Modello per la redazione di un bilancio sociale

Autore: 
CNOS-FAP
Categoria pubblicazione: 
Progetti
Anno: 
2022
Numero pagine: 
92
Codice: 
978-88-31972-18-5
Modello per la redazione di un bilancio sociale Anno 2022 Da operatori, a tecnici, specializzati e tecnici superiori riferimenti, Dispositivi, strumenti Anno 2016 Mauro Frisanco Direzione Generale degli ammortizzatori sociali e della formazione CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 1 28/09/22 08:51 © 2022 By Sede Nazionale del CNOS-FAP (Centro Nazionale Opere Salesiane - Formazione Aggiornamento Professionale) Via Appia Antica, 78 - 00179 Roma Tel.: 06 5107751 - Fax 06 5137028 E-mail: cnosfap.nazionale@cnos-fap.it – http: www.cnos-fap.it CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 2 28/09/22 08:51 3 SOMMARIO Presentazione ........................................................................................................................................... 5 1. Metodologia adottata per la redazione del bilancio sociale ............................................ 9 2. Informazioni generali sull’ente .................................................................................................. 11 2.1 Profilo generale .................................................................................................................... 11 2.2 La missione ............................................................................................................................ 12 2.3 Le attività statutarie ............................................................................................................ 15 2.4 Collegamenti e collaborazioni ........................................................................................ 16 2.5 Il contesto di riferimento ................................................................................................... 17 3. Struttura, governo e amministrazione..................................................................... 19 3.1 Il sistema di governo e controllo.................................................................... 19 3.2 Gli stakeholder............................................................................................... 23 4. Persone che operano per l’ente............................................................................... 25 4.1 Consistenza e composizione........................................................................... 25 4.2 Formazione.................................................................................................... 29 4.3 Valorizzazione................................................................................................ 31 4.4 Compensi e retribuzioni................................................................................. 32 5. Obiettivi e attività.................................................................................................... 35 5.1 Area giovani in DDIF.................................................................................... 35 5.2 Area quinto anno, formazione superiore e permanente................................. 54 5.3 Area adulti in difficoltà occupazionale.......................................................... 64 5.4 Area imprese.................................................................................................. 68 6. Situazione economico-finanziaria........................................................................... 75 6.1 Le risorse economiche................................................................................... 75 7. Altre informazioni................................................................................................... 79 7.1 Impatto ambientale........................................................................................ 79 7.2 Altre informazioni di natura non finanziaria................................................. 79 7.3 Contenziosi e controversie............................................................................. 79 8. Monitoraggio svolto dall’organo di controllo......................................................... 81 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 3 28/09/22 08:51 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 4 28/09/22 08:51 5 PRESENTAZIONE La legge delega 106/2016 definisce il Terzo settore come il complesso degli enti privati costituiti con finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale che, senza scopo di lucro, promuovono e realizzano attività d’interesse generale, mediante forme di azione volontaria e gratuita o di mutualità o di produzione e scambio di beni e servizi, in coerenza con le finalità stabilite nei rispettivi statuti o atti costitutivi. La Federazione CNOS-FAP ha mostrato il proprio interesse alla riforma e monitora i processi riorganizzativi in atto al proprio interno. Tra gli adempimenti previsti c’è la redazione del bilancio sociale il cui scopo è l’analisi e la comunicazione della relazione tra missione, obiettivi e strategie, risorse impiegate, attività svolte, risultati ottenuti e, ove possibile, effetti generati. Così definitivo diventa lo strumento di verifica della coerenza tra le finalità istituzionali, le iniziative realizzate e l’efficacia di queste ultime, in funzione del rapporto tra risorse disponibili e risultati perseguiti, in termini di cambiamenti generati, sugli interlocutori diretti e sulla comunità di riferimento. Si evidenzia, dunque, la duplice valenza del bilancio sociale, quale strumento strategico gestionale e strumento di comunicazione e relazione con gli stakeholder. Il bilancio sociale, pertanto, deve rispondere alle esigenze informative degli stakeholder, completando le informazioni presentate nella relazione di missione, rispetto a obiettivi e strategie, responsabilità e sistemi di governance, risultati e, soprattutto, effetti delle attività dell’impresa non profit. La fondazione “Salesiani Lombardia per la Formazione ed il Lavoro - CNOSFAP” si è cimentata su questo adempimento offrendo un “modello” che può rivelarsi utile a tutti i soci della Federazione. Il Modello, si legge nella Introduzione, supporta il processo di redazione del bilancio sociale dell’Ente: indicando le informazioni, quantitative e qualitative, da fornire; organizzandole in una struttura conforme alle disposizioni delle linee guida; dando evidenza della relazione tra le richieste informative delle linee guida e delle informazioni fornite; tenendo traccia di eventuali scelte metodologiche effettuate, così come di possibili miglioramenti da attuare nelle edizioni successive. Sulla base delle previsioni del Modello vengono realizzate le schede di raccolta dati da distribuire ai diversi referenti. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 5 28/09/22 08:51 6 Il Modello andrebbe verificato e aggiornato in ogni ciclo di rendicontazione, tenendo conto di: eventuali aggiornamenti normativi; le idee di possibile miglioramento emerse nel gruppo di lavoro della precedente edizione; eventuali osservazioni pervenute (anche sollecitandole) dagli stakeholder; il confronto con altri bilanci sociali di enti dello stesso settore. La Sede Nazionale ritiene utile pubblicare questo documento per socializzarlo tra i soci e sostenere così il cammino di approfondimento della riforma. La Sede Nazionale Roma 21 settembre 2022 PRESENTAZIONE DEL DOCUMENTO “MODELLO PER LA REDAZIONE DEL BILANCIO SOCIALE” Carissimi, la nascita della nostra fondazione “Salesiani Lombardia per la Formazione ed il Lavoro - CNOS-FAP” rappresenta un momento particolarmente significativo dell’impegno dei Salesiani nella Istruzione e Formazione Professionale in Lombardia. Abbiamo raccolto con gratitudine il prezioso lavoro svolto per tanti anni dall’Associazione CNOS-FAP Lombardia e come in una gara di staffetta raccogliamo il testimone per vincere la stessa gara: l’impegno per i giovani che trovano nei nostri percorsi formativi un’occasione straordinaria per costruire una propria idea di futuro, le proprie competenze personali e lavorative, per realizzare il proprio progetto di vita. Don Bosco diceva: “buoni cristiani e onesti cittadini”. L’esperienza della Formazione Professionale mostra tutte le potenzialità per riuscire ad incontrare i giovani nel loro contesto di vita, con le fragilità e i doni che costellano la loro esistenza, ad ascoltare i loro bisogni e le loro aspettative e dare loro gli strumenti per entrare nella vita adulta e lavorativa con competenza e dignità. Si percepisce così in modo particolarmente significativo il contributo che l’esperienza cristiana può offrire alla costruzione del bene comune, allo sviluppo della società civile e al suo progresso. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 6 28/09/22 08:51 7 Il bilancio sociale che qui viene presentato mi pare esprima e descriva in modo attento e puntuale, fornendo i dati e la loro corretta interpretazione, il lavoro che è stato portato avanti con senso di responsabilità e grande determinazione. Non si tratta soltanto di elencare dei numeri ma soprattutto di raccontare significati, per poter comprendere a fondo le sfide e le opportunità, i punti di forza e di debolezza, il tanto lavoro svolto e quello che rimane ancora da fare. Fare un bilancio è sempre un’esperienza impegnativa, perché ti costringe a confrontarti con la realtà, che non sempre corrisponde alle proprie aspettative. È soprattutto un’opportunità perché è un’occasione per imparare dalla vita, ringraziare per il bene fatto e riconoscere dove migliorare. L’anno formativo 2019-2020 è quello che ha visto lo scontro con la pandemia, con il lockdown, con la chiusura delle attività in presenza e le prime esperienze di FAD. Colgo l’occasione per ringraziare tutti, formatori, giovani e le loro famiglie, il personale amministrativo, davvero tutti quanti per l’impegno e la determinazione, per la capacità dimostrata di reagire e di ripensare la Formazione Professionale perché nessuno si perdesse per strada. Alcune sfide siamo riusciti a vincerle, altre purtroppo no. Per tutti l’impegno non è mai venuto meno, anche se la stanchezza è stata tanta (e lo è ancora!) e a volte la tentazione dello scoraggiamento è stata significativa. Mi pare che questo desiderio e questa determinazione siano il filo rosso che lega le pagine di questo bilancio sociale e che ci permette di essere grati per quanto abbiamo vissuto. Colgo l’occasione per ringraziare l’intera equipe di lavoro che ha elaborato questo prezioso documento, guidata dal consulente Giovanni Stiz e coordinata da Franco Pozzi e Claudio Arnoldi, per la qualità del lavoro svolto, unitamente al CNOS Nazionale per il sempre prezioso supporto. Sarà certamente di aiuto per proporre una Formazione Professionale sempre più adatta ai giovani e al loro tempo, al mondo del lavoro e alle sue esigenze. Il Presidente Milano, 22 giugno 2021 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 7 28/09/22 08:51 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 8 28/09/22 08:51 9 1. Metodologia adottata per la redazione del bilancio sociale Questo documento rende conto sugli obiettivi, le attività svolte e i risultati ottenuti nell’anno 2019/2020 (1°settembre 2019 - 31 agosto 2020) dalla Fondazione “Salesiani Lombardia per la Formazione ed il Lavoro - CNOS-FAP”. Esso è stato predisposto seguendo le previsioni delle linee guida sulla redazione del bilancio sociale degli enti del terzo settore adottate con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali (pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.186 del 9-8-2019) ai sensi dell’art. 14 del decreto legislativo n. 117/2017, che prevede l’obbligo per tutte le imprese sociali e per gli enti del terzo settore con ricavi superiori a 1 milione di euro di effettuare la redazione e la pubblicizzazione del bilancio sociale. È stata adottata la struttura prevista e sono state fornite le informazioni richieste salvo quelle di seguito indicate, esponendo le ragioni della mancata esposizione: Sezione Richiesta informativa Ragioni della mancata esposizione 3) Struttura, governo e amministrazione Consistenza e composizione della base sociale /associativa (se esistente). Quando rilevante rispetto alle previsioni statutarie, approfondimento sugli aspetti relativi alla democraticità interna e alla partecipazione degli associati alla vita dell’ente. Lo statuto dell’Ente non prevede una base sociale. Gli aspetti indicati non sono pertinenti rispetto alle previsioni statutarie. 7) Altre informazioni Informazioni di tipo ambientale, se rilevanti con riferimento alle attività dell’ente: tipologie di impatto ambientale connesse alle attività svolte; politiche e modalità di gestione di tali impatti; indicatori di impatto ambientale (consumi di energia e materie prime, produzione di rifiuti ecc.) e variazione dei valori assunti dagli stessi. Le sedi dell’ente si trovano all’interno delle case salesiane e tale situazione pone dei problemi nella rilevazione dei dati sui consumi propri. Per questi motivi in questa prima edizione del bilancio sociale non è stato possibile raccogliere dati affidabili sui consumi. Si segnala che le informazioni sulle riunioni degli organi deputati alla gestione e all’approvazione del bilancio, che le linee guida prevedono di inserire nella sezione 7, sono state fornite nel par. 3.2 per fornire un quadro informativo unitario sugli organi. Sono stati seguiti i principi di redazione indicati nelle linee guida ministeriali, con le seguenti precisazioni: ■■ in relazione al principio di competenza di periodo, si è ritenuto opportuno riportare gli esiti occupazionali dei partecipanti ai percorsi formativi realizzati, anche se rilevati nei mesi successivi al periodo oggetto di rendicontazione; CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 9 28/09/22 08:51 10 ■■ in relazione al principio di comparabilità, non sempre è stato possibile effettuare il confronto con l’anno precedente per la mancanza di alcuni dati; per quanto riguarda i dati economici, il confronto non è stato riportato in quanto il bilancio di esercizio precedente della Fondazione era relativo a un periodo di pochi mesi dopo la sua costituzione e il confronto sarebbe stato fuorviante; dalla prossima edizione del bilancio sociale sarà possibile risolvere il problema. Si precisa che il bilancio sociale non contiene l’ottava sezione prevista dalle linee guida, costituita dalla relazione sul monitoraggio svolto dall’organo di controllo sull’osservanza delle finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, a fronte del fatto che nel periodo oggetto di rendicontazione, e anche al momento dell’approvazione del bilancio sociale, CNOS-FAP Lombardia non ha ancora assunto la qualifica di ente del terzo settore non essendosi ancora perfezionata l’istituzione del RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) nonché le modalità di iscrizione allo stesso. Per lo stesso motivo il bilancio sociale non è stato sottoposto all’esame dell’organo di controllo per il rilascio dell’attestazione di conformità. Non è stato adottato uno standard di rendicontazione a integrazione delle linee guida ministeriali. I dati sono stati calcolati in modo puntuale sulla base delle risultanze della contabilità generale e degli altri sistemi informativi dell’Ente. Non vi sono stati cambiamenti di perimetro o di metodi di misurazione rispetto all’esercizio precedente. Il processo di elaborazione è stato coordinato dal direttore di CNOS-FAP Lombardia. Il gruppo di lavoro interno è stato supportato da un consulente esterno (Giovanni Stiz di Seneca srl). IL GRUPPO DI LAVORO INTERNO CHE HA GESTITO IL PROCESSO DI REDAZIONE Franco Pozzi (direttore) Deborah De Biase – Sede Regionale Claudio Arnoldi - Arese Barbara Moioli – Arese Floriano Crotti – Brescia Michael Tresoldi – Milano e Treviglio Riccardo Della Vedova – Sesto San Giovanni Il Bilancio Sociale è stato approvato dal Consiglio Direttivo in data 22 giugno 2021. Viene pubblicato sul sito web dell’ente www.cnosfap.lombardia.it e verrà depositato, non appena sarà possibile effettuare l’iscrizione, presso il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore. Per informazioni e osservazioni al Bilancio Sociale: Franco Pozzi f.pozzi@cnos-fap.it CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 10 28/09/22 08:51 11 2. Informazioni generali sull’ente 2.1 Profilo generale “Salesiani Lombardia per la Formazione ed il Lavoro - CNOS-FAP” (in breve “CNOS-FAP Lombardia”) – che verrà integrato con l’acronimo ETS una volta avvenuta l’iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore nella sezione “altri enti del terzo settore” - è una fondazione, costituita su iniziativa dell’Ispettoria Salesiana Lombardo Emiliana, che svolge attività di formazione professionale, orientamento e accompagnamento al lavoro e di servizi per il lavoro. La Fondazione è stata costituita il 15/03/2019 e dà continuità all’attività dell’Associazione CNOS/FAP Regione Lombardia (fondata a sua volta nel 1978), a cui è subentrata con atto di donazione con effetto dal 01.09.2019. L’Ente opera in Lombardia con sede legale a Milano e cinque sedi operative (Centri di Formazione Professionale) ad Arese, Brescia, Milano, Sesto San Giovanni, Treviglio, tutte accreditate dalla Regione Lombardia per erogare servizi di formazione e servizi al lavoro. LE SEDI DI CNOS-FAP LOMBARDIA Sede legale a Milano Via Copernico 9 Sede di Arese Via Della Torre, 2 Sede di Brescia Via San Giovanni Bosco, 15 Sede di Milano Via Tonale, 19 Sede di Sesto San Giovanni Viale Matteotti, 425 Sede di Treviglio via Zanovello, 1 Riconoscimento della personalità giuridica Decreto 301 del 15/05/2019 Giunta Regionale Lombarda Iscrizione all’Albo regionale dei soggetti accreditati per i Servizi di Istruzione, Formazione Professionale - Sezione A Numero 1159 dal 23/7/2019 Iscrizione all’Albo regionale per i servizi al lavoro N. 424 del 23/7/2019 Codice fiscale e Partita IVA 10740820963 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 11 28/09/22 08:51 12 LA STORIA Nell’autunno del 1853 don Bosco avvia le sue prime scuole professionali, inaugurando i laboratori per calzolaio e per sarto; l’anno successivo verrà aperta la legatoria dei libri e negli anni seguenti, progressivamente, la falegnameria, la tipografia e l’officina dei fabbri ferrai. È l’inizio di quella che oggi chiamiamo formazione professionale. Per don Bosco è il modo per rispondere alle necessità concrete della gioventù e s’inserisce in un progetto globale di educazione e di evangelizzazione dei giovani, soprattutto i più bisognosi. Da allora i salesiani di don Bosco vivono lo stile educativo del loro fondatore (il “sistema preventivo”) non solo negli oratori e nei convitti, nelle parrocchie e nelle scuole, ma anche nei Centri di formazione professionale che fondano e animano in tutto il mondo. Per limitarsi alla sola Lombardia, i salesiani aprono corsi professionali a Milano fin dal 1894 e a Sesto san Giovanni dal 1948. Nel 1978, seguendo l’evoluzione normativa, viene costituita l’Associazione CNOS-FAP (Centro Nazionale Opere Salesiane – Formazione e Aggiornamento Professionale). L’Associazione CNOS/FAP Regione Lombardia viene creata il 14/07/78, riconosciuta giuridicamente il 19/05/2000 e nel 2007 accreditata per i servizi alla formazione e per i servizi al lavoro. Dal 2003 l’Associazione realizza anche corsi di Istruzione e Formazione Tecnica superiore IFTS in collaborazione con aziende leader dei settori coinvolti, università e vari istituti pubblici e privati. Negli ultimi anni sono realizzati progetti anche nell’ambito dei Fondi Interprofessionali (Fondimpresa) e attività in seno a Fondazioni ITS (Istituti Tecnici Superiori), nell’ambito delle quali il CNOS/FAP è da sempre “propulsore” di progetti ed idee innovative. Il primo settembre 2019 la Fondazione subentra all’Associazione nella gestione delle attività. 2.2 La missione Le finalità e i valori di CNOS-FAP Lombardia sono dichiarati nell’art. 3 dello Statuto. La Fondazione persegue finalità istituzionali di orientamento, di formazione e di aggiornamento professionale, ispirandosi esplicitamente ai valori cristiani, al sistema preventivo di don Bosco e agli apporti della prassi educativa salesiana, attraverso la presenza attiva nell’ambito del sistema di formazione professionale, interagendo con il sistema scolastico, con il sistema produttivo, con gli enti di formazione professionale, con le forze sociali e sindacali, nonché con altri organismi nazionali e internazionali interessati ai processi formativi e alle politiche attive del lavoro. La Fondazione persegue i suoi fi ni, in particolare: ■■ promuovendo le dimensioni spirituali, educative, culturali, sociali, politiche e di solidarietà del lavoro umano; CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 12 28/09/22 08:51 13 ■■ rispondendo prioritariamente alla domanda formativa emergente dalle fasce sociali più deboli, specie di quelle giovanili; ■■ attivando iniziative di orientamento scolastico e professionale in dimensione educativa e promozionale, favorendo specifici interventi rivolti a soggetti esposti al rischio di marginalità culturale, professionale e sociale; ■■ sviluppando le professionalità specifiche di tutti gli operatori, qualificandone i ruoli educativi, psico-pedagogici, didattici e tecnici dei formatori; ■■ assicurandosi forza giuridica di rappresentanza, a tutti i livelli, negli Organismi consultivi e decisionali che hanno competenza in materia di orientamento, di formazione e di aggiornamento professionale. Per conseguire le finalità che le sono proprie, la Fondazione attinge alla cultura educativa salesiana. I giovani e le giovani che frequentano i nostri percorsi formativi incontrano e vivono un ambiente educativo originato dal cuore, dalla mente e dalla vita di San Giovanni Bosco. Nell’arco degli ormai più di duecento anni di storia, i Salesiani hanno sempre cercato di essere fedeli e di tradurre nella contemporaneità il tesoro del Sistema Preventivo del Santo piemontese. Seguendo lo spirito di Valdocco, primo oratorio fondato dal Santo dei giovani, i Salesiani hanno arricchito la formazione professionale offrendole ciò che è proprio di don Bosco: l’attenzione integrale alla persona. Per don Bosco non si forma il professionista se resta dissociato dalla maturazione della sua personalità. Don Bosco non forniva solo ambienti professionali all’avanguardia e insegnamenti altamente qualificati, tutto doveva essere unito all’accompagnamento del giovane, al sostegno della maturazione della sua personalità. Il Sistema Preventivo qualifica lo stile educativo di don Bosco sin dagli inizi, promuove lo sviluppo responsabile della libertà del giovane, si esprime nella forma della proposta coinvolgente di modo che l’ambito professionalizzante non possa realizzarsi se non attraverso la promozione di un’autentica passione per ciò che si fa, si agisce e si produce. L’orizzonte religioso di don Bosco permette il confronto del giovane con il senso religioso restando rispettoso della libertà e delle scelte. Tuttavia lo spazio del sacro non può essere messo tra parentesi anzi descrive il modello antropologico e l’ambito valoriale e culturale. Il processo educativo necessita della relazione tra giovane ed educatore, lo spazio della relazione è decisivo per promuovere il percorso formativo del giovane. In quello spazio e in quell’ambiente passano le istruzioni ma soprattutto gli elementi di senso quali la fiducia, la speranza, la determinazione che allargano l’orizzonte dell’apprendimento favorendo lo sviluppo del percorso e del successo formativo. Questo è il modo specifico attraverso il quale don Bosco lavora con i giovani per raggiungere le competenze e le abilità proprie della formazione professionale. Egli stesso ha tradotto il suo lavoro in una felice sintesi che, anche oggi nei nostri ambienti offre orizzonti di senso significativo: “Buoni cristiani e Onesti cittadini”. Certo essa risente del linguaggio del tempo ma esprime una verità essenziale: il giovane è al centro del nostro modo di lavorare e la sua formazione professionale non può essere dissociata dalla formazione uma- CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 13 28/09/22 08:51 14 na. Non ci può essere istruzione professionale se non dentro processi formativi ed educativi rispettosi della libertà e della coscienza delle persone ma che allo stesso tempo le promuovano. Per tutto questo, la Fondazione svolge un’attività educativa e formativa rivolta in modo particolare ai giovani. Esprime una predilezione per i giovani che vivono situazioni di difficoltà e di disagio e che si trovano nelle situazioni di aver ricevuto meno in termini di strumenti e di opportunità delle condizioni della vita (provenienza, famiglia, ambito sociale ed economico ecc.). Gran parte dell’attività è dunque costituita dai percorsi triennali e quadriennali rivolti ad adolescenti che devono assolvere il diritto-dovere all’istruzione e alla formazione. Sono percorsi fortemente caratterizzati dalla dimensione laboratoriale e tecnico- professionale. Durante l’intero percorso formativo i ragazzi attivano quella che don Bosco ha definito l’“intelligenza nelle mani” e sviluppano competenze, anche nelle discipline culturali, a partire dai compiti professionali loro richiesti. La personalizzazione dei percorsi è una caratteristica che contraddistingue la nostra attività formativa. Favorisce l’acquisizione dei contenuti cognitivi e valorizza la dimensione tecnico-professionale che resta l’architrave di tutto il percorso. La “scuola” si “adatta” ai singoli ragazzi, proponendo loro ciò di cui ciascuno di essi ha bisogno. Una ricerca costante e continua di una specificità che attua il percorso ed è finalizzata al successo. Il rispetto delle indicazioni regionali e degli obbiettivi di apprendimento istituzionalmente stabiliti viene arricchito da una molteplicità di proposte e di attività che cercano di portare ciascun allievo a raggiungere il proprio successo formativo. La forte personalizzazione dei percorsi è resa necessaria dalla pluralità delle situazioni personali riguardanti i ragazzi che frequentano il nostro CFP. Accanto ai ragazzi dotati di buona volontà e buone capacità abbiamo anche una popolazione giovanile meno dotata e strutturata. I primi scelgono la formazione professionale perché vogliono imparare quel mestiere (magari perché ne hanno ereditato la passione in famiglia) e lo hanno capito fin dalla preadolescenza. I secondi sono caratterizzati da oggettive difficoltà cognitive, siano esse certificate o meno. Molti dei nostri allievi provengono e vivono in situazioni di disagio famigliare o sociale che condizionano pesantemente il percorso formativo. Molti allievi sono demotivati rispetto alla realtà dell’impegno e dell’apprendimento e, di conseguenza, rispetto ad una aspettativa di vita centrata sul senso del lavoro o sulla passione lavorativa. Ovviamente fuggono tutto ciò che è impegno, fatica, sacrificio. Numerosi allievi arrivano al CFP dopo uno o più fallimenti nei percorsi scolastici nella scuola secondaria di secondo grado; tutto ciò diminuisce l’autostima, la motivazione all’apprendimento e, più in generale, all’impegno. Autostima e motivazione vengono riattivate grazie ai nostri laboratori professionali. Verificare concretamente il successo riconsegna loro fiducia e passione. Scoprono di essere dotati di “un’intelligenza nelle mani” specifica, grande e bella. La valutazione numerica non ha paragoni a fronte di una lampadina che si accende in fondo a un circuito, di CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 14 28/09/22 08:51 15 un manufatto prodotto da sé, o davanti a un risotto cucinato con le proprie capacità. Non tralasciando l’esperienza riuscita di un tirocinio pratico che restituisce senso e direzione alle scelte della vita. Accanto a questo lavoro un po’ di “recupero” permane però primaria la “cura” delle eccellenze. Ogni anno alcuni nostri allievi raggiungono il Diploma attraverso l’Esame di Stato posto al termine del Quinto anno svolto in collaborazione tra noi e alcuni Istituti Professionali di Stato. Negli ultimi anni, accanto ai percorsi ordinamentali, abbiamo attivato dei percorsi in Apprendistato per il conseguimento del titolo di studio. Alcuni ragazzi raggiungono la qualifica triennale o il diploma di Quarto anno venendo assunti da aziende con un regolare contratto di lavoro mantenendo la frequenza dei nostri percorsi formativi nelle sedi dei nostri CFP. A fianco dell’attività di prima formazione con i corsi triennali e quadriennali, stiamo sempre più potenziando altre tre tipologie di attività. Anzitutto i Servizi al Lavoro, ovvero tutte quelle attività che possono aiutare i ragazzi a inserirsi, al termine dei percorsi di qualifica e diploma, nel mondo del lavoro accompagnandoli nelle fasi di questo passaggio spesso non facile. Ci preoccupiamo di incrociare la domanda dei ragazzi e le richieste delle aziende, di fare attività di placement, di orientare i ragazzi a comprendere meglio quali siano le reali prospettive offerte dal mercato del lavoro per le caratteristiche di ciascuno. Inoltre, offriamo alle aziende (ma anche alle singole persone) possibilità di formazione permanente e continua, finanziata anche attraverso i fondi interprofessionali. Infine, attiviamo (in partnership con altri Enti) corsi di Formazione Tecnica Superiore; siamo soci fondatori di quattro Fondazioni per gli ITS, nel settore grafico e della comunicazione, nel settore meccanico e della meccatronica, nel settore delle tecnologie informatiche e nel settore del legno e dell’arredamento. L’ambizione e la specificità della nostra attività sono quelle di accompagnare questi giovani nelle scelte professionali che sono anche scelte decisive per la bontà e la realizzazione della loro vita. Una felice sintesi che don Bosco definiva così: Buoni cristiani e Onesti cittadini. 2.3 Le attività statutarie Nel corso dell’esercizio 2019/20 CNOS-FAP Lombardia ha svolto le attività di interesse generale, ai sensi del Codice del Terzo settore, di seguito indicate: CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 15 28/09/22 08:51 16 ATTIVITÀ DI INTERESSE GENERALE PREVISTE DALLO STATUTO CON INDICAZIONE SUL LORO SVOLGIMENTO NEL CORSO DELL’ESERCIZIO Attività di interesse generale ai sensi del Codice del Terzo settore Effettivamente svolte/non svolte nel corso dell’esercizio d) educazione, istruzione e formazione professionale, ai sensi della legge 28 marzo 2003, n. 53, e successive modificazioni, nonché le attività culturali di interesse sociale con finalità educativa Sono state svolte (si veda relativa rendicontazione nel cap. 5) g) formazione universitaria e post-universitaria Non è stata svolta i) organizzazione e gestione di attività culturali, artistiche o ricreative di interesse sociale, incluse attività, anche editoriali, di promozione e diffusione della cultura e della pratica del volontariato e delle attività di interesse generale di cui al presente articolo Non sono state svolte k) organizzazione e gestione di attività turistiche di interesse sociale, culturale o religioso Non è stata svolta l) formazione extra-scolastica, finalizzata alla prevenzione della dispersione scolastica e al successo scolastico e formativo, alla prevenzione del bullismo e al contrasto della povertà educativa Non è stata svolta p) servizi finalizzati all’inserimento o al reinserimento nel mercato del lavoro dei lavoratori e delle persone di cui all’articolo 2, comma 4, del decreto legislativo recante revisione della disciplina in materia di impresa sociale, di cui all’articolo 1, comma 2, lettera c), della legge 6 giugno 2016, n. 106 Sono state svolte (si veda relativa rendicontazione nel cap. 5) Non è stata svolta alcuna attività diversa, secondaria e strumentale a quelle di interesse generale. 2.4 Collegamenti e collaborazioni CNOS-FAP Lombardia aderisce alla Federazione Nazionale “CNOS-FAP – Centro Nazionale Opere Salesiane – Formazione Aggiornamento Professionale” che coordina i Salesiani d’Italia impegnati a promuovere un servizio di pubblico interesse nei settori dell’orientamento, della formazione e dell’aggiornamento professionale nello stile educativo di don Bosco. A livello di territorio regionale, l’Ente è presente in modo attivo in AEF (Associazione degli Enti di Formazione), ASF (Associazione Servizi Formativi) e CONFAP, tre organizzazioni che coordinano insiemi di Enti (in parte Enti del Terzo settore), sia CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 16 28/09/22 08:51 17 ai fini rappresentativi nei confronti di Regione e delle organizzazioni Sindacali, sia con l’obiettivo di lavorare su progetti comuni. CNOS-FAP Lombardia mantiene stabilmente relazioni con: ■■ il mondo delle imprese, per i tirocini, per gli inserimenti lavorativi dei propri allievi o degli utenti dei servizi al lavoro, per interventi formativi nei confronti del personale occupato ed anche per individuare le necessità di nuove figure professionali; ■■ il sistema scolastico, il mondo universitario e quello dell’associazionismo legato ai giovani, alla formazione e al lavoro, sia per attività di ricerca che per la realizzazione di progetti in collaborazione; ■■ i soggetti istituzionali e sociali e gli enti locali come ad esempio Comuni, Province/Area Metropolitana, Regione Lombardia; ■■ i Centri per l’impiego; ■■ il sistema di formazione professionale a livello regionale, nazionale e comunitario. 2.5 Il contesto di riferimento L’azione di CNOS-FAP Lombardia si sviluppa nell’ambito del Sistema di Istruzione e Formazione Professionale, con specifico riferimento alla realtà della Lombardia. Si opera, per la gran parte delle attività, nel secondo ciclo dell’Istruzione, che comprende: ●● il (sotto)sistema dell’Istruzione Secondaria Superiore; ●● il (sotto)sistema dell’Istruzione e Formazione Professionale (IeFP). Il (sotto)sistema dell’Istruzione Secondaria Superiore ha una durata di cinque anni, è articolato in Licei, Istituti Tecnici e Istituti Professionali e si conclude con l’esame di Stato. Sono previsti anche, in via sperimentale, i percorsi di durata quadriennale. Per tutte le scuole secondarie di 2° grado la Legge 107/2015 ha introdotto insegnamenti opzionali negli ultimi tre anni e resa obbligatoria l’esperienza di alternanza scuola-lavoro (oggi denominata “Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento – PCTO”). Il (sotto)sistema di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) è organizzato in percorsi formativi di durata triennale e quadriennale, propone 26 qualifiche (con 36 indirizzi) e 29 diplomi professionali (con 54 indirizzi), si conclude, previo il superamento positivo dell’esame, con il rilascio di una qualifica o di un diploma professionale; la formazione può essere svolta anche nell’istituto dell’apprendistato (art. 43, capo V del D.Lgs. n. 81/2015). In anni recenti il sistema scolastico e formativo italiano si è riorganizzato attorno al modello denominato “sistema duale”, lasciando comunque inalterati i due (sotto) Sistemi. Si tratta di un modello formativo integrato tra scuola e lavoro che, creando un rapporto continuativo e coerente tra i sistemi dell’Istruzione e della Formazione CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 17 28/09/22 08:51 18 Professionale e il mondo del lavoro, punta a ridurre il divario tra le richieste delle imprese e le risposte delle istituzioni scolastico/formative con il fine ultimo di diminuire la dispersione scolastica e la disoccupazione giovanile e di facilitare l’ingresso dei giovani nel tessuto produttivo. Il sistema di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) si pone degli obiettivi in linea con quanto la Commissione europea ha presentato nel 2020 con lo strumento Next Generation EU e, in particolare, di: ●● promuovere la coesione economica, sociale e territoriale; ●● attenuare l’impatto sociale ed economico della crisi, favorendo l’inclusione. In Italia, e in Lombardia in particolare, l’Istruzione e Formazione Professionale si attesta proprio a sostegno di ciascuna delle priorità menzionate. Infatti, la IeFP contribuisce a ridurre i fenomeni di abbandono scolastico, di basse percentuali di raggiungimento dei titoli di studio, disoccupazione giovanile e Neet1, e migliorare l’apprendimento delle competenze utili. L’abbandono scolastico incide significativamente sui livelli di istruzione superiore del nostro Paese, rendendo difficile l’accesso alle professioni del futuro ai giovani più svantaggiati. La Strategia Europa 2020 suggeriva che gli abbandoni non superassero la soglia del 10%, ma alla fine del 2019 nel nostro Paese questo obiettivo non era stato raggiunto. Il problema è meno forte in Lombardia che in altre regioni, ma comunque serio e in aumento con la pandemia: pur mantenendosi di molto inferiore alla media nazionale – 19% nel 2020 -, infatti, il tasso di Neet dai 15 ai 24 anni su base regionale è passato nell’ultimo anno dal 12,6% al 15,7%. Anche la disoccupazione giovanile cresce in Italia, nell’agosto 2020 rispetto all’anno precedente, andando oltre il 32% dei 15-29enni contro il 18% della media europea. Proprio contro abbandoni, disoccupazione e Neet, la IeFP promuove la coesione: motiva giovani con esperienze scolastiche fragili e interrotte, integra ragazzi figli di immigrati di prima e di seconda generazione e accoglie allievi con disabilità, riducendo le barriere che impediscono loro l’accessibilità a una normale cittadinanza. In tutto il secondo ciclo, i valori più alti di alunni con disabilità sono quelli della IeFP delle istituzioni formative accreditate, e crescono di anno in anno, con una maggiore componente di alunni con disabilità intellettiva. Nella IeFP, la media degli alunni con disabilità certificata sul totale degli alunni è quasi tre volte superiore rispetto alla secondaria di II grado. Il rapporto privilegiato con le aziende e l’ampia partnership costruita negli anni, grazie alla qualità umana, formativa e professionale dei giovani formati e alla costante attività di scambio e collaborazione messa in atto tra mondo del lavoro e ambito dell’IeFP, porta al potenziamento complessivo dell’inclusione sociale grazie alla creazione di opportunità e posti di “lavoro buono”. 1 Acronimo inglese di Not (engaged) in Education, Employment or Training, indica persone non impegnate nello studio, né nel lavoro né nella formazione. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 18 28/09/22 08:51 19 3. Struttura, governo e amministrazione 3.1 Il sistema di governo e controllo Gli organi statutari Lo statuto della Fondazione prevede i seguenti organi: ■■ il Presidente e il Vice Presidente; ■■ il Consiglio Direttivo; ■■ l’Organo di Revisione e l’Organo di controllo. PRESIDENTE E VICE PRESIDENTE: PREVISIONI STATUTARIE Funzioni principali Il Presidente ha la rappresentanza legale della Fondazione di fronte ai terzi e in giudizio. Ha i poteri di ordinaria amministrazione. Esercita la sorveglianza sull’andamento morale, economico e finanziario della Fondazione. Assume, nei casi di urgenza, i provvedimenti indifferibili ed indispensabili al corretto funzionamento dell’istituzione, sottoponendoli alla ratifica del Consiglio Direttivo nella sua prima riunione successiva all’adozione del provvedimento. In caso di assenza od impedimento, il Presidente è sostituito dal Vice Presidente. Chi li nomina L’Ispettoria Salesiana Lombardo Emiliana (Fondatore) Durata del mandato Tre esercizi CONSIGLIO DIRETTIVO: PREVISIONI STATUTARIE Funzioni principali Ha competenza generale per il funzionamento e l’amministrazione della Fondazione, con ogni potere di gestione ordinaria e straordinaria. Composizione È composto da un numero variabile da tre a sette membri, compresi il Presidente e il Vice-Presidente. Chi nomina i membri Un membro è nominato, su proposta dell’Ispettoria Salesiana Lombardo Emiliana, dalla Federazione Nazionale CNOS-FAP e assume la qualifica di Delegato Regionale. Gli altri membri, tra cui il Presidente e il Vice Presidente, sono nominati dall’Ispettoria Salesiana Lombardo Emiliana. Durata del mandato Tre esercizi (con possibilità per ogni membro di essere rieletto) Il Delegato Regionale ha il compito di rappresentare la Federazione Nazionale CNOS-FAP nell’ambito della Regione Lombardia, ha compiti di promozione, coor- CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 19 28/09/22 08:51 20 dinamento, collegamento, informazione e rappresentanza della Federazione Nazionale nella Regione Lombardia. COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO (PERIODO DI MANDATO: 2019/2022) Nome e carica Data di prima nomina Altri incarichi esterni di rilievo Giuliano Giacomazzi (Presidente) 15/3/2019 Superiore Ispettoria Salesiana Alessandro Ticozzi (Delegato Regionale e VicePresidente) 15/3/2019 Direttore Casa Salesiana Arese Ettore Guerra 26/8/2019 - Elio Cesari 15/3/2019 Direttore Casa Salesiana Sesto S.G Emanuele Cucchi 15/3/2019 Direttore Casa Salesiana Brescia Renato Giuseppe Previtali 15/3/2019 Direttore Casa Salesiana Milano Massimo Massironi 26/8/2019 Direttore Casa Salesiana Treviglio Nel corso dell’esercizio non ci sono state modifiche nella composizione. Al VicePresidente è stata conferita specifica procura per lo svolgimento di attività e funzioni. Nel corso dell’esercizio il Consiglio Direttivo si è riunito 7 volte, con una partecipazione del 93,9%. Le principali questioni trattate e decisioni adottate sono: – monitoraggio attività formative in corso e relative opportunità e criticità; – delibere per la partecipazione ai diversi bandi ATS; – aggiornamento del Modello di Organizzazione e Gestione ex D.Lgs. 231; – analisi bilancio, impostazione bilancio sociale; – riflessioni su prospettive e sviluppi; – monitoraggio situazione emergenza Covid-19. ORGANO DI REVISIONE: PREVISIONI STATUTARIE Funzioni principali È incaricato del controllo della regolarità dell’amministrazione e della contabilità della Fondazione, predispone le relazioni ai bilanci consuntivi e preventivi, ne riferisce al Consiglio ed effettua le verifiche di cassa. Composizione Può essere monocratico o collegiale secondo quanto stabilito dal Consiglio Direttivo. I membri sono nominati tra gli iscritti nel Registro dei Revisori Legali. Chi nomina i membri L’Ispettoria Salesiana Lombardo Emiliana (Fondatore). Durata del mandato Tre esercizi. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 20 28/09/22 08:51 21 COMPOSIZIONE DELL’ORGANO DI REVISIONE (PERIODO DI MANDATO: 2018/2021) Nome e carica Data di prima nomina Cristian Plebani (Presidente) 15/03/2019 Elena Crotti (Membro Effettivo) 15/03/2019 Paolo Prosdocimi (Membro Effettivo) 15/03/2019 Marco Angelo Carminati (Membro Supplente) 15/03/2019 Paola Piccoli (Membro Supplente) 15/03/2019 Una volta che la Fondazione sarà iscritta al Registro Unico del Terzo settore, il Fondatore provvederà a nominare l’Organo di Controllo, che avrà la funzione di vigilare sull’osservanza della legge e dello statuto e sul rispetto dei principi di corretta amministrazione, nonché sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile e sul suo concreto funzionamento. L’assetto organizzativo Salesiani Lombardia per la Formazione ed il Lavoro – CNOS-FAP è articolata come segue: ●● la sede regionale, che è sede legale e amministrativa, nonché della direzione di ente: qui si eseguono attività di progettazione e coordinamento e raccordo tra le sedi operative, con particolare riferimento alla gestione amministrativa (budget, contabilità, bilancio), del personale (paghe, contributi, ecc.), della rendicontazione nei confronti dei committenti pubblici e di interfaccia con la Pubblica Amministrazione; ●● le sedi operative, vale a dire i Centri di Formazione Professionale situati ad Arese, Brescia, Milano, Sesto San Giovanni e Treviglio dove si erogano i servizi di formazione, di orientamento, di accompagnamento e sostegno al lavoro. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 21 28/09/22 08:51 22 16 Consiglio Direttivo Presidente dell’Associazione Vice Presidente Direttore della Sede operativa di Arese Direttore della Sede operativa di Brescia Direttore della Sede operativa di Milano Direttore della Sede operativa di Sesto San Giovanni Delegato Regionale Direttore della Sede Regionale Organigramma di CNOS-FAP Lombardia Organismo di vigilanza ex D. lgs 231/01 Direttore di ente Responsabile sistema gestione qualità di ente Direttore della Sede operativa di Treviglio Nel corso dell’esercizio le funzioni di Direttore della Sede regionale e della Sede di Treviglio sono state svolte dal Direttore di Ente. Nella Sede di Treviglio è presente un responsabile di processi con ampia delega operativa. Il Direttore di ente, il Delegato regionale e i Direttori delle sedi operative si riuniscono nel Consiglio dei Direttori di sede, che individua le strategie operative per lo sviluppo delle attività complessive dell’Ente e ne monitora l’andamento. CNOS-FAP Lombardia è dotato di un sistema di gestione per la qualità certificato TUV UNI EN ISO 9001:2015 (IAF37: Progettazione, gestione ed erogazione di servizi di orientamento e di formazione professionale nell’ambito del diritto-dovere di istruzione e formazione e della formazione superiore, continua, permanente e di specializzazione. Progettazione ed erogazione di servizi di formazione e di orientamento per l’accompagnamento e il sostegno al lavoro). La Fondazione ha inoltre adottato un Modello di organizzazione, gestione e controllo ex D.Lgs. 231/2001 e un Codice Etico, volti a ridurre il rischio di commissione dei reati previsti dallo stesso decreto. Il compito di vigilare sull’adeguatezza, sul funzionamento e sull’osservanza del Modello è affidato all’Organismo di Vigilanza. Nel corso dell’anno ha provveduto in particolare ad adeguare il Modello alle nuove normative. Nel corso dell’esercizio le funzioni di Direttore della Sede regionale e della Sede di Treviglio sono state svolte dal Direttore di Ente. Nella Sede di Treviglio è presente un responsabile di processi con ampia delega operativa. Il Direttore di ente, il Delegato regionale e i Direttori delle sedi operative si riuniscono nel Consiglio dei Direttori di sede, che individua le strategie operative per lo sviluppo delle attività complessive dell’Ente e ne monitora l’andamento. CNOS-FAP Lombardia è dotato di un sistema di gestione per la qualità certificato TUV UNI EN ISO 9001:2015 (IAF37: Progettazione, gestione ed erogazione di servizi di orientamento e di formazione professionale nell’ambito del diritto-dovere di istruzione e formazione e della formazione superiore, continua, permanente e di specializzazione. Progettazione ed erogazione di servizi di formazione e di orientamento per l’accompagnamento e il sostegno al lavoro). La Fondazione ha inoltre adottato un Modello di organizzazione, gestione e controllo ex D.Lgs. 231/2001 e un Codice Etico, volti a ridurre il rischio di commissione dei reati previsti dallo stesso decreto. Il compito di vigilare sull’adeguatezza, sul funzionamento e sull’osservanza del Modello è affidato all’Organismo di Vigilanza. Nel corso dell’anno ha provveduto in particolare ad adeguare il Modello alle nuove normative. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 22 28/09/22 08:51 23 COMPOSIZIONE DELL’ORGANISMO DI VIGILANZA (PERIODO DI MANDATO: 2019/2022) Nome Data di prima nomina Qualifica professionale Ennio Battistoli 1/12/2014 Laureato in Scienze Politiche ed economiche e Master in organizzazione e sviluppo di piccole e medie imprese Franco Pozzi 1/12/2014 Direttore di CNOS-FAP Lombardia Don Ettore Guerra 1/12/2014 Laureato in architettura e membro della congregazione Salesiana 3.2 Gli stakeholder In relazione all’attività svolta e alla missione e valori dichiarati, la Fondazione determina aspettative e influisce su interessi di varia natura in una molteplicità di soggetti che vengono denominati, con un termine anglosassone, stakeholder. I principali tra di loro sono di seguito identificati, dando anche evidenza delle principali modalità con cui avviene il loro coinvolgimento. I destinatari diretti e indiretti delle attività Le persone che usufruiscono delle attività formative e dei servizi al lavoro: • giovani soggetti a obbligo scolastico e formativo; • giovani che svolgono un percorso di formazione superiore; • giovani assunti con contratto di apprendistato o inseriti in azienda con stage; • adulti in una situazione di difficoltà occupazionale; • adulti che vogliono qualificarsi professionalmente, anche nella prospettiva di una nuova occupazione. Ogni anno viene realizzata una rilevazione della loro soddisfazione (i risultati sono esposti nel cap. 5). Le famiglie dei giovani soggetti a obbligo scolastico e formativo. Ogni anno viene realizzata una rilevazione della loro soddisfazione (i risultati sono esposti nel cap. 5). Le imprese e gli enti che usufruiscono dei servizi formativi e di altra natura forniti dalla Fondazione. In una parte delle nostre sedi viene realizzata una rilevazione della loro soddisfazione. Le comunità locali. Le persone che operano per la Fondazione Le persone che lavorano per la Fondazione come dipendenti o con un contratto di altra natura. Ogni anno viene realizzata una rilevazione della loro soddisfazione (i risultati sono esposti nel cap. 4). Le persone che collaborano a titolo volontario. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 23 28/09/22 08:51 24 I soggetti con cui sono attive collaborazioni per la progettazione / realizzazione delle attività o per la risposta ai bisogni degli utenti Le imprese coinvolte nel processo di progettazione ed erogazione dei servizi formativi. I partner operativi (altri enti di formazione professionale, ecc.). Gli istituti scolastici di secondo grado. Le associazioni di categoria. I Servizi sociali e gli enti del privato sociale che contribuiscono all’azione di sostegno agli studenti con situazioni personali o familiari complesse. Gli enti che governano e/o finanziano il sistema di formazione e di servizi al lavoro Regione Lombardia, in quanto ente che governa, controlla e finanzia il sistema di formazione professionale e di servizi al lavoro. Province e Città Metropolitane per i finanziamenti per l’apprendistato professionalizzante; in particolare la Città Metropolitana di Milano per il progetto Emergo dedicato all’inserimento lavorativo di persone con disabilità. I Fondi interprofessionali. INAPP per i progetti Erasmus. Il mondo Salesiano L’Ispettoria Salesiana Lombardo Emiliana. La Federazione Nazionale CNOS- FAP. Delineano l’indirizzo carismatico della Fondazione e ne nominano i componenti degli organi. Le Case Salesiane dei territori in cui operano le sedi della Fondazione. I loro Direttori sono i garanti del carisma di Don Bosco, promuovono la collaborazione tra le componenti delle diverse Comunità Educativo Pastorali presenti, accolgono i ragazzi tramite il colloquio orientativo. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 24 28/09/22 08:51 25 4. Persone che operano per l’ente 4.1 Consistenza e composizione 167 dipendenti (di cui 10 religiosi) 66 persone con altro rapporto contrattuale 7 volontari 3 tirocinanti Le diverse tipologie Il personale dipendente A fine esercizio il personale dipendente della Fondazione è costituito da 167 persone, di cui 162 con contratto a tempo indeterminato. Rispetto all’anno precedente si è avuto un aumento di 6 unità complessivamente e di 13 unità nell’ambito del personale a tempo indeterminato. In tal modo la componente a tempo determinato, già contenuta, si è ulteriormente ridotta. CONSISTENZA PERSONALE DIPENDENTE (ALLA DATA DI CHIUSURA DELL’ESERCIZIO) Tipologia contrattuale 2019/20 2018/19 2017/18 A tempo indeterminato 162 149 147 Di cui part time 24 19 18 A tempo determinato 5 12 11 Di cui part time 1 3 Totale 167 161 158 Di cui part time 24 20 21 TURN OVER NEL CORSO DELL’ESERCIZIO Tempo indeterminato Tempo determinato N. dipendenti assunti 22 1 N. dipendenti usciti 9 8 Motivi di uscita 3 dimissioni 5 pensionamenti 1 licenziamento 7 per conclusione del periodo contrattuale, di cui 5 assunti a TI 1 per dimissioni CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 25 28/09/22 08:51 26 Il contratto di lavoro applicato per tutto il personale dipendente è il CCNL della Formazione Professionale (periodo 01/01/2011-31/12/2013, scaduto e in attesa di rinnovo), che viene integrato dal Contratto Regionale della Formazione Professionale della Lombardia, sottoscritto nel 2009 tra le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil, Snals e l’organizzazione datoriale AEF, a cui la Fondazione è associata; inoltre, nel mese di gennaio 2019 è stato sottoscritto tra l’Ente e le rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl e Uil un accordo aziendale sul premio di risultato, valido per un triennio. Altro personale retribuito dall’Ente L’Ente si avvale di numerosi professionisti che operano nei diversi settori professionali per lo svolgimento di attività di docenza. Rispetto all’anno precedente si è avuta una forte diminuzione dei lavoratori autonomi (da 62 a 28) in conseguenza della notevole riduzione di iniziative formative extra DDIF causata dalla pandemia. Il personale distaccato da altro ente è costituito da docenti degli istituti scolastici gestiti dalle diverse Case Salesiane che ospitano le Sedi Operative dei Centri di Formazione Professionale della Fondazione. CONSISTENZA PERSONALE RETRIBUITO NON DIPENDENTE (ALLA DATA DI CHIUSURA DELL’ESERCIZIO) Tipologia contrattuale 2019/20 2018/19 2017/18 Collaboratori coordinati e continuativi 23 24 31 Collaboratori occasionali 7 4 6 Lavoratori autonomi 28 62 81 Distaccato da altro ente 8 10 9 Totale 66 100 127 Volontari Nel corso dell’anno hanno collaborato a titolo volontario 7 persone (tutte di genere maschile). Tutti sono stati impegnati nell’attività formativa (4 in attività di docenza, 2 di assistenza di laboratorio e 1 di sostegno di studenti con disabilità). Persone in tirocinio Due studentesse hanno svolto il tirocinio presso la Fondazione nel corso dell’anno formativo per un totale di 40 ore. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 26 28/09/22 08:51 27 Composizione e funzioni del personale retribuito La composizione del personale retribuito per funzione e genere è rappresentata nella seguente tabella. Emerge in particolare che il 78,5% del personale svolge la funzione di formatore; inoltre, che si ha una netta prevalenza della componente maschile, pari al 70,8% del totale. PERSONALE RETRIBUITO PER FUNZIONE PREVALENTE E GENERE Funzione Personale dipendente Altro personale retribuito Totale Maschi Femmine Direttore 5 - 5 5 - Responsabile dei processi 3 - 3 2 1 Formatore 115 66 181 140 41 Coordinatore 12 - 12 8 4 Progettista 1 - 1 1 - Tutor 4 - 4 3 1 Operatore mercato del lavoro 6 - 6 2 4 Amministrazione e segreteria 19 - 19 2 17 Ausiliario 2 - 2 2 - Totale 167 66 233 165 68 Per una corretta lettura della tabella seguente si segnala che alcune persone svolgono più funzioni e che quella indicata in tabella risulta la prevalente. In particolare il direttore generale svolge anche la funzione di direttore della Sede Regionale e di direttore della sede di Treviglio. PERSONALE RETRIBUITO PER FUNZIONE PREVALENTE E SEDE Funzione Regionale Arese Brescia Milano Sesto San Giovanni Treviglio Direttore 1 1 1 1 1 - Responsabile dei processi 1 - - 1 - 1 Formatore 2 73 31 36 27 12 Coordinatore 1 7 1 2 1 - CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 27 28/09/22 08:51 28 Progettista - - - - 1 - Tutor - - - 3 1 - Operatore mercato del lavoro - 2 - 2 1 1 Amministrazione e segreteria 6 4 1 3 4 1 Ausiliario - - - - 2 - Totale 11 87 34 48 38 15 Il 51% del personale ha acquisito la laurea o un titolo superiore, il 45% è diplomato. DISTRIBUZIONE PERSONALE RETRIBUITO PER TITOLO DI STUDIO E TIPOLOGIA CONTRATTUALE Titolo di studio % dipendenti % non dipendenti % totale Laurea o titolo superiore 32,6% 18,5% 51,1% Diploma (quadriennale o quinquennale) 35,2% 9,9% 45,1% Diploma ITS - - - Licenza Media / Qualifica 3,9% - 3,9% Totale (in %) 71,7% 28,3% 100,0% Totale numero persone 167 66 233 La fascia di età più rappresentata è quella centrale, tra i 40 e 50 anni; il 36% del personale si colloca in una fascia inferiore mentre il 34% in una superiore. DISTRIBUZIONE PERSONALE RETRIBUITO PER ETÀ E TIPOLOGIA CONTRATTUALE Fascia di età % dipendenti % non dipendenti % totale Meno di 30 anni 7,3% 3,9% 11,2% Da 30 a 40 anni 17,2% 7,7% 24,9% Da 41 a 50 anni 23,6% 6,4% 30,0% Da 51 a 60 anni 19,7% 7,7% 27,5% Oltre 60 anni 3,9% 2,6% 6,4% Totale (in %) 71,7% 28,3% 100,0% Totale numero persone 167 66 233 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 28 28/09/22 08:51 29 Quasi il 70% del personale ha oltre 10 anni di esperienza professionale, circa il 90% più di 6 anni. DISTRIBUZIONE PERSONALE RETRIBUITO PER ESPERIENZA PROFESSIONALE E TIPOLOGIA CONTRATTUALE Anni di esperienza % dipendenti % non dipendenti % totale Meno di 5 anni 7,7% 2,1% 9,9% Da 6 a 10 anni 13,3% 8,6% 21,9% Oltre 10 anni 50,6% 17,6% 68,2% Totale (in %) 71,7% 28,3% 100,0% Totale numero persone 167 66 233 Se si considera in particolare il personale dipendente, il 43% lavora per la Fondazione da oltre 10 anni; la percentuale sale al 67% considerando un numero minimo di 6 anni. DISTRIBUZIONE PERSONALE DIPENDENTE PER ANZIANITÀ AZIENDALE Anni di assunzione % dipendenti Meno di 3 anni 18,6% Da 3 a 5 anni 14,4% Da 6 a 10 anni 24,0% Oltre 10 anni 43,1% Totale (in %) 100,0% Totale numero persone 167 In conformità alla normativa in vigore, tra il personale dipendente è presente una persona (pari al numero minimo previsto dalla legge) appartenente alle categorie protette (L. 68/99). 4.2 Formazione La formazione del personale è strutturata sui seguenti livelli. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 29 28/09/22 08:51 30 Proposta di aggiornamento del personale elaborata dalla Sede Nazionale CNOS-FAP I corsi hanno normalmente caratteristiche residenziali, coprono le aree professionali e trasversali che compongono i settori e le Aree Professionali coordinate dalla Federazione (Meccanico; Elettrico; Automotive; Grafico multimediale; Turistico/ Alberghiero; Energia; Area linguaggi; Area matematica, scientifico-tecnologica; Area digitale/informatica; Area Orientamento e S.A.L.; Area Coordinamento attività formative e progettuali). Offerta formativa programmata da CNOS-FAP Lombardia e finanziata dalla Sede Nazionale A differenza dei corsi residenziali settoriali indicati nel punto precedente, che aggregano partecipanti di uno specifico settore provenienti da più località e che sono organizzati, generalmente, in stretta connessione con le imprese del settore, questi corsi sono il frutto di una rilevazione attuata dalle Delegazioni regionali e/o dai CFP, coinvolgono formatori di un CFP o di una Delegazione e si connotano per la risposta puntuale alle esigenze di uno specifico territorio. Per l’anno 2019/20 l’attenzione è stata posta in modo significativo sul nuovo Repertorio IeFP-Istruzione e Formazione Professionale, approvato dalla Conferenza Stato – Regioni nella seduta del 1° Agosto 2019, con le relative competenze tecnico professionali e quelle culturali di base, oltre che i nuovi modelli di attestazione intermedia e finale dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale. Alla luce di questa significativa novità, la maggior parte delle azioni progettate per il piano 2020 è stata relativa alla formazione dei formatori su questo tema, fondamentale per la riprogettazione dei percorsi in DDIF. Formazione obbligatoria Finanziata con varie modalità (principalmente con il nostro fondo interprofessionale FONDER), è caratterizzata dal coprire tutti gli interventi formativi obbligatori secondo la legge vigente (Area Sicurezza, Privacy, 231). Formazione su percorsi “identitari” e carismatici In questa categoria rientrano i percorsi formativi relativi alla “mission salesiana” delle attività del CNOS-FAP e possono essere organizzati direttamente dal CNOSFAP Lombardia o anche dall’Ispettoria Salesiana Lombardo-Emiliana, dalla singola casa salesiana ospitante o dalla Sede Nazionale. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 30 28/09/22 08:51 31 DATI COMPLESSIVI ATTIVITÀ FORMATIVA N. iniziative formative 38 Durata totale iniziative formative (in ore) 300 N. partecipazioni personale dipendente 551 N. ore totali partecipazione personale dipendente 2.860 N. ore medie pro capite di formazione 17 ATTIVITÀ FORMATIVA PERSONALE DIPENDENTE PER AMBITO Ambito formativo N. partecipanti N. ore totali partecipazione Tecnici Professionali 27 92 Corsi obbligatori 222 43 Trasversali 86 73 Identitari 12 20 Gestionale-Amministrativa 15 24 Totale 362 252 Un’ulteriore modalità di approfondimento su alcuni temi centrali per l’attività dell’Ente è costituita dal lavoro di tavoli di confronto tra i referenti individuati dalle sedi, con il coordinamento della Direzione regionale. Nel corso dell’a.f. 2019/20 hanno operato i seguenti tavoli: ■■ Progettisti MAFOL. ■■ Servizi al Lavoro. ■■ Europrogettazione. ■■ Studenti con diagnosi funzionale, disturbi specifici dell’apprendimento e bisogni educativi speciali. ■■ Referenti Qualità. ■■ Formazione continua. 4.3 Valorizzazione In tutte le sedi del CNOS-FAP Lombardia viene sistematicamente realizzata, attraverso la somministrazione di un questionario, un’indagine di clima che coinvolge tutto il personale dipendente. I risultati dell’indagine effettuata nel corso dell’a.f. 2019/20 sono rappresentati in tabella. Essi si riferiscono a 85 questionari del personale di tutte le sedi, ad ecce- CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 31 28/09/22 08:51 32 zione di quella di Arese (che, diversamente dalle altre, effettua l’indagine con frequenza biennale). La quota di restituzione del questionario è stata del 100%. RISULTATI INDAGINE DI CLIMA: PUNTEGGIO MEDIO (VOTI POSSIBILI: DA 0 A 10) Domande Ultimo anno Anno precedente Le persone conoscono i loro compiti 7,8 7,6 Mi sono chiari gli obiettivi strategici dell’organizzazione 7,8 7,5 Compiti e responsabilità sono organizzati in modo preciso 7,3 7,1 Si ha fiducia nelle persone 7,8 7,5 Mi piace lavorare qui 8,3 8,5 C’é un atteggiamento generalmente costruttivo e positivo nei superiori 7,8 7,7 Gli impegni individuali sono adeguatamente riconosciuti 7,1 7,2 Viene preso in considerazione ciò che le persone fanno di positivo 7,5 7,4 Sono rese disponibili le risorse necessarie per svolgere bene il mio lavoro 7,5 7,4 I cambiamenti sono ben gestiti 7,3 7,1 Posso crescere professionalmente e apprendere 7,6 7,9 C’è un dialogo leale e costruttivo con la direzione sulle prospettive di sviluppo professionale 8,1 7,7 4.4 Compensi e retribuzioni I componenti del Consiglio Direttivo nel corso dell’anno non hanno percepito alcun corrispettivo né rimborso spese connessi allo svolgimento della loro funzione. Due componenti hanno invece percepito una retribuzione in quanto dipendenti del CNOS-FAP Lombardia. Nello specifico: ●● Componente 1 ha percepito una retribuzione annuale complessiva lorda pari a 25.934 euro, corrispondente a quella stabilita per il livello VII del contratto in vigore (part-time) e nessun rimborso spese; ●● Componente 2 ha percepito una retribuzione annuale complessiva lorda pari a 26.164 euro, corrispondente a quella stabilita per il livello V del contratto in vigore e nessun rimborso spese. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 32 28/09/22 08:51 33 I componenti dell’organo di controllo hanno percepito il seguente compenso (al netto dell’IVA e senza alcun rimborso spese) per lo svolgimento della loro funzione nel 2020: ■■ Presidente: 7.500 euro; ■■ altri due componenti: 4.000 euro. I componenti dell’Organismo di Vigilanza non hanno percepito alcun compenso né rimborso spese in relazione alla ruolo svolto. Due di loro, essendo dipendenti, hanno percepito la relativa retribuzione, pari a: ●● Componente 1: pari a 26.164 euro, corrispondente a quella stabilita per il livello V del contratto in vigore; ●● Componente 2: pari a 59.530 euro, corrispondente a quella stabilita per il livello IX del contratto in vigore. Il Direttore Generale percepisce un compenso pari a pari a 59.530 euro, corrispondente a quella stabilita per il livello IX del contratto in vigore. Il rapporto tra retribuzione annua lorda massima e minima dei lavoratori dipendenti dell’ente nell’esercizio è pari a 3,55, a fronte di un valore massimo di 8 stabilito dal codice del Terzo settore. L’Ente non effettua rimborsi spese ai suoi volontari a fronte di autocertificazione e comunque nel corso dell’esercizio non è stato richiesto e dato alcun rimborso. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 33 28/09/22 08:51 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 34 28/09/22 08:51 35 5. Obiettivi e attività CNOS-FAP Lombardia persegue le proprie finalità statutarie di interesse civico, solidaristico e di utilità sociale (indicate nel par. 2.2) attraverso lo svolgimento di una serie di attività di interesse generale (indicate nel par. 2.3) nell’ambito di quattro aree di intervento, individuate a partire dalla tipologia dei beneficiari diretti delle attività realizzate. Area di intervento Beneficiari diretti delle attività Area Giovani in DDIF Giovani in DDIF iscritti e frequentanti percorsi di qualifica e/o diploma Giovani in dispersione scolastica (NEET, Drop Out) Area Quinto anno, Formazione Superiore e Permanente Giovani extra DDIF iscritti e frequentanti annualità integrative per l’ammissione all’esame di Stato Giovani extra DDIF iscritti e frequentanti percorsi di Formazione Superiore Giovani extra DDIF e adulti iscritti e frequentanti percorsi di Formazione Permanente Area Adulti in difficoltà occupazionale Adulti disoccupati Adulti occupati in cerca di nuova occupazione Area Imprese Giovani extra DDIF iscritti e frequentanti annualità integrative per l’ammissione all’esame di Stato Giovani extra DDIF iscritti e frequentanti percorsi di Formazione Superiore Giovani extra DDIF e adulti iscritti e frequentanti percorsi di Formazione Permanente Non sono da segnalare elementi/fattori che possano compromettere il raggiungimento dei fini istituzionali dell’Ente. 5.1 Area giovani in DDIF Beneficiari diretti delle attività Altri stakeholder fondamentali Giovani in DDIF iscritti e frequentanti percorsi di qualifica e/o diploma Giovani in dispersione scolastica (NEET, Drop Out) Famiglie dei giovani iscritti ai percorsi Imprese Servizi sociali territoriali Enti finanziatori Istituzioni scolastiche Enti Locali CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 35 28/09/22 08:51 36 5.1.1 Quadro generale A chi si rivolge e in cosa consiste l’attività Tutte le sedi operative del CNOS-FAP Lombardia organizzano corsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) che permettono l’assolvimento del Diritto-Dovere di Istruzione e Formazione (DDIF) e dell’obbligo di istruzione e usufruiscono del sistema dotale di finanziamento della Regione Lombardia. I corsi si rivolgono a giovani in uscita dalla scuola secondaria di primo grado e a giovani che provengono da altri percorsi, con esito negativo, di secondo ciclo di istruzione, o che si trovano nella difficile situazione di NEET. Una parte non trascurabile di questi giovani presenta situazioni di fragilità ed è a rischio elevato di dispersione scolastica. Al termine del percorso triennale, l’allievo consegue l’Attestato di Qualifica IeFP (III livello europeo) riconosciuto in Italia e in Europa, valido per l’inserimento nel mondo del lavoro e che permette l’accesso al quarto anno di IeFP con il quale si consegue il Diploma professionale di Tecnico (IV livello europeo). Il Diploma consente l’accesso ai percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) e l’accesso al percorso annuale (quinto anno) grazie al quale è possibile sostenere l’esame di Stato valido anche per l’ammissione all’Università e per i passaggi agli Istituti Tecnici Superiori (ITS). La Formazione Professionale salesiana rende attuale il metodo educativo di don Bosco, il cosiddetto Sistema Preventivo, che pone al centro della propria azione la cura del singolo ragazzo, la vicinanza, la presenza e l’accompagnamento formativo nelle diverse fasi del suo cammino di crescita. I formatori di CNOS-FAP Lombardia agiscono in modo da fornire ai giovani conoscenze, competenze professionali e capacità, che renderanno più forte e più profonda la loro cultura, più “spendibile” sul mercato del lavoro la loro qualifica e più solida la loro maturità personale. L’approccio per competenze è una questione centrale che mira a superare il dualismo tra un curriculum culturale tendenzialmente inerte e un curriculum tecnico professionale eccessivamente orientato alla dimensione pratico-operativa, così da realizzare un approccio unitario in cui teoria e pratica siano integrate, in grado inoltre di mettere a fuoco maggiormente il principio della centralità dell’allievo di cui si prendono a carico le modalità di apprendimento e il protagonismo nell’esperienza formativa. Per questo si sono introdotte modalità di apprendimento centrate su compiti reali, coinvolgendo gli allievi nelle pratiche di valutazione e rendendo espliciti i criteri e i parametri di riscontro, così da creare una reale comunità di apprendimento che possiede i termini del compito e procede a una piena corresponsabilità educativa. In questa Formazione per Competenze acquisiscono centralità i “laboratori professionali”, per i quali CNOS-FAP investe sia in termini di strumentazione e macchinari che in formazione dei formatori tecnici di settore. La didattica progettata attraverso il paradigma delle competenze si sviluppa attraverso due elementi fondamentali: CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 36 28/09/22 08:51 37 ■■ l’Unità Didattica (UD), un insieme di attività formative sviluppate tutte all’interno della stessa disciplina e finalizzate all’acquisizione di conoscenze e allo sviluppo di abilità relative a una o più competenze specifiche della disciplina stessa; ■■ l’Unità Formativa (UF), che ha le stesse caratteristiche dell’UD ma si sviluppa in forma multidisciplinare, cioè per il raggiungimento delle competenze obiettivo, avvalendosi del contributo di più discipline. Con il termine attività formative si raggruppano una molteplicità di situazioni di apprendimento di diversa natura quali: lezioni frontali, attività di ricerca individuale o di gruppo, gruppi di studio e di approfondimento, attività di laboratorio, ecc. Sia nelle UD che nelle UF i contenuti appresi vengono messi a servizio di attività pratiche, sviluppando o ampliando abilità nel tentativo di acquisire parti di competenza sviluppate attraverso la soluzione di problemi reali complessi e la realizzazione di progetti non banali inerenti la vita quotidiana o il proprio settore professionale. Solitamente le UF sono caratterizzate dalla realizzazione finale di prove articolate (“capolavori”) che permettono la certificazione delle parti di competenze raggiunte dall’allievo. Da ormai quasi dieci anni si è scelto inoltre di puntare, in quasi tutti i corsi di tutte le sedi, sulla Didattica “digitale” attraverso l’utilizzo dei tablet e finalizzando il tutto alla crescita della didattica cooperativa. I dati complessivi Nell’anno formativo 2019/20 si sono consolidati i risultati dell’anno precedente, con un leggero aumento degli studenti e una lieve diminuzione del numero di classi e, corrispondentemente, del numero di ore curriculari. DATI DI INSIEME ATTIVITÀ FORMATIVA DI SECONDO CICLO NELL’ULTIMO BIENNIO Sede Ultimo anno Penultimo anno N. classi N. ore curriculari totali N. studenti (a fine anno) N. classi N. ore curriculari totali N. studenti (a fine anno) Arese 36 35.640 766 36 35.640 761 Brescia 8 7.920 223 8 7.920 222 Treviglio 4 3.960 104 4 3.960 96 Milano 12 11.880 316 12 11.880 299 Sesto S.G. 20 19.800 505 22 21.780 503 Totale 80 79.200 1.914 82 81.180 1.881 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 37 28/09/22 08:51 38 Gli obiettivi L’avvento improvviso dell’emergenza Covid-19 ha scompaginato tutto lo svolgimento delle attività da inizio marzo in poi, costringendo le sedi a una ridefinizione delle modalità didattiche, dei calendari, dei piani formativi, degli obiettivi da raggiungere, portando all’introduzione della Formazione a Distanza in tutte le tipologie di corsi e cambiando drasticamente la vita e i ritmi dei centri CNOS- FAP. GLI OBIETTIVI PROGRAMMATI E IL LORO LIVELLO DI RAGGIUNGIMENTO Obiettivo di gestione Livello di raggiungimento – Eventuali fattori rilevanti Ampliamento dell’offerta derivanti dagli sviluppi del sistema Duale. Parzialmente raggiunto. Nel 19/20 non si sono aggiunti percorsi in più, ad eccezione dei quinti anni in apprendistato a Brescia e Milano. Per il 20/21 si è previsto di far partire un secondo primo anno nel settore logistico di Treviglio e un percorso personalizzato duale per il recupero della dispersione grave, sempre presso Treviglio. Studio e pianificazione della didattica, con formazione dei formatori, sui nuovi profili triennali e del 4° anno in connessione con la revisione del repertorio nazionale. Parzialmente raggiunto, il processo è stato avviato e continuerà nell’anno 2020/21. Rafforzare ulteriormente le competenze specialistiche degli operatori coinvolti in materia di studenti con disabilità, DSA e altri BES. Parzialmente raggiunto, il processo verrà continuato nell’a.f. 2020/21. In previsione del 20/21 sono state messe in atto tutte le strategie necessarie per valorizzare le esperienze avute nel 19/20, ma il rischio che l’emergenza “corra” di più della nostra capacità di adattamento è quotidiano e verrà monitorato costantemente, per evitare di dover sempre rincorrere le necessità e con l’obiettivo di prevenire e cogliere le opportunità. In tema di nuove opportunità, merita sicuramente una sottolineatura il tema della Formazione a Distanza, che dovrà essere approfondita e valorizzata, sia nella sua dimensione “sincrona” che in quella “asincrona”, per esplorare tutte le possibili potenzialità messe a disposizione dalle tecnologie, sempre da “leggere” ed utilizzare a servizio della dimensione educativa. A livello di progettazione europea si valuteranno le opportunità legate al nuovo settennio di programmazione Erasmus 21/27, con l’obiettivo di consolidare e stabilizzare le opportunità di mobilità sia per i giovani che per lo staff dei formatori: CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 38 28/09/22 08:51 39 la partecipazione a bandi europei sarà orientata a dar continuità ad un’esperienza umana, formativa, professionale e didattica che si è dimostrata molto utile per chi vi ha preso parte in questi anni. Si conferma che le asticelle di complessità delle approvazioni dei bandi si sono progressivamente alzate e quindi sarà importante “investire” nelle risorse umane coinvolte nella progettazione e potenziare le positive dinamiche di rete tra Enti del territorio, già attivate in questi anni. Nello specifico, negli ultimi mesi dell’a.f. 2019/20, si è messa in piedi una rete di enti e scuole per la presentazione delle candidature per l’Accreditamento VET (per la FP) e Scuola, in base alle caratteristiche dei bandi relativi. 5.1.2 L’offerta formativa Nel corso dell’a.f. 2019/20 sono stati attivi 18 percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (ognuno della durata di 990 ore), 9 (con 61 sezioni) di qualifica triennale e 9 (con 19 sezioni) annuali per il conseguimento del diploma tecnico-professionale. Rispetto all’anno precedente non ci sono state modifiche dell’offerta formativa, che maggiori numeri nei settori industriali. FIGURE PROFESSIONALI FORMATE PER SEDE ULTIMO ANNO FORMATIVO CONCLUSO Figura professionale Sedi N. sezioni qualifica (triennali) N. sezioni diploma (4° anno) N. studenti (a fine corso) SETTORE AGRICOLO Operatore Agricolo - Coltivazioni arboree, erbacee ed ortofloricole (PPD personalizzato per disabili) Arese 4 - 48 SETTORE AUTOMOTIVE Operatore alla riparazione dei veicoli a motore Arese-Brescia- Sesto 9 - 248 Tecnico riparatore dei veicoli a motore - Riparazione parti e sistemi meccanici ed Arese-Brescia- Sesto - 3 62 48 79 100 104 184 234 310 407 421 Agricolo Legno-mobili Termoidraulico Logistico Ristorazione Grafico Automotive Meccanico industriale Elettrico Numero studenti per settore CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 39 28/09/22 08:51 40 FIGURE PROFESSIONALI FORMATE PER SEDE ULTIMO ANNO FORMATIVO CONCLUSO Figura professionale Sedi N. sezioni qualifica (triennali) N. sezioni diploma (4° anno) N. studenti (a fine corso) SETTORE AGRICOLO Operatore Agricolo - Coltivazioni arboree, erbacee ed ortofloricole (PPD personalizzato per disabili) Arese 4 - 48 SETTORE AUTOMOTIVE Operatore alla riparazione dei veicoli a motore Arese- Brescia- Sesto 9 - 248 Tecnico riparatore dei veicoli a motore - Riparazione parti e sistemi meccanici ed elettromeccanici del veicolo Arese- Brescia- Sesto - 3 62 SETTORE LOGISTICO Operatore dei sistemi e dei servizi logistici Treviglio 3 - 83 Tecnico servizi d’impresa - curvatura logistica Treviglio - 1 21 SETTORE LEGNO-MOBILI Operatore del Legno Arese 3 - 68 Tecnico del Legno Arese - 1 11 SETTORE RISTORAZIONE Operatore della Ristorazione - preparazione pasti Arese 6 - 148 Tecnico di Cucina Arese - 2 36 SETTORE TERMOIDRAULICO Operatore Termoidraulico Sesto 3 - 79 Tecnico di impianti termici Sesto - 1 21 SETTORE ELETTRICO Operatore Elettrico Arese- Brescia- Sesto- Milano 13 - 343 Tecnico Elettrico Arese- Brescia- Sesto - 4 78 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 40 28/09/22 08:51 41 Tecnico per l’automazione industriale Milano - 1 27 SETTORE GRAFICO Operatore Grafico - Multimedia - Curvatura Stampa e Allestimento Arese- Milano 7 - 175 Tecnico Grafico Arese- Milano - 3 59 SETTORE MECCANICO INDUSTRIALE Operatore Meccanico Arese- Milano- Sesto 13 - 338 Tecnico per la conduzione e manutenzione di impianti automatizzati Arese- Milano- Sesto - 3 69 Totale 61 19 1.914 5.1.3 Gli studenti Nel corso dell’anno formativo alcuni studenti si sono ritirati e altri sono passati dal corso ordinamentale al percorso di apprendistato di primo livello (art. 43 D.Lgs. 81/2015) che consente di conseguire un titolo di studio superiore (qualifica o diploma professionale) attraverso un percorso parallelo a quello scolastico; grazie ai posti che si sono resi disponibili sono stati accolti studenti provenienti per lo più da istituti scolastici o altri enti di formazione professionale. CONSISTENZA E DINAMICA STUDENTI PER SEDE Dinamica Totale Arese Brescia Milano Sesto S.G. Treviglio N. iscritti a inizio corso (al 15/10) 1.928 783 220 315 509 101 N. entrati durante l’anno (dal 15/10) 20 10 4 1 - 5 N. ritirati durante l’anno 34 27 1 - 4 2 N. a fine corso 1.914 766 223 316 505 104 Di cui usciti dal corso per realizzare percorsi di apprendistato art. 43 28 2 - 22 - 4 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 41 28/09/22 08:51 42 Una parte degli studenti proviene (come si è detto, anche in corso d’anno) da altre scuole a seguito di abbandoni o bocciature (cosiddetti “drop-out”). Nel corso dell’ultimo anno sono stati 68. STUDENTI DROP-OUT Anno di ingresso Numero % su totale Nel primo anno 31 1,6% In anni successivi 37 1,9% Totale 68 3,5% Di seguito si forniscono i dati sulla composizione del gruppo di tutti gli studenti che hanno concluso il percorso formativo annuale. STUDENTI PER GENERE STUDENTI PER CITTADINANZA Genere Numero % su totale Cittadinanza Numero % su totale Maschi 1.791 93,6% Italia 1.799 94,0% Femmine 123 6,4% Altri Paesi UE 27 1,4% Totale 1.914 100,0% Paesi extra UE 88 4,6% Totale 1.914 100,0% Gli studenti con Bisogni Educativi Speciali (BES) costituiscono il 46,4% del totale e sono in costante aumento; il gruppo più consistente è quello con disturbi specifici di apprendimento. STUDENTI CON DISABILITÀ CERTIFICATA STUDENTI DSA E ALTRI BES Tipologia percorsi Numero % su totale Tipologia Numero % su totale PPD personalizzato per disabili 48 2,5% Con DSA diagnosticata 558 29,2% Altri corsi 193 10,1% Altri BES non certificati 87 4,6% Totale 241 12,6% Totale 645 33,8% CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 42 28/09/22 08:51 43 5.1.4 Alcuni approfondimenti I percorsi di apprendistato (art. 43) I percorsi di Qualifica e Diploma in Articolo 43 sono iniziati nel 2015/16, con un numero ridotto di giovani in apprendistato. Negli anni successivi il numero è aumentato fino ad attestarsi da un paio d’anni intorno ai 120 allievi, divisi secondo gli indirizzi di studio di seguito specificati. Riteniamo che questo livello sia quello di riferimento per le nostre tipologie di attività. Si sottolinea che gli apprendisti sono parte integrante dei Piani dell’Offerta Formativa delle Sedi e sono pienamente coinvolti nelle attività educative e formative delle Sedi con una programmazione di un corposo monte ore di attività formativa esterna all’azienda (variabile da 352 a 560 ore a seconda dell’annualità e della sede). Nel 2019/20 si è sperimentato l’apprendistato art. 43 anche nel quinto anno integrativo per la preparazione degli esami di Stato (sedi di Brescia e Milano), come rendicontato di seguito nell’Area Quinto anno e Formazione superiore. PERCORSI DI APPRENDISTATO PER SETTORE E PER QUALIFICA/ DIPLOMA PROFESSIONALE 3°anno 4° anno Totale Meccanico 19 40 59 Elettrico 9 12 21 Automotive - 10 10 Ristorazione 3 1 4 Grafico 2 8 10 Legno - 2 2 Agricolo 1 - 1 Termoidraulico - 6 6 Logistica - 4 4 Totale 34 83 117 I tirocini curriculari Da ormai 20 anni i tirocini curricolari sono parte integrante dell’offerta formativa della Formazione Professionale. Nel caso della FP salesiana si pone particolare cura nel percorso di accompagnamento e inserimento dell’allievo in tirocinio, avendo attenzione nella scelta delle aziende e mantenendo uno stretto collegamento con le imprese ospitanti, attraverso il ruolo svolto dai referenti di tirocinio, referenti di settore e tutor che, a seconda delle sedi, sono le figure impegnate nell’attività di progettazione e gestione dei tirocini. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 43 28/09/22 08:51 44 TIROCINI CURRICULARI – NUMERO DI ORE PROGRAMMATE DI TIROCINIO Classe Arese Brescia Treviglio Milano Sesto S. G. Prima - - - - - Seconda 200 232 280 270 200 Terza 400 416 320 304 400 Quarta 400 432 495 408 480 Nel corso dell’a.f. 2019/20 è stato possibile realizzare solo una parte delle ore programmate a causa delle misure per l’emergenza Covid-19. I corsi per studenti con disabilità certificata La sede che offre il servizio formativo del corso Personalizzato Disabili è Arese. Il progetto si pone l’obiettivo di tradurre anche per questo ambito il Progetto Educativo Salesiano, con un’attenzione particolare al singolo giovane in difficoltà. Il settore professionale scelto è quello dell’Operatore Agricolo, in particolare il settore del florovivaismo. Al percorso triennale è stata data continuità anche su un quarto anno integrativo. Si sottolinea in particolare l’apertura, anche per questo ambito, dell’esperienza formativa in Apprendistato art. 43 per un allievo. PERCORSI PERSONALIZZATI NELL’A.F. CONCLUSO Figura professionale N. percorsi N. studenti Operatore Agricolo - Coltivazioni arboree, erbacee ed ortofloricole 4 48 I percorsi personalizzati In quest’area si evidenzia l’attività fatta per “personalizzare” i servizi e la formazione degli allievi, sia attraverso la progettazione e la realizzazione dei PEI per gli allievi aventi diritto, sia attraverso l’attivazione di percorsi specifici per gli allievi che segnalano, durante l’anno, particolari bisogni che richiedono interventi puntuali, tra i quali l’attivazione di stage prolungati anche in settori diversi da quelli di indirizzo, per favorire la motivazione, il riorientamento o l’inserimento in aziende che possano offrire un ambiente stimolante per il giovane. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 44 28/09/22 08:51 45 PERSONALIZZAZIONE DEI PERCORSI N. studenti con percorso personalizzato % su totale studenti 251 13,1% Tra i progetti attivati, si segnala in particolare il progetto Fenice presso la sede di Arese, che ha coinvolto 10 allievi. Nell’ottica di garantire la possibilità agli allievi del CFP di raggiungere l’obiettivo della qualifica e per un serio contrasto della dispersione scolastica in aumento, il progetto Fenice si pone l’obiettivo di valorizzare le specificità attitudinali degli allievi più portati alla manualità, meno portati allo studio e in difficoltà nel contesto normativo dell’aula. Sfruttando la flessibilità che la normativa regionale permette, il progetto consiste, nella maggior parte dei casi, nel far frequentare agli allievi, nel loro terzo anno, un tirocinio prolungato in un’azienda del loro settore per quattro giorni a settimana e nel prevedere un giorno alla settimana di lezioni per garantire loro la preparazione alle materie teoriche che saranno oggetto di verifica scritta durante l’esame di qualifica e per affiancarli nella stesura della tesina e/o del Project Wok che devono esporre durante l’esame orale. Grazie a questo progetto in questi anni un numero elevato di allievi ha potuto raggiungere il titolo in una modalità a loro più congeniale, garantendo loro una maggior serenità e un aumento del loro senso di autoefficacia. I servizi di orientamento e al lavoro I servizi orientativi sono caratterizzati da tre specifiche attività: ●● orientamento per gli allievi in ingresso, realizzate con OpenDay (12 nel corso dell’a.f. 2019/20) e Workshop tesi a far sperimentare ai giovani i settori professionali caratterizzanti i percorsi formativi nelle diverse sedi; ●● orientamento in itinere: attraverso il lavoro delle figure educative di riferimento (Consiglieri, Catechisti, Tutor) si aiutano gli allievi a rafforzare la motivazione sulle scelte formative effettuate o, eventualmente, a riorientarsi su settori diversi, laddove si denotano particolari difficoltà attitudinali e/o motivazionali nelle frequenza di determinati percorsi; ●● orientamento in uscita: nel periodo conclusivo dei percorsi, con la collaborazione degli operatori degli sportelli dei Servizi al Lavoro, si attivano percorsi orientativi per guidare gli allievi nell’inserimento nel mondo del lavoro o nelle scelte di proseguimento in ulteriori percorsi formativi successivi alla qualifica e/o al diploma professionale (quinto anno, IFTS, percorsi di specializzazione). CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 45 28/09/22 08:51 46 I servizi al lavoro per studenti che hanno concluso il corso Per gli studenti che concludono i percorsi formativi presso le nostre sedi viene messo a disposizione un servizio di accompagnamento all’inserimento in azienda attraverso le diverse opzioni contrattuali possibili e nell’ambito delle azioni legate alle Politiche Attive del Lavoro (Garanzia Giovani, ecc.) SERVIZI AL LAVORO PER STUDENTI N. studenti che hanno usufruito del servizio 200 N. inserimenti lavorativi e tirocini attivati 35 L’utilizzo dei laboratori Nell’ambito del Piano dell’Offerta Formativa dei Centri di Istruzione e Formazione Professionale salesiani, la didattica laboratoriale è fondamentale. In fase di programmazione delle attività si dà ampio spazio, nel rispetto delle normative regionali, alle ore tecnico-professionali e i laboratori delle nostre sedi sono mantenuti costantemente aggiornati, sia attraverso investimenti del CNOS-FAP sia grazie al contributo delle opere salesiane ospitanti le nostre sedi. Nell’aggiornamento delle attrezzature sono spesso coinvolte anche aziende partner, che contribuiscono con forniture a titolo gratuito, in forma di donazione o con listini ribassati, in virtù di una forte collaborazione sviluppatasi negli anni e di una partnership educativa che si basa sulla condivisione dei valori di fondo della nostra missione educativa. Gli interventi strutturali più importanti si realizzano normalmente nel periodo estivo, a cavallo di due anni formativi. Nell’a.f. 2019/20, in particolare, la sede di Sesto San Giovanni ha potuto avere a disposizione i nuovi laboratori di quadristica ed impiantistica elettrica. L’avvento della pandemia da Covid-19, con il conseguente lockdown, ha penalizzato per alcuni mesi la didattica laboratoriale: i formatori delle aree tecnico-professionali sono comunque riusciti a portare avanti la didattica “laboratoriale”, adattandola, per quanto possibile alla modalità in FAD. Le esperienze all’estero A livello di esperienze internazionali, oltre al proseguimento del progetto Erasmus Plus FABEER (capofila IAL - settore ristorazione), CNOS-FAP Lombardia ha avuto l’approvazione del progetto “IMech 4.0: Inclusive MECHatronic and thermoelectric VET provision on industry 4.0”, avviato il 1° novembre 2019, per il quale sono state realizzate le prime mobilità a partire da gennaio 2020, interrotte con leggero anticipo a causa dell’emergenza Covid-19. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 46 28/09/22 08:51 47 ESPERIENZE ALL’ESTERO Programma / progetto N. studenti CNOS partecipanti N. studenti di altri enti Progetto con capofila CNOS iMech 4.0: Inclusive MECHatronic and thermoelectric VET provision on industry 4.0 8 6 Progetto a cui CNOS partecipa Erasmus Plus FABEER - 24 Alternativo pro 2018 (Carta mobilità con Uniser) 3 - Totale 11 30 I RISULTATI DEI QUESTIONARI DEGLI STUDENTI IMECH 4.0 Il 100% valuta l’esperienza in azienda in linea con il profilo. Oltre il 70% ritiene di essere migliorato in queste 3 aree: ●● competenze lavorative, ●● motivazione per esperienze di apprendimento all’estero, ●● lingua straniera. Il 67% ritiene che l’esperienza di tirocinio all’estero sia stata utile per capire che lavoro fare nella vita o come proseguire gli studi. Il 100%: - rifarebbe l’esperienza, - è soddisfatto del supporto formativo, - è soddisfatto dell’accompagnamento pre partenza. Il team di europrogettazione della Sede Regionale ha collaborato anche per la realizzazione di altri progetti Erasmus (che daranno luogo a mobilità degli allievi in anni successivi): ●● RAI.NBOW - Raise Against Intolerance. New Bridges On the Web, in collaborazione con Patronato San Vincenzo (capofila) e con la Sede Nazionale CNOS-FAP, per lo sviluppo delle competenze di cittadinanza e orientato ad allievi e formatori; ●● TRAPP (TRaining for APPrentices): in collaborazione con UNISER, per lo scambio tra apprendisti di diversi paesi europei (Italia, Francia, Germania, Finlandia). Sono stati inoltre presentati nella call 2020 i seguenti progetti: ●● ATHOS “Acquiring TecHnical cOmpetencies and Skills” (mobilità Erasmus per allievi dell’IeFP e degli IFTS, capofila CNOS), approvato; ●● My Skills 4.0 (mobilità Erasmus per formatori di area meccanica-automazione- meccatronica) (capofila ECOLE), approvato; CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 47 28/09/22 08:51 48 ●● iMECH+ (destinato alla formazione formatori del settore meccanica automazione), non approvato; ●● Share Research and Development for the Future VET - SHAR&D VET (capofila Patronato San Vincenzo, progetto presentato in ambito “COVE”, come candidatura europea per Centri di Eccellenza per la Formazione Professionale Europea), non approvato; ●● CHANCE (capofila IAL Lombardia, mobilità settore ristorazione), non approvato. Lo sportello psicologico Lo Sportello Psicologico è un servizio offerto in modo coordinato tra le singole sedi CNOS-FAP e la casa salesiana ospitante. Nell’a.f. 2019/20, ad eccezione della sede di Milano, tutte le sedi hanno incluso tale possibilità nella propria offerta. Ad Arese il servizio, offerto gratuitamente e indirizzato a studenti e formatori, è attivato in collaborazione con il Centro Psicopedagogico e di orientamento scolastico e professionale COSPES. Si può accedere al servizio chiedendo al catechista e per massimo 4 colloqui; non si tratta di una terapia o di un percorso diagnostico, ma di una consulenza, limitata quindi nel tempo. Se lo psicologo lo ritiene opportuno, provvede a consigliare uno specialista o un centro da contattare per poter proseguire il percorso. A Brescia lo sportello è configurato nell’area percorsi personalizzati del CFP. Uno psicologo, dipendente CNOS, fornisce un supporto soprattutto alle famiglie degli allievi con disabilità e a quelli con BES, con colloqui specifici con allievi, famiglie e, quando serve, con gli specialisti di riferimento. A Sesto è attivo il progetto “AscoltADO”, che prevede il counseling (intervento di aiuto rivolto a persone che vivono una momentanea condizione di malessere o disagio) con un intervento preventivo volto a migliorare la qualità della vita del soggetto grazie alla individuazione, e messa in pratica, di nuove e più efficaci modalità di comportamento e di interazione nella sfera personale e all’interno del proprio contesto. I destinatari del progetto sono gli studenti del primo anno (adolescenti di 14-15 anni). A Treviglio l’accesso al servizio viene gestito da catechista ed educatore. Se dal Collegio Formatori o attraverso colloqui informali con gli allievi emergono problematiche che portano a ritenere necessario l’inizio di un percorso, si procede a richiedere il consenso alla famiglia e se ne parla con l’allievo. Le prime tre sedute con lo psicologo, individuato dalla casa salesiana, sono a titolo gratuito. SPORTELLO PSICOLOGICO: UTILIZZO DEL SERVIZIO NELL’A.F. 2019/20 Totale Arese Sesto Brescia Treviglio Milano N. studenti 63 12 40 - 11 - N. famiglie 10 0 2 7 1 - CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 48 28/09/22 08:51 49 5.1.5 I risultati Gli esiti scolastici del percorso ordinamentale Il periodo di emergenza pandemica ha portato, date le norme nazionali e regionali promulgate in materia, all’aumento delle promozioni e delle ammissioni agli esami. Il 97,0% degli studenti del corso ordinamentale sono stati promossi (percentuale che sale al 98,7% se non si considerano gli studenti ritirati in corso d’anno). ESITI SCOLASTICI PERCORSI TRIENNALI E DI QUARTO ANNO (ORDINAMENTALE) Esito Ultimo anno Penultimo anno N. % N. % Promossi 1.887 97,2% 1.754 91,3% Bocciati 24 1,2% 127 6,6% Ritirati in corso d’anno 34 1,6% 41 2,1% Totale 1.945 100,0% 1.922 100,0% Dei 23 studenti bocciati, è stato possibile rilevare che il 37,5%, dopo 6 mesi dalla conclusione dell’anno formativo, sta continuando il percorso scolastico o lavora. STUDENTI BOCCIATI: SITUAZIONE RILEVATA A 6 MESI DALLA FINE DELL’A.F. (ORDINAMENTALE) Ultimo anno Penultimo anno Situazione N. % N. % Reiscritti presso lo stesso CFP 4 16,7% 33 26,0% Iscritti in altra scuola 3 12,5% 7 5,5% Lavorano 2 8,3% 1 0,8% Altro / non rilevabile 15 62,5% 86 67,7% Totale 24 100,0% 127 100,0% Per quanto riguarda i 39 studenti che si sono ritirati in corso d’anno, i motivi rilevati del ritiro sono rappresentati in tabella: CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 49 28/09/22 08:51 50 STUDENTI RITIRATI IN CORSO D’ANNO: MOTIVI CHE HANNO DETERMINATO IL RITIRO (ORDINAMENTALE) Ultimo anno Penultimo anno Motivo del ritiro N. % N. % Trasferimento famiglia / motivi di salute 2 5,9% - - Riorientamento al lavoro 2 5,9% - - Riorientamento in altra scuola 9 26,5% 6 14,6% Altro motivo non conosciuto 21 61,8% 35 85,4% Totale 34 100,0% 41 100,0% Gli esiti scolastici del percorso in apprendistato art. 43 Nell’anno formativo 2019/20 tutti gli studenti in apprendistato sono stati promossi, senza alcun ritiro nel corso dell’anno. ESITI SCOLASTICI PERCORSI TRIENNALI E DI QUARTO ANNO (STUDENTI IN APPRENDISTATO) Ultimo anno Penultimo anno Motivo del ritiro N. % N. % Promossi 117 97,5% 104 88,9% Bocciati - - 3 2,6% Rientrati nel corso ordinamentale 1 0,8% 10 8,5% Ritirati 2 1,7% 10 8,5% Totale 120 100,0% 117 100,0% La soddisfazione rilevata Ogni anno a tutti gli studenti viene somministrato un questionario per rilevare la loro soddisfazione. Di seguito i risultati, distinti tra studenti dei corsi ordinamentali e in apprendistato. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 50 28/09/22 08:51 51 RISULTATI INDAGINE SODDISFAZIONE STUDENTI (ORDINAMENTALE) – VOTO DA 0 A 10 Aspetto Voto medio ultimo anno Formazione di base 7,7 Formazione tecnica 7,2 Attenzione all’allievo 8,0 Esperienza in azienda 6,9 RISULTATI INDAGINE SODDISFAZIONE (STUDENTI IN APPRENDISTATO) Aspetto % giudizi positivi ultimo anno Esperienza in azienda 100% Anche alle famiglie degli studenti viene sottoposto un questionario, i cui risultati sono i seguenti: RISULTATI QUESTIONARI FAMIGLIE (ORDINAMENTALE, DUALE E APPRENDISTATO) – VOTO DA 0 A 10 Aspetto Voto medio Collaborazione con Centro 8,8 Disponibilità dei formatori 9,0 Professionalità formatori 9,0 Stile educativo e formativo 8,2 Soddisfazione dello studente 8,6 Gli esiti occupazionali A distanza di 6 mesi dalla conclusione del percorso formativo viene effettuata un’indagine, attraverso interviste telefoniche, per verificare la condizione occupazionale degli studenti dell’ultimo anno del triennio e del quarto anno, compresi quelli che hanno effettuato il percorso di apprendistato art. 43. I risultati complessivi dell’indagine sugli studenti dell’a.f. 2019/20 sono i seguenti: CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 51 28/09/22 08:51 52 ESITI OCCUPAZIONALI COMPLESSIVI A 6 MESI (ORDINAMENTALE + APPRENDISTI) Occupati Iscritti ad altri percorsi formativi Tirocinio extra curricolare Disoccupati Non rispondono Num. totale Terzo Anno 6,9% 71,5% 0,4% 5,3% 16,0% 494 Quarto Anno 24,5% 40,9% 1,6% 12,8% 20,3% 384 Totale 14,6% 58,1% 0,9% 8,5% 17,9% 878 I risultati differenziati per figura professionale sono molto variabili, segno di una diversificazione delle ricadute lavorative attuali dei diversi settori professionali, ma anche di opportunità e scelte diverse sui possibili proseguimenti agli studi, legati alla presenza o meno di filiere professionali complete nei diversi settori. Questi dati sono soggetti ad un attento monitoraggio per valutare e pianificare scelte strategiche per l’impostazione delle attività del CNOS-FAP Lombardia. Figure professionali formate % occupati % iscritti ad altri percorsi formativi % tirocinio extra curricolare % disoccupati % non rispondono Num. totale SETTORE AGRICOLO Operatore Agricolo - Coltivazioni arboree, erbacee ed ortofloricole (PPD personalizzato per disabili) 9,1% 50,0% - 36,4% 4,5% 22 SETTORE AUTOMOTIVE Operatore alla riparazione dei veicoli a motore 3,7% 82,9% - 11,0% 2,4% 82 Tecnico riparatore dei veicoli a motore - Riparazione parti e sistemi meccanici ed elettromeccanici del veicolo 35,5% 33,9% - 14,5% 16,1% 62 SETTORE LOGISTICO Operatore dei sistemi e dei servizi logistici 19,2% 61,5% 3,8% - 15,4% 26 Tecnico servizi d’impresa - curvatura logistica 28,6% 38,1% 9,5% 19,0% 4,8% 21 SETTORE LEGNO-MOBILI Operatore del Legno 4,8% 42,9% - - 52,4% 21 Tecnico del Legno 27,3% 18,2% 18,2% - 36,4% 11 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 52 28/09/22 08:51 53 SETTORE RISTORAZIONE Operatore della Ristorazione - preparazione pasti - 79,6% - - 20,4% 49 Tecnico di Cucina 25,0% 41,7% - 2,8% 30,6% 36 SETTORE TERMOIDRAULICO Operatore Termoidraulico 12,5% 75,0% - 12,5% - 24 Tecnico di impianti termici 23,8% 9,5% - 4,8% 61,9% 21 SETTORE ELETTRICO Operatore Elettrico 6,5% 78,9% - 3,3% 11,4% 123 Tecnico Elettrico 19,2% 30,8% 1,3% 17,9% 30,8% 78 Tecnico per l’automazione industriale 29,6% 44,4% 3,7% - 22,2% 27 SETTORE GRAFICO Operatore Grafico - Multimedia - Curvatura Stampa e Allestimento 4,1% 77,6% - - 18,4% 49 Tecnico Grafico 5,1% 67,8% 0,0% 25,4% 1,7% 59 SETTORE MECCANICO INDUSTRIALE Operatore Meccanico 10,2% 58,2% 1,0% 2,0% 3,2% 98 Tecnico per la conduzione e manutenzione di impianti automatizzati 33,3% 47,8% - 7,2% 11,6% 69 Totale 14,6% 58,1% 0,9% 8,5% 17,9% 878 Tra gli occupati, la tipologia contrattuale più diffusa (65,4%) è quella a tempo indeterminato/ apprendistato. In larga maggioranza (89,0%) l’occupazione è coerente con il percorso formativo realizzato. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 53 28/09/22 08:51 54 TIPOLOGIA CONTRATTUALE DEGLI OCCUPATI (ORDINAMENTALE + APPRENDISTI) COERENZA OCCUPAZIONE CON PERCORSO FORMATIVO (ORDINAMENTALE + APPRENDISTI) Numero % su totale occupati Livello di coerenza Numero % su totale occupati Tempo indeterminato - apprendisti 84 65,6% Coerente 114 89,1% Tempo determinato 21 16,4% Parzialmente coerente - - Lavoro autonomo - - Non coerente 14 10,9% Altro 23 18,0% Totale 128 100% Totale 128 100% Se si prende in esame il gruppo di studenti che hanno effettuato il percorso in apprendistato, la quota rilevata di occupati è pari al 39,3%; tra questi, oltre il 70% lavorano presso l’azienda in cui è stato realizzato l’apprendistato. ESITI OCCUPAZIONALI STUDENTI IN APPRENDISTATO Numero % su totale Occupati a 6 mesi 48 39,3% Di cui occupati nell’azienda in cui è stato realizzato l'apprendistato 34 27,9% 5.2 Area quinto anno, formazione superiore e permanente Beneficiari diretti delle attività Altri stakeholder fondamentali Giovani extra DDIF iscritti e frequentanti annualità integrative per l’ammissione all’esame di Stato Giovani extra DDIF iscritti e frequentanti percorsi di Formazione Superiore Giovani extra DDIF e adulti iscritti e frequentanti percorsi di Formazione Permanente Famiglie degli iscritti ai percorsi Imprese Servizi sociali territoriali Enti finanziatori (Regione, ecc.) Istituzioni Scolastiche Enti Locali CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 54 28/09/22 08:51 55 5.2.1 Quadro generale Dopo l’ottenimento, alla conclusione del percorso quadriennale, del diploma professionale, i giovani possono entrare nel mondo del lavoro o continuare il percorso di istruzione e formazione. Le diverse possibilità sono schematizzate nella seguente figura: 41 Beneficiari diretti delle attività Altri stakeholder fondamentali Giovani extra DDIF iscritti e frequentanti annualità integrative per l'ammissione all'esame di stato Giovani extra DDIF iscritti e frequentanti percorsi di Formazione Superiore Giovani extra DDIF e adulti iscritti e frequentanti percorsi di Formazione Permanente Famiglie degli iscritti ai percorsi Imprese Servizi sociali territoriali Enti finanziatori (Regione, ecc.) Istituzioni Scolastiche Enti Locali 5.2.1 Quadro generale Dopo l’ottenimento, alla conclusione del percorso quadriennale, del diploma professionale, i giovani possono entrare nel mondo del lavoro o continuare il percorso di istruzione e formazione. Le diverse possibilità sono schematizzate nella seguente figura: CNOS-FAP Lombardia si è posto l’obiettivo strategico di coprire tutta le filiere formative dei propri settori professionali direttamente o attraverso partnership con altri soggetti. Per quanto riguarda il Quinto anno integrativo per la preparazione dell’esame di Stato, nell’a.f. 2019/20 è stato realizzato a livello sperimentale un percorso in apprendistato nella sedi di Milano e Brescia. Sulla base di tale esperienza l’offerta per l ’a.f. 2 020/21 è s tata a mpliata c on u n c orso d i quinto anno in apprendistato ad Arese e con corso di quinto anno in autofinanziamento a Milano e a Brescia. Per quanto riguarda l’offerta IFTS ( Istruzione e Formazione Tecnica Superiore), nel 2019/20, o ltre a r ealizzare u n c orso p resso l a s ede d i B rescia ( confermato a nche p er l ’anno successivo), si è lavorato per portare nell’anno 2020/21 corsi IFTS anche presso le sedi di Arese, Milano e Treviglio: un percorso in ambito Automazione Industriale – Industria 4.0 ospitato ad Arese con titolarità ITS Technologies Talent Factory, un percorso in ambito Packaging Industriale ospitato a Milano con titolarità ITS Angelo Rizzoli, e le attività laboratoriali di due percorsi in ambito logistico a Treviglio in collaborazione con diversi enti del territorio. Per quanto riguarda l’offerta ITS (Istituti Tecnici Superiori), la strategia seguita da CNOS-FAP Lombardia è di entrare come soci fondatori di enti che realizzano questa tipologia di corsi. In tal modo, l’Ente è diventato socio fondatore di: Diploma professionale Quinto anno integrativo IFTS ITS LAVORO UNIVERSITÀ CNOS-FAP Lombardia si è posto l’obiettivo strategico di coprire tutte le filiere formative dei propri settori professionali direttamente o attraverso partnership con altri soggetti. Per quanto riguarda il Quinto anno integrativo per la preparazione dell’esame di Stato, nell’a.f. 2019/20 è stato realizzato a livello sperimentale un percorso in apprendistato nelle sedi di Milano e Brescia. Sulla base di tale esperienza l’offerta per l’a.f. 2020/21 è stata ampliata con un corso di quinto anno in apprendistato ad Arese e con un corso di quinto anno in autofinanziamento a Milano e a Brescia. Per quanto riguarda l’offerta IFTS (Istruzione e Formazione Tecnica Superiore), nel 2019/20, oltre a realizzare un corso presso la sede di Brescia (confermato anche per l’anno successivo), si è lavorato per portare nell’anno 2020/21 corsi IFTS anche presso le sedi di Arese, Milano e Treviglio: un percorso in ambito Automazione Industriale – Industria 4.0 ospitato ad Arese con titolarità ITS Technologies Talent Factory, un percorso in ambito Packaging Industriale ospitato a Milano con titolarità ITS Angelo Rizzoli, e le attività laboratoriali di due percorsi in ambito logistico a Treviglio in collaborazione con diversi enti del territorio. Per quanto riguarda l’offerta ITS (Istituti Tecnici Superiori), la strategia seguita dal CNOS-FAP Lombardia è di entrare come socio fondatore di enti che realizzano questa tipologia di corsi. In tal modo, l’Ente è diventato socio fondatore di: ■■ Istituto Tecnico Superiore Angelo Rizzoli per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, che opera a Milano; ■■ Fondazione Istituto Tecnico Superiore Lombardo per le nuove tecnologie meccaniche e meccatroniche, che ha come capofila l’ITI E. Breda delle Opere Sociali don Bosco e che ha corsi a Sesto, Bergamo, Lecco, Lonato del Garda; CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 55 28/09/22 08:51 56 ■■ Fondazione ITS per lo sviluppo del sistema casa nel Made in Italy Rosario Messina, che opera nel settore legno/mobili con sede a Lentate sul Seveso (MB); ■■ Fondazione ITS “Technologies Talent Factory” (TTF), che opera nel settore della programmazione informatica e dell’industria 4.0 con sede a Milano. Di seguito si rappresenta la copertura dell’offerta formativa da parte di CNOSFAP Lombardia (direttamente o tramite partnership) nei settori in cui opera facendo riferimento sia all’a.f. 2019/20 sia all’anno successivo. COPERTURA DELLE FILIERE FORMATIVE NEI DIVERSI SETTORI Settore Quinto anno IFTS ITS SETTORE AUTOMOTIVE a.f. 2019/20 Brescia – part. con Istituto Ferrari di Monza Sesto S. G. in part. con ITS Lombardia Meccatronica Sesto S. G. in part. con ITS Lombardia Meccatronica a.f. 2020/21 Brescia – Arese – part. con Istituto Ferrari di Monza Sesto S. G. in part. con ITS Lombardia Meccatronica Sesto S. G. in part. con ITS Lombardia Meccatronica SETTORE LOGISTICO a.f. 2019/20 Part. con Istituto Belisario a Inzago - - a.f. 2020/21 Part. con Istituto Belisario a Inzago Part. con ITS Mobilità sostenibile a Bergamo e CFP Casalpusterlengo - SETTORE LEGNO-MOBILI a.f. 2019/20 Part. con Istituto Meroni di Lissone Part. con Fondazione Messina Part. con Fondazione Messina a.f. 2020/21 Part. con Istituto Meroni di Lissone Part. con Fondazione Messina Part. con Fondazione Messina SETTORE RISTORAZIONE a.f. 2019/20 Part. con Istituto Olivetti di Monza - - a.f. 2020/21 Part. con Istituto Olivetti di Monza - - CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 56 28/09/22 08:51 57 SETTORE TERMOIDRAULICO a.f. 2019/20 - - - a.f. 2020/21 - - - SETTORE ELETTRICO a.f. 2019/20 Brescia e part. con Istituto Ferrari di Monza Brescia Sesto in part. con ITS Lombardia Meccatronica a.f. 2020/21 Brescia – Arese e part. con Istituto Ferrari di Monza Brescia - Arese in part. con ITS TTF Sesto in part. con ITS Lombardia Meccatronica SETTORE GRAFICO a.f. 2019/20 Milano - Part. con ITS Rizzoli a.f. 2020/21 Milano e part. con Istituto Ferrari di Monza Milano in part. con ITS Rizzoli Part. con ITS Rizzoli SETTORE MECCANICO INDUSTRIALE a.f. 2019/20 Milano e part. con Istituto Ferrari di Monza - Sesto in part. con ITS Lombardia Meccatronica a.f. 2020/21 Arese e part. con Istituto Ferrari di Monza Arese in part. con ITS TTF - Sesto in part. con ITS Lombardia Meccatronica Sesto in part. con ITS Lombardia Meccatronica Per quanto riguarda la formazione permanente, l’attività svolta nell’anno è rimasta sostanzialmente stabile ed ha sofferto notevoli difficoltà a causa dell’emergenza Covid-19. GLI OBIETTIVI PROGRAMMATI E IL LORO LIVELLO DI RAGGIUNGIMENTO Obiettivo di gestione Livello di raggiungimento – Eventuali fattori rilevanti Sperimentare i percorsi di quinto anno in apprendistato Raggiunto. I percorsi sono stati realizzati e hanno posto la base per il quinto anno in apprendistato ad Arese nel 2020/21 e per il quinto anno integrativo autofinanziato a Milano e a Brescia. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 57 28/09/22 08:51 58 Costruire la rete per l’aumento della copertura delle filiere nel 2020/21 Raggiunto. IFTS a Milano per la filiera grafica, IFTS ad Arese per la filiera meccanica ed automazione, due IFTS della filiera logistica a Treviglio, di cui si ospitano moduli laboratoriali. I principali obiettivi definiti per l’a.f. 2020/21 sono: ■■ sperimentare i nuovi percorsi formativi IFTS e valutarne il consolidamento in vista della programmazione 21/22; ■■ potenziare la proposta di percorsi IFTS in Apprendistato Art. 43, in risposta alle richieste del mondo imprenditoriale afferente alle nostre sedi e ai nostri settori; ■■ potenziare l’area della Formazione Permanente in tutte le sedi CNOS-FAP, una volta superata l’emergenza sanitaria. 5.2.2 Quinto anno integrativo per la preparazione dell’esame di Stato L’offerta formativa Il Quinto anno integrativo attraverso la modalità di apprendistato consente di sostenere l’esame di Stato valido per l’ammissione all’Università e per il passaggio all’Istituto Tecnico Superiore. CNOS-FAP Lombardia ha attivato questa opportunità, a partire dall’a.f. 2019/20, nella sedi di Milano e Brescia attraverso un partenariato con l’Istituto di Istruzione Superiore Ferrari di Monza e con l’Istituto Beretta di Brescia. Le ore complessive di un corso sono 990, in parte realizzate presso l’azienda e in parte presso la sede CNOS. CORSI QUINTO ANNO NELL’A.F. 2019/20 Corso Sede N. ore presso la sede CNOS N. studenti (a inizio anno) N. studenti (a fine anno) Manutenzione e Assistenza Tecnica Brescia 593 6 6 Manutenzione e Assistenza Tecnica Milano 530 4 4 Produzione industriali e macchine Milano 530 2 2 Totale 2 sedi 1.653 12 12 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 58 28/09/22 08:51 59 Gli studenti Gli studenti dei tre corsi sono stati complessivamente 12, senza alcun ritiro o ingresso nel corso dell’anno. STUDENTI PER GENERE STUDENTI PER CITTADINANZA Genere Numero % su totale Cittadinanza Numero % su totale Maschi 12 100,0% Italia 10 83,4% Femmine - - Altri Paesi UE 1 8,3% Totale 12 100,0% Paesi extra UE 1 8,3% Totale 12 100,0% STUDENTI CON DISABILITÀ CERTIFICATA E BES Numero % su totale studenti Con disabilità certificata 1 8,3% Con DSA con diagnosi 1 8,3% Altri BES non certificati 1 8,3% Totale 3 24,9% I risultati Tutti gli studenti hanno ottenuto il titolo e tutti risultano occupati dopo 6 mesi dalla conclusione del corso. Dai risultati dei questionari di soddisfazione emerge la difficoltà di conciliare l’esperienza lavorativa in azienda con le lezioni e lo studio necessario per prepararsi all’esame di Stato. RISULTATI QUESTIONARI DI SODDISFAZIONE DEGLI STUDENTI Aspetto Voto medio Area base 3,8 Area tecnica 3,6 Attenzione all’allievo 3,8 Esperienza in azienda 2,5 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 59 28/09/22 08:51 60 5.2.3 Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) L’offerta formativa I corsi IFTS sono rivolti a persone in possesso di un titolo (diploma di Istruzione Secondaria Superiore o Diploma Professionale di tecnico conseguito nei percorsi di IeFP) e sono finalizzati a formare figure professionali tecniche di livello medio-alto. La loro durata varia da 800 a 1.000 ore e prevedono attività teoriche, pratiche e di laboratorio. Il tempo dedicato all’attività di tirocinio formativo e stage aziendale non può essere inferiore al 40% del monte ore complessivo del corso. Alla fine del percorso, il titolo rilasciato è il Certificato di specializzazione tecnica superiore (IV livello EQF), subito spendibile nel mercato del lavoro o che permette l’accesso ai percorsi ITS per un’ulteriore specializzazione. Nell’a.f. 2019/20 CNOS-FAP Lombardia ha realizzato un corso, alla sua quarta edizione, presso la sede di Brescia, come capofila di un ATS con diversi partner. CORSI IFTS NELL’A.F. 2019/20 Corso Sede Numero ore Numero studenti pre-iscritti Numero studenti a inizio anno Numero studenti a fine anno Tecniche di manutenzione, riparazione e collaudo degli apparecchi dispositivi diagnostici Brescia 1.000 24 23 15 Gli studenti Il numero di studenti è calato nel corso dell’anno formativo da 23 a 15, in larga parte a seguito dell’accettazione di offerte occupazionali. STUDENTI IFTS PER GENERE Studenti (a inizio anno) Studenti (a fine anno) Genere Numero % su totale Numero % su totale Maschi 22 95,7% 14 93,3% Femmine 1 4,3% 1 6,7% Totale 23 100,0% 15 100,0% CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 60 28/09/22 08:51 61 STUDENTI IFTS PER ETÀ Studenti (a inizio anno) Studenti (a fine anno) Fascia di età Numero % su totale Numero % su totale Fino a 21 anni 11 47,8% 7 46,7% Da 22 a 25 anni 11 47,8% 7 46,7% Da 26 a 29 anni 1 4,4% 1 6,6% Totale 23 100,0% 15 100,0% STUDENTI IFTS PER CITTADINANZA Studenti (a inizio anno) Studenti (a fine anno) Cittadinanza Numero % su totale Numero % su totale Italia 22 95,7% 14 93,3% Altri Paesi UE 1 4,3% 1 6,7% Totale 23 100,0% 15 100,0% I risultati Tutti i 15 studenti che hanno concluso il corso hanno ottenuto il titolo1. L’indagine sugli esiti occupazionali ha mostrato che, dopo un periodo di 6 mesi, il 60,0% è occupato e il 33,4% è iscritto a un altro percorso formativo o sta svolgendo un tirocinio extracurricolare. CONTINUITÀ DI FREQUENZA STUDENTI CHE HANNO CONCLUSO IL CORSO N. ore effettivamente frequentate 13.806 N. ore frequentabili 15.000 % frequenza media (rapporto dati precedenti) 92,0% ESITI OCCUPAZIONALI IFTS A 6 MESI % occupati % iscritti ad altri percorsi formativi % tirocinio extra curricolare % disoccupati % non rispondono N. totale 60,0% 26,7% 6,7% - 6,7% 15 1 L’esame si è svolto nel mese di ottobre 2020. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 61 28/09/22 08:51 62 5.2.4 Formazione permanente L’offerta formativa La formazione permanente è rivolta alle persone, indipendentemente dalla loro età e situazione occupazionale, con la finalità di rendere effettivo il diritto di ciascuno di sviluppare e aggiornare le proprie competenze e abilità lungo tutto l’arco della vita. Nell’a.f. 2019/20, fortemente condizionato dall’emergenza Covid-19, sono stati realizzati nelle sedi di Milano e Sesto San Giovanni 6 corsi “a catalogo” nel settore meccanico e due corsi ad Arese per ASA e OSS (che non si sono potuti concludere come previsto ad agosto 2020 con il periodo di stage a causa delle problematiche pandemiche e si concluderanno nel corso dell’a.f. 2020/21). FORMAZIONE PERMANENTE – CORSI REALIZZATI NELL’A.F. 2019/20 Tipologie corsi Numero corsi Numero ore Numero partecipanti Con attestazione frequenza 6 287 54 Con qualifica delle competenze riconosciuta da Regione Lombardia 2 1.400 17 Totale 8 1.687 71 FORMAZIONE PERMANENTE – DETTAGLIO CORSI PER SEDE Titolo corso Sede Numero corsi Numero ore Numero partecipanti SETTORE SOCIO-SANITARIO Riqualifica ASA-OSS Arese 1 400 6 Corso OSS Arese 1 1.000 11 SETTORE MECCANICO Saldatura Milano 1 100 10 Saldatura - Elettrodo, Tig, Mig-mag Base Milano 1 40 10 Cnc Sesto S. G. 1 42 10 SolidWorks Sesto S. G. 1 42 9 Disegno Meccanico Sesto S. G. 1 21 6 Macchine Utensili Sesto S. G. 1 42 9 Totale 3 sedi 8 1.687 71 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 62 28/09/22 08:51 63 I partecipanti I partecipanti sono stati in larga parte di genere maschile, con la fascia di età più rappresentata superiore a 35 anni e con una quota di occupati di poco superiore al 50%. PARTECIPANTI PER GENERE PARTECIPANTI PER ETÀ Genere Numero % su totale Fascia di età Numero % su totale Maschi 53 74,6% Meno di 25 anni 21 29,6% Femmine 18 25,4% Da 26 a 35 anni 22 31,0% Totale 71 100,0% Più di 35 anni 28 39,4% Totale 71 100,0% PARTECIPANTI PER CITTADINANZA PARTECIPANTI PER STATO DI OCCUPAZIONE Cittadinanza Numero % su totale Qualifica Numero % su totale Italia 43 60,6% Occupati 37 52,1% Altri Paesi UE 4 5,6% Non occupati 31 43,7% Paesi extra UE 24 33,8% Non rilevato 3 4,2% Totale 71 100,0% Totale 71 100,0% I risultati Tutti i partecipanti hanno ottenuto l’attestazione di frequenza dei relativi corsi. I due corsi per ASA e OSS, non essendosi conclusi, non hanno determinato l’ottenimento della qualifica delle competenze. ESITI FORMATIVI Esiti N. % su totale Attestazione frequenza 54 76,1% Qualifica delle competenze riconosciuta da Regione Lombardia - - CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 63 28/09/22 08:51 64 5.3 Area adulti in difficoltà occupazionale Beneficiari diretti delle attività Altri stakeholder fondamentali Adulti disoccupati Adulti occupati in cerca di nuova occupazione Imprese Enti finanziatori (Regione, ecc.) Reti di operatori territoriali Centri per l’Impiego Caritas, Croce Rossa Italiana, Parrocchie 5.3.1 Quadro generale Per gli adulti in difficoltà occupazionale CNOS-FAP Lombardia rende disponibili i Servizi al Lavoro (SAL) e progetti di formazione specifica. I Servizi al Lavoro sono presenti da più anni in tutte le sedi CNOS-FAP Lombardia. Nel 2019/20 hanno “subito” due situazioni contingenti: da un lato, il passaggio da Associazione a Fondazione ha comportato ritardi tecnici legati a diversi livelli di adattamento dei portali regionali e di accreditamento che hanno reso impossibile, nei primi mesi, utilizzare strumenti di finanziamento come Garanzia Giovani. A questo si è aggiunto il periodo pandemico, che ha interrotto per cause di forza maggiore l’erogazione di una serie di servizi. Gli sportelli hanno così continuato a operare a “velocità” diverse, a seconda del territorio e delle tipologie di aziende normalmente seguite, in base a quello che era l’andamento dei settori produttivi in quella fase specifica dell’anno. Alla conclusione del lockdown, sono riprese una serie di attività e quindi anche un lavoro di pianificazione e riorganizzazione in vista del nuovo anno. In merito ai percorsi di Formazione per disoccupati, si sono realizzati complessivamente 4 corsi, con alcune difficoltà nel reperimento degli allievi anche a causa della mancanza di una strategia di comunicazione comune di Ente su progetti di questo tipo. GLI OBIETTIVI PROGRAMMATI E IL LORO LIVELLO DI RAGGIUNGIMENTO Obiettivo di gestione Livello di raggiungimento – Eventuali fattori rilevanti Potenziamento del coordinamento dell’area dei servizi al lavoro Raggiunto I principali obiettivi definiti per l’a.f. 2020/21 sono: ■■ consolidare le attività dei SAL, con l’entrata in gioco delle nuove figure incaricate in alcune sedi e proseguendo il coordinamento da parte della Sede Regionale; ■■ realizzare un percorso di affiancamento con PTS CLAS (società di consulenza e di assistenza tecnica per enti pubblici e privati), volto a guidare le sedi e gli operatori a una riorganizzazione delle attività e dei servizi erogati; CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 64 28/09/22 08:51 65 ■■ proseguire lo sviluppo delle attività connesse all’erogazione dei servizi alle imprese per l’intermediazione al lavoro e la realizzazione di tirocini extracurricolari; ■■ sviluppare la comunicazione di Ente, sia attraverso il nuovo sito sia con l’uso dei Social Media. 5.3.2 I servizi I servizi al lavoro L’attivazione dello sportello Servizi al Lavoro SAL ha come principio ispiratore la promozione dell’occupazione e della crescita sociale e professionale delle persone, con particolare attenzione all’inserimento dei giovani e dei soggetti in possesso di qualifiche professionali maggiormente richieste dal mercato del lavoro. Gli sportelli Servizi Al Lavoro (SAL), presenti nei Centri di Formazione Professionale CNOS-FAP di Arese, Brescia, Milano, Sesto San Giovanni e Treviglio, offrono la possibilità alle persone in cerca di una opportunità lavorativa di essere accompagnate e guidate nella loro ricerca con il supporto della figura di un Operatore dell’Orientamento. Il servizio erogato viene attuato attraverso una metodologia di accompagnamento al lavoro che prevede un primo colloquio e successive fasi di approfondimento delle competenze e potenzialità del candidato. Lo scopo è di ottimizzare e facilitare il processo di un inserimento lavorativo che sia soddisfacente per le persone e per le aziende. Lo sportello Servizi al Lavoro (SAL) garantisce un’attività di supporto alle aziende che riguardano: 1. La formazione “su misura”: – rilevazione dei fabbisogni professionali delle Imprese e definizione di processi di adeguamento delle competenze professionali delle Lavoratrici e dei Lavoratori; – stesura ed erogazione di percorsi di formazione continua per il miglioramento delle performances aziendali; – accompagnamento alla redazione di piani formativi personalizzati in ambito di apprendistato. 2. La valorizzazione e lo sviluppo delle risorse umane: – promozione dell’inserimento lavorativo di giovani ed adulti in possesso di qualifiche e qualificazioni professionali, mediante processi di selezione dei profili professionali; – attivazione di tirocini di formazione/orientamento o di inserimento/reinserimento lavorativo. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 65 28/09/22 08:51 66 3. La consulenza aziendale: – assistenza ai datori di lavoro per/e nell’applicazione delle normative inerenti le facilitazioni all’inserimento lavorativo e la fruizione di eventuali misure di accompagnamento. 4. L’incontro domanda/offerta di lavoro: – scouting e promozione nei confronti delle Imprese; – promozione degli inserimenti lavorativi in modalità di apprendistato. Nel corso dell’anno sono state 204 le persone prese in carico, di cui 191 disoccupate al momento della richiesta. QUADRO DI INSIEME DELL’OFFERTA DI SERVIZI AL LAVORO DA PARTE DELLE SEDI E RELATIVI RISULTATI Tipologia Sedi N. utenti presi in carico N. inserimenti lavorativi e tirocini attivati Dote Unica Lavoro Arese – Sesto S. G. 3 - Garanzia Giovani Arese - Treviglio - Milano 42 41 Tirocini senza intermediazione Arese - Treviglio - Brescia - Sesto S. G. - Milano 95 91 Contratti di intermediazione Arese - Treviglio - Milano 39 14 Intermediazione probono documentate Brescia - Milano 25 21 Totale 204 167 Si è continuata anche la partecipazione al progetto con capofila CAPAC sul piano EMERGO di Città Metropolitana di Milano, rivolto agli adulti con disabilità, seguito dai servizi al lavoro della sede di Milano via Tonale. La formazione specifica Nell’a.f. 2019/20 si sono tenuti 3 corsi per disoccupati del bando regionale Lombardia Plus e un corso per conto di Randstad per un totale di 38 partecipanti. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 66 28/09/22 08:51 67 FORMAZIONE PER DISOCCUPATI – CORSI REALIZZATI NELL’A.F. 2019/20 Corso Sede Numero corsi Numero ore Numero partecipanti COME ENTE TITOLARE Installazione e manutenzione di impianti di sicurezza Arese 1 320 8 Logistica 4.0 Treviglio 1 152 6 Pilotaggio Droni Milano 1 100 9 PER CONTO DI ALTRI ENTI Obiettivo Meccanica (per conto di Randstad) Arese 1 250 15 Totale 4 822 38 Per quanto riguarda i tre corsi Lombardia Plus, 18 partecipanti (il 78,3% del totale) hanno ottenuto la relativa certificazione di competenze. Gli utenti Di seguito i dati sugli utenti dei Servizi al lavoro e dei servizi formativi. UTENTI PER ETÀ UTENTI PER GENERE Età Numero % su totale Genere Numero % su totale Meno di 30 anni 193 79,8% Maschi 165 68,2% Da 30 a 50 anni 13 5,4% Femmine 47 19,4% Più di 50 anni 4 1,7% Non rilevato 30 12,4% Non rilevato 32 13,2% Totale 242 100,0% Totale 242 100,0% UTENTI PER TITOLO DI STUDIO UTENTI PER CITTADINANZA Titolo di studio Numero % su totale Cittadinanza Numero % su totale Licenza media 19 7,9% Italia 202 83,5% Diploma professionale 48 19,8% Paesi UE 3 1,2% Diploma quinquennale 67 27,7% Paesi extra UE 11 4,5% Laurea 43 17,8% Non rilevato 26 10,7% Non rilevato 65 26,9% Totale 242 100,0% Totale 242 100,0% CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 67 28/09/22 08:51 68 5.4 Area imprese Beneficiari diretti delle attività Altri stakeholder fondamentali Imprese - Cooperative Sociali Consulenti del lavoro Agenzie per il Lavoro Partecipanti indicati dalle aziende Associazioni di categoria Enti finanziatori (Regione, ecc.) 5.4.1 Quadro generale I Servizi al Lavoro, rendicontati nel paragrafo precedente, costituiscono una prima area di collaborazione con il mondo delle imprese, in quanto rispondono alle loro esigenze di ricerca di personale. CNOS-FAP Lombardia realizza inoltre una serie di servizi formativi (formazione continua) rivolti direttamente alle imprese: ■■ Apprendistato art. 44: nell’area di Brescia e Milano CNOS-FAP Lombardia opera in quest’ambito nella rete ASF (di cui è socio) mentre sul territorio di Bergamo nell’a.f. 2019/20 è partita una rete a tre Enti coordinata da CNOS-FAP Lombardia con un catalogo unico della formazione; ■■ Fondi Interprofessionali: durante l’anno si è lavorato sul progetto FORGIARE (capofila SAIP) e soprattutto per programmare e progettare lo sviluppo dell’area attraverso la presentazione del progetto territoriale Kairos, di cui CNOS-FAP Lombardia è capofila per la prima volta, in rete con AFP Patronato San Vincenzo e ABF Bergamo. Sempre sul tema fondi, si è lavorato per poter presentare progetti con il fondo Forte e con Fondirigenti; ■■ Formazione Continua Fase VI Regione Lombardia: il bando 2020, uscito in pieno periodo pandemico, ha consentito di presentare un catalogo di attività di formazione in FAD e in presenza. L’organizzazione regionale sul tema ha avuto lungaggini e complessità che non hanno però permesso di far partire corsi nell’anno 2019/20 e quindi tutti gli avvii possibili di quanto fino ad ora approvato (solo percorsi in FAD) ricadrà sul nuovo anno formativo; ■■ Formazione per APL (Agenzie per il Lavoro): diverse sedi hanno continuato ad operare con Randstad per la formazione dei recruiter anche se le attività sono state sospese nel periodo di emergenza Covid-19; ■■ Formazione pagata dalle imprese senza finanziamenti esterni. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 68 28/09/22 08:51 69 GLI OBIETTIVI PROGRAMMATI E IL LORO LIVELLO DI RAGGIUNGIMENTO Obiettivo di gestione Livello di raggiungimento – Eventuali fattori rilevanti Presentazione del progetto Kairos per Fondimpresa. Raggiunto. Presentato a inizio settembre 2020. Consolidamento aziende già esistenti e attivazione nuovi rapporti. Raggiunto in parte a causa dell’emergenza Covid. Per il 2020/21 si prevedono le seguenti linee di sviluppo: ■■ in caso di approvazione del progetto KAIROS con Fondimpresa, si organizzerà la struttura per rispondere alle nuove esigenze. Se il progetto non venisse approvato, si proseguirà a “coltivare” e a potenziare la rete di Enti Partner; ■■ presentazione di progetti sul fondo FORTE, in rete con Enti che già ci lavorano; ■■ presentazione di progetti sul fondo FONDIRIGENTI, con cura anche degli aspetti di stesura progettuale; ■■ sviluppo delle attività di promozione commerciale; ■■ ripresa, in uscita dal periodo pandemico, dell’organizzazione di eventi con le aziende e con il territorio, così come del dialogo con il mondo le imprese per valutare l’opportunità di organizzare Academy specifiche. Formazione continua DATI FONDAMENTALI ATTIVITÀ DI FORMAZIONE CONTINUA REALIZZATA NELL’ULTIMO BIENNIO Ultimo anno Penultimo anno Sede N. progetti formativi N. ore N. partecipanti N. aziende N. progetti formativi N. ore N. partecipanti N. aziende Arese 6 200 73 3 5 88 28 5 Brescia 33 820 129 55 5 160 62 61 Milano 37 651 407 186 58 1.146 738 196 Sesto S.G. - - - - 4 184 34 4 Treviglio 7 312 24 12 3 50 5 3 Totale 83 1.983 633 256 75 1.628 867 269 Rispetto al precedente anno si è avuto, da un lato, un aumento del numero di progetti formativi e di ore realizzate e, dall’altro, una diminuzione del numero di aziende e di partecipanti. Va tenuto conto che l’emergenza Covid-19 ha bloccato una parte dell’attività e che il progetto quadro di Fondimpresa realizzato era di taglio minore rispetto a quello dell’anno precedente. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 69 28/09/22 08:51 70 PROGETTI DI FORMAZIONE CONTINUA REALIZZATI PER TIPOLOGIA DI FINANZIAMENTO Tipologia corsi N. corsi N. partecipanti N. aziende coinvolte Su commessa (con Agenzie per Lavoro, finanziati Formatemp, privati con aziende) 23 238 5 Finanziati con fondi regionali - - - Interprofessionali in conto formazione 22 32 5 Interprofessionali non conto formazione 12 72 7 Altro 26 291 239 Totale 83 633 256 PROGETTI FORMATIVI PER DURATA Durata Numero % su totale Fino a 16 ore 25 30,1% Da 17 a 48 ore 54 65,1% Superiore a 48 ore 4 4,8% Totale 83 100,0% PROGETTI FORMATIVI PER AREA TEMATICA Settore Numero progetti Numero ore Numero partecipanti MODULI TRASVERSALI Modulo Trasversale Base 23 784 258 Modulo Trasversale Art. 44 3 120 33 AREA LINGUISTICA Inglese ed 1-10 10 294 18 Microlingua di settore: inglese - livello B2 1 33 8 Microlingua di settore: inglese - livello C1 1 33 5 7 11 31 37 92 164 291 Qualità Settore Logistico Area linguistica Organizzazione industriale Settore Elettrico Settore Meccanica Industriale Moduli trasversali N. partecipanti per area tematica CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 70 28/09/22 08:51 71 PROGETTI FORMATIVI PER AREA TEMATICA Settore Numero progetti Numero ore Numero partecipanti MODULI TRASVERSALI Modulo Trasversale Base 23 784 258 Modulo Trasversale Art. 44 3 120 33 AREA LINGUISTICA Inglese ed 1-10 10 294 18 Microlingua di settore: inglese - livello B2 1 33 8 Microlingua di settore: inglese - livello C1 1 33 5 ORGANIZZAZIONE INDUSTRIALE Strumenti operativi per il monitoraggio delle performance e l’analisi dei dati 1 20 5 Digital lean manufacturing 1 30 5 Gestione delle non conformità attraverso il modello 8D 2 60 10 FMEA 2019 failure mode and effects analysis 1 16 1 La registrazione digitale dei documenti e la gestione di archivi informatici condivisi 2 24 16 QUALITÀ VDA 2 Approvazione del processo produttivo e del prodotto 2 24 2 La conformità del prodotto 1 16 1 Layered process audit 1 8 1 Gli audit di processo secondo VDA 6.3 3 24 3 SETTORE LOGISTICO Logistica 4 200 6 Gestione digitale e analisi dei dati del magazzino 1 30 5 SETTORE ELETTRICO Laboratorio Settore Elettrico 4 14 48 Laboratorio Automazione Avanzato 1 14 9 Metrologia Elettrica-Elettrotecnica 2 14 15 Normativa CEI per 64-8 Installatore impianti Civili 2 24 20 SETTORE MECCANICA INDUSTRIALE Laboratorio di Saldatura 4 23 45 Laboratorio Macchine Utensili 4 12 49 Laboratorio Disegno Meccanico 1 12 15 Laboratorio CNC 1 14 12 Qualità e Controllo del Prodotto 2 28 21 Saldatura Manuale e Automatica 1 40 8 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 71 28/09/22 08:51 72 Programmazione del ciclo produttivo nelle filiere industriali 1 40 5 Controllo Tridimensionale del Prodotto finito 1 16 5 Lettura del Disegno Meccanico 2 16 4 Totale 83 1.983 633 PARTECIPANTI PER GENERE PARTECIPANTI PER CITTADINANZA Genere Numero % su totale Cittadinanza Numero % su totale Maschi 236 37,3% Italia 425 67,1% Femmine 254 40,1% Altri Paesi UE 3 0,5% Non rilevato 143 22,6% Paesi extra UE 11 1,7% Totale 633 100,0% Non rilevato 194 30,6% Totale 633 100,0% 5.4.2 Le imprese che hanno usufruito dei Servizi al Lavoro Sono 383 le aziende che hanno usufruito nel 2019/20 dei Servizi al Lavoro, in diminuzione rispetto all’anno precedente a seguito degli effetti dell’emergenza Covid. Si tratta in prevalenza di società a responsabilità limitata di piccola dimensione. NUMERO IMPRESE CHE HANNO USUFRUITO DEI SERVIZI AL LAVORO PER SEDE Sede Ultimo anno Penultimo anno Arese 64 185 Brescia 57 - Milano 223 322 Sesto San Giovanni 2 - Treviglio 38 41 Totale 384 548 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 72 28/09/22 08:51 73 TIPOLOGIA GIURIDICA AZIENDE CHE HANNO USUFRUITO DEI SERVIZI AL LAVORO Tipologia giuridica Numero aziende % su totale Società di Persone 57 14,8% Srl 198 51,6% Spa 40 10,4% Cooperativa 5 1,3% Associazione o Fondazione 5 1,3% Ente Pubblico 1 0,3% Non disponibile 78 20,3% Totale 384 100,0% DIMENSIONE DELLE AZIENDE CHE HANNO USUFRUITO DEI SERVIZI AL LAVORO N. dipendenti Numero aziende % su totale Micro e piccole (1-50) 243 63,3% Medie (51-250) 59 15,4% Grandi (250+) 25 6,5% Non disponibile 57 14,8% Totale 384 100,0% CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 73 28/09/22 08:51 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 74 28/09/22 08:51 75 6. Situazione economico-finanziaria 6.1 Le risorse economiche Dati generali Nell’esercizio 2019/20 si sono avuti ricavi e proventi per un totale di 8.990.400 euro; sottratti i costi e le imposte, risulta un avanzo di 68.130 euro. SINTESI DATI ECONOMICI Ricavi e proventi 8.990.400 Costi e oneri 8.896.754 Imposte dell’esercizio 25.516 Avanzo 68.130 L’emergenza Covid-19 non ha avuto conseguenze di rilievo sul risultato. I costi maggiori che si sono dovuti affrontare per l’adeguamento delle strutture sono stati sostanzialmente compensati dalla riduzione dei costi dei materiali per le esercitazioni pratiche, dovuta al blocco dell’erogazione “in presenza” delle ore di laboratorio, dalla riduzione dei costi delle strutture nei periodi di chiusura dell’attività in presenza (sostituita dalla FAD) e dall’utilizzo del Fondo di Integrazione Salariale (FIS) nella settimana di chiusura autoritativa delle sedi, che ha segnato il via del periodo di emergenza Covid-19. Anche sul lato dei proventi la riduzione forzata di una parte delle attività è stata equilibrata da altre componenti positive. Non vi sono state in generale specifiche criticità di natura economico-finanziaria che l’Ente si è trovato nella necessità di affrontare, salvo quella, di carattere strutturale, determinata dal fatto che, a fronte di pagamenti verso dipendenti e fornitori che vengono garantiti nei tempi previsti, la gran parte dei proventi dell’Ente – derivanti dai corsi DDIF - vengono liquidati a distanza di diversi mesi dalla loro realizzazione. Questa situazione viene gestita attraverso l’uso sistematico degli anticipi fatture, con relativi oneri finanziari. Provenienza delle risorse economiche La totalità dei ricavi e proventi deriva dalla erogazione dei servizi, ad eccezione di un piccolo importo derivante da liberalità oltre che di una varietà di altre voci (proventi finanziari, distacchi, ecc.). L’ente non ha effettuato nel corso dell’anno alcuna attività di raccolta fondi. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 75 28/09/22 08:51 76 PROVENIENZA DELLE RISORSE ECONOMICHE Origine Enti pubblici Soggetti privati Totale Ricavi/proventi dai servizi erogati 8.547.128 259.466 8.806.594 Liberalità - 19.087 19.087 Altro - 164.719 164.719 Totale 8.547.128 443.272 8.990.400 Complessivamente il 95,1% dei ricavi e proventi complessivi proviene da enti pubblici. RIPARTIZIONE DEI RICAVI/PROVENTI DAI SERVIZI EROGATI RICEVUTI DA ENTI PUBBLICI PER TIPOLOGIA DI ENTI Tipologia ente Importo % Regione Lombardia 3.875.500 45,3% Fondi Europei (FSE e altro) 3.859.934 45,2% Ministeri / Agenzie Nazionali 725.100 8,5% Comuni 77.705 0,9% Altri 8.889 0,1% Totale 8.547.128 100,0% RIPARTIZIONE RICAVI/PROVENTI DAI SERVIZI EROGATI PER TIPOLOGIA DI SERVIZIO Tipologia dei servizi Importo % Area Giovani in DDIF 8.537.685 95,0% Area Quinto anno, formazione superiore e permanente 94.536 1,1% Area Adulti in difficoltà occupazionale 97.574 1,1% Area Imprese 169.478 1,9% Altro 91.126 1,0% Totale 8.990.400 100,0% Utilizzo delle risorse economiche Di seguito la composizione per natura dei costi e oneri. La voce di gran lunga prevalente è quella relativa al costo del personale dipendente, derivante dalla scelta strategica dell’Ente di investire sul suo capitale umano. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 76 28/09/22 08:51 77 COSTI E ONERI (AL NETTO DELLE IMPOSTE) Importo % Personale dipendente 6.410.770 72,1% Personale non dipendente 472.990 5,3% Affitto, utenze e manutenzione immobili (con relativi ammortamenti) 902.567 10,1% Acquisto e manutenzione attrezzature (con relativi ammortamenti) 205.893 2,3% Beni di consumo e servizi per esercitazioni didattiche 146.475 1,6% Servizi per l’attività 677.895 7,6% Altro 80.164 0,9% Totale 8.896.754 100,0% CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 77 28/09/22 08:51 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 78 28/09/22 08:51 79 7. Altre informazioni 7.1 Impatto ambientale Gli aspetti di impatto ambientale di un qualche rilievo connessi alle attività svolte da CNOS-FAP Lombardia sono legati al consumo di energia elettrica e di gas naturale delle sue sei sedi e alle conseguenti emissioni di gas serra. Va rilevato che tutte le sedi si trovano all’interno delle case salesiane, sulla cui gestione energetica la Fondazione non ha alcun potere di intervento. Inoltre tale situazione pone dei problemi nella rilevazione dei dati sui consumi, che richiedono un processo di ripartizione. Per questi motivi in questa prima edizione del bilancio sociale non è stato possibile raccogliere un dato affidabile sui consumi. 7.2 Altre informazioni di natura non finanziaria Larga parte dei proventi di CNOS-FAP Lombardia deriva da fonte pubblica in regime di accreditamento; ciò rende rilevante il tema della prevenzione della corruzione. Come anticipato nel par. 3.1, la Fondazione ha adottato un Modello di organizzazione, gestione e controllo ex D.Lgs. 231/2001 e un Codice Etico, volti a ridurre il rischio di commissione dei reati previsti dallo stesso decreto, tra cui quelli di corruzione. In particolare: ■■ il codice etico contiene una serie di previsioni specifiche (art. 7 Omaggi, regalie e altre utilità, art. 8 Rapporti con le Istituzioni e la Pubblica Amministrazione, art. 9 Rapporti con fornitori e consulenti); ■■ la Parte Speciale del Modello 231 contiene una sezione dedicata ai reati nei rapporti con la Pubblica Amministrazione con relative previsioni; ■■ sono presenti nel sistema qualità procedure specifiche che definiscono le condotte da seguire nella gestione del rapporti con la Pubblica Amministrazione sia in occasione di incontri sia in caso di ispezioni subite dalle sedi; ■■ l’Organismo di Vigilanza effettua una sistematica azione di monitoraggio e controllo. Nell’anno 2019/20 non si sono avuti episodi di corruzione accertati e non sono state in corso controversie o contenziosi in materia. 7.3 Contenziosi e controversie Nel corso dell’esercizio non si è avuto alcun contenzioso/controversia rilevante ai fini della rendicontazione sociale (relativamente al personale, alla salute e sicurezza, alla gestione dei servizi, alla tutela dei dati personali, agli aspetti ambientali), salvo un accordo conciliativo formalizzato in sede protetta per un caso di licenziamento per giusta causa. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 79 28/09/22 08:51 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 80 28/09/22 08:51 81 8. Monitoraggio svolto dall’organo di controllo La funzione di controllo è assegnata al Collegio Sindacale, nominato in data 15.03.2019, composto dai seguenti membri: – Dott. Cristian Plebani – presidente – Dott.ssa Elena Crotti – membro effettivo – Dott. Paolo Prosdocimi – membro effettivo Nell’ambito dei doveri previsti dall’art. 2403 C. C. e, ove applicabile, dall’art. 30 del Codice del Terzo Settore, l’Organo di Controllo ha effettuato verifiche trimestrali di natura prettamente contabile previste dalla vigente normativa, ha partecipato alle riunione del CdA e steso le relazioni al bilancio d’esercizio. Il Collegio ha vigilato sull’osservanza della legge e dello statuto e sul rispetto dei principi di corretta amministrazione, anche con riferimento alle disposizioni del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, nonché sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile e sul suo concreto funzionamento. Esso ha inoltre esercitato ai sensi dell’articolo 31, comma 1, del D.Lgs. 117/2017 la revisione legale dei conti. L’Organo di Controllo ha altresì esercitato, ove previsti e nelle more dell’iscrizione al RUNTS, i compiti di monitoraggio dell’osservanza delle finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, avendo particolare riguardo alle disposizioni di cui agli articoli 5, 6, 7 e 8 del D.Lgs. 117/2017. In merito al rilascio di specifica attestazione al bilancio sociale si rinvia a quanto precisato nel capitolo 1. CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 81 28/09/22 08:51 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 82 28/09/22 08:51 83 INDICE Sommario .................................................................................................................................................. 3 Presentazione ........................................................................................................................................... 5 1. Metodologia adottata per la redazione del bilancio sociale ..................................... 9 2. Informazioni generali sull’ente .............................................................................................. 11 2.1 Profilo generale .................................................................................................................... 11 2.2 La missione ............................................................................................................................ 12 2.3 Le attività statutarie ............................................................................................................ 15 2.4 Collegamenti e collaborazioni ........................................................................................ 16 2.5 Il contesto di riferimento ................................................................................................... 17 3. Struttura, governo e amministrazione................................................................ 19 3.1 Il sistema di governo e controllo.................................................................... 19 3.2 Gli stakeholder............................................................................................... 23 4. Persone che operano per l’ente............................................................................ 25 4.1 Consistenza e composizione........................................................................... 25 4.2 Formazione.................................................................................................... 29 4.3 Valorizzazione................................................................................................ 31 4.4 Compensi e retribuzioni................................................................................. 32 5. Obiettivi e attività.................................................................................................. 35 5.1 Area giovani in DDIF.................................................................................... 35 5.1.1 Quadro generale................................................................................. 36 5.1.2 L’offerta formativa............................................................................. 39 5.1.3 Gli studenti........................................................................................ 41 5.1.4 Alcuni approfondimenti..................................................................... 43 5.1.5 I risultati............................................................................................. 49 5.2 Area quinto anno, formazione superiore e permanente................................. 54 5.2.1 Quadro generale................................................................................. 55 5.2.2 Quinto anno integrativo per la preparazione dell’esame di Stato...... 58 5.2.3 Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS)........................... 60 5.2.4 Formazione permanente.................................................................... 62 5.3 Area adulti in difficoltà occupazionale.......................................................... 64 5.3.1 Quadro generale................................................................................. 64 5.3.2 I servizi.............................................................................................. 65 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 83 28/09/22 08:51 84 5.4 Area imprese.................................................................................................. 68 5.4.1 Quadro generale................................................................................. 68 5.4.2 Le imprese che hanno usufruito dei Servizi al Lavoro...................... 72 6. Situazione economico-finanziaria........................................................................ 75 6.1 Le risorse economiche................................................................................... 75 7. Altre informazioni................................................................................................. 79 7.1 Impatto ambientale........................................................................................ 79 7.2 Altre informazioni di natura non finanziaria................................................. 79 7.3 Contenziosi e controversie............................................................................. 79 8. Monitoraggio svolto dall’organo di controllo..................................................... 81 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 84 28/09/22 08:51 Pubblicazioni nella collana del CNOS-FAP e del CIOFS/FP “Studi, progetti, esperienze per una nuova Formazione Professionale” ISSN 1972-3032 Sezione “STUDI” 2002 Malizia G. - Nicoli D. - Pieroni V. (a cura di), Ricerca azione di supporto alla sperimentazione della FPI secondo il modello CNOS-FAP e CIOFS/FP. Rapporto finale, 2002 2003 Ciofs/Fp (a cura di), Atti del XIV seminario di formazione europea. La Formazione Professionale per lo sviluppo del territorio. Castel Brando (Treviso), 9-11 settembre 2002, 2003 C iofs/Fp Sicilia (a cura di), Vademecum. Strumento di lavoro per l’erogazione dei servizi orientativi, 2003 Malizia G. - V. Pieroni (a cura di), Ricerca azione di supporto alla sperimentazione della FPI secondo il modello CNOS-FAP e CIOFS/FP. Rapporto sul follow - up, 2003 2004 Ciofs/Fp (a cura di), Atti del XV seminario di formazione europea. Il sistema dell’Istruzione e Formazione Professionale nel contesto della riforma. Significato e percorsi, 2004 C iofs/Fp Sicilia (a cura di), Opportunità occupazionali e sviluppo turistico dei territori di Catania, Noto, Modica, 2004 C nos-Fap (a cura di), Gli editoriali di “Rassegna CNOS” 1996-2004. Il servizio di don Stefano Colombo in un periodo di riforme, 2004 Malizia G. (coord.) - Antonietti D. - Tonini M. (a cura di), Le parole chiave della Formazione Professionale, 2004 R uta G., Etica della persona e del lavoro, 2004 2005 Ciofs/Fp (a cura di), Atti del XVI seminario di formazione europea. La Formazione Professionale fino alla formazione superiore. Per uno sviluppo in verticale di pari dignità, 2005 D’Agostino S. - Mascio G. - Nicoli D., Monitoraggio delle politiche regionali in tema di Istruzione e Formazione Professionale, 2005 Pieroni V. - G. Malizia (a cura di), Percorsi/progetti formativi “destrutturati”. Linee guida per l’inclusione socio-lavorativa di giovani svantaggiati, 2005 2006 Ciofs/Fp (a cura di), Atti del XVII Seminario di Formazione Europea. Il territorio e il sistema di Istruzione e Formazione Professionale. L’interazione istituzionale per la preparazione delle giovani generazioni all’inserimento lavorativo in rapporto agli obiettivi di Lisbona, 2006 Malizia G. - Nicoli D. - Pieroni V., Monitoraggio delle sperimentazioni dei nuovi percorsi di Istruzione e Formazione Professionale nell’anno formativo 2004-2005, 2006 2007 Ciofs/Fp (a cura di), Atti del XVIII seminario di formazione europea. Standard formativi nell’Istruzione e nella Formazione Professionale. Roma,7-9 settembre 2006, 2007 C olasanto M. - R. Lodigiani (a cura di), Il ruolo della formazione in un sistema di welfare attivo, 2007 Donati C. - L. Bellesi, Giovani e percorsi professionalizzanti: un gap da colmare? Rapporto finale, 2007 Malizia G. (coord.) - Antonietti D.- Tonini M. (a cura di), Le parole chiave della Formazione Professionale. II edizione, 2007 Malizia G. - V. Pieroni, Le sperimentazioni del diritto-dovere nei CFP del CNOS-FAP e del CIOFS/FP della Sicilia. Rapporto di ricerca, 2007 Malizia G. - V. Pieroni, Le sperimentazioni del diritto-dovere nei CFP del CNOS-FAP e del CIOFS/FP del Lazio. Rapporto di ricerca, 2007 85 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 85 28/09/22 08:51 86 Malizia G. et alii, Diritto-dovere all’Istruzione e alla Formazione e anagrafe formativa. Problemi e prospettive,2007 Malizia G. et alii, Stili di vita di allievi/e dei percorsi formativi del diritto-dovere, 2007 Nicoli D. - R. Franchini, L’educazione degli adolescenti e dei giovani. Una proposta per i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale, 2007 Nicoli D., La rete formativa nella pratica educativa della Federazione CNOS-FAP, 2007 Pellerey M., Processi formativi e dimensione spirituale e morale della persona. Dare senso e prospettiva al proprio impegno nell’apprendere lungo tutto l’arco della vita, 2007 R uta G., Etica della persona e del lavoro, Ristampa 2007 2008 Ciofs/Fp, Atti del XIX seminario di formazione europea. Competenze del cittadino europeo a confronto, 2008 C olasanto M. (a cura di), Il punto sulla Formazione Professionale in Italia in rapporto agli obiettivi di Lisbona, 2008 Donati C. - L. Bellesi, Ma davvero la Formazione Professionale non serve più? Indagine conoscitiva sul mondo imprenditoriale, 2008 Malizia G., Politiche educative di Istruzione e di Formazione. La dimensione internazionale, 2008 Malizia G. - V. Pieroni, Follow-up della transizione al lavoro degli allievi/e dei percorsi triennali sperimentali di IeFP, 2008 Pellerey M., Studio sull’intera filiera formativa professionalizzante alla luce delle strategie di Lisbona a partire dalla formazione superiore non accademica. Rapporto finale, 2008 2009 Ghergo F., Storia della Formazione Professionale in Italia 1947-1977, vol. 1, 2009 2010 Donati C. - L. Bellesi, Verso una prospettiva di lungo periodo per il sistema della Formazione Professionale. Il ruolo della rete formativa. Rapporto finale, 2010 Nicoli D., I sistemi di Istruzione e Formazione Professionale (VET) in Europa, 2010 Pieroni V. - A. Santos Fermino, La valigia del “migrante”. Per viaggiare a Cosmopolis, 2010 Prellezo J.M., Scuole Professionali Salesiane. Momenti della loro storia (1853-1953), 2010 R ossi G. (a cura di), Don Bosco, i Salesiani, l’Italia in 150 anni di storia, 2010 2011 Rossi G. (a cura di), “Fare gli italiani” con l’educazione. L’apporto di don Bosco e dei Salesiani, in 150 anni di storia, 2011 Ghergo F., Storia della Formazione Professionale in Italia 1947-1997, vol. 2, 2011 Nicoli D., La valutazione formativa nella prospettiva dell’educazione. Una comparazione tra casi internazionali e nazionali, 2011 2012 Malizia G., Sociologia dell’Istruzione e della Formazione. Una introduzione, 2012 Nicoli D., Rubriche delle competenze per i Diplomi professionale IeFP. con linea guida per la progettazione formativa, 2012 Malizia G. - Pieroni V., L’inserimento dei giovani qualificati nella FPI a.f. 2009-10, 2012 C NOS-FA P, Cultura associativa e Federazione CNOS-FAP: storia e attualità, 2012 2013 Curotti A., Il ruolo della Formazione Professionale salesiana da Don Bosco alle sfide attuali, 2013 Pellerey M. - Grządziel D . - Margottini M. - E pifani F . - O ttone E ., Imparare a dirigere se stessi. Progettazione e realizzazione di una guida e di uno strumento informatico per favorire l’autovalutazione e lo sviluppo delle proprie competenze strategiche nello studio e nel lavoro, 2013 Ghergo F., Storia della Formazione Professionale in Italia 1947-1997 Gli Anni ‘90, vol. 3, 2013 Prellezo J.M., Scuole Professionali Salesiane. Momenti della loro storia (1853-1953), 2013 Donati C. - L. Bellesi, Osservatorio sugli ITS e sulla costituzione di Poli tecnico-professionali, Alcuni casi di studio delle Aree Meccanica, Mobilità e Logistica, Grafica e Multimedialità, 2013 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 86 28/09/22 08:51 87 T acconi G. - G. Mejia Gomez, Success Stories. Quando è La Formazione Professionale a fare la differenza, 2013 2014 Orlando V., Per una nuova Formazione Professionale dei Salesiani d’Italia. Indagine tra gli allievi dei Centri di Formazione Professionale, 2014 Donati C. - L. Bellesi, Osservatorio sugli ITS e sulla costituzione di Poli tecnico-professionali. Approfondimento qualitativo sugli esiti occupazionali, 2014 Dordit L., OCSE PISA 2012. Rapporto sulla Formazione Professionale in Italia, 2014 Dordit L., La valutazione interna ed esterna dei CFP e il nuovo sistema nazionale di valutazione, 2014 O ttolini P. - M.R. Zanchin, Strumenti e modelli per la valutazione delle competenze nei percorsi di qualifica IeFP del CNOS-FAP, 2014 Marchioro D.M., IeFP e successo formativo nella Federazione CNOS-FAP, Report analisi 2011/2012, 2014 2015 Allulli G., Dalla strategia di Lisbona a Europa 2020, 2015 Becciu M. - A.R. Colasanti, Linee Guida per realizzare la leadership educativa, carismatica e salesiana, 2015 C nos-Fap (a cura di), Educazione e inclusione sociale: modelli, esperienze e nuove vie per la IeFP, 2015 C nos-Fap (a cura di), L’impresa didattica/formativa: verso nuove forme di organizzazione dei CFP. Stimoli per la Federazione CNOS-FAP, 2015 C nos-Fap (a cura di), Il ruolo della IeFP nella formazione all’imprenditorialità: approcci, esperienze e indicazioni di policy, 2015 C nos-Fap (a cura di), Modelli e strumenti per la formazione dei nuovi referenti dell’autovalutazione delle istituzioni formative nella IeFP, 2015 Malizia G. - Piccini M.P. - Cicatelli S., La Formazione in servizio dei formatori del CNOSFAP. Lo stato dell’arte e le prospettive, 2015 Malizia G. - M. Tonini, Organizzazione della scuola e del CFP. Una introduzione, 2015 Nicoli D., Come i giovani del lavoro apprezzano la cultura. Formare e valutare saperi e competenze degli assi culturali nella Formazione Professionale, 2015 Pellerey M., La valorizzazione delle tecnologie mobili nella pratica gestionale e didattica dell’Istruzione e Formazione a livello di secondo ciclo, 2015 2016 Malizia G. (a cura di), Successo formativo degli allievi del CNOS-FAP qualificati e diplomati negli anni 2010-14. prospettive teoriche ed evidenze empiriche a confronto, 2016 Donati C. - L. Bellesi, I fabbisogni formativi e professionali del settore grafico. Rapporto finale, 2016 A llulli G., From the Lisbon Strategy to Europe 2020, 2016 2017 Pellerey M., Soft Skill e orientamento professionale, 2017 A llulli G., Europa 2020. Una bussola per orientarsi, 2017 2018 Pellerey M. (a cura di), Strumenti e metodologie di orientamento formativo e professionale nel quadro dei processi di apprendimento, 2018 2019 Pellerey M. (coord.) - E pifani F . - Grządziel D . - Margottini M. - O ttone E ., Progetto di ricerca- intervento sul ruolo del Portfolio Digitale, Strumento di Formazione Professionale iniziale e continua dei docenti del secondo ciclo del sistema istruttivo e formativo, in particolare dell’IeFP. Verifica della possibilità di estensione al caso degli allievi. Rapporto finale, 2019 2020 Salerno G.M – G. Zagardo, Costruire e utilizzare i costi standard nella IeFP. Analisi, indicazioni e proposte, 2020 Ghergo F., Storia della Formazione Professionale, Gli anni 1860-1879, Volume IV, 2020 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 87 28/09/22 08:51 88 Sezione “Progetti” 2003 Becciu M. - A.R. Colasanti, La promozione delle capacità personali. Teoria e prassi, 2003 C iofs/Fp (a cura di), Un modello per la gestione dei servizi di orientamento, 2003 C iofs/Fp Piemonte (a cura di), L’accoglienza nei percorsi formativo-orientativi. Un approccio metodologico e proposte di strumenti, 2003 C iofs/Fp Piemonte (a cura di), Le competenze orientative. Un approccio metodologico e proposte di strumenti, 2003 C nos-Fap (a cura di), Centro Risorse Educative per l’Apprendimento (CREA). Progetto e guida alla compilazione delle unità didattiche, 2003 C omoglio M. (a cura di), Prova di valutazione per la qualifica: addetto ai servizi di impresa. Prototipo realizzato dal gruppo di lavoro CIOFS/FP, 2003 F ontana S. - Tacconi G.- Visentin M., Etica e deontologia dell’operatore della FP, 2003 Ghergo F., Guida per l’accompagnamento al lavoro autonomo. Una proposta di percorsi per la creazione d’impresa, 2003 Marsilii E., Guida per l’accompagnamento al lavoro dipendente, 2003 T acconi G. (a cura di), Insieme per un nuovo progetto di formazione, 2003 Valente L. - D. Antonietti, Quale professione? Strumento di lavoro sulle professioni e sui percorsi formativi, 2003 2004 Ciofs/Fp - Cnos-Fap (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale alimentazione, 2004 C iofs/Fp - Cnos-Fap (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale aziendale e amministrativa, 2004 C iofs/Fp - Cnos-Fap (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale commerciale e delle vendite, 2004 C iofs/Fp - Cnos-Fap (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale estetica, 2004 C iofs/Fp - Cnos-Fap (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale sociale e sanitaria, 2004 C iofs/Fp - Cnos-Fap (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale tessile e moda, 2004 C iofs/Fp Basilicata, L’orientamento nello zaino. Percorso nella scuola media inferiore. Diffusione di una buona pratica, 2004 C iofs/Fp Campania (a cura di), ORION tra orientamento e network, 2004 C iofs/Fp - Cnos-Fap (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale elettrica e elettronica, 2004 C iofs/Fp - Cnos-Fap (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale grafica e multimediale, 2004 C iofs/Fp - Cnos-Fap (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale meccanica, 2004 C iofs/Fp - Cnos-Fap (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale turistica e alberghiera, 2004 Nicoli D. (a cura di), Linee guida per la realizzazione di percorsi organici nel sistema dell’Istruzione e della Formazione Professionale, 2004 Nicoli D. (a cura di), Sintesi delle linee guida per la realizzazione di percorsi organici nel sistema dell’Istruzione e della Formazione Professionale, 2004 2005 Ciofs/Fp Sicilia (a cura di), Operatore Servizi Turistici in rete. Rivisitando il progetto: le buone prassi. Progettazione, Ricerca, Orientamento, Nuova Imprenditorialità, Inserimento Lavorativo, 2005 Cnos-Fap - Ciofs/Fp (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale legno e arredamento, 2005 C nos-Fap (a cura di), Proposta di esame per il conseguimento della qualifica professionale. Percorsi triennali di Istruzione Formazione Professionale, 2005 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 88 28/09/22 08:51 89 Nicoli D. (a cura di), Il diploma di Istruzione e Formazione Professionale. Una proposta per il percorso quadriennale, 2005 Polàček K., Guida e strumenti di orientamento. Metodi, norme ed applicazioni, 2005 Valente L. (a cura di), Sperimentazione di percorsi orientativi personalizzati, 2005 2006 Becciu M. - A.R. Colasanti, La corresponsabilità CFP-famiglia: i genitori nei CFP. Esperienza triennale nei CFP CNOS-FAP (2004-2006), 2006 C nos-Fap (a cura di), Centro Risorse Educative per l’Apprendimento (CREA). Progetto e guida alla compilazione dei sussidi, II edizione, 2006 2007 D’Agostino S., Apprendistato nei percorsi di diritto-dovere, 2007 Ghergo F., Guida per l’accompagnamento al lavoro autonomo. Una proposta di percorsi per la creazione di impresa. II edizione, 2007 Marsilii E., Dalla ricerca al rapporto di lavoro. Opportunità, regole e strategie, 2007 Nicoli D. - G. Tacconi, Valutazione e certificazione degli apprendimenti. Ricognizione dello stato dell’arte e ricerca nella pratica educativa della Federazione CNOS-FAP. I volume, 2007 R uta G. (a cura di), Vivere in … 1. L’identità. Percorso di cultura etica e religiosa, 2007 R uta G. (a cura di), Vivere … Linee guida per i formatori di cultura etica e religiosa nei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale, 2007 2008 Baldi C. - M. Locaputo, L’esperienza di formazioni formatori nel progetto integrazione 2003. La riflessività dell’operatore come via per la prevenzione e la cura educativa degli allievi della FPI, 2008 C iofs/Fp (a cura di), Comunità professionale aziendale e amministrativa, 2008 Malizia G. - Pieroni V. - Santos Fermino A., Individuazione e raccolta di buone prassi mirate all’accoglienza, formazione e integrazione degli immigrati, 2008 Nicoli D., Linee guida per i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale, 2008 Nicoli D., Valutazione e certificazione degli apprendimenti. Ricognizione dello stato dell’arte e ricerca nella pratica educativa della Federazione CNOS-FAP. II volume, 2008 R uta G. (a cura di), Vivere con … 2. La relazione. Percorso di cultura etica e religiosa, 2008 R uta G. (a cura di), Vivere per … 3. Il progetto. Percorso di cultura etica e religiosa, 2008 2009 Cnos-Fap (a cura di), Linea guida per i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale. Comunità professionale meccanica, 2009. Malizia G. - V. Pieroni, Accompagnamento al lavoro degli allievi qualificati nei percorsi triennali del diritto-dovere. Linee guida e raccolta di buone pratiche per svolgere le attività, 2009. 2010 Bay M. - Grządziel l D . - Pellerey M. (a cura di), Promuovere la crescita nelle competenze strategiche che hanno le loro radici spirituali nelle dimensioni morali e spirituali della persona. Rapporto di ricerca, 2010 C nos-Fap (a cura di), Linea guida per i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale. Comunità professionale grafica e multimediale, 2010 C nos-Fap (a cura di), Linea guida per i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale. Comunità professionale elettrica ed elettronica, 2010 C nos-Fap (a cura di), Linea guida per i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale. Comunità professionale automotive, 2010 C nos-Fap (a cura di), Linee guida per l’orientamento nella Federazione CNOS-FAP, 2010 C nos-Fap (a cura di), Linea guida per i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale. Comunità professionale turistico-alberghiera, 2010. 2011 Malizia G. - Pieroni V. - Santos Fermino A. (a cura di), “Cittadini si diventa”. Il contributo dei Salesiani (SDB) e delle Suore Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) nell’educare studenti/ allievi delle loro Scuole/CFP in Italia a essere “onesti cittadini”, 2011 T acconi G., In pratica. 1. La didattica dei docenti di area matematica e scientifico-tecnologica nell’Istruzione e Formazione Professionale, 2011 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 89 28/09/22 08:51 90 T acconi G., In pratica. 2. La didattica dei docenti di area linguistica e storico sociale nell’Istruzione e Formazione Professionale, 2011 Mantegazza R., Educare alla Costituzione, 2011 Becciu M. - A.R. Colasanti, Il fenomeno del bullismo. Linee guida ispirate al sistema preventivo di Don Bosco per la prevenzione e il trattamento del bullismo, 2011 2012 Pieroni V. - A. Santos Fermino, In cammino per Cosmopolis. Unità di Laboratorio per l’educazione alla cittadinanza, 2012 F risanco M., Da qualificati, a diplomati, a specializzati. Il cammino lungo una filiera ricca di opportunità e competenze. Riferimenti, dispositivi e strumenti per conoscere e comprendere i nuovi sistemi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) e di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS), 2012 2014 Cnos-Fap (a cura di), Per una pedagogia della meraviglia e della responsabilità. Ambito Energia. Linea Guida, 2014 C nos-Fap (a cura di), Linea Guida per i servizi al lavoro, 2014. 2015 Cnos-Fap (a cura di), Fabbisogni professionali e formativi. Contributo alle Linee Guida del CNOS-FAP. Grafica e Multimediale, Meccanica, Meccatronica-Robotica 2015 2016 Franchini R., L’apprendimento mobile attivo in presenza di tecnologie digitali. Rapporto finale della sperimentazione iCNOS del CNOS-FAP Nazionale, 2016 Nicoli D., Il lavoro buono. Un manuale di educazione al lavoro per i giovani, 2016 C nos-Fap (a cura di), Azioni di accompagnamento, sviluppo e rafforzamento del sistema duale nell’ambito dell’Istruzione e Formazione Professionale. Sviluppo di modelli organizzativi, 2016 F risanco M., Da operatori, a tecnici, specializzati e tecnici superiori. Riferimenti, dispositivi e strumenti, 2016 2019 Nicoli D., Imparare Realmente. Intrapresa vocazionale, laboratori tematici e Academy formativa, 2019 2020 Mantegazza R., Articoli da amare. La Costituzione Italiana presentata ai ragazzi, 2020 2021 F risanco M., La IeFP guarda al futuro. Verso una filiera educativa e formativa professionalizzante di qualità, 2021 Sezione “Esperienze” 2003 Ciofs-Fp Puglia (a cura di), ORION. Operare per l’orientamento. Un approccio metodologico condiviso e proposte di strumenti, 2003 C nos-Fap Piemonte (a cura di), L’orientamento nel CFP. 1. Guida per l’accoglienza, 2003 C nos-Fap Piemonte (a cura di), L’orientamento nel CFP. 2. Guida per l’accompagnamento in itinere, 2003 C nos-Fap Piemonte (a cura di), L’orientamento nel CFP. 3. Guida per l’accompagnamento finale, 2003 C nos-Fap Piemonte (a cura di), L’orientamento nel CFP. 4. Guida per la gestione dello stage, 2003 2005 Ciofs-Fp Sicilia, Operatore servizi turistici in rete. Rivisitando il progetto: le buone prassi. Progettazione, ricerca, orientamento, nuova imprenditorialità, inserimento lavorativo, 2005 T oniolo S., La cura della personalità dell’allievo. Una proposta di intervento per il coordinatore delle attività educative del CFP, 2005 2006 Alfano A., Un progetto alternativo al carcere per i minori a rischio. I sussidi utilizzati nel Centro polifunzionale diurno di Roma, 2006 C iofs-Fp Liguria (a cura di), Linee guida per l’orientamento nei corsi polisettoriali (fascia 16-17 anni). L’esperienza realizzata in Liguria dal 2004 al 2006, 2006 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 90 28/09/22 08:51 91 C omoglio M. (a cura di), Il portfolio nella Formazione Professionale. Una proposta per i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale, 2006 Malizia G. - Nicoli D. – Pieroni V., Una formazione di successo. Esiti del monitoraggio dei percorsi sperimentali triennali di Istruzione e Formazione Professionale in Piemonte 2002-2006. Rapporto finale, 2006 2007 Nicoli D. – M. Comoglio, Una formazione efficace. Esiti del monitoraggio dei percorsi sperimentali di Istruzione e Formazione Professionale in Piemonte 2002-2006, 2007. 2008 Cnos-Fap (a cura di), Educazione della persona nei CFP. Una bussola per orientarsi tra buone pratiche e modelli di vita, 2008. 2010 Cnos-Fap ( a cura di), Il Concorso Nazionale dei capolavori dei settori professionali. Edizione 2010, 2010 2011 Cnos-Fap ( a cura di), Il Concorso Nazionale dei capolavori dei settori professionali. Edizione 2011, 2011 2012 Cnos-Fap ( a cura di), Il Concorso Nazionale dei capolavori dei settori professionali. Edizione 2012, 2012 Nicoli D. (a cura di), Sperimentazione di nuovi modelli nel sistema di Istruzione e Formazione Professionale Diploma professionale di tecnico Principi generali, aspetti metodologici, monitoraggio, 2012 2013 Salatino S. (a cura di), Borgo Ragazzi Don Bosco Area Educativa “Rimettere le ali”, 2013 C nos-Fap ( a cura di), Il Concorso Nazionale dei capolavori dei settori professionali. Edizione 2013, 2013 2014 Cnos-Fap ( a cura di), Il Concorso Nazionale dei capolavori dei settori professionali. Edizione 2014, 2014 2015 Cnos-Fap ( a cura di), Il Concorso Nazionale dei capolavori dei settori professionali. Edizione 2015, 2015 2016 Cnos-Fap ( a cura di), Il Concorso Nazionale dei capolavori dei settori professionali. Edizione 2016, 2016 2018 Kocci L ., Pischelli in paradiso. Storie di ragazzi e ragazze del Centro accoglienza minori don Bosco, 2018 C nos-Fap ( a cura di), Il Concorso Nazionale dei capolavori dei settori professionali. Edizione 2017, 2018 C nos-Fap ( a cura di), Il Concorso Nazionale dei capolavori dei settori professionali. Edizione 2018, 2018 2019 Cnos-Fap ( a cura di), Il Concorso Nazionale dei capolavori dei settori professionali. Edizione 2019, 2019 Dal 2009 la Sede Nazionale ha creato una collana intitolata “Quaderni”. Si riportano di seguito i titoli fino ad oggi stampati: 2009 Zagardo G. – C. Catania, Il sistema di Istruzione e Formazione Professionale nelle Regioni. Quadro d’insieme e alcuni approfondimenti, Quaderno 1/2009 2014 Zagardo G. – G.M. Salerno, Istruzione e Formazione Professionale (IeFP nell’a.f. 2012/13), Quaderno 2/2014 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 91 28/09/22 08:51 92 2015 Nicoli D. – G. Norcia, Valore educativo e culturale del tema energetico e della sostenibilità. Stimoli formativi per gli allievi, Quaderno 3/2015 Malavolta L. - Ghelfi M. – Zamboni F., L’ambito professionale energetico: sperimentazione di una proposta, Quaderno 4/2015 S chneider Electric, La gestione sostenibile delle case salesiane: una proposta di Schneider Electric, Quaderno 5/2015 Z agardo G. - Salerno G.M. - Nicoli D. - Malizia G. - Tonini M., La Buona Formazione Professionale. Situazione della IeFP nell’a.f. 2013/14 e proposte, Quaderno 6/2015 2017 Zagardo G. – G.M. Salerno, La Formazione Professionale nelle Regioni Anno 2014/2015 Proposta di un costo standard, Quaderno 7/2017 2018 Zagardo G., La IeFP nelle Regioni. Situazione e prospettive, Quaderno 8/2018 2019 Zagardo G., La IeFP nelle Regioni. tra consolidamento e stasi, Quaderno 9/2019 2020 Zagardo G., La IeFP nelle Regioni. Una risposta all’Europa ai tempi del Covid, Quaderno 10/2020 2022 Zagardo G., La IeFP nelle Regioni e nelle Province Autonome. L’anno del sorpasso, 11/2022. Dal 2016 la Sede Nazionale ha inaugurato, inoltre, una collana intitolata “Appunti per formatori”. Si riportano di seguito i titoli fino ad oggi stampati: 2016 Linee Guida per l’apprendimento attivo in presenza di tecnologie, 1/2016 2017 Guida all’uso della piattaforma www.competenzestrategiche.it 2/2017 2018 La promozione delle competenze relative agli “assi culturali” nei percorsi di IeFP: settore meccanico 3/2018 La promozione delle competenze relative agli “assi culturali” nei percorsi di IeFP: settore elettrico/elettronico 4/2018 2019 Pellerey M. (a cura di), Pensiero computazionale e competenza digitale 5/2019 Guida all’uso della piattaforma www.competenzestrategiche.it 2/2019, II edizione 2014 Nicoli D., (a cura di), L’intelligenza nelle mani. Educazione al lavoro nella Formazione Professionale, Rubbettino 2014 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 92 28/09/22 08:51 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 93 28/09/22 08:51 Tipografia Giammarioli snc Via Enrico Fermi 8/10 - 00044 Frascati (Roma) Tel. 06.942.03.10 - www@tipografiagiammarioli.com Ottobre 2022 CNOS_BILANCIO SOCIALE SETT2022.indd 94 28/09/22 08:51

Progetto di ricerca-intervento sul ruolo del Portfolio Digitale

Autore: 
Pellerey M., Epifani F., Grzadziel D., Margottini M., Ottone E.
Categoria pubblicazione: 
Progetti
Anno: 
2020
Numero pagine: 
345
Codice: 
978 88 31972 08 6
L’indagine, che è qui presentata, ha preso le mosse nel corso del 2017 partendo da alcuni risultati conseguiti nel biennio precedente e relativi a una ricerca ormai pubblicata. Essa ha di mira un ulte-riore sviluppo di quanto fino ad allora individuato sul piano della costruzione della propria identità professionale. In particolare andava evidenziato con cura il ruolo che il portfolio digitale o ePortfolio può, o deve, avere in tale impresa, tenendo conto di quanto la normativa vigente sollecita nei ri-guardi della formazione dell’identità professionale dei docenti. Il titolo di questa indagine è stato così definito e approvato: “Ricerca-intervento sul ruolo del portfolio digitale come strumento di Formazione Professionale iniziale e continua dei docenti e formatori del secondo ciclo del sistema educativo di Istruzione e Formazione, in particolare del (sotto)sistema della IeFP. Verifica della possibilità di estensione al caso degli allievi”. Gli obiettivi del progetto sono questi: a) analisi delle competenze richieste ai docenti da parte del contratto di lavoro nazionale e confronto con le attese attuali nei loro riguardi: indicazioni di competenze urgenti e rilevanti da promuovere e monitorare; b) studio sistematico delle ricerche in merito alla formazione dei docenti e alla valorizzazione di forme di portfolio digitale e di open badges; c) adattamento della piattaforma Mahara come ambiente di sviluppo di un portfolio digitale da valorizzare sia nel processo di formazione iniziale (in sede universitaria), sia continua (in sede pratica); d) sperimentazione dell’uso del portfolio digitale nella formazione iniziale universitaria dei docenti anche al fine di una valutazione finale; e) sperimentazione dell’uso del portfolio digitale nella formazione in servizio sia nell’ambito della scuola, sia in quello dell’Istruzione e Formazione Professionale. f) inserimento del programma di portfolio digitale sviluppato nel sito www.competenzestrategiche.it oppure attivazione di un sito dedicato; g) validazione, valorizzazione dei questionari di autovalutazione QPCC e di Adattamento pro-fessionale e loro inserimento nel sito www.competenzestrategiche.it. Nell’esaminare la questione della formazione iniziale e continua dei docenti e dei formatori e del ruolo che il portfolio digitale può avere in tale impresa ci si è trovati di fronte a una molteplicità di questioni precedenti, che era necessario affrontare e approfondire. In primo luogo andava chiarito se essi possono, o debbono, essere riconosciuti come professionisti. Per rispondere a questo interroga-tivo era necessario esplorare qual è la natura e lo sviluppo di un’identità professionale in generale e quella di un docente in particolare. In secondo luogo andava studiato quale può essere il ruolo delle tecnologie digitali nel favorire e sostenere tale sviluppo. Circa la prima questione, quella dell’identità professionale di un docente o di un formatore, si è dovuto esplorare adeguatamente tale concetto e più specificatamente il processo costruttivo che, so-prattutto oggi, ne costituisce la struttura fondamentale. Spesso gli studi in proposito sembrano anco-ra oscillare tra un’identità determinata, nella sua configurazione fondamentale, dalle richieste pro-venienti dall’attuale sistema di istruzione e formazione e dalle esigenze che pone un ruolo di impie-gato della Pubblica Amministrazione, il quale deve rispondere a quanto previsto dalla normativa in vigore a partire dalle cosiddette Leggi Brunetta sulla trasparenza ed efficienza. L’identità professionale, quale viene oggi riletta in ambito internazionale, deriva da un percorso nel quale il soggetto è il primo attore e il primo responsabile ed è strettamente connessa con lo stesso sviluppo della propria identità personale. Inoltre, più che fare riferimento esclusivamente a quanto richiesto da uno specifico posto di lavoro, essa deve collocarsi in un delicato equilibrio tra stabilità e adattamento nel quale giocano sempre più qualità personali, culturali e tecnologiche cosiddette “trasversali”, in quanto richieste in modo trasversale dalle varie possibilità occupazionali. L’identità professionale del docente risente di tale tensione, in quanto anche il contesto scolastico e della for-mazione professionale è caratterizzato da profondi e continui cambiamenti sia a livello organizzativo, sia a livello di contenuti di insegnamento, sia come risposta alla domanda educativa e formativa proveniente dalla società, dalle famiglie e dal mondo del lavoro. In questo scenario da tempo sono presenti le tecnologie digitali, anch’esse assai evolutive e mol-teplici. La presenza di tali tecnologie pervade ormai in maniera più o meno profonda i vari ambienti di attività lavorativa. Di conseguenza la stessa identità professionale ne è segnata, talora in maniera decisiva. Ciò tende a complicare ulteriormente la domanda di formazione dei docenti, non solo e non tanto iniziale quanto spesso ulteriore, perché esse influenzano la stessa progettazione, realizza-zione e valutazione dell’attività didattica. Così la domanda di competenze proveniente dal mondo del lavoro si complica e si estende soprattutto sul piano della trasversalità. Sul piano della costruzione della propria identità professionale le tecnologie digitali sempre più stanno offrendo un supporto non indifferente allo sviluppo della riflessività. Certo i processi rifles-sivi possono essere stimolati e resi fecondi anche con forme di scrittura più tradizionali come i diari o forme orali come le conversazioni tra colleghi centrate su questioni concrete di azione educativa. Ma negli ultimi decenni è stato sviluppato un ulteriore strumento di appoggio alla riflessività: il portfolio delle competenze. Quest’ultimo valorizzato mediante un supporto digitale può non solo includere l’apporto di un diario professionale, ma favorire la registrazione e conservazione di video, foto, registrazioni sonore, come appoggio alla riflessione, e favorire, in comunicazione con i colleghi, la costruzione di una vera e propria comunità di pratica. La ricerca che qui presentiamo include quattro apporti nel quadro della realizzazione di quanto previsto dal progetto di indagine. Eccoli in estrema sintesi. Michele Pellerey ha esplorato la natura e la costruzione dell’identità professionale evidenziando in tale processo il ruolo insostituibile della riflessività. Ne ha quindi esplorato le forme e gli strumenti di promozione, applicando quanto individuato al caso della formazione professionale del docente del sistema educativo italiano di istruzione e formazione. Dariusz Grzadziel ha studiato in maniera specifica l’uso del portfolio digitale nella formazione dei docenti a livello universitario. In questa stessa direzione Enrica Ottone ha verificato sul campo la validità dell’uso del portfolio digitale ai vari livelli: dall’alternanza scuola lavoro a livello secondario, alla formazione degli edu-catori professionali, alla formazione continua dei docenti, elaborandone e verificandone sul campo un modello fruibile. Massimo Margottini ha esaminato nella loro qualità diagnostica e, in alcuni casi, messo a punto e validato strumenti di autoriflessione e di autovalutazione di componenti fondamentali della propria identità professionale a partire dalla scuola di base, fino all’università e oltre. Apporti che conservati nel tempo tramite il portfolio digitale aiutano a divenirne consapevoli e ad assumerne la respon-sabilità auto-formativa. In questo lavoro ha collaborato in maniera sistematica e competente Filippo Epifani, gestendo la piattaforma www.competenzestategiche.it. Viene incluso un suo rapporto sugli aggiornamenti tec-nici e gli sviluppi ulteriori della piattaforma.

Imparare Realmente. Intrapresa vocazionale, laboratori tematici e Academy formativa.

Autore: 
Nicoli D.
Categoria pubblicazione: 
Progetti
Anno: 
2019
Numero pagine: 
156
Codice: 
978-88-31972-01-7
Perché il titolo “imparare realmente”? Per due motivi, collegati al duplice significato dell’avverbio “realmente”: - Il primo si riferisce ad imparare davvero: non un sapere inerte ridotto a nomenclature oppure segnato inesorabilmente dal distacco della scuola dal mondo, ma una conoscenza autentica ovvero fondata nella migliore tradizione, riscoperta personalmente dagli allievi e riconosciuta valida nella comprensione della realtà, nell’intervento in essa allo scopo di migliorarla, quindi nell’indirizzare la propria vita verso scopi buoni. - Il secondo assume il significato di imparare dal vero: apprendere dalla realtà, nel senso della svolta realista spiegata nella prima parte del volume. La realtà innanzitutto esiste e non è una costruzione dell’uomo; inoltre è maestra poiché consente una conoscenza insita nel reale, non l’imposizione su di essa delle nostre teorie e delle nostre opinioni; infine la realtà è composita: comprende dati (ciò che esiste come dono) e fatti (ciò che risulta dall’intervento umano), accadimenti (la congerie delle immagini, delle attività e delle emozioni) e segni epifanici (gli eventi speciali che anticipano il futuro ed indicano il cammino). Inserire i giovani nel reale insegnando loro un lavoro, è il vero compito dell’educazione; un’operazione che però nel nostro tempo risulta sempre più problematica a causa del crescente contrasto tra l’innalzamento delle attese provenienti dal mondo economico e la distanza tra queste e le caratteristiche (oltre che le dimensioni) della gioventù, tenuto conto del tono critico della cultura diffusa in materia del lavoro. Il sistema economico e professionale italiano – con un’operazione avvenuta sia prima sia durante la recente crisi - si è rimesso in moto e mostra una trasformazione di grande rilevanza trainata dalla sfida globale che ha portato alla messa in valore delle risorse e dalle capacità che rendono i prodotti ed i servizi italiani particolarmente apprezzati e dotati di qualità . Fanno parte di questa dinamica la cognitivizzazione dell’azione economica e del lavoro, la quarta rivoluzione industriale e la Fabbrica 4.0, la sostenibilità, la responsabilità sociale, le dimensioni della “vita autentica” che connotano questa stagione di passaggio da un consumatore massificato ad un cittadino responsabile, orientato alla qualità ed alla significatività dell’esistenza. Emerge entro questo quadro una crescente importanza del fattore umano che investe anche le figure dei qualificati, un tempo considerati solo come semplici prestatori d’opera, ma oggi investiti direttamente dai processi di cambiamento citati. La domanda professionale emergente dai nuovi settori trainanti dell’economia pone in rilievo tre fattori: la dimestichezza nell’uso delle tecnologie, la preparazione culturale con particolare riferimento all’inglese ma anche alla geografia ed al valore del territorio, infine alle soft/character skill, con forte rilevanza per estroversione, amicalità, coscienziosità, stabilità emotiva, apertura all’esperienza. Si tratta del “modello di investimento” nelle capacità umane sostenuto da James J. Heckman , premio Nobel 2000 per l’economia, inteso come un modo di intendere la formazione come un procedere “multistadio”, dove le capacità prodotte ad uno stadio consentono di accrescere le capacità acquisibili allo stadio successivo secondo il principio del self productivity. In questo modo, l’allievo non acquisisce solo autonomia e responsabilità, ovvero i due criteri base della competenza, ma diviene sempre più libero, vale a dire capace di esercitare appieno le proprie prerogative personali a favore degli altri . A fronte di questa domanda, che rimane per una parte non secondaria sorprendentemente inevasa , troviamo un’utenza sempre più variegata, problematica ed insieme esigente, sempre più differente da quella del passato, segno che siamo entrati in una fase nuova della nostra storia civile. Il fattore di varietà più significativo è dato dalla presenza dei giovani immigrati di prima e seconda generazione, ciò che porta sia un problema didattico di natura linguistica, difficilmente superabile se affrontato con l’impianto tradizionale centrato su corsi di formazione monolitici, ma che introduce nelle dinamiche di classe una componente di utenti portatori di un progetto di vita centrato decisamente sull’inclusione nella società italiana tramite l’esercizio del lavoro e non raramente un progetto imprenditoriale sorretto da una forte motivazione. Le problematiche si riferiscono in buona parte all’utenza autoctona ed al suo retroterra, che evidenzia i processi di liquidità e di disgregazione del tessuto familiare, territoriale e dei valori etici propri del nostro tempo, rivelativi di una “cultura della decadenza”, la stessa che continua ad alimentare il grave impoverimento demografico del nostro Paese. Le esigenze manifestate dall’utenza hanno al loro centro un bisogno di ambienti accoglienti in cui si svolgono relazioni positive con adulti capaci sul piano educativo-vocazionale e professionale, una metodologia stimolante centrata soprattutto sui laboratori di intrapresa, infine una domanda di occasioni significative in cui riconoscere le proprie potenzialità e valorizzare i propri talenti sapendo esercitare ruoli professionali apprezzati in quanto dotati di valore per la comunità. A complicare l’opera dell’inserimento dei giovani nel contesto economico interviene la cultura del nostro tempo che esprime in prevalenza una concezione scettica circa il rapporto tra lavoro e persona. Questa è ben rappresentata dalla canzone Una vita in vacanza proposta dal gruppo Lo stato sociale al recente Festival di Sanremo dove, dopo un elenco di lavori più o meno validi, più o meno improbabili, più o meno etici, si pone la domanda “perché lo fai?” cui fa seguito un invito: “perché non te ne vai?”, cui segue un programma sorprendente, soprattutto perché del tutto parassitario, realizzato sulle spalle degli altri (i genitori? lo stato sociale, cioè i contribuenti?), dove l’unico valore è macerarsi in un presente di “tempo perso”: “Una vita in vacanza Una vecchia che balla Niente nuovo che avanza Ma tutta la banda che suona e che canta Per un mondo diverso Libertà e tempo perso E nessuno che rompe i coglioni Nessuno che dice se sbagli sei fuori, sei fuori, sei fuori”. In effetti, la scossa della crisi economica ci ha colti dentro una sorta di sogno, quello di poter vivere senza lavorare , in una condizione di stordimento propria di chi è totalmente assorbito dall’ambiente circostante con il suo caleidoscopio di immagini e suggestioni, lasciandosi andare a vane agitazioni, esponendosi così inesorabilmente alla noia ed al senso di dissipazione che ne deriva senza quell’apertura al mondo che dovrebbe caratterizzare l’essere umano come soggetto vivente consapevole e deciso a formare il mondo Accanto a questo stile di vita stordito, troviamo anche progetti seri, in cui la realizzazione della persona viene perseguita in ambiti che non corrispondono alle opportunità offerte dal mondo economico, quindi irrealistici, alimentando il fenomeno dell’overeducation, un investimento in titoli di studio poco spendibili nel mercato del lavoro e delle professioni. È questo il quadro nel quale si inserisce l’ampliamento dell’offerta formativa tramite i percorsi della formazione duale, che non interviene in sostituzione dei percorsi ordinari, e che inoltre porta con sé un forte stimolo al cambio del paradigma dell’educazione al lavoro sia sul lato dell’organismo formativo sia su quello dell’impresa. Siamo pertanto sulla frontiera della nuova formazione, soprattutto quella caratterizzata dall’alleanza con le imprese, ovvero l’apprendistato e l’alternanza “lunga”, dove l’attività formativa è condivisa tra CFP ed impresa. È una sfida che pone tre questioni:  Come garantire un approccio educativo vocazionale e civico evitando il mero addestramento, anche quello ad alto contenuto tecnologico.  Come garantire la centralità dell’allievo, in modo che sia lui il vero protagonista del percorso formativo.  Come sollecitare un nuovo profilo di formatori e coordinatori del CFP oltre che dei tutor aziendali, tenuto conto che il duale richiede una metodologia fortemente attiva centrata sui compiti di realtà e sulla riflessività ed argomentazione. È richiesto quindi un cambiamento molto intenso che segue due piste: da un lato l’innovazione tecnologica ed organizzativa, sollecitata dalle imprese, dall’altro la significatività del progetto personale degli allievi, nella prospettiva del “lavoro buono”. I Salesiani possiedono una carta preziosa per qualificare questa alleanza, visto che molti imprenditori e tecnici con cui collaborano sono ex allievi ed hanno un imprinting educativo. Il volume si indirizza lungo un percorso finalizzato a dare una risposta alle tre sfide sopra indicate: iniziando dai fondamenti, affronta il tema del curricolo condiviso tra organismo formativo ed impresa, per poi giungere ad una proposta metodologica ed organizzativa di rifondazione del Centro di Formazione Professionale centrata su tre fuochi: l’Intrapresa vocazionale, una formula nuova su cui costituire il processo di apprendimento e di crescita degli allievi, il Laboratorio tematico, il modo con cui offrire loro un approccio significativo alla cultura, infine l’Academy formativa, la configurazione che assume l’alleanza come network della nuova formazione.

Accreditamento della sede orientativa

Autore: 
CNOS-FAP (a cura di)
Categoria pubblicazione: 
Progetti
Studi
Anno: 
2002
Numero pagine: 
164
Codice: 
accreditamento, sede orientativa, sperimentazione, manuale, procedure, carta dei valori, diritti-doveri,percorsi, strumenti

Azioni di accompagnamento, sviluppo e rafforzamento del sistema duale nell'ambito dell'Istruzione e Formazione Professionale. Sviluppo di modelli organizzativi

Autore: 
CNOS-FAP
Categoria pubblicazione: 
Progetti
Anno: 
2016
Numero pagine: 
225
Codice: 
978-88-95640-76-1
Azioni di accompagnamento, sviluppo e rafforzamento del sistema duale nell’ambito dell’Istruzione e Formazione Professionale Sviluppo di Modelli Organizzativi Anno 2016 A cura del CNOS-FAP noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 1 Testo e ricerca a cura di: Federica FORMOSA - Francesco GENTILE - Giulia NORCIA (Sede Nazionale CNOS-FAP) Eugenio GOTTI - Paolo CALONI - Sara FRONTINI - Roberta PIANO (Noviter) © 2016 By Sede Nazionale del CNOS-FAP (Centro Nazionale Opere Salesiane - Formazione Aggiornamento Professionale) Via Appia Antica, 78 - 00179 Roma Tel.: 06 5107751 - Fax 06 5137028 E-mail: cnosfap.nazionale@cnos-fap.it – http: www.cnos-fap.it noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 2 Formazione Duale – Kit apprendistato .......................................................................... 5 Introduzione: Road map per l’apprendistato ................................................................. 7 FASE 1 - RECLUTAMENTO E COMMERCIALE ................................................ 9 I. Il Nuovo Apprendistato: artt. 41-47 D.Lgs. 81/2015. Promozione e rafforzamento del sistema duale, in un’ottica commerciale e di recruitment ................................ 11 II. Consulenza aziendale ............................................................................................. 15 III. Benefici e incentivi................................................................................................. 19 IV. Fogli di Calcolo costo azienda ............................................................................... 21 V. Condizioni per il buon andamento dell’apprendistato ........................................... 33 VI. Scheda per selezione candidati ............................................................................... 34 FASE 2 - CONTRATTUALIZZAZIONE.................................................................. 37 I. Protocollo per apprendistato per la qualifica professionale e per il diploma......... 39 II. Scheda sulla normativa relativa al lavoro minorile in rapporto al contratto di apprendistato........................................................................................................... 45 III. Accordi interconfederali ......................................................................................... 53 IV. Accordo Sindacale apprendistato IeFP................................................................... 57 V. Schema di contratto ................................................................................................ 60 VI. Piano formativo individuale (diploma istruzione secondaria di secondo grado/ diploma professionale/qualifica professionale) ...................................................... 64 FASE 3 - ORGANIZZAZIONE DIDATTICA .......................................................... 171 I. Organizzazione dei percorsi ................................................................................... 173 II. Documentazione parzialmente compilata............................................................... 175 Protocollo di apprendistato finalizzato al conseguimento della qualifica e del diploma professionale n.16..................................................................................... 175 Documento di trasparenza e valutazione delle competenze acquisite in appren- distato ..................................................................................................................... 192 Risultati di apprendimento della formazione interna ............................................. 203 Rubrica per la valutazione della prova professionale............................................. 207 Registro didattico e di presenza individuale........................................................... 209 III. Organizzazione didattica ........................................................................................ 213 CASISTICA E POSSIBILI SOLUZIONI.................................................................................. 214 INDICE ............................................................................................................................ 219 SOMMARIO 3 noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 3 noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 4 5 Un compito inedito La progettazione dei percorsi professionalizzanti nel nostro Paese ha seguito preferenzialmente la strada dell’alternanza formativa, vale a dire l’inclusione nel curricolo di moduli anche impegnativi in cui gli allievi potessero svolgere esperien- ze reali in azienda. Ciò è accaduto perlopiù secondo l’approccio della teoria/pras- si, vale a dire tramite l’alternarsi di insegnamenti teorici e di pratiche di lavoro. I percorsi duali presentano un carattere inedito, che richiede scelte progettuali non scontate. Tale carattere consiste nel concepire l’ambito dell’impresa e del lavoro come un “bacino culturale” ricco di opportunità e significati nei quali disegnare percorsi educativi in grado di formare il professionista e insieme la persona ed il cittadino; ciò comporta inoltre che la regia dell’esperienza formativa non è più esclusivamente a carico del CFP, ma risulta cogestita tra questo e le imprese partner. (Dario Nicoli, Guida per la sperimentazione, introduzione) Nell’immediata vigilia della partenza dei percorsi di formazione duale prevista dal prossimo mese di settembre, ecco il kit che raccoglie quanto prodotto per una corretta gestione dell’esperienza, dal prof. Eugenio Gotti e da Noviter. Il lavoro fornisce una raccolta dei materiali essenziali per accompagnare le azioni richieste. Non è una descrizione dei percorsi che andranno definiti secondo le diverse esigenze territoriali delle aziende, dei giovani e dei CFP e delle regioni, ma offre tutto quanto è necessario per farlo secondo le indicazioni del progetto ministeriale. Non è quindi “un testo da leggere” ma “un compendio da conoscere” per ben operare. Unitamente alla “Guida per la sperimentazione” elaborata dal prof. Dario Nicoli in collaborazione con il gruppo tecnico della “sperimentazione duale” di CONFAP, si propone quindi come riferimento per questa ricerca/azione in vista della pro - duzione delle linee guida che saranno il frutto del lavoro di tutti i CFP impegnati attraverso un virtuoso e continuo scambio con i centri pilota. Tutti i documenti contenuti nel kit sono consultabili e scaricabili dal sito della Federazione  CNOS-FAP (www.cnos-fap.it). Formazione Duale Kit apprendistato noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 5 noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 6 INTRODUZIONE Road map per l’apprendistato Nel presente documento sono raccolte le linee guida delle diverse azioni riguardanti l’accom- pagnamento, lo sviluppo e il rafforzamento del sistema duale nell’ambito del l’Istruzione e Formazione Professionale. Sono individuate quattro fasi organizzate secondo una road map: Fase 1 - Reclutamento e commerciale; Fase 2 - Contrattualizzazione; Fase 3 - Organizzazione didattica e finanziamento regionale; Fase 4 - Gestione della sperimentazione. Ogni fase è composta da schede che illustrano ed esemplificano la normativa, i documenti e i principali momenti d’attuazione. noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 7 noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 8 Fase 1 Reclutamento e commerciale noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 9 noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 10 11 I - Il Nuovo Apprendistato: artt. 41-47 D.Lgs. 81/2015. Promozione e rafforzamento del sistema duale, in un’ottica commerciale e di recruitment La presente scheda è finalizzata a fornire le prime informazioni generali relati- ve alle principali caratteristiche del Nuovo Apprendistato per un primo approccio commerciale con le aziende interessate ad assumere degli apprendisti. Fa se 1 - R ec lu ta m en to e c om m er ci al e  Per la qualifica e il diploma professionale, il di- ploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore.  Alta formazione e ricerca.  Professionalizzante. Tipologie di apprendistato  Caratterizzato da stretto rapporto tra istituzione formativa e impresa;  finalizzato all’acquisizione di un titolo di studio;  scambio formazione / retribuzione e oneri. Sistema duale noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 11  Per IeFP monte orario:  non > 60% dell’orario ordinamentale 2 anno,  non > 50% gli altri anni.  Per istruzione – monte ore definito dal Decreto interministeriale  non > 3 (iscritti IeFP Triennali)  non > 4 (iscritti IeFP 4° anno , biennio istruzione)  non > 2 (iscritti anno integrativo)  Possibile proroga 1 anno per chi non supera esame o per i qualificati/diplomati che intendono conseguire DI o C IFTS 12 Punti innovativi per le imprese nel sistema duale Apprendistato in IeFP Mancato raggiungimento obiettivi formativi è giusta causa di licenziamento Esonero retribuzione ore di formazione esterna Retribuzione 10% ore di formazione internaNon obbligo conferma 20% apprendisti assunti nei 36 mesi precedenti Applicazione tutele crescenti per licenziamento Candidati Durata Formazione esterna  15 - 25 anni  Iscritti biennio Istruzione  Iscritti IFP Triennali  Qualificati/Iscritti IeFP 4 anno  Diplomati/Iscritti anno integrativo noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 12 13 Facilitazioni Impresa Esemplificazione costo azienda  Nessun obbligo retributivo. Formazione esterna  Retribuzione pari al 10% di quella che sarebbe dovuta. Formazione interna  Giustificato motivo licenziamento se non raggiunti OF.  No versamento del contributo pari al 41 per cento dell’Aspi per le interruzioni.  Contribuzione ridotta al 5% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali per aziende > 9 dipendenti. Zero contributi per le altre.  Sgravio totale altri contributi ivi inclusi il contributo di finanziamento della Naspi. Lavoratore Ipotesi CCNL Commercio, lavoratore III livello, 495 h formazione esterna e 495 h interna. Lavoratore Apprendista duale1 18872,85 Retribuzione lorda teorica -3159,84 495 ore retribuzione 0% -2843,85 495 ore retribuzione 10% Retribuzione lorda 23.857,82 12.869,16 INPS 6.914,00 501,27 INAIL 142,67 0 Tot Contributi 7.056,67 501,27 Ente bilaterale 23,66 15,01 Fondo Est 120 120 TFR 1.647,96 667,43 Totale Altri oneri 1.791,62 802,44 Totale costo 32.706,11 14.172,71 (Riduzione del 57%) 1 Apprendista CCNL Commercio, V livello. Fa se 1 - R ec lu ta m en to e c om m er ci al e noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 13 14 Rapporto fra impresa e IF Impresa  Protocollo con IF a cui lo studente è iscritto (contenuto e durata degli obblighi formativi secondo schema definito con successivo decreto)  Formazione interna Istituzione Formativa  Protocollo e PFI  Formazione esterna  Registrazione nel Libretto Forma- tivo  Certificazione competenze Monte orario massimo del percorso scolastico che può essere svolto in apprendistato Requisiti delle imprese Numero di ore da effettuare in azienda Contenuto e durata degli obblighi formativi Criteri generali per la realizzazione di percorsi di apprendistato Apprendistato di I livello Contenuto del Decreto interministeriale noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 14 15 Disciplina transitoria Abrogato il testo unico di cui all’art. 167/2011 Possibilità di attivare contratti di apprendistato con la previgente disciplina finché non sarà emanato il previsto decreto interministeriale e non saranno adeguate le discipline regionali II - Consulenza aziendale II.1 - Slide a supporto della consulenza aziendale La presente scheda è finalizzata a fornire alle aziende le principali caratteristiche del contratto di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale.  15 - 25 anni.  Iscritti IeFP Triennali o 4° anno per acquisizione titolo. Candidati  Minimo 6 mesi - Massimo 3 anni per la qualifica o 4 anni per il diploma IeFP.  Possibilità di attivare al termine del contratto di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale un nuovo contratto di apprendistato professionalizzante. Durata  Esterna (presso CFP): circa 500 ore annue.  Interna (in azienda anche on the job): prevedibile circa 500 ore annue. Formazione Fa se 1 - R ec lu ta m en to e c om m er ci al e noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 15 16 Benefici del contratto di apprendistato per le imprese Vantaggi economici: benefici contributivi in materia di previdenza e assistenza sociale e incentivi all’assunzione Selezione: possibilità di scegliere tra i migliori studenti dei percorsi di formazione Formare competenze di mestiere specifiche per l’azienda di appartenenza con il supporto di dell’Istituzione Formativa Condivisione coordinamento con ente formativo: cura educativa oltre che formativa Nessun obbligo di conferma al termine del contratto Contratto non vincolante: minimo 6 mesi e applicazione tutele crescenti Contribuire alla crescita culturale, educativa e professionale dei giovani, svolgendo un importante ruolo sociale, con riconoscimento sociale e ritorno di immagine noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 16 17 Gli incentivi per il contratto di apprendistato Chi fa cosa Sotto-inquadramento o Retribuzione percentuale  Possibilità di retribuire l’apprendista in misura ridotta in percentuale fino a due livelli inferiori rispetto all’applicazione del CCNL Costo Aziendale  40-45% rispetto ad un lavoratore ordinario Formazione interna: riduzione retribuzione  Riduzione della retribuzione per le ore di formazione interna al 10% di quella che sarebbe dovuta all’apprendista Formazione esterna: esonero retribuzione  Esonero dall’obbligo retributivo per le ore di formazione esterna all’impresa Altri incentivi  Incentivi in materia di previdenza e assistenza sociale; incentivi fiscali ai fini Irap; altri sgravi e riduzioni; in emanazione ulteriore incentivo per aziende che assu- mono un apprendista per un valore massimo di €3.000 Fa se 1 - R ec lu ta m en to e c om m er ci al e noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 17 18 II.2 - Consulenza aziendale: sintesi per aziende L’apprendistato è... L’apprendistato serve a... noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 18 19 III - Benefici e incentivi La presente scheda è finalizzata ad illustrare alle aziende i benefici e gli incen- tivi più significativi correlati al contratto di apprendistato. Benefici del contratto di apprendistato per l’azienda  Vantaggi economici: benefici contributivi in materia di previdenza e assistenza sociale e incentivi all’assunzione;  Contratto non vincolante: minimo di 6 mesi, applicazione tutele crescenti, nessun obbligo di conferma al termine del contratto;  Contratto sottoposto a una logica meritocratica, con possibilità di interru- zione per giustificato motivo di licenziamento in seguito al mancato raggiungi- mento degli obiettivi formativi (attestato dall’Istituzione formativa);  Impatto positivo sulla selezione con possibilità di scegliere tra i migliori stu- denti dei percorsi di formazione;  Costruire competenze di mestiere internamente all’azienda a partire da una giovane età e in più anni (propedeuticità);  Formare competenze di mestiere specifiche per l’azienda di appartenenza con il supporto di un’Istituzione formativa scelta dall’azienda stessa a costi pressoché nulli (0 costi per la formazione esterna, 10% per quella interna);  Condivisione coordinamento con ente formativo: cura educativa oltre che formativa;  Influire direttamente sulla formazione di competenze di mestiere indispensabili e/o auspicabili per la propria azienda di appartenenza, evitando di dovere in- tervenire a posteriori con lavoratori in possesso di poche competenze e/o acquisite male;  Essere protagonisti della formazione professionale ed educativa dei giovani, promuovendo lo sviluppo di quei “comportamenti” propri dello status di lavoratore, passando attraverso il doppio status di studente-lavoratore, pro- muovendo atteggiamenti adeguati verso il lavoro, spesse volte ritenuti deboli dall’azienda nei giovani (affidabilità, rispetto delle regole, rispetto dell’autori- tà, rispetto delle procedure, motivazione, attivazione personale e meritocrazia);  Contribuire alla crescita culturale, educativa e professionale dei giovani, svol- gendo un importante ruolo sociale, con riconoscimento sociale e ritorno di immagine. Fa se 1 - R ec lu ta m en to e c om m er ci al e noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 19 20 Gli incentivi per il contratto di apprendistato duale  Possibilità di sotto-inquadrare, ovvero di retribuire in misura ridotta in percen- tuale, l’apprendista fino a due livelli inferiori rispetto a quello spettante in ap- plicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro ai lavoratori addetti a mansioni che richiedono qualificazioni corrispondenti a quelle al cui consegui- mento è finalizzato il contratto o, in alternativa, di stabilire la retribuzione dell’apprendista in misura percentuale e proporzionata all’anzianità di servizio (art. 42, comma 5 lett. b. d.lgs 150/2015);  Esonero dall’obbligo retributivo per le ore di formazione esterna all’impresa;  Riduzione della retribuzione per le ore di formazione interna al 10% di quella che sarebbe dovuta all’apprendista;  Incentivo di carattere fiscale ai fini Irap: le spese relative agli apprendisti, ivi compresi i versamenti contributivi e le spese per la formazione, sono deducibili dalla base imponibile su cui si calcola l’imposta;  Contribuzione agevolata prevista dalla l. n. 296/2006, pari al 10% della retribu- zione. Per le aziende che hanno meno di 10 dipendenti è prevista la possibilità di ridurre ulteriormente le aliquote;  I benefici contributivi in materia di previdenza e assistenza sociale sono mante- nuti per un anno dalla prosecuzione del rapporto di lavoro al termine del perio- do di formazione;  A titolo sperimentale, per le assunzioni a decorrere dal 24 settembre 2015 e fi- no al 31 dicembre 2016, si applicano i seguenti ulteriori benefici:  esonero dal contributo pari al 41% del massimale mensile dell’Aspi per le interruzioni dei rapporti di apprendistato - escluse dimissioni o recesso;  sgravio totale del contributo dell’1,61% (1,31% per il finanziamento della Na- spi e lo 0,30% destinato a finanziare il fondo per la formazione professionale);  riduzione dal 10% al 5% della contribuzione dovuta sulla retribuzione impo- nibile ai fini previdenziali;  per questi ultimi tre incentivi non trova applicazione la norma per cui i bene- fici contributivi in materia di previdenza e assistenza sociale sono mantenuti per un anno dalla prosecuzione del rapporto di lavoro al termine del periodo di formazione. Quindi, valgono solo per il periodo di formazione;  Per gli anni 2016 e 2017, per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali degli allievi iscritti ai corsi ordinamentali di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) è previsto, in via sperimentale e limitatamen- te al predetto biennio, un premio speciale unitario che sarà approvato con suc- cessivo provvedimento;  Incentivo all’assunzione nel caso il giovane sia inserito nel programma Fixo in relazione allo specifico avviso di Italia Lavoro; noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 20 21  Ulteriore incentivo alle aziende che assumono un apprendista per un valore massimo di €3.000 (Programma Fixo);  Ulteriori incentivi all’assunzione nel caso il giovane sia inserito nel programma Garanzia Giovani in relazione agli specifici avvisi delle Regioni;  Anche per l’apprendistato trovano applicazione le sanzioni previste dalla nor- mativa vigente per il licenziamento illegittimo, cioè le cosiddette “tutele cre- scenti”;  Nel contratto di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il di- ploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tec- nica superiore, costituisce giustificato motivo di licenziamento il mancato rag- giungimento degli obiettivi formativi come attestato dall’istituzione formativa. IV - Fogli di Calcolo costo azienda Per la retribuzione dell’apprendista, la normativa nazionale (art. 42 d.lgs. 81/2015) prevede due opzioni tra loro alternative: – la possibilità di sottoinquadrare l’apprendista (fino a due livelli inferiori rispet- to a quello spettante ai lavoratori addetti a mansioni che richiedono qualifica- zioni corrispondenti a quelle al cui conseguimento è finalizzato il contratto), – la possibilità di corrispondere all’apprendista una retribuzione percentuale e proporzionale all’anzianità di servizio. La loro definizione e qualificazione è generalmente rimessa alla contrattazione collettiva. Di seguito vengono esemplificati gli elementi che intervengono nel calcolo dei costi per le aziende per un contratto di apprendistato di I livello sia nel caso del sottoinquadramento che nel caso dell’applicazione della retribuzione in percentuale. IV.1 - Foglio di Calcolo: sottoinquadramento La tabelle che seguono evidenziano l’ammontare del costo di un apprendista nel caso in cui venga applicato il sottoinquadramento di due livelli inferiori rispetto a un impiegato con mansioni corrispondenti alle competenze richieste all’apprendi- sta al termine del periodo formativo. Per dare una stima del confronto tra il costo dell’apprendista e quello di un di- pendente, nella prima tabella sono analizzati i costi di un impiegato di V livello; mentre nelle due successive sono illustrati i costi di un apprendista cui viene appli- cato il sottoinquadramento (retribuzione corrispondente al VII livello contrattuale). Fa se 1 - R ec lu ta m en to e c om m er ci al e noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 21 22 Imp. V livello COMMERCIO - CONFCOMMERCIO TOTALE PAGA BASE CONT. 3a ELEM. TOTALE LORDO MESE LORDO ANNO €1.453,45 € 923,76 € 521,94 € 7,75 € 20.348,30 Ore teoriche 2080 Ferie 173 Permessi Ex-fest 32 Festività 64 Form. Sicurezza 8 TOT. ORE NON LAVORATE 277 Ore lavorate 1803 Costo orario €15,49 noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 22 23 Appr. VII liv. si agev. D.lgs. 150 (assunti fino al 31 dicembre 2016) COMMERCIO - CONFCOMMERCIO TOTALE PAGA BASE CONT. 3a ELEM. TOTALE LORDO MESE LORDO ANNO €1.240,45 € 710,03 € 517,51 € 7,75 € 17.366,30 €7,38 costa ora Ore teoriche 2080 Ferie 173 Permessi Ex-fest 32 Festività 64 Form. Esterna 495 TOT. ORE NON LAVORATE 764 Ore lavorate 1316 Costo orario €9,13 Fa se 1 - R ec lu ta m en to e c om m er ci al e noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 23 24 Appr. VII liv. no agev. D.lgs. 150 (assunti dal 1° gennaio 2017) COMMERCIO - CONFCOMMERCIO TOTALE PAGA BASE CONT. 3a ELEM. TOTALE LORDO MESE LORDO ANNO €1.240,45 € 710,03 € 517,51 € 7,75 € 17.366,30 €7,38 costa ora Ore teoriche 2080 Ferie 173 Permessi Ex-fest 32 Festività 64 Form. Esterna 495 TOT. ORE NON LAVORATE 764 Ore lavorate 1316 Costo orario €9,83 noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 24 IV.2 - Foglio di Calcolo: retribuzione percentuale Di seguito si riporta una simulazione di calcolo del costo di un apprendista nel caso di applicazione della retribuzione in misura percentuale come previsto dal- l’Accordo interconfederale del 18 maggio 2016 tra Confindustria e CGIL, CISL e UIL che trova applicazione per tutte le imprese aderenti a Confindustria. Si riporta ad esempio il calcolo del costo di un apprendista nel settore Metal- meccanico cui si applica il richiamato Accordo interconfederale che prevede la seguente progressione retributiva: 45% al primo anno, 55% al secondo, 65% al terzo, 70% al quarto. I anno III CATEGORIA CCNL METALMECCANICO (Applicazione accordo confindustria) Livello retributivo mensile RIPARAMETRATO € 714,88 TOTALE LORDO ANNO € 9.293,49 Costo orario per riduzione ore di formazione € 4,70 Ore teoriche 2080 2080 Ferie 165 165 Permessi Ex-fest e gestività 101 101 Form. Esterna 495 TOT. ORE NON LAVORATE 764 Ore lavorate 1319 Di cui di formazione interna on the job 495 Costo orario €4,16 Fa se 1 - R ec lu ta m en to e c om m er ci al e noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 25 26 II anno Ore teoriche 2080 2080 Ferie 165 165 Permessi Ex-fest e gestività 101 101 Form. Esterna 495 TOT. ORE NON LAVORATE 761 Ore lavorate 1319 Di cui di formazione interna on the job 495 Costo orario €5,08 III CATEGORIA CCNL METALMECCANICO (Applicazione accordo confindustria) Livello retributivo mensile RIPARAMETRATO € 873,75 TOTALE LORDO ANNO € 11.358,70 Costo orario per riduzione ore di formazione € 5,75 noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 26 27 III anno Ore teoriche 2080 2080 Ferie 165 165 Permessi Ex-fest e gestività 101 101 Form. Esterna 495 TOT. ORE NON LAVORATE 761 Ore lavorate 1319 Di cui di formazione interna on the job 495 Costo orario €6,01 III CATEGORIA CCNL METALMECCANICO (Applicazione accordo confindustria) Livello retributivo mensile RIPARAMETRATO € 1.032,61 TOTALE LORDO ANNO € 13.423,92 Costo orario per riduzione ore di formazione € 6,79 Fa se 1 - R ec lu ta m en to e c om m er ci al e noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 27 28 IV anno Ore teoriche 2080 2080 Ferie 165 165 Permessi Ex-fest e gestività 101 101 Form. Esterna 495 TOT. ORE NON LAVORATE 761 Ore lavorate 1319 Di cui di formazione interna on the job 495 Costo orario €6,47 III CATEGORIA CCNL METALMECCANICO (Applicazione accordo confindustria) Livello retributivo mensile RIPARAMETRATO € 1.112,04 TOTALE LORDO ANNO € 14.456,53 Costo orario per riduzione ore di formazione € 7,32 noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 28 IV.3 - Foglio di Calcolo: retribuzione percentuale (COOP) Di seguito si riporta una simulazione di calcolo del costo di un apprendista nel caso di applicazione della retribuzione in misura percentuale come previsto dal- l’Accordo interconfederale del 26 luglio 2016 tra AGCI, Confcooperative, Lega- coop e CGIL, CISL e UIL che trova applicazione per tutte le imprese aderenti alle predette associazioni datoriali. Si riporta ad esempio il calcolo del costo di un apprendista nel settore delle cooperative sociali cui si applica il richiamato Accordo interconfederale che prevede la seguente progressione retributiva: 45% al primo anno, 55% al secondo, 65% al terzo, 70% al quarto. I anno LIVELLO B1* CCNL COOPERATIVE SOCIALI (Applicazione accordo confcooperative) Livello retributivo mensile RIPARAMETRATO € 562,86 TOTALE LORDO ANNO € 7.317,24 Costo orario per riduzione ore di formazione € 3,70 * Operaia/o qualificata/o, autista con patente B/C, aiuto cuoca/o, addetta/o all’infanzia con funzioni non educative, addetta/o alla segreteria, assistente domiciliare e dei servizi tutelari, operatrice/ore socio-as- sistenziale, addetta/o all’assistenza di base o altrimenti definita/o non formata/o. Ore teoriche 2080 2080 Ferie 165 165 Permessi Ex-fest e gestività 101 101 Form. Esterna 495 TOT. ORE NON LAVORATE 761 Ore lavorate 1319 Di cui di formazione interna on the job 495 Costo orario €3,27 Fa se 1 - R ec lu ta m en to e c om m er ci al e noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 29 30 II anno Ore teoriche 2080 2080 Ferie 165 165 Permessi Ex-fest e gestività 101 101 Form. Esterna 495 TOT. ORE NON LAVORATE 761 Ore lavorate 1319 Di cui di formazione interna on the job 495 Costo orario €4,00 LIVELLO B1* CCNL COOPERATIVE SOCIALI (Applicazione accordo confcooperative) Livello retributivo mensile RIPARAMETRATO € 687,95 TOTALE LORDO ANNO € 8.943,29 Costo orario per riduzione ore di formazione € 4,53 * Operaia/o qualificata/o, autista con patente B/C, aiuto cuoca/o, addetta/o all’infanzia con funzioni non educative, addetta/o alla segreteria, assistente domiciliare e dei servizi tutelari, operatrice/ore socio- assistenziale, addetta/o all’assistenza di base o altrimenti definita/o non formata/o. noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 30 31 III anno Ore teoriche 2080 2080 Ferie 165 165 Permessi Ex-fest e gestività 101 101 Form. Esterna 495 TOT. ORE NON LAVORATE 761 Ore lavorate 1319 Di cui di formazione interna on the job 495 Costo orario €4,73 LIVELLO B1* CCNL COOPERATIVE SOCIALI (Applicazione accordo confcooperative) Livello retributivo mensile RIPARAMETRATO € 813,03 TOTALE LORDO ANNO € 10.569,34 Costo orario per riduzione ore di formazione € 5,35 * Operaia/o qualificata/o, autista con patente B/C, aiuto cuoca/o, addetta/o all’infanzia con funzioni non educative, addetta/o alla segreteria, assistente domiciliare e dei servizi tutelari, operatrice/ore socio- assistenziale, addetta/o all’assistenza di base o altrimenti definita/o non formata/o. Fa se 1 - R ec lu ta m en to e c om m er ci al e noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 31 32 IV anno Ore teoriche 2080 2080 Ferie 165 165 Permessi Ex-fest e gestività 101 101 Form. Esterna 495 TOT. ORE NON LAVORATE 761 Ore lavorate 1319 Di cui di formazione interna on the job 495 Costo orario €5,09 LIVELLO B1* CCNL COOPERATIVE SOCIALI (Applicazione accordo confcooperative) Livello retributivo mensile RIPARAMETRATO € 875,57 TOTALE LORDO ANNO € 11.382,37 Costo orario per riduzione ore di formazione € 5,76 * Operaia/o qualificata/o, autista con patente B/C, aiuto cuoca/o, addetta/o all’infanzia con funzioni non educative, addetta/o alla segreteria, assistente domiciliare e dei servizi tutelari, operatrice/ore socio- assistenziale, addetta/o all’assistenza di base o altrimenti definita/o non formata/o. noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 32 33 Fa se 1 - R ec lu ta m en to e c om m er ci al eV - Condizioni per il buon andamento dell’apprendistato La presente scheda è finalizzata a fornire ai referenti SAL, agli orientatori e ai formatori le informazioni necessarie per favorire il buon funzionamento del - l’apprendistato. Rapporto di fiducia tra Azienda e CFP PRECONDIZIONI PER IL BUON FUNZIONAMENTO APPRENDISTATO Prerequisiti del ragazzo Coinvolgimento della famiglia Rapporto di fiducia tra azienda e CFP  Aspetto di primaria importanza  CFP ha un ruolo di “garante” della qualità personale e professionale  Clima positivo creato da precedenti collaborazioni grazie all’inserimento di ragazzi in tirocinio  elemento chiave in quanto rappresenta il primo canale conoscitivo tra azienda e ragazzo che può portare l’azienda a decidere di inve- stire nello studente assumendolo come apprendista Prerequisiti del ragazzo  Formazione professionale minima alle spalle  Aspetti attitudinali del ra- gazzo: allievi più bravi? A ri- schio? O fascia intermedia?  Qualità morali (affidabilità, comportamento corretto, ecc.) incidono significati - vamente su scelte del l’azienda Coinvolgimento della Famiglia  Aspettative: proseguimento al - l’interno dei percorsi di istruzione e formazione o inserimento nel mercato del lavoro?  Cultura del lavoro noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 33 34 VI - Scheda per selezione candidati L’individuazione degli apprendisti è compiuta dal datore di lavoro, sulla base di criteri e procedure predefiniti, sentita anche l’istituzione formativa, nel rispetto dei principi di trasparenza e di pari opportunità di accesso, mediante eventuale sommi- nistrazione di questionari di orientamento professionale ed effettuazione di collo- quio individuale ovvero attraverso percorsi propedeutici di alternanza scuola-lavoro o tirocinio al fine di evidenziare motivazioni, attitudini, conoscenze, anche in ragio- ne del ruolo da svolgere in azienda. 3 tipologie di domande: 1. Personali 2. Scolastico-professionali 3. Inerenti l’iter formativo e varie 1. DOMANDE PERSONALI Le domande personali esplorano la sfera personale del candidato per rilevarne la caratteristiche fondamentali (dinamico, riflessivo, amante della compagnia, loquace, introverso, tenace, preciso, apatico, ecc.) e l’atteggiamento nei confronti della vita. Ad es.: – Mi parli di lei. – Come si descriverebbe? – Che cosa si aspetta dal futuro? – Mi parli della sua famiglia. – Come è composta la sua famiglia? – Che rapporti ha con i suoi famigliari? – Cosa fanno nella vita i suoi genitori? – Come vivono il lavoro i suoi genitori? – Lavorano o sono disoccupati? E i suoi fratelli/sorelle? – Come passa il suo tempo libero? – Quali sono i suoi hobbies? – Cosa farebbe se avesse del tempo libero? – Ha delle passioni? – Le piace lo sport? Ne pratica qualcuno? – Fa qualcosa per tenersi in forma? – Preferisce sport di squadra o individuali? – Pratica qualche sport a livello agonistico? – Quali sono i suoi obiettivi professionali? – A che lavoro aspira? – Cosa, secondo lei, determina la carriera di un individuo in azienda? – Quali pensa che siano i suoi principali difetti? E i pregi? – Come prende, di solito, una decisione importante? noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 34 35 – Qual è stato il suo principale successo? E il fallimento più doloroso? – Quali sono le cose che contano di più per lei? – Chi sono i suoi migliori amici? – Come si vede tra 5 anni? 2. DOMANDE SCOLASTICO-PROFESSIONALI Le domande scolastico-professionali tendono ad accertare l’esperienza scola- stica maturata, la modalità di vivere la scuola, i risultati ottenuti, le materie preferi- te, l’interesse per una figura professionale specifica, la propensione all’apprendi- mento on the job, l’andamento degli stage precedentemente svolti, l’esperienza ma- turata, le mansioni svolte, le competenze necessarie, i punti di forza/debolezza. Ad es.: – Mi parli brevemente della sua esperienza scolastica. – Materie preferite. – Attività di laboratorio/materie di indirizzo. – Mi parli in modo dettagliato delle sue esperienze di stage/alternanza scuola - la- voro. – Mansioni svolte/preferite/difficili/interessanti. – Punti di forza/debolezza. – Competenze acquisite. – Descriva i rapporti con il suo tutor aziendale/titolare dell’azienda. – Se dovesse definire la scuola cosa direbbe? – Quali sono i suoi obiettivi professionali a breve, medio termine? – Cosa le fa pensare di essere la persona giusta per noi. – Cosa le fa pensare di essere la persona giusta per ricoprire la posizione del con- tratto di apprendistato? – Quali cose importanti nella vita le ha insegnato la scuola/ il lavoro? – Quali sono i risultati migliori che ha ottenuto? – Le piace l’idea di conseguire il titolo di studio lavorando? Perché? – Pensa di essere una persona in grado di organizzarsi? – Si definirebbe affidabile sui tempi di lavoro? – Sa integrarsi in un ambiente di lavoro? Le piace il lavoro di gruppo? – È capace di seguire procedure di lavoro? Mi fa qualche esempio di quanto ha af- fermato nelle domande precedenti? 3. DOMANDE INERENTI L’ITER FORMATIVO E VARIE Le domande inerenti l’iter formativo e quelle generali tendono ad approfondire la preparazione del candidato, il tipo e il livello di conoscenza tecnica acquisita, la coerenza del percorso di studi, alcune caratteristiche emerse durante il colloquio (leadership, capacità organizzative, gestionali, capacità di eseguire compiti in situa- zione, senso di realtà, ecc.). noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 35 36 Ad es.: – Mi racconti il suo percorso formativo. – Perché ha scelto questa figura professionale e questo settore economico? – Qual è il suo punto di arrivo? – Cosa ne pensa del lavoro? Delle esperienze di stage/alternanza scuola-lavoro? E del lavoro dei giovani? – Qual è il suo rapporto con le nuove tecnologie? – Conosce le lingue? – In che cosa si sente particolarmente bravo/capace? Durante il colloquio, il selezionatore deve maturare l’idea più chiara e precisa possibile circa alcune caratteristiche del candidato: • il livello di intelligenza (ragionamento, sintesi, analisi, memoria, ecc.); • le capacità espressive-comunicative; i rapporti interpersonali; • la motivazione (sono realistici gli obiettivi che animano il candidato? il candidato è disposto a ridurre/rinunciare alle attività del tempo libero per impegni scolastico- lavorativi?); • l’energia e la costanza; • lo spirito d’iniziativa (molte domande in questo senso riguardano i “come” e i “perché” il candidato ha iniziato qualcosa o ha ottenuto determinati risultati); • i “comportamenti” verso il lavoro (affidabilità, rispetto dei tempi, delle procedu- re, dell’autorità, dell’organizzazione, resistenza allo stress). Si possono eventualmente aggiungere questionari di orientamento professiona- le, come indica il decreto. noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 36 Fase 2 Contrattualizzazione noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 37 noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 38 I - Protocollo di apprendistato per la qualifica professionale e per il diploma Sono riportati due modelli di protocollo fra il datore di lavoro e l’istituzione formativa, che si adatta sia alla qualifica professionale che al diploma, e la discipli- na riguardante il lavoro minorile. Ai fini dell’attivazione del contratto di apprendistato, l’istituzione formativa e il datore di lavoro sottoscrivono il protocollo, che definisce i contenuti e la durata della formazione interna ed esterna all’impresa. La stipula del Protocollo può avve- nire anche tra reti di istituzioni formative. Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e Allegato 1 - Schema di protocollo tra datore di lavoro e istituzione formativa PROTOCOLLO tra ___________________________________________________________ [Generalità dell’istituzione formativa: denominazione, natura giuridica, sede, rappresentanza legale] E ___________________________________________________________ [Generalità del datore di lavoro: denominazione, natura giuridica, sede, rappresentanza legale] VISTO il decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, recante: “Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell’art. 1, comma 7 della legge 10 dicembre 2014, n. 183” che ha riorganizzato la disciplina del contratto di apprendistato e, all’articolo 46, comma 1, ha deman- dato ad un decreto interministeriale la definizione degli standard formativi e dei criteri generali per la realizzazione dei contratti di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certifica- to di specializzazione tecnica superiore e di apprendistato per l’alta formazione e ricerca; VISTO il decreto del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, di concerto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca e il Ministro dell’economia e delle finanze del 30/09/2015, che dà attuazione all’articolo 46, comma 1, del decreto legislativo n. 81 del 2015 e, reca in allegato lo schema di protocollo che il datore di lavoro e l’istituzione formativa sottoscrivono, ai fini dell’attivazione dei contratti di apprendistato; Premesso che __________________________________________ [Denominazione istituzione formativa] 39 noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 39 40 1 Precisare la tipologia:  istituzioni scolastiche di istruzione secondaria di secondo grado;  istituzione formativa;  centro provinciale per l’istruzione degli adulti (CPIA);  struttura formativa che attua i percorsi di specializzazione tecnica superiore;  Istituto Tecnico Superiore;  università o ente di alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM);  altra istituzione di formazione o di ricerca in possesso di riconoscimento istituzionale di ri- levanza comunitaria, nazionale o regionale, avente come oggetto la promozione delle atti- vità imprenditoriali, del lavoro, delle professioni, della innovazione e del trasferimento tec- nologico. 2 Precisare la natura giuridica. risponde ai requisiti soggettivi definiti all’articolo 2, comma 1 lettera a) del de - creto interministeriale del 30/09/2015, richiamato in premessa, in quanto _________________________________1 e ai fini e per gli effetti del presente proto- collo rappresenta l’istituzione formativa; __________________________________________ [Denominazione datore di lavoro] risponde ai requisiti soggettivi definiti all’articolo 2, comma 1 lettera b) del decreto attuativo richiamato in premessa, in quanto ________________________________2 e ai fini e per gli effetti del presente protocollo rappresenta il datore di lavoro; contestualmente alla sottoscrizione del presente protocollo, consapevole delle responsabilità penali e degli effetti amministrativi derivanti in caso di dichiarazioni non veritiere, ai sensi degli articoli 46 e 47 del decreto del Presidente della Re- pubblica 28 dicembre 2000, n. 445, dichiara di essere in possesso dei requisiti definiti all’articolo 3 del decreto interministeriale del 30/09/2015, richiamato in premessa e nello specifico: a) capacità strutturali, ossia spazi adeguati per consentire lo svolgimento della formazione interna e in caso di studenti con disabilità, il superamento o abbatti- mento delle barriere architettoniche; b) capacità tecniche, ossia una disponibilità strumentale per lo svolgimento della formazione interna, in regola con le norme vigenti in materia di verifica e collaudo tecnico, anche reperita all’esterno dell’unità produttiva; c) capacità formative, garantendo la disponibilità di uno o più tutor aziendali per lo svolgimento dei compiti di cui all’articolo 7. Tutto ciò premesso Le Parti convengono quanto segue Art. 1 – Oggetto 1. Il presente protocollo regola i compiti e le responsabilità dell’istituzione formativa e del datore di lavoro per la realizzazione di percorsi di apprendistato per la qualifi- ca/per il diploma professionale, di cui all’articolo 43 del decreto legislativo 15 giu- gno 2015 n. 81 attraverso la definizione della durata, dei contenuti e dell’organizza- zione didattica dei percorsi, nonché la tipologia dei destinatari dei contratti. noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 40 Art. 2 – Tipologia e durata dei percorsi 1. Il presente protocollo individua le modalità di attuazione della seguente tipolo- gia di percorso: apprendistato finalizzato al conseguimento di una qualifica/un diploma di istruzione e formazione professionale ai sensi del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226. 2. I criteri per la definizione della durata dei contratti di apprendistato di cui al comma 1 nonché per la durata della formazione interna ed esterna sono definiti agli articoli 4 e 5 del decreto attuativo. 3. La durata effettiva del contratto di apprendistato nonché la determinazione della formazione interna ed esterna sono definiti nell’ambito del piano formativo individuale di cui all’articolo 4, in rapporto alla durata ordinamentale prevista per la qualificazione da conseguire e tenendo anche conto delle competenze posse- dute in ingresso dall’apprendista e delle funzioni e mansioni assegnate nell’ambi- to dell’inquadramento contrattuale. Art. 3 – Tipologia e modalità di individuazione dei destinatari 1. Possono presentare candidatura per i percorsi di cui all’articolo 2 i soggetti che hanno compiuto i 15 anni di età e fino al compimento dei 25. 2. L’istituzione formativa, anche coadiuvata dal datore di lavoro, provvede alle misure di diffusione, informazione e pubblicità delle modalità di candidatura per i percorsi di cui all’articolo 2. 3. L’istituzione formativa, d’intesa con il datore di lavoro, informa i giovani e, in particolare, nel caso di minorenni, le persone esercenti la potestà genitoriale, con modalità tali da garantire la piena consapevolezza della scelta, anche ai fini degli sbocchi occupazionali, attraverso iniziative di informazione e diffusione atte ad assicurare la conoscenza: a) degli aspetti educativi, formativi e contrattuali del percorso di apprendistato e della coerenza tra le attività e il settore di interesse del datore di lavoro con la qualificazione da conseguire; b) dei contenuti del protocollo e del piano formativo individuale; c) delle modalità di selezione degli apprendisti; d) del doppio ‘status’ di studente e di lavoratore, per quanto concerne l’osser- vanza delle regole comportamentali nell’istituzione formativa e nell’impresa e, in particolare, delle norme in materia di igiene, salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e degli obblighi di frequenza delle attività di formazione interna ed esterna. 4. I soggetti interessati al percorso in apprendistato presentano la domanda di candidatura mediante comunicazione scritta all’istituzione formativa. 5. L’individuazione degli apprendisti è compiuta dal datore di lavoro, sulla base di criteri e procedure predefiniti, sentita anche l’istituzione formativa, nel rispetto dei principi di trasparenza e di pari opportunità di accesso, mediante eventuale somministrazione di questionari di orientamento professionale ed effettuazione di colloquio individuale ovvero attraverso percorsi propedeutici di alternanza scuola-lavoro o tirocinio al fine di evidenziare motivazioni, attitudini, conoscenze, anche in ragione del ruolo da svolgere in azienda. 41 Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 41 42 6. Nel caso di gruppi classe, la procedura di individuazione degli apprendisti è attivata a fronte di un numero di candidature adeguato alla formazione di una classe. In tali casi, la stipula di contratti di apprendistato è subordinata all’effettiva individuazione di un numero di allievi sufficiente alla formazione di una classe di almeno n. __________ unità. 7. I soggetti individuati sono assunti con contratto di apprendistato per la qualifi- ca/il diploma professionale, di cui all’articolo 43 del decreto legislativo 15 giugno 2015 n. 81 e il rapporto di lavoro è regolato in conformità alle previsioni delle nor- mative vigenti e della contrattazione collettiva di riferimento. Art. 4 – Piano formativo individuale 1. L’avvio del contratto di apprendistato e le eventuali proroghe di cui all’articolo 4 del decreto attuativo sono subordinati alla sottoscrizione del piano formativo individuale, da parte dell’apprendista, del datore di lavoro e dell’istituzione for- mativa. 2. Il piano formativo individuale, redatto dall’istituzione formativa con il coinvolgi- mento del datore di lavoro stabilisce il contenuto e la durata della formazione dei percorsi di cui al comma 2 e contiene, altresì i seguenti elementi: a) i dati relativi all’apprendista, al datore di lavoro, al tutor formativo e al tutor aziendale; b) ove previsto, la qualificazione da acquisire al termine del percorso; c) livello di inquadramento contrattuale dell’apprendista; d) la durata del contratto di apprendistato e l’orario di lavoro; e) i risultati di apprendimento, in termini di competenza della formazione interne ed esterna, i criteri e le modalità della valutazione iniziale, intermedia e finale degli apprendimenti e, ove previsto, dei comportamenti, nonché le eventuali misure di riallineamento, sostegno e recupero, anche nei casi di sospensione del giudizio. 3. Il piano formativo individuale può essere modificato nel corso del rapporto, fer- ma restando la qualificazione da acquisire al termine del percorso. Art. 5 – Responsabilità dell’istituzione formativa e del datore di lavoro 1. La disciplina del rapporto di apprendistato e la responsabilità del datore di la- voro è da riferire esclusivamente all’attività, ivi compresa quella formativa, svolta presso il medesimo secondo il calendario e l’articolazione definita nell’ambito del piano formativo individuale. È cura del datore di lavoro, in conformità alla norma- tiva vigente, fornire agli apprendisti in formazione e, in caso di apprendisti mino- renni, anche ai titolari della responsabilità genitoriale, informazione e formazione in materia di sicurezza e sicurezza sul luogo di lavoro. 2. La frequenza della formazione esterna si svolge sotto la responsabilità della istituzione formativa, ivi compresi gli aspetti assicurativi e di tutela della salute e della sicurezza. 3. L’istituzione formativa e il datore di lavoro provvedono a individuare le figure del tutor formativo e del tutor aziendale ai sensi dell’articolo 7 del decreto attuativo. noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 42 43 4. Ai fini del raccordo tra attività di formazione interna e formazione esterna pos- sono essere previsti interventi di formazione in servizio, anche congiunta, desti- nata prioritariamente al tutor formativo e tutor aziendale per la condivisione della progettazione, la gestione dell’esperienza e la valutazione dei risultati. Art. 6 – Valutazione e certificazione delle competenze 1. In conformità a quanto definito dall’articolo 8 del decreto interministeriale del 12 ottobre 2015, l’istituzione formativa, nel rispetto delle vigenti disposizioni in materia di valutazione previste dalle norme di settore nonché dai rispettivi ordina- menti e in collaborazione con il datore di lavoro, definisce nel piano formativo in- dividuale: a) i risultati di apprendimento in termini di competenze della formazione interna ed esterna; b) i criteri e le modalità della valutazione iniziale, intermedia e finale degli appren- dimenti e, ove previsto, dei comportamenti; c) le eventuali misure di riallineamento, sostegno e recupero, anche nei casi di sospensione del giudizio. 2. Sulla base dei criteri di cui al comma 1 e compatibilmente con quanto previsto dai rispettivi ordinamenti, l’istituzione formativa anche avvalendosi del datore di lavoro, per la parte di formazione interna, effettua il monitoraggio e la valutazione degli apprendimenti anche ai fini dell’ammissione agli esami conclusivi dei per- corsi in apprendistato, ne dà evidenza nel dossier individuale dell’apprendista e ne comunica i risultati all’apprendista e, nel caso di studenti minorenni, ai titolari della responsabilità genitoriale. 3. Per avere diritto alla valutazione e certificazione finale di cui al presente artico- lo, l’apprendista, al termine del proprio percorso, deve aver frequentato almeno i tre quarti sia della formazione interna sia della formazione esterna di cui al piano formativo individuale. Laddove previsto nell’ambito dei rispettivi ordinamenti, la frequenza dei tre quarti del monte ore sia di formazione interna che di formazione esterna di cui al piano formativo individuale costituisce requisito minimo anche al termine di ciascuna annualità, ai fini dell’ammissione all’annualità successiva. 4. Gli esami conclusivi dei percorsi in apprendistato si effettuano, laddove previ- sti, in applicazione delle vigenti norme relative ai rispettivi percorsi ordinamentali, anche tenendo conto delle valutazioni espresse dal tutor formativo e dal tutor aziendale nel dossier individuale di cui al comma 2 e in funzione dei risultati di apprendimento definiti nel piano formativo individuale. 5. In esito al superamento dell’esame finale e al conseguimento della qualifica- zione, l’ente titolare ai sensi del decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13 rilascia un certificato di competenze o, laddove previsto, un supplemento al certificato che, nelle more della definizione delle Linee guida di cui all’articolo 3, comma 6, del decreto legislativo n. 13 2013, dovrà comunque contenere: a) gli elementi minimi ai sensi dell’articolo 6 riguardante gli standard minimi di at- testazione del decreto legislativo n. 13 del 2013; b) i dati che consentano la registrazione dei documenti nel sistema informativo del- Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 43 44 l’ente titolare in conformità al formato del Libretto formativo del cittadino, ai sensi all’articolo 2, comma 1, lettera i), del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276. 6. Agli apprendisti è garantito il diritto alla validazione delle competenze ai sensi del decreto legislativo n. 13 del 2013, anche nei casi di abbandono o risoluzione anticipata del contratto, a partire da un periodo minimo di lavoro di tre mesi dalla data di assunzione. Art. 7 – Monitoraggio 1. Ai fini del monitoraggio di cui all’articolo 9 del decreto attuativo, l’istituzione formativa realizza, anche in relazione ai compiti istituzionali previsti dai rispettivi ordinamenti, apposite azioni di monitoraggio e autovalutazione dei percorsi di cui al presente protocollo. Art. 8 – Decorrenza e durata 1. Il presente protocollo entra in vigore alla data della stipula ed ha durata ________________, con possibilità di rinnovo. Potranno essere apportate variazioni previo accordo tra le Parti. 2. Per quanto non previsto dal presente protocollo e dai relativi allegati, si rinvia al decreto interministeriale del 30/09/2015 nonché alle normative vigenti. ________________________ [Luogo e data] _______________________ ________________________ Firma del legale rappresentante Firma dell’istituzione formativa del datore di lavoro Allegati Copia del documento di identità in corso di validità del legale rappresentante del - l’istituzione formativa e del datore di lavoro Note Il presente documento definisce, in forma di schema, gli elementi minimi del proto- collo di cui all’articolo 1 comma 2 del decreto interministeriale del 30/09/2015 e, nel rispetto delle normative e degli ordinamenti vigenti a livello nazionale e regionale, può essere suscettibile di integrazioni e modulazioni da parte dell’istituzione for- mativa e del datore di lavoro, in funzione di specifiche esigenze volte a migliorare l’efficacia e la sostenibilità degli interventi programmati. noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 44 45 Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on eII - Scheda sulla normativa relativa al lavoro minorile in rapporto al contratto di apprendistato Premessa Il contratto di apprendistato è stato oggetto di diversi interventi legislativi l’ul- timo dei quali è rappresentato dal Decreto Legislativo 81/2015 artt. 41-47 nel quale è confluito il precedente Testo Unico. Quest’ultimo intervento è stato rivolto alla creazione di un sistema duale che integra istruzione, formazione e lavoro, so- prattutto grazie alle due tipologie di apprendistato finalizzate all’ottenimento di un titolo di studio di livello secondario o terziario. Il contratto di apprendistato è per definizione un contratto di lavoro a tempo indeterminato finalizzato alla formazione e all’occupazione dei giovani (art 41 D.Lgs 81/2015), rivolto ai ragazzi di età compresa fra i 15 e i 29 anni anche se per le Regioni e le Province Autonome che abbiano definito un sistema di alternanza scuola-lavoro, la contrattazione collettiva può definire specifiche modalità di utiliz- zo di tale contratto, anche a tempo determinato, per le attività stagionali. Il contratto di apprendistato, dunque, si rivolge sia a giovani di minore età, sia maggiorenni. Rispetto ai primi, in particolare è necessario verificare se esistano li- mitazioni poste dal confronto con la normativa sul lavoro minorile nel nostro Paese. Questa scheda si propone di presentare sinteticamente quali sono i punti di at- tenzione e i limiti relativi all’applicazione del contratto di apprendistato ai minori, ovvero agli adolescenti di età compresa tra i 15 e i 18 anni. noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 45 46 Le leggi sul lavoro minorile hanno ad oggetto la tutela del minore definendo le condizioni di accesso dello stesso al lavoro, i requisiti di idoneità necessari, le occupazioni am- messe e quelle vietate, i limiti all’orario di lavoro, i periodi di riposo da osservare e le sanzioni applicabili. La disciplina generale è fissata dalla legge 17 ottobre 1967 n. 977 che, nel definire il campo di applicazione, non fissa un regime contrattuale particolare. In effetti essa prevede all’art. 1 “La presente legge si applica ai minori dei diciotto anni, di seguito indicati «minori», che hanno un contratto o un rapporto di lavoro, anche specia- le, disciplinato dalle norme vigenti”. È chiaro, vista l’epoca di emanazione, che la norma fa riferimento a qualsiasi tipo di rapporto che interessi un minore, indipendentemente dalle formalità di conclusione e dall’esistenza di un docu- mento scritto. La l. 977/67 deve intendersi pertanto quale lex specialis che interessa ogni tipo di contratto di lavoro che interessi un minore, definendo le condizioni minime ed inderogabili di tutela, essendo principio generale dell’ordi- namento che “lex specialis derogat legi generali e lex po- sterior generalis non derogat priori speciali”. Ne consegue che le relative disposizioni si applicano sia nel caso di sti- pula di un contratto di apprendistato che nel caso di un al- tro tipo di rapporto. Le sue disposizioni prevalgono sulle disposizioni successive che abbiano carattere generale e che non si preoccupino, pertanto, di modificare specifica- mente la condizione lavorativa del minore. Va osservato che l’art. 2 del codice civile abilita il mino- renne a prestare il proprio lavoro ed all’esercizio dei diritti che ne conseguono. Dubbia è però la capacità del mino- renne di stipulare il contratto, anche se la dottrina preva- lente è favorevole ad ammettere la deroga al requisito della maggiore età. La giurisprudenza pare orientata in 1 La normativa sul lavoro minorile in Italia considera principalmente le seguenti fonti:  Legge 17 ottobre 1967, n. 977: “Tutela del lavoro dei bambini e degli adolescenti”.  Decreto Legislativo 4 agosto 1999, n. 345: “Attuazione della direttiva 94/33/CE relativa alla protezione dei giovani sul lavoro”.  Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 262: “Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 345, in materia di protezione dei giovani sul lavoro.  Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n.77: “Definizione delle norme generali relative all’alter- nanza scuola-lavoro”.  Legge 27 dicembre 2006, n. 296 (Legge finanziaria per il 2007). Articolo 1, comma 622: “L’istruzione impartita per almeno dieci anni è obbligatoria ed è finalizzata a consentire il conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica pro- fessionale di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età. L’età per l’accesso al lavoro è conseguentemente elevata da quindici a sedici anni”.  Circolare del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, n. 1 del 5 gennaio 2000. Decreto Legislativo n. 345/1999. Prime Direttive applicative del D.lgs. n. 345/1999. Smart Chart Lavoro Minorile 1 Nozione Disciplina generale noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 46 47 2 La sottoscrizione del patto di prova, per il quale è necessaria la forma scritta, da parte del minore comporta l’annullamento dello stesso, giacché ai sensi dell’art. 2 c. c. – così come sostituito dalla l. 8 marzo 1975, n. 39 – il minore è abilitato all’esercizio dei diritti e del- le azioni che dipendono dal contratto di lavoro, ma non anche alla stipula dello stesso e quindi del relativo patto di prova; tale annullamento nella specie non può estendersi al - l’intero contratto di lavoro, per il quale non è necessaria la forma scritta, nel caso in cui i genitori del minore, esercenti la relativa potestà, abbiano manifestato per fatti concludenti la volontà di concludere il contratto. Pret. Oderzo, 30/06/1988 Lavoro 80, 1989, 430 3 La capacità in materia di lavoro originariamente era disciplinata dall’art. 3, il quale stabiliva che «il minore che ha compiuto gli anni diciotto può prestare il proprio lavoro, stipulare i relativi contratti ed esercitare i diritti e le azioni che ne dipendono, salve le leggi speciali che stabili- scono un’età inferiore». La L. 8.3.1975, n. 39, che ha abbassato la soglia della maggiore età, ha abrogato l’art. 3 trasferendolo nell’art. 2, 2° co., dove però non si fa più cenno alla capacità di stipulare il contratto di lavoro, ponendo così agli interpreti il problema se il minore acqui- stando la speciale capacità di lavoro al compimento dell’età prevista dalla legge, acquisti anche la capacità negoziale, di stipulare il relativo contratto, o se «la capacità a prestare il proprio la- voro» debba essere intesa come speciale capacità giuridica in materia di lavoro, con la con- seguenza che il contratto deve essere concluso dal rappresentante. Secondo una parte della dottrina la formula adottata dal legislatore ha operato una distinzione tra il profilo della capacità giuridica, come capacità a prestare il proprio lavoro che si acquista all’età stabilita nelle leggi speciali, e quello della capacità di agire necessaria per la stipula del contratto (Rescigno, Ca- pacità d’agire, 213). Prevale però l’opinione secondo cui il legislatore ha attribuito al minore una vera e propria capacità di agire anticipata in materia di lavoro, escludendo il potere di rap- presentanza, concorrente o sussidiaria, del genitore esercente la patria potestà, tanto agli effetti sostanziali quanto agli effetti processuali [Bianca, 237; De Cristofaro, Minore età e contratto di lavoro, in De Cristofaro, Belvedere (a cura di), L’autonomia dei minori tra famiglia e società, Milano, 1980, 471; Moro, Manuale di diritto minorile, Bologna, 2000, 295], altrimenti si dovrebbe ritenere che con l’espressione «è abilitato all’esercizio dei diritti e delle azioni che dipendono dal contratto di lavoro» il legislatore ha voluto attribuire una forma imperfetta di capacità di agire, processuale e non contrattuale, e non si spiegherebbe lo spostamento di una norma sulla capacità di lavoro in un articolo intitolato alla capacità di agire (Carinci, De Luca Tamajo, Tosi, Treu, Diritto del lavoro. Il rapporto di lavoro subordinato, Torino, 1998, 59). senso negativo2. Va però aggiunto che la legge speciale obbliga che le comunicazioni in materia di rischi ed in ma- teria sanitaria, riguardanti il minore, avvengano anche nei confronti degli esercenti la potestà3. Nel regime dell’art. 48 della l. 276/2003 è stato scritto: Quando l’art.48 sarà completamente a regime, secondo l’interpretazione espressa dal Ministero del Lavoro con la risposta ad un interpello (n. 36 del 29 novembre 2007), “esso costituirà l’unico contratto di lavoro stipulabile a tempo pieno da chi abbia meno di 18 anni, salvo che non si tratti di un minore già in possesso di una qualifica pro- fessionale”. Tale interpretazione non pare possa essere estesa all’art. 41 del d.lgs 81/2015. Le norme, comunque, trattano differentemente le condi- zioni riguardanti l’assunzione dei ragazzi inferiori ai 15 anni rispetto a quelle degli adolescenti tra i 15 e i 18 anni. Sono considerati minori tutti coloro che non hanno ancora com- piuto il diciottesimo anno di età; in base all’età, i minori so- no poi suddivisi in bambini e adolescenti. I bambini sono individuati nei minori che non hanno compiuto ancora Età del minore Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 47 quindici anni di età e sono ancora soggetti all’obbligo scolastico. Gli adolescenti invece sono tutti i minori aventi una età compresa tra quindici e diciotto anni. Questa classificazione, introdotta dal decreto legislativo 345/1999, resta quella attualmente in vigore e che ad og- gi non ha subito alcuna modifica. Art.1 D.Lgs 262/2000, Comma 1 – l’art. 7 del D.Lgs 4 ago- sto 1999, 345 è sostituito dal seguente Art. 6. - 1. È vieta- to adibire gli adolescenti alle lavorazioni, ai processi e ai lavori indicati nell’Allegato I Comma 2 - In deroga al divieto del comma 1, le lavorazioni, i processi e i lavori indicati nell’Allegato I possono essere svolti dagli adolescenti per indispensabili motivi didattici o di formazione professionale e soltanto per il tempo strettamente necessario alla formazione stessa svolta in aula o in laboratorio adibiti ad attività formativa, oppure svolte in ambienti di lavoro di diretta pertinenza del datore di lavoro dell’apprendista purché siano svolti sotto la sorveglianza di formatori competenti anche in materia di prevenzione e di protezione e nel rispetto di tutte le condizioni di sicurezza e di salute previste dalla vigente legislazione. 3. Fatta eccezione per gli istituti di istruzione e di formazione professionale, l’attività di cui al comma 2 deve essere pre- ventivamente autorizzata dalla DTL, previo parere del - l’azienda unità sanitaria locale competente per territorio, in ordine al rispetto da parte del datore di lavoro richiedente della normativa in materia di igiene e di sicurezza sul lavoro. Art. 2, (di modifica dell’art. 9 del D.Lgs 345/1999) Art. 9. - 1. L’articolo 8 della legge 17 ottobre 1967, n. 977, è sostituito dal seguente: “Art. 8. - 1. I bambini nei casi di cui all’articolo 4, comma 2, e gli adolescenti, possono essere ammessi al lavoro purché siano riconosciuti idonei all’attività lavorativa cui saranno adibiti a seguito di visita medica. 2. L’idoneità dei minori indicati al comma 1 all’attività la- vorativa cui sono addetti deve essere accertata mediante visite periodiche da effettuare ad intervalli non superiori ad un anno. 3. Le visite mediche di cui al presente articolo sono effet- tuate, a cura e spese del datore di lavoro, presso un me- dico del Servizio sanitario nazionale. 4. L’esito delle visite mediche di cui ai commi 1 e 2 deve essere comprovato da apposito certificato. 8. Agli adolescenti adibiti alle attività lavorative soggette alle norme sulla sorveglianza sanitaria dei lavoratori di cui al titolo I, capo IV, del decreto legislativo n. 626 del 1994, non si applicano le disposizioni dei commi da 1 a 7. Il Direttore della DTL concede l’autorizzazione preventiva all’impiego del minore. Sono escluse dalla preventiva au- Lavori Vietati Requisiti di idoneità Le autorizzazioni 48 noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 48 49 Orario di lavoro e Lavoro notturno e altre limitazioni Criticità torizzazione quelle attività che per la loro natura, per le modalità di svolgimento, per l’estemporaneità e per l’epi- sodicità, non sono in alcun modo assimilabili al concetto di lavoro o di “occupazione”, che presuppone una prefi- gurazione in termini oggettivi, soggettivi, di programma e temporali dell’intervento. Ugualmente, l’autorizzazione non è richiesta per quelle prestazioni non retribuite svolte nell’ambito della didattica svolta da organismi pubblici aventi compiti istituzionali di educazione e formazione. È appena il caso di sottolineare come trovino piena appli- cazione tutte le norme che vietano il lavoro dopo le ore 24 e che obbligano al riposo giornaliero e domenicale e che sono pienamente accertabili e sanzionabili dagli organi di vigilanza attraverso i normali controlli. L’orario di lavoro dei minori (da intendersi come minori di anni 16), liberi dagli obblighi scolastici, non può su- perare le 7 ore giornaliere e le 35 ore settimanali (art. 18, L. n. 977/1977). Gli adolescenti, ovvero i minori di età compresa tra i 16 e i 18 anni, non possono supe- rare le 8 ore giornaliere e le 40 settimanali. I limiti predetti devono essere rispettati anche qualora i minori siano adibiti a lavori discontinui. È vietato adibire gli adolescenti: – al trasporto di pesi per più di 4 ore durante la giornata; – a lavorazioni effettuate con il sistema dei turni a scac- chi, a meno che ciò sia consentito dai contratti collettivi ed autorizzato dalla DTL. Infine, l’orario di lavoro dei bambini e degli adolescenti non può durare, senza interruzione, più di 4 ore e mezza. Se tale limite viene superato, è obbligatorio un ri- poso intermedio di almeno un’ora, riducibile a mezz’ora dai contratti collettivi o, in mancanza, dalla DTL quando il lavoro non presenti caratteri di pericolosità o gravosità. Le condizioni critiche nell’applicazione delle norme della l. 977/67 nell’attuale regime possono essere: a. l’età del minore e la compatibilità della forma di ap- prendistato con l’assolvimento dell’obbligo scolastico; b. l’idoneità del minore al lavoro che va accertata sotto il profilo psico sanitario; c. il divieto di adibire il minore a determinati lavori ritenuti pregiudizievoli per la sua salute o il suo sviluppo; d. la capacità del minore di sottoscrivere il contratto di la- voro senza l’intervento dell’esercente la patria potestà; e. la necessità di autorizzazione della DTL alla sottoscrizione del singolo rapporto, che potrebbe essere ritenuta supe- rabile nelle ipotesi dei rapporti “tipo” conclusi dalla legge 81/2015 (oppure conferibile per “categorie” di rapporti) f. le limitazioni apposte dalla legge all’orario di lavoro e l’osservanza delle norme in tema di vigilanza. Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 49 50 I. Lavorazioni che espongono ai seguenti agenti: 1. Agenti fisici: a) atmosfera a pressione superiore a quella naturale, ad esempio in contenitori sotto pressione, immersione sottomarina, fermo restando le disposizioni di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 1956, n. 321; b) rumori con esposizione superiore al valore previsto dall’art. 42, comma 1, del decreto legislativo 15 agosto 1991, n. 277. 2. Agenti biologici: a) agenti biologici dei gruppi 3 e 4, ai sensi del titolo VIII del decreto legislativo n. 26 del 1994 e di quelli geneticamente modificati del gruppo II di cui ai decreti le- gislativi 3 marzo 1993, n. 91 e n. 92. 3. Agenti chimici: a) sostanze e preparati classificati tossici (T), molto tossici (T+), corrosivi (C), esplosivi (E) o estremamente infiammabili (F+) ai sensi del decreto legislativo 3 febbraio 1997, n. 52, e successive modificazioni e integrazioni e del decreto legislativo 16 luglio 1998, n. 285; b) sostanze e preparati classificati nocivi (Xn) ai sensi dei decreti legislativi di cui al punto 3 a) e comportanti uno o più rischi descritti dalle seguenti frasi: 1) pericolo di effetti irreversibili molto gravi (R39); 2) possibilità di effetti irreversibili (R40); 3) può provocare sensibilizzazione mediante inalazione (R42); 4) può provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle (R43); 5) può provocare alterazioni genetiche ereditarie (R46); 6) pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata (R48); 7) può ridurre la fertilità (R60); 8) può danneggiare i bambini non ancora nati (R61) c) sostanze e preparati classificati irritanti (Xi) e comportanti uno o più rischi descritti dalle seguenti frasi: 1) può provocare sensibilizzazione mediante inalazione (R42); 2) può provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle (R43); d) sostanze e preparati di cui al titolo VII del decreto legislativo n. 626 del 1994; e) piombo e composti; f) amianto. II. Processi e lavori 4: 1) Processi e lavori di cui all’allegato VIII del decreto legislativo n. 626 del 1994. Allegato 1 - Legge del 17 ottobre 1967 n. 977 e successive modifiche È vietato adibire gli adolescenti alle lavorazioni, ai processi e ai lavori di seguito indicati 4 Con riferimento ai divieti riferiti ai processi, la circolare ministeriale del Ministero del Lavoro N. 1/2000 inerente le Prime direttive applicative del Decreto legislativo 4 agosto noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 50 51 2) Lavori di fabbricazione e di manipolazione di dispositivi, ordigni ed oggetti di- versi contenenti esplosivi, fermo restando le disposizioni di cui al decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 302. 3) Lavori in serragli contenenti animali feroci o velenosi nonché condotta e gover- no di tori e stalloni. 4) Lavori di mattatoio. 5) Lavori comportanti la manipolazione di apparecchiature di produzione, di im- magazzinamento o di impiego di gas compressi, liquidi o in soluzione. 6) Lavori su tini, bacini, serbatoi, damigiane o bombole contenenti agenti chimici di cui al punto I.3. 7) Lavori edili di demolizione, allestimento e smontaggio delle armature esterne ed interne delle costruzioni. 8) Lavori comportanti rischi elettrici da alta tensione come definita dall’art. 268 del decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1955, n. 547. 9) Lavori il cui ritmo è determinato dalla macchina e che sono pagati a cottimo. 10) Esercizio dei forni a temperatura superiore a 500° C come ad esempio quelli per la produzione di ghisa, ferroleghe, ferro o acciaio; operazioni di demolizio- ne, ricostruzione e riparazione degli stessi; lavoro ai laminatoi. 11) Lavorazioni nelle fonderie. 12) Processi elettrolitici. 13) Produzione di gomma sintetica; lavorazione della gomma naturale e sintetica. 14) Produzione dei metalli ferrosi e non ferrosi e loro leghe. 15) Produzione e lavorazione dello zolfo. 16) Lavorazioni di escavazione, comprese le operazioni di estirpazione del mate- riale, di collocamento e smontaggio delle armature, di conduzione e manovra dei mezzi meccanici, di taglio dei massi. 17) Lavorazioni in gallerie, cave, miniere, torbiere e industria estrattiva in genere. 18) Lavorazione meccanica dei minerali e delle rocce, limitatamente alle fasi di taglio, frantumazione, polverizzazione, vagliatura a secco dei prodotti polve - rulenti. 19) Lavorazione dei tabacchi. 20) Lavori di costruzione, trasformazione, riparazione, manutenzione e demolizio- ne delle navi, esclusi i lavori di officina eseguiti nei reparti a terra. 21) Produzione di calce ventilata. 22) Lavorazioni che espongono a rischio silicotigeno. 23) Manovra degli apparecchi di sollevamento a trazione meccanica, ad eccezio- ne di ascensori e montacarichi. 24) Lavori in pozzi, cisterne ed ambienti assimilabili. 25) Lavori nei magazzini frigoriferi. 26) Lavorazione, produzione e manipolazione comportanti esposizione a prodotti farmaceutici. 27) Condotta dei veicoli di trasporto e di macchine operatrici semoventi con pro- pulsione meccanica nonché lavori di pulizia e di servizio dei motori e degli organi di trasmissione che sono in moto. 1999, n. 345 evidenzia che, laddove il divieto è riferito solo ad alcune fasi del processo pro- duttivo, lo stesso si riferisce a tali specifiche fasi e non all’attività nel suo complesso. Ad esempio, il divieto di lavoro nei magazzini frigoriferi riguarda solo l’accesso a tali luoghi e non l’attività nel suo complesso (supermarket, magazzini ortofrutticoli ecc.). Il divieto di adibizione a lavori comportanti rischio silicotigeno è, altresì, limitato alle lavorazioni per le quali è obbligatorio il pagamento del premio assicurativo per la silicosi. Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 51 52 28) Operazioni di metallizzazione a spruzzo. 29) Legaggio ed abbattimento degli alberi. 30) Pulizia di camini e focolai negli impianti di combustione. 31) Apertura, battitura, cardatura e pulitura delle fibre tessili, del crine vegetale ed animale, delle piume e dei peli. 32) Produzione e lavorazione di fibre minerali e artificiali. 33) Cernita e trituramento degli stracci e della carta usata. 34) Lavori con impieghi di martelli pneumatici, mole ad albero flessibile e altri stru- menti vibranti; uso di pistole fissachiodi. 35) Produzione di polveri metalliche. 36) Saldatura e taglio dei metalli con arco elettrico o con fiamma ossidrica o os- siacetilenica. 37) Lavori nelle macellerie che comportano l’uso di utensili taglienti, seghe e mac- chine per tritare. noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 52 53 III - Accordi interconfederali III.1 - Accordo interconfederale nazionale Confindustria per l’apprendistato di primo e terzo livello (18 maggio 2016), sottoscritto da Confindustria e CGIL, CISL e UIL La presente scheda è finalizzata a fornire le principali informazioni che caratte- rizzano l’Accordo Interconfederale nazionale di Confindustria per l’apprendistato di I e III livello. • l’inquadramento • la retribuzione dell’apprendista • l’inclusione nel protocollo tra l’istituzione formativa e il datore di lavoro e PFI della formazione in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e quella rela- tiva alla disciplina lavoristi  Tutti gli altri aspetti di competenza della contrattazione collettiva sono riman- dati alla disciplina del contratto di apprendistato professionalizzante. Inquadramento e retribuzione  In apprendistato per la qualifica e diploma, la retribuzione dell’apprendista è definita in misura percentuale rispetto allo stesso livello di inquadramento, di- rettamente proporzionale all’anzianità di servizio.  Retribuzione ore di formazione: – Esterna: è confermato l’esonero da ogni obbligo retributivo; – Interna: è confermata la retribuzione pari al 10% della retribuzione dovuta. Retribuzione La retribuzione è definita in misura percentuale rispetto al livello di inqua- dramento e in relazione all’anno di frequenza del percorso formativo. Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e L’accordo interconfederale definisce: 45% il primo anno 55% il secondo anno 65% il terzo anno 70% il quarto anno noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 53 54 Tabella di raffronto tra la retribuzione relativa ai periodi di apprendistato e anni dei percorsi di istruzione e formazione  Secondo anno (15 anni compiuti) del percorso per il conseguimento del Diploma di IeFP o di istruzione se- condaria superiore  Secondo anno (15 anni compiuti) del percorso per il conseguimento della Qualifica di IeFP  Primo anno per studenti che abbiano compiuto 15 anni  Terzo anno del percorso per il conseguimento del Di- ploma di IeFP o di istruzione secondaria superiore  Terzo anno percorso per il conseguimento della Qualifi- ca di IeFP  Secondo anno dei percorsi di IeFP  Quarto anno del percorso per il conseguimento del Di- ploma di IeFP o di istruzione secondaria superiore  Primo anno del Corso integrativo per l’ammissione al- l’esame di Stato la cui durata massima è di due anni  Terzo anno dei percorsi di IeFP per gli studenti per i quali l’apprendistato si è attivato nel 1° anno di corso  Quinto anno del percorso per il conseguimento del Di- ploma di istruzione secondaria superiore  Secondo anno del Corso integrativo per l’ammissione all’esame di Stato  Quarto anno dei percorsi IeFP per gli studenti per i quali l’apprendistato si è attivato nel 1° anno di corso  Primo e unico anno per il conseguimento del Diploma di IeFP o del certificato di specializzazione tecnica su- periore Anno scolastico formativo di riferimento Anno del contratto di apprendistato Primo Secondo Terzo Quarto noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 54 55 III.2 - Accordo interconfederale sottoscritto il 26 luglio 2016 tra AGCI, Confcooperative, Legagacoop e CGIL, CISL, UIL per l’apprendistato di primo e terzo livello La presente scheda è finalizzata a fornire le principali informazioni che caratte- rizzano l’Accordo Interconfederale tra AGCI, Confcooperative, Legacoop e CGIL, CISL, UIL per l’apprendistato di I e III livello. • l’inquadramento • la retribuzione dell’apprendista • l’inclusione nel protocollo tra l’istituzione formativa e il datore di lavoro e PFI della formazione in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e quella rela- tiva alla disciplina lavoristi  Tutti gli altri aspetti di competenza della contrattazione collettiva sono riman- dati alla disciplina del contratto di apprendistato professionalizzante. Inquadramento e retribuzione  In apprendistato per la qualifica e diploma, la retribuzione dell’apprendista è definita in misura percentuale rispetto allo stesso livello di inquadramento, direttamente proporzionale all’anzianità di servizio.  Retribuzione ore di formazione: – Esterna: è confermato l’esonero da ogni obbligo retributivo; – Interna: è confermata la retribuzione pari al 10% della retribuzione dovuta. Retribuzione La retribuzione è definita in misura percentuale rispetto al livello di inquadra- mento e in relazione all’anno di frequenza del percorso formativo. L’accordo interconfederale definisce: 45% il primo anno 55% il secondo anno 65% il terzo anno 70% il quarto anno Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 55 56 Tabella di raffronto tra la retribuzione relativa ai periodi di apprendistato e anni dei percorsi di istruzione e formazione  Secondo anno (15 anni compiuti) del percorso per il conseguimento del Diploma di IeFP o di istruzione se- condaria superiore  Secondo anno (15 anni compiuti) del percorso per il conseguimento della Qualifica di IeFP  Primo anno per studenti che abbiano compiuto 15 anni  Terzo anno del percorso per il conseguimento del Di- ploma di IeFP o di istruzione secondaria superiore  Terzo anno percorso per il conseguimento della Qualifi- ca di IeFP  Secondo anno dei percorsi di IeFP  Quarto anno del percorso per il conseguimento del Di- ploma di IeFP o di istruzione secondaria superiore  Primo anno del Corso integrativo per l’ammissione al- l’esame di Stato la cui durata massima è di due anni  Terzo anno dei percorsi di IeFP per gli studenti per i quali l’apprendistato si è attivato nel 1° anno di corso  Quinto anno del percorso per il conseguimento del Di- ploma di istruzione secondaria superiore  Secondo anno del Corso integrativo per l’ammissione all’esame di Stato  Quarto anno dei percorsi IeFP per gli studenti per i quali l’apprendistato si è attivato nel 1° anno di corso  Primo e unico anno per il conseguimento del Diploma di IeFP o del certificato di specializzazione tecnica su- periore Anno scolastico formativo di riferimento Anno del contratto di apprendistato Primo Secondo Terzo Quarto noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 56 57 IV - Accordo Sindacale apprendistato IeFP Il presente accordo non è obbligatorio. In assenza del recepimento delle disposi- zioni del d.lgs. 81/2015 da parte della contrattazione collettiva, l’accordo rappresenta un atto negoziale di maggior tutela per le aziende per l’applicazione della normativa in materia di apprendistato soprattutto con riferimento alla disciplina retributiva. ACCORDO PER L’ATTIVAZIONE DI CONTRATTI DI APPRENDISTATO PER LA QUALIFICA E IL DIPLOMA PROFESSIONALE, IL DIPLOMA DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE E IL CERTIFICATO DI SPECIALIZZAZIONE TECNICA SUPERIORE EX ART. 43 D. Lgs. 81/2015 TRA __________________________________________ ____________________ E ______________________________________________________________ (l’azienda) Premesso che: – l’art. 42 del D. Lgs 81/2015, che innova la disciplina dell’apprendistato, dopo aver stabilito i principi generali, specifica al c. 5 che “Salvo quanto disposto dai commi da 1 a 4, la disciplina del contratto di apprendistato è rimessa ad accordi interconfederali ovvero ai contratti collettivi nazionali di lavoro stipulati dalle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, nel rispetto dei seguenti principi: a) divieto di retribuzione a cottimo; b) possibilità di inquadrare il lavoratore fino a due livelli inferiori rispetto a quello spettante in applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro ai lavoratori addetti a mansioni che richiedono qualificazioni corrispondenti a quelle al cui conseguimento è finalizzato il contratto, o, in alternativa, di stabilire la retribuzione dell’apprendista in misura percentuale e proporzio- nata all’anzianità di servizio; c) presenza di un tutore o referente aziendale; d) possibilità di finanziare i percorsi formativi aziendali degli apprendisti per il tramite dei fondi paritetici interprofessionali di cui all’articolo 118 della leg- ge 23 dicembre 2000, n. 388, e all’articolo 12 del decreto legislativo n. 276 del 2003, anche attraverso accordi con le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano; e) possibilità del riconoscimento, sulla base dei risultati conseguiti nel percorso di formazione, esterna e interna alla impresa, della qualificazione profes- sionale ai fini contrattuali e delle competenze acquisite ai fini del prosegui- mento degli studi nonché nei percorsi di istruzione degli adulti; f) registrazione della formazione effettuata e della qualificazione professiona- le ai fini contrattuali eventualmente acquisita nel libretto formativo del citta- Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 57 58 dino di cui all’articolo 2, comma 1, lettera i), del decreto legislativo n. 276 del 2003; g) possibilità di prolungare il periodo di apprendistato in caso di malattia, in- fortunio o altra causa di sospensione involontaria del lavoro, di durata su- periore a trenta giorni; h) possibilità di definire forme e modalità per la conferma in servizio, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, al termine del percorso for- mativo, al fine di ulteriori assunzioni in apprendistato. – l’azienda è interessata ad assumere ___________ giovani con contratto di ap- prendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore di fat- to contribuendo, in questa fase di cambiamento del quadro normativo, alla sperimentazione di un modello formativo di impostazione duale; – è possibile garantire un adeguato percorso di qualificazione professionale ai giovani coinvolti nella sperimentazione, nel rispetto della normativa vigente. Premesso altresì che: – la DGR 06 giugno 2012 n. 3576 recante «disciplina dei profili formativi del - l’apprendistato per il conseguimento della qualifica di istruzione e formazione professionale e del diploma professionale ai sensi dell’art. 3 c. 2 del d.lgs. 167/2011», aveva attuato le disposizioni del d.lgs 167/2011 (TU sull’apprendi- stato) (Solo nel caso di Regione Lombardia) – il predetto d.lgs. è stato abrogato e che la sua disciplina è stata sostituita dalle disposizioni del CAPO V del d.lgs. 81/2015 recante “Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma del- l’articolo 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n. 183” (Solo nel caso di Regione Lombardia. In questo caso, eliminare il punto successivo) – Il CAPO V del d.lgs. 81/2015 recante “Disciplina organica dei contratti di lavo- ro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell’articolo 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n. 183” ha introdotto una nuova disciplina del contratto di apprendistato, abrogando il d.lgs. 167/2011 (TU sull’apprendistato); – con il DM 12 ottobre 2015 sono stati approvati gli standard formativi dell’appren- distato e definiti i criteri generali per la realizzazione dei percorsi di appren distato, in attuazione dell’articolo 46, comma 1, del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81; – in data 23 dicembre 2015 è stata approvata la DGR n 4676 recante “Disciplina dei profili formativi del contratto di apprendistato” per adeguare la disciplina regionale alle nuove disposizioni del d.lgs. 81/2015; (Solo nel caso di Regione Lombardia) – il mancato recepimento della nuova disciplina da parte del CCNL di riferimento rischia di rallentare le procedure per l’attivazione di nuovi contratti di apprendi- stato ai sensi delle nuove disposizioni normative; – le parti si impegnano ad effettuare un monitoraggio continuo del presente ac- cordo, riservandosi, qualora se ne presentasse la necessità, di adottare misure di adeguamento dei percorsi alle disposizioni nel frattempo emanate si concorda che – l’azienda stipulerà con _________________ (indicare nome dell’Ente Formativo) un protocollo ex art. 43 del d. Lgs. 81/2015 per l’attivazione di ______ contratti noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 58 59 di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore per il conseguimento della qualifica professionale del corso __________ / diploma professionale per uno dei seguenti corsi: …. – gli apprendisti verranno inseriti con la qualifica contrattuale di _____________; nelle more della definizione degli accordi interconfederali ovvero dei contratti collettivi nazionali di cui all’art. 42 c.5 del D. Lgs. 81/2015, e visto l’obiettivo di anticipare l’attuazione del decreto stesso, ai contratti stipulati nell’ambito del presente accordo verrà applicata la disciplina generale di cui all’art. 42, per le parti in cui essa è direttamente applicabile (forma scritta, durata minima, san- zioni per il licenziamento illegittimo, recesso, principi generali ad eccezione delle lett. d), f), h), norme sulla previdenza ed assistenza sociale, numero com- plessivo di apprendisti, limiti all’assunzione di nuovi apprendisti); – in applicazione del principio di cui all’art. 42 c.5 lett. b), l’inquadramento degli apprendisti assunti in attuazione del presente accordo sarà di due livelli infe- riore rispetto a quello spettante in applicazione del CCNL ai lavoratori addetti a mansioni che richiedono qualificazioni corrispondenti a quelle cui è finalizza- to il contratto; dopo un anno, l’inquadramento degli apprendisti aumenterà di un livello. Oppure: la retribuzione dell’apprendista è fissata in misura percentuale e pro- porzionata all’anzianità di servizio secondo la seguente progressione: _____% al I anno; _____% al II anno; _____% al III anno; _____% al IV anno. – La retribuzione oraria sarà quella prevista dal CCNL, comprensiva di maggio- razioni, oneri accessori e retribuzione indiretta proporzionata, per le ore effetti- vamente lavorate. – Con DGR n. ___del _____ sono stati disciplinati i profili formativi del contratto di apprendistato in attuazione dell’art. 43, comma 3. (Da aggiungere nel caso di Regioni che hanno disciplinato i profili formativi dell’apprendistato con propria regolamentazione. Nel caso di assenza di disciplina regionale, si applica il DM 12 ottobre 2015) – le parti convengono di applicare ai contratti stipulati a seguito del presente ac- cordo la disposizione di cui all’art. 43 c. 7. Di conseguenza, per le ore di for- mazione svolte nell’istituzione formativa l’azienda è esonerata da ogni obbligo retributivo, mentre per le ore di formazione a carico dell’azienda è riconosciuta all’apprendista una retribuzione pari al 10% di quella che gli sarebbe dovuta (fermo restando che tali ore restano valide per la maturazione di benefici con- trattuali, retributivi e normativi); – i tutor aziendali vengono identificati nei sigg. _________________________; – per tutto quanto non espressamente indicato nel presente accordo si richiama il CCNL. data _________________________ Firmatari L’AZIENDA ______________________________ ______________________________ ______________________________ Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 59 60 V - Schema di contratto Secondo il DM 12 ottobre 2015, il protocollo è l’accordo, allegato al contratto, sottoscritto dal datore di lavoro e dall’istituzione formativa che definisce i contenuti, i percorsi e la durata della formazione interna ed esterna all’impresa. CONTRATTO DI APPRENDISTATO PER LA QUALIFICA E IL DIPLOMA PROFESSIONALE, IL DIPLOMA DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE E IL CERTIFICATO DI SPECIALIZZAZIONE TECNICA SUPERIORE (ex art. 43, D. Lgs. 81/2015) TRA La società _____________, con sede legale in ____________, Via _________________ codice fiscale e partita Iva _________________________________, nella persona del legale rappresentante Sig. _______________________, nato in __________________ il __________________, C.F. _______________________; E la Sig.na/il Sig. ______________________________ nata/o a _____________________ il ______________ e residente a ________________, in via ______________________, C.F. _________________________, indirizzo e-mail _________________ SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE: La Società _______________________ assume presso la sede di ________________, la Sig.na/il Sig ____________________________, con contratto di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore, ai sensi degli artt. 41 e ss. del d.lgs. n. 81/2015, secondo quanto previsto dall’accordo sindacale tra ___________ in data _________________ alle condizioni di seguito riportate: 1 - Durata 1.1. Il contratto avrà decorrenza dal giorno ______________ e durata pari a _______ (3 anni max, o 4 nel caso di diploma professionale quadriennale), considerato la qualifica e il diploma da conseguire; 2 - Inquadramento 2.1. Ella sarà inquadrato al _________ livello per i primi ________ mesi del presente contratto, e al _____ livello per i successivi ______ mesi con la qualifica di appren- dista impiegato/operaio ________. Oppure 2.1. Ella sarà inquadrato al ____________ livello (due livelli inferiori rispetto a quello spettante in applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro ai lavoratori addetti a mansioni che richiedono qualificazioni corrispondenti) secondo quanto previsto dall’art. 42 comma 5 lett. b. del d.lgs. 81/2015. 2.2. Il rapporto di lavoro sarà disciplinato dal CCNL ______, dagli accordi aziendali nonché da quanto contenuto nel piano formativo e nel protocollo sottoscritto con l’istituzione formativa. 3 - Periodo di prova 3.1. È previsto un periodo di prova pari a __________ giorni di lavoro effettivo. noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 60 61 3.2. Durante il periodo di prova, ciascuna delle parti potrà recedere dal rapporto senza l’obbligo del preavviso o della relativa indennità sostitutiva. 4 - Piano formativo 4.1. Il piano formativo individuale previsto per l’acquisizione della qualifica di _____________________, allegato al presente contratto e di cui ne costituisce parte integrante e sostanziale, sarà attuato, superato positivamente il periodo di prova, dall’istituzione formativa e dall’Ente di formazione individuato dall’azienda, secon- do quanto previsto nel protocollo tra il datore di lavoro e l’istituzione formativa a cui lo studente è iscritto ai sensi del DM 12 ottobre 2015 pubblicato in GU n. 296 del 21 dicembre 2015. 5 - Orario di lavoro 5.1. L’orario di lavoro settimanale sarà di complessive ___________ ore settimanali, distribuite su 5 giorni a settimana. 6 - Trattamento economico 6.1. Il trattamento economico spettante sarà pari alla tariffa sindacale prevista dal Ccnl di riferimento per il livello di inquadramento di volta in volta raggiunto. 6.2. Resta intesa l’applicazione di quanto previsto all’art. 43 co. 7 relativo al tratta- mento retributivo delle ore di formazione per cui le ore di formazione esterna svolte presso l’istituzione formativa, non verranno retribuite mentre per le ore di formazio- ne interna, verrà riconosciuta una retribuzione pari al 10% di quella spettante. 7 - Ferie 7.1. Le ferie spettanti sono pari a 26 giorni lavorativi annui, così come previsto dal Ccnl applicato. Oppure, nel caso di 15 enni (periodo compreso tra il compimento del 15° anno ed il 16°) 7.1. Le ferie spettanti sono pari a 30 giorni lavorativi annui, così come previsto dall’art. 23 della l. 977/1967. 8 - Recesso e termini di preavviso 8.1 Al termine del periodo di apprendistato, ciascuna parte potrà recedere dal con- tratto, con preavviso decorrente dal medesimo termine. 8.2. Il termine di preavviso per il licenziamento o le dimissioni è, per ciascuna parte, corrispondente a quanto previsto dal Ccnl applicato dalla Società, in base alla ca- tegoria di appartenenza ed all’anzianità di servizio. 8.3 Le parti potranno altresì recedere dal contratto, senza alcun preavviso, qualora vi sia una giusta causa che non consenta la prosecuzione, anche provvisoria, del rapporto di lavoro, ai sensi dell’art. 2118 del c.c., ovvero per giustificato motivo, ri- spettando i termini di preavviso previsti dal CCNL di riferimento. Come indicato dall’art. 42 co. 3, costituisce giustificato motivo di licenziamento il mancato rag- giungimento degli obiettivi formativi come attestato dall’istituzione formativa. 8.5. La parte che risolve il rapporto di lavoro senza l’osservanza dei termini di preavviso, deve corrispondere all’altra un’indennità pari all’importo della retribuzio- ne per il periodo di mancato preavviso. 9 - Obblighi di riservatezza diligenza e correttezza 9.1. Durante il periodo del contratto e dopo la fine di esso, il dipendente non può divulgare a terzi qualsiasi informazione sugli affari di _________________ (comprese Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 61 62 le informazioni sull’azienda, colleghi di lavoro, ecc.) acquisita nell’espletamento del presente contratto, in maniera diretta o incidentale, né utilizzare tali conoscenze e informazioni per fini estranei al presente Contratto. 9.2. il dipendente si impegna a non rivelare a terzi, neppure dopo la cessazione per qualsivoglia causa del presente Contratto, conoscenze commerciali, tecniche, conoscenze relative all’organizzazione della società, al piano marketing, ai clienti e tutto quello che concerne l’attività di __________________. 9.3. Al dipendente non è concesso il rilascio di interviste professionali o la pubbli- cazione di articoli professionali, ovvero comunicare con qualsiasi altro mezzo, circa le attività professionali e le condizioni di __________________, senza il permesso scritto rilasciato in anticipo dalla Direzione Generale di ________________. 9.4. L’obbligo di riservatezza si applica a tutto il materiale, comprese, ma non limi- tatamente, le informazioni relative ai clienti e ai prezzi, alle strategie ed ai concetti tecnici, a prescindere dalla forma o mezzo in cui tale materiale viene conservato. 9.5. Gli obblighi e i divieti contenuti nei precedenti paragrafi di questa sezione non si applicheranno alle informazioni:  che saranno o diventeranno di dominio pubblico;  che verranno divulgate da altre fonti non assoggettate a vincoli di riservatezza;  per le quali sarà richiesta la comunicazione da norme professionali o di legge, ovvero da autorità alle quali non si possa opporre rifiuto; in tale caso il dipenden- te ne darà prontamente comunicazione a Ulisse. 9.6. Ella riconosce, inoltre, che tutti i documenti ovvero tutto il materiale che riguar- da direttamente o indirettamente l’attività aziendale della Società è di esclusiva proprietà della stessa. Pertanto, alla cessazione del rapporto di lavoro per qualsiasi ragione, si impegna a consegnare alla persona che Le sarà indicata dalla Società (senza farne copia), ogni fascicolo e documento su supporto cartaceo, magnetico, elettronico o su qualsiasi altro supporto in Suo possesso che riguardi gli interessi o l’attività aziendale della Società. 9.7. La violazione del dovere di riservatezza è considerata una violazione materiale del presente accordo con conseguenze che ne derivano per il dipendente. 9.8. Ella riconosce che il rapporto di lavoro con la Società ha caratteristiche di fidu- cia e riservatezza. Ella si impegna, pertanto, ad eseguire gli incarichi che Le saranno assegnati con regolarità, diligenza e correttezza professionale nel rispetto delle di- rettive ricevute ed in conformità con le responsabilità connesse alla Sua posizione. L’inosservanza da parte sua degli obblighi di legge o contrattuali relativi alla dili- genza, all’obbligo di fedeltà e segretezza e più in generale alle regole del corretto svolgimento del rapporto di lavoro verrà sanzionata, ai sensi dell’art. 2106 c.c. e dell’art. 7 della Legge 300/1970, secondo la gravità dell’infrazione, nei modi previsti dal CCNL e dal Codice disciplinare aziendale. 10 - Privacy 10.1. Ai sensi del D. Lgs. 196/2003, i dati personali relativi al dipendente saranno oggetto di trattamento (manuale, elettronico e informatico) nel pieno rispetto della normativa vigente e per l’esecuzione degli obblighi assunti con il presente contratto. 10.2. In ogni caso al dipendente vengono riconosciuti i diritti previsti dall’art. 7 del D. Lgs. 196/2003. 10.3. Il dipendente riconosce che nel corso dell’esecuzione del contratto avrà ac- cesso a dati personali e sensibili relativi a terzi e dipendenti e a tal fine dichiara di agire sempre nel pieno rispetto delle disposizioni del Codice della Privacy. noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 62 63 11 - Sicurezza 11.1. _________________ darà piena attuazione agli obblighi derivanti dalla vigente normativa in tema di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, con particolare riferi- mento agli obblighi previsti dal Testo Unico sulla sicurezza del Lavoro. 12 - Regolamenti e prassi aziendale 12.1. Nello svolgimento della prestazione sarà necessario attenersi ai Regolamenti interni ed agli usi aziendali, che si intendono dal Sig. ________________ conosciuti ed accettati qualora non siano state avanzate per iscritto eccezioni o richieste di chiarimenti entro la scadenza del periodo di prova. 13 - Foro competente 13.1. Per eventuali controversie si fa esplicito riferimento alla previsione contenuta nell’art. 409 c.p.c. anche ai fini della competenza territoriale. 14 - Disciplina applicabile 14.1. Ogni eventuale impegno e/o accordo avente ad oggetto rapporti di lavoro au- tonomo, parasubordinato o subordinato assunto e/o concluso in precedenza tra le parti cessa di produrre i suoi effetti al momento della conclusione di questo con- tratto. Le parti, per quanto occorrer possa, dichiarano di non vantare alcun recipro- co diritto e/o pretesa avente titolo in tali eventuali impegni e/o accordi ed in ogni caso espressamente e consapevolmente vi rinunciano. 14.2. Ogni questione relativa a questo contratto, che non sia espressamente o im- plicitamente regolata dalle disposizioni dello stesso, sarà disciplinata dalle norme del codice civile, dal CCNL ____________________, dalle norme generali sull’ap- prendistato contenute nel D.Lgs. 81/2015 e successive modifiche e/o integrazioni, e dal relativo decreto attuativo. 15 - Disposizioni finali 15.1. Le eventuali modifiche al presente contratto dovranno essere fatte soltanto per iscritto. 15.2. Tutte le comunicazioni tra le parti relative a questo contratto dovranno essere fatte, a pena di inefficacia, per iscritto e consegnate personalmente all’altra parte ov- vero inviatele a mezzo corriere, lettera raccomandata con avviso di ricevimento, tele- gramma, telefax od e-mail agli indirizzi indicati in contratto, ovvero a quei diversi indirizzi che venissero in prosieguo comunicati dalle parti con le sopra precisate modalità. La preghiamo di restituirci copia della presente contratto firmato per accettazione del suo contenuto e per conoscenza delle norme disciplinari. Data e luogo, __________________________ ______________________________ ______________________________ Sig.na/Sig. Sig.na/Sig. Si autorizza l’utilizzo dei dati personali indicati, ai sensi del D.Lgs 196/2003, affinché siano conservati, raccolti, registrati, organizzati, utilizzati, selezionati e comunicati a soggetti interessati. Si dichiara di essere informato, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 13 del D.Lgs 196/2003 Allegati: – Protocollo tra ... (datore di lavoro) e ... (istituzione formativa) – Piano formativo individuale – Schema di dossier individuale Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 63 64 VI - Piano formativo individuale (diploma istruzione secondaria di secondo grado/diploma professionale/qualifica professionale) Il DM 12 ottobre 2015 prevede che il piano formativo individuale venga redat- to dall’istituzione formativa con il coinvolgimento del datore di lavoro. In esso si stabilisce il contenuto e la durata della formazione dei percorsi e contiene inoltre: – i dati relativi all’apprendista, al datore di lavoro, al tutor formativo e al tutor aziendale; – ove previsto, la qualificazione da acquisire al termine del percorso; – il livello di inquadramento contrattuale dell’apprendista; – la durata del contratto di apprendistato e l’orario di lavoro; – i risultati di apprendimento, in termini di competenze della formazione interna ed esterna, i criteri e le modalità della valutazione iniziale, intermedia e finale degli apprendimenti e, ove previsto, dei comportamenti, nonché le eventuali misure di riallineamento, sostegno e recupero, anche nei casi di sospensione del giudizio. PIANO FORMATIVO INVIVIDUALE (PFI) relativo all’assunzione in qualità di apprendista di ______________________________ noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 64 65 Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 65 66 noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 66 67 Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:14 Pagina 67 68 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 68 69 Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 69 __________________________ [Luogo e data] __________________ ________________________ ___________________ Firma dell’apprendista11 Firma del legale rappresentante Firma del datore di lavoro dell’istituzione formativa Il presente allegato definisce, in forma di schema, gli elementi minimi del piano formativo individuale e, nel rispetto delle normative e degli ordinamenti vigenti a livello nazionale e regionale, può essere suscettibile di integrazioni e modulazioni da parte dell’istituzione formativa e del datore di lavoro, in funzione di specifiche esigenze volte a migliorare l’efficacia e la sostenibilità degli interventi programmati. 1 La scadenza del contratto deve essere successiva al termine di durata del contratto dell’apprendista. 2 La scadenza del contratto deve essere successiva al termine di durata del contratto dell’apprendista. 3 In caso di apprendisti minorenni occorre integrare la sezione con le informazioni relative alle persone esercenti la potestà genitoriale. 4 Compreso il modello relativo alla certificazione delle competenze di base acquisite nel- l’assolvimento dell’obbligo di istruzione di cui al DM MIUR n. 9/2010. 5 Per “individuazione e validazione delle competenze” in coerenza con il decreto legisla- tivo 16 gennaio 2013, n. 13 si intende il processo che conduce al riconoscimento, da parte dell’ente titolato a norma di legge, delle competenze acquisite dalla persona in un contesto formale, non formale o informale. 6 La durata del contratto di apprendistato è di norma definita in rapporto alla durata or- dinamentale prevista per la qualificazione da conseguire. 7 In questa colonna vanno inserite le competenze ovvero le discipline in cui si articola la descrizione della qualificazione nell’ambito dei rispettivi ordinamenti e, in prospettiva, con ri- ferimento al costituendo Repertorio nazionale dei titoli di istruzione di formazione e delle qua- lificazioni professionali di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 16 gennaio 2013 n. 13. 8 In questa colonna si descrivono le abilità e conoscenze riferite all’unità di apprendimento, esplicitando la/le competenza/competenze laddove non sia espressa nella colonna precedente. 9 Al netto delle pause meridiane. 10 Calcolo applicabile solo nei casi di valorizzazione in ore della formazione formale, non nei casi di valorizzazione in crediti. 11 In caso di apprendisti minorenni occorre integrare con la firma delle persone esercenti la potestà genitoriale. 70 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 70 71 VI.1 – Piano formativo individuale: Operatore Agricolo - Coltivazioni PROTOCOLLO DI APPRENDISTATO FINALIZZATO AL CONSEGUIMENTO DELLA QUALIFICA E DEL DIPLOMA PROFESSIONALE N. ___________ (ai sensi del decreto attuativo n. 81 del 15 giugno 2015) TRA ___________________ - di seguito denominato “soggetto promotore”, con sede in _____________________ codice fiscale ___________________ rappresentato da _______________ – nato a ___________ il ______________; in qualità di istituzione formativa E ___________________ - di seguito denominato “datore di lavoro”, con sede legale ___________________ codice fiscale _____________________ rappresentato da ___________________ - nato a __________il ______________; codice fiscale ___________________ VISTO il decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, recante: Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell’art. 1, comma 7 della legge 10 dicembre 2014, n. 183 che ha riorganizzato la disciplina del contratto di apprendistato e, all’articolo 46, comma 1, ha demandato ad un de- creto interministeriale la definizione degli standard formativi e dei criteri generali per la realizzazione dei contratti di apprendistato per la qualifica e il diploma pro- fessionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializ- zazione tecnica superiore e di apprendistato per l’alta formazione e ricerca; VISTO il decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto del Mi- nistro dell’istruzione, dell’università e della ricerca e il Ministro dell’economia e del- le finanze, del 15 giugno 2015 (di seguito decreto attuativo) che dà attuazione al- l’articolo 46, comma 1, del decreto legislativo n. 81 del 2015 e, reca in allegato lo schema di protocollo che il datore di lavoro e l’istituzione formativa sottoscrivono, ai fini dell’attivazione dei contratti di apprendistato; Premesso che ___________________ risponde ai requisiti soggettivi definiti all’articolo 2, comma 1, lettera a), del decreto attuativo, in quanto (precisare la tipologia di cui all’articolo 2, comma 1, lettera a), numeri da 1) a 7)j e ai fini del presente protocollo rappresenta l’istituzione formativa; ___________________ rappresentato da ___________________ risponde ai requisiti soggettivi definiti all’articolo 2, comma 1, lettera b), del decreto attuativo in quan- to – Legale Rappresentante – e ai fini del presente protocollo rappresenta il dato- re di lavoro; contestualmente alla sottoscrizione del presente protocollo, consape- vole delle responsabilità penali e degli effetti amministrativi derivanti in caso di di- Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 71 chiarazioni non veritiere, ai sensi degli articoli 46 e 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, dichiara di essere in possesso dei re- quisiti definiti all’articolo 3 del decreto attuativo e nello specifico: – capacità strutturali, ossia spazi per consentire lo svolgimento della formazione interna e, in caso di studenti disabili, il superamento o l’abbattimento delle barriere architettoniche (requisiti di cui alla lettera a. dell’articolo 3); – capacità tecniche, ossia una disponibilità strumentale per lo svolgimento della formazione interna, in regola con le norme vigenti in materia di verifica e collaudo tecnico, anche reperita all’esterno dell’unità produttiva (requisiti di cui alla lettera b. dell’articolo 3); – capacità formative, garantendo la disponibilità di uno o più tutor aziendali per lo svolgimento dei compiti, individuati nel piano formativo (requisiti di cui alla lettera c. dell’articolo 3). Tutto ciò premesso, le Parti convengono quanto segue ARTICOLO 1 - OGGETTO Il presente protocollo regola i compiti e le responsabilità dell’istituzione formativa e del datore di lavoro per la realizzazione di percorsi di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certifi- cato di specializzazione tecnica superiore, di cui all’articolo 43 del decreto legislati- vo n. 81 del 2015 attraverso la definizione della durata, dei contenuti e dell’organiz- zazione didattica dei percorsi, nonché la tipologia dei destinatari dei contratti. ARTICOLO 2 - TIPOLOGIA E DURATA DEI PERCORSI 1. Il presente protocollo individua le modalità di attuazione delle seguenti tipologie di percorsi:  apprendistato finalizzato al conseguimento di una qualifica o diploma di istruzione e formazione professionale ai sensi del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226  apprendistato finalizzato al conseguimento di un diploma di istruzione secon - daria superiore di cui ai decreti del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, nn. 87, 88 e 89 e relativi decreti attuativi  apprendistato finalizzato al conseguimento di una specializzazione tecnica supe- riore di cui al capo III del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 gen- naio 2008  apprendistato per il corso annuale integrativo per l’ammissione all’esame di Stato di cui all’articolo 15, comma 6 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, a 226  apprendistato finalizzato al conseguimento di una qualificazione dell’alta forma- zione professionale regionale  apprendistato finalizzato al conseguimento di un diploma di tecnico superiore di cui al capo Il del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 gennaio 2008  apprendistato per attività di ricerca  apprendistato per il praticantato per l’accesso alle professioni ordinistiche 2. I criteri per la definizione della durata dei contratti di apprendistato di cui al com- ma 1 nonché per la durata della formazione interna ed esterna sono definiti agli ar- ticoli 4 e 5 del decreto attuativo. 3. La durata effettiva del contratto di apprendistato nonché la determinazione della formazione interna ed esterna sono definiti nell’ambito del piano formativo indivi- duale di cui all’articolo 4, in rapporto alla durata ordinamentale prevista per la qua- lificazione da conseguire e tenendo anche conto delle competenze possedute in 72 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 72 73 ingresso dall’apprendista e delle funzioni e mansioni assegnate allo stesso nell’am- bito dell’inquadramento contrattuale. ARTICOLO 3 - TIPOLOGIA E MODALITÀ DI INDIVIDUAZIONE DEI DESTINATARI 1. Possono presentare candidatura per i percorsi di cui all’articolo 2 i soggetti che hanno compiuto i 15 anni di età e fino al compimento dei 25. 2. L’istituzione formativa, anche coadiuvata dal datore di lavoro, provvede alle mi- sure di diffusione, informazione e pubblicità delle modalità di candidatura per i per- corsi di cui all’articolo 2. 3. L’istituzione formativa, d’intesa con il datore di lavoro, informa i giovani e, nel ca- so di minorenni, i titolari della responsabilità genitoriale, con modalità tali da garan- tire la consapevolezza della scelta, anche ai fini degli sbocchi occupazionali, attra- verso iniziative di informazione e diffusione idonee ad assicurare la conoscenza: a) degli aspetti educativi, formativi e contrattuali del percorso di apprendistato e della coerenza tra le attività e il settore di interesse del datore di lavoro con la qua- lificazione da conseguire; b) dei contenuti del protocollo e del piano formativo individuale; c) delle modalità di selezione degli apprendisti; d) del doppio ‘status’ di studente e di lavoratore, per quanto concerne l’osservanza delle regole comportamentali nell’istituzione formativa e nell’impresa, e, in partico- lare, delle norme in materia di igiene, salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e degli obblighi di frequenza delle attività di formazione interna ed esterna. 4. I soggetti interessati al percorso in apprendistato presentano la domanda di can- didatura mediante comunicazione scritta all’istituzione formativa. 5. L’individuazione degli apprendisti è compiuta dal datore di lavoro, sulla base di criteri e procedure predefiniti, sentita anche l’istituzione formativa, nel rispetto dei principi di trasparenza e di pari opportunità di accesso, mediante eventuale som- ministrazione di questionari di orientamento professionale ed effettuazione di collo- quio individuale ovvero attraverso percorsi propedeutici di alternanza scuola-lavo- ro o tirocinio al fine di evidenziare motivazioni, attitudini, conoscenze, anche in ra- gione del ruolo da svolgere in azienda. 6. Nel caso di gruppi classe, la procedura di individuazione degli apprendisti è at - tivata a fronte di un numero di candidature adeguato alla formazione di una classe. In tali casi, la stipula di contratti di apprendistato è subordinata all’effettiva indi viduazione di un numero di allievi sufficiente alla formazione di una classe di almeno n. __________ 7. I soggetti individuati sono assunti con contratto di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certifi- cato di specializzazione tecnica superiore, di cui all’articolo 43 del decreto legislati- vo 15 giugno 2015 n. 81 e il rapporto di lavoro è regolato in conformità alla discipli- na legislativa vigenti e alla contrattazione collettiva di riferimento. ARTICOLO 4 - PIANO FORMATIVO INDIVIDUALE 1. L’avvio del contratto di apprendistato e le eventuali proroghe di cui all’articolo 4 del decreto attuativo sono subordinati alla sottoscrizione del piano formativo indi- viduale, da parte dell’apprendista, del datore di lavoro e dell’istituzione formativa. 2. Il piano formativo individuale, redatto dall’istituzione formativa con il coinvolgi- mento del datore di lavoro secondo il modello di cui all’allegato 1A, che costituisce parte integrante del presente decreto, stabilisce il contenuto e la durata della for- Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 73 mazione dei percorsi di cui al comma 2 e contiene, altresì, i seguenti elementi: a) i dati relativi all’apprendista, al datore di lavoro, al tutor formativo e al tutor aziendale; b) ove previsto, la qualificazione da acquisire al termine del percorso; c) il livello di inquadramento contrattuale dell’apprendista; d) la durata del contratto di apprendistato e l’orario di lavoro; e) i risultati di apprendimento, in termini di competenze della formazione interna ed esterna, i criteri e le modalità della valutazione iniziale, intermedia e finale degli ap- prendimenti e, ove previsto, dei comportamenti, nonché le eventuali misure di rial- lineamento, sostegno e recupero, anche nei casi di sospensione del giudizio. 3. Il piano formativo individuale può essere modificato nel corso del rapporto, fer- ma restando la qualificazione da acquisire al termine del percorso. ARTICOLO 5 - RESPONSABILITÀ DELL’ISTITUZIONE FORMATIVA E DEL DA- TORE DI LAVORO 1. La disciplina del rapporto di apprendistato e la responsabilità del datore di lavo- ro è da riferire esclusivamente all’attività, ivi compresa quella formativa, svolta presso il medesimo secondo il calendario e l’articolazione definita nell’ambito del piano formativo individuale. È cura del datore di lavoro, in conformità alla normati- va vigente, fornire agli apprendisti e, in caso di apprendisti minorenni, anche ai tito- lari della responsabilità genitoriale, informazione e formazione in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro. 2. La frequenza della formazione esterna si svolge sotto la responsabilità dell’istituzione formativa, ivi compresi gli aspetti assicurativi e di tutela della salute e della sicurezza. 3. L’istituzione formativa e il datore di lavoro provvedono a individuare le figure del tutor formativo e del tutor aziendale ai sensi dell’articolo 7 del decreto attuativo. 4. Ai fini del raccordo tra attività di formazione interna e formazione esterna posso- no essere previsti interventi di formazione in servizio, anche congiunta, destinata prioritariamente al tutor formativo e tutor aziendale per la condivisione della pro- gettazione, la gestione dell’esperienza e la valutazione dei risultati. ARTICOLO 6 - VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE 1. In conformità a quanto definito dall’articolo 8 del decreto attuativo, l’istituzione formativa, nel rispetto delle vigenti disposizioni in materia di valutazione previste dalle norme di settore nonché dai rispettivi ordinamenti e in collaborazione con il datore di lavoro, definisce nel piano formativo individuale: a) i risultati di apprendimento, in termini di competenze della formazione interna ed esterna; b) i criteri e le modalità della valutazione iniziale, intermedia e finale degli apprendi- menti e, ove previsto, dei comportamenti; c) le eventuali misure di riallineamento, sostegno e recupero, anche nei casi di so- spensione del giudizio. 2. Sulla base dei criteri di cui al comma 1 e compatibilmente con quanto previsto dai rispettivi ordinamenti, l’istituzione formativa anche avvalendosi del datore di lavoro, per la parte di formazione interna, effettua Il monitoraggio e la valutazione degli apprendimenti anche ai fini dell’ammissione agli esami conclusivi del percorsi in apprendistato, ne dà evidenza nel dossier individuale dell’apprendista e ne co- munica i risultati all’apprendista e, nel caso di studenti minorenni, ai titolari della responsabilità genitoriale. 3. Per avere diritto alla valutazione e certificazione finale di cui al presente articolo, l’apprendista, al termine del proprio percorso, deve aver frequentato almeno i tre 74 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 74 75 quarti sia della formazione interna che della formazione esterna di cui al piano for- mativo individuale. Laddove previsto nell’ambito dei rispettivi ordinamenti, la fre- quenza dei tre quarti del monte ore sia di formazione interna che di formazione esterna di cui al piano formativo individuale costituisce requisito minimo anche al termine di ciascuna annualità, ai fini dell’ammissione all’annualità successiva. 4. Gli esami conclusivi dei percorsi in apprendistato si effettuano, laddove previsti, in applicazione delle vigenti norme relative ai rispettivi percorsi ordinamentali, an- che tenendo conto delle valutazioni espresse dal tutor formativo e dal tutor azien- dale nel dossier individuale di cui al comma 2 e in funzione dei risultati di apprendi- mento definiti nel piano formativo individuale. 5. In esito al superamento dell’esame finale e al conseguimento della qualificazio- ne, l’ente titolare ai sensi del decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13 rilascia un certificato di competenze o, laddove previsto, un supplemento al certificato che, nelle more della definizione delle Linee guida di cui all’articolo 3, comma 6, del de- creto legislativo n.13 del 2013, dovrà comunque contenere: a) gli elementi minimi ai sensi dell’articolo 6 riguardante gli standard minimi di atte- stazione del decreto legislativo n. 13 del 2013; b) i dati che consentano la registrazione dei documenti nel sistema informativo dell’ente titolare in conformità al formato del Libretto formativo del cittadino, ai sensi all’articolo 2, comma 1, lettera i), del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276. 6. Agli apprendisti è garantito il diritto alla validazione delle competenze ai sensi del decreto legislativo n. 13 del 2013, anche nei casi di abbandono o risoluzione anticipata del contratto, a partire da un periodo minimo di lavoro di tre mesi dalla data di assunzione. ARTICOLO 7 - MONITORAGGIO 1. Ai fini del monitoraggio di cui all’articolo 9 dell’attuativo, l’istituzione formativa realizza, anche in relazione ai compiti istituzionali previsti dai rispettivi ordinamenti, apposite azioni di monitoraggio e autovalutazione dei percorsi di cui al presente protocollo. ARTICOLO 8 - DECORRENZA E DURATA 1. Il presente protocollo entra in vigore alla data della stipula ed ha durata di ______ con possibilità di rinnovo. Potranno essere apportate variazioni previo accordo tra le Parti. 2. Per quanto non previsto dal presente protocollo e dai relativi allegati, si rinvia al decreto interministeriale del 11/10/2015 nonché alle normative vigenti. Luogo e data, ______________________________ ________________________ ________________________ Firma del legale rappresentante Firma del datore di lavoro dell’istituzione formativa Allegati: 1 - Copia del documento d’identità in corso di validità del legale rappre- sentante dell’istituzione formativa e del datore di lavoro 2 - Piano formativo Individuale Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 75 76 PIANO FORMATIVO INDIVIDUALE Allegato al protocollo N. ________ relativo all’assunzione in qualità di apprendista di: ______________________________ 1 La scadenza del contratto deve essere successiva al termine di durata del contratto dell’apprendista. noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 76 77 1 La scadenza del contratto deve essere successiva al termine di durata del contratto dell’apprendista. 2 Compreso il modello relativo alla certificazione delle competenze di base acquisite nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione di cui al DM MIUR n. 9/2010. Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 77 78 Istruzione noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 78 79 3 Per individuazione e validazione delle competenze in coerenza con il decreto legislati- vo 16 gennaio 2013, n. 13 si intende il processo che conduce al riconoscimento, da parte dell’ente titolato a norma di legge, delle competenze acquisite dalla persona in un contesto formale, non formale o informale. 4 La durata del contratto di apprendistato è di norma definita in rapporto alla durata or- dinamentale prevista per la qualificazione da conseguire. Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 79 80 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 80 81 Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 81 82 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 82 83 Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 83 84 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 84 85 1 La s ez io ne a nd rà re pl ic at a pe r og ni a nn ua lit à fo rm at iv a pr ev is ta n el p er co rs o. 2 In q ue st a co lo nn a va nn o in se rit e le c om pe te nz e. 3 In q ue st a co lo nn a va nn o in se rit e le c on os ce nz e e ab ili tà r ife rit e al l’u ni tà d i a pp re nd im en to . Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 85 86 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 86 87 1 Solo in caso di apprendista minorenne. Luogo e data, ______________________________ ________________________ ________________________ Firma del legale rappresentante Firma del datore di lavoro dell’istituzione formativa ________________________ ________________________ Firma dell’apprendista 1 Firma di chi esercita la potestà genitoriale 1 Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 87 88 VI.2 - Piano formativo individuale: Operatore Benessere - Acconciatura PROTOCOLLO DI APPRENDISTATO FINALIZZATO AL CONSEGUIMENTO DELLA QUALIFICA E DEL DIPLOMA PROFESSIONALE N. ___________ (ai sensi del decreto attuativo n. 81 del 15 giugno 2015) TRA ___________________ - di seguito denominato “soggetto promotore”, con sede in _____________________ codice fiscale ___________________ rappresentato da _______________ – nato a ___________ il ______________; in qualità di istituzione formativa E ___________________ - di seguito denominato “datore di lavoro”, con sede legale ___________________ codice fiscale _____________________ rappresentato da ___________________ - nato a __________il ______________; codice fiscale ___________________ VISTO il decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, recante: Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell’art. 1, comma 7 della legge 10 dicembre 2014, n. 183 che ha riorganizzato la disciplina del contratto di apprendistato e, all’articolo 46, comma 1, ha demandato ad un de- creto interministeriale la definizione degli standard formativi e dei criteri generali per la realizzazione dei contratti di apprendistato per la qualifica e il diploma pro- fessionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializ- zazione tecnica superiore e di apprendistato per l’alta formazione e ricerca; VISTO il decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto del Mi- nistro dell’istruzione, dell’università e della ricerca e il Ministro dell’economia e del- le finanze, del 15 giugno 2015 (di seguito decreto attuativo) che dà attuazione al- l’articolo 46, comma 1, del decreto legislativo n. 81 del 2015 e, reca in allegato lo schema di protocollo che il datore di lavoro e l’istituzione formativa sottoscrivono, ai fini dell’attivazione dei contratti di apprendistato; Premesso che ___________________ risponde ai requisiti soggettivi definiti all’articolo 2, comma 1, lettera a), del decreto attuativo, in quanto (precisare la tipologia di cui all’articolo 2, comma 1, lettera a), numeri da 1) a 7)j e ai fini del presente protocollo rappresenta l’istituzione formativa; ___________________ rappresentato da ___________________ risponde ai requisiti soggettivi definiti all’articolo 2, comma 1, lettera b), del decreto attuativo in quanto – Legale Rappresentante – e ai fini del presente protocollo rappresenta il datore di lavoro; contestualmente alla sottoscrizione del presente protocollo, consapevole delle responsabilità penali e degli effetti amministrativi derivanti in caso di dichiara- noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 88 89 zioni non veritiere, ai sensi degli articoli 46 e 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, dichiara di essere in possesso dei requisiti definiti all’articolo 3 del decreto attuativo e nello specifico: – capacità strutturali, ossia spazi per consentire lo svolgimento della formazione interna e, in caso di studenti disabili, il superamento o l’abbattimento delle barriere architettoniche (requisiti di cui alla lettera a. dell’articolo 3); – capacità tecniche, ossia una disponibilità strumentale per lo svolgimento della formazione interna, in regola con le norme vigenti in materia di verifica e collaudo tecnico, anche reperita all’esterno dell’unità produttiva (requisiti di cui alla lettera b. dell’articolo 3); – capacità formative, garantendo la disponibilità di uno o più tutor aziendali per lo svolgimento dei compiti, individuati nel piano formativo (requisiti di cui alla lettera c. dell’articolo 3). Tutto ciò premesso, le Parti convengono quanto segue ARTICOLO 1 - OGGETTO Il presente protocollo regola i compiti e le responsabilità dell’istituzione formativa e del datore di lavoro per la realizzazione di percorsi di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certifi- cato di specializzazione tecnica superiore, di cui all’articolo 43 del decreto legislati- vo n. 81 del 2015 attraverso la definizione della durata, dei contenuti e dell’organiz- zazione didattica dei percorsi, nonché la tipologia dei destinatari dei contratti. ARTICOLO 2 - TIPOLOGIA E DURATA DEI PERCORSI 1. Il presente protocollo individua le modalità di attuazione delle seguenti tipologie di percorsi:  apprendistato finalizzato al conseguimento di una qualifica o diploma di istruzione e formazione professionale ai sensi del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226  apprendistato finalizzato al conseguimento di un diploma di istruzione seconda- ria superiore di cui ai decreti del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, nn. 87, 88 e 89 e relativi decreti attuativi  apprendistato finalizzato al conseguimento di una specializzazione tecnica supe- riore di cui al capo III del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 gen- naio 2008  apprendistato per il corso annuale integrativo per l’ammissione all’esame di Stato di cui all’articolo 15, comma 6 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, a 226  apprendistato finalizzato al conseguimento di una qualificazione dell’alta forma- zione professionale regionale  apprendistato finalizzato al conseguimento di un diploma di tecnico superiore di cui al capo Il del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 gennaio 2008  apprendistato per attività di ricerca  apprendistato per il praticantato per l’accesso alle professioni ordinistiche 2. I criteri per la definizione della durata dei contratti di apprendistato di cui al com- ma 1 nonché per la durata della formazione interna ed esterna sono definiti agli ar- ticoli 4 e 5 del decreto attuativo. 3. La durata effettiva del contratto di apprendistato nonché la determinazione della formazione interna ed esterna sono definiti nell’ambito del piano formativo indivi- duale di cui all’articolo 4, in rapporto alla durata ordinamentale prevista per la qua- lificazione da conseguire e tenendo anche conto delle competenze possedute in Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 89 90 ingresso dall’apprendista e delle funzioni e mansioni assegnate allo stesso nell’am- bito dell’inquadramento contrattuale. ARTICOLO 3 - TIPOLOGIA E MODALITÀ DI INDIVIDUAZIONE DEI DESTINATARI 1. Possono presentare candidatura per i percorsi di cui all’articolo 2 i soggetti che hanno compiuto i 15 anni di età e fino al compimento dei 25. 2. L’istituzione formativa, anche coadiuvata dal datore di lavoro, provvede alle mi- sure di diffusione, informazione e pubblicità delle modalità di candidatura per i per- corsi di cui all’articolo 2. 3. L’istituzione formativa, d’intesa con il datore di lavoro, informa i giovani e, nel ca- so di minorenni, i titolari della responsabilità genitoriale, con modalità tali da garan- tire la consapevolezza della scelta, anche ai fini degli sbocchi occupazionali, attra- verso iniziative di informazione e diffusione idonee ad assicurare la conoscenza: a) degli aspetti educativi, formativi e contrattuali del percorso di apprendistato e della coerenza tra le attività e il settore di interesse del datore di lavoro con la qua- lificazione da conseguire; b) dei contenuti del protocollo e del piano formativo individuale; c) delle modalità di selezione degli apprendisti; d) del doppio ‘status’ di studente e di lavoratore, per quanto concerne l’osservanza delle regole comportamentali nell’istituzione formativa e nell’impresa, e, in partico- lare, delle norme in materia di igiene, salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e degli obblighi di frequenza delle attività di formazione interna ed esterna. 4. I soggetti interessati al percorso in apprendistato presentano la domanda di can- didatura mediante comunicazione scritta all’istituzione formativa. 5. L’individuazione degli apprendisti è compiuta dal datore di lavoro, sulla base di criteri e procedure predefiniti, sentita anche l’istituzione formativa, nel rispetto dei principi di trasparenza e di pari opportunità di accesso, mediante eventuale som- ministrazione di questionari di orientamento professionale ed effettuazione di collo- quio individuale ovvero attraverso percorsi propedeutici di alternanza scuola-lavo- ro o tirocinio al fine di evidenziare motivazioni, attitudini, conoscenze, anche in ra- gione del ruolo da svolgere in azienda. 6. Nel caso di gruppi classe, la procedura di individuazione degli apprendisti è atti- vata a fronte di un numero di candidature adeguato alla formazione di una classe. In tali casi, la stipula di contratti di apprendistato è subordinata all’effettiva individuazione di un numero di allievi sufficiente alla formazione di una classe di almeno n. __________ 7. I soggetti individuati sono assunti con contratto di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certifi- cato di specializzazione tecnica superiore, di cui all’articolo 43 del decreto legislati- vo 15 giugno 2015 n. 81 e il rapporto di lavoro è regolato in conformità alle discipli- na legislativa vigenti e alla contrattazione collettiva di riferimento. ARTICOLO 4 - PIANO FORMATIVO INDIVIDUALE 1. L’avvio del contratto di apprendistato e le eventuali proroghe di cui all’articolo 4 del decreto attuativo sono subordinati alla sottoscrizione del piano formativo indi- viduale, da parte dell’apprendista, del datore di lavoro e dell’istituzione formativa. 2. Il piano formativo individuale, redatto dall’istituzione formativa con il coinvolgi- mento del datore di lavoro secondo il modello di cui all’allegato 1A, che costituisce parte integrante del presente decreto, stabilisce il contenuto e la durata della for- noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 90 91 mazione dei percorsi di cui al comma 2 e contiene, altresì, i seguenti elementi: a) i dati relativi all’apprendista, al datore di lavoro, al tutor formativo e al tutor aziendale; b) ove previsto, la qualificazione da acquisire al termine del percorso; c) il livello di inquadramento contrattuale dell’apprendista; d) la durata del contratto di apprendistato e l’orario di lavoro; e) i risultati di apprendimento, in termini di competenze della formazione interna ed esterna, i criteri e le modalità della valutazione iniziale, intermedia e finale degli ap- prendimenti e, ove previsto, dei comportamenti, nonché le eventuali misure di rial- lineamento, sostegno e recupero, anche nei casi di sospensione del giudizio. 3. Il piano formativo individuale può essere modificato nel corso del rapporto, fer- ma restando la qualificazione da acquisire al termine del percorso. ARTICOLO 5 - RESPONSABILITÀ DELL’ISTITUZIONE FORMATIVA E DEL DATORE DI LAVORO 1. La disciplina del rapporto di apprendistato e la responsabilità del datore di lavo- ro è da riferire esclusivamente all’attività, ivi compresa quella formativa, svolta presso il medesimo secondo il calendario e l’articolazione definita nell’ambito del piano formativo individuale. È cura del datore di lavoro, in conformità alla normati- va vigente, fornire agli apprendisti e, in caso di apprendisti minorenni, anche ai tito- lari della responsabilità genitoriale, informazione e formazione in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro. 2. La frequenza della formazione esterna si svolge sotto la responsabilità dell’istituzione formativa, ivi compresi gli aspetti assicurativi e di tutela della salute e della sicurezza. 3. L’istituzione formativa e il datore di lavoro provvedono a individuare le figure del tutor formativo e del tutor aziendale ai sensi dell’articolo 7 del decreto attuativo. 4. Ai fini del raccordo tra attività di formazione interna e formazione esterna posso- no essere previsti interventi di formazione in servizio, anche congiunta, destinata prioritariamente al tutor formativo e tutor aziendale per la condivisione della pro- gettazione, la gestione dell’esperienza e la valutazione dei risultati. ARTICOLO 6 - VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE 1. In conformità a quanto definito dall’articolo 8 del decreto attuativo, l’istituzione formativa, nel rispetto delle vigenti disposizioni in materia di valutazione previste dalle norme di settore nonché dai rispettivi ordinamenti e in collaborazione con il datore di lavoro, definisce nel piano formativo individuale: a) i risultati di apprendimento, in termini di competenze della formazione interna ed esterna; b) i criteri e le modalità della valutazione iniziale, intermedia e finale degli apprendi- menti e, ove previsto, dei comportamenti; c) le eventuali misure di riallineamento, sostegno e recupero, anche nei casi di so- spensione del giudizio. 2. Sulla base dei criteri di cui al comma 1 e compatibilmente con quanto previsto dai rispettivi ordinamenti, l’istituzione formativa anche avvalendosi del datore di la- voro, per la parte di formazione interna, effettua Il monitoraggio e la valutazione de- gli apprendimenti anche ai fini dell’ammissione agli esami conclusivi del percorsi in apprendistato, ne dà evidenza nel dossier individuale dell’apprendista e ne comu- nica i risultati all’apprendista e, nel caso di studenti minorenni, ai titolari della re- sponsabilità genitoriale. 3. Per avere diritto alla valutazione e certificazione finale di cui al presente articolo, Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 91 92 l’apprendista, al termine del proprio percorso, deve aver frequentato almeno i tre quarti sia della formazione interna che della formazione esterna di cui al piano for- mativo individuale. Laddove previsto nell’ambito dei rispettivi ordinamenti, la fre- quenza dei tre quarti del monte ore sia di formazione interna che di formazione esterna di cui al piano formativo individuale costituisce requisito minimo anche al termine di ciascuna annualità, ai fini dell’ammissione all’annualità successiva. 4. Gli esami conclusivi dei percorsi in apprendistato si effettuano, laddove previsti, in applicazione delle vigenti norme relative ai rispettivi percorsi ordinamentali, an- che tenendo conto delle valutazioni espresse dal tutor formativo e dal tutor azien- dale nel dossier individuale di cui al comma 2 e in funzione dei risultati di apprendi- mento definiti nel piano formativo individuale. 5. In esito al superamento dell’esame finale e al conseguimento della qualificazio- ne, l’ente titolare ai sensi del decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13 rilascia un certificato di competenze o, laddove previsto, un supplemento al certificato che, nelle more della definizione delle Linee guida di cui all’articolo 3, comma 6, del de- creto legislativo n.13 del 2013, dovrà comunque contenere: a) gli elementi minimi ai sensi dell’articolo 6 riguardante gli standard minimi di atte- stazione del decreto legislativo n. 13 del 2013; b) i dati che consentano la registrazione dei documenti nel sistema informativo dell’ente titolare in conformità al formato del Libretto formativo del cittadino, ai sensi all’articolo 2, comma 1, lettera i), del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276. 6. Agli apprendisti è garantito il diritto alla validazione delle competenze ai sensi del decreto legislativo n. 13 del 2013, anche nei casi di abbandono o risoluzione anticipata del contratto, a partire da un periodo minimo di lavoro di tre mesi dalla data di assunzione. ARTICOLO 7 - MONITORAGGIO 1. Ai fini del monitoraggio di cui all’articolo 9 dell’attuativo, l’istituzione formativa realizza, anche in relazione ai compiti istituzionali previsti dai rispettivi ordinamenti, apposite azioni di monitoraggio e autovalutazione dei percorsi di cui al presente protocollo. ARTICOLO 8 - DECORRENZA E DURATA 1. Il presente protocollo entra in vigore alla data della stipula ed ha durata di ______ con possibilità di rinnovo. Potranno essere apportate variazioni previo accordo tra le Parti. 2. Per quanto non previsto dal presente protocollo e dai relativi allegati, si rinvia al decreto interministeriale del 11/10/2015 nonché alle normative vigenti. Luogo e data, ______________________________ ________________________ ________________________ Firma del legale rappresentante Firma del datore di lavoro dell’istituzione formativa Allegati: 1 - Copia del documento d’identità in corso di validità del legale rappre- sentante dell’istituzione formativa e del datore di lavoro 2 - Piano formativo Individuale noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 92 93 PIANO FORMATIVO INDIVIDUALE Allegato al protocollo N. ________ relativo all’assunzione in qualità di apprendista di: ______________________________ 1 La scadenza del contratto deve essere successiva al termine di durata del contratto dell’apprendista. Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 93 94 1 La scadenza del contratto deve essere successiva al termine di durata del contratto dell’apprendista. 2 Compreso il modello relativo alla certificazione delle competenze di base acquisite nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione di cui al DM MIUR n. 9/2010 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 94 95 Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e Istruzione noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 95 96 3 Per individuazione e validazione delle competenze in coerenza con il decreto legislati- vo 16 gennaio 2013, n. 13 si intende il processo che conduce al riconoscimento, da parte dell’ente titolato a norma di legge, delle competenze acquisite dalla persona in un contesto formale, non formale o informale. 4 La durata del contratto di apprendistato è di norma definita in rapporto alla durata ordinamentale prevista per la qualificazione da conseguire. noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 96 97 Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 97 98 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 98 Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e 99 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 99 100 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 100 101 1 La s ez io ne a nd rà re pl ic at a pe r og ni a nn ua lit à fo rm at iv a pr ev is ta n el p er co rs o. 2 In q ue st a co lo nn a va nn o in se rit e le c om pe te nz e. 3 In q ue st a co lo nn a va nn o in se rit e le c on os ce nz e e ab ili tà r ife rit e al l’u ni tà d i a pp re nd im en to . Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 101 102 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 102 103 1 Solo in caso di apprendista minorenne. Luogo e data, ______________________________ ________________________ ________________________ Firma del legale rappresentante Firma del datore di lavoro dell’istituzione formativa ________________________ ________________________ Firma dell’apprendista 1 Firma di chi esercita la potestà genitoriale 1 Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 103 104 VI.3 - Piano formativo individuale: Operatore Benessere - Estetica PROTOCOLLO DI APPRENDISTATO FINALIZZATO AL CONSEGUIMENTO DELLA QUALIFICA E DEL DIPLOMA PROFESSIONALE N. ___________ (ai sensi del decreto attuativo n. 81 del 15 giugno 2015) TRA ___________________ - di seguito denominato “soggetto promotore”, con sede in _____________________ codice fiscale ___________________ rappresentato da _______________ – nato a ___________ il ______________; in qualità di istituzione formativa E ___________________ - di seguito denominato “datore di lavoro”, con sede legale ___________________ codice fiscale _____________________ rappresentato da ___________________ - nato a __________il ______________; codice fiscale ___________________ VISTO il decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, recante: Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell’art. 1, comma 7 della legge 10 dicembre 2014, n. 183 che ha riorganizzato la disciplina del contratto di apprendistato e, all’articolo 46, comma 1, ha demandato ad un de- creto interministeriale la definizione degli standard formativi e dei criteri generali per la realizzazione dei contratti di apprendistato per la qualifica e il diploma pro- fessionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializ- zazione tecnica superiore e di apprendistato per l’alta formazione e ricerca; VISTO il decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto del Mi- nistro dell’istruzione, dell’università e della ricerca e il Ministro dell’economia e del- le finanze, del 15 giugno 2015 (di seguito decreto attuativo) che dà attuazione al- l’articolo 46, comma 1, del decreto legislativo n. 81 del 2015 e, reca in allegato lo schema di protocollo che il datore di lavoro e l’istituzione formativa sottoscrivono, ai fini dell’attivazione dei contratti di apprendistato; Premesso che ___________________ risponde ai requisiti soggettivi definiti all’articolo 2, comma 1, lettera a), del decreto attuativo, in quanto (precisare la tipologia di cui all’articolo 2, comma 1, lettera a), numeri da 1) a 7)j e ai fini del presente protocollo rappresenta l’istituzione formativa; ___________________ nella persona di ___________________ risponde ai requisiti soggettivi definiti all’articolo 2, comma 1, lettera b), del decreto attuativo in quanto – Legale Rappresentante – e ai fini del presente protocollo rappresenta il datore di lavoro; contestualmente alla sottoscrizione del presente protocollo, consapevole delle responsabilità penali e degli effetti amministrativi derivanti in caso di dichiara- noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 104 105 zioni non veritiere, ai sensi degli articoli 46 e 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, dichiara di essere in possesso dei requisiti definiti all’articolo 3 del decreto attuativo e nello specifico: – capacità strutturali, ossia spazi per consentire lo svolgimento della formazione interna e, in caso di studenti disabili, il superamento o l’abbattimento delle barriere architettoniche (requisiti di cui alla lettera a. dell’articolo 3); – capacità tecniche, ossia una disponibilità strumentale per lo svolgimento della formazione interna, in regola con le norme vigenti in materia di verifica e collaudo tecnico, anche reperita all’esterno dell’unità produttiva (requisiti di cui alla lettera b. dell’articolo 3); – capacità formative, garantendo la disponibilità di uno o più tutor aziendali per lo svolgimento dei compiti, individuati nel piano formativo (requisiti di cui alla lettera c. dell’articolo 3). Tutto ciò premesso, le Parti convengono quanto segue ARTICOLO 1 - OGGETTO Il presente protocollo regola i compiti e le responsabilità dell’istituzione formativa e del datore di lavoro per la realizzazione di percorsi di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certifi- cato di specializzazione tecnica superiore, di cui all’articolo 43 del decreto legislati- vo n. 81 del 2015 attraverso la definizione della durata, dei contenuti e dell’organiz- zazione didattica dei percorsi, nonché la tipologia dei destinatari dei contratti. ARTICOLO 2 - TIPOLOGIA E DURATA DEI PERCORSI 1. Il presente protocollo individua le modalità di attuazione delle seguenti tipologie di percorsi:  apprendistato finalizzato al conseguimento di una qualifica o diploma di istruzione e formazione professionale ai sensi del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226  apprendistato finalizzato al conseguimento di un diploma di istruzione seconda- ria superiore di cui ai decreti del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, nn. 87, 88 e 89 e relativi decreti attuativi  apprendistato finalizzato al conseguimento di una specializzazione tecnica supe- riore di cui al capo III del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 gen- naio 2008  apprendistato per il corso annuale integrativo per l’ammissione all’esame di Stato di cui all’articolo 15, comma 6 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, a 226  apprendistato finalizzato al conseguimento di una qualificazione dell’alta forma- zione professionale regionale  apprendistato finalizzato al conseguimento di un diploma di tecnico superiore di cui al capo Il del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 gennaio 2008  apprendistato per attività di ricerca  apprendistato per il praticantato per l’accesso alle professioni ordinistiche 2. I criteri per la definizione della durata dei contratti di apprendistato di cui al com- ma 1 nonché per la durata della formazione interna ed esterna sono definiti agli ar- ticoli 4 e 5 del decreto attuativo. 3. La durata effettiva del contratto di apprendistato nonché la determinazione della formazione interna ed esterna sono definiti nell’ambito del piano formativo indivi- duale di cui all’articolo 4, in rapporto alla durata ordinamentale prevista per la qua- lificazione da conseguire e tenendo anche conto delle competenze possedute in Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 105 106 ingresso dall’apprendista e delle funzioni e mansioni assegnate allo stesso nell’am- bito dell’inquadramento contrattuale. ARTICOLO 3 - TIPOLOGIA E MODALITÀ DI INDIVIDUAZIONE DEI DESTINATARI 1. Possono presentare candidatura per i percorsi di cui all’articolo 2 i soggetti che hanno compiuto i 15 anni di età e fino al compimento dei 25. 2. L’istituzione formativa, anche coadiuvata dal datore di lavoro, provvede alle misure di diffusione, informazione e pubblicità delle modalità di candidatura per i percorsi di cui all’articolo 2. 3. L’istituzione formativa, d’intesa con il datore di lavoro, informa i giovani e, nel ca- so di minorenni, i titolari della responsabilità genitoriale, con modalità tali da garan- tire la consapevolezza della scelta, anche ai fini degli sbocchi occupazionali, attra- verso iniziative di informazione e diffusione idonee ad assicurare la conoscenza: a) degli aspetti educativi, formativi e contrattuali del percorso di apprendistato e della coerenza tra le attività e il settore di interesse del datore di lavoro con la qualificazione da conseguire; b) dei contenuti del protocollo e del piano formativo individuale; c) delle modalità di selezione degli apprendisti; d) del doppio ‘status’ di studente e di lavoratore, per quanto concerne l’osservanza delle regole comportamentali nell’istituzione formativa e nell’impresa, e, in partico- lare, delle norme in materia di igiene, salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e degli obblighi di frequenza delle attività di formazione interna ed esterna. 4. I soggetti interessati al percorso in apprendistato presentano la domanda di can- didatura mediante comunicazione scritta all’istituzione formativa. 5. L’individuazione degli apprendisti è compiuta dal datore di lavoro, sulla base di criteri e procedure predefiniti, sentita anche l’istituzione formativa, nel rispetto dei principi di trasparenza e di pari opportunità di accesso, mediante eventuale som- ministrazione di questionari di orientamento professionale ed effettuazione di collo- quio individuale ovvero attraverso percorsi propedeutici di alternanza scuola-lavo- ro o tirocinio al fine di evidenziare motivazioni, attitudini, conoscenze, anche in ra- gione del ruolo da svolgere in azienda. 6. Nel caso di gruppi classe, la procedura di individuazione degli apprendisti è atti- vata a fronte di un numero di candidature adeguato alla formazione di una classe. In tali casi, la stipula di contratti di apprendistato è subordinata all’effettiva individuazione di un numero di allievi sufficiente alla formazione di una classe di almeno n. __________ 7. I soggetti individuati sono assunti con contratto di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certifi- cato di specializzazione tecnica superiore, di cui all’articolo 43 del decreto legislati- vo 15 giugno 2015 n. 81 e il rapporto di lavoro è regolato in conformità alle discipli- na legislativa vigenti e alla contrattazione collettiva di riferimento. ARTICOLO 4 - PIANO FORMATIVO INDIVIDUALE 1. L’avvio del contratto di apprendistato e le eventuali proroghe di cui all’articolo 4 del decreto attuativo sono subordinati alla sottoscrizione del piano formativo indi- viduale, da parte dell’apprendista, del datore di lavoro e dell’istituzione formativa. 2. Il piano formativo individuale, redatto dall’istituzione formativa con il coinvol - gimento del datore di lavoro secondo il modello di cui all’allegato 1A, che costitui- sce parte integrante del presente decreto, stabilisce il contenuto e la durata della noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 106 107 formazione dei percorsi di cui al comma 2 e contiene, altresì, i seguenti elementi: a) i dati relativi all’apprendista, al datore di lavoro, al tutor formativo e al tutor aziendale; b) ove previsto, la qualificazione da acquisire al termine del percorso; c) il livello di inquadramento contrattuale dell’apprendista; d) la durata del contratto di apprendistato e l’orario di lavoro; e) i risultati di apprendimento, in termini di competenze della formazione interna ed esterna, i criteri e le modalità della valutazione iniziale, intermedia e finale degli ap- prendimenti e, ove previsto, dei comportamenti, nonché le eventuali misure di rial- lineamento, sostegno e recupero, anche nei casi di sospensione del giudizio. 3. Il piano formativo individuale può essere modificato nel corso del rapporto, fer- ma restando la qualificazione da acquisire al termine del percorso. ARTICOLO 5 - RESPONSABILITÀ DELL’ISTITUZIONE FORMATIVA E DEL DATORE DI LAVORO 1. La disciplina del rapporto di apprendistato e la responsabilità del datore di lavo- ro è da riferire esclusivamente all’attività, ivi compresa quella formativa, svolta presso il medesimo secondo il calendario e l’articolazione definita nell’ambito del piano formativo individuale. È cura del datore di lavoro, in conformità alla normati- va vigente, fornire agli apprendisti e, in caso di apprendisti minorenni, anche ai tito- lari della responsabilità genitoriale, informazione e formazione in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro. 2. La frequenza della formazione esterna si svolge sotto la responsabilità dell’istituzione formativa, ivi compresi gli aspetti assicurativi e di tutela della salute e della sicurezza. 3. L’istituzione formativa e il datore di lavoro provvedono a individuare le figure del tutor formativo e del tutor aziendale ai sensi dell’articolo 7 del decreto attuativo. 4. Ai fini del raccordo tra attività di formazione interna e formazione esterna posso- no essere previsti interventi di formazione in servizio, anche congiunta, destinata prioritariamente al tutor formativo e tutor aziendale per la condivisione della pro- gettazione, la gestione dell’esperienza e la valutazione dei risultati. ARTICOLO 6 - VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE 1. In conformità a quanto definito dall’articolo 8 del decreto attuativo, l’istituzione formativa, nel rispetto delle vigenti disposizioni in materia di valutazione previste dalle norme di settore nonché dai rispettivi ordinamenti e in collaborazione con il datore di lavoro, definisce nel piano formativo individuale: a) i risultati di apprendimento, in termini di competenze della formazione interna ed esterna; b) i criteri e le modalità della valutazione iniziale, intermedia e finale degli apprendi- menti e, ove previsto, dei comportamenti; c) le eventuali misure di riallineamento, sostegno e recupero, anche nei casi di so- spensione del giudizio. 2. Sulla base dei criteri di cui al comma 1 e compatibilmente con quanto previsto dai rispettivi ordinamenti, l’istituzione formativa anche avvalendosi del datore di la- voro, per la parte di formazione interna, effettua Il monitoraggio e la valutazione de- gli apprendimenti anche ai fini dell’ammissione agli esami conclusivi del percorsi in apprendistato, ne dà evidenza nel dossier individuale dell’apprendista e ne comu- nica i risultati all’apprendista e, nel caso di studenti minorenni, ai titolari della re- sponsabilità genitoriale. 3. Per avere diritto alla valutazione e certificazione finale di cui al presente articolo, Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 107 108 l’apprendista, al termine del proprio percorso, deve aver frequentato almeno i tre quarti sia della formazione interna che della formazione esterna di cui al piano for- mativo individuale. Laddove previsto nell’ambito dei rispettivi ordinamenti, la fre- quenza dei tre quarti del monte ore sia di formazione interna che di formazione esterna di cui al piano formativo individuale costituisce requisito minimo anche al termine di ciascuna annualità, ai fini dell’ammissione all’annualità successiva. 4. Gli esami conclusivi dei percorsi in apprendistato si effettuano, laddove previsti, in applicazione delle vigenti norme relative ai rispettivi percorsi ordinamentali, anche tenendo conto delle valutazioni espresse dal tutor formativo e dal tutor aziendale nel dossier individuale di cui al comma 2 e in funzione dei risultati di apprendimento definiti nel piano formativo individuale. 5. In esito al superamento dell’esame finale e al conseguimento della qualificazio- ne, l’ente titolare ai sensi del decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13 rilascia un certificato di competenze o, laddove previsto, un supplemento al certificato che, nelle more della definizione delle Linee guida di cui all’articolo 3, comma 6, del de- creto legislativo n.13 del 2013, dovrà comunque contenere: a) gli elementi minimi ai sensi dell’articolo 6 riguardante gli standard minimi di atte- stazione del decreto legislativo n. 13 del 2013; b) i dati che consentano la registrazione dei documenti nel sistema informativo del- l’ente titolare in conformità al formato del Libretto formativo del cittadino, ai sensi all’articolo 2, comma 1, lettera i), del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276. 6. Agli apprendisti è garantito il diritto alla validazione delle competenze ai sensi del decreto legislativo n. 13 del 2013, anche nei casi di abbandono o risoluzione anticipata del contratto, a partire da un periodo minimo di lavoro di tre mesi dalla data di assunzione. ARTICOLO 7 - MONITORAGGIO 1. Ai fini del monitoraggio di cui all’articolo 9 dell’attuativo, l’istituzione formativa realizza, anche in relazione ai compiti istituzionali previsti dai rispettivi ordinamenti, apposite azioni di monitoraggio e autovalutazione dei percorsi di cui al presente protocollo. ARTICOLO 8 - DECORRENZA E DURATA 1. Il presente protocollo entra in vigore alla data della stipula ed ha durata di ______ con possibilità di rinnovo. Potranno essere apportate variazioni previo accordo tra le Parti. 2. Per quanto non previsto dal presente protocollo e dai relativi allegati, si rinvia al decreto interministeriale del 11/10/2015 nonché alle normative vigenti. Luogo e data, ______________________________ ________________________ ________________________ Firma del legale rappresentante Firma del datore di lavoro dell’istituzione formativa Allegati: 1 - Copia del documento d’identità in corso di validità del legale rappre- sentante dell’istituzione formativa e del datore di lavoro 2 - Piano formativo Individuale noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 108 109 PIANO FORMATIVO INDIVIDUALE Allegato al protocollo N. ________ relativo all’assunzione in qualità di apprendista di: ______________________________ Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e 1 La scadenza del contratto deve essere successiva al termine di durata del contratto dell’apprendista. noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 109 110 1 La scadenza del contratto deve essere successiva al termine di durata del contratto dell’apprendista. 2 Compreso il modello relativo alla certificazione delle competenze di base acquisite nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione di cui al DM MIUR n. 9/2010 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 110 111 Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e Istruzione noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 111 112 2 Compreso il modello relativo alla certificazione delle competenze di base acquisite nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione di cui al DM MIUR n. 9/2010. 3 Per individuazione e validazione delle competenze in coerenza con il decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13 si intende il processo che conduce al riconoscimento, da parte del- l’ente titolato a norma di legge, delle competenze acquisite dalla persona in un contesto for- male, non formale o informale. 4 La durata del contratto di apprendistato è di norma definita in rapporto alla durata or- dinamentale prevista per la qualificazione da conseguire. noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 112 113 Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 113 114 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 114 115 Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 115 116 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 116 117 1 La s ez io ne a nd rà re pl ic at a pe r og ni a nn ua lit à fo rm at iv a pr ev is ta n el p er co rs o. 2 In q ue st a co lo nn a va nn o in se rit e le c om pe te nz e. 3 In q ue st a co lo nn a va nn o in se rit e le c on os ce nz e e ab ili tà r ife rit e al l’u ni tà d i a pp re nd im en to . Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 117 118 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 118 119 1 Solo in caso di apprendista minorenne. Luogo e data, ______________________________ ________________________ ________________________ Firma del legale rappresentante Firma del datore di lavoro dell’istituzione formativa ________________________ ________________________ Firma dell’apprendista 1 Firma di chi esercita la potestà genitoriale 1 Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 119 120 VI.4 - Piano formativo individuale: Operatore amministrativo PROTOCOLLO DI APPRENDISTATO FINALIZZATO AL CONSEGUIMENTO DELLA QUALIFICA E DEL DIPLOMA PROFESSIONALE N. ___________ (ai sensi del decreto attuativo n. 81 del 15 giugno 2015) TRA ___________________ - di seguito denominato “soggetto promotore”, con sede in _____________________ codice fiscale ___________________ rappresentato da _______________ – nato a ___________ il ______________; in qualità di istituzione formativa E ___________________ - di seguito denominato “datore di lavoro”, con sede legale ___________________ codice fiscale _____________________ rappresentato da ___________________ - nata a __________il ______________; codice fiscale ___________________ VISTO il decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, recante: Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell’art. 1, comma 7 della legge 10 dicembre 2014, n. 183 che ha riorganizzato la disciplina del contratto di apprendistato e, all’articolo 46, comma 1, ha demandato ad un de- creto interministeriale la definizione degli standard formativi e dei criteri generali per la realizzazione dei contratti di apprendistato per la qualifica e il diploma pro- fessionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializ- zazione tecnica superiore e di apprendistato per l’alta formazione e ricerca; VISTO il decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto del Mi- nistro dell’istruzione, dell’università e della ricerca e il Ministro dell’economia e del- le finanze, del 15 giugno 2015 (di seguito decreto attuativo) che dà attuazione al- l’articolo 46, comma 1, del decreto legislativo n. 81 del 2015 e, reca in allegato lo schema di protocollo che il datore di lavoro e l’istituzione formativa sottoscrivono, ai fini dell’attivazione dei contratti di apprendistato; Premesso che ___________________ risponde ai requisiti soggettivi definiti all’articolo 2, comma 1, lettera a), del decreto attuativo, in quanto (precisare la tipologia di cui all’articolo 2, comma 1, lettera a), numeri da 1) a 7)j e ai fini del presente protocollo rappresenta l’istituzione formativa; ___________________ rappresentata da ___________________ risponde ai requisiti soggettivi definiti all’articolo 2, comma 1, lettera b), del decreto attuativo in quanto – Legale Rappresentante – e ai fini del presente protocollo rappresenta il datore di lavoro; contestualmente alla sottoscrizione del presente protocollo, consapevole delle responsabilità penali e degli effetti amministrativi derivanti in caso di dichiara- noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 120 121 zioni non veritiere, ai sensi degli articoli 46 e 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, dichiara di essere in possesso dei requisiti definiti all’articolo 3 del decreto attuativo e nello specifico: – capacità strutturali, ossia spazi per consentire lo svolgimento della formazione interna e, in caso di studenti disabili, il superamento o l’abbattimento delle barriere architettoniche (requisiti di cui alla lettera a. dell’articolo 3); – capacità tecniche, ossia una disponibilità strumentale per lo svolgimento della formazione interna, in regola con le norme vigenti in materia di verifica e collaudo tecnico, anche reperita all’esterno dell’unità produttiva (requisiti di cui alla lettera b. dell’articolo 3); – capacità formative, garantendo la disponibilità di uno o più tutor aziendali per lo svolgimento dei compiti, individuati nel piano formativo (requisiti di cui alla lettera c. dell’articolo 3). Tutto ciò premesso, le Parti convengono quanto segue ARTICOLO 1 - OGGETTO Il presente protocollo regola i compiti e le responsabilità dell’istituzione formativa e del datore di lavoro per la realizzazione di percorsi di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certifi- cato di specializzazione tecnica superiore, di cui all’articolo 43 del decreto legislati- vo n. 81 del 2015 attraverso la definizione della durata, dei contenuti e dell’organiz- zazione didattica dei percorsi, nonché la tipologia dei destinatari dei contratti. ARTICOLO 2 - TIPOLOGIA E DURATA DEI PERCORSI 1. Il presente protocollo individua le modalità di attuazione delle seguenti tipologie di percorsi:  apprendistato finalizzato al conseguimento di una qualifica o diploma di istruzione e formazione professionale ai sensi del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226  apprendistato finalizzato al conseguimento di un diploma di istruzione secon - daria superiore di cui ai decreti del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, nn. 87, 88 e 89 e relativi decreti attuativi  apprendistato finalizzato al conseguimento di una specializzazione tecnica supe- riore di cui al capo III del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 gen- naio 2008  apprendistato per il corso annuale integrativo per l’ammissione all’esame di Stato di cui all’articolo 15, comma 6 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, a 226  apprendistato finalizzato al conseguimento di una qualificazione dell’alta forma- zione professionale regionale  apprendistato finalizzato al conseguimento di un diploma di tecnico superiore di cui al capo Il del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 gennaio 2008  apprendistato per attività di ricerca  apprendistato per il praticantato per l’accesso alle professioni ordinistiche 2. I criteri per la definizione della durata dei contratti di apprendistato di cui al com- ma 1 nonché per la durata della formazione interna ed esterna sono definiti agli ar- ticoli 4 e 5 del decreto attuativo. 3. La durata effettiva del contratto di apprendistato nonché la determinazione della formazione interna ed esterna sono definiti nell’ambito del piano formativo indivi- duale di cui all’articolo 4, in rapporto alla durata ordinamentale prevista per la qua- lificazione da conseguire e tenendo anche conto delle competenze possedute in Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 121 122 ingresso dall’apprendista e delle funzioni e mansioni assegnate allo stesso nell’am- bito dell’inquadramento contrattuale. ARTICOLO 3 - TIPOLOGIA E MODALITÀ DI INDIVIDUAZIONE DEI DESTINATARI 1. Possono presentare candidatura per i percorsi di cui all’articolo 2 i soggetti che hanno compiuto i 15 anni di età e fino al compimento dei 25. 2. L’istituzione formativa, anche coadiuvata dal datore di lavoro, provvede alle mi- sure di diffusione, informazione e pubblicità delle modalità di candidatura per i per- corsi di cui all’articolo 2. 3. L’istituzione formativa, d’intesa con il datore di lavoro, informa i giovani e, nel ca- so di minorenni, i titolari della responsabilità genitoriale, con modalità tali da garan- tire la consapevolezza della scelta, anche ai fini degli sbocchi occupazionali, attra- verso iniziative di informazione e diffusione idonee ad assicurare la conoscenza: a) degli aspetti educativi, formativi e contrattuali del percorso di apprendistato e della coerenza tra le attività e il settore di interesse del datore di lavoro con la qua- lificazione da conseguire; b) dei contenuti del protocollo e del piano formativo individuale; c) delle modalità di selezione degli apprendisti; d) del doppio ‘status’ di studente e di lavoratore, per quanto concerne l’osservanza delle regole comportamentali nell’istituzione formativa e nell’impresa, e, in partico- lare, delle norme in materia di igiene, salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e degli obblighi di frequenza delle attività di formazione interna ed esterna. 4. I soggetti interessati al percorso in apprendistato presentano la domanda di can- didatura mediante comunicazione scritta all’istituzione formativa. 5. L’individuazione degli apprendisti è compiuta dal datore di lavoro, sulla base di criteri e procedure predefiniti, sentita anche l’istituzione formativa, nel rispetto dei principi di trasparenza e di pari opportunità di accesso, mediante eventuale som- ministrazione di questionari di orientamento professionale ed effettuazione di collo- quio individuale ovvero attraverso percorsi propedeutici di alternanza scuola-lavo- ro o tirocinio al fine di evidenziare motivazioni, attitudini, conoscenze, anche in ra- gione del ruolo da svolgere in azienda. 6. Nel caso di gruppi classe, la procedura di individuazione degli apprendisti è atti- vata a fronte di un numero di candidature adeguato alla formazione di una classe. In tali casi, la stipula di contratti di apprendistato è subordinata all’effettiva individuazione di un numero di allievi sufficiente alla formazione di una classe di almeno n. __________ 7. I soggetti individuati sono assunti con contratto di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certifi- cato di specializzazione tecnica superiore, di cui all’articolo 43 del decreto legislati- vo 15 giugno 2015 n. 81 e il rapporto di lavoro è regolato in conformità alle discipli- na legislativa vigenti e alla contrattazione collettiva di riferimento. ARTICOLO 4 - PIANO FORMATIVO INDIVIDUALE 1. L’avvio del contratto di apprendistato e le eventuali proroghe di cui all’articolo 4 del decreto attuativo sono subordinati alla sottoscrizione del piano formativo indi- viduale, da parte dell’apprendista, del datore di lavoro e dell’istituzione formativa. 2. Il piano formativo individuale, redatto dall’istituzione formativa con il coinvolgi- mento del datore di lavoro secondo il modello di cui all’allegato 1A, che costituisce parte integrante del presente decreto, stabilisce il contenuto e la durata della for- noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 122 123 mazione dei percorsi di cui al comma 2 e contiene, altresì, i seguenti elementi: a) i dati relativi all’apprendista, al datore di lavoro, al tutor formativo e al tutor aziendale; b) ove previsto, la qualificazione da acquisire al termine del percorso; c) il livello di inquadramento contrattuale dell’apprendista; d) la durata del contratto di apprendistato e l’orario di lavoro; e) i risultati di apprendimento, in termini di competenze della formazione interna ed esterna, i criteri e le modalità della valutazione iniziale, intermedia e finale degli ap- prendimenti e, ove previsto, dei comportamenti, nonché le eventuali misure di rial- lineamento, sostegno e recupero, anche nei casi di sospensione del giudizio. 3. Il piano formativo individuale può essere modificato nel corso del rapporto, fer- ma restando la qualificazione da acquisire al termine del percorso. ARTICOLO 5 - RESPONSABILITÀ DELL’ISTITUZIONE FORMATIVA E DEL DATORE DI LAVORO 1. La disciplina del rapporto di apprendistato e la responsabilità del datore di lavo- ro è da riferire esclusivamente all’attività, ivi compresa quella formativa, svolta presso il medesimo secondo il calendario e l’articolazione definita nell’ambito del piano formativo individuale. È cura del datore di lavoro, in conformità alla normati- va vigente, fornire agli apprendisti e, in caso di apprendisti minorenni, anche ai tito- lari della responsabilità genitoriale, informazione e formazione in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro. 2. La frequenza della formazione esterna si svolge sotto la responsabilità dell’istituzione formativa, ivi compresi gli aspetti assicurativi e di tutela della salute e della sicurezza. 3. L’istituzione formativa e il datore di lavoro provvedono a individuare le figure del tutor formativo e del tutor aziendale ai sensi dell’articolo 7 del decreto attuativo. 4. Ai fini del raccordo tra attività di formazione interna e formazione esterna posso- no essere previsti interventi di formazione in servizio, anche congiunta, destinata prioritariamente al tutor formativo e tutor aziendale per la condivisione della pro- gettazione, la gestione dell’esperienza e la valutazione dei risultati. ARTICOLO 6 - VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE 1. In conformità a quanto definito dall’articolo 8 del decreto attuativo, l’istituzione formativa, nel rispetto delle vigenti disposizioni in materia di valutazione previste dalle norme di settore nonché dai rispettivi ordinamenti e in collaborazione con il datore di lavoro, definisce nel piano formativo individuale: a) i risultati di apprendimento, in termini di competenze della formazione interna ed esterna; b) i criteri e le modalità della valutazione iniziale, intermedia e finale degli apprendi- menti e, ove previsto, dei comportamenti; c) le eventuali misure di riallineamento, sostegno e recupero, anche nei casi di so- spensione del giudizio. 2. Sulla base dei criteri di cui al comma 1 e compatibilmente con quanto previsto dai rispettivi ordinamenti, l’istituzione formativa anche avvalendosi del datore di la- voro, per la parte di formazione interna, effettua Il monitoraggio e la valutazione de- gli apprendimenti anche ai fini dell’ammissione agli esami conclusivi del percorsi in apprendistato, ne dà evidenza nel dossier individuale dell’apprendista e ne comu- nica i risultati all’apprendista e, nel caso di studenti minorenni, ai titolari della re- sponsabilità genitoriale. 3. Per avere diritto alla valutazione e certificazione finale di cui al presente articolo, Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 123 124 l’apprendista, al termine del proprio percorso, deve aver frequentato almeno i tre quarti sia della formazione interna che della formazione esterna di cui al piano for- mativo individuale. Laddove previsto nell’ambito dei rispettivi ordinamenti, la fre- quenza dei tre quarti del monte ore sia di formazione interna che di formazione esterna di cui al piano formativo individuale costituisce requisito minimo anche al termine di ciascuna annualità, ai fini dell’ammissione all’annualità successiva. 4. Gli esami conclusivi dei percorsi in apprendistato si effettuano, laddove previsti, in applicazione delle vigenti norme relative ai rispettivi percorsi ordinamentali, an- che tenendo conto delle valutazioni espresse dal tutor formativo e dal tutor azien- dale nel dossier individuale di cui al comma 2 e in funzione dei risultati di apprendi- mento definiti nel piano formativo individuale. 5. In esito al superamento dell’esame finale e al conseguimento della qualificazio- ne, l’ente titolare ai sensi del decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13 rilascia un certificato di competenze o, laddove previsto, un supplemento al certificato che, nelle more della definizione delle Linee guida di cui all’articolo 3, comma 6, del de- creto legislativo n.13 del 2013, dovrà comunque contenere: a) gli elementi minimi ai sensi dell’articolo 6 riguardante gli standard minimi di atte- stazione del decreto legislativo n. 13 del 2013; b) i dati che consentano la registrazione dei documenti nel sistema informativo dell’ente titolare in conformità al formato del Libretto formativo del cittadino, ai sensi all’articolo 2, comma 1, lettera i), del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276. 6. Agli apprendisti è garantito il diritto alla validazione delle competenze ai sensi del decreto legislativo n. 13 del 2013, anche nei casi di abbandono o risoluzione anticipata del contratto, a partire da un periodo minimo di lavoro di tre mesi dalla data di assunzione. ARTICOLO 7 - MONITORAGGIO 1. Ai fini del monitoraggio di cui all’articolo 9 dell’attuativo, l’istituzione formativa realizza, anche in relazione ai compiti istituzionali previsti dai rispettivi ordinamenti, apposite azioni di monitoraggio e autovalutazione dei percorsi di cui al presente protocollo. ARTICOLO 8 - DECORRENZA E DURATA 1. Il presente protocollo entra in vigore alla data della stipula ed ha durata di ______ con possibilità di rinnovo. Potranno essere apportate variazioni previo accordo tra le Parti. 2. Per quanto non previsto dal presente protocollo e dai relativi allegati, si rinvia al decreto interministeriale del 11/10/2015 nonché alle normative vigenti. Luogo e data, ______________________________ ________________________ ________________________ Firma del legale rappresentante Firma del datore di lavoro dell’istituzione formativa Allegati: 1 - Copia del documento d’identità in corso di validità del legale rappre- sentante dell’istituzione formativa e del datore di lavoro 2 - Piano formativo Individuale noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 124 125 1 La scadenza del contratto deve essere successiva al termine di durata del contratto dell’apprendista. Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on ePIANO FORMATIVO INDIVIDUALE Allegato al protocollo N. ________ relativo all’assunzione in qualità di apprendista di: ______________________________ noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 125 126 1 La scadenza del contratto deve essere successiva al termine di durata del contratto dell’apprendista. 2 Compreso il modello relativo alla certificazione delle competenze di base acquisite nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione di cui al DM MIUR n. 9/2010. noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 126 127 Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e Istruzione noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 127 128 3 Per individuazione e validazione delle competenze in coerenza con il decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13 si intende il processo che conduce al riconoscimento, da parte dell’ente titolato a norma di legge, delle competenze acquisite dalla persona in un contesto formale, non formale o informale. 4 La durata del contratto di apprendistato è di norma definita in rapporto alla durata ordinamentale prevista per la qualificazione da conseguire. noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 128 129 Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 129 130 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 130 131 Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 131 132 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 132 133 Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 133 134 1 La s ez io ne a nd rà re pl ic at a pe r og ni a nn ua lit à fo rm at iv a pr ev is ta n el p er co rs o. 2 In q ue st a co lo nn a va nn o in se rit e le c om pe te nz e. 3 In q ue st a co lo nn a va nn o in se rit e le c on os ce nz e e ab ili tà r ife rit e al l’u ni tà d i a pp re nd im en to . noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 134 135 Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 135 136 1 Solo in caso di apprendista minorenne Luogo e data, ______________________________ ________________________ ________________________ Firma del legale rappresentante Firma del datore di lavoro dell’istituzione formativa ________________________ ________________________ Firma dell’apprendista 1 Firma di chi esercita la potestà genitoriale 1 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 136 137 VI.5 - Piano formativo individuale: Operatore della ristorazione - Preparazione pasti PROTOCOLLO DI APPRENDISTATO FINALIZZATO AL CONSEGUIMENTO DELLA QUALIFICA E DEL DIPLOMA PROFESSIONALE N. ___________ (ai sensi del decreto attuativo n. 81 del 15 giugno 2015) TRA ___________________ - di seguito denominato “soggetto promotore”, con sede in _____________________ codice fiscale ___________________ rappresentato da _______________ – nato a ___________ il ______________; in qualità di istituzione formativa E ___________________ - di seguito denominato “datore di lavoro”, con sede legale ___________________ codice fiscale _____________________ rappresentato da ___________________ - nata a __________il ______________; codice fiscale ___________________ VISTO il decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, recante: Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell’art. 1, comma 7 della legge 10 dicembre 2014, n. 183 che ha riorganizzato la disciplina del contratto di apprendistato e, all’articolo 46, comma 1, ha demandato ad un de- creto interministeriale la definizione degli standard formativi e dei criteri generali per la realizzazione dei contratti di apprendistato per la qualifica e il diploma pro- fessionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializ- zazione tecnica superiore e di apprendistato per l’alta formazione e ricerca; VISTO il decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto del Mi- nistro dell’istruzione, dell’università e della ricerca e il Ministro dell’economia e del- le finanze, del 15 giugno 2015 (di seguito decreto attuativo) che dà attuazione al- l’articolo 46, comma 1, del decreto legislativo n. 81 del 2015 e, reca in allegato lo schema di protocollo che il datore di lavoro e l’istituzione formativa sottoscrivono, ai fini dell’attivazione dei contratti di apprendistato; Premesso che ___________________ risponde ai requisiti soggettivi definiti all’articolo 2, comma 1, lettera a), del decreto attuativo, in quanto (precisare la tipologia di cui all’articolo 2, comma 1, lettera a), numeri da 1) a 7)j e ai fini del presente protocollo rappresenta l’istituzione formativa; ___________________ rappresentato da ___________________ risponde ai requisiti soggettivi definiti all’articolo 2, comma 1, lettera b), del decreto attuativo in quanto – Legale Rappresentante – e ai fini del presente protocollo rappresenta il datore di lavoro; contestualmente alla sottoscrizione del presente protocollo, consapevole Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 137 138 delle responsabilità penali e degli effetti amministrativi derivanti in caso di dichiara- zioni non veritiere, ai sensi degli articoli 46 e 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, dichiara di essere in possesso dei requisiti definiti all’articolo 3 del decreto attuativo e nello specifico: – capacità strutturali, ossia spazi per consentire lo svolgimento della formazione interna e, in caso di studenti disabili, il superamento o l’abbattimento delle barriere architettoniche (requisiti di cui alla lettera a. dell’articolo 3); – capacità tecniche, ossia una disponibilità strumentale per lo svolgimento della formazione interna, in regola con le norme vigenti in materia di verifica e collaudo tecnico, anche reperita all’esterno dell’unità produttiva (requisiti di cui alla lettera b. dell’articolo 3); – capacità formative, garantendo la disponibilità di uno o più tutor aziendali per lo svolgimento dei compiti, individuati nel piano formativo (requisiti di cui alla lettera c. dell’articolo 3). Tutto ciò premesso, le Parti convengono quanto segue ARTICOLO 1 - OGGETTO Il presente protocollo regola i compiti e le responsabilità dell’istituzione formativa e del datore di lavoro per la realizzazione di percorsi di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certifica- to di specializzazione tecnica superiore, di cui all’articolo 43 del decreto legislativo n. 81 del 2015 attraverso la definizione della durata, dei contenuti e dell’organizza- zione didattica dei percorsi, nonché la tipologia dei destinatari dei contratti. ARTICOLO 2 - TIPOLOGIA E DURATA DEI PERCORSI 1. Il presente protocollo individua le modalità di attuazione delle seguenti tipologie di percorsi:  apprendistato finalizzato al conseguimento di una qualifica o diploma di istruzione e formazione professionale ai sensi del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226  apprendistato finalizzato al conseguimento di un diploma di istruzione seconda- ria superiore di cui ai decreti del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, nn. 87, 88 e 89 e relativi decreti attuativi  apprendistato finalizzato al conseguimento di una specializzazione tecnica supe- riore di cui al capo III del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 gen- naio 2008  apprendistato per il corso annuale integrativo per l’ammissione all’esame di Stato di cui all’articolo 15, comma 6 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, a 226  apprendistato finalizzato al conseguimento di una qualificazione dell’alta forma- zione professionale regionale  apprendistato finalizzato al conseguimento di un diploma di tecnico superiore di cui al capo Il del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 gennaio 2008  apprendistato per attività di ricerca  apprendistato per il praticantato per l’accesso alle professioni ordinistiche 2. I criteri per la definizione della durata dei contratti di apprendistato di cui al com- ma 1 nonché per la durata della formazione interna ed esterna sono definiti agli ar- ticoli 4 e 5 del decreto attuativo. 3. La durata effettiva del contratto di apprendistato nonché la determinazione della formazione interna ed esterna sono definiti nell’ambito del piano formativo indivi- duale di cui all’articolo 4, in rapporto alla durata ordinamentale prevista per la qua- noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 138 139 lificazione da conseguire e tenendo anche conto delle competenze possedute in ingresso dall’apprendista e delle funzioni e mansioni assegnate allo stesso nell’am- bito dell’inquadramento contrattuale. ARTICOLO 3 - TIPOLOGIA E MODALITÀ DI INDIVIDUAZIONE DEI DESTINATARI 1. Possono presentare candidatura per i percorsi di cui all’articolo 2 i soggetti che hanno compiuto i 15 anni di età e fino al compimento dei 25. 2. L’istituzione formativa, anche coadiuvata dal datore di lavoro, provvede alle mi- sure di diffusione, informazione e pubblicità delle modalità di candidatura per i per- corsi di cui all’articolo 2. 3. L’istituzione formativa, d’intesa con il datore di lavoro, informa i giovani e, nel ca- so di minorenni, i titolari della responsabilità genitoriale, con modalità tali da garan- tire la consapevolezza della scelta, anche ai fini degli sbocchi occupazionali, attra- verso iniziative di informazione e diffusione idonee ad assicurare la conoscenza: a) degli aspetti educativi, formativi e contrattuali del percorso di apprendistato e della coerenza tra le attività e il settore di interesse del datore di lavoro con la qua- lificazione da conseguire; b) dei contenuti del protocollo e del piano formativo individuale; c) delle modalità di selezione degli apprendisti; d) del doppio ‘status’ di studente e di lavoratore, per quanto concerne l’osservanza delle regole comportamentali nell’istituzione formativa e nell’impresa, e, in partico- lare, delle norme in materia di igiene, salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e degli obblighi di frequenza delle attività di formazione interna ed esterna. 4. I soggetti interessati al percorso in apprendistato presentano la domanda di can- didatura mediante comunicazione scritta all’istituzione formativa. 5. L’individuazione degli apprendisti è compiuta dal datore di lavoro, sulla base di criteri e procedure predefiniti, sentita anche l’istituzione formativa, nel rispetto dei principi di trasparenza e di pari opportunità di accesso, mediante eventuale som- ministrazione di questionari di orientamento professionale ed effettuazione di collo- quio individuale ovvero attraverso percorsi propedeutici di alternanza scuola-lavo- ro o tirocinio al fine di evidenziare motivazioni, attitudini, conoscenze, anche in ra- gione del ruolo da svolgere in azienda. 6. Nel caso di gruppi classe, la procedura di individuazione degli apprendisti è atti- vata a fronte di un numero di candidature adeguato alla formazione di una classe. In tali casi, la stipula di contratti di apprendistato è subordinata all’effettiva individuazione di un numero di allievi sufficiente alla formazione di una classe di almeno n. __________ 7. I soggetti individuati sono assunti con contratto di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certifi- cato di specializzazione tecnica superiore, di cui all’articolo 43 del decreto legislati- vo 15 giugno 2015 n. 81 e il rapporto di lavoro è regolato in conformità alle discipli- na legislativa vigenti e alla contrattazione collettiva di riferimento. ARTICOLO 4 - PIANO FORMATIVO INDIVIDUALE 1. L’avvio del contratto di apprendistato e le eventuali proroghe di cui all’articolo 4 del decreto attuativo sono subordinati alla sottoscrizione del piano formativo indi- viduale, da parte dell’apprendista, del datore di lavoro e dell’istituzione formativa. 2. Il piano formativo individuale, redatto dall’istituzione formativa con il coinvolgi- mento del datore di lavoro secondo il modello di cui all’allegato 1A, che costituisce Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 139 140 parte integrante del presente decreto, stabilisce il contenuto e la durata della for- mazione dei percorsi di cui al comma 2 e contiene, altresì, i seguenti elementi: a) i dati relativi all’apprendista, al datore di lavoro, al tutor formativo e al tutor aziendale; b) ove previsto, la qualificazione da acquisire al termine del percorso; c) il livello di inquadramento contrattuale dell’apprendista; d) la durata del contratto di apprendistato e l’orario di lavoro; e) i risultati di apprendimento, in termini di competenze della formazione interna ed esterna, i criteri e le modalità della valutazione iniziale, intermedia e finale degli ap- prendimenti e, ove previsto, dei comportamenti, nonché le eventuali misure di rial- lineamento, sostegno e recupero, anche nei casi di sospensione del giudizio. 3. Il piano formativo individuale può essere modificato nel corso del rapporto, ferma restando la qualificazione da acquisire al termine del percorso. ARTICOLO 5 - RESPONSABILITÀ DELL’ISTITUZIONE FORMATIVA E DEL DATORE DI LAVORO 1. La disciplina del rapporto di apprendistato e la responsabilità del datore di lavo- ro è da riferire esclusivamente all’attività, ivi compresa quella formativa, svolta presso il medesimo secondo il calendario e l’articolazione definita nell’ambito del piano formativo individuale. È cura del datore di lavoro, in conformità alla normativa vigente, fornire agli apprendisti e, in caso di apprendisti minorenni, anche ai titolari della responsabilità genitoriale, informazione e formazione in materia di salute e si- curezza sul luogo di lavoro. 2. La frequenza della formazione esterna si svolge sotto la responsabilità dell’istituzione formativa, ivi compresi gli aspetti assicurativi e di tutela della salute e della sicurezza. 3. L’istituzione formativa e il datore di lavoro provvedono a individuare le figure del tutor formativo e del tutor aziendale ai sensi dell’articolo 7 del decreto attuativo. 4. Ai fini del raccordo tra attività di formazione interna e formazione esterna posso- no essere previsti interventi di formazione in servizio, anche congiunta, destinata prioritariamente al tutor formativo e tutor aziendale per la condivisione della pro- gettazione, la gestione dell’esperienza e la valutazione dei risultati. ARTICOLO 6 - VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE 1. In conformità a quanto definito dall’articolo 8 del decreto attuativo, l’istituzione formativa, nel rispetto delle vigenti disposizioni in materia di valutazione previste dalle norme di settore nonché dai rispettivi ordinamenti e in collaborazione con il datore di lavoro, definisce nel piano formativo individuale: a) i risultati di apprendimento, in termini di competenze della formazione interna ed esterna; b) i criteri e le modalità della valutazione iniziale, intermedia e finale degli apprendi- menti e, ove previsto, dei comportamenti; c) le eventuali misure di riallineamento, sostegno e recupero, anche nei casi di so- spensione del giudizio. 2. Sulla base dei criteri di cui al comma 1 e compatibilmente con quanto previsto dai rispettivi ordinamenti, l’istituzione formativa anche avvalendosi del datore di la- voro, per la parte di formazione interna, effettua Il monitoraggio e la valutazione de- gli apprendimenti anche ai fini dell’ammissione agli esami conclusivi del percorsi in apprendistato, ne dà evidenza nel dossier individuale dell’apprendista e ne comu- nica i risultati all’apprendista e, nel caso di studenti minorenni, ai titolari della re- sponsabilità genitoriale. noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 140 141 3. Per avere diritto alla valutazione e certificazione finale di cui al presente articolo, l’apprendista, al termine del proprio percorso, deve aver frequentato almeno i tre quarti sia della formazione interna che della formazione esterna di cui al piano for- mativo individuale. Laddove previsto nell’ambito dei rispettivi ordinamenti, la fre- quenza dei tre quarti del monte ore sia di formazione interna che di formazione esterna di cui al piano formativo individuale costituisce requisito minimo anche al termine di ciascuna annualità, ai fini dell’ammissione all’annualità successiva. 4. Gli esami conclusivi dei percorsi in apprendistato si effettuano, laddove previsti, in applicazione delle vigenti norme relative ai rispettivi percorsi ordinamentali, an- che tenendo conto delle valutazioni espresse dal tutor formativo e dal tutor azien- dale nel dossier individuale di cui al comma 2 e in funzione dei risultati di apprendi- mento definiti nel piano formativo individuale. 5. In esito al superamento dell’esame finale e al conseguimento della qualificazio- ne, l’ente titolare ai sensi del decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13 rilascia un certificato di competenze o, laddove previsto, un supplemento al certificato che, nelle more della definizione delle Linee guida di cui all’articolo 3, comma 6, del de- creto legislativo n.13 del 2013, dovrà comunque contenere: a) gli elementi minimi ai sensi dell’articolo 6 riguardante gli standard minimi di atte- stazione del decreto legislativo n. 13 del 2013; b) i dati che consentano la registrazione dei documenti nel sistema informativo dell’ente titolare in conformità al formato del Libretto formativo del cittadino, ai sensi all’articolo 2, comma 1, lettera i), del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276. 6. Agli apprendisti è garantito il diritto alla validazione delle competenze ai sensi del decreto legislativo n. 13 del 2013, anche nei casi di abbandono o risoluzione anticipata del contratto, a partire da un periodo minimo di lavoro di tre mesi dalla data di assunzione. ARTICOLO 7 - MONITORAGGIO 1. Ai fini del monitoraggio di cui all’articolo 9 dell’attuativo, l’istituzione formativa realizza, anche in relazione ai compiti istituzionali previsti dai rispettivi ordinamenti, apposite azioni di monitoraggio e autovalutazione dei percorsi di cui al presente protocollo. ARTICOLO 8 - DECORRENZA E DURATA 1. Il presente protocollo entra in vigore alla data della stipula ed ha durata di ______ con possibilità di rinnovo. Potranno essere apportate variazioni previo accordo tra le Parti. 2. Per quanto non previsto dal presente protocollo e dai relativi allegati, si rinvia al decreto interministeriale del 11/10/2015 nonché alle normative vigenti. Luogo e data, ______________________________ ________________________ ________________________ Firma del legale rappresentante Firma del datore di lavoro dell’istituzione formativa Allegati: 1 - Copia del documento d’identità in corso di validità del legale rappre- sentante dell’istituzione formativa e del datore di lavoro 2 - Piano formativo individuale Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 141 142 1 La scadenza del contratto deve essere successiva al termine di durata del contratto dell’apprendista. PIANO FORMATIVO INDIVIDUALE Allegato al protocollo N. ________ relativo all’assunzione in qualità di apprendista di: ______________________________ noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 142 143 1 La scadenza del contratto deve essere successiva al termine di durata del contratto dell’apprendista. 2 Compreso il modello relativo alla certificazione delle competenze di base acquisite nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione di cui al DM MIUR n. 9/2010. Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 143 144 Istruzione noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 144 145 3 Per individuazione e validazione delle competenze in coerenza con il decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13 si intende il processo che conduce al riconoscimento, da parte dell’ente titolato a norma di legge, delle competenze acquisite dalla persona in un contesto formale, non formale o informale. 4 La durata del contratto di apprendistato è di norma definita in rapporto alla durata ordinamentale prevista per la qualificazione da conseguire. Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 145 146 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 146 147 Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 147 148 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 148 149 Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 149 150 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 150 151 1 La s ez io ne a nd rà re pl ic at a pe r og ni a nn ua lit à fo rm at iv a pr ev is ta n el p er co rs o. 2 In q ue st a co lo nn a va nn o in se rit e le c om pe te nz e. 3 In q ue st a co lo nn a va nn o in se rit e le c on os ce nz e e ab ili tà r ife rit e al l’u ni tà d i a pp re nd im en to . Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 151 152 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 152 153 1 Solo in caso di apprendista minorenne Luogo e data, ______________________________ ________________________ ________________________ Firma del legale rappresentante Firma del datore di lavoro dell’istituzione formativa ________________________ ________________________ Firma dell’apprendista 1 Firma di chi esercita la potestà genitoriale 1 Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 153 154 VI.6 - Piano formativo individuale: Tecnico grafico PROTOCOLLO DI APPRENDISTATO FINALIZZATO AL CONSEGUIMENTO DELLA QUALIFICA E DEL DIPLOMA PROFESSIONALE N. ___________ (ai sensi del decreto attuativo n. 81 del 15 giugno 2015) TRA ___________________ - di seguito denominato “soggetto promotore”, con sede in _____________________ codice fiscale ___________________ rappresentato da _______________ – nato a ___________ il ______________; in qualità di istituzione formativa E ___________________ - di seguito denominato “datore di lavoro”, con sede legale ___________________ codice fiscale _____________________ rappresentato da ___________________ - nato a __________il ______________; codice fiscale ___________________ VISTO il decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, recante: Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell’art. 1, comma 7 della legge 10 dicembre 2014, n. 183 che ha riorganizzato la disciplina del contratto di apprendistato e, all’articolo 46, comma 1, ha demandato ad un de- creto interministeriale la definizione degli standard formativi e dei criteri generali per la realizzazione dei contratti di apprendistato per la qualifica e il diploma pro- fessionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializ- zazione tecnica superiore e di apprendistato per l’alta formazione e ricerca; VISTO il decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto del Mi- nistro dell’istruzione, dell’università e della ricerca e il Ministro dell’economia e del- le finanze, del 15 giugno 2015 (di seguito decreto attuativo) che dà attuazione al- l’articolo 46, comma 1, del decreto legislativo n. 81 del 2015 e, reca in allegato lo schema di protocollo che il datore di lavoro e l’istituzione formativa sottoscrivono, ai fini dell’attivazione dei contratti di apprendistato; Premesso che ___________________ risponde ai requisiti soggettivi definiti all’articolo 2, comma 1, lettera a), del decreto attuativo, in quanto (precisare la tipologia di cui all’articolo 2, comma 1, lettera a), numeri da 1) a 7)j e ai fini del presente protocollo rappresenta l’istituzione formativa; ___________________ rappresentato da ___________________ risponde ai requisiti soggettivi definiti all’articolo 2, comma 1, lettera b), del decreto attuativo in quanto – Legale Rappresentante – e ai fini del presente protocollo rappresenta il datore di lavoro; contestualmente alla sottoscrizione del presente protocollo, consapevole delle responsabilità penali e degli effetti amministrativi derivanti in caso di dichiara- noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 154 155 zioni non veritiere, ai sensi degli articoli 46 e 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, dichiara di essere in possesso dei requisiti definiti all’articolo 3 del decreto attuativo e nello specifico: – capacità strutturali, ossia spazi per consentire lo svolgimento della formazione in- terna e, in caso di studenti disabili, il superamento o l’abbattimento delle barriere architettoniche (requisiti di cui alla lettera a. dell’articolo 3); – capacità tecniche, ossia una disponibilità strumentale per lo svolgimento della formazione interna, in regola con le norme vigenti in materia di verifica e collaudo tecnico, anche reperita all’esterno dell’unità produttiva (requisiti di cui alla lettera b. dell’articolo 3); – capacità formative, garantendo la disponibilità di uno o più tutor aziendali per lo svolgimento dei compiti, individuati nel piano formativo (requisiti di cui alla lettera c. dell’articolo 3). Tutto ciò premesso, le Parti convengono quanto segue ARTICOLO 1 - OGGETTO Il presente protocollo regola i compiti e le responsabilità dell’istituzione formativa e del datore di lavoro per la realizzazione di percorsi di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certifi- cato di specializzazione tecnica superiore, di cui all’articolo 43 del decreto legislati- vo n. 81 del 2015 attraverso la definizione della durata, dei contenuti e dell’organiz- zazione didattica dei percorsi, nonché la tipologia dei destinatari dei contratti. ARTICOLO 2 - TIPOLOGIA E DURATA DEI PERCORSI 1. Il presente protocollo individua le modalità di attuazione delle seguenti tipologie di percorsi:  apprendistato finalizzato al conseguimento di una qualifica o diploma di istruzio- ne e formazione professionale ai sensi del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226  apprendistato finalizzato al conseguimento di un diploma di istruzione seconda- ria superiore di cui ai decreti del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, nn. 87, 88 e 89 e relativi decreti attuativi  apprendistato finalizzato al conseguimento di una specializzazione tecnica supe- riore di cui al capo III del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 gen- naio 2008  apprendistato per il corso annuale integrativo per l’ammissione all’esame di Stato di cui all’articolo 15, comma 6 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, a 226  apprendistato finalizzato al conseguimento di una qualificazione dell’alta forma- zione professionale regionale  apprendistato finalizzato al conseguimento di un diploma di tecnico superiore di cui al capo Il del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 gennaio 2008  apprendistato per attività di ricerca  apprendistato per il praticantato per l’accesso alle professioni ordinistiche 2. I criteri per la definizione della durata dei contratti di apprendistato di cui al com- ma 1 nonché per la durata della formazione interna ed esterna sono definiti agli ar- ticoli 4 e 5 del decreto attuativo. 3. La durata effettiva del contratto di apprendistato nonché la determinazione della formazione interna ed esterna sono definiti nell’ambito del piano formativo indivi- duale di cui all’articolo 4, in rapporto alla durata ordinamentale prevista per la qua- Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 155 156 lificazione da conseguire e tenendo anche conto delle competenze possedute in ingresso dall’apprendista e delle funzioni e mansioni assegnate allo stesso nell’am- bito dell’inquadramento contrattuale. ARTICOLO 3 - TIPOLOGIA E MODALITÀ DI INDIVIDUAZIONE DEI DESTINATARI 1. Possono presentare candidatura per i percorsi di cui all’articolo 2 i soggetti che hanno compiuto i 15 anni di età e fino al compimento dei 25. 2. L’istituzione formativa, anche coadiuvata dal datore di lavoro, provvede alle mi- sure di diffusione, informazione e pubblicità delle modalità di candidatura per i per- corsi di cui all’articolo 2. 3. L’istituzione formativa, d’intesa con il datore di lavoro, informa i giovani e, nel ca- so di minorenni, i titolari della responsabilità genitoriale, con modalità tali da garan- tire la consapevolezza della scelta, anche ai fini degli sbocchi occupazionali, attra- verso iniziative di informazione e diffusione idonee ad assicurare la conoscenza: a) degli aspetti educativi, formativi e contrattuali del percorso di apprendistato e della coerenza tra le attività e il settore di interesse del datore di lavoro con la qua- lificazione da conseguire; b) dei contenuti del protocollo e del piano formativo individuale; c) delle modalità di selezione degli apprendisti; d) del doppio ‘status’ di studente e di lavoratore, per quanto concerne l’osservanza delle regole comportamentali nell’istituzione formativa e nell’impresa, e, in partico- lare, delle norme in materia di igiene, salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e degli obblighi di frequenza delle attività di formazione interna ed esterna. 4. I soggetti interessati al percorso in apprendistato presentano la domanda di can- didatura mediante comunicazione scritta all’istituzione formativa. 5. L’individuazione degli apprendisti è compiuta dal datore di lavoro, sulla base di criteri e procedure predefiniti, sentita anche l’istituzione formativa, nel rispetto dei principi di trasparenza e di pari opportunità di accesso, mediante eventuale som- ministrazione di questionari di orientamento professionale ed effettuazione di collo- quio individuale ovvero attraverso percorsi propedeutici di alternanza scuola-lavo- ro o tirocinio al fine di evidenziare motivazioni, attitudini, conoscenze, anche in ra- gione del ruolo da svolgere in azienda. 6. Nel caso di gruppi classe, la procedura di individuazione degli apprendisti è atti- vata a fronte di un numero di candidature adeguato alla formazione di una classe. In tali casi, la stipula di contratti di apprendistato è subordinata all’effettiva individuazione di un numero di allievi sufficiente alla formazione di una classe di almeno n. __________ 7. I soggetti individuati sono assunti con contratto di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certifi- cato di specializzazione tecnica superiore, di cui all’articolo 43 del decreto legislati- vo 15 giugno 2015 n. 81 e il rapporto di lavoro è regolato in conformità alle discipli- na legislativa vigenti e alla contrattazione collettiva di riferimento. ARTICOLO 4 - PIANO FORMATIVO INDIVIDUALE 1. L’avvio del contratto di apprendistato e le eventuali proroghe di cui all’articolo 4 del decreto attuativo sono subordinati alla sottoscrizione del piano formativo indi- viduale, da parte dell’apprendista, del datore di lavoro e dell’istituzione formativa. 2. Il piano formativo individuale, redatto dall’istituzione formativa con il coinvolgi- mento del datore di lavoro secondo il modello di cui all’allegato 1A, che costituisce noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 156 157 parte integrante del presente decreto, stabilisce il contenuto e la durata della for- mazione dei percorsi di cui al comma 2 e contiene, altresì, i seguenti elementi: a) i dati relativi all’apprendista, al datore di lavoro, al tutor formativo e al tutor aziendale; b) ove previsto, la qualificazione da acquisire al termine del percorso; c) il livello di inquadramento contrattuale dell’apprendista; d) la durata del contratto di apprendistato e l’orario di lavoro; e) i risultati di apprendimento, in termini di competenze della formazione interna ed esterna, i criteri e le modalità della valutazione iniziale, intermedia e finale degli apprendimenti e, ove previsto, dei comportamenti, nonché le eventuali misure di riallineamento, sostegno e recupero, anche nei casi di sospensione del giudizio. 3. Il piano formativo individuale può essere modificato nel corso del rapporto, fer- ma restando la qualificazione da acquisire al termine del percorso. ARTICOLO 5 - RESPONSABILITÀ DELL’ISTITUZIONE FORMATIVA E DEL DATORE DI LAVORO 1. La disciplina del rapporto di apprendistato e la responsabilità del datore di lavo- ro è da riferire esclusivamente all’attività, ivi compresa quella formativa, svolta presso il medesimo secondo il calendario e l’articolazione definita nell’ambito del piano formativo individuale. È cura del datore di lavoro, in conformità alla normati- va vigente, fornire agli apprendisti e, in caso di apprendisti minorenni, anche ai tito- lari della responsabilità genitoriale, informazione e formazione in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro. 2. La frequenza della formazione esterna si svolge sotto la responsabilità dell’istitu- zione formativa, ivi compresi gli aspetti assicurativi e di tutela della salute e della si- curezza. 3. L’istituzione formativa e il datore di lavoro provvedono a individuare le figure del tutor formativo e del tutor aziendale ai sensi dell’articolo 7 del decreto attuativo. 4. Ai fini del raccordo tra attività di formazione interna e formazione esterna posso- no essere previsti interventi di formazione in servizio, anche congiunta, destinata prioritariamente al tutor formativo e tutor aziendale per la condivisione della pro- gettazione, la gestione dell’esperienza e la valutazione dei risultati. ARTICOLO 6 - VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE 1. In conformità a quanto definito dall’articolo 8 del decreto attuativo, l’istituzione formativa, nel rispetto delle vigenti disposizioni in materia di valutazione previste dalle norme di settore nonché dai rispettivi ordinamenti e in collaborazione con il datore di lavoro, definisce nel piano formativo individuale: a) i risultati di apprendimento, in termini di competenze della formazione interna ed esterna; b) i criteri e le modalità della valutazione iniziale, intermedia e finale degli apprendi- menti e, ove previsto, dei comportamenti; c) le eventuali misure di riallineamento, sostegno e recupero, anche nei casi di sospensione del giudizio. 2. Sulla base dei criteri di cui al comma 1 e compatibilmente con quanto previsto dai rispettivi ordinamenti, l’istituzione formativa anche avvalendosi del datore di lavoro, per la parte di formazione interna, effettua Il monitoraggio e la valutazione degli apprendimenti anche ai fini dell’ammissione agli esami conclusivi del percorsi in apprendistato, ne dà evidenza nel dossier individuale dell’apprendista e ne comunica i risultati all’apprendista e, nel caso di studenti minorenni, ai titolari della responsabilità genitoriale. Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 157 158 3. Per avere diritto alla valutazione e certificazione finale di cui al presente articolo, l’apprendista, al termine del proprio percorso, deve aver frequentato almeno i tre quarti sia della formazione interna che della formazione esterna di cui al piano for- mativo individuale. Laddove previsto nell’ambito dei rispettivi ordinamenti, la fre- quenza dei tre quarti del monte ore sia di formazione interna che di formazione esterna di cui al piano formativo individuale costituisce requisito minimo anche al termine di ciascuna annualità, ai fini dell’ammissione all’annualità successiva. 4. Gli esami conclusivi dei percorsi in apprendistato si effettuano, laddove previsti, in applicazione delle vigenti norme relative ai rispettivi percorsi ordinamentali, an- che tenendo conto delle valutazioni espresse dal tutor formativo e dal tutor azien- dale nel dossier individuale di cui al comma 2 e in funzione dei risultati di apprendi- mento definiti nel piano formativo individuale. 5. In esito al superamento dell’esame finale e al conseguimento della qualificazio- ne, l’ente titolare ai sensi del decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13 rilascia un certificato di competenze o, laddove previsto, un supplemento al certificato che, nelle more della definizione delle Linee guida di cui all’articolo 3, comma 6, del de- creto legislativo n.13 del 2013, dovrà comunque contenere: a) gli elementi minimi ai sensi dell’articolo 6 riguardante gli standard minimi di atte- stazione del decreto legislativo n. 13 del 2013; b) i dati che consentano la registrazione dei documenti nel sistema informativo dell’ente titolare in conformità al formato del Libretto formativo del cittadino, ai sensi all’articolo 2, comma 1, lettera i), del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276. 6. Agli apprendisti è garantito il diritto alla validazione delle competenze ai sensi del decreto legislativo n. 13 del 2013, anche nei casi di abbandono o risoluzione anticipata del contratto, a partire da un periodo minimo di lavoro di tre mesi dalla data di assunzione. ARTICOLO 7 - MONITORAGGIO 1. Ai fini del monitoraggio di cui all’articolo 9 dell’attuativo, l’istituzione formativa realiz- za, anche in relazione ai compiti istituzionali previsti dai rispettivi ordinamenti, apposite azioni di monitoraggio e autovalutazione dei percorsi di cui al presente protocollo. ARTICOLO 8 - DECORRENZA E DURATA 1. Il presente protocollo entra in vigore alla data della stipula ed ha durata di ______ con possibilità di rinnovo. Potranno essere apportate variazioni previo accordo tra le Parti. 2. Per quanto non previsto dal presente protocollo e dai relativi allegati, si rinvia al decreto interministeriale del 11/10/2015 nonché alle normative vigenti. Luogo e data, ______________________________ ________________________ ________________________ Firma del legale rappresentante Firma del datore di lavoro dell’istituzione formativa Allegati: 1 - Copia del documento d’identità in corso di validità del legale rappre- sentante dell’istituzione formativa e del datore di lavoro 2 - Piano formativo Individuale noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 158 159 PIANO FORMATIVO INDIVIDUALE Allegato al protocollo N. ________ relativo all’assunzione in qualità di apprendista di: ______________________________ 1 La scadenza del contratto deve essere successiva al termine di durata del contratto dell’apprendista. Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 159 160 1 La scadenza del contratto deve essere successiva al termine di durata del contratto dell’apprendista. 2 Compreso il modello relativo alla certificazione delle competenze di base acquisite nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione di cui al DM MIUR n. 9/2010. noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 160 161 Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e Istruzione noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 161 162 3 Per individuazione e validazione delle competenze in coerenza con il decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13 si intende il processo che conduce al riconoscimento, da parte dell’ente titolato a norma di legge, delle competenze acquisite dalla persona in un contesto formale, non formale o informale. 4 La durata del contratto di apprendistato è di norma definita in rapporto alla durata ordinamentale prevista per la qualificazione da conseguire. noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 162 163 Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 163 164 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 164 165 Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 165 166 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 166 167 1 La s ez io ne a nd rà re pl ic at a pe r og ni a nn ua lit à fo rm at iv a pr ev is ta n el p er co rs o. 2 In q ue st a co lo nn a va nn o in se rit e le c om pe te nz e. 3 In q ue st a co lo nn a va nn o in se rit e le c on os ce nz e e ab ili tà r ife rit e al l’u ni tà d i a pp re nd im en to . Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 167 168 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 168 169 1 Solo in caso di apprendista minorenne Luogo e data, ______________________________ ________________________ ________________________ Firma del legale rappresentante Firma del datore di lavoro dell’istituzione formativa ________________________ ________________________ Firma dell’apprendista 1 Firma di chi esercita la potestà genitoriale 1 Fa se 2 - C on tr at tu al iz za zi on e noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 169 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 170 Fase 3 Organizzazione didattica noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 171  Per IeFP monte orario:  non > 60% dell’orario ordinamentale 2 anno,  non > 50% gli altri anni.  Per istruzione – monte ore definito dal Decreto interministeriale  non > 3 (iscritti IeFP Triennali)  non > 4 (iscritti IeFP 4° anno , biennio istruzione)  non > 2 (iscritti anno integrativo)  Possibile proroga 1 anno per chi non supera esame o per i qualificati/diplomati che intendono conseguire DI o C IFTS Apprendistato in IeFP Candidati Durata Formazione esterna  15 - 25 anni  Iscritti biennio Istruzione  Iscritti IFP Triennali  Qualificati/Iscritti IeFP 4 anno  Diplomati/Iscritti anno integrativo noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 172 173 I - Organizzazione dei percorsi La presente scheda è volta a fornire a diverse figure del CFP, dal direttore del centro ai formatori, le principali fasi (preliminare, attuativa, monitoraggio) per l’or- ganizzazione e l’attuazione di percorsi di apprendistato che si svolgano e concluda- no con successo. Fa se 3 - O rg an iz za zi on e di da tt ic a noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 173 174 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 174 175 II – Documentazione parzialmente compilata La presente scheda è il protocollo di apprendistato finalizzato al conseguimento della qualifica e del diploma professionale ai sensi del decreto attuativo n.81 del 15 giugno 2015. PROTOCOLLO DI APPRENDISTATO FINALIZZATO AL CONSEGUIMENTO DELLA QUALIFICA E DEL DIPLOMA PROFESSIONALE N. 16 (ai sensi del decreto attuativo n. 81 del 15 giugno 2015) TRA ___________________ - di seguito denominato “soggetto promotore”, con sede in _____________________ codice fiscale ___________________ rappresentato da _______________ – nato a ___________ il ______________; in qualità di istituzione formativa ___________________ - di seguito denominato “datore di lavoro”, con sede legale in ___________________ sede di lavoro in ___________________ codice fiscale ___________________ rappresentato da ___________________ - nato a __________il ______________; codice fiscale ___________________ VISTO il decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, recante: Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell’art. 1, comma 7 della legge 10 dicembre 2014, n. 183 che ha riorganizzato la disciplina del contratto di apprendistato e, all’articolo 46, comma 1, ha demandato ad un de- creto interministeriale la definizione degli standard formativi e dei criteri generali per la realizzazione dei contratti di apprendistato per la qualifica e il diploma pro- fessionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializ- zazione tecnica superiore e di apprendistato per l’alta formazione e ricerca; VISTO il decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca e il Ministro dell’economia e delle finanze, del 15 giugno 2015 (di seguito decreto attuativo) che dà attuazione all’articolo 46, comma 1, del decreto legislativo n. 81 del 2015 e, reca in allegato lo schema di protocollo che il datore di lavoro e l’istituzione formativa sottoscrivono, ai fini dell’attivazione dei contratti di apprendistato; Premesso che ___________________ risponde ai requisiti soggettivi definiti all’articolo 2, comma 1, lettera a), del decreto attuativo, in quanto (precisare la tipologia di cui all’articolo 2, comma 1, lettera a), numeri da 1) a 7)j e ai fini del presente protocollo rappresenta l’istituzione formativa; ___________________ nella persona di ___________________ risponde ai requisiti Fa se 3 - O rg an iz za zi on e di da tt ic a noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 175 176 soggettivi definiti all’articolo 2, comma 1, lettera b), del decreto attuativo in quanto – Legale Rappresentante – e ai fini del presente protocollo rappresenta il datore di lavoro; contestualmente alla sottoscrizione del presente protocollo, consapevole delle responsabilità penali e degli effetti amministrativi derivanti in caso di dichiara- zioni non veritiere, ai sensi degli articoli 46 e 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, dichiara di essere in possesso dei requisiti definiti all’articolo 3 del decreto attuativo e nello specifico: – capacità strutturali, ossia spazi per consentire lo svolgimento della formazione interna e, in caso di studenti disabili, il superamento o l’abbattimento delle barriere architettoniche (requisiti di cui alla lettera a. dell’articolo 3); – capacità tecniche, ossia una disponibilità strumentale per lo svolgimento della formazione interna, in regola con le norme vigenti in materia di verifica e collaudo tecnico, anche reperita all’esterno dell’unità produttiva (requisiti di cui alla lettera b. dell’articolo 3); – capacità formative, garantendo la disponibilità di uno o più tutor aziendali per lo svolgimento dei compiti, individuati nel piano formativo (requisiti di cui alla lettera c. dell’articolo 3). Tutto ciò premesso, le Parti convengono quanto segue ARTICOLO 1 - OGGETTO Il presente protocollo regola i compiti e le responsabilità dell’istituzione formativa e del datore di lavoro per la realizzazione di percorsi di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certifi- cato di specializzazione tecnica superiore, di cui all’articolo 43 del decreto legislati- vo n. 81 del 2015 attraverso la definizione della durata, dei contenuti e dell’organiz- zazione didattica dei percorsi, nonché la tipologia dei destinatari dei contratti. ARTICOLO 2 - TIPOLOGIA E DURATA DEI PERCORSI 1. Il presente protocollo individua le modalità di attuazione delle seguenti tipologie di percorsi:  apprendistato finalizzato al conseguimento di una qualifica o diploma di istruzione e formazione professionale ai sensi del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226;  apprendistato finalizzato al conseguimento di un diploma di istruzione seconda- ria superiore di cui ai decreti del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, nn. 87, 88 e 89 e relativi decreti attuativi;  apprendistato finalizzato al conseguimento di una specializzazione tecnica supe- riore di cui al capo III del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 gen- naio 2008;  apprendistato per il corso annuale integrativo per l’ammissione all’esame di Stato di cui all’articolo 15, comma 6 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, a 226;  apprendistato finalizzato al conseguimento di una qualificazione dell’alta forma- zione professionale regionale;  apprendistato finalizzato al conseguimento di un diploma di tecnico superiore di cui al capo Il del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 gennaio 2008;  apprendistato per attività di ricerca;  apprendistato per il praticantato per l’accesso alle professioni ordinistiche). 2. I criteri per la definizione della durata dei contratti di apprendistato di cui al com- ma 1 nonché per la durata della formazione interna ed esterna sono definiti agli articoli 4 e 5 del decreto attuativo. 3. La durata effettiva del contratto di apprendistato nonché la determinazione della noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 176 177 formazione interna ed esterna sono definiti nell’ambito del piano formativo indi - viduale di cui all’articolo 4, in rapporto alla durata ordinamentale prevista per la qualificazione da conseguire e tenendo anche conto delle competenze possedute in ingresso dall’apprendista e delle funzioni e mansioni assegnate allo stesso nel- l’ambito dell’inquadramento contrattuale. ARTICOLO 3 - TIPOLOGIA E MODALITÀ DI INDIVIDUAZIONE DEI DESTINATARI 1. Possono presentare candidatura per i percorsi di cui all’articolo 2 i soggetti che hanno compiuto i 15 anni di età e fino al compimento dei 25. 2. L’istituzione formativa, anche coadiuvata dal datore di lavoro, provvede alle mi- sure di diffusione, informazione e pubblicità delle modalità di candidatura per i per- corsi di cui all’articolo 2. 3. L’istituzione formativa, d’intesa con il datore di lavoro, informa i giovani e, nel ca- so di minorenni, i titolari della responsabilità genitoriale, con modalità tali da garan- tire la consapevolezza della scelta, anche ai fini degli sbocchi occupazionali, attra- verso iniziative di informazione e diffusione idonee ad assicurare la conoscenza: a) degli aspetti educativi, formativi e contrattuali del percorso di apprendistato e della coerenza tra le attività e il settore di interesse del datore di lavoro con la qua- lificazione da conseguire; b) dei contenuti del protocollo e del piano formativo individuale; c) delle modalità di selezione degli apprendisti; d) del doppio ‘status’ di studente e di lavoratore, per quanto concerne l’osservanza delle regole comportamentali nell’istituzione formativa e nell’impresa, e, in partico- lare, delle norme in materia di igiene, salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e degli obblighi di frequenza delle attività di formazione interna ed esterna. 4. I soggetti interessati al percorso in apprendistato presentano la domanda di can- didatura mediante comunicazione scritta all’istituzione formativa. 5. L’individuazione degli apprendisti è compiuta dal datore di lavoro, sulla base di criteri e procedure predefiniti, sentita anche l’istituzione formativa, nel rispetto dei principi di trasparenza e di pari opportunità di accesso, mediante eventuale som- ministrazione di questionari di orientamento professionale ed effettuazione di collo- quio individuale ovvero attraverso percorsi propedeutici di alternanza scuola-lavo- ro o tirocinio al fine di evidenziare motivazioni, attitudini, conoscenze, anche in ra- gione del ruolo da svolgere in azienda. 6. Nel caso di gruppi classe, la procedura di individuazione degli apprendisti è atti- vata a fronte di un numero di candidature adeguato alla formazione di una classe. In tali casi, la stipula di contratti di apprendistato è subordinata all’effettiva individuazione di un numero di allievi sufficiente alla formazione di una classe di almeno n. __________ 7. I soggetti individuati sono assunti con contratto di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certifi- cato di specializzazione tecnica superiore, di cui all’articolo 43 del decreto legislati- vo 15 giugno 2015 n. 81 e il rapporto di lavoro è regolato in conformità alle discipli- na legislativa vigenti e alla contrattazione collettiva di riferimento. ARTICOLO 4 - PIANO FORMATIVO INDIVIDUALE 1. L’avvio del contratto di apprendistato e le eventuali proroghe di cui all’articolo 4 del decreto attuativo sono subordinati alla sottoscrizione del piano formativo indi- viduale, da parte dell’apprendista, del datore di lavoro e dell’istituzione formativa. 2. Il piano formativo individuale, redatto dall’istituzione formativa con il coinvolgi- Fa se 3 - O rg an iz za zi on e di da tt ic a noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 177 178 mento del datore di lavoro secondo il modello di cui all’allegato 1A, che costituisce parte integrante del presente decreto, stabilisce il contenuto e la durata della for- mazione dei percorsi di cui al comma 2 e contiene, altresì, i seguenti elementi: a) i dati relativi all’apprendista, al datore di lavoro, al tutor formativo e al tutor aziendale; b) ove previsto, la qualificazione da acquisire al termine del percorso; c) il livello di inquadramento contrattuale dell’apprendista; d) la durata del contratto di apprendistato e l’orario di lavoro; e) i risultati di apprendimento, in termini di competenze della formazione interna ed esterna, i criteri e le modalità della valutazione iniziale, intermedia e finale degli ap- prendimenti e, ove previsto, dei comportamenti, nonché le eventuali misure di rial- lineamento, sostegno e recupero, anche nei casi di sospensione del giudizio. 3. Il piano formativo individuale può essere modificato nel corso del rapporto, fer- ma restando la qualificazione da acquisire al termine del percorso. ARTICOLO 5 - RESPONSABILITÀ DELL’ISTITUZIONE FORMATIVA E DEL DATORE DI LAVORO 1. La disciplina del rapporto di apprendistato e la responsabilità del datore di lavo- ro è da riferire esclusivamente all’attività, ivi compresa quella formativa, svolta presso il medesimo secondo il calendario e l’articolazione definita nell’ambito del piano formativo individuale. È cura del datore di lavoro, in conformità alla normati- va vigente, fornire agli apprendisti e, in caso di apprendisti minorenni, anche ai tito- lari della responsabilità genitoriale, informazione e formazione in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro. 2. La frequenza della formazione esterna si svolge sotto la responsabilità dell’istituzione formativa, ivi compresi gli aspetti assicurativi e di tutela della salute e della sicurezza. 3. L’istituzione formativa e il datore di lavoro provvedono a individuare le figure del tutor formativo e del tutor aziendale ai sensi dell’articolo 7 del decreto attuativo. 4. Ai fini del raccordo tra attività di formazione interna e formazione esterna posso- no essere previsti interventi di formazione in servizio, anche congiunta, destinata prioritariamente al tutor formativo e tutor aziendale per la condivisione della pro- gettazione, la gestione dell’esperienza e la valutazione dei risultati. ARTICOLO 6 - VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE 1. In conformità a quanto definito dall’articolo 8 del decreto attuativo, l’istituzione formativa, nel rispetto delle vigenti disposizioni in materia di valutazione previste dalle norme di settore nonché dai rispettivi ordinamenti e in collaborazione con il datore di lavoro, definisce nel piano formativo individuale: a) i risultati di apprendimento, in termini di competenze della formazione interna ed esterna; b) i criteri e le modalità della valutazione iniziale, intermedia e finale degli apprendi- menti e, ove previsto, dei comportamenti; c) le eventuali misure di riallineamento, sostegno e recupero, anche nei casi di so- spensione del giudizio. 2. Sulla base dei criteri di cui al comma 1 e compatibilmente con quanto previsto dai rispettivi ordinamenti, l’istituzione formativa anche avvalendosi del datore di la- voro, per la parte di formazione interna, effettua Il monitoraggio e la valutazione de- gli apprendimenti anche ai fini dell’ammissione agli esami conclusivi del percorsi in apprendistato, ne dà evidenza nel dossier individuale dell’apprendista e ne comu- nica i risultati all’apprendista e, nel caso di studenti minorenni, ai titolari della re- sponsabilità genitoriale. noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 178 179 3. Per avere diritto alla valutazione e certificazione finale di cui al presente articolo, l’apprendista, al termine del proprio percorso, deve aver frequentato almeno i tre quarti sia della formazione interna che della formazione esterna di cui al piano for- mativo individuale. Laddove previsto nell’ambito dei rispettivi ordinamenti, la fre- quenza dei tre quarti del monte ore sia di formazione interna che di formazione esterna di cui al piano formativo individuale costituisce requisito minimo anche al termine di ciascuna annualità, ai fini dell’ammissione all’annualità successiva. 4. Gli esami conclusivi dei percorsi in apprendistato si effettuano, laddove previsti, in applicazione delle vigenti norme relative ai rispettivi percorsi ordinamentali, an- che tenendo conto delle valutazioni espresse dal tutor formativo e dal tutor azien- dale nel dossier individuale di cui al comma 2 e in funzione dei risultati di apprendi- mento definiti nel piano formativo individuale. 5. In esito al superamento dell’esame finale e al conseguimento della qualificazio- ne, l’ente titolare ai sensi del decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13 rilascia un certificato di competenze o, laddove previsto, un supplemento al certificato che, nelle more della definizione delle Linee guida di cui all’articolo 3, comma 6, del de- creto legislativo n.13 del 2013, dovrà comunque contenere: a) gli elementi minimi ai sensi dell’articolo 6 riguardante gli standard minimi di atte- stazione del decreto legislativo n. 13 del 2013; b) i dati che consentano la registrazione dei documenti nel sistema informativo dell’ente titolare in conformità al formato del Libretto formativo del cittadino, ai sensi all’articolo 2, comma 1, lettera i), del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276. 6. Agli apprendisti è garantito il diritto alla validazione delle competenze ai sensi del decreto legislativo n. 13 del 2013, anche nei casi di abbandono o risoluzione anticipata del contratto, a partire da un periodo minimo di lavoro di tre mesi dalla data di assunzione. ARTICOLO 7 - MONITORAGGIO 1. Ai fini del monitoraggio di cui all’articolo 9 dell’attuativo, l’istituzione formativa realizza, anche in relazione ai compiti istituzionali previsti dai rispettivi ordinamenti, apposite azioni di monitoraggio e autovalutazione dei percorsi di cui al presente protocollo. ARTICOLO 8 - DECORRENZA E DURATA 1. Il presente protocollo entra in vigore alla data della stipula ed ha durata di ____________ con possibilità di rinnovo. Potranno essere apportate variazioni pre- vio accordo tra le Parti. 2. Per quanto non previsto dal presente protocollo e dai relativi allegati, si rinvia al decreto interministeriale del 11/10/2015 nonché alle normative vigenti. Luogo e data, ______________________________ ________________________ ________________________ Firma del legale rappresentante Firma del datore di lavoro dell’istituzione formativa Allegati: 1 - Copia del documento d’identità in corso di validità del legale rappre- sentante dell’istituzione formativa e del datore di lavoro 2 - Piano formativo Individuale Fa se 3 - O rg an iz za zi on e di da tt ic a noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 179 180 PIANO FORMATIVO INDIVIDUALE Allegato al protocollo N. 16 relativo all’assunzione in qualità di apprendista di: ______________________________ 1 La scadenza del contratto deve essere successiva al termine di durata del contratto dell’apprendista. noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 180 181 1 La scadenza del contratto deve essere successiva al termine di durata del contratto dell’apprendista. 2 Compreso il modello relativo alla certificazione delle competenze di base acquisite nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione di cui al DM MIUR n. 9/2010. Fa se 3 - O rg an iz za zi on e di da tt ic a noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 181 182 Istruzione noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 182 183 Fa se 3 - O rg an iz za zi on e di da tt ic a noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 183 184 3 Per individuazione e validazione delle competenze in coerenza con il decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13 si intende il processo che conduce al riconoscimento, da parte dell’ente titolato a norma di legge, delle competenze acquisite dalla persona in un contesto formale, non formale o informale. 4 La durata del contratto di apprendistato è di norma definita in rapporto alla durata ordinamentale prevista per la qualificazione da conseguire. noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 184 185 Fa se 3 - O rg an iz za zi on e di da tt ic a noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 185 186 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 186 187 Fa se 3 - O rg an iz za zi on e di da tt ic a noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 187 188 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 188 189 1 La s ez io ne a nd rà re pl ic at a pe r og ni a nn ua lit à fo rm at iv a pr ev is ta n el p er co rs o. 2 In q ue st a co lo nn a va nn o in se rit e le c om pe te nz e. 3 In q ue st a co lo nn a va nn o in se rit e le c on os ce nz e e ab ili tà r ife rit e al l’u ni tà d i a pp re nd im en to . Fa se 3 - O rg an iz za zi on e di da tt ic a noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 189 190 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 190 191 Fa se 3 - O rg an iz za zi on e di da tt ic a 1 Solo in caso di apprendista minorenne. Luogo e data, ______________________________ ________________________ ________________________ Firma del legale rappresentante Firma del datore di lavoro dell’istituzione formativa ________________________ ________________________ Firma dell’apprendista 1 Firma di chi esercita la potestà genitoriale 1 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 191 192 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 192 193 Fa se 3 - O rg an iz za zi on e di da tt ic a noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 193 194 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 194 195 Fa se 3 - O rg an iz za zi on e di da tt ic a noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 195 196 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 196 197 Fa se 3 - O rg an iz za zi on e di da tt ic a noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 197 198 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 198 199 Fa se 3 - O rg an iz za zi on e di da tt ic a noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 199 200 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 200 201 Fa se 3 - O rg an iz za zi on e di da tt ic a noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 201 202 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 202 203 Fa se 3 - O rg an iz za zi on e di da tt ic a noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 203 204 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 204 205 Fa se 3 - O rg an iz za zi on e di da tt ic a noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 205 206 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 206 207 Fa se 3 - O rg an iz za zi on e di da tt ic a noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 207 208 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 208 209 Fa se 3 - O rg an iz za zi on e di da tt ic a noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 209 210 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 210 211 Fa se 3 - O rg an iz za zi on e di da tt ic a noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 211 212 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 212 213 III - Organizzazione didattica La presente scheda presenta alcune tipologie di modalità organizzative di ero- gazione della formazione esterna presso l’ente ed esempi di progettazioni didattiche delle attività suddivise tra formazione interna presso l’azienda e formazione esterna presso l’ente. Fa se 3 - O rg an iz za zi on e di da tt ic a noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 213 214 Casistica e possibili soluzioni La presente scheda è una raccolta dei principali quesiti con le relative risposte ri- guardanti le diverse fasi (reclutamento e commercializzazione; contrattualizzazione; organizzazione didattica) che caratterizzano l’accompagnamento, lo sviluppo e il raf- forzamento sistema duale nell’ambito dell’Istruzione e Formazione Professionale. FASE I - RECLUTAMENTO E COMMERCIALIZZAZIONE 1. Come viene calcolata la percentuale del 10% della retribuzione per la for- mazione esterna? Dipende dai CCNL o degli accordi sindacali stipulati. Tendenzialmente il 10% va calcolato rispetto alla retribuzione spettante all’ap- prendista (in percentuale rispetto al tabellare). Pertanto, nel caso in cui si prevede per l’apprendista una retribuzione pari al 60% del tabellare, il 10% va calcolato sul 60%, nel caso in esame ovvero sulla percentuale prevista dall’accordo o dal CCNL. In alternativa, si potrebbe applicare la percentuale fissata dal CCNL sul monte ore lavoro e il 10% sul tabellare base per le ore di formazione interna. 2. Per quale motivo l'azienda, potendo scegliere, prenderebbe un apprendista in IeFP anziché un tirocinante? Il tirocinio di Garanzia Giovani e il contratto di lavoro di apprendistato costitui- scono 2 strumenti profondamente diversi per regolamentare la presenza dei giovani nel Mercato del Lavoro. Indubbiamente il tirocinio di Garanzia Giovani conviene economicamente all’azienda. Tuttavia, le due fattispecie non sono assimilabili in quanto il tirocinio non è un contratto di lavoro, a differenza che l’apprendistato, con le conseguenze che si deter- minano in termini di appartenenza/controllo da parte del lavoratore e dell’azienda. La durata del tirocinio è di 6/12 mesi ed ha quindi una durata limitata la cui fi- nalità è orientativa/formativa (6 mesi) o propedeutica all’inserimento lavorativo (12 mesi), cui può seguire l’interruzione della Convenzione o necessariamente un con- tratto di lavoro. Nel tirocinio di Garanzia il giovane è inserito in azienda con la sua formazione pregressa, eventuale altra formazione deve essere pagata dall’azienda, nel contratto di apprendistato esiste l’opportunità di formare competenze specifiche aziendali con il supporto di un’Istituzione formativa scelta dall’azienda stessa a costi presso- ché nulli, anche in più anni (0 per la formazione esterna e 10% per quella interna). Il contratto di apprendistato ha inoltre un valore formativo più incisivo sui comportamenti aziendali in termini di costruzione e valutazione di quegli atteggia- menti verso il lavoro, spesse volte ritenuti deboli dall’azienda nei giovani (affidabi- lità, rispetto delle regole, rispetto dell’autorità, rispetto delle procedure, motivazio- ne, attivazione personale e meritocrazia). Sia la formazione delle competenze di settore che dei “comportamenti” azien- dali coinvolge nel caso del contratto di apprendistato giovani con un’età tendenzial- noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 214 215 mente più bassa e quindi con maggiori potenzialità di plasticità e di crescita in una logica meritocratica (possibilità di interruzione del contratto di apprendistato in ca- so di mancato raggiungimento degli obiettivi formativi). 3. Con riferimento al doppio status di studente e lavoratore (art. 6 comma 1, lett. d) del DM 12/10/2015), è giusto che le aziende abbiano copia dei registri delle ore svolte dal ragazzo in formazione esterna? Quando l’apprendista si assenta, a chi deve comunicare l’assenza? Preliminarmente va chiarito che la disciplina dell’apprendistato duale, pur rico- noscendo all’impresa un importante ruolo di coprogettazione per favorire il raccordo didattico tra l’istituzione formativa e l’impresa, assegna all’istituzione formativa la responsabilità del raggiungimento degli obiettivi formativi e la relativa valutazione. Pertanto, non vi è ragione per cui i registri delle ore di formazione esterna siano trasmessi al datore di lavoro dell’apprendista. Analogamente l’assenza dalle ore di formazione esterna deve essere comunicata e giustificata all’istituzione formativa che la eroga. Si segnala, infine, che nella logica di collaborazione dei tutor aziendale e for- mativo, il tutor formativo dovrà essere aggiornato, secondo modalità da definire, sulla frequenza e sugli apprendimenti delle ore di formazione interna, anche ai fini della valutazione. Il comma 4 dell’articolo 7 del richiamato DM del 12 ottobre 2015 prevede, infatti, che il tutor aziendale, in collaborazione con il tutor formativo, for- nisce all’istituzione formativa ogni elemento atto a valutare le attività dell’appren- dista e l’efficacia dei processi formativi. 4. È possibile attivare un contratto di apprendistato di I livello per il consegui- mento del diploma di scuola secondaria superiore prevedendo la frequenza di un quarto anno serale (circa 480 ore), al termine del quale sostenere l’esa- me di ammissione al quinto e la frequenza del quinto anno presso la scuola secondaria superiore per sostenere l’esame di maturità? È possibile assu- merlo da settembre? Si, è possibile l’assunzione attraverso un contratto di durata biennale (fino al conseguimento del diploma) compilando un piano formativo coerente con la fre- quenza del serale per il quarto anno e il quinto anno ordinamentale. FASE II - CONTRATTUALIZZAZIONE 1. Se un’azienda non ha RSU interno, da chi deve/può essere siglato l’accordo sindacale? Il CCNL aziendale non deve necessariamente presupporre la sottoscrizione da parte delle RSU. Se mancano, è sufficiente che sia sottoscritto dai rappresentanti sindacali territoriali. 2. Alcune sigle di categoria ci hanno posto la questione sul contratto-*CCNL non aggiornato... mi domandavo a quali contratti, ad oggi, si può applicare Fa se 3 - O rg an iz za zi on e di da tt ic a noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 215 216 l’apprendistato di primo livello? C’è un accordo tra le parti da poter utilizza- re? Che “strategia” possiamo utilizzare per partire con alcuni apprendisti? Al momento esiste un Interpello del Ministero del Lavoro al Consiglio Nazio- nale dell’Ordine dei Consulenti del lavoro, n. 4/2013, riferito alla disciplina conte- nuta nel TU del 2011 (d.lgs. 167/2011) che riporta “Al fine di non ostacolare il ri- corso dell’istituto, in assenza di un contratto collettivo proprio del settore di appar- tenenza o nel caso in cui il datore di lavoro applichi un contratto collettivo che non abbia disciplinato l’apprendistato, si ritiene possibile che lo stesso datore di lavoro possa fare riferimento ad una regolamentazione contrattuale di settore affine per in- dividuare sia i profili formativi che economici dell’istituto”. È quindi possibile riferirsi a contratti affini che hanno recepito il decreto n. 81/2015. 3. Le aziende artigiane possono scegliere se attivare il contratto secondo la nuova disciplina o devono obbligatoriamente far riferimento all’accordo specifico per i contratti di apprendistato di primo livello per il comparto ar- tigianato (9 maggio 2012)? Se possono scegliere, qual è quello formalmente più corretto e tutelante per le aziende dal punto di vista normativo? Visto che cambia la modalità retributiva, qual è quello più conveniente? È una scelta rimessa all’azienda, fermo restando che in caso di applicazione di una retribuzione in misura percentuale proporzionata all’anzianità di servizio, nelle more di una disciplina contrattual–collettiva, si ritiene prudenzialmente opportuno applicare i criteri di cui al citato accordo in modo tale da evitare l’applicazione delle sanzioni di cui all’art. 47, c. 2. La modalità retributiva più conveniente è quella di- sciplinata dal d.lgs. 81/2015. 4. Quando si fa riferimento ai contratti affini a cosa ci si riferisce? Ai CCNL che non hanno mai recepito il contratto di apprendistato di I livello? Come faccio a capire se un contratto è affine ad un altro? Esiste una tabella/norma di riferimento? Ci si riferisce alla possibilità per i datori di lavoro che applicano un CCNL che non prevede l’apprendistato di stipulare contratti di apprendistato facendo riferimen- to ad una regolamentazione contrattuale di settore affine per individuare sia i profili normativi che economici dell’istituto. Non esiste una tabella di equiparazione. 5. Nel contratto, nella voce inquadramento, sono indicate due opzioni: 1.1 Ella sarà inquadrato al xx livello per i primi xx mesi del presente contratto, e al xx livello per i successivi xx mesi con la qualifica di apprendista impiegato/ope- raio xxx; oppure: 1.1 Ella sarà inquadrato al xx livello. È una scelta del - l’azienda? Da cosa dipende e qual è quella formalmente più corretta? Si, è una scelta. Non vi è una opzione formalmente più corretta in quanto l’at- tuale normativa prevede la possibilità di sottoinquadrare l’apprendista fino a due li- velli retributivi inferiori rispetto al titolo o alla qualifica corrispondente a quella che noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 216 217 dovrebbe conseguire in apprendistato. Non è quindi prevista una “progressione di carriera”. Tuttavia l’azienda, anche per facilitare il confronto a livello sindacale, po- trebbe prevedere la possibilità che l’apprendista venga inquadrato ad un livello su- periore dopo un primo periodo in azienda. 6. Come bisogna comportarsi nel caso di un ragazzo che frequenta il II anno di IeFP per l’assunzione in apprendistato di I livello? Nello specifico, si fa rife- rimento alla durata del contratto con riferimento al conseguimento della qualifica. Nel caso in esame, per cui l’apprendista sostiene l’esame di qualifica il prossi- mo anno scolastico, il contratto può avere durata fino a giugno 2017 (data per l’ac- cesso agli esami di qualifica). L’art. 43 comma 2 prevede che “La durata del contratto è determinata in consi- derazione della qualifica o del diploma da conseguire e non può in ogni caso essere superiore a tre anni o a quattro anni nel caso di diploma professionale quadriennale.” Fermo restando la possibilità di attivare un contratto più breve, la cui durata non corrisponda al termine del percorso di IeFP per la qualifica, purché di almeno di sei mesi. Nel PFI vanno indicate le ore dell’anno in corso e quelle dell’anno successivo. 7. Il contratto di apprendistato può durare oltre l’acquisizione della qualifica? Esempio: Se prendono la qualifica a settembre, il contratto può durare fino a dicembre? No, in quanto il d.lgs. 81/2015 prevede espressamente che la durata del contrat- to di apprendistato sia “determinata in considerazione della qualifica o del diploma da conseguire...” (art. 43, comma 2). Salvo la possibilità di proroga prevista o nel caso in cui il ragazzo non consegua la qualifica, ovvero nel caso in cui intenda pro- seguire per l’acquisizione del diploma. 8. Nel caso pratico in cui uno studente abbia già svolto un certo numero di ore, come va compilato il Piano Formativo Individuale? Es. delle 990 ore, 175 sono state già svolte in quanto già studenti dell’istitu- zione formativa. A questo punto restano da effettuare 815 ore di cui 315 in formazione ester- na e 500 in formazione interna. Nel piano formativo vanno riportate le 815 o le 990? Nel PFI vanno sempre indicate le ore relative all’intero percorso: 990 ore, nel caso in esame. 9. Alla fine del contratto di apprendistato a seguito del conseguimento titolo, è possibile attivare un contratto di apprendistato professionalizzante? Come previsto dall’art. 43 comma 9 del D.lgs 81/2015, a seguito del consegui- mento della qualifica o del diploma professionale ai sensi del decreto legislativo n. 226 del 2005, nonché del diploma di istruzione secondaria superiore, allo scopo di Fa se 3 - O rg an iz za zi on e di da tt ic a noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 217 218 conseguire la qualificazione professionale ai fini contrattuali, è possibile la trasfor- mazione del contratto in apprendistato professionalizzante. In tal caso, la durata massima complessiva dei due periodi di apprendistato non può eccedere quella indi- viduata dalla contrattazione collettiva di cui all'articolo 42, comma 5. 10. In che rapporto si pongono le ore previste dal contratto con il monte ore formativo? Il monte ore formativo, relativo al percorso ordinamentale, deve essere garanti- to all’interno del percorso di apprendistato. Le ore di lavoro previste dal CCNL ap- plicato possono essere svolte al di là della conclusione dell’anno formativo. Ad esempio con riferimento alla IeFP, le 990 ore annue previste dal percorso in IeFP devono essere comunque garantite e quindi distribuite secondo la durata contrattua- le. Si segnala che la durata contrattuale potrebbe non coincidere con il termine dell’anno formativo e con le sessioni di esame per la qualifica e il diploma. 11. Se un apprendista a giugno consegue la qualifica professionale e vuole pro- seguire il 4° anno all’interno del sistema scolastico, dato che non tutte le Regioni hanno attivato il 4° anno di IeFP, può farlo? Si, questa possibilità è prevista dalla normativa ma il cambio di una parte (non più il CFP ma l’istituzione scolastica) e del titolo da conseguire al termine del per- corso (diploma di istruzione) è necessaria la sottoscrizione di un nuovo contratto. A tal proposito si segnala che l’art. 5, comma 4 del DM 12 ottobre 2015 prevede che “Il piano formativo individuale può essere modificato nel corso del rapporto, ferma restando la qualificazione da acquisire al termine del percorso”. FASE III – ORGANIZZAZIONE DIDATTICA 1. Le ore fatte dai ragazzi fin qui, ovvero chi è iscritto e frequenta regolarmen- te da settembre il terzo/quarto anno, sono conteggiate e quindi da detrarre dalle ore di formazione esterna? L’interpretazione del d.lgs. 81/2015 sembra confermare questa possibilità. La nor- ma si riferisce infatti all’orario ordinamentale, lasciando intendere che si calcoli il monte ore complessivo indipendentemente dal momento in cui viene sottoscritto il contratto di apprendistato, che può essere stipulato in ogni momento del percorso formativo. In particolare, nel caso dei percorsi di istruzione e formazione professionale con durata di 990 ore, deve essere assicurato il completamento delle 990 ore obbli- gatorie a prescindere da quelle che vengono effettuate dal momento dell’attivazione dell’apprendistato, consentendo di sottrarre le ore eventualmente già svolte dal monte ore che va garantito ai fini del rispetto del limite fissato dal D.lgs. In ogni caso, sarà la regolamentazione regionale che dovrà essere aggiornata entro sei mesi dalla data di pubblicazione del decreto interministeriale di cui all’art. 46 del d.lgs. 81/2015 (attualmente in fase di pubblicazione in GU) a definire questi aspetti operativi. Presumibilmente le norme regionali si adegueranno seguendo que- sta interpretazione. Regione Lombardia si sta muovendo in tal senso. noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 218 219 SOMMARIO...................................................................................................................... 3 Formazione Duale – Kit apprendistato .......................................................................... 5 Introduzione: Road map per l’apprendistato ................................................................. 7 FASE 1 - RECLUTAMENTO E COMMERCIALE ................................................ 9 I. Il Nuovo Apprendistato: artt. 41-47 D.Lgs. 81/2015. Promozione e rafforzamento del sistema duale, in un’ottica commerciale e di recruitment ................................ 11 II. Consulenza aziendale ............................................................................................. 15 II.1 Slide a supporto della consulenza aziendale................................................... 15 II.2 Consulenza aziendale: sintesi per aziende...................................................... 18 III. Benefici e incentivi................................................................................................. 19 IV. Fogli di Calcolo costo azienda ............................................................................... 21 IV.1 Foglio di Calcolo: sottoinquadramento ......................................................... 21 IV.2 Foglio di Calcolo: retribuzione percentuale .................................................. 25 IV.2 Foglio di Calcolo: retribuzione percentuale (Coop) ...................................... 29 V. Condizioni per il buon andamento dell’apprendistato ........................................... 33 VI. Scheda per selezione candidati ............................................................................... 34 FASE 2 - CONTRATTUALIZZAZIONE.................................................................. 37 I. Protocollo per apprendistato per la qualifica professionale e per il diploma......... 39 Allegato 1 - Schema di protocollo tra datore di lavoro e istituzione formativa ..... 39 II. Scheda sulla normativa relativa al lavoro minorile in rapporto al contratto di Apprendistato.......................................................................................................... 45 Allegato 1 - Legge del 17 ottobre 1967 n. 977 e successive modifiche................. 50 III. Accordi interconfederali ......................................................................................... 53 III.1 Accordo interconfederale nazionale Confindustria per l’apprendistato di primo e terzo livello (18 maggio 2016), sottoscritto da Confindustria e CGIL, CISL e UIL .................................................................................................... 53 III.2 Accordo interconfederale sottoscritto il 26 luglio 2016 tra AGCI, Confcoo- perative, Legagacoop e CGIL, CISL, UIL per l’apprendistato di primo e terzo livello.................................................................................................... 55 IV. Accordo Sindacale apprendistato IeFP................................................................... 57 V. Schema di contratto ................................................................................................ 60 VI. Piano formativo individuale (diploma istruzione secondaria di secondo grado/ diploma professionale/qualifica professionale) ...................................................... 64 VI.1 Piano formativo individuale: Operatore Agricolo - Coltivazioni.................. 71 VI.2 Piano formativo individuale: Operatore Benessere - Acconciatura .............. 88 VI.3 Piano formativo individuale: Operatore Benessere - Estetica ...................... 104 INDICE noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 219 220 VI.4 Piano formativo individuale: Operatore amministrativo............................... 120 VI.5 Piano formativo individuale: Operatore della ristorazione - Preparazione pasti 137 VI.6 Piano formativo individuale: Tecnico grafico ............................................... 154 FASE 3 - ORGANIZZAZIONE DIDATTICA .......................................................... 171 I. Organizzazione dei percorsi ................................................................................... 173 II. Documentazione parzialmente compilata............................................................... 175 Protocollo di apprendistato finalizzato al conseguimento della qualifica e del diploma professionale n.16..................................................................................... 175 Documento di trasparenza e valutazione delle competenze acquisite in appren- distato ..................................................................................................................... 192 Risultati di apprendimento della formazione interna ............................................. 203 Rubrica per la valutazione della prova professionale............................................. 207 Registro didattico e di presenza individuale........................................................... 209 III. Organizzazione didattica ........................................................................................ 213 CASISTICA E POSSIBILI SOLUZIONI.................................................................................. 214 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 220 221 Pubblicazioni nella collana del CNOS-FAP e del CIOFS/FP “STUDI, PROGETTI, ESPERIENZE PER UNA NUOVA FORMAZIONE PROFESSIONALE” ISSN 1972-3032 Tutti i volumi della collana sono consultabili in formato digitale sul sito biblioteca.cnos-fap.it Sezione “Studi” 2002 MALIZIA G. - NICOLI D. - PIERONI V. (a cura di), Ricerca azione di supporto alla sperimenta- zione della FPI secondo il modello CNOS-FAP e CIOFS/FP. Rapporto finale, 2002 2003 MALIZIA G. - PIERONI V. (a cura di), Ricerca azione di supporto alla sperimentazione della FPI secondo il modello CNOS-FAP e CIOFS/FP. Rapporto sul follow-up, 2003 2004 CNOS-FAP (a cura di), Gli editoriali di “Rassegna CNOS” 1996-2004. Il servizio di don Stefano Colombo in un periodo di riforme, 2004 MALIZIA G. (coord.) - ANTONIETTI D. - TONINI M. (a cura di), Le parole chiave della forma- zione professionale, 2004 RUTA G., Etica della persona e del lavoro, 2004 2005 D’AGOSTINO S. - MASCIO G. - NICOLI D., Monitoraggio delle politiche regionali in tema di istruzione e formazione professionale, 2005 PIERONI V. - MALIZIA G. (a cura di), Percorsi/progetti formativi “destrutturati”. Linee guida per l’inclusione socio-lavorativa di giovani svantaggiati, 2005 2006 NICOLI D. - MALIZIA G. - PIERONI V., Monitoraggio delle sperimentazioni dei nuovi percorsi di istruzione e formazione professionale nell’anno formativo 2004-2005, 2006 2007 COLASANTO M. - LODIGIANI R. (a cura di), Il ruolo della formazione in un sistema di welfare attivo, 2007 DONATI C. - BELLESI L., Giovani e percorsi professionalizzanti: un gap da colmare? Rapporto finale, 2007 MALIZIA G. (coord.) - ANTONIETTI D. - TONINI M. (a cura di), Le parole chiave della forma- zione professionale. II edizione, 2007 MALIZIA G. - PIERONI V., Le sperimentazioni del diritto-dovere nei CFP del CNOS-FAP e del CIOFS/FP della Sicilia. Rapporto di ricerca, 2007 MALIZIA G. - PIERONI V., Le sperimentazioni del diritto-dovere nei CFP del CNOS-FAP e del CIOFS/FP del Lazio. Rapporto di ricerca, 2007 MALIZIA G. et alii, Diritto-dovere all’istruzione e alla formazione e anagrafe formativa. Pro- blemi e prospettive, 2007 MALIZIA G. et alii, Stili di vita di allievi/e dei percorsi formativi del diritto-dovere, 2007 NICOLI D. - FRANCHINI R., L’educazione degli adolescenti e dei giovani. Una proposta per i percorsi di istruzione e formazione professionale, 2007 NICOLI D., La rete formativa nella pratica educativa della Federazione CNOS-FAP, 2007 PELLEREY M., Processi formativi e dimensione spirituale e morale della persona. Dare senso e prospettiva al proprio impegno nell’apprendere lungo tutto l’arco della vita, 2007 RUTA G., Etica della persona e del lavoro, Ristampa 2007 2008 COLASANTO M. (a cura di), Il punto sulla formazione professionale in Italia in rapporto agli obiettivi di Lisbona, 2008 DONATI C. - BELLESI L., Ma davvero la formazione professionale non serve più? Indagine conoscitiva sul mondo imprenditoriale, 2008 noviter_imparare 19/09/16 16:15 Pagina 221 222 MALIZIA G., Politiche educative di istruzione e di formazione. La dimensione internazionale, 2008 MALIZIA G. - PIERONI V., Follow-up della transizione al lavoro degli allievi/e dei percorsi triennali sperimentali di IeFP, 2008 PELLEREY M., Studio sull’intera filiera formativa professionalizzante alla luce delle strategie di Lisbona a partire dalla formazione superiore non accademica. Rapporto finale, 2008 2009 GHERGO F., Storia della Formazione Professionale in Italia 1947-1977, vol. 1, 2009 2010 DONATI C. - L. 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