli a motore • Segnalazione di un incidente sulla strada • Obbligo di fornire le generalità in caso di incidente • Obbligo di avvisare gli agenti in caso di feriti b) Normativa: Codice della strada, articoli 192, 193, 189, legge 24 dicembre 1969, n. 990 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 4) Elementi del ciclomotore e loro uso; comportamenti alla guida del ciclo- motore e uso del casco a) Contenuti: • Segnalazione visiva ed illuminazione dei veicoli • Clacson • Pneumatici • Posizione alla guida • Stabilità del veicolo • Freni • Specchietti retrovisori • Manutenzione del ciclomotore • Manomissione del ciclomotore • Dispositivo silenziatore • Casco • Documenti necessari per circolare sul ciclomotore • Divieto di usare telefonino e walkman • Comportamenti degli altri utenti e nei loro confronti b) Normativa: Codice della strada, articoli 152, 153, 171, 173 c) Materiali didattici: normativa di riferimento, quiz d’esame d) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame MODULO B: SEGNALETICA 1) Segnali di pericolo e segnali di precedenza a) Contenuti • Segnaletica stradale • Forma e colori dei segnali di pericolo elettrica 28-10-2004 8:47 Pagina 119 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 120 • Distanza tra il cartello ed il pericolo presegnalato • Segnali: strada deformata, dosso, cunetta, curva pericolosa, doppia curva, passaggio a livello con e senza barriere, attraversamento tran- viario, attraversamento pedonale, attraversamento ciclabile, discesa peri- colosa, salita ripida, strettoie, strada sdrucciolevole, banchina pericolosa, luoghi frequentati da bambini, doppio senso di circolazione, caduta massi, semaforo, forte vento laterale, lavori in corso, diritto di prece- denza, preavviso di dare precedenza, preavviso di fermarsi e dare prece- denza, dare precedenza, confluenza laterale, stop, dare precedenza nei sensi unici alternati, diritto di precedenza nei sensi unici alternati b) Normativa: Codice della strada, articoli 38, 39; regolamento di esecuzione e di attuazione del Codice della strada articoli da 105 a 114 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 2) Segnali di divieto a) Contenuti: segnali: divieto di transito, senso vietato, divieto di sorpasso, li- mite massimo di velocità, divieto di segnalazioni acustiche, transito vietato ai pedoni, transito vietato alle biciclette, via libera, fine limitazione di velo- cità, fine del divieto di sorpasso, divieto di sosta, divieto di fermata, par- cheggio autorizzato b) Normativa: Codice della strada, articoli 38, 39; regolamento di esecuzione e di attuazione del Codice della strada, articoli da 105 a 114 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 3) Segnali di obbligo a) Contenuti: segnali: direzioni obbligatorie, preavviso di direzioni obbliga- torie, rotatoria, limite minimo di velocità, percorso pedonale, pista cicla- bile, percorso pedonale e ciclabile, alt polizia b) Normativa: Codice della strada, articoli 38, 39; regolamento di esecuzione e di attuazione del Codice della strada, articoli da 105 a 114 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 4) Segnali di indicazione e pannelli integrativi a) Contenuti: segnali: distanza, estesa, validità, inizio, continuazione e fine, incidente, zona soggetta ad allagamento, strada sdrucciolevole per pioggia, barriere, barriere direzionali, passaggio obbligatorio per veicoli operativi, senso unico, area pedonale, zona a traffico limitato, attraversamento pedo- nale, attraversamento ciclabile, uso corsie b) Normativa: Codice della strada, articoli 38, 39; regolamento di esecuzione e di attuazione del Codice della strada articoli da 105 a 114 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame elettrica 28-10-2004 8:47 Pagina 120 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 121 5) Segnali luminosi, segnali orizzontali a) Contenuti: segnali: semaforo, lanterne semaforiche, strisce bianche longi- tudinali, strisce gialle longitudinali, frecce direzionali, isole di traffico, de- limitazione di fermata degli autobus in servizio pubblico, attraversamento pedonale, simbolo di passaggio a livello, striscia trasversale di arresto, at- traversamenti ciclabili b) Normativa: Codice della strada, articoli 38, 39; regolamento di esecuzione e di attuazione del Codice della strada, articoli da 105 a 114 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 6) Fermata, sosta e definizioni stradali Contenuti: definizioni stradali e di traffico Normativa: Codice della strada, articoli 3, 175 Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame MODULO C: EDUCAZIONE AL RISPETTO DELLA LEGGE 1) Valore e necessità della regola e rispetto dell’ambiente a) Contenuti: • Principio informatore della circolazione • Obblighi verso funzionari e agenti • Responsabilità civile e penale • Responsabilità del proprietario del ciclomotore e principio di solidarietà • Mancato rispetto delle norme • Precedenza ai veicoli in servizio di emergenza • Denuncio di smarrimento o furto dei documenti • Segnalazioni di pericolo sulla strada • Omissione di soccorso • Inquinamento acustico • Inquinamento atmosferico • Smaltimento olio esausto b) Normativa: Codice della strada, articoli 140, 155, 156, 192, 195, 196, 210, 215, 217; Codice penale, articolo 593 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 2) La salute a) Contenuti: • Stato psicofisico del conducente • Conseguenze provocate dall’uso di alcool • Conseguenze provocate dall’uso di droghe b) Normativa: Codice della strada, articoli 115, 186, 187 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame elettrica 28-10-2004 8:47 Pagina 121 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 122 UdA n. 4/II Organizzazione di un viaggio Scheda descrittiva Segue elettrica 28-10-2004 8:47 Pagina 122 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 123 Segue elettrica 28-10-2004 8:47 Pagina 123 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 124 UdA n. 5/II Automatismo con nastro trasportatore e montacarichi Scheda descrittiva Segue elettrica 28-10-2004 8:47 Pagina 124 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 125 Segue elettrica 28-10-2004 8:47 Pagina 125 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 126 3. Unità di apprendimento per il III anno Per il terzo anno vengono proposte le 3 UdA indicate nell’elenco seguente. Ogni UdA viene descritta tramite una scheda. Come strumenti dell’UdA 1 sono state proposte le schede di informatica 4 e 5, mentre per l’UdA 2 viene pre- sentata una scheda sulla storia di Roma antica e una scheda sulle quattro basiliche maggiori della città. Per l’UdA 3 sono presenti 6 strumenti come indicato nel relativo riquadro. elettrica 28-10-2004 8:47 Pagina 126 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 127 UdA n. 1/III Dossier sulla squadra del cuore Scheda descrittiva Segue elettrica 28-10-2004 8:48 Pagina 127 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 128 Segue Segue elettrica 28-10-2004 8:48 Pagina 128 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 129 Segue elettrica 28-10-2004 8:48 Pagina 129 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 130 UdA n. 1/III Dossier sulla squadra del cuore Strumenti: Informatica 4 Segue elettrica 28-10-2004 8:48 Pagina 130 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 131 Segue elettrica 28-10-2004 8:48 Pagina 131 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 132 UdA n. 1/III Dossier sulla squadra del cuore Strumenti: Informatica 5 Segue elettrica 28-10-2004 8:48 Pagina 132 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 133 Segue elettrica 28-10-2004 8:48 Pagina 133 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 134 UdA n. 2/III Visita culturale a Roma Scheda descrittiva Segue elettrica 28-10-2004 8:48 Pagina 134 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 135 Segue elettrica 28-10-2004 8:48 Pagina 135 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 136 UdA n. 2/III Visita culturale a Roma Strumenti: scheda sulla storia di Roma antica Riflessioni sulle vere origini di Roma2 (riferimento cronologico: 21 aprile 753 a.C.) La leggenda di Roma, fondata da Romolo, discendente di Enea, tramandataci dagli scritti di Tito Livio e di Virgilio, univa le origini latine alla discendenza greca: un insieme che piaceva molto ai Romani, orgogliosi della loro stirpe latina ma affascinati dalla cultura ellenistica. Ricostruire in modo certo le reali origini di Roma è cosa non facile, ma è si- curo che questa città nacque e si sviluppò in modo progressivo, attraverso una serie di alleanze tra villaggi presenti fin dall’anno 1000 a.C. su alcuni colli della sponda sinistra del Tevere, ed in particolare il Campidoglio, il Palatino, l’Esquilino e il Celio. La maggior parte di questi villaggi era di origine latina, ma non è da escludere che ci fosse già una presenza sabina e, addirittura, etrusca (Roma era al centro delle rotte tra l’Etruria e la Magna Grecia e non bisogna dimenticare che al sud esi- stevano anche colonie etrusche quali Volturnum, l’attuale Capua). Del resto sembra che il Celio derivasse il suo nome dal nobile etrusco Celio Vibenna e lo stesso nome di Roma potrebbe derivare dal termine “Romun” con cui gli etruschi identificavano il fiume Tevere. Altre fonti fanno risalire l’origine del nome Roma, al termine latino “Rumis” che indicava la “mammella”, con chiaro riferimento all’allattamento dei gemelli da parte della lupa o addirittura al latte dei fichi del famoso Fico Ruminale che fornì loro il nutrimento. Un’altra ipotesi ancora attribuisce l’origine del nome al termine greco “Rhome” che indicava la forza ed il coraggio dei suoi primi abitanti. Molti anni più tardi, attraverso calcoli complessi e non esenti da errori, si sta- bilì in modo convenzionale che Roma venne fondata il 21 aprile del 753 a.C. Recenti scavi hanno confermato che sul Palatino era presente una fortifica- zione quadrata risalente all’VIII secolo a.C.; in questo la storia leggendaria di Ro- 2 Tratto da: http://www.storiaspqr.it, 26/07/04. elettrica 28-10-2004 8:48 Pagina 136 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 137 molo che traccia un solco quadrato per poi edificare una fortificazione trova una conferma nell’archeologia. Scavi ancor più recenti, effettuati sul Campidoglio, hanno portato alla luce tracce di insediamenti risalenti addirittura all’età del bronzo (1400 a.C.). Questo sconvolge ancora di più il quadro della situazione, facendo supporre che il primo colle abitato della zona sia stato proprio il Campidoglio, probabilmente a causa della sua posizione strategica rispetto al Tevere. Nel sito http://www.storiaspqr.it è possibile trovare ulteriore materiale riguar- dante cronologia, mappe, personaggi, luoghi, curiosità. elettrica 28-10-2004 8:48 Pagina 137 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 138 UdA n. 2/III Visita culturale a Roma Strumenti: scheda sulle quattro basiliche maggiori di Roma3 Le quattro basiliche maggiori di Roma sono: 1) La basilica Vaticana che manifesta la chiesa ‘apostolica’ fondata sull’apostolo Pietro 2) La basilica Ostiense che rappresenta la chiesa ‘cattolica’ perché, come Paolo, non conosce confini alla sua missione 3) La basilica Lateranense che testimonia la chiesa ‘una’ sotto la guida del ve- scovo di Roma di cui è cattedrale 4) La basilica Mariana che esalta la chiesa ‘santa’ scaturita dal fianco di Cristo nato da Maria. Ora faremo una breve descrizione di ognuna di esse. 3 Tratto e adattato da: www.roma2000.it e www.racine.ra.it/lcaligheri/Giubileo/porte.html. 1) Basilica di San Pietro in Vaticano Venti secoli fa, un pescatore di Galilea, Pietro, fu conquistato da Cristo e da lui costituito capo dei suoi apostoli con arcana dichiarazione: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa”. Approdato a Roma, Pietro fu giustiziato presso l’obelisco vaticano e sepolto nella necropoli vicina. elettrica 28-10-2004 8:48 Pagina 138 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 139 La chiesa sorge nel luogo in cui Pietro e altri cristiani furono suppliziati, sulle fondamenta di una chiesa paleocristiana, che la tradizione vuole costruita sopra la tomba dell’Apostolo. Il porticato esterno alla basilica rappresenta simbolicamente un abbraccio ma- terno per tutti i pellegrini che giungono a Roma. La suggestiva piazza insieme al colonnato del Bernini fanno da cornice alla chiesa più grande della Cristianità, do- minata dalla grandiosa cupola del Michelangelo. La costruzione della basilica si estende attraverso il XVI sec. ad opera di Michelangelo, Giacomo della Porta e Domenico Fontana. L’interno della basilica è armonioso, tutto conduce al suo centro costituito dal baldacchino. C’è uno stretto legame tra la tomba di Pietro, l’altare, la basilica, è una catena spirituale e fisica che attraverso il sepolcro lega la chiesa di Roma a Cristo; il Vati- cano, quindi, diventa una nuova Terra Santa, una nuova Gerusalemme. La reliquia più importante è il “Sudario della Veronica”. 2) Basilica di San Paolo fuori le mura San Paolo, convertitosi sulla via di Damasco alla fede cristiana, fu portato nel 61 d.C. a Roma in catene; fu perseguitato e decapitato presso le “Acque Salvie”. Oggi la località prende il nome di “Tre fontane” perché scaturirono tre sorgenti dai punti in cui cadde la testa del santo. Nel luogo dove Paolo fu sepolto fu eretta un’edicola. Tre imperatori fecero costruire una grande basilica, distrutta in gran parte da un incendio nel 1823 e poi ricostruita grazie a contributi provenienti da tutto il mondo. elettrica 28-10-2004 8:48 Pagina 139 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 140 Il portico fuori dalla basilica costituisce una cesura con il mondo esterno, le quattro palme evocano Gerusalemme, una statua di S. Paolo invita al silenzio. Il vasto interno appare inatteso; quattro file di venti colonne in marmo aiutano a captare la presenza magnetica dell’instancabile evangelizzatore che vi è sepolto e che riempie gli spazi con la sua parola. Lo sguardo è attirato dal ciborio gotico, sorretto da colonne di porfido rosso, eretto sul sepolcro dell’apostolo. Sulle pareti della chiesa sono raffigurati 262 papi; questi ritratti sono una pre- rogativa della basilica per testimoniare la successione apostolica. I mosaici del- l’arco trionfale risalgono al V sec. d.C. e raffigurano un Cristo benedicente insieme a due angeli; sotto sono rappresentati Pietro e Paolo, quest’ultimo indica la sua tomba. Nell’abside è ritratto Cristo in trono tra i santi Pietro e Andrea, a destra, e Paolo e Luca, a sinistra. La piccola figura ai piedi di Cristo è papa Onorio III. Il chiostro di stile romanico-gotico, risalente al 1200, crea un’atmosfera di pace e tranquillità. 3) Basilica di San Giovanni in Laterano La basilica lateranense è la cattedrale di Roma e rappresenta la madre e il capo di tutte le chiese del mondo. Qui vissero tutti i papi, l’ultimo fu Bonifacio VIII, il quale annunciò qui il primo giubileo. L’edificio fu distrutto più volte: dai barbari nel V secolo, da un ter- remoto nel IX e da due incendi nel 1300. Venne poi abbandonata nel corso del me- dioevo. In occasione del giubileo del 1650, la basilica fu ristrutturata e divisa in dodici edicole, simbolo delle dodici porte della Gerusalemme celeste. La porta in bronzo segna un ideale trapasso tra la Roma pagana e la Roma cri- stiana. Il presbiterio ospita un abside con mosaici del ‘200 raffiguranti immagini di S. Francesco ristrutturati nel ‘800. elettrica 28-10-2004 8:48 Pagina 140 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 141 Il chiostro è di gusto raffinato, con richiami all’arte araba. Meta importante dei pellegrinaggii è la “Scala Santa”, identificata con quella salita da Gesù durante il processo. In cima alla scalinata si trova la cappella privata dei papi, che nel medioevo fu detta “Sancta Sanctorum”. 4) Basilica di Santa Maria Maggiore Santa Maria Maggiore è la più grande delle chiese dedicate alla Madonna; è la sola basilica che, nonostante i molteplici interventi decorativi, ha preservato la sua forma originaria. La basilica fu fatta costruire da papa Sisto III nel 432 per esaltare la divina maternità di Maria e rappresenta il primo santuario mariano della cristianità; per questo motivo è anche detta “piccola Betlemme”. All’interno, il colore intenso dell’oro, simbolo regale, dà l’idea dello splen- dore e del calore della luce materna. Nell’abside domina la figura della madre di Dio incoronata dal figlio (Teutokos), immagine voluta da Niccolò IV, primo papa francescano. L’arco trionfale raffigura la nascita e l’infanzia di Gesù. La basilica ha due cappelle nelle quali sono sepolti alcuni papi: Sisto V e Pio V (a destra) e Paolo V e Clemente VIII (a sinistra). La basilica è anche chiamata “Santa Maria del Presepe” perché in essa fu realizzato il primo presepe in pietra. elettrica 28-10-2004 8:48 Pagina 141 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 142 UdA n. 3/III Quadro di comando stazione di scarico e conteggio pezzi Scheda descrittiva Segue elettrica 28-10-2004 8:48 Pagina 142 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 143 Segue elettrica 28-10-2004 8:48 Pagina 143 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 144 UdA n. 3/III Quadro di comando stazione di scarico e conteggio pezzi Strumenti: scheda specifiche e descrizione funzionamento A) Premessa La macchina da automatizzare mediante un PLC è la stazione finale di un complesso operativo costituito da tre stazioni indipendenti ed è destinata allo sca- rico e al conteggio di pezzi. Si tratta di una macchina elettropneumatica equipaggiata con tre cilindri a doppio effetto comandati da tre elettrovalvole 5/3 cc. B) Disegno struttura macchina elettrica 28-10-2004 8:48 Pagina 144 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 145 C) Diagramma corsa passo a) Ciclo macchina singolo Il pulsante di start (S1 I0.1) provoca l’avanzamento del posizionatore con il moto del cilindro A (Q0.4) che introduce il pezzo da scaricare nell’estrattore. Quando il posizionatore ha ultimato la corsa (SB4 I0.4), il moto del cilindro B (Q0.7) fa arretrare l’estrattore ed il pezzo viene sollevato ed estratto dal posiziona- tore. Ad estrazione ultimata (SB7 I0.7), l’espulsore, con l’uscita del cilindro C (Q0.8), spinge il pezzo sullo scivolo di uscita. Ad espulsione ultimata (SB8 I0.8), il posizionatore e l’espulsore (Q0.5) e C (Q0.9 ) rientrano. Quando l’espulsore raggiunge il finecorsa (SB9 I0.9), l’estrattore (Q0.6) avanza per accogliere un nuovo pezzo. Il pulsante di STOP (S0 I0.0 NC) arresta la macchina in qualunque istante. b) Sicurezze Il pulsante di start (S1 I0.1) può avviare la stazione a condizione che il posi- zionatore si trovi sul finecorsa (SB5 I0.5) e che l’estrattore si trovi sul finecorsa (SB6 I0.6). Il movimento contemporaneo dell’estrattore e dell’espulsore deve essere im- pedito. D) Descrizione funzionamento elettrica 28-10-2004 8:48 Pagina 145 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 146 c) Reset dei cilindri Ogni qualvolta si alimenta il PLC o si preme il pulsante di STOP (S0 I0.0), la macchina deve riportare i cilindri nella posizione di partenza (cilindro A e C rien- trati, cilindro B fuori). La fase di reset deve permanere per 2” (TR0). d) Ciclo macchina continuo Con il selettore di funzionamento (S2 I0.2 continuo) in posizione ON, la sta- zione viene avviata secondo il funzionamento continuo con il pulsante di START (S1 I0.1). Il funzionamento ciclico della stazione ha termine quando si raggiunge un quantitativo minimo di 15 pezzi, oppure quando si riporta il selettore di funzio- namento continuo in posizione OFF e si ripreme il pulsante di start (S1 I0.1). e) Ciclo macchina passo-passo Con il selettore di funzionamento (S3 I0.3 passo-passo) in posizione ON, la stazione esegue i singoli movimenti passo dopo passo ogni volta che si preme il pulsante di START (S1 I0.1). Il funzionamento passo-passo della stazione ha ter- mine quando si raggiunge un quantitativo minimo di 15 pezzi, oppure quando si ri- porta il selettore di funzionamento passo-passo in posizione OFF. f) Conteggio dei pezzi Il pezzo, scorrendo, interrompe il fascio ottico della fotocellula (SF10 I0.10nc) e provoca un segnale di conteggio per il PLC. g) Pulsantiera di comando e segnalazione Sulla pulsantiera sono previsti i seguenti dispositivi di comando luminosi: • S0 pulsante luminoso di arresto (STOP) cablato NC all’indirizzo I0.0 • S1 pulsante luminoso di marcia (START) cablato all’indirizzo I0.1 • S2 selettore per il ciclo singolo (CICLO CONTINUO) cablato all’in- gresso I0.2 • S3 selettore per il passo passo (PASSO PASSO) cablato all’ingresso I0.3 • H0 segnalazione di macchina ferma su S1 cablata all’indirizzo Q0.0 • H1 segnalazione di macchina in marcia su S0 cablata all’indirizzo Q0.1 • H2 segnalazione di ciclo continuo (lampeggiante 2 HZ) passo passo (lampeggiante 10 HZ) su S2 cablata all’indirizzo Q0.2 elettrica 28-10-2004 8:48 Pagina 146 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 147 UdA n. 3/III Quadro di comando stazione di scarico e conteggio pezzi Strumenti: schemi Ta vo la 8 : C ab la gg io I/ O d el P LC elettrica 28-10-2004 8:48 Pagina 147 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 148 Ta vo la 9 : S ch em a fu nz io na le elettrica 28-10-2004 8:48 Pagina 148 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 149 Ta vo la 1 0: S ch em a di p ot en za e le ttr op ne um at ic o elettrica 28-10-2004 8:48 Pagina 149 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 150 Ta vo la 1 1: D ise gn o de l t el ai o de lla m ac ch in a elettrica 28-10-2004 8:48 Pagina 150 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 151 BIBLIOGRAFIA ARTO A., La persona umana trova la sua ricchezza. Operatori e destinatari: ricchezze a confronto, Roma, AIPRE, 2002. ARTO A., Psicologia dello sviluppo. I. Fondamenti teorico-applicativi Roma, AIPRE, 2002. ARTO A., La valutazione educativa: esigenze e presupposti psicologici, in: “Orientamenti pedago- gici”, 39 (1992) 617-642. BOLDIZZONI D. - MANZOLINI L. (a cura di), Creare valore con le risorse umane. La forza dei nuovi paradigmi nella direzione del personale, Milano, Guerini&Associati, 2000. COOPER C. L. (a cura di), Theories of Group Process, London, New York, John Willy & Sons, 1975. GRISOLIA A., MANZOLINI L., Dalle competenze alle professioni aziendali, in: BOLDIZZONI D. – MAN- ZOLINI L. (a cura di), Creare valore con le risorse umane. la forza dei nuovi paradigmi nella di- rezione del personale, Milano, Guerini&Associati, 2000, 38. KOLB D. A. - FRY R., Towards an Applied Theory of Experiential Learning, in: COOPER C. L. (a cura di), Theories of Group Process, London, New York, John Willy & Sons, 1975, 33-57. Legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, in GU n. 248 del 24.10.2001. Legge 14 febbraio 2003, n. 30, Delega al Governo in materia di occupazione e mercato del lavoro, in GU n. 47 del 26.2.2003. Legge 28 marzo 2003, n. 53, Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istru- zione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professio- nale, in GU n. 77 del 2.4.2003. NICOLI D. (a cura di), Linea guida per la realizzazione di percorsi organici di istruzione e formazione professionale, Roma, Tipografia Pio XI, 2004. REYNERI E., Sociologia del mercato del lavoro, Bologna, Il Mulino, 2002. elettrica 28-10-2004 8:48 Pagina 151 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� elettrica 28-10-2004 8:48 Pagina 152 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 153 INDICE INTRODUZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 PARTE I: PRESENTAZIONE E CRITERI METODOLOGICI 1. Impostazione generale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11 1.1. Valenza educativa del lavoro nella prospettiva del PECUP . . 11 1.2. Impostazione metodologica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13 1.2.1. Modello di apprendimento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13 1.2.2. Strutture delle unità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15 1.2.3. Collocazione della “Guida” nel quadro generale delle risorse . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16 1.3. Indicazioni circa la valutazione e la gestione del portfolio . . . 17 1.3.1. Inquadramento di base . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17 1.3.2. Livelli della valutazione: auto ed eterovalutazione . . . . 17 1.3.3. Portfolio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19 1.3.4. Aspetti operativi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20 1.4. Indicazioni circa l’esame finale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28 1.4.1. Definizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28 1.4.2. Collocazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28 1.4.3. Natura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28 1.4.4. Struttura dell’esame . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29 1.4.5. Punteggi relativi alle diverse prove . . . . . . . . . . . . . . . 29 2. Presentazione della comunità professionale . . . . . . . . . . . . . . . . 30 2.1. Natura economica, sociale e culturale della comunità . . . . . . 30 2.2. Comunità professionale in prospettiva formativa . . . . . . . . . . 31 2.3. Figure professionali, livelli e continuità . . . . . . . . . . . . . . . . . 32 2.4. Indicazioni su laboratori, stage e alternanza . . . . . . . . . . . . . 45 2.4.1. I laboratori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45 2.4.2. Lo stage . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46 2.4.3. L’alternanza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50 elettrica 28-10-2004 8:48 Pagina 153 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 154 PARTE II: GUIDA PER IL PIANO FORMATIVO 1. Scheda per il piano formativo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53 1.1. Scheda per il piano formativo del I anno . . . . . . . . . . . . . . . 53 1.2. Scheda per il piano formativo del II anno . . . . . . . . . . . . . . . 59 1.3. Scheda per il piano formativo del III anno . . . . . . . . . . . . . . . 64 2. Prospettiva temporale del piano formativo . . . . . . . . . . . . . . . . 67 PARTE III: DESCRIZIONE DELLE UDA 1. Unità di apprendimento per il I anno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 73 UdA n. 1: Dossier sulla comunità professionale . . . . . . . . . . . . . . 74 UdA n. 2: Impianto elettrico di illuminazione con presa . . . . . . . . 79 UdA n. 3: Carro allegorico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 86 UdA n. 4: Simulazione acquisto di un motorino . . . . . . . . . . . . . . 88 UdA n. 5: Sistemi di illuminazione gestiti da comandi indiretti . . . 90 UdA n. 6: Evento finale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 102 2. Unità di apprendimento per il II anno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 105 UdA n. 1: Scheda di presentazione attività estiva . . . . . . . . . . . . . 106 UdA n. 2: Pannello simulatore di impianto elettrico in un’unità abitativa di uso civile residenziale . . . . . . . . . . . . . . . . 113 UdA n. 3: Conseguimento della patente per il motorino . . . . . . . . 115 UdA n. 4: Organizzazione di un viaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 122 UdA n. 5: Automatismo con nastro trasportatore e montacarichi . 124 3. Unità di apprendimento per il III anno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 126 UdA n. 1: Dossier sulla squadra del cuore . . . . . . . . . . . . . . . . . . 127 UdA n. 2: Visita culturale a Roma . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 134 UdA n. 3: Quadro di comando stazione di scarico e conteggio pezzi 142 BIBLIOGRAFIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 151 INDICE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 153 elettrica 28-10-2004 8:48 Pagina 154 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 155 Pubblicazioni 2002-2004 nella collana del CNOS-FAP e del CIOFS/FP “Studi, progetti, esperienze per una nuova formazione professionale” La collana si propone di contribuire al dibattito suscitato in Italia dalla riforma del si- stema educativo proponendo studi, progetti ed esperienze relativi al sottosistema di istru- zione e di formazione professionale. Si riporta l’elenco dei volumi fin ora pubblicati. Studi 1) CIOFS/FP (a cura di), La formazione professionale per lo sviluppo del territorio. Atti del seminario di formazione europea, Castel Brando (Treviso), 9 - 11 settembre 2002. 2) MALIZIA G. - D. NICOLI - V. PIERONI (a cura di), Ricerca azione di supporto alla speri- mentazione della FPI secondo il modello CNOS-FAP e CIOFS/FP. Rapporto finale. 3) MALIZIA G. - V. PIERONI (a cura di), Ricerca azione di supporto alla sperimentazione della FPI secondo il modello CNOS-FAP e CIOFS/FP. Rapporto sul follow-up. 4) MALIZIA G. (coord.) - D. ANTONIETTI - M. TONINI (a cura di), Le parole chiave della formazione professionale. 5) RUTA G. (a cura di), Etica della persona e del lavoro. 6) CNOS-FAP (a cura di), Gli editoriali di “Rassegna CNOS” 1996-2004. Il servizio di don Stefano Colombo in un periodo di riforme. 7) CIOFS/FP (a cura di), Atti del XV seminario di formazione europea. Il sistema dell’i- struzione e formazione professionale nel contesto della riforma. Significato e percorsi. Progetti 8) BECCIU M. - A.R. COLASANTI, La promozione delle capacità personali. Teoria e prassi. 9) CNOS-FAP (a cura di), Centro Risorse Educative per l’Apprendimento (CREA). Pro- getto e guida alla compilazione delle unità didattiche. 10) COMOGLIO M. (a cura di), Prova di valutazione per la qualifica: addetto ai servizi di impresa. Prototipo realizzato dal gruppo di lavoro CIOFS/FP. 11) FONTANA S. - G. TACCONI - M. VISENTIN, Etica e deontologia dell’operatore della FP. 12) GHERGO F., Guida per l’accompagnamento al lavoro autonomo. 13) MARSILI E., Guida per l’accompagnamento al lavoro dipendente. 14) TACCONI G. (a cura di), Insieme per un nuovo progetto di formazione. 15) VALENTE L. - D. ANTONIETTI, Quale professione? Strumento di lavoro sulle professioni e sui percorsi formativi. 16) CIOFS/FP (a cura di), Un modello per la gestione dei servizi di orientamento. 17) NICOLI D. (a cura di), Linee guida per la realizzazione di percorsi organici nel sistema dell’istruzione e della formazione professionale. elettrica 28-10-2004 8:48 Pagina 155 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� 156 18) NICOLI D. (a cura di), Sintesi delle linee guida per la realizzazione di percorsi organici nel sistema dell’istruzione e della formazione professionale. 19) CIOFS/FP - CNOS-FAP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi per- sonalizzati. Comunità professionale alimentazione. 20) CIOFS/FP - CNOS-FAP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi per- sonalizzati. Comunità professionale aziendale e amministrativa. 21) CIOFS/FP - CNOS-FAP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi per- sonalizzati. Comunità professionale commerciale e delle vendite. 22) CNOS-FAP - CIOFS/FP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi per- sonalizzati. Comunità professionale elettrica e elettronica. 23) CIOFS/FP - CNOS-FAP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi per- sonalizzati. Comunità professionale estetica. 24) CNOS-FAP - CIOFS/FP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi per- sonalizzati. Comunità professionale grafica e multimediale. 25) CNOS-FAP - CIOFS/FP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi per- sonalizzati. Comunità professionale legno e arredamento. 26) CNOS-FAP - CIOFS/FP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi per- sonalizzati. Comunità professionale meccanica. 27) CIOFS/FP - CNOS-FAP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi per- sonalizzati. Comunità professionale sociale e sanitaria. 28) CIOFS/FP - CNOS-FAP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi per- sonalizzati. Comunità professionale tessile e moda. 29) CNOS-FAP - CIOFS/FP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi per- sonalizzati. Comunità professionale turistica e alberghiera. 30) ASSOCIAZIONE CIOFS/FP PIEMONTE (a cura di), Le competenze orientative. Un ap- proccio metodologico e proposte di strumenti. 31) ASSOCIAZIONE CIOFS/FP PIEMONTE (a cura di), L’accoglienza nei percorsi formativo- orientativi. Un approccio metodologico e proposte di strumenti. Esperienze 32) CNOS-FAP PIEMONTE (a cura di), L’orientamento nel CFP. 1. Guida per l’accoglienza. 33) CNOS-FAP PIEMONTE (a cura di), L’orientamento nel CFP. 2. Guida per l’accompa- gnamento in itinere. 34) CNOS-FAP PIEMONTE (a cura di), L’orientamento nel CFP. 3. Guida per l’accompa- gnamento finale. 35) CNOS-FAP PIEMONTE (a cura di), L’orientamento nel CFP. 4. Guida per la gestione dello stage. 36) TONIOLO S., La cura della personalità dell’allievo. Una proposta di intervento per il coordinatore delle attività educative del CFP. elettrica 28-10-2004 8:48 Pagina 156 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� Tip.: Istituto Salesiano Pio XI - Via Umbertide, 11 - 00181 Roma Tel. 06.78.27.819 - Fax 06.78.48.333 - E-mail: tipolito@pcn.net Novembre 2004 elettrica 28-10-2004 8:48 Pagina 157 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� elettrica 28-10-2004 8:48 Pagina 158 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� elettrica 28-10-2004 8:48 Pagina 159 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� ������������������� elettrica 28-10-2004 8:48 Pagina 160 HOHWWULFD�&7�FQRV���SB�B����SGI���� �������������������

Guida per l'elaborazione di piani formativi personalizzati. Comunità professionale commerciale e delle vendite

Autore: 
Sede Nazionale CIOFS/FP
Categoria pubblicazione: 
Progetti
Anno: 
2004
Numero pagine: 
134
CENTRO ITALIANO OPERE FEMMINILI SALESIANE FORMAZIONE PROFESSIONALE CIOFS-FP Sede Nazionale Comunità Professionale Commerciale e delle Vendite Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati A cura di CIOFS-FP - CNOS-FAP CNOS-FAP / CIOFS-FP 2 Coordinamento scientifico: Dario Nicoli (Università Cattolica di Brescia) Autori del volume: Egidia Casale (CIOFS/FP Piemonte) Angela Loiacono (CIOFS/FP Sede Nazionale) Antonio Simone (CIOFS/FP Piemonte) Hanno collaborato: Lauretta Valente (CIOFS/FP Sede Nazionale) Angela Elicio (CIOFS/FP Sede Nazionale) Alessandra Muneroni (CIOFS/FP Sede Nazionale) Si ringraziano gli Operatori della Formazione Professionale e referenti ob- bligo formativo del: CIOFS-FP Abruzzo, CIOFS-FP Basilicata, CIOFS-FP Calabria, CIOFS-FP Campania, CIOFS-FP Emilia Romagna, CIOFS-FP Friuli Venezia Giulia, CIOFS-FP Lazio, CIOFS- FP Lombardia, CIOFS-FP Piemonte, CIOFS-FP Puglia, CIOFS-FP Sardegna, CIOFS- FP Sicilia, CIOFS-FP Toscana, CIOFS-FP Veneto. “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 3 INTRODUZIONE Con la nuova normativa sul sistema educativo (legge cost. 3/01, legge 53/03, legge 30/03), nel secondo ciclo degli studi si prevede (accanto a quello liceale) il sottosistema dell’istruzione e della formazione professionale, che realizza le mete del “Profilo educativo, culturale e professionale” (PECUP)1 avvalendosi di una metodologia fon- data sulla valorizzazione delle culture del lavoro e mediante un approccio basato sulla pedagogia per progetti. 1) Aspetti della nuova offerta formativa I ragazzi che, avendo compiuto il percorso di istruzione obbligatoria per almeno otto anni (art. 34 Cost.), in forza di quanto specificato dall’art. 68 della legge 144/99 in tema di obbligo formativo, non intendono proseguire gli studi nel contesto scolastico, necessitano di una nuova offerta formativa che preveda i seguenti aspetti: a) sviluppo di percorsi formativi conformi con i requisiti della “società della cono- scenza” così come indicati dall’istanza comunitaria, consentendo a tutti l’acces- so ad un più elevato livello culturale ed il perseguimento del successo formativo di tutte le persone, nessuna esclusa, valorizzandone gli apprendimenti formali, non formali ed informali, lungo tutto il corso della vita, garantendo il diritto-dove- re di istruzione e formazione ed i diritti educativi e formativi comunque intesi; b) collocazione delle diverse componenti dell’offerta entro un disegno di sistema di istruzione e formazione professionale con carattere di organicità e continuità, che prevede percorsi pluralistici di qualifica, diploma e diploma superiore collo- cati in un organico processo di offerta dal carattere progressivo. Ciò consideran- do le diverse opzioni possibili (orientamento e bilancio, corsi strutturati, apprendi- stato, corsi destrutturati, alternanza formativa, servizi di accompagnamento, ecc.) entro un quadro unitario di offerta formativa; c) sostegno del processo di innovazione dei diversi organismi erogativi verso un modello di servizio aperto alla soddisfazione dei bisogni degli utenti e del territo- rio, di qualità, nella logica del partenariato e della rete, in una prospettiva di “ser- vizio della società civile”; 1 Profilo educativo, culturale e professionale dello studente alla fine del secondo ciclo di istruzione e determinazione dei livelli essenziali di prestazione per gli istituti di istruzione e formazione professio- nale, Fiuggi, 27-28 febbraio 2003. D’ora in avanti verrà citato come PECUP. CNOS-FAP / CIOFS-FP 4 d) adozione della metodologia della personalizzazione basato su piani di studio e portfolio delle competenze comprendente un sistema di riconoscimento delle acquisizioni e loro gestione sotto forma di crediti formativi; e) qualificazione continuativa dell’offerta puntando in particolare all’eccellenza formativa in stretta connessione tra il sistema di istruzione e formazione profes- sionale e gli ambiti economico-sociali e culturali che sviluppano un know how di alto livello; f) garanzia della contestualizzazione del sistema di offerta formativa e dello svilup- po di una governance territoriale tramite la cura della rete territoriale che veda il coinvolgimento dei diversi attori che insistono nel medesimo ambito di riferi- mento con attenzione anche al primo ciclo degli studi, al sistema dei licei e al- l’Università. Per sostenere l’elaborazione dei piani formativi personalizzati, il CNOS-FAP e il CIOFS-FP hanno elaborato delle specifiche “Guide” strutturate per comunità professionali, in coerenza con le “Linee guida” di riferimento (Nicoli, 2004). 2) Scopo della “Guida” La presente “Guida”, dunque, si propone come uno strumento che può aiutare l’équi- pe dei formatori nell’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Essa si riferisce al PECUP del secondo ciclo degli studi e lo interpreta entro la prospettiva della “cul- tura del lavoro”, ovvero del modo in cui favorire la formazione integrale del giovane con l’apporto della comunità professionale di riferimento. Tale impostazione è alter- nativa alla prospettiva che concepisce il lavoro come semplice somma di attività pra- tiche e che ritiene che formare significhi “assemblare le parti distinte di un individuo” (la prova è che, nei processi formativi così impostati, al centro non appare la persona, ma le funzioni che questa deve svolgere). Essa, infatti, propone – coerentemente con l’impianto della legge 53/03 – una visione culturale ed olistica del lavoro ed inoltre una visione educativa della formazione. 3) Concezione del lavoro presente nelle “Guide” e atteggiamento progettuale Il disegno delle “Guide”, come detto, si riferisce al PECUP del secondo ciclo del sistema educativo e, quindi, sostiene una prospettiva finalizzata alla riflessione critica sul sapere, sul fare e sull’agire, allo sviluppo dell’autonoma capacità di giudizio e all’esercizio della responsabilità personale e sociale. In tal senso le competenze iden- tificano non tanto una dotazione data una volta per tutte e predefinita, quanto una “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 5 disposizione particolare del soggetto ad essere protagonista della cultura del lavoro con una partecipazione responsabile e dotata di senso e a vivere un’esperienza di crescita personale e collettiva nell’ambito delle realtà di riferimento. Pertanto, si mira a fornire una formazione più profonda e più ricca della qualifica o del lavoro scelto, superando la prospettiva specialistica per quella più ampia e aggregata della comunità professionale, in modo da essere consapevoli delle trasformazioni, e delle necessarie nuove acquisizioni che consentano di essere protagonisti di uno scenario professiona- le fortemente dinamico. Il disegno formativo proposto prevede, da un lato, la continui- tà con la formazione in servizio, dall’altro, la continuità con le ulteriori formazioni di diploma e di diploma superiore. Tale impianto richiede nei formatori gli atteggiamenti professionali della progettazio- ne, della creatività e dell’autonomia. Ciò significa, innanzitutto, perseguire una visione unitaria della cultura a partire dall’esperienza, evitando la meccanica trascrizione degli obiettivi generali del processo formativo e degli obiettivi specifici di apprendi- mento in chiave di didattica disciplinare. Al contrario, i formatori si impegnano a mirare l’azione educativa in riferimento ad obiettivi formativi significativi e motivanti per gli allievi, nella forma dei piani formativi personalizzati che ogni équipe di formatori è chiamata a realizzare strutturandoli in unità di apprendimento. Ciò comprende pure l’adozione del portfolio delle competenze individuali, strumento in grado di documen- tare concretamente i progressi dell’allievo evidenziando le competenze acquisite, la storia del suo impegno, e il valore di questo percorso in termini di crediti formativi (l’utilizzo di tale strumento consente, inoltre, una valutazione “autentica” di taglio fortemente formativo). 4) Comunità considerate La “Guida” si riferisce all’intera filiera formativa, che comprende tre tappe fonda- mentali: a) Qualifica di istruzione e formazione professionale; b) Diploma di istru- zione e formazione professionale; c) Diploma di istruzione e formazione professiona- le superiore. Per 11 delle 17 comunità professionali2 previste dalle “Linee guida” (Nicoli, 2004, 39), è stato elaborato il repertorio delle comunità e delle figure profes- sionali di riferimento relative ai tre titoli conseguibili (cfr. tav. seguente). 2 Le comunità previste sono: agricola e ambientale; alimentazione; artigianato artistico; aziendale e ammi- nistrativa; chimica e biologica; commerciale e delle vendite; edile; elettrica ed elettronica; estetica; grafica e multimediale; legno e arredamento; meccanica; sanitaria; sociale; spettacolo; tessile e moda; turistica e alberghiera (NICOLI D., 2004, 39). CNOS-FAP / CIOFS-FP 6 C O M U N IT À P R O F E SS IO N A L E A L IM E N TA Z IO N E A Z IE N D A L E E A M M IN IS T R A T IV A C O M M E R C IA L E E D E L L E V E N D IT E E L E T T R IC A E E L E T T R O N IC A E ST E T IC A F IG U R E D I Q U A L IF IC A D I IF P ( tr ie n n io ): O p er at or e O pe ra to re d el l’ al im en ta zi on e y A dd et to a ll a tr as fo rm az io ne d eg li a li m en ti y A dd et to a ll a pa ni fi ca zi on e e pa st ic ce ri a O pe ra to re d ei s er vi zi d i i m pr es a y A dd et to a ll a se gr et er ia y A dd et to a ll a co nt ab il it à O pe ra to re d ei s er vi zi d i v en di ta y A dd et to a ll a ve nd it a/ co m m er ci al e y A dd et to e -c om m er ce y A dd et to a ll a te le ve nd it a O pe ra to re e le tt ri co e d el et tr on ic o y In st al la to re /m an ut en to re i m pi an ti el et tr ic i y In st al la to re /m an ut en to re i m pi an ti d i au to m az io ne i nd us tr ia le y In st al la to re /m an ut en to re d i si st em i el et tr on ic i y A ss em bl at or e/ m an ut en to re d i pe rs on al co m pu te r e in st al la to re d i re ti l oc al i O pe ra to re e st et ic o y A cc on ci at or e y E st et is ta F IG U R E D I D IP L O M A D I IF P ( IV a n n o) : T ec n ic o Te cn ic o de ll ’a li m en ta zi on e Te cn ic o de i se rv iz i di i m pr es a Te cn ic o de i se rv iz i co m m er ci al i y Te cn ic o el et tr ic o y Te cn ic o el et tr on ic o e de ll e te le co m un ic az io ni Te cn ic o es te ti co F IG U R E D I D IP L O M A D I IF P S U P E R IO R E : T ec n ic o su p er io re o E sp er to y E sp er to d i pa ni fi ca zi on e (i m pr en di to ri a/ te cn ic he i nn ov at iv e) y E sp er to la tt ie ro -c as ea ri o y E sp er to n el la l av or az io ne e t ra sf or m az io ne d el p es ce y E sp er to d el la g es ti on e co nt ab il e y E sp er to i n co m un ic az io ne a zi en da le y E sp er to d i m ar ke ti ng s tr at eg ic o y W eb m as te r pe r se rv iz i d i e -c om m er ce y C al l- C en te r M an ag er y Te cn ic o su pe ri or e de i si st em i au to m at ic i y Te cn ic o su pe ri or e de i si st em i in fo rm at ic i e di t el ec om un ic az io ne y Te cn ic o su pe ri or e di s is te m i te cn ol og ic i fi na li zz at i a l r is pa rm io e ne rg et ic o y Te cn ic o su pe ri or e di p ro ge tt az io ne el et tr ic a y Te cn ic o su pe ri or e di p ro ge tt az io ne el et tr on ic a y C ap ot ec ni co e le tt ri co y C ap ot ec ni co e le tt ro ni co y E sp er to m as sa gg ia to re y E sp er to t ru cc at or e di s ce na - sp os a - fo to gr af ic o y E sp er to m ar ke ti ng p ro do tt i e st et ic i y E sp er to i n pr ob le m i tr ic ol og ic i “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 7 G R A F IC A E M U LT IM E D IA L E L E G N O E A R R E D A M E N T O M E C C A N IC A SO C IA L E E SA N IT A R IA T E SS IL E E M O D A T U R IS T IC A E A L B E R G H IE R A Te cn ic o su pe ri or e pe r la c om un ic az io ne e il m ul ti m ed ia Te cn ic o su pe ri or e de ll a l av or az io ne de l le gn o y Te cn ic o su pe ri or e di a ut om az io ne in du st ri al e y Te cn ic o su pe ri or e di p ro ge tt az io ne m ec ca ni ca y Te cn ic o su pe ri or e di p ro du zi on e C A D -C A M y A ni m at or e es pe rt o di c om un it à y E sp er to s oc io -c ul tu ra le p er a nz ia ni fr ag il i e m al at i di A lz he im er y E sp er to d el la l in ea m od a uo m o- do nn a y E sp er to n el la c re az io ne e g es ti on e ev en ti m od a y Te cn ic o su pe ri or e de ll e at ti vi tà al be rg hi er e y Te cn ic o su p er io re d el le a tt iv it à ri st or at iv e y Te cn ic o su pe ri or e de i s er vi zi tu ri st ic i Te cn ic o ne ll e ar ti g ra fi ch e y Te cn ic o de ll a la vo ra zi on e de l le gn o y Te cn ic o de ll ’a rr ed am en to Te cn ic o m ec ca ni co Te cn ic o de i s er vi zi s oc ia li (i nc lu de la q ua li fi ca d i O pe ra to re s oc io -s an ia ta ri o) Te cn ic o de l t es si le e de ll ’a bb ig li am en to y Te cn ic o de i s er vi zi tu ri st ic i y Te cn ic o de ll e at ti vi tà r is to ra ti ve O pe ra to re g ra fi co y A dd et to a ll a pr og et ta zi on e y P re st am pa to re y A dd et to a i pr e- m ed ia y S ta m pa to re o ff se t y L eg at or e O pe ra to re d el l eg no e d el l’ ar re da m en to y F al eg na m e y In ta gl ia to re e s cu lt or e in l eg no O pe ra to re m ec ca ni co y C os tr ut to re a ll e m ac ch in e ut en si li y M on ta to re /m an ut en to re y S al do ca rp en ti er e y Te rm oi dr au li co y M an ut en to re s is te m i m ec ca ni ci e d el et - tr on ic i de ll ’a ut ov ei co lo A dd et to a i s er vi zi s oc ia li O pe ra to re d el l’ ab bi gl ia m en to y C on fe zi on is ta m od el li st a su C A D y A dd et to a ll e co nf ez io ni i nd us tr ia li O pe ra to re tu ri st ic o al be rg hi er o y A dd et to a i se rv iz i tu ri st ic i y C om m is d i s al a e ba r y C om m is d i c uc in a C O M U N IT À P R O F E SS IO N A L E F IG U R E D I Q U A L IF IC A D I IF P ( tr ie n n io ): O p er at or e F IG U R E D I D IP L O M A D I IF P ( IV a n n o) : T ec n ic o F IG U R E D I D IP L O M A D I IF P S U P E R IO R E : T ec n ic o su p er io re o E sp er to CNOS-FAP / CIOFS-FP 8 Il progetto globale prevede, accanto a ciascuna “Guida” rivolta agli operatori dei CFP, un fascicolo illustrativo destinato agli utenti (ragazzi e loro famiglie). Tale fascicolo, che potremmo definire “orientativo”, mira a presentare la specifica comunità profes- sionale sottolineando gli aspetti educativo-formativi promossi da quella professione, le figure professionali di riferimento, i titoli conseguibili, gli sbocchi lavorativi, ecc. 5) Struttura delle “Guide” e logica progettuale proposta Ciascuna “Guida” è stata strutturata in due parti: a) una parte comune a tutte le comunità, costituita da un’introduzione e una impostazione generale (valenza educativa del lavoro nella prospettiva del PECUP, indicazioni circa la valutazione e la gestione del portfolio); b) una parte specifica per ogni comunità professionale comprenden- te una presentazione della comunità professionale (natura economica, sociale e cultu- rale della comunità; comunità professionale in prospettiva formativa; figure profes- sionali: livelli e continuità); indicazioni su laboratori, stage e alternanza; scheda per il piano formativo e sua prospettiva temporale; elenco delle unità di apprendimento (dal primo al terzo anno). Le unita di apprendimento che qui sono proposte corrispondono ai compiti che richie- dono una forte interdisciplinarietà, ovvero coinvolgono in modo rilevante e integrato tutti i formatori e le figure coinvolte nell’équipe di lavoro. Si tratta di una quota del tempo disponibile, che non esaurisce l’intero percorso. Ad esse vanno aggiunte le unità di apprendimento disciplinari e interdisciplinari che l’équipe riterrà necessarie per perseguire le mete del PECUP e gli obiettivi specifici di apprendimento previsti, tenendo conto dei caratteri del contesto ivi compresi i destinatari delle attività. In sostanza, si mira a sollecitare l’autonoma capacità progettuale dei formatori, con il coordinatore-tutor, affinché si realizzi una reale formazione personalizzata in modo costruttivo, avendo come riferimento una pista di lavoro che valorizza l’apporto pecu- liare della comunità professionale e la logica cooperativa dell’équipe. 6) Metodologia operativa Per l’elaborazione delle “Guide” è stata adottata una metodologia impegnativa, che ha coinvolto diverse figure coordinate dalle Sedi Nazionali degli enti interessati in un’équipe di lavoro nazionale. Fondamentale è stato il contributo degli operatori, i quali sono stati sollecitati a rielaborare le loro migliori esperienze formative fondate su compiti reali in una prospettiva autenticamente interdisciplinare, tenendo conto delle mete del PECUP e degli obiettivi specifici di apprendimento previsti per il triennio; in “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 9 tal modo, si è potuto realizzare un collegamento forte soprattutto con quelle progettazioni che nel passato hanno potuto svolgersi secondo il metodo peculiare della formazione professionale. Sono stati poi coinvolti degli esperti3 delle comunità di riferimento che hanno consentito di contestualizzare la proposta entro il quadro normativo, economi- co, sociale e culturale così come si va delineando nella prospettiva evolutiva della comunità stessa. L’elaborazione delle “Guide” ha previsto le seguenti fasi di lavoro: a) elaborazione del prototipo della “Guida”; b) discussione e validazione dello stesso; c) costituzione di gruppi di lavoro per comunità; d) elaborazione di proposte di “Guida”; e) rilettura e discussione dei risultati ottenuti in appositi seminari di formazione e consultazione con gli operatori che prestano la loro opera nel settore sia a livello di progettazione che di formazione. Si è trattato di un periodo forte di progettazione che ha potuto valorizzare il patrimonio educativo e formativo della Famiglia Salesiana, segno di vitalità e di corrispondenza ai bisogni dei destinatari. 7) Conclusioni Quanto elaborato viene reso disponibile per tutti coloro che intendano avvalersene, al fine di offrire ai nostri giovani una proposta formativa solida, stimolante, in grado di suscitare le loro migliori risorse affinché possano davvero diventare persone mature e positive, cittadini responsabili, professionisti competenti. Le Sedi Nazionali del CIOFS-FP e del CNOS-FAP ribadiscono la loro gratitudine a quanti hanno reso possibile la realizzazione delle “Guide”. In primo luogo, il prof. Nicoli D., al quale si deve l’impianto progettuale e il coordinamento scientifico del lavoro. Si ringraziano, inoltre, tutti gli operatori delle Sedi operative che, a diversi livelli, hanno contribuito alla stesura delle proposte qui presentate. 3 Tali (esperti) poiché appartengono a strutture che hanno esperienza di progettazione e formazione nelle comunità specifiche. In tal modo si è realizzata una proficua collaborazione tra strutture differenti, attuando quella necessaria intesa che consente di sviluppare una proposta fondata e progressiva. PARTE I: PRESENTAZIONE E CRITERI METODOLOGICI CNOS-FAP / CIOFS-FP 12 “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 13 1. Impostazioni generali In questa sezione del documento saranno esplicitate: la valenza educativa del lavoro nella prospettiva del PECUP, le indicazioni circa la valutazione e la gestione del portfolio e le indicazioni circa l’esame finale. 1.1. Valenza educativa del lavoro nella prospettiva del PECUP L’elemento cardine del sistema di istruzione e formazione professionale risiede nella concezione olistica ed educativa del lavoro. Questo è inteso come una realtà composita che si rivela come opera (prodotto), azione personale e sociale e pensiero dell’uo- mo, ovvero frutto unitario di tutta la persona e, perciò, di ogni fattore che costituisce la realtà umana in quanto cultura. Il lavoro non è concepito come realtà esterna all’uomo, cui esso deve adeguarsi. E’ invece una condizione privilegiata attraverso cui il soggetto umano si confronta con la storia viva della civiltà, vive relazioni significative con gli altri, conosce ed esprime se stesso, agisce sulla realtà apportando ad essa un valore ed acquisendo in tale dinami- ca sempre nuove competenze. Per questo il lavoro è concepito come esperienza profondamente umanizzante e quin- di occasione per l’educazione integrale della persona umana, proprio perché, per produrre bene, al meglio, qualsiasi cosa, presuppone una persona che agisce e pensa coinvolgendo sempre tutta se stessa, l’intero della propria umanità. L’esperienza di istruzione e formazione professionale, di conseguenza, consiste nella possibilità di fare esperienza, sul piano educativo, di un lavoro nel quale sia impossibile separare la teoria dalla pratica, il corpo dalla mente, la ragione dalla volontà e dai sentimenti, l’educazione intellettuale dall’educazione manuale, affettiva, sociale, espres- siva, morale, religiosa, il rapporto economico da quello etico sociale, l’insegnamento dall’esempio e dalla testimonianza, la ragione strumentale da quella finale, la sogget- tività autonoma dalla relazione, l’indipendenza dalla dipendenza, l’istruzione dalla for- mazione professionale, la cultura generale da quella specifica e, addirittura, speciali- stica professionale. Così inteso, il lavoro è considerato dai percorsi educativi dell’istruzione e formazione professionale il giacimento educativo, culturale e didattico privilegiato che si propone all’allievo sotto forma di compiti/problemi che suscitano in esso il desiderio di mettersi alla prova in modo attivo e responsabile, sapendo trovare quelle risposte che consen- tano di trasformare le proprie potenzialità in competenze che valorizzano conoscenze CNOS-FAP / CIOFS-FP 14 (sapere) ed abilità (saper fare) consolidate nei saperi disciplinari e interdisciplinari, testimoniando in tal modo il contributo esclusivo, originale e creativo che ciascun essere umano porta anche quando svolge e ripete lo stesso lavoro di un altro. Tale impostazione comporta in primo luogo l’obbligo di organizzare i percorsi educa- tivi dell’istruzione e formazione professionale con un sistematico coinvolgimento in sede di progettazione, di svolgimento e di verifica del mondo del lavoro. Inoltre, essa implica la considerazione del lavoro, con i suoi compiti e i suoi problemi reali, come oggetto critico di studio, e di verificare se e come e quanto esso contiene, in modo implicito o esplicito, oppure se e come e quanto eccede o nega, le finalità del PECUP nonché gli obiettivi generali del processo formativo e gli obiettivi specifici di apprendi- mento dettati nelle presenti Indicazioni regionali per i piani di studio. Ancora, questa impostazione conduce ad una visione del lavoro come realtà viva, non formale, che cresce con la persona, dentro la complessità sociale ed economica nella quale si svolge. A causa di ciò, i percorsi dell’istruzione e formazione professionale abituano a considerare mai concluso ed autosufficiente l’apprendimento di qualsiasi lavoro ed aprono alle consapevolezze dell’educazione permanente e ricorrente che deve diven- tare una costante per tutti nella società e nel lavoro. Infine, quanto affermato conduce ad una visione della competenza come dimensione della persona umana sempre situata, perciò mai definibile astrattamente a priori, ma, come tale, verificabile solo a posteriori ed, inoltre, sempre bisognosa, per essere rico- nosciuta, di persone competenti che la certifichino in azione grazie al loro giudizio. Nel quadro tracciato dal PECUP dello studente alla fine del secondo ciclo di istruzione e di formazione ogni singola tipologia dei percorsi educativi dell’istruzio- ne e formazione professionale promuove la trasformazione in competenze personali e professionali dell’insieme delle conoscenze e delle abilità previste dal suo specifico piano di studi, tenendo presenti innanzitutto i seguenti obiettivi generali del processo formativo: a) passaggio dall’orientamento all’auto orientamento: ogni allievo, facendo esperienza delle proprie capacità, verificando le proprie scelte rispetto al progetto di vita e di lavoro, approfondisce la conoscenza di sé e si rende a mano a mano protagonista diretto e responsabile delle proprie scelte; b) riscoperta e riaffermazione dell’unità della cultura: l’insieme delle attività educative e didattiche promosse nei percorsi dell’istruzione e formazione profes- sionale promuove queste consapevolezze e le elabora nella riflessione e nell’azio- ne; c) promozione dell’interdisciplinarità: si tratta di partire dalla persona dell’allie- vo, dalle sue motivazioni e dai suoi bisogni; di individuare compiti, problemi e progetti per loro natura complessi e interdisciplinari che li coinvolgono come sin- “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 15 golo e come gruppo, e scoprire come sia impossibile svolgere i primi, risolvere i secondi e definire i terzi senza superare le partizioni disciplinari e le segmentazioni professionali; d) avvaloramento della storicità e della storicizzazione: l’approccio pedagogi- co indicato nel PECUP consente ai giovani – che vivono solitamente appiattiti sul presente – di vedere la realtà da un punto di vista che non è immediato, ma che si propone a loro come patrimonio di civiltà che li riguarda, che informa la cultura in tutte le sue manifestazioni, che può cooperare alla loro educazione; e) centralità del problema della lingua e dei linguaggi: poiché il fatto linguistico non è esclusivo delle lingue, ma appartiene a tutte le espressioni simboliche della cultura e del lavoro umano, ogni attività educativa dei percorsi dell’istruzione e formazione professionale è chiamata ad esplicitare i problemi legati al linguaggio ed alla comunicazione all’interno e all’esterno del proprio mondo culturale, socia- le e professionale; f) consapevolezza dell’analogicità del concetto di scienza: scientificità è “ren- dere ragione” pubblicamente della realtà che si studia e problematizzare logica- mente e socialmente le proprie posizioni e ipotesi rispetto ad essa. Si può essere scientifici, perciò, accostando e risolvendo un problema matematico, ma anche un problema tecnico o un problema estetico; g) riconoscimento del valore del conferimento di senso: gli interrogativi esi- stenziali interpellano l’intero dell’esperienza umana. Anche la cultura del lavoro riceve senso dalla libertà e dalla volontà morale di ciascuno. Conferire senso significa scoprire il fine di ciò che si studia e di ciò che si fa; confrontarsi con il perché delle cose, per ciascuno di noi, ma anche per l’insieme della società; h) sviluppo della progettualità personale e della cooperazione sociale: una visione culturale ed educativa del lavoro consente alla persona di maturare l’atti- tudine alla progettazione di sé e delle proprie esperienze di vita, ricercando gli aiuti e gli strumenti in grado di fornirgli un apporto significativo. CNOS-FAP / CIOFS-FP 16 1.2. Impostazione metodologica La presente guida si offre come strumento per dare indicazioni circa possibili moda- lità di strutturare unità di apprendimento interdisciplinari relative alle singole comunità professionali. 1.2.1 Modello di apprendimento Il centro della metodologia proposta risiede nel superamento della didattica per tra- smissione di saperi e abilità, optando per una concezione formativa centrata sulla cura della relazione educativa e della situazione di apprendimento, in vista di un coinvolgimento dell’allievo come soggetto attivo del processo formativo. Ciò compor- ta che “i formatori sono chiamati a “creare” esperienze nelle quali l’allievo, confron- tandosi con problemi di cui coglie il senso, si pone in modo attivo alla ricerca di una soluzione in grado di soddisfare i requisiti del problema stesso, sormontando gli osta- coli che via via incontra, mobilitando in tal modo un processo di apprendimento auto- nomo, personale, autentico. Tale processo è centrato sull’azione; tanto che si può affermare che la conoscenza passa necessariamente per l’azione per poi giungere ad una piena formalizzazione attraverso il linguaggio”4 . La logica che muove le UdA, quindi, è quella secondo cui l’apprendimento diventa maggiormente significativo se avviene a partire dall’esperienza diretta dell’allievo, il quale, se posto davanti ad un compito da realizzare, può mobilitare le sue competenze personali e incrementarle con nuove conoscenze e abilità in prospettiva della realizza- zione di un prodotto. Tale metodologia può essere concretizzata nell’azione educativa attraverso il modello dell’apprendimento esperienziale di Kolb e Fry5, che viene qui di seguito rappresenta- to nel grafico attraverso il modello adattato di Arto6 . Secondo questo modello, riferito ad interventi di tipo disciplinare, ma estensibile per analogia alle UdA interdisciplinari, il processo di apprendimento degli allievi viene facilitato se essi prendono contatto con i contenuti attraverso un’esperien- za concreta. Il formatore, quindi, inizialmente propone agli allievi un’esperienza concreta (A) rela- 4 NICOLI D. (a cura di), Linee guida per la realizzazione di percorsi organici nel sistema dell’istruzione e della formazione professionale, Roma, Tipografia Pio XI; 2004, 88. 5 KOLB D. A. – FRY R., Towards an Applied Theory of Experiential Learning, in: COOPER C. L. (Ed.), Theories of Group Process, London, New York, John Willy & Sons, 1975, 33-57. 6 ARTO A., La persona umana trova la sua ricchezza. Operatori e destinatari: ricchezze a confronto, Roma, AIPRE, 2002, 54. “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 17 Adattato da: ARTO A., La persona umana trova la sua ricchezza. Operatori e destinatari: ricchezze a confronto, Roma, AIPRE, 2002, 54. tiva al contenuto che intende spiegare. Questo ha lo scopo di incrementare la motiva- zione e il coinvolgimento dei ragazzi. Successivamente il formatore propone e guida gli allievi in una riflessione (B) sul- l’esperienza appena fatta, sul modo in cui l’hanno affrontata e sulla funzionalità di tale esperienza rispetto al contenuto che intende esporre, in modo da promuovere in essi l’autoesplorazione. In seguito il formatore spiega (C) i concetti e i contenuti dell’UdA collegandoli ai dati ottenuti dall’esperienza al fine di poterli estendere ad altre situazioni. Il formatore, poi, propone una sperimentazione (D), ovvero una nuova esperienza correlata e simile alla prima, per permettere agli allievi di mettere in pratica i contenuti appresi e di farne esperienza in modo più consapevole. Infine, il formatore, attraverso il monitoraggio della seconda esperienza fatta dagli allievi, verifica (E) l’apprendimento dei contenuti. Grafico – “Percorso di apprendimento” (E) Verifica Costante (per promuovere valutazione e autovalutazione) Feed-back (A) Esperienza personale (per promuovere motivazione e coinvolgimento) Esperienza educativa (B) Riflessione Guidata (per promuovere ricerca ed esplorazione) Riflessione di gruppo (C) Esposizione Sistematica (per promuovere pista di risposta concettualizzata) Esposizione concetti teorici Esercizi pratici sulle abilità Modello di apprendimento esperienziale (D) Sperimentazione Personale (per promuovere apprendimento e generalizzazione delle abilità) Compiti a casa e diario CNOS-FAP / CIOFS-FP 18 MODELLO DI UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Nome del prodotto” Anno 1.2.2 Struttura delle UdA Le UdA interdisciplinari sono parte essenziale del percorso proposto nella presente guida. Esse si propongono come modelli di azioni educative focalizzate su un compito realizzabile attraverso un approccio interdisciplinare. Per la realizzazione di queste UdA, quindi, è previsto il lavoro in équipe di diversi formatori, tesi verso la promozio- ne della realizzazione di un unico prodotto oggetto dell’UdA stessa. La struttura dell’UdA, che prevede la definizione degli obiettivi formativi e degli obiettivi specifici di apprendimento, del compito/prodotto, dei destinatari e delle loro caratteri- stiche, dei tempi di svolgimento, dei materiali e degli aspetti organizzativi7 , è riassumibile attraverso la tabella presentata di seguito, in cui sono descritti tutti i parametri utilizza- ti per la stesura della scheda relativa. 7 NICOLI D. (a cura di), Linee guida per la realizzazione di percorsi organici nel sistema dell’istruzione e della formazione professionale, Roma, Tipografia Pio XI; 2004, 346. Specifica il tipo di attività e l’ambito entro cui si situa l’UdA Compito/prodotto Specifica il tipo di compito cui si riferisce l’UdA inteso come prodotto reale o virtuale da portare a termine Obiettivi formativi Rappresenta i risultati di apprendimento perseguiti dai formatori, miranti a cambiamenti attesi nell’allievo, coerenti con il “PECUP” previsto dalla legge 53/03 Obiettivi specifici Sono le conoscenze e abilità connesse all’UdA che l’allievo di apprendimento deve perseguire, al fine di affrontare adeguatamente il com- pito richiesto, in modo da acquisire una o più competenze Destinatari Rappresenta le tipologie degli utenti e i prerequisiti, ovvero le eventuali condizioni di ingresso Denominazione “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 19 Tempi di Individua la durata indicativa dell’UdA proposta e la fase svolgimento proposta di applicazione di essa all’interno del percorso formativo Sequenza in fasi Costituisce l’elenco delle fasi che costituiscono la sequen- ed esperienze za tipica di applicazione dell’UdA Risorse umane Indica le diverse figure coinvolte nell’UdA con le relative funzioni che devono assolvere. Le figure che possono co- stituire tali risorse umane sono: formatore dell’area profes- sionale, tutor-coordinatore, formatore dell’area dei linguaggi, formatore dell’area scientifica, formatore dell’area tecno- logica e formatore dell’area storico-socio-economica Materiali Raccoglie gli strumenti utilizzati e i materiali per la realizza- zione dell’UdA 1.2.3 Collocazione della guida nel quadro generale delle risorse La presente guida si situa all’interno di un più ampio quadro di risorse educative per l’apprendimento. Infatti, correlate con queste guide vi sono i fascicoli orientativi, da distribuire alle famiglie come spiegazione della comunità professionale. Inoltre, vi sono le guide per le aree formative, che contengono UdA disciplinari relative alle competenze di base e alle competenze delle aree professionali ed i materiali per la valutazione, come il modello di portfolio e della prova di qualifica. La collocazione della guida all’interno di un più ampio centro di risorse permette di realizzare il percorso formativo, usufruendo di materiali che possono essere un mo- dello per strutturare un percorso formativo, che comprenda sia UdA disciplinari che interdisciplinari e che possa fornire informazioni per realizzare una valutazione coe- rente con l’impostazione educativa dell’intero impianto. Sarebbe auspicabile, quindi, che ogni Centro avesse a disposizione un proprio centro risorse, all’interno del quale poter accedere a tutto il materiale a disposizione. 1.3. Indicazioni circa la valutazione e la gestione del portfolio In questa sezione della guida si intendono offrire alcune indicazioni circa la valutazio- CNOS-FAP / CIOFS-FP 20 ne ritenendo che essa sia un aspetto fondamentale del processo formativo e che, quindi, necessiti di una sua collocazione specifica. A tal fine verrà illustrato l’inqua- dramento di base, l’importanza dell’auto e dell’eterovalutazione, le caratteristiche del portfolio come strumento di valutazione e gli aspetti operativi, attraverso cui rendere concreta l’impostazione illustrata. 1.3.1 Inquadramento di base Prima di presentare gli aspetti operativi, ci sembra importante sottolineare il concetto di valutazione ad essi sotteso e la logica che deve essere seguita, perché gli strumenti di valutazione possano essere utilizzati in modo adeguato. Prendiamo come presupposto il fatto che la valutazione a cui facciamo riferimento è una valutazione educativa, intesa come “il processo ed il risultato attraverso i quali sono giudicate le capacità e la corrispondente esecuzione dimostrate da un soggetto (che si trova in una situazione spazio-temporale-evolutiva concreta), nella risoluzione di un compito”8 . Tale valutazione avviene in un contesto relazionale ed è orientata a prendere in considerazione il raggiungimento della maturità globale del soggetto; i risultati della valutazione, infatti, devono essere diretti ad elaborare una programma- zione che favorisca la sua crescita e la sua maturità9 . Una valutazione così intesa risulta coerente con l’impostazione del PECUP, nel quale è posto in forte rilievo il fatto che “l’istruzione e la formazione che i giovani incontrano nel secondo ciclo, al pari di quella maturata già nel primo ciclo, è finalizzata al proces- so educativo della crescita e della valorizzazione della persona”; tale è anche il punto di riferimento fondamentale della guida che presentiamo. 1.3.2 Livelli della valutazione: auto ed eterovalutazione Coerentemente con l’impostazione di base presentata possiamo affermare che al centro dell’azione educativa e come soggetto ed oggetto privilegiato della qualità di ogni processo educativo c’è la persona, quindi tanto la persona dell’educando quanto quella dell’educatore, come due protagonisti che si trovano continuamente in collega- mento e in un rapporto di crescita e di apprendimento10 . Il primo soggetto dell’azione educativa è l’educando, che collabora attivamente al suo processo di crescita in una relazione transnazionale con l’educatore, essendo quindi 8 ARTO A., La valutazione educativa: esigenze e presupposti psicologici, in: “Orientamenti pedagogici”, 39 (1992) 621. 9 Ibidem, 629. 1 0 ARTO A., Psicologia dello sviluppo. I. Fondamenti teorico-applicativi Roma, AIPRE, 2002, 25. “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 21 responsabile in prima persona del suo processo educativo. L’educando, in quanto persona, è un essere attivo che entra in relazione con l’altro, portando all’interno del rapporto le sue competenze ed il frutto della sua esperienza. Si propone, quindi, la prospettiva attraverso cui l’educando è considerato come un soggetto responsabile e come il “principale attore della propria vita”11 . L’educatore, l’altro grande soggetto dell’azione educativa, ha il compito di essere ad un tempo guida e mediatore del processo di crescita dell’educando. L’educatore, infatti, è colui che ha a disposizione le nozioni teoriche in base alle quali risolvere i problemi e che si pone come un osservatore attento del comportamento e dei bisogni dell’educando, sapendo cogliere i momenti di maggiore disponibilità del soggetto per proporre i passi del cammino di crescita. L’educatore, in quanto mediatore del rap- porto educativo, deve saper passare da una comprensione esterna ad una compren- sione sempre più profonda della realtà dell’educando, in modo da stimolare in que- st’ultimo la capacità di utilizzare le proprie risorse per fronteggiare i problemi, indivi- duando le soluzioni adeguate per uno sviluppo ed una crescita sempre più maturi12 . La considerazione della relazione educatore-educando ha un risvolto molto importan- te rispetto alla valutazione, in quanto non si possono non tenere in considerazione entrambi i protagonisti dell’azione educativa anche a questo livello. In conseguenza di quanto detto e per coerenza con l’impostazione generale, riteniamo che la valutazione rispetto alle singole UdA debba essere effettuata a 2 livelli: 1) Autovalutazione: in essa l’allievo verifica il percorso che ha operato ed il livello a cui ritiene di situarsi rispetto al raggiungimento degli obiettivi prefissati. 2) Eterovalutazione: in essa è l’équipe dei formatori, possibilmente insieme con l’allievo, che esprime la valutazione rispetto a due parametri. Da una parte valuta il raggiungimento o meno degli obiettivi formativi (che hanno come riferimento il PECUP), cioè valuta la padronanza dell’allievo nel risolvere, in senso generale, il problema davanti al quale è posto e di incrementare e/o utilizzare le proprie risor- se personali in ordine all’assolvimento del compito, ovvero la sua competenza. Dall’altra valuta il raggiungimento delle singole abilità e conoscenze il cui appren- dimento è richiesto per la corretta soluzione del compito in riferimento alle diver- se aree formative. 1 1 Ibidem, 28. 1 2 ARTO A., Psicologia dello sviluppo. I. Fondamenti teorico-applicativi Roma, AIPRE, 2002, 28-31. CNOS-FAP / CIOFS-FP 22 1.3.3 Portfolio Uno strumento utile per la valutazione, così come l’abbiamo intesa, è il portfolio delle competenze personali, che rappresenta una raccolta significativa dei lavori dell’allievo capace di raccontare la storia del suo impegno, del progresso e del suo rendimento. Con esso si mira a rilevare il patrimonio di capacità, conoscenze, abilità e competenze del destinatario, utilizzando una metodologia che consente di giungere a risultati certi e validi. Si intende superare la modalità tradizionale della valutazione del profitto scolastico, che risulta dal confronto dei risultati ottenuti dagli studenti con i risultati attesi, poiché in tal modo si giunge a registrare ciò che una persona “sa”, inteso come ripetizione del contenuto della lezione e del testo scritto o dei gesti lavorativi appresi per addestra- mento, mentre non è in grado di rilevare la capacità di “costruzione” della conoscenza e neppure la “capacità di applicazione reale” della conoscenza posseduta. Di contro, la valutazione “autentica” rappresenta una metodologia - collocata entro un approccio formativo coerente - che mira a verificare non solo ciò che un allievo sa, ma ciò che “sa fare con ciò che sa” fondato su una prestazione reale e adeguata dell’apprendimento che risulta così significativo, poiché riflette le esperienze reali ed è legato ad una motivazione personale. Lo scopo principale consiste nella promozione di tutti, offrendo opportunità al fine di compiere prestazioni di qualità. Tale valutazio- ne, coinvolgendo gli allievi, le famiglie ed i partner formativi, mira pertanto alla dimo- strazione delle conoscenze tramite prestazioni concrete, stimolando l’allievo ad ope- rare in contesti reali con prodotti capaci di soddisfare precisi obiettivi. Particolarmen- te rilevante è il “capolavoro” che l’allievo esegue al termine del percorso formativo e che documenta nelle forme e linguaggio proprio della comunità professionale la sua preparazione, giustificando il rilascio della relativa qualifica professionale. In tal senso, muta la prospettiva dell’intera attività formativa: se la prima forma di valutazione è intesa come verifica circa l’apprendimento da parte dello studente di una conoscenza trasmessa dall’insegnante, la valutazione autentica si muove in chia- ve formativa, ovvero in modo da consentire un incremento del processo di apprendi- mento e della consapevolezza da parte dell’allievo. In questo modo la valutazione è essa stessa formazione e non un’interruzione del cammino di apprendimento. Da qui il ricorso al portfolio delle competenze personali. Ne emerge che il cuore della valutazione è collocato nei prodotti e nei processi (relativi alle UdA) di cui l’allievo va orgoglioso, e che segnalano (a se stesso, ai formatori ma anche agli altri attori, compresa la famiglia) le sue acquisizioni ed in particolare il grado di possesso delle competenze. “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 23 Tramite il portfolio è possibile capire la storia della crescita e dello sviluppo di una persona, corredandola con materiali che permettono di comprendere “che cosa è avvenuto” dal momento della presa in carico della persona (che richiede un’attenta osservazione delle sue capacità e acquisizioni previe) fino al momento della partenza, passando per le varie fasi di cui si compone il percorso formativo. 1.3.4 Aspetti operativi Definiamo ora gli aspetti operativi della valutazione: in particolare ci soffermiamo sui contenuti del portfolio, sulle figure che intervengono nella sua compilazione e sulla sua struttura. Il portfolio contiene materiali prodotti dall’allievo (individualmente o in gruppo), che evidenziano le competenze acquisite, prove realizzate durante il percorso, commenti dell’allievo, dei docenti, dei tutor (anche di impresa) e delle famiglie sui materiali prodotti e sul percorso formativo e indicazioni sintetiche che emergono dall’osserva- zione sistematica, dai colloqui insegnanti-genitori, dalle valutazioni dei formatori e degli allievi, dai colloqui con l’allievo e anche da questionari in ordine alle personali attitudini e agli interessi più manifesti. Le figure che intervengono nella compilazione del portfolio sono: tutor-coordinatore, allievo e formatori. Il portfolio è compilato e aggiornato dal tutor-coordinatore, in collaborazione con tutti i formatori impegnati nel team e con il ragazzo. In particolar modo, la parte relativa alla raccolta ed “etichettatura” dei materiali prodotti è compi- lata da ciascun allievo, chiamato così ad essere protagonista consapevole della pro- pria crescita. La struttura del portfolio è concordata e definita nell’ambito del Centro; esso com- prende comunque i seguenti ambiti: anagrafico, orientativo, formativo e valutativo, certificativo. 1) Ambito anagrafico: comprende i dati personali dell’allievo, descrive la sua vi- cenda formativa e, eventuali esperienze di apprendistato e, nel caso in cui siano state realizzate, riporta significative esperienze in campo lavorativo. Inoltre, van- no inserite anche le descrizioni di esperienze (in ambito sportivo, artistico, cultura- le, sociale, hobbies, ecc.) che l’allievo valuta come significative. 2) Ambito orientativo: comprende le attività di orientamento svolte, il progetto personale e le eventuali variazioni incorse. Tale dimensione orientativa è sempre intrecciata con la dimensione valutativa, in quanto l’unica valutazione positiva per l’allievo è quella che contribuisce a conoscere l’ampiezza e la profondità delle sue competenze e, attraverso questa conoscenza progressiva e sistematica, a fargli scoprire ed apprezzare sempre meglio le capacità potenziali personali, non CNOS-FAP / CIOFS-FP 24 pienamente mobilitate, ma indispensabili per avvalorare e decidere un proprio progetto di vita. 3) Ambito formativo e valutativo: riguarda la valutazione dei prodotti realizzati nelle UdA, è possibile fare riferimento a tre schede, presentate di seguito, che si svolgono sui due livelli precedentemente indicati, ovvero autovalutazione ed eterovalutazione. La prima (cfr. tavola 1 e 2), è una scheda di autovalutazione, correlata di relativa rubrica con parametri di riferimento, che si propone come strumento attraverso cui l’allievo può verificare il percorso che ha operato nella realizzazione del pro- dotto e il livello a cui ritiene di fissarsi rispetto al raggiungimento degli obiettivi. La seconda (cfr. tavola 3 e 4) e la terza (cfr. tavola 5) sono schede di eterovalutazione, che si propongono come strumenti di base, da adattare alle sin- gole UdA, attraverso cui il formatore può operare la sua valutazione del percorso dell’allievo. La prima di esse è la scheda di valutazione delle competenze genera- li, attraverso cui il formatore, facendo riferimento alla rubrica allegata, può valu- tare il raggiungimento o meno degli obiettivi formativi (che hanno come riferi- mento il PECUP), cogliendo la capacità dell’allievo di risolvere, in senso genera- le, il problema davanti al quale è posto e di incrementare e/o utilizzare le proprie risorse personali in ordine all’assolvimento del compito e, quindi, nel diventare “competente”. La scheda di valutazione di abilità e conoscenze, in secondo luogo, è uno strumento attraverso cui il formatore valuta il raggiungimento delle singole abilità e conoscenze il cui apprendimento è richiesto per la corretta soluzione del compito in riferimento alle diverse aree formative. In tal senso valutazione delle competenze e valutazione delle conoscenze ed abi- lità rappresentano due momenti dello stesso processo valutativo riferito alla stes- sa sequenza di unità di apprendimenti e riferiti alla medesima persona. 4) Ambito certificativo (libretto formativo): comprende i documenti di certificazione delle acquisizioni che accompagnano il percorso dell’allievo, con indicazione del valore in termini di credito. “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 25 Tavola 1: Scheda di autovalutazione (a cura dell’allievo) * Compila la rubrica di autovalutazione del prodotto allegata di seguito mettendo una X negli spazi appositi e riporta nella scheda il tuo giudizio sintetico evidenziando quello prevalente DI CHE PRODOTTO SI TRATTA QUANDO HAI COMINCIATO A REALIZZARLO QUANDO LO HAI TERMINATO COME LO HAI REALIZZATO (I PASSI CHE HAI FATTO PER ARRIVARE AL PRODOTTO) A CHE COSA SERVE IL PRODOTTO CHE HAI REALIZZATO COME TI VALUTI* QUALI SONO I TUOI PUNTI FORTI (abilità, capacità che hai scoperto di avere e che hai messo in atto) QUALI SONO I TUOI PUNTI MIGLIORABILI (difficoltà, problemi, …) COSA TI IMPEGNI A FARE NELL’IMMEDIATO FUTURO PER MIGLIORARTI NOME E COGNOME CORSO ANNO FORMATIVO CNOS-FAP / CIOFS-FP 26 Ta vo la 2 : R ub ri ca d i a ut ov al ut az io ne d el p ro do tt o (a c ur a de ll ’a ll ie vo ) H o us at o pi ù m at er ia le di q ue ll o ne ce ss ar io H o us at o tu tt o il te m po a di sp os iz io ne , m a no n h o fi ni to il p ro do tt o H o co nt ri bu it o po co al la vo ro d i g ru pp o co n i c om pa gn i H o av ut o bi so gn o de ll’ ai ut o de l f or m at or e p er ri so lv er e i p ro bl em i H o av ut o bi so gn o di m ol te s pi eg az io ni N on h o co m pl et at o il co m pi to H o us at o tu tt o il m at er ia le m es so a d is po si zi on e H o ut il iz za to tu tt o il te m po a di sp os iz io ne e h o fi ni to il p ro do tt o H o co ll ab or at o co n i c om - pa gn i p er lo s vo lg im en to de l l av or o, s ol o qu an do m i ve ni va r ic hi es to S on o st at o ca pa ce d i r is ol - ve re i pr ob le m i c on i co ns i- gl i d el fo rm at or e H o ri so lt o il c om pi to c on l’ ai ut o di a lc un i c hi ar im en ti H o co m pl et at o il c om pi to , fa ce nd o an ch e os se rv a- zi on i s u di e ss o H o us at o il m at er ia le in m od o fu nz io na le a l p ro do tto d a re a- liz za re H o te rm in at o il p ro do tt o in m en o te m po ri sp et to a qu el lo p re vi st o H o co lla bo ra to c on i co m - pa gn i du ra nt e tu tt o lo sv ol gi m en to d el la vo ro H o ri so lto i pr ob le m i i n m od o au to no m o H o co m pr es o co n ch ia re z- za il c om pi to ri ch ie st o H o co m pl et at o il co m pi to e so no c ap ac e di r ip or ta re ad a ltr e si tu az io ni s im ili ci ò ch e ho im pa ra to a tt ra - ve rs o qu es to l av or o U ti liz zo d ei m at er ia li G es ti on e de l t em po C ol la bo ra zi on e co n i c om pa gn i R is ol uz io ne d ei p ro bl em i R is ol uz io ne d el c om pi to P R IN C IP IA N T E IN T E R M E D IO E SP E R T O C O M P E T E N Z E L IV E L L I “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 27 Tavola 3: Scheda di valutazione delle competenze generali dell’allievo (a cura dei formatori) NOME E COGNOME CORSO ANNO FORMATIVO UNITÀ DI APPRENDIMENTO PERIODO E DURATA OBIETTIVI FORMATIVI DELL’UDA COMPETENZE ACQUISITE* LIVELLO DI ACQUISIZIONE GIUSTIFICAZIONE DELLA VALUTAZIONE OBIETTIVI FORMATIVI DELL’UDA COMPETENZE ACQUISITE* LIVELLO DI ACQUISIZIONE GIUSTIFICAZIONE DELLA VALUTAZIONE Sviluppare abilità e caratteristiche personali attra- verso la perso- nalizzazione delle proprie scelte Ha avuto bisogno dell’aiuto del formatore per risol- vere il problema re- lativo all’elabora- zione del budget Fronteggiamento delle situazioni e risoluzione dei problemi Principiante * Per indicare il tipo di competenza acquisita e il livello di raggiungimento relativo ad essa è possibile fare riferimento alla rubrica di valutazione delle competenze presentato nella pagina seguente, adattato da: NICOLI D. (a cura di), Linea guida per la realizzazione di percorsi organici di istruzione e formazione professionale, Roma, Tipografia Pio XI, 2003, 114. CNOS-FAP / CIOFS-FP 28 L IV E L L I Ta vo la 4 : R ub ri ca d i v al ut az io ne d el le c om pe te nz e P R IN C IP IA N T E IN T E R M E D IO E SP E R T O C O M P E T E N Z E z U ti li zz a pi ù m at er ia le d i qu el lo n ec es sa ri o z U ti li zz a il m at er ia le i n m od o no n se m pr e pr op or zi on al e ri sp et to a ll e di ve rs e pa rt i de l la vo ro z U ti li zz a tu tt o il t em po a d is po si zi on e e no n ri es ce a c om pl et ar e il p ro do tt o z U ti li zz a il t em p o i n m o d o n o n s em p re pr op or zi on al e ri sp et to a ll e di ve rs e pa rt i de l la vo ro z C ol la bo ra c on i c om pa gn i so lo d op o m ol - ti i nv it i da p ar te d el f or m at or e z H a di ff ic ol tà a l av or ar e co n gl i al tr i z R ea li zz a in te ra zi on i co n gl i al tr i m ol to sp or ad ic am en te z A tt ua c on ve rs az io ni m ol to b re vi z H a bi so gn o di a ss is te nz a pe r ri so lv er e i pr ob le m i z D ef in is ce i l co m pi to n el la s ua g lo ba li tà , se nz a fo ca li zz ar e tu tt i i pa ss i pe r la r is ol u- zi on e z P ro du ce p oc he a lt er na ti ve d i so lu zi on e o so lu zi on i un iv oc he z S ce gl ie l a so lu zi on e in b as e al le p oc he a l- te rn at iv e di s ol uz io ne p ro do tt e z N on r ev is io na i l co m pi to z N ec es si ta d i m ol te s pi eg az io ni s up pl em en - ta ri p er c om pr en de re l a co ns eg na z N on r is ol ve i l co m pi to o r is ol ve i l co m pi - to s en za e st en si on i al la v it a co nc re ta z U til iz za t ut to i l m at er ia le m es so a d is po - si zi on e z U ti li zz a il m at er ia le i n m od o pr op or zi o- na le r is pe tt o al le d iv er se p ar ti d el l av or o z U ti li zz a tu tt o il t em po a d is po si zi on e e co m pl et a il p ro do tt o z U ti li zz a il t em po i n m od o pr op or zi on al e ri sp et to a ll e di ve rs e pa rt i de l la vo ro z H a bi so gn o di u na l im ita ta a ss is te nz a de l fo rm at or e m en tr e la vo ra c on g li a lt ri z L av or a co n i co m pa gn i so lo i n al cu ni c as i e so lo d op o in vi to d el f or m at or e z R ea li zz a in te ra zi on i co n gl i al tr i in f un - zi on e de ll a ri so lu zi on e de l co m pi to z A ttu a co nv er sa zi on i in ce nt ra te s u di sc us - si on e di a lt er na ti ve r is pe tt o al c om pi to z È c ap ac e di r is ol ve re i p ro bl em i co n i co ns ig li d el f or m at or e z D ef in is ce a lc un i pa ss i da a ttu ar e pe r ra g- gi un ge re l ’o bi et ti vo z P ro du ce a lc un e al te rn at iv e di s ol uz io ne z S ce gl ie l ’a lt er na ti va d i so lu zi on e in b as e al p ro pr io b uo n se ns o z F a un a re vi si on e pa rz ia le d el c om pi to z N ec es si ta d i al cu ni c hi ar im en ti p er c om - pr en de re l a co ns eg na z R is ol ve i l co m pi to c on o ss er va zi on i, co n- ne ss io ni e a pp li ca zi on i z U til iz za i l m at er ia le i n m od o fu nz io na le a lla re al iz za zi on e de l pr od ot to z U ti li zz a il m at er ia le r es id uo p er q ua li fi ca re ul te ri or m en te i l pr op ri o pr od ot to z U ti li zz a un t em po m in or e ri sp et to a q ue ll o pr ev is to e f in is ce i l pr od ot to z U til iz za i l te m po r es id uo p er q ua lif ic ar e ul te - ri or m en te i l pr op ri o la vo ro z L av or a co n gl i al tr i co n m ol ta f re qu en za e co n bu on i ri su lt at i z M os tr a ri sp et to , st a be ne c on g li a lt ri z R ea liz za i nt er az io ni c on g li al tr i co st an ti, f i- na li zz at e al c om pi to e n on s ol o z A tt ua c on ve rs az io ni c on d is cu ss io ni v iv ac i ch e in cl ud on o ri fe ri m en ti a va ri e op in io ni e d al te rn at iv e in v is ta d i un a si nt es i z È a bi le a r is ol ve re i p ro bl em i in m an ie ra i nd i- pe nd en te z D ef in is ce i l pr ob le m a in t ut ti i pa ss i ne ce ss a- ri p er r ag gi un ge re l ’o bi et ti vo z P ro du ce m ol te a lt er na ti ve d i so lu zi on e z S ce gl ie l ’a lt er na ti va d i so lu zi on e pi ù ec on o- m ic a (c he d à m ag gi or i be ne fi ci c on i l m in or e co st o) z R ev is io na i l co m pi to e c or re gg e ev en tu al i er ro ri z C om pr en de l a co ns eg na s en za l a ne ce ss ità d i sp ie ga zi on i ul te ri or i z R is ol ve il co m pi to co n si nt es i, ge ne ra li zz az io ne a d al tr e at ti vi tà e a st ra zi o- ne d i co nc et ti G es ti on e d ei m at er ia li p er l a re al iz za zi on e d el c om p it o G es ti on e d el t em p o G es ti on e d el le re la zi on i F ro n te gg ia m en to d el le s it u az io n i e ri so lu zi on e d ei p ro b le m i R is ol u zi on e d el co m p it o “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 29 Tavola 5: Scheda di valutazione delle abilità e conoscenze dell’allievo (a cura dei formatori) AREA DEI LINGUAGGI AREA TECNOLOGICA AREA SCIENTIFICO - MATEMATICA AREA STORICO - SOCIO - ECONOMICA AREA PROFESSIONALE AREA FORMATIVA CONOSCENZE E ABILITÀ ACQUISITE (in relazione agli obiettivi specifici di apprendimento) LIVELLO DI ACQUISIZIONE (insufficiente, sufficiente, discreto, buono, eccellente) NOME E COGNOME CORSO ANNO FORMATIVO UNITÀ DI APPRENDIMENTO PERIODO E DURATA CNOS-FAP / CIOFS-FP 30 AREA DEI LINGUAGGI AREA TECNOLOGICA AREA FORMATIVA CONOSCENZE E ABILITÀ ACQUISITE (in relazione agli obiettivi specifici di apprendimento) LIVELLO DI ACQUISIZIONE (insufficiente, sufficiente, discreto, buono; eccellente) Conoscere i modi d’uso del dizionario e saperlo utilizzare Elaborare testi mediante l’utilizzo di Word Processor Discreto Insufficiente 1.4. Indicazioni circa l’esame finale di qualifica In questa sezione della guida si intendono offrire alcune indicazioni circa la strutturazione dell’esame finale di qualifica. A tal fine ne verrà illustrata la definizione, la collocazione dell’esame all’interno del percorso formativo, la natura della prova, la struttura della prove e i punteggi relativi ad ogni prova. 1.4.1 Definizione L’esame finale di qualifica rappresenta la modalità attraverso la quale si riscontra nella persona la presenza di requisiti educativi, culturali e professionali che attestino l’assolvimento del diritto-dovere e nel contempo consentano il conseguimento di una qualifica. 1.4.2 Collocazione La prova si colloca nella parte conclusiva del percorso di formazione, dopo che sono terminate le attività didattiche previste. È possibile ammettere all’esame persone che non hanno seguito l’intero processo, ma sono in possesso di crediti formativi e lavora- tivi adeguati. 1.4.3 Natura L’esame finale di qualifica ha il suo centro nella prova professionale, che è un “capo- lavoro”, ovvero un prodotto significativo e funzionale. Essa ha un valore operativo, in quanto rappresenta un costrutto in grado di soddisfare i requisiti professionali interni all’impresa, in riferimento ad un ruolo definito nel momento dell’ingresso lavorativo. Inoltre, ha un valore culturale, in quanto consente di rilevare le conoscenze e le abilità che l’allievo ha acquisito durante il suo percorso formativo. Infine, ha anche un valore educativo, in quanto stimola la persona ad una maggiore coscienza di sé e delle pro- Esempio relativo all’UdA “Patente per il motorino” “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 31 prie risorse nell’atto di porsi di fronte ad un compito. La prova fa, quindi, riferimento ad un processo operativo reale, e prevede un livello definito di autonomia, responsa- bilità durata e accuratezza. 1.4.4 Struttura dell’esame L’esame finale di qualifica si articola in 3 prove: 1) Prova professionale: in essa è richiesto all’allievo di realizzare un prodotto significativo funzionale a valutare le capacità professionali acquisite durante l’iter formativo. Questa prova può essere suddivisa in 3 fasi: a) Fase di programmazione: in essa è richiesto all’allievo di riflettere e di definire le sequenze operative di lavoro che verranno eseguite nella prova tecnico-operativa b) Fase operativa: in essa è richiesto all’allievo di realizzare concretamen- te il prodotto c) Fase consuntiva: in essa è richiesto all’allievo di descrivere il processo che ha svolto per la realizzazione del prodotto, in modo che si possa valu- tare la consapevolezza del percorso svolto. 2) Prova scritta culturale: in essa è richiesto agli allievi di produrre un testo aperto libero, in forma di riflessione o elaborato. 3) Colloquio: in esso è richiesto all’allievo di saper argomentare su contenuti appresi durante il percorso formativo, sulle esperienze di stage e di formazione vissute e sulle attese e le riflessioni riguardanti il proprio futuro. Obiettivo privi- legiato del colloquio è quello di dare l’opportunità all’allievo di riflettere e di prendere consapevolezza del percorso educativo e formativo che ha compiuto. 1.4.5 Punteggi relativi alle diverse prove Il percorso formativo contribuisce a dotare l’allievo delle risorse necessarie all’ac- cesso all’esame finale di qualifica. Tale accesso è corredato da un credito valutativo pari a un massimo di 55 punti su 100. I rimanenti 45 punti sono così suddivisi rispetto alle altre prove: 1) Prova professionale: 25 punti 2) Prova scritta: 10 punti 3) Colloquio: 10 punti L’allievo raggiunge la qualifica con un punteggio minimo di 60 punti. Si ricorda di avere sempre in considerazione la buona padronanza rispetto alla prevenzione degli infortuni sul lavoro. CNOS-FAP / CIOFS-FP 32 2. Presentazione della comunità professionale In questa sezione della guida viene presentata la natura economica, sociale e cultura- le della comunità, la prospettiva formativa in cui essa si inserisce, le figure professio- nali, con i riferimenti e le indicazioni sui laboratori, sullo stage e sulla alternanza. 2.1. Natura economica, sociale e culturale della comunità La Comunità Professionale Commerciale rappresenta una delle comunità più attive e più capillarmente distribuite sul territorio nazionale: nel 2001 risultano attive 1.334.791 (pari al 32,3% sul totale delle aziende operanti sul territorio nazionale) imprese com- merciali con 3.334.026 addetti 1 , pari al 17,8% della forza lavoro complessiva occupa- ta in Italia. Nel corso del precedente decennio si è assistito ad una significativa dimi- nuzione delle aziende attive (decremento leggermente superiore al 3%) con un au- mento del numero di occupati (un + 1% circa), significando una progressiva modifi- cazione delle dimensioni delle attività commerciali da esercizi di vicinato ad attività di media e grande distribuzione. L’esercizio di vicinato è prevalente nelle regioni dell’Italia Meridionale ed Insulare. Le figure professionali espresse dalla Comunità Commerciale e dei servizi trovano impiego sia negli esercizi di vicinato che in piccoli supermarket, supermercati ed ipermercati. La presenza di struttura di media-grande distribuzione (centri commerciali, ipermer- cati, supermercati) è giustificata dalla vendita di prodotti alimentari e per la casa, mentre strutture di vendita, definibili di vicinato, caratterizzata dalla presenza del tito- lare e una o più assistenti di vendita, sono maggiormente indirizzate verso l’abbiglia- mento e la vendita di prodotti cosiddetti specialistici. Nelle economie moderne si è fatto strada il concetto di azienda come “sistema”: l’azienda non viene più considerata quale semplice sommatoria delle sue parti com- ponenti, dove alcune sono più importanti delle altre, bensì viene vista come un insieme di elementi che necessariamente devono interagire per dar luogo a sinergie che ren- dano vitale il sistema stesso. In particolare, la funzione commerciale non è più vista come la realizzazione della vendita, ma come un’attività che consente di costruire rapporti duraturi con il cliente: trasversalmente ritroviamo il concetto di fidelizzazione del cliente che consente al 1 Fonte ISTAT censimento dell’industria e dei servizi del 2001. “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 33 venditore di gettare le basi per un rapporto duraturo. In questo senso, particolare importanza rivestono le competenze del Venditore nel saper gestire il contatto con il cliente, nel saper definire le strategie di assistenza al cliente nella fase post-vendita, nel legare il cliente non solo al prodotto venduto, ma all’azienda che lo vende. Tale prospettiva disegna la mappa delle competenze del buon venditore, che costitu- isce la variabile strategica della permanenza sul mercato e del consolidamento della posizione dell’azienda sul mercato stesso. La figura del Vendor nelle sue varie forme di esplicazione (come addetto al banco, addetto di settore, addetto acquisti/vendite, responsabile di settore di vendita, respon- sabile del punto vendita, responsabile marketing) continua a mantenere una posizio- ne di appetibilità sul mercato dell’occupazione. Nell’ambito della vendita di servizi, lo spessore della figura professionale assume una valenza ancora maggiore, in quanto, al contrario del bene tangibile, con il quale il cliente ha un rapporto diretto, la vendita di un servizio è estremamente legata all’intuitus personae, cioè alla capacità del venditore di trasmettere fiducia nel ser- vizio che si cerca di collocare e nel suo vantaggio economico/sociale futuro. Il Vendor associa alla sua competenza professionale, la conoscenza del prodotto/servizio che si cerca di vendere, la sua capacità di entrare in sintonia con il potenziale cliente e di infondere fiducia, elemento essenziale per la formalizzazione della vendita. Nuovi sbocchi si aprono sul mercato dell’e-commerce. La net-economy sta entrando gradualmente nello stile di acquisto degli italiani, per il momento concentrata su prodotti di fama consolidata o caratterizzati dalla sussidiarietà (un libro, piuttosto che un elettrodomestico o un componente elettronico). La variabile strategica di un tale mercato elettronico di vendita è l’appetibilità del prodotto, la tempestività della consegna, la certezza della negoziazione finanziaria. Tuttavia l’e-commerce si caratterizza come una naturale evoluzione di uno standard di vendita: la fiducia conquistata su una considerevole fascia di consumatori finali si traduce in una facilitazione dell’acquisto. Le attività di vendita in rete, inoltre, sono maggiormente utilizzate dal consumatore professionale che ricerca nell’acquisto rapidità e facilitazioni nelle fasi successive alla vendita (pagamento, assistenza, ricambi, accessori). Il fabbisogno di figure professionali indirizzate alla vendita resta comunque elevato (significativo l’aumento di addetti nel decennio 1991-2001, in presenza di riduzione del numero di attività attive): figure professionali che sappiano, non solo, concludere la vendita, ma anche stabilire quel rapporto con il cliente che getta le basi per la sua fidelizzazione. Negli ultimi decenni, l’introduzione di strumenti informatici (hardware e software) ha avuto un notevole impatto sulle attività in cui era coinvolta la predetta comunità, sosti- CNOS-FAP / CIOFS-FP 34 tuendo, in maniera alquanto rapida, il lavoro dell’uomo con quello del computer. Tuttavia, questa sostituzione ha coinciso con la definizione di nuovi ruoli assegnati alla comunità. In particolare, molte attività di natura estremamente pratica (basti pensare all’inventario, alla determinazione dei punti di riordino, alla formalizzazione del sempli- ce conto di spesa) si sono tradotti in attività di controllo puntuale dello strumento informatico; si pensi: ¾ alla lettura ottica del codice a barre, ¾ alla predisposizione dei tabulati delle rimanenza, ¾ al registratore di cassa interconnesso con il sistema informativo del punto vendita, ¾ alla fatturazione degli acquisti sulla base dello scontrino fiscale, ¾ al pagamento a mezzo bancomat, carte di credito, carte fedeltà. In questo senso, il ruolo del Vendor è stato qualificato ed arricchito di competenze organizzative e di supporto alle decisioni gestionali, riconoscendo, in compenso, mag- giori margini di autonomia. Basti pensare, ad esempio, che oggi il lavoro di vendita non è più limitato alla semplice gestione del prodotto, dell’approccio occasionale con il cliente e delle attività relative all’incasso della vendita, ma punta soprattutto all’organizzazione della vendita nel rispetto delle vigenti normative tributarie, di tutela del consumatore, di igiene e di sicurezza del prodotto. Oggi le normative vigenti nell’ambito della vendita non riguar- dano solo l’aspetto più meramente contabile e fiscale, ma tendono a salvaguardare il cliente, richiedendo continui controlli: ¾ sul confezionamento ¾ sulla data di scadenza per i prodotti alimentari ¾ sugli standard di realizzazione del prodotto ¾ sui marchi e contrassegni obbligatori che i prodotti stessi devono recare per garantirne l’idoneità alla vendita. Oltre ciò, l’informatizzazione della catena di vendita consente di tenere sotto stretto controllo: ¾ la giacenza dei prodotti ¾ la determinazione degli stock e soglie di invenduto ¾ le preferenze del consumatore rispetto alla tipologia di merce o prodotto ven- duto ¾ l’appetibilità di un prodotto in ordine alla sua esposizione, al suo prezzo, alla sua qualità percepita. Il ruolo del commerciale assume, quindi, un impatto di natura gestionale all’attività del “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 35 punto vendita e/o della rete di vendita, contribuendo all’ottimizzazione degli acquisti, alla selezione dei requisiti di fornitura, all’immagine aziendale nel suo complesso. Inoltre, i fenomeni di globalizzazione dei mercati e la nascita di organismi sopranazionali (si pensi all’Unione Europea) hanno ampliato il panorama di riferimento economico, finanziario e giuridico, hanno reso il mercato sempre più ampio e non più limitato territorialmente, hanno introdotto nuovi termini di confronto e paragone tra tipologie di prodotti, e il marketing mix che ne determina il giusto rapporto prezzo/qualità. La stessa Unione Europea ha contribuito a condizionare la realtà di vendita e facilita- to l’acquisto di prodotti da mercati non più locali o limitati territorialmente. Tali assestamenti influenzano la vita delle aziende commerciali (e dei consumatori), imponendo loro una costante duttilità nelle procedure di approvvigionamento e vendi- ta, nella determinazione delle variabili strategiche, che favoriscono e/o condizionano la vendita, pena l’esclusione dal mercato; a titolo esemplificativo, si pensi all’impatto che hanno avuto sulla vita delle aziende commerciali il recepimento delle direttive comunitarie sul rischio alimentare e sulle conformità del prodotto. Dal punto di vista culturale, la Comunità Commerciale presenta una configurazione alquanto composita che riunisce diverse discipline quali: ¾ l’economia aziendale ¾ il diritto (principalmente pubblico, civile, del lavoro, commerciale, la normati- va sulla compravendita, in particolare, e la tassazione dei consumi) ¾ la tecnica commerciale ¾ la tecnica di vendita e la psicologia della vendita ¾ le tecniche di comunicazione e la gestione dei rapporti interpersonali ¾ la ragioneria, la matematica finanziaria, la statistica (nozioni base) ¾ l’informatica ¾ il marketing (nozioni di ricerche di mercato e di tecniche e politiche di vendita) ¾ l’organizzazione aziendale (nozioni) ¾ la merceologia ¾ una lingua straniera (almeno l’inglese) ¾ le nozioni base di grammatica, letteratura, economia politica, storia, geografia (con particolare riferimento a quella economica) e scienze naturali. Elemento portante della cultura commerciale è la modalità attraverso cui essa con- sente di rappresentare l’insieme dei processi di formalizzazione della vendita, ricor- rendo ad un modello logico-formale rappresentato dal “ciclo di lavorazione”. Si tratta di una modalità tramite la quale si configura l’insieme dei passi che consen- CNOS-FAP / CIOFS-FP 36 tono di coordinare in termini logici, cronologici ed operativi le diverse azioni, sottese alle aree di attività tipiche della professionalità della comunità. Tale ciclo di lavorazione può essere così rappresentato: 2.2 Comunità professionale in prospettiva formativa La Comunità Professionale Commerciale si distingue per il fatto di possedere una propria cultura, un proprio modus operandi, una rilevanza sociale ed economica tali da costituire una vera e propria potenzialità educativa nei confronti degli allievi. Verifica dell’efficacia del progetto e delle strategie applicate Capitalizzazione degli esiti del ciclo di azione. Definizione del problema nel suo contesto di riferimento Elaborazione del progetto di azione e individuazione delle strategie Implementazione del progetto e attuazione delle strategie 1 6 5 4 3 2 Individuazione dell’obiettivo nei suoi componenti e delle risorse “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 37 Ciascun allievo, grazie ai costanti e crescenti stimoli educativi recepiti lungo tutto il corso di formazione, è stimolato a: conoscere se stesso, le proprie competenze, i punti di forza e di debolezza della propria preparazione; di possedere un sistema di valori ispirati alle buone regole della convivenza civile, tanto da relazionarsi con gli altri, sapendo ascoltare, dialogare e confrontarsi. La Comunità Commerciale consente agli allievi di maturare le competenze che arric- chiscono la personalità dello studente e lo rendono autonomo costruttore di se stesso in tutti i campi della esperienza umana, sociale e professionale attraverso le cono- scenze disciplinari e interdisciplinari (il sapere), le abilità operative apprese (il fare consapevole), nonché l’insieme delle azioni e delle relazioni interpersonali intessute (l’agire)15 . Il percorso formativo che gli allievi seguono per poter arrivare al conseguimento di una qualifica professionale prevede un insieme organico di saperi, conoscenze, tecni- che, modalità di azione e stili professionali, capacità relazionali e socializzazione di esperienze. La valorizzazione della cultura propria della Comunità Commerciale avverrà tramite il confronto con gli operatori, il linguaggio, le tecniche, i modelli cognitivi ed operativi, il sistema di relazioni che essa consente, in sintesi le tipologie di prodotti e di servizi. La professionalità specifica, oggetto della formazione della Comunità Professionale Commerciale, darà la possibilità agli allievi di acquisire abilità e conoscenze nel cam- po economico-giuridico, tecnico-relazionale che avranno come sbocco “naturale” i settori di vendita di realtà aziendali di diverse dimensioni, con gradi di complessità ed articolazione determinati dalla tipologia di attività commerciale, dalle sue dimensioni, dalle modalità operative con cui raggiunge il cliente nell’ambito della promozione del proprio prodotto/servizio. Il maggiore sforzo, richiesto ai formatori di questa Comunità Professionale, sarà quel- lo di far comprendere agli allievi che tra le diverse aziende, qualunque sia la loro dimensione o tipologia di attività, vi è un comune denominatore, in quanto ciascuna di esse, è sempre «una coordinazione economica in atto, istituita e retta per il soddisfacimento di bisogni umani, di cui l’uomo e la ricchezza sono elementi vitali» ovvero «un istituto economico destinato a perdurare che, per il soddisfacimento di bisogni umani, ordina e svolge, in continua coordinazione, la produzione o il procacciamento e il consumo della ricchezza»16 . 15 Cfr. PECUP 16 Gino Zappa, 1929 e 1957 CNOS-FAP / CIOFS-FP 38 Questo significa che le problematiche legate alla vita aziendale, anche se su scala diversa, hanno una matrice comune: è per tale motivo che l’allievo deve possedere le conoscenze sulle origini e sulla natura dell’organizzazione aziendale. Storicamente l’azienda nasce nel contesto “familiare” come istituto di “erogazione” finalizzato esclusivamente al soddisfacimento dei bisogni dei propri componenti; la sua evoluzione la porta a diventare sempre più istituto di “produzione” finalizzato al soddisfacimento indiretto dei bisogni dei suoi componenti mediante attività di produ- zione e scambio di beni e servizi. In particolare, le specifiche competenze che gli allievi della Comunità Commerciale dovranno perseguire sono, principalmente, le seguenti: Partecipare alla gestione del processo di vendita • Accedere ai servizi di rete per le vendite e l’assistenza al cliente • Assicurare il rispetto delle procedure e dei tempi • Applicare semplici tecniche di vendita tenendo presente le specificità del cliente e del prodotto • Interagire con il cliente sia nella fase di acquisizione che di fidelizzazione del cliente • Produrre i principali documenti che precedono l’emissione della fattura an- che con l’utilizzo di software • Identificare i servizi relativi alla banca telematica. Applicare le normative amministrative e contabili al processo di com- pravendita • Determinare le priorità delle operazioni da effettuare • Assicurare il rispetto delle procedure e dei tempi • Acquisire la documentazione di acquisto • Predisporre i documenti di pagamento • Produrre i principali documenti contabili inerenti il processo di compravendita anche con l’utilizzo di software • Aggiornare i registri IVA, la Prima nota, i partitari e lo scadenziario anche con l’utilizzo di software • Identificare gli elementi fondamentali di un contratto di compravendita. Gestire operazioni di magazzino • Individuare elementi fondamentali del flusso logistico delle merci in ingresso/ in uscita “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 39 • Riconoscere le tecniche per la gestione delle scorte • Individuare le principali norme igienico-sanitarie di settore • Riconoscere le diverse classi merceologiche • Individuare documenti in archivi cartacei e/o elettronici. Gestire comunicazioni orali e scritte • Comprendere richieste e informazioni di origine interna ed esterna • Partecipare al processo di accoglienza diretta/mediata, anche in lingua stra- niera • Redigere lettere commerciali • Comprendere gli elementi fondamentali di semplici lettere commerciali in lin- gua straniera • Interagire nelle fasi di comunicazione verbale, telefonica, telematica, riferite al processo. Costituiscono, inoltre, fondamentali atteggiamenti degli allievi di questa comunità quelli di: • coltivare l’interesse per le novità e per il costante aggiornamento culturale e pro- fessionale mediante la lettura di stampa specializzata e con il ricorso ad altri stru- menti di informazione (internet, banche dati, ecc.) in modo da analizzare un pro- blema sotto diversi aspetti e con il gusto della ricerca continua al fine di trovare la soluzione più idonea e conveniente in termini di tempo e di costi; • avere la convinzione che il ruolo ricoperto è di fondamentale importanza per la vita dell’organismo produttivo in cui si trova ad operare e che tale ruolo non è di natura statica o ripetitiva bensì ha una dinamicità che è funzione sia del proprio operato sia del grado di integrazione con gli altri soggetti con cui deve interagire. Questa serie di competenze e atteggiamenti svilupperà una forte motivazione negli allievi, poiché li farà sentire parte attiva nelle realtà produttive in cui opereranno grazie ai laboratori e agli stage che consentiranno un continuo confronto pratico con il lavoro degli operatori del settore. 2.3 Figure professionali, livelli e continuità La comunità accomuna due diversi gruppi professionali che si occupano di compra- vendita: le attività commerciali rivolte a clienti professionali (ingrosso e/o interme- diari del commercio) e a consumatori finali (dettaglio). Entrambi i gruppi hanno come elementi caratterizzanti: CNOS-FAP / CIOFS-FP 40 ¾ l’orientamento al cliente (elementi di substrato della comunità professionale) ¾ l’orientamento alla soddisfazione del cliente (fidelizzazione, assistenza post- vendita) Nella Comunità Professionale Commerciale la denominazione iniziale del percorso di qualificazione è Operatore dei servizi di vendita. Questa figura professionale, indipendentemente dalla specifica qualifica in uscita, avrà una formazione polivalente e trasversale e sarà dotata di strumenti logici, metodologie operative e abilità nell’utilizzo delle tecnologie multimediali. Questo tipo di formazione consentirà all’Operatore dei servizi di vendita di com- prendere le dinamiche di funzionamento di un’azienda (e dei suoi singoli reparti o settori) di qualsiasi tipo e dimensione, sia essa artigiana, industriale o di servizi. L’Operatore dei servizi di vendita, per la sua capacità di applicare procedure/ tecniche formalizzate e consuetudinarie, di elaborare e personalizzare procedure ad hoc, è una figura che potrà essere collocata ¾ sia nel reparto vendite al pubblico di un’impresa commerciale, esercente la vendita al dettaglio ¾ sia nel reparto commerciale di imprese di piccole, medie o grandi dimensioni, con particolare attitudine per le prassi che regolano la rilevazione, esecuzione e controllo di ordini dalla clientela ¾ sia nelle attività di back-office di un’impresa che, svolgendo attività di e- commerce, gestisce vendite on-line. Avrà una cultura socio-economica e giuridica di base che, insieme alle basilari cono- scenze di informatica, di tecnica commerciale, del sistema fiscale relativo alle impo- ste sui consumi e di almeno una lingua straniera (preferibilmente l’inglese commer- ciale), gli consentirà di gestire con sicurezza la propria attività. Inoltre, le basi di merceologia, di tecnica commerciale e di comunicazione, consenti- ranno all’Operatore di svolgere compiti di impostazione della vendita, attinente alla predisposizione delle merci favorendone l’acquisto, all’incasso delle transazioni e al controllo/riscontro dei prodotti venduti e in giacenza e dei corrispettivi. Si tratta di un ruolo di primaria importanza che fa dell’Operatore dei servizi di vendita la prima e fondamentale interfaccia dell’impresa nei confronti della propria clientela; la sua professionalità agisce sul cliente in termini di qualità percepita della realtà aziendale, alla quale si è accostato per soddisfare un suo bisogno. La competenza professionale, la capacità di tradurre in informazioni per la direzione le indicazioni rilevate sulla clientela per quanto concerne la strategia di prodotto per- seguita dall’azienda, ne fanno una figura strategica per le decisioni strategiche della “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 41 direzione aziendale, sia per quanto riguarda la programmazione ed il controllo di ge- stione, sia per quanto concerne la politica dei prezzi/prodotti dell’impresa. Qualifica Triennale In uscita si prevedono tre indirizzi: a) Addetto alla vendita/commerciale b) Addetto e-commerce c) Addetto alla televendita Tali figure, riconosciute dalle leggi regionali e dalle parti sociali, in rapporto alla situa- zione economico-produttiva, alle prospettive occupazionali e alle tendenze dei mercati del lavoro locale, possono coprire le professionalità relative alle attività proprie della comunità professionale. a) Addetto alla vendita/Addetto commerciale E’ un operatore che, grazie alle sue conoscenze, competenze, capacità ed abilità specifiche, è in grado di inserirsi operativamente in un contesto aziendale con mansioni commerciali attinenti alla compravendita e allo scambio di beni e servizi tra operatori professionali. - Conosce l’organizzazione dell’office automation e sa conversare, direttamente, con strumenti telematici, sia in inglese che in eventuali altre lingue straniere - Conosce l’organizzazione dell’azienda e, grazie alle sue capacità organizzative, è in grado di ricevere e inoltrare gli ordini, di provvedere alla preparazione della documentazione fiscale prevista per legge, di effettuare il riscontro degli ordini con la merce ricevuta e/o da consegnare. E’ orientato ad una gestione in regi- me di qualità totale - Conosce il linguaggio tecnico, sia in italiano che in inglese, può redigere pre- ventivi, presentazioni di prodotto, verbali, fare resoconti di riunioni, preparare grafici - Ha nozioni di base sul commercio internazionale, sulle clausole e sulla docu- mentazione dei servizi di trasporto, bancari e di assicurazione nazionali ed este- ri, con particolare riferimento ai paesi membri dell’Unione Europea - Conosce le tecniche di approvvigionamento, stoccaggio ed smaltimento del magazzino. - Ha fondamenti di comunicazione interpersonale e pratiche di gestione del rap- porto diretto e/o mediato con il cliente CNOS-FAP / CIOFS-FP 42 - Conosce tecniche di fidelizzazione del cliente. Tra i compiti comuni alle due figure professionali rientrano quelli di: - trattare le informazioni, sia verbali, sia su carta, che su supporti informatici, anche in lingua straniera (principalmente l’inglese); - utilizzare il Personal Computer e dei software applicativi, con particolare ri- ferimento a quelli di elaborazione testi e ai fogli elettronici; - espletare pratiche di emissione di pagamenti fatturazione come, ad esempio: • emissione della bolla di scarico del magazzino • emissione del documento di trasporto • emissione della fattura • aggiornamento dello scadenzario clienti e fornitori • assolvimento di principali adempimenti di natura fiscale (liquidazione IVA e relativo versamento mediante l’apposita modulistica); - verificare la correttezza del proprio e dell’altrui operato a livello commerciale con la possibilità di correggere gli eventuali errori. b) Addetto e-commerce E’ un operatore che, dotato di buona cultura socio-economica e giuridica, cono- sce la tecnica commerciale e le strategie di vendita mediata, di organizzazione aziendale, di normativa tributaria applicata alla compravendita e di almeno una lingua straniera (inglese), è in grado di inserirsi all’interno di una azienda com- merciale che svolge attività di commercio elettronico; ha adeguate conoscenze informatiche relativamente agli strumenti di supporto ad un sito internet per il commercio elettronico. E’ in grado di rilevare ordini e/o richieste di informazione dal sito internet di rife- rimento o attraverso gli strumenti di comunicazione implementati sullo stesso. Conosce le modalità di predisposizione, controllo e invio di messaggistica elettro- nica, e le tecniche di chattering. Conosce le modalità di aggiornamento di un database relazionale, sia testuale che multimediale. Agisce utilizzando opportune tecniche tese alla fidelizzazione del cliente nei con- fronti dell’azienda. Ha compiti esecutivi in ambito di logistica aziendale per quanto concerne la ge- stione delle scorte, la contabilità di magazzino. E’ in grado di utilizzare i sistemi per il controllo degli elementi di vendita (disponi- bilità, prezzo, promozioni, assistenza post-vendita). Tra i compiti della figura professionale rientrano quelli di “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 43 - estrapolare le informazioni relative agli ordini ricevuti per via telematica, nella lingua o nelle lingue che rispondono allo standard del sito di e-commerce. - gestire le informazioni e predisposizione degli strumenti interni per la soddisfa- zione dell’ordine, - utilizzare il Personal Computer e dei software applicativi, con particolare ri- ferimento a quelli di elaborazione testi, ai fogli elettronici, ai database relazionali; - espletare pratiche di emissione/pagamento e fatturazione come, ad esempio: • emissione della bolla di scarico del magazzino, • emissione del documento di trasporto, • emissione della fattura, • emissione delle richieste di autorizzazione per la restituzione merce, • aggiornamento dello scadenzario clienti e fornitori, • assolvimento di principali adempimenti di natura fiscale (liquidazione IVA e relativo versamento mediante l’apposita modulistica); - verificare la corretta esecuzione del ciclo di lavorazione degli ordini; - verificare la correttezza del proprio e dell’altrui operato a livello commerciale con la possibilità di correggere gli eventuali errori. c) Addetto alla Televendita E’ un operatore che, dotato di buona cultura socio-economica, unitamente alle tecniche di comunicazione verbale diretta e/o mediata, è in grado di inserirsi al- l’interno di una azienda commerciale che opera nel campo della media e/o grande distribuzione con strumenti di televendita, vendita a distanza (vendita per corri- spondenza e/o telefonica). - definisce un programma per il contatto diretto con la clientela - accoglie il cliente - è in grado di gestire la vendita diretta nei confronti del consumatore finale utilizzando opportune tecniche di comunicazione interpersonale - sa adattarsi alle nuove tecniche di comunicazione - agisce utilizzando tecniche tese alla fidelizzazione del cliente nei confronti del- l’azienda - assicura il buon svolgimento del circuito dell’ordinazione dal punto di vista am- ministrativo e logistico - è in grado di utilizzare e gestire strumenti per il pagamento elettronico degli ordini. - sa leggere le informative bancarie relativamente al pagamento on-line degli ordini - riconcilia ordini e pagamenti CNOS-FAP / CIOFS-FP 44 - assicura il servizio post-vendita con il cliente. Tra i compiti della figura professionale rientrano quelli di - partecipare agli acquisti - assicurare il buon svolgimento del circuito dell’ordinazione dal punto di vista amministrativo e logistico - effettuare comunicazioni scritte, telefoniche e telematiche (messaggi, richieste informazioni, reclami) - gestire i resi merce e dei prodotti in arrivo - partecipare alla gestione delle scorte - verificare la correttezza del proprio e dell’altrui operato a livello commerciale con la possibilità di correggere gli eventuali errori. Per questa figura professionale sono previste le seguenti specializzazioni lega- te alle tipologie di imprese all’interno delle quali le figure professionali della famiglia commerciale possono essere spese: - Operatore servizi di vendita, in funzione di uno sbocco professionale presso aziende che svolgano attività di intermediazione di vendita, con funzioni di back- office; - Operatore ai servizi commerciali internazionali, in funzione di potenziale sbocco professionale in aziende con significativi rapporti commerciali di com- pravendita con l’estero; - Customer dealer, in funzione di sbocchi professionali in aziende con ven- dita diretta al pubblico e la necessità di attuare tecniche di fidelizzazione del cliente. “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 45 Diploma professionale La qualifica triennale potrà svilupparsi nel Diploma di Istruzione e Formazione Pro- fessionale di Tecnico dei servizi commerciali con specifiche competenze di natura commerciale e di marketing che gli consentono di compiere autonomamente opera- zioni di natura contabile, amministrativa e fiscale riferiti alla gestione della compra- vendita. L’ulteriore azione formativa porta al Diploma Professionale Superiore con qualifiche che possono così essere classificate (per coerenza di sviluppo professionale) come: • Esperto di Marketing strategico • Web master per servizi di e-commerce • Call-Center Manager Quest’ultimo sarà in grado di pianificare, realizzare, coordinare e controllare autono- mamente operazioni di natura commerciale, di marketing, amministrativa e fiscale sempre relativi alla vendita e all’approvvigionamento. La continuità prevede l’Università. CNOS-FAP / CIOFS-FP 46 *Specializzazioni post-qualifica: ¾ Operatore servizi di vendita ¾ Operatore ai servizi commerciali internazionali **Specializzazioni post-diploma: ¾ Customer dealer ¾ Tecnico marketing e vendite ¾ Tecnico marketing e comunicazione DISEGNO DELL’OFFERTA FORMATIVA DELLA COMUNITÀ PROFESSIONALE COMMERCIALE Diploma professionale superiore (da 1 a 3 anni) z Esperto di marketing strategico z Web master per servizi di e-commerce z Call-center manager Diploma professionale (quarto anno) TECNICO DEI SERVIZI COMMERCIALI Qualifica (triennio) OPERATORE DEI SERVIZI DI VENDITA Larsa passaggi tra percorsi A tempo pieno o in Alternanza (dopo il 15° anno di età) Anno di preparazione universitaria Specializzazione** A p p re n d is ta to M o n d o d e l la vo ro Specializzazione* z Addetto commerciale z Addetto e-commerce z Addetto alla televendita “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 47 Compiti caratteristici della comunità professionale (livello di qualificazione) L’Operatore dei Servizi di Vendita è una figura po- livalente in grado di svolgere diversi compiti tra cui: • trattare informazioni, sia su carta che su supporti informatici, anche in lingua straniera (principal- mente l’inglese); • utilizzare il PC e i software applicativi, con parti- colare riferimento a quelli di elaborazione testi, ai fogli elettronici e all’utilizzo di internet e della po- sta elettronica; • classificare e archiviare documenti di vendita; • espletare pratiche amministrative e contabili in- terne riferite alle vendite, come, ad esempio: ge- stione dello scadenzario clienti e fornitori, compi- lazione della Prima Nota, rapporti con le banche, utilizzo dei diversi strumenti di pagamento; • saper “leggere” le risultanze di un inventario (esempio, un inventario di magazzino, ecc.); • essere in grado di interpretare un testo di legge o di un contratto; • essere in grado di sostenere un contatto di vendi- ta e concluderlo positivamente; • essere riservati, precisi, pratici e possedere la ca- pacità di organizzare il proprio lavoro e quello degli altri e gestire al meglio il tempo a disposizione; • relazionarsi in modo professionale con il proprio datore di lavoro, con i suoi superiori, con i colle- ghi e con la clientela; • verificare la correttezza del proprio agire con la possibilità di correggere gli eventuali errori; • aggiornarsi continuamente tramite quotidiani e ri- viste specializzate e altri strumenti di comunica- zione (internet, banche dati, radio, tv, ecc.). a) Addetto commerciale b) Addetto e-commerce c) Addetto alla televendita Tecnico Dei Servizi Commerciali OPERATORE DEI SERVIZI DI VENDITA Denominazione iniziale del percorso di qualificazione Figure Professionali Previste Continuità (Diploma Professionale) CNOS-FAP / CIOFS-FP 48 Denominazioni equivalenti Addetto servizi all’impresa - vendite. Note La denominazione adottata coincide con la classificazione adottata dalla Regione Piemonte. La denominazione sopra utilizzata corrisponde nei requisiti alla qualifica del Progetto CIOFS- FP / CNOS-FAP, ma non offre alcuna indicazione sull’indirizzo. Compiti specifici Svolge i seguenti compiti: • Selezione e sintesi delle comunicazioni pervenute attraverso diversi canali informativi • Comunicazione, anche in lingua straniera (inglese ed un’altra lingua), con clienti e fornitori • Traduzione di testi, anche a contenuto commerciale, tecnico o normativo, dall’inglese e altra lingua straniera all’italiano e viceversa • Utilizzazione PC e pacchetti applicativi • Conduzione dell’attività commerciale di base in aziende di qualsiasi dimensione che intrattengano rapporti di compravendita con clientela italiana ed estera • Gestione del contatto con il cliente in piccole, medie e grandi società • Elaborazione dei testi con utilizzo di tabelle e colonne; uso di fogli elettronici; uso di internet; uso di software per presentazioni anche animate • Comprensione, interpretazione, selezione della documentazione, invio e archivio delle informazioni • Consultazione, selezione e ricerca delle informazioni tramite internet e archivi elettronici • Interpretazione e analisi di testi normativi e contratti • Stesura dei principali contratti di compravendita sulla base delle indicazioni circa le parti contraenti e le condizioni pattuite • Gestione dello scadenzario clienti • Redazione dell’inventario delle merci presenti in magazzino • Disposizione della merce sugli espositori e/o banchi di vendita • Gestione dei rapporti con referenti interni ed esterni, con i Comuni e con le banche, con Enti istituzionali e non • Aggiornamento delle scritture contabili, in particolare i registri IVA e le scritture di ma- gazzino, e predisposizione Prima Nota vendite • Redazione, controllo e rettifica di documenti, atti e relazioni • Rispetto e applicazione delle norme di igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro e nel tratta- mento delle merci. • Supporto delle operazioni di assistenza al cliente e per il trattamento dei reclami. Collocazione organizzativa L’Operatore dei Servizi Commerciali trova impiego in aziende commerciali di qualsiasi di- mensione. È un operatore che, nell’ambito dei processi di sua competenza, applica procedure (formalizzate e consuetudinarie), adottando scelte basate sul criterio di connessione/con- formità a norme e regole apprese, ponendo in essere transazioni di tipo cooperativo interne ed esterne alla realtà aziendale. È possibile il suo inserimento in un ufficio commerciale e/o in un punto vendita al pubblico o a intermediari del commercio. FIGURA PROFESSIONALE Operatore dei Servizi Commerciali: Addetto commerciale 1 “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 49 2 Denominazioni equivalenti Operatore e-commerce Note La denominazione adottata coincide con la classificazione adottata dalla Regione Piemonte. La denominazione sopra utilizzata corrisponde nei requisiti alla qualifica del Progetto CIOFS- FP / CNOS-FAP, ma non offre alcuna indicazione sull’indirizzo. Compiti specifici Svolge i seguenti compiti: • Selezione e sintesi delle comunicazioni pervenute attraverso diversi canali informativi • Comunicazione, anche in lingua straniera (inglese ed un’altra lingua), con clienti e fornitori • Traduzione di testi, anche a contenuto commerciale, tecnico o normativo, dall’inglese e altra lingua straniera all’italiano e viceversa • Utilizzo del PC e pacchetti applicativi, in particolare applicativi informatici orientati al web per la produzione di pagine e di cataloghi on-line • Conduzione dell’attività commerciale attraverso la promozione e commercializzazione dei prodotti attraverso un sito web e strumenti di vendita elettronica • Elaborazione di testi con utilizzo di tabelle e colonne orientati alla pubblicazione su siti web • Comprensione, interpretazione, selezione di documentazione, invio e archivio delle in- formazioni • Consultazione, selezione e ricerca di informazioni tramite internet e archivi elettronici • Interpretazione ed analisi di testi normativi e contratti • Gestione dell’ordine on-line • Applicazione delle tecniche di customer service • Redazione dell’inventario delle merci presenti in magazzino • Predisposizione del materiale illustrativo dei prodotti commercializzati da pubblicarsi sul web • Aggiornamento delle scritture contabili, in particolare i registri IVA e le scritture di magazzino, e predisposizione Prima Nota vendite • Redazione, controllo e rettifica di documenti, atti e relazioni • Rispetto e applicazione delle norme di igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro • Supporto delle operazioni di assistenza al cliente e per il trattamento dei reclami. Collocazione organizzativa L’Operatore dei Servizi Commerciali – Addetto e-commerce trova impiego in aziende com- merciali che utilizzano un sistema di vendita on-line, con la conseguente necessità di monitorare, sorvegliare ed aggiornare le procedure e gli strumenti di vendita on-line. È un operatore che collabora alla predisposizione, manutenzione e gestione di un sito di commercio elettronico volto allo scambio di merci attraverso il web; nell’ambito dei processi di sua competenza, applica procedure (formalizzate e consuetudinarie), adottando scelte basate sul criterio di connessione/conformità a norme, regole e stili appresi, ponendo in essere transazioni, di tipo cooperativo e multimediale, interne ed esterne alla realtà aziendale. FIGURA PROFESSIONALE Operatore dei Servizi Commerciali: Addetto e-commerce CNOS-FAP / CIOFS-FP 50 3 Denominazioni equivalenti Addetto servizi all’impresa - vendite. Note La denominazione non trova un puntuale riscontro all’interno delle classificazioni note a livello regionale né nazionale; una figura del genere è ipotizzata dall’ISFOL. La denominazione sopra utilizzata corrisponde nei requisiti alla qualifica del Progetto CIOFS- FP / CNOS-FAP, ma non offre alcuna indicazione sull’indirizzo. Compiti specifici Svolge i seguenti compiti: • Selezione e sintesi delle comunicazioni pervenute attraverso diversi canali informativi • Comunicazione, anche in lingua straniera (inglese ed un’altra lingua), con clienti e fornitori • Traduzione di testi, anche a contenuto commerciale, tecnico o normativo, dall’inglese e altra lingua straniera all’italiano, e viceversa • Utilizzazione P.C. e pacchetti applicativi • Conduzione dell’attività commerciale di base in aziende di qualsiasi dimensione che intrattengono rapporti di compravendita con clientela italiana ed estera • Gestione del contatto con il cliente in piccole, medie e grandi società anche conto terzi • Elaborazione testi con utilizzo di tabelle e colonne; uso di fogli elettronici; uso di internet; uso di software per presentazioni anche animate • Comprensione, interpretazione, selezione della documentazione, invio e archivio delle informazioni • Consultazione, selezione e ricerca delle informazioni tramite internet e archivi elettronici. • Utilizzazione di un impianto automatico di telecomunicazioni • Applicazione di software specifico dei Call Center • Interpretazione e analisi di testi normativi e contratti • Redazione, controllo e rettifica di documenti, atti e relazioni • Rispetto e applicazione delle norme di igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro • Supporto alle operazioni di assistenza al cliente e al trattamento dei reclami • Acquisizione di dati e di informazioni sul target predefinito • Gestione della comunicazione interattiva, utilizzando anche controbiezioni precedente- mente predisposte. Collocazione organizzativa L’Operatore dei Servizi Commerciali – Addetto alla Televendita trova impiego in aziende commerciali che gestiscono vendite telefoniche di qualsiasi dimensione. È un operatore che, nell’ambito dei processi di sua competenza, è in grado di sostenere una comunicazione interattiva (con interlocutori esterni) tesa alla promozione di un contatto diretto e personale con il mercato di riferimento. applica procedure (formalizzate e consuetu- dinarie), adottando scelte basate sul criterio di connessione/conformità a norme e regole apprese, ponendo in essere transazioni di tipo cooperativo interne ed esterne alla realtà aziendale. È possibile il suo inserimento in ufficio e punto vendita. FIGURA PROFESSIONALE Operatore dei Servizi Commerciali: Addetto alla televendita “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 51 Denominazione iniziale del percorso di qualificazione Compiti caratteristici della comunità professionale (livello di qualificazione) Continuità 1 (Diploma Professionale Superiore) Continuità 2 (università) Il TECNICO DEI SERVIZI COMMERCIALI svolge i seguenti compiti: • Definizione delle strategie tese ad aumentare la penetrazione nel mercato di riferimento o in nuovi mercati di sbocco • Studio del mercato di riferimento • Esame, controllo e confronto delle informazioni raccolte • Trattamento ed elaborazione dei dati grezzi per la definizione di una strategia di vendita • Produzione della documentazione di sintesi, an- che sotto forma di grafici e tabelle • Definizione del piano di marketing per un pro- dotto o una linea di prodotti • Esame delle caratteristiche del prodotto in ter- mini di qualità, prezzo, distribuzione, garanzie, assistenza post-vendita • Definizione di una campagna pubblicitaria e predisposizione di un budget pubblicitario • Controllo dell’efficacia della campagna pub- blicitaria • Controllo dei risultati di una campagna pubblici- taria in termini di analisi costi/benefici • Strutturazione della rete di vendita o di distribu- zione • Predisposizione del budget aziendale delle ven- dite • Predisposizione dei servizi post-vendita tesi alla fidelizzazione del cliente • Definizione di una strategia di vendita La continuità prevede una successiva azione formativa che porta ad uno dei seguenti Diplomi di Formazione Superiore: • Esperto in marketing strategico Anno di preparazione universitaria. TECNICO DEI SERVIZI COMMERCIALI CNOS-FAP / CIOFS-FP 52 Denominazione iniziale del percorso di qualificazione Il TECNICO DI E-COMMERCE svolge i seguenti compiti: • Applicazione delle tecniche e degli strumenti di web marketing • Definizione degli strumenti di e-commerce • Progettazione di un sito web per il commercio elettronico • Realizzazione e mantenimento di un sito di com- mercio elettronico • Collaborazione all’implementazione e al migliora- mento di strumenti web volti al customer service • Produzione di cataloghi on-line • Definizione ed applicazione di strumenti di sicu- rezza informatica • Utilizzazione di tecniche di incasso e pagamento on-line in ambito di sicurezza dei dati e delle tran- sazioni • Definizione ed applicazione di tecniche di assi- stenza on-line al cliente • Definizione ed applicazione di strumenti di verifi- ca e controllo del sistema di e-commerce e degli strumenti di assistenza al cliente e di fidelizzazione • Definizione e realizzazione di strumenti di pro- mozione di un sito web volto al commercio on-line • Definizione ed applicazione di strumenti di rilevazione statistica delle preferenze del cliente on-line • Definizione ed utilizzazione di marketing e-mail e messaggistica elettronica individualizzata • Definizione di un piano di web-marketing • Collaborazione alla definizione di una gestione della logistica ottimizzata rispetto alla raccolta degli or- dini e al loro soddisfacimento. La continuità prevede una successiva azione formativa che porta ad uno dei seguenti Diplomi di Formazione Superiore: • Webmaster per servizi di e-commerce Anno di preparazione universitaria TECNICO DI E-COMMERCE Compiti caratteristici della comunità professionale (livello di qualificazione) Continuità 1 (Diploma Professionale Superiore) Continuità 2 (Università) “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 53 Denominazione iniziale del percorso di qualificazione Il TECNICO DI CALL-CENTER svolge i seguenti compiti: • Definizione delle modalità e dei contenuti di un approc- cio telefonico per la promozione di un prodotto o servi- zio destinato alla vendita nei confronti di utenti profes- sionali e consumatori finali • Gestione del processo comunicativo con decisione e sicurezza, per aumentare la percezione di efficienza, competenza e cortesia da parte degli utenti del servizio • Gestione di informazioni e assistenza clienti e gestione dei reclami • Fronteggiamento di situazioni e interlocutori critici sia nelle relazioni con i clienti che con i colleghi • Definizione di strategie e tecniche di comunicazione interpersonale per analizzare e comprendere i meccani- smi che regolano le interazioni e gli scambi comunica- tivi per aumentare la consapevolezza e la competenza nella gestione dei rapporti interpersonali • Gestione di reti di operatori di call center per garantire la condivisione delle metodologie di comunicazione e l’efficacia del contatto • Cura dell’immagine aziendale nella definizione delle modalità di contatto effettuate dai vari operatori • Reperimento delle informazioni on-line nella richiesta di assistenza da parte del cliente • Utilizzazione di strumenti di comunicazione mediata nel contatto con il cliente • Utilizzazione di software dedicato alla rilevazione dei contatti, ordini o reclami • Definizione delle modalità di primo contatto • Reperimento delle informazioni non verbali rilevate dal contatto telefonico • Adeguamento alla personalità percepita del cliente nel proporre la vendita o fornire la teleassistenza • Individuazione dei margini di miglioramento in termini di efficacia/efficienza nell’attività di contatto con il cliente • Reperimento delle informazioni relativamente allo stato di un ordine, reclamo o richiesta di informazioni da parte del cliente La continuità prevede una successiva azione formativa che porta ad uno dei seguenti Diplomi di Formazione Su- periore: • Call-Center Manager Anno di preparazione universitaria TECNICO DI CALL CENTER Continuità 2 (Università) Compiti caratteristici della comunità professionale (livello di qualificazione) Continuità 1 (Diploma Professionale Superiore) CNOS-FAP / CIOFS-FP 54 Compiti caratteristici della comunità professionale (livello di qualificazione) Continuità Denominazione iniziale del percorso di qualificazione (Diploma Professionale Superiore) 1 ESPERTO DI MARKETING STRATEGICO L’ESPERTO DI MARKETING STRATEGICO svolge i seguenti compiti: • Individuazione delle tendenze in atto tra i consu- matori • Analisi dei bisogni e delle risposte • Impegno nella verifica delle potenzialità dei vari mercati • Verifica del successo di una operazione commer- ciale • Programmazione degli obiettivi commerciali • Messa a punto di un’adeguata strategia volta a ri- scattare il cattivo esito cui è andato incontro un prodotto o servizio sul mercato in una specifica contingenza • Analisi dell’offerta della concorrenza e confezionamento del proprio prodotto o servizio in modo da contrastarla efficacemente • Studio e selezione del mercato più favorevole, i mezzi più opportuni, • Calcolo dei costi • Definizione del budget; • Recepimento, attraverso gli opportuni strumenti, di bisogni e desideri del consumatore • Orientamento della propria offerta commerciale in base ad essi • Contributo, attraverso i mezzi di cui dispone, alla scelta interna all’azienda, sugli orientamenti da se- guire per quel che concerne il settore tecnologia e produzione • Interpretazione delle statistiche e degli altri dati de- rivanti da analisi di mercato • Cura dell’immagine aziendale (o di una persona) in modo da accrescerne il gradimento fra il pubblico • Comunicazione corrente in tre lingue (inglese, fran- cese e un’altra lingua) e svolgimento delle funzioni di interprete Università. “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 55 Il WEBMASTER PER SERVIZI DI E-COMMERCE svol- ge i seguenti compiti: • Elaborazione di strategie di comunicazione multimediale strutturate sulla base del portfolio clien- ti acquisito o che si intende acquisire • Definizione della strategia di comunicazione da appli- care alla soluzione di e-commerce, che si intende ap- plicare, definendo le caratteristiche peculiari ed origi- nali del sito • Valutazione delle implicazioni di carattere tecnico, eco- nomico e di sicurezza della transazioni della soluzione che si intende implementare • Progettazione della soluzioni di e-commerce più adat- ta agli obiettivi aziendali definiti che ne consentano una fruibilità e stabilità tali da servire come strumento di fidelizzazione del cliente • Gestione del sito di e-commerce, provvedendo al con- tinuo aggiornamento e al monitoraggio degli accessi • Gestione e controllo dei contenuti, provvedendo ad organizzare e pianificare il lavoro editoriale della solu- zione di e-commerce coerentemente con gli obiettivi commerciali e di comunicazione prefissati • Definizione degli standard dei materiali multimediali (audio, foto e video) che verranno pubblicati per faci- litare la navigabilità del sito e l’identificazione del pro- dotto da parte del cliente internet • Promozione del sito sulla rete tramite: a. iscrizione del sito sui principali motori di ricerca; b. emissione di comunicati stampa alle principali te- state giornalistiche del settore; c. ricerca dei siti correlati (es. Radio, Etichette discografiche etc. per un sito di musica) e conse- guente invio di comunicati stampa; d. scambio di links con altri web affini; e. scambio di striscioni pubblicitari (banners) con al- tri siti. Università. Compiti caratteristici della comunità professionale (livello di qualificazione) Continuità Denominazione iniziale del percorso di qualificazione (Diploma Professionale Superiore) 2 WEBMASTER PER SERVIZI DI E-COMMERCE CNOS-FAP / CIOFS-FP 56 Il call-center manager svolge i seguenti compiti: • Attuazione di attività inerenti alla net-economy • Analisi e coordinamento di progetti che vengo- no ideati per il servizio. • Definizione delle strategie da attuare, adeguan- dole alle caratteristiche del progetto • Selezione degli operatori in funzione delle ca- ratteristiche personali, delle finalità del proget- to, della tipologia di clientela da contattare o a cui fornire il servizio • Definizione dello staff da approvare • Approntamento del percorso più idoneo per la formazione degli operatori e dello staff in fun- zione del progetto • Delibera di quali e quanti numeri attivare per ciascun progetto e le risorse da impiegare per ogni attività • Individuazione delle tendenze in atto tra i con- sumatori • Calcolo dei costi • Definizione del budget operativo di ogni singolo progetto • Controllo dell’andamento del progetto in termi- ni di impatto, di costi e di ritorni • Interpretazione delle statistiche e degli altri dati derivanti da analisi di mercato • Cura dell’immagine aziendale in modo da ac- crescerne il gradimento fra il pubblico • Comunicazione corrente in tre lingue (inglese, francese e un’altra lingua) e svolgimento delle funzioni di interprete. Università. Compiti caratteristici della comunità professionale (livello di qualificazione) Continuità Denominazione iniziale del percorso di qualificazione (Diploma Professionale Superiore) 3 CALL-CENTER MANAGER “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 57 2.4. Indicazioni su laboratori, stage e alternanza Nel predisporre le attività formative occorre tener presente l’importanza dei labora- tori e delle relative attrezzature al fine di formare un qualificato che sia in grado di sviluppare n numero ampio e vario di competenze, evitando una formazione speciali- stica, che presenterebbe un carattere angusto ed una eccessiva caratterizzazione su un aspetto della professionalità. Per tali motivi, si consiglia la seguente dotazione di laboratori e di attrezzature: ATTREZZATURELABORATORIO Aula attrezzata con idonee attrezzature che riproducano in vitro una realtà aziendale all’interno della quale il reparto commerciale rive- ste un importante ruolo; Nel caso della famiglia professionale commerciale dovrà essere data adeguata enfasi ai seguenti uffici: ¾ acquisti ¾ marketing ¾ vendite ¾ magazzino l’organizzazione in open-space consente di ricreare le necessarie rela- zioni tra colleghi e stimolare l’assertività e lo spirito di emulazione tra gli allievi. (riferimento IMPRESA SIMULATA - PROGETTO SILUIMPRESA EUROPEN). Aula o ambiente attrezzato per la simulazione di un’area di vendita al pubblico, dotata di espositori, personal computer, pistola scanner, linea telefonica e interfono, area destinata a magazzino, registratore di cassa, raccoglitori per la documentazione e i registri contabili. Secondo le specifiche delle discipline che si vanno a fornire come corollario della formazione culturale, tecnico-scientifica, non professionalizzante. Ambiente con postazioni di lavoro per l’attività individuale supportata da un tutor tesa al recupero o all’approfondimento con possibilità di erogazione di materiali su vari media, compresa la formazione a distanza. Laboratorio tecnico scientifico Laboratorio di vendita Impresa simulata Ugualmente, è di fondamentale importanza la dimensione dello stage orientativo, formativo e di accompagnamento lavorativo. Nel primo anno, come stage orientativo, si prevede l’organizzazione di una o due visite consistenti in tre momenti essenziali: incontro con testimoni; osservazione della realtà; verifica. Nel secondo anno e nel terzo anno è previsto lo stage di tipo formativo. Nel terzo anno lo stage assume anche la connotazione di accompagnamento lavo- rativo in vista di un possibile sbocco nel mondo del lavoro. Queste attività da svolgere presso l’impresa costituiscono un aspetto rilevante del progetto, ragione per cui si definiscono i criteri riportati nella tabella seguente: Atelier pedagogico CNOS-FAP / CIOFS-FP 58 Para- metri Finalità Caratteristiche metodologiche Obiettivi ST A G E D I A C C O M PA G N A M E N T O L AV O R A T IV O ST A G E O R IE N TA T IV O ST A G E F O R M A T IV O A iu ta re l a pe rs on a ne ll a sc el ta d i un o sp ec if i- co p er co rs o fo rm at iv o o la vo ra ti vo , m ig li o- ra nd o la s ua c om pr en si on e di u n pr of il o pr o- fe ss io na le e d el le s ue p ri nc ip al i de te rm in an ti . • D ef in ir e in m od o re al is ti co i l pr op ri o pr o- ge tt o pr of es si on al e, p ar te nd o da ll a m an i- fe st az io ne d el le p ro pr ie a sp et ta ti ve e p os - si bi li tà • M ig li or ar e la c on os ce nz a de l pr of il o pr o- fe ss io na le , in t er m in i di c om pe te nz e te c- ni ch e, a bi li tà e c ap ac it à pe rs on al i ri ch ie st e • In di vi du ar e co n m ag gi or p re ci si on e i re qu i- si ti d ’a cc es so a ll a pr of es si on e • A cq ui si re g li e le m en ti e ss en zi al i di c ul tu ra de l la vo ro ; • A m pl ia re l a co no sc en za d el le o pp or tu ni tà of fe rt e da l m er ca to d el l av or o lo ca le • M ig li or ar e la c on os ce nz a de l co nt es to l a- vo ra ti vo , de i pr oc es si p ro du tt iv i, d el l’ or - ga ni zz az io ne d el l av or o • V er if ic ar e la c oe re nz a tr a le c on os ce nz e te - or ic he e l a re al tà l av or at iv a. L a pr in ci pa le m od al it à di a pp re nd im en to è l’ os se rv az io ne , no n è da e sc lu de re l a po ss ib i- li tà d i es eg ui re a lc un e se m pl ic i op er az io ni . F av or ir e l’ ap pr en di m en to d i nu ov e co m pe te n- ze p ro fe ss io na li . S vi lu pp ar e e co ns ol id ar e le c om pe te nz e gi à es i- st en ti . • S vi lu pp ar e sp ec if ic he a bi li tà o pe ra ti ve r ic hi e- st e da l ru ol o pr of es si on al e sp er im en ta to • A pp re nd er e at tr av er so l ’a zi on e nu ov e co m - p et en ze • O rg an iz za re e g es ti re l e op er az io ni e i c om pi - ti a ss eg na ti i n m od o ra zi on al e, t al e da g ar an - ti re u na q ua li tà s od di sf ac en te d el l av or o sv ol - to • Im pa ra re a g es ti re i n m an ie ra n on c on fl it tu a- le l e re la zi on i co n gl i al tr i • A cq ui si re u n li ve ll o ac ce tt ab il e di p ad ro na nz a ne ll ’u so d el le t ec no lo gi e e de gl i st ru m en ti d i la v o ro • C on os ce re e d ec od if ic ar e i co nc et ti e i l in - gu ag gi t ip ic i de ll a pr of es si on e • S vi lu pp ar e un a vi si on e d’ in si em e de l pr oc es - so l av or at iv o, n ec es sa ri a pe r ca pi re i l ra p- po rt o tr a il p ro pr io l av or o e la m is si on d el - l’ az ie nd a. P re ve de u n im pe gn o de ll ’a ll ie vo n el lo s vo lg i- m en to d i in te re s eq ue nz e la vo ra ti ve o d i pa rt i di es se . È l a ti po lo gi a pi ù ut il iz za ta e p uò e ss er e, p er al - tr o, r ep li ca ta a nc he a l se co nd o an no , co n un a m ag gi or c om pl es si tà d i co nt en ut i e un ’a tt en zi o- ne p iù m ar ca ta a i ri su lt at i de ll a pe rf or m an ce . V er if ic ar e l’ ef fi ca ci a de ll e co no sc en ze e de ll e ca pa ci tà a cq ui si te n el le f as i pr ec e- d en ti . C om pl et ar e lo s vi lu pp o de ll a pr of es si on a- li tà n ec es sa ri a pe r re al iz za re u na p er fo r- m an ce d i qu al it à. • C on os ce re l a re al tà o rg an iz za ti va • S pe ri m en ta re i l ru ol o pr of es si on al e • A dd es tr ar e al l av or o • Im pa ra re a g es ti re l e si tu az io ni c ri ti ch e m an te ne nd o il c on tr ol lo d el le p ul si on i em o ti v e • Im pa ra re a g es ti re l a pr op ri e at ti vi tà i n re la zi on e a un a pr ec is a pr og ra m m az io ne te m p o ra le . L’ al li ev o è or a in g ra do d i pr es id ia re i nt e- ra m en te i l ru ol o e in p ie na a ut on om ia . L ’a zi en da c om in ci a a va lu ta re l a qu al it à e l’ ef fi ca ci a de ll e pr es ta zi on i, a pp li ca n- do a l la vo ro d el lo s ta gi st a gl i st es si c ri te - ri d i gi ud iz io c he s on o im pi eg at i pe r gl i al tr i la vo ra to ri c he a ss ol vo no l e m ed es i- m e fu n zi o n i. “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 59 Prerequisiti Modalità d’erogazione Funzioni del CFPStrumenti L a co ll oc az io ne n at ur al e di q ue st a ti po lo gi a di s ta ge è a ll ’i ni zi o di u n pe rc or so f or m at iv o. L a na tu ra o ri en ta ti va d el l’ in te rv en to i m pl i- ca u n’ at te nz io ne p ar ti co la re a ll a cr ea zi on e di u n cl im a fa vo re vo le a ll ’i ns er im en to d el lo st ag is ta e a ll a co st ru zi on e di r el az io ni d i fi du - ci a re ci pr oc a. D a pa rt e de ll ’a zi en da d ev e es se rc i un a di sp o- ni bi li tà d i fo nd o a ga ra nt ir e l’ ac ce ss o de ll ’a l- li ev o a ll e p ri n ci p al i fo n ti i n fo rm at iv e e a co ns en ti re l ’o ss er va zi on e de ll ’a m bi en te l a- v o ra ti v o . D ur at a: 1 0- 12 o re a rt ic ol at e in d ue g io rn at e so tt o fo rm a di v is it a st ru tt ur at a in t re m o- m en ti e ss en zi al i: i nc on tr o co n te st im on i; o s- se rv az io ne d el la r ea lt à; v er if ic a L e pr in ci pa li f ig ur e co in vo lt e so no : re sp on - sa bi le s ta ge , fo rm at or i, t ut or C F P, r es po ns a- bi le a zi en da le . S ch ed a pr og et to s ta ge , sc he de d i os se rv az io - ne , st ru m en ti d i va lu ta zi on e. • P re pa ra zi on e de ll a vi si ta d i st ag e in c ol la - bo ra zi on e co n l’ az ie nd a • P ro ge tt az io ne d id at ti ca e f or m at iv a • P re di sp os iz io ne d el p ot en zi al e pr of es si o- na le d el l’ al li ev o, s ia a tt ra ve rs o co ll oq ui i n- di vi du al i si a m ed ia nt e i gr up pi d i la vo ro e i la bo ra to ri • V al ut az io ne . Im pl ic a un a fa se p ro pe de ut ic a di p re pa ra zi on e e di f or m az io ne i n au la e i n la bo ra to ri o. P er ta n- to , no n è co ns ig li ab il e in se ri re q ue st a ti po lo gi a di s ta ge a ll ’i ni zi o di u n pe rc or so f or m at iv o. • D ur at a: 1 60 o re a rt ic ol at e in 2 0 gi or na te l a- v o ra ti v e • P re se nz a di u n tu to r az ie nd al e • F or um i nf ra st ag e da t en er si a l te rm in e di o gn i se tt im an a, f in al iz za ti a ll a ri el ab or az io ne d ei v is su ti p er so n al i e d el le es p er ie n ze pr ob le m at ic he i nc on tr at e • P ro va c on cl us iv a • F ig ur e co in vo lt e: r es po ns ab il e st ag e do ce nt i, tu to r C F P, t ut or a zi en da le , co ll eg hi d i la vo ro . S ch ed a pr og et to s ta ge ; sc he da d i de fi ni zi on e de l pr of il o pr of es si on al e de ll ’a ll ie vo ; sc he da d i el ab or az io ne a zi en da le d el p ro fi lo d i st ag e; pl an ni ng a ll ie vo ; sc he da d el le a tt iv it à se tt i- m an al i; s tr um en ti d i va lu ta zi on e. • P ro ge tt az io ne f or m at iv a e di da tt ic a • E la bo ra zi on e de l pi an o di s ta ge c on l ’a zi en da • D ef in iz io ne d el p ro fi lo p ro fe ss io na le • G es ti on e de i ri en tr i • V al ut az io ne . L a co ll oc az io ne i de al e di q ue st o st ag e è al te rm in e di u n pe rc or so f or m at iv o ar ti co la - to i n un a pr im a fa se d i fo rm az io ne t eo ri ca e in u na s ec on da f as e di s ta ge f or m at iv o. • D ur at a: 2 00 o re a rt ic ol at e in 5 s et ti m a- ne l av or at iv e (s ta ge f or m at iv o + s ta ge di a cc om pa gn am en to l av or at iv o) • F or um i nf ra st ag e da t en er si a l te rm in e d i ci as cu n a se tt im an a fi n al iz za ti a ll a ri el ab or az io ne d ei v is su ti p er so na li e d el - le e sp er ie nz e pr ob le m at ic he i nc on tr at e • P ro va c on cl us iv a • F ig ur e co in vo lt e: t ut or a zi en da le , co ll e- gh i di l av or o, r es po ns ab il e st ag e. S ch ed a pr og et to s ta ge ; sc he da d i de fi ni zi o- ne d el p ro fi lo p ro fe ss io na le d el l’ al li ev o; sc he da d i el ab or az io ne a zi en da le d el p ro fi - lo d i st ag e; p la nn in g al li ev o; s ch ed a de ll e at ti vi tà s et ti m an al i; s tr um en ti d i va lu ta - zi o n e. • P ro ge tt az io ne f or m at iv a e di da tt ic a • E la b o ra zi o n e d el p ia n o d i st a g e co n l’ az ie nd a • D ef in iz io ne d el p ro fi lo p ro fe ss io na le d el - l’ al li ev o • G es ti on e de i ri en tr i • V al ut az io ne . CNOS-FAP / CIOFS-FP 60 La metodologia dell’alternanza riprende ed accentua la didattica dello stage. Essa consente di realizzare un percorso formativo coerente e compiuto nel quale si integra- no reciprocamente attività formative di aula, di laboratorio ed esperienze svolte nella concreta realtà dell’organizzazione di lavoro e di impresa. La sua elaborazione richiede la definizione di un modello formativo che consenta di conseguire delle qualifiche e dei diplomi di formazione, alternando formazione e lavo- ro, basato sull’approccio pedagogico tipico della formazione professionale (valorizzazione delle esperienze lavorative, approccio induttivo, ecc.) all’interno del quadro di standard definiti per i percorsi formativi. Al fine di garantire che tali aspetti siano presenti, anche l’azienda, così come il Cen- tro, dovrà attivare e mettere a disposizione risorse tecniche, umane e strutturali ade- guate, attraverso l’attivazione di un apposito presidio formativo aziendale secondo la logica dell’apprendimento organizzativo (learning organization). Ciò deve essere definito garantendo la continuità e l’organicità delle azioni, specie là dove le specifici- tà organizzative e lavorative dell’azienda non consentono di acquisire “naturalmente” una visione ampia del processo di lavoro e delle competenze necessarie e il neo- inserito deve lavorare con operatori diversi. Per tutti questi motivi, va realizzata un’intesa tra le parti coinvolte, impresa ed orga- nismo formativo, al fine di determinare: • Lo “status” dei soggetti coinvolti (il giovane in alternanza) • Il ruolo della struttura formativa e dell’azienda e le modalità di collaborazione • Gli aspetti gestionali (il sostegno al reddito dell’allievo, gli incentivi per le imprese e l’assistenza tutoriale) • Le modalità di certificazione dell’esito positivo delle attività e di valutazione dei crediti formativi acquisiti dall’allievo Le attività previste nell’ambito dell’alternanza formativa, elaborate entro un piano formativo personalizzato, sono: • Visita orientativa • Conoscenza dell’impresa e dei ruoli • Micro-realizzazione • Laboratorio di simulazione • Apprendimento sul compito • Project work Queste attività verranno realizzate - in forma combinata - secondo un piano formativo coerente con le caratteristiche degli allievi e valorizzando le potenzialità formative dell’impresa. “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 61 PARTE II: GUIDA PER IL PIANO FORMATIVO 1. SCHEDA PER IL PIANO FORMATIVO CNOS-FAP / CIOFS-FP 64 “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 65 R E A L IZ Z A Z IO N E A T T IV IT A ’ D I A C C O G L IE N Z A z D O SS IE R S U L L A C O M U N IT A ’ P R O F E S S IO N A L E 20 o re P R IM O A N N O 40 o re A tt iv it à e pr od ot ti O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re q u is it i z P R O G E T T A Z IO N E D I P R IM O • P ro m u o v er e la co n o sc en za d el la re al tà fo rm at iv a in c ui g li a ll ie vi s i so no i ns er it i (a m bi en te , la bo ra to ri , re go la m en to , pe rs o- na le e du ca ti vo , ec c. ) • P ro m u o v er e n eg li a ll ie v i la c o n o sc en za d el le c ar at te ri st ic h e p er so n al i, d el le p ro - pr ie p os si bi li tà e d ei p ro pr i li m it i, p er v a- lu ta re i l p ro p ri o i n se ri m en to n el la c o m u - ni tà p ro fe ss io na le i n vi st a di u na c on fe rm a de ll a sc el ta f at ta • P ro m uo ve re l ’i nt er es se , la s en si bi li tà e l a cu ri os it à ve rs o la p ro fe ss io ne • P ro m uo ve re l a co ll ab or az io ne e l a co op er a- zi on e de gl i al li ev i tr a lo ro • P ro m uo v er e lo s v il u pp o d el le c ap ac it à di as co lt o, d i di al og o e di c on fr on to , ac co gl ie n- do c on l a gi us ta m is ur a di p ru de nz a e di r i- sp et to q ua nt o di co no g li a lt ri • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a pr es a di c os ci en - za d el le p ro pr ie d in am ic he p er so na li c he p or - ta no a ll ’a ff er m az io ne d el la p ro pr ia i de nt it à at tr av er so r ap po rt i co st ru tt iv i co n ad ul ti d i ri fe ri m en to e c oe ta ne i • A iu ta re g li a ll ie vi a p or re l e pr im e ba si p er su pe ra re l e di m en si on i st ru m en ta li d el la P a- te nt e E ur op ea p er i l C om pu te r (E cd l) e d i- m os tr ar e di c on si de ra re l a m ul ti m ed ia li tà e l’ us o de gl i st ru m en ti i nf or m at ic i un f ec on do am bi en te d i ap pr en di m en to , in p ro sp et ti va te or ic a e/ o pr of es si on al e. • A iu ta re a d ef in ir e in m od o re al is ti co i l pr o- pr io p ro ge tt o pr of es si on al e pa rt en do d al la m an if es ta zi on e de ll e pr op ri e as pe tt at iv e e po ss ib il it à • S up po rt ar e l’ al li ev o ne ll a co no sc en za d el pr of il o pr of es si on al e, i n te rm in i di c om pe - T u to r- co or d in at or e: c ur a l’ as pe tt o re la zi on al e de l gi oc o di c on os ce nz a in iz ia le e l ’o rg an iz za - zi on e de ll e vi si te d ei r ag az zi a l C en tr o e de gl i in co nt ri c on l e va ri e fi gu re ( di re tt or e, a ll ie vi de ll ’u lt im o an no , fo rm at or i, e cc .) . F o rm a to re d el l’ a re a d ei l in g u a g g i: c u ra l’ as pe tt o li ng ui st ic o de ll ’i nt er vi st a e de ll a su a tr as cr iz io ne e d el l’ in te ro l av or o, s ia e ss o in f or - m a di c ar te ll on e, d i fa sc ic ol o o di p re se nt az io - ne d i P ow er P oi nt . F o rm a to re d el l’ a re a t ec n o lo g ic a : cu ra i l su pp or to i nf or m at ic o pe r la r ea li zz az io ne d el la vo ro ( pe r fa re q ue st o è po ss ib il e fa re r if er i- m en to a ll e sc he de d i in fo rm at ic a 1 e 2 ri gu ar - da nt i il s al va ta gg io d ei d at i pe rs on al i su f lo pp y e la s te su ra d i un c ur ri cu lu m v it ae c on M sW or d) ; re sp on sa bi le d el la c or re tt a re al iz za zi on e de l re po rt ag e fo to gr af ic o. F o rm a to re d el l’ a re a p ro fe ss io n a le : re - sp on sa bi le d el la v is it a de gl i al li ev i ai l ab or at or i e di s pi eg ar e, r is po nd en do a ll ’i nt er vi st a, g li as pe tt i es se nz ia li d el la c om un it à pr of es si on al e di a pp ar te ne nz a. F or m at or e d el l’ ar ea s ci en ti fi ca : cu ra i l ri - sp et to d el l’ am bi en te d ur an te l a vi si ta d ei r a- ga zz i e di c ur ar e la g es ti on e de gl i st ru m en ti “ m a- te m at ic i” ( ri gh el li , sq ua dr e, e cc .) p er l a re al iz - za zi on e de i ca rt el lo ni o d ei f as ci co li . T u to r- co or d in at or e: p ro m uo ve e s ti m ol a il l a- vo ro d ’e qu ip e pe r l’ at ti va zi on e de ll ’u ni tà d i ap - pr en di m en to . R E A L IZ Z A Z IO N E P R O D O T T O P R O F E SS IO N A L E N on è r ic hi es to al cu n ti po d i pr er eq ui si to N on è r ic hi es to al cu n ti po d i r eq ui si to CNOS-FAP / CIOFS-FP 66 R E A L IZ Z A Z IO N E P R O D O T T O P R O F E SS IO N A L E 50 o re A tt iv it à e pr od ot ti O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re q u is it i z P U B B L IC IZ Z A - Z IO N E A T T IV IT À C O M M E R C IA L E te nz e, t ec ni ch e, a bi li tà , ca pa ci tà p er so na li ri ch ie st e • A iu ta re a d In di vi du ar e co n m ag gi or e pr ec i- si on e i re qu is it i di a cc es so a ll a pr of es si on e • Im pl em en ta re l a co no sc en za d el c on te st o la - vo ra ti vo , de i pr oc es si p ro du tt iv i, d el l’ or ga - ni zz az io ne d el l av or o • A iu ta re a v er if ic ar e la c oe re nz a tr a le c on o- sc en ze t eo ri ch e e la r ea lt à la vo ra ti ve . • F ar a cq ui si re p ro pr ie tà d i li ng ua gg io p ro pr ia de ll a co m un it à pr of es si on al e, s vi lu pp an do l a ca pa ci tà d i es pr es si on e • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a ca pa ci tà d i ra - gi on ar e su i pr ob le m i pr at ic i e as tr at ti , F av o- ri re l a ca pa ci tà d i si nt es i ne ll a ra pp re se nt a- zi on e gr af ic a di c on ce tt i di ff er en ti • S ti m ol ar e gl i al li ev i ad a cq ui si re u na c on o- sc en za s em pr e pi ù ap pr of on di ta d el le c la ss i m er ce ol og ic he • F av or ir e l’ im pi eg o di s tr um en ta zi on i in fo r- m at ic he p er l e ri le va zi on i • S vi lu pp ar e ne ll ’a ll ie vo l a cr ea ti vi tà n el r ea - li zz ar e un p ro ge tt o as se gn at o • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a co ns ap ev ol ez za de l va lo re d el le r eg ol e ne ll e lo gi ch e di m er - ca to e q u in d i n el la c o n v iv en za c iv il e (i ba nc on is ti d ei s up er m er ca ti v is it at i ri ce vo - no d ag li a ll ie vi p un te gg i m in or i in c as o no n ri sp et ti no l e no rm at iv e vi ge nt i, a d es em pi o no n in do ss an o il c op ri ca po o n on d et ra gg o- no l a ta ra n el p es o de gl i al im en ti v en du ti ) • F av or ir e ne gl i al li ev i la c ap ac it à di a vv er ti re la d if fe re nz a tr a il b en e ed i l m al e ed o ri en - ta rs i di c on se gu en za n el le s ce lt e di v it a e ne i co m po rt am en ti s oc ia li e c iv il i. F o rm a to re - o ri en ta to re : im p le m en ta il p o rt fo li o e le sc h ed e d i v al u ta zi o n e au to va lu ta zi on e. E qu ip e d ei f or m at or i. T u to r- co or d in at or e: p ro m uo ve e s ti m ol a il l a- vo ro d ’e qu ip e pe r l’ at ti va zi on e de ll ’u ni tà d i ap - pr en di m en to . F o rm a to re - o ri en ta to re : im p le m en ta il p o rt fo li o e le sc h ed e d i v al u ta zi o n e au to va lu ta zi on e. F or m at or e d el l’ ar ea l in gu ag gi ( it al ia n o ) A re a s to ri co -s o ci o -e co n o m ic a , (o rg an iz za - zi o n e) . A re a te cn ol og ic a (i nf or m at ic a: e la bo ra zi on e te st i, P ow er P oi nt , In te rn et ) T ec n ic h e d i m ar ke ti n g e ve n d it e. IN SE R IM E N T O IN A Z IE N D A D op o un p ri m o ap pr oc ci o ai co nt en ut i de ll e ar ee i nd iv id ua te se gu e: “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 67 40 o re A tt iv it à e pr od ot ti O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re q u is it i 20 o re SV IL U P P O A T T IV IT A ’ D I O R D IN E S O C IA L E z M A P P E D E L L E R E A L T A ’ P R O D U T T IV E D E L T E R R IT O R IO • P ro m uo ve re l a ra pp re se nt az io ne g eo gr af ic a de l pr op ri o te rr it or io • F av or ir e la c on os ce nz a e la f am il ia ri zz az io ne co n i si st em i e st ru m en ti p iù c om un i di r ap - pr es en ta zi on e: m ap pe , pi an ti ne , si m bo li , sc a- le d i ra pp re se nt az io ne • S ti m ol ar e la l et tu ra e l a co ns ul ta zi on e di fo nt i di ff er en zi at e (d oc um en ti -t es ti m on ia nz e, i n- te rv is te , ic on og ra fi e) p er c os tr ui re l a cr on o- lo gi a e i lu og hi d el lo s vi lu pp o pr od ut ti vo ( pr o- fe ss io ni n on p iù a tt iv e, i n at ti vi tà p iù o m en o ec on om ic am en te r il ev an ti , pr of es si on i ch e si s on o pr og re ss iv am en te e vo lu te o c he s i st an no e vo lv en do n el le t ec ni ch e pr od ut ti ve • F ac il it ar e la u ti li zz az io ne d i te st i e st ru m en ti di c on te st ua li zz az io ne ( ca rt e te m at ic he , in - da gi ni , da ti s ta ti st ic i) p er d es cr iv er e e ra p- pr es en ta re l a ge og ra fi a de ll o sv il up po p ro - du tt iv o (a rt ic ol az io ne i n ar ee e s et to ri ) • F av or ir e la c on su lt az io ne d i e sp er ti ( pr od ut - to ri l oc al i, c oo pe ra ti ve , en ti l oc al i, s in da ca - ti , es pe rt i in e co no m ia ) pe r in di vi du ar e i pu nt i di f or za d el t er ri to ri o, l e op po rt un it à di s vi - lu pp o (p ro ge tt i - of fe rt e di c om pe te nz e pr o- fe ss io na li . • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a co ns ap ev ol ez za de ll e pr op ri e ca pa ci tà , at ti tu di ni e a sp ir az io - ni e d el le c on di zi on i di r ea lt à in c ui s i po ss o- no v al or iz za re e r ea li zz ar e • P ro m uo ve re l a co ll ab or az io ne e l a co op er a- zi on e tr a gl i al li ev i • P ro m uo ve re n ei r ag az zi l a co ns ap ev ol ez za de l pe rc or so s vo lt o du ra nt e l’ an no , de ll e ca - pa ci tà s vi lu pp at e, d ei p ro do tt i re al iz za ti e de ll e po te nz ia li tà a nc or a da s vi lu pp ar e F or m at or e /c oo rd in at or i: p ro m uo ve e s ti m o- la i l la vo ro d el l’ eq ui pe i nt er es sa ta . F or m at or e/ or ie n ta to re : ac co m pa gn a l’ al li e- vo /a n el c om pi to d i as su nz io ne d i re sp on sa bi li - tà n ei co n fr o n ti d el co m p it o e n el la im pl em en ta zi on e de l po rt fo li o. F or m at or i d el l’ ar ea l in gu ag gi , ar ea s to ri - co -s o ci o -e co n o m ic a , a re a t ec n o lo g ic a . T u to r- co or d in at or e: r es po ns ab il e de ll ’a tt iv i- tà , di c ur ar e l’ as pe tt o re la zi on al e de ll a fe st a e de l co nt at to c on i g en it or i. R es po ns ab il e, i no l- tr e, d el c oo rd in am en to g en er al e de ll ’a tt iv it à, so p ra tt u tt o d el le su e p ar ti es p re ss iv e e re la zi on al i. F or m at or e d el l’ ar ea d ei l in gu ag gi : re sp on - sa bi le d i cu ra re l ’a sp et to l in gu is ti co d el le i nt er - vi st e e de ll e re la ti ve t ra sc ri zi on i, e de i ca rt el lo - ni i ll us tr at iv i de ll a m os tr a. A cq ui si zi on e de ll e co m p et en ze re la ti ve a l pr im o an n o O R G A N IZ Z A Z IO N E E V E N T O F IN A L E z E V E N T O F IN A L E CNOS-FAP / CIOFS-FP 68 A tt iv it à e pr od ot ti O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re q u is it i se gu e: z E V E N T O F IN A L E • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a ca pa ci tà d i co - m u n ic ar e, at tr av er so v ar ie m o d al it à (m ul ti m ed ia li , es pr es si ve , li ng ui st ic he , gr af i- ch e) , i pr op ri v is su ti e l e pr op ri e es pe ri en ze pe rs on al i • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a co sc ie nz a de ll e pr op ri e di na m ic he p er so na li c he p or ta no a l- l’ af fe rm az io ne d el la p ro pr ia i de nt it à at tr a- ve rs o ra pp or ti c os tr ut ti vi c on a du lt i di r if er i- m en to e c oe ta ne i • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a ca pa ci tà d i pa - dr on eg gi ar e gl i st ru m en ti e sp re ss iv i in di sp en - sa bi li p er g es ti re i n m an ie ra c os tr ut ti va i l co n- fr on to s oc ia le . F o rm a to re d el l’ a re a t ec n o lo g ic a : re sp o n - sa bi le d i cu ra re i l su pp or to i nf or m at ic o pe r la re al iz za zi on e de l la vo ro e l a co rr et ta r ea li zz a- zi on e de l re po rt ag e fo to gr af ic o e de ll e ri pr es e vi de o. F or m at or e d el l’ ar ea p ro fe ss io n al e: r es po n- sa bi le d i cu ra re l ’a ll es ti m en to d el la m os tr a de i la vo ri p ro do tt i e de ll a re al iz za zi on e de l ca rt el - lo ne s ul c ic lo d i pr od uz io ne d ei l av or i sv ol ti . F o rm a to re d el l’ a re a s to ri co -s o ci o -e co n o - m ic a: r es po ns ab il e de ll a pr ep ar az io ne e d el la ra pp re se nt az io ne d el le s ce ne tt e sc he rz os e e de l- la r ac co lt a de l m at er ia le u ti le p er p ro du rr e la pr es en ta zi on e in P ow er P oi nt o l a vi de oc as se t- ta . F or m at or e d el l’ ar ea s ci en ti fi ca : re sp o n sa - bi le d i cu ra re i l ri sp et to d el l’ am bi en te d ur an te lo s vo lg im en to d el la f es ta e d i cu ra re l a ge st io - ne d eg li s tr um en ti “ m at em at ic i” ( ri gh el li , sq ua - dr e, e cc .) p er l a re al iz za zi on e de i ca rt el lo ni . 20 o re “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 69 S E C O N D O A N N O 45 o re O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti A cq ui si zi on e de ll e co m pe te nz e re la ti ve al p ri m o an no P re re q u is it i R E A L IZ Z A Z IO N E A T T IV IT A ’ D I A C C O G L IE N Z A z SC H E D A D I P R E SE N T A Z IO N E A T T IV IT A ’ E ST IV A A tt iv it à e pr od ot ti • P ro m uo ve re l a ca pa ci tà d i se rv ir si c on p ro - pr ie tà d eg li s tr um en ti d i co ns ul ta zi on e e de - g li st ru m en ti in fo rm at ic i, p er o tt en er e do cu m en ta zi on i, s cr iv er e e ar ch iv ia re • A iu ta re g li a ll ie vi a p or re l e ba si p er s up er ar e le d im en si on i st ru m en ta li d el la P at en te E u- ro pe a pe r il C om pu te r (E cd l) e d im os tr ar e di co ns id er ar e la m ul ti m ed ia li tà e l’ us o de gl i s tr u- m en ti i nf or m at ic i un f ec on do a m bi en te d i ap p re n d im en to , in p ro sp et ti v a te o ri ca e /o pr of es si on al e • P ro m uo ve re l a ca pa ci tà d i na vi ga re i n in te rn et pe r ri so lv er e pr ob le m i, m ir an do a ll a se le zi o- ne d el le i nf or m az io ni a de gu at e • P ro m uo ve re l a ca pa ci tà d i le gg er e e pr od ur re te st i di d if fe re nt i di m en si on i e co m pl es si tà , b en co st ru it i a li v el lo g ra m m at ic al e- si nt at ti co , a li ve ll o di r ic ch ez za d i “v oc ab o- la ri o” s ia a l iv el lo c om un ic at iv o, e a da tt i al le va ri e si tu az io ni i nt er at ti ve • F av or ir e ne gl i al li ev i l’ ac qu is iz io ne d i co no - sc en ze s ol id e su ll a st ru tt ur a gr am m at ic al e de ll ’i ta li an o, a nc he c on o pp or tu ni c on fr on ti co n l’ in gl es e • P ro m uo ve re l ’u ti li zz o de ll a li ng ua i ng le se p er i pr in ci pa li s co pi c om un ic at iv i e op er at iv i • P ro m uo ve re l a ca pa ci tà d i op er ar e, o ri en - ta nd os i ne ll o sp az io e n el t em po , co nf ro nt i co st ru tt iv i fr a re al tà g eo gr af ic he e s to ri ch e di ve rs e • P ro m uo ve re i l ri sp et to , la c ur a, l a co ns er va - zi on e e il m ig li or am en to d el l’ am bi en te • P ro m u o v er e la c o m p re n si o n e d el la r ea lt à na tu ra le c on a tt eg gi am en to d i cu ri os it à, a t- te nz io ne e r is pe tt o T u to r- co or d in at or e: r es po ns ab il e di c ur ar e l’ as pe tt o re la zi on al e di q ue st a at ti vi tà e l a ge - st io ne d el la c om un ic az io ne . F o rm a to re d el l’ a re a d ei l in g u a g g i: r e- sp on sa bi le d i cu ra re l ’a sp et to l in gu is ti co d i tu tt o il l av or o e, i n pa rt ic ol ar e, d el la s te su ra de l di ar io e d el la t ra du zi on e in l in gu a in gl es e de ll e vi gn et te . F or m at or e d el l’ ar ea t ec n ol og ic a: r es p o n - sa bi le d i cu ra re i l su pp or to i nf or m at ic o pe r la re al iz za zi on e de l la vo ro e l ’a pp re nd im en to d i un a de gu at o us o di i nt er ne t e de ll e su e ri so rs e. F o rm a to re d el l’ a re a s to ri co -s o ci o -e co n o - m ic a: r es po ns ab il e di g ui da re i r ag az zi n el la sc el ta d el le i nf or m az io ni c ir ca g li a sp et ti s to - ri ci e c ul tu ra li d el l uo go s ul q ua le a tt ua no l a ri ce rc a e ne ll a si st em at iz za zi on e di q ue st e in - fo rm az io ni . F o rm a to re d el l’ a re a s ci en ti fi ca : re sp o n - sa bi le d el l’ ad eg ua to u ti li zz o de ll e co m pe te nz e m at em at ic he p er i l ca lc ol o de ll e di st an ze p er - co rs e e de ll e sp es e ef fe tt ua te e d el la g ui da a gl i al li ev i ne ll a sc el ta d el le i nf or m az io ni c ir ca g li as pe tt i ge og ra fi ci e n at ur al i de l lu og o su l qu al e at tu an o la r ic er ca . F o rm a to re d el l’ a re a p ro fe ss io n a le : re - sp on sa bi le d i un a ri fl es si on e- re la zi on e su l- l’ ev en tu al e es pe ri en ze d i ti ro ci ni o fo rm at iv o in a zi en da . CNOS-FAP / CIOFS-FP 70 50 o re O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re q u is it i A tt iv it à e pr od ot ti C om e pr er eq ui si ti so no r ic hi es te le c on os ce nz e li ng ui st ic he , m at em at ic h e e m ec ca ni ch e di b as e, a cq ui si te co n il p ri m o an no P R E PA R A Z IO N E G U ID A M O T O R IN O z C O N S E G U IM E N T O D E L L A P A T E N T E P E R I L M O T O R IN O • F ac il it ar e ne gl i al li ev i l’ ut il iz zo e ff ic ac e pe r l’ es pr es si on e di s é e pe r la c om un ic az io ne in te rp er so na le a nc he c od ic i, t ra l or o in te - gr at i o au to no m i (f ot og ra fi a, c in em a, w eb , ec c. ) di ve rs i da ll a pa ro la . • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a co ns ap ev ol ez - za d el v al or e de ll e re go le n el la c on vi ve nz a ci vi le • P ro m uo ve re i l ri sp et to d el le f un zi on i e de l- le r eg ol e de ll a vi ta s oc ia le e i st it uz io na le , ri co no sc en do ne l ’u ti li tà e i m pe gn an do si a co m pr en de rn e le r ag io ni • F ac il it ar e ne gl i al li ev i l’ as su nz io ne d i co m - po rt am en ti p iù a de gu at i pe r la t ut el a de ll a si cu re zz a pr op ri a, d eg li a lt ri e d el l’ am bi en - te i n cu i si v iv e, i n co nd iz io ni o rd in ar ie o st ra or di na ri e di p er ic ol o • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi i l se ns o di r is pe tt o e di c ur a pe r le c os e in l or o po ss es so ( in qu es to c as o pe r il m ot or in o) . T u to r- co or d in at or e: r es po ns ab il e di c ur ar e l’ as pe tt o re la zi on al e de ll ’U dA e l ’o rg an iz za - zi on e de gl i in co nt ri d eg li a ll ie vi c on i l ra pp re - se nt an te d el le f or ze d el l’ or di ne e d el la p ro va pr at ic a fi na le . F o rm a to re d el l’ a re a d ei li n g u a g g i: re - sp on sa bi le d i cu ra re l ’e la bo ra zi on e de ll e do - m an de e l ’a sp et to l in gu is ti co d el l’ in te rv is ta a l ra pp re se nt an te d el le f or ze d el l’ or di ne e d el la st es ur a de ll a do m an da d i am m is si on e pe r so - st en er e l’ es am e. F o rm a to re d el l’ a re a s to ri co -s o ci o -e co n o - m ic a: r es po ns ab il e de l m od ul o di e du ca zi on e al la c on vi ve nz a ci vi le e d el la p re se nt az io ne de ll e im pl ic an ze b ur oc ra ti ch e re la ti ve a l po s- se ss o e al l’ ut il iz zo d el m ot or in o (b ol lo , as si cu - ra zi on e, b ol li no b lu , re vi si on e, e cc .) . F o rm a to re d el l’ a re a p ro fe ss io n a le : re - sp on sa bi le d el l’ as pe tt o pr at ic o re la ti vo a ll a m a- nu te nz io ne d el m ot or in o. F o rm a to re d el l’ a re a s ci en ti fi ca : re sp o n - sa bi le d el l’ ad eg ua to u ti li zz o de ll e co m pe te nz e m at em at ic he p er e la bo ra re u n bu dg et p er l ’a c- qu is to d el m ot or in o. D o ce n te a b il it a to a s v o lg er e il c o rs o : re - sp on sa bi le d el la p re pa ra zi on e e or ga ni zz az io - ne d ei c or si , de ll a ge st io ne a m m in is tr at iv o co n- ta bi le d el le a tt iv it à co nn es se , de ll a ve ri fi ca d el re gi st ro d el le p re se nz e, d el l’ id en ti fi ca zi on e de i ca nd id at i pr im a de ll ’e sa m e, d el la l et tu ra d el le is tr uz io ni p er l a co m pi la zi on e de ll e sc he de d’ es am e e de ll o sv ol gi m en to d el la p ro va f in a- se gu e: z SC H E D A D I P R E SE N T A Z IO N E A T T IV IT A ’ E ST IV A “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 71 A tt iv it à e pr od ot ti O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re q u is it i 80 o re S ap er i di b as e ch e di n or m a ve ng on o er og at i du ra nt e il p ri m o an n o 50 o re A cq ui si zi on e de ll e co m pe te nz e re la ti ve a l pr im o an no R E A L IZ Z A Z IO N E P R O D O T T O P R O F E SS IO N A L E • S vi lu pp ar e l’ ab il it à di g es ti re c om un ic az io ni fu nz io na li a tt ra ve rs o l’ ut il iz zo d i st ru m en ti in fo rm at ic i • S ti m ol ar e al l av or o co op er at iv o • F or ni re s ug ge ri m en ti p er a um en ta re l a ca pa - ci tà d i co nf ro nt o, d i cr it ic a e di s ce lt a • A iu ta re l ’a ll ie vo a d ap pr of on di re l a te rm in o- lo gi a sp ec if ic a de l se tt or e • R es po ns ab il iz za re l ’a ll ie vo n el la d ef in iz io ne de ll e at ti vi tà d a sv ol ge re , ne ll a ge st io ne d el te m po e n el la r ea li zz az io ne d i un p ro do tt o qu al it at iv am en te a cc et ta bi le • In di vi du ar e st ra te gi e di a zi on e a fr on te d i si - tu az io ni i m pr ev is te • P ro m uo ve re e c on so li da re n el l’ al li ev o il s en - so d i ap pa rt en en za a d un a re al tà m ul ti et ni ca e m ul ti cu lt ur al e • R en de re c on sa pe vo le l ’a ll ie vo d ei c on ce tt i fo nd am en ta li d i id en ti tà / a p p ar te n en za / d if fe re n za , re la ti vi a i m od el li c ul tu ra li e a gl i st il i di v it a • R en de re c on sa pe vo le l ’a ll ie vo d ei c on ce tt i fo n d am en ta li d i st er eo ti p o e p re g iu d iz io le . T al e do ce nt e, n el le r is pe tt o de ll e no rm e vi ge nt i, de ve e ss er e: u n in se gn an te d i a ut os cu ol e, un ’a pp ar te ne nt e al le f or ze d i po li zi a, u n ca ra - bi ni er e, u n vi gi le u rb an o, u na g ua rd ia d i fi na n- za , un d oc en te i n po ss es so d el le c om pe te nz e de ri va nt i da ll ’a ve r or ga ni zz at o e re al iz za to sp ec if ic he a tt iv it à fo rm at iv e di e du ca zi on e st ra - da le , pe r al m en o un t ri en ni o, c er ti fi ca to d al di ri ge nt e sc ol as ti co , o un a pe rs on a de si gn at a da ll e as so ci az io ni e d ag li e nt i, pu bb li ci e p ri va - ti , im pe gn at i in a tt iv it à co ll eg at e al la c ir co la - zi on e st ra da le e r ic on os ci ut i da l M in is te ro d ei T ra sp o rt i. T u to r- co or d in at or e: p ro m uo ve e s ti m ol a il la vo ro d ’e qu ip e pe r l’ at ti va zi on e de ll ’u ni tà d i ap pr en di m en to F o rm a to re – o ri en ta to re : im p le m en ta i l p o rt fo li o e le sc h ed e d i v al u ta zi o n e au to va lu ta zi on e F or m at or e d el l’ ar ea l in gu ag gi ( it al ia n o ), A re a so ci o -e co n o m ic a , (o rg an iz za zi o n e) , A re a te cn ol og ic a (i nf or m at ic a: e la bo ra zi o- ne t es ti , P ow er P oi nt , In te rn et ), t ec n ic h e d i m ar ke ti n g e ve n d it e. F o rm a to re - o ri en ta to re F o rm a to re /c o o rd in a to re F or m at or i d ’a re a T es ti m o n i R E A L IZ Z A Z IO N E P R O D O T T O P R O F E SS IO N A L E z G E S T IO N E D I U N ’A T T IV IT A ’ C O M M E R C IA L E z Q U A D R O S IN O T T IC O D E L L E R E A LT A ’ C U L T U R A L I S U L T E R R IT O R IO z C O N S E G U IM E N T O D E L L A P A T E N T E P E R I L M O T O R IN O se gu e: CNOS-FAP / CIOFS-FP 72 A tt iv it à e pr od ot ti O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re q u is it i pr es en ti n el l’ im m ag in ar io c ol le tt iv o lo ca le e de ll e lo ro i m pl ic az io ni • F av or ir e ne ll ’a ll ie vo l a ca pa ci tà d i co gl ie re an al og ie e d if fe re nz e ne ll a lo gi ca d el c on fr on - to • F av or ir e la c on os ce nz a de ll a le gi sl az io ne c he re go la l a pr es en za d el lo s tr an ie ro n el p ro pr io te rr it or io d i ap pa rt en en za , e le i st it uz io ni d i ri fe ri m en to • C on so li da re n el l’ al li ev o la c on os ce nz a de l le s- si co sp ec if ic o , p er m et te rl o in g ra d o d i ap pr op ri ar se ne e r iu ti li zz ar lo i n m od o au to - n o m o . • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a co ns ap ev ol ez za de l pe rc or so s vo lt o du ra nt e il c or so d el l’ an - no , de ll e ca pa ci tà s vi lu pp at e, d ei p ro do tt i re - al iz za ti e d el le p ot en zi al it à an co ra d a sv il up - pa re • F ar r if le tt er e gl i al li ev i su ll a es pe ri en za d i st ag e, c he f ac il it a la p re sa d i co sc ie nz a de ll e pr op ri e di na m ic he p er so na li c he p or ta no a l- l’ af fe rm az io ne d el la p ro pr ia i de nt it à at tr av er so ra pp or ti c os tr ut ti vi c on a du lt i gi à in se ri ti n el m on do d el l av or o • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a ca pa ci tà d i pa dr o- ne gg ia re g li s tr um en ti e sp re ss iv i in di sp en sa bi - li p er g es ti re i n m an ie ra c os tr ut ti va i l co n- fr on to s oc ia le • S vi lu pp ar e la c on sa pe vo le zz a di l av or ar e in m od o co op er at iv o • S vi lu pp ar e ab il it à e ca ra tt er is ti ch e pr of es si o- na li n el c am po s pe ci fi co . T u to r- co or d in at or e: c ur a l’ as pe tt o re la zi on al e de ll a fe st a e de l co nt at to c on i g en it or i. R e- sp on sa bi le , in ol tr e, d el c oo rd in am en to g en er a- le d el l’ at ti vi tà , so pr at tu tt o de ll e su e pa rt i es pr es - si ve e r el az io na li . F o rm a to re d el l’ a re a d ei l in g u a g g i: c u ra l’ as pe tt o li ng ui st ic o de ll e in te rv is te e d el le r e- la ti ve t ra sc ri zi on i, e d ei c ar te ll on i il lu st ra ti vi de ll a m os tr a. F o rm a to re d el l’ a re a t ec n o lo g ic a : cu ra i l su pp or to i nf or m at ic o pe r la r ea li zz az io ne d el la vo ro e l a co rr et ta r ea li zz az io ne d el r ep or ta ge fo to gr af ic o e de ll e ri pr es e vi de o. F o rm a to re d el l’ a re a p ro fe ss io n a le : cu ra l’ al le st im en to d el la m os tr a de i la vo ri p ro do tt i e de ll a re al iz za zi on e de l ca rt el lo ne s ul c ic lo d i pr od uz io ne d ei l av or i sv ol ti ; re sp on sa bi le d el la p re p ar az io n e d ei p ro d o tt i al im en ta ri o ff er ti du ra nt e il r in fr es co . F or m at or e d el l’ ar ea s to ri co -s oc io - e co n o- m ic a: r es po ns ab il e de ll a pr ep ar az io ne e d el la ra cc ol ta d el m at er ia le u ti le p er p ro du rr e la p re - se nt az io ne i n P ow er P oi nt o l a vi de oc as se tt a O R G A N IZ Z A Z IO N E E V E N T O F IN A L E z E V E N T O F IN A L E se gu e: z Q U A D R O S IN O T T IC O D E L L E R E A LT A ’ C U L T U R A L I S U L T E R R IT O R IO 20 o re “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 73 A tt iv it à e pr od ot ti O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re q u is it i D ur an te i l se co nd o an no è p re vi st a, c om e el em en to e ss en zi al e de l pe rc or so f or m at iv o, l ’e sp er ie nz a di s ta ge d a sv ol ge rs i in c ir ca 16 0 or e co n le m od al it à in di ca te n el la g ui da . ST A G E A Z IE N D A L E F or m at or e d el l’ ar ea s ci en ti fi ca : re sp o n sa - bi le d i cu ra re i l ri sp et to d el l’ am bi en te d ur an te lo s vo lg im en to d el la f es ta e d i cu ra re l a ge st io - ne d eg li s tr um en ti “ m at em at ic i” ( ri gh el li , sq ua - dr e, e cc .) p er l a re al iz za zi on e de i ca rt el lo ni se gu e: O R G A N IZ Z A Z IO N E E V E N T O F IN A L E z E V E N T O F IN A L E CNOS-FAP / CIOFS-FP 74 T E R Z O A N N O 40 o re O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti C on os ce nz e e ca pa ci tà re la ti ve ag li a nn i pr ec ed en ti P re re q u is it i O R G A N IZ Z A Z IO N E E V E N T O z V IS IT A C U L T U R A L E A D U N A C IT T A ’ D ’A R T E IT A L IA N A A tt iv it à e pr od ot ti • F av or ir e tr a gl i al li ev i le c on di zi on i, p er c ui ut il iz za re t ut ti g li a sp et ti p os it iv i ch e ve ng o- no d a un c or re tt o la vo ro d i gr up po • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a ca pa ci tà d i as co l- to , di d ia lo go , di c on fr on to c on l e al tr e pe r- so ne , in m od o da a cq ui si re c ap ac it à re la zi on al i e co m un ic at iv e • O ff ri re a gl i al li ev i st ru m en ti p er a cq ui si re c a- pa ci tà d ec is io na li s ul la b as e de ll a co no sc en za di s é e di u n si st em a di v al or i, i n m od o da sa pe r co nc ep ir e pr og et ti d i va ri o or di ne • A iu ta re g li a ll ie v i a su p er ar e p ro sp et ti v e d’ an al is i tr op po p ar zi al i, c he i m pe di sc on o la sc op er ta d el le c on ne ss io ni t ra i v ar i ca m pi de l sa pe re , la c on va li da zi on e de i co nf in i di - sc ip li na ri , l’ im po rt an za u ni fi ca tr ic e de ll e vi - si on i gl ob al i • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a ca pa ci tà d i av e- re m em or ia d el p as sa to , ri co no sc er ne l a pe r- m an en za n el p re se nt e e fa r te so ro d i qu es te co ns ap ev ol ez ze p er l a so lu zi on i de i pr ob le - m i ch e si i nc on tr an o e pe r la p ro ge tt az io ne de l fu tu ro • F av or ir e la c on os ce nz a de i lu og hi /s ed i is ti tu - zi on al i de ll o S ta to i ta li an o • S en si bi li zz ar e gl i al li ev i su ll e ta pp e fo nd am en - ta li s ui l uo gh i de ll a st or ia i ta li an a • P ro m uo ve re l a ri fl es si on e su i co nt en ut i ap - pr es i e su gl i in se gn am en ti d el le p ri nc ip al i fi - gu re d el la c ul tu ra e d el la s to ri a, c on fr on ta n- do li c on l e di na m ic he d el p ro pr io i o • P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a ca pa ci tà d i le gg e- re u n’ op er a d’ ar te , ap pr ez za re e v al or iz za re il p at ri m on io a rt is ti co e d am bi en ta le • A iu ta re g li a ll ie vi a r ic on os ce re i n tr at ti e di m en si on i sp ec if ic he d el la c ul tu ra e d el v iv e- re s oc ia le c on te m po ra ne i ra di ci c he l i le ga no T u to r- co or d in at or e: r es po ns ab il e de ll a U dA ; su pp or to o rg an iz za ti vo e r ap po rt i co n le f a- m ig li e; F or m at or e d el l’ ar ea s to ri co -s oc io -e co n o- m ic a: r es po ns ab il e de ll ’U ni tà d i A pp re nd i- m en to . C on te st o st or ic o di r if er im en to , co - no sc en za d ei r ap po rt i tr a la p er so na e l ’o rd i- na m en to d el lo S ta to i ta li an o, i d ir it ti d el c it - ta di no , i pr in ci pi g ar an ti ti d al la C os ti tu zi on e, tu te la d el la d ig ni tà e d el la c en tr al it à de ll ’e ss e- re u m an o ne ll a do tt ri na C ri st ia na . F o rm a to re d el l’ a re a d ei l in g u a g g i: s v i- lu pp o de ll e ca pa ci tà d i or ga ni zz ar e un l av or o di g ru pp o, d i si nt es i ne ll ’e la bo ra re r el az io ni sc ri tt e ed o ra li s ul l’ ev en to ; co m un ic ar e e ge - st ir e re la zi on i. “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 75 30 o re O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re q u is it i A tt iv it à e pr od ot ti 50 o re R E A L IZ Z A Z IO N E P R O D O T T O P R O F E SS IO N A L E z G U ID A O P P O R T U N IT A ’ F O R M A T IV E / L A V O R A T IV E C on os ce nz e e ca pa ci tà re la ti ve a l se co nd o an no R E A L IZ Z A Z IO N E P R O D O T T O P R O F E SS IO N A L E z V A D E M E C U M D E L C IT T A D IN O A ll ie vi d el t er zo an no d i co rs o di qu al if ic az io ne pr of es si on al e al m o n d o c la ss ic o e g iu d ai co -c ri st ia n o e l’ id en ti tà s pi ri tu al e e m at er ia le d el l’ It al ia e de ll ’E ur op a. • A iu ta re a f o rm u la re u n p ro p ri o o b ie tt iv o pr of es si on al e ch e co ns id er i le o pz io ni n e- ce ss ar ie p er l a su a de fi ni zi on e • P ro m uo ve re l a ri fl es si on e no n so lo s ui r is ul - ta ti c he s i in te nd e ra gg iu ng er e m a an ch e su l pe rc or so c om pi ut o • P ro m uo ve re la d ef in iz io ne d i u na li ne a di a zi o- ne p er i l ra gg iu ng im en to d eg li o bi et ti vi . • P ro m u o v er e e co n so li d ar e n el l’ al li ev o i l se ns o di a pp ar te ne nz a al la r ea lt à eu ro pe a, su p er an d o ed in te g ra n d o la v is io n e m un ic ip al is ti ca e r eg io na li st ic a de ll a pr o- pr ia i de nt it à na zi on al e • R en de re c on sa pe vo le l ’a ll ie vo d el p er co rs o st or ic o ch e ha d et er m in at o la n as ci ta e l o sv il up po d el l’ U ni on e E ur op ea • R en de re c on sa pe vo le l ’a ll ie vo d el le t ra sf or - m az io ni p ol it ic he , ec on om ic he e s oc ia li c he co in vo lg on o il c it ta di no e ur op eo e d el le r i- ca du te s ul la v it a qu ot id ia na • F av or ir e ne ll ’a ll ie vo l a co no sc en za d el le i st i- tu zi on i e de gl i or ga ni sm i co m un it ar i e de ll e lo ro f un zi on i • G ui da re l ’a ll ie vo n el l’ ac qu is iz io ne c on sa pe - vo le d ei d ir it ti e d ei d ov er i de i ci tt ad in i eu ro - pe i • R en de re c on sa pe vo le l ’a ll ie vo d el le o pp or - tu ni tà o ff er te a l iv el lo e ur op eo p er r ea li zz a- re s é su l pi an o cu lt ur al e, f or m at iv o e pr of es - si on al e T u to r- co or d in at or e: r es po ns ab il e de ll a U dA ; su pp or to o rg an iz za ti vo e r ap po rt i co n le f am i- gl ie . E q u ip e fo rm at or i: F o rm a to re o ri en ta to re : F o rm a to re - o ri en ta to re F o rm a to re /c o o rd in a to re F or m at or i d ’a re a T es ti m o n i se gu e: z V IS IT A C U L T U R A L E A D U N A C IT T A ’ D ’A R T E IT A L IA N A CNOS-FAP / CIOFS-FP 76 A tt iv it à e pr od ot ti O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti 40 o re E L A B O R A Z IO N E D I U N B U D G E T P re re q u is it i D is cr et a co no sc en za d el pr og ra m m a ap pl ic at iv o E xc el D is cr et a ca pa ci tà di a na li si e s in te si C ap ac it à di a pp li - ca re c on os ce nz e m at em at ic h e ne ll ’a m bi to de l m ar ke ti ng e de l bu dg et in g • S vi lu pp ar e la c ap ac it à di a na li si d i te st i e do - cu m en ti i n l in g u a it al ia na e d in gl es e e di ri el ab or az io ne e d in te rp re ta zi on e • C on so li da re n el l’ al li ev o la c on os ce nz a de l le ss ic o sp ec if ic o, p er m et te rl o in g ra do d i ap pr op ri ar se ne e r iu ti li zz ar lo i n m od o au to - n o m o . • P ro m uo ve re e c on so li da re n el l’ al li ev o il s en - so d i ap pa rt en en za a d un a re al tà m ul ti et ni ca e m ul ti cu lt ur al e. • A iu ta re l ’a ll ie vo /a i nd iv id ua re i c ol le ga m en ti es is te nt i tr a le d iv er se a re e az ie nd al i • A bi li ta re a l co nf ro nt o tr a da ti s to ri ci e d at i pr ev is io na li • F av or ir e la c ap ac it à di a na li si d es cr it ti va e d i si nt es i, d i el ab or az io ne e i nt er pr et az io ne d i da ti • F av or ir e la c ap ac it à di p ia ni fi ca zi on e st ra te - gi ca p er l a re al iz za zi on e di u n ri su lt at o ne l br ev e, m ed io e l un go t er m in e • F av or ir e la g es ti on e de gl i s tr um en ti d i ca l- co lo i d o n ei a r il ev ar e e q u an ti fi ca re g li sc o st am en ti r is p et to a ll e p re v is io n i ef fe t- tu at e se gu e: z V A D E M E C U M D E L C IT T A D IN O z B U D G E T D I V E N D IT A D ur an te il te rz o an no è p re vi st a, c om e el em en to e ss en zi al e de l p er co rs o fo rm at iv o, l’ es pe ri en za d i s ta ge d a sv ol ge rs i i n ci rc a 20 0 or e co n le m od al it à in di ca te n el la g ui da . A s eg ui to d i q ue st a es pe ri en za fo rm at iv a ri su lt a im po rt an te e la bo ra re u na re la zi on e di s ta ge a tt ra ve rs o cu i l’ al lie vo ri fl et ta s ul l’ es pe ri en za re al iz za ta , r ie sa m in i l e di na m ic he e v er if ic hi il p ro ce ss o di a pp re nd im en to in e ss a av ve nu to , a l f in e di tr ar ne el em en ti s ig ni fi ca ti vi e ri pr od uc ib il i i n vi st a di u n fu tu ro in se ri m en to la vo ra ti vo . E SA M E F IN A LE D I Q U A LI F IC A T u to r- C oo rd in at or e: p ro m uo ve e s ti m ol a il la vo ro d el l’ é qu ip e in te re ss at a. O ri en ta to re : S eg u e l’ ag g io rn am en to d el p o rt fo li o e l a co m p il az io n e d el le s ch ed e d i au to va lu ta zi on e de ll ’a ll ie vo e d i va lu ta zi on e da pa rt e de i fo rm at or i. F o rm a to re d el le a re e sc ie n ti fi ch e, t ec n o - lo g ic h e, p ro fe ss io n a le : sv il u p p an o l a p ar te di a tt iv it à re la ti va a ll e pr op ri e un it à fo rm at iv e. “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 77 2. PROSPETTIVA TEMPORALE: FLOW CHART CNOS-FAP / CIOFS-FP 78 “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 79 ESEMPIO DI SVILUPPO OPERATIVO DISTRIBUITO PER ANNI: PRIMO ANNO PROGETTO DI PRIMO INSERIMENTO IN AZIENDA LARSA recupero Valutazione LARSA approfondimento PUBBLICIZZAZIONE DI UNA ATTIVITA Valutazione LARSA recupero LARSA approfondimento ValutazioneLARSA recupero LARSA approfondimento ORGANIZZAZIONE DI UNA FESTA DI FINE ANNO Per questa UdA sono previsti Colloqui con le famiglie Passaggio al 2° anno NO SI NO SI NO SI MAPPA REALTA’ PRODUTTIVE DEL TERRITORIO ACCOGLIENZA Scheda Per questa UdA sono previsti Incontri di orientamento e Colloqui con le famiglie CNOS-FAP / CIOFS-FP 80 ESEMPIO DI SVILUPPO OPERATIVO DISTRIBUITO PER ANNI: SECONDO ANNO ACCOGLIENZA Scheda attività estiva Per questa UdA sono previsti Colloqui con le famiglie PATENTE PER IL MOTORINO LARSA recupero Valutazione LARSA approfondimento ValutazioneLARSA recupero LARSA approfondimento ValutazioneLARSA recupero ValutazioneLARSA recupero LARSA approfondimento Passaggio al 3° anno GESTIONE ATTIVITA’ COMMERCIALE STAGE AZIENDALE E PREPARAZIONE RELAZIONE NO SI NO SI NO SI NO SI Per questa UdA sono previsti Colloqui con le famiglie QUADRO SINOTTICO REALTA’ CULTURALI SUL TERRITORIO LARSA approfondimento ORGANIZZAZIONE EVENTO FINALE “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 81 ESEMPIO DI SVILUPPO OPERATIVO DISTRIBUITO PER ANNI: TERZO ANNO LARSA recupero Valutazione LARSA approfondimento Valutazione LARSA recupero LARSA approfondimento Valutazione LARSA recupero LARSA approfondimento ValutazioneLARSA recupero LARSA approfondimento Accesso al mondo del lavoro STAGE AZIENDALE Tesi di Stage VISITA CULTURALE AD UNA CITTA’ D’ARTE ITALIANA VADEMECUM DEL CITTADINO EUROPEO Passaggio al 4° anno NO SI NO SI NO SI NO SI PROGETTO PROFESSIONALE / GUIDA OPPORTUNITA’ FORMATIVE / LAVORATIVE Per questa UdA sono previsti Colloqui con le famiglie ORGANIZZAZIONE EVENTO FINALE PROVA FINALE DI QUALIFICA PARTE III: DESCRIZIONE DELLE UNITÀ DI APPRENDIMENTO (UdA) 1.Unità di Apprendimento per il primo anno CNOS-FAP / CIOFS-FP 86 Elenco degli strumenti proposti per il Primo anno N. NATURA SPECIFICAZIONE 1 Unità di apprendimento Scheda Accoglienza Strumenti 2 Unità di apprendimento Scheda Elaborazione del progetto di inserimento in azienda Strumenti 3 Unità di apprendimento Scheda Pubblicizzazione attività commerciale Strumenti 4 Unità di apprendimento Scheda Mappe delle attività produttive del territorio Strumenti 6 Unità di apprendimento Scheda Evento finale Strumenti “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 87 Compito / prodotto 1.1 UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Attività di accoglienza” Primo anno Denominazione Realizzazione attività di accoglienza Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Realizzazione di un cartellone, o di un fascicolo o di una presentazio- ne in PowerPoint, in cui venga presentato chi sono i membri del gruppo di lavoro e quanto hanno conosciuto della realtà del CFP e della comunità professionale in cui sono inseriti. Tale attività potrà essere preceduta dalla realizzazione di un “gioco” iniziale, in cui gli allievi possano conoscersi tra loro e dividersi in piccoli gruppi di lavoro, in vista dell’attuazione del prodotto. Il prodotto potrà poi essere presentato dai membri dei singoli gruppi o nella riunione assembleare del mattino, in modo che gli apparte- nenti alle diverse comunità professionali presenti nel Centro possa- no conoscere anche le altre comunità oltre alla propria, o al primo incontro con i genitori. • Promuovere la conoscenza della realtà formativa in cui gli allievi si sono inseriti (ambiente, laboratori, regolamento, personale educativo, ecc.) • Promuovere negli allievi la conoscenza delle caratteristiche per- sonali richieste per l’inserimento nella comunità professionale in vista di una conferma della scelta fatta • Promuovere l’interesse, la sensibilità e la curiosità verso la pro- fessione • Promuovere la collaborazione e la cooperazione degli allievi tra loro • Promuovere lo sviluppo della capacità di ascolto, di dialogo e di confronto, accogliendo con la giusta misura di prudenza e di ri- spetto quanto dicono gli altri • Promuovere negli allievi la presa di coscienza delle proprie dinami- che personali che portano all’affermazione della propria identità attraverso rapporti costruttivi con adulti di riferimento e coetanei • Aiutare gli allievi a porre le prime basi per superare le dimensioni strumentali della Patente Europea per il Computer (Ecdl) e dimo- strare di considerare la multimedialità e l’uso degli strumenti in- formatici un fecondo ambiente di apprendimento, in prospettiva teorica e/o professionale. 1) Conoscere i compagni di corso e, in modo più approfondito, i compagni del gruppo di lavoro 2) Adottare comportamenti adeguati al lavoro di gruppo CNOS-FAP / CIOFS-FP 88 Denominazione Realizzazione attività di accoglienza Destinatari Tempi di svolgimento Sequenza in fasi ed esperienze Obiettivi specifici di apprendimento segue: 3) Conoscere gli ambienti, i laboratori ed il personale educativo del CFP 4) Conoscere più approfonditamente l’ambiente del Centro incon- trando gli allievi dell’ultimo anno per sapere da loro come è stato il loro ingresso al CFP e come si sono trovati 5) Conoscere la strutturazione generale della comunità professio- nale di appartenenza 6) Riconoscere i prodotti / servizi tipici realizzati, le tecnologie im- piegate e le figure professionali impegnate 7) Realizzare interviste ad alcuni membri del CFP (direttore, tutor, allievi del terzo anno) 8) Essere in grado di riportare per scritto le interviste realizzate 9) Realizzare fotografie delle persone e degli ambienti del CFP 10) Utilizzare materiali per la realizzazione del cartellone 11) Utilizzare materiali multimediali per comporre il fascicolo o la pre- sentazione in PowerPoint 12) Realizzare un cartellone, un fascicolo o una presentazione in PowerPoint, utilizzando le interviste, le fotografie e tutto il mate- riale raccolto durante la visita al Centro. Allievi del primo anno dei corsi di qualificazione professionale. Non è richiesto alcun tipo di prerequisito. La durata dell’UdA è prevista in circa 40 ore ed è da svolgersi all’ini- zio per percorso formativo. • Presentazione dell’UdA da parte di un formatore • Gioco di conoscenza all’interno del gruppo • Divisione in gruppi di 4/5 allievi ciascuno • Visita alle aule e ai laboratori e realizzazione di fotografie di questi ambienti • Incontro con il direttore del Centro e realizzazione di fotografie e di una intervista • Incontro con il tutor del corso e realizzazione di fotografie e di una intervista • Incontro con un gruppo di allievi del terzo anno e realizzazione di fotografie e di una intervista • Analisi e sistemazione del materiale raccolto • Valutazione delle capacità dei membri del gruppo per la scelta del prodotto da realizzare • Impostazione di un cartellone, o fascicolo, o presentazione di PowerPoint in cui inserire in modo creativo il materiale raccolto “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 89 Denominazione Realizzazione attività di accoglienza Materiali segue: Sequenza in fasi ed esperienze Risorse umane • Presentazione e spiegazione del lavoro prodotto alla riunione as- sembleare del mattino • Presentazione e spiegazione del lavoro prodotto al primo incontro con i genitori. Tutor-coordinatore: responsabile dell’attività, di curare l’aspetto relazionale del gioco di conoscenza iniziale e l’organizzazione delle visite dei ragazzi al Centro e degli incontri con le varie figure (diretto- re, allievi dell’ultimo anno, formatori, ecc.) Formatore dell’area dei linguaggi: responsabile di curare l’aspetto linguistico dell’intervista e della sua trascrizione e dell’intero lavoro, sia esso in forma di cartellone, di fascicolo o di presentazione di PowerPoint Formatore dell’area tecnologica: responsabile di curare il supporto informatico per la realizzazione del lavoro e la corretta realizzazione del reportage fotografico Formatore dell’area professionale: responsabile di curare la visita degli allievi ai laboratori e di spiegare, rispondendo all’intervista, gli aspetti essenziali della comunità professionale di appartenenza Formatore dell’area scientifica: cura il rispetto dell’ambiente duran- te la visita dei ragazzi e di curare la gestione degli strumenti “matema- tici” (righelli, squadre, ecc.) per la realizzazione dei cartelloni o dei fascicoli. • Scheda per il gioco iniziale di conoscenza, che è possibile consul- tare in: BECCIU M. - COLASANTI A.R., La promozione delle capaci- tà personali. Teoria e prassi, Roma, Tipografia Pio XI, 2003, 35- 37. • Schede per le interviste, che è possibile consultare in: CNOS-FAP PIEMONTE, L’orientamento nel CFP. 1. Guida per l’accoglienza, Roma, Tipografia Pio XI, 2003, 100-105. • Macchina fotografica • PC con PowerPoint • Videoproiettore • Cartelloni colorati • Fogli colorati • Forbici • Colla • Pennarelli CNOS-FAP / CIOFS-FP 90 Compito / prodotto 1.2 UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Progetto di primo inserimento in azienda” Primo anno Denominazione Realizzazione attività di Orientamento Destinatari Risorse umane Tempi di svolgimento Obiettivi formativi Elaborazione di un progetto di primo inserimento in azienda • Aiutare a definire in modo realistico il proprio progetto profes- sionale partendo dalla manifestazione delle proprie aspettative e possibilità • Supportare l’allievo nella conoscenza del profilo professionale, in termini di competenze, tecniche, abilità, capacità personali richieste • Aiutare ad individuare con maggiore precisione i requisiti di acces- so alla professione • Implementare la conoscenza del contesto lavorativo, dei processi produttivi, dell’organizzazione del lavoro • Aiutare a verificare la coerenza tra le conoscenze teoriche e la realtà lavorative. 1) Conoscere le proprie attitudini, interessi, esigenze, motivazioni al fine di elaborare un progetto coerenti con le proprie caratteristiche personali e professionali 2) Conoscere gli elementi essenziali del processo di stage 3) Conoscere le interconnessioni tra processo formativo ed espe- rienza lavorativa. Allievi del secondo anno di corso di qualificazione professionale triennale. E’ richiesto lo sviluppo di competenze orientative. La durata dell’UdA è prevista in 20 ore circa da svolgersi tra i mesi di Novembre e Dicembre. • Presentazione attività • Realizzazione progetto stage • Monitoraggio in itinere dei risultati • Controllo e verifica del risultato. Tutor-Coordinatore stage: promuove e stimola il lavoro d’equipe per l’attivazione dell’unità di apprendimento. Formatore-Orientatore: implementa il portfolio e le schede di valuta- zione/autovalutazione. Equipe formatori. Obiettivi specifici di apprendimento Sequenza in fasi ed esperienze “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 91 Denominazione Realizzazione attività di Orientamento Scheda di rilevazione dei fabbisogni aziende Questionari (caratteristiche, attitudini, valori professionali, interessi professionali) • Scheda di progetto • Scheda profilo professionale di riferimento • Testimonianze • Visite guidate (in aziende e presso centri di servizi territoriali). Materiali CNOS-FAP / CIOFS-FP 92 Destinatari Obiettivi specifici di apprendimento 1.3 UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Pubblicizzazione di una attività” Primo anno Compito / prodotto Denominazione Realizzazione prodotto professionale Obiettivi formativi Creazione di elaborati per la pubblicizzazione dell’attività. • Far acquisire proprietà di linguaggio propria della comunità pro- fessionale, sviluppando la capacità di espressione • Promuovere negli allievi la capacità di ragionare sui problemi pra- tici e astratti, Favorire la capacità di sintesi nella rappresentazione grafica di concetti differenti • Stimolare gli allievi ad acquisire una conoscenza sempre più ap- profondita delle classi merceologiche • Favorire l’impiego di strumentazioni informatiche per le rilevazioni • Sviluppare nell’allievo la creatività nel realizzare un progetto asse- gnato • Promuovere negli allievi la consapevolezza del valore delle regole nelle logiche di mercato e quindi nella convivenza civile (i banconisti dei supermercati visitati ricevono dagli allievi punteggi minori in caso non rispettino le normative vigenti, ad esempio non indossa- no il copricapo o non detraggono la tara nel peso degli alimenti venduti). • Favorire negli allievi la capacità di avvertire la differenza tra il bene ed il male ed orientarsi di conseguenza nelle scelte di vita e nei comportamenti sociali e civili. 1) Riconoscere le principali regole grammaticali, compositive ed espressive 2) Individuare le informazioni e comunicazioni per contestualizzarle in funzione dell’interlocutore 3) Arricchire il proprio vocabolario con il lessico appropriato finaliz- zato a comporre un testo in modo corretto e coerente rispetto all’obiettivo e ai destinatari 4) Conoscere le differenti tipologie di attività rispetto al territorio di appartenenza 5) Conoscere i criteri e le tecniche di pubblicizzazione 6) Conoscere le funzioni dei vari pacchetti applicativi per individua- re il più idoneo. Allievi del primo anno di corso di qualificazione professionale. Il prerequisito di partecipazione è la conoscenza dei contenuti delle aree: storico - sociale - economica, linguaggi e tecnologica. “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 93 Tempi di svolgimento Sequenza in fasi ed esperienze Denominazione Realizzazione prodotto professionale Risorse umane Materiali La durata dell’UdA è prevista per circa 50 ore da svolgersi tra Aprile e Maggio. • Presentazione dell’attività • Sviluppo dell’attività • Monitoraggio in itinere dei risultati • Controllo e verifica dei risultati • Presentazione dell’attività all’esterno (allievi altri corsi ). Tutor-Coordinatore: promuove e stimola il lavoro d’equipe per l’at- tivazione dell’Unità di apprendimento. Formatore/Orientatore: implementa il portfolio e le schede di valu- tazione/autovalutazione. Formatori delle aree: linguaggi (italiano), storico-socio-economica (organizzazione), tecnologica (informatica: elaborazione testi, Power Point, Internet) tecniche di marketing e vendite. • Macchina fotografica • PC con PowerPoint • Cartelloni colorati • Fogli colorati • Fogli colorati • Forbici • Colla • Pennarelli • Realizzazione di una videocassetta. CNOS-FAP / CIOFS-FP 94 1.4 UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Mappa delle realtà produttive del territorio” Primo anno Compito / prodotto Denominazione Sviluppo attività di ordine sociale Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Elaborazione di una mappa delle realtà produttive del territorio. • Promuovere la rappresentazione geografica del proprio territorio • Favorire la conoscenza e la familiarizzazione con i sistemi e stru- menti più comuni di rappresentazione: mappe, piantine, simboli, scale di rappresentazione • Stimolare la lettura e la consultazione di fonti differenziate (docu- menti-testimonianze, interviste, iconografie) per costruire la cro- nologia e i luoghi dello sviluppo produttivo (professioni non più attive, in attività più o meno economicamente rilevanti, professio- ni che si sono progressivamente evolute o che si stanno evolvendo nelle tecniche produttive • Facilitare la utilizzazione di testi e strumenti di contestualizzazione (carte tematiche, indagini, dati statistici) per descrivere e rappre- sentare la geografia dello sviluppo produttivo (articolazione in aree e settori) • Favorire la consultazione di esperti(produttori locali,, cooperati- ve, enti locali, sindacati, esperti in economia) per individuare i punti di forza del territorio, le opportunità di sviluppo (progetti – offerte di competenze professionali. 1) Conoscere il significato dei termini fondamentali dell’indagine storica e geografica relativa al territorio e gli strumenti 2) Arricchire il proprio vocabolario con il lessico appropriato, finalizzato a descrivere , elaborare ed interpretare dati in modo efficace 3) Conoscere il metodo per cercare informazioni e selezionare i dati 4) Riconoscere le caratteristiche morfologiche, climatiche, struttu- rali ed infrastrutturali in razione all’attività produttiva del territo- rio di appartenenza 5) Riconoscere eventi, personaggi e luoghi che costituiscono il patrimonio culturale e socio-economico del territorio di appar- tenenza 6) Individuare le risorse umane e strutturali presenti sul territorio di appartenenza per raccogliere informazioni relative alle opportuni- tà di sviluppo del territorio 7) Conoscere la tipologia e le caratteristiche delle aree e dei settori dello sviluppo produttivo “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 95 Destinatari Tempi di svolgimento Sequenza in fasi ed esperienze Risorse umane Materiali 8) Conoscere i sistemi e gli strumenti di rappresentazione geo- grafica 9) Conoscere il metodo per leggere correttamente gli strumenti di rappresentazione geografica. Allievi del primo anno di corso di qualificazione professionale, con il prerequisito di possedere la conoscenza minima dei contenuti delle aree: linguaggi, storico-socio-economico, matematica e tecnologica. La durata dell’UdA è prevista di 40 ore, da svolgersi nel periodo tra Febbraio e Marzo. • Presentazione attività • Ricerca documentale • Monitoraggio in itinere dei risultati • Controllo e verifica dei risultati • Presentazione dell’attività all’esterno. Formatore/coordinatore: promuove e stimola il lavoro dell’equipe interessata. Formatore/orientatore: accompagna l’allievo/a nel compito di as- sunzione di responsabilità nei confronti del compito e nella implementazione del portfolio. Formatori d’area (linguaggi, area storico-socio-economica, area scientifica e tecnologica). Testimoni. • Schede di lettura del territorio • Schede monografiche • Schemi guida per la lettura • Questionari • Elenchi di fonti documentarie. segue: Obiettivi specifici di apprendimento Denominazione Sviluppo attività di ordine sociale CNOS-FAP / CIOFS-FP 96 1.5 UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Organizzazione di una festa di fine anno” Primo anno Compito / prodotto Denominazione Organizzazione evento finale Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Realizzazione di una festa di fine anno, fatta alla presenza dei genito- ri, in cui gli allievi realizzano una presentazione del lavoro svolto durante l’anno, attraverso delle diapositive in PowerPoint o attra- verso la realizzazione di una videocassetta, una mostra dei lavori prodotti e una serie di scenette scherzose, attraverso cui ripercorre- re le dinamiche realizzatesi con i formatori o tra compagni. La festa si conclude, poi, con un rinfresco offerto agli allievi e ai genitori. • Promuovere negli allievi la consapevolezza delle proprie capacità, attitudini e aspirazioni e delle condizioni di realtà in cui si posso- no valorizzare e realizzare • Promuovere la collaborazione e la cooperazione tra gli allievi • Promuovere nei ragazzi la consapevolezza del percorso svolto durante l’anno, delle capacità sviluppate, dei prodotti realizzati e delle potenzialità ancora da sviluppare • Promuovere negli allievi la capacità di comunicare, attraverso va- rie modalità (multimediali, espressive, linguistiche, grafiche), i pro- pri vissuti e le proprie esperienze personali • Promuovere negli allievi la coscienza delle proprie dinamiche per- sonali che portano all’affermazione della propria identità attraver- so rapporti costruttivi con adulti di riferimento e coetanei • Promuovere negli allievi la capacità di padroneggiare gli strumen- ti espressivi indispensabili per gestire in maniera costruttiva il confronto sociale. 1) Realizzare un reportage fotografico delle attività svolte al Cen- tro 2) Utilizzare le proprie competenze linguistiche per realizzare inter- viste ai formatori, ai compagni e per riportarle in modo scherzoso con le modalità preferite 3) Utilizzare le proprie competenze informatiche per realizzare una presentazione in PowerPoint in cui inserire immagini, commenti, interviste, che possano descrivere le attività svolte durante l’an- no 4) Realizzare (in alternativa) una videocassetta, in cui siano riprese le varie attività del Centro, i prodotti realizzati, le interviste ai formatori e ai compagni 5) Utilizzare la propria creatività per allestire una mostra dei lavori prodotti durante l’anno da tutti gli allievi “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 97 Destinatari Tempi di svolgimento Sequenza in fasi ed esperienze Risorse umane Obiettivi specifici di apprendimento segue: Denominazione Organizzazione evento finale 6) Utilizzare le proprie competenze grafiche e professionali per rea- lizzare cartelloni che siano di abbellimento alla mostra e che rap- presentino il ciclo di lavorazione che ha portato alla realizzazione del prodotto 7) Preparare e rappresentare alcune brevi scenette che illustrino in modo scherzoso momenti divertenti della vita del Centro e delle esperienze realizzate durante il primo anno. Allievi del primo anno dei corsi di qualificazione professionale. Come prerequisito è prevista l’acquisizione delle competenze relative al primo anno. La durata dell’UdA è prevista in circa 20 ore ed è da svolgersi alla fine dell’anno. • Presentazione dell’UdA da parte di un formatore • Realizzazione di un reportage fotografico delle attività svolte al Centro • Realizzazione di cartelloni che rappresentino il ciclo di lavorazio- ne che ha portato alla realizzazione dei lavori prodotti durante l’anno • Realizzazione di interviste ai formatori e ai compagni • Raccolta di materiali utili per realizzare la presentazione in PowerPoint e le scenette • Realizzazione di una presentazione in PowerPoint sul lavoro svolto nell’anno o su momenti particolari • Realizzazione, in alternativa, di una videocassetta sul lavoro svol- to nell’anno o su momenti particolari • Preparazione di scenette scherzose sui formatori e sui momenti più simpatici dell’anno. • Allestimento della mostra per l’esposizione dei lavori prodotti durante l’anno • Sistemazione degli ambienti in cui svolgere la festa • Organizzazione del rinfresco per i genitori. Tutor-coordinatore: cura l’aspetto relazionale della festa e del con- tatto con i genitori. Responsabile, inoltre, del coordinamento gene- rale dell’attività, soprattutto delle sue parti espressive e relazionali. Formatore dell’area dei linguaggi: cura l’aspetto linguistico delle interviste e delle relative trascrizioni, e dei cartelloni illustrativi della mostra. Formatore dell’area tecnologica: cura il supporto informatico per la CNOS-FAP / CIOFS-FP 98 Risorse umane Materiali segue: Denominazione Organizzazione evento finale realizzazione del lavoro e la corretta realizzazione del reportage foto- grafico e delle riprese video. Formatore dell’area professionale: cura l’allestimento della mostra dei lavori prodotti e della realizzazione del cartellone sul ciclo di pro- duzione dei lavori svolti. Formatore dell’area storico-socio-economica: responsabile della pre- parazione e della rappresentazione delle scenette scherzose e della raccolta del materiale utile per produrre la presentazione in PowerPoint o la videocassetta. Formatore dell’area scientifica: cura il rispetto dell’ambiente du- rante lo svolgimento della festa e di curare la gestione degli strumen- ti “matematici” (righelli, squadre, ecc.) per la realizzazione dei cartel- loni. • Lavori prodotti durante l’anno • Macchina fotografica • Computer • Videoproiettore • Telecamera • Registratore per le interviste • Cartelloni • Colla • Righelli e squadre • Pennarelli • Forbici • Costumi e attrezzi necessari per le scenette “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 99 2.Unità di Apprendimento per il secondo anno CNOS-FAP / CIOFS-FP 100 Elenco degli strumenti proposti per il Secondo anno N. NATURA SPECIFICAZIONE 1 Unità di apprendimento Scheda Scheda di presentazione dell’attività estiva Strumenti 2 Unità di apprendimento Scheda Patente del motorino Strumenti 3 Unità di apprendimento Scheda Gestione di un’attività commerciale Strumenti 4 Unità di apprendimento Scheda Quadro sinottico delle realtà culturali sul territorio Strumenti 6 Unità di apprendimento Scheda Evento finale Strumenti “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 101 2.1 UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Scheda di presentazione dell’attività estiva” Secondo anno Compito / prodotto Denominazione Realizzazione attività di Accoglienza Obiettivi formativi Realizzazione di una scheda o fascicolo, eseguito in Microsoft Word, in cui venga fatta una presentazione delle attività svolte durante l’estate (tirocinio in azienda, viaggi, attività caratteristiche, vacanze). Tale scheda dovrebbe comprendere un sintetico diario di aneddoti divertenti e/o formativi vissuti durante l’estate; un ampliamento di questa attività potrebbe essere quello di creare delle vignette che descrivano queste scene, e di fare questo in inglese. Inoltre, nella scheda dovrebbero essere raccolte informazioni (fotografie, notizie storiche, caratteristiche geografiche e naturali, attività culturali e di intrattenimento), attraverso la navigazione in Internet, del luogo in cui il ragazzo è andato in vacanza o nel quale avrebbe avuto il deside- rio di andare. Insieme a questo, viene anche richiesto di fare una stima dell’itinerario percorso (o che si sarebbe voluto percorrere) in termini di distanze e di spesa. • Promuovere la capacità di servirsi con proprietà degli strumenti di consultazione e degli strumenti informatici, per ottenere documentazioni, scrivere e archiviare • Aiutare gli allievi a porre le basi per superare le dimensioni stru- mentali della Patente Europea per il Computer (Ecdl) e dimostrare di considerare la multimedialità e l’uso degli strumenti informatici un fecondo ambiente di apprendimento, in prospettiva teorica e/o professionale • Promuovere la capacità di navigare in Internet per risolvere pro- blemi, mirando alla selezione delle informazioni adeguate • Promuovere la capacità di leggere e produrre testi di differenti dimensioni e complessità, ben costruiti a livello grammaticale- sintattico, a livello di ricchezza di “vocabolario” sia a livello comu- nicativo, e adatti alle varie situazioni interattive • Favorire negli allievi l’acquisizione di conoscenze solide sulla strut- tura grammaticale dell’italiano, anche con opportuni confronti con l’inglese • Promuovere l’utilizzo della lingua inglese per i principali scopi comunicativi e operativi • Promuovere la capacità di operare, orientandosi nello spazio e nel tempo, confronti costruttivi fra realtà geografiche e storiche di- verse • Promuovere il rispetto, la cura, la conservazione e il miglioramento dell’ambiente CNOS-FAP / CIOFS-FP 102 Destinatari Tempi di svolgimento Obiettivi formativi segue: Sequenza in fasi ed esperienze Obiettivi specifici di apprendimento Denominazione Realizzazione attività di Accoglienza • Promuovere la comprensione della realtà naturale con atteggia- mento di curiosità, attenzione e rispetto • Facilitare negli allievi l’utilizzo efficace per l’espressione di sé e per la comunicazione interpersonale anche codici, tra loro integra- ti o autonomi (fotografia, cinema, Web, ecc.) diversi dalla parola. 1) Utilizzare le proprie competenze linguistiche e grammaticali per una corretta stesura del diario di alcuni aneddoti relativi alle espe- rienze delle vacanze estive 2) Utilizzare le proprie capacità grafiche e la propria creatività per realizzare vignette che descrivano eventi simpatici e/o educativi vissuti nel periodo estivo 3) Utilizzare la propria conoscenza della lingua inglese per scrivere il testo delle vignette 4) Saper utilizzare in modo adeguato MsWord e saper produrre in esso un testo scritto ben organizzato, compreso di immagini 5) Saper utilizzare le principali funzioni di Internet per la ricerca di informazioni e di materiali relativi al luogo in cui i ragazzi sono stati in vacanza 6) Ricercare informazioni attraverso l’uso di un motore di ricerca 7) Produrre una riflessione sugli aspetti storici, geografici, culturali e ludici relativi al luogo di villeggiatura preso in considerazione 8) Utilizzare le proprie competenze matematiche per calcolare distanze chilometriche e per fare una stima delle spese fatte. Allievi del secondo anno dei corsi di qualificazione professionale. Come prerequisito è prevista l’acquisizione delle competenze relative al primo anno. La durata dell’UdA è prevista in circa 45 ore ed è da svolgersi all’ini- zio dell’anno. • Presentazione dell’UdA da parte di un formatore • Impostazione di un documento in Ms Word • Stesura del diario delle attività estive e dell’eventuale espressione di tirocinio formativo in azienda e, in particolare, di alcuni aneddo- ti divertenti e/o educativi avvenuti (in Ms Word); è possibile inte- grare tale diario con fotografie e materiali vari • Realizzazione delle vignette, fatte a mano libera o con l’ausilio di strumenti informatici • Traduzione dei testi delle vignette in lingua inglese “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 103 Materiali Risorse umane segue: Sequenza in fasi ed esperienze Denominazione Realizzazione attività di Accoglienza • Realizzazione di una ricerca in Internet di informazioni, fotografie e materiali relativi al luogo in cui il ragazzo ha trascorso le vacanze estive attraverso l’utilizzo di un motore di ricerca • Stesura di un documento in Ms Word che contenga i materiali scaricati da Internet e sistemati dal ragazzo rispetto ai diversi ar- gomenti (storia del luogo, caratteristiche geografiche e naturali, attività culturali e ricreative, ecc.) • Realizzazione di un calcolo delle distanze percorse (o che si do- vrebbero percorrere) per raggiungere il luogo in questione e delle spese sostenute (o la stima di esse) durante il periodo di vacanza. Tutor-coordinatore: responsabile di curare l’aspetto relazionale di questa attività e la gestione della comunicazione. Formatore dell’area dei linguaggi: responsabile di curare l’aspetto linguistico di tutto il lavoro e, in particolare, della stesura del diario e della traduzione in lingua inglese delle vignette. Formatore dell’area tecnologica: responsabile di curare il supporto informatico per la realizzazione del lavoro e l’apprendimento di un adeguato uso di Internet e delle sue risorse. Formatore dell’area storico-socio-economica: responsabile di gui- dare i ragazzi nella scelta delle informazioni circa gli aspetti storici e culturali del luogo sul quale attuano la ricerca e nella sistematizzazione di queste informazioni. Formatore dell’area scientifica: responsabile dell’adeguato utilizzo delle competenze matematiche per il calcolo delle distanze percorse e delle spese effettuate e della guida agli allievi nella scelta delle infor- mazioni circa gli aspetti geografici e naturali del luogo sul quale at- tuano la ricerca. Formatore dell’area professionale: responsabile di una riflessione- relazione sull’eventuale esperienze di tirocinio formativo in azienda. • Attrezzature laboratorio informatico • Internet • Fotografie • Fogli • Penne e pennarelli. CNOS-FAP / CIOFS-FP 104 2.2 UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Conseguimento della patente del motorino” Secondo anno Compito / prodotto Denominazione Preparazione guida motorino Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Conseguimento del certificato di idoneità alla guida del ciclomoto- re, in ottemperanza al decreto legislativo n. 151 del 27 giugno 2003, che prevede l’introduzione dell’obbligo di tale certificato dal 1 lu- glio 2004 per i minorenni che non sono in possesso della patente di guida A o della patente di guida sotto categoria A1. La realizzazione di tale compito avviene attraverso lo svolgimento dei quattro moduli previsti dal Ministero, per un totale di 20 ore di lezione. È possibile prevedere anche un incontro con un rappresen- tante delle forze dell’ordine, con cui trattare dell’importanza delle norme della convivenza civile, un esercizio pratico di manutenzione del motorino e un’esercitazione di guida prevista al termine dell’UdA. • Promuovere negli allievi la consapevolezza del valore delle rego- le nella convivenza civile • Promuovere il rispetto delle funzioni e delle regole della vita so- ciale e istituzionale, riconoscendone l’utilità e impegnandosi a comprenderne le ragioni • Facilitare negli allievi l’assunzione di comportamenti più adegua- ti per la tutela della sicurezza propria, degli altri e dell’ambiente in cui si vive, in condizioni ordinarie o straordinarie di pericolo • Promuovere negli allievi il senso di rispetto e di cura per le cose in loro possesso (in questo caso per il motorino). 1) Conoscere e rispettare le norme di comportamento stradale 2) Conoscere e rispettare la segnaletica stradale 3) Conoscere le norme di rispetto della legge 4) Conoscere e rispettare le norme della convivenza civile e le loro applicazioni pratiche 5) Adottare comportamenti adeguati per un lavoro di gruppo 6) Utilizzare le competenze linguistiche per scrivere la domanda di ammissione per sostenere l’esame della patente del motorino 7) Utilizzare le proprie competenze nell’ambito meccanico per rea- lizzare la manutenzione del ciclomotore 8) Utilizzare le proprie conoscenze di matematica per elaborare un budget l’acquisto del motorino 9) Realizzare un’intervista ad un rappresentante delle forze del- l’ordine dopo aver prepararto preventivamente le domande per scritto “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 105 Obiettivi specifici di apprendimento segue: Sequenza in fasi ed esperienze Destinatari Tempi di svolgimento Risorse umane Denominazione Preparazione guida motorino 10) Conoscere le implicanze burocratiche relative al possesso e al- l’utilizzo del motorino (bollo, assicurazione, bollino blu, revisio- ne, ecc.) 11) Superare la prova finale per il conseguimento del certificato di idoneità alla guida del ciclomotore 12) Saper guidare un motorino seguendo le norme di base del codice della strada e le principali norme di sicurezza. Allievi del secondo anno dei corsi di qualificazione professionale. Come prerequisiti sono richieste le conoscenze linguistiche, matema- tiche e meccaniche di base, acquisite con il primo anno. La durata dell’UdA è prevista in circa 50 ore ed è da svolgersi prefe- ribilmente nella prima metà del secondo anno. • Presentazione dell’UdA da parte di un formatore • Svolgimento del modulo sulle norme di comportamento stradale • Incontro con il formatore dell’area meccanica per gli esercizi sulla manutenzione del motorino • Svolgimento dell’UdA “Acquisto del motorino” (se non è già sta- ta svolta precedentemente) • Svolgimento del modulo sulla segnaletica • Svolgimento del modulo di educazione alla convivenza civile • Incontro ed intervista con un rappresentante delle forze dell’ordi- ne con cui trattare dell’importanza delle norme della convivenza civile. • Svolgimento del modulo sull’educazione al rispetto della legge • Presentazione delle implicanze burocratiche relative al possesso e all’utilizzo del motorino (bollo, assicurazione, bollino blu, revisio- ne, ecc.) • Realizzazione della domanda di ammissione per sostenere l’esame • Svolgimento della prova finale per il conseguimento del certificato di idoneità alla guida del ciclomotore • Realizzazione di una prova finale di guida del motorino, all’interno del cortile del Centro. Tutor-coordinatore: cura l’aspetto relazionale dell’UdA e l’organiz- zazione degli incontri degli allievi con il rappresentante delle forze dell’ordine e della prova pratica finale. Formatore dell’area dei linguaggi: cura l’elaborazione delle doman- de e l’aspetto linguistico dell’intervista al rappresentante delle forze CNOS-FAP / CIOFS-FP 106 Risorse umane segue: Materiali Denominazione Preparazione guida motorino dell’ordine e della stesura della domanda di ammissione per sostene- re l’esame. Formatore dell’area storico-socio-economica: responsabile del mo- dulo di educazione alla convivenza civile e della presentazione delle implicanze burocratiche relative al possesso e all’utilizzo del motori- no (bollo, assicurazione, bollino blu, revisione, ecc.). Formatore dell’area professionale: responsabile dell’aspetto prati- co relativo alla manutenzione del motorino. Formatore dell’area scientifica: responsabile dell’adeguato utilizzo delle competenze matematiche per elaborare un budget per l’acqui- sto del motorino. Docente abilitato a svolgere il corso: responsabile della preparazio- ne e organizzazione dei corsi, della gestione amministrativo contabi- le delle attività connesse, della verifica del registro delle presenze, dell’identificazione dei candidati prima dell’esame, della lettura delle istruzioni per la compilazione delle schede d’esame e dello svolgi- mento della prova finale. Tale docente, nelle rispetto delle norme vigenti, deve essere: un insegnante di autoscuole, un’appartenente alle forze di polizia, un carabiniere, un vigile urbano, una guardia di finanza, un docente in possesso delle competenze derivanti dall’aver organizzato e realizzato specifiche attività formative di educazione stradale, per almeno u triennio, certificato dal dirigente scolastico, o una persona designata dalle associazioni e dagli enti, pubblici e pri- vati, impegnati in attività collegate alla circolazione stradale e rico- nosciuti dal Ministero dei Trasporti. • Scheda dei moduli di formazione per il conseguimento del certifi- cato di idoneità alla guida del ciclomotore (in allegato) • Quiz per il conseguimento dell’attestato per la guida dei ciclomo- tori (in allegato) • Scheda dell’UdA “Acquisto del motorino” (se non è già stata precedentemente svolta) • Attrezzi utili per gli esercizi relativi alla manutenzione del motorino • Moduli per la domanda di ammissione all’esame • Motorino/i su cui fare esercizi di manutenzione e con cui fare la prova finale di guida. “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 107 “Moduli di formazione per il conseguimento del certificato di idoneità alla guida dei ciclomotori”17 Modulo A: Norme di comportamento 1) Norme sulla precedenza a) Contenuti: z Norma generale sulla precedenza; regole e comportamenti da attuare in prossimità degli incroci z Uscita dal garage o dai parcheggi b) Normativa: Codice della strada, articoli: 145 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 2) Norme di comportamento a) Contenuti: z Velocità z Posizione dei veicoli sulla strada z Manovra di sorpasso z Distanza di sicurezza z Svolta a destra e a sinistra z Cambio di corsia e cambio di direzione z Sosta e fermata z Trasporto dio persone, animali o oggetti b) Normativa: codice della strada, articoli: 141, 142, 143, 148, 149, 154, 157, 158, 170 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 3) Cause di incidenti e comportamenti dopo gli incidenti; assicurazione; ri- spetto della vita e comportamento solidale a) Contenuti: z Gareggiare in velocità z Condizioni della strada z Condizioni atmosferiche z Condizioni di traffico z Visibilità z Comportamenti di sicurezza in caso di imprevisti z Abbigliamento del conducente z Spazio di frenata e di arresto 17 Tratto da: MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA, Il patentino a scuola, in: www.istruzione.it/patentino/lineeguida.html, 2004, 1-8 CNOS-FAP / CIOFS-FP 108 z Intralcio alla circolazione z Inosservanza delle norme, inesperienze, imprudenza z Comportamenti in curva z Trasporto passeggeri z Obbligo di assicurazione per la circolazione dei veicoli a motore z Segnalazione di un incidente sulla strada z Obbligo di fornire le generalità in caso di incidente z Obbligo di avvisare gli agenti in caso di feriti b) Normativa: codice della strada, articoli: 192,193, 189, legge 24 dicembre 1969, n.990 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 4) Elementi del ciclomotore e loro uso; comportamenti alla guida del ciclo- motore e uso del casco a) Contenuti: z Segnalazione visiva ed illuminazione dei veicoli z Clacson z Pneumatici z Posizione alla guida z Stabilità del veicolo z Freni z Specchietti retrovisori z Manutenzione del ciclomotore z Manomissione del ciclomotore z Dispositivo silenziatore z Casco z Documenti necessari per circolare sul ciclomotore z Divieto di usare telefonino e walkman z Comportamenti degli altri utenti e nei loro confronti b) Normativa: codice della strada, articoli: 152, 153, 171, 173 c) Materiali didattici:normativa di riferimento, quiz d’esame d) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame Modulo B: Segnalazione 1) Segnali di pericolo e segnali di precedenza a) Contenuti: z Segnaletica stradale z Forma e colori dei segnali di pericoli z Distanza tra il cartello ed il pericolo presegnalato z Segnali: Strada deformata, dosso, cunetta, curva pericolosa, doppia curva, “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 109 passaggio a livello con e senza barriere, attraversamento tranviario, attraversamento pedonale, attraversamento ciclabile, discesa pericolosa, salita ripida, strettoie, strada sdrucciolevole, banchina pericolosa, luoghi fre- quentati dai bambini, doppio senso di circolazione, caduta massi, semaforo, forte vento laterale, lavori in corso, diritto di precedenza, preavviso di dare precedenza, preavviso di fermarsi e dare precedenza, dare precedenza, confluenza laterale, stop, dare precedenza nei sensi unici alternati, diritto di precedenza nei sensi unici alternati. b) Normativa: codice della strada, articoli: 38, 39; regolamento di esecuzione e di attuazione del codice della strada articoli da 105 a 114 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 2) Segnali di divieto a) Contenuti: segnali: divieto di transito, senso vietato, divieto di sorpasso, limite massimo di velocità, divieto di segnalazioni acustiche, transito vietato di pedoni, transito vietato alle biciclette, via libera, fine limitazione di velocità, finer del divieto di sorpasso, divieto di sosta, divieto di fermata, parcheggio autorizzato. b) Normativa: codice della strada, articoli 38,39; regolamento di esecuzione e di attuazione del codice della strada, articoli da 105 a 114. c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 3) Segnali di obbligo a) Contenuti: segnali:direzioni obbligatorie, preavviso di direzioni obbligatorie, rotatoria, limite minimo di velocità, percorso pedonale, pista ciclabile, percor- so pedonale e ciclabile, alt polizia. b) Normativa:codice della strada, articoli: 38 e 39; regolamento di esecuzione e di attuazione del codice della strada, articoli da 105 a 114. c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame. 4) Segnali di indicazione e pannelli integrativi a) Contenuti: segnali: distanza, estesa, validità, inizio, continuazione e fine, inci- dente, zona soggetta ad allargamento, strada sdrucciolevole per pioggia, bar- riere, barriere direzionali, passaggio obbligatorio per veicoli operativi, senso unico, area pedonale, zona a traffico pedonale, zona a traffico limitato, attraversamento pedonale, uso corsie. b) Normativa: codice della strada, articoli: 38 e 39; regolamnento di esecuzione e di attuazione del codice della strada, articoli da 105 a 114. c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame. 5) Segnali luminosi, segnali orizzontali a) Contenuti: segnali: semaforo, lanterne semaforiche, strisce bianche CNOS-FAP / CIOFS-FP 110 longitudinali, struisce gialle longitudinali, frecce direzionali, isole di traffico, delimitazione di fermata degli autobus in servizio pubblico, attraversamento pedonale, simbolo di passaggio a livello, striscia trasversale di arresto, attraversamento ciclabili. b) Normativa: codice della strada, articoli: 38 e 39; regolamento di esecuzione e di attuazione del codice della strada, articoli da 105 a 114 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 6) Fermata, sosta e definizioni stradali a) Contenuti: definizioni stradali e di traffico b) Normativa:codice della strada, articoli: 3, 175 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame Modulo C: Educazione al rispetto della legge 1) Valore e necessità della regola e del rispetto dell’ ambiente a) Contenuti: z Principio informatore della circolazione z Obblighi verso funzionari e agenti z Responsabilità civile e penale z Responsabilità del proprietario del ciclomotore e principio di solidarietà z Mancato rispetto delle norme z Precedenza ai veicoli in servizio di emergenza z Denuncia di smarrimento o furto dei documenti z Segnalazione di pericolo sulla strada z Omissione di soccorso z Inquinamento acustico z Inquinamento atmosferico z Smaltimento olio esausto b) Normativa: codice della strada, articoli: 140, 155, 156, 192, 195, 196, 210, 215, 217 codice penale, articolo 593. c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 2) La salute a) Contenuti: z Stato psicofisico del conducente z Conseguenze provocate dall’uso di alcool z Conseguenze provocate dall’uso di droghe b) Normativa:codice della strada, articoli: 115, 186, 187 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 111 2.3 UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Gestione di un’attività commerciale” Secondo anno Compito / prodotto Denominazione Realizzazione prodotto professionale Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Realizzazione di documentazione per la gestione di un’attività com- merciale • Sviluppare l’abilità di gestire comunicazioni funzionali attraverso l’utilizzo di strumenti informatici • Stimolare al lavoro cooperativo • Fornire suggerimenti per aumentare la capacità di confronto, di critica e di scelta • Aiutare l’allievo ad approfondire la terminologia specifica del set- tore • Responsabilizzare l’allievo nella definizione delle attività da svol- gere, nella gestione del tempo e nella realizzazione di un prodotto qualitativamente accettabile • Individuare strategie di azione a fronte di situazioni impreviste. 1) Conoscere le regole grammaticali e compositive del sistema lin- guistico 2) Conoscere -per applicare -procedimenti e strategie per produrre una comunicazione efficace 3) Conoscere -per utilizzare- terminologia specifica del settore 4) Controllare gli elaborati per individuare aree di miglioramento 5) Conoscere e rispettare i diversi ruoli aziendali 6) Conoscere le potenzialità degli gli strumenti informatici e i software finalizzati (Word, Excel, Power Point, Internet) 7) Redigere e utilizzare schede di magazzino 8) Conoscere - per scegliere e utilizzare il sistema di codificazione più adeguato al prodotto/servizio 9) Conoscere le tecniche di vendita adeguate per le contestualizzarle e applicarle 10) Conoscere per compilare correttamente la documentazione rela- tiva al processo di compravendita 11) Conoscere per applicare gli elementi base della normativa IVA 12) Conoscere per utilizzare in modo corretto le principali clausole relative alla compravendita 13) Conoscere le regole del calcolo manuale e le potenzialità dello strumento: calcolatrice. CNOS-FAP / CIOFS-FP 112 Denominazione Realizzazione prodotto professionale Sequenza in fasi ed esperienze Destinatari Tempi di svolgimento Risorse umane Materiali Allievi del secondo anno di corso di qualificazione professionale. E’ richiesta una discreta conoscenza dei contenuti delle aree: linguag- gi, economia, matematica, tecnologica. La durata della UdA è prevista in 80 ore da svolgersi nel mese di Aprile. • Presentazione dell’attività • Sviluppo dell’attività sulla base di documentazione fornita dal formatore e/o reperita attraverso diversi canali • Monitoraggio in itinere delle attività svolte • Controllo e verifica dei risultati • Valutazione. Formatore coordinatore: promuove e stimola il lavoro d’equipe per l’attivazione dell’unità di apprendimento. Formatore Orientatore: implementa il portfolio e le schede di valu- tazione/autovalutazione. Formatori delle aree interessate: linguaggi, socio-economica, tec- nologica, tecniche di marketing e vendite. • laboratorio informatico • laboratorio di vendita • modulistica • registratore di cassa. “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 113 2.4 UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Quadro sinottico delle realtà culturali sul territorio” Secondo anno Compito / prodotto Denominazione Realizzazione prodotto professionale Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Destinatari Elaborazione di un quadro sinottico delle realtà culturali sul territorio. • Promuovere e consolidare nell’allievo il senso di appartenenza ad una realtà multietnica e multiculturale • Rendere consapevole l’allievo dei concetti fondamentali di identi- tà/appartenenza/differenza, relativi ai modelli culturali e agli stili di vita • Rendere consapevole l’allievo dei concetti fondamentali di stereotipo e pregiudizio presenti nell’immaginario collettivo loca- le e delle loro implicazioni • Favorire nell’allievo la capacità di cogliere analogie e differenze nella logica del confronto • Favorire la conoscenza della legislazione che regola la presenza dello straniero nel proprio territorio di appartenenza, e le istituzio- ni di riferimento • Consolidare nell’allievo la conoscenza del lessico specifico, per metterlo in grado di appropriarsene e riutilizzarlo in modo autonomo. 1) Riconoscere le caratteristiche e gli elementi rilevanti della propria cultura: aspetti storici, religiosi, politici, economici, sociali 2) Individuare le caratteristiche e gli elementi rilevanti delle altre cul- ture in un’ottica di confronto: aspetti storici, religiosi, politici, economici, sociali 3) Ricostruire una mappa concettuale degli stereotipi e dei pregiudi- zi della realtà di appartenenza 4) Conoscere il metodo per leggere e ricavare informazioni da testi informativi e argomentativi, tabelle e grafici 5) Conoscere il significato dei termini fondamentali della relazione e del confronto con “l’altro da sé” culturalmente inteso 6) Individuare ed utilizzare i canali informativi e le risorse umane e strutturali relative alla presenza e al rapporto con lo straniero. Allievi del secondo anno del corso di qualifica professionale. E’ ri- chiesto come prerequisito la conoscenza dei contenuti delle aree: linguaggi, storico-socio-economico, scientifica e tecnologica. CNOS-FAP / CIOFS-FP 114 Denominazione Realizzazione prodotto professionale Sequenza in fasi ed esperienze Tempi di svolgimento Risorse umane Materiali L’UdA prevede una durata di circa 50 ore, da svolgersi nel periodo tra Gennaio/Febbraio. • Presentazione attività • Ricerca documentale • Monitoraggio in itinere dei risultati • Controllo e verifica dei risultati • Presentazione dell’attività all’esterno. Formatore/coordinatore. Formatore/orientatore. Formatori d’area. Testimoni. • Schede di lettura del territorio • Schede monografiche • Schemi guida per la lettura • Questionari • Elenchi di fonti documentarie • Visione di film e documentari. “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 115 2.5 UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Organizzazione di una festa di fine anno” Secondo anno Compito / prodotto Denominazione Organizzazione evento finale Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Realizzazione di una festa di fine anno, fatta alla presenza dei genitori, in cui gli allievi realizzano una presentazione del lavoro svolto duran- te l’anno, attraverso delle diapositive in PowerPoint o attraverso la realizzazione di una videocassetta, una mostra dei lavori prodotti e una serie di scenette scherzose, attraverso cui ripercorrere le dinami- che realizzatesi con i formatori o tra compagni. La festa si conclude, poi, con un rinfresco offerto agli allievi e ai genitori. • Promuovere negli allievi la consapevolezza del percorso svolto durante il corso dell’anno, delle capacità sviluppate, dei prodotti realizzati e delle potenzialità ancora da sviluppare • Far riflettere gli allievi sulla esperienza di stage, che facilita la presa di coscienza delle proprie dinamiche personali che portano all’af- fermazione della propria identità attraverso rapporti costruttivi con adulti già inseriti nel mondo del lavoro • Promuovere negli allievi la capacità di padroneggiare gli strumenti espressivi indispensabili per gestire in maniera costruttiva il con- fronto sociale • Sviluppare la consapevolezza di lavorare in modo cooperativo • Sviluppare abilità e caratteristiche professionali nel campo spe- cifico. 1) Realizzare un reportage fotografico delle attività svolte al Centro 2) Utilizzare le proprie competenze linguistiche per realizzare intervi- ste ai formatori, ai compagni e per riportarle in modo scherzoso con le modalità preferite 3) Utilizzare le proprie competenze informatiche per realizzare una presentazione in PowerPoint in cui inserire immagini, com- menti, interviste, che possano descrivere le attività svolte du- rante l’anno 4) Realizzare (in alternativa) una videocassetta, in cui siano riprese le varie attività del Centro, i prodotti realizzati, le interviste ai formatori e ai compagni 5) Utilizzare la propria creatività per allestire una mostra dei lavori prodotti durante l’anno da tutti gli allievi 6) Utilizzare le proprie competenze grafiche e professionali per realiz- zare cartelloni che siano di abbellimento alla mostra e che rappre- CNOS-FAP / CIOFS-FP 116 Denominazione Organizzazione evento finale Sequenza in fasi ed esperienze Risorse umane Destinatari sentino il ciclo di lavorazione che ha portato alla realizzazione del prodotto 7) Preparare e rappresentare alcune brevi scenette che illustrino in modo scherzoso momenti divertenti della vita del Centro e delle esperienze realizzate durante il primo anno. Allievi del primo anno dei corsi di qualificazione professionale. Come prerequisito è prevista l’acquisizione delle competenze relative al primo anno. Non è previsto alcun prerequisito. La durata dell’UdA è prevista in circa 20 ore ed è da svolgersi alla fine dell’anno, tra i mesi di Maggio/Giugno. • Presentazione dell’UdA da parte di un formatore • Realizzazione di un reportage fotografico delle attività svolte al Centro • Realizzazione di cartelloni che rappresentino il ciclo di lavorazio- ne che ha portato alla realizzazione dei lavori prodotti durante l’anno • Realizzazione di interviste ai formatori e ai compagni • Raccolta di materiali utili per realizzare la presentazione in PowerPoint e le scenette • Realizzazione di una presentazione in PowerPoint sul lavoro svol- to nell’anno o su momenti particolari • Realizzazione, in alternativa, di una videocassetta sul lavoro svolto nell’anno o su momenti particolari • Preparazione di scenette scherzose sui formatori e sui momenti più simpatici dell’anno • Allestimento della mostra per l’esposizione dei lavori prodotti durante l’anno • Sistemazione degli ambienti in cui svolgere la festa • Organizzazione del rinfresco per i genitori. Tutor-coordinatore: cura l’aspetto relazionale della festa e del con- tatto con i genitori. Responsabile, inoltre, del coordinamento gene- rale dell’attività, soprattutto delle sue parti espressive e relazionali. Formatore dell’area dei linguaggi: cura l’aspetto linguistico delle interviste e delle relative trascrizioni, e dei cartelloni illustrativi della mostra. Formatore dell’area tecnologica: cura il supporto informatico per la realizzazione del lavoro e la corretta realizzazione del reportage fotografico e delle riprese video. Obiettivi specifici di apprendimento segue: Tempi di svolgimento “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 117 Denominazione Organizzazione evento finale Materiali segue: Risorse umane Formatore dell’area professionale: cura l’allestimento della mostra dei lavori prodotti e della realizzazione del cartellone sul ciclo di pro- duzione dei lavori svolti. Formatore dell’area storico-socio-economica: responsabile della pre- parazione e della rappresentazione delle scenette scherzose e della raccolta del materiale utile per produrre la presentazione in PowerPoint o la videocassetta. Formatore dell’area scientifica: responsabile del rispetto dell’am- biente durante lo svolgimento della festa e di curare la gestione degli strumenti geometrici (righelli, squadre, ecc.) per la realizzazione dei cartelloni. • Lavori prodotti durante l’anno • Macchina fotografica • Computer • Videoproiettore • Telecamera • Registratore per le interviste • Cartelloni • Colla • Righelli e squadre • Pennarelli • Forbici • Costumi e attrezzi necessari per le scenette. CNOS-FAP / CIOFS-FP 118 “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 119 3.Unità di Apprendimento per il terzo anno CNOS-FAP / CIOFS-FP 120 Elenco degli strumenti proposti per il Terzo anno N. NATURA SPECIFICAZIONE 1 Unità di apprendimento Scheda Visita culturale ad una città d’arte Strumenti 2 Unità di apprendimento Scheda Guida opportunità formative / lavorative Strumenti 3 Unità di apprendimento Scheda Vademecum del cittadino italiano Strumenti 4 Unità di apprendimento Scheda Elaborazione di un budget di vendita Strumenti “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 121 Compito / prodotto Denominazione Organizzazione evento 3.1. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Visita culturale ad una città d’arte italiana” Terzo anno Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Visita di tre/quattro giorni ad una città d’arte. Relazione descrittiva della visita culturale alla città. Realizzazione di un glossario dei principali termini appresi. • Favorire tra gli allievi le condizioni, per cui utilizzare tutti gli aspetti positivi che vengono da un corretto lavoro di gruppo • Promuovere negli allievi la capacità di ascolto, di dialogo, di con- fronto con le altre persone, in modo da acquisire capacità relazionali e comunicative • Offrire agli allievi strumenti per acquisire capacità decisionali sulla base della conoscenza di sé e di un sistema di valori, in modo da saper concepire progetti di vario ordine • Aiutare gli allievi a superare prospettive d’analisi troppo parziali, che impediscono la scoperta delle connessioni tra i vari campi del sapere, la convalidazione dei confini disciplinari, l’importanza unificatrice delle visioni globali • Promuovere negli allievi la capacità di avere memoria del passato, riconoscerne la permanenza nel presente e far tesoro di queste consapevolezze per la soluzioni dei problemi che si incontrano e per la progettazione del futuro • Favorire la conoscenza dei luoghi/sedi istituzionali dello Stato italiano • Sensibilizzare gli allievi sulle tappe fondamentali sui luoghi della storia italiana • Promuovere la riflessione sui contenuti appresi e sugli insegna- menti delle principali figure della cultura e della storia, confron- tandoli con le dinamiche del proprio io • Promuovere negli allievi la capacità di leggere un’opera d’arte, apprezzare e valorizzare il patrimonio artistico ed ambientale • Aiutare gli allievi a riconoscere in tratti e dimensioni specifiche della cultura e del vivere sociale contemporanei radici che li lega- no al mondo classico e giudaico-cristiano e l’identità spirituale e materiale dell’Italia e dell’Europa. 1) Conoscere le istituzioni dello Stato italiano e loro collocazione nel territorio 2) Conoscere le funzioni e i poteri degli organi dello Stato italiano CNOS-FAP / CIOFS-FP 122 Denominazione Organizzazione evento Obiettivi specifici di apprendimento segue: Sequenza in fasi ed esperienze Destinatari Tempi di svolgimento Risorse umane 3) Conoscere i principali avvenimenti della storia italiana 4) Conoscere le tappe fondamentali della cultura cristiana 5) Conoscere le principali basiliche e i luoghi storici che testimo- niano la cultura cristiana nella città d’arte prescelta. 6) Conoscere le linee essenziali dei principali stili architettonici presenti nella città d’arte prescelta 7) Utilizzare gli strumenti informatici per ricercare informazioni, iti- nerari, per preparare una brochure di descrizione del viaggio e per preparare una presentazione finale 8) Tracciare un itinerario partendo dalla cartina della città 9) Utilizzare i mezzi pubblici e sviluppare la capacità di orienta- mento 10) Stare in gruppo e rispettare le regole 11) Chiedere informazioni in modo corretto 12) Predisporre e gestire un piccolo budget di spesa 13) Arricchire il proprio vocabolario con i termini specifici appresi nel corso della UdA 14) Capire l’eventuale descrizione di un monumento in inglese. Allievi del terzo anno formativo. Non sono previsti prerequisiti. La durata dell’U.d.A. è prevista in circa 40 ore da svolgersi a fine anno. • Presentazione dell’U.d.A. • Presentazione dei luoghi da visitare anche attraverso l’ausilio di videocassette o altri strumenti multimediali (CD-ROM, ecc.) • Raccolta materiali da internet • Analisi delle piante della città e dei luoghi da visitare. • Predisposizione dell’itinerario • Elaborazione del budget di spesa • Visita guidata ai luoghi prescelti • Realizzazione glossario dei termini giuridici appresi durante la visita • Stesura relazione finale sulla visita • Presentazione dell’esperienza ad altri allievi Tutor-coordinatore: supporto organizzativo e rapporti con le fa- miglie. Formatore area storico-socio-economico: responsabile dell’Unità di Apprendimento. Contesto storico di riferimento, conoscenza dei rapporti tra la persona e l’ordinamento dello Stato italiano, i diritti del “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 123 Denominazione Organizzazione evento Materiali cittadino, i principi garantiti dalla Costituzione, tutela della dignità e della centralità dell’essere umano nella dottrina Cristiana. Formatore area dei linguaggi: sviluppo delle capacità di: - organizzare un lavoro di gruppo; - di sintesi nell’elaborare relazioni scritte ed orali sull’evento; - comunicare e gestire relazioni. • Laboratorio di informatica • Videoregistratore per visionare eventuali VHS trovati in emeroteca. segue: Risorse umane CNOS-FAP / CIOFS-FP 124 3.2 UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Progetto professionale e guida opportunità formative / lavorative” Terzo anno Compito / prodotto Denominazione Realizzazione prodotto professionale Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Sequenza in fasi ed esperienze Tempi di svolgimento Destinatari Elaborazione di un progetto professionale e guida opportunità formative/lavorative. • Aiutare a formulare un proprio obiettivo professionale che consi- deri le opzioni necessarie per la sua definizione • Promuovere la riflessione non solo sui risultati che si intende rag- giungere ma anche sul percorso compiuto • Promuovere la definizione di una linea di azione per il raggiungimento degli obiettivi professionali. 1) Conoscere gli ambiti di appartenenza degli obiettivi 2) Conoscere le strategie di problem solving 3) Conoscere le regole, i criteri per la definizione e la gestione di un Piano d’azione 4) Conoscere le opportunità formative e professionali offerte dal territorio. Allievi del Terzo anno di corso di qualificazione professionale triennale. E’ richiesto come prerequisito lo sviluppo di competenze orientative/trasversali, e la sviluppo di competenze informatiche. La durata della UdA è prevista in 30 ore circa, da svolgersi nel perio- do tra Novembre e Dicembre. • Presentazione attività • Realizzazione progetto professionale e guida opportunità formative/lavorative • Monitoraggio in itinere dei risultati • Controllo e verifica del risultato. Tutor Coordinatore: responsabile della UdA; supporto organizzativo e rapporti con le famiglie. Formatore/Orientatore. Equipe formatori. • Scheda di rilevazione opportunità formativelavorative • Questionari (caratteristiche, attitudini, valori professionali, inte- ressi professionali) • Scheda di progetto • Scheda profilo professionale di riferimento • Testimonianze. Risorse umane Materiali “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 125 3.3 UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Vademecum del cittadino europeo” Terzo anno Compito / prodotto Denominazione Realizzazione prodotto professionale Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Elaborazione del vademecum del cittadino europeo. • Promuovere e consolidare nell’allievo il senso di appartenenza alla realtà europea, superando ed integrando la visione municipalistica e regionalistica della propria identità nazionale • Rendere consapevole l’allievo del percorso storico che ha determi- nato la nascita e lo sviluppo dell’Unione Europea • Rendere consapevole l’allievo delle trasformazioni politiche, eco- nomiche e sociali che coinvolgono il cittadino europeo e delle rica- dute sulla vita quotidiana • Favorire nell’allievo la conoscenza delle istituzioni e degli organi- smi comunitari e delle loro funzioni • Guidare l’allievo nell’acquisizione consapevole dei diritti e dei do- veri dei cittadini europei • Rendere consapevole l’allievo delle opportunità offerte a livello europeo per realizzare sé sul piano culturale, formativo e professio- nale • Sviluppare la capacità di analisi di testi e documenti in lingua italia- na ed inglese e di rielaborazione ed interpretazione • Consolidare nell’allievo la conoscenza del lessico specifico, per metterlo in grado di appropriarsene e riutilizzarlo in modo auto- nomo. • Promuovere e consolidare nell’allievo il senso di appartenenza ad una realtà multietnica e multiculturale. 1) Riconoscere le tappe storiche, eventi e personaggi, che hanno determinato la nascita e lo sviluppo dell’Unione Europea 2) Riconoscere le caratteristiche geografiche, storiche, socio-politi- che ed economiche degli stati che costituiscono l’Europa unita. 3) Individuare gli organismi e le istituzioni di riferimento dell’Unione Europea 4) Conoscere il significato dei termini fondamentali della legislazione che stabilisce l’identità e regola la vita del cittadino europeo 5) Individuare ed utilizzare i canali informativi e le risorse umane e strutturali relative alle opportunità culturali, formative e professio- nali per il cittadino europeo. CNOS-FAP / CIOFS-FP 126 Denominazione Realizzazione prodotto professionale Sequenza in fasi ed esperienze Risorse umane Materiali Destinatari Allievi del terzo anno di corso di qualificazione professionale. E’ richiesta una buona conoscenza dei contenuti delle aree: linguaggi, storico-socio-economico, matematica e tecnologica. Per la UdA è prevista una durata di 50 ore, da svolgersi tra il mese di Gennaio e di Febbraio. • Presentazione attività • Ricerca documentale • Monitoraggio in itinere dei risultati • Controllo e verifica dei risultati • Presentazione dell’attività all’esterno. Formatore/coordinatore. Formatore/orientatore. Formatori d’area. Testimoni. • Schede di lettura del territorio • Schede monografiche • Schemi guida per la lettura • Questionari • Elenchi di fonti documentarie • Visione di film e documentari. Tempi di svolgimento “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 127 Sequenza in fasi ed esperienze 3.4 UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Budget delle vendite” Terzo anno Compito / prodotto Denominazione Elaborazione di un budget Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Destinatari Tempi di svolgimento Elaborazione di un budget di vendita. • Aiutare l’allievo/a ad individuare i collegamenti esistenti tra le diverse aree aziendali • Abilitare al confronto tra dati storici e dati previsionali • Favorire la capacità di analisi descrittiva e di sintesi, di elaborazio- ne e interpretazione di dati • Favorire la capacità di pianificazione strategica per la realizzazione di un risultato nel breve, medio e lungo termine • Favorire la gestione degli strumenti di calcolo idonei a rilevare e quantificare gli scostamenti rispetto alle previsioni effettuate. 1) Arricchire il proprio vocabolario con il lessico appropriato, fina- lizzato a descrivere, elaborare ed interpretare dati in modo efficace 2) Conoscere il metodo per cercare informazioni e selezionare i dati 3) Riconoscere e applicare le tecniche più appropriate di elaborazio- ne e controllo dei dati 4) Conoscere e determinare le varie tipologie di costi aziendali 5) Conoscere gli elementi di base della statistica applicata 6) Individuare le interrelazioni esistenti tra budget delle vendite e budget annuale generale 7) Gestire l’attività di budgeting in sinergia con il contesto ambien- tale ed economico di riferimento. Allievi del terzo anno di corso di qualificazione professionale. E’ ri- chiesta una buona conoscenza dei contenuti delle aree: storico - sociale - economica, matematica e tecnologica. La durata della UdA è prevista in 20 ore, da svolgersi nel periodo Febbraio/Marzo. • Presentazione dell’attività • Sviluppo dell’attività (Raccolta e analisi di dati storici aziendali, stesura del budget, analisi dei risultati, gestione degli scostamenti) • Controllo e verifica dei risultati • Presentazione dell’attività all’esterno (esperti del settore, allievi corsi diplomati). CNOS-FAP / CIOFS-FP 128 Denominazione Elaborazione di un budget Risorse umane Materiali Formatore/Coordinatore: promuove e stimola il lavoro dell’equipe interessata. Formatore/Orientatore: segue l’aggiornamento del Portfolio e la compilazione delle schede di autovalutazione dell’allievo e di valuta- zione da parte dei formatore. Formatori delle aree scientifica, tecnologica, professionale: svi- luppano la parte di attività relativa alle proprie unità formative. • Laboratorio informatico • Banche dati. “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 129 CNOS-FAP / CIOFS-FP 130 BIBLIOGRAFIA ARTO A., La persona umana trova la sua ricchezza. Operatori e destinatari: ricchezze a confronto, Roma, AIPRE, 2002, 54. ARTO A., La valutazione educativa: esigenze e presupposti psicologici, in: “Orientamenti pedagogici”, 39 (1992) 621. Ibidem, 629. ARTO A., Psicologia dello sviluppo. I. Fondamenti teorico-applicativi, Roma, AIPRE, 2002, 25. ARTO A., Psicologia dello sviluppo. I. Fondamenti teorico-applicativi, Roma, AIPRE, 2002, 28-31. GRISOLIA A., MANZOLINI L., Dalle competenze alle professioni aziendali, in: BOLDIZZONI D. – MANZOLINI L. (a cura di), Creare valore con le risorse umane. la forza dei nuovi paradigmi nella direzione del personale, Milano, Guerini&Associati, 2000, 38. ISTAT “Censimento dell’industria e dei servizi del 2001” KOLB D. A. - FRY R., Towards an Applied Theory of Experiential Learning, in: COOPER C. L. (Ed.), Theories of Group Process, London, New York, John Willy & Sons, 1975, 33-57. MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA, Il patentino a scuola, in: www.istruzione.it/patentino/lineeguida.html NICOLI D. (a cura di), Linee guida per la realizzazione di percorsi organici nel sistema del- l’istruzione e della formazione professionale, Roma, Tipografia Pio XI; 2004, 88. REYNERI E., Sociologia del mercato del lavoro, Il Mulino, Bologna, 2002, p. 276) Cfr. REYNERI E., op. cit., pp. 273-290 ZAPPA G., 1929 e 1957 “GUIDA” COMMERCIALE E DELLE VENDITE 131 INDICE INTRODUZIONE 3 PARTE I: PRESENTAZIONE E CRITERI METODOLOGICI 1. Impostazioni generali 13 1.1. Valenza educativa del lavoro nella prospettiva del PECUP 13 1.2. Impostazione metodologica 16 1.2.1 Modello di apprendimento 16 1.2.2 Struttura delle UdA 18 1.2.3 Collocazione della guida nel quadro generale delle risorse 19 1.3. Indicazioni circa la valutazione e la gestione del portfolio 20 1.3.1 Inquadramento di base 20 1.3.2 Livelli della valutazione: auto ed eterovalutazione 20 1.3.3 Portfolio 22 1.3.4 Aspetti operativi 23 1.4. Indicazioni circa l’esame finale di qualifica 30 1.4.1 Definizione 30 1.4.2 Collocazione 30 1.4.3 Natura 30 1.4.4 Struttura dell’esame 31 1.4.5 Punteggi relativi alle diverse prove 31 2. Presentazione della comunità professionale 32 2.1. Natura economica, sociale e culturale della comunità 32 2.2. Comunità professionale in prospettiva formativa 36 2.3. Figure professionali, livelli e continuità 39 2.4. Indicazioni su laboratori, stage e alternanza 57 PARTE II: GUIDA PER IL PIANO FORMATIVO 61 1. Scheda per il piano formativo 63 2. Prospettiva temporale: flow chart 77 PARTE III : DESCRIZIONE DELLE UdA 83 1. Unità di apprendimento per il primo anno 85 1. “Attività di accoglienza” 87 2. “Progetto di primo inserimento in azienda” 90 3. “Pubblicizzazione di una attività” 92 4. “Mappa delle realtà produttive del territorio” 94 5. “Organizzazione di una festa di fine anno” 96 2. Unità di apprendimento per il secondo anno 99 1. “Scheda di presentazione dell’attività estiva” 101 2. “Conseguimento della patente per il motorino” 104 3. “Gestione di un’attività commerciale” 111 4. “Quadro sinottico delle realtà culturali sul territorio” 113 5. “Organizzazione di una festa di fine anno” 115 3. Unità di apprendimento per il terzo anno 119 1. “Visita culturale ad una città d’arte italiana” 121 2. “Progetto professionale e guida opportunità formative/lavorative 124 3. “Vademecum del cittadino europeo” 125 4. “Budget delle vendite” 127 BIBLIOGRAFIA 130

Guida per l'elaborazione di piani formativi personalizzati. Comunità professionale aziendale e amministrativa

Autore: 
Sede Nazionale CIOFS/FP
Categoria pubblicazione: 
Progetti
Anno: 
2004
Numero pagine: 
150
CNOS-FAP / CIOFS-FP 2 Coordinamento scientifico: Dario Nicoli (Università Cattolica di Brescia) Autori del volume: Angela Loiacono (CIOFS/FP Sede Nazionale) Giuseppe Pinna (CIOFS/FP Lazio) Hanno collaborato: Lauretta Valente (CIOFS/FP Sede Nazionale) Angela Elicio (CIOFS/FP Sede Nazionale) Alessandra Muneroni (CIOFS/FP Sede Nazionale) Si ringraziano gli Operatori della Formazione Professionale e i referenti del progetto Istruzione e Formazione Professionale di: CIOFS-FP Abruzzo, CIOFS-FP Basilicata, CIOFS-FP Calabria, CIOFS-FP Campania, CIOFS-FP Emilia Romagna, CIOFS-FP Friuli Venezia Giulia, CIOFS-FP Lazio, CIOFS-FP Lombardia, CIOFS-FP Liguria, CIOFS-FP Piemonte, CIOFS-FP Puglia, CIOFS-FP Sardegna, CIOFS-FP Sicilia, CIOFS-FP Toscana, CIOFS-FP Veneto. “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 3 INTRODUZIONE Con la nuova normativa sul sistema educativo (legge cost. 3/01, legge 53/03, legge 30/03), nel secondo ciclo degli studi si prevede (accanto a quello liceale) il sottosistema dell’istruzione e della formazione professionale, che realizza le mete del “Profilo educativo, culturale e professionale” (PECUP)1 avvalendosi di una metodologia fon- data sulla valorizzazione delle culture del lavoro e mediante un approccio basato sulla pedagogia per progetti. 1) Aspetti della nuova offerta formativa I ragazzi che, avendo compiuto il percorso di istruzione obbligatoria per almeno otto anni (art. 34 Cost.), in forza di quanto specificato dall’art. 68 della legge 144/99 in tema di obbligo formativo, non intendono proseguire gli studi nel contesto scolastico, necessitano di una nuova offerta formativa che preveda i seguenti aspetti: a) sviluppo di percorsi formativi conformi con i requisiti della “società della cono- scenza” così come indicati dall’istanza comunitaria, consentendo a tutti l’acces- so ad un più elevato livello culturale ed il perseguimento del successo formativo di tutte le persone, nessuna esclusa, valorizzandone gli apprendimenti formali, non formali ed informali, lungo tutto il corso della vita, garantendo il diritto-dove- re di istruzione e formazione ed i diritti educativi e formativi comunque intesi; b) collocazione delle diverse componenti dell’offerta entro un disegno di sistema di istruzione e formazione professionale con carattere di organicità e continuità, che prevede percorsi pluralistici di qualifica, diploma e diploma superiore collo- cati in un organico processo di offerta dal carattere progressivo. Ciò consideran- do le diverse opzioni possibili (orientamento e bilancio, corsi strutturati, apprendi- stato, corsi destrutturati, alternanza formativa, servizi di accompagnamento, ecc.) entro un quadro unitario di offerta formativa; c) sostegno del processo di innovazione dei diversi organismi erogativi verso un modello di servizio aperto alla soddisfazione dei bisogni degli utenti e del territo- rio, di qualità, nella logica del partenariato e della rete, in una prospettiva di “ser- vizio della società civile”; 1 Profilo educativo, culturale e professionale dello studente alla fine del secondo ciclo di istruzione e determinazione dei livelli essenziali di prestazione per gli istituti di istruzione e formazione professio- nale, Fiuggi, 27-28 febbraio 2003. D’ora in avanti verrà citato come PECUP. CNOS-FAP / CIOFS-FP 4 d) adozione della metodologia della personalizzazione basato su piani di studio e portfolio delle competenze comprendente un sistema di riconoscimento delle acquisizioni e loro gestione sotto forma di crediti formativi; e) qualificazione continuativa dell’offerta puntando in particolare all’eccellenza formativa in stretta connessione tra il sistema di istruzione e formazione profes- sionale e gli ambiti economico-sociali e culturali che sviluppano un know how di alto livello; f) garanzia della contestualizzazione del sistema di offerta formativa e dello svilup- po di una governance territoriale tramite la cura della rete territoriale che veda il coinvolgimento dei diversi attori che insistono nel medesimo ambito di riferi- mento con attenzione anche al primo ciclo degli studi, al sistema dei licei e al- l’Università. Per sostenere l’elaborazione dei piani formativi personalizzati, il CNOS-FAP e il CIOFS-FP hanno elaborato delle specifiche “Guide” strutturate per comunità professionali, in coerenza con le “Linee guida” di riferimento (Nicoli, 2004). 2) Scopo della “Guida” La presente “Guida”, dunque, si propone come uno strumento che può aiutare l’équi- pe dei formatori nell’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Essa si riferisce al PECUP del secondo ciclo degli studi e lo interpreta entro la prospettiva della “cul- tura del lavoro”, ovvero del modo in cui favorire la formazione integrale del giovane con l’apporto della comunità professionale di riferimento. Tale impostazione è alter- nativa alla prospettiva che concepisce il lavoro come semplice somma di attività pra- tiche e che ritiene che formare significhi “assemblare le parti distinte di un individuo” (la prova è che, nei processi formativi così impostati, al centro non appare la persona, ma le funzioni che questa deve svolgere). Essa, infatti, propone – coerentemente con l’impianto della legge 53/03 – una visione culturale ed olistica del lavoro ed inoltre una visione educativa della formazione. 3) Concezione del lavoro presente nelle “Guide” e atteggiamento progettuale Il disegno delle “Guide”, come detto, si riferisce al PECUP del secondo ciclo del sistema educativo e, quindi, sostiene una prospettiva finalizzata alla riflessione critica sul sapere, sul fare e sull’agire, allo sviluppo dell’autonoma capacità di giudizio e all’esercizio della responsabilità personale e sociale. In tal senso le competenze iden- tificano non tanto una dotazione data una volta per tutte e predefinita, quanto una “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 5 disposizione particolare del soggetto ad essere protagonista della cultura del lavoro con una partecipazione responsabile e dotata di senso e a vivere un’esperienza di crescita personale e collettiva nell’ambito delle realtà di riferimento. Pertanto, si mira a fornire una formazione più profonda e più ricca della qualifica o del lavoro scelto, superando la prospettiva specialistica per quella più ampia e aggregata della comunità professionale, in modo da essere consapevoli delle trasformazioni, e delle necessarie nuove acquisizioni che consentano di essere protagonisti di uno scenario professiona- le fortemente dinamico. Il disegno formativo proposto prevede, da un lato, la continui- tà con la formazione in servizio, dall’altro, la continuità con le ulteriori formazioni di diploma e di diploma superiore. Tale impianto richiede nei formatori gli atteggiamenti professionali della progettazio- ne, della creatività e dell’autonomia. Ciò significa, innanzitutto, perseguire una visione unitaria della cultura a partire dall’esperienza, evitando la meccanica trascrizione degli obiettivi generali del processo formativo e degli obiettivi specifici di apprendi- mento in chiave di didattica disciplinare. Al contrario, i formatori si impegnano a mirare l’azione educativa in riferimento ad obiettivi formativi significativi e motivanti per gli allievi, nella forma dei piani formativi personalizzati che ogni équipe di formatori è chiamata a realizzare strutturandoli in unità di apprendimento. Ciò comprende pure l’adozione del portfolio delle competenze individuali, strumento in grado di documen- tare concretamente i progressi dell’allievo evidenziando le competenze acquisite, la storia del suo impegno, e il valore di questo percorso in termini di crediti formativi (l’utilizzo di tale strumento consente, inoltre, una valutazione “autentica” di taglio fortemente formativo). 4) Comunità considerate La “Guida” si riferisce all’intera filiera formativa, che comprende tre tappe fonda- mentali: a) Qualifica di istruzione e formazione professionale; b) Diploma di istru- zione e formazione professionale; c) Diploma di istruzione e formazione professiona- le superiore. Per 11 delle 17 comunità professionali2 previste dalle “Linee guida” (Nicoli, 2004, 39), è stato elaborato il repertorio delle comunità e delle figure profes- sionali di riferimento relative ai tre titoli conseguibili (cfr. tav. seguente). 2 Le comunità previste sono: agricola e ambientale; alimentazione; artigianato artistico; aziendale e ammi- nistrativa; chimica e biologica; commerciale e delle vendite; edile; elettrica ed elettronica; estetica; grafica e multimediale; legno e arredamento; meccanica; sanitaria; sociale; spettacolo; tessile e moda; turistica e alberghiera (NICOLI D., 2004, 39). CNOS-FAP / CIOFS-FP 6 C O M U N IT À P R O F E SS IO N A L E A L IM E N TA Z IO N E A Z IE N D A L E E A M M IN IS T R A T IV A C O M M E R C IA L E E D E L L E V E N D IT E E L E T T R IC A E E L E T T R O N IC A E ST E T IC A F IG U R E D I Q U A L IF IC A D I IF P ( tr ie nn io ): O p er at or e O pe ra to re d el l’ al im en ta zi on e � A dd et to a lla tr as fo rm az io ne d eg li al im en ti � A dd et to a lla p an if ic az io ne e p as ti cc er ia O pe ra to re d ei s er vi zi d i i m pr es a � A dd et to a lla s eg re te ri a � A dd et to a lla c on ta bi lit à O pe ra to re d ei s er vi zi d i v en di ta � A dd et to a lla v en di ta /c om m er ci al e � A dd et to e -c om m er ce � A dd et to a lla t el ev en di ta O pe ra to re e le tt ri co e d el et tr on ic o � In st al la to re /m an ut en to re i m pi an ti el et tr ic i � In st al la to re /m an ut en to re i m pi an ti d i au to m az io ne i nd us tr ia le � In st al la to re /m an ut en to re d i si st em i el et tr on ic i � A ss em bl at or e/ m an ut en to re d i pe rs on al co m pu te r e in st al la to re d i re ti l oc al i O pe ra to re e st et ic o � A cc on ci at or e � E st et is ta F IG U R E D I D IP L O M A D I IF P ( IV a nn o) : T ec n ic o Te cn ic o de ll ’a li m en ta zi on e Te cn ic o de i s er vi zi d i i m pr es a Te cn ic o de i se rv iz i co m m er ci al i � Te cn ic o el et tr ic o � Te cn ic o el et tr on ic o e de ll e te le co m un ic az io ni Te cn ic o es te ti co F IG U R E D I D IP L O M A D I IF P S U P E R IO R E : T ec ni co s up er io re o E sp er to � E sp er to d i pa ni fi ca zi on e (i m pr en di to ri a/ te cn ic he i nn ov at iv e) � E sp er to la tt ie ro -c as ea ri o � E sp er to n el la l av or az io ne e tr as fo rm az io ne d el p es ce � E sp er to d el la g es ti on e co nt ab il e � E sp er to i n co m un ic az io ne a zi en da le � E sp er to d i m ar ke ti ng s tr at eg ic o � W eb m as te r pe r se rv iz i d i e -c om m er ce � C al l- C en te r M an ag er � Te cn ic o su pe ri or e de i si st em i au to m at ic i � Te cn ic o su pe ri or e de i si st em i in fo rm at ic i e di t el ec om un ic az io ne � Te cn ic o su pe ri or e di s is te m i te cn ol og ic i fi na li zz at i a l r is pa rm io e ne rg et ic o � Te cn ic o su pe ri or e di p ro ge tta zi on e el et tr ic a � Te cn ic o su pe ri or e di p ro ge tta zi on e el et tr on ic a � C ap ot ec ni co e le tt ri co � C ap ot ec ni co e le tt ro ni co � E sp er to m as sa gg ia to re � E sp er to t ru cc at or e di s ce na - sp os a - fo to gr af ic o � E sp er to m ar ke ti ng p ro do tt i e st et ic i � E sp er to i n pr ob le m i tr ic ol og ic i “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 7 G R A F IC A E M U LT IM E D IA L E L E G N O E A R R E D A M E N T O M E C C A N IC A SO C IA L E E SA N IT A R IA T E SS IL E E M O D A T U R IS T IC A E A L B E R G H IE R A Te cn ic o su pe ri or e pe r la c om un ic az io ne e il m ul ti m ed ia Te cn ic o su pe ri or e de ll a l av or az io ne de l le gn o � Te cn ic o su pe ri or e di a ut om az io ne in du st ri al e � Te cn ic o su pe ri or e di p ro ge tta zi on e m ec ca ni ca � Te cn ic o su pe ri or e di p ro du zi on e C A D -C A M � A ni m at or e es pe rt o di c om un it à � E sp er to s oc io -c ul tu ra le p er a nz ia ni fr ag il i e m al at i di A lz he im er � E sp er to d el la l in ea m od a uo m o- do nn a � E sp er to n el la c re az io ne e g es ti on e ev en ti m od a � Te cn ic o su pe ri or e de ll e at ti vi tà al be rg hi er e � Te cn ic o su p er io re d el le a tt iv it à ri st or at iv e � Te cn ic o su pe ri or e de i s er vi zi tu ri st ic i Te cn ic o ne ll e ar ti g ra fi ch e � Te cn ic o de ll a la vo ra zi on e de l le gn o � Te cn ic o de ll ’a rr ed am en to Te cn ic o m ec ca ni co Te cn ic o de i s er vi zi s oc ia li (i nc lu de la q ua lif ic a di O pe ra to re s oc io -s an ia ta ri o) Te cn ic o de l t es si le e de ll ’a bb ig li am en to � Te cn ic o de i s er vi zi tu ri st ic i � Te cn ic o de ll e at ti vi tà r is to ra ti ve O pe ra to re g ra fi co � A dd et to a lla p ro ge tt az io ne � P re st am pa to re � A dd et to a i pr e- m ed ia � St am pa to re o ff se t � L eg at or e O pe ra to re d el l eg no e d el l’ ar re da m en to � Fa le gn am e � In ta gl ia to re e s cu lt or e in l eg no O pe ra to re m ec ca ni co � C os tr ut to re a lle m ac ch in e ut en si li � M on ta to re /m an ut en to re � Sa ld oc ar pe nt ie re � Te rm oi dr au lic o � M an ut en to re s is te m i m ec ca ni ci e d el et - tr on ic i de ll’ au to ve ic ol o A dd et to a i s er vi zi s oc ia li O pe ra to re d el l’ ab bi gl ia m en to � C on fe zi on is ta m od el lis ta s u C A D � A dd et to a lle c on fe zi on i i nd us tr ia li O pe ra to re tu ri st ic o al be rg hi er o � A dd et to a i se rv iz i tu ri st ic i � C om m is d i s al a e ba r � C om m is d i c uc in a C O M U N IT À P R O F E SS IO N A L E F IG U R E D I Q U A L IF IC A D I IF P ( tr ie nn io ): O p er at or e F IG U R E D I D IP L O M A D I IF P ( IV a nn o) : T ec n ic o F IG U R E D I D IP L O M A D I IF P S U P E R IO R E : T ec ni co s up er io re o E sp er to CNOS-FAP / CIOFS-FP 8 Il progetto globale prevede, accanto a ciascuna “Guida” rivolta agli operatori dei CFP, un fascicolo illustrativo destinato agli utenti (ragazzi e loro famiglie). Tale fascicolo, che potremmo definire “orientativo”, mira a presentare la specifica comunità profes- sionale sottolineando gli aspetti educativo-formativi promossi da quella professione, le figure professionali di riferimento, i titolo conseguibili, gli sbocchi lavorativi, ecc. 5) Struttura delle “Guide” e logica progettuale proposta Ciascuna “Guida” è stata strutturata in due parti: a) una parte comune a tutte le comunità, costituita da un’introduzione e una impostazione generale (valenza educativa del lavoro nella prospettiva del PECUP, indicazioni circa la valutazione e la gestione del portfolio); b) una parte specifica per ogni comunità professionale comprenden- te una presentazione della comunità professionale (natura economica, sociale e cultu- rale della comunità; comunità professionale in prospettiva formativa; figure profes- sionali: livelli e continuità); indicazioni su laboratori, stage e alternanza; scheda per il piano formativo e sua prospettiva temporale; elenco delle unità di apprendimento (dal primo al terzo anno). Le unita di apprendimento che qui sono proposte corrispondono ai compiti che richie- dono una forte interdisciplinarietà, ovvero coinvolgono in modo rilevante e integrato tutti i formatori e le figure coinvolte nell’équipe di lavoro. Si tratta di una quota del tempo disponibile, che non esaurisce l’intero percorso. Ad esse vanno aggiunte le unità di apprendimento disciplinari e interdisciplinari che l’équipe riterrà necessarie per perseguire le mete del PECUP e gli obiettivi specifici di apprendimento previsti, tenendo conto dei caratteri del contesto ivi compresi i destinatari delle attività. In sostanza, si mira a sollecitare l’autonoma capacità progettuale dei formatori, con il coordinatore-tutor, affinché si realizzi una reale formazione personalizzata in modo costruttivo, avendo come riferimento una pista di lavoro che valorizza l’apporto pecu- liare della comunità professionale e la logica cooperativa dell’équipe. 6) Metodologia operativa Per l’elaborazione delle “Guide” è stata adottata una metodologia impegnativa, che ha coinvolto diverse figure coordinate dalle Sedi Nazionali degli enti interessati in un’équipe di lavoro nazionale. Fondamentale è stato il contributo degli operatori, i quali sono stati sollecitati a rielaborare le loro migliori esperienze formative fondate su compiti reali in una prospettiva autenticamente interdisciplinare, tenendo conto delle mete del PECUP e degli obiettivi specifici di apprendimento previsti per il triennio; in “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 9 tal modo, si è potuto realizzare un collegamento forte soprattutto con quelle progettazioni che nel passato hanno potuto svolgersi secondo il metodo peculiare della formazione professionale. Sono stati poi coinvolti degli esperti3 delle comunità di riferimento che hanno consentito di contestualizzare la proposta entro il quadro normativo, economi- co, sociale e culturale così come si va delineando nella prospettiva evolutiva della comunità stessa. L’elaborazione delle “Guide” ha previsto le seguenti fasi di lavoro: a) elaborazione del prototipo della “Guida”; b) discussione e validazione dello stesso; c) costituzione di gruppi di lavoro per comunità; d) elaborazione di proposte di “Guida”; e) rilettura e discussione dei risultati ottenuti in appositi seminari di formazione e consultazione con gli operatori che prestano la loro opera nel settore sia a livello di progettazione che di formazione. Si è trattato di un periodo forte di progettazione che ha potuto valorizzare il patrimonio educativo e formativo della Famiglia Salesiana, segno di vitalità e di corrispondenza ai bisogni dei destinatari. 7) Conclusioni Quanto elaborato viene reso disponibile per tutti coloro che intendano avvalersene, al fine di offrire ai nostri giovani una proposta formativa solida, stimolante, in grado di suscitare le loro migliori risorse affinché possano davvero diventare persone mature e positive, cittadini responsabili, professionisti competenti. Le Sedi Nazionali del CIOFS-FP e del CNOS-FAP ribadiscono la loro gratitudine a quanti hanno reso possibile la realizzazione delle “Guide”. In primo luogo, il prof. Nicoli D., al quale si deve l’impianto progettuale e il coordinamento scientifico del lavoro. Si ringraziano, inoltre, tutti gli operatori delle Sedi operative che, a diversi livelli, hanno contribuito alla stesura delle proposte qui presentate. 3 Tali (esperti) poiché appartengono a strutture che hanno esperienza di progettazione e formazione nelle comunità specifiche. In tal modo si è realizzata una proficua collaborazione tra strutture differenti, attuando quella necessaria intesa che consente di sviluppare una proposta fondata e progressiva. PARTE I: PRESENTAZIONE E CRITERI METODOLOGICI CNOS-FAP / CIOFS-FP 12 “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 13 1. Impostazioni generali In questa sezione del documento saranno esplicitate: la valenza educativa del lavoro nella prospettiva del PECUP, le indicazioni circa la valutazione e la gestione del portfolio e le indicazioni circa l’esame finale. 1.1. Valenza educativa del lavoro nella prospettiva del PECUP L’elemento cardine del sistema di istruzione e formazione professionale risiede nella concezione olistica ed educativa del lavoro. Questo è inteso come una realtà composita che si rivela come opera (prodotto), azione personale e sociale e pensiero dell’uo- mo, ovvero frutto unitario di tutta la persona e, perciò, di ogni fattore che costituisce la realtà umana in quanto cultura. Il lavoro non è concepito come realtà esterna all’uomo, cui esso deve adeguarsi. E’ invece una condizione privilegiata attraverso cui il soggetto umano si confronta con la storia viva della civiltà, vive relazioni significative con gli altri, conosce ed esprime se stesso, agisce sulla realtà apportando ad essa un valore ed acquisendo in tale dinami- ca sempre nuove competenze. Per questo il lavoro è concepito come esperienza profondamente umanizzante e quin- di occasione per l’educazione integrale della persona umana, proprio perché, per produrre bene, al meglio, qualsiasi cosa, presuppone una persona che agisce e pensa coinvolgendo sempre tutta se stessa, l’intero della propria umanità. L’esperienza di istruzione e formazione professionale, di conseguenza, consiste nella possibilità di fare esperienza, sul piano educativo, di un lavoro nel quale sia impossibile separare la teoria dalla pratica, il corpo dalla mente, la ragione dalla volontà e dai sentimenti, l’educazione intellettuale dall’educazione manuale, affettiva, sociale, espres- siva, morale, religiosa, il rapporto economico da quello etico sociale, l’insegnamento dall’esempio e dalla testimonianza, la ragione strumentale da quella finale, la sogget- tività autonoma dalla relazione, l’indipendenza dalla dipendenza, l’istruzione dalla for- mazione professionale, la cultura generale da quella specifica e, addirittura, speciali- stica professionale. Così inteso, il lavoro è considerato dai percorsi educativi dell’istruzione e formazione professionale il giacimento educativo, culturale e didattico privilegiato che si propone all’allievo sotto forma di compiti/problemi che suscitano in esso il desiderio di mettersi alla prova in modo attivo e responsabile, sapendo trovare quelle risposte che consen- tano di trasformare le proprie potenzialità in competenze che valorizzano conoscenze CNOS-FAP / CIOFS-FP 14 (sapere) ed abilità (saper fare) consolidate nei saperi disciplinari e interdisciplinari, testimoniando in tal modo il contributo esclusivo, originale e creativo che ciascun essere umano porta anche quando svolge e ripete lo stesso lavoro di un altro. Tale impostazione comporta in primo luogo l’obbligo di organizzare i percorsi educa- tivi dell’istruzione e formazione professionale con un sistematico coinvolgimento in sede di progettazione, di svolgimento e di verifica del mondo del lavoro. Inoltre, essa implica la considerazione del lavoro, con i suoi compiti e i suoi problemi reali, come oggetto critico di studio, e di verificare se e come e quanto esso contiene, in modo implicito o esplicito, oppure se e come e quanto eccede o nega, le finalità del PECUP nonché gli obiettivi generali del processo formativo e gli obiettivi specifici di apprendi- mento dettati nelle presenti Indicazioni regionali per i piani di studio. Ancora, questa impostazione conduce ad una visione del lavoro come realtà viva, non formale, che cresce con la persona, dentro la complessità sociale ed economica nella quale si svolge. A causa di ciò, i percorsi dell’istruzione e formazione professionale abituano a considerare mai concluso ed autosufficiente l’apprendimento di qualsiasi lavoro ed aprono alle consapevolezze dell’educazione permanente e ricorrente che deve diven- tare una costante per tutti nella società e nel lavoro. Infine, quanto affermato conduce ad una visione della competenza come dimensione della persona umana sempre situata, perciò mai definibile astrattamente a priori, ma, come tale, verificabile solo a posteriori ed, inoltre, sempre bisognosa, per essere rico- nosciuta, di persone competenti che la certifichino in azione grazie al loro giudizio. Nel quadro tracciato dal PECUP dello studente alla fine del secondo ciclo di istruzione e di formazione ogni singola tipologia dei percorsi educativi dell’istruzio- ne e formazione professionale promuove la trasformazione in competenze personali e professionali dell’insieme delle conoscenze e delle abilità previste dal suo specifico piano di studi, tenendo presenti innanzitutto i seguenti obiettivi generali del processo formativo: a) passaggio dall’orientamento all’auto orientamento: ogni allievo, facendo esperienza delle proprie capacità, verificando le proprie scelte rispetto al progetto di vita e di lavoro, approfondisce la conoscenza di sé e si rende a mano a mano protagonista diretto e responsabile delle proprie scelte; b) riscoperta e riaffermazione dell’unità della cultura: l’insieme delle attività educative e didattiche promosse nei percorsi dell’istruzione e formazione profes- sionale promuove queste consapevolezze e le elabora nella riflessione e nell’azio- ne; c) promozione dell’interdisciplinarità: si tratta di partire dalla persona dell’allie- vo, dalle sue motivazioni e dai suoi bisogni; di individuare compiti, problemi e progetti per loro natura complessi e interdisciplinari che li coinvolgono come sin- “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 15 golo e come gruppo, e scoprire come sia impossibile svolgere i primi, risolvere i secondi e definire i terzi senza superare le partizioni disciplinari e le segmentazioni professionali; d) avvaloramento della storicità e della storicizzazione: l’approccio pedagogi- co indicato nel PECUP consente ai giovani – che vivono solitamente appiattiti sul presente – di vedere la realtà da un punto di vista che non è immediato, ma che si propone a loro come patrimonio di civiltà che li riguarda, che informa la cultura in tutte le sue manifestazioni, che può cooperare alla loro educazione; e) centralità del problema della lingua e dei linguaggi: poiché il fatto linguistico non è esclusivo delle lingue, ma appartiene a tutte le espressioni simboliche della cultura e del lavoro umano, ogni attività educativa dei percorsi dell’istruzione e formazione professionale è chiamata ad esplicitare i problemi legati al linguaggio ed alla comunicazione all’interno e all’esterno del proprio mondo culturale, socia- le e professionale; f) consapevolezza dell’analogicità del concetto di scienza: scientificità è “ren- dere ragione” pubblicamente della realtà che si studia e problematizzare logica- mente e socialmente le proprie posizioni e ipotesi rispetto ad essa. Si può essere scientifici, perciò, accostando e risolvendo un problema matematico, ma anche un problema tecnico o un problema estetico; g) riconoscimento del valore del conferimento di senso: gli interrogativi esi- stenziali interpellano l’intero dell’esperienza umana. Anche la cultura del lavoro riceve senso dalla libertà e dalla volontà morale di ciascuno. Conferire senso significa scoprire il fine di ciò che si studia e di ciò che si fa; confrontarsi con il perché delle cose, per ciascuno di noi, ma anche per l’insieme della società; h) sviluppo della progettualità personale e della cooperazione sociale: una visione culturale ed educativa del lavoro consente alla persona di maturare l’atti- tudine alla progettazione di sé e delle proprie esperienze di vita, ricercando gli aiuti e gli strumenti in grado di fornirgli un apporto significativo. CNOS-FAP / CIOFS-FP 16 1.2. Impostazione metodologica La presente guida si offre come strumento per dare indicazioni circa possibili moda- lità di strutturare unità di apprendimento interdisciplinari relative alle singole comunità professionali. 1.2.1 Modello di apprendimento Il centro della metodologia proposta risiede nel superamento della didattica per tra- smissione di saperi e abilità, optando per una concezione formativa centrata sulla cura della relazione educativa e della situazione di apprendimento, in vista di un coinvolgimento dell’allievo come soggetto attivo del processo formativo. Ciò compor- ta che “i formatori sono chiamati a “creare” esperienze nelle quali l’allievo, confron- tandosi con problemi di cui coglie il senso, si pone in modo attivo alla ricerca di una soluzione in grado di soddisfare i requisiti del problema stesso, sormontando gli osta- coli che via via incontra, mobilitando in tal modo un processo di apprendimento auto- nomo, personale, autentico. Tale processo è centrato sull’azione; tanto che si può affermare che la conoscenza passa necessariamente per l’azione per poi giungere ad una piena formalizzazione attraverso il linguaggio”4 . La logica che muove le UdA, quindi, è quella secondo cui l’apprendimento diventa maggiormente significativo se avviene a partire dall’esperienza diretta dell’allievo, il quale, se posto davanti ad un compito da realizzare, può mobilitare le sue competenze personali e incrementarle con nuove conoscenze e abilità in prospettiva della realizza- zione di un prodotto. Tale metodologia può essere concretizzata nell’azione educativa attraverso il modello dell’apprendimento esperienziale di Kolb e Fry5, che viene qui di seguito rappresenta- to nel grafico attraverso il modello adattato di Arto6 . Secondo questo modello, riferito ad interventi di tipo disciplinare, ma estensibile per analogia alle UdA interdisciplinari, il processo di apprendimento degli allievi viene facilitato se essi prendono contatto con i contenuti attraverso un’esperien- za concreta. Il formatore, quindi, inizialmente propone agli allievi un’esperienza concreta (A) rela- 4 NICOLI D. (a cura di), Linee guida per la realizzazione di percorsi organici nel sistema dell’istruzione e della formazione professionale, Roma, Tipografia Pio XI; 2004, 88. 5 KOLB D. A. – FRY R., Towards an Applied Theory of Experiential Learning, in: COOPER C. L. (Ed.), Theories of Group Process, London, New York, John Willy & Sons, 1975, 33-57. 6 ARTO A., La persona umana trova la sua ricchezza. Operatori e destinatari: ricchezze a confronto, Roma, AIPRE, 2002, 54. “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 17 Adattato da: ARTO A., La persona umana trova la sua ricchezza. Operatori e destinatari: ricchezze a confronto, Roma, AIPRE, 2002, 54. tiva al contenuto che intende spiegare. Questo ha lo scopo di incrementare la motiva- zione e il coinvolgimento dei ragazzi. Successivamente il formatore propone e guida gli allievi in una riflessione (B) sul- l’esperienza appena fatta, sul modo in cui l’hanno affrontata e sulla funzionalità di tale esperienza rispetto al contenuto che intende esporre, in modo da promuovere in essi l’autoesplorazione. In seguito il formatore spiega (C) i concetti e i contenuti dell’UdA collegandoli ai dati ottenuti dall’esperienza al fine di poterli estendere ad altre situazioni. Il formatore, poi, propone una sperimentazione (D), ovvero una nuova esperienza correlata e simile alla prima, per permettere agli allievi di mettere in pratica i contenuti appresi e di farne esperienza in modo più consapevole. Infine, il formatore, attraverso il monitoraggio della seconda esperienza fatta dagli allievi, verifica (E) l’apprendimento dei contenuti. Grafico – “Percorso di apprendimento” (E) Verifica Costante (per promuovere valutazione e autovalutazione) Feed-back (A) Esperienza personale (per promuovere motivazione e coinvolgimento) Esperienza educativa (B) Riflessione Guidata (per promuovere ricerca ed esplorazione) Riflessione di gruppo (C) Esposizione Sistematica (per promuovere pista di risposta concettualizzata) Esposizione concetti teorici Esercizi pratici sulle abilità Modello di apprendimento esperienziale (D) Sperimentazione Personale (per promuovere apprendimento e generalizzazione delle abilità) Compiti a casa e diario CNOS-FAP / CIOFS-FP 18 MODELLO DI UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Nome del prodotto” Anno 1.2.2 Struttura delle UdA Le UdA interdisciplinari sono parte essenziale del percorso proposto nella presente guida. Esse si propongono come modelli di azioni educative focalizzate su un compito realizzabile attraverso un approccio interdisciplinare. Per la realizzazione di queste UdA, quindi, è previsto il lavoro in équipe di diversi formatori, tesi verso la promozio- ne della realizzazione di un unico prodotto oggetto dell’UdA stessa. La struttura dell’UdA, che prevede la definizione degli obiettivi formativi e degli obiettivi specifici di apprendimento, del compito/prodotto, dei destinatari e delle loro caratteri- stiche, dei tempi di svolgimento, dei materiali e degli aspetti organizzativi7 , è riassumibile attraverso la tabella presentata di seguito, in cui sono descritti tutti i parametri utilizza- ti per la stesura della scheda relativa. 7 NICOLI D. (a cura di), Linee guida per la realizzazione di percorsi organici nel sistema dell’istruzione e della formazione professionale, Roma, Tipografia Pio XI; 2004, 346. Denominazione Specifica il tipo di attività e l’ambito entro cui si situa l’UdA Compito/prodotto Specifica il tipo di compito cui si riferisce l’UdA inteso come prodotto reale o virtuale da portare a termine Obiettivi formativi Rappresenta i risultati di apprendimento perseguiti dai formatori, miranti a cambiamenti attesi nell’allievo, coerenti con il “PECUP” previsto dalla legge 53/03 Obiettivi specifici Sono le conoscenze e abilità connesse all’UdA che l’allievo di apprendimento deve perseguire, al fine di affrontare adeguatamente il com- pito richiesto, in modo da acquisire una o più competenze Destinatari Rappresenta le tipologie degli utenti e i prerequisiti, ovvero le eventuali condizioni di ingresso “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 19 Tempi di Individua la durata indicativa dell’UdA proposta e la fase svolgimento proposta di applicazione di essa all’interno del percorso formativo Sequenza in fasi Costituisce l’elenco delle fasi che costituiscono la sequen- ed esperienze za tipica di applicazione dell’UdA Risorse umane Indica le diverse figure coinvolte nell’UdA con le relative funzioni che devono assolvere. Le figure che possono co- stituire tali risorse umane sono: formatore dell’area profes- sionale, tutor-coordinatore, formatore dell’area dei linguaggi, formatore dell’area scientifica, formatore dell’area tecno- logica e formatore dell’area storico-socio-economica Materiali Raccoglie gli strumenti utilizzati e i materiali per la realizza- zione dell’UdA 1.2.3 Collocazione della guida nel quadro generale delle risorse La presente guida si situa all’interno di un più ampio quadro di risorse educative per l’apprendimento. Infatti, correlate con queste guide vi sono i fascicoli orientativi, da distribuire alle famiglie come spiegazione della comunità professionale. Inoltre, vi sono le guide per le aree formative, che contengono UdA disciplinari relative alle competenze di base e alle competenze delle aree professionali ed i materiali per la valutazione, come il modello di portfolio e della prova di qualifica. La collocazione della guida all’interno di un più ampio centro di risorse permette di realizzare il percorso formativo, usufruendo di materiali che possono essere un mo- dello per strutturare un percorso formativo, che comprenda sia UdA disciplinari che interdisciplinari e che possa fornire informazioni per realizzare una valutazione coe- rente con l’impostazione educativa dell’intero impianto. Sarebbe auspicabile, quindi, che ogni Centro avesse a disposizione un proprio centro risorse, all’interno del quale poter accedere a tutto il materiale a disposizione. 1.3. Indicazioni circa la valutazione e la gestione del portfolio In questa sezione della guida si intendono offrire alcune indicazioni circa la valutazio- CNOS-FAP / CIOFS-FP 20 ne ritenendo che essa sia un aspetto fondamentale del processo formativo e che, quindi, necessiti di una sua collocazione specifica. A tal fine verrà illustrato l’inqua- dramento di base, l’importanza dell’auto e dell’eterovalutazione, le caratteristiche del portfolio come strumento di valutazione e gli aspetti operativi, attraverso cui rendere concreta l’impostazione illustrata. 1.3.1 Inquadramento di base Prima di presentare gli aspetti operativi, ci sembra importante sottolineare il concetto di valutazione ad essi sotteso e la logica che deve essere seguita, perché gli strumenti di valutazione possano essere utilizzati in modo adeguato. Prendiamo come presupposto il fatto che la valutazione a cui facciamo riferimento è una valutazione educativa, intesa come “il processo ed il risultato attraverso i quali sono giudicate le capacità e la corrispondente esecuzione dimostrate da un soggetto (che si trova in una situazione spazio-temporale-evolutiva concreta), nella risoluzione di un compito”8 . Tale valutazione avviene in un contesto relazionale ed è orientata a prendere in considerazione il raggiungimento della maturità globale del soggetto; i risultati della valutazione, infatti, devono essere diretti ad elaborare una programma- zione che favorisca la sua crescita e la sua maturità9 . Una valutazione così intesa risulta coerente con l’impostazione del PECUP, nel quale è posto in forte rilievo il fatto che “l’istruzione e la formazione che i giovani incontrano nel secondo ciclo, al pari di quella maturata già nel primo ciclo, è finalizzata al proces- so educativo della crescita e della valorizzazione della persona”; tale è anche il punto di riferimento fondamentale della guida che presentiamo. 1.3.2 Livelli della valutazione: auto ed eterovalutazione Coerentemente con l’impostazione di base presentata possiamo affermare che al centro dell’azione educativa e come soggetto ed oggetto privilegiato della qualità di ogni processo educativo c’è la persona, quindi tanto la persona dell’educando quanto quella dell’educatore, come due protagonisti che si trovano continuamente in collega- mento e in un rapporto di crescita e di apprendimento10 . Il primo soggetto dell’azione educativa è l’educando, che collabora attivamente al suo processo di crescita in una relazione transnazionale con l’educatore, essendo quindi 8 ARTO A., La valutazione educativa: esigenze e presupposti psicologici, in: “Orientamenti pedagogici”, 39 (1992) 621. 9 Ibidem, 629. 10 ARTO A., Psicologia dello sviluppo. I. Fondamenti teorico-applicativi Roma, AIPRE, 2002, 25. “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 21 responsabile in prima persona del suo processo educativo. L’educando, in quanto persona, è un essere attivo che entra in relazione con l’altro, portando all’interno del rapporto le sue competenze ed il frutto della sua esperienza. Si propone, quindi, la prospettiva attraverso cui l’educando è considerato come un soggetto responsabile e come il “principale attore della propria vita”11 . L’educatore, l’altro grande soggetto dell’azione educativa, ha il compito di essere ad un tempo guida e mediatore del processo di crescita dell’educando. L’educatore, infatti, è colui che ha a disposizione le nozioni teoriche in base alle quali risolvere i problemi e che si pone come un osservatore attento del comportamento e dei bisogni dell’educando, sapendo cogliere i momenti di maggiore disponibilità del soggetto per proporre i passi del cammino di crescita. L’educatore, in quanto mediatore del rap- porto educativo, deve saper passare da una comprensione esterna ad una compren- sione sempre più profonda della realtà dell’educando, in modo da stimolare in que- st’ultimo la capacità di utilizzare le proprie risorse per fronteggiare i problemi, indivi- duando le soluzioni adeguate per uno sviluppo ed una crescita sempre più maturi12 . La considerazione della relazione educatore-educando ha un risvolto molto importan- te rispetto alla valutazione, in quanto non si possono non tenere in considerazione entrambi i protagonisti dell’azione educativa anche a questo livello. In conseguenza di quanto detto e per coerenza con l’impostazione generale, riteniamo che la valutazione rispetto alle singole UdA debba essere effettuata a 2 livelli: 1) Autovalutazione: in essa l’allievo verifica il percorso che ha operato ed il livello a cui ritiene di situarsi rispetto al raggiungimento degli obiettivi prefissati. 2) Eterovalutazione: in essa è l’équipe dei formatori, possibilmente insieme con l’allievo, che esprime la valutazione rispetto a due parametri. Da una parte valuta il raggiungimento o meno degli obiettivi formativi (che hanno come riferimento il PECUP), cioè valuta la padronanza dell’allievo nel risolvere, in senso generale, il problema davanti al quale è posto e di incrementare e/o utilizzare le proprie risor- se personali in ordine all’assolvimento del compito, ovvero la sua competenza. Dall’altra valuta il raggiungimento delle singole abilità e conoscenze il cui appren- dimento è richiesto per la corretta soluzione del compito in riferimento alle diver- se aree formative. 11 Ibidem, 28. 12 ARTO A., Psicologia dello sviluppo. I. Fondamenti teorico-applicativi Roma, AIPRE, 2002, 28-31. CNOS-FAP / CIOFS-FP 22 1.3.3 Portfolio Uno strumento utile per la valutazione, così come l’abbiamo intesa, è il portfolio delle competenze personali, che rappresenta una raccolta significativa dei lavori dell’allievo capace di raccontare la storia del suo impegno, del progresso e del suo rendimento. Con esso si mira a rilevare il patrimonio di capacità, conoscenze, abilità e competenze del destinatario, utilizzando una metodologia che consente di giungere a risultati certi e validi. Si intende superare la modalità tradizionale della valutazione del profitto scolastico, che risulta dal confronto dei risultati ottenuti dagli studenti con i risultati attesi, poiché in tal modo si giunge a registrare ciò che una persona “sa”, inteso come ripetizione del contenuto della lezione e del testo scritto o dei gesti lavorativi appresi per addestra- mento, mentre non è in grado di rilevare la capacità di “costruzione” della conoscenza e neppure la “capacità di applicazione reale” della conoscenza posseduta. Di contro, la valutazione “autentica” rappresenta una metodologia - collocata entro un approccio formativo coerente - che mira a verificare non solo ciò che un allievo sa, ma ciò che “sa fare con ciò che sa” fondato su una prestazione reale e adeguata dell’apprendimento che risulta così significativo, poiché riflette le esperienze reali ed è legato ad una motivazione personale. Lo scopo principale consiste nella promozione di tutti offrendo opportunità al fine di compiere prestazioni di qualità. Tale valutazione, coinvolgendo gli allievi, le famiglie ed i partner formativi, mira pertanto alla dimostra- zione delle conoscenze tramite prestazioni concrete, stimolando l’allievo ad operare in contesti reali con prodotti capaci di soddisfare precisi obiettivi. Particolarmente rilevante è il “capolavoro” che l’allievo esegue al termine del percorso formativo e che documenta nelle forme e linguaggio proprio della comunità professionale la sua preparazione, giustificando il rilascio della relativa qualifica professionale. In tal senso, muta la prospettiva dell’intera attività formativa: se la prima forma di valutazione è intesa come verifica circa l’apprendimento da parte dello studente di una conoscenza trasmessa dall’insegnante, la valutazione autentica si muove in chia- ve formativa, ovvero in modo da consentire un incremento del processo di apprendi- mento e della consapevolezza da parte dell’allievo. In questo modo la valutazione è essa stessa formazione e non un’interruzione del cammino di apprendimento. Da qui il ricorso al portfolio delle competenze personali. Ne emerge che il cuore della valutazione è collocato nei prodotti e nei processi (relativi alle UdA) di cui l’allievo va orgoglioso, e che segnalano (a se stesso, ai formatori ma anche agli altri attori, compresa la famiglia) le sue acquisizioni ed in particolare il grado di possesso delle competenze. “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 23 Tramite il portfolio è possibile capire la storia della crescita e dello sviluppo di una persona, corredandola con materiali che permettono di comprendere “che cosa è avvenuto” dal momento della presa in carico della persona (che richiede un’attenta osservazione delle sue capacità e acquisizioni previe) fino al momento della partenza, passando per le varie fasi di cui si compone il percorso formativo. 1.3.4 Aspetti operativi Definiamo ora gli aspetti operativi della valutazione: in particolare ci soffermiamo sui contenuti del portfolio, sulle figure che intervengono nella sua compilazione e sulla sua struttura. Il portfolio contiene materiali prodotti dall’allievo (individualmente o in gruppo), che evidenziano le competenze acquisite, prove realizzate durante il percorso, commenti dell’allievo, dei docenti, dei tutor (anche di impresa) e delle famiglie sui materiali prodotti e sul percorso formativo e indicazioni sintetiche che emergono dall’osserva- zione sistematica, dai colloqui insegnanti-genitori, dalle valutazioni dei formatori e degli allievi, dai colloqui con l’allievo e anche da questionari in ordine alle personali attitudini e agli interessi più manifesti. Le figure che intervengono nella compilazione del portfolio sono: tutor-coordinatore, allievo e formatori. Il portfolio è compilato e aggiornato dal tutor-coordinatore, in collaborazione con tutti i formatori impegnati nel team e con il ragazzo. In particolar modo, la parte relativa alla raccolta ed “etichettatura” dei materiali prodotti è compi- lata da ciascun allievo, chiamato così ad essere protagonista consapevole della pro- pria crescita. La struttura del portfolio è concordata e definita nell’ambito del Centro; esso com- prende comunque i seguenti ambiti: anagrafico, orientativo, formativo e valutativo, certificativo. 1) Ambito anagrafico: comprende i dati personali dell’allievo, descrive la sua vi- cenda formativa e, eventuali esperienze di apprendistato e, nel caso in cui siano state realizzate, riporta significative esperienze in campo lavorativo. Inoltre, van- no inserite anche le descrizioni di esperienze (in ambito sportivo, artistico, cultura- le, sociale, hobbies, ecc.) che l’allievo valuta come significative. 2) Ambito orientativo: comprende le attività di orientamento svolte, il progetto personale e le eventuali variazioni incorse. Tale dimensione orientativa è sempre intrecciata con la dimensione valutativa, in quanto l’unica valutazione positiva per l’allievo è quella che contribuisce a conoscere l’ampiezza e la profondità delle sue competenze e, attraverso questa conoscenza progressiva e sistematica, a fargli scoprire ed apprezzare sempre meglio le capacità potenziali personali, non CNOS-FAP / CIOFS-FP 24 pienamente mobilitate, ma indispensabili per avvalorare e decidere un proprio progetto di vita. 3) Ambito formativo e valutativo: riguarda la valutazione dei prodotti realizzati nelle UdA, è possibile fare riferimento a tre schede, presentate di seguito, che si svolgono sui due livelli precedentemente indicati, ovvero autovalutazione ed eterovalutazione. La prima (cfr. tavola 1 e 2), è una scheda di autovalutazione, correlata di relativa rubrica con parametri di riferimento, che si propone come strumento attraverso cui l’allievo può verificare il percorso che ha operato nella realizzazione del pro- dotto e il livello a cui ritiene di fissarsi rispetto al raggiungimento degli obiettivi. La seconda (cfr. tavola 3 e 4) e la terza (cfr. tavola 5) sono schede di eterovalutazione, che si propongono come strumenti di base, da adattare alle sin- gole UdA, attraverso cui il formatore può operare la sua valutazione del percorso dell’allievo. La prima di esse è la scheda di valutazione delle competenze genera- li, attraverso cui il formatore, facendo riferimento alla rubrica allegata, può valu- tare il raggiungimento o meno degli obiettivi formativi (che hanno come riferi- mento il PECUP), cogliendo la capacità dell’allievo di risolvere, in senso genera- le, il problema davanti al quale è posto e di incrementare e/o utilizzare le proprie risorse personali in ordine all’assolvimento del compito e, quindi, nel diventare “competente”. La scheda di valutazione di abilità e conoscenze, in secondo luogo, è uno strumento attraverso cui il formatore valuta il raggiungimento delle singole abilità e conoscenze il cui apprendimento è richiesto per la corretta soluzione del compito in riferimento alle diverse aree formative. In tal senso valutazione delle competenze e valutazione delle conoscenze ed abi- lità rappresentano due momenti dello stesso processo valutativo riferito alla stes- sa sequenza di unità di apprendimenti e riferiti alla medesima persona. 4) Ambito certificativo (libretto formativo): comprende i documenti di certificazione delle acquisizioni che accompagnano il percorso dell’allievo, con indicazione del valore in termini di credito. “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 25 Tavola 1: Scheda di autovalutazione (a cura dell’allievo) * Compila la rubrica di autovalutazione del prodotto allegata di seguito mettendo una X negli spazi appositi e riporta nella scheda il tuo giudizio sintetico evidenziando quello prevalente DI CHE PRODOTTO SI TRATTA QUANDO HAI COMINCIATO A REALIZZARLO QUANDO LO HAI TERMINATO COME LO HAI REALIZZATO (I PASSI CHE HAI FATTO PER ARRIVARE AL PRODOTTO) A CHE COSA SERVE IL PRODOTTO CHE HAI REALIZZATO COME LO VALUTI* QUALI SONO I TUOI PUNTI FORTI (abilità, capacità che hai scoperto di avere e che hai messo in atto) QUALI SONO I TUOI PUNTI MIGLIORABILI (difficoltà, problemi, …) COSA TI IMPEGNI A FARE NELL’IMMEDIATO FUTURO PER MIGLIORARTI NOME E COGNOME CORSO ANNO FORMATIVO CNOS-FAP / CIOFS-FP 26 Ta vo la 2 : R ub ri ca d i a ut ov al ut az io ne d el p ro do tt o (a c ur a de ll’ al lie vo ) H o us at o pi ù m at er ia le di q ue ll o ne ce ss ar io H o us at o tu tt o il te m po a di sp os iz io ne , m a no n h o fi ni to il p ro do tt o H o co nt ri bu it o po co al la vo ro d i g ru pp o co n i c om pa gn i H o av ut o bi so gn o de ll’ ai ut o de l f or m at or e p er ri so lv er e i p ro bl em i H o av ut o bi so gn o di m ol te s pi eg az io ni N on h o co m pl et at o il co m pi to H o us at o tu tt o il m at er ia le m es so a d is po si zi on e H o ut il iz za to tu tt o il te m po a di sp os iz io ne e h o fi ni to il p ro do tt o H o co ll ab or at o co n i c om - pa gn i p er lo s vo lg im en to de l l av or o, s ol o qu an do m i ve ni va r ic hi es to So no s ta to c ap ac e di r is ol - ve re i pr ob le m i c on i co ns i- gl i d el fo rm at or e H o ri so lt o il c om pi to c on l’ ai ut o di a lc un i c hi ar im en ti H o co m pl et at o il c om pi to , fa ce nd o an ch e os se rv a- zi on i s u di e ss o H o us at o il m at er ia le in m od o fu nz io na le a l p ro do tto d a re a- liz za re H o te rm in at o il p ro do tt o in m en o te m po r is pe tt o a qu el lo p re vi st o H o co ll ab or at o co n i c om - pa gn i du ra nt e tu tto l o sv ol gi m en to d el la vo ro H o ri so lto i pr ob le m i i n m od o au to no m o H o co m pr es o co n ch ia re z- za il c om pi to ri ch ie st o H o co m pl et at o il c om pi to e so no c ap ac e di r ip or ta re ad a ltr e si tu az io ni si m ili ci ò ch e ho im pa ra to a ttr a- ve rs o qu es to l av or o U ti liz zo d ei m at er ia li G es ti on e de l t em po C ol la bo ra zi on e co n i c om pa gn i R is ol uz io ne d ei p ro bl em i R is ol uz io ne d el c om pi to P R IN C IP IA N T E IN T E R M E D IO E SP E R T O C O M PE T E N Z E L IV E L L I “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 27 Tavola 3: Scheda di valutazione delle competenze generali dell’allievo (a cura dei formatori) NOME E COGNOME CORSO ANNO FORMATIVO UNITA’ DI APPRENDIMENTO PERIODO E DURATA OBIETTIVI FORMATIVI DELL’UDA COMPETENZE ACQUISITE* LIVELLO DI ACQUISIZIONE GIUSTIFICAZIONE DELLA VALUTAZIONE OBIETTIVI FORMATIVI DELL’UDA COMPETENZE ACQUISITE* LIVELLO DI ACQUISIZIONE GIUSTIFICAZIONE DELLA VALUTAZIONE Sviluppare abilità e caratteristiche personali attra- verso la perso- nalizzazione delle proprie scelte Ha avuto bisogno dell’aiuto del formatore per ri- solvere il problema relativo all’elabo- razione del budget Fronteggiamento delle situazioni e risoluzione dei problemi Principiante * Per indicare il tipo di competenza acquisita e il livello di raggiungimento relativo ad essa è possibile fare riferimento alla rubrica di valutazione delle competenze presentato nella pagina seguente, adattato da: NICOLI D. (a cura di), Linea guida per la realizzazione di percorsi organici di istruzione e formazione professionale, Roma, Tipografia Pio XI, 2003, 114. CNOS-FAP / CIOFS-FP 28 L IV E L L I Ta vo la 2 : R ub ri ca d i a ut ov al ut az io ne d el p ro do tt o (a c ur a de ll’ al lie vo ) P R IN C IP IA N T E IN T E R M E D IO E SP E R T O C O M PE T E N Z E � U ti li zz a pi ù m at er ia le d i qu el lo n ec es sa ri o � U ti li zz a il m at er ia le i n m od o no n se m pr e pr op or zi on al e ri sp et to a ll e di ve rs e pa rt i de l la vo ro � U ti li zz a tu tt o il t em po a d is po si zi on e e no n ri es ce a c om pl et ar e il p ro do tt o � U ti li zz a il t em po i n m od o no n se m pr e pr op or zi on al e ri sp et to a ll e di ve rs e pa rt i de l la vo ro � C ol la bo ra c on i c om pa gn i so lo d op o m ol - ti i nv it i da p ar te d el f or m at or e � H a di ff ic ol tà a l av or ar e co n gl i al tr i � R ea li zz a in te ra zi on i co n gl i al tr i m ol to sp or ad ic am en te � A tt u a co nv er sa zi on i m ol to b re vi � H a bi so gn o di a ss is te nz a pe r ri so lv er e i pr ob le m i � D ef in is ce i l co m pi to n el la s u a gl ob al it à, se nz a fo ca li zz ar e tu tt i i pa ss i pe r la r is ol u- zi on e � P ro du ce p oc he a lt er na ti ve d i so lu zi on e o so lu zi on i u ni vo ch e � S ce gl ie l a so lu zi on e in b as e al le p oc he a l- te rn at iv e di s ol u zi on e pr od ot te � N on r ev is io na i l co m pi to � N ec es si ta d i m ol te s pi eg az io ni s up pl em en - ta ri p er c om pr en de re l a co ns eg na � N on r is ol ve i l co m pi to o r is ol ve i l co m pi - to s en za e st en si on i al la v it a co nc re ta � U ti li zz a tu tt o il m at er ia le m es so a d is po - si zi on e � U ti li zz a il m at er ia le i n m od o pr op or zi o- na le r is pe tt o al le d iv er se p ar ti d el l av or o � U ti li zz a tu tt o il t em po a d is po si zi on e e co m pl et a il p ro do tt o � U ti li zz a il t em po i n m od o pr op or zi on al e ri sp et to a ll e di ve rs e pa rt i de l la vo ro � H a bi so gn o di u na l im ita ta a ss is te nz a de l fo rm at or e m en tr e la vo ra c on g li a lt ri � L av or a co n i co m pa gn i so lo i n al cu ni c as i e so lo d op o in vi to d el f or m at or e � R ea li zz a in te ra zi on i co n gl i al tr i in f un - zi on e de ll a ri so lu zi on e de l co m pi to � A tt ua c on ve rs az io ni i nc en tr at e su d is cu s- si on e di a lt er na ti ve r is pe tt o al c om pi to � È c ap ac e di r is ol ve re i p ro bl em i co n i co ns ig li d el f or m at or e � D ef in is ce a lc un i pa ss i da a ttu ar e pe r ra g- gi un ge re l ’o bi et ti vo � P ro du ce a lc un e al te rn at iv e di s ol uz io ne � Sc eg li e l’ al te rn at iv a di s ol uz io ne i n ba se al p ro pr io b uo n se ns o � F a un a re vi si on e pa rz ia le d el c om pi to � N ec es si ta d i al cu ni c hi ar im en ti p er c om - pr en de re l a co ns eg na � R is ol ve i l co m pi to c on o ss er va zi on i, co n- ne ss io ni e a pp li ca zi on i � U ti li zz a il m at er ia le i n m od o fu nz io na le a ll a re al iz za zi on e de l pr od ot to � U ti li zz a il m at er ia le r es id uo p er q ua li fi ca re ul te ri or m en te i l pr op ri o pr od ot to � U ti li zz a un t em po m in or e ri sp et to a q ue ll o pr ev is to e f in is ce i l pr od ot to � U til iz za i l te m po r es id uo p er q ua lif ic ar e ul te - ri or m en te i l pr op ri o la vo ro � L av or a co n gl i al tr i co n m ol ta f re qu en za e co n bu on i ri su lt at i � M os tr a ri sp et to , st a be ne c on g li a lt ri � R ea li zz a in te ra zi on i co n gl i al tr i co st an ti , fi - na li zz at e al c om pi to e n on s ol o � A tt ua c on ve rs az io ni c on d is cu ss io ni v iv ac i ch e in cl ud on o ri fe ri m en ti a va ri e op in io ni e d al te rn at iv e in v is ta d i un a si nt es i � È a bi le a r is ol ve re i p ro bl em i in m an ie ra i nd i- pe nd en te � D ef in is ce i l pr ob le m a in t ut ti i pa ss i ne ce ss a- ri p er r ag gi un ge re l ’o bi et ti vo � P ro du ce m ol te a lt er na ti ve d i so lu zi on e � S ce gl ie l ’a lt er na ti va d i so lu zi on e pi ù ec on o- m ic a (c he d à m ag gi or i be ne fi ci c on i l m in or e co st o) � R ev is io na i l co m pi to e c or re gg e ev en tu al i er ro ri � C om pr en de l a co ns eg na s en za l a ne ce ss ità d i sp ie ga zi on i ul te ri or i � R is ol ve il co m pi to co n si nt es i, ge ne ra li zz az io ne a d al tr e at ti vi tà e a st ra zi o- ne d i co nc et ti G es ti on e de i m at er ia li pe r la re al iz za zi on e de l co m pi to G es ti on e de l te m po G es ti on e de ll e re la zi on i F ro nt eg gi am en to de ll e si tu az io ni e ri so lu zi on e de i pr ob le m i R is ol uz io ne d el co m pi to “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 29 Tavola 5: Scheda di valutazione delle abilità e conoscenze dell’allievo (a cura dei formatori) NOME E COGNOME CORSO ANNO FORMATIVO UNITA’ DI APPRENDIMENTO PERIODO E DURATA AREA DEI LINGUAGGI AREA TECNOLOGICA AREA SCIENTIFICO - MATEMATICA AREA STORICO - SOCIO - ECONOMICA AREA PROFESSIONALE AREA FORMATIVA CONOSCENZE E ABILITÀ ACQUISITE (in relazione agli obiettivi specifici di apprendimento) LIVELLO DI ACQUISIZIONE (insufficiente, sufficiente, discreto, buono; eccellente) CNOS-FAP / CIOFS-FP 30 AREA DEI LINGUAGGI AREA TECNOLOGICA AREA FORMATIVA CONOSCENZE E ABILITÀ ACQUISITE (in relazione agli obiettivi specifici di apprendimento) LIVELLO DI ACQUISIZIONE (insufficiente, sufficiente, discreto, buono; eccellente) Conoscere i modi d’uso del dizionario e saperlo utilizzare Elaborare testi mediante l’utilizzo di Word Processor Discreto Insufficiente 1.4. Indicazioni circa l’esame finale di qualifica In questa sezione della guida si intendono offrire alcune indicazioni circa la strutturazione dell’esame finale di qualifica. A tal fine ne verrà illustrata la definizione, la collocazione dell’esame all’interno del percorso formativo, la natura della prova, la struttura della prove e i punteggi relativi ad ogni prova. 1.4.1 Definizione L’esame finale di qualifica rappresenta la modalità attraverso la quale si riscontra nella persona la presenza di requisiti educativi, culturali e professionali che attestino l’assolvimento del diritto-dovere e nel contempo consentano il conseguimento di una qualifica. 1.4.2 Collocazione La prova si colloca nella parte conclusiva del percorso di formazione, dopo che sono terminate le attività didattiche previste. È possibile ammettere all’esame persone che non hanno seguito l’intero processo ma sono in possesso di crediti formativi e lavora- tivi adeguati. 1.4.3 Natura L’esame finale di qualifica ha il suo centro nella prova professionale, che è un “capo- lavoro”, ovvero un prodotto significativo e funzionale. Essa ha un valore operativo, in quanto rappresenta un costrutto in grado di soddisfare i requisiti professionali interni all’impresa, in riferimento ad un ruolo definito nel momento dell’ingresso lavorativo. Inoltre, ha un valore culturale, in quanto consente di rilevare le conoscenze e le abilità che l’allievo ha acquisito durante il suo percorso formativo. Infine, ha anche un valore educativo, in quanto stimola la persona ad una maggiore coscienza di sé e delle pro- Esempio relativo all’UdA “Patente per il motorino” “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 31 prie risorse nell’atto di porsi di fronte ad un compito. La prova fa, quindi, riferimento ad un processo operativo reale, e prevede un livello definito di autonomia, responsa- bilità durata e accuratezza. 1.4.4 Struttura dell’esame L’esame finale di qualifica si articola in 3 prove: 1) Prova professionale: in essa è richiesto all’allievo di realizzare un prodotto significativo funzionale a valutare le capacità professionali acquisite durante l’iter formativo. Questa prova può essere suddivisa in 3 fasi: a) Fase di programmazione: in essa è richiesto all’allievo di riflettere e di definire le sequenze operative di lavoro che verranno eseguite nella prova tecnico-operativa b) Fase operativa: in essa è richiesto all’allievo di realizzare concretamen- te il prodotto c) Fase consuntiva: in essa è richiesto all’allievo di descrivere il processo che ha svolto per la realizzazione del prodotto, in modo che si possa valu- tare la consapevolezza del percorso svolto. 2) Prova scritta culturale: in essa è richiesto agli allievi di produrre un testo aperto libero, in forma di riflessione o elaborato. 3) Colloquio: in esso è richiesto all’allievo di saper argomentare su contenuti appresi durante il percorso formativo, sulle esperienze di stage e di formazione vissute e sulle attese e le riflessioni riguardanti il proprio futuro. Obiettivo privi- legiato del colloquio è quello di dare l’opportunità all’allievo di riflettere e di prendere consapevolezza del percorso educativo e formativo che ha compiuto. 1.4.5 Punteggi relativi alle diverse prove Il percorso formativo contribuisce a dotare l’allievo delle risorse necessarie all’ac- cesso all’esame finale di qualifica. Tale accesso è corredato da un credito valutativo pari a un massimo di 55 punti su 100. I rimanenti 45 punti sono così suddivisi rispetto alle altre prove: 1) Prova professionale: 25 punti 2) Prova scritta: 10 punti 3) Colloquio: 10 punti L’allievo raggiunge la qualifica con un punteggio minimo di 60 punti. Si ricorda di avere sempre in considerazione la buona padronanza rispetto alla prevenzione degli infortuni sul lavoro. CNOS-FAP / CIOFS-FP 32 2. Presentazione della comunità professionale In questa sezione della guida viene presentata la natura economica, sociale e cultura- le della comunità, la prospettiva formativa in cui essa si inserisce, le figure professio- nali, con i riferimenti e le indicazioni sui laboratori, sullo stage e sulla alternanza. 2.1 Natura economica, sociale e culturale della comunità La comunità professionale aziendale e amministrativa rappresenta una delle comuni- tà più importanti dell’economia moderna, in quanto interessa tutti i settori produttivi, da quello primario (attività agricole ed estrattive), a quello secondario (industrie), a quello terziario e terziario avanzato (servizi tradizionali e servizi ad alto contenuto tecnologico). Le figure professionali espresse dalla comunità aziendale e amministrativa trovano impiego sia nelle aziende, sia negli studi professionali (commercialisti, avvocati, notai, medici, ingegneri, ecc.), in quanto il loro ruolo investe, orizzontalmente, tutte le realtà produttive, nonché nella Pubblica Amministrazione e nelle aziende no profit, segno di una forte versatilità della stessa comunità professionale. Nelle economie moderne si è fatto strada il concetto di azienda come “sistema”: l’azienda non viene più considerata quale semplice sommatoria delle sue parti com- ponenti, dove alcune sono più importanti delle altre, bensì viene vista come un insieme di elementi che necessariamente devono interagire per dar luogo a sinergie che ren- dano vitale il sistema stesso. L’ottica sistemica abbandona la vecchia idea che un reparto sia più importante di un altro e porta al risultato che tutti i reparti aziendali devono necessariamente essere ben funzionanti, poiché il mancato o errato andamento dell’uno ha ripercussioni nega- tive sull’intero sistema13 . E’ grazie a questa nuova concezione che oggi le aziende tendono ad investire sem- pre di più nella formazione degli addetti dell’area “amministrativo-contabile”, in quanto la stessa è di fondamentale importanza nelle decisioni strategiche e gestionali che coinvolgono l’intera struttura. Negli ultimi decenni, l’introduzione di strumenti informatici (hardware e software) ha avuto un notevole impatto sui cicli produttivi in cui era coinvolta la predetta comunità, 13 BERTALANFFY L.V., Teoria Generale dei Sistemi, I.L.I., Milano, 1971. “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 33 sostituendo, in maniera alquanto rapida, il lavoro dell’uomo con quello del computer. Tuttavia, questa sostituzione, anche se in un primo momento ha fatto pensare ad una drastica riduzione dei livelli occupazionali nel comparto amministrativo-aziendale, è stata compensata dai nuovi “ruoli” assegnati alla comunità. Infatti, se fino ad allora il principale compito dell’”amministrativo” era di natura statica (ripetitiva), riferito alle sole attività di segreteria, di contabilità generale e di contabilità del personale, oggi il suo ruolo è stato “valorizzato”, richiedendo maggiori com- petenze organizzative e di supporto nelle decisioni gestionali, riconoscendo, in com- penso, maggiori margini di autonomia. Basti pensare, ad esempio, che oggi il lavoro di segreteria non è più limitato alla gestione degli appuntamenti e dello scadenzario, ma punta soprattutto all’organizza- zione di eventi (viaggi, incontri di lavoro, convegni) o ad attività di promozione della vita aziendale che richiedono maggiori capacità organizzative e di pubbliche relazioni. Lo stesso si può dire del ruolo del “contabile”, che non deve limitarsi a gestire la contabilità generale e/o quella del personale, ma svolge un compito di primo piano nella stesura del bilancio di esercizio ed in tutta l’attività di programmazione e control- lo di gestione (budget)14 . Inoltre, i fenomeni di globalizzazione dei mercati e la nascita di organismi sovranazionali (si pensi all’Unione Europea) hanno ampliato il panorama di riferi- mento economico, finanziario e giuridico, imponendo agli stati membri di adeguare i propri impianti legislativi al fine di uniformarli ai principi e alle direttive comunitarie. Tali assestamenti ed armonizzazioni hanno influenzato e tutt’ora influenzano la vita delle aziende (e dei cittadini), imponendo loro una costante flessibilità nelle procedure produttive, specie di tipo amministrativo, pena l’esclusione dal mercato; a titolo esem- plificativo, si pensi all’impatto che hanno avuto sulla vita delle aziende il recepimento dello schema comunitario di bilancio d’esercizio (previsto dalla IV Direttiva CEE), l’introduzione della moneta unica (l’Euro) e la riforma delle società. A livello più generale potremmo dire che la trasformazione storica in atto nel mercato del lavoro da oltre un decennio segna il passaggio da una società industriale ad una società post-industriale (si pensi, ad esempio, all’avvento della “new economy”). Nel periodo industriale il lavoro era considerato una “merce” la cui compravendita veniva regolata da rapporti stabili e duraturi tra imprese e forza-lavoro; il mercato del 14 AMADORI A. – PIEPOLI N., Cambiare Lavoro, Ed. Il Sole 24 Ore, Milano, 2001 CNOS-FAP / CIOFS-FP 34 lavoro era strutturato e regolato in modo tale da assicurare al lavoratore un immuta- bile sistema di garanzie e sicurezze (il cosiddetto “posto fisso”). Oggi, invece, la dinamica dei mercati è tale da imporre alle aziende continui cambia- menti ed evoluzioni: basti pensare che la vita media di un’impresa è scesa da cinquan- ta a pochi anni. Parallelamente, il singolo rapporto lavorativo si configura non più come un rapporto stabile e definitivo con la medesima azienda, ma è sempre più un percorso attraverso forme lavorative e imprese che cambiano. Di fronte a questi cambiamenti repentini e continui, la vera risorsa strategica del terzo millennio è il “sapere”. Per entrare nel mondo del lavoro, e rimanervi, è indispensabile, da un lato, arricchire il proprio sapere e le proprie conoscenze lavorative, dall’altro, arrivare ad una cultura dell’aggiornamento professionale continuo. E’ ben chiaro, pertanto, che oggi l’Operatore amministrativo non è più un sempli- ce esecutore, una figura di “mansione”, bensì è un soggetto capace di relazionarsi con l’esterno che possiede tutte le conoscenze e gli strumenti necessari ad affrontare per tempo e con competenza le mutevoli esigenze amministrative imposte dall’am- biente senza far subire “traumi” all’attività aziendale; per tali ragioni appare fonda- mentale per il lavoratore un costante aggiornamento professionale per una maggiore qualificazione e flessibilità all’interno del mondo lavorativo. Inoltre, se si considera che oggi, rispetto al passato, l’impresa non è più localizzata in un unico spazio, ben definito, tanto che è organizzata come una “rete” dove è sempre più difficile individuare i suoi confini che, spesso, superano l’ambito nazionale, si comprende quanto sia importante per il lavoratore del reparto amministrativo “co- municare” continuamente con l’ambiente in cui opera, in modo da non subire passiva- mente gli input che dallo stesso gli derivano, ma, al contrario, instaurare con lo stesso un interscambio di informazioni indispensabili per la crescita e la sopravvivenza aziendale. Oggi è più corretto parlare di “ruolo” attribuito a questa figura professionale, piutto- sto che di semplice “mansione”. Quindi, si riscontra in questa comunità un fenomeno di professionalizzazione delle tradizionali figure amministrative e contabili, ma nel contempo la comparsa di nuove figure di tecnici ed esperti nei vari rami della gestione aziendale (finanziario, fiscale, organizzativo, delle risorse umane, della comunicazio- ne, del marketing…), per la cui formazione è necessario un percorso complesso, disegna un contesto di notevole rilievo ed in forte dinamica evolutiva. Dal punto di vista culturale, la comunità aziendale-amministrativa presenta una configurazione alquanto composita che riunisce diverse discipline, quali l’eco- nomia aziendale, il diritto (principalmente pubblico, civile, del lavoro, commerciale, “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 35 tributario e fallimentare), la tecnica commerciale, la tecnica bancaria, la ragioneria, la matematica (in particolare quella finanziaria), la statistica (nozioni base), l’informati- ca, il marketing (nozioni di ricerche di mercato e di tecniche e politiche di vendita), l’organizzazione aziendale (nozioni), la merceologia, almeno una lingua straniera (in- glese) oltre le nozioni linguistiche di base (grammatica e letteratura), l’economia po- litica, la storia, la geografia (in particolare quella economica) e le scienze naturali. Un discorso a parte merita la deontologia professionale, importante per tutte le comunità professionali, ma in modo particolare per quella aziendale-amministrativa per l’elevato grado di interrelazione che questa presenta con tutti i settori produttivi e tra le diverse figure professionali: in un mondo sempre più “globalizzato” è alto il rischio di allentamento da quei valori Cristiani di rispetto del Prossimo e del proprio lavoro che devono essere il fondamento della vita di ciascuno di noi! La Comunità Aziendale-Amministrativa risulta, pertanto, dotata di una propria cul- tura specifica, che è data dalla capacità di collocare ogni aspetto dell’attività lavora- tiva e professionale entro un quadro d’insieme che dia conto della varietà di significati mobilitati: le qualifiche professionali di questa comunità, infatti, richiedono un insieme di conoscenze ed abilità che appartengono sia agli aspetti tecnico-operativi che all’ambito della cultura generale, ovvero della lingua italiana, delle lingue straniere, delle scienze, del diritto e dell’economia. E’ per questo motivo che le diverse “aree formative” sono tra loro collegate e costi- tuiscono un insieme unitario di competenze necessarie per raggiungere un livello pro- fessionale qualificato. Ciascuna area ha degli obiettivi formativi minimi di competenza strutturati e finalizzati a favorire nello studente lo sviluppo della persona e l’acquisizione delle competenze professionali del percorso scelto. Unitamente a tali competenze minime di base nelle diverse aree sussistono poi, le competenze specifiche tipiche di ogni qualifica professionale prevista nella comunità professionale. In forza delle caratteristiche della comunità professionale è necessario che i suoi componenti abbiano una propensione per gli studi tecnico-scientifici con basi economico-giuridiche; infatti, il contesto aziendale-amministrativo richiede conti- nuamente al lavoratore di effettuare calcoli matematici, di interpretare testi giuridici, di analizzare scritture contabili, di conoscere, almeno sommariamente, gli aspetti tec- nici del ciclo produttivo. Sarebbe, pertanto, impensabile poter lavorare nel reparto amministrativo di un’azien- da o di uno studio professionale senza avere quel minimo di conoscenze tecniche per comprendere la struttura del ciclo produttivo, le basi economiche per valutare l’anda- mento reddituale e patrimoniale dell’azienda, gli elementi di matematica per conteg- CNOS-FAP / CIOFS-FP 36 giare gli oneri ed i proventi finanziari, le conoscenze giuridiche per interpretare un testo di legge o un contratto, i principi di scienza delle finanze e di tecnica tributaria per il conteggio delle imposte (dirette ed indirette), le conoscenze informatiche per poter usare il computer, le basi per saper leggere una rilevazione statistica. Ecco perché, contrariamente a quanto avveniva nel passato, la formazione dei lavoratori espressione della comunità aziendale e amministrativa dev’essere basata soprattutto su elementi di natura giuridica, economica, finanziaria e scientifica (matematica ed informatica). La formazione professionale degli allievi della comunità dovrà aiutare gli allievi stessi a sviluppare un’attitudine al lavoro di gruppo con elevate capacità di comunicazione, razionalizzazione, organizzazione del proprio lavoro al fine di fronteggiare le diverse problematiche lavorative e ridurre al minimo le tensioni legate alle scadenze degli adempimenti e alle istanze poste dal datore di lavoro e dai clienti. Le conoscenze e le abilità che l’allievo è sollecitato a trasformare in competenze personali offrono, in questo quadro, un contributo di primaria importanza ai fini dell’in- tegrazione critica delle nuove generazioni nella società contemporanea. Favorendo l’iniziativa dell’allievo per il suo sviluppo psichico ed intellettuale lo si mette nelle condizioni per definire e conquistare la propria identità di fronte agli altri e di rivendi- care un proprio ruolo nella realtà sociale, culturale e professionale. Le attività di stage e di laboratorio della comunità aziendale amministrativa permettono all’allievo di interagire con la realtà lavorativa e l’organizzazione di un’azienda: in tal modo gli allievi non sono resistenti agli apprendimenti, perché ne comprendono motivazione e significato. Elemento portante della cultura aziendale-amministrativa è la modalità attraverso cui essa consente di rappresentare l’insieme dei processi produttivi ricorrendo ad un modello logico-formale rappresentato dal “processo di lavorazione”. Si tratta di una modalità tramite la quale si configura l’insieme dei passi che consen- tono di coordinare in termini logici, cronologici ed operativi, le diverse azioni che rendono possibile la realizzazione del processo produttivo inteso nella sua organicità, ovvero in riferimento al prodotto completo. Tale processo di lavorazione può essere rappresentato nel modo seguente: “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 37 Lo schema del processo di lavorazione sopra riportato evidenzia come nel lavoro aziendale ed amministrativo siano fondamentali gli aspetti di razionalità, logica, ordi- ne, precisione, ma pure quelli della comunicazione, dell’ascolto, dell’aggiornamento costante e della risoluzione di problemi (problem-solving). L’asse portante della cultura professionale aziendale e amministrativa è dato da tre componenti tra loro strettamente intrecciate: - l’affidabilità professionale circa gli aspetti tecnici di natura amministrativa e di supporto alla gestione; - il lavoro cooperativo in riferimento alle altre figure (tecniche, manageriali) presenti nell’organizzazione; “Processo di Lavorazione” Verifica ed eventuale recupero degli errori Capitalizzazione degli esiti del ciclo di lavorazione Lettura del problema nel suo contesto di riferimento Individuazione delle componenti dell’obiettivo e delle risorse Elaborazione del progetto di azione Implementazione del progetto 1 6 5 4 3 2 CNOS-FAP / CIOFS-FP 38 15 Cfr. PECUP - la natura di servizio, ovvero di reperimento delle risorse e di supporto neces- sario all’integrazione fra le capacità, le attese e le esigenze vitali di un parti- colare gruppo di persone e l’ambiente presso cui quel gruppo svolge la pro- pria attività in termini di accrescimento di valore. In forza dell’attuale volto della comunità professionale, è necessario che i suoi com- ponenti ad ogni livello siano contraddistinti da una forte disposizione verso le compo- nenti suddette e da capacità personali coerenti con tale asse culturale che delinea in tal modo una vocazione professionale peculiare. 2.2. Comunità professionale in prospettiva formativa La comunità professionale aziendale e amministrativa si distingue per il fatto di pos- sedere una propria cultura, un proprio modus operandi, una rilevanza sociale ed economica tali da costituire una vera e propria potenzialità educativa nei confronti degli allievi. Ciascun allievo, grazie ai costanti e crescenti stimoli educativi recepiti lungo tutto il corso di formazione, è stimolato a: conoscere se stesso, le proprie competenze, i punti di forza e di debolezza della propria preparazione; di possedere un sistema di valori ispirati alle buone regole della convivenza civile, tanto da relazionarsi con gli altri, sapendo ascoltare, dialogare e confrontarsi. In sintesi, la comunità aziendale e amministrativa consente agli allievi di maturare le competenze che arricchiscono la personalità dello studente e lo rendono autonomo costruttore di se stesso in tutti i campi della esperienza umana, sociale e professionale attraverso le conoscenze disciplinari e interdisciplinari (il sapere), le abilità operative apprese (il fare consapevole), nonché l’insieme delle azioni e delle relazioni interpersonali intessute (l’agire)15 . Il percorso formativo, che gli allievi seguono per poter arrivare al conseguimento di una qualifica professionale, prevede un insieme organico di saperi, conoscenze, tec- niche, modalità di azione e stili professionali: la professionalità specifica è l’oggetto della formazione della comunità professionale che darà la possibilità agli allievi di acquisire abilità e conoscenze nel campo economico-giuridico che avranno come sbocco “naturale” i settori amministrativo-contabili di aziende di qualsiasi dimensio- ne e settore produttivo o di studi commerciali. “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 39 Il percorso, che gli allievi seguono per arrivare alla acquisizione di una qualifica professionale, prevede una disciplina, ovvero un insieme di saperi, tecniche, siste- mi di azioni e stili professionali, mediante la quale essi sono sollecitati a conoscere se stessi, le proprie possibilità ed i propri limiti, le proprie inclinazioni, attitudini, capa- cità, nella porzione di mondo a cui si estende l’esperienza individuale. Tale disciplina viene acquisita, integrando continuamente il livello dei saperi, quello delle tecniche ed infine quello degli stili di comportamento: questo significa di fatto aumentare l’occupabilità degli allievi e la loro capacità di adattamento ai mercati in continua evoluzione dei lavoratori. Nell’ambito formativo verrà valorizzata la cultura propria della comunità aziendale e amministrativa attraverso il confronto con gli operatori, il linguaggio, le tecniche, i modelli cognitivi ed operativi, il sistema di relazioni che essa consente, in sintesi le tipologie di prodotti e di servizi. Uno dei principali sforzi dei formatori di questa Comunità Professionale sarà quello di far comprendere agli allievi che tra le diverse aziende, qualunque sia la loro di- mensione o tipologia di attività, vi è un comune denominatore in quanto ciascuna di esse, è sempre «una coordinazione economica in atto, istituita e retta per il soddisfacimento di bisogni umani, di cui l’uomo e la ricchezza sono elementi vitali», ovvero «un istituto economico destinato a perdurare che, per il soddisfacimento di bisogni umani, ordina e svolge, in continua coordinazione, la produzione o il procacciamento e il consumo della ricchezza»16 . Questo significa che le problematiche legate alla vita aziendale, anche se su scala diversa, hanno una matrice comune: è per tale motivo che l’allievo deve possedere le conoscenze sulle origini e sulla natura dell’organizzazione aziendale. Storicamente l’azienda nasce nel contesto “familiare” come istituto di “erogazione” finalizzato esclusivamente al soddisfacimento dei bisogni dei propri componenti; la sua evoluzione la porta a diventare sempre più istituto di “produzione” finalizzato al soddisfacimento indiretto dei bisogni dei suoi componenti mediante attività di produzione e scambio di beni e servizi. Le specifiche competenze che gli allievi della comunità aziendale e amministrativa dovranno perseguire sono, principalmente, le seguenti: 16 ZAPPA G., 1929 e 1957 CNOS-FAP / CIOFS-FP 40 � saper distinguere tra fatti aziendali “interni” ed “esterni”, comprenderne il signifi- cato, saperne individuare la natura ed essere in grado di ricondurre gli elementi distintivi su entità produttive (aziende di produzione/servizi) di qualsiasi dimen- sione; � possedere un insieme di strumenti economico-tecnico-giuridici, matematici, sta- tistici, commerciali, finanziari, atti a descrivere e “rilevare” (individuare, rappre- sentare contabilmente e interpretare) in modo appropriato i fatti aziendali, interni ed esterni, con riferimento ad uno specifico oggetto (ad esempio, il reddito, il patrimonio, ecc.); � saper leggere ed interpretare i testi (soprattutto giuridici), anche in lingua stranie- ra (inglese e altre lingue), riuscendo a percepirne il significato fondamentale ed essenziale e sviluppare la capacità di comunicare ad altri, con parole e scritti, i concetti appresi. Costituiscono, inoltre, fondamentali atteggiamenti degli allievi di questa comunità, quelli di: � coltivare l’interesse per le novità e per il costante aggiornamento culturale e professionale mediante la lettura di stampa specializzata e con il ricorso ad altri strumenti di informazione (internet, banche dati, ecc.) in modo da analizzare un problema sotto diversi aspetti e con il gusto della ricerca continua al fine di trovare la soluzione più idonea e conveniente in termini di tempo e di costi; � avere la convinzione che il ruolo ricoperto è di fondamentale importanza per la vita dell’organismo produttivo (azienda o studio) in cui si trova ad operare e che tale ruolo non è di natura statica o ripetitiva, bensì ha una dinamicità che è funzione sia del proprio operato sia del grado di integrazione con gli altri soggetti con cui deve interagire. � avere flessibilità ed adattabilità al cambiamento. Questa serie di competenze e atteggiamenti svilupperà una forte motivazione negli allievi, poiché li farà sentire parte attiva nelle realtà produttive in cui opere- ranno. Nella formazione dei lavoratori ricoprono un ruolo molto importante le atti- vità di laboratorio e stage, le quali consentono agli allievi un continuo confronto pratico con il lavoro degli operatori del settore. “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 41 2.3. Figure professionali, livelli e continuità Nella comunità professionale aziendale-amministrativa la denominazione iniziale del percorso di qualificazione è Operatore dei servizi di impresa. Questa figura professionale, indipendentemente dalla specifica qualifica in uscita, avrà una formazione polivalente sarà dotata di strumenti logici, metodologie opera- tive e abilità nell’utilizzo delle tecnologie multimediali. Questo tipo di formazione consentirà all’Operatore dei servizi d’impresa di com- prendere le dinamiche di funzionamento di un’azienda (e dei suoi singoli reparti e/o settori) di qualsiasi tipo e dimensione, sia essa artigiana, industriale o di servizi. L’Operatore dei servizi d’impresa, per la sua competenza nell’applicare pro- cedure formalizzate e consuetudinarie sia di elaborare e personalizzare proce- dure ad hoc, è una figura che potrà essere collocata sia nella segreteria sia nel reparto amministrativo-contabile di imprese o di studi professionali di piccole, medie o grandi dimensioni come pure nell’ambito della pubblica amministrazio- ne e del terzo settore. Avrà una cultura socio-economica e giuridica di base che, insieme alle basilari co- noscenze di informatica, di organizzazione aziendale, del sistema fiscale, e di almeno una lingua straniera (preferibilmente l’inglese commerciale), gli consentirà di gestire con sicurezza il proprio lavoro di segreteria, di organizzare incontri di lavoro e di svolgere un ruolo chiave per il buon funzionamento della struttura produttiva. Inoltre, le basi di ragioneria, di tecnica commerciale e bancaria, di matematica finan- ziaria e statistica, consentiranno all’Operatore di svolgere compiti esecutivi e di con- trollo per quanto concerne la contabilità generale, la contabilità di magazzino, gli adempimenti di natura fiscale, l’amministrazione del personale, la tenuta dei libri contabili e sociali, la gestione della contabilità clienti e fornitori, i rapporti con le banche o altri finanziatori e la pianificazione finanziaria di base. Si tratta di un ruolo di primaria importanza, che fa dell’Operatore dei servizi d’im- presa la prima e fondamentale interfaccia per le decisioni strategiche della direzione aziendale, specie per le realtà di dimensioni medio-piccole, sia per quanto riguarda la programmazione ed il controllo di gestione, sia per quanto concerne la politica dei prezzi sia, infine, con riferimento a tutte le politiche di gestione che incidono sulla struttura reddituale, patrimoniale e finanziaria dell’impresa. CNOS-FAP / CIOFS-FP 42 Qualifica triennale In uscita si prevedono due indirizzi: a) Addetto alla segreteria; b) Addetto alla contabilità. Tali figure, riconosciute dalle leggi regionali e dalle parti sociali, in rapporto alla situazione economico-produttiva, alle prospettive occupazionali e alle tendenze dei mercati del lavoro locale, possono coprire le professionalità relative alle attività pro- prie della comunità professionale a livello di qualifica. In particolare: a) Addetto di segreteria E’ un operatore che, grazie alle sue capacità, conoscenze, abilità e competenze, è in grado di inserirsi operativamente in un contesto aziendale o di studio profes- sionale con mansioni segretariali. Conosce, sa utilizzare strumenti di office automation e sa conversare, diretta- mente o con strumenti telematici, sia in italiano, sia in inglese, sia in eventuali altre lingue straniere. Conosce l’organizzazione dell’azienda e dello studio e, grazie alle sue capacità organizzative, è in grado di gestire gli appuntamenti, preparare, gestire e docu- mentare incontri e viaggi di lavoro. Conosce il linguaggio tecnico, sia in italiano sia in inglese, può redigere verbali, fare resoconti di riunioni e conferenze, preparare grafici e presentazioni audio- video. Ha le nozioni base per dare assistenza nella preparazione di convegni, seminari, meeting e viaggi di lavoro. Ha l’abitudine alla lettura dei quotidiani e dei periodici, in particolare quelli eco- nomici e specialistici, ed è in grado di preparare la rassegna stampa. Gestisce i rapporti con i clienti e i fornitori, provvedendo all’emissione della do- cumentazione e agli adempimenti fiscali; gestisce i rapporti con le banche, cono- sce i diversi strumenti di pagamento (tradizionali ed elettronici) e sa leggere un conto corrente. Ha nozioni di base sul commercio internazionale, sulle clausole e sulla documen- “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 43 tazione dei servizi di trasporto, bancari e di assicurazione nazionali ed esteri, con particolare riferimento ai paesi membri dell’Unione Europea. Ha nozioni di base per essere di supporto all’amministrazione del personale. b) Addetto alla contabilità E’ un operatore che, dotato di buona cultura socio-economica e giuridica, unitamente alle conoscenze di tecnica commerciale e bancaria, di ragioneria, di organizzazione aziendale, di diritto tributario e di almeno una lingua straniera (inglese), è in grado di inserirsi all’interno di una qualsiasi azienda o studio com- merciale gestendo le attività con strumenti informatici (PC e pacchetti applicati- vi). E’ in grado di individuare, interpretare e rappresentare contabilmente i fatti aziendali interni ed esterni. Ha compiti esecutivi e di controllo per quanto concerne la contabilità elementa- re, generale, analitica, fiscale, industriale, l’amministrazione del personale, il ma- gazzino. Gestisce lo scadenzario fiscale e di tutti gli adempimenti di natura amministrativa; in particolare, sa liquidare le principali imposte (I.V.A. e Imposte Dirette) ed è in grado di effettuare gli adempimenti per ottenere le autorizzazioni amministrative, sanitarie e fiscali necessarie per l’avvio e la prosecuzione dell’attività lavorativa (dichiarazioni di inizio attività, autorizzazioni tecnico-sanitarie, iscrizioni in regi- stri, albi, ecc.). Conosce la normativa comunitaria e nazionale per la redazione del bilancio di esercizio. E’ in grado di leggere il bilancio d’esercizio e di preparare situazioni economico- patrimoniali; conosce i principi di redazione del bilancio consolidato. Gestisce la contabilità ed i rapporti commerciali con i clienti, i fornitori, le banche e gli istituti di assicurazione nazionali ed esteri, curando le procedure d’incasso e pagamento e le relative condizioni e termini. E’ in grado di aggiornare i libri contabili, fiscali e sociali; sa redigere i verbali e le relazioni previsti dalle norme societarie (verbali dell’assemblea dei soci, delle riunioni del consiglio di amministrazione e degli altri organi sociali). Proprio per questa sua funzione poliedrica e trasversale, dialoga con tutti i repar- ti ed il suo ruolo è fondamentale supporto per le decisioni strategiche della dire- zione aziendale. CNOS-FAP / CIOFS-FP 44 Per queste due figure professionali sono previste le seguenti specializzazioni: � Addetto alla Gestione dei Rapporti Commerciali � Addetto alla Contabilità Generale e Industriale � Addetto alla Contabilità del Personale La qualifica triennale potrà svilupparsi nel Diploma di Istruzione e Formazione Pro- fessionale di Tecnico dei Servizi d’Impresa. Diploma professionale Tecnico dei Servizi d’Impresa Si tratta di una figura professionale in grado di gestire, autonomamente, le informa- zioni in entrata ed in uscita, di espletare le pratiche amministrative inerenti l’attività aziendale, di porre in essere gli adempimenti fiscali di natura periodica (esempio, la liquidazione I.V.A., i versamenti delle ritenute, ecc.) e di gestire i rapporti con gli uffici pubblici, con i clienti e i fornitori. Inoltre, le competenze acquisite nell’indirizzo contabile gli consentiranno di tenere la contabilità generale (sia in regime ordinario che semplificato), i registri obbligatori e di preparare la documentazione contabile necessaria per la stesura del bilancio di esercizio (situazione economico-patrimoniale di fine periodo). Grazie alla professionalità acquisita ed al grado di autonomia gestionale, il Tecnico dei Servizi d’Impresa potrà essere collocato immediatamente nel mondo del la- voro oppure destinato ad un’ulteriore azione formativa per il conseguimento di uno dei seguenti Diplomi di Formazione Superiore: a) Esperto della Gestione Contabile b) Esperto in Comunicazione Aziendale Diplomi professionali superiori a) Esperto della Gestione Contabile E’ una figura professionale in grado di pianificare, realizzare e controllare auto- nomamente operazioni di natura contabile, commerciale, finanziaria, amministra- tiva e fiscale. La professionalità acquisita gli consentirà di trovare una collocazione come qua- “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 45 dro dirigenziale nel reparto amministrativo di aziende di qualsiasi dimensione o come “capo contabile” di uno studio commerciale. b) Esperto in Comunicazione Aziendale E’ una figura professionale con particolari competenze nella comunicazione in- terna ed esterna dell’azienda che possiede le basi di organizzazione aziendale per una migliore gestione dei rapporti tra i diversi reparti aziendali. La sua collocazione più idonea sarà quella di responsabile della comunicazione di un’azienda o di uno studio professionale di medie/grandi dimensioni. CNOS-FAP / CIOFS-FP 46 DISEGNO DELL’OFFERTA FORMATIVA DELLA COMUNITA’ PROFESSIONALE AZIENDALE E AMMINISTRATIVA * Specializzazione: � Addetto alla Gestione dei Rapporti Commerciali � Addetto alla Contabilità Generale e Industriale � Addetto alla Contabilità del Personale ** Specializzazione: � Esperto in Amministrazione, Finanza e Controllo (AFC) � Addetto alle Pratiche Fiscali e Societarie � Addetto ai Rapporti con la Stampa e all’Organizzazione di Eventi Diploma professionale superiore (da 1 a 3 anni) � Esperto della Gestione Contabile � Esperto in Comunicazione Aziendale Diploma professionale (quarto anno) TECNICO DEI SERVIZI D’IMPRESA Qualifica (triennio) OPERATORE DEI SERVIZI D’IMPRESA � Addetto alla Segreteria � Addetto alla Contabilità Larsa passaggi tra percorsi A tempo pieno o in Alternanza (dopo il 15° anno di età) Anno di preparazione universitaria Specializzazione** A p p re n d is ta to M o n d o d e l la v o ro Specializzazione* “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 47 Denominazione iniziale del OPERATORE DEI SERVIZI percorso di qualificazione D’IMPRESA 1. Gestione delle informazioni di varia natura, anche in lingua straniera (principalmente l’inglese), utilizzando le strumentazioni ade- guate 2. Progettazione e prefigurazione dell’azione in modo da definire il piano di lavoro, indivi- duando le risorse necessarie e le eventuali criticità 3. Implementazione del piano di lavoro, verifi- cando le eventuali anomalie e, se necessa- rio, rimuovendole 4. Utilizzo delle strumentazioni informatiche, hardware e software, in particolare per l’ela- borazione di testi, di fogli elettronici, per la ricerca di informazioni (internet) e per la comunicazione (posta elettronica) 5. Organizzazione e gestione delle dinamiche legate ai flussi documentali e delle pratiche amministrative e contabili; 6. Gestione delle diverse scadenze amministra- tive, fiscali e commerciali ed espletamento delle correlate pratiche amministrative e contabili interne ed esterne 7. Interpretazione di un testo di legge o di un contratto 8. Verifica della correttezza del proprio e del- l’altrui operato a livello amministrativo con la possibilità di correzione degli eventuali er- rori. Figure professionali a) Addetto alla Segreteria b) Addetto alla Contabilità Continuità (diploma di formazione Tecnico dei Servizi d’Impresa professionale) Compiti caratteristici della comunità professionale (livello di qualificazione) CNOS-FAP / CIOFS-FP 48 Denominazioni equivalenti Addetto alla segreteria; Operatore d’Ufficio; Personale di segreteria. Note La denominazione adottata coincide solo parzialmente con le diverse classificazioni considerate, e in particolare con: ErgOnLine; Regione Toscana; Regione Veneto. La direttiva della Regione Lombardia presenta tre qualifiche di “operatore d’ufficio addetto alla segreteria”. Due sono rivolte all’utenza disabile, mentre la terza richiede come requisito d’ingresso un’esperienza di lavoro nel settore. La denominazione sopra utilizzata corrisponde nei requisiti alla qualifica del Progetto CIOFS-FP / CNOS-FAP, ma non offre alcuna indicazione sull’indirizzo. Compiti specifici L’Addetto alla Segreteria: 1) Selezione e sintesi delle comunicazioni pervenute attraverso diversi canali informativi 2) Comunicazione, verbale e per iscritto, anche in lingua straniera con clienti, fornitori o altri interlocutori 3) Gestione dell’agenda e dello scadenzario 4) Gestione del front-office in piccole, medie e grandi società o negli studi professionali 5) Traduzione di semplici testi, prevalentemente a contenuto commerciale e tecnico, dalla lingua straniera a quella italiana e viceversa 6) Utilizzo del PC e dei pacchetti applicativi per lo svolgimento del proprio lavoro: elaborazione di testi, uso di fogli elettronici, data-base, posta elettronica 7) Consultazione, selezione e ricerca informazioni tramite internet 8) Interpretazione e selezione della documentazione ed archivio delle informazioni 9) Analisi ed interpretazione del significato di testi normativi e di contratti 10) Elaborazione dei principali contratti (compravendita e locazione di beni mobili e immobili, noleggio, società, affitto d’azienda) sulla base delle indicazioni circa le parti contraenti e le condizioni pattuite 11) Gestione dei rapporti con referenti interni ed esterni, nazionali ed esteri, con i Comuni e con le banche, con Enti istituzionali e non 12) Gestione dell’attività amministrativa di base in aziende di qualsiasi dimensione 13) Aggiornamento delle scritture contabili e non, a livello elementare e predisposizione della Prima Nota 14) Emissione di documenti accompagnatori delle merci viaggianti, delle fatture, gestione degli incassi e dei pagamenti. 15) Tenuta di registri previsti dalla normativa sull’I.V.A. 16) Liquidazione dell’I.V.A. 17) Preparazione, controllo e rettifica di documenti, atti e relazioni 18) Compilazione della modulistica per gli adempimenti relativi al rapporto di lavoro presso gli enti competenti ed elaborazione di semplici retribuzioni 19) Applicazione delle norme di sicurezza sui luoghi di lavoro e sulla privacy nello svolgimento delle proprie mansioni Collocazione organizzativa L’Addetto alla Segreteria è una qualifica polivalente che può essere inserito a pieno titolo in: - reception; - ufficio; - punto vendita. Nello svolgimento della sua attività applica procedure (formalizzate e consuetudinarie), adottando scelte basate sul criterio di connessione/conformità a norme e regole apprese, ponendo in essere transazioni di tipo cooperativo interne ed esterne alla realtà aziendale. FIGURA PROFESSIONALE Operatore dei Servizi d’Impresa: Addetto alla Segreteria 1 “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 49 Denominazioni equivalenti Addetto contabile e assimilati; Operatore d’ufficio addetto alla contabilità; Addetto alla contabilità; Addetto lavori d’ufficio; Addetto alla contabilità generale. Note La denominazione adottata coincide in misura prevalente con le diverse classificazioni considerate: ErgOnline; Regione Lombardia; Regione Toscana; Regione Veneto; Regione Piemonte; Isfol. Compiti specifici L’Addetto alla Contabilità è una figura professionale che svolge i seguenti compiti anche con l’ausilio di strumenti informatici hardware e software: 1) Collaborazione nell’esecuzione di operazioni di amministrazione ordinaria, di pratiche elemen- tari presso gli uffici fiscali, presso gli uffici delle Camere di Commercio, presso le banche o altri uffici privati e pubblici 2) Comunicazione verbale e per iscritto, anche in lingua straniera con clienti e fornitori o altri interlocutori 3) Cura di tutte le pratiche connesse alla fatturazione delle operazioni aziendali effettuate anche con l’estero e gestisce incassi e pagamenti 4) Registrazione di fatture e dei corrispettivi nei libri previsti dalla normativa fiscale 5) Liquidazione periodica dell’I.V.A 6) Elaborazione delle scritture relative alla contabilità elementare (cassa, banca, partitari clienti e fornitori, magazzino, scadenzari 7) Elaborazione della Prima Nota 8) Rilevazione contabile, in modo autonomo, delle operazioni aziendali in contabilità ordinaria e/ o semplificata 9) Elaborazione delle scritture contabili di assestamento e di chiusura sotto la supervisione di un esperto, preparazione delle situazioni economico-patrimoniali e del bilancio d’esercizio 10) Aggiornamento dei libri obbligatori previsti dalla normativa civilistica e fiscale (Libro Giornale, Libro Inventari, Libro Soci, Verbali Assemblee, ecc.) 11) Raccolta ed elaborazione dei dati per la contabilità analitica 12) Gestione dello scadenzario dei clienti e dei fornitori 13) Predisposizione dei principali contratti aziendali come, ad esempio: compravendita e locazione di beni mobili e immobili; noleggio; società; affitto d’azienda 14) Verifica della correttezza del proprio operato sia a livello relazionale che esecutivo 15) Utilizzo del PC e dei pacchetti applicativi per lo svolgimento del proprio lavoro: elaborazione di testi uso di fogli elettronici, data-base, posta elettronica 16) Compilazione della modulistica per gli adempimenti relativi al rapporto di lavoro presso gli enti competenti ed elaborazione delle retribuzioni 17) Applicazione delle norme di sicurezza sui luoghi di lavoro e sulla privacy nello svolgimento delle proprie mansioni. Collocazione organizzativa L’Addetto alla Contabilità è una figura polivalente e trasversale che trova impiego in tutte le realtà produttive (piccole, medie e grandi) ed in tutti i settori (primario, secondario e terziario) o presso studi di ragionieri e di dottori commercialisti come: 1. Addetto contabile 2. Addetto alla gestione clienti e fornitori 3. Addetto all’amministrazione (operazioni amministrative, commerciali e finanziarie presso banche o alti istituti). FIGURA PROFESSIONALE Operatore dei Servizi d’Impresa: Addetto alla Contabilità 2 CNOS-FAP / CIOFS-FP 50 Denominazione iniziale del TECNICO DEI SERVIZI percorso di qualificazione D’IMPRESA 1. Tenuta della contabilità sezionale e della con- tabilità generale fino alla preparazione della si- tuazione economico-patrimoniale di riferimen- to per la stesura del bilancio di esercizio; 2. tenuta della documentazione e dei registri ob- bligatori previsti dalla normativa fiscale e civilistica; 3. tenuta della contabilità di magazzino; 4. gestione amministrativa delle operazioni com- merciali (fatturazione, ecc.); 5. gestione autonoma delle scadenze fiscali e am- ministrative e cura degli adempimenti connessi (ad esempio, apertura o variazione della partita I.V.A., invio della dichiarazione dei redditi, iscri- zione al Registro delle Imprese e al Repertorio Economico Amministrativo, dichiarazione di inizio attività alla C.C.I.A.A., deposito del bi- lancio d’esercizio); 6. gestione delle principali operazioni finanziarie (incassi, pagamenti tramite assegni, bonifici, MAV, emissione/incasso di Ricevute Bancarie, Carte di Credito) con le banche o con altri finanziatori; 7. cura delle pratiche di natura commerciale relati- ve al trasporto, alle condizioni di consegna e di assicurazione delle merci; 8. gestione dei principali adempimenti legati alla contabilità del personale. Continuità 1 1. Esperto della Gestione Contabile (diploma di formazione 2. Esperto in Comunicazione Aziendale superiore) Continuità 2 Anno di preparazione universitaria (Università) Compiti caratteristici della comunità professionale (livello di qualificazione) “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 51 1. Espletamento delle pratiche amministrative interne ed esterne sia di carattere ordinario che straordina- rio; 2. gestione dei rapporti con gli uffici pubblici e privati; 3. gestione autonoma della contabilità generale e stesu- ra della bozza di bilancio d’esercizio; 4. gestione della contabilità di magazzino; 5. cura degli adempimenti della contabilità del perso- nale con l’ausilio del responsabile del personale o del consulente del lavoro; 6. liquidazione delle imposte ed elaborazione delle di- chiarazioni fiscali (IVA, Imposte sui Redditi e altri tributi) da sottoporre al controllo finale del Com- mercialista; 7. ausilio nella predisposizione del sistema di pianifi- cazione e controllo di gestione basato su: - preparazione del budget; - verifica tra dati preventivati (budget) e i dati del consuntivo; - analisi degli eventuali scostamenti tra budget e consuntivo, individuazione delle cause e studio delle necessarie azioni correttive; 8. gestione, in collaborazione con il responsabile del- l’area “finanza”, delle risorse finanziarie aziendali al fine di allocarle nel modo più opportuno dando un valido supporto nelle fasi della contrattazione delle condizioni di incasso e pagamento e delle condizioni applicate dalle banche o da altri finanziatori sulle diverse forme di investimento e finanziamento; 9. elaborazione dei principali indicatori (“indici” e “flus- si”) sulla situazione economica (ROE, ROI, ROS, ecc.), patrimoniale (Rotazione del Magazzino, Mar- gine di Struttura, ecc.), finanziaria (Margine di Teso- reria, Leva Finanziaria, ecc.) e riclassificazione dello stato patrimoniale e del conto economico secondo i principali schemi e criteri (es. riclassificazione fi- nanziaria, schema a costo del venduto, ecc.); 10. utilizzo dei principali strumenti di pagamento, an- che elettronici (carte di credito, fast-pay, home- banking). Università Compiti caratteristici della comunità professionale (livello di qualificazione) Continuità Denominazione iniziale del percorso di qualificazione (Diploma di Formazione Superiore) 1 ESPERTO DELLA GESTIONE CONTABILE CNOS-FAP / CIOFS-FP 52 Compiti caratteristici della comunità professionale (livello di qualificazione) Continuità Denominazione iniziale del percorso di qualificazione (Diploma di Formazione Superiore) 2 ESPERTO DELLA GESTIONE AZIENDALE 1. Gestione dei rapporti diretti con la stampa e con gli altri mezzi di comunicazione, in collaborazio- ne con il responsabile della comunicazione; 2. organizzazione eventi e manifestazioni; 3. redazione di relazioni scritte; 4. organizzazione di conferenze; 5. gestione del calendario degli eventi; 6. collaborazione nella realizzazione di iniziative e campagne promozionali o pubblicitarie; 7. interpretazione e valutazione dei dati delle sta- tistiche, dei sondaggi e delle indagini di merca- to; 8. collaborazione nella cura dell’immagine aziendale o di una persona; 9. supporto nell’elaborazione di una strategia mediante le diverse “leve” del marketing-mix: Prodotto, Pubblicità, Prezzo, Punto Vendita 10. conversazione orale in tre lingue (inglese, fran- cese e un’altra lingua). Università “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 53 2.4. Indicazioni su laboratori, stage e alternanza Nel predisporre le attività formative occorre tener presente l’importanza dei labora- tori e delle relative attrezzature al fine di formare un qualificato che sia in grado di sviluppare un numero ampio e vario di competenze, evitando una formazione specia- listica che presenterebbe un carattere angusto ed una eccessiva caratterizzazione su specifici aspetti della professionalità. Per tali motivi, si consiglia la seguente dotazione di laboratori e di attrezzature: Laboratorio informatico: Computer Software per elaborazione testi (Word) Software per elaborazione fogli elettronici (Excel) Software per grafici e presentazioni (Power Point) Software per creazione/gestione data-base (Access) Software per internet Software per posta elettronica Software per gestione contabilità I.V.A. e generale Stampanti laser e a getto d’inchiostro (a colori) Laboratorio linguistico: postazioni multimediali attrezzate con cuffie e riproduttori di suoni ed immagini dizionario di italiano, dizionario di inglese-italiano Altre attrezzature Calcolatrice Video-registratore Video proiettore Lettore DVD, CD-ROM Testi normativi (codice civile, testo unico imposte dirette, testo unico I.V.A., ecc.) Registri I.V.A. (manuali) Laboratorio informatico: Computer Software per elaborazione testi (Word) Software per elaborazione fogli elettronici (Excel) Software per grafici e presentazioni (Power Point) Software per creazione/gestione data-base (Access) Software per internet Software per posta elettronica Software per gestione contabilità I.V.A. e generale Operatore dei servizi d’impresa Addetto alla Segreteria ATTREZZATURELABORATORIO CNOS-FAP / CIOFS-FP 54 Stampanti laser e a getto d’inchiostro (a colori) Laboratorio linguistico: postazioni multimediali attrezzate con cuffie e riproduttori di suoni ed immagini dizionario di italiano, dizionario di inglese-italiano Altre attrezzature Calcolatrice Video-registratore Video proiettore Lettore DVD, CD-ROM Testi normativi (codice civile, testo unico imposte dirette, testo unico I.V.A., ecc.) Registri I.V.A. (manuali) Laboratormio informatico: Computer Software per elaborazione testi (Word) Software per elaborazione fogli elettronici (Excel) Software per grafici e presentazioni (Power Point) Software per creazione/gestione data-base (Access) Software per internet Software per posta elettronica Software per gestione contabilità I.V.A. e generale Stampanti laser e a getto d’inchiostro (a colori) Laboratorio linguistico: postazioni multimediali attrezzate con cuffie e riproduttori di suoni ed immagini dizionario di italiano, dizionario di inglese-italiano Altre attrezzature Calcolatrice Video-registratore Video proiettore Lettore DVD, CD-ROM Testi normativi (codice civile, testo unico imposte dirette, testo unico I.V.A., ecc.) Registri I.V.A. (manuali) Laboratorio informatico: Computer Software per elaborazione testi (Word) Software per elaborazione fogli elettronici (Excel) Software per grafici e presentazioni (Power Point) Software per creazione/gestione data-base (Access) Software per internet Addetto alla Contabilità Tecnico dei Servizi d’Impresa ATTREZZATURELABORATORIO Addetto alla Segreteria “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 55 Software per posta elettronica Software per gestione contabilità I.V.A. e generale Stampanti laser e a getto d’inchiostro (a colori) Laboratorio linguistico: postazioni multimediali attrezzate con cuffie e riproduttori di suoni ed immagini dizionario di italiano, dizionario di inglese-italiano Altre attrezzature Calcolatrice Video-registratore Video proiettore Lettore DVD, CD-ROM Testi normativi (codice civile, testo unico imposte dirette, testo unico I.V.A., ecc.) Registri I.V.A. (manuali) Laboratorio informatico: Computer Software per elaborazione testi (Word) Software per elaborazione fogli elettronici (Excel) Software per grafici e presentazioni (Power Point) Software per creazione/gestione data-base (Access) Software per internet Software per posta elettronica Software per gestione contabilità I.V.A. e generale Stampanti laser e a getto d’inchiostro (a colori) Laboratorio linguistico: postazioni multimediali attrezzate con cuffie e riproduttori di suoni ed immagini dizionario di italiano, dizionario di inglese-italiano Altre attrezzature Calcolatrice Video-registratore Video proiettore Lettore DVD, CD-ROM Testi normativi (codice civile, testo unico imposte dirette, testo unico I.V.A., ecc.) Registri I.V.A. (manuali) Laboratorio informatico: Computer Software per elaborazione testi (Word) Software per elaborazione fogli elettronici (Excel) Software per grafici e presentazioni (Power Point) Esperto della gestione contabile Esperto in Comunicazione Aziendale ATTREZZATURELABORATORIO Tecnico dei Servizi d’Impresa CNOS-FAP / CIOFS-FP 56 Software per creazione/gestione data-base (Access) Software per internet Software per posta elettronica Software per gestione contabilità I.V.A. e generale Stampanti laser e a getto d’inchiostro (a colori) Laboratorio linguistico: postazioni multimediali attrezzate con cuffie e riproduttori di suoni ed immagini dizionario di italiano, dizionario di inglese-italiano Altre attrezzature Calcolatrice Video-registratore Video proiettore Lettore DVD, CD-ROM Testi normativi (codice civile, testo unico imposte dirette, testo unico I.V.A., ecc.) Registri I.V.A. (manuali) ATTREZZATURELABORATORIO Ugualmente, è di fondamentale importanza la dimensione dello stage orienta- tivo, formativo e di accompagnamento lavorativo. Nel primo anno, come stage orientativo, si prevede l’organizzazione di una o due visite consistenti in tre momenti essenziali: incontro con testimoni; osservazione della realtà; verifica. Nel secondo anno e nel terzo anno è previsto lo stage di tipo formativo. Nel terzo anno lo stage assume anche la connotazione di accompagnamento lavo- rativo in vista di un possibile sbocco nel mondo del lavoro. Queste attività, da svolgere presso l’impresa, costituiscono un aspetto rilevante del progetto, ragione per cui si definiscono i criteri riportati nella tabella seguente: Esperto in Comunicazione Aziendale “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 57 Para- metri Finalità Caratteristiche metodologiche Obiettivi A iu ta re la p er so na n el la s ce lt a di u no s pe ci fi - co p er co rs o fo rm at iv o o la vo ra ti vo , m ig lio - ra nd o la s ua c om pr en si on e di u n pr of ilo p ro - fe ss io na le e d el le s ue p ri nc ip al i d et er m in an ti . � D ef in ir e in m od o re al is ti co i l pr op ri o pr o- ge tt o pr of es si on al e, p ar te nd o da lla m an i- fe st az io ne d el le p ro pr ie a sp et ta ti ve e p os - si bi lit à; � M ig lio ra re l a co no sc en za d el p ro fi lo p ro - fe ss io na le , i n te rm in i d i c om pe te nz e te cn i- ch e, a bi lit à e ca pa ci tà p er so na li ri ch ie st e; � In di vi du ar e co n m ag gi or p re ci si on e i r eq ui - si ti d ’a cc es so a lla p ro fe ss io ne ; � A cq ui si re g li el em en ti e ss en zi al i d i c ul tu ra de l la vo ro ; � A m pl ia re l a co no sc en za d el le o pp or tu ni tà of fe rt e da l m er ca to d el l av or o lo ca le ; � M ig lio ra re l a co no sc en za d el c on te st o la - vo ra ti vo , de i pr oc es si p ro du tt iv i, de ll’ or - ga ni zz az io ne d el la vo ro ; � V er if ic ar e la c oe re nz a tr a le c on os ce nz e te - or ic he e l a re al tà l av or at iv a; L a pr in ci pa le m od al it à di a pp re nd im en to è l’ os se rv az io ne , n on è d a es cl ud er e la p os si bi - lit à di e se gu ir e al cu ne s em pl ic i o pe ra zi on i. Fa vo ri re l ’a pp re nd im en to d i nu ov e co m pe te n- ze p ro fe ss io na li. Sv ilu pp ar e e co ns ol id ar e le c om pe te nz e gi à es i- st en ti . � Sv ilu pp ar e sp ec if ic he a bi lit à op er at iv e ri ch ie - st e da l ru ol o pr of es si on al e sp er im en ta to ; � A pp re nd er e at tr av er so l ’a zi on e nu ov e co m - pe te nz e; � O rg an iz za re e g es tir e le o pe ra zi on i e i co m pi ti as se gn at i i n m od o ra zi on al e, t al e da g ar an tir e un a qu al ità s od di sf ac en te d el la vo ro s vo lto ; � Im pa ra re a g es tir e in m an ie ra n on c on fl itt ua - le l e re la zi on i co n gl i al tr i; � A cq ui si re u n liv el lo a cc et ta bi le d i p ad ro na nz a ne ll’ us o de lle t ec no lo gi e e de gl i s tr um en ti d i la vo ro ; � C on os ce re e d ec od if ic ar e i co nc et ti e i l in - gu ag gi ti pi ci d el la p ro fe ss io ne ; � Sv ilu pp ar e un a vi si on e d’ in si em e de l p ro ce s- so l av or at iv o, n ec es sa ri a pe r ca pi re i l ra p- po rt o tr a il pr op ri o la vo ro e l a m is si on d el - l’ az ie nd a. P re ve de u n im pe gn o de ll’ al lie vo n el lo s vo lg im en - to d i i nt er e se qu en ze la vo ra tiv e o di p ar ti di e ss e. E ’ la ti po lo gi a pi ù ut ili zz at a e pu ò es se re , p er al - tr o, r ep lic at a an ch e al s ec on do a nn o, c on u na m ag gi or c om pl es si tà d i c on te nu ti e un ’a tt en zi o- ne p iù m ar ca ta a i ri su lta ti de lla p er fo rm an ce . V er if ic ar e l’ ef fi ca ci a de lle c on os ce nz e e de lle ca pa ci tà a cq ui si te n el le f as i pr ec ed en ti . C om pl et ar e lo s vi lu pp o de lla p ro fe ss io na - lit à ne ce ss ar ia p er r ea liz za re u na p er fo r- m an ce d i q ua lit à. � C on os ce re l a re al tà o rg an iz za ti va ; � Sp er im en ta re i l ru ol o pr of es si on al e; � A dd es tr ar e al la vo ro ; � Im pa ra re a g es ti re l e si tu az io ni c ri ti ch e m an te ne nd o il co nt ro llo d el le p ul si on i em ot iv e; � Im pa ra re a g es tir e la p ro pr ie a tt iv ità i n re la zi on e a un a pr ec is a pr og ra m m az io ne te m po ra le . L’ al lie vo è o ra in g ra do d i p re si di ar e in te ra - m en te il ru ol o e in p ie na a ut on om ia . L ’a zi en - da c om in ci a a va lu ta re la q ua lit à e l’ ef fi ca ci a de lle p re st az io ni a pp lic an do a l la vo ro d el lo st ag is ta g li st es si c ri te ri d i g iu di zi o ch e so no im pi eg at i pe r gl i al tr i la vo ra to ri c he a ss ol - vo no l e m ed es im e fu nz io ni . ST A G E D I A C C O M PA G N A M E N T O L AV O R A T IV O ST A G E O R IE N T A T IV O ST A G E F O R M A T IV O CNOS-FAP / CIOFS-FP 58 Prerequisiti Funzioni del CFP Modalità d’erogazione L a co llo ca zi on e na tu ra le d i qu es ta t ip ol og ia di s ta ge è a ll’ in iz io d i u n pe rc or so f or m at iv o. L a na tu ra o ri en ta ti va d el l’ in te rv en to i m pl ic a un ’a tt en zi on e pa rt ic ol ar e al la c re az io ne d i u n cl im a fa vo re vo le a ll ’i n se ri m en to d el lo st ag is ta e a lla c os tr uz io ne d i r el az io ni d i f id u- ci a re ci pr oc a. D a pa rt e de ll’ az ie nd a de ve e s- se rc i un a di sp on ib ili tà d i fo nd o a ga ra nt ir e l’ ac ce ss o de ll’ al lie vo a lle p ri nc ip al i fo nt i in - fo rm at iv e e a co ns en ti re l ’o ss er va zi on e de l- l’ am bi en te l av or at iv o. D ur at a: 1 0- 12 o re a rt ic ol at e in d ue g io rn at e so tt o fo rm a di v is it a st ru tt ur at a in t re m o- m en ti e ss en zi al i: in co nt ro c on t es ti m on i, os - se rv az io ne d el la r ea lt à, v er if ic a. L e pr in ci pa li fi gu re c oi nv ol te s on o: r es po n- sa bi le s ta ge , fo rm at or i, tu to r C FP , re sp on sa - bi le a zi en da le . Sc he da p ro ge tt o st ag e, s ch ed e di o ss er va zi o- ne , st ru m en ti di v al ut az io ne . � P re pa ra zi on e de lla v is it a di s ta ge i n co lla - bo ra zi on e co n l’ az ie nd a; � P ro ge tt az io ne d id at ti ca e f or m at iv a; � P re di sp os iz io ne d el p ot en zi al e pr of es si o- na le d el l’ al lie vo , s ia a tt ra ve rs o co llo qu i i n- di vi du al i s ia m ed ia nt e i g ru pp i d i l av or o e i la bo ra to ri ; � V al ut az io ne . Im pl ic a un a fa se p ro pe de ut ic a di p re pa ra zi on e e di f or m az io ne in a ul a e in la bo ra to ri o. P er ta nt o, no n è co ns ig lia bi le i ns er ir e qu es ta t ip ol og ia d i st ag e al l’ in iz io d i un p er co rs o fo rm at iv o. � D ur at a: 1 60 o re a rt ic ol at e in 2 0 gi or na te l a- vo ra ti ve ; � P re se nz a di u n tu to r az ie nd al e; � Fo ru m in fr as ta ge d a te ne rs i a l t er m in e di o gn i se tt im an a, f in al iz za ti a lla r ie la bo ra zi on e de i vi ss u ti p er so n al i e d el le es p er ie n ze pr ob le m at ic he i nc on tr at e; � P ro va c on cl us iv a; � Fi gu re c oi nv ol te : re sp on sa bi le s ta ge d oc en ti , tu to r C FP , t ut or a zi en da le , c ol le gh i d i l av or o; Sc he da p ro ge tt o st ag e; s ch ed a di d ef in iz io ne d el pr of ilo p ro fe ss io na le d el l’ al lie vo ; s ch ed a di e la - bo ra zi on e az ie nd al e de l p ro fi lo d i s ta ge ; p la nn in g al lie vo ; sc he da d el le a tt iv it à se tt im an al i; st ru - m en ti d i va lu ta zi on e. � P ro ge tt az io ne f or m at iv a e di da tt ic a; � E la bo ra zi on e de l p ia no d i s ta ge c on l’ az ie nd a; � D ef in iz io ne d el p ro fi lo p ro fe ss io na le ; � G es ti on e de i r ie nt ri ;V al ut az io ne . L a co llo ca zi on e id ea le d i qu es to s ta ge è a l te rm in e di u n pe rc or so f or m at iv o ar ti co la - to in u na p ri m a fa se d i f or m az io ne te or ic a e in u na s ec on da f as e di s ta ge f or m at iv o. � D ur at a: 2 00 o re a rt ic ol at e in 5 s et tim an e la vo ra ti ve ( st ag e fo rm at iv o + s ta ge d i ac co m pa gn am en to l av or at iv o) ; � Fo ru m in fr as ta ge d a te ne rs i a l t er m in e di ci as cu n a se tt im an a, f in al iz za ti a ll a ri el ab or az io ne d ei v is su ti p er so na li e de l- le e sp er ie nz e pr ob le m at ic he i nc on tr at e; � P ro va c on cl us iv a; � Fi gu re c oi nv ol te : tu to r az ie nd al e, c ol le - gh i d i l av or o, r es po ns ab ile s ta ge ; Sc he da p ro ge tt o st ag e; s ch ed a di d ef in iz io - ne d el p ro fi lo p ro fe ss io na le d el l’ al li ev o; sc he da d i e la bo ra zi on e az ie nd al e de l p ro fi lo di s ta ge ; p la nn in g al lie vo ; s ch ed a de lle a tt i- vi tà s et ti m an al i; st ru m en ti d i va lu ta zi on e. � P ro ge tt az io ne f or m at iv a e di da tt ic a; � E la b or az io n e d el p ia n o d i st ag e co n l’ az ie nd a; � D ef in iz io ne d el p ro fi lo p ro fe ss io na le d el - l’ al li ev o; � G es ti on e de i r ie nt ri ; � V al ut az io ne Strumenti “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 59 La metodologia dell’alternanza riprende ed accentua la didattica dello stage. Essa consente di realizzare un percorso formativo coerente e compiuto, nel quale si inte- grano reciprocamente attività formative di aula, di laboratorio ed esperienze svolte nella concreta realtà dell’organizzazione di lavoro e di impresa. La sua elaborazione richiede la definizione di un modello formativo che consenta di conseguire delle qualifiche e dei diplomi di formazione, alternando formazione e lavo- ro basato sull’approccio pedagogico tipico della formazione professionale (valorizzazione delle esperienze lavorative, approccio induttivo, ecc.) all’interno del quadro di standard definiti per i percorsi formativi. Al fine di garantire che tali aspetti siano presenti, anche l’azienda, così come il Cen- tro, dovrà predisporre e mettere a disposizione risorse tecniche, umane e strutturali adeguate attraverso l’attivazione di un apposito presidio formativo aziendale secondo la logica dell’apprendimento organizzativo (learning organization). Ciò deve essere definito garantendo la continuità e l’organicità delle azioni, specie là dove le specifici- tà organizzative e lavorative dell’azienda non consentono di acquisire “naturalmente” una visione ampia del processo di lavoro e delle competenze necessarie. Per tutti questi motivi, va realizzata un’intesa tra le parti coinvolte, impresa ed organi- smo formativo, al fine di determinare: � Lo “status” dei soggetti coinvolti (il giovane in alternanza) � Il ruolo della struttura formativa e dell’azienda e le modalità di collaborazione � Gli aspetti “gestionali” (il sostegno al reddito dell’allievo, gli incentivi per le impre- se e l’assistenza tutoriale) � Le modalità di certificazione dell’esito positivo delle attività e di valutazione dei crediti formativi acquisiti dall’allievo Le attività previste nell’ambito dell’alternanza formativa, elaborate entro un piano formativo personalizzato, sono: � Visita orientativa � Conoscenza dell’impresa e dei ruoli � Micro-realizzazione � Laboratorio di simulazione � Apprendimento sul compito � Project work Queste attività verranno realizzate - in forma combinata - secondo un piano formativo coerente con le caratteristiche degli allievi valorizzando le potenzialità formative del- l’impresa. PARTE II: GUIDA PER IL PIANO FORMATIVO 1. SCHEDA PER IL PIANO FORMATIVO CNOS-FAP / CIOFS-FP 64 “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 65 PR IM O A N N O � Pr om uo ve re l a co no sc en za d el la r ea lt à fo rm at iv a in c ui g li al lie vi s on o in se ri ti (a m bi en te , la bo ra to - ri , re go la m en to , pe rs on al e ed uc at iv o, e cc .) � Pr om uo ve re n eg li a ll ie vi l a co no sc en za d el le c a- ra tt er is ti ch e pe rs on al i, de ll e pr op ri e po ss ib il it à e de i pr op ri l im it i, p er v al ut ar e il p ro pr io i ns er i- m en to n el la c om un it à pr of es si on al e in v is ta d i un a co nf er m a de ll a sc el ta f at ta � S ti m ol ar e l’ in te re ss e, l a se ns ib il it à e la c ur io si tà ve rs o la p ro fe ss io ne � P ro m uo ve re l a co ll ab or az io ne e l a co op er az io ne de gl i al li ev i fr a lo ro � P ro m uo ve re l o sv il up po d el la c ap ac it à di a sc ol - to , di d ia lo go e d i co nf ro nt o co n gl i al tr i, n el ri sp et to d el la p er so na a lt ru i � Fa r ac qu is ir e al l’ al li ev o i pr in ci pa li e le m en ti d el li ng ua gg io p ro fe ss io na le � S pi ng er e l’ al li ev o a ge st ir e le i nf or m az io ni e a d el ab or ar e do cu m en ti � A iu ta re g li al lie vi a p or re l e pr im e ba si p er s up e- ra re l e di m en si on i st ru m en ta li d el la P at en te E u- ro pe a pe r il C om pu te r (E cd l) e d im os tr ar e di c on - si de ra re l a m ul ti m ed ia li tà e l ’u so d eg li s tr um en ti in fo rm at ic i un f ec on do a m bi en te d i ap pr en di m en - to , in p ro sp et ti va t eo ri ca e /o p ro fe ss io na le � Fa r ac qu is ir e al l’ al lie vo f am ili ar ità c on i l lin gu ag - gi o te cn ic o de ll e tr an sa zi on i co m m er ci al i � F av or ir e la c on os ce nz a de ll e pr in ci pa li c ar at te ri - st ic he d el la C om un it à P ro fe ss io na le A zi en da le - A m m in is tr at iv a � F or ni re l e co no sc en ze m at em at ic he e d in fo rm a- ti ch e di b as e � St im ol ar e l’ al lie vo a d ut ili zz ar e le s tr um en ta zi on i in fo rm at ic he p er l o sv ol gi m en to d el l av or o � A cc re sc er e ne ll’ al lie vo l a co ns ap ev ol ez za c he i l la - vo ro p uò e ss er e ra pp re se nt at o in m od i di ff er en ti T ut or -c oo rd in at or e: r es po ns ab ile d el l’ at tiv ità , di c u- ra re l ’a sp et to r el az io na le d el g io co d i co no sc en za i ni - zi al e e l’ or ga ni zz az io ne d el le v is ite d ei r ag az zi a l C en - tro e d eg li in co nt ri co n le v ar ie f ig ur e (d ire tto re , a lli ev i de ll’ ul tim o an no , fo rm at or i, ec c. ), di g es tir e de i co llo - qu i co n al lie vi e f am ig lie F or m at or e ar ea d ei l in gu ag gi : re sp on sa bi le d i cu - ra re l ’a sp et to l in gu is ti co d el p ro do tt o/ la vo ro , an ch e in l in gu a st ra ni er a, s ia e ss o in f or m a di r el az io ne , te si , ca rt el lo ne , fa sc ic ol o o di p re se nt az io ne d i Po w er Po in t F or m at or e ar ea s ci en ze u m an e: r es po ns ab ile d el - la f or m az io ne d el l’ al lie vo i n or ga ni zz az io ne a zi en da le , di ri tto , ec on om ia ( di b as e e az ie nd al e) , te cn ic a co m - m er ci al e, t ec ni ca b an ca ri a F or m at or e ar ea t ec no lo gi ca : re sp on sa bi le d i cu ra - re i l su pp or to i nf or m at ic o pe r la r ea li zz az io ne d ei la vo ri e d el la f or m az io ne n el le s eg ue nt i m at er ie : m a- te m at ic a (a nc he f in an zi ar ia ), in fo rm at ic a, s ci en ze d el la m at er ia F or m at or e ar ea p ro fe ss io na le : re sp on sa bi le d i cu - ra re l a vi si ta d eg li al lie vi a i la bo ra to ri e d i sp ie ga re , ri sp on de nd o al l’ in te rv is ta , gl i as pe tti e ss en zi al i de lla co m un ità p ro fe ss io na le d i ap pa rt en en za F or m at or e sv il u p p o co m p et en ze p ro fe ss io n al i: co m un ic az io ne e r el az io ne F or m at or e ar ea t ec no lo gi ca : re sp on sa bi le d el l’ U ni - tà d i ap pr en di m en to . (U dA ) Pr es en ta zi on e, p ia no d i la vo ro , as si st en za n el la r ea li zz az io ne . C on os ce nz e m at em at ic he d i ba se ( ca lc ol o pe rc en tu al e) , co no sc en - ze s ta tis tic he d i ba se , co no sc en ze d i ba se e d ut ili zz o de gl i st ru m en ti in fo rm at ic i pe r la e la bo ra zi on e di t es ti (W or d) , fo gl i el et tr on ic i (E xc el ), d at a- ba se ( A cc es s) , gr af ic i (P ow er P oi nt ), ri ce rc a in r et e (i nt er ne t) , ut ili z- zo d el la p os ta e le ttr on ic a. V al ut az io ne i nt er m ed ia e fi na le . F or m at or e ar ea d ei li ng ua gg i: s vi lu pp o ca pa ci tà li n- R E A L IZ Z A Z IO N E A T T IV IT A ’ D I A C C O G L IE N Z A � D O S S IE R S U L L A C O M U N IT A ’ P R O F E S S IO N A L E R E A L IZ Z A Z IO N E P R IM O P R O D O T T O P R O F E S S IO N A L E � R E P O R T D E L L E V E N D IT E E G R A F IC I C O R R E L A T I (D IA G R A M M A , IS T O G R A M M A , “T O R T A ”, E C C .) 40 o re 70 o re A tt iv it à e pr od ot ti O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti N on è r ic hi es to al cu n ti po d i pr er eq ui si to N on è r ic hi es to al cu n ti po d i pr er eq ui si to P re re qu is it i CNOS-FAP / CIOFS-FP 66 � S vi lu pp ar e la c re at iv it à ne l re al iz za re i l pr od ot - to a ss eg na to � S vi lu pp ar e la c on sa pe vo le zz a di o pe ra re i n un am bi to p ro fe ss io na le � F ar c on os ce re l e m od al it à di f un zi on am en to d el ci cl o pr od ut ti vo a zi en da le o d i un o st ud io p ro - fe ss io na le � Fa r ap pr en de re a ll’ al lie vo l e di ff er en ze f ra i l co n- ce tto d i C ap ita le e q ue llo d i R ed di to � F ar a cq ui si re l e ba si m at em at ic he p er i l ca lc ol o pe rc en tu al e, p er i l “s op ra -c en to ” ed i l “s ot to - ce nt o” e p er l a de te rm in az io ne d eg li i nt er es si o de gl i sc on ti � A cc re sc er e la c on sa pe vo le zz a de ll ’ im po rt an za de ll a do cu m en ta zi on e de ll e si ng ol e op er az io ni az ie nd al i � S ti m ol ar e il f ut ur o la vo ra to re a c on os ce re e r i- ce rc ar e le f on ti gi ur id ic he ( di p ro du zi on e e di c o- gn iz io ne ) di r if er im en to e la g er ar ch ia fr a le st es se � F av or ir e ne ll ’a ll ie vo u n pr oc es so a tt ra ve rs o il qu al e ar ri va re a f ar s i ch e eg li fa cc ia s em pr e ri fe - ri m en to a l te st o no rm at iv o ne ll o sv ol gi m en to de l pr op ri o la vo ro e c he l o st im ol i al c os ta nt e ag gi or na m en to a tt ra ve rs o i m ed ia s pe ci al iz za ti � Fa r ac qu is ir e fa m ili ar ità c on i p ri nc ip al i m ez zi e cl au so le d el le t ra ns az io ni c om m er ci al i na zi on al i ed i nt er na zi on al i � F ar c on os ce re i p ri nc ip al i ob bl ig hi i m po st i da l co di ce c iv il e e da ll e no rm e fi sc al i ci rc a la d oc u- m en ta zi on e de ll e op er az io ni a zi en da li � F ar c on os ce re l ’I .V .A ., i s og ge tt i “p as si vi ” di qu es t’ im po st a e i re la ti vi o bb li gh i co nt ab il i (f at - tu ra zi on e e re gi st ra zi on e) . gu is tic he , se ns ib ili zz az io ne a ll’ us o de lla l in gu a st ra - ni er a (i ng le se ) so pr at tu tt o ne ll ’a m bi to l av or at iv o; F or m at or e ar ea s ci en ze u m an e: P re se nt az io ne , pi an o di l av or o. P ri nc ip i di s ic ur ez za n ei l uo gh i di la vo ro , co no sc en za c ar at te ri st ic he d el le t ra ns az io ni co m m er ci al i e lo ro a sp et ti ec on om ic i e gi ur id ic i T u to r- co o rd in at o re : su pp or to de l te a m de i fo rm at or i, m ot iv az io ne d el g ru pp o. F o rm at o re a re a p ro fe ss io n al e: r es po ns ab il e de ll ’u ni tà d i ap pr en di m en to . P re se nt az io ne , pi a- no d i la vo ro , co no sc en za d el le f or m e di o rg an iz - za zi on e az ie nd al e, c on os ce nz a as pe tt i ec on om ic i e gi ur id ic i, co no sc en za d ei d iv er si s tr um en ti e c la u- so le n el le t ra ns az io ni c om m er ci al i, a ss is te nz a ne ll ’e m is si on e de ll a fa tt ur a, v al ut az io ne g iu ri di - co -e co no m ic a de l “p ro do tt o” , va lu ta zi on e in te r- m ed ia e f in al e. F o rm at o re a re a te cn o lo g ic a: c o n o sc en ze d i ba se ( ca lc ol o pe rc en tu al e) , co nc et ti d i m at em at i- ca f in an zi ar ia ( ca pi ta li zz az io ne s em pl ic e e co m - po st a) , sv il up po c on os ce nz e ed u ti li zz o de gl i st ru - m en ti i nf or m at ic i pe r la e la bo ra zi on e di t es ti (W o rd ), fo g li el et tr o n ic i (E x ce l) , d at a- b as e (A cc es s) , gr af ic i (P ow er P oi nt ), r ic er ca i n re te (i nt er ne t) , ut il iz zo d el la p os ta e le tt ro ni ca . F o rm at o re a re a d ei l in g u ag g i: s vi lu pp o ca - pa ci tà l in gu is ti ch e, s en si bi li zz az io ne a ll ’u so d el la li ng ua s tr an ie ra ( in gl es e) s op ra tt ut to n el l’ am bi to la vo ra ti vo . T u to r- co o rd in at o re : su p p o rt o d el t ea m d ei fo rm at or i, m ot iv az io ne d el g ru pp o. R E A L IZ Z A Z IO N E SE C O N D O P R O D O T T O P R O F E S S IO N A L E � FA T T U R A C om e pr er eq ui si to è ri ch ie st o il su pe ra m en to d ei m od ul i in tr od ut ti vi d i in - fo rm at ic a (W or d, E xc el ) 15 0 or e A tt iv it à e pr od ot ti O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re qu is it i “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 67 � Sv il up pa re l ’a tt it ud in e a la vo ra re i n gr up po � F av or ir e ne ll ’a ll ie vo l ’a na li si d el m er ca to d i ri - fe ri m en to e l o st u di o de l co m po rt am en to d ei co ns u m at or i � Fo rn ir e la c on os ce nz a de i di ve rs i m ez zi p ub bl ic i- ta ri � S vi lu pp ar e la c ap ac it à de ci si on al e di s el ez io ne fr a di ve rs i st ru m en ti d i co m un ic az io ne � F av or ir e l’ in di vi du az io ne d el m ix a pp ro pr ia to de gl i st ru m en ti d i m ar ke ti ng � St im ol ar e la c re at iv ità p er so na le d el l’ al lie vo e l a ri ce rc a de l “b el lo ” � P ro m uo ve re n el l’ al li ev o la c ap ac it à di a tt ir ar e l’ at te nz io ne e l ’i nt er es se d el c on su m at or e se nz a vi ol ar e i pr in ci pi e ti ci e m or al i de ll ’i nd iv id uo � F or ni re u na c on os ce nz a di b as e de ll a di na m ic a de ll e m ov im en ta zi on i fi na nz ia ri e ti pi ch e di un ’a zi en da o d i un o st ud io p ro fe ss io na le � Fo rn ir e le c on os ce nz e ba si la ri p er l ’u til iz zo d eg li st ru m en ti c on ta bi li n el le r il ev az io ni d i ti po f i- na nz ia ri o, p at ri m on ia le e d ec on om ic o � S vi lu pp ar e ab il it à e ca ra tt er is ti ch e pr of es si on al i di b as e at tr av er so l a cr ea zi on e de i pr in ci pa li st ru - m en ti p er l a te nu ta d i un a co nt ab il it à � F ar c on os ce re i p ri nc ip al i st ru m en ti f in an zi ar i e m on et ar i im pi eg at i ne ll e tr an sa zi on i co m m er - ci al i (t ra di zi on al i e no n) � F av or ir e l’ im pi eg o di s tr um en ta zi on i in fo rm at i- ch e pe r le r il ev az io ni c on ta bi li � S vi lu pp ar e la c ap ac it à di e sp re ss io ne m ed ia nt e l’ ut ili zz o de i t er m in i te cn ic i co m un em en te i n us o F o rm at o re a re a p ro fe ss io n al e: r es po ns ab il e. P re se nt az io ne e p ia no d i la vo ro . P ri nc ip i di t ec - ni ca e p ol it ic he d i ve nd it a, “ le ve ” pe r un a st ra te - gi a di m ar ke ti ng , st ru m en ti d i co m u ni ca zi on e pu bb li ci ta ri a. V al ut az io ne . F o rm at o re a re a d ei l in g u ag g i: s vi lu pp o ca - pa ci tà d i pr od ur re e c om un ic ar e co n te st i sc ri tt i e or al i, p ad ro na nz a li ng ui st ic a. F o rm at o re a re a sc ie n ze u m an e: d ig n it à e ce nt ra li tà d el la p er so na u m an a, e ti ca d el l av or o. F or m at or e ar ea s ci en ti fi ca : su pp or to c on s tr u- m en ti i nf or m at ic i (P ow er P oi nt ) T u to r- co or d in at or e: s u pp or to a l te am . F or m at or e ar ea d ei l in gu ag gi : sv il u pp o de ll e ca pa ci tà d i co m un ic az io ne c on t es ti o ra li e s cr it ti an ch e in l in gu a st ra ni er a. F o rm at o re a re a p ro fe ss io n al e: r es po ns ab il e de ll ’u ni tà d i ap pr en di m en to . P re se nt az io ne , pi a- no d i la vo ro . M et od i di r il ev az io ne c on ta bi le , og ge tt o da r il e- va re . C on os ce nz a de ll e pr in ci pa li c la us ol e de ll e tr an sa - zi on i co m m er ci al i. V al ut az io ne i n it in er e e fi na le . F or m at or e ar ea s ci en ze u m an e: d in am ic he d i or ga ni zz az io ne a zi en da le , il s is te m a ec on om ic o ed i l su o fu nz io na m en to , co nc et ti b as e su ll a di sc i- pl in a gi ur id ic a de ll e tr an sa zi on i co m m er ci al i. F o rm at o re a re a sc ie n ti fi ca : su pp or to t ec ni - co , ge st io ne e u so s tr um en ti m ul ti m ed ia li . T u to r- co or d in at or e: s u pp or to d el t ea m . S V IL U P P O A T T IV IT A ’ D I O R D IN E SO C IA L E � C A M PA G N A P U B B L IC IT A R IA P E R I L L A N C IO D I U N P R O D O T T O R E A L IZ Z A Z IO N E T E R Z O P R O D O T T O P R O F E S S IO N A L E � PA R T IT A R I C A S S A /B A N C A E C L IE N T I / F O R N IT O R I U so d el P C U so d el P C e d el fo gl io e le tt ro ni co (E xc el ) 80 o re 10 0 or e A tt iv it à e pr od ot ti O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re qu is it i CNOS-FAP / CIOFS-FP 68 � Pr om uo ve re n eg li al li ev i la c on sa pe vo le zz a de ll e pr op ri e c ap ac ità , a tti tu di ni e as pi ra zi on i e d el le co nd i- zi on i d i r ea ltà c he le p os so no v al or iz za re e re al iz za re � P ro m uo ve re l a co ll ab or az io ne e l a co op er az io - ne t ra g li a ll ie vi � P ro m uo ve re n ei r ag az zi l a pr es a di c on sa pe vo - le zz a de l pe rc or so s vo lt o du ra nt e il c or so d el - l’ an no , de ll e ca pa ci tà s vi lu pp at e, d ei p ro do tt i re al iz za ti e d el le p ot en zi al it à an co ra d a sv il up - pa re � P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a ca pa ci tà d i co m un i- ca re , at tr av er so v ar ie m od al it à (m ul ti m ed ia li , es pr es si ve , li ng ui st ic he , gr af ic he ), i p ro pr i vi s- su ti e l e pr op ri e es pe ri en ze p er so na li � Pr om uo ve re n eg li a ll ie vi l a co sc ie nz a de ll e pr o- pr ie d in am ic he p er so na li c he p or ta no a ll ’a ff er - m az io ne d el la p ro pr ia i de nt it à at tr av er so r ap - po rt i co st ru tt iv i co n ad ul ti d i ri fe ri m en to e c o- et an ei � P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a ca pa ci tà d i pa dr o- ne gg ia re g li s tr um en ti e sp re ss iv i in di sp en sa bi li pe r ge st ir e in m an ie ra c os tr ut ti va i l co nf ro nt o so ci al e T ut or -c oo rd in at or e: re sp on sa bi le d el l’ at tiv ità , d i c u- ra re l ’a sp et to r el az io na le d el la f es ta e d el c on ta tt o co n i g en ito ri . R es po ns ab il e, in ol tr e, d el c oo rd in am en - to g en er al e de ll ’a tt iv it à, s op ra tt u tt o de ll e su e pa rt i es pr es si ve e r el az io na li F o rm a to re d el l’ a re a d ei li n g u a g g i: re - sp on sa bi le d i cu ra re l ’a sp et to l in gu is ti co d eg li el ab o ra ti F o rm a to re d el l’ a re a t ec n o lo g ic a : re sp o n - sa bi le d i cu ra re i l su pp or to i nf or m at ic o pe r la re al iz za zi on e de l la vo ro . F o rm a to re d el l’ a re a p ro fe ss io n a le : re - sp on sa bi le d i cu ra re g li a sp et ti e co no m ic o- gi u - ri di ci d el la p re pa ra zi on e de gl i al li ev i; c om u ni - ca zi on e e re la zi on e F o rm a to re d el l’ a re a s ci en ze u m a n e: r e- sp on sa bi le d el la p re pa ra zi on e su ll e m od al it à di fu nz io na m en to d el s is te m a ec on om ic o F o rm a to re d el l’ a re a s ci en ti fi ca : re sp o n - sa bi le d i cu ra re i l ri sp et to d el l’ am bi en te d u - ra nt e lo s vo lg im en to d el l’ ev en to e d i cu ra re l a ge st io ne d eg li s tr u m en ti “ m at em at ic i” ( ca lc o- la tr ic i, e cc .) O R G A N IZ Z A Z IO N E E V E N T O F IN A L E � F E ST A D I F IN E A N N O A tt iv it à e pr od ot ti O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re qu is it i A cq ui si zi on e de ll e co m pe te nz e re la ti ve al p ri m o an no 20 o re “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 69 SE C O N O A N N O R E A L IZ Z A Z IO N E A T T IV IT A ’ D I A C C O G L IE N Z A � SC H E D A D I P R E SE N T A Z IO N E A T T IV IT A ’ E ST IV A 45 o re A tt iv it à e pr od ot ti O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti A cq ui si zi on e de ll e co m p et en ze re li ti ve al p ri m o an no P re re qu is it i � P ro m uo ve re l a ca pa ci tà d i se rv ir si c on p ro pr ie - tà d eg li s tr um en ti d i co ns ul ta zi on e e de gl i st ru - m en ti i nf or m at ic i, p er o tt en er e do cu m en ta zi o- ni , sc ri ve re e a rc hi vi ar e � A iu ta re g li a ll ie vi a p or re l e ba si p er s up er ar e le di m en si on i st ru m en ta li d el la P at en te E ur op ea pe r il C om pu te r (E cd l) e d im os tr ar e di c on si de - ra re l a m ul ti m ed ia li tà e l ’u so d eg li s tr um en ti in fo rm at ic i un f ec on do a m bi en te d i ap pr en di - m en to , in p ro sp et ti va t eo ri ca e /o p ro fe ss io na le � P ro m uo ve re l a ca pa ci tà d i na vi ga re i n in te rn et pe r ri so lv er e pr ob le m i, m ir an do a ll a se le zi on e de ll e in fo rm az io ni a de gu at e � P ro m uo ve re l a ca pa ci tà d i le gg er e e pr od ur re te st i di d if fe re nt i di m en si on i e co m pl es si tà , be n co st ru it i a li ve ll o gr am m at ic al e- si nt at ti co , e ad at to a ll e va ri e si tu az io ni i nt er at ti ve � Fa vo ri re n eg li a ll ie vi l ’a cq ui si zi on e di c on os ce n- ze s ol id e su ll a st ru tt ur a gr am m at ic al e de ll ’i ta - li an o, a nc he c on o pp or tu ni c on fr on ti c on l ’i n- gl es e � P ro m uo ve re l ’u ti li zz o de ll a li ng ua i ng le se p er i pr in ci pa li s co pi c om un ic at iv i e op er at iv i � P ro m u ov er e la c ap ac it à di o pe ra re , or ie nt an - d o si n el lo sp az io e n el te m p o , co n fr o n ti co st ru tt iv i fr a re al tà g eo gr af ic he e s to ri ch e di - ve rs e � P ro m uo ve re i l ri sp et to , la c ur a, l a co ns er va zi o- ne e i l m ig li or am en to d el l’ am bi en te � P ro m uo ve re l a co m pr en si on e de ll a re al tà n at u- ra le c on a tt eg gi am en to d i cu ri os it à, a tt en zi on e e ri sp et to � F ac il it ar e ne gl i al li ev i l’ u ti li zz o ef fi ca ce p er l’ es pr es si on e di s é e pe r la c om u ni ca zi on e in te rp er so na le a nc he s ot to f or m a di c od ic i, t ra lo ro i nt eg ra ti o a ut on om i (f ot og ra fi a, c in em a, w eb , ec c. ) di ve rs i da ll a pa ro la T u to r- co o rd in at o re : re sp on sa bi le d i cu ra re l’ as pe tt o re la zi on al e di q ue st a at ti vi tà e l a ge - st io ne d el la c om un ic az io ne F o rm at o re d el l’ ar ea d ei l in g u ag g i: r es po n- sa bi le d i cu ra re l ’a sp et to l in gu is ti co d i tu tt o il la vo ro e , in p ar ti co la re , de ll a st es ur a de l di ar io e de ll a tr ad uz io ne i n li ng ua i ng le se d el le v ig ne tt e F o rm at o re d el l’ ar ea sc ie n ze u m an e: re - sp on sa bi le d i gu id ar e i ra ga zz i ne ll a sc el ta d el le in fo rm az io ni c ir ca g li a sp et ti s to ri ci e c ul tu ra li de l lu og o su l qu al e at tu an o la r ic er ca e n el la si st em at iz za zi on e di q ue st e in fo rm az io ni F o rm at o re d el l’ ar ea s ci en ti fi co : re sp on sa - bi le d el l’ ad eg ua to u ti li zz o de ll e co m pe te nz e m a- te m at ic he p er i l ca lc ol o de ll e di st an ze p er co rs e e de ll e sp es e ef fe tt ua te e d el la g ui da a gl i al li ev i ne ll a sc el ta d el le i nf or m az io ni c ir ca g li a sp et ti ge og ra fi ci e n at ur al i de l lu og o su l qu al e at tu an o la r ic er ca ; F o rm at o re d el l’ ar ea p ro fe ss io n al e: r es po n- sa bi le d i un a ri fl es si on e- re la zi on e su ll ’e ve nt ua le es pe ri en ze d i ti ro ci ni o fo rm at iv o in a zi en da F o rm at o re d el l’ ar ea t ec n o lo g ic a: r es po ns a- bi le d i cu ra re i l su pp or to i nf or m at ic o pe r la r ea - li zz az io ne d el l av or o e l’ ap pr en di m en to d i un ad eg ua to u so d i In te rn et e d el le s ue r is or se CNOS-FAP / CIOFS-FP 70 C om e pr er eq ui si ti so no r ic hi es ti i sa pe ri d i ba se d el 1° a nn o ed i l su pe ra m en to d el te st s ul la F at tu ra zi on e de ll e op er az io ni 70 o re A tt iv it à e pr od ot ti O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re qu is it i � C on se nt ir e la d is ti nz io ne t ra o pe ra zi on i az ie nd al i fu or i da l ca m po I .V .A ., n on -i m po ni bi li , es en ti ed a ss og ge tt at e al l’ I. V .A . � C on se nt ir e al l’ al li ev o di d et er m in ar e au to no m a- m en te i l V ol um e d’ A ff ar i � M et te re l ’a ll ie vo i n gr ad o di d oc um en ta re l a re t- ti fi ca d i un ’o pe ra zi on e fa tt ur at a pr ec ed en te m en - te ( em is si on e di N ot a di C re di to o d i D eb it o) � M et te re l ’a ll ie vo i n gr ad o di g es ti re l a co nt ab il i- tà a pp li ca nd o i pr in ci pa li R eg im i I. V .A . (o rd in a- ri o, s em pl if ic at o, f or fe ta ri o, m in im o) e d i te ne - re i li br i o bb li ga to ri p re vi st i d al la n or m at iv a I. V .A . � F ar co n o sc er e le m o d al it à d i v er sa m en to de ll ’I .V .A . ed i m od el li d i pa ga m en to . � Fa vo ri re n eg li a ll ie vi l e co nd iz io ni p er c ui u ti li z- za re g li a sp et ti p os it iv i ch e ve ng on o da u n gr up - po d i la vo ro � P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a ca pa ci tà d i as co lt o, di d ia lo go , di c on fr on to c on g li a lt ri , in m od o da ac qu is ir e ca pa ci tà r el az io na li e c om un ic at iv e � P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a ca pa ci tà d i ri so lv er e co n re sp on sa bi li tà e i nd ip en de nz a i no rm al i pr o- bl em i de ll a vi ta q uo ti di an a � O ff ri re a gl i al li ev i di ve rs i st ru m en ti p er s ti m ol a- re l e pr op ri e ca pa ci tà d ec is io na li i n m od o da sa pe r co nc ep ir e pr og et ti d i va ri o or di ne � S ti m ol ar e le c ap ac it à or ga ni zz at iv e in m od o da im pi eg ar e ra zi on al m en te l e ri so rs e a di sp os iz io - ne a l fi ne d i ot te ne re i r is ul ta ti p re fi ss at i co n il m in im o di sp en di o de ll e st es se � F av or ir e la c on os ce nz a de l m on do e st er no e d il co nf ro nt o co n lo s te ss o R E A L IZ Z A Z IO N E Q U A R T O P R O D O T T O P R O F E S S IO N A L E � L IQ U ID A Z IO N E D E L L ’I .V .A . F o rm at o re a re a p ro fe ss io n al e: r es po ns ab il e de ll ’u ni tà d i ap pr en di m en to . P re se nt az io ne , pi a- no d i la vo ro . C on os ce nz a de l tr at ta m en to a i fi ni I .V .A . de ll e op er az io ni c om m er ci al i, d oc um en ta zi on e e re gi - st ra zi on e ne i re gi st ri f is ca li o bb li ga to ri . C on os ce nz a de l so ft w ar e pe r la t en ut a de ll a co n- ta bi li tà . C on os ce nz a de i di ve rs i st ru m en ti d i pa - ga m en to . C on os ce nz a de ll a no rm at iv a su l tr at ta m en to d ei da ti p er so na li . V al ut az io ne i nt er m ed ia e f in al e. F or m at or e ar ea t ec n ol og ic a: r ic hi am o su ll e co - no sc en ze d i ba se d i al ge br a, d i m at em at ic a fi na n- zi ar ia ( in te re ss e e sc on to ). S vi lu pp o co no sc en ze ed u ti li zz o di n uo vi s tr um en ti i nf or m at ic i pe r la el ab or az io ne d i te st i (W or d) , fo gl i el et tr on ic i (E xc el ), d at a- ba se ( A cc es s) e g ra fi ci ( Po w er P oi nt ). T u to r- co o rd in at o re : su p p o rt o d el t ea m d ei fo rm at or i, m ot iv az io ne d el g ru pp o. F or m at or e d el l’ ar ea s ci en ze u m an e: r es po ns a- bi le d el l’ U dA . C on os ce nz a de l s is te m a ec on om ic o de i lu og hi d a vi si ta re , c on os ce nz a de i l uo gh i, de lle c ul tu re , de gl i u si e tr ad iz io ni d el le lo ca lit à sc el te . V al ut az io ne . F or m at or e d el l’ ar ea d ei li n gu ag gi : S vi lu pp o de lle c ap ac ità c om un ic at iv e, c on os ce nz a de lla li ng ua in gl es e. F or m at or e d el l’ ar ea sc ie n ti fi ca : ri ch ia m o de i co nc et ti ba se p er e la bo ra re e g es tir e un p ia no d i s pe sa , sv il up po d el le c on os ce nz e ed u ti li zz o de gl i s tr um en ti in fo rm at ic i p er la r ic er ca s ul la r et e in te rn et , u ti li zz o de ll a po st a el et tr on ic a, u ti li zz o di W or d, E xc el , P ow er P oi nt . F or m at or e sv il u p p o ca p ac it à p er so n al i: s vi lu p- po d i t ut ti gl i a sp et ti re la tiv i a llo sv ilu pp o de lle c ap ac i- tà p er so na li de gl i a lli ev i c oi nv ol ti. T u to r- co or d in at or e: co in vo lg im en to , su pp or to , co or di na m en to e m ot iv az io ne d ei g ru pp i. 10 0 or e O R G A N IZ Z A Z IO N E E V E N T O � O R G A N IZ Z A Z IO N E D I U N V IA G G IO Sa pe ri d i ba se er og at i du ra nt e il 1 ° an no “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 71 P R E PA R A Z IO N E G U ID A M O T O R IN O � C O N S E G U IM E N T O D E L L A P A T E N T E P E R I L M O T O R IN O Sa pe ri d i ba se er og at i ne l 1° a nn o 50 o re A tt iv it à e pr od ot ti O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re qu is it i � P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a co ns ap ev ol ez za d el va lo re d el le r eg ol e ne ll a co nv iv en za c iv il e � P ro m u ov er e il r is pe tt o de ll e fu nz io ni e d el le re go le d el la v it a so ci al e e is ti tu zi on al e, r ic on o- sc en do ne l ’u ti li tà e i m pe gn an do si a c om pr en - de rn e le r ag io ni � F ac il it ar e ne gl i al li ev i l’ as su nz io ne d i co m po r- ta m en ti p iù a de gu at i pe r la t ut el a de ll a si cu re z- za p ro pr ia , de gl i al tr i e de ll ’a m bi en te i n cu i si vi ve , in c on di zi on i or di na ri e o st ra or di na ri e di pe ri co lo � Pr om uo ve re n eg li a ll ie vi i l se ns o di r is pe tt o e di cu ra p er l e co se i n lo ro p os se ss o (i n qu es to c as o pe r il m ot or in o) T ut or -c oo rd in at or e: r es po ns ab ile d i c ur ar e l’ as pe t- to r el az io na le d el l’ U dA e l’ or ga ni zz az io ne d eg li in - co nt ri d eg li a ll ie vi c on il r ap pr es en ta nt e de ll e fo rz e de ll’ or di ne e d el la p ro va p ra tic a fi na le F or m at or e d el l’ ar ea d ei l in gu ag gi : re sp on sa bi - le d i c ur ar e l’ el ab or az io ne d el le d om an de e l’ as pe tto lin gu is tic o de ll’ in te rv is ta a l r ap pr es en ta nt e de lle fo rz e de ll’ or di ne e de lla st es ur a de lla d om an da d i a m m is si o- ne p er s os te ne re l’ es am e F or m at or e de ll’ ar ea st or ic o- so ci o- ec on om ic a: r e- sp on sa bi le d el m od ul o di e du ca zi on e al la c on vi ve nz a ci vi le e d el la p re se nt az io ne d el le im pl ic an ze b ur oc ra - ti ch e re la ti ve a l p os se ss o e al l’ ut il iz zo d el m ot or in o (b ol lo , a ss ic ur az io ne , b ol lin o bl u, re vi si on e, e cc .) F or m at or e de ll’ ar ea pr of es si on al e: r es po ns ab il e de ll’ as pe tto p ra tic o re la tiv o al la m an ut en zi on e de l m ot or in o F or m at or e d el l’ ar ea s ci en ti fi ca : re sp on sa bi le de ll ’a de gu at o ut il iz zo d el le c om pe te nz e m at em a- ti ch e pe r el ab or ar e un b ud ge t pe r l’ ac qu is to d el m ot or in o D oc en te a b il it at o a sv ol ge re i l co rs o: r es po ns a- bi le d el la p re pa ra zi on e e or ga ni zz az io ne d ei c or si , de ll a ge st io ne a m m in is tr at iv o co nt ab il e de ll e at ti vi - tà c on ne ss e, d el la v er if ic a de l r eg is tr o de ll e pr es en ze , de ll ’i de nt if ic az io ne d ei c an di da ti p ri m a de ll ’e sa m e, de lla le ttu ra d el le is tr uz io ni p er la c om pi la zi on e de lle sc he de d ’e sa m e e de ll o sv ol gi m en to d el la p ro va fi na - le . T al e do ce nt e, n el r is pe tt o de ll e no rm e vi ge nt i, de ve e ss er e: u n in se gn an te d i a ut os cu ol e, u n’ ap pa r- te ne nt e al le fo rz e di p ol iz ia , u n ca ra bi ni er e, u n vi gi le ur ba no , u na g ua rd ia d i f in an za , u n do ce nt e i n po ss es so de ll e co m pe te nz e de ri va nt i d al l’ av er o rg an iz za to e re al iz za to s pe ci fi ch e at ti vi tà f or m at iv e di e du ca zi o- ne s tr ad al e, p er a lm en o un t ri en ni o, c er ti fi ca to d al di ri ge nt e sc ol as ti co , o u na p er so na d es ig na ta d al le as so ci az io ni e d ag li en ti, p ub bl ic i e p ri va ti, im pe gn at i in a tt iv it à co ll eg at e al la c ir co la zi on e st ra da le e r ic o- no sc iu ti da l M in is te ro d ei T ra sp or ti CNOS-FAP / CIOFS-FP 72 D if fe re nz e fr a P at ri m on io e R ed di to . P ri nc ip i di co nt ab il it à (m et od o de ll a P ar ti ta D op pi a) 80 o re A tt iv it à e pr od ot ti O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re qu is it i � S ti m ol ar e l’ al li ev o ad a cq ui si re u na c on os ce nz a se m pr e pi ù a pp ro fo nd it a de ll ’o rg an iz za zi on e az ie nd al e e de i re la ti vi c ic li p ro du tt iv i � S vi lu pp ar e le c ap ac it à di s in te si n el la r ap pr e- se nt az io ne c on ta bi le d ei f at ti a zi en da li � A cc re sc er e la c o n o sc en za s u ll e d in am ic h e pa tr im on ia li e r ed di tu al i � P ro m uo ve re n el l’ al li ev o un a tt eg gi am en to c he te nd e a sc he m at iz za re g li a cc ad im en ti a zi en da li e a ri co nd ur li s ot to f at ti sp ec ie a st ra tt e di r if er i- m en to a pp li ca bi li a d iv er se r ea lt à az ie nd al i � F ar a cq ui si re a ll ’a ll ie vo i l li ng ua gg io t ec ni co t i- pi co d el le t ra ns az io ni c om m er ci al i, an ch e in l in - gu a st ra ni er a � Sv il up pa re l a ca pa ci tà d i co m un ic ar e co n i pr in - ci pa li r ef er en ti c om m er ci al i di u n’ az ie nd a o un o st ud io p ro fe ss io na le a nc he s tr an ie ro � F av or ir e la c on os ce nz a de ll e cl au so le t ip ic he de ll e op er az io ni c om m er ci al i na zi on al i e co n l’ es te ro � S ti m ol ar e l’ al li ev o al lo s tu di o de ll a no rm at iv a co m m er ci al e e fi sc al e di r if er im en to p er l e tr an - sa zi on i a li ve ll o lo ca le e _ so pr an az io na le � F av or ir e l’ an al is i de l m er ca to d i ri fe ri m en to e de ll e in fl ue nz e ch e lo s te ss o pu ò av er e su ll ’a n- da m en to a zi en da le � P ro m uo ve re l a ca pa ci tà d ec is io na le , sc eg li en do tr a di ve rs i op er at or i co m m er ci al i e tr a di ve rs e cl au so le e c on di zi on i pr op os te d ag li s te ss i F o rm at o re d el l’ ar ea p ro fe ss io n al e: r es po n- sa bi le d el l’ U dA . Pr es en ta zi on e e pi an o di l av or o. C o n o sc en za d el la st ru tt u ra ec o n o m ic o - pa tr im on ia le a zi en da le , ap pr of on di m en to d el le di ff er en ze f ra p at ri m on io e r ed di to , re go le d i co nt ab il iz za zi on e co n il m et od o de ll a P ar ti ta D op pi a. V al ut az io ne i n it in er e e fi na le . F o rm at o re a re a sc ie n ze u m an e: c o n o sc en - za o rg an iz za zi on e az ie nd al e. T u to r- co or d in at or e: s u pp or to a l te am . F o rm at o re d el l’ ar ea t ec n o lo g ic a: r es po ns a- bi le d i cu ra re i l su pp or to i nf or m at ic o pe r la r ea - li zz az io ne d el l av or o e l’ ap pr en di m en to d i u n ad eg ua to u so d i In te rn et e d el le s ue r is or se F o rm at o re a re a d ei l in g u ag g i: r es po ns ab il e de ll ’U ni tà d i A pp re nd im en to . P re se nt az io ne e pi an o di l av or o. S vi lu pp o ca pa ci tà l in gu is ti ch e e co m un ic at iv e, s en si bi li zz az io ne a ll ’u so d el la l in - gu a st ra ni er a co n l’ im pi eg o di t er m in i te cn ic i. V al ut az io ne i n it in er e e fi na le . F o rm at o re a re a p ro fe ss io n al e: c o n o sc en za de ll e cl au so le u ti li zz at e ne ll e tr an sa zi on i co m - m er ci al i na zi on al i e in te rn az io na li , pr in ci pi d i co m pu ti st er ia , te cn ic a co m m er ci al e e te cn ic a ba nc ar ia T u to r- co o rd in at o re : su pp or to e m ot iv az io ne de l te am d ei f or m at or i. F o rm at o re d el l’ ar ea t ec n o lo g ic a: r es po ns a- bi le d i cu ra re i l su pp or to i nf or m at ic o pe r la r ea - li zz az io ne d el l av or o e l’ ap pr en di m en to d i u n ad eg ua to u so d i In te rn et e d el le s ue r is or se R E A L IZ Z A Z IO N E Q U IN T O P R O D O T T O P R O F E S S IO N A L E � P IA N O D E I C O N T I 90 o re C on os ce nz e di b as e de ll a li ng ua st ra ni er a R E A L IZ Z A Z IO N E SE C O N D O P R O D O T T O P R O F E S S IO N A L E � L E T T E R E C O M M E R C IA L I (i n l in g u a it al ia n a e st ra n ie ra “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 73 � A C Q U IS T I D I M E R C E (L IB R I P E R U N A L IB R E R IA ) 20 o re A tt iv it à e pr od ot ti O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re qu is it i � S vi lu pp ar e ab il it à e ca ra tt er is ti ch e pe rs on al i at tr av er so l a pe rs on al iz za zi on e de ll e pr op ri e sc el te p ot en zi an do l a ca pa ci tà d ec is io na le i n pr es en za d i ri so rs e m at er ia li e t em po ra li l im i- ta te e t en en do c on to d el le e si ge nz e de i cl ie nt i � St im ol ar e gl i al li ev i a st ud ia re i g us ti e l e ab it u- di ni d ei c on su m at or i e de i cl ie nt i de ll ’a zi en da di r if er im en to i n m od o da p ot er d ec id er e la ti po lo gi a di m er ce d a ac qu is ta re � A cc re sc er e ne gl i al li ev i la c on sa pe vo le zz a ch e pe r un i m pr en di to re è f on da m en ta le c on os ce - re i p ro do tt i ch e co m m er ci al iz za , in m od o di po te r or ie nt ar e la s ce lt a de i su oi c li en ti � Fa vo ri re n el l’ al li ev o un p ro ce ss o ch e lo p or ti a sc he m at iz za re i c om po rt am en ti d el c on su m a- to re e a d in di vi du ar e il t ar ge t di r if er im en to de ll ’a zi en da � P ro m uo ve re l a co ns ap ev ol ez za c he u n ac qu i- st o “e rr at o” c om po rt a da nn i pa tr im on ia li , ec o- no m ic i e fi na nz ia ri p er l ’a zi en da c on p os si bi li ri pe rc us si on i ne ga ti ve l eg at e al l’ im m ag in e de l- la s te ss a e al g ra do d i fi de li zz az io ne d el c li en te � P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a co ns ap ev ol ez za d el pe rc or so s vo lt o du ra nt e il c or so d el l’ an no , de l- le c ap ac it à sv il up pa te , de i pr od ot ti r ea li zz at i e de ll e po te nz ia li tà a nc or a da s vi lu pp ar e � Fa r ri fl et te re g li a ll ie vi s ul la e sp er ie nz a di s ta ge , ch e fa ci li ta l a pr es a di c os ci en za d el le p ro pr ie di na m ic he p er so na li , ch e po rt an o al l’ af fe rm a- zi on e de ll a pr op ri a id en ti tà a tt ra ve rs o ra pp or - ti c os tr ut ti vi c on a du lt i gi à in se ri ti n el m on do de l la vo ro � P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi l a ca pa ci tà d i pa dr o- ne gg ia re g li s tr um en ti e sp re ss iv i in di sp en sa bi li pe r ge st ir e in m an ie ra c os tr ut ti va i l co nf ro nt o so ci al e F o rm at o re a re a p ro fe ss io n al e: r es po ns ab i- le . P re se nt az io ne e p ia no d i la vo ro . C on to e co - no m ic o e st at o pa tr im on ia le , sc he de d i m ag az - zi no , B ud ge t de gl i ac qu is ti ,. V al ut az io ne i n it in er e e fi na le . F o rm at o re a re a sc ie n ti fi ca : su pp or to t ec ni - co -i nf or m at ic o. F o rm at o re a re a d ei l in g u ag g i: c o m u n ic a- zi on e. T u to r- co or d in at or e: s up po rt o e co or di na m en - to d el t ea m . F or m at or e d el l’ ar ea t ec n ol og ic a: r es po ns a- bi le d i cu ra re i l su pp or to i nf or m at ic o pe r la r ea - li zz az io ne d el l av or o e l’ ap pr en di m en to d i un ad eg ua to u so d i In te rn et e d el le s ue r is or se T u to r- co or d in at or e: r es po ns ab il e de ll ’a tt iv i- tà , di c ur ar e l’ as pe tt o re la zi on al e de ll a fe st a e de l co nt at to c on i g en it or i. R es po ns ab il e, i no l- tr e, d el c oo rd in am en to g en er al e de ll ’a tt iv it à, s o- pr at tu tt o de ll e su e pa rt i es pr es si ve e r el az io na li F o rm at o re d el l’ ar ea d ei l in g u ag g i: r es po n- sa bi le d i cu ra re l ’a sp et to l in gu is ti co d el le i nt er - vi st e e de ll e re la ti ve t ra sc ri zi on i, e de i ca rt el lo ni il lu st ra ti vi d el la m os tr a F or m at or e d el l’ ar ea t ec n ol og ic a: r es po ns a- bi le d i cu ra re i l su pp or to i nf or m at ic o pe r la r ea - li zz az io ne d el l av or o e la c or re tt a re al iz za zi on e de l re po rt ag e fo to gr af ic o e de ll e ri pr es e vi de o F or m at or e d el l’ ar ea p ro fe ss io n al e: r es po n- sa bi le d i cu ra re l ’a ll es ti m en to d el la m os tr a de i O R G A N IZ Z A Z IO N E E V E N T O F IN A L E � E V E N T O F IN A L E N es su n pr e- re qu is it o E L A B O R A Z IO N E D I U N B U D G E T 80 o re C on os ce nz a de l C on to E co no m ic o e de ll o S ta to P at ri m on ia le . E xc el e W or d CNOS-FAP / CIOFS-FP 74 A tt iv it à e pr od ot ti O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re qu is it i la vo ri p ro do tt i e de ll a re al iz za zi on e de l ca rt el - lo ne s ul c ic lo d i pr od uz io ne d ei l av or i sv ol ti ; re sp on sa bi le d el la p re pa ra zi on e de i pr od ot ti a li - m en ta ri o ff er ti d ur an te i l ri nf re sc o F o rm at o re d el l’ ar ea s to ri co -s o ci o -e co n o - m ic a: r es po ns ab il e de ll a pr ep ar az io ne e d el la ra cc ol ta d el m at er ia le u ti le p er p ro du rr e la p re - se nt az io ne i n P ow er P oi nt o l a vi de oc as se tt a F o rm at o re d el l’ ar ea s ci en ti fi ca : re sp on sa - bi le d i cu ra re i l ri sp et to d el l’ am bi en te d ur an te l o sv ol gi m en to d el la f es ta e d i cu ra re l a ge st io ne de gl i st ru m en ti “ m at em at ic i” ( ri gh el li , sq ua dr e, ec c. ) pe r la r ea li zz az io ne d ei c ar te ll on i ST A G E A Z IE N D A L E D ur an te i l se co nd o an no è p re vi st a, c om e el em en to e ss en zi al e de l pe rc or so f or m at iv o, l ’e sp er ie nz a di s ta ge d a sv ol ge rs i in c ir ca 16 0 or e co n le m od al it à in di ca te n el la g ui da . � S vi lu pp ar e la c on sa pe vo le zz a di l av or ar e in m od o co op er at iv o � S vi lu pp ar e ab il it à e ca ra tt er is ti ch e pr of es si on a- li n el c am po s pe ci fi co . “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 75 T E R Z O A N N O O R G A N IZ Z A Z IO N E E V E N T O � V IS IT A G U ID A T A A L L E S E D I D E L G O V E R N O ( PA L A Z Z O C H IG I) E D E L L E C A M E R E D E L PA R L A M E N T O (P A L A Z Z O M A D A M A E M O N T E C IT O R IO ) 40 o re A tt iv it à e pr od ot ti O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti N es su n re qu is it o ri ch ie st o P re re qu is it i � Fo rn ir e la c on os ce nz a de ll e se di i st it uz io na li d el lo S ta to i ta li an o � S ti m ol ar e l’ al li ev o ad a ve re l a co no sc en za d el pa ss at o, a r ic on os ce rn e la p er m an en za n el p re - se nt e ed a a na li zz ar e le m ot iv az io ni a ll a ba se d ei ca m bi am en ti a vv en ut i ne ll e di ve rs e ep oc he s to - ri ch e (s op ra tt ut to q ue ll e de gl i ul ti m i se co li ) fi no ai g io rn i no st ri � F av or ir e la c on os ce nz a de ll ’o rd in am en to g iu ri - di co i ta li an o e de i pr in ci pi g ar an ti ti d al la C os ti - tu zi on e de ll a R ep ub bl ic a � F or ni re a gl i al li ev i la c on os ce nz a de ll e fu nz io ni sv ol te d ai d iv er si o rg an i is ti tu zi on al i e pr om uo - ve re l a ca pa ci tà d i in di vi du ar ne g li e ff et ti s ul la vi ta q uo ti di an a � Sv il up pa re i l se ns o di a pp ar te ne nz a ad u no s ta to de m oc ra ti co f on da to s ul l av or o, s ul la f am ig li a, su ll ’u gu ag li an za f ra g li e ss er e um an i e di i sp ir a- zi on e C ri st ia na . � F av or ir e il l av or o or ga ni zz at iv o di g ru pp o e st i- m ol ar e gl i al li ev i a in di vi du ar e i va nt ag gi d el la co op er az io ne � Fa r ac qu is ir e un a pr op ri et à di l in gu ag gi o gi ur id i- ca ( an ch e in l in gu a st ra ni er a) � S vi lu pp ar e ab il it à e ca ra tt er is ti ch e pe rs on al i ch e po rt in o al la p er so na li zz az io ne d ei p er co rs i la - vo ra ti vi s ec on do s ce lt e pr op ri e � A cc re sc er e la c ap ac it à de ci si on al e in p re se nz a di p os si bi li a lt er na ti ve � St im ol ar e la r ic er ca d i do cu m en ta zi on e gi ur id ic a (n or m e e gi ur is pr ud en za ), q ua le s up po rt o pr in - ci pa le p er i l pr op ri o la vo ro � S ti m ol ar e l’ al li ev o a le gg er e ed i nt er pr et ar e le no rm e gi ur id ic he � F av or ir e lo s tu di o e l’ an al is i de ll a fa tt is pe ci e co nc re ta a l fi ne d i in di vi du ar e la f at ti sp ec ie g iu - F o rm at o re a re a sc ie n ze u m an e, a re a st o ri - co -s oc io -e co n om ic o e d ei l in gu ag gi : r es po n- sa bi le d el l’ U ni tà d i A pp re nd im en to . R es po ns ab il e de gl i ob ie tt iv i sp ec if ic i di a pp re nd im en to d a 1 a 4 – 10 ; C on te st o st or ic o di r if er im en to , co no sc en - za d ei r ap po rt i tr a la p er so na e l ’o rd in am en to de ll o St at o it al ia no , i di ri tt i de l ci tt ad in o, i p ri nc i- pi g ar an ti ti d al la C os ti tu zi on e, t ut el a de ll a di gn it à e de ll a ce nt ra li tà d el l’ es se re u m an o ne ll a do tt ri na C ri st ia na . F o rm at o re a re a p ro fe ss io n al e: r es po ns ab il e de ll a un it à di a pp re nd im en to ; T u to r- co or d in at or e: s u pp or to o rg an iz za ti vo e ra pp or ti c on l e fa m ig li e. F o rm at o re a re a p ro fe ss io n al e: r es po ns ab il e de ll ’U ni tà d i A pp re nd im en to . P re se nt az io ne e p ia - no d i la vo ro . C on os ce nz a de i di ri tt i re al i e de ll e ob bl ig az io ni ; co no sc en za d el la d is ci pl in a su l di ri tt o di p ro pr ie - tà ; di ff er en ze f ra p os se ss o e pr op ri et à. C on os ce nz a de ll a no rm at iv a su ll e lo ca zi on i de gl i im m ob il i ad u so ab it at iv o e ad u so co m m er ci al e. V al ut az io ne i nt er m ed ia e f in al e. F o rm at o re a re a d ei l in g u ag g i: s tr u tt u ra d el di sc or so , sv il up po c ap ac it à co m un ic at iv e, s pe ci e co n sc ri tt i, ut il iz zo c or re nt e de ll a li ng ua s tr an ie ra (i ng le se ) e de i re la ti vi t er m in i te cn ic o- gi ur id ic i. T u to r- co o rd in at o re : su p p o rt o d el t ea m d ei R E A L IZ Z A Z IO N E SE T T IM O P R O D O T T O P R O F E S S IO N A L E � C O N T R A T T I D I L O C A Z IO N E D I IM M O B IL I A D U S O A B IT A T IV O E A D U SO C O M M E R C IA L E 10 0 or e Sa pe ri g iu ri di ci di b as e de l 1° e 2 ° an n o CNOS-FAP / CIOFS-FP 76 R E A L IZ Z A Z IO N E O T TA V O P R O D O T T O P R O F E S S IO N A L E � V E R B A L E D I A S S E M B L E A O R D IN A R IA D E I S O C I D I U N A S .R .L . C on ce tt i di b as e su ll e di ve rs e fo rm e gi ur id ic he so ci et ar ie . C on os ce nz e di u n so ft w ar e pe r vi de os cr it tu ra (W or d) 10 0 or e A tt iv it à e pr od ot ti O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re qu is it i ri di ca a st ra tt a di r if er im en to � S vi lu pp ar e la c on sa pe vo le zz a su gl i ef fe tt i ed i ri sc hi e co no m ic i le ga ti a l “p ro do tt o” d a re a- li zz ar e � P ro m uo ve re n eg li a ll ie vi u na p ro pr ie tà d i li n- gu ag gi o te cn ic o- gi ur id ic o an ch e in l in gu a st ra - ni er a � S vi lu pp ar e ne ll ’a ll ie vo l a ca pa ci tà d i si nt et iz za - re e t ra sc ri ve re , au to no m am en te , i co nt en ut i di un a ri un io ne ( es em pi o, d i un ’a ss em bl ea ) te nu - ta si a nc he i n li ng ua s tr an ie ra � S vi lu pp ar e ne ll ’a ll ie vo i l se ns o di a pp ar te ne nz a al l’ az ie nd a o al lo s tu di o pr of es si on al e � F ar c on os ce re l a co m po si zi on e ed i l fu nz io na - m en to d eg li o rg an i di u na s oc ie tà c om m er ci al e � F ar c on os ce re g li o bb li gh i im po st i da ll e no rm e ci vi li st ic he e f is ca li p er l a te nu ta d ei l ib ri s oc ia li (b ol la tu ra e v id im az io ne ) � M et te re l ’a ll ie vo i n gr ad o di t en er e (e a gg io rn a- re ) i li br i so ci al i (o bb li ga to ri e n on ) � O ff ri re a ll ’a ll ie vo g li s tr um en ti p er c om pr en de re le d if fe re nz e fr a R ed di to e P at ri m on io e l ’i nc i- de nz a de lle o pe ra zi on i az ie nd al i su t al i gr an de zz e � P er m et te re la d is ti n zi o n e fr a co m p o n en ti pa tr im on ia li e r ed di tu al i (o rd in ar i e st ra or di - na ri ) � Fa vo ri re l ’u so d el l in gu ag gi o te cn ic o ap pr op ri at o � F ar c om pr en de re l ’i m po rt an za d el le s cr it tu re co nt ab il i pe r la r il ev az io ne d el le g ra nd ez ze e co - no m ic he ( re dd it o, p at ri m on io , … ) � F av or ir e l’ im pi eg o de l m et od o de ll a P ar ti ta D op pi a pe r la r il ev az io ne c on ta bi le d el le o pe ra - zi on i az ie nd al i � F ar c om pr en de re i l ne ss o lo gi co -m at em at ic o tr a il m et od o di r il ev az io ne c on ta bi le ( P ar ti ta D op - fo rm at or i, m ot iv az io ne d el g ru pp o. F o rm at o re d el l’ ar ea t ec n o lo g ic a: r es po ns a- bi le d i cu ra re i l su pp or to i nf or m at ic o pe r la r ea - li zz az io ne d el l av or o e l’ ap pr en di m en to d i u n ad eg ua to u so d i In te rn et e d el le s ue r is or se F o rm at o re d el l’ ar ea p ro fe ss io n al e: r es po n- sa bi le d el l’ un it à di a pp re nd im en to ; co no sc en za de ll a st ru tt ur a gi ur id ic a di u na s oc ie tà c om m er - ci al e; c om pe te nz e, f un zi on i, c om po si zi on e e re - go le d i fu nz io na m en to d eg li o rg an i so ci al i. V al u- ta zi on e in i ti ne re e f in al e de l pr od ot to . F o rm at o re d el l’ ar ea d ei l in g u ag g i: s vi lu p- po d el le c ap ac it à li ng ui st ic he e d i qu el le c om un i- ca ti ve , in p ar ti co la re s cr it te , an ch e in l in gu a st ra ni er a. T u to r- co or d in at or e: s u pp or to a l te am . F o rm at o re d el l’ ar ea t ec n o lo g ic a: r es po ns a- bi le d i cu ra re i l su pp or to i nf or m at ic o pe r la r ea - li zz az io ne d el l av or o e l’ ap pr en di m en to d i u n ad eg ua to u so d i In te rn et e d el le s ue r is or se F o rm at o re d el l’ ar ea p ro fe ss io n al e: r es p o n - sa bi le d el l’ un it à di a pp re nd im en to . P re se nt az io - ne , pi an o di l av or o. C on os ce nz a de ll e re go le d i re gi st ra zi on e co n il m et od o de ll a Pa rt it a D op pi a, c on os ce nz a de i pr in - ci pi d i re da zi on e de l bi la nc io ( co m pe te nz a e in er en za ). U ti li zz o di u n pr og ra m m a in fo rm at ic o pe r le ri le va zi on i co nt ab il i. V al ut az io ne i n it in er e e fi na le . F or m at or e d el l’ ar ea s ci en ti fi ca : ri ch ia m i al le co no sc en ze d i ar it m et ic a, a lg eb ra e m at em at ic a fi na nz ia ri a; s en si bi li zz az io ne a ll ’u so d ei p ri nc i- pa li s of tw ar e pe r l’ el ab or az io ne d ei t es ti , di f og li el et tr on ic i e di g ra fi ci . R E A L IZ Z A Z IO N E N O N O P R O D O T T O P R O F E S S IO N A L E � S IT U A Z IO N E E C O N O M IC O - PA T R IM O N IA L E C on os ce nz a de l m et o d o de ll a P ar ti ta D op pi a e de ll a di ff er en za f ra re dd it o e pa tr im on io 15 0 or e “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 77 A tt iv it à e pr od ot ti O bi et ti vi f or m at iv i D ur at a P er so na le e c om pi ti P re re qu is it i p ia ) e la r ap p re se n ta zi o n e d el le g ra n d ez ze pa tr im on ia li , ec on om ic he e f in an zi ar ie n ei r i- sp et ti vi p ro sp et ti d i bi la nc io � A cc re sc er e ne ll ’a ll ie vo a l co ns ap ev ol ez za c he lo s te ss o, d op o av er a pp re so i c on ce tt i “c hi a- ve ” su ll a na tu ra d el l’ op er az io ne a zi en da le e s ul fu nz io na m en to d ei c on ti , è in g ra do d i es eg ui re au to no m am en te l e sc ri tt ur e di e se rc iz io , qu el le di a ss es ta m en to e q ue ll e pe r la c hi us ur a ge ne ra le e la r ia pe rt ur a de i co nt i. � A cc re sc er e ne gl i al li ev i la c on sa pe vo le zz a de ll a ce nt ra li tà d el c on tr at to d i la vo ro e d el le r el at i- ve c la us ol e ne i ra pp or ti t ra d at or e di l av or o e la vo ra to re � O ff ri re a ll ’a ll ie vo s tr um en ti p er p re nd er e co ns a- pe vo le zz a de ll e co nd iz io ni l av or at iv e de l pa ss a- to , ri co no sc er ne l ’i nf lu en za s ul p re se nt e e fa r te so ro d i qu es te c on sa pe vo le zz e pe r la s ol uz io ne de i pr ob le m i e pe r la p ro ge tt az io ne d el f ut ur o � Fa vo ri re l a co no sc en za d ei p ri nc ip al i di ri tti , o bb li - gh i e do ve ri d el l av or at or e e de l da to re d i la vo ro � S vi lu pp ar e la c on sa pe vo le zz a ci rc a il c om po r- ta m en to c he i l la vo ra to re d ev e te ne re i n az ie n- da , se nz a vi ol ar e le n or m e gi ur id ic he , al f in e di ev it ar e il r is ch io d i li ce nz ia m en to � F or ni re a gl i al li ev i le c on os ce nz e di b as e su ll a co nt ra tt az io ne c ol le tt iv a (C .C .N .L .) e s u qu el la in di vi du al e � F av or ir e l’ in di vi du az io ne d el le m an si on i e de i ru ol i de l la vo ra to re � F av or ir e la c on sa pe vo le zz a ch e il l av or at or e è in se ri to i n un c on te st o so ci al e pi ù am pi o ch e ve de i l co in vo lg im en to d i al tr i so gg et ti � S vi lu pp ar e ne ll ’a ll ie vo i l ri sp et to v er so i l P ro s- si m o e la c ap ac it à di r el az io na rs i co n lo s te ss o � F av or ir e la c on os ce nz a de ll a di sc ip li na d el le as su nz io ni e d ei l ic en zi am en ti i nd iv id ua li e c ol - le tt iv i T u to r- co o rd in at o re : su p p o rt o d el t ea m d ei fo rm at or i, r im ot iv az io ne d el g ru pp o. F o rm at o re d el l’ ar ea t ec n o lo g ic a: r es po ns a- bi le d i cu ra re i l su pp or to i nf or m at ic o pe r la r ea - li zz az io ne d el l av or o e l’ ap pr en di m en to d i u n ad eg ua to u so d i In te rn et e d el le s ue r is or se F o rm at o re a re a sc ie n ze u m an e: r es po ns ab i- le d el l’ U ni tà d i A pp re nd im en to . C on os ce nz a de l co nt es to s to ri co d i ri fe ri m en to , di ri tt i si nd ac al i, di ri tt o de l la vo ro , or ga ni zz az io ne a zi en da le , et i- ca d el la p er so na e d el l av or o. V al ut az io ne . F or m at or e ar ea d ei l in gu ag gi : sv il up po d el la ca pa ci tà d i pr od ur re t es ti s cr it ti e o ra li , an ch e in li ng ua s tr an ie ra ; fa vo ri re l a pa dr on an za l in gu is ti - ca T u to r- co or d in at or e: c oi nv ol gi m en to e s up po r- to d el t ea m d ei f or m at or i. F o rm at o re d el l’ ar ea t ec n o lo g ic a: r es po ns a- bi le d i cu ra re i l su pp or to i nf or m at ic o pe r la r ea - li zz az io ne d el l av or o e l’ ap pr en di m en to d i u n ad eg ua to u so d i In te rn et e d el le s ue r is or se R E A L IZ Z A Z IO N E D E C IM O P R O D O T T O P R O F E S S IO N A L E � C O N T R A T T O D I L A V O R O S U B O R D IN A T O B as i di d ir it to (p ri nc ip i co st it u zi on al i in m at er ia di l av or o, co nt ra tt i) 10 0 or e CNOS-FAP / CIOFS-FP 78 E SA M E F IN A L E D I Q U A L IF IC A D ur an te i l se co nd o e te rz o an no è p re vi st a, c om e el em en to e ss en zi al e de l pe rc or so f or m at iv o, l ’e sp er ie nz a di s ta ge d a sv ol ge rs i in c ir ca 2 00 o re c on l e m od al ità i nd ic at e ne lla g ui da . A s eg ui to d i qu es ta e sp er ie nz a fo rm at iv a ri su lta i m po rt an te e la bo ra re u na r el az io ne d i st ag e at tr av er so c ui l ’a lli ev o ri fl et ta s ul l’ es pe ri en za r ea liz za ta , ri es am in i le d in am ic he e v er if ic hi i l pr oc es so d i ap pr en di m en to i n es sa a vv en ut o, al f in e di t ra rn e el em en ti si gn if ic at iv i e ri pr od uc ib ili i n vi st a di u n fu tu ro i ns er im en to l av or at iv o. “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 79 2. PROSPETTIVA TEMPORALE: FLOW CHART CNOS-FAP / CIOFS-FP 80 “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 81 ESEMPIO DI SVILUPPO OPERATIVO DISTRIBUITO PER ANNI: PRIMO ANNO ACCOGLIENZA Scheda Per questa UdA sono previsti Incontri di orientamento e Colloqui con le famiglie REPORT DELLE VENDITE E GRAFICI CORRELATI LARSA recupero Valutazione LARSA approfondimento FATTURA Valutazione LARSA recupero LARSA approfondimento CAMPAGNA PUBBLICITARIA Queste UdA possono essere svolte anche in ordine inverso PARITARI CASSA/BANCA E CLIENTI/FORNITORI ValutazioneLARSA recupero LARSA approfondimento ORGANIZZAZIONE DI UNA FESTA DI FINE ANNO Per questa UdA sono previsti Colloqui con le famiglie Passaggio al 2° anno NO SI NO SI NO SI CNOS-FAP / CIOFS-FP 82 ESEMPIO DI SVILUPPO OPERATIVO DISTRIBUITO PER ANNI: SECONDO ANNO ACCOGLIENZA Scheda attività estiva Per questa UdA sono previsti Colloqui con le famiglie PATENTE PER IL MOTORINO LARSA recupero Valutazione LARSA approfondimento ValutazioneLARSA recupero LARSA approfondimento Queste UdA possono essere svolte anche in ordine inverso ValutazioneLARSA recupero LARSA approfondimento ValutazioneLARSA recupero LARSA approfondimento Passaggio al 3° anno PIANO DEI CONTI LIQUIDAZIONE DELL’IVA STAGE AZIENDALE E PREPARAZIONE RELAZIONE REALIZZAZIONE DI UNA FESTA DI FINE ANNO Per questa UdA sono previsti Colloqui con le famiglie Queste UdA possono essere svolte anche in ordine inverso ORGANIZZAZIONE DI UN VIAGGIO LETTERE COMMERCIALI ACQUISTI DI MERCE NO SI NO SI NO SI NO SI “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 83 ESEMPIO DI SVILUPPO OPERATIVO DISTRIBUITO PER ANNI: TERZO ANNO LARSA recupero Valutazione LARSA approfondimento Valutazione LARSA recupero LARSA approfondimento Queste UdA possono essere svolte anche in ordine inverso Valutazione LARSA recupero LARSA approfondimento ValutazioneLARSA recupero LARSA approfondimento Accesso al mondo del lavoro SITUAZIONE ECONOMICO - PATRIMONIALE CONTRATTO DI LAVORO SUBORDINATO STAGE AZIENDALE Tesi di Stage VISITA CULTURALE ALLE SEDI DEL GOVERNO E DELLE CAMERE DEL PARLAMENTO PROVA FINALE DI QUALIFICA Queste UdA possono essere svolte anche in ordine inverso CONTRATTI DI LOCAZIONE DI IMMOBILI VERBALE DI ASSEMBLEA DEI SOCI DI UNA SRL Passaggio al 4° anno NO SI NO SI NO SI NO SI PARTE III: DESCRIZIONE DELLE UNITÀ DI APPRENDIMENTO (U d A) 1.Unità di Apprendimento per il primo anno CNOS-FAP / CIOFS-FP 88 Elenco degli strumenti proposti per il Primo anno N. NATURA SPECIFICAZIONE 1 Unità di apprendimento Scheda Accoglienza Scheda 2 Unità di apprendimento Scheda Report delle vendite e grafici Scheda correlati (diagramma, istogramma, “torta”, ecc.) 3 Unità di apprendimento Scheda Fattura Scheda 4 Unità di apprendimento Scheda Campagna pubblicitaria Scheda per il lancio di un prodotto 5 Unità di apprendimento Scheda Partitari Cassa e Banca, Scheda Clienti e Fornitori 6 Unità di apprendimento Scheda Evento finale Scheda “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 89 Realizzazione di una scheda di presentazione della Comunità Pro- fessionale in PowerPoint, in cui venga presentato chi sono i membri del gruppo di lavoro e quanto hanno conosciuto della realtà del CFP e della comunità professionale in cui sono inseriti. Il prodotto potrà essere presentato dai membri dei singoli gruppi o nella riunione assembleare del mattino, in modo che gli appartenenti alle diverse comunità professionali presenti nel Centro possano co- noscere anche le altre comunità oltre alla propria, o al primo incontro con i genitori. Stimolare l’interesse, la sensibilità e la curiosità verso la professione � Promuovere negli allievi la conoscenza delle caratteristiche perso- nali, delle proprie possibilità e dei propri limiti, per valutare il pro- prio inserimento nella comunità professionale in vista di una con- ferma della scelta fatta � Far acquisire all’allievo i principali elementi del linguaggio profes- sionale � Spingere l’allievo a gestire le informazioni e ad elaborare docu- menti � Promuovere la conoscenza della realtà formativa in cui gli allievi sono inseriti (ambiente, laboratori, regolamento, personale educativo, ecc.) � Promuovere la collaborazione e la cooperazione degli allievi fra loro � Promuovere lo sviluppo della capacità di ascolto, di dialogo e di confronto con gli altri, nel rispetto della persona altrui � Aiutare gli allievi a porre le prime basi per superare le dimensioni strumentali della Patente Europea per il Computer (Ecdl) e dimo- strare di considerare la multimedialità e l’uso degli strumenti infor- matici un fecondo ambiente di apprendimento, in prospettiva teo- rica e/o professionale 1) Conoscere le caratteristiche della Comunità Professionale 2) Conoscere i compagni di corso 3) Riconoscere i prodotti e servizi tipici realizzati, le tecnologie e le figure professionali impiegate nella Comunità Professionale 4) Conoscere gli strumenti da utilizzare durante il corso e l’organiz- zazione dei corsi (orari, modalità di svolgimento, …) Compito / prodotto 1.1 UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Attività di accoglienza” Primo anno Denominazione Realizzazione attività di accoglienza Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento CNOS-FAP / CIOFS-FP 90 Denominazione Realizzazione attività di accoglienza 5) Conoscere le regole di comportamento da osservare 6) Conoscere gli ambienti, i laboratori ed il personale educativo del CFP 7) Conoscere più approfonditamente l’ambiente del Centro incon- trando gli allievi dell’ultimo anno per sapere da loro come è stato il loro ingresso al CFP e come si sono trovati 8) Adottare comportamenti adeguati al lavoro di gruppo Allievi del primo anno dei corsi di qualificazione professionale. Non è richiesto alcun prerequisito La durata dell’UdA è prevista in circa 40 ore ed è da svolgersi all’ini- zio del percorso formativo. � Presentazione dell’UdA da parte di un formatore � Divisione in gruppi di 4/5 allievi ciascuno � Visita alle aule ed ai laboratori � Incontro con il direttore del Centro e con il tutor del corso � Incontro con gli allievi del terzo anno ed intervista agli stessi � Analisi e sistemazione del materiale raccolto � Valutazione delle capacità dei membri del gruppo per la scelta del prodotto da realizzare � Impostazione del “dossier”in Power Point � Presentazione e spiegazione del lavoro prodotto alla riunione as- sembleare del mattino � Presentazione e spiegazione del lavoro prodotto al primo incontro con i genitori Tutor-coordinatore: responsabile dell’attività, cura l’aspetto relazionale del gioco di conoscenza iniziale e l’organizzazione delle visite dei ragazzi al Centro e degli incontri con le varie figure (diretto- re, allievi dell’ultimo anno, formatori, ecc.) gestione dei colloqui con allievi e famiglie Formatore scienze umane: organizzazione aziendale, strumenti di rilevazione, elaborazione testi e presentazioni e responsabile di cura- re l’aspetto linguistico dell’intervista e della sua trascrizione e del- l’intero lavoro, sia esso in forma di cartellone, di fascicolo o di pre- sentazione di PowerPoint Formatore area dei linguaggi: cura l’aspetto linguistico del prodot- to/lavoro, anche in lingua straniera, sia esso in forma di relazione, tesi, cartellone, fascicolo o di presentazione di PowerPoint linguaggi Formatore area tecnologica: cura il rispetto dell’ambiente durante la Risorse umane Destinatari Tempi di svolgimento Sequenza in fasi ed esperienze “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 91 Denominazione Realizzazione attività di accoglienza visita dei ragazzi e di curare la gestione degli strumenti “informatici” per la realizzazione dei cartelloni o dei fascicoli Formatore area professionale: cura la visita degli allievi ai labora- tori e di spiegare, rispondendo all’intervista, gli aspetti essenziali della comunità professionale di appartenenza Formatore sviluppo competenze professionali: comunicazione e relazione � Scheda per il gioco iniziale di conoscenza, che è possibile consul- tare in: BECCIU M. – COLASANTI A.R., La promozione delle capaci- tà personali. Teoria e prassi, Roma, Tipografia Pio XI, 2003, 35-37. � Schede per le interviste, che è possibile consultare in: CNOS-FAP PIEMONTE, L’orientamento nel CFP. 1. Guida per l’accoglienza, Roma, Tipografia Pio XI, 2003, 100-105. � Macchina fotografica � PC con PowerPoint � Videoproiettore � Cartelloni colorati � Fogli colorati � Pennarelli � Forbici � Colla � Cd-Rom � Video-proiettore � Internet Materiali CNOS-FAP / CIOFS-FP 92 Compito / prodotto 1.2 UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Report delle vendite e grafici correlati” (diagramma, istogramma, “torta”, ecc.) Primo anno Denominazione Realizzazione prodotto professionale Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Elaborare una tabella che riporti i dati delle vendite annuali di un’azien- da commerciale divise per periodo (mese o settimana) e per prodotto e creazione dei grafici più comunemente utilizzati (diagramma, istogramma, “torta”, ecc.) per consentire l’analisi visuale dell’anda- mento delle vendite stesse nel periodo di riferimento. Il “prodotto” costituisce un primo passo per comprendere le dinamiche tipiche di un’azienda commerciale e favorisce nell’allievo la capacità di elabora- re dati contabili con l’ausilio di strumentazioni informatiche spingen- dolo ad interpretarne il significato in termini economici. Il lavoro sarà svolto con il supporto del team di formatori e con l’ausilio di strumentazioni informatiche (PC, Word, Excel, Access, Power Point). L’allievo preparerà le tabelle su un foglio elettronico (Excel) ed i grafi- ci correlati ed una relazione finale che descriva l’andamento delle vendite durante il periodo di riferimento cercando di illustrare le cau- se delle variazioni riscontrate ed i relativi effetti economici. � Far acquisire all’allievo familiarità con il linguaggio tecnico delle transazioni commerciali � Favorire la conoscenza delle principali caratteristiche della Comuni- tà Professionale Aziendale-Amministrativa � Fornire le conoscenze matematiche ed informatiche di base � Stimolare l’allievo ad utilizzare le strumentazioni informatiche per lo svolgimento del lavoro � Accrescere nell’allievo la consapevolezza che il lavoro può essere rappresentato in modi differenti � Sviluppare la creatività nel realizzare il prodotto assegnato � Sviluppare la consapevolezza di operare in un ambito professionale 1) Adottare comportamenti adeguati alle norme sulla sicurezza dei luoghi di lavoro 2) Utilizzare il personal computer 3) Utilizzare software per l’elaborazione di testi, di fogli elettronici, di tabelle e grafici 4) Effettuare calcoli matematici e procedure di calcolo 5) Elaborare tabelle e grafici 6) Leggere e interpretare i dati rappresentati in tabelle e tramite gra- fici 7) Gestire le informazioni ricevute ed elaborare documenti contabili “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 93 Sequenza in fasi ed esperienze Destinatari Tempi di svolgimento 8) Accrescere il glossario dei principali termini economico-giuridi- ci relativi all’azienda 9) Conoscere i principali componenti patrimoniali ed economici del bilancio aziendale 10) Saper rappresentare contabilmente, analizzare ed interpretare il significato dei componenti reddituali 11) Ricercare e individuare le cause che possono aver determinato lo specifico andamento delle vendite 12) Produrre testi semplici per comunicare le informazioni anche in lingua straniera 13) Utilizzare il dizionario italiano-inglese per la traduzione di termini tecnici-economici Allievi del primo anno dei corsi di qualificazione professionale. Non sono previsti prerequisiti La durata dell’UdA è prevista in circa 70 ore. Periodo consigliato Settembre-Ottobre. � Presentazione del lavoro � Introduzione delle nozioni matematiche necessarie � Elaborazione dei dati di vendita forniti � Uso del computer e dei software Word, Excel, Power Point � Realizzazione delle tabelle relative al periodo intero ed ai sotto- periodi (settimane-mesi) � Creazione dei grafici sotto forma di diagramma, istogramma, “tor- ta”, ecc. � Verifica in itinere � Correzione di eventuali errori � Stesura della relazione illustrativa individuale � Valutazione finale Formatore dell’area tecnologica: responsabile dell’UdA. Respon- sabile degli obiettivi specifici di apprendimento da 2 a 7 e 10 - 11. Formatore area dei linguaggi: responsabile degli o.s.a. 12 - 13 Formatore area scienze umane: responsabile dell’o.s.a. 1 - 8 - 9. Tutor-coordinatore: supporto del team dei formatori, motivazione del gruppo e predisposizione portfolio. Denominazione Realizzazione prodotto professionale Risorse umane CNOS-FAP / CIOFS-FP 94 Personal computer � Software Word � Excel � Diapositive in Power Point � Dati contabili da elaborare � Complessivo già realizzato � Schede esercitazioni � Videoproiettore � Stampanti a colori � Dizionario italiano-inglese � Tabelle e grafici già realizzati da un’azienda commerciale/industriale � Dati contabili delle vendite (da elaborare) � Schede di valutazione � Schede per i formatori � Scheda per il formatore Denominazione Realizzazione prodotto professionale Materiali “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 95 Elaborare ed emettere una Fattura. Si tratta del principale documento contabile che “certifica” l’operazione aziendale. Costituisce il punto di partenza per poter effettuare le rilevazioni contabili e costituisce un primo approccio per i principali adempimenti fiscali dell’azienda o dello studio professionale. � Far conoscere le modalità di funzionamento del ciclo produttivo aziendale o di uno studio professionale � Far apprendere all’allievo le differenze fra il concetto di Capitale e quello di Reddito � Far acquisire le basi matematiche per il calcolo percentuale, per il “sopra-cento” ed il “sotto-cento” e per la determinazione degli in- teressi o degli sconti � Accrescere la consapevolezza dell’importanza della documentazio- ne delle singole operazioni aziendali � Stimolare il futuro lavoratore a conoscere e ricercare le fonti giuridi- che (di produzione e di cognizione) di riferimento e la gerarchia fra le stesse � Favorire nell’allievo un processo attraverso il quale arrivare a far si che egli faccia sempre riferimento al testo normativo nello svolgi- mento del proprio lavoro e che lo stimoli al costante aggiornamento attraverso i media specializzati � Far acquisire familiarità con i principali mezzi e clausole delle tran- sazioni commerciali nazionali ed internazionali � Far conoscere i principali obblighi imposti dal codice civile e dalle norme fiscali circa la documentazione delle operazioni aziendali � Far conoscere l’I.V.A., i soggetti “passivi” di quest’imposta e i rela- tivi obblighi contabili (fatturazione e registrazione). 1) Individuare i soggetti dell’attività economica e le caratteristiche delle transazioni commerciali poste in essere 2) Conoscere gli elementi essenziali e accessori della fattura 3) Conoscere le modalità di emissione della fattura (fattura immedia- ta e fattura differita) e dei documenti accompagnatori delle merci viaggianti (Documento di Trasporto e Bolla di Accompagnamen- to) 4) Conoscere le principali condizioni di consegna e pagamento ap- plicate nella prassi commerciale 1.3 UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Fattura” Primo anno Compito / prodotto Denominazione Realizzazione prodotto professionale Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento CNOS-FAP / CIOFS-FP 96 5) Effettuare calcoli matematici 6) Effettuare calcoli percentuali (sopra-cento e sotto-cento) 7) Calcolare gli interessi e gli sconti sia nel regime di “capitalizzazione semplice” che nel regime di “capitalizzazione composta” 8) Saper utilizzare correttamente la calcolatrice 9) Elaborare un foglio di calcolo (foglio elettronico) 10) Elaborare documenti contabili mediante strumenti informatici 11) Eseguire controlli sugli elementi inseriti nella fattura 12) Essere in grado di individuare gli effetti economici e patrimoniali legati alla fatturazione 13) Leggere ed interpretare un testo normativo 14) Apprendere i principi della normativa sull’I.V.A. 15) Conoscere le principali aliquote da applicare per la vendita dei beni e/o servizi 16) Conoscere i principali obblighi di natura contabile legati alla fatturazione delle operazioni (tenuta e aggiornamento dei Regi- stri I.V.A.) 17) Leggere quotidiani economici 18) Ricercare e gestire le informazioni anche in rete 19) Saper utilizzare la posta elettronica ed il fax 20) Utilizzare correttamente un linguaggio appropriato anche in lin- gua straniera (inglese) Allievi del primo anno dei corsi di qualificazione professionale. Come prerequisito è previsto il superamento dei moduli introduttivi di in- formatica (Word ed Excel) La durata dell’UdA è di circa 150 ore. Periodo di svolgimento consi- gliato: prima metà dell’anno formativo � Presentazione del lavoro da svolgere � Illustrazione dell’organizzazione dell’azienda/studio professionale di riferimento � Breve analisi delle operazioni commerciali legate alla vendita � Illustrazione degli elementi (essenziali e non) della fattura � Illustrazione della normativa giuridica in materia di I.V.A. � Determinazione degli importi da inserire nella fattura � Verifiche in itinere � Correzione di eventuali errori � Emissione della fattura � Valutazione finale Destinatari Tempi di svolgimento Sequenza in fasi ed esperienze Denominazione Realizzazione prodotto professionale “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 97 Risorse umane Formatore area professionale: responsabile dell’UdA nella predisposizione ed emissione della fattura. Responsabile degli obiet- tivi specifici di apprendimento da 1 a 4 e da 11 a 17. Formatore area tecnologica: responsabile degli o.s.a. da 5 a 10 e 18-19- Formatore area dei linguaggi: responsabile degli o.s.a. 20. Tutor-coordinatore: supporto del team dei formatori, motivazione del gruppo, predisposizione del portfolio. � Personal computer � Software Word � Excel � Dati contabili da elaborare � Schede per esercitazioni � Scheda per il formatore � Calcolatrice � Stampanti � Testi normativi di riferimento (D.P.R. 633/72, ecc.) � Quotidiani economici � Dizionario italiano-inglese � Scheda di valutazione finale Materiali Denominazione Realizzazione prodotto professionale CNOS-FAP / CIOFS-FP 98 Organizzazione di una campagna pubblicitaria per il lancio di un prodotto sul mercato nazionale. Individuazione dello strumento pub- blicitario più idoneo in relazione al prodotto da commercializzare (TV, radio, stampa, manifesti, internet, ecc.) e alle risorse economiche a disposizione dell’azienda. Il “prodotto” verrà realizzato dagli allievi suddivisi in diversi gruppi di lavoro. � Sviluppare l’attitudine a lavorare in gruppo � Favorire nell’allievo l’analisi del mercato di riferimento e lo studio del comportamento dei consumatori � Fornire la conoscenza dei diversi mezzi pubblicitari � Sviluppare la capacità decisionale di selezione fra diversi strumenti di comunicazione � Favorire l’individuazione del mix appropriato degli strumenti di marketing � Stimolare la creatività personale dell’allievo e la ricerca del “bello” � Promuovere nell’allievo la capacità di attirare l’attenzione e l’inte- resse del consumatore senza violare i principi etici e morali dell’in- dividuo 1) Conoscere i diversi mezzi di comunicazione pubblicitaria 2) Effettuare un’indagine di mercato al fine di conoscere i gusti e le abitudini di spesa dei consumatori del mercato di riferimento 3) Individuare la capacità di spesa dei consumatori 4) Elaborare una strategia di marketing utilizzando le principali “leve” del marketing-mix 5) Utilizzare correttamente il linguaggio pubblicitario 6) Saper comunicare con poche parole e immagini le caratteristiche di un prodotto 7) Ricercare e gestire le informazioni sull’andamento delle vendite dei prodotti similari 8) Utilizzare il computer ed altre risorse multimediali per elaborare testi, tabelle, disegni, grafici, per la ricerca in rete e per l’utilizzo della posta elettronica 9) Saper promuovere un prodotto nel rispetto delle norme etico- morali 10) Possedere un comportamento attivo nell’interazione con i colle- ghi atto a raggiungere i risultati prefissati Compito / prodotto Denominazione Sviluppo di attività di ordine sociale Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento 1.4 UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Campagna pubblicitaria per il lancio di un prodotto” Primo anno “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 99 Risorse umane Destinatari Tempi di svolgimento 11) Utilizzare correttamente il linguaggio tecnico anche in lingua straniera Allievi del primo anno dei corsi di qualificazione professionale. Prerequisiti: uso del PC. La durata dell’UdA è prevista in circa 80 ore. Periodo di svolgimento consigliato: a metà dell’anno formativo � Presentazione dell’iniziativa � Suddivisione degli allievi in gruppi � Individuazione del prodotto da lanciare sul mercato � Analisi del mercato di riferimento � Analisi dei diversi mezzi di comunicazione pubblicitaria � Richiesta preventivi ai diversi media � Studio di fattibilità della campagna con riferimento al budget delle risorse � Verifica intermedia dei comportamenti � Presentazione delle proposte dei singoli gruppi � Relazione illustrativa finale da parte di ogni gruppo � Valutazione finale del lavoro svolto Formatore area professionale: responsabile dell’UdA. Responsabile del coordinamento dei singoli gruppi e assistenza nella realizzazione. Responsabile degli obiettivi specifici di apprendimento da 1 a 4, 7 Formatore area dei linguaggi: responsabile degli o.s.a. 5-6-11 Formatore area scienze umane: responsabile degli o.s.a. 9-10 Formatore area scientifica: responsabile degli o.s.a. 8 Tutor-coordinatore: supporto al team e motivazione dei gruppi. � Scheda tecnica del prodotto � Scheda sulla realtà socio-economica del mercato di riferimento � Computer � Internet � Posta elettronica � Materiali pubblicitari (riviste, giornali, depliants, manifesti, volantini) � Word � Excel � Power Point � Dizionario italiano-inglese � Stampanti a colori � Scheda per la valutazione del lavoro cooperativo Materiali Sequenza in fasi ed Esperienze Denominazione Sviluppo di attività di ordine sociale CNOS-FAP / CIOFS-FP 100 Compito / prodotto Denominazione Realizzazione prodotto professionale Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento 1.5 UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Partitari Cassa/Banca e Clienti/Fornitori” Primo anno Elaborare dei partitari relativi alle movimentazioni di Cassa, di Ban- ca, dei crediti verso i clienti e dei debiti verso i fornitori. � Fornire una conoscenza di base della dinamica delle movimentazioni finanziarie tipiche di un’azienda o di uno studio professionale � Fornire le conoscenze basilari per l’utilizzo degli strumenti conta- bili nelle rilevazioni di tipo finanziario, patrimoniale ed economico � Sviluppare abilità e caratteristiche professionali di base attraverso la creazione dei principali strumenti per la tenuta di una contabilità � Far conoscere i principali strumenti finanziari e monetari impiegati nelle transazioni commerciali (tradizionali e non) � Favorire l’impiego di strumentazioni informatiche per le rilevazioni contabili � Sviluppare la capacità di espressione mediante l’utilizzo dei termini tecnici comunemente in uso 1) Conoscere le cause delle principali movimentazioni finanziarie aziendali 2) Conoscere gli strumenti di pagamento più comunemente utiliz- zati nelle transazioni commerciali moderne 3) Conoscere le principali condizioni applicate nelle transazioni commerciali 4) Apprendere le regole di contabilizzazione proprie del metodo della Partita Doppia 5) Rilevare contabilmente una grandezza economica o patrimoniale 6) Interpretare il significato di una scrittura contabile 7) Saper individuare gli effetti di natura economica e patrimoniale legati alle movimentazioni finanziarie e monetarie 8) Effettuare calcoli per l’elaborazione dei dati contabili 9) Saper rilevare gli interessi e gli sconti 10) Elaborare fogli di calcolo 11) Utilizzare il computer ed i software per la gestione della contabi- lità aziendale 12) Utilizzare il linguaggio tecnico proprio delle operazioni com- merciali e della contabilità aziendale anche in lingua straniera (inglese) “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 101 Risorse umane Destinatari Tempi di svolgimento Sequenza in fasi ed Esperienze Denominazione Realizzazione prodotto professionale Materiali Allievi del primo anno dei corsi di qualificazione professionale. Prerequisiti: uso del PC e del foglio elettronico (Excel) La durata dell’UdA è prevista in circa 100 ore. Periodo di svolgimen- to consigliato: seconda metà dell’anno formativo. � Introduzione � Analisi delle principali operazioni commerciali e finanziarie di un’azienda o di uno studio commerciale � Illustrazione delle tecniche di contabilizzazione con il metodo della partita doppia � Fornitura dei dati di riferimento � Verifiche in itinere � Correzione di eventuali errori � Incontro con il direttore amministrativo di un’azienda � Elaborazione dei partitari e stampa degli stessi � Valutazione finale Formatore area professionale: responsabile dell’UdA. Responsabi- le degli obiettivi specifici di apprendimento 1-2, da 4 a 7. Formatore area scientifica: responsabile degli o.s.a. da 8 a 11. Formatore area scienze umane: responsabile degli o.s.a. 3. Formatore area linguistica: responsabile o.s.a. 12. Tutor-coordinatore: supporto del team. � Personal computer � Software di contabilità � Word � Excel � Fac simile di partitari � Dati contabili da elaborare � Schede per l’esercitazione � Calcolatrice � Stampanti � Testi di contabilità e computisteria � Dizionario italiano-inglese � Scheda di valutazione � Scheda per il formatore CNOS-FAP / CIOFS-FP 102 Realizzazione di una festa di fine anno, fatta alla presenza dei genito- ri, in cui gli allievi realizzano una presentazione del lavoro svolto durante l’anno, attraverso delle diapositive di PowerPoint o attraver- so la realizzazione di una videocassetta,, e una serie di scenette scher- zose, attraverso cui ripercorrere le dinamiche realizzate con i formatori o tra compagni. La festa si conclude, poi, con un rinfresco offerto agli allievi e ai genitori. � Promuovere negli allievi la consapevolezza delle proprie capacità, attitudini e aspirazioni e delle condizioni di realtà che le possono valorizzare e realizzare � Promuovere la collaborazione e la cooperazione tra gli allievi � Promuovere nei ragazzi la presa di consapevolezza del percorso svolto durante il corso dell’anno, delle capacità sviluppate, dei pro- dotti realizzati e delle potenzialità ancora da sviluppare � Promuovere negli allievi la capacità di comunicare, attraverso varie modalità (multimediali, espressive, linguistiche, grafiche), i propri vissuti e le proprie esperienze personali � Promuovere negli allievi la coscienza delle dinamiche personali che portano all’affermazione della propria identità attraverso rapporti costruttivi con adulti di riferimento e coetanei � Promuovere negli allievi la capacità di padroneggiare gli strumenti espressivi indispensabili per gestire in maniera costruttiva il con- fronto sociale 1) Realizzare un reportage fotografico delle attività svolte al Centro 2) Utilizzare le proprie competenze linguistiche per realizzare inter- viste ai formatori, ai compagni e per riportarle in modo scherzoso con le modalità preferite 3) Utilizzare le proprie competenze informatiche per realizzare una presentazione in PowerPoint in cui inserire immagini, commenti, interviste, che possano descrivere le attività svolte durante l’an- no 4) Realizzare (in alternativa) una videocassetta, in cui siano riprese le varie attività del Centro, i prodotti realizzati, le interviste ai formatori e ai compagni 5) Utilizzare la propria creatività per allestire una mostra dei lavori prodotti durante l’anno da tutti gli allievi Compito / prodotto Denominazione Organizzazione evento finale Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento 1.6 UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Organizzazione di una festa di fine anno” Primo anno “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 103 Risorse umane Destinatari Tempi di svolgimento Sequenza in fasi ed Esperienze Denominazione Organizzazione evento finale 6) Utilizzare le proprie competenze grafiche e professionali per ese- guire cartelloni che siano di abbellimento alla mostra e che rap- presentino il ciclo di lavorazione che ha portato alla realizzazione del prodotto 7) Preparare e rappresentare alcune brevi scenette che illustrino in modo scherzoso momenti divertenti della vita del Centro e delle esperienze realizzate durante il primo anno Allievi del primo anno dei corsi di qualificazione professionale. Come prerequisito è prevista l’acquisizione delle competenze relative al pri- mo anno La durata dell’UdA è prevista in circa 20 ore ed è da svolgersi alla fine dell’anno � Presentazione dell’UdA da parte di un formatore � Realizzazione di un reportage fotografico delle attività svolte al Centro � Realizzazione di interviste ai formatori e ai compagni � Raccolta di materiali utili per realizzare la presentazione in PowerPoint e le scenette � Realizzazione di una presentazione in PowerPoint sul lavoro svolto nell’anno o su momenti particolari � Realizzazione, in alternativa, di una videocassetta sul lavoro svolto nell’anno o su momenti particolari � Preparazione di scenette scherzose sui formatori e sui momenti più simpatici dell’anno � Sistemazione degli ambienti in cui svolgere la festa � Organizzazione del rinfresco per i genitori Tutor-coordinatore: responsabile dell’attività, cura l’aspetto relazionale della festa e del contatto con i genitori. Responsabile, inoltre, del coordinamento generale dell’attività, soprattutto delle sue parti espressive e relazionali Formatore dell’area dei linguaggi: cura l’aspetto linguistico delle interviste e delle relative trascrizioni e dei cartelloni illustrativi della mostra Formatore dell’area delle scienze umane: responsabile della prepa- razione e della rappresentazione delle scenette scherzose Formatore dell’area tecnologica: cura il supporto informatico per la realizzazione del lavoro e la corretta realizzazione del reportage foto- grafico e delle riprese video CNOS-FAP / CIOFS-FP 104 Materiali Denominazione Organizzazione evento finale Formatore dell’area professionale: responsabile della raccolta del materiale utile per produrre la presentazione in Power Point dell’even- to finale Formatore dell’area scientifica: cura il rispetto dell’ambiente du- rante lo svolgimento della festa e di curare la gestione degli stru- menti “matematici” (righelli, squadre, ecc.) per la realizzazione dei cartelloni � Lavori prodotti durante l’anno � Macchina fotografica � Computer � Videoproiettore � Telecamera � Registratore per le interviste � Costumi e attrezzi necessari per le scenette � Colla � Righelli e squadre � Pennarelli � Forbici “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 105 2.Unità di Apprendimento per il secondo anno CNOS-FAP / CIOFS-FP 106 Elenco degli strumento proposti per il Secondo anno: N. NATURA SPECIFICAZIONE 1 Unità di apprendimento Scheda Presentazione Attività Estive Strumenti 2 Unità di apprendimento Scheda Liquidazione dell’I.V.A. Strumenti 3 Unità di apprendimento Scheda Organizzazione di un Viaggio Strumenti 4 Unità di apprendimento Scheda Patente per il Motorino Strumenti 5 Unità di apprendimento Scheda Piano dei Conti Strumenti 6 Unità di apprendimento Scheda Lettere Commerciali Strumenti (in lingua italiana e straniera) 7 Unità di apprendimento Scheda Elaborazione di un Budget Strumenti per Aquisti di Merce (Libri per una Libreria) 8 Unità di apprendimento Scheda Evento Finale Strumenti “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 107 Realizzazione di una scheda o fascicolo, eseguito in Word, in cui venga fatta una presentazione delle attività svolte durante l’estate (tirocinio in azienda, viaggi, attività caratteristiche, vacanze). Tale scheda dovrebbe comprendere un sintetico diario di aneddoti diver- tenti e/o formativi vissuti durante l’estate; un ampliamento di questa attività potrebbe essere quello di creare delle vignette che descriva- no queste scene, e di tradurre questo in inglese. Inoltre, nella scheda dovrebbero essere raccolte informazioni (fotografie, notizie storiche, caratteristiche geografiche e naturali, attività culturali e di intrattenimento), attraverso la navigazione in internet, del luogo in cui il ragazzo è andato in vacanza o nel quale avrebbe avuto il deside- rio di andare. Insieme a questo, viene anche richiesto di fare una stima dell’itinerario percorso (o che si sarebbe voluto percorrere) in termini di distanze e di spesa � Promuovere la capacità di servirsi con proprietà degli strumenti di consultazione e degli strumenti informatici, per ottenere documentazioni, scrivere e archiviare � Aiutare gli allievi a porre le basi per superare le dimensioni stru- mentali della Patente Europea per il Computer (Ecdl) e dimostrare di considerare la multimedialità e l’uso degli strumenti informatici un fecondo ambiente di apprendimento, in prospettiva teorica e/o pro- fessionale � Promuovere la capacità di navigare in internet per risolvere proble- mi, mirando alla selezione delle informazioni adeguate � Promuovere la capacità di leggere e produrre testi di differenti di- mensioni e complessità, ben costruiti a livello grammaticale-sintattico e adatto a tutte le situazioni interattive � Favorire negli allievi l’acquisizione di conoscenze solide sulla strut- tura grammaticale dell’italiano, anche con opportuni confronti con l’inglese � Promuovere l’utilizzo della lingua inglese per i principali scopi co- municativi e operativi � Promuovere la capacità di operare, orientandosi nello spazio e nel tempo, confronti costruttivi fra realtà geografiche e storiche diver- se � Promuovere il rispetto, la cura, la conservazione e il miglioramento dell’ambiente Compito / prodotto Denominazione Organizzazione evento finale Obiettivi formativi 2.1.UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Scheda di presentazione dell’attività estiva” Secondo anno CNOS-FAP / CIOFS-FP 108 � Promuovere la comprensione della realtà naturale con atteggiamento di curiosità, attenzione e rispetto � Facilitare negli allievi l’utilizzo efficace per l’espressione di sé e per la comunicazione interpersonale anche codici, tra loro integrati o autonomi (fotografia, cinema, web, ecc.) diversi dalla parola 1) Utilizzare le proprie competenze linguistiche e grammaticali per una corretta stesura del diario di alcuni aneddoti relativi alle espe- rienze delle vacanze estive 2) Utilizzare le proprie capacità grafiche e la propria creatività per realizzare vignette che descrivano eventi simpatici e/o educativi vissuti nel periodo estivo 3) Utilizzare la propria conoscenza della lingua inglese per scrivere il testo delle vignette 4) Saper utilizzare in modo adeguato Word e saper produrre in esso un testo scritto ben organizzato, compreso di immagini 5) Saper utilizzare le principali funzioni di internet per la ricerca di informazioni e di materiali relativi al luogo in cui i ragazzi sono stati in vacanza 6) Ricercare informazioni attraverso l’uso di un motore di ricerca 7) Produrre una riflessione sugli aspetti storici, geografici, culturali e ludici relativi al luogo di villeggiatura preso in considerazione 8) Utilizzare le proprie competenze matematiche per calcolare distanze chilometriche e per fare una stima delle spese fatte Allievi del secondo anno dei corsi di qualificazione professionale. Come prerequisito è prevista l’acquisizione delle competenze relative al primo anno La durata dell’UdA è prevista in circa 45 ore ed è da svolgersi all’ini- zio dell’anno � Presentazione dell’UdA da parte di un formatore � Impostazione di un documento in Word � Stesura del diario delle attività estive e dell’eventuale espressione di tirocinio formativo in azienda e, in particolare, di alcuni aneddoti divertenti e/o educativi avvenuti (in ms Word); è possibile integra- re tale diario con fotografie e materiali vari � Realizzazione delle vignette, fatte a mano libera o con l’ausilio di strumenti informatici � Traduzione dei testi delle vignette in lingua inglese Destinatari Tempi di svolgimento Sequenza in fasi ed Esperienze Denominazione Organizzazione evento finale Obiettivi specifici di apprendimento “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 109 � Realizzazione di una ricerca in internet di informazioni, fotografie e materiali relativi al luogo in cui il ragazzo ha trascorso le vacanze estive attraverso l’utilizzo di un motore di ricerca � Stesura di un documento in Word che contenga i materiali scaricati da internet e sistemati dal ragazzo rispetto ai diversi argomenti (storia del luogo, caratteristiche geografiche e naturali, attività cul- turali e ricreative, ecc.) � Realizzazione di un calcolo delle distanze percorse (o che si do- vrebbero percorrere) per raggiungere il luogo in questione e delle spese sostenute (o la stima di esse) durante il periodo di vacanza Tutor-coordinatore: cura l’aspetto relazionale di questa attività e la gestione della comunicazione Formatore dell’area dei linguaggi: cura l’aspetto linguistico di tut- to il lavoro e, in particolare, della stesura del diario e della traduzione in lingua inglese delle vignette Formatore dell’area scienze umane: responsabile di guidare i ra- gazzi nella scelta delle informazioni circa gli aspetti storici e culturali del luogo sul quale attuano la ricerca e nella sistematizzazione di queste informazioni Formatore dell’area scientifica: responsabile dell’adeguato utiliz- zo delle competenze matematiche per il calcolo delle distanze percor- se e delle spese effettuate e della guida agli allievi nella scelta delle informazioni circa gli aspetti geografici e naturali del luogo sul quale attuano la ricerca; responsabile di curare il supporto informatico per la realizzazione del lavoro e l’apprendimento di un adeguato uso di internet e delle sue risorse Formatore dell’area professionale: responsabile di una riflessione- relazione sull’eventuale esperienze di tirocinio formativo in azienda Formatore dell’area tecnologica: cura il supporto informatico per la realizzazione del lavoro e l’apprendimento di un adeguato uso di Internet e delle sue risorse � Attrezzature laboratorio informatico � Internet � Fotografie � Fogli � Penne e pennarelli Risorse umane Materiali Denominazione Organizzazione evento finale CNOS-FAP / CIOFS-FP 110 Compito / prodotto Denominazione Realizzazione del prodotto professionale 2.2. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Liquidazione dell’I.V.A.” Secondo anno Elaborare la liquidazione dell’I.V.A.. E’ uno dei principali e più fre- quenti adempimenti di natura contabile e fiscale degli imprenditori e professionisti. Il compito comporta l’emissione di fatture e la regi- strazione delle stesse nei registri obbligatori previsti dalla normativa sull’I.V.A. � Consentire la distinzione tra operazioni aziendali fuori dal campo I.V.A., non-imponibili, esenti ed assoggettate all’I.V.A. � Consentire all’allievo di determinare autonomamente il Volume d’Af- fari � Mettere l’allievo in grado di documentare la rettifica di un’operazio- ne fatturata precedentemente (emissione di Nota di Credito o di Debito) � Mettere l’allievo in grado di gestire la contabilità applicando i prin- cipali Regimi I.V.A. (ordinario, semplificato, forfetario, minimo) e di tenere i libri obbligatori previsti dalla normativa I.V.A. � Far conoscere le modalità di versamento dell’I.V.A. ed i modelli di pagamento. 1) Approfondire la conoscenza della normativa sull’I.V.A. 2) Gestire le principali scadenze fiscali di un’azienda e di uno studio professionale 3) Conoscere il trattamento fiscale ai fini I.V.A. delle diverse opera- zioni aziendali 4) Conoscere le modalità di contabilizzazione delle operazioni aziendali tipiche dei diversi “regimi” I.V.A. 5) Conoscere la principale documentazione di riferimento in materia di I.V.A. 6) Essere in grado di certificare le operazioni aziendali attive 7) Conoscere le diverse modalità di liquidazione dell’I.V.A. 8) Effettuare periodicamente i controlli sulle rispondenze contabili delle operazioni aziendali 9) Conoscere le diverse modalità di versamento dei tributi 10) Predisporre i modelli di versamento dei tributi 11) Conoscere gli obblighi dichiarativi imposti dalle norme fiscali 12) Adottare comportamenti adeguati alla normativa sul trattamento dei dati personali 13) Utilizzo del computer Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 111 14) Conoscenza dei principali software applicativi per la gestione della contabilità I.V.A. 15) Effettuare calcoli matematici per la risoluzione di semplici equa- zioni 16) Utilizzo del linguaggio tecnico specifico dell’I.V.A., anche in lin- gua straniera Allievi del secondo anno dei corsi di qualificazione professionale. Prerequisiti: aver acquisito le competenze di base del 1° anno e superamento del test sulla fatturazione delle operazioni La durata dell’UdA è prevista in circa 100 ore. Periodo di svolgimento consigliato: settembre-novembre � Presentazione sintetica del lavoro da svolgere � Illustrazione, analisi e studio della normativa sull’I.V.A. � Illustrazione dei registri contabili obbligatori previsti dalle norme fiscali in materia di I.V.A. � Tecniche di rilevazione contabile (manuali e meccanografiche) � Registrazione dei documenti contabili nei registri previsti dalle nor- me sull’I.V.A. � Calcoli per l’elaborazione dei dati in conformità alle norme fiscali � Verifica in itinere ed esercitazione guidata � Correzione di eventuali errori � Discussione sulle difficoltà incontrate � Visita al reparto contabile di un’azienda � Elaborazione (manuale e meccanografica) delle liquidazioni periodi- che e annuale � Predisposizione dell’eventuale modello di versamento � Valutazione finale Formatore area professionale: responsabile dell’UdA. Presentazio- ne, piano di lavoro. Responsabile degli obiettivi specifici di apprendi- mento da 1 a 12 - 14 - 16. Valutazione intermedia e finale. Formatore area tecnologica: responsabile degli o.s.a. 13 - 15. Tutor-coordinatore: supporto del team dei formatori, motivazione del gruppo. Destinatari Tempi di svolgimento Sequenza in fasi ed Esperienze Risorse umane Denominazione Realizzazione del prodotto professionale CNOS-FAP / CIOFS-FP 112 Materiali Denominazione Organizzazione evento finale � Personal computer � Software per la gestione della contabilità � Word � Excel � Dati contabili da elaborare � Registri I.V.A. (per fatture emesse, corrispettivi e per fatture d’acquisto) � Casi pratici di liquidazione � Calcolatrice � Stampanti � Testi normativi di riferimento (D.P.R. 633/72, ecc.) � Quotidiani-riviste economico-fiscali � Dizionario italiano-inglese � Schede per l’esercitazione � Schede per il formatore � Schede di valutazione “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 113 Compito / prodotto Denominazione Organizzazione evento 2.3. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Organizzazione di un viaggio” Secondo anno Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Si tratta di simulare il lavoro di un’agenzia di viaggio che deve orga- nizzare un viaggio all’estero che preveda momenti di approfondi- mento tecnico e culturale ed escursioni nel rispetto dei tempi e delle risorse predefinite dal cliente. Il prodotto verrà realizzato dagli allievi divisi in due gruppi di lavoro; ciascun gruppo dovrà predisporre una proposta di viaggio che com- prenda: - informazioni geografiche, storiche e culturali sui luoghi da visitare; - itinerari ed escursioni; - mezzi di trasporto; - costi del viaggio e del soggiorno. � Favorire tra gli allievi le condizioni per cui utilizzare gli aspetti posi- tivi che vengono da un gruppo di lavoro � Promuovere negli allievi le capacità di ascolto, di dialogo, di con- fronto con gli altri, in modo da acquisire capacità relazionali e co- municative � Promuovere negli allievi la capacità di risolvere con responsabilità e indipendenza e costruttività i normali problemi della vita quoti- diana � Offrire agli allievi diversi strumenti per acquisire capacità decisio- nali sulla base della conoscenza di sé e di un sistema di valori, in modo da saper concepire progetti di vario ordine � Stimolare le capacità organizzative in modo da impiegare razional- mente le risorse a disposizione al fine di ottenere i risultati prefissa- ti con il minimo dispendio delle stesse � Favorire la conoscenza del mondo esterno ed il confronto con lo stesso � Aiutare gli allievi a superare prospettive d’analisi troppo parziali che impediscono la scoperta delle connessioni tra i vari campi del sapere, la convalidazione dei confini disciplinari, l’importanza unificatrice delle visioni globali 1) Conoscere le esigenze e le capacità di spesa del cliente 2) Ricercare e gestire le informazioni orali e scritte 3) Utilizzare gli strumenti tradizionali e quelli informatici per la ricer- ca delle informazioni CNOS-FAP / CIOFS-FP 114 Destinatari Tempi di svolgimento Denominazione Organizzazione evento 4) Acquisire la conoscenza geografica, storica e culturale dei luo- ghi da visitare 5) Utilizzare i principali mezzi di comunicazione (telefono, fax, posta elettronica) 6) Relazionarsi con gli impiegati delle agenzie di viaggio e dei prin- cipali tour-operator 7) Acquisire informazioni sui mezzi di trasporto più idonei per rag- giungere le località da visitare 8) Acquisire informazioni sui mezzi di trasporto e comunicazione locali 9) Conoscenza delle misure igienico-sanitarie da osservare prima di recarsi nel luogo da visitare 10) Predisporre un itinerario del viaggio che consideri le esigenze e le abitudini del cliente 11) Elaborare un preventivo di spesa in funzione del budget dispo- nibile 12) Strutturare un foglio di calcolo per la gestione di un budget (Excel) 13) Saper predisporre una relazione finale da sottoporre al cliente con testi ed immagini 14) Predisporre una presentazione in Power Point del viaggio 15) Utilizzare correntemente la lingua inglese nelle comunicazioni verbali e scritte. Allievi del secondo anno. Prerequisiti: saperi di base erogati durante il 1° anno. La durata dell’UdA è prevista in circa 70 ore. Periodo di svolgimento consigliato: Novembre-Gennaio, in previsione di una eventuale gita da farsi in primavera � Presentazione dell’UdA � Formazione dei gruppi di lavoro ed organizzazione del lavoro � Conoscenza ed esame delle esigenze del cliente � Ricerca delle informazioni geografiche, storiche e culturali sui luo- ghi da visitare � Contatto con gli operatori del settore (mezzi di trasporto, alberghi, ristoranti, guide turistiche, enti per la promozione turistica) per la richiesta dei preventivi � Elaborazione del budget di spesa � Verifica intermedia � Incontro con un impiegato di un tour-operatore o di un’agenzia di Sequenza in fasi ed Esperienze “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 115 viaggi al fine di conoscere le problematiche relative all’organizza- zione di un viaggio � Predisposizione del preventivo da sottoporre al cliente � Predisposizione della relazione contenente la proposta di viaggio � Presentazione e confronto dei lavori dei singoli gruppi � Valutazione finale Formatore dell’area scienze umane: responsabile dell’UdA. Valu- tazione intermedia e finale. Responsabile degli obiettivi specifici di apprendimento 4, da 7 a 9. Formatore dell’area dei linguaggi: responsabile degli o.s.a. 12 - 14 Formatore dell’area scientifica: responsabile degli o.s.a. 3 - 5 - 11 - 13 Formatore area professionale: responsabile degli o.s.a. 1 - 2 - 6 - 10 Tutor-coordinatore: coinvolgimento, supporto, coordinamento e motivazione dei gruppi. � Aula per lavori di gruppo � Videoregistratore � Fax � Telefono � Internet � Posta elettronica � Schede per la raccolta dei materiali � Dizionari di italiano, italiano-inglese, italiano-lingua madre del paese da visitare � Riviste specializzate � Guide turistiche � Computer � Word � Excel � Power Point � Stampanti a colori � Fotografie � Schede per l’esercitazione � Schede per il formatore � Schede di valutazione Denominazione Organizzazione evento Materiali Risorse umane CNOS-FAP / CIOFS-FP 116 Compito / prodotto Denominazione Preparazione guida motorino 2.4. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Conseguimento della Patente per il motorino” Secondo anno Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Conseguimento del certificato di idoneità alla guida del ciclomotore, in ottemperanza al decreto legislativo n. 151 del 27 giugno 2003, che prevede l’introduzione dell’obbligo di tale certificato dal 1 luglio 2004 per i minorenni che non sono in possesso della patente di guida A o della patente di guida sotto categoria A1. La realizzazione di tale compito avviene attraverso lo svolgimento dei quattro moduli previsti dal Ministero, per un totale di 20 ore di lezio- ne, attraverso l’incontro con un rappresentante delle forze dell’ordi- ne, con cui trattare dell’importanza delle norme della convivenza civi- le, attraverso un esercizio pratico di manutenzione del motorino e attraverso un’esercitazione di guida prevista al termine dell’UdA. � Promuovere negli allievi la consapevolezza del valore delle regole nella convivenza civile � Promuovere il rispetto delle funzioni e delle regole della vita sociale e istituzionale, riconoscendone l’utilità e impegnandosi a compren- derne le ragioni � Facilitare negli allievi l’assunzione di comportamenti più adeguati per la tutela della sicurezza propria, degli altri e dell’ambiente in cui si vive, in condizioni ordinarie o straordinarie di pericolo � Promuovere negli allievi il senso di rispetto e di cura per le cose in loro possesso (in questo caso per il motorino) 1) Conoscere e rispettare le norme di comportamento stradale 2) Conoscere e rispettare la segnaletica stradale 3) Conoscere le norme di rispetto della legge 4) Conoscere e rispettare le norme della convivenza civile e le loro applicazioni pratiche 5) Adottare comportamenti adeguati per attuare un lavoro di gruppo 6) Utilizzare le competenze linguistiche per attuare la domanda di ammissione per sostenere l’esame della patente del motorino 7) Utilizzare le proprie competenze nell’ambito meccanico per attua- re la manutenzione del ciclomotore 8) Utilizzare le proprie conoscenze di matematica per ipotizzare l’ac- quisto del motorino 9) Realizzare un’intervista ad un rappresentante delle forze dell’or- dine e riportarla per scritto “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 117 Destinatari Tempi di svolgimento Sequenza in fasi ed Esperienze Denominazione Preparazione guida motorino 10) Conoscere le implicanze burocratiche relative al possesso e al- l’utilizzo del motorino (bollo, assicurazione, bollino blu, revisio- ne, ecc.) 11) Superare la prova finale per il conseguimento del certificato di idoneità alla guida del ciclomotore 12) Saper guidare un motorino seguendo le norme di base del codice della strada e le principali norme di sicurezza Allievi del secondo anno dei corsi di qualificazione professionale. Come prerequisiti sono richieste le conoscenze linguistiche, matema- tiche e meccaniche di base, acquisite con il primo anno La durata dell’UdA è prevista in circa 50 ore ed è da svolgersi prefe- ribilmente nella prima metà del secondo anno � Presentazione dell’UdA da parte di un formatore � Svolgimento del modulo sulle norme di comportamento stradale � Incontro con il formatore dell’area meccanica per gli esercizi sulla manutenzione del motorino � Svolgimento dell’UdA “Acquisto del motorino” (se non è già stata svolta precedentemente) � Svolgimento del modulo sulla segnaletica � Svolgimento del modulo di educazione alla convivenza civile � Incontro ed intervista con un rappresentante delle forze dell’ordine con cui trattare dell’importanza delle norme della convivenza civile � Svolgimento del modulo sull’educazione al rispetto della legge � Presentazione delle implicanze burocratiche relative al possesso e all’utilizzo del motorino (bollo, assicurazione, bollino blu, revisio- ne, ecc.) � Realizzazione della domanda di ammissione per sostenere l’esame � Svolgimento della prova finale per il conseguimento del certificato di idoneità alla guida del ciclomotore � Realizzazione di una prova finale di guida del motorino, all’interno del cortile del Centro Tutor-coordinatore: cura l’aspetto relazionale dell’UdA e l’organiz- zazione degli incontri degli allievi con il rappresentante delle forze dell’ordine e della prova pratica finale Formatore dell’area dei linguaggi: cura l’aspetto linguistico dell’in- tervista al rappresentante delle forze dell’ordine e della stesura della domanda di ammissione per sostenere l’esame Formatore dell’area storico-socio-economica: responsabile del mo- Risorse umane CNOS-FAP / CIOFS-FP 118 Materiali Denominazione Preparazione guida motorino dulo di educazione alla convivenza civile e della presentazione delle implicanze burocratiche relative al possesso e all’utilizzo del motori- no (bollo, assicurazione, bollino blu, revisione, ecc.) Formatore dell’area professionale: responsabile dell’aspetto prati- co relativo alla manutenzione del motorino Formatore dell’area scientifica: responsabile dell’adeguato utiliz- zo delle competenze matematiche utilizzate per ipotizzare l’acquisto del motorino Docente abilitato a svolgere il corso: responsabile della preparazio- ne e organizzazione dei corsi, della gestione amministrativo contabi- le delle attività connesse, della verifica del registro delle presenze, dell’identificazione dei candidati prima dell’esame, della lettura delle istruzioni per la compilazione delle schede d’esame e dello svolgi- mento della prova finale. Tale docente, nel rispetto delle norme vi- genti, deve essere: un insegnante di autoscuole, un’appartenente alle forze di polizia, un carabiniere, un vigile urbano, una guardia di finanza, un docente in possesso delle competenze derivanti dal- l’aver organizzato e realizzato specifiche attività formative di educa- zione stradale, per almeno un triennio, certificato dal Dirigente Sco- lastico, o una persona designata dalle associazioni e dagli enti, pub- blici e privati, impegnati in attività collegate alla circolazione strada- le e riconosciuti dal Ministero dei Trasporti � Scheda dei moduli di formazione per il conseguimento del certifica- to di idoneità alla guida del ciclomotore (in allegato) � Quiz per il conseguimento dell’attestato per la guida dei ciclomo- tori (in allegato) � Scheda dell’UdA “Acquisto del motorino” (se non è già stata pre- cedentemente svolta) � Attrezzi utili per gli esercizi relativi alla manutenzione del motorino � Registratore per l’intervista con il rappresentante delle forze del- l’ordine � Moduli per la domanda di ammissione all’esame � Motorino/i su cui fare esercizi di manutenzione e con cui fare la prova finale di guida “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 119 “Moduli di formazione per il conseguimento del certificato di idoneità alla guida dei ciclomotori”17 Modulo A: Norme di comportamento 1) Norme sulla precedenza a) Contenuti: � Norma generale sulla precedenza; regole e comportamenti da attuare in prossimità degli incroci � Uscita dal garage o dai parcheggi b) Normativa: Codice della strada, articoli: 145 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 2) Norme di comportamento a) Contenuti: � Velocità � Posizione dei veicoli sulla strada � Manovra di sorpasso � Distanza di sicurezza � Svolta a destra e a sinistra � Cambio di corsia e cambio di direzione � Sosta e fermata � Trasporto dio persone, animali o oggetti b) Normativa: codice della strada, articoli: 141, 142, 143, 148, 149, 154, 157, 158, 170 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 3) Cause di incidenti e comportamenti dopo gli incidenti; assicurazione; ri- spetto della vita e comportamento solidale a) Contenuti: � Gareggiare in velocità � Condizioni della strada � Condizioni atmosferiche � Condizioni di traffico � Visibilità � Comportamenti di sicurezza in caso di imprevisti � Abbigliamento del conducente � Spazio di frenata e di arresto 1 Tratto da: MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA, Il patentino a scuola, in: www.iatruzione.it/patentino/lineeguida.html, 2004, 1-8 CNOS-FAP / CIOFS-FP 120 � Intralcio alla circolazione � Inosservanza delle norme, inesperienze, imprudenza � Comportamenti in curva � Trasporto passeggeri � Obbligo di assicurazione per la circolazione dei veicoli a motore � Segnalazione di un incidente sulla strada � Obbligo di fornire le generalità in caso di incidente � Obbligo di avvisare gli agenti in caso di feriti b) Normativa: codice della strada, articoli: 192,193, 189, legge 24 dicembre 1969, n.990 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 4) Elementi del ciclomotore e loro uso; comportamenti alla guida del ciclo- motore e uso del casco a) Contenuti: � Segnalazione visiva ed illuminazione dei veicoli � Clacson � Pneumatici � Posizione alla guida � Stabilità del veicolo � Freni � Specchietti retrovisori � Manutenzione del ciclomotore � Manomissione del ciclomotore � Dispositivo silenziatore � Casco � Documenti necessari per circolare sul ciclomotore � Divieto di usare telefonino e walkman � Comportamenti degli altri utenti e nei loro confronti b) Normativa: codice della strada, articoli: 152, 153, 171, 173 c) Materiali didattici:normativa di riferimento, quiz d’esame d) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame Modulo B: Segnalazione 1) Segnali di pericolo e segnali di precedenza a) Contenuti: � Segnaletica stradale � Forma e colori dei segnali di pericoli � Distanza tra il cartello ed il pericolo presegnalato � Segnali: Strada deformata, dosso, cunetta, curva pericolosa, doppia curva, “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 121 passaggio a livello con e senza barriere, attraversamento tranviario, attraversamento pedonale, attraversamento ciclabile, discesa pericolosa, salita ripida, strettoie, strada sdrucciolevole, banchina pericolosa, luoghi fre- quentati dai bambini, doppio senso di circolazione, caduta massi, semaforo, forte vento laterale, lavori in corso, diritto di precedenza, preavviso di dare precedenza, preavviso di fermarsi e dare precedenza, dare precedenza, confluenza laterale, stop, dare precedenza nei sensi unici alternati, diritto di precedenza nei sensi unici alternati. b) Normativa: codice della strada, articoli: 38, 39; regolamento di esecuzione e di attuazione del codice della strada articoli da 105 a 114 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 2) Segnali di divieto a) Contenuti: segnali: divieto di transito, senso vietato, divieto di sorpasso, limite massimo di velocità, divieto di segnalazioni acustiche, transito vietato di pedoni, transito vietato alle biciclette, via libera, fine limitazione di velocità, finer del divieto di sorpasso, divieto di sosta, divieto di fermata, parcheggio autorizzato. b) Normativa: codice della strada, articoli 38,39; regolamento di esecuzione e di attuazione del codice della strada, articoli da 105 a 114. c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 3) Segnali di obbligo a) Contenuti: segnali:direzioni obbligatorie, preavviso di direzioni obbligatorie, rotatoria, limite minimo di velocità, percorso pedonale, pista ciclabile, percor- so pedonale e ciclabile, alt polizia. b) Normativa:codice della strada, articoli: 38 e 39; regolamento di esecuzione e di attuazione del codice della strada, articoli da 105 a 114. c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame. 4) Segnali di indicazione e pannelli integrativi a) Contenuti: segnali: distanza, estesa, validità, inizio, continuazione e fine, inci- dente, zona soggetta ad allargamento, strada sdrucciolevole per pioggia, bar- riere, barriere direzionali, passaggio obbligatorio per veicoli operativi, senso unico, area pedonale, zona a traffico pedonale, zona a traffico limitato, attraversamento pedonale, uso corsie. b) Normativa: codice della strada, articoli: 38 e 39; regolamnento di esecuzione e di attuazione del codice della strada, articoli da 105 a 114. c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame. 5) Segnali luminosi, segnali orizzontali a) Contenuti: segnali: semaforo, lanterne semaforiche, strisce bianche CNOS-FAP / CIOFS-FP 122 longitudinali, struisce gialle longitudinali, frecce direzionali, isole di traffico, delimitazione di fermata degli autobus in servizio pubblico, attraversamento pedonale, simbolo di passaggio a livello, striscia trasversale di arresto, attraversamento ciclabili. b) Normativa: codice della strada, articoli: 38 e 39; regolamento di esecuzione e di attuazione del codice della strada, articoli da 105 a 114 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 6) Fermata, sosta e definizioni stradali a) Contenuti: definizioni stradali e di traffico b) Normativa:codice della strada, articoli: 3, 175 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame Modulo C: Educazione al rispetto della legge 1) Valore e necessità della regola e del rispetto dell’ ambiente a) Contenuti: � Principio informatore della circolazione � Obblighi verso funzionari e agenti � Responsabilità civile e penale � Responsabilità del proprietario del ciclomotore e principio di solidarietà � Mancato rispetto delle norme � Precedenza ai veicoli in servizio di emergenza � Denuncia di smarrimento o furto dei documenti � Segnalazione di pericolo sulla strada � Omissione di soccorso � Inquinamento acustico � Inquinamento atmosferico � Smaltimento olio esausto b) Normativa: codice della strada, articoli: 140, 155, 156, 192, 195, 196, 210, 215, 217 codice penale, articolo 593. c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame 2) La salute a) Contenuti: � Stato psicofisico del conducente � Conseguenze provocate dall’uso di alcool � Conseguenze provocate dall’uso di droghe b) Normativa:codice della strada, articoli: 115, 186, 187 c) Verifica: questionario con domande specifiche tratte dai quiz d’esame “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 123 Compito / prodotto Denominazione Realizzazione del prodotto professionale 2.5. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Piano dei Conti” Secondo anno Destinatari Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Elaborare un Piano dei Conti tipico di un’azienda commerciale. Per l’elaborazione del piano l’allievo deve conoscere e analizzare la struttura organizzativa dell’azienda commerciale individuando i componenti patrimoniali e reddituali tipici della stessa. � Stimolare l’allievo ad acquisire una conoscenza sempre più ap- profondita dell’organizzazione aziendale e dei relativi cicli produt- tivi � Sviluppare le capacità di sintesi nella rappresentazione contabile dei fatti aziendali � Accrescere la conoscenza sulle dinamiche patrimoniali e reddituali � Promuovere nell’allievo un atteggiamento che tende a schematiz- zare gli accadimenti aziendali e a ricondurli sotto fattispecie astratte di riferimento applicabili a diverse realtà aziendali 1) Conoscere l’organizzazione ed il ciclo produttivo dell’azienda di riferimento 2) Individuare l’oggetto di rilevazione del sistema contabile ado- perato 3) Individuare le componenti contabili tipiche dell’azienda stessa 4) Comprendere e analizzare le differenze tra reddito e patrimonio 5) Conoscere le regole di rilevazione contabile con il metodo della Partita Doppia 6) Distinguere la natura, patrimoniale o economica, dei fatti aziendali 7) Rappresentare in modo sintetico i fatti aziendali 8) Interpretare i dati scaturenti dalle rilevazioni contabili 9) Analizzare l’influenza dei singoli fatti aziendali sul patrimonio e sul reddito 10) Utilizzare gli strumenti informatici per la rilevazione contabile delle operazioni aziendali 11) Utilizzare un linguaggio tecnico-economico appropriato, an- che in lingua inglese Allievi del secondo anno. Prerequisiti: conoscere le differenze tra patrimonio e reddito; principi di contabilità (metodo della Partita Doppia). CNOS-FAP / CIOFS-FP 124 Tempi di svolgimento Sequenza in fasi ed Esperienze Denominazione Realizzazione del prodotto professionale Risorse umane La durata dell’UdA è prevista in circa 90 ore. Periodo di svolgimento consigliato: metà del secondo anno formativo � Presentazione dell’azienda e del settore in cui la stessa opera � Conoscenza dell’organizzazione aziendale e dei cicli produttivi � Individuazione delle componenti patrimoniali e reddituali tipiche dell’azienda � Acquisizione del linguaggio tecnico-economico (anche in lingua inglese) � Valutazione in itinere sui comportamenti e sul grado di conoscen- za acquisito � Incontro con il responsabile amministrativo-contabile di un’azien- da commerciale. � Predisposizione del Piano dei Conti � Valutazione finale Formatore dell’area professionale: responsabile dellUdA. Valuta- zione intermedia e finale. Responsabile degli obiettivi specifici di apprendimento da 2 a 11. Formatore dell’area scienze umane: responsabile degli o.s.a. 1. Tutor-coordinatore: supporto al team, coordinamento. Formatore dell’area tecnologica: cura il supporto informatico per la realizzazione del lavoro e l’apprendimento di un adeguato uso di Internet e delle sue risorse � Computer � Software per la gestione della contabilità � Word � Excel � Dizionario italiano-inglese � Stampanti � Fac-simile di Piano dei Conti � Schede di valutazione Materiali “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 125 Compito / prodotto Denominazione Realizzazione del prodotto professionale 2.6. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Lettere commerciali in lingua italiana e straniera” Secondo anno Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Realizzazione dei principali schemi di lettere commerciali utilizzati nel- la prassi commerciale delle aziende e degli studi professionali. La predisposizione di questo tipo di lettere, comporta la conoscenza delle principali clausole contrattuali utilizzate nelle operazioni com- merciali sia a livello nazionale sia a livello comunitario ed internazio- nale. � Far acquisire all’allievo il linguaggio tecnico tipico delle transazioni commerciali, anche in lingua straniera � Sviluppare la capacità di comunicare con i principali referenti com- merciali di un’azienda o uno studio professionale anche straniero � Favorire la conoscenza delle clausole tipiche delle operazioni com- merciali nazionali e con l’estero � Stimolare l’allievo allo studio della normativa commerciale e fiscale di riferimento per le transazioni a livello locale e sovranazionale � Favorire l’analisi del mercato di riferimento e delle influenze che lo stesso può avere sull’andamento aziendale � Promuovere la capacità decisionale scegliendo tra diversi operatori commerciali e tra diverse clausole e condizioni dagli stessi proposte 1) Gestire la comunicazione commerciale orale e scritta 2) Conoscere lo schema tipo di una lettera commerciale 3) Conoscere gli elementi principali di alcuni contratti aziendali (com- pravendita e noleggio) 4) Conoscere le principali clausole della prassi commerciale relative a condizioni e termini di consegna, pagamento, assicurazione delle merci 5) Conoscere la normativa doganale per l’esportazione/importazio- ne delle merci 6) Conoscere la normativa comunitaria per la circolazione di merci, persone e capitali 7) Utilizzo dei principali mezzi di comunicazione per il passaggio delle informazioni (telefono, fax, internet, posta elettronica) 8) Elaborare autonomamente un testo a carattere commerciale sulla base di informazioni fornite da terzi, anche in lingua inglese 9) Utilizzare il dizionario italiano e italiano-inglese 10) Acquisire un glossario dei termini commerciali in lingua italiana e straniera (inglese) CNOS-FAP / CIOFS-FP 126 Destinatari Tempi di svolgimento Sequenza in fasi ed Esperienze Denominazione Realizzazione del prodotto professionale Risorse umane Materiali Allievi del secondo anno. Prerequisiti: conoscenze di base della lin- gua straniera La durata dell’UdA è prevista in circa 80 ore. Periodo di svolgimento consigliato: metà del secondo anno formativo � Presentazione dell’azienda e del settore in cui la stessa opera � Presentazione di schemi di lettere commerciali � Conoscenza delle clausole contrattuali tipiche � Approfondimento dei termini tecnici in italiano ed inglese � Organizzazione del lavoro � Verifica in itinere sul grado di apprendimento � Predisposizione delle lettere tipo in italiano ed inglese � Incontro con il responsabile della segreteria direzionale di un’azienda � Valutazione finale Formatore dell’area dei linguaggi: responsabile dell’UdA. Valuta- zione intermedia e finale. Responsabile degli obiettivi specifici di ap- prendimento 1-2 e da 8 a 10. Formatore dell’area professionale: responsabile degli o.s.a. da 3 a 7. Tutor-coordinatore: supporto al team, coordinamento. Formatore dell’area tecnologica: cura il supporto informatico per la realizzazione del lavoro e l’apprendimento di un adeguato uso di Internet e delle sue risorse � Computer � Word � Excel � Internet � Dizionari di italiano e di italiano-inglese � Stampanti � Fac-simile di lettere commerciali � Schemi di contratti aziendali � Codice civile � Schede di valutazione “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 127 Compito / prodotto Denominazione Elaborazione di un budget 2.7. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Acquisti di merce (libri per una libreria)” Secondo anno Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Elaborazione di un budget per l’acquisto di libri da parte di una libre- ria. Lo svolgimento del compito comporta l’analisi dei prodotti da commercializzare e dei comportamenti dei consumatori. � Sviluppare abilità e caratteristiche personali attraverso la personalizzazione delle proprie scelte potenziando la capacità deci- sionale in presenza di risorse materiali e temporali limitate e tenendo conto delle esigenze dei clienti � Stimolare gli allievi a studiare i gusti e le abitudini dei consumatori e dei clienti dell’azienda di riferimento in modo da poter decidere la tipologia di merce da acquistare � Accrescere negli allievi la consapevolezza che per un imprenditore è fondamentale conoscere i prodotti che commercializza, in modo da poter orientare la scelta dei suoi clienti � Favorire nell’allievo un processo che lo porti a schematizzare i com- portamenti del consumatore e ad individuare il target di riferimento dell’azienda � Promuovere la consapevolezza che un acquisto “errato” comporta danni patrimoniali, economici e finanziari per l’azienda con possibili ripercussioni negative legate all’immagine della stessa e al grado di fidelizzazione del cliente 1) Gestire le politiche di acquisti e vendite di un’azienda 2) Acquisire capacità decisionali e di valutazione 3) Acquisire capacità organizzative 4) Conoscere le tecniche di analisi del mercato 5) Leggere ed interpretare correttamente il Conto Economico e lo Stato Patrimoniale di un’azienda 6) Conoscere i metodi per la elaborazione del budget 7) Conoscere i rischi correlati ad errate scelte di acquisto 8) Conoscere le dinamiche del magazzino 9) Gestire le scorte 10) Utilizzare gli strumenti informatici per elaborare un budget (computer, Excel, Power Point) 11) Utilizzare un linguaggio tecnico-economico appropriato anche in inglese CNOS-FAP / CIOFS-FP 128 Destinatari Tempi di svolgimento Sequenza in fasi ed Esperienze Risorse umane Materiali Denominazione Elaborazione di un budget Allievi del secondo anno. Prerequisiti: conoscenza del conto econo- mico e dello stato patrimoniale e conoscenza di Excel e Word La durata dell’UdA è prevista in circa 80 ore. Periodo di svolgimento consigliato: seconda metà del secondo anno formativo � Presentazione dell’azienda e del settore in cui la stessa opera e delle risorse economiche che ha a disposizione � Presentazione delle tecniche di individuazione dei clienti tipo di un’azienda � Illustrazione sintetica delle diverse tipologie di merci acquistabili � Illustrazione delle dinamiche del magazzino � Studio del Conto Economico e dello Stato patrimoniale di un’azien- da � Illustrazione dei metodi di elaborazione del budget � Verifica in itinere sul grado di apprendimento e di capacità decisio- nale dell’allievo � Incontro con il responsabile dell’area Programmazione e Controllo di un’azienda commerciale � Predisposizione del budget � Valutazione finale Formatore dell’area professionale: responsabile dell’UdA. Valuta- zione intermedia e finale. Responsabile degli obiettivi specifici di ap- prendimento da 1 a 9 Formatore dell’area scientifica: responsabile degli o.s.a. 10 Formatore dell’area linguistica: responsabile degli o.s.a. 11 Tutor-coordinatore: supporto al team, coordinamento. Formatore dell’area tecnologica: cura il supporto informatico per la realizzazione del lavoro e l’apprendimento di un adeguato uso di Internet e delle sue risorse � Computer � Word � Excel � Power Point � Internet � Dizionario italiano-inglese � Stampanti � Fac-simile di budget � Schede informative dei prodotti da acquistare � Schede di valutazione “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 129 Compito / prodotto Denominazione Organizzazione evento finale 2.8. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Realizzazione di una festa di fine anno” Secondo anno Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Sequenza in fasi ed Esperienze Realizzazione di una festa di fine anno, fatta alla presenza dei genito- ri, in cui gli allievi realizzano una presentazione del lavoro svolto durante l’anno, attraverso delle diapositive di PowerPoint o attra- verso la realizzazione di una videocassetta, una mostra dei lavori prodotti e una serie di scenette scherzose, attraverso cui ripercorre- re le dinamiche realizzatesi durante l’esperienza di stage. La festa si conclude, poi, con un rinfresco offerto agli allievi e ai genitori. � Promuovere negli allievi la consapevolezza del percorso svolto durante il corso dell’anno, delle capacità sviluppate, dei prodotti realizzati e delle potenzialità ancora da sviluppare � Far riflettere gli allievi sulla esperienza di stage, che facilita la presa di coscienza delle proprie dinamiche personali che portano all’af- fermazione della propria identità attraverso rapporti costruttivi con adulti già inseriti nel mondo del lavoro � Promuovere negli allievi la capacità di padroneggiare gli strumenti espressivi indispensabili per gestire in maniera costruttiva il con- fronto sociale � Sviluppare la consapevolezza di lavorare in modo cooperativo � Sviluppare abilità e caratteristiche professionali nel campo specifico. 1) Adottare comportamenti adeguati alle norme igieniche e di sicu- rezza 2) Realizzare una videocassetta, in cui siano riprese le varie attività del Centro, i prodotti realizzati, le interviste ai formatori e ai com- pagni 3) Utilizzare le proprie competenze grafiche e professionali per rea- lizzare cartelloni che siano di abbellimento alla mostra e che rap- presentino il ciclo di lavorazione che ha portato alla realizzazione dei lavori prodotti durante l’anno da tutti gli allievi Allievi del secondo anno dei corsi di qualificazione professionale. Come prerequisito è prevista l’acquisizione delle competenze relati- ve al secondo anno. La durata dell’UdA è prevista in circa 20 ore ed è da svolgersi alla fine dell’anno � Presentazione dell’UdA da parte di un formatore � Realizzazione di una videocassetta sul lavoro svolto nell’anno � Realizzazione di un reportage fotografico delle attività svolte al Destinatari Tempi di svolgimento CNOS-FAP / CIOFS-FP 130 Risorse umane Materiali Denominazione Organizzazione evento finale Centro � Realizzazione di cartelloni che rappresentino il ciclo di lavorazione che ha portato alla realizzazione dei lavori prodotti durante l’anno � Realizzazione di interviste ai formatori e ai compagni � Raccolta di materiali utili per realizzare la presentazione in PowerPoint � Realizzazione di una presentazione in PowerPoint sul lavoro svolto nell’anno o su momenti particolari � Allestimento della mostra per l’esposizione dei lavori prodotti du- rante l’anno � Sistemazione degli ambienti in cui svolgere la festa � Preparazione del menù per il rinfresco � Preparazione dei prodotti alimentari da servire durante il rinfresco � Organizzazione del rinfresco per i genitori Tutor-coordinatore: cura l’aspetto relazionale della festa e del contat- to con i genitori. Responsabile, inoltre, del coordinamento generale dell’attività, soprattutto delle sue parti espressive e relazionali Formatore dell’area dei linguaggi: cura l’aspetto linguistico delle interviste e delle relative trascrizioni, e dei cartelloni illustrativi della mostra Formatore dell’area tecnologica: cura il supporto informatico per la realizzazione del lavoro e la corretta realizzazione del reportage foto- grafico e delle riprese video Formatore dell’area professionale: cura l’allestimento della mostra dei lavori prodotti e della realizzazione del cartellone sul ciclo di pro- duzione dei lavori svolti; responsabile della preparazione dei prodotti alimentari offerti durante il rinfresco Formatore dell’area storico-socio-economica: responsabile della pre- parazione e della raccolta del materiale utile per produrre la presenta- zione in PowerPoint o la videocassetta Formatore dell’area scientifica: cura il rispetto dell’ambiente durante lo svolgimento della festa e di curare la gestione degli strumenti “ma- tematici” (righelli, squadre, ecc.) per la realizzazione dei cartelloni � Macchina fotografica � Computer � Videoproiettore � Telecamera � Registratore per le interviste � Cartelloni � Colla � Righelli e squadre � Pennarelli � Forbici “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 131 3. Unità di Apprendimento per il terzo anno CNOS-FAP / CIOFS-FP 132 Elenco degli strumento proposti per il Terzo anno: N. NATURA SPECIFICAZIONE 1 Unità di apprendimento Scheda Visita guidata alle sedi Strumenti del Governo (Palazzo Chigi) e delle Camere del Parlamento (Palazzo Madama e Montecitorio) 2 Unità di apprendimento Scheda Contratti di locazione di Strumenti immobili ad uso abitativo e ad uso commerciale 3 Unità di apprendimento Scheda Verbale di assemblea dei soci Strumenti 4 Unità di apprendimento Scheda Situazione Strumenti economico-patrimoniale 5 Unità di apprendimento Scheda Contratto di lavoro Strumenti subordinato “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 133 Compito / prodotto Denominazione Organizzazione visita culturale 3.1. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Visita culturale alle sedi del Governo (Palazzo Chigi) e delle Camere del Parlamento (Palazzo Madama e Montecitorio)“ Terzo anno Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Organizzare una visita di tre/quattro giorni alle sedi del Governo (Pa- lazzo Chigi), del Senato (Palazzo Madama) e della Camera dei Deputa- ti (Montecitorio). L’allievo, alla fine della visita, dovrà redigere una relazione descrittiva dei luoghi visitati e delle funzioni istituzionali degli organi dello Stato, con cenni storici sull’evoluzione istituziona- le degli ultimi due secoli. � Fornire la conoscenza delle sedi istituzionali dello Stato italiano � Stimolare l’allievo ad avere la conoscenza del passato, a ricono- scerne la permanenza nel presente ed a analizzare le motivazioni alla base dei cambiamenti avvenuti nelle diverse epoche storiche (so- prattutto quelle degli ultimi secoli) fino ai giorni nostri � Favorire la conoscenza dell’ordinamento giuridico italiano e dei prin- cipi garantiti dalla Costituzione della Repubblica � Fornire agli allievi la conoscenza delle funzioni svolte dai diversi organi istituzionali e promuovere la capacità di individuarne gli ef- fetti sulla vita quotidiana � Sviluppare il senso di appartenenza ad uno stato democratico fon- dato sul lavoro, sulla famiglia, sull’uguaglianza fra gli essere umani e di ispirazione Cristiana. � Aiutare gli allievi a riconoscere, in tratti e dimensioni specifiche della cultura e del vivere sociale contemporanei, radici che li legano al mondo classico e giudaico-cristiano e l’identità spirituale e mate- riale dell’Italia e dell’Europa � Promuovere negli allievi la capacità di leggere un’opera d’arte, ap- prezzare e valorizzare il patrimonio artistico ed ambientale � Favorire il lavoro organizzativo di gruppo e stimolare gli allievi a individuare i vantaggi della cooperazione 1) Conoscere le istituzioni dello Stato italiano e la loro collocazione nel territorio 2) Conoscere le funzioni ed i poteri degli organi dello Stato italiano 3) Conoscere i principali avvenimenti della storia costituzionale ita- liana 4) Conoscere i principi ispiratori della cultura Cristiana nella Costi- tuzione della Repubblica Italiana 5) Utilizzare gli strumenti informatici per ricercare informazioni, iti- CNOS-FAP / CIOFS-FP 134 Sequenza in fasi ed Esperienze Risorse umane Denominazione Organizzazione visita culturale Destinatari Tempi di svolgimento nerari e per preparare la relazione finale sulla visita 6) Individuare l’itinerario più idoneo per raggiungere i luoghi da visitare 7) Utilizzare i mezzi pubblici e sviluppare la capacità di orientamento 8) Stare in gruppo e rispettare le regole di buona condotta 9) Predisporre e gestire un piccolo budget di spesa 10) Arricchire il proprio glossario di termini giuridici appresi durante la visita Allievi del terzo anno formativo. Non è previsto alcun prerequisito. La durata dell’UdA è prevista in circa 40 ore. Periodo di svolgimento consigliato: settembre-ottobre � Presentazione dell’UdA � Presentazione dei luoghi da visitare anche attraverso l’ausilio di videocassette o altri strumenti multimediali (CD-Rom, ecc.) � Raccolta materiali da internet � Analisi delle piante della città e dei luoghi da visitare � Predisposizione dell’itinerario � Elaborazione del budget di spesa � Visita guidata ai luoghi prescelti � Realizzazione glossario dei termini giuridici appresi durante la visita � Stesura relazione finale sulla visita � Presentazione dell’esperienza ad altri allievi Formatore area scienze umane, area storico-socio-economico e dei linguaggi: responsabile dell’UdA. Responsabile degli obiettivi spe- cifici di apprendimento da 1 a 4 – 10; Contesto storico di riferimento, conoscenza dei rapporti tra la persona e l’ordinamento dello Stato italiano, i diritti del cittadino, i principi garantiti dalla Costituzione, tutela della dignità e della centralità dell’essere umano nella dottrina Cristiana. Formatore area professionale: responsabile degli o.s.a. da 5 a 9; svi- luppo delle capacità di: organizzare un lavoro di gruppo, sintetizzare ed elaborare relazioni scritte ed orali sull’evento, comunicare e gestire relazioni. Tutor-coordinatore: supporto organizzativo e rapporti con le fami- glie. “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 135 Materiali Denominazione Organizzazione visita culturale � Computer � Internet � Word � Excel � Power Point � Videoregistratore � Lettore CD-ROM e DVD � Piantine di Roma e dei palazzi da visitare � Testo della Costituzione della Repubblica Italiana � Schede CNOS-FAP / CIOFS-FP 136 Compito / prodotto Denominazione Realizzazione di un prodotto professionale 3.2. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Contratti di locazione di immobili ad uso abitativo e commerciale” Terzo anno Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Esecuzione di contratti di tipo locazioni abitative e commerciali � Far acquisire una proprietà di linguaggio giuridica (anche in lingua straniera) � Sviluppare abilità e caratteristiche personali che portino alla personalizzazione dei percorsi lavorativi secondo scelte proprie � Accrescere la capacità decisionale in presenza di possibili alter- native � Stimolare la ricerca di documentazione giuridica (norme e giurispru- denza) quale supporto principale per il proprio lavoro � Stimolare l’allievo a leggere ed interpretare le norme giuridiche � Favorire lo studio e l’analisi della fattispecie concreta al fine di indi- viduare la fattispecie giuridica astratta di riferimento � Sviluppare la consapevolezza sugli effetti ed i rischi economici lega- ti al “prodotto” da realizzare 1) Saper leggere ed interpretare una norma giuridica 2) Conoscere gli elementi essenziali ed accidentali di un contratto 3) Conoscere gli elementi caratterizzanti i contratti di locazione 4) Conoscere i principi basilari della disciplina delle locazioni abitative e commerciali 5) Interpretare il significato delle clausole contrattuali 6) Utilizzare mezzi informatici per la ricerca di norme giuridiche ed informazioni tramite internet 7) Utilizzare banche dati giuridiche 8) Elaborare autonomamente schemi contrattuali 9) Utilizzare un appropriato linguaggio giuridico 10) Utilizzare gli strumenti informatici per la stesura dei contratti 11) Conoscere il trattamento fiscale delle locazioni 12) Liquidare e versare le imposte per la registrazione del contratto e per le annualità successive 13) Conoscere la modulistica necessaria per la registrazione del con- tratto 14) Registrare un contratto di locazione presso gli uffici fiscali com- petenti 15) Individuare le fattispecie astratte applicabili alle situazioni con- crete “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 137 Sequenza in fasi ed Esperienze Risorse umane Denominazione Realizzazione di un prodotto professionale 16) Acquisire la capacità di ragionamento seguendo i principi dettati dagli istituti giuridici di riferimento 17) Predisporre uno scadenzario degli adempimenti fiscali 18) Gestire le scadenze dei pagamenti/incassi del canone mediante la predisposizione di ricevute o fatture 19) Preparare la lettera di rinnovo/disdetta della locazione Allievi del terzo anno dei corsi di qualificazione professionale. Prerequisiti: saperi giuridici di base del primo e secondo anno La durata dell’UdA è prevista in circa 100 ore. Periodo di svolgimento consigliato: nei primi mesi del terzo anno formativo � Illustrazione e studio degli elementi essenziali e accidentali di un contratto � Analisi e studio della disciplina delle locazioni di beni immobili � Analisi e studio del contratto di locazione di immobile ad uso abitativo secondo le norme vigenti in materia � Esempi con schemi delle varie tipologie di contratto ad uso abitativo � Analisi e studio del contratto di locazione di immobile ad uso com- merciale secondo le norme vigenti in materia � Esempi con schemi delle varie tipologie di contratto ad uso commer- ciale � Utilizzo del computer e dei software applicativi per la ricerca della normativa di riferimento � Utilizzo delle banche dati � Verifica del grado di apprendimento � Comunicazione dei dati di riferimento per la stesura simulata di due schemi tipo: uno per le locazioni abitative e l’altro per quelle com- merciali � Simulazione di casi pratici mediante la predisposizione dei singoli contratti di locazione � Valutazione finale � Discussione su eventuali difficoltà incontrate nella predisposizione dei contratti Formatore area professionale: Responsabile dell’UdA. Presentazio- ne e piano di lavoro. Responsabile degli obiettivi specifici di appren- dimento da 1 a 7, da 10 a 15, da 17 a 19. Valutazione intermedia e finale. Formatore area dei linguaggi: responsabile degli o.s.a. 8-9-16 Destinatari Tempi di svolgimento CNOS-FAP / CIOFS-FP 138 Denominazione Realizzazione di un prodotto professionale Formatore dell’area tecnologica: cura del supporto informatico per la realizzazione del lavoro e l’apprendimento di un adeguato uso di Internet e delle sue risorse Tutor-coordinatore: supporto del team dei formatori, motivazione del gruppo. � Computer � Word � Internet � Banche dati giuridiche � Stampanti � Testi normativi di riferimento � Codice civile � Schemi di contratti tipo � Dizionario di italiano Materiali “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 139 Compito / prodotto Denominazione Realizzazione di un prodotto professionale 3.3. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Verbale di Assemblea dei Soci di una S.R.L.” Terzo anno Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Redazione di un verbale di un’assemblea (ordinaria) di una società a responsabilità limitata mediante la simulazione di un caso pratico. � Promuovere negli allievi una proprietà di linguaggio tecnico-giuridi- co anche in lingua straniera. � Sviluppare nell’allievo la capacità di sintetizzare e trascrivere, auto- nomamente, i contenuti di una riunione (esempio, di un’assemblea) tenutasi anche in lingua straniera. � Sviluppare nell’allievo il senso di appartenenza all’azienda o allo studio professionale � Far conoscere la composizione ed il funzionamento degli organi di una società commerciale. � Far conoscere gli obblighi imposti dalle norme civilistiche e fiscali per la tenuta dei libri sociali (bollatura e vidimazione). � Mettere l’allievo in grado di tenere (e aggiornare) i libri sociali (ob- bligatori e non). 1) Acquisire il linguaggio giuridico-commerciale tipico delle società di capitali 2) Individuare l’organizzazione di una società commerciale 3) Approfondire la conoscenza della disciplina delle diverse forme societarie 4) Conoscere i poteri e le funzioni degli organi societari 5) Conoscere le modalità di funzionamento degli organi societari 6) Conoscere gli adempimenti obbligatori degli stessi organi 7) Tenere ed aggiornare i libri sociali imposti dal codice civile e da eventuali altre norme 8) Conoscere le basi della disciplina civilistica delle società di capi- tali 9) Conoscere le cause di nullità e annullabilità delle delibere assem- bleari 10) Conoscere i requisiti essenziali del verbale di assemblea 11) Acquisire la capacità di sintetizzare e trascrivere i contenuti “chia- ve” di una riunione 12) Utilizzare un linguaggio giuridico appropriato anche in lingua in- glese 13) Redigere un verbale di assemblea 14) Sviluppare le capacità di comunicazione a terzi dei concetti appre- si mediante testi scritti e orali 15) Utilizzare un elaboratore testi per la stesura del verbale CNOS-FAP / CIOFS-FP 140 Allievi del terzo anno dei corsi di qualificazione professionale. Prerequisiti: concetti di base sulle diverse forme giuridiche societarie. Conoscenza di un software per la videoscrittura. La durata dell’UdA è prevista in circa 100 ore: Periodo di svolgimento consigliato: Novembre-Dicembre � Individuazione della struttura organizzativa della società a respon- sabilità limitata � Spiegazione delle attribuzioni e funzioni degli organi sociali della s.r.l. � Simulazione di un’assemblea ordinaria dei soci di una s.r.l. � Spiegazione dei contenuti essenziali di un verbale assembleare � Illustrazione di fac-simile di verbali assembleari � Valutazione in itinere sul grado di apprendimento dei concetti finora spiegati � Stesura del verbale tramite l’utilizzo di strumenti informatici � Valutazione finale degli elaborati � Discussione su eventuali difficoltà incontrate nella predisposizione dei verbali Formatore area professionale: Responsabile dell’UdA. Presentazio- ne e piano di lavoro. Responsabile degli obiettivi specifici di appren- dimento da 2 a 10 – 15. Valutazione intermedia e finale. Formatore area dei linguaggi: responsabile degli o.s.a. 1 da 11 a 14. Tutor-coordinatore: supporto del team dei formatori. Formatore dell’area tecnologica: responsabile di curare il supporto informatico per la realizzazione del lavoro e l’apprendimento di un adeguato uso di Internet e delle sue risorse � Computer � Word � Internet � Stampanti � Testi normativi di riferimento � Codice civile � Schemi di verbali-tipo � Dizionario di italiano e di italiano-inglese Sequenza in fasi ed Esperienze Risorse umane Denominazione Realizzazione di un prodotto professionale Destinatari Tempi di svolgimento Materiali “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 141 Compito / prodotto Denominazione Realizzazione di un prodotto professionale 3.4. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Situazione economico-patrimoniale” Terzo anno Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento Elaborazione di una situazione economico-patrimoniale. L’allievo, partendo da una situazione contabile iniziale di riferimento, deve ef- fettuare delle scritture di esercizio sul Libro Giornale e sui Partitari (con il metodo della Partita Doppia) e, alla fine del periodo, le scritture di assestamento (ammortamenti, rimanenze di magazzino, ratei e risconti) in modo da rilevare le componenti reddituali di competenza dell’esercizio e determinare l’ammontare del reddito del periodo e del patrimonio alla data di riferimento della stessa situazione. � Offrire all’allievo gli strumenti per comprendere le differenze fra Red- dito e Patrimonio e l’incidenza delle operazioni aziendali su tali gran- dezze � Permettere la distinzione fra componenti patrimoniali e reddituali (ordinari e straordinari) � Favorire l’uso del linguaggio tecnico appropriato � Far comprendere l’importanza delle scritture contabili per la rilevazione delle grandezze economiche (reddito, patrimonio, …) � Favorire l’impiego del metodo della Partita Doppia per la rilevazione contabile delle operazioni aziendali � Far comprendere il nesso logico-matematico tra il metodo di rilevazione contabile (Partita Doppia) e la rappresentazione delle grandezze patrimoniali, economiche e finanziarie nei rispettivi pro- spetti di bilancio � Accrescere nell’allievo al consapevolezza che lo stesso, dopo aver appreso i concetti “chiave” sulla natura dell’operazione aziendale e sul funzionamento dei conti, è in grado di eseguire autonomamente le scritture di esercizio, quelle di assestamento e quelle per la chiu- sura generale e la riapertura dei conti. 1) Acquisire il linguaggio economico-contabile 2) Conoscere le differenze fra reddito e patrimonio 3) Conoscere le componenti reddituali e patrimoniali 4) Analizzare gli effetti delle operazioni aziendali sul reddito e sul patrimonio 5) Utilizzare il metodo della Partita Doppia per le rilevazioni contabili 6) Conoscere le diverse tipologie di conti 7) Conoscere le modalità di funzionamento dei conti CNOS-FAP / CIOFS-FP 142 Sequenza in fasi ed Esperienze Denominazione Realizzazione di un prodotto professionale Destinatari Tempi di svolgimento 8) Conoscere ed applicare i metodi di calcolo nelle operazioni fonda- mentali 9) Rilevare interessi e sconti nei regimi di capitalizzazione “sempli- ce” e “composta” 10) Conoscere i principi di redazione del bilancio 11) Conoscere le regole ed i principi per la tenuta di una contabilità regolare ed ordinata 12) Saper determinare l’importo del reddito e del patrimonio aziendale 13) Effettuare le scritture di assestamento (rettifica e integrazione) delle componenti reddituali e patrimoniali mediante la rilevazione di: - ammortamenti; - rimanenze di magazzino; - ratei e risconti; 14) Determinare il valore delle grandezze soggette a stima 15) Effettuare la chiusura generale dei conti e l’apertura degli stessi 16) Determinare il valore del reddito e del patrimonio aziendale 17) Utilizzo del computer e software per l’elaborazione di testi, fogli elettronici e grafici 18) Utilizzo del computer e di un software specifico per la tenuta della contabilità generale Allievi del terzo anno dei corsi di qualificazione professionale. Prerequisiti: conoscenza del metodo della Partita Doppia e della diffe- renza fra reddito e patrimonio La durata dell’UdA è prevista in circa 150 ore. Periodo di svolgimento consigliato: durante tutto l’anno formativo � Illustrazione dell’azienda di riferimento � Approfondimento dei concetti di reddito e patrimonio � Approfondimento delle regole di contabilizzazione con il metodo della Partita Doppia � Scritture contabili partendo dalla situazione iniziale di riferimento � Scritture di assestamento � Valutazione intermedia e controllo delle scritture effettuate: corre- zione di eventuali errori � Rilevazione extra-contabile del reddito e del patrimonio � Chiusura dei conti del Conto Economico � Rilevazione contabile del reddito dell’esercizio � Chiusura generale dei conti � Predisposizione dei prospetti di Conto Economico e Stato Patrimoniale “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 143 Risorse umane Denominazione Realizzazione di un prodotto professionale Materiali � Riapertura dei conti � Valutazione finale degli elaborati � Incontro con il responsabile del controllo di gestione di un’azienda Formatore area professionale: Responsabile dell’UdA. Presentazio- ne e piano di lavoro. Responsabile degli obiettivi specifici di appren- dimento da 1 a 7 e da 10 a 16. Valutazione intermedia e finale. Formatore area scientifica: responsabile degli o.s.a. 8 - 9 - 17 - 18. Tutor-coordinatore: supporto del team dei formatori. Formatore dell’area tecnologica: responsabile di curare il supporto informatico per la realizzazione del lavoro e l’apprendimento di un adeguato uso di Internet e delle sue risorse � Computer � Word � Excel � Software di gestione della contabilità generale � Calcolatrice � Stampanti � Codice civile � Dizionario di italiano-inglese CNOS-FAP / CIOFS-FP 144 Predisposizione di un contratto di lavoro subordinato. � Accrescere negli allievi la consapevolezza della centralità del con- tratto di lavoro e delle relative clausole nei rapporti tra datore di lavoro e lavoratore � Offrire all’allievo strumenti per prendere consapevolezza delle con- dizioni lavorative del passato, riconoscerne l’influenza sul presente e far tesoro di queste consapevolezze per la soluzione dei problemi e per la progettazione del futuro � Favorire la conoscenza dei principali diritti, obblighi e doveri del lavoratore e del datore di lavoro � Sviluppare la consapevolezza circa il comportamento che il lavora- tore deve tenere in azienda, senza violare le norme giuridiche, al fine di evitare il rischio di licenziamento � Fornire agli allievi le conoscenze di base sulla contrattazione collet- tiva (C.C.N.L.) e su quella individuale � Favorire l’individuazione delle mansioni e dei ruoli del lavoratore � Favorire la consapevolezza che il lavoratore è inserito in un conte- sto sociale più ampio che vede il coinvolgimento di altri soggetti � Sviluppare nell’allievo il rispetto verso il Prossimo e la capacità di relazionarsi con lo stesso � Favorire la conoscenza della disciplina delle assunzioni e dei licen- ziamenti individuali e collettivi 1) Acquisire il linguaggio economico-giuridico tipico del diritto del lavoro 2) Saper leggere ed interpretare norme giuridiche 3) Conoscere i requisiti essenziali di un contratto di lavoro subordi- nato 4) Conoscere ed interpretare le norme contenute nei Contratti Col- lettivi Nazionali di Lavoro della categoria di appartenenza del- l’azienda di riferimento 5) Conoscere le garanzie costituzionali e le norme imperative a tutela dei diritti del lavoratore 6) Conoscere gli obblighi ed i diritti del lavoratore e del datore di lavoro 7) Conoscere il concetto di mansione e qualifica del lavoratore Compito / prodotto Denominazione Realizzazione di un prodotto professionale 3.5. UNITÀ DI APPRENDIMENTO “Contratto di lavoro subordinato” Terzo anno Obiettivi formativi Obiettivi specifici di apprendimento “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 145 Sequenza in fasi ed Esperienze Denominazione Realizzazione di un prodotto professionale Destinatari Tempi di svolgimento 8) Conoscere la disciplina relativa alle assunzioni ed ai licenziamenti 9) Conoscere i principi del trattamento fiscale/previdenziale dei red- diti di lavoro dipendente 10) Individuare gli effetti economici del contratto 11) Utilizzare strumenti informatici per la ricerca di informazioni in rete e per l’elaborazione testi 12) Utilizzo di banche dati 13) Stesura di uno schema-tipo di contratto di lavoro subordinato 14) Accrescimento del glossario dei termini giuridici tipici del rap- porto di lavoro Allievi del terzo anno dei corsi di qualificazione professionale. Prerequisiti: basi di diritto. Principi costituzionali in materia di lavoro. Principi giuridici di base sui contratti. La durata dell’UdA è prevista in circa 100 ore. Periodo di svolgimento consigliato: ultimi due mesi dell’anno formativo � Spiegazione dei principi costituzionali e delle norme imperative per la tutela del lavoro e dei diritti del lavoratore � Illustrazione dei requisiti essenziali di un contratto di lavoro � Ricerca e interpretazione delle norme stabilite dai C.C.N.L. della ca- tegoria di appartenenza � Individuazione degli obblighi e dei diritti del lavoratore e del datore di lavoro � Brevi cenni sulla disciplina delle assunzioni e dei licenziamenti/di- missioni � Brevi cenni sul trattamento fiscale e previdenziale delle retribuzioni dei dipendenti � Individuazione delle clausole da inserire nel contratto da stipulare (come simulazione) � Verifica in itinere del grado di apprendimento � Predisposizione del contratto � Valutazione finale degli elaborati � Incontro con un consulente del lavoro. Formatore area scienze umane: Responsabile dell’UdA. Presenta- zione e piano di lavoro. Responsabile degli obiettivi specifici di ap- prendimento da 2 a 13. Valutazione intermedia e finale. Formatore area dei linguaggi: responsabile degli o.s.a. 1 – 14. Risorse umane CNOS-FAP / CIOFS-FP 146 Denominazione Realizzazione di un prodotto professionale Tutor-coordinatore: supporto del team dei formatori. Formatore dell’area tecnologica: responsabile di curare il supporto informatico per la realizzazione del lavoro e l’apprendimento di un adeguato uso di Internet e delle sue risorse � Computer � Word � Internet � Banche dati � Stampanti � Codice civile � Statuto dei Lavoratori � C.C.N.L. della categoria di riferimento � Dizionario di italiano. Materiali “GUIDA” AZIENDALE E AMMINISTRATIVA 147 BIBLIOGRAFIA AMADORI A. - PIEPOLI N., Cambiare Lavoro, Ed. Il Sole 24 Ore, Milano, 2001 ARTO A., La persona umana trova la sua ricchezza. Operatori e destinatari: ricchezze a confronto, Roma, AIPRE, 2002 ARTO A., La valutazione educativa: esigenze e presupposti psicologici, in: “Orientamenti pedagogici”, 1992 ARTO A., Psicologia dello sviluppo. I. Fondamenti teorico-applicativi Roma, AIPRE, 2002 BERTALANFFY L.V., Teoria Generale dei Sistemi, I.L.I., Milano, 1971 CNOS-FAP PIEMONTE - L’orientamento nel CFP.- Guida per l’accoglienza, Roma, Tipogra- fia Pio XI 2003 COLASANTI A.R. - La promozione delle capacità personali. Teoria e prassi, Roma, Tipografia Pio XI, 2003 GRISOLIA A. - MANZOLINI L. - Dalle competenze alle professioni aziendali, in BOLDIZZONI D. - MANZOLINI L. (a cura di), Creare valore con le risorse umane. La forza dei nuovi paradigmi nella direzione del personale, Milano, Guerini & Associati, 2000 KOLB D. A. – FRY R., Towards an Applied Theory of Experiential Learning, in: COOPER C. L. (Ed.), Theories of Group Process, London, New York, John Willy & Sons, 1975 Legge 14 febbraio 2003, n. 30, Delega al governo in materia di occupazione e mercato del lavoro, in G.U. n. 47 del 26.2.2003 Legge 28 marzo 2003, n. 53, Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e for- mazione professionale, in GU n. 77 del 2.4.2003. Legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, in GU n. 248 del 24.10.2001. MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA, Il patentino a scuola, in: www.istruzione.it/patentino/lineeguida.html, 2004, 1-8 NICOLI D. (a cura di), Linee guida per la realizzazione di percorsi organici nel sistema dell’istruzione e della formazione professionale, Roma, Tipografia Pio XI; 2004 REYNERI E., Sociologia del mercato del lavoro, Il Mulino, Bologna, 2002 ZAPPA G., Il Reddito d’Impresa – Milano, 1950 ZAPPA G., Il Risparmio - Milano, 1954 INDICE Introduzione 3 PARTE I: PRESENTAZIONE E CRITERI METODOLOGICI 1. Impostazioni generali 13 1.1. Valenza educativa del lavoro nella prospettiva del PECUP 13 1.2. Impostazione metodologica 16 1.2.1 Modello di apprendimento 16 1.2.2 Struttura delle UdA 18 1.2.3 Collocazione della guida nel quadro generale delle risorse 19 1.3. Indicazioni circa la valutazione e la gestione del portfolio 19 1.3.1 Inquadramento di base 20 1.3.2 Livelli della valutazione: auto ed eterovalutazione 20 1.3.3 Portfolio 22 1.3.4 Aspetti operativi 23 1.4. Indicazioni circa l’esame finale di qualifica 30 1.4.1 Definizione 30 1.4.2 Collocazione 30 1.4.3 Natura 30 1.4.4 Struttura dell’esame 31 1.4.5 Punteggi relativi alle diverse prove 31 2. Presentazione della comunità professionale 32 2.1 Natura economica, sociale e culturale della comunità 32 2.2. Comunità professionale in prospettiva formativa 38 2.3. Figure professionali, livelli e continuità 41 2.4. Indicazioni su laboratori, stage e alternanza 43 PARTE II: GUIDA PER IL PIANO FORMATIVO 1. Scheda per il piano formativo 63 2. Prospettiva temporale: flow chart 79 PARTE III: DESCRIZIONE DELLE U d A 1. Unità di apprendimento per il primo anno 87 1. “Dossier sulla comunità professionale” 89 2. “Report delle vendite e grafici correlati” (diagramma, istogramma, “torta”, ecc.) 92 3. “Fattura” 95 4. “Campagna pubblicitaria per il lancio di un prodotto” 98 5. “Partitari Cassa/Banca E Clienti/Fornitori” 100 6. “Organizzazione di una festa di fine anno” 102 2. Unità di apprendimento per il secondo anno 105 1.“Scheda di presentazione dell’attività estiva” 107 2.“Liquidazione dell’I.V.A.” 110 3.“Organizzazione di un viaggio” 113 4.“Conseguimento della Patente per il motorino” 116 5.“Piano dei conti” 123 6.“Lettere commerciali in lingua italiana e straniera” 125 7.“Acquisti di merce (libri per una libreria)” 127 8.“Realizzazione di una festa di fine anno” 129 3. Unità di apprendimento per il terzo anno 131 1. “Visita culturale alle sedi del Governo (Palazzo Chigi) e delle Camere del Parlamento (Palazzo Madama e Montecitorio)” 133 2. “Contratti di locazione di immobili ad uso abitativo e commerciale” 136 3. “Verbale di Assemblea dei Soci di una S.R.L.” 139 4. “Situazione economico-patrimoniale” 141 5. “Contratto di lavoro subordinato” 144 BIBLIOGRAFIA 147

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