EXCELSIOR - Il lavoro dopo gli studi / La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane / Diplomati e lavoro / Laureati e lavoro

Descrizione breve: 
Quali sono le imprese che assumono e le assunzioni previste nel 2014? Quali sono i principali canali di accesso al mondo del lavoro? Con quali contratti di lavoro assumono le imprese? A queste e altre domande risponde il progetto Excelsior.
Allegato: 
Data: 
1 Novembre 2014
EXCELSIOR - Il lavoro dopo gli studi / La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane / Diplomati e lavoro / Laureati e lavoro
Argomento: 

UNIONCAMERE: progetto EXCELSIOR - Il sistema informativo per l'occupazione e la formazione

Descrizione breve: 
Rapporto sui fabbisogni professionali e formativi delle imprese italiane nell’industria e nei servizi per il 2012.
Allegato: 
Data: 
30 Novembre 2012
EXCELSIOR/00_excelsior_2012_NAZIONALE.pdf SISTEMA INFORMATIVO EXCELSIOR - 2012 Il monitoraggio dei fabbisogni professionali dell’industria e dei servizi per favorire l’occupabilità Direzione Generale per le Politiche Attive e Passive del Lavoro Unione europea Fondo sociale europeo LA DOMANDA DI PROFESSIONI E DI FORMAZIONE DELLE IMPRESE ITALIANE Cop-EXCELSIOR_2012_NAZ_2.indd 1 3/8/2013 4:11:16 PM ROISLECXE OTTEGORP OVITAMROFNI AMETSIS ENOIZAPUCCO’L REP ENOIZAMROF AL E LA DOMANDA DI PROFESSIONI E DI FORMAZIONE DELLE IMPRESE ITALIANE SISTEMA INFORMATIVO EXCELSIOR - 2012 Il monitoraggio dei fabbisogni professionali dell’industria e dei servizi per favorire l’occupabilità Il Sistema Informativo Excelsior – realizzato da Unioncamere e dal Ministero del Lavoro – si colloca dal 1997 tra le maggiori fonti disponibili in Italia sui temi del mercato del lavoro e della formazione. Attraverso l’indagine annuale Excelsior, inserita tra quelle ufficiali con obbligo di risposta previste dal Programma Statistico Nazionale, vengono intervistate circa 100.000 imprese con almeno un dipendente per conoscerne in modo analitico il fabbisogno di occupazione per l’anno in corso. I dati in tal modo raccolti forniscono una conoscenza aggiornata, sistematica ed affidabile della consistenza e della distribuzione territoriale, dimensionale e per attività economica della domanda di lavoro espressa dalle imprese, nonché delle principali caratteristiche delle figure profes- sionali richieste (livello di istruzione, età, esperienza, difficoltà di reperimento, necessità di ulteriore formazione, ecc.). L’ampiezza e la ricchezza delle informazioni disponibili fanno di Excelsior un utile strumento di supporto a coloro che devono facilitare l’in- contro tra la domanda e l’offerta di lavoro, ai decisori istituzionali in materia di politiche formative, nonché agli operatori della formazione a tutti i livelli. Le principali tavole in formato html e l’intera base dati dell’indagine sono consultabili al sito http://excelsior.unioncamere.net. I Volumi Excelsior 2012 sono stati realizzati da un gruppo di ricerca del Centro Studi Unioncamere, diretto da Claudio Gagliardi. Al gruppo di lavoro hanno partecipato: Pietro Aimetti, Luigi Benigni, Marco Bertoletti, Davide Biff i, Sabrina Catalano, Ilaria Cingottini, Emilio Colombo, Cecilia Corrado, Fabio Di Sebastiano, Andrea Gianni, Maurizio Lauro, Simona Leonardi, Francesca Luccerini, Domenico Mauriello, Bruno Paccagnella, Davide Pedesini, Marco Pini, Enrico Quaini, Lamberto Ravagli, Monica Redaelli, Stefano Scaccabarozzi, Luca Schionato, Marcello Spreafico, Paola Zito. La rilevazione diretta tramite questionario alle imprese di maggiori dimensioni è stata realizzata dagli Uffici di statistica delle Camere di com- mercio e delle Unioni regionali delle Camere di commercio con il coordinamento dell’equipe del Centro Studi Unioncamere. Unioncamere, per la realizzazione del Sistema informativo Excelsior, si è avvalsa della collaborazione della società Gruppo Clas di Milano per l’impostazione metodologica e per tutte le attività di analisi ed elaborazione statistica e di Camcom Universitas Mercatorum per l’assisten- za redazionale. Le interviste alle imprese con meno di 250 dipendenti sono state realizzate con tecnica C.A.T.I. (Computer Aided Telephone Interview) dalla società Almaviva Contact S.p.A. di Roma. © 2012 Unioncamere, Roma Impaginazione: Pino Zarbo Finito di stampare nel mese di dicembre 2012 dalla tipografia Graficart snc, Formia La riproduzione e/o diffusione parziale o totale delle tavole contenute nel presente volume è consentita esclusivamente con la citazione completa della fonte: “Unioncamere – Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2012 ”. 5 Analisi dei risultati dell’indagine Excelsior Capitolo 1. L’evoluzione del sistema produttivo italiano nel 2012 e l’impatto sulle prospettive occupazionali . . . Pag. 9 1.1 Il quadro di riferimento: congiuntura economica e mercato del lavoro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 11 1.2 Caratteristiche delle imprese che prevedono assunzioni nel 2012 e relativi fabbisogni professionali . . . » 15 1.3 Assunzioni dirette e collaborazioni: la quantifi cazione dei fl ussi totali in entrata . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 18 1.4 Entrate di lavoratori atipici e di assunti diretti nelle aree aziendali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 22 1.5 Le forme contrattuali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 24 1.6 Motivazioni e vincoli alla base dei programmi di assunzione e canali di reclutamento . . . . . . . . . . . . . . » 27 1.7 Export e innovazione favoriscono una più elevata propensione ad assumere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 30 1.8 Esperienza richiesta e programmi formativi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 32 Capitolo 2. La domanda di lavoro nei settori e nei territori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 37 2.1 Le dinamiche settoriali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 39 2.2 Le dinamiche territoriali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 48 Capitolo 3. Fabbisogni professionali, istruzione e competenze richieste . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 55 3.1 I movimenti di forza lavoro per livelli di inquadramento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 57 3.2 Le professioni richieste dalle imprese nel 2012 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 59 3.3 Professioni richieste e loro caratteristiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 64 3.4 Le professioni “introvabili” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 68 3.5 I titoli di studio richiesti dalle imprese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 74 3.6 Alcune caratteristiche delle assunzioni non stagionali per livello di istruzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 78 3.7 Le competenze richieste al personale da assumere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 82 Capitolo 4. Giovani, donne e immigrati nella domanda delle imprese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 87 4.1 La domanda di lavoro giovanile. Andamento, peculiarità e specifi ci segmenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 89 4.2 Le prospettive per l’occupazione femminile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 94 4.3 Le opportunità per i lavoratori immigrati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 97 Allegato statistico - I principali risultati dell’indagine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 101 Nota metodologica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 181 Allegato 1 - Glossario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 197 INDICE GENERALE ANALISI DEI RISULTATI DELL’INDAGINE EXCELSIOR CAPITOLO 1 L’evoluzione del sistema produttivo italiano nel 2012 e l’impatto sulle prospettive occupazionali 11 Capitolo 1. L’evoluzione del sistema produttivo italiano nel 2012 e l’impatto sulle prospettive occupazionali 1.1 Il quadro di riferimento: congiuntura economica e mercato del lavoro Complessivamente, il 2012 è stato caratterizzato dal perdurare di forti tratti di incertezza sul fronte degli andamenti economici globali. Si sono protratti infatti, soprattutto sullo scenario europeo, gli effetti desta- bilizzanti delle divaricazioni nelle traiettorie di sviluppo tra i paesi mediterranei e quelli nordici dell’Area euro. Le tendenze che dalla seconda metà del 2011 hanno iniziato ad influenzare i mercati dei debiti sovrani rendono più complesso e al tempo stesso più stringente il percorso di riforme e di convergenza perseguito ormai da tutti i livelli istituzionali nell’ambito europeo. I vincoli di bilancio obbligano i Paesi periferici dell’Area euro a stringenti politiche di rientro dal debito, con effetti sulla crescita nel breve termine non sempre positivi, anche se strutturalmente necessarie per ridare solidità ai “fondamentali” nel medio-termine. Questo clima si sta rivelando scarsamente stimolante per le attività economiche e la sua trasmissione attraverso il canale degli scambi internazionali, anche a quei paesi che negli anni recenti sono stati in grado di sostenere le dinamiche dell’economia mondiale, rischia di produrre un allungamen- to dei tempi per il ritorno del ciclo in fase espansiva. In questo contesto generale, l’economia italiana ha mostrato marcati segnali di rallentamento, legati al per- durare di criticità sul versante dei consumi interni, solo in parte controbilanciati da una tendenza ancora improntata alla crescita sul fronte dell’export, sebbene di entità via via decrescente nel volgere del 2012 per il citato rallentamento della domanda estera. Il Pil reale si è contratto in termini tendenziali dell’1,4% nel primo trimestre dell’anno, del 2,6% nel secondo ed è sceso del 2,4% nella terza parte dell’anno, par- ticolarmente penalizzato, dal lato della domanda, da un andamento decisamente negativo delle spese in investimenti fissi; mentre, dal lato dell’offerta, secondo l’ottica settoriale, il valore aggiunto si è ridotto più pesantemente nei comparti industriali, in particolare nelle costruzioni. Secondo le stime più recentemente diffuse da parte dei principali istituti di ricerca, nella media 2012 il Pil italiano potrebbe regredire di circa il 2% rispetto al 2011 (che rappresenta secondo l’Istat la variazione negativa già acquisita al terzo trimestre). Sebbene il nuovo ciclo recessivo si stia dimostrando meno accentuato di quello del 2008-2009, la criticità dell’attuale fase va ben oltre gli andamenti descritti del prodotto interno lordo, dal momento che i suoi effetti si sono manifestati senza interrompersi nemmeno in occasione del temporaneo sollievo produttivo verificatosi nel 2010 e nella prima metà del 2011. Nel periodo più recente sembra affiorare, da parte dei governi nazionali, anche l’obiettivo di attenuare l’impatto recessivo delle misure di austerity adottate, ben sapendo tuttavia che i margini per politiche di rilancio della crescita non sono estremamente ampi (visto che il target rimane puntato sul controllo dei saldi di finanza pubblica) e che questi stimoli possono veni- re solo da interventi di riequilibrio strutturale in grado di liberare energie e risorse per un più efficiente funzionamento dei meccanismi di mercato. Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 12 Andamento del Prodotto interno lordo Anni 2008-2012 (variaz. % tendenziali a prezzi costanti) Andamento delle vendite sui mercati esteri Anni 2009-2012 (variaz. % tendenziali a prezzi correnti) Fonte: Istat (ultimo dato disponibile 2° trimestre 2012) Fonte: Istat (ultimo dato disponibile 3° trimestre 2012) Occupati e persone in cerca di occupazione Anni 2009-2012 (valori assoluti in migliaia; dati mensili destagionalizzati) Tasso di occupazione (15-64 anni) maschile e femminile Anni 2009-2012 (dati mensili destagionalizzati) Fonte: Istat (ultimo dato disponibile settembre 2012) Fonte: Istat (ultimo dato disponibile settembre 2012) Le dinamiche del mercato del lavoro in Italia non si sono, dunque, potute sottrarre all’influenza della debolezza dello scenario economico: a partire da settembre 2011 gli occupati sono tornati sotto quota 23 milioni, riuscendo a superare di poco tale soglia solo tra maggio e luglio 2012, per poi riprendere un trend discendente che ha portato a chiudere, con l’ultimo dato disponibile (quello di settembre), in linea con quanto registrato un anno prima. Questo andamento segnala una sostanziale stabilità nei meccanismi di equilibrio del mercato di lavoro: dopo la contrazione verificatasi all’indomani della crisi del 2008-2009, la platea di quanti posseggono un’occupazione si sta mantenendo di fatto invariata, non essendosi ripristinati in maniera duratura gli stimoli esogeni per riprendere un cammino di crescita. A un tasso di occupazione complessivo che, dunque, dal 2010 non subisce variazioni apprezzabili, fanno da contraltare dinamiche di genere differenziate: da una parte il tasso di occupazione maschile prosegue su un trend discendente che non ha accennato ad arrestarsi neanche nel 2012, raggiungendo un livello del 66,4%, distante dai massimi del 2008 (oltre 70%). Dall’altra parte, si è andato ulteriormente definendo il processo che vede un aumento del tasso di occupazione femminile, collocatosi stabilmente al di sopra del 47% nel corso del 2012, così da -8 -6 -4 -2 0 2 4 2008 2009 2010 2011 2012 -30 -25 -20 -15 -10 -5 0 5 10 15 20 25 2009 2010 2011 2012 0 500 1.000 1.500 2.000 2.500 3.000  22.600  22.700  22.800  22.900  23.000  23.100  23.200  23.300 2009                      2010                       2011                     2012   Occupati (scala sx) In  cerca di occupazione (scala dx)  64,5 65,0 65,5 66,0 66,5 67,0 67,5 68,0 68,5 69,0 69,5 70,0 45,0 45,5 46,0 46,5 47,0 47,5 48,0 2009                      2010                       2011                     2012   Femminile (scala sx)  Maschile (scala dx)  13 Capitolo 1. L’evoluzione del sistema produttivo italiano nel 2012 e l’impatto sulle prospettive occupazionali realizzare il recupero di tutto il terreno perso durante il primo biennio di crisi. Tali andamenti sono piena- mente compatibili con le tendenze in atto nei diversi settori produttivi, che si estrinsecano in una ricompo- sizione verso mansioni terziarie, che privilegiano l’occupazione femminile, mentre continua ad assottigliarsi la domanda di lavoro di alcune specializzazioni industriali a maggior richiesta di manodopera maschile. Tasso di disoccupazione totale e giovanile (15-24 anni) Anni 2009-2012 (dati mensili destagionalizzati) Tasso di attività (15-64 anni) Anni 2009-2012 (dati mensili destagionalizzati) Fonte: Istat (ultimo dato disponibile settembre 2012) Fonte: Istat (ultimo dato disponibile settembre 2012) Rispetto al settembre 2011, nel corso dei successivi dodici mesi, i disoccupati in Italia sono aumentati di oltre mezzo milione di unità, facendo salire il tasso di disoccupazione a settembre 2012 al 10,8% (un aumento pari a 2 punti percentuali su base annua). Oltre alla stasi nel numero di occupati, all’incremen- to del tasso di disoccupazione ha contribuito anche l’inversione di tendenza del tasso di attività della popolazione in età lavorativa. La riduzione del tasso di attività proseguiva ininterrotta dal 2008, quando a prevalere sulle scelte individuali era lo “scoraggiamento” rispetto alle possibilità di ottenere un’occupa- zione. È da metà del 2011 (quando aveva toccato un minimo del 62,1%) che il grado di partecipazione al mercato del lavoro ha invertito il precedente andamento. L’acuirsi delle difficoltà economiche ha indotto un cambiamento nell’atteggiamento di quanti sono privi di un reddito da lavoro e sono cresciute le azioni di ricerca di occupazione, determinando così, da un lato, l’innalzamento del tasso di attività, che ha tocca- to il massimo del 63,9% nel mese di luglio 2012, e dall’altro la crescita del tasso di disoccupazione, visto che la domanda di lavoro non è al momento in grado di assorbire l’eccesso di offerta presente sul mercato. La riduzione dell’attività produttiva e il peggioramento del clima di opinione delle imprese fanno quindi intravvedere, per il mercato del lavoro italiano, un anno molto difficile, e nel quale lo squilibrio tra domanda e offerta ha già superato i livelli raggiunti durante la recessione del biennio 2008-2009. Uno squilibrio che si sta manifestando in maniera più evidente tra i giovani da 15 a 24 anni, per i quali il calo della domanda di lavoro si è fatto sentire in modo particolarmente accentuato, proprio per l’incertezza nelle prospettive che rende il sistema produttivo particolarmente cauto a introdurre nuove figure in azienda, in particolare se prive di esperienza. Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) ha subito, quindi, una rapida ascesa da settembre 2011 a settembre 2012 (circa 5 punti percentuali), arrivando a superare il 35%. Un’altra conseguenza della contrazione dell’attività produttiva è rappresentata dalla ripresa del ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni e quindi della crescente entità dello stock di personale in eccedenza, equivalente alle ore di intervento autorizzate. Dato che questi lavoratori in eccedenza hanno una sorta di “diritto di prelazione” al reinserimento lavorativo, appena le condizioni economiche lo consentiranno, ciò rappresenta un indubbio fattore di freno alla dinamica della domanda di lavoro. Sulla base dei dati relativi alla CIG di fonte Inps, si può stimare che al culmine della recessione del 2008- 2009 questa eccedenza fosse arrivata a sfiorare i 380 mila occupati equivalenti, pari al 3,2% degli occupati 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 40,0 5,0 6,0 7,0 8,0 9,0 10,0 11,0 12,0 2009                       2010                       2011                     2012   Totale (scala sx)  15-24 anni (scala dx) 60,0 60,5 61,0 61,5 62,0 62,5 63,0 63,5 64,0 64,5 2009                            2010                           2011                        2012   Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 14 totali alle dipendenze nelle imprese extra-agricole (il 6,6% di quelli dell’industria; lo 0,7% di quelli dei servizi). Da questo livello era poi progressivamente scesa fin sotto le 262 mila unità nel terzo trimestre del 2011, per un tasso di eccedenza del 2,2% (4,2% nell’industria; 0,8% nei servizi). Ma nel quarto tri- mestre del 2011 e nel primo del 2012, gli interventi della CIG hanno ripreso ad aumentare, invertendo quindi anche la tendenza al ribasso, sia degli occupati equivalenti, sia del tasso di eccedenza: i primi sono tornati oltre le 273 mila unità, il secondo si è attestato al 2,3% (4,4% nell’industria; 0,8% nei servizi). Fino a questo momento la ripresa del ricorso alla CIG è stata determinata soprattutto dagli interventi “ordinari”, finalizzati a tamponare gli effetti di crisi congiunturali e quindi di breve durata. Il prolungarsi della recessione per tutto il 2012 porterà probabilmente all’aumento anche degli interventi “straordinari” e “in deroga”, e quindi al manifestarsi di vere e proprie crisi strutturali, con incerte prospettive di rientro in azienda per i lavoratori coinvolti. Occupati equivalenti corrispondenti agli interventi della CIG, per settore Anni 2008-2012 (valori assoluti; medie trimestrali) Eccedenza occupazionale corrispondente agli interventi della CIG, per tipo di intervento e settore. Anni 2008-2012 (valori percentuali; medie trimestrali) Fonte: elaborazioni su dati Inps (ultimo aggiornamento I trimestre 2012) Eccedenza occupazionale* corrispondente agli interventi della CIG, per ripartizione territoriale e regione Primo trimestre 2012 (valori percentuali; media trimestrale) *Incidenza percentuale degli occupati equivalenti in CIG sul totale occupati industria e servizi. Fonte: elaborazioni su dati Inps (ultimo aggiornamento I trimestre 2012) 0 50.000 100.000 150.000 200.000 250.000 300.000 350.000 400.000 Servizi Costruzioni Industria in s.s. 2008 2009 2010 2011 2012 0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 In deroga Straordinaria Ordinaria Industria (scala dx) Servizi (scala dx) 2008 2009 2010 2011 2012 0,8 0,9 1,5 1,5 1,5 1,7 1,8 1,9 2,0 2,0 2,1 2,1 2,2 2,2 2,3 2,3 2,4 2,4 2,7 2,9 2,9 3,5 3,8 4,0 4,7 0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 Tr en tin o- A. A. Va lle d 'A os ta Si ci lia To sc an a Li gu ria Ca la br ia Em ili a Ro m ag na N OR D- ES T CE N TR O La zi o Ca m pa ni a Ve ne to M ar ch e Sa rd eg na IT AL IA SU D- IS OL E Fr iu li- V. G. Lo m ba rd ia N OR D- OV ES T Ab ru zz o Pu gl ia M ol is e U m br ia Pi em on te Ba si lic at a 15 Capitolo 1. L’evoluzione del sistema produttivo italiano nel 2012 e l’impatto sulle prospettive occupazionali Declinata a livello territoriale, l’eccedenza occupazionale rappresentata dal ricorso alla CIG mostrava nel primo trimestre 2012 una particolare accentuazione del fenomeno nel Nord-Ovest, con Lombardia e Piemonte molto al di sopra della media nazionale. La media è superata anche da alcune regioni del Mezzogiorno (Basilicata, Puglia, Abruzzo e Molise). Nel loro insieme, le regioni meridionali si colloca- no però praticamente in linea con la media nazionale. Al di sotto di questa vi sono invece le regioni del Centro e del Nord-Est, tra le quali Trentino Alto Adige e Toscana figurano nelle posizioni di coda, con tassi di eccedenza inferiori alle rispettive medie di ripartizione. 1.2 Caratteristiche delle imprese che prevedono assunzioni nel 2012 e relativi fabbisogni professionali Le incertezze che avvolgono gli operatori economici emergono pienamente dalla lettura dei loro pro- grammi occupazionali per il 2012 rilevati dall’indagine Excelsior, il cui universo di riferimento è costi- tuito da tutte le imprese dell’industria e dei servizi con dipendenti (circa 1 milione e 500 mila unità). Di esse, appena il 14% prevede di effettuare assunzioni “dirette” nel corso del 2012, la percentuale più bassa mai registrata dall’indagine, giunta ormai alla 15a edizione. La specificazione sulle assunzioni “dirette”, che costituiscono l’oggetto principale della rilevazione, vuole indicare il fatto che oltre a queste, l’indagine rileva altri flussi in entrata, i cui contratti (convenzionalmente indicati come “atipici”) verran- no attivati nel corso dell’anno: si tratta dei lavoratori interinali (lavoratori alle dipendenze formalmente assunti però dalle imprese di somministrazione che li inviano in missione presso le imprese che ne fanno richiesta), nonché dei lavoratori non dipendenti (o parasubordinati) che comprendono collaboratori profes- sionali (a progetto o continuativi) e “altri” non dipendenti (di cui fanno parte, principalmente, lavoratori con partita IVA e lavoratori occasionali)1. Se non diversamente specificato, il termine “assunzioni” riguar- derà quindi esclusivamente le assunzioni di dipendenti previste direttamente a carico delle imprese. Imprese con dipendenti che prevedono assunzioni Anni 2006-2012 (quota % sul totale) Imprese con dipendenti che prevedono assunzioni, per classe dimensionale e settore di attività Anno 2012 (quota % sul totale) Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior La quota di imprese che prevedono di effettuare assunzioni nel corso dell’anno, che nel 2008 aveva rag- giunto il 28,5%, nel biennio successivo era scesa al 19-20%, per poi risalire al 22,5% nel 2011 e ricalare al 14,4% nel 2012. Come nel 2009, l’indagine per il 2012 è stata condotta proprio nel pieno della recessione (prima parte dell’anno), motivo per cui il modesto valore a cui tale quota si è ridotta riflette coerente- 1 Per i lavoratori parasubordinati non si può, correttamente, parlare di “ingressi”, ma si deve piuttosto parlare di “contratti”, in quanto il termine “ingressi” potrebbe far presupporre che la loro attività venga svolta presso la sede delle imprese. 10,5 18,8 58,3 85,9 94,0 14,410,9 17,0 55,9 77,7 87,6 14,4 10,4 20,4 60,0 89,9 96,0 14,4 0 20 40 60 80 100 1-9 10-49 50-249 250-499 500 e oltre Totale TOTALE Industria Servizi 23,4 26,5 28,5 19,8 18,6 22,5 14,4 0 5 10 15 20 25 30 35 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 16 mente il diffuso pessimismo delle imprese e la prospettiva, che si è rivelata correttamente formulata, di prosecuzione della fase recessiva in atto almeno per l’intero 20122. Ma, soprattutto, ciò conferma le pre- cedenti osservazioni in ordine alla crescita economica e alle dinamiche del mercato del lavoro, e cioè che non si è propriamente di fronte a una nuova crisi di ordine congiunturale, ma nel mezzo di un più lungo e intenso periodo nel quale il sistema economico cerca di adeguarsi a un nuovo assetto delle relazioni produttive e sociali, accelerato e sostenuto anche dagli interventi di policy (come la riforma del mercato del lavoro) necessari ad accompagnare questo processo di trasformazione verso un nuovo equilibrio sul quale innestare le politiche della crescita. La diffusione di questo clima è avvalorata anche dalla sostanziale assenza di differenze di comportamen- to a livello di macro-settore: la propensione ad assumere, infatti, si appiattisce sul 14,4% del totale sia tra le imprese industriali sia tra quelle del terziario. Solo scendendo nel dettaglio delle classi dimensionali è possibile apprezzare delle specificità, che si innestano nella tendenza generale che vede la quota di imprese che prevedono assunzioni crescere all’aumentare della classe dimensionale: le micro imprese (1-9 dipendenti, che rappresentano la netta maggioranza delle imprese italiane), più esposte alle difficoltà congiunturali in quanto maggiormente domestic-oriented, mostrano un’intenzione decisamente ridotta di ricorrere a nuovo personale in entrata - solo poco più di una su 10 ha intenzione di farlo nel corso del 2012 - e affiora solo una lieve preminenza dell’industria sui servizi. Tra tutte le altre classi dimensionali, dove si va da almeno circa 2 imprese che prevedono di assumere su 10 tra quelle appartenenti alla classe 10-49 dipendenti, a oltre 9 su 10 fra quelle con 500 dipendenti e più, invece, i servizi esibiscono siste- maticamente un’incidenza di assumenti superiore rispetto alla media generale. Imprese con dipendenti che prevedono assunzioni, per settore di attività Anno 2012 (quota % sul totale) Imprese con dipendenti che prevedono assunzioni, per forma giuridica e ripartizione territoriale Anno 2012 (quota % sul totale) Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior La dimensione prevalente delle imprese è una delle determinanti anche delle dinamiche sub-settoriali: l’intenzione di assumere si amplia, infatti, in quei comparti dove la dimensione media è più grande, come il chimico-farmaceutico, dove quasi un’impresa su tre aprirà nel 2012 le porte a nuovo personale, o gli operatori della sanità e assistenza sociale, che ricorreranno ad assunzioni in un caso su quattro. Nel primo comparto di attività citato (chimico-farmaceutico), le classi dimensionali che contribuiscono maggior- 2 Si tenga presente che la sfasatura temporale tra il momento dell’indagine e la successiva evoluzione del ciclo economico nel corso dell’anno, può dar luogo ad apparenti contraddizioni tra le previsioni formulate delle imprese e il dispiegarsi o il mutare delle condizioni in cui le stesse operano. Così la quota elevata (e in aumento) delle imprese intenzionate ad assumere nel corso del 2008, rilevata nei primi mesi dell’anno, ancora non poteva tener conto della crisi che si sarebbe manifestata a partire dal secondo semestre, esattamente come successo nel 2011, quando la maggiore propensione ad assumere, manifestata dalla imprese a inizio d’anno (rispetto all’anno precedente), sembra incoerente con la nuova fase recessiva che sarebbe invece iniziata nel terzo trimestre dello stesso anno. 21,5 21,9 24,1 14,4 12,5 30,9 19,2 21,0 32,1 15,5 14,4 14,4 0 5 10 15 20 25 30 35 Servizi finanziari e assicurativi Servizi di alloggio e ristorazione; servizi… Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari… SERVIZI (di cui:) Costruzioni Public utilities Industrie della gomma e materie plastiche Ind. macchin., attrezz. e mezzi di trasporto Industrie chimiche, farmaceutiche e… Industria in senso stretto (di cui:) INDUSTRIA TOTALE Società di capitali Soc. persone e ditte indiv. Cooperative e altre forme Totale Totale Nord Ovest 22,1 4,8 46,6 13,2 Nord Est 27,3 7,3 49,0 15,9 Centro 22,0 6,8 42,3 14,2 Sud e Isole 26,1 7,9 31,6 14,5 24,2 14,441,76,7 17 Capitolo 1. L’evoluzione del sistema produttivo italiano nel 2012 e l’impatto sulle prospettive occupazionali mente al risultato complessivo sono la 50-249 e quella con oltre 500 dipendenti, in grado di staccare la corrispondente quota media dell’industria di circa 8 punti percentuali; mentre nel secondo caso (sanità e assistenza sociale) sono le classi che ricadono nel segmento 10-250 dipendenti che definiscono il comportamento dell’intero comparto, dato che i rispettivi tassi di imprese assumenti distanzieranno le corrispondenti medie generali dei servizi di 6-7 punti percentuali. D’altra parte, invece, i comparti in cui la dimensione media è più contenuta, oltre a scontare più pesan- temente gli effetti della debolezza della domanda interna, sono anche quelli che esibiscono la minore propensione delle imprese ad assumere: così, quote particolarmente ridotte sono associate, nell’industria, al sistema casa e tempo libero (11%) assieme alle costruzioni (12,5%) e, nei servizi, agli studi professionali e agli operatori commerciali. Sotto il profilo della forma giuridica, grazie anche alla ‘particolare’ attenzione e sensibilità nei confronti del capitale umano, sono le cooperative, oltre alle “altre” forme, a dimostrare un dinamismo sul fronte delle assunzioni decisamente superiore alla media (oltre un’impresa su quattro si è dichiarata propensa a inserire nuovo personale durante il 2012), trainate principalmente dalle decisioni degli operatori del Nord e del Centro. Anche nelle società di capitali, che grazie all’elevata scala si dimostrano più attive - pure per ragioni di turn-over, ma non solo -, in particolare quelle del Nord Est sulla scia delle note positive provenienti dalla domanda estera, la quota di assumenti sarà superiore alla media generale di quasi 10 punti percentuali, mentre le società di persone e le ditte individuali, strutturalmente piccole, si dimostrano meno propense a ricorrere a nuovi ingressi (solo il 6,7% dichiara di farlo nel 2012), un comportamento comunque amplificato dalla difficile fase congiunturale. Assunzioni totali, stagionali e non stagionali previste dalle imprese per il 2012, per settore di attività, classe dimensionale e ripartizione territoriale. Valori assoluti* e variazioni assolute e percentuali 2012 Variaz. 2011-2012 Valori assoluti Variaz. % 2011-2012 Totale Non stagionali Stagionali Totale Non stagionali Stagionali Totale Non stagionali Stagionali Totale 631.340 406.820 224.520 -214.670 -188.340 -26.330 -25,4 -31,6 -10,5 Industria 166.920 128.740 38.180 -108.210 -100.320 -7.880 -39,3 -43,8 -17,1 Servizi 464.420 278.080 186.340 -106.460 -88.020 -18.450 -18,6 -24,0 -9,0 1-9 dipendenti 243.710 152.350 91.360 -88.900 -87.930 -970 -26,7 -36,6 -1,1 10-49 dipendenti 125.920 55.560 70.360 -65.340 -58.020 -7.310 -34,2 -51,1 -9,4 50-249 dipendenti 87.120 59.830 27.290 -32.620 -19.830 -12.800 -27,2 -24,9 -31,9 250-499 dipendenti 41.850 31.300 10.550 -2.590 -4.290 1.700 -5,8 -12,1 19,2 500 dipendenti e oltre 132.740 107.780 24.960 -25.220 -18.270 -6.950 -16,0 -14,5 -21,8 Nord Ovest 162.460 123.110 39.350 -65.190 -58.720 -6.470 -28,6 -32,3 -14,1 Nord Est 169.780 100.450 69.330 -55.500 -44.410 -11.090 -24,6 -30,7 -13,8 Centro 125.390 82.960 42.430 -43.220 -38.330 -4.890 -25,6 -31,6 -10,3 Sud e Isole 173.710 100.300 73.410 -50.760 -46.880 -3.870 -22,6 -31,9 -5,0 *Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali o le variazioni assolute possono non coincidere con la somma o la differenza dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Dalla più bassa diffusione delle imprese che prevedono di assumere nel 2012 scaturisce un flusso di assun- zioni più esiguo rispetto a quello dell’anno precedente. Infatti, rispetto al 2011, le assunzioni - sempre con riferimento a quelle “dirette” - previste dalle imprese industriali e dei servizi nel 2012 subiscono un netto ridimensionamento (-25,4%): in termini assoluti, si restringono di circa 215 mila unità gli ingressi preventivati, per un totale di poco più di 613 mila assunzioni. Se il calo riguarda sia le assunzioni non Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 18 stagionali sia quelle stagionali, le rispettive entità si presentano, tuttavia, differenziate: decisamente più pesanti per le prime (-31,6%, pari a -188 mila unità), mentre per le seconde la riduzione è più contenuta (-10,5%, circa 26 mila unità in meno). La diffusione della crisi rende dunque la generalità delle imprese particolarmente cauta nell’inserire nuovo personale, soprattutto se tale scelta non è legata a previsioni di incremento dell’attività produttiva, cosicché le assunzioni non stagionali risultano sensibilmente più penalizzate rispetto a quelle stagionali. In particolare, in termini relativi, a subire il ridimensionamento più evidente sono gli ingressi non stagionali nell’industria (-43,8% rispetto al -24% dei servizi), dove è più intensa la riduzione anche delle assunzioni stagionali (-17,1% rispetto al -9% dei servizi). Anche per i flussi, sotto il profilo delle classi dimensionali di impresa, il quadro si presenta meno omo- geneo e si ripropone un andamento simile a quello descritto per le forme giuridiche. Le assunzioni nei segmenti dimensionali più ridotti - quelli più vincolati alla stagnazione della domanda interna - subi- scono i decrementi più marcati: quelli delle entrate non stagionali spiegano gran parte dei cali sia tra le micro (1-9 dipendenti) sia tra le piccole imprese (10-49 dipendenti). Le prime esibiscono la massima perdita assoluta di ingressi non stagionali su base annua (quasi -88 mila unità, pari al -36,6%), mentre in corrispondenza delle seconde si raggiunge la massima contrazione relativa (-51,1%, pari a -58 mila unità). Al crescere della classe dimensionale, il contributo delle assunzioni stagionali sulla variazione delle entrate previste si fa più rilevante sia, ancora in senso negativo, per le medie (50-249 dipendenti) e le grandissime imprese (500 dipendenti e oltre), sia, in senso positivo, per le grandi imprese (250-499 dipendenti). Infatti, l’unico incremento previsto nel flusso di ingressi riguarda gli stagionali in questa classe dimensionale che guadagnano il 19,2% (pari a 1.700 unità). Il contributo degli stagionali, come evidenziato sopra, è sfavorevole negli altri due citati segmenti dimensionali, in cui si dovrebbero perdere complessivamente quasi 20 mila dipendenti con questo tipo di inquadramento. L’osservazione territoriale evidenzia andamenti più omogenei, sebbene le regioni produttivamente più attive mostrino un maggiore grado di sensibilità al ciclo economico, che si traduce in riduzioni più soste- nute. Infatti, tutto il Centro-Nord, pur con sfumature diverse - il calo del Nord Ovest e quello del Nord Est sono distanziati di 4 punti percentuali - esibisce ridimensionamenti delle assunzioni previste nel 2012 rispetto al 2011 che superano quello del Sud e Isole. Il Mezzogiorno si differenzia grazie principal- mente a una flessione contenuta delle assunzioni stagionali (-5%), che invece oltrepassa la doppia cifra in tutte le altre ripartizioni. Sono comunque gli ingressi di non stagionali che incidono sui risultati generali di ciascuna area - dimostrandosi oltretutto il volto più strutturale della domanda di lavoro - mostrando contrazioni che vanno da un massimo del -32,9% del Nord Ovest a un minimo del -30,7% del Nord Est. 1.3 Assunzioni dirette e collaborazioni: la quantificazione dei flussi totali in entrata Oltre ai dipendenti veri e propri, le imprese impiegano altre tipologie di lavoratori, convenzionalmente denominati come “atipici”, quali interinali, collaboratori professionali (sostanzialmente “a progetto”) e altri lavoratori non dipendenti (costituiti soprattutto da titolari di partita IVA e lavoratori occasionali)3. Lo stock di collaboratori professionali che le imprese con dipendenti prevedono di impiegare viene rilevato già da alcuni anni, quello di lavoratori interinali dall’indagine del 2010, quello di “altri” lavoratori para- subordinati dall’indagine in esame, quindi dal 2012. Sempre da quest’ultima rilevazione è stato chiesto alle imprese di specificare, per i tre gruppi sopra indicati, anche i flussi in entrata, vale a dire i contratti che prevedono di stipulare nell’arco dell’anno. Pertanto, nonostante la frammentazione da un punto di 3 Nelle imprese saranno inoltre presenti circa 81 mila stagisti e tirocinanti retribuiti, per circa 47 mila dei quali l’ingresso in azienda è previsto nel corso del 2012. Dato il carattere prevalentemente formativo di stage e tirocini, anche se retribuiti, si ritiene non opportuno considerare queste figure come una componente a tutti gli effetti della domanda di lavoro. 19 Capitolo 1. L’evoluzione del sistema produttivo italiano nel 2012 e l’impatto sulle prospettive occupazionali vista temporale, l’indagine si sta adattando a monitorare “segmenti” meno convenzionali, ma di crescente importanza per cogliere il quadro evolutivo complessivo del mondo di lavoro. Come già si è visto per le assunzioni dirette di lavoratori dipendenti, anche per i lavoratori atipici si riduce la quota di imprese che ne prevedono l’utilizzo, in misura molto limitata per i collaboratori, più pesantemente per i lavoratori interinali (dal 4,6 al 2,2%), sui quali sono particolarmente intense le conseguenze dei cambiamenti del ciclo economico, che nel caso di stagnazione dell’attività produttiva determina una riduzione della domanda. Complessivamente le imprese prevedono di impiegare nel 2012 (includendo anche coloro che avevano già un contratto al momento della rilevazione) circa 438 mila lavoratori atipici: circa 153 mila interinali (il 35% circa del totale), 173 mila collaboratori a progetto (39%) e oltre 113 mila “altri” lavoratori non alle dipendenze (26%). Rispetto a quanto previsto per il 2011, gli interinali previsti si riducono del 26% (-53 mila), mentre i collaboratori aumentano del 13%, risultando circa 20 mila in più di quelli dell’anno precedente. L’aspetto innovativo della rilevazione per il 2012 è però la stima dei flussi totali in entrata prodotti dall’attivazione dei contratti, comprensiva anche dei lavoratori “atipici”. Considerando tutte le compo- nenti rilevate dall’indagine, la domanda di lavoro che le imprese italiane prevedono di attivare nel 2012, si concretizzerà in quasi 862 mila contratti: oltre alle 631 mila assunzioni dirette (il 73% della domanda totale), le imprese prevedono la stipula di 89.500 contratti di lavoro interinale (10%), che portano il totale delle entrate di lavoratori dipendenti a circa 721.000 unità, pari all’84% del totale dei contratti attivati. A queste si sommano circa 141.000 contratti di lavoro parasubordinato (16%), dei quali 92.600 riguarderanno collaboratori professionali (11%) e poco più di 48.000 “altri” lavoratori parasubordinati non alle dipendenze (6%)4. Contratti che le imprese prevedono di attivare, per tipologia di contratto. Anni 2008-2012 (valori assoluti*) Totale dipendenti di cui: Totale dipen- denti esclusi gli interinali (assunzioni "dirette") Totale non dipendenti di cui: Totale lavo- ratori atipici (interinali e non dipen- denti) Totale contratti attivati Non stagionali Stagionali Interinali Colla- boratori a progetto Altri non dipendenti** 2008 827.890 251.590 1.079.480 2009 523.620 257.980 781.600 2010 551.950 250.210 802.160 2011 595.160 250.848 846.008 2012 720.790 406.820 224.520 89.450 631.340 140.740 92.630 48.110 230.190 861.530 *Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** Collaboratori a partita IVA e occasionali. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Le assunzioni dirette di personale alle dipendenze (che includono quelle sia stagionali sia non stagionali) saranno quindi poco meno di tre quarti delle entrate totali, e per ogni 100 di tali assunzioni dirette si prevedono circa 36 contratti di lavoro atipici (interinali e “non dipendenti”, definibili quest’ultimi anche come parasubordinati). Volendo misurare più precisamente il ruolo dei parasubordinati, si sottolinea come ogni 100 entrate di lavoratori dipendenti intesi in senso lato (compresi quindi gli interinali) si avranno circa 20 contratti a lavoratori non dipendenti. Il rapporto più elevato fra entrate di lavoratori atipici e assunzioni dirette si avrà nell’industria in senso stretto, con 53 entrate ogni 100 assunzioni dirette previste, di cui ben 23 spiegate dagli interinali. Tant’è che nel momento in cui gli interinali si considerano tra i dipendenti secondo una suddivisione tra lavo- 4 Per i lavoratori atipici i contratti avviati nell’anno comprendono i contratti già in essere che vengono rinnovati. Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 20 ratori non alle dipendenze e alle dipendenze, in questo stesso settore di attività il rapporto fra le due categorie diviene inferiore alla media, assestandosi a 13,1 “non dipendenti” (pari all’11,6% della domanda di lavoro complessiva) per 100 dipendenti (88,4%), contro il valore medio generale di 19,5. È però nelle public utilities che tale rapporto scende al minimo, per effetto dei soli circa 8 “non dipendenti” per 100 dipendenti, alla luce del fatto che i primi contribuiscono appena per il 7,5% del totale entrate del settore rispetto al restante quasi 93% dei secondi. Composizione del totale dei contratti che le imprese prevedono di attivare nel 2012, per tipologia di contratto, settore di attività, classe dimensionale e ripartizione territoriale. Valori assoluti* e composizioni percentuali Totale dipendenti di cui: Totale dipen- denti esclusi gli interinali (assunzioni “dirette”) Totale non dipendenti di cui: Totale lavo- ratori atipici (interinali e non dipen- denti Totale contratti attivati Non stagio- nali Stagionali Interinali Collabor. a progetto Altri non dipendenti** Valori assoluti* Totale 720.790 406.820 224.520 89.450 631.340 140.740 92.630 48.110 230.190 861.530 Industria 208.300 128.740 38.180 41.380 166.920 35.710 21.380 14.330 77.090 244.020 Servizi 512.490 278.080 186.340 48.070 464.420 105.030 71.250 33.780 153.100 617.520 Nord Ovest 196.730 123.110 39.350 34.270 162.460 42.940 27.930 15.010 77.210 239.680 Nord Est 195.760 100.450 69.330 25.980 169.780 27.370 16.430 10.940 53.350 223.130 Centro 141.890 82.960 42.430 16.500 125.390 34.520 23.530 10.990 51.020 176.410 Sud e Isole 186.410 100.300 73.410 12.700 173.710 35.900 24.740 11.160 48.600 222.310 1-9 dip. 252.490 152.350 91.360 8.780 243.710 69.840 41.180 28.660 78.620 322.320 10-49 dip. 138.680 55.560 70.360 12.760 125.920 31.820 23.370 8.450 44.580 170.500 50-249 dip. 108.780 59.830 27.290 21.660 87.120 21.430 14.530 6.900 43.090 130.210 250-499 dip. 55.940 31.300 10.550 14.090 41.850 4.960 3.700 1.260 19.050 60.900 500 dip. e oltre 164.900 107.780 24.960 32.160 132.740 12.700 9.860 2.840 44.860 177.610 Composizioni percentuali Totale 83,7 47,2 26,1 10,4 73,3 16,3 10,8 5,6 26,7 100,0 Industria 85,4 52,8 15,6 17,0 68,4 14,6 8,8 5,9 31,6 100,0 Servizi 83,0 45,0 30,2 7,8 75,2 17,0 11,5 5,5 24,8 100,0 Nord Ovest 82,1 51,4 16,4 14,3 67,8 17,9 11,7 6,3 32,2 100,0 Nord Est 87,7 45,0 31,1 11,6 76,1 12,3 7,4 4,9 23,9 100,0 Centro 80,4 47,0 24,1 9,4 71,1 19,6 13,3 6,2 28,9 100,0 Sud e Isole 83,9 45,1 33,0 5,7 78,1 16,1 11,1 5,0 21,9 100,0 1-9 dip. 78,3 47,3 28,3 2,7 75,6 21,7 12,8 8,9 24,4 100,0 10-49 dip. 81,3 32,6 41,3 7,5 73,9 18,7 13,7 5,0 26,1 100,0 50-249 dip. 83,5 45,9 21,0 16,6 66,9 16,5 11,2 5,3 33,1 100,0 250-499 dip. 91,9 51,4 17,3 23,1 68,7 8,1 6,1 2,1 31,3 100,0 500 dip. e oltre 92,8 60,7 14,1 18,1 74,7 7,2 5,6 1,6 25,3 100,0 *Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** Collaboratori a partita IVA e occasionali. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior 21 Capitolo 1. L’evoluzione del sistema produttivo italiano nel 2012 e l’impatto sulle prospettive occupazionali Le costruzioni si caratterizzano invece per la maggiore incidenza percentuale, quasi il 22%, dei “non dipenden- ti” sul totale degli ingressi, per oltre la metà spiegata dal peso degli “altri non dipendenti” (lavoratori a partita IVA e occasionali), che coprono più dell’11% della domanda totale del settore, il doppio della media generale. Nonostante ciò il rapporto tra atipici (“non dipendenti” uniti agli interinali) e assunti direttamente (stagionali e non) dalle imprese di costruzioni supera di poco il 35%, collocandosi leggermente al di sotto della media, per effetto dell’incidenza molto esigua dei lavoratori interinali (appena il 4% del totale delle entrate), che in questo settore saranno meno di 6 ogni 100 assunti direttamente dalle imprese, contro una media generale di circa 14. Le entrate di lavoratori interinali presentano un’incidenza relativamente modesta anche nei servizi (8% delle entrate totali), portando così il rapporto tra lavoratori atipici e lavoratori assunti direttamente dalle imprese (33 ogni 100) al di sotto della media complessiva (poco più di 36). Per contro, anche se il tema degli assunti con contratto stagionale sarà ripreso più oltre, merita anticipare come il terziario presenti una quota di questi ultimi che sfiora il 30%, quasi il doppio di quella che si riscontra nell’industria (16%). Le differenze più significative del rapporto caratteristico tra entrate di lavoratori atipici (interinali e “non dipendenti”) e assunzioni “dirette”, come di quello tra attivazione di “non dipendenti” e assunzioni di dipendenti (inclusi gli interinali), piuttosto che quello tra assunzioni di interinali e assunzioni “dirette”, derivano fondamentalmente dalle diverse peculiarità tecnico-organizzative dei settori economici; esse si riflettono quindi nelle diverse tipologie di impresa e nei diversi ambiti territoriali in modo “derivato”, a seconda cioè della composizione settoriale che contraddistingue le imprese delle diverse classi dimensio- nali e la struttura settoriale delle diverse economie locali. Così il rapporto tra lavoratori atipici e assunzioni dirette raggiunge i valori più elevati nelle imprese di dimensione intermedia (da 50 a 499 dipendenti) e nelle regioni del Nord-Ovest e del Centro, mentre il rapporto tra non dipendenti e dipendenti aumenta in modo lineare al crescere della dimensione azienda- le, e raggiunge i valori più elevati nel Centro e nel Nord-Ovest. Infine, il rapporto tra lavoratori interinali e lavoratori assunti direttamente delle imprese presenta valori decrescenti (l’uno quasi triplo dell’altro) passando dal Nord-Ovest al Mezzogiorno, mostrando nel contempo, invece, una tendenza crescente pas- sando dalle imprese più piccole (fino a 9 dipendenti) a quelle medio-grandi (da 250 a 499 dipendenti). Del resto, le medio-grandi imprese, sfruttando logiche organizzative più ampie, ricorrono con più frequenza a società interinali rispetto alle piccole, le quali, dal canto loro, avendo spesso prospettive meno pianificate e stabili, dato anche l’attuale momento congiunturale, preferiscono fare leva maggiormente sulla flessibilità del mercato del lavoro, puntando di più sugli atipici che, per loro natura, si caratterizzano per una elevata flessibilità dei rapporti di lavoro, di norma mai di lunga durata, anche se talvolta le imprese - con maggiore riguardo alle medio-grandi - fanno ricorso a queste figure per una successiva assunzione. Nel 2012, come si è visto, le imprese prevedono di utilizzare oltre 438mila di questi lavoratori, attivando (o rinnovando) contemporaneamente 230mila contratti (più di 89 mila interinali ai quali vanno a sommarsi gli oltre 140 mila “non dipendenti”). Ciò significa che almeno 208 mila circa di essi, con cui le imprese avevano un contratto in essere già al momento della rilevazione, lo proseguiranno nel corso dell’anno e ad essi si aggiungeranno i lavoratori con cui sarà stipulato un nuovo contratto (una parte dei quali potrà riguardare altri lavoratori sotto contratto al momento dell’indagine oggetto di rinnovo nel corso dell’anno). La non conoscenza dello stock di lavoratori atipici presenti al momento dell’indagine, la diversa durata dei contratti stessi e i diversi tempi di scadenza, richiedono per questa materia una certa cautela nel trarre conclusioni. Si può, comunque, ritenere che il rapporto tra i 230mila con cui verrà stipulato un contratto nel corso dell’anno e i 438mila impiegati nel corso dell’anno costituisca una proxy accettabile del tasso di ricambio di queste figure. Per il complesso degli atipici, questo tasso è pari al 53% circa, variando dal massimo del 59% per gli inte- rinali, a un minimo del 43% per gli “altri non dipendenti”. Nell’arco dell’anno, in altre parole, il ricambio degli atipici impiegati dalla imprese si diffonde, mediamente, in oltre la metà degli stessi. Questa “rota- zione” riguarda quasi 6 interinali su 10 (accentuata dal forte calo nell’impiego di queste figure) e poco più di 4 lavoratori a partita IVA e occasionali (definiti nel complesso come “altri non dipendenti”) su 10. Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 22 Tassi di ricambio dei lavoratori atipici nel 2012, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale. Valori percentuali (contratti attivati ogni 100 lavoratori utilizzati) Collabor. a progetto Altri non dipendenti* Totale non dipendenti Interinali Totale atipici (non dipen- denti e interinali) Totale 53,7 42,5 49,2 58,6 52,5 Industria 51,4 48,0 50,0 57,8 53,9 Senso stretto 48,6 41,0 46,0 56,7 52,6 Public utilities 47,6 33,3 44,6 58,5 53,7 Costruzioni 56,8 54,5 55,6 73,4 57,9 Servizi 54,4 40,5 49,0 59,4 51,8 Nord Ovest 50,9 40,5 46,7 61,2 52,2 Nord Est 54,2 40,9 47,9 65,0 55,0 Centro 52,2 45,3 49,8 45,7 48,4 Sud e Isole 58,4 44,5 53,2 62,0 55,2 1-9 dip. 55,4 43,1 49,6 69,0 51,2 10-49 49,8 41,6 47,3 55,4 49,4 50-249 52,5 48,2 51,0 55,5 53,2 250-499 58,0 36,2 50,3 62,3 58,7 500 e oltre 57,0 33,0 49,0 58,3 55,4 * Collaboratori a partita IVA e occasionali. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior In tutti i settori, in tutte le imprese secondo la classe dimensionale e in quasi tutti i territori (unica ecce- zione il Centro Italia) i lavoratori con “altre” tipologie di contratto non di lavoro dipendente presentano il tasso di ricambio più basso. Per contro, gli interinali sono i lavoratori con il tasso di ricambio più alto in tutti i settori, in quasi tutti i territori e nelle imprese di quasi tutte le classi dimensionali; fanno eccezione le imprese dell’Italia centrale, per le quali i tassi più elevati si riscontrano per i collaboratori a progetto. In un momento di difficoltà congiunturale, non stupisce come le imprese vadano a restringere primaria- mente il ricambio dei contratti più flessibili, corrispondenti alle collaborazioni occasionali e partite IVA, vedendo nei lavoratori interinali figure molto più innestate, anche dal punto di vista formativo, all’interno dei processi aziendali. Dal punto di vista territoriale e dimensionale di impresa, per il complesso dei lavoratori atipici i tassi di ricambio più elevati si riscontrano nelle costruzioni, nel Sud e Isole assieme al Nord-Est e nelle imprese medio-grandi (da 250 a 499 dipendenti); i valori più contenuti si hanno invece nei servizi, nel Centro e nelle imprese medio-piccole (da 10 a 49 dipendenti). 1.4 Entrate di lavoratori atipici e di assunti diretti nelle aree aziendali La crescente flessibilità del mercato del lavoro fa emergere la necessità di un’analisi più attenta, non solo in termini quantitativi, ma anche qualitativi, dell’utilizzo delle imprese di lavoratori atipici “non dipendenti” (lavoratori occasionali e a partita IVA, assieme ad altri parasubordinati come i collaboratori a progetto, ma con l’esclusione degli interinali). Quasi un terzo dei lavoratori atipici “non dipendenti” di cui le imprese prevedono l’ingresso in azienda nel corso del 2012 sarà destinato all’area della produzione di beni e servizi. Un’altra quota di rilievo (oltre il 22%) sarà impiegata nelle attività commerciali e della vendita, che ben si prestano a queste forme flessibili di lavoro essendo maggiormente sganciate da logiche 23 Capitolo 1. L’evoluzione del sistema produttivo italiano nel 2012 e l’impatto sulle prospettive occupazionali interne di processo aziendale; circa un sesto (oltre il 16%) verrà destinato all’area tecnica e della progetta- zione e un altro 10% in quella della direzione e dei servizi generali. Quote minori saranno impiegate nelle altre aree aziendali, soprattutto quella amministrativa, finanziaria, legale e del controllo di gestione (9%)5, al cui interno vi sono segmenti (ad esempio la parte legale) per i quali le imprese possono ricorrere con più frequenza a professionalità esterne che esulano dal “core” dei processi aziendali intesi in senso stretto. Lavoratori atipici non dipendenti* (esclusi gli interinali) pre- visti in ingresso nelle imprese nel 2012, per area aziendale (composizione percentuale) Lavoratori dipendenti* (esclusi gli interinali) previsti in ingresso nelle imprese nel 2012, per area aziendale (composizione percentuale) * Collaboratori a progetto e professionali a partita IVA e occasionali. * Non stagionali e stagionali. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Lavoratori dipendenti assunti direttamente e non dipendenti* previsti in ingresso nelle imprese nel 2012, per area aziendale. (composizione percentuale) * Gli assunti “diretti” comprendono i dipendenti non stagionali e stagionali (esclusi gli interinali). I lavoratori non dipendenti comprendono i collaboratori a progetto e professionali a partita IVA e occasionali. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior 5 Non viene rilevata la destinazione per area aziendale né dei lavoratori interinali utilizzati, né delle loro entrate. Produzione di beni o servizi; 31,4 Direzione e servizi generali; 9,9 Amministr., Įnanziaria, legale e controllo di gesƟone; 8,9 Commerciale e vendita; 22,3 Tecnica e progeƩazione; 16,6 LogisƟca; 2,2 Altre aree aziendali; 8,6 Produzione di beni o servizi; 71,1 Direzione e servizi generali; 3,1 Amministrat., Įnanziaria, legale e controllo gesƟone; 3,9 Commerciale e vendita; 10,9 Tecnica e progeƩazione; 3,8 LogisƟca; 3,4 Altre aree aziendali; 3,7 9,0 41,3 33,7 31,4 49,2 12,6 34,1 18,2 91,0 58,7 66,3 68,6 50,8 87,4 65,9 81,8 0% 20% 40% 60% 80% 100% Produzione di beni o servizi Direzione e servizi generali Amm., finanz., legale e controllo di gestione Commerciale e vendita Tecnica e progettazione Logistica Altre aree aziendali TOTALE Non dipendenti in ingresso Assunti diretti Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 24 D’altro canto, infatti, quando le imprese assumono direttamente i dipendenti, ben il 71% di essi sono destinati all’area della produzione di beni o servizi, vale a dire all’attività primaria dell’azienda. Molto distaccata (11%) è la quota di assunti che saranno destinati all’area commerciale e delle ven- dite, mentre a ciascuna di tutte le altre aree aziendali sarà destinata una quota di assunti compresa fra il 3 e il 4%. In termini dinamici, il forte calo delle assunzioni dirette programmate dalla imprese nel 2012 rispetto al 2011, e con particolare riguardo a quelle non stagionali, riguarderà tutte le aree aziendali, con l’unica eccezione di quella dell’Innovation-Technology e sistemi informativi (compresa all’interno dell’area della Direzione e dei servizi generali), nella quale gli assunti con contratto non stagionale aumenteranno del 12%, a conferma di come le imprese mostrino la volontà di salvaguardare il fattore “tecnologia” per riu- scire a controbattere i duri colpi della crisi. La riduzione, invece, sarà particolarmente accentuata nell’area commerciale, in quella tecnica, della logi- stica e in quella residuale delle “altre” aree aziendali, fino a un massimo, proprio in queste ultime, del 48%. Come se le imprese, in un contesto di forte restrizione della domanda, abbiano perso stimolo nel potenziare l’intero segmento che guarda ai rapporti con i clienti. Riduzioni inferiori, ma sempre di notevole entità, (nell’ordine del 25%) si avranno invece nelle aree della Produzione, della Direzione e dei servizi generali e in quella Amministrativa e gestionale. 1.5 Le forme contrattuali Il 2012 è stato un anno in cui il mercato del lavoro ha conosciuto profonde evoluzioni, tanto congiuntu- rali quanto strutturali (si pensi all’ambito normativo). Un contesto nel quale le previsioni formulate dalle imprese non possono che essere state in parte influenzate dal corso degli eventi, a partire dalla scelta delle modalità contrattuali a cui ricorrere nel momento in cui sono state programmate le assunzioni6. In termini assoluti, i cali del numero degli assunti “diretti” previsti nel 2012 rispetto al 2011 si presentano generalizzati, aggirandosi attorno alla flessione media generale del 25,4% (-31,6% per le assunzioni non stagionali; -10,5% per quelle stagionali), mentre in termini relativi è in atto una ricomposizione tra le varie modalità previste, dettata dal clima di incertezza e dalla conseguente prudenza con cui le imprese si muovono sul terreno dell’acquisizione di nuovo capitale umano. La contrazione più accentuata riguarda però le assunzioni “stabili”, vale a dire con contratto a tempo indeterminato, che si riducono quasi del 38%, percentuale quasi doppia rispetto a quella di tutti i contratti “a termine” (-20%). La loro incidenza sul totale delle assunzioni si riduce pertanto di quasi 6 punti, passando dal 32% del 2011 al 26% del 2012, mentre tutte le entrate “a termine” passano dal 68 al 74%. La quota delle assunzioni a tempo indeterminato si riduce anche sul totale delle assunzioni non stagionali, passando dal 45 al 41%. I contratti “a termine” raggiungono quindi l’incidenza più elevata degli ultimi 5 anni, concentrando quasi tre quarti delle assunzioni totali e circa il 60% di quelle non stagionali. Pur considerando che la ripartizione delle assunzioni per tipologia contrattuale può essere influenzata di anno in anno da contingenze particolari e dalle specificità del momento congiunturale in cui viene con- dotta l’indagine, l’osservazione degli andamenti in serie storica sembra indicare abbastanza nettamente che le dinamiche evidenziate nell’ultimo anno non sono riconducibili solo al difficile momento economi- co, ma riflettono tendenze in atto ormai da tempo e che le crisi che si sono susseguite negli ultimi anni hanno contribuito ad accelerare. 6 In questo paragrafo si fa riferimento alle assunzioni di lavoratori dipendenti e rimangono esclusi i lavoratori interinali. 25 Capitolo 1. L’evoluzione del sistema produttivo italiano nel 2012 e l’impatto sulle prospettive occupazionali Inoltre, sia gli spostamenti di quota dell’ultimo anno, sia le tendenze di medio periodo sono decisamente generalizzate e con qualche significativa accentuazione. Nell’ultimo anno, così come nel periodo imme- diatamente precedente, lo spostamento di quote a favore dei contratti a termine risulta alquanto più marcato nei servizi rispetto all’industria, nel Mezzogiorno - e in parte nel Nord-Est - rispetto agli altri territori e nelle imprese minori (fino a 49 dipendenti) rispetto a quelle di maggiore ampiezza. Anche se la ripartizione delle assunzioni si sposta nel tempo a favore dei contratti a termine, perman- gono comunque notevoli differenze di ordine strutturale. I contratti “stabili” sono un terzo del totale nell’industria, ma non arrivano a un quarto nei servizi, dove la stagionalità è nettamente più diffusa; sono compresi tra il 21% nel Nord-Est e il 33% nel Nord-Ovest; sono appena il 16% nelle imprese da 10 a 49 dipendenti e arrivano al 37% in quelle che hanno almeno 500 dipendenti; sono il 46% per i profili pro- fessionali più elevati (soprattutto dirigenziali, 86%) e non arrivano al 19% per quelli di livello intermedio, con un minimo del 14% per le professioni del commercio e dei servizi. Guardando alla composizione delle assunzioni “a termine” (escluse le stagionali) per tipologia di contrat- to, prevalgono sempre nettamente quelle a tempo determinato (che fanno riferimento a uno specifico contratto collettivo di lavoro) con una quota del 77%, inferiore di circa 2 punti percentuali a quella dello scorso anno; seguono, molto distanziati, i contratti di apprendistato (16%), che guadagnano però circa un punto, controbilanciando in parte la diminuzione del ruolo dei contratti a tempo determinato. Un fenomeno, seppur dai minimi contorni, da sottolineare comunque dato che proprio l’ultima riforma del mercato del lavoro - sebbene entrata in vigore dopo lo svolgimento dell’indagine - abbia inteso puntare sull’apprendistato come strada principale di ingresso nel modo del lavoro, sfruttando gli ampi vantaggi, tanto per l’impresa quanto per il lavoratore, sul piano della flexysecurity, della formazione e della crescita professionale. Infine, completando il ventaglio delle modalità contrattuali “a termine” non stagionali, i contratti di inse- rimento e gli altri tipi di contratto incidono sul totale solo per circa 7 punti percentuali. Andamento delle assunzioni a tempo indeterminato e a termine (compresi gli stagionali) previste dalle imprese Anni 2005-2012 (quote percentuali sul totale assunzioni) Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior 35,2 33,5 34,5 36,4 32,2 31,8 31,6 26,4 64,8 66,5 65,5 63,6 67,8 68,2 68,4 73,6 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Tempo indeterminato  A termine  Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 26 Assunzioni totali previste dalle imprese per il 2012, per tipo di contratto e per settore Anno 2012 (composizioni percentuali) Assunzioni totali previste dalle imprese per il 2012, per tipo di contratto e ripartizione territoriale Anno 2012 (composizioni percentuali) Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Assunzioni totali previste dalle imprese per il 2012, per tipo di contratto e classe dimensionale delle imprese Anno 2012 (composizioni percentuali) Assunzioni totali previste dalle imprese per il 2012, per tipo di contratto e livello professionale Anno 2012 (composizioni percentuali) Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Entrando con maggior dettaglio all’interno dei contratti a tempo determinato - sempre ad esclusione dei non stagionali -, oltre la metà di questi vengono utilizzati per far fronte a picchi di attività, in aumento di qualche punto percentuale in termini di quota percentuale. Fra le altre due motivazioni proposte vi è, invece, una significativa contrazione di 8 punti (dal 32% del 2011 al 24% del 2012) della quota di assun- zioni destinate a sostituire personale temporaneamente assente. Ciò segnala che, in condizioni di doman- da piuttosto debole, si cerca di ricorrere al “tempo determinato” prevalentemente per ragioni temporanee di carattere produttivo, cercando di risparmiare impiego di forza lavoro in altre diverse situazioni, salvo il caso di solide motivazioni legate alla crescita di medio periodo dell’attività. A tal riguardo, cresce leggermente (un paio di punti) la quota di assunzioni a tempo determinato effet- tuate in vista di future assunzioni stabili, che raggiunge il 23%, cioè quando vi è una ragionevole sicu- rezza di allargare la propria base occupazionale sulla base di specifiche favorevoli condizioni strutturali di crescita produttiva. È difficile però interpretare questo innalzamento come indicativo di una ripresa, anche se differita, della domanda di lavoro, dal momento che tale quota nell’industria in senso stretto, pur essendo nel 2012 circa un terzo (34,5%) del totale degli assunti con contratto a tempo determinato (10 33,8 23,7 26,4 7,3 5,6 6,0 0,9 1,2 1,1 34,1 27,4 29,2 1,0 2,0 1,7 22,9 40,1 35,6 0% 20% 40% 60% 80% 100% INDUSTRIA SERVIZI TOTALE Tempo indeterminato Apprendistato Inserimento Tempo determinato Altri Stagionali Tempo indeterminato Apprendistato Inserimento Tempo determinato Altri Stagionali 33,0 20,8 25,1 26,7 26,4 6,5 4,6 8,7 5,2 6,0 33,1 30,7 29,5 23,7 29,2 24,2 40,8 33,8 42,3 35,6 0% 20% 40% 60% 80% 100% Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole ITALIA Tempo indeterminato Apprendistato Inserimento Tempo determinato Altri Stagionali Tempo indeterminato Apprendistato Inserimento Tempo determinato Altri Stagionali 25,4 16,0 26,2 31,6 36,6 26,4 24,9 23,9 38,3 35,5 34,1 29,2 37,5 55,9 31,3 25,2 18,8 35,6 0% 20% 40% 60% 80% 100% 1-9 dipendenti 10-49 dipendenti 50-249 dipendenti 250-499 dipendenti 500 dipendenti e oltre TOTALE 45,3 19,6 27,2 7,7 7,1 4,1 35,7 26,8 29,4 7,7 43,0 37,6 0% 20% 40% 60% 80% 100% High skill Medium skill Low skill 27 Capitolo 1. L’evoluzione del sistema produttivo italiano nel 2012 e l’impatto sulle prospettive occupazionali punti in più rispetto allo scorso anno), si dimostra ancora molto al di sotto di quanto segnalato nel 2008 (ultimo anno con prospettive della domanda di lavoro molto favorevoli), quando le assunzioni a tempo determinato in vista di future assunzioni stabili furono il 47,3% (37% nella media generale delle imprese industriali e terziarie). Basti pensare che, in termini assoluti, le assunzioni per prova di nuovo personale in vista di assunzioni stabili sono comunque diminuite tra le imprese industriali in senso stretto di oltre venti punti percentuali (-21,9%), anche se nel caso della copertura di picchi produttivi e in quello di sostituzione temporanea le flessioni hanno oscillato attorno ai 50 punti percentuali. Motivazioni delle assunzioni a tempo determinato previ- ste dalle imprese nel 2012 (composizione percentuale) Assunzioni con contratto part-time previste dalle imprese Anni 2005-2012 (quote % sul totale delle assunzioni non stagionali) Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Sempre in tema di riorganizzazione della base occupazionale da parte delle imprese, soprattutto in un’ottica di flessibilità, va segnalato l’ulteriore innalzamento della quota di assunzioni (non stagionali) part-time che, pur diminuendo in termini assoluti quasi del 16%, subiscono una perdita di entità meno accentuata della media, cosicché la loro incidenza, sul totale delle entrate a carattere non stagionale, tende nel 2012 a salire, raggiungendo circa il 27% (5 punti in più rispetto al 2011); un peso che fino al 2008 era compreso fra il 13 e il 15%. Tale aumento interessa però solo il settore dei servizi (dove la quota dei part-time arriva al 36%, addirittura nove punti oltre la media generale), mentre rimane poco al di sopra del 7% nell’industria. Come noto, il part-time coinvolge maggiormente le donne, la cui domanda pro- viene in misura più accentuata dalle imprese dei servizi, con particolare riguardo a quelli del commercio, del turismo e alle persone. I valori riferiti alle ripartizioni territoriali sono molto omogenei (fra il 26 e il 28%), mentre una elevata variabilità si riscontra per classe dimensionale, per cui si passa dal 18% delle assunzioni part-time sul totale di quelle non stagionali nelle imprese da 10 a 49 dipendenti al 34% in quelle con almeno 500 dipendenti. 1.6 Motivazioni e vincoli alla base dei programmi di assunzione e canali di reclutamento Come visto, nel 2012 sono molte meno rispetto al 2011 le imprese che prevedono di assumere, e anche quando hanno messo in programma di farlo sono spinte prevalentemente (35,4% delle segnalazioni, con- siderando però la risposta multipla della domanda) da motivazioni legate alla sostituzione di personale “in uscita” (dimissioni, pensionamento, scadenza di contratto o altro) rispetto a quelle negate alla previ- sione di un andamento della domanda in crescita (30,8%), verosimilmente più associabile agli operatori presenti in quei mercati esteri ancora capaci di sostenere le vendite delle nostre imprese. Prova nuovo personale; 22,5 Sostituzione personale assente; 23,7 Coperttura picco di attività; 53,8 15,2 14,1 15,0 13,4 20,7 25,5 21,9 26,7 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 28 Pur considerando la modalità di risposta multipla, si tratta in entrambi i casi di quote inferiori di 3-4 punti rispetto al 2011: segno, in un caso, di una minore dinamicità della forza lavoro connessa a logiche di mero turn-over, e, nell’altro, di un peggioramento delle prospettive congiunturali. Compatibilmente con quanto analizzato in precedenza, è in aumento e supera un quinto del totale, la quota di imprese che assumeranno in vista di attività stagionali. Sono in crescita, infine, anche le incidenze riferite ad altre motivazioni, tra le quali vale la pena di sottolineare una ripresa, rispetto al valore particolarmente ridotto del 2011, della quota delle assunzioni che avvengono nell’ottica di ricercare nuove soluzioni di business o prodotti innovativi da introdurre sul mercato, come effetto di politiche aziendali che vogliono puntare sempre più sulla qualità e innovazione per affermarsi su nuovi mercati nel nome della competitività. Imprese che prevedono assunzioni secondo le motivazioni. Anni 2010-2012 (valori percentuali*) Quota % di im- prese che preve- dono assunzioni Motivazioni (valori %) Domanda in crescita o in ripresa Necessità di espandere le vendite/nuove sedi-reparti (1) Internalizza- zione di lavoro esterno o precario (2) Sviluppo di nuovi pro- dotti/servizi Sostituzione dipendenti in uscita o in matern. ecc. Attività e lavorazioni stagionali Altri motivi (3) 2010 18,6 30,8 7,4 1,7 4,1 35,4 18,6 12,8 2011 22,5 29,9 5,7 1,5 2,5 39,4 18,4 11,2 2012 14,4 25,7 7,5 2,3 3,6 36,5 20,3 16,3 * Alla domanda sulle motivazioni dell’assunzione potevano essere date una o due risposte, pertanto il totale delle risposte può superare il 100%. (1) Necessità di espandere le vendite in Italia o all’estero - Nuove aziende in espansione - Apertura di nuove sedi o reparti (2) Stabilizzazione della figura rispetto a una precedente forma contrattuale atipica/precaria - Minore ricorso a lavoratori autonomi/fornitori esterni (3) Necessità di migliorare qualità e efficienza aziendale - Altri motivi Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Imprese che non prevedono assunzioni secondo le motivazioni. Anni 2010-2012 (valori percentuali*) Imprese che non assumeranno co- munque Motivazioni (valori %) Attuale dimensione dell’organico è ade- guata (1) Eventuali assunzioni dipendono dall’ac- quisizione di nuove commesse Presenza di lavo- ratori in esubero o in CIG Eventi a carico dell’impresa (2) Attualmente la domanda è in calo / incerta Altri motivi 2010 76,0 62,4 12,8 2,6 2,6 19,5 0,2 2011 73,9 77,1 5,7 0,7 1,3 14,1 1,2 2012 82,3 70,2 8,1 1,5 1,2 18,8 0,2 (1) Dimensione attuale d’impresa adeguata alle aspettative - Dipendenti presenti in azienda sufficienti. (2) Impresa in ristrutturazione/trasferimento, acquisizione da altra impresa, liquidazione, cessazione. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Accanto a quel 14% circa di imprese che prevedono di assumere nel 2012, esiste un ben più sostanzioso 82% circa di imprese che non hanno nessuna intenzione di assumere7. Tra i motivi di questa decisione, pur riducendosi rispetto al 2011, prevale sempre (con 7 segnalazioni su 10, sempre tenendo presente la modalità di risposta multipla) il giudizio circa l’adeguatezza degli organici, ma riprende vigore l’inciden- za di quanti imputano il mancato ricorso a nuovi ingressi, alla debolezza o all’incertezza dei livelli della domanda, che è indicata da quasi il 20% delle imprese. Solo l’1,5% delle imprese dichiara di non pre- vedere assunzioni avendo lavoratori in Cassa Integrazione Guadagni, ma la stessa percentuale lo scorso anno era appena dello 0,7%. Tutte motivazioni che, in realtà, ben rispecchiano la fase congiunturale che l’economia italiana sta attra- versando, contraddistinta da una domanda talmente debole da rendere la propria forza lavoro già ade- guata, se non eccedente con riflessi sulla CIG; senza vedere, quindi, ampi spiragli di luce di una solida ripresa tale da spingere le imprese ad allargare la propria base occupazionale. 7 Esiste poi un 3-4% circa di imprese che assumerebbero ma segnalano ostacoli all’assunzione. 29 Capitolo 1. L’evoluzione del sistema produttivo italiano nel 2012 e l’impatto sulle prospettive occupazionali Per quanto riguarda, infine, le modalità di selezione del personale, anche nel 2012, ancora più che negli anni precedenti, quella largamente preferita dalle imprese è la conoscenza diretta dei possibili candidati da parte del titolare o responsabile d’impresa, indicata nel 51% dei casi. Segue, con un quarto delle rispo- ste, la selezione svolta sulla base dei curricula inviati all’azienda o presentati direttamente dai candidati, nonché (10% del totale) le segnalazioni di persone da parte di conoscenti del titolare (fornitori, ecc.). Tutte le altre modalità proposte – tra cui società di selezione del personale, internet, contatti con associa- zioni di categoria, servizi dei Centri per l’impiego – ottengono quote di preferenza marginali. Chiaramente, la modalità di selezione del personale è fortemente connessa alla dimensione aziendale: al crescere di questa, aumenta la quota di importanza delle banche dati aziendali, che raggiunge il 49% nelle imprese con almeno 500 dipendenti. In parallelo, si riduce invece il ruolo della conoscenza diretta e delle segnalazioni di candidati da parte di persone conosciute dal titolare. Oltre alle banche dati, tra le imprese con almeno 50 dipendenti acquistano una certa importanza anche il ricorso a società di lavoro interinale, a società di selezione del personale, ad associazioni di categoria e a modalità di ricerca/selezione tramite internet. Le imprese di servizi sono maggiormente orientate a utilizzare le banche dati aziendali (27%, contro il 20% dell’industria), mentre il canale della conoscenza diretta risulta ancora più rilevante per le imprese del Mezzogiorno (59% del totale, contro il 51% del Centro e il 45-46% del Nord), anche in virtù del fatto che l’incidenza di piccole imprese in tale area è maggiore. Imprese secondo la principale modalità utilizzata per la selezione del personale previsto in assunzione, per macrosettore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale. Anni 2009-2012 (quote percentuali sul totale) Canali informali (1) Canali tradizionali (2) Intermediari professionali (3) Strumenti interni (4) Operatori istituzionali (5) Altre modalità 2009 53,7 5,0 8,2 24,7 4,4 3,9 2010 49,7 6,1 10,2 21,5 6,3 6,2 2011 61,1 2,3 5,7 24,6 2,9 3,4 2012 61,0 2,2 6,2 24,6 2,9 3,1 Anno 2012 Industria 65,1 1,7 7,0 20,0 3,8 2,5 Servizi 58,9 2,5 5,8 27,1 2,4 3,4 1-9 dipendenti 65,7 2,1 4,3 22,1 2,8 3,0 10-49 dipendenti 46,6 2,8 10,9 33,3 3,8 2,6 50-249 dipendenti 20,2 3,5 24,9 45,2 2,3 3,9 250-499 dipendenti 12,1 2,8 31,7 44,2 2,4 6,9 500 dipendenti e oltre 10,4 2,8 27,8 49,1 2,0 7,9 Nord Ovest 56,7 3,2 8,4 24,6 2,7 4,4 Nord Est 55,3 2,9 7,9 26,5 4,0 3,4 Centro 61,1 1,9 5,6 24,4 4,1 2,9 Sud e Isole 69,6 1,0 3,1 23,3 1,3 1,6 (1) Conoscenza diretta, segnalazioni di conoscenti /fornitori (2) Quotidiani e stampa specializzata (3) Società di lavoro interinale, società di selezione, associazioni di categoria, Internet (4) Banche dati aziendali (5) Centri per l’impiego Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Considerando i dati degli ultimi anni, sembra che nell’ultimo biennio i titolari delle imprese – forse anche con l’obiettivo di ridurre i costi – risultino ancora più orientati a utilizzare per la selezione del per- sonale il canale della conoscenza diretta (dello stesso titolare), preferendolo a modalità quali gli annunci sulla stampa o il ricorso ai servizi dei Centri per l’Impiego. Sembrano riscuotere minor favore anche le Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 30 segnalazioni di candidati da parte di conoscenti, mentre si mantiene costante l’utilizzo delle banche dati aziendali, unica “alternativa” alla conoscenza diretta. Probabilmente, il limitatissimo ricorso a internet da parte delle imprese italiane per la selezione del personale riflette, oltre una presumibile poco diffusa conoscenza e confidenza nell’utilizzo delle piattaforme tecnologi- che, anche la scarsa offerta di servizi di intermediazione via web adeguatamente strutturati, quali le borse del lavoro, evidenziando una netta distanza rispetto ad altri paesi europei, dove tali servizi movimentano ormai flussi rilevanti di assunzioni e sono favoriti da una maggiore tendenza alla mobilità territoriale dei lavoratori. 1.7 Export e innovazione favoriscono una più elevata propensione ad assumere La presenza commerciale sui mercati esteri e le attività di innovazione sono caratteristiche distintive di un insieme di imprese, il cui grado di competitività e capacità di rispondere alle trasformazioni del contesto eso- geno sono certamente diverse rispetto a quelle delle imprese che non sono impegnate su questi fronti. Le sfide che questo segmento di operatori è chiamato ad affrontare sono certamente più impegnative e multiformi ed è, dunque, particolarmente interessante monitorare la propensione che essi esprimono nel rinnovare e qualifi- care il proprio capitale umano, per la possibilità di rappresentare un benchmark per l’intero tessuto produttivo. Imprese che prevedono assunzioni, secondo la presenza sui mercati esteri e lo sviluppo di prodotti innovativi, per ripartizione territoriale e classe dimensionale. Anni 2010-2012 (quota % sul totale delle imprese e differenze in punti %) Esportatrici che assumono (1) Non esportatrici che assumono Esportatrici (1) - Quota sul totale 2010 2011 2012 11-12 2010 2011 2012 11-12 2010 2011 2012 11-12 Totale 26,1 32,5 22,7 -9,9 17,1 21,1 13,1 -8,0 17,2 12,5 13,3 0,8 Nord Ovest 23,3 30,0 21,3 -8,7 14,8 19,9 11,5 -8,4 21,4 16,4 17,4 0,9 Nord Est 28,0 36,3 25,5 -10,8 18,1 23,7 14,1 -9,7 20,3 15,3 16,3 1,0 Centro 26,8 29,5 22,7 -6,9 17,0 20,8 13,1 -7,7 15,7 11,6 11,7 0,1 Sud e Isole 28,2 36,0 21,2 -14,8 18,4 20,6 13,9 -6,7 11,5 6,9 8,0 1,1 1-9 dipendenti 18,4 21,8 13,3 -8,5 13,5 17,2 10,3 -7,0 13,4 8,8 9,4 0,6 10-49 dipendenti 26,4 34,3 19,9 -14,4 27,3 34,6 18,3 -16,3 32,9 27,2 29,7 2,6 50-249 dipendenti 60,2 65,3 59,3 -6,0 64,1 66,7 57,6 -9,1 45,9 41,5 41,3 -0,2 250-499 dipendenti 86,2 89,9 88,0 -1,9 89,9 86,8 84,5 -2,3 36,5 35,7 41,1 5,4 500 dipendenti e oltre 96,3 94,7 94,0 -0,7 95,9 95,6 94,0 -1,6 32,5 28,2 29,4 1,1 Innovatrici che assumono (2) Non innovatrici che assumono Innovatrici (2) - Quota sul totale 2010 2011 2012 11-12 2010 2011 2012 11-12 2010 2011 2012 11-12 Totale 26,1 31,2 22,3 -9,0 16,7 21,0 12,9 -8,0 20,3 15,4 15,3 -0,1 Nord Ovest 25,2 31,8 22,6 -9,2 14,4 19,7 11,4 -8,2 21,0 15,8 15,7 -0,1 Nord Est 27,7 35,0 24,4 -10,6 18,0 23,7 14,2 -9,5 21,7 16,9 16,9 -0,0 Centro 25,3 28,3 21,4 -6,9 16,9 20,6 12,9 -7,7 18,9 15,6 15,1 -0,6 Sud e Isole 26,1 29,5 20,6 -8,9 18,0 20,5 13,5 -7,0 19,6 13,5 14,0 0,5 1-9 dipendenti 18,3 22,1 14,7 -7,4 13,3 16,9 9,9 -7,0 18,4 13,7 13,7 0,0 10-49 dipendenti 31,6 38,4 22,0 -16,4 25,5 33,6 18,0 -15,6 25,5 18,9 19,1 0,3 50-249 dipendenti 67,0 73,5 64,1 -9,4 59,4 63,2 56,0 -7,1 38,1 28,6 28,2 -0,3 250-499 dipendenti 91,4 91,1 90,9 -0,3 86,4 85,7 82,7 -3,0 43,6 39,9 39,0 -0,9 500 dipendenti e oltre 96,8 98,0 94,6 -3,3 95,3 93,0 93,5 0,5 45,5 46,3 43,0 -3,3 (1) Imprese che nell’anno precedente erano presenti sui mercati esteri. (2) Imprese che nell’anno precedente hanno sviluppato nuovi prodotti/servizi. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior 31 Capitolo 1. L’evoluzione del sistema produttivo italiano nel 2012 e l’impatto sulle prospettive occupazionali In occasione dell’indagine 2012, la quota di imprese con dipendenti che ha dichiarato di “vendere i propri prodotti o servizi all’estero”, cioè di esportare, si è attestata al 13,3%, in lieve ripresa rispetto al ridimensionamento che si era verificato tra il 2010 e il 2011; e il 22,7% di questo insieme di operatori ricorrerà nel 2012 all’assunzione di personale, dimostrando una propensione all’ingresso di nuova forza lavoro ben superiore rispetto a quelli esclusivamente domestic oriented. Pur tuttavia, in linea con quanto emerge per il totale delle imprese (sempre con riferimento a quelle industriali e terziarie), anche tra le esportatrici la propensione all’ingresso di nuove professionalità nel 2012 si è ridotta (di circa 10 punti rispetto al 2011), e in misura anche lievemente superiore a confronto con quelle non esportatrici. Rimane sempre il fatto che la domanda estera, pur tenendo meglio rispetto a quella interna, nel 2012 ha comunque subito un rallentamento tale da rendere le politiche occupazionali aziendali molto più prudenti. Un andamento del tutto speculare è quello che ha riguardato le imprese innovatrici rispetto alle non innovatrici: se a dedicarsi ad attività di innovazione è il 15,3% delle imprese (stazionario rispetto al 2011), la quota di assumenti tra queste si attesta al 22,3%, superiore sì a confronto con quella delle imprese non innovatrici (12,9%), ma sempre in riduzione (di 9 punti) rispetto al 2011, in misura quindi analoga a quanto descritto per le esportatrici. A fronte di una strutturale superiore tendenza all’assunzione per le imprese che sono attive sui mercati internazionali o che effettuano innovazioni, la ricomposizione che si è verificata nell’ultimo anno, sulla scia delle difficili condizioni dei mercati, non è stata del tutto simmetrica rispetto alle classi dimensionali d’impresa. Tra imprese esportatrici e non esportatrici, la flessione più acuta della disponibilità a inserire nuovo personale si è manifestata tra le piccole imprese (10-49 dipendenti) ed è stata più pesante proprio per le non esportatrici. In un segmento imprenditoriale, quello della piccola impresa, che è portato a scegliere la sfida dei mer- cati internazionali con meno continuità rispetto ai segmenti dimensionali maggiori, allargare il numero dei mercati da presidiare diventa una scelta quasi obbligata a causa delle difficoltà di poter mantenere i volumi di vendita operando solo sul mercato interno; infatti, la quota delle esportatrici tra questo spac- cato di imprenditoria è cresciuto (+2,6 punti percentuali tra il 2011 e il 2012). Questo impegno non ha comunque evitato una caduta della propensione ad assumere delle piccole imprese (tanto delle esporta- trici quanto delle non esportatrici), anche perché una rivitalizzazione più duratura del capitale umano richiede prospettive meno incerte sugli andamenti futuri degli affari. Le stesse prospettive che sembrano agire da freno alle assunzioni per le micro imprese (1-9 dipendenti), che pur essendo quelle che risentono più positivamente dell’apertura internazionale, sono anche le uniche per le quali, in questo frangente, la quota di assumenti delle esportatrici subisce una compressione leggermente superiore a quella delle non esportatrici: una testimonianza di come le imprese stiano reagendo alle difficoltà sforzandosi di rimanere attive, se non espandersi, sui mercati internazionali; anche se, nel farlo rispetto al passato, esprimono una maggiore cautela nei fabbisogni professionali, cercando in primo luogo di riqualificare e sfruttare al meglio le professionalità di cui già dispongono. Tra le classi dimensionali maggiori la necessità di effettuare assunzioni si attesta su livelli fisiologicamen- te più alti, con differenziali positivi a favore delle imprese esportatrici. Pur tuttavia, nel 2012, sia queste ultime, ma in misura leggermente più contenuta, sia quelle non esportatrici registrano una riduzione della propensione ad assumere per tutte le classi dimensionali. Ribadendo la maggiore inclinazione ad assumere nel caso delle imprese innovatrici rispetto a quelle non innovatrici, è da precisare come per le prime, nonostante tutto, il rallentamento dell’attività di assun- zione rispetto alle seconde è più diffuso: solo tra le grandi imprese (250-499 dipendenti), l’attività di innovazione non corrisponde a una diminuzione più marcata della quota di assumenti. A parte questo specifico caso, si tratta di un andamento che, come già si è accennato, porta l’impronta del pesante clima congiunturale, dal quale si potrebbe desumere che le imprese si trovino di fronte a un trade-off tra attività Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 32 di innovazione e assunzioni e che, in generale, la dinamica delle assunzioni è stata più penalizzata di quella delle innovazioni. Su scala territoriale, a fronte della quota di imprese esportatrici che raggiunge il massimo (17,4%) nel Nord Ovest, quelle che invece dichiarano maggiore disponibilità a ricorrere ad assunzioni sono le espor- tatrici del Nord Est (un quarto del totale), seguite da quelle del Centro (22,7%); quest’ultima è l’unica ripartizione che, inoltre, potrebbe vedere una minore riduzione nel 2012 della propensione ad assumere proprio delle esportatrici rispetto alle imprese non export-oriented (rispettivamente, -7 contro -8 punti percentuali). Al contrario, al Sud e Isole si divarica la differenza: tra le esportatrici, la quota di assumenti perde quasi 15 punti e arriva a poco oltre un quinto del totale; invece, tra le non esportatrici, la quota si riduce di soli 7 punti, arrivando al 14%. La quota di imprese innovatrici non presenta marcate differenze tra le aree geografiche: si va dal 16,9% del Nord Est al 14% del Nord Ovest, e rappresentando una caratteristica strutturale, le varia- zioni rispetto al 2011 sono contenute anche se lette secondo la disaggregazione territoriale. Invece, è più variegato il quadro se si osserva la propensione ad assumere: la più elevata emerge per il Nord Est (24,4% delle innovatrici), ma in netto calo rispetto al 2011 (-10,6 punti), anche superiore a quello registrato dalle non innovatrici (-9,5 punti). Segue il Nord Ovest, con il 22,6% delle imprese inno- vatrici che prevedono di assumere nel 2012, che presenta il differenziale più accentuato con le non innovatrici (solo l’11,4% di quest’ultime ha dichiarato l’intenzione di assumere nel 2012), nonostante il ridimensionamento meno sensibile della quota (di un punto percentuale sempre rispetto al 2011) che ha riguardato quest’ultime. I processi innovativi forniscono un stimolo un po’ meno evidente al rinnovamento occupazionale nel Sud e Isole, dove a fronte di un 20,6% di imprese innovative che prevede assunzioni (in calo di 9 punti sul 2011), quelle che non innovano vi ricorreranno nel 13,5% dei casi (-7 punti). 1.8 Esperienza richiesta e programmi formativi L’esperienza lavorativa pregressa è ovviamente uno dei requisiti fondamentali che le imprese possono richiedere o meno ai candidati all’assunzione, risultando un fattore non trascurabile ai fini della produt- tività del neo-assunto sin dal primo periodo di lavoro nell’azienda. A seconda dei casi potrà trattarsi di un’esperienza specifica (nella professione che saranno chiamati a esercitare o nel settore di attività dell’impresa) o generica, e potrà essere di breve o lunga durata. In ogni caso, il possesso di un’esperienza lavorativa non esclude di per sé l’esigenza di una formazione integrativa, successiva all’assunzione. Sia la richiesta di esperienza nel complesso (compresa quella generica), sia la richiesta di un’esperienza specifica saranno leggermente più diffuse per le assunzioni stagionali rispetto a quelle non stagionali: nel complesso 77 e 73%, per l’esperienza specifica 57 e 54%. Considerando ogni tipo di esperienza, questa verrà richiesta in misura maggiore nell’industria rispetto ai servizi (77 e 73%), in particolare nelle costruzioni (85%), dove le capacità di lavoro si acquisiscono quasi esclusivamente proprio con l’esperienza “on the job“. Sarà più diffusa per le assunzioni nelle imprese minori (75-79% circa) rispetto a quelle di maggiore ampiezza (70-72%), le quali ultime possono magari contare, rispetto alle piccole, anche su programmi formativi interni, con una minore incidenza sul bilan- cio aziendale. Differenziali analoghi si riscontrano anche per le richieste di esperienza specifica (nella professione o nel settore), e quasi sempre si avranno quote leggermente superiori per le assunzioni stagionali rispetto alle non stagionali, non fosse altro per il semplice fatto che le prime, concentrandosi su periodi limitati di tempo, implicano oggettive difficoltà di conciliazione tra lavoro e formazione. 33 Capitolo 1. L’evoluzione del sistema produttivo italiano nel 2012 e l’impatto sulle prospettive occupazionali Assunzioni secondo l’esperienza, per tipo di contratto, settore economico, ripartizione territoriale e classe dimensionale Anno 2012 (valori percentuali) TOTALE ASSUNZIONI NON STAGIONALI STAGIONALI con specifi ca esperienza senza specifi ca esperienza con specifi ca esperienza con specifi ca esperienza nella pro- fessione nello stesso settore Totale generica esperienza di lavoro senza esperien- za Totale nella pro-fessione nello stesso settore Totale nella pro-fessione nello stesso settore Totale TOTALE 20,4 34,8 55,1 19,1 25,8 44,9 20,9 33,1 54,0 19,4 37,8 57,2 INDUSTRIA 24,7 35,3 60,0 17,2 22,8 40,0 25,9 35,4 61,4 20,5 34,9 55,4 Industria in senso stretto 24,6 29,7 54,2 20,2 25,5 45,8 27,8 29,1 56,9 15,6 31,3 46,8 Public utilities 13,1 19,7 32,8 19,7 47,6 67,2 14,4 19,1 33,5 9,0 21,5 30,5 Costruzioni 26,5 47,5 74,0 11,4 14,6 26,0 24,5 47,4 72,0 36,6 47,8 84,4 SERVIZI 18,8 34,6 53,4 19,7 26,9 46,6 18,6 32,0 50,6 19,1 38,5 57,6 Nord Ovest 20,8 32,7 53,5 20,5 26,0 46,5 22,1 31,5 53,6 16,9 36,3 53,2 Nord Est 22,7 33,9 56,6 17,2 26,1 43,4 22,1 32,2 54,3 23,6 36,4 60,0 Centro 17,3 35,1 52,4 20,7 26,8 47,6 19,3 32,0 51,3 13,6 41,1 54,7 Sud e Isole 19,8 37,3 57,1 18,3 24,6 42,9 19,6 36,7 56,3 20,0 38,2 58,2 1-9 dipendenti 19,4 36,5 55,9 19,4 24,7 44,1 19,1 35,2 54,3 20,0 38,7 58,7 10-49 dipendenti 23,1 36,9 60,0 18,8 21,2 40,0 26,1 35,1 61,2 20,8 38,3 59,1 50-249 dipendenti 27,2 30,7 57,9 14,8 27,4 42,1 28,2 31,0 59,1 25,0 30,1 55,0 250-499 dipendenti 19,7 31,8 51,5 19,0 29,6 48,5 21,3 31,2 52,5 15,0 33,4 48,4 500 dipendenti e oltre 15,2 33,2 48,4 21,6 30,0 51,6 16,6 30,8 47,4 8,9 43,8 52,7 2008 17,7 36,9 54,6 16,8 28,6 45,4 18,8 36,9 55,7 14,0 37,1 51,1 2009 22,2 36,3 58,5 16,7 24,7 41,5 21,9 35,6 57,5 22,7 37,8 60,5 2010 19,6 40,3 59,9 15,7 24,3 40,1 20,7 39,3 59,9 17,2 42,7 59,9 2011 19,6 37,0 56,6 14,4 28,9 43,4 20,8 35,7 56,5 16,8 40,1 56,9 2012 20,4 34,8 55,1 19,1 25,8 44,9 20,9 33,1 54,0 19,4 37,8 57,2 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Numero anni di esperienza richiesta per le assunzioni non stagionali previste dalle imprese, secondo il tipo di esperienza Anni 2010-2012 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese con richiesta di esperienza nella professione o nel settore Anni 2005-2012 (quota % sul totale) Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Esperienza nel settore Esperienza nella professione 2,3 1,8 1,8 2,9 2,7 2,6 3,5 3,1 3,3 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 2010 2011 2012 Generica Nel settore Nella professione 21,1 20,2 21,8 18,8 21,9 20,7 20,8 20,9 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 33,1 33,3 32,5 36,9 35,6 39,3 35,7 33,1 Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 34 La durata dell’esperienza richiesta (per gli assunti a carattere non stagionale) è mediamente inferiore ai due anni nel caso di un’esperienza generica, mentre supera i due anni e mezzo quando viene richie- sta un’esperienza specifica nel settore di attività dell’impresa. In entrambi i casi questa durata tende ad abbassarsi nell’ultimo biennio. Si alza invece leggermente (da 3,1 anni nel 2010 a 3,3 nel 2012) quando è richiesta una specifica esperienza nella professione, dalla quale, attendendosi conoscenze molto più approfondite, le imprese tendono a preferire periodi di job experience più lunghi. Limitandoci ai comportamenti imprenditoriali, mentre la quota di imprese che prevedono di assumere personale senza una specifica esperienza appare in calo, attestandosi nel 2012 al 49% (era il 57% nel 2010), la quota di imprese che segnalano necessità formative per i neo-assunti risulta invece in aumento, dal 63 al 65%. Una chiara evidenza di come gli operatori cerchino di puntare su qualità e innovazione delle proprie produzioni facendo leva anche su una forza lavoro sempre più preparata, a partire dalle competenze tecniche legate al lavoro che andranno a svolgere. Dal punto di vista della dimensione aziendale, la quota delle imprese che prevedono formazione post- entry passa dal 58% delle imprese fino a 9 dipendenti al 94% di quelle con almeno 50 dipendenti, con una progressione del tutto opposta a quella relativa alla propensione ad assumere personale senza esperienza specifica, che all’aumentare delle dimensioni aziendali decresce dal 51 al 36%. In altre parole, le imprese minori, rispetto a quelle di maggiore ampiezza, si dichiarano più disponibili ad assumere personale senza esperienza, ma al tempo stesso segnalano meno diffusamente esigenze formative. Questa contraddizione è però solo apparente, se solo si tiene conto delle diverse caratteristiche organizzative dei due tipi di impresa, della diversa complessità delle funzioni aziendali e del fatto che nelle imprese minori le assun- zioni si contano nell’ordine delle unità (e possono quindi essere più “mirate” nelle caratteristiche personali e professionali richieste), mentre nelle maggiori imprese l’ordine di grandezza numerica delle assunzioni è senz’altro maggiore e la stessa attività formativa risulta spesso formalizzata e parte integrante della gestione delle risorse umane. Imprese che hanno effettuato corsi, interni od esterni, personale coinvolto e finalità della formazione. Anni 2009-2011 Classi dimensionali (dipendenti) Finalità della formazione Formare i neo assunti Aggiornare su mansioni già svolte Formare per nuove mansioni 1-9 10-49 50-249 250-499 oltre 500 Totale imprese che hanno effettuato corsi 2011 31,1 46,4 68,9 78,4 83,8 35,0 5,8 82,0 12,2 2010 29,4 45,2 68,0 81,3 84,9 33,5 5,7 84,3 10,1 2009 28,8 39,0 64,5 79,2 85,2 32,1 7,6 73,6 18,8 Dipendenti coinvolti 2011 25,6 26,1 30,1 39,0 49,3 32,7 2010 24,2 25,5 29,8 37,6 48,5 31,7 2009 21,1 19,7 29,5 38,3 47,7 29,2 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior La “prova” di questo è che nel 2011 le imprese che hanno effettuato (internamente o esternamente) corsi di formazione del personale in essere sono state il 31% tra le imprese fino a 9 dipendenti e l’84% di quelle che superano i 500 dipendenti, con una progressione proporzionale all’aumento delle dimensioni aziendali. Questa progressione riguarda anche la quota di lavoratori coinvolti: poco più di un quarto nelle imprese di minore ampiezza, quasi la metà del totale in quelle di dimensione maggiore. Un impegno dai positivi risvolti sia per l’impresa, in termini di produttività, sia per il lavoratore, che grazie all’apprendimento permanente riesce a crescere professionalmente, stando al passo con i tempi riuscendo nel tempo ad approcciarsi nel migliore dei modi verso le professioni del domani, evitando pericoli di obsolescenza professionale. 35 Capitolo 1. L’evoluzione del sistema produttivo italiano nel 2012 e l’impatto sulle prospettive occupazionali Aumenta, per il secondo anno consecutivo, sia la quota media generale di imprese che ha effettuato corsi di formazione (dal 33,5 al 35%), sia la quota di lavoratori coinvolti (dal 32 al 33%). La finalità della formazione svolta nel 2011 ha riguardato nel 6% delle imprese la formazione dei neo- assunti (praticamente la stessa quota dell’anno precedente), nell’82% dei casi l’aggiornamento del per- sonale per lo svolgimento delle mansioni abituali (dal precedente 84%) e nel restante 12% dei casi si è indirizzata a formare personale in vista di nuove mansioni, due punti in più rispetto al 2010. Fatto salvo l’impegno per i neo-assunti e per l’aggiornamento professionale, che va ormai considerato quasi di “routine”, la formazione appare pertanto orientata in misura crescente ai processi e ai programmi innovativi delle imprese, confermando quell’inclinazione delle imprese a puntare sull’innovazione. Tra le attività formative delle imprese va certamente annoverato l’ospitare stagisti e tirocinanti, quale importante momento, per i giovani che approfittano di questa opportunità, di integrare la propria for- mazione scolastica con un contatto diretto con le imprese: un’esperienza che può anche tradursi in uno sbocco professionale. È indubbio che tale momento rappresenta l’anello di congiunzione tra la giovane età e l’esperienza spesso richiesta, come visto, dalle imprese. In questo senso, è da sottolineare l’impor- tanza dell’alternanza scuola-lavoro, che negli ultimi anni ha conosciuto un importante passo in avanti con l’introduzione di stage all’interno dei percorsi scolastici e universitari, unitamente all’introduzione degli Istituti Tecnici Superiori, vere scuole post-diploma di apprendimento del lavoro, secondo logiche improntate alle conoscenze tecnologiche e frutto di work-experience. Nel 2011 le imprese italiane dell’industria e servizi cha hanno ospitato stagisti e tirocinanti sono state il 14% (dal precedente 13%), e i giovani entrati in azienda sono stati oltre 307mila, con un regresso di solo l’1% rispetto al 2010. In media si sono avuti 1,4 stagisti o tirocinanti per impresa (1,5 nel 2010). Stagisti e tirocinanti nelle imprese.Anni 2005-2011 (valori assoluti, percentuali e numero medio) Imprese che hanno ospitato stages /titocini (%) Stagisti /tirocinanti (valore assoluto) Quota di stagisti /tirocinanti laureati o laureandi (%) N° medio Stagisti /tirocinanti per impresa 2005 9,8 - - - 2006 10,8 - - - 2007 11,9 256.340 - 1,5 2008 12,8 305.400 - 1,6 2009 14,8 321.850 - 1,4 2010 13,3 310.820 32,1 1,5 2011 14,2 307.250 31,9 1,4 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Quasi un terzo di essi (come nel 2010) è laureato o laureando e quasi l’11% è stato assunto al termine dello stage o era in procinto di esserlo. Questa quota cala di circa un punto e mezzo, variazione decisa- mente modesta, soprattutto se guardata alla luce delle sfavorevoli prospettive per le assunzioni nel loro insieme, confermando quindi la bontà di questa esperienza, anche in vista di un possibile inserimento contrattuale in azienda. Un altro aspetto relativo alla formazione, accennato all’inizio di questo paragrafo, è la formazione inte- grativa che le imprese ritengono di dovere svolgere a favore dei nuovi assunti, siano essi in possesso di esperienza o meno, per renderli in grado di entrare attivamente nel processo produttivo aziendale. Un lavoratore in entrata in azienda può essere formato secondo diverse modalità. La più utilizzata, per- ché più diretta e meno onerosa, è l’affiancamento a un collega esperto in grado di introdurlo direttamente all’interno dei ‘meccanismi’ produttivi. In alcuni casi, tuttavia, soprattutto per le imprese di maggiori dimensioni e per l’apprendimento di contenuti tecnici più complessi, si richiede al neo-assunto di seguire specifici corsi all’interno o all’esterno dell’azienda. Sono previste poi altre modalità, decisamente meno seguite, come la formazione a distanza, l’autoapprendimento o altro. Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 36 Nel complesso, le imprese dell’industria e dei servizi mettono in conto che tre quarti dei nuovi assunti (non stagionali) previsti nel 2012 dovrà essere ulteriormente formato, a prescindere dalla modalità. Tale percentuale è più elevata nei servizi (78%) rispetto all’industria (67%) e raggiunge percentuali ancora più elevate nei servizi finanziari e assicurativi (93%), nelle industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali (87%), nella sanità e assistenza (87%), nelle industrie chimiche (86%), nel commercio al dettaglio (86%), nell’informatica e telecomunicazioni (85%) e nell’industria meccanica (84%). Si notano poi significative differenze tra Centro-Nord (con quote attorno al 79%) e Mezzogiorno (dove non si supera il 61%); e, soprattutto sotto l’aspetto delle classi dimensionali, dove tale quota cresce progressivamente e in modo abbastanza lineare dal 58% delle imprese con meno di 10 dipendenti al 94% delle imprese con almeno 500 dipendenti. Tuttavia, risulta più interessante osservare i dati relativi alla sola formazione con corsi, che essendo più strutturata e richiedendo alle imprese costi talvolta significativi, è maggiormente indicativa delle reali necessità formative dei nuovi assunti individuate dalle imprese. Questa formazione aggiuntiva con corsi dovrebbe riguardare il 35% delle persone previste in entrata nel corso del 2012 - sempre riguardo ai non stagionali - e risulta maggiormente indicata, dal punto di vista dei grandi gruppi professionali, per le professioni specialistiche (40%), per le professioni commerciali e dei servizi (39%) e per le professioni esecutive nel lavoro d’ufficio (sostanzialmente impiegati; 37%). Ciò a testimonianza di come le compe- tenze più qualificate sottostanti molti di questi gruppi professionali richiedano maggiori interventi for- mativi. Dal punto di vista dei livelli di istruzione, rispecchiando la maggiore necessità formativa prevista per i livelli professionali di più alto profilo, una formazione integrativa con corsi sarà richiesta soprattutto ai laureati (42% del totale), mentre per i diplomati e per i possessori di qualifica professionale si attesta attorno a un terzo del totale. CAPITOLO 2 La domanda di lavoro nei settori e nei territori 39 Capitolo 1. L’evoluzione del sistema produttivo italiano nel 2012 e l’impatto sulle prospettive occupazionali 2.1 Le dinamiche settoriali Una delle caratteristiche, non certo secondaria, che contraddistingue l’attuale recessione da quelle che si sono avute nei decenni passati, è la totale generalizzazione dell’impatto che essa sta determinando sulla domanda di lavoro di tutti i settori e comparti economici. Le attività industriali devono recuperare la caduta di produttività e di competitività che ha fatto perdere quote di mercato sia all’interno che all’este- ro; esse riducono quindi la domanda di lavoro, sia con un massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali, sia con processi di riorganizzazione che riducono le “entrate” al minimo necessario (legate prevalentemente, come visto, al mero turn-over) e accentuano, nel contempo, il ricorso a modalità contrattuali flessibili. I servizi, da parte loro, devono fare i conti con la recessione della domanda interna per il drastico calo dei consumi delle famiglie, con il risultato che da qualche anno a questa parte riducono anch’essi la domanda di lavoro. La grande differenza rispetto al passato è quindi il fatto che proprio i servizi, pur conoscendo andamenti della domanda di lavoro meno negativi di quelli dell’industria, non compensano più i posti di lavoro persi dal settore industriale, ma sommano a questi le proprie perdite occupazionali. Questi fenomeni, emersi con prepotenza dopo il crollo della domanda di lavoro del 2009 e che nei due anni successivi si erano semplicemente attenuati, nel 2012 sono previsti nuovamente in accelerazione. In entrambi i settori cala infatti fortemente la propensione delle imprese ad assumere, si riducono le entrate previste, si accentua il saldo negativo tra entrate e uscite, si riduce sensibilmente la quota di assunzioni stabili sul totale delle entrate. Tutto questo con una diffusione generalizzata pressoché a tutti i comparti, che costringe l’analisi a evidenziare gli andamenti “meno negativi” da quelli più “decisamente negativi”, mentre sono rarissimi e poco significativi i casi in controtendenza. L’industria Nel corso del 2012, la quota delle imprese industriali con dipendenti che prevedono di effettuare assunzioni subisce un drastico ridimensionamento, scendendo ad appena il 14%, valore identico alla media complessiva (industria e servizi) e inferiore di quasi 10 punti percentuali rispetto a quanto dichiarato per il 2011. Entrando all’intero del settore industriale, al di sotto di questa quota del 14% troviamo 7 comparti su 15, con un minimo dell’11% per le industrie che producono beni per la casa e il tempo libero. Gli altri comparti con bassissima propensione ad assumere sono anch’essi indirizzati alla produzione di beni di consumo finale (legno e mobili, carta e stampa) o sono più o meno strettamente connessi al comparto delle costruzioni (12,5%), il cui ciclo è ormai da vari anni in rosso (minerali non metalliferi, metallurgia, lavori di impianto tecnico). I comparti le cui imprese presentano prospettive meno sfavorevoli sembrano essere quelli più orientati all’ex- port o comunque a produzioni maggiormente high-tech e con dimensioni di scala più elevate, le cui ultime, Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 40 non fosse altro per la maggiore strutturazione aziendale, sono destinate a ricorrere a un ricambio più intenso degli organici. Su tutte si segnalano le industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere, con una quota del 32% di imprese assumenti, seguite dalle public utilities (31%) e quindi, con quote nell’ordine del 20%, dalle industrie alimentari, della gomma e materie plastiche, della fabbricazione di macchine, attrezzature e mezzi di trasporto. L’accentuazione delle difficoltà emergono dall’analisi temporale, visto che nel 2012, rispetto al 2011, l’incidenza delle imprese assumenti appare in riduzione per tutti i comparti industriali: da circa 8 punti in meno nelle industrie della carta e della stampa, a 13 punti in meno in quelle estrattive. Imprese dell’industria che prevedono assunzioni nel 2012, per comparto di attività Quote % sul totale delle imprese di ciascun comparto e differenze in punti % rispetto al 2011 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Le assunzioni complessive (non stagionali e stagionali) previste nel 2012 dall’insieme delle imprese indu- striali sono poco meno di 167.000 (il 26% del totale), 108.000 unità in meno rispetto a quelle previste per il 2011, per una variazione del -39%, ben più accentuata della media generale (-25%). In 9 comparti industriali su 15 la contrazione sarà decisamente più accentuata della media settoriale, con un massi- mo del -49% in quello dei beni per la casa e il tempo libero, e sarà comunque del -47/48% anche nelle industrie del sistema moda, del legno e mobili, della metallurgia e dei prodotti in metallo. Le riduzioni meno sostenute (-21/-22%) sono invece attese nei comparti delle public utilities e alimentare (inferiori anche alla riduzione media generale), mentre nell’industria chimica e petrolifera si arriva al -29% (circa 10 punti percentuali in meno della media dell’industria). A questa riduzione numerica delle assunzioni previste nel settore industriale si accompagna un abbas- samento, altrettanto generalizzato e marcato, del tasso di ingresso, vale a dire il numero di assunzioni previste nel corso del 2012 ogni 100 dipendenti a inizio anno, pari appena al 3,5%: due punti al di sotto della media, la metà esatta dei servizi e quasi dimezzato rispetto al 6,7% del 2011. 32,1 30,9 21,0 19,2 18,4 17,8 15,9 15,5 15,4 14,4 14,4 14,4 13,4 12,5 12,5 12,3 11,7 11,3 11,0 -9,8 -12,0 -11,3 -11,2 -9,1 -8,6 -11,7 -10,5 -13,1 -9,7 -8,2 -7,3 -12,7 -9,9 -8,9 -8,1 -9,5 -8,3 -8,2 -20,0 -10,0 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 Differenza 2012-11 (punti %) 2012 Estrazione minerali Ind. Alimentari Gomma e materie plastiche Public utilities Industria in senso stretto Macchin., Attrezzature, mezzi di trasporto Metallurgiche e prodotti in metallo Chimiche, farmaceutiche, petrolif. Minerali non metalliferi Beni per la casa e tempo libero INDUSTRIA Tessili-abbigliamento Legno e mobili Elettriche, elettroniche, ottiche e medicali Carta, cartotecnica e stampa TOTALE SERVIZI Lavori di impianto tecnico Costruzioni 41 Capitolo 2. La domanda di lavoro nei settori e nei territori La variabilità di questo indicatore è comunque molto elevata, con un rapporto di oltre uno a quattro tra il valore minimo (1,9% nell’industria dei minerali non metalliferi) e quello massimo (8,1% nell’industria alimentare). Escludendo quest’ultimo valore e quello delle costruzioni (5,5%), tutti i restanti comparti indu- striali presentano valori decisamente più modesti. Invece, il valore relativamente elevato dell’edilizia, è del tutto compatibile con le dinamiche produttive del settore caratterizzato da una elevata rotazione di personale, anche a causa della discontinuità dell’attività produttiva: il comparto presenta, infatti, anche un tasso di uscita tra i più alti fra tutti i comparti industriali (8,8%), nonché, come si vedrà più oltre, il saldo più negativo. Tasso di entrata per le imprese dell’industria che prevedono assunzioni nel 2012, per comparto di attività Valori % e differenze in punti % rispetto al 2011 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Alla contrazione dei tassi di entrata si accompagna, in tutti i comparti, anche una flessione del tasso di uscita, che sarà compreso tra il 2,9% e l’8,9%, rispettivamente nelle industrie della fabbricazione di mac- chinari e nell’industria alimentare. In quest’ultimo comparto, l’elevato valore del tasso di uscita è legato al carattere delle produzioni, connotate da una marcata stagionalità dei fabbisogni occupazionali. Non a caso questo è il settore industriale con la quota più elevata di assunti stagionali (oltre due terzi del totale), non molto inferiore a quella che si riscontra per i servizi turistici. Confrontando entrate e uscite previste dalle imprese dell’industria per il 2012, il saldo tra i due flussi è negativo, portando a una contrazione dei livelli occupazionali (sempre relativamente ai dipendenti) di quasi 74.400 unità, per una variazione del -1,5%, che va a sommarsi a quelle, dello stesso segno, degli anni scorsi. Tale flessione occupazionale dell’industria, sebbene più accentuata della corrispondente variazione media del 2011 (-1,2%), così come rispetto a quella registrata nel 2012 dalla media generale (industria e servizi; -1,1%), si dimostra comunque inferiore a quella subita nel 2010, che fu del -2,4%. In valore assoluto, la riduzione complessiva degli occupati alle dipendenze nel settore industriale si ripar- tirà in misura quasi paritaria tra industria in senso stretto (-38.440) e costruzioni (-34.170), cui però corrispondono tassi di variazione molto differenziati, rispettivamente del -1,1 e del -3,3% (quest’ultimo è il valore più marcatamente negativo tra i singoli comparti industriali). 8,1 7,0 5,5 5,5 3,5 3,5 3,4 2,9 2,7 2,5 2,4 2,4 2,4 2,4 2,3 2,3 2,3 2,2 1,9 - 3,1 - 2,0 - 2,5 - 5,6 - 3,2 - 3,4 - 1,6 - 2,5 - 3,3 - 2,7 - 3,9 - 1,2 - 1,6 - 3,2 - 2,5 - 2,6 - 2,1 - 2,0 - 3,3 -8,0 -6,0 -4,0 -2,0 0,0 2,0 4,0 6,0 8,0 10,0 Ind. Alimentari SERVIZI TOTALE Costruzioni INDUSTRIA Lavori di impianto tecnico Public utilities Industria in senso stretto Tessili-abbigliamento Estrazione minerali Beni per la casa e tempo libero Chimiche, farmaceutiche, petrolif. Macchin., Attrezzature, mezzi di trasporto Legno e mobili Carta, cartotecnica e stampa Metallurgiche e prodotti in metallo Elettriche, elettroniche, ottiche e medicali Gomma e materie plastiche Minerali non metalliferi Differenza 2012-11 (punti %) 2012 Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 42 Escluse le costruzioni, per le varie attività dell’industria si prevedono per il 2012 perdite di addetti alle dipendenze comprese tra il -0,6% delle industrie produttrici di macchinari, attrezzature e mezzi di trasporto e il -1,9% del comparto dei minerali non metalliferi, altra attività fortemente legata al ciclo delle costruzioni. La congiuntura economica e la profonda incertezza circa la sua evoluzione non solo riduce quantita- tivamente la domanda di lavoro delle imprese, ma ne modifica anche sensibilmente le caratteristiche, accentuando il carattere di temporaneità dei rapporti di lavoro. Ciò vale sia nel complesso delle attività industriali, sia in ciascuno dei suoi comparti. Considerando le assunzio- ni complessive (non stagionali e stagionali) che le imprese dell’industria prevedono di effettuare direttamente, quelle “stabili” (a tempo indeterminato) vedono mediamente ridursi la propria incidenza a circa un terzo del totale, pari al 34%, dimostrandosi comunque superiore di circa 10 punti a quella che si rileva nei servizi. Assunzioni dirette* previste dalle imprese dell’industria nel 2012, per comparto di attività e durata contrattuale Composizioni percentuali * Assunzioni non stagionali e stagionali al netto degli interinali. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Tra i diversi comparti industriali, la quota degli assunti con contratto a tempo indeterminato sarà compresa tra il 12% di quello alimentare e il 46/47% delle industrie della produzione di macchinari e attrezzature e di pro- dotti elettrici, elettronici, ottici e medicali. Come si è già avuto modo di osservare, la situazione delle industrie alimentari è del tutto particolare, essendo caratterizzate da una elevata stagionalità e quindi da una quota molto elevata di lavoratori a termine. Escluso questo comparto, la quota più bassa di lavoratori con contratto stabile (27%) è prevista nelle industrie del “sistema moda”. Sarà inoltre inferiore a un terzo del totale anche in altri comparti, classificati per lo più tra le industrie “leggere” (beni per la casa, carta e stampa, legno e mobili), ma anche in alcune tra quelle “pesanti”, come la gomma e materie plastiche e la metallurgia e prodotti in metallo. Non mancano, rispetto a quanto previsto nel 2011, alcuni casi in controtendenza, vale a dire di aumento della quota delle assunzioni stabili: ciò è previsto nei comparti chimico-farmaceutico e petrolifero, della fabbricazio- ne di macchinari, attrezzature e mezzi di trasporto e dei prodotti elettrici, elettronici, ottici e medicali. A determinare lo spostamento delle assunzioni previste nell’industria verso un maggiore carattere di temporaneità sono soprattutto le assunzioni stagionali, la cui quota nell’ultimo anno aumenta media- mente di quasi sei punti, attestandosi al 23%. Esclusa l’industria alimentare, dove verranno superati i due 46,7 46,5 40,3 39,3 38,4 37,8 37,3 34,1 33,8 32,6 32,0 31,1 30,7 30,6 30,1 27,0 26,4 23,7 12,0 53,3 53,5 59,7 60,7 61,6 62,2 62,7 65,9 66,2 67,4 68,0 68,9 69,3 69,4 69,9 73,0 73,6 76,3 88,0 0% 20% 40% 60% 80% 100% Elettriche, elettroniche, ottiche e medicali Macchin., Attrezzature, mezzi di trasporto Chimiche, farmaceutiche, petrolif. Public utilities Costruzioni Lavori di impianto tecnico Estrazione minerali Minerali non metalliferi INDUSTRIA Metallurgiche e prodotti in metallo Gomma e materie plastiche Legno e mobili Industria in senso stretto Carta, cartotecnica e stampa Beni per la casa e tempo libero Tessili-abbigliamento TOTALE SERVIZI Ind. Alimentari A tempo indeterminato A termine 43 Capitolo 2. La domanda di lavoro nei settori e nei territori terzi del totale (67%), negli altri casi si va dal 6% al 27%, quote riferite rispettivamente alle industrie che producono macchinari e attrezzature e a quelle dei beni per la casa e il tempo libero. Quelle che vengono indicate come assunzioni “dirette” non sono però le uniche “entrate”. Come si è già visto, l’indagine rileva anche i contratti di lavoro atipici (interinali, collaboratori a progetto e altri “non dipendenti” quali collaboratori occasionali e a partita IVA) di cui si prevede l’attivazione nel corso del 2012, in modo da avere un esame più completo delle caratteristiche della domanda di lavoro. Dipendenti e non dipendenti previsti in ingresso dalle imprese dell’industria nel 2012, per comparto di attività Composizioni percentuali * Comprende gli assunti diretti e lavoratori interinali. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Le assunzioni “dirette”, che saranno mediamente il 73% del totale delle entrate complessivamente pro- grammate dalle imprese industriali e terziarie, nell’industria si fermano al 68%, con valori compresi tra meno del 51% nel comparto della gomma e materie plastiche e quasi l’85% in quello estrattivo. Il 32% di contratti “atipici” nell’industria si distinguono tra lavoratori interinali (17%), collaboratori professionali (9%) e “altri” lavoratori non dipendenti, cioè a partita IVA e occasionali (6%). Queste quote, calcolate sul totale degli ingressi, presentano nei settori industriali una variabilità molto elevata: dal 4 al 43% gli interinali (rispettivamente dal comparto delle costruzioni e quello della gomma e materie plasti- che), dal 3 al 16% i collaboratori professionali (il minimo nelle attività estrattive, il massimo nell’impiantistica e riparazioni), dall’1 all’11% gli altri “non dipendenti” (rispettivamente nelle industrie estrattive e delle costruzioni). Volendo misurare il ruolo della domanda di lavoro di dipendenti (assunti diretti e interinali) rispetto a quella dei “non dipendenti” attivati (collaboratori a progetto, occasionali e partite IVA), la ripartizione nel settore industriale si divide tra l’85% dei primi e il 15% dei secondi. La quota delle assunzioni di dipendenti è massima nel comparto estrattivo (96% del totale) e minima in quello delle costruzioni (78% del totale). I servizi Passando ad analizzare invece il terziario, emerge che nel corso del 2012 la quota delle imprese con dipen- denti del settore che prevedono di effettuare assunzioni “dirette” (dipendenti non stagionali e stagionali) subisce un marcato ridimensionamento, scendendo ad appena il 14%: valore identico alla media (e a quello del settore industriale) e inferiore di oltre 7 punti percentuali rispetto a quanto dichiarato per il 2011. 96,2 95,4 93,3 92,5 88,4 88,0 88,0 86,9 86,9 85,4 85,4 85,1 84,9 84,9 84,7 83,7 83,0 78,3 78,2 3,8 4,6 6,7 7,5 11,6 12,0 12,0 13,1 13,1 14,6 14,6 14,9 15,1 15,1 15,3 16,3 17,0 21,7 21,8 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Estrazione minerali Ind. Alimentari Gomma e materie plastiche Public utilities Industria in senso stretto Macchin., Attrezzature, mezzi di trasporto Metallurgiche e prodotti in metallo Chimiche, farmaceutiche, petrolif. Minerali non metalliferi Beni per la casa e tempo libero INDUSTRIA Tessili-abbigliamento Legno e mobili Elettriche, elettroniche, ottiche e medicali Carta, cartotecnica e stampa TOTALE SERVIZI Lavori di impianto tecnico Costruzioni Dipendenti* Collaboratori e altri non dipendenti Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 44 Al di sotto di questa quota troviamo 5 comparti su 14: i tre del commercio (commercio e riparazione di auto e motocicli, commercio al dettaglio e quello all’ingrosso), i servizi culturali e sportivi, risentendo anche della debolezza dei consumi interni, e gli studi professionali, quest’ultimo con un minimo di appe- na il 6%, dove magari è più elevato il ricorso a professionisti indipendenti. La quota più elevata riguarda invece i servizi socio-sanitari privati (oltre il 24%) seguita dai servizi di alloggio, ristorazione e turistici, connotati da una elevata componente stagionale e da quelli del credito e assicurativi, caratterizzati, inve- ce, dalla presenza di molte imprese di notevoli dimensioni. Imprese dei servizi che prevedono assunzioni nel 2012, per comparto di attività Quote % sul totale delle imprese di ciascun settore e differenze in punti % rispetto al 2011 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior La quota di imprese che prevedono assunzioni nel 2012 appare in contrazione - sempre rispetto al 2011 - in tutti i comparti, riducendosi fra i 4 punti dei servizi informatici e delle telecomunicazioni (TLC) e gli oltre 13 punti dei servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio, scontando parte della crisi produttiva industriale. Le assunzioni previste nel 2012 dall’insieme delle imprese dei servizi sono oltre 464mila (il 74% del totale industria e servizi), circa 106.000 in meno rispetto a quelle previste per il 2011, per una variazione del -19%, all’incirca la metà rispetto a quella dell’industria, ma di quasi pari entità assoluta. In 8 comparti terziari su 14 la contrazione sarà decisamente più accentuata della media del settore, con un massimo del 50% in quello degli studi professionali e quasi del 41% in quello del commercio e riparazione di auto e motocicli, chiaro effetto dell’attuale “crisi dell’auto”. Variazioni molto negative si prevedono anche in altri comparti rilevanti per numero di addetti, dalle altre attività commerciali a quelle dei servizi di trasporto e logistica, da quelle dell’informatica e delle TLC a quelle dei servizi finanziari e assicurativi, che si traducono in forti contrazioni delle assunzioni previste anche in valore assoluto. Tra i servizi fanno eccezione le attività di alloggio, ristorazione e turistiche, con una riduzione molto limitata delle assunzioni previste (-1%). Questo fatto non è secondario, perché si tratta di un comparto di grandi dimensioni, le cui entrate di dipendenti previste sono oltre un terzo del totale del terziario, anche se in larga parte a carattere stagionale. Alla riduzione numerica delle assunzioni programmate si accompagna una flessione del tutto genera- lizzata del tasso di ingresso, che rispetto allo scorso anno passa nel settore dei servizi dal 9 al 7%, ridu- 24,1 21,9 21,5 19,9 18,6 17,6 17,3 16,7 16,2 14,4 14,4 14,4 12,3 11,5 11,3 8,3 5,8 - 8,0 - 10,7 - 7,3 - 7,1 - 5,9 - 4,3 - 13,1 - 5,0 - 5,0 - 9,7 - 8,2 - 7,3 - 5,9 - 5,7 - 6,8 0,0 - 6,9 -20,0 -10,0 0,0 10,0 20,0 30,0 Sanità e assistenza sociale Alloggio, ristorazione, servizi turistici Servizi finanziari e assicurativi Istruzione e servizi formativi privati Servizi dei media e della comunicazione Informatica e TLC Trasporti, logistica, magazzinaggio Servizi operativi a imprese e persone Servizi avanzati alle imprese INDUSTRIA TOTALE SERVIZI Servizi culturali, sportivi e altri Commercio dettaglio Commercio ingrosso Commercio, riparaz. auto e moto Studi professionali Differenza 2012-11 (punti %) 2012 45 Capitolo 2. La domanda di lavoro nei settori e nei territori cendosi di due punti percentuali. Nonostante questa contrazione, esso assume un valore doppio rispetto all’industria, beneficiando di una quota quasi doppia di assunzioni stagionali (40% nei servizi, 23% nell’industria). Basti pensare che nel comparto alberghiero e della ristorazione le assunzioni stagionali arrivano al 72% del totale e il tasso di entrata si attesta, non a caso, al 21%. Escluso questo comparto, nei restanti comparti del terziario il valore del tasso di entrata è compreso tra il 2% e il 12%, rispettivamente nei servizi finanziari e assicurativi e in quelli culturali e sportivi (anche questi ultimi con una quota di assunzioni stagionali del 56%, decisamente sopra la media del terziario). Tasso di entrata per le imprese dei servizi che prevedono assunzioni nel 2012, per comparto di attività Valori % e differenze in punti % rispetto al 2011 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior In ogni caso resta il fatto che il valore del tasso di entrata si riduce anche in tutti i comparti dei servizi, esatta- mente come avvenuto in quelli dell’industria, anche se mediamente in misura inferiore: da circa un punto in meno nei servizi di alloggio e ristorazione e in quelli avanzati alle imprese, a -4 punti negli studi professionali. Insieme alla contrazione dei tassi di entrata, si verifica in quasi tutti i comparti una riduzione di quelli di usci- ta, quasi sempre - tranne che in un caso (servizi avanzati alle imprese) - di entità superiore, tale da annullare, ai fini del saldo netto, l’effetto degli ingressi. Come quello di entrata, anche il tasso di uscita è particolarmente elevato nei comparti con una forte componente stagionale della domanda di lavoro: raggiunge infatti il 23% nei servizi di alloggio e ristorazione, da cui deriva un saldo negativo dell’occupazione dipendente previsto per il 2012 del 2% circa, pari, in valore assoluto, a oltre 16 mila unità. Il saldo negativo in questo comparto sarà inoltre quello di maggiore intensità, dato che tutti gli altri sono compresi tra il -0,1% nei servizi informatici e delle TLC e il -1,2% in un insieme che comprende quattro comparti (commercio e riparazione di auto e moto, servizi operativi alle imprese e alle persone, istruzione e servizi formativi privati, studi professionali). Come si è detto vi è però un comparto che fa eccezione, quello dei servizi avanzati alle imprese, nel quale il saldo previsto per il 2012 tra entrate e uscite resta positivo nella misura del +0,3%, corrispondente a un incremento occupazionale di quasi 1.100 dipendenti. Come nei comparti industriali, anche in quelli dei servizi la congiuntura economica negativa e l’incer- tezza circa la sua evoluzione riducono quantitativamente la domanda di lavoro delle imprese, e al tempo 21,0 11,6 7,1 7,0 6,9 6,5 5,9 5,7 5,5 5,4 4,1 3,7 3,5 3,5 3,3 2,7 2,3 - 0,9 - 2,5 - 2,4 - 2,0 - 2,4 - 1,2 - 2,3 - 0,6 - 2,5 - 1,7 - 4,0 - 2,8 - 2,1 - 3,2 - 1,4 0,0 - 1,2 -10,0 -5,0 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 Alloggio, ristorazione, servizi turistici Servizi culturali, sportivi e altri Servizi operativi a imprese epersone SERVIZI Istruzione e servizi formativi privati Sanità e assistenza sociale Commercio dettaglio Servizi avanzati alle imprese TOTALE Servizi dei media e della comunicazione Studi professionali Trasporti, logistica, magazzinaggio Commercio ingrosso INDUSTRIA Informatica e TLC Commercio, riparaz. auto e moto Servizi finanziari e assicurativi Differenza 2012-11 (punti %) 2012 Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 46 stesso ne modificano le caratteristiche, accentuando la condizione di temporaneità dei rapporti di lavoro che andranno ad instaurarsi nel corso dell’anno. Considerando le assunzioni che le imprese prevedono di effettuare direttamente (come precisato più volte, corrispondenti ai dipendenti sia stagionali che non, facendo esclusione degli interinali), quelle “stabili” - cioè a tempo indeterminato - nell’insieme dei servizi vedono nel 2012 mediamente ridurre la propria quota a meno di un quarto del totale, pari al 24%, ben 5 punti percentuali in meno rispetto al 2011. Tra i diversi comparti dei servizi, la quota degli assunti con contratto a tempo indeterminato sul totale delle assunzioni “dirette” di dipendenti sarà compresa tra il 9% circa dei servizi di alloggio, ristorazione e turistici e il 47% di quelli finanziari e assicurativi assieme a quelli dell’informatica e TLC. Valori inferiori alla media si avranno anche nell’istruzione e servizi formativi privati, nei servizi culturali e ricreativi e nel commercio al dettaglio. In termini dinamici, la riduzione della quota di assunzioni a tempo indeterminato (sempre sul totale delle assunzioni “dirette”) interessa in modo particolare gli studi professionali, per i quali decresce, sempre tra il 2011 e il 2012, dal 46 al 30%; otto punti circa perdono anche i servizi dell’informatica e delle TLC e quelli dell’istruzione e dei servizi formativi privati. Ci sono però anche due casi in controtendenza, che riguardano i servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio (dal 42 al 45%) e soprattutto quelli dei media e della comunicazione (dal 34 al 41%). A determinare lo spostamento delle assunzioni nei servizi verso un maggior carattere di temporaneità non sono però solo le assunzioni stagionali, anche se nell’intero settore queste aumentano la propria incidenza dal 36 al 40%, ma anche la crescita di ruolo di altri contratti di lavoro a termine, quali quello a tempo determinato, di inserimento e di apprendistato. Assunzioni dirette* previste dalle imprese dei servizi nel 2012, per comparto di attività e durata contrattuale Composizioni percentuali * Assunzioni non stagionali e stagionali al netto degli interinali. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior 47,4 47,0 44,6 41,5 40,9 40,2 36,0 33,8 32,9 30,9 29,9 26,4 23,7 23,1 13,0 12,9 8,5 52,6 53,0 55,4 58,5 59,1 59,8 64,0 66,2 67,1 69,1 70,1 73,6 76,3 76,9 87,0 87,1 91,5 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Servizi finanziari e assicurativi Informatica e TLC Trasporti, logistica, magazzinaggio Commercio, riparaz. auto e moto Servizi dei media e della comunicazione Servizi operativi a imprese epersone Commercio ingrosso INDUSTRIA Servizi avanzati alle imprese Sanità e assistenza sociale Studi professionali TOTALE SERVIZI Commercio dettaglio Istruzione e servizi formativi privati Servizi culturali, sportivi e altri Alloggio, ristorazione, servizi turistici A tempo indeterminato A termine 47 Capitolo 2. La domanda di lavoro nei settori e nei territori Alle “assunzioni dirette” si affiancano le altre “entrate” rilevate dall’indagine per il 2012, che riguarde- ranno in primo luogo, nell’intero settore dei servizi oltre 48mila lavoratori interinali, pari all’8% delle entrate totali (comprensive anche delle attivazioni dei lavoratori “non dipendenti”): di questi 48mila, ben 15.200 saranno impiegati nel commercio al dettaglio, dove spiegheranno oltre il 18% della domanda di lavoro complessiva. I servizi faranno ricorso poi ad oltre 71.000 collaboratori professionali (pari al 12% delle entrate), utilizzati soprattutto nei comparti dei servizi avanzati alle imprese e in quelli operativi a imprese e persone (10mila unità in entrambi i casi), ma che avranno la massima incidenza relativa nelle attività dell’istruzione e formative private (44% delle entrate). Si aggiungono inoltre quasi 34 mila “altri lavoratori non dipendenti” (collaboratori occasionali e a partita IVA) per i quali le imprese dei servizi prevedono di attivare un contratto nel corso del 2012, che risulte- ranno numericamente più elevati nei servizi socio-sanitari, ma la cui incidenza sulle entrate complessive risulterà massima (23%) nei servizi del credito e assicurativi e in quelli degli studi professionali (19%). Nel terziario, quindi, la quota delle assunzioni effettuate direttamente dalle imprese sulle entrate totali sarà, mediamente, di circa il 75%, superiore di 7 punti alla media del settore industriale, nel quale tale incidenza è fortemente abbassata dalla notevole presenza di lavoratori interinali (sul totale delle entrate, nell’industria incidono per il 17% contro l’8% dei servizi). Gli oltre 156 mila lavoratori con contratto atipico che sarà stipulato nel corso del 2012 costituiranno invece il restante 25% circa delle entrate totali previste nel terziario, quota che varia dal 6% dei servizi turistico-alber- ghieri, valore basso per effetto dell’elevata quota di assunzioni “dirette” di stagionali, al 55% dell’istruzione, sulla spinta dell’ampio ricorso ai collaboratori a progetto (43% della domanda di lavoro complessiva del comparto). Anche per i servizi, le entrate totali previste per il 2012 sono state infine ripartite secondo il criterio del rapporto tra lavoratore e impresa in termini di subordinazione, distinguendo cioè tra lavoratori dipen- denti (assunti direttamente o interinali forniti da società di somministrazione) e lavoratori “non dipen- denti” (collaboratori professionali e altri non dipendenti). I due gruppi incidono, rispettivamente, per l’83 e il 17%, distribuzione non dissimile da quella dell’industria (85 e 15%). Dipendenti e non dipendenti previsti in ingresso dalle imprese dei servizi nel 2012, per comparto di attività Composizioni percentuali * Comprende gli assunti diretti e lavoratori interinali. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior 98,0 92,9 90,5 85,4 83,7 83,0 81,0 80,1 78,1 77,4 67,8 67,5 63,3 63,1 61,1 57,6 48,2 2,0 7,1 9,5 14,6 16,3 17,0 19,0 19,9 21,9 22,6 32,2 32,5 36,8 36,9 38,9 42,4 51,8 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Alloggio, ristorazione, servizi turistici Commercio dettaglio Trasporti, logistica, magazzinaggio INDUSTRIA TOTALE SERVIZI Servizi operativi a imprese epersone Commercio ingrosso Servizi culturali, sportivi e altri Commercio, riparaz. auto e moto Servizi finanziari e assicurativi Sanità e assistenza sociale Informatica e TLC Servizi avanzati alle imprese Studi professionali Servizi dei media e della comunicazione Istruzione e servizi formativi privati Dipendenti* Collaboratori e altri non dipendenti Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 48 Anche da questo punto di vista, e sempre per le medesime ragioni, le situazioni estreme sono costi- tuite da quella dei servizi di alloggio, ristorazione e turistici, dove le entrate di personale dipendente saranno il 98% del totale, mentre i “non dipendenti” incideranno per il solo 2%, e da quella dei servizi dell’istruzione e formazione, dove le quote dei due gruppi sono rispettivamente del 46 e del 54%; quest’ultimo è quindi l’unico comparto, comprendendo anche quelli industriali, in cui i contratti di lavoro non dipendente che le imprese prevedono di stipulare nel 2012 superano quelli dei contratti di lavoro alle dipendenze. 2.2 Le dinamiche territoriali Anche spostando lo sguardo sui dati territoriali, la sequenza di andamenti negativi non accenna a inter- rompersi. Così come si è visto analizzando i settori economici, non c’è alcuna area territoriale che non sia investita dal vento della recessione, che deprime la domanda di lavoro8. L’unica logica che sembra presiedere le differenze di andamento della domanda di lavoro tra i diversi territori è la rilevanza del settore turistico. Tuttavia, nemmeno questo è mai in grado di compensare la contrazione delle assunzioni previste (con riferimento a quelle “dirette”) nelle altre attività economiche, in particolare industriali, pur essendo l’unico che presenta alcuni casi significativi di aumento della domanda di lavoro e che comunque contribuisce ad attenuare le perdite degli altri settori. Partendo dalla propensione delle imprese - sempre riguardo a quelle extra-agricole con dipendenti - ad assumere, vale a dire la quota delle stesse che prevede di assumere personale nel corso 2012, mentre nel 2011 era compresa tra il 19% della Sicilia e il 34% del Trentino Alto Adige, nel 2012 è compresa, invece, tra il 13% delle Marche e il 23% del Trentino Alto Adige. La riduzione di tale quota, che mediamente è di 8 punti (dal 22 al 14% nella media nazionale), è compresa tra i 4 punti del Lazio e i 12 punti delle Marche. A ciò si accompagna un calo pressoché generalizzato delle assunzioni previste, che rispetto all’indagine del 2011 è in riduzione in tutte le regioni e in 102 province su 105 (fanno eccezione Trapani, Imperia e Foggia). Oltre alla Valle d’Aosta, le regioni con le contrazioni delle assunzioni meno accentuate sono nell’ordine, Sardegna, Puglia, Trentino, Liguria, Sicilia, Lazio, Abruzzo e Veneto. Si tratta di regioni dalle caratteri- stiche produttive molto diverse tra loro e distribuite territorialmente dal Nord al Sud del Paese. L’unico elemento che le accomuna è una notevole rilevanza delle attività turistiche (anche se molto diverse tra loro per tipologia), che in sei di queste nove regioni (Liguria, Veneto, Abruzzo, Puglia, Sicilia e Sardegna) presentano su base annua incrementi delle assunzioni attese. Questo stesso comparto vede aumentare le assunzioni previste anche in Friuli, Toscana, Umbria, Marche e Basilicata, anche se in tali contesti territoriali non riesce ad attenuare significativamente la minore dinamicità della domanda di lavoro di tutti i restanti settori. Le attività alberghiere, della ristorazione e turistiche aumentano nel 2012, rispetto al 2011, quindi le assunzioni previste in 12 regioni su 20 e sono l’unico settore con variazioni positive diffuse, tanto che anche a livello nazionale presentano una variazione negativa molto modesta (-1%), che assume segno positivo nelle ripartizioni del Centro e del Mezzogiorno (ordinatamente, +3,3 e +4,7%). Escluso questo comparto, i casi di aumento della domanda di lavoro sono abbastanza episodici. Ad esem- pio, tra i comparti del terziario, i servizi dell’istruzione presentano assunzioni in aumento in sei regioni, i servizi avanzati alle imprese e quelli sportivi e culturali in quattro, i servizi dei media in tre, così come, unico tra i comparti industriali, quello alimentare. 8 Si tenga conto che le previsioni relative alla Regione Emilia Romagna non tengono conto degli effetti del terremoto del 20-29 maggio. 49 Capitolo 2. La domanda di lavoro nei settori e nei territori Andamento delle assunzioni previste dalle imprese, per regione e macrosettore Variazioni percentuali 2011-2012 Industria di cui: Servizi Turismo TOTALE SETTORIIndustriasenso stretto Pubblic utilities Costruzioni Piemonte e Valle d'Aosta -45,2 -43,4 -46,6 -48,6 -24,1 -11,9 -31,4 Lombardia -43,0 -37,2 -35,0 -60,0 -21,6 -12,7 -28,5 Liguria -46,5 -41,8 -29,2 -63,1 -14,7 9,7 -21,8 Trentino Alto Adige -24,4 -34,9 -37,5 -11,4 -20,5 -23,3 -21,1 Veneto -41,6 -42,0 14,1 -48,2 -14,9 4,7 -24,2 Friuli Venezia Giulia -32,3 -35,9 11,7 -43,1 -21,6 6,5 -24,9 Emilia Romagna -50,7 -43,6 14,0 -76,4 -15,8 4,5 -26,3 Toscana -49,9 -45,6 -34,0 -63,8 -17,5 17,2 -27,1 Umbria -52,1 -49,3 -42,9 -56,9 -18,6 14,3 -30,0 Marche -49,2 -45,9 -17,6 -59,9 -14,0 41,5 -29,0 Lazio -14,9 -36,7 -25,2 14,3 -24,6 -28,3 -22,7 Abruzzo -41,9 -34,4 -31,8 -48,2 -10,6 35,1 -24,1 Molise -23,9 -34,1 -75,0 -14,4 -44,9 -48,2 -34,9 Campania -35,6 -29,2 -23,7 -42,9 -16,7 -1,5 -24,5 Puglia -29,0 -24,0 3,8 -37,1 -13,1 3,8 -19,5 Basilicata -35,7 -46,5 -50,0 -28,5 -16,2 7,9 -26,9 Calabria -38,5 -44,8 -20,8 -35,3 -16,2 -3,4 -24,4 Sicilia -26,6 -36,4 -39,1 -20,1 -19,0 2,4 -21,9 Sardegna -33,4 -24,9 2,6 -40,8 -11,8 13,5 -18,9 Nord Ovest -44,0 -39,3 -37,1 -56,2 -21,5 -8,1 -28,6 Nord Est -43,1 -41,8 7,5 -53,5 -16,9 -3,3 -24,6 Centro -38,8 -43,7 -29,0 -31,1 -20,6 3,2 -25,6 Sud e Isole -33,0 -31,0 -22,4 -35,3 -15,8 4,7 -22,6 TOTALE ITALIA -39,3 -38,9 -21,4 -42,0 -18,6 -0,7 -25,4 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Vi sono regioni che su 29 comparti (15 dell’industria e 14 dei servizi), non presentano alcun caso di aumen- to, come la Lombardia, o al massimo uno o due (Piemonte e Marche), e anche nelle situazioni più favore- voli, come Trentino Alto Adige e Abruzzo, sono al massimo cinque i comparti con assunzioni in aumento. A deprimere in misura particolarmente accentuata i livelli della domanda di lavoro è il settore industriale, che ancora sta subendo una domanda interna pressoché stagnante unita al rallentamento di quella estera, le cui variazioni delle assunzioni previste nel 2012, rispetto all’anno precedente, sono comprese tra il -15% del Lazio e il -52% dell’Umbria, seguita, con variazioni nell’ordine del -50%, da Emilia Romagna, Toscana e Marche. Purtroppo in Emilia Romagna il risultato dell’anno potrebbe essere peggiore di quello prospettato dall’indagine (e non solo per le attività industriali), a causa dei terremoti che si sono succeduti tra il 20 e il 29 maggio. Le variazioni rispetto al 2011 delle assunzioni programmate nel 2012 da parte delle imprese dei servizi sono anch’esse comprese in un intervallo molto esteso, che va dal -11% dell’Abruzzo al -45% del Molise, seguito dal Lazio con il -25%. Proprio Molise e Lazio sono le due sole regioni in cui la contrazione delle assunzioni nel settore dei servizi sarà più accentuata di quella prevista nel settore industriale. La prima e più immediata conseguenza della flessione della domanda di lavoro, in presenza di un flusso in uscita superiore, è ovviamente la riduzione della base occupazionale di dipendenti evidenziata dai saldi occupazionali, che sono nel 2012 tutti di segno negativo, come peraltro già si era verificato l’anno precedente, ma in ulteriore peggioramento in quasi tutte le regioni. Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 50 Il saldo fra entrate e uscite previsto dalle imprese industriali e dei servizi determina infatti una varia- zione dell’occupazione dipendente del -1,1%. Tra le 20 regioni italiane il valore del saldo relativo sarà compreso tra il -0,7/-0,8% di Veneto, Lombardia e Trentino Alto Adige e il -2,2/-2,3% di Sicilia e Valle d’Aosta. Le prime dieci e le ultime dieci province della graduatoria secondo la variazione 2011-2012 delle assunzioni previste dalle imprese. Variazioni percentuali Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Saldi occupazionali previsti dalle imprese, per regione. Anni 2011 e 2012 (valori percentuali) Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior - 0,7 - 0,7 - 0,8 - 1,0 - 1,0 - 1,1 - 1,1 - 1,2 - 1,2 - 1,2 - 1,3 - 1,4 - 1,4 - 1,5 - 1,7 - 1,8 - 1,8 - 1,9 - 2,0 - 2,2 - 2,3 -2,5 -2,0 -1,5 -1,0 -0,5 0,0 2012 2011 Ve ne to Lo mb ard ia Tre nti no Al to Ad ige La zio Em ilia Ro ma gn a Um bri a TO TA LE IT AL IA Fri uli Ve ne zia Gi uli a Lig uri a Ca mp an ia Pie mo nte Ma rch e To sca na Ba sil ica ta Sa rde gn a Pu gli a Ab ruz zo Ca lab ria Mo lis e Sic ilia Va lle d’ Ao sta 9,2 3,5 2,0 -1,8 -1,9 -5,3 -6,9 -7,2 -9,3 -9,4 -25,4 -40,1 -42,0 -42,2 -43,7 -44,9 -44,9 -44,9 -45,0 -49,0 -55,2 -60,0 -50,0 -40,0 -30,0 -20,0 -10,0 0,0 10,0 20,0 Tra pa ni Im pe ria Fo gg ia Rim ini Le cc e Gr oss eto Pe sca ra As co li P ice no Vib o V ale nti a Ve rba no -Cu sio -O sso la TO TA LE IT AL IA Ca ser ta Re gg io Ca lab ria Le cc o Pis toi a As ti Bie lla Ise rni a Vit erb o Pra to Rie ti 51 Capitolo 2. La domanda di lavoro nei settori e nei territori In 16 regioni su 20 questo saldo segnala un peggioramento rispetto a 2011. Fanno eccezione Umbria, Campania, Sardegna e Sicilia, nelle quali l’andamento è meno negativo, ma in misura veramente marginale. Anche in questo caso si possono però individuare alcune ‘nicchie’ settoriali e territoriali con specifici saldi positivi. I più numerosi per diffusione riguardano i servizi avanzati alle imprese e i servizi informatici e delle TLC, ad evidenza dell’orientamento delle imprese verso un possibile salto di qualità in termini di innovation-technology, con saldi positivi rispettivamente in 9 e 8 regioni, 6 delle quali coincidenti (cioè con saldi positivi di entrambi i comparti): Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Toscana, Molise e Sardegna. Cinque casi di aumento (4 dei quali nelle regioni del Mezzogiorno) riguarderanno gli studi professionali (Umbria, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia); quattro casi di aumento riguarderanno anche il com- mercio al dettaglio (Trentino Alto Adige, Lazio, Campania e Puglia) e i servizi operativi a supporto di imprese e famiglie (Veneto, Emilia Romagna, Umbria e Calabria). Tra i comparti industriali si avranno al massimo tre casi di aumento, che interesseranno le industrie cartarie, cartotecniche e della stampa, l’impiantistica e le riparazioni, le industrie dei beni per la casa e il tempo libero. In valore assoluto si tratta comunque di saldi di modesta entità, in grande maggioranza attorno alle centinaia di unità. L’unico esempio in cui si superano le mille unità sarà quello, in Lombardia, dei servizi avanzati alle imprese. Se l’andamento delle entrate previste per il 2012, a livello provinciale, presentava tre situazioni di aumento, i saldi attesi tra entrate e uscite saranno invece tutti di segno negativo, senza alcuna eccezione, e assumeranno valori compresi tra il -0,3% di Bolzano e il -3,1% di Enna: un altro segnale di peggio- ramento rispetto al 2011, quando almeno in sei province (Parma, Bologna, Fermo, Sondrio, L’Aquila e Rieti) i saldi erano risultati positivi. Ma oltre che dall’azzeramento di questi casi, il peggioramento delle prospettive occupazionali a livello locale è segnalato dal fatto che in ben 85 province il saldo previsto nel 2012 si è ulteriormente depresso rispetto a quello del 2011. Le prime dieci e le ultime dieci province della graduatoria secondo i saldi ocupazionali previsti dalle imprese nel 2012 Valori percentuali Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior -0,3 -0,4 -0,4 -0,4 -0,5 -0,5 -0,5 -0,5 -0,6 -0,7 -1,1 -2,3 -2,3 -2,3 -2,3 -2,4 -2,5 -2,5 -2,8 -2,9 -3,1 -3,5 -3,0 -2,5 -2,0 -1,5 -1,0 -0,5 0,0 Bo lza no Pia ce nz a Pa do va Lo di Vic en za Co mo Ve ron a Mi lan o Go riz ia En na Pa rm a TO TA LE IT AL IA Le cc e Ao sta Te ram o Me ssi na Vib o V ale nti a La tin a Vit erb o Sir ac us a Ra gu sa Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 52 Le prime dieci e le ultime dieci province della graduatoria dei saldi non fanno che confermare la diversa misura delle perdite occupazionali attese nelle grandi circoscrizioni territoriali: -0,9% nelle regioni settentrio- nali (sia del Nord-Est che del Nord-Ovest), -1,2% in quelle del Centro, -1,7% in quelle del Mezzogiorno. Le 10 province con le minori perdite attese (cui se ne aggiungono altre due non riportate nel grafico) sono tutte province del Nord; la prima provincia del Centro è Roma, 13esima, seguita da Napoli, la prima del Mezzogiorno. Nelle dieci posizioni di coda figurano invece 7 province del Mezzogiorno, insieme a una del Nord e due del Centro. L’aspetto più innovativo dell’ultima indagine Excelsior riguarda, come si è detto, l’estensione del campo di rilevazione delle entrate ai contratti di lavoro atipico che le imprese prevedono di attivare nel corso del 2012, cioè lavoratori interinali, collaboratori professionali (a progetto), altri lavoratori “non dipendenti” (collaboratori occasionali e a partita IVA). A questi sarà quindi dedicato l’ultimo aspetto dell’approfondimento territoriale della domanda di lavoro prevista dalle imprese nel 2012. Assunzioni dirette e contratti atipici attivati nel 2012 secondo le previsioni delle imprese, per regione Composizioni percentuali; regioni ordinate secondo la quota percentuale di contratti atipici sul totale Assunti diretti di cui: Contratti atipici di cui: Compozione % atipici Non stagionali Stagionali Interinali Collabor. a progetto Altri non dipend.* Interinali Tot. non di- pendenti Lombardia 65,5 53,5 12,0 34,5 14,6 13,4 6,5 42,5 57,5 Lazio 66,0 52,0 14,1 34,0 9,0 17,6 7,4 26,0 74,0 Umbria 66,2 42,8 23,4 33,8 13,6 14,0 6,1 39,6 60,4 Piemonte 67,4 50,5 16,9 32,6 16,1 9,8 6,7 46,8 53,2 Emilia Romagna 74,1 44,5 29,7 25,9 11,2 9,0 5,7 32,4 67,6 Basilicata 74,3 47,9 26,4 25,7 3,8 19,0 2,9 11,0 89,0 Veneto 74,3 48,9 25,4 25,7 13,9 6,5 5,2 40,3 59,7 Friuli Venezia Giulia 74,4 56,5 17,9 25,6 13,7 8,8 3,2 39,7 60,3 Campania 74,8 43,2 31,6 25,2 6,3 12,3 6,5 18,4 81,6 Molise 75,5 52,8 22,8 24,5 6,3 11,6 6,6 18,3 81,7 Sicilia 75,9 46,6 29,2 24,1 5,8 12,6 5,7 16,9 83,1 Toscana 76,6 41,3 35,3 23,4 9,3 9,2 4,8 27,0 73,0 Marche 79,3 44,6 34,7 20,7 8,6 6,9 5,1 25,1 74,9 Liguria 79,7 44,2 35,5 20,3 9,1 7,1 4,1 26,4 73,6 Puglia 79,8 45,0 34,8 20,2 5,8 10,3 4,1 16,8 83,2 Abruzzo 80,4 47,5 33,0 19,6 9,0 5,4 5,1 26,1 73,9 Calabria 81,5 51,9 29,7 18,5 2,1 13,6 2,8 6,0 94,0 Sardegna 85,2 38,4 46,8 14,8 4,2 7,2 3,4 12,1 87,9 Trentino Alto Adige 87,0 29,8 57,1 13,0 6,0 4,2 2,8 17,5 82,5 Valle d'Aosta 88,6 25,8 62,9 11,4 4,5 1,9 5,0 13,2 86,8 TOTALE ITALIA 73,3 47,2 26,1 26,7 10,4 10,8 5,6 30,1 69,9 * Collaboratori professionali a partita IVA e occasionali. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Il primo elemento che emerge è la forte variabilità della quota di contratti atipici sul totale delle entra- te cui le imprese intendono fare ricorso nel 2012, che passa dall’11% della Valle d’Aosta al 35% della Lombardia. Questa distribuzione è la sintesi di una situazione ancora più articolata su scala provinciale, che contempla valori compresi tra l’8% di Nuoro e il 39% di Milano. Il secondo aspetto è la forte concentrazione territoriale del ricorso a queste figure atipiche, come mostra il fatto che sono solo quattro le regioni in cui la quota degli stessi supera la media nazionale. Queste 53 Capitolo 2. La domanda di lavoro nei settori e nei territori regioni, che oltre alla Lombardia comprendono Lazio, Umbria e Piemonte, rappresentano il 46% di tutti i contratti atipici che le imprese hanno dichiarato di voler attivare nel corso del 2012. Appena al di sotto della media troviamo quindi Emilia Romagna, Basilicata, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Campania, Molise, Sicilia. Ciò significa che il ricorso al lavoro atipico sembra essere una prerogativa di economie principalmente grandi e articolate al loro interno, indipendentemente dalla caratterizzazione in senso terziario o industriale e dalla localizzazione geografica (molto importante invece, nel caso Italiano, su diversi altri aspetti del mercato del lavoro). I diversi assetti strutturali delle economie locali sembrano invece incidere maggiormente sulla com- posizione per tipo di contratto dei lavoratori atipici che le imprese utilizzeranno. Quote maggiori di lavoratori interinali si riscontrano infatti nelle regioni più industrializzate (Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli) e soprattutto in quelle di più antica industrializzazione. Le regioni di più recente indu- strializzazione (ad esempio quelle lungo la direttrice adriatica), presentano invece quote di interinali decisamente inferiori. Le prime venti province per quota di contratti atipici attivati nell’anno 2012, secondo il tipo di contratto Valori percentuali Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Anche l’esame dei dati provinciali sembra confermare queste prime considerazioni sulla diffusione del ricorso al lavoro interinale, mostrando nelle prime posizioni sia grandi province di consolidata tradizione produttiva fortemente integrate con il sistema dei servizi avanzati (Milano e Torino), sia province con solidi apparati industriali (Monza-Brianza e Modena, per citare le prime due in graduatoria, fatto salvo il caso per certi versi particolare di Benevento). Ciò porta anche a ritenere che le diverse tipologie di figure atipiche indicate dipendano (così come il diverso grado con cui le imprese vi fanno ricorso) dalla presenza sui mercati locali del lavoro dei soggetti che operano nel campo dell’intermediazione e della somministrazione di mano d’opera. In un mercato del lavoro sempre più flessibile, monitorare le politiche aziendali in tema di “approvvigio- namento” delle risorse umane, andando anche al di là delle assunzioni “dirette” di dipendenti acquisisce un’elevata importanza, in quanto permette di cogliere appieno l’intera domanda di lavoro espressa dalle imprese, nonché di comprendere il ruolo di tutte le forme atipiche di lavoro, oggetto di grande interesse, come testimoniato dai contenuti dell’ultima riforma del lavoro. 14,0 6,0 15,9 16,4 17,2 9,4 19,3 15,0 9,2 19,3 19,4 17,7 18,8 10,0 4,6 18,1 11,9 9,1 17,3 10,5 10,4 18,8 25,3 11,8 12,9 14,0 18,5 13,6 13,1 18,8 8,5 10,6 10,6 9,6 16,2 27,0 5,7 14,2 11,6 9,2 12,0 10,8 6,0 6,9 10,2 8,5 6,3 8,9 3,8 8,5 7,8 7,9 5,7 6,8 6,6 8,3 2,3 9,6 6,9 12,0 5,6 9,5 5,6 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 40,0 45,0 Interinali Collaboratori a progetto Altri non dipendenti Mi lan o Be ne ven to Mo nz a e Br ian za To rin o Mo de na Pa ler mo Te rni Va res e Ro ma Pa rm a Re gg io Em ilia TO TA LE IT AL IA Cre mo na Le cc o Pra to Ma ter a Tre vis o Pe rug ia Ise rni a Be rga mo Bo log na CAPITOLO 3 Fabbisogni professionali, istruzione e competenze richieste 57 Capitolo 3. Fabbisogni professionali, istruzione e competenze richieste Dislocate all’interno dei vari settori di attività, le figure professionali possono considerarsi la più specifica espressione del know-how dell’impresa, grazie alle competenze tecniche che incarnano, spesso crescenti, in complessità e avanguardia, all’aumentare del livello professionale. Sotto questo punto di vista, la forte contrazione della domanda di lavoro prevista dalle imprese nel 2012 e, al tempo stesso, l’altrettanto marca- ta ricomposizione delle assunzioni a favore di quelle a carattere stagionale (che per le professioni cui sono destinate presentano livelli qualitativi mediamente inferiori a quelli delle assunzioni non stagionali), non hanno tuttavia interrotto la tendenza all’innalzamento qualitativo delle assunzioni previste9. Questa tendenza si è manifestata in modo abbastanza netto per le assunzioni stagionali, che hanno quin- di avuto un impatto positivo anche sulle assunzioni totali (sempre con riferimento a quelle “dirette” di dipendenti a carico delle imprese), nonostante che quelle non stagionali sembrano invece essersi spostate verso profili di livello mediamente inferiori a quelli del 201110. Sul piano del grado di istruzione richiesto, dall’analisi delle assunzioni previste nel 2012 secondo il titolo di studio dichiarato dalle imprese emerge, comunque, un rafforzamento qualitativo di molte aree azien- dali, con l’ingresso di quote proporzionalmente maggiori di personale con livello universitario. Prima di entrare nel dettaglio delle singole professioni o livelli di istruzione richiesti, alcune prime indi- cazioni di carattere più generale sono ricavabili dall’esame dei movimenti di forza lavoro previsti dalle imprese per il 2012 secondo il livello di inquadramento, che sia pure in modo aggregato, approssima in prima istanza il livello professionale dei lavoratori. 3.1 I movimenti di forza lavoro per livelli di inquadramento L’andamento delle entrate e delle uscite di dipendenti (sia stagionali che non stagionali) previste secondo l’inquadramento mostra, per il quarto anno consecutivo, saldi negativi per tutti i livelli, da quelli dirigen- ziali a quelli delle figure operaie e non qualificate; per le prime i saldi sono di segno negativo fin dal 2005. Il bilancio occupazionale di dipendenti (sempre con riferimento alle assunzioni “dirette” fatta esclusione degli interinali) atteso nel 2012 è negativo soprattutto per le figure operaie e non qualificate (-1,7% 9 Si precisa che in questo capitolo sono analizzate quasi esclusivamente, salvo diversa indicazione, le assunzioni “dirette” di dipendenti (esclu- dendo, quindi, gli interinali) con particolare riferimento, spesso, a quelle non stagionali. 10 A partire dall’indagine 2012, il Sistema Informativo Excelsior ha adottato la nuova classificazione delle professioni Istat 2011, in base alla quale è stata ricostruita la serie storica delle assunzioni per figure e relativi gruppi professionali gerarchici. Si precisa, quindi, che tale serie non è perfettamente comparabile con quella, disponibile fino al 2011, costruita sulla base della classificazione delle professioni Istat/Isfol NUP06, estensione di dettaglio classificatorio della classificazione delle professioni Istat 2011. Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 58 rispetto a una media del -1,1%), come del resto avvenuto anche negli anni passati, mentre è appena del -0,3% per quadri, impiegati e tecnici. È, inoltre, negativo per quasi tutti i livelli di inquadramento secon- do ogni disaggregazione dei dati, e quasi sempre con particolare accentuazione per le figure di livello più basso, per le quali si segnalano i saldi particolarmente negativi nelle imprese fino a 9 dipendenti (-2,7%) e complessivamente in quelle del Mezzogiorno (-2,4%). Effetti di tutte quelle difficoltà congiunturali che stanno coinvolgendo le imprese più piccole, l’industria e le aree del Paese che si trovano più in ritardo. I dirigenti (in media -1%) subiranno, invece, una contrazione più accentuata nelle imprese con almeno 500 dipendenti (-1,3%) e complessivamente nelle regioni del Nord-Ovest (-1,2%). I quadri, impiegati e tecnici si contrarranno soprattutto nel Mezzogiorno (-0,7%), ma sono anche l’unico gruppo a presentare un saldo positivo nelle imprese da 250 a 499 dipendenti (+0,2%). Dietro a questi negativi saldi previsti dalle imprese per il 2012 risiedono flessioni sia degli ingressi che delle uscite. I primi, mediamente in calo del 25%, non presenteranno grandi differenze, essendo compresi tra il -23% dei dirigenti e il -26% di quadri, impiegati e tecnici. Si avrà, però, per le figure operaie e non qualificate una forte riduzione delle entrate nell’industria (-42%), di intensità quasi tripla rispetto a quel- la dei servizi (-15%), nei quali saranno invece le figure di inquadramento intermedio - quadri, impiegati e tecnici - a presentare la riduzione più accentuata degli ingressi. Le uscite si ridurranno soprattutto per lo stesso gruppo formato da quadri, impiegati e tecnici (-22%) e, nell’industria, per le figure dirigenziali (-30%). Queste ultime, infine, presentano una particolarità, rispetto a tutti gli altri gruppi: sono le sole il cui saldo negativo previsto per il 2012 si attenua rispetto a quello corrispondente del 2011 (in valore assoluto da -1.360 a -1.170 unità, percentualmente dal -1,1 al -1%) e questo per una riduzione delle uscite (750 in meno rispetto al 2011) maggiore di quella delle entrate (in diminuzione di 560 unità). Movimenti e saldi previsti per le assunzioni complessive*, per livello di inquadramento. Anni 2010-2012 (valori assoluti*) Entrate previste Uscite previste Saldi previsti Dirigenti Quadri, impiegati e tecnici Operai e pers. non qualifi cato Totale Dirigenti Quadri, impiegati e tecnici Operai e pers. non qualifi cato Totale Dirigenti Quadri, impiegati e tecnici Operai e pers. non qualifi cato Totale TOTALE 2010 3.300 235.760 563.100 802.160 6.880 264.860 708.820 980.550 -3.590 -29.100 -145.710 -178.390 2011 2.470 251.970 591.570 846.010 3.830 259.810 670.020 933.660 -1.360 -7.840 -78.450 -87.650 2012 1.910 185.940 443.490 631.340 3.080 202.270 556.480 761.850 -1.170 -16.340 -112.990 -130.510 di cui: INDUSTRIA 2010 970 46.320 191.940 239.230 3.230 63.600 294.940 361.770 -2.260 -17.280 -103.000 -122.540 2011 910 51.410 222.810 275.130 1.650 58.530 273.770 333.950 -750 -7.120 -50.960 -58.820 2012 660 36.210 130.050 166.920 1.160 42.210 197.920 241.280 -500 -6.000 -67.870 -74.370 di cui: SERVIZI 2010 2.320 189.440 371.170 562.930 3.650 201.260 413.880 618.790 -1.330 -11.820 -42.710 -55.860 2011 1.560 200.560 368.760 570.880 2.180 201.280 396.250 599.710 -620 -720 -27.490 -28.830 2012 1.250 149.730 313.440 464.420 1.920 160.070 358.570 520.570 -670 -10.330 -45.130 -56.140 Nord Ovest 960 63.840 97.660 162.460 1.570 68.120 128.610 198.300 -610 -4.280 -30.950 -35.840 Nord Est 320 45.470 123.990 169.780 530 48.560 144.910 194.010 -220 -3.090 -20.910 -24.230 Centro 480 38.850 86.070 125.390 700 41.560 111.140 153.410 -220 -2.710 -25.080 -28.010 Sud e Isole 150 37.780 135.780 173.710 270 44.040 171.830 216.140 -120 -6.260 -36.050 -42.430 1-9 dip. -- 52.170 191.520 243.710 -- 57.850 247.670 305.540 -10 -5.680 -56.150 -61.830 10-49 dip. 80 28.340 97.500 125.920 150 31.520 127.610 159.300 -80 -3.180 -30.110 -33.380 50-249 dip. 330 31.750 55.040 87.120 670 34.810 74.920 110.400 -340 -3.060 -19.880 -23.280 250-499 dip. 380 16.760 24.700 41.850 490 16.300 29.380 46.160 -100 460 -4.670 -4.320 500 dip. e oltre 1.100 56.910 74.730 132.740 1.740 61.790 76.910 140.440 -640 -4.880 -2.180 -7.700 *Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali o le variazioni assolute possono non coincidere con la somma o la differenza dei singoli valori. Le assunzioni complessive riguardano l’insieme dei lavoratori dipendenti non stagionali e stagionali. Il segno (--) indica un valore statisticamente non significativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior 59 Capitolo 3. Fabbisogni professionali, istruzione e competenze richieste Le riduzioni delle uscite, molto marcate per ogni livello di inquadramento, potrebbero riflettere una contrazione della mobilità fisiologica interaziendale e intersettoriale, fenomeno secondo cui i lavoratori ricercano migliori condizioni professionali e retributive, non delineandosi però in questa fase condizioni adatte ad affrontare i rischi di un cambiamento del posto di lavoro. Le riduzioni delle uscite non sono neppure riconducibili solo al fatto che gli organici aziendali sono stati già alleggeriti negli anni passati e quindi vi sarebbero ora minori esigenze di “tagli” ai posti di lavoro; probabilmente le minori uscite volontarie o aziendali (incentivate o meno) potrebbero essere ascrivibili, per tutte le categorie di lavora- tori, anche alla tendenza ad allungare la permanenza in azienda a sostegno del reddito familiare, anche una volta raggiunti i requisiti minimi per la quiescenza. In parte, un ruolo importante lo ha avuto anche il prolungamento della vita lavorativa legato alla riforma delle pensioni approvata in chiusura del 2011. 3.2 Le professioni richieste dalle imprese nel 2012 e caratteristiche Più che i livelli di inquadramento, per avere una visione più chiara della domanda di lavoro dal punto di vista professionale è necessario soffermarsi sui più specifici gruppi di professioni, fino ad arrivare alle declinazioni più dettagliate delle singole figure di cui si compongono. Le quasi 407 mila assunzioni non stagionali che le imprese prevedono di effettuare nel 2012 sono costituite per circa il 22% da figure di alto profilo, cosiddette high-skill (dirigenziali, intellettuali, scientifiche, di alta specializzazione e tecniche), per quasi il 41% da figure medium-skill (impiegati d’ufficio e figure qualificate del commercio e dei servizi) e per il restante 37,4% da figure low-skill, riconducibili a quelle operaie (specializzate e non specializzate come i conduttori di impianti) e non qualificate. Rispetto alla struttura professionale delle assunzioni previste per il 2011, nel 2012 si riduce di quasi 7 punti percentuali l’incidenza delle figure di basso profilo a favore di quelle di alto profilo (+1,4 punti), ma soprattutto a vantaggio di quelle di livello intermedio, che guadagnano 5 punti percentuali e mezzo. Un upgrading professionale del nostro sistema economico che vuole puntare su preparazione e conoscenze più approfondite per riuscire a ‘risalire la china’ da tutte le criticità in cui è avvolto. Rispetto a questi andamenti si segnalano, da un lato, l’industria in senso stretto, dove la quota delle assun- zioni non stagionali di figure di high-skill si alza di ben 6,1 punti, e, dall’altro, le costruzioni e i servizi, dove le uniche a guadagnare posizioni sono le figure di livello intermedio (+2,6 e +2,9 punti), a scapito, in entrambi i casi, soprattutto delle figure di basso livello (-2,4 e -2,6 punti). Nelle imprese di più ampie dimensioni sono invece proprio queste ultime a innalzare la propria quota di due punti, penalizzando le figure sia di alto che di medio livello (-1,1 e -0,9 punti), anche se il fabbisogno di profili medium-high skill è decisamente maggiore tra le imprese più grandi. Dietro questi spostamenti di carattere strutturale risiedono le variazioni registrate tra il 2011 e il 2012 delle assunzioni - sempre non stagionali - previste per livello professionale, che si mostrano tutte di segno negativo: -20,9% i profili intermedi, -27% quelli più qualificati, -42,3% quelli meno qualificati; lo stesso si riscontra in ogni settore, territorio o tipologia d’impresa. Per cogliere qualche indicazione positiva occorre scendere a un dettaglio territoriale o settoriale, ma, in via generale alcuni casi in controtendenza si riferiscono a gruppi professionali di entità assoluta molto ridotta, come i dirigenti (nelle regioni del Centro, in quelle del Mezzogiorno e nelle imprese con almeno 250 dipendenti); diverso invece è il caso dei profili intellettuali e scientifici e di elevata specializzazione, previsti in aumento, non solo ancora nelle public utilities, ma soprattutto al Nord-Est. Quest’ultimo caso, a differenza di quello dei dirigenti, mostra una maggiore solidità delle assunzioni in termini assoluti (+1.400 assunzioni nel Nord-Est) da prestarsi a qualche significativa interpretazione, quale quella ricon- ducibile a una possibile riorganizzazione delle imprese del Nord-Est verso un upgrading della propria forza lavoro a supporto di quella competitività che devono sempre più affermare sui mercati esteri, data la loro maggiore apertura internazionale. Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 60 Assunzioni non stagionali per livello professionale Rapporti di composizione e variazioni % 2011-2012 per settori, circoscrizioni e classi dimensionali delle imprese High-skill Medium-skill Low-skill High-skill Medium-skill Low-skill High-skill Medium-skill Low-skill Composizione % 2011 Composizione % 2012 Variazioni % 2011-12 TOTALE 20,3 35,4 44,3 21,7 40,9 37,4 -27,0 -20,9 -42,3 Industria 16,9 9,0 74,2 20,6 10,9 68,5 -31,2 -31,5 -48,1 Industria in senso stretto 22,0 11,5 66,6 28,1 13,0 58,9 -27,8 -35,8 -50,0 Publi Utilities 23,7 11,3 64,9 24,9 11,2 63,9 -19,4 -24,2 -24,2 Costruzioni 8,6 5,0 86,3 8,5 7,6 83,9 -47,1 -18,4 -47,7 Servizi 22,5 51,9 25,6 22,2 54,8 23,0 -25,0 -19,8 -31,8 Nord-Ovest 24,9 37,0 38,2 26,4 42,2 31,3 -28,0 -22,6 -44,4 Nord-Est 20,5 37,3 42,2 22,4 41,5 36,1 -24,2 -22,9 -40,7 Centro 20,0 37,4 42,6 20,9 43,6 35,5 -28,5 -20,2 -43,1 Sud e Isole 14,9 29,8 55,3 16,0 36,4 47,6 -27,0 -16,6 -41,4 1-9 dipendenti 15,2 34,4 50,3 15,9 42,5 41,6 -33,9 -21,7 -47,6 10-49 dipendenti 21,2 22,3 56,5 27,4 29,0 43,6 -36,7 -36,4 -62,3 50-249 dipendenti 28,2 28,4 43,4 29,8 30,4 39,9 -20,6 -19,8 -31,0 500 dipendenti e oltre 23,5 49,3 27,2 22,4 48,4 29,2 -17,9 -15,5 -7,8 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese, per grande gruppo professionale (variazioni % 2011-2012) Assunzioni non stagionali previste dalle imprese, per grande gruppo professionale Anni 2011 e 2012 (composizioni percentuali) N.B. La quota dei dirigenti è dello 0,3% in entrambi gli anni Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Scendendo, invece, nel dettaglio delle singole figure professionali, ancora maggiore si può infine osserva- re, a fronte di una consistente e molto generalizzata riduzione delle assunzioni non stagionali complessi- ve, come vi siano alcune “nicchie” professionali nelle quali la domanda appare in aumento. Prendendo in considerazione, per chiare ragioni di significatività, le professioni con almeno 500 assun- zioni non stagionali previste nel 2011, dei 153 profili che emergono solo 20 hanno visto nel 2012 un aumento previsto della domanda di lavoro. Prevale su tutte la figura qualificata nei servizi sanitari e socia- li, il cui fabbisogno nel 2012 si è più che raddoppiato, passando da quasi 2 mila assunzioni non stagionali previste nel 2011 alle oltre 4.500 del 2012, vuoi anche per ragioni legate a un presumibile sviluppo di lavoro da parte di tante strutture, soprattutto di natura non profit, frutto di logiche ancorate sempre più a un welfare sociale ispirato a principi di sussidiarietà. -31,6 -18,2 -10,6 -33,9 -27,2 -17,2 -49,8 -49,0 -23,8 -60,00 -40,00 -20,00 0,00 TOTALE Dirigenti Profess. intellett. e scientif. Profess. tecniche Impiegati Profess. commerc. e servizi Operai specializzati Condutt. impianti e macchine Profess. non qualificate 5,9 7,7 14,2 13,7 13,3 14,2 22,0 26,7 20,7 15,2 11,3 8,4 12,3 13,7 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% 2011 2012 Profess. non qualificate Condutt. impianti e macchine Operai specializzati Profess. commerc. e servizi Impiegati Profess. tecniche Profess. intellett. e scientif. Dirigenti 61 Capitolo 3. Fabbisogni professionali, istruzione e competenze richieste Le professioni* con assunzioni non stagionali in aumento tra il 2011 e il 2012 Valori assoluti** e percentuali Livello Grande gruppo professionale Denominazione Assunzioni non stag. (v.a.)** Variaz. 2011-2012 2011 2012 Valori % Valori as-soluti** Medium-Skill Qualifi cata nel commercio e servizi Professioni qualifi cate nei servizi sanitari e sociali 1.810 4.720 161,0 2.910 High-Skill Tecnica Tecnici del lavoro bancario 550 1.100 98,6 540 High-Skill Intellell., scient. e di elevata specializz. Specialisti in scienze economiche 820 1.200 46,0 380 Medium-Skill Impiegatizia Addetti al controllo della documentazione di viaggio 980 1.350 37,9 370 Low-Skill Non qualifi cata Personale non qualif. addetto pulizia servizi alloggio e navi 530 720 36,9 200 High-Skill Intellell., scient. e di elevata specializz. Professori di scuola pre–primaria 2.140 2.890 35,1 750 High-Skill Intellell., scient. e di elevata specializz. Professori di scuola secondaria superiore 990 1.260 27,9 280 High-Skill Tecnica Tecnici elettronici 740 950 27,7 210 Low-Skill Non qualifi cata Personale non qualifi cato nei servizi di ristorazione 2.440 3.080 26,4 640 High-Skill Intellell., scient. e di elevata specializz. Ingegneri elettrotecnici 510 620 22,4 110 Medium-Skill Impiegatizia Addetti all’immissione dati 3.540 4.070 14,8 520 High-Skill Intellell., scient. e di elevata specializz. Specialisti in contabilità e problemi fi nanziari 1.930 2.220 14,7 280 Low-Skill Artigianale e operaia specializzata Installatori di linee elettriche, riparatori e cavisti 780 880 12,9 100 High-Skill Intellell., scient. e di elevata specializz. Specialisti nella formazione di soggetti diversamente abili 1.630 1.830 12,1 200 Medium-Skill Impiegatizia Addetti agli affari generali 12.070 13.350 10,6 1.280 Low-Skill Artigianale e operaia specializzata Montatori di manufatti prefabbricati e di preformati 1.080 1.130 5,3 60 Medium-Skill Qualifi cata nel commercio e servizi Addetti ai distributori di carburanti e assimilati 560 580 4,5 30 Medium-Skill Qualifi cata nel commercio e servizi Cuochi in alberghi e ristoranti 8.920 9.110 2,2 190 Medium-Skill Qualifi cata nel commercio e servizi Guardie private di sicurezza 3.260 3.300 1,3 40 Medium-Skill Qualifi cata nel commercio e servizi Camerieri e professioni assimilate 12.710 12.790 0,6 80 * Professioni con almeno 500 assunzioni non stagionali nel 2011. ** Valori assoluti arrotondati alle decine. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Accanto alla sanità ben si affianca l’istruzione, grazie alla presenza in questa particolare classifica di ben tre figure legate a questo ambito, corrispondenti ai professori di scuola pre-primaria e quelli di scuola secondaria superiore (attorno al +30%; rispettivamente +750 e +280 unità) unitamente agli specialisti nella formazione di soggetti diversamente abiti (+12%; pari in assoluto a +200 unità) Presente anche il campo dell’economia, con aumenti vantati dai tecnici del lavoro bancario (sostanzial- mente raddoppiati, seppur le assunzioni previste non superino il migliaio di unità circa nel 2012), dagli specialisti in scienze economiche (+46%; corrispondente a +380 unità) e dagli specialisti in contabilità e problemi finanziari (+15%, quasi +300 unità). Inoltre, tra le professioni con un aumento delle assunzioni non stagionali nel 2012 rientrano anche alcu- ne legate alla filiera del turismo, con particolare riferimento a quelle di più basso livello, quale la figura non qualificata addetta ai servizi di pulizia nei servizi di alloggio (+37%, ma solo pari a +200 unità) e quella, sempre non qualificata, nei servizi di ristorazione (+26%; +640 unità); variazioni positive minime contraddistinguono, poi, altre due figure operanti in tale filiera, ma di livello intermedio, costituite dai cuochi e camerieri (rispettivamente, +2,2 e +0,6%). Infine, merita sottolineare come emerga anche il campo dell’elettrotecnica, grazie alla crescita del fabbi- sogno nel 2012 di tecnici elettronici (+28%, anche se solo +210 unità), di ingegneri elettrotecnici (+22%; pari a circa un centinaio di unità in più) e di installatori di linee elettriche (+13%; sempre circa un cen- tinaio di unità in più). Dall’esame completo delle professioni in crescita riemerge nuovamente quella tendenza del nostro siste- ma economico a rafforzare qualitativamente la domanda di lavoro, data la presenza, tra i venti profili in esame, di ben 16 medium-high skill e solo 4 low-skill. Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 62 Sebbene l’analisi della dinamica temporale riesca a fornire utili indicazioni sulla riorganizzazione azien- dale sul piano del personale, per avere un’idea degli sbocchi professionali più ampi offerti dai fabbisogni delle imprese è opportuno osservare la domanda di lavoro da un punto di vista strutturale, a partire dalla numerosità assoluta delle assunzioni non stagionali previste per il 2012 per ciascuna figura. Oltre alla bassissima richiesta di profili dirigenziali, tra le professioni di elevata specializzazione spic- cano due figure legate all’ambito scientifico, gli analisti e progettisti di software, con poco più di 5mila assunzioni non stagionali previste per il 2012, e gli ingegneri energetici e meccanici (2.500 assunzioni), e ben due figure attinenti all’ambito economico-finanziario, specialisti nei rapporti con il mercato e spe- cialisti in contabilità e problemi finanziari, con oltre 2mila assunzioni in ciascun caso. Oltre a queste, si evidenziano anche le quasi 3mila assunzioni di professori di scuola pre-primaria, per cui sono ampi gli spazi potenziali per i giovani appena usciti dal sistema formativo, ritenuti adatti per oltre il 60% dei casi, come, del resto, accade per gli specialisti in contabilità e problemi finanziari. Ma anche per gli ingegneri energetici e meccanici e per gli analisti e progettisti di software le poten- zialità di impiego di giovani appena usciti dagli studi rimane comunque elevato (rispettivamente 46 e 58% del totale). Riveste, pertanto, un ruolo strategico il potenziamento della crescita del capitale umano, a partire dal campo scientifico, attraverso lo sviluppo di percorso formativi tesi a far scoprire ai giovani, sin dai primi anni di scuola, le professioni ad alto tasso scientifico, e non solo, più spendibili sul mercato del lavoro. Un’iniziativa che vale ancor più se si considera come oggi le competenze high-tech si rivelino importanti non solo per le professioni di alto profilo, ma anche per quelle meno qualificate, necessarie, ad esempio, per utilizzare le strumentazioni più avanzate o per integrare le proprie conoscenze con altre affini, ma di natura più scientifica. Comunque, a prescindere dall’età, l’esperienza risulta comunque un fattore importante, visto che viene richiesta per le prime quattro figure dai maggiori sbocchi occupazionali (fatta esclusione degli specialisti in contabilità e problemi finanziari), del gruppo di professioni di elevata specializzazione, in almeno un terzo dei casi, se si tratta di un’esperienza specifica nella professione, e attorno ad un altro un terzo dei casi, se si tratta di un’esperienza nel settore. E comunque, la formazione post-entry interesserà almeno 7 neo-assunti su 10 per questi primi cinque profili. Tra le professioni tecniche, invece, prevalgono nettamente i contabili e i tecnici della vendita e della distribuzione, grazie a quasi, rispettivamente, 11 mila e 8 mila assunzioni non stagionali previste dalle imprese nel 2012. Se per i primi la minore richiesta di esperienza apre più ampi spazi ai gio- vani ‘freschi’ di studi (ritenuti adatti per il 52,3% delle assunzioni previste), per i secondi si verifica invece una situazione opposta (i giovani sono ritenuti idonei solo per il 26,7%). Sempre tra le pro- fessioni tecniche più richieste, seguono due figure legate al mondo sanitario (professioni sanitarie riabilitative e quelle infermieristiche) e i tecnici esperti in applicazioni, con 3mila o più assunzioni in ciascun caso. Scendendo poi nel campo impiegatizio, gli addetti agli affari generali e gli addetti alla gestione dei magazzini si dimostrano le figure più richieste con oltre 10mila assunzioni a testa, per le quali quasi la metà si apre ai giovani appena usciti dal sistema formativo, sebbene per la prima figura citata l’esperienza nel settore o nella professione è un elemento determinante per quasi il 50% delle entrate (solo poco più del 20% nel caso della seconda figura citata). La filiera del commercio-ristorazione contribuisce in modo determinate alla domanda di professioni qualificate nel commercio e servizi, considerando che sono più di 42mila le assunzioni non stagionali previste nel 2012 di commessi delle vendite al minuto, alle quali si aggiungono le quasi 13mila assunzioni di camerieri e le quasi 10mila assunzioni di addetti alla preparazione, cottura e distribuzione di cibi, uni- tamente alle poco più di 9mila assunzioni di cuochi. I giovani ‘freschi’ di studi avranno maggiori chance di impiego per le prime tre professioni citate, ritenuti adatti tra il 46 e il 63% dei casi, mentre molto minori saranno le opportunità per esercitare la professione di cuoco (solo 29%), anche per una richiesta molto elevata di un’esperienza nel settore (42%), oltre che nella professione (23%). 63 Capitolo 3. Fabbisogni professionali, istruzione e competenze richieste Professioni più richieste nel 2012 secondo le assunzioni non stagionali previste dalle imprese, per grande gruppo professionale e principali caratteristiche. Valori assoluti* e percentuali Assunzioni non stag. 2012 (v.a.)* di cui (valori %): in imprese con meno di 50 dip. con espe- rienza nella professione con espe- rienza nel settore con necessi- tà di ulteriore formazione ritenuti adatti giovani in uscita dal sistema formativo Totale 406.820 51,1 20,9 33,1 74,6 45,6 Dirigenti 1.420 9,1 55,8 37,6 70,7 12,5 Professioni intellettuali, scientifi che e di elevata secializzazione 31.190 38,4 42,4 29,3 74,7 48,5 Analisti e progettisti di software 5.270 30,2 45,6 22,2 91,9 58,1 Professori di scuola pre–primaria 2.890 55,5 41,0 37,1 76,6 63,6 Specialisti nei rapporti con il mercato 2.560 35,6 36,2 34,4 73,9 28,7 Ingegneri energetici e meccanici 2.530 21,7 41,8 32,8 86,5 45,6 Specialisti in contabilità e problemi fi nanziari 2.220 47,0 28,1 27,0 76,0 66,6 Altre professioni 15.720 39,8 44,7 29,1 66,7 43,6 Professioni tecniche 55.790 49,0 29,3 34,0 81,6 46,7 Contabili e professioni assimilate 10.750 76,3 24,6 31,7 77,7 52,3 Tecnici della vendita e della distribuzione 7.750 49,4 30,5 36,2 77,4 26,7 Professioni sanitarie riabilitative 3.560 33,1 34,4 36,5 82,6 77,9 Professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche 3.530 12,8 48,5 23,7 89,0 63,1 Tecnici esperti in applicazioni 3.000 57,7 26,2 29,7 87,4 50,3 Altre professioni 27.210 43,9 28,1 35,8 82,6 43,6 Impiegati 57.800 58,2 16,4 28,4 81,0 58,0 Addetti agli affari generali 13.350 72,8 26,0 30,9 76,2 48,9 Addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate 11.210 69,7 8,9 13,9 72,6 45,6 Addetti a funzioni di segreteria 9.160 87,4 14,7 22,2 75,0 54,6 Addetti all’immissione dati 4.070 74,2 14,5 49,9 89,7 79,9 Addetti agli sportelli assicurativi, bancari e di altri intermediari fi nanziari 3.480 8,6 5,2 19,3 96,1 67,0 Altre professioni 16.540 29,1 17,6 36,1 88,6 68,6 Professioni qualifi cate nelle attività commerciali e dei servizi 108.600 43,5 15,2 35,5 78,4 55,2 Commessi delle vendite al minuto 42.410 30,4 9,6 35,6 86,9 63,0 Camerieri e professioni assimilate 12.790 92,3 18,2 36,9 55,1 50,9 Addetti alla preparazione, alla cottura e alla distribuzione di cibi 9.650 7,4 13,1 43,2 96,3 45,7 Addetti all’assistenza personale 9.330 8,8 29,3 42,3 89,1 63,4 Cuochi in alberghi e ristoranti 9.110 87,3 22,7 42,2 52,0 28,9 Altre professioni 25.320 51,4 15,9 26,6 74,6 54,6 Operai specializzati 61.930 77,8 28,0 38,4 61,6 27,4 Muratori in pietra, mattoni, refrattari 11.930 96,0 27,8 53,9 34,1 8,4 Idraulici e posatori di tubazioni idrauliche e di gas 5.480 93,3 24,0 28,0 70,5 36,5 Carpentieri e falegnami nell’edilizia (esclusi i parchettisti) 3.500 89,2 32,9 60,0 16,5 33,6 Attrezzisti di macchine utensili e professioni assimilate 3.440 67,3 38,3 26,8 79,6 43,6 Installatori e riparatori di apparati elettrici ed elettromeccanici 3.310 69,7 45,2 31,1 71,9 19,1 Altre professioni 34.280 69,6 25,5 34,3 71,6 31,1 Conduttori di impianti e operai semiqualifi cati addetti a macchinari fi ssi e mobili 34.280 50,6 22,3 38,3 67,4 36,4 Conduttori di mezzi pesanti e camion 7.880 80,7 25,8 55,4 40,6 14,7 Conduttori di macchinari per il movimento terra 3.530 92,2 22,5 70,2 36,4 6,4 Autisti di taxi, conduttori di automobili, furgoni e altri veicoli 2.260 66,6 33,1 37,8 46,9 18,2 Operatori di catene di montaggio automatizzate 2.130 6,1 24,7 13,4 90,8 68,3 Conduttori di autobus, di tram e di fi lobus 1.830 24,4 31,2 18,3 84,0 23,1 Altre professioni 16.650 33,9 17,9 28,8 84,5 52,9 Professioni non qualifi cate 55.810 39,6 6,6 25,3 72,1 38,1 Personale non qualifi cato ai servizi di pulizia di uffi ci ed esercizi commerciali 31.460 25,5 4,0 23,4 74,5 38,9 Facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati 5.910 37,8 4,8 20,1 82,6 36,8 Manovali e personale non qualifi cato dell’edilizia civile e professioni assimilate 4.730 91,0 10,1 45,4 56,6 18,6 Personale non qualifi cato delle attività industriali e professioni assimilate 3.710 49,6 28,5 19,3 73,3 38,1 Personale non qualifi cato nei servizi di ristorazione 3.080 95,3 7,9 25,3 44,7 42,0 Altre professioni 6.920 39,8 5,6 27,9 74,1 46,8 *Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 64 Se si passa alle professioni operaie specializzate è la filiera dell’edilizia ad essere protagonista, grazie alle quasi 12mila assunzioni non stagionali di muratori, alle quali si affiancano le oltre 5mila assunzioni di idraulici e le 3.500 assunzioni di carpentieri e falegnami nell’edilizia. Scarse opportunità per i giovani appena usciti dagli studi (soprattutto per i muratori, caso in cui sono ritenuti adatti per meno del 10%), anche come effetto di una elevata richiesta di esperienza, con particolare riguardo agli stessi muratori e ai carpentieri e falegnami nell’edilizia. Riguardo poi agli operai non specializzati, costituiti dai conduttori di impianti, operai di macchinari fissi e mobili, prevale il fabbisogno di conduttori di mezzi pesanti e camion grazie alle quasi 8mila assunzioni non stagionali previste per il 2012, staccando i conduttori di macchinari per il movimento terra (3.500 assunzioni), in seconda posizione, di oltre 4mila entrate. Anche per questi profili si conferma il binomio “basso interesse per i giovani ‘freschi’ di studi - alta richiesta di esperienza”. 3.3 Professioni: aree aziendali e tipologie contrattuali Una volta analizzate le caratteristiche quanti-qualitative delle professioni programmate in entrata dalle imprese per il 2012, diviene opportuno comprendere la loro destinazione all’interno dell’azienda; anche perché, in una fase di basso livello della domanda di lavoro, questa analisi può offrire spunti interessanti per l’individuazione delle aree che le imprese ritengono di privilegiare, nell’ottica di poter disporre di capacità in grado di fornire un supporto per superare la crisi in atto. È quindi importante innanzitutto osservare come da un anno all’altro, cioè tra il 2011 e il 2012, si redi- stribuiscano gli ingressi (non stagionali) previsti per area aziendale, a partire dai profili più elevati. Tra essi le figure dirigenziali saranno destinate in misura maggiore che in passato alle aree amministrativa e commerciale; una cosa simile avviene per le figure intellettuali, scientifiche e di alta specializzazione in relazione sia all’area della produzione sia a quella della direzione e servizi generali (soprattutto Innovation Technology); così come le figure tecniche saranno maggiormente indirizzate nel 2012, sempre rispetto al 2011, nell’area della produzione, in quella dell’IT e informatica, ma anche nell’area commerciale e in quella tecnica (soprattutto con riferimento ai servizi di installazione, manutenzione, certificazione e controllo di qualità). Le figure di livello intermedio (impiegati e professioni qualificate del commercio e servizi) saranno inve- ce potenziate nelle aree della produzione, della direzione e della progettazione, mentre le figure operaie di tutti i livelli (specializzate e non) e quelle non qualificate andranno ad accrescersi, nel 2012, nelle aree della produzione e della logistica. In generale, dietro a queste redistribuzioni sembrano risiedere almeno due logiche di intervento: da un lato, concentrare maggiori quote di figure di alto profilo nelle aree aziendali strategiche (produzione, IT e servizi informativi, vendite e aree tecniche) e, dall’altro, destinare prevalentemente le figure operati- ve nelle proprie aree più attinenti (produzione, amministrativa e logistica). In altre parole, cercare una maggiore coerenza tra professioni e aree funzionali al fine di sfruttare al massimo le competenze speci- fiche di ciascun profilo professionale, non disperdendo, quindi, le figure più pregiate in aree di interesse secondario e, dall’altro, per le aree strategiche, uno snellimento del personale che non sia di alto profilo, da destinare invece più specificatamente a impieghi strettamente produttivi. Oltre all’area aziendale, un momento fondamentale dell’assunzione concerne la tipologia contrattuale che le imprese intendono applicare al personale neo-assunto. Partendo dalla distribuzione tra assunzioni non stagionali e stagionali (in media, rispettivamente, 64 e 36%), si evidenzia come questa sia radical- mente diversa tra le professioni high-skill e tutte le altre: tra le prime, gli stagionali sono poco più del 7%, per tutte le altre sono il 40% circa. Tra i profili di medio-basso livello si possono poi distinguere due gruppi. Del primo fanno parte le professioni d’ufficio (impiegatizie) e le professioni operaie specializzate, per le quali le assunzioni sta- 65 Capitolo 3. Fabbisogni professionali, istruzione e competenze richieste gionali sono circa un quarto del totale (25-26%). Il secondo comprende le professioni qualificate del commercio e dei servizi, le professioni operaie non specializzate e le professioni non qualificate, per le quali la stessa quota varia, invece, tra il 40 e il 50% circa. Tra queste, in particolare, le professioni del commercio e dei servizi sono fisiologicamente caratterizzate per l’elevata stagionalità con cui vengono esercitate. Redistribuzione tra il 2011 e il 2012 delle quote delle assunzioni non stagionali previste dalle imprese, per grandi gruppi professionali, tra le diverse aree aziendali Indicazione dei casi di aumento dirigenti profess. intellett. e scientif. profess. tecniche impiegati profess. commerc. e servizi "operai specializ- zati" condutt. impianti e macchine profess. non qualifi cate Produzione di beni e servizi x x x x Direzione e servizi generali x x Risorse umane (1) x Segreteria/ staff / servizi generali x IT / sistemi informativi x x Amministrativa (2) x x Commerciali e vendita x x Vendita x Commerciale e comunicazione (3) x Assistenza clienti Tecnica e progettazione x x Progettazione/ricerca e sviluppo Installazione/ manutenzione x Certifi cazione e controllo qualità (4) x x Logistica x Acquisti e movimentazione merci x Trasporti e distribuzione x x Altre aree aziendali (1) Direzione generale / Personale, organizzazione risorse umane (2) Amministrazione, legale / Contabilità, controllo di gestione, finanza (3) Marketing , commerciale / Comunicazione, pubbliche relazioni (4) Certificazione di qualità, sicurezza e ambiente / Controllo qualità Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 66 Assunzioni totali previste dalle imprese per il 2012, per grande gruppo professionale e natura del contratto Composizioni percentuali Assunzioni totali previste dalle imprese per il 2012, per grande gruppo professionale e tipo di contratto secondo la durata Composizioni percentuali Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012, per grande gruppo professionale e tipologia di contratto Composizioni percentuali Composizione per finalità dei contratti a tempo determinato (non stagionali), per grandi gruppi di professioni Anno 2012 (valori percentuali) Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior 64,4 92,8 93,7 91,5 74,7 50,6 74,3 61,1 53,5 35,6 7,2 6,3 8,5 25,3 49,4 25,7 38,9 46,5 0% 20% 40% 60% 80% 100% Non stagionali Stagionali 26,4 85,6 43,5 45,2 34,6 14,1 30,4 24,6 25,9 73,6 14,4 56,5 54,8 65,4 85,9 69,6 75,4 74,1 0% 20% 40% 60% 80% 100% TOTALE Dirigenti Profess. intellettuali, scientifiche Profess. tecniche Profess. esecutive di ufficio Profess. qualif. comm. e servizi Profess. artigiane e operai specializzati Condutt. impianti e operai di macchinari Professioni non qualificate TOTALE Dirigenti Profess. intellettuali, scientifiche Profess. tecniche Profess. esecutive di ufficio Profess. qualif. comm. e servizi Profess. artigiane e operai specializzati Condutt. impianti e operai di macchinari Professioni non qualificate A tempo indeterminato A termine 41,0 92,2 46,4 49,4 46,4 27,9 40,9 40,3 48,5 9,4 8,0 8,8 14,1 11,6 10,7 6,6 2,0 45,3 6,9 39,7 38,9 37,3 52,2 46,0 49,8 46,7 0% 20% 40% 60% 80% 100% Tempo indeterminato Apprendistato Inserimento Tempo determinato Altro 22,5 35,7 18,7 29,8 28,8 18,5 22,2 31,1 15,9 23,7 21,4 22,9 25,3 26,2 29,6 10,5 15,5 27,7 53,8 42,9 58,4 44,9 45,0 51,9 67,2 53,4 56,3 0% 20% 40% 60% 80% 100% Prova di nuovo personale Sostituzione temporanea Copertura picco di attività TOTALE Dirigenti Profess. intellettuali, scientifiche Profess. tecniche Profess. esecutive di ufficio Profess. qualif. comm. e servizi Profess. artigiane e operai specializzati Condutt. impianti e operai di macchinari Professioni non qualificate TOTALE Dirigenti Profess. intellettuali, scientifiche Profess. tecniche Profess. esecutive di ufficio Profess. qualif. comm. e servizi Profess. artigiane e operai specializzati Condutt. impianti e operai di macchinari Professioni non qualificate 67 Capitolo 3. Fabbisogni professionali, istruzione e competenze richieste Queste differenze permangono in parte anche scomponendo le assunzioni totali previste dalle imprese per il 2012 secondo un’altra ottica: da un lato quelle “stabili” (a tempo indeterminato) e, dall’altro, tutte quelle “a termine” (apprendistato, tempo determinato, inserimento e, infine, quelle stagionali). In questo caso si distaccano nettamente, da una parte, le professioni dirigenziali, per le quali le assunzioni “a termi- ne” sono appena il 14% e quelle stabili l’86%, e, dall’altro, le professioni del commercio e dei servizi, per le quali le proporzioni sono esattamente invertite. Per gli altri gruppi si riscontra sempre una maggioranza assoluta di assunzioni “a termine”, pari al 55-56% per le professioni tecniche e per quelle scientifiche, intellettuali e di alta specializzazione, che tende a salire progressivamente soprattutto nel caso dei tre gruppi professioni low-skill, costituiti dagli operai specializzati, da quelli non specializzati (conduttori di impianti, operai di macchinari fissi e mobili) e dalle professioni non qualificate, arrivando al 70-75%. Concentrando, invece, l’attenzione sulle sole assunzioni non stagionali previste per il 2012, si ripropone la peculiarità delle professioni dirigenziali che si distaccano nettamente da tutte le altre, con una quota superiore al 92% di assunzioni a tempo indeterminato e quote del tutto residuali delle assunzioni con altri tipi di contratto. Per le altre professioni, le due principali tipologie di contratti, quelli a tempo indeterminato e quelli a tempo determinato (che fanno riferimento a uno specifico contratto collettivo di lavoro), presentano situazioni differenziate, ma in nessun caso così nettamente definite come per le professioni dirigenziali. La quota di contratti a tempo indeterminato, sul totale delle assunzioni non stagionali, è compresa tra il 28% delle professioni del commercio e dei servizi e il 49% delle professioni tecniche. La quota di assunzioni a tempo determinato è compresa fra il 37% delle professioni d’ufficio e il 52% delle professioni qualificate del commercio e servizi. Per quanto riguarda le altre forme contrattuali, l’apprendistato ha una buona incidenza per le assunzioni nelle professioni d’ufficio e in quelle qualificate del commercio e dei servizi (ordinatamente, 14 e 12% sul totale delle assunzioni non stagionali), anche se il ricorso a questa forma contrattuale risente della diversa preferenza, tra una tipologia professionale e l’altra, ad assumere under 30. Tra il 2011 e il 2012 l’evoluzione della situazione economica e del clima di fiducia delle imprese hanno decisamente spostato questi rapporti di composizione dai contratti “stabili” a quelli “a termine”. In media i primi riducono la propria incidenza di 4 punti percentuali, i secondi la accrescono in misura analoga. Questo spostamento di quote è stato particolarmente accentuato per le professioni intellettuali, scienti- fiche e di elevata specializzazione (oltre 13 punti) e per le professioni del commercio e dei servizi (oltre 7 punti). Vi sono però anche due casi opposti, quello delle professioni dirigenziali (per le quali i contratti “stabili” guadagnano oltre 4 punti) e quello delle professioni d’ufficio, con una crescita però marginale. Tra le principali finalità delle assunzioni a tempo determinato (con riferimento a un contratto collettivo di lavoro) previste per il 2012, il periodo di prova per valutare un’eventuale successiva stabilizzazione del rapporto di lavoro riguarda, mediamente, il 23% di queste assunzioni previste per il 2012, ed è partico- larmente elevata per le professioni dirigenziali, per le quali arriva quasi al 36% del totale, mentre è molto modesta, meno del 16%, per le professioni non qualificate. Contrariamente alle aspettative, rispetto al 2011, questa motivazione guadagna posizioni per quasi tutti i gruppi professionali, eccetto però le pro- fessioni dirigenziali e quelle intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione. La finalità di sostituzione di personale temporaneamente assente riguarda mediamente il 24% delle assunzioni a tempo determinato. Rispetto a questo valore si discostano in misura significativa, da un lato, le professioni qualificate del commercio e dei servizi (arrivando quasi al 30%) e, dall’altro, le pro- fessioni operaie specializzate, per le quali supera di poco il 10%. Rispetto al 2011 l’incidenza di questa motivazione si riduce per tutti i gruppi di professioni, segno che molto probabilmente le imprese inten- dono procedere solo parzialmente alla sostituzione di personale assente, facendo conto sul personale già presente in azienda. Quelle assunzioni volte a fronteggiare picchi di attività coprono la quota maggioritaria, con il 54% di tutte le assunzioni non stagionali a tempo determinato programmate nel 2012. Tale incidenza supera il 67% per le professioni operaie specializzate e appare in aumento quasi per ogni gruppo di professioni, Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 68 salvo che per quello delle non qualificate. Si tenga però presente che questo innalzamento non signifi- ca che le imprese prevedano maggiori picchi di attività, ma semplicemente che una quota crescente di assunzioni a tempo determinato sarà realizzata con questa finalità, a scapito magari di altre motivazioni ritenute meno “indispensabili”. 3.4 Le professioni “introvabili” Alla minore spinta delle imprese a inserire nuovo personale nei processi produttivi, si accompagna una riduzione delle difficoltà a reperire le figure di cui necessitano. Sia la quota delle imprese che dichiarano tali difficoltà (il 21% di tutte quelle che prevedono assunzioni), sia quella delle assunzioni il cui reperimento è considerato difficile (14%), hanno toccato nel 2012 i minimi da qualche anno a questa parte. Imprese che segnalano difficoltà di reperimento e assunzioni totali di difficile reperimento. Anni 2008-2012 (quote percentuali sul totale) Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Da questa dinamica non si discostano anche le quote di lavoratori difficili da reperire secondo il tipo di contratto, non stagionale e stagionale, entrambe in discesa e separate da uno scarto relativamente stabile, che oscilla negli ultimi anni fra i quattro e i sei punti percentuali. Nello specifico, nel 2012, riguardo ai non stagionali, le assunzioni difficili si attestano al 16% (oltre 65mila) e per gli stagionali all’11% (più di 25mila). Come di consueto, sono le imprese industriali a segnalare le maggiori quote di figure di difficile repe- rimento (17% del totale, contro il 13% dei servizi), con particolare accentuazione per quelle richieste dall’industria dei metalli e dal settore dell’installazione di impianti, riparazioni e manutenzioni (circa il 25% in entrambi i casi). Tra i servizi si raggiungerà invece al massimo il 22% nelle attività dei servizi informatici e delle telecomunicazioni. 24,7 19,2 24,7 18,1 14,4 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 40,0 2008 2009 2010 2011 2012 Assunzioni di difficile reperimento Imprese che dichiarano difficoltà 69 Capitolo 3. Fabbisogni professionali, istruzione e competenze richieste L’elevata offerta di lavoro nelle regioni del Mezzogiorno, verosimilmente, fa sì che in questo contesto ter- ritoriale le figure di difficile reperimento presentino una quota particolarmente bassa e di poco superiore al 10%, quota che sarà invece quasi del 17% nelle regioni del Centro. Per il 46% delle circa 90.800 figure di difficile reperimento complessivamente considerate (stagionali e non), le cause sono indicate, in misura minore, nella carenza quantitativa per ridotto numero di candidati e, in misura maggiore (come negli anni precedenti), nell’inadeguatezza dei candidati, ovvero motivazioni di ordine qualitativo. La quota attuale di queste ultime (54%) raggiunge il valore più alto dell’ultimo triennio, segnalando che la crescita quantitativa dell’offerta che vi è stata in questi anni (costituita dalle persone in cerca di un impiego) non è stata accompagnata da un innalzamento quali- tativo, per lo meno rispetto alle esigenze delle imprese. In altre parole, la crescita della disoccupazione ha interessato soprattutto figure con scarse competenze e capacità (in alcuni casi, giovani ancora privi di esperienza), mentre quelle più preparate e in possesso di skill specifici hanno trovato minori diffi- coltà a inserirsi o a restare nel mondo del lavoro, tanto che risultano proporzionalmente più difficili da reperire. L’inadeguatezza dei candidati appare, per la prima volta, decisamente più elevata per le assunzioni sta- gionali (61% delle relative entrate di difficile reperimento) che per quelle non stagionali (54%), nono- stante che le prime riguardino profili professionali mediamente più bassi rispetto alle seconde (tipiche assunzioni stagionali sono infatti quelle nei servizi turistici e commerciali e nell’industria alimentare). In altre parole, le lacune nella preparazione e nelle attitudini che le imprese denunciano non si limitano solo alle figure di alto profilo, rimandando all’idea di quanto sia sempre più rilevante il proprio bagaglio di conoscenze e competenze per qualsiasi tipologia di lavoro. A questa stessa conclusione porta anche l’esame delle motivazioni delle difficoltà di reperimento riferite specificatamente alle assunzioni non stagionali, previste dalle imprese sempre nel 2012. La carenza di figure che esercitano la professione richiesta, o siano interessate a esercitarla (anche per condizioni retributive e di carriera ritenute spesso ritenute inadeguate dal lavoratore), spiega il 61% delle assunzioni non stagionali difficili da reperire per ridotto numero di candidati, inferiore di quasi 3 punti a quella rilevata nel 2011. Per contro, aumenta di oltre 5 punti (raggiungendo il 27% sempre sul totale delle assunzioni difficili per ridotto numero di candidati) la quota di figure per le quali vi è forte concorrenza tra le imprese. Anche in questo caso l’abbondanza complessiva dell’offerta si accompagna quindi all’esistenza di specifici segmenti professionali relativamente “scoperti” e per i quali si accentua la concorrenza tra le imprese stesse. Un fenomeno su cui è indispensabile lo sviluppo dell’orientamen- to, secondo una logica di sistema fra tutte le parti interessate - a partire dal mondo dell’istruzione, per arrivare fino a quello delle imprese, passando per le istituzioni nazionali e locali predisposte - nel sensibilizzare e avvicinare giovani e meno giovani verso figure professionali più spendibili nel mercato del lavoro, siano esse di alto contenuto scientifico, oppure di profilo più basso, per le quali anche moti- vazioni di ordine culturale e di “consenso sociale” possono non stimolare i soggetti ad avvicinarvisi. D’altra parte, la struttura produttiva dell’Italia, costituita da un cuore manifatturiero espressivo di quel “saper fare” artigianale unico al mondo, rimanda all’opportunità di valorizzare e salvaguardare anche le molte professionalità legate a mestieri di “vecchio stampo” ma tecnologicamente reinventate, per le quali solo percorsi di studi ad hoc sono in grado di assicurarne la trasmissione da una generazione all’altra, attraverso la formazione di “specialisti flessibili” capaci di rielaborare in maniera innovativa il modo di fare i “vecchi lavori”. Riguardo invece all’inadeguatezza dei candidati, nel 2012 si riduce di oltre 6 punti percentuali la quota di segnalazioni associate a lacune nella preparazione o formazione scolastica (dal 41% del 2011 al 35% del 2012, sul totale delle assunzioni non stagionali difficili da reperire per inadeguatezza dei candidati), mentre aumenta sia quella per mancanza di esperienza (dal 24 al 26%), sia quella riferita ad aspettative eccessive da parte dei candidati (dal 12 al 15%), quest’ultime verosimilmente associate prevalentemente a coloro con livelli di istruzione più elevati. Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 70 Assunzioni non stagionali, stagionali e totali previste dalle imprese per il 2012, per grande gruppo professionale e incidenza delle assunzioni di difficile reperimento. Anno 2012 (valori assoluti* e percentuali) Non stagionali Stagionali Totale Totali non stagionali di diffi cile reperimento Totali stagionali di diffi cile reperimento Totali di diffi cile reperimento Incid. % su tot. ass. non stag v.a.* Incid. % su tot. ass. stag v.a.* Incid. % su tot. ass. v.a.* 1. Dirigenti 1.420 32,9 470 110 5,6 10 1.530 30,9 470 2. Professioni intellettuali, scientifi che e di elevata specializz. 31.190 21,8 6.810 2.090 23,1 480 33.280 21,9 7.290 3. Professioni tecniche 55.790 18,0 10.030 5.150 15,5 800 60.940 17,8 10.830 4. Professioni esecutive nel lavoro d’uffi cio 57.800 12,2 7.050 19.530 9,2 1.790 77.330 11,4 8.840 5. Professioni qualifi cate nelle attività commerciali e nei servizi 108.600 17,7 19.190 105.880 12,5 13.270 214.480 15,1 32.450 6. Artigiani, operai specializzati e agricoltori 61.930 21,1 13.080 21.440 13,3 2.850 83.370 19,1 15.940 7. Conduttori di impianti e operai di macchinari fi ssi e mobili 34.280 13,5 4.620 21.820 8,7 1.910 56.100 11,6 6.520 8. Professioni non qualifi cate 55.810 7,6 4.220 48.520 8,7 4.210 104.330 8,1 8.430 TOTALE 406.820 16,1 65.460 224.520 11,3 25.320 631.340 14,4 90.770 High-skill (1+2+3) 88.400 19,6 17.310 7.350 17,5 1.290 95.750 19,4 18.590 Medium-skill (4+5) 166.400 15,8 26.230 125.410 12,0 15.060 291.810 14,2 41.290 Low-skill (6+7+8) 152.020 14,4 21.920 91.780 9,8 8.970 243.800 12,7 30.890 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior A fronte delle difficoltà di reperimento delle figure di cui hanno necessità, le imprese possono intrapren- dere iniziative diverse: nella maggior parte dei casi (46%, da tenere presente che la domanda è a risposta multipla) verrà assunta una figura con competenze analoghe, che sarà magari poi formata una volta entrata in azienda; segue la scelta di intraprendere azioni di ricerca non adottate in precedenza (26%), per poi scendere di importanza con le meno diffuse azioni associate all’offerta di retribuzioni più elevate o altri incentivi per facilitare l’ingresso della figura cercata. Volgendo lo sguardo agli ultimi anni, l’introduzione di una figura con competenze simili e l’incentivazio- ne economica sono due azioni che presentano una netta tendenza alla crescita. Poiché anche la formazio- ne interna ha un costo, dall’aumento di questi due orientamenti si potrebbe desumere che le imprese “non fanno questione di prezzo”, quando si tratta di acquisire risorse umane importanti. Ciò concorda con quanto osservato in precedenza sul fatto che per talune figure la concorrenza tra imprese sia in aumento. Le difficoltà di reperimento sono ovviamente più accentuate per i profili professionali più elevati (high- skill), per i quali sono previste nel 19% delle assunzioni complessive (stagionali e non) per il 2012, media tra il 18% delle figure tecniche, il 22% di quelle intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione, e il 31% circa di quelle dirigenziali. Per i profili intermedi (medium-skill), le difficoltà riguarderanno media- mente il 14% delle assunzioni, con una differenza non marginale tra personale d’ufficio (meno del 12%) e personale delle vendite e dei servizi (oltre il 15%). Per i profili più bassi (low-skill), infine, si hanno anche le minori difficoltà di reperimento, che complessivamente dovrebbero riguardare solo il 13% delle entrate; anche in questo caso vi è però un’ampia escursione di valori, passando da poco più dell’8% per il personale non qualificato a oltre il 19% per le figure operaie specializzate, un valore in linea con quello dei livelli high skill. 71 Capitolo 3. Fabbisogni professionali, istruzione e competenze richieste Non mancano tuttavia profili professionali per i quali le difficoltà di reperimento restano elevate (o sono addirittura in aumento). Per favorire il loro superamento, le imprese sono disposte a offrire una retribu- zione superiore a quella preventivata, un contratto stabile anziché a termine, oppure decidono di ripiegare su candidati mancanti di alcuni dei requisiti richiesti, a partire dell’esperienza maturata, ma ritenuti in possesso delle “basi” necessarie per acquisire una determinata professionalità, e per i quali le imprese sono disposte a investire in formazione una volta entrati in azienda. Per mettere in luce questo aspetto è stata effettuata una specifica elaborazione dei dati dell’indagine analizzando, per ciascun livello di professionalità, le singole figure con almeno 1.000 assunzioni non stagionali previste nel 2012 e con un tasso di difficoltà di reperimento superiore alla media del gruppo professionale di appartenenza. Dall’analisi dei dati emergono tre notazioni importanti a carattere generale. La prima riguarda il fatto che le professioni così individuate presentano molto spesso, nella regione in cui si concentra il maggior numero di assunzioni non stagionali di ogni singola figura, difficoltà di reperimento superiori alla media nazionale. Questo lascia intravedere, anche in una fase di debolezza della domanda di lavoro come l’attuale, la presenza di specifiche situazioni territoriali in cui potrebbe permanere uno strutturale disal- lineamento tra domanda e offerta di lavoro per determinate figure professionali. In altre parole, a fronte di professioni presenti - anche in eccedenza - in territori dove la loro domanda è relativamente scarsa, in altri territori, invece, il loro numero si dimostra insufficiente a coprire il fabbisogno delle imprese. Il risultato è che in assenza di un’adeguata mobilità territoriale dell’offerta, emergeranno maggiori difficoltà a trovare un impiego appropriato alle competenze possedute, nei primi, e la presenza di posti vacanti, nei secondi. Il secondo aspetto riguarda le strategie con cui le imprese fronteggiano le difficoltà di reperimento del personale di cui necessitano. Per le figure di livello professionale più elevato, esse sono disponibili in misura maggiore della media a modificare le condizioni di ingresso su alcuni degli aspetti citati in prece- denza (da una retribuzione più alta a un contratto stabile). La disponibilità a proporre un qualche tipo di incentivo a favore dei candidati è, invece, inferiore per le figure di profilo più basso, per il reclutamento delle quali si mettono in moto altre azioni di ricerca o, più semplicemente, si allungano i tempi della ricerca stessa. Un terzo aspetto attiene infine la permanenza nel tempo delle figure più “introvabili”. Anche da questo punto di vista quelle di alto profilo si differenziano marcatamente dalle restanti, dato che le più difficili da reperire si dimostrano nel corso degli anni più o meno sempre le stesse. Si può quindi ritenere che in questi casi il persistere nel tempo di elevate difficoltà di reperimento stia a indicare situazioni di carenza in certo qual modo strutturali, in buona misura indipendenti dal livello assoluto della loro domanda. Questo aspetto, invece, non riguarda le figure di profilo medio e basso, per le quali emerge un notevole ricambio all’interno della graduatoria nel corso del tempo. Entrando all’interno di ciascun raggruppamento, in quello delle figure di profilo più elevato, le profes- sioni individuate con i criteri prima indicati (almeno mille assunzioni non stagionali previste nel 2012 e tasso di difficoltà di reperimento superiore alla media del raggruppamento di appartenenza) sono sette, per un totale di circa 13.400 assunzioni non stagionali. Di tali professioni la più numerosa è quella degli infermieri, con quasi 3.500 assunzioni previste nel 2012; altre, come quelle dei progettisti di sistemi informatici e dei farmacisti, superano invece di poco le mille unità. Per queste sette professioni, sono 4.400 le assunzioni che si prevede presenteranno difficoltà di reperi- mento superiori alla media generale delle figure high-skill, corrispondenti a una quota del 33% del totale, compresa tra il 24% dei farmacisti e l’84% dei progettisti di sistemi informatici. Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 72 Le professioni high-skill di più difficile reperimento secondo le assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 Valori assoluti* e incidenze percentuali Totale as- sunzioni high-skill Assun- zioni di diffi cile reperi- mento Incid. % as- sunzioni diffi cili da reperire Incid. % assun- zioni a tempo indeterm. Incid. % assunzio- ni senza richiesta di espe- rienza Regione con il maggior numero di assunzioni della fi gura Assunzioni totali nella regione Assunz. di diffi cile reperi- mento nella regione Incid. % assunz. di diffi cile reperi- mento nella regione Di diff. rep. nel 2011 (1= sì; 0=no) Disponbili a offrire retribuz. sup. (1= sì; 0=no) TOTALE 88.400 17.310 19,6 49,0 33,2 Lombardia 23.410 4.710 20,1 Con diffi coltà superiori alla media** 13.360 4.380 32,8 53,2 30,2 Progettista di sistemi informatici 1.070 900 83,6 51,5 7,7 Lombardia 460 410 88,9 0 1 Progettista meccanico 1.780 560 31,3 64,3 26,0 Emilia Romagna 350 180 52,4 1 1 Sviluppatore di software 2.240 640 28,6 60,9 39,8 Lombardia 500 150 30,9 1 1 Farmacista 1.010 240 24,2 27,8 28,5 Lombardia 190 40 21,1 1 1 Venditore tecnico 2.190 640 29,4 60,7 34,2 Piemonte 330 260 77,9 1 0 Programmatore informatico 1.610 450 28,0 56,1 37,4 Lazio 350 140 39,4 1 0 Infermiere 3.450 950 27,4 44,1 27,8 Lombardia 930 390 41,6 1 1 * Valori assoluti arrotondati alle decine, a causa di questi arrotondamenti i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** Professioni con almeno 1.000 assunzioni non stagionali. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Alle stesse figure le imprese offrono una quota di contratti “stabili” nel 53% dei casi, superiore di 4 punti alla media di tutte le professioni high skill, e per cinque di esse sono disponibili a offrire, sempre in misura maggiore della media, una retribuzione superiore a quella messa in preventivo. La tavola di sintesi riporta anche le regioni con il maggior numero di assunzioni programmate delle sette professioni evidenziate e la quota regionale di quelle giudicate di difficile reperimento, quasi sem- pre superiore, come già anticipato, alla corrispondente media nazionale. Per la professione più richiesta, quella di infermiere, il maggior numero di assunzioni non stagionali (930 unità) è previsto in Lombardia, dove le segnalazioni di difficoltà di reperimento sono indicate nella misura del 42%, oltre 14 punti in più di quella segnalata a livello nazionale. L’unica eccezione riguarda i farmacisti, anche questi ricercati soprattutto in Lombardia, dove però le imprese segnalano difficoltà di reperimento nel solo 21% dei casi, 3 punti in meno del valore medio nazionale riferito alla stessa professione. Per le professioni di livello intermedio, quelle che rispetto alla media del gruppo presentano le minori difficoltà di reperimento, i casi individuati sono 13, per un totale di oltre 66.200 assunzioni non stagionali (quasi il 40% di tutte le assunzioni di questo livello), delle quali 13.600 difficili da reperire, il 21% del totale, una quota che supera la media generale delle figure medium-skill di 5 punti percentuali. Tra queste figure, l’incidenza di assunzioni a tempo indeterminato è nettamente più elevata per i cuochi pizzaioli (56%) e per gli addetti all’amministrazione (54%). Tra le più numerose, oltre a quella degli addetti all’amministrazione (12.440 assunzioni non stagionali), troviamo i commessi di negozio (13.720) e i camerieri (circa 12.000). In realtà è il banconiere di tavola calda il profilo medium-skill per cui le difficoltà di reperimento sono particolarmente accentuate (58% delle 2 mila circa assunzioni non stagionali), superando di gran lunga gli estetisti (33%), secondi in graduatoria. A differenza di quanto visto per i profili di alto livello, per le figure di livello intermedio le difficol- tà di reperimento non raggiungono mai picchi altissimi, dunque le imprese non sono disponibili a innalzare la quota di contratti stabili, né a ricorrere in maggior misura a personale senza esperienza 73 Capitolo 3. Fabbisogni professionali, istruzione e competenze richieste da formare dopo l’assunzione. Inoltre, solo per tre profili, di quelli evidenziati, sono disponibili a “rilanciare” l’offerta retributiva in misura superiore alla media (commessi di negozio, estetisti e ban- conieri di tavola calda). Per quasi tutte queste professioni, infine, in corrispondenza della regione in cui si concentra il maggior numero di assunzioni, le difficoltà di reperimento superano la media nazionale, con il caso limite dei parrucchieri, che in Liguria sono molto difficili da reperire, anche se siamo in presenza di valori assoluti bassi, attorno a un centinaio di assunzioni. Difficoltà molto diffuse si riscontrano anche per i baristi in Umbria (92% dei casi), i camerieri in Trentino Alto Adige (62%), gli addetti all’amministrazione in Puglia (54%), gli addetti all’accoglienza clienti nel Lazio (54%) e i banconieri di tavola calda in Lombardia (51,3%, inferiore alla corrispondente media nazionale). Nel raggruppamento delle figure di basso profilo (operaie e non qualificate), le professioni evidenziate sono 11, per un totale di oltre 21 mila assunzioni, che vanno da poco più di 1.000 dei conducenti di autobus alle quasi 4.700 dei manovali edili. In media, le difficoltà di reperimento di queste 11 professioni riguarderanno il 28% del totale, quota quasi doppia rispetto alla media del 14% del gruppo professionale di appartenenza. Tra le professioni con almeno mille assunzioni, questa quota è compresa tra meno del 16% per gli addetti al carico e scarico delle merci e il 56% per i termoidraulici, senza contare che riguarda la metà del totale delle assunzioni anche per i tornitori di metalli. Le professioni medium-skill di più difficile reperimento secondo le assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 Valori assoluti* e incidenze percentuali Totale assun- zioni medium- skill Assun- zioni di diffi cile reperi- mento Incid. % assunzio- ni diffi cili da repe- rire Incid. % assun- zioni a tempo in- determ. Incid. % assunzio- ni senza richiesta di espe- rienza Regione con il maggior numero di assunzioni della fi gura Assunzio- ni totali nella re- gione Assunz. di diffi ci- le repe- rimento nella regione Incid. % assunz. di diffi ci- le repe- rimento nella regione Di diff. rep. nel 2011 (1= sì; 0=no) Disponbili a offrire retribuz. sup. (1= sì; 0=no) TOTALE 166.400 26.230 15,8 34,3 51,4 Lombardia 33.610 4.780 14,2 Con diffi coltà superiori alla media** 66.220 13.600 20,5 31,8 45,8 Addetto all’amministrazione 12.440 2.070 16,7 54,3 42,1 Puglia 1.160 630 54,0 0 0 Addetto all’accoglienza clienti 1.450 260 17,8 38,4 42,6 Lazio 120 60 53,8 0 0 Cuoco pizzaiolo 1.990 320 16,2 56,3 40,3 Lombardia 300 130 42,9 1 0 Operatore socio-sanitario 4.620 750 16,2 27,1 45,9 Emilia Romagna 900 300 33,6 0 0 Commesso di negozio 13.720 2.340 17,1 26,5 45,9 Lazio 2.600 640 24,8 0 1 Cameriere 11.930 2.150 18,0 19,3 46,3 Trentino Alto Adige 580 360 62,2 1 0 Operatore assistenza clienti 1.190 220 18,7 41,3 58,3 Lombardia 380 160 42,8 0 0 Ausiliario di assistenza per anziani 1.900 460 24,3 40,3 25,2 Piemonte 520 240 46,2 1 0 Barista 5.490 1.350 24,6 26,6 52,8 Umbria 260 240 92,0 1 0 Operatrice di mensa 6.390 1.590 24,8 17,9 42,8 Emilia Romagna 1.850 470 25,4 1 0 Parrucchiere 2.080 630 30,3 18,5 70,8 Liguria 110 110 100,0 1 0 Estetista 1.110 360 32,6 24,0 38,3 Lombardia 410 110 28,0 1 1 Banconiere di tavola calda 1.910 1.100 57,6 49,9 51,9 Lombardia 570 290 51,3 1 1 * Valori assoluti arrotondati alle decine, a causa di questi arrotondamenti i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** Professioni con almeno 1.000 assunzioni non stagionali. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 74 Le professioni low-skill di più difficile reperimento secondo le assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 Valori assoluti* e incidenze percentuali Professione Totale assun- zioni low- skill Assun- zioni di diffi cile reperi- mento Incid. % assunzio- ni diffi cili da repe- rire Incid. % assun- zioni a tempo in- determ. Incid. % assunzio- ni senza richiesta di espe- rienza Regione con il maggior numero di assunzioni della fi - gura Assunzio- ni totali nella re- gione Assunz. di diffi ci- le repe- rimento nella regione Incid. % assunz. di diffi ci- le repe- rimento nella regione Di diff. rep. nel 2011 (1= sì; 0=no) Disponbili a offrire retribuz. sup. (1= sì; 0=no) TOTALE 152.020 21.920 14,4 43,6 47,6 Lazio 14.600 3.600 24,7 Con diffi coltà superiori alla media** 21.060 5.850 27,8 37,6 45,1 Termoidraulico 2.050 1.140 55,5 37,8 53,5 Lazio 730 730 99,6 1 0 Tornitore di metalli 1.120 560 50,1 34,3 47,0 Lombardia 490 300 60,7 1 1 Installatore impianti idraulici 1.590 560 35,5 6,2 42,9 Lazio 460 450 98,7 1 1 Carpentiere in ferro 1.330 420 31,4 21,5 23,8 Toscana 110 90 80,6 1 1 Riparatore di macchinari e impianti 1.820 550 30,2 43,1 31,0 Lombardia 460 190 40,6 0 1 Meccanico riparatore d’autoveicoli 1.660 330 19,7 54,0 49,8 Abruzzo 190 90 49,7 1 0 Saldatore a fi amma di metalli 1.420 270 19,1 28,9 18,4 Veneto 180 60 34,8 1 1 Conducente di autobus 1.050 340 32,0 41,7 52,2 Lombardia 180 140 79,9 0 0 Conducente di escavatrice meccanica 1.310 390 29,9 12,3 15,0 Abruzzo 140 130 95,7 0 1 Manovale edile 4.690 820 17,4 40,1 44,7 Sicilia 1.370 300 22,1 0 1 Addetto al carico e scarico di merci 3.040 480 15,9 59,5 78,7 Veneto 580 410 70,0 0 1 * Valori assoluti arrotondati alle decine, a causa di questi arrotondamenti i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** Professioni con almeno 1.000 assunzioni non stagionali. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Anche per le figure low-skill più difficili da reperire le imprese sono scarsamente disponibili a incre- mentare la quota di contratti stabili, così come non tendono ad alzare la quota di assunzioni di personale senza esperienza. Questi orientamenti quindi si evidenziano solo per i profili professionali di livello più elevato. Pur tuttavia, in otto casi su undici sono invece disponibili a innalzare l’offerta economica. Infine, ancora una volta le difficoltà di reperimento sono sempre più accentuate nelle regioni in cui si concentra il maggior numero di assunzioni non stagionali di ogni singola figura, con quote che in vari casi arrivano a superare l’80-90%: i termoidraulici nel Lazio (99%), gli installatori di impianti idraulici, sempre nel Lazio (99%), i carpentieri in ferro in Toscana (81%), i conducenti di autobus in Lombardia (80%) e i conducenti di scavatrici in Abruzzo (96%). Il Lazio si segnala anche, complessivamente, per una quota di figure di basso profilo difficili da reperire quasi del 25%, superiore di oltre 10 punti alla media nazionale. 3.5 I titoli di studio richiesti dalle imprese Come noto, lo svolgimento di una professione rispetto ad altre, ad esempio, richiede spesso un diverso livello di istruzione se non, anche, un differente percorso di studi, tale da porre in stretta relazione i fab- bisogni professionali con quelli formativi. A tal riguardo, i titoli di studio che saranno richiesti alle oltre 631 mila persone che le imprese inten- dono assumere (sia con contratto non stagionale sia con uno stagionale) nel corso del 2012 saranno per il 10% titoli universitari, per il 38% diplomi di scuola media superiore e per il 14% diplomi di qualifica professionale; al restante 38% non sarà richiesto alcun titolo di studio specifico. Si può innanzitutto osservare come questa distribuzione sia molto diversa tra gli assunti con un con- tratto non stagionale e quelli con contratto stagionale. Tra i primi la quota dei laureati si alza al 14,5% e 75 Capitolo 3. Fabbisogni professionali, istruzione e competenze richieste quella dei diplomati al 41%, non fosse altro per il semplice fatto che agli ingressi più stabili si richiedano competenze e conoscenze certamente più qualificate per il lavoro che andranno a svolgere rispetto agli stagionali, più impegnati in mansioni dalla minore dose tecnico-specialistica. Assunzioni previste dalle imprese, per livello di istruzione e tipo di contratto. Anni 2008-2012 (valori assoluti* e valori percentuali) 2008 2009 2010 2011 2012 Variaz. % 2011-12 2008 2009 2010 2011 2012 Valori assoluti* Composizioni percentuali Non stagionali Titolo universitario 88.000 62.460 68.800 74.140 58.890 -20,6 10,6 11,9 12,5 12,5 14,5 Diploma di scuola superiore 335.280 221.830 242.730 244.280 166.340 -31,9 40,5 42,4 44,0 41,0 40,9 Qualifi ca professionale 120.440 80.070 64.590 80.270 50.020 -37,7 14,5 15,3 11,7 13,5 12,3 Nessuna formazione specifi ca 284.170 159.260 175.840 196.470 131.570 -33,0 34,3 30,4 31,9 33,0 32,3 Totale 827.890 523.620 551.960 595.160 406.820 -31,6 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Stagionali Titolo universitario 3.540 8.340 5.900 7.190 4.730 -34,2 1,4 3,2 2,4 2,9 2,1 Diploma di scuola superiore 88.010 91.390 105.150 85.470 75.600 -11,5 35,0 35,4 42,0 34,1 33,7 Qualifi ca professionale 41.500 45.110 30.870 43.760 37.430 -14,5 16,5 17,5 12,3 17,4 16,7 Nessuna formazione specifi ca 118.530 113.140 108.290 114.430 106.760 -6,7 47,1 43,9 43,3 45,6 47,6 Totale 251.580 257.980 250.210 250.850 224.520 -10,5 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale Titolo universitario 91.540 70.800 74.700 81.330 63.620 -21,8 8,5 9,1 9,3 9,6 10,1 Diploma di scuola superiore 423.290 313.220 347.880 329.750 241.940 -26,6 39,2 40,1 43,4 39,0 38,3 Qualifi ca professionale 161.940 125.180 95.460 124.030 87.450 -29,5 15,0 16,0 11,9 14,7 13,9 Nessuna formazione specifi ca 402.700 272.400 284.130 310.900 238.330 -23,3 37,3 34,9 35,4 36,7 37,7 Totale 1.079.470 781.600 802.170 846.010 631.340 -25,4 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Collaboratori a progetto Titolo universitario - - - - 33.677 - - - - - 36,4 Diploma di scuola superiore** - - - - 42.653 - - - - - 46,0 Qualifi ca professionale** - - - - - - - - Nessun titolo richiesto - - - - 16.300 - - - - - 17,6 Totale - - - - 92.630 - - - - - 100,0 * Valori assoluti arrotondati alle decine, a causa di questi arrotondamenti i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Per i collaboratori a progetti dati disponibili solo per il 2012. ** Valore complessivo per diplomati di scuola secondaria e qualificati professionali. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Non a caso, agli assunti con contratto stagionale in larga prevalenza non sarà richiesto alcun titolo di studio specifico (48% del totale, oltre 15 punti in più rispetto ai non stagionali), e tra essi sarà più elevata anche la quota di coloro a cui sarà richiesta una semplice qualifica professionale (17%, rispetto al 12% dei non stagionali). Ancora più particolare, sempre dal punto di vista del grado di istruzione, la composizione dei 92.630 collaboratori professionali (a progetto) che le imprese prevedono di attivare nel corso del 2012. Tra essi i laureati saranno il 36% del totale, diplomati e qualificati il 46%, mentre solo al 18% non sarà richiesta alcuna formazione specifica. Queste tre componenti della domanda di lavoro (non stagionali, stagionali e collaborazioni a progetto) presentano quindi caratteristiche molto diverse. Ciò ha sempre consigliato di focalizzare l’analisi delle caratteristiche associate ai livelli di scolarità richiesti solo sugli assunti con contratto non stagionale, anche per il semplice fatto che rappresentano la domanda di lavoro più strutturale. Osservando l’evoluzione nel tempo della composizione delle assunzioni non stagionali secondo il livello di istruzione, si osserva che anche nell’ultimo anno la preferenza si è spostata a favore dei laureati, la Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 76 cui quota si alza di due punti percentuali (dal 12,5% del 2011 al 14,5% del 2012), a scapito delle assun- zioni con ogni altro livello di istruzione, in particolare i qualificati professionali (dal 14 al 12%); figure, quest’ultime, che essendo richieste soprattutto dall’industria e per i profili professionali più bassi, risen- tono in maniera accentuata del calo della produzione industriale. Ciò non avviene per i laureati, la cui incidenza è prevista in aumento, nell’ultimo anno, sia nel settore industriale che nei servizi: ma soprattutto nel primo, dove la loro domanda passerà dal 9 al 12%, guada- gnando ben 3 punti, a scapito soprattutto dei qualificati (-1,5 punti). Questo non basta però a spostare i rapporti strutturali tra i due settori: quasi tre quarti dei laureati saranno comunque richiesti (sempre non stagionali) nel settore dei servizi (74%), poco più di un quarto (26%) in quello industriale. Nei servizi, dove la quota di laureati sul totale assunzioni non stagionali previste sopravanzava nel 2011 di oltre 6 punti quella corrispondente dell’industria (15 contro 9%), l’aumento nel 2012 di tale peso non è stato molto significativo (+0,8 punti); tant’è che si ridotto il divario con il settore industriale a solo 3,5 punti percentuali. Al tempo stesso, sempre nel terziario, dovrebbero guadagnare di importanza anche le assunzioni di personale senza formazione specifica (+0,7 punti); la struttura delle domanda di lavoro nei due grandi settori si è fatta quindi più simile11. In generale, a monte di questo innalzamento della quota delle assunzioni di laureati vi è anche la mag- giore diffusione delle imprese che ne prevedono l’ingresso in azienda: dal 12% del 2011 al 15% nel 2012; ciò grazie soprattutto alle scelte delle imprese industriali (dall’8 al 12%) e, in misura minore, anche per quelle dei servizi (dal 14 al 17%). Anche da questa attenzione delle imprese del settore industriale nei confronti di coloro con un mag- giore livello di istruzione è possibile intravedere conferme sul processo di riorganizzazione dell’indu- stria italiana verso quell’upgrading qualitativo, in termini di conoscenze e competenze, indispensabile per salvaguardare la propria competitività sui mercati, grazie ad innovazione e innalzamento qualita- tivo dei propri prodotti. L’aumento della quota dei laureati sul complesso delle assunzioni non stagionali si manifesta, nell’ul- timo anno, in tutte le grandi circoscrizioni territoriali del Paese, ma soprattutto nel Nord-Est e nel Mezzogiorno. Da non sottovalutare anche il fatto di come l’aumento negli ultimi anni del livello di istruzione della popolazione contribuisce alla possibilità di reclutare con maggiore frequenza i laureati sul mercato del lavoro. I diplomati calano di “peso” invece in tutto il Centro-Nord, ma la loro quota si alza considerevolmente nell’Italia sud-insulare, sulla scia di una struttura produttiva più incentrata sulla micro-impresa operante in settori meno avanzati. Rispetto ai laureati, quasi esattamente il contrario avviene per le assunzioni di personale con qualifica professionale, in aumento - sempre in termini di quota percentuale sul totale assunzioni non stagiona- li - solo nel Nord-Ovest, in calo in tutto il resto del Paese; il Nord-Est, infine, è l’unico ambito in cui guadagnano di importanza le assunzioni di personale senza alcuna preparazione specifica. Secondo la classe dimensionale, un forte aumento della quota dei laureati si riscontra nelle imprese da 10 a 49 dipendenti, ma complessivamente in tutte quelle fino a 249 dipendenti; oltre tale quota la loro inci- denza, peraltro già molto superiore alla media, appare invece in lieve calo. Segni di una piccola impresa che vuole riorganizzarsi puntando su personale in entrata più istruito, esclusivamente a scapito di coloro senza formazione specifica. 11 L’indice di dissomiglianza tra gli assetti delle assunzioni per livello di istruzione nei due settori, che nel 2011 era di 15,7 punti percentuali, nel 2012 si riduce a 13 punti. Tale indice è calcolato mediante la seguente espressione: ∑|(Xt1/X T 1)-(X t 2/X T 2)| x 100, dove X sono gli assunti con il titolo “t” e totali (T) nel settore 1 e nel settore 2. 77 Capitolo 3. Fabbisogni professionali, istruzione e competenze richieste Assunzioni non stagionali previste dalle imprese dell’in- dustria, per livello di istruzione. Anni 2008-2012 (composizioni percentuali) Assunzioni non stagionali previste dalle imprese dei servizi, per livello di istruzione. Anni 2008-2012 (composizioni percentuali) Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Per le assunzioni di personale con altri livelli di istruzione, gli andamenti delle quote percentuali – sem- pre sul complesso delle assunzioni non stagionali, tra il 2011 e il 2012 - sono invece più variegati. Tra essi si segnala in particolare l’opposto andamento dei diplomati nelle imprese da 250 a 499 dipendenti (+6 punti percentuali) e in quelle con almeno 500 dipendenti (-7 punti). Anche i qualificati appaiono in aumento nelle imprese fino a 49 dipendenti e in calo oltre tale soglia; esattamente il contrario avvie- ne per il personale senza preparazione specifica, la cui quota si riduce nelle imprese minori (fino a 49 dipendenti) e aumenta in quelle che superano la soglia dei 50 dipendenti; segno di una necessità della medio-grande impresa di allargare la propria forza lavoro nelle mansioni aziendali più basse legate stret- tamente alla produzione, attraverso l’innesto di personale meno qualificato sottoposto, magari, ad attività formative post-entry che, come si è avuto già modo di vedere, proprio in questo segmento imprendito- riale sono maggiormente diffuse. Allungando l’orizzonte temporale al medio periodo, l’analisi mostra che la tendenza all’incremento di quota dei laureati non è recente, ma è in atto da vari anni, sia nel complesso, sia nei due grandi settori, dell’industria, da una parte, e dei servizi, dall’altra. Sul totale delle assunzioni non stagionali programma- te, tra il 2008 e il 2012 i laureati passano dal 7 al 12% nell’industria, dal 13 al 16% nei servizi, per una media generale che complessivamente dall’11% del 2008 sale al 14,5% del 2012, con una progressione che non ha visto interruzioni tra un anno e l’altro. L’ulteriore e notevole incremento che si registra nell’ultimo anno, soprattutto nell’industria, ha però una valenza particolare. Mentre negli anni scorsi si poteva ipotizzare, molto ragionevolmente, che la loro incidenza aumentasse anche a causa di un’offerta in forte crescita, come già anticipato, quale esito della riforma dell’ordinamento universitario del 2000 (che ha determinato nel corso dello scorso decennio un forte aumento del flusso annuo dei laureati in uscita dalle università italiane), attualmente gli effetti transitori di tale riforma possono considerarsi esauriti, e quindi la crescita, sia pure in ter- mini relativi, della domanda di lavoratori con titolo universitario è ancora più significativa e assume connotati strutturali. 7,3 8,9 8,5 8,7 12,1 34,5 38,4 38,9 35,1 34,4 16,2 13,9 11,4 15,8 14,2 42,1 38,8 41,2 40,4 39,3 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% 2008 2009 2010 2011 2012 Senza formazione specifica Qualifica professionale Diploma Laurea 12,8 13,6 14,6 14,8 15,6 44,5 44,5 46,8 44,7 43,9 13,5 16,0 11,8 12,1 11,4 29,2 25,9 26,7 28,4 29,1 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% 2008 2009 2010 2011 2012 Senza formazione specifica Qualifica professionale Diploma Laurea Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 78 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per livello di istruzione, ripartizione territoriale e classe dimensionale. Anni 2010-2012 (composizioni percentuali) 2010 2011 2012 Diff. assolute 2012-2011 2010 2011 2012 Diff. assolute 2012-2011 Titolo universitario Diploma di scuola superiore Nord Ovest 16,3 16,0 17,5 1,6 45,0 42,8 41,3 -1,5 Nord Est 11,1 11,0 13,7 2,7 44,3 41,5 39,8 -1,7 Centro 13,8 13,2 14,6 1,3 40,4 41,3 40,6 -0,6 Sud e Isole 8,7 8,9 11,4 2,5 45,4 38,1 41,6 3,5 1-9 dipendenti 7,8 6,4 7,9 1,5 46,4 41,4 44,0 2,6 10-49 dipendenti 9,6 10,3 14,7 4,4 45,6 40,6 44,2 3,6 50-249 dipendenti 16,4 18,4 21,4 2,9 40,4 41,2 40,5 -0,7 250-499 dipendenti 22,1 21,0 20,6 -0,4 37,5 35,6 41,6 6,0 500 dipendenti e oltre 18,6 19,8 18,1 -1,6 42,2 42,3 34,9 -7,4 Qualifi ca professionale Nessuna formazione specifi ca Nord Ovest 12,0 11,9 12,6 0,7 26,6 29,3 28,5 -0,8 Nord Est 13,4 14,8 12,2 -2,6 31,2 32,6 34,3 1,6 Centro 11,1 12,6 12,2 -0,4 34,7 32,9 32,6 -0,3 Sud e Isole 10,4 14,9 12,0 -2,9 35,5 38,1 34,9 -3,1 1-9 dipendenti 9,5 14,9 17,0 2,0 36,4 37,3 31,2 -6,1 10-49 dipendenti 9,7 13,4 14,1 0,7 35,1 35,7 27,0 -8,6 50-249 dipendenti 11,5 12,3 8,3 -4,0 31,7 28,1 29,9 1,7 250-499 dipendenti 18,3 14,2 5,8 -8,4 22,1 29,1 32,0 2,9 500 dipendenti e oltre 16,2 11,3 8,9 -2,5 23,0 26,6 38,1 11,6 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior È altrettanto significativo che questa crescita di preferenza nei confronti dei laureati si verifichi proprio nel mezzo di una recessione, facendo pensare al fatto che tale fenomeno non sia da interpretare come una tendenza che si consolida “nonostante la crisi”, ma forse proprio come un “effetto della crisi”, il cui superamento impone un grande sforzo di rinnovamento e di innovazione, possibile solo innalzando qualitativamente, prima di tutto, il capitale umano impiegato. 3.6 Alcune caratteristiche delle assunzioni non stagionali per livello di istruzione Come già anticipato, la domanda di lavoro relativa a una professione implica il possesso, non solo di un determinato livello di istruzione, ma anche di un più specifico indirizzo di studio. Per questo motivo sarà importante analizzare i fabbisogni occupazionali secondo gli indirizzi di studio richiesti dalle imprese in relazione a ciascun livello di istruzione corrispondente, al fine di fornire indicazioni utili per l’orien- tamento scolastico e universitario, oltre che per far comprendere al meglio a tutti coloro alla ricerca di un impiego le preferenze degli imprenditori nel momento in cui programmano le assunzioni. Un’analisi dalla quale emergono quattro caratteristiche specifiche della domanda di lavoro secondo quest’ottica. La prima riguarda l’importanza attribuita dalle imprese allo specifico titolo di studio richiesto, che rappresenta un fattore cruciale, quando si tratta di ricercare una figura in possesso di conoscenze ben definite, anche se non necessariamente di profilo elevato. È tuttavia ovvio che vi sia una corrispondenza tra l’importanza attribuita al bagaglio di conoscenze “certificate” dal possesso di un certo titolo di studio, con il percorso formativo che è stato compiuto per acquisirlo. 79 Capitolo 3. Fabbisogni professionali, istruzione e competenze richieste Importanza del titolo di studio e difficoltà di reperimento delle assunzioni non stagionali previste dalle imprese, per livello di istruzione. Anni 2011 e 2012 (valori assoluti* e percentuali) Importanza attribuita al titolo di studio (distribuzione %) Assunzioni non stagionali di diffi cile reperimento Tempi di ricerca (mesi)Molto Abbastanza Poco Per niente Valori assoluti* Quota % sul totale di cui (%): per carenza di candidati per inadeguat. dei candidati Anno 2011 TOTALE 17,6 25,7 33,3 23,3 116.950 19,7 9,6 10,1 4,2 Titolo universitario 63,9 28,4 6,2 1,6 19.380 26,1 15,8 10,3 4,1 Diploma di scuola superiore 18,6 38,5 32,8 10,1 45.740 18,7 8,4 10,3 4,0 Qualifi ca professionale 14,0 29,8 38,5 17,7 17.320 21,6 10,7 10,9 4,5 Nessuna formazione specifi ca 0,4 7,2 42,1 50,3 34.500 17,6 8,3 9,3 4,3 Anno 2012 TOTALE 18,5 27,7 33,5 20,3 65.460 16,1 7,4 8,7 4,2 Titolo universitario 63,2 29,8 6,1 0,9 11.770 20,0 11,6 8,3 3,9 Diploma di scuola superiore 18,5 41,1 30,4 10,0 27.030 16,2 6,1 10,2 4,5 Qualifi ca professionale 11,4 25,1 46,2 17,2 9.190 18,4 8,8 9,6 5,1 Nessuna formazione specifi ca 1,2 10,8 44,8 43,2 17.460 13,3 6,6 6,7 3,4 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Per quanto riguarda il complesso delle assunzioni non stagionali previste nel 2012, quelle per cui il titolo di studio è ritenuto molto o abbastanza importante sono il 46% circa, mentre per il restante 54% il titolo di studio ha scarsa o nulla rilevanza. Il saldo tra queste due percentuali vede quindi prevalere per 7,5 punti le segnalazioni di scarsa rilevanza del livello di istruzione dei candidati. Ciò deriva dal fatto che una parte tutt’altro che trascurabile delle assunzioni non stagionali riguarda profili professionali bassi o molto bassi, per i quali il titolo di studio può avere un’influenza abbastanza marginale. Prova ne sia che il differenziale tra le due quote - quella delle assunzioni associate a un’impor- tanza molto o abbastanza elevata del titolo di studio e quella relativa alle assunzioni con una importanza scarsa o nulla - cui si è fatto riferimento è pari a +86 punti per le assunzioni di laureati (per i quali pre- valgono quindi molto nettamente le segnalazioni della rilevanza del titolo di studio), mentre è pari a -76 punti per le assunzioni di figure a cui non è richiesta alcuna formazione specifica (per le quali prevalgono quindi altrettanto nettamente le segnalazioni di irrilevanza del titolo di studio). In generale, questi saldi hanno un andamento in drastica discesa al decrescere del livello di istruzione richiesto: infatti, a fronte dei +86 punti dei laureati, i diplomati presentano un saldo positivo di oltre 19 punti, mentre i qualificati mostrano un saldo negativo di quasi 27 punti. Rispetto al 2011 si riscontra un innalzamento di quasi tutti questi saldi: quelli positivi di laureati e diplomati diventano ancor più positivi (il primo guadagna 2 punti, il secondo oltre 5), quello negativo degli assunti senza formazione specifica riduce la propria negatività di quasi 9 punti, mentre l’unico in peggioramento è il saldo riferito ai qualificati, che si riduce di ben 15 punti (da -12 a -27 punti). Nella media generale, l’importanza attribuita al titolo di studio si innalza di oltre 5 punti: nel 2011 il saldo tra “molto/abbastanza” e “poco/per nulla” era pari a -13 punti, ora resta negativo ma risale a -7,5 punti. Questa è un’ulteriore conferma di come il nostro sistema imprenditoriale stia guardando sempre con più attenzione ai livelli di istruzione, fondamenta sulla cui solidità dovranno poi costruirsi tutte quelle competenze tecniche legate allo svolgimento della professione e alla conoscenza del settore di impiego. In questo senso la recente riforma del mercato del lavoro ha voluto compiere un passo in avanti, incen- tivando, ad esempio, la possibilità, durante il periodo di apprendistato, di conseguire titoli di studio di livello superiore a quello in possesso o definite specializzazioni. Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 80 La seconda caratteristica verterà su uno dei temi più importanti del mercato del lavoro, riconducibile al disallineamento tra domanda e offerta. La forte contrazione della domanda, che in misura diversa interessa la totalità degli aspetti delle assunzioni previste dalle imprese, e una situazione del mercato del lavoro caratterizzata da un elevatissimo ammontare di persone alla ricerca di un impiego, riducono sensibilmente le difficoltà delle imprese nella ricerca del personale che intendono assumere. Queste difficoltà, come si è visto, nel 2012 riguarderanno il 16% delle assunzioni non stagionali, circa 4 punti in meno rispetto al 2011. Questa quota supera la media nel caso di laureati e qualificati (20 e 18% rispettivamente) ed è del solo del 13% per il personale a cui non è richiesta alcuna formazione specifica. Chiaramente, le attese di una più elevata dose di conoscenze e competenze nei confronti di coloro con un titolo di studio più elevato, contribuisce senza dubbio ad innalzare le difficoltà di reperimento. In termini dinamici, rispetto al 2011, la quota di assunzioni non stagionali difficili da reperire nel 2012 si riduce per tutti e quattro i livelli di istruzione, e in modo particolare per i laureati, per i quali scende di oltre 6 punti, principalmente per la riduzione della componente legata alla carenza numerica di candidati; spiegabile, come accennato in precedenza, anche da un’offerta di lavoro che cresce consistentemente di anno in anno. Tant’è che i tempi medi di reperimento del personale da assumere restano nella media generale invariati, caratterizzati da una riduzione per i laureati e le persone senza formazione specifica, a cui si contrappone il leggero aumento per diplomati e qualificati. Entrando ancora più nel dettaglio, analizzando gli specifici indirizzi di studio richiesti dalle imprese, si rilevano andamenti nelle assunzioni previste per il 2012, rispetto al 2011, piuttosto negativi e in modo pressoché generalizzato, con pochi segni positivi che riguardano peraltro indirizzi quantitativamente poco rilevanti, anche se alcuni legati a specificità dell’imprenditoria italiana: quello dell’insegnamento e quello umanistico tra i laureati, quello socio-sanitario e quello agro-alimentare tra i diplomati, quello turistico-alberghiero tra coloro con qualifica professionale. Nello specifico, l’indirizzo turistico-alberghiero tra i qualificati professionali, superando le 10.400 assunzioni non stagionali, vede crescere il proprio peso, tra il 2011 e il 2012, dall’11 al 21% del totale delle entrate con questo livello di istruzione; pur diminuendo in valori assoluti, cresce di importanza anche l’indirizzo socio-sanitario, passando dal 16 al 17%, sempre tra le assunzioni con qualifica pro- fessionale. Tra i diplomati, gli indirizzi più rilevanti, quello amministrativo-commerciale e quello tecnico-industria- le perdono invece posizioni: il primo passa dal 28 al 24% del totale delle assunzioni non stagionali con titolo secondario, il secondo dal 18 al 15%. Infine, tra gli indirizzi di laurea più richiesti, quello economico-statistico riesce a spiegare nel 2012 ancora il 30% circa della domanda di laureati prevista, mentre perde un po’ terreno l’indirizzo di inge- gneria e architettura, la cui quota scende al 27,1% dal 29,3% del 2011. Lo stesso avviene per l’indirizzo medico-sanitario, la cui incidenza scende dall’11 al 9%. Guadagna, invece, qualche posizione l’indirizzo dell’insegnamento. Il quarto e ultimo aspetto da considerare è quello dell’area aziendale di inserimento degli assunti (non stagionali) programmati nel 2012 secondo il livello di istruzione posseduto. Sebbene tali distribuzioni non siano sottoposte a cambiamenti radicali da un anno all’altro, le variazioni che mostrano, ancorché di modesta entità, acquistano particolare valore proprio nella fase di crisi e di ristrutturazione che le imprese stanno attraversando. Queste variazioni, in altre parole, informano circa le aree aziendali su cui le imprese stanno investendo o disinvestendo capitale umano, proprio in risposta alla crisi. In tutte le aree aziendali emerge un rafforzamento qualitativo delle risorse umane, attestato da un innalzamento della quota di laureati da inserire in ciascuna di esse, ma in misura diversa. Prima fra tutte quella tecnica e della progettazione, dove i neo-assunti con titolo universitario passeranno dal 36% del 2011 al 47% del 2012, aumentando di ben 11 punti percentuali, grazie prevalentemente l’aumento che si avrà nella sub-area della certificazione e controllo di qualità (dal 36 al 52%). Anche nell’area direzionale 81 Capitolo 3. Fabbisogni professionali, istruzione e competenze richieste si assiste a un incremento della richiesta di laureati, che si affermano ancora più decisamente nell’area dell’information technology, ad ulteriore conferma di quella volontà da parte degli operatori di stare al passo con i tempi in un mondo sempre più tecnologico. Assunzioni non stagionali previste dalle imprese, per livello di istruzione e indirizzo di studio. Anni 2011 e 2012 (valori assoluti* e percentuali) Valori assoluti* Variaz. % 2011-12 Composizione % Diff. 2012-11 2011 2012 2011 2012 Livello universitario 74.140 58.890 -20,6 100,0 100,0 0,0 Economico-statistico 22.610 17.630 -22,0 30,5 29,9 -0,6 Ingegneria-architettura 21.710 15.980 -26,4 29,3 27,1 -2,1 Medico-Sanitario 7.940 5.440 -31,5 10,7 9,2 -1,5 Insegnamento 6.420 6.680 4,0 8,7 11,3 2,7 Scientifi co 6.400 5.120 -20,0 8,6 8,7 0,1 Umanistico 1.930 2.390 23,8 2,6 4,1 1,5 Giuridico 1.310 560 -57,3 1,8 1,0 -0,8 Altri e non specifi cati 5.820 5.090 -12,5 7,9 8,6 0,8 Livello secondario e post-secondario 244.280 166.340 -31,9 100,0 100,0 0,0 Indirizzo amministrativo-commerciale 68.220 39.860 -41,6 27,9 24,0 -4,0 Turistico-alberghiero 11.300 9.560 -15,4 4,6 5,7 1,1 Industriale 44.120 25.060 -43,2 18,1 15,1 -3,0 Socio-sanitario 5.800 6.870 18,4 2,4 4,1 1,8 Informatico-elettronico 11.280 7.980 -29,3 4,6 4,8 0,2 Liceale 2.650 2.580 -2,6 1,1 1,6 0,5 Edile 4.830 2.440 -49,5 2,0 1,5 -0,5 Agro-alimentare 1.910 1.940 1,6 0,8 1,2 0,4 Linguistico 2.910 1.450 -50,2 1,2 0,9 -0,3 Artistico 1.630 1.190 -27,0 0,7 0,7 0,0 Altri e non specifi cati 89.630 67.410 -24,8 36,7 40,5 3,8 Qualifi ca di formazione o diploma professionale 80.270 50.020 -37,7 100,0 100,0 0,0 Indirizzo amministrativo-commerciale 6.800 2.680 -60,6 8,5 5,4 -3,1 Turistico-alberghiero 8.970 10.440 16,4 11,2 20,9 9,7 Industriale 26.990 13.420 -50,3 33,6 26,8 -6,8 Socio-sanitario 12.870 8.450 -34,3 16,0 16,9 0,9 Informatico-elettronico 1.080 610 -43,5 1,3 1,2 -0,1 Edile 9.680 5.510 -43,1 12,1 11,0 -1,0 Agro-alimentare 1.970 650 -67,0 2,5 1,3 -1,2 Linguistico 1.090 130 -88,1 1,4 0,3 -1,1 Servizi alla persona 3.740 1.750 -53,2 4,7 3,5 -1,2 Altri e non specifi cati 7.080 6.380 -9,9 8,8 12,8 3,9 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 82 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese, per area aziendale di inserimento e livello di istruzione Anni 2011 e 2012 (valori assoluti* e valori percentuali) Anno 2011 Anno 2012 Universitario Secondario e post-second. Qualifi ca profess. Nessuna formazione specifi ca Universitario Secondario e post-second. Qualifi ca profess. Nessuna formazione specifi ca Valori assoluti TOTALE 74.140 244.280 80.270 196.470 58.890 166.340 50.020 131.580 Composizioni percentuali per livello di istruzione TOTALE 12,5 41,0 13,5 33,0 14,5 40,9 12,3 32,3 Area produzione beni e servizi 8,3 35,0 15,0 41,8 9,3 34,8 15,0 40,9 Aree direzione e servizi generali 19,9 62,5 5,9 11,7 27,3 65,6 1,6 5,5 Risorse umane (1) 53,8 44,7 1,5 0,0 62,7 37,3 0,0 0,0 Segreteria e servizi generali 9,3 67,6 7,6 15,5 11,6 78,4 2,2 7,8 IT e sistemi informativi 50,8 49,0 0,2 0,0 66,0 33,9 0,2 0,0 Area amministrativa (2) 18,5 80,4 1,1 0,1 22,8 76,7 0,5 0,0 Aree commerciali e vendite 21,3 52,7 11,6 14,3 27,1 56,8 3,8 12,3 Vendita 23,8 52,3 3,7 20,3 20,8 64,0 2,6 12,6 Commerciale e comunicazione (3) 44,7 53,7 1,5 0,1 47,9 51,9 0,1 0,0 Assistenza clienti 15,3 52,6 15,8 16,3 21,0 56,3 5,6 17,2 Aree tecniche e progettazione 36,0 39,9 10,1 14,0 46,9 34,9 5,9 12,3 Progettazione, ricerca e sviluppo 64,9 32,9 1,6 0,6 69,2 28,3 0,9 1,5 Installazione, manutenzione 2,1 45,2 21,6 31,1 2,6 45,9 16,4 35,1 Certifi cazione, controllo qualità (4) 35,5 54,4 2,9 7,2 51,9 39,7 3,0 5,4 Aree della logistica 2,9 54,7 14,6 27,7 4,3 51,2 16,4 28,1 Acquisti e movimentazione merci 2,9 70,7 14,4 12,0 6,0 62,5 20,5 11,0 Trasporti e distribuzione 2,9 28,2 15,0 53,9 1,3 32,3 9,7 56,7 Altre aree aziendali 16,2 28,9 18,0 36,9 19,6 31,4 16,0 33,1 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. (1) Direzione generale / Personale, organizzazione, risorse umane (2) Amministrazione, legale / Contabilità, controllo di gestione, finanza (3) Marketing, commerciale / Comunicazione, pubbliche relazioni (4) Certificazione di qualità, sicurezza e ambiente / Controllo di qualità Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior 3.7 Le competenze richieste al personale da assumere Se le conoscenze acquisite lungo il percorso formativo rappresentano un fattore basilare per l’ingresso nel mondo del lavoro, nelle valutazioni dell’impresa al momento di assumere un candidato rispetto ad un altro entrano i gioco anche altri fattori, tra i quali quello riconducibile al possesso di determinate competenze trasversali di natura più attitudinali. Anche per questo motivo l’estensione dell’indagine Excelsior alle competenze richieste al personale da assu- mere12, avvenuta da qualche anno, costituisce un indubbio passo in avanti rispetto alla tradizionale analisi 12 Questa analisi è riferita alle sole assunzioni non stagionali. 83 Capitolo 3. Fabbisogni professionali, istruzione e competenze richieste delle professioni, in quanto consente di evidenziare, non solo gli effettivi fabbisogni delle imprese in conse- guenza dei mutamenti nei processi di produzione e distribuzione dei beni e servizi, ma anche di arricchire la conoscenza delle motivazioni alla base del persistere di un marcato disallineamento fra domanda e offerta di lavoro che, come si è già visto, seppur in diminuzione, è ancora piuttosto rilevante nel nostro Paese. A prescindere dal titolo di studio e dalla formazione teorica acquisita, le imprese richiedono infatti ai candidati all’assunzione anche una serie consistente di competenze trasversali, ancorate maggiormente ai tratti attitudinali del soggetto. Alla rapida evoluzione qualitativa del fabbisogno occupazionale (in sostanza, le modalità con cui vengono svolte le occupazioni, dalle più qualificate a quelle di più basso profilo), non corrisponde un’analoga “velocità” di adeguamento delle competenze (skills) possedute che, essendo un mix di conoscenze acquisite e di abilità individuali, non possono essere modificate senza rilevanti costi di formazione specifica. Questo vale in particolare per le competenze appunto trasversali e non occupation-specif ic, che possono essere strategiche per svolgere professioni diverse e in settori diversi, e che le imprese tendenzialmente richiedono al sistema formativo. Perciò, la conoscenza e il monitoraggio dei fabbisogni di competenze rappresenta il primo passo per la definizione di politiche sul versante della formazione e dell’occupazione che siano coerenti rispetto all’e- voluzione dell’organizzazione del lavoro nelle imprese, in modo da far diminuire il disallineamento tra i possessori di skills (i lavoratori) e i lavori che le richiedono. A partire da tale consapevolezza, negli ultimi anni in Europa sono state sviluppate una serie di iniziative volte ad anticipare i fabbisogni futuri di skills espressi da quegli attori che alimenteranno la domanda di lavoro nei prossimi anni. In particolare, nell’ambito della Strategia di Lisbona, i Paesi membri hanno sollecitato la Commissione Europea a sviluppare idonei strumenti per permettere l’identificazione del fabbisogno di skills nel lungo periodo. In risposta a questa sollecitazione, nel dicembre 2008 la Commissione ha lanciato la “New Skill for New Jobs Initiative”, tra i cui obiettivi principali vi è proprio la capacità di anticipare i fabbisogni di skills e la quantificazione dei cosiddetti skill mismatch, anche attra- verso la raccolta di informazioni e l’analisi delle iniziative esistenti a livello europeo, al fine di promuovere un mercato del lavoro europeo con caratteristiche più vicine ai fabbisogni del mondo delle imprese. L’agenzia europea CEDEFOP (European Centre for the Development of Vocational Training) ha di fatto assunto il ruolo di leader nelle iniziative di tipo comunitario. In primo luogo, ha sviluppato un modello previsionale a lungo termine con dettaglio settoriale per effettuare previsioni di domanda e di offerta di skills sia su scala europea che per singolo paese. In secondo luogo, ha avviato lo sviluppo di una European skill survey (attualmente allo stadio di studio pilota) che possa fornire informazioni a livello di impresa sul fabbisogno di skills e sull’esistenza di skill gaps. L’ampliamento dell’indagine Excelsior al versante delle competenze si colloca dunque all’interno di un filone internazionale ben tracciato nel quale ricopre un ruolo di assoluta preminenza, essendo una tra le poche indagini sulle competenze a livello nazionale che possa integrare, affiancandole, le iniziative a livello europeo.13 Considerando i risultati dell’indagine Excelsior, tra le competenze individuali, che consistono in un mix tra ‘sapere’ e ‘saper fare’ che le imprese ritengono sempre più decisivo nel valutare un candidato all’assunzione, quella che ottiene il maggior numero di segnalazioni, come nel 2011, è la capacità di lavorare in gruppo, ritenuta “molto importante” per oltre il 53% delle assunzioni non stagionali programmate per il 2012. Ciò non stupisce se si pensa che alla base dell’attività dell’impresa, a prescindere dal settore, risiedono processi aziendali che coinvolgono un insieme di persone, più o meno ampio, che svolgono mansioni talmente interdipendenti e collegate fra di loro che non può che essere indispensabile l’attitudine a lavorare in team. Infatti, ciò vale per le imprese sia dell’industria che dei servizi, in tutte le aree geografiche del Paese, per tutte le imprese con almeno 10 dipendenti, in tre gruppi professionali su otto, e per quasi tutti i livelli di istruzione richiesti. Spesso, laddove non è al primo posto, questa competenza si dimostra comunque tra le 13 Occorre sottolineare come le indagini sulle competenze a livello europeo non abbiano un grado di rappresentatività sufficiente nei singoli Stati e necessitano, dunque, su scala nazionale di una declinazione con analoghe iniziative. Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 84 più indicate, occupando la seconda posizione: nel caso delle figure qualificate del commercio e dei servizi, che devono possedere primariamente l’abilità nel gestire rapporti con i clienti; nel caso di quelle non qualificate, per le quali prevale lievemente la capacità di flessibilità e adattamento; nel caso delle micro imprese fino a 9 dipendenti, dove non stupisce il fatto che la competenza prevalente sia la capacità di lavorare in autonomia; e, infine, in quello delle assunzioni di coloro in possesso di un diploma di qualifica professionale, i quali devono soprattutto essere flessibili e avere spirito di adattamento. Seconda, in ordine di segnalazioni, è proprio la capacità di flessibilità e adattamento, indicata come molto importante per poco più della metà delle assunzioni non stagionali previste per il 2012, collocandosi spesso tra i primi tre posti in ogni circoscrizione territoriale e per quasi tutte le classi dimensionali di ampiezza. La terza posizione è occupata dalla capacità di lavorare in autonomia, con oltre il 46% delle segnalazioni, che solo apparentemente potrebbe dimostrarsi in contraddizione con la prima posizione occupata dalla capacità di lavorare in gruppo. Oggigiorno il sistema di “produzione” associa ormai fasi a elevata intensità di condivisione a fasi in cui è invece richiesto di sviluppare individualmente soluzioni e progetti, portan- do avanti dunque i compiti e le linee di azione condivise collegialmente. Competenze che le imprese ritengono molto importanti per le assunzioni non stagionali previste per il 2012 (incidenza percentuale, per ciascuna competenza, dell’indicazione “molto importante” sul totale delle assunzioni non stagionali) Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Nella media generale, a queste tre prime competenze più richieste, seguono nell’ordine, con un numero di segnalazioni di importanza comunque apprezzabile, le competenze riguardanti l’abilità nel gestire i rapporti con i clienti (ritenuta “molto importante” per il 42% delle assunzioni non stagionali), la capa- cità di risolvere problemi (41,5%) e la capacità comunicativa scritta e orale (37%). La prima di queste competenze, l’abilità nel gestire i rapporti con i clienti, sale nei servizi in seconda posizione in ordine di importanza. Ciò è spiegato dal fatto che, rispetto all’industria, tale abilità è un requisito fondamentale considerando che molte attività dei servizi si basano interamente, o quasi, su attività relazionali. Restano infine molto distanziate le ultime due competenze rilevate, vale a dire le capacità direttive di con- trollo e coordinamento e le abilità creative e di ideazione, entrambe con il 13% di segnalazioni di importanza. L’una o l’altra di queste due competenze figura in ultima posizione secondo ogni angolazione di analisi dei 12,6 13,1 37,3 41,5 42,3 46,2 50,5 53,1 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 Abilità creative e d'ideazione Capacità direttive e di coordinamento Capacità comunicativa scritta e orale Capacità di risolvere problemi Abilità nel gestire rapporti con clienti Capacità di lavorare in autonomia Flessibilità e adattamento Capacità di lavorare in gruppo 85 Capitolo 3. Fabbisogni professionali, istruzione e competenze richieste dati. Si tratta in effetti di due competenze molto particolari, riservate soprattutto a specifiche professioni o posizioni aziendali, nel qual caso la loro rilevanza si alza notevolmente. Le capacità direttive e di coordina- mento sono segnalate come molto importanti nell’80% dei casi quando si tratta di assumere figure dirigen- ziali, mentre quelle creative e di ideazione raggiungono fino il 35% nel caso di assunzione di figure tecniche. In generale, ciascuna competenza presenta una specifica articolazione nei settori e tra le figure professio- nali: queste distribuzioni si prestano comunque ad alcune considerazioni generali. In primo luogo, le caratteristiche strutturali delle imprese (settori, territori, tratti aziendali, titoli di studio) sono meno rilevanti nella determinazione delle competenze rispetto ai tratti distintivi legati ai gruppi pro- fessionali. Solo la classe dimensionale presenta una certa variabilità di alcune competenze richieste. In par- ticolare, le piccole imprese, non caratterizzate da una forte struttura organizzativa, richiedono con maggior frequenza capacità di risolvere i problemi e di lavorare in autonomia rispetto alle imprese più grandi, dove l’organizzazione aziendale comporta una divisione dei compiti che rende meno decisive queste competenze. Da notare comunque come, invece, la capacità di adattamento e la flessibilità siano richieste con simili inten- sità dalle piccole e dalle medio-grandi imprese; ciò non stupisce se si pensa alla rapidità con cui cambiano le modalità e tecniche di lavoro, sulla scia anche di una rincorsa tecnologica, ma non solo, che rende tale capa- cità una virtù indispensabile per porsi al meglio, anche, di fronte a processi di aggiornamento professionale. Al contrario, i dati per profilo professionale, anche a livello dei grandi gruppi, presentano evidenti pecu- liarità che li differenziano nettamente sia tra di loro, sia rispetto alla media gnerale. Non a caso, queste differenze raggiungono gli scostamenti più elevati per le figure poste alle estremità dei livelli, vale a dire i dirigenti, da un lato, e le professioni non qualificate, dall’altro. Come dire che le competenze trasversali sono uno dei fattori maggiormente distintivi di una professione rispetto a un’altra, non fosse altro per il fatto che, trattandosi di competenze attitudinali legate alle caratteristiche della persona, fanno emergere la maggiore variabilità proprio quando vengono analizzate in relazioni ai soggetti (profili professionali), anziché rispetto alle caratteristiche delle imprese piuttosto che dei territori. In generale, merita sottolineare come l’elevata importanza delle competenze più richieste, quali la capacità di lavorare in gruppo, la capacità di risolvere problemi, la capacità di lavorare in autonomia e la flessibilità e adattamento, siano accomunate da una diffusa trasversalità settoriale, territoriale, e per profilo professionale e livello di istruzione. Tale caratteristica invece tende ad affievolirsi al decrescere dell’importanza degli skill. Ad esempio, le capacità direttive e di coordinamento e le abilità creative e d’ideazione sono decisamente più occupation-specif ic, spiccando prevalentemente in particolari casi come le professioni dirigenziali o in tipologie di lavori a elevata intensità di creatività. Dall’incrocio tra diffusione e importanza delle varie attitudini, emergono informazioni utili per la defi- nizione delle proposte educative nella formazione professionale e tecnica, ma anche per l’orientamento dei percorsi curriculari. Ad esempio, è possibile distinguere: da un lato, le competenze che, per l’elevata diffusione di importanza richiesta da qualsiasi angolo si guardi la domanda di lavoro, potrebbero esse- re sviluppate lungo l’intero percorso formativo (ad esempio, capacità di lavorare in team); dall’altro, le competenze che, in quanto più specifiche e associate a particolari segmenti della domanda di lavoro, dovrebbero essere oggetto di sviluppo ad hoc in momenti formativi più precisi (si pensi alla capacità direttiva e di coordinamento associata agli studi più avanzati, quali quelli accademici, piuttosto che alle abilità creative e di ideazione in relazione agli Istituti tecnici). Se le competenze trasversali sono da intendersi come aggiuntive rispetto alle conoscenze specifiche insi- te nella professionalità ricercata, dall’indagine 2012 si è affiancato un nuovo elemento conoscitivo, per valutare se le stesse competenze trasversali indicate siano ritenute dalle imprese più o meno importanti rispetto a quelle “strettamente tecniche” legate alla professione. Nel complesso, nel 14% delle assunzioni non stagionali previste per il 2012 le competenze trasversali sono considerate maggiormente importanti di quelle specifiche della professione, in misura tale che, per disporre di candidati in possesso di questi skills, l’impresa si dichiara disposta ad accettare una persona un po’ meno qualificata nelle competenze tecniche di lavoro. Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 86 Viceversa, nel 12% dei casi le competenze indicate sono ritenute effettivamente “aggiuntive” (e quindi meno importanti) rispetto a quelle legate al “mestiere”, mentre per la stragrande maggioranza delle assunzioni (tre quarti del totale) entrambe sono poste sullo stesso piano. Ciò sembra un’interessante risposta delle imprese alla contrapposizione forzosa tra conoscenze specifiche e competenze trasversali. Tra i grandi gruppi professionali, si distingue quello delle professioni commerciali e dei servizi, unico caso (oltre al gruppo delle professioni non qualificate), in cui la quota delle assunzioni per le quali le competenze trasversali sono ritenute più importanti di quelle “specifiche del mestiere” supera la media generale (19% contro il già citato 14%). Ciò segnala quindi che alle imprese non basta trovare, ad esem- pio, un “buon” commesso o un “buon“ cuoco, ma i commessi e i cuochi dovrebbero avere competenze più ampie rispetto a quelle tipiche. Competenze che le imprese ritengono molto importanti per le assunzioni non stagionali previste per il 2012, secondo varie modalità (incidenza percentuale, per ciascuna competenza, dell’indicazione “molto importante” sul totale delle assunzioni non stagionali) Capacità comunicati- va scritta e orale Abilità nel gestire rapporti con clienti Capacità di lavorare in gruppo Capacità direttive e di coordina- mento Capacità di risolvere problemi Capacità di lavorare in autonomia Abilità creative e d'ideazione Flessibilità e adattamento TOTALE 37,3 42,3 53,1 13,1 41,5 46,2 12,6 50,5 INDUSTRIA 24,6 22,0 53,6 14,1 44,8 50,0 10,8 48,8 Industria in senso stretto 27,9 22,9 53,6 15,5 45,7 50,7 14,1 50,1 Public utilities 27,8 19,7 51,8 9,2 38,3 34,7 9,5 46,3 Costruzioni 19,1 21,0 53,8 12,6 44,1 51,0 6,0 47,1 SERVIZI 43,2 51,7 52,9 12,7 39,9 44,5 13,3 51,3 Nord Ovest 37,7 44,1 52,7 12,7 41,0 45,6 12,9 50,8 Nord Est 37,3 41,9 53,2 11,8 41,0 45,8 13,1 52,4 Centro 41,3 46,0 56,2 13,4 42,4 46,8 12,9 49,8 Sud e Isole 33,4 37,6 51,0 14,9 41,8 46,9 11,3 48,8 1-9 dipendenti 35,9 39,3 48,7 16,2 46,4 51,7 14,3 48,3 10-49 dipendenti 38,5 35,5 55,0 19,8 47,3 53,5 15,3 50,6 50-249 dipendenti 42,9 44,0 62,4 13,3 45,4 52,3 13,6 55,2 250-499 dipendenti 36,8 42,1 54,3 8,9 29,7 34,1 10,3 49,5 500 dipendenti e oltre 35,7 49,2 53,0 6,6 32,7 34,9 8,7 51,2 1. Dirigenti 78,5 72,5 73,6 80,4 77,3 69,0 33,8 57,1 2. Professioni intellettuali, scientifi che 57,3 55,7 72,8 27,4 63,6 55,7 35,0 59,9 3. Professioni tecniche 53,0 54,5 58,2 22,5 56,5 55,2 21,8 55,7 4. Professioni esecutive nel lavoro d'uffi cio 50,5 53,3 45,6 15,2 47,0 50,7 5,9 54,4 5. Professioni qualifi cate commercio e servizi 47,0 65,6 59,9 9,4 32,4 39,4 13,7 52,1 6. Artigiani, operai specializzati e agricoltori 15,6 15,0 54,6 11,8 45,4 50,0 10,5 46,4 7. Conduttori di impianti e macchinari 15,1 16,6 41,1 8,3 33,9 44,7 5,0 48,1 8. Professioni non qualifi cate 14,5 11,4 37,0 3,7 25,4 36,9 1,9 38,8 Livello universitario 57,1 58,1 65,8 25,2 60,8 53,6 25,5 57,2 Livello secondario e post-secondario 45,1 50,7 54,4 14,7 44,3 48,5 14,5 51,9 Qualifi ca professionale 31,5 33,1 44,7 11,1 35,6 42,2 8,5 46,8 Nessuna formazione specifi ca 20,8 28,2 49,2 6,6 31,5 41,5 5,8 47,1 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior CAPITOLO 4 Giovani, donne e immigrati nella domanda delle imprese 89 Capitolo 4. Giovani, donne e immigrati nella domanda delle imprese 4.1 La domanda di lavoro giovanile. Andamento, peculiarità e specifici segmenti Nel momento in cui la domanda di lavoro, come visto, si riduce significativamente sulla scia di un inde- bolimento del ciclo economico associato a un clima di profonda incertezza, le politiche attive del lavoro e gli incentivi alle imprese a impiegare personale giovanile vedono ridursi la loro capacità di impatto, vuoi per la mancanza di necessità o possibilità di incrementare gli organici aziendali, vuoi per il semplice fatto che passa in secondo piano, spesso, la necessità di sostituire il personale in uscita. In queste condi- zioni è evidente che la componente giovanile dell’offerta di lavoro possa risultare fortemente penalizzata. Ciò non toglie che tali interventi e iniziative debbano continuare a essere promossi, magari calibrandoli meglio sulle base delle esigenze del sistema produttivo, da una parte, e attraverso un più efficiente avvici- namento del giovane all’impresa, dall’altra; con la consapevolezza che sarà solo con la ripresa economica e della domanda di lavoro che si apriranno opportunità quantitativamente sufficienti a ridurre la disoc- cupazione giovanile, arrivata ormai a livelli molto elevati. Pertanto, in un contesto in cui le assunzioni totali previste dalle imprese calano, da un anno all’altro, anche quelle di giovani procedono con un andamento analogo a quello generale. A ciò si aggiunge un tratto caratteristico che rende più difficile, in determinate condizioni, l’opzione a favore dei giova- ni rispetto a persone meno giovani, corrispondente al caso in cui l’impresa necessiti di personale con esperienza. In questo senso, comunque, un segnale positivo, sia pure indiretto, è già emerso nelle pagine precedenti, analizzando la ripartizione delle assunzioni previste secondo l’esperienza richiesta. È vero che diminuisce la quota di assunzioni per le quali le imprese sono disponibili ad assumere personale senza esperienza, ma diminuisce ancora di più quella delle assunzioni di personale a cui è richiesta una esperienza specifica (nella professione o nel settore), maturata negli anni di lavoro pregressi. Si innalza, di conseguenza, la quota di assunzioni per le quali le imprese ritengono sufficiente una esperienza di lavoro generica. Questa indicazione ribadisce ancora una volta l’importanza sia di integrare la fase finale della formazione scolastica con un approccio, sia pure temporaneo, al mondo del lavoro, sia della disponibilità a fare comunque qualche esperienza lavorativa, anche se non immediatamente corrispondente alle aspet- tative o al percorso degli studi seguito. Per quanto riguarda le 631 mila assunzioni complessive (non stagionali e stagionali) previste dalle impre- se industriali e dei servizi nel 2012, il 32% delle stesse potrà riguardare giovani al di sotto dei 30 anni; per un’altra quota del 23% le imprese necessitano di personale in età più matura, ma nel 45% dei casi l’età è ritenuta indifferente. Volendo, anche quest’ultimo è uno spazio potenziale per i giovani, a patto che siano in grado di vantare conoscenze e competenze adeguate alle esigenze delle imprese, meglio se arricchite, appunto, anche da un minimo di esperienza. Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 90 Nel 2011, la quota di assunzioni riservata ai giovani era stata del 33%, ma quella delle assunzioni senza indica- zione esplicita dell’età non aveva raggiunto il 42%. Parrebbe quindi che vi sia da parte delle imprese una lieve minore disponibilità ad assumere giovani al di sotto dei 30 anni, che comunque potrebbe tuttavia aumentare grazie alle assunzioni di altri giovani tra quelle per le quali non è stata indicata la preferenza per l’età. Motivo per cui sarebbe necessario considerare anche la variazione della quota di assunzioni per le quali l’età non è ritenuta importante, la quale si è dimostrata altamente variabile tra settori, territori e tipi di impresa. In realtà, per una più sintetica e di facile lettura comparazione temporale, che riduca l’incertezza derivante da questa variabile, si è proceduto a “correggere” le quote di assunzioni secondo la classe di età esplicita- mente dichiarata dalle imprese, ridistribuendo proporzionalmente tra esse i 3,1 punti di differenza, da un anno all’altro, della quota di assunzioni per cui l’età non è importante: in altre parole, si è assunto che tale quota restasse immutata ai valori dell’anno precedente, assegnando proporzionalmente la sua variazione alle singole classi di età. Di questi 3,1 punti, 1,8 punti sono andati a favore delle classi giovanili e 1,4 punti a favore di quelle degli over 30. Le prime, arrivando al 33,4% del totale, appaiono così in aumento di 6 decimi di punto rispetto alle indicazioni fornite dalle imprese per l’anno 2011. Si tratta di una variazione di ridotta entità, ma di “segno” opposto a quanto sembrano indicare i dati grezzi non riproporzionati. Assunzioni di giovani (15-29 anni) previste dalle imprese per tipo di assunzione, macrosettore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale. Anni 2011 e 2012 (valori percentuali corretti a parità di quote per cui l’età è considerata non rilevante) Assunzioni di giovani (15-29 anni) Anno 2011 Anno 2012 Differ. 2012-2011 (punti %) Non Stagionali Stagionali Totale Non Stagionali Stagionali Totale Non Stagionali Stagionali Totale TOTALE 35,0 28,9 32,8 36,0 28,7 33,4 1,0 -0,2 0,6 INDUSTRIA 32,5 18,0 29,2 31,8 17,5 28,5 -0,7 -0,5 -0,7 Industria in senso stretto 35,0 18,7 30,7 35,3 19,9 31,2 0,3 1,2 0,5 Public utilities 38,8 6,1 31,1 35,0 10,8 29,3 -3,8 4,7 -1,8 Costruzioni 28,2 18,3 26,5 26,1 10,2 23,4 -2,1 -8,0 -3,1 SERVIZI 36,6 31,4 34,5 37,9 31,2 35,2 1,3 -0,2 0,7 Nord Ovest 37,2 31,5 35,9 37,7 31,6 36,2 0,4 0,0 0,3 Nord Est 33,0 27,6 30,8 33,2 28,1 31,1 0,1 0,5 0,3 Centro 35,6 30,8 34,0 36,8 30,4 34,6 1,2 -0,4 0,6 Sud e Isole 33,7 27,5 31,1 35,9 26,8 32,1 2,3 -0,8 1,0 1-9 dipendenti 38,6 33,3 36,6 38,0 31,9 35,7 -0,7 -1,4 -0,9 10-49 dipendenti 28,2 25,5 26,7 30,2 23,4 26,4 2,0 -2,1 -0,3 50-249 dipendenti 27,2 22,7 25,8 28,4 25,2 27,4 1,1 2,5 1,6 250-499 dipendenti 41,0 26,8 37,4 39,6 27,0 36,4 -1,4 0,3 -1,0 500 dipendenti e oltre 37,4 32,9 36,6 39,0 36,9 38,6 1,6 4,0 2,1 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior L’analisi dei dati mostra tuttavia che questa propensione ad assumere personale in età giovanile non è affatto generalizzata. Una prima osservazione concerne il persistere di una maggiore preferenza delle imprese ad assumere giovani in profili non stagionali (36% dei casi) rispetto a quelli stagionali (29% dei casi). La maggiore dinamicità, rispetto al 2011, delle assunzioni stagionali (per le quali le imprese richiedono una immediata operatività degli assunti) non gioca quindi a favore dei giovani, penalizzati anche in tutti quei conte- 91 Capitolo 4. Giovani, donne e immigrati nella domanda delle imprese sti, settoriali o territoriali, dove la quota di assunzioni stagionali appare particolarmente elevata. Tra le assunzioni “non stagionali”, l’incidenza dei giovani è attesa in leggero aumento in tutte le ripartizioni, ma soprattutto nel Mezzogiorno (+2,3 punti). Pur con andamenti più eterogenei, la propensione ad assumere giovani con contratto di lavoro stagionale presenta invece variazioni di modesta entità. Si osservano però distinzioni abbastanza nette, da un lato, tra le regioni settentrionali, dove la relativa quota è in aumento, e il Centro-Sud, dove appare invece in riduzione e, dall’altro, tra piccole e grandi imprese: in calo nelle prime (fino a 49 dipendenti), la quota dei giovani è in aumento nelle seconde (da 50 dipendenti e oltre), in modo particolare nella classe con almeno 500 dipen- denti (dove l’aumento è di ben 4 punti). Ciò, in parte sembra porsi in relazione con la maggiore propensione delle medio-grandi imprese a svolgere attività di formazione post-entry, tale da favorire le assunzioni di giovani, la cui mancanza di esperienza viene colmata proprio dalle attività formative in azienda. L’esito, per il complesso delle entrate previste (stagionali e non stagionali), vede un aumento della quota di giovani candidati all’assunzione nell’industria in senso stretto, nei servizi, in tutti gli ambiti territoriali e nelle imprese da 50 a 249 e da 500 dipendenti e oltre. È interessante analizzare il quadro che si delinea anche sotto il profilo degli ambiti professionali in cui le imprese ritengono più adatto occupare un giovane under 30. Da questo punto di vista (con riferimento alle sole assunzioni “non stagionali”), com’è logico attendersi, vi è un netto distacco tra le professioni dirigenziali e tutte le altre. Per le prime, la quota “esplicita” (ovvero quella relativa alle preferenze esplicite espresse dalle imprese) di giovani fino a 29 anni che le imprese intendono assumere nel 2012 non arriva al 15% ed è molto bassa anche la quota di assunzioni per le quali l’età non è ritenuta rilevante (22%); quindi per questa categoria professionale, circa due terzi delle assunzioni non stagionali previste riguarderanno persone con almeno 30 anni di età. Inoltre, per queste stesse professioni le imprese ritengono che solo il 13% potrà essere coperto con giovani in uscita dal sistema formativo ritenuti adatti al loro svolgimento. Per le altre professioni si possono distinguere quattro raggruppamenti. Del primo fanno parte le figure high skill - professioni intellettuali, scientifiche, di alta specializzazione assieme a quelle tecniche, ad esclusione però di quelle dirigenziali già analizzate - per le quali le assunzioni non stagionali di under 30 potranno riguardare un terzo del corrispondente totale; inoltre, per quasi la metà di queste assunzioni sono inoltre ritenuti adatti anche giovani in uscita dal sistema formativo. Il secondo raggruppamento comprende le pro- fessioni medium-skill (professioni d’ufficio e professioni del commercio e dei servizi), per le quali la quota esplicita di giovani potrà riguardare circa il 45% delle assunzioni previste; in questo gruppo risulta inoltre superiore alla media la quota di assunzioni per le quali sono ritenuti adatti giovani ‘freschi’ di studi. Possono essere queste, sotto entrambi i punti di vista, le professioni più “aperte” ai giovani. Meno spazi per i giovani si prospettano, invece, per le professioni di più basso profilo, quali quelle dell’ar- tigianato e operaie (solo il 30% circa sono le preferenze per i giovani appena usciti dagli studi), anche perché sembrano essere ancora ampi i margini da colmare tra sistema formativo e sistema produttivo per queste tipologie di professioni, stante il fatto che spesso buona parte delle conoscenze è possibile acqui- sirle solo direttamente sul campo di lavoro. In particolare, la preparazione fornita dagli istituti e dai centri per la formazione professionale sembra non raggiungere ancora quegli standard di preparazione neces- sari alle imprese per considerare adeguate le competenze e l’approccio alla professione di un giovane al termine del percorso di studi. Anche se, importanti passi in avanti sono stati compiuti negli ultimi anni, solo pensando all’introduzione degli Istituti Tecnici Superiori (ITS), nati proprio allo scopo di superare questo gap di tipo formativo che emerge ormai strutturalmente nell’ambito dell’indagine Excelsior. Del resto, la specializzazione post-diploma sembra diventare un momento determinante nel quale il giovane si può dotare di tutte quelle capacità, tanto di ordine tecnico-pratico quanto attitudinali, frutto anche dell’esperienza in azienda, in grado di assicurare maggiori chance di impiego. Caso a sé fanno infine le professioni non qualificate, in cui è molto bassa la quota esplicitamente “riser- vata” ai giovani under 30 (19% delle assunzioni non stagionali). Questo gruppo si distingue, infatti, soprattutto per la quota molto elevata di assunzioni per le quali l’età è ritenuta irrilevante, pari al 56%. Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 92 Quota delle assunzioni non stagionali per le quali è ritenuto adatto un giovane in uscita dal sistema formativo e ripartizione secondo la preferenza di età espressa dalle imprese, per grandi gruppi professionali. Anno 2012 (quote percentuali sul totale) Giovani in uscita dal sistema formativo ritenuti adatti Classi di età 15-29 anni 30 anni e oltre Età non rilevante TOTALE 45,6 35,5 25,5 39,1 Dirigenti 12,5 14,6 63,1 22,3 Professioni intellettuali, scientifi che, elevata specializzazione 48,5 37,4 29,7 32,9 Professioni tecniche 46,7 32,8 33,2 33,9 Professioni esecutive nel lavoro d’uffi cio 61,9 46,2 24,5 29,3 Professioni qualifi cate nelle attività commerciali e nei servizi 50,3 44,3 15,8 40,0 Artigiani e operai specializzati 27,4 31,1 30,0 38,9 Conduttori di impianti e operai di macchinari fi ssi e mobili 36,4 27,5 32,9 39,6 Professioni non qualifi cate 38,1 19,1 24,7 56,1 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Quota delle assunzioni non stagionali per le quali è ritenuto adatto un giovane in uscita dal sistema formativo e quota per le quali le imprese hanno espresso la preferenza per gli under 30, per livello di istruzione. Anni 2011 e 2012 (quote percentuali sul totale) Giovani in uscita dal sistema formativo ritenuti adatti Assunzioni under 30 2011 2012 2011 2012 TOTALE 41,0 45,6 35,0 35,5 Livello universitario 50,1 51,4 41,6 37,7 Livello secondario e post-secondario 45,8 50,9 41,3 41,9 Qualifi ca di formazione o diploma professionale 38,3 36,2 33,8 31,3 Nessuna formazione specifi ca 32,8 40,0 25,2 27,9 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Le valutazioni in ordine alla preparazione con cui i soggetti escono dal sistema formativo cui si è appena accennato, trovano riscontro anche osservando le quote di giovani appena usciti dagli studi che le imprese ritengono adatti all’assunzione secondo i diversi livelli formativi, mostrando una decrescente preferenza al diminuire del livello di istruzione: circa la metà del totale nel caso di assunzione di laureati e diplomati, fra il 36% e il 40% per i livelli di istruzione inferiori. Concentrandosi invece strettamente sull’età, molto differenziate, e con andamenti opposti, si dimostrano le quote di giovani under 30 che le imprese prospettano esplicitamente di assumere nel 2012 secondo i diversi livelli di istruzione: appena superiore alla media e in riduzione, rispetto al 2011, tra i laureati (38% è la preferenza esplicita per gli under 30), elevata e in lieve aumento (42%) tra i diplomati, più contenuta (31%) e in riduzione tra gli assunti con qualifica professionale, ancora più bassa (28%), sebbene in leggera crescita, tra gli assunti senza una formazione specifica. Alla luce delle principali caratteristiche della domanda di lavoro giovanile, e non solo, si può ritenere che l’occupabilità dei giovani parte proprio dal trinomio “esperienza - specializzazione delle conoscenze tecniche - competenze trasversali”, attraverso il quale è possibile agire anche su quella parte di domanda di lavoro che rischia ogni anno di rimanere insoddisfatta, come già visto, per chiara difficoltà di reperi- mento della figura richiesta, vuoi per mancanza della necessaria esperienza, vuoi per una preparazione non esaustiva, vuoi per inadeguatezza delle caratteristiche personali del candidato. Del resto, a livello europeo, uno dei pilastri della Strategia Europa 2020 è rappresentato dall’i- niziativa “Un’agenda per le nuove competenze e l’occupazione”, che vuole puntare a una crescita 93 Capitolo 4. Giovani, donne e immigrati nella domanda delle imprese intelligente, sostenibile e inclusiva, finalizzata a migliorare il rendimento dei sistemi di istruzione e a dotare i giovani delle conoscenze e delle competenze appropriate per rispondere alle esigenze del mercato del lavoro. A questa si può aggiungere anche l’iniziativa della Commissione europea “Youth Opportunities” per prevenire l’abbandono scolastico, dotare i giovani dei giusti skill più spendibili nel mercato del lavoro, assicurando ad essi un ingresso con un profilo adeguato,  attraverso work experience e training on the job. Le politiche a favore dell’occupabilità giovanile passano non solo dalla costruzione di percorsi che per- mettano al giovane di dotarsi di quel giusto bagaglio formativo ed esperienziale in grado di soddisfare le esigenze delle imprese, ma anche dallo sviluppo delle migliori strade di ingresso nel mondo del lavoro dal punto di vista contrattuale. Anche i giovani, e forse soprattutto loro, sono coinvolti nel processo che vede un mercato del lavoro sempre più flessibile. Ad esempio, dal 2008 al 2012, mentre la quota di assunzioni non stagionali under 30 a tempo indeterminato è diminuita di ben 7 punti percentuali e mezzo, quella relativa sostanzial- mente ai contratti a tempo determinato (previsti dal contratto collettivo di lavoro) si è innalzata di quasi 4 punti. E tutto ciò senza considerare tutte le altre forme contrattuali parasubordinate (collabo- razioni a progetto, occasionali, ecc.), che spesso forniscono al giovane un orizzonte temporale troppo breve e precario. Per questo è necessario garantire ai giovani non solo un lavoro, ma un lavoro di qualità, che sia stabile, protetto socialmente, in grado di garantire una progressione delle proprie com- petenze e capacità in campo professionale, evitando in tal modo l’accentuazione della segmentazione all’interno del mercato del lavoro. Assunzioni non stagionali previste dalle imprese di under 30, per tipologia contrattuale. Anni 2008-2012 (quote percentuali sul totale assunzioni under 30) Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Un obiettivo al quale ha voluto guardare con forza la recente riforma del mercato del lavoro, incen- tivando, tra l’altro, l’utilizzo dell’apprendistato, definendolo come principale strumento per iniziare una carriera lavorativa, assicurando un sistema improntato sulla flexycurit y (contratti flessibili e affidabili, politiche attive del lavoro, apprendimento permanente e moderni sistemi di sicurezza sociale). 40,0 38,7 38,9 37,4 32,6 18,1 20,8 16,8 18,7 21,6 41,9 40,5 44,3 43,9 45,8 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 40,0 45,0 50,0 2008 2009 2010 2011 2012 Tempo indeterminato  Apprendistato Tempo determinato e altri  Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 94 Sebbene l’indagine Excelsior condotta nel 2012 si sia svolta prima dell’entrata in vigore della riforma, merita sottolineare come negli ultimi due anni sia cresciuto l’utilizzo di questa forma contrattuale (peral- tro riformata già a fine 2011), arrivando ad interessare quasi il 22% delle assunzioni non stagionali di under 30 previste dalle imprese nel 2012, da meno del 19% nel 2011 e da un valore ancora inferiore nel 2009 (16,8%). Date le sue caratteristiche, il contratto di apprendistato rappresenta, in pratica, il punto di incontro tra formazione, specializzazione e lavoro, riuscendo a colmare le lacune sia dei giovani con qua- lifiche ma senza competenze - attraverso la formazione professionale on the job -, sia dei giovani con competenze ma senza qualifiche - garantendo il conseguimento di titoli superiori a quello in possesso durante il periodo lavorativo. Del resto, i maggiori successi nel campo della transizione scuola-lavoro sono stati raggiunti proprio in quei Paesi europei (ad esempio, Germania, Austria, Danimarca e Olanda) dove sono più diffusi l’apprendistato, i tirocini formativi e altre iniziative di formazione-lavoro. 4.2 Le prospettive per l’occupazione femminile Restando sempre nel tema dell’inclusione sociale e lavorativa, delle circa 631 mila assunzioni che le imprese prevedono di effettuare nel corso del 2012, al personale femminile sarà riservata una quota di preferenza dichiarata del 18%. Gli uomini sono invece ritenuti più adatti delle donne nella misura del 28%, mentre nella maggioranza assoluta dei casi (il 53%) uomini e donne sono ritenuti ugualmente adatti all’attività che saranno chiamati a svolgere una volta assunti. Rispetto al 2011, le quote espli- citamente assegnate a uomini e donne sono entrambe in riduzione, mentre si alza di quasi 6 punti la quota di “indifferenza”. Si può inoltre osservare che in entrambi gli anni questa distribuzione è molto differenziata a seconda che si tratti di assunzioni non stagionali o stagionali, queste ultime con quote minori assegnate sia agli uomini che alle donne, e una quota molto più elevata per la quale il genere non fa differenza. La preferenza di genere è legata principalmente al settore di attività delle imprese, essendovi tradizionalmente settori e professioni caratterizzati in via prevalente dall’uno o dall’altro genere. In realtà, gli attuali principali sbocchi lavorativi delle donne sono troppo concentrati su professioni e settori di attività poco innovativi, in cui possono verificarsi persino gap retributivi tra i due generi anche a parità di livello professionale o settoriale. Comunque, a prescindere da quello che potremmo chiamare un orientamento culturale, la quota delle assunzioni femminili può quindi variare, da un anno all’altro, sia in relazione alla dinamica della doman- da di lavoro dei vari settori economici, ma anche a seconda di come si modifica la ripartizione delle assunzioni fra stagionali e non stagionali. La variazione dei dati grezzi sulla preferenza “esplicita” di uomini o donne, rendono quindi difficile capire se l’attuale evoluzione della domanda di lavoro (fondamentalmente per settore e tipo di assunzioni) tenda a favorire l’una o l’altra componente, in quanto risentono della dinamica dell’altra variabile, quella legata a posizioni di indifferenza. Per superare tale ostacolo, quest’ultima quota è stata ripartita tra uomini e donne nella stessa misura in cui si ripartiscono le preferenze dichiarate esplicitamente, ottenendo in tal modo una stima della ripartizione delle assunzioni per genere che, avendo azzerato la componente resi- dua, risulta temporalmente comparabile. La quota così “corretta” delle assunzioni previste di personale femminile, che potrebbe definirsi “poten- ziale”, si attesta nel 2012 al 40%, superando di 4 punti quella rilevata nel 2011. A ciò contribuisce soprat- tutto l’innalzamento della quota che le donne potranno raggiungere tra gli assunti “non stagionali” (che passa dal 32 al 38%); più elevata, ma in controtendenza, la quota delle donne tra gli assunti con contratto stagionale, che scende dal 48 al 44%. 95 Capitolo 4. Giovani, donne e immigrati nella domanda delle imprese Assunzioni di personale femminile previste dalle imprese, per tipo di assunzione. Anni 2011 e 2012 (quote % riproporzionate) Assunzioni non stagionali previste dalle imprese, secondo il genere ritenuto più adatto. Anni 2003-2012 (quote % riproporzionate) Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Per comprendere meglio se la crescita della quota femminile nel 2012 sia frutto di un andamento estem- poraneo, derivante cioè dalla ricomposizione della domanda di lavoro anche per gli effetti della crisi in atto, o si collochi invece lungo un trend costante già avviato da alcuni anni, è opportuno analizzare la dinamica nel medio-termine del fabbisogno espresso dalle imprese di personale femminile. L’osservazione della serie storica, che parte dal 2003, della quota “riproporzionata” delle assunzioni fem- minili (con riferimento alla componente non stagionale), sembra confermare, sia pure scontando una certa irregolarità, un andamento crescente nel tempo. Ciò sembra determinato da due fattori: in primo luogo, la progressiva e costante redistribuzione delle assunzioni non stagionali complessive (uomini e donne) tra industria e servizi, che nel periodo 2005-2012 si è spostata di circa 9 punti a favore dei servizi, dove esistono comparti che privilegiano tradizionalmente la componente femminile dell’occupazione; e, in secondo luogo, la crescita della domanda di personale femminile in questo stesso settore, che compen- sa la minore incidenza delle donne tra le assunzioni del settore industriale. Oltre che a livello settoriale, tra industria (13% la quota “riproporzionata” delle assunzioni non stagionali femminili nel 2012) e servizi (58%), ci sono molti altri ambiti in cui emergono particolari differenze, sempre restando nell’ambito delle assunzioni non stagionali. Ad esempio, dal punto di vista territoriale, con situazioni nettamente contrapposte tra Centro-Nord e Mezzogiorno: il primo con una quota “poten- ziale” femminile (42% circa) decisamente superiore alla media nazionale (37,5%), mostrando anche una bassa variabilità tra le sue ripartizioni (dal 41% del Centro al 43% del Nord-Ovest); il secondo, cioè il Mezzogiorno, con un’incidenza che non supera il 27%, dimostrando di essere ancora il territorio meno predisposto a favorire una maggiore diffusione dell’occupazione femminile. Nell’ultimo anno questo divario si è ampliato ulteriormente, dato che la quota delle assunzioni di personale femminile si è alzata nelle ripartizioni del Centro-Nord tra 6 e 8 punti, mentre nel Mezzogiorno è aumentata solo di 3 punti; pur tuttavia, a prescindere dall’entità, appare evidente come nel 2012 continui il processo che vede la domanda di lavoro orientarsi verso la frontiera della parità di genere. La quota delle assunzioni non stagionali “potenziali” di personale femminile appare, inoltre, sostan- zialmente crescente all’aumentare delle dimensioni aziendali, passando progressivamente dal 35% delle imprese fino a 9 dipendenti a oltre il 62% in quelle con almeno 500 dipendenti. In verità, si osserva che le 31,7 28,1 30,9 30,8 30,1 29,5 34,6 33,3 32,1 37,5 68,3 71,9 69,1 69,2 69,9 70,5 65,4 66,7 67,9 62,5 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 90,0 100,0 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Donne Uomini 32,1 37,5 47,5 44,1 35,9 39,5 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 2011 2012 Non stagionali Stagionali Totali Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 96 quote più basse si registrano nelle imprese da 10 a 249 dipendenti, fra il 29 e il 31% circa (a seconda della classe dimensionale); tale quota si innalza decisamente passando alla classe 250-499 dipendenti arrivan- do al 46%, e guadagna ulteriori 16 punti nella classe dimensionale più elevata (500 dipendenti e oltre). In ogni caso, rispetto allo scorso anno, la quota delle donne sul totale delle assunzioni non stagionali appare in aumento nelle imprese di tutte le classi dimensionali, acquistando da 3 a 6 punti percentuali di peso, confermando così come sia riscontrabile da più punti di vista quella direzione verso la parità di genere seguita dalla domanda di lavoro da qualche anno a questa parte. Un fattore che sembra premiare il genere femminile è il livello di istruzione, visto che la quota più elevata di “potenziali” (sulla base delle quote riproporzionate) assunzioni non stagionali di personale femminile si riscontra, infatti, per le donne in possesso di un titolo universitario (48% del totale entrate con questo titolo), seguite a breve distanza da quelle con un diploma di scuola media superiore (45%). Tale quota subisce quasi un dimezzamento passando a quante possiedono una qualifica professionale (27%), per risalire di qualche punto (32%) per quelle cui non è richiesta una formazione specifica. Una delle varie motivazioni di queste differenze risiede anche nei profili professionali prevalentemente dedicati alle donne, considerando che spesso ricoprono figure di livello intermedio (professioni del com- mercio e servizi o di natura impiegatizia), per le quali è necessario almeno un titolo di scuola secondaria; mentre meno intensa è la loro domanda se si tratta di profili di basso livello legati, ad esempio, a mansioni operaie, per le quali è necessaria anche una semplice qualifica professionale. Comunque, anche in questo caso, tutte le quote di preferenza “potenziale” femminile relative a ciascun livello di istruzione sono in aumento rispetto al 2012, soprattutto con riferimento al grado di istruzione più basso, che aumenta di ben 7 punti percentuali, a testimonianza di una positiva convergenza a tutti i livelli verso la parità di genere. Un apprezzabile aumento si riscontra anche per le diplomate, la cui quota si alza nel 2012 di quasi 5 punti percentuali. La graduatoria di quello che può essere chiamato come “tasso di femminilizzazione delle assunzioni secondo il titolo di studio” trova una buona corrispondenza con gli analoghi valori per gruppi professio- nali, che “premia” le donne soprattutto per le professioni di livello medio-alto, in alcune delle quali esse arrivano anche a superare la maggioranza assoluta. In alcuni specifici gruppi di professioni medium-high skill, in termini di quote “potenziali”, le donne potranno arrivare a superare il 90% del totale delle assunzioni non stagionali previste per il 2012; tra queste troviamo gli insegnanti di scuola primaria, pre-primaria e professionale, gli specialisti in scienze della vita e i medici. Tra le altre professioni high-skill, le donne restano invece penalizzate nell’ambito delle figure dirigenziali, dove potranno, al massimo, avvicinarsi a un quarto del totale. Le quote più basse di personale femminile riguarderanno però i gruppi delle professioni operaie, per le quali si attesteranno tra il 6 e il 10% del totale. Una quota abbastanza elevata, quasi del 45%, superiore alla media di oltre 7 punti, si riscontra per le profes- sioni non qualificate. Ciò non sorprende, dato che queste comprendono, tra le altre, le professioni dei servizi di pulizia e il personale non qualificato dell’istruzione e della sanità, dove la presenza femminile arriva al 75-85%. Comunque, nonostante sia apprezzabile la crescita delle preferenze delle imprese verso il genere femmi- nile al momento dell’assunzione, ancora ampi restano i divari all’interno del mercato del lavoro anche solo osservando la differenza che intercorre tra il tasso di occupazione maschile e quello femminile. Oltre a motivazioni di carattere culturale più specificatamente legate ad un settore piuttosto che a una professione, è necessario ricordare anche quelle più generali attinenti al tema della conciliazione lavoro- famiglia, per le quali sono determinanti politiche in grado di assicurare, non solo l’ingresso alle donne nel mondo del lavoro, ma anche continuità lavorativa connessa con la vita familiare. Non a caso, la recente riforma del mercato del lavoro ha voluto toccare anche il tema della conciliazione lavoro-famiglia (garan- zia dei servizi, forme organizzative del lavoro per consentire una migliore assistenza ai figli, contrasto alle dimissioni in bianco, ecc.), nella consapevolezza che la conciliazione è fondamentale non solo per mantenere al lavoro chi già lavora, ma anche chi vorrebbe lavorare solo se vi fossero le condizioni. 97 Capitolo 4. Giovani, donne e immigrati nella domanda delle imprese Le prime trenta figure professionali secondo la quota di preferenza femminile sul totale delle assunzioni non stagionali Anno 2012 (quote percentuali “corrette” e valore assoluti*) Professioni Quote % "corrette" di assunzioni non stag. femminili sul totale Assunzioni non stagionali femminili (v.a. su quote "corrette")* Professori di scuola primaria 99,5 3.020 Professioni qualifi cate nei servizi personali e assimilati 97,0 19.920 Tecnici dei servizi ricreativi 96,0 280 Professioni qualifi cate nei servizi sanitari e sociali 93,6 9.360 Impiegati addetti all’archiviazione e conservazione della documentazione 93,3 1.000 Professioni tecniche delle attività turistiche 92,3 150 Specialisti nelle scienze della vita 91,9 890 Medici 91,2 310 Tecnici dei servizi sociali 90,1 70 Impiegati addetti alla segreteria e agli affari generali 87,7 34.770 Altri specialisti dell’educazione e della formazione 85,3 3.350 Operatori della cura estetica 84,4 4.420 Personale non qualifi cato nei servizi di pulizia 84,3 27.200 Impiegati addetti all’accoglienza e all’informazione della clientela 84,1 1.070 Impiegati addetti agli sportelli e ai movimenti di denaro 84,1 6.450 Impiegati addetti alle macchine d’uffi cio 83,6 4.510 Personale non qualifi cato nei servizi di istruzione e sanitari 80,9 60 Tecnici della salute 78,0 4.280 Tecnici dell’organizzazione e dell’amministrazione delle attività produttive 77,3 22.630 Impiegati addetti alla gestione economica 77,2 370 Specialisti in discipline artistico-espressive 73,9 1.120 Professori di scuola secondaria 71,9 2.170 Specialisti in scienze sociali 71,4 1.000 Artigiani e operai specializzati del tessile e dell’abbigliamento 71,3 690 Specialisti in discipline linguistiche 63,7 1.130 Altre professioni qualifi cate nelle attività commerciali 60,0 10 Professioni qualifi cate nei servizi ricreativi 59,2 890 Operai addetti a macchinari dell’industria tessile 56,5 30 Tecnici delle attività fi nanziarie e assicurative 55,8 240 Esercenti e addetti nelle attività di ristorazione 53,7 35.570 * Valori assoluti arrotondati alle decine. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior 4.3 Le opportunità per i lavoratori immigrati Completando il tema dell’inclusione sociale, non resta che approfondire la domanda di lavoro in relazio- ne alla componente immigrata, vuoi anche per la crescente diffusione di questo segmento di popolazione all’interno del mercato del lavoro. Nel corso del 2012 le imprese industriali e terziarie con dipendenti che prevedono di assumere lavoratori immigrati sono il 16% del totale, solo in leggero recupero rispetto al 15% del 2011, ma molto al di sotto a confronto con il 21% del 2010. Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 98 Questa quota aumenta al crescere delle dimensioni aziendali (dal 14% nelle imprese fino a 9 dipendenti al 20% in quelle che superano la soglia dei 50 dipendenti) e non è molto diversa tra industria e servizi (15-16% in entrambi i casi). Tra le attività industriali sarà compresa fra poco più del 10% nelle public utilities e oltre il 16% nelle costruzioni. Infine, sarà relativamente omogenea nel Centro-Nord (fra il 16% del Nord-Ovest e il 19% del Centro) e molto inferiore alla media nel Mezzogiorno (11%). Imprese che prevedono di assumere lavoratori immigrati, per classe dimensionale, settore di attività economica e ripartizione territoriale. Anni 2010-2012 (quote percentuali sul totale delle imprese*) Anno 2012 Totale 2011 Totale 2010 1-9 dip. 10-49 dip. 50 dip. e oltre Totale TOTALE 14,4 16,8 19,6 15,7 15,1 21,3 INDUSTRIA 15,1 13,4 18,7 15,3 15,6 19,5 Industria in senso stretto 14,0 12,8 19,2 14,8 15,5 19,4 Public utilities 11,7 8,4 10,1 10,2 12,7 16,5 Costruzioni 16,1 15,8 22,7 16,3 15,8 19,7 SERVIZI 14,1 19,4 20,0 15,9 14,9 22,4 Nord Ovest 16,6 16,3 20,5 17,4 16,5 22,6 Nord Est 13,8 20,0 20,6 16,4 17,2 24,5 Centro 19,2 19,1 18,5 19,1 17,6 23,2 Sud e Isole 10,2 11,7 17,4 11,2 10,0 16,3 * Imprese dell’industria e dei servizi con almeno un dipendente. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Il leggero aumento segnato nel 2012 della diffusione delle imprese che prevedono di assumere lavoratori immigrati, peraltro non generalizzato, non impedisce comunque che il numero assoluto delle relative assunzioni presenti un nuovo e sensibile calo. Secondo i fabbisogni occupazionali programmati dalle imprese per il 2012, esse possono arrivare, al massimo, a superare di poco le 112.700 unità (stagionali e non stagionali), con una contrazione del 18% rispetto al 2011, che fa seguito a quella del 23% dell’anno precedente. Pur tuttavia, la flessione subita nel 2012 sarà comunque inferiore a quella rilevata per le assunzioni complessive a prescindere dalla nazionalità (-25%). Ciò porterà a innalzare leggermente la quota delle entrate di immigrati sul complesso delle assunzioni - dal 16 al 18% del totale -, anche se resterà lontana dal 22% del 2010. Comunque, gli andamenti attesi nel 2012 saranno di segno negativo sia nell’industria (-43%), sia nei servizi (-7%). Nella prima fanno eccezione le public utilities, dove si avrà un aumento del 21% (riferito però, in valore assoluto, ad appena un migliaio di entrate), mentre nell’industria in senso stretto e nelle costruzioni le variazioni attese saranno rispettivamente del -48% e del -38%, mostrando come la persi- stenza delle criticità congiunturali non risparmi nemmeno quella parte di domanda di lavoro dimostra- tasi negli ultimi anni piuttosto insensibile al ciclo economico. Nelle costruzioni si segnala, tuttavia, un aumento del 9% delle assunzioni di immigrati stagionali, anche queste riguardanti però un numero di lavoratori abbastanza esiguo (2.400 circa). Riguardo alla natura contrattuale, come rilevato nel caso delle assunzioni complessive a prescindere dalla nazionalità, il calo previsto, nel 2012 rispetto al 2011, delle entrate di lavoratori immigrati (totale industria e servizi) sarà molto differenziato: -27% quelle a carattere non stagionale, -6% quelle stagionali. In termini strutturali, sono i servizi a vantare un tasso di assunzione di lavoratori immigrati superiore rispetto all’industria (19 contro 15%). 99 Capitolo 4. Giovani, donne e immigrati nella domanda delle imprese Assunzioni di lavoratori immigrati* previste dalle imprese secondo il tipo di assunzione, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale. Anni 2011-2012 (variazioni percentauli e quote percentuali sul totale) Variazioni % Quota % sul totale Non stagionali Stagionali Totali Non stagionali Stagionali Totali 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 TOTALE -27,0 -21,6 -5,6 -26,6 -18,4 -23,6 14,9 13,9 23,2 22,0 17,9 16,3 INDUSTRIA -48,2 -4,6 -21,0 -2,2 -42,8 -4,1 14,2 15,4 18,2 19,1 15,1 16,0 Industria in senso stretto -53,6 4,3 -31,5 -12,7 -48,1 -0,6 12,0 14,6 16,5 19,2 13,2 15,5 Public utilities 22,4 -4,5 10,0 -50,0 21,1 -12,8 16,8 10,5 5,7 4,4 14,2 9,2 Costruzioni -45,3 -13,8 8,6 60,9 -38,4 -8,4 17,3 17,0 25,3 22,2 18,6 17,5 SERVIZI -11,4 -30,7 -2,6 -29,9 -7,1 -30,3 15,2 13,1 24,3 22,7 18,9 16,5 Nord Ovest -30,7 -9,5 -9,0 -24,2 -24,5 -14,3 15,9 15,6 26,1 24,6 18,4 17,4 Nord Est -29,2 -19,5 -5,8 -37,2 -18,3 -28,9 16,4 16,0 27,7 25,3 21,0 19,4 Centro -25,0 -27,6 -10,6 -20,0 -19,3 -24,8 16,5 15,0 24,9 25,0 19,3 17,8 Sud e Isole -18,0 -35,4 3,2 -10,1 -8,0 -25,6 10,8 9,0 16,5 15,2 13,2 11,1 1-9 dipendenti -30,8 -19,2 6,7 -42,4 -15,8 -30,5 14,1 12,9 24,3 22,6 17,9 15,6 10-49 dipendenti -49,4 -19,6 9,4 -17,1 -19,5 -18,4 17,1 16,5 30,2 25,0 24,4 20,0 50-249 dipendenti -26,5 -26,4 -41,0 1,8 -32,0 -17,7 18,8 19,2 20,5 23,7 19,4 20,7 250-499 dipendenti -21,6 -14,1 -40,8 83,2 -27,4 2,3 10,1 11,3 9,8 19,7 10,0 13,0 500 dipendenti e oltre 9,7 -25,5 -45,2 -30,1 -1,9 -26,5 14,1 11,0 8,2 11,7 13,0 11,2 * Le assunzioni di immigrati fanno riferimento agli ingressi previsti nell’ipotesi massima. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Sono di segno negativo anche gli andamenti territoriali: nel Nord-Est e nel Centro si registrano varia- zioni non molto diverse dalla media, nel Nord-Ovest si rileva un calo delle assunzioni totali di lavo- ratori immigrati più accentuato (-25%) e nel Mezzogiorno una flessione abbastanza contenuta (-8%), grazie anche alla variazione leggermente positiva (+3%) della componente stagionale. Ciò nonostante, la quota delle assunzioni di immigrati, pur aumentando di oltre 2 punti, resta decisamente bassa al Sud (13%), spiegabile anche dalla chiara evidenza di come gli immigrati si insedino preferibilmente nelle aree più sviluppate del Paese dalle maggiori prospettive occupazionali; tant’è che, non a caso, nel Centro-Nord la quota di assunzioni di immigrati è compresa fra il 18% del Nord-Ovest e il 21% del Nord-Est. Anche secondo la dimensione aziendale gli andamenti segnano contrazioni, ma molto differenziate nell’intensità: appena del -2% nelle imprese con almeno 500 dipendenti, fino al -32% in quelle da 50 a 249 dipendenti. Secondo l’ottica strutturale, la quota degli immigrati sul totale degli assunti è compresa, sulla base delle previsioni per il 2012, fra il 10% della classe 250-499 dipendenti e il 24% della classe 10-49 dipendenti. Quota che è in aumento nelle imprese di tutte le classi dimensionali, ad eccezione di quella da 50 a 249 dipendenti, per la quale si abbassa dal 21% del 2011 al 19% del 2012, e di quella da 250 a 499 dipendenti, dove si osserva una perdita di 3 punti percentuali. Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 100 Alcune caratteristiche delle assunzioni non stagionali di lavoratori immigrati* previste dalle imprese. Anni 2010-2012 (quote percentuali sul totale) Necessità di ulteriore formazione Fino a 29 anni Senza esperienza specifi ca 2012 2011 2010 2012 2011 2010 2012 2011 2010 TOTALE 80,7 76,3 72,6 29,8 27,0 28,6 51,1 46,9 45,4 INDUSTRIA 71,7 74,3 68,0 23,2 27,2 27,9 47,2 41,9 37,7 Industria in senso stretto 81,9 77,2 72,8 28,8 30,2 30,1 49,9 51,4 48,9 Public utilities 92,0 75,3 76,8 6,1 27,8 23,4 85,4 48,8 49,0 Costruzioni 58,3 70,6 62,6 19,2 23,4 25,9 39,6 29,4 25,3 SERVIZI 84,6 77,7 75,0 32,7 26,9 29,0 52,8 50,7 49,6 Nord Ovest 83,5 78,4 78,0 33,6 29,1 26,7 49,8 49,3 51,6 Nord Est 84,5 78,5 73,4 21,8 23,9 29,6 51,4 45,6 46,8 Centro 78,8 71,6 68,7 32,7 28,1 26,6 54,2 51,7 41,5 Sud e Isole 72,4 74,2 67,9 31,5 26,6 32,6 49,0 37,8 38,9 1-9 dipendenti 68,7 65,7 61,3 36,4 35,8 38,3 49,9 46,8 42,4 10-49 dipendenti 71,5 70,9 70,6 20,9 20,6 26,7 52,2 42,9 38,3 50-249 dipendenti 84,5 84,4 76,2 17,3 17,5 20,5 45,7 49,1 46,9 250-499 dipendenti 97,6 96,5 82,0 27,0 29,3 11,9 59,7 54,1 64,1 500 dipendenti e oltre 97,0 92,2 91,8 36,1 26,0 24,4 54,3 48,4 54,4 (*) Le assunzioni di immigrati fanno riferimento agli ingressi previsti nell’ipotesi massima. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Tra le principali caratteristiche delle assunzioni non stagionali di personale immigrato emerge un’elevata e ancora crescente esigenza di formazione integrativa per coloro che verranno assunti, avvertita in modo particolare dalle imprese dei servizi, da quelle delle public utilities, dalle imprese localizzate nelle regioni settentrionali e da quelle di maggiore ampiezza. Questo si combina con l’aumento della disponibilità ad assumere personale immigrato senza esperienza specifica (quindi senza esperienza o con una esperienza di lavoro generica), soprattutto nei servizi, nelle regioni del Centro e nelle aziende di maggiore dimensione; tutte realtà produttive e organizzative in cui la formazione on the job, più o meno formalizzata, sarà in grado di sopperire a eventuali carenze iniziali del lavoratore. Sempre con riferimento ai lavoratori immigrati, la propensione ad assumere personale senza esperienza favorisce anche l’aumento della quota riservata esplicitamente ai giovani fino a 29 anni (dal 27% del 2011 a quasi il 30% del 2012), grazie soprattutto al settore dei servizi, dove arriva a poco meno del 33%; tale quota supera il 36% sia nelle imprese minori (fino a 9 dipendenti), sia in quelle con almeno 500 dipendenti. ALLEGATO STATISTICO I principali risultati dell’indagine 103 SEZIONE 1 “Le previsioni di assunzione delle imprese” Tavola 1 Imprese con dipendenti e imprese che prevedono assunzioni nel 2012 per classe dimensionale, settore di attività e ripartizione territoriale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 109 Tavola 2 Imprese che prevedono assunzioni nel 2012 secondo i motivi di assunzione, per settore di atti- vità, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 110 Tavola 3 Imprese secondo la principale modalità utilizzata per la ricerca e la selezione di personale nel 2011, per macrosettore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 111 SEZIONE 2 I movimenti occupazionali previsti dalle imprese per il 2012 Tavola 4 Occupati dipendenti a fi ne 2011, movimenti e tassi occupazionali previsti dalle imprese nel 2012 per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 115 Tavola 5 Saldi occupazionali e tassi di variazione previsti dalle imprese per il 2012 per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 116 SEZIONE 3 Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: principali caratteristiche Tavola 6 Assunzioni totali e assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e per il 2011 per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 119 Tavola 7 Assunzioni previste per il 2012 per le diverse forme contrattuali, per settore di attività, riparti- zione territoriale e classe dimensionale. Valori percentuali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 120 Tavola 8 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per grandi gruppi professionali, settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 121 Tavola 9 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale, secondo il livello di istruzione segnalato e secondo il livello formativo equivalente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 122 Tavola 10 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 di personale con e senza esperienza specifi ca per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . » 123 Tavola 11 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 considerate di diffi cile reperimento, principali ragioni della diffi coltà e relativo tempo di ricerca, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 124 INDICE DELLE TAVOLE Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 104 Tavola 12 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e segnalazioni del genere ritenuto più adatto allo svolgimento della professione, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 125 Tavola 13 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per classe di età, settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 126 Tavola 14 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 di personale immigrato, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 127 SEZIONE 4 Le assunzioni “non stagionali” previste nel 2012: le professioni richieste Tavola 15 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per grandi gruppi professionali e livello di istruzione segnalato, per tipologia contrattuale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 131 Tavola 16 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e per il 2011, in complesso e secon- do l’esperienza richiesta, per grandi gruppi professionali e macrosettore di attività . . . . . . . . . . . . . » 132 Tavola 17 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 considerate di diffi cile reperimento, principali ragioni della diffi coltà e relativo tempo di ricerca, per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e principali caratteristiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 134 Tavola 18 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e classe di età . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 137 SEZIONE 5 Le assunzioni non stagionali previste dalle imprese nel 2012: titoli di studio dichiarati e livelli formativi equivalenti Tavola 19 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e per il 2011 per grande gruppo professionale e macrosettore, secondo il livello di istruzione segnalato dalle imprese . . . . . . . . . . . » 143 Tavola 20 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 considerate di diffi cile reperimen- to, principali ragioni della diffi coltà e relativo tempo di ricerca, secondo il livello di istruzione segnalato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 144 Tavola 21 Importanza del titolo di studio nella scelta del candidato più idoneo a ricoprire la fi gura profes- sionale richiesta, secondo l’indirizzo di studio segnalato dalle imprese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 145 Tavola 22 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 con titolo universitario per tipo di laurea e richiesta di formazione post-laurea, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 147 SEZIONE 6 Le assunzioni non stagionali: le competenze richieste dalle imprese nel 2012 Tavola 23 Competenze che le imprese ritengono molto importanti per grandi gruppi professionali e pro- fessioni più richieste nel 2012 in ciascun gruppo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 151 Tavola 23 bis Competenze che le imprese ritengono molto importanti per grandi gruppi professionali e profes- sioni più richieste nel 2012 in ciascun gruppo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 155 Tavola 24 Competenze che le imprese ritengono molto importanti per lo svolgimento delle professioni richieste nel 2012, per indirizzo di studio segnalato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 159 SEZIONE 7 Le assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale previste nel 2012: principali caratteristiche Tavola 25 Assunzioni totali e assunzioni stagionali previste dalle imprese per il 2012 e per il 2011 per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 163 Tavola 27 Assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale previste dalle imprese per il 2012 consi- derate di diffi cile reperimento, principali ragioni della diffi coltà e relativo tempo di ricerca, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 164 Tavola 27 Assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale di immigrati previste dalle imprese per il 2012, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 165 105 Indice delle tavole SEZIONE 8 Formazione in entrata e formazione continua nelle imprese Tavola 28 Imprese che, internamente o esternamente, hanno eff ettuato nel 2011 corsi di formazione per il personale, per classe dimensionale, settore di attività e ripartizione territoriale . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 169 Tavola 29 Dipendenti che nel 2011 hanno partecipato a corsi di formazione eff ettuati dalla propria impre- sa, per classe dimensionale, settore di attività e ripartizione territoriale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 170 Tavola 30 Personale in tirocinio/stage ospitato nel corso del 2011 da imprese con dipendenti, numero medio di tirocini/stage per impresa e durata media (in mesi) degli stessi, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 171 SEZIONE 9 Le assunzioni previste dalle imprese nel 2012: dati regionali e provinciali Tavola 31 Imprese che prevedono assunzioni nel 2012 per classe dimensionale, settore di attività, riparti- zione territoriale, regione e provincia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 175 Tavola 32 Movimenti e tassi occupazionali previsti dalle imprese nel 2012 per ripartizione territoriale, regione e provincia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 177 Tavola 33 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 secondo il livello di istruzione se- gnalato e altre caratteristiche, per ripartizione territoriale, regione e provincia . . . . . . . . . . . . . . . . » 179 SEZIONE 1 Le previsioni di assunzione delle imprese Sezione 1. Le previsioni di assunzione delle imprese 109 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Tavola 1 - Imprese con dipendenti e imprese che prevedono assunzioni nel 2012 per classe dimensionale, settore di attività e ripartizione territoriale (quota % sul totale) Cfr. domanda 1A.2 del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Imprese con dipen- denti* Imprese che preve- dono assun- zioni Imprese che prevedono assunzioni per classe dimensionale 1-9 dip. 10-49 dip. 50-249 dip. 250-499 dip. 500 dip. e oltre TOTALE 1.513.820 14,4 10,5 18,8 58,3 85,9 94,0 INDUSTRIA 528.040 14,4 10,9 17,0 55,9 77,7 87,6 Industria in senso stretto 284.180 15,5 10,0 17,5 57,5 79,7 85,7 Estrazione di minerali 2.450 15,4 7,9 14,2 60,2 91,7 100,0 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 31.470 18,4 13,9 22,3 67,3 94,1 100,0 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 45.240 15,9 11,3 16,0 53,7 84,9 78,2 Industrie del legno e del mobile 28.480 11,3 9,0 13,8 47,1 69,6 93,9 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 12.830 12,3 7,7 14,9 54,4 64,7 82,4 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 6.220 32,1 10,1 22,5 64,8 70,8 95,5 Industrie della gomma e delle materie plastiche 8.830 19,2 11,1 17,5 56,0 96,6 90,3 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 15.860 12,5 8,3 10,9 48,5 63,4 48,3 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 62.040 13,4 9,0 17,4 54,1 72,4 88,3 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 26.560 21,0 10,9 20,2 62,6 85,6 94,9 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 20.470 17,8 9,0 20,5 62,6 79,8 89,0 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 15.890 11,7 8,3 20,0 57,7 78,7 80,9 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 7.850 11,0 8,0 15,9 50,6 95,7 0,0 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 8.480 30,9 13,0 24,2 58,1 81,8 99,3 Costruzioni 235.380 12,5 11,6 15,0 44,1 61,5 77,7 SERVIZI 985.780 14,4 10,4 20,4 60,0 89,9 96,0 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 54.010 8,3 7,2 13,4 38,3 72,5 11,7 Commercio all’ingrosso 100.540 11,3 7,3 16,0 57,2 86,0 96,4 Commercio al dettaglio 200.550 11,5 7,4 14,2 58,8 95,3 97,8 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 170.060 21,9 19,8 34,3 65,8 95,1 97,9 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 54.960 17,3 10,4 16,7 53,9 90,4 95,6 Servizi dei media e della comunicazione 7.350 18,6 10,2 19,6 56,1 84,0 97,8 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 33.530 17,6 11,2 18,8 65,6 99,0 97,8 Servizi avanzati di supporto alle imprese 48.770 16,2 10,5 18,7 63,8 87,2 94,6 Servizi fi nanziari e assicurativi 30.100 21,5 7,5 14,1 55,2 81,4 94,2 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 69.880 16,7 10,0 23,8 65,4 86,7 96,7 Istruzione e servizi formativi privati 11.770 19,9 11,7 25,4 65,4 91,9 98,5 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 19.950 24,1 11,5 27,5 66,0 93,7 94,9 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 74.270 12,3 10,8 26,9 69,9 77,0 98,9 Studi professionali 110.040 5,8 5,7 13,6 -- -- -- RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 431.810 13,2 8,6 17,2 58,9 86,7 94,1 Nord Est 329.230 15,9 11,0 21,4 60,8 86,8 94,5 Centro 318.520 14,2 10,9 17,2 56,9 84,2 93,9 Sud e Isole 434.250 14,5 11,8 19,4 54,9 85,3 93,5 Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 110 Tavola 2 - Imprese che prevedono assunzioni nel 2012 secondo i motivi di assunzione, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale (quota % sul totale) Cfr. domanda 1A.2-1B del questionario di rilevazione * Alla domanda sulle motivazioni dell’assunzione potevano essere date una o due risposte, pertanto il totale delle risposte può superare il 100%. (1) Necessità di espandere le vendite in Italia o all’estero - Nuove aziende in espansione - Apertura di nuove sedi o reparti (2) Stabilizzazione della fi gura rispetto a una precedente forma contrattuale atipica/precaria - Minore ricorso a lavoratori autonomi/fornitori esterni (3) Necessità di migliorare qualità e effi cienza aziendale - Altri motivi Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Imprese che prevedono assunzioni Motivi di assunzione (%)* domanda in crescita o in ripresa necessità di espandere le vendite/ nuove sedi- reparti(1) internaliz- zazione di lavoro esterno o precario (2) sviluppo di nuovi pro- dotti/servizi sostituzione dipendenti in uscita o in matern. ecc. attività e lavorazioni stagionali altri motivi (3) TOTALE 14,4 25,7 7,5 2,3 3,6 36,5 20,3 16,3 INDUSTRIA 14,4 35,6 6,1 2,6 4,1 31,4 12,1 17,7 Industria in senso stretto 15,5 31,1 4,7 3,2 5,0 38,3 11,6 17,6 Estrazione di minerali 15,4 32,4 0,0 18,3 18,3 35,0 4,2 14,9 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 18,4 20,3 3,6 0,4 2,9 35,6 34,2 11,7 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 15,9 29,5 6,2 3,0 3,5 38,6 15,9 15,2 Industrie del legno e del mobile 11,3 29,7 4,6 0,8 3,3 36,8 12,1 17,8 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 12,3 29,1 2,9 4,1 4,1 39,6 12,5 17,3 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 32,1 29,0 5,0 11,5 10,7 46,3 9,2 22,8 Industrie della gomma e delle materie plastiche 19,2 29,7 3,1 3,9 3,4 45,1 7,1 20,6 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 12,5 31,8 5,0 4,3 2,3 40,4 6,7 20,3 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 13,4 37,5 4,5 2,4 4,2 35,0 4,7 18,5 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 21,0 35,1 5,1 3,9 8,1 39,3 3,9 19,6 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 17,8 31,7 3,7 5,5 7,3 42,2 3,6 22,2 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 11,7 36,3 7,6 1,0 6,9 32,1 7,8 18,0 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 11,0 29,1 3,2 0,7 4,0 43,2 11,0 12,6 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 30,9 17,9 12,2 8,2 8,7 47,1 10,5 28,3 Costruzioni 12,5 43,9 7,7 1,1 2,4 19,7 12,8 16,8 SERVIZI 14,4 20,4 8,3 2,1 3,3 39,2 24,8 15,5 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 8,3 21,6 9,7 1,1 1,8 34,6 14,8 18,7 Commercio all’ingrosso 11,3 20,5 12,0 3,7 3,8 38,2 15,0 18,0 Commercio al dettaglio 11,5 16,3 19,6 1,3 1,9 44,8 25,9 15,0 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 21,9 14,8 2,2 0,9 1,2 27,6 49,6 10,1 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 17,3 24,9 5,4 1,9 6,9 44,5 19,7 16,0 Servizi dei media e della comunicazione 18,6 26,8 8,5 4,2 6,5 37,2 14,8 17,0 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 17,6 33,2 6,9 4,1 8,2 37,3 2,6 23,1 Servizi avanzati di supporto alle imprese 16,2 31,7 5,3 4,8 4,8 42,9 5,5 19,0 Servizi fi nanziari e assicurativi 21,5 13,1 16,5 6,4 9,2 57,3 4,8 28,6 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 16,7 26,0 8,3 2,3 3,8 42,3 17,0 15,7 Istruzione e servizi formativi privati 19,9 17,6 4,1 1,8 2,3 52,5 14,2 19,3 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 24,1 19,6 8,6 2,3 4,2 58,6 10,1 15,6 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 12,3 22,7 2,9 1,3 1,7 35,3 25,2 15,3 Studi professionali 5,8 28,8 5,9 0,9 4,3 43,9 3,8 15,8 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 13,2 25,6 8,0 2,8 4,2 42,9 15,5 15,3 Nord Est 15,9 23,3 8,1 2,0 3,5 39,3 22,0 15,0 Centro 14,2 27,5 6,6 2,7 3,9 34,4 20,0 17,1 Sud e Isole 14,5 26,6 7,3 1,8 2,9 29,8 23,6 17,7 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 10,5 29,4 5,0 1,2 1,9 28,1 20,8 15,9 10-49 dipendenti 18,8 26,9 4,5 2,0 2,0 34,2 18,9 13,9 50-249 dipendenti 58,3 23,5 9,9 3,3 5,0 49,6 15,8 16,5 250-499 dipendenti 85,9 9,1 24,4 8,0 12,4 69,1 19,0 20,1 500 dipendenti e oltre 94,0 6,4 22,1 6,9 13,6 71,5 26,6 22,0 Sezione 1. Le previsioni di assunzione delle imprese 111 Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Tavola 3 - Imprese secondo la principale modalità utilizzata per la ricerca e la selezione di personale nel 2011, per macrosettore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale (quota % sul totale) Cfr. domanda 3bisA del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Modalità di selezione conoscen- za diretta segna- lazioni conoscenti /fornitori quotidiani e stampa specializ- zata società di lavoro interinale soc.di selezione, assoc.di categoria, internet banche dati interne aziendali centri per l’impiego altre modalità TOTALE 50,7 10,3 2,2 3,0 3,2 24,6 2,9 3,1 1-9 dipendenti 54,7 11,0 2,1 1,8 2,5 22,1 2,8 3,0 10-49 dipendenti 38,6 8,0 2,8 7,1 3,8 33,3 3,8 2,6 50-249 dipendenti 14,0 6,2 3,5 13,0 11,9 45,2 2,3 3,9 250-499 dipendenti 11,2 0,9 2,8 10,9 20,7 44,2 2,4 6,9 500 dipendenti e oltre 8,6 1,7 2,8 11,3 16,4 49,1 2,0 7,9 INDUSTRIA 53,6 11,4 1,7 4,8 2,1 20,0 3,8 2,5 1-9 dipendenti 58,4 12,5 1,6 2,9 1,4 17,0 3,7 2,5 10-49 dipendenti 42,6 8,4 2,1 10,0 2,7 27,5 4,5 2,2 50-249 dipendenti 16,6 7,2 3,2 18,7 10,1 39,5 2,5 2,3 250-499 dipendenti 12,8 -- -- 14,7 18,1 46,4 -- 4,9 500 dipendenti e oltre 12,4 2,9 3,2 13,7 12,7 48,3 1,4 5,3 SERVIZI 49,1 9,7 2,5 2,0 3,8 27,1 2,4 3,4 1-9 dipendenti 52,9 10,3 2,3 1,3 3,0 24,5 2,3 3,3 10-49 dipendenti 34,9 7,6 3,4 4,5 4,9 38,7 3,1 3,0 50-249 dipendenti 12,1 5,5 3,8 9,1 13,1 49,1 2,3 5,0 250-499 dipendenti 10,4 0,9 3,4 9,2 22,0 43,2 3,1 7,8 500 dipendenti e oltre 7,4 1,4 2,7 10,6 17,6 49,3 2,2 8,8 NORD OVEST 45,5 11,2 3,2 4,4 3,9 24,6 2,7 4,4 1-9 dipendenti 49,7 12,2 3,0 2,8 3,0 22,0 2,6 4,6 10-49 dipendenti 35,2 8,0 3,7 10,0 4,8 31,7 3,5 3,2 50-249 dipendenti 11,5 6,5 4,1 15,1 13,2 43,6 1,8 4,3 250-499 dipendenti 11,2 -- 3,3 10,6 20,6 44,5 2,0 7,0 500 dipendenti e oltre 9,0 1,9 2,9 12,0 17,1 46,7 1,9 8,4 NORD EST 45,8 9,5 2,9 4,3 3,6 26,5 4,0 3,4 1-9 dipendenti 50,3 10,2 2,7 2,7 2,8 23,8 3,9 3,5 10-49 dipendenti 34,4 7,7 3,3 9,5 3,9 33,8 4,7 2,8 50-249 dipendenti 12,5 5,4 4,3 15,2 11,6 44,8 2,8 3,3 250-499 dipendenti 10,4 -- 2,5 13,7 20,3 44,9 2,2 5,3 500 dipendenti e oltre 7,7 1,5 3,4 11,5 15,7 50,7 2,2 7,3 CENTRO 51,1 10,0 1,9 2,5 3,1 24,4 4,1 2,9 1-9 dipendenti 55,0 10,4 1,8 1,6 2,5 21,8 4,0 2,8 10-49 dipendenti 39,0 8,9 2,3 5,4 3,4 33,6 4,8 2,6 50-249 dipendenti 14,1 7,0 3,1 11,3 10,8 46,8 2,9 4,0 250-499 dipendenti 12,1 -- -- 9,4 20,6 44,0 3,1 7,3 500 dipendenti e oltre 8,2 1,6 2,3 10,9 16,7 50,0 2,3 8,0 SUD E ISOLE 59,2 10,4 1,0 0,9 2,2 23,3 1,3 1,6 1-9 dipendenti 62,2 10,9 1,0 0,5 1,7 21,1 1,2 1,5 10-49 dipendenti 47,7 7,4 1,3 2,0 2,7 34,9 2,2 1,7 50-249 dipendenti 20,7 6,2 1,9 7,7 10,7 47,0 2,2 3,6 250-499 dipendenti 11,2 -- -- 9,6 21,5 43,2 -- 8,1 500 dipendenti e oltre 9,5 1,9 2,6 10,8 16,1 49,4 1,8 8,0 SEZIONE 2 I movimenti occupazionali previsti dalle imprese per il 2012 Sezione 2. I movimenti occupazionali previsti dalle imprese per il 2012 115 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** Dati comprensivi dei contratti a tempo determinato a carattere stagionale. *** I tassi di variazione sono calcolati sulla base dei saldi occupazionali non arrotondati. Tavola 4 - Occupati dipendenti a fine 2011, movimenti e tassi occupazionali previsti dalle imprese nel 2012 per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domande 1A.1-1A.2-1A.3 del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Dipendenti 31 12 2011 (v.a.)* Movimenti previsti nel 2012** Tassi previsti nel 2012*** entrate uscite saldo entrate uscite saldo TOTALE 11.448.210 631.340 761.850 -130.510 5,5 6,7 -1,1 INDUSTRIA 4.801.800 166.920 241.280 -74.370 3,5 5,0 -1,5 Industria in senso stretto 3.517.350 101.300 139.740 -38.440 2,9 4,0 -1,1 Estrazione di minerali 43.430 1.100 1.740 -640 2,5 4,0 -1,5 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 295.920 23.990 26.310 -2.320 8,1 8,9 -0,8 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 438.230 11.980 20.190 -8.210 2,7 4,6 -1,9 Industrie del legno e del mobile 228.560 5.430 9.480 -4.050 2,4 4,1 -1,8 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 143.520 3.330 4.930 -1.600 2,3 3,4 -1,1 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 191.760 4.590 6.720 -2.130 2,4 3,5 -1,1 Industrie della gomma e delle materie plastiche 165.400 3.560 5.050 -1.500 2,2 3,1 -0,9 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 184.020 3.550 7.120 -3.580 1,9 3,9 -1,9 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 682.310 15.790 21.440 -5.650 2,3 3,1 -0,8 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 645.270 15.340 18.990 -3.650 2,4 2,9 -0,6 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 349.320 8.060 11.290 -3.230 2,3 3,2 -0,9 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 93.080 3.230 4.290 -1.060 3,5 4,6 -1,1 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 56.520 1.360 2.180 -820 2,4 3,9 -1,5 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 240.170 8.120 9.870 -1.760 3,4 4,1 -0,7 Costruzioni 1.044.280 57.500 91.670 -34.170 5,5 8,8 -3,3 SERVIZI 6.646.410 464.420 520.570 -56.140 7,0 7,8 -0,8 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 236.860 6.480 9.360 -2.870 2,7 3,9 -1,2 Commercio all’ingrosso 580.780 20.230 23.990 -3.770 3,5 4,1 -0,6 Commercio al dettaglio 1.055.830 62.470 67.930 -5.460 5,9 6,4 -0,5 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 788.990 165.590 181.760 -16.170 21,0 23,0 -2,0 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 928.530 34.600 44.550 -9.950 3,7 4,8 -1,1 Servizi dei media e della comunicazione 85.870 4.640 5.500 -860 5,4 6,4 -1,0 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 370.710 12.190 12.430 -250 3,3 3,4 -0,1 Servizi avanzati di supporto alle imprese 335.470 19.040 17.960 1.080 5,7 5,4 0,3 Servizi fi nanziari e assicurativi 487.930 11.030 13.450 -2.420 2,3 2,8 -0,5 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 708.050 50.060 58.210 -8.150 7,1 8,2 -1,2 Istruzione e servizi formativi privati 115.430 7.940 9.360 -1.420 6,9 8,1 -1,2 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 474.660 30.660 32.670 -2.020 6,5 6,9 -0,4 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 264.300 30.690 32.130 -1.450 11,6 12,2 -0,5 Studi professionali 213.010 8.800 11.260 -2.460 4,1 5,3 -1,2 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 3.833.680 162.460 198.300 -35.840 4,2 5,2 -0,9 Nord Est 2.804.170 169.780 194.010 -24.230 6,1 6,9 -0,9 Centro 2.354.410 125.390 153.410 -28.010 5,3 6,5 -1,2 Sud e Isole 2.455.950 173.710 216.140 -42.430 7,1 8,8 -1,7 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 3.229.210 243.710 305.540 -61.830 7,5 9,5 -1,9 10-49 dipendenti 2.839.170 125.920 159.300 -33.380 4,4 5,6 -1,2 50-249 dipendenti 2.108.110 87.120 110.400 -23.280 4,1 5,2 -1,1 250-499 dipendenti 690.710 41.850 46.160 -4.320 6,1 6,7 -0,6 500 dipendenti e oltre 2.581.010 132.740 140.440 -7.700 5,1 5,4 -0,3 Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 116 Tavola 5 - Saldi occupazionali e tassi di variazione previsti dalle imprese per il 2012 per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domande 1A.1-1A.2-1A.3 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** I tassi di variazione sono calcolati sulla base dei saldi occupazionali non arrotondati. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Saldo previsto al 31.12.2012 (v.a.)* Tasso di variazione previsto nel 2012** Dipendenti Dipendenti 1-9 10-49 50-249 250-499 500 e oltre totale 1-9 10-49 50-249 250- 499 500 e oltre totale TOTALE -61.830 -33.380 -23.280 -4.320 -7.700-130.510 -1,9 -1,2 -1,1 -0,6 -0,3 -1,1 INDUSTRIA -29.700 -19.700 -12.850 -4.900 -7.210 -74.370 -2,5 -1,3 -1,3 -1,6 -0,9 -1,5 Industria in senso stretto -9.450 -10.220 -8.450 -3.780 -6.540 -38.440 -1,5 -0,9 -1,0 -1,4 -1,0 -1,1 Estrazione di minerali -140 -210 -70 -20 -200 -640 -2,6 -1,7 -1,3 -2,2 -1,0 -1,5 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco -1.100 -890 -230 -150 40 -2.320 -1,5 -1,1 -0,3 -0,7 0,1 -0,8 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature -1.930 -2.320 -1.800 -930 -1.240 -8.210 -1,8 -1,4 -1,8 -2,8 -4,0 -1,9 Industrie del legno e del mobile -1.730 -1.040 -840 -300 -140 -4.050 -2,6 -1,2 -1,6 -2,6 -1,2 -1,8 Industrie della carta, cartotecnica e stampa -550 -530 -340 -220 40 -1.600 -1,8 -1,1 -1,0 -2,9 0,2 -1,1 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere -20 -100 -380 -830 -800 -2.130 -0,3 -0,3 -0,7 -2,9 -1,2 -1,1 Industrie della gomma e delle materie plastiche -200 -370 -520 -120 -280 -1.500 -1,1 -0,7 -0,9 -0,8 -1,1 -0,9 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi -790 -990 -800 -430 -580 -3.580 -2,3 -1,7 -1,7 -2,5 -1,9 -1,9 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo -1.770 -1.720 -1.300 -230 -640 -5.650 -1,2 -0,7 -0,8 -0,5 -1,1 -0,8 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto -370 -1.250 -680 -470 -880 -3.650 -0,7 -0,8 -0,4 -0,8 -0,4 -0,6 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali -100 -340 -1.040 20 -1.770 -3.230 -0,2 -0,4 -1,3 0,1 -1,5 -0,9 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. -340 -200 -340 -110 -80 -1.060 -0,9 -0,6 -2,1 -2,6 -1,5 -1,1 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere -420 -260 -150 10 -10 -820 -2,3 -1,2 -1,2 0,3 -0,7 -1,5 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) -160 -270 -1.210 -60 -60 -1.760 -0,9 -0,7 -2,1 -0,3 -0,1 -0,7 Costruzioni -20.100 -9.210 -3.190 -1.060 -610 -34.170 -3,8 -2,6 -2,8 -5,6 -2,2 -3,3 SERVIZI -32.130 -13.680 -10.430 580 -490 -56.140 -1,6 -1,0 -1,0 0,2 -0,0 -0,8 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli -1.500 -770 -400 -- -210 -2.870 -1,2 -1,0 -1,2 0,1 -7,4 -1,2 Commercio all’ingrosso -2.280 -920 -20 -460 -100 -3.770 -1,0 -0,5 -0,0 -1,6 -0,3 -0,6 Commercio al dettaglio -6.410 -2.590 -1.510 1.040 4.010 -5.460 -1,7 -1,4 -1,4 2,5 1,2 -0,5 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici -13.310 -2.860 -770 -10 780 -16.170 -3,2 -1,6 -1,2 -0,0 0,7 -2,0 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio -3.270 -1.560 -2.510 70 -2.680 -9.950 -2,7 -0,9 -1,5 0,1 -0,7 -1,1 Servizi dei media e della comunicazione -40 -80 -250 -140 -360 -860 -0,3 -0,5 -1,3 -1,5 -1,4 -1,0 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 410 280 20 390 -1.340 -250 0,6 0,4 0,0 1,8 -0,9 -0,1 Servizi avanzati di supporto alle imprese 540 -290 20 -90 900 1.080 0,6 -0,3 0,0 -0,4 1,8 0,3 Servizi fi nanziari e assicurativi 110 -110 -90 190 -2.530 -2.420 0,2 -0,4 -0,2 0,6 -0,8 -0,5 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone -2.360 -2.330 -2.420 -790 -250 -8.150 -1,7 -1,6 -1,4 -1,2 -0,1 -1,2 Istruzione e servizi formativi privati -200 -520 -610 -80 -10 -1.420 -0,8 -1,4 -1,8 -1,4 -0,1 -1,2 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati -60 -1.020 -1.900 -30 990 -2.020 -0,1 -1,1 -1,2 -0,1 0,8 -0,4 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone -1.470 -770 -- 480 320 -1.450 -1,0 -1,2 -- 4,5 2,0 -0,5 Studi professionali -2.300 -160 -- -- -- -2.460 -1,2 -0,9 -- -- -- -1,2 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest -15.960 -8.160 -7.260 -1.840 -2.620 -35.840 -1,7 -0,9 -0,9 -0,7 -0,3 -0,9 Nord Est -13.120 -6.580 -4.850 -330 650 -24.230 -1,8 -0,9 -0,8 -0,2 0,1 -0,9 Centro -13.040 -7.930 -3.670 -640 -2.730 -28.010 -1,9 -1,4 -1,0 -0,4 -0,5 -1,2 Sud e Isole -19.710 -10.710 -7.510 -1.500 -3.000 -42.430 -2,2 -1,7 -2,1 -1,4 -0,6 -1,7 SEZIONE 3 Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: principali caratteristiche Nella presente sezione sono considerate le assunzioni non stagionali, con l’esclusione quindi delle assunzioni previste a tempo determinato destinate a svolgere attività e lavorazioni di carattere stagionale Sezione 3. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: principali caratteristiche 119 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Tavola 6 - Assunzioni totali e assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e per il 2011 per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domande 2D.1-2D.5 del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni previste nel 2012 (v.a.)* di cui non stagionali Assunzioni previste nel 2011 (v.a.)* di cui non stagionali valori assoluti* % su totale assunzioni valori assoluti* % su totale assunzioni TOTALE 631.340 406.820 64,4 846.010 595.160 70,3 INDUSTRIA 166.920 128.740 77,1 275.130 229.060 83,3 Industria in senso stretto 101.300 74.550 73,6 165.720 131.930 79,6 Estrazione di minerali 1.100 950 86,5 1.780 1.560 87,9 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 23.990 7.860 32,8 30.850 12.150 39,4 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 11.980 9.050 75,5 22.990 18.530 80,6 Industrie del legno e del mobile 5.430 4.220 77,7 10.170 8.740 86,0 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 3.330 2.500 75,2 5.650 4.640 82,1 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 4.590 4.040 88,1 6.480 5.890 91,0 Industrie della gomma e delle materie plastiche 3.560 2.870 80,7 6.240 5.500 88,1 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 3.550 2.970 83,6 6.220 5.630 90,5 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 15.790 14.330 90,8 30.590 28.380 92,8 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 15.340 14.360 93,6 23.510 21.890 93,1 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 8.060 7.440 92,3 13.060 11.880 90,9 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 3.230 2.970 91,9 5.510 4.930 89,4 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 1.360 990 73,0 2.680 2.210 82,4 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 8.120 6.210 76,5 10.330 8.070 78,1 Costruzioni 57.500 47.980 83,4 99.070 89.070 89,9 SERVIZI 464.420 278.080 59,9 570.880 366.100 64,1 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 6.480 5.540 85,5 10.950 9.160 83,7 Commercio all’ingrosso 20.230 15.690 77,6 31.950 24.250 75,9 Commercio al dettaglio 62.470 47.420 75,9 85.620 62.950 73,5 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 165.590 46.140 27,9 166.800 49.960 29,9 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 34.600 25.940 75,0 55.200 42.600 77,2 Servizi dei media e della comunicazione 4.640 3.590 77,3 5.220 3.560 68,2 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 12.190 11.460 94,0 17.130 15.720 91,8 Servizi avanzati di supporto alle imprese 19.040 17.730 93,1 22.220 20.190 90,9 Servizi fi nanziari e assicurativi 11.030 10.300 93,4 15.670 14.950 95,4 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 50.060 39.970 79,8 59.760 48.980 82,0 Istruzione e servizi formativi privati 7.940 6.280 79,1 9.130 6.690 73,3 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 30.660 27.070 88,3 38.200 32.450 84,9 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 30.690 13.590 44,3 35.560 18.690 52,6 Studi professionali 8.800 7.370 83,7 17.480 15.960 91,3 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 162.460 123.110 75,8 227.650 181.830 79,9 Nord Est 169.780 100.450 59,2 225.280 144.860 64,3 Centro 125.390 82.960 66,2 168.610 121.290 71,9 Sud e Isole 173.710 100.300 57,7 224.470 147.180 65,6 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 243.710 152.350 62,5 332.610 240.280 72,2 10-49 dipendenti 125.920 55.560 44,1 191.260 113.580 59,4 50-249 dipendenti 87.120 59.830 68,7 119.740 79.660 66,5 250-499 dipendenti 41.850 31.300 74,8 44.440 35.590 80,1 500 dipendenti e oltre 132.740 107.780 81,2 157.960 126.050 79,8 Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 120 Tavola 7 - Assunzioni previste per il 2012 per le diverse forme contrattuali, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale. Valori percentuali Cfr. domande 2D.2-2D.5 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** Per maternità, aspettativa, ferie, malattia. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagio- nali (v.a.)* di cui contratti a tempo indeter- minato appren- distato inseri- mento tempo determinato fi nalizzati alla altri prova di nuovo per- sonale sostituz. temporanea di persona- le** copertura di un picco di attività TOTALE 406.820 41,0 9,4 1,7 10,2 10,7 24,4 2,7 INDUSTRIA 128.740 43,8 9,5 1,1 12,2 5,7 26,3 1,4 Industria in senso stretto 74.550 41,7 9,7 1,4 15,6 7,0 22,5 2,0 Estrazione di minerali 950 42,8 24,1 -- 9,9 -- 15,0 -- Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 7.860 36,6 10,5 1,6 13,9 8,2 23,5 5,8 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 9.050 35,7 10,1 1,6 15,8 10,4 25,9 -- Industrie del legno e del mobile 4.220 39,9 11,2 -- 18,7 6,0 22,9 -- Industrie della carta, cartotecnica e stampa 2.500 40,5 14,5 4,0 18,0 8,1 13,8 -- Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 4.040 45,7 6,3 1,8 13,3 8,0 22,0 2,9 Industrie della gomma e delle materie plastiche 2.870 39,6 5,4 -- 18,1 8,6 25,1 -- Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 2.970 40,9 6,9 2,5 18,3 6,2 24,1 -- Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 14.330 36,0 10,6 0,5 17,4 7,2 27,2 1,1 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 14.360 49,7 7,8 1,3 16,0 4,9 17,4 3,0 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 7.440 50,6 8,8 2,2 12,9 6,3 17,7 1,4 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 2.970 41,0 14,1 -- 9,5 3,8 30,2 -- Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 990 41,7 11,9 -- 13,3 10,0 21,9 -- Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 6.210 51,3 9,2 4,9 7,0 10,7 15,8 1,1 Costruzioni 47.980 46,0 9,1 0,2 7,7 2,9 33,6 0,4 SERVIZI 278.080 39,7 9,3 2,0 9,2 13,1 23,5 3,3 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 5.540 48,5 17,6 0,9 14,4 5,8 10,8 2,0 Commercio all’ingrosso 15.690 46,5 11,5 1,2 13,6 7,3 18,4 1,6 Commercio al dettaglio 47.420 30,4 11,8 5,5 10,9 14,3 25,7 1,4 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 46.140 30,5 10,9 1,1 9,6 10,9 25,3 11,7 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 25.940 59,5 3,6 1,8 10,6 7,1 16,6 0,9 Servizi dei media e della comunicazione 3.590 53,0 7,7 -- 5,5 5,8 24,9 1,8 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 11.460 50,0 12,4 2,1 8,3 5,4 20,7 1,1 Servizi avanzati di supporto alle imprese 17.730 35,3 11,0 3,5 7,4 5,8 36,4 0,7 Servizi fi nanziari e assicurativi 10.300 50,8 15,6 3,1 10,6 10,7 8,6 0,6 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 39.970 50,4 4,8 0,5 8,0 12,4 22,6 1,3 Istruzione e servizi formativi privati 6.280 16,4 2,2 -- 6,1 21,9 53,0 -- Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 27.070 35,0 1,0 0,6 5,6 31,5 25,0 1,2 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 13.590 29,2 17,0 1,1 8,4 15,1 20,4 8,8 Studi professionali 7.370 35,7 24,5 -- 7,4 18,7 13,6 -- RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 123.110 43,5 8,5 2,3 9,9 11,5 22,3 2,0 Nord Est 100.450 35,1 7,8 1,2 12,1 12,7 27,0 4,1 Centro 82.960 37,9 13,1 2,1 10,7 10,4 23,6 2,3 Sud e Isole 100.300 46,2 9,0 1,3 8,0 8,2 24,9 2,4 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 152.350 40,6 15,4 0,7 11,0 6,9 21,9 3,5 10-49 dipendenti 55.560 36,2 6,2 0,4 11,7 10,3 32,1 3,1 50-249 dipendenti 59.830 38,2 3,7 0,7 13,3 14,0 28,4 1,7 250-499 dipendenti 31.300 42,2 4,6 2,9 8,6 17,9 21,1 2,7 500 dipendenti e oltre 107.780 45,1 7,1 4,1 6,9 12,5 22,6 1,8 Sezione 3. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: principali caratteristiche 121 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I dati 2012 sono espressi secondo la nuova Classifi cazione delle Professioni ISTAT2011 e risultano quindi non perfettamente confrontabili con quelli degli anni precedenti. Tavola 8 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per grandi gruppi professionali, settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domanda 2B-2C-2D.1-2D.5 del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assun- zioni non stagionali (v.a.)* di cui (%) dirigenti profess. intellett. e scientif. profess. tecniche impiegati profess. com- merc. e servizi operai specializ- zati condutt. impianti e macchine profess. non qua- lifi cate TOTALE 406.820 0,3 7,7 13,7 14,2 26,7 15,2 8,4 13,7 INDUSTRIA 128.740 0,4 5,6 14,6 8,7 2,2 42,3 17,1 9,1 Industria in senso stretto 74.550 0,7 8,4 19,0 9,5 3,5 32,2 21,0 5,8 Estrazione di minerali 950 0,0 10,5 41,2 11,5 1,9 8,7 21,7 4,5 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 7.860 0,8 2,6 11,8 10,5 11,9 35,5 21,4 5,5 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 9.050 0,7 3,2 10,1 9,0 8,9 39,1 25,0 4,1 Industrie del legno e del mobile 4.220 0,1 1,9 13,2 13,5 4,1 45,4 14,5 7,2 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 2.500 0,6 5,3 17,1 17,1 2,8 23,6 23,9 9,5 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 4.040 1,6 22,1 26,9 12,9 1,1 2,0 31,2 2,2 Industrie della gomma e delle materie plastiche 2.870 0,9 3,6 16,7 12,9 0,6 10,5 47,4 7,4 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 2.970 0,5 3,2 17,0 12,7 1,6 30,9 27,2 7,0 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 14.330 0,2 4,3 17,2 6,4 0,7 48,3 16,8 6,0 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 14.360 1,0 15,4 23,2 6,6 0,7 25,7 21,8 5,7 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 7.440 0,7 17,5 29,9 9,3 1,9 20,5 14,5 5,8 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 2.970 0,5 6,7 24,6 10,7 3,3 43,0 4,8 6,4 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 990 0,0 1,8 15,0 19,4 6,5 34,7 12,9 9,8 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 6.210 0,5 4,7 19,7 10,7 0,5 13,4 14,7 35,8 Costruzioni 47.980 0,0 1,4 7,0 7,3 0,3 61,8 11,2 10,9 SERVIZI 278.080 0,3 8,6 13,3 16,7 38,0 2,7 4,4 15,9 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 5.540 0,1 0,7 13,6 24,6 21,4 32,0 1,9 5,6 Commercio all’ingrosso 15.690 0,6 3,5 20,1 25,1 35,1 2,1 6,2 7,2 Commercio al dettaglio 47.420 0,6 2,6 4,0 9,2 77,1 2,4 1,2 2,9 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 46.140 0,1 0,2 1,1 4,2 78,5 1,7 0,5 13,6 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 25.940 0,2 1,4 9,3 30,4 4,1 1,4 34,3 18,9 Servizi dei media e della comunicazione 3.590 0,6 14,0 53,1 18,3 4,7 6,2 2,6 0,7 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 11.460 0,5 33,4 38,5 21,8 3,6 0,9 1,0 0,3 Servizi avanzati di supporto alle imprese 17.730 0,5 33,3 28,8 26,1 2,3 0,7 2,0 6,3 Servizi fi nanziari e assicurativi 10.300 0,7 10,3 31,0 53,1 4,3 0,2 0,0 0,3 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 39.970 0,1 1,9 5,1 14,4 9,3 3,8 1,6 63,7 Istruzione e servizi formativi privati 6.280 0,2 60,6 14,3 11,5 2,2 0,1 0,4 10,7 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 27.070 0,3 13,2 24,6 4,3 52,1 0,2 0,5 4,7 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 13.590 0,4 9,1 10,3 22,4 40,9 7,2 1,1 8,6 Studi professionali 7.370 0,0 13,6 35,9 41,9 4,0 0,5 0,3 3,8 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 123.110 0,5 9,7 16,3 15,4 26,9 10,8 7,8 12,8 Nord Est 100.450 0,3 7,6 14,5 11,6 29,9 12,3 8,5 15,3 Centro 82.960 0,4 7,3 13,2 15,1 28,5 14,5 7,8 13,2 Sud e Isole 100.300 0,2 5,6 10,2 14,7 21,8 24,2 9,6 13,8 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 152.350 0,0 4,1 11,8 16,9 25,6 24,1 7,6 9,9 10-49 dipendenti 55.560 0,2 10,2 17,0 14,3 14,7 20,7 10,3 12,6 50-249 dipendenti 59.830 0,5 11,5 17,8 11,6 18,7 11,8 11,0 17,1 250-499 dipendenti 31.300 1,0 10,3 15,4 12,5 28,4 7,0 9,1 16,3 500 dipendenti e oltre 107.780 0,6 8,5 12,0 12,3 38,3 4,2 7,0 17,1 Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 122 Tavola 9 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale, secondo il livello di istruzione segnalato e secondo il livello formativo equivalente Cfr. domanda 2D.1-2D.5-2E del questionario di rilevazione Assun- zioni non stagionali (v.a.)* Livello di istruzione segnalato (%) Livello formativo equivalente** (%) universi- tario seconda- rio e post second. qualifi ca profes- sionale nessuna formazio- ne speci- fi ca universi- tario seconda- rio e post second. qualifi ca profes- sionale nessuna formazio- ne speci- fi ca TOTALE 406.820 14,5 40,9 12,3 32,3 16,6 43,7 22,4 17,3 INDUSTRIA 128.740 12,1 34,4 14,2 39,3 13,8 39,4 31,8 15,1 Industria in senso stretto 74.550 17,0 40,2 10,8 32,1 18,9 43,1 21,8 16,1 Estrazione di minerali 950 33,8 44,1 7,2 15,0 35,0 45,2 15,6 4,2 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 7.860 9,0 37,4 6,7 46,9 9,6 38,1 21,7 30,6 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 9.050 6,0 38,1 12,4 43,5 7,5 41,9 32,8 17,8 Industrie del legno e del mobile 4.220 7,5 40,7 13,7 38,2 9,0 45,2 25,3 20,4 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 2.500 12,2 53,4 12,1 22,2 13,7 54,2 20,2 12,0 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 4.040 40,2 39,3 3,8 16,7 42,4 38,0 7,1 12,5 Industrie della gomma e delle materie plastiche 2.870 11,8 39,5 8,8 39,9 15,1 38,6 21,6 24,7 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 2.970 9,9 43,1 15,1 31,8 11,8 47,2 29,2 11,8 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 14.330 10,4 38,2 16,1 35,3 12,1 45,4 29,0 13,6 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 14.360 27,0 36,0 9,3 27,7 29,1 39,2 17,2 14,5 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 7.440 30,5 44,9 7,2 17,4 33,5 45,3 9,2 12,0 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 2.970 16,5 53,5 9,6 20,4 19,5 53,6 21,2 5,7 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 990 7,9 51,8 12,5 27,8 9,7 56,3 17,7 16,3 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 6.210 16,8 36,4 5,1 41,7 17,7 36,6 13,0 32,7 Costruzioni 47.980 3,8 25,2 20,8 50,2 5,3 33,9 49,6 11,2 SERVIZI 278.080 15,6 43,9 11,4 29,1 17,9 45,6 18,1 18,4 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 5.540 4,1 61,0 15,6 19,3 8,0 62,4 20,3 9,4 Commercio all’ingrosso 15.690 10,0 65,7 9,4 14,9 14,9 64,5 10,1 10,5 Commercio al dettaglio 47.420 3,8 55,5 4,3 36,4 6,2 55,1 14,3 24,5 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 46.140 1,1 32,2 22,6 44,2 1,5 41,4 33,7 23,3 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 25.940 4,7 46,8 17,4 31,1 6,7 48,8 29,2 15,3 Servizi dei media e della comunicazione 3.590 39,3 44,9 10,1 5,7 46,8 42,9 6,9 3,4 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 11.460 46,1 51,9 1,1 1,0 51,2 47,4 1,3 0,1 Servizi avanzati di supporto alle imprese 17.730 44,2 47,3 1,3 7,2 47,8 44,2 2,5 5,5 Servizi fi nanziari e assicurativi 10.300 52,0 47,1 0,4 0,5 55,7 43,5 0,5 0,3 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 39.970 5,6 28,4 2,9 63,1 6,4 29,0 19,5 45,1 Istruzione e servizi formativi privati 6.280 64,5 25,2 2,6 7,6 66,7 24,0 2,4 6,9 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 27.070 31,9 34,8 29,3 4,0 33,0 42,0 22,1 3,0 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 13.590 10,9 49,4 16,5 23,2 14,0 51,9 19,8 14,3 Studi professionali 7.370 23,7 70,2 2,3 3,8 30,7 64,1 1,9 3,3 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 123.110 17,5 41,3 12,6 28,5 20,2 43,3 19,6 16,9 Nord Est 100.450 13,7 39,8 12,2 34,3 15,5 42,3 24,0 18,2 Centro 82.960 14,6 40,6 12,2 32,6 16,9 43,2 21,3 18,6 Sud e Isole 100.300 11,4 41,6 12,0 34,9 12,9 45,9 25,2 15,9 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 152.350 7,9 44,0 17,0 31,2 10,1 48,7 28,4 12,8 10-49 dipendenti 55.560 14,7 44,2 14,1 27,0 18,0 48,3 21,9 11,8 50-249 dipendenti 59.830 21,4 40,5 8,3 29,9 24,3 41,0 18,6 16,1 250-499 dipendenti 31.300 20,6 41,6 5,8 32,0 22,0 41,3 16,6 20,0 500 dipendenti e oltre 107.780 18,1 34,9 8,9 38,1 19,1 36,3 18,0 26,6 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** Per la defi nizione di livello formativo equivalente fare riferimento al frontespizio della sezione 6. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Sezione 3. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: principali caratteristiche 123 Tavola 10 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 di personale con e senza esperienza specifica per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domanda 2D.1-2D.5-2G.3 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagio- nali 2012 (v.a.)* di cui con specifi ca esperienza (quota % sul totale) di cui senza specifi ca esperienza (quota % sul totale) profes- sionale nello stesso settore Totale generica esperienza di lavoro senza espe- rienza Totale TOTALE 406.820 20,9 33,1 54,0 18,9 27,1 46,0 INDUSTRIA 128.740 25,9 35,4 61,4 16,1 22,5 38,6 Industria in senso stretto 74.550 27,8 29,1 56,9 18,4 24,7 43,1 Estrazione di minerali 950 30,6 22,1 52,7 6,1 41,2 47,3 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 7.860 14,2 25,6 39,9 24,8 35,3 60,1 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 9.050 28,4 34,3 62,7 15,0 22,3 37,3 Industrie del legno e del mobile 4.220 25,6 23,4 49,1 25,6 25,3 50,9 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 2.500 22,0 23,8 45,7 19,9 34,4 54,3 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 4.040 32,3 25,9 58,2 13,8 28,0 41,8 Industrie della gomma e delle materie plastiche 2.870 21,0 25,6 46,6 20,0 33,4 53,4 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 2.970 27,3 33,2 60,5 17,7 21,8 39,5 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 14.330 27,5 32,2 59,7 16,7 23,6 40,3 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 14.360 35,0 28,3 63,4 18,0 18,7 36,6 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 7.440 32,0 27,1 59,0 17,3 23,6 41,0 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 2.970 28,3 35,1 63,4 21,0 15,6 36,6 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 990 20,8 27,2 48,0 24,3 27,7 52,0 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 6.210 14,4 19,1 33,5 15,7 50,9 66,5 Costruzioni 47.980 24,5 47,4 72,0 12,5 15,5 28,0 SERVIZI 278.080 18,6 32,0 50,6 20,2 29,2 49,4 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 5.540 17,5 30,0 47,5 29,0 23,5 52,5 Commercio all’ingrosso 15.690 17,5 29,5 47,0 23,8 29,2 53,0 Commercio al dettaglio 47.420 11,0 33,4 44,4 22,1 33,5 55,6 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 46.140 17,6 37,0 54,5 20,6 24,8 45,5 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 25.940 15,6 36,6 52,2 26,0 21,8 47,8 Servizi dei media e della comunicazione 3.590 21,1 41,6 62,8 14,3 23,0 37,2 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 11.460 29,3 32,1 61,4 16,6 22,0 38,6 Servizi avanzati di supporto alle imprese 17.730 27,3 34,8 62,1 16,4 21,5 37,9 Servizi fi nanziari e assicurativi 10.300 16,1 22,7 38,8 13,1 48,2 61,2 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 39.970 9,7 25,2 34,9 22,1 43,0 65,1 Istruzione e servizi formativi privati 6.280 34,5 28,4 62,9 11,6 25,5 37,1 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 27.070 30,9 35,1 66,0 10,0 24,0 34,0 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 13.590 26,7 24,3 51,0 22,7 26,4 49,0 Studi professionali 7.370 26,3 25,6 51,9 29,7 18,4 48,1 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 123.110 22,1 31,5 53,6 19,6 26,8 46,4 Nord Est 100.450 22,1 32,2 54,3 17,1 28,6 45,7 Centro 82.960 19,3 32,0 51,3 20,2 28,5 48,7 Sud e Isole 100.300 19,6 36,7 56,3 19,0 24,7 43,7 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 152.350 19,1 35,2 54,3 19,7 26,1 45,7 10-49 dipendenti 55.560 26,1 35,1 61,2 17,5 21,3 38,8 50-249 dipendenti 59.830 28,2 31,0 59,1 14,8 26,0 40,9 250-499 dipendenti 31.300 21,3 31,2 52,5 18,4 29,1 47,5 500 dipendenti e oltre 107.780 16,6 30,8 47,4 21,0 31,6 52,6 Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 124 Tavola 11 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 considerate di difficile reperimento, principali ragioni della difficoltà e relativo tempo di ricerca, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domande 2I.1-2I.2-2I.5 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni considerate di diffi cile reperimento La diffi coltà di reperimento è preva- lentemente imputabile a (%) Tempo di ricerca (mesi)Totale 2012 (v.a.)* % su totale assunzioni ridotto numero di candidati inadeguatezza dei candidati TOTALE 65.460 16,1 7,4 8,7 4,2 INDUSTRIA 25.100 19,5 9,3 10,2 5,3 Industria in senso stretto 15.650 21,0 10,9 10,1 5,0 Estrazione di minerali 100 10,8 -- 8,1 3,6 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 1.070 13,6 6,3 7,3 4,3 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 2.000 22,1 13,3 8,8 5,5 Industrie del legno e del mobile 810 19,3 7,6 11,7 6,4 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 400 16,0 7,7 8,3 4,2 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 600 14,8 7,6 7,3 4,1 Industrie della gomma e delle materie plastiche 450 15,5 8,6 6,9 4,0 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 570 19,2 8,0 11,2 5,0 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 3.740 26,1 12,6 13,5 5,9 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 3.320 23,1 12,6 10,5 4,3 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 1.710 22,9 13,8 9,1 4,9 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 710 23,7 13,2 10,6 4,7 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 180 17,8 7,3 10,6 5,2 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 460 7,4 3,3 4,1 3,2 Costruzioni 8.990 18,7 7,7 11,1 5,9 SERVIZI 40.360 14,5 6,5 8,1 3,5 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 1.120 20,2 4,1 16,1 7,5 Commercio all’ingrosso 1.930 12,3 3,3 9,0 4,4 Commercio al dettaglio 6.270 13,2 4,6 8,6 3,9 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 9.320 20,2 10,5 9,7 2,6 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 2.600 10,0 3,4 6,6 3,7 Servizi dei media e della comunicazione 480 13,2 3,9 9,3 7,1 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 2.590 22,6 10,2 12,4 3,8 Servizi avanzati di supporto alle imprese 3.050 17,2 9,3 7,9 3,1 Servizi fi nanziari e assicurativi 1.030 10,0 5,4 4,6 3,9 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 3.340 8,3 2,9 5,4 3,2 Istruzione e servizi formativi privati 590 9,4 4,3 5,1 3,3 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 4.260 15,7 11,2 4,6 2,5 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 2.560 18,8 8,1 10,7 3,6 Studi professionali 1.240 16,8 2,7 14,1 4,7 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 19.380 15,7 7,9 7,8 3,8 Nord Est 17.730 17,7 8,2 9,5 4,0 Centro 16.440 19,8 7,6 12,2 4,7 Sud e Isole 11.910 11,9 5,7 6,2 4,2 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 27.800 18,2 6,4 11,8 5,4 10-49 dipendenti 8.000 14,4 6,2 8,2 4,2 50-249 dipendenti 8.310 13,9 6,6 7,3 3,5 250-499 dipendenti 4.650 14,9 8,7 6,2 3,1 500 dipendenti e oltre 16.700 15,5 9,3 6,2 2,8 Sezione 3. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: principali caratteristiche 125 Tavola 12 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e segnalazioni del genere ritenuto più adatto allo svolgimento della professione, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domanda 2D.1-2G.1 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagionali 2012 (v.a.)* di cui (% sul totale assunzioni) uomini donne ugualmenteadatti TOTALE 406.820 31,5 18,9 49,6 INDUSTRIA 128.740 63,2 9,4 27,3 Industria in senso stretto 74.550 50,7 12,8 36,5 Estrazione di minerali 950 49,4 4,2 46,4 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 7.860 37,1 18,3 44,7 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 9.050 29,3 37,5 33,2 Industrie del legno e del mobile 4.220 62,2 14,2 23,7 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 2.500 45,5 13,0 41,5 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 4.040 31,0 10,3 58,7 Industrie della gomma e delle materie plastiche 2.870 57,1 12,1 30,8 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 2.970 70,3 8,9 20,8 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 14.330 73,1 5,6 21,3 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 14.360 53,4 4,7 41,9 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 7.440 36,8 9,4 53,8 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 2.970 61,0 9,9 29,2 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 990 36,5 22,6 40,9 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 6.210 31,8 4,7 63,5 Costruzioni 47.980 86,6 4,9 8,4 SERVIZI 278.080 16,9 23,3 59,8 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 5.540 56,3 15,6 28,1 Commercio all’ingrosso 15.690 33,7 17,4 48,9 Commercio al dettaglio 47.420 15,7 25,4 58,9 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 46.140 20,7 26,3 53,0 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 25.940 37,6 4,4 58,0 Servizi dei media e della comunicazione 3.590 12,3 10,4 77,4 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 11.460 10,1 10,4 79,6 Servizi avanzati di supporto alle imprese 17.730 9,0 12,4 78,6 Servizi fi nanziari e assicurativi 10.300 5,6 7,7 86,8 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 39.970 10,8 33,6 55,6 Istruzione e servizi formativi privati 6.280 4,3 30,4 65,3 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 27.070 2,6 28,4 68,9 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 13.590 14,8 32,7 52,5 Studi professionali 7.370 8,8 52,4 38,8 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 123.110 25,2 18,9 55,9 Nord Est 100.450 28,1 20,1 51,8 Centro 82.960 29,1 20,6 50,3 Sud e Isole 100.300 44,8 16,3 38,9 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 152.350 47,0 25,1 27,9 10-49 dipendenti 55.560 42,2 17,1 40,7 50-249 dipendenti 59.830 29,4 13,3 57,3 250-499 dipendenti 31.300 17,4 14,7 68,0 500 dipendenti e oltre 107.780 9,5 15,4 75,1 Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 126 Tavola 13 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per classe di età, settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domanda 2D.1-2G.2 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagio- nali 2012 (v.a.)* Classi di età (%) fi no a 24 anni 25-29 anni 30-44 anni 45-54 anni oltre 54 anni non rilevante TOTALE 406.820 9,3 26,1 22,4 2,6 0,5 39,1 INDUSTRIA 128.740 8,5 24,1 27,7 4,2 0,7 34,8 Industria in senso stretto 74.550 8,8 27,8 29,5 3,5 0,5 29,9 Estrazione di minerali 950 2,7 36,0 35,0 3,5 0,3 22,5 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 7.860 11,9 22,4 26,5 2,9 0,4 35,8 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 9.050 8,8 25,2 25,5 5,4 0,4 34,8 Industrie del legno e del mobile 4.220 12,5 24,8 29,2 5,5 0,9 27,1 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 2.500 13,6 29,5 22,7 2,8 0,8 30,7 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 4.040 3,7 27,1 32,5 2,7 0,3 33,6 Industrie della gomma e delle materie plastiche 2.870 9,4 23,0 28,9 3,1 0,0 35,6 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 2.970 6,0 22,8 30,8 5,0 1,4 34,0 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 14.330 8,1 27,4 30,6 4,4 0,5 29,1 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 14.360 7,8 34,7 32,7 2,4 0,3 22,1 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 7.440 9,0 29,1 30,1 1,6 0,8 29,4 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 2.970 9,2 26,0 29,7 3,8 0,2 31,2 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 990 12,6 25,6 18,9 4,0 1,2 37,7 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 6.210 10,4 26,3 32,2 1,7 0,9 28,5 Costruzioni 47.980 7,9 18,2 24,3 5,5 0,9 43,1 SERVIZI 278.080 9,7 27,1 20,0 1,8 0,4 41,1 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 5.540 16,4 27,7 20,3 3,7 0,9 30,9 Commercio all’ingrosso 15.690 10,6 33,7 21,5 4,0 0,3 29,9 Commercio al dettaglio 47.420 18,8 35,3 12,7 1,5 0,3 31,5 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 46.140 14,0 23,9 18,2 2,1 0,4 41,5 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 25.940 3,3 25,4 33,2 2,7 0,6 34,8 Servizi dei media e della comunicazione 3.590 3,2 26,5 35,4 1,0 0,1 33,8 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 11.460 4,9 31,9 24,7 1,9 0,1 36,6 Servizi avanzati di supporto alle imprese 17.730 9,4 37,5 18,5 1,1 0,0 33,5 Servizi fi nanziari e assicurativi 10.300 9,7 48,0 22,4 1,1 0,1 18,7 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 39.970 2,5 15,6 22,5 1,5 0,5 57,4 Istruzione e servizi formativi privati 6.280 1,8 18,9 23,8 0,5 0,4 54,7 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 27.070 2,0 17,1 16,4 1,1 0,3 63,1 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 13.590 19,9 23,5 12,4 1,4 0,9 42,0 Studi professionali 7.370 6,2 36,3 24,4 2,3 0,9 30,0 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 123.110 8,5 28,7 22,9 2,5 0,6 36,8 Nord Est 100.450 7,6 24,4 22,8 2,7 0,4 42,1 Centro 82.960 11,1 27,1 24,3 2,0 0,5 34,9 Sud e Isole 100.300 10,6 23,9 19,9 3,0 0,4 42,2 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 152.350 13,9 25,5 22,3 4,2 0,9 33,2 10-49 dipendenti 55.560 6,9 21,6 23,6 3,5 0,7 43,7 50-249 dipendenti 59.830 3,5 23,3 26,2 2,0 0,2 44,9 250-499 dipendenti 31.300 6,0 29,7 21,1 0,9 0,0 42,2 500 dipendenti e oltre 107.780 8,3 30,0 20,3 0,6 0,0 40,8 Sezione 3. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: principali caratteristiche 127 Tavola 14 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 di personale immigrato, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domande 2G.2-2G.3-2J-2K del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagionali di personale immigrato 2012 di cui su valore massimo (%) con ne- cessità di ulteriore formazione fi no a 29 anni senza esperienza specifi ca minimo (v.a.)* % su tot. assunzioni Massimo (v.a.)* % su tot. assunzioni TOTALE 38.790 9,5 60.570 14,9 80,7 29,8 51,1 INDUSTRIA 13.950 10,8 18.230 14,2 71,7 23,2 47,2 Industria in senso stretto 7.210 9,7 8.910 12,0 81,9 28,8 49,9 Estrazione di minerali 30 -- 30 -- -- -- -- Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 780 9,9 1.030 13,1 73,9 28,6 63,3 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 1.000 11,1 1.200 13,3 84,4 35,4 45,8 Industrie del legno e del mobile 510 12,1 560 13,3 73,1 31,1 55,7 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 180 7,3 200 8,1 74,8 25,7 58,4 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 220 5,4 270 6,6 85,8 38,8 61,9 Industrie della gomma e delle materie plastiche 370 12,8 480 16,6 78,6 23,7 68,5 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 250 8,3 270 9,0 77,2 18,4 51,3 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 1.690 11,8 2.140 15,0 79,8 23,5 45,3 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 1.070 7,4 1.460 10,1 92,9 31,8 42,5 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 650 8,8 800 10,7 86,9 36,6 50,1 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 350 11,6 370 12,3 81,6 13,2 29,9 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 110 11,1 120 11,6 65,2 37,4 63,5 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 370 5,9 1.040 16,8 92,0 6,1 85,4 Costruzioni 6.380 13,3 8.280 17,3 58,3 19,2 39,6 SERVIZI 24.840 8,9 42.340 15,2 84,6 32,7 52,8 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 290 5,2 300 5,3 65,9 53,4 67,2 Commercio all’ingrosso 770 4,9 1.370 8,8 95,5 35,2 70,2 Commercio al dettaglio 1.300 2,7 3.910 8,2 97,5 79,6 68,9 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 7.670 16,6 12.110 26,3 77,0 29,3 51,2 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 2.470 9,5 3.430 13,2 78,0 16,7 55,1 Servizi dei media e della comunicazione 110 3,1 200 5,5 74,2 17,7 59,1 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 350 3,0 730 6,3 93,8 38,2 61,7 Servizi avanzati di supporto alle imprese 770 4,4 2.550 14,4 98,0 64,6 17,9 Servizi fi nanziari e assicurativi 210 2,0 260 2,6 74,2 37,9 49,2 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 4.820 12,1 8.410 21,0 84,5 11,6 58,7 Istruzione e servizi formativi privati 350 5,6 490 7,8 76,4 33,1 45,8 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 2.930 10,8 5.380 19,9 91,9 19,1 38,5 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 1.460 10,7 1.850 13,6 73,8 40,3 42,5 Studi professionali 1.340 18,2 1.350 18,3 87,2 75,9 90,1 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 11.920 9,7 19.630 15,9 83,5 33,6 49,8 Nord Est 9.700 9,7 16.430 16,4 84,5 21,8 51,4 Centro 9.390 11,3 13.650 16,5 78,8 32,7 54,2 Sud e Isole 7.790 7,8 10.860 10,8 72,4 31,5 49,0 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 17.700 11,6 21.410 14,1 68,7 36,4 49,9 10-49 dipendenti 7.270 13,1 9.500 17,1 71,5 20,9 52,2 50-249 dipendenti 7.070 11,8 11.270 18,8 84,5 17,3 45,7 250-499 dipendenti 1.450 4,6 3.160 10,1 97,6 27,0 59,7 500 dipendenti e oltre 5.300 4,9 15.230 14,1 97,0 36,1 54,3 SEZIONE 4 Le assunzioni “non stagionali” previste nel 2012: le professioni richieste Nella presente sezione sono considerate le assunzioni “non stagionali”, con l’esclusione quindi delle assunzioni previste a tempo determinato destinate a svolgere attività e lavorazioni di carattere stagionale Sezione 4. Le assunzioni “non stagionali” previste nel 2012: le professioni richieste 131 Tavola 15 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per grandi gruppi professionali e livello di istruzione segnalato, per tipologia contrattuale Cfr. domande 2B-2D.1-2D.2-2D.5 del questionario di rilevazione Assunzioni non stagio- nali (v.a.)* di cui contratti a (%) tempo indeter- minato appren- distato inseri- mento tempo determinato fi nalizzati alla altri prova di nuovo per- sonale sostituz. temporanea di persona- le** copertura di un picco di attività TOTALE 406.820 41,0 9,4 1,7 10,2 10,7 24,4 2,7 GRANDI GRUPPI PROFESSIONALI 1. Dirigenti 1.420 92,2 -- -- 2,5 1,5 3,0 0,2 2. Professioni intellettuali, scientifi che e di elevata specializzazione 31.190 46,4 8,0 3,4 7,4 9,1 23,2 2,5 3. Professioni tecniche 55.790 49,4 8,8 1,7 11,6 9,9 17,5 1,2 4. Professioni esecutive nel lavoro d’uffi cio 57.800 46,4 14,1 1,3 10,7 9,8 16,7 0,9 5. Professioni qualifi cate nelle attività commerciali e nei servizi 108.600 27,9 11,6 3,1 9,7 15,4 27,1 5,2 6. Artigiani, operai specializzati e agricoltori 61.930 40,9 10,7 0,6 10,2 4,8 30,9 1,8 7. Conduttori di impianti e operai di macchinari fi ssi e mobili 34.280 40,3 6,6 1,4 15,5 7,7 26,6 1,8 8. Professioni non qualifi cate 55.810 48,5 2,0 0,1 7,4 13,0 26,3 2,7 LIVELLI DI ISTRUZIONE Livello universitario 58.890 51,7 7,7 2,9 9,0 10,8 16,9 1,0 Livello secondario e post-secondario 166.340 39,7 12,3 1,8 11,3 10,3 22,1 2,4 Qualifi ca di formazione professionale o diploma professionale 50.020 40,4 12,0 0,6 8,2 10,1 25,5 3,2 Nessuna formazione specifi ca 131.570 37,9 5,4 1,6 9,9 11,4 30,1 3,6 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** Per maternità, aspettativa, ferie, malattia Il segno (--) indica l’assenza di valori nell’incrocio indicato. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 132 Tavola 16 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e per il 2011, in complesso e secondo l’esperienza richiesta, per grandi gruppi professionali e macrosettore di attività Cfr. domande 2D.1-2D.5-2B-2G.3 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I valori 2011 sono stati ricalcolati in armonia con l’attuale classifi cazione delle professioni. Tuttavia, in conseguenza dell’introduzione di fi gure prima non esistenti e dell’eliminazione di fi gure ritenute obsolete, i valori 2012 non risultano perfettamente confrontabili con quelli degli anni precedenti. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagionali 2012 di cui (%) Assunzioni non stagionali 2011con specifi ca esperienza senza specifi ca esperienza Valore assoluto* distribuz. ‘% profes- sionale nello stesso settore totale generica espe- rienza di lavoro senza di lavoro totale Valore assoluto* distribuz. ‘% TOTALE 406.820 100,0 20,9 33,1 54,0 18,9 27,1 46,0 595.160 100,0 Dirigenti, impiegati con elevata specializzazione e tecnici 88.400 21,7 34,4 32,4 66,8 11,7 21,5 33,2 121.070 20,3 1 Dirigenti 1.420 0,3 55,8 37,6 93,4 4,8 1,8 6,6 1.740 0,3 2 Professioni intellettuali, scientifi che e di elevata specializzazione 31.190 7,7 42,4 29,3 71,7 9,7 18,6 28,3 34.880 5,9 3 Professioni tecniche 55.790 13,7 29,3 34,0 63,4 12,9 23,7 36,6 84.450 14,2 Impiegati, professioni commerciali e nei servizi 166.400 40,9 15,6 33,0 48,6 22,5 28,9 51,4 210.430 35,4 4 Professioni esecutive nel lavoro d’uffi cio 57.800 14,2 16,4 28,4 44,8 28,4 26,8 55,2 79.390 13,3 5 Professioni qualifi cate nelle attività commerciali e nei servizi 108.600 26,7 15,2 35,5 50,6 19,3 30,0 49,4 131.040 22,0 Operai specializzati e conduttori di impianti e macchine 96.210 23,6 26,0 38,3 64,3 15,7 20,0 35,7 190.460 32,0 6 Artigiani, operai specializzati e agricoltori 61.930 15,2 28,0 38,4 66,4 15,1 18,5 33,6 123.270 20,7 7 Conduttori di impianti e operai di macchinari fi ssi e mobili 34.280 8,4 22,3 38,3 60,6 16,7 22,7 39,4 67.190 11,3 Professioni non qualifi cate 55.810 13,7 6,6 25,3 31,9 25,3 42,8 68,1 73.200 12,3 di cui INDUSTRIA 128.740 100,0 25,9 35,4 61,4 16,1 22,5 38,6 229.060 100,0 Dirigenti, impiegati con elevata specializzazione e tecnici 26.540 20,6 36,7 32,3 69,0 10,6 20,4 31,0 38.600 16,9 1 Dirigenti 550 0,4 70,3 25,5 95,8 3,1 1,1 4,2 690 0,3 2 Professioni intellettuali, scientifi che e di elevata specializzazione 7.230 5,6 44,8 30,8 75,6 8,8 15,5 24,4 9.740 4,3 3 Professioni tecniche 18.770 14,6 32,6 33,1 65,7 11,5 22,8 34,3 28.170 12,3 Impiegati, professioni commerciali e nei servizi 14.060 10,9 19,0 28,4 47,5 29,2 23,3 52,5 20.510 9,0 4 Professioni esecutive nel lavoro d’uffi cio 11.250 8,7 18,5 27,6 46,1 31,0 22,9 53,9 16.610 7,3 5 Professioni qualifi cate nelle attività commerciali e nei servizi 2.800 2,2 21,1 31,7 52,8 22,2 25,1 47,2 3.900 1,7 Operai specializzati e conduttori di impianti e macchine 76.410 59,4 26,1 38,3 64,4 15,4 20,2 35,6 152. 66,4 6 Artigiani, operai specializzati e agricoltori 54.450 42,3 28,4 39,7 68,0 13,6 18,4 32,0 108.810 47,5 7 Conduttori di impianti e operai di macchinari fi ssi e mobili 21.960 17,1 20,4 34,8 55,2 19,9 24,9 44,8 43.210 18,9 Professioni non qualifi cate 11.730 9,1 9,0 32,3 41,3 17,3 41,4 58,7 17.930 7,8 Sezione 4. Le assunzioni “non stagionali” previste nel 2012: le professioni richieste 133 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I valori 2011 sono stati ricalcolati in armonia con l’attuale classifi cazione delle professioni. Tuttavia, in conseguenza dell’introduzione di fi gure prima non esistenti e dell’eliminazione di fi gure ritenute obsolete, i valori 2012 non risultano perfettamente confrontabili con quelli degli anni precedenti. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 (segue) Tavola 16 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e per il 2011, in complesso e secondo l’esperienza richiesta, per grandi gruppi professionali e macrosettore di attività Cfr. domande 2D.1-2D.5-2B-2G.3 del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali 2012 di cui (%) Assunzioni non stagionali 2011con specifi ca esperienza senza specifi ca esperienza Valore assoluto* distribuz. ‘% profes- sionale nello stesso settore totale generica espe- rienza di lavoro senza di lavoro totale Valore assoluto* distribuz. ‘% di cui Industria in senso stretto 74.550 100,0 27,8 29,1 56,9 18,4 24,7 43,1 131.930 57,6 Dirigenti, impiegati con elevata specializzazione e tecnici 20.930 28,1 39,5 31,0 70,5 10,5 19,0 29,5 29.000 12,7 1 Dirigenti 490 0,7 72,7 23,7 96,4 2,4 1,2 3,6 640 0,3 2 Professioni intellettuali, scientifi che e di elevata specializzazione 6.240 8,4 45,1 30,5 75,6 7,7 16,8 24,4 8.150 3,6 3 Professioni tecniche 14.190 19,0 35,9 31,5 67,4 12,0 20,6 32,6 20.210 8,8 Impiegati, professioni commerciali e nei servizi 9.710 13,0 21,0 27,8 48,8 24,5 26,7 51,2 15.120 6,6 4 Professioni esecutive nel lavoro d’uffi cio 7.100 9,5 22,4 25,8 48,2 24,9 26,9 51,8 11.810 5,2 5 Professioni qualifi cate nelle attività commerciali e nei servizi 2.610 3,5 17,3 33,2 50,5 23,4 26,1 49,5 3.310 1,4 Operai specializzati e conduttori di impianti e macchine 39.620 53,1 25,1 28,7 53,8 20,1 26,1 46,2 81.370 35,5 6 Artigiani, operai specializzati e agricoltori 23.970 32,2 28,2 32,0 60,2 17,1 22,7 39,8 47.050 20,5 7 Conduttori di impianti e operai di macchinari fi ssi e mobili 15.650 21,0 20,3 23,6 43,9 24,7 31,4 56,1 34.320 15,0 Professioni non qualifi cate 4.290 5,8 11,2 26,4 37,6 27,5 34,9 62,4 6.450 2,8 di cui SERVIZI 278.080 100,0 18,6 32,0 50,6 20,2 29,2 49,4 366.100 100,0 Dirigenti, impiegati con elevata specializzazione e tecnici 61.850 22,2 33,4 32,4 65,8 12,1 22,0 34,2 82.470 22,5 1 Dirigenti 870 0,3 46,7 45,1 91,9 5,8 2,3 8,1 1.040 0,3 2 Professioni intellettuali, scientifi che e di elevata specializzazione 23.960 8,6 41,7 28,8 70,5 10,0 19,5 29,5 25.140 6,9 3 Professioni tecniche 37.020 13,3 27,7 34,5 62,2 13,7 24,1 37,8 56.280 15,4 Impiegati, professioni commerciali e nei servizi 152.350 54,8 15,3 33,4 48,7 21,9 29,4 51,3 189.920 51,9 4 Professioni esecutive nel lavoro d’uffi cio 46.550 16,7 16,0 28,5 44,5 27,8 27,7 55,5 62.790 17,2 5 Professioni qualifi cate nelle attività commerciali e nei servizi 105.800 38,0 15,0 35,6 50,6 19,3 30,2 49,4 127.130 34,7 Operai specializzati e conduttori di impianti e macchine 19.800 7,1 25,5 38,6 64,1 16,8 19,1 35,9 38.440 10,5 6 Artigiani, operai specializzati e agricoltori 7.480 2,7 25,2 29,0 54,2 26,2 19,7 45,8 14.460 3,9 7 Conduttori di impianti e operai di macchinari fi ssi e mobili 12.320 4,4 25,7 44,4 70,1 11,2 18,7 29,9 23.980 6,6 Professioni non qualifi cate 44.080 15,9 6,0 23,4 29,4 27,4 43,2 70,6 55.270 15,1 Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 134 Tavola 17 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 considerate di difficile reperimento, principali ragioni della difficoltà e relativo tempo di ricerca, per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e principali caratteristiche Cfr. domande 2I.1-2I.2-2I.5 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni considerate di diffi cile reperimento La diffi coltà di reperimento è prevalentemente imputabile a (%) (valori %) Tempo di ricerca (mesi)Totale 2012 (v.a.)* % su totale assunzioni ridotto numero di candidati inadeguatezza dei candidati TOTALE 65.460 16,1 7,4 8,7 4,2 1. Dirigenti 470 32,9 17,8 15,1 4,4 Altre professioni 470 32,9 17,8 15,1 4,4 2. Professioni intellettuali, scientifi che e di elevata specializzazione 6.810 21,8 12,0 9,8 4,2 2114 Analisti e progettisti di software 2.060 39,1 25,3 13,8 3,6 2211 Ingegneri energetici e meccanici 860 34,1 22,4 11,7 4,4 2515 Specialisti nei rapporti con il mercato 570 22,3 12,7 9,6 4,6 2514 Specialisti in contabilità e problemi fi nanziari 450 20,4 2,8 17,5 3,8 2642 Professori di scuola pre–primaria 350 12,2 5,0 7,2 3,1 2217 Ingegneri industriali e gestionali 270 28,4 15,1 13,3 4,6 2315 Farmacisti 240 24,2 10,9 13,3 7,6 2216 Ingegneri civili e professioni assimilate 230 28,1 8,3 19,8 6,4 2214 Ingegneri elettronici e in telecomunicazioni 220 23,8 11,5 12,4 5,2 2632 Professori di scuola secondaria superiore 180 13,9 4,8 9,1 3,2 2551 Pittori, scultori, disegnatori e restauratori di beni culturali 170 44,7 32,3 12,4 4,2 2213 Ingegneri elettrotecnici 160 25,3 21,5 3,8 3,4 2112 Chimici e professioni assimilate 140 16,3 5,7 10,6 4,9 Altre professioni 900 10,2 5,9 4,2 4,0 3. Professioni tecniche 10.030 18,0 8,7 9,3 4,4 3334 Tecnici della vendita e della distribuzione 1.720 22,3 8,2 14,1 4,8 3211 Professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche 960 27,3 24,3 2,9 2,7 3312 Contabili e professioni assimilate 860 8,0 2,3 5,7 4,6 3137 Disegnatori industriali e professioni assimilate 620 25,3 14,3 10,9 4,9 3122 Tecnici esperti in applicazioni 600 20,0 8,2 11,8 3,4 3121 Tecnici programmatori 500 27,5 7,7 19,7 4,2 3212 Professioni sanitarie riabilitative 500 14,2 10,1 4,1 2,1 3335 Tecnici del marketing 340 15,7 6,5 9,2 5,5 3134 Tecnici elettronici 300 31,6 22,7 8,9 6,3 3131 Tecnici meccanici 300 29,8 13,8 16,0 7,5 3315 Tecnici dell'organizzazione e della gestione dei fattori produttivi 290 24,2 12,7 11,5 4,8 3153 Tecnici della produzione manifatturiera 290 19,9 11,6 8,3 5,1 3341 Spedizionieri e tecnici della distribuzione 240 17,4 9,1 8,4 4,5 3323 Agenti assicurativi 220 33,0 2,4 30,6 4,4 3344 Agenti di pubblicità 190 94,9 92,9 2,0 1,1 3152 Tecnici della gestione di cantieri edili 180 14,2 4,4 9,8 3,4 3214 Professioni tecnico sanitarie - area tecnico assistenziale 170 22,2 8,4 13,9 8,4 3432 Tecnici organizzazione produzione radiotelevisiva, cinematografi ca e teatrale 120 46,9 0,0 46,9 12,0 3133 Elettrotecnici 110 31,1 17,4 13,7 4,9 3216 Altre professioni tecniche della salute 110 39,2 30,6 8,6 5,8 Altre professioni 1.410 12,8 5,4 7,4 3,9 Sezione 4. Le assunzioni “non stagionali” previste nel 2012: le professioni richieste 135 (segue) Tavola 17 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 considerate di difficile reperimento, principali ragioni della difficoltà e relativo tempo di ricerca, per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e principali caratteristiche Cfr. domande 2I.1-2I.2-2I.5 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni considerate di diffi cile reperimento La diffi coltà di reperimento è prevalentemente imputabile a (%) (valori %) Tempo di ricerca (mesi)Totale 2012 (v.a.)* % su totale assunzioni ridotto numero di candidati inadeguatezza dei candidati 4. Professioni esecutive nel lavoro d’uffi cio 7.050 12,2 4,0 8,2 4,6 4112 Addetti agli affari generali 2.100 15,7 7,3 8,4 3,4 4111 Addetti a funzioni di segreteria 1.640 17,9 1,2 16,8 8,7 4312 Addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate 880 7,8 1,8 6,0 4,3 4122 Addetti all'immissione dati 490 12,1 5,0 7,1 3,2 4221 Addetti all'accoglienza e all'informazione nelle imprese e negli enti pubblici 370 12,6 5,8 6,8 4,8 4224 Addetti all'informazione nei Call Center (senza funzioni di vendita) 360 12,2 7,5 4,8 1,2 4222 Addetti all'accoglienza nei servizi di alloggio e ristorazione 200 18,1 11,1 7,0 2,8 4321 Addetti alla contabilità 130 16,4 3,0 13,4 3,5 4211 Addetti agli sportelli assicurativi, bancari e di altri intermediari fi nanziari 130 3,6 1,2 2,4 3,3 4322 Addetti alle buste paga 120 28,9 13,5 15,4 3,1 Altre professioni 640 7,6 2,0 5,6 3,0 5. Professioni qualifi cate nelle attività commerciali e nei servizi 19.190 17,7 8,2 9,5 3,0 5122 Commessi delle vendite al minuto 5.830 13,8 4,4 9,3 3,4 5222 Addetti alla preparazione, alla cottura e alla distribuzione di cibi 3.090 32,0 20,4 11,6 1,3 5223 Camerieri e professioni assimilate 2.400 18,8 7,3 11,5 3,3 5443 Addetti all'assistenza personale 1.540 16,5 14,3 2,2 2,3 5221 Cuochi in alberghi e ristoranti 1.420 15,6 7,3 8,3 3,0 5224 Baristi e professioni assimilate 1.350 24,5 12,0 12,5 3,8 5431 Acconciatori 830 30,6 12,1 18,6 4,8 5311 Professioni qualifi cate nei servizi sanitari e sociali 770 16,2 7,0 9,2 2,2 5486 Guardie private di sicurezza 410 12,3 7,0 5,3 2,8 5432 Estetisti e truccatori 400 34,5 15,6 18,8 3,2 5134 Addetti all'informazione e all'assistenza dei clienti 390 27,4 19,6 7,8 4,4 Altre professioni 770 11,8 1,6 10,1 4,2 6. Artigiani, operai specializzati e agricoltori 13.080 21,1 9,8 11,4 6,0 6136 Idraulici e posatori di tubazioni idrauliche e di gas 2.090 38,1 8,1 30,0 6,4 6121 Muratori in pietra, mattoni, refrattari 1.560 13,1 5,1 8,0 5,1 6223 Attrezzisti di macchine utensili e professioni assimilate 1.250 36,2 20,7 15,4 8,2 6233 Meccanici e montatori di macchinari industriali e assimilati 790 26,0 12,4 13,6 5,7 6214 Montatori di carpenteria metallica 750 28,6 16,0 12,6 3,5 6231 Meccanici artigianali, riparatori e manutentori di automobili e professioni assimilate 750 29,8 9,9 19,9 8,3 6241 Installatori e riparatori di apparati elettrici ed elettromeccanici 610 18,3 11,4 6,9 3,3 6141 Pittori, stuccatori, laccatori e decoratori 440 43,0 42,9 0,1 11,9 6533 Sarti e tagliatori artigianali, modellisti e cappellai 330 27,1 13,9 13,3 6,8 6331 Artigiani delle lavorazioni artistiche del legno e di materiali assimilati 320 35,9 14,2 21,7 9,0 6137 Elettricisti nelle costruzioni civili e professioni assimilate 310 13,2 2,0 11,2 5,3 6212 Saldatori e tagliatori a fi amma 270 19,1 6,1 12,9 4,0 Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 136 6511 Macellai, pesciaioli e professioni assimilate 270 24,2 19,8 4,4 3,0 6543 Valigiai, borsettieri e professioni assimilate 230 45,7 42,0 3,6 3,6 6512 Panettieri e pastai artigianali 210 17,1 10,4 6,8 5,4 6522 Falegnami e attrezzisti di macchine per la lavorazione del legno 190 36,5 16,9 19,5 10,8 6218 Lastroferratori 190 24,4 9,0 15,4 6,8 6542 Artigiani e operai specializzati delle calzature e assimilati 180 20,0 10,7 9,3 4,6 6122 Muratori in cemento armato 160 31,9 2,6 29,3 3,8 6221 Fabbri, lingottai e operatori di presse per forgiare 160 25,0 14,7 10,3 6,8 6245 Installatori di linee elettriche, riparatori e cavisti 140 16,3 14,7 1,6 11,1 6123 Carpentieri e falegnami nell'edilizia (esclusi i parchettisti) 140 4,1 1,1 2,9 2,2 6541 Conciatori di pelli e di pellicce 140 30,7 26,0 4,6 2,9 6217 Specialisti di saldatura elettrica e a norme ASME 130 38,2 28,2 10,0 4,8 6112 Tagliatori di pietre, scalpellini e marmisti 130 38,9 10,5 28,3 5,9 6537 Artigiani e addetti alle tintolavanderie 110 13,9 10,3 3,6 4,9 6138 Installatori di infi ssi e serramenta 110 42,2 2,4 39,8 4,2 Altre professioni 1.150 11,4 5,6 5,8 4,3 7. Conduttori di impianti e operai di macchinari fi ssi e mobili 4.620 13,5 6,1 7,3 4,1 7423 Conduttori di mezzi pesanti e camion 980 12,4 4,5 7,9 3,3 7441 Conduttori di macchinari per il movimento terra 510 14,5 6,7 7,9 3,9 7422 Conduttori di autobus, di tram e di fi lobus 420 23,0 12,1 10,8 3,5 7171 Operatori di catene di montaggio automatizzate 280 13,3 5,3 8,0 2,5 7421 Autisti di taxi, conduttori di automobili, furgoni e altri veicoli 280 12,2 2,9 9,3 2,0 7211 Operai addetti a macchine utensili automatiche e semiautomatiche industriali 240 31,5 18,7 12,8 5,0 7263 Operai addetti a macchinari per confezioni di abbigliamento in stoffa e assimilati 200 27,2 11,3 15,9 9,0 7271 Assemblatori in serie di parti di macchine 170 11,7 5,0 6,7 3,8 7444 Conduttori di carrelli elevatori 150 36,4 0,2 36,1 5,6 7281 Operai addetti a macchine confezionatrici di prodotti industriali 150 9,0 4,3 4,7 2,8 7233 Conduttori di macchinari per la fabbricazione di articoli in plastica e assimilati 120 11,1 6,5 4,6 5,0 7261 Operai addetti a macchinari per la fi latura e la bobinatura 110 29,7 25,5 4,2 11,7 Altre professioni 1.000 9,8 5,6 4,3 4,0 8. Professioni non qualifi cate 4.220 7,6 3,2 4,3 2,7 8143 Personale non qualifi cato ai servizi di pulizia di uffi ci ed esercizi commerciali 1.480 4,7 2,4 2,3 2,5 8421 Manovali e personale non qualifi cato dell’edilizia civile e professioni assimilate 820 17,3 3,1 14,1 1,5 8131 Facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati 730 12,4 0,9 11,4 4,0 8431 Personale non qualifi cato delle attività industriali e professioni assimilate 390 10,4 7,4 3,0 3,5 8142 Personale non qualifi cato nei servizi di ristorazione 170 5,4 4,7 0,7 2,3 8141 Personale non qualifi cato addetto alla pulizia nei servizi di alloggio e nelle navi 150 20,0 19,2 0,8 1,9 Altre professioni 490 7,9 4,9 3,1 3,0 (segue) Tavola 17 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 considerate di difficile reperimento, principali ragioni della difficoltà e relativo tempo di ricerca, per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e principali caratteristiche Cfr. domande 2I.1-2I.2-2I.5 del questionario di rilevazione Assunzioni considerate di diffi cile reperimento La diffi coltà di reperimento è prevalentemente imputabile a (%) (valori %) Tempo di ricerca (mesi)Totale 2012 (v.a.)* % su totale assunzioni ridotto numero di candidati inadeguatezza dei candidati * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Sezione 4. Le assunzioni “non stagionali” previste nel 2012: le professioni richieste 137 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Il segno (-) indica l’assenza di valori nell’incrocio indicato. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Tavola 18 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e classe di età Cfr. domande 2D.1-2D.5-2G.2 del questionario di rilevazione TOTALE 406.820 9,3 26,1 22,4 2,6 0,5 39,1 1. Dirigenti 1.420 1,0 13,6 44,5 16,6 2,0 22,3 123 Direttori e dirigenti dipartimentali di aziende 860 - 8,3 45,2 24,1 2,3 20,1 122 Direttori e dirigenti generali di aziende 430 2,1 13,9 46,8 6,7 2,1 28,5 131 Responsabili di piccole aziende 130 3,9 48,8 31,5 - - 15,7 2. Professioni intellettuali, scientifi che e di elevata specializzazione 31.190 6,1 31,3 27,0 2,1 0,6 32,9 211 Specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fi siche e naturali 6.420 13,5 38,0 20,8 0,4 0,0 27,3 221 Ingegneri e professioni assimilate 6.160 2,7 38,3 37,6 4,0 0,3 17,1 251 Specialisti delle scienze gestionali, commerciali e bancarie 5.940 4,6 34,0 34,9 5,2 1,3 20,0 264 Professori di scuola primaria, pre–primaria e professioni assimilate 3.370 8,4 18,3 23,0 0,2 2,6 47,4 265 Altri specialisti dell'educazione e della formazione 2.540 0,3 32,7 12,2 0,1 0,1 54,6 263 Professori di scuola secondaria, post-secondaria e professioni assimilate 1.560 - 3,7 21,6 0,3 - 74,4 255 Specialisti in discipline artistico-espressive 1.350 0,3 26,9 11,0 0,1 - 61,7 253 Specialisti in scienze sociali 1.250 23,4 35,9 16,3 0,7 - 23,7 231 Specialisti nelle scienze della vita 1.230 0,1 33,7 24,2 0,2 - 41,9 254 Specialisti in discipline linguistiche, letterarie e documentali 490 1,2 18,8 39,6 0,0 - 40,4 241 Medici 380 - 12,0 35,2 0,8 - 52,1 252 Specialisti in scienze giuridiche 300 - 19,0 44,7 11,7 - 24,7 222 Architetti, urbanisti e specialisti del recupero e della conservazione del territorio 210 0,9 6,1 79,8 2,8 - 10,3 3. Professioni tecniche 55.790 5,3 27,5 30,1 3,0 0,2 33,9 331 Tecnici dell’organizzazione e dell’amministrazione delle attività produttive 12.250 3,3 22,0 27,0 2,4 0,2 45,0 333 Tecnici dei rapporti con i mercati 10.620 4,9 25,9 36,9 5,3 0,1 26,8 321 Tecnici della salute 8.430 3,2 21,1 21,0 1,1 0,1 53,6 312 Tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni 5.390 10,4 35,5 25,5 2,5 - 26,1 313 Tecnici in campo ingegneristico 4.910 11,2 33,7 30,1 3,0 0,8 21,2 334 Tecnici della distribuzione commerciale e professioni assimilate 2.840 4,4 26,8 41,8 2,9 0,4 23,8 315 Tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi 2.820 3,1 26,4 31,7 7,1 0,1 31,6 332 Tecnici delle attività fi nanziarie e assicurative 2.650 5,4 46,2 30,7 1,2 - 16,5 317 Tecnici di apparecchiature ottiche e audio-video 980 0,4 14,6 59,5 0,4 - 25,1 316 Tecnici del trasporto aereo, navale e ferroviario 910 8,4 9,4 66,1 6,4 - 9,8 318 Tecnici della sicurezza e della protezione ambientale 760 7,2 29,3 33,2 1,3 0,8 28,2 314 Tecnici conduttori impianti produttivi in continuo e di reti idriche ed energetiche 750 11,1 65,3 13,1 1,6 - 8,8 342 Insegnanti nella formazione professionale, istruttori, allenatori, atleti e profess.simili 530 6,3 32,8 26,9 - - 34,1 311 Tecnici delle scienze quantitative, fi siche e chimiche 510 8,4 49,2 22,7 0,2 - 19,5 345 Tecnici dei servizi sociali 450 2,0 21,5 17,3 - - 59,3 344 Tecnici dei servizi culturali 400 3,3 36,0 6,8 5,0 - 49,0 341 Professioni tecniche delle attività turistiche, ricettive e assimilate 300 0,0 51,5 9,8 - - 38,6 343 Tecnici dei servizi ricreativi 260 0,4 14,8 35,7 - 0,4 48,7 Assunzioni non stagio- nali 2012 (v.a.)* Classi di età (%) Fino a 24 anni 25-29 anni 30-44 anni 45-54 anni Oltre 54 anni Non rile- vante Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 138 (segue) Tavola 18 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e classe di età Cfr. domande 2D.1-2D.5-2G.2 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Il segno (-) indica l’assenza di valori nell’incrocio indicato. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 4. Professioni esecutive nel lavoro d’uffi cio 57.800 10,2 36,0 22,5 1,8 0,2 29,3 411 Impiegati addetti alla segreteria e agli affari generali 23.090 10,3 35,6 25,0 1,8 0,3 26,9 431 Impiegati addetti alla gestione amministrativa della logistica 12.420 19,3 30,0 16,3 2,9 0,0 31,4 422 Impiegati addetti all'accoglienza e all'informazione della clientela 7.660 4,8 35,5 14,2 2,9 0,2 42,5 421 Impiegati addetti agli sportelli e ai movimenti di denaro 5.360 9,8 45,6 18,8 0,2 - 25,7 412 Impiegati addetti alle macchine d'uffi cio 4.100 2,5 51,2 9,1 0,2 - 37,0 441 Impiegati addetti al controllo di documenti e allo smistamento e recapito della posta 3.620 0,7 27,1 66,8 0,3 0,1 5,0 432 Impiegati addetti alla gestione economica, contabile e fi nanziaria 1.300 6,8 42,3 24,3 0,3 - 26,3 442 Impiegati addetti all'archiviazione e conservazione della documentazione 240 4,6 12,9 13,3 0,4 0,8 68,0 5. Professioni qualifi cate nelle attività commerciali e nei servizi 108.600 15,5 28,7 14,5 1,1 0,2 40,0 512 Addetti alle vendite 46.670 19,2 35,6 13,2 0,8 0,1 31,1 522 Esercenti e addetti nelle attività di ristorazione 37.070 15,2 24,7 16,9 1,8 0,4 41,0 544 Professioni qualifi cate nei servizi personali e assimilati 9.650 0,6 13,5 13,1 1,1 - 71,7 531 Professioni qualifi cate nei servizi sanitari e sociali 4.720 1,0 11,9 18,9 0,4 - 67,7 543 Operatori della cura estetica 3.940 46,5 28,7 4,1 0,9 - 19,8 548 Professioni qualifi cate nei servizi di sicurezza, vigilanza e custodia 3.490 3,1 34,3 13,7 0,3 - 48,6 513 Altre professioni qualifi cate nelle attività commerciali 1.490 7,8 37,8 15,5 0,7 - 38,2 542 Professioni qualifi cate nei servizi ricreativi, culturali e assimilati 720 12,4 40,6 7,3 - - 39,7 546 Esercenti e addetti di agenzie per il disbrigo di pratiche e assimilate 420 1,2 29,9 45,1 - - 23,9 523 Assistenti di viaggio e professioni assimilate 400 0,5 56,9 0,3 - - 42,4 Altre professioni 60 1,6 7,8 56,3 - - 34,4 6. Artigiani, operai specializzati e agricoltori 61.930 11,0 20,0 24,7 4,3 0,9 38,9 612 Artigiani e operai specializzati delle costruzioni e nal mantenimento di strutture edili 17.190 4,1 14,8 26,3 5,6 2,4 46,9 613 Artigiani e operai specializzati addetti alle rifi niture delle costruzioni 9.050 20,9 18,1 20,6 4,8 - 35,6 623 Meccanici artigianali, montatori, riparatori e manutentori di macchine fi sse e mobili 7.100 13,0 30,9 25,7 4,0 0,4 26,0 621 Fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori carpenteria metall. e profess.simili 5.410 10,1 17,8 30,6 7,0 1,3 33,1 624 Artigiani e operai specializz. di installazione e manut. attrezz. elettriche e elettron. 4.760 19,6 20,5 30,2 1,5 - 28,2 622 Fabbri ferrai costruttori di utensili e assimilati 4.060 14,2 31,8 28,8 3,1 0,0 22,1 651 Artigiani e operai specializzati delle lavorazioni alimentari 3.580 14,5 21,9 17,1 1,5 0,7 44,3 653 Artigiani e operai specializzati del tessile e dell'abbigliamento 2.740 8,4 16,9 19,8 4,1 0,2 50,7 654 Artigiani e operai specializzati nella lavor. del cuoio, delle pelli e delle calzature 1.830 6,8 20,3 21,6 4,2 1,4 45,7 615 Artigiani e operai specializzati addetti alla pulizia e all’igiene degli edifi ci 1.240 0,3 6,4 20,5 3,5 - 69,4 614 Artigiani e operai specializzati di pitturazione e pulizia degli esterni degli edifi ci 1.010 0,2 32,3 8,5 0,1 0,3 58,6 633 Artigiani artista del legno, del tessuto, del cuoio e di materiali assimilati 930 9,7 21,4 28,1 8,6 1,6 30,6 631 Artigiani e operai specializzati della meccanica di precisione su metalli e mater. simili 840 11,8 19,1 17,7 0,4 1,0 50,1 634 Artigiani e operai specializzati delle attività poligrafi che 610 12,1 34,3 18,2 2,5 - 33,0 Assunzioni non stagio- nali 2012 (v.a.)* Classi di età (%) Fino a 24 anni 25-29 anni 30-44 anni 45-54 anni Oltre 54 anni Non rile- vante Sezione 4. Le assunzioni “non stagionali” previste nel 2012: le professioni richieste 139 (segue) Tavola 18 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e classe di età Cfr. domande 2D.1-2D.5-2G.2 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Il segno (-) indica l’assenza di valori nell’incrocio indicato. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 652 Attrezzisti, operai e artigiani del trattamento del legno e assimilati 560 10,3 11,9 46,8 4,4 - 26,5 611 Brillatori, tagliatori di pietre, coltivatori di saline e professioni assimilate 340 13,0 15,7 11,8 7,4 - 52,1 655 Artigiani e operai specializzati dell’industria dello spettacolo 320 - 12,3 0,3 - - 87,4 641 Agricoltori e operai agricoli specializzati 230 2,2 7,5 36,7 - - 53,5 632 Vasai, soffi atori e formatori di vetrerie e professioni assimilate 130 17,1 18,6 19,4 0,8 - 44,2 7. Conduttori di impianti e operai di macchinari fi ssi e mobili 34.280 5,7 21,8 27,5 4,3 1,0 39,6 742 Conduttori di veicoli a motore e a trazione animale 11.970 0,9 18,7 24,8 6,5 2,0 47,1 744 Conduttori di macchine movimento terra, sollevamento e maneggio dei materiali 4.180 3,4 2,4 38,3 10,1 - 45,8 727 Operai addetti all'assemblaggio di prodotti industriali 3.050 13,8 35,7 16,4 1,4 1,8 30,9 717 Operatori di catene di montaggio automatizzate e di robot industriali 2.130 7,3 41,8 32,7 1,2 - 16,9 726 Operai addetti a macchinari dell'industria tessile, delle confezioni e assimilati 2.120 12,0 23,7 24,5 2,7 0,0 37,0 728 Operai addetti a macchine confezionatrici di prodotti industriali 1.680 8,7 24,0 14,2 1,0 0,1 52,0 723 Conduttori di macchinari per la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche 1.410 8,2 23,9 26,9 0,1 - 40,8 741 Conduttori convogli ferroviari e altri manovratori di veicoli su rotaie e impianti a fune 1.230 0,1 31,1 65,9 - - 2,9 715 Oper.macchin.e impianti per raffi n.gas e prod.petroliferi e per la fabbr.di prod.chimici 1.160 5,5 24,0 16,2 1,3 - 53,0 712 Operatori di impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli 1.010 1,4 31,5 29,5 0,1 - 37,6 732 Operai addetti a macchinari fi ssi per l'industria alimentare 960 5,1 18,2 45,4 0,2 0,2 30,8 721 Operai di macchine automatiche e semiautom. per lavorazioni metalliche e per prod.minerali 880 6,4 28,9 26,6 2,4 4,6 31,2 745 Marinai di coperta e operai assimilati 810 28,2 21,1 5,2 9,7 - 35,9 716 Condutt.impianti prod.energia termica e vapore, recup. rifi uti e trattam.-distribuz.acque 490 3,6 10,9 53,6 0,8 3,6 27,3 714 Conduttori di impianti per la trasformazione del legno e la fabbricazione della carta 330 31,1 12,3 14,7 - - 41,9 713 Conduttori di forni e altri impianti per la lavor.del vetro, della ceramica e mater.simili 260 3,9 24,1 21,8 0,8 - 49,4 725 Conduttori di macchinari per tipografi a e stampa su carta e cartone 190 16,2 41,1 13,5 1,1 - 28,1 724 Operai addetti a macchinari in impianti per la produzione in serie di articoli in legno 180 9,8 21,9 37,2 - 0,5 30,6 718 Conduttori di impianti per la trasformazione dei minerali 100 5,0 20,8 29,7 - - 44,6 722 Operai di rivestimenti metallici, galvanoplastica e fabbricazione di prodotti fotografi ci 80 2,5 26,3 16,3 - - 55,0 711 Conduttori di impianti e macchinari per l'estrazione e il primo trattamento dei minerali 60 - 45,8 18,6 5,1 1,7 28,8 8. Professioni non qualifi cate 55.810 2,6 16,5 21,4 2,7 0,6 56,1 814 Personale non qualifi cato nei servizi di pulizia 37.190 1,5 10,3 24,4 2,8 0,8 60,2 813 Personale non qualifi cato addetto allo spostamento e alla consegna merci 7.490 4,2 37,5 18,4 3,4 0,5 36,0 842 Personale non qualifi cato delle costruzioni e professioni assimilate 5.080 6,9 22,7 8,2 2,4 - 59,8 843 Personale non qualifi cato nella manifattura 3.710 4,9 28,4 19,8 0,8 0,4 45,7 816 Personale non qualifi cato addetto ai servizi di custodia di edifi ci, attrezzature e beni 1.120 - 13,8 8,5 2,6 - 75,1 815 Personale non qualifi cato nei servizi di istruzione e sanitari 530 1,7 9,3 17,0 0,6 - 71,5 Altre professioni 690 4,9 27,3 24,1 1,0 0,1 42,5 Assunzioni non stagio- nali 2012 (v.a.)* Classi di età (%) Fino a 24 anni 25-29 anni 30-44 anni 45-54 anni Oltre 54 anni Non rile- vante SEZIONE 5 Le assunzioni non stagionali previste dalle imprese nel 2012: titoli di studio dichiarati e livelli formativi equivalenti Nella presente sezione sono considerate le assunzioni non stagionali, con l’esclusione quindi delle assunzioni previste a tempo determinato destinate a svolgere attività e lavorazioni di carattere stagionale. Le assunzioni per titolo di studio sono ripartite per tipo di esperienza (specifi ca, ecc.) e per anni di esperienza richiesta. Quest’ultima è stata considerata come elemento che contribuisce ad una “formazione integrata”, vale a dire una formazione che considera il sapere scolastico e quello di tipo esperienziale. Al fi ne di considerare adeguatamente il peso e il signifi cato della “formazione integrata” si è costruita una classi- fi cazione delle assunzioni per livello formativo equivalente, tenendo conto degli anni di istruzione necessari per conseguire il livello di istruzione richiesto dalle imprese e degli anni di esperienza richiesti dalle imprese (in aggiunta agli anni di formazione tradizionale). Il contributo dell’esperienza alla determinazione del livello formativo equivalente non supera comunque la soglia dei due anni, considerando che tale contributo si riduce notevolmente dopo i primi anni. Il numero di anni di formazione equivalente (anni di istruzione + anni di esperienza) così ottenuti sono stati riclassifi - cati per intervalli coincidenti con i livelli di formazione scolastica secondo lo schema di seguito riportato: - fi no 9 anni: nessuna formazione specifi ca - 10-12 anni: livello qualifi ca professionale - 13 anni: livello secondario - 14-15 anni: livello post secondario - 16 anni e più: livello universitario Sezione 5. Le assunzioni non stagionali previste dalle imprese nel 2012: titoli di studio dichiarati e livelli formativi equivalenti 143 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Tavola 19 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e per il 2011 per grande gruppo professionale e macrosettore, secondo il livello di istruzione segnalato dalle imprese Cfr. domande 2D.1-2D.5-2B-2C-2E del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagionali 2012 Gruppi professionali (distribuzione %) Assunzioni non stagionali 2011dirigenti, prof. spec. e tecnici impiegati e add. vendita e serv. operai special. cond. Impianti profes- sioni non qualifi cate valore assoluto* distribuz. % valori assoluti* distribuz. % TOTALE 406.820 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 595.160 100,0 Livello universitario 58.890 14,5 57,1 5,1 -- -- 74.140 12,5 - di cui laurea specialistica 25.150 6,2 24,3 2,2 -- -- 31.390 5,3 - di cui laurea triennale 14.740 3,6 15,1 0,8 -- -- 18.190 3,1 - di cui laurea non specifi cata 19.000 4,7 17,7 2,0 -- -- 24.570 4,1 Livello secondario - Diploma 166.340 40,9 41,4 57,5 27,5 13,7 244.280 41,0 - di cui specializzazione post-diploma 29.650 7,3 10,4 8,4 5,0 3,0 43.430 7,3 Qualifi ca formazione prof. o diploma professionale 50.020 12,3 1,5 15,4 19,2 8,3 80.270 13,5 Nessuna formazione specifi ca 131.570 32,3 -- 22,1 53,3 77,9 196.470 33,0 di cui INDUSTRIA 128.740 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 229.060 100,0 Livello universitario 15.540 12,1 51,2 13,9 -- -- 19.920 8,7 - di cui laurea specialistica 8.300 6,4 26,8 8,4 -- -- 10.300 4,5 - di cui laurea triennale 2.310 1,8 7,4 2,4 -- -- 2.830 1,2 - di cui laurea non specifi cata 4.920 3,8 16,9 3,1 -- -- 6.790 3,0 Livello secondario - Diploma 44.300 34,4 46,3 74,4 26,0 14,6 80.460 35,1 - di cui specializzazione post-diploma 8.340 6,5 9,8 13,5 4,4 4,0 15.690 6,9 Qualifi ca formazione prof. o diploma professionale 18.320 14,2 2,5 6,4 19,8 13,8 36.140 15,8 Nessuna formazione specifi ca 50.590 39,3 -- 5,3 54,2 71,6 92.550 40,4 di cui SERVIZI 278.080 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 366.100 100,0 Livello universitario 43.350 15,6 59,6 4,2 -- -- 54.230 14,8 - di cui laurea specialistica 16.850 6,1 23,1 1,7 -- -- 21.090 5,8 - di cui laurea triennale 12.430 4,5 18,4 0,7 -- -- 15.360 4,2 - di cui laurea non specifi cata 14.080 5,1 18,1 1,9 -- -- 17.780 4,9 Livello secondario - Diploma 122.040 43,9 39,3 55,9 33,4 13,5 163.820 44,7 - di cui specializzazione post-diploma 21.320 7,7 10,6 7,9 7,4 2,7 27.740 7,6 Qualifi ca formazione prof. o diploma professionale 31.700 11,4 1,0 16,2 16,9 6,9 44.130 12,1 Nessuna formazione specifi ca 80.990 29,1 -- 23,7 49,7 79,6 103.930 28,4 Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 144 Tavola 20 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 considerate di difficile reperimento, principali ragioni della difficoltà e relativo tempo di ricerca, secondo il livello di istruzione segnalato Cfr. domande 2I.1-2I.2-2I.5 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. I totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni considerate di diffi cile reperimento La diffi coltà di reperimento è preva- lentemente imputabile a (valori %) Tempo di ricerca (mesi)Totale 2012 (v.a.)* % su totale assunzioni ridotto numero di candidati inadeguatezza dei candidati TOTALE 65.460 16,1 7,4 8,7 4,2 Livello universitario 11.770 20,0 11,6 8,3 3,9 - di cui laurea specialistica 5.000 19,9 11,1 8,8 4,3 - di cui laurea triennale 3.160 21,4 16,3 5,1 3,1 - di cui laurea non specifi cata 3.620 19,1 8,8 10,2 3,8 Livello secondario - Diploma 27.030 16,2 6,1 10,2 4,5 - di cui specializzazione post-diploma 6.970 23,5 7,8 15,7 5,4 Qualifi ca formazione prof. o diploma professionale 9.190 18,4 8,8 9,6 5,1 Nessuna formazione specifi ca 17.460 13,3 6,6 6,7 3,4 di cui INDUSTRIA 25.100 19,5 9,3 10,2 5,3 Livello universitario 4.250 27,3 17,2 10,1 4,2 - di cui laurea specialistica 2.510 30,2 20,5 9,7 4,0 - di cui laurea triennale 430 18,7 10,7 8,0 4,0 - di cui laurea non specifi cata 1.310 26,5 14,6 11,9 4,5 Livello secondario - Diploma 8.090 18,3 8,1 10,2 6,3 - di cui specializzazione post-diploma 2.730 32,8 13,0 19,8 7,8 Qualifi ca formazione prof. o diploma professionale 4.930 26,9 11,3 15,6 6,2 Nessuna formazione specifi ca 7.820 15,5 7,3 8,1 4,3 di cui SERVIZI 40.360 14,5 6,5 8,1 3,5 Livello universitario 7.530 17,4 9,7 7,7 3,7 - di cui laurea specialistica 2.490 14,8 6,4 8,3 4,7 - di cui laurea triennale 2.730 21,9 17,3 4,6 3,0 - di cui laurea non specifi cata 2.310 16,4 6,8 9,6 3,5 Livello secondario - Diploma 18.930 15,5 5,3 10,2 3,7 - di cui specializzazione post-diploma 4.230 19,8 5,8 14,1 3,9 Qualifi ca formazione prof. o diploma professionale 4.260 13,4 7,4 6,1 3,9 Nessuna formazione specifi ca 9.640 11,9 6,1 5,8 2,7 Sezione 5. Le assunzioni non stagionali previste dalle imprese nel 2012: titoli di studio dichiarati e livelli formativi equivalenti 145 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Tavola 21 - Importanza del titolo di studio nella scelta del candidato più idoneo a ricoprire la figura professionale richiesta, secondo l’indirizzo di studio segnalato dalle imprese Cfr. domanda 2D.1-2D.5-2E-2F-2G.5 del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagionali 2012 (v.a.)* Ai fi ni dell’assunzione, il titolo di studio è considerato ritenuti adatti giovani in uscita dal sistema for- mativo molto importante abbastanza importante poco importante per niente importante TOTALE 406.820 18,5 27,7 33,5 20,3 45,6 Livello universitario 58.890 63,2 29,8 6,1 0,9 51,4 Indirizzo economico 17.180 53,7 34,4 11,1 0,7 51,3 Indirizzo di ingegneria elettronica e dell'informazione 7.230 62,3 33,4 3,6 0,7 51,6 Indirizzo sanitario e paramedico 5.030 84,7 14,4 0,9 0,1 66,3 Indirizzo insegnamento e formazione 5.020 79,8 18,5 0,9 0,8 69,5 Indirizzo di ingegneria industriale 4.400 53,2 38,6 5,7 2,5 42,5 Altri indirizzi di ingegneria 2.810 45,1 49,0 5,7 0,1 33,8 Indirizzo chimico-farmaceutico 2.620 83,8 13,8 1,7 0,6 55,4 Indirizzo scientifi co, matematico e fi sico 1.820 77,4 15,4 7,2 0,1 55,2 Indirizzo linguistico, traduttori e interpreti 1.480 61,0 35,1 3,8 0,1 39,7 Indirizzo letterario, fi losofi co, storico e artistico 1.090 86,6 10,8 0,7 1,8 33,1 Indirizzo di ingegneria civile e ambientale 800 74,2 24,6 1,1 0,1 59,9 Indirizzo politico-sociale 760 51,3 43,1 5,2 0,4 59,3 Indirizzo architettura, urbanistico e territoriale 740 68,3 29,3 2,2 0,3 40,7 Indirizzo giuridico 560 61,6 36,3 2,1 0,0 33,9 Indirizzo psicologico 540 73,8 26,2 0,0 0,0 67,7 Indirizzo statistico 450 49,7 45,4 4,7 0,2 46,1 Indirizzo geo-biologico e biotecnologie 440 83,8 15,6 0,7 0,0 26,3 Indirizzo medico e odontoiatrico 410 95,2 4,8 0,0 0,0 39,4 Indirizzo agrario, agroalimentare e zootecnico 240 60,0 39,1 0,4 0,4 74,9 Indirizzo scienze motorie 180 59,0 31,5 5,6 3,9 47,8 Indirizzo non specifi cato 5.110 53,1 33,3 10,5 3,1 42,0 Livello secondario e post-secondario 166.340 18,5 41,1 30,4 10,0 50,9 Indirizzo amministrativo-commerciale 39.860 25,5 51,0 19,0 4,4 46,2 Indirizzo meccanico 15.250 18,1 35,8 34,1 12,0 49,0 Indirizzo turistico-alberghiero 9.560 13,2 32,9 34,9 19,0 38,2 Indirizzo socio-sanitario 6.870 46,1 39,4 12,8 1,6 60,5 Indirizzo informatico 4.580 24,0 42,8 15,3 17,9 37,3 Indirizzo elettrotecnico 4.110 22,9 43,8 19,5 13,9 50,0 Indirizzo elettronico 2.800 28,1 42,0 23,7 6,2 41,6 Indirizzo generale (licei) 2.580 42,7 43,1 13,4 0,8 50,1 Indirizzo edile 2.440 43,8 44,3 8,9 3,0 25,3 Indirizzo agrario-alimentare 1.940 2,0 39,2 45,7 13,1 40,1 Indirizzo tessile, abbigliamento e moda 1.580 5,1 31,5 50,7 12,7 38,1 Indirizzo chimico 1.460 16,6 28,1 34,4 20,9 36,5 Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 146 (segue) Tavola 21 - Importanza del titolo di studio nella scelta del candidato più idoneo a ricoprire la figura professionale richiesta, secondo l’indirizzo di studio segnalato dalle imprese Cfr. domanda 2D.1-2D.5-2E-2F-2G.5 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Indirizzo linguistico 1.450 28,8 50,5 16,7 3,9 73,3 Indirizzo termoidraulico 1.100 8,3 54,0 25,8 11,8 30,8 Indirizzo artistico 640 9,3 9,2 71,4 10,1 59,9 Indirizzo telecomunicazioni 600 23,5 43,6 22,3 10,6 20,0 Indirizzo aeronautico e nautico 550 25,0 66,8 6,9 1,3 79,5 Indirizzo legno, mobile e arredamento 380 7,4 38,9 41,0 12,7 46,3 Indirizzo stampa ed editoria 370 3,6 35,2 52,7 8,5 52,2 Indirizzo grafi co-pubblicitario 320 24,1 47,0 24,8 4,1 48,3 Indirizzo cartario-cartotecnico 260 23,0 21,1 46,9 9,0 49,2 Indirizzo orafo 230 2,1 82,1 15,4 0,4 6,0 Indirizzo biologico e biotecnologia 50 21,6 60,8 17,6 0,0 15,7 Altri indirizzi -- -- -- -- -- -- Indirizzo non specifi cato 67.340 10,4 37,5 39,9 12,1 58,2 Qualifi ca di formazione o diploma professionale 50.020 11,4 25,1 46,2 17,2 36,2 Indirizzo turistico-alberghiero 10.440 4,7 22,5 39,7 33,1 28,1 Indirizzo socio-sanitario 8.450 30,0 38,4 27,3 4,3 63,9 Indirizzo meccanico 7.610 5,7 30,0 57,0 7,3 26,8 Indirizzo edile 5.510 2,5 10,0 55,8 31,7 11,2 Indirizzo amministrativo-commerciale 2.540 11,7 26,0 53,3 9,0 49,6 Indirizzo termoidraulico 2.180 14,3 12,1 68,1 5,5 24,5 Indirizzo elettrotecnico 1.860 33,6 42,2 23,1 1,1 36,2 Indirizzo estetisti e parrucchieri 1.750 31,6 31,5 20,8 16,1 39,5 Indirizzo tessile, abbigliamento e moda 1.000 1,7 19,8 61,3 17,2 36,2 Indirizzo agrario-alimentare 650 5,1 33,3 43,6 18,0 42,9 Indirizzo legno, mobile e arredamento 520 1,2 8,1 71,0 19,8 21,5 Indirizzo informatico 300 18,5 46,5 33,3 1,7 49,2 Indirizzo telecomunicazioni 220 2,7 31,1 65,3 0,9 24,7 Indirizzo cartario-cartotecnico 150 26,9 14,5 50,3 8,3 55,9 Indirizzo artistico 140 42,4 20,1 16,0 21,5 43,1 Indirizzo linguistico 130 0,0 46,4 40,8 12,8 4,0 Indirizzo elettronico 90 6,7 43,8 32,6 16,9 59,6 Indirizzo stampa ed editoria 50 18,9 17,0 56,6 7,5 35,8 Indirizzo chimico 50 12,0 68,0 18,0 2,0 86,0 Altri indirizzi 90 8,0 15,9 67,0 9,1 22,7 Indirizzo non specifi cato 6.310 1,6 16,0 60,9 21,5 43,0 Nessuna formazione specifi ca 131.570 1,2 10,8 44,8 43,2 40,0 Assunzioni non stagionali 2012 (v.a.)* Ai fi ni dell’assunzione, il titolo di studio è considerato ritenuti adatti giovani in uscita dal sistema for- mativo molto importante abbastanza importante poco importante per niente importante Sezione 5. Le assunzioni non stagionali previste dalle imprese nel 2012: titoli di studio dichiarati e livelli formativi equivalenti 147 Tavola 22 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 con titolo universitario per tipo di laurea e richiesta di formazione post-laurea, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domanda 2D.1-2D.5-2E-2E.1 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** Ulteriore formazione post-laurea (master o dottorato). Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagionali 2.012 (v.a.)* Assunzioni previste con titolo universitario Totale (v.a.)* di cui (distribuzione %) laurea breve (3 anni) laurea special. (5 anni) Indif- ferenteTotale di cui con post-laurea** Totale di cui con post-laurea** TOTALE 406.820 58.890 25,0 4,3 42,7 8,3 32,3 INDUSTRIA 128.740 15.540 14,9 2,2 53,4 7,6 31,7 Industria in senso stretto 74.550 12.660 15,8 2,3 50,0 8,4 34,2 Estrazione di minerali 950 320 2,5 0,3 61,1 0,9 36,4 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 7.860 710 17,4 1,6 53,6 11,0 29,0 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 9.050 540 16,9 2,9 45,3 3,7 37,8 Industrie del legno e del mobile 4.220 320 28,6 4,4 46,7 9,8 24,8 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 2.500 310 12,4 2,9 44,1 5,2 43,5 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 4.040 1.630 26,2 1,1 49,1 9,7 24,7 Industrie della gomma e delle materie plastiche 2.870 340 24,2 5,0 42,5 10,0 33,3 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 2.970 300 26,8 1,7 49,2 5,4 24,1 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 14.330 1.490 15,1 1,8 44,1 5,5 40,8 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 14.360 3.880 9,1 1,2 56,6 8,4 34,3 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 7.440 2.270 15,4 3,9 43,3 8,5 41,3 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 2.970 490 24,4 7,7 52,7 21,2 22,8 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 990 80 12,8 2,6 60,3 0,0 26,9 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 6.210 1.040 13,8 2,2 64,6 6,8 21,6 Costruzioni 47.980 1.840 9,4 1,4 70,8 2,3 19,9 SERVIZI 278.080 43.350 28,7 5,1 38,9 8,6 32,5 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 5.540 230 30,6 3,1 46,7 4,4 22,7 Commercio all’ingrosso 15.690 1.570 20,1 1,5 46,9 5,9 32,9 Commercio al dettaglio 47.420 1.810 11,5 1,1 69,6 18,3 18,9 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 46.140 490 35,5 6,8 22,5 1,4 42,1 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 25.940 1.220 9,0 3,7 44,5 5,5 46,4 Servizi dei media e della comunicazione 3.590 1.410 17,7 6,2 32,8 7,7 49,5 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 11.460 5.280 17,1 1,6 30,0 4,9 53,0 Servizi avanzati di supporto alle imprese 17.730 7.830 20,6 2,0 44,9 9,4 34,5 Servizi fi nanziari e assicurativi 10.300 5.360 9,3 0,7 41,0 5,5 49,7 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 39.970 2.250 16,1 3,3 40,6 3,9 43,3 Istruzione e servizi formativi privati 6.280 4.050 17,9 4,1 68,6 25,9 13,5 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 27.070 8.620 67,9 11,8 16,3 5,4 15,8 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 13.590 1.490 47,5 20,0 36,5 3,5 15,9 Studi professionali 7.370 1.750 36,4 8,6 39,4 8,7 24,2 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 123.110 21.590 24,8 2,9 40,3 6,3 34,9 Nord Est 100.450 13.770 25,5 6,2 42,8 8,3 31,8 Centro 82.960 12.090 22,6 3,3 39,9 6,0 37,5 Sud e Isole 100.300 11.440 27,4 5,9 50,1 14,5 22,4 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 152.350 11.970 28,9 6,4 53,0 10,3 18,2 10-49 dipendenti 55.560 8.170 26,4 6,2 50,8 17,5 22,9 50-249 dipendenti 59.830 12.780 24,5 4,1 46,1 10,6 29,4 250-499 dipendenti 31.300 6.440 21,5 1,7 35,5 3,8 43,0 500 dipendenti e oltre 107.780 19.530 23,6 3,2 33,3 3,2 43,1 SEZIONE 6 Le assunzioni non stagionali: le competenze richieste dalle imprese nel 2012 Sezione 6. Le assunzioni non stagionali: le competenze richieste dalle imprese nel 2012 151 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Tavola 23 - Competenze che le imprese ritengono molto importanti per grandi gruppi professionali e professioni più richieste nel 2012 in ciascun gruppo Cfr. domande 2D.1-2D.5-2H.3 del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagionali 2012 (v.a.)* capacità comunicativa scritta e orale abilità nel gestire rapporti con clienti capacità di lavorare in gruppo capacità direttive e di coordinamento TOTALE 406.820 37,3 42,3 53,1 13,1 1. Dirigenti 1.420 78,5 72,5 73,6 80,4 1231 Dirigenti del dipartimento fi nanza e amministrazione 290 79,1 61,0 70,7 84,7 1233 Dirigenti del dipartimento vendite e commercializzazione 250 85,0 85,0 76,3 87,0 1237 Dirigenti del dipartimento ricerca e sviluppo 240 87,8 66,0 91,2 60,9 1224 Dirigenti generali di aziende nel commercio 220 69,1 85,5 40,0 86,4 Altre professioni 420 73,9 69,8 81,5 81,5 2. Professioni intellettuali, scientifi che e di elevata specializzazione 31.190 57,3 55,7 72,8 27,4 2114 Analisti e progettisti di software 5.270 44,6 34,0 82,5 23,5 2642 Professori di scuola pre–primaria 2.890 60,8 65,8 73,2 28,6 2515 Specialisti nei rapporti con il mercato 2.560 74,0 79,8 66,2 38,6 2211 Ingegneri energetici e meccanici 2.530 39,0 30,3 73,7 29,2 2514 Specialisti in contabilità e problemi fi nanziari 2.220 44,9 75,9 77,4 21,2 2651 Specialisti nell’educazione e nella formazione di soggetti diversamente abili 1.830 81,2 78,9 68,7 16,7 2632 Professori di scuola secondaria superiore 1.260 77,0 53,5 78,3 35,4 2531 Specialisti in scienze economiche 1.200 70,6 74,1 80,5 19,9 2315 Farmacisti 1.010 79,4 85,7 63,4 22,2 2217 Ingegneri industriali e gestionali 960 55,0 55,1 74,7 41,9 2214 Ingegneri elettronici e in telecomunicazioni 910 46,7 53,9 84,9 26,0 2112 Chimici e professioni assimilate 870 55,8 57,6 53,8 16,1 2216 Ingegneri civili e professioni assimilate 810 41,7 30,8 54,6 36,3 2213 Ingegneri elettrotecnici 620 30,3 47,6 51,3 13,9 2512 Specialisti della gestione e del controllo nelle imprese private 610 74,3 60,3 72,6 64,9 2552 Registi, direttori artistici, attori, sceneggiatori e scenografi 550 62,1 34,5 91,2 5,4 2641 Professori di scuola primaria 480 77,0 54,2 68,8 40,2 2513 Specialisti di gestione e sviluppo del personale e dell’organizzazione del lavoro 440 78,7 61,9 66,9 25,9 2655 Insegnanti di discipline artistiche e letterarie 380 91,9 70,4 86,6 64,4 2551 Pittori, scultori, disegnatori e restauratori di beni culturali 380 26,2 35,7 53,4 21,7 Altre professioni 3.420 54,4 51,5 67,5 25,4 3. Professioni tecniche 55.790 53,0 54,5 58,2 22,5 3312 Contabili e professioni assimilate 10.750 49,1 51,3 51,1 18,9 3334 Tecnici della vendita e della distribuzione 7.750 69,1 76,9 52,0 23,8 3212 Professioni sanitarie riabilitative 3.560 74,1 74,7 73,3 25,3 3211 Professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche 3.530 53,0 63,2 63,9 15,0 3122 Tecnici esperti in applicazioni 3.000 36,7 40,2 55,2 15,5 3137 Disegnatori industriali e professioni assimilate 2.460 35,0 19,0 61,7 17,3 3335 Tecnici del marketing 2.200 70,9 62,8 64,9 36,2 3121 Tecnici programmatori 1.830 34,6 32,1 59,1 22,9 3153 Tecnici della produzione manifatturiera 1.450 32,6 20,7 59,0 28,6 3341 Spedizionieri e tecnici della distribuzione 1.360 40,1 66,7 62,2 18,6 3152 Tecnici della gestione di cantieri edili 1.240 37,5 34,2 54,5 47,8 Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 152 (segue) Tavola 23 - Competenze che le imprese ritengono molto importanti per grandi gruppi professionali e professioni più richieste nel 2012 in ciascun gruppo Cfr. domande 2D.1-2D.5-2H.3 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 3315 Tecnici dell'organizzazione e della gestione dei fattori produttivi 1.200 49,4 33,0 68,5 39,4 3322 Tecnici del lavoro bancario 1.100 64,5 67,0 83,1 14,3 3131 Tecnici meccanici 1.000 37,7 27,5 65,3 47,7 3134 Tecnici elettronici 950 38,2 51,9 56,0 12,1 3172 Operatori di apparecchi per la ripresa e la produzione audio-video 940 65,0 57,4 61,6 19,3 3346 Rappresentanti di commercio 870 81,4 85,8 37,2 21,1 3214 Professioni tecnico sanitarie - area tecnico assistenziale 770 57,8 72,0 43,4 19,7 3323 Agenti assicurativi 650 72,9 81,7 61,5 36,2 3321 Tecnici della gestione fi nanziaria 570 82,3 77,9 64,8 18,9 3164 Tecnici dell'organizzazione del traffi co ferroviario 500 0,0 50,7 50,7 0,0 3142 Tecnici dell'esercizio di reti idriche ed energetiche 460 63,6 34,3 73,5 2,8 3182 Tecnici della sicurezza sul lavoro 440 75,0 57,9 67,6 61,3 3452 Tecnici del reinserimento e dell'integrazione sociale 360 73,4 37,4 83,0 10,4 3133 Elettrotecnici 350 30,9 24,3 46,0 8,3 3126 Tecnici per la trasmissione radio-televisiva e per le telecomunicazioni 340 14,6 26,9 72,5 0,0 3331 Approvvigionatori e responsabili acquisti 330 74,8 76,9 77,5 32,0 3112 Tecnici chimici 320 28,1 25,0 63,6 23,5 3183 Tecnici del controllo e della bonifi ca ambientale 310 36,9 29,7 40,2 32,0 3141 Tecnici della conduzione di impianti produttivi in continuo 280 9,2 5,7 39,4 7,8 Altre professioni 4.950 50,6 54,2 56,5 23,4 4. Professioni esecutive nel lavoro d’uffi cio 57.800 50,5 53,3 45,6 15,2 4112 Addetti agli affari generali 13.350 43,9 45,5 43,7 16,7 4312 Addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate 11.210 20,6 29,4 47,6 19,0 4111 Addetti a funzioni di segreteria 9.160 60,3 58,5 46,1 22,4 4122 Addetti all'immissione dati 4.070 28,8 31,8 36,7 8,8 4211 Addetti agli sportelli assicurativi, bancari e di altri intermediari fi nanziari 3.480 69,3 89,1 56,6 10,6 4224 Addetti all'informazione nei Call Center (senza funzioni di vendita) 2.940 92,1 76,8 40,4 2,7 4221 Addetti all'accoglienza e all'informazione nelle imprese e negli enti pubblici 2.920 67,7 70,5 55,4 16,6 4413 Addetti allo smistamento e al recapito della posta 2.030 99,5 98,5 0,2 0,0 4412 Addetti al controllo della documentazione di viaggio 1.350 92,2 92,9 90,6 6,1 4215 Addetti alla vendita di biglietti 1.110 69,7 92,1 37,3 13,5 Altre professioni 6.200 51,3 50,3 49,3 13,4 5. Professioni qualifi cate nelle attività commerciali e nei servizi 108.600 47,0 65,6 59,9 9,4 5122 Commessi delle vendite al minuto 42.410 54,0 82,6 62,7 6,6 5223 Camerieri e professioni assimilate 12.790 55,8 62,3 57,9 13,0 5222 Addetti alla preparazione, alla cottura e alla distribuzione di cibi 9.650 22,9 62,5 88,4 3,0 5443 Addetti all'assistenza personale 9.330 41,5 52,3 53,9 3,9 5221 Cuochi in alberghi e ristoranti 9.110 28,7 26,1 50,1 19,0 5224 Baristi e professioni assimilate 5.520 60,6 71,1 52,9 13,7 5311 Professioni qualifi cate nei servizi sanitari e sociali 4.720 40,7 48,9 53,7 9,4 5486 Guardie private di sicurezza 3.300 9,7 27,2 25,0 7,5 5431 Acconciatori 2.710 54,7 59,4 51,0 16,3 Assunzioni non stagionali 2012 (v.a.)* capacità comunicativa scritta e orale abilità nel gestire rapporti con clienti capacità di lavorare in gruppo capacità direttive e di coordinamento Sezione 6. Le assunzioni non stagionali: le competenze richieste dalle imprese nel 2012 153 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. (segue) Tavola 23 - Competenze che le imprese ritengono molto importanti per grandi gruppi professionali e professioni più richieste nel 2012 in ciascun gruppo Cfr. domande 2D.1-2D.5-2H.3 del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 5121 Commessi delle vendite all'ingrosso 1.670 57,5 69,7 63,8 6,0 5134 Addetti all'informazione e all'assistenza dei clienti 1.420 72,3 74,1 69,8 10,3 Altre professioni 5.980 55,3 66,6 53,9 21,0 6. Artigiani, operai specializzati e agricoltori 61.930 15,6 15,0 54,6 11,8 6121 Muratori in pietra, mattoni, refrattari 11.930 14,6 6,9 61,2 5,5 6136 Idraulici e posatori di tubazioni idrauliche e di gas 5.480 11,7 29,8 51,2 17,9 6123 Carpentieri e falegnami nell'edilizia (esclusi i parchettisti) 3.500 1,4 9,4 71,1 19,7 6223 Attrezzisti di macchine utensili e professioni assimilate 3.440 17,2 4,8 50,7 11,8 6241 Installatori e riparatori di apparati elettrici ed elettromeccanici 3.310 16,8 13,9 46,1 9,2 6233 Meccanici e montatori di macchinari industriali e assimilati 3.040 12,1 17,2 53,4 10,6 6214 Montatori di carpenteria metallica 2.630 12,6 11,0 57,6 11,6 6231 Meccanici artigianali, riparatori e manutentori di automobili e professioni assimilate 2.500 25,2 27,3 54,3 12,1 6137 Elettricisti nelle costruzioni civili e professioni assimilate 2.310 24,5 36,3 51,1 27,3 6212 Saldatori e tagliatori a fi amma 1.420 11,5 3,1 43,6 16,7 6533 Sarti e tagliatori artigianali, modellisti e cappellai 1.230 10,4 2,4 40,3 10,5 6512 Panettieri e pastai artigianali 1.230 16,0 14,1 47,8 11,1 6127 Montatori di manufatti prefabbricati e di preformati 1.130 17,6 3,0 45,2 0,4 6511 Macellai, pesciaioli e professioni assimilate 1.110 9,8 6,8 49,6 1,7 6141 Pittori, stuccatori, laccatori e decoratori 1.010 13,4 54,3 89,0 0,5 6151 Operai addetti ai servizi di igiene e pulizia 1.000 40,5 27,2 32,2 5,9 6513 Pasticcieri, gelatai e conservieri artigianali 990 25,2 25,4 54,5 42,8 6331 Artigiani delle lavorazioni artistiche del legno e di materiali assimilati 900 20,1 17,4 48,5 8,1 6542 Artigiani e operai specializzati delle calzature e assimilati 890 3,4 1,2 62,0 11,4 6245 Installatori di linee elettriche, riparatori e cavisti 880 40,4 3,7 91,6 10,7 6218 Lastroferratori 770 8,4 13,7 46,6 1,3 6537 Artigiani e addetti alle tintolavanderie 770 1,2 3,4 33,6 2,6 6235 Meccanici e montatori di apparecchi industriali termici, idraulici e di condizionamento 680 36,4 59,8 32,6 0,9 6221 Fabbri, lingottai e operatori di presse per forgiare 620 26,8 22,9 78,0 24,6 6522 Falegnami e attrezzisti di macchine per la lavorazione del legno 530 13,7 14,7 51,1 12,2 6122 Muratori in cemento armato 500 0,2 1,0 54,5 31,1 6132 Pavimentatori e posatori di rivestimenti 500 68,3 66,5 87,9 20,8 6543 Valigiai, borsettieri e professioni assimilate 500 16,0 0,2 66,1 20,4 6541 Conciatori di pelli e di pellicce 450 12,1 1,3 33,3 14,6 6134 Installatori di impianti di isolamento e insonorizzazione 440 1,6 0,7 31,2 0,9 6237 Verniciatori artigianali ed industriali 430 25,9 7,9 73,8 7,9 6342 Stampatori offset e alla rotativa 400 22,7 9,6 57,1 5,8 6217 Specialisti di saldatura elettrica e a norme ASME 340 34,1 0,3 52,1 12,9 6112 Tagliatori di pietre, scalpellini e marmisti 330 13,9 8,1 39,8 2,7 6536 Tappezzieri e materassai 320 31,8 21,9 46,3 11,4 6551 Macchinisti e attrezzisti di scena 320 0,0 12,3 12,3 0,0 6315 Costruttori di strumenti ottici e lenti 320 0,3 0,3 5,0 0,0 6515 Artigiani e operai specializzati delle lavorazioni artigianali casearie 250 4,0 0,4 51,8 33,6 Altre professioni 3.560 14,5 17,5 52,4 14,4 Assunzioni non stagionali 2012 (v.a.)* capacità comunicativa scritta e orale abilità nel gestire rapporti con clienti capacità di lavorare in gruppo capacità direttive e di coordinamento Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 154 7. Conduttori di impianti e operai di macchinari fi ssi e mobili 34.280 15,1 16,6 41,1 8,3 7423 Conduttori di mezzi pesanti e camion 7.880 16,8 31,5 26,7 8,7 7441 Conduttori di macchinari per il movimento terra 3.530 4,4 2,9 52,6 11,5 7421 Autisti di taxi, conduttori di automobili, furgoni e altri veicoli 2.260 36,5 33,1 32,8 14,5 7171 Operatori di catene di montaggio automatizzate 2.130 18,2 2,5 47,5 17,3 7422 Conduttori di autobus, di tram e di fi lobus 1.830 18,3 49,0 16,3 3,0 7281 Operai addetti a macchine confezionatrici di prodotti industriali 1.680 11,8 2,7 44,2 4,4 7271 Assemblatori in serie di parti di macchine 1.470 15,6 11,6 57,5 6,5 7233 Conduttori di macchinari per la fabbricazione di articoli in plastica e assimilati 1.100 14,4 0,4 56,7 13,1 7451 Marinai di coperta 800 36,6 51,9 19,0 1,2 7211 Operai addetti a macchine utensili automatiche e semiautomatiche industriali 760 10,1 2,7 56,8 14,5 7263 Operai addetti a macchinari per confezioni di abbigliamento in stoffa e assimilati 730 3,1 1,9 30,0 2,2 7153 Operatori di macchinari per la fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica 660 5,6 2,7 67,2 7,6 7329 Conduttori di macchinari per la produzione di pasticceria e prodotti da forno 620 1,6 0,0 9,5 0,6 7273 Assemblatori e cablatori di apparecchiature elettroniche e di telecomunicazioni 620 10,6 3,9 45,8 4,4 7412 Operatori di verifi ca, circolazione e formazione treni 600 0,0 27,3 72,8 0,0 7262 Operai addetti a telai meccanici per la tessitura e la maglieria 540 7,2 0,6 47,3 2,2 7411 Conduttori di convogli ferroviari 540 0,2 15,2 31,6 0,2 7272 Assemblatori e cablatori di apparecchiature elettriche 450 17,7 19,3 56,8 14,0 7152 Operatori di macchinari e di impianti per la chimica di base e la chimica fi ne 440 7,9 2,0 50,0 0,2 7444 Conduttori di carrelli elevatori 420 56,5 9,8 65,3 0,0 7162 Operatori impianti recupero e riciclaggio rifi uti e trattamento e distribuzione acque 400 2,7 3,2 62,8 7,2 7261 Operai addetti a macchinari per la fi latura e la bobinatura 380 5,8 0,0 57,0 7,3 7121 Fonditori, operatori di altoforno, di convertitori e di forni di raffi nazione 360 19,8 0,3 43,4 14,8 7143 Operatori di impianti per la fabbricazione della carta 280 38,4 6,7 66,9 0,7 7267 Addetti a macchinari per la produzione in serie di calzature 260 13,6 0,0 68,6 3,4 7232 Conduttori di macchinari per la fabbricazione di altri articoli in gomma 260 7,6 5,3 32,3 3,8 Altre professioni 3.260 11,9 7,6 48,1 8,3 8. Professioni non qualifi cate 55.810 14,5 11,4 37,0 3,7 8143 Personale non qualifi cato ai servizi di pulizia di uffi ci ed esercizi commerciali 31.460 10,6 10,1 28,6 2,4 8131 Facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati 5.910 27,8 16,6 45,5 3,6 8421 Manovali e personale non qualifi cato dell’edilizia civile e professioni assimilate 4.730 15,3 2,0 70,2 7,6 8431 Personale non qualifi cato delle attività industriali e professioni assimilate 3.710 16,3 4,7 49,2 8,4 8142 Personale non qualifi cato nei servizi di ristorazione 3.080 14,0 9,6 39,4 1,2 8145 Operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifi uti 1.890 11,7 10,4 36,3 2,4 Altre professioni 5.030 22,0 28,9 38,1 6,3 (segue) Tavola 23 - Competenze che le imprese ritengono molto importanti per grandi gruppi professionali e professioni più richieste nel 2012 in ciascun gruppo Cfr. domande 2D.1-2D.5-2H.3 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagionali 2012 (v.a.)* capacità comunicativa scritta e orale abilità nel gestire rapporti con clienti capacità di lavorare in gruppo capacità direttive e di coordinamento Sezione 6. Le assunzioni non stagionali: le competenze richieste dalle imprese nel 2012 155 Tavola 23 bis - Competenze che le imprese ritengono molto importanti per grandi gruppi professionali e professioni più richieste nel 2012 in ciascun gruppo Cfr. domande 2D.1-2D.5-2H.3 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagionali 2012 (v.a.)* capacità di risolvere problemi capacità di lavorare in autonomia abilità creative e d'ideazione fl essibilità e adattamento TOTALE 406.820 41,5 46,2 12,6 50,5 1. Dirigenti 1.420 77,3 69,0 33,8 57,1 1231 Dirigenti del dipartimento fi nanza e amministrazione 290 84,3 74,9 27,5 54,0 1233 Dirigenti del dipartimento vendite e commercializzazione 250 79,4 71,1 35,6 65,2 1237 Dirigenti del dipartimento ricerca e sviluppo 240 81,9 71,0 52,5 63,4 1224 Dirigenti generali di aziende nel commercio 220 55,9 44,5 23,6 25,5 Altre professioni 420 79,8 75,3 31,8 67,2 2. Professioni intellettuali, scientifi che e di elevata specializzazione 31.190 63,6 55,7 35,0 59,9 2114 Analisti e progettisti di software 5.270 78,0 68,0 22,1 65,4 2642 Professori di scuola pre–primaria 2.890 51,0 46,4 55,4 57,4 2515 Specialisti nei rapporti con il mercato 2.560 67,2 58,1 25,9 65,2 2211 Ingegneri energetici e meccanici 2.530 64,9 48,9 37,9 51,9 2514 Specialisti in contabilità e problemi fi nanziari 2.220 67,3 41,7 26,3 56,8 2651 Specialisti nell’educazione e nella formazione di soggetti diversamente abili 1.830 67,9 69,8 48,1 79,9 2632 Professori di scuola secondaria superiore 1.260 55,8 63,8 45,8 52,9 2531 Specialisti in scienze economiche 1.200 64,7 43,6 20,9 57,9 2315 Farmacisti 1.010 59,8 55,2 15,0 58,0 2217 Ingegneri industriali e gestionali 960 73,5 55,2 25,0 50,2 2214 Ingegneri elettronici e in telecomunicazioni 910 82,3 48,9 43,3 59,4 2112 Chimici e professioni assimilate 870 62,0 75,8 28,4 73,3 2216 Ingegneri civili e professioni assimilate 810 53,2 51,6 24,0 48,0 2213 Ingegneri elettrotecnici 620 74,7 68,9 53,7 66,3 2512 Specialisti della gestione e del controllo nelle imprese private 610 79,7 69,5 40,7 60,7 2552 Registi, direttori artistici, attori, sceneggiatori e scenografi 550 16,1 15,9 94,4 63,0 2641 Professori di scuola primaria 480 60,0 61,1 66,9 63,8 2513 Specialisti di gestione e sviluppo del personale e dell’organizzazione del lavoro 440 39,2 39,9 8,8 51,5 2655 Insegnanti di discipline artistiche e letterarie 380 79,1 81,7 69,6 70,7 2551 Pittori, scultori, disegnatori e restauratori di beni culturali 380 48,9 57,1 68,8 65,9 Altre professioni 3.420 48,5 48,7 29,9 50,0 3. Professioni tecniche 55.790 56,5 55,2 21,8 55,7 3312 Contabili e professioni assimilate 10.750 54,2 58,3 12,0 56,8 3334 Tecnici della vendita e della distribuzione 7.750 64,2 66,0 22,8 59,0 3212 Professioni sanitarie riabilitative 3.560 57,9 57,3 36,3 59,0 3211 Professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche 3.530 51,3 41,0 4,2 32,1 3122 Tecnici esperti in applicazioni 3.000 58,0 57,9 20,1 47,9 3137 Disegnatori industriali e professioni assimilate 2.460 57,2 57,9 42,9 53,5 3335 Tecnici del marketing 2.200 62,1 64,6 52,9 61,3 3121 Tecnici programmatori 1.830 59,5 61,4 30,3 60,0 Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 156 (segue) Tavola 23 bis - Competenze che le imprese ritengono molto importanti per grandi gruppi professionali e professioni più richieste nel 2012 in ciascun gruppo Cfr. domande 2D.1-2D.5-2H.3 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 3153 Tecnici della produzione manifatturiera 1.450 52,3 47,7 9,7 40,6 3341 Spedizionieri e tecnici della distribuzione 1.360 46,2 42,8 10,5 63,2 3152 Tecnici della gestione di cantieri edili 1.240 59,2 48,8 18,7 54,9 3315 Tecnici dell'organizzazione e della gestione dei fattori produttivi 1.200 70,9 61,2 16,9 55,0 3322 Tecnici del lavoro bancario 1.100 66,0 35,5 34,6 62,0 3131 Tecnici meccanici 1.000 72,1 54,5 11,0 50,1 3134 Tecnici elettronici 950 57,4 59,1 20,1 63,4 3172 Operatori di apparecchi per la ripresa e la produzione audio-video 940 65,5 58,8 26,5 79,0 3346 Rappresentanti di commercio 870 37,2 50,6 45,8 73,1 3214 Professioni tecnico sanitarie - area tecnico assistenziale 770 34,1 30,5 7,1 46,3 3323 Agenti assicurativi 650 58,9 53,2 29,2 52,1 3321 Tecnici della gestione fi nanziaria 570 52,2 50,4 16,1 72,2 3164 Tecnici dell'organizzazione del traffi co ferroviario 500 50,7 50,7 0,0 100,0 3142 Tecnici dell'esercizio di reti idriche ed energetiche 460 57,3 45,0 22,4 75,0 3182 Tecnici della sicurezza sul lavoro 440 77,0 68,2 32,4 64,4 3452 Tecnici del reinserimento e dell'integrazione sociale 360 62,4 48,6 53,6 51,9 3133 Elettrotecnici 350 46,3 36,0 6,0 31,4 3126 Tecnici per la trasmissione radio-televisiva e per le telecomunicazioni 340 34,3 34,0 9,6 63,0 3331 Approvvigionatori e responsabili acquisti 330 67,7 71,1 31,4 52,0 3112 Tecnici chimici 320 46,6 45,7 18,8 47,2 3183 Tecnici del controllo e della bonifi ca ambientale 310 43,5 31,4 16,0 45,1 3141 Tecnici della conduzione di impianti produttivi in continuo 280 35,5 8,5 3,9 37,9 Altre professioni 4.950 49,1 51,6 24,3 54,7 4. Professioni esecutive nel lavoro d’uffi cio 57.800 47,0 50,7 5,9 54,4 4112 Addetti agli affari generali 13.350 47,9 47,0 9,2 52,2 4312 Addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate 11.210 50,1 46,6 2,2 57,0 4111 Addetti a funzioni di segreteria 9.160 44,9 55,8 6,8 56,1 4122 Addetti all'immissione dati 4.070 29,4 33,7 3,0 35,8 4211 Addetti agli sportelli assicurativi, bancari e di altri intermediari fi nanziari 3.480 48,6 39,1 2,1 53,2 4224 Addetti all'informazione nei Call Center (senza funzioni di vendita) 2.940 68,9 47,0 10,9 58,1 4221 Addetti all'accoglienza e all'informazione nelle imprese e negli enti pubblici 2.920 53,1 52,4 12,2 55,5 4413 Addetti allo smistamento e al recapito della posta 2.030 1,1 99,0 0,0 98,8 4412 Addetti al controllo della documentazione di viaggio 1.350 88,0 89,9 0,0 92,7 4215 Addetti alla vendita di biglietti 1.110 40,4 72,1 0,8 9,9 Altre professioni 6.200 47,4 49,0 7,3 47,2 5. Professioni qualifi cate nelle attività commerciali e nei servizi 108.600 32,4 39,4 13,7 52,1 5122 Commessi delle vendite al minuto 42.410 31,1 37,4 14,6 56,5 5223 Camerieri e professioni assimilate 12.790 40,9 46,5 10,4 42,8 Assunzioni non stagionali 2012 (v.a.)* capacità di risolvere problemi capacità di lavorare in autonomia abilità creative e d'ideazione fl essibilità e adattamento Sezione 6. Le assunzioni non stagionali: le competenze richieste dalle imprese nel 2012 157 (segue) Tavola 23 bis - Competenze che le imprese ritengono molto importanti per grandi gruppi professionali e professioni più richieste nel 2012 in ciascun gruppo Cfr. domande 2D.1-2D.5-2H.3 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 5222 Addetti alla preparazione, alla cottura e alla distribuzione di cibi 9.650 8,7 30,4 9,4 70,9 5443 Addetti all'assistenza personale 9.330 38,3 43,1 7,6 47,5 5221 Cuochi in alberghi e ristoranti 9.110 38,9 42,6 26,0 44,8 5224 Baristi e professioni assimilate 5.520 31,9 49,6 14,3 57,5 5311 Professioni qualifi cate nei servizi sanitari e sociali 4.720 39,1 32,5 5,2 38,8 5486 Guardie private di sicurezza 3.300 20,5 18,7 3,1 36,8 5431 Acconciatori 2.710 30,2 42,3 42,3 52,0 5121 Commessi delle vendite all'ingrosso 1.670 27,5 30,8 12,5 24,4 5134 Addetti all'informazione e all'assistenza dei clienti 1.420 53,8 52,7 4,4 65,0 Altre professioni 5.980 41,3 47,8 13,2 47,0 6. Artigiani, operai specializzati e agricoltori 61.930 45,4 50,0 10,5 46,4 6121 Muratori in pietra, mattoni, refrattari 11.930 46,4 52,9 6,8 43,5 6136 Idraulici e posatori di tubazioni idrauliche e di gas 5.480 57,2 52,1 4,1 42,4 6123 Carpentieri e falegnami nell'edilizia (esclusi i parchettisti) 3.500 40,0 44,5 4,8 34,7 6223 Attrezzisti di macchine utensili e professioni assimilate 3.440 45,8 55,3 11,2 51,2 6241 Installatori e riparatori di apparati elettrici ed elettromeccanici 3.310 39,4 40,2 5,8 63,0 6233 Meccanici e montatori di macchinari industriali e assimilati 3.040 49,8 53,0 8,4 52,6 6214 Montatori di carpenteria metallica 2.630 43,0 49,0 5,6 37,9 6231 Meccanici artigianali, riparatori e manutentori di automobili e professioni assimilate 2.500 63,4 61,4 12,5 50,1 6137 Elettricisti nelle costruzioni civili e professioni assimilate 2.310 53,1 59,3 16,8 71,2 6212 Saldatori e tagliatori a fi amma 1.420 42,1 45,2 19,6 41,3 6533 Sarti e tagliatori artigianali, modellisti e cappellai 1.230 43,2 47,9 31,1 46,9 6512 Panettieri e pastai artigianali 1.230 24,0 37,8 18,5 38,0 6127 Montatori di manufatti prefabbricati e di preformati 1.130 21,2 17,8 22,3 45,7 6511 Macellai, pesciaioli e professioni assimilate 1.110 15,9 24,0 1,6 35,7 6141 Pittori, stuccatori, laccatori e decoratori 1.010 45,4 88,8 11,7 46,9 6151 Operai addetti ai servizi di igiene e pulizia 1.000 21,5 28,6 2,7 29,8 6513 Pasticcieri, gelatai e conservieri artigianali 990 44,4 55,1 41,1 40,8 6331 Artigiani delle lavorazioni artistiche del legno e di materiali assimilati 900 49,7 63,5 31,2 36,7 6542 Artigiani e operai specializzati delle calzature e assimilati 890 34,0 46,6 19,8 35,8 6245 Installatori di linee elettriche, riparatori e cavisti 880 80,4 38,4 8,8 87,9 6218 Lastroferratori 770 27,9 42,2 7,1 41,7 6537 Artigiani e addetti alle tintolavanderie 770 13,2 26,2 0,4 24,1 6235 Meccanici e montatori di apparecchi industriali termici, idraulici e di condizionamento 680 59,3 52,3 0,9 68,4 6221 Fabbri, lingottai e operatori di presse per forgiare 620 44,3 37,5 13,7 43,3 6522 Falegnami e attrezzisti di macchine per la lavorazione del legno 530 51,9 53,4 19,0 32,9 6122 Muratori in cemento armato 500 13,6 56,1 13,6 45,3 6132 Pavimentatori e posatori di rivestimenti 500 85,5 68,5 0,2 2,2 6543 Valigiai, borsettieri e professioni assimilate 500 60,4 71,9 34,1 64,4 Assunzioni non stagionali 2012 (v.a.)* capacità di risolvere problemi capacità di lavorare in autonomia abilità creative e d'ideazione fl essibilità e adattamento Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 158 7. Conduttori di impianti e operai di macchinari fi ssi e mobili 34.280 33,9 44,7 5,0 48,1 7423 Conduttori di mezzi pesanti e camion 7.880 29,8 46,3 3,5 42,8 7441 Conduttori di macchinari per il movimento terra 3.530 50,8 71,1 0,7 44,7 7421 Autisti di taxi, conduttori di automobili, furgoni e altri veicoli 2.260 50,3 46,1 13,2 43,1 7171 Operatori di catene di montaggio automatizzate 2.130 39,6 46,7 3,8 56,6 7422 Conduttori di autobus, di tram e di fi lobus 1.830 20,7 39,7 1,0 56,7 7281 Operai addetti a macchine confezionatrici di prodotti industriali 1.680 23,0 32,8 1,7 46,2 7271 Assemblatori in serie di parti di macchine 1.470 40,7 44,4 6,2 56,3 7233 Conduttori di macchinari per la fabbricazione di articoli in plastica e assimilati 1.100 28,2 50,6 6,1 52,0 7451 Marinai di coperta 800 13,6 2,7 0,1 32,2 7211 Operai addetti a macchine utensili automatiche e semiautomatiche industriali 760 45,0 56,3 14,1 56,9 7263 Operai addetti a macchinari per confezioni di abbigliamento in stoffa e assimilati 730 27,0 41,7 4,0 48,0 7153 Operatori di macchinari per la fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica 660 41,0 48,1 2,3 60,8 7329 Conduttori di macchinari per la produzione di pasticceria e prodotti da forno 620 11,5 51,9 8,2 56,5 7273 Assemblatori e cablatori di apparecchiature elettroniche e di telecomunicazioni 620 34,6 40,1 6,3 54,1 7412 Operatori di verifi ca, circolazione e formazione treni 600 37,1 48,8 0,0 36,4 7262 Operai addetti a telai meccanici per la tessitura e la maglieria 540 19,0 46,2 3,1 36,3 7411 Conduttori di convogli ferroviari 540 47,0 19,5 27,3 99,6 7272 Assemblatori e cablatori di apparecchiature elettriche 450 36,1 29,5 13,3 43,9 7152 Operatori di macchinari e di impianti per la chimica di base e la chimica fi ne 440 28,5 33,7 0,2 60,0 7444 Conduttori di carrelli elevatori 420 12,7 20,3 0,0 50,5 7162 Operatori impianti recupero e riciclaggio rifi uti e trattamento e distribuzione acque 400 17,6 15,9 5,2 20,3 7261 Operai addetti a macchinari per la fi latura e la bobinatura 380 42,0 43,8 0,0 47,8 7121 Fonditori, operatori di altoforno, di convertitori e di forni di raffi nazione 360 16,5 25,3 1,4 59,9 7143 Operatori di impianti per la fabbricazione della carta 280 59,5 35,9 7,4 53,2 7267 Addetti a macchinari per la produzione in serie di calzature 260 32,2 73,1 9,5 44,7 7232 Conduttori di macchinari per la fabbricazione di altri articoli in gomma 260 21,7 30,4 6,1 36,5 Altre professioni 3.260 34,1 39,9 8,4 47,7 8. Professioni non qualifi cate 55.810 25,4 36,9 1,9 38,8 8143 Personale non qualifi cato ai servizi di pulizia di uffi ci ed esercizi commerciali 31.460 23,5 36,4 1,3 36,4 8131 Facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati 5.910 27,2 40,1 3,5 51,2 8421 Manovali e personale non qualifi cato dell’edilizia civile e professioni assimilate 4.730 25,0 44,0 1,5 42,9 8431 Personale non qualifi cato delle attività industriali e professioni assimilate 3.710 46,1 45,8 5,9 40,5 8142 Personale non qualifi cato nei servizi di ristorazione 3.080 25,3 26,4 1,5 34,7 8145 Operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifi uti 1.890 19,3 26,7 2,2 34,1 Altre professioni 5.030 22,5 33,5 1,4 38,2 (segue) Tavola 23 bis - Competenze che le imprese ritengono molto importanti per grandi gruppi professionali e professioni più richieste nel 2012 in ciascun gruppo Cfr. domande 2D.1-2D.5-2H.3 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagionali 2012 (v.a.)* capacità di risolvere problemi capacità di lavorare in autonomia abilità creative e d'ideazione fl essibilità e adattamento Sezione 6. Le assunzioni non stagionali: le competenze richieste dalle imprese nel 2012 159 Tavola 24 - Competenze che le imprese ritengono molto importanti per lo svolgimento delle professioni richieste nel 2012, per indirizzo di studio segnalato Cfr. domande 2D.1-2D.5-2H.3 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assun- zioni non stagio- nali 2012 (v.a.)* capacità comuni- cati-va scritta e orale abilità nel gestire rapporti con clienti capacità di lavo- rare in gruppo capacità direttive e di coordina- mento capa- cità di risolvere problemi capacità di lavora- re in au- tonomia abilità creative e d’idea- zione fl essibili- tà e adat- tamento TOTALE 406.820 37,3 42,3 53,1 13,1 41,5 46,2 12,6 50,5 Livello universitario 58.890 57,1 58,1 65,8 25,2 60,8 53,6 25,5 57,2 Indirizzo economico 17.180 57,4 65,1 62,7 22,4 58,7 47,0 20,6 59,1 Indirizzo di ingegneria elettronica e dell'informazione 7.230 42,6 46,3 72,1 26,0 70,3 57,7 27,4 61,3 Indirizzo sanitario e paramedico 5.030 50,7 62,4 60,4 16,3 47,1 42,7 7,8 37,0 Indirizzo insegnamento e formazione 5.020 76,8 72,6 77,9 29,9 65,6 57,7 51,2 64,6 Indirizzo di ingegneria industriale 4.400 48,4 38,5 71,2 31,0 67,2 59,3 35,1 58,7 Altri indirizzi di ingegneria 2.810 48,6 57,7 73,6 27,0 67,4 62,7 22,8 63,4 Indirizzo chimico-farmaceutico 2.620 62,1 60,4 59,9 20,4 59,0 61,8 20,1 58,8 Indirizzo scientifi co, matematico e fi sico 1.820 69,7 26,3 83,5 9,5 79,6 69,9 16,6 69,5 Indirizzo linguistico, traduttori e interpreti 1.480 59,6 64,6 54,8 42,8 58,0 47,6 24,0 47,8 Indirizzo letterario, fi losofi co, storico e artistico 1.090 56,9 48,5 62,6 31,6 49,0 55,0 44,5 54,5 Indirizzo di ingegneria civile e ambientale 800 41,4 32,5 54,1 33,2 54,1 52,9 21,9 45,0 Indirizzo politico-sociale 760 65,9 57,9 53,7 20,9 61,8 65,7 19,6 63,5 Indirizzo architettura, urbanistico e territoriale 740 34,1 38,0 39,8 24,9 56,2 47,3 39,0 51,1 Indirizzo giuridico 560 72,7 61,6 57,3 31,1 61,1 52,9 12,9 38,9 Indirizzo psicologico 540 93,0 80,2 70,1 26,6 67,5 81,1 45,3 77,1 Indirizzo statistico 450 60,9 57,0 68,7 28,6 51,2 40,5 27,7 54,8 Indirizzo geo-biologico e biotecnologie 440 40,0 25,2 63,6 14,0 42,6 58,8 22,9 56,3 Indirizzo medico e odontoiatrico 410 72,5 72,2 70,0 48,6 61,4 71,5 8,0 56,5 Indirizzo agrario, agroalimentare e zootecnico 240 49,4 44,3 67,2 18,7 51,5 65,5 7,2 68,1 Altri indirizzi 180 -- -- -- -- -- -- -- -- Indirizzo non specifi cato 5.110 66,4 65,5 59,3 31,0 56,1 53,8 27,1 53,4 Livello secondario e post-secondario 166.340 45,1 50,7 54,4 14,7 44,3 48,5 14,5 51,9 Indirizzo amministrativo-commerciale 39.860 51,2 54,6 46,3 18,8 48,1 51,2 10,8 51,3 Indirizzo meccanico 15.250 19,9 22,6 54,4 16,8 48,2 53,7 11,0 53,7 Indirizzo turistico-alberghiero 9.560 45,0 53,0 53,9 13,4 37,0 43,6 21,6 52,0 Indirizzo socio-sanitario 6.870 48,3 61,3 68,6 7,5 41,0 44,4 10,9 54,3 Indirizzo informatico 4.580 27,4 31,6 51,1 17,4 51,3 50,5 15,9 44,2 Indirizzo elettrotecnico 4.110 31,6 36,5 55,7 15,6 58,6 51,3 9,2 63,0 Indirizzo elettronico 2.800 32,0 30,8 45,8 9,8 48,4 51,8 11,9 49,1 Indirizzo generale (licei) 2.580 61,9 63,6 63,2 17,4 47,0 53,7 44,1 59,9 Indirizzo edile 2.440 44,0 36,8 54,5 36,4 60,5 55,6 21,9 51,2 Indirizzo agrario-alimentare 1.940 24,5 26,7 61,1 25,3 37,2 55,8 38,3 49,6 Indirizzo tessile, abbigliamento e moda 1.580 35,6 35,9 62,9 19,6 48,1 56,1 26,3 58,7 Indirizzo chimico 1.460 13,1 4,8 51,2 12,4 40,3 45,5 5,4 51,6 Indirizzo linguistico 1.450 72,9 84,4 50,0 12,0 44,4 57,4 8,4 38,3 Indirizzo termoidraulico 1.100 16,5 40,6 44,4 9,8 31,1 46,8 5,7 50,1 Indirizzo artistico 640 22,9 44,9 91,0 5,0 19,4 12,9 81,6 25,3 Indirizzo telecomunicazioni 600 16,3 49,8 54,6 8,2 28,1 50,1 31,9 67,4 Indirizzo aeronautico e nautico 550 30,3 47,6 53,3 9,2 59,8 45,5 17,0 51,4 Indirizzo legno, mobile e arredamento 380 13,5 4,5 72,0 5,0 58,2 69,3 34,4 36,5 Indirizzo stampa ed editoria 370 58,7 75,4 65,3 7,1 27,9 36,9 21,9 54,6 Indirizzo grafi co-pubblicitario 320 37,3 24,1 55,2 15,7 56,7 40,4 36,4 50,2 Indirizzo cartario-cartotecnico 260 33,2 17,6 61,7 5,9 56,6 54,3 22,7 60,2 Indirizzo orafo 230 2,6 3,4 91,0 1,3 12,8 10,7 6,8 10,7 Altri indirizzi 100 -- -- -- -- -- -- -- -- Indirizzo non specifi cato 67.340 51,1 58,4 57,1 11,9 41,0 46,0 14,2 51,7 Qualifi ca di formazione o diploma professionale 50.020 31,5 33,1 44,7 11,1 35,6 42,2 8,5 46,8 Indirizzo turistico-alberghiero 10.440 33,3 42,3 54,1 14,0 25,9 39,6 12,5 45,0 Indirizzo socio-sanitario 8.450 36,8 43,2 40,0 6,3 37,1 34,5 6,4 40,6 Indirizzo meccanico 7.610 14,1 8,6 37,1 7,2 49,3 37,5 6,1 51,3 Indirizzo edile 5.510 15,4 10,8 58,8 12,0 35,5 51,9 3,4 27,1 Indirizzo amministrativo-commerciale 2.540 59,9 65,2 60,9 32,0 52,0 57,8 3,6 61,7 Indirizzo termoidraulico 2.180 6,9 30,3 24,9 6,3 32,3 17,6 4,5 34,7 Indirizzo elettrotecnico 1.860 30,6 15,3 71,2 8,8 52,9 47,6 16,5 67,7 Indirizzo cosmetica ed estetica 1.750 59,6 63,1 51,9 17,3 27,8 36,0 30,0 50,9 Indirizzo tessile, abbigliamento e moda 1.000 15,1 1,0 50,6 8,8 38,0 42,4 13,5 41,1 Indirizzo agrario-alimentare 650 25,8 16,1 50,8 14,6 32,4 28,6 12,0 41,2 Indirizzo legno, mobile e arredamento 520 15,7 20,3 48,8 10,2 62,0 59,7 30,1 48,8 Indirizzo informatico 300 58,2 56,2 49,5 6,1 57,6 37,4 8,1 54,2 Indirizzo telecomunicazioni 220 53,4 52,5 22,8 45,7 58,9 60,7 46,1 43,4 Altri indirizzi 690 28,0 22,8 53,6 19,3 48,6 41,5 20,9 53,3 Indirizzo non specifi cato 6.310 49,3 45,3 20,7 7,5 19,1 56,1 1,5 61,2 Nessuna formazione specifi ca 131.570 20,8 28,2 49,2 6,6 31,5 41,5 5,8 47,1 SEZIONE 7 Le assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale previste nel 2012: principali caratteristiche Sezione 7. Le assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale previste nel 2012: principali caratteristiche 163 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Tavola 25 - Assunzioni totali e assunzioni stagionali previste dalle imprese per il 2012 e per il 2011 per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domande 2D.1 e 2D.5 del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni previste nel 2012 (v.a.)* di cui stagionali Assunzioni previste nel 2011 (v.a.)* di cui stagionali Valori assoluti* % su totale assunzioni Valori assoluti* % su totale assunzioni TOTALE 631.340 224.520 35,6 846.010 250.850 29,7 INDUSTRIA 166.920 38.180 22,9 275.130 46.060 16,7 Industria in senso stretto 101.300 26.750 26,4 165.720 33.790 20,4 Estrazione di minerali 1.100 150 13,5 1.780 220 12,1 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 23.990 16.130 67,2 30.850 18.700 60,6 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 11.980 2.930 24,5 22.990 4.450 19,4 Industrie del legno e del mobile 5.430 1.210 22,3 10.170 1.430 14,0 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 3.330 820 24,8 5.650 1.010 17,9 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 4.590 550 11,9 6.480 590 9,0 Industrie della gomma e delle materie plastiche 3.560 690 19,3 6.240 740 11,9 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 3.550 580 16,4 6.220 590 9,5 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 15.790 1.460 9,2 30.590 2.210 7,2 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 15.340 980 6,4 23.510 1.620 6,9 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 8.060 620 7,7 13.060 1.180 9,1 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 3.230 260 8,1 5.510 580 10,6 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 1.360 370 27,0 2.680 470 17,6 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 8.120 1.910 23,5 10.330 2.260 21,9 Costruzioni 57.500 9.530 16,6 99.070 10.010 10,1 SERVIZI 464.420 186.340 40,1 570.880 204.790 35,9 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 6.480 940 14,5 10.950 1.780 16,3 Commercio all’ingrosso 20.230 4.540 22,4 31.950 7.690 24,1 Commercio al dettaglio 62.470 15.050 24,1 85.620 22.670 26,5 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 165.590 119.450 72,1 166.800 116.850 70,1 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 34.600 8.660 25,0 55.200 12.610 22,8 Servizi dei media e della comunicazione 4.640 1.050 22,7 5.220 1.660 31,8 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 12.190 730 6,0 17.130 1.400 8,2 Servizi avanzati di supporto alle imprese 19.040 1.310 6,9 22.220 2.030 9,1 Servizi fi nanziari e assicurativi 11.030 730 6,6 15.670 720 4,6 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 50.060 10.090 20,2 59.760 10.780 18,0 Istruzione e servizi formativi privati 7.940 1.660 20,9 9.130 2.440 26,7 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 30.660 3.590 11,7 38.200 5.750 15,1 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 30.690 17.100 55,7 35.560 16.870 47,4 Studi professionali 8.800 1.430 16,3 17.480 1.520 8,7 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 162.460 39.350 24,2 227.650 45.820 20,1 Nord Est 169.780 69.330 40,8 225.280 80.420 35,7 Centro 125.390 42.430 33,8 168.610 47.320 28,1 Sud e Isole 173.710 73.410 42,3 224.470 77.280 34,4 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 243.710 91.360 37,5 332.610 92.330 27,8 10-49 dipendenti 125.920 70.360 55,9 191.260 77.670 40,6 50-249 dipendenti 87.120 27.290 31,3 119.740 40.090 33,5 250-499 dipendenti 41.850 10.550 25,2 44.440 8.850 19,9 500 dipendenti e oltre 132.740 24.960 18,8 157.960 31.910 20,2 Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 164 Tavola 26 - Assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale previste dalle imprese per il 2012 considerate di difficile reperimento, principali ragioni della difficoltà e relativo tempo di ricerca, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domande 2D.5-2I.2-2I.5 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni stagionali considerate di diffi cile reperimento La diffi coltà di reperimento è preva- lentemente imputabile a: (valori %) Tempo di ricerca (mesi)Totale 2012 (v.a.)* % su totale assunzioni ridotto numero di candidati inadeguatezza dei candidati TOTALE 25.310 11,3 4,4 6,9 2,7 INDUSTRIA 4.100 10,7 6,2 4,5 3,5 Industria in senso stretto 2.670 10,0 6,7 3,2 3,7 Estrazione di minerali -- -- -- -- -- Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 1.130 7,0 5,8 1,2 2,1 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 550 18,7 11,2 7,5 5,5 Industrie del legno e del mobile 210 17,6 7,6 10,0 4,3 Industrie della carta, cartotecnica e stampa -- -- -- -- -- Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 60 11,3 -- -- 2,1 Industrie della gomma e delle materie plastiche 60 9,2 -- -- 1,7 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 50 8,6 -- -- 3,5 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 190 13,1 8,5 4,6 2,7 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 140 14,2 7,7 6,5 4,0 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 80 12,7 10,3 -- 5,1 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 70 28,2 -- -- 11,9 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 50 14,2 -- -- 10,3 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) -- -- -- -- -- Costruzioni 1.410 14,8 5,9 8,9 3,0 SERVIZI 21.220 11,4 4,0 7,4 2,6 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 250 26,1 -- 21,7 3,2 Commercio all’ingrosso 550 12,0 3,3 8,7 2,7 Commercio al dettaglio 2.820 18,7 5,6 13,2 2,5 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 14.270 11,9 4,4 7,6 2,6 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 870 10,1 3,9 6,2 3,7 Servizi dei media e della comunicazione -- -- -- -- -- Servizi informatici e delle telecomunicazioni 70 9,2 -- -- 2,7 Servizi avanzati di supporto alle imprese 140 10,6 5,0 5,6 3,0 Servizi fi nanziari e assicurativi 50 7,1 -- -- 2,5 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 770 7,6 2,7 5,0 2,0 Istruzione e servizi formativi privati 180 10,8 -- 7,9 2,1 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 250 7,1 4,1 3,0 2,8 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 950 5,6 1,2 4,3 2,2 Studi professionali -- -- -- -- -- RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 6.170 15,7 7,8 7,9 2,2 Nord Est 8.110 11,7 4,0 7,7 2,9 Centro 4.880 11,5 4,3 7,2 2,5 Sud e Isole 6.150 8,4 2,9 5,4 3,1 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 11.840 13,0 4,0 8,9 3,1 10-49 dipendenti 6.610 9,4 3,4 6,0 2,3 50-249 dipendenti 2.520 9,2 5,4 3,8 2,6 250-499 dipendenti 690 6,5 3,7 2,9 2,4 500 dipendenti e oltre 3.660 14,6 7,4 7,2 2,3 Sezione 7. Le assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale previste nel 2012: principali caratteristiche 165 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Tavola 27 - Assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale di immigrati previste dalle imprese per il 2012, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domande 2D.5-2K del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni di personale stagionale immigrato 2012 minimo (v.a.)* % su tot. assunzioni massimo (v.a.)* % su tot. assunzioni TOTALE 30.180 13,4 52.160 23,2 INDUSTRIA 3.760 9,9 6.940 18,2 Industria in senso stretto 2.630 9,8 4.430 16,5 Estrazione di minerali -- -- -- -- Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 1.180 7,3 2.350 14,6 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 310 10,6 390 13,3 Industrie del legno e del mobile 360 30,1 460 38,0 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 100 12,6 130 15,8 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 50 9,9 90 16,3 Industrie della gomma e delle materie plastiche 100 14,4 220 31,5 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi -- -- -- -- Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 130 8,9 230 15,6 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 140 14,7 230 23,1 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 70 11,6 120 18,5 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. -- -- -- -- Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 90 23,4 120 32,2 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 90 4,5 110 5,7 Costruzioni 1.050 11,0 2.410 25,3 SERVIZI 26.420 14,2 45.210 24,3 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 220 23,7 230 24,3 Commercio all’ingrosso 770 16,9 1.100 24,3 Commercio al dettaglio 1.000 6,6 1.350 8,9 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 19.540 16,4 34.440 28,8 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 800 9,2 1.160 13,4 Servizi dei media e della comunicazione -- -- -- -- Servizi informatici e delle telecomunicazioni -- -- -- -- Servizi avanzati di supporto alle imprese -- -- 50 4,1 Servizi fi nanziari e assicurativi -- -- -- -- Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 1.940 19,2 3.440 34,1 Istruzione e servizi formativi privati 200 11,7 260 15,4 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 280 7,9 600 16,8 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 1.430 8,4 2.350 13,8 Studi professionali 180 12,5 190 12,9 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 6.340 16,1 10.260 26,1 Nord Est 10.540 15,2 19.210 27,7 Centro 6.300 14,8 10.580 24,9 Sud e Isole 7.000 9,5 12.110 16,5 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 14.100 15,4 22.220 24,3 10-49 dipendenti 11.840 16,8 21.250 30,2 50-249 dipendenti 3.070 11,3 5.600 20,5 250-499 dipendenti 540 5,1 1.030 9,8 500 dipendenti e oltre 640 2,5 2.050 8,2 SEZIONE 8 Formazione in entrata e formazione continua nelle imprese Sezione 8. Formazione in entrata e formazione continua nelle imprese 169 Il segno (-) indica l’assenza di imprese nell’incrocio indicato. Tavola 28 - Imprese che, internamente o esternamente, hanno effettuato nel 2011 corsi di formazione per il personale, per classe dimensionale, settore di attività e ripartizione territoriale (quota % sul totale) Cfr. domanda 5A del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Classe dimensionale Totale 1-9 dip. 10-49 dip. 50-249 dip. 250-499 dip. 500 dip. e oltre TOTALE 31,1 46,4 68,9 78,4 83,8 35,0 INDUSTRIA 30,1 44,3 65,9 84,1 88,9 34,5 Industria in senso stretto 23,8 40,1 64,9 83,3 88,7 30,8 Estrazione di minerali 24,0 39,1 62,8 8,3 100,0 32,8 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 22,3 45,9 68,6 88,2 94,1 28,7 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 14,0 21,9 47,7 75,7 79,9 18,7 Industrie del legno e del mobile 20,2 36,3 54,1 89,9 87,9 24,5 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 17,8 34,8 64,8 96,1 95,6 24,8 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 30,1 52,1 70,0 93,1 92,7 51,2 Industrie della gomma e delle materie plastiche 23,1 42,5 62,4 86,2 78,5 34,6 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 22,8 38,7 53,6 86,1 95,0 30,3 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 25,6 43,4 67,5 74,1 88,8 32,1 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 31,8 47,2 72,3 88,3 87,0 41,9 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 36,4 51,6 79,7 80,3 91,1 44,6 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 35,6 52,3 75,4 78,7 80,9 39,2 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 17,6 26,6 59,9 52,2 100,0 20,6 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 39,9 60,3 77,1 89,2 94,3 55,6 Costruzioni 35,9 53,8 67,1 87,6 79,3 38,2 SERVIZI 31,6 48,3 71,0 75,6 82,2 35,3 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 28,3 63,8 73,1 98,0 100,0 32,7 Commercio all’ingrosso 27,5 41,7 70,7 62,3 67,8 31,4 Commercio al dettaglio 27,5 39,4 57,3 56,2 65,5 30,1 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 23,2 35,3 60,2 79,7 91,0 25,0 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 27,0 41,7 61,9 85,9 85,0 34,1 Servizi dei media e della comunicazione 23,1 40,6 48,7 66,0 87,9 30,5 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 40,1 58,6 84,6 91,6 97,1 46,7 Servizi avanzati di supporto alle imprese 34,3 59,6 82,1 87,9 91,6 41,7 Servizi fi nanziari e assicurativi 70,8 79,5 94,1 92,5 95,9 76,1 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 27,9 52,1 68,0 72,2 81,3 34,3 Istruzione e servizi formativi privati 43,2 66,2 78,8 85,2 86,2 51,1 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 47,6 71,9 83,4 87,0 92,1 58,6 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 49,2 51,0 68,2 75,0 91,3 49,5 Studi professionali 33,9 55,7 63,6 - - 34,2 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 31,0 47,2 70,9 79,6 84,9 35,7 Nord Est 34,3 49,9 70,8 80,8 84,4 38,8 Centro 30,2 44,1 66,6 77,7 83,6 33,7 Sud e Isole 29,7 43,5 64,6 74,2 82,0 32,4 Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 170 Tavola 29 - Dipendenti che nel 2011 hanno partecipato a corsi di formazione effettuati dalla propria impresa, per classe dimensionale, settore di attività e ripartizione territoriale (quota % sul totale dipendenti al 31 12 2011) Cfr. domanda 5B del questionario di rilevazione Il segno (-) indica l’assenza di imprese nell’incrocio indicato. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 TOTALE 25,6 26,1 30,3 38,9 50,6 33,0 INDUSTRIA 22,6 23,3 26,2 36,8 48,9 28,9 Industria in senso stretto 17,8 19,8 24,9 35,7 46,5 27,0 Estrazione di minerali 19,5 25,3 27,9 34,2 45,7 34,5 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 18,8 28,9 33,0 41,9 45,3 31,3 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 9,9 9,6 14,7 19,4 26,9 12,8 Industrie del legno e del mobile 14,4 17,7 15,2 32,9 32,2 17,7 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 13,5 16,6 25,5 35,5 39,2 22,3 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 22,7 27,6 35,2 48,3 46,3 39,3 Industrie della gomma e delle materie plastiche 16,5 21,8 28,7 32,1 53,0 29,0 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 17,8 22,2 22,8 32,5 52,4 27,4 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 18,9 22,7 25,3 39,2 46,5 25,7 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 23,3 19,7 25,4 35,6 43,0 30,9 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 26,3 20,6 27,7 37,9 57,8 36,7 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 27,7 25,6 27,1 38,2 75,2 30,1 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 13,3 12,0 18,9 26,4 7,8 14,7 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 29,9 36,0 36,2 49,6 66,5 50,2 Costruzioni 28,3 32,5 30,1 35,5 40,7 30,4 SERVIZI 27,3 29,1 34,1 40,7 51,4 36,0 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 23,5 31,1 30,9 62,6 63,8 28,2 Commercio all’ingrosso 22,7 22,0 26,4 28,0 33,9 24,1 Commercio al dettaglio 23,9 19,8 22,5 27,6 38,8 27,9 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 19,6 18,8 28,0 45,4 35,8 23,0 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 23,2 27,9 28,6 42,3 50,5 38,2 Servizi dei media e della comunicazione 19,3 19,5 22,1 30,8 27,0 23,5 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 35,5 35,4 33,4 46,9 66,3 48,4 Servizi avanzati di supporto alle imprese 28,8 34,4 39,4 53,8 43,8 36,6 Servizi fi nanziari e assicurativi 69,0 60,3 74,3 74,4 82,9 78,5 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 25,4 31,9 29,4 28,5 35,8 30,8 Istruzione e servizi formativi privati 38,5 44,5 36,5 27,2 32,7 38,6 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 40,8 51,1 45,9 46,4 43,4 45,9 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 43,6 31,8 33,7 16,7 45,7 38,6 Studi professionali 31,4 35,8 42,8 - - 31,8 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 24,9 25,8 30,8 42,4 51,1 33,9 Nord Est 27,3 27,2 30,9 40,0 51,4 33,9 Centro 24,9 24,2 30,6 37,6 50,0 32,6 Sud e Isole 25,5 26,9 27,8 30,4 49,6 31,2 Classe dimensionale Totale 1-9 dip. 10-49 dip. 50-249 dip. 250-499 dip. 500 dip. e oltre Sezione 8. Formazione in entrata e formazione continua nelle imprese 171 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** Solo imprese con tirocini o stage. Tavola 30 - Personale in tirocinio/stage ospitato nel corso del 2011 da imprese con dipendenti, numero medio di tirocini/ stage per impresa e durata media (in mesi) degli stessi, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domanda 5D-5F del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Tirocini e stage attivati nel 2011* Numero medio di tirocini/stage per impresa** durata media (in mesi) dei tirocini/stage** 1 mese più di 1 mese TOTALE 307.250 1,4 40,2 59,8 INDUSTRIA 85.280 1,3 48,1 51,9 Industria in senso stretto 58.240 1,5 44,3 55,7 Estrazione di minerali 250 1,1 35,4 64,6 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 5.230 1,4 39,4 60,6 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 5.480 1,3 41,0 59,0 Industrie del legno e del mobile 3.360 1,2 46,3 53,7 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 3.650 1,6 47,0 53,0 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 2.200 1,5 28,8 71,2 Industrie della gomma e delle materie plastiche 1.610 1,3 39,6 60,4 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 1.840 1,1 39,3 60,7 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 12.860 1,5 48,5 51,5 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 10.640 2,0 46,6 53,4 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 7.470 1,6 44,6 55,4 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 2.820 1,3 48,6 51,4 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 850 1,2 42,8 57,2 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 2.620 1,5 34,9 65,1 Costruzioni 24.410 1,1 55,8 44,2 SERVIZI 221.970 1,5 36,9 63,1 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 7.420 1,2 46,0 54,0 Commercio all’ingrosso 13.490 1,2 37,1 62,9 Commercio al dettaglio 26.780 1,2 31,7 68,3 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 46.460 1,8 56,9 43,1 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 5.670 1,3 29,6 70,4 Servizi dei media e della comunicazione 3.640 1,7 23,0 77,0 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 12.170 1,4 28,9 71,1 Servizi avanzati di supporto alle imprese 18.160 1,4 25,6 74,4 Servizi fi nanziari e assicurativi 11.120 1,4 27,2 72,8 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 10.430 1,3 30,0 70,0 Istruzione e servizi formativi privati 6.130 2,1 35,9 64,1 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 25.220 4,1 32,6 67,4 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 18.980 1,3 39,8 60,2 Studi professionali 16.310 1,0 33,6 66,4 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 101.800 1,5 42,6 57,4 Nord Est 83.670 1,4 47,7 52,3 Centro 58.630 1,4 39,3 60,7 Sud e Isole 63.160 1,4 27,6 72,4 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 150.860 1,1 45,1 54,9 10-49 dipendenti 74.420 1,8 42,1 57,9 50-249 dipendenti 39.820 2,0 28,0 72,0 250-499 dipendenti 11.160 2,0 14,9 85,1 500 dipendenti e oltre 30.990 2,3 13,1 86,9 SEZIONE 9 Le assunzioni previste dalle imprese nel 2012: dati regionali e provinciali Sezione 9. Le assunzioni previste dalle imprese nel 2012: dati regionali e provinciali 175 Tavola 31 - Imprese che prevedono assunzioni nel 2012 per classe dimensionale, settore di attività, ripartizione territoriale, regione e provincia (quota % sul totale) Cfr. domanda 1A.2-6A del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Totale per settore per classe dimensionale Industria e costruz. Servizi 1-9 dipend. 10-49 dipend. 50 dipend. e oltre PIEMONTE 12,8 14,5 11,9 8,1 17,2 71,8 TORINO 11,8 14,8 10,3 8,0 16,2 68,6 VERCELLI 15,3 14,3 15,8 9,4 18,8 73,0 NOVARA 14,7 16,4 13,6 8,9 17,7 71,7 CUNEO 11,7 12,3 11,2 6,5 19,8 71,9 ASTI 14,0 15,2 13,2 8,4 17,8 79,1 ALESSANDRIA 14,0 14,5 13,7 8,8 14,6 75,3 BIELLA 14,7 13,9 15,2 7,3 19,3 77,3 VERBANO-CUSIO-OSSOLA 15,3 13,2 16,6 10,3 22,8 75,6 VALLE D’AOSTA 21,3 17,3 23,1 17,1 27,9 78,3 LOMBARDIA 13,1 12,3 13,5 8,5 16,8 69,6 VARESE 12,9 10,4 14,8 9,3 13,1 71,6 COMO 12,2 11,2 12,9 8,1 15,6 71,1 SONDRIO 16,4 11,8 18,7 11,9 23,0 81,4 MILANO 13,4 13,2 13,5 8,4 17,8 66,8 BERGAMO 13,2 11,6 14,5 8,6 17,0 70,5 BRESCIA 13,1 13,6 12,8 9,2 17,4 68,5 PAVIA 12,1 11,6 12,4 7,4 17,0 70,3 CREMONA 13,1 13,0 13,2 6,0 22,7 75,4 MANTOVA 14,6 15,3 14,2 9,8 13,8 71,3 LECCO 11,2 10,4 11,9 6,5 10,9 71,7 LODI 13,7 13,5 13,8 7,4 14,9 75,7 MONZA E BRIANZA 12,0 10,9 12,8 7,5 16,1 71,2 LIGURIA 14,2 12,2 14,9 9,9 20,4 76,0 IMPERIA 15,2 11,9 16,4 11,6 23,7 79,2 SAVONA 15,0 8,0 17,4 10,0 26,4 83,5 GENOVA 13,7 14,3 13,5 9,4 19,0 72,5 LA SPEZIA 13,7 10,7 15,0 9,7 16,4 76,9 TRENTINO ALTO ADIGE 23,4 23,6 23,2 18,8 35,4 74,1 BOLZANO 23,8 26,4 22,8 19,3 36,8 75,2 TRENTO 22,9 21,0 23,7 18,3 34,0 73,2 VENETO 15,2 15,1 15,2 10,5 20,3 72,0 VERONA 14,2 13,4 14,6 9,5 20,1 73,5 VICENZA 13,8 14,8 12,9 9,3 18,5 69,4 BELLUNO 18,8 17,9 19,2 13,5 24,4 75,3 TREVISO 14,3 15,4 13,4 9,9 18,6 67,5 VENEZIA 18,0 16,0 18,9 13,4 23,2 76,4 PADOVA 14,8 14,8 14,7 9,7 20,2 70,9 ROVIGO 15,3 18,0 13,6 9,7 21,9 76,7 FRIULI VENEZIA GIULIA 16,6 16,5 16,6 10,8 21,1 74,9 UDINE 16,3 16,4 16,2 11,5 20,1 73,5 GORIZIA 19,6 21,1 18,9 13,1 24,4 76,1 TRIESTE 15,6 12,2 16,7 7,8 23,6 80,6 PORDENONE 16,4 16,9 16,1 10,7 20,0 71,6 EMILIA ROMAGNA 14,8 13,9 15,2 9,7 19,3 73,4 PIACENZA 14,0 13,7 14,1 8,3 16,5 77,1 PARMA 13,2 14,3 12,6 7,2 18,0 73,7 REGGIO EMILIA 14,6 15,3 14,1 10,0 17,8 71,3 MODENA 13,3 13,7 13,1 8,4 20,4 71,4 BOLOGNA 14,6 14,1 14,9 9,0 18,9 72,0 FERRARA 15,1 13,0 16,1 10,2 18,6 73,6 RAVENNA 16,7 12,0 18,7 11,3 21,8 76,3 FORLI’-CESENA 15,5 12,7 17,0 10,8 19,7 75,0 RIMINI 17,1 14,8 17,9 13,6 21,8 76,4 TOSCANA 14,0 12,4 15,0 10,1 19,0 73,2 MASSA 13,0 10,4 14,4 9,7 15,6 77,8 LUCCA 13,9 11,6 15,1 10,2 18,9 75,6 PISTOIA 12,7 10,9 13,9 8,8 19,0 67,0 FIRENZE 13,6 12,2 14,4 9,1 20,4 71,8 LIVORNO 17,0 14,5 17,8 12,0 27,4 76,7 PISA 14,4 13,2 15,1 10,5 17,2 76,4 AREZZO 13,1 12,8 13,4 9,7 13,4 72,5 SIENA 15,2 11,6 17,0 11,8 17,2 69,4 GROSSETO 15,7 13,2 16,6 12,0 25,2 74,3 PRATO 13,1 12,9 13,2 10,5 15,6 74,1 Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 176 (segue) Tavola 31 - Imprese che prevedono assunzioni nel 2012 per classe dimensionale, settore di attività, ripartizione territoriale, regione e provincia (quota % sul totale) Cfr. domanda 1A.2-6A del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Totale per settore per classe dimensionale Industria e costruz. Servizi 1-9 dipend. 10-49 dipend. 50 dipend. e oltre UMBRIA 12,7 11,5 13,4 9,3 15,7 72,1 PERUGIA 12,4 11,3 13,0 9,3 14,6 71,0 TERNI 13,8 12,4 14,4 9,1 19,1 74,6 MARCHE 12,7 12,7 12,6 8,1 18,2 73,9 PESARO-URBINO 12,0 11,7 12,2 7,9 18,3 71,3 ANCONA 12,6 11,7 13,0 6,9 19,8 70,2 MACERATA 12,6 13,4 12,0 8,0 19,5 78,6 ASCOLI PICENO 14,9 15,8 14,4 10,1 16,9 79,5 FERMO 11,9 12,7 11,0 9,0 13,5 74,6 LAZIO 15,2 15,9 14,9 12,7 15,3 67,4 VITERBO 12,9 12,9 12,9 10,0 13,8 73,1 RIETI 13,0 14,8 11,9 8,5 15,9 81,8 ROMA 15,7 16,1 15,6 13,6 14,0 64,9 LATINA 12,6 15,7 11,1 9,0 23,3 74,5 FROSINONE 15,4 16,6 14,6 12,2 19,1 73,7 ABRUZZO 15,9 15,3 16,2 12,1 18,2 73,2 L’AQUILA 17,4 17,4 17,4 13,2 22,1 74,6 TERAMO 16,1 13,6 18,0 13,6 14,0 72,7 PESCARA 16,1 14,9 16,7 11,9 17,6 73,9 CHIETI 14,5 15,9 13,6 10,2 20,4 71,8 MOLISE 15,0 16,7 14,0 10,9 19,6 74,0 CAMPOBASSO 15,5 17,0 14,7 11,5 19,6 76,6 ISERNIA 13,9 16,2 12,5 9,5 19,8 68,4 CAMPANIA 15,0 16,5 14,3 12,7 18,2 69,2 CASERTA 15,6 16,2 15,2 13,4 16,5 69,3 BENEVENTO 15,5 14,4 16,2 12,6 20,9 74,9 NAPOLI 14,4 16,3 13,6 12,0 18,2 67,6 AVELLINO 16,7 19,6 14,6 14,3 17,7 72,1 SALERNO 15,4 16,6 14,7 13,3 19,1 70,1 PUGLIA 12,8 12,6 12,9 10,1 18,7 71,5 FOGGIA 15,2 16,5 14,5 12,3 24,4 76,7 BARI 10,1 8,4 11,1 7,3 16,2 69,4 TARANTO 14,3 15,6 13,7 11,4 20,4 66,3 BRINDISI 16,3 16,3 16,3 13,3 18,0 78,1 LECCE 14,3 15,8 13,4 12,4 20,5 73,1 BASILICATA 14,3 16,5 12,8 11,4 16,7 67,0 POTENZA 14,1 16,3 12,6 11,5 17,1 66,4 MATERA 14,5 16,9 13,1 11,2 16,1 67,8 CALABRIA 14,9 17,2 13,7 12,3 19,7 75,3 COSENZA 14,9 16,2 14,2 12,5 22,2 74,9 CATANZARO 16,5 18,3 15,6 13,4 19,7 75,9 REGGIO CALABRIA 13,2 17,4 11,4 11,0 16,2 73,0 CROTONE 15,2 19,5 12,7 12,3 21,6 77,0 VIBO VALENTIA 15,9 16,3 15,6 13,4 16,9 79,6 SICILIA 14,1 16,5 12,9 11,4 20,5 72,5 TRAPANI 19,2 17,2 20,2 17,5 24,2 75,4 PALERMO 11,9 15,6 10,5 8,8 18,8 72,9 MESSINA 15,4 17,6 14,3 13,5 20,2 69,8 AGRIGENTO 13,1 19,5 10,0 9,9 28,4 77,7 CALTANISSETTA 17,2 20,2 15,8 14,1 26,8 71,3 ENNA 16,7 19,1 15,1 13,1 29,7 81,1 CATANIA 11,6 13,5 10,6 8,6 16,6 72,0 RAGUSA 15,3 16,9 14,5 13,2 22,4 72,8 SIRACUSA 14,5 17,3 13,2 11,6 18,7 69,0 SARDEGNA 16,2 17,9 15,3 13,0 24,5 72,9 SASSARI 15,5 16,4 15,0 12,0 27,5 76,4 NUORO 15,6 16,5 15,0 12,4 33,5 71,3 CAGLIARI 17,2 20,3 15,7 14,4 20,3 71,5 ORISTANO 14,7 14,6 14,7 10,9 23,7 70,5 NORD OVEST 13,2 12,9 13,4 8,6 17,2 70,8 NORD EST 15,9 15,4 16,2 11,0 21,4 73,1 CENTRO 14,2 13,6 14,5 10,9 17,2 71,0 SUD E ISOLE 14,5 15,8 13,8 11,8 19,4 71,7 TOTALE ITALIA 14,4 14,4 14,4 10,5 18,8 71,6 Sezione 9. Le assunzioni previste dalle imprese nel 2012: dati regionali e provinciali 177 Tavola 32 - Movimenti e tassi occupazionali previsti dalle imprese nel 2012 per ripartizione territoriale, regione e provincia Cfr. domande 1A.1-1A.2-1A.3-6A del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** I tassi di variazione sono calcolati sulla base dei saldi occupazionali non arrotondati. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Movimenti previsti nel 2012 (valori assoluti)* Tassi previsti nel 2012** Entrate Uscite Saldo Entrata Uscita Saldo PIEMONTE 40.660 53.350 -12.690 4,3 5,6 -1,3 TORINO 20.770 28.430 -7.660 4,0 5,5 -1,5 VERCELLI 1.440 2.140 -700 4,2 6,2 -2,0 NOVARA 3.160 3.690 -530 4,1 4,7 -0,7 CUNEO 6.250 7.480 -1.230 5,0 5,9 -1,0 ASTI 1.340 1.820 -470 3,8 5,1 -1,3 ALESSANDRIA 3.710 4.780 -1.080 4,1 5,3 -1,2 BIELLA 1.290 1.850 -560 3,3 4,8 -1,4 VERBANO-CUSIO-OSSOLA 2.700 3.170 -470 9,9 11,6 -1,7 VALLE D’AOSTA 3.670 4.320 -640 13,3 15,6 -2,3 LOMBARDIA 99.510 118.450 -18.930 3,9 4,6 -0,7 VARESE 6.450 8.080 -1.630 3,2 4,0 -0,8 COMO 5.430 6.030 -600 4,3 4,8 -0,5 SONDRIO 2.820 3.320 -500 7,9 9,3 -1,4 MILANO 41.970 47.500 -5.530 4,0 4,5 -0,5 BERGAMO 9.620 11.960 -2.340 3,4 4,2 -0,8 BRESCIA 14.210 16.970 -2.760 4,5 5,4 -0,9 PAVIA 3.260 4.090 -830 3,7 4,7 -0,9 CREMONA 2.670 3.500 -830 3,9 5,1 -1,2 MANTOVA 3.510 4.790 -1.280 3,7 5,1 -1,4 LECCO 2.110 2.970 -860 2,7 3,8 -1,1 LODI 1.670 1.830 -160 4,3 4,8 -0,4 MONZA E BRIANZA 5.800 7.410 -1.620 3,1 4,0 -0,9 LIGURIA 18.610 22.190 -3.570 6,3 7,5 -1,2 IMPERIA 2.980 3.530 -550 10,3 12,2 -1,9 SAVONA 4.400 5.100 -700 9,4 10,9 -1,5 GENOVA 8.890 10.720 -1.830 4,9 5,9 -1,0 LA SPEZIA 2.350 2.840 -490 5,9 7,1 -1,2 TRENTINO ALTO ADIGE 27.970 29.990 -2.020 11,0 11,8 -0,8 BOLZANO 13.530 13.970 -440 10,5 10,8 -0,3 TRENTO 14.440 16.020 -1.580 11,5 12,8 -1,3 VENETO 60.830 68.650 -7.820 5,1 5,8 -0,7 VERONA 16.270 17.390 -1.130 7,1 7,5 -0,5 VICENZA 7.830 8.850 -1.020 3,5 4,0 -0,5 BELLUNO 3.350 3.870 -520 6,5 7,6 -1,0 TREVISO 6.940 8.820 -1.880 3,2 4,0 -0,9 VENEZIA 15.740 17.470 -1.730 8,2 9,1 -0,9 PADOVA 8.320 9.260 -950 3,6 4,0 -0,4 ROVIGO 2.400 2.990 -590 5,1 6,4 -1,3 FRIULI VENEZIA GIULIA 14.000 17.150 -3.150 5,2 6,3 -1,2 UDINE 6.810 8.380 -1.560 5,8 7,1 -1,3 GORIZIA 1.690 1.880 -180 5,9 6,5 -0,6 TRIESTE 2.550 3.130 -590 5,0 6,1 -1,1 PORDENONE 2.950 3.770 -820 4,0 5,1 -1,1 EMILIA ROMAGNA 66.990 78.220 -11.230 6,2 7,2 -1,0 PIACENZA 3.170 3.400 -230 5,0 5,3 -0,4 PARMA 5.590 6.330 -740 5,0 5,6 -0,7 REGGIO EMILIA 5.270 6.650 -1.380 4,1 5,1 -1,1 MODENA 7.160 9.310 -2.150 3,9 5,0 -1,2 BOLOGNA 13.260 15.250 -1.990 4,8 5,5 -0,7 FERRARA 3.510 4.650 -1.140 5,5 7,3 -1,8 RAVENNA 9.140 10.130 -1.000 10,4 11,6 -1,1 FORLI’-CESENA 6.940 8.110 -1.170 7,3 8,6 -1,2 RIMINI 12.960 14.400 -1.440 16,9 18,7 -1,9 TOSCANA 43.920 54.370 -10.450 5,8 7,1 -1,4 MASSA 1.470 2.020 -550 4,7 6,5 -1,8 LUCCA 5.950 6.820 -880 7,5 8,6 -1,1 PISTOIA 1.870 2.920 -1.050 3,8 5,9 -2,1 FIRENZE 11.180 15.050 -3.870 4,6 6,2 -1,6 LIVORNO 7.370 7.980 -600 11,5 12,5 -0,9 PISA 3.700 4.510 -810 4,4 5,4 -1,0 AREZZO 2.950 3.880 -930 4,2 5,6 -1,3 SIENA 3.470 4.200 -730 6,4 7,8 -1,4 GROSSETO 3.910 4.430 -530 12,4 14,1 -1,7 PRATO 2.060 2.560 -510 3,5 4,4 -0,9 Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 178 (segue) Tavola 32 - Movimenti e tassi occupazionali previsti dalle imprese nel 2012 per ripartizione territoriale, regione e provincia Cfr. domande 1A.1-1A.2-1A.3-6A del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** I tassi di variazione sono calcolati sulla base dei saldi occupazionali non arrotondati. Movimenti previsti nel 2012 (valori assoluti)* Tassi previsti nel 2012** Entrate Uscite Saldo Entrata Uscita Saldo UMBRIA 7.740 9.630 -1.880 4,6 5,8 -1,1 PERUGIA 5.980 7.530 -1.550 4,7 5,9 -1,2 TERNI 1.760 2.100 -330 4,5 5,3 -0,8 MARCHE 16.670 21.150 -4.480 5,0 6,4 -1,4 PESARO-URBINO 3.930 5.230 -1.300 4,9 6,5 -1,6 ANCONA 4.710 6.150 -1.430 4,2 5,5 -1,3 MACERATA 3.060 3.660 -600 4,6 5,5 -0,9 ASCOLI PICENO 3.370 4.030 -650 8,8 10,6 -1,7 FERMO 1.600 2.080 -480 4,6 6,0 -1,4 LAZIO 57.060 68.260 -11.200 5,2 6,2 -1,0 VITERBO 1.770 2.660 -890 5,0 7,5 -2,5 RIETI 650 940 -290 4,5 6,4 -1,9 ROMA 45.580 52.240 -6.650 5,1 5,9 -0,8 LATINA 5.470 7.450 -1.980 6,8 9,3 -2,5 FROSINONE 3.590 4.980 -1.390 4,6 6,4 -1,8 ABRUZZO 15.620 19.800 -4.190 6,9 8,7 -1,8 L’AQUILA 3.340 4.000 -660 8,0 9,5 -1,6 TERAMO 4.460 5.800 -1.340 7,8 10,1 -2,3 PESCARA 3.520 4.210 -690 6,7 8,0 -1,3 CHIETI 4.290 5.790 -1.500 5,6 7,6 -2,0 MOLISE 2.690 3.480 -800 6,7 8,7 -2,0 CAMPOBASSO 1.990 2.520 -530 7,2 9,1 -1,9 ISERNIA 700 960 -270 5,5 7,6 -2,1 CAMPANIA 46.210 54.540 -8.340 6,8 8,0 -1,2 CASERTA 5.230 7.090 -1.860 5,9 8,0 -2,1 BENEVENTO 1.800 2.340 -540 6,2 8,0 -1,9 NAPOLI 25.040 28.100 -3.060 6,4 7,2 -0,8 AVELLINO 3.260 3.910 -650 6,3 7,6 -1,3 SALERNO 10.880 13.100 -2.230 8,9 10,8 -1,8 PUGLIA 34.510 43.810 -9.300 6,8 8,7 -1,8 FOGGIA 7.970 9.420 -1.460 12,5 14,7 -2,3 BARI 10.610 14.410 -3.800 4,5 6,2 -1,6 TARANTO 3.950 4.940 -990 5,4 6,7 -1,3 BRINDISI 4.170 5.160 -990 9,1 11,3 -2,2 LECCE 7.810 9.870 -2.060 8,7 11,0 -2,3 BASILICATA 4.650 5.800 -1.150 6,2 7,7 -1,5 POTENZA 2.960 3.630 -670 5,8 7,1 -1,3 MATERA 1.700 2.170 -480 7,0 9,0 -2,0 CALABRIA 14.510 17.970 -3.460 8,1 10,0 -1,9 COSENZA 5.960 7.210 -1.260 9,4 11,4 -2,0 CATANZARO 2.780 3.520 -740 7,1 9,0 -1,9 REGGIO CALABRIA 2.500 3.370 -870 5,3 7,1 -1,8 CROTONE 1.420 1.700 -280 9,2 11,1 -1,8 VIBO VALENTIA 1.850 2.170 -320 13,9 16,2 -2,4 SICILIA 35.550 47.060 -11.520 6,7 8,9 -2,2 TRAPANI 4.620 5.270 -650 11,4 13,0 -1,6 PALERMO 6.900 9.430 -2.540 5,0 6,8 -1,8 MESSINA 5.510 7.100 -1.590 8,1 10,5 -2,3 AGRIGENTO 2.960 3.570 -610 9,6 11,6 -2,0 CALTANISSETTA 1.830 2.370 -530 6,9 8,9 -2,0 ENNA 980 1.400 -430 7,0 10,1 -3,1 CATANIA 6.930 9.850 -2.920 5,3 7,6 -2,3 RAGUSA 2.710 3.700 -990 7,9 10,8 -2,9 SIRACUSA 3.130 4.390 -1.260 6,8 9,6 -2,8 SARDEGNA 19.980 23.660 -3.690 9,0 10,7 -1,7 SASSARI 7.620 8.810 -1.190 11,0 12,7 -1,7 NUORO 3.310 3.840 -530 13,4 15,6 -2,2 CAGLIARI 8.140 9.780 -1.640 7,2 8,7 -1,5 ORISTANO 910 1.230 -320 6,1 8,3 -2,2 NORD OVEST 162.460 198.300 -35.840 4,2 5,2 -0,9 NORD EST 169.780 194.010 -24.230 6,1 6,9 -0,9 CENTRO 125.390 153.410 -28.010 5,3 6,5 -1,2 SUD E ISOLE 173.710 216.140 -42.430 7,1 8,8 -1,7 TOTALE ITALIA 631.340 761.850 -130.510 5,5 6,7 -1,1 Sezione 9. Le assunzioni previste dalle imprese nel 2012: dati regionali e provinciali 179 Tavola 33 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 secondo il livello di istruzione segnalato e altre caratteristiche, per ripartizione territoriale, regione e provincia Cfr. domande 2D.1-2D.5-2E-2G.2-2I.1-2J-6A del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 PIEMONTE 30.440 14,7 41,3 12,8 17,5 37,7 78,1 TORINO 18.060 17,2 42,9 10,7 15,3 41,0 78,3 VERCELLI 1.000 12,5 34,8 22,0 17,6 31,9 81,5 NOVARA 2.480 10,8 41,4 21,1 16,7 27,0 79,4 CUNEO 3.120 11,1 40,8 9,5 23,5 38,9 77,7 ASTI 1.070 9,8 40,4 13,5 19,6 36,8 71,7 ALESSANDRIA 2.760 12,0 37,4 13,9 21,3 29,8 78,5 BIELLA 1.060 9,4 36,6 25,2 24,8 36,1 82,4 VERBANO-CUSIO-OSSOLA 890 10,3 38,5 16,8 20,4 30,5 69,3 VALLE D’AOSTA 1.070 7,0 36,1 10,5 9,4 31,9 59,6 LOMBARDIA 81.290 19,3 41,8 12,4 15,2 37,7 80,2 VARESE 5.610 18,0 42,2 18,1 14,5 40,2 78,0 COMO 3.850 11,5 39,9 16,2 13,6 36,0 78,5 SONDRIO 1.280 8,3 41,9 18,7 11,5 33,4 76,2 MILANO 36.200 27,0 41,9 6,4 15,9 37,2 80,8 BERGAMO 8.220 13,2 45,9 14,5 16,0 34,9 83,1 BRESCIA 10.500 10,9 36,0 23,6 13,9 41,9 79,9 PAVIA 2.530 11,6 45,0 18,2 17,9 35,2 79,8 CREMONA 2.230 10,8 40,9 14,7 12,3 30,4 82,0 MANTOVA 2.640 10,5 39,2 14,2 17,4 42,4 79,3 LECCO 1.750 14,4 41,8 14,0 15,2 39,5 82,0 LODI 1.320 7,8 33,6 26,9 12,0 36,0 83,1 MONZA E BRIANZA 5.160 18,9 49,4 9,3 13,8 39,1 75,3 LIGURIA 10.310 13,2 38,2 13,7 15,7 32,5 74,5 IMPERIA 1.080 7,2 38,2 18,8 17,0 35,4 73,0 SAVONA 2.060 13,6 34,9 17,2 16,3 37,8 77,1 GENOVA 5.870 14,6 39,0 12,1 15,1 30,1 73,2 LA SPEZIA 1.300 11,0 39,9 11,3 16,0 32,1 76,9 TRENTINO ALTO ADIGE 9.590 15,1 39,5 14,1 24,4 30,3 72,3 BOLZANO 4.740 12,4 41,7 16,4 27,1 31,3 76,9 TRENTO 4.850 17,8 37,3 11,8 21,7 29,4 67,8 VENETO 40.040 13,3 39,5 14,6 18,9 33,9 78,5 VERONA 8.640 15,2 39,3 12,2 15,9 26,8 80,0 VICENZA 6.610 13,0 43,7 12,2 17,6 38,0 82,8 BELLUNO 1.880 9,9 38,6 7,8 9,0 20,7 65,1 TREVISO 5.590 15,6 40,2 18,1 21,3 38,7 78,4 VENEZIA 8.560 8,9 36,3 17,4 24,1 39,1 78,3 PADOVA 6.970 17,1 39,0 13,7 16,7 32,5 75,8 ROVIGO 1.790 8,5 42,0 22,2 24,1 32,9 81,8 FRIULI VENEZIA GIULIA 10.640 10,8 43,7 14,4 15,3 31,2 77,5 UDINE 5.100 9,9 46,7 16,8 14,8 37,2 72,0 GORIZIA 1.270 6,8 35,3 17,1 16,2 23,9 79,3 TRIESTE 1.950 16,2 36,0 11,7 16,2 28,8 86,7 PORDENONE 2.320 10,4 48,3 10,2 15,3 24,0 81,0 EMILIA ROMAGNA 40.180 14,5 39,1 8,8 15,5 30,7 81,1 PIACENZA 2.640 11,9 41,3 8,2 16,5 40,2 87,4 PARMA 4.090 15,2 43,0 6,2 12,4 35,6 90,7 REGGIO EMILIA 4.200 15,3 40,3 7,0 25,8 32,0 80,5 MODENA 5.990 19,5 41,8 12,2 13,5 35,2 80,4 BOLOGNA 11.140 16,3 32,6 5,3 15,4 28,6 85,8 FERRARA 2.240 11,3 41,0 13,2 18,4 32,4 78,7 RAVENNA 3.790 12,5 35,3 15,4 13,3 26,7 83,2 FORLI’-CESENA 3.040 9,9 49,2 8,0 12,7 25,9 72,9 RIMINI 3.040 8,0 42,3 10,6 11,8 21,7 55,5 TOSCANA 23.690 12,5 41,0 11,5 17,6 37,4 74,4 MASSA 910 7,4 48,1 16,6 17,9 37,8 70,3 LUCCA 2.180 11,0 41,1 18,9 15,8 36,8 74,9 PISTOIA 1.090 7,5 42,1 14,2 18,1 37,8 68,3 FIRENZE 7.770 18,0 39,9 7,9 16,7 34,8 79,6 LIVORNO 2.540 10,0 44,9 12,7 14,6 38,8 74,2 PISA 2.470 16,6 35,4 9,6 26,6 43,4 76,6 AREZZO 2.000 6,2 42,5 13,0 21,1 36,7 74,7 SIENA 1.550 16,1 40,8 13,6 14,7 35,8 68,5 GROSSETO 1.360 4,3 43,5 16,9 15,9 31,1 69,3 PRATO 1.810 4,7 39,6 6,9 14,8 46,1 63,0 Assunzioni non stagio- nali 2012 (v.a.)* di cui: (valori %) livello di istruzione segnalato dalle imprese didiffi cile reperimento fi no a 29 anni necessità di ulteriore formazioneuniver-sitario secondario e post second. qualifi ca profess. Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 180 (segue) Tavola 33 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 secondo il livello di istruzione segnalato e altre caratteristiche, per ripartizione territoriale, regione e provincia Cfr. domande 2D.1-2D.5-2E-2G.2-2I.1-2J-6A del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagio- nali 2012 (v.a.)* di cui: (valori %) livello di istruzione segnalato dalle imprese didiffi cile reperimento fi no a 29 anni necessità di ulteriore formazioneuniver-sitario secondario e post second. qualifi ca profess. UMBRIA 5.010 9,5 39,1 7,0 24,4 39,7 79,8 PERUGIA 3.710 9,7 39,1 7,1 25,1 38,6 80,0 TERNI 1.300 8,8 39,0 6,5 22,3 43,0 79,3 MARCHE 9.370 12,1 44,2 9,7 14,4 36,6 73,4 PESARO-URBINO 2.380 11,8 51,2 10,4 18,5 36,7 73,6 ANCONA 2.710 16,6 40,3 8,9 11,8 42,0 77,7 MACERATA 2.070 7,9 47,2 7,2 12,9 30,9 69,8 ASCOLI PICENO 1.330 11,0 44,5 15,3 12,2 38,8 70,1 FERMO 880 10,7 30,1 7,2 17,5 29,2 73,2 LAZIO 44.900 16,7 39,9 13,7 21,6 38,8 81,8 VITERBO 1.260 7,6 35,3 23,2 20,3 35,6 69,7 RIETI 580 9,0 39,7 20,7 23,5 35,5 74,4 ROMA 37.300 18,3 41,0 12,2 22,0 39,8 84,5 LATINA 2.780 10,7 33,5 18,0 18,8 34,6 66,3 FROSINONE 2.990 7,9 33,3 23,6 19,5 31,6 69,0 ABRUZZO 9.220 9,6 32,1 13,6 17,8 37,7 68,4 L’AQUILA 2.020 8,6 30,2 19,3 17,8 28,1 67,5 TERAMO 2.040 7,5 44,6 10,4 13,6 42,1 70,0 PESCARA 2.340 11,0 27,8 12,8 15,3 42,3 71,8 CHIETI 2.820 10,5 28,0 12,5 22,9 37,4 65,2 MOLISE 1.880 7,7 24,1 10,4 11,3 29,8 58,3 CAMPOBASSO 1.280 7,4 24,5 7,0 9,9 33,3 56,7 ISERNIA 600 8,2 23,1 17,8 14,4 22,3 61,6 CAMPANIA 26.670 12,5 45,9 8,8 10,4 38,4 58,8 CASERTA 4.120 14,4 44,2 8,0 6,4 37,0 59,3 BENEVENTO 1.450 18,7 40,7 8,1 9,8 37,6 61,7 NAPOLI 14.260 13,5 48,6 6,5 10,7 40,0 57,9 AVELLINO 2.230 12,8 37,8 13,8 11,1 29,3 61,7 SALERNO 4.610 5,2 44,4 14,4 13,0 39,1 58,6 PUGLIA 19.460 13,9 44,1 8,3 13,1 36,2 67,9 FOGGIA 3.290 13,5 36,7 12,1 13,4 24,5 67,3 BARI 7.490 12,2 47,7 8,9 12,3 40,4 63,9 TARANTO 2.710 13,3 44,5 7,7 9,6 34,5 72,1 BRINDISI 2.070 15,5 41,7 5,0 14,3 29,5 76,3 LECCE 3.900 17,4 44,6 6,2 16,1 42,9 68,6 BASILICATA 3.000 7,9 33,1 8,5 7,1 32,3 52,1 POTENZA 2.100 8,4 31,2 8,4 5,3 32,2 52,0 MATERA 900 6,7 37,5 8,7 11,1 32,6 52,2 CALABRIA 9.230 12,0 43,3 13,1 13,8 30,4 57,8 COSENZA 3.820 14,9 46,8 9,6 11,5 25,9 57,9 CATANZARO 1.920 12,6 37,6 16,9 18,1 37,7 61,3 REGGIO CALABRIA 1.820 9,8 44,2 15,4 13,4 32,6 51,8 CROTONE 890 6,6 42,5 12,0 11,5 23,9 64,8 VIBO VALENTIA 780 7,6 39,2 16,3 19,1 36,6 55,1 SICILIA 21.850 10,6 40,7 19,4 10,1 30,8 54,5 TRAPANI 2.760 5,9 57,1 17,0 6,5 21,0 35,3 PALERMO 4.300 15,5 37,8 18,0 9,1 29,3 59,8 MESSINA 2.870 8,8 41,6 23,3 9,9 26,0 51,3 AGRIGENTO 1.610 9,6 31,3 18,3 10,6 22,6 43,6 CALTANISSETTA 1.540 8,4 49,0 17,4 14,9 35,7 60,7 ENNA 660 7,6 39,7 21,5 17,6 34,4 53,9 CATANIA 4.480 10,4 35,8 19,6 9,6 35,0 63,3 RAGUSA 1.580 7,5 40,7 25,0 10,4 47,8 52,6 SIRACUSA 2.050 15,9 35,2 17,5 12,2 33,1 59,7 SARDEGNA 9.010 7,8 40,6 10,5 11,3 31,2 72,0 SASSARI 2.870 7,6 39,1 10,8 14,6 30,4 70,9 NUORO 1.070 3,4 32,7 12,6 5,8 37,2 60,0 CAGLIARI 4.530 9,0 43,6 9,5 11,0 30,5 75,5 ORISTANO 540 8,4 39,1 13,4 7,4 28,7 72,3 NORD OVEST 123.110 17,5 41,3 12,6 15,7 37,2 79,0 NORD EST 100.450 13,7 39,8 12,2 17,7 32,0 78,9 CENTRO 82.960 14,6 40,6 12,2 19,8 38,2 78,6 SUD E ISOLE 100.300 11,4 41,6 12,0 11,9 34,5 61,4 TOTALE ITALIA 406.820 14,5 40,9 12,3 16,1 35,5 74,6 Nota metodologica 183 Premessa Il Sistema Informativo Excelsior, promosso e realizzato da Unioncamere in accordo con il Ministero del Lavoro e l’Unione Europea, si colloca stabilmente, a partire dal 1997, tra le maggiori fonti informative disponibili in Italia sui temi del mercato del lavoro e della formazione ed è inserito tra le indagini con obbligo di risposta previste dal Programma Statistico Nazionale. I dati raccolti su un campione di circa 100mila imprese italiane, aggiornati con cadenza annuale, mettono a disposizione degli utenti una serie di informazioni sulla domanda di lavoro delle imprese in Italia e sulle principali caratteristiche (età, livello di istruzione, esperienza, difficoltà di reperimento, necessità di ulteriore formazione ecc.) delle figure professionali richieste. Attraverso il Sistema Informativo Excelsior è possibile quantificare in modo puntuale il fabbisogno occupazionale e di professionalità per il breve e medio periodo distinto per le 105 province italiane (con l’inclusione delle province di Monza e Brianza e Fermo) e disaggregato per classe dimensionale e per attività economica di impresa. L’ampiezza e la ricchezza dei dati raccolti direttamente presso le imprese costituisce un notevole patrimonio informativo di supporto a coloro che devono orientare e facilitare l’incontro diretto tra l’offerta di lavoro e la domanda da parte delle imprese, ai decisori istituzionali in materia di politiche della formazione scolastica e professionale, nonché agli operatori della formazione a tutti i livelli. Proprio per tale finalità di supporto alla programmazione e all’orientamento, particolare cura viene dedi- cata alla qualità dei dati di indagine, perseguendo un rigore metodologico in tutte le fasi di indagine: dalla costruzione di campioni efficienti, al processo di rilevazione e alle procedure di elaborazione, fino alle modalità di diffusione. Il campo di osservazione e l’universo di riferimento Il campo di osservazione relativo alla 15a rilevazione di Excelsior rimane immutato rispetto alle pre- cedenti edizioni dell’indagine ed é rappresentato dall’universo delle imprese private iscritte al Registro delle Imprese delle Camere di Commercio che, alla data del 31.12.2009, avevano almeno un dipendente, con l’esclusione: • delle unità operative della pubblica amministrazione; • delle aziende pubbliche del settore sanitario (aziende ospedaliere, ASL, ecc.); • delle unità scolastiche dell’obbligo e delle medie superiori pubbliche; • delle unità universitarie pubbliche; • delle organizzazioni associative. Da tale insieme sono state escluse le imprese nel frattempo cessate e nel contempo sono state inserite le imprese nate dopo il 31.12.2009, con particolare attenzione a quelle di grande dimensione o potenzial- mente tali, suscettibili cioè di esprimere quote rilevanti di nuova occupazione. 184 Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane Per le imprese con almeno 100 dipendenti è stato inoltre aggiornato l’universo di riferimento con le informazioni più recenti ricavate da diverse fonti informative (bilanci depositati presso le Camere di Commercio, articoli tratti dalla stampa, siti internet, ecc..). Pur non essendo tenute all’iscrizione nel Registro Imprese, sono state inoltre considerate ai fini dell’in- dagine le attività professionali per le quali esiste l’obbligo di iscrizione in Albi tenuti da Ordini o Collegi professionali. In genere si tratta di “studi professionali”, considerati nell’universo di riferimento se viene rilevata la presenza di almeno un dipendente. Nel campo di osservazione del Progetto Excelsior rientrano, inoltre, le attività agricolo-zootecniche, limitatamente alle imprese con almeno un dipendente medio nell’anno. Considerate le particolari carat- teristiche del settore è stata effettuata una specifica indagine, simile nel processo di rilevazione e nella struttura a quella condotta sulle imprese private non agricole, ma finalizzata a cogliere talune peculiarità del settore agricolo. I dati relativi alle previsioni per l’anno 2012 sono contenuti in uno specifico volume. Analogamente alle scorse edizioni, le unità di rilevazione e analisi considerate sono l’impresa e l’unità locale provinciale; quest’ultima, in realtà una variabile convenzionale, è definita come l’insieme delle unità locali della stessa impresa operanti in una provincia; i relativi addetti corrispondono alla somma degli addetti operanti nella provincia. Le imprese iscritte al Registro delle Imprese al 31.12.2009 e appartenenti alle sezioni incluse nel campo di osservazione di Excelsior ammontavano a circa 6.070.000, di cui circa 5.200.000 nei settori extra agricoli e circa 870.000 in agricoltura. Non tutte le imprese erano attive alla data di riferimento, né per tutte erano valorizzate le variabili di stratificazione (attività economica, numero di addetti dipendenti e indipendenti) e di contatto (presenza del numero di telefono), necessarie per la costruzione del disegno campionario e per l’estrazione delle liste d’indagine. Per identificare le imprese che si potevano considerare attive e quelle che, avendo almeno un addetto dipendente, erano comprese nel campo di osservazione, nonché per completare ed eventualmente correg- gere le informazioni sulle variabili di stratificazione, si é proceduto al confronto puntuale tra le posizioni del Registro Imprese e quelle di altre fonti amministrative (INPS, INAIL e Anagrafe Tributaria) i cui dati confluiscono nel REA, Repertorio delle notizie Economiche e Amministrative, connesso al Registro delle Imprese e tenuto presso ciascuna Camera di Commercio. L’attività di integrazione statistica dei diversi archivi amministrativi ha portato alla definizione di: - elenchi di imprese e di unità provinciali, corredate delle variabili di stratificazione: attività economica, numero di addetti e di dipendenti, localizzazione (regione e provincia), forma giuridica ed età dell’impresa; - tabelle relative alla struttura delle imprese, delle unità provinciali e dei relativi addetti al 31.12.2009, per attività economica, dimensione, localizzazione e forma giuridica, che hanno costituito la base per la defini- zione del disegno campionario e per le operazioni di inferenza statistica dei risultati dell’indagine Excelsior. Il disegno campionario L’indagine Excelsior fa riferimento a un campione di imprese fino a 50 dipendenti e considera invece l’universo delle imprese con oltre 50 dipendenti. Per queste ultime imprese si avrebbero, infatti, notevoli difficoltà ad applicare procedure inferenziali, dato che tali imprese presentano mediamente una maggiore variabilità in termini di assunzioni o risoluzioni di contratti di lavoro rispetto alle piccole imprese e dato che i comportamenti di una medio/grande impresa non sono necessariamente assimilabili a quelli di un’impresa con caratteristiche (attività economica, dimensione, territorio) simili. In particolare per la definizione del piano campionario si è operato secondo le variabili di seguito indicate: • 69 settori di attività economica; • 2 classi dimensionali (1-9, 10-49 dipendenti); • 105 province 185 Nota metodologica individuando 14.490 “celle” rappresentanti altrettanti universi di riferimento. In realtà è più corretto definire tali “celle” come potenziali universi di riferimento, in quanto numerosi insiemi risultano vuoti oppure numericamente insufficienti. Questo è il motivo per cui la definizione dei settori di attività economica per ciascuna provincia segue una procedura che privilegia settori tipici, specifici dell’economia provinciale, che vanno a costituire celle per le quali ci si propone di ottenere risultati significativi, mentre settori meno rilevanti per l’economia provinciale vengono tra loro aggregati. La soluzione scelta è motivata dal fatto che le province italiane sono caratterizzate da profili economici e occupazionali differenti, per cui uno schema di campionamento rigido, che definisse tali profili in una matrice unica, pur consentendo una discreta comparabilità tra territori, avrebbe condotto ad una inevi- tabile perdita di informazione. Si è preferito pertanto rendere dinamica questa matrice, costruendola sulla base di una classificazione gerarchica di codici di attività, concettualmente simile all’ATECO 2007, e attribuendo a ciascun terri- torio il livello di dettaglio corrispondente, nel rispetto di due criteri: • superamento di una soglia di numerosità minima dei soggetti appartenenti al dominio individuato dal singolo codice di attività; • superamento di una soglia convenzionale del valore del quoziente di specializzazione calcolato in termini di occupati. Il metodo esposto ha un doppio vantaggio: da un lato evita inutili frammentazioni del campione, per settori economici definiti a priori ma di scarso interesse per la provincia presa in esame; dall’altro, eviden- ziando i settori di maggiore interesse, favorisce l’interpretazione e l’analisi finale dei risultati dell’indagine. Per ogni dominio così determinato la numerosità campionaria è calcolata in funzione della numerosità N della popolazione inclusa nel dominio in modo da garantire, per ciascuno di essi, una significatività pari al 95% con un errore massimo standard e pari a 0,1 per la stima delle seguenti variabili: • una qualitativa bimodale relativa al fatto che l’impresa assume o non assume; • una quantitativa relativa al numero delle assunzioni previste. Il disegno campionario, come sin qui illustrato, è pensato comunque per garantire che a livello regionale si ottengano dati significativi per 29 settori standard, per il cui dettaglio si rinvia alla Appendice 1 del volume statistico “Sintesi dei principali risultati”, disponibile anche on line (http://excelsior.unioncamere.net/). Dopo aver definito la numerosità campionaria per ciascuno dei domini, l’estrazione casuale dei nominati- vi da sottoporre ad intervista e delle relative riserve avviene rispettando i rapporti di composizione interni alla cella risultanti da una ulteriore sub-stratificazione che considera una serie di variabili maggiormente disaggregate. In relazione ai diversi strati, per ogni dominio si opera l’estrazione di un campione casuale proporzionale secondo la formulazione: N Nnn ii  dove ni rappresenta la numerosità campionaria nell’i-esimo strato della popolazione, n la numerosità campionaria totale nel dominio, Ni e N, rispettivamente, la numerosità della popolazione nell’i-esimo strato della popolazione stessa e la numerosità totale della popolazione. Quando il numero di unità comprese nel dominio non è molto elevato, la maggior stratificazione della popolazione può comportare alcune difficoltà nella sostituzione delle imprese non rispondenti, non essendo reperibili altre imprese aventi le stesse caratteristiche. Tale problema viene superato sostituendo le posizioni dei non rispondenti con unità che presentano la minima “distanza” dall’unità campionata. Grazie al ricorso a queste tecniche di sostituzione delle imprese-base, il tasso di risposta effettivo che si ottiene al termine dell’indagine, rispetto alle numerosità campionarie fissate a priori, cresce di alcuni punti percentuali. Per il dettaglio delle coperture campionarie si faccia riferimento alle Tavole 1-2, nelle quali non sono conteggiate le interviste realizzate presso imprese del comparto agricolo. 186 Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane Tavola 1 - Imprese attive con almeno un dipendente e imprese che hanno partecipato all’indagine, per regione e classe dimensionale Universo e campione indagine (ritorni) 1:9 10:49 50 e oltre Totale Universo Ritorni Universo Ritorni Universo Ritorni Universo Ritorni 01-PIEMONTE 86.009 3.540 11.225 2.836 2.097 1.148 99.331 7.524 02-VALLE D'AOSTA 3.492 235 331 131 56 34 3.879 400 03-LOMBARDIA 210.881 5.885 35.527 6.061 6.982 3.527 253.390 15.473 04-TRENTINO ALTO ADIGE 25.590 1.247 3.976 942 627 385 30.193 2.574 05-VENETO 109.718 3.833 17.950 3.671 2.872 1.643 130.540 9.147 06-FRIULI VENEZIA GIULIA 24.819 1.717 3.678 1.246 596 326 29.093 3.289 07-LIGURIA 36.277 1.595 3.659 1.045 472 260 40.408 2.900 08-EMILIA ROMAGNA 97.152 4.351 14.768 3.914 2.533 1.516 114.453 9.781 09-TOSCANA 91.939 4.214 11.620 2.949 1.337 709 104.896 7.872 10-UMBRIA 19.935 1.059 2.544 752 366 213 22.845 2.024 11-MARCHE 36.760 2.272 5.385 1.618 693 403 42.838 4.293 12-LAZIO 111.430 2.495 12.833 1.708 2.175 839 126.438 5.042 13-ABRUZZO 28.136 1.670 3.151 900 407 201 31.694 2.771 14-MOLISE 5.964 830 599 198 67 33 6.630 1.061 15-CAMPANIA 95.660 2.204 10.827 1.458 1.239 426 107.726 4.088 16-PUGLIA 77.784 2.182 7.689 1.431 759 305 86.232 3.918 17-BASILICATA 10.117 899 1.053 281 115 61 11.285 1.241 18-CALABRIA 31.832 1.892 2.610 585 267 101 34.709 2.578 19-SICILIA 86.404 3.045 7.802 1.581 845 317 95.051 4.943 20-SARDEGNA 35.154 1.562 3.319 738 360 170 38.833 2.470 TOTALE 1.225.053 46.727 160.546 34.045 24.865 12.617 1.410.464 93.389 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Tavola 2 - Imprese attive con almeno un dipendente e imprese che hanno partecipato all’indagine, per settore di attività e classe dimensionale Universo e campione indagine (ritorni) 1:9 10:49 50 e oltre Totale Universo Ritorni Universo Ritorni Universo Ritorni Universo Ritorni Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 24.577 2.084 4.305 1.216 765 432 29.647 3.732 Industrie tessili, dell'abbigliamento, del cuoio e delle calzature 31.242 1.838 9.299 1.844 1.243 654 41.784 4.336 Industrie del legno e del mobile 21.765 1.865 4.975 1.422 641 341 27.381 3.628 Industrie della carta, cartotecnica e della stampa 8.932 880 2.767 827 413 221 12.112 1.928 Altre industrie manifatturiere 6.030 590 1.257 376 155 91 7.442 1.057 Industrie estrattive 1.391 246 696 298 63 30 2.150 574 Industrie chimiche, petrolchimiche e farmaceutiche 2.377 462 1.482 430 684 385 4.543 1.277 Industrie della gomma e delle materie plastiche 4.698 822 2.646 881 649 371 7.993 2.074 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 10.588 1.283 3.214 993 570 337 14.372 2.613 Industrie della lavorazione dei metalli e dei prodotti in metallo 43.050 2.766 14.148 2.504 1.994 1.126 59.192 6.396 Industrie elettriche ed elettroniche 13.057 1.380 4.119 1.140 996 564 18.172 3.084 Industrie dei mezzi di trasporto, fabbric. macchinari e apparec. 14.536 1.521 7.265 1.772 1.917 1.116 23.718 4.409 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenzione e install. 12.932 1.355 1.773 563 191 91 14.896 2.009 Public utilities 4.102 944 1.688 633 642 365 6.432 1.942 Costruzioni 204.729 2.733 23.154 3.479 1.470 602 229.353 6.814 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 47.157 1.000 4.504 942 408 217 52.069 2.159 Commercio all'ingrosso 77.721 1.087 11.390 1.754 1.156 589 90.267 3.430 Commercio al dettaglio 169.939 2.238 11.223 1.624 1.326 586 182.488 4.448 Servizi turistici, di alloggio e ristorazione 151.663 3.358 12.291 1.982 850 312 164.804 5.652 Servizi dei media e della comunicazione 4.897 551 900 286 235 86 6.032 923 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 24.585 1.558 3.617 926 671 301 28.873 2.785 Servizi avanzati di supporto alle imprese 35.767 1.660 4.922 1.160 825 356 41.514 3.176 Servizi fi nanziari e assicurativi 20.747 1.706 1.469 508 710 489 22.926 2.703 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 54.117 2.472 7.682 1.454 1.843 780 63.642 4.706 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 37.238 2.431 8.841 1.932 1.911 809 47.990 5.172 Istruzione e servizi formativi privati 8.017 845 1.960 590 390 191 10.367 1.626 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 12.113 1.070 4.182 1.195 1.732 999 18.027 3.264 Altri servizi alle persone 68.384 2.783 3.448 784 404 170 72.236 3.737 Attività degli studi professionali 108.702 3.199 1.329 530 11 6 110.042 3.735 TOTALE 1.225.053 46.727 160.546 34.045 24.865 12.617 1.410.464 93.389 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 187 Nota metodologica Modalità e organizzazione dell’indagine presso le imprese Il questionario di indagine é stato sottoposto alle imprese tra gennaio e aprile 2012. L’indagine ha seguito due distinte modalità di rilevazione: • la prima attraverso intervista telefonica (con adozione della metodologia C.A.T.I. (Computer Aided Telephone Interview), per le imprese fino a 250 dipendenti precedentemente selezionate e rispon- denti ai requisiti di significatività statistica del disegno campionario; preliminarmente all’avvio della rilevazione e in modo analogo alle scorse edizioni, è stata effettuata una apposita attività di mailing finalizzata a sensibilizzare le imprese alla partecipazione all’indagine. In particolare, è stato trasmesso tramite posta ordinaria alle imprese base e alle prime riserve una lettera di presentazione del Progetto Excelsior e lo schema del questionario di rilevazione. • la seconda, seguita per tutte le imprese con almeno 250 dipendenti, con intervista diretta e assistenza alla compilazione a cura (in gran parte) degli uffici studi e statistica delle Camere di Commercio. Al fine di favorire la collaborazione di tale segmento di imprese, è stata effettuata un’attività preliminare di mailing trasmettendo alle aziende, oltre alla lettera di presentazione dell’indagine e al questionario di rilevazione, anche le note di compilazione delle principali informazioni richieste. La rilevazione telefonica C.A.T.I. presso le imprese fino a 250 dipendenti è stata realizzata da Almaviva Contact S.p.A. di Roma nel periodo compreso tra gennaio e marzo 2012. Le interviste telefoniche alle imprese sono state effettuate nei giorni feriali del periodo di rilevazione. Nel corso del periodo di rilevazione sono state effettuate complessivamente 90.698 interviste telefoniche complete. La rilevazione telefonica è stata condotta presso la sede della Società da un team di ca. 300 intervistatori specializzati in questa tecnica d’indagine. Prima dell’inizio della rilevazione gli intervistatori sono stati addestrati mediante delle sessioni formative – briefing – della durata complessiva di 24 ore. I briefing di formazione sono stati tenuti da ricercatori del Centro Studi di Unioncamere congiuntamente ai ricerca- tori di Almaviva Contact. Il sistema CATI utilizzato per l’indagine ha previsto l’utilizzo di moduli software ACS (Automatic Call Scheduling) per la gestione dei contatti telefonici e delle iterazioni di chiamata in caso di esito non defi- nitivo del contatto telefonico (ad. es. “segnale di occupato”; “libero, senza risposta”, ecc). Le regole di iterazione dei contatti telefonici adottate per il modulo ACS sono state definite in modo da garantire la sostituzione di una azienda del campione con la propria “riserva” – in caso di esiti non definitivi dei contatti telefonici – solo dopo un numero massimo di: • 9 tentativi di contatto telefonico per le imprese fino a 49 dipendenti; • 20 tentativi di contatto telefonico per le imprese con 50 dipendenti e oltre. La schedulazione dei tentativi di contatto telefonico realizzati presso la medesima azienda del campio- ne, successivamente al primo, è stata effettuata mediante il modulo ACS secondo schemi parametrici funzionali alla tipologia di esito non definitivo riscontrata a seguito del primo contatto telefonico stesso. A seguito dell’applicazione di tale procedura, per effettuare le 90.6981 interviste telefoniche comple- te dell’indagine sono stati operati tentativi di contatto telefonico (almeno 1 tentativo) a complessive 220.888 imprese e sono stati realizzati globalmente 764.112 contatti telefonici (pari a una media di ca. 3,46 contatti telefonici per azienda contattata e 8,42 contatti telefonici per intervista completa). Il tasso di sostituzione medio del campione delle imprese fino a 49 dipendenti si è attestato su un valore pari al 0,35% (dato dal rapporto tra interviste effettuate presso le aziende non appartenenti al campione “base” e le interviste complessivamente effettuate). Per quanto riguarda le imprese con almeno 50 dipen- 1 La differenza rispetto al totale dei “ritorni“ indicato nelle tavole 1 e 2 (93.389 unità) è data dalle circa 2.700 interviste a imprese con almeno 100 dipendenti effettuate dalle Camere di Commercio. 188 Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane denti, l’analogo indicatore non può essere determinato dal momento che per questa tipologia di imprese è stato fatto riferimento all’intero universo delle aziende italiane di queste dimensioni. Nelle tabelle 3-4 sono riportati il quadro riassuntivo delle aziende intervistate, dei contatti telefonici effettuati nel corso dell’indagine e la distribuzione degli esiti riscontrati a seguito dei contatti telefonici . Tavola 3 - Quadro riassuntivo delle aziende contattate e contatti telefonici effettuati Aziende 1-49 dipendenti Aziende 50 dipendenti e oltre Totale a. Aziende intervistate 80665 10033 90698 b. Aziende contattate 202514 18374 220888 c. Totale contatti telefonici 654164 109948 764112 d. (c/a) N. medio di contatti tel. per azienda intervistata 8,11 10,96 8,42 e. Tasso di sostituzione  (Titolari = 52.668 Riserve = 27.887) 0,35 - - Tavola 4 - Quadro riassuntivo contatti telefonici effettuati per tipologia di esito riscontrato Aziende 1-49 dipendenti Aziende 50 dipendenti e oltre Totale V.A. % V.A. % V.A. % Interviste completate 80.665 12,33 10.033 9,13 90.698 11,87 Segnale di libero; senza risposta; segreteria tel; fax 212.526 32,49 23.761 21,61 23.6287 30,92 Segnale di occupato 52.610 8,04 7.744 7,04 60.354 7,90 Nuovo appuntamento 218.822 33,45 61.409 55,85 280.231 36,67 Non disponibile all’intervista 18.042 2,76 1.542 1,40 19.584 2,56 Irreperibilità temporanea 40.043 6,12 3.140 2,86 43.183 5,65 Recapito telefonico errato 19.806 3,03 1.909 1,74 21.715 2,84 Altro esito 11.651 1,78 410 0,37 12.061 1,58 Totale 654.164 100,00 109.948 100,00 764.112 100,00 Con riferimento alla modalità di rilevazione e codifica delle figure professionali nel corso dell’indagine, questa si basa su un metodo originale che sfrutta un approccio dinamico, di tipo bottom up, in grado di semplificare la rilevazione, solitamente complessa, di dati di questa natura e rendere possibile il ricorso all’intervista telefonica. La struttura del questionario di indagine Il questionario proposto alle imprese attraverso intervista telefonica ed intervista diretta si articola in sei sezioni: • sezione 1: Situazione dei dipendenti nell’azienda e previsioni per il 2012; • sezione 2: Caratteri della domanda di lavoro: le figure professionali in entrata; • sezione 3: Motivi di non assunzione (per le aziende che non prevedono entrate di dipendenti nel 2012); • sezione 3bis: Canali di selezione; • sezione 4: Forme contrattuali “atipiche” previste per il 2012; • sezione 5: Formazione del personale avvenuta nel 2011; • sezione 6: Situazione dell’occupazione e flussi previsti nel 2012 distintamente per unità provinciali (limitatamente alle imprese plurilocalizzate con oltre 100 dipendenti); • sezione 7: Altre caratteristiche d’impresa 189 Nota metodologica Nella sezione 1 del questionario è stato rilevato lo stock degli occupati al 31.12.2011 e i movimenti previsti dall’impresa per l’anno 2012, distinti per livello di inquadramento. La sezione 2 riguarda le caratteristiche delle figure professionali segnalate in assunzione da parte dell’im- presa, ed è stata quindi proposta solo alle imprese che prevedono assunzioni di lavoratori dipendenti nell’anno 2012, distintamente per ogni figura professionale richiesta. Come nelle precedenti indagini sono state richieste informazioni qualitative più dettagliate sui profili professionali previsti in entrata, quali ad esempio la tipologia contrattuale offerta, la difficoltà di repe- rimento e le relative motivazioni, la richiesta o meno di una precedente esperienza lavorativa nella pro- fessione indicata o nel settore di attività dell’impresa, il livello di istruzione e il titolo di studio specifico richiesto, la classe di età, ecc . Sempre nella sez. 2, da alcune edizioni è stata aggiunta una nuova domanda per dettagliare meglio le modalità di tempo determinato, includendo in quest’ultimo anche il contratto di tipo stagionale, mentre dall’edizione 2010 sono stati introdotti alcuni quesiti sulle competenze che il candidato dovrà possedere. La sezione 3 è riservata alle imprese che hanno dichiarato nella sezione 1 di non prevedere assunzioni. In questo caso all’impresa è stato chiesto di indicare il motivo principale per cui non intende assumere personale, distinguendo fra le imprese che non avrebbero comunque assunto e quelle che ne avrebbero avuto bisogno, ma non l’hanno fatto a causa di ostacoli all’assunzione di nuovi dipendenti. Nella sezione 3bis vengono richieste all’impresa le modalità seguite per ricercare e selezionare il perso- nale da assumere e viene rivolto qualche quesito sul tema delle raccomandazioni. Con la sezione 4 si è rilevata l’intenzione dell’impresa, durante l’anno 2012, di utilizzare lavoratori non alle dipendenze dell’impresa (lavoratori interinali, collaboratori con contratto a progetto con attività prevalente nell’impresa, lavoratori con contratto di tirocinio/stage retribuito e ulteriori lavoratori non alle dipendenze, vale a dire collaboratori con partita IVA e occasionali) e la numerosità degli stessi in forza all’impresa nel medesimo arco temporale. La sezione 5 ha rilevato l’attività formativa promossa dall’impresa nel 2011 a favore dei propri dipenden- ti, le modalità e le finalità della stessa, nonché alcuni dati riguardanti l’utilizzo di personale in tirocinio formativo/stage da parte dell’impresa stessa e la tendenza a trasformare i tirocini in assunzioni. Nella sezione 6 – come detto in precedenza riservata alle imprese con oltre 100 dipendenti – è stato chiesto alle imprese plurilocalizzate di indicare la suddivisione del personale dipendente al 31.12.2011 e delle entrate e uscite previste nel 2012 per ognuna delle province in cui l’impresa è presente. A conclusione dell’indagine vengono rilevate altre informazioni relative alla “posizione dell’impresa” riguardanti la vendita di prodotti/servizi all’estero, l’avvio o meno, nel corso del 2011, di processi di inno- vazione e la dinamica del fatturato tra il 2010 e il 2011, in termini di variazione percentuale. Sono state inoltre richieste alcune informazioni sugli investimenti in tecnologie a maggior risparmio energetico. I controlli delle risposte “on line” e i controlli di qualità dei dati di indagine Le risposte delle imprese sono soggette a controlli di coerenza in riferimento alle diverse informazioni previste dal questionario. Tali controlli sono stati effettuati sia sui dati quantitativi (numero di addetti, numero di entrate ecc.) sia su quelli qualitativi (professioni segnalate, titoli di studio ecc.). Durante l’in- tervista telefonica - o in fase di registrazione di questionari di imprese sopra i 250 dipendenti - viene effettuata automaticamente “on line” la verifica circa la “quadratura” dei dati quantitativi proposti nelle diverse sezioni del questionario. Ciò permette all’intervistatore di segnalare all’impresa l’incoerenza di taluni dati e di determinare il dato esatto. Le informazioni relative alle figure professionali e ad altri elementi rilevati nel questionario vengono verificate e controllate per validarne la coerenza sia in tempo reale durante l’intervista (sulla base di specifiche “griglie di compatibilità” precedentemente predisposte), sia in un momento successivo con verifiche ad hoc sulla coerenza delle risposte date. 190 Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane I controlli di qualità sui dati di indagine sono svolti secondo un processo unitario, che prende le mosse dall’esame della sezione 1 del questionario (stock di occupati a inizio anno e flussi previsti per l’anno in corso), per poi passare alla sezione 2 (figure professionali richieste) e alle altre sezioni, ma devono necessariamente tenere conto della diversità dei dati riferiti alle “grandi” (con almeno 100 dipendenti) e alle “piccole” imprese. I primi sono relativi alla singola impresa, rilevati o stimati - in caso di mancata risposta - sulla base dei dati storici dell’impresa stessa e dei dati medi del “cluster” cui l’impresa appartiene. I secondi sono invece dati campionari che devono essere successivamente riportati all’universo. Per quanto riguarda i flussi in entrata e in uscita relativi alle imprese con almeno 100 dipendenti i que- stionari pervenuti sono stati controllati puntualmente, con particolare attenzione a quelli stimati, anche in relazione ad elementi desumibili da altre fonti, quali siti web aziendali, portale Infoimprese.it, visure camerali, stampa specializzata, fonti ed elenchi settoriali o territoriali. I suddetti questionari sono stati integrati e/o verificati anche attraverso il reperimento di informazioni tratte da fonti esterne, da registri amministrativi (Registro Imprese, in primo luogo) e dai questionari di indagine degli anni precedenti. Inoltre, particolare attenzione è stata posta nella verifica di coerenza dei questionari relativi a imprese oggetto di trasformazioni (es. fusioni, scorpori, acquisizioni di impresa, ecc.). Per quanto riguarda invece i dati campionari relativi alle “piccole” imprese e derivanti dall’indagine telefonica, particolare attenzione viene data ai questionari con un rilevante numero di entrate e/o uscite previste rispetto allo stock di dipendenti presente nell’impresa all’inizio dell’anno, suscettibili, in certi casi, di determinare riporti molto elevati, in particolare a livello delle singole province. Sempre con riferimento ai movimenti previsti nel 2012, particolare attenzione è stata data al settore turistico, caratterizzato da un’elevata stagionalità, che porta a determinare flussi di notevole rilevanza in diverse aree del paese. Tali flussi sono stati confrontati a livello territoriale con i dati di fonte INPS degli ultimi anni sull’evoluzione mensile dello stock di dipendenti, così da valutare se quanto rilevato in sede di indagine per il 2012 fosse coerente con quanto effettivamente avvenuto nel recente passato. E’ stata inoltre verificata la coerenza tra i dati dell’indagine annuale e quelli delle precedenti indagini trimestrali, le ultime due delle quali si riferiscono ai primi due trimestri del 2012. Un ulteriore controllo sui dati della sezione 1 riguarda la coerenza dei dati per tipologia contrattuali rispetto alle effettive indicazioni delle imprese, con particolare riferimento alla disaggregazione tra assunzioni “stagionali” e “non stagionali”. Una seconda serie di controlli si riferisce poi ai dati di tipo qualitativo e in particolare alle informa- zioni rilevate per le figure professionali. Un primo intervento di rilievo riguarda la codifica delle figure professionali non codificate in sede d’indagine, sulla base di tutte le informazioni emerse nel corso dell’intervista (descrizione “in chiaro” fornita dall’impresa, inquadramento, competenze che la figura deve avere e mansioni che dovrà svolgere, titolo di studio, ecc.). Nello stesso tempo vengono verificate anche le codifiche assegnate in sede d’indagine sulla base di un software che ne verifica la coerenza con le caratteristiche fornite dall’impresa. In generale, sia per i dati di flusso che per le informazioni qualitative, si verifica costantemente la cor- rispondenza tra i dati campionari – raccolti e ordinati in appositi report – e i dati riportati all’universo. Le informazioni vengono inoltre confrontate con le tendenze evidenziate dalle precedenti indagini al fine di rilevare eventuali risposte che si discostano in misura significativa dalle indagini precedenti. In quest’ultima edizione è stata data infine maggiore rilevanza ai controlli sui dati della sezione 4 (con- tratti atipici), data la loro crescente importanza. I metodi di riporto all’universo dei dati campionari Una volta terminata la fase di raccolta dei dati, vengono applicate procedure di riporto all’universo relati- ve alle imprese sino a 50 dipendenti, mentre per le imprese di maggiori dimensioni si applicano sia delle 191 Nota metodologica procedure di inferenza su cluster che stime puntuali dei dati oggetto di indagine a partire da informazioni storiche integrate da elementi desumibili da imprese simili. Le suddette procedure, per qualunque tipologia di impresa, sono precedute – come precedentemente accennato - da una serie di attività volte ad individuare e correggere i dati anomali e le mancate risposte con riferimento a singoli quesiti. I dati anomali o outliers, cioè quelli che si discostano significativamente rispetto al valore medio delle osservazioni rilevate negli strati omogenei della popolazione, sono esclusi dalle operazioni di riporto. Essi (yi) corrispondono di norma alle osservazioni non comprese in un intervallo di accettabilità rispetto alla varianza rilevata, definito come segue:  22  yyy i Gli outliers così individuati vengono sostituiti dal valore medio y . Analogamente vengono attivate delle procedure di individuazione e stima delle mancate risposte o dei valori formalmente non corretti. La fase successiva è rappresentata dalle procedure di stima e riporto all’universo. Tali procedure sono strettamente connesse allo stimatore scelto e quindi alla strategia campionaria (cam- pionamento stratificato senza ripetizione). Esse avvengono utilizzando lo stimatore corretto del totale Yˆ    n i i iyY 1 ˆ  dove yi sono le osservazioni campionarie eπi le probabilità di inclusione nel campione delle unità della popolazione a cui si riferiscono le osservazioni. Poiché nel campionamento stratificato la probabilità dell’unità i-esima di essere inclusa nel campione dello strato h è h h hi N n S pari cioè al tasso di sondaggio nello strato, si ricava che lo stimatore corretto del totale è: ¦ hhST yNYˆ ovvero lo stimatore del campionamento stratificato senza ripetizione è uguale alla somma di tanti stima- tori per espansione quanti sono gli strati. Ovviamente per poter effettuare operazioni di inferenza su un singolo strato vengono poste delle ulterio- ri condizioni che verificano l’effettiva rappresentatività delle unità campionate, per cui si pone il vincolo che esse: – siano superiori a una soglia minima predefinita (corrispondente alla numerosità del disegno campio- nario teorico per gli strati dove questa deve essere garantita); – rappresentino almeno il 10% della popolazione dello strato. Se non si verificano queste condizioni, non si effettuano stime per lo strato in questione, ma si passa al livello di aggregazione immediatamente superiore. 192 Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane Le classificazioni utilizzate: settori di attività, professioni, livelli di istruzione e titoli di studio Settori di attività - Nell’indagine, come nell’anno precedente, si fa riferimento a livello nazionale e regio- nale a 29 settori economici. Tali settori raggruppano divisioni e gruppi di attività secondo la classifica- zione ATECO 2007. Nell’Appendice 1 del volume statistico Excelsior “Sintesi dei principali risultati”, disponibile anche on line http://excelsior.unioncamere.net/, è riportata la tavola di raccordo fra i settori “Excelsior”e le divisioni, gruppi o classi ATECO 2007 che li compongono. A livello provinciale, come si è accennato nel secondo paragrafo, si privilegia una struttura settoriale “dinamica” (cioè variabile) che porta a evidenziare i settori prevalenti e tipici di ciascuna area. Il numero di settori varia così da un mini- mo di 8 in province come Isernia a un massimo di 30 a Milano e 26 a Roma. Professioni - Nell’ambito del progetto è stata messa a punto una nomenclatura dinamica (o “dizionario”) che include circa 4.000 voci, annualmente aggiornate sulla base delle segnalazioni di figure emergenti fornita direttamente dalle imprese o da fonti specifiche riferite ai diversi settori economici, di cui circa 1.800 effettivamente richieste dalle imprese almeno una volta nelle ultime 5 indagini. In altre parole, funzionalmente agli scopi dell’indagine, si è provveduto alla elaborazione di una nomen- clatura delle figure professionali che fosse al contempo: • utilizzabile e comprensibile dagli imprenditori e dalle aziende intervistate, in quanto basata sul lin- guaggio e sulle terminologie da questi stessi utilizzati; • aggiornabile, in modo da poter recepire costantemente le naturali evoluzioni del mondo del lavoro; • confrontabile comunque con le altre fonti /classificazioni ufficiali; • corretta, perché incentrata sull’osservazione di almeno 3 delle principali caratteristiche/parametri che concorrono alla sua definizione. Tale nomenclatura è associata alla descrizione proposta dall’impresa incrociando quattro variabili: • il settore di attività economica dell’impresa • l’area aziendale in cui la figura è inserita dall’impresa • il livello e l’area di formazione che caratterizza la figura • il livello di inquadramento. Il livello di inquadramento fa riferimento alle seguenti categorie: dirigenti; quadri e impiegati; operai e personale generico. A fini espositivi, da quest’anno le professioni elementari sono state classificate secondo la nuova clas- sificazione delle professioni ISTAT 2011, che consente sia la coerenza con una classificazione di livello europeo, dato il raccordo esistente tra Classificazione nazionale Istat 2011 e la classificazione ISCO 2008, sia la possibilità di associare un significato univoco alle descrizioni delle figure attraverso l’introdu- zione di una definizione delle classi di appartenenza delle figure stesse e, conseguentemente, un miglior controllo della corrispondenza tra descrizione della figura da parte dell’impresa e descrizione codificata. Con l’occasione della costruzione della tavola di raccordo tra le figure contenute nel “dizionario” Excelsior e la classificazione Istat, è stata operata una revisione delle figure contenute nel dizionario stesso, che ha portato da un lato a eliminare figure obsolete e non più richieste dalle imprese, e dall’altro a aggiungere figure “mutuate” dalla classificazione Istat e prima non presenti. In alcuni casi, le descrizioni associate ad alcuni codici sono state tuttavia adattate rispetto a quelle previste da ISTAT, sia al fine di renderle più esplicite, sia per indicare eventuali specifiche relative al fenomeno osservato (prevalentemente l’occupazione dipendente privata) sia per effettuare integrazioni relative a gruppi professionali non presenti o poco sviluppati. La scelta di utilizzare la classificazione ISTAT ha richiesto alcuni affinamenti, quali: 193 Nota metodologica - la suddivisione di alcune figure professionali secondo l’area disciplinare o il settore di attività: è il caso dei ricercatori, dei progettisti, dei responsabili o dei tecnici di produzione; - una più rigorosa definizione di figure appartenenti ad una stessa area aziendale, ma caratterizzate da livelli di specializzazione non omogenei. E’ il caso delle figure dell’area amministrativa e contabile, per le quali ad esempio “addetto alla contabilità” indica una figura con requisiti formativi e di esperienza più elevati di un “addetto all’amministrazione” o di un “addetto alla fatturazione” (e perciò classifica- bile il primo nel grande gruppo 3 e i secondi nel grande gruppo 4). Nel “grande gruppo 1” relativo ai “dirigenti e direttori” vengono inserite solo figure con chiara prevalenza del livello di inquadramento “dirigente”. Si sottolinea che i gruppi professionali ISTAT sono caratterizzati non solo in ragione del livello della competenza delle figure che in esso possono essere incluse, ma anche in ragione del livello di istruzione richiesto alle figure. Si osservi che la concreta codifica delle figure professionali è avvenuta, in accordo con i criteri guida della classificazione, a partire da due tipi di informazioni: a) quelle implicite nella descrizione, proposta dall’impresa, della figura e dei compiti specifici ad essa richiesti, da cui emerge una sintetica caratterizzazione della competenza della figura b) quelle esplicitamente richieste e concernenti l’area aziendale in cui la figura andrà a svolgere la propria attività, l’area disciplinare in cui si colloca la sua conoscenza specifica, assieme al livello e al titolo di studio, l’esperienza generica, nel settore o nella professione, il grado di specializzazione e di responsabilità direttiva. Ovviamente, anche i risultati delle indagini precedenti sono stati ricalcolati in armonia con l’attuale clas- sificazione delle professioni. Tuttavia, in conseguenza dell’introduzione di figure prima non esistenti e dell’eliminazione di figure ritenute obsolete, i valori 2012 non risultano perfettamente confrontabili con quelli degli anni precedenti. Si suggerisce quindi una certa cautela nell’analisi dei dati in serie storica. Livelli di istruzione-formazione e titoli di studio – I livelli di istruzione sono classificati come nelle pre- cedenti indagini con riferimento al livello universitario (lauree 3-5 anni), di scuola media superiore (diploma quinquennale), di diploma professionale o qualifica di formazione professionale (fino a 4 anni) e di scuola dell’obbligo. I titoli di studio riferiti al livello di istruzione universitario e ai diplomi quinquennali vengono conside- rati così come classificati all’interno di specifici indirizzi formativi dal Ministero dell’Istruzione, dell’U- niversità e della Ricerca. Per il dettaglio della classificazione dei titoli negli indirizzi formativi si veda l’Appendice 2 del volume statistico Excelsior “Sintesi dei principali risultati”, disponibile on line (http:// excelsior.unioncamere.net/). Per i livelli formativi corrispondenti alla formazione professionale o al diploma professionale i dati ven- gono esposti secondo un insieme di indirizzi riconducibili agli indirizzi della scuola media superiore. Da tre annualità tali indirizzi non vengono più desunti univocamente dalla figura richiesta, ma in fase di indagine viene espressamente rilevato l’indirizzo formativo desiderato per la figura ricercata. Come per gli anni precedenti, anche quest’anno si è costruito anche un indicatore di formazione inte- grata equivalente (livello formativo equivalente) in grado di esprimere sinteticamente il livello di compe- tenza complessivamente conseguito attraverso percorsi scolastici ed esperienze professionali. L’idea alla base della costruzione dei livelli formativi equivalenti è semplice: una stessa professione può sfruttare una competenza complessiva che deriva sia da un percorso di studi istituzionale, sia da un percorso di acquisizione degli strumenti necessari all’esercizio della professione derivante dall’esperienza. In schema: Formazione derivante da: Istruzione competenza professione Esperienza 194 Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane I due percorsi di acquisizione della competenza non sono equivalenti in se stessi, ma in relazione al punto di arrivo. In questo senso, non è possibile dire che un dato periodo di esperienza è, in generale, equivalente ad un dato periodo di istruzione, ma è possibile dire che conduce ad una analoga formazione, necessaria per svolgere, ad un certo livello, una precisa professione e che entra a pieno titolo a definire il tipo di professione in oggetto. L’integrazione dei due dati relativi all’istruzione e all’esperienza esprime pertanto in modo più adeguato il fabbisogno formativo dichiarato dalle imprese. Per dettagli sulle moda- lità di determinazione del livello di formazione equivalente si vedano le note riportate all’inizio della sezione contenente le relative tavole statistiche. Alcune avvertenze per la lettura e l’analisi dei dati contenuti nei volumi Nel presente volume sono proposti i principali risultati dell’indagine Excelsior a livello nazionale. A tale volumi si affiancano, inoltre, 19 volumi contenenti dati regionali (Piemonte e Valle d’Aosta sono presentati unitariamente) e 105 volumi con dati provinciali, nonché alcuni volumi settoriali e tematici. Il volume si articola nelle seguenti sezioni: 1. Le previsioni di assunzione delle imprese per il 2012; 2. I movimenti occupazionali previsti dalle imprese per il 2012; 3. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: principali caratteristiche; 4. Le assunzioni non stagionali previste dalle imprese nel 2012: le professioni richieste; 5. Le assunzioni non stagionali previste dalle imprese nel 2012: titoli di studio dichiarati e livelli for- mativi equivalenti; 6. Le competenze richieste dalle imprese nel 2012; 7. Le assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale previste nel 2012: principali caratteristiche; 8. Formazione in entrata e formazione continua nelle imprese; 9. I contratti atipici previsti nel 2012; 10. Le assunzioni previste dalle imprese nel 2012: dati regionali e provinciali; 11. Ulteriori caratteristiche delle assunzioni previste; 12. Confronto con i dati delle precedenti indagini. Nella prima parte “Le previsioni di assunzione delle imprese per il 2012” i dati sono riferiti esclusivamente alle imprese che prevedono o non prevedono assunzioni nel 2012 e alle previsioni delle imprese ripartite secondo variabili di stratificazioni quali, ad esempio, l’avvio di innovazioni, l’andamento del fatturato e la presenza sui mercati esteri nel corso del 2011, le modalità e i canali utilizzati per la ricerca e la selezione del personale. I dati sono disaggregati per settore di attività economica, per classe dimensionale e per ripartizione geografica. Nella seconda parte “I movimenti occupazionali previsti dalle imprese per il 2012” si riportano i dati di sintesi dei movimenti previsti e le relative tipologie contrattuali. Nella terza parte “Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: principali caratteristiche” e nelle due seguenti le tavole statistiche riguardano tutte le tipologie contrattuali delle assunzioni previste dalle imprese con l’esclusione dei contratti a tempo determinato a carattere stagionale. Nelle tavole riportate nella quarta sezione le assunzioni previste sono disaggregate per gruppo professio- nale (con diversi livelli di dettaglio secondo la classificazione ISTAT) ed associate ad alcune delle princi- pali caratteristiche delle assunzioni rilevate nel corso dell’indagine: classe di età, esperienza, difficoltà di reperimento, area funzionale di inserimento, livello di istruzione, personale immigrato e genere ritenuto più adatto a svolgere la professione. Le tavole inserite nella quinta parte “Le assunzioni non stagionali previste nel 2010: titoli di studio dichia- rati e livelli formativi equivalenti” ripropongono in linea generale la struttura delle tavole della sezione precedente avendo come riferimento i livelli di istruzione e gli indirizzi formativi. 195 Nota metodologica La sesta sezione ha l’obiettivo di evidenziare le principali competenze richieste dalle imprese per le assunzioni previste. Nella settima parte “Le assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale previste nel 2012: principali caratteristiche” le tavole statistiche riguardano esclusivamente le assunzioni previste dalle imprese con riferimento al personale assunto con contratto determinato a carattere stagionale. Le assunzioni previste sono disaggregate con riferimento ad alcune principali caratteristiche rilevate nel corso dell’indagine, con particolare riferimento al livello di istruzione segnalato dalle imprese, al grande gruppo professionale ISTAT e alle professioni più richieste di ciascun gruppo. Nella parte seguente, relativa alla “Formazione in entrata e formazione continua nelle imprese”, l’insieme delle tavole raccoglie informazioni circa l’attività di formazione continua svolta dalle imprese nel 2011 (e relativo personale dipendente interessato), la presenza nelle imprese di personale in tirocinio/stage, non- ché dati relativi alle imprese che per il 2012 segnalano assunzioni di personale senza esperienza specifica o con necessità di ulteriore formazione. La nona sezione “I contratti atipici previsti nel 2012” riporta, con dettaglio settoriale, territoriale e dimen- sionale, l’utilizzo previsto di lavoratori non alle dipendenze dell’impresa (lavoratori interinali, collabo- ratori con contratto a progetto con attività prevalente nell’impresa, lavoratori con contratto di tirocinio/ stage retribuito e ulteriori lavoratori non alle dipendenze, vale a dire collaboratori con partita IVA e occasionali), con la specificazione del numero di questi contratti che saranno attivati nel corso dell’anno. Nella sezione “Le assunzioni previste dalle imprese nel 2011: dati regionali e provinciali” sono proposte alcune tavole con i dati più significativi riferiti alle previsioni di assunzione delle imprese ripartiti per regione e provincia. Nella sezione 11 si riportano informazioni sulle altre variabili presenti nel questionario: investimenti in prodotti e tecnologie a maggior risparmio energetico, applicazione o meno di un contratto integrativo aziendale o territoriale, attività di riqualificazione del personale per gestire situazioni di crisi, utilizzo della raccomandazione come criterio di assunzione da parte delle imprese, azioni di ricerca di personale in corso, presenza di dipendenti immigrati e distribuzione trimestrale delle entrate e delle uscite. Nell’ultima sezione “Confronto con i dati delle precedenti indagini” sono state infine inserite alcune tavole finalizzate a consentire la comparazione temporale dei dati raccolti in occasione delle diverse edizioni dell’indagine Excelsior (assunzioni per tipologia contrattuale, per grande gruppo professionale e per livello di istruzione segnalato, ulteriormente stratificati per macrosettore di attività economica). Ai fini di una corretta lettura dei dati si informa che in tutte le tavole statistiche i valori assoluti sono arro- tondati alla decina e per tale ragione le somme dei singoli valori possono non corrispondere ai totali esposti. Come ricordato in precedenza, si precisa che tutti i dati riferiti alle imprese devono intendersi più cor- rettamente riferiti alle ULP (unità provinciali d’impresa). ALLEGATO 1 Glossario 199 “Altri” lavoratori non alle dipendenze Sono i lavoratori non dipendenti con attività prevalente nell’impresa (collaboratori in possesso di partita IVA e occasionali) dei quali è previsto l’utilizzo nel 2012, che si aggiungono alle altre categorie di lavoratori non dipendenti che le imprese hanno programmato di utilizzare, cioè i collaboratori a progetto (vedi “Collaboratori a progetto previsti”) e i tirocinanti/stagisti retribuiti (vedi “Stage e tiro- cini previsti”). Area funzionale Sono le diverse aree di attività dell’impresa. E’ stato richiesto alle imprese di indicare in quale area sarà inserita la/e figura/e richieste. Sono previste le seguenti aree funzionali: Produzione o fornitura di beni e servizi; Direzione generale; Segreteria/staff /servizi generali; Personale, organizzazione risorse umane; IT/sistemi informativi; Certificazione di qualità, sicurezza e ambiente; Amministrazione/legale; Contabilità/controllo di gestione/finanza; Vendita; Marketing/commerciale; Comunicazione e pubbli- che relazioni; Assistenza clienti; Progettazione/ricerca e sviluppo/area tecnica; Installazione/manuten- zione; Controllo qualità; Acquisti/Magazzino; Logistica, distribuzione, trasporti. Assunzioni con esperienza È una delle caratteristiche richieste per le figure professionali che le imprese prevedono di assumere ed è intesa come l’aver svolto precedenti attività lavorative da parte del candidato idoneo a ricoprire la figura professionale ricercata. Viene distinta in esperienza generica di lavoro, esperienza specifica nella professione, oppure esperienza specifica nel settore in cui opera l’azienda. Al fine di approfondire tale caratteristica, all’impresa viene richiesto inoltre di indicare gli anni di espe- rienza (generica oppure specifica nella professione o nel settore) necessari per le figure professionali che si prevede di assumere. Assunzioni di immigrati Per assunzioni di immigrati si intende l’assunzione di personale di nazionalità non italiana. Le indica- zioni di minimo e massimo sono da intendersi come previsione del numero di immigrati per i quali le imprese hanno già deciso l’assunzione (minimo) e il numero di assunzioni di immigrati per le quali le imprese non hanno escluso la possibilità, pur senza aver ancora deciso in tal senso (massimo). Assunzioni “non stagionali” Totale delle assunzioni previste, con l’esclusione delle assunzioni previste a tempo determinato destinate a svolgere attività e lavorazioni di carattere stagionale. Assunzioni per età È una delle caratteristiche richieste per le figure professionali che le imprese prevedono di assumere. Si ripartisce in diverse classi (Fino a 24 anni, 25-29 anni, 30-44 anni, 45-54 anni, oltre 54 anni, non rilevante). Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 200 Assunzioni per genere È una delle caratteristiche richieste per le figure professionali che le imprese prevedono di assumere ed è intesa come la preferenza segnalata dall’impresa del genere ritenuto più adatto (maschile, femminile, indifferente) allo svolgimento delle mansioni associate alla professione richiesta. Assunzioni previste Le assunzioni corrispondono al numero di lavoratori dipendenti (compresi i contratti a termine ed esclusi i lavoratori interinali, i collaboratori a progetto, gli “altri” lavoratori non alle dipendenze (vedi) e i tirocini/stage, retribuiti o meno) che le imprese intervistate hanno previsto in entrata nel corso del 2012. Tali previsioni sono state formulate dalle imprese tra gennaio e aprile 2012. Classificazione delle professioni ISTAT A partire dal 2011 l’Istat ha adottato la nuova classificazione delle professioni CP2011, frutto di un lavoro di aggiornamento della precedente versione (CP2001) e di adattamento alle novità introdotte dalla International Standard Classification of Occupations - Isco08 (www.istat.it). Questo è pertanto lo strumento classificatorio gerarchico di riferimento attualmente utilizzato nel nostro Paese per rilevare le professioni. La nuova classificazione ISTAT 2011 si articola in: - 9 grandi gruppi - 37 gruppi - 129 classi - 511 categorie - 800 unità professionali, in cui sono riconducibili tutte le professioni esistenti nel mercato del lavoro. A fini di analisi e di esposizione dei dati, le figure professionali richieste dalle imprese sono state aggre- gate secondo tale sistema classificatorio gerarchico. Per eventuali approfondimenti si veda la nota metodologica. Collaboratori a progetto previsti Per collaboratori a progetto previsti si intendono i lavoratori di cui l’impresa ha previsto di avvalersi nel corso del 2012 e con i quali ha già stipulato (o stipulerà) un contratto secondo la normativa vigente sul lavoro a progetto (articolo 409, n. 3 del codice di procedura civile integrato dalle disposizioni del Dlgs. 276/03 artt. 61-64). Tra essi sono inclusi anche gli amministratori di società, ancorché di entità mar- ginale. Si è richiesto all’impresa di indicare soltanto i collaboratori a progetto che svolgeranno attività prevalente per l’azienda intervistata. Per eventuali approfondimenti sulla normativa vigente consultare il sito: www.lavoro.gov.it/ Collaboratori a progetto di cui è prevista l’attivazione nel 2012 Si tratta dei collaboratori a progetto per i quali il contratto verrà attivato (o ri-attivato) nel corso del 2012. Competenze Le competenze definiscono la capacità di mobilitare conoscenze e abilità indirizzandole verso un fine specifico. Esse comprendono saperi e abilità acquisite tramite apprendimento formale (con mezzi fina- lizzati all’apprendimento, scuole e corsi), non formale (con mezzi che pur non finalizzati a ciò veicolano conoscenze ed esperienze di lavoro) e informali (legate alla vita quotidiana o alle caratteristiche dell’in- dividuo). Risulta quindi complesso classificare le competenze similmente a quanto accade per le occu- 201 Allegato 1. Glossario pazioni (ISCO) o i livelli di istruzione (ISCED). Le principali esperienze internazionali (in particolare le skill surveys inglesi ed irlandesi, la PIIAC dell’OCSE, il sistema O*NET negli USA, e i numerosi lavori del Cedefop) hanno favorito l’emergere di una “classificazione di consenso” che identifica tre grandi categorie: le competenze sociali (capacità comunicativa scritta e orale, abilità nel gestire i rapporti con i clienti, capacità di lavorare in gruppo, capacità direttive e di coordinamento, capacità di lavorare in autonomia, flessibilità e capacità di adattamento), le competenze di carattere cognitivo (abilità creative e di ideazione, conoscenza delle lingue straniere, capacità di risolvere problemi) e le competenze tecnico- pratiche (abilità manuali, abilità amministrative, competenze informatiche, di base e specialistiche). Nella presente indagine, a differenza che nella precedente, la conoscenza delle lingue straniere e le competenze informatiche, di base e specialistiche, formano oggetto di domande a sé stanti e non vengono quindi più richieste tra le competenze. Le altre competenze tecnico-pratiche (abilità manuali e abilità amministra- tive) non vengono invece richieste in quanto “insite” - quando necessarie - nelle competenze necessarie per svolgere una certa professione. Difficoltà di reperimento È una dichiarazione da parte dell’impresa sulla difficoltà nel reperire, nella propria provincia, candidati idonei a ricoprire la figura professionale ricercata e sulle relative motivazioni. Le difficoltà sono articolate secondo due grandi motivazioni (ridotto numero di candidati o inadeguatezza dei candidati). Per ciascuna di esse viene poi richiesto all’impresa di dettagliare ulteriormente la motivazione. Nel primo caso (ridotto numero di candidati) si chiede di specificare tra le seguenti modalità: poche persone esercitano la profes- sione o sono interessate a esercitarla; mancano strutture formative; figura molto richiesta; concorrenza fra le imprese; professione nuova; altro. Nel secondo caso (inadeguatezza dei candidati) l’impresa deve speci- ficare una tra le seguenti voci: i candidati non hanno una adeguata formazione/preparazione; i candidati non hanno la necessaria esperienza; I candidati non hanno le caratteristiche personali adatte allo svolgi- mento della professione; i candidati hanno aspettative superiori o diverse da ciò che gli viene offerto; altro. Al fine di quantificare l ’impatto di tale difficoltà, viene inoltre chiesto all’impresa di dichiarare, in gene- rale, il tempo necessario (in mesi) a reperire la figura professionale. Dimensione di impresa La classe dimensionale di impresa è determinata sulla base del numero di addetti dipendenti secondo le seguenti aggregazioni: da 1 a 9 dipendenti (micro imprese); da 10 a 49 dipendenti (piccole imprese); da 50 a 249 dipendenti (medie imprese); da 250 a 499 dipendenti (grandi imprese) e con oltre 500 dipen- denti (grandissime imprese). In sede di elaborazione ed esposizione dei dati, le unità locali di imprese di medio-grande dimensione sono state classificate rispetto alla classe dimensionale dell’impresa di appartenenza. Fatturato Il termine “fatturato” indica per le imprese individuali, società di persone, società di capitali, enti com- merciali ed equiparati, ecc. la somma dei ricavi delle vendite e delle prestazioni e degli altri ricavi e proventi ordinari, come dichiarati ai fini delle imposte dirette e, in mancanza, come rappresentati nelle scritture contabili previste dagli articoli 2214 e seguenti del codice civile. Alle imprese intervistate è stato richiesto di indicare l’andamento del loro fatturato fra il 2010 e il 2011 secondo diverse modalità: aumento elevato (oltre il 15%), aumento moderato (tra il 3% e il 15%), stabi- lità (variazione fra il -3% e il 3%), diminuzione moderata (tra il -3% e -15%) e diminuzione elevata (oltre il -15%). Figure professionali elementari Excelsior Sono le circa 4.000 voci che costituiscono il dizionario di base delle professioni utilizzate per la rile- vazione. Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 202 La nomenclatura viene aggiornata annualmente sulla base delle segnalazioni di nuove figure da parte delle imprese intervistate. A fini espositivi, da quest’anno le professioni elementari Excelsior sono state classificate secondo la nuova classificazione delle professioni ISTAT 2011, che consente sia la coerenza con una classificazione di livello europeo, dato il raccordo esistente tra Classificazione nazionale Istat 2011 e la classificazione ISCO 2008, sia la possibilità di associare un significato univoco alle descrizioni delle figure attraverso l’introduzione di una definizione delle classi di appartenenza delle figure stesse e, conseguentemente, un miglior controllo della corrispondenza tra descrizione della figura da parte dell’impresa e descrizione codificata. Con l’occasione della costruzione della tavola di raccordo tra le figure contenute nel “dizionario” Excelsior e la nuova classificazione Istat, è stata operata una revisione delle figure contenute nel dizionario stes- so, che ha portato da un lato a eliminare figure obsolete e non più richieste dalle imprese, e dall’altro a aggiungere figure “mutuate” dalla classificazione Istat e prima non presenti. Per eventuali approfondimenti si veda la nota metodologica. Vedi anche: Classif icazione delle professioni ISTAT Forma giuridica Con la forma giuridica si definisce l’assetto organizzativo e la natura giuridica e fiscale dell’impresa. In particolare in sede di indagine Excelsior sono stati considerati i seguenti raggruppamenti: - ditta individuale: impresa di cui è titolare una persona fisica, al cui interno si colloca la quasi totalità dei coltivatori diretti, degli imprenditori agricoli non coltivatori diretti, dei piccoli imprenditori non coltivatori diretti e degli artigiani; - società di persone: comprendono società in nome collettivo; società in accomandita semplice; società semplici; - società di capitale comprendono società per azioni; società a responsabilità limitata; società in acco- mandita per azioni; - altre forme: questa tipologia raccoglie tutte le imprese aventi forma giuridica diversa da quelle che rientrano nei raggruppamenti precedenti. A titolo di orientamento, le tipologie più numerose sono: società cooperative in genere, consorzi, società consortili in genere, società costituita in base a leggi di altro Stato, ecc. Formazione in azienda Corrisponde all’attività di formazione e aggiornamento professionale del personale realizzata dall’impre- sa nel corso del 2011. Si articola in diverse modalità di erogazione (corsi interni o esterni, affiancamento a personale interno e altre forme, quali seminari brevi, autoapprendimento ecc..). Al fine di valutare l’investimento in formazione esplicita da parte dell’impresa, viene richiesto di quantificare il numero di dipendenti che l’impresa ha coinvolto in attività di formazione e aggiornamento professionale (escluden- do affiancamento, seminari e autoapprendimento) nel corso del 2011. Come nella precedente edizione, nell’indagine alla base del presente volume l’affiancamento viene incluso tra le tipologie di formazione continua in azienda (sia pure in senso lato). Formazione in entrata È una dichiarazione da parte dell’impresa sulla necessità di effettuare a favore della figura professionale da inserire in organico attività di ulteriore formazione attraverso corsi interni o esterni all’impresa o con altre modalità, incluso l’affiancamento a personale interno. Impresa esportatrice È l’impresa che commercializza abitualmente all’estero i propri prodotti / servizi. 203 Allegato 1. Glossario Impresa innovatrice È l’impresa che ha dichiarato di aver effettuato, nel corso del 2011, innovazioni di prodotto o di servizio. Innovazione L’innovazione, secondo la definizione del Libro Verde sull’Innovazione [COM (1995) n. 688] è il rinno- vo e l’ampliamento della gamma dei prodotti e dei servizi, nonché dei mercati ad essi associati (innova- zione di prodotto); l’attuazione di nuovi metodi di produzione, d’approvvigionamento e di distribuzione (innovazione di processo); l’introduzione di mutamenti nella gestione, nell’organizzazione e nelle condi- zioni di lavoro (innovazione organizzativa). Ai fini dell’indagine Excelsior si considera l’innovazione di prodotto o di servizio, con cui un’impresa intro- duce prodotti/servizi che creano un mercato completamente nuovo o che estendono la gamma dei prodotti/ servizi offerti, o, ancora, modifiche che migliorano radicalmente la performance dei prodotti/servizi attuali. Livelli di istruzione e indirizzi di studio Gli indirizzi e i titoli di studio sono quelli considerati dal sistema scolastico e coincidono di norma con quelli classificati dal Ministero della Pubblica Istruzione. In particolare, sono stati utilizzati i seguenti livelli di istruzione: a. nessuna formazione specifica (scuola dell’obbligo) b. qualifica di formazione professionale o diploma professionale (fino a 4 anni di studio), conseguiti pres- so centri di formazione professionale a livello regionale o presso istituti professionali di Stato c. diploma (5 anni); per questo livello di istruzione è stata anche rilevata la richiesta delle imprese per una ulteriore formazione post-diploma d. titolo universitario; per questo livello è stata anche rilevata la preferenza delle imprese relativamente a una laurea breve (3 anni) o specialistica (5 anni), nonché la segnalazione della necessità di formazione post-laurea. All’interno di ogni livello di istruzione (esclusa la scuola dell’obbligo), i singoli titoli di studio omogenei e/o appartenenti ad aree di competenza simili sono aggregati per indirizzo. Per eventuali approfondimenti si veda la nota metodologica; per i dettagli sui singoli titoli di studio e relativi indirizzi si veda l ’Allegato 2 del volume “Sintesi dei principali risultati. Sistema informativo Excelsior. I fab- bisogni occupazionali e formativi delle imprese italiane nell ’industria e nei servizi per il 2012”. Livelli formativi equivalenti Il livello formativo equivalente è un indicatore che esprime sinteticamente il livello di competenza com- plessivamente conseguito attraverso percorsi scolastici ed esperienze professionali, al fine di considerare adeguatamente il peso e il significato della “formazione integrata”. Il “livello formativo equivalente” tiene conto, pertanto, degli anni di istruzione necessari per conseguire il livello di istruzione e gli anni di esperienza lavorativa richiesti dalle imprese (in aggiunta agli anni di formazione tradizionale) per la figura professionale ricercata. Per eventuali approfondimenti si veda la nota metodologica. Livelli di inquadramento I livelli d’inquadramento costituiscono entità classificatorie che raggruppano i vari profili professionali. Si tratta di un sistema di classificazione professionale che delinea il particolare regime giuridico cui il lavoratore è sottoposto ai fini del trattamento economico e contributivo. L’individuazione dei livelli d’in- quadramento in questo caso si desume dalla contrattazione collettiva e dalla classificazione prevista dai modelli INPS (il modello di versamento dei contributi DM10). Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 204 È possibile, in tal modo, distinguere i livelli d’inquadramento in: dirigenti: i lavoratori che “ricoprono nell’azienda un ruolo caratterizzato da un elevato grado di profes- sionalità, autonomia e potere decisionale ed esplicano la loro funzione al fine di promuovere, coordinare e gestire la realizzazione degli obiettivi dell’impresa”. quadri: i prestatori di lavoro subordinato che, pur non appartenendo alla categoria dei dirigenti, svolgono funzioni con carattere continuativo di rilevante importanza ai fini dello sviluppo e dell’attuazione degli obiettivi dell’impresa. impiegati: coloro i quali professionalmente prestano la propria attività alle dipendenze di un imprenditore privato, con la funzione di collaborazione, tanto di concetto che di ordine, eccettuata ogni prestazione che sia semplicemente di mano d’opera. operai: i lavoratori la cui attività si caratterizza per la “collaborazione nell’impresa”, consistente in un generico apporto al processo produttivo, realizzato mediante la mera attuazione delle direttive ricevute. In sede di indagine, i livelli di inquadramento “quadri e impiegati” sono considerati congiuntamente. Modalità di selezione del personale Si intende la modalità con la quale le imprese individuano e selezionano le persone che desiderano inserire nel proprio organico. Alle imprese intervistate è stato richiesto di indicare i canali di reclutamento (banche dati interne, associazioni di categoria, centri per l’impiego, società specializzate ecc.) utilizzati prevalen- temente per ricercare ed individuare i candidati potenzialmente adatti alle proprie esigenze professionali. Part time È un contratto di lavoro subordinato, a termine o a tempo indeterminato, caratterizzato da una riduzione dell’orario di lavoro. Il rapporto di lavoro a tempo parziale si differenzia dal rapporto di lavoro a tempo pieno solo per la riduzione dell’orario: il lavoratore part-time deve rispettare tutte le norme relative al contratto di lavoro e il datore di lavoro deve riconoscergli tutti i diritti che gli spettano per contratto. Ai lavoratori part time si applica il Contratto collettivo nazionale di lavoro che disciplina il corrispon- dente rapporto di lavoro a tempo pieno, e la retribuzione a cui hanno diritto è la stessa dei lavoratori a tempo pieno di pari inquadramento, ridotta però in relazione all’orario di lavoro. In sede di rilevazione sono stati considerati tutte le forme di lavoro part-time (verticale, orizzontale e misto). Per eventuali approfondimenti consultare il sito: www.lavoro.gov.it/ Ripartizioni geografiche Corrispondono alle aggregazione delle regioni secondo 4 raggruppamenti territoriali: - Nord-Ovest: Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Liguria; - Nord-Est : Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna; - Centro: Toscana. Umbria, Marche, Lazio; - Sud e Isole: Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna Saldi occupazionali I saldi occupazionali sono determinati dalla differenza algebrica tra le entrate e le uscite di personale dipendente previste per il 2012. Si ricorda che il Sistema informativo Excelsior non tiene conto dei flussi 205 Allegato 1. Glossario occupazionali relativi alle imprese che inizieranno la propria attività nel 2012, né dei passaggi di livello di inquadramento del personale già occupato in azienda. Settori di attività economica I settori di attività economica considerati nel Sistema informativo Excelsior corrispondono a 29 rag- gruppamenti di attività economiche definiti ad hoc sulla base del piano di campionamento teorico. Tali raggruppamenti comprendono divisioni (codici a 2 cifre) e gruppi (codici a 3 cifre) previsti dalla clas- sificazione ufficiale delle attività economiche ATECO 2007. L’ATECO 2007 costituisce la versione nazionale della nomenclatura europea, Nace Rev.2, pubblicata sull’Official Journal il 20 dicembre 2006 (Regolamento (CE) n.1893/2006 del PE e del Consiglio del 20/12/2006). Per eventuali approfondimenti si veda la nota metodologica; per il dettaglio sulle singole attività economiche che rientrano in ogni settore si veda l ’Allegato 1 del volume “Sintesi dei principali risultati. Sistema informativo Excelsior. I fabbisogni occupazionali e formativi delle imprese italiane nell ’industria e nei servizi per il 2012”. Sostituzione Per assunzione in sostituzione si intende l’indicazione da parte dell’impresa se la figura professionale richiesta è destinata a sostituire una figura professionale analoga che è recentemente uscita dall’impresa (o che uscirà dall’impresa nell’anno considerato). Si noti che per le figure che non sostituiscono analoghe figure in uscita, viene richiesto all’impresa di specificare se queste sono già presenti in azienda. Stage e tirocini formativi e di orientamento Lo stage, o tirocinio formativo e d’orientamento, è un periodo di formazione “on the job” presso un’a- zienda e ha come obiettivo quello di “realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro nell’ambito dei processi formativi e di agevolare le scelte professionali tramite la conoscenza diretta del mondo del lavoro” (Legge n. 196/97). I principali destinatari sono gli studenti che frequentano la scuola secondaria, l’università o corsi di qua- lifica e specializzazione, nonché i neodiplomati e i neolaureati. Inoltre, possono essere utilizzati anche da disoccupati e inoccupati al fine di agevolare le scelte professionali. Il numero di tirocinanti che un datore di lavoro può ospitare è determinato dall’attività dell’azienda e dal numero dei dipendenti. Nell’indagine Excelsior sono state considerate le attività di formazione svolte tramite tirocini e stage. Sono stati rilevati, inoltre, il numero di tirocini/stage attivati nel corso del 2011 – retribuiti o no - e la relativa durata media (un mese o più). Per eventuali approfondimenti consultare il sito: www.lavoro.gov.it/ Stage e tirocini (previsti) Nella presente indagine è stato richiesto all’impresa di indicare le previsioni di utilizzo nel 2012 di lavoratori con contratto di tirocinio/stage retribuiti (vedi voce precedente). E’ stato inoltre richiesto di specificare per quanti di essi tale contratto verrà attivato (o ri-attivato) nel corso del 2012. Tasso di entrata Il tasso di entrata (previsto) corrisponde al numero di assunzioni per ogni 100 dipendenti presenti in azienda al 31 dicembre dell’anno precedente. Tasso di uscita Il tasso di uscita (previsto) corrisponde al numero di uscite per ogni 100 dipendenti presenti in azienda al 31 dicembre dell’anno precedente. Sistema Informativo Excelsior 2012 - La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane 206 Tasso di variazione Il tasso di variazione (previsto) corrisponde al rapporto fra i saldi occupazionali (entrate di personale dipendente a cui vanno sottratte le relative uscite) e la consistenza di dipendenti al 31 dicembre dell’anno precedente. Tipologia di contratto (di lavoro dipendente) È una delle caratteristiche rilevate per le figure professionali che le imprese prevedono di assumere. L’impresa ha segnalato quale tipologia di contratto di lavoro dipendente sarà applicata preferibilmente al personale che verrà assunto, scegliendolo tra le seguenti alternative: contratto a tempo indeterminato, contratto a tempo determinato, apprendistato, contratto di inserimento, altre forme contrattuali. Nel caso di previsione di utilizzo di contratti a tempo determinato, è stato richiesto all’impresa di specifi- care la motivazione circa l’utilizzo di tale tipologia contrattuale, indicando una tra le seguenti: - contratti a tempo determinato finalizzati alla prova di nuovo personale - contratti a tempo determinato finalizzati alla sostituzione temporanea di personale (per maternità, aspettativa, ferie, malattia) - contratti a tempo determinato finalizzati alla copertura di un picco di attività - contratti a tempo determinato a carattere stagionale In tal modo è possibile individuare l’utilizzo del tempo determinato come modalità “d’ingresso” (periodo di prova per nuovo personale da inserire stabilmente), per esigenze di natura straordinaria (sostituzione di personale assente e copertura di picchi di attività), nonché le assunzioni a carattere stagionale. In sede di indagine, è stato inoltre richiesto alle imprese di indicare se nel 2012 intendono utilizzare lavoratori “interinali” (inseriti cioè con contratto di lavoro somministrato) e il relativo numero. Anche per essi è stato richiesto di specificare per quanti il contratto verrà attivato (o ri-attivato) nel corso del 2012. I lavoratori interinali non sono quindi compresi nel totale delle assunzioni previste. Per eventuali approfondimenti sul signif icato delle diverse forme contrattuali, consultare il sito: www.lavoro.gov.it/ Vedi anche: Collaboratori a progetto. Unità Locale Le imprese possono essere istituite ed operare in unico luogo, ovvero in luoghi diversi mediante varie unità locali (UL). Le varie unità locali, create nella stessa o in diverse province, assumono diverse funzioni che vengono loro attribuite dall’imprenditore. In pratica gli operatori economici adottano liberamente varie definizioni: filiale, succursale, agenzia, ufficio di rappresentanza, deposito, magazzino, negozio, ecc.. Secondo la definizione ISTAT (ai fini del Censimento), unità locale è l’impianto (o corpo di impianti) situato in un dato luogo e variamente denominato (stabilimento, laboratorio, negozio, ristorante, albergo, bar, ufficio, studio professionale, ecc.) in cui viene effettuata la produzione o la distribuzione di beni o la prestazione di servizi. Unità Locale Provinciale Per Unità Locale Provinciale (ULP) si intende, convenzionalmente, l’insieme delle unità locali di una stessa impresa localizzate in una stessa provincia. Gli addetti (dipendenti e indipendenti) di una ULP corrispondono alla somma dei relativi addetti di tutte le UL della provincia. Le procedure di inferenza statistica dei dati di indagine sono state effettuate in base alla distribuzione dei dipendenti per unità locale provinciale. Per eventuali approfondimenti si veda la nota metodologica. 207 Allegato 1. Glossario Uscite Le uscite corrispondono al numero di lavoratori dipendenti (compresi i contratti a termine ed esclusi i lavoratori interinali, i collaboratori a progetto, gli altri lavoratori non alle dipendenze (vedi) e i tirocini/ stage, retribuiti o meno) che le imprese intervistate hanno previsto lasceranno il proprio posto di lavoro all’interno dell’azienda nel corso del 2012. Tali previsioni sono state formulate dalle imprese fra gennaio e aprile 2012. In sede di indagine Excelsior è stato richiesto all’impresa di specificare anche le uscite previste per il 2012 per scadenza di contratto. EXCELSIOR/01_excelsior_2012_sintesi_principali_risultati.pdf SISTEMA INFORMATIVO EXCELSIOR I fabbisogni occupazionali e formativi delle imprese italiane nell’industria e nei servizi per il 2012 Direzione Generale per le Politiche Attive e Passive del Lavoro SINTESI DEI PRINCIPALI RISULTATI Unione europea Fondo sociale europeo ROISLECXE OTTEGORP OVITAMROFNI AMETSIS ENOIZAPUCCO’L REP ENOIZAMROF AL E SINTESI DEI PRINCIPALI RISULTATI SISTEMA INFORMATIVO EXCELSIOR I fabbisogni occupazionali e formativi delle imprese italiane nell’industria e nei servizi per il 2012 Il Sistema Informativo Excelsior – realizzato da Unioncamere e dal Ministero del Lavoro – si colloca dal 1997 tra le maggiori fonti disponibili in Italia sui temi del mercato del lavoro e della formazione. Attraverso l’indagine annuale Excelsior, inserita tra quelle ufficiali con obbligo di risposta previste dal Programma Statistico Nazionale, vengono intervistate circa 100.000 imprese con almeno un dipendente per conoscerne in modo analitico il fabbisogno di occupazione per l’anno in corso. I dati in tal modo raccolti forniscono una conoscenza aggiornata, sistematica ed affidabile della consistenza e della distribuzione territoriale, dimensionale e per attività economica della domanda di lavoro espressa dalle imprese, nonché delle principali caratteristiche delle figure profes- sionali richieste (livello di istruzione, età, esperienza, difficoltà di reperimento, necessità di ulteriore formazione, ecc.). L’ampiezza e la ricchezza delle informazioni disponibili fanno di Excelsior un utile strumento di supporto a coloro che devono facilitare l’in- contro tra la domanda e l’offerta di lavoro, ai decisori istituzionali in materia di politiche formative, nonché agli operatori della formazione a tutti i livelli. Le principali tavole in formato html e l’intera base dati dell’indagine sono consultabili al sito http://excelsior.unioncamere.net. I Volumi Excelsior 2012 sono stati realizzati da un gruppo di ricerca del Centro Studi Unioncamere, diretto da Claudio Gagliardi. Al gruppo di lavoro hanno partecipato: Pietro Aimetti, Luigi Benigni, Marco Bertoletti, Davide Biff i, Sabrina Catalano, Ilaria Cingottini, Emilio Colombo, Cecilia Corrado, Fabio Di Sebastiano, Andrea Gianni, Francesca Luccerini, Domenico Mauriello, Bruno Paccagnella, Davide Pedesini, Marco Pini, Enrico Quaini, Lamberto Ravagli, Monica Redaelli, Stefano Scaccabarozzi, Luca Schionato, Marcello Spreafico, Paola Zito. La rilevazione diretta tramite questionario alle imprese di maggiori dimensioni è stata realizzata dagli Uffici di statistica delle Camere di com- mercio e delle Unioni regionali delle Camere di commercio con il coordinamento dell’equipe del Centro Studi Unioncamere. Unioncamere, per la realizzazione del Sistema informativo Excelsior, si è avvalsa della collaborazione della società Gruppo Clas di Milano per l’impostazione metodologica e per tutte le attività di analisi ed elaborazione statistica e di Camcom Universitas Mercatorum per l’assisten- za redazionale. Le interviste alle imprese con meno di 250 dipendenti sono state realizzate con tecnica C.A.T.I. (Computer Aided Telephone Interview) dalla società Almaviva Contact S.p.A. di Roma. © 2012 Unioncamere, Roma Impaginazione: Pino Zarbo Finito di stampare nel mese di novembre 2012 dalla tipografia Graficart snc, Formia La riproduzione e/o diffusione parziale o totale delle tavole contenute nel presente volume è consentita esclusivamente con la citazione completa della fonte: “Unioncamere – Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2012 ”. 5 SEZIONE1 Le previsioni di assunzione delle imprese Tavola 1 Imprese con dipendenti e imprese che prevedono assunzioni nel 2012 per classe dimensionale, settore di attività e ripartizione territoriale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 13 Tavola 2 Imprese che prevedono assunzioni nel 2012 per forma giuridica, settore di attività e ripartizione territoriale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 14 Tavola 3 Distribuzione delle imprese secondo l’andamento del fatturato nel corso del 2011, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 15 Tavola 4 Imprese che prevedono assunzioni di personale dipendente nel 2012, secondo l’andamento del fatturato nel corso del 2011, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . » 16 Tavola 5 Distribuzione delle imprese secondo la presenza sui mercati esteri e secondo le innovazioni realizzate nel 2011, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . » 17 Tavola 6 Imprese che prevedono assunzioni di personale dipendente nel 2012, secondo la presenza sui mercati esteri e secondo la presenza di innovazioni nel 2011, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 18 Tavola 7 Imprese che prevedono assunzioni nel 2012 secondo i motivi di assunzione, per settore di atti- vità, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 19 Tavola 8 Imprese che nel 2012 segnalano diffi coltà nel reperire personale e che prevedono assunzioni di personale immigrato, per classe dimensionale, settore di attività e ripartizione territoriale . . . . . . . » 20 Tavola 9 Imprese che nel 2012 prevedono assunzioni di laureati o diplomati, per classe dimensionale, settore di attività e ripartizione territoriale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 21 Tavola 10 Distribuzione delle imprese che hanno avuto al proprio interno nel 2011 dipendenti immigrati, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 22 Tavola 11 Imprese secondo la principale modalità utilizzata per la ricerca e la selezione di personale nel 2011, per macrosettore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . » 23 Tavola 12 Imprese che non assumeranno personale dipendente nel 2012, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 24 Tavola 12.1 Imprese che non assumeranno personale dipendente nel 2012 a nessuna condizione, secondo i motivi di non assunzione, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . » 25 Tavola 12.2 Distribuzione delle imprese che hanno bisogno di assumere dipendenti nel 2012 ma segnalano ostacoli all’assunzione, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . » 26 Tavola 12.3 Distribuzione delle imprese che hanno bisogno di assumere dipendenti nel 2012 ma ci sono ostacoli all’assunzione, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . » 27 INDICE DELLE TAVOLE 6 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati Tavola 12.4 Distribuzione delle imprese che hanno promosso nel corso del 2011 attività di riqualifi cazione del personale per gestire situazioni di crisi aziendale e comportamenti delle imprese nel 2012, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 28 SEZIONE 2 I movimenti occupazionali previsti dalle imprese per il 2012 Tavola 13 Occupati dipendenti a fi ne 2011, movimenti e tassi occupazionali previsti dalle imprese nel 2012 per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 31 Tavola 14 Saldi occupazionali e tassi di variazione previsti dalle imprese per il 2012 per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 32 Tavola 15 Movimenti (entrate e uscite) occupazionali previsti dalle imprese per il 2012 per settore di atti- vità, classe dimensionale, ripartizione territoriale e livello di inquadramento . . . . . . . . . . . . . . . . . » 33 Tavola 16 Saldi e tassi di variazione occupazionali previsti dalle imprese per il 2012 per settore di attività, classe dimensionale, ripartizione territoriale e livello di inquadramento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 34 Tavola 17 Uscite previste dalle imprese per il 2012 per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 35 SEZIONE 3 Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: principali caratteristiche Tavola 18 Assunzioni totali e assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e per il 2011 per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 39 Tavola 19 Assunzioni non stagionali previste per il 2012 per le diverse forme contrattuali, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 40 Tavola 19.1 Assunzioni previste per il 2012 per le diverse forme contrattuali, per settore di attività, riparti- zione territoriale e classe dimensionale. Valori percentuali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 41 Tavola 20 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per grandi gruppi professionali, settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 42 Tavola 21 Assunzioni non stagionali previste per il 2012 dalle imprese per area funzionale di inserimento e grandi gruppi professionali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 43 Tavola 22 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale, secondo il livello di istruzione segnalato e secondo il livello formativo equivalente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 44 Tavola 23 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 di personale con e senza esperienza specifi ca per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . » 45 Tavola 24 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per tipo e anni medi di esperienza richiesta, settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 46 Tavola 25 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 con necessità di ulteriore forma- zione e in sostituzione di analoga fi gura, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 47 Tavola 26 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 considerate di diffi cile reperimento, principali ragioni della diffi coltà e relativo tempo di ricerca, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 48 Tavola 26.1 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 considerate di diffi cile reperimento a causa del ridotto numero di candidati e motivi della diffi coltà, per settore di attività, ripartizio- ne territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 49 Tavola 26.2 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 considerate di diffi cile reperimento a causa dell’inadeguatezza dei candidati e motivi della diffi coltà, per settore di attività, riparti- zione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 50 Tavola 26.3 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 considerate di diffi cile reperimento e azioni previste per trovare la fi gura ricercata, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 51 Tavola 27 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e segnalazioni del genere ritenuto più adatto allo svolgimento della professione, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 52 7 Indice delle tavole Tavola 28 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per classe di età, settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 53 Tavola 29 Assunzioni “part time” non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 54 Tavola 30 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 di personale immigrato, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 55 SEZIONE 4 Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: le professioni richieste Tavola 31 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per grandi gruppi professionali e livello di istruzione segnalato, per tipologia contrattuale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 59 Tavola 32 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e tipologia contrattuale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 60 Tavola 33 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e per il 2011, in complesso e secon- do l’esperienza richiesta, per grandi gruppi professionali e macrosettore di attività . . . . . . . . . . . . . » 63 Tavola 34.1 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 di dirigenti, professioni con elevata specializzazione e tecnici, per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e principali caratteristiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 64 Tavola 34.2 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 di impiegati e di addetti alle vendite e ai servizi, per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e princi- pali caratteristiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 66 Tavola 34.3 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 di operai specializzati e conduttori di impianti, per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e princi- pali caratteristiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 67 Tavola 34.4 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 di personale non qualifi cato, profes- sioni più richieste e principali caratteristiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 69 Tavola 35 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e per il 2011 per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e principali caratteristiche. . . . . . . . . . . . » 70 Tavola 36 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e per il 2011 per grandi gruppi e professioni, secondo la diffi coltà di reperimento e la quota di sostituzione di analoga fi gura . . . . . » 74 Tavola 37.1 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 considerate di diffi cile reperimento, principali ragioni della diffi coltà e relativo tempo di ricerca, per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e principali caratteristiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 88 Tavola 37.2 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 considerate di diffi cile reperimento a causa del ridotto numero di candidati e motivi della diffi coltà, per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e principali caratteristiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 91 Tavola 37.3 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 considerate di diffi cile reperimento a causa dell’inadeguatezza dei candidati e motivi della diffi coltà, per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e principali caratteristiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 93 Tavola 37.4 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 considerate di diffi cile reperimento e azioni previste per trovare la fi gura ricercata, per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e principali caratteristiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 95 Tavola 38 Importanza del titolo di studio al fi ne della scelta del candidato più idoneo all’assunzione, per grandi gruppi professionali e professioni più richieste di ciascun gruppo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 98 Tavola 39 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e segnalazioni del genere ritenuto più adatto allo svolgimento della professione, per grandi gruppi e professioni . . . . . . . . . . . . . . . . » 100 Tavola 40 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e classe di età . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 103 Tavola 41 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per settore di attività, fi gure profes- sionali specialistiche e tecniche e alcune caratteristiche indicate dalle imprese . . . . . . . . . . . . . . . . » 106 Tavola 42 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per settore di attività di fi gure pro- fessionali operative e alcune caratteristiche indicate dalle imprese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 111 8 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati SEZIONE 5 Le assunzioni non stagionali previste dalle imprese nel 2012: titoli di studio dichiarati e livelli formativi equivalenti Tavola 43 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e per il 2011 per grande gruppo professionale e macrosettore, secondo il livello di istruzione segnalato dalle imprese . . . . . . . . . . . Pag. 123 Tavola 44 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012, in complesso e secondo il livello di istruzione segnalato per grandi gruppi professionali e macrosettore di attività . . . . . . . . . . . . . . . . » 124 Tavola 45 Importanza del titolo di studio nella scelta del candidato più idoneo a ricoprire la fi gura professio- nale richiesta, secondo il livello di istruzione segnalato dalle imprese e il macrosettore di attività . . . . » 125 Tavola 46 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 secondo il livello di istruzione se- gnalato, la durata di esperienza specifi ca richiesta e il livello formativo equivalente . . . . . . . . . . . . » 126 Tavola 47.1 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 considerate di diffi cile reperimento, principali ragioni della diffi coltà e relativo tempo di ricerca, secondo il livello di istruzione segnalato . » 127 Tavola 47.2 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 considerate di diffi cile reperimento a causa del ridotto numero di candidati e motivi della diffi coltà, secondo il livello di istruzione segnalato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 128 Tavola 47.3 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 considerate di diffi cile reperimento a causa dell’inadeguatezza dei candidati e motivi della diffi coltà, secondo il livello di istruzione segnalato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 129 Tavola 47.4 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 considerate di diffi cile reperimento e azioni previste per trovare la fi gura ricercata, secondo il livello di istruzione segnalato . . . . . . . . . » 130 Tavola 48 Assunzioni non stagionali previste per il 2012 dalle imprese per area funzionale di inserimento e livelli di istruzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 131 Tavola 49 Importanza del titolo di studio nella scelta del candidato più idoneo a ricoprire la fi gura profes- sionale richiesta, secondo l’indirizzo di studio segnalato dalle imprese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 132 Tavola 50 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per tipologia contrattuale, secondo l’indirizzo di studio segnalato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 133 Tavola 51 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per necessità di ulteriore formazio- ne e altre caratteristiche, secondo l’indirizzo di studio segnalato dalle imprese . . . . . . . . . . . . . . . . » 134 Tavola 52 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 con titolo universitario per tipo di laurea e richiesta di formazione post-laurea, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 135 Tavola 53 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 con titolo universitario per tipo di laurea e richiesta di formazione post-laurea, per indirizzo di studio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 136 Tavola 54 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per richiesta di conoscenze lingui- stiche e informatiche, secondo l’indirizzo di studio segnalato e secondo l’indirizzo formativo equivalente, confronto con il 2011 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 137 SEZIONE 6 Le assunzioni non stagionali: le competenze richieste dalle imprese nel 2012 Tavola 55 Competenze che le imprese ritengono molto importanti per lo svolgimento delle professioni richieste nel 2012, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . » 141 Tavola 55.1 Rilevanza delle competenze che le imprese ritengono molto importanti rispetto alle competenze professionali specifi che (proprie del mestiere), per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 142 Tavola 56 Competenze che le imprese ritengono molto importanti per grandi gruppi professionali e pro- fessioni più richieste nel 2012 in ciascun gruppo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 143 Tavola 56bis Competenze che le imprese ritengono molto importanti per grandi gruppi professionali e pro- fessioni più richieste nel 2012 in ciascun gruppo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 147 Tavola 56.1 Rilevanza delle competenze che le imprese ritengono molto importanti rispetto alle competenze professionali specifi che (proprie del mestiere) per grandi gruppi professionali e professioni più richieste nel 2012 in ciascun gruppo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 151 9 Indice delle tavole Tavola 57 Competenze che le imprese ritengono molto importanti per lo svolgimento delle professioni richieste nel 2012, per indirizzo di studio segnalato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 155 Tavola 57.1 Rilevanza delle competenze richieste che le imprese nel 2012 ritengono molto importanti ri- spetto alle competenze professionali specifi che (il mestiere), per indirizzo di studio segnalato . . . . » 156 SEZIONE 7 Le assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale previste nel 2012: principali caratteristiche Tavola 58 Assunzioni totali e assunzioni stagionali previste dalle imprese per il 2012 e per il 2011 per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 159 Tavola 59 Assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale previste dalle imprese per il 2012 con e senza esperienza specifi ca per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . » 160 Tavola 60 Assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale previste dalle imprese per il 2012 consi- derate di diffi cile reperimento, principali ragioni della diffi coltà e relativo tempo di ricerca, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 161 Tavola 61 Assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale previste dalle imprese per il 2012 per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e diffi coltà di reperimento » 162 Tavola 62 Assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale previste dalle imprese per il 2012 per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale, secondo il livello di istruzione segnalato dalle imprese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 164 Tavola 63 Assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale previste dalle imprese per il 2012 e se- gnalazione del genere ritenuto più adatto allo svolgimento della professione, per settore di atti- vità, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 165 Tavola 64 Assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale previste dalle imprese per il 2012 per classe di età, settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . » 166 Tavola 65 Assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale di immigrati previste dalle imprese per il 2012, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 167 SEZIONE 8 Formazione in entrata e formazione continua nelle imprese Tavola 66 Imprese che, internamente o esternamente, hanno eff ettuato nel 2011 corsi di formazione per il personale, per classe dimensionale, settore di attività e ripartizione territoriale . . . . . . . . . . . . . . . . » 171 Tavola 67 Imprese che hanno eff ettuato attività di formazione nel 2011 (quota % sul totale) e fi nalità prin- cipale dell’attività di formazione svolta, per classe dimensionale, settore di attività e ripartizione territoriale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 172 Tavola 68 Dipendenti che nel 2011 hanno partecipato a corsi di formazione eff ettuati dalla propria impre- sa, per classe dimensionale, settore di attività e ripartizione territoriale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 173 Tavola 69 Imprese che nel 2012 prevedono assunzioni senza esperienza specifi ca e che segnalano necessità di formazione da eff ettuare con corsi per i neoassunti, per classe dimensionale, settore di attività e ripartizione territoriale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 174 Tavola 70 Imprese che hanno ospitato personale in tirocinio/stage nel corso del 2011 per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 175 Tavola 71 Personale in tirocinio/stage ospitato nel corso del 2011 da imprese con dipendenti, numero medio di tirocini/stage per impresa e durata media (in mesi) degli stessi, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 176 Tavola 72 Numero di tirocini/stage attivati nel corso del 2011 da imprese con dipendenti, quota degli stessi che è stata o sarà assunta e quota di laureandi o laureati sul totale tirocinanti e stagisti, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 177 SEZIONE 9 I contratti atipici previsti nel 2012 Tavola 73 Imprese con dipendenti che nel 2012 utilizzeranno lavoratori con forme contrattuali “atipiche” per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 181 10 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati Tavola 74 Utilizzo previsto di lavoratori nel corso del 2012 con forme contrattuali “atipiche” previste per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 182 Tavola 75 Lavoratori previsti nel complesso il cui contratto verrà attivato nel corso dell’anno 2012 per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 183 Tavola 76 Lavoratori previsti nel complesso il cui contratto verrà attivato nel corso dell’anno 2012 per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale - valori % . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 184 Tavola 77 Lavoratori previsti (esclusi gli interinali) il cui contratto verrà attivato nel corso dell’anno 2012 per area funzionale di inserimento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 185 Tavola 78 Utilizzo previsto nel 2012 di collaboratori a progetto il cui contratto verrà attivato nel corso dell’anno 2012 per livello di istruzione, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 186 SEZIONE 10 Le assunzioni previste dalle imprese nel 2012: dati regionali e provinciali Tavola 79 Assunzioni previste dalle imprese per il 2012 per settore di attività e regione . . . . . . . . . . . . . . . . . » 188 Tavola 80 Tasso di entrata previsto dalle imprese per il 2012 per settore di attività e regione . . . . . . . . . . . . . » 190 Tavola 81 Saldi occupazionali previsti dalle imprese per il 2012 per settore di attività e regione . . . . . . . . . . . » 192 Tavola 82 Tasso di variazione occupazionale previsto dalle imprese per il 2012 per settore di attività e regione . . . . » 194 Tavola 83 Movimenti e tassi occupazionali previsti dalle imprese nel 2012 per ripartizione territoriale, regione e provincia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 196 Tavola 84 Imprese che prevedono assunzioni nel 2012 per classe dimensionale, settore di attività, riparti- zione territoriale, regione e provincia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 198 Tavola 85 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 secondo il livello di istruzione se- gnalato e altre caratteristiche, per ripartizione territoriale, regione e provincia . . . . . . . . . . . . . . . . » 200 Tavola 86 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 di personale immigrato (valori massimi), per ripartizione territoriale, regione, provincia e classe dimensionale . . . . . . . . . . . . . . . » 202 Tavola 87 Assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale previste dalle imprese per il 2012, per settore, ripartizione territoriale, regione e provincia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 204 Tavola 88 Lavoratori previsti nel complesso il cui contratto verrà attivato nel corso dell’anno 2012 per ripartizione territoriale, regione, provincia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 206 Tavola 89 Collaboratori previsti il cui contratto verrà attivato nel corso del 2012 per regioni e province e per livello di istruzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 208 SEZIONE 11 Confronto con i dati delle precedenti indagini Tavola 90 Assunzioni previste dalle imprese per le diverse forme contrattuali (esclusi i contratti a tempo determinato a carattere stagionale), per macrosettore di attività economica - Anni 2009-2012 . . . » 213 Tavola 91 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese secondo alcune caratteristiche, per macrosetto- re di attività economica - Anni 2009-2012 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 214 Tavola 92 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per grandi gruppi professionali e macrosettore di attività economica - Anni 2009-2012 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 215 Tavola 93 Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per livello di istruzione segnalato e macroset- tore di attività economica - Anni 2009-2012 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 216 Appendice 1 - Corrispondenza tra la classifi cazione delle attività economiche Ateco 2007 e i settori “Excelsior”. . . » 217 Appendice 2 - Classifi cazione dei titoli di studio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 223 Appendice 3 - Classifi cazione delle professioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 227 Nota metodologica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 281 Allegato 1 - Questionario di rilevazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 297 Allegato 2 - Glossario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 305 SEZIONE 1 Le previsioni di assunzione delle imprese Sezione 1. Le previsioni di assunzione delle imprese 13 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Tavola 1 - Imprese con dipendenti e imprese che prevedono assunzioni nel 2012 per classe dimensionale, settore di attività e ripartizione territoriale (quota % sul totale) Cfr. domanda 1A.2 del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Imprese con dipendenti* Imprese che prevedono assunzioni Imprese che prevedono assunzioni per classe dimensionale 1-9 dip. 10-49 dip. 50-249 dip. 250-499 dip. 500 dip. e oltre TOTALE 1.513.820 14,4 10,5 18,8 58,3 85,9 94,0 INDUSTRIA 528.040 14,4 10,9 17,0 55,9 77,7 87,6 Industria in senso stretto 284.180 15,5 10,0 17,5 57,5 79,7 85,7 Estrazione di minerali 2.450 15,4 7,9 14,2 60,2 91,7 100,0 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 31.470 18,4 13,9 22,3 67,3 94,1 100,0 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 45.240 15,9 11,3 16,0 53,7 84,9 78,2 Industrie del legno e del mobile 28.480 11,3 9,0 13,8 47,1 69,6 93,9 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 12.830 12,3 7,7 14,9 54,4 64,7 82,4 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 6.220 32,1 10,1 22,5 64,8 70,8 95,5 Industrie della gomma e delle materie plastiche 8.830 19,2 11,1 17,5 56,0 96,6 90,3 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 15.860 12,5 8,3 10,9 48,5 63,4 48,3 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 62.040 13,4 9,0 17,4 54,1 72,4 88,3 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 26.560 21,0 10,9 20,2 62,6 85,6 94,9 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 20.470 17,8 9,0 20,5 62,6 79,8 89,0 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 15.890 11,7 8,3 20,0 57,7 78,7 80,9 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 7.850 11,0 8,0 15,9 50,6 95,7 -- Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 8.480 30,9 13,0 24,2 58,1 81,8 99,3 Costruzioni 235.380 12,5 11,6 15,0 44,1 61,5 77,7 SERVIZI 985.780 14,4 10,4 20,4 60,0 89,9 96,0 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 54.010 8,3 7,2 13,4 38,3 72,5 11,7 Commercio all’ingrosso 100.540 11,3 7,3 16,0 57,2 86,0 96,4 Commercio al dettaglio 200.550 11,5 7,4 14,2 58,8 95,3 97,8 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 170.060 21,9 19,8 34,3 65,8 95,1 97,9 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 54.960 17,3 10,4 16,7 53,9 90,4 95,6 Servizi dei media e della comunicazione 7.350 18,6 10,2 19,6 56,1 84,0 97,8 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 33.530 17,6 11,2 18,8 65,6 99,0 97,8 Servizi avanzati di supporto alle imprese 48.770 16,2 10,5 18,7 63,8 87,2 94,6 Servizi fi nanziari e assicurativi 30.100 21,5 7,5 14,1 55,2 81,4 94,2 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 69.880 16,7 10,0 23,8 65,4 86,7 96,7 Istruzione e servizi formativi privati 11.770 19,9 11,7 25,4 65,4 91,9 98,5 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 19.950 24,1 11,5 27,5 66,0 93,7 94,9 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 74.270 12,3 10,8 26,9 69,9 77,0 98,9 Studi professionali 110.040 5,8 5,7 13,6 -- -- -- RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 431.810 13,2 8,6 17,2 58,9 86,7 94,1 Nord Est 329.230 15,9 11,0 21,4 60,8 86,8 94,5 Centro 318.520 14,2 10,9 17,2 56,9 84,2 93,9 Sud e Isole 434.250 14,5 11,8 19,4 54,9 85,3 93,5 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 14 Tavola 2 - Imprese che prevedono assunzioni nel 2012 per forma giuridica, settore di attività e ripartizione territoriale (quota % sul totale) Cfr. domanda 1A.2 del questionario di rilevazione Il segno (-) indica l’assenza di imprese nell’incrocio indicato. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Imprese che prevedono assunzioni per forma giuridica (%) società di capitali soc. persone e ditte individuali cooperative e altre forme TOTALE 14,4 24,2 6,7 41,7 INDUSTRIA 14,4 24,9 6,0 39,9 Industria in senso stretto 15,5 23,3 7,1 47,3 Estrazione di minerali 15,4 17,4 8,5 31,9 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 18,4 33,9 10,6 44,6 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 15,9 26,2 7,9 54,0 Industrie del legno e del mobile 11,3 18,9 6,7 29,9 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 12,3 16,5 6,3 35,3 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 32,1 31,8 10,6 66,0 Industrie della gomma e delle materie plastiche 19,2 22,8 8,2 59,6 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 12,5 17,3 6,7 30,8 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 13,4 22,2 5,3 37,3 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 21,0 23,9 8,2 61,8 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 17,8 23,9 6,1 57,7 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 11,7 22,2 5,3 29,0 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 11,0 16,2 6,6 29,0 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 30,9 30,0 11,2 57,3 Costruzioni 12,5 27,1 4,8 25,9 SERVIZI 14,4 23,8 7,1 42,2 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 8,3 19,4 3,0 45,5 Commercio all’ingrosso 11,3 13,4 4,0 54,6 Commercio al dettaglio 11,5 26,0 4,0 69,4 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 21,9 46,6 14,3 52,0 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 17,3 21,4 7,6 35,8 Servizi dei media e della comunicazione 18,6 20,7 5,5 22,9 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 17,6 20,8 4,6 44,1 Servizi avanzati di supporto alle imprese 16,2 18,4 3,8 29,5 Servizi fi nanziari e assicurativi 21,5 32,6 5,4 59,8 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 16,7 19,8 6,7 41,0 Istruzione e servizi formativi privati 19,9 21,7 7,7 27,6 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 24,1 20,9 6,3 37,4 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 12,3 33,4 6,7 47,1 Studi professionali 5,8 - 5,8 20,0 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 13,2 22,1 4,8 46,6 Nord Est 15,9 27,3 7,3 49,0 Centro 14,2 22,0 6,8 42,3 Sud e Isole 14,5 26,1 7,9 31,6 Sezione 1. Le previsioni di assunzione delle imprese 15 * Aumento elevato: oltre +15%; aumento moderato: +3/+15%; diminuzione moderata: -3/-15%; diminuzione elevata: oltre -15%. Tavola 3 - Distribuzione delle imprese secondo l’andamento del fatturato nel corso del 2011, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale (quota % sul totale) Cfr. domanda 7G del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Andamento del fatturato nel corso del 2011 (variaz.% sul 2010)* aumento elevato aumento moderato stabilità diminuzione moderata diminuzione elevata TOTALE 3,2 15,7 43,4 24,8 12,9 INDUSTRIA 4,9 18,1 41,0 21,9 14,2 Industria in senso stretto 5,8 21,6 38,5 21,8 12,3 Estrazione di minerali 3,1 20,2 39,8 21,7 15,2 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 3,1 18,9 43,3 24,2 10,5 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 6,6 21,5 38,0 22,1 11,9 Industrie del legno e del mobile 3,4 17,3 39,1 24,5 15,7 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 3,2 20,4 38,0 25,5 12,9 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 5,6 28,8 38,2 19,6 7,8 Industrie della gomma e delle materie plastiche 6,0 28,5 35,2 19,9 10,4 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 3,9 16,8 37,9 25,8 15,6 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 8,3 24,0 38,0 18,6 11,1 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 8,3 24,7 37,1 18,4 11,6 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 5,6 23,9 37,2 22,4 10,8 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 3,9 20,2 38,5 23,5 13,9 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 5,2 17,0 36,4 24,3 17,1 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 4,8 26,7 48,2 14,2 6,1 Costruzioni 3,7 13,5 43,8 22,1 16,8 SERVIZI 2,3 14,3 44,7 26,4 12,3 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 1,9 13,3 40,6 29,5 14,7 Commercio all’ingrosso 3,2 15,9 40,2 28,4 12,3 Commercio al dettaglio 1,5 13,0 38,7 31,8 15,1 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 1,7 11,4 44,2 27,8 14,9 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 3,1 18,7 42,5 23,3 12,5 Servizi dei media e della comunicazione 2,3 13,6 44,3 28,8 10,9 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 3,4 17,9 49,2 20,9 8,6 Servizi avanzati di supporto alle imprese 4,0 16,6 48,7 21,7 9,0 Servizi fi nanziari e assicurativi 3,3 19,4 46,9 22,2 8,2 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 3,1 16,6 47,5 20,9 11,8 Istruzione e servizi formativi privati 2,5 14,6 50,5 22,4 10,0 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 2,9 19,5 50,3 20,2 7,1 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 1,4 13,4 50,5 25,8 8,9 Studi professionali 1,9 13,1 52,5 23,2 9,3 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 3,5 16,2 45,2 24,1 11,0 Nord Est 4,2 19,4 43,4 23,3 9,7 Centro 2,6 15,4 43,5 25,1 13,4 Sud e Isole 2,4 12,5 41,5 26,6 17,0 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 2,6 13,8 44,1 25,5 13,9 10-49 dipendenti 5,4 23,1 39,2 22,9 9,3 50-249 dipendenti 6,4 29,6 40,3 19,1 4,6 250-499 dipendenti 5,4 26,2 45,2 18,1 5,1 500 dipendenti e oltre 8,7 24,5 46,4 16,2 4,2 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 16 Tavola 4 - Imprese che prevedono assunzioni di personale dipendente nel 2012, secondo l’andamento del fatturato nel corso del 2011, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale (quota % sul totale) Cfr. domanda 7G del questionario di rilevazione Quota di imprese che prevedono assunzioni Se imprese con andamento del fatturato nel 2011 sul 2010* Totale aumentoelevato aumento moderato stabilità diminuzione moderata diminuzione elevata TOTALE 14,4 31,3 23,9 14,1 10,5 7,0 INDUSTRIA 14,4 29,8 21,5 13,7 10,5 8,2 Industria in senso stretto 15,5 30,8 24,0 14,7 10,1 5,4 Estrazione di minerali 15,4 28,0 26,9 18,5 5,6 3,5 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 18,4 41,0 28,2 18,7 12,1 6,9 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 15,9 32,9 24,2 15,2 9,4 5,4 Industrie del legno e del mobile 11,3 25,5 20,0 10,6 8,3 4,9 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 12,3 20,9 21,0 13,9 6,4 3,1 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 32,1 61,1 45,0 25,9 25,4 11,0 Industrie della gomma e delle materie plastiche 19,2 37,4 26,1 19,0 11,0 6,3 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 12,5 28,6 20,9 12,8 8,6 5,4 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 13,4 26,0 19,7 11,5 8,8 4,6 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 21,0 35,7 28,6 19,4 14,5 9,4 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 17,8 31,5 27,5 15,9 13,5 5,3 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 11,7 23,5 20,2 11,6 7,5 3,5 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 11,0 25,1 20,8 11,2 7,1 2,2 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 30,9 36,2 35,3 35,9 14,4 7,0 Costruzioni 12,5 27,7 15,6 11,7 10,8 10,7 SERVIZI 14,4 33,0 25,6 14,3 10,6 6,2 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 8,3 18,5 16,4 8,1 7,1 2,4 Commercio all’ingrosso 11,3 18,0 20,7 11,5 8,5 3,1 Commercio al dettaglio 11,5 28,1 24,4 11,7 9,2 3,0 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 21,9 46,0 38,4 22,4 17,7 12,8 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 17,3 33,7 26,9 19,2 10,1 5,7 Servizi dei media e della comunicazione 18,6 33,3 27,0 18,1 16,3 12,7 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 17,6 49,6 29,4 15,7 10,8 8,1 Servizi avanzati di supporto alle imprese 16,2 38,1 26,6 15,2 9,9 7,4 Servizi fi nanziari e assicurativi 21,5 68,2 31,2 19,1 15,2 10,9 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 16,7 33,5 29,7 15,9 11,6 6,1 Istruzione e servizi formativi privati 19,9 33,0 27,0 21,9 12,3 13,0 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 24,1 41,3 35,7 24,3 15,9 8,0 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 12,3 34,4 19,7 12,0 9,6 7,7 Studi professionali 5,8 17,8 12,8 5,4 3,4 2,0 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 13,2 28,8 21,3 13,1 9,3 5,0 Nord Est 15,9 32,2 25,3 14,2 11,8 7,7 Centro 14,2 31,7 24,6 14,1 9,8 7,2 Sud e Isole 14,5 33,2 25,1 14,9 11,4 7,8 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 10,5 23,6 17,4 10,4 8,2 6,0 10-49 dipendenti 18,8 32,3 26,7 18,0 13,0 8,6 50-249 dipendenti 58,3 71,2 66,6 58,0 47,7 34,0 250-499 dipendenti 85,9 88,6 91,6 87,9 77,3 66,3 500 dipendenti e oltre 94,0 98,3 95,9 94,0 92,2 80,6 * Aumento elevato: oltre +15%; aumento moderato: +3/+15%; diminuzione moderata: -3/-15%; diminuzione elevata: oltre -15%. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Sezione 1. Le previsioni di assunzione delle imprese 17 Tavola 5 - Distribuzione delle imprese secondo la presenza sui mercati esteri e secondo le innovazioni realizzate nel 2011, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale (quota % sul totale) Cfr. domande 7A-7B del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Presenza sui mercati esteri nel corso del 2011 Innovazioni nel corso del 2011 imprese esportatrici imprese non esportatrici sviluppo di nuovi prodotti/servizi SI NO TOTALE 13,3 86,7 15,3 84,7 INDUSTRIA 19,9 80,1 16,1 83,9 Industria in senso stretto 33,3 66,7 22,9 77,1 Estrazione di minerali 24,5 75,5 15,2 84,8 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 24,1 75,9 23,7 76,3 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 36,0 64,0 23,2 76,8 Industrie del legno e del mobile 28,1 71,9 23,6 76,4 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 26,7 73,3 20,2 79,8 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 53,7 46,3 35,6 64,4 Industrie della gomma e delle materie plastiche 49,4 50,6 25,0 75,0 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 28,9 71,1 20,0 80,0 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 28,3 71,7 17,0 83,0 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 54,6 45,4 28,6 71,4 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 36,2 63,8 29,9 70,1 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 23,0 77,0 18,7 81,3 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 41,1 58,9 33,1 66,9 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 12,8 87,2 10,0 90,0 Costruzioni 4,0 96,0 8,1 91,9 SERVIZI 9,7 90,3 14,9 85,1 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 12,8 87,2 13,7 86,3 Commercio all’ingrosso 18,7 81,3 16,3 83,7 Commercio al dettaglio 11,7 88,3 15,0 85,0 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 4,2 95,8 13,9 86,1 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 23,1 76,9 7,6 92,4 Servizi dei media e della comunicazione 20,9 79,1 22,6 77,4 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 12,4 87,6 25,2 74,8 Servizi avanzati di supporto alle imprese 16,3 83,7 17,9 82,1 Servizi fi nanziari e assicurativi 5,7 94,3 25,1 74,9 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 7,6 92,4 12,0 88,0 Istruzione e servizi formativi privati 4,1 95,9 16,3 83,7 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 1,6 98,4 17,4 82,6 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 2,2 97,8 20,7 79,3 Studi professionali 3,4 96,6 9,1 90,9 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 17,4 82,6 15,7 84,3 Nord Est 16,3 83,7 16,9 83,1 Centro 11,7 88,3 15,1 84,9 Sud e Isole 8,0 92,0 14,0 86,0 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 9,4 90,6 13,7 86,3 10-49 dipendenti 29,7 70,3 19,1 80,9 50-249 dipendenti 41,3 58,7 28,2 71,8 250-499 dipendenti 41,1 58,9 39,0 61,0 500 dipendenti e oltre 29,4 70,6 43,0 57,0 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 18 Tavola 6 - Imprese che prevedono assunzioni di personale dipendente nel 2012, secondo la presenza sui mercati esteri e secondo la presenza di innovazioni nel 2011, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale (quota % sul totale) Cfr. domande 1A.2-7A-7B del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Imprese che prevedono assunzioni Se imprese Se imprese esportatrici non esportatrici Con sviluppo di nuovi prodotti/ servizi SI NO TOTALE 14,4 22,7 13,1 22,3 12,9 INDUSTRIA 14,4 24,5 11,9 23,2 12,7 Industria in senso stretto 15,5 25,0 10,8 24,3 12,9 Estrazione di minerali 15,4 24,8 12,3 32,6 12,3 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 18,4 31,5 14,2 24,9 16,3 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 15,9 23,7 11,4 23,9 13,4 Industrie del legno e del mobile 11,3 18,3 8,5 17,3 9,4 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 12,3 23,1 8,3 19,8 10,4 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 32,1 43,4 18,9 43,2 26,0 Industrie della gomma e delle materie plastiche 19,2 25,8 12,8 27,4 16,5 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 12,5 21,2 9,0 20,7 10,5 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 13,4 22,2 9,9 21,8 11,7 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 21,0 28,0 12,5 33,7 15,9 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 17,8 30,9 10,4 28,8 13,2 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 11,7 20,5 9,0 17,6 10,3 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 11,0 12,1 10,3 10,8 11,2 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 30,9 28,6 31,3 45,5 29,3 Costruzioni 12,5 19,1 12,2 18,3 12,0 SERVIZI 14,4 20,7 13,7 21,7 13,1 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 8,3 11,6 7,8 11,3 7,8 Commercio all’ingrosso 11,3 15,5 10,3 18,0 10,0 Commercio al dettaglio 11,5 17,1 10,7 18,7 10,2 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 21,9 29,7 21,5 25,3 21,3 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 17,3 20,8 16,2 32,7 16,0 Servizi dei media e della comunicazione 18,6 24,3 17,1 26,0 16,4 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 17,6 39,7 14,5 29,2 13,8 Servizi avanzati di supporto alle imprese 16,2 26,9 14,1 24,6 14,3 Servizi fi nanziari e assicurativi 21,5 46,1 20,1 40,8 15,1 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 16,7 22,3 16,2 25,9 15,4 Istruzione e servizi formativi privati 19,9 17,5 20,0 20,1 19,9 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 24,1 29,4 24,1 30,0 22,9 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 12,3 19,4 12,2 16,2 11,3 Studi professionali 5,8 19,6 5,3 10,4 5,4 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 13,2 21,3 11,5 22,6 11,4 Nord Est 15,9 25,5 14,1 24,4 14,2 Centro 14,2 22,7 13,1 21,4 12,9 Sud e Isole 14,5 21,2 13,9 20,6 13,5 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 10,5 13,3 10,3 14,7 9,9 10-49 dipendenti 18,8 19,9 18,3 22,0 18,0 50-249 dipendenti 58,3 59,3 57,6 64,1 56,0 250-499 dipendenti 85,9 88,0 84,5 90,9 82,7 500 dipendenti e oltre 94,0 94,0 94,0 94,6 93,5 Sezione 1. Le previsioni di assunzione delle imprese 19 Tavola 7 - Imprese che prevedono assunzioni nel 2012 secondo i motivi di assunzione, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale (quota % sul totale) Cfr. domanda 1A.2-1B del questionario di rilevazione * Alla domanda sulle motivazioni dell’assunzione potevano essere date una o due risposte, pertanto il totale delle risposte può superare il 100%. (1) Necessità di espandere le vendite in Italia o all’estero - Nuove aziende in espansione - Apertura di nuove sedi o reparti (2) Stabilizzazione della fi gura rispetto a una precedente forma contrattuale atipica/precaria - Minore ricorso a lavoratori autonomi/ fornitori esterni (3) Necessità di migliorare qualità e effi cienza aziendale - Altri motivi Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Imprese che prevedono assunzioni Motivi di assunzione (%)* domanda in crescita o in ripresa necessità di espandere le vendite/ nuove sedi- reparti (1) internalizza- zione di lavo- ro esterno o precario (2) sviluppo di nuovi pro- dotti/servizi sostituzione dipendenti in uscita o in matern. ecc. attività e lavorazioni stagionali altri motivi (3) TOTALE 14,4 25,7 7,5 2,3 3,6 36,5 20,3 16,3 INDUSTRIA 14,4 35,6 6,1 2,6 4,1 31,4 12,1 17,7 Industria in senso stretto 15,5 31,1 4,7 3,2 5,0 38,3 11,6 17,6 Estrazione di minerali 15,4 32,4 0,0 18,3 18,3 35,0 4,2 14,9 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 18,4 20,3 3,6 0,4 2,9 35,6 34,2 11,7 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 15,9 29,5 6,2 3,0 3,5 38,6 15,9 15,2 Industrie del legno e del mobile 11,3 29,7 4,6 0,8 3,3 36,8 12,1 17,8 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 12,3 29,1 2,9 4,1 4,1 39,6 12,5 17,3 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 32,1 29,0 5,0 11,5 10,7 46,3 9,2 22,8 Industrie della gomma e delle materie plastiche 19,2 29,7 3,1 3,9 3,4 45,1 7,1 20,6 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 12,5 31,8 5,0 4,3 2,3 40,4 6,7 20,3 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 13,4 37,5 4,5 2,4 4,2 35,0 4,7 18,5 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 21,0 35,1 5,1 3,9 8,1 39,3 3,9 19,6 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 17,8 31,7 3,7 5,5 7,3 42,2 3,6 22,2 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 11,7 36,3 7,6 1,0 6,9 32,1 7,8 18,0 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 11,0 29,1 3,2 0,7 4,0 43,2 11,0 12,6 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 30,9 17,9 12,2 8,2 8,7 47,1 10,5 28,3 Costruzioni 12,5 43,9 7,7 1,1 2,4 19,7 12,8 16,8 SERVIZI 14,4 20,4 8,3 2,1 3,3 39,2 24,8 15,5 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 8,3 21,6 9,7 1,1 1,8 34,6 14,8 18,7 Commercio all’ingrosso 11,3 20,5 12,0 3,7 3,8 38,2 15,0 18,0 Commercio al dettaglio 11,5 16,3 19,6 1,3 1,9 44,8 25,9 15,0 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 21,9 14,8 2,2 0,9 1,2 27,6 49,6 10,1 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 17,3 24,9 5,4 1,9 6,9 44,5 19,7 16,0 Servizi dei media e della comunicazione 18,6 26,8 8,5 4,2 6,5 37,2 14,8 17,0 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 17,6 33,2 6,9 4,1 8,2 37,3 2,6 23,1 Servizi avanzati di supporto alle imprese 16,2 31,7 5,3 4,8 4,8 42,9 5,5 19,0 Servizi fi nanziari e assicurativi 21,5 13,1 16,5 6,4 9,2 57,3 4,8 28,6 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 16,7 26,0 8,3 2,3 3,8 42,3 17,0 15,7 Istruzione e servizi formativi privati 19,9 17,6 4,1 1,8 2,3 52,5 14,2 19,3 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 24,1 19,6 8,6 2,3 4,2 58,6 10,1 15,6 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 12,3 22,7 2,9 1,3 1,7 35,3 25,2 15,3 Studi professionali 5,8 28,8 5,9 0,9 4,3 43,9 3,8 15,8 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 13,2 25,6 8,0 2,8 4,2 42,9 15,5 15,3 Nord Est 15,9 23,3 8,1 2,0 3,5 39,3 22,0 15,0 Centro 14,2 27,5 6,6 2,7 3,9 34,4 20,0 17,1 Sud e Isole 14,5 26,6 7,3 1,8 2,9 29,8 23,6 17,7 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 10,5 29,4 5,0 1,2 1,9 28,1 20,8 15,9 10-49 dipendenti 18,8 26,9 4,5 2,0 2,0 34,2 18,9 13,9 50-249 dipendenti 58,3 23,5 9,9 3,3 5,0 49,6 15,8 16,5 250-499 dipendenti 85,9 9,1 24,4 8,0 12,4 69,1 19,0 20,1 500 dipendenti e oltre 94,0 6,4 22,1 6,9 13,6 71,5 26,6 22,0 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 20 Tavola 8 - Imprese che nel 2012 segnalano difficoltà nel reperire personale e che prevedono assunzioni di personale immigrato, per classe dimensionale, settore di attività e ripartizione territoriale (quota % sul totale delle imprese che assumono) Cfr. domande 2I.1-2K del questionario di rilevazione Imprese che segnalano diffi coltà di reperimento Imprese che prevedono assunzioni di personale immigrato 1-9 dip. 10-49 dip. 50 dip. e oltre Totale 1-9 dip. 10-49 dip. 50 dip. e oltre Totale TOTALE 20,5 16,5 29,9 21,4 14,4 16,8 19,6 15,7 INDUSTRIA 25,3 17,8 32,8 24,8 15,1 13,4 18,7 15,3 Industria in senso stretto 24,4 20,2 35,2 25,7 14,0 12,8 19,2 14,8 Estrazione di minerali 17,4 13,4 8,5 13,2 8,7 7,1 7,5 7,8 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 16,8 9,8 29,8 17,6 15,9 16,2 24,3 17,3 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 24,8 19,1 36,4 25,3 15,1 11,4 18,6 14,8 Industrie del legno e del mobile 23,3 22,0 24,5 23,1 14,4 13,7 19,7 14,9 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 23,2 13,2 32,4 22,3 12,0 10,3 17,9 12,9 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 20,4 10,8 32,4 24,3 13,3 5,2 14,0 11,4 Industrie della gomma e delle materie plastiche 11,7 14,5 28,1 18,0 20,8 17,0 23,7 20,5 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 22,8 20,8 30,2 24,3 11,3 17,0 15,8 13,8 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 31,3 25,5 39,0 30,8 14,4 15,0 20,8 15,7 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 23,7 24,3 43,0 30,6 9,8 10,1 21,0 13,8 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 33,4 20,4 37,0 30,6 18,1 12,9 16,5 16,0 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 29,6 26,4 38,5 30,0 8,2 8,6 13,9 9,1 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 15,5 16,1 18,4 16,1 5,6 9,4 14,7 8,1 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 11,0 11,0 23,1 16,9 11,7 8,4 10,1 10,2 Costruzioni 26,3 11,6 20,9 24,2 16,1 15,8 22,7 16,3 SERVIZI 18,1 15,5 28,5 19,5 14,1 19,4 20,0 15,9 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 20,0 16,5 27,8 19,9 9,0 10,6 9,5 9,3 Commercio all’ingrosso 14,9 14,1 32,0 17,7 9,7 12,2 12,7 10,8 Commercio al dettaglio 19,4 14,0 31,5 22,1 8,0 8,4 21,3 11,7 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 17,0 20,2 38,0 18,4 22,3 39,3 41,5 25,4 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 13,7 10,4 24,0 16,1 10,3 12,8 19,6 13,7 Servizi dei media e della comunicazione 19,7 12,3 13,3 16,1 7,2 4,0 4,2 5,6 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 22,0 19,0 44,8 27,3 4,8 5,0 9,7 6,1 Servizi avanzati di supporto alle imprese 15,7 16,3 33,0 19,5 4,3 8,9 6,9 5,8 Servizi fi nanziari e assicurativi 9,2 13,2 23,4 16,4 9,3 5,3 1,5 5,2 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 14,6 13,8 18,3 15,5 13,6 27,6 28,9 20,8 Istruzione e servizi formativi privati 18,1 15,9 9,8 15,4 7,8 9,5 23,6 12,2 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 16,2 12,0 29,4 20,5 5,9 13,1 29,3 17,5 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 21,2 14,1 23,1 20,4 11,9 23,2 19,6 13,7 Studi professionali 26,9 17,7 -- 26,6 14,0 2,2 -- 13,7 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 16,7 17,1 30,1 19,9 16,6 16,3 20,5 17,4 Nord Est 24,7 19,6 32,4 25,1 13,8 20,0 20,6 16,4 Centro 28,7 15,8 28,4 26,6 19,2 19,1 18,5 19,1 Sud e Isole 14,9 12,8 27,3 16,0 10,2 11,7 17,4 11,2 Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Sezione 1. Le previsioni di assunzione delle imprese 21 Tavola 9 - Imprese che nel 2012 prevedono assunzioni di laureati o diplomati, per classe dimensionale, settore di attività e ripartizione territoriale (quota % sul totale delle imprese che assumono) Cfr. domande 1A.2-2E del questionario di rilevazione Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Imprese che prevedono assunzioni di laureati Imprese che prevedono assunzioni di diplomati 1-9 dip. 10-49 dip. 50 dip. e oltre Totale 1-9 dip. 10-49 dip. 50 dip. e oltre Totale TOTALE 8,2 14,1 41,0 14,9 46,1 52,3 66,6 50,7 INDUSTRIA 4,0 10,3 43,1 11,6 35,9 47,5 63,7 42,9 Industria in senso stretto 5,4 11,4 43,6 15,8 42,4 50,4 63,4 49,4 Estrazione di minerali 0,9 3,6 57,5 19,8 44,3 38,4 80,2 53,8 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 1,4 7,5 40,6 9,2 39,0 46,5 64,3 44,8 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 1,6 4,8 23,7 6,2 27,9 49,2 63,6 39,5 Industrie del legno e del mobile 4,3 10,0 20,5 7,6 36,6 49,1 66,2 43,2 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 6,9 4,9 28,3 11,3 46,4 58,7 69,9 55,5 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 14,1 18,9 66,0 43,8 50,6 63,9 65,2 62,4 Industrie della gomma e delle materie plastiche 6,5 10,8 35,2 17,4 39,1 51,9 57,3 49,3 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 3,2 8,6 34,7 12,7 42,7 50,6 65,3 50,5 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 6,8 7,4 36,4 12,3 39,7 45,7 60,0 45,3 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 12,3 19,9 55,1 29,8 59,2 49,8 63,7 57,7 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 12,8 23,2 62,8 32,0 69,3 56,9 61,8 63,1 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 8,7 21,4 49,4 17,1 65,7 64,5 64,5 65,2 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 1,6 3,1 10,3 3,4 34,9 49,3 66,9 43,7 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 7,4 8,8 51,9 29,5 56,4 55,0 71,0 63,2 Costruzioni 2,9 7,5 29,9 4,4 30,0 37,8 59,4 32,1 SERVIZI 10,4 17,0 40,0 16,6 51,3 55,9 68,0 55,0 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 1,8 8,7 21,3 4,1 62,3 62,0 81,4 63,4 Commercio all’ingrosso 2,4 9,5 38,2 10,5 68,7 72,8 81,1 71,9 Commercio al dettaglio 7,2 7,7 18,6 10,4 64,2 62,4 84,1 69,5 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 0,6 2,8 29,4 2,2 36,3 55,9 75,8 40,6 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 2,7 7,3 24,9 10,5 49,2 54,3 68,9 56,3 Servizi dei media e della comunicazione 39,8 38,9 54,7 44,2 58,4 59,9 77,1 64,5 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 34,2 45,5 78,0 47,6 62,7 57,3 65,5 62,4 Servizi avanzati di supporto alle imprese 50,1 51,2 73,2 55,3 49,6 54,7 53,4 51,5 Servizi fi nanziari e assicurativi 19,4 56,0 82,8 53,5 80,5 50,1 62,1 68,8 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 7,9 7,4 24,6 12,5 60,9 43,8 49,2 54,2 Istruzione e servizi formativi privati 38,3 58,3 77,4 53,7 48,3 39,5 35,1 42,5 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 36,3 40,9 56,7 46,0 50,7 42,2 56,6 50,8 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 14,1 17,2 37,9 15,7 44,9 50,5 53,3 46,1 Studi professionali 27,8 27,1 -- 27,8 63,3 78,5 -- 63,7 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 10,8 16,4 41,9 19,2 42,8 56,5 66,0 51,0 Nord Est 8,5 14,6 41,7 16,1 48,2 51,2 67,5 52,5 Centro 6,0 12,7 40,6 12,5 44,5 51,9 67,4 49,3 Sud e Isole 7,8 11,8 38,5 11,7 47,9 48,5 65,6 49,9 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 22 Tavola 10 - Distribuzione delle imprese che hanno avuto al proprio interno nel 2011 dipendenti immigrati, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale (quota % sul totale) Cfr. domanda 1C del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Quota imprese con dipendenti immigrati Quota di dip. immigrati nel 2011 di cui nel 2012 ancora presenti usciti TOTALE 17,1 5,5 6,1 0,6 INDUSTRIA 23,6 6,1 6,7 0,6 Industria in senso stretto 23,7 5,8 6,1 0,4 Estrazione di minerali 22,0 2,9 3,2 0,2 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 21,8 7,9 8,8 1,0 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 22,1 5,7 6,0 0,3 Industrie del legno e del mobile 24,2 7,5 8,0 0,5 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 16,1 3,6 3,9 0,3 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 25,4 2,4 2,5 0,1 Industrie della gomma e delle materie plastiche 35,1 7,6 7,9 0,3 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 26,5 6,8 7,3 0,5 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 30,1 8,5 8,9 0,4 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 26,5 4,0 4,3 0,2 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 16,4 3,0 3,2 0,2 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 11,3 3,4 3,9 0,6 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 17,5 5,2 5,7 0,5 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 27,5 2,8 3,0 0,2 Costruzioni 23,2 8,0 9,4 1,4 SERVIZI 13,7 5,0 5,6 0,6 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 10,6 2,9 3,4 0,4 Commercio all’ingrosso 10,7 2,8 3,2 0,4 Commercio al dettaglio 9,5 2,5 2,9 0,4 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 31,7 12,1 14,2 2,1 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 20,7 6,0 6,5 0,5 Servizi dei media e della comunicazione 5,8 0,8 0,9 0,1 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 4,1 0,5 0,6 0,1 Servizi avanzati di supporto alle imprese 5,5 1,5 1,6 0,2 Servizi fi nanziari e assicurativi 2,8 0,4 0,5 0,0 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 17,8 9,8 10,9 1,1 Istruzione e servizi formativi privati 10,1 2,6 2,8 0,3 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 19,0 7,0 7,6 0,6 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 10,3 5,0 5,9 0,9 Studi professionali 3,3 1,7 1,9 0,1 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 19,8 5,8 6,4 0,6 Nord Est 21,3 7,7 8,3 0,6 Centro 20,6 5,7 6,4 0,7 Sud e Isole 8,8 2,1 2,6 0,6 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 13,9 6,5 7,6 1,1 10-49 dipendenti 32,1 6,6 7,2 0,6 50-249 dipendenti 37,6 5,6 6,0 0,4 250-499 dipendenti 28,7 4,4 4,9 0,5 500 dipendenti e oltre 29,8 3,0 3,3 0,3 Sezione 1. Le previsioni di assunzione delle imprese 23 Tavola 11 - Imprese secondo la principale modalità utilizzata per la ricerca e la selezione di personale nel 2011, per macrosettore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale (quota % sul totale) Cfr. domanda 3bisA del questionario di rilevazione Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Modalità di selezione conoscenza diretta segnalazioni conoscenti / fornitori quotidiani e stampa specializzata società di lavoro interinale soc.di sele- zione, assoc. di categoria, internet banche dati interne aziendali centri per l’impiego altre modalità TOTALE 50,7 10,3 2,2 3,0 3,2 24,6 2,9 3,1 1-9 dipendenti 54,7 11,0 2,1 1,8 2,5 22,1 2,8 3,0 10-49 dipendenti 38,6 8,0 2,8 7,1 3,8 33,3 3,8 2,6 50-249 dipendenti 14,0 6,2 3,5 13,0 11,9 45,2 2,3 3,9 250-499 dipendenti 11,2 0,9 2,8 10,9 20,7 44,2 2,4 6,9 500 dipendenti e oltre 8,6 1,7 2,8 11,3 16,4 49,1 2,0 7,9 INDUSTRIA 53,6 11,4 1,7 4,8 2,1 20,0 3,8 2,5 1-9 dipendenti 58,4 12,5 1,6 2,9 1,4 17,0 3,7 2,5 10-49 dipendenti 42,6 8,4 2,1 10,0 2,7 27,5 4,5 2,2 50-249 dipendenti 16,6 7,2 3,2 18,7 10,1 39,5 2,5 2,3 250-499 dipendenti 12,8 -- -- 14,7 18,1 46,4 -- 4,9 500 dipendenti e oltre 12,4 2,9 3,2 13,7 12,7 48,3 1,4 5,3 SERVIZI 49,1 9,7 2,5 2,0 3,8 27,1 2,4 3,4 1-9 dipendenti 52,9 10,3 2,3 1,3 3,0 24,5 2,3 3,3 10-49 dipendenti 34,9 7,6 3,4 4,5 4,9 38,7 3,1 3,0 50-249 dipendenti 12,1 5,5 3,8 9,1 13,1 49,1 2,3 5,0 250-499 dipendenti 10,4 0,9 3,4 9,2 22,0 43,2 3,1 7,8 500 dipendenti e oltre 7,4 1,4 2,7 10,6 17,6 49,3 2,2 8,8 NORD OVEST 45,5 11,2 3,2 4,4 3,9 24,6 2,7 4,4 1-9 dipendenti 49,7 12,2 3,0 2,8 3,0 22,0 2,6 4,6 10-49 dipendenti 35,2 8,0 3,7 10,0 4,8 31,7 3,5 3,2 50-249 dipendenti 11,5 6,5 4,1 15,1 13,2 43,6 1,8 4,3 250-499 dipendenti 11,2 3,3 10,6 20,6 44,5 2,0 7,0 500 dipendenti e oltre 9,0 1,9 2,9 12,0 17,1 46,7 1,9 8,4 NORD EST 45,8 9,5 2,9 4,3 3,6 26,5 4,0 3,4 1-9 dipendenti 50,3 10,2 2,7 2,7 2,8 23,8 3,9 3,5 10-49 dipendenti 34,4 7,7 3,3 9,5 3,9 33,8 4,7 2,8 50-249 dipendenti 12,5 5,4 4,3 15,2 11,6 44,8 2,8 3,3 250-499 dipendenti 10,4 2,5 13,7 20,3 44,9 2,2 5,3 500 dipendenti e oltre 7,7 1,5 3,4 11,5 15,7 50,7 2,2 7,3 CENTRO 51,1 10,0 1,9 2,5 3,1 24,4 4,1 2,9 1-9 dipendenti 55,0 10,4 1,8 1,6 2,5 21,8 4,0 2,8 10-49 dipendenti 39,0 8,9 2,3 5,4 3,4 33,6 4,8 2,6 50-249 dipendenti 14,1 7,0 3,1 11,3 10,8 46,8 2,9 4,0 250-499 dipendenti 12,1 -- -- 9,4 20,6 44,0 3,1 7,3 500 dipendenti e oltre 8,2 1,6 2,3 10,9 16,7 50,0 2,3 8,0 SUD E ISOLE 59,2 10,4 1,0 0,9 2,2 23,3 1,3 1,6 1-9 dipendenti 62,2 10,9 1,0 0,5 1,7 21,1 1,2 1,5 10-49 dipendenti 47,7 7,4 1,3 2,0 2,7 34,9 2,2 1,7 50-249 dipendenti 20,7 6,2 1,9 7,7 10,7 47,0 2,2 3,6 250-499 dipendenti 11,2 -- -- 9,6 21,5 43,2 -- 8,1 500 dipendenti e oltre 9,5 1,9 2,6 10,8 16,1 49,4 1,8 8,0 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 24 Tavola 12 - Imprese che non assumeranno personale dipendente nel 2012, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale (quota % sul totale) Cfr. domanda 3A del questionario di rilevazione Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Imprese che non assumeranno personale dipendente nel 2012 di cui imprese che non assume- rebbero comunque imprese che assumerebbero ma segnalano ostacoli all’assunzione 1-49 dip. 50 dip. e oltre Totale 1-49 dip. 50 dip. e oltre Totale 1-49 dip. 50 dip. e oltre Totale TOTALE 88,4 28,4 85,6 84,9 27,7 82,3 3,4 0,7 3,3 INDUSTRIA 88,0 35,7 85,6 84,6 34,9 82,3 3,4 0,8 3,3 Industria in senso stretto 88,1 35,1 84,5 84,8 34,3 81,3 3,4 0,7 3,2 Estrazione di minerali 89,9 23,5 84,6 88,2 23,0 83,0 1,7 0,5 1,6 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 84,7 23,5 81,6 81,6 23,0 78,6 3,2 0,5 3,0 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 87,5 36,8 84,1 83,7 36,2 80,6 3,8 0,6 3,6 Industrie del legno e del mobile 90,0 49,4 88,7 86,4 48,6 85,2 3,6 0,7 3,5 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 90,5 39,3 87,7 87,7 37,7 85,0 2,8 1,6 2,7 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 84,6 26,7 67,9 81,9 26,4 65,9 2,7 0,3 2,0 Industrie della gomma e delle materie plastiche 86,5 36,1 80,8 84,2 34,7 78,5 2,3 1,4 2,2 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 91,1 49,4 87,5 88,1 49,3 84,8 2,9 0,1 2,7 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 88,8 41,9 86,6 85,1 41,1 83,1 3,7 0,8 3,5 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 85,8 29,1 79,0 82,9 28,4 76,4 2,9 0,7 2,6 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 87,9 29,9 82,2 85,0 29,0 79,4 2,9 0,8 2,7 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 90,1 35,2 88,3 86,4 31,7 84,7 3,6 3,5 3,6 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 90,5 46,0 89,0 86,6 46,0 85,2 3,9 0,0 3,7 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 83,4 22,0 69,1 80,5 20,7 66,6 2,9 1,3 2,5 Costruzioni 88,0 49,0 87,5 84,6 48,5 84,1 3,4 0,5 3,4 SERVIZI 88,5 24,4 85,6 85,1 23,7 82,3 3,5 0,7 3,3 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 92,2 61,5 91,7 87,8 60,0 87,4 4,4 1,5 4,3 Commercio all’ingrosso 91,3 32,0 88,7 87,7 31,7 85,2 3,7 0,3 3,5 Commercio al dettaglio 92,0 19,5 88,5 88,0 19,2 84,6 4,1 0,3 3,9 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 79,0 18,4 78,1 76,2 18,1 75,3 2,8 0,3 2,8 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 88,2 30,0 82,7 84,6 29,2 79,4 3,6 0,8 3,3 Servizi dei media e della comunicazione 87,9 28,1 81,4 84,1 28,0 78,0 3,9 0,1 3,5 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 87,5 20,1 82,4 83,5 18,6 78,5 4,0 1,6 3,8 Servizi avanzati di supporto alle imprese 88,2 26,5 83,8 84,9 25,9 80,8 3,3 0,6 3,1 Servizi fi nanziari e assicurativi 91,8 20,6 78,5 88,1 19,6 75,3 3,7 1,0 3,2 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 88,0 21,4 83,3 84,8 20,4 80,3 3,2 1,1 3,0 Istruzione e servizi formativi privati 85,3 27,3 80,1 81,7 26,4 76,7 3,6 1,0 3,4 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 84,2 24,9 75,9 80,7 24,0 72,8 3,5 0,9 3,1 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 88,3 25,9 87,7 84,8 25,6 84,1 3,5 0,3 3,5 Studi professionali 94,2 -- 94,2 91,6 -- 91,6 2,6 -- 2,6 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 90,1 29,2 86,8 87,0 28,3 83,8 3,1 0,8 3,0 Nord Est 87,4 26,9 84,1 84,3 26,4 81,1 3,1 0,6 3,0 Centro 88,3 29,0 85,8 84,8 28,3 82,4 3,5 0,8 3,4 Sud e Isole 87,4 28,3 85,5 83,5 27,6 81,6 4,0 0,6 3,9 Sezione 1. Le previsioni di assunzione delle imprese 25 Tavola 12.1 - Imprese che non assumeranno personale dipendente nel 2012 a nessuna condizione, secondo i motivi di non assunzione, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale (quota % sul totale) Cfr. domanda 3B del questionario di rilevazione * Dimensione attuale d’impresa adeguata alle aspettative - Dipendenti presenti in azienda suffi cienti. ** Impresa in ristrutturazione/trasferimento, acquisizione da altra impresa, liquidazione, cessazione. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Imprese che non assumeranno comunque Motivi di non assunzione (%) attuale dimensione dell’organico è adeguata (*) eventuali assunzioni dipendono dall’acquisi- zione di nuove commesse presenza di lavoratori in esubero o in CIG eventi a carico dell’impresa (**) attualmente la domanda è in calo / incerta altri motivi TOTALE 82,3 70,2 8,1 1,5 1,2 18,8 0,2 INDUSTRIA 82,3 60,3 13,5 2,4 1,4 22,2 0,2 Industria in senso stretto 81,3 64,7 9,7 2,7 1,0 21,8 0,1 Estrazione di minerali 83,0 62,3 9,2 2,9 1,1 24,6 0,0 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 78,6 68,0 7,7 1,4 0,8 21,9 0,1 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 80,6 62,7 10,7 3,0 1,3 22,2 0,1 Industrie del legno e del mobile 85,2 60,3 10,2 3,4 0,8 25,3 0,1 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 85,0 66,1 9,0 2,8 1,1 20,9 0,1 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 65,9 69,4 7,9 3,0 0,7 19,0 0,0 Industrie della gomma e delle materie plastiche 78,5 66,9 9,6 3,3 1,0 19,2 0,0 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 84,8 57,7 9,9 3,7 0,9 27,2 0,7 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 83,1 62,8 10,9 2,9 0,9 22,3 0,1 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 76,4 69,1 9,6 2,8 0,9 17,5 0,0 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 79,4 69,9 9,0 2,9 0,8 17,4 0,0 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 84,7 69,6 7,6 1,2 1,0 20,2 0,3 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 85,2 65,4 8,7 1,7 1,6 22,6 0,0 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 66,6 75,7 9,9 1,8 1,1 11,4 0,2 Costruzioni 84,1 54,8 18,1 2,1 1,9 22,9 0,2 SERVIZI 82,3 75,5 5,2 1,0 1,1 17,0 0,2 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 87,4 71,1 5,1 1,4 1,2 20,9 0,2 Commercio all’ingrosso 85,2 72,9 4,8 1,3 1,3 19,4 0,2 Commercio al dettaglio 84,6 71,5 4,8 1,1 1,3 21,2 0,2 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 75,3 70,0 5,9 0,7 1,0 22,4 0,0 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 79,4 66,8 8,5 1,7 1,3 21,5 0,2 Servizi dei media e della comunicazione 78,0 76,4 8,0 1,8 0,9 12,8 0,0 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 78,5 82,0 5,6 1,0 1,2 10,1 0,0 Servizi avanzati di supporto alle imprese 80,8 81,2 6,7 0,8 1,0 10,2 0,1 Servizi fi nanziari e assicurativi 75,3 84,2 3,0 1,1 1,1 9,8 0,8 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 80,3 74,4 8,2 1,0 1,5 14,9 0,1 Istruzione e servizi formativi privati 76,7 82,7 6,1 0,9 0,6 9,7 0,0 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 72,8 82,9 5,4 1,0 0,5 10,1 0,2 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 84,1 80,2 4,3 0,8 0,7 13,9 0,1 Studi professionali 91,6 87,7 2,3 0,6 0,7 8,5 0,2 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 83,8 74,0 6,7 1,5 1,4 16,2 0,3 Nord Est 81,1 74,4 7,3 1,5 1,0 15,7 0,1 Centro 82,4 68,0 8,6 1,7 1,0 20,6 0,1 Sud e Isole 81,6 65,0 9,8 1,4 1,3 22,4 0,2 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 85,8 70,3 7,8 1,1 1,2 19,4 0,2 10-49 dipendenti 79,0 71,1 9,6 2,9 0,9 15,4 0,1 50-249 dipendenti 40,8 63,7 10,8 10,3 2,2 12,7 0,3 250-499 dipendenti 13,3 26,5 11,7 26,9 7,1 18,4 9,5 500 dipendenti e oltre 5,7 24,4 2,8 33,1 6,7 16,7 16,3 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 26 Tavola 12.2 - Distribuzione delle imprese che hanno bisogno di assumere dipendenti nel 2012 ma segnalano ostacoli all’assunzione, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domanda 3C del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 % di imprese che assume- rebbero ma segnalano ostacoli all’as- sunzione Principali ostacoli all’assunzione (%) gestione per- sonale poco fl essibile costo del lavoro troppo elevato/richie- ste retributive e/o pressione fi scale elevate problemi di budget mancanza di spazio / problemi logistici diffi coltà reperimento di lavoratori nella zona mancanza di incentivi alle aziende da parte dello Stato altri motivi TOTALE 3,3 4,4 55,7 25,8 1,1 2,6 6,1 4,4 INDUSTRIA 3,3 4,2 51,1 28,2 0,4 3,9 5,6 6,6 Industria in senso stretto 3,2 7,3 48,0 29,6 0,7 5,6 5,8 3,0 Estrazione di minerali 1,6 7,7 59,0 15,4 0,0 2,6 5,1 10,3 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 3,0 4,9 57,0 28,7 0,9 0,9 5,5 2,0 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 3,6 3,3 53,9 28,1 0,1 4,0 5,0 5,6 Industrie del legno e del mobile 3,5 6,6 55,0 27,4 0,3 2,6 4,4 3,7 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 2,7 5,5 57,8 24,9 0,0 1,7 6,9 3,2 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 2,0 5,6 54,0 31,0 0,0 3,2 5,6 0,8 Industrie della gomma e delle materie plastiche 2,2 4,5 35,9 33,3 1,0 4,5 8,6 12,1 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 2,7 6,3 52,0 23,9 0,7 6,8 9,1 1,2 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 3,5 12,3 31,8 32,8 1,7 13,7 6,8 1,0 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 2,6 7,7 53,8 24,3 0,0 2,7 6,0 5,5 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 2,7 12,6 44,1 35,5 0,2 0,5 4,0 3,1 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 3,6 4,7 51,2 31,5 0,3 4,3 7,4 0,5 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 3,7 2,4 58,2 34,4 0,0 4,1 0,3 0,7 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 2,5 7,5 43,9 17,9 8,5 0,0 13,7 8,5 Costruzioni 3,4 0,6 54,7 26,8 0,0 2,1 5,2 10,6 SERVIZI 3,3 4,5 58,1 24,6 1,4 1,9 6,3 3,3 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 4,3 4,0 56,9 22,8 2,3 3,6 5,4 5,1 Commercio all’ingrosso 3,5 3,5 56,7 22,5 2,6 3,6 5,3 5,7 Commercio al dettaglio 3,9 4,1 61,6 20,1 1,3 1,7 6,2 5,0 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 2,8 4,2 68,5 20,1 1,0 1,9 4,2 0,1 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 3,3 2,5 47,1 37,5 0,0 0,1 8,1 4,8 Servizi dei media e della comunicazione 3,5 10,6 43,7 40,2 0,0 0,0 4,3 1,2 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 3,8 4,0 58,0 28,6 0,9 0,4 6,2 1,9 Servizi avanzati di supporto alle imprese 3,1 7,9 48,9 29,6 0,1 1,5 10,6 1,4 Servizi fi nanziari e assicurativi 3,2 3,6 56,1 30,9 3,9 0,6 4,8 0,1 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 3,0 9,6 46,5 28,3 1,2 2,4 9,7 2,2 Istruzione e servizi formativi privati 3,4 5,0 45,2 32,4 0,0 0,8 13,3 3,3 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 3,1 2,4 36,0 44,7 0,0 2,9 10,2 3,7 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 3,5 4,7 53,2 30,3 0,0 2,7 7,0 2,0 Studi professionali 2,6 3,4 67,0 18,4 2,8 0,6 4,5 3,4 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 3,0 6,6 57,4 23,5 1,1 3,3 4,9 3,2 Nord Est 3,0 5,4 47,0 29,3 1,1 3,4 6,3 7,4 Centro 3,4 3,3 54,2 27,6 1,7 2,4 4,6 6,0 Sud e Isole 3,9 2,8 60,3 24,4 0,6 1,7 7,7 2,6 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 3,6 4,1 56,6 25,2 1,0 2,5 6,0 4,6 10-49 dipendenti 2,3 6,4 49,1 30,4 1,0 4,0 6,5 2,6 50-249 dipendenti 0,9 9,2 33,3 41,4 3,1 1,4 8,1 3,6 250-499 dipendenti 0,7 2,9 0,0 48,5 0,0 1,5 30,9 16,2 500 dipendenti e oltre 0,3 33,8 1,5 55,4 0,0 0,0 1,5 7,7 Sezione 1. Le previsioni di assunzione delle imprese 27 Tavola 12.3 - Distribuzione delle imprese che hanno bisogno di assumere dipendenti nel 2012 ma ci sono ostacoli all’assunzione, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domanda 3D del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 % di imprese che assumerebbero ma segnalano ostacoli all’assunzione Provvedimenti alternativi all’assunzione (%) ricorso a forme contrattuali diverse dal lavoro alle dipendenze esternalizzazione di parte delle attività tentativo di aumen- tare la produttività intervenendo sulla tecnologia e/o sull’organizzazione aziendale utilizzo degli straordinari per far fronte all’aumento della domanda altro TOTALE 3,3 19,0 4,7 13,6 53,4 9,2 INDUSTRIA 3,3 19,3 8,7 12,3 46,9 12,8 Industria in senso stretto 3,2 26,0 6,9 10,2 50,3 6,5 Estrazione di minerali 1,6 38,5 2,6 7,7 41,0 10,3 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 3,0 21,2 4,3 9,0 61,2 4,2 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 3,6 23,7 8,6 6,2 55,7 5,7 Industrie del legno e del mobile 3,5 27,9 9,2 9,2 44,9 8,8 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 2,7 28,9 8,4 5,5 49,4 7,8 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 2,0 30,2 0,0 29,4 39,7 0,8 Industrie della gomma e delle materie plastiche 2,2 30,3 6,6 20,2 38,9 4,0 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 2,7 26,0 6,1 12,6 53,6 1,6 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 3,5 30,3 3,4 8,3 52,4 5,6 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 2,6 28,0 5,0 13,5 43,5 10,0 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 2,7 15,0 20,0 14,6 39,3 11,2 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 3,6 27,9 8,0 14,2 44,3 5,7 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 3,7 19,0 5,4 18,0 45,6 11,9 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 2,5 19,8 5,7 13,7 56,1 4,7 Costruzioni 3,4 11,6 10,8 14,6 42,8 20,2 SERVIZI 3,3 18,9 2,6 14,3 56,8 7,3 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 4,3 13,8 4,0 19,0 55,4 7,8 Commercio all’ingrosso 3,5 12,4 3,8 18,2 58,1 7,4 Commercio al dettaglio 3,9 16,0 1,2 18,0 55,3 9,6 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 2,8 14,2 0,6 12,7 64,5 8,0 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 3,3 17,1 5,0 10,6 52,1 15,3 Servizi dei media e della comunicazione 3,5 18,5 4,7 9,4 37,0 30,3 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 3,8 28,1 6,2 11,6 50,0 4,1 Servizi avanzati di supporto alle imprese 3,1 36,9 4,9 9,3 44,0 4,9 Servizi fi nanziari e assicurativi 3,2 24,6 1,9 8,0 56,9 8,6 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 3,0 30,6 6,2 4,9 55,4 2,8 Istruzione e servizi formativi privati 3,4 31,4 1,0 6,3 56,5 4,8 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 3,1 25,8 1,6 13,8 54,3 4,5 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 3,5 27,3 1,3 13,5 53,9 4,0 Studi professionali 2,6 13,0 2,1 16,1 66,8 2,0 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 3,0 25,6 5,9 8,5 55,3 4,7 Nord Est 3,0 20,2 6,9 13,1 51,8 7,9 Centro 3,4 16,6 4,3 11,3 58,2 9,6 Sud e Isole 3,9 14,8 2,8 19,3 49,9 13,2 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 3,6 18,4 4,6 14,1 53,4 9,5 10-49 dipendenti 2,3 22,9 6,3 8,6 55,6 6,7 50-249 dipendenti 0,9 40,6 5,0 12,2 38,6 3,6 250-499 dipendenti 0,7 48,5 7,4 11,8 30,9 1,5 500 dipendenti e oltre 0,3 53,8 0,0 1,5 43,1 1,5 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 28 Tavola 12.4 - Distribuzione delle imprese che hanno promosso nel corso del 2011 attività di riqualificazione del personale per gestire situazioni di crisi aziendale e comportamenti delle imprese nel 2012, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domanda 7E.3-7F del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 % di imprese che hanno promosso atti- vità di riqualifi cazione del personale nel 2011 % imprese che faranno ricorso nel 2012 a cassa integrazione mobilità contratti di solidarietà TOTALE 3,9 7,0 0,8 0,7 INDUSTRIA 5,1 14,7 1,4 0,8 Industria in senso stretto 5,1 15,1 1,5 1,0 Estrazione di minerali 5,3 19,5 1,3 0,3 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 2,7 5,9 0,7 0,4 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 5,9 21,3 1,5 1,1 Industrie del legno e del mobile 5,0 17,1 1,4 1,0 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 4,5 15,7 1,3 0,7 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 5,2 12,7 4,8 2,8 Industrie della gomma e delle materie plastiche 7,2 18,3 1,5 1,5 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 5,8 22,6 2,5 0,9 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 5,4 14,6 1,3 0,9 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 5,3 14,5 2,0 1,7 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 5,1 11,1 1,7 0,7 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 3,6 8,1 1,0 0,2 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 5,6 20,4 1,1 0,8 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 3,2 4,8 0,8 6,0 Costruzioni 5,1 14,5 1,3 0,5 SERVIZI 3,3 2,9 0,5 0,6 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 3,5 3,9 0,5 0,5 Commercio all’ingrosso 3,4 3,6 0,8 0,6 Commercio al dettaglio 3,4 3,1 0,6 0,6 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 3,2 1,7 0,4 0,3 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 4,4 6,7 0,8 1,1 Servizi dei media e della comunicazione 4,5 5,8 0,6 1,4 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 4,4 3,7 0,5 0,8 Servizi avanzati di supporto alle imprese 2,9 2,9 0,5 0,9 Servizi fi nanziari e assicurativi 6,3 1,7 0,2 2,8 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 2,8 4,3 0,9 0,8 Istruzione e servizi formativi privati 3,7 2,7 0,4 0,5 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 4,9 3,1 0,4 1,1 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 3,2 1,4 0,3 0,4 Studi professionali 1,8 1,2 0,1 0,1 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 3,6 7,5 0,9 0,7 Nord Est 4,2 7,9 0,9 0,9 Centro 4,1 7,9 0,8 0,6 Sud e Isole 4,0 5,1 0,7 0,6 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 3,2 5,2 0,4 0,2 10-49 dipendenti 6,2 14,4 1,3 0,8 50-249 dipendenti 7,9 16,3 4,4 3,2 250-499 dipendenti 14,7 20,8 7,6 13,9 500 dipendenti e oltre 16,5 21,5 10,3 17,4 SEZIONE 2 I movimenti occupazionali previsti dalle imprese per il 2012 Sezione 2. I movimenti occupazionali previsti dalle imprese per il 2012 31 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** Dati comprensivi dei contratti a tempo determinato a carattere stagionale. *** I tassi di variazione sono calcolati sulla base dei saldi occupazionali non arrotondati. Tavola 13 - Occupati dipendenti a fine 2011, movimenti e tassi occupazionali previsti dalle imprese nel 2012 per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domande 1A.1-1A.2-1A.3 del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Dipendenti 31 12 2011 (v.a.)* Movimenti previsti nel 2012** Tassi previsti nel 2012*** entrate uscite saldo entrate uscite saldo TOTALE 11.448.210 631.340 761.850 -130.510 5,5 6,7 -1,1 INDUSTRIA 4.801.800 166.920 241.280 -74.370 3,5 5,0 -1,5 Industria in senso stretto 3.517.350 101.300 139.740 -38.440 2,9 4,0 -1,1 Estrazione di minerali 43.430 1.100 1.740 -640 2,5 4,0 -1,5 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 295.920 23.990 26.310 -2.320 8,1 8,9 -0,8 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 438.230 11.980 20.190 -8.210 2,7 4,6 -1,9 Industrie del legno e del mobile 228.560 5.430 9.480 -4.050 2,4 4,1 -1,8 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 143.520 3.330 4.930 -1.600 2,3 3,4 -1,1 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 191.760 4.590 6.720 -2.130 2,4 3,5 -1,1 Industrie della gomma e delle materie plastiche 165.400 3.560 5.050 -1.500 2,2 3,1 -0,9 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 184.020 3.550 7.120 -3.580 1,9 3,9 -1,9 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 682.310 15.790 21.440 -5.650 2,3 3,1 -0,8 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 645.270 15.340 18.990 -3.650 2,4 2,9 -0,6 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 349.320 8.060 11.290 -3.230 2,3 3,2 -0,9 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 93.080 3.230 4.290 -1.060 3,5 4,6 -1,1 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 56.520 1.360 2.180 -820 2,4 3,9 -1,5 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 240.170 8.120 9.870 -1.760 3,4 4,1 -0,7 Costruzioni 1.044.280 57.500 91.670 -34.170 5,5 8,8 -3,3 SERVIZI 6.646.410 464.420 520.570 -56.140 7,0 7,8 -0,8 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 236.860 6.480 9.360 -2.870 2,7 3,9 -1,2 Commercio all’ingrosso 580.780 20.230 23.990 -3.770 3,5 4,1 -0,6 Commercio al dettaglio 1.055.830 62.470 67.930 -5.460 5,9 6,4 -0,5 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 788.990 165.590 181.760 -16.170 21,0 23,0 -2,0 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 928.530 34.600 44.550 -9.950 3,7 4,8 -1,1 Servizi dei media e della comunicazione 85.870 4.640 5.500 -860 5,4 6,4 -1,0 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 370.710 12.190 12.430 -250 3,3 3,4 -0,1 Servizi avanzati di supporto alle imprese 335.470 19.040 17.960 1.080 5,7 5,4 0,3 Servizi fi nanziari e assicurativi 487.930 11.030 13.450 -2.420 2,3 2,8 -0,5 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 708.050 50.060 58.210 -8.150 7,1 8,2 -1,2 Istruzione e servizi formativi privati 115.430 7.940 9.360 -1.420 6,9 8,1 -1,2 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 474.660 30.660 32.670 -2.020 6,5 6,9 -0,4 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 264.300 30.690 32.130 -1.450 11,6 12,2 -0,5 Studi professionali 213.010 8.800 11.260 -2.460 4,1 5,3 -1,2 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 3.833.680 162.460 198.300 -35.840 4,2 5,2 -0,9 Nord Est 2.804.170 169.780 194.010 -24.230 6,1 6,9 -0,9 Centro 2.354.410 125.390 153.410 -28.010 5,3 6,5 -1,2 Sud e Isole 2.455.950 173.710 216.140 -42.430 7,1 8,8 -1,7 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 3.229.210 243.710 305.540 -61.830 7,5 9,5 -1,9 10-49 dipendenti 2.839.170 125.920 159.300 -33.380 4,4 5,6 -1,2 50-249 dipendenti 2.108.110 87.120 110.400 -23.280 4,1 5,2 -1,1 250-499 dipendenti 690.710 41.850 46.160 -4.320 6,1 6,7 -0,6 500 dipendenti e oltre 2.581.010 132.740 140.440 -7.700 5,1 5,4 -0,3 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 32 Tavola 14 - Saldi occupazionali e tassi di variazione previsti dalle imprese per il 2012 per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domande 1A.1-1A.2-1A.3 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** I tassi di variazione sono calcolati sulla base dei saldi occupazionali non arrotondati. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 TOTALE -61.830 -33.380 -23.280 -4.320 -7.700 -130.510 -1,9 -1,2 -1,1 -0,6 -0,3 -1,1 INDUSTRIA -29.700 -19.700 -12.850 -4.900 -7.210 -74.370 -2,5 -1,3 -1,3 -1,6 -0,9 -1,5 Industria in senso stretto -9.450 -10.220 -8.450 -3.780 -6.540 -38.440 -1,5 -0,9 -1,0 -1,4 -1,0 -1,1 Estrazione di minerali -140 -210 -70 -20 -200 -640 -2,6 -1,7 -1,3 -2,2 -1,0 -1,5 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco -1.100 -890 -230 -150 40 -2.320 -1,5 -1,1 -0,3 -0,7 0,1 -0,8 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature -1.930 -2.320 -1.800 -930 -1.240 -8.210 -1,8 -1,4 -1,8 -2,8 -4,0 -1,9 Industrie del legno e del mobile -1.730 -1.040 -840 -300 -140 -4.050 -2,6 -1,2 -1,6 -2,6 -1,2 -1,8 Industrie della carta, cartotecnica e stampa -550 -530 -340 -220 40 -1.600 -1,8 -1,1 -1,0 -2,9 0,2 -1,1 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere -20 -100 -380 -830 -800 -2.130 -0,3 -0,3 -0,7 -2,9 -1,2 -1,1 Industrie della gomma e delle materie plastiche -200 -370 -520 -120 -280 -1.500 -1,1 -0,7 -0,9 -0,8 -1,1 -0,9 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi -790 -990 -800 -430 -580 -3.580 -2,3 -1,7 -1,7 -2,5 -1,9 -1,9 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo -1.770 -1.720 -1.300 -230 -640 -5.650 -1,2 -0,7 -0,8 -0,5 -1,1 -0,8 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto -370 -1.250 -680 -470 -880 -3.650 -0,7 -0,8 -0,4 -0,8 -0,4 -0,6 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali -100 -340 -1.040 20 -1.770 -3.230 -0,2 -0,4 -1,3 0,1 -1,5 -0,9 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. -340 -200 -340 -110 -80 -1.060 -0,9 -0,6 -2,1 -2,6 -1,5 -1,1 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere -420 -260 -150 10 -10 -820 -2,3 -1,2 -1,2 0,3 -0,7 -1,5 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) -160 -270 -1.210 -60 -60 -1.760 -0,9 -0,7 -2,1 -0,3 -0,1 -0,7 Costruzioni -20.100 -9.210 -3.190 -1.060 -610 -34.170 -3,8 -2,6 -2,8 -5,6 -2,2 -3,3 SERVIZI -32.130 -13.680 -10.430 580 -490 -56.140 -1,6 -1,0 -1,0 0,2 -0,0 -0,8 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli -1.500 -770 -400 0 -210 -2.870 -1,2 -1,0 -1,2 0,1 -7,4 -1,2 Commercio all’ingrosso -2.280 -920 -20 -460 -100 -3.770 -1,0 -0,5 -0,0 -1,6 -0,3 -0,6 Commercio al dettaglio -6.410 -2.590 -1.510 1.040 4.010 -5.460 -1,7 -1,4 -1,4 2,5 1,2 -0,5 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici -13.310 -2.860 -770 -10 780 -16.170 -3,2 -1,6 -1,2 -0,0 0,7 -2,0 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio -3.270 -1.560 -2.510 70 -2.680 -9.950 -2,7 -0,9 -1,5 0,1 -0,7 -1,1 Servizi dei media e della comunicazione -40 -80 -250 -140 -360 -860 -0,3 -0,5 -1,3 -1,5 -1,4 -1,0 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 410 280 20 390 -1.340 -250 0,6 0,4 0,0 1,8 -0,9 -0,1 Servizi avanzati di supporto alle imprese 540 -290 20 -90 900 1.080 0,6 -0,3 0,0 -0,4 1,8 0,3 Servizi fi nanziari e assicurativi 110 -110 -90 190 -2.530 -2.420 0,2 -0,4 -0,2 0,6 -0,8 -0,5 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone -2.360 -2.330 -2.420 -790 -250 -8.150 -1,7 -1,6 -1,4 -1,2 -0,1 -1,2 Istruzione e servizi formativi privati -200 -520 -610 -80 -10 -1.420 -0,8 -1,4 -1,8 -1,4 -0,1 -1,2 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati -60 -1.020 -1.900 -30 990 -2.020 -0,1 -1,1 -1,2 -0,1 0,8 -0,4 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone -1.470 -770 -- 480 320 -1.450 -1,0 -1,2 -- 4,5 2,0 -0,5 Studi professionali -2.300 -160 -- -- -- -2.460 -1,2 -0,9 -- -- -- -1,2 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest -15.960 -8.160 -7.260 -1.840 -2.620 -35.840 -1,7 -0,9 -0,9 -0,7 -0,3 -0,9 Nord Est -13.120 -6.580 -4.850 -330 650 -24.230 -1,8 -0,9 -0,8 -0,2 0,1 -0,9 Centro -13.040 -7.930 -3.670 -640 -2.730 -28.010 -1,9 -1,4 -1,0 -0,4 -0,5 -1,2 Sud e Isole -19.710 -10.710 -7.510 -1.500 -3.000 -42.430 -2,2 -1,7 -2,1 -1,4 -0,6 -1,7 Saldo previsto al 31.12.2012 (v.a.)* Tasso di variazione previsto nel 2012** Dipendenti Dipendenti 1-9 10-49 50-249 250- 499 500 e oltre totale 1-9 10-49 50- 249 250- 499 500 e oltre totale Sezione 2. I movimenti occupazionali previsti dalle imprese per il 2012 33 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Dati comprensivi dei contratti a tempo determinato a carattere stagionale. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Il segno (-) indica l’assenza di imprese nell’incrocio indicato. Tavola 15 - Movimenti (entrate e uscite) occupazionali previsti dalle imprese per il 2012 per settore di attività, classe dimensionale, ripartizione territoriale e livello di inquadramento Cfr. domande 1A.2-1A.3 del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Entrate previste nel 2012* Uscite previste nel 2012* dirigenti quadri, imp. e tecnici operai e pers. non qualifi c. totale dirigenti quadri, imp. e tecnici operai e pers. non qualifi c. totale TOTALE 1.910 185.940 443.490 631.340 3.080 202.270 556.480 761.850 INDUSTRIA 660 36.210 130.050 166.920 1.160 42.210 197.920 241.280 Industria in senso stretto 600 26.740 73.970 101.300 1.030 30.760 107.960 139.740 Estrazione di minerali - 620 480 1.100 -- 770 930 1.740 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 90 2.560 21.340 23.990 90 2.320 23.910 26.310 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 50 2.910 9.020 11.980 70 4.010 16.110 20.190 Industrie del legno e del mobile -- 1.030 4.400 5.430 -- 1.460 8.010 9.480 Industrie della carta, cartotecnica e stampa -- 860 2.460 3.330 -- 1.030 3.870 4.930 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 90 2.500 2.000 4.590 180 3.330 3.210 6.720 Industrie della gomma e delle materie plastiche -- 830 2.720 3.560 -- 970 4.040 5.050 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi -- 910 2.620 3.550 -- 1.520 5.560 7.120 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo -- 2.970 12.770 15.790 80 3.340 18.010 21.440 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 170 6.120 9.050 15.340 230 6.320 12.440 18.990 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 80 3.930 4.050 8.060 170 4.160 6.950 11.290 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. -- 1.210 2.010 3.230 -- 1.180 3.090 4.290 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere - 300 1.060 1.360 -- 360 1.810 2.180 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) -- 2.080 6.010 8.120 -- 2.150 7.690 9.870 Costruzioni -- 7.390 50.070 57.500 100 9.300 82.270 91.670 SERVIZI 1.250 149.730 313.440 464.420 1.920 160.070 358.570 520.570 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli -- 2.180 4.300 6.480 -- 2.900 6.450 9.360 Commercio all’ingrosso 100 9.610 10.520 20.230 90 10.200 13.710 23.990 Commercio al dettaglio 190 29.050 33.230 62.470 80 28.950 38.910 67.930 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 60 9.390 156.150 165.590 90 12.290 169.370 181.760 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 160 11.470 22.970 34.600 250 13.190 31.110 44.550 Servizi dei media e della comunicazione 3.830 790 4.640 80 4.240 1.180 5.500 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 100 11.650 440 12.190 240 11.650 540 12.430 Servizi avanzati di supporto alle imprese 160 16.210 2.680 19.040 340 14.630 2.990 17.960 Servizi fi nanziari e assicurativi 150 10.530 350 11.030 370 12.540 550 13.450 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone -- 9.530 40.480 50.060 130 10.690 47.390 58.210 Istruzione e servizi formativi privati -- 6.420 1.510 7.940 -- 7.250 2.070 9.360 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 210 13.870 16.580 30.660 190 13.330 19.150 32.670 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone -- 8.660 22.000 30.690 -- 9.200 22.910 32.130 Studi professionali -- 7.340 1.460 8.800 - 9.000 2.260 11.260 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 960 63.840 97.660 162.460 1.570 68.120 128.610 198.300 Nord Est 320 45.470 123.990 169.780 530 48.560 144.910 194.010 Centro 480 38.850 86.070 125.390 700 41.560 111.140 153.410 Sud e Isole 150 37.780 135.780 173.710 270 44.040 171.830 216.140 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti -- 52.170 191.520 243.710 -- 57.850 247.670 305.540 10-49 dipendenti 80 28.340 97.500 125.920 150 31.520 127.610 159.300 50-249 dipendenti 330 31.750 55.040 87.120 670 34.810 74.920 110.400 250-499 dipendenti 380 16.760 24.700 41.850 490 16.300 29.380 46.160 500 dipendenti e oltre 1.100 56.910 74.730 132.740 1.740 61.790 76.910 140.440 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 34 Tavola 16 - Saldi e tassi di variazione occupazionali previsti dalle imprese per il 2012 per settore di attività, classe dimensionale, ripartizione territoriale e livello di inquadramento Cfr. domande 1A.1-1A.2-1A.3 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** I tassi di variazione sono calcolati sulla base dei saldi occupazionali non arrotondati. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Saldi previsti nel 2012* Tassi di variazione previsti nel 2012** dirigenti quadri, imp. e tecnici operai e pers. non qualifi c. totale dirigenti quadri, imp. e tecnici operai e pers. non qualifi c. totale TOTALE -1.170 -16.340 -112.990 -130.510 -1,0 -0,3 -1,7 -1,1 INDUSTRIA -500 -6.000 -67.870 -74.370 -1,0 -0,4 -2,0 -1,5 Industria in senso stretto -430 -4.020 -33.990 -38.440 -1,0 -0,4 -1,4 -1,1 Estrazione di minerali -30 -160 -450 -640 -4,3 -0,8 -2,0 -1,5 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 0 250 -2.570 -2.320 0,1 0,4 -1,2 -0,8 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature -20 -1.090 -7.100 -8.210 -0,7 -1,1 -2,1 -1,9 Industrie del legno e del mobile -10 -430 -3.610 -4.050 -1,2 -0,8 -2,1 -1,8 Industrie della carta, cartotecnica e stampa -20 -170 -1.410 -1.600 -1,3 -0,5 -1,3 -1,1 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere -90 -830 -1.210 -2.130 -1,5 -0,8 -1,5 -1,1 Industrie della gomma e delle materie plastiche -30 -140 -1.320 -1.500 -1,5 -0,3 -1,1 -0,9 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi -30 -610 -2.940 -3.580 -1,2 -1,3 -2,2 -1,9 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo -40 -370 -5.240 -5.650 -0,8 -0,2 -1,0 -0,8 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto -60 -210 -3.390 -3.650 -0,6 -0,1 -0,8 -0,6 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali -90 -240 -2.900 -3.230 -1,3 -0,2 -1,6 -0,9 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. -10 40 -1.090 -1.060 -1,1 0,1 -2,0 -1,1 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere -10 -60 -750 -820 -2,6 -0,4 -1,8 -1,5 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) -10 -70 -1.680 -1.760 -0,3 -0,1 -1,1 -0,7 Costruzioni -60 -1.910 -32.200 -34.170 -1,5 -0,8 -4,1 -3,3 SERVIZI -670 -10.330 -45.130 -56.140 -1,1 -0,3 -1,4 -0,8 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli -10 -720 -2.150 -2.870 -0,6 -0,8 -1,5 -1,2 Commercio all’ingrosso 10 -590 -3.190 -3.770 0,3 -0,2 -1,2 -0,6 Commercio al dettaglio 110 110 -5.680 -5.460 3,5 0,0 -1,0 -0,5 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici -30 -2.910 -13.220 -16.170 -2,4 -3,1 -1,9 -2,0 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio -90 -1.710 -8.140 -9.950 -1,4 -0,4 -1,6 -1,1 Servizi dei media e della comunicazione -50 -420 -390 -860 -2,2 -0,6 -3,4 -1,0 Servizi informatici e delle telecomunicazioni -140 0 -110 -250 -1,6 -0,0 -0,7 -0,1 Servizi avanzati di supporto alle imprese -180 1.580 -310 1.080 -2,0 0,6 -0,6 0,3 Servizi fi nanziari e assicurativi -220 -2.000 -200 -2.420 -1,6 -0,4 -0,9 -0,5 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone -80 -1.160 -6.900 -8.150 -2,4 -0,5 -1,4 -1,2 Istruzione e servizi formativi privati -30 -830 -560 -1.420 -2,7 -1,0 -2,0 -1,2 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 20 540 -2.570 -2.020 0,2 0,2 -1,1 -0,4 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 10 -540 -910 -1.450 0,7 -0,6 -0,5 -0,5 Studi professionali 0 -1.670 -790 -2.460 2,8 -0,9 -3,7 -1,2 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest -610 -4.280 -30.950 -35.840 -1,2 -0,2 -1,5 -0,9 Nord Est -220 -3.090 -20.910 -24.230 -0,9 -0,3 -1,3 -0,9 Centro -220 -2.710 -25.080 -28.010 -0,9 -0,3 -1,9 -1,2 Sud e Isole -120 -6.260 -36.050 -42.430 -0,9 -0,7 -2,4 -1,7 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti -10 -5.680 -56.150 -61.830 -0,3 -0,5 -2,7 -1,9 10-49 dipendenti -80 -3.180 -30.110 -33.380 -0,8 -0,3 -1,6 -1,2 50-249 dipendenti -340 -3.060 -19.880 -23.280 -0,9 -0,4 -1,6 -1,1 250-499 dipendenti -100 460 -4.670 -4.320 -0,7 0,2 -1,3 -0,6 500 dipendenti e oltre -640 -4.880 -2.180 -7.700 -1,3 -0,3 -0,2 -0,3 Sezione 2. I movimenti occupazionali previsti dalle imprese per il 2012 35 Tavola 17 - Uscite previste dalle imprese per il 2012 per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domanda 1A.3 del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Dati comprensivi dei contratti a tempo determinato a carattere stagionale. Uscite previste nel 2012 (v.a.)* di cui (%) scadenza di contratto pensionamento altri motivi TOTALE 761.850 58,9 6,4 34,7 INDUSTRIA 241.280 46,5 9,2 44,3 Industria in senso stretto 139.740 45,0 12,3 42,7 Estrazione di minerali 1.740 21,4 18,1 60,5 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 26.310 77,1 4,3 18,6 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 20.190 45,7 12,9 41,4 Industrie del legno e del mobile 9.480 38,9 13,2 48,0 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 4.930 35,2 19,5 45,3 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 6.720 30,3 13,6 56,0 Industrie della gomma e delle materie plastiche 5.050 43,4 12,7 43,8 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 7.120 31,7 14,0 54,3 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 21.440 41,5 15,5 43,1 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 18.990 27,6 18,1 54,3 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 11.290 34,4 9,9 55,7 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 4.290 50,3 5,6 44,1 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 2.180 42,9 11,9 45,2 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 9.870 53,5 22,3 24,2 Costruzioni 91.670 47,9 3,1 49,0 SERVIZI 520.570 64,7 5,1 30,3 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 9.360 35,8 8,8 55,4 Commercio all’ingrosso 23.990 46,6 7,5 45,9 Commercio al dettaglio 67.930 59,6 3,9 36,6 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 181.760 81,0 1,3 17,7 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 44.550 49,3 12,3 38,5 Servizi dei media e della comunicazione 5.500 58,1 11,4 30,5 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 12.430 34,3 9,8 55,9 Servizi avanzati di supporto alle imprese 17.960 55,9 5,4 38,6 Servizi fi nanziari e assicurativi 13.450 21,2 31,7 47,0 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 58.210 53,6 4,5 41,9 Istruzione e servizi formativi privati 9.360 81,5 3,4 15,0 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 32.670 70,4 5,5 24,0 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 32.130 78,4 1,7 19,8 Studi professionali 11.260 44,7 8,7 46,7 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 198.300 52,1 9,1 38,8 Nord Est 194.010 66,1 6,3 27,6 Centro 153.410 58,1 6,5 35,3 Sud e Isole 216.140 59,2 3,8 36,9 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 305.540 56,6 3,2 40,2 10-49 dipendenti 159.300 71,9 6,1 22,0 50-249 dipendenti 110.400 61,6 7,7 30,7 250-499 dipendenti 46.160 57,8 8,3 33,9 500 dipendenti e oltre 140.440 47,4 12,0 40,6 SEZIONE 3 Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: principali caratteristiche Nella presente sezione sono considerate le assunzioni non stagionali, con l’esclusione quindi delle assunzioni previste a tempo determinato destinate a svolgere attività e lavorazioni di carattere stagionale Sezione 3. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: principali caratteristiche 39 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Tavola 18 - Assunzioni totali e assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e per il 2011 per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domande 2D.1-2D.5 del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2011-2012 Assunzioni previste nel 2012 (v.a.)* di cui non stagionali Assunzioni previste nel 2011 (v.a.)* di cui non stagionali valori assoluti* % su totale assunzioni valori assoluti* % su totale assunzioni TOTALE 631.340 406.820 64,4 846.010 595.160 70,3 INDUSTRIA 166.920 128.740 77,1 275.130 229.060 83,3 Industria in senso stretto 101.300 74.550 73,6 165.720 131.930 79,6 Estrazione di minerali 1.100 950 86,5 1.780 1.560 87,9 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 23.990 7.860 32,8 30.850 12.150 39,4 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 11.980 9.050 75,5 22.990 18.530 80,6 Industrie del legno e del mobile 5.430 4.220 77,7 10.170 8.740 86,0 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 3.330 2.500 75,2 5.650 4.640 82,1 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 4.590 4.040 88,1 6.480 5.890 91,0 Industrie della gomma e delle materie plastiche 3.560 2.870 80,7 6.240 5.500 88,1 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 3.550 2.970 83,6 6.220 5.630 90,5 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 15.790 14.330 90,8 30.590 28.380 92,8 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 15.340 14.360 93,6 23.510 21.890 93,1 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 8.060 7.440 92,3 13.060 11.880 90,9 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 3.230 2.970 91,9 5.510 4.930 89,4 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 1.360 990 73,0 2.680 2.210 82,4 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 8.120 6.210 76,5 10.330 8.070 78,1 Costruzioni 57.500 47.980 83,4 99.070 89.070 89,9 SERVIZI 464.420 278.080 59,9 570.880 366.100 64,1 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 6.480 5.540 85,5 10.950 9.160 83,7 Commercio all’ingrosso 20.230 15.690 77,6 31.950 24.250 75,9 Commercio al dettaglio 62.470 47.420 75,9 85.620 62.950 73,5 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 165.590 46.140 27,9 166.800 49.960 29,9 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 34.600 25.940 75,0 55.200 42.600 77,2 Servizi dei media e della comunicazione 4.640 3.590 77,3 5.220 3.560 68,2 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 12.190 11.460 94,0 17.130 15.720 91,8 Servizi avanzati di supporto alle imprese 19.040 17.730 93,1 22.220 20.190 90,9 Servizi fi nanziari e assicurativi 11.030 10.300 93,4 15.670 14.950 95,4 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 50.060 39.970 79,8 59.760 48.980 82,0 Istruzione e servizi formativi privati 7.940 6.280 79,1 9.130 6.690 73,3 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 30.660 27.070 88,3 38.200 32.450 84,9 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 30.690 13.590 44,3 35.560 18.690 52,6 Studi professionali 8.800 7.370 83,7 17.480 15.960 91,3 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 162.460 123.110 75,8 227.650 181.830 79,9 Nord Est 169.780 100.450 59,2 225.280 144.860 64,3 Centro 125.390 82.960 66,2 168.610 121.290 71,9 Sud e Isole 173.710 100.300 57,7 224.470 147.180 65,6 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 243.710 152.350 62,5 332.610 240.280 72,2 10-49 dipendenti 125.920 55.560 44,1 191.260 113.580 59,4 50-249 dipendenti 87.120 59.830 68,7 119.740 79.660 66,5 250-499 dipendenti 41.850 31.300 74,8 44.440 35.590 80,1 500 dipendenti e oltre 132.740 107.780 81,2 157.960 126.050 79,8 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 40 Tavola 19 - Assunzioni non stagionali previste per il 2012 per le diverse forme contrattuali, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domande 2D.2-2D.5 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** Per maternità, aspettativa, ferie, malattia. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 TOTALE 406.820 166.610 38.180 7.070 41.340 43.660 99.100 10.860 INDUSTRIA 128.740 56.340 12.190 1.480 15.760 7.320 33.890 1.750 Industria in senso stretto 74.550 31.090 7.250 1.080 11.620 5.250 16.810 1.480 Estrazione di minerali 950 410 230 -- 90 -- 140 -- Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 7.860 2.880 820 120 1.090 650 1.850 450 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 9.050 3.230 910 150 1.430 940 2.350 -- Industrie del legno e del mobile 4.220 1.690 470 -- 790 260 970 -- Industrie della carta, cartotecnica e stampa 2.500 1.020 360 100 450 200 350 -- Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 4.040 1.850 260 70 540 320 890 120 Industrie della gomma e delle materie plastiche 2.870 1.140 160 -- 520 250 720 -- Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 2.970 1.210 210 70 540 190 710 -- Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 14.330 5.150 1.520 70 2.490 1.040 3.900 160 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 14.360 7.130 1.120 190 2.300 700 2.500 430 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 7.440 3.760 660 170 960 470 1.320 110 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 2.970 1.220 420 -- 280 110 900 -- Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 990 410 120 -- 130 100 220 -- Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 6.210 3.190 570 300 440 670 980 70 Costruzioni 47.980 22.070 4.380 100 3.710 1.410 16.110 200 SERVIZI 278.080 110.270 25.990 5.590 25.580 36.340 65.210 9.110 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 5.540 2.690 970 50 800 320 600 110 Commercio all’ingrosso 15.690 7.290 1.800 190 2.140 1.140 2.890 250 Commercio al dettaglio 47.420 14.430 5.580 2.600 5.160 6.790 12.190 680 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 46.140 14.090 5.010 530 4.410 5.020 11.690 5.400 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 25.940 15.420 930 470 2.740 1.850 4.300 230 Servizi dei media e della comunicazione 3.590 1.900 280 -- 200 210 900 70 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 11.460 5.730 1.420 240 950 620 2.380 120 Servizi avanzati di supporto alle imprese 17.730 6.270 1.940 620 1.310 1.030 6.450 120 Servizi fi nanziari e assicurativi 10.300 5.230 1.610 320 1.100 1.100 890 60 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 39.970 20.130 1.930 190 3.200 4.950 9.050 520 Istruzione e servizi formativi privati 6.280 1.030 140 -- 380 1.370 3.330 -- Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 27.070 9.480 270 170 1.510 8.520 6.780 340 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 13.590 3.960 2.310 160 1.140 2.050 2.780 1.190 Studi professionali 7.370 2.630 1.810 -- 550 1.380 1.000 -- RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 123.110 53.590 10.480 2.820 12.230 14.110 27.440 2.450 Nord Est 100.450 35.290 7.800 1.180 12.150 12.780 27.130 4.130 Centro 82.960 31.420 10.890 1.730 8.890 8.590 19.540 1.900 Sud e Isole 100.300 46.320 9.010 1.340 8.070 8.180 24.990 2.390 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 152.350 61.850 23.480 1.130 16.750 10.460 33.370 5.310 10-49 dipendenti 55.560 20.120 3.420 240 6.480 5.740 17.820 1.740 50-249 dipendenti 59.830 22.840 2.190 410 7.980 8.400 16.990 1.020 250-499 dipendenti 31.300 13.210 1.450 920 2.690 5.590 6.590 860 500 dipendenti e oltre 107.780 48.600 7.640 4.380 7.430 13.470 24.340 1.920 Assunzioni non stagionali (v.a.)* di cui contratti tempo indeter- minato appren- distato inseri- mento tempo determinato fi nalizzati alla altri prova di nuovo per- sonale sostituz. tempora- nea di per- sonale** copertura di un picco di attività Sezione 3. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: principali caratteristiche 41 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** Per maternità, aspettativa, ferie, malattia. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Tavola 19.1 - Assunzioni previste per il 2012 per le diverse forme contrattuali, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale. Valori percentuali Cfr. domande 2D.2-2D.5 del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagionali (v.a.)* di cui contratti tempo indeter- minato appren- distato inseri- mento tempo determinato fi nalizzati alla altri prova di nuovo per- sonale sostituz. tempora- nea di per- sonale** copertura di un picco di attività TOTALE 406.820 41,0 9,4 1,7 10,2 10,7 24,4 2,7 INDUSTRIA 128.740 43,8 9,5 1,1 12,2 5,7 26,3 1,4 Industria in senso stretto 74.550 41,7 9,7 1,4 15,6 7,0 22,5 2,0 Estrazione di minerali 950 42,8 24,1 -- 9,9 -- 15,0 -- Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 7.860 36,6 10,5 1,6 13,9 8,2 23,5 5,8 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 9.050 35,7 10,1 1,6 15,8 10,4 25,9 -- Industrie del legno e del mobile 4.220 39,9 11,2 -- 18,7 6,0 22,9 -- Industrie della carta, cartotecnica e stampa 2.500 40,5 14,5 4,0 18,0 8,1 13,8 -- Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 4.040 45,7 6,3 1,8 13,3 8,0 22,0 2,9 Industrie della gomma e delle materie plastiche 2.870 39,6 5,4 -- 18,1 8,6 25,1 -- Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 2.970 40,9 6,9 2,5 18,3 6,2 24,1 -- Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 14.330 36,0 10,6 0,5 17,4 7,2 27,2 1,1 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 14.360 49,7 7,8 1,3 16,0 4,9 17,4 3,0 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 7.440 50,6 8,8 2,2 12,9 6,3 17,7 1,4 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 2.970 41,0 14,1 -- 9,5 3,8 30,2 -- Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 990 41,7 11,9 -- 13,3 10,0 21,9 -- Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 6.210 51,3 9,2 4,9 7,0 10,7 15,8 1,1 Costruzioni 47.980 46,0 9,1 0,2 7,7 2,9 33,6 0,4 SERVIZI 278.080 39,7 9,3 2,0 9,2 13,1 23,5 3,3 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 5.540 48,5 17,6 0,9 14,4 5,8 10,8 2,0 Commercio all’ingrosso 15.690 46,5 11,5 1,2 13,6 7,3 18,4 1,6 Commercio al dettaglio 47.420 30,4 11,8 5,5 10,9 14,3 25,7 1,4 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 46.140 30,5 10,9 1,1 9,6 10,9 25,3 11,7 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 25.940 59,5 3,6 1,8 10,6 7,1 16,6 0,9 Servizi dei media e della comunicazione 3.590 53,0 7,7 -- 5,5 5,8 24,9 1,8 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 11.460 50,0 12,4 2,1 8,3 5,4 20,7 1,1 Servizi avanzati di supporto alle imprese 17.730 35,3 11,0 3,5 7,4 5,8 36,4 0,7 Servizi fi nanziari e assicurativi 10.300 50,8 15,6 3,1 10,6 10,7 8,6 0,6 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 39.970 50,4 4,8 0,5 8,0 12,4 22,6 1,3 Istruzione e servizi formativi privati 6.280 16,4 2,2 -- 6,1 21,9 53,0 -- Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 27.070 35,0 1,0 0,6 5,6 31,5 25,0 1,2 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 13.590 29,2 17,0 1,1 8,4 15,1 20,4 8,8 Studi professionali 7.370 35,7 24,5 -- 7,4 18,7 13,6 -- RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 123.110 43,5 8,5 2,3 9,9 11,5 22,3 2,0 Nord Est 100.450 35,1 7,8 1,2 12,1 12,7 27,0 4,1 Centro 82.960 37,9 13,1 2,1 10,7 10,4 23,6 2,3 Sud e Isole 100.300 46,2 9,0 1,3 8,0 8,2 24,9 2,4 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 152.350 40,6 15,4 0,7 11,0 6,9 21,9 3,5 10-49 dipendenti 55.560 36,2 6,2 0,4 11,7 10,3 32,1 3,1 50-249 dipendenti 59.830 38,2 3,7 0,7 13,3 14,0 28,4 1,7 250-499 dipendenti 31.300 42,2 4,6 2,9 8,6 17,9 21,1 2,7 500 dipendenti e oltre 107.780 45,1 7,1 4,1 6,9 12,5 22,6 1,8 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 42 Tavola 20 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per grandi gruppi professionali, settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domanda 2B-2C-2D.1-2D.5 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I dati 2012 sono espressi secondo la nuova Classifi cazione delle Professioni ISTAT2011 e risultano quindi non perfettamente confrontabili con quelli degli anni precedenti. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assun- zioni non stagionali (v.a.)* di cui (%) dirigenti profess. intellett. e scientif. profess. tecniche impiegati profess. com- merc. e servizi operai specializ- zati condutt. impianti e macchine profess. non qua- lifi cate TOTALE 406.820 0,3 7,7 13,7 14,2 26,7 15,2 8,4 13,7 INDUSTRIA 128.740 0,4 5,6 14,6 8,7 2,2 42,3 17,1 9,1 Industria in senso stretto 74.550 0,7 8,4 19,0 9,5 3,5 32,2 21,0 5,8 Estrazione di minerali 950 0,0 10,5 41,2 11,5 1,9 8,7 21,7 4,5 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 7.860 0,8 2,6 11,8 10,5 11,9 35,5 21,4 5,5 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 9.050 0,7 3,2 10,1 9,0 8,9 39,1 25,0 4,1 Industrie del legno e del mobile 4.220 0,1 1,9 13,2 13,5 4,1 45,4 14,5 7,2 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 2.500 0,6 5,3 17,1 17,1 2,8 23,6 23,9 9,5 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 4.040 1,6 22,1 26,9 12,9 1,1 2,0 31,2 2,2 Industrie della gomma e delle materie plastiche 2.870 0,9 3,6 16,7 12,9 0,6 10,5 47,4 7,4 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 2.970 0,5 3,2 17,0 12,7 1,6 30,9 27,2 7,0 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 14.330 0,2 4,3 17,2 6,4 0,7 48,3 16,8 6,0 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 14.360 1,0 15,4 23,2 6,6 0,7 25,7 21,8 5,7 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 7.440 0,7 17,5 29,9 9,3 1,9 20,5 14,5 5,8 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 2.970 0,5 6,7 24,6 10,7 3,3 43,0 4,8 6,4 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 990 0,0 1,8 15,0 19,4 6,5 34,7 12,9 9,8 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 6.210 0,5 4,7 19,7 10,7 0,5 13,4 14,7 35,8 Costruzioni 47.980 0,0 1,4 7,0 7,3 0,3 61,8 11,2 10,9 SERVIZI 278.080 0,3 8,6 13,3 16,7 38,0 2,7 4,4 15,9 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 5.540 0,1 0,7 13,6 24,6 21,4 32,0 1,9 5,6 Commercio all’ingrosso 15.690 0,6 3,5 20,1 25,1 35,1 2,1 6,2 7,2 Commercio al dettaglio 47.420 0,6 2,6 4,0 9,2 77,1 2,4 1,2 2,9 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 46.140 0,1 0,2 1,1 4,2 78,5 1,7 0,5 13,6 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 25.940 0,2 1,4 9,3 30,4 4,1 1,4 34,3 18,9 Servizi dei media e della comunicazione 3.590 0,6 14,0 53,1 18,3 4,7 6,2 2,6 0,7 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 11.460 0,5 33,4 38,5 21,8 3,6 0,9 1,0 0,3 Servizi avanzati di supporto alle imprese 17.730 0,5 33,3 28,8 26,1 2,3 0,7 2,0 6,3 Servizi fi nanziari e assicurativi 10.300 0,7 10,3 31,0 53,1 4,3 0,2 0,0 0,3 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 39.970 0,1 1,9 5,1 14,4 9,3 3,8 1,6 63,7 Istruzione e servizi formativi privati 6.280 0,2 60,6 14,3 11,5 2,2 0,1 0,4 10,7 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 27.070 0,3 13,2 24,6 4,3 52,1 0,2 0,5 4,7 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 13.590 0,4 9,1 10,3 22,4 40,9 7,2 1,1 8,6 Studi professionali 7.370 0,0 13,6 35,9 41,9 4,0 0,5 0,3 3,8 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 123.110 0,5 9,7 16,3 15,4 26,9 10,8 7,8 12,8 Nord Est 100.450 0,3 7,6 14,5 11,6 29,9 12,3 8,5 15,3 Centro 82.960 0,4 7,3 13,2 15,1 28,5 14,5 7,8 13,2 Sud e Isole 100.300 0,2 5,6 10,2 14,7 21,8 24,2 9,6 13,8 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 152.350 0,0 4,1 11,8 16,9 25,6 24,1 7,6 9,9 10-49 dipendenti 55.560 0,2 10,2 17,0 14,3 14,7 20,7 10,3 12,6 50-249 dipendenti 59.830 0,5 11,5 17,8 11,6 18,7 11,8 11,0 17,1 250-499 dipendenti 31.300 1,0 10,3 15,4 12,5 28,4 7,0 9,1 16,3 500 dipendenti e oltre 107.780 0,6 8,5 12,0 12,3 38,3 4,2 7,0 17,1 Sezione 3. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: principali caratteristiche 43 Tavola 21 - Assunzioni non stagionali previste per il 2012 dalle imprese per area funzionale di inserimento e grandi gruppi professionali Cfr. domanda 2B-2C-2D.1-2D.5 del questionario di rilevazione Assun- zioni non stagionali (v.a.)* di cui (%) dirigenti profess. intellett. e scientif. profess. tecniche impiegati profess. com- merc. e servizi operai specializ- zati condutt. impianti e macchine profess. non qua- lifi cate TOTALE 406.820 1.420 31.190 55.790 57.800 108.600 61.930 34.280 55.810 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Area della produzione di beni ed erogazione del servizio 276.960 30,5 50,2 45,7 26,5 80,8 90,9 82,7 85,3 Aree della direzione e dei servizi generali 15.280 25,2 6,7 3,5 16,7 0,1 -- -- 1,9 Direzione e organizzazione risorse umane (1) 1.400 24,7 1,5 0,2 0,8 -- -- -- Segreteria/ staff / servizi generali 10.780 -- -- 1,2 15,4 0,1 -- -- 1,9 IT / sistemi informativi 3.100 -- 5,1 2,1 0,5 -- -- -- -- Area amministrativa (2) 22.270 9,4 4,2 12,9 23,3 0,2 -- -- -- Aree commerciali e della vendita 39.010 16,6 11,7 20,0 17,2 12,5 0,6 -- 0,2 Vendita 7.670 5,9 1,9 3,4 2,3 3,5 -- -- -- Commerciale e della comunicazione (3) 8.920 10,7 6,1 9,7 1,9 0,3 -- -- -- Assistenza clienti 22.420 -- 3,6 6,9 13,0 8,7 0,6 -- 0,2 Aree tecniche e della progettazione 19.740 14,4 21,9 12,3 0,2 0,2 7,2 0,6 1,5 Progettazione/ricerca e sviluppo 11.540 14,4 21,4 7,6 0,2 -- 0,5 -- -- Installazione/ manutenzione 6.080 -- -- 1,6 -- -- 6,7 0,6 1,4 Certifi cazione e controllo qualità (4) 2.120 -- 0,5 3,1 -- 0,2 -- -- -- Aree della logistica 16.160 -- 0,5 1,1 14,8 0,5 -- 11,9 3,9 Acquisti e movimentazione interna merci 10.120 -- 0,5 0,8 12,0 0,5 -- 1,1 2,9 Trasporti e distribuzione 6.040 -- -- 0,3 2,8 -- -- 10,8 1,0 Altre aree aziendali 17.400 -- 4,9 4,5 1,3 5,7 1,2 4,7 7,2 *Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. (1) Direzione generale / Personale, organizzazione risorse umane (2) Amministrazione, legale / Contabilità, controllo di gestione, fi nanza (3) Marketing, commerciale / Comunicazione, pubbliche relazioni (4) Certifi cazione di qualità, sicurezza e ambiente / Controllo qualità Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 44 Tavola 22 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale, secondo il livello di istruzione segnalato e secondo il livello formativo equivalente Cfr. domanda 2D.1-2D.5-2E del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** Per la defi nizione di livello formativo equivalente fare riferimento al frontespizio della sezione 5. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assun- zioni non stagionali (v.a.)* Livello di istruzione segnalato (%) Livello formativo equivalente** (%) universi- tario seconda- rio e post second. qualifi ca profes- sionale nessuna formazio- ne speci- fi ca universi- tario seconda- rio e post second. qualifi ca profes- sionale nessuna formazio- ne speci- fi ca TOTALE 406.820 14,5 40,9 12,3 32,3 16,6 43,7 22,4 17,3 INDUSTRIA 128.740 12,1 34,4 14,2 39,3 13,8 39,4 31,8 15,1 Industria in senso stretto 74.550 17,0 40,2 10,8 32,1 18,9 43,1 21,8 16,1 Estrazione di minerali 950 33,8 44,1 7,2 15,0 35,0 45,2 15,6 4,2 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 7.860 9,0 37,4 6,7 46,9 9,6 38,1 21,7 30,6 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 9.050 6,0 38,1 12,4 43,5 7,5 41,9 32,8 17,8 Industrie del legno e del mobile 4.220 7,5 40,7 13,7 38,2 9,0 45,2 25,3 20,4 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 2.500 12,2 53,4 12,1 22,2 13,7 54,2 20,2 12,0 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 4.040 40,2 39,3 3,8 16,7 42,4 38,0 7,1 12,5 Industrie della gomma e delle materie plastiche 2.870 11,8 39,5 8,8 39,9 15,1 38,6 21,6 24,7 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 2.970 9,9 43,1 15,1 31,8 11,8 47,2 29,2 11,8 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 14.330 10,4 38,2 16,1 35,3 12,1 45,4 29,0 13,6 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 14.360 27,0 36,0 9,3 27,7 29,1 39,2 17,2 14,5 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 7.440 30,5 44,9 7,2 17,4 33,5 45,3 9,2 12,0 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 2.970 16,5 53,5 9,6 20,4 19,5 53,6 21,2 5,7 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 990 7,9 51,8 12,5 27,8 9,7 56,3 17,7 16,3 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 6.210 16,8 36,4 5,1 41,7 17,7 36,6 13,0 32,7 Costruzioni 47.980 3,8 25,2 20,8 50,2 5,3 33,9 49,6 11,2 SERVIZI 278.080 15,6 43,9 11,4 29,1 17,9 45,6 18,1 18,4 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 5.540 4,1 61,0 15,6 19,3 8,0 62,4 20,3 9,4 Commercio all’ingrosso 15.690 10,0 65,7 9,4 14,9 14,9 64,5 10,1 10,5 Commercio al dettaglio 47.420 3,8 55,5 4,3 36,4 6,2 55,1 14,3 24,5 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 46.140 1,1 32,2 22,6 44,2 1,5 41,4 33,7 23,3 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 25.940 4,7 46,8 17,4 31,1 6,7 48,8 29,2 15,3 Servizi dei media e della comunicazione 3.590 39,3 44,9 10,1 5,7 46,8 42,9 6,9 3,4 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 11.460 46,1 51,9 1,1 1,0 51,2 47,4 1,3 0,1 Servizi avanzati di supporto alle imprese 17.730 44,2 47,3 1,3 7,2 47,8 44,2 2,5 5,5 Servizi fi nanziari e assicurativi 10.300 52,0 47,1 0,4 0,5 55,7 43,5 0,5 0,3 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 39.970 5,6 28,4 2,9 63,1 6,4 29,0 19,5 45,1 Istruzione e servizi formativi privati 6.280 64,5 25,2 2,6 7,6 66,7 24,0 2,4 6,9 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 27.070 31,9 34,8 29,3 4,0 33,0 42,0 22,1 3,0 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 13.590 10,9 49,4 16,5 23,2 14,0 51,9 19,8 14,3 Studi professionali 7.370 23,7 70,2 2,3 3,8 30,7 64,1 1,9 3,3 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 123.110 17,5 41,3 12,6 28,5 20,2 43,3 19,6 16,9 Nord Est 100.450 13,7 39,8 12,2 34,3 15,5 42,3 24,0 18,2 Centro 82.960 14,6 40,6 12,2 32,6 16,9 43,2 21,3 18,6 Sud e Isole 100.300 11,4 41,6 12,0 34,9 12,9 45,9 25,2 15,9 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 152.350 7,9 44,0 17,0 31,2 10,1 48,7 28,4 12,8 10-49 dipendenti 55.560 14,7 44,2 14,1 27,0 18,0 48,3 21,9 11,8 50-249 dipendenti 59.830 21,4 40,5 8,3 29,9 24,3 41,0 18,6 16,1 250-499 dipendenti 31.300 20,6 41,6 5,8 32,0 22,0 41,3 16,6 20,0 500 dipendenti e oltre 107.780 18,1 34,9 8,9 38,1 19,1 36,3 18,0 26,6 Sezione 3. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: principali caratteristiche 45 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Tavola 23 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 di personale con e senza esperienza specifica per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domanda 2D.1-2D.5-2G.3 del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagionali (v.a.)* di cui con specifi ca esperienza (quota % sul totale) di cui senza specifi ca esperienza (quota % sul totale) profes- sionale nello stesso settore Totale generica esperienza di lavoro senza esperienza Totale TOTALE 406.820 20,9 33,1 54,0 18,9 27,1 46,0 INDUSTRIA 128.740 25,9 35,4 61,4 16,1 22,5 38,6 Industria in senso stretto 74.550 27,8 29,1 56,9 18,4 24,7 43,1 Estrazione di minerali 950 30,6 22,1 52,7 6,1 41,2 47,3 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 7.860 14,2 25,6 39,9 24,8 35,3 60,1 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 9.050 28,4 34,3 62,7 15,0 22,3 37,3 Industrie del legno e del mobile 4.220 25,6 23,4 49,1 25,6 25,3 50,9 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 2.500 22,0 23,8 45,7 19,9 34,4 54,3 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 4.040 32,3 25,9 58,2 13,8 28,0 41,8 Industrie della gomma e delle materie plastiche 2.870 21,0 25,6 46,6 20,0 33,4 53,4 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 2.970 27,3 33,2 60,5 17,7 21,8 39,5 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 14.330 27,5 32,2 59,7 16,7 23,6 40,3 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 14.360 35,0 28,3 63,4 18,0 18,7 36,6 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 7.440 32,0 27,1 59,0 17,3 23,6 41,0 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 2.970 28,3 35,1 63,4 21,0 15,6 36,6 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 990 20,8 27,2 48,0 24,3 27,7 52,0 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 6.210 14,4 19,1 33,5 15,7 50,9 66,5 Costruzioni 47.980 24,5 47,4 72,0 12,5 15,5 28,0 SERVIZI 278.080 18,6 32,0 50,6 20,2 29,2 49,4 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 5.540 17,5 30,0 47,5 29,0 23,5 52,5 Commercio all’ingrosso 15.690 17,5 29,5 47,0 23,8 29,2 53,0 Commercio al dettaglio 47.420 11,0 33,4 44,4 22,1 33,5 55,6 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 46.140 17,6 37,0 54,5 20,6 24,8 45,5 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 25.940 15,6 36,6 52,2 26,0 21,8 47,8 Servizi dei media e della comunicazione 3.590 21,1 41,6 62,8 14,3 23,0 37,2 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 11.460 29,3 32,1 61,4 16,6 22,0 38,6 Servizi avanzati di supporto alle imprese 17.730 27,3 34,8 62,1 16,4 21,5 37,9 Servizi fi nanziari e assicurativi 10.300 16,1 22,7 38,8 13,1 48,2 61,2 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 39.970 9,7 25,2 34,9 22,1 43,0 65,1 Istruzione e servizi formativi privati 6.280 34,5 28,4 62,9 11,6 25,5 37,1 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 27.070 30,9 35,1 66,0 10,0 24,0 34,0 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 13.590 26,7 24,3 51,0 22,7 26,4 49,0 Studi professionali 7.370 26,3 25,6 51,9 29,7 18,4 48,1 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 123.110 22,1 31,5 53,6 19,6 26,8 46,4 Nord Est 100.450 22,1 32,2 54,3 17,1 28,6 45,7 Centro 82.960 19,3 32,0 51,3 20,2 28,5 48,7 Sud e Isole 100.300 19,6 36,7 56,3 19,0 24,7 43,7 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 152.350 19,1 35,2 54,3 19,7 26,1 45,7 10-49 dipendenti 55.560 26,1 35,1 61,2 17,5 21,3 38,8 50-249 dipendenti 59.830 28,2 31,0 59,1 14,8 26,0 40,9 250-499 dipendenti 31.300 21,3 31,2 52,5 18,4 29,1 47,5 500 dipendenti e oltre 107.780 16,6 30,8 47,4 21,0 31,6 52,6 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 46 Tavola 24 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per tipo e anni medi di esperienza richiesta, settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domanda 2D.1-2D.5-2G.3 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assun- zioni non stagionali (v.a.)* % assun- zioni con esperienza (anche generica) di cui esperienza (%) generica nel settore nella professione totale n. medioanni totale n. medio anni totale n. medio anni TOTALE 406.820 72,9 18,9 1,8 33,1 2,6 20,9 3,3 INDUSTRIA 128.740 77,5 16,1 2,0 35,4 3,5 25,9 4,1 Industria in senso stretto 74.550 75,3 18,4 2,0 29,1 3,0 27,8 4,0 Estrazione di minerali 950 58,8 6,1 1,8 22,1 4,0 30,6 4,0 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 7.860 64,7 24,8 1,6 25,6 2,7 14,2 3,9 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 9.050 77,7 15,0 2,2 34,3 2,9 28,4 3,8 Industrie del legno e del mobile 4.220 74,7 25,6 1,7 23,4 3,2 25,6 5,1 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 2.500 65,6 19,9 1,7 23,8 2,8 22,0 4,2 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 4.040 72,0 13,8 1,9 25,9 2,9 32,3 3,7 Industrie della gomma e delle materie plastiche 2.870 66,6 20,0 1,7 25,6 3,1 21,0 3,5 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 2.970 78,2 17,7 1,9 33,2 2,6 27,3 4,0 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 14.330 76,4 16,7 2,1 32,2 3,3 27,5 4,3 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 14.360 81,3 18,0 2,3 28,3 2,9 35,0 3,9 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 7.440 76,4 17,3 2,2 27,1 2,7 32,0 3,6 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 2.970 84,4 21,0 2,3 35,1 3,1 28,3 3,9 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 990 72,3 24,3 2,0 27,2 4,0 20,8 4,3 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 6.210 49,1 15,7 1,5 19,1 2,5 14,4 3,3 Costruzioni 47.980 84,5 12,5 2,0 47,4 4,0 24,5 4,3 SERVIZI 278.080 70,8 20,2 1,7 32,0 2,2 18,6 2,8 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 5.540 76,5 29,0 2,0 30,0 3,6 17,5 4,5 Commercio all’ingrosso 15.690 70,8 23,8 2,0 29,5 2,9 17,5 4,0 Commercio al dettaglio 47.420 66,5 22,1 1,6 33,4 1,9 11,0 2,7 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 46.140 75,2 20,6 1,6 37,0 2,0 17,6 2,4 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 25.940 78,2 26,0 1,9 36,6 2,3 15,6 3,1 Servizi dei media e della comunicazione 3.590 77,0 14,3 5,0 41,6 2,9 21,1 3,6 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 11.460 78,0 16,6 1,7 32,1 2,5 29,3 3,1 Servizi avanzati di supporto alle imprese 17.730 78,5 16,4 1,5 34,8 2,1 27,3 3,2 Servizi fi nanziari e assicurativi 10.300 51,8 13,1 1,6 22,7 2,5 16,1 3,9 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 39.970 57,0 22,1 1,5 25,2 1,9 9,7 2,8 Istruzione e servizi formativi privati 6.280 74,5 11,6 2,8 28,4 2,0 34,5 2,5 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 27.070 76,0 10,0 1,4 35,1 1,9 30,9 1,7 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 13.590 73,6 22,7 1,3 24,3 2,5 26,7 2,8 Studi professionali 7.370 81,6 29,7 1,4 25,6 2,5 26,3 2,5 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 123.110 73,2 19,6 1,7 31,5 2,3 22,1 3,4 Nord Est 100.450 71,4 17,1 1,7 32,2 2,5 22,1 3,1 Centro 82.960 71,5 20,2 1,8 32,0 2,7 19,3 3,0 Sud e Isole 100.300 75,3 19,0 1,8 36,7 2,9 19,6 3,5 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 152.350 73,9 19,7 1,8 35,2 3,1 19,1 3,5 10-49 dipendenti 55.560 78,7 17,5 1,9 35,1 2,7 26,1 3,4 50-249 dipendenti 59.830 74,0 14,8 1,9 31,0 2,4 28,2 3,3 250-499 dipendenti 31.300 70,9 18,4 1,5 31,2 2,1 21,3 2,9 500 dipendenti e oltre 107.780 68,4 21,0 1,7 30,8 1,9 16,6 3,0 Sezione 3. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: principali caratteristiche 47 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Tavola 25 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 con necessità di ulteriore formazione e in sostituzione di analoga figura, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domande 2D.1-2D.5-2I.7-2I.8-2J del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagionali (v.a.)* di cui (% sul totale) con necessità di ulteriore formazione in sostituzione di analoga fi gura non in sostituzione e non presente in azienda TOTALE 406.820 74,6 44,1 12,2 INDUSTRIA 128.740 67,4 36,0 16,5 Industria in senso stretto 74.550 77,1 41,3 12,2 Estrazione di minerali 950 79,0 20,8 5,7 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 7.860 71,9 42,4 11,0 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 9.050 67,3 42,4 10,3 Industrie del legno e del mobile 4.220 66,2 39,7 16,2 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 2.500 74,2 41,6 13,7 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 4.040 85,8 39,0 10,3 Industrie della gomma e delle materie plastiche 2.870 76,9 43,6 10,0 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 2.970 71,7 45,3 15,3 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 14.330 76,6 39,7 15,4 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 14.360 84,4 46,1 8,2 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 7.440 87,4 38,0 9,4 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 2.970 75,4 34,8 26,4 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 990 66,8 39,1 20,3 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 6.210 89,1 31,0 8,7 Costruzioni 47.980 49,7 28,3 24,2 SERVIZI 278.080 77,8 47,9 10,2 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 5.540 70,5 34,3 23,8 Commercio all’ingrosso 15.690 76,2 35,4 17,7 Commercio al dettaglio 47.420 85,7 42,8 11,3 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 46.140 61,7 52,9 12,0 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 25.940 81,5 51,8 6,9 Servizi dei media e della comunicazione 3.590 79,2 48,7 7,5 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 11.460 85,3 39,2 12,1 Servizi avanzati di supporto alle imprese 17.730 79,3 44,8 9,4 Servizi fi nanziari e assicurativi 10.300 93,2 43,9 7,6 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 39.970 82,4 45,7 8,8 Istruzione e servizi formativi privati 6.280 51,3 66,7 8,1 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 27.070 86,6 64,6 3,4 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 13.590 66,7 43,5 10,9 Studi professionali 7.370 73,5 41,3 14,8 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 123.110 79,0 47,1 10,8 Nord Est 100.450 78,9 46,4 9,4 Centro 82.960 78,6 41,5 12,3 Sud e Isole 100.300 61,4 40,4 16,5 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 152.350 57,8 36,7 22,4 10-49 dipendenti 55.560 65,0 41,2 11,7 50-249 dipendenti 59.830 82,4 50,6 4,5 250-499 dipendenti 31.300 91,4 50,3 4,6 500 dipendenti e oltre 107.780 93,9 50,7 4,4 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 48 Tavola 26 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 considerate di difficile reperimento, principali ragioni della difficoltà e relativo tempo di ricerca, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domande 2I.1-2I.2-2I.5 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni considerate di diffi cile reperimento La diffi coltà di reperimento è preva- lentemente imputabile a (%) Tempo di ricerca (mesi)Totale (v.a.)* % su totale assunzioni ridotto numero di candidati inadeguatezza dei candidati TOTALE 65.460 16,1 7,4 8,7 4,2 INDUSTRIA 25.100 19,5 9,3 10,2 5,3 Industria in senso stretto 15.650 21,0 10,9 10,1 5,0 Estrazione di minerali 100 10,8 -- 8,1 3,6 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 1.070 13,6 6,3 7,3 4,3 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 2.000 22,1 13,3 8,8 5,5 Industrie del legno e del mobile 810 19,3 7,6 11,7 6,4 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 400 16,0 7,7 8,3 4,2 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 600 14,8 7,6 7,3 4,1 Industrie della gomma e delle materie plastiche 450 15,5 8,6 6,9 4,0 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 570 19,2 8,0 11,2 5,0 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 3.740 26,1 12,6 13,5 5,9 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 3.320 23,1 12,6 10,5 4,3 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 1.710 22,9 13,8 9,1 4,9 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 710 23,7 13,2 10,6 4,7 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 180 17,8 7,3 10,6 5,2 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 460 7,4 3,3 4,1 3,2 Costruzioni 8.990 18,7 7,7 11,1 5,9 SERVIZI 40.360 14,5 6,5 8,1 3,5 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 1.120 20,2 4,1 16,1 7,5 Commercio all’ingrosso 1.930 12,3 3,3 9,0 4,4 Commercio al dettaglio 6.270 13,2 4,6 8,6 3,9 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 9.320 20,2 10,5 9,7 2,6 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 2.600 10,0 3,4 6,6 3,7 Servizi dei media e della comunicazione 480 13,2 3,9 9,3 7,1 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 2.590 22,6 10,2 12,4 3,8 Servizi avanzati di supporto alle imprese 3.050 17,2 9,3 7,9 3,1 Servizi fi nanziari e assicurativi 1.030 10,0 5,4 4,6 3,9 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 3.340 8,3 2,9 5,4 3,2 Istruzione e servizi formativi privati 590 9,4 4,3 5,1 3,3 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 4.260 15,7 11,2 4,6 2,5 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 2.560 18,8 8,1 10,7 3,6 Studi professionali 1.240 16,8 2,7 14,1 4,7 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 19.380 15,7 7,9 7,8 3,8 Nord Est 17.730 17,7 8,2 9,5 4,0 Centro 16.440 19,8 7,6 12,2 4,7 Sud e Isole 11.910 11,9 5,7 6,2 4,2 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 27.800 18,2 6,4 11,8 5,4 10-49 dipendenti 8.000 14,4 6,2 8,2 4,2 50-249 dipendenti 8.310 13,9 6,6 7,3 3,5 250-499 dipendenti 4.650 14,9 8,7 6,2 3,1 500 dipendenti e oltre 16.700 15,5 9,3 6,2 2,8 Sezione 3. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: principali caratteristiche 49 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Tavola 26.1 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 considerate di difficile reperimento a causa del ridotto numero di candidati e motivi della difficoltà, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domanda 2I.1-2I.2-2I.3 del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni considerate di diffi - cile reperimento per il ridotto numero di candidati Motivi della diffi coltà di reperimento (%) poche persone esercitano la professione o sono interessa- te a esercitarla mancanza di strutture formative fi gura molto richiesta e per la quale c’è concorrenza tra le imprese professione nuova altri motiviTotale (v.a.)* % su totale assunzioni TOTALE 29.970 7,4 60,6 7,5 26,9 1,6 3,3 INDUSTRIA 12.020 9,3 65,8 9,2 21,1 0,8 3,0 Industria in senso stretto 8.130 10,9 58,5 9,6 26,8 0,8 4,3 Estrazione di minerali -- -- -- -- -- -- -- Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 500 6,3 66,9 2,8 9,9 0,4 20,0 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 1.210 13,3 58,0 17,5 19,9 0,4 4,2 Industrie del legno e del mobile 320 7,6 79,9 11,9 8,2 0,0 0,0 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 190 7,7 40,9 13,5 41,5 2,1 2,1 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 310 7,6 52,3 4,6 31,7 3,6 7,8 Industrie della gomma e delle materie plastiche 250 8,6 56,3 15,0 26,3 0,0 2,4 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 240 8,0 60,5 10,1 26,1 0,0 3,4 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 1.800 12,6 72,8 8,7 16,3 0,8 1,4 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 1.810 12,6 45,9 6,1 45,5 0,4 2,1 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 1.030 13,8 53,0 7,8 31,2 0,9 7,2 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 390 13,2 50,4 11,3 30,9 1,8 5,6 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 70 7,3 70,8 23,6 5,6 0,0 0,0 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 200 3,3 40,6 1,0 36,6 17,8 4,0 Costruzioni 3.690 7,7 83,2 9,0 7,7 0,0 0,1 SERVIZI 17.950 6,5 57,1 6,4 30,7 2,2 3,5 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 230 4,1 78,3 5,8 11,5 0,0 4,4 Commercio all’ingrosso 510 3,3 79,1 4,7 13,1 2,3 0,8 Commercio al dettaglio 2.200 4,6 57,0 6,0 30,8 4,4 1,7 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 4.850 10,5 75,5 5,1 15,5 0,0 3,9 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 890 3,4 66,9 1,8 22,7 2,7 6,0 Servizi dei media e della comunicazione 140 3,9 75,2 5,0 12,8 5,0 2,1 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 1.170 10,2 34,6 3,9 40,7 10,9 9,8 Servizi avanzati di supporto alle imprese 1.640 9,3 25,9 3,6 68,7 1,5 0,4 Servizi fi nanziari e assicurativi 560 5,4 29,7 0,9 62,9 5,8 0,7 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 1.170 2,9 75,5 3,2 16,1 0,1 5,1 Istruzione e servizi formativi privati 270 4,3 47,4 35,1 9,3 0,0 8,2 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 3.020 11,2 37,4 10,9 47,0 2,0 2,7 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 1.100 8,1 70,4 9,5 16,7 0,3 3,1 Studi professionali 200 2,7 72,6 16,9 1,0 3,0 6,5 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 9.770 7,9 49,6 7,2 37,6 2,2 3,5 Nord Est 8.190 8,2 63,3 6,5 26,0 1,9 2,4 Centro 6.340 7,6 60,6 10,0 24,4 0,9 4,1 Sud e Isole 5.670 5,7 75,8 6,9 12,5 1,3 3,4 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 9.790 6,4 80,4 8,7 7,6 0,2 3,1 10-49 dipendenti 3.460 6,2 75,0 12,6 8,1 1,7 2,6 50-249 dipendenti 3.930 6,6 57,9 7,9 28,6 2,4 3,2 250-499 dipendenti 2.710 8,7 34,2 9,0 51,5 0,7 4,6 500 dipendenti e oltre 10.070 9,3 44,6 4,2 44,8 3,0 3,5 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 50 Tavola 26.2 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 considerate di difficile reperimento a causa dell’inadeguatezza dei candidati e motivi della difficoltà, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domanda 2I.1-2I.2-2I.4 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni considerate di diffi cile reperimento per l’ina- deguatezza dei candidati Motivi della diffi coltà di reperimento (%) mancanza di un’adeguata formazione/ preparazione mancanza della necessaria esperienza mancanza delle caratteristiche personali adat- te allo svolgi- mento della professione i candidati hanno aspetta- tive superiori o diverse da ciò che viene loro offerto altri motiviTotale (v.a.)* % su totale assunzioni TOTALE 35.490 8,7 34,9 26,3 22,7 15,2 0,9 INDUSTRIA 13.080 10,2 38,4 30,6 16,3 13,9 0,8 Industria in senso stretto 7.520 10,1 41,8 28,5 15,5 12,8 1,4 Estrazione di minerali 80 8,1 62,3 20,8 6,5 9,1 1,3 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 570 7,3 34,2 16,5 10,9 31,4 7,0 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 800 8,8 43,6 32,2 14,0 9,4 0,8 Industrie del legno e del mobile 500 11,7 49,1 15,4 8,5 26,9 0,2 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 210 8,3 27,4 34,1 19,7 18,3 0,5 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 290 7,3 22,5 59,0 13,3 4,4 0,7 Industrie della gomma e delle materie plastiche 200 6,9 42,9 28,8 19,2 8,1 1,0 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 330 11,2 28,4 23,3 32,6 15,7 0,0 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 1.940 13,5 49,4 28,4 11,5 10,5 0,3 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 1.510 10,5 36,5 34,2 20,5 6,9 1,9 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 680 9,1 44,9 21,0 20,1 11,1 2,8 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 310 10,6 46,5 23,2 14,6 15,6 0,0 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 110 10,6 43,8 36,2 4,8 15,2 0,0 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 260 4,1 16,4 65,2 13,7 4,7 0,0 Costruzioni 5.310 11,1 34,7 32,0 17,4 15,9 0,0 SERVIZI 22.410 8,1 32,8 23,7 26,5 16,0 0,9 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 890 16,1 36,8 35,0 18,0 7,4 2,8 Commercio all’ingrosso 1.410 9,0 23,6 23,1 40,5 11,6 1,3 Commercio al dettaglio 4.060 8,6 24,9 17,7 33,9 23,2 0,3 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 4.470 9,7 26,9 20,0 37,3 15,5 0,2 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 1.710 6,6 48,1 35,2 11,4 4,8 0,5 Servizi dei media e della comunicazione 330 9,3 21,0 35,0 39,8 4,2 0,0 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 1.420 12,4 44,8 36,0 8,4 9,8 1,1 Servizi avanzati di supporto alle imprese 1.410 7,9 62,7 24,5 8,9 3,8 0,1 Servizi fi nanziari e assicurativi 480 4,6 18,8 36,2 40,2 2,5 2,3 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 2.170 5,4 33,0 19,1 21,0 23,7 3,2 Istruzione e servizi formativi privati 320 5,1 17,2 12,9 67,1 2,8 0,0 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 1.240 4,6 27,7 44,3 23,4 4,3 0,3 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 1.460 10,7 44,0 11,2 21,8 21,2 1,9 Studi professionali 1.040 14,1 21,4 14,6 11,5 52,5 0,0 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 9.610 7,8 40,2 27,2 17,7 14,1 0,8 Nord Est 9.550 9,5 30,9 26,2 28,0 14,1 0,9 Centro 10.100 12,2 26,8 25,0 26,5 20,4 1,3 Sud e Isole 6.230 6,2 45,9 27,2 16,2 10,4 0,3 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 18.010 11,8 39,0 22,9 22,0 15,9 0,1 10-49 dipendenti 4.540 8,2 41,4 23,2 19,9 14,0 1,5 50-249 dipendenti 4.370 7,3 38,8 33,9 14,7 11,8 0,9 250-499 dipendenti 1.940 6,2 17,2 44,9 21,0 14,9 2,0 500 dipendenti e oltre 6.630 6,2 21,8 27,0 32,4 16,6 2,2 Sezione 3. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: principali caratteristiche 51 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** A questa domanda potevano essere date una o due risposte, pertanto il totale delle risposte può superare il 100%. Tavola 26.3 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 considerate di difficile reperimento e azioni previste per trovare la figura ricercata, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domanda 2I.1-2I.6 del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni considerate di diffi cile reperimento Azioni previste per trovare la fi gura ricercata (%)** offerta di una retribuzione superiore alla media o di altri incentivi ricerca della fi gura in altre province si assumerà una fi gura con competenze si- mili da formare in azienda si utilizzeranno modalità di ricerca non seguite in precedenza altroTotale (v.a.)* % su totale assunzioni TOTALE 65.460 16,1 12,1 23,0 46,0 26,0 9,2 INDUSTRIA 25.100 19,5 14,1 22,9 44,5 23,3 7,7 Industria in senso stretto 15.650 21,0 13,5 29,8 44,0 19,1 9,9 Estrazione di minerali 100 10,8 10,7 23,3 47,6 12,6 10,7 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 1.070 13,6 18,6 21,6 41,1 24,1 7,1 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 2.000 22,1 14,3 21,8 45,8 12,7 15,1 Industrie del legno e del mobile 810 19,3 19,9 29,4 42,9 21,1 3,2 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 400 16,0 12,5 19,2 40,4 25,2 15,2 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 600 14,8 9,0 41,6 42,9 19,2 8,5 Industrie della gomma e delle materie plastiche 450 15,5 7,4 22,0 39,1 22,5 17,3 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 570 19,2 9,5 19,7 50,6 20,2 9,3 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 3.740 26,1 13,8 26,1 47,9 17,0 6,4 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 3.320 23,1 12,7 39,1 44,2 20,0 9,5 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 1.710 22,9 11,6 38,1 44,2 21,8 10,9 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 710 23,7 14,5 35,7 23,7 23,0 15,5 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 180 17,8 18,6 10,7 36,7 15,3 21,5 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 460 7,4 5,9 31,4 32,8 45,4 4,1 Costruzioni 8.990 18,7 15,6 10,3 46,1 29,4 4,2 SERVIZI 40.360 14,5 10,9 23,0 47,0 27,7 10,1 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 1.120 20,2 10,3 8,3 35,8 33,7 13,9 Commercio all’ingrosso 1.930 12,3 13,3 19,5 43,5 28,2 11,1 Commercio al dettaglio 6.270 13,2 14,1 20,4 50,2 23,2 11,5 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 9.320 20,2 14,6 18,3 40,0 37,6 6,4 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 2.600 10,0 10,1 34,7 35,7 32,1 9,5 Servizi dei media e della comunicazione 480 13,2 31,2 22,1 57,7 12,4 14,5 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 2.590 22,6 6,8 31,3 58,4 21,6 6,4 Servizi avanzati di supporto alle imprese 3.050 17,2 3,0 43,9 63,2 14,5 7,4 Servizi fi nanziari e assicurativi 1.030 10,0 15,6 26,2 48,0 22,1 24,3 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 3.340 8,3 2,6 10,8 61,6 28,4 11,0 Istruzione e servizi formativi privati 590 9,4 15,5 14,3 39,4 20,3 23,3 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 4.260 15,7 6,2 34,5 31,1 31,3 17,0 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 2.560 18,8 18,8 14,5 52,0 19,3 5,4 Studi professionali 1.240 16,8 1,0 10,6 61,9 22,8 4,3 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 19.380 15,7 10,5 29,6 45,5 26,3 11,3 Nord Est 17.730 17,7 13,1 23,8 44,0 24,3 8,0 Centro 16.440 19,8 10,8 15,3 53,8 25,9 7,8 Sud e Isole 11.910 11,9 15,1 21,6 39,3 28,1 9,4 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 27.800 18,2 10,2 14,2 48,2 24,2 6,5 10-49 dipendenti 8.000 14,4 12,6 19,4 44,5 19,0 8,8 50-249 dipendenti 8.310 13,9 11,6 26,4 35,3 30,7 8,8 250-499 dipendenti 4.650 14,9 16,0 34,2 51,2 21,3 18,3 500 dipendenti e oltre 16.700 15,5 14,3 34,3 47,1 31,3 11,5 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 52 Tavola 27 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e segnalazioni del genere ritenuto più adatto allo svolgimento della professione, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domanda 2D.1-2G.1 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagionali (v.a.)* di cui (% sul totale assunzioni) uomini donne ugualmenteadatti TOTALE 406.820 31,5 18,9 49,6 INDUSTRIA 128.740 63,2 9,4 27,3 Industria in senso stretto 74.550 50,7 12,8 36,5 Estrazione di minerali 950 49,4 4,2 46,4 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 7.860 37,1 18,3 44,7 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 9.050 29,3 37,5 33,2 Industrie del legno e del mobile 4.220 62,2 14,2 23,7 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 2.500 45,5 13,0 41,5 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 4.040 31,0 10,3 58,7 Industrie della gomma e delle materie plastiche 2.870 57,1 12,1 30,8 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 2.970 70,3 8,9 20,8 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 14.330 73,1 5,6 21,3 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 14.360 53,4 4,7 41,9 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 7.440 36,8 9,4 53,8 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 2.970 61,0 9,9 29,2 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 990 36,5 22,6 40,9 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 6.210 31,8 4,7 63,5 Costruzioni 47.980 86,6 4,9 8,4 SERVIZI 278.080 16,9 23,3 59,8 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 5.540 56,3 15,6 28,1 Commercio all’ingrosso 15.690 33,7 17,4 48,9 Commercio al dettaglio 47.420 15,7 25,4 58,9 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 46.140 20,7 26,3 53,0 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 25.940 37,6 4,4 58,0 Servizi dei media e della comunicazione 3.590 12,3 10,4 77,4 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 11.460 10,1 10,4 79,6 Servizi avanzati di supporto alle imprese 17.730 9,0 12,4 78,6 Servizi fi nanziari e assicurativi 10.300 5,6 7,7 86,8 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 39.970 10,8 33,6 55,6 Istruzione e servizi formativi privati 6.280 4,3 30,4 65,3 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 27.070 2,6 28,4 68,9 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 13.590 14,8 32,7 52,5 Studi professionali 7.370 8,8 52,4 38,8 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 123.110 25,2 18,9 55,9 Nord Est 100.450 28,1 20,1 51,8 Centro 82.960 29,1 20,6 50,3 Sud e Isole 100.300 44,8 16,3 38,9 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 152.350 47,0 25,1 27,9 10-49 dipendenti 55.560 42,2 17,1 40,7 50-249 dipendenti 59.830 29,4 13,3 57,3 250-499 dipendenti 31.300 17,4 14,7 68,0 500 dipendenti e oltre 107.780 9,5 15,4 75,1 Sezione 3. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: principali caratteristiche 53 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Tavola 28 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per classe di età, settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domanda 2D.1-2G.2 del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagionali (v.a.)* Classi di età (%) fi no a 24 anni 25-29 anni 30-44 anni 45-54 anni oltre 54 anni non rilevante TOTALE 406.820 9,3 26,1 22,4 2,6 0,5 39,1 INDUSTRIA 128.740 8,5 24,1 27,7 4,2 0,7 34,8 Industria in senso stretto 74.550 8,8 27,8 29,5 3,5 0,5 29,9 Estrazione di minerali 950 2,7 36,0 35,0 3,5 0,3 22,5 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 7.860 11,9 22,4 26,5 2,9 0,4 35,8 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 9.050 8,8 25,2 25,5 5,4 0,4 34,8 Industrie del legno e del mobile 4.220 12,5 24,8 29,2 5,5 0,9 27,1 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 2.500 13,6 29,5 22,7 2,8 0,8 30,7 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 4.040 3,7 27,1 32,5 2,7 0,3 33,6 Industrie della gomma e delle materie plastiche 2.870 9,4 23,0 28,9 3,1 0,0 35,6 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 2.970 6,0 22,8 30,8 5,0 1,4 34,0 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 14.330 8,1 27,4 30,6 4,4 0,5 29,1 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 14.360 7,8 34,7 32,7 2,4 0,3 22,1 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 7.440 9,0 29,1 30,1 1,6 0,8 29,4 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 2.970 9,2 26,0 29,7 3,8 0,2 31,2 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 990 12,6 25,6 18,9 4,0 1,2 37,7 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 6.210 10,4 26,3 32,2 1,7 0,9 28,5 Costruzioni 47.980 7,9 18,2 24,3 5,5 0,9 43,1 SERVIZI 278.080 9,7 27,1 20,0 1,8 0,4 41,1 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 5.540 16,4 27,7 20,3 3,7 0,9 30,9 Commercio all’ingrosso 15.690 10,6 33,7 21,5 4,0 0,3 29,9 Commercio al dettaglio 47.420 18,8 35,3 12,7 1,5 0,3 31,5 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 46.140 14,0 23,9 18,2 2,1 0,4 41,5 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 25.940 3,3 25,4 33,2 2,7 0,6 34,8 Servizi dei media e della comunicazione 3.590 3,2 26,5 35,4 1,0 0,1 33,8 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 11.460 4,9 31,9 24,7 1,9 0,1 36,6 Servizi avanzati di supporto alle imprese 17.730 9,4 37,5 18,5 1,1 0,0 33,5 Servizi fi nanziari e assicurativi 10.300 9,7 48,0 22,4 1,1 0,1 18,7 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 39.970 2,5 15,6 22,5 1,5 0,5 57,4 Istruzione e servizi formativi privati 6.280 1,8 18,9 23,8 0,5 0,4 54,7 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 27.070 2,0 17,1 16,4 1,1 0,3 63,1 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 13.590 19,9 23,5 12,4 1,4 0,9 42,0 Studi professionali 7.370 6,2 36,3 24,4 2,3 0,9 30,0 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 123.110 8,5 28,7 22,9 2,5 0,6 36,8 Nord Est 100.450 7,6 24,4 22,8 2,7 0,4 42,1 Centro 82.960 11,1 27,1 24,3 2,0 0,5 34,9 Sud e Isole 100.300 10,6 23,9 19,9 3,0 0,4 42,2 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 152.350 13,9 25,5 22,3 4,2 0,9 33,2 10-49 dipendenti 55.560 6,9 21,6 23,6 3,5 0,7 43,7 50-249 dipendenti 59.830 3,5 23,3 26,2 2,0 0,2 44,9 250-499 dipendenti 31.300 6,0 29,7 21,1 0,9 0,0 42,2 500 dipendenti e oltre 107.780 8,3 30,0 20,3 0,6 0,0 40,8 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 54 Tavola 29 - Assunzioni “part time” non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domande 2D.3-2G.2-2G.3 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Il segno (-) indica l’assenza di imprese nell’incrocio indicato. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagionali “part time” di cui (%) in imprese con meno di 50 dip. fi no a 29 anni senza esperienza specifi ca Valori assoluti* % su totale assunzioni TOTALE 108.780 26,7 45,2 34,9 53,7 INDUSTRIA 9.390 7,3 85,4 27,7 50,6 Industria in senso stretto 5.570 7,5 84,3 29,5 50,5 Estrazione di minerali 40 -- -- -- -- Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 1.110 14,2 87,2 40,3 65,2 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 1.330 14,7 76,7 32,0 42,3 Industrie del legno e del mobile 490 11,7 93,1 16,6 54,4 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 250 10,1 94,5 23,7 54,2 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 140 3,3 47,4 23,7 25,9 Industrie della gomma e delle materie plastiche 160 5,5 75,5 28,3 53,5 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 320 10,8 96,3 14,0 30,5 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 600 4,2 86,0 26,5 51,0 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 400 2,8 74,2 27,8 54,4 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 320 4,3 84,8 34,4 48,0 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 240 8,2 98,8 28,0 51,4 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 160 15,7 92,9 31,4 52,6 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 610 9,8 31,0 14,1 78,7 Costruzioni 3.210 6,7 97,8 27,1 45,5 SERVIZI 99.390 35,7 41,4 35,6 54,0 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 1.150 20,7 95,9 39,8 49,3 Commercio all’ingrosso 3.760 24,0 67,8 54,9 67,0 Commercio al dettaglio 18.940 39,9 25,2 61,6 61,8 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 19.650 42,6 63,9 43,2 47,9 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 3.910 15,1 21,1 26,4 45,6 Servizi dei media e della comunicazione 580 16,2 43,6 64,5 71,9 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 1.390 12,1 70,4 36,3 52,0 Servizi avanzati di supporto alle imprese 4.130 23,3 71,3 51,6 30,0 Servizi fi nanziari e assicurativi 1.080 10,5 60,4 50,5 64,5 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 23.050 57,7 21,5 13,4 67,5 Istruzione e servizi formativi privati 2.610 41,6 53,2 20,5 40,6 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 12.540 46,3 20,7 17,6 34,9 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 4.220 31,1 76,2 38,9 57,0 Studi professionali 2.390 32,4 100,0 26,4 51,9 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 31.900 25,9 38,2 36,1 53,4 Nord Est 28.130 28,0 35,6 27,8 51,9 Centro 21.190 25,5 43,4 36,3 55,3 Sud e Isole 27.550 27,5 64,5 39,8 54,8 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 38.950 25,6 - 43,5 52,1 10-49 dipendenti 10.230 18,4 - 18,0 46,0 50-249 dipendenti 13.930 23,3 - 24,1 46,2 250-499 dipendenti 9.590 30,6 - 35,0 59,4 500 dipendenti e oltre 36.080 33,5 - 34,6 59,0 Sezione 3. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: principali caratteristiche 55 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Tavola 30 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 di personale immigrato, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domande 2G.2-2G.3-2J-2K del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagionali di personale immigrato di cui su valore massimo (%) con ne- cessità di ulteriore formazione fi no a 29 anni senza esperienza specifi ca Minimo (v.a.)* % su tot. assunzioni Massimo (v.a.)* % su tot. assunzioni TOTALE 38.790 9,5 60.570 14,9 80,7 29,8 51,1 INDUSTRIA 13.950 10,8 18.230 14,2 71,7 23,2 47,2 Industria in senso stretto 7.210 9,7 8.910 12,0 81,9 28,8 49,9 Estrazione di minerali 30 -- 30 -- -- -- -- Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 780 9,9 1.030 13,1 73,9 28,6 63,3 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 1.000 11,1 1.200 13,3 84,4 35,4 45,8 Industrie del legno e del mobile 510 12,1 560 13,3 73,1 31,1 55,7 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 180 7,3 200 8,1 74,8 25,7 58,4 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 220 5,4 270 6,6 85,8 38,8 61,9 Industrie della gomma e delle materie plastiche 370 12,8 480 16,6 78,6 23,7 68,5 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 250 8,3 270 9,0 77,2 18,4 51,3 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 1.690 11,8 2.140 15,0 79,8 23,5 45,3 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 1.070 7,4 1.460 10,1 92,9 31,8 42,5 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 650 8,8 800 10,7 86,9 36,6 50,1 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 350 11,6 370 12,3 81,6 13,2 29,9 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 110 11,1 120 11,6 65,2 37,4 63,5 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 370 5,9 1.040 16,8 92,0 6,1 85,4 Costruzioni 6.380 13,3 8.280 17,3 58,3 19,2 39,6 SERVIZI 24.840 8,9 42.340 15,2 84,6 32,7 52,8 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 290 5,2 300 5,3 65,9 53,4 67,2 Commercio all’ingrosso 770 4,9 1.370 8,8 95,5 35,2 70,2 Commercio al dettaglio 1.300 2,7 3.910 8,2 97,5 79,6 68,9 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 7.670 16,6 12.110 26,3 77,0 29,3 51,2 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 2.470 9,5 3.430 13,2 78,0 16,7 55,1 Servizi dei media e della comunicazione 110 3,1 200 5,5 74,2 17,7 59,1 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 350 3,0 730 6,3 93,8 38,2 61,7 Servizi avanzati di supporto alle imprese 770 4,4 2.550 14,4 98,0 64,6 17,9 Servizi fi nanziari e assicurativi 210 2,0 260 2,6 74,2 37,9 49,2 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 4.820 12,1 8.410 21,0 84,5 11,6 58,7 Istruzione e servizi formativi privati 350 5,6 490 7,8 76,4 33,1 45,8 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 2.930 10,8 5.380 19,9 91,9 19,1 38,5 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 1.460 10,7 1.850 13,6 73,8 40,3 42,5 Studi professionali 1.340 18,2 1.350 18,3 87,2 75,9 90,1 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 11.920 9,7 19.630 15,9 83,5 33,6 49,8 Nord Est 9.700 9,7 16.430 16,4 84,5 21,8 51,4 Centro 9.390 11,3 13.650 16,5 78,8 32,7 54,2 Sud e Isole 7.790 7,8 10.860 10,8 72,4 31,5 49,0 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 17.700 11,6 21.410 14,1 68,7 36,4 49,9 10-49 dipendenti 7.270 13,1 9.500 17,1 71,5 20,9 52,2 50-249 dipendenti 7.070 11,8 11.270 18,8 84,5 17,3 45,7 250-499 dipendenti 1.450 4,6 3.160 10,1 97,6 27,0 59,7 500 dipendenti e oltre 5.300 4,9 15.230 14,1 97,0 36,1 54,3 SEZIONE 4 Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: le professioni richieste Nella presente sezione sono considerate le assunzioni non stagionali, con l’esclusione quindi delle assunzioni previste a tempo determinato destinate a svolgere attività e lavorazioni di carattere stagionale Sezione 4. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: le professioni richieste 59 Tavola 31 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per grandi gruppi professionali e livello di istruzione segnalato, per tipologia contrattuale Cfr. domande 2B-2D.1-2D.2-2D.5 del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali (v.a.)* di cui contratti a (%) tempo indeter- minato appren- distato inseri- mento tempo determinato fi nalizzati alla altri prova di nuovo per- sonale sostituz. tempora- nea di per- sonale** copertura di un picco di attività TOTALE 406.820 41,0 9,4 1,7 10,2 10,7 24,4 2,7 GRANDI GRUPPI PROFESSIONALI 1. Dirigenti 1.420 92,2 -- -- 2,5 1,5 3,0 0,2 2. Professioni intellettuali, scientifi che e di elevata specializzazione 31.190 46,4 8,0 3,4 7,4 9,1 23,2 2,5 3. Professioni tecniche 55.790 49,4 8,8 1,7 11,6 9,9 17,5 1,2 4. Professioni esecutive nel lavoro d’uffi cio 57.800 46,4 14,1 1,3 10,7 9,8 16,7 0,9 5. Professioni qualifi cate nelle attività commerciali e nei servizi 108.600 27,9 11,6 3,1 9,7 15,4 27,1 5,2 6. Artigiani, operai specializzati e agricoltori 61.930 40,9 10,7 0,6 10,2 4,8 30,9 1,8 7. Conduttori di impianti e operai di macchinari fi ssi e mobili 34.280 40,3 6,6 1,4 15,5 7,7 26,6 1,8 8. Professioni non qualifi cate 55.810 48,5 2,0 0,1 7,4 13,0 26,3 2,7 LIVELLI DI ISTRUZIONE Livello universitario 58.890 51,7 7,7 2,9 9,0 10,8 16,9 1,0 Livello secondario e post-secondario 166.340 39,7 12,3 1,8 11,3 10,3 22,1 2,4 Qualifi ca di formazione professionale o diploma professionale 50.020 40,4 12,0 0,6 8,2 10,1 25,5 3,2 Nessuna formazione specifi ca 131.570 37,9 5,4 1,6 9,9 11,4 30,1 3,6 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** Per maternità, aspettativa, ferie, malattia Il segno (--) indica l’assenza di valori nell’incrocio indicato. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 60 Tavola 32 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e tipologia contrattuale Cfr. domande 2B-2D.1-2D.2-2D.5 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** Per maternità, aspettativa, ferie, malattia. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagionali (v.a.)* di cui contratti a (%) tempo indeter- minato appren- distato inseri- mento tempo determinato fi nalizzati alla altri prova di nuovo per- sonale sostituz. tempora- nea di personale ** copertura di un picco di attività TOTALE 406.820 41,0 9,4 1,7 10,2 10,7 24,4 2,7 1. Dirigenti 1.420 92,2 -- -- 2,5 1,5 3,0 0,2 123 Direttori e dirigenti dipartimentali di aziende 860 95,9 -- -- 2,0 0,5 0,3 0,2 122 Direttori e dirigenti generali di aziende 430 86,8 -- -- 0,2 3,9 9,0 0,0 131 Responsabili di piccole aziende 130 85,8 -- -- 13,4 0,0 0,0 0,8 2. Professioni intellettuali, scientifi che e di elevata specializzazione 31.190 46,4 8,0 3,4 7,4 9,1 23,2 2,5 211 Specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fi siche e naturali 6.420 57,8 12,0 10,1 7,3 4,5 7,7 0,8 221 Ingegneri e professioni assimilate 6.160 66,7 5,7 3,4 11,0 3,0 8,9 1,3 251 Specialisti delle scienze gestionali, commerciali e bancarie 5.940 57,5 14,3 2,4 6,0 6,1 13,2 0,4 264 Professori di scuola primaria, pre–primaria e professioni assimilate 3.370 12,4 0,6 0,0 5,4 22,7 56,3 2,8 265 Altri specialisti dell’educazione e della formazione 2.540 20,6 2,1 0,3 6,4 15,5 54,4 0,7 263 Professori di scuola secondaria, post-secondaria e professioni assimilate 1.560 1,2 0,0 0,0 3,0 17,7 77,9 0,1 255 Specialisti in discipline artistico-espressive 1.350 11,6 3,0 0,2 6,5 2,7 38,5 37,5 253 Specialisti in scienze sociali 1.250 70,7 18,3 2,2 3,0 3,2 2,1 0,5 231 Specialisti nelle scienze della vita 1.230 33,2 6,2 0,0 16,6 34,1 9,9 0,0 254 Specialisti in discipline linguistiche, letterarie e documentali 490 55,1 17,1 0,0 13,6 7,8 6,2 0,2 241 Medici 380 71,4 2,9 1,3 3,1 4,9 16,4 0,0 252 Specialisti in scienze giuridiche 300 81,3 2,0 6,7 3,3 4,7 2,0 0,0 222 Architetti, urbanisti e specialisti del recupero e della conservazione del territorio 210 29,1 0,9 0,0 0,5 0,9 68,5 0,0 3. Professioni tecniche 55.790 49,4 8,8 1,7 11,6 9,9 17,5 1,2 331 Tecnici dell’organizzazione e dell’amministrazione delle attività produttive 12.250 39,5 11,2 1,2 8,2 8,5 30,9 0,5 333 Tecnici dei rapporti con i mercati 10.620 58,9 6,1 1,9 17,7 4,5 9,7 1,2 321 Tecnici della salute 8.430 39,3 3,4 0,3 6,5 31,3 18,0 1,2 312 Tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni 5.390 52,9 14,4 0,7 11,2 2,5 17,0 1,2 313 Tecnici in campo ingegneristico 4.910 57,2 11,9 2,5 11,7 3,2 10,6 2,8 334 Tecnici della distribuzione commerciale e professioni assimilate 2.840 57,0 4,5 3,9 16,4 6,0 11,8 0,5 315 Tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi 2.820 49,9 8,5 3,4 14,9 3,6 17,6 2,1 332 Tecnici delle attività fi nanziarie e assicurative 2.650 61,6 7,8 2,5 10,3 8,1 8,9 0,9 317 Tecnici di apparecchiature ottiche e audio-video 980 62,4 10,3 0,3 0,4 1,3 21,7 3,5 316 Tecnici del trasporto aereo, navale e ferroviario 910 66,4 0,3 0,2 23,8 0,4 8,6 0,2 318 Tecnici della sicurezza e della protezione ambientale 760 51,3 6,7 1,8 23,2 10,4 5,9 0,7 314 Tecnici conduttori impianti produttivi in continuo e di reti idriche ed energetiche 750 46,2 34,0 15,5 1,2 0,4 2,5 0,0 342 Insegnanti nella formazione professionale, istruttori, allenatori, atleti e profess.simili 530 27,0 6,3 0,0 16,0 25,7 22,9 2,1 311 Tecnici delle scienze quantitative, fi siche e chimiche 510 30,5 20,3 1,6 25,2 8,8 11,7 2,0 345 Tecnici dei servizi sociali 450 33,0 0,0 0,0 3,8 26,3 35,8 1,1 344 Tecnici dei servizi culturali 400 58,5 12,0 0,5 6,8 15,3 6,5 0,5 341 Professioni tecniche delle attività turistiche, ricettive e assimilate 300 17,6 13,2 0,0 8,1 28,1 24,7 8,1 343 Tecnici dei servizi ricreativi 260 51,0 0,8 0,4 0,8 9,5 37,3 0,4 Altre professioni -- -- -- -- -- -- -- -- 4. Professioni esecutive nel lavoro d’uffi cio 57.800 46,4 14,1 1,3 10,7 9,8 16,7 0,9 411 Impiegati addetti alla segreteria e agli affari generali 23.090 45,9 17,8 1,2 11,0 12,6 10,5 1,1 Sezione 4. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: le professioni richieste 61 431 Impiegati addetti alla gestione amministrativa della logistica 12.420 49,0 17,8 1,4 11,2 5,3 14,6 0,7 422 Impiegati addetti all’accoglienza e all’informazione della clientela 7.660 43,1 5,3 0,5 16,5 11,4 21,4 1,8 421 Impiegati addetti agli sportelli e ai movimenti di denaro 5.360 41,5 18,1 4,0 6,7 16,4 12,6 0,6 412 Impiegati addetti alle macchine d’uffi cio 4.100 15,8 4,4 0,6 10,3 3,3 65,0 0,6 441 Impiegati addetti al controllo di documenti e allo smistamento e recapito della posta 3.620 90,7 0,4 0,9 1,9 1,4 4,8 0,1 432 Impiegati addetti alla gestione economica, contabile e fi nanziaria 1.300 42,7 20,7 0,0 11,2 9,4 15,8 0,2 442 Impiegati addetti all’archiviazione e conservazione della documentazione 240 45,2 2,9 0,4 8,7 10,8 30,7 1,2 5. Professioni qualifi cate nelle attività commerciali e nei servizi 108.600 27,9 11,6 3,1 9,7 15,4 27,1 5,2 512 Addetti alle vendite 46.670 25,9 11,4 5,7 12,0 15,0 28,3 1,7 522 Esercenti e addetti nelle attività di ristorazione 37.070 27,9 12,1 1,2 9,2 9,7 28,5 11,6 544 Professioni qualifi cate nei servizi personali e assimilati 9.650 36,5 0,5 1,0 6,0 33,6 21,6 0,8 531 Professioni qualifi cate nei servizi sanitari e sociali 4.720 27,4 0,4 0,3 3,3 35,9 32,0 0,6 543 Operatori della cura estetica 3.940 18,6 49,9 1,8 6,3 11,2 5,8 6,4 548 Professioni qualifi cate nei servizi di sicurezza, vigilanza e custodia 3.490 38,0 11,7 0,9 8,1 14,3 24,7 2,3 513 Altre professioni qualifi cate nelle attività commerciali 1.490 38,2 13,9 2,0 10,5 8,8 21,3 5,3 542 Professioni qualifi cate nei servizi ricreativi, culturali e assimilati 720 39,1 4,7 0,0 4,0 13,7 36,3 2,2 546 Esercenti e addetti di agenzie per il disbrigo di pratiche e assimilate 420 2,9 29,2 0,0 13,0 10,8 41,4 2,7 523 Assistenti di viaggio e professioni assimilate 400 26,6 2,3 1,3 0,3 3,8 61,2 4,8 Altre professioni 60 65,6 1,6 0,0 7,8 12,5 12,5 0,0 6. Artigiani, operai specializzati e agricoltori 61.930 40,9 10,7 0,6 10,2 4,8 30,9 1,8 612 Artigiani e operai specializzati delle costruzioni e nal mantenimento di strutture edili 17.190 54,5 2,2 0,4 1,9 1,0 38,5 1,6 613 Artigiani e operai specializzati addetti alle rifi niture delle costruzioni 9.050 29,4 23,9 0,2 11,5 3,1 31,9 0,1 623 Meccanici artigianali, montatori, riparatori e manutentori di macchine fi sse e mobili 7.100 40,0 14,4 0,9 15,6 4,5 24,2 0,4 621 Fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori carpenteria metall. e profess.simili 5.410 27,5 8,6 0,2 14,3 5,8 40,8 2,8 624 Artigiani e operai specializz. di installazione e manut. attrezz. elettriche e elettron. 4.760 49,5 13,3 1,1 9,3 3,8 22,4 0,5 622 Fabbri ferrai costruttori di utensili e assimilati 4.060 40,8 11,8 0,8 15,7 9,2 20,8 0,9 651 Artigiani e operai specializzati delle lavorazioni alimentari 3.580 27,5 16,4 0,4 17,2 7,5 21,6 9,4 653 Artigiani e operai specializzati del tessile e dell’abbigliamento 2.740 36,9 9,7 1,6 15,8 18,5 17,4 0,2 654 Artigiani e operai specializzati nella lavor. del cuoio, delle pelli e delle calzature 1.830 34,3 6,7 0,1 14,5 9,8 34,5 0,2 615 Artigiani e operai specializzati addetti alla pulizia e all’igiene degli edifi ci 1.240 65,9 0,5 0,1 7,1 14,0 12,4 0,0 614 Artigiani e operai specializzati di pitturazione e pulizia degli esterni degli edifi ci 1.010 26,1 0,6 0,0 1,2 0,9 71,2 0,0 633 Artigiani artista del legno, del tessuto, del cuoio e di materiali assimilati 930 40,2 14,7 0,0 17,0 4,8 21,8 1,5 631 Artigiani e operai specializzati della meccanica di precisione su metalli e mater. simili 840 27,8 14,3 1,7 9,4 8,9 37,8 0,0 634 Artigiani e operai specializzati delle attività poligrafi che 610 33,3 26,1 0,2 21,0 5,2 12,5 1,8 652 Attrezzisti, operai e artigiani del trattamento del legno e assimilati 560 39,1 7,8 0,0 29,4 1,1 22,2 0,4 611 Brillatori, tagliatori di pietre, coltivatori di saline e professioni assimilate 340 27,5 6,2 4,1 12,4 7,4 42,3 0,0 (segue) Tavola 32 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e tipologia contrattuale Cfr. domande 2B-2D.1-2D.2-2D.5 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** Per maternità, aspettativa, ferie, malattia. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagionali (v.a.)* di cui contratti a (%) tempo indeter- minato appren- distato inseri- mento tempo determinato fi nalizzati alla altri prova di nuovo per- sonale sostituz. tempora- nea di personale ** copertura di un picco di attività Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 62 655 Artigiani e operai specializzati dell’industria dello spettacolo 320 5,3 0,6 0,3 1,3 2,8 18,6 71,1 641 Agricoltori e operai agricoli specializzati 230 25,7 0,0 13,3 2,7 10,2 48,2 0,0 632 Vasai, soffi atori e formatori di vetrerie e professioni assimilate 130 43,4 14,7 0,0 12,4 7,0 21,7 0,8 Altre professioni -- -- -- -- -- -- -- -- 7. Conduttori di impianti e operai di macchinari fi ssi e mobili 34.280 40,3 6,6 1,4 15,5 7,7 26,6 1,8 742 Conduttori di veicoli a motore e a trazione animale 11.970 45,0 2,9 1,8 11,0 13,3 24,2 1,8 744 Conduttori di macchine movimento terra, sollevamento e maneggio dei materiali 4.180 49,5 3,2 0,0 22,2 1,6 23,0 0,4 727 Operai addetti all’assemblaggio di prodotti industriali 3.050 32,3 14,1 0,5 17,7 4,8 28,7 1,9 717 Operatori di catene di montaggio automatizzate e di robot industriali 2.130 43,1 9,6 0,0 25,4 1,2 15,9 4,8 726 Operai addetti a macchinari dell’industria tessile, delle confezioni e assimilati 2.120 26,6 15,9 0,0 15,1 9,7 32,2 0,5 728 Operai addetti a macchine confezionatrici di prodotti industriali 1.680 31,6 10,5 1,1 12,9 6,9 35,3 1,7 723 Conduttori di macchinari per la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche 1.410 33,1 4,4 1,6 18,7 5,8 30,7 5,7 741 Conduttori convogli ferroviari e altri manovratori di veicoli su rotaie e impianti a fune 1.230 59,3 12,0 7,6 9,4 2,2 9,1 0,3 715 Oper.macchin.e impianti per raffi n.gas e prod.petroliferi e per la fabbr.di prod.chimici 1.160 23,1 10,4 1,9 10,1 8,9 43,2 2,4 712 Operatori di impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli 1.010 28,3 5,7 0,6 35,2 4,8 22,3 3,1 732 Operai addetti a macchinari fi ssi per l’industria alimentare 960 26,2 4,0 2,6 5,7 4,7 55,6 1,3 721 Operai macchine automatiche e semiautom. lavorazioni metalliche e per prod.minerali 880 48,5 4,1 0,8 15,4 3,9 26,0 1,3 745 Marinai di coperta e operai assimilati 810 39,8 0,1 2,5 2,2 0,0 54,6 0,7 716 Condutt.impianti prod.energia termica e vapore, recup. rifi uti e trattam.-distribuz.acque 490 61,1 1,4 0,0 11,1 6,5 19,6 0,2 714 Conduttori di impianti per la trasformazione del legno e la fabbricazione della carta 330 19,5 20,7 10,2 17,7 16,5 11,1 4,5 713 Conduttori di forni e altri impianti per la lavor.del vetro, della ceramica e mater.simili 260 29,6 6,6 3,1 42,8 5,1 9,7 3,1 725 Conduttori di macchinari per tipografi a e stampa su carta e cartone 190 23,2 16,8 0,0 29,7 12,4 17,8 0,0 724 Operai addetti a macchinari in impianti per la produzione in serie di articoli in legno 180 19,7 9,3 0,0 33,9 5,5 31,7 0,0 718 Conduttori di impianti per la trasformazione dei minerali 100 38,6 32,7 2,0 25,7 0,0 1,0 0,0 722 Operai di rivestimenti metallici, galvanoplastica e fabbricazione di prodotti fotografi ci 80 47,5 2,5 0,0 3,8 10,0 36,3 0,0 711 Conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali 60 20,3 1,7 0,0 32,2 5,1 40,7 0,0 8. Professioni non qualifi cate 55.810 48,5 2,0 0,1 7,4 13,0 26,3 2,7 814 Personale non qualifi cato nei servizi di pulizia 37.190 49,7 1,1 0,1 7,2 15,5 23,1 3,5 813 Personale non qualifi cato addetto allo spostamento e alla consegna merci 7.490 54,0 3,7 0,3 9,6 8,6 21,7 2,0 842 Personale non qualifi cato delle costruzioni e professioni assimilate 5.080 39,1 4,7 0,0 3,2 5,2 47,7 0,0 843 Personale non qualifi cato nella manifattura 3.710 40,9 2,4 0,1 11,2 7,9 36,9 0,6 816 Personale non qualifi cato addetto ai servizi di custodia di edifi ci, attrezzature e beni 1.120 48,3 4,2 0,9 11,6 7,1 27,0 0,8 815 Personale non qualifi cato nei servizi di istruzione e sanitari 530 27,2 3,6 0,0 4,0 26,1 38,4 0,8 Altre professioni 690 51,3 6,1 0,0 3,8 9,4 26,0 3,5 (segue) Tavola 32 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e tipologia contrattuale Cfr. domande 2B-2D.1-2D.2-2D.5 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** Per maternità, aspettativa, ferie, malattia. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagionali (v.a.)* di cui contratti a (%) tempo indeter- minato appren- distato inseri- mento tempo determinato fi nalizzati alla altri prova di nuovo per- sonale sostituz. tempora- nea di personale ** copertura di un picco di attività Sezione 4. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: le professioni richieste 63 Tavola 33 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e per il 2011, in complesso e secondo l’esperienza richiesta, per grandi gruppi professionali e macrosettore di attività Cfr. domande 2D.1-2D.5-2B-2G.3 del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2011-20122 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I valori 2011 sono stati ricalcolati in armonia con l’attuale classifi cazione delle professioni. Tuttavia, in conseguenza dell’introduzione di fi gure prima non esistenti e dell’eliminazione di fi gure ritenute obsolete, i valori 2012 non risultano perfettamente confrontabili con quelli degli anni precedenti. Assunzioni non stagionali 2012 di cui (%) Assunzioni non stagionali 2011con specifi ca esperienza senza specifi ca esperienza Valore assolu- to* distribuz. % profes- sionale nello stesso settore totale generica espe- rienza di lavoro senza espe- rienza totale Valore assolu- to* distri- buz. % TOTALE 406.820 100,0 20,9 33,1 54,0 18,9 27,1 46,0 595.160 100,0 Dirigenti, impiegati con elevata specializzazione e tecnici 88.400 21,7 34,4 32,4 66,8 11,7 21,5 33,2 121.070 20,3 1 Dirigenti 1.420 0,3 55,8 37,6 93,4 4,8 1,8 6,6 1.740 0,3 2 Professioni intellettuali, scientifi che e di elevata specializzazione 31.190 7,7 42,4 29,3 71,7 9,7 18,6 28,3 34.880 5,9 3 Professioni tecniche 55.790 13,7 29,3 34,0 63,4 12,9 23,7 36,6 84.450 14,2 Impiegati, professioni commerciali e nei servizi 166.400 40,9 15,6 33,0 48,6 22,5 28,9 51,4 210.430 35,4 4 Professioni esecutive nel lavoro d’uffi cio 57.800 14,2 16,4 28,4 44,8 28,4 26,8 55,2 79.390 13,3 5 Professioni qualifi cate nelle attività commerciali e nei servizi 108.600 26,7 15,2 35,5 50,6 19,3 30,0 49,4 131.040 22,0 Operai specializzati e conduttori di impianti e macchine 96.210 23,6 26,0 38,3 64,3 15,7 20,0 35,7 190.460 32,0 6 Artigiani, operai specializzati e agricoltori 61.930 15,2 28,0 38,4 66,4 15,1 18,5 33,6 123.270 20,7 7 Conduttori di impianti e operai di macchinari fi ssi e mobili 34.280 8,4 22,3 38,3 60,6 16,7 22,7 39,4 67.190 11,3 Professioni non qualifi cate 55.810 13,7 6,6 25,3 31,9 25,3 42,8 68,1 73.200 12,3 di cui INDUSTRIA 128.740 100,0 25,9 35,4 61,4 16,1 22,5 38,6 229.060 100,0 Dirigenti, impiegati con elevata specializzazione e tecnici 26.540 20,6 36,7 32,3 69,0 10,6 20,4 31,0 38.600 16,9 1 Dirigenti 550 0,4 70,3 25,5 95,8 3,1 1,1 4,2 690 0,3 2 Professioni intellettuali, scientifi che e di elevata specializzazione 7.230 5,6 44,8 30,8 75,6 8,8 15,5 24,4 9.740 4,3 3 Professioni tecniche 18.770 14,6 32,6 33,1 65,7 11,5 22,8 34,3 28.170 12,3 Impiegati, professioni commerciali e nei servizi 14.060 10,9 19,0 28,4 47,5 29,2 23,3 52,5 20.510 9,0 4 Professioni esecutive nel lavoro d’uffi cio 11.250 8,7 18,5 27,6 46,1 31,0 22,9 53,9 16.610 7,3 5 Professioni qualifi cate nelle attività commerciali e nei servizi 2.800 2,2 21,1 31,7 52,8 22,2 25,1 47,2 3.900 1,7 Operai specializzati e conduttori di impianti e macchine 76.410 59,4 26,1 38,3 64,4 15,4 20,2 35,6 152.020 66,4 6 Artigiani, operai specializzati e agricoltori 54.450 42,3 28,4 39,7 68,0 13,6 18,4 32,0 108.810 47,5 7 Conduttori di impianti e operai di macchinari fi ssi e mobili 21.960 17,1 20,4 34,8 55,2 19,9 24,9 44,8 43.210 18,9 Professioni non qualifi cate 11.730 9,1 9,0 32,3 41,3 17,3 41,4 58,7 17.930 7,8 di cui Industria in senso stretto 74.550 100,0 27,8 29,1 56,9 18,4 24,7 43,1 131.930 57,6 Dirigenti, impiegati con elevata specializzazione e tecnici 20.930 28,1 39,5 31,0 70,5 10,5 19,0 29,5 29.000 12,7 1 Dirigenti 490 0,7 72,7 23,7 96,4 2,4 1,2 3,6 640 0,3 2 Professioni intellettuali, scientifi che e di elevata specializzazione 6.240 8,4 45,1 30,5 75,6 7,7 16,8 24,4 8.150 3,6 3 Professioni tecniche 14.190 19,0 35,9 31,5 67,4 12,0 20,6 32,6 20.210 8,8 Impiegati, professioni commerciali e nei servizi 9.710 13,0 21,0 27,8 48,8 24,5 26,7 51,2 15.120 6,6 4 Professioni esecutive nel lavoro d’uffi cio 7.100 9,5 22,4 25,8 48,2 24,9 26,9 51,8 11.810 5,2 5 Professioni qualifi cate nelle attività commerciali e nei servizi 2.610 3,5 17,3 33,2 50,5 23,4 26,1 49,5 3.310 1,4 Operai specializzati e conduttori di impianti e macchine 39.620 53,1 25,1 28,7 53,8 20,1 26,1 46,2 81.370 35,5 6 Artigiani, operai specializzati e agricoltori 23.970 32,2 28,2 32,0 60,2 17,1 22,7 39,8 47.050 20,5 7 Conduttori di impianti e operai di macchinari fi ssi e mobili 15.650 21,0 20,3 23,6 43,9 24,7 31,4 56,1 34.320 15,0 Professioni non qualifi cate 4.290 5,8 11,2 26,4 37,6 27,5 34,9 62,4 6.450 2,8 di cui SERVIZI 278.080 100,0 18,6 32,0 50,6 20,2 29,2 49,4 366.100 100,0 Dirigenti, impiegati con elevata specializzazione e tecnici 61.850 22,2 33,4 32,4 65,8 12,1 22,0 34,2 82.470 22,5 1 Dirigenti 870 0,3 46,7 45,1 91,9 5,8 2,3 8,1 1.040 0,3 2 Professioni intellettuali, scientifi che e di elevata specializzazione 23.960 8,6 41,7 28,8 70,5 10,0 19,5 29,5 25.140 6,9 3 Professioni tecniche 37.020 13,3 27,7 34,5 62,2 13,7 24,1 37,8 56.280 15,4 Impiegati, professioni commerciali e nei servizi 152.350 54,8 15,3 33,4 48,7 21,9 29,4 51,3 189.920 51,9 4 Professioni esecutive nel lavoro d’uffi cio 46.550 16,7 16,0 28,5 44,5 27,8 27,7 55,5 62.790 17,2 5 Professioni qualifi cate nelle attività commerciali e nei servizi 105.800 38,0 15,0 35,6 50,6 19,3 30,2 49,4 127.130 34,7 Operai specializzati e conduttori di impianti e macchine 19.800 7,1 25,5 38,6 64,1 16,8 19,1 35,9 38.440 10,5 6 Artigiani, operai specializzati e agricoltori 7.480 2,7 25,2 29,0 54,2 26,2 19,7 45,8 14.460 3,9 7 Conduttori di impianti e operai di macchinari fi ssi e mobili 12.320 4,4 25,7 44,4 70,1 11,2 18,7 29,9 23.980 6,6 Professioni non qualifi cate 44.080 15,9 6,0 23,4 29,4 27,4 43,2 70,6 55.270 15,1 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 64 Tavola 34.1 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 di dirigenti, professioni con elevata specializzazione e tecnici, per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e principali caratteristiche Cfr. domande 2D.1-2D.5-2G.3-2G.5-2J del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I valori 2011 sono stati ricalcolati in armonia con l’attuale classifi cazione delle professioni. Tuttavia, in conseguenza dell’introduzione di fi gure prima non esistenti e dell’eliminazione di fi gure ritenute obsolete, i valori 2012 non risultano perfettamente confrontabili con quelli degli anni precedenti. Assunzioni non stagionali (v.a.)* di cui (%) in imprese con meno di 50 dip. con esperienza nella profes- sione con esperienza nel settore con neces- sità di ulteriore formaz. ritenuti adatti giovani in usci- ta dal sistema formativo TOTALE 406.820 51,1 20,9 33,1 74,6 45,6 Totale dirigenti, professioni con elevata specializz. e tecnici 88.400 44,6 34,4 32,4 79,0 46,8 1. Dirigenti 1.420 9,1 55,8 37,6 70,7 12,5 1231 Dirigenti del dipartimento fi nanza e amministrazione 290 8,7 66,6 26,8 42,9 3,1 1233 Dirigenti del dipartimento vendite e commercializzazione 250 2,0 70,4 27,7 62,8 0,0 1237 Dirigenti del dipartimento ricerca e sviluppo 240 2,1 63,4 29,0 82,4 20,6 1224 Dirigenti generali di aziende nel commercio 220 0,5 25,5 67,3 82,3 14,1 1314 Responsabili di piccole aziende nel commercio 120 9,0 28,7 59,0 98,4 22,1 1228 Dirigenti generali di aziende di servizi alle imprese e alle persone 110 62,6 55,1 37,4 97,2 30,8 1222 Dirigenti generali aziende nell’industria in senso stretto e nelle public utilities 70 7,6 71,2 28,8 59,1 3,0 1232 Direttori e dirigenti dipartimento gestione risorse umane e relazioni industriali 60 0,0 67,9 30,4 51,8 10,7 Altre professioni 70 14,3 52,9 30,0 74,3 30,0 2. Professioni intellettuali, scientifi che e di elevata specializzazione 31.190 38,4 42,4 29,3 74,7 48,5 2114 Analisti e progettisti di software 5.270 30,2 45,6 22,2 91,9 58,1 2642 Professori di scuola pre–primaria 2.890 55,5 41,0 37,1 76,6 63,6 2515 Specialisti nei rapporti con il mercato 2.560 35,6 36,2 34,4 73,9 28,7 2211 Ingegneri energetici e meccanici 2.530 21,7 41,8 32,8 86,5 45,6 2514 Specialisti in contabilità e problemi fi nanziari 2.220 47,0 28,1 27,0 76,0 66,6 2651 Specialisti nell’educazione e nella formazione di soggetti diversamente abili 1.830 31,9 35,4 44,8 75,9 54,8 2632 Professori di scuola secondaria superiore 1.260 37,7 53,6 20,9 16,1 22,1 2531 Specialisti in scienze economiche 1.200 30,3 27,0 39,6 81,2 42,5 2315 Farmacisti 1.010 73,7 54,2 17,3 68,9 68,8 2217 Ingegneri industriali e gestionali 960 17,0 28,2 47,5 89,2 15,2 2214 Ingegneri elettronici e in telecomunicazioni 910 32,0 37,2 34,0 89,6 64,6 2112 Chimici e professioni assimilate 870 14,4 36,4 20,1 94,0 46,9 2216 Ingegneri civili e professioni assimilate 810 63,9 27,5 33,7 67,0 54,8 2213 Ingegneri elettrotecnici 620 55,0 35,3 33,0 72,1 67,5 2512 Specialisti della gestione e del controllo nelle imprese private 610 36,4 72,3 21,3 78,2 29,5 2552 Registi, direttori artistici, attori, sceneggiatori e scenografi 550 60,5 76,2 12,1 26,2 22,2 2641 Professori di scuola primaria 480 51,3 57,7 25,5 41,2 40,8 2513 Specialisti di gestione e sviluppo del personale e dell’organizzazione del lavoro 440 18,4 50,6 32,4 91,8 24,9 2655 Insegnanti di discipline artistiche e letterarie 380 69,1 32,7 19,6 34,8 65,7 Sezione 4. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: le professioni richieste 65 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 (segue) Tavola 34.1 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 di dirigenti, professioni con elevata specializzazione e tecnici, per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e principali caratteristiche Cfr. domande 2D.1-2D.5-2G.3-2G.5-2J del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I valori 2011 sono stati ricalcolati in armonia con l’attuale classifi cazione delle professioni. Tuttavia, in conseguenza dell’introduzione di fi gure prima non esistenti e dell’eliminazione di fi gure ritenute obsolete, i valori 2012 non risultano perfettamente confrontabili con quelli degli anni precedenti. Assunzioni non stagionali (v.a.)* di cui (%) in imprese con meno di 50 dip. con esperienza nella profes- sione con esperienza nel settore con neces- sità di ulteriore formaz. ritenuti adatti giovani in usci- ta dal sistema formativo 2551 Pittori, scultori, disegnatori e restauratori di beni culturali 380 39,7 50,0 26,2 65,9 41,0 Altre professioni 3.420 39,8 52,4 23,4 62,9 39,8 3. Professioni tecniche 55.790 49,0 29,3 34,0 81,6 46,7 3312 Contabili e professioni assimilate 10.750 76,3 24,6 31,7 77,7 52,3 3334 Tecnici della vendita e della distribuzione 7.750 49,4 30,5 36,2 77,4 26,7 3212 Professioni sanitarie riabilitative 3.560 33,1 34,4 36,5 82,6 77,9 3211 Professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche 3.530 12,8 48,5 23,7 89,0 63,1 3122 Tecnici esperti in applicazioni 3.000 57,7 26,2 29,7 87,4 50,3 3137 Disegnatori industriali e professioni assimilate 2.460 43,9 25,3 36,4 86,4 45,8 3335 Tecnici del marketing 2.200 60,1 24,5 43,3 84,1 52,8 3121 Tecnici programmatori 1.830 64,2 33,9 25,0 76,7 49,8 3153 Tecnici della produzione manifatturiera 1.450 28,3 37,9 29,5 80,0 32,3 3341 Spedizionieri e tecnici della distribuzione 1.360 43,4 34,5 26,1 77,0 39,1 3152 Tecnici della gestione di cantieri edili 1.240 55,1 34,0 42,3 70,2 24,1 3315 Tecnici dell’organizzazione e della gestione dei fattori produttivi 1.200 20,6 39,1 32,9 85,0 42,3 3322 Tecnici del lavoro bancario 1.100 3,3 22,5 25,5 98,6 66,1 3131 Tecnici meccanici 1.000 44,1 44,0 35,7 82,4 31,4 3134 Tecnici elettronici 950 76,1 35,0 24,7 75,9 54,2 3172 Operatori di apparecchi per la ripresa e la produzione audio-video 940 12,0 9,1 65,1 92,3 27,5 3346 Rappresentanti di commercio 870 61,1 21,7 61,3 86,7 23,8 3214 Professioni tecnico sanitarie - area tecnico assistenziale 770 97,4 20,9 48,9 89,9 60,0 3323 Agenti assicurativi 650 78,1 18,2 22,6 81,7 48,0 3321 Tecnici della gestione fi nanziaria 570 17,9 26,5 31,7 91,0 54,7 3164 Tecnici dell’organizzazione del traffi co ferroviario 500 0,0 0,0 0,0 100,0 49,3 3142 Tecnici dell’esercizio di reti idriche ed energetiche 460 7,8 5,2 28,0 95,7 52,2 3182 Tecnici della sicurezza sul lavoro 440 65,5 39,6 32,2 85,4 32,9 3452 Tecnici del reinserimento e dell’integrazione sociale 360 39,3 31,3 56,6 72,0 51,4 3133 Elettrotecnici 350 47,7 24,3 48,9 88,3 39,4 3126 Tecnici per la trasmissione radio-televisiva e per le telecomunicazioni 340 11,6 38,8 41,8 86,0 10,4 3331 Approvvigionatori e responsabili acquisti 330 25,8 39,4 35,7 83,1 53,2 3112 Tecnici chimici 320 41,0 37,0 25,0 92,9 59,3 3183 Tecnici del controllo e della bonifi ca ambientale 310 40,8 12,1 17,0 89,2 52,9 3141 Tecnici della conduzione di impianti produttivi in continuo 280 17,7 7,4 5,3 98,9 71,6 Altre professioni 4.950 44,0 28,3 39,7 75,0 41,4 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 66 Tavola 34.2 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 di impiegati e di addetti alle vendite e ai servizi, per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e principali caratteristiche Cfr. domande 2D.1-2D.5-2G.3-2G.5-2J del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I valori 2011 sono stati ricalcolati in armonia con l’attuale classifi cazione delle professioni. Tuttavia, in conseguenza dell’introduzione di fi gure prima non esistenti e dell’eliminazione di fi gure ritenute obsolete, i valori 2012 non risultano perfettamente confrontabili con quelli degli anni precedenti. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 TOTALE 406.820 51,1 20,9 33,1 74,6 45,6 Totale impiegati e addetti alle vendite e ai servizi 166.400 48,6 15,6 33,0 79,3 56,2 4. Professioni esecutive nel lavoro d’uffi cio 57.800 58,2 16,4 28,4 81,0 58,0 4112 Addetti agli affari generali 13.350 72,8 26,0 30,9 76,2 48,9 4312 Addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate 11.210 69,7 8,9 13,9 72,6 45,6 4111 Addetti a funzioni di segreteria 9.160 87,4 14,7 22,2 75,0 54,6 4122 Addetti all’immissione dati 4.070 74,2 14,5 49,9 89,7 79,9 4211 Addetti agli sportelli assicurativi, bancari e di altri intermediari fi nanziari 3.480 8,6 5,2 19,3 96,1 67,0 4224 Addetti all’informazione nei Call Center (senza funzioni di vendita) 2.940 5,2 18,6 20,9 98,1 83,7 4221 Addetti all’accoglienza e all’informazione nelle imprese e negli enti pubblici 2.920 47,3 29,9 27,2 83,5 57,8 4413 Addetti allo smistamento e al recapito della posta 2.030 0,2 0,0 99,5 100,0 98,7 4412 Addetti al controllo della documentazione di viaggio 1.350 1,9 2,2 0,4 99,9 93,6 4215 Addetti alla vendita di biglietti 1.110 4,6 2,7 19,0 96,4 93,3 4222 Addetti all’accoglienza nei servizi di alloggio e ristorazione 1.080 53,6 23,8 53,7 69,5 54,8 4321 Addetti alla contabilità 810 79,6 24,4 22,9 67,4 43,9 4223 Centralinisti 730 39,1 6,5 25,2 84,7 63,4 Altre professioni 3.590 47,1 26,2 38,6 83,3 41,6 5. Professioni qualifi cate nelle attività commerciali e nei servizi 108.600 43,5 15,2 35,5 78,4 55,2 5122 Commessi delle vendite al minuto 42.410 30,4 9,6 35,6 86,9 63,0 5223 Camerieri e professioni assimilate 12.790 92,3 18,2 36,9 55,1 50,9 5222 Addetti alla preparazione, alla cottura e alla distribuzione di cibi 9.650 7,4 13,1 43,2 96,3 45,7 5443 Addetti all’assistenza personale 9.330 8,8 29,3 42,3 89,1 63,4 5221 Cuochi in alberghi e ristoranti 9.110 87,3 22,7 42,2 52,0 28,9 5224 Baristi e professioni assimilate 5.520 94,2 15,4 31,6 45,3 45,5 5311 Professioni qualifi cate nei servizi sanitari e sociali 4.720 14,1 28,7 25,4 92,5 64,4 5486 Guardie private di sicurezza 3.300 5,9 7,4 17,5 87,4 51,7 5431 Acconciatori 2.710 99,5 7,7 19,1 74,1 46,8 5121 Commessi delle vendite all’ingrosso 1.670 25,8 12,3 39,6 79,7 59,0 5134 Addetti all’informazione e all’assistenza dei clienti 1.420 21,9 13,7 35,0 92,3 71,8 5432 Estetisti e truccatori 1.150 95,4 29,2 31,0 55,6 32,4 5124 Cassieri di esercizi commerciali 1.100 26,8 10,2 15,9 89,9 67,2 5422 Allibratori, croupiers e professioni assimilate 720 76,7 8,5 7,4 85,4 73,8 5126 Addetti ai distributori di carburanti e assimilati 580 100,0 0,2 16,2 62,5 57,4 5123 Addetti ad attività organizzative delle vendite 540 21,0 11,9 8,5 90,7 49,2 5462 Addetti di agenzie per il disbrigo di pratiche e assimilate 420 94,5 16,6 40,0 47,2 32,3 Assunzioni non stagionali (v.a.)* di cui (%) in imprese con meno di 50 dip. con esperienza nella profes- sione con esperienza nel settore con neces- sità di ulteriore formaz. ritenuti adatti giovani in usci- ta dal sistema formativo Sezione 4. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: le professioni richieste 67 Tavola 34.3 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 di operai specializzati e conduttori di impianti, per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e principali caratteristiche Cfr. domande 2D.1-2D.5-2G.3-2G.5-2J del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I valori 2011 sono stati ricalcolati in armonia con l’attuale classifi cazione delle professioni. Tuttavia, in conseguenza dell’introduzione di fi gure prima non esistenti e dell’eliminazione di fi gure ritenute obsolete, i valori 2012 non risultano perfettamente confrontabili con quelli degli anni precedenti. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagionali (v.a.)* di cui (%) in imprese con meno di 50 dip. con esperienza nella profes- sione con esperienza nel settore con neces- sità di ulteriore formaz. ritenuti adatti giovani in usci- ta dal sistema formativo TOTALE 406.820 51,1 20,9 33,1 74,6 45,6 Totale operai specializzati e conduttori di impianti 96.210 68,1 26,0 38,3 63,7 30,6 6. Artigiani, operai specializzati e agricoltori 61.930 77,8 28,0 38,4 61,6 27,4 6121 Muratori in pietra, mattoni, refrattari 11.930 96,0 27,8 53,9 34,1 8,4 6136 Idraulici e posatori di tubazioni idrauliche e di gas 5.480 93,3 24,0 28,0 70,5 36,5 6123 Carpentieri e falegnami nell’edilizia (esclusi i parchettisti) 3.500 89,2 32,9 60,0 16,5 33,6 6223 Attrezzisti di macchine utensili e professioni assimilate 3.440 67,3 38,3 26,8 79,6 43,6 6241 Installatori e riparatori di apparati elettrici ed elettromeccanici 3.310 69,7 45,2 31,1 71,9 19,1 6233 Meccanici e montatori di macchinari industriali e assimilati 3.040 48,7 40,7 24,1 72,7 37,4 6214 Montatori di carpenteria metallica 2.630 60,9 24,2 42,5 77,6 21,3 6231 Meccanici artigianali, riparatori e manutentori di automobili e professioni assimilate 2.500 85,4 21,7 30,4 87,1 25,9 6137 Elettricisti nelle costruzioni civili e professioni assimilate 2.310 88,3 17,3 44,2 63,2 37,7 6212 Saldatori e tagliatori a fi amma 1.420 67,3 42,2 39,3 51,5 22,0 6533 Sarti e tagliatori artigianali, modellisti e cappellai 1.230 89,2 25,8 40,2 62,4 27,3 6512 Panettieri e pastai artigianali 1.230 97,0 8,7 29,0 57,5 35,3 6127 Montatori di manufatti prefabbricati e di preformati 1.130 87,8 2,8 56,9 74,9 44,1 6511 Macellai, pesciaioli e professioni assimilate 1.110 27,9 15,9 10,1 86,3 40,9 6141 Pittori, stuccatori, laccatori e decoratori 1.010 97,1 75,4 19,8 95,6 12,4 6151 Operai addetti ai servizi di igiene e pulizia 1.000 14,9 12,8 52,6 44,4 22,0 6513 Pasticcieri, gelatai e conservieri artigianali 990 91,5 25,5 25,9 61,9 42,6 6331 Artigiani delle lavorazioni artistiche del legno e di materiali assimilati 900 94,1 32,0 28,1 70,8 24,7 6542 Artigiani e operai specializzati delle calzature e assimilati 890 70,8 9,9 64,3 69,7 15,9 6245 Installatori di linee elettriche, riparatori e cavisti 880 47,3 27,9 32,0 93,2 67,9 6218 Lastroferratori 770 76,4 13,6 21,8 80,5 33,3 6537 Artigiani e addetti alle tintolavanderie 770 53,4 20,7 22,8 79,3 60,7 6235 Meccanici e montatori di apparecchi industriali termici, idraulici e di condizionamento 680 89,3 9,3 17,8 93,0 30,1 6221 Fabbri, lingottai e operatori di presse per forgiare 620 64,1 16,3 22,0 84,2 26,0 6522 Falegnami e attrezzisti di macchine per la lavorazione del legno 530 91,7 27,1 37,4 53,4 18,4 6122 Muratori in cemento armato 500 91,6 13,0 64,9 29,9 32,9 6132 Pavimentatori e posatori di rivestimenti 500 99,6 11,1 3,4 30,6 12,5 6543 Valigiai, borsettieri e professioni assimilate 500 78,0 29,7 47,3 83,6 34,7 6541 Conciatori di pelli e di pellicce 450 79,7 29,1 29,6 69,8 13,2 6134 Installatori di impianti di isolamento e insonorizzazione 440 38,5 29,4 66,5 97,7 5,5 6237 Verniciatori artigianali ed industriali 430 68,5 25,9 45,8 54,0 25,7 6342 Stampatori offset e alla rotativa 400 42,9 20,2 18,9 81,1 38,4 6217 Specialisti di saldatura elettrica e a norme ASME 340 42,4 34,1 33,8 77,6 29,7 6112 Tagliatori di pietre, scalpellini e marmisti 330 94,9 33,1 35,5 69,9 38,3 Altre professioni 4.770 59,5 29,4 33,0 70,4 32,2 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 68 7. Conduttori di impianti e operai di macchinari fi ssi e mobili 34.280 50,6 22,3 38,3 67,4 36,4 7423 Conduttori di mezzi pesanti e camion 7.880 80,7 25,8 55,4 40,6 14,7 7441 Conduttori di macchinari per il movimento terra 3.530 92,2 22,5 70,2 36,4 6,4 7421 Autisti di taxi, conduttori di automobili, furgoni e altri veicoli 2.260 66,6 33,1 37,8 46,9 18,2 7171 Operatori di catene di montaggio automatizzate 2.130 6,1 24,7 13,4 90,8 68,3 7422 Conduttori di autobus, di tram e di fi lobus 1.830 24,4 31,2 18,3 84,0 23,1 7281 Operai addetti a macchine confezionatrici di prodotti industriali 1.680 41,1 7,5 11,6 81,0 54,9 7271 Assemblatori in serie di parti di macchine 1.470 28,9 22,3 21,6 92,1 63,0 7233 Conduttori di macchinari per la fabbricazione di articoli in plastica e assimilati 1.100 50,2 19,6 21,4 79,7 46,6 7451 Marinai di coperta 800 11,1 3,6 63,3 88,9 73,4 7211 Operai addetti a macchine utensili automatiche e semiautomatiche industriali 760 52,9 22,8 36,3 87,2 34,2 7263 Operai addetti a macchinari per confezioni di abbigliamento in stoffa e assimilati 730 72,3 25,1 35,0 70,4 45,8 7153 Operatori di macchinari per la fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica 660 20,4 20,7 13,6 88,8 65,2 7329 Conduttori di macchinari per la produzione di pasticceria e prodotti da forno 620 9,5 3,4 66,2 96,6 41,2 7273 Assemblatori e cablatori di apparecchiature elettroniche e di telecomunicazioni 620 40,4 16,1 36,7 86,5 55,8 7412 Operatori di verifi ca, circolazione e formazione treni 600 0,2 0,0 86,8 100,0 63,9 7262 Operai addetti a telai meccanici per la tessitura e la maglieria 540 63,0 18,4 22,3 79,9 52,5 7411 Conduttori di convogli ferroviari 540 0,0 0,0 53,2 100,0 97,6 7272 Assemblatori e cablatori di apparecchiature elettriche 450 21,5 24,6 18,4 85,8 49,0 7152 Operatori di macchinari e di impianti per la chimica di base e la chimica fi ne 440 6,1 12,7 24,7 96,6 48,2 7444 Conduttori di carrelli elevatori 420 33,3 62,2 13,6 63,4 19,9 7162 Operatori impianti recupero e riciclaggio rifi uti e trattamento e distribuzione acque 400 29,0 5,7 20,6 82,9 63,3 7261 Operai addetti a macchinari per la fi latura e la bobinatura 380 69,8 60,9 13,1 47,8 45,9 7121 Fonditori, operatori di altoforno, di convertitori e di forni di raffi nazione 360 0,8 9,6 15,4 96,2 60,2 7143 Operatori di impianti per la fabbricazione della carta 280 12,0 8,1 13,7 82,0 59,9 7267 Addetti a macchinari per la produzione in serie di calzature 260 64,4 9,5 29,9 50,8 50,4 7232 Conduttori di macchinari per la fabbricazione di altri articoli in gomma 260 25,5 7,2 11,0 70,3 35,4 7279 Altri operai addetti assemblaggio e produzione in serie di articoli industriali 190 78,9 5,7 33,0 74,2 24,2 7124 Trafi latori ed estrusori di metalli 190 24,1 18,3 39,3 96,3 50,3 7252 Conduttori di macchinari per la fabbricazione di prodotti in carta e cartone 180 28,3 11,4 13,6 94,6 48,4 7241 Operai addetti a macchinari produzione in serie di mobili e di articoli in legno 180 64,5 20,2 33,3 62,3 36,1 7125 Operatori di impianti per la produzione e la raffi nazione di metalli non ferrosi 180 0,0 53,3 10,0 96,7 85,0 7322 Conduttori di apparecchi per la lavorazione industriale di prodotti lattiero–caseari 170 39,8 2,4 36,7 94,6 59,6 7275 Assemblatori in serie di articoli in legno e in materiali assimilati 160 37,2 20,7 7,9 75,0 34,1 Altre professioni 1.990 38,1 27,4 22,4 86,9 44,0 (segue) Tavola 34.3 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 di operai specializzati e conduttori di impianti, per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e principali caratteristiche Cfr. domande 2D.1-2D.5-2G.3-2G.5-2J del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I valori 2011 sono stati ricalcolati in armonia con l’attuale classifi cazione delle professioni. Tuttavia, in conseguenza dell’introduzione di fi gure prima non esistenti e dell’eliminazione di fi gure ritenute obsolete, i valori 2012 non risultano perfettamente confrontabili con quelli degli anni precedenti. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagionali (v.a.)* di cui (%) in imprese con meno di 50 dip. con esperienza nella profes- sione con esperienza nel settore con neces- sità di ulteriore formaz. ritenuti adatti giovani in usci- ta dal sistema formativo Sezione 4. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: le professioni richieste 69 Tavola 34.4 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 di personale non qualificato, professioni più richieste e principali caratteristiche Cfr. domande 2D.1-2D.5-2G.3-2G.5-2J del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali (v.a.)* di cui (%) in imprese con meno di 50 dip. con esperienza nella profes- sione con esperienza nel settore con neces- sità di ulteriore formaz. ritenuti adatti giovani in usci- ta dal sistema formativo TOTALE 406.820 51,1 20,9 33,1 74,6 45,6 8. Totale professioni non qualifi cate 55.810 39,6 6,6 25,3 72,1 38,1 8143 Personale non qualifi cato ai servizi di pulizia di uffi ci ed esercizi commerciali 31.460 25,5 4,0 23,4 74,5 38,9 8131 Facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati 5.910 37,8 4,8 20,1 82,6 36,8 8421 Manovali e personale non qualifi cato dell’edilizia civile e professioni assimilate 4.730 91,0 10,1 45,4 56,6 18,6 8431 Personale non qualifi cato delle attività industriali e professioni assimilate 3.710 49,6 28,5 19,3 73,3 38,1 8142 Personale non qualifi cato nei servizi di ristorazione 3.080 95,3 7,9 25,3 44,7 42,0 8145 Operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifi uti 1.890 21,4 3,2 17,0 87,6 46,6 8132 Personale non qualifi cato addetto all’imballaggio e al magazzino 1.140 52,0 4,5 36,3 73,7 65,1 8161 Personale non qualifi cato ai servizi di custodia di edifi ci, attrezzature e beni 1.120 26,9 6,4 12,2 78,5 54,0 8141 Personale non qualifi cato addetto alla pulizia nei servizi di alloggio e nelle navi 720 75,3 8,7 55,2 66,4 24,9 8133 Addetti alle consegne 430 71,1 6,5 28,9 38,9 54,4 8422 Manovali e personale non qualifi cato di costruzione e manutenzione opere pubbliche 350 62,9 7,1 62,0 62,3 23,7 Altre professioni 1.260 30,3 7,0 25,1 70,3 40,6 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I valori 2011 sono stati ricalcolati in armonia con l’attuale classifi cazione delle professioni. Tuttavia, in conseguenza dell’introduzione di fi gure prima non esistenti e dell’eliminazione di fi gure ritenute obsolete, i valori 2012 non risultano perfettamente confrontabili con quelli degli anni precedenti. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 70 Tavola 35 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e per il 2011 per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e principali caratteristiche Cfr. domande 2D.1-2D.5-2I.1-2I.7-2I.8 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I valori 2011 sono stati ricalcolati in armonia con la nuova classifi cazione delle professioni. Tuttavia, non è stato possibile ottenere sempre una piena compatibilità rispetto ai valori 2012. Per i dettagli si veda la nota metodologica. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2011-20122 Assun- zioni non stagionali nel 2012 (v.a.)* di cui (% sul totale) Assun- zioni non stagionali nel 2011 (v.a.)* di cui (% sul totale) di diffi cile reperi- mento in sostituz. di analoga fi gura non in sost. e non presente in azienda di diffi cile reperi- mento in sostituz. di analoga fi gura non in sost. e non presente in azienda TOTALE 406.820 16,1 44,1 12,2 595.160 19,7 41,5 11,4 1. Dirigenti 1.420 32,9 53,1 16,6 1.740 32,3 44,5 21,0 1231 Dirigenti del dipartimento fi nanza e amministrazione 290 22,3 55,7 25,8 370 27,7 54,3 24,7 1233 Dirigenti del dipartimento vendite e commercializzazione 250 39,1 51,4 27,7 370 33,3 43,8 30,6 1237 Dirigenti del dipartimento ricerca e sviluppo 240 37,8 47,5 19,7 330 20,8 36,4 20,8 1224 Dirigenti generali di aziende nel commercio 220 26,8 50,9 0,0 60 18,8 21,9 1,6 1314 Responsabili di piccole aziende nel commercio 120 24,6 30,3 1,6 230 63,0 37,4 3,5 1228 Dirigenti generali di aziende di servizi alle imprese e alle persone 110 36,4 70,1 1,9 110 25,5 47,3 15,5 1222 Dirigenti generali aziende nell’industria in senso stretto e nelle public utilities 70 63,6 78,8 19,7 100 42,1 53,7 36,8 1232 Direttori e dirigenti dipartimento gestione risorse umane e relazioni industriali 60 35,7 66,1 17,9 100 24,0 58,3 13,5 Altre professioni 70 34,3 54,3 24,3 70 25,0 42,6 23,5 2. Professioni intellettuali, scientifi che e di elevata specializzazione 31.190 21,8 45,6 9,2 34.880 23,9 39,8 13,7 2114 Analisti e progettisti di software 5.270 39,1 30,4 6,9 5.890 32,5 38,0 13,1 2642 Professori di scuola pre–primaria 2.890 12,2 73,8 4,8 2.140 13,1 53,4 13,1 2515 Specialisti nei rapporti con il mercato 2.560 22,3 33,9 21,0 2.760 21,6 26,9 20,3 2211 Ingegneri energetici e meccanici 2.530 34,1 40,9 10,1 2.690 32,4 30,8 9,5 2514 Specialisti in contabilità e problemi fi nanziari 2.220 20,4 47,9 3,9 1.930 25,3 47,5 14,6 2651 Specialisti nell’educazione e nella formazione di soggetti diversamente abili 1.830 5,0 72,5 0,7 1.630 18,6 64,4 7,0 2632 Professori di scuola secondaria superiore 1.260 13,9 90,0 0,4 990 12,6 71,2 0,2 2531 Specialisti in scienze economiche 1.200 7,9 31,0 6,7 820 22,8 35,2 8,2 2315 Farmacisti 1.010 24,2 68,0 6,1 1.640 36,5 43,7 4,5 2217 Ingegneri industriali e gestionali 960 28,4 38,6 13,2 1.520 30,3 20,1 18,9 2214 Ingegneri elettronici e in telecomunicazioni 910 23,8 41,3 6,2 1.140 22,2 30,3 4,4 2112 Chimici e professioni assimilate 870 16,3 41,7 6,0 1.220 17,5 37,2 8,2 2216 Ingegneri civili e professioni assimilate 810 28,1 25,7 21,0 1.080 21,2 22,3 19,9 2213 Ingegneri elettrotecnici 620 25,3 17,1 37,3 510 29,4 46,9 8,6 2512 Specialisti della gestione e del controllo nelle imprese private 610 14,1 37,9 30,3 1.650 18,8 42,2 29,9 2552 Registi, direttori artistici, attori, sceneggiatori e scenografi 550 3,2 46,2 0,2 450 0,4 7,1 71,3 2641 Professori di scuola primaria 480 3,6 72,2 2,5 670 12,2 77,7 0,0 2513 Specialisti di gestione e sviluppo del personale e dell’organizzazione del lavoro 440 16,8 47,4 19,5 870 31,5 36,1 13,8 2655 Insegnanti di discipline artistiche e letterarie 380 12,3 68,6 1,3 120 30,5 63,6 0,0 2551 Pittori, scultori, disegnatori e restauratori di beni culturali 380 44,7 20,4 5,6 760 47,4 43,9 7,0 Altre professioni 3.420 13,9 35,3 10,7 4.410 13,7 38,7 15,6 3. Professioni tecniche 55.790 18,0 42,7 12,6 84.450 23,6 39,2 13,6 3312 Contabili e professioni assimilate 10.750 8,0 43,1 13,5 18.000 13,5 38,9 18,6 3334 Tecnici della vendita e della distribuzione 7.750 22,3 38,6 13,1 12.350 24,0 38,3 13,9 3212 Professioni sanitarie riabilitative 3.560 14,2 41,0 5,3 4.680 32,9 44,1 1,3 3211 Professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche 3.530 27,3 70,8 5,2 4.850 33,8 62,8 3,8 3122 Tecnici esperti in applicazioni 3.000 20,0 34,3 17,0 3.080 29,9 37,9 9,3 3137 Disegnatori industriali e professioni assimilate 2.460 25,3 44,2 14,2 4.610 31,0 36,0 10,9 3335 Tecnici del marketing 2.200 15,7 23,7 24,1 2.600 18,0 24,7 28,9 3121 Tecnici programmatori 1.830 27,5 29,7 19,2 3.680 26,7 29,1 10,8 3153 Tecnici della produzione manifatturiera 1.450 19,9 37,2 18,3 2.710 23,3 34,6 19,0 3341 Spedizionieri e tecnici della distribuzione 1.360 17,4 61,1 9,8 1.840 13,3 51,7 20,3 3152 Tecnici della gestione di cantieri edili 1.240 14,2 20,2 12,9 2.540 23,3 30,8 16,9 3315 Tecnici dell’organizzazione e della gestione dei fattori produttivi 1.200 24,2 43,5 20,3 2.020 48,6 50,2 14,6 3322 Tecnici del lavoro bancario 1.100 6,6 61,6 2,3 550 10,9 23,7 2,5 3131 Tecnici meccanici 1.000 29,8 33,5 10,3 1.170 28,9 36,6 11,3 Sezione 4. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: le professioni richieste 71 (segue) Tavola 35 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e per il 2011 per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e principali caratteristiche Cfr. domande 2D.1-2D.5-2I.1-2I.7-2I.8 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I valori 2011 sono stati ricalcolati in armonia con la nuova classifi cazione delle professioni. Tuttavia, non è stato possibile ottenere sempre una piena compatibilità rispetto ai valori 2012. Per i dettagli si veda la nota metodologica. Il segno (-) indica l’assenza di imprese nell’incrocio indicato. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2011-20122 Assun- zioni non stagionali nel 2012 (v.a.)* di cui (% sul totale) Assun- zioni non stagionali nel 2011 (v.a.)* di cui (% sul totale) di diffi cile reperi- mento in sostituz. di analoga fi gura non in sost. e non presente in azienda di diffi cile reperi- mento in sostituz. di analoga fi gura non in sost. e non presente in azienda 3134 Tecnici elettronici 950 31,6 24,4 5,3 740 42,9 15,8 33,5 3172 Operatori di apparecchi per la ripresa e la produzione audio-video 940 0,7 77,6 2,6 1.060 7,8 28,5 6,1 3346 Rappresentanti di commercio 870 9,5 24,9 12,4 - - - - 3214 Professioni tecnico sanitarie - area tecnico assistenziale 770 22,2 59,2 13,5 2.010 28,0 56,4 8,3 3323 Agenti assicurativi 650 33,0 40,2 12,8 1.010 17,5 39,2 8,9 3321 Tecnici della gestione fi nanziaria 570 14,5 43,0 10,1 2.050 44,4 47,4 3,9 3164 Tecnici dell’organizzazione del traffi co ferroviario 500 0,0 50,7 0,0 650 0,0 0,0 0,0 3142 Tecnici dell’esercizio di reti idriche ed energetiche 460 12,9 25,6 6,3 490 20,4 27,8 3,7 3182 Tecnici della sicurezza sul lavoro 440 20,9 47,5 25,2 410 32,0 35,7 18,0 3452 Tecnici del reinserimento e dell’integrazione sociale 360 12,6 55,2 2,2 280 8,2 37,0 5,0 3133 Elettrotecnici 350 31,1 33,1 8,9 520 36,3 14,9 21,2 3126 Tecnici per la trasmissione radio-televisiva e per le telecomunicazioni 340 27,5 64,5 1,5 460 40,2 49,2 0,0 3331 Approvvigionatori e responsabili acquisti 330 28,3 52,3 8,9 90 29,4 22,4 22,4 3112 Tecnici chimici 320 21,3 38,0 5,6 520 29,3 40,2 8,3 3183 Tecnici del controllo e della bonifi ca ambientale 310 3,9 29,1 10,1 340 6,2 17,4 11,5 3141 Tecnici della conduzione di impianti produttivi in continuo 280 3,5 21,3 50,4 -- -- -- -- Altre professioni 4.950 22,4 44,3 13,9 9.160 19,8 38,8 17,0 4. Professioni esecutive nel lavoro d’uffi cio 57.800 12,2 40,2 16,1 79.390 12,0 41,8 15,0 4112 Addetti agli affari generali 13.350 15,7 42,2 16,5 12.070 8,0 43,7 15,2 4312 Addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate 11.210 7,8 28,4 28,5 18.950 9,9 37,9 19,6 4111 Addetti a funzioni di segreteria 9.160 17,9 33,4 23,6 16.760 13,3 45,3 20,2 4122 Addetti all’immissione dati 4.070 12,1 57,3 7,0 3.540 12,6 23,1 10,4 4211 Addetti agli sportelli assicurativi, bancari e di altri intermediari fi nanziari 3.480 3,6 53,9 3,6 6.270 6,5 42,4 3,9 4224 Addetti all’informazione nei Call Center (senza funzioni di vendita) 2.940 12,2 55,4 7,1 3.450 24,1 32,5 4,1 4221 Addetti all’accoglienza e all’informazione nelle imprese e negli enti pubblici 2.920 12,6 48,4 12,0 3.110 12,6 32,4 12,9 4413 Addetti allo smistamento e al recapito della posta 2.030 0,1 0,4 0,0 2.040 0,0 98,7 0,0 4412 Addetti al controllo della documentazione di viaggio 1.350 1,0 76,1 0,9 980 12,8 31,3 5,2 4215 Addetti alla vendita di biglietti 1.110 1,1 43,9 2,7 2.080 1,5 30,6 31,3 Altre professioni 6.200 17,1 42,3 12,4 10.150 21,9 45,4 10,7 5. Professioni qualifi cate nelle attività commerciali e nei servizi 108.600 17,7 50,5 9,0 131.040 21,5 49,1 9,3 5122 Commessi delle vendite al minuto 42.410 13,8 46,6 9,5 56.460 15,6 45,7 7,7 5223 Camerieri e professioni assimilate 12.790 18,8 51,4 10,7 12.710 22,7 42,6 13,3 5222 Addetti alla preparazione, alla cottura e alla distribuzione di cibi 9.650 32,0 47,4 6,7 9.760 43,9 78,5 4,3 5443 Addetti all’assistenza personale 9.330 16,5 69,5 1,7 13.970 25,1 59,3 2,7 5221 Cuochi in alberghi e ristoranti 9.110 15,6 47,0 16,8 8.920 23,7 44,9 16,4 5224 Baristi e professioni assimilate 5.520 24,5 48,5 11,1 8.370 20,3 45,7 16,4 5311 Professioni qualifi cate nei servizi sanitari e sociali 4.720 16,2 67,0 1,0 1.810 9,6 68,5 0,9 5486 Guardie private di sicurezza 3.300 12,3 46,5 5,5 3.260 21,8 54,8 10,2 5431 Acconciatori 2.710 30,6 50,1 10,9 5.890 37,6 39,4 19,4 5121 Commessi delle vendite all’ingrosso 1.670 12,8 38,9 13,2 1.700 6,8 25,9 6,3 5134 Addetti all’informazione e all’assistenza dei clienti 1.420 27,4 40,7 10,4 - - - - Altre professioni 5.980 15,8 53,8 9,0 8.190 21,0 43,2 11,0 6. Artigiani, operai specializzati e agricoltori 61.930 21,1 32,7 19,3 123.270 26,0 35,3 9,8 6121 Muratori in pietra, mattoni, refrattari 11.930 13,1 15,7 36,4 23.490 14,9 36,0 8,3 6136 Idraulici e posatori di tubazioni idrauliche e di gas 5.480 38,1 23,1 32,6 8.050 37,1 34,7 12,6 6123 Carpentieri e falegnami nell’edilizia (esclusi i parchettisti) 3.500 4,1 51,5 18,9 4.030 25,1 14,1 11,2 6223 Attrezzisti di macchine utensili e professioni assimilate 3.440 36,2 40,9 18,4 8.650 36,6 33,5 9,6 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 72 6241 Installatori e riparatori di apparati elettrici ed elettromeccanici 3.310 18,3 48,3 8,4 12.210 21,3 29,3 8,9 6233 Meccanici e montatori di macchinari industriali e assimilati 3.040 26,0 47,6 9,4 5.600 24,1 42,2 12,4 6214 Montatori di carpenteria metallica 2.630 28,6 39,0 5,1 5.830 34,5 27,8 9,8 6231 Meccanici artigianali, riparatori e manutentori automobili e profess. assimilate 2.500 29,8 44,2 11,8 5.330 42,2 36,5 8,6 6137 Elettricisti nelle costruzioni civili e professioni assimilate 2.310 13,2 11,0 30,5 6.580 23,9 40,7 5,3 6212 Saldatori e tagliatori a fi amma 1.420 19,1 35,5 12,4 3.320 29,7 32,5 9,6 6533 Sarti e tagliatori artigianali, modellisti e cappellai 1.230 27,1 46,5 10,2 2.840 35,3 38,8 4,9 6512 Panettieri e pastai artigianali 1.230 17,1 36,3 17,5 1.690 27,3 44,9 18,5 6127 Montatori di manufatti prefabbricati e di preformati 1.130 3,7 8,6 0,5 1.080 5,6 35,6 3,1 6511 Macellai, pesciaioli e professioni assimilate 1.110 24,2 54,1 5,9 1.910 17,6 54,1 4,1 6141 Pittori, stuccatori, laccatori e decoratori 1.010 43,0 2,3 0,0 1.590 10,0 33,5 11,7 6151 Operai addetti ai servizi di igiene e pulizia 1.000 8,1 53,5 0,3 1.310 14,9 44,7 2,9 6513 Pasticcieri, gelatai e conservieri artigianali 990 8,2 35,6 23,5 1.420 15,7 39,4 28,8 6331 Artigiani lavorazioni artistiche del legno e di materiali assimilati 900 35,9 36,8 13,6 1.450 31,1 43,6 9,0 6542 Artigiani e operai specializzati delle calzature e assimilati 890 20,0 50,3 6,3 1.760 28,3 38,2 16,0 6245 Installatori di linee elettriche, riparatori e cavisti 880 16,3 13,8 1,9 780 33,4 39,9 6,8 6218 Lastroferratori 770 24,4 60,1 6,3 1.130 27,9 51,2 6,4 6537 Artigiani e addetti alle tintolavanderie 770 13,9 46,4 9,4 1.240 27,6 48,1 7,0 6235 Meccanici e montatori apparecchi industriali termici, idraulici e condizionamento 680 2,3 24,7 1,3 2.100 26,3 28,3 13,5 6221 Fabbri, lingottai e operatori di presse per forgiare 620 25,0 19,4 32,1 710 43,2 42,3 4,2 6522 Falegnami e attrezzisti di macchine per la lavorazione del legno 530 36,5 32,3 18,4 1.260 37,2 38,3 15,1 6122 Muratori in cemento armato 500 31,9 33,1 0,0 380 13,0 27,1 47,6 6132 Pavimentatori e posatori di rivestimenti 500 0,4 70,4 18,5 1.090 62,6 37,7 1,7 6543 Valigiai, borsettieri e professioni assimilate 500 45,7 19,6 12,1 750 50,7 34,1 1,5 6541 Conciatori di pelli e di pellicce 450 30,7 40,4 21,4 730 27,5 25,0 12,1 6134 Installatori di impianti di isolamento e insonorizzazione 440 4,1 60,6 0,5 500 27,7 62,5 1,2 6237 Verniciatori artigianali ed industriali 430 14,5 38,1 24,1 1.220 17,5 30,3 11,7 6342 Stampatori offset e alla rotativa 400 15,4 31,6 8,8 750 18,9 33,6 10,4 6217 Specialisti di saldatura elettrica e a norme ASME 340 38,2 30,9 3,5 - - - - 6112 Tagliatori di pietre, scalpellini e marmisti 330 38,9 32,5 31,6 820 26,8 29,7 14,7 6536 Tappezzieri e materassai 320 12,7 52,2 1,5 410 23,2 30,6 15,3 6551 Macchinisti e attrezzisti di scena 320 9,4 16,7 8,2 140 0,0 31,9 50,4 6315 Costruttori di strumenti ottici e lenti 320 2,2 28,4 1,6 300 3,4 4,1 2,7 6515 Artigiani e operai specializzati delle lavorazioni artigianali casearie 250 0,8 9,1 7,5 370 24,1 37,8 1,6 Altre professioni 3.560 22,9 36,1 23,7 10.490 26,4 37,5 11,3 7. Conduttori di impianti e operai di macchinari fi ssi e mobili 34.280 13,5 47,6 8,8 67.190 17,9 42,2 8,9 7423 Conduttori di mezzi pesanti e camion 7.880 12,4 49,9 9,4 19.100 13,5 45,9 8,3 7441 Conduttori di macchinari per il movimento terra 3.530 14,5 29,9 29,2 4.050 25,0 33,9 16,5 7421 Autisti di taxi, conduttori di automobili, furgoni e altri veicoli 2.260 12,2 58,2 22,1 2.820 15,6 35,6 21,0 7171 Operatori di catene di montaggio automatizzate 2.130 13,3 54,5 0,9 5.180 20,7 31,8 5,2 7422 Conduttori di autobus, di tram e di fi lobus 1.830 23,0 79,7 1,8 3.790 31,2 62,2 5,5 7281 Operai addetti a macchine confezionatrici di prodotti industriali 1.680 9,0 54,1 2,7 4.610 15,4 39,7 12,6 7271 Assemblatori in serie di parti di macchine 1.470 11,7 46,4 4,1 3.350 17,9 28,3 7,8 7233 Conduttori di macchinari per la fabbricazione di articoli in plastica e assimilati 1.100 11,1 48,3 6,0 2.170 17,0 33,3 5,4 7451 Marinai di coperta 800 0,5 67,3 0,1 400 1,0 28,0 18,1 7211 Operai addetti a macchine utensili automatiche e semiautomatiche industriali 760 31,5 34,8 7,3 1.820 24,5 41,9 3,1 (segue) Tavola 35 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e per il 2011 per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e principali caratteristiche Cfr. domande 2D.1-2D.5-2I.1-2I.7-2I.8 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I valori 2011 sono stati ricalcolati in armonia con la nuova classifi cazione delle professioni. Tuttavia, non è stato possibile ottenere sempre una piena compatibilità rispetto ai valori 2012. Per i dettagli si veda la nota metodologica. Il segno (-) indica l’assenza di imprese nell’incrocio indicato. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2011-20122 Assun- zioni non stagionali nel 2012 (v.a.)* di cui (% sul totale) Assun- zioni non stagionali nel 2011 (v.a.)* di cui (% sul totale) di diffi cile reperi- mento in sostituz. di analoga fi gura non in sost. e non presente in azienda di diffi cile reperi- mento in sostituz. di analoga fi gura non in sost. e non presente in azienda Sezione 4. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: le professioni richieste 73 7263 Operai addetti a macchinari per confezioni di abbigliamento in stoffa e assimilati 730 27,2 43,3 7,8 1.250 33,9 41,4 6,7 7153 Operatori di macchinari per la fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica 660 2,7 34,8 1,2 210 8,9 49,1 2,8 7329 Conduttori di macchinari per la produzione di pasticceria e prodotti da forno 620 7,8 26,5 1,9 340 13,9 60,4 6,8 7273 Assemblatori e cablatori di apparecchiature elettroniche e di telecomunicazioni 620 8,1 20,5 14,3 790 15,5 21,8 11,7 7412 Operatori di verifi ca, circolazione e formazione treni 600 7,3 87,6 0,0 680 13,3 85,8 0,0 7262 Operai addetti a telai meccanici per la tessitura e la maglieria 540 9,8 37,0 1,8 1.190 30,7 43,7 5,6 7411 Conduttori di convogli ferroviari 540 4,1 53,0 0,0 370 2,2 99,5 0,0 7272 Assemblatori e cablatori di apparecchiature elettriche 450 12,6 36,1 4,7 1.090 7,5 38,6 7,9 7152 Operatori di macchinari e di impianti per la chimica di base e la chimica fi ne 440 6,3 35,5 6,1 1.260 9,4 38,2 7,9 7444 Conduttori di carrelli elevatori 420 36,4 27,8 1,9 1.120 13,3 47,6 13,7 7162 Operatori impianti recupero e riciclaggio rifi uti e trattamento e distribuzione acque 400 2,0 14,1 2,2 470 11,1 19,6 9,6 7261 Operai addetti a macchinari per la fi latura e la bobinatura 380 29,7 13,6 0,0 590 18,5 34,2 8,1 7121 Fonditori, operatori di altoforno, di convertitori e di forni di raffi nazione 360 10,4 67,6 0,0 680 14,0 56,1 4,0 7143 Operatori di impianti per la fabbricazione della carta 280 5,6 48,9 1,8 510 7,5 51,9 3,0 7267 Addetti a macchinari per la produzione in serie di calzature 260 25,8 37,5 4,2 470 28,5 35,0 2,3 7232 Conduttori di macchinari per la fabbricazione di altri articoli in gomma 260 13,3 51,7 0,8 500 20,5 44,0 8,0 7279 Altri operai addetti assemblaggio e produzione in serie di articoli industriali 190 36,6 35,1 24,7 90 28,7 31,9 3,2 7124 Trafi latori ed estrusori di metalli 190 23,0 67,5 0,0 1.580 30,7 38,3 6,4 7252 Conduttori di macchinari per la fabbricazione di prodotti in carta e cartone 180 11,4 65,2 3,3 370 16,7 19,9 3,2 7241 Operai addetti a macchinari produzione in serie di mobili e di articoli in legno 180 2,2 29,0 13,7 750 10,0 39,2 10,6 7125 Operatori di impianti per la produzione e la raffi nazione di metalli non ferrosi 180 8,9 65,6 22,8 100 2,1 94,7 0,0 7322 Conduttori di apparecchi per la lavorazione industriale di prodotti lattiero–caseari 170 1,2 13,9 0,6 350 2,0 34,5 1,4 7275 Assemblatori in serie di articoli in legno e in materiali assimilati 160 12,2 43,9 1,8 750 19,8 35,5 3,6 7443 Conduttori di gru e di apparecchi di sollevamento 160 6,9 42,8 13,8 260 26,6 37,3 19,4 7123 Operatori di impianti per il trattamento termico dei metalli 140 3,5 9,7 0,0 120 15,5 5,2 2,6 7274 Assemblatori in serie di articoli vari in metallo, in gomma e in materie plastiche 140 4,4 34,3 9,5 190 14,1 48,7 2,1 7122 Operatori di forni di seconda fusione, colatori metalli, leghe e operatori laminatoi 140 62,2 17,8 0,0 70 54,4 11,8 0,0 Altre professioni 1.420 15,7 49,8 2,6 3.770 18,6 51,0 12,6 8. Professioni non qualifi cate 55.810 7,6 46,6 9,7 73.200 8,7 40,7 12,8 8143 Personale non qualifi cato ai servizi di pulizia di uffi ci ed esercizi commerciali 31.460 4,7 46,5 7,8 38.970 6,8 47,5 12,0 8131 Facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati 5.910 12,4 45,8 11,9 7.380 4,1 50,7 8,4 8421 Manovali e personale non qualifi cato dell’edilizia civile e professioni assimilate 4.730 17,3 33,5 12,3 8.000 10,3 21,0 11,4 8431 Personale non qualifi cato delle attività industriali e professioni assimilate 3.710 10,4 43,9 11,8 4.950 17,2 35,1 12,5 8142 Personale non qualifi cato nei servizi di ristorazione 3.080 5,4 79,4 14,2 2.440 27,9 35,3 22,7 8145 Operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifi uti 1.890 2,2 40,4 6,5 3.230 6,5 24,3 5,2 Altre professioni 5.030 11,8 44,6 13,6 8.240 10,1 29,4 22,5 (segue) Tavola 35 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e per il 2011 per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e principali caratteristiche Cfr. domande 2D.1-2D.5-2I.1-2I.7-2I.8 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I valori 2011 sono stati ricalcolati in armonia con la nuova classifi cazione delle professioni. Tuttavia, non è stato possibile ottenere sempre una piena compatibilità rispetto ai valori 2012. Per i dettagli si veda la nota metodologica. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2011-20122 Assun- zioni non stagionali nel 2012 (v.a.)* di cui (% sul totale) Assun- zioni non stagionali nel 2011 (v.a.)* di cui (% sul totale) di diffi cile reperi- mento in sostituz. di analoga fi gura non in sost. e non presente in azienda di diffi cile reperi- mento in sostituz. di analoga fi gura non in sost. e non presente in azienda Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 74 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2011-20122 Tavola 36 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e per il 2011 per grandi gruppi e professioni, secondo la difficoltà di reperimento e la quota di sostituzione di analoga figura Cfr. domande 2D.1-2D.5-2I.1-2I.7-2I.8 del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali 2012 di cui (% sul tot.) Assunzioni non stagionali 2011 di cui (% sul tot.) di diffi cile reperi- mento in sosti- tuz. di analoga fi gura non in sost. e non pre- sente in azienda di diffi cile reperi- mento in sosti- tuz. di analoga fi gura non in sost. e non pre- sente in azienda Valore assoluto* ripartiz. x 1.000 Valore assoluto* ripartiz. x 1.000 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I valori 2011 sono stati ricalcolati in armonia con la nuova classifi cazione delle professioni. Tuttavia, non è stato possibile ottenere sempre una piena compatibilità rispetto ai valori 2012. Per i dettagli si veda la nota metodologica. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. TOTALE 406.820 1.000 16,1 44,1 12,2 595.160 1.000 19,7 41,5 11,4 1 DIRIGENTI 1.420 3,5 32,9 53,1 16,6 1.740 2,9 32,3 44,5 21,0 12 Amministratori e direttori di grandi aziende 1.290 3,2 33,8 55,2 18,0 1.490 2,5 27,4 45,8 23,8 122 Direttori e dirigenti generali di aziende 430 1,1 36,6 61,3 5,1 290 0,5 27,8 43,1 21,5 1221 Direttori e dirigenti di aziende nell’agricoltura, nella silvicoltura e nella pesca -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 1222 Dirigenti generali aziende nell’industria in senso stretto e nelle public utilities 70 0,2 63,6 78,8 19,7 100 0,2 42,1 53,7 36,8 1224 Dirigenti generali di aziende nel commercio 220 0,5 26,8 50,9 0,0 60 0,1 18,8 21,9 1,6 1225 Dirigenti generali di aziende nel settore dei servizi di alloggio e ristorazione -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 1226 Direttori e dirigenti generali di aziende nei settori dei trasporti e comunicazione -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 1227 Direttori e dirigenti generali di banche, assicurazioni e agenzie immobiliari -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 1228 Dirigenti generali di aziende di servizi alle imprese e alle persone 110 0,3 36,4 70,1 1,9 110 0,2 25,5 47,3 15,5 123 Direttori e dirigenti dipartimentali di aziende 860 2,1 32,4 52,1 24,5 1.200 2,0 27,3 46,5 24,4 1231 Dirigenti del dipartimento fi nanza e amministrazione 290 0,7 22,3 55,7 25,8 370 0,6 27,7 54,3 24,7 1232 Direttori e dirigenti dipartimento gestione risorse umane e relazioni industriali 60 0,1 35,7 66,1 17,9 100 0,2 24,0 58,3 13,5 1233 Dirigenti del dipartimento vendite e commercializzazione 250 0,6 39,1 51,4 27,7 370 0,6 33,3 43,8 30,6 1234 Dirigenti del dipartimento comunicazione, pubblicità e pubbliche relazioni -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 1235 Direttori e dirigenti del dipartimento approvvigionamento e distribuzione -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 1236 Direttori e dirigenti del dipartimento servizi informatici -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 1237 Dirigenti del dipartimento ricerca e sviluppo 240 0,6 37,8 47,5 19,7 330 0,6 20,8 36,4 20,8 13 Responsabili di piccole aziende 130 0,3 23,6 32,3 1,6 240 0,4 62,3 36,5 3,7 131 Responsabili di piccole aziende 130 0,3 23,6 32,3 1,6 240 0,4 62,3 36,5 3,7 1314 Responsabili di piccole aziende nel commercio 120 0,3 24,6 30,3 1,6 230 0,4 63,0 37,4 3,5 1315 Responsabili di piccole aziende nei servizi di alloggio e ristorazione -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 2 PROFESSIONI INTELLETTUALI, SCIENTIFICHE E DI ELEVATA SPECIALIZZAZIONE 31.190 76,7 21,8 45,6 9,2 34.880 58,6 23,9 39,8 13,7 21 Specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fi siche e naturali 6.420 15,8 35,4 32,5 6,9 7.390 12,4 29,8 38,1 12,4 211 Specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fi siche e naturali 6.420 15,8 35,4 32,5 6,9 7.390 12,4 29,8 38,1 12,4 2111 Fisici e astronomi -- -- -- -- -- 60 0,1 60,3 70,7 1,7 2112 Chimici e professioni assimilate 870 2,1 16,3 41,7 6,0 1.220 2,0 17,5 37,2 8,2 2113 Matematici, statistici e professioni assimilate 110 0,3 14,0 57,0 5,3 60 0,1 10,0 53,3 21,7 2114 Analisti e progettisti di software 5.270 13,0 39,1 30,4 6,9 5.890 9,9 32,5 38,0 13,1 2115 Progettisti e amministratori di sistemi 130 0,3 43,3 38,6 11,8 60 0,1 45,2 27,4 12,9 2116 Geologi, meteorologi, geofi sici e professioni assimilate -- -- -- -- -- 100 0,2 1,9 32,0 21,4 22 Ingegneri, architetti e professioni assimilate 6.380 15,7 28,4 34,4 13,7 7.870 13,2 26,8 27,7 13,7 221 Ingegneri e professioni assimilate 6.160 15,1 29,3 35,3 14,1 7.510 12,6 27,9 27,8 13,1 2211 Ingegneri energetici e meccanici 2.530 6,2 34,1 40,9 10,1 2.690 4,5 32,4 30,8 9,5 2212 Ingegneri metallurgico-minerari 90 0,2 3,4 5,7 1,1 100 0,2 1,1 1,1 5,3 2213 Ingegneri elettrotecnici 620 1,5 25,3 17,1 37,3 510 0,9 29,4 46,9 8,6 2214 Ingegneri elettronici e in telecomunicazioni 910 2,2 23,8 41,3 6,2 1.140 1,9 22,2 30,3 4,4 2215 Ingegneri chimici, petroliferi e dei materiali 220 0,5 20,5 35,5 13,2 370 0,6 19,8 26,3 18,8 2216 Ingegneri civili e professioni assimilate 810 2,0 28,1 25,7 21,0 1.080 1,8 21,2 22,3 19,9 2217 Ingegneri industriali e gestionali 960 2,3 28,4 38,6 13,2 1.520 2,6 30,3 20,1 18,9 Sezione 4. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: le professioni richieste 75 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2011-20122 (segue) Tavola 36 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e per il 2011 per grandi gruppi e professioni, secondo la difficoltà di reperimento e la quota di sostituzione di analoga figura Cfr. domande 2D.1-2D.5-2I.1-2I.7-2I.8 del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali 2012 di cui (% sul tot.) Assunzioni non stagionali 2011 di cui (% sul tot.) di diffi cile reperi- mento in sosti- tuz. di analoga fi gura non in sost. e non pre- sente in azienda di diffi cile reperi- mento in sosti- tuz. di analoga fi gura non in sost. e non pre- sente in azienda Valore assoluto* ripartiz. x 1.000 Valore assoluto* ripartiz. x 1.000 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I valori 2011 sono stati ricalcolati in armonia con la nuova classifi cazione delle professioni. Tuttavia, non è stato possibile ottenere sempre una piena compatibilità rispetto ai valori 2012. Per i dettagli si veda la nota metodologica. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. 2218 Ingegneri biomedici e bioingegneri -- -- -- -- -- 110 0,2 54,5 30,4 53,6 222 Architetti, urbanisti e specialisti del recupero e della conservazione del territorio 210 0,5 1,9 8,9 0,9 360 0,6 2,5 25,8 25,3 2221 Architetti, urbanisti e specialisti del recupero e della conservazione del territorio 210 0,5 1,9 8,9 0,9 360 0,6 2,5 25,8 25,3 23 Specialisti nelle scienze della vita 1.230 3,0 21,2 61,3 8,3 2.000 3,4 32,0 48,3 3,8 231 Specialisti nelle scienze della vita 1.230 3,0 21,2 61,3 8,3 2.000 3,4 32,0 48,3 3,8 2311 Biologi, botanici, zoologi e professioni assimilate 170 0,4 3,0 32,9 21,6 260 0,4 2,0 83,2 0,8 2312 Farmacologi, batteriologi e professioni assimilate -- -- -- -- -- 80 0,1 44,3 41,8 0,0 2313 Agronomi e forestali -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 2314 Veterinari -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 2315 Farmacisti 1.010 2,5 24,2 68,0 6,1 1.640 2,8 36,5 43,7 4,5 24 Specialisti della salute 380 0,9 19,0 30,5 11,5 570 1,0 12,6 40,9 11,7 241 Medici 380 0,9 19,0 30,5 11,5 570 1,0 12,6 40,9 11,7 2411 Medici di medicina generale 190 0,5 24,2 52,2 13,4 230 0,4 13,5 73,0 2,2 2412 Specialisti in terapie mediche -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 2413 Specialisti in terapie chirurgiche -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 2414 Laboratoristi e patologi clinici 100 0,2 12,1 4,0 0,0 140 0,2 7,7 14,0 15,4 2415 Dentisti e odontostomatologi -- -- -- -- -- 100 0,2 5,9 22,5 0,0 2416 Specialisti in diagnostica per immagini e radioterapia 60 0,1 7,0 19,3 31,6 50 0,1 0,0 16,7 70,4 2417 Specialisti in igiene, epidemiologia e sanità pubblica -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 2418 Anestesisti e rianimatori -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 25 Specialisti in scienze umane, sociali, artistiche e gestionali 9.320 22,9 17,8 37,8 12,9 10.990 18,5 21,9 35,8 20,1 251 Specialisti delle scienze gestionali, commerciali e bancarie 5.940 14,6 20,2 40,7 15,5 7.360 12,4 23,3 37,1 20,2 2512 Specialisti della gestione e del controllo nelle imprese private 610 1,5 14,1 37,9 30,3 1.650 2,8 18,8 42,2 29,9 2513 Specialisti di gestione e sviluppo del personale e dell’organizzazione del lavoro 440 1,1 16,8 47,4 19,5 870 1,5 31,5 36,1 13,8 2514 Specialisti in contabilità e problemi fi nanziari 2.220 5,4 20,4 47,9 3,9 1.930 3,2 25,3 47,5 14,6 2515 Specialisti nei rapporti con il mercato 2.560 6,3 22,3 33,9 21,0 2.760 4,6 21,6 26,9 20,3 2516 Specialisti nelle pubbliche relazioni, dell’immagine e simili 110 0,3 16,0 45,3 22,6 150 0,3 29,5 37,6 22,1 252 Specialisti in scienze giuridiche 300 0,7 25,0 25,3 22,0 580 1,0 13,8 27,2 29,4 2521 Procuratori legali e avvocati -- -- -- -- -- 150 0,2 0,0 0,0 76,9 2522 Esperti legali in imprese o enti pubblici 260 0,6 13,9 29,0 25,5 430 0,7 18,4 36,4 13,4 253 Specialisti in scienze sociali 1.250 3,1 7,6 31,3 6,6 940 1,6 21,4 35,1 9,5 2531 Specialisti in scienze economiche 1.200 2,9 7,9 31,0 6,7 820 1,4 22,8 35,2 8,2 2532 Specialisti in scienze sociologiche e antropologiche -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 2533 Specialisti in scienze psicologiche e psicoterapeutiche -- -- -- -- -- 110 0,2 7,5 37,7 20,8 254 Specialisti in discipline linguistiche, letterarie e documentali 490 1,2 13,6 47,6 13,4 480 0,8 9,6 30,5 16,9 2541 Scrittori e professioni assimilate -- -- -- -- -- 60 0,1 15,3 40,7 15,3 2542 Giornalisti 330 0,8 6,3 41,7 16,6 250 0,4 4,8 28,6 11,7 2543 Interpreti e traduttori a livello elevato 60 0,2 54,8 48,4 8,1 130 0,2 19,2 38,5 17,7 2544 Linguisti e fi lologi -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 2545 Archivisti, bibliotecari, conservatori di musei e professioni assimilate 50 0,1 0,0 96,3 1,9 -- -- -- -- -- 255 Specialisti in discipline artistico-espressive 1.350 3,3 16,4 30,1 5,6 1.630 2,7 22,2 34,8 23,1 2551 Pittori, scultori, disegnatori e restauratori di beni culturali 380 0,9 44,7 20,4 5,6 760 1,3 47,4 43,9 7,0 2552 Registi, direttori artistici, attori, sceneggiatori e scenografi 550 1,4 3,2 46,2 0,2 450 0,8 0,4 7,1 71,3 2553 Coreografi e ballerini 150 0,4 0,0 0,0 0,0 -- -- -- -- -- Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 76 2554 Compositori, musicisti e cantanti 270 0,7 12,8 27,4 19,9 390 0,7 0,3 52,0 0,0 26 Specialisti della formazione e della ricerca 7.460 18,3 9,8 74,4 2,6 6.060 10,2 15,1 62,2 7,3 261 Docenti universitari (ordinari e associati) -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 2610 Docenti universitari -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 263 Professori di scuola secondaria, post-secondaria e professioni assimilate 1.560 3,8 13,6 88,6 0,8 1.170 2,0 12,9 72,3 1,3 2631 Professori delle accademie, dei conservatori e delle istituzioni scolastiche assimilate -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 2632 Professori di scuola secondaria superiore 1.260 3,1 13,9 90,0 0,4 990 1,7 12,6 71,2 0,2 2633 Professori di scuola secondaria inferiore 290 0,7 12,0 82,5 2,7 180 0,3 14,7 78,5 7,3 264 Professori di scuola primaria, pre–primaria e professioni assimilate 3.370 8,3 10,9 73,5 4,5 2.810 4,7 12,9 59,2 10,0 2641 Professori di scuola primaria 480 1,2 3,6 72,2 2,5 670 1,1 12,2 77,7 0,0 2642 Professori di scuola pre–primaria 2.890 7,1 12,2 73,8 4,8 2.140 3,6 13,1 53,4 13,1 265 Altri specialisti dell’educazione e della formazione 2.540 6,2 6,0 66,8 1,1 2.030 3,4 19,7 61,8 7,1 2651 Specialisti nell’educazione e nella formazione di soggetti diversamente abili 1.830 4,5 5,0 72,5 0,7 1.630 2,7 18,6 64,4 7,0 2653 Docenti ed esperti nella progettazione formativa e curricolare 330 0,8 4,5 32,8 3,3 290 0,5 22,0 46,3 10,5 2655 Insegnanti di discipline artistiche e letterarie 380 0,9 12,3 68,6 1,3 120 0,2 30,5 63,6 0,0 3 PROFESSIONI TECNICHE 55.790 137,1 18,0 42,7 12,6 84.450 141,9 23,6 39,2 13,6 31 Professioni tecniche in campo scientifi co, ingegneristico e della produzione 17.030 41,8 20,2 38,1 13,9 24.180 40,6 26,7 31,7 13,1 311 Tecnici delle scienze quantitative, fi siche e chimiche 510 1,3 21,1 37,3 7,0 690 1,2 26,0 35,5 10,9 3111 Tecnici fi sici e geologici 120 0,3 18,0 33,6 0,8 80 0,1 14,8 18,5 6,2 3112 Tecnici chimici 320 0,8 21,3 38,0 5,6 520 0,9 29,3 40,2 8,3 3113 Tecnici statistici 70 0,2 25,8 40,9 25,8 90 0,1 16,9 23,6 30,3 312 Tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni 5.390 13,2 23,4 35,0 16,8 7.540 12,7 28,4 33,5 10,7 3121 Tecnici programmatori 1.830 4,5 27,5 29,7 19,2 3.680 6,2 26,7 29,1 10,8 3122 Tecnici esperti in applicazioni 3.000 7,4 20,0 34,3 17,0 3.080 5,2 29,9 37,9 9,3 3123 Tecnici web 80 0,2 39,8 2,4 38,6 110 0,2 1,8 8,0 61,1 3124 Tecnici gestori di basi di dati -- -- -- -- -- 60 0,1 70,9 16,4 3,6 3125 Tecnici gestori di reti e di sistemi telematici 130 0,3 23,9 67,9 6,7 160 0,3 7,7 31,6 33,5 3126 Tecnici per la trasmissione radio-televisiva e per le telecomunicazioni 340 0,8 27,5 64,5 1,5 460 0,8 40,2 49,2 0,0 313 Tecnici in campo ingegneristico 4.910 12,1 27,3 37,2 10,9 7.150 12,0 32,0 32,3 14,4 3131 Tecnici meccanici 1.000 2,5 29,8 33,5 10,3 1.170 2,0 28,9 36,6 11,3 3132 Tecnici metallurgico-minerari e della ceramica -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 3133 Elettrotecnici 350 0,9 31,1 33,1 8,9 520 0,9 36,3 14,9 21,2 3134 Tecnici elettronici 950 2,3 31,6 24,4 5,3 740 1,2 42,9 15,8 33,5 3135 Tecnici delle costruzioni civili e professioni assimilate -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 3136 Tecnici del risparmio energetico e delle energie rinnovabili 110 0,3 1,0 19,0 0,0 60 0,1 6,8 5,1 49,2 3137 Disegnatori industriali e professioni assimilate 2.460 6,1 25,3 44,2 14,2 4.610 7,8 31,0 36,0 10,9 314 Tecnici conduttori impianti produttivi in continuo e di reti idriche ed energetiche 750 1,8 9,4 24,0 22,9 500 0,8 20,6 28,9 3,8 3141 Tecnici della conduzione di impianti produttivi in continuo 280 0,7 3,5 21,3 50,4 -- -- -- -- -- 3142 Tecnici dell’esercizio di reti idriche ed energetiche 460 1,1 12,9 25,6 6,3 490 0,8 20,4 27,8 3,7 315 Tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi 2.820 6,9 18,3 30,6 16,8 5.480 9,2 23,6 33,6 17,3 3151 Tecnici di produzione in miniere e cave -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 3152 Tecnici della gestione di cantieri edili 1.240 3,0 14,2 20,2 12,9 2.540 4,3 23,3 30,8 16,9 3153 Tecnici della produzione manifatturiera 1.450 3,6 19,9 37,2 18,3 2.710 4,6 23,3 34,6 19,0 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2011-20122 (segue) Tavola 36 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e per il 2011 per grandi gruppi e professioni, secondo la difficoltà di reperimento e la quota di sostituzione di analoga figura Cfr. domande 2D.1-2D.5-2I.1-2I.7-2I.8 del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali 2012 di cui (% sul tot.) Assunzioni non stagionali 2011 di cui (% sul tot.) di diffi cile reperi- mento in sosti- tuz. di analoga fi gura non in sost. e non pre- sente in azienda di diffi cile reperi- mento in sosti- tuz. di analoga fi gura non in sost. e non pre- sente in azienda Valore assoluto* ripartiz. x 1.000 Valore assoluto* ripartiz. x 1.000 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I valori 2011 sono stati ricalcolati in armonia con la nuova classifi cazione delle professioni. Tuttavia, non è stato possibile ottenere sempre una piena compatibilità rispetto ai valori 2012. Per i dettagli si veda la nota metodologica. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Sezione 4. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: le professioni richieste 77 3154 Tecnici della produzione e preparazione alimentare 100 0,3 49,0 66,3 22,1 210 0,3 33,0 57,8 0,0 3155 Tecnici della produzione di servizi -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 316 Tecnici del trasporto aereo, navale e ferroviario 910 2,2 3,7 55,8 8,8 970 1,6 21,0 5,2 9,9 3161 Comandanti e uffi ciali di bordo 160 0,4 12,8 98,8 0,0 -- -- -- -- -- 3162 Comandanti e piloti di aereo 150 0,4 8,5 54,9 0,0 110 0,2 45,5 22,7 0,0 3163 Tecnici dell’aviazione civile 80 0,2 0,0 7,1 86,9 160 0,3 88,3 0,0 59,3 3164 Tecnici dell’organizzazione del traffi co ferroviario 500 1,2 0,0 50,7 0,0 650 1,1 0,0 0,0 0,0 3165 Tecnici dell’organizzazione del traffi co portuale -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 317 Tecnici di apparecchiature ottiche e audio-video 980 2,4 0,8 74,8 2,7 1.100 1,9 7,7 30,3 6,2 3171 Fotografi e professioni assimilate -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 3172 Operatori di apparecchi per la ripresa e la produzione audio-video 940 2,3 0,7 77,6 2,6 1.060 1,8 7,8 28,5 6,1 3173 Tecnici di apparati medicali e per la diagnostica medica -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 318 Tecnici della sicurezza e della protezione ambientale 760 1,9 13,9 39,9 18,9 760 1,3 20,4 27,3 15,7 3181 Tecnici della sicurezza di impianti -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 3182 Tecnici della sicurezza sul lavoro 440 1,1 20,9 47,5 25,2 410 0,7 32,0 35,7 18,0 3183 Tecnici del controllo e della bonifi ca ambientale 310 0,8 3,9 29,1 10,1 340 0,6 6,2 17,4 11,5 32 Professioni tecniche nelle scienze della salute e della vita 8.460 20,8 21,4 55,2 6,5 13.320 22,4 32,1 52,5 5,0 321 Tecnici della salute 8.430 20,7 21,4 55,3 6,5 13.280 22,3 32,0 52,5 5,0 3211 Professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche 3.530 8,7 27,3 70,8 5,2 4.850 8,2 33,8 62,8 3,8 3212 Professioni sanitarie riabilitative 3.560 8,7 14,2 41,0 5,3 4.680 7,9 32,9 44,1 1,3 3213 Professioni tecnico sanitarie - area tecnico diagnostica 240 0,6 19,3 31,1 3,4 810 1,4 13,1 40,8 14,3 3214 Professioni tecnico sanitarie - area tecnico assistenziale 770 1,9 22,2 59,2 13,5 2.010 3,4 28,0 56,4 8,3 3215 Professioni tecniche della prevenzione 60 0,1 12,7 16,4 40,0 250 0,4 26,4 53,2 20,4 3216 Altre professioni tecniche della salute 280 0,7 39,2 56,5 15,5 680 1,1 48,2 39,5 13,4 3217 Tecnici della medicina popolare -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 322 Tecnici nelle scienze della vita -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 3221 Tecnici agronomi e forestali -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 3222 Zootecnici -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 3223 Tecnici biochimici e professioni assimilate -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 33 Professioni tecniche in attività organizzative, amministrative, fi nanziarie e commerciali 28.360 69,7 15,6 41,5 13,7 44.140 74,2 20,0 39,2 16,5 331 Tecnici dell’organizzazione e dell’amministrazione delle attività produttive 12.250 30,1 9,7 43,0 14,6 20.870 35,1 16,8 40,5 18,2 3311 Segretari amministrativi, archivisti e professioni assimilate 270 0,7 12,9 39,3 34,6 860 1,4 11,6 49,3 18,5 3312 Contabili e professioni assimilate 10.750 26,4 8,0 43,1 13,5 18.000 30,2 13,5 38,9 18,6 3313 Tecnici del trasferimento e del trattamento delle informazioni -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 3314 Corrispondenti in lingue estere e professioni assimilate -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 3315 Tecnici dell’organizzazione e della gestione dei fattori produttivi 1.200 2,9 24,2 43,5 20,3 2.020 3,4 48,6 50,2 14,6 332 Tecnici delle attività fi nanziarie e assicurative 2.650 6,5 16,0 50,7 7,6 4.110 6,9 29,6 43,5 4,8 3321 Tecnici della gestione fi nanziaria 570 1,4 14,5 43,0 10,1 2.050 3,5 44,4 47,4 3,9 3322 Tecnici del lavoro bancario 1.100 2,7 6,6 61,6 2,3 550 0,9 10,9 23,7 2,5 3323 Agenti assicurativi 650 1,6 33,0 40,2 12,8 1.010 1,7 17,5 39,2 8,9 3324 Periti, valutatori di rischio, liquidatori e professioni assimilate 260 0,6 14,8 57,2 10,2 450 0,8 14,2 60,1 2,0 3325 Agenti di borsa e cambio, tecnici intermediazione titoli e professioni assimilate -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 3326 Tecnici della locazione fi nanziaria e dei contratti di scambio 70 0,2 21,1 16,9 11,3 -- -- -- -- -- 333 Tecnici dei rapporti con i mercati 10.620 26,1 20,5 36,6 15,1 15.680 26,3 22,5 36,1 16,9 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2011-20122 (segue) Tavola 36 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e per il 2011 per grandi gruppi e professioni, secondo la difficoltà di reperimento e la quota di sostituzione di analoga figura Cfr. domande 2D.1-2D.5-2I.1-2I.7-2I.8 del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali 2012 di cui (% sul tot.) Assunzioni non stagionali 2011 di cui (% sul tot.) di diffi cile reperi- mento in sosti- tuz. di analoga fi gura non in sost. e non pre- sente in azienda di diffi cile reperi- mento in sosti- tuz. di analoga fi gura non in sost. e non pre- sente in azienda Valore assoluto* ripartiz. x 1.000 Valore assoluto* ripartiz. x 1.000 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I valori 2011 sono stati ricalcolati in armonia con la nuova classifi cazione delle professioni. Tuttavia, non è stato possibile ottenere sempre una piena compatibilità rispetto ai valori 2012. Per i dettagli si veda la nota metodologica. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 78 3331 Approvvigionatori e responsabili acquisti 330 0,8 28,3 52,3 8,9 90 0,1 29,4 22,4 22,4 3332 Responsabili di magazzino e della distribuzione interna 160 0,4 5,6 85,7 7,5 240 0,4 5,0 35,8 50,4 3333 Commissari, stimatori e aggiudicatori d’asta commerciali -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 3334 Tecnici della vendita e della distribuzione 7.750 19,0 22,3 38,6 13,1 12.350 20,7 24,0 38,3 13,9 3335 Tecnici del marketing 2.200 5,4 15,7 23,7 24,1 2.600 4,4 18,0 24,7 28,9 3336 Tecnici della pubblicità e delle pubbliche relazioni 180 0,4 6,7 33,5 8,4 410 0,7 17,3 44,9 11,4 334 Tecnici della distribuzione commerciale e professioni assimilate 2.840 7,0 22,1 45,2 10,2 3.470 5,8 16,5 40,8 18,7 3341 Spedizionieri e tecnici della distribuzione 1.360 3,3 17,4 61,1 9,8 1.840 3,1 13,3 51,7 20,3 3342 Agenti di commercio -- -- -- -- -- 1.210 2,0 21,6 31,0 12,9 3343 Agenti concessionari 160 0,4 14,6 55,1 9,5 -- -- -- -- -- 3344 Agenti di pubblicità 200 0,5 94,9 38,9 0,0 -- -- -- -- -- 3345 Agenti immobiliari 210 0,5 43,5 24,4 15,8 420 0,7 16,4 21,4 28,7 3346 Rappresentanti di commercio 870 2,1 9,5 24,9 12,4 -- -- -- -- -- 34 Professioni tecniche nei servizi pubblici e alle persone 1.940 4,8 18,1 44,8 11,1 2.820 4,7 12,7 40,3 14,1 341 Professioni tecniche delle attività turistiche, ricettive e assimilate 300 0,7 14,6 56,6 16,9 450 0,7 12,6 52,1 11,5 3411 Tecnici delle attività ricettive e professioni assimilate -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 3412 Tecnici dell’organizzazione di fi ere, convegni ed eventi culturali 80 0,2 13,4 26,8 36,6 70 0,1 5,7 12,9 54,3 3413 Animatori turistici e professioni assimilate 130 0,3 21,9 64,1 3,1 130 0,2 34,1 53,8 0,0 3414 Agenti di viaggio 60 0,2 6,3 92,2 1,6 240 0,4 1,7 63,8 5,5 3415 Guide e accompagnatori specializzati -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 342 Insegnanti nella formazione professionale, istruttori, allenatori, atleti e profess.simili 530 1,3 13,7 61,3 13,9 730 1,2 11,7 56,3 29,7 3421 Istruttori di guida 100 0,3 25,2 32,0 53,4 70 0,1 27,9 44,1 27,9 3422 Insegnanti nella formazione professionale 280 0,7 7,5 67,7 6,5 570 1,0 5,3 54,8 34,3 3423 Istruttori di tecniche in campo artistico -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 3424 Istruttori di discipline sportive non agonistiche 80 0,2 0,0 57,0 0,0 50 0,1 14,0 56,0 2,0 3425 Professioni organizzative nel campo dell’educazione fi sica e dello sport -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 3426 Allenatori e tecnici di discipline sportive agonistiche -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 3427 Atleti 60 0,2 40,3 88,7 0,0 -- -- -- -- -- 343 Tecnici dei servizi ricreativi 260 0,6 45,6 9,9 0,0 150 0,3 21,5 39,6 13,4 3431 Annunciatori e presentatori della radio, della televisione e di altri spettacoli -- -- -- -- -- 70 0,1 11,8 29,4 1,5 3432 Tecnici organizzazione produzione radiotelevisiva, cinematografi ca e teatrale 260 0,6 46,9 9,8 0,0 80 0,1 29,6 48,1 23,5 344 Tecnici dei servizi culturali 400 1,0 17,5 35,3 17,8 930 1,6 9,8 28,8 8,3 3441 Grafi ci, disegnatori e allestitori di scena 280 0,7 25,4 32,6 14,1 640 1,1 14,2 26,7 10,3 3442 Tecnici dei musei, delle biblioteche e professioni assimilate 120 0,3 0,0 42,5 26,7 280 0,5 0,0 33,3 3,9 3444 Tecnici restauratori -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 345 Tecnici dei servizi sociali 450 1,1 10,2 46,7 4,4 580 1,0 16,3 29,7 5,7 3451 Assistenti sociali -- -- -- -- -- 160 0,3 37,1 28,3 3,8 3452 Tecnici del reinserimento e dell’integrazione sociale 360 0,9 12,6 55,2 2,2 280 0,5 8,2 37,0 5,0 3453 Tecnici dei servizi per l’impiego -- -- -- -- -- 100 0,2 10,1 16,2 0,0 3454 Tecnici dei servizi di sicurezza privati e professioni assimilate -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 4 PROFESSIONI ESECUTIVE NEL LAVORO D’UFFICIO 57.800 142,1 12,2 40,2 16,1 79.390 133,4 12,0 41,8 15,0 41 Impiegati addetti alle funzioni di segreteria e alle macchine da uffi cio 27.200 66,9 16,0 41,4 17,3 33.870 56,9 12,5 42,5 16,8 411 Impiegati addetti alla segreteria e agli affari generali 23.090 56,8 16,6 38,6 19,2 30.260 50,8 12,5 44,7 17,6 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2011-20122 (segue) Tavola 36 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e per il 2011 per grandi gruppi e professioni, secondo la difficoltà di reperimento e la quota di sostituzione di analoga figura Cfr. domande 2D.1-2D.5-2I.1-2I.7-2I.8 del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali 2012 di cui (% sul tot.) Assunzioni non stagionali 2011 di cui (% sul tot.) di diffi cile reperi- mento in sosti- tuz. di analoga fi gura non in sost. e non pre- sente in azienda di diffi cile reperi- mento in sosti- tuz. di analoga fi gura non in sost. e non pre- sente in azienda Valore assoluto* ripartiz. x 1.000 Valore assoluto* ripartiz. x 1.000 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I valori 2011 sono stati ricalcolati in armonia con la nuova classifi cazione delle professioni. Tuttavia, non è stato possibile ottenere sempre una piena compatibilità rispetto ai valori 2012. Per i dettagli si veda la nota metodologica. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Sezione 4. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: le professioni richieste 79 4111 Addetti a funzioni di segreteria 9.160 22,5 17,9 33,4 23,6 16.760 28,2 13,3 45,3 20,2 4112 Addetti agli affari generali 13.350 32,8 15,7 42,2 16,5 12.070 20,3 8,0 43,7 15,2 4113 Addetti al protocollo e allo smistamento di documenti -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 4114 Addetti alla gestione del personale 580 1,4 17,2 35,7 11,4 1.420 2,4 40,9 47,5 7,7 412 Impiegati addetti alle macchine d’uffi cio 4.100 10,1 12,2 57,3 6,9 3.610 6,1 12,6 23,5 10,2 4121 Addetti alla videoscrittura, dattilografi , stenografi e professioni assimilate -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 4122 Addetti all’immissione dati 4.070 10,0 12,1 57,3 7,0 3.540 6,0 12,6 23,1 10,4 4123 Addetti alle macchine per la riproduzione e l’invio di materiali e documenti -- -- -- -- -- 70 0,1 8,7 43,5 0,0 42 Impiegati addetti ai movimenti di denaro e all’assistenza clienti 13.020 32,0 10,2 50,9 7,3 18.820 31,6 14,2 40,3 9,6 421 Impiegati addetti agli sportelli e ai movimenti di denaro 5.360 13,2 5,6 47,7 4,3 9.070 15,2 6,1 40,0 10,2 4211 Addetti agli sportelli assicurativi, bancari e di altri intermediari fi nanziari 3.480 8,6 3,6 53,9 3,6 6.270 10,5 6,5 42,4 3,9 4213 Addetti agli sportelli per l’esazione di imposte e contributi e al recupero crediti 470 1,2 19,4 25,9 12,9 560 0,9 18,7 48,0 5,0 4215 Addetti alla vendita di biglietti 1.110 2,7 1,1 43,9 2,7 2.080 3,5 1,5 30,6 31,3 4216 Addetti agli sportelli delle agenzie di viaggio 300 0,7 24,1 23,8 4,6 160 0,3 7,1 39,7 0,0 422 Impiegati addetti all’accoglienza e all’informazione della clientela 7.660 18,8 13,4 53,1 9,4 9.750 16,4 21,6 40,6 9,1 4221 Addetti all’accoglienza e all’informazione nelle imprese e negli enti pubblici 2.920 7,2 12,6 48,4 12,0 3.110 5,2 12,6 32,4 12,9 4222 Addetti all’accoglienza nei servizi di alloggio e ristorazione 1.080 2,7 18,1 60,2 8,3 1.760 3,0 39,1 68,5 4,7 4223 Centralinisti 730 1,8 14,7 52,7 9,8 1.430 2,4 13,9 43,3 18,7 4224 Addetti all’informazione nei Call Center (senza funzioni di vendita) 2.940 7,2 12,2 55,4 7,1 3.450 5,8 24,1 32,5 4,1 43 Impiegati addetti alla gestione amministrativa, contabile e fi nanziaria 13.720 33,7 9,3 30,7 25,6 23.340 39,2 10,7 38,0 17,8 431 Impiegati addetti alla gestione amministrativa della logistica 12.420 30,5 8,2 29,6 26,5 21.250 35,7 10,6 37,8 18,5 4311 Addetti alla gestione degli acquisti 660 1,6 13,9 44,3 9,8 1.080 1,8 26,2 45,6 12,2 4312 Addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate 11.210 27,5 7,8 28,4 28,5 18.950 31,8 9,9 37,9 19,6 4313 Addetti alla gestione amministrativa dei trasporti merci 560 1,4 9,2 37,3 7,7 1.220 2,1 8,1 29,0 6,0 432 Impiegati addetti alla gestione economica, contabile e fi nanziaria 1.300 3,2 19,9 41,0 16,5 2.090 3,5 10,9 40,2 11,0 4321 Addetti alla contabilità 810 2,0 16,4 40,3 19,1 1.030 1,7 3,2 35,7 11,8 4322 Addetti alle buste paga 420 1,0 28,9 48,6 13,3 880 1,5 20,7 51,6 11,2 4323 Addetti alle operazioni fi nanziarie per conto dell’impresa o dell’organizzazione -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 4324 Addetti ai servizi statistici 70 0,2 5,8 2,9 4,3 180 0,3 7,9 9,6 5,6 4325 Addetti agli uffi ci interni di cassa -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 44 Impiegati addetti alla raccolta, controllo, conservazione e recapito della documentazione 3.860 9,5 2,5 30,3 4,1 3.370 5,7 4,5 70,6 6,4 441 Impiegati addetti al controllo di documenti e allo smistamento e recapito della posta 3.620 8,9 1,9 30,7 2,2 3.010 5,1 4,2 76,8 1,7 4411 Personale addetto a compiti di controllo, verifi ca e professioni assimilate 240 0,6 21,8 32,4 28,6 -- -- -- -- -- 4412 Addetti al controllo della documentazione di viaggio 1.350 3,3 1,0 76,1 0,9 980 1,6 12,8 31,3 5,2 4413 Addetti allo smistamento e al recapito della posta 2.030 5,0 0,1 0,4 0,0 2.040 3,4 0,0 98,7 0,0 442 Impiegati addetti all’archiviazione e conservazione della documentazione 240 0,6 11,6 24,1 32,4 360 0,6 7,0 17,7 46,3 4421 Addetti ad archivi, schedari e professioni assimilate 220 0,5 13,0 26,9 25,9 360 0,6 7,0 17,7 46,3 4422 Addetti a biblioteche e professioni assimilate -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2011-20122 (segue) Tavola 36 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e per il 2011 per grandi gruppi e professioni, secondo la difficoltà di reperimento e la quota di sostituzione di analoga figura Cfr. domande 2D.1-2D.5-2I.1-2I.7-2I.8 del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali 2012 di cui (% sul tot.) Assunzioni non stagionali 2011 di cui (% sul tot.) di diffi cile reperi- mento in sosti- tuz. di analoga fi gura non in sost. e non pre- sente in azienda di diffi cile reperi- mento in sosti- tuz. di analoga fi gura non in sost. e non pre- sente in azienda Valore assoluto* ripartiz. x 1.000 Valore assoluto* ripartiz. x 1.000 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I valori 2011 sono stati ricalcolati in armonia con la nuova classifi cazione delle professioni. Tuttavia, non è stato possibile ottenere sempre una piena compatibilità rispetto ai valori 2012. Per i dettagli si veda la nota metodologica. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 80 5 PROFESSIONI QUALIFICATE NELLE ATTIVITÀ COMMERCIALI E NEI SERVIZI 108.600 267,0 17,7 50,5 9,0 131.040 220,2 21,5 49,1 9,3 51 Professioni qualifi cate nelle attività commerciali 48.200 118,5 13,7 46,4 9,3 62.290 104,7 15,4 44,7 8,2 511 Esercenti delle vendite -- -- -- -- -- 190 0,3 22,9 51,6 5,9 5111 Esercenti delle vendite all’ingrosso -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 5112 Esercenti delle vendite al minuto -- -- -- -- -- 160 0,3 25,5 50,9 1,2 512 Addetti alle vendite 46.670 114,7 13,3 46,6 9,3 61.910 104,0 15,3 44,7 8,2 5121 Commessi delle vendite all’ingrosso 1.670 4,1 12,8 38,9 13,2 1.700 2,9 6,8 25,9 6,3 5122 Commessi delle vendite al minuto 42.410 104,2 13,8 46,6 9,5 56.460 94,9 15,6 45,7 7,7 5123 Addetti ad attività organizzative delle vendite 540 1,3 12,2 31,9 2,4 540 0,9 14,7 24,8 6,3 5124 Cassieri di esercizi commerciali 1.100 2,7 4,0 47,0 7,0 2.270 3,8 19,5 32,8 17,8 5125 Venditori a domicilio, a distanza e professioni assimilate 370 0,9 0,0 54,2 2,7 390 0,7 9,3 46,9 16,2 5126 Addetti ai distributori di carburanti e assimilati 580 1,4 9,1 73,7 0,2 560 0,9 0,9 71,5 17,6 513 Altre professioni qualifi cate nelle attività commerciali 1.490 3,7 26,5 40,5 10,3 190 0,3 43,0 11,4 19,2 5132 Dimostratori e professioni assimilate -- -- -- -- -- 80 0,1 5,2 20,8 40,3 5133 Vetrinisti e professioni assimilate -- -- -- -- -- 120 0,2 68,1 5,2 5,2 5134 Addetti all’informazione e all’assistenza dei clienti 1.420 3,5 27,4 40,7 10,4 -- -- -- -- -- 52 Professioni qualifi cate nelle attività ricettive e della ristorazione 37.470 92,1 22,6 48,8 11,1 40.400 67,9 27,7 52,8 12,3 522 Esercenti e addetti nelle attività di ristorazione 37.070 91,1 22,3 48,8 11,2 39.760 66,8 27,6 52,6 12,5 5221 Cuochi in alberghi e ristoranti 9.110 22,4 15,6 47,0 16,8 8.920 15,0 23,7 44,9 16,4 5222 Addetti alla preparazione, alla cottura e alla distribuzione di cibi 9.650 23,7 32,0 47,4 6,7 9.760 16,4 43,9 78,5 4,3 5223 Camerieri e professioni assimilate 12.790 31,4 18,8 51,4 10,7 12.710 21,4 22,7 42,6 13,3 5224 Baristi e professioni assimilate 5.520 13,6 24,5 48,5 11,1 8.370 14,1 20,3 45,7 16,4 523 Assistenti di viaggio e professioni assimilate 400 1,0 46,4 43,9 0,0 640 1,1 31,5 69,8 0,0 5231 Hostess, steward e professioni assimilate 210 0,5 13,3 71,1 0,0 510 0,9 34,0 78,5 0,0 5232 Accompagnatori turistici 190 0,5 83,5 13,3 0,0 130 0,2 21,3 34,6 0,0 53 Professioni qualifi cate nei servizi sanitari e sociali 4.720 11,6 16,2 67,0 1,0 1.810 3,0 9,6 68,5 0,9 531 Professioni qualifi cate nei servizi sanitari e sociali 4.720 11,6 16,2 67,0 1,0 1.810 3,0 9,6 68,5 0,9 5311 Professioni qualifi cate nei servizi sanitari e sociali 4.720 11,6 16,2 67,0 1,0 1.810 3,0 9,6 68,5 0,9 54 Professioni qualifi cate nei servizi culturali, di sicurezza, di pulizia e alla persona 18.220 44,8 18,5 60,8 5,8 26.530 44,6 27,3 52,4 7,9 541 Maestri di arti e mestieri -- -- -- -- -- 80 0,1 8,0 45,3 0,0 5411 Maestri di arti e mestieri -- -- -- -- -- 80 0,1 8,0 45,3 0,0 542 Professioni qualifi cate nei servizi ricreativi, culturali e assimilati 720 1,8 20,1 72,7 1,5 480 0,8 12,1 70,7 9,1 5422 Allibratori, croupiers e professioni assimilate 720 1,8 20,1 72,7 1,5 480 0,8 12,1 70,7 9,1 543 Operatori della cura estetica 3.940 9,7 31,8 53,1 10,5 7.550 12,7 37,7 40,1 16,9 5431 Acconciatori 2.710 6,7 30,6 50,1 10,9 5.890 9,9 37,6 39,4 19,4 5432 Estetisti e truccatori 1.150 2,8 34,5 59,2 10,1 1.350 2,3 33,8 47,8 9,9 5433 Massaggiatori e operatori termali 80 0,2 30,5 68,3 0,0 320 0,5 56,0 18,9 1,9 544 Professioni qualifi cate nei servizi personali e assimilati 9.650 23,7 16,0 69,1 2,2 14.370 24,1 24,6 58,5 2,7 5442 Addetti alla sorveglianza di bambini e professioni assimilate 320 0,8 3,1 57,4 17,6 400 0,7 6,8 30,0 1,3 5443 Addetti all’assistenza personale 9.330 22,9 16,5 69,5 1,7 13.970 23,5 25,1 59,3 2,7 546 Esercenti e addetti di agenzie per il disbrigo di pratiche e assimilate 420 1,0 3,1 40,5 53,5 460 0,8 8,6 47,8 8,0 5462 Addetti di agenzie per il disbrigo di pratiche e assimilate 420 1,0 3,1 40,5 53,5 460 0,8 8,6 47,8 8,0 547 Esercenti e addetti di agenzie di pompe funebri -- -- -- -- -- 140 0,2 13,5 9,9 18,4 5472 Addetti alle agenzie di pompe funebri -- -- -- -- -- 140 0,2 13,5 9,9 18,4 548 Professioni qualifi cate nei servizi di sicurezza, vigilanza e custodia 3.490 8,6 11,7 46,5 5,2 3.450 5,8 21,9 54,1 9,7 5484 Vigili del fuoco e professioni assimilate -- -- -- -- -- 100 0,2 46,1 4,9 0,0 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2011-20122 (segue) Tavola 36 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e per il 2011 per grandi gruppi e professioni, secondo la difficoltà di reperimento e la quota di sostituzione di analoga figura Cfr. domande 2D.1-2D.5-2I.1-2I.7-2I.8 del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali 2012 di cui (% sul tot.) Assunzioni non stagionali 2011 di cui (% sul tot.) di diffi cile reperi- mento in sosti- tuz. di analoga fi gura non in sost. e non pre- sente in azienda di diffi cile reperi- mento in sosti- tuz. di analoga fi gura non in sost. e non pre- sente in azienda Valore assoluto* ripartiz. x 1.000 Valore assoluto* ripartiz. x 1.000 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I valori 2011 sono stati ricalcolati in armonia con la nuova classifi cazione delle professioni. Tuttavia, non è stato possibile ottenere sempre una piena compatibilità rispetto ai valori 2012. Per i dettagli si veda la nota metodologica. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Sezione 4. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: le professioni richieste 81 5486 Guardie private di sicurezza 3.300 8,1 12,3 46,5 5,5 3.260 5,5 21,8 54,8 10,2 5487 Bagnini e professioni assimilate 170 0,4 0,0 50,6 0,0 90 0,2 0,0 83,5 1,1 6 ARTIGIANI, OPERAI SPECIALIZZATI E AGRICOLTORI 61.930 152,2 21,1 32,7 19,3 123.270 207,1 26,0 35,3 9,8 61 Artigiani e operai specializzati dell’industria estrattiva, edilizia e manutenz. edifi ci 28.830 70,9 18,0 24,2 27,5 52.600 88,4 22,6 34,8 9,0 611 Brillatori, tagliatori di pietre, coltivatori di saline e professioni assimilate 340 0,8 39,6 32,2 32,5 820 1,4 26,8 29,6 14,7 6111 Brillatori (addetti alle esplosioni) -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 6112 Tagliatori di pietre, scalpellini e marmisti 330 0,8 38,9 32,5 31,6 820 1,4 26,8 29,7 14,7 6113 Coltivatori di saline -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 612 Artigiani e operai specializzati delle costruzioni e nal mantenimento di strutture edili 17.190 42,2 11,5 22,9 29,2 29.260 49,2 16,1 32,6 9,1 6121 Muratori in pietra, mattoni, refrattari 11.930 29,3 13,1 15,7 36,4 23.490 39,5 14,9 36,0 8,3 6122 Muratori in cemento armato 500 1,2 31,9 33,1 0,0 380 0,6 13,0 27,1 47,6 6123 Carpentieri e falegnami nell’edilizia (esclusi i parchettisti) 3.500 8,6 4,1 51,5 18,9 4.030 6,8 25,1 14,1 11,2 6124 Ponteggiatori -- -- -- -- -- 100 0,2 2,1 18,6 0,0 6125 Armatori di gallerie, addetti all’armamento ferroviario e professioni assimilate -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 6126 Pavimentatori stradali e professioni assimilate 80 0,2 86,7 0,0 0,0 160 0,3 56,1 8,5 25,6 6127 Montatori di manufatti prefabbricati e di preformati 1.130 2,8 3,7 8,6 0,5 1.080 1,8 5,6 35,6 3,1 613 Artigiani e operai specializzati addetti alle rifi niture delle costruzioni 9.050 22,3 28,0 25,3 29,3 19.480 32,7 33,8 37,7 8,8 6131 Copritetti e professioni assimilate -- -- -- -- -- 770 1,3 89,4 86,5 6,2 6132 Pavimentatori e posatori di rivestimenti 500 1,2 0,4 70,4 18,5 1.090 1,8 62,6 37,7 1,7 6133 Intonacatori -- -- -- -- -- 590 1,0 14,5 23,0 14,3 6134 Installatori di impianti di isolamento e insonorizzazione 440 1,1 4,1 60,6 0,5 500 0,8 27,7 62,5 1,2 6135 Vetrai -- -- -- -- -- 110 0,2 21,4 33,9 12,5 6136 Idraulici e posatori di tubazioni idrauliche e di gas 5.480 13,5 38,1 23,1 32,6 8.050 13,5 37,1 34,7 12,6 6137 Elettricisti nelle costruzioni civili e professioni assimilate 2.310 5,7 13,2 11,0 30,5 6.580 11,1 23,9 40,7 5,3 6138 Installatori di infi ssi e serramenta 250 0,6 42,2 48,6 14,5 1.800 3,0 22,5 17,7 10,0 614 Artigiani e operai specializzati di pitturazione e pulizia degli esterni degli edifi ci 1.010 2,5 43,0 2,3 0,0 1.590 2,7 10,0 33,5 11,7 6141 Pittori, stuccatori, laccatori e decoratori 1.010 2,5 43,0 2,3 0,0 1.590 2,7 10,0 33,5 11,7 615 Artigiani e operai specializzati addetti alla pulizia e all’igiene degli edifi ci 1.240 3,1 8,9 49,2 12,6 1.450 2,4 14,4 45,3 3,4 6151 Operai addetti ai servizi di igiene e pulizia 1.000 2,5 8,1 53,5 0,3 1.310 2,2 14,9 44,7 2,9 6152 Operai addetti alla manutenzione degli impianti fognari e professioni assimilate 240 0,6 12,0 31,4 63,6 150 0,2 10,3 51,0 8,3 62 Artigiani, operai metalmecc.specializzati, install.e manut. attrezz.elettriche e elettron. 21.330 52,4 25,3 40,8 11,9 49.770 83,6 29,2 33,4 10,1 621 Fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori carpenteria metall. e profess.simili 5.410 13,3 26,9 40,7 7,3 10.870 18,3 31,5 32,2 9,3 6211 Fonditori e animisti di fonderia 50 0,1 30,0 58,0 20,0 70 0,1 10,3 13,2 35,3 6212 Saldatori e tagliatori a fi amma 1.420 3,5 19,1 35,5 12,4 3.320 5,6 29,7 32,5 9,6 6213 Lattonieri e calderai, compresi i tracciatori 190 0,5 47,8 40,3 7,0 490 0,8 21,1 42,4 4,9 6214 Montatori di carpenteria metallica 2.630 6,5 28,6 39,0 5,1 5.830 9,8 34,5 27,8 9,8 6215 Attrezzatori e montatori di cavi metallici per uso industriale e di trasporto -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 6216 Sommozzatori e lavoratori subacquei -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 6217 Specialisti di saldatura elettrica e a norme ASME 340 0,8 38,2 30,9 3,5 -- -- -- -- -- 6218 Lastroferratori 770 1,9 24,4 60,1 6,3 1.130 1,9 27,9 51,2 6,4 622 Fabbri ferrai costruttori di utensili e assimilati 4.060 10,0 34,5 37,6 20,5 9.380 15,8 37,0 34,2 9,3 6221 Fabbri, lingottai e operatori di presse per forgiare 620 1,5 25,0 19,4 32,1 710 1,2 43,2 42,3 4,2 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2011-20122 (segue) Tavola 36 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e per il 2011 per grandi gruppi e professioni, secondo la difficoltà di reperimento e la quota di sostituzione di analoga figura Cfr. domande 2D.1-2D.5-2I.1-2I.7-2I.8 del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali 2012 di cui (% sul tot.) Assunzioni non stagionali 2011 di cui (% sul tot.) di diffi cile reperi- mento in sosti- tuz. di analoga fi gura non in sost. e non pre- sente in azienda di diffi cile reperi- mento in sosti- tuz. di analoga fi gura non in sost. e non pre- sente in azienda Valore assoluto* ripartiz. x 1.000 Valore assoluto* ripartiz. x 1.000 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I valori 2011 sono stati ricalcolati in armonia con la nuova classifi cazione delle professioni. Tuttavia, non è stato possibile ottenere sempre una piena compatibilità rispetto ai valori 2012. Per i dettagli si veda la nota metodologica. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 82 6222 Costruttori di utensili modellatori e tracciatori meccanici -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 6223 Attrezzisti di macchine utensili e professioni assimilate 3.440 8,5 36,2 40,9 18,4 8.650 14,5 36,6 33,5 9,6 623 Meccanici artigianali, montatori, riparatori e manutentori di macchine fi sse e mobili 7.100 17,4 23,3 44,2 10,6 14.810 24,9 29,9 36,5 11,1 6231 Meccanici artigianali, riparatori e manutentori di automobili e professioni assimilate 2.500 6,1 29,8 44,2 11,8 5.330 8,9 42,2 36,5 8,6 6232 Meccanici e riparatori di motori di aerei 120 0,3 2,4 87,8 0,0 110 0,2 3,7 11,0 0,0 6233 Meccanici e montatori di macchinari industriali e assimilati 3.040 7,5 26,0 47,6 9,4 5.600 9,4 24,1 42,2 12,4 6234 Frigoristi 60 0,2 14,1 26,6 1,6 140 0,2 15,4 20,6 17,6 6235 Meccanici e montatori di apparecchi industriali termici, idraulici e di condizionamento 680 1,7 2,3 24,7 1,3 2.100 3,5 26,3 28,3 13,5 6236 Meccanici collaudatori 120 0,3 6,9 10,3 46,6 180 0,3 18,0 26,2 1,6 6237 Verniciatori artigianali ed industriali 430 1,1 14,5 38,1 24,1 1.220 2,0 17,5 30,3 11,7 6238 Meccanici e attrezzisti navali 150 0,4 14,9 81,8 2,0 140 0,2 4,3 36,4 22,9 624 Artigiani e operai specializz. di installazione e manut. attrezz. elettriche e elettron. 4.760 11,7 18,4 38,4 11,7 14.710 24,7 21,7 30,5 10,1 6241 Installatori e riparatori di apparati elettrici ed elettromeccanici 3.310 8,1 18,3 48,3 8,4 12.210 20,5 21,3 29,3 8,9 6242 Manutentori e riparatori di apparati elettronici industriali e di misura 170 0,4 28,5 36,0 11,0 1.230 2,1 20,9 27,9 19,2 6243 Riparatori di apparecchi radio, televisivi e assimilati -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 6244 Installatori e riparatori di apparati di telecomunicazione 130 0,3 38,1 6,7 41,8 500 0,8 17,1 51,2 22,8 6245 Installatori di linee elettriche, riparatori e cavisti 880 2,2 16,3 13,8 1,9 780 1,3 33,4 39,9 6,8 6246 Installatori, manutentori e riparatori di apparecchiature informatiche 250 0,6 4,9 13,4 76,1 -- -- -- -- -- 63 Artigiani e operai specializzati di meccanica di precisione, artigian.artistico e stampa 2.510 6,2 22,8 33,5 13,2 5.160 8,7 25,6 37,5 9,3 631 Artigiani e operai specializzati della meccanica di precisione su metalli e mater. simili 840 2,1 14,7 26,8 13,1 1.050 1,8 25,0 39,6 9,1 6311 Meccanici di precisione 220 0,6 13,8 25,4 16,1 90 0,2 70,2 63,8 11,7 6312 Meccanici e riparatori di protesi (dentali e ortopediche) 80 0,2 44,7 30,3 13,2 120 0,2 32,8 41,4 24,1 6313 Artigiani e operai addetti alla costruzione e all’accordatura di strumenti musicali -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 6314 Addetti alla costruzione e riparazione di orologi -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 6315 Costruttori di strumenti ottici e lenti 320 0,8 2,2 28,4 1,6 300 0,5 3,4 4,1 2,7 6316 Orafi , gioiellieri e professioni assimilate 180 0,4 19,8 25,3 23,6 530 0,9 27,7 55,1 8,3 632 Vasai, soffi atori e formatori di vetrerie e professioni assimilate 130 0,3 6,2 36,4 15,5 340 0,6 20,3 45,4 8,1 6321 Vasai e professioni assimilate (prodotti in ceramica e abrasivi) -- -- -- -- -- 50 0,1 0,0 22,0 10,0 6322 Soffi atori, modellatori, tagliatori, molatori e levigatori di vetro 70 0,2 0,0 45,5 10,6 120 0,2 24,1 61,2 6,0 6323 Incisori e acquafortisti su vetro -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 6324 Pittori e decoratori su vetro e ceramica -- -- -- -- -- 170 0,3 23,8 41,7 8,9 633 Artigiani artista del legno, del tessuto, del cuoio e di materiali assimilati 930 2,3 34,6 37,7 13,2 2.350 3,9 30,8 35,3 9,6 6331 Artigiani delle lavorazioni artistiche del legno e di materiali assimilati 900 2,2 35,9 36,8 13,6 1.450 2,4 31,1 43,6 9,0 6332 Artigiani delle lavorazioni artistiche a mano di tessili, cuoio e simili -- -- -- -- -- 900 1,5 30,2 22,0 10,5 634 Artigiani e operai specializzati delle attività poligrafi che 610 1,5 19,7 35,4 12,6 1.420 2,4 18,7 37,8 9,4 6341 Operatori delle attività poligrafi che di pre-stampa 70 0,2 10,4 26,9 13,4 380 0,6 23,2 50,8 11,8 6342 Stampatori offset e alla rotativa 400 1,0 15,4 31,6 8,8 750 1,3 18,9 33,6 10,4 6344 Artigiani incisori, acquafortisti, serigrafi sti e professioni assimilate 70 0,2 40,5 50,0 23,0 100 0,2 28,1 34,4 6,3 6345 Rilegatori e professioni assimilate 70 0,2 30,1 49,3 21,9 190 0,3 4,7 30,1 2,1 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2011-20122 (segue) Tavola 36 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e per il 2011 per grandi gruppi e professioni, secondo la difficoltà di reperimento e la quota di sostituzione di analoga figura Cfr. domande 2D.1-2D.5-2I.1-2I.7-2I.8 del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali 2012 di cui (% sul tot.) Assunzioni non stagionali 2011 di cui (% sul tot.) di diffi cile reperi- mento in sosti- tuz. di analoga fi gura non in sost. e non pre- sente in azienda di diffi cile reperi- mento in sosti- tuz. di analoga fi gura non in sost. e non pre- sente in azienda Valore assoluto* ripartiz. x 1.000 Valore assoluto* ripartiz. x 1.000 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I valori 2011 sono stati ricalcolati in armonia con la nuova classifi cazione delle professioni. Tuttavia, non è stato possibile ottenere sempre una piena compatibilità rispetto ai valori 2012. Per i dettagli si veda la nota metodologica. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Sezione 4. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: le professioni richieste 83 64 Agricoltori e operai specializzati di’agricoltura, foreste, zootecnia, pesca e caccia 240 0,6 11,9 20,9 28,1 510 0,9 4,7 42,7 7,6 641 Agricoltori e operai agricoli specializzati 230 0,6 11,9 20,4 26,5 500 0,8 4,8 42,1 7,7 6412 Agricoltori e operai agricoli specializzati di coltivazioni legnose agrarie -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 6413 Agricoltori e operai agricoli specializzati in coltivazioni di fi ori, piante e ortive 200 0,5 13,8 16,3 29,6 470 0,8 5,1 39,5 8,2 6414 Agricoltori e operai agricoli specializzati di colture miste -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 642 Allevatori e operai specializzati della zootecnia -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 6421 Allevatori e operai specializzati degli allevamenti di bovini ed equini -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 6424 Allevatori e operai specializzati degli allevamenti avicoli -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 6425 Allevatori e operai specializzati degli allevamenti misti -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 644 Operai forestali specializzati -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 6441 Lavoratori forestali specializzati -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 65 Artigiani e operai specializ. nell’ind.alimentare, legno, tess.-abbigl.cuoio e spettacolo 9.030 22,2 21,1 41,0 12,3 15.220 25,6 28,2 42,0 11,6 651 Artigiani e operai specializzati delle lavorazioni alimentari 3.580 8,8 15,7 39,7 14,8 5.390 9,1 20,6 46,2 15,0 6511 Macellai, pesciaioli e professioni assimilate 1.110 2,7 24,2 54,1 5,9 1.910 3,2 17,6 54,1 4,1 6512 Panettieri e pastai artigianali 1.230 3,0 17,1 36,3 17,5 1.690 2,8 27,3 44,9 18,5 6513 Pasticcieri, gelatai e conservieri artigianali 990 2,4 8,2 35,6 23,5 1.420 2,4 15,7 39,4 28,8 6514 Degustatori e classifi catori di prodotti alimentari e di bevande -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 6515 Artigiani e operai specializzati delle lavorazioni artigianali casearie 250 0,6 0,8 9,1 7,5 370 0,6 24,1 37,8 1,6 652 Attrezzisti, operai e artigiani del trattamento del legno e assimilati 560 1,4 36,7 33,3 17,4 1.270 2,1 36,8 38,2 14,9 6521 Artigiani e operai specializzati del trattamento del legno -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 6522 Falegnami e attrezzisti di macchine per la lavorazione del legno 530 1,3 36,5 32,3 18,4 1.260 2,1 37,2 38,3 15,1 6523 Impagliatori, cestai, spazzolai, sugherai e professioni assimilate -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 653 Artigiani e operai specializzati del tessile e dell’abbigliamento 2.740 6,7 20,7 48,1 9,0 5.180 8,7 31,6 43,6 6,2 6531 Preparatori di fi bre -- -- -- -- -- 70 0,1 46,4 92,8 1,4 6532 Tessitori e maglieristi a mano e su telai manuali 150 0,4 9,0 20,0 20,7 280 0,5 21,9 56,6 0,0 6533 Sarti e tagliatori artigianali, modellisti e cappellai 1.230 3,0 27,1 46,5 10,2 2.840 4,8 35,3 38,8 4,9 6534 Pellicciai, modellatori di pellicceria e professioni assimilate 110 0,3 38,7 57,7 12,6 130 0,2 14,4 75,8 0,0 6535 Biancheristi, ricamatori a mano e professioni assimilate 150 0,4 20,1 81,9 0,0 220 0,4 38,1 53,7 14,7 6536 Tappezzieri e materassai 320 0,8 12,7 52,2 1,5 410 0,7 23,2 30,6 15,3 6537 Artigiani e addetti alle tintolavanderie 770 1,9 13,9 46,4 9,4 1.240 2,1 27,6 48,1 7,0 654 Artigiani e operai specializzati nella lavor. del cuoio, delle pelli e delle calzature 1.830 4,5 29,6 39,6 11,6 3.240 5,4 33,3 34,3 11,8 6541 Conciatori di pelli e di pellicce 450 1,1 30,7 40,4 21,4 730 1,2 27,5 25,0 12,1 6542 Artigiani e operai specializzati delle calzature e assimilati 890 2,2 20,0 50,3 6,3 1.760 3,0 28,3 38,2 16,0 6543 Valigiai, borsettieri e professioni assimilate 500 1,2 45,7 19,6 12,1 750 1,3 50,7 34,1 1,5 655 Artigiani e operai specializzati dell’industria dello spettacolo 320 0,8 9,4 16,7 8,2 140 0,2 0,0 31,9 50,4 6551 Macchinisti e attrezzisti di scena 320 0,8 9,4 16,7 8,2 140 0,2 0,0 31,9 50,4 7 CONDUTTORI DI IMPIANTI E OPERAI DI MACCHINARI FISSI E MOBILI 34.280 84,3 13,5 47,6 8,8 67.190 112,9 17,9 42,2 8,9 71 Conduttori di impianti industriali 5.550 13,6 10,6 48,0 2,1 11.430 19,2 20,0 35,9 7,4 711 Conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali 60 0,1 16,9 35,6 0,0 580 1,0 45,0 35,6 37,3 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2011-20122 (segue) Tavola 36 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e per il 2011 per grandi gruppi e professioni, secondo la difficoltà di reperimento e la quota di sostituzione di analoga figura Cfr. domande 2D.1-2D.5-2I.1-2I.7-2I.8 del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali 2012 di cui (% sul tot.) Assunzioni non stagionali 2011 di cui (% sul tot.) di diffi cile reperi- mento in sosti- tuz. di analoga fi gura non in sost. e non pre- sente in azienda di diffi cile reperi- mento in sosti- tuz. di analoga fi gura non in sost. e non pre- sente in azienda Valore assoluto* ripartiz. x 1.000 Valore assoluto* ripartiz. x 1.000 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I valori 2011 sono stati ricalcolati in armonia con la nuova classifi cazione delle professioni. Tuttavia, non è stato possibile ottenere sempre una piena compatibilità rispetto ai valori 2012. Per i dettagli si veda la nota metodologica. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 84 7111 Conduttori di macchinari in miniere e cave -- -- -- -- -- 150 0,3 4,7 55,3 0,7 7112 Conduttori di impianti per il primo trattamento di minerali e di pietre -- -- -- -- -- 70 0,1 7,7 67,7 1,5 7113 Trivellatori e sondatori pozzi petroliferi, gas naturale, e professioni assimilate -- -- -- -- -- 360 0,6 68,4 21,6 59,0 712 Operatori di impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli 1.010 2,5 18,4 52,4 4,0 2.540 4,3 25,1 42,9 5,2 7121 Fonditori, operatori di altoforno, di convertitori e di forni di raffi nazione 360 0,9 10,4 67,6 0,0 680 1,1 14,0 56,1 4,0 7122 Operatori di forni di seconda fusione, colatori metalli, leghe e operatori laminatoi 140 0,3 62,2 17,8 0,0 70 0,1 54,4 11,8 0,0 7123 Operatori di impianti per il trattamento termico dei metalli 140 0,4 3,5 9,7 0,0 120 0,2 15,5 5,2 2,6 7124 Trafi latori ed estrusori di metalli 190 0,5 23,0 67,5 0,0 1.580 2,7 30,7 38,3 6,4 7125 Operatori di impianti per la produzione e la raffi nazione di metalli non ferrosi 180 0,4 8,9 65,6 22,8 100 0,2 2,1 94,7 0,0 713 Conduttori di forni e altri impianti per la lavor.del vetro, della ceramica e mater.simili 260 0,6 3,1 56,4 0,4 470 0,8 10,0 30,1 7,5 7131 Conduttori di impianti per la produzione del vetro, della ceramica e dei laterizi -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 7132 Conduttori di forni e di altri impianti per la lavorazione del vetro 100 0,2 7,0 46,0 0,0 200 0,3 16,4 14,9 0,0 7133 Conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta 100 0,2 0,0 84,7 1,0 210 0,3 4,3 38,2 16,9 7134 Conduttori forni e altri impianti per la produzione laterizi, tegole e assimilati -- -- -- -- -- 50 0,1 7,8 52,9 0,0 714 Conduttori di impianti per la trasformazione del legno e la fabbricazione della carta 330 0,8 6,0 51,8 1,5 580 1,0 8,2 51,1 3,0 7141 Conduttori di impianti per la fabbricazione in serie di pannelli in legno -- -- -- -- -- 70 0,1 13,2 45,6 2,9 7142 Operatori impianti preparazione pasta legno e altri materiali per cartiera -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 7143 Operatori di impianti per la fabbricazione della carta 280 0,7 5,6 48,9 1,8 510 0,9 7,5 51,9 3,0 715 Oper.macchin.e impianti per raffi n.gas e prod.petroliferi e per la fabbr.di prod.chimici 1.160 2,8 4,6 34,7 3,3 1.500 2,5 9,7 40,4 7,2 7151 Conduttori di impianti per la raffi nazione dei prodotti petroliferi 50 0,1 13,2 26,4 5,7 -- -- -- -- -- 7152 Operatori di macchinari e di impianti per la chimica di base e la chimica fi ne 440 1,1 6,3 35,5 6,1 1.260 2,1 9,4 38,2 7,9 7153 Operatori di macchinari per la fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica 660 1,6 2,7 34,8 1,2 210 0,4 8,9 49,1 2,8 716 Condutt.impianti prod.energia termica e vapore, recup. rifi uti e trattam.-distribuz.acque 490 1,2 2,8 28,5 1,8 500 0,8 11,3 20,0 9,9 7161 Conduttori di caldaie a vapore e di motori termici in impianti industriali 90 0,2 6,6 92,3 0,0 -- -- -- -- -- 7162 Operatori impianti recupero e riciclaggio rifi uti e trattamento e distribuzione acque 400 1,0 2,0 14,1 2,2 470 0,8 11,1 19,6 9,6 717 Operatori di catene di montaggio automatizzate e di robot industriali 2.130 5,2 13,3 54,5 0,9 5.180 8,7 20,7 31,8 5,2 7171 Operatori di catene di montaggio automatizzate 2.130 5,2 13,3 54,5 0,9 5.180 8,7 20,7 31,8 5,2 718 Conduttori di impianti per la trasformazione dei minerali 100 0,2 10,9 89,1 0,0 100 0,2 23,5 25,5 25,5 7181 Conduttori di mulini e impastatrici 100 0,2 11,2 91,8 0,0 100 0,2 23,5 25,5 25,5 7182 Conduttori di forni e di analoghi impianti per il trattamento termico dei minerali -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 72 Operai semiqualifi cati di macchin. fi ssi per la lavoraz. in serie e addetti al montaggio 9.570 23,5 15,2 41,7 5,6 21.130 35,5 19,2 37,0 7,6 721 Operai di macchine automatiche e semiautom. per lavorazioni metalliche e per prod.minerali 880 2,2 31,6 35,5 6,4 1.990 3,3 24,0 40,6 3,3 7211 Operai addetti a macchine utensili automatiche e semiautomatiche industriali 760 1,9 31,5 34,8 7,3 1.820 3,0 24,5 41,9 3,1 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2011-20122 (segue) Tavola 36 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e per il 2011 per grandi gruppi e professioni, secondo la difficoltà di reperimento e la quota di sostituzione di analoga figura Cfr. domande 2D.1-2D.5-2I.1-2I.7-2I.8 del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali 2012 di cui (% sul tot.) Assunzioni non stagionali 2011 di cui (% sul tot.) di diffi cile reperi- mento in sosti- tuz. di analoga fi gura non in sost. e non pre- sente in azienda di diffi cile reperi- mento in sosti- tuz. di analoga fi gura non in sost. e non pre- sente in azienda Valore assoluto* ripartiz. x 1.000 Valore assoluto* ripartiz. x 1.000 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I valori 2011 sono stati ricalcolati in armonia con la nuova classifi cazione delle professioni. Tuttavia, non è stato possibile ottenere sempre una piena compatibilità rispetto ai valori 2012. Per i dettagli si veda la nota metodologica. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Sezione 4. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: le professioni richieste 85 7212 Operai addetti a macchinari per la produzione di manufatti in cemento e assimilati 80 0,2 43,9 54,9 0,0 170 0,3 18,7 26,9 5,3 7213 Conduttori di macchinari per la produzione di abrasivi e manufatti abrasivi minerali -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 722 Operai di rivestimenti metallici, galvanoplastica e fabbricazione di prodotti fotografi ci 80 0,2 16,3 7,5 5,0 340 0,6 37,1 53,5 4,1 7221 Finitori, operai dei rivestimenti metallici, della galvanoplastica e assimilati 80 0,2 16,5 7,6 5,1 340 0,6 37,1 53,5 4,1 7222 Operai addetti a macchinari per la fabbricazione di prodotti fotografi ci -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 723 Conduttori di macchinari per la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche 1.410 3,5 11,8 49,0 4,8 2.770 4,6 17,3 35,1 5,9 7231 Conduttori di macchinari per la confezione e vulcanizzazione dei pneumatici 50 0,1 18,9 49,1 0,0 90 0,2 6,5 28,3 5,4 7232 Conduttori di macchinari per la fabbricazione di altri articoli in gomma 260 0,6 13,3 51,7 0,8 500 0,8 20,5 44,0 8,0 7233 Conduttori di macchinari per la fabbricazione di articoli in plastica e assimilati 1.100 2,7 11,1 48,3 6,0 2.170 3,6 17,0 33,3 5,4 724 Operai addetti a macchinari in impianti per la produzione in serie di articoli in legno 180 0,4 2,2 29,0 13,7 750 1,3 10,0 39,2 10,6 7241 Operai addetti a macchinari produzione in serie di mobili e di articoli in legno 180 0,4 2,2 29,0 13,7 750 1,3 10,0 39,2 10,6 725 Conduttori di macchinari per tipografi a e stampa su carta e cartone 190 0,5 11,4 64,9 3,2 430 0,7 14,4 28,8 2,8 7252 Conduttori di macchinari per la fabbricazione di prodotti in carta e cartone 180 0,5 11,4 65,2 3,3 370 0,6 16,7 19,9 3,2 7253 Conduttori di macchinari per rilegatura di libri e assimilati -- -- -- -- -- 60 0,1 0,0 86,2 0,0 726 Operai addetti a macchinari dell’industria tessile, delle confezioni e assimilati 2.120 5,2 21,0 35,2 4,6 3.990 6,7 28,3 42,1 5,4 7261 Operai addetti a macchinari per la fi latura e la bobinatura 380 0,9 29,7 13,6 0,0 590 1,0 18,5 34,2 8,1 7262 Operai addetti a telai meccanici per la tessitura e la maglieria 540 1,3 9,8 37,0 1,8 1.190 2,0 30,7 43,7 5,6 7263 Operai addetti a macchinari per confezioni di abbigliamento in stoffa e assimilati 730 1,8 27,2 43,3 7,8 1.250 2,1 33,9 41,4 6,7 7264 Operai addetti a macchinari per il trattamento di fi lati e tessuti industriali 110 0,3 8,8 52,6 17,5 350 0,6 21,0 60,8 2,0 7265 Operai addetti a macchinari per la stampa dei tessuti -- -- -- -- -- 110 0,2 19,0 40,0 0,0 7266 Addetti a macchinari per la preparazione e produzione in serie di articoli in pelle -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 7267 Addetti a macchinari per la produzione in serie di calzature 260 0,6 25,8 37,5 4,2 470 0,8 28,5 35,0 2,3 727 Operai addetti all’assemblaggio di prodotti industriali 3.050 7,5 12,3 38,0 7,6 6.260 10,5 16,1 30,8 7,6 7271 Assemblatori in serie di parti di macchine 1.470 3,6 11,7 46,4 4,1 3.350 5,6 17,9 28,3 7,8 7272 Assemblatori e cablatori di apparecchiature elettriche 450 1,1 12,6 36,1 4,7 1.090 1,8 7,5 38,6 7,9 7273 Assemblatori e cablatori di apparecchiature elettroniche e di telecomunicazioni 620 1,5 8,1 20,5 14,3 790 1,3 15,5 21,8 11,7 7274 Assemblatori in serie di articoli vari in metallo, in gomma e in materie plastiche 140 0,3 4,4 34,3 9,5 190 0,3 14,1 48,7 2,1 7275 Assemblatori in serie di articoli in legno e in materiali assimilati 160 0,4 12,2 43,9 1,8 750 1,3 19,8 35,5 3,6 7276 Assemblatori in serie di articoli in cartone, in tessuto e materie assimilate -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 7279 Altri operai addetti assemblaggio e produzione in serie di articoli industriali 190 0,5 36,6 35,1 24,7 90 0,2 28,7 31,9 3,2 728 Operai addetti a macchine confezionatrici di prodotti industriali 1.680 4,1 9,0 54,1 2,7 4.610 7,7 15,4 39,7 12,6 7281 Operai addetti a macchine confezionatrici di prodotti industriali 1.680 4,1 9,0 54,1 2,7 4.610 7,7 15,4 39,7 12,6 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2011-20122 (segue) Tavola 36 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e per il 2011 per grandi gruppi e professioni, secondo la difficoltà di reperimento e la quota di sostituzione di analoga figura Cfr. domande 2D.1-2D.5-2I.1-2I.7-2I.8 del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali 2012 di cui (% sul tot.) Assunzioni non stagionali 2011 di cui (% sul tot.) di diffi cile reperi- mento in sosti- tuz. di analoga fi gura non in sost. e non pre- sente in azienda di diffi cile reperi- mento in sosti- tuz. di analoga fi gura non in sost. e non pre- sente in azienda Valore assoluto* ripartiz. x 1.000 Valore assoluto* ripartiz. x 1.000 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I valori 2011 sono stati ricalcolati in armonia con la nuova classifi cazione delle professioni. Tuttavia, non è stato possibile ottenere sempre una piena compatibilità rispetto ai valori 2012. Per i dettagli si veda la nota metodologica. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 86 73 Operatori di macchinari fi ssi in agricoltura e nella industria alimentare 970 2,4 8,3 27,5 2,2 1.270 2,1 10,3 46,9 8,6 731 Operai di macchinari fi ssi in agricoltura e nella prima trasformazione dei prod. agricoli -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 7312 Operai addetti agli impianti per la trasformazione delle olive -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 7313 Operai addetti refrigerazione, trattamento igienico e prima trasformazione del latte -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 732 Operai addetti a macchinari fi ssi per l’industria alimentare 960 2,3 8,4 27,0 2,1 1.240 2,1 10,4 47,6 8,8 7321 Operai addetti a macchinari fi ssi per l’industria alimentare -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 7322 Conduttori di apparecchi per la lavorazione industriale di prodotti lattiero–caseari 170 0,4 1,2 13,9 0,6 350 0,6 2,0 34,5 1,4 7323 Conduttori di macchinari industriali per la lavorazione dei cereali e delle spezie 90 0,2 29,3 32,6 4,3 400 0,7 15,4 49,2 14,4 7324 Conduttori macchinari trattamento e conservazione frutta, verdure, legumi e riso -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 7326 Conduttori macchinari preparazione e produzione the, caffè, cacao e cioccolata -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 7327 Conduttori di macchinari per la lavorazione dei prodotti del tabacco -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 7328 Vinifi catori, birrai e operai ai macchinari produzione liquori e bevande analcoliche -- -- -- -- -- 90 0,2 13,8 71,3 6,4 7329 Conduttori di macchinari per la produzione di pasticceria e prodotti da forno 620 1,5 7,8 26,5 1,9 340 0,6 13,9 60,4 6,8 74 Conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento 18.190 44,7 13,7 51,6 12,8 33.370 56,1 16,6 47,5 10,2 741 Conduttori convogli ferroviari e altri manovratori di veicoli su rotaie e impianti a fune 1.230 3,0 5,4 73,2 0,1 1.300 2,2 7,8 90,0 0,4 7411 Conduttori di convogli ferroviari 540 1,3 4,1 53,0 0,0 370 0,6 2,2 99,5 0,0 7412 Operatori di verifi ca, circolazione e formazione treni 600 1,5 7,3 87,6 0,0 680 1,1 13,3 85,8 0,0 7413 Manovratori di impianti a fune 90 0,2 0,0 98,9 1,1 250 0,4 1,2 87,7 2,0 742 Conduttori di veicoli a motore e a trazione animale 11.970 29,4 14,0 56,0 10,7 25.710 43,2 16,3 47,1 9,3 7421 Autisti di taxi, conduttori di automobili, furgoni e altri veicoli 2.260 5,6 12,2 58,2 22,1 2.820 4,7 15,6 35,6 21,0 7422 Conduttori di autobus, di tram e di fi lobus 1.830 4,5 23,0 79,7 1,8 3.790 6,4 31,2 62,2 5,5 7423 Conduttori di mezzi pesanti e camion 7.880 19,4 12,4 49,9 9,4 19.100 32,1 13,5 45,9 8,3 743 Conduttori di macchine agricole -- -- -- -- -- 190 0,3 6,8 56,3 37,4 7431 Conduttori di trattori agricoli -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 7432 Conduttori di macchine raccoglitrici, mietritrici, trinciatrici e pressatrici agricole -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 7433 Conduttori di macchine forestali -- -- -- -- -- 190 0,3 7,0 55,6 38,0 744 Conduttori di macchine movimento terra, sollevamento e maneggio dei materiali 4.180 10,3 17,8 29,7 25,4 5.770 9,7 21,4 40,3 15,1 7441 Conduttori di macchinari per il movimento terra 3.530 8,7 14,5 29,9 29,2 4.050 6,8 25,0 33,9 16,5 7442 Conduttori di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni 80 0,2 89,3 2,7 0,0 340 0,6 0,0 94,6 0,0 7443 Conduttori di gru e di apparecchi di sollevamento 160 0,4 6,9 42,8 13,8 260 0,4 26,6 37,3 19,4 7444 Conduttori di carrelli elevatori 420 1,0 36,4 27,8 1,9 1.120 1,9 13,3 47,6 13,7 745 Marinai di coperta e operai assimilati 810 2,0 0,5 67,1 0,1 400 0,7 1,0 27,9 18,1 7451 Marinai di coperta 800 2,0 0,5 67,3 0,1 400 0,7 1,0 28,0 18,1 7453 Conduttori di barche e battelli a motore -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 8 PROFESSIONI NON QUALIFICATE 55.810 137,2 7,6 46,6 9,7 73.200 123,0 8,7 40,7 12,8 81 Professioni non qualifi cate nel commercio e nei servizi 46.720 114,8 6,4 48,5 9,1 58.880 98,9 7,8 44,1 12,8 812 Personale non qualifi cato di uffi cio 390 1,0 5,4 51,3 4,8 420 0,7 3,1 24,2 3,6 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2011-20122 (segue) Tavola 36 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e per il 2011 per grandi gruppi e professioni, secondo la difficoltà di reperimento e la quota di sostituzione di analoga figura Cfr. domande 2D.1-2D.5-2I.1-2I.7-2I.8 del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali 2012 di cui (% sul tot.) Assunzioni non stagionali 2011 di cui (% sul tot.) di diffi cile reperi- mento in sosti- tuz. di analoga fi gura non in sost. e non pre- sente in azienda di diffi cile reperi- mento in sosti- tuz. di analoga fi gura non in sost. e non pre- sente in azienda Valore assoluto* ripartiz. x 1.000 Valore assoluto* ripartiz. x 1.000 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I valori 2011 sono stati ricalcolati in armonia con la nuova classifi cazione delle professioni. Tuttavia, non è stato possibile ottenere sempre una piena compatibilità rispetto ai valori 2012. Per i dettagli si veda la nota metodologica. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Sezione 4. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: le professioni richieste 87 8121 Uscieri e professioni assimilate 80 0,2 20,3 31,6 16,5 60 0,1 0,0 32,8 25,9 8122 Lettori di contatori, collettori di monete e professioni assimilate 310 0,8 1,6 56,2 1,9 360 0,6 3,6 22,8 0,0 813 Personale non qualifi cato addetto allo spostamento e alla consegna merci 7.490 18,4 13,1 44,9 13,3 10.500 17,6 5,6 44,5 11,3 8131 Facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati 5.910 14,5 12,4 45,8 11,9 7.380 12,4 4,1 50,7 8,4 8132 Personale non qualifi cato addetto all’imballaggio e al magazzino 1.140 2,8 12,3 41,3 17,4 1.990 3,3 8,0 28,3 13,4 8133 Addetti alle consegne 430 1,1 24,1 43,1 22,2 1.130 1,9 11,3 32,3 27,1 814 Personale non qualifi cato nei servizi di pulizia 37.190 91,4 4,9 49,3 8,4 46.260 77,7 8,0 44,4 13,2 8141 Personale non qualifi cato addetto alla pulizia nei servizi di alloggio e nelle navi 720 1,8 20,0 61,3 11,6 530 0,9 34,6 47,3 20,4 8142 Personale non qualifi cato nei servizi di ristorazione 3.080 7,6 5,4 79,4 14,2 2.440 4,1 27,9 35,3 22,7 8143 Personale non qualifi cato ai servizi di pulizia di uffi ci ed esercizi commerciali 31.460 77,3 4,7 46,5 7,8 38.970 65,5 6,8 47,5 12,0 8144 Addetti al lavaggio veicoli -- -- -- -- -- 1.100 1,9 0,0 8,9 54,4 8145 Operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifi uti 1.890 4,6 2,2 40,4 6,5 3.230 5,4 6,5 24,3 5,2 815 Personale non qualifi cato nei servizi di istruzione e sanitari 530 1,3 4,9 66,0 20,6 450 0,8 7,1 52,0 13,1 8151 Bidelli e professioni assimilate 260 0,6 9,1 48,7 41,4 260 0,4 8,5 67,6 18,5 8152 Portantini e professioni assimilate 270 0,7 0,8 83,1 0,0 190 0,3 5,2 31,1 5,7 816 Personale non qualifi cato addetto ai servizi di custodia di edifi ci, attrezzature e beni 1.120 2,7 11,5 36,3 3,0 1.250 2,1 18,8 37,0 11,5 8161 Personale non qualifi cato ai servizi di custodia di edifi ci, attrezzature e beni 1.120 2,7 11,5 36,3 3,0 1.250 2,1 18,8 37,0 11,5 82 Professioni non qualifi cate nelle attività domestiche, ricreative e culturali -- -- -- -- -- 130 0,2 0,0 3,2 0,0 821 Personale non qualifi cato nei servizi ricreativi e culturali -- -- -- -- -- 130 0,2 0,0 3,2 0,0 8211 Personale non qualifi cato nei servizi ricreativi e culturali -- -- -- -- -- 130 0,2 0,0 3,2 0,0 83 Professioni non qualifi cate in agricoltura, manutenzione del verde, silvicoltura e pesca 260 0,6 5,8 30,7 18,7 570 1,0 14,4 15,0 29,4 831 Personale non qualifi cato nell’agricoltura e nella manutenzione del verde 250 0,6 6,0 28,8 19,2 560 0,9 14,6 14,9 29,1 8311 Braccianti agricoli -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 8312 Personale non qualifi cato addetto alla manutenzione del verde 250 0,6 6,0 28,9 18,9 560 0,9 14,6 15,0 29,2 832 Personale non qualifi c. addetto alle foreste, alla cura degli animali, alla pesca e caccia -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 8322 Personale non qualifi cato addetto alla cura degli animali -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 84 Profess. non qualifi cate nella manifattura, nell’estraz. di minerali e nelle costruzioni 8.790 21,6 13,9 37,2 12,4 13.630 22,9 12,3 27,0 12,6 841 Personale non qualifi cato delle miniere e delle cave -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 8411 Manovali e altro personale non qualifi cato delle miniere e delle cave -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 842 Personale non qualifi cato delle costruzioni e professioni assimilate 5.080 12,5 16,4 32,3 12,9 8.680 14,6 9,5 22,4 12,6 8421 Manovali e personale non qualifi cato dell’edilizia civile e professioni assimilate 4.730 11,6 17,3 33,5 12,3 8.000 13,4 10,3 21,0 11,4 8422 Manovali e personale non qualifi cato di costruzione e manutenzione opere pubbliche 350 0,9 4,3 15,1 20,3 680 1,1 0,1 38,4 27,8 843 Personale non qualifi cato nella manifattura 3.710 9,1 10,4 43,9 11,8 4.950 8,3 17,2 35,1 12,5 8431 Personale non qualifi cato delle attività industriali e professioni assimilate 3.710 9,1 10,4 43,9 11,8 4.950 8,3 17,2 35,1 12,5 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2011-20122 (segue) Tavola 36 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e per il 2011 per grandi gruppi e professioni, secondo la difficoltà di reperimento e la quota di sostituzione di analoga figura Cfr. domande 2D.1-2D.5-2I.1-2I.7-2I.8 del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali 2012 di cui (% sul tot.) Assunzioni non stagionali 2011 di cui (% sul tot.) di diffi cile reperi- mento in sosti- tuz. di analoga fi gura non in sost. e non pre- sente in azienda di diffi cile reperi- mento in sosti- tuz. di analoga fi gura non in sost. e non pre- sente in azienda Valore assoluto* ripartiz. x 1.000 Valore assoluto* ripartiz. x 1.000 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I valori 2011 sono stati ricalcolati in armonia con la nuova classifi cazione delle professioni. Tuttavia, non è stato possibile ottenere sempre una piena compatibilità rispetto ai valori 2012. Per i dettagli si veda la nota metodologica. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 88 Tavola 37.1 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 considerate di difficile reperimento, principali ragioni della difficoltà e relativo tempo di ricerca, per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e principali caratteristiche Cfr. domande 2I.1-2I.2-2I.5 del questionario di rilevazione Assunzioni considerate di diffi cile reperimento La diffi coltà di reperimento è preva- lentemente imputabile a (valori %) Tempo di ricerca (mesi)Totale (v.a.)* % su totale assunzioni ridotto numero di candidati inadeguatezza dei candidati TOTALE 65.460 16,1 7,4 8,7 4,2 1. Dirigenti 470 32,9 17,8 15,1 4,4 Altre professioni 470 32,9 17,8 15,1 4,4 2. Professioni intellettuali, scientifi che e di elevata specializzazione 6.810 21,8 12,0 9,8 4,2 2114 Analisti e progettisti di software 2.060 39,1 25,3 13,8 3,6 2211 Ingegneri energetici e meccanici 860 34,1 22,4 11,7 4,4 2515 Specialisti nei rapporti con il mercato 570 22,3 12,7 9,6 4,6 2514 Specialisti in contabilità e problemi fi nanziari 450 20,4 2,8 17,5 3,8 2642 Professori di scuola pre–primaria 350 12,2 5,0 7,2 3,1 2217 Ingegneri industriali e gestionali 270 28,4 15,1 13,3 4,6 2315 Farmacisti 240 24,2 10,9 13,3 7,6 2216 Ingegneri civili e professioni assimilate 230 28,1 8,3 19,8 6,4 2214 Ingegneri elettronici e in telecomunicazioni 220 23,8 11,5 12,4 5,2 2632 Professori di scuola secondaria superiore 180 13,9 4,8 9,1 3,2 2551 Pittori, scultori, disegnatori e restauratori di beni culturali 170 44,7 32,3 12,4 4,2 2213 Ingegneri elettrotecnici 160 25,3 21,5 3,8 3,4 2112 Chimici e professioni assimilate 140 16,3 5,7 10,6 4,9 Altre professioni 900 10,2 5,9 4,2 4,0 3. Professioni tecniche 10.030 18,0 8,7 9,3 4,4 3334 Tecnici della vendita e della distribuzione 1.720 22,3 8,2 14,1 4,8 3211 Professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche 960 27,3 24,3 2,9 2,7 3312 Contabili e professioni assimilate 860 8,0 2,3 5,7 4,6 3137 Disegnatori industriali e professioni assimilate 620 25,3 14,3 10,9 4,9 3122 Tecnici esperti in applicazioni 600 20,0 8,2 11,8 3,4 3121 Tecnici programmatori 500 27,5 7,7 19,7 4,2 3212 Professioni sanitarie riabilitative 500 14,2 10,1 4,1 2,1 3335 Tecnici del marketing 340 15,7 6,5 9,2 5,5 3134 Tecnici elettronici 300 31,6 22,7 8,9 6,3 3131 Tecnici meccanici 300 29,8 13,8 16,0 7,5 3315 Tecnici dell’organizzazione e della gestione dei fattori produttivi 290 24,2 12,7 11,5 4,8 3153 Tecnici della produzione manifatturiera 290 19,9 11,6 8,3 5,1 3341 Spedizionieri e tecnici della distribuzione 240 17,4 9,1 8,4 4,5 3323 Agenti assicurativi 220 33,0 2,4 30,6 4,4 3344 Agenti di pubblicità 190 94,9 92,9 2,0 1,1 3152 Tecnici della gestione di cantieri edili 180 14,2 4,4 9,8 3,4 3214 Professioni tecnico sanitarie - area tecnico assistenziale 170 22,2 8,4 13,9 8,4 3432 Tecnici organizzazione produzione radiotelevisiva, cinematografi ca e teatrale 120 46,9 0,0 46,9 12,0 3133 Elettrotecnici 110 31,1 17,4 13,7 4,9 3216 Altre professioni tecniche della salute 110 39,2 30,6 8,6 5,8 Altre professioni 1.410 12,8 5,4 7,4 3,9 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I valori 2011 sono stati ricalcolati in armonia con l’attuale classifi cazione delle professioni. Tuttavia, in conseguenza dell’introduzione di fi gure prima non esistenti e dell’eliminazione di fi gure ritenute obsolete, i valori 2012 non risultano perfettamente confrontabili con quelli degli anni precedenti. Sezione 4. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: le professioni richieste 89 (segue) Tavola 37.1 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 considerate di difficile reperimento, principali ragioni della difficoltà e relativo tempo di ricerca, per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e principali caratteristiche Cfr. domande 2I.1-2I.2-2I.5 del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I valori 2011 sono stati ricalcolati in armonia con l’attuale classifi cazione delle professioni. Tuttavia, in conseguenza dell’introduzione di fi gure prima non esistenti e dell’eliminazione di fi gure ritenute obsolete, i valori 2012 non risultano perfettamente confrontabili con quelli degli anni precedenti. 4. Professioni esecutive nel lavoro d’uffi cio 7.050 12,2 4,0 8,2 4,6 4112 Addetti agli affari generali 2.100 15,7 7,3 8,4 3,4 4111 Addetti a funzioni di segreteria 1.640 17,9 1,2 16,8 8,7 4312 Addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate 880 7,8 1,8 6,0 4,3 4122 Addetti all’immissione dati 490 12,1 5,0 7,1 3,2 4221 Addetti all’accoglienza e all’informazione nelle imprese e negli enti pubblici 370 12,6 5,8 6,8 4,8 4224 Addetti all’informazione nei Call Center (senza funzioni di vendita) 360 12,2 7,5 4,8 1,2 4222 Addetti all’accoglienza nei servizi di alloggio e ristorazione 200 18,1 11,1 7,0 2,8 4321 Addetti alla contabilità 130 16,4 3,0 13,4 3,5 4211 Addetti agli sportelli assicurativi, bancari e di altri intermediari fi nanziari 130 3,6 1,2 2,4 3,3 4322 Addetti alle buste paga 120 28,9 13,5 15,4 3,1 Altre professioni 640 7,6 2,0 5,6 3,0 5. Professioni qualifi cate nelle attività commerciali e nei servizi 19.190 17,7 8,2 9,5 3,0 5122 Commessi delle vendite al minuto 5.830 13,8 4,4 9,3 3,4 5222 Addetti alla preparazione, alla cottura e alla distribuzione di cibi 3.090 32,0 20,4 11,6 1,3 5223 Camerieri e professioni assimilate 2.400 18,8 7,3 11,5 3,3 5443 Addetti all’assistenza personale 1.540 16,5 14,3 2,2 2,3 5221 Cuochi in alberghi e ristoranti 1.420 15,6 7,3 8,3 3,0 5224 Baristi e professioni assimilate 1.350 24,5 12,0 12,5 3,8 5431 Acconciatori 830 30,6 12,1 18,6 4,8 5311 Professioni qualifi cate nei servizi sanitari e sociali 770 16,2 7,0 9,2 2,2 5486 Guardie private di sicurezza 410 12,3 7,0 5,3 2,8 5432 Estetisti e truccatori 400 34,5 15,6 18,8 3,2 5134 Addetti all’informazione e all’assistenza dei clienti 390 27,4 19,6 7,8 4,4 Altre professioni 770 11,8 1,6 10,1 4,2 6. Artigiani, operai specializzati e agricoltori 13.080 21,1 9,8 11,4 6,0 6136 Idraulici e posatori di tubazioni idrauliche e di gas 2.090 38,1 8,1 30,0 6,4 6121 Muratori in pietra, mattoni, refrattari 1.560 13,1 5,1 8,0 5,1 6223 Attrezzisti di macchine utensili e professioni assimilate 1.250 36,2 20,7 15,4 8,2 6233 Meccanici e montatori di macchinari industriali e assimilati 790 26,0 12,4 13,6 5,7 6214 Montatori di carpenteria metallica 750 28,6 16,0 12,6 3,5 6231 Meccanici artigianali, riparatori e manutentori di automobili e professioni assimilate 750 29,8 9,9 19,9 8,3 6241 Installatori e riparatori di apparati elettrici ed elettromeccanici 610 18,3 11,4 6,9 3,3 6141 Pittori, stuccatori, laccatori e decoratori 440 43,0 42,9 0,1 11,9 6533 Sarti e tagliatori artigianali, modellisti e cappellai 330 27,1 13,9 13,3 6,8 6331 Artigiani delle lavorazioni artistiche del legno e di materiali assimilati 320 35,9 14,2 21,7 9,0 6137 Elettricisti nelle costruzioni civili e professioni assimilate 310 13,2 2,0 11,2 5,3 6212 Saldatori e tagliatori a fi amma 270 19,1 6,1 12,9 4,0 Assunzioni considerate di diffi cile reperimento La diffi coltà di reperimento è preva- lentemente imputabile a (valori %) Tempo di ricerca (mesi)Totale (v.a.)* % su totale assunzioni ridotto numero di candidati inadeguatezza dei candidati Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 90 6511 Macellai, pesciaioli e professioni assimilate 270 24,2 19,8 4,4 3,0 6543 Valigiai, borsettieri e professioni assimilate 230 45,7 42,0 3,6 3,6 6512 Panettieri e pastai artigianali 210 17,1 10,4 6,8 5,4 6522 Falegnami e attrezzisti di macchine per la lavorazione del legno 190 36,5 16,9 19,5 10,8 6218 Lastroferratori 190 24,4 9,0 15,4 6,8 6542 Artigiani e operai specializzati delle calzature e assimilati 180 20,0 10,7 9,3 4,6 6122 Muratori in cemento armato 160 31,9 2,6 29,3 3,8 6221 Fabbri, lingottai e operatori di presse per forgiare 160 25,0 14,7 10,3 6,8 6245 Installatori di linee elettriche, riparatori e cavisti 140 16,3 14,7 1,6 11,1 6123 Carpentieri e falegnami nell’edilizia (esclusi i parchettisti) 140 4,1 1,1 2,9 2,2 6541 Conciatori di pelli e di pellicce 140 30,7 26,0 4,6 2,9 6217 Specialisti di saldatura elettrica e a norme ASME 130 38,2 28,2 10,0 4,8 6112 Tagliatori di pietre, scalpellini e marmisti 130 38,9 10,5 28,3 5,9 6537 Artigiani e addetti alle tintolavanderie 110 13,9 10,3 3,6 4,9 6138 Installatori di infi ssi e serramenta 110 42,2 2,4 39,8 4,2 Altre professioni 1.150 11,4 5,6 5,8 4,3 7. Conduttori di impianti e operai di macchinari fi ssi e mobili 4.620 13,5 6,1 7,3 4,1 7423 Conduttori di mezzi pesanti e camion 980 12,4 4,5 7,9 3,3 7441 Conduttori di macchinari per il movimento terra 510 14,5 6,7 7,9 3,9 7422 Conduttori di autobus, di tram e di fi lobus 420 23,0 12,1 10,8 3,5 7171 Operatori di catene di montaggio automatizzate 280 13,3 5,3 8,0 2,5 7421 Autisti di taxi, conduttori di automobili, furgoni e altri veicoli 280 12,2 2,9 9,3 2,0 7211 Operai addetti a macchine utensili automatiche e semiautomatiche industriali 240 31,5 18,7 12,8 5,0 7263 Operai addetti a macchinari per confezioni di abbigliamento in stoffa e assimilati 200 27,2 11,3 15,9 9,0 7271 Assemblatori in serie di parti di macchine 170 11,7 5,0 6,7 3,8 7444 Conduttori di carrelli elevatori 150 36,4 0,2 36,1 5,6 7281 Operai addetti a macchine confezionatrici di prodotti industriali 150 9,0 4,3 4,7 2,8 7233 Conduttori di macchinari per la fabbricazione di articoli in plastica e assimilati 120 11,1 6,5 4,6 5,0 7261 Operai addetti a macchinari per la fi latura e la bobinatura 110 29,7 25,5 4,2 11,7 Altre professioni 1.000 9,8 5,6 4,3 4,0 8. Professioni non qualifi cate 4.220 7,6 3,2 4,3 2,7 8143 Personale non qualifi cato ai servizi di pulizia di uffi ci ed esercizi commerciali 1.480 4,7 2,4 2,3 2,5 8421 Manovali e personale non qualifi cato dell’edilizia civile e professioni assimilate 820 17,3 3,1 14,1 1,5 8131 Facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati 730 12,4 0,9 11,4 4,0 8431 Personale non qualifi cato delle attività industriali e professioni assimilate 390 10,4 7,4 3,0 3,5 8142 Personale non qualifi cato nei servizi di ristorazione 170 5,4 4,7 0,7 2,3 8141 Personale non qualifi cato addetto alla pulizia nei servizi di alloggio e nelle navi 150 20,0 19,2 0,8 1,9 Altre professioni 490 7,9 4,9 3,1 3,0 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I valori 2011 sono stati ricalcolati in armonia con l’attuale classifi cazione delle professioni. Tuttavia, in conseguenza dell’introduzione di fi gure prima non esistenti e dell’eliminazione di fi gure ritenute obsolete, i valori 2012 non risultano perfettamente confrontabili con quelli degli anni precedenti. (segue) Tavola 37.1 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 considerate di difficile reperimento, principali ragioni della difficoltà e relativo tempo di ricerca, per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e principali caratteristiche Cfr. domande 2I.1-2I.2-2I.5 del questionario di rilevazione Assunzioni considerate di diffi cile reperimento La diffi coltà di reperimento è preva- lentemente imputabile a (valori %) Tempo di ricerca (mesi)Totale (v.a.)* % su totale assunzioni ridotto numero di candidati inadeguatezza dei candidati Sezione 4. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: le professioni richieste 91 Tavola 37.2 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 considerate di difficile reperimento a causa del ridotto numero di candidati e motivi della difficoltà, per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e principali caratteristiche Cfr. domande 2I.1-2I.2-2I.3 del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I valori 2011 sono stati ricalcolati in armonia con l’attuale classifi cazione delle professioni. Tuttavia, in conseguenza dell’introduzione di fi gure prima non esistenti e dell’eliminazione di fi gure ritenute obsolete, i valori 2012 non risultano perfettamente confrontabili con quelli degli anni precedenti. ** Valori % calcolati sul totale delle assunzioni considerate di diffi cile reperimento per il ridotto numero di candidati. Assunzioni considerate di diffi - cile reperimento per il ridotto numero di candidati Motivi della diffi coltà di reperimento (%) ** poche persone esercitano la professione o sono interessa- te a esercitarla mancanza di strutture for- mative fi gura molto richiesta e per la quale c’è concorrenza tra le imprese professione nuova altri motiviTotale (v.a.)* % sul totale assunzioni TOTALE 29.970 7,4 60,6 7,5 26,9 1,6 3,3 1. Dirigenti 250 17,8 56,9 3,6 30,8 3,2 5,5 Altre professioni 250 17,8 56,9 3,6 30,8 3,2 5,5 2. Professioni intellettuali, scientifi che e di elevata specializzazione 3.750 12,0 36,1 5,3 50,9 2,3 5,5 2114 Analisti e progettisti di software 1.330 25,3 21,0 1,1 73,0 3,1 1,7 2211 Ingegneri energetici e meccanici 570 22,4 32,7 4,2 59,9 0,4 2,8 2515 Specialisti nei rapporti con il mercato 330 12,7 38,5 0,9 37,5 7,1 16,0 2217 Ingegneri industriali e gestionali 140 15,1 52,1 0,0 40,3 0,0 7,6 2642 Professori di scuola pre–primaria 140 5,0 63,9 8,3 0,7 0,0 27,1 2213 Ingegneri elettrotecnici 130 21,5 50,0 3,0 46,3 0,7 0,0 2551 Pittori, scultori, disegnatori e restauratori di beni culturali 120 32,3 27,9 11,5 59,0 1,6 0,0 2315 Farmacisti 110 10,9 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 2214 Ingegneri elettronici e in telecomunicazioni 100 11,5 12,5 9,6 76,9 1,0 0,0 Altre professioni 770 5,4 48,3 15,3 26,0 2,1 8,4 3. Professioni tecniche 4.840 8,7 42,7 11,0 39,7 2,8 3,8 3211 Professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche 860 24,3 36,9 12,7 49,6 0,0 0,8 3334 Tecnici della vendita e della distribuzione 630 8,2 58,8 5,4 32,8 1,4 1,6 3212 Professioni sanitarie riabilitative 360 10,1 38,7 14,2 37,6 9,5 0,0 3137 Disegnatori industriali e professioni assimilate 350 14,3 56,9 8,2 15,9 5,1 13,9 3122 Tecnici esperti in applicazioni 250 8,2 43,9 11,4 36,6 3,3 4,9 3312 Contabili e professioni assimilate 250 2,3 56,9 4,5 35,4 0,0 3,3 3134 Tecnici elettronici 220 22,7 27,0 40,5 30,2 0,0 2,3 3344 Agenti di pubblicità 180 92,9 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 3153 Tecnici della produzione manifatturiera 170 11,6 61,9 7,7 27,4 0,0 3,0 3315 Tecnici dell’organizzazione e della gestione dei fattori produttivi 150 12,7 29,6 0,0 56,6 9,2 4,6 3335 Tecnici del marketing 140 6,5 35,7 5,6 53,8 4,9 0,0 3121 Tecnici programmatori 140 7,7 33,1 12,0 33,8 19,0 2,1 3131 Tecnici meccanici 140 13,8 49,3 8,0 33,3 4,3 5,1 3341 Spedizionieri e tecnici della distribuzione 120 9,1 56,9 6,5 26,8 5,7 4,1 Altre professioni 870 6,0 39,4 14,6 38,1 0,6 7,3 4. Professioni esecutive nel lavoro d’uffi cio 2.290 4,0 66,8 4,0 21,0 3,7 4,5 4112 Addetti agli affari generali 980 7,3 80,9 1,5 15,4 0,1 2,1 4224 Addetti all’informazione nei Call Center (senza funzioni di vendita) 220 7,5 17,4 0,0 25,1 22,8 34,7 4312 Addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate 210 1,8 61,7 2,4 24,3 11,2 0,5 4122 Addetti all’immissione dati 210 5,0 83,9 0,0 13,7 2,4 0,0 4221 Addetti all’accoglienza e all’informazione nelle imprese e negli enti pubblici 170 5,8 94,1 1,2 4,7 0,0 0,0 4222 Addetti all’accoglienza nei servizi di alloggio e ristorazione 120 11,1 26,7 0,0 69,2 0,0 4,2 4111 Addetti a funzioni di segreteria 110 1,2 60,4 30,2 9,4 0,0 0,0 Altre professioni 290 2,2 51,6 12,8 33,9 1,7 0,0 5. Professioni qualifi cate nelle attività commerciali e nei servizi 8.900 8,2 62,0 6,2 28,1 1,5 2,3 5222 Addetti alla preparazione, alla cottura e alla distribuzione di cibi 1.970 20,4 84,3 5,5 10,2 0,0 0,0 5122 Commessi delle vendite al minuto 1.880 4,4 47,1 4,5 40,5 5,2 2,7 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 92 5443 Addetti all’assistenza personale 1.330 14,3 25,6 13,5 60,3 0,0 0,5 5223 Camerieri e professioni assimilate 930 7,3 60,5 0,0 35,1 0,0 4,4 5221 Cuochi in alberghi e ristoranti 670 7,3 56,8 10,5 19,2 0,0 13,5 5224 Baristi e professioni assimilate 660 12,0 95,2 4,7 0,2 0,0 0,0 5311 Professioni qualifi cate nei servizi sanitari e sociali 330 7,0 77,4 3,0 8,1 9,6 1,8 5431 Acconciatori 330 12,1 70,0 11,0 19,0 0,0 0,0 5134 Addetti all’informazione e all’assistenza dei clienti 280 19,6 38,4 0,0 61,3 0,0 0,4 5486 Guardie private di sicurezza 230 7,0 94,8 0,0 0,0 0,0 5,2 5432 Estetisti e truccatori 180 15,6 83,2 15,6 1,1 0,0 0,0 Altre professioni 110 1,6 87,7 0,9 11,3 0,0 0,0 6. Artigiani, operai specializzati e agricoltori 6.040 9,8 72,5 11,8 12,1 0,7 2,9 6223 Attrezzisti di macchine utensili e professioni assimilate 710 20,7 63,6 7,0 26,8 0,0 2,7 6121 Muratori in pietra, mattoni, refrattari 610 5,1 90,8 4,9 4,3 0,0 0,0 6136 Idraulici e posatori di tubazioni idrauliche e di gas 450 8,1 93,7 1,1 5,2 0,0 0,0 6141 Pittori, stuccatori, laccatori e decoratori 430 42,9 99,5 0,5 0,0 0,0 0,0 6214 Montatori di carpenteria metallica 420 16,0 82,1 0,2 17,6 0,0 0,0 6241 Installatori e riparatori di apparati elettrici ed elettromeccanici 380 11,4 54,9 23,5 9,5 10,3 1,8 6233 Meccanici e montatori di macchinari industriali e assimilati 380 12,4 47,5 15,1 36,3 0,0 1,1 6231 Meccanici artigianali, riparatori e manutentori automobili e profes.i assimilate 250 9,9 70,4 15,4 9,3 0,0 4,9 6511 Macellai, pesciaioli e professioni assimilate 220 19,8 62,1 2,3 1,4 0,0 34,2 6543 Valigiai, borsettieri e professioni assimilate 210 42,0 68,8 31,3 0,0 0,0 0,0 6533 Sarti e tagliatori artigianali, modellisti e cappellai 170 13,9 71,8 16,5 6,5 0,0 5,3 6245 Installatori di linee elettriche, riparatori e cavisti 130 14,7 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 6331 Artigiani delle lavorazioni artistiche del legno e di materiali assimilati 130 14,2 80,3 15,7 3,9 0,0 0,0 6512 Panettieri e pastai artigianali 130 10,4 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 6541 Conciatori di pelli e di pellicce 120 26,0 30,5 67,8 1,7 0,0 0,0 Altre professioni 1.320 5,9 72,2 8,6 15,2 0,1 3,9 7. Conduttori di impianti e operai di macchinari fi ssi e mobili 2.100 6,1 79,7 5,2 10,7 0,5 3,9 7423 Conduttori di mezzi pesanti e camion 360 4,5 97,2 0,0 2,8 0,0 0,0 7441 Conduttori di macchinari per il movimento terra 240 6,7 95,7 3,4 0,9 0,0 0,0 7422 Conduttori di autobus, di tram e di fi lobus 220 12,1 78,7 0,0 8,1 0,0 13,1 7211 Operai addetti a macchine utensili automatiche e semiautomatiche industriali 140 18,7 62,9 0,7 30,8 5,6 0,0 7171 Operatori di catene di montaggio automatizzate 110 5,3 70,2 7,0 22,8 0,0 0,0 Altre professioni 1.030 5,7 73,6 8,9 12,1 0,3 5,1 8. Professioni non qualifi cate 1.800 3,2 83,5 3,2 11,9 0,0 1,4 8143 Personale non qualifi cato ai servizi di pulizia di uffi ci ed esercizi commerciali 740 2,4 83,5 4,7 11,7 0,0 0,0 8431 Personale non qualifi cato delle attività industriali e professioni assimilate 270 7,4 96,0 0,4 3,7 0,0 0,0 8421 Manovali e personale non qualifi cato dell’edilizia civile e profes.i assimilate 150 3,1 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 8142 Personale non qualifi cato nei servizi di ristorazione 140 4,7 92,4 0,0 7,6 0,0 0,0 8141 Personale non qualifi cato addetto alla pulizia nei servizi di alloggio e nelle navi 140 19,2 40,3 0,0 46,0 0,0 13,7 8132 Personale non qualifi cato addetto all’imballaggio e al magazzino 110 9,9 86,7 11,5 1,8 0,0 0,0 Altre professioni 240 2,2 77,0 3,7 16,4 0,0 2,9 (segue) Tavola 37.2 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 considerate di difficile reperimento a causa del ridotto numero di candidati e motivi della difficoltà, per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e principali caratteristiche Cfr. domande 2I.1-2I.2-2I.3 del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I valori 2011 sono stati ricalcolati in armonia con l’attuale classifi cazione delle professioni. Tuttavia, in conseguenza dell’introduzione di fi gure prima non esistenti e dell’eliminazione di fi gure ritenute obsolete, i valori 2012 non risultano perfettamente confrontabili con quelli degli anni precedenti. ** Valori % calcolati sul totale delle assunzioni considerate di diffi cile reperimento per il ridotto numero di candidati. Assunzioni considerate di diffi - cile reperimento per il ridotto numero di candidati Motivi della diffi coltà di reperimento (%) ** poche persone esercitano la professione o sono interessa- te a esercitarla mancanza di strutture for- mative fi gura molto richiesta e per la quale c’è concorrenza tra le imprese professione nuova altri motiviTotale (v.a.)* % sul totale assunzioni Sezione 4. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: le professioni richieste 93 Tavola 37.3 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 considerate di difficile reperimento a causa dell’inadeguatezza dei candidati e motivi della difficoltà, per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e principali caratteristiche Cfr. domande 2I.1-2I.2-2I.4 del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I valori 2011 sono stati ricalcolati in armonia con l’attuale classifi cazione delle professioni. Tuttavia, in conseguenza dell’introduzione di fi gure prima non esistenti e dell’eliminazione di fi gure ritenute obsolete, i valori 2012 non risultano perfettamente confrontabili con quelli degli anni precedenti. ** Valori % calcolati sul totale delle assunzioni considerate di diffi cile reperimento per l’inadeguatezza dei candidati. Assunzioni considerate di diffi cile reperimento per l’inadeguatezza dei candidati Motivi della diffi coltà di reperimento (%) ** mancanza di un’adeguata formazione/ preparazione mancanza della necessaria esperienza mancanza delle caratteristiche personali adatte allo svolgimento della profes- sione i candidati hanno aspetta- tive superiori o diverse da ciò che viene loro offerto altri motiviTotale (v.a.)* % su totale assunzioni TOTALE 35.490 8,7 34,9 26,3 22,7 15,2 0,9 1. Dirigenti 210 15,1 32,2 48,6 11,2 3,3 4,7 Altre professioni 210 15,1 32,2 48,6 11,2 3,3 4,7 2. Professioni intellettuali, scientifi che e di elevata specializzazione 3.060 9,8 41,5 33,3 19,0 4,6 1,5 2114 Analisti e progettisti di software 730 13,8 39,0 48,8 4,1 5,6 2,5 2514 Specialisti in contabilità e problemi fi nanziari 390 17,5 75,1 17,0 4,4 2,3 1,3 2211 Ingegneri energetici e meccanici 300 11,7 35,1 23,3 35,1 3,0 3,4 2515 Specialisti nei rapporti con il mercato 250 9,6 36,8 33,6 23,9 4,9 0,8 2642 Professori di scuola pre–primaria 210 7,2 29,3 36,1 34,1 0,5 0,0 2216 Ingegneri civili e professioni assimilate 160 19,8 60,6 6,3 31,9 1,3 0,0 2315 Farmacisti 130 13,3 38,1 28,4 33,6 0,0 0,0 2217 Ingegneri industriali e gestionali 130 13,3 7,9 74,8 12,6 2,4 2,4 2632 Professori di scuola secondaria superiore 120 9,1 7,0 0,0 93,0 0,0 0,0 2214 Ingegneri elettronici e in telecomunicazioni 110 12,4 48,2 38,4 8,9 0,0 4,5 Altre professioni 540 5,0 40,3 34,0 13,3 11,8 0,6 3. Professioni tecniche 5.190 9,3 41,0 30,0 21,4 6,0 1,6 3334 Tecnici della vendita e della distribuzione 1.090 14,1 55,5 26,1 14,0 3,2 1,2 3312 Contabili e professioni assimilate 610 5,7 21,4 24,0 36,4 18,3 0,0 3121 Tecnici programmatori 360 19,7 51,7 43,9 3,9 0,6 0,0 3122 Tecnici esperti in applicazioni 360 11,8 57,7 30,7 10,4 0,0 1,1 3137 Disegnatori industriali e professioni assimilate 270 10,9 33,1 34,2 25,3 7,1 0,4 3335 Tecnici del marketing 200 9,2 17,9 54,2 9,0 0,0 18,9 3323 Agenti assicurativi 200 30,6 6,0 27,5 63,0 3,5 0,0 3131 Tecnici meccanici 160 16,0 51,3 34,4 10,6 3,1 0,6 3212 Professioni sanitarie riabilitative 150 4,1 33,8 15,9 50,3 0,0 0,0 3315 Tecnici dell’organizzazione e della gestione dei fattori produttivi 140 11,5 60,1 20,3 11,6 8,0 0,0 3152 Tecnici della gestione di cantieri edili 120 9,8 40,5 54,5 0,8 4,1 0,0 3153 Tecnici della produzione manifatturiera 120 8,3 24,2 60,8 11,7 3,3 0,0 3432 Tecnici organizzazione produzione radiotelevisiva, cinematografi ca e teatrale 120 46,9 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 3341 Spedizionieri e tecnici della distribuzione 110 8,4 36,8 52,6 10,5 0,0 0,0 3214 Professioni tecnico sanitarie - area tecnico assistenziale 110 13,9 17,9 4,7 36,8 35,8 4,7 3211 Professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche 100 2,9 71,2 21,2 1,9 5,8 0,0 Altre professioni 980 7,6 44,7 27,8 18,4 6,9 2,3 4. Professioni esecutive nel lavoro d’uffi cio 4.760 8,2 42,5 16,4 20,7 19,8 0,6 4111 Addetti a funzioni di segreteria 1.540 16,8 27,7 5,9 30,7 35,1 0,7 4112 Addetti agli affari generali 1.120 8,4 60,9 16,6 15,5 7,0 0,1 4312 Addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate 670 6,0 32,1 27,2 5,1 35,4 0,1 4122 Addetti all’immissione dati 290 7,1 41,3 14,9 37,2 6,6 0,0 4221 Addetti all’accoglienza e all’informazione nelle imprese e negli enti pubblici 200 6,8 59,8 3,0 15,6 21,1 0,5 4224 Addetti all’informazione nei Call Center (senza funzioni di vendita) 140 4,8 27,9 0,0 72,1 0,0 0,0 4321 Addetti alla contabilità 110 13,4 9,3 88,9 1,9 0,0 0,0 4223 Centralinisti 110 14,7 97,2 0,0 2,8 0,0 0,0 Altre professioni 590 4,7 52,4 30,4 10,0 4,6 2,6 5. Professioni qualifi cate nelle attività commerciali e nei servizi 10.290 9,5 28,1 21,5 31,7 17,7 0,9 5122 Commessi delle vendite al minuto 3.950 9,3 23,5 19,5 30,2 26,3 0,5 5223 Camerieri e professioni assimilate 1.470 11,5 57,2 23,7 9,9 9,0 0,3 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 94 5222 Addetti alla preparazione, alla cottura e alla distribuzione di cibi 1.120 11,6 0,7 9,2 82,8 7,3 0,0 5221 Cuochi in alberghi e ristoranti 750 8,3 20,5 36,9 23,2 19,4 0,0 5224 Baristi e professioni assimilate 690 12,5 7,0 20,1 56,2 16,7 0,0 5431 Acconciatori 500 18,6 66,4 4,4 10,1 17,7 1,4 5311 Professioni qualifi cate nei servizi sanitari e sociali 430 9,2 9,9 76,7 13,2 0,0 0,2 5432 Estetisti e truccatori 220 18,8 53,7 6,0 3,2 37,0 0,0 5443 Addetti all’assistenza personale 200 2,2 40,4 38,9 20,7 0,0 0,0 5486 Guardie private di sicurezza 170 5,3 25,9 1,1 8,0 28,2 36,8 5121 Commessi delle vendite all’ingrosso 170 10,3 9,9 17,4 50,0 22,7 0,0 Altre professioni 600 9,6 45,7 15,9 29,4 9,0 0,0 6. Artigiani, operai specializzati e agricoltori 7.040 11,4 34,5 32,1 14,3 18,6 0,4 6136 Idraulici e posatori di tubazioni idrauliche e di gas 1.640 30,0 20,0 35,5 0,0 44,5 0,0 6121 Muratori in pietra, mattoni, refrattari 950 8,0 16,2 48,6 34,1 1,1 0,0 6223 Attrezzisti di macchine utensili e professioni assimilate 530 15,4 57,3 25,8 3,8 13,2 0,0 6231 Meccanici artigianali, riparatori e manutentori di automobili e professioni assimilate 500 19,9 45,4 45,6 2,4 6,6 0,0 6233 Meccanici e montatori di macchinari industriali e assimilati 420 13,6 47,0 26,3 5,1 21,7 0,0 6214 Montatori di carpenteria metallica 330 12,6 42,4 22,4 18,8 16,4 0,0 6137 Elettricisti nelle costruzioni civili e professioni assimilate 260 11,2 7,3 6,5 86,2 0,0 0,0 6241 Installatori e riparatori di apparati elettrici ed elettromeccanici 230 6,9 48,2 29,4 12,7 9,6 0,0 6331 Artigiani delle lavorazioni artistiche del legno e di materiali assimilati 200 21,7 54,4 1,5 12,8 31,3 0,0 6212 Saldatori e tagliatori a fi amma 180 12,9 28,3 48,9 21,7 1,1 0,0 6533 Sarti e tagliatori artigianali, modellisti e cappellai 160 13,3 53,4 22,7 10,4 12,9 0,6 6122 Muratori in cemento armato 150 29,3 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 6218 Lastroferratori 120 15,4 10,1 56,3 12,6 0,0 21,0 6522 Falegnami e attrezzisti di macchine per la lavorazione del legno 100 19,5 38,5 14,4 0,0 47,1 0,0 6123 Carpentieri e falegnami nell’edilizia (esclusi i parchettisti) 100 2,9 31,1 46,6 0,0 22,3 0,0 Altre professioni 1.170 6,3 41,0 27,8 18,5 12,2 0,4 7. Conduttori di impianti e operai di macchinari fi ssi e mobili 2.520 7,3 40,7 37,5 12,2 9,5 0,2 7423 Conduttori di mezzi pesanti e camion 620 7,9 27,5 56,8 14,1 1,6 0,0 7441 Conduttori di macchinari per il movimento terra 280 7,9 54,0 16,5 7,9 21,6 0,0 7421 Autisti di taxi, conduttori di automobili, furgoni e altri veicoli 210 9,3 19,0 73,3 7,6 0,0 0,0 7422 Conduttori di autobus, di tram e di fi lobus 200 10,8 79,3 11,1 9,6 0,0 0,0 7171 Operatori di catene di montaggio automatizzate 170 8,0 6,5 80,0 12,4 1,2 0,0 7444 Conduttori di carrelli elevatori 150 36,1 82,1 13,2 4,6 0,0 0,0 7263 Operai addetti a macchinari per confezioni di abbigliamento in stoffa e assimilati 120 15,9 41,0 24,8 34,2 0,0 0,0 Altre professioni 770 5,0 42,1 23,7 12,0 21,5 0,6 8. Professioni non qualifi cate 2.420 4,3 22,3 18,3 32,6 26,4 0,4 8143 Personale non qualifi cato ai servizi di pulizia di uffi ci ed esercizi commerciali 740 2,3 3,5 4,7 31,9 59,0 0,8 8131 Facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati 680 11,4 4,3 4,3 69,0 22,2 0,3 8421 Manovali e personale non qualifi cato dell’edilizia civile e professioni assimilate 670 14,1 53,2 46,0 0,4 0,0 0,3 8431 Personale non qualifi cato delle attività industriali e professioni assimilate 110 3,0 41,1 19,6 19,6 19,6 0,0 Altre professioni 220 2,2 37,3 22,3 27,3 13,2 0,0 (segue) Tavola 37.3 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 considerate di difficile reperimento a causa dell’inadeguatezza dei candidati e motivi della difficoltà, per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e principali caratteristiche Cfr. domande 2I.1-2I.2-2I.4 del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I valori 2011 sono stati ricalcolati in armonia con l’attuale classifi cazione delle professioni. Tuttavia, in conseguenza dell’introduzione di fi gure prima non esistenti e dell’eliminazione di fi gure ritenute obsolete, i valori 2012 non risultano perfettamente confrontabili con quelli degli anni precedenti. ** Valori % calcolati sul totale delle assunzioni considerate di diffi cile reperimento per l’inadeguatezza dei candidati. Assunzioni considerate di diffi cile reperimento per l’inadeguatezza dei candidati Motivi della diffi coltà di reperimento (%) ** mancanza di un’adeguata formazione/ preparazione mancanza della necessaria esperienza mancanza delle caratteristiche personali adatte allo svolgimento della profes- sione i candidati hanno aspetta- tive superiori o diverse da ciò che viene loro offerto altri motiviTotale (v.a.)* % su totale assunzioni Sezione 4. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: le professioni richieste 95 Tavola 37.4 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 considerate di difficile reperimento e azioni previste per trovare la figura ricercata, per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e principali caratteristiche Cfr. domanda 2I.1-2I.6 del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I valori 2011 sono stati ricalcolati in armonia con l’attuale classifi cazione delle professioni. Tuttavia, in conseguenza dell’introduzione di fi gure prima non esistenti e dell’eliminazione di fi gure ritenute obsolete, i valori 2012 non risultano perfettamente confrontabili con quelli degli anni precedenti. ** A questa domanda potevano essere fornite una o due risposte; pertanto il totale può superare il 100%. Assunzioni considerate di diffi cile reperimento Azioni previste per trovare la fi gura ricercata** (%) offerta di una retribuzione superiore alla media o di altri incentivi ricerca della fi gura in altre province si assumerà una fi gura con competenze simili da formare in azienda si utilizzeranno modalità di ricerca non seguite in precedenza altri motiviTotale (v.a.)* % su totale assunzioni TOTALE 65.460 16,1 12,1 23,0 46,0 26,0 9,2 1. Dirigenti 470 32,9 19,1 42,2 28,5 14,6 19,7 Altre professioni 470 32,9 19,1 42,2 28,5 14,6 19,7 2. Professioni intellettuali, scientifi che e di elevata specializzazione 6.810 21,8 10,2 46,1 48,2 19,3 8,5 2114 Analisti e progettisti di software 2.060 39,1 8,1 61,3 64,6 21,7 4,2 2211 Ingegneri energetici e meccanici 860 34,1 10,4 44,4 51,7 14,5 5,7 2515 Specialisti nei rapporti con il mercato 570 22,3 12,2 50,2 33,7 15,6 11,0 2514 Specialisti in contabilità e problemi fi nanziari 450 20,4 0,4 20,8 76,8 9,1 2,4 2642 Professori di scuola pre–primaria 350 12,2 21,6 12,2 52,8 11,4 20,7 2217 Ingegneri industriali e gestionali 270 28,4 12,9 43,9 55,7 4,4 3,7 2315 Farmacisti 240 24,2 18,0 58,6 0,0 25,4 16,0 2216 Ingegneri civili e professioni assimilate 230 28,1 5,7 65,2 33,0 9,3 0,0 2214 Ingegneri elettronici e in telecomunicazioni 220 23,8 8,3 44,9 31,9 31,0 7,9 2632 Professori di scuola secondaria superiore 180 13,9 21,0 6,3 21,0 10,8 60,8 2551 Pittori, scultori, disegnatori e restauratori di beni culturali 170 44,7 5,3 13,0 74,6 9,5 3,6 2213 Ingegneri elettrotecnici 160 25,3 31,0 58,9 13,3 35,4 0,6 2112 Chimici e professioni assimilate 140 16,3 2,1 21,3 23,4 52,5 7,8 Altre professioni 900 10,2 8,7 44,5 29,5 27,3 11,3 3. Professioni tecniche 10.030 18,0 9,9 28,9 44,6 23,2 11,9 3334 Tecnici della vendita e della distribuzione 1.720 22,3 13,7 26,4 45,0 21,8 8,4 3211 Professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche 960 27,3 11,2 43,3 18,4 32,7 19,1 3312 Contabili e professioni assimilate 860 8,0 4,7 11,1 63,6 21,4 7,2 3137 Disegnatori industriali e professioni assimilate 620 25,3 10,0 40,7 39,9 14,1 10,3 3122 Tecnici esperti in applicazioni 600 20,0 12,1 34,4 54,2 15,5 5,5 3121 Tecnici programmatori 500 27,5 0,2 28,0 46,2 11,5 22,8 3212 Professioni sanitarie riabilitative 500 14,2 12,5 44,0 22,8 41,9 10,3 3335 Tecnici del marketing 340 15,7 2,6 27,6 46,8 12,8 33,1 3134 Tecnici elettronici 300 31,6 0,0 9,4 58,9 39,1 6,0 3131 Tecnici meccanici 300 29,8 15,8 25,2 52,0 10,7 6,0 3315 Tecnici dell’organizzazione e della gestione dei fattori produttivi 290 24,2 8,3 40,7 45,2 15,9 13,1 3153 Tecnici della produzione manifatturiera 290 19,9 15,6 41,7 41,3 12,8 12,5 3341 Spedizionieri e tecnici della distribuzione 240 17,4 4,2 33,8 36,3 38,8 4,2 3323 Agenti assicurativi 220 33,0 14,4 5,1 22,7 62,5 0,0 3344 Agenti di pubblicità 190 94,9 0,0 0,0 100,0 59,6 0,0 3152 Tecnici della gestione di cantieri edili 180 14,2 7,4 30,1 54,0 12,5 10,2 3214 Professioni tecnico sanitarie - area tecnico assistenziale 170 22,2 5,9 10,6 47,1 10,0 30,6 3432 Tecnici organizzazione produzione radiotelevisiva, cinematografi ca e teatrale 120 46,9 100,0 0,0 100,0 0,0 0,0 3133 Elettrotecnici 110 31,1 1,8 60,6 42,2 55,0 0,0 3216 Altre professioni tecniche della salute 110 39,2 0,0 46,8 72,5 4,6 12,8 Altre professioni 1.410 12,8 7,2 28,2 40,5 19,9 15,5 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 96 4. Professioni esecutive nel lavoro d’uffi cio 7.050 12,2 6,7 10,5 56,5 26,0 6,6 4112 Addetti agli affari generali 2.100 15,7 1,6 7,5 50,1 42,7 1,8 4111 Addetti a funzioni di segreteria 1.640 17,9 13,2 3,0 65,8 17,7 1,0 4312 Addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate 880 7,8 11,3 7,7 43,0 28,1 14,5 4122 Addetti all’immissione dati 490 12,1 1,4 33,7 55,8 11,0 0,4 4221 Addetti all’accoglienza e all’informazione nelle imprese e negli enti pubblici 370 12,6 3,3 5,4 89,9 12,8 10,9 4224 Addetti all’informazione nei Call Center (senza funzioni di vendita) 360 12,2 0,0 10,9 88,0 1,1 0,0 4222 Addetti all’accoglienza nei servizi di alloggio e ristorazione 200 18,1 16,3 23,0 51,0 3,6 6,1 4321 Addetti alla contabilità 130 16,4 0,0 4,5 6,1 89,4 0,0 4211 Addetti agli sportelli assicurativi, bancari e di altri intermediari fi nanziari 130 3,6 26,2 36,5 67,5 1,6 3,2 4322 Addetti alle buste paga 120 28,9 13,1 9,0 66,4 23,8 0,0 Altre professioni 640 7,6 3,1 20,6 43,4 22,3 35,4 5. Professioni qualifi cate nelle attività commerciali e nei servizi 19.190 17,7 11,6 20,0 45,4 33,5 9,1 5122 Commessi delle vendite al minuto 5.830 13,8 12,6 18,7 50,6 29,9 10,4 5222 Addetti alla preparazione, alla cottura e alla distribuzione di cibi 3.090 32,0 29,8 10,5 12,7 79,5 3,8 5223 Camerieri e professioni assimilate 2.400 18,8 6,5 12,4 66,2 14,8 5,9 5443 Addetti all’assistenza personale 1.540 16,5 0,4 32,5 30,4 48,9 18,3 5221 Cuochi in alberghi e ristoranti 1.420 15,6 4,6 45,4 37,7 18,6 7,7 5224 Baristi e professioni assimilate 1.350 24,5 0,0 23,2 49,1 21,9 5,9 5431 Acconciatori 830 30,6 5,9 15,2 72,8 11,6 1,1 5311 Professioni qualifi cate nei servizi sanitari e sociali 770 16,2 1,0 39,9 49,2 2,6 9,0 5486 Guardie private di sicurezza 410 12,3 36,9 0,0 52,0 36,7 7,4 5432 Estetisti e truccatori 400 34,5 8,1 0,5 55,4 18,0 18,7 5134 Addetti all’informazione e all’assistenza dei clienti 390 27,4 2,6 9,7 80,3 3,1 55,1 Altre professioni 770 11,8 13,6 24,2 50,7 26,8 2,1 6. Artigiani, operai specializzati e agricoltori 13.080 21,1 13,1 17,6 46,0 23,3 6,6 6136 Idraulici e posatori di tubazioni idrauliche e di gas 2.090 38,1 3,1 0,8 64,3 29,4 2,6 6121 Muratori in pietra, mattoni, refrattari 1.560 13,1 32,9 4,0 46,1 10,6 6,9 6223 Attrezzisti di macchine utensili e professioni assimilate 1.250 36,2 13,9 27,4 54,2 14,1 5,5 6233 Meccanici e montatori di macchinari industriali e assimilati 790 26,0 23,7 36,5 34,3 31,4 6,3 6214 Montatori di carpenteria metallica 750 28,6 6,8 46,5 22,7 17,6 10,0 6231 Meccanici artigianali, riparatori e manutentori di automobili e professioni assimilate 750 29,8 6,8 22,4 26,4 35,6 14,1 6241 Installatori e riparatori di apparati elettrici ed elettromeccanici 610 18,3 4,4 15,8 37,2 46,8 3,3 6141 Pittori, stuccatori, laccatori e decoratori 440 43,0 0,5 0,0 99,5 0,0 0,0 6533 Sarti e tagliatori artigianali, modellisti e cappellai 330 27,1 6,0 18,0 49,2 20,7 11,7 6331 Artigiani delle lavorazioni artistiche del legno e di materiali assimilati 320 35,9 26,4 34,5 42,2 14,3 2,2 6137 Elettricisti nelle costruzioni civili e professioni assimilate 310 13,2 2,0 13,1 12,1 75,2 0,3 6212 Saldatori e tagliatori a fi amma 270 19,1 13,3 41,7 34,3 23,6 2,2 (segue) Tavola 37.4 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 considerate di difficile reperimento e azioni previste per trovare la figura ricercata, per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e principali caratteristiche Cfr. domanda 2I.1-2I.6 del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I valori 2011 sono stati ricalcolati in armonia con l’attuale classifi cazione delle professioni. Tuttavia, in conseguenza dell’introduzione di fi gure prima non esistenti e dell’eliminazione di fi gure ritenute obsolete, i valori 2012 non risultano perfettamente confrontabili con quelli degli anni precedenti. ** A questa domanda potevano essere fornite una o due risposte; pertanto il totale può superare il 100%. Assunzioni considerate di diffi cile reperimento Azioni previste per trovare la fi gura ricercata** (%) offerta di una retribuzione superiore alla media o di altri incentivi ricerca della fi gura in altre province si assumerà una fi gura con competenze simili da formare in azienda si utilizzeranno modalità di ricerca non seguite in precedenza altri motiviTotale (v.a.)* % su totale assunzioni Sezione 4. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: le professioni richieste 97 6511 Macellai, pesciaioli e professioni assimilate 270 24,2 35,8 6,0 21,3 34,3 3,4 6543 Valigiai, borsettieri e professioni assimilate 230 45,7 30,1 20,4 21,7 6,6 25,2 6512 Panettieri e pastai artigianali 210 17,1 31,9 3,8 49,0 21,0 5,2 6522 Falegnami e attrezzisti di macchine per la lavorazione del legno 190 36,5 4,6 30,9 44,3 23,7 1,5 6218 Lastroferratori 190 24,4 11,6 2,1 54,5 14,3 21,7 6542 Artigiani e operai specializzati delle calzature e assimilati 180 20,0 8,5 13,6 61,0 25,4 0,0 6122 Muratori in cemento armato 160 31,9 0,0 0,0 7,5 91,9 0,6 6221 Fabbri, lingottai e operatori di presse per forgiare 160 25,0 0,0 4,5 95,5 0,0 0,0 6245 Installatori di linee elettriche, riparatori e cavisti 140 16,3 2,8 0,7 93,1 6,3 0,0 6123 Carpentieri e falegnami nell’edilizia (esclusi i parchettisti) 140 4,1 2,1 9,1 39,2 44,8 7,7 6541 Conciatori di pelli e di pellicce 140 30,7 0,0 24,5 64,7 3,6 14,4 6217 Specialisti di saldatura elettrica e a norme ASME 130 38,2 5,4 69,2 10,8 21,5 0,0 6112 Tagliatori di pietre, scalpellini e marmisti 130 38,9 3,9 17,8 62,0 12,4 7,8 6537 Artigiani e addetti alle tintolavanderie 110 13,9 2,8 58,9 33,6 4,7 0,0 6138 Installatori di infi ssi e serramenta 110 42,2 3,8 21,0 74,3 4,8 0,0 Altre professioni 1.150 11,4 17,2 20,9 35,1 17,5 15,1 7. Conduttori di impianti e operai di macchinari fi ssi e mobili 4.620 13,5 13,6 25,3 49,9 16,3 14,6 7423 Conduttori di mezzi pesanti e camion 980 12,4 19,3 16,2 48,9 23,0 7,9 7441 Conduttori di macchinari per il movimento terra 510 14,5 34,3 8,4 58,9 1,2 31,6 7422 Conduttori di autobus, di tram e di fi lobus 420 23,0 0,0 87,6 30,8 6,4 22,2 7171 Operatori di catene di montaggio automatizzate 280 13,3 14,4 33,8 63,4 7,0 2,5 7421 Autisti di taxi, conduttori di automobili, furgoni e altri veicoli 280 12,2 0,0 14,9 26,9 58,2 0,0 7211 Operai addetti a macchine utensili automatiche e semiautomatiche industriali 240 31,5 16,6 7,9 50,6 29,5 3,7 7263 Operai addetti a macchinari per confezioni di abbigliamento in stoffa e assimilati 200 27,2 4,0 16,5 47,5 15,5 21,0 7271 Assemblatori in serie di parti di macchine 170 11,7 39,5 18,6 45,9 26,7 0,0 7444 Conduttori di carrelli elevatori 150 36,4 2,6 7,9 88,2 7,2 2,6 7281 Operai addetti a macchine confezionatrici di prodotti industriali 150 9,0 9,3 61,6 17,2 13,2 11,3 7233 Conduttori di macchinari per la fabbricazione di articoli in plastica e assimilati 120 11,1 14,0 9,1 52,9 1,7 27,3 7261 Operai addetti a macchinari per la fi latura e la bobinatura 110 29,7 0,0 0,0 14,2 0,0 85,8 Altre professioni 1.000 9,8 7,1 26,3 60,6 13,3 13,2 8. Professioni non qualifi cate 4.220 7,6 26,2 18,1 29,0 29,9 9,4 8143 Personale non qualifi cato ai servizi di pulizia di uffi ci ed esercizi commerciali 1.480 4,7 0,0 8,3 43,5 38,0 13,9 8421 Manovali e personale non qualifi cato dell’edilizia civile e professioni assimilate 820 17,3 47,9 33,3 4,8 47,3 0,0 8131 Facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati 730 12,4 55,0 9,4 33,0 2,2 0,4 8431 Personale non qualifi cato delle attività industriali e professioni assimilate 390 10,4 9,9 40,0 21,0 24,7 23,9 8142 Personale non qualifi cato nei servizi di ristorazione 170 5,4 79,6 20,4 0,0 13,8 0,0 8141 Personale non qualifi cato addetto alla pulizia nei servizi di alloggio e nelle navi 150 20,0 4,8 7,6 38,6 24,8 39,3 Altre professioni 490 7,9 26,8 20,3 32,9 28,5 7,9 (segue) Tavola 37.4 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 considerate di difficile reperimento e azioni previste per trovare la figura ricercata, per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e principali caratteristiche Cfr. domanda 2I.1-2I.6 del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. I valori 2011 sono stati ricalcolati in armonia con l’attuale classifi cazione delle professioni. Tuttavia, in conseguenza dell’introduzione di fi gure prima non esistenti e dell’eliminazione di fi gure ritenute obsolete, i valori 2012 non risultano perfettamente confrontabili con quelli degli anni precedenti. ** A questa domanda potevano essere fornite una o due risposte; pertanto il totale può superare il 100%. Assunzioni considerate di diffi cile reperimento Azioni previste per trovare la fi gura ricercata** (%) offerta di una retribuzione superiore alla media o di altri incentivi ricerca della fi gura in altre province si assumerà una fi gura con competenze simili da formare in azienda si utilizzeranno modalità di ricerca non seguite in precedenza altri motiviTotale (v.a.)* % su totale assunzioni Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 98 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012* Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Tavola 38 - Importanza del titolo di studio al fine della scelta del candidato più idoneo all’assunzione, per grandi gruppi professionali e professioni più richieste di ciascun gruppo Cfr. domande 2D.1-2D.5-2F del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali 2012 (v.a.)* Importanza del titolo di studio (%) molto elevata abbastanza elevata scarsa nessuna TOTALE 406.820 18,5 27,7 33,5 20,3 1. Dirigenti 1.420 45,7 37,5 16,2 0,6 1231 Dirigenti del dipartimento fi nanza e amministrazione 290 65,5 30,3 4,2 0,0 1233 Dirigenti del dipartimento vendite e commercializzazione 250 49,8 43,1 6,7 0,4 1237 Dirigenti del dipartimento ricerca e sviluppo 240 65,5 27,7 5,9 0,8 1224 Dirigenti generali di aziende nel commercio 220 15,9 36,4 47,7 0,0 Altre professioni 420 34,2 45,1 19,5 1,2 2. Professioni intellettuali, scientifi che e di elevata specializzazione 31.190 63,9 28,3 6,1 1,7 2114 Analisti e progettisti di software 5.270 57,0 36,7 5,9 0,4 2642 Professori di scuola pre–primaria 2.890 73,6 23,9 2,5 0,0 2515 Specialisti nei rapporti con il mercato 2.560 38,8 45,1 13,0 3,1 2211 Ingegneri energetici e meccanici 2.530 56,8 39,5 2,3 1,3 2514 Specialisti in contabilità e problemi fi nanziari 2.220 62,4 32,0 5,3 0,3 2651 Specialisti nell’educazione e nella formazione di soggetti diversamente abili 1.830 56,8 37,2 5,7 0,3 2632 Professori di scuola secondaria superiore 1.260 98,7 1,1 0,2 0,0 2531 Specialisti in scienze economiche 1.200 90,7 8,9 0,3 0,0 Altre professioni 11.430 66,5 22,3 8,0 3,2 3. Professioni tecniche 55.790 45,2 38,7 12,7 3,4 3312 Contabili e professioni assimilate 10.750 38,6 45,1 10,3 6,0 3334 Tecnici della vendita e della distribuzione 7.750 36,0 45,4 14,5 4,1 3212 Professioni sanitarie riabilitative 3.560 82,1 16,7 0,1 1,1 3211 Professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche 3.530 85,1 14,8 0,1 0,0 3122 Tecnici esperti in applicazioni 3.000 36,1 39,1 23,8 1,0 3137 Disegnatori industriali e professioni assimilate 2.460 56,4 37,3 4,8 1,5 3335 Tecnici del marketing 2.200 38,0 28,0 33,2 0,8 3121 Tecnici programmatori 1.830 49,3 36,3 13,3 1,1 3153 Tecnici della produzione manifatturiera 1.450 42,1 33,4 15,2 9,2 3341 Spedizionieri e tecnici della distribuzione 1.360 27,6 53,5 17,5 1,4 Altre professioni 17.910 40,0 42,1 14,3 3,6 4. Professioni esecutive nel lavoro d’uffi cio 57.800 20,8 45,2 27,8 6,2 4112 Addetti agli affari generali 13.350 30,6 49,7 18,5 1,2 4312 Addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate 11.210 3,0 28,4 50,2 18,4 4111 Addetti a funzioni di segreteria 9.160 25,9 53,7 18,2 2,2 4122 Addetti all’immissione dati 4.070 18,1 67,2 14,4 0,3 4211 Addetti agli sportelli assicurativi, bancari e di altri intermediari fi nanziari 3.480 36,2 50,3 12,7 0,8 Altre professioni 16.540 19,6 41,6 31,9 6,8 5. Professioni qualifi cate nelle attività commerciali e nei servizi 108.600 10,5 32,4 39,2 18,0 5122 Commessi delle vendite al minuto 42.410 5,8 37,1 47,6 9,4 5223 Camerieri e professioni assimilate 12.790 3,4 26,3 44,9 25,4 5222 Addetti alla preparazione, alla cottura e alla distribuzione di cibi 9.650 2,3 25,5 17,1 55,1 Sezione 4. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: le professioni richieste 99 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012* Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. (segue) Tavola 38 - Importanza del titolo di studio al fine della scelta del candidato più idoneo all’assunzione, per grandi gruppi professionali e professioni più richieste di ciascun gruppo Cfr. domande 2D.1-2D.5-2F del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali 2012 (v.a.)* Importanza del titolo di studio (%) molto elevata abbastanza elevata scarsa nessuna 5443 Addetti all’assistenza personale 9.330 42,2 33,8 21,5 2,6 5221 Cuochi in alberghi e ristoranti 9.110 6,9 23,1 38,1 32,0 Altre professioni 25.320 14,6 32,9 37,5 15,0 6. Artigiani, operai specializzati e agricoltori 61.930 6,2 16,6 46,9 30,2 6121 Muratori in pietra, mattoni, refrattari 11.930 1,1 1,4 48,2 49,3 6136 Idraulici e posatori di tubazioni idrauliche e di gas 5.480 7,1 12,5 58,3 22,1 6123 Carpentieri e falegnami nell’edilizia (esclusi i parchettisti) 3.500 0,0 5,3 64,4 30,3 6223 Attrezzisti di macchine utensili e professioni assimilate 3.440 9,4 32,7 34,6 23,3 6241 Installatori e riparatori di apparati elettrici ed elettromeccanici 3.310 22,0 19,2 31,4 27,4 6233 Meccanici e montatori di macchinari industriali e assimilati 3.040 16,1 38,9 35,2 9,8 6214 Montatori di carpenteria metallica 2.630 1,3 12,0 49,1 37,6 6231 Meccanici artigianali, riparatori e manutentori di automobili e professioni assimilate 2.500 7,9 35,1 46,1 10,9 6137 Elettricisti nelle costruzioni civili e professioni assimilate 2.310 18,6 32,9 16,1 32,4 6212 Saldatori e tagliatori a fi amma 1.420 2,0 24,7 45,2 28,0 6533 Sarti e tagliatori artigianali, modellisti e cappellai 1.230 2,2 19,2 54,8 23,8 6512 Panettieri e pastai artigianali 1.230 0,0 17,0 47,6 35,4 Altre professioni 19.930 5,4 18,0 49,5 27,2 7. Conduttori di impianti e operai di macchinari fi ssi e mobili 34.280 5,5 16,7 50,6 27,1 7423 Conduttori di mezzi pesanti e camion 7.880 0,3 13,1 45,8 40,9 7441 Conduttori di macchinari per il movimento terra 3.530 0,3 4,4 59,2 36,1 7421 Autisti di taxi, conduttori di automobili, furgoni e altri veicoli 2.260 0,4 15,6 48,2 35,8 7171 Operatori di catene di montaggio automatizzate 2.130 14,0 25,1 51,0 9,8 7422 Conduttori di autobus, di tram e di fi lobus 1.830 1,2 10,7 69,3 18,8 7281 Operai addetti a macchine confezionatrici di prodotti industriali 1.680 2,1 11,0 58,5 28,4 7271 Assemblatori in serie di parti di macchine 1.470 26,4 20,0 42,9 10,6 7233 Conduttori di macchinari per la fabbricazione di articoli in plastica e assimilati 1.100 2,9 13,1 58,4 25,6 7451 Marinai di coperta 800 17,5 63,2 17,3 2,0 7211 Operai addetti a macchine utensili automatiche e semiautomatiche industriali 760 7,5 36,4 36,6 19,5 7263 Operai addetti a macchinari per confezioni di abbigliamento in stoffa e assimilati 730 1,8 1,0 49,7 47,5 7153 Operatori di macchinari per la fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica 660 23,6 28,0 25,6 22,8 Altre professioni 9.450 7,5 19,6 53,1 19,8 8. Professioni non qualifi cate 55.810 0,8 7,9 39,2 52,1 8143 Personale non qualifi cato ai servizi di pulizia di uffi ci ed esercizi commerciali 31.460 0,5 5,4 36,1 58,1 8131 Facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati 5.910 1,0 16,5 46,1 36,4 8421 Manovali e personale non qualifi cato dell’edilizia civile e professioni assimilate 4.730 0,2 2,9 40,4 56,5 8431 Personale non qualifi cato delle attività industriali e professioni assimilate 3.710 2,4 18,6 49,2 29,7 8142 Personale non qualifi cato nei servizi di ristorazione 3.080 0,0 4,1 35,7 60,2 Altre professioni 6.920 1,8 11,7 42,6 43,9 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 100 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Tavola 39 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e segnalazioni del genere ritenuto più adatto allo svolgimento della professione, per grandi gruppi e professioni Cfr. domande 2D.1-2D.5-2G.1 del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali (v.a.)* di cui (% su totale assunzioni) uomini donne ugualmenteadatti TOTALE 406.820 31,5 18,9 49,6 1. Dirigenti 1.420 21,1 6,6 72,3 123 Direttori e dirigenti dipartimentali di aziende 860 25,5 3,5 71,0 122 Direttori e dirigenti generali di aziende 430 17,8 8,1 74,1 131 Responsabili di piccole aziende 130 3,1 22,0 74,8 2. Professioni intellettuali, scientifi che e di elevata specializzazione 31.190 10,9 12,6 76,4 211 Specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fi siche e naturali 6.420 8,4 1,1 90,5 221 Ingegneri e professioni assimilate 6.160 25,2 2,8 72,0 251 Specialisti delle scienze gestionali, commerciali e bancarie 5.940 14,1 14,6 71,3 264 Professori di scuola primaria, pre–primaria e professioni assimilate 3.370 0,3 54,1 45,6 265 Altri specialisti dell’educazione e della formazione 2.540 2,0 11,6 86,4 263 Professori di scuola secondaria, post-secondaria e professioni assimilate 1.560 3,1 7,9 89,0 255 Specialisti in discipline artistico-espressive 1.350 2,6 7,3 90,1 253 Specialisti in scienze sociali 1.250 0,8 2,0 97,2 231 Specialisti nelle scienze della vita 1.230 2,2 24,9 72,9 254 Specialisti in discipline linguistiche, letterarie e documentali 490 12,8 22,5 64,7 241 Medici 380 0,8 8,1 91,1 252 Specialisti in scienze giuridiche 300 25,3 3,7 71,0 222 Architetti, urbanisti e specialisti del recupero e della conservazione del territorio 210 75,1 2,8 22,1 3. Professioni tecniche 55.790 21,6 14,7 63,7 331 Tecnici dell’organizzazione e dell’amministrazione delle attività produttive 12.250 7,9 26,8 65,3 333 Tecnici dei rapporti con i mercati 10.620 24,8 16,8 58,4 321 Tecnici della salute 8.430 5,9 20,9 73,2 312 Tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni 5.390 35,7 3,6 60,7 313 Tecnici in campo ingegneristico 4.910 49,9 2,5 47,6 334 Tecnici della distribuzione commerciale e professioni assimilate 2.840 33,1 13,0 53,9 315 Tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi 2.820 46,2 4,4 49,4 332 Tecnici delle attività fi nanziarie e assicurative 2.650 4,9 6,2 88,9 317 Tecnici di apparecchiature ottiche e audio-video 980 12,3 0,1 87,6 316 Tecnici del trasporto aereo, navale e ferroviario 910 18,6 0,3 81,1 318 Tecnici della sicurezza e della protezione ambientale 760 25,1 5,3 69,6 314 Tecnici conduttori impianti produttivi in continuo e di reti idriche ed energetiche 750 48,1 5,1 46,8 342 Insegnanti nella formazione professionale, istruttori, allenatori, atleti e profess.simili 530 24,8 12,8 62,5 311 Tecnici delle scienze quantitative, fi siche e chimiche 510 31,3 5,1 63,7 345 Tecnici dei servizi sociali 450 4,4 40,3 55,3 344 Tecnici dei servizi culturali 400 10,5 6,3 83,3 341 Professioni tecniche delle attività turistiche, ricettive e assimilate 300 0,3 4,1 95,6 343 Tecnici dei servizi ricreativi 260 0,4 9,1 90,5 Altre professioni -- -- -- -- 4. Professioni esecutive nel lavoro d’uffi cio 57.800 16,1 24,3 59,5 411 Impiegati addetti alla segreteria e agli affari generali 23.090 6,0 42,9 51,0 431 Impiegati addetti alla gestione amministrativa della logistica 12.420 56,8 5,4 37,9 Sezione 4. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: le professioni richieste 101 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012* Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. (segue) Tavola 39 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e segnalazioni del genere ritenuto più adatto allo svolgimento della professione, per grandi gruppi e professioni Cfr. domande 2D.1-2D.5-2G.1 del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali (v.a.)* di cui (% su totale assunzioni) uomini donne ugualmenteadatti 422 Impiegati addetti all’accoglienza e all’informazione della clientela 7.660 5,0 26,5 68,5 421 Impiegati addetti agli sportelli e ai movimenti di denaro 5.360 1,1 6,0 92,8 412 Impiegati addetti alle macchine d’uffi cio 4.100 2,7 13,6 83,7 441 Impiegati addetti al controllo di documenti e allo smistamento e recapito della posta 3.620 4,7 0,5 94,8 432 Impiegati addetti alla gestione economica, contabile e fi nanziaria 1.300 11,2 37,9 50,8 442 Impiegati addetti all’archiviazione e conservazione della documentazione 240 2,1 29,0 68,9 5. Professioni qualifi cate nelle attività commerciali e nei servizi 108.600 13,9 27,8 58,3 512 Addetti alle vendite 46.670 8,9 28,5 62,6 522 Esercenti e addetti nelle attività di ristorazione 37.070 21,3 24,8 53,9 544 Professioni qualifi cate nei servizi personali e assimilati 9.650 1,1 36,3 62,6 531 Professioni qualifi cate nei servizi sanitari e sociali 4.720 1,9 28,5 69,5 543 Operatori della cura estetica 3.940 11,0 59,5 29,5 548 Professioni qualifi cate nei servizi di sicurezza, vigilanza e custodia 3.490 50,7 0,1 49,2 513 Altre professioni qualifi cate nelle attività commerciali 1.490 5,8 8,7 85,5 542 Professioni qualifi cate nei servizi ricreativi, culturali e assimilati 720 17,0 24,7 58,3 546 Esercenti e addetti di agenzie per il disbrigo di pratiche e assimilate 420 52,5 44,6 2,9 523 Assistenti di viaggio e professioni assimilate 400 37,6 12,5 49,9 Altre professioni 60 50,0 1,6 48,4 6. Artigiani, operai specializzati e agricoltori 61.930 81,5 4,7 13,8 612 Artigiani e operai specializzati delle costruzioni e nal mantenimento di strutture edili 17.190 98,0 0,3 1,7 613 Artigiani e operai specializzati addetti alle rifi niture delle costruzioni 9.050 95,8 0,1 4,1 623 Meccanici artigianali, montatori, riparatori e manutentori di macchine fi sse e mobili 7.100 90,6 1,1 8,3 621 Fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori carpenteria metall. e profess.simili 5.410 89,8 3,1 7,1 624 Artigiani e operai specializz. di installazione e manut. attrezz. elettriche e elettron. 4.760 77,8 1,6 20,6 622 Fabbri ferrai costruttori di utensili e assimilati 4.060 77,8 3,1 19,1 651 Artigiani e operai specializzati delle lavorazioni alimentari 3.580 42,2 10,0 47,8 653 Artigiani e operai specializzati del tessile e dell’abbigliamento 2.740 19,4 48,3 32,3 654 Artigiani e operai specializzati nella lavor. del cuoio, delle pelli e delle calzature 1.830 45,2 22,0 32,8 615 Artigiani e operai specializzati addetti alla pulizia e all’igiene degli edifi ci 1.240 25,1 4,1 70,8 614 Artigiani e operai specializzati di pitturazione e pulizia degli esterni degli edifi ci 1.010 99,9 0,0 0,1 633 Artigiani artista del legno, del tessuto, del cuoio e di materiali assimilati 930 78,4 11,1 10,5 631 Artigiani e operai specializzati della meccanica di precisione su metalli e mater. simili 840 38,8 6,9 54,3 634 Artigiani e operai specializzati delle attività poligrafi che 610 37,9 7,4 54,8 652 Attrezzisti, operai e artigiani del trattamento del legno e assimilati 560 85,1 0,4 14,6 611 Brillatori, tagliatori di pietre, coltivatori di saline e professioni assimilate 340 97,3 2,4 0,3 655 Artigiani e operai specializzati dell’industria dello spettacolo 320 78,9 0,0 21,1 641 Agricoltori e operai agricoli specializzati 230 66,4 25,7 8,0 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 102 632 Vasai, soffi atori e formatori di vetrerie e professioni assimilate 130 65,1 9,3 25,6 Altre professioni -- -- -- -- 7. Conduttori di impianti e operai di macchinari fi ssi e mobili 34.280 63,6 6,9 29,5 742 Conduttori di veicoli a motore e a trazione animale 11.970 74,7 2,9 22,5 744 Conduttori di macchine movimento terra, sollevamento e maneggio dei materiali 4.180 94,0 0,8 5,2 727 Operai addetti all’assemblaggio di prodotti industriali 3.050 59,8 8,0 32,2 717 Operatori di catene di montaggio automatizzate e di robot industriali 2.130 53,2 0,8 46,0 726 Operai addetti a macchinari dell’industria tessile, delle confezioni e assimilati 2.120 35,6 46,2 18,3 728 Operai addetti a macchine confezionatrici di prodotti industriali 1.680 25,5 26,8 47,7 723 Conduttori di macchinari per la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche 1.410 67,5 6,9 25,6 741 Conduttori convogli ferroviari e altri manovratori di veicoli su rotaie e impianti a fune 1.230 22,5 1,1 76,4 715 Oper.macchin.e impianti per raffi n.gas e prod.petroliferi e per la fabbr.di prod.chimici 1.160 41,4 4,1 54,5 712 Operatori di impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli 1.010 75,0 0,3 24,8 732 Operai addetti a macchinari fi ssi per l’industria alimentare 960 15,5 5,5 79,0 721 Operai di macchine automatiche e semiautom. per lavorazioni metalliche e per prod.minerali 880 86,9 0,6 12,6 745 Marinai di coperta e operai assimilati 810 52,2 1,6 46,2 716 Condutt.impianti prod.energia termica e vapore, recup. rifi uti e trattam.-distribuz.acque 490 38,1 1,6 60,3 714 Conduttori di impianti per la trasformazione del legno e la fabbricazione della carta 330 56,3 2,4 41,3 713 Conduttori di forni e altri impianti per la lavor.del vetro, della ceramica e mater.simili 260 46,3 8,2 45,5 725 Conduttori di macchinari per tipografi a e stampa su carta e cartone 190 81,6 4,9 13,5 724 Operai addetti a macchinari in impianti per la produzione in serie di articoli in legno 180 79,8 7,1 13,1 718 Conduttori di impianti per la trasformazione dei minerali 100 97,0 0,0 3,0 722 Operai di rivestimenti metallici, galvanoplastica e fabbricazione di prodotti fotografi ci 80 65,0 1,3 33,8 711 Conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali 60 88,1 0,0 11,9 Altre professioni -- -- -- -- 8. Professioni non qualifi cate 55.810 28,5 27,1 44,4 814 Personale non qualifi cato nei servizi di pulizia 37.190 7,2 38,7 54,1 813 Personale non qualifi cato addetto allo spostamento e alla consegna merci 7.490 63,6 5,2 31,2 842 Personale non qualifi cato delle costruzioni e professioni assimilate 5.080 98,1 0,7 1,2 843 Personale non qualifi cato nella manifattura 3.710 70,9 4,1 25,0 816 Personale non qualifi cato addetto ai servizi di custodia di edifi ci, attrezzature e beni 1.120 31,2 1,8 67,1 815 Personale non qualifi cato nei servizi di istruzione e sanitari 530 4,9 20,8 74,3 812 Personale non qualifi cato di uffi cio 390 82,4 0,0 17,6 831 Personale non qualifi cato nell’agricoltura e nella manutenzione del verde 250 55,6 1,6 42,8 Altre professioni 50 2,0 6,0 92,0 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. (segue) Tavola 39 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e segnalazioni del genere ritenuto più adatto allo svolgimento della professione, per grandi gruppi e professioni Cfr. domande 2D.1-2D.5-2G.1 del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali (v.a.)* di cui (% su totale assunzioni) uomini donne ugualmenteadatti Sezione 4. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: le professioni richieste 103 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012* Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Tavola 40 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e classe di età Cfr. domande 2D.1-2D.5-2G.2 del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali (v.a.)* Classi di età (%) Fino a 24 anni 25-29 anni 30-44 anni 45-54 anni Oltre 54 anni Non rile- vante TOTALE 406.820 9,3 26,1 22,4 2,6 0,5 39,1 1. Dirigenti 1.420 1,0 13,6 44,5 16,6 2,0 22,3 123 Direttori e dirigenti dipartimentali di aziende 860 0,0 8,3 45,2 24,1 2,3 20,1 122 Direttori e dirigenti generali di aziende 430 2,1 13,9 46,8 6,7 2,1 28,5 131 Responsabili di piccole aziende 130 3,9 48,8 31,5 0,0 0,0 15,7 2. Professioni intellettuali, scientifi che e di elevata specializzazione 31.190 6,1 31,3 27,0 2,1 0,6 32,9 211 Specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fi siche e naturali 6.420 13,5 38,0 20,8 0,4 0,0 27,3 221 Ingegneri e professioni assimilate 6.160 2,7 38,3 37,6 4,0 0,3 17,1 251 Specialisti delle scienze gestionali, commerciali e bancarie 5.940 4,6 34,0 34,9 5,2 1,3 20,0 264 Professori di scuola primaria, pre–primaria e professioni assimilate 3.370 8,4 18,3 23,0 0,2 2,6 47,4 265 Altri specialisti dell’educazione e della formazione 2.540 0,3 32,7 12,2 0,1 0,1 54,6 263 Professori di scuola secondaria, post-secondaria e professioni assimilate 1.560 0,0 3,7 21,6 0,3 0,0 74,4 255 Specialisti in discipline artistico-espressive 1.350 0,3 26,9 11,0 0,1 0,0 61,7 253 Specialisti in scienze sociali 1.250 23,4 35,9 16,3 0,7 0,0 23,7 231 Specialisti nelle scienze della vita 1.230 0,1 33,7 24,2 0,2 0,0 41,9 254 Specialisti in discipline linguistiche, letterarie e documentali 490 1,2 18,8 39,6 0,0 0,0 40,4 241 Medici 380 0,0 12,0 35,2 0,8 0,0 52,1 252 Specialisti in scienze giuridiche 300 0,0 19,0 44,7 11,7 0,0 24,7 222 Architetti, urbanisti e specialisti del recupero e della conservazione del territorio 210 0,9 6,1 79,8 2,8 0,0 10,3 3. Professioni tecniche 55.790 5,3 27,5 30,1 3,0 0,2 33,9 331 Tecnici dell’organizzazione e dell’amministrazione delle attività produttive 12.250 3,3 22,0 27,0 2,4 0,2 45,0 333 Tecnici dei rapporti con i mercati 10.620 4,9 25,9 36,9 5,3 0,1 26,8 321 Tecnici della salute 8.430 3,2 21,1 21,0 1,1 0,1 53,6 312 Tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni 5.390 10,4 35,5 25,5 2,5 0,0 26,1 313 Tecnici in campo ingegneristico 4.910 11,2 33,7 30,1 3,0 0,8 21,2 334 Tecnici della distribuzione commerciale e professioni assimilate 2.840 4,4 26,8 41,8 2,9 0,4 23,8 315 Tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi 2.820 3,1 26,4 31,7 7,1 0,1 31,6 332 Tecnici delle attività fi nanziarie e assicurative 2.650 5,4 46,2 30,7 1,2 0,0 16,5 317 Tecnici di apparecchiature ottiche e audio-video 980 0,4 14,6 59,5 0,4 0,0 25,1 316 Tecnici del trasporto aereo, navale e ferroviario 910 8,4 9,4 66,1 6,4 0,0 9,8 318 Tecnici della sicurezza e della protezione ambientale 760 7,2 29,3 33,2 1,3 0,8 28,2 314 Tecnici conduttori impianti produttivi in continuo e di reti idriche ed energetiche 750 11,1 65,3 13,1 1,6 0,0 8,8 342 Insegnanti nella formazione professionale, istruttori, allenatori, atleti e profess.simili 530 6,3 32,8 26,9 0,0 0,0 34,1 311 Tecnici delle scienze quantitative, fi siche e chimiche 510 8,4 49,2 22,7 0,2 0,0 19,5 345 Tecnici dei servizi sociali 450 2,0 21,5 17,3 0,0 0,0 59,3 344 Tecnici dei servizi culturali 400 3,3 36,0 6,8 5,0 0,0 49,0 341 Professioni tecniche delle attività turistiche, ricettive e assimilate 300 0,0 51,5 9,8 0,0 0,0 38,6 343 Tecnici dei servizi ricreativi 260 0,4 14,8 35,7 0,0 0,4 48,7 4. Professioni esecutive nel lavoro d’uffi cio 57.800 10,2 36,0 22,5 1,8 0,2 29,3 411 Impiegati addetti alla segreteria e agli affari generali 23.090 10,3 35,6 25,0 1,8 0,3 26,9 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 104 431 Impiegati addetti alla gestione amministrativa della logistica 12.420 19,3 30,0 16,3 2,9 0,0 31,4 422 Impiegati addetti all’accoglienza e all’informazione della clientela 7.660 4,8 35,5 14,2 2,9 0,2 42,5 421 Impiegati addetti agli sportelli e ai movimenti di denaro 5.360 9,8 45,6 18,8 0,2 0,0 25,7 412 Impiegati addetti alle macchine d’uffi cio 4.100 2,5 51,2 9,1 0,2 0,0 37,0 441 Impiegati addetti al controllo di documenti e allo smistamento e recapito della posta 3.620 0,7 27,1 66,8 0,3 0,1 5,0 432 Impiegati addetti alla gestione economica, contabile e fi nanziaria 1.300 6,8 42,3 24,3 0,3 0,0 26,3 442 Impiegati addetti all’archiviazione e conservazione della documentazione 240 4,6 12,9 13,3 0,4 0,8 68,0 5. Professioni qualifi cate nelle attività commerciali e nei servizi 108.600 15,5 28,7 14,5 1,1 0,2 40,0 512 Addetti alle vendite 46.670 19,2 35,6 13,2 0,8 0,1 31,1 522 Esercenti e addetti nelle attività di ristorazione 37.070 15,2 24,7 16,9 1,8 0,4 41,0 544 Professioni qualifi cate nei servizi personali e assimilati 9.650 0,6 13,5 13,1 1,1 0,0 71,7 531 Professioni qualifi cate nei servizi sanitari e sociali 4.720 1,0 11,9 18,9 0,4 0,0 67,7 543 Operatori della cura estetica 3.940 46,5 28,7 4,1 0,9 0,0 19,8 548 Professioni qualifi cate nei servizi di sicurezza, vigilanza e custodia 3.490 3,1 34,3 13,7 0,3 0,0 48,6 513 Altre professioni qualifi cate nelle attività commerciali 1.490 7,8 37,8 15,5 0,7 0,0 38,2 542 Professioni qualifi cate nei servizi ricreativi, culturali e assimilati 720 12,4 40,6 7,3 0,0 0,0 39,7 546 Esercenti e addetti di agenzie per il disbrigo di pratiche e assimilate 420 1,2 29,9 45,1 0,0 0,0 23,9 523 Assistenti di viaggio e professioni assimilate 400 0,5 56,9 0,3 0,0 0,0 42,4 Altre professioni 60 1,6 7,8 56,3 0,0 0,0 34,4 6. Artigiani, operai specializzati e agricoltori 61.930 11,0 20,0 24,7 4,3 0,9 38,9 612 Artigiani e operai specializzati delle costruzioni e nal mantenimento di strutture edili 17.190 4,1 14,8 26,3 5,6 2,4 46,9 613 Artigiani e operai specializzati addetti alle rifi niture delle costruzioni 9.050 20,9 18,1 20,6 4,8 0,0 35,6 623 Meccanici artigianali, montatori, riparatori e manutentori di macchine fi sse e mobili 7.100 13,0 30,9 25,7 4,0 0,4 26,0 621 Fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori carpenteria metall. e profess.simili 5.410 10,1 17,8 30,6 7,0 1,3 33,1 624 Artigiani e operai specializz. di installazione e manut. attrezz. elettriche e elettron. 4.760 19,6 20,5 30,2 1,5 0,0 28,2 622 Fabbri ferrai costruttori di utensili e assimilati 4.060 14,2 31,8 28,8 3,1 0,0 22,1 651 Artigiani e operai specializzati delle lavorazioni alimentari 3.580 14,5 21,9 17,1 1,5 0,7 44,3 653 Artigiani e operai specializzati del tessile e dell’abbigliamento 2.740 8,4 16,9 19,8 4,1 0,2 50,7 654 Artigiani e operai specializzati nella lavor. del cuoio, delle pelli e delle calzature 1.830 6,8 20,3 21,6 4,2 1,4 45,7 615 Artigiani e operai specializzati addetti alla pulizia e all’igiene degli edifi ci 1.240 0,3 6,4 20,5 3,5 0,0 69,4 614 Artigiani e operai specializzati di pitturazione e pulizia degli esterni degli edifi ci 1.010 0,2 32,3 8,5 0,1 0,3 58,6 633 Artigiani artista del legno, del tessuto, del cuoio e di materiali assimilati 930 9,7 21,4 28,1 8,6 1,6 30,6 631 Artigiani e operai specializzati della meccanica di precisione su metalli e mater. simili 840 11,8 19,1 17,7 0,4 1,0 50,1 634 Artigiani e operai specializzati delle attività poligrafi che 610 12,1 34,3 18,2 2,5 0,0 33,0 652 Attrezzisti, operai e artigiani del trattamento del legno e assimilati 560 10,3 11,9 46,8 4,4 0,0 26,5 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012* Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. (segue) Tavola 40 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e classe di età Cfr. domande 2D.1-2D.5-2G.2 del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali (v.a.)* Classi di età (%) Fino a 24 anni 25-29 anni 30-44 anni 45-54 anni Oltre 54 anni Non rile- vante Sezione 4. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: le professioni richieste 105 611 Brillatori, tagliatori di pietre, coltivatori di saline e professioni assimilate 340 13,0 15,7 11,8 7,4 0,0 52,1 655 Artigiani e operai specializzati dell’industria dello spettacolo 320 0,0 12,3 0,3 0,0 0,0 87,4 641 Agricoltori e operai agricoli specializzati 230 2,2 7,5 36,7 0,0 0,0 53,5 632 Vasai, soffi atori e formatori di vetrerie e professioni assimilate 130 17,1 18,6 19,4 0,8 0,0 44,2 7. Conduttori di impianti e operai di macchinari fi ssi e mobili 34.280 5,7 21,8 27,5 4,3 1,0 39,6 742 Conduttori di veicoli a motore e a trazione animale 11.970 0,9 18,7 24,8 6,5 2,0 47,1 744 Conduttori di macchine movimento terra, sollevamento e maneggio dei materiali 4.180 3,4 2,4 38,3 10,1 0,0 45,8 727 Operai addetti all’assemblaggio di prodotti industriali 3.050 13,8 35,7 16,4 1,4 1,8 30,9 717 Operatori di catene di montaggio automatizzate e di robot industriali 2.130 7,3 41,8 32,7 1,2 0,0 16,9 726 Operai addetti a macchinari dell’industria tessile, delle confezioni e assimilati 2.120 12,0 23,7 24,5 2,7 0,0 37,0 728 Operai addetti a macchine confezionatrici di prodotti industriali 1.680 8,7 24,0 14,2 1,0 0,1 52,0 723 Conduttori di macchinari per la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche 1.410 8,2 23,9 26,9 0,1 0,0 40,8 741 Conduttori convogli ferroviari e altri manovratori di veicoli su rotaie e impianti a fune 1.230 0,1 31,1 65,9 0,0 0,0 2,9 715 Oper.macchin.e impianti per raffi n.gas e prod.petroliferi e per la fabbr.di prod.chimici 1.160 5,5 24,0 16,2 1,3 0,0 53,0 712 Operatori di impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli 1.010 1,4 31,5 29,5 0,1 0,0 37,6 732 Operai addetti a macchinari fi ssi per l’industria alimentare 960 5,1 18,2 45,4 0,2 0,2 30,8 721 Operai di macchine automatiche e semiautom. per lavorazioni metalliche e per prod.minerali 880 6,4 28,9 26,6 2,4 4,6 31,2 745 Marinai di coperta e operai assimilati 810 28,2 21,1 5,2 9,7 0,0 35,9 716 Condutt.impianti prod.energia termica e vapore, recup. rifi uti e trattam.-distribuz.acque 490 3,6 10,9 53,6 0,8 3,6 27,3 714 Conduttori di impianti per la trasformazione del legno e la fabbricazione della carta 330 31,1 12,3 14,7 0,0 0,0 41,9 713 Conduttori di forni e altri impianti per la lavor.del vetro, della ceramica e mater.simili 260 3,9 24,1 21,8 0,8 0,0 49,4 725 Conduttori di macchinari per tipografi a e stampa su carta e cartone 190 16,2 41,1 13,5 1,1 0,0 28,1 724 Operai addetti a macchinari in impianti per la produzione in serie di articoli in legno 180 9,8 21,9 37,2 0,0 0,5 30,6 718 Conduttori di impianti per la trasformazione dei minerali 100 5,0 20,8 29,7 0,0 0,0 44,6 722 Operai di rivestimenti metallici, galvanoplastica e fabbricazione di prodotti fotografi ci 80 2,5 26,3 16,3 0,0 0,0 55,0 711 Conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali 60 0,0 45,8 18,6 5,1 1,7 28,8 8. Professioni non qualifi cate 55.810 2,6 16,5 21,4 2,7 0,6 56,1 814 Personale non qualifi cato nei servizi di pulizia 37.190 1,5 10,3 24,4 2,8 0,8 60,2 813 Personale non qualifi cato addetto allo spostamento e alla consegna merci 7.490 4,2 37,5 18,4 3,4 0,5 36,0 842 Personale non qualifi cato delle costruzioni e professioni assimilate 5.080 6,9 22,7 8,2 2,4 0,0 59,8 843 Personale non qualifi cato nella manifattura 3.710 4,9 28,4 19,8 0,8 0,4 45,7 816 Personale non qualifi cato addetto ai servizi di custodia di edifi ci, attrezzature e beni 1.120 0,0 13,8 8,5 2,6 0,0 75,1 815 Personale non qualifi cato nei servizi di istruzione e sanitari 530 1,7 9,3 17,0 0,6 0,0 71,5 Altre professioni 690 4,9 27,3 24,1 1,0 0,1 42,5 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012* Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. (segue) Tavola 40 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e classe di età Cfr. domande 2D.1-2D.5-2G.2 del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali (v.a.)* Classi di età (%) Fino a 24 anni 25-29 anni 30-44 anni 45-54 anni Oltre 54 anni Non rile- vante Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 106 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 * Le fi gure professionali specialistiche e tecniche (fi gure “high skill”) sono quelle classifi cate nei grandi gruppi 1, 2 e 3 della classifi cazione ISTAT. ** Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Tavola 41 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per settore di attività, figure professionali specialistiche e tecniche e alcune caratteristiche indicate dalle imprese (*) Cfr. domande 2D.1-2D.2-2D.5-2G.3-2I.1-2J del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali** di cui (%) in imprese con meno di 50 dip. senza esperienza specifi ca di diffi cile reperi- mento a tempo indeter- minato necessità di ulteriore formazione valore assoluto % sul totale settore TOTALE 88.400 44,6 33,2 19,6 49,0 79,0 Estrazione di minerali 490 100,0 6,9 54,1 10,4 54,3 86,2 Assistente edile (cantiere) 90 18,5 0,0 6,6 44,0 73,6 63,7 Direttore o responsabile di progetto nel settore minerario e metallurgico 70 13,2 0,0 0,0 0,0 100,0 100,0 Altre professioni 340 68,3 10,1 77,4 3,3 40,2 89,6 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 1.190 100,0 27,8 31,6 20,7 56,8 79,6 Addetto alla contabilità 90 7,9 59,6 27,7 1,1 56,4 74,5 Addetto marketing 90 7,2 10,5 20,9 48,8 62,8 90,7 Tecnico commerciale 80 7,0 31,3 39,8 24,1 42,2 77,1 Responsabile produzione e controllo qualità 70 5,4 46,2 6,2 27,7 50,8 46,2 Altre professioni 870 72,5 24,4 34,2 19,2 58,2 81,8 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 1.260 100,0 40,3 22,8 26,4 49,5 67,6 Tecnico commerciale 200 15,7 60,1 25,3 10,1 29,8 42,4 Addetto alla contabilità 100 8,2 63,5 50,0 7,7 28,8 74,0 Addetto alle relazioni commerciali con l’estero 90 7,2 97,8 3,3 2,2 97,8 4,4 Tecnico controllo qualità settore tessile 60 5,1 50,0 15,6 34,4 39,1 59,4 Disegnatore di abbigliamento 60 4,7 55,9 13,6 25,4 66,1 30,5 Disegnatore per case di moda 60 4,7 0,0 0,0 100,0 3,4 100,0 Altre professioni 690 54,5 24,8 23,9 30,2 55,4 83,5 Industrie del legno e del mobile 650 100,0 64,0 30,9 19,1 54,3 65,3 Disegnatore di mobili e arredamenti 90 14,6 81,9 29,8 28,7 37,2 57,4 Addetto alla contabilità 70 10,7 89,9 53,6 0,0 42,0 53,6 Tecnico commerciale 60 9,3 66,7 31,7 20,0 58,3 68,3 Altre professioni 420 65,4 55,5 27,3 19,9 59,5 68,5 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 580 100,0 43,4 34,4 25,4 52,1 81,5 Tecnico commerciale 90 14,9 32,6 30,2 32,6 51,2 86,0 Altre professioni 490 85,1 45,3 35,2 24,2 52,2 80,7 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 2.050 100,0 13,0 27,4 22,7 59,2 87,3 Informatore scientifi co del farmaco 330 15,9 0,3 48,9 6,2 66,2 95,7 Tecnico controllo qualità settore chimico 150 7,2 12,9 20,4 27,9 50,3 98,0 Ricercatore nel settore chimico 120 6,1 4,8 24,2 19,4 44,4 100,0 Ricercatore chimico 110 5,1 7,6 41,0 41,9 47,6 86,7 Tecnico commerciale 110 5,1 19,0 32,4 21,0 62,9 85,7 Tecnico di laboratorio chimico 80 3,9 11,3 32,5 22,5 36,3 95,0 Addetto marketing 70 3,5 23,6 15,3 1,4 43,1 75,0 Addetto alla contabilità 60 3,0 54,1 26,2 16,4 54,1 85,2 Venditore tecnico 50 2,6 33,3 44,4 31,5 51,9 81,5 Altre professioni 970 47,6 14,0 19,2 27,4 64,8 82,3 Industrie della gomma e delle materie plastiche 610 100,0 34,3 28,7 26,8 56,7 81,4 Tecnico di controllo di qualità industriale 70 11,0 44,8 49,3 9,0 59,7 70,1 Tecnico commerciale 60 9,0 32,7 12,7 45,5 67,3 98,2 Altre professioni 490 80,0 33,1 27,7 27,1 55,0 81,1 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 610 100,0 39,7 22,7 22,9 57,8 74,7 Addetto alla contabilità 60 9,5 58,6 32,8 13,8 32,8 60,3 Tecnico di programmazione macchine a controllo numerico 60 9,3 75,4 49,1 21,1 64,9 86,0 Tecnico commerciale 50 8,3 21,6 9,8 15,7 49,0 84,3 Altre professioni 450 72,9 34,8 19,5 25,1 61,2 74,0 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 3.110 100,0 42,7 39,5 26,2 47,7 79,9 Tecnico di programmazione macchine a controllo numerico 460 14,9 64,5 56,7 25,3 34,2 76,4 Progettista meccanico 360 11,6 22,2 36,6 29,4 64,5 86,7 Tecnico di controllo di qualità industriale 210 6,8 68,5 50,2 11,7 51,6 70,9 Disegnatore meccanico 190 6,2 49,5 22,2 50,0 52,1 82,5 Sezione 4. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: le professioni richieste 107 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 * Le fi gure professionali specialistiche e tecniche (fi gure “high skill”) sono quelle classifi cate nei grandi gruppi 1, 2 e 3 della classifi cazione ISTAT. ** Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. (segue) Tavola 41 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per settore di attività, figure professionali specialistiche e tecniche e alcune caratteristiche indicate dalle imprese (*) Cfr. domande 2D.1-2D.2-2D.5-2G.3-2I.1-2J del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali** di cui (%) in imprese con meno di 50 dip. senza esperienza specifi ca di diffi cile reperi- mento a tempo indeter- minato necessità di ulteriore formazione valore assoluto % sul totale settore Tecnico commerciale 190 5,9 38,4 41,1 31,9 49,7 83,2 Tecnico di impianti per la produzione di metalli 180 5,9 0,0 100,0 0,0 0,0 98,9 Venditore tecnico 130 4,2 57,6 11,4 17,4 32,6 62,9 Operatore commerciale estero 110 3,4 33,0 22,6 25,5 25,5 84,9 Disegnatore tecnico 100 3,3 69,2 39,4 37,5 44,2 80,8 Addetto marketing 80 2,5 79,2 84,4 53,2 15,6 93,5 Altre professioni 1.090 35,1 35,9 25,7 25,8 60,5 77,3 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 5.680 100,0 24,0 22,7 30,7 65,4 85,3 Progettista meccanico 1.020 18,0 14,4 22,6 32,8 67,6 84,7 Disegnatore meccanico 500 8,8 15,4 35,5 28,9 51,7 86,0 Tecnico commerciale 240 4,3 42,1 24,0 21,1 55,4 78,5 Progettista elettronico 230 4,1 14,1 20,1 32,1 87,2 93,6 Disegnatore tecnico 170 3,0 63,3 34,9 16,0 66,9 74,6 Tecnico di controllo di qualità industriale 160 2,9 16,5 14,0 21,3 72,0 81,1 Tecnico meccanico (attrezzista-manutentore) 160 2,8 78,9 24,2 20,5 22,4 100,0 Responsabile produzione e controllo qualità 150 2,7 8,4 11,7 26,6 71,4 94,2 Venditore tecnico 150 2,7 47,0 29,1 23,2 71,5 74,8 Tecnico di programmazione macchine a controllo numerico 140 2,4 28,1 45,9 24,4 40,7 81,5 Altre professioni 2.750 48,4 22,6 19,3 34,0 68,6 85,7 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 3.580 100,0 35,5 28,3 30,8 64,2 89,3 Progettista elettronico 250 7,0 10,0 20,0 17,6 69,2 86,8 Odontotecnico 220 6,2 100,0 46,6 31,2 46,2 94,6 Venditore tecnico 200 5,4 29,7 10,3 23,6 88,2 92,8 Progettista di software 170 4,7 55,3 40,6 22,9 58,8 92,9 Tecnico commerciale 140 3,9 32,6 15,6 22,0 61,0 87,2 Progettista meccanico 130 3,5 34,1 44,4 45,2 41,3 95,2 Disegnatore tecnico 120 3,4 4,1 18,2 17,4 90,9 95,9 Disegnatore elettronico 110 3,1 6,3 13,4 75,0 92,9 96,4 Tecnico elettronico 100 2,9 96,2 2,9 34,6 42,3 76,9 Progettista elettrico 90 2,4 12,8 44,2 62,8 46,5 97,7 Altre professioni 2.050 57,4 32,2 29,9 30,3 64,0 87,6 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e installaz. 950 100,0 69,1 39,6 28,3 55,4 81,7 Programmatore di sistemi elettronici 110 11,3 99,1 95,3 0,9 78,5 94,4 Venditore tecnico 80 8,0 67,1 38,2 34,2 80,3 72,4 Addetto alla contabilità 70 7,6 83,3 34,7 0,0 58,3 56,9 Tecnico commerciale 50 5,5 73,1 9,6 50,0 42,3 75,0 Altre professioni 640 67,5 62,4 33,5 33,6 49,3 84,0 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 170 100,0 61,1 34,1 13,8 47,9 67,7 Altre professioni 170 100,0 61,1 34,1 13,8 47,9 67,7 Public utilities (energia elettrica, gas, acqua, ambiente) 1.540 100,0 16,1 44,7 13,3 67,8 91,1 Tecnico di esercizio per la distribuzione di elettricità 140 8,9 0,0 79,7 0,0 71,0 100,0 Tecnico di esercizio per la distribuzione di gas 130 8,5 6,1 67,9 26,0 33,6 99,2 Addetto alla contabilità 110 6,9 27,4 26,4 4,7 63,2 85,8 Tecnico progettazione impianti elettrici 80 5,1 10,1 20,3 65,8 45,6 98,7 Disegnatore sviluppatore (industria ed architettura) 80 4,9 0,0 65,3 29,3 80,0 100,0 Tecnico commerciale 60 4,0 39,3 29,5 0,0 67,2 78,7 Tecnico fonti energetiche rinnovabili 50 3,5 40,7 40,7 0,0 37,0 59,3 Altre professioni 900 58,3 17,4 39,8 10,2 75,7 90,4 Costruzioni 4.070 100,0 81,0 33,6 9,7 38,7 62,4 Addetto alla contabilità 1.240 30,6 98,7 55,4 0,0 15,8 85,3 Tecnico di cantiere edile 400 9,9 88,3 44,5 9,7 45,0 81,6 Tecnico commerciale 300 7,4 90,1 10,6 2,6 7,6 16,6 Supervisore nei cantieri edili 240 5,9 63,2 2,9 7,4 36,0 41,7 Progettista elettrico 150 3,7 92,7 70,9 0,0 93,4 7,9 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 108 Progettista edile 150 3,7 72,5 18,8 24,2 83,9 24,8 Tecnico elettronico 150 3,6 100,0 41,5 58,5 100,0 100,0 Architetto 140 3,5 99,3 0,0 0,7 2,1 0,7 Venditore tecnico 130 3,3 98,5 61,7 36,8 91,7 42,9 Assistente edile (cantiere) 120 3,0 9,8 14,6 18,7 52,0 78,9 Altre professioni 1.040 25,4 58,9 15,8 12,9 47,1 62,7 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 800 100,0 79,1 40,0 12,9 59,3 79,3 Addetto alla contabilità 210 26,4 97,2 56,4 10,9 57,8 73,5 Venditore rappresentante 110 14,0 59,8 12,5 8,9 48,2 99,1 Tecnico commerciale 110 13,5 93,5 64,8 7,4 50,9 55,6 Venditore tecnico 100 12,6 79,2 45,5 35,6 56,4 98,0 Responsabile iniziative promozionali 50 6,5 100,0 0,0 0,0 100,0 100,0 Altre professioni 220 27,0 59,3 32,9 12,0 62,0 72,7 Commercio all’ingrosso 3.800 100,0 58,5 34,5 15,2 66,8 85,3 Addetto alla contabilità 570 15,0 91,2 65,3 8,9 60,2 83,9 Venditore tecnico 550 14,5 62,4 21,3 21,1 65,3 98,7 Tecnico commerciale 470 12,2 60,4 50,3 11,0 63,0 78,3 Venditore rappresentante 350 9,1 62,4 11,6 6,4 77,7 84,1 Addetto marketing 180 4,7 44,4 26,4 29,2 38,8 91,6 Responsabile delle vendite 120 3,1 42,0 7,6 26,9 84,0 67,2 Responsabile iniziative promozionali 120 3,1 97,4 0,0 0,0 100,0 99,1 Informatore scientifi co del farmaco 110 2,9 0,0 15,3 9,0 64,9 100,0 Capo magazzino 110 2,8 97,2 97,2 0,0 100,0 98,1 Esperto commerciale 70 1,8 82,1 11,9 1,5 28,4 37,3 Altre professioni 1.170 30,9 39,5 31,0 20,6 67,5 82,5 Commercio al dettaglio 3.430 100,0 67,8 36,0 22,9 52,8 80,1 Farmacista 990 28,9 75,1 28,0 24,7 27,9 68,8 Addetto alla contabilità 520 15,1 95,7 59,2 12,4 61,7 77,0 Venditore tecnico 370 10,8 98,6 74,9 64,1 27,0 96,5 Venditore rappresentante 160 4,7 88,8 22,5 1,9 70,6 100,0 Responsabile iniziative promozionali 150 4,3 100,0 0,0 0,0 100,0 100,0 Addetto marketing 120 3,6 56,5 13,7 38,7 44,4 89,5 Tecnico commerciale 120 3,6 55,3 49,6 8,9 49,6 67,5 Direttore di negozio o punto vendita 120 3,6 0,8 0,8 32,0 100,0 68,9 Responsabile di negozio 90 2,6 12,2 0,0 22,2 81,1 97,8 Consulente commerciale 90 2,6 0,0 100,0 0,0 100,0 100,0 Altre professioni 700 20,3 40,1 24,3 17,1 65,5 78,7 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 660 100,0 25,8 14,6 16,6 62,8 80,7 Addetto alla contabilità generale 90 13,3 0,0 1,1 0,0 90,9 100,0 Addetto alla contabilità analitica 70 11,1 0,0 16,2 0,0 41,9 100,0 Responsabile del marketing 70 10,8 100,0 0,0 0,0 100,0 0,0 Addetto alla contabilità 70 9,8 23,1 38,5 0,0 86,2 100,0 Chef 50 8,1 38,9 16,7 81,5 37,0 68,5 Coordinatore dei punti vendita 50 8,0 0,0 0,0 13,2 73,6 100,0 Altre professioni 260 38,9 24,4 19,4 22,9 46,1 84,9 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 2.810 100,0 30,2 45,1 14,4 59,2 79,4 Spedizioniere 470 16,5 16,3 58,5 12,3 51,2 94,6 Capo treno ferroviario 250 9,0 0,0 100,0 0,0 75,0 100,0 Tecnico di controllo della circolazione ferroviaria 250 8,7 0,0 100,0 0,0 50,2 100,0 Responsabile della logistica commerciale 200 7,2 88,2 29,1 37,9 45,8 83,7 Tecnico commerciale 170 6,2 15,5 32,2 7,5 50,6 82,2 Addetto alla contabilità 140 4,9 65,7 24,8 10,9 65,0 55,5 Esperto commerciale 110 3,8 87,0 7,4 30,6 98,1 32,4 Direttore di macchina (navale) 100 3,4 0,0 0,0 20,8 80,2 100,0 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 * Le fi gure professionali specialistiche e tecniche (fi gure “high skill”) sono quelle classifi cate nei grandi gruppi 1, 2 e 3 della classifi cazione ISTAT. ** Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. (segue) Tavola 41 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per settore di attività, figure professionali specialistiche e tecniche e alcune caratteristiche indicate dalle imprese (*) Cfr. domande 2D.1-2D.2-2D.5-2G.3-2I.1-2J del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali** di cui (%) in imprese con meno di 50 dip. senza esperienza specifi ca di diffi cile reperi- mento a tempo indeter- minato necessità di ulteriore formazione valore assoluto % sul totale settore Sezione 4. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: le professioni richieste 109 Pilota di aereo 90 3,3 9,7 3,2 9,7 23,7 89,2 Controllore del traffi co aereo 70 2,6 0,0 100,0 0,0 100,0 100,0 Altre professioni 970 34,4 38,7 27,4 18,8 58,6 64,1 Servizi dei media e della comunicazione 2.430 100,0 32,9 26,0 13,3 62,0 80,9 Tecnico di ripresa cinematografi ca 220 9,2 9,4 0,0 0,0 90,6 90,6 Giornalista 190 8,0 60,1 35,2 6,2 57,0 64,2 Tecnico commerciale 140 5,8 35,0 38,6 0,0 75,0 57,1 Cameraman 130 5,4 5,4 95,4 0,0 36,2 95,4 Realizzatore di produzioni televisive 120 5,0 0,8 0,0 98,4 99,2 98,4 Programmatore informatico 110 4,4 77,4 63,2 51,9 70,8 85,8 Addetto alla contabilità 100 4,0 91,7 42,7 7,3 59,4 37,5 Redattore capo 90 3,6 3,4 8,0 0,0 77,3 95,5 Assistente tecnico di studio 90 3,5 0,0 0,0 0,0 2,4 100,0 Tecnico di ripresa televisiva 80 3,2 23,1 2,6 0,0 43,6 75,6 Altre professioni 1.170 48,0 35,4 23,0 11,1 58,6 82,2 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 8.300 100,0 45,8 36,7 25,4 56,6 85,9 Sviluppatore di software 1.920 23,1 28,6 39,0 28,3 65,5 94,5 Programmatore informatico 890 10,7 61,5 44,6 27,3 55,9 73,7 Addetto alla contabilità 520 6,2 92,1 34,6 20,1 24,3 51,2 Addetto consulenza fi scale 480 5,8 82,4 45,7 27,5 8,1 93,8 Analista programmatore 440 5,3 35,7 43,0 33,4 60,2 85,8 Tecnico informatico assistenza clienti 400 4,8 58,1 38,6 21,7 60,9 87,9 Tecnico commerciale 390 4,7 34,8 45,1 10,1 84,0 99,5 Consulente software 370 4,5 45,3 31,4 32,7 73,7 94,1 Progettista di sistemi informatici 280 3,4 5,7 13,2 60,4 72,5 100,0 Tecnico specialista di applicazioni informatiche 240 2,9 26,2 44,7 6,6 43,0 99,6 Altre professioni 2.370 28,6 44,8 30,5 21,3 57,6 82,4 Servizi avanzati di supporto alle imprese 11.100 100,0 50,6 36,3 22,1 41,7 81,9 Addetto consulenza fi scale 1.690 15,2 56,7 44,5 0,4 2,0 93,1 Consulente di gestione aziendale 810 7,3 32,0 28,9 9,7 66,4 72,7 Revisore contabile 760 6,8 2,4 91,8 35,7 11,1 97,9 Progettista di sistemi informatici 710 6,4 2,4 2,8 98,0 41,9 98,7 Analista contabile 510 4,6 89,8 10,0 5,5 36,6 35,8 Addetto alla contabilità 470 4,3 82,3 43,0 12,4 41,1 62,7 Assistente in studi di consulenza amministrativa e fi scale 280 2,5 73,1 15,1 7,9 19,0 83,9 Tecnico commerciale 240 2,1 94,9 37,7 11,4 95,3 94,9 Disegnatore tecnico 230 2,0 96,0 65,0 15,9 23,5 91,6 Progettista edile 210 1,9 83,0 51,9 24,3 45,1 54,4 Altre professioni 5.200 46,8 52,1 32,4 22,5 55,2 81,2 Servizi fi nanziari e assicurativi 4.330 100,0 25,7 46,2 16,1 64,7 92,5 Operatore bancario servizi fi nanziari sviluppo clienti 430 9,9 1,2 70,4 2,3 69,9 98,1 Operatore unico di sportello bancario 340 7,8 0,0 43,5 11,5 62,1 100,0 Assicuratore 330 7,6 85,1 38,4 20,1 50,9 72,9 Consulente fi nanziario 200 4,5 17,9 50,8 10,3 34,9 94,9 Esperto di vendita di prodotti assicurativi 180 4,2 82,6 84,8 77,7 30,4 95,1 Esperto commerciale 180 4,2 0,0 93,4 5,5 40,9 100,0 Analista fi nanziario (analisi di bilanci e titoli) 170 4,0 30,1 45,1 2,3 76,9 100,0 Direttore o responsabile di agenzia bancaria 150 3,5 0,0 13,3 28,7 94,7 98,0 Addetto alla contabilità 150 3,3 70,3 55,9 2,8 57,2 80,7 Agente di assicurazione 140 3,1 55,1 75,7 4,4 51,5 83,8 Altre professioni 2.070 47,8 20,0 34,8 17,0 72,3 92,4 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 2.840 100,0 47,2 43,6 17,8 50,0 76,0 Addetto alla contabilità 420 15,0 80,9 59,9 23,6 50,9 78,1 Tecnico commerciale 310 11,0 4,8 69,1 2,3 26,7 29,6 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 * Le fi gure professionali specialistiche e tecniche (fi gure “high skill”) sono quelle classifi cate nei grandi gruppi 1, 2 e 3 della classifi cazione ISTAT. ** Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. (segue) Tavola 41 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per settore di attività, figure professionali specialistiche e tecniche e alcune caratteristiche indicate dalle imprese (*) Cfr. domande 2D.1-2D.2-2D.5-2G.3-2I.1-2J del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali** di cui (%) in imprese con meno di 50 dip. senza esperienza specifi ca di diffi cile reperi- mento a tempo indeter- minato necessità di ulteriore formazione valore assoluto % sul totale settore Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 110 Addetto marketing 200 7,1 92,0 97,5 0,0 3,0 98,0 Addetto consulenza fi scale 180 6,5 17,5 16,9 0,0 92,3 100,0 Agente immobiliare 140 4,9 84,2 49,6 61,9 23,7 88,5 Direttore o responsabile di progetto nei servizi 120 4,3 0,8 0,0 0,8 100,0 100,0 Altre professioni 1.460 51,3 44,4 32,4 21,3 54,2 75,9 Istruzione e servizi formativi privati 4.710 100,0 55,8 28,8 11,1 12,3 47,3 Professore di scuola secondaria superiore 1.240 26,4 38,3 26,0 14,2 1,1 15,4 Insegnante di scuola materna 870 18,5 83,3 21,6 8,3 7,8 67,2 Insegnante elementare 440 9,3 53,2 18,3 3,7 3,9 39,2 Professore di scuola secondaria inferiore 280 5,9 28,2 36,1 12,5 1,8 40,0 Educatore professionale 280 5,9 37,1 54,3 6,8 29,9 71,2 Educatore d’asilo nido 260 5,4 63,9 25,5 20,4 17,6 65,9 Insegnante di lingue straniere 210 4,4 60,1 48,6 15,9 12,5 42,8 Insegnante nei corsi di qualifi cazione professionale 210 4,4 17,0 18,0 5,3 25,2 85,9 Insegnante di sostegno 130 2,7 77,5 16,3 6,2 3,9 86,0 Istruttore di scuola guida 90 1,9 100,0 68,5 14,6 55,1 69,7 Altre professioni 720 15,2 70,2 31,9 12,0 30,0 50,8 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 10.320 100,0 23,4 25,1 17,9 35,7 83,6 Infermiere 3.230 31,3 8,9 27,5 27,9 43,1 89,4 Educatore professionale 1.780 17,2 20,4 23,5 16,2 34,1 92,1 Educatore d’asilo nido 1.200 11,7 24,8 21,4 16,3 20,1 88,9 Educatore per disabili 1.170 11,3 34,0 21,1 6,0 24,0 81,6 Fisioterapista 550 5,4 15,7 37,1 21,3 30,0 76,3 Insegnante di sostegno 270 2,7 19,3 29,6 2,9 18,6 46,4 Insegnante di scuola materna 230 2,2 59,9 23,3 12,1 10,8 66,4 Assistente alla poltrona 150 1,4 98,0 40,9 33,6 37,6 88,6 Operatore per l’integrazione scolastica dei disabili 150 1,4 0,0 0,0 0,0 5,5 100,0 Addetto all’infanzia con funzioni educative 110 1,1 0,0 13,4 0,0 35,7 100,0 Altre professioni 1.480 14,3 43,8 25,0 13,0 55,6 66,7 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 2.680 100,0 50,0 24,8 10,2 25,9 50,2 Attore 510 19,0 59,3 12,6 3,3 0,0 28,3 Fisioterapista 350 13,2 78,2 25,8 5,4 29,2 61,8 Educatore professionale 300 11,1 42,6 18,6 3,7 20,9 82,1 Ballerino 150 5,7 1,3 1,3 0,0 0,0 0,0 Addetto alla contabilità 140 5,3 76,6 20,6 3,5 96,5 97,2 Cantante lirico 90 3,4 0,0 19,6 0,0 0,0 0,0 Tecnico di apparati e sistemi elettronici 80 2,8 100,0 69,7 69,7 30,3 69,7 Suonatore 70 2,6 0,0 1,4 0,0 0,0 28,6 Cantante di musica leggera 70 2,6 0,0 0,0 0,0 0,0 28,6 Consulente commerciale 70 2,4 0,0 46,2 0,0 30,8 100,0 Altre professioni 850 31,9 52,5 37,7 19,6 40,9 52,0 Studi professionali 3.650 100,0 100,0 37,0 10,5 43,0 73,5 Addetto alla contabilità 610 16,7 100,0 55,4 9,5 45,7 68,6 Assistente alla poltrona 560 15,4 100,0 28,8 14,7 40,3 90,1 Assistente in studi di consulenza amministrativa e fi scale 270 7,4 100,0 19,6 2,2 66,4 44,6 Analista contabile 260 7,2 100,0 34,2 15,6 28,9 81,7 Addetto consulenza fi scale 190 5,3 100,0 18,8 0,0 6,8 99,5 Educatore d’asilo nido 180 4,8 100,0 21,1 1,7 0,0 60,6 Disegnatore tecnico 140 3,8 100,0 97,8 0,7 0,7 100,0 Infermiere 120 3,4 100,0 38,2 6,5 79,7 74,0 Addetto alla contabilità generale 110 3,1 100,0 78,8 0,9 86,7 21,2 Insegnante di scuola materna 100 2,8 100,0 29,1 0,0 12,6 76,7 Altre professioni 1.100 30,1 100,0 30,3 16,6 53,1 72,2 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 * Le fi gure professionali specialistiche e tecniche (fi gure “high skill”) sono quelle classifi cate nei grandi gruppi 1, 2 e 3 della classifi cazione ISTAT. ** Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. (segue) Tavola 41 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per settore di attività, figure professionali specialistiche e tecniche e alcune caratteristiche indicate dalle imprese (*) Cfr. domande 2D.1-2D.2-2D.5-2G.3-2I.1-2J del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali** di cui (%) in imprese con meno di 50 dip. senza esperienza specifi ca di diffi cile reperi- mento a tempo indeter- minato necessità di ulteriore formazione valore assoluto % sul totale settore Sezione 4. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: le professioni richieste 111 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 * Le fi gure professionali operative (fi gure “low skill”) sono quelle classifi cate nei grandi gruppi 4, 5, 6, 7 e 8 della classifi cazione ISTAT. ** Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Tavola 42 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per settore di attività di figure professionali operative e alcune caratteristiche indicate dalle imprese (*) Cfr. domande 2D.1-2D.2-2D.5-2G.3-2I.1-2J del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali** di cui (%) in imprese con meno di 50 dip. senza esperienza specifi ca di diffi cile reperi- mento a tempo indeter- minato necessità di ulteriore formazione valore assoluto % sul totale settore TOTALE 318.420 52,9 49,6 15,1 38,7 73,3 Estrazione di minerali 460 100,0 50,1 40,1 11,3 30,5 71,2 Addetto all’amministrazione 70 14,4 12,1 90,9 3,0 6,1 93,9 Altre professioni 390 85,6 56,5 31,6 12,7 34,6 67,4 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 6.660 100,0 62,1 65,2 12,3 33,0 70,5 Panettiere 680 10,2 100,0 70,2 15,9 37,0 57,0 Addetto al banco vendita di panetteria 620 9,3 100,0 78,8 8,9 37,3 47,0 Fornaio panifi catore 420 6,3 95,5 52,4 15,2 44,5 61,4 Addetto alla lavorazione di carni e pesci 380 5,7 6,8 80,3 26,0 7,6 100,0 Addetto produzione industriale prodotti da forno 360 5,3 0,0 4,8 0,6 5,1 99,7 Addetto alle macchine confezionatrici 280 4,2 57,7 90,3 1,1 15,1 84,9 Magazziniere 250 3,8 89,3 73,1 20,9 31,6 73,1 Addetto all’amministrazione 190 2,9 50,0 42,2 5,7 53,1 79,7 Casaro 190 2,9 85,4 76,6 0,5 17,2 89,6 Macellatore 180 2,7 49,4 68,9 41,7 29,4 70,6 Addetto produzione industriale di prodotti alimentari 160 2,4 0,0 89,6 0,6 15,3 89,0 Confezionatore di carni e pesci 150 2,3 34,6 98,7 0,7 7,2 97,4 Confezionatore caseario industriale 150 2,2 43,2 65,8 0,0 62,3 100,0 Manovale generico 130 2,0 2,3 97,7 0,0 58,0 2,3 Addetto al carico e scarico di merci 130 1,9 79,2 86,4 0,0 58,4 66,4 Autista di camion 120 1,8 91,0 66,4 9,0 34,4 16,4 Addetto all’imbottigliamento 120 1,8 60,3 90,1 1,7 14,9 84,3 Addetto alla lavorazione di salumi 120 1,7 27,8 73,0 9,6 19,1 89,6 Pasticciere artigianale 110 1,7 98,2 28,6 6,3 31,3 61,6 Operaio specializzato nella conservazione di frutta e verdura 110 1,6 28,7 74,1 0,0 8,3 74,1 Altre professioni 1.810 27,2 60,5 57,0 17,3 42,3 69,1 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 7.790 100,0 68,5 39,6 21,4 33,4 67,2 Tessitore a macchina 400 5,2 70,3 64,6 7,0 20,0 82,0 Cucitore a macchina per produzione in serie di abbigliamento 370 4,8 86,6 16,3 25,7 27,3 69,0 Assistente alla vendita 330 4,2 49,2 25,8 15,2 24,0 67,8 Commesso di negozio 290 3,7 3,8 27,6 33,4 9,7 93,8 Filatore a macchina 290 3,7 80,3 13,8 38,1 15,6 32,5 Macchinista confezionatore del capo completo 250 3,2 41,7 58,3 22,6 21,0 80,6 Magazziniere 220 2,9 72,6 79,8 5,8 17,5 71,3 Sarto 220 2,8 93,1 62,8 41,7 42,7 77,1 Confezionatore di sartoria 210 2,7 95,2 13,8 15,2 21,9 43,3 Modellista di sartoria 200 2,5 86,7 0,0 16,8 40,8 54,1 Addetto al carico e scarico di merci 180 2,4 80,4 90,2 0,0 76,6 30,4 Addetto all’amministrazione 180 2,3 69,8 50,0 3,3 50,0 69,8 Tranciatore di pelli 140 1,8 92,2 4,3 60,3 53,9 52,5 Rifi nitore di calzature 140 1,7 80,1 30,1 50,7 40,4 70,6 Cucitore di pelletteria 130 1,7 58,2 0,0 76,9 42,5 99,3 Borsettaio 130 1,7 85,0 0,0 57,9 44,4 69,2 Addetto alla manovia 130 1,7 58,1 4,7 21,7 24,8 49,6 Addetto a macchinari per la produzione in serie di calzature 120 1,6 47,6 66,9 20,2 46,0 54,0 Addetto vendite al minuto negli spacci industriali 110 1,3 48,6 38,1 0,0 57,1 78,1 Confezionatore a mano di abbigliamento 100 1,3 100,0 54,9 3,9 44,1 53,9 Altre professioni 3.630 46,7 68,4 43,5 18,3 35,3 68,4 Industrie del legno e del mobile 3.580 100,0 74,9 54,5 19,3 37,3 66,3 Falegname mobiliere 600 16,7 94,2 40,7 32,6 41,6 63,9 Magazziniere 190 5,4 92,2 80,3 12,4 36,3 54,9 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 112 Carpentiere tubista 190 5,4 0,0 100,0 0,0 5,2 100,0 Assemblatore per la produzione in serie di mobili 160 4,4 35,7 72,0 11,5 10,2 74,5 Addetto all’amministrazione 150 4,1 87,1 39,5 12,2 36,1 57,8 Assistente alla vendita 140 4,0 98,6 79,9 0,0 72,2 45,8 Levigatore di legnami 130 3,7 93,3 23,9 47,8 26,1 100,0 Riempitore addetto all’imballaggio 110 3,0 58,3 91,7 0,0 43,5 63,9 Addetto al carico e scarico di merci 100 2,8 88,1 85,1 0,0 64,4 47,5 Falegname 80 2,3 84,3 48,2 33,7 38,6 84,3 Serramentista in legno 80 2,2 87,5 58,8 50,0 33,8 70,0 Tappezziere per mobili 70 2,0 90,4 1,4 9,6 69,9 53,4 Montatore di mobili presso i clienti 70 1,9 100,0 13,0 0,0 1,4 13,0 Addetto alla produzione industriale di mobili 60 1,6 42,1 54,4 0,0 33,3 91,2 Addetto alle macchine confezionatrici 60 1,5 89,1 98,2 0,0 1,8 54,5 Altre professioni 1.390 38,7 71,1 48,7 21,4 40,1 66,2 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 1.930 100,0 53,6 60,2 13,2 37,1 72,0 Conduttore di macchine da stampa o riproduzione 240 12,3 41,1 63,1 15,3 30,5 79,7 Coloritore di cartiera 150 7,7 0,0 81,9 10,7 21,5 73,2 Magazziniere 140 7,3 92,9 86,5 32,6 48,9 71,6 Addetto all’amministrazione 130 7,0 67,9 45,5 7,5 41,0 68,7 Conduttore di macchine per cartiera 100 5,2 0,0 76,0 0,0 10,0 100,0 Addetto al carico e scarico di merci 80 4,2 88,8 52,5 1,3 76,3 36,3 Stampatore offset 60 3,3 81,0 87,3 30,2 11,1 88,9 Addetto ai servizi di pulizia 60 3,3 36,5 36,5 0,0 84,1 65,1 Riempitore addetto all’imballaggio 60 3,0 87,9 17,2 0,0 31,0 55,2 Assistente alla vendita 50 2,8 85,2 61,1 7,4 48,1 44,4 Altre professioni 850 44,0 55,5 55,1 14,4 36,7 72,4 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 1.990 100,0 27,3 56,6 6,8 31,8 84,1 Conduttore di impianti chimici 350 17,6 0,0 65,8 3,7 18,5 95,7 Conduttore di apparecchi e macchine per industrie farmaceutiche 180 9,1 11,5 64,8 0,5 21,4 80,2 Addetto all’amministrazione 160 8,2 31,3 19,6 11,0 63,2 53,4 Addetto alle macchine confezionatrici 120 6,2 34,1 71,5 14,6 35,8 78,9 Magazziniere 100 5,2 72,8 33,0 6,8 35,0 79,6 Conduttore di macchine per cachet (farmaceutico) 90 4,3 0,0 100,0 0,0 0,0 100,0 Preparatore di vernici 60 3,2 47,6 76,2 0,0 25,4 85,7 Altre professioni 920 46,3 35,3 53,4 8,5 35,9 85,6 Industrie della gomma e delle materie plastiche 2.260 100,0 51,2 60,1 12,5 35,0 75,7 Stampatore di materie plastiche 340 15,0 59,9 57,5 15,0 25,1 79,4 Addetto alla lavorazione di materie plastiche con macchine utensili 130 5,7 50,0 79,7 8,6 39,1 71,9 Addetto all’amministrazione 120 5,3 72,7 44,6 11,6 38,0 81,8 Magazziniere 110 4,8 61,5 61,5 6,4 16,5 75,2 Assemblatore per la produzione in serie di articoli in plastica 100 4,3 49,0 53,1 6,1 17,3 84,7 Stampatore di gomma 90 4,1 22,8 77,2 5,4 19,6 47,8 Addetto estrusione di materie plastiche 90 3,9 25,0 71,6 26,1 35,2 88,6 Riempitore addetto all’imballaggio 80 3,3 70,7 68,0 16,0 36,0 45,3 Conduttore di impianti di miscelazione di materie plastiche 60 2,7 85,2 24,6 1,6 68,9 93,4 Addetto produzione serramenti in metallo 60 2,7 23,3 51,7 43,3 41,7 96,7 Altre professioni 1.090 48,3 48,2 60,3 11,5 39,7 74,8 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 2.350 100,0 59,0 43,9 18,2 36,5 71,0 Magazziniere 130 5,4 90,5 64,3 28,6 34,9 65,1 Coibentatore 120 5,1 0,0 0,0 0,8 0,0 99,2 Autista di camion 110 4,8 91,2 14,9 0,0 54,4 23,7 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 * Le fi gure professionali operative (fi gure “low skill”) sono quelle classifi cate nei grandi gruppi 4, 5, 6, 7 e 8 della classifi cazione ISTAT. ** Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. (segue) Tavola 42 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per settore di attività di figure professionali operative e alcune caratteristiche indicate dalle imprese (*) Cfr. domande 2D.1-2D.2-2D.5-2G.3-2I.1-2J del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali** di cui (%) in imprese con meno di 50 dip. senza esperienza specifi ca di diffi cile reperi- mento a tempo indeter- minato necessità di ulteriore formazione valore assoluto % sul totale settore Sezione 4. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: le professioni richieste 113 Riparatore di macchinari e impianti 110 4,5 23,4 53,3 48,6 30,8 90,7 Addetto all’amministrazione 100 4,4 72,8 56,3 9,7 53,4 63,1 Finitore di pietra e marmi 90 3,6 100,0 15,3 82,4 12,9 88,2 Marmista 80 3,6 100,0 58,3 39,3 27,4 73,8 Addetto alle impastatrici e ai miscelatori di prodotti chimici 70 3,0 0,0 64,3 5,7 17,1 98,6 Addetto lavorazione marmo e pietra 60 2,6 79,0 21,0 29,0 48,4 82,3 Addetto agli stampi ceramisti e terracottai 50 2,2 0,0 98,1 0,0 15,4 75,0 Altre professioni 1.430 60,7 59,6 45,4 14,3 40,6 68,8 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 11.220 100,0 62,4 40,5 26,1 32,7 75,7 Saldatore a fi amma di metalli 1.160 10,3 74,8 19,9 19,2 28,3 47,3 Carpentiere in ferro 850 7,6 68,8 29,6 29,6 19,4 74,4 Tornitore di metalli 840 7,4 87,3 52,1 57,5 33,1 76,3 Magazziniere 340 3,0 83,3 60,1 8,8 37,8 55,4 Fabbro ferraio 340 3,0 98,5 48,1 44,2 55,2 86,4 Addetto attrezzaggio macchine utensili 290 2,6 85,4 29,9 8,7 89,2 72,6 Manovale all’assemblaggio meccanico 280 2,5 56,5 47,5 16,7 21,4 86,6 Addetto all’amministrazione 250 2,2 43,7 18,6 12,6 63,6 86,6 Fabbricante di articoli in alluminio 240 2,1 24,7 90,0 0,4 13,8 85,4 Carpentiere tubista 230 2,0 27,1 26,2 8,0 9,8 86,7 Riparatore di macchinari e impianti 220 2,0 55,7 19,9 43,9 41,6 78,7 Costruttore meccanico con macchine utensili 200 1,8 68,1 25,5 7,8 51,5 99,0 Carpentiere infi ssi metallici 200 1,7 100,0 50,5 39,8 48,5 56,1 Operaio siderurgico 190 1,7 0,0 75,4 11,5 14,1 100,0 Meccanico fresatore 180 1,6 91,2 32,0 51,9 27,6 75,1 Montatore di parti di macchine 180 1,6 50,0 64,4 31,7 25,0 76,7 Conduttore impianti produzione e raffi nazione metalli non ferrosi 180 1,6 0,0 36,0 9,0 5,6 96,6 Addetto alla fresatura industriale dei metalli 180 1,6 79,8 28,7 58,4 74,7 92,1 Addetto produzione serramenti in metallo 170 1,5 68,0 55,8 24,4 27,9 70,3 Addetto alle presse industriali dei metalli 160 1,4 34,2 49,1 16,8 42,9 75,8 Addetto al carico e scarico dei macchinari 150 1,3 97,3 14,0 22,0 5,3 90,0 Rettifi catore di metalli 150 1,3 94,0 10,7 46,3 16,8 100,0 Stampatore su metallo 150 1,3 38,8 83,0 3,4 20,4 96,6 Riempitore addetto all’imballaggio 120 1,1 58,5 35,6 41,5 5,1 88,1 Operatore trattamenti termici 120 1,0 83,8 0,9 4,3 13,7 97,4 Altre professioni 3.880 34,5 52,5 44,3 24,6 33,4 76,3 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 8.680 100,0 32,5 45,8 18,2 39,4 83,8 Conduttore di catene di montaggio automatiche e semiautomatiche 1.080 12,4 0,3 71,1 11,6 45,2 97,1 Montatore di macchine industriali 540 6,2 29,3 52,1 30,2 41,0 83,9 Montatore di parti di macchine 540 6,2 27,5 57,0 15,0 28,0 91,0 Riparatore di macchinari e impianti 440 5,0 24,7 13,9 6,6 20,1 33,1 Manovale all’assemblaggio meccanico 410 4,8 54,1 40,6 14,3 29,2 82,4 Sorvegliante di linea (catena di montaggio) 370 4,2 4,6 60,6 18,2 37,5 81,0 Addetto all’amministrazione 330 3,8 47,0 43,7 10,5 53,9 84,6 Costruttore meccanico con macchine utensili 320 3,7 19,1 20,1 20,4 62,7 90,7 Tornitore di metalli 200 2,3 53,3 22,8 34,0 40,6 68,0 Carpentiere in ferro 190 2,2 85,3 21,6 38,9 31,1 78,4 Montatore di motori 180 2,1 4,5 83,2 5,0 29,1 99,4 Montatore aeronautico 170 2,0 0,6 11,5 0,0 90,2 100,0 Saldatore a fi amma di metalli 170 2,0 38,2 17,6 22,9 38,8 69,4 Aggiustatore meccanico di utensili 130 1,5 56,6 16,3 34,9 34,9 70,5 Magazziniere 130 1,5 53,1 53,1 8,6 43,8 77,3 Addetto alla segreteria 100 1,2 64,0 50,0 6,0 71,0 61,0 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 * Le fi gure professionali operative (fi gure “low skill”) sono quelle classifi cate nei grandi gruppi 4, 5, 6, 7 e 8 della classifi cazione ISTAT. ** Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. (segue) Tavola 42 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per settore di attività di figure professionali operative e alcune caratteristiche indicate dalle imprese (*) Cfr. domande 2D.1-2D.2-2D.5-2G.3-2I.1-2J del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali** di cui (%) in imprese con meno di 50 dip. senza esperienza specifi ca di diffi cile reperi- mento a tempo indeter- minato necessità di ulteriore formazione valore assoluto % sul totale settore Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 114 Meccanico aeronautico 90 1,1 0,0 14,0 1,1 87,1 100,0 Aggiustatore elettromeccanico 90 1,0 54,0 56,3 23,0 46,0 89,7 Elettricista 80 1,0 78,3 36,1 37,3 18,1 74,7 Addetto attrezzaggio macchine utensili 80 0,9 29,3 35,4 22,0 57,3 75,6 Altre professioni 3.040 35,0 41,6 46,6 20,8 34,9 86,6 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 3.860 100,0 39,4 52,7 15,6 38,0 85,8 Assemblatore elettronico 210 5,5 27,5 54,5 10,0 50,2 93,8 Manovale industriale 190 4,9 0,0 100,0 0,0 78,5 100,0 Addetto a lavori vari per montaggio aste e frontali per occhiali 170 4,3 3,0 78,4 2,4 31,1 99,4 Addetto assemblaggio di apparecchi elettrici 150 4,0 18,8 64,3 3,2 42,9 68,2 Addetto all’amministrazione 140 3,5 61,8 31,6 8,1 49,3 69,9 Addetto alle operazioni di lavorazione delle lenti per apparecchi ottici 130 3,4 15,8 92,5 1,5 6,8 93,2 Magazziniere 120 3,1 73,6 47,9 14,9 22,3 81,0 Elettricista 120 3,1 29,2 31,7 26,7 16,7 79,2 Riparatore di macchinari e impianti 110 2,9 37,2 8,0 49,6 61,9 91,2 Addetto attrezzaggio macchine utensili 100 2,5 15,5 4,1 79,4 9,3 100,0 Altre professioni 2.420 62,6 47,2 50,6 15,6 36,9 84,3 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e installaz. 2.030 100,0 76,8 35,1 21,6 34,4 72,5 Montatore di macchine industriali 190 9,2 94,1 5,9 2,7 5,9 91,9 Riparatore di computer 180 8,6 100,0 2,9 2,3 72,6 92,6 Riparatore di macchinari e impianti 160 7,9 94,4 49,7 48,4 48,4 62,1 Addetto all’amministrazione 130 6,4 73,6 47,3 3,1 63,6 62,0 Manovale all’assemblaggio meccanico 90 4,2 88,4 29,1 10,5 16,3 33,7 Elettricista 80 3,8 72,7 32,5 15,6 45,5 71,4 Carpentiere tubista 70 3,5 0,0 0,0 49,3 0,0 47,9 Meccanico riparatore di macchine agricole 70 3,4 100,0 47,8 49,3 42,0 89,9 Aggiustatore meccanico di utensili 60 3,1 83,9 25,8 12,9 62,9 48,4 Addetto alla segreteria 60 2,9 96,6 56,9 5,2 53,4 53,4 Altre professioni 950 47,0 68,3 44,4 25,7 26,3 75,0 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 830 100,0 74,5 55,6 18,7 40,5 66,7 Orafo 130 15,8 69,2 41,5 23,8 34,6 63,8 Magazziniere 90 10,7 94,3 84,1 34,1 61,4 80,7 Altre professioni 610 73,6 72,8 54,5 15,3 38,7 65,2 Public utilities (energia elettrica, gas, acqua, ambiente) 4.660 100,0 25,9 73,8 5,4 45,9 88,5 Operatore ecologico 1.140 24,5 17,7 81,9 1,7 49,0 93,3 Addetto ai servizi di pulizia 680 14,6 4,0 92,5 0,4 62,7 98,5 Elettricista per la manutenzione di impianti di distribuzione energia elettrica 300 6,4 0,0 100,0 0,0 11,8 100,0 Operatore di impianti di recupero e riciclaggio dei rifi uti 260 5,6 22,5 94,3 0,0 60,3 95,8 Conducente mezzi di raccolta dei rifi uti 240 5,1 15,5 78,6 6,7 34,5 87,4 Altre professioni 2.050 43,9 43,1 56,1 10,5 42,9 80,0 Costruzioni 43.910 100,0 93,1 27,5 19,6 46,7 48,5 Muratore 11.760 26,8 96,1 18,3 12,7 51,1 33,9 Manovale edile 4.650 10,6 92,3 44,9 17,6 40,4 57,0 Carpentiere edile 3.390 7,7 89,7 6,1 4,0 77,7 15,8 Termoidraulico 1.980 4,5 99,7 53,1 57,2 36,3 62,6 Autista di camion 1.880 4,3 99,1 5,8 6,9 64,5 13,2 Addetto all’amministrazione 1.810 4,1 97,4 47,6 62,5 61,7 73,1 Installatore impianti idraulici 1.580 3,6 99,1 43,0 35,6 6,3 92,9 Conducente di escavatrice meccanica 1.270 2,9 93,5 15,4 30,7 11,7 22,8 Installatore di impianti elettrici 1.120 2,5 91,9 22,9 3,0 49,4 64,4 Addetto alla segreteria 940 2,2 97,0 77,9 51,5 6,3 50,2 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 * Le fi gure professionali operative (fi gure “low skill”) sono quelle classifi cate nei grandi gruppi 4, 5, 6, 7 e 8 della classifi cazione ISTAT. ** Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. (segue) Tavola 42 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per settore di attività di figure professionali operative e alcune caratteristiche indicate dalle imprese (*) Cfr. domande 2D.1-2D.2-2D.5-2G.3-2I.1-2J del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali** di cui (%) in imprese con meno di 50 dip. senza esperienza specifi ca di diffi cile reperi- mento a tempo indeter- minato necessità di ulteriore formazione valore assoluto % sul totale settore Sezione 4. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: le professioni richieste 115 Idraulico 760 1,7 92,7 87,3 37,8 3,9 85,9 Imbianchino 630 1,4 99,2 0,8 68,4 18,2 98,7 Montatore edile 620 1,4 85,7 29,1 2,2 49,3 81,4 Montatore di impianti elettrici industriali 620 1,4 95,5 1,8 4,0 94,8 98,2 Conducente di mezzi d’opera 570 1,3 91,9 1,2 0,2 89,8 72,2 Elettricista impiantista di cantiere 500 1,1 93,8 45,9 52,1 11,4 22,0 Aggiustatore elettromeccanico 490 1,1 94,7 0,0 8,8 65,7 15,4 Elettricista per impianti esterni ed interni nelle costruzioni 480 1,1 97,1 63,0 0,0 17,5 93,9 Muratore in calcestruzzo 450 1,0 98,4 16,3 33,0 55,8 22,5 Installatore e manutentore di impianti fotovoltaici 370 0,8 98,4 31,5 30,5 30,2 68,5 Installatore di impianti termici 370 0,8 100,0 31,0 15,5 20,9 29,6 Conduttore macchinari movimento terra 350 0,8 98,0 1,7 6,8 88,1 7,9 Lucidatore di pavimenti 330 0,7 100,0 100,0 0,0 100,0 0,0 Addetto alla segnaletica orizzontale 330 0,7 100,0 0,0 0,0 39,1 100,0 Installatore di impianti di condizionamento 320 0,7 100,0 0,0 0,0 100,0 0,0 Altre professioni 6.330 14,4 80,3 26,9 13,8 39,8 64,8 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 4.740 100,0 88,5 54,6 21,4 46,7 69,0 Meccanico riparatore d’autoveicoli 810 17,1 83,7 39,4 24,1 48,9 84,6 Commesso di negozio 600 12,6 92,5 58,8 17,5 26,4 51,9 Magazziniere 500 10,6 93,8 76,9 4,6 20,9 56,5 Carrozziere 400 8,4 96,5 66,2 29,7 61,5 73,6 Addetto all’amministrazione 320 6,7 95,9 28,2 2,5 56,7 68,3 Assistente alla vendita 280 5,9 69,2 50,9 13,3 46,2 57,0 Addetto alla logistica di magazzino 250 5,3 97,6 99,2 0,0 100,0 99,2 Gommista 190 4,0 100,0 78,2 81,4 21,8 90,4 Meccanico riparatore di motori 170 3,7 94,8 33,3 50,0 8,0 90,2 Addetto alla vendita di autoveicoli 160 3,4 60,4 23,9 11,3 70,4 81,1 Addetto ai servizi di pulizia 140 2,9 97,1 36,5 0,0 89,8 8,0 Addetto al carico e scarico di merci 130 2,8 93,3 91,8 59,0 82,8 99,3 Addetto alla segreteria 130 2,6 99,2 71,2 3,2 88,0 37,6 Meccanico riparatore di motocicli 80 1,8 98,8 0,0 98,8 1,2 100,0 Addetto alla vendita di ricambi per auto e moto 60 1,2 57,1 26,8 32,1 44,6 66,1 Altre professioni 520 11,0 79,2 50,3 16,6 40,2 57,7 Commercio all’ingrosso 11.890 100,0 66,7 58,9 11,4 40,0 73,3 Commesso di negozio 2.100 17,7 61,0 60,6 15,7 31,7 78,4 Addetto alle vendite all’ingrosso 1.410 11,9 26,2 50,2 14,8 31,5 79,7 Magazziniere 1.320 11,1 79,3 71,8 3,9 31,9 75,8 Addetto all’amministrazione 1.060 8,9 88,0 34,0 13,8 61,1 69,5 Assistente alla vendita 770 6,4 74,3 62,9 9,7 26,6 73,1 Addetto alla logistica di magazzino 630 5,3 82,9 95,1 0,8 88,1 99,4 Autista di camion 580 4,9 94,7 32,9 18,0 42,5 29,8 Addetto al carico e scarico di merci 500 4,2 82,5 85,1 28,4 59,3 99,2 Addetto ai servizi di pulizia 300 2,5 98,0 21,1 0,0 94,4 9,9 Addetto al banco vendita di salumi 270 2,3 98,5 98,1 4,8 50,7 50,4 Addetto alla segreteria 270 2,3 91,4 85,9 5,2 68,8 40,9 Manovale generico 220 1,8 100,0 0,0 0,0 33,6 100,0 Addetto agli scaffali 210 1,8 32,1 97,6 0,0 3,3 100,0 Riparatore di macchinari e impianti 150 1,3 87,0 71,4 14,9 9,7 99,4 Addetto al registratore di cassa 140 1,2 0,0 99,3 0,0 3,5 100,0 Altre professioni 1.960 16,5 51,9 51,1 12,3 28,9 69,5 Commercio al dettaglio 43.990 100,0 33,6 57,1 12,5 28,7 86,1 Addetto alle vendite nella grande distribuzione 10.980 25,0 4,2 56,3 11,4 23,4 95,4 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 * Le fi gure professionali operative (fi gure “low skill”) sono quelle classifi cate nei grandi gruppi 4, 5, 6, 7 e 8 della classifi cazione ISTAT. ** Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. (segue) Tavola 42 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per settore di attività di figure professionali operative e alcune caratteristiche indicate dalle imprese (*) Cfr. domande 2D.1-2D.2-2D.5-2G.3-2I.1-2J del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali** di cui (%) in imprese con meno di 50 dip. senza esperienza specifi ca di diffi cile reperi- mento a tempo indeter- minato necessità di ulteriore formazione valore assoluto % sul totale settore Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 116 Commesso di negozio 10.550 24,0 39,5 43,2 15,9 25,8 84,7 Assistente alla vendita 10.390 23,6 18,8 60,4 10,1 18,4 92,6 Magazziniere 1.910 4,3 91,6 78,0 2,1 31,7 54,7 Addetto agli scaffali 1.130 2,6 34,4 71,0 4,8 17,1 96,4 Addetto all’amministrazione 890 2,0 78,6 36,0 7,5 58,7 68,7 Meccanico riparatore d’autoveicoli 720 1,6 97,8 64,8 14,7 64,9 89,8 Addetto alla logistica di magazzino 670 1,5 91,2 99,1 0,9 90,6 97,3 Cassiere di supermercato 660 1,5 31,1 76,6 2,7 31,3 93,3 Benzinaio 580 1,3 100,0 83,7 9,1 22,2 62,5 Addetto al banco vendita di salumi 470 1,1 61,6 75,9 8,5 46,9 67,4 Addetto al carico e scarico di merci 440 1,0 89,3 88,9 42,0 74,3 96,1 Addetto ai servizi di pulizia 420 1,0 96,2 49,6 0,0 63,4 26,1 Autista di camion 320 0,7 98,8 26,1 30,7 67,1 12,1 Operatrice di mensa 290 0,7 0,0 100,0 0,0 5,9 100,0 Addetto al banco vendita di macelleria 280 0,6 20,6 20,6 76,9 30,7 97,5 Addetto alla segreteria 260 0,6 97,3 91,8 5,1 73,5 21,4 Caricatore di distributori automatici 260 0,6 36,6 44,4 0,0 94,2 100,0 Addetto vendita di prodotti gastronomici 250 0,6 12,4 75,5 90,4 43,0 97,2 Addetto allo smistamento delle merci in arrivo 190 0,4 100,0 100,0 0,0 86,9 13,1 Altre professioni 2.340 5,3 53,8 53,4 16,0 36,2 76,9 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 45.480 100,0 73,0 45,9 20,3 30,1 61,4 Cameriere 11.880 26,1 96,0 46,1 18,1 19,3 53,9 Cuoco 6.410 14,1 90,3 35,6 15,2 37,0 52,5 Operatrice di mensa 5.980 13,1 0,1 40,2 26,5 18,2 98,9 Barista 5.330 11,7 95,0 52,4 24,6 27,1 44,5 Addetto ai servizi di pulizia 2.040 4,5 88,2 78,1 2,9 47,6 50,7 Cuoco pizzaiolo 1.990 4,4 80,1 40,2 16,2 56,3 51,4 Banconiere di tavola calda 1.910 4,2 12,9 51,9 57,6 49,9 99,3 Lavapiatti 1.470 3,2 97,9 71,8 10,6 37,8 27,0 Inserviente di cucina 1.460 3,2 93,6 66,9 0,8 33,8 58,0 Pasticciere artigianale 720 1,6 100,0 49,5 9,6 22,5 58,5 Addetto alla reception negli alberghi 710 1,6 67,2 22,9 26,6 30,7 65,8 Addetto alla pulizia delle camere 680 1,5 79,5 36,0 21,2 6,0 67,5 Aiuto cuoco 510 1,1 100,0 12,2 16,2 47,5 34,1 Cameriere ai piani 490 1,1 42,4 27,3 25,3 3,7 51,0 Cuoco di mensa 330 0,7 36,0 7,0 86,6 83,2 97,0 Addetto alla segreteria 270 0,6 97,4 81,3 0,0 3,0 100,0 Addetto all’accoglienza clienti 240 0,5 0,0 6,7 83,3 89,1 100,0 Cuoco di imprese per la ristorazione collettiva 230 0,5 3,1 5,3 3,5 56,6 81,6 Conducente di furgone 220 0,5 96,0 16,1 0,0 99,6 0,9 Addetto vendita di prodotti di pasticceria 190 0,4 100,0 86,0 33,9 3,2 69,4 Portiere di albergo 160 0,3 55,4 30,6 4,5 47,8 48,4 Cameriere di mensa 160 0,3 3,9 66,5 38,7 34,8 98,1 Facchino 150 0,3 80,8 79,5 59,6 16,6 76,8 Manovale generico 140 0,3 100,0 100,0 8,5 12,8 0,0 Addetto alla pulizia delle stoviglie 140 0,3 94,2 14,4 0,0 3,6 89,2 Altre professioni 1.690 3,7 45,0 38,4 12,8 39,9 76,6 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 23.120 100,0 27,0 48,2 9,5 59,5 81,7 Autista di camion 3.770 16,3 71,3 15,0 14,2 47,5 57,2 Portalettere - postino 2.010 8,7 0,2 0,5 0,1 99,7 100,0 Facchino 1.330 5,7 4,6 71,4 2,0 51,4 83,9 Addetto al carico e scarico di merci 1.190 5,2 13,6 74,3 3,9 54,1 82,1 Conducente di autobus 1.030 4,5 16,0 52,7 32,5 42,1 83,1 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 * Le fi gure professionali operative (fi gure “low skill”) sono quelle classifi cate nei grandi gruppi 4, 5, 6, 7 e 8 della classifi cazione ISTAT. ** Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. (segue) Tavola 42 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per settore di attività di figure professionali operative e alcune caratteristiche indicate dalle imprese (*) Cfr. domande 2D.1-2D.2-2D.5-2G.3-2I.1-2J del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali** di cui (%) in imprese con meno di 50 dip. senza esperienza specifi ca di diffi cile reperi- mento a tempo indeter- minato necessità di ulteriore formazione valore assoluto % sul totale settore Sezione 4. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: le professioni richieste 117 Magazziniere 960 4,1 45,9 79,0 5,9 66,3 76,2 Addetto ai servizi di pulizia 920 4,0 7,3 76,6 1,1 71,9 85,1 Addetto al check-in in porti e aeroporti 840 3,6 0,1 96,2 1,4 90,7 99,8 Addetto alla logistica di magazzino 620 2,7 4,0 84,8 39,7 67,3 88,9 Marinaio 570 2,5 4,0 40,1 0,2 39,1 93,7 Addetto alle operazioni aeroportuali di carico e scarico 560 2,4 2,5 97,3 1,2 98,8 100,0 Autista di scuolabus 540 2,3 25,1 10,5 29,9 10,9 77,1 Addetto all’amministrazione 540 2,3 56,5 48,0 3,0 58,0 70,6 Addetto alla biglietteria 540 2,3 5,8 75,5 2,0 69,9 96,1 Conducente di mezzi pubblici per trasporto persone 450 2,0 1,8 70,7 13,9 38,1 97,4 Macchinista ferroviario 390 1,7 0,0 26,7 5,6 66,4 100,0 Controllore viaggiante (ferrovie e tramvie) 370 1,6 0,0 100,0 0,0 94,0 100,0 Conducente di pullman 300 1,3 83,6 16,4 6,3 40,5 71,7 Conducente di furgone 290 1,2 61,9 29,7 13,3 34,6 71,3 Esattore di pedaggi autostradali 260 1,1 0,0 66,2 0,4 56,2 99,2 Ricevitore di merci 230 1,0 2,7 73,5 10,6 73,0 80,1 Addetto controllo movimento merci 220 0,9 30,3 89,9 0,0 79,4 87,6 Addetto alla segreteria 200 0,8 75,5 69,4 3,1 63,8 49,0 Conduttore di carrello elevatore 200 0,8 53,8 31,8 6,2 52,3 33,8 Transferista addetto all’assistenza e ricevimento agli arrivi e partenze 180 0,8 0,0 3,8 85,3 3,8 96,7 Altre professioni 4.620 20,0 29,6 48,2 8,3 53,7 83,9 Servizi dei media e della comunicazione 1.160 100,0 36,9 60,6 13,1 34,4 75,5 Addetto alla vendita di biglietti nei cinema 220 19,1 5,0 100,0 0,0 5,0 95,0 Addetto all’amministrazione 130 11,5 72,4 23,9 13,4 61,9 85,1 Addetto alla segreteria 80 7,0 95,1 43,2 21,0 45,7 51,9 Assistente alla vendita 80 6,6 33,8 26,0 0,0 97,4 74,0 Altre professioni 650 55,8 33,5 60,9 18,0 29,8 70,0 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 3.160 100,0 51,7 43,5 15,4 32,7 83,7 Addetto all’amministrazione 620 19,6 85,6 46,7 8,6 38,6 82,2 Addetto elaborazione dati 440 14,1 58,6 33,8 21,4 16,2 82,4 Addetto alla segreteria 270 8,6 98,9 54,4 4,4 24,6 58,5 Addetto al call-center 260 8,2 7,3 64,5 51,7 35,9 94,2 Addetto inserimento dati 190 6,0 79,5 70,0 10,0 15,3 92,1 Operatore di telemarketing 170 5,4 0,0 0,0 0,0 0,6 100,0 Addetto stipendi e paghe 130 4,2 70,5 48,5 28,8 43,2 91,7 Operatore di data entry 110 3,6 2,6 43,0 21,9 13,2 96,5 Addetto alla vendita di prodotti informatici 100 3,0 9,4 9,4 29,2 94,8 94,8 Operatore assistenza clienti 90 2,9 11,8 69,9 17,2 48,4 100,0 Addetto a mansioni semplici di segreteria 60 1,9 93,2 62,7 55,9 37,3 81,4 Operatore di calcolatori elettronici 50 1,7 0,0 0,0 20,4 100,0 100,0 Altre professioni 660 20,7 35,7 40,3 3,5 37,9 76,5 Servizi avanzati di supporto alle imprese 6.630 100,0 54,7 40,5 9,1 24,6 75,0 Addetto inserimento dati 1.780 26,9 98,6 10,4 5,6 0,4 97,3 Addetto ai servizi di pulizia 950 14,3 0,7 92,2 4,8 11,8 11,2 Addetto all’amministrazione 940 14,2 82,1 42,2 14,8 49,5 75,6 Addetto al call-center 420 6,4 1,4 44,3 2,1 31,1 99,8 Addetto alla segreteria 410 6,1 93,3 62,7 7,7 54,1 62,2 Marinaio 140 2,1 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0 Addetto elaborazione dati 140 2,1 34,3 19,7 15,3 13,1 100,0 Conduttore di catene di montaggio automatiche e semiautomatiche 120 1,8 0,0 0,0 0,0 100,0 100,0 Centralinista radio taxi 110 1,6 0,0 94,4 0,0 4,7 97,2 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 * Le fi gure professionali operative (fi gure “low skill”) sono quelle classifi cate nei grandi gruppi 4, 5, 6, 7 e 8 della classifi cazione ISTAT. ** Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. (segue) Tavola 42 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per settore di attività di figure professionali operative e alcune caratteristiche indicate dalle imprese (*) Cfr. domande 2D.1-2D.2-2D.5-2G.3-2I.1-2J del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali** di cui (%) in imprese con meno di 50 dip. senza esperienza specifi ca di diffi cile reperi- mento a tempo indeter- minato necessità di ulteriore formazione valore assoluto % sul totale settore Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 118 Addetto stipendi e paghe 110 1,6 65,4 40,2 23,4 37,4 55,1 Addetto alla rassegna stampa 100 1,6 100,0 0,0 0,0 100,0 100,0 Operatore recupero crediti 90 1,4 0,0 96,7 3,3 59,8 100,0 Operatore assistenza clienti 90 1,3 5,7 15,9 10,2 25,0 100,0 Addetto alla gestione degli acquisti 60 1,0 50,0 1,6 7,8 78,1 31,3 Autista di camion 60 0,9 98,4 0,0 0,0 6,6 3,3 Altre professioni 1.120 16,8 35,1 46,1 19,2 25,4 79,6 Servizi fi nanziari e assicurativi 5.970 100,0 21,9 72,1 5,6 40,7 93,8 Addetto allo sportello bancario 3.020 50,5 2,6 78,1 3,0 32,2 97,5 Addetto all’amministrazione 930 15,5 58,1 59,3 0,9 75,4 88,9 Operatore assistenza clienti 400 6,7 8,0 97,5 40,4 14,2 100,0 Addetto alla segreteria 290 4,8 82,9 61,7 4,2 31,4 81,9 Addetto ad attività di back-offi ce 180 3,0 47,5 55,9 0,6 67,6 96,1 Addetto al call-center 170 2,9 5,8 80,2 0,0 11,6 100,0 Addetto a mansioni semplici di segreteria 160 2,7 6,3 82,5 5,6 10,6 89,4 Addetto alla riscossione di premi 150 2,5 0,0 90,1 0,0 77,6 100,0 Addetto alle pratiche assicurative 140 2,4 57,7 64,8 4,9 70,4 73,2 Operatore recupero crediti 90 1,5 35,2 40,7 14,3 53,8 84,6 Compilatore di polizze assicurative 80 1,3 100,0 23,1 30,8 10,3 69,2 Addetto agli sportelli assicurativi 50 0,9 100,0 35,2 0,0 64,8 100,0 Altre professioni 310 5,2 22,4 51,0 3,9 47,7 86,7 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 37.130 100,0 22,5 66,7 7,6 50,4 82,9 Addetto ai servizi di pulizia 23.570 63,5 17,2 71,1 5,0 54,8 82,7 Guardia giurata 2.030 5,5 4,5 82,1 8,0 37,3 97,7 Addetto al call-center 1.600 4,3 0,7 55,2 9,9 44,0 100,0 Addetto all’amministrazione 1.280 3,4 69,4 59,4 4,0 33,9 82,6 Addetto alla segreteria 1.110 3,0 93,3 63,4 9,8 40,4 81,3 Addetto ai servizi di vigilanza privati 420 1,1 9,4 91,8 13,5 36,8 92,3 Addetto ai servizi di igienizzazione degli edifi ci 380 1,0 20,4 23,2 9,1 44,4 40,2 Manovale generico 370 1,0 8,6 16,6 0,3 83,1 76,1 Operatore ecologico 360 1,0 12,0 72,3 0,0 22,6 90,5 Portiere di azienda 320 0,9 22,6 78,3 2,8 47,5 81,1 Addetto alle pratiche per la compravendita e l’affi tto di immobili 310 0,8 100,0 45,8 0,0 0,0 31,4 Addetto alla disinfezione di locali ed attrezzature 310 0,8 22,9 14,7 4,2 65,4 20,6 Operatore assistenza clienti 290 0,8 1,0 22,4 0,0 78,6 95,6 Facchino 280 0,8 7,5 56,2 39,5 45,6 90,0 Capo squadra pulizie 280 0,8 0,0 65,0 4,6 100,0 70,4 Allestitore di stand 250 0,7 100,0 100,0 0,0 0,0 100,0 Addetto inserimento dati 230 0,6 55,0 43,2 10,5 12,2 55,5 Confezionatore prodotto fi nale 210 0,6 0,0 92,2 0,0 84,9 87,8 Autista di camion 160 0,4 30,1 65,4 0,0 63,5 73,1 Addetto ad attività di back-offi ce 150 0,4 17,8 77,0 0,0 88,2 81,6 Operatore recupero crediti 150 0,4 97,4 49,7 0,0 63,6 97,4 Giardiniere 140 0,4 55,8 26,8 12,3 28,3 75,4 Magazziniere 140 0,4 80,1 58,1 2,2 63,2 42,6 Addetto alla sorveglianza 130 0,4 5,3 22,9 19,8 32,1 100,0 Addetto a mansioni semplici di segreteria 130 0,3 50,0 57,0 7,0 7,0 100,0 Altre professioni 2.550 6,9 29,5 51,9 33,1 40,5 82,1 Istruzione e servizi formativi privati 1.570 100,0 46,3 62,0 4,2 28,6 63,4 Addetto ai servizi di pulizia 380 24,1 42,1 93,4 1,6 32,3 51,3 Addetto alla segreteria scolastica 320 20,2 26,3 20,9 0,0 16,1 91,8 Bidello 240 15,2 28,6 75,6 10,1 36,1 32,4 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 * Le fi gure professionali operative (fi gure “low skill”) sono quelle classifi cate nei grandi gruppi 4, 5, 6, 7 e 8 della classifi cazione ISTAT. ** Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. (segue) Tavola 42 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per settore di attività di figure professionali operative e alcune caratteristiche indicate dalle imprese (*) Cfr. domande 2D.1-2D.2-2D.5-2G.3-2I.1-2J del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali** di cui (%) in imprese con meno di 50 dip. senza esperienza specifi ca di diffi cile reperi- mento a tempo indeter- minato necessità di ulteriore formazione valore assoluto % sul totale settore Sezione 4. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: le professioni richieste 119 Addetto alla segreteria 220 14,3 62,5 71,9 9,8 45,5 86,6 Altre professioni 410 26,2 67,2 51,3 3,4 21,2 57,9 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 16.750 100,0 13,8 39,4 14,4 34,6 88,5 Assistente socio-sanitario con funzioni di sostegno in istituzioni 5.280 31,5 5,6 35,5 12,6 36,7 91,7 Operatore socio-sanitario 4.510 26,9 13,8 46,9 16,4 26,7 92,3 Ausiliario di assistenza per anziani 1.860 11,1 7,2 25,3 24,7 39,6 81,7 Addetto ai servizi di pulizia 760 4,6 19,4 71,1 2,6 32,5 69,1 Assistente socio-sanitario con funzioni educative in istituzioni 680 4,1 8,3 6,4 8,5 23,1 99,7 Assistente domiciliare 620 3,7 17,0 29,6 47,4 49,2 85,0 Assistente ed accompagnatore per disabili in istituzioni 590 3,5 20,2 3,4 0,0 38,8 95,2 Addetto allo sportello prenotazioni 250 1,5 17,7 44,9 0,0 63,8 99,6 Addetto all’amministrazione 210 1,3 53,1 42,7 21,6 53,1 79,8 Addetto alla segreteria 210 1,2 94,2 71,4 10,7 48,1 72,8 Barelliere 180 1,1 0,0 100,0 0,0 16,9 100,0 Addetto all’accettazione negli studi medici 140 0,8 93,5 34,8 1,4 38,4 65,9 Cuoco di mensa 120 0,7 66,1 62,1 3,2 15,3 47,6 Custode di museo 120 0,7 0,0 100,0 0,0 24,2 100,0 Addetto al call-center 100 0,6 0,0 98,0 2,0 90,0 100,0 Altre professioni 1.120 6,7 24,5 42,7 8,8 34,3 80,1 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 10.910 100,0 72,3 54,9 21,0 30,0 70,8 Parrucchiere 2.070 19,0 99,4 70,8 30,3 18,5 79,3 Estetista 1.090 10,0 99,8 39,0 33,2 22,6 53,3 Addetto all’accoglienza clienti 970 8,9 55,9 50,1 2,0 28,1 83,6 Addetto all’amministrazione 880 8,1 78,9 11,5 18,6 56,3 78,1 Addetto alla segreteria 640 5,9 93,2 50,0 18,6 56,2 73,6 Addetto ai servizi di pulizia 600 5,5 65,4 81,3 12,5 37,0 51,7 Sciampista 580 5,3 99,8 79,5 35,0 11,8 52,7 Operatore alla lavanderia 390 3,5 43,2 57,9 6,2 30,7 89,1 Operatore sale da gioco 260 2,4 77,5 84,9 0,4 41,9 88,4 Addetto alla sorveglianza 250 2,3 15,5 84,5 0,0 56,7 84,5 Stiratrice di tintoria e lavanderia 240 2,2 80,7 42,0 34,9 23,1 55,9 Portiere al controllo 200 1,9 0,0 99,0 0,0 66,3 100,0 Commesso di sala bingo 200 1,8 70,5 82,5 51,5 1,5 84,5 Operaio specializzato dell’industria dello spettacolo 200 1,8 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0 Steward da stadio 150 1,4 0,0 0,0 100,0 80,0 0,0 Commesso di negozio 140 1,2 0,7 5,2 99,3 23,0 100,0 Addetto all’accettazione 120 1,1 98,4 50,8 0,0 49,2 99,2 Barista 110 1,0 96,2 61,3 34,0 8,5 67,9 Addetto inserimento dati 100 0,9 100,0 100,0 0,0 0,0 100,0 Autista di scuolabus 100 0,9 84,0 27,0 27,0 0,0 27,0 Altre professioni 1.630 15,0 48,8 53,2 9,7 26,9 59,2 Studi professionali 3.720 100,0 99,9 59,1 23,0 28,6 73,5 Addetto alla segreteria 1.430 38,5 100,0 84,7 5,6 14,0 96,7 Segretario di studi legali 580 15,5 99,7 7,6 90,8 6,4 94,6 Addetto all’amministrazione 420 11,2 100,0 40,0 7,4 57,4 89,2 Addetto all’accettazione negli studi medici 280 7,4 100,0 33,6 3,6 75,8 29,2 Addetto ai servizi di pulizia 250 6,8 100,0 97,2 27,8 38,9 2,8 Cuoco di mensa 120 3,1 100,0 100,0 0,0 0,0 16,4 Addetto inserimento dati 60 1,7 100,0 87,5 3,1 12,5 85,9 Addetto stipendi e paghe 60 1,7 100,0 47,6 28,6 74,6 11,1 Primanotista 60 1,5 100,0 100,0 100,0 0,0 0,0 Altre professioni 470 12,5 99,4 38,0 13,5 47,9 56,2 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 * Le fi gure professionali operative (fi gure “low skill”) sono quelle classifi cate nei grandi gruppi 4, 5, 6, 7 e 8 della classifi cazione ISTAT. ** Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. (segue) Tavola 42 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per settore di attività di figure professionali operative e alcune caratteristiche indicate dalle imprese (*) Cfr. domande 2D.1-2D.2-2D.5-2G.3-2I.1-2J del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali** di cui (%) in imprese con meno di 50 dip. senza esperienza specifi ca di diffi cile reperi- mento a tempo indeter- minato necessità di ulteriore formazione valore assoluto % sul totale settore SEZIONE 5 Le assunzioni non stagionali previste dalle imprese nel 2012: titoli di studio dichiarati e livelli formativi equivalenti Nella presente sezione sono considerate le assunzioni non stagionali, con l’esclusione quindi delle as- sunzioni previste a tempo determinato destinate a svolgere attività e lavorazioni di carattere stagionale. Le assunzioni per titolo di studio sono ripartite per tipo di esperienza (specifi ca, ecc.) e per anni di espe- rienza richiesta. Quest’ultima è stata considerata come elemento che contribuisce ad una “formazione integrata”, vale a dire una formazione che considera il sapere scolastico e quello di tipo esperienziale. Al fi ne di considerare adeguatamente il peso e il signifi cato della “formazione integrata” si è costruita una classifi cazione delle assunzioni per livello formativo equivalente, tenendo conto degli anni di istru- zione necessari per conseguire il livello di istruzione richiesto dalle imprese e degli anni di esperienza richiesti dalle imprese (in aggiunta agli anni di formazione tradizionale). Il contributo dell’esperienza alla determinazione del livello formativo equivalente non supera comunque la soglia dei due anni, consi- derando che tale contributo si riduce notevolmente dopo i primi anni. Il numero di anni di formazione equivalente (anni di istruzione + anni di esperienza) così ottenuti sono stati riclassifi cati per intervalli coincidenti con i livelli di formazione scolastica secondo lo schema di seguito riportato: - fi no 9 anni: nessuna formazione specifi ca - 10-12 anni: livello qualifi ca professionale - 13 anni: livello secondario - 14-15 anni: livello post secondario - 16 anni e più: livello universitario Sezione 5. Le assunzioni non stagionali previste dalle imprese nel 2012: titoli di studio dichiarati e livelli formativi equivalenti 123 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Tavola 43 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 e per il 2011 per grande gruppo professionale e macrosettore, secondo il livello di istruzione segnalato dalle imprese Cfr. domande 2D.1-2D.5-2B-2C-2E del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2011-20122 Assunzioni non stagionali 2012 Gruppi professionali (distribuzione %) Assunzioni non stagionali 2011dirigenti, prof. spec. e tecnici impiegati e add. vendita e serv. operai special. cond. Impianti profes- sioni non qualifi cate valore assoluto* distribuz. % valori assoluti* distribuz. % TOTALE 406.820 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 595.160 100,0 Livello universitario 58.890 14,5 57,1 5,1 -- -- 74.140 12,5 - di cui laurea specialistica 25.150 6,2 24,3 2,2 -- -- 31.390 5,3 - di cui laurea triennale 14.740 3,6 15,1 0,8 -- -- 18.190 3,1 - di cui laurea non specifi cata 19.000 4,7 17,7 2,0 -- -- 24.570 4,1 Livello secondario - Diploma 166.340 40,9 41,4 57,5 27,5 13,7 244.280 41,0 - di cui specializzazione post-diploma 29.650 7,3 10,4 8,4 5,0 3,0 43.430 7,3 Qualifi ca formazione prof. o diploma professionale 50.020 12,3 1,5 15,4 19,2 8,3 80.270 13,5 Nessuna formazione specifi ca 131.570 32,3 -- 22,1 53,3 77,9 196.470 33,0 di cui INDUSTRIA 128.740 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 229.060 100,0 Livello universitario 15.540 12,1 51,2 13,9 -- -- 19.920 8,7 - di cui laurea specialistica 8.300 6,4 26,8 8,4 -- -- 10.300 4,5 - di cui laurea triennale 2.310 1,8 7,4 2,4 -- -- 2.830 1,2 - di cui laurea non specifi cata 4.920 3,8 16,9 3,1 -- -- 6.790 3,0 Livello secondario - Diploma 44.300 34,4 46,3 74,4 26,0 14,6 80.460 35,1 - di cui specializzazione post-diploma 8.340 6,5 9,8 13,5 4,4 4,0 15.690 6,9 Qualifi ca formazione prof. o diploma professionale 18.320 14,2 2,5 6,4 19,8 13,8 36.140 15,8 Nessuna formazione specifi ca 50.590 39,3 -- 5,3 54,2 71,6 92.550 40,4 di cui SERVIZI 278.080 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 366.100 100,0 Livello universitario 43.350 15,6 59,6 4,2 -- -- 54.230 14,8 - di cui laurea specialistica 16.850 6,1 23,1 1,7 -- -- 21.090 5,8 - di cui laurea triennale 12.430 4,5 18,4 0,7 -- -- 15.360 4,2 - di cui laurea non specifi cata 14.080 5,1 18,1 1,9 -- -- 17.780 4,9 Livello secondario - Diploma 122.040 43,9 39,3 55,9 33,4 13,5 163.820 44,7 - di cui specializzazione post-diploma 21.320 7,7 10,6 7,9 7,4 2,7 27.740 7,6 Qualifi ca formazione prof. o diploma professionale 31.700 11,4 1,0 16,2 16,9 6,9 44.130 12,1 Nessuna formazione specifi ca 80.990 29,1 -- 23,7 49,7 79,6 103.930 28,4 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 124 Tavola 44 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012, in complesso e secondo il livello di istruzione segnalato per grandi gruppi professionali e macrosettore di attività Cfr. domande 2D.1-2D.5-2E del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagionali (v.a.)* di cui (%) univer- sitario secondario e post second. qualifi ca profes- sionale nessuna formazione specifi ca TOTALE 406.820 14,5 40,9 12,3 32,3 Dirigenti, impiegati con elevata specializzazione e tecnici 88.400 57,1 41,4 1,5 0,0 1 Dirigenti 1.420 75,7 24,3 0,0 0,0 2 Professioni intellettuali, scientifi che e di elevata specializzazione 31.190 79,0 21,0 0,0 0,0 3 Professioni tecniche 55.790 44,3 53,3 2,3 0,0 Impiegati, professioni commerciali e nei servizi 166.400 5,1 57,5 15,4 22,1 4 Professioni esecutive nel lavoro d’uffi cio 57.800 14,2 75,8 10,1 0,0 5 Professioni qualifi cate nelle attività commerciali e nei servizi 108.600 0,2 47,7 18,2 33,9 Operai specializzati e conduttori di impianti e macchine 96.210 0,0 27,5 19,2 53,3 6 Artigiani, operai specializzati e agricoltori 61.930 0,0 28,8 21,7 49,5 7 Conduttori di impianti e operai di macchinari fi ssi e mobili 34.280 0,0 25,1 14,7 60,3 Professioni non qualifi cate 55.810 0,0 13,7 8,3 77,9 di cui INDUSTRIA 128.740 12,1 34,4 14,2 39,3 Dirigenti, impiegati con elevata specializzazione e tecnici 26.540 51,2 46,3 2,5 0,0 1 Dirigenti 550 87,5 12,5 0,0 0,0 2 Professioni intellettuali, scientifi che e di elevata specializzazione 7.230 85,7 14,3 0,0 0,0 3 Professioni tecniche 18.770 36,8 59,6 3,5 0,0 Impiegati, professioni commerciali e nei servizi 14.060 13,9 74,4 6,4 5,3 4 Professioni esecutive nel lavoro d’uffi cio 11.250 17,3 76,5 6,3 0,0 5 Professioni qualifi cate nelle attività commerciali e nei servizi 2.800 0,2 66,1 7,1 26,6 Operai specializzati e conduttori di impianti e macchine 76.410 0,0 26,0 19,8 54,2 6 Artigiani, operai specializzati e agricoltori 54.450 0,0 27,4 22,2 50,4 7 Conduttori di impianti e operai di macchinari fi ssi e mobili 21.960 0,0 22,3 13,9 63,7 Professioni non qualifi cate 11.730 0,0 14,6 13,8 71,6 di cui Industria in senso stretto 74.550 17,0 40,2 10,8 32,1 Dirigenti, impiegati con elevata specializzazione e tecnici 20.930 55,6 41,5 2,9 0,0 1 Dirigenti 490 87,0 13,0 0,0 0,0 2 Professioni intellettuali, scientifi che e di elevata specializzazione 6.240 87,3 12,7 0,0 0,0 3 Professioni tecniche 14.190 40,5 55,2 4,3 0,0 Impiegati, professioni commerciali e nei servizi 9.710 10,6 76,4 5,3 7,6 4 Professioni esecutive nel lavoro d’uffi cio 7.100 14,5 80,0 5,6 0,0 5 Professioni qualifi cate nelle attività commerciali e nei servizi 2.610 0,2 66,8 4,6 28,4 Operai specializzati e conduttori di impianti e macchine 39.620 0,0 31,3 16,4 52,3 6 Artigiani, operai specializzati e agricoltori 23.970 0,0 33,9 18,4 47,7 7 Conduttori di impianti e operai di macchinari fi ssi e mobili 15.650 0,0 27,3 13,5 59,2 Professioni non qualifi cate 4.290 0,0 33,7 9,1 57,2 di cui SERVIZI 278.080 15,6 43,9 11,4 29,1 Dirigenti, impiegati con elevata specializzazione e tecnici 61.850 59,6 39,3 1,0 0,0 1 Dirigenti 870 68,3 31,7 0,0 0,0 2 Professioni intellettuali, scientifi che e di elevata specializzazione 23.960 77,0 23,0 0,0 0,0 3 Professioni tecniche 37.020 48,2 50,1 1,7 0,0 Impiegati, professioni commerciali e nei servizi 152.350 4,2 55,9 16,2 23,7 4 Professioni esecutive nel lavoro d’uffi cio 46.550 13,4 75,6 11,0 0,0 5 Professioni qualifi cate nelle attività commerciali e nei servizi 105.800 0,2 47,2 18,5 34,1 Operai specializzati e conduttori di impianti e macchine 19.800 0,0 33,4 16,9 49,7 6 Artigiani, operai specializzati e agricoltori 7.480 0,0 38,9 18,5 42,6 7 Conduttori di impianti e operai di macchinari fi ssi e mobili 12.320 0,0 30,0 15,9 54,1 Professioni non qualifi cate 44.080 0,0 13,5 6,9 79,6 Sezione 5. Le assunzioni non stagionali previste dalle imprese nel 2012: titoli di studio dichiarati e livelli formativi equivalenti 125 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Tavola 45 - Importanza del titolo di studio nella scelta del candidato più idoneo a ricoprire la figura professionale richiesta, secondo il livello di istruzione segnalato dalle imprese e il macrosettore di attività Cfr. domanda 2D.1-2D.5-2E-2F del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagionali (v.a.)* Ai fi ni dell’assunzione, il titolo di studio è considerato (val.%) molto importante abbastanza importante poco importante per niente importante TOTALE 406.820 18,5 27,7 33,5 20,3 Livello universitario 58.890 63,2 29,8 6,1 0,9 - di cui laurea specialistica 25.150 66,6 24,6 7,9 1,0 - di cui laurea triennale 14.740 72,4 24,3 2,9 0,4 - di cui laurea non specifi cata 19.000 51,7 41,0 6,0 1,3 Livello secondario - Diploma 166.340 18,5 41,1 30,4 10,0 - di cui specializzazione post-diploma 29.650 24,1 39,6 24,7 11,6 Qualifi ca formazione prof. o diploma professionale 50.020 11,4 25,1 46,2 17,2 Nessuna formazione specifi ca 131.570 1,2 10,8 44,8 43,2 di cui INDUSTRIA 128.740 15,9 22,9 38,1 23,2 Livello universitario 15.540 58,0 32,5 9,0 0,6 - di cui laurea specialistica 8.300 60,9 27,5 10,8 0,8 - di cui laurea triennale 2.310 59,4 30,4 9,6 -- - di cui laurea non specifi cata 4.920 52,3 41,9 5,6 -- Livello secondario - Diploma 44.300 20,4 39,1 31,5 9,0 - di cui specializzazione post-diploma 8.340 24,8 41,7 25,3 8,1 Qualifi ca formazione prof. o diploma professionale 18.320 8,2 20,6 52,9 18,3 Nessuna formazione specifi ca 50.590 1,7 6,4 47,4 44,4 di cui SERVIZI 278.080 19,8 29,9 31,3 19,0 Livello universitario 43.350 65,1 28,8 5,0 1,0 - di cui laurea specialistica 16.850 69,4 23,1 6,5 1,0 - di cui laurea triennale 12.430 74,8 23,2 1,7 -- - di cui laurea non specifi cata 14.080 51,5 40,6 6,2 1,7 Livello secondario - Diploma 122.040 17,8 41,9 30,0 10,3 - di cui specializzazione post-diploma 21.320 23,8 38,8 24,5 12,9 Qualifi ca formazione prof. o diploma professionale 31.700 13,3 27,7 42,3 16,6 Nessuna formazione specifi ca 80.990 0,9 13,5 43,1 42,5 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 126 Tavola 46 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 secondo il livello di istruzione segnalato, la durata di esperienza specifica richiesta e il livello formativo equivalente Cfr. domande 2E-2G.3-2G.4 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine (alle centinaia per i livelli formativi equivalenti). I totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. (nd) Valore non disponibile Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagionali per livello di istruzione segnalato dalle imprese Esperienza richiesta dalle imprese (%) Assunzioni non stagionali per livello formativo equivalente Assunzioni con espe- rienza specifi ca di cui 1-2 anni di esperienza oltre 2 anni di esperienza(v.a.)* (%) (v.a.)* (%) TOTALE 406.820 100,0 54,0 33,8 20,2 406.800 100,0 Livello universitario 58.890 14,5 64,9 35,8 29,2 67.500 16,6 - di cui laurea specialistica 25.150 6,2 66,4 31,5 34,9 (nd) (nd) - di cui laurea triennale 14.740 3,6 66,0 43,1 22,9 (nd) (nd) - di cui laurea non specifi cata 19.000 4,7 62,2 35,7 26,4 (nd) (nd) Livello secondario - Diploma 166.340 40,9 54,1 34,9 19,2 177.600 43,7 - di cui specializzazione post-diploma 29.650 7,3 57,2 34,3 22,9 89.800 22,1 Qualifi ca formazione prof. o diploma professionale 50.020 12,3 60,7 39,8 20,9 91.200 22,4 Nessuna formazione specifi ca 131.570 32,3 46,4 29,1 17,3 70.500 17,3 di cui INDUSTRIA 128.740 100,0 61,4 29,7 31,7 128.700 100,0 Livello universitario 15.540 12,1 68,1 26,3 41,8 17.700 13,8 - di cui laurea specialistica 8.300 6,4 67,3 23,2 44,1 (nd) (nd) - di cui laurea triennale 2.310 1,8 58,3 25,5 32,8 (nd) (nd) - di cui laurea non specifi cata 4.920 3,8 74,1 31,7 42,3 (nd) (nd) Livello secondario - Diploma 44.300 34,4 59,0 29,8 29,2 50.700 39,4 - di cui specializzazione post-diploma 8.340 6,5 54,5 25,1 29,4 26.700 20,7 Qualifi ca formazione prof. o diploma professionale 18.320 14,2 60,9 32,4 28,5 40.900 31,8 Nessuna formazione specifi ca 50.590 39,3 61,6 29,7 31,9 19.400 15,1 di cui SERVIZI 278.080 100,0 50,6 35,6 14,9 278.100 100,0 Livello universitario 43.350 15,6 63,8 39,2 24,6 49.800 17,9 - di cui laurea specialistica 16.850 6,1 65,9 35,5 30,4 (nd) (nd) - di cui laurea triennale 12.430 4,5 67,4 46,4 21,0 (nd) (nd) - di cui laurea non specifi cata 14.080 5,1 58,0 37,1 20,9 (nd) (nd) Livello secondario - Diploma 122.040 43,9 52,3 36,8 15,6 126.900 45,6 - di cui specializzazione post-diploma 21.320 7,7 58,3 37,9 20,3 63.100 22,7 Qualifi ca formazione prof. o diploma professionale 31.700 11,4 60,6 44,1 16,5 50.300 18,1 Nessuna formazione specifi ca 80.990 29,1 36,9 28,7 8,1 51.100 18,4 Sezione 5. Le assunzioni non stagionali previste dalle imprese nel 2012: titoli di studio dichiarati e livelli formativi equivalenti 127 Tavola 47.1 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 considerate di difficile reperimento, principali ragioni della difficoltà e relativo tempo di ricerca, secondo il livello di istruzione segnalato Cfr. domande 2I.1-2I.2-2I.5 del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012* Valori assoluti arrotondati alle decine. I totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. TOTALE 65.460 16,1 7,4 8,7 4,2 Livello universitario 11.770 20,0 11,6 8,3 3,9 - di cui laurea specialistica 5.000 19,9 11,1 8,8 4,3 - di cui laurea triennale 3.160 21,4 16,3 5,1 3,1 - di cui laurea non specifi cata 3.620 19,1 8,8 10,2 3,8 Livello secondario - Diploma 27.030 16,2 6,1 10,2 4,5 - di cui specializzazione post-diploma 6.970 23,5 7,8 15,7 5,4 Qualifi ca formazione prof. o diploma professionale 9.190 18,4 8,8 9,6 5,1 Nessuna formazione specifi ca 17.460 13,3 6,6 6,7 3,4 di cui INDUSTRIA 25.100 19,5 9,3 10,2 5,3 Livello universitario 4.250 27,3 17,2 10,1 4,2 - di cui laurea specialistica 2.510 30,2 20,5 9,7 4,0 - di cui laurea triennale 430 18,7 10,7 8,0 4,0 - di cui laurea non specifi cata 1.310 26,5 14,6 11,9 4,5 Livello secondario - Diploma 8.090 18,3 8,1 10,2 6,3 - di cui specializzazione post-diploma 2.730 32,8 13,0 19,8 7,8 Qualifi ca formazione prof. o diploma professionale 4.930 26,9 11,3 15,6 6,2 Nessuna formazione specifi ca 7.820 15,5 7,3 8,1 4,3 di cui SERVIZI 40.360 14,5 6,5 8,1 3,5 Livello universitario 7.530 17,4 9,7 7,7 3,7 - di cui laurea specialistica 2.490 14,8 6,4 8,3 4,7 - di cui laurea triennale 2.730 21,9 17,3 4,6 3,0 - di cui laurea non specifi cata 2.310 16,4 6,8 9,6 3,5 Livello secondario - Diploma 18.930 15,5 5,3 10,2 3,7 - di cui specializzazione post-diploma 4.230 19,8 5,8 14,1 3,9 Qualifi ca formazione prof. o diploma professionale 4.260 13,4 7,4 6,1 3,9 Nessuna formazione specifi ca 9.640 11,9 6,1 5,8 2,7 Assunzioni non stagionali considerate di diffi cile reperimento La diffi coltà di reperimento è preva- lentemente imputabile a (valori %) Tempo di ricerca (mesi)Totale (v.a.)* % su totale assunzioni ridotto numero di candidati inadeguatezza dei candidati Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 128 * Valori assoluti arrotondati alle decine. I totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** Valori % calcolati sul totale delle assunzioni considerate di diffi cile reperimento per il ridotto numero di candidati. Tavola 47.2 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 considerate di difficile reperimento a causa del ridotto numero di candidati e motivi della difficoltà, secondo il livello di istruzione segnalato Cfr. domande 2I.2-2I.3 del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni considerate di diffi - cile reperimento per il ridotto numero di candidati Motivi della diffi coltà di reperimento (valori %)** poche persone esercitano la professione o sono interessa- te a esercitarla mancanza di strutture formative fi gura molto richiesta e per la quale c’è concorrenza tra le imprese professione nuova altri motiviTotale (v.a.)* % su totale assunzioni TOTALE 29.970 7,4 60,6 7,5 26,9 1,6 3,3 Livello universitario 6.860 11,6 43,8 6,7 43,8 3,1 2,6 - di cui laurea specialistica 2.780 11,1 57,7 5,6 31,6 3,3 1,7 - di cui laurea triennale 2.400 16,3 28,0 10,8 57,2 1,5 2,5 - di cui laurea non specifi cata 1.680 8,8 43,4 2,7 45,0 5,0 3,9 Livello secondario - Diploma 10.070 6,1 53,6 8,4 31,1 2,3 4,6 - di cui specializzazione post-diploma 2.310 7,8 57,9 15,8 21,6 1,8 2,9 Qualifi ca formazione prof. o diploma professionale 4.410 8,8 64,5 11,8 19,1 1,0 3,6 Nessuna formazione specifi ca 8.630 6,6 80,2 5,0 12,4 0,0 2,3 di cui INDUSTRIA 12.020 9,3 65,8 9,2 21,1 0,8 3,0 Livello universitario 2.670 17,2 55,8 3,0 37,1 1,5 2,7 - di cui laurea specialistica 1.700 20,5 64,0 1,8 31,5 1,2 1,6 - di cui laurea triennale 250 10,7 33,9 12,5 48,8 1,6 3,2 - di cui laurea non specifi cata 720 14,6 43,9 2,5 46,3 2,1 5,3 Livello secondario - Diploma 3.580 8,1 56,9 12,5 26,3 0,3 4,1 - di cui specializzazione post-diploma 1.080 13,0 66,6 15,3 16,9 0,5 0,7 Qualifi ca formazione prof. o diploma professionale 2.070 11,3 74,4 14,7 6,1 2,2 2,6 Nessuna formazione specifi ca 3.700 7,3 76,9 7,6 13,0 0,1 2,5 di cui SERVIZI 17.950 6,5 57,1 6,4 30,7 2,2 3,5 Livello universitario 4.190 9,7 36,2 9,1 48,2 4,1 2,4 - di cui laurea specialistica 1.080 6,4 47,9 11,7 31,9 6,7 1,9 - di cui laurea triennale 2.150 17,3 27,3 10,6 58,2 1,4 2,5 - di cui laurea non specifi cata 960 6,8 42,9 2,8 44,1 7,2 2,9 Livello secondario - Diploma 6.490 5,3 51,8 6,2 33,7 3,4 4,8 - di cui specializzazione post-diploma 1.230 5,8 50,3 16,2 25,8 3,0 4,7 Qualifi ca formazione prof. o diploma professionale 2.340 7,4 55,7 9,2 30,6 0,0 4,5 Nessuna formazione specifi ca 4.930 6,1 82,7 3,0 12,0 0,0 2,3 Sezione 5. Le assunzioni non stagionali previste dalle imprese nel 2012: titoli di studio dichiarati e livelli formativi equivalenti 129 Tavola 47.3 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 considerate di difficile reperimento a causa dell’inadeguatezza dei candidati e motivi della difficoltà, secondo il livello di istruzione segnalato Cfr. domande 2I.2-2I.4 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. I totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** Valori % calcolati sul totale delle assunzioni considerate di diffi cile reperimento per l’inadeguatezza dei candidati. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni considerate di diffi cile reperimento per l’inadeguatezza dei candidati Motivi della diffi coltà di reperimento (valori %)** mancanza di un’adeguata formazione/ preparazione mancanza della necessaria esperienza mancanza delle caratteristiche personali adatte allo svolgimento della profes- sione i candidati hanno aspetta- tive superiori o diverse da ciò che viene loro offerto altri motiviTotale (v.a.)* % su totale assunzioni TOTALE 35.490 8,7 34,9 26,3 22,7 15,2 0,9 Livello universitario 4.910 8,3 41,4 32,9 20,2 3,6 1,9 - di cui laurea specialistica 2.210 8,8 38,5 34,2 20,9 3,8 2,6 - di cui laurea triennale 760 5,1 43,2 27,4 24,1 5,1 0,1 - di cui laurea non specifi cata 1.940 10,2 44,1 33,5 17,8 2,8 1,9 Livello secondario - Diploma 16.960 10,2 34,6 24,0 27,0 13,7 0,6 - di cui specializzazione post-diploma 4.660 15,7 45,2 23,3 21,0 10,2 0,2 Qualifi ca formazione prof. o diploma professionale 4.780 9,6 33,7 25,6 15,3 25,0 0,4 Nessuna formazione specifi ca 8.830 6,7 32,4 27,2 19,9 19,4 1,0 di cui INDUSTRIA 13.080 10,2 38,4 30,6 16,3 13,9 0,8 Livello universitario 1.580 10,1 37,4 34,8 18,9 5,5 3,4 - di cui laurea specialistica 810 9,7 31,9 38,0 18,9 7,4 3,8 - di cui laurea triennale 180 8,0 47,3 27,2 23,9 1,6 0,0 - di cui laurea non specifi cata 590 11,9 42,0 32,9 17,4 3,9 3,8 Livello secondario - Diploma 4.520 10,2 41,0 22,8 25,4 9,9 1,0 - di cui specializzazione post-diploma 1.650 19,8 40,7 15,0 39,5 4,5 0,3 Qualifi ca formazione prof. o diploma professionale 2.860 15,6 29,3 26,6 11,8 32,2 0,0 Nessuna formazione specifi ca 4.120 8,1 42,3 40,4 8,3 8,7 0,3 di cui SERVIZI 22.410 8,1 32,8 23,7 26,5 16,0 0,9 Livello universitario 3.340 7,7 43,3 31,9 20,8 2,8 1,3 - di cui laurea specialistica 1.410 8,3 42,2 32,1 22,0 1,8 1,8 - di cui laurea triennale 580 4,6 41,9 27,5 24,2 6,3 0,2 - di cui laurea non specifi cata 1.360 9,6 45,0 33,7 18,0 2,3 1,1 Livello secondario - Diploma 12.440 10,2 32,3 24,5 27,6 15,1 0,5 - di cui specializzazione post-diploma 3.000 14,1 47,7 27,9 10,8 13,4 0,2 Qualifi ca formazione prof. o diploma professionale 1.920 6,1 40,2 24,2 20,5 14,1 0,9 Nessuna formazione specifi ca 4.710 5,8 23,8 15,7 30,0 28,9 1,7 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 130 Tavola 47.4 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 considerate di difficile reperimento e azioni previste per trovare la figura ricercata, secondo il livello di istruzione segnalato Cfr. domande 2I.1-2I.6 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. I totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** A questa domanda potevano essere date una o due risposte; pertanto il totale può superare il 100%. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagionali con- siderate di diffi cile reperimento Azioni previste per trovare la fi gura ricercata (valori %)** offerta di una retribuzione superiore alla media o di altri incentivi ricerca della fi gura in altre province si assumerà una fi gura con competenze si- mili da formare in azienda si utilizzeranno modalità di ricerca non seguite in precedenza altri motiviTotale (v.a.)* % su totale assunzioni TOTALE 65.460 16,1 12,1 23,0 46,0 26,0 9,2 Livello universitario 11.770 20,0 9,5 39,8 42,2 25,5 10,0 - di cui laurea specialistica 5.000 19,9 10,7 39,4 31,1 32,6 10,4 - di cui laurea triennale 3.160 21,4 8,7 51,1 50,4 21,2 9,7 - di cui laurea non specifi cata 3.620 19,1 8,5 30,6 50,3 19,3 9,7 Livello secondario - Diploma 27.030 16,2 13,2 20,4 49,8 25,8 8,5 - di cui specializzazione post-diploma 6.970 23,5 13,3 22,1 51,7 23,5 5,3 Qualifi ca formazione prof. o diploma professionale 9.190 18,4 12,2 18,6 48,0 23,2 8,7 Nessuna formazione specifi ca 17.460 13,3 12,2 17,9 41,7 28,2 9,9 di cui INDUSTRIA 25.100 19,5 14,1 22,9 44,5 23,3 7,7 Livello universitario 4.250 27,3 10,1 40,3 34,1 32,3 7,6 - di cui laurea specialistica 2.510 30,2 7,3 35,3 31,0 40,0 7,8 - di cui laurea triennale 430 18,7 10,9 46,3 54,6 14,4 4,6 - di cui laurea non specifi cata 1.310 26,5 15,2 47,9 33,4 23,5 8,1 Livello secondario - Diploma 8.090 18,3 13,8 21,4 48,9 20,1 7,6 - di cui specializzazione post-diploma 2.730 32,8 7,6 17,8 54,5 25,5 2,3 Qualifi ca formazione prof. o diploma professionale 4.930 26,9 18,3 13,1 46,5 21,1 7,2 Nessuna formazione specifi ca 7.820 15,5 14,0 21,0 44,5 23,0 8,3 di cui SERVIZI 40.360 14,5 10,9 23,0 47,0 27,7 10,1 Livello universitario 7.530 17,4 9,1 39,5 46,7 21,6 11,4 - di cui laurea specialistica 2.490 14,8 14,1 43,4 31,1 25,2 13,1 - di cui laurea triennale 2.730 21,9 8,4 51,9 49,7 22,3 10,5 - di cui laurea non specifi cata 2.310 16,4 4,8 20,7 59,9 16,9 10,6 Livello secondario - Diploma 18.930 15,5 12,9 19,9 50,2 28,2 8,9 - di cui specializzazione post-diploma 4.230 19,8 17,1 24,9 50,0 22,3 7,3 Qualifi ca formazione prof. o diploma professionale 4.260 13,4 5,1 25,0 49,8 25,5 10,5 Nessuna formazione specifi ca 9.640 11,9 10,8 15,3 39,5 32,3 11,2 Sezione 5. Le assunzioni non stagionali previste dalle imprese nel 2012: titoli di studio dichiarati e livelli formativi equivalenti 131 Tavola 48 - Assunzioni non stagionali previste per il 2012 dalle imprese per area funzionale di inserimento e livelli di istruzione Cfr. domande 2Cbis-2D.1-2D.5-2E del questionario di rilevazione Assunzioni non stag. (v.a.)* Livelli di istruzione (quote %) univer- sitario secondario e post second. qualifi ca professio- nale nessuna formazione specifi ca TOTALE 406.820 14,5 40,9 12,3 32,3 Area della produzione di beni o fornitura di servizi 276.960 9,3 34,8 15,0 40,9 Aree della direzione e dei servizi generali 15.280 27,3 65,6 1,6 5,5 Direzione e organizzazione risorse umane (1) 1.400 62,7 37,3 0,0 0,0 Segreteria, staff e servizi generali 10.780 11,6 78,4 2,2 7,8 IT e sistemi informativi 3.100 66,0 33,9 0,2 0,0 Area amministrativa (2) 22.270 22,8 76,7 0,5 0,0 Aree commerciali e della vendita 39.010 27,1 56,8 3,8 12,3 Vendita 7.670 20,8 64,0 2,6 12,6 Commerciale e della comunicazione (3) 8.920 47,9 51,9 0,1 0,0 Assistenza clienti 22.420 21,0 56,3 5,6 17,2 Aree tecniche e della progettazione 19.740 46,9 34,9 5,9 12,3 Progettazione, ricerca e sviluppo, area tecnica 11.540 69,2 28,3 0,9 1,5 Installazione e manutenzione 6.080 2,6 45,9 16,4 35,1 Certifi cazione e controllo qualità (4) 2.120 51,9 39,7 3,0 5,4 Aree della logistica 16.160 4,3 51,2 16,4 28,1 Acquisti e movimentazione interna merci 10.120 6,0 62,5 20,5 11,0 Trasporti e distribuzione 6.040 1,3 32,3 9,7 56,7 Altre aree aziendali 17.400 19,6 31,4 16,0 33,1 *Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. (1) Direzione generale / Personale, organizzazione risorse umane (2) Amministrazione, legale / Contabilità, controllo di gestione, fi nanza (3) Marketing, commerciale / Comunicazione, pubbliche relazioni (4) Certifi cazione di qualità, sicurezza e ambiente / Controllo qualità Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 132 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Tavola 49 - Importanza del titolo di studio nella scelta del candidato più idoneo a ricoprire la figura professionale richiesta, secondo l’indirizzo di studio segnalato dalle imprese Cfr. domanda 2D.1-2D.5-2E-2F-2G.5 del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagionali 2012 (v.a.)* Ai fi ni dell’assunzione, il titolo di studio è considerato (%) ritenuti adatti giovani in usci- ta dal sistema formativo molto importante abbastanza importante poco importante per niente importante TOTALE 406.820 18,5 27,7 33,5 20,3 45,6 Livello universitario 58.890 63,2 29,8 6,1 0,9 51,4 Indirizzo economico 17.180 53,7 34,4 11,1 0,7 51,3 Indirizzo di ingegneria elettronica e dell'informazione 7.230 62,3 33,4 3,6 0,7 51,6 Indirizzo sanitario e paramedico 5.030 84,7 14,4 0,9 0,1 66,3 Indirizzo insegnamento e formazione 5.020 79,8 18,5 0,9 0,8 69,5 Indirizzo di ingegneria industriale 4.400 53,2 38,6 5,7 2,5 42,5 Altri indirizzi di ingegneria 2.810 45,1 49,0 5,7 0,1 33,8 Indirizzo chimico-farmaceutico 2.620 83,8 13,8 1,7 0,6 55,4 Indirizzo scientifi co, matematico e fi sico 1.820 77,4 15,4 7,2 0,1 55,2 Indirizzo linguistico, traduttori e interpreti 1.480 61,0 35,1 3,8 0,1 39,7 Indirizzo letterario, fi losofi co, storico e artistico 1.090 86,6 10,8 0,7 1,8 33,1 Indirizzo di ingegneria civile e ambientale 800 74,2 24,6 1,1 0,1 59,9 Indirizzo politico-sociale 760 51,3 43,1 5,2 0,4 59,3 Indirizzo architettura, urbanistico e territoriale 740 68,3 29,3 2,2 0,3 40,7 Indirizzo giuridico 560 61,6 36,3 2,1 0,0 33,9 Indirizzo psicologico 540 73,8 26,2 0,0 0,0 67,7 Indirizzo statistico 450 49,7 45,4 4,7 0,2 46,1 Indirizzo geo-biologico e biotecnologie 440 83,8 15,6 0,7 0,0 26,3 Indirizzo medico e odontoiatrico 410 95,2 4,8 0,0 0,0 39,4 Indirizzo agrario, agroalimentare e zootecnico 240 60,0 39,1 0,4 0,4 74,9 Indirizzo scienze motorie 180 59,0 31,5 5,6 3,9 47,8 Indirizzo non specifi cato 5.110 53,1 33,3 10,5 3,1 42,0 Livello secondario e post-secondario 166.340 18,5 41,1 30,4 10,0 50,9 Indirizzo amministrativo-commerciale 39.860 25,5 51,0 19,0 4,4 46,2 Indirizzo meccanico 15.250 18,1 35,8 34,1 12,0 49,0 Indirizzo turistico-alberghiero 9.560 13,2 32,9 34,9 19,0 38,2 Indirizzo socio-sanitario 6.870 46,1 39,4 12,8 1,6 60,5 Indirizzo informatico 4.580 24,0 42,8 15,3 17,9 37,3 Indirizzo elettrotecnico 4.110 22,9 43,8 19,5 13,9 50,0 Indirizzo elettronico 2.800 28,1 42,0 23,7 6,2 41,6 Indirizzo generale (licei) 2.580 42,7 43,1 13,4 0,8 50,1 Indirizzo edile 2.440 43,8 44,3 8,9 3,0 25,3 Indirizzo agrario-alimentare 1.940 2,0 39,2 45,7 13,1 40,1 Indirizzo tessile, abbigliamento e moda 1.580 5,1 31,5 50,7 12,7 38,1 Indirizzo chimico 1.460 16,6 28,1 34,4 20,9 36,5 Indirizzo linguistico 1.450 28,8 50,5 16,7 3,9 73,3 Indirizzo termoidraulico 1.100 8,3 54,0 25,8 11,8 30,8 Indirizzo artistico 640 9,3 9,2 71,4 10,1 59,9 Indirizzo telecomunicazioni 600 23,5 43,6 22,3 10,6 20,0 Indirizzo aeronautico e nautico 550 25,0 66,8 6,9 1,3 79,5 Indirizzo legno, mobile e arredamento 380 7,4 38,9 41,0 12,7 46,3 Indirizzo stampa ed editoria 370 3,6 35,2 52,7 8,5 52,2 Indirizzo grafi co-pubblicitario 320 24,1 47,0 24,8 4,1 48,3 Indirizzo cartario-cartotecnico 260 23,0 21,1 46,9 9,0 49,2 Indirizzo orafo 230 2,1 82,1 15,4 0,4 6,0 Indirizzo biologico e biotecnologia 50 21,6 60,8 17,6 0,0 15,7 Altri indirizzi -- -- -- -- -- -- Indirizzo non specifi cato 67.340 10,4 37,5 39,9 12,1 58,2 Qualifi ca di formazione o diploma professionale 50.020 11,4 25,1 46,2 17,2 36,2 Indirizzo turistico-alberghiero 10.440 4,7 22,5 39,7 33,1 28,1 Indirizzo socio-sanitario 8.450 30,0 38,4 27,3 4,3 63,9 Indirizzo meccanico 7.610 5,7 30,0 57,0 7,3 26,8 Indirizzo edile 5.510 2,5 10,0 55,8 31,7 11,2 Indirizzo amministrativo-commerciale 2.540 11,7 26,0 53,3 9,0 49,6 Indirizzo termoidraulico 2.180 14,3 12,1 68,1 5,5 24,5 Indirizzo elettrotecnico 1.860 33,6 42,2 23,1 1,1 36,2 Indirizzo estetisti e parrucchieri 1.750 31,6 31,5 20,8 16,1 39,5 Indirizzo tessile, abbigliamento e moda 1.000 1,7 19,8 61,3 17,2 36,2 Indirizzo agrario-alimentare 650 5,1 33,3 43,6 18,0 42,9 Indirizzo legno, mobile e arredamento 520 1,2 8,1 71,0 19,8 21,5 Indirizzo informatico 300 18,5 46,5 33,3 1,7 49,2 Indirizzo telecomunicazioni 220 2,7 31,1 65,3 0,9 24,7 Indirizzo cartario-cartotecnico 150 26,9 14,5 50,3 8,3 55,9 Indirizzo artistico 140 42,4 20,1 16,0 21,5 43,1 Indirizzo linguistico 130 0,0 46,4 40,8 12,8 4,0 Indirizzo elettronico 90 6,7 43,8 32,6 16,9 59,6 Indirizzo stampa ed editoria 50 18,9 17,0 56,6 7,5 35,8 Indirizzo chimico 50 12,0 68,0 18,0 2,0 86,0 Altri indirizzi 90 8,0 15,9 67,0 9,1 22,7 Indirizzo non specifi cato 6.310 1,6 16,0 60,9 21,5 43,0 Nessuna formazione specifi ca 131.570 1,2 10,8 44,8 43,2 40,0 Sezione 5. Le assunzioni non stagionali previste dalle imprese nel 2012: titoli di studio dichiarati e livelli formativi equivalenti 133 Tavola 50 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per tipologia contrattuale, secondo l’indirizzo di studio segnalato Cfr. domande 2D.1-2D.2-2D.5-2E del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** Per maternità, aspettativa, ferie, malattia. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagio- nali (v.a.)* di cui contratti a (%) tempo indeter- minato appren- distato inseri- mento tempo determinato fi nalizzati alla altri prova di nuovo perso- nale sostituz. temporanea di persona- le** copertura di un picco di attività TOTALE 406.820 41,0 9,4 1,7 10,2 10,7 24,4 2,7 Livello universitario 58.890 51,7 7,7 2,9 9,0 10,8 16,9 1,0 Indirizzo economico 17.180 56,2 13,0 2,4 8,2 8,4 11,0 0,8 Indirizzo di ingegneria elettronica e dell'informazione 7.230 64,6 8,1 4,2 10,6 2,2 9,7 0,6 Indirizzo sanitario e paramedico 5.030 41,9 1,0 0,3 7,7 34,5 12,8 1,9 Indirizzo insegnamento e formazione 5.020 20,6 1,2 0,2 5,3 24,2 48,1 0,4 Indirizzo di ingegneria industriale 4.400 65,8 4,6 3,8 12,0 2,2 10,0 1,5 Altri indirizzi di ingegneria 2.810 67,8 3,3 3,5 12,7 1,9 9,9 0,9 Indirizzo chimico-farmaceutico 2.620 41,8 10,4 0,3 14,7 18,9 12,1 1,7 Indirizzo scientifi co, matematico e fi sico 1.820 47,5 9,4 23,1 5,0 2,2 12,7 0,1 Indirizzo linguistico, traduttori e interpreti 1.480 41,5 6,5 2,0 6,5 9,3 33,7 0,5 Indirizzo letterario, fi losofi co, storico e artistico 1.090 17,8 0,6 0,5 7,8 7,7 65,1 0,6 Indirizzo di ingegneria civile e ambientale 800 57,4 14,7 0,8 5,1 5,6 15,7 0,8 Indirizzo politico-sociale 760 33,3 4,6 8,3 14,0 17,1 20,5 2,1 Indirizzo architettura, urbanistico e territoriale 740 31,7 21,2 0,5 8,3 2,7 35,3 0,1 Indirizzo giuridico 560 67,7 3,6 4,6 5,4 6,4 12,1 0,2 Indirizzo psicologico 540 43,1 1,3 0,2 1,3 20,3 33,6 0,2 Indirizzo statistico 450 65,1 1,3 4,0 6,7 17,7 4,5 0,7 Indirizzo geo-biologico e biotecnologie 440 52,4 8,0 5,7 7,1 12,6 13,7 0,5 Indirizzo medico e odontoiatrico 410 72,0 2,9 1,2 1,9 5,1 15,7 1,2 Indirizzo agrario, agroalimentare e zootecnico 240 25,1 11,1 0,0 35,7 7,7 20,4 0,0 Indirizzo scienze motorie 180 21,3 0,0 0,0 3,9 26,4 42,7 5,6 Indirizzo non specifi cato 5.110 58,1 6,7 1,7 10,1 7,1 14,7 1,5 Livello secondario e post-secondario 166.340 39,7 12,3 1,8 11,3 10,3 22,1 2,4 Indirizzo amministrativo-commerciale 39.860 42,1 13,6 1,0 11,8 11,0 19,7 0,9 Indirizzo meccanico 15.250 45,3 14,4 1,7 15,0 4,6 18,2 0,7 Indirizzo turistico-alberghiero 9.560 36,7 8,2 2,4 7,1 6,3 27,9 11,5 Indirizzo socio-sanitario 6.870 36,1 6,8 0,2 7,4 34,5 14,6 0,5 Indirizzo informatico 4.580 37,5 29,5 2,2 8,1 3,9 18,4 0,3 Indirizzo elettrotecnico 4.110 33,6 27,6 0,7 8,1 2,2 27,1 0,7 Indirizzo elettronico 2.800 50,4 13,0 0,3 15,1 3,3 17,1 0,9 Indirizzo generale (licei) 2.580 24,8 3,4 0,6 5,4 16,0 46,0 3,9 Indirizzo edile 2.440 46,3 8,0 3,4 14,4 1,8 25,0 1,0 Indirizzo agrario-alimentare 1.940 34,6 11,6 0,2 23,6 4,3 24,4 1,3 Indirizzo tessile, abbigliamento e moda 1.580 37,8 15,4 1,0 17,2 12,1 13,6 2,9 Indirizzo chimico 1.460 38,4 5,6 1,2 12,8 10,4 29,3 2,2 Indirizzo linguistico 1.450 40,0 10,0 8,2 9,1 17,9 12,5 2,4 Indirizzo termoidraulico 1.100 24,6 18,1 1,1 25,2 0,7 30,3 0,0 Indirizzo artistico 640 8,1 0,5 0,5 0,6 0,9 17,6 71,9 Indirizzo telecomunicazioni 600 62,1 3,0 0,2 6,2 4,8 13,5 10,3 Indirizzo aeronautico e nautico 550 66,8 2,7 3,8 9,2 1,8 15,4 0,2 Indirizzo legno, mobile e arredamento 380 29,1 18,8 3,7 15,9 1,9 29,4 1,3 Indirizzo stampa ed editoria 370 43,4 10,4 2,5 10,7 11,2 14,2 7,7 Indirizzo grafi co-pubblicitario 320 51,7 15,7 0,0 5,6 8,8 17,6 0,6 Indirizzo cartario-cartotecnico 260 26,6 39,8 7,0 9,4 2,7 14,1 0,4 Indirizzo orafo 230 5,6 2,1 0,9 3,4 3,4 84,2 0,4 Indirizzo biologico e biotecnologia 50 35,3 3,9 0,0 29,4 7,8 23,5 0,0 Altri indirizzi -- -- -- -- -- -- -- -- Indirizzo non specifi cato 67.340 38,7 10,9 2,4 11,1 11,1 23,6 2,2 Qualifi ca di formazione o diploma professionale 50.020 40,4 12,0 0,6 8,2 10,1 25,5 3,2 Indirizzo turistico-alberghiero 10.440 34,0 17,1 0,1 7,0 9,8 21,5 10,5 Indirizzo socio-sanitario 8.450 29,0 0,3 1,3 3,8 28,8 35,4 1,4 Indirizzo meccanico 7.610 46,9 11,8 0,4 12,6 4,9 23,0 0,6 Indirizzo edile 5.510 42,4 4,3 0,1 7,2 0,5 45,5 0,0 Indirizzo amministrativo-commerciale 2.540 58,6 9,4 0,8 9,4 7,5 11,8 2,4 Indirizzo termoidraulico 2.180 43,7 43,3 0,0 6,2 3,1 3,6 0,0 Indirizzo elettrotecnico 1.860 31,8 25,0 2,6 11,5 1,6 27,2 0,4 Indirizzo estetisti e parrucchieri 1.750 16,9 43,4 1,0 6,6 11,6 8,0 12,6 Indirizzo tessile, abbigliamento e moda 1.000 42,9 7,2 0,0 19,6 11,0 19,3 0,0 Indirizzo agrario-alimentare 650 29,2 24,4 4,1 9,2 9,2 22,9 0,9 Indirizzo legno, mobile e arredamento 520 29,8 11,1 0,0 29,6 7,7 21,9 0,0 Indirizzo informatico 300 24,6 14,8 0,0 34,7 10,4 13,8 1,7 Indirizzo telecomunicazioni 220 28,3 2,7 0,0 0,0 0,5 56,2 12,3 Indirizzo cartario-cartotecnico 150 28,3 20,0 0,0 8,3 16,6 24,1 2,8 Indirizzo artistico 140 25,0 6,9 1,4 11,8 14,6 38,9 1,4 Indirizzo linguistico 130 72,8 0,0 0,0 2,4 2,4 22,4 0,0 Indirizzo elettronico 90 28,1 23,6 0,0 1,1 0,0 47,2 0,0 Indirizzo stampa ed editoria 50 28,3 26,4 0,0 15,1 3,8 11,3 15,1 Indirizzo chimico 50 28,0 8,0 0,0 18,0 8,0 38,0 0,0 Altri indirizzi 90 8,0 15,9 5,7 8,0 11,4 51,1 0,0 Indirizzo non specifi cato 6.310 61,0 3,5 0,2 6,9 6,5 21,6 0,4 Nessuna formazione specifi ca 131.570 37,9 5,4 1,6 9,9 11,4 30,1 3,6 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 134 Tavola 51 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per necessità di ulteriore formazione e altre caratteristiche, secondo l’indirizzo di studio segnalato dalle imprese Cfr. domande 2D.1-2D.5-2E-2G.1-2G.2-2J del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** Trattasi di una domanda con risposte multiple circa le diverse modalità di realizzazione della formazione. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Indirizzo di studio segnalato dalle imprese (valori %) Assun- zioni non stag. (v.a.)* di cui con necessità di formazione di cui di cui Totale ** con corsi esterni con corsi interni con af- fi anca- mento fi no a 29 anni età non rilevante uomini donne ugual- mente adatti TOTALE 406.820 74,6 13,2 37,8 43,3 35,5 39,1 31,5 18,9 49,6 Livello universitario 58.890 81,5 21,3 47,7 43,8 37,7 31,3 11,9 11,2 76,9 Indirizzo economico 17.180 83,6 22,3 52,1 41,8 50,0 20,3 8,3 12,3 79,4 Indirizzo di ingegneria elettronica e dell'informazione 7.230 85,8 21,5 47,7 48,0 41,9 27,3 18,8 1,3 80,0 Indirizzo sanitario e paramedico 5.030 82,9 16,7 45,7 49,3 25,6 51,6 3,7 13,2 83,1 Indirizzo insegnamento e formazione 5.020 77,9 19,7 38,8 44,4 20,7 56,4 3,1 31,0 65,8 Indirizzo di ingegneria industriale 4.400 86,1 28,1 54,6 46,2 40,0 16,5 28,4 1,7 69,8 Altri indirizzi di ingegneria 2.810 91,0 22,4 52,8 52,4 31,5 21,6 19,0 0,3 80,7 Indirizzo chimico-farmaceutico 2.620 84,3 22,3 51,0 40,5 36,0 33,0 8,4 13,4 78,2 Indirizzo scientifi co, matematico e fi sico 1.820 85,8 14,8 67,3 24,8 61,4 24,0 4,2 1,9 93,9 Indirizzo linguistico, traduttori e interpreti 1.480 52,4 8,0 27,4 29,2 21,7 43,2 16,0 24,0 60,0 Indirizzo letterario, fi losofi co, storico e artistico 1.090 22,7 3,1 10,5 11,8 7,0 68,9 5,6 18,4 76,0 Indirizzo di ingegneria civile e ambientale 800 83,7 24,1 42,9 39,7 38,8 16,4 27,9 12,5 59,5 Indirizzo politico-sociale 760 85,7 7,8 31,0 60,3 45,1 40,3 2,5 19,3 78,2 Indirizzo architettura, urbanistico e territoriale 740 58,2 10,2 14,5 40,5 39,1 24,5 30,4 11,2 58,5 Indirizzo giuridico 560 77,0 27,0 32,1 50,7 25,0 28,6 18,4 6,3 75,4 Indirizzo psicologico 540 81,9 41,0 59,7 30,5 13,5 57,9 5,0 16,3 78,7 Indirizzo statistico 450 86,8 12,3 37,8 65,3 35,1 21,9 2,7 8,1 89,3 Indirizzo geo-biologico e biotecnologie 440 57,4 21,3 36,2 31,4 20,4 47,4 17,8 15,3 66,8 Indirizzo medico e odontoiatrico 410 79,0 28,0 39,9 42,3 11,1 52,4 3,4 7,7 88,9 Indirizzo agrario, agroalimentare e zootecnico 240 86,4 5,5 24,3 63,4 67,7 14,5 11,9 6,4 81,7 Indirizzo scienze motorie 180 46,1 14,0 31,5 15,2 32,6 55,6 4,5 3,9 91,6 Indirizzo non specifi cato 5.110 85,2 28,2 52,6 50,3 28,6 34,4 15,5 10,6 73,9 Livello secondario e post-secondario 166.340 76,9 11,9 36,9 47,0 41,9 34,1 27,3 22,3 50,4 Indirizzo amministrativo-commerciale 39.860 77,1 11,6 30,8 52,6 37,3 34,5 12,2 32,0 55,8 Indirizzo meccanico 15.250 75,6 8,4 32,1 51,5 47,5 24,5 70,5 4,3 25,2 Indirizzo turistico-alberghiero 9.560 60,7 11,5 30,3 35,6 44,6 28,1 30,2 19,1 50,7 Indirizzo socio-sanitario 6.870 88,1 20,2 56,8 37,2 23,3 57,2 6,2 43,2 50,5 Indirizzo informatico 4.580 82,8 9,5 28,3 60,8 52,8 27,0 41,4 1,2 57,4 Indirizzo elettrotecnico 4.110 78,2 11,9 39,1 52,7 46,5 29,4 72,9 0,8 26,3 Indirizzo elettronico 2.800 77,0 14,3 40,0 44,0 45,0 27,5 64,2 3,3 32,6 Indirizzo generale (licei) 2.580 75,2 16,9 25,6 47,8 41,4 43,7 5,8 39,0 55,2 Indirizzo edile 2.440 63,6 12,7 29,0 34,4 28,5 26,5 58,6 5,0 36,4 Indirizzo agrario-alimentare 1.940 57,8 3,9 14,2 51,3 33,0 38,9 19,8 24,3 55,9 Indirizzo tessile, abbigliamento e moda 1.580 69,0 14,5 35,6 37,7 43,6 30,1 20,2 35,5 44,3 Indirizzo chimico 1.460 69,8 14,7 38,1 48,6 27,1 53,4 36,1 6,0 57,9 Indirizzo linguistico 1.450 90,0 8,3 36,7 66,6 53,1 17,4 5,3 24,4 70,2 Indirizzo termoidraulico 1.100 64,0 21,8 18,8 40,2 38,7 24,4 74,2 0,1 25,7 Indirizzo artistico 640 55,5 12,6 10,9 44,3 2,6 88,8 8,9 0,9 90,2 Indirizzo telecomunicazioni 600 84,7 14,5 71,7 16,0 24,3 24,5 30,0 1,8 68,2 Indirizzo aeronautico e nautico 550 96,7 2,0 70,1 38,2 45,3 41,1 60,7 0,5 38,8 Indirizzo legno, mobile e arredamento 380 81,2 2,9 16,1 63,8 36,5 41,0 81,2 13,2 5,6 Indirizzo stampa ed editoria 370 80,9 14,5 52,5 26,0 51,1 18,9 12,3 3,0 84,7 Indirizzo grafi co-pubblicitario 320 78,1 8,5 48,0 44,5 47,3 21,3 19,7 4,1 76,2 Indirizzo cartario-cartotecnico 260 88,7 19,9 33,6 51,2 59,4 29,7 37,5 3,1 59,4 Indirizzo orafo 230 98,7 77,4 87,6 13,2 83,3 14,5 6,4 0,0 93,6 Indirizzo biologico e biotecnologia 50 96,1 0,0 52,9 43,1 19,6 49,0 29,4 0,0 70,6 Altri indirizzi -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- Indirizzo non specifi cato 67.340 78,8 11,8 41,9 44,8 44,9 35,3 22,2 23,7 54,1 Qualifi ca di formazione o diploma professionale 50.020 69,2 15,8 33,7 47,0 31,3 41,6 45,8 17,0 37,1 Indirizzo turistico-alberghiero 10.440 56,1 6,1 17,5 40,0 34,4 44,6 28,4 27,3 44,3 Indirizzo socio-sanitario 8.450 90,7 18,8 53,1 62,0 12,0 70,4 1,1 29,1 69,8 Indirizzo meccanico 7.610 78,1 9,5 23,4 59,0 50,9 23,7 69,7 3,4 26,9 Indirizzo edile 5.510 28,3 7,3 13,3 17,6 25,6 55,2 97,0 0,6 2,5 Indirizzo amministrativo-commerciale 2.540 78,4 1,3 50,6 51,2 22,5 24,6 15,5 34,5 49,9 Indirizzo termoidraulico 2.180 89,4 47,8 53,8 82,8 40,7 46,0 99,4 0,0 0,5 Indirizzo elettrotecnico 1.860 80,5 23,5 39,6 54,5 43,2 16,7 87,9 1,3 10,8 Indirizzo cosmetica ed estetica 1.750 65,3 18,8 21,3 47,1 60,7 29,3 6,4 62,6 31,0 Indirizzo tessile, abbigliamento e moda 1.000 75,3 5,6 22,8 58,9 26,6 51,4 25,7 46,0 28,3 Indirizzo agrario-alimentare 650 72,4 6,1 20,1 64,2 42,2 31,8 39,0 30,3 30,7 Indirizzo legno, mobile e arredamento 520 50,9 7,9 15,0 29,6 34,0 13,6 78,5 3,5 18,0 Indirizzo informatico 300 92,9 9,8 42,8 71,0 56,6 14,1 37,7 23,6 38,7 Indirizzo telecomunicazioni 220 85,4 21,9 26,0 71,7 16,0 45,2 54,3 0,0 45,7 Indirizzo cartario-cartotecnico 150 75,9 33,8 49,0 27,6 54,5 30,3 53,1 11,7 35,2 Indirizzo artistico 140 91,0 1,4 24,3 68,1 20,8 34,0 34,0 3,5 62,5 Indirizzo linguistico 130 13,6 0,8 1,6 12,8 16,0 2,4 28,8 47,2 24,0 Indirizzo elettronico 90 78,7 2,2 36,0 41,6 38,2 42,7 53,9 13,5 32,6 Indirizzo stampa ed editoria 50 56,6 9,4 15,1 41,5 37,7 45,3 37,7 7,5 54,7 Indirizzo chimico 50 96,0 6,0 42,0 66,0 24,0 38,0 68,0 24,0 8,0 Altri indirizzi 90 67,0 2,3 22,7 48,9 37,5 53,4 61,4 1,1 37,5 Indirizzo non specifi cato 6.310 73,0 38,4 58,0 29,4 20,7 28,2 54,6 1,1 44,3 Nessuna formazione specifi ca 131.570 70,6 10,2 36,2 36,9 27,9 47,8 40,2 18,8 41,0 Sezione 5. Le assunzioni non stagionali previste dalle imprese nel 2012: titoli di studio dichiarati e livelli formativi equivalenti 135 Tavola 52 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 con titolo universitario per tipo di laurea e richiesta di formazione post-laurea, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domanda 2D.1-2D.5-2E-2E.1 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** Ulteriore formazione post-laurea (master o dottorato). TOTALE 406.820 58.890 25,0 4,3 42,7 8,3 32,3 INDUSTRIA 128.740 15.540 14,9 2,2 53,4 7,6 31,7 Industria in senso stretto 74.550 12.660 15,8 2,3 50,0 8,4 34,2 Estrazione di minerali 950 320 2,5 0,3 61,1 0,9 36,4 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 7.860 710 17,4 1,6 53,6 11,0 29,0 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 9.050 540 16,9 2,9 45,3 3,7 37,8 Industrie del legno e del mobile 4.220 320 28,6 4,4 46,7 9,8 24,8 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 2.500 310 12,4 2,9 44,1 5,2 43,5 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 4.040 1.630 26,2 1,1 49,1 9,7 24,7 Industrie della gomma e delle materie plastiche 2.870 340 24,2 5,0 42,5 10,0 33,3 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 2.970 300 26,8 1,7 49,2 5,4 24,1 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 14.330 1.490 15,1 1,8 44,1 5,5 40,8 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 14.360 3.880 9,1 1,2 56,6 8,4 34,3 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 7.440 2.270 15,4 3,9 43,3 8,5 41,3 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 2.970 490 24,4 7,7 52,7 21,2 22,8 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 990 80 12,8 2,6 60,3 0,0 26,9 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 6.210 1.040 13,8 2,2 64,6 6,8 21,6 Costruzioni 47.980 1.840 9,4 1,4 70,8 2,3 19,9 SERVIZI 278.080 43.350 28,7 5,1 38,9 8,6 32,5 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 5.540 230 30,6 3,1 46,7 4,4 22,7 Commercio all’ingrosso 15.690 1.570 20,1 1,5 46,9 5,9 32,9 Commercio al dettaglio 47.420 1.810 11,5 1,1 69,6 18,3 18,9 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 46.140 490 35,5 6,8 22,5 1,4 42,1 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 25.940 1.220 9,0 3,7 44,5 5,5 46,4 Servizi dei media e della comunicazione 3.590 1.410 17,7 6,2 32,8 7,7 49,5 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 11.460 5.280 17,1 1,6 30,0 4,9 53,0 Servizi avanzati di supporto alle imprese 17.730 7.830 20,6 2,0 44,9 9,4 34,5 Servizi fi nanziari e assicurativi 10.300 5.360 9,3 0,7 41,0 5,5 49,7 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 39.970 2.250 16,1 3,3 40,6 3,9 43,3 Istruzione e servizi formativi privati 6.280 4.050 17,9 4,1 68,6 25,9 13,5 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 27.070 8.620 67,9 11,8 16,3 5,4 15,8 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 13.590 1.490 47,5 20,0 36,5 3,5 15,9 Studi professionali 7.370 1.750 36,4 8,6 39,4 8,7 24,2 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 123.110 21.590 24,8 2,9 40,3 6,3 34,9 Nord Est 100.450 13.770 25,5 6,2 42,8 8,3 31,8 Centro 82.960 12.090 22,6 3,3 39,9 6,0 37,5 Sud e Isole 100.300 11.440 27,4 5,9 50,1 14,5 22,4 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 152.350 11.970 28,9 6,4 53,0 10,3 18,2 10-49 dipendenti 55.560 8.170 26,4 6,2 50,8 17,5 22,9 50-249 dipendenti 59.830 12.780 24,5 4,1 46,1 10,6 29,4 250-499 dipendenti 31.300 6.440 21,5 1,7 35,5 3,8 43,0 500 dipendenti e oltre 107.780 19.530 23,6 3,2 33,3 3,2 43,1 Assunzioni non stagionali (v.a.)* Assunzioni previste con titolo universitario Totale (v.a.)* di cui (distribuzione %) laurea breve (3 anni) laurea special. (5 anni) Indif- ferenteTotale di cui con post- laurea** Totale di cui con post- laurea** Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 136 Tavola 53 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 con titolo universitario per tipo di laurea e richiesta di formazione post-laurea, per indirizzo di studio Cfr. domanda 2D.1-2D.5-2E-2E.1 del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali (v.a.)* Assunzioni previste con titolo universitario di cui (distribuzione %) laurea breve (3 anni) laurea special. (5 anni) Indif- ferenteTotale di cui conpost-laurea** Totale di cui con post-laurea** TOTALE TITOLI UNIVERSITARI 58.890 25,0 4,3 42,7 8,3 32,3 Indirizzo economico 17.180 12,3 1,7 48,6 7,2 39,1 Indirizzo di ingegneria elettronica e dell'informazione 7.230 17,4 2,6 38,7 6,0 43,8 Indirizzo sanitario e paramedico 5.030 98,9 18,5 1,1 0,0 0,0 Indirizzo insegnamento e formazione 5.020 35,8 9,9 33,7 13,2 30,5 Indirizzo di ingegneria industriale 4.400 10,9 2,7 54,5 9,0 34,6 Altri indirizzi di ingegneria 2.810 7,9 2,6 49,5 4,5 42,6 Indirizzo chimico-farmaceutico 2.620 22,9 1,8 60,1 19,5 17,0 Indirizzo scientifi co, matematico e fi sico 1.820 47,9 0,7 21,7 4,6 30,4 Indirizzo linguistico, traduttori e interpreti 1.480 13,2 3,4 62,3 10,2 24,5 Indirizzo letterario, fi losofi co, storico e artistico 1.090 11,4 4,8 73,2 26,0 15,4 Indirizzo di ingegneria civile e ambientale 800 6,9 2,5 70,6 6,3 22,6 Indirizzo politico-sociale 760 52,4 6,3 16,5 4,0 31,1 Indirizzo architettura, urbanistico e territoriale 740 19,5 5,9 39,1 12,4 41,4 Indirizzo giuridico 560 15,7 3,2 59,6 15,9 24,6 Indirizzo psicologico 540 26,1 4,6 48,2 14,0 25,7 Indirizzo statistico 450 12,5 2,0 58,6 16,1 28,9 Indirizzo geo-biologico e biotecnologie 440 12,4 0,0 75,3 25,4 12,4 Indirizzo medico e odontoiatrico 410 0,0 0,0 100,0 52,9 0,0 Indirizzo agrario, agroalimentare e zootecnico 240 32,3 0,4 35,3 2,6 32,3 Indirizzo scienze motorie 180 24,2 0,0 55,6 2,2 20,2 Indirizzo non specifi cato 5.110 20,4 2,3 39,5 5,0 40,1 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** Ulteriore formazione post-laurea (master o dottorato). Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Sezione 5. Le assunzioni non stagionali previste dalle imprese nel 2012: titoli di studio dichiarati e livelli formativi equivalenti 137 Tavola 54 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 per richiesta di conoscenze linguistiche e informatiche, secondo l’indirizzo di studio segnalato e secondo l’indirizzo formativo equivalente, confronto con il 2011 Cfr. domande 2D.1-2D.5-2E-2H.1-2H.2 del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 * Valori assoluti arrotondati alle decine (alle centinaia per i livelli formativi equivalenti). I totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Indirizzo di studio segnalato dalle imprese Indir. form. equival. Assunzioni non stag. 2012 (v.a.)* ripartiz. x 1.000 richiesta conosc. lingue richiesta co- noscenza informatica come utilizzatore programm. Assunzioni non stag. 2011 (v.a.)* Assunzioni non stagionali* 2012 2011 TOTALE 406.820 1.000,0 21,8 39,9 3,3 595.160 406.800 595.200 Livello universitario 58.890 144,8 54,5 74,4 13,5 74.140 67.500 85.000 Indirizzo economico 17.180 42,2 59,3 98,3 0,8 22.010 20.600 26.300 Indirizzo di ingegneria elettronica e dell'informazione 7.230 17,8 72,9 32,9 66,3 9.090 7.700 9.300 Indirizzo sanitario e paramedico 5.030 12,4 9,9 52,2 0,0 6.940 5.300 7.500 Indirizzo insegnamento e formazione 5.020 12,3 17,4 56,0 0,4 4.640 5.000 4.600 Indirizzo di ingegneria industriale 4.400 10,8 77,7 83,7 15,3 6.090 5.100 7.100 Altri indirizzi di ingegneria 2.810 6,9 80,7 61,6 23,8 3.860 2.800 3.900 Indirizzo chimico-farmaceutico 2.620 6,4 50,4 96,4 2,3 3.810 2.600 3.900 Indirizzo scientifi co, matematico e fi sico 1.820 4,5 40,6 14,5 76,7 1.670 2.300 2.700 Indirizzo linguistico, traduttori e interpreti 1.480 3,6 95,2 89,0 0,7 1.720 1.500 1.900 Indirizzo letterario, fi losofi co, storico e artistico 1.090 2,7 54,1 59,1 0,0 430 1.500 900 Indirizzo di ingegneria civile e ambientale 800 2,0 71,9 99,0 0,0 1.910 1.000 2.400 Indirizzo politico-sociale 760 1,9 52,6 92,6 0,0 900 800 900 Indirizzo architettura, urbanistico e territoriale 740 1,8 53,8 93,7 1,5 760 800 900 Indirizzo giuridico 560 1,4 55,2 96,4 0,0 1.310 600 1.300 Indirizzo psicologico 540 1,3 22,2 68,2 0,0 600 500 600 Indirizzo statistico 450 1,1 60,2 91,1 5,1 600 400 600 Indirizzo geo-biologico e biotecnologie 440 1,1 55,1 88,8 5,3 680 400 700 Indirizzo medico e odontoiatrico 410 1,0 40,6 88,4 0,5 1.000 400 1.000 Indirizzo agrario, agroalimentare e zootecnico 240 0,6 42,1 93,6 0,9 240 200 300 Indirizzo scienze motorie 180 0,4 32,6 23,6 0,0 60 200 100 Indirizzo non specifi cato 5.110 12,6 56,8 87,2 2,5 5.840 7.600 8.100 Livello secondario e post-secondario 166.340 408,9 26,7 57,5 2,9 244.280 177.600 269.400 Indirizzo amministrativo-commerciale 39.860 98,0 33,8 93,4 1,0 68.220 37.500 65.300 Indirizzo meccanico 15.250 37,5 15,5 52,7 4,4 25.200 17.800 32.800 Indirizzo turistico-alberghiero 9.560 23,5 24,2 11,1 0,0 11.300 14.000 14.600 Indirizzo socio-sanitario 6.870 16,9 2,1 14,2 0,1 5.800 9.200 9.500 Indirizzo informatico 4.580 11,2 46,4 36,1 55,9 6.660 4.200 5.800 Indirizzo elettrotecnico 4.110 10,1 25,9 49,5 0,5 9.300 4.800 11.700 Indirizzo elettronico 2.800 6,9 39,0 60,9 24,3 4.210 2.500 4.200 Indirizzo generale (licei) 2.580 6,3 26,4 47,8 2,3 2.650 2.200 2.400 Indirizzo edile 2.440 6,0 18,6 81,1 0,6 4.830 5.400 10.200 Indirizzo agrario-alimentare 1.940 4,8 10,0 4,3 0,0 1.910 2.100 2.800 Indirizzo tessile, abbigliamento e moda 1.580 3,9 17,9 50,7 0,0 2.590 2.000 3.600 Indirizzo chimico 1.460 3,6 8,1 52,4 0,1 2.390 1.500 2.300 Indirizzo linguistico 1.450 3,6 76,2 80,6 0,2 2.910 1.500 3.400 Indirizzo termoidraulico 1.100 2,7 5,4 57,5 0,9 1.470 1.400 3.500 Indirizzo artistico 640 1,6 7,0 3,3 0,0 810 700 1.100 Indirizzo telecomunicazioni 600 1,5 52,9 70,4 25,5 410 600 500 Indirizzo aeronautico e nautico 550 1,4 76,3 69,7 0,0 560 500 500 Indirizzo legno, mobile e arredamento 380 0,9 8,2 36,5 0,0 1.160 700 1.500 Indirizzo stampa ed editoria 370 0,9 12,3 71,9 0,0 930 400 1.000 Indirizzo grafi co-pubblicitario 320 0,8 54,9 88,7 5,6 610 200 500 Indirizzo cartario-cartotecnico 260 0,6 2,7 32,4 0,4 520 300 500 Indirizzo orafo 230 0,6 0,4 0,9 0,0 80 300 200 Indirizzo biologico e biotecnologia 50 0,1 21,6 80,4 0,0 -- -- -- Indirizzo lavorazione vetro e ceramica -- -- -- -- -- 130 -- 200 Altri indirizzi -- -- -- -- -- -- -- 100 Indirizzo non specifi cato 67.340 165,5 26,6 51,5 0,4 89.610 67.800 91.200 Qualifi ca di formazione o diploma professionale 50.020 122,9 10,0 19,9 1,2 80.270 91.200 145.500 Indirizzo turistico-alberghiero 10.440 25,7 23,1 5,8 0,0 8.970 21.000 15.000 Indirizzo socio-sanitario 8.450 20,8 1,4 1,4 0,0 12.870 6.200 17.900 Indirizzo meccanico 7.610 18,7 6,1 48,5 6,0 16.160 16.400 24.000 Indirizzo edile 5.510 13,5 0,1 1,3 0,0 9.680 15.900 27.300 Indirizzo amministrativo-commerciale 2.540 6,2 47,3 71,3 0,5 6.340 7.300 8.900 Indirizzo termoidraulico 2.180 5,4 1,0 56,6 0,0 2.450 3.800 4.900 Indirizzo elettrotecnico 1.860 4,6 13,7 44,9 2,4 4.430 2.400 6.300 Indirizzo cosmetica ed estetica 1.750 4,3 0,0 0,0 0,0 3.740 1.400 3.300 Indirizzo tessile, abbigliamento e moda 1.000 2,5 4,6 31,6 0,0 2.360 2.900 5.600 Indirizzo agrario-alimentare 650 1,6 0,2 11,5 0,0 1.970 2.500 16.800 Indirizzo legno, mobile e arredamento 520 1,3 2,1 27,6 0,0 850 900 2.000 Indirizzo informatico 300 0,7 44,4 78,5 21,5 390 200 200 Indirizzo telecomunicazioni 220 0,5 5,0 86,3 1,8 60 -- 200 Indirizzo cartario-cartotecnico 150 0,4 0,0 62,8 0,0 180 200 300 Indirizzo artistico 140 0,4 9,7 30,6 4,9 460 100 800 Indirizzo linguistico 130 0,3 63,2 70,4 0,0 1.090 100 400 Indirizzo elettronico 90 0,2 7,9 60,7 9,0 630 100 600 Indirizzo stampa ed editoria 50 0,1 7,5 56,6 0,0 210 100 400 Indirizzo chimico 50 0,1 22,0 76,0 0,0 270 100 1.200 Indirizzo orafo -- -- -- -- -- 160 -- 100 Indirizzo lavorazione vetro e ceramica -- -- -- -- -- 90 100 200 Indirizzo aeronautico e nautico -- -- -- -- -- 80 -- 100 Indirizzo minerario -- -- -- -- -- -- -- 300 Altri indirizzi -- -- -- -- -- 70 -- 100 Indirizzo non specifi cato 6.310 15,5 3,3 4,4 0,3 6.750 9.300 8.600 Nessuna formazione specifi ca 131.570 323,4 5,3 9,8 0,1 196.470 70.500 95.300 SEZIONE 6 Le assunzioni non stagionali: le competenze richieste dalle imprese nel 2012 Nella presente sezione sono considerate le assunzioni non stagionali, con l’esclusione quindi delle assunzioni previste a tempo determinato destinate a svolgere attività e lavorazioni di carattere stagionale Sezione 6. Le assunzioni non stagionali: le competenze richieste dalle imprese nel 2012 141 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Tavola 55 - Competenze che le imprese ritengono molto importanti per lo svolgimento delle professioni richieste nel 2012, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale (quote % sul totale di segnalazioni di ciascuna competenza) Cfr. domande 2H del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assun- zioni non stagionali (v.a.)* capacità comu- nicativa scritta e orale abilità nel gestire rapporti con clienti capacità di lavo- rare in gruppo capacità direttive e di coordina- mento capa- cità di risolvere problemi capacità di lavora- re in au- tonomia abilità creative e d’idea- zione fl essibili- tà e adat- tamento TOTALE 406.820 37,3 42,3 53,1 13,1 41,5 46,2 12,6 50,5 INDUSTRIA 128.740 24,6 22,0 53,6 14,1 44,8 50,0 10,8 48,8 Industria in senso stretto 74.550 27,9 22,9 53,6 15,5 45,7 50,7 14,1 50,1 Estrazione di minerali 950 25,2 21,5 48,7 15,5 32,5 32,2 4,6 47,8 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 7.860 26,2 22,7 46,0 13,1 34,5 43,1 9,8 44,7 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 9.050 23,4 20,4 49,6 13,3 42,6 51,6 15,7 48,6 Industrie del legno e del mobile 4.220 25,0 23,1 49,6 13,0 45,2 53,3 15,5 41,6 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 2.500 35,3 24,6 53,7 15,3 49,8 50,5 15,7 49,6 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 4.040 38,5 30,3 60,4 17,4 50,6 53,9 11,7 58,1 Industrie della gomma e delle materie plastiche 2.870 26,0 15,7 49,9 14,5 37,3 49,0 9,4 45,9 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 2.970 23,1 21,1 44,7 12,4 38,3 44,0 12,5 41,8 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 14.330 24,6 15,2 55,5 16,1 45,4 51,9 12,9 50,0 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 14.360 29,8 25,0 60,5 18,1 51,5 51,1 14,9 52,5 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 7.440 34,3 31,7 54,6 15,3 51,4 53,9 20,8 56,5 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 2.970 27,9 34,0 52,9 20,2 56,8 59,1 11,9 57,5 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 990 24,3 21,2 45,5 8,7 40,9 52,7 21,1 48,6 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 6.210 27,8 19,7 51,8 9,2 38,3 34,7 9,5 46,3 Costruzioni 47.980 19,1 21,0 53,8 12,6 44,1 51,0 6,0 47,1 SERVIZI 278.080 43,2 51,7 52,9 12,7 39,9 44,5 13,3 51,3 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 5.540 41,2 47,9 46,8 20,4 56,7 54,4 15,8 53,2 Commercio all’ingrosso 15.690 53,6 57,1 52,0 19,4 52,0 51,4 17,1 53,0 Commercio al dettaglio 47.420 48,4 75,2 61,0 10,1 34,8 40,1 13,5 58,3 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 46.140 38,5 50,3 60,5 12,1 31,9 43,0 13,4 52,1 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 25.940 37,9 44,3 39,9 8,3 36,2 48,3 5,4 54,6 Servizi dei media e della comunicazione 3.590 49,5 52,6 62,7 20,5 57,2 61,2 23,5 60,5 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 11.460 41,8 48,3 62,1 21,6 57,2 55,4 16,2 54,3 Servizi avanzati di supporto alle imprese 17.730 46,2 48,3 54,7 14,6 51,8 47,4 16,0 46,9 Servizi fi nanziari e assicurativi 10.300 63,5 72,7 58,3 16,3 55,4 44,2 11,6 57,1 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 39.970 23,7 20,6 33,2 6,0 30,9 36,2 4,6 40,3 Istruzione e servizi formativi privati 6.280 64,4 52,4 63,7 27,8 51,0 54,2 43,7 51,9 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 27.070 48,9 55,3 59,5 12,3 43,6 43,6 13,8 46,4 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 13.590 46,7 53,1 50,6 14,4 33,8 38,6 24,5 46,9 Studi professionali 7.370 59,3 63,7 53,3 23,2 50,4 65,6 16,2 61,9 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 123.110 37,7 44,1 52,7 12,7 41,0 45,6 12,9 50,8 Nord Est 100.450 37,3 41,9 53,2 11,8 41,0 45,8 13,1 52,4 Centro 82.960 41,3 46,0 56,2 13,4 42,4 46,8 12,9 49,8 Sud e Isole 100.300 33,4 37,6 51,0 14,9 41,8 46,9 11,3 48,8 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 152.350 35,9 39,3 48,7 16,2 46,4 51,7 14,3 48,3 10-49 dipendenti 55.560 38,5 35,5 55,0 19,8 47,3 53,5 15,3 50,6 50-249 dipendenti 59.830 42,9 44,0 62,4 13,3 45,4 52,3 13,6 55,2 250-499 dipendenti 31.300 36,8 42,1 54,3 8,9 29,7 34,1 10,3 49,5 500 dipendenti e oltre 107.780 35,7 49,2 53,0 6,6 32,7 34,9 8,7 51,2 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 142 Tavola 55.1 - Rilevanza delle competenze che le imprese ritengono molto importanti rispetto alle competenze professionali specifiche (proprie del mestiere), per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domande 2D.1-2D.5-2H.3-2Hbis del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagionali 2012 (v.a.)* le competenze richieste sono, rispetto a quelle specifi che (val. %) più importanti ugualmente importanti meno importanti TOTALE 406.820 13,8 74,7 11,5 INDUSTRIA 128.740 10,2 75,8 13,9 Industria in senso stretto 74.550 10,3 77,1 12,6 Estrazione di minerali 950 15,8 66,8 17,5 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 7.860 10,7 79,7 9,6 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 9.050 10,8 71,7 17,5 Industrie del legno e del mobile 4.220 11,2 76,0 12,8 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 2.500 10,7 79,2 10,1 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 4.040 8,3 84,1 7,5 Industrie della gomma e delle materie plastiche 2.870 9,2 79,1 11,7 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 2.970 12,3 75,0 12,7 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 14.330 13,1 71,8 15,1 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 14.360 7,9 81,7 10,4 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 7.440 7,2 82,0 10,8 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 2.970 11,9 71,5 16,6 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 990 11,0 78,0 11,0 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 6.210 7,7 83,2 9,1 Costruzioni 47.980 10,4 72,9 16,6 SERVIZI 278.080 15,5 74,1 10,4 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 5.540 13,2 77,0 9,7 Commercio all’ingrosso 15.690 18,4 75,0 6,6 Commercio al dettaglio 47.420 21,5 73,4 5,1 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 46.140 17,0 71,4 11,6 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 25.940 11,8 74,1 14,2 Servizi dei media e della comunicazione 3.590 14,3 79,1 6,6 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 11.460 13,2 75,9 10,9 Servizi avanzati di supporto alle imprese 17.730 10,2 79,2 10,6 Servizi fi nanziari e assicurativi 10.300 14,1 79,5 6,4 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 39.970 15,2 73,5 11,3 Istruzione e servizi formativi privati 6.280 12,2 80,1 7,7 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 27.070 10,0 74,4 15,6 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 13.590 15,0 70,5 14,5 Studi professionali 7.370 19,5 71,4 9,0 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 123.110 13,1 75,5 11,4 Nord Est 100.450 15,6 72,7 11,7 Centro 82.960 14,6 74,9 10,5 Sud e Isole 100.300 12,2 75,5 12,3 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 152.350 13,6 74,1 12,3 10-49 dipendenti 55.560 12,1 76,2 11,7 50-249 dipendenti 59.830 10,4 78,8 10,7 250-499 dipendenti 31.300 11,5 75,4 13,1 500 dipendenti e oltre 107.780 17,5 72,2 10,2 Sezione 6. Le assunzioni non stagionali: le competenze richieste dalle imprese nel 2012 143 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Tavola 56 - Competenze che le imprese ritengono molto importanti per grandi gruppi professionali e professioni più richieste nel 2012 in ciascun gruppo (quote % sul totale di segnalazioni di ciascuna competenza) Cfr. domande 2D.1-2D.5-2H.3 del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagionali (v.a.)* capacità comu- nicativa scritta e orale abilità nel gestire rapporti con clienti capacità di lavo- rare in gruppo capacità direttive e di coordina- mento TOTALE 406.820 37,3 42,3 53,1 13,1 1. Dirigenti 1.420 78,5 72,5 73,6 80,4 1231 Dirigenti del dipartimento fi nanza e amministrazione 290 79,1 61,0 70,7 84,7 1233 Dirigenti del dipartimento vendite e commercializzazione 250 85,0 85,0 76,3 87,0 1237 Dirigenti del dipartimento ricerca e sviluppo 240 87,8 66,0 91,2 60,9 1224 Dirigenti generali di aziende nel commercio 220 69,1 85,5 40,0 86,4 Altre professioni 420 73,9 69,8 81,5 81,5 2. Professioni intellettuali, scientifi che e di elevata specializzazione 31.190 57,3 55,7 72,8 27,4 2114 Analisti e progettisti di software 5.270 44,6 34,0 82,5 23,5 2642 Professori di scuola pre–primaria 2.890 60,8 65,8 73,2 28,6 2515 Specialisti nei rapporti con il mercato 2.560 74,0 79,8 66,2 38,6 2211 Ingegneri energetici e meccanici 2.530 39,0 30,3 73,7 29,2 2514 Specialisti in contabilità e problemi fi nanziari 2.220 44,9 75,9 77,4 21,2 2651 Specialisti nell’educazione e nella formazione di soggetti diversamente abili 1.830 81,2 78,9 68,7 16,7 2632 Professori di scuola secondaria superiore 1.260 77,0 53,5 78,3 35,4 2531 Specialisti in scienze economiche 1.200 70,6 74,1 80,5 19,9 2315 Farmacisti 1.010 79,4 85,7 63,4 22,2 2217 Ingegneri industriali e gestionali 960 55,0 55,1 74,7 41,9 2214 Ingegneri elettronici e in telecomunicazioni 910 46,7 53,9 84,9 26,0 2112 Chimici e professioni assimilate 870 55,8 57,6 53,8 16,1 2216 Ingegneri civili e professioni assimilate 810 41,7 30,8 54,6 36,3 2213 Ingegneri elettrotecnici 620 30,3 47,6 51,3 13,9 2512 Specialisti della gestione e del controllo nelle imprese private 610 74,3 60,3 72,6 64,9 2552 Registi, direttori artistici, attori, sceneggiatori e scenografi 550 62,1 34,5 91,2 5,4 2641 Professori di scuola primaria 480 77,0 54,2 68,8 40,2 2513 Specialisti di gestione e sviluppo del personale e dell’organizzazione del lavoro 440 78,7 61,9 66,9 25,9 2655 Insegnanti di discipline artistiche e letterarie 380 91,9 70,4 86,6 64,4 2551 Pittori, scultori, disegnatori e restauratori di beni culturali 380 26,2 35,7 53,4 21,7 Altre professioni 3.420 54,4 51,5 67,5 25,4 3. Professioni tecniche 55.790 53,0 54,5 58,2 22,5 3312 Contabili e professioni assimilate 10.750 49,1 51,3 51,1 18,9 3334 Tecnici della vendita e della distribuzione 7.750 69,1 76,9 52,0 23,8 3212 Professioni sanitarie riabilitative 3.560 74,1 74,7 73,3 25,3 3211 Professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche 3.530 53,0 63,2 63,9 15,0 3122 Tecnici esperti in applicazioni 3.000 36,7 40,2 55,2 15,5 3137 Disegnatori industriali e professioni assimilate 2.460 35,0 19,0 61,7 17,3 3335 Tecnici del marketing 2.200 70,9 62,8 64,9 36,2 3121 Tecnici programmatori 1.830 34,6 32,1 59,1 22,9 3153 Tecnici della produzione manifatturiera 1.450 32,6 20,7 59,0 28,6 3341 Spedizionieri e tecnici della distribuzione 1.360 40,1 66,7 62,2 18,6 3152 Tecnici della gestione di cantieri edili 1.240 37,5 34,2 54,5 47,8 3315 Tecnici dell’organizzazione e della gestione dei fattori produttivi 1.200 49,4 33,0 68,5 39,4 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 144 3322 Tecnici del lavoro bancario 1.100 64,5 67,0 83,1 14,3 3131 Tecnici meccanici 1.000 37,7 27,5 65,3 47,7 3134 Tecnici elettronici 950 38,2 51,9 56,0 12,1 3172 Operatori di apparecchi per la ripresa e la produzione audio-video 940 65,0 57,4 61,6 19,3 3346 Rappresentanti di commercio 870 81,4 85,8 37,2 21,1 3214 Professioni tecnico sanitarie - area tecnico assistenziale 770 57,8 72,0 43,4 19,7 3323 Agenti assicurativi 650 72,9 81,7 61,5 36,2 3321 Tecnici della gestione fi nanziaria 570 82,3 77,9 64,8 18,9 3164 Tecnici dell’organizzazione del traffi co ferroviario 500 0,0 50,7 50,7 0,0 3142 Tecnici dell’esercizio di reti idriche ed energetiche 460 63,6 34,3 73,5 2,8 3182 Tecnici della sicurezza sul lavoro 440 75,0 57,9 67,6 61,3 3452 Tecnici del reinserimento e dell’integrazione sociale 360 73,4 37,4 83,0 10,4 3133 Elettrotecnici 350 30,9 24,3 46,0 8,3 3126 Tecnici per la trasmissione radio-televisiva e per le telecomunicazioni 340 14,6 26,9 72,5 0,0 3331 Approvvigionatori e responsabili acquisti 330 74,8 76,9 77,5 32,0 3112 Tecnici chimici 320 28,1 25,0 63,6 23,5 3183 Tecnici del controllo e della bonifi ca ambientale 310 36,9 29,7 40,2 32,0 3141 Tecnici della conduzione di impianti produttivi in continuo 280 9,2 5,7 39,4 7,8 Altre professioni 4.950 50,6 54,2 56,5 23,4 4. Professioni esecutive nel lavoro d’uffi cio 57.800 50,5 53,3 45,6 15,2 4112 Addetti agli affari generali 13.350 43,9 45,5 43,7 16,7 4312 Addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate 11.210 20,6 29,4 47,6 19,0 4111 Addetti a funzioni di segreteria 9.160 60,3 58,5 46,1 22,4 4122 Addetti all’immissione dati 4.070 28,8 31,8 36,7 8,8 4211 Addetti agli sportelli assicurativi, bancari e di altri intermediari fi nanziari 3.480 69,3 89,1 56,6 10,6 4224 Addetti all’informazione nei Call Center (senza funzioni di vendita) 2.940 92,1 76,8 40,4 2,7 4221 Addetti all’accoglienza e all’informazione nelle imprese e negli enti pubblici 2.920 67,7 70,5 55,4 16,6 4413 Addetti allo smistamento e al recapito della posta 2.030 99,5 98,5 0,2 0,0 4412 Addetti al controllo della documentazione di viaggio 1.350 92,2 92,9 90,6 6,1 4215 Addetti alla vendita di biglietti 1.110 69,7 92,1 37,3 13,5 Altre professioni 6.200 51,3 50,3 49,3 13,4 5. Professioni qualifi cate nelle attività commerciali e nei servizi 108.600 47,0 65,6 59,9 9,4 5122 Commessi delle vendite al minuto 42.410 54,0 82,6 62,7 6,6 5223 Camerieri e professioni assimilate 12.790 55,8 62,3 57,9 13,0 5222 Addetti alla preparazione, alla cottura e alla distribuzione di cibi 9.650 22,9 62,5 88,4 3,0 5443 Addetti all’assistenza personale 9.330 41,5 52,3 53,9 3,9 5221 Cuochi in alberghi e ristoranti 9.110 28,7 26,1 50,1 19,0 5224 Baristi e professioni assimilate 5.520 60,6 71,1 52,9 13,7 5311 Professioni qualifi cate nei servizi sanitari e sociali 4.720 40,7 48,9 53,7 9,4 5486 Guardie private di sicurezza 3.300 9,7 27,2 25,0 7,5 5431 Acconciatori 2.710 54,7 59,4 51,0 16,3 5121 Commessi delle vendite all’ingrosso 1.670 57,5 69,7 63,8 6,0 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. (segue) Tavola 56 - Competenze che le imprese ritengono molto importanti per grandi gruppi professionali e professioni più richieste nel 2012 in ciascun gruppo (quote % sul totale di segnalazioni di ciascuna competenza) Cfr. domande 2D.1-2D.5-2H.3 del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagionali (v.a.)* capacità comu- nicativa scritta e orale abilità nel gestire rapporti con clienti capacità di lavo- rare in gruppo capacità direttive e di coordina- mento Sezione 6. Le assunzioni non stagionali: le competenze richieste dalle imprese nel 2012 145 5134 Addetti all’informazione e all’assistenza dei clienti 1.420 72,3 74,1 69,8 10,3 Altre professioni 5.980 55,3 66,6 53,9 21,0 6. Artigiani, operai specializzati e agricoltori 61.930 15,6 15,0 54,6 11,8 6121 Muratori in pietra, mattoni, refrattari 11.930 14,6 6,9 61,2 5,5 6136 Idraulici e posatori di tubazioni idrauliche e di gas 5.480 11,7 29,8 51,2 17,9 6123 Carpentieri e falegnami nell’edilizia (esclusi i parchettisti) 3.500 1,4 9,4 71,1 19,7 6223 Attrezzisti di macchine utensili e professioni assimilate 3.440 17,2 4,8 50,7 11,8 6241 Installatori e riparatori di apparati elettrici ed elettromeccanici 3.310 16,8 13,9 46,1 9,2 6233 Meccanici e montatori di macchinari industriali e assimilati 3.040 12,1 17,2 53,4 10,6 6214 Montatori di carpenteria metallica 2.630 12,6 11,0 57,6 11,6 6231 Meccanici artigianali, riparatori e manutentori di automobili e professioni assimilate 2.500 25,2 27,3 54,3 12,1 6137 Elettricisti nelle costruzioni civili e professioni assimilate 2.310 24,5 36,3 51,1 27,3 6212 Saldatori e tagliatori a fi amma 1.420 11,5 3,1 43,6 16,7 6533 Sarti e tagliatori artigianali, modellisti e cappellai 1.230 10,4 2,4 40,3 10,5 6512 Panettieri e pastai artigianali 1.230 16,0 14,1 47,8 11,1 6127 Montatori di manufatti prefabbricati e di preformati 1.130 17,6 3,0 45,2 0,4 6511 Macellai, pesciaioli e professioni assimilate 1.110 9,8 6,8 49,6 1,7 6141 Pittori, stuccatori, laccatori e decoratori 1.010 13,4 54,3 89,0 0,5 6151 Operai addetti ai servizi di igiene e pulizia 1.000 40,5 27,2 32,2 5,9 6513 Pasticcieri, gelatai e conservieri artigianali 990 25,2 25,4 54,5 42,8 6331 Artigiani delle lavorazioni artistiche del legno e di materiali assimilati 900 20,1 17,4 48,5 8,1 6542 Artigiani e operai specializzati delle calzature e assimilati 890 3,4 1,2 62,0 11,4 6245 Installatori di linee elettriche, riparatori e cavisti 880 40,4 3,7 91,6 10,7 6218 Lastroferratori 770 8,4 13,7 46,6 1,3 6537 Artigiani e addetti alle tintolavanderie 770 1,2 3,4 33,6 2,6 6235 Meccanici e montatori di apparecchi industriali termici, idraulici e di condizionamento 680 36,4 59,8 32,6 0,9 6221 Fabbri, lingottai e operatori di presse per forgiare 620 26,8 22,9 78,0 24,6 6522 Falegnami e attrezzisti di macchine per la lavorazione del legno 530 13,7 14,7 51,1 12,2 6122 Muratori in cemento armato 500 0,2 1,0 54,5 31,1 6132 Pavimentatori e posatori di rivestimenti 500 68,3 66,5 87,9 20,8 6543 Valigiai, borsettieri e professioni assimilate 500 16,0 0,2 66,1 20,4 6541 Conciatori di pelli e di pellicce 450 12,1 1,3 33,3 14,6 6134 Installatori di impianti di isolamento e insonorizzazione 440 1,6 0,7 31,2 0,9 6237 Verniciatori artigianali ed industriali 430 25,9 7,9 73,8 7,9 6342 Stampatori offset e alla rotativa 400 22,7 9,6 57,1 5,8 6217 Specialisti di saldatura elettrica e a norme ASME 340 34,1 0,3 52,1 12,9 6112 Tagliatori di pietre, scalpellini e marmisti 330 13,9 8,1 39,8 2,7 6536 Tappezzieri e materassai 320 31,8 21,9 46,3 11,4 6551 Macchinisti e attrezzisti di scena 320 0,0 12,3 12,3 0,0 6315 Costruttori di strumenti ottici e lenti 320 0,3 0,3 5,0 0,0 6515 Artigiani e operai specializzati delle lavorazioni artigianali casearie 250 4,0 0,4 51,8 33,6 Altre professioni 3.560 14,5 17,5 52,4 14,4 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. (segue) Tavola 56 - Competenze che le imprese ritengono molto importanti per grandi gruppi professionali e professioni più richieste nel 2012 in ciascun gruppo (quote % sul totale di segnalazioni di ciascuna competenza) Cfr. domande 2D.1-2D.5-2H.3 del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagionali (v.a.)* capacità comu- nicativa scritta e orale abilità nel gestire rapporti con clienti capacità di lavo- rare in gruppo capacità direttive e di coordina- mento Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 146 7. Conduttori di impianti e operai di macchinari fi ssi e mobili 34.280 15,1 16,6 41,1 8,3 7423 Conduttori di mezzi pesanti e camion 7.880 16,8 31,5 26,7 8,7 7441 Conduttori di macchinari per il movimento terra 3.530 4,4 2,9 52,6 11,5 7421 Autisti di taxi, conduttori di automobili, furgoni e altri veicoli 2.260 36,5 33,1 32,8 14,5 7171 Operatori di catene di montaggio automatizzate 2.130 18,2 2,5 47,5 17,3 7422 Conduttori di autobus, di tram e di fi lobus 1.830 18,3 49,0 16,3 3,0 7281 Operai addetti a macchine confezionatrici di prodotti industriali 1.680 11,8 2,7 44,2 4,4 7271 Assemblatori in serie di parti di macchine 1.470 15,6 11,6 57,5 6,5 7233 Conduttori di macchinari per la fabbricazione di articoli in plastica e assimilati 1.100 14,4 0,4 56,7 13,1 7451 Marinai di coperta 800 36,6 51,9 19,0 1,2 7211 Operai addetti a macchine utensili automatiche e semiautomatiche industriali 760 10,1 2,7 56,8 14,5 7263 Operai addetti a macchinari per confezioni di abbigliamento in stoffa e assimilati 730 3,1 1,9 30,0 2,2 7153 Operatori di macchinari per la fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica 660 5,6 2,7 67,2 7,6 7329 Conduttori di macchinari per la produzione di pasticceria e prodotti da forno 620 1,6 0,0 9,5 0,6 7273 Assemblatori e cablatori di apparecchiature elettroniche e di telecomunicazioni 620 10,6 3,9 45,8 4,4 7412 Operatori di verifi ca, circolazione e formazione treni 600 0,0 27,3 72,8 0,0 7262 Operai addetti a telai meccanici per la tessitura e la maglieria 540 7,2 0,6 47,3 2,2 7411 Conduttori di convogli ferroviari 540 0,2 15,2 31,6 0,2 7272 Assemblatori e cablatori di apparecchiature elettriche 450 17,7 19,3 56,8 14,0 7152 Operatori di macchinari e di impianti per la chimica di base e la chimica fi ne 440 7,9 2,0 50,0 0,2 7444 Conduttori di carrelli elevatori 420 56,5 9,8 65,3 0,0 7162 Operatori impianti recupero e riciclaggio rifi uti e trattamento e distribuzione acque 400 2,7 3,2 62,8 7,2 7261 Operai addetti a macchinari per la fi latura e la bobinatura 380 5,8 0,0 57,0 7,3 7121 Fonditori, operatori di altoforno, di convertitori e di forni di raffi nazione 360 19,8 0,3 43,4 14,8 7143 Operatori di impianti per la fabbricazione della carta 280 38,4 6,7 66,9 0,7 7267 Addetti a macchinari per la produzione in serie di calzature 260 13,6 0,0 68,6 3,4 7232 Conduttori di macchinari per la fabbricazione di altri articoli in gomma 260 7,6 5,3 32,3 3,8 Altre professioni 3.260 11,9 7,6 48,1 8,3 8. Professioni non qualifi cate 55.810 14,5 11,4 37,0 3,7 8143 Personale non qualifi cato ai servizi di pulizia di uffi ci ed esercizi commerciali 31.460 10,6 10,1 28,6 2,4 8131 Facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati 5.910 27,8 16,6 45,5 3,6 8421 Manovali e personale non qualifi cato dell’edilizia civile e professioni assimilate 4.730 15,3 2,0 70,2 7,6 8431 Personale non qualifi cato delle attività industriali e professioni assimilate 3.710 16,3 4,7 49,2 8,4 8142 Personale non qualifi cato nei servizi di ristorazione 3.080 14,0 9,6 39,4 1,2 8145 Operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifi uti 1.890 11,7 10,4 36,3 2,4 Altre professioni 5.030 22,0 28,9 38,1 6,3 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. (segue) Tavola 56 - Competenze che le imprese ritengono molto importanti per grandi gruppi professionali e professioni più richieste nel 2012 in ciascun gruppo (quote % sul totale di segnalazioni di ciascuna competenza) Cfr. domande 2D.1-2D.5-2H.3 del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagionali (v.a.)* capacità comu- nicativa scritta e orale abilità nel gestire rapporti con clienti capacità di lavo- rare in gruppo capacità direttive e di coordina- mento Sezione 6. Le assunzioni non stagionali: le competenze richieste dalle imprese nel 2012 147 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Tavola 56bis - Competenze che le imprese ritengono molto importanti per grandi gruppi professionali e professioni più richieste nel 2012 in ciascun gruppo (quote % sul totale di segnalazioni di ciascuna competenza) Cfr. domande 2D.1-2D.5-2H.3 del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali (v.a.)* capacità di risolvere problemi capacità di lavorare in autonomia abilità creative e d’ideazione fl essibilità e adattamento TOTALE 406.820 41,5 46,2 12,6 50,5 1. Dirigenti 1.420 77,3 69,0 33,8 57,1 1231 Dirigenti del dipartimento fi nanza e amministrazione 290 84,3 74,9 27,5 54,0 1233 Dirigenti del dipartimento vendite e commercializzazione 250 79,4 71,1 35,6 65,2 1237 Dirigenti del dipartimento ricerca e sviluppo 240 81,9 71,0 52,5 63,4 1224 Dirigenti generali di aziende nel commercio 220 55,9 44,5 23,6 25,5 Altre professioni 420 79,8 75,3 31,8 67,2 2. Professioni intellettuali, scientifi che e di elevata specializzazione 31.190 63,6 55,7 35,0 59,9 2114 Analisti e progettisti di software 5.270 78,0 68,0 22,1 65,4 2642 Professori di scuola pre–primaria 2.890 51,0 46,4 55,4 57,4 2515 Specialisti nei rapporti con il mercato 2.560 67,2 58,1 25,9 65,2 2211 Ingegneri energetici e meccanici 2.530 64,9 48,9 37,9 51,9 2514 Specialisti in contabilità e problemi fi nanziari 2.220 67,3 41,7 26,3 56,8 2651 Specialisti nell’educazione e nella formazione di soggetti diversamente abili 1.830 67,9 69,8 48,1 79,9 2632 Professori di scuola secondaria superiore 1.260 55,8 63,8 45,8 52,9 2531 Specialisti in scienze economiche 1.200 64,7 43,6 20,9 57,9 2315 Farmacisti 1.010 59,8 55,2 15,0 58,0 2217 Ingegneri industriali e gestionali 960 73,5 55,2 25,0 50,2 2214 Ingegneri elettronici e in telecomunicazioni 910 82,3 48,9 43,3 59,4 2112 Chimici e professioni assimilate 870 62,0 75,8 28,4 73,3 2216 Ingegneri civili e professioni assimilate 810 53,2 51,6 24,0 48,0 2213 Ingegneri elettrotecnici 620 74,7 68,9 53,7 66,3 2512 Specialisti della gestione e del controllo nelle imprese private 610 79,7 69,5 40,7 60,7 2552 Registi, direttori artistici, attori, sceneggiatori e scenografi 550 16,1 15,9 94,4 63,0 2641 Professori di scuola primaria 480 60,0 61,1 66,9 63,8 2513 Specialisti di gestione e sviluppo del personale e dell’organizzazione del lavoro 440 39,2 39,9 8,8 51,5 2655 Insegnanti di discipline artistiche e letterarie 380 79,1 81,7 69,6 70,7 2551 Pittori, scultori, disegnatori e restauratori di beni culturali 380 48,9 57,1 68,8 65,9 Altre professioni 3.420 48,5 48,7 29,9 50,0 3. Professioni tecniche 55.790 56,5 55,2 21,8 55,7 3312 Contabili e professioni assimilate 10.750 54,2 58,3 12,0 56,8 3334 Tecnici della vendita e della distribuzione 7.750 64,2 66,0 22,8 59,0 3212 Professioni sanitarie riabilitative 3.560 57,9 57,3 36,3 59,0 3211 Professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche 3.530 51,3 41,0 4,2 32,1 3122 Tecnici esperti in applicazioni 3.000 58,0 57,9 20,1 47,9 3137 Disegnatori industriali e professioni assimilate 2.460 57,2 57,9 42,9 53,5 3335 Tecnici del marketing 2.200 62,1 64,6 52,9 61,3 3121 Tecnici programmatori 1.830 59,5 61,4 30,3 60,0 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 148 3153 Tecnici della produzione manifatturiera 1.450 52,3 47,7 9,7 40,6 3341 Spedizionieri e tecnici della distribuzione 1.360 46,2 42,8 10,5 63,2 3152 Tecnici della gestione di cantieri edili 1.240 59,2 48,8 18,7 54,9 3315 Tecnici dell’organizzazione e della gestione dei fattori produttivi 1.200 70,9 61,2 16,9 55,0 3322 Tecnici del lavoro bancario 1.100 66,0 35,5 34,6 62,0 3131 Tecnici meccanici 1.000 72,1 54,5 11,0 50,1 3134 Tecnici elettronici 950 57,4 59,1 20,1 63,4 3172 Operatori di apparecchi per la ripresa e la produzione audio-video 940 65,5 58,8 26,5 79,0 3346 Rappresentanti di commercio 870 37,2 50,6 45,8 73,1 3214 Professioni tecnico sanitarie - area tecnico assistenziale 770 34,1 30,5 7,1 46,3 3323 Agenti assicurativi 650 58,9 53,2 29,2 52,1 3321 Tecnici della gestione fi nanziaria 570 52,2 50,4 16,1 72,2 3164 Tecnici dell’organizzazione del traffi co ferroviario 500 50,7 50,7 0,0 100,0 3142 Tecnici dell’esercizio di reti idriche ed energetiche 460 57,3 45,0 22,4 75,0 3182 Tecnici della sicurezza sul lavoro 440 77,0 68,2 32,4 64,4 3452 Tecnici del reinserimento e dell’integrazione sociale 360 62,4 48,6 53,6 51,9 3133 Elettrotecnici 350 46,3 36,0 6,0 31,4 3126 Tecnici per la trasmissione radio-televisiva e per le telecomunicazioni 340 34,3 34,0 9,6 63,0 3331 Approvvigionatori e responsabili acquisti 330 67,7 71,1 31,4 52,0 3112 Tecnici chimici 320 46,6 45,7 18,8 47,2 3183 Tecnici del controllo e della bonifi ca ambientale 310 43,5 31,4 16,0 45,1 3141 Tecnici della conduzione di impianti produttivi in continuo 280 35,5 8,5 3,9 37,9 Altre professioni 4.950 49,1 51,6 24,3 54,7 4. Professioni esecutive nel lavoro d’uffi cio 57.800 47,0 50,7 5,9 54,4 4112 Addetti agli affari generali 13.350 47,9 47,0 9,2 52,2 4312 Addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate 11.210 50,1 46,6 2,2 57,0 4111 Addetti a funzioni di segreteria 9.160 44,9 55,8 6,8 56,1 4122 Addetti all’immissione dati 4.070 29,4 33,7 3,0 35,8 4211 Addetti agli sportelli assicurativi, bancari e di altri intermediari fi nanziari 3.480 48,6 39,1 2,1 53,2 4224 Addetti all’informazione nei Call Center (senza funzioni di vendita) 2.940 68,9 47,0 10,9 58,1 4221 Addetti all’accoglienza e all’informazione nelle imprese e negli enti pubblici 2.920 53,1 52,4 12,2 55,5 4413 Addetti allo smistamento e al recapito della posta 2.030 1,1 99,0 0,0 98,8 4412 Addetti al controllo della documentazione di viaggio 1.350 88,0 89,9 0,0 92,7 4215 Addetti alla vendita di biglietti 1.110 40,4 72,1 0,8 9,9 Altre professioni 6.200 47,4 49,0 7,3 47,2 5. Professioni qualifi cate nelle attività commerciali e nei servizi 108.600 32,4 39,4 13,7 52,1 5122 Commessi delle vendite al minuto 42.410 31,1 37,4 14,6 56,5 5223 Camerieri e professioni assimilate 12.790 40,9 46,5 10,4 42,8 5222 Addetti alla preparazione, alla cottura e alla distribuzione di cibi 9.650 8,7 30,4 9,4 70,9 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 (segue) Tavola 56bis - Competenze che le imprese ritengono molto importanti per grandi gruppi professionali e professioni più richieste nel 2012 in ciascun gruppo (quote % sul totale di segnalazioni di ciascuna competenza) Cfr. domande 2D.1-2D.5-2H.3 del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali (v.a.)* capacità di risolvere problemi capacità di lavorare in autonomia abilità creative e d’ideazione fl essibilità e adattamento Sezione 6. Le assunzioni non stagionali: le competenze richieste dalle imprese nel 2012 149 5443 Addetti all’assistenza personale 9.330 38,3 43,1 7,6 47,5 5221 Cuochi in alberghi e ristoranti 9.110 38,9 42,6 26,0 44,8 5224 Baristi e professioni assimilate 5.520 31,9 49,6 14,3 57,5 5311 Professioni qualifi cate nei servizi sanitari e sociali 4.720 39,1 32,5 5,2 38,8 5486 Guardie private di sicurezza 3.300 20,5 18,7 3,1 36,8 5431 Acconciatori 2.710 30,2 42,3 42,3 52,0 5121 Commessi delle vendite all’ingrosso 1.670 27,5 30,8 12,5 24,4 5134 Addetti all’informazione e all’assistenza dei clienti 1.420 53,8 52,7 4,4 65,0 Altre professioni 5.980 41,3 47,8 13,2 47,0 6. Artigiani, operai specializzati e agricoltori 61.930 45,4 50,0 10,5 46,4 6121 Muratori in pietra, mattoni, refrattari 11.930 46,4 52,9 6,8 43,5 6136 Idraulici e posatori di tubazioni idrauliche e di gas 5.480 57,2 52,1 4,1 42,4 6123 Carpentieri e falegnami nell’edilizia (esclusi i parchettisti) 3.500 40,0 44,5 4,8 34,7 6223 Attrezzisti di macchine utensili e professioni assimilate 3.440 45,8 55,3 11,2 51,2 6241 Installatori e riparatori di apparati elettrici ed elettromeccanici 3.310 39,4 40,2 5,8 63,0 6233 Meccanici e montatori di macchinari industriali e assimilati 3.040 49,8 53,0 8,4 52,6 6214 Montatori di carpenteria metallica 2.630 43,0 49,0 5,6 37,9 6231 Meccanici artigianali, riparatori e manutentori di automobili e professioni assimilate 2.500 63,4 61,4 12,5 50,1 6137 Elettricisti nelle costruzioni civili e professioni assimilate 2.310 53,1 59,3 16,8 71,2 6212 Saldatori e tagliatori a fi amma 1.420 42,1 45,2 19,6 41,3 6533 Sarti e tagliatori artigianali, modellisti e cappellai 1.230 43,2 47,9 31,1 46,9 6512 Panettieri e pastai artigianali 1.230 24,0 37,8 18,5 38,0 6127 Montatori di manufatti prefabbricati e di preformati 1.130 21,2 17,8 22,3 45,7 6511 Macellai, pesciaioli e professioni assimilate 1.110 15,9 24,0 1,6 35,7 6141 Pittori, stuccatori, laccatori e decoratori 1.010 45,4 88,8 11,7 46,9 6151 Operai addetti ai servizi di igiene e pulizia 1.000 21,5 28,6 2,7 29,8 6513 Pasticcieri, gelatai e conservieri artigianali 990 44,4 55,1 41,1 40,8 6331 Artigiani delle lavorazioni artistiche del legno e di materiali assimilati 900 49,7 63,5 31,2 36,7 6542 Artigiani e operai specializzati delle calzature e assimilati 890 34,0 46,6 19,8 35,8 6245 Installatori di linee elettriche, riparatori e cavisti 880 80,4 38,4 8,8 87,9 6218 Lastroferratori 770 27,9 42,2 7,1 41,7 6537 Artigiani e addetti alle tintolavanderie 770 13,2 26,2 0,4 24,1 6235 Meccanici e montatori di apparecchi industriali termici, idraulici e di condizionamento 680 59,3 52,3 0,9 68,4 6221 Fabbri, lingottai e operatori di presse per forgiare 620 44,3 37,5 13,7 43,3 6522 Falegnami e attrezzisti di macchine per la lavorazione del legno 530 51,9 53,4 19,0 32,9 6122 Muratori in cemento armato 500 13,6 56,1 13,6 45,3 6132 Pavimentatori e posatori di rivestimenti 500 85,5 68,5 0,2 2,2 6543 Valigiai, borsettieri e professioni assimilate 500 60,4 71,9 34,1 64,4 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 (segue) Tavola 56bis - Competenze che le imprese ritengono molto importanti per grandi gruppi professionali e professioni più richieste nel 2012 in ciascun gruppo (quote % sul totale di segnalazioni di ciascuna competenza) Cfr. domande 2D.1-2D.5-2H.3 del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali (v.a.)* capacità di risolvere problemi capacità di lavorare in autonomia abilità creative e d’ideazione fl essibilità e adattamento Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 150 7. Conduttori di impianti e operai di macchinari fi ssi e mobili 34.280 33,9 44,7 5,0 48,1 7423 Conduttori di mezzi pesanti e camion 7.880 29,8 46,3 3,5 42,8 7441 Conduttori di macchinari per il movimento terra 3.530 50,8 71,1 0,7 44,7 7421 Autisti di taxi, conduttori di automobili, furgoni e altri veicoli 2.260 50,3 46,1 13,2 43,1 7171 Operatori di catene di montaggio automatizzate 2.130 39,6 46,7 3,8 56,6 7422 Conduttori di autobus, di tram e di fi lobus 1.830 20,7 39,7 1,0 56,7 7281 Operai addetti a macchine confezionatrici di prodotti industriali 1.680 23,0 32,8 1,7 46,2 7271 Assemblatori in serie di parti di macchine 1.470 40,7 44,4 6,2 56,3 7233 Conduttori di macchinari per la fabbricazione di articoli in plastica e assimilati 1.100 28,2 50,6 6,1 52,0 7451 Marinai di coperta 800 13,6 2,7 0,1 32,2 7211 Operai addetti a macchine utensili automatiche e semiautomatiche industriali 760 45,0 56,3 14,1 56,9 7263 Operai addetti a macchinari per confezioni di abbigliamento in stoffa e assimilati 730 27,0 41,7 4,0 48,0 7153 Operatori di macchinari per la fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica 660 41,0 48,1 2,3 60,8 7329 Conduttori di macchinari per la produzione di pasticceria e prodotti da forno 620 11,5 51,9 8,2 56,5 7273 Assemblatori e cablatori di apparecchiature elettroniche e di telecomunicazioni 620 34,6 40,1 6,3 54,1 7412 Operatori di verifi ca, circolazione e formazione treni 600 37,1 48,8 0,0 36,4 7262 Operai addetti a telai meccanici per la tessitura e la maglieria 540 19,0 46,2 3,1 36,3 7411 Conduttori di convogli ferroviari 540 47,0 19,5 27,3 99,6 7272 Assemblatori e cablatori di apparecchiature elettriche 450 36,1 29,5 13,3 43,9 7152 Operatori di macchinari e di impianti per la chimica di base e la chimica fi ne 440 28,5 33,7 0,2 60,0 7444 Conduttori di carrelli elevatori 420 12,7 20,3 0,0 50,5 7162 Operatori impianti recupero e riciclaggio rifi uti e trattamento e distribuzione acque 400 17,6 15,9 5,2 20,3 7261 Operai addetti a macchinari per la fi latura e la bobinatura 380 42,0 43,8 0,0 47,8 7121 Fonditori, operatori di altoforno, di convertitori e di forni di raffi nazione 360 16,5 25,3 1,4 59,9 7143 Operatori di impianti per la fabbricazione della carta 280 59,5 35,9 7,4 53,2 7267 Addetti a macchinari per la produzione in serie di calzature 260 32,2 73,1 9,5 44,7 7232 Conduttori di macchinari per la fabbricazione di altri articoli in gomma 260 21,7 30,4 6,1 36,5 Altre professioni 3.260 34,1 39,9 8,4 47,7 8. Professioni non qualifi cate 55.810 25,4 36,9 1,9 38,8 8143 Personale non qualifi cato ai servizi di pulizia di uffi ci ed esercizi commerciali 31.460 23,5 36,4 1,3 36,4 8131 Facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati 5.910 27,2 40,1 3,5 51,2 8421 Manovali e personale non qualifi cato dell’edilizia civile e professioni assimilate 4.730 25,0 44,0 1,5 42,9 8431 Personale non qualifi cato delle attività industriali e professioni assimilate 3.710 46,1 45,8 5,9 40,5 8142 Personale non qualifi cato nei servizi di ristorazione 3.080 25,3 26,4 1,5 34,7 8145 Operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifi uti 1.890 19,3 26,7 2,2 34,1 Altre professioni 5.030 22,5 33,5 1,4 38,2 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 (segue) Tavola 56bis - Competenze che le imprese ritengono molto importanti per grandi gruppi professionali e professioni più richieste nel 2012 in ciascun gruppo (quote % sul totale di segnalazioni di ciascuna competenza) Cfr. domande 2D.1-2D.5-2H.3 del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali (v.a.)* capacità di risolvere problemi capacità di lavorare in autonomia abilità creative e d’ideazione fl essibilità e adattamento Sezione 6. Le assunzioni non stagionali: le competenze richieste dalle imprese nel 2012 151 Tavola 56.1 - Rilevanza delle competenze che le imprese ritengono molto importanti rispetto alle competenze professionali specifiche (proprie del mestiere) per grandi gruppi professionali e professioni più richieste nel 2012 in ciascun gruppo Cfr. domande 2D.1-2D.5-2H.3-2Hbis del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagionali (v.a.)* le competenze richieste sono, rispetto a quelle specifi che (val. %) più importanti ugualmente importanti meno importanti TOTALE 406.820 13,8 74,7 11,5 1. Dirigenti 1.420 9,9 82,7 7,3 1231 Dirigenti del dipartimento fi nanza e amministrazione 290 6,3 89,9 3,8 1233 Dirigenti del dipartimento vendite e commercializzazione 250 10,3 85,4 4,3 1237 Dirigenti del dipartimento ricerca e sviluppo 240 11,8 87,0 1,3 1224 Dirigenti generali di aziende nel commercio 220 1,4 68,2 30,5 Altre professioni 420 15,7 81,5 2,9 2. Professioni intellettuali, scientifi che e di elevata specializzazione 31.190 11,1 78,3 10,6 2114 Analisti e progettisti di software 5.270 6,4 71,7 21,9 2642 Professori di scuola pre–primaria 2.890 17,6 79,4 3,0 2515 Specialisti nei rapporti con il mercato 2.560 22,1 74,3 3,6 2211 Ingegneri energetici e meccanici 2.530 8,9 86,8 4,3 2514 Specialisti in contabilità e problemi fi nanziari 2.220 23,0 64,2 12,8 2651 Specialisti nell’educazione e nella formazione di soggetti diversamente abili 1.830 10,0 81,8 8,2 2632 Professori di scuola secondaria superiore 1.260 4,7 81,3 14,1 2531 Specialisti in scienze economiche 1.200 4,6 88,1 7,3 2315 Farmacisti 1.010 6,3 81,7 12,0 2217 Ingegneri industriali e gestionali 960 16,1 80,8 3,0 2214 Ingegneri elettronici e in telecomunicazioni 910 13,6 79,6 6,8 2112 Chimici e professioni assimilate 870 5,4 88,7 5,9 2216 Ingegneri civili e professioni assimilate 810 1,7 82,9 15,3 2213 Ingegneri elettrotecnici 620 5,6 92,5 1,9 2512 Specialisti della gestione e del controllo nelle imprese private 610 10,3 85,6 4,1 2552 Registi, direttori artistici, attori, sceneggiatori e scenografi 550 8,5 58,8 32,7 2641 Professori di scuola primaria 480 1,9 98,1 0,0 2513 Specialisti di gestione e sviluppo del personale e dell’organizzazione del lavoro 440 17,7 82,1 0,2 2655 Insegnanti di discipline artistiche e letterarie 380 10,2 89,8 0,0 2551 Pittori, scultori, disegnatori e restauratori di beni culturali 380 10,3 78,8 10,8 Altre professioni 3.420 9,0 75,8 15,3 3. Professioni tecniche 55.790 13,4 77,0 9,6 3312 Contabili e professioni assimilate 10.750 20,9 68,3 10,8 3334 Tecnici della vendita e della distribuzione 7.750 13,4 82,4 4,2 3212 Professioni sanitarie riabilitative 3.560 17,0 62,1 20,9 3211 Professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche 3.530 2,1 81,6 16,3 3122 Tecnici esperti in applicazioni 3.000 11,5 76,0 12,5 3137 Disegnatori industriali e professioni assimilate 2.460 7,7 86,0 6,3 3335 Tecnici del marketing 2.200 25,3 74,0 0,7 3121 Tecnici programmatori 1.830 15,6 62,2 22,2 3153 Tecnici della produzione manifatturiera 1.450 8,1 81,4 10,4 3341 Spedizionieri e tecnici della distribuzione 1.360 10,7 87,2 2,1 3152 Tecnici della gestione di cantieri edili 1.240 7,4 79,9 12,6 3315 Tecnici dell’organizzazione e della gestione dei fattori produttivi 1.200 10,2 83,1 6,7 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 152 3322 Tecnici del lavoro bancario 1.100 8,9 87,5 3,6 3131 Tecnici meccanici 1.000 14,8 75,4 9,8 3134 Tecnici elettronici 950 9,5 76,2 14,3 3172 Operatori di apparecchi per la ripresa e la produzione audio-video 940 7,9 86,7 5,4 3346 Rappresentanti di commercio 870 8,7 89,0 2,3 3214 Professioni tecnico sanitarie - area tecnico assistenziale 770 16,6 79,6 3,8 3323 Agenti assicurativi 650 33,2 56,4 10,4 3321 Tecnici della gestione fi nanziaria 570 23,4 70,1 6,5 3164 Tecnici dell’organizzazione del traffi co ferroviario 500 0,0 100,0 0,0 3142 Tecnici dell’esercizio di reti idriche ed energetiche 460 1,5 98,3 0,2 3182 Tecnici della sicurezza sul lavoro 440 7,4 89,9 2,7 3452 Tecnici del reinserimento e dell’integrazione sociale 360 5,2 90,4 4,4 3133 Elettrotecnici 350 0,9 95,7 3,4 3126 Tecnici per la trasmissione radio-televisiva e per le telecomunicazioni 340 15,2 83,3 1,5 3331 Approvvigionatori e responsabili acquisti 330 10,2 83,7 6,2 3112 Tecnici chimici 320 4,9 89,2 5,9 3183 Tecnici del controllo e della bonifi ca ambientale 310 16,7 67,6 15,7 3141 Tecnici della conduzione di impianti produttivi in continuo 280 2,1 46,8 51,1 Altre professioni 4.950 9,7 81,2 9,1 4. Professioni esecutive nel lavoro d’uffi cio 57.800 13,2 80,0 6,9 4112 Addetti agli affari generali 13.350 7,5 84,4 8,1 4312 Addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate 11.210 10,8 80,6 8,6 4111 Addetti a funzioni di segreteria 9.160 22,4 71,9 5,7 4122 Addetti all’immissione dati 4.070 12,3 79,4 8,3 4211 Addetti agli sportelli assicurativi, bancari e di altri intermediari fi nanziari 3.480 13,0 85,9 1,1 4224 Addetti all’informazione nei Call Center (senza funzioni di vendita) 2.940 9,9 89,7 0,3 4221 Addetti all’accoglienza e all’informazione nelle imprese e negli enti pubblici 2.920 14,7 79,6 5,7 4413 Addetti allo smistamento e al recapito della posta 2.030 0,0 99,0 1,0 4412 Addetti al controllo della documentazione di viaggio 1.350 57,2 42,6 0,1 4215 Addetti alla vendita di biglietti 1.110 19,3 44,5 36,2 Altre professioni 6.200 11,0 82,0 6,9 5. Professioni qualifi cate nelle attività commerciali e nei servizi 108.600 19,4 72,7 7,9 5122 Commessi delle vendite al minuto 42.410 23,9 72,0 4,2 5223 Camerieri e professioni assimilate 12.790 15,4 75,6 9,0 5222 Addetti alla preparazione, alla cottura e alla distribuzione di cibi 9.650 28,5 66,1 5,3 5443 Addetti all’assistenza personale 9.330 13,7 74,7 11,6 5221 Cuochi in alberghi e ristoranti 9.110 14,2 73,1 12,7 5224 Baristi e professioni assimilate 5.520 13,3 79,3 7,4 5311 Professioni qualifi cate nei servizi sanitari e sociali 4.720 3,6 67,4 29,0 5486 Guardie private di sicurezza 3.300 14,3 76,6 9,1 5431 Acconciatori 2.710 15,3 74,7 10,0 5121 Commessi delle vendite all’ingrosso 1.670 16,6 79,1 4,3 (segue) Tavola 56.1 - Rilevanza delle competenze che le imprese ritengono molto importanti rispetto alle competenze professionali specifiche (proprie del mestiere) per grandi gruppi professionali e professioni più richieste nel 2012 in ciascun gruppo Cfr. domande 2D.1-2D.5-2H.3-2Hbis del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagionali (v.a.)* le competenze richieste sono, rispetto a quelle specifi che (val. %) più importanti ugualmente importanti meno importanti Sezione 6. Le assunzioni non stagionali: le competenze richieste dalle imprese nel 2012 153 5134 Addetti all’informazione e all’assistenza dei clienti 1.420 19,2 74,2 6,5 Altre professioni 5.980 21,5 71,6 6,9 6. Artigiani, operai specializzati e agricoltori 61.930 9,8 73,5 16,6 6121 Muratori in pietra, mattoni, refrattari 11.930 10,5 73,7 15,8 6136 Idraulici e posatori di tubazioni idrauliche e di gas 5.480 16,9 71,9 11,2 6123 Carpentieri e falegnami nell’edilizia (esclusi i parchettisti) 3.500 7,5 78,8 13,6 6223 Attrezzisti di macchine utensili e professioni assimilate 3.440 9,5 72,8 17,7 6241 Installatori e riparatori di apparati elettrici ed elettromeccanici 3.310 5,2 82,0 12,8 6233 Meccanici e montatori di macchinari industriali e assimilati 3.040 7,0 78,9 14,1 6214 Montatori di carpenteria metallica 2.630 10,1 72,0 17,9 6231 Meccanici artigianali, riparatori e manutentori di automobili e professioni assimilate 2.500 7,8 74,7 17,5 6137 Elettricisti nelle costruzioni civili e professioni assimilate 2.310 3,6 93,7 2,7 6212 Saldatori e tagliatori a fi amma 1.420 8,9 70,7 20,4 6533 Sarti e tagliatori artigianali, modellisti e cappellai 1.230 10,2 73,1 16,7 6512 Panettieri e pastai artigianali 1.230 15,2 78,4 6,4 6127 Montatori di manufatti prefabbricati e di preformati 1.130 0,4 55,3 44,3 6511 Macellai, pesciaioli e professioni assimilate 1.110 7,2 72,1 20,7 6141 Pittori, stuccatori, laccatori e decoratori 1.010 0,4 54,6 45,0 6151 Operai addetti ai servizi di igiene e pulizia 1.000 1,3 64,9 33,8 6513 Pasticcieri, gelatai e conservieri artigianali 990 10,3 79,3 10,5 6331 Artigiani delle lavorazioni artistiche del legno e di materiali assimilati 900 15,3 75,7 9,0 6542 Artigiani e operai specializzati delle calzature e assimilati 890 9,4 68,2 22,4 6245 Installatori di linee elettriche, riparatori e cavisti 880 16,7 67,5 15,9 6218 Lastroferratori 770 8,3 79,8 11,9 6537 Artigiani e addetti alle tintolavanderie 770 6,5 75,7 17,8 6235 Meccanici e montatori di apparecchi industriali termici, idraulici e di condizionamento 680 13,1 68,6 18,4 6221 Fabbri, lingottai e operatori di presse per forgiare 620 42,0 47,7 10,3 6522 Falegnami e attrezzisti di macchine per la lavorazione del legno 530 6,2 63,5 30,3 6122 Muratori in cemento armato 500 28,7 32,1 39,1 6132 Pavimentatori e posatori di rivestimenti 500 0,4 80,2 19,4 6543 Valigiai, borsettieri e professioni assimilate 500 16,0 58,8 25,3 6541 Conciatori di pelli e di pellicce 450 2,0 65,8 32,2 6134 Installatori di impianti di isolamento e insonorizzazione 440 34,6 34,9 30,5 6237 Verniciatori artigianali ed industriali 430 5,4 82,2 12,4 6342 Stampatori offset e alla rotativa 400 5,1 74,7 20,2 6217 Specialisti di saldatura elettrica e a norme ASME 340 7,9 76,2 15,9 6112 Tagliatori di pietre, scalpellini e marmisti 330 24,7 71,1 4,2 6536 Tappezzieri e materassai 320 10,5 63,3 26,2 6551 Macchinisti e attrezzisti di scena 320 0,0 92,1 7,9 6315 Costruttori di strumenti ottici e lenti 320 13,6 79,8 6,6 6515 Artigiani e operai specializzati delle lavorazioni artigianali casearie 250 5,9 91,3 2,8 Altre professioni 3.560 7,3 74,0 18,7 (segue) Tavola 56.1 - Rilevanza delle competenze che le imprese ritengono molto importanti rispetto alle competenze professionali specifiche (proprie del mestiere) per grandi gruppi professionali e professioni più richieste nel 2012 in ciascun gruppo Cfr. domande 2D.1-2D.5-2H.3-2Hbis del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagionali (v.a.)* le competenze richieste sono, rispetto a quelle specifi che (val. %) più importanti ugualmente importanti meno importanti Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 154 7. Conduttori di impianti e operai di macchinari fi ssi e mobili 34.280 7,5 73,8 18,7 7423 Conduttori di mezzi pesanti e camion 7.880 6,3 70,1 23,6 7441 Conduttori di macchinari per il movimento terra 3.530 5,5 58,7 35,8 7421 Autisti di taxi, conduttori di automobili, furgoni e altri veicoli 2.260 6,5 75,4 18,1 7171 Operatori di catene di montaggio automatizzate 2.130 1,2 93,0 5,8 7422 Conduttori di autobus, di tram e di fi lobus 1.830 7,0 63,3 29,7 7281 Operai addetti a macchine confezionatrici di prodotti industriali 1.680 10,0 78,6 11,5 7271 Assemblatori in serie di parti di macchine 1.470 5,2 79,7 15,1 7233 Conduttori di macchinari per la fabbricazione di articoli in plastica e assimilati 1.100 13,1 74,2 12,7 7451 Marinai di coperta 800 26,4 66,3 7,3 7211 Operai addetti a macchine utensili automatiche e semiautomatiche industriali 760 22,9 65,7 11,4 7263 Operai addetti a macchinari per confezioni di abbigliamento in stoffa e assimilati 730 15,4 49,2 35,4 7153 Operatori di macchinari per la fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica 660 7,6 80,0 12,4 7329 Conduttori di macchinari per la produzione di pasticceria e prodotti da forno 620 1,9 94,2 3,9 7273 Assemblatori e cablatori di apparecchiature elettroniche e di telecomunicazioni 620 8,3 79,5 12,2 7412 Operatori di verifi ca, circolazione e formazione treni 600 0,0 100,0 0,0 7262 Operai addetti a telai meccanici per la tessitura e la maglieria 540 4,4 68,9 26,7 7411 Conduttori di convogli ferroviari 540 0,0 100,0 0,0 7272 Assemblatori e cablatori di apparecchiature elettriche 450 2,2 84,9 12,9 7152 Operatori di macchinari e di impianti per la chimica di base e la chimica fi ne 440 6,6 88,7 4,8 7444 Conduttori di carrelli elevatori 420 0,0 83,0 17,0 7162 Operatori impianti recupero e riciclaggio rifi uti e trattamento e distribuzione acque 400 6,5 77,9 15,6 7261 Operai addetti a macchinari per la fi latura e la bobinatura 380 34,6 57,2 8,1 7121 Fonditori, operatori di altoforno, di convertitori e di forni di raffi nazione 360 17,0 76,4 6,6 7143 Operatori di impianti per la fabbricazione della carta 280 6,3 86,3 7,4 7267 Addetti a macchinari per la produzione in serie di calzature 260 4,5 73,1 22,3 7232 Conduttori di macchinari per la fabbricazione di altri articoli in gomma 260 6,1 63,1 30,8 Altre professioni 3.260 7,5 77,0 15,5 8. Professioni non qualifi cate 55.810 14,0 70,3 15,7 8143 Personale non qualifi cato ai servizi di pulizia di uffi ci ed esercizi commerciali 31.460 16,3 69,0 14,7 8131 Facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati 5.910 19,9 67,6 12,5 8421 Manovali e personale non qualifi cato dell’edilizia civile e professioni assimilate 4.730 6,8 70,5 22,7 8431 Personale non qualifi cato delle attività industriali e professioni assimilate 3.710 5,0 64,2 30,8 8142 Personale non qualifi cato nei servizi di ristorazione 3.080 8,1 78,5 13,4 8145 Operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifi uti 1.890 12,0 77,7 10,3 Altre professioni 5.030 10,0 78,5 11,5 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 (segue) Tavola 56.1 - Rilevanza delle competenze che le imprese ritengono molto importanti rispetto alle competenze professionali specifiche (proprie del mestiere) per grandi gruppi professionali e professioni più richieste nel 2012 in ciascun gruppo Cfr. domande 2D.1-2D.5-2H.3-2Hbis del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali (v.a.)* le competenze richieste sono, rispetto a quelle specifi che (val. %) più importanti ugualmente importanti meno importanti Sezione 6. Le assunzioni non stagionali: le competenze richieste dalle imprese nel 2012 155 Tavola 57 - Competenze che le imprese ritengono molto importanti per lo svolgimento delle professioni richieste nel 2012, per indirizzo di studio segnalato Cfr. domande 2D.1-2D.5-2H.3 del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assun- zioni non stagionali (v.a.)* capacità comu- nicativa scritta e orale abilità nel gestire rapporti con clienti capacità di lavo- rare in gruppo capacità direttive e di coordina- mento capa- cità di risolvere problemi capacità di lavora- re in au- tonomia abilità creative e d’idea- zione fl essibili- tà e adat- tamento TOTALE 406.820 37,3 42,3 53,1 13,1 41,5 46,2 12,6 50,5 Livello universitario 58.890 57,1 58,1 65,8 25,2 60,8 53,6 25,5 57,2 Indirizzo economico 17.180 57,4 65,1 62,7 22,4 58,7 47,0 20,6 59,1 Indirizzo di ingegneria elettronica e dell’informazione 7.230 42,6 46,3 72,1 26,0 70,3 57,7 27,4 61,3 Indirizzo sanitario e paramedico 5.030 50,7 62,4 60,4 16,3 47,1 42,7 7,8 37,0 Indirizzo insegnamento e formazione 5.020 76,8 72,6 77,9 29,9 65,6 57,7 51,2 64,6 Indirizzo di ingegneria industriale 4.400 48,4 38,5 71,2 31,0 67,2 59,3 35,1 58,7 Altri indirizzi di ingegneria 2.810 48,6 57,7 73,6 27,0 67,4 62,7 22,8 63,4 Indirizzo chimico-farmaceutico 2.620 62,1 60,4 59,9 20,4 59,0 61,8 20,1 58,8 Indirizzo scientifi co, matematico e fi sico 1.820 69,7 26,3 83,5 9,5 79,6 69,9 16,6 69,5 Indirizzo linguistico, traduttori e interpreti 1.480 59,6 64,6 54,8 42,8 58,0 47,6 24,0 47,8 Indirizzo letterario, fi losofi co, storico e artistico 1.090 56,9 48,5 62,6 31,6 49,0 55,0 44,5 54,5 Indirizzo di ingegneria civile e ambientale 800 41,4 32,5 54,1 33,2 54,1 52,9 21,9 45,0 Indirizzo politico-sociale 760 65,9 57,9 53,7 20,9 61,8 65,7 19,6 63,5 Indirizzo architettura, urbanistico e territoriale 740 34,1 38,0 39,8 24,9 56,2 47,3 39,0 51,1 Indirizzo giuridico 560 72,7 61,6 57,3 31,1 61,1 52,9 12,9 38,9 Indirizzo psicologico 540 93,0 80,2 70,1 26,6 67,5 81,1 45,3 77,1 Indirizzo statistico 450 60,9 57,0 68,7 28,6 51,2 40,5 27,7 54,8 Indirizzo geo-biologico e biotecnologie 440 40,0 25,2 63,6 14,0 42,6 58,8 22,9 56,3 Indirizzo medico e odontoiatrico 410 72,5 72,2 70,0 48,6 61,4 71,5 8,0 56,5 Indirizzo agrario, agroalimentare e zootecnico 240 49,4 44,3 67,2 18,7 51,5 65,5 7,2 68,1 Altri indirizzi 180 -- -- -- -- -- -- -- -- Indirizzo non specifi cato 5.110 66,4 65,5 59,3 31,0 56,1 53,8 27,1 53,4 Livello secondario e post-secondario 166.340 45,1 50,7 54,4 14,7 44,3 48,5 14,5 51,9 Indirizzo amministrativo-commerciale 39.860 51,2 54,6 46,3 18,8 48,1 51,2 10,8 51,3 Indirizzo meccanico 15.250 19,9 22,6 54,4 16,8 48,2 53,7 11,0 53,7 Indirizzo turistico-alberghiero 9.560 45,0 53,0 53,9 13,4 37,0 43,6 21,6 52,0 Indirizzo socio-sanitario 6.870 48,3 61,3 68,6 7,5 41,0 44,4 10,9 54,3 Indirizzo informatico 4.580 27,4 31,6 51,1 17,4 51,3 50,5 15,9 44,2 Indirizzo elettrotecnico 4.110 31,6 36,5 55,7 15,6 58,6 51,3 9,2 63,0 Indirizzo elettronico 2.800 32,0 30,8 45,8 9,8 48,4 51,8 11,9 49,1 Indirizzo generale (licei) 2.580 61,9 63,6 63,2 17,4 47,0 53,7 44,1 59,9 Indirizzo edile 2.440 44,0 36,8 54,5 36,4 60,5 55,6 21,9 51,2 Indirizzo agrario-alimentare 1.940 24,5 26,7 61,1 25,3 37,2 55,8 38,3 49,6 Indirizzo tessile, abbigliamento e moda 1.580 35,6 35,9 62,9 19,6 48,1 56,1 26,3 58,7 Indirizzo chimico 1.460 13,1 4,8 51,2 12,4 40,3 45,5 5,4 51,6 Indirizzo linguistico 1.450 72,9 84,4 50,0 12,0 44,4 57,4 8,4 38,3 Indirizzo termoidraulico 1.100 16,5 40,6 44,4 9,8 31,1 46,8 5,7 50,1 Indirizzo artistico 640 22,9 44,9 91,0 5,0 19,4 12,9 81,6 25,3 Indirizzo telecomunicazioni 600 16,3 49,8 54,6 8,2 28,1 50,1 31,9 67,4 Indirizzo aeronautico e nautico 550 30,3 47,6 53,3 9,2 59,8 45,5 17,0 51,4 Indirizzo legno, mobile e arredamento 380 13,5 4,5 72,0 5,0 58,2 69,3 34,4 36,5 Indirizzo stampa ed editoria 370 58,7 75,4 65,3 7,1 27,9 36,9 21,9 54,6 Indirizzo grafi co-pubblicitario 320 37,3 24,1 55,2 15,7 56,7 40,4 36,4 50,2 Indirizzo cartario-cartotecnico 260 33,2 17,6 61,7 5,9 56,6 54,3 22,7 60,2 Indirizzo orafo 230 2,6 3,4 91,0 1,3 12,8 10,7 6,8 10,7 Altri indirizzi 100 -- -- -- -- -- -- -- -- Indirizzo non specifi cato 67.340 51,1 58,4 57,1 11,9 41,0 46,0 14,2 51,7 Qualifi ca di formazione o diploma professionale 50.020 31,5 33,1 44,7 11,1 35,6 42,2 8,5 46,8 Indirizzo turistico-alberghiero 10.440 33,3 42,3 54,1 14,0 25,9 39,6 12,5 45,0 Indirizzo socio-sanitario 8.450 36,8 43,2 40,0 6,3 37,1 34,5 6,4 40,6 Indirizzo meccanico 7.610 14,1 8,6 37,1 7,2 49,3 37,5 6,1 51,3 Indirizzo edile 5.510 15,4 10,8 58,8 12,0 35,5 51,9 3,4 27,1 Indirizzo amministrativo-commerciale 2.540 59,9 65,2 60,9 32,0 52,0 57,8 3,6 61,7 Indirizzo termoidraulico 2.180 6,9 30,3 24,9 6,3 32,3 17,6 4,5 34,7 Indirizzo elettrotecnico 1.860 30,6 15,3 71,2 8,8 52,9 47,6 16,5 67,7 Indirizzo cosmetica ed estetica 1.750 59,6 63,1 51,9 17,3 27,8 36,0 30,0 50,9 Indirizzo tessile, abbigliamento e moda 1.000 15,1 1,0 50,6 8,8 38,0 42,4 13,5 41,1 Indirizzo agrario-alimentare 650 25,8 16,1 50,8 14,6 32,4 28,6 12,0 41,2 Indirizzo legno, mobile e arredamento 520 15,7 20,3 48,8 10,2 62,0 59,7 30,1 48,8 Indirizzo informatico 300 58,2 56,2 49,5 6,1 57,6 37,4 8,1 54,2 Indirizzo telecomunicazioni 220 53,4 52,5 22,8 45,7 58,9 60,7 46,1 43,4 Altri indirizzi 690 28,0 22,8 53,6 19,3 48,6 41,5 20,9 53,3 Indirizzo non specifi cato 6.310 49,3 45,3 20,7 7,5 19,1 56,1 1,5 61,2 Nessuna formazione specifi ca 131.570 20,8 28,2 49,2 6,6 31,5 41,5 5,8 47,1 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 156 Tavola 57.1 - Rilevanza delle competenze che le imprese nel 2012 ritengono molto importanti rispetto alle competenze professionali specifiche (proprie del mestiere), per indirizzo di studio segnalato Cfr. domande 2D.1-2D.5-2H.3-2Hbis del questionario di rilevazione Assunzioni non stagionali (v.a.)* le competenze richieste sono, rispetto a quelle specifi che (val. %) più importanti ugualmente importanti meno importanti * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 TOTALE 406.820 13,8 74,7 11,5 Livello universitario 58.890 10,3 80,4 9,3 Indirizzo economico 17.180 12,2 81,7 6,1 Indirizzo di ingegneria elettronica e dell’informazione 7.230 8,7 84,1 7,2 Indirizzo sanitario e paramedico 5.030 5,7 77,0 17,3 Indirizzo insegnamento e formazione 5.020 9,9 76,9 13,1 Indirizzo di ingegneria industriale 4.400 8,5 86,7 4,7 Altri indirizzi di ingegneria 2.810 9,7 88,2 2,1 Indirizzo chimico-farmaceutico 2.620 5,1 84,5 10,4 Indirizzo scientifi co, matematico e fi sico 1.820 3,5 44,8 51,6 Indirizzo linguistico, traduttori e interpreti 1.480 22,7 76,9 0,5 Indirizzo letterario, fi losofi co, storico e artistico 1.090 2,3 76,1 21,6 Indirizzo di ingegneria civile e ambientale 800 5,4 75,7 18,9 Indirizzo politico-sociale 760 42,1 48,7 9,3 Indirizzo architettura, urbanistico e territoriale 740 12,4 81,3 6,3 Indirizzo giuridico 560 12,0 78,8 9,3 Indirizzo psicologico 540 26,2 73,8 -- Indirizzo statistico 450 15,2 73,2 11,6 Indirizzo geo-biologico e biotecnologie 440 7,3 87,6 5,0 Indirizzo medico e odontoiatrico 410 8,5 87,7 3,9 Indirizzo agrario, agroalimentare e zootecnico 240 4,3 90,6 5,1 Altri indirizzi 180 -- -- -- Indirizzo non specifi cato 5.110 9,8 85,7 4,5 Livello secondario e post-secondario 166.340 15,9 76,1 8,0 Indirizzo amministrativo-commerciale 39.860 16,4 75,8 7,8 Indirizzo meccanico 15.250 7,4 81,5 11,1 Indirizzo turistico-alberghiero 9.560 22,4 67,4 10,2 Indirizzo socio-sanitario 6.870 11,9 82,6 5,4 Indirizzo informatico 4.580 10,0 76,2 13,7 Indirizzo elettrotecnico 4.110 6,0 86,6 7,4 Indirizzo elettronico 2.800 11,4 78,2 10,4 Indirizzo generale (licei) 2.580 19,1 77,7 3,1 Indirizzo edile 2.440 11,6 79,0 9,4 Indirizzo agrario-alimentare 1.940 12,4 79,8 7,7 Indirizzo tessile, abbigliamento e moda 1.580 21,4 68,0 10,6 Indirizzo chimico 1.460 7,6 81,9 10,5 Indirizzo linguistico 1.450 6,2 72,7 21,1 Indirizzo termoidraulico 1.100 24,8 69,7 5,5 Indirizzo artistico 640 5,3 63,0 31,7 Indirizzo telecomunicazioni 600 9,0 80,5 10,5 Indirizzo aeronautico e nautico 550 2,9 91,8 5,3 Indirizzo legno, mobile e arredamento 380 44,7 52,1 3,2 Indirizzo stampa ed editoria 370 6,3 72,1 21,6 Indirizzo grafi co-pubblicitario 320 14,1 72,7 13,2 Indirizzo cartario-cartotecnico 260 1,2 87,9 10,9 Indirizzo orafo 230 76,9 15,4 7,7 Altri indirizzi 100 -- -- -- Indirizzo non specifi cato 67.340 18,5 75,1 6,4 Qualifi ca di formazione o diploma professionale 50.020 11,4 73,7 14,9 Indirizzo turistico-alberghiero 10.440 11,0 78,7 10,3 Indirizzo socio-sanitario 8.450 13,1 60,8 26,0 Indirizzo meccanico 7.610 7,7 77,4 14,9 Indirizzo edile 5.510 4,4 79,2 16,3 Indirizzo amministrativo-commerciale 2.540 12,0 75,3 12,7 Indirizzo termoidraulico 2.180 36,7 37,7 25,5 Indirizzo elettrotecnico 1.860 10,7 81,9 7,5 Indirizzo cosmetica ed estetica 1.750 16,9 77,9 5,2 Indirizzo tessile, abbigliamento e moda 1.000 12,3 65,9 21,8 Indirizzo agrario-alimentare 650 13,8 79,4 6,8 Indirizzo legno, mobile e arredamento 520 3,8 77,7 18,4 Indirizzo informatico 300 46,8 51,9 1,3 Indirizzo telecomunicazioni 220 13,2 85,8 0,9 Altri indirizzi 690 10,8 72,9 16,3 Indirizzo non specifi cato 6.310 8,8 82,7 8,5 Nessuna formazione specifi ca 131.570 13,6 70,7 15,7 SEZIONE 7 Le assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale previste nel 2012: principali caratteristiche Sezione 7. Le assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale previste nel 2012: principali caratteristiche 159 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Tavola 58 - Assunzioni totali e assunzioni stagionali previste dalle imprese per il 2012 e per il 2011 per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domande 2D.1 e 2D.5 del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2011-20122 Assunzioni previste nel 2012 (v.a.)* di cui stagionali Assunzioni previste nel 2011 (v.a.)* di cui stagionali Valori assoluti* % su totale assunzioni Valori assoluti* % su totale assunzioni TOTALE 631.340 224.520 35,6 846.010 250.850 29,7 INDUSTRIA 166.920 38.180 22,9 275.130 46.060 16,7 Industria in senso stretto 101.300 26.750 26,4 165.720 33.790 20,4 Estrazione di minerali 1.100 150 13,5 1.780 220 12,1 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 23.990 16.130 67,2 30.850 18.700 60,6 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 11.980 2.930 24,5 22.990 4.450 19,4 Industrie del legno e del mobile 5.430 1.210 22,3 10.170 1.430 14,0 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 3.330 820 24,8 5.650 1.010 17,9 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 4.590 550 11,9 6.480 590 9,0 Industrie della gomma e delle materie plastiche 3.560 690 19,3 6.240 740 11,9 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 3.550 580 16,4 6.220 590 9,5 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 15.790 1.460 9,2 30.590 2.210 7,2 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 15.340 980 6,4 23.510 1.620 6,9 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 8.060 620 7,7 13.060 1.180 9,1 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 3.230 260 8,1 5.510 580 10,6 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 1.360 370 27,0 2.680 470 17,6 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 8.120 1.910 23,5 10.330 2.260 21,9 Costruzioni 57.500 9.530 16,6 99.070 10.010 10,1 SERVIZI 464.420 186.340 40,1 570.880 204.790 35,9 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 6.480 940 14,5 10.950 1.780 16,3 Commercio all’ingrosso 20.230 4.540 22,4 31.950 7.690 24,1 Commercio al dettaglio 62.470 15.050 24,1 85.620 22.670 26,5 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 165.590 119.450 72,1 166.800 116.850 70,1 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 34.600 8.660 25,0 55.200 12.610 22,8 Servizi dei media e della comunicazione 4.640 1.050 22,7 5.220 1.660 31,8 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 12.190 730 6,0 17.130 1.400 8,2 Servizi avanzati di supporto alle imprese 19.040 1.310 6,9 22.220 2.030 9,1 Servizi fi nanziari e assicurativi 11.030 730 6,6 15.670 720 4,6 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 50.060 10.090 20,2 59.760 10.780 18,0 Istruzione e servizi formativi privati 7.940 1.660 20,9 9.130 2.440 26,7 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 30.660 3.590 11,7 38.200 5.750 15,1 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 30.690 17.100 55,7 35.560 16.870 47,4 Studi professionali 8.800 1.430 16,3 17.480 1.520 8,7 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 162.460 39.350 24,2 227.650 45.820 20,1 Nord Est 169.780 69.330 40,8 225.280 80.420 35,7 Centro 125.390 42.430 33,8 168.610 47.320 28,1 Sud e Isole 173.710 73.410 42,3 224.470 77.280 34,4 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 243.710 91.360 37,5 332.610 92.330 27,8 10-49 dipendenti 125.920 70.360 55,9 191.260 77.670 40,6 50-249 dipendenti 87.120 27.290 31,3 119.740 40.090 33,5 250-499 dipendenti 41.850 10.550 25,2 44.440 8.850 19,9 500 dipendenti e oltre 132.740 24.960 18,8 157.960 31.910 20,2 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 160 Tavola 59 - Assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale previste dalle imprese per il 2012 con e senza esperienza specifica per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domande 2D.5-2G.3 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni stagionali (v.a.)* di cui con specifi ca esperienza (quota % sul totale) di cui senza specifi ca esperienza (quota % sul totale) profes- sionale nello stesso settore Totale generica esperienza di lavoro senza esperienza Totale TOTALE 224.520 19,4 37,8 57,2 19,3 23,5 42,8 INDUSTRIA 38.180 20,5 34,9 55,4 20,8 23,8 44,6 Industria in senso stretto 26.750 15,6 31,3 46,8 25,3 27,9 53,2 Estrazione di minerali 150 32,2 32,2 64,4 17,4 18,1 35,6 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 16.130 12,6 32,2 44,7 24,2 31,1 55,3 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 2.930 30,9 28,4 59,3 26,6 14,2 40,7 Industrie del legno e del mobile 1.210 10,0 24,4 34,4 33,0 32,6 65,6 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 820 12,1 21,8 34,0 37,7 28,3 66,0 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 550 12,6 39,5 52,1 20,1 27,8 47,9 Industrie della gomma e delle materie plastiche 690 5,4 42,0 47,4 17,8 34,8 52,6 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 580 19,9 55,4 75,3 12,9 11,8 24,7 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 1.460 26,0 21,1 47,1 33,3 19,6 52,9 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 980 15,9 28,7 44,6 26,7 28,7 55,4 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 620 13,4 26,9 40,3 31,8 27,9 59,7 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 260 20,2 38,9 59,2 11,5 29,4 40,8 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 370 19,9 35,4 55,3 20,4 24,3 44,7 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 1.910 9,0 21,5 30,5 32,7 36,8 69,5 Costruzioni 9.530 36,6 47,8 84,4 5,9 9,7 15,6 SERVIZI 186.340 19,1 38,5 57,6 19,0 23,4 42,4 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 940 32,2 29,4 61,6 5,9 32,5 38,4 Commercio all’ingrosso 4.540 19,2 28,8 47,9 7,5 44,6 52,1 Commercio al dettaglio 15.050 11,0 38,5 49,4 16,1 34,4 50,6 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 119.450 20,7 41,3 62,0 19,7 18,4 38,0 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 8.660 25,9 30,1 56,0 18,6 25,4 44,0 Servizi dei media e della comunicazione 1.050 11,5 6,7 18,2 20,1 61,7 81,8 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 730 10,9 68,3 79,1 8,0 12,9 20,9 Servizi avanzati di supporto alle imprese 1.310 27,1 29,2 56,3 14,3 29,4 43,8 Servizi fi nanziari e assicurativi 730 3,7 10,5 14,2 10,9 74,9 85,8 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 10.090 11,2 26,0 37,2 25,0 37,8 62,8 Istruzione e servizi formativi privati 1.660 35,2 26,9 62,1 15,4 22,5 37,9 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 3.590 25,3 33,7 59,1 19,9 21,0 40,9 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 17.100 15,1 38,6 53,7 17,3 29,0 46,3 Studi professionali 1.430 9,1 30,4 39,5 33,1 27,4 60,5 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 39.350 16,9 36,3 53,2 23,5 23,3 46,8 Nord Est 69.330 23,6 36,4 60,0 17,5 22,5 40,0 Centro 42.430 13,6 41,1 54,7 21,8 23,5 45,3 Sud e Isole 73.410 20,0 38,2 58,2 17,4 24,4 41,8 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 91.360 20,0 38,7 58,7 18,8 22,4 41,3 10-49 dipendenti 70.360 20,8 38,3 59,1 19,9 21,1 40,9 50-249 dipendenti 27.290 25,0 30,1 55,0 14,7 30,3 45,0 250-499 dipendenti 10.550 15,0 33,4 48,4 20,6 31,0 51,6 500 dipendenti e oltre 24.960 8,9 43,8 52,7 24,0 23,4 47,3 Sezione 7. Le assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale previste nel 2012: principali caratteristiche 161 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Tavola 60 - Assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale previste dalle imprese per il 2012 considerate di difficile reperimento, principali ragioni della difficoltà e relativo tempo di ricerca, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domande 2D.5-2I.2-2I.5 del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni stagionali considerate di diffi cile reperimento La diffi coltà di reperimento è preva- lentemente imputabile a: (valori %) Tempo di ricerca (mesi)Totale (v.a.)* % su totale assunzioni ridotto numero di candidati inadeguatezza dei candidati TOTALE 25.310 11,3 4,4 6,9 2,7 INDUSTRIA 4.100 10,7 6,2 4,5 3,5 Industria in senso stretto 2.670 10,0 6,7 3,2 3,7 Estrazione di minerali -- -- -- -- -- Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 1.130 7,0 5,8 1,2 2,1 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 550 18,7 11,2 7,5 5,5 Industrie del legno e del mobile 210 17,6 7,6 10,0 4,3 Industrie della carta, cartotecnica e stampa -- -- -- -- -- Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 60 11,3 -- -- 2,1 Industrie della gomma e delle materie plastiche 60 9,2 -- -- 1,7 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 50 8,6 -- -- 3,5 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 190 13,1 8,5 4,6 2,7 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 140 14,2 7,7 6,5 4,0 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 80 12,7 10,3 -- 5,1 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 70 28,2 -- -- 11,9 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 50 14,2 -- -- 10,3 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) -- -- -- -- -- Costruzioni 1.410 14,8 5,9 8,9 3,0 SERVIZI 21.220 11,4 4,0 7,4 2,6 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 250 26,1 -- 21,7 3,2 Commercio all’ingrosso 550 12,0 3,3 8,7 2,7 Commercio al dettaglio 2.820 18,7 5,6 13,2 2,5 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 14.270 11,9 4,4 7,6 2,6 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 870 10,1 3,9 6,2 3,7 Servizi dei media e della comunicazione -- -- -- -- -- Servizi informatici e delle telecomunicazioni 70 9,2 -- -- 2,7 Servizi avanzati di supporto alle imprese 140 10,6 5,0 5,6 3,0 Servizi fi nanziari e assicurativi 50 7,1 -- -- 2,5 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 770 7,6 2,7 5,0 2,0 Istruzione e servizi formativi privati 180 10,8 -- 7,9 2,1 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 250 7,1 4,1 3,0 2,8 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 950 5,6 1,2 4,3 2,2 Studi professionali -- -- -- -- -- RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 6.170 15,7 7,8 7,9 2,2 Nord Est 8.110 11,7 4,0 7,7 2,9 Centro 4.880 11,5 4,3 7,2 2,5 Sud e Isole 6.150 8,4 2,9 5,4 3,1 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 11.840 13,0 4,0 8,9 3,1 10-49 dipendenti 6.610 9,4 3,4 6,0 2,3 50-249 dipendenti 2.520 9,2 5,4 3,8 2,6 250-499 dipendenti 690 6,5 3,7 2,9 2,4 500 dipendenti e oltre 3.660 14,6 7,4 7,2 2,3 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 162 Tavola 61 - Assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale previste dalle imprese per il 2012 per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e difficoltà di reperimento Cfr. domanda 2D.5-2I.1 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni stagionali (v.a.)* di cui di diffi cile reperimento (%) TOTALE 224.520 11,3 1. Dirigenti 110 5,6 1315 Responsabili di piccole aziende nei servizi di alloggio e ristorazione 100 -- Altre professioni -- -- 2. Professioni intellettuali, scientifi che e di elevata specializzazione 2.090 23,1 2552 Registi, direttori artistici, attori, sceneggiatori e scenografi 440 27,0 2554 Compositori, musicisti e cantanti 340 -- 2642 Professori di scuola pre–primaria 340 -- 2315 Farmacisti 270 71,3 2551 Pittori, scultori, disegnatori e restauratori di beni culturali 120 -- Altre professioni 580 22,1 3. Professioni tecniche 5.150 15,5 3413 Animatori turistici e professioni assimilate 540 -- 3312 Contabili e professioni assimilate 520 10,8 3212 Professioni sanitarie riabilitative 510 32,5 3441 Grafi ci, disegnatori e allestitori di scena 450 -- 3154 Tecnici della produzione e preparazione alimentare 390 20,2 3311 Segretari amministrativi, archivisti e professioni assimilate 380 18,2 3334 Tecnici della vendita e della distribuzione 310 34,8 3422 Insegnanti nella formazione professionale 310 20,1 3321 Tecnici della gestione fi nanziaria 220 -- 3335 Tecnici del marketing 170 -- Altre professioni 1.360 18,0 4. Professioni esecutive nel lavoro d’uffi cio 19.530 9,2 4222 Addetti all’accoglienza nei servizi di alloggio e ristorazione 4.840 8,3 4215 Addetti alla vendita di biglietti 3.510 3,5 4312 Addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate 3.130 16,9 4112 Addetti agli affari generali 2.310 2,4 4111 Addetti a funzioni di segreteria 1.230 -- 4221 Addetti all’accoglienza e all’informazione nelle imprese e negli enti pubblici 1.060 8,6 4224 Addetti all’informazione nei Call Center (senza funzioni di vendita) 650 11,8 Altre professioni 2.800 16,8 5. Professioni qualifi cate nelle attività commerciali e nei servizi 105.880 12,5 5223 Camerieri e professioni assimilate 55.030 12,7 5221 Cuochi in alberghi e ristoranti 17.170 13,3 5122 Commessi delle vendite al minuto 13.510 17,5 5224 Baristi e professioni assimilate 7.640 10,4 5487 Bagnini e professioni assimilate 2.670 -- 5222 Addetti alla preparazione, alla cottura e alla distribuzione di cibi 2.030 5,6 5443 Addetti all’assistenza personale 1.150 6,1 5486 Guardie private di sicurezza 1.130 8,8 Sezione 7. Le assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale previste nel 2012: principali caratteristiche 163 (segue) Tavola 61 - Assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale previste dalle imprese per il 2012 per grandi gruppi professionali, professioni più richieste di ciascun gruppo e difficoltà di reperimento Cfr. domanda 2D.5-2I.1 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni stagionali (v.a.)* di cui di diffi cile reperimento (%) 5442 Addetti alla sorveglianza di bambini e professioni assimilate 780 12,3 5432 Estetisti e truccatori 770 7,7 5433 Massaggiatori e operatori termali 750 -- Altre professioni 3.250 10,1 6. Artigiani, operai specializzati e agricoltori 21.440 13,3 6121 Muratori in pietra, mattoni, refrattari 4.970 19,7 6412 Agricoltori e operai agricoli specializzati di coltivazioni legnose agrarie 3.290 5,4 6513 Pasticcieri, gelatai e conservieri artigianali 1.730 -- 6537 Artigiani e addetti alle tintolavanderie 1.410 10,6 6511 Macellai, pesciaioli e professioni assimilate 1.030 28,0 6413 Agricoltori e operai agricoli specializzati in coltivazioni di fi ori, piante e ortive 1.020 -- 6233 Meccanici e montatori di macchinari industriali e assimilati 1.020 10,0 6123 Carpentieri e falegnami nell’edilizia (esclusi i parchettisti) 750 -- 6223 Attrezzisti di macchine utensili e professioni assimilate 570 -- 6231 Meccanici artigianali, riparatori e manutentori di automobili e professioni assimilate 560 25,0 6136 Idraulici e posatori di tubazioni idrauliche e di gas 550 24,5 6141 Pittori, stuccatori, laccatori e decoratori 480 -- 6536 Tappezzieri e materassai 380 37,1 6533 Sarti e tagliatori artigianali, modellisti e cappellai 360 42,3 6241 Installatori e riparatori di apparati elettrici ed elettromeccanici 340 21,8 Altre professioni 2.980 13,9 7. Conduttori di impianti e operai di macchinari fi ssi e mobili 21.820 8,7 7281 Operai addetti a macchine confezionatrici di prodotti industriali 3.990 3,5 7423 Conduttori di mezzi pesanti e camion 2.720 11,5 7329 Conduttori di macchinari per la produzione di pasticceria e prodotti da forno 2.610 10,0 7413 Manovratori di impianti a fune 2.040 4,0 7421 Autisti di taxi, conduttori di automobili, furgoni e altri veicoli 1.870 8,7 7422 Conduttori di autobus, di tram e di fi lobus 1.440 26,1 7312 Operai addetti agli impianti per la trasformazione delle olive 1.030 9,0 7451 Marinai di coperta 840 -- 7171 Operatori di catene di montaggio automatizzate 820 -- 7441 Conduttori di macchinari per il movimento terra 790 9,2 7444 Conduttori di carrelli elevatori 430 -- 7322 Conduttori di apparecchi per la lavorazione industriale di prodotti lattiero–caseari 370 -- Altre professioni 2.860 11,9 8. Professioni non qualifi cate 48.520 8,7 8143 Personale non qualifi cato ai servizi di pulizia di uffi ci ed esercizi commerciali 16.050 9,9 8141 Personale non qualifi cato addetto alla pulizia nei servizi di alloggio e nelle navi 10.370 4,6 8142 Personale non qualifi cato nei servizi di ristorazione 8.120 21,7 8131 Facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati 4.000 1,9 8431 Personale non qualifi cato delle attività industriali e professioni assimilate 2.580 3,7 Altre professioni 7.400 2,8 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 164 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Tavola 62 - Assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale previste dalle imprese per il 2012 per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale, secondo il livello di istruzione segnalato dalle imprese Cfr. domande 2D.5-2E del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni stagionali (v.a.)* Livello di istruzione segnalato (%) universi- tario secondario e post second. qualifi ca profes- sionale nessuna formazione specifi ca TOTALE 224.520 2,1 33,7 16,7 47,5 INDUSTRIA 38.180 2,4 17,5 12,5 67,7 Industria in senso stretto 26.750 3,2 20,0 8,8 68,0 Estrazione di minerali 150 5,4 31,5 18,8 44,3 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 16.130 2,9 18,1 6,9 72,1 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 2.930 2,8 14,9 16,3 66,0 Industrie del legno e del mobile 1.210 0,2 20,7 16,6 62,5 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 820 0,1 27,5 16,1 56,2 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 550 25,2 26,7 4,9 43,1 Industrie della gomma e delle materie plastiche 690 0,7 20,1 5,8 73,3 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 580 0,3 44,4 8,6 46,7 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 1.460 1,6 16,0 7,5 74,8 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 980 3,6 33,8 5,5 57,1 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 620 11,1 27,4 6,0 55,5 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 260 4,6 44,3 13,4 37,8 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 370 0,5 17,7 15,8 65,9 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 1.910 0,4 23,8 5,8 70,0 Costruzioni 9.530 0,5 9,4 23,9 66,2 SERVIZI 186.340 2,1 37,0 17,5 43,4 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 940 0,4 55,1 9,8 34,7 Commercio all’ingrosso 4.540 0,9 39,4 4,3 55,4 Commercio al dettaglio 15.050 1,9 55,0 2,8 40,3 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 119.450 0,6 31,2 22,0 46,1 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 8.660 3,2 45,4 12,5 38,9 Servizi dei media e della comunicazione 1.050 9,6 70,3 8,1 12,0 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 730 16,1 76,1 2,1 5,8 Servizi avanzati di supporto alle imprese 1.310 13,7 62,3 2,8 21,1 Servizi fi nanziari e assicurativi 730 84,6 15,3 0,1 0,0 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 10.090 1,1 28,5 5,1 65,3 Istruzione e servizi formativi privati 1.660 31,7 33,5 10,0 24,8 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 3.590 11,4 53,8 25,6 9,2 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 17.100 2,0 50,3 15,7 31,9 Studi professionali 1.430 3,0 63,6 8,9 24,5 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 39.350 2,6 32,8 14,4 50,1 Nord Est 69.330 1,3 35,2 15,1 48,3 Centro 42.430 3,0 37,6 15,3 44,2 Sud e Isole 73.410 2,0 30,5 20,1 47,4 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 91.360 0,9 29,3 21,0 48,8 10-49 dipendenti 70.360 1,2 33,8 18,7 46,3 50-249 dipendenti 27.290 4,2 38,5 10,3 47,1 250-499 dipendenti 10.550 6,1 38,8 7,9 47,2 500 dipendenti e oltre 24.960 5,2 41,9 5,7 47,2 Sezione 7. Le assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale previste nel 2012: principali caratteristiche 165 Tavola 63 - Assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale previste dalle imprese per il 2012 e segnalazione del genere ritenuto più adatto allo svolgimento della professione, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domande 2D.5 e 2G.1 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni stagionali (v.a.)* di cui (% su totale assunzioni): uomini donne ugualmenteadatti TOTALE 224.520 22,3 17,6 60,1 INDUSTRIA 38.180 48,4 14,1 37,5 Industria in senso stretto 26.750 33,0 18,9 48,0 Estrazione di minerali 150 87,9 0,7 11,4 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 16.130 25,9 18,5 55,5 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 2.930 36,0 37,9 26,1 Industrie del legno e del mobile 1.210 41,4 22,5 36,1 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 820 22,9 16,9 60,2 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 550 33,8 6,2 60,0 Industrie della gomma e delle materie plastiche 690 47,5 15,0 37,5 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 580 49,2 7,9 42,9 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 1.460 75,2 9,9 14,8 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 980 49,4 4,5 46,1 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 620 23,5 7,4 69,0 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 260 67,2 5,0 27,9 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 370 20,4 33,0 46,6 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 1.910 36,0 11,5 52,5 Costruzioni 9.530 94,1 1,0 4,9 SERVIZI 186.340 17,0 18,3 64,7 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 940 57,5 21,5 20,9 Commercio all’ingrosso 4.540 38,1 25,1 36,8 Commercio al dettaglio 15.050 15,1 26,2 58,7 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 119.450 13,5 16,2 70,4 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 8.660 45,8 1,7 52,6 Servizi dei media e della comunicazione 1.050 9,5 1,5 89,0 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 730 8,2 5,6 86,1 Servizi avanzati di supporto alle imprese 1.310 14,9 7,8 77,3 Servizi fi nanziari e assicurativi 730 2,0 4,2 93,7 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 10.090 25,2 36,2 38,5 Istruzione e servizi formativi privati 1.660 7,6 36,7 55,7 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 3.590 5,6 34,6 59,7 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 17.100 20,7 17,8 61,5 Studi professionali 1.430 17,0 43,2 39,7 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 39.350 21,1 21,8 57,0 Nord Est 69.330 19,1 17,7 63,2 Centro 42.430 18,2 17,4 64,4 Sud e Isole 73.410 28,4 15,3 56,3 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 91.360 26,3 18,6 55,1 10-49 dipendenti 70.360 20,5 18,0 61,5 50-249 dipendenti 27.290 23,0 16,9 60,1 250-499 dipendenti 10.550 15,9 14,2 69,9 500 dipendenti e oltre 24.960 14,6 14,9 70,5 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 166 Tavola 64 - Assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale previste dalle imprese per il 2012 per classe di età, settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domande 2D.5 e 2G.2 del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni stagionali (v.a.)* Classi di età (valori %) fi no a 24 anni 25-29 anni 30-44 anni 45-54 anni Oltre 54 anni Non rilevante TOTALE 224.520 5,2 19,4 17,7 1,6 0,1 56,0 INDUSTRIA 38.180 1,9 13,7 22,5 2,3 0,3 59,4 Industria in senso stretto 26.750 2,0 17,1 24,3 1,8 0,3 54,6 Estrazione di minerali 150 0,7 5,4 30,2 4,0 0,0 59,7 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 16.130 1,1 13,9 22,0 1,2 0,3 61,5 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 2.930 1,7 23,5 26,0 4,1 0,1 44,6 Industrie del legno e del mobile 1.210 6,7 13,6 20,0 1,1 0,2 58,4 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 820 4,4 35,3 13,2 1,9 1,0 44,2 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 550 0,4 34,6 26,0 2,2 0,0 36,9 Industrie della gomma e delle materie plastiche 690 0,1 14,4 34,0 2,3 0,0 49,1 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 580 1,4 8,9 15,1 5,1 0,2 69,3 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 1.460 5,9 23,3 42,5 0,8 0,1 27,5 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 980 3,2 24,8 31,4 0,7 0,3 39,6 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 620 4,2 23,9 38,9 0,5 0,0 32,6 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 260 10,3 17,6 25,6 6,9 0,0 39,7 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 370 2,2 16,1 23,7 9,5 0,5 48,0 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 1.910 0,3 8,9 13,9 0,7 1,1 75,1 Costruzioni 9.530 1,9 5,3 19,0 3,8 0,0 69,9 SERVIZI 186.340 5,8 20,6 16,7 1,4 0,1 55,4 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 940 2,3 19,6 26,1 0,2 0,0 51,7 Commercio all’ingrosso 4.540 1,3 20,6 13,5 0,9 0,2 63,5 Commercio al dettaglio 15.050 9,9 30,9 12,3 0,9 0,1 46,0 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 119.450 5,6 19,1 15,7 1,7 0,0 57,9 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 8.660 1,9 20,9 23,1 1,8 0,5 51,9 Servizi dei media e della comunicazione 1.050 41,2 22,5 11,9 0,2 0,0 24,3 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 730 2,6 19,4 63,2 0,1 0,0 14,7 Servizi avanzati di supporto alle imprese 1.310 8,9 29,0 23,2 0,8 0,0 38,0 Servizi fi nanziari e assicurativi 730 1,8 81,0 11,2 0,1 0,0 5,9 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 10.090 0,8 13,1 22,4 1,8 0,2 61,8 Istruzione e servizi formativi privati 1.660 4,9 12,3 15,6 1,4 0,3 65,5 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 3.590 6,3 21,9 14,0 0,3 0,1 57,5 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 17.100 8,4 23,1 18,8 0,3 0,3 49,2 Studi professionali 1.430 1,5 29,7 31,4 0,1 0,0 37,4 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 39.350 5,0 19,2 16,5 1,2 0,1 58,0 Nord Est 69.330 4,2 18,5 17,0 1,2 0,1 59,0 Centro 42.430 5,6 19,7 17,8 0,8 0,0 56,0 Sud e Isole 73.410 5,9 20,3 18,8 2,6 0,2 52,3 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 91.360 6,7 19,1 16,4 2,0 0,1 55,6 10-49 dipendenti 70.360 3,8 15,7 16,3 1,8 0,2 62,2 50-249 dipendenti 27.290 3,7 19,3 17,1 1,0 0,2 58,8 250-499 dipendenti 10.550 5,3 19,5 16,0 0,3 0,0 59,0 500 dipendenti e oltre 24.960 4,8 31,3 27,6 0,3 0,0 36,0 Sezione 7. Le assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale previste nel 2012: principali caratteristiche 167 Tavola 65 - Assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale di immigrati previste dalle imprese per il 2012, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domande 2D.5-2K del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni di personale stagionale immigrato Minimo (v.a.)* % su tot. assunzioni Massimo (v.a.)* % su tot. assunzioni TOTALE 30.180 13,4 52.160 23,2 INDUSTRIA 3.760 9,9 6.940 18,2 Industria in senso stretto 2.630 9,8 4.430 16,5 Estrazione di minerali -- -- -- -- Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 1.180 7,3 2.350 14,6 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 310 10,6 390 13,3 Industrie del legno e del mobile 360 30,1 460 38,0 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 100 12,6 130 15,8 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 50 9,9 90 16,3 Industrie della gomma e delle materie plastiche 100 14,4 220 31,5 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi -- -- -- -- Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 130 8,9 230 15,6 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 140 14,7 230 23,1 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 70 11,6 120 18,5 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. -- -- -- -- Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 90 23,4 120 32,2 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 90 4,5 110 5,7 Costruzioni 1.050 11,0 2.410 25,3 SERVIZI 26.420 14,2 45.210 24,3 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 220 23,7 230 24,3 Commercio all’ingrosso 770 16,9 1.100 24,3 Commercio al dettaglio 1.000 6,6 1.350 8,9 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 19.540 16,4 34.440 28,8 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 800 9,2 1.160 13,4 Servizi dei media e della comunicazione -- -- -- -- Servizi informatici e delle telecomunicazioni -- -- -- -- Servizi avanzati di supporto alle imprese -- -- 50 4,1 Servizi fi nanziari e assicurativi -- -- -- -- Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 1.940 19,2 3.440 34,1 Istruzione e servizi formativi privati 200 11,7 260 15,4 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 280 7,9 600 16,8 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 1.430 8,4 2.350 13,8 Studi professionali 180 12,5 190 12,9 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 6.340 16,1 10.260 26,1 Nord Est 10.540 15,2 19.210 27,7 Centro 6.300 14,8 10.580 24,9 Sud e Isole 7.000 9,5 12.110 16,5 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 14.100 15,4 22.220 24,3 10-49 dipendenti 11.840 16,8 21.250 30,2 50-249 dipendenti 3.070 11,3 5.600 20,5 250-499 dipendenti 540 5,1 1.030 9,8 500 dipendenti e oltre 640 2,5 2.050 8,2 SEZIONE 8 Formazione in entrata e formazione continua nelle imprese Sezione 8. Formazione in entrata e formazione continua nelle imprese 171 Il segno (-) indica l’assenza di imprese nell’incrocio indicato. Tavola 66 - Imprese che, internamente o esternamente, hanno effettuato nel 2011 corsi di formazione per il personale, per classe dimensionale, settore di attività e ripartizione territoriale (quota % sul totale) Cfr. domanda 5A del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 TOTALE 31,1 46,4 68,9 78,4 83,8 35,0 INDUSTRIA 30,1 44,3 65,9 84,1 88,9 34,5 Industria in senso stretto 23,8 40,1 64,9 83,3 88,7 30,8 Estrazione di minerali 24,0 39,1 62,8 8,3 100,0 32,8 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 22,3 45,9 68,6 88,2 94,1 28,7 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 14,0 21,9 47,7 75,7 79,9 18,7 Industrie del legno e del mobile 20,2 36,3 54,1 89,9 87,9 24,5 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 17,8 34,8 64,8 96,1 95,6 24,8 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 30,1 52,1 70,0 93,1 92,7 51,2 Industrie della gomma e delle materie plastiche 23,1 42,5 62,4 86,2 78,5 34,6 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 22,8 38,7 53,6 86,1 95,0 30,3 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 25,6 43,4 67,5 74,1 88,8 32,1 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 31,8 47,2 72,3 88,3 87,0 41,9 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 36,4 51,6 79,7 80,3 91,1 44,6 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 35,6 52,3 75,4 78,7 80,9 39,2 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 17,6 26,6 59,9 52,2 100,0 20,6 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 39,9 60,3 77,1 89,2 94,3 55,6 Costruzioni 35,9 53,8 67,1 87,6 79,3 38,2 SERVIZI 31,6 48,3 71,0 75,6 82,2 35,3 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 28,3 63,8 73,1 98,0 100,0 32,7 Commercio all’ingrosso 27,5 41,7 70,7 62,3 67,8 31,4 Commercio al dettaglio 27,5 39,4 57,3 56,2 65,5 30,1 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 23,2 35,3 60,2 79,7 91,0 25,0 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 27,0 41,7 61,9 85,9 85,0 34,1 Servizi dei media e della comunicazione 23,1 40,6 48,7 66,0 87,9 30,5 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 40,1 58,6 84,6 91,6 97,1 46,7 Servizi avanzati di supporto alle imprese 34,3 59,6 82,1 87,9 91,6 41,7 Servizi fi nanziari e assicurativi 70,8 79,5 94,1 92,5 95,9 76,1 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 27,9 52,1 68,0 72,2 81,3 34,3 Istruzione e servizi formativi privati 43,2 66,2 78,8 85,2 86,2 51,1 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 47,6 71,9 83,4 87,0 92,1 58,6 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 49,2 51,0 68,2 75,0 91,3 49,5 Studi professionali 33,9 55,7 63,6 - - 34,2 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 31,0 47,2 70,9 79,6 84,9 35,7 Nord Est 34,3 49,9 70,8 80,8 84,4 38,8 Centro 30,2 44,1 66,6 77,7 83,6 33,7 Sud e Isole 29,7 43,5 64,6 74,2 82,0 32,4 Classe dimensionale 1-9 dip. 10-49 dip. 50-249 dip. 250-499 dip. 500 dip. e oltre Totale Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 172 Tavola 67 - Imprese che hanno effettuato attività di formazione nel 2011 (quota % sul totale) e finalità principale dell’attività di formazione svolta, per classe dimensionale, settore di attività e ripartizione territoriale Cfr. domande 5A e 5C del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Imprese che hanno svolto formazione nel 2011 con corsi (quota %) Finalità della formazione (quote %): formare i neo-assunti aggiornare il perso- nale sulle mansioni già svolte formare il personale per svolgere nuove mansioni/lavori TOTALE 35,0 5,8 82,0 12,2 INDUSTRIA 34,5 6,7 80,4 12,9 Industria in senso stretto 30,8 6,9 81,2 11,9 Estrazione di minerali 32,8 1,5 91,0 7,5 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 28,7 6,7 85,1 8,1 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 18,7 10,9 75,5 13,5 Industrie del legno e del mobile 24,5 8,5 79,0 12,5 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 24,8 10,9 78,4 10,7 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 51,2 6,4 85,5 8,1 Industrie della gomma e delle materie plastiche 34,6 6,1 85,6 8,3 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 30,3 5,0 81,8 13,2 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 32,1 6,6 81,8 11,7 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 41,9 6,0 81,7 12,4 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 44,6 6,1 79,6 14,3 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 39,2 4,0 81,3 14,7 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 20,6 9,6 79,5 10,9 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 55,6 8,0 80,5 11,5 Costruzioni 38,2 6,3 79,7 14,0 SERVIZI 35,3 5,3 82,8 11,9 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 32,7 5,0 82,7 12,3 Commercio all’ingrosso 31,4 5,3 82,8 11,9 Commercio al dettaglio 30,1 6,8 80,6 12,6 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 25,0 6,9 85,2 8,0 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 34,1 4,9 87,2 7,9 Servizi dei media e della comunicazione 30,5 5,3 84,3 10,4 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 46,7 4,2 84,1 11,7 Servizi avanzati di supporto alle imprese 41,7 5,7 83,2 11,1 Servizi fi nanziari e assicurativi 76,1 3,0 82,2 14,8 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 34,3 7,2 81,7 11,1 Istruzione e servizi formativi privati 51,1 2,6 85,9 11,5 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 58,6 2,7 87,0 10,3 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 49,5 3,9 80,5 15,6 Studi professionali 34,2 4,8 82,2 12,9 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 35,7 6,8 81,3 12,0 Nord Est 38,8 6,9 80,4 12,7 Centro 33,7 6,3 81,2 12,5 Sud e Isole 32,4 3,3 84,9 11,8 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 31,1 5,5 81,7 12,8 10-49 dipendenti 46,4 5,2 83,6 11,1 50-249 dipendenti 68,9 4,3 87,3 8,5 250-499 dipendenti 78,4 13,3 76,0 10,8 500 dipendenti e oltre 83,8 15,7 72,2 12,2 Sezione 8. Formazione in entrata e formazione continua nelle imprese 173 Il segno (-) indica l’assenza di imprese nell’incrocio indicato. Tavola 68 - Dipendenti che nel 2011 hanno partecipato a corsi di formazione effettuati dalla propria impresa, per classe dimensionale, settore di attività e ripartizione territoriale (quota % sul totale dipendenti al 31 12 2011) Cfr. domanda 5B del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 TOTALE 25,6 26,1 30,3 38,9 50,6 33,0 INDUSTRIA 22,6 23,3 26,2 36,8 48,9 28,9 Industria in senso stretto 17,8 19,8 24,9 35,7 46,5 27,0 Estrazione di minerali 19,5 25,3 27,9 34,2 45,7 34,5 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 18,8 28,9 33,0 41,9 45,3 31,3 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 9,9 9,6 14,7 19,4 26,9 12,8 Industrie del legno e del mobile 14,4 17,7 15,2 32,9 32,2 17,7 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 13,5 16,6 25,5 35,5 39,2 22,3 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 22,7 27,6 35,2 48,3 46,3 39,3 Industrie della gomma e delle materie plastiche 16,5 21,8 28,7 32,1 53,0 29,0 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 17,8 22,2 22,8 32,5 52,4 27,4 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 18,9 22,7 25,3 39,2 46,5 25,7 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 23,3 19,7 25,4 35,6 43,0 30,9 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 26,3 20,6 27,7 37,9 57,8 36,7 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 27,7 25,6 27,1 38,2 75,2 30,1 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 13,3 12,0 18,9 26,4 7,8 14,7 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 29,9 36,0 36,2 49,6 66,5 50,2 Costruzioni 28,3 32,5 30,1 35,5 40,7 30,4 SERVIZI 27,3 29,1 34,1 40,7 51,4 36,0 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 23,5 31,1 30,9 62,6 63,8 28,2 Commercio all’ingrosso 22,7 22,0 26,4 28,0 33,9 24,1 Commercio al dettaglio 23,9 19,8 22,5 27,6 38,8 27,9 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 19,6 18,8 28,0 45,4 35,8 23,0 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 23,2 27,9 28,6 42,3 50,5 38,2 Servizi dei media e della comunicazione 19,3 19,5 22,1 30,8 27,0 23,5 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 35,5 35,4 33,4 46,9 66,3 48,4 Servizi avanzati di supporto alle imprese 28,8 34,4 39,4 53,8 43,8 36,6 Servizi fi nanziari e assicurativi 69,0 60,3 74,3 74,4 82,9 78,5 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 25,4 31,9 29,4 28,5 35,8 30,8 Istruzione e servizi formativi privati 38,5 44,5 36,5 27,2 32,7 38,6 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 40,8 51,1 45,9 46,4 43,4 45,9 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 43,6 31,8 33,7 16,7 45,7 38,6 Studi professionali 31,4 35,8 42,8 - - 31,8 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 24,9 25,8 30,8 42,4 51,1 33,9 Nord Est 27,3 27,2 30,9 40,0 51,4 33,9 Centro 24,9 24,2 30,6 37,6 50,0 32,6 Sud e Isole 25,5 26,9 27,8 30,4 49,6 31,2 Classe dimensionale 1-9 dip. 10-49 dip. 50-249 dip. 250-499 dip. 500 dip. e oltre Totale Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 174 Tavola 69 - Imprese che nel 2012 prevedono assunzioni senza esperienza specifica e che segnalano necessità di formazione da effettuare con corsi per i neoassunti, per classe dimensionale, settore di attività e ripartizione territoriale (quota % sul totale delle imprese che assumono) Cfr. domande 2G.3-2J del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Imprese che prevedono assunzioni di personale senza esperienza specifi ca Imprese che segnalano necessità di formazione 1-9 dip. 10-49 dip. 50 dip. e oltre Totale 1-9 dip. 10-49 dip. 50 dip. e oltre Totale TOTALE 50,9 53,4 35,9 48,8 57,6 66,6 93,9 65,4 INDUSTRIA 59,8 56,0 42,3 56,2 55,3 67,0 92,2 63,7 Industria in senso stretto 51,6 53,1 42,2 49,9 62,3 70,6 92,6 71,5 Estrazione di minerali 48,7 63,4 22,6 45,3 73,0 61,6 97,2 76,9 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 38,0 33,1 30,2 35,7 57,2 72,9 93,1 66,4 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 59,1 60,2 50,0 57,8 49,2 63,0 88,2 59,5 Industrie del legno e del mobile 49,3 57,4 48,4 51,1 58,9 61,6 86,4 62,8 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 46,7 40,6 32,1 41,5 59,3 69,6 92,8 70,1 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 49,4 50,7 35,5 42,2 69,8 79,7 95,0 86,4 Industrie della gomma e delle materie plastiche 48,4 40,3 33,5 40,8 58,4 70,5 95,2 74,5 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 58,8 59,2 44,9 55,3 52,2 71,9 90,9 66,8 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 59,6 56,2 45,5 56,0 69,1 69,7 93,7 73,7 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 49,5 58,5 46,3 51,3 74,9 74,6 92,8 81,1 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 53,7 53,6 40,3 49,4 77,8 76,9 94,0 82,7 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 49,5 54,5 63,2 52,5 76,3 73,8 92,6 77,8 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 44,6 46,6 39,0 44,2 63,5 77,1 91,9 71,6 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 45,7 41,3 23,9 33,9 64,8 75,0 94,7 81,9 Costruzioni 66,9 66,7 61,1 66,7 49,2 55,1 86,3 51,3 SERVIZI 46,4 51,3 32,8 44,8 58,9 66,2 94,7 66,4 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 41,0 57,4 60,5 44,9 63,2 75,3 92,4 66,9 Commercio all’ingrosso 40,0 52,0 42,2 43,2 61,7 71,7 95,3 70,1 Commercio al dettaglio 37,7 43,8 27,1 35,5 61,9 69,1 97,4 72,5 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 46,1 47,2 29,3 45,5 48,9 56,1 91,2 51,8 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 67,1 69,9 32,2 57,0 47,5 59,4 93,9 64,3 Servizi dei media e della comunicazione 54,3 57,9 45,6 52,4 63,4 70,6 89,8 73,1 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 52,6 58,7 46,4 52,2 72,7 73,7 94,3 78,4 Servizi avanzati di supporto alle imprese 55,2 56,9 44,9 53,3 69,0 68,4 96,8 74,9 Servizi fi nanziari e assicurativi 48,7 57,4 25,0 38,0 73,2 82,4 97,9 86,0 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 40,9 40,4 22,3 35,5 64,9 74,1 93,7 74,9 Istruzione e servizi formativi privati 50,2 59,3 37,4 49,6 60,7 52,1 83,0 63,8 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 55,9 58,8 42,1 51,0 63,0 71,1 92,7 77,5 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 47,4 38,9 36,3 45,7 64,8 65,8 90,0 66,2 Studi professionali 53,1 57,5 50,0 53,2 72,2 80,7 100,0 72,5 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 50,7 53,9 37,1 48,2 58,0 69,3 94,3 68,7 Nord Est 53,7 51,6 35,7 49,8 60,1 69,2 94,4 68,6 Centro 46,4 53,0 36,9 46,0 63,4 66,2 93,1 68,5 Sud e Isole 52,3 55,1 32,8 50,6 52,0 60,3 93,1 57,7 Sezione 8. Formazione in entrata e formazione continua nelle imprese 175 Tavola 70 - Imprese che hanno ospitato personale in tirocinio/stage nel corso del 2011 per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale (quota % sul totale) Cfr. domanda 5D del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Il segno (-) indica l’assenza di imprese nell’incrocio indicato. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Classe dimensionale 1-9 dip. 10-49 dip. 50-249 dip. 250-499 dip. 500 dip. e oltre Totale TOTALE 10,8 21,6 47,7 61,4 71,5 14,2 INDUSTRIA 8,4 18,3 43,1 62,1 67,6 12,0 Industria in senso stretto 8,6 19,0 44,5 64,5 67,9 13,9 Estrazione di minerali 5,5 9,5 49,6 -- 0,0 9,1 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 7,4 20,6 47,8 68,2 71,0 11,8 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 4,8 11,8 43,3 76,6 56,8 9,4 Industrie del legno e del mobile 7,2 15,4 38,5 81,0 -- 10,0 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 13,1 22,7 42,0 56,9 90,4 17,5 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 7,4 18,7 39,6 62,5 70,7 23,6 Industrie della gomma e delle materie plastiche 5,9 15,2 41,9 61,2 84,9 13,8 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 5,4 9,6 35,6 55,9 83,0 10,2 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 9,5 22,2 42,2 51,4 73,4 14,3 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 11,3 23,3 51,4 71,3 63,4 20,4 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 15,8 26,0 51,1 61,9 75,3 22,4 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 10,9 25,7 53,1 30,7 41,6 14,0 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 6,0 15,5 34,0 -- -- 8,7 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 6,5 18,8 44,1 67,6 67,8 21,2 Costruzioni 8,3 16,3 33,3 42,8 64,4 9,5 SERVIZI 11,9 24,7 51,0 61,1 72,8 15,4 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 8,7 25,2 49,3 88,2 100,0 11,1 Commercio all’ingrosso 8,0 16,4 51,1 69,0 85,9 11,5 Commercio al dettaglio 7,7 19,3 46,7 67,0 76,5 11,3 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 12,2 35,7 61,1 62,2 86,8 15,0 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 3,2 12,0 29,9 44,6 50,7 8,2 Servizi dei media e della comunicazione 21,9 37,0 56,9 55,7 74,6 28,9 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 20,7 30,2 62,5 90,9 59,3 25,6 Servizi avanzati di supporto alle imprese 21,5 36,7 70,6 78,4 88,2 27,5 Servizi fi nanziari e assicurativi 14,1 29,8 72,1 65,6 82,0 27,1 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 8,4 13,3 33,6 27,9 47,8 11,1 Istruzione e servizi formativi privati 18,1 36,6 39,1 68,9 70,8 24,4 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 16,8 47,5 64,2 62,3 79,6 31,0 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 19,7 28,1 46,3 18,0 51,1 20,4 Studi professionali 15,2 32,6 -- - - 15,4 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 12,0 22,2 48,5 62,8 72,2 15,8 Nord Est 13,4 26,8 51,0 65,5 74,8 17,9 Centro 10,1 19,3 47,3 58,1 70,6 13,2 Sud e Isole 8,2 17,1 41,9 57,8 68,0 10,5 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 176 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** Solo imprese con tirocini o stage. Tavola 71- Personale in tirocinio/stage ospitato nel corso del 2011 da imprese con dipendenti, numero medio di tirocini/ stage per impresa e durata media (in mesi) degli stessi, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domanda 5D-5F del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Tirocini e stage attivati nel 2011* Numero medio di tirocini/stage per impresa** durata media (in mesi) dei tirocini/stage** 1 mese più di 1 mese TOTALE 307.250 1,4 40,2 59,8 INDUSTRIA 85.280 1,3 48,1 51,9 Industria in senso stretto 58.240 1,5 44,3 55,7 Estrazione di minerali 250 1,1 35,4 64,6 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 5.230 1,4 39,4 60,6 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 5.480 1,3 41,0 59,0 Industrie del legno e del mobile 3.360 1,2 46,3 53,7 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 3.650 1,6 47,0 53,0 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 2.200 1,5 28,8 71,2 Industrie della gomma e delle materie plastiche 1.610 1,3 39,6 60,4 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 1.840 1,1 39,3 60,7 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 12.860 1,5 48,5 51,5 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 10.640 2,0 46,6 53,4 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 7.470 1,6 44,6 55,4 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 2.820 1,3 48,6 51,4 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 850 1,2 42,8 57,2 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 2.620 1,5 34,9 65,1 Costruzioni 24.410 1,1 55,8 44,2 SERVIZI 221.970 1,5 36,9 63,1 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 7.420 1,2 46,0 54,0 Commercio all’ingrosso 13.490 1,2 37,1 62,9 Commercio al dettaglio 26.780 1,2 31,7 68,3 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 46.460 1,8 56,9 43,1 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 5.670 1,3 29,6 70,4 Servizi dei media e della comunicazione 3.640 1,7 23,0 77,0 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 12.170 1,4 28,9 71,1 Servizi avanzati di supporto alle imprese 18.160 1,4 25,6 74,4 Servizi fi nanziari e assicurativi 11.120 1,4 27,2 72,8 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 10.430 1,3 30,0 70,0 Istruzione e servizi formativi privati 6.130 2,1 35,9 64,1 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 25.220 4,1 32,6 67,4 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 18.980 1,3 39,8 60,2 Studi professionali 16.310 1,0 33,6 66,4 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 101.800 1,5 42,6 57,4 Nord Est 83.670 1,4 47,7 52,3 Centro 58.630 1,4 39,3 60,7 Sud e Isole 63.160 1,4 27,6 72,4 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 150.860 1,1 45,1 54,9 10-49 dipendenti 74.420 1,8 42,1 57,9 50-249 dipendenti 39.820 2,0 28,0 72,0 250-499 dipendenti 11.160 2,0 14,9 85,1 500 dipendenti e oltre 30.990 2,3 13,1 86,9 Sezione 8. Formazione in entrata e formazione continua nelle imprese 177 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Tavola 72 - Numero di tirocini/stage attivati nel corso del 2011 da imprese con dipendenti, quota degli stessi che è stata o sarà assunta e quota di laureandi o laureati sul totale tirocinanti e stagisti, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale Cfr. domande 5D-5E del questionario di rilevazione Tirocini e stage attivati nel 2011* Quota % di tiroci- nanti/stagisti as- sunti/da assumere Quota % laureandi o laureati su tot. tirocinanti/stagisti TOTALE 307.250 10,6 31,9 INDUSTRIA 85.280 10,2 23,1 Industria in senso stretto 58.240 10,7 27,0 Estrazione di minerali 250 3,6 19,4 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 5.230 10,2 35,4 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 5.480 10,9 28,0 Industrie del legno e del mobile 3.360 6,8 19,2 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 3.650 9,5 17,7 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 2.200 17,8 55,7 Industrie della gomma e delle materie plastiche 1.610 11,3 29,9 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 1.840 10,6 24,0 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 12.860 9,0 17,7 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 10.640 13,3 33,4 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 7.470 12,3 31,1 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 2.820 6,5 17,7 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 850 7,9 21,9 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 2.620 18,9 42,1 Costruzioni 24.410 8,2 11,9 SERVIZI 221.970 10,7 35,2 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 7.420 9,1 25,1 Commercio all’ingrosso 13.490 12,8 36,0 Commercio al dettaglio 26.780 15,3 31,1 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 46.460 7,1 14,7 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 5.670 20,3 42,3 Servizi dei media e della comunicazione 3.640 11,4 69,0 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 12.170 17,2 56,1 Servizi avanzati di supporto alle imprese 18.160 13,8 57,8 Servizi fi nanziari e assicurativi 11.120 13,6 61,7 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 10.430 13,8 38,5 Istruzione e servizi formativi privati 6.130 5,9 38,0 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 25.220 6,0 36,1 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 18.980 9,6 16,6 Studi professionali 16.310 7,5 53,1 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 101.800 11,1 30,1 Nord Est 83.670 9,4 24,5 Centro 58.630 12,3 34,4 Sud e Isole 63.160 9,9 42,2 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 150.860 7,5 26,8 10-49 dipendenti 74.420 8,3 26,0 50-249 dipendenti 39.820 13,6 39,3 250-499 dipendenti 11.160 20,6 48,9 500 dipendenti e oltre 30.990 23,8 55,1 SEZIONE 9 I contratti atipici previsti nel 2012 Sezione 9. I contratti atipici previsti nel 2012 181 * Sono inclusi gli amministratori di società ancorché di entità marginale. ** Collaboratori a partita IVA e occasionali. Tavola 73 - Imprese con dipendenti che nel 2012 utilizzeranno lavoratori con forme contrattuali “atipiche” per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale (quota % sul totale imprese con dipendenti) Cfr. domande 4A-4C-4D del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 % imprese che utilizzeranno nel 2012 lavoratori interinali collaboratori con contratto a progetto * altri lavoratori non alle dipendenze ** TOTALE 2,2 5,4 3,5 INDUSTRIA 3,4 5,3 3,3 Industria in senso stretto 5,2 5,7 2,7 Estrazione di minerali 3,8 3,5 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 3,5 3,9 1,7 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 3,9 5,1 2,4 Industrie del legno e del mobile 2,7 4,0 2,2 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 4,1 5,8 2,6 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 14,6 13,9 3,3 Industrie della gomma e delle materie plastiche 12,0 6,3 1,9 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 4,3 5,1 2,3 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 6,0 4,1 2,3 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 9,1 10,4 4,7 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 6,0 10,0 4,2 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 2,1 5,8 3,1 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 2,3 3,7 2,5 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 9,4 10,2 2,7 Costruzioni 1,0 4,5 4,0 SERVIZI 1,6 5,5 3,6 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 0,7 3,0 2,5 Commercio all’ingrosso 2,3 4,2 3,4 Commercio al dettaglio 1,7 2,7 1,9 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 1,2 2,3 0,3 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 2,6 5,5 2,8 Servizi dei media e della comunicazione 2,4 20,1 7,5 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 2,4 15,1 7,9 Servizi avanzati di supporto alle imprese 2,1 16,3 6,6 Servizi fi nanziari e assicurativi 3,1 8,1 12,2 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 2,0 7,5 4,2 Istruzione e servizi formativi privati 1,0 21,5 6,6 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 2,9 15,6 11,5 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 0,7 5,8 3,2 Studi professionali 0,7 3,8 6,0 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 3,1 5,8 4,0 Nord Est 3,0 5,3 3,8 Centro 2,0 6,4 3,6 Sud e Isole 1,0 4,4 2,7 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 0,7 3,8 3,1 10-49 dipendenti 5,2 10,6 4,8 50-249 dipendenti 20,0 24,7 8,8 250-499 dipendenti 21,5 18,8 5,2 500 dipendenti e oltre 26,6 15,8 5,0 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 182 Tavola 74 - Utilizzo previsto di lavoratori nel corso del 2012 con forme contrattuali “atipiche” previste per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale (*) Cfr. domande 4A.1-4B.1-4C.1-4D.1 del questionario di rilevazione * I valori assoluti sono arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** Sono inclusi gli amministratori di società ancorché di entità marginale. *** Collaboratori a partita IVA e occasionali. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Lavoratori interinali Collaboratori con contratto a progetto ** Altri lavoratori non alle dipen- denze *** Totale contratti atipici previsti Tirocinanti e stagisti retribuiti TOTALE 152.560 172.640 113.160 438.370 80.850 INDUSTRIA 71.580 41.570 29.840 142.990 23.070 Industria in senso stretto 63.690 25.670 13.520 102.880 17.160 Estrazione di minerali 210 80 40 330 140 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 6.000 1.870 1.290 9.160 1.200 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 5.550 3.150 1.920 10.620 1.570 Industrie del legno e del mobile 2.820 1.590 970 5.370 980 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 2.360 1.090 550 4.000 580 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 5.420 1.610 850 7.870 1.970 Industrie della gomma e delle materie plastiche 4.510 730 270 5.510 330 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 3.040 1.030 1.060 5.140 650 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 13.210 4.090 2.160 19.460 2.530 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 12.470 5.270 2.080 19.820 4.430 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 6.650 3.350 1.320 11.310 2.050 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 910 1.410 690 3.000 530 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 550 420 320 1.290 210 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 3.470 1.450 390 5.310 940 Costruzioni 4.430 14.460 15.920 34.810 4.970 SERVIZI 80.980 131.070 83.320 295.370 57.780 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 940 2.130 2.590 5.660 1.250 Commercio all’ingrosso 4.490 5.900 8.860 19.260 3.090 Commercio al dettaglio 21.940 7.160 6.260 35.360 8.580 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 19.850 5.420 820 26.100 9.820 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 6.190 4.520 3.190 13.900 2.600 Servizi dei media e della comunicazione 600 4.940 1.440 6.990 850 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 5.110 13.850 5.790 24.750 5.110 Servizi avanzati di supporto alle imprese 3.250 19.890 6.070 29.200 5.080 Servizi fi nanziari e assicurativi 3.150 3.450 10.500 17.100 4.390 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 9.300 16.870 5.370 31.530 3.360 Istruzione e servizi formativi privati 520 12.680 2.750 15.950 1.050 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 2.600 16.520 13.740 32.870 3.420 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 2.250 12.430 5.570 20.250 4.970 Studi professionali 800 5.310 10.360 16.470 4.220 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 56.030 54.860 37.020 147.910 30.760 Nord Est 39.940 30.310 26.780 97.040 19.490 Centro 36.110 45.080 24.260 105.450 15.840 Sud e Isole 20.490 42.390 25.090 87.970 14.760 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 12.730 74.320 66.480 153.530 32.720 10-49 dipendenti 23.040 46.950 20.300 90.280 11.100 50-249 dipendenti 39.060 27.680 14.320 81.060 8.600 250-499 dipendenti 22.610 6.380 3.480 32.470 6.670 500 dipendenti e oltre 55.120 17.310 8.600 81.030 21.760 Sezione 9. I contratti atipici previsti nel 2012 183 * I valori assoluti sono arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** Sono inclusi gli amministratori di società ancorché di entità marginale. *** Collaboratori a partita IVA e occasionali. Tavola 75 - Lavoratori previsti nel complesso il cui contratto verrà attivato nel corso dell’anno 2012 per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale (*) Cfr. domande 1A.2-4A.2-4B.2-4C.2-4D.2 del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni previste Lavoratori interinali Collaboratori con contratto a progetto ** Altri lavoratori non alle di- pendenze *** Totali contrat- ti attivati Tirocinanti e stagisti retribuiti TOTALE 631.340 89.450 92.630 48.110 861.530 47.040 INDUSTRIA 166.920 41.380 21.380 14.330 244.020 12.970 Industria in senso stretto 101.300 36.110 12.470 5.540 155.430 10.050 Estrazione di minerali 1.100 150 40 10 1.290 100 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 23.990 3.850 920 430 29.190 620 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 11.980 2.600 1.840 710 17.120 1.030 Industrie del legno e del mobile 5.430 1.550 770 470 8.220 650 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 3.330 1.490 690 180 5.680 370 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 4.590 2.930 750 380 8.650 1.430 Industrie della gomma e delle materie plastiche 3.560 2.990 340 130 7.010 200 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 3.550 1.950 510 320 6.320 210 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 15.790 6.450 1.840 1.200 25.270 1.470 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 15.340 7.560 2.360 750 26.010 2.360 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 8.060 3.870 1.520 600 14.050 1.170 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 3.230 440 730 290 4.700 320 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 1.360 280 180 100 1.920 130 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 8.120 2.030 690 130 10.960 510 Costruzioni 57.500 3.250 8.220 8.670 77.630 2.410 SERVIZI 464.420 48.070 71.250 33.780 617.520 34.070 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 6.480 610 1.000 1.070 9.160 620 Commercio all’ingrosso 20.230 2.860 3.110 2.620 28.820 1.810 Commercio al dettaglio 62.470 15.200 3.370 2.600 83.640 6.250 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 165.590 7.700 3.250 360 176.900 5.050 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 34.600 4.540 2.290 1.820 43.250 2.050 Servizi dei media e della comunicazione 4.640 200 2.810 760 8.410 380 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 12.190 2.990 6.920 1.900 23.990 3.010 Servizi avanzati di supporto alle imprese 19.040 2.210 10.010 2.440 33.700 3.210 Servizi fi nanziari e assicurativi 11.030 1.940 1.720 4.450 19.140 3.070 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 50.060 5.360 10.460 2.580 68.460 1.840 Istruzione e servizi formativi privati 7.940 180 7.330 1.410 16.850 590 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 30.660 1.810 9.200 6.410 48.070 2.340 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 30.690 1.750 6.730 2.370 41.530 2.260 Studi professionali 8.800 730 3.060 3.000 15.590 1.610 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 162.460 34.270 27.930 15.010 239.680 17.480 Nord Est 169.780 25.980 16.430 10.940 223.130 11.680 Centro 125.390 16.500 23.530 10.990 176.410 9.050 Sud e Isole 173.710 12.700 24.740 11.160 222.310 8.830 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 243.710 8.780 41.180 28.660 322.320 16.780 10-49 dipendenti 125.920 12.760 23.370 8.450 170.500 5.840 50-249 dipendenti 87.120 21.660 14.530 6.900 130.210 5.560 250-499 dipendenti 41.850 14.090 3.700 1.260 60.900 3.480 500 dipendenti e oltre 132.740 32.160 9.860 2.840 177.610 15.370 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 184 Tavola 76 - Lavoratori previsti nel complesso il cui contratto verrà attivato nel corso dell’anno 2012 per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale - valori % (*) Cfr. domande 1A.2-4A.2-4B.2-4C.2-4D.2 del questionario di rilevazione * I valori assoluti sono arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** Sono inclusi gli amministratori di società ancorché di entità marginale. *** Collaboratori a partita IVA e occasionali. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Totale contratti attivati Assunzioni previste Lavoratori interinali Collaboratori con contratto a progetto ** Altri lavoratori non alle dipendenze*** TOTALE 861.530 73,3 10,4 10,8 5,6 INDUSTRIA 244.020 68,4 17,0 8,8 5,9 Industria in senso stretto 155.430 65,2 23,2 8,0 3,6 Estrazione di minerali 1.290 85,1 11,4 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 29.190 82,2 13,2 3,1 1,5 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 17.120 70,0 15,2 10,7 4,1 Industrie del legno e del mobile 8.220 66,1 18,9 9,4 5,7 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 5.680 58,6 26,2 12,1 3,1 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 8.650 53,0 33,9 8,7 4,4 Industrie della gomma e delle materie plastiche 7.010 50,8 42,6 4,8 1,8 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 6.320 56,1 30,8 8,1 5,0 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 25.270 62,5 25,5 7,3 4,7 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 26.010 59,0 29,1 9,1 2,9 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 14.050 57,4 27,6 10,8 4,3 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 4.700 68,9 9,3 15,6 6,2 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 1.920 70,8 14,8 9,3 5,1 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 10.960 74,0 18,5 6,3 1,1 Costruzioni 77.630 74,1 4,2 10,6 11,2 SERVIZI 617.520 75,2 7,8 11,5 5,5 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 9.160 70,8 6,6 10,9 11,7 Commercio all’ingrosso 28.820 70,2 9,9 10,8 9,1 Commercio al dettaglio 83.640 74,7 18,2 4,0 3,1 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 176.900 93,6 4,4 1,8 0,2 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 43.250 80,0 10,5 5,3 4,2 Servizi dei media e della comunicazione 8.410 55,2 2,4 33,4 9,0 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 23.990 50,8 12,5 28,8 7,9 Servizi avanzati di supporto alle imprese 33.700 56,5 6,5 29,7 7,2 Servizi fi nanziari e assicurativi 19.140 57,6 10,1 9,0 23,2 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 68.460 73,1 7,8 15,3 3,8 Istruzione e servizi formativi privati 16.850 47,1 1,0 43,5 8,4 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 48.070 63,8 3,8 19,1 13,3 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 41.530 73,9 4,2 16,2 5,7 Studi professionali 15.590 56,5 4,7 19,6 19,2 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 239.680 67,8 14,3 11,7 6,3 Nord Est 223.130 76,1 11,6 7,4 4,9 Centro 176.410 71,1 9,4 13,3 6,2 Sud e Isole 222.310 78,1 5,7 11,1 5,0 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 322.320 75,6 2,7 12,8 8,9 10-49 dipendenti 170.500 73,9 7,5 13,7 5,0 50-249 dipendenti 130.210 66,9 16,6 11,2 5,3 250-499 dipendenti 60.900 68,7 23,1 6,1 2,1 500 dipendenti e oltre 177.610 74,7 18,1 5,6 1,6 Sezione 9. I contratti atipici previsti nel 2012 185 Tavola 77 - Lavoratori previsti (esclusi gli interinali) il cui contratto verrà attivato nel corso dell’anno 2012 per area funzionale di inserimento (*) Cfr. domande 2C.bis-4A.4-4D.4 del questionario di rilevazione Assunzioni previste Collaboratori con contratto a progetto** Altri lavoratori non alle dipendenze *** TOTALE 631.340 92.630 48.110 Area della produzione di beni o fornitura di servizi 448.860 29.250 14.980 Aree della direzione e dei servizi generali 19.790 10.460 3.450 Direzione generale, personale e organizzazione risorse umane 1.490 4.180 1.390 Segreteria, staff e servizi generali 15.160 2.230 1.030 Sistemi informativi 3.150 4.050 1.030 Area amministrativa, fi nanziaria, legale e controllo di gestione 24.740 7.960 4.610 Aree commerciali e della vendita 68.800 18.190 13.240 Vendita 12.710 3.210 3.950 Marketing, commerciale, comunicazione e pubbliche relazioni 9.550 9.610 6.050 Assistenza clienti 46.540 5.360 3.250 Aree tecniche e della progettazione 24.160 15.810 7.610 Progettazione e ricerca e sviluppo 11.900 12.240 4.640 Installazione e manutenzione 9.760 1.890 2.070 Certifi cazione e controllo di qualità, sicurezza e ambiente 2.500 1.690 910 Aree della logistica 21.650 2.220 890 Acquisti e movimentazione interna merci 12.360 1.160 130 Trasporti e distribuzione 9.290 1.050 750 Altre aree aziendali 23.330 8.750 3.330 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** Sono inclusi gli amministratori di società ancorché di entità marginale. *** Collaboratori a partita IVA e occasionali. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 186 * Nella scorsa edizione questa domanda riguardava il totale dei collaboratori utilizzati e non solo di quelli il cui contratto sarebbe stato attivato nell’anno di indagine. ** Sono inclusi gli amministratori di società ancorché di entità marginale. Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Tavola 78 - Utilizzo previsto nel 2012 di collaboratori a progetto il cui contratto verrà attivato nel corso dell’anno 2012 per livello di istruzione, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale (*) Cfr. domande 4A.1-4A.5 del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Collaboratori previsti nel 2012 (v.a.)** per livello di istruzione (quota % sul totale) universitario diploma scuola media superiore o diploma profes. non è richiesto alcun titolo di studio TOTALE 92.630 36,4 46,0 17,6 INDUSTRIA 21.380 20,3 48,9 30,8 Industria in senso stretto 12.470 25,4 44,7 29,9 Estrazione di minerali Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 920 26,7 39,8 33,5 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 1.840 14,2 33,3 52,5 Industrie del legno e del mobile 770 19,9 43,4 36,7 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 690 30,1 52,0 17,9 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 750 48,9 33,7 17,3 Industrie della gomma e delle materie plastiche 340 20,1 53,0 26,9 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 510 22,1 50,2 27,7 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 1.840 20,1 44,5 35,4 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 2.360 29,2 48,2 22,5 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 1.520 33,8 50,0 16,2 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 730 20,1 53,2 26,7 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 180 14,6 52,2 33,1 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 690 52,9 32,1 15,0 Costruzioni 8.220 9,8 56,7 33,5 SERVIZI 71.250 41,2 45,2 13,6 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 1.000 16,9 51,3 31,8 Commercio all’ingrosso 3.110 23,4 57,1 19,5 Commercio al dettaglio 3.370 14,1 60,3 25,7 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 3.250 9,4 45,3 45,3 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 2.290 28,4 51,7 19,9 Servizi dei media e della comunicazione 2.810 63,6 28,6 7,8 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 6.920 49,0 44,4 6,5 Servizi avanzati di supporto alle imprese 10.010 48,1 38,2 13,7 Servizi fi nanziari e assicurativi 1.720 29,8 59,7 10,5 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 10.460 15,9 67,3 16,9 Istruzione e servizi formativi privati 7.330 76,4 22,0 1,6 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 9.200 46,3 46,0 7,7 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 6.730 46,1 39,7 14,2 Studi professionali 3.060 61,4 31,3 7,3 RIPARTIZIONE TERRITORIALE Nord Ovest 27.930 38,7 42,3 18,9 Nord Est 16.430 34,6 44,6 20,7 Centro 23.530 39,6 44,7 15,7 Sud e Isole 24.740 31,7 52,4 15,8 CLASSE DIMENSIONALE 1-9 dipendenti 41.180 33,7 43,2 23,0 10-49 dipendenti 23.370 34,5 46,6 18,9 50-249 dipendenti 14.530 41,1 50,6 8,2 250-499 dipendenti 3.700 56,0 36,7 7,3 500 dipendenti e oltre 9.860 37,3 53,3 9,4 SEZIONE 10 Le assunzioni previste dalle imprese nel 2012: dati regionali e provinciali Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 188 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Tavola 79 - Assunzioni previste dalle imprese per il 2012 per settore di attività e regione Cfr. domanda 1A.2-6A del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 ITALIA Assunzioni previste nel 2012 (v.a.)* Piemon- te e Val d’Aosta Lombar- dia Liguria Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Emilia Roma- gna Toscana Umbria TOTALE 631.340 44.340 99.510 18.610 27.970 60.830 14.000 66.990 43.920 7.740 INDUSTRIA 166.920 12.340 25.520 2.840 4.310 16.350 3.810 13.540 9.000 1.820 Industria in senso stretto 101.300 8.270 19.920 1.950 1.900 12.300 2.430 11.480 6.620 1.160 Estrazione di minerali 1.100 -- 370 -- -- -- -- 90 -- -- Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 23.990 1.760 2.400 330 420 2.580 270 2.320 970 200 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 11.980 490 2.360 70 70 1.640 70 940 2.250 190 Industrie del legno e del mobile 5.430 200 710 230 160 770 380 360 370 80 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 3.330 190 580 -- 50 330 -- 430 270 -- Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 4.590 220 1.890 90 -- 340 -- 470 370 -- Industrie della gomma e delle materie plastiche 3.560 390 940 -- 140 430 80 470 130 70 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 3.550 190 330 60 80 500 130 600 190 100 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 15.790 1.370 3.670 240 410 1.840 620 1.870 490 260 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 15.340 2.370 3.350 490 270 2.020 480 2.410 840 120 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 8.060 600 2.450 200 140 1.260 210 930 370 -- Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 3.230 260 690 130 110 380 80 460 210 -- Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 1.360 190 190 -- -- 180 -- 140 130 -- Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 8.120 390 930 340 150 970 670 490 640 80 Costruzioni 57.500 3.680 4.670 550 2.260 3.080 700 1.570 1.750 590 SERVIZI 464.420 32.000 74.000 15.780 23.650 44.480 10.190 53.450 34.920 5.920 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 6.480 540 1.180 180 250 690 130 540 390 90 Commercio all’ingrosso 20.230 1.400 4.870 670 880 2.000 280 2.250 1.090 130 Commercio al dettaglio 62.470 5.320 11.920 2.120 1.800 5.830 1.480 5.720 4.240 860 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 165.590 8.650 14.290 6.910 11.940 15.000 3.290 22.200 17.590 1.760 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 34.600 2.840 6.400 1.040 960 3.220 710 2.690 2.040 710 Servizi dei media e della comunicazione 4.640 180 1.070 -- -- 310 80 290 110 -- Servizi informatici e delle telecomunicazioni 12.190 1.050 3.470 230 300 980 180 840 530 110 Servizi avanzati di supporto alle imprese 19.040 3.070 5.860 740 310 1.880 410 1.580 630 110 Servizi fi nanziari e assicurativi 11.030 910 3.080 150 230 810 310 1.030 710 170 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 50.060 3.150 9.090 1.490 1.600 4.370 1.400 6.970 3.290 1.100 Istruzione e servizi formativi privati 7.940 450 1.360 170 540 390 140 450 360 -- Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 30.660 3.080 7.210 670 940 2.920 1.140 4.190 1.820 220 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 30.690 1.070 3.570 1.170 3.050 5.510 500 3.680 1.850 370 Studi professionali 8.800 280 640 210 830 560 170 1.030 280 220 Sezione 10. Le assunzioni previste dalle imprese nel 2012: dati regionali e provinciali 189 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Tavola 79 - Assunzioni previste dalle imprese per il 2012 per settore di attività e regione Cfr. domanda 1A.2-6A del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni previste nel 2012 (v.a.)* Marche Lazio Abruzzo Molise Campa-nia Puglia Basili- cata Calabria Sicilia Sarde- gna TOTALE 16.670 57.060 15.620 2.690 46.210 34.510 4.650 14.510 35.550 19.980 INDUSTRIA 5.100 12.540 5.180 1.500 16.240 12.220 2.270 4.360 12.580 5.410 Industria in senso stretto 3.850 4.720 2.550 540 8.820 6.890 680 1.480 3.690 2.080 Estrazione di minerali -- 130 -- -- -- 90 -- -- 70 -- Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 460 940 840 250 3.900 3.370 170 700 1.280 850 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 1.120 310 260 80 920 840 -- 90 140 120 Industrie del legno e del mobile 350 150 120 -- 480 490 60 90 300 130 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 100 370 -- -- 440 160 -- -- 130 70 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 110 480 90 -- 160 60 -- -- 130 60 Industrie della gomma e delle materie plastiche 170 120 100 -- 250 110 -- -- 90 -- Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 50 310 100 -- 220 190 -- 110 240 90 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 650 490 300 -- 1.060 980 100 240 790 390 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 340 560 350 100 790 320 170 -- 170 140 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 290 630 220 -- 320 130 -- 50 140 -- Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 100 180 -- -- 140 90 -- -- 180 110 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 80 60 50 -- 100 70 -- -- -- -- Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 140 950 150 -- 450 540 60 190 560 400 Costruzioni 1.110 6.870 2.490 950 6.970 4.790 1.530 2.690 8.330 2.930 SERVIZI 11.570 44.520 10.430 1.190 29.970 22.300 2.380 10.150 22.970 14.570 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 90 510 120 -- 490 420 90 130 450 190 Commercio all’ingrosso 290 1.550 230 100 1.430 770 120 400 1.420 350 Commercio al dettaglio 1.280 6.190 1.430 130 3.850 3.780 280 1.020 3.510 1.720 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 5.930 8.860 5.350 440 11.440 9.550 960 4.780 8.860 7.800 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 510 5.420 410 60 2.420 1.350 240 650 1.970 960 Servizi dei media e della comunicazione -- 1.970 80 -- 150 60 -- -- 130 60 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 220 2.090 180 60 730 440 -- 190 410 160 Servizi avanzati di supporto alle imprese 300 1.760 210 -- 610 510 -- 120 550 310 Servizi fi nanziari e assicurativi 250 1.720 110 60 400 410 -- 80 460 120 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 890 6.830 900 160 2.430 1.460 280 1.520 1.720 1.420 Istruzione e servizi formativi privati -- 780 230 -- 1.380 450 70 300 680 120 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 650 2.520 520 -- 1.270 1.200 90 330 1.200 650 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 750 2.580 510 60 2.660 1.410 80 380 980 510 Studi professionali 370 1.750 150 -- 700 490 -- 220 640 200 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 190 Tavola 80 - Tasso di entrata previsto dalle imprese per il 2012 per settore di attività e regione Cfr. domande 1A.1-1A.2-6A del questionario di rilevazione Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 ITALIA Tasso di entrata previsto nel 2012 Piemon- te e Val d’Aosta Lombar- dia Liguria Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Emilia Roma- gna Toscana Umbria TOTALE 5,5 4,6 3,9 6,3 11,0 5,1 5,2 6,2 5,8 4,6 INDUSTRIA 3,5 2,8 2,2 3,0 4,8 2,8 2,9 2,7 2,7 2,3 Industria in senso stretto 2,9 2,4 2,2 3,2 3,4 2,6 2,4 2,8 2,6 2,1 Estrazione di minerali 2,5 -- 2,8 -- -- -- -- 2,8 -- -- Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 8,1 6,2 4,5 5,4 5,7 7,6 4,0 5,3 7,3 3,0 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 2,7 1,7 2,2 5,5 2,4 2,4 2,3 2,7 3,0 2,1 Industrie del legno e del mobile 2,4 2,0 1,7 9,9 2,1 1,6 1,9 2,1 2,5 1,8 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 2,3 1,5 1,5 -- 1,3 1,7 -- 3,3 1,9 -- Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 2,4 1,7 2,4 2,5 -- 2,3 -- 3,0 2,7 -- Industrie della gomma e delle materie plastiche 2,2 1,6 1,8 -- 3,8 1,9 2,1 3,0 2,1 4,9 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 1,9 1,6 1,3 2,2 2,1 2,0 2,4 1,7 1,4 2,1 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 2,3 1,9 1,7 2,1 4,1 1,9 2,6 2,6 1,6 2,1 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 2,4 2,3 2,2 3,0 3,4 2,8 2,3 2,3 2,3 2,2 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 2,3 2,3 2,4 2,3 3,1 2,1 1,9 2,4 2,5 -- Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 3,5 3,5 3,2 3,2 6,1 3,7 3,3 5,0 3,3 -- Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 2,4 2,2 1,6 -- -- 1,9 -- 3,1 1,3 -- Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 3,4 2,0 2,6 3,9 3,3 5,0 12,7 2,9 3,4 1,8 Costruzioni 5,5 4,8 2,4 2,2 8,0 3,5 3,4 2,0 2,8 3,0 SERVIZI 7,0 6,1 5,2 7,8 14,3 7,4 7,2 9,1 8,1 6,7 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 2,7 2,7 2,7 3,4 5,0 2,8 2,5 2,4 2,2 2,0 Commercio all’ingrosso 3,5 3,7 3,2 4,7 5,2 3,2 2,7 3,6 2,8 2,0 Commercio al dettaglio 5,9 6,3 6,1 6,9 7,6 6,0 5,7 6,7 5,6 4,8 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 21,0 16,4 10,8 26,6 28,2 18,8 18,2 29,1 28,7 16,0 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 3,7 3,8 3,6 2,5 5,8 3,9 3,8 3,6 3,8 5,1 Servizi dei media e della comunicazione 5,4 2,6 4,5 -- -- 6,9 8,0 6,0 4,2 -- Servizi informatici e delle telecomunicazioni 3,3 2,8 3,5 3,0 5,1 3,4 3,1 3,1 2,8 2,9 Servizi avanzati di supporto alle imprese 5,7 9,3 5,6 7,1 4,7 7,2 6,3 5,0 4,2 3,5 Servizi fi nanziari e assicurativi 2,3 2,1 2,4 1,2 2,3 1,5 2,5 2,3 2,2 2,9 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 7,1 5,9 6,1 7,3 12,1 8,8 8,6 10,5 6,9 14,5 Istruzione e servizi formativi privati 6,9 5,6 5,5 7,5 14,2 4,5 8,1 6,6 8,3 -- Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 6,5 7,4 6,6 6,0 10,8 8,2 12,0 9,4 7,1 4,1 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 11,6 5,8 7,3 12,2 45,2 21,2 10,2 14,8 9,4 8,2 Studi professionali 4,1 1,5 1,4 2,6 15,9 2,6 3,2 5,8 1,7 7,4 Sezione 10. Le assunzioni previste dalle imprese nel 2012: dati regionali e provinciali 191 Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Tavola 80 - Tasso di entrata previsto dalle imprese per il 2012 per settore di attività e regione Cfr. domande 1A.1-1A.2-6A del questionario di rilevazione Tasso di entrata previsto nel 2012 Marche Lazio Abruzzo Molise Campa-nia Puglia Basili- cata Calabria Sicilia Sarde- gna TOTALE 5,0 5,2 6,9 6,7 6,8 6,8 6,2 8,1 6,7 9,0 INDUSTRIA 2,9 4,2 4,6 7,9 6,4 5,7 6,1 7,8 7,4 7,3 Industria in senso stretto 2,6 3,0 3,1 4,4 5,7 5,3 2,9 6,1 4,4 6,0 Estrazione di minerali -- 2,7 -- -- -- 3,3 -- -- 2,8 -- Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 5,5 6,4 11,0 14,4 17,6 22,2 6,0 13,5 9,8 14,2 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature 3,0 4,1 2,1 4,9 4,5 3,7 -- 6,1 4,9 10,8 Industrie del legno e del mobile 1,9 2,5 2,5 -- 7,4 4,0 2,7 4,5 5,9 4,0 Industrie della carta, cartotecnica e stampa 1,9 3,7 -- -- 6,8 4,2 -- -- 5,1 7,5 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 2,9 2,3 2,5 -- 3,3 2,1 -- -- 1,8 1,9 Industrie della gomma e delle materie plastiche 2,4 2,1 2,8 -- 3,9 2,9 -- -- 2,7 -- Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 1,1 2,8 1,5 -- 2,9 2,4 -- 3,3 2,9 2,2 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 2,9 2,3 2,3 -- 4,4 3,1 3,2 4,7 5,3 4,9 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 2,2 2,4 2,1 2,9 2,5 1,8 2,1 -- 1,9 6,5 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 1,8 2,5 3,2 -- 2,2 2,4 -- 4,3 1,8 -- Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. 3,4 2,4 -- -- 2,5 2,7 -- -- 3,2 5,8 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 2,4 3,4 6,7 -- 4,8 8,1 -- -- -- -- Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 2,7 3,5 3,1 -- 2,4 3,6 2,8 3,3 2,8 5,8 Costruzioni 4,6 6,1 9,8 15,9 8,7 7,0 13,1 10,3 12,3 9,0 SERVIZI 7,5 5,6 9,0 5,6 7,0 7,6 6,3 8,3 6,5 9,9 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 1,4 2,4 2,5 -- 3,4 3,4 4,5 2,4 3,1 3,2 Commercio all’ingrosso 2,0 3,3 3,0 8,6 3,8 3,3 5,1 4,4 5,2 3,9 Commercio al dettaglio 4,6 5,9 6,2 3,7 5,8 6,5 4,9 4,1 4,7 5,6 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 28,1 9,9 34,8 17,2 22,7 27,9 22,6 35,9 23,7 37,4 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 2,8 4,4 2,6 1,7 2,9 3,6 4,1 3,2 4,2 4,6 Servizi dei media e della comunicazione -- 7,6 9,1 -- 4,5 2,9 -- -- 5,3 2,9 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 3,4 3,2 4,3 6,3 3,6 3,6 -- 3,2 3,0 2,6 Servizi avanzati di supporto alle imprese 4,6 4,3 4,2 -- 4,4 4,2 -- 4,2 5,2 7,5 Servizi fi nanziari e assicurativi 2,0 3,0 1,5 4,9 2,0 2,5 -- 1,4 2,5 1,7 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 7,1 6,6 7,8 6,0 4,9 4,6 5,7 9,6 4,7 9,1 Istruzione e servizi formativi privati -- 5,5 13,5 -- 11,3 9,9 9,4 15,9 4,4 5,6 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 5,3 4,9 6,6 -- 4,5 5,1 2,4 3,8 3,7 5,1 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 9,2 8,7 7,3 6,5 15,3 10,9 5,8 9,4 7,4 8,5 Studi professionali 6,3 8,6 4,4 -- 6,6 4,7 -- 7,0 5,5 4,7 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 192 Tavola 81 - Saldi occupazionali previsti dalle imprese per il 2012 per settore di attività e regione Cfr. domande 1A.2-1A.3-6A del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 ITALIA Saldi previsti per il 2012* Piemon- te e Val d’Aosta Lombar- dia Liguria Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Emilia Roma- gna Toscana Umbria TOTALE -130.510 -13.330 -18.930 -3.570 -2.020 -7.820 -3.150 -11.230 -10.450 -1.880 INDUSTRIA -74.370 -6.060 -12.970 -1.530 -220 -5.080 -1.680 -6.520 -5.480 -1.330 Industria in senso stretto -38.440 -3.150 -9.150 -880 -300 -4.040 -880 -2.690 -2.910 -890 Estrazione di minerali -640 -80 -130 -10 -30 -30 -10 -40 -50 -20 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco -2.320 -110 -550 -120 -140 -180 10 -220 -130 -120 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature -8.210 -610 -2.400 -20 -10 -1.320 -40 -740 -1.080 -160 Industrie del legno e del mobile -4.050 -150 -730 -110 -80 -790 -350 -290 -170 -50 Industrie della carta, cartotecnica e stampa -1.600 -270 -580 -10 -60 -240 -60 10 -120 -40 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere -2.130 -170 -910 -40 -10 -130 -20 -80 -90 -20 Industrie della gomma e delle materie plastiche -1.500 -320 -550 -30 20 -50 -40 -110 -120 -10 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi -3.580 -130 -480 -70 -10 -410 -80 -640 -260 -70 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo -5.650 -400 -930 -220 10 -360 -100 -150 -300 -120 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto -3.650 -580 -920 -140 -10 -80 -70 -110 -200 -30 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali -3.230 -80 -670 -100 -20 -240 -130 -160 -230 -230 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. -1.060 -80 -170 -- 30 -10 20 -150 -60 -30 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere -820 -180 -140 10 -- -210 -- -30 -100 -- Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) -1.760 -280 -140 -60 -- -90 130 -210 -150 -20 Costruzioni -34.170 -2.630 -3.680 -590 80 -950 -930 -3.620 -2.420 -420 SERVIZI -56.140 -7.270 -5.960 -2.050 -1.800 -2.740 -1.470 -4.710 -4.980 -550 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli -2.870 -360 -290 -170 -50 -150 -80 -260 -160 -50 Commercio all’ingrosso -3.770 -430 -480 -270 10 -200 -120 -610 -410 -110 Commercio al dettaglio -5.460 -960 -300 -530 -120 310 -190 -400 -530 -160 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici -16.170 -1.280 -2.360 -250 -1.380 -1.120 -200 -2.130 -1.300 -170 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio -9.950 -930 -1.120 -270 -180 -1.330 -300 -810 -650 -30 Servizi dei media e della comunicazione -860 -190 -100 -20 -10 -60 -10 -20 -40 -- Servizi informatici e delle telecomunicazioni -250 -90 180 -30 60 -- -20 -60 60 -30 Servizi avanzati di supporto alle imprese 1.080 -210 1.310 230 20 180 -20 -150 30 -10 Servizi fi nanziari e assicurativi -2.420 -120 -270 -60 50 -610 -180 -240 -350 -10 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone -8.150 -1.380 -1.390 -370 -10 430 -120 470 -980 90 Istruzione e servizi formativi privati -1.420 -150 -320 -90 -100 -140 -50 -- 60 -50 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati -2.020 -230 240 -40 -40 -10 -30 -40 -330 -20 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone -1.450 -330 -50 -10 -60 90 -70 -330 -230 -100 Studi professionali -2.460 -630 -1.020 -170 -20 -120 -70 -150 -140 100 Sezione 10. Le assunzioni previste dalle imprese nel 2012: dati regionali e provinciali 193 Tavola 81 - Saldi occupazionali previsti dalle imprese per il 2012 per settore di attività e regione Cfr. domande 1A.2-1A.3-6A del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Saldi previsti per il 2012* Marche Lazio Abruzzo Molise Campa-nia Puglia Basili- cata Calabria Sicilia Sarde- gna TOTALE -4.480 -11.200 -4.190 -800 -8.340 -9.300 -1.150 -3.460 -11.520 -3.690 INDUSTRIA -2.860 -6.450 -2.680 -370 -4.780 -6.890 -660 -1.660 -5.410 -1.740 Industria in senso stretto -1.950 -2.430 -1.510 30 -1.790 -2.440 -360 -700 -1.750 -670 Estrazione di minerali -10 -60 -- -- -20 -40 -10 -10 -50 -30 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco -60 -190 -190 20 40 -140 -40 -30 -150 -30 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature -430 -150 -390 60 -190 -680 -10 -10 -30 -- Industrie del legno e del mobile -410 -260 -70 -20 20 -230 -90 -20 -80 -160 Industrie della carta, cartotecnica e stampa -40 60 -40 -10 40 -80 -10 -30 -100 -30 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere -110 -360 -10 10 -50 -30 -10 -20 -40 -40 Industrie della gomma e delle materie plastiche -60 -20 30 -- -40 -130 -20 -10 -50 -10 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi -70 -150 -140 -10 -240 -150 -70 -180 -270 -180 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo -180 -500 -400 -- -580 -480 -80 -280 -480 -140 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto -40 -240 -230 -20 -410 -280 -10 -80 -200 -20 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali -490 -440 -40 -- -270 -90 -10 10 -40 10 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. -10 -90 -20 10 -130 -100 -- -10 -220 -40 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere -50 -20 -10 -- 30 -- -- -40 -50 -10 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) -20 120 -20 -30 -330 -230 -10 -60 -300 -40 Costruzioni -900 -4.150 -1.150 -370 -2.660 -4.220 -290 -890 -3.350 -1.030 SERVIZI -1.610 -4.750 -1.510 -430 -3.550 -2.410 -490 -1.810 -6.100 -1.940 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli -130 -370 -150 -20 140 -160 20 -130 -400 -100 Commercio all’ingrosso -170 -410 -150 -30 400 -100 -10 -60 -490 -130 Commercio al dettaglio -240 210 -120 -50 370 70 -10 -560 -1.550 -690 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici -530 -810 -370 -80 -1.510 -780 -160 -550 -880 -320 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio -240 -870 -280 -100 -1.070 -140 -130 -540 -640 -330 Servizi dei media e della comunicazione -10 -250 -- -- -20 -20 -- -10 -60 -40 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 50 -200 -30 10 -20 60 -10 -50 -140 10 Servizi avanzati di supporto alle imprese -30 -170 -70 10 -190 -10 -- 10 -10 160 Servizi fi nanziari e assicurativi -20 -20 -10 20 -270 -130 -10 -110 10 -80 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone -- -1.490 -150 -80 -770 -890 -50 240 -1.450 -250 Istruzione e servizi formativi privati -10 -- -60 -10 -190 -20 -10 -50 -220 -20 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati -100 -170 10 -30 -330 -380 -80 -10 -310 -120 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone -60 -100 -70 -50 -120 160 -40 -30 -110 50 Studi professionali -130 -120 -40 -20 10 -70 -- 50 140 -70 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 194 * I tassi di variazione sono calcolati sulla base dei saldi occupazionali non arrotondati. Tavola 82 - Tasso di variazione occupazionale previsto dalle imprese per il 2012 per settore di attività e regione Cfr. domande 1A.1-1A.2-1A.3-6A del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 ITALIA Tasso di variazione previsto nel 2012* Piemon- te e Val d’Aosta Lombar- dia Liguria Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Emilia Roma- gna Toscana Umbria TOTALE -1,1 -1,4 -0,7 -1,2 -0,8 -0,7 -1,2 -1,0 -1,4 -1,1 INDUSTRIA -1,5 -1,4 -1,1 -1,6 -0,2 -0,9 -1,3 -1,3 -1,6 -1,7 Industria in senso stretto -1,1 -0,9 -1,0 -1,4 -0,5 -0,8 -0,8 -0,7 -1,2 -1,6 Estrazione di minerali -1,5 -3,2 -1,0 -1,4 -3,5 -1,3 -1,5 -1,4 -2,0 -3,7 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco -0,8 -0,4 -1,0 -1,9 -1,9 -0,5 0,1 -0,5 -1,0 -1,8 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature -1,9 -2,1 -2,3 -1,9 -0,5 -1,9 -1,5 -2,1 -1,4 -1,8 Industrie del legno e del mobile -1,8 -1,5 -1,7 -4,7 -1,0 -1,6 -1,8 -1,7 -1,2 -1,1 Industrie della carta, cartotecnica e stampa -1,1 -2,1 -1,5 -0,9 -1,5 -1,2 -1,6 0,1 -0,9 -1,1 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere -1,1 -1,3 -1,2 -1,2 -0,4 -0,9 -1,0 -0,5 -0,7 -1,4 Industrie della gomma e delle materie plastiche -0,9 -1,3 -1,0 -1,9 0,6 -0,2 -1,1 -0,7 -1,9 -0,9 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi -1,9 -1,1 -1,8 -2,6 -0,2 -1,6 -1,5 -1,8 -1,9 -1,6 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo -0,8 -0,6 -0,4 -1,9 0,1 -0,4 -0,4 -0,2 -1,0 -0,9 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto -0,6 -0,6 -0,6 -0,9 -0,1 -0,1 -0,3 -0,1 -0,5 -0,5 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali -0,9 -0,3 -0,6 -1,1 -0,4 -0,4 -1,2 -0,4 -1,5 -6,2 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. -1,1 -1,0 -0,8 -0,1 1,6 -0,1 0,8 -1,6 -0,9 -2,1 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere -1,5 -2,1 -1,2 1,2 -0,2 -2,3 0,2 -0,7 -1,1 -0,3 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) -0,7 -1,4 -0,4 -0,6 -0,1 -0,5 2,4 -1,3 -0,8 -0,4 Costruzioni -3,3 -3,5 -1,9 -2,3 0,3 -1,1 -4,5 -4,7 -3,8 -2,2 SERVIZI -0,8 -1,4 -0,4 -1,0 -1,1 -0,5 -1,0 -0,8 -1,2 -0,6 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli -1,2 -1,8 -0,7 -3,2 -0,9 -0,6 -1,5 -1,2 -0,9 -1,2 Commercio all’ingrosso -0,6 -1,1 -0,3 -1,9 0,1 -0,3 -1,1 -1,0 -1,1 -1,7 Commercio al dettaglio -0,5 -1,1 -0,2 -1,7 -0,5 0,3 -0,7 -0,5 -0,7 -0,9 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici -2,0 -2,4 -1,8 -1,0 -3,3 -1,4 -1,1 -2,8 -2,1 -1,6 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio -1,1 -1,3 -0,6 -0,7 -1,1 -1,6 -1,6 -1,1 -1,2 -0,2 Servizi dei media e della comunicazione -1,0 -2,8 -0,4 -1,6 -0,6 -1,4 -1,2 -0,4 -1,6 0,1 Servizi informatici e delle telecomunicazioni -0,1 -0,2 0,2 -0,3 1,1 0,0 -0,3 -0,2 0,3 -0,7 Servizi avanzati di supporto alle imprese 0,3 -0,6 1,3 2,2 0,3 0,7 -0,3 -0,5 0,2 -0,3 Servizi fi nanziari e assicurativi -0,5 -0,3 -0,2 -0,5 0,5 -1,1 -1,5 -0,5 -1,1 -0,1 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone -1,2 -2,6 -0,9 -1,8 -0,1 0,9 -0,8 0,7 -2,0 1,2 Istruzione e servizi formativi privati -1,2 -1,8 -1,3 -4,0 -2,7 -1,6 -3,2 0,0 1,4 -3,8 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati -0,4 -0,5 0,2 -0,4 -0,5 -0,0 -0,3 -0,1 -1,3 -0,3 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone -0,5 -1,8 -0,1 -0,1 -0,8 0,3 -1,5 -1,3 -1,1 -2,3 Studi professionali -1,2 -3,4 -2,3 -2,1 -0,4 -0,6 -1,3 -0,8 -0,8 3,2 Sezione 10. Le assunzioni previste dalle imprese nel 2012: dati regionali e provinciali 195 Tavola 82 - Tasso di variazione occupazionale previsto dalle imprese per il 2012 per settore di attività e regione Cfr. domande 1A.1-1A.2-1A.3-6A del questionario di rilevazione * I tassi di variazione sono calcolati sulla base dei saldi occupazionali non arrotondati. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Tasso di variazione previsto nel 2012* Marche Lazio Abruzzo Molise Campa-nia Puglia Basili- cata Calabria Sicilia Sarde- gna TOTALE -1,4 -1,0 -1,8 -2,0 -1,2 -1,8 -1,5 -1,9 -2,2 -1,7 INDUSTRIA -1,6 -2,2 -2,4 -1,9 -1,9 -3,2 -1,8 -3,0 -3,2 -2,4 Industria in senso stretto -1,3 -1,5 -1,8 0,3 -1,2 -1,9 -1,6 -2,9 -2,1 -1,9 Estrazione di minerali -0,9 -1,2 -0,3 0,7 -2,0 -1,4 -1,8 -2,0 -1,8 -1,7 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco -0,7 -1,3 -2,4 0,9 0,2 -0,9 -1,4 -0,7 -1,2 -0,4 Industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature -1,1 -2,0 -3,1 3,9 -0,9 -3,0 -1,6 -0,5 -1,2 -0,3 Industrie del legno e del mobile -2,2 -4,5 -1,6 -4,5 0,2 -1,9 -3,9 -1,0 -1,5 -4,7 Industrie della carta, cartotecnica e stampa -0,8 0,6 -1,2 -6,5 0,6 -2,2 -2,0 -2,9 -4,0 -2,9 Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere -2,9 -1,7 -0,2 1,3 -0,9 -1,2 -2,4 -2,9 -0,6 -1,4 Industrie della gomma e delle materie plastiche -0,8 -0,3 0,7 -0,2 -0,6 -3,5 -1,3 -1,0 -1,4 -0,9 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi -1,4 -1,3 -2,0 -1,1 -3,2 -1,9 -4,6 -5,5 -3,1 -4,3 Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo -0,8 -2,4 -3,0 0,2 -2,4 -1,5 -2,3 -5,6 -3,2 -1,8 Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto -0,2 -1,0 -1,3 -0,5 -1,3 -1,6 -0,2 -3,9 -2,2 -0,8 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali -3,0 -1,8 -0,6 0,0 -1,9 -1,7 -1,1 1,0 -0,5 0,5 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e install. -0,3 -1,3 -2,1 2,3 -2,3 -3,0 -0,7 -1,1 -4,0 -2,2 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere -1,4 -1,2 -1,3 -3,4 1,2 -0,5 -3,7 -10,9 -5,2 -4,0 Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) -0,4 0,4 -0,4 -3,5 -1,8 -1,5 -0,5 -1,1 -1,5 -0,6 Costruzioni -3,7 -3,7 -4,6 -6,2 -3,3 -6,1 -2,5 -3,4 -4,9 -3,2 SERVIZI -1,0 -0,6 -1,3 -2,0 -0,8 -0,8 -1,3 -1,5 -1,7 -1,3 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli -2,0 -1,7 -3,1 -2,0 1,0 -1,3 1,2 -2,3 -2,7 -1,7 Commercio all’ingrosso -1,2 -0,9 -2,1 -2,7 1,1 -0,4 -0,5 -0,7 -1,8 -1,4 Commercio al dettaglio -0,9 0,2 -0,5 -1,3 0,6 0,1 -0,2 -2,3 -2,1 -2,2 Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici -2,5 -0,9 -2,4 -3,2 -3,0 -2,3 -3,7 -4,1 -2,3 -1,5 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio -1,3 -0,7 -1,8 -3,0 -1,3 -0,4 -2,2 -2,7 -1,4 -1,6 Servizi dei media e della comunicazione -1,5 -0,9 -0,3 0,0 -0,6 -0,7 1,3 -1,2 -2,5 -1,8 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 0,7 -0,3 -0,7 0,9 -0,1 0,5 -0,7 -0,9 -1,0 0,1 Servizi avanzati di supporto alle imprese -0,4 -0,4 -1,3 1,2 -1,3 -0,1 0,1 0,3 -0,1 3,7 Servizi fi nanziari e assicurativi -0,2 -0,0 -0,2 1,4 -1,3 -0,8 -0,5 -1,8 0,1 -1,2 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone -0,0 -1,4 -1,3 -2,8 -1,5 -2,8 -1,1 1,5 -4,0 -1,6 Istruzione e servizi formativi privati -1,1 -0,0 -3,8 -3,8 -1,5 -0,4 -1,3 -2,6 -1,4 -0,7 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati -0,8 -0,3 0,1 -1,5 -1,2 -1,6 -2,3 -0,1 -0,9 -1,0 Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone -0,7 -0,3 -1,0 -5,4 -0,7 1,2 -2,7 -0,8 -0,8 0,9 Studi professionali -2,1 -0,6 -1,1 -2,5 0,1 -0,7 0,1 1,7 1,2 -1,5 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 196 Tavola 83 - Movimenti e tassi occupazionali previsti dalle imprese nel 2012 per ripartizione territoriale, regione e provincia Cfr. domande 1A.1-1A.2-1A.3-6A del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** I tassi di variazione sono calcolati sulla base dei saldi occupazionali non arrotondati. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Movimenti previsti nel 2012 (valori assoluti)* Tassi previsti nel 2012** Entrate Uscite Saldo Entrata Uscita Saldo PIEMONTE 40.660 53.350 -12.690 4,3 5,6 -1,3 TORINO 20.770 28.430 -7.660 4,0 5,5 -1,5 VERCELLI 1.440 2.140 -700 4,2 6,2 -2,0 NOVARA 3.160 3.690 -530 4,1 4,7 -0,7 CUNEO 6.250 7.480 -1.230 5,0 5,9 -1,0 ASTI 1.340 1.820 -470 3,8 5,1 -1,3 ALESSANDRIA 3.710 4.780 -1.080 4,1 5,3 -1,2 BIELLA 1.290 1.850 -560 3,3 4,8 -1,4 VERBANO-CUSIO-OSSOLA 2.700 3.170 -470 9,9 11,6 -1,7 VALLE D’AOSTA 3.670 4.320 -640 13,3 15,6 -2,3 LOMBARDIA 99.510 118.450 -18.930 3,9 4,6 -0,7 VARESE 6.450 8.080 -1.630 3,2 4,0 -0,8 COMO 5.430 6.030 -600 4,3 4,8 -0,5 SONDRIO 2.820 3.320 -500 7,9 9,3 -1,4 MILANO 41.970 47.500 -5.530 4,0 4,5 -0,5 BERGAMO 9.620 11.960 -2.340 3,4 4,2 -0,8 BRESCIA 14.210 16.970 -2.760 4,5 5,4 -0,9 PAVIA 3.260 4.090 -830 3,7 4,7 -0,9 CREMONA 2.670 3.500 -830 3,9 5,1 -1,2 MANTOVA 3.510 4.790 -1.280 3,7 5,1 -1,4 LECCO 2.110 2.970 -860 2,7 3,8 -1,1 LODI 1.670 1.830 -160 4,3 4,8 -0,4 MONZA E BRIANZA 5.800 7.410 -1.620 3,1 4,0 -0,9 LIGURIA 18.610 22.190 -3.570 6,3 7,5 -1,2 IMPERIA 2.980 3.530 -550 10,3 12,2 -1,9 SAVONA 4.400 5.100 -700 9,4 10,9 -1,5 GENOVA 8.890 10.720 -1.830 4,9 5,9 -1,0 LA SPEZIA 2.350 2.840 -490 5,9 7,1 -1,2 TRENTINO ALTO ADIGE 27.970 29.990 -2.020 11,0 11,8 -0,8 BOLZANO 13.530 13.970 -440 10,5 10,8 -0,3 TRENTO 14.440 16.020 -1.580 11,5 12,8 -1,3 VENETO 60.830 68.650 -7.820 5,1 5,8 -0,7 VERONA 16.270 17.390 -1.130 7,1 7,5 -0,5 VICENZA 7.830 8.850 -1.020 3,5 4,0 -0,5 BELLUNO 3.350 3.870 -520 6,5 7,6 -1,0 TREVISO 6.940 8.820 -1.880 3,2 4,0 -0,9 VENEZIA 15.740 17.470 -1.730 8,2 9,1 -0,9 PADOVA 8.320 9.260 -950 3,6 4,0 -0,4 ROVIGO 2.400 2.990 -590 5,1 6,4 -1,3 FRIULI VENEZIA GIULIA 14.000 17.150 -3.150 5,2 6,3 -1,2 UDINE 6.810 8.380 -1.560 5,8 7,1 -1,3 GORIZIA 1.690 1.880 -180 5,9 6,5 -0,6 TRIESTE 2.550 3.130 -590 5,0 6,1 -1,1 PORDENONE 2.950 3.770 -820 4,0 5,1 -1,1 EMILIA ROMAGNA 66.990 78.220 -11.230 6,2 7,2 -1,0 PIACENZA 3.170 3.400 -230 5,0 5,3 -0,4 PARMA 5.590 6.330 -740 5,0 5,6 -0,7 REGGIO EMILIA 5.270 6.650 -1.380 4,1 5,1 -1,1 MODENA 7.160 9.310 -2.150 3,9 5,0 -1,2 BOLOGNA 13.260 15.250 -1.990 4,8 5,5 -0,7 FERRARA 3.510 4.650 -1.140 5,5 7,3 -1,8 RAVENNA 9.140 10.130 -1.000 10,4 11,6 -1,1 FORLI’-CESENA 6.940 8.110 -1.170 7,3 8,6 -1,2 RIMINI 12.960 14.400 -1.440 16,9 18,7 -1,9 TOSCANA 43.920 54.370 -10.450 5,8 7,1 -1,4 MASSA 1.470 2.020 -550 4,7 6,5 -1,8 LUCCA 5.950 6.820 -880 7,5 8,6 -1,1 PISTOIA 1.870 2.920 -1.050 3,8 5,9 -2,1 FIRENZE 11.180 15.050 -3.870 4,6 6,2 -1,6 LIVORNO 7.370 7.980 -600 11,5 12,5 -0,9 PISA 3.700 4.510 -810 4,4 5,4 -1,0 AREZZO 2.950 3.880 -930 4,2 5,6 -1,3 SIENA 3.470 4.200 -730 6,4 7,8 -1,4 GROSSETO 3.910 4.430 -530 12,4 14,1 -1,7 PRATO 2.060 2.560 -510 3,5 4,4 -0,9 Sezione 10. Le assunzioni previste dalle imprese nel 2012: dati regionali e provinciali 197 (segue) Tavola 83 - Movimenti e tassi occupazionali previsti dalle imprese nel 2012 per ripartizione territoriale, regione e provincia Cfr. domande 1A.1-1A.2-1A.3-6A del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** I tassi di variazione sono calcolati sulla base dei saldi occupazionali non arrotondati. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Movimenti previsti nel 2012 (valori assoluti)* Tassi previsti nel 2012** Entrate Uscite Saldo Entrata Uscita Saldo UMBRIA 7.740 9.630 -1.880 4,6 5,8 -1,1 PERUGIA 5.980 7.530 -1.550 4,7 5,9 -1,2 TERNI 1.760 2.100 -330 4,5 5,3 -0,8 MARCHE 16.670 21.150 -4.480 5,0 6,4 -1,4 PESARO-URBINO 3.930 5.230 -1.300 4,9 6,5 -1,6 ANCONA 4.710 6.150 -1.430 4,2 5,5 -1,3 MACERATA 3.060 3.660 -600 4,6 5,5 -0,9 ASCOLI PICENO 3.370 4.030 -650 8,8 10,6 -1,7 FERMO 1.600 2.080 -480 4,6 6,0 -1,4 LAZIO 57.060 68.260 -11.200 5,2 6,2 -1,0 VITERBO 1.770 2.660 -890 5,0 7,5 -2,5 RIETI 650 940 -290 4,5 6,4 -1,9 ROMA 45.580 52.240 -6.650 5,1 5,9 -0,8 LATINA 5.470 7.450 -1.980 6,8 9,3 -2,5 FROSINONE 3.590 4.980 -1.390 4,6 6,4 -1,8 ABRUZZO 15.620 19.800 -4.190 6,9 8,7 -1,8 L’AQUILA 3.340 4.000 -660 8,0 9,5 -1,6 TERAMO 4.460 5.800 -1.340 7,8 10,1 -2,3 PESCARA 3.520 4.210 -690 6,7 8,0 -1,3 CHIETI 4.290 5.790 -1.500 5,6 7,6 -2,0 MOLISE 2.690 3.480 -800 6,7 8,7 -2,0 CAMPOBASSO 1.990 2.520 -530 7,2 9,1 -1,9 ISERNIA 700 960 -270 5,5 7,6 -2,1 CAMPANIA 46.210 54.540 -8.340 6,8 8,0 -1,2 CASERTA 5.230 7.090 -1.860 5,9 8,0 -2,1 BENEVENTO 1.800 2.340 -540 6,2 8,0 -1,9 NAPOLI 25.040 28.100 -3.060 6,4 7,2 -0,8 AVELLINO 3.260 3.910 -650 6,3 7,6 -1,3 SALERNO 10.880 13.100 -2.230 8,9 10,8 -1,8 PUGLIA 34.510 43.810 -9.300 6,8 8,7 -1,8 FOGGIA 7.970 9.420 -1.460 12,5 14,7 -2,3 BARI 10.610 14.410 -3.800 4,5 6,2 -1,6 TARANTO 3.950 4.940 -990 5,4 6,7 -1,3 BRINDISI 4.170 5.160 -990 9,1 11,3 -2,2 LECCE 7.810 9.870 -2.060 8,7 11,0 -2,3 BASILICATA 4.650 5.800 -1.150 6,2 7,7 -1,5 POTENZA 2.960 3.630 -670 5,8 7,1 -1,3 MATERA 1.700 2.170 -480 7,0 9,0 -2,0 CALABRIA 14.510 17.970 -3.460 8,1 10,0 -1,9 COSENZA 5.960 7.210 -1.260 9,4 11,4 -2,0 CATANZARO 2.780 3.520 -740 7,1 9,0 -1,9 REGGIO CALABRIA 2.500 3.370 -870 5,3 7,1 -1,8 CROTONE 1.420 1.700 -280 9,2 11,1 -1,8 VIBO VALENTIA 1.850 2.170 -320 13,9 16,2 -2,4 SICILIA 35.550 47.060 -11.520 6,7 8,9 -2,2 TRAPANI 4.620 5.270 -650 11,4 13,0 -1,6 PALERMO 6.900 9.430 -2.540 5,0 6,8 -1,8 MESSINA 5.510 7.100 -1.590 8,1 10,5 -2,3 AGRIGENTO 2.960 3.570 -610 9,6 11,6 -2,0 CALTANISSETTA 1.830 2.370 -530 6,9 8,9 -2,0 ENNA 980 1.400 -430 7,0 10,1 -3,1 CATANIA 6.930 9.850 -2.920 5,3 7,6 -2,3 RAGUSA 2.710 3.700 -990 7,9 10,8 -2,9 SIRACUSA 3.130 4.390 -1.260 6,8 9,6 -2,8 SARDEGNA 19.980 23.660 -3.690 9,0 10,7 -1,7 SASSARI 7.620 8.810 -1.190 11,0 12,7 -1,7 NUORO 3.310 3.840 -530 13,4 15,6 -2,2 CAGLIARI 8.140 9.780 -1.640 7,2 8,7 -1,5 ORISTANO 910 1.230 -320 6,1 8,3 -2,2 NORD OVEST 162.460 198.300 -35.840 4,2 5,2 -0,9 NORD EST 169.780 194.010 -24.230 6,1 6,9 -0,9 CENTRO 125.390 153.410 -28.010 5,3 6,5 -1,2 SUD E ISOLE 173.710 216.140 -42.430 7,1 8,8 -1,7 TOTALE ITALIA 631.340 761.850 -130.510 5,5 6,7 -1,1 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 198 Tavola 84 - Imprese che prevedono assunzioni nel 2012 per classe dimensionale, settore di attività, ripartizione territoriale, regione e provincia (quota % sul totale) Cfr. domanda 1A.2-6A del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Totale per settore per classe dimensionale Industria e costruz. Servizi 1-9 dipend. 10-49 dipend. 50 dipend. e oltre PIEMONTE 12,8 14,5 11,9 8,1 17,2 71,8 TORINO 11,8 14,8 10,3 8,0 16,2 68,6 VERCELLI 15,3 14,3 15,8 9,4 18,8 73,0 NOVARA 14,7 16,4 13,6 8,9 17,7 71,7 CUNEO 11,7 12,3 11,2 6,5 19,8 71,9 ASTI 14,0 15,2 13,2 8,4 17,8 79,1 ALESSANDRIA 14,0 14,5 13,7 8,8 14,6 75,3 BIELLA 14,7 13,9 15,2 7,3 19,3 77,3 VERBANO-CUSIO-OSSOLA 15,3 13,2 16,6 10,3 22,8 75,6 VALLE D’AOSTA 21,3 17,3 23,1 17,1 27,9 78,3 LOMBARDIA 13,1 12,3 13,5 8,5 16,8 69,6 VARESE 12,9 10,4 14,8 9,3 13,1 71,6 COMO 12,2 11,2 12,9 8,1 15,6 71,1 SONDRIO 16,4 11,8 18,7 11,9 23,0 81,4 MILANO 13,4 13,2 13,5 8,4 17,8 66,8 BERGAMO 13,2 11,6 14,5 8,6 17,0 70,5 BRESCIA 13,1 13,6 12,8 9,2 17,4 68,5 PAVIA 12,1 11,6 12,4 7,4 17,0 70,3 CREMONA 13,1 13,0 13,2 6,0 22,7 75,4 MANTOVA 14,6 15,3 14,2 9,8 13,8 71,3 LECCO 11,2 10,4 11,9 6,5 10,9 71,7 LODI 13,7 13,5 13,8 7,4 14,9 75,7 MONZA E BRIANZA 12,0 10,9 12,8 7,5 16,1 71,2 LIGURIA 14,2 12,2 14,9 9,9 20,4 76,0 IMPERIA 15,2 11,9 16,4 11,6 23,7 79,2 SAVONA 15,0 8,0 17,4 10,0 26,4 83,5 GENOVA 13,7 14,3 13,5 9,4 19,0 72,5 LA SPEZIA 13,7 10,7 15,0 9,7 16,4 76,9 TRENTINO ALTO ADIGE 23,4 23,6 23,2 18,8 35,4 74,1 BOLZANO 23,8 26,4 22,8 19,3 36,8 75,2 TRENTO 22,9 21,0 23,7 18,3 34,0 73,2 VENETO 15,2 15,1 15,2 10,5 20,3 72,0 VERONA 14,2 13,4 14,6 9,5 20,1 73,5 VICENZA 13,8 14,8 12,9 9,3 18,5 69,4 BELLUNO 18,8 17,9 19,2 13,5 24,4 75,3 TREVISO 14,3 15,4 13,4 9,9 18,6 67,5 VENEZIA 18,0 16,0 18,9 13,4 23,2 76,4 PADOVA 14,8 14,8 14,7 9,7 20,2 70,9 ROVIGO 15,3 18,0 13,6 9,7 21,9 76,7 FRIULI VENEZIA GIULIA 16,6 16,5 16,6 10,8 21,1 74,9 UDINE 16,3 16,4 16,2 11,5 20,1 73,5 GORIZIA 19,6 21,1 18,9 13,1 24,4 76,1 TRIESTE 15,6 12,2 16,7 7,8 23,6 80,6 PORDENONE 16,4 16,9 16,1 10,7 20,0 71,6 EMILIA ROMAGNA 14,8 13,9 15,2 9,7 19,3 73,4 PIACENZA 14,0 13,7 14,1 8,3 16,5 77,1 PARMA 13,2 14,3 12,6 7,2 18,0 73,7 REGGIO EMILIA 14,6 15,3 14,1 10,0 17,8 71,3 MODENA 13,3 13,7 13,1 8,4 20,4 71,4 BOLOGNA 14,6 14,1 14,9 9,0 18,9 72,0 FERRARA 15,1 13,0 16,1 10,2 18,6 73,6 RAVENNA 16,7 12,0 18,7 11,3 21,8 76,3 FORLI’-CESENA 15,5 12,7 17,0 10,8 19,7 75,0 RIMINI 17,1 14,8 17,9 13,6 21,8 76,4 TOSCANA 14,0 12,4 15,0 10,1 19,0 73,2 MASSA 13,0 10,4 14,4 9,7 15,6 77,8 LUCCA 13,9 11,6 15,1 10,2 18,9 75,6 PISTOIA 12,7 10,9 13,9 8,8 19,0 67,0 FIRENZE 13,6 12,2 14,4 9,1 20,4 71,8 LIVORNO 17,0 14,5 17,8 12,0 27,4 76,7 PISA 14,4 13,2 15,1 10,5 17,2 76,4 AREZZO 13,1 12,8 13,4 9,7 13,4 72,5 SIENA 15,2 11,6 17,0 11,8 17,2 69,4 GROSSETO 15,7 13,2 16,6 12,0 25,2 74,3 PRATO 13,1 12,9 13,2 10,5 15,6 74,1 Sezione 10. Le assunzioni previste dalle imprese nel 2012: dati regionali e provinciali 199 (segue) Tavola 84 - Imprese che prevedono assunzioni nel 2012 per classe dimensionale, settore di attività, ripartizione territoriale, regione e provincia (quota % sul totale) Cfr. domanda 1A.2-6A del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Totale per settore per classe dimensionale Industria e costruz. Servizi 1-9 dipend. 10-49 dipend. 50 dipend. e oltre UMBRIA 12,7 11,5 13,4 9,3 15,7 72,1 PERUGIA 12,4 11,3 13,0 9,3 14,6 71,0 TERNI 13,8 12,4 14,4 9,1 19,1 74,6 MARCHE 12,7 12,7 12,6 8,1 18,2 73,9 PESARO-URBINO 12,0 11,7 12,2 7,9 18,3 71,3 ANCONA 12,6 11,7 13,0 6,9 19,8 70,2 MACERATA 12,6 13,4 12,0 8,0 19,5 78,6 ASCOLI PICENO 14,9 15,8 14,4 10,1 16,9 79,5 FERMO 11,9 12,7 11,0 9,0 13,5 74,6 LAZIO 15,2 15,9 14,9 12,7 15,3 67,4 VITERBO 12,9 12,9 12,9 10,0 13,8 73,1 RIETI 13,0 14,8 11,9 8,5 15,9 81,8 ROMA 15,7 16,1 15,6 13,6 14,0 64,9 LATINA 12,6 15,7 11,1 9,0 23,3 74,5 FROSINONE 15,4 16,6 14,6 12,2 19,1 73,7 ABRUZZO 15,9 15,3 16,2 12,1 18,2 73,2 L’AQUILA 17,4 17,4 17,4 13,2 22,1 74,6 TERAMO 16,1 13,6 18,0 13,6 14,0 72,7 PESCARA 16,1 14,9 16,7 11,9 17,6 73,9 CHIETI 14,5 15,9 13,6 10,2 20,4 71,8 MOLISE 15,0 16,7 14,0 10,9 19,6 74,0 CAMPOBASSO 15,5 17,0 14,7 11,5 19,6 76,6 ISERNIA 13,9 16,2 12,5 9,5 19,8 68,4 CAMPANIA 15,0 16,5 14,3 12,7 18,2 69,2 CASERTA 15,6 16,2 15,2 13,4 16,5 69,3 BENEVENTO 15,5 14,4 16,2 12,6 20,9 74,9 NAPOLI 14,4 16,3 13,6 12,0 18,2 67,6 AVELLINO 16,7 19,6 14,6 14,3 17,7 72,1 SALERNO 15,4 16,6 14,7 13,3 19,1 70,1 PUGLIA 12,8 12,6 12,9 10,1 18,7 71,5 FOGGIA 15,2 16,5 14,5 12,3 24,4 76,7 BARI 10,1 8,4 11,1 7,3 16,2 69,4 TARANTO 14,3 15,6 13,7 11,4 20,4 66,3 BRINDISI 16,3 16,3 16,3 13,3 18,0 78,1 LECCE 14,3 15,8 13,4 12,4 20,5 73,1 BASILICATA 14,3 16,5 12,8 11,4 16,7 67,0 POTENZA 14,1 16,3 12,6 11,5 17,1 66,4 MATERA 14,5 16,9 13,1 11,2 16,1 67,8 CALABRIA 14,9 17,2 13,7 12,3 19,7 75,3 COSENZA 14,9 16,2 14,2 12,5 22,2 74,9 CATANZARO 16,5 18,3 15,6 13,4 19,7 75,9 REGGIO CALABRIA 13,2 17,4 11,4 11,0 16,2 73,0 CROTONE 15,2 19,5 12,7 12,3 21,6 77,0 VIBO VALENTIA 15,9 16,3 15,6 13,4 16,9 79,6 SICILIA 14,1 16,5 12,9 11,4 20,5 72,5 TRAPANI 19,2 17,2 20,2 17,5 24,2 75,4 PALERMO 11,9 15,6 10,5 8,8 18,8 72,9 MESSINA 15,4 17,6 14,3 13,5 20,2 69,8 AGRIGENTO 13,1 19,5 10,0 9,9 28,4 77,7 CALTANISSETTA 17,2 20,2 15,8 14,1 26,8 71,3 ENNA 16,7 19,1 15,1 13,1 29,7 81,1 CATANIA 11,6 13,5 10,6 8,6 16,6 72,0 RAGUSA 15,3 16,9 14,5 13,2 22,4 72,8 SIRACUSA 14,5 17,3 13,2 11,6 18,7 69,0 SARDEGNA 16,2 17,9 15,3 13,0 24,5 72,9 SASSARI 15,5 16,4 15,0 12,0 27,5 76,4 NUORO 15,6 16,5 15,0 12,4 33,5 71,3 CAGLIARI 17,2 20,3 15,7 14,4 20,3 71,5 ORISTANO 14,7 14,6 14,7 10,9 23,7 70,5 NORD OVEST 13,2 12,9 13,4 8,6 17,2 70,8 NORD EST 15,9 15,4 16,2 11,0 21,4 73,1 CENTRO 14,2 13,6 14,5 10,9 17,2 71,0 SUD E ISOLE 14,5 15,8 13,8 11,8 19,4 71,7 TOTALE ITALIA 14,4 14,4 14,4 10,5 18,8 71,6 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 200 Tavola 85 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 secondo il livello di istruzione segnalato e altre caratteristiche, per ripartizione territoriale, regione e provincia Cfr. domande 2D.1-2D.5-2E-2G.2-2I.1-2J-6A del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagio- nali 2012 (v.a.)* di cui: (valori %) livello di istruzione segnalato dalle imprese didiffi cile reperimento fi no a 29 anni necessità di ulteriore formazioneuniver-sitario secondario e post second. qualifi ca profess. PIEMONTE 30.440 14,7 41,3 12,8 17,5 37,7 78,1 TORINO 18.060 17,2 42,9 10,7 15,3 41,0 78,3 VERCELLI 1.000 12,5 34,8 22,0 17,6 31,9 81,5 NOVARA 2.480 10,8 41,4 21,1 16,7 27,0 79,4 CUNEO 3.120 11,1 40,8 9,5 23,5 38,9 77,7 ASTI 1.070 9,8 40,4 13,5 19,6 36,8 71,7 ALESSANDRIA 2.760 12,0 37,4 13,9 21,3 29,8 78,5 BIELLA 1.060 9,4 36,6 25,2 24,8 36,1 82,4 VERBANO-CUSIO-OSSOLA 890 10,3 38,5 16,8 20,4 30,5 69,3 VALLE D’AOSTA 1.070 7,0 36,1 10,5 9,4 31,9 59,6 LOMBARDIA 81.290 19,3 41,8 12,4 15,2 37,7 80,2 VARESE 5.610 18,0 42,2 18,1 14,5 40,2 78,0 COMO 3.850 11,5 39,9 16,2 13,6 36,0 78,5 SONDRIO 1.280 8,3 41,9 18,7 11,5 33,4 76,2 MILANO 36.200 27,0 41,9 6,4 15,9 37,2 80,8 BERGAMO 8.220 13,2 45,9 14,5 16,0 34,9 83,1 BRESCIA 10.500 10,9 36,0 23,6 13,9 41,9 79,9 PAVIA 2.530 11,6 45,0 18,2 17,9 35,2 79,8 CREMONA 2.230 10,8 40,9 14,7 12,3 30,4 82,0 MANTOVA 2.640 10,5 39,2 14,2 17,4 42,4 79,3 LECCO 1.750 14,4 41,8 14,0 15,2 39,5 82,0 LODI 1.320 7,8 33,6 26,9 12,0 36,0 83,1 MONZA E BRIANZA 5.160 18,9 49,4 9,3 13,8 39,1 75,3 LIGURIA 10.310 13,2 38,2 13,7 15,7 32,5 74,5 IMPERIA 1.080 7,2 38,2 18,8 17,0 35,4 73,0 SAVONA 2.060 13,6 34,9 17,2 16,3 37,8 77,1 GENOVA 5.870 14,6 39,0 12,1 15,1 30,1 73,2 LA SPEZIA 1.300 11,0 39,9 11,3 16,0 32,1 76,9 TRENTINO ALTO ADIGE 9.590 15,1 39,5 14,1 24,4 30,3 72,3 BOLZANO 4.740 12,4 41,7 16,4 27,1 31,3 76,9 TRENTO 4.850 17,8 37,3 11,8 21,7 29,4 67,8 VENETO 40.040 13,3 39,5 14,6 18,9 33,9 78,5 VERONA 8.640 15,2 39,3 12,2 15,9 26,8 80,0 VICENZA 6.610 13,0 43,7 12,2 17,6 38,0 82,8 BELLUNO 1.880 9,9 38,6 7,8 9,0 20,7 65,1 TREVISO 5.590 15,6 40,2 18,1 21,3 38,7 78,4 VENEZIA 8.560 8,9 36,3 17,4 24,1 39,1 78,3 PADOVA 6.970 17,1 39,0 13,7 16,7 32,5 75,8 ROVIGO 1.790 8,5 42,0 22,2 24,1 32,9 81,8 FRIULI VENEZIA GIULIA 10.640 10,8 43,7 14,4 15,3 31,2 77,5 UDINE 5.100 9,9 46,7 16,8 14,8 37,2 72,0 GORIZIA 1.270 6,8 35,3 17,1 16,2 23,9 79,3 TRIESTE 1.950 16,2 36,0 11,7 16,2 28,8 86,7 PORDENONE 2.320 10,4 48,3 10,2 15,3 24,0 81,0 EMILIA ROMAGNA 40.180 14,5 39,1 8,8 15,5 30,7 81,1 PIACENZA 2.640 11,9 41,3 8,2 16,5 40,2 87,4 PARMA 4.090 15,2 43,0 6,2 12,4 35,6 90,7 REGGIO EMILIA 4.200 15,3 40,3 7,0 25,8 32,0 80,5 MODENA 5.990 19,5 41,8 12,2 13,5 35,2 80,4 BOLOGNA 11.140 16,3 32,6 5,3 15,4 28,6 85,8 FERRARA 2.240 11,3 41,0 13,2 18,4 32,4 78,7 RAVENNA 3.790 12,5 35,3 15,4 13,3 26,7 83,2 FORLI’-CESENA 3.040 9,9 49,2 8,0 12,7 25,9 72,9 RIMINI 3.040 8,0 42,3 10,6 11,8 21,7 55,5 TOSCANA 23.690 12,5 41,0 11,5 17,6 37,4 74,4 MASSA 910 7,4 48,1 16,6 17,9 37,8 70,3 LUCCA 2.180 11,0 41,1 18,9 15,8 36,8 74,9 PISTOIA 1.090 7,5 42,1 14,2 18,1 37,8 68,3 FIRENZE 7.770 18,0 39,9 7,9 16,7 34,8 79,6 LIVORNO 2.540 10,0 44,9 12,7 14,6 38,8 74,2 PISA 2.470 16,6 35,4 9,6 26,6 43,4 76,6 AREZZO 2.000 6,2 42,5 13,0 21,1 36,7 74,7 SIENA 1.550 16,1 40,8 13,6 14,7 35,8 68,5 GROSSETO 1.360 4,3 43,5 16,9 15,9 31,1 69,3 PRATO 1.810 4,7 39,6 6,9 14,8 46,1 63,0 Sezione 10. Le assunzioni previste dalle imprese nel 2012: dati regionali e provinciali 201 (segue) Tavola 85 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 secondo il livello di istruzione segnalato e altre caratteristiche, per ripartizione territoriale, regione e provincia Cfr. domande 2D.1-2D.5-2E-2G.2-2I.1-2J-6A del questionario di rilevazione * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Assunzioni non stagio- nali 2012 (v.a.)* di cui: (valori %) livello di istruzione segnalato dalle imprese didiffi cile reperimento fi no a 29 anni necessità di ulteriore formazioneuniver-sitario secondario e post second. qualifi ca profess. UMBRIA 5.010 9,5 39,1 7,0 24,4 39,7 79,8 PERUGIA 3.710 9,7 39,1 7,1 25,1 38,6 80,0 TERNI 1.300 8,8 39,0 6,5 22,3 43,0 79,3 MARCHE 9.370 12,1 44,2 9,7 14,4 36,6 73,4 PESARO-URBINO 2.380 11,8 51,2 10,4 18,5 36,7 73,6 ANCONA 2.710 16,6 40,3 8,9 11,8 42,0 77,7 MACERATA 2.070 7,9 47,2 7,2 12,9 30,9 69,8 ASCOLI PICENO 1.330 11,0 44,5 15,3 12,2 38,8 70,1 FERMO 880 10,7 30,1 7,2 17,5 29,2 73,2 LAZIO 44.900 16,7 39,9 13,7 21,6 38,8 81,8 VITERBO 1.260 7,6 35,3 23,2 20,3 35,6 69,7 RIETI 580 9,0 39,7 20,7 23,5 35,5 74,4 ROMA 37.300 18,3 41,0 12,2 22,0 39,8 84,5 LATINA 2.780 10,7 33,5 18,0 18,8 34,6 66,3 FROSINONE 2.990 7,9 33,3 23,6 19,5 31,6 69,0 ABRUZZO 9.220 9,6 32,1 13,6 17,8 37,7 68,4 L’AQUILA 2.020 8,6 30,2 19,3 17,8 28,1 67,5 TERAMO 2.040 7,5 44,6 10,4 13,6 42,1 70,0 PESCARA 2.340 11,0 27,8 12,8 15,3 42,3 71,8 CHIETI 2.820 10,5 28,0 12,5 22,9 37,4 65,2 MOLISE 1.880 7,7 24,1 10,4 11,3 29,8 58,3 CAMPOBASSO 1.280 7,4 24,5 7,0 9,9 33,3 56,7 ISERNIA 600 8,2 23,1 17,8 14,4 22,3 61,6 CAMPANIA 26.670 12,5 45,9 8,8 10,4 38,4 58,8 CASERTA 4.120 14,4 44,2 8,0 6,4 37,0 59,3 BENEVENTO 1.450 18,7 40,7 8,1 9,8 37,6 61,7 NAPOLI 14.260 13,5 48,6 6,5 10,7 40,0 57,9 AVELLINO 2.230 12,8 37,8 13,8 11,1 29,3 61,7 SALERNO 4.610 5,2 44,4 14,4 13,0 39,1 58,6 PUGLIA 19.460 13,9 44,1 8,3 13,1 36,2 67,9 FOGGIA 3.290 13,5 36,7 12,1 13,4 24,5 67,3 BARI 7.490 12,2 47,7 8,9 12,3 40,4 63,9 TARANTO 2.710 13,3 44,5 7,7 9,6 34,5 72,1 BRINDISI 2.070 15,5 41,7 5,0 14,3 29,5 76,3 LECCE 3.900 17,4 44,6 6,2 16,1 42,9 68,6 BASILICATA 3.000 7,9 33,1 8,5 7,1 32,3 52,1 POTENZA 2.100 8,4 31,2 8,4 5,3 32,2 52,0 MATERA 900 6,7 37,5 8,7 11,1 32,6 52,2 CALABRIA 9.230 12,0 43,3 13,1 13,8 30,4 57,8 COSENZA 3.820 14,9 46,8 9,6 11,5 25,9 57,9 CATANZARO 1.920 12,6 37,6 16,9 18,1 37,7 61,3 REGGIO CALABRIA 1.820 9,8 44,2 15,4 13,4 32,6 51,8 CROTONE 890 6,6 42,5 12,0 11,5 23,9 64,8 VIBO VALENTIA 780 7,6 39,2 16,3 19,1 36,6 55,1 SICILIA 21.850 10,6 40,7 19,4 10,1 30,8 54,5 TRAPANI 2.760 5,9 57,1 17,0 6,5 21,0 35,3 PALERMO 4.300 15,5 37,8 18,0 9,1 29,3 59,8 MESSINA 2.870 8,8 41,6 23,3 9,9 26,0 51,3 AGRIGENTO 1.610 9,6 31,3 18,3 10,6 22,6 43,6 CALTANISSETTA 1.540 8,4 49,0 17,4 14,9 35,7 60,7 ENNA 660 7,6 39,7 21,5 17,6 34,4 53,9 CATANIA 4.480 10,4 35,8 19,6 9,6 35,0 63,3 RAGUSA 1.580 7,5 40,7 25,0 10,4 47,8 52,6 SIRACUSA 2.050 15,9 35,2 17,5 12,2 33,1 59,7 SARDEGNA 9.010 7,8 40,6 10,5 11,3 31,2 72,0 SASSARI 2.870 7,6 39,1 10,8 14,6 30,4 70,9 NUORO 1.070 3,4 32,7 12,6 5,8 37,2 60,0 CAGLIARI 4.530 9,0 43,6 9,5 11,0 30,5 75,5 ORISTANO 540 8,4 39,1 13,4 7,4 28,7 72,3 NORD OVEST 123.110 17,5 41,3 12,6 15,7 37,2 79,0 NORD EST 100.450 13,7 39,8 12,2 17,7 32,0 78,9 CENTRO 82.960 14,6 40,6 12,2 19,8 38,2 78,6 SUD E ISOLE 100.300 11,4 41,6 12,0 11,9 34,5 61,4 TOTALE ITALIA 406.820 14,5 40,9 12,3 16,1 35,5 74,6 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 202 Tavola 86 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 di personale immigrato (valori massimi), per ripartizione territoriale, regione, provincia e classe dimensionale Cfr. domanda 2K-6A del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Lavoratori immigrati previsti nel 2012 (v.a.)* Quota lavoratori immigrati sul totale assunzioniTotale 1-9 dip. 10-49 dip. 50 dip. e oltre PIEMONTE 6.310 2.780 890 2.640 20,7 TORINO 4.450 2.060 650 1.740 24,6 VERCELLI 160 90 -- 60 15,8 NOVARA 350 140 70 150 14,0 CUNEO 430 100 80 250 13,8 ASTI 170 100 -- -- 15,6 ALESSANDRIA 370 160 -- 180 13,4 BIELLA 240 -- -- 180 22,6 VERBANO-CUSIO-OSSOLA 150 100 -- -- 16,4 VALLE D’AOSTA 110 50 20 50 10,6 LOMBARDIA 11.540 1.950 1.990 7.600 14,2 VARESE 690 240 150 310 12,3 COMO 590 180 100 310 15,3 SONDRIO 200 50 80 70 15,8 MILANO 4.520 590 800 3.120 12,5 BERGAMO 1.340 200 270 870 16,3 BRESCIA 1.430 350 120 960 13,6 PAVIA 530 60 100 370 21,0 CREMONA 370 50 60 260 16,7 MANTOVA 470 60 -- 360 17,7 LECCO 350 60 70 220 19,9 LODI 370 -- -- 330 27,8 MONZA E BRIANZA 690 100 180 410 13,4 LIGURIA 1.670 690 150 840 16,2 IMPERIA 260 120 -- 120 24,4 SAVONA 440 180 60 200 21,5 GENOVA 730 270 60 400 12,4 LA SPEZIA 230 120 -- 120 17,9 TRENTINO ALTO ADIGE 1.140 260 310 570 11,9 BOLZANO 480 120 150 210 10,1 TRENTO 660 140 160 360 13,6 VENETO 6.900 2.150 1.030 3.730 17,2 VERONA 1.510 560 100 850 17,5 VICENZA 1.280 180 260 850 19,4 BELLUNO 400 250 70 80 21,2 TREVISO 560 180 70 320 10,0 VENEZIA 1.610 640 200 770 18,8 PADOVA 1.130 280 170 680 16,2 ROVIGO 410 70 160 180 22,9 FRIULI VENEZIA GIULIA 1.920 230 210 1.470 18,1 UDINE 700 100 60 530 13,7 GORIZIA 220 -- -- 150 17,6 TRIESTE 480 -- 50 410 24,8 PORDENONE 510 90 60 370 22,1 EMILIA ROMAGNA 6.470 1.010 1.090 4.370 16,1 PIACENZA 450 60 60 330 16,9 PARMA 990 80 130 780 24,1 REGGIO EMILIA 780 140 250 400 18,6 MODENA 1.200 120 100 980 20,0 BOLOGNA 1.550 270 210 1.080 13,9 FERRARA 370 80 -- 270 16,6 RAVENNA 380 70 100 210 10,0 FORLI’-CESENA 380 90 -- 250 12,4 RIMINI 380 110 190 80 12,5 TOSCANA 4.050 1.780 620 1.650 17,1 MASSA 160 110 -- -- 17,7 LUCCA 310 120 -- 160 14,3 PISTOIA 250 110 80 60 22,4 FIRENZE 1.240 420 170 650 16,0 LIVORNO 530 250 180 100 21,0 PISA 380 100 -- 240 15,5 AREZZO 320 200 -- 90 16,1 SIENA 290 160 -- 110 18,6 GROSSETO 230 130 -- 70 16,7 PRATO 340 190 -- 130 18,7 Sezione 10. Le assunzioni previste dalle imprese nel 2012: dati regionali e provinciali 203 (segue) Tavola 86 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per il 2012 di personale immigrato (valori massimi), per ripartizione territoriale, regione, provincia e classe dimensionale Cfr. domanda 2K-6A del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Il segno (--) indica un valore statisticamente non signifi cativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti. Lavoratori immigrati previsti nel 2012 (v.a.)* Quota lavoratori immigrati sul totale assunzioniTotale 1-9 dip. 10-49 dip. 50 dip. e oltre UMBRIA 660 190 110 360 13,1 PERUGIA 470 150 70 260 12,7 TERNI 190 -- -- 100 14,4 MARCHE 1.640 650 260 730 17,5 PESARO-URBINO 450 170 70 210 19,1 ANCONA 410 90 80 250 15,1 MACERATA 430 180 80 180 21,0 ASCOLI PICENO 240 140 -- 70 18,3 FERMO 100 70 -- -- 11,1 LAZIO 7.310 3.980 820 2.510 16,3 VITERBO 330 240 60 -- 26,1 RIETI 150 120 -- -- 26,4 ROMA 5.680 2.810 560 2.320 15,2 LATINA 590 360 160 70 21,4 FROSINONE 550 450 -- 80 18,4 ABRUZZO 2.470 1.450 560 460 26,7 L’AQUILA 750 470 130 140 37,0 TERAMO 430 330 60 -- 21,0 PESCARA 420 280 -- 110 18,0 CHIETI 870 370 340 160 30,8 MOLISE 350 290 40 20 18,5 CAMPOBASSO 250 220 -- -- 19,2 ISERNIA 100 70 -- -- 16,9 CAMPANIA 2.480 930 320 1.220 9,3 CASERTA 260 80 -- 150 6,4 BENEVENTO 120 50 -- -- 8,0 NAPOLI 1.610 560 210 840 11,3 AVELLINO 170 90 -- -- 7,6 SALERNO 310 150 -- 140 6,8 PUGLIA 1.500 600 360 540 7,7 FOGGIA 370 140 160 70 11,3 BARI 510 150 90 270 6,8 TARANTO 170 -- 70 60 6,2 BRINDISI 190 110 -- 80 9,3 LECCE 260 150 -- 70 6,6 BASILICATA 610 530 10 80 20,4 POTENZA 510 490 -- -- 24,2 MATERA 110 -- -- 70 11,7 CALABRIA 890 540 220 130 9,6 COSENZA 350 140 140 70 9,2 CATANZARO 270 230 -- -- 14,2 REGGIO CALABRIA 100 -- -- -- 5,7 CROTONE 70 60 -- -- 7,5 VIBO VALENTIA 100 80 -- -- 12,2 SICILIA 1.970 1.120 370 470 9,0 TRAPANI 180 140 -- -- 6,7 PALERMO 370 200 -- 170 8,6 MESSINA 310 220 -- -- 10,7 AGRIGENTO 130 90 -- -- 8,3 CALTANISSETTA 160 80 50 -- 10,1 ENNA 50 -- -- -- 7,6 CATANIA 470 180 160 120 10,4 RAGUSA 140 90 -- -- 8,7 SIRACUSA 160 90 -- 60 7,9 SARDEGNA 600 240 140 230 6,7 SASSARI 180 60 -- 90 6,3 NUORO 70 -- -- -- 6,5 CAGLIARI 320 120 90 110 7,1 ORISTANO -- -- -- -- 5,6 NORD OVEST 19.630 5.460 3.050 11.130 15,9 NORD EST 16.430 3.650 2.640 10.140 16,4 CENTRO 13.650 6.600 1.810 5.250 16,5 SUD E ISOLE 10.860 5.700 2.010 3.150 10,8 TOTALE ITALIA 60.570 21.410 9.500 29.660 14,9 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 204 Tavola 87 - Assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale previste dalle imprese per il 2012, per settore, ripartizione territoriale, regione e provincia Cfr. domanda 2D.5-6A del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** Servizi di alloggio, servizi di ristorazione e servizi turistici. Assunzioni stagionali 2012 (v.a.)* di cui: (valori %) Industria Servizi Totale di cui: industriaalimentare Totale di cui: turismo** PIEMONTE 10.220 23,9 12,2 76,1 38,8 TORINO 2.720 12,8 2,1 87,2 34,8 VERCELLI 440 8,5 1,8 91,5 38,5 NOVARA 680 43,0 7,5 57,0 26,5 CUNEO 3.130 34,7 29,0 65,3 21,7 ASTI 280 51,3 13,7 48,7 18,1 ALESSANDRIA 940 43,5 18,4 56,5 24,5 BIELLA 230 13,1 6,6 86,9 38,4 VERBANO-CUSIO-OSSOLA 1.810 5,0 0,0 95,0 89,9 VALLE D’AOSTA 2.610 5,6 0,3 94,4 66,3 LOMBARDIA 18.220 18,2 6,6 81,8 40,7 VARESE 840 11,1 0,5 88,9 28,9 COMO 1.580 14,3 11,2 85,7 70,9 SONDRIO 1.550 16,8 9,1 83,2 70,0 MILANO 5.770 15,1 5,5 84,9 29,3 BERGAMO 1.400 26,2 16,8 73,8 35,5 BRESCIA 3.710 13,8 2,4 86,2 52,4 PAVIA 730 14,5 6,8 85,5 29,0 CREMONA 440 34,9 27,7 65,1 13,6 MANTOVA 870 57,3 3,8 42,7 24,3 LECCO 360 17,0 1,4 83,0 47,2 LODI 350 12,7 7,5 87,3 4,9 MONZA E BRIANZA 640 19,4 1,4 80,6 27,5 LIGURIA 8.300 8,4 2,1 91,6 60,5 IMPERIA 1.900 5,4 1,9 94,6 50,1 SAVONA 2.330 7,3 3,2 92,7 71,6 GENOVA 3.020 12,6 2,2 87,4 53,5 LA SPEZIA 1.050 4,3 0,0 95,7 75,5 TRENTINO ALTO ADIGE 18.370 8,0 1,5 92,0 56,3 BOLZANO 8.790 8,4 2,7 91,6 60,8 TRENTO 9.590 7,6 0,4 92,4 52,1 VENETO 20.790 17,4 7,9 82,6 44,5 VERONA 7.630 19,0 15,6 81,0 31,4 VICENZA 1.220 27,3 5,4 72,7 42,1 BELLUNO 1.470 5,7 0,9 94,3 62,6 TREVISO 1.350 31,4 7,9 68,6 31,8 VENEZIA 7.180 9,9 0,9 90,1 62,7 PADOVA 1.350 22,7 7,7 77,3 25,7 ROVIGO 600 50,2 17,4 49,8 25,1 FRIULI VENEZIA GIULIA 3.360 10,2 0,7 89,8 46,5 UDINE 1.720 6,3 1,1 93,7 41,1 GORIZIA 420 9,2 0,9 90,8 73,3 TRIESTE 600 16,4 0,2 83,6 26,5 PORDENONE 620 15,7 0,0 84,3 62,0 EMILIA ROMAGNA 26.800 11,4 5,5 88,6 58,5 PIACENZA 530 7,0 1,3 93,0 49,6 PARMA 1.500 54,4 42,1 45,6 20,2 REGGIO EMILIA 1.070 13,6 7,5 86,4 41,0 MODENA 1.170 18,3 6,3 81,7 35,9 BOLOGNA 2.120 25,4 7,0 74,6 34,5 FERRARA 1.260 18,1 7,4 81,9 48,1 RAVENNA 5.350 4,2 2,4 95,8 58,8 FORLI’-CESENA 3.900 14,3 6,8 85,7 64,2 RIMINI 9.920 2,9 0,3 97,1 73,4 TOSCANA 20.240 7,7 3,1 92,3 71,3 MASSA 560 5,0 0,0 95,0 83,1 LUCCA 3.770 4,6 1,4 95,4 83,1 PISTOIA 780 3,7 0,8 96,3 67,4 FIRENZE 3.410 12,5 7,4 87,5 63,5 LIVORNO 4.830 5,1 2,4 94,9 74,8 PISA 1.230 16,4 1,1 83,6 52,2 AREZZO 950 17,5 2,2 82,5 51,5 SIENA 1.920 8,9 6,7 91,1 72,8 GROSSETO 2.550 3,0 1,9 97,0 73,4 PRATO 250 17,3 0,0 82,7 53,4 Sezione 10. Le assunzioni previste dalle imprese nel 2012: dati regionali e provinciali 205 (segue) Tavola 87 - Assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale previste dalle imprese per il 2012, per settore, ripartizione territoriale, regione e provincia Cfr. domanda 2D.5-6A del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** Servizi di alloggio, servizi di ristorazione e servizi turistici. Assunzioni stagionali 2012 (v.a.)* di cui: (valori %) Industria Servizi Totale di cui: industriaalimentare Totale di cui: turismo** UMBRIA 2.740 11,9 3,5 88,1 41,4 PERUGIA 2.270 10,3 3,4 89,7 41,1 TERNI 470 19,6 4,3 80,4 43,2 MARCHE 7.300 15,4 3,5 84,6 66,8 PESARO-URBINO 1.550 9,4 0,1 90,6 68,5 ANCONA 2.000 21,1 5,7 78,9 62,6 MACERATA 990 21,3 4,0 78,7 49,0 ASCOLI PICENO 2.040 10,2 4,2 89,8 80,5 FERMO 720 18,9 2,1 81,1 60,7 LAZIO 12.160 11,2 4,8 88,8 34,2 VITERBO 510 3,1 0,4 96,9 73,4 RIETI 80 26,9 15,4 73,1 26,9 ROMA 8.290 9,0 3,1 91,0 30,3 LATINA 2.690 16,6 10,8 83,4 35,8 FROSINONE 590 21,7 5,1 78,3 49,0 ABRUZZO 6.400 17,7 10,9 82,3 66,2 L’AQUILA 1.320 16,9 8,5 83,1 52,8 TERAMO 2.420 24,4 21,2 75,6 70,8 PESCARA 1.180 15,6 2,4 84,4 54,5 CHIETI 1.470 9,0 3,1 91,0 80,3 MOLISE 810 45,9 13,2 54,1 33,7 CAMPOBASSO 710 42,2 14,4 57,8 38,4 ISERNIA 100 71,6 4,9 28,4 1,0 CAMPANIA 19.540 28,8 15,2 71,2 49,9 CASERTA 1.110 34,5 4,4 65,5 39,5 BENEVENTO 350 27,6 4,0 72,4 36,8 NAPOLI 10.780 21,6 11,8 78,4 52,2 AVELLINO 1.030 57,9 21,8 42,1 25,1 SALERNO 6.270 35,4 22,6 64,6 52,7 PUGLIA 15.050 31,1 19,8 68,9 50,2 FOGGIA 4.670 47,0 41,7 53,0 42,8 BARI 3.120 23,3 7,7 76,7 43,4 TARANTO 1.240 12,3 1,4 87,7 61,9 BRINDISI 2.100 31,2 18,8 68,8 58,8 LECCE 3.910 24,1 9,8 75,9 56,1 BASILICATA 1.650 33,0 5,7 67,0 56,0 POTENZA 860 43,6 9,1 56,4 38,3 MATERA 790 21,5 2,0 78,5 75,2 CALABRIA 5.280 16,1 7,1 83,9 69,3 COSENZA 2.140 21,9 10,2 78,1 69,2 CATANZARO 860 14,1 6,8 85,9 51,8 REGGIO CALABRIA 680 25,2 12,2 74,8 46,2 CROTONE 530 6,0 0,0 94,0 84,9 VIBO VALENTIA 1.070 5,1 1,6 94,9 90,4 SICILIA 13.700 24,8 5,3 75,2 51,5 TRAPANI 1.860 16,1 2,7 83,9 72,5 PALERMO 2.600 20,5 4,0 79,5 53,0 MESSINA 2.640 19,7 5,8 80,3 68,2 AGRIGENTO 1.350 51,4 25,1 48,6 38,1 CALTANISSETTA 290 29,3 0,3 70,7 44,2 ENNA 320 34,3 0,0 65,7 31,4 CATANIA 2.450 20,5 2,7 79,5 27,5 RAGUSA 1.130 24,7 0,3 75,3 50,8 SIRACUSA 1.080 34,6 0,6 65,4 50,7 SARDEGNA 10.970 19,7 5,0 80,3 58,5 SASSARI 4.750 11,3 2,3 88,7 68,1 NUORO 2.240 19,1 9,4 80,9 64,8 CAGLIARI 3.620 31,3 5,7 68,7 42,8 ORISTANO 370 17,0 6,5 83,0 49,3 NORD OVEST 39.350 16,8 6,7 83,2 46,1 NORD EST 69.330 12,2 4,9 87,8 53,1 CENTRO 42.430 10,3 3,7 89,7 58,0 SUD E ISOLE 73.410 25,5 11,6 74,5 54,3 TOTALE ITALIA 224.520 17,0 7,2 83,0 53,2 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 206 Tavola 88 - Lavoratori previsti nel complesso il cui contratto verrà attivato nel corso dell’anno 2012 per ripartizione territoriale, regione, provincia Cfr. domande 1A.1-4A.1-4B.1-4C.1-4D.1-6A del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 *I valori assoluti sono arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** Sono inclusi gli amministratori di società ancorché di entità marginale. *** Collaboratori a partita IVA e occasionali. Totale contratti attivati* di cui: (valori %) Assunzioni previste Lavoratori interinali Collaboratori con contratto a progetto ** Altri lavoratori non alle dipen- denze*** PIEMONTE 60.330 67,4 16,1 9,8 6,7 TORINO 33.410 62,2 16,4 12,9 8,5 VERCELLI 1.980 72,6 19,1 4,4 3,9 NOVARA 4.430 71,4 16,9 6,8 4,8 CUNEO 8.570 72,9 18,6 6,4 2,1 ASTI 1.910 70,2 16,0 6,8 7,1 ALESSANDRIA 5.080 72,9 14,3 6,3 6,5 BIELLA 1.840 69,8 19,3 6,6 4,3 VERBANO-CUSIO-OSSOLA 3.100 87,2 4,5 3,4 5,0 VALLE D’AOSTA 4.150 88,6 4,5 1,9 5,0 LOMBARDIA 151.850 65,5 14,6 13,4 6,5 VARESE 10.170 63,4 15,0 13,1 8,5 COMO 7.120 76,3 8,4 8,3 7,0 SONDRIO 3.200 88,1 4,8 3,2 3,9 MILANO 68.590 61,2 14,0 18,8 6,0 BERGAMO 14.150 68,0 17,3 9,2 5,6 BRESCIA 19.850 71,6 15,8 6,4 6,2 PAVIA 4.560 71,5 11,8 8,9 7,8 CREMONA 4.120 64,8 17,7 10,6 6,8 MANTOVA 5.090 68,9 18,7 7,7 4,7 LECCO 3.240 65,0 18,8 9,6 6,6 LODI 2.420 68,8 17,5 7,1 6,7 MONZA E BRIANZA 9.340 62,1 15,9 11,8 10,2 LIGURIA 23.350 79,7 9,1 7,1 4,1 IMPERIA 3.510 85,0 6,4 4,5 4,0 SAVONA 5.330 82,5 10,8 4,2 2,5 GENOVA 11.600 76,6 9,7 8,6 5,1 LA SPEZIA 2.930 80,3 6,9 9,6 3,2 TRENTINO ALTO ADIGE 32.150 87,0 6,0 4,2 2,8 BOLZANO 15.410 87,7 4,7 4,3 3,3 TRENTO 16.740 86,3 7,3 4,1 2,4 VENETO 81.820 74,3 13,9 6,5 5,2 VERONA 21.380 76,1 14,3 6,8 2,8 VICENZA 11.350 69,0 19,1 5,1 6,8 BELLUNO 4.170 80,4 14,5 2,4 2,8 TREVISO 10.410 66,6 18,1 5,7 9,6 VENEZIA 19.380 81,2 8,0 4,9 5,9 PADOVA 12.070 68,9 14,2 12,2 4,7 ROVIGO 3.060 78,4 12,7 6,5 2,4 FRIULI VENEZIA GIULIA 18.820 74,4 13,7 8,8 3,2 UDINE 8.980 75,9 12,9 8,4 2,8 GORIZIA 2.210 76,7 16,3 3,7 3,3 TRIESTE 3.340 76,3 7,9 11,5 4,3 PORDENONE 4.300 68,4 18,5 10,0 3,1 EMILIA ROMAGNA 90.340 74,1 11,2 9,0 5,7 PIACENZA 4.190 75,8 10,5 9,0 4,7 PARMA 8.700 64,2 19,3 8,5 7,9 REGGIO EMILIA 8.190 64,3 19,4 10,6 5,7 MODENA 11.450 62,5 17,2 14,0 6,3 BOLOGNA 19.490 68,0 10,5 12,0 9,5 FERRARA 4.820 72,8 14,6 8,4 4,2 RAVENNA 10.730 85,2 6,5 5,5 2,9 FORLI’-CESENA 8.440 82,2 5,5 7,8 4,4 RIMINI 14.350 90,3 3,5 3,7 2,4 TOSCANA 57.300 76,6 9,3 9,2 4,8 MASSA 1.780 82,1 5,3 10,4 2,1 LUCCA 7.280 81,7 6,1 8,6 3,6 PISTOIA 2.700 69,3 12,2 9,3 9,2 FIRENZE 16.140 69,3 12,7 11,6 6,4 LIVORNO 8.170 90,3 3,4 4,1 2,2 PISA 5.170 71,6 11,8 11,0 5,7 AREZZO 4.270 69,2 15,2 11,4 4,3 SIENA 4.200 82,5 9,6 4,2 3,6 GROSSETO 4.450 87,8 3,5 6,0 2,7 PRATO 3.140 65,4 10,0 16,2 8,3 Sezione 10. Le assunzioni previste dalle imprese nel 2012: dati regionali e provinciali 207 (segue) Tavola 88 - Lavoratori previsti nel complesso il cui contratto verrà attivato nel corso dell’anno 2012 per ripartizione territoriale, regione, provincia Cfr. domande 1A.1-4A.1-4B.1-4C.1-4D.1-6A del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 *I valori assoluti sono arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. ** Sono inclusi gli amministratori di società ancorché di entità marginale. *** Collaboratori a partita IVA e occasionali. Totale contratti attivati* di cui: (valori %) Assunzioni previste Lavoratori interinali Collaboratori con contratto a progetto ** Altri lavoratori non alle dipen- denze*** UMBRIA 11.700 66,2 13,6 14,0 6,1 PERUGIA 8.920 67,0 11,9 14,2 6,9 TERNI 2.780 63,4 19,3 13,6 3,8 MARCHE 21.010 79,3 8,6 6,9 5,1 PESARO-URBINO 4.770 82,3 6,7 7,9 3,0 ANCONA 6.470 72,9 11,2 7,9 8,0 MACERATA 3.900 78,5 6,0 8,0 7,5 ASCOLI PICENO 3.920 86,0 7,5 4,3 2,2 FERMO 1.960 81,6 12,3 3,9 2,2 LAZIO 86.400 66,0 9,0 17,6 7,4 VITERBO 2.380 74,4 7,7 8,7 9,2 RIETI 910 71,8 8,0 10,7 9,5 ROMA 71.000 64,2 9,2 18,8 7,8 LATINA 7.060 77,4 5,7 12,6 4,4 FROSINONE 5.050 71,0 11,2 12,2 5,5 ABRUZZO 19.410 80,4 9,0 5,4 5,1 L’AQUILA 3.870 86,4 7,3 4,1 2,2 TERAMO 5.530 80,7 9,2 4,9 5,1 PESCARA 4.440 79,3 8,8 7,0 4,9 CHIETI 5.580 76,9 10,2 5,6 7,3 MOLISE 3.560 75,5 6,3 11,6 6,6 CAMPOBASSO 2.520 78,9 5,2 11,6 4,4 ISERNIA 1.040 67,3 9,1 11,6 12,0 CAMPANIA 61.750 74,8 6,3 12,3 6,5 CASERTA 7.170 73,0 7,8 9,9 9,4 BENEVENTO 2.910 61,7 6,0 25,3 6,9 NAPOLI 33.480 74,8 6,4 13,7 5,1 AVELLINO 4.460 73,0 8,3 12,2 6,6 SALERNO 13.720 79,3 4,9 7,6 8,2 PUGLIA 43.230 79,8 5,8 10,3 4,1 FOGGIA 9.130 87,2 3,8 6,9 2,1 BARI 14.940 71,0 9,7 13,6 5,6 TARANTO 5.060 78,1 6,0 13,4 2,5 BRINDISI 4.900 85,2 2,8 7,7 4,4 LECCE 9.200 84,9 2,8 7,8 4,5 BASILICATA 6.260 74,3 3,8 19,0 2,9 POTENZA 3.690 80,1 3,3 13,4 3,3 MATERA 2.570 66,1 4,6 27,0 2,3 CALABRIA 17.800 81,5 2,1 13,6 2,8 COSENZA 7.250 82,2 1,5 12,3 4,0 CATANZARO 3.500 79,5 1,8 15,9 2,8 REGGIO CALABRIA 3.190 78,5 2,3 17,6 1,7 CROTONE 1.800 78,8 1,6 17,7 1,9 VIBO VALENTIA 2.070 89,7 4,5 4,5 1,3 SICILIA 46.850 75,9 5,8 12,6 5,7 TRAPANI 5.580 82,7 2,4 11,6 3,3 PALERMO 10.930 63,1 9,4 18,5 8,9 MESSINA 6.530 84,3 3,9 7,4 4,4 AGRIGENTO 3.410 86,7 3,1 6,6 3,6 CALTANISSETTA 2.420 75,8 7,6 7,1 9,5 ENNA 1.190 82,0 1,6 13,1 3,3 CATANIA 9.420 73,6 7,7 14,5 4,2 RAGUSA 3.360 80,6 3,0 10,5 5,9 SIRACUSA 4.010 78,0 4,3 12,3 5,3 SARDEGNA 23.440 85,2 4,2 7,2 3,4 SASSARI 8.870 85,9 4,9 6,3 2,8 NUORO 3.580 92,5 2,0 3,6 1,8 CAGLIARI 9.950 81,8 4,1 9,4 4,7 ORISTANO 1.050 86,8 5,6 6,6 1,0 NORD OVEST 239.680 67,8 14,3 11,7 6,3 NORD EST 223.130 76,1 11,6 7,4 4,9 CENTRO 176.410 71,1 9,4 13,3 6,2 SUD E ISOLE 222.310 78,1 5,7 11,1 5,0 TOTALE ITALIA 861.530 73,3 10,4 10,8 5,6 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 208 Tavola 89 - Collaboratori previsti il cui contratto verrà attivato nel corso del 2012 per regioni e province e per livello di istruzione (*) Cfr. domande 4A.1-4A.5-6A del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 * Nella scorsa edizione questa domanda riguardava il totale dei collaboratori utilizzati e non solo di quelli il cui contratto sarebbe stato attivato nell’anno di indagine ** Sono inclusi gli amministratori di società ancorché di entità marginale. Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Collaboratori previsti nel 2012 (v.a.)** di cui livello di istruzione (valori %) universitario diploma scuola media superiore o diploma profes. non è richiesto alcun titolo di studio PIEMONTE 5.920 33,0 39,0 28,0 TORINO 4.300 33,1 37,1 29,8 VERCELLI 90 26,1 53,4 20,5 NOVARA 300 51,2 33,9 15,0 CUNEO 550 27,9 35,9 36,1 ASTI 130 14,6 66,9 18,5 ALESSANDRIA 320 26,4 54,4 19,2 BIELLA 120 38,5 51,6 9,8 VERBANO-CUSIO-OSSOLA 100 44,2 38,5 17,3 VALLE D’AOSTA 80 54,5 28,6 16,9 LOMBARDIA 20.280 41,4 43,5 15,2 VARESE 1.330 37,3 50,1 12,5 COMO 590 35,1 47,0 17,8 SONDRIO 100 45,1 40,2 14,7 MILANO 12.870 46,8 40,0 13,2 BERGAMO 1.300 25,4 43,1 31,4 BRESCIA 1.260 35,3 50,0 14,7 PAVIA 410 49,8 30,1 20,1 CREMONA 440 21,5 42,1 36,4 MANTOVA 390 27,3 54,3 18,4 LECCO 310 22,4 64,4 13,1 LODI 170 19,3 32,2 48,5 MONZA E BRIANZA 1.110 31,2 64,1 4,7 LIGURIA 1.660 25,9 41,2 33,0 IMPERIA 160 31,4 23,9 44,7 SAVONA 220 8,5 40,8 50,7 GENOVA 1.000 32,0 35,6 32,5 LA SPEZIA 280 14,9 70,9 14,2 TRENTINO ALTO ADIGE 1.340 37,4 49,9 12,7 BOLZANO 660 42,4 42,6 15,0 TRENTO 680 32,4 57,1 10,5 VENETO 5.350 32,6 50,7 16,6 VERONA 1.450 36,9 40,9 22,2 VICENZA 580 17,8 55,5 26,7 BELLUNO 100 23,5 48,0 28,6 TREVISO 590 25,8 59,7 14,6 VENEZIA 950 37,1 49,6 13,4 PADOVA 1.480 36,6 53,3 10,1 ROVIGO 200 18,6 70,4 11,1 FRIULI VENEZIA GIULIA 1.650 29,8 47,3 22,9 UDINE 760 30,6 34,8 34,6 GORIZIA 80 35,8 39,5 24,7 TRIESTE 380 25,7 57,9 16,5 PORDENONE 430 30,9 61,3 7,9 EMILIA ROMAGNA 8.100 36,5 39,2 24,3 PIACENZA 380 31,9 44,9 23,1 PARMA 740 39,1 57,5 3,4 REGGIO EMILIA 870 45,0 26,5 28,5 MODENA 1.610 24,8 31,7 43,4 BOLOGNA 2.330 46,4 39,4 14,2 FERRARA 410 43,0 37,5 19,5 RAVENNA 590 25,2 42,9 31,9 FORLI’-CESENA 660 38,4 35,7 25,8 RIMINI 530 18,7 54,3 27,0 TOSCANA 5.280 30,0 47,2 22,9 MASSA 190 34,9 57,0 8,1 LUCCA 630 31,7 37,2 31,1 PISTOIA 250 19,9 67,7 12,4 FIRENZE 1.870 27,7 47,7 24,6 LIVORNO 340 18,8 71,3 9,9 PISA 570 40,6 50,3 9,2 AREZZO 490 60,2 34,4 5,3 SIENA 180 36,5 62,9 0,6 GROSSETO 270 22,5 28,5 49,1 PRATO 510 7,3 40,9 51,8 Sezione 10. Le assunzioni previste dalle imprese nel 2012: dati regionali e provinciali 209 (segue) Tavola 89 - Collaboratori previsti il cui contratto verrà attivato nel corso del 2012 per regioni e province e per livello di istruzione (*) Cfr. domande 4A.1-4A.5-6A del questionario di rilevazione Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 * Nella scorsa edizione questa domanda riguardava il totale dei collaboratori utilizzati e non solo di quelli il cui contratto sarebbe stato attivato nell’anno di indagine ** Sono inclusi gli amministratori di società ancorché di entità marginale. Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Collaboratori previsti nel 2012 (v.a.)** di cui livello di istruzione (valori %) universitario diploma scuola media superiore o diploma profes. non è richiesto alcun titolo di studio UMBRIA 1.640 31,0 57,0 12,0 PERUGIA 1.270 32,0 53,8 14,2 TERNI 380 27,9 67,6 4,5 MARCHE 1.440 46,8 39,3 13,9 PESARO-URBINO 380 39,1 44,6 16,4 ANCONA 510 63,3 28,7 8,1 MACERATA 310 40,1 34,6 25,3 ASCOLI PICENO 170 38,3 53,3 8,4 FERMO 80 22,4 72,4 5,3 LAZIO 15.160 43,2 43,0 13,7 VITERBO 210 28,6 43,7 27,7 RIETI 100 27,8 44,3 27,8 ROMA 13.360 45,0 43,6 11,5 LATINA 890 25,6 39,5 34,9 FROSINONE 620 37,8 36,5 25,8 ABRUZZO 1.050 49,6 36,1 14,2 L’AQUILA 160 38,8 45,6 15,6 TERAMO 270 53,1 40,7 6,2 PESCARA 310 47,6 35,0 17,5 CHIETI 310 54,2 28,5 17,3 MOLISE 410 37,4 27,7 35,0 CAMPOBASSO 290 32,2 30,8 37,0 ISERNIA 120 50,0 20,0 30,0 CAMPANIA 7.610 24,5 60,7 14,7 CASERTA 710 18,4 68,0 13,6 BENEVENTO 740 13,3 66,0 20,7 NAPOLI 4.570 27,2 57,6 15,2 AVELLINO 540 11,8 70,2 18,0 SALERNO 1.050 31,6 61,0 7,3 PUGLIA 4.430 39,5 46,9 13,6 FOGGIA 630 29,3 55,8 14,9 BARI 2.030 54,4 38,6 7,1 TARANTO 680 20,9 51,1 28,0 BRINDISI 380 37,9 55,7 6,4 LECCE 720 24,7 54,3 21,1 BASILICATA 1.190 19,0 15,0 66,0 POTENZA 500 37,6 20,8 41,6 MATERA 690 5,8 10,8 83,4 CALABRIA 2.420 34,7 53,6 11,7 COSENZA 890 41,2 45,6 13,2 CATANZARO 560 36,7 58,8 4,5 REGGIO CALABRIA 560 34,1 48,2 17,7 CROTONE 320 13,5 78,4 8,2 VIBO VALENTIA 90 37,0 45,7 17,4 SICILIA 5.930 32,6 58,4 9,0 TRAPANI 650 48,8 43,8 7,4 PALERMO 2.030 29,3 67,0 3,7 MESSINA 480 36,8 47,1 16,1 AGRIGENTO 220 25,4 55,8 18,8 CALTANISSETTA 170 43,3 36,8 19,9 ENNA 160 6,4 83,3 10,3 CATANIA 1.370 19,4 68,9 11,6 RAGUSA 350 39,0 53,0 8,0 SIRACUSA 490 60,3 29,1 10,5 SARDEGNA 1.690 33,1 49,4 17,5 SASSARI 560 47,2 43,0 9,8 NUORO 130 7,7 57,7 34,6 CAGLIARI 930 28,9 51,4 19,7 ORISTANO 70 23,2 59,4 17,4 NORD OVEST 27.930 38,7 42,3 18,9 NORD EST 16.430 34,6 44,6 20,7 CENTRO 23.530 39,6 44,7 15,7 SUD E ISOLE 24.740 31,7 52,4 15,8 TOTALE ITALIA 92.630 36,4 46,0 17,6 SEZIONE 11 Confronto con i dati delle precedenti indagini Sezione 11. Confronto con i dati delle precedenti indagini 213 Tavola 90 - Assunzioni previste dalle imprese per le diverse forme contrattuali (esclusi i contratti a tempo determinato a carattere stagionale), per macrosettore di attività economica - Anni 2009-2012 Valori assoluti* Quota % su totale assunzioni 2009 2010 2011 2012 2009 2010 2011 2012 Totale assunzioni previste 523.620 551.950 595.160 406.820 100,0 100,0 100,0 100,0 Industria 183.010 196.980 229.060 128.740 100,0 100,0 100,0 100,0 Servizi 340.610 354.970 366.100 278.080 100,0 100,0 100,0 100,0 Contratti a tempo indeterminato 251.710 255.290 267.440 166.610 48,1 46,3 44,9 41,0 Industria 93.290 94.900 101.140 56.340 51,0 48,2 44,2 43,8 Servizi 158.420 160.390 166.300 110.270 46,5 45,2 45,4 39,7 Contratti a tempo determinato 212.510 233.640 258.390 184.100 40,6 42,3 43,4 45,3 Industria 71.470 81.320 103.360 56.970 39,1 41,3 45,1 44,3 Servizi 141.050 152.320 155.030 127.130 41,4 42,9 42,3 45,7 Contratti di apprendistato 47.120 44.760 48.400 38.180 9,0 8,1 8,1 9,4 Industria 15.320 15.820 19.490 12.190 8,4 8,0 8,5 9,5 Servizi 31.810 28.940 28.920 25.990 9,3 8,2 7,9 9,3 Contratti di inserimento 8.250 11.980 9.980 7.070 1,6 2,2 1,7 1,7 Industria 1.970 3.310 2.700 1.480 1,1 1,7 1,2 1,1 Servizi 6.280 8.670 7.280 5.590 1,8 2,4 2,0 2,0 Altri contratti 4.030 6.280 10.950 10.860 0,8 1,1 1,8 2,7 Industria 970 1.620 2.380 1.750 0,5 0,8 1,0 1,4 Servizi 3.060 4.650 8.570 9.110 0,9 1,3 2,3 3,3 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2009-2012 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 214 Tavola 91 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese secondo alcune caratteristiche, per macrosettore di attività economica - Anni 2009-2012 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2009-2012 Valori assoluti* Quota % su totale assunzioni 2009 2010 2011 2012 2009 2010 2011 2012 Totale assunzioni previste 523.620 551.950 595.160 406.820 100,0 100,0 100,0 100,0 Industria 183.010 196.980 229.060 128.740 35,0 35,7 38,5 31,6 Servizi 340.610 354.970 366.100 278.080 65,0 64,3 61,5 68,4 Assunzioni con necessità di ulteriore formazione Totale 385.380 405.540 428.580 303.280 73,6 73,5 72,0 74,6 di cui: con corsi interni o esterni 152.640 228.440 211.400 168.360 29,1 41,4 35,5 41,4 Industria 123.590 131.220 155.360 86.830 67,5 66,6 67,8 67,4 di cui: con corsi interni o esterni 39.920 65.310 68.250 43.110 21,8 33,2 29,8 33,5 Servizi 261.800 274.320 273.210 216.460 76,9 77,3 74,6 77,8 di cui: con corsi interni o esterni 112.710 163.130 143.150 125.250 33,1 46,0 39,1 45,0 Assunzioni in sostituzione di analoga fi gura 213.170 232.200 246.860 179.490 40,7 42,1 41,5 44,1 Industria 62.400 65.970 80.080 46.300 34,1 33,5 35,0 36,0 Servizi 150.770 166.230 166.770 133.190 44,3 46,8 45,6 47,9 Assunzioni non in sostituzione e non presenti in azienda 61.880 58.860 68.130 49.620 11,8 10,7 11,4 12,2 Industria 27.110 23.830 27.270 21.270 14,8 12,1 11,9 16,5 Servizi 34.770 35.030 40.850 28.350 10,2 9,9 11,2 10,2 Assunzioni per esperienza richiesta Totale Esperienza specifi ca 114.680 114.170 123.780 85.050 21,9 20,7 20,8 20,9 Esperienza nel settore 186.590 216.690 212.470 134.550 35,6 39,3 35,7 33,1 Esperienza generica 88.430 84.440 81.180 76.970 16,9 15,3 13,6 18,9 Nessuna esperienza 133.920 136.650 177.730 110.240 25,6 24,8 29,9 27,1 Industria Esperienza specifi ca 47.820 49.280 57.430 33.390 26,1 25,0 25,1 25,9 Esperienza nel settore 69.510 83.260 88.970 45.620 38,0 42,3 38,8 35,4 Esperienza generica 26.670 27.610 29.210 20.710 14,6 14,0 12,7 16,1 Nessuna esperienza 39.010 36.840 53.460 29.020 21,3 18,7 23,3 22,5 Servizi Esperienza specifi ca 66.860 64.890 66.350 51.660 19,6 18,3 18,1 18,6 Esperienza nel settore 117.080 133.430 123.500 88.930 34,4 37,6 33,7 32,0 Esperienza generica 61.760 56.840 51.970 56.270 18,1 16,0 14,2 20,2 Nessuna esperienza 94.910 99.810 124.270 81.220 27,9 28,1 33,9 29,2 Assunzioni di immigrati (valore massimo) 89.180 105.870 82.990 60.570 17,0 19,2 13,9 14,9 Industria 29.220 36.870 35.190 18.230 16,0 18,7 15,4 14,2 Servizi 59.960 69.000 47.800 42.340 17,6 19,4 13,1 15,2 Assunzioni secondo la preferenza di genere Totale Uomini 199.670 189.570 227.050 128.280 38,1 34,3 38,1 31,5 Donne 105.630 94.850 107.330 76.940 20,2 17,2 18,0 18,9 Indifferente 218.330 267.530 260.770 201.590 41,7 48,5 43,8 49,6 Industria Uomini 124.010 126.340 150.070 81.380 67,8 64,1 65,5 63,2 Donne 19.030 16.330 23.760 12.170 10,4 8,3 10,4 9,4 Indifferente 39.980 54.310 55.230 35.200 21,8 27,6 24,1 27,3 Servizi Uomini 75.650 63.230 76.980 46.900 22,2 17,8 21,0 16,9 Donne 86.600 78.520 83.570 64.780 25,4 22,1 22,8 23,3 Indifferente 178.350 213.220 205.540 166.400 52,4 60,1 56,1 59,8 Sezione 11. Confronto con i dati delle precedenti indagini 215 Tavola 92 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per grandi gruppi professionali e macrosettore di attività economica - Anni 2009-2012 Valori assoluti* Quota % su totale assunzioni 2009 2010 2011 2012 2009 2010 2011 2012 Totale assunzioni previste 523.620 551.950 595.160 406.820 100,0 100,0 100,0 100,0 Industria 183.030 196.980 229.140 128.740 100,0 100,0 100,0 100,0 Servizi 340.590 354.970 366.020 278.080 100,0 100,0 100,0 100,0 Dirigenti 1.180 1.950 1.740 1.420 0,2 0,4 0,3 0,3 Industria 480 770 690 550 0,3 0,4 0,3 0,4 Servizi 710 1.170 1.040 870 0,2 0,3 0,3 0,3 Professioni intellettuali, scientifi che e di elevata specializzazione 28.330 30.180 34.880 31.190 5,4 5,5 5,9 7,7 Industria 7.790 8.420 9.740 7.230 4,3 4,3 4,3 5,6 Servizi 20.540 21.760 25.140 23.960 6,0 6,1 6,9 8,6 Professioni tecniche 72.040 77.560 84.450 55.790 13,8 14,1 14,2 13,7 Industria 21.350 24.090 28.170 18.770 11,7 12,2 12,3 14,6 Servizi 50.690 53.480 56.280 37.020 14,9 15,1 15,4 13,3 Professioni esecutive nel lavoro d’uffi cio 72.060 73.020 79.390 57.800 13,8 13,2 13,3 14,2 Industria 14.910 14.350 16.610 11.250 8,1 7,3 7,2 8,7 Servizi 57.150 58.660 62.780 46.550 16,8 16,5 17,2 16,7 Professioni qualifi cate nelle attività commerciali e nei servizi 130.880 130.790 131.040 108.600 25,0 23,7 22,0 26,7 Industria 4.360 3.510 3.900 2.800 2,4 1,8 1,7 2,2 Servizi 126.520 127.290 127.130 105.800 37,1 35,9 34,7 38,0 Artigiani, operai specializzati e agricoltori 95.950 104.010 123.270 61.930 18,3 18,8 20,7 15,2 Industria 82.080 89.600 108.870 54.450 44,8 45,5 47,5 42,3 Servizi 13.870 14.410 14.400 7.480 4,1 4,1 3,9 2,7 Conduttori di impianti e operai di macchinari fi ssi e mobili 56.160 61.870 67.190 34.280 10,7 11,2 11,3 8,4 Industria 32.250 40.640 43.210 21.960 17,6 20,6 18,9 17,1 Servizi 23.910 21.230 23.980 12.320 7,0 6,0 6,6 4,4 Professioni non qualifi cate 67.020 72.570 73.200 55.810 12,8 13,1 12,3 13,7 Industria 19.830 15.610 17.940 11.730 10,8 7,9 7,8 9,1 Servizi 47.190 56.970 55.260 44.080 13,9 16,0 15,1 15,9 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2009-2012 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 216 Tavola 93 - Assunzioni non stagionali previste dalle imprese per livello di istruzione segnalato e macrosettore di attività economica - Anni 2009-2012 Valori assoluti* Quota % su totale assunzioni 2009 2010 2011 2012 2009 2010 2011 2012 Totale assunzioni previste 523.620 551.950 595.160 406.820 100,0 100,0 100,0 100,0 Industria 183.010 196.980 229.060 128.740 100,0 100,0 100,0 100,0 Servizi 340.610 354.970 366.100 278.080 100,0 100,0 100,0 100,0 Titolo universitario 62.460 68.800 74.140 58.890 11,9 12,5 12,5 14,5 Industria 16.240 16.820 19.920 15.540 8,9 8,5 8,7 12,1 Servizi 46.220 51.980 54.230 43.350 13,6 14,6 14,8 15,6 di cui: Laurea specialistica 27.980 30.380 31.390 25.150 5,3 5,5 5,3 6,2 Industria 9.700 8.750 10.300 8.300 5,3 4,4 4,5 6,4 Servizi 18.280 21.640 21.090 16.850 5,4 6,1 5,8 6,1 Diploma di scuola superiore 221.830 242.730 244.280 166.340 42,4 44,0 41,0 40,9 Industria 70.360 76.540 80.460 44.300 38,4 38,9 35,1 34,4 Servizi 151.480 166.190 163.820 122.040 44,5 46,8 44,7 43,9 Qualifi ca professionale 80.070 64.590 80.270 50.020 15,3 11,7 13,5 12,3 Industria 25.460 22.540 36.140 18.320 13,9 11,4 15,8 14,2 Servizi 54.610 42.060 44.130 31.700 16,0 11,8 12,1 11,4 Nessuna formazione specifi ca 159.260 175.840 196.470 131.570 30,4 31,9 33,0 32,3 Industria 70.970 81.090 92.550 50.590 38,8 41,2 40,4 39,3 Servizi 88.300 94.750 103.930 80.990 25,9 26,7 28,4 29,1 * Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2009-2012 APPENDICE 1 Corrispondenza tra la classificazione delle attività economiche Ateco 2007 e i settori “Excelsior” 219 Appendice 1. Corrispondenza tra la classificazione delle attività economiche Ateco 2007 e i settori “Excelsior” CORRISPONDENZA TRA LA CLASSIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ ECONOMICHE ATECO 2007 E I SETTORI “EXCELSIOR” SETTORI “EXCELSIOR” DIVISIONI E GRUPPI DI ATTIVITÀ ATECO 2007 Estrazione di minerali 05 ESTRAZIONE DI CARBONE (ESCLUSA TORBA) 06 ESTRAZIONE DI PETROLIO GREGGIO E DI GAS NATURALE 07 ESTRAZIONE DI MINERALI METALLIFERI 08 ALTRE ATTIVITÀ DI ESTRAZIONE DI MINERALI DA CAVE E MINIERE 09 ATTIVITÀ DEI SERVIZI DI SUPPORTO ALL'ESTRAZIONE Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 10 INDUSTRIE ALIMENTARI 11 INDUSTRIA DELLE BEVANDE 12 INDUSTRIA DEL TABACCO Industrie tessili, dell'abbigliamento e delle calzature 13 INDUSTRIE TESSILI 14 CONFEZIONE DI ARTICOLI DI ABBIGLIAMENTO; CONFEZIONE DI ARTICOLI IN PELLE E PELLICCIA 15 FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN PELLE E SIMILI Industrie del legno e del mobile 16 INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO E SUGHERO (ESCLUSI I MOBILI); FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN PAGLIA E MATERIALI DA INTRECCIO 31 FABBRICAZIONE DI MOBILI Industrie della carta, cartotecnica e stampa 17 FABBRICAZIONE DI CARTA E DI PRODOTTI DI CARTA 18 STAMPA E RIPRODUZIONE DI SUPPORTI REGISTRATI Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 19 FABBRICAZIONE DI COKE E PRODOTTI DERIVANTI DALLA RAFFINAZIONE DEL PETROLIO 20 FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI 21 FABBRICAZIONE DI PRODOTTI FARMACEUTICI DI BASE E PREPARATI FARMACEUTICI Industrie della gomma e delle materie plastiche 22 FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE PLASTICHE Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 23 FABBRICAZIONE DI ALTRI PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI MINERALI NON METALLIFERI Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 24 METALLURGIA 25 FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO (ESCLUSI MACCHINARI E ATTREZZATURE) Industrie della fabbricazione di macchinari e attrezzature e dei mezzi di trasporto 28 FABBRICAZIONE DI MACCHINARI ED APPARECCHIATURE NCA 29 FABBRICAZIONE DI AUTOVEICOLI, RIMORCHI E SEMIRIMORCHI 30 FABBRICAZIONE DI ALTRI MEZZI DI TRASPORTO Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 26 FABBRICAZIONE DI COMPUTER E PRODOTTI DI ELETTRONICA E OTTICA; APPARECCHI ELETTROMEDICALI, APPARECCHI DI MISURAZIONE E DI OROLOGI 27 FABBRICAZIONE DI APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED APPARECCHIATURE PER USO DOMESTICO NON ELETTRICHE 325 Fabbricazione di strumenti e forniture mediche e dentistiche 220 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati CORRISPONDENZA TRA LA CLASSIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ ECONOMICHE ATECO 2007 E I SETTORI “EXCELSIOR” SETTORI “EXCELSIOR” DIVISIONI E GRUPPI DI ATTIVITÀ ATECO 2007 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenzione e installazione 33 RIPARAZIONE, MANUTENZIONE ED INSTALLAZIONE DI MACCHINE ED APPARECCHIATURE 95 RIPARAZIONE DI COMPUTER E DI BENI PER USO PERSONALE E PER LA CASA Industrie dei beni per la casa, per il tempo libero e altre manifatturiere 321 Fabbricazione di gioielleria, bigiotteria e articoli connessi; lavorazione delle pietre preziose 322 Fabbricazione di strumenti musicali 323 Fabbricazione di articoli sportivi 324 Fabbricazione di giochi e giocattoli 329 Industrie manifatturiere nca Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 35 FORNITURA DI ENERGIA ELETTRICA, GAS, VAPORE E ARIA CONDIZIONATA 36 RACCOLTA, TRATTAMENTO E FORNITURA DI ACQUA 37 GESTIONE DELLE RETI FOGNARIE 38 ATTIVITÀ DI RACCOLTA, TRATTAMENTO E SMALTIMENTO RIFIUTI; RECUPERO MATERIALI 39 ATTIVITÀ DI RISANAMENTO E ALTRI SERVIZI DI GESTIONE DEI RIFIUTI Costruzioni 41 COSTRUZIONE DI EDIFICI 42 INGEGNERIA CIVILE 43 LAVORI DI COSTRUZIONE SPECIALIZZATI Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 45 COMMERCIO E RIPARAZIONE DI AUTOVEICOLI E MOTOCICLI Commercio all'ingrosso 46 COMMERCIO ALL'INGROSSO (ESCLUSO QUELLO DI AUTOVEICOLI E DI MOTOCICLI) Commercio al dettaglio 47 COMMERCIO AL DETTAGLIO (ESCLUSO QUELLO DI AUTOVEICOLI E DI MOTOCICLI) Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 55 ALLOGGIO 56 ATTIVITÀ DEI SERVIZI DI RISTORAZIONE 79 ATTIVITÀ DEI SERVIZI DELLE AGENZIE DI VIAGGIO, DEI TOUR OPERATOR E SERVIZI DI PRENOTAZIONE E ATTIVITÀ CONNESSE Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 49 TRASPORTO TERRESTRE E TRASPORTO MEDIANTE CONDOTTE 50 TRASPORTO MARITTIMO E PER VIE D'ACQUA 51 TRASPORTO AEREO 52 MAGAZZINAGGIO E ATTIVITÀ DI SUPPORTO AI TRASPORTI 53 SERVIZI POSTALI E ATTIVITÀ DI CORRIERE Servizi dei media e della comunicazione 58 ATTIVITÀ EDITORIALI 59 ATTIVITÀ DI PRODUZIONE CINEMATOGRAFICA, DI VIDEO E DI PROGRAMMI TELEVISIVI, DI REGISTRAZIONI MUSICALI E SONORE 60 ATTIVITÀ DI PROGRAMMAZIONE E TRASMISSIONE 639 Altre attività dei servizi d'informazione 221 Appendice 1. Corrispondenza tra la classificazione delle attività economiche Ateco 2007 e i settori “Excelsior” CORRISPONDENZA TRA LA CLASSIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ ECONOMICHE ATECO 2007 E I SETTORI “EXCELSIOR” SETTORI “EXCELSIOR” DIVISIONI E GRUPPI DI ATTIVITÀ ATECO 2007 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 61 TELECOMUNICAZIONI 62 PRODUZIONE DI SOFTWARE, CONSULENZA INFORMATICA E ATTIVITÀ CONNESSE 631 Elaborazione dei dati, hosting e attività connesse; portali web Servizi avanzati di supporto alle imprese 69 ATTIVITÀ LEGALI E CONTABILITÀ 70 ATTIVITÀ DI DIREZIONE AZIENDALE E DI CONSULENZA GESTIONALE 71 ATTIVITÀ DEGLI STUDI DI ARCHITETTURA E INGEGNERIA; COLLAUDI E ANALISI TECNICHE 72 RICERCA SCIENTIFICA E SVILUPPO 73 PUBBLICITÀ E RICERCHE DI MERCATO 74 ALTRE ATTIVITÀ PROFESSIONALI, SCIENTIFICHE E TECNICHE 78 ATTIVITÀ DI RICERCA, SELEZIONE, FORNITURA DI PERSONALE Servizi fi nanziari e assicurativi 64 ATTIVITÀ DI SERVIZI FINANZIARI (ESCLUSE LE ASSICURAZIONI E I FONDI PENSIONE) 65 ASSICURAZIONI, RIASSICURAZIONI E FONDI PENSIONE (ESCLUSE LE ASSICURAZIONI SOCIALI OBBLIGATORIE) 66 ATTIVITÀ AUSILIARIE DEI SERVIZI FINANZIARI E DELLE ATTIVITÀ ASSICURATIVE Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 68 ATTIVITÀ IMMOBILIARI 77 ATTIVITÀ DI NOLEGGIO E LEASING OPERATIVO 80 SERVIZI DI VIGILANZA E INVESTIGAZIONE 81 ATTIVITÀ DI SERVIZI PER EDIFICI E PAESAGGIO 82 ATTIVITÀ DI SUPPORTO PER LE FUNZIONI D'UFFICIO E ALTRI SERVIZI DI SUPPORTO ALLE IMPRESE Istruzione e servizi formativi privati 85 ISTRUZIONE Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 86 ASSISTENZA SANITARIA 87 SERVIZI DI ASSISTENZA SOCIALE RESIDENZIALE 88 ASSISTENZA SOCIALE NON RESIDENZIALE 75 SERVIZI VETERINARI Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 90 ATTIVITÀ CREATIVE, ARTISTICHE E DI INTRATTENIMENTO 91 ATTIVITÀ DI BIBLIOTECHE, ARCHIVI, MUSEI ED ALTRE ATTIVITÀ CULTURALI 92 ATTIVITÀ RIGUARDANTI LE LOTTERIE, LE SCOMMESSE, LE CASE DA GIOCO 93 ATTIVITÀ SPORTIVE, DI INTRATTENIMENTO E DI DIVERTIMENTO 96 ALTRE ATTIVITÀ DI SERVIZI PER LA PERSONA Studi professionali TRASVERSALE (studi professionali con dipendenti con qualsiasi codice Ateco) APPENDICE 2 Classificazione dei titoli di studio NOTE La classifi cazione Excelsior dei titoli di studio è strutturata in livelli, indirizzi e gruppi. I livelli sono: laurea, diploma di scuola superiore, diploma professionale, qualifi ca di formazione professionale, scuola dell’obbligo (prevista dalla normativa in vigore fi no all’anno scolastico 2011-2012). Per i titoli universitari la classifi cazione deriva da un’elabo- razione dei corsi di laurea esistenti nelle università italiane noti al momento dell’effettuazione dell’indagine; questi sono stati raggruppati in gruppi di laurea omogenei, successivamente aggregati in indirizzi; questi ultimi vengono utilizzati per l’esposizione dei dati. Analogamente per i diplomi di scuola media superiore la classifi cazione deriva dai titoli di studio elementari che vengono accorpati in gruppi (ca. 50) e successivamente in indirizzi (10). Ai soli fi ni espositivi viene utilizzato un elenco di 23 voci - riportato nella tabella allegata - pensato per esprimere l’area formativa, prescindendo talvolta dalla distinzione per tipologia di scuola (ad esempio vengono accorpati i dati relativi agli istituti tecnici e professionali nell’area turistica). Per comodità di lettura, i titoli universitari e i diplomi sono elencati in ordine alfabetico. 225 Appendice 2. Classificazione dei titoli di studio ISTRUZIONE UNIVERSITARIA Indirizzi e gruppi Indirizzi e gruppi Indirizzi e gruppi Medico e odontoiatrico - Medicina e chirurgia - Odontoiatria e protesi dentarie Sanitario e paramedico - Scienze della programmazione sanitaria - Scienze dell’alimentazione e nutrizione umana, dietologia - Assistenza sanitaria, infermieristica, ostetricia - Fisioterapia, logopedia, riabilitazione - Prevenzione sanitaria e della sicurezza sul lavoro - Tecniche di laboratorio medico, radiologia, ortopedia Politico - sociale - Scienze della comunicazione - Scienze dell’amministrazione - Scienze politiche e delle relazioni internazionali e diplomatiche - Sociologia e ricerca sociale - Servizio sociale - Scienze turistiche (escl.ind.economico) Psicologico - Psicologia Scientifi co, matematico e fi sico - Fisica e astronomia - Matematica - Informatica - Scienze dei materiali - Discipline nautiche Scienze Motorie - Educazione fi sica e scienze motorie Indirizzo Non Specifi cato (1) - Laurea non specifi cata Giuridico - Giurisprudenza - Scienze dei servizi giuridici Ingegneria civile e ambientale - Ingegneria edile e civile - Ingegneria per l’ambiente e il territorio Ingegneria elettronica e dell’informazione - Ingegneria elettronica - Ingegneria informatica - Ingegneria delle telecomunicazioni Ingegneria industriale - Ingegneria meccanica e navale - Ingegneria aerospaziale e aeronautica - Ingegneria chimica - Ingegneria elettrica - Ingegneria energetica e nucleare - Ingegneria dei materiali Altri indirizzi di ingegneria - Ingegneria gestionale e logistica - Ingegneria medica, biomedica e clinica - Modellistica matematico-fi sica per l’ingegneria - Ingegneria dell’automazione - Altre lauree in ingegneria - Ingegneria (generico) Insegnamento e Formazione - Scienze dell’educazione - Scienze della formazione primaria - Scienze della formazione aziendale e degli adulti - Scienze per responsabili esperti dei servizi educativi Letterario, fi losofi co, storico e artistico - Scienze e conservazione di beni culturali, archeologia - Filosofi a, scienze delle religioni e antropologia - Lettere (classiche/moderne) e materie letterarie - Storia - Musicologia e spettacolo Linguistico - Traduzione e mediazione linguistica - Lingue, letterature e culture straniere Agrario, alimentare e zootecnico - Medicina veterinaria - Scienze e tecnologie agrarie,forestali e del legno - Scienze e tecnologie zootecniche - Sanità animale - Scienze e tecnologie agro-alimentari - Scienze e gestione delle risorse agricole e forestali Architettura, urbanistico e territoriale - Architettura - Pianifi cazione territoriale, urbanistica, ambientale - Storia e conservazione dei beni architettonici e ambientali - Disegno industriale, moda, design, grafi ca e comunicazione Chimico - farmaceutico - Chimica - Farmacia - Informazione scientifi ca del farmaco - Erboristeria - Nutrizione - Cosmesi - Tossicologia Difesa e Sicurezza - Scienze stategiche e della sicurezza Economico - statistico - Economia del turismo - Economia marittima e dei trasporti - Scienze economico-aziendali, del marketing e dell’amministrazione - Scienze economico-sociali e economico-politiche - Economia bancaria, fi nanziaria e assicurativa - Economia del commercio internazionale - Economia delle amministrazioni pubbliche - Economia per l’ambiente e la cultura - Scienze statistiche - Scienze statistico-sociali - Statistica economica, fi nanziaria e attuariale Geo-biologico e biotecnologie - Scienze biologiche - Biotecnologie - Scienze geologiche e della terra - Scienze ambientali e della natura - Scienze geografi che e del territorio (1) Ai fi ni della somministrazione del questionario alle imprese, è stato aggiunto l’indirizzo “Non specifi cato”, per cogliere i casi in cui l’impresa esprime l’intenzione di assumere un laureato ma non è interessata a uno specifi co indirizzo di studio. 226 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati DIPLOMI SCUOLA MEDIA SUPERIORE Indirizzi - Titoli di studio Indirizzi - Titoli di studio Amministrativo-commerciale Artigianato (legno, vetro, ceramica, oro, grafi ca) e agricoltura - Analista contabile - Arte dei metalli, orefi ceria e pietre dure - Operatore commerciale - Arte del vetro e del cristallo - Perito aziendale/corrispondente lingue estere - Arte e tecnologia della ceramica - Segretario d’amministrazione - Disegnatore architettura, arredamento e ambiente - Tecnico commerciale generico (ragioniere) - Enotecnico - Tecnico commerciale indirizzo amministrativo - Perito agrario/agrotecnico - Tecnico commerciale indirizzo programmatori - Perito in arti fotografi che - Perito in tecnologie alimentari Tecnico Industriale - Tecnico dell’industria del legno, del mobile e dell’arredamento - Perito aeronautico - Tecnico della cinematografi a e della televisione - Perito elettrotecnico - Tecnico industrie grafi che e della stampa - Perito in termotecnica - Perito nautico Edile - Perito tecnico elettronico - Geometra - Perito tecnico in materie plastiche - Perito edile - Perito tecnico meccanico - Tecnico dei sistemi energetici - Perito/tecnico chimico industriale (e conciario) - Tecnico (o chimico) delle industrie ceramiche Linguistico - Tecnico della logistica - Maturità linguistica - Tecnico delle industrie minerarie (estrattive e lavorazione della pietra) - Tecnico delle telecomunicazioni Licei (classico, scientifi co, psico-pedagogico) - Tecnico di industria cartaria - Maturità classica - Tecnico di industria tessile, confezione, tintoria e disegno tessuti - Maturità psico-socio-pedagogica (ex magistrale) - Tecnico informatico - Maturità scientifi ca - Scienze della formazione (abilitazione all’insegnamento) Socio-sanitario - Assistente per comunità infantili Comunicazione e artistico-musicale - Dirigenti di comunità - Arte del mosaico - Econome dietiste - Arte, restauro e conservazione - Odontotecnico - Comunicazioni visive - Ottico - Decorazione pittorica e plastica - Tecnico biologico sanitario - Disegnatrice stilista di moda - Tecnico chimico ambientale - Liceo musicale-conservatorio - Tecnico dei servizi sociali - Maturità artistica - Tecnico di radiologia medica - Moda e calzature - Tecnico/operatore della grafi ca pubblicitaria Turistico - Operatore/perito turistico Indirizzo Non Specifi cato (1) - Tecnico dei servizi ristorazione e servizi turistici - Diploma non specifi cato - Tecnico delle attività alberghiere (1) Ai fi ni della somministrazione del questionario alle imprese, è stato aggiunto l’indirizzo “Non specifi cato”, per cogliere i casi in cui l’impresa esprime l’intenzione di assumere un diplomato ma non è interessata a uno specifi co indirizzo di studio. APPENDICE 3 Classificazione delle professioni NOTE La classifi cazione delle professioni qui riportata corrisponde ai diversi livelli gerarchici della classifi cazione ISTAT 2011. In alcuni casi le descrizioni sono state leggermente modifi cate al fi ne di renderle più aderenti all’effettivo con- tenuto. Le fi gure elementari in elenco sono quelle richieste dalle imprese e aggiornate a conclusione dell’indagine Excelsior 2012 e sono presentate in ordine alfabetico, al netto di voci considerate sinonime di altre. 229 Appendice 3. Classificazione delle professioni 1. DIRIGENTI Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) 12 Imprenditori, amministratori e direttori di grandi aziende 122 Direttori e dirigenti generali di aziende 1221. Direttori e dirigenti generali di aziende che operano nell’agricoltura, nella silvicoltura e nella pesca Direttore tecnico agricolo 1222. Dirigenti generali di aziende nell’industria in senso stretto e nelle public utilities Direttore o responsabile di stabilimento 1224. Dirigenti generali di aziende nel commercio Direttore di centro commerciale Direttore di negozio o punto vendita Direttore di succursale commerciale Direttore di supermercato 1225. Dirigenti generali di aziende nel settore dei servizi di alloggio e ristorazione Direttore d’albergo Direttore di azienda di catering o ristorazione 1226. Dirigenti generali di aziende nei settori dei trasporti e comunicazione Direttore di aeroporto Direttore di agenzia di stampa Direttore di periodico o quotidiano 1227. Dirigenti generali di banche, assicurazioni e agenzie immobiliari Direttore di istituto di credito 1228. Dirigenti generali di aziende di servizi alle imprese e alle persone Coordinatore di servizio socio- sanitario Direttore di istituto scolastico privato Direttore sanitario in strutture private 123 Direttori e dirigenti dipartimentali di aziende 1231. Dirigenti del dipartimento fi nanza ed amministrazione Direttore amministrativo Direttore contabilità e bilancio Direttore fi nanziario Direttore generale Direttore pianifi cazione e controllo di gestione 1232. Direttori e dirigenti del dipartimento gestione risorse umane e relazioni industriali Direttore del personale Responsabile relazioni industriali 1233. Dirigenti del dipartimento vendite e commercializzazione Direttore assistenza clienti Direttore commerciale Direttore marketing Direttore vendite 1234. Dirigenti del dipartimento comunicazione, pubblicità e pubbliche relazioni Direttore comunicazione e pubbliche relazioni Direttore pubblicità 230 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 1. DIRIGENTI Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) 1235. Dirigenti del dipartimento approvvigionamento e distribuzione Direttore acquisti e approvvigionamenti 1236. Dirigenti del dipartimento servizi informatici Direttore servizi informatici 1237. Dirigenti del dipartimento ricerca e sviluppo Direttore area tecnica Direttore o responsabile ricerca e sviluppo Direttore progettazione 13 Imprenditori e responsabili di piccole aziende 131 Imprenditori e responsabili di piccole aziende 1314. Responsabili di piccole aziende nel commercio Responsabile di negozio 1315. Responsabili di piccole aziende nei servizi di alloggio e ristorazione Responsabile di ristorante 231 Appendice 3. Classificazione delle professioni 2. PROFESSIONI INTELLETTUALI, SCIENTIFICHE E DI ELEVATA SPECIALIZZAZIONE Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) 21 Specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fi siche e naturali 211 Specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fi siche e naturali 2111. Fisici e astronomi Responsabile laboratorio fi sico Ricercatore fi sico 2112. Chimici e professioni assimilate Analista chimico Informatore scientifi co del farmaco Responsabile laboratorio chimico Ricercatore chimico Specialista regulatory affairs 2113. Matematici, statistici e professioni assimilate Attuario Statistico 2114. Analisti e progettisti di software Analista di procedure informatiche Analista di sistema Analista programmatore Capo progetto informatico Consulente per le applicazioni gestionali Esperto di applicazioni web Progettista di sistemi informatici Progettista di software Progettista sistemi multimediali Progettista siti web (internet) Responsabile di sistemi informativi Responsabile sviluppo software Specialista integrazione di sistemi Sviluppatore di software Web designer 2115. Progettisti e amministratori di sistemi Analista di basi dati Progettista di basi dati Progettista reti informatiche Responsabile della confi gurazione e del centro dati (ced) Responsabile della sicurezza informatica Responsabile di basi dati Responsabile di reti informatiche Specialista in reti e comunicazioni informatiche 2116. Geologi, meteorologi, geofi sici e professioni assimilate Geofi sico Geologo 22 Ingegneri, architetti e professioni assimilate 221 Ingegneri e professioni assimilate 2211. Ingegneri energetici e meccanici Direttore o responsabile di cantiere navale Direttore o responsabile di progetto nel settore energetico Direttore o responsabile di progetto nel settore metalmeccanico Esperto di ingegneria aeronautica Esperto di ingegneria meccanica Esperto di ingegneria navale Esperto di sviluppo applicazioni e processi industriali Progettista aerospaziale 232 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 2. PROFESSIONI INTELLETTUALI, SCIENTIFICHE E DI ELEVATA SPECIALIZZAZIONE Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) Progettista di impianti industriali Progettista esperto nelle risorse energetiche Progettista meccanico Progettista navale Responsabile engineering Ricercatore aerospaziale Ricercatore nel settore energetico 2212. Ingegneri metallurgico-minerari Direttore o responsabile di progetto nel settore minerario e metallurgico Progettista nel settore minerario e metallurgico Ricercatore nel settore minerario e metallurgico 2213. Ingegneri elettrotecnici Direttore o responsabile di progetto elettromeccanico Esperto dell’automazione industriale Progettista elettrico Ricercatore elettromeccanico 2214. Ingegneri elettronici e in telecomunicazioni Direttore o responsabile di progetto di sviluppo hardware Direttore o responsabile di progetto nel settore elettronico Progettista delle telecomunicazioni Progettista di hardware Progettista elettronico Ricercatore elettronico 2215. Ingegneri chimici, petroliferi e dei materiali Analista materiali Direttore o responsabile di progetto chimico Direttore o responsabile di progetto per le materie plastiche Esperto di ingegneria dei materiali Progettista chimico Progettista per le materie plastiche Ricercatore nel settore chimico Ricercatore nel settore gomma e plastica 2216. Ingegneri civili e professioni assimilate Direttore di cantiere edile Direttore di cantiere stradale Direttore o responsabile di progetto nel settore dei trasporti e delle infrastrutture Esperto di ingegneria ambientale Esperto di ingegneria dei trasporti Esperto di ingegneria idraulica Progettista dei trasporti e delle infrastrutture Progettista di impianti di trattamento e smaltimento dei rifi uti Progettista edile 2217. Ingegneri industriali e gestionali Certifi catore delle procedure di qualità Direttore o responsabile di progetto nei servizi Direttore o responsabile di progetto produttivo nell’industria Esperto di ingegneria della conoscenza Esperto di ingegneria gestionale Progettista esperto di qualità globale Progettista settore servizi Responsabile assicurazione qualità 233 Appendice 3. Classificazione delle professioni 2. PROFESSIONI INTELLETTUALI, SCIENTIFICHE E DI ELEVATA SPECIALIZZAZIONE Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) Valutatore procedure di qualità 2218. Ingegneri biomedici e bioingegneri Progettista di apparecchiature biomedicali 222 Architetti, urbanisti e specialisti del recupero e della conservazione del territorio 2221. Architetti, urbanisti e specialisti del recupero e della conservazione del territorio Architetto Arredatore d’interni Conservatore dei beni architettonici e ambientali Progettista di strutture e servizi ambiente-compatibili Urbanista 23 Specialisti nelle scienze della vita 231 Specialisti nelle scienze della vita 2311. Biologi, botanici, zoologi e professioni assimilate Biologo Direttore o responsabile di progetto nel settore alimentare Ricercatore biologo Ricercatore settore alimentare Tecnologo alimentare 2312. Farmacologi, batteriologi e professioni assimilate Farmacista industriale Farmacologo Microbiologo 2313. Agronomi e forestali Agronomo Ricercatore agrario 2314. Veterinari Veterinario 2315. Farmacisti Farmacista 24 Specialisti della salute 241 Medici 2411. Medici di medicina generale Medico generico Medico ospedaliero 2412. Specialisti in terapie mediche Dermatologo Fisiatra Geriatra Medico fi sioterapista Medico internista Neurologo Psichiatra 2413. Specialisti in terapie chirurgiche Chirurgo Neurochirurgo 2414. Laboratoristi e patologi clinici Neurofi siopatologo Parassitologo Patologo clinico Ricercatore clinico 2415. Dentisti e odontostomatologi Dentista Odontoiatra 2416. Specialisti in diagnostica per immagini e radioterapia Ecografo Medico nucleare Medico radioterapista Radiologo 234 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 2. PROFESSIONI INTELLETTUALI, SCIENTIFICHE E DI ELEVATA SPECIALIZZAZIONE Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) 2417. Specialisti in igiene, epidemiologia e sanità pubblica Dietologo Medico del lavoro 2418. Anestesisti e rianimatori Anestesista rianimatore 25 Specialisti in scienze umane, sociali, artistiche e gestionali 251 Specialisti delle scienze gestionali, commerciali e bancarie 2512. Specialisti della gestione e del controllo nelle imprese private Internal auditor Ispettore amministrativo in imprese private Ispettore commerciale Ispettore delle vendite Ispettore di organizzazione produttiva Responsabile budget e controllo Responsabile di direzione e organizzazione aziendale Responsabile di segreteria amministrativa Responsabile pianifi cazione e controllo amministrativo Responsabile reporting 2513. Specialisti di gestione e sviluppo del personale e dell’organizzazione del lavoro Addetto selezione personale Analista di organizzazione del lavoro Consulente in relazioni industriali Consulente sindacale Responsabile del personale Responsabile selezione personale 2514. Specialisti in contabilità e problemi fi nanziari Analista contabile Consulente fi scale Direttore o responsabile di agenzia assicurativa Direttore o responsabile di agenzia bancaria Esperto servizi fi nanziari e assicurativi Responsabile contabilità Responsabile coordinamento fi liali Responsabile fi nanziario Responsabile tesoreria Revisore contabile Revisore di bilanci Specialista in problemi fi nanziari 2515. Specialisti nei rapporti con il mercato Account manager Consulente commerciale Direttore o responsabile appalti e offerte Esperto analisi di mercato Esperto commerciale Esperto customer service Esperto di marketing Esperto in pianifi cazione di mercato Proposal manager Responsabile acquisti Responsabile approvvigionamento Responsabile commerciale Responsabile del marketing Responsabile rapporti grande distribuzione Responsabile ricerche di mercato Responsabile sviluppo clienti 235 Appendice 3. Classificazione delle professioni 2. PROFESSIONI INTELLETTUALI, SCIENTIFICHE E DI ELEVATA SPECIALIZZAZIONE Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) Responsabile sviluppo rete commerciale Ricercatore di mercato Specialista in commercio estero Specialista nell’acquisizione di beni e servizi 2516. Specialisti nelle pubbliche relazioni, dell’immagine e simili Addetto stampa Esperto in comunicazione di impresa Responsabile pubbliche relazioni Responsabile relazioni esterne Responsabile uffi cio stampa 252 Specialisti in scienze giuridiche 2521. Procuratori legali ed avvocati Avvocato 2522. Esperti legali in imprese o enti pubblici Addetto consulenza legale Consulente in proprietà industriale (brevetti e marchi) Esperto contrattistica internazionale Responsabile dei servizi legali Tecnico di diritto aziendale Tecnico esperto in normative 253 Specialisti in scienze sociali 2531. Specialisti in scienze economiche Analista di strategie di produzione aziendale Analista fi nanziario (analisi di bilanci e titoli) Consulente di gestione aziendale Economista Esperto di trasferimento di tecnologie Esperto strategie aziendali internazionali Ricercatore uffi cio studi 2532. Specialisti in scienze sociologiche e antropologiche Archeologo Geografo Sociologo 2533. Specialisti in scienze psicologiche e psicoterapeutiche Psicologo clinico Psicologo dello sviluppo e dell’educazione Psicologo sociale 254 Specialisti in discipline linguistiche, letterarie e documentali 2541. Scrittori e professioni assimilate Copywriter Creatore di testi pubblicitari Redattore di manualistica tecnica Redattore di testi pubblicitari Redattore di testi tecnici Redattore testi per cinema, radio e tv Responsabile documentazione scientifi ca Tecnico documentazione prodotto 2542. Giornalisti Commentatore della radio e della televisione Cronista Direttore di redazione Giornalista Pubblicista Redattore capo 2543. Interpreti e traduttori a livello elevato Interprete Traduttore Traduttore tecnico 236 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 2. PROFESSIONI INTELLETTUALI, SCIENTIFICHE E DI ELEVATA SPECIALIZZAZIONE Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) 2544. Linguisti e fi lologi Correttore letterario Revisore di testi scientifi ci 2545. Archivisti, bibliotecari, conservatori di musei e professioni assimilate Archivista Bibliotecario 255 Specialisti in discipline artistico- espressive 2551. Pittori, scultori, disegnatori e restauratori di beni culturali Bozzettista Cartellonista pubblicitario Designer industriale Direttore creativo Disegnatore di abbigliamento Disegnatore di arredamenti Disegnatore di tessuti Disegnatore per case di moda Grafi co creativo Ideatore di prototipi Incisore d’arte Restauratore d’arte Stilista 2552. Registi, direttori artistici, attori, sceneggiatori e scenografi Addetto al casting Attore Direttore di palcoscenico Direttore di produzione televisiva Direttore o responsabile della programmazione e del palinsesto Direttore o responsabile di progetto nel settore cinematografi co Regista Sceneggiatore Scenografo 2553. Coreografi e ballerini Ballerino Coreografo 2554. Compositori, musicisti e cantanti Cantante di musica leggera Cantante lirico Direttore di orchestra Suonatore 26 Specialisti della formazione e della ricerca 263 Professori di scuola secondaria, post-secondaria e professioni assimilate 2632. Professori di scuola secondaria superiore Professore di discipline tecniche (scuola superiore) Professore di educazione fi sica (scuola superiore) Professore di informatica (scuola superiore) Professore di lingue straniere (scuola superiore) Professore di religione (scuola superiore) Professore di scienze della vita (scuola superiore) Professore di scienze economiche, giuridiche e sociali (scuola superiore) Professore di scienze letterarie e umanistiche (scuola superiore) Professore di scienze matematiche (scuola superiore) 2633. Professori di scuola secondaria inferiore Professore di applicazioni tecniche (scuola media) Professore di educazione artistica (scuola media) Professore di educazione fi sica (scuola media) Professore di educazione musicale (scuola media) Professore di lettere (scuola media) Professore di lingue straniere (scuola media) 237 Appendice 3. Classificazione delle professioni 2. PROFESSIONI INTELLETTUALI, SCIENTIFICHE E DI ELEVATA SPECIALIZZAZIONE Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) Professore di matematica e scienze (scuola media) Professore di religione (scuola media) 264 Professori di scuola primaria, pre– primaria e professioni assimilate 2641. Professori di scuola primaria Insegnante elementare 2642. Professori di scuola pre–primaria Educatore d’asilo nido Insegnante di scuola materna 265 Altri specialisti dell’educazione e della formazione 2651. Specialisti nell’educazione e nella formazione di soggetti diversamente abili Educatore per disabili Insegnante di sostegno Operatore per l’integrazione scolastica dei disabili 2653. Docenti ed esperti nella progettazione formativa e curricolare Coordinatore di settore nella formazione Coordinatore progettista nella formazione Esperto di processi formativi Esperto formazione aziendale Esperto insegnamento a distanza Esperto nuove tecnologie per insegnamento Formatore certifi cato di tecnologie informatiche Progettista corsi di formazione Responsabile formazione clienti 2655. Insegnanti di discipline artistiche e letterarie Insegnante di arti applicate Insegnante di danza Insegnante di lingua italiana per stranieri Insegnante di lingue straniere Insegnante di strumenti musicali 238 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 3. PROFESSIONI TECNICHE Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) 31 Professioni tecniche in campo scientifi co, ingegneristico e della produzione 311 Tecnici delle scienze quantitative, fi siche e chimiche 3111. Tecnici fi sici e geologici Radiologo industriale Rilevatore geologico Tecnico di laboratorio fi sico Tecnico rilevatore geofi sico 3112. Tecnici chimici Preparatore chimico Tecnico di laboratorio chimico 3113. Tecnici statistici Tecnico di ricerca operativa Tecnico statistico di controllo di qualità 312 Tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni 3121. Tecnici programmatori Programmatore di sistemi elettronici Programmatore informatico 3122. Tecnici esperti in applicazioni Consulente software Grafi co impaginatore web Operatore centro elaborazione dati (ced) Tecnico di interconnessione con sistemi complessi Tecnico di programmazione macchine a controllo numerico Tecnico esperto di computer aided design, computer aided manifacturing (cad-cam) Tecnico esperto offi ce automation Tecnico in computer grafi ca Tecnico informatico assistenza clienti Tecnico manutenzione software Tecnico specialista di applicazioni informatiche 3123. Tecnici web Amministratore di siti web Tecnico web server (internet) Web master 3124. Tecnici gestori di basi di dati Amministratore di basi dati Tecnico sicurezza banca dati 3125. Tecnici gestori di reti e di sistemi telematici Amministratore di rete informatica Gestore rete intranet (lan) Installatore di reti per la trasmissione di dati e immagini Operatore di supporto tecnico reti intranet (lan) Tecnico assistenza reti informatiche Tecnico di collaudo e integrazione di sistemi e reti 3126. Tecnici per la trasmissione radio- televisiva e per le telecomunicazioni Capo centro trasmittente radio e tv Tecnico delle telecomunicazioni Tecnico delle trasmissioni esterne radio tv Tecnico di apparati di ricezione da satellite Tecnico riparatore di impianti trasmittenti televisivi 239 Appendice 3. Classificazione delle professioni 3. PROFESSIONI TECNICHE Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) 313 Tecnici in campo ingegneristico 3131. Tecnici meccanici Direttore tecnico di offi cina Prototipista meccanico Responsabile assistenza e manutenzione impianti Responsabile collaudo impianti Responsabile di reparto industriale Responsabile tecnico realizzazione nuovi impianti Tecnico conduttore di processo meccanico Tecnico meccanico (attrezzista- manutentore) 3132. Tecnici metallurgico-minerari e della ceramica Tecnico coltivazione giacimenti minerari Tecnico della produzione ceramica 3133. Elettrotecnici Collaudatore di apparecchi elettrici Elettrotecnico Tecnico apparecchiature elettriche Tecnico progettazione impianti elettrici 3134. Tecnici elettronici Installatore manutentore hardware Tecnico ai lavori e manutenzione audio Tecnico ai lavori e manutenzione video Tecnico dei ripetitori radio Tecnico di apparati e sistemi elettronici Tecnico elettronico Tecnico hardware assistenza clienti Tecnico installatore di impianti televisivi Tecnico per la gestione, manutenzione ed uso robots industriali Tecnico progettista di impianti televisivi 3135. Tecnici delle costruzioni civili e professioni assimilate Rilevatore topografo Tecnico isolamento termico fabbricati Tecnico progettista di prefabbricati 3136. Tecnici del risparmio energetico e delle energie rinnovabili Tecnico di impianti solari di riscaldamento Tecnico fonti energetiche rinnovabili Tecnico risparmio energia industriale 3137. Disegnatori industriali e professioni assimilate Disegnatore di impianti elettrici Disegnatore di impianti termici Disegnatore di mobili e arredamenti Disegnatore edile Disegnatore elettronico Disegnatore industriale Disegnatore meccanico Disegnatore sviluppatore (industria ed architettura) Disegnatore tecnico Disegnatore tessile Disegnatore videografi co Tecnico cartografi co 240 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 3. PROFESSIONI TECNICHE Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) 314 Tecnici conduttori impianti produttivi in continuo e di reti idriche ed energetiche 3141. Tecnici della conduzione di impianti produttivi in continuo Tecnico addetto a impianti di potabilizzazione dell’acqua Tecnico di catene di montaggio automatizzate Tecnico di impianti chimici Tecnico di impianti di depurazione Tecnico di impianti per la produzione della carta Tecnico di impianti per la produzione di metalli Tecnico di robot industriale 3142. Tecnici dell’esercizio di reti idriche ed energetiche Addetto alla sala contatori di energia elettrica Responsabile centrale elettrica Tecnico addetto alla centrale elettrica Tecnico di esercizio per la distribuzione dell’acqua Tecnico di esercizio per la distribuzione di elettricità Tecnico di esercizio per la distribuzione di gas Tecnico manutentore centrale elettrica Tecnico quadrista alla distribuzione di energia elettrica Tecnico quadrista alla produzione di energia elettrica Tecnico reti idriche e fognarie 315 Tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi 3151. Tecnici di produzione in miniere e cave Supervisore tecnico in cave e miniere 3152. Tecnici della gestione di cantieri edili Assistente edile (cantiere) Assistente idraulico (cantiere) Assistente stradale (cantiere) Direttore tecnico di cantiere Supervisore nei cantieri edili Tecnico di cantiere edile Tecnico di cantiere industriale 3153. Tecnici della produzione manifatturiera Responsabile della qualità industriale Responsabile linea confezionamento Responsabile produzione e controllo qualità Tecnico controllo qualità settore chimico Tecnico controllo qualità settore tessile Tecnico di controllo di qualità industriale 3154. Tecnici della produzione e preparazione alimentare Addetto organizzazione servizi di cucina Chef Tecnico controllo qualità settore alimentare Tecnico delle preparazioni alimentari 3155. Tecnici della produzione di servizi Supervisore dell’erogazione del servizio Supervisore delle attività di call-center 316 Tecnici del trasporto aereo, navale e ferroviario 3161. Comandanti e uffi ciali di bordo Capitano marittimo Comandante di nave Commissario di bordo Direttore di macchina (navale) Uffi ciale di coperta 241 Appendice 3. Classificazione delle professioni 3. PROFESSIONI TECNICHE Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) 3162. Comandanti e piloti di aereo Elicotterista Pilota di aereo Tecnico della manutenzione aerospaziale Tecnico delle costruzioni aerospaziali Tecnico di volo 3163. Tecnici dell’aviazione civile Addetto alle operazioni a terra del traffi co aereo Capo scalo aeroportuale Controllore del traffi co aereo 3164. Tecnici dell’organizzazione del traffi co ferroviario Capo treno ferroviario Tecnico di controllo della circolazione ferroviaria 3165. Tecnici dell’organizzazione del traffi co portuale Capo terminal portuale 317 Tecnici di apparecchiature ottiche e audio-video 3171. Fotografi e professioni assimilate Fotografo 3172. Operatori di apparecchi per la ripresa e la produzione audio-video Addetto ad effetti speciali rvm Addetto al controllo delle camere tv Addetto alla consolle di controllo radio tv Addetto alla sonorizzazione radio tv Addetto alle registrazioni radio tv Addetto alle riprese esterne Addetto alle riprese microfoniche Cameraman Carrellista telecamera Fonico Fonico di doppiaggio Incisore di musica Microfonista Mixer video Montatore rvm Operatore alta/bassa frequenza tv Operatore di cabina cinematografi ca Rumorista addetto agli effetti sonori Tecnico addetto al montaggio in digitale Tecnico agli apparati di doppiaggio cine tv Tecnico alla duplicazione video cassette nastri Tecnico alla regia audio Tecnico alla regia video Tecnico delle luci Tecnico di effetti speciali sonori Tecnico di programmazione e produzione cine tv Tecnico di proiezione Tecnico di ripresa cinematografi ca Tecnico di ripresa televisiva Videografi co ideatore ed animatore 3173. Tecnici di apparati medicali e per la diagnostica medica Tecnico di apparati per la dialisi Tecnico di apparecchi diagnostici Tecnico di apparecchi medicali 242 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 3. PROFESSIONI TECNICHE Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) 318 Tecnici della sicurezza e della protezione ambientale 3181. Tecnici della sicurezza di impianti Controllore sicurezza impianti industriali 3182. Tecnici della sicurezza sul lavoro Addetto al servizio prevenzione e protezione Coordinatore sicurezza per l’esecuzione lavori in cantiere Responsabile del servizio prevenzione e protezione Tecnico per la sicurezza dell’ambiente lavorativo 3183. Tecnici del controllo e della bonifi ca ambientale Responsabile della sicurezza ambientale Tecnico abbattimento fumi Tecnico del monitoraggio e audit ambientale Tecnico del trattamento, trasporto e smaltimento rifi uti solidi urbani Tecnico dell’ambiente Tecnico di impianti di recupero e riciclaggio di rifi uti Tecnico esperto del recupero dei terreni Tecnico esperto normative ambientali Tecnico impatto e sicurezza ambientale nell’industria Tecnico inquinamento acustico Tecnico per il disinquinamento biologico Tecnico selezione automatica dei rifi uti solidi urbani Tecnico smaltimento rifi uti sanitari 32 Professioni tecniche nelle scienze della salute e della vita 321 Tecnici della salute 3211. Professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche Capo sala infermiera Infermiere Infermiere per cure a domicilio Ostetrica Tecnico paramedico assistenza medica di urgenza 3212. Professioni sanitarie riabilitative Educatore professionale Fisioterapista Logopedista Ortottista Tecnico della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva Tecnico della riabilitazione motoria Tecnico riabilitazione psichiatrica Terapista occupazionale 3213. Professioni tecnico sanitarie - area tecnico diagnostica Tecnico addetto ai prelievi di laboratorio medico Tecnico audiometrista Tecnico di laboratorio medico di analisi Tecnico sanitario di laboratorio biomedico Tecnico sanitario di radiologia medica 3214. Professioni tecnico sanitarie - area tecnico assistenziale Assistente alla poltrona Dietista Tecnico audioprotesista Tecnico ortopedico 243 Appendice 3. Classificazione delle professioni 3. PROFESSIONI TECNICHE Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) 3215. Professioni tecniche della prevenzione Assistente medico psico- pedagogico Assistente sanitario scolastico Tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro 3216. Altre professioni tecniche della salute Odontotecnico Ottico 3217. Tecnici della medicina popolare Chinesiterapista 322 Tecnici nelle scienze della vita 3221. Tecnici agronomi e forestali Agrotecnico Tecnico coltivazioni agricole Tecnico vivaista 3223. Tecnici biochimici e professioni assimilate Enologo Enotecnico Tecnico alimentare e bioalimentare Tecnico della trasformazione alimentare Tecnico di laboratorio biochimico Tecnico oleario 33 Professioni tecniche nelle attività organizzative, amministrative fi nanziarie e commerciali 331 Tecnici dell’organizzazione e dell’amministrazione delle attività produttive 3311. Segretari amministrativi, archivisti, tecnici degli affari generali e professioni assimilate Assistente di direzione Capo segreteria Responsabile servizi generali e di segreteria Segretario di albergo Segretario di direzione Segretario generale Segretario particolare 3312. Contabili e professioni assimilate Addetto ai controlli contabili Addetto alla contabilità Addetto alla contabilità analitica Addetto alla contabilità del personale Addetto alla contabilità di bilancio Addetto alla contabilità fornitori Addetto alla contabilità generale Addetto consulenza fi scale Addetto economato Amministratore di stabili e condomini Analista di valore (budget) Assistente in studi di consulenza amministrativa e fi scale Assistente in studi di consulenza tributaria Consulente del lavoro Contabile di magazzino Determinatore di costi Tesoriere 3313. Tecnici del trasferimento e del trattamento delle informazioni Consulente informazioni commerciali 244 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 3. PROFESSIONI TECNICHE Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) 3314. Corrispondenti in lingue estere e professioni assimilate Corrispondente commerciale in lingue estere Segretario linguistico 3315. Tecnici dell’organizzazione e della gestione dei fattori produttivi Addetto controllo di gestione Analista dei tempi di lavorazione Analista di metodi di produzione industriale Analista di processi e cicli di produzione Programmatore di organizzazione Responsabile tecnico programmazione lavori Responsabile tecnico tempi e metodi Tecnico del controllo tempi e metodi di produzione Tecnico dell’organizzazione del lavoro Tecnologo di processo 332 Tecnici delle attività fi nanziarie ed assicurative 3321. Tecnici della gestione fi nanziaria Addetto ricerca fi nanziamenti Analista di rischi aziendali Consulente fi nanziario Esperto fi nanziamento per l’export Operatore fondi di investimento Promotore fi nanziario Responsabile servizi fi nanziari e assicurativi Tecnico valutazione investimenti Venditore prodotti fi nanziari e azionari 3322. Tecnici del lavoro bancario Addetto alle operazioni bancarie in tempo reale Funzionario di banca Operatore bancario di titoli Operatore bancario servizi fi nanziari sviluppo clienti Operatore bancario su estero Operatore crediti bancari Operatore unico di sportello bancario Tecnico addetto al controllo antiriciclaggio 3323. Agenti assicurativi Agente di assicurazione Assicuratore Broker assicurativo Esperto di vendita di prodotti assicurativi 3324. Periti, valutatori di rischio, liquidatori e professioni assimilate Addetto ad attività ispettiva sinistri Assuntore rischi tecnologici Controllore tecnico dei rischi assunti Liquidatore d’assicurazioni Perito di assicurazione Tecnico attuario 3325. Agenti di borsa e cambio, tecnici dell’intermediazione titoli e professioni assimilate Operatore di borsa 3326. Tecnici della locazione fi nanziaria e dei contratti di scambio Addetto operazioni leasing Esperto in leasing immobiliare Esperto in valutazione progetti di sviluppo Risk manager 245 Appendice 3. Classificazione delle professioni 3. PROFESSIONI TECNICHE Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) 333 Tecnici dei rapporti con i mercati 3331. Approvvigionatori e responsabili acquisti Addetto agli acquisti merci Buyer Consulente specializzato acquisto sistemi informatici e telematici 3332. Responsabili di magazzino e della distribuzione interna Capo magazzino Responsabile assortimenti e rotazione stock 3333. Commissari, stimatori e aggiudicatori d’asta commerciali Banditore d’asta Perito stimatore 3334. Tecnici della vendita e della distribuzione Assistente tecnico clienti Operatore commerciale estero Responsabile area dei servizi vendita e distribuzione Responsabile assistenza tecnica clienti Responsabile customer care Responsabile delle vendite Responsabile prodotti a marchio Responsabile rete di vendita Tecnico commerciale Tecnico della gestione post vendita Venditore tecnico 3335. Tecnici del marketing Addetto marketing Brand manager (marketing linea di prodotti) Responsabile iniziative promozionali Tecnico del web marketing Tecnico di marketing e management turistico Tecnico di marketing operativo Tecnico di marketing strategico 3336. Tecnici della pubblicità e delle pubbliche relazioni Account pubblicitario Addetto alle relazioni pubbliche Esperto di promozione turistica Media buyer Producer pubblicitario Tecnico di sponsorizzazioni Tecnico pubblicitario 334 Tecnici della distribuzione commerciale e professioni assimilate 3341. Spedizionieri e tecnici della distribuzione Addetto a pratiche doganali e valutarie Addetto al franchising Addetto alle relazioni commerciali con l’estero Addetto pratiche marittime Agente marittimo Coordinatore dei punti vendita Esportatore Operatore intermodale di trasporto Responsabile dei conduttori mezzi Responsabile della logistica commerciale Responsabile import export Responsabile spedizioni Responsabile trasporti Spedizioniere Store planner 246 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 3. PROFESSIONI TECNICHE Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) 3342. Agenti di commercio Agente di commercio Agente di vendita 3343. Agenti concessionari Concessionario di vendita 3344. Agenti di pubblicità Agente di pubblicità Venditore spazi commerciali 3345. Agenti immobiliari Agente immobiliare Responsabile tecnico immobiliare Valutatore proprietà immobiliari 3346. Rappresentanti di commercio Rappresentante di commercio Venditore rappresentante 3347. Agenti e rappresentanti di artisti ed atleti Artist manager 34 Professioni tecniche nei servizi pubblici e alle persone 341 Professioni tecniche delle attività turistiche, ricettive ed assimilate 3411. Tecnici delle attività ricettive e professioni assimilate Tecnico della ristorazione 3412. Tecnici dell’organizzazione di fi ere, convegni ed eventi culturali Meeting planner Organizzatore congressuale Organizzatore di convegni Organizzatore di fi ere ed esposizioni Organizzatore ricevimenti 3413. Animatori turistici e professioni assimilate Animatore - intrattenitore Animatore culturale Animatore spettacoli Animatore villaggi turistici Intrattenitore turistico 3414. Agenti di viaggio Agente di viaggio Operatore dell’impresa turistica Orientatore turistico Produttore, venditore di vacanze Programmatore turistico Responsabile organizzazione viaggi Responsabile prenotazione e servizi agenzia Tecnico di agenzia di viaggio Tecnico di uffi cio turistico 3415. Guide ed accompagnatori specializzati Guida naturalistica Guida turistica 342 Insegnanti in formazione professionale, istruttori, allenatori, atleti e professioni assimilate 3421. Istruttori di guida Istruttore di scuola di volo Istruttore di scuola guida Pilota istruttore aeronautico 3422. Insegnanti nella formazione professionale Insegnante nei corsi di qualifi cazione professionale Istruttore tecnico Tutor 247 Appendice 3. Classificazione delle professioni 3. PROFESSIONI TECNICHE Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) 3424. Istruttori di discipline sportive non agonistiche Istruttore di discipline sportive Istruttore di fi tness Istruttore di ginnastica Istruttore di nuoto Istruttore sportivo Maestro di sci Personal trainer 3425. Professioni organizzative nel campo dell’educazione fi sica e dello sport Organizzatore sportivo 3426. Allenatori e tecnici di discipline sportive agonistiche Direttore tecnico sportivo 3427. Atleti Atleta Calciatore 343 Tecnici dei servizi ricreativi 3431. Annunciatori e presentatori della radio, della televisione e di altri spettacoli Annunciatore della radio e della televisione Coordinatore attività ricreative 3432. Tecnici dell’organizzazione della produzione radiotelevisiva, cinematografi ca e teatrale Addetto al post-produzione Addetto alla programmazione al palinsesto Assistente di scena cine tv Assistente tecnico di studio Realizzatore di produzioni televisive Segretario di produzione Segretario di redazione 344 Tecnici dei servizi culturali 3441. Grafi ci, disegnatori e allestitori di scena Costumista Grafi co pubblicitario Grafi co responsabile di progettazione e supervisione opere editoriali Scenotecnico Tecnico teatrale 3442. Tecnici dei musei, delle biblioteche e professioni assimilate Tecnico della fruizione museale Tecnico di biblioteca 3444. Tecnici restauratori Tecnico del restauro di beni culturali 345 Tecnici dei servizi sociali 3451. Assistenti sociali Assistente sociale 3452. Tecnici del reinserimento e dell’integrazione sociale Addetto all’infanzia con funzioni educative Assistente di atelier creativo per bambini Assistente per le comunità infantili Mediatore interculturale Tecnico della mediazione sociale Tecnico per l’assistenza ai giovani handicappati 3453. Tecnici dei servizi per l’impiego Operatore di agenzia del lavoro Orientatore intervistatore per il collocamento Tecnico dell’inserimento lavorativo 3454. Tecnici dei servizi di sicurezza privati e professioni assimilate Detective privato 248 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 4. IMPIEGATI Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) 41 Impiegati addetti alle funzioni di segreteria e alle macchine da uffi cio 411 Impiegati addetti alla segreteria e agli affari generali 4111. Addetti a funzioni di segreteria Addetto a mansioni semplici di segreteria Addetto alla rassegna stampa Addetto alla revisione di originali o bozze Addetto alla segreteria Addetto alla segreteria scolastica Segretario di studi legali Segretario di studi notarili 4112. Addetti agli affari generali Addetto ad attività di back-offi ce Addetto all’amministrazione Addetto appalti e offerte 4113. Addetti al protocollo e allo smistamento di documenti Accettatore di documenti Addetto al protocollo 4114. Addetti alla gestione del personale Addetto all’amministrazione del personale Addetto alle pratiche di assunzione del personale Addetto alle risorse umane Addetto controllo presenze 412 Impiegati addetti alle macchine d’uffi cio 4122. Addetti all’immissione dati Addetto elaborazione dati Addetto inserimento dati Codifi catore dati meccanografi ci Operatore di calcolatori elettronici Operatore di data entry Operatore terminalista di computer Videoterminalista per immissione dati 4123. Addetti alle macchine per la riproduzione e l’invio di materiali e documenti Addetto fotocopiatrice 42 Impiegati addetti ai movimenti di denaro e all’assistenza clienti 421 Impiegati addetti agli sportelli e ai movimenti di denaro 4211. Addetti agli sportelli assicurativi, bancari e di altri intermediari fi nanziari Addetto agli sportelli assicurativi Addetto alla riscossione di premi Addetto alle pratiche assicurative Addetto allo sportello bancario Cambiavalute Cassiere dei servizi fi nanziari Compilatore di polizze assicurative 4213. Addetti agli sportelli per l’esazione di imposte e contributi e al recupero crediti Addetto alla riscossione dei tributi Esattore di imposte Operatore recupero crediti 249 Appendice 3. Classificazione delle professioni 4. IMPIEGATI Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) 4215. Addetti alla vendita di biglietti Addetto alla biglietteria Addetto alla vendita di biglietti nei cinema Addetto alla vendita di biglietti nei teatri Bigliettaio di autobus, fi lobus e tram Bigliettaio di stazione ferroviaria Bigliettaio sui battelli Esattore di pedaggi autostradali 4216. Addetti agli sportelli delle agenzie di viaggio Addetto al front-offi ce in agenzia di viaggio Addetto all’uffi cio prenotazioni in agenzia di viaggio Addetto alle vendite di viaggi organizzati Operatore di agenzia di viaggio 422 Impiegati addetti all’accoglienza e all’informazione della clientela 4221. Addetti all’accoglienza e all’informazione nelle imprese e negli enti pubblici Accettatore di autoffi cina Addetto ai reclami Addetto al customer service Addetto al front-offi ce Addetto all’accettazione Addetto all’accettazione negli studi medici Addetto all’accoglienza clienti Addetto all’assistenza agli utenti Addetto allo sportello contrattistica Addetto allo sportello informazioni Addetto allo sportello prenotazioni 4222. Addetti all’accoglienza nei servizi di alloggio e ristorazione Addetto al ricevimento in ristoranti Addetto alla reception negli alberghi Portiere di albergo Receptionista con mansioni di segreteria semplici Responsabile dei servizi di prenotazione alberghiera Responsabile dei servizi di ricevimento e portineria in albergo 4223. Centralinisti Centralinista radio taxi Centralinista telefonico 4224. Addetti all’informazione nei Call Center (senza funzioni di vendita) Addetto al call-center 43 Impiegati addetti alla gestione amministrativa, contabile e fi nanziaria 431 Impiegati addetti alla gestione amministrativa della logistica 4311. Addetti alla gestione degli acquisti Addetto all’acquisizione del materiale Addetto alla gestione degli acquisti Addetto alla gestione degli approvvigionamenti 4312. Addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate Addetto al controllo del carico e scarico Addetto al ricevimento ordini Addetto alla contabilità del magazzino (entrata e uscita merci) Addetto alla logistica di magazzino 250 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 4. IMPIEGATI Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) Addetto allo smistamento degli ordini Addetto allo smistamento delle merci in arrivo Distributore di magazzino Magazziniere Ricevitore di merci 4313. Addetti alla gestione amministrativa dei trasporti merci Addetto alla compilazione dei documenti di trasporto Addetto alla compilazione delle bolle Addetto alle pratiche doganali per la spedizione Addetto alle pratiche per l’esportazione Addetto alle spedizioni merci 432 Impiegati addetti alla gestione economica, contabile e fi nanziaria 4321. Addetti alla contabilità Addetto alla fatturazione Primanotista 4322. Addetti alle buste paga Addetto stipendi e paghe 4323. Addetti alle operazioni fi nanziarie per conto dell’impresa o dell’organizzazione Addetto ai servizi fi nanziari dell’impresa Addetto alle operazioni fi scali dell’impresa 4324. Addetti ai servizi statistici Addetto al calcolo attuariale Addetto rilevazioni e misure Rilevatore di mercato Rilevatore di prezzi 4325. Addetti agli uffi ci interni di cassa Addetto agli uffi ci interni di cassa 44 Impiegati addetti alla raccolta, controllo, conservazione e recapito della documentazione 441 Impiegati addetti al controllo di documenti e allo smistamento e recapito della posta 4411. Personale addetto a compiti di controllo, verifi ca e professioni assimilate Addetto ai brevetti Addetto al controllo dei documenti contabili e movimento materiale Addetto al controllo e alla verifi ca delle merci Addetto al controllo fatture Addetto al controllo settore amministrativo Addetto alla verifi ca di polizze e appendici 4412. Addetti al controllo della documentazione di viaggio Addetto al check-in in porti e aeroporti Ausiliario della sosta Controllore di azienda di trasporto Controllore viaggiante (ferrovie e tramvie) 4413. Addetti allo smistamento e al recapito della posta Addetto sala posta Portalettere - postino 442 Impiegati addetti all’archiviazione e conservazione della documentazione 4421. Addetti ad archivi, schedari e professioni assimilate Addetto all’archiviazione di documenti 4422. Addetti a biblioteche e professioni assimilate Addetto al prestito libri in biblioteca 251 Appendice 3. Classificazione delle professioni 5. PROFESSIONI QUALIFICATE NELLE ATTIVITA’ COMMERCIALI E NEI SERVIZI Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) 51 Professioni qualifi cate nelle attività commerciali 511 Esercenti delle vendite 5111. Esercenti delle vendite all’ingrosso Responsabile di magazzino di vendite all’ingrosso 5112. Esercenti delle vendite al minuto Esercente di banco di mercato Esercente di negozio 512 Addetti alle vendite 5121. Commessi delle vendite all’ingrosso Addetto alle vendite all’ingrosso Allestitore di commissioni nei magazzini di ingrosso di medicinali Commesso di magazzino addetto alle vendite all’ingrosso 5122. Commessi delle vendite al minuto Addetto agli scaffali Addetto al banco vendita di macelleria Addetto al banco vendita di panetteria Addetto al banco vendita di salumi Addetto al noleggio Addetto alla applicazione dei prezzi Addetto alla vendita di autoveicoli Addetto alla vendita di prodotti informatici Addetto alla vendita di ricambi per auto e moto Addetto alle vendite nella grande distribuzione Addetto vendita di prodotti caseari Addetto vendita di prodotti di pasticceria Addetto vendita di prodotti gastronomici Addetto vendita di prodotti ittici Addetto vendite al minuto negli spacci industriali Assistente alla vendita Commesso di banco Commesso di negozio Pratico di farmacia 5123. Addetti ad attività organizzative delle vendite Addetto ai controlli delle vendite Addetto al controllo degli stock di merci Addetto al controllo dei prodotti in entrata ed uscita Addetto alla supervisione dell’organizzazione del negozio Addetto controllo movimento merci Supervisore di reparto vendite in un supermercato Supervisore smistamento e prezzatura merci 5124. Cassieri di esercizi commerciali Addetto al registratore di cassa Cassiere di bar ristorante Cassiere di negozio Cassiere di supermercato 5125. Venditori a domicilio, a distanza e professioni assimilate Addetto alla vendita telefonica di beni e servizi Addetto alle vendite on-line Commesso viaggiatore Operatore di telemarketing Venditore porta a porta 252 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 5. PROFESSIONI QUALIFICATE NELLE ATTIVITA’ COMMERCIALI E NEI SERVIZI Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) 5126. Addetti ai distributori di carburanti ed assimilati Benzinaio 513 Altre professioni qualifi cate nelle attività commerciali 5132. Dimostratori e professioni assimilate Addetto ai negozi o fi liali di esposizione Campionarista Dimostratore a domicilio Promotore in supermercati e centri commerciali 5133. Vetrinisti e professioni assimilate Addetto all’esposizione dei prodotti Vetrinista Visual merchandiser 5134. Addetti all’informazione e all’assistenza dei clienti Addetto alla gestione post vendita Informatore commerciale Operatore assistenza clienti 52 Professioni qualifi cate nelle attività ricettive e della ristorazione 522 Esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione 5221. Cuochi in alberghi e ristoranti Commis di cucina Cuoco Cuoco di bordo Cuoco pasticciere Cuoco pizzaiolo 5222. Addetti alla preparazione, alla cottura e alla distribuzione di cibi Addetto al banco nella ristorazione collettiva Addetto servizi ristorazione aziendali Banconiere di tavola calda Cameriere di bordo addetto alla tavola calda Cameriere di mensa Cuoco di imprese per la ristorazione collettiva Cuoco di mensa Operatrice di mensa Personale di cucina e servizio dei fast-food Preparatore di pizza al taglio 5223. Camerieri e professioni assimilate Addetto bar - ristorante Cameriere Cameriere ai piani Commis di sala e bar Maitre d’hotel Sommelier 5224. Baristi e professioni assimilate Banconiere di gelateria Banconiere di pasticceria Barista 523 Assistenti di viaggio e professioni assimilate 5231. Hostess, steward e professioni assimilate Assistente di volo Assistente per fi ere e congressi Hostess di bordo Hostess di terra Hostess di volo 253 Appendice 3. Classificazione delle professioni 5. PROFESSIONI QUALIFICATE NELLE ATTIVITA’ COMMERCIALI E NEI SERVIZI Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) 5232. Accompagnatori turistici Accompagnatore turistico Transferista addetto all’assistenza e ricevimento agli arrivi e partenze 53 Professioni qualifi cate nei servizi sanitari e sociali 531 Professioni qualifi cate nei servizi sanitari e sociali 5311. Professioni qualifi cate nei servizi sanitari e sociali Massaggiatore sportivo Massofi sioterapista Operatore professionale di riabilitazione Operatore sanitario professionale Operatore socio-sanitario Puericultrice 54 Professioni qualifi cate nei servizi culturali, di sicurezza, di pulizia e alla persona 541 Maestri di arti e mestieri 5411. Maestri di arti e mestieri Maestra di taglio Maestro per la progettazione di gioielli 542 Professioni qualifi cate nei servizi ricreativi, culturali ed assimilati 5422. Allibratori, croupiers e professioni assimilate Addetto di ricevitoria (lotto, enalotto, totocalcio) Commesso di sala bingo Croupier Operatore sale da gioco Ricevitore di scommesse 543 Operatori della cura estetica 5431. Acconciatori Acconciatore Parrucchiere Sciampista 5432. Estetisti e truccatori Cosmetista Estetista Truccatore cine-teatrale Visagista 5433. Massaggiatori ed operatori termali Addetto alle cure inalatorie Addetto alle cure termali Fanghista Massaggiatore estetico Massaggiatore termale Preparatore di fanghi 544 Professioni qualifi cate nei servizi personali ed assimilati 5442. Addetti alla sorveglianza di bambini e professioni assimilate Addetto alle comunità infantili Animatore - intrattenitore bambini Animatore di campi estivi per ragazzi Assistente di doposcuola Assistente pre-scuola Vigilatrice di bambini 5443. Addetti all’assistenza personale Addetto all’assistenza nei dormitori Animatore residenze per anziani Assistente domiciliare Assistente ed accompagnatore per disabili in istituzioni Assistente familiare Assistente socio-sanitario con funzioni di sostegno in istituzioni Assistente socio-sanitario con funzioni educative in istituzioni Ausiliario di assistenza per anziani 254 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 5. PROFESSIONI QUALIFICATE NELLE ATTIVITA’ COMMERCIALI E NEI SERVIZI Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) 545 Addestratori e custodi di animali 5452. Custodi e allevatori di animali domestici e da esposizione Tolettista di cani 546 Esercenti e addetti di agenzie per il disbrigo di pratiche ed assimilate 5462. Addetti di agenzie per il disbrigo di pratiche ed assimilate Addetto alla registrazione di marchi e prodotti Addetto alle pratiche automobilistiche Addetto alle pratiche per la compravendita e l’affi tto di immobili Addetto per le pratiche catastali Addetto per le pratiche notarili 547 Esercenti e addetti di agenzie di pompe funebri 5472. Addetti alle agenzie di pompe funebri Necroforo Operatore funebre 548 Professioni qualifi cate nei servizi di sicurezza, vigilanza e custodia 5484. Vigili del fuoco e professioni assimilate Addetto a servizi antincendio 5486. Guardie private di sicurezza Addetto ai servizi di vigilanza privati Addetto alla sorveglianza Guardia giurata Guardia notturna Operatore della sicurezza e del soccorso sulle piste di sci Operatore unico di centrale operativa dei servizi di sicurezza Steward da stadio 5487. Bagnini e professioni assimilate Assistente bagnanti Bagnino di salvataggio Bagnino di stabilimento termale Bagnino in stabilimenti balneari 255 Appendice 3. Classificazione delle professioni 6. OPERAI SPECIALIZZATI Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) 61 Artigiani e operai specializzati dell’industria estrattiva, edilizia e manutenzione edifi ci 611 Brillatori, tagliatori di pietre, coltivatori di saline e professioni assimilate 6111. Brillatori (addetti alle esplosioni) Artifi ciere in miniera 6112. Tagliatori di pietre, scalpellini e marmisti Addetto lavorazione marmo e pietra Finitore di pietra e marmi Fresatore di pietra Intagliatore di pietra e marmi Lucidatore di pietre Marmista Segatore di pietra e marmi Sgrossatore di pietra Tagliapietre Tagliatore di pietre litografi che Tornitore di marmo 6113. Coltivatori di saline Raccoglitore di sale 612 Artigiani ed operai specializzati addetti alle costruzioni e al mantenimento di strutture edili 6121. Muratori in pietra, mattoni, refrattari Capo squadra muratore Muratore Restauratore edile 6122. Muratori in cemento armato Addetto alla posa in opera di fi li o cavi d’acciaio per l’armatura di strutture di cemento armato Armatore edile Ferraiolo per cemento armato Gabbionista Gettatore di calcestruzzo Muratore in calcestruzzo Preparatore impasti cemento 6123. Carpentieri e falegnami nell’edilizia (esclusi i parchettisti) Capo squadra carpenteria Carpentiere edile Carpentiere in legno Falegname carpentiere 6124. Ponteggiatori Montatore ponteggi Pontatore di cantiere edile 6125. Armatori di gallerie, addetti all’armamento ferroviario e professioni assimilate Armatore ferroviario 6126. Pavimentatori stradali e professioni assimilate Pavimentatore in cemento Rocciatore 6127. Montatori di manufatti prefabbricati e di preformati Addetto al montaggio e smontaggio di stampi preformati Addetto all’applicazione di pannelli in cartongesso Allestitore di stand Montatore e sigillatore per prefabbricati Montatore edile 256 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 6. OPERAI SPECIALIZZATI Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) 613 Artigiani ed operai specializzati addetti alle rifi niture delle costruzioni 6131. Copritetti e professioni assimilate Addetto copertura tetti Applicatore di coperture impermeabili Asfaltista per edifi ci 6132. Pavimentatori e posatori di rivestimenti Lucidatore di pavimenti Montatore di marmi Parquettista Pavimentatore Pavimentatore in marmo Piastrellista Rivestimentista in materiali plastici 6133. Intonacatori Intonacatore 6134. Installatori di impianti di isolamento e insonorizzazione Addetto applicazione resine Bonifi catore Coibentatore Decoibentatore 6135. Vetrai Installatore di vetri e cristalli Vetraio 6136. Idraulici e posatori di tubazioni idrauliche e di gas Frigorista civile Idraulico Installatore di impianti di condizionamento Installatore di impianti termici Installatore impianti idraulici Manutentore impianti idraulici Posatore di tubi di gas o acqua Termoidraulico Termosifonista 6137. Elettricisti nelle costruzioni civili e professioni assimilate Elettricista impiantista di cantiere Elettricista per impianti esterni ed interni nelle costruzioni Installatore di impianti di allarme nelle abitazioni Installatore di impianti elettrici Installatore di insegne luminose nei negozi 6138. Installatori di infi ssi e serramenta Installatore di infi ssi Montatore di persiane ed avvolgibili Montatore e riparatore di serramenta in legno e in ferro 614 Artigiani ed operai specializzati di pitturazione e pulizia degli esterni degli edifi ci ed assimilati 6141. Pittori, stuccatori, laccatori e decoratori Addetto alla segnaletica orizzontale Imbianchino Pittore di insegne Pittore di segnaletica stradale Stuccatore edile 615 Artigiani ed operai specializzati addetti alla pulizia ed all’igiene degli edifi ci 6151. Operai addetti ai servizi di igiene e pulizia Addetto ai servizi di igienizzazione degli edifi ci Addetto alla disinfezione di locali ed attrezzature 257 Appendice 3. Classificazione delle professioni 6. OPERAI SPECIALIZZATI Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) Capo squadra pulizie Derattizzatore 6152. Operai addetti alla manutenzione degli impianti fognari e professioni assimilate Manutentore di reti idriche e fognarie Spurgatore 62 Artigiani, operai metalmeccanici specializzati, installatori e manutentori attrezzature elettriche ed elettroniche 621 Fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica e professioni assimilate 6211. Fonditori e animisti di fonderia Fonditore di metalli Formatore animista di fonderia Modellista di fonderia 6212. Saldatori e tagliatori a fi amma Saldatore a fi amma di metalli 6213. Lattonieri e calderai, compresi i tracciatori Lattoniere Tagliatore di lamiera 6214. Montatori di carpenteria metallica Addetto produzione serramenti in metallo Calderaio in ferro Carpentiere in ferro Carpentiere infi ssi metallici Carpentiere materiali ferrotramviari Carpentiere navale in ferro Carpentiere tubista Montatore di materiale fi sso ferrotramviario Montatore elementi e strutture in metallo 6215. Attrezzatori e montatori di cavi metallici per uso industriale e di trasporto Montatore di cavi metallici per ascensori Montatore di impianti di funivia 6216. Sommozzatori e lavoratori subacquei Sommozzatore manutentore manufatti metallici 6217. Specialisti di saldatura elettrica ed a norme ASME Brasatore elettrico Saldatore a pressione Saldatore a punti Saldatore ad arco elettrico Tagliatore ad arco elettrico 6218. Lastroferratori Carrozziere Lamierista Meccanico stampatore Mobiliere in metallo Piegatore di lamiere Satinatore Stampatore su metallo 622 Fabbri ferrai costruttori di utensili ed assimilati 6221. Fabbri, lingottai e operatori di presse per forgiare Conduttore di taglierine Coniatore comune 258 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 6. OPERAI SPECIALIZZATI Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) Fabbricante di articoli in alluminio Fabbricante di tappi in metallo Fabbro ferraio Forgiatore Manovratore di maglio Molatore di offi cina Ottonaio 6222. Costruttori di utensili modellatori e tracciatori meccanici Modellista tornitore Rettifi catore di mole 6223. Attrezzisti di macchine utensili e professioni assimilate Addetto attrezzaggio macchine utensili Aggiustatore meccanico di utensili Arrotino Attrezzatore di trance e presse Attrezzista di macchine automatiche Attrezzista stampista Calibrista Costruttore di stampi Costruttore meccanico con macchine utensili Finitore di utensilerie Levigatore di metalli Lisciatore fi nitore di metalli Lucidatore di metalli Meccanico fresatore Puntatore meccanico Rettifi catore di cilindri Rettifi catore di metalli Rifi nitore di utensilerie Sabbiatore di metalli Sbavatore di metalli Smerigliatore di metalli Tornitore di metalli Trapanista attrezzista 623 Meccanici artigianali, montatori, riparatori e manutentori di macchine fi sse e mobili 6231. Meccanici artigianali, riparatori e manutentori di automobili e professioni assimilate Gommista Meccanico riparatore d’autoveicoli Meccanico riparatore di macchine agricole Meccanico riparatore di motocicli Meccanico riparatore di motori Riparatore di biciclette 6232. Meccanici e riparatori di motori di aerei Meccanico aeronautico Motorista aeronautico a terra 6233. Meccanici e montatori di macchinari industriali ed assimilati Compressorista Montatore di apparecchi per compressione Montatore di gru Montatore di macchinario di industrie poligrafi che Montatore di macchine industriali Montatore di pompe Montatore di presse Riparatore di ascensori Riparatore di linea di montaggio Riparatore di macchinari e impianti Riparatore di macchine nelle industrie poligrafi che 6234. Frigoristi Frigorista industriale Montatore di macchine frigorifere nelle industrie 259 Appendice 3. Classificazione delle professioni 6. OPERAI SPECIALIZZATI Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) 6235. Meccanici e montatori di apparecchi industriali termici, idraulici e di condizionamento Addetto agli impianti di condizionamento d’aria nelle industrie Addetto ai termosifoni industriali Addetto alle caldaie di impianti di riscaldamento industriale Addetto installazione impianti antincendio Addetto manutenzione estintori Addetto manutenzione impianti antincendio Impiantista termico industriale Installatore di caldaie Installatore di impianti industriali di condizionamento d’aria Montatore di apparecchi idraulici industriali Montatore di apparecchi termici industriali Montatore di impianti termici industriali 6236. Meccanici collaudatori Collaudatore di lamiere Collaudatore di modelli meccanici Collaudatore di veicoli Collaudatore prove su strada Meccanico collaudatore alla sala prove 6237. Verniciatori artigianali ed industriali Coloritore su metalli Smaltatore Verniciatore a fuoco Verniciatore a mano Verniciatore a spruzzo 6238. Meccanici e attrezzisti navali Addetto al rimessaggio e alla manutenzione di natanti Aggiustatore meccanico nautico Allestitore di bordo Attrezzista navale Macchinista navale Meccanico di bordo Montatore navale Motorista navale 624 Artigiani e operai specializzati di installazione e manutenzione attrezzature elettriche ed elettroniche 6241. Installatori e riparatori di apparati elettrici ed elettromeccanici Addetto alla carica di accumulatori Aggiustatore elettromeccanico Bobinatore di piccoli apparecchi elettrici Elettrauto Elettricista Elettricista di cabine elettriche Elettricista di centrali elettriche Elettricista di distribuzione Elettricista di scena Elettromeccanico Installatore di impianti elettromeccanici ed elettronici nautici Installatore di strumenti elettrici di misura Installatore e manutentore di impianti fotovoltaici Meccanico elettricista Montatore di cabine elettriche industriali Montatore di impianti elettrici industriali Montatore di quadri elettrici industriali Montatore elettricista industriale 260 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 6. OPERAI SPECIALIZZATI Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) Riparatore di elettrodomestici Riparatore di macchine elettriche per uffi cio Riparatore quadrista di impianti elettrici industriali 6242. Manutentori e riparatori di apparati elettronici industriali e di misura Collaudatore di strumentazione elettronica Manutentore di sistemi di automazione Operatore ai collaudi elettronici Riparatore elettronico industriale Strumentista elettronico 6243. Riparatori di apparecchi radio, televisivi e assimilati Radiotecnico Riparatore di apparecchi televisivi 6244. Installatori e riparatori di apparati di telecomunicazione Installatore di impianti telefonici Installatore di impianti televisivi a circuito chiuso Montatore di centrali telefoniche Riparatore di impianti telefonici Riparatore di telefonia cellulare 6245. Installatori di linee elettriche, riparatori e cavisti Addetto alla posa di cavi elettrici Capo squadra elettricisti Elettricista per la manutenzione di impianti di distribuzione energia elettrica Elettricista tiralinee Giuntista di cavi elettrici Installatore di linee trasmissione energia elettrica Montatore cavi elettrici Montatore di linee elettriche 6246. Installatori, manutentori e riparatori di apparecchiature informatiche Installatore di reti e sistemi informatici Manutentore di reti e sistemi informatici Riparatore di computer 63 Artigiani ed operai specializzati di meccanica di precisione, artigianato artistico, stampa ed assimilati 631 Artigiani ed operai specializzati della meccanica di precisione su metalli e materiali assimilati 6311. Meccanici di precisione Meccanico di precisione Montatore e riparatore di contatori per acqua e gas Riparatore di apparecchi di precisione 6312. Meccanici e riparatori di protesi (dentali ed ortopediche) Addetto produzione protesi dentarie Meccanico dentista Meccanico ortopedico 6313. Artigiani ed operai addetti alla costruzione e all’accordatura di strumenti musicali Cassaio di strumenti musicali Collaudatore di strumenti musicali Montatore di meccaniche per strumenti musicali 261 Appendice 3. Classificazione delle professioni 6. OPERAI SPECIALIZZATI Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) 6314. Addetti alla costruzione e riparazione di orologi Addetto alla costruzione di orologi Riparatore di orologi meccanici ed elettronici 6315. Costruttori di strumenti ottici e lenti Addetto a lavori vari per montaggio aste e frontali per occhiali Addetto ad inserimento cerniere per astucci e occhiali Addetto alle operazioni di lavorazione delle lenti per apparecchi ottici 6316. Orafi , gioiellieri e professioni assimilate Addetto alla lavorazione di pietre preziose Fonditore di metalli preziosi Forgiatore di metalli preziosi Incastonatore di perle e pietre preziose Lavorante di bigiotteria Modellista gioielliere Orafo Preparatore di metalli preziosi Smaltatore d’arte Tagliatore di pietre preziose 632 Vasai, soffi atori e formatori di vetrerie e professioni assimilate 6321. Vasai e professioni assimilate (prodotti in ceramica ed abrasivi) Ceramista Modellatore ceramista 6322. Soffi atori, modellatori, tagliatori, molatori e levigatori di vetro Addetto alle lavorazioni artigianali del vetro Addetto fabbricazione di vetrerie per laboratori chimici Formatista di vetro Levigatore di vetro Maestro vetraio Selezionatore di vetrerie Smerigliatore di vetrerie Tagliatore di lastre e cristalli di vetro 6323. Incisori ed acquafortisti su vetro Incisore di vetro 6324. Pittori e decoratori su vetro e ceramica Decoratore di ceramica Decoratore su vetro a getto di sabbia Mosaicista in vetro e ceramica Smaltatore su vetro e ceramica 633 Artigiani artista del legno, del tessuto e del cuoio e dei materiali assimilati 6331. Artigiani delle lavorazioni artistiche del legno e di materiali assimilati Corniciaio Ebanista Fabbricante di pipe Falegname mobiliere Falegname modellista Finitore di mobili Intagliatore su legno Laccatore di mobili Levigatore di legnami Lucidatore su legno Mobiliere in legno 6332. Artigiani delle lavorazioni artistiche a mano di tessili, cuoio e simili Artigiano per lavorazioni artistiche del cuoio Pellettiere artigiano 634 Artigiani ed operai specializzati delle attività poligrafi che 6341. Operatori delle attività poligrafi che di pre-stampa Addetto al prestampa Addetto laboratorio fotografi co 262 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 6. OPERAI SPECIALIZZATI Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) Compositore stampatore Impaginatore Stampatore fotografi co Tipografo impressore Videocompositore su sistema computerizzato 6342. Stampatori offset e alla rotativa Addetto ai processi di stampa giornali, riviste, libri Conduttore di macchine da stampa o riproduzione Rotativista Stampatore alla rotativa Stampatore offset 6344. Artigiani incisori, acquafortisti, serigrafi sti e professioni assimilate Disegnatore litografo (poligrafi ci) Incisore litografo Incisore rotocalcografo Serigrafo 6345. Rilegatori e professioni assimilate Addetto alla piegatrice per rilegatura Allestitore di editoria Capo macchina confezione periodici Cucitore di legatoria Impaginatore (quotidiani e periodici) Legatore di libri Rilegatore 64 Agricoltori e operai specializzati di’agricoltura, foreste, zootecnia, pesca e caccia 641 Agricoltori e operai agricoli specializzati 6412. Agricoltori e operai agricoli specializzati di coltivazioni legnose agrarie Addetto trasformazione prodotti agricoli Calibratore manuale di frutta Cernitore di prodotti ortofrutticoli Cernitore manuale di agrumi Potatore 6413. Agricoltori e operai agricoli specializzati in vivai, coltivazioni di fi ori, piante e ortive Floricoltore Giardiniere Rigeneratore di manti erbosi Vivaista 642 Allevatori e operai specializzati della zootecnia 6421. Allevatori e operai specializzati degli allevamenti di bovini ed equini Artiere ippico 6424. Allevatori e operai specializzati degli allevamenti avicoli Allevatore avicolo 644 Operai forestali specializzati 6441. Lavoratori forestali specializzati Boscaiolo Segantino a mano 65 Artigiani e operai specializzati nell’industria alimentare, legno, tessile, abbigliamento, pelle, cuoio e spettacolo 651 Artigiani ed operai specializzati delle lavorazioni alimentari 6511. Macellai, pesciaioli e professioni assimilate Addetto alla lavorazione di carni e pesci Addetto alla lavorazione di salumi 263 Appendice 3. Classificazione delle professioni 6. OPERAI SPECIALIZZATI Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) Confezionatore di carni e pesci Confezionatore di salumi Disossatore Insaccatore di carni Macellatore Marinatore di pesci Mattatore Salatore di pesce Scarnifi catore Stagionatore di carni Tagliatore di macelleria Tagliatore di pesce 6512. Panettieri e pastai artigianali Fornaio panifi catore Panettiere Pastaio artigianale Preparatore di paste artigianali 6513. Pasticcieri, gelatai e conservieri artigianali Biscottiere Cernitore di frutta per marmellate Cioccolataio Decoratore di pasticceria Farcitore di pasticceria Gelatiere artigianale Impastatore di pasticceria Operaio specializzato nella conservazione di frutta e verdura Operaio specializzato nella preparazione di gelati Pasticciere artigianale Preparatore di ripieni per dolci 6514. Degustatori e classifi catori di prodotti alimentari e di bevande Degustatore di vini, liquori e altre bevande 6515. Artigiani ed operai specializzati delle lavorazioni artigianali casearie Casaro Operaio specializzato nelle lavorazioni casearie Preparatore di formaggi 652 Attrezzisti, operai e artigiani del trattamento del legno ed assimilati 6521. Artigiani ed operai specializzati del trattamento del legno Addetto al trattamento del legno Squadratore di legnami 6522. Falegnami ed attrezzisti di macchine per la lavorazione del legno Addetto al montaggio e smontaggio di arredi in legno Attrezzista per lavorazioni del legno Bottaio Carpentiere navale in legno Cassaio in legno Falegname Incollatore di legnami Macchinista attrezzista di falegnameria Montatore di mobili presso i clienti Segantino di falegnameria Selezionatore di legnami Serramentista in legno Tecnico di falegnameria 6523. Impagliatori, cestai, spazzolai, sugherai e professioni assimilate Fabbricante di tappi in sughero Retista per pesca Sugheraio 653 Artigiani ed operai specializzati del tessile e dell’abbigliamento 6531. Preparatori di fi bre Addetto al controllo fi bre Binatore 264 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 6. OPERAI SPECIALIZZATI Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) Cardatore a mano di fi lati Cernitore di lana Gomitolatore di fi lati Manganatore Preparatore di fi bre tessili Tagliatore di fi bre tessili 6532. Tessitori e maglieristi a mano e su telai manuali Apparecchiatore di orditi a mano Confezionatore di pezze di tessuto Cucitore di calze Cucitore di maglieria Maglierista su telai rettilinei a mano Operaio specializzato nella tintura dei tessuti Rammendatrice al banco Tessitore a mano Tessitore di tappeti a mano Tintore artigianale di tessuti Verifi catore di tessuti 6533. Sarti e tagliatori artigianali, modellisti e cappellai Aiuto sartoria di produzione cine tv Cappellaio Confezionatore a mano di abbigliamento Confezionatore di camicie Confezionatore di sartoria Cucitore a mano Modellista di maglieria Modellista di sartoria Rifi nitore di sartoria Sarta ricamatrice Sarto Sarto tagliatore Stiratore di sartoria Tagliatore di tessuti e abbigliamento 6534. Pellicciai, modellatori di pellicceria e professioni assimilate Cucitore di pelli Cucitore di pellicceria Sarto in pelle Tagliatore di capi in pelle Tagliatore di pellicceria 6535. Biancheristi, ricamatori a mano e professioni assimilate Bottonaio Confezionatore di calze Confezionatore di merletti Confezionatore di nastri Confezionatrice di biancheria per la casa Cucitore di busti e reggiseni Cucitrice in bianco Modellista di biancheria intima Rammagliatrice Ricamatrice a mano Stiratrice di calze Tagliatore di biancheria intima 6536. Tappezzieri e materassai Addobbatore di scena Applicatore di tende Confezionatore di poltrone e divani Confezionatore di tappezzerie Cucitore di tende Materassaio Tagliatore di pelli per poltrone e divani Tappezziere di tende Tappezziere per auto Tappezziere per mobili 6537. Artigiani e addetti alle tintolavanderie Addetto macchine per lavaggio tende Operatore alla lavanderia 265 Appendice 3. Classificazione delle professioni 6. OPERAI SPECIALIZZATI Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) Stiratrice di tintoria e lavanderia Tintore di abiti e tessuti 654 Artigiani ed operai specializzati della lavorazione del cuoio, delle pelli e delle calzature ed assimilati 6541. Conciatori di pelli e di pellicce Asciugatore di pelli Coloritore di pelli Conciatore Conduttore di macchine a scarnire di conceria Lucidatore di pelli Preparatore di concia Pressatore di pelli Rasatore di pelli Selezionatore di pelli Tranciatore di pelli 6542. Artigiani ed operai specializzati delle calzature ed assimilati Addetto alla manovia Addetto allo stampo di calzature Applicatore di suola Applicatore di tacchi Calzolaio Cucitore di calzature Cucitore di suola Fresatore di tacchi di calzoleria Incollatore di calzature Modellista di calzature Montatore di calzature Orlatore di calzature Pressatore di tomaia Rifi latore di suola Rifi latore di tomaie Rifi nitore di calzature Risuolatore di calzature Sellaio Tagliatore di cuoio da suola Tagliatore di tomaie Tranciatore di pelli di calzoleria Tranciatore di suole 6543. Valigiai, borsettieri e professioni assimilate (anche su articoli di similpelle e stoffa) Addetto al taglio di valigeria Borsettaio Cesellatore in cuoio Cinghiaio in cuoio Confezionatore di pelletteria Cucitore di pelletteria Finitore di valigeria Modellista di valigeria ed affi ni Pellettiere (valigeria ed affi ni) Portafogliaio 655 Artigiani ed operai specializzati dell’industria dello spettacolo 6551. Macchinisti ed attrezzisti di scena Attrezzista di scena Carpentiere di scena Macchinista di scena Macchinista teatrale Operaio specializzato dell’industria dello spettacolo 266 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 7. CONDUTTORI DI IMPIANTI E OPERAI SEMIQUALIFICATI ADDETTI A MACCHINARI FISSI Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) 71 Conduttori di impianti industriali 711 Conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali 7111. Conduttori di macchinari in miniere e cave Binarista di miniera Estrattore di pietra e minerali Filista di cava Minatore 7112. Conduttori di impianti per il primo trattamento di minerali e di pietre Conduttore di impianti di selezione e frantumazione pietre Tranciatore di tesserine di materiale lapideo 7113. Trivellatori e sondatori di pozzi petroliferi, di gas naturale, operatori di prospezione Cementatore di pozzi Motorista di sonda Operatore analisi carote (prospezioni geofi siche) Trivellatore di pozzi di gas naturali Trivellatore di pozzi petroliferi 712 Operatori di impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli 7121. Fonditori, operatori di altoforno, di convertitori e di forni di raffi nazione Caricatore di forni per siderurgia Conduttore di macchine a colare continue Fonditore conduttore di altiforni Manovratore di convertitore per acciaio Manovratore di macchine per colare Operaio metallurgico Operaio siderurgico Preparatore di rottami per forni martin–siemens 7122. Operatori di forni di seconda fusione, colatori di metalli e leghe e operatori di laminatoi Addetto al treno di laminazione Calandratore di lamiere Calibratore laminatore Capo squadra al laminatoio Conduttore di forni di seconda fusione Controllore di laminati metallici Laminatore Operatore ai laminatori continui a caldo 7123. Operatori di impianti per il trattamento termico dei metalli Conduttore ai forni di riscaldo Fornaiolo ai forni di riscaldo Manovratore di sfornatrici per trattamenti termici Mollista industriale Operatore trattamenti termici Sinterizzatore 7124. Trafi latori ed estrusori di metalli Addetto alle trafi le per metalli Addetto fabbricazione elettrodi Manovratore di pressa per trafi lare metalli Piegatore di profi lati metallici Profi latore per estrusione di metalli Tagliatubi di tubi per estrusione Trafi latore di barre Trafi latore di tubi metallici Trafi latore per metalli 267 Appendice 3. Classificazione delle professioni 7. CONDUTTORI DI IMPIANTI E OPERAI SEMIQUALIFICATI ADDETTI A MACCHINARI FISSI Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) 7125. Operatori di impianti per la produzione e la raffi nazione di metalli non ferrosi Cellista (estrazione elettrolitica di metalli non ferrosi) Conduttore impianti produzione e raffi nazione metalli non ferrosi 713 Conduttori di forni ed altri impianti per la lavorazione del vetro, della ceramica e di materiali assimilati 7131. Conduttori di impianti per la produzione del vetro, della ceramica e dei laterizi Cernitore di vetro Impastatore per terracotta e ceramica 7132. Conduttori di forni e di altri impianti per la lavorazione del vetro Addetto al taglio del vetro computerizzato Conduttore di impianti per la fi latura e lo stretching del vetro Conduttore linea a freddo computerizzata per vetri temperati o accoppiati Finitore di lampadine Operatore di forni per tempera di vetreria 7133. Conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta Addetto agli stampi ceramisti e terracottai Conduttore di forni di cottura per ceramica e terracotta Foggiatore di refrattari Formatore di piastrelle Mattonellista 7134. Conduttori di forni e di altri impianti per la produzione di laterizi, tegole e assimilati Addetto produzione mattoni, tegole e altre terrecotte Fornaciaio per laterizi Pressatore in laterizi Sformatore di piastrelle e laterizi 714 Conduttori di impianti per la trasformazione del legno e la fabbricazione della carta 7141. Conduttori di impianti per la fabbricazione in serie di pannelli in legno Compositore di legno compensato Falegname industriale per fabbricazione di pannelli in legno Pressatore di compensati 7142. Operatori di impianti per la preparazione della pasta di legno e altri materiali per cartiera Addetto agli assortitori (impasti per cartiera) 7143. Operatori di impianti per la fabbricazione della carta Addetto alle olandesi lavorazione della carta Addetto alle taglierine per la lavorazione della carta Coloritore di cartiera Conduttore di macchine per cartiera 715 Operatori di macchinari e di impianti per la raffi nazione del gas e dei prodotti petroliferi, per la chimica di base e la chimica fi ne e per la fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica 7151. Conduttori di impianti per la raffi nazione dei prodotti petroliferi Conduttore di apparecchi di raffi nazione (petrolchimica) Conduttore di impianti di raffi nazione Riempitore di bombole di gas 268 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 7. CONDUTTORI DI IMPIANTI E OPERAI SEMIQUALIFICATI ADDETTI A MACCHINARI FISSI Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) 7152. Operatori di macchinari e di impianti per la chimica di base e la chimica fi ne Addetto ai controlli chimici (impianti chimici) Addetto al laboratorio di analisi (impianti chimici) Conduttore di apparecchi di polverizzazione (impianti chimici) Conduttore di apparecchi di reazione (impianti chimici) Conduttore di cokeria Conduttore di impianti chimici Conduttore di impianti di produzione di gas e coke Dosatore di miscele (impianti chimici) 7153. Operatori di macchinari per la fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica Addetto produzione grassi (impianti chimici) Artifi ciere pirotecnico Capsulatore di munizioni Colorista di cosmetici Conduttore di apparecchi di caricamento bombole Conduttore di apparecchi di centrifugazione e supercentrifugazione Conduttore di apparecchi di fermentazione (farmaceutico) Conduttore di apparecchi di riempimento (farmaceutico) Conduttore di apparecchi di saponifi cazione Conduttore di apparecchi di sterilizzazione Conduttore di apparecchi e macchine per industrie farmaceutiche Conduttore di impianti di scissione di olii e grassi Conduttore di macchine per cachet (farmaceutico) Conduttore di macchine per compresse (farmaceutico) Confezionatore di ordigni esplosivi Fabbricante di creme e lucidi per calzature Mescolatore di colori Mescolatore di inchiostri Mescolatore di vernici Operatore su macchinari per la produzione di prodotti cosmetici Perfosfatiere (fertilizzanti) Preparatore di detersivi Preparatore di soluzioni anticrittogamiche e antiparassitarie Preparatore di vernici Stampatore di resina 716 Conduttori di impianti per la produzione di energia termica e di vapore, per il recupero dei rifi uti e per il trattamento e la distribuzione delle acque 7161. Conduttori di caldaie a vapore e di motori termici in impianti industriali Addetto alle sottostazioni (energia elettrica) Conduttore di caldaie a vapore (industriale) Conduttore di caldaie a vapore (produzione di energia elettrica) Conduttore di caldaie, turbine e motori termici fi ssi (escluso centrali elettriche) Operatore di centrale elettrica 7162. Operatori di impianti di recupero e riciclaggio rifi uti e di trattamento e distribuzione acque Addetto agli impianti di depurazione delle acque Addetto agli impianti di distribuzione dell’acqua Addetto agli impianti di potabilizzazione Addetto ai depuratori di acque di rifi uti 269 Appendice 3. Classificazione delle professioni 7. CONDUTTORI DI IMPIANTI E OPERAI SEMIQUALIFICATI ADDETTI A MACCHINARI FISSI Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) Conducente di compattatore di rifi uti Conduttore di impianti di incenerimento rifi uti Operatore al frantoio nel settore dei rottami di metallo Operatore di impianti di recupero e riciclaggio dei rifi uti 717 Operatori di catene di montaggio automatizzate e di robot industriali 7171. Operatori di catene di montaggio automatizzate Conduttore di catene di montaggio automatiche e semiautomatiche Conduttore di robot industriali ed assimilati Sorvegliante di linea (catena di montaggio) Verniciatore a macchina automatica 718 Conduttori di impianti per la trasformazione dei minerali 7181. Conduttori di mulini e impastatrici Addetto alla frantumazione (impianti chimici e cementifi ci) Addetto alle impastatrici e ai miscelatori di prodotti chimici 7182. Conduttori di forni e di analoghi impianti per il trattamento termico dei minerali Addetto ai forni di essiccazione (impianti chimici e cementifi ci) 72 Operai semiqualifi cati di macchinari fi ssi per la lavorazione in serie e addetti al montaggio 721 Operai di macchine automatiche e semiautomatiche per lavorazioni metalliche e per prodotti minerali 7211. Operai addetti a macchine utensili automatiche e semiautomatiche industriali Addetto all’alesatrice di precisione Addetto alla elettroerosione Addetto alla foratura industriale dei metalli Addetto alla fresatura industriale dei metalli Addetto alla limatrice meccanica Addetto alla molatura industriale dei metalli Addetto alla piegatura industriale dei metalli Addetto alla tornitura industriale dei metalli Addetto alla trancia Addetto alle presse industriali dei metalli Conduttore di macchine automatiche per saldatura ad arco Filettatore meccanico 7212. Operai addetti a macchinari per la produzione di manufatti in cemento e assimilati Addetto al getto di manufatti in cemento armato Addetto macchine impastatrici di calcestruzzo Blocchista cementista (manufatti) Carpentiere ai manufatti in cemento armato Colatore di gesso Colatore in forme di manufatti in cemento Miscelatore per manufatti in pietra e cemento Vaschista per impasti di manufatti in cemento 7213. Conduttori di macchinari per la produzione di abrasivi e manufatti abrasivi minerali Impastatore di abrasivi 270 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 7. CONDUTTORI DI IMPIANTI E OPERAI SEMIQUALIFICATI ADDETTI A MACCHINARI FISSI Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) 722 Operai di rivestimenti metallici, galvanoplastica e fabbricazione di prodotti fotografi ci 7221. Finitori, operai dei rivestimenti metallici, della galvanoplastica e assimilati Addetto ai bagni (galvanoplastica) Addetto al rivestimento cavi Cromatore di metalli Galvanoplastico Galvanotipista Nichelatore Ottonatore Pulitore di rivestimenti metallici Zincatore 7222. Operai addetti a macchinari per la fabbricazione di prodotti fotografi ci Operatore di macchinari per la produzione di pellicole radiografi che 723 Conduttori di macchinari per la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche 7231. Conduttori di macchinari per la confezione e vulcanizzazione dei pneumatici Addetto produzione pneumatici Ricostruttore di pneumatici Vulcanizzatore di pneumatici 7232. Conduttori di macchinari per la fabbricazione di altri articoli in gomma Addetto a presse automatiche della plastica Addetto fabbricazione cavi elettrici Addetto macchine isolamento cavi Conduttore di calandre per articoli in gomma Confezionatore di cinghie di trasmissione Confezionatore di coperture in gomma Formatore di articoli in gomma Mescolatore di gomma Pressatore di gomma Resinatore in gomma Stampatore di gomma Tagliatore di articoli in gomma Trafi latore di articoli in gomma Tranciatore di articoli in gomma Tubista in gomma 7233. Conduttori di macchinari per la fabbricazione di articoli in plastica e assimilati Addetto alla lavorazione di materie plastiche con macchine utensili Addetto alla macinatura della plastica Addetto alla pressa estrusione per materie plastiche Addetto alle macchine termoformatrici rotanti Addetto estrusione di materie plastiche Addetto macchine soffi atura materie plastiche Addetto miscelazione di materie plastiche Coloritore di materie plastiche Conduttore di impianti di miscelazione di materie plastiche Conduttore impianti lavorazione di isolanti in materie plastiche Conduttore linea di fi nitura di articoli in plastica Incollatore di materie plastiche Laminatore di materie plastiche Posataio in plastica Saldatore termoplastico Stampatore di materie plastiche Stampatore di plexiglas Trafi latore di materie plastiche Tranciatore di materie plastiche 271 Appendice 3. Classificazione delle professioni 7. CONDUTTORI DI IMPIANTI E OPERAI SEMIQUALIFICATI ADDETTI A MACCHINARI FISSI Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) 724 Operai addetti a macchinari in impianti per la produzione in serie di articoli in legno 7241. Operai addetti a macchinari per la produzione in serie di mobili e di articoli in legno Addetto ai trapani per legname Addetto alla fresatrice per legnami Addetto alla produzione di elementi prefabbricati in legno Addetto alla produzione industriale di mobili Addetto alla tranciatura di pannelli in legno Conduttore di giuntatrice per legnami Conduttore di macchina universale per la lavorazione del legno Fabbricante di attrezzi casalinghi in legno Operatore di segheria automatica per produzione in serie 725 Conduttori di macchinari per tipografi a e stampa su carta e cartone 7252. Conduttori di macchinari per la fabbricazione di prodotti in carta e cartone Addetto all’allestimento di cartotecnica Addetto alla preparazione di colla per cartotecnica Addetto alle bobinatrici di cartotecnica Addetto alle macchine a tondo di cartotecnica Addetto alle taglierine di cartotecnica Cartotecnico Colorista su macchinari per cartotecnica Conduttore di macchine per la lavorazione del cartone Corrugatore di cartone ondulato Cucitore di cartotecnica Finitore di cartotecnica Fustellatore di cartotecnica Piegatore a macchina su carta e cartone Preparatore di scatole in cartone Sacchettista in carta 7253. Conduttori di macchinari per rilegatura di libri e assimilati Conduttore di macchinari continui per la rilegatura industriale 726 Operai addetti a macchinari dell’industria tessile, delle confezioni ed assimilati 7261. Operai addetti a macchinari per la fi latura e la bobinatura Addetto alla arrotolatura, faldatura, piegatura, doppiatura, misurazione del tessuto Addetto alla bobinatura di fi lati Addetto alla cardatrice Addetto alla roccatrice Addetto alle macchine di testurizzazione e falsa torsione Dipanatore di matasse Filatore a macchina Filatore di fi bre artifi ciali e sintetiche Ritorcitore di fi lati Rocchettiere di fi lati Torcitore di fi lati 7262. Operai addetti a telai meccanici per la tessitura e la maglieria Addetto ai telai automatici Addetto alla annodatura e alle operazioni di avvio del telaio Addetto alle spole (tessile industriale) Annodatore a macchina su telai Capo sala orditura (tessile) Macchinista per rettilinee di maglieria industriale Magliaia a macchina automatica Telaista industriale Tessitore a macchina Tessitore jacquard 272 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 7. CONDUTTORI DI IMPIANTI E OPERAI SEMIQUALIFICATI ADDETTI A MACCHINARI FISSI Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) 7263. Operai addetti a macchinari per confezioni di abbigliamento in stoffa e assimilati Addetto agli stiratoi per capi confezionati Cucitore a macchina per produzione in serie di abbigliamento Macchinista confezionatore del capo completo Tagliatore a macchina per produzione in serie di abbigliamento 7264. Operai addetti a macchinari per il trattamento di fi lati e tessuti industriali Addetto agli essiccatoi Addetto all’appretto per stiratura industriale Addetto alla mercerizzazione fi lati (tessile industriale) Addetto alla preparazione bagni (settore tessile) Addetto alla pressa per tessuti Addetto alla regolazione e registrazione di macchine del ciclo tintoria Campionatore di colori Conduttore di asciugatoi (fi lati e tessuti) Conduttore di macchine rameuses Conduttore processi di fi nissaggio (fi lati e tessuti) Fissatore di colori per tessuti e fi lati Operatore prove tintura Tintore industriale di tessuti 7265. Operai addetti a macchinari per la stampa dei tessuti Stampatore su tessuti 7266. Addetti a macchinari per la preparazione e produzione in serie di articoli in pelle Addetto a macchinari industriali per la preparazione di pelli e pellicce Addetto a macchinari per la produzione in serie di articoli in pelle Addetto al taglio per la produzione in serie di articoli in pelli 7267. Addetti a macchinari per la produzione in serie di calzature Addetto a macchinari per la produzione in serie di calzature Addetto al fi nissaggio ed alla scatolatura in industria di calzature Addetto al taglio a macchina delle parti principali della tomaia in pelli pregiate Addetto alla coloritura in serie di tacco e suola Addetto alla ritoccatura delle suole prefi nite in industria di calzature Addetto alla timbratura in automatico delle suole Addetto alle macchine per estrusione, iniezione e schiumatura di materiale plastico in industria di calzature 727 Operai addetti all’assemblaggio di prodotti industriali 7271. Assemblatori in serie di parti di macchine Assemblatore di macchinario termoidraulico Montatore aeronautico Montatore di automobili Montatore di biciclette Montatore di macchine agricole Montatore di motocicli Montatore di motori Montatore di parti di macchine 273 Appendice 3. Classificazione delle professioni 7. CONDUTTORI DI IMPIANTI E OPERAI SEMIQUALIFICATI ADDETTI A MACCHINARI FISSI Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) 7272. Assemblatori e cablatori di apparecchiature elettriche Addetto alla produzione in serie di batterie elettriche Addetto assemblaggio di apparecchi elettrici Addetto produzione articoli illuminazione Avvolgitore (avvolgimenti elettrici) Montatore di apparecchi elettromedicali Montatore di motori elettrici Montatore di strumenti elettrici di misura Montatore di trasformatori Pannellatore (quadri elettrici) 7273. Assemblatori e cablatori di apparecchiature elettroniche e di telecomunicazioni Addetto all’assemblaggio di cinescopi e valvole Addetto alla produzione in serie di componenti elettronici Assemblatore di circuiti elettronici Assemblatore di computer Assemblatore di hardware e periferiche Assemblatore elettronico Montatore di apparecchi telefonici Montatore elettronico 7274. Assemblatori in serie di articoli vari in metallo, in gomma e in materie plastiche Addetto all’assemblaggio di articoli in plastica per uso ospedaliero Assemblatore per la produzione in serie di articoli in plastica Assemblatore per la produzione in serie di giocattoli 7275. Assemblatori in serie di articoli in legno e in materiali assimilati Assemblatore per la produzione in serie di casse da imballaggio Assemblatore per la produzione in serie di giocattoli in legno Assemblatore per la produzione in serie di mobili 7276. Assemblatori in serie di articoli in cartone, in tessuto e materie assimilate Assemblatore di manichini 7279. Altri operai addetti all’assemblaggio ed alla produzione in serie di articoli industriali Assemblatore in serie di articoli industriali compositi 728 Operai addetti a macchine confezionatrici di prodotti industriali 7281. Operai addetti a macchine confezionatrici di prodotti industriali Addetto all’imbottigliamento Addetto alle macchine aggraffatrici Addetto alle macchine confezionatrici Addetto alle macchine etichettatrici Addetto alle macchine imbustatrici Addetto alle macchine incellofanatrici Addetto alle macchine infl aconatrici Addetto alle macchine per il riempimento dei vasetti Confezionatore prodotti ortofrutticoli Confezionatore prodotto fi nale Rigeneratore di toner e cartucce 274 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 7. CONDUTTORI DI IMPIANTI E OPERAI SEMIQUALIFICATI ADDETTI A MACCHINARI FISSI Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) 73 Operatori di macchinari fi ssi in agricoltura e nella industria alimentare 731 Operai addetti a macchinari fi ssi nell’agricoltura e nella prima trasformazione dei prodotti agricoli 7311. Operai addetti agli impianti fi ssi in agricoltura e nell’allevamento Addetto all’essiccatore agricolo 7312. Operai addetti agli impianti per la trasformazione delle olive Addetto al frantoio Capo frantoio 7313. Operai addetti alla refrigerazione, trattamento igienico e prima trasformazione del latte Frigorista nel settore lattiero- caseario Refrigeratore per il trattamento igienico del latte Sterilizzatore nel trattamento del latte 732 Operai addetti a macchinari fi ssi per l’industria alimentare 7321. Operai addetti a macchinari fi ssi per l’industria alimentare Riempitore di scatolame di carne e pesce Salatore di pesce azzurro 7322. Conduttori di apparecchi per la lavorazione industriale di prodotti lattiero–caseari Addetto alla impastatrice (caseario industriale) Addetto alla stagionatura del formaggio (caseario industriale) Addetto alle sbattitrici (caseario industriale) Condensatore di latte (caseario industriale) Confezionatore caseario industriale Stagionatore caseario industriale 7323. Conduttori di macchinari industriali per la lavorazione dei cereali e delle spezie Addetto agli essiccatoi per paste alimentari Burattiere di cereali Conduttore di macchine per molitura granaglie Macinatore di cereali Mangimista Molitore Mugnaio Pastaio industriale Stenditore di pasta Tagliatore pastaio industriale 7324. Conduttori macchinari trattamento e conservazione frutta, mandorle, verdure, legumi e riso Addetto alla spellatrice di frutta secca Mondatore di frutta e verdura Riempitore di scatolame di legumi, frutta e verdura Tagliatore di vegetali 7325. Conduttori di macchinari per la produzione e la raffi nazione dello zucchero Addetto ai fi ltri pressa di zuccherifi cio 7326. Conduttori macchinari preparazione e produzione the, caffè, cacao e cioccolata Impastatore di cacao Torrefattore di caffé 275 Appendice 3. Classificazione delle professioni 7. CONDUTTORI DI IMPIANTI E OPERAI SEMIQUALIFICATI ADDETTI A MACCHINARI FISSI Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) 7327. Conduttori di macchinari per la lavorazione dei prodotti del tabacco Sigaraio a macchina 7328. Vinifi catori industriali, birrai e operai ai macchinari produzione liquori e bevande analcoliche Addetto a macchinari industriali per la produzione di bevande analcoliche Addetto al torchio per vinifi cazione Aromatizzatore di liquori Birraio Cantiniere (industria vinicola) Distillatore di alcool alimentare Imbottigliatore di acque minerali Pigiatore di uve per mosto Travasatore di vini Vinifi catore 7329. Conduttori di macchinari per la produzione di pasticceria e prodotti da forno Addetto alla farcitrice (industria alimentare) Addetto alla impastatrice di prodotti da forno Addetto produzione industriale alimenti precotti Addetto produzione industriale di prodotti alimentari Addetto produzione industriale prodotti da forno Fabbricante di coni e cialde Gelatiere industriale Impastatore di paste e biscotti Impastatore di torrone Infornatore di pasticceria industriale Infornatore per prodotti alimentari Miscelatore di pasticceria industriale Stampatore di caramelle 74 Conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento 741 Conduttori di convogli ferroviari e altri manovratori di veicoli su rotaie e di impianti a fune 7411. Conduttori di convogli ferroviari Conduttore ferroviario Elettromacchinista (di ferrovie) Macchinista ferroviario 7412. Operatori di verifi ca, circolazione e formazione treni Agganciatore di carri ferroviari Capo manovra ferroviario Carrellista (ferrovie) Compositore e scompositore di convogli ferroviari Deviatore di scambi ferroviari Manovratore di scambi Segnalatore ferroviario 7413. Manovratori di impianti a fune Agente di pedana Manovratore di funivia, sciovia o seggiovia 742 Conduttori di veicoli a motore e a trazione animale 7421. Autisti di taxi, conduttori di automobili, furgoni e altri veicoli Autista di scuolabus Autista di taxi Autista privato Conducente di autoambulanza Conducente di furgoncino per il trasporto di passeggeri Conducente di furgone Conduttore di autobus navetta 276 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 7. CONDUTTORI DI IMPIANTI E OPERAI SEMIQUALIFICATI ADDETTI A MACCHINARI FISSI Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) 7422. Conduttori di autobus, di tram e di fi lobus Conducente di autobus Conducente di mezzi pubblici per trasporto persone Conducente di pullman 7423. Conduttori di mezzi pesanti e camion Autista di camion Conducente di autobetoniera Conducente di autobotte Conducente di spazzaneve Conducente mezzi di raccolta dei rifi uti 743 Conduttori di macchine agricole 7431. Conduttori di trattori agricoli Conducente di trattore agricolo 7433. Conduttori di macchine forestali Conduttore di macchine forestali Operatore al decespugliatore meccanico Operatore alla motosega Operatore mezzi di esbosco meccanici 744 Conduttori di macchine movimento terra, sollevamento e maneggio dei materiali 7441. Conduttori di macchinari per il movimento terra Addetto alla manutenzione delle piste da sci Addetto impianti innevamento artifi ciale Asfaltista stradale a macchina Autista di dumper Conducente di compressore stradale Conducente di escavatrice meccanica Conducente di mezzi d’opera Conduttore di macchine per agglomerati bituminosi Conduttore di pale meccaniche Conduttore di ruspe Conduttore macchinari movimento terra Conduttore mezzi battipista (gattista) Escavatorista di cava Operatore di bitumatrice 7442. Conduttori di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni Conduttore di macchine di estrazione per fondazioni Escavatore di pozzi d’acqua Operatore macchine complesse perforazione del sottosuolo 7443. Conduttori di gru e di apparecchi di sollevamento Conduttore di macchine per abbattimento di edifi ci Gruista di banchina Manovratore di benna Manovratore di carroponte 7444. Conduttori di carrelli elevatori Conduttore di carrello elevatore Conduttore di nastri trasportatori (materiali edili) 745 Marinai di coperta e operai assimilati 7451. Marinai di coperta Marinaio Mozzo Ormeggiatore 7453. Conduttori di barche e battelli a motore Battelliere Conducente di rimorchiatore Gondoliere 277 Appendice 3. Classificazione delle professioni 8. PROFESSIONI NON QUALIFICATE Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) 81 Professioni non qualifi cate nel commercio e nei servizi 812 Personale non qualifi cato di uffi cio 8121. Uscieri e professioni assimilate Commesso uffi cio Fattorino di piano Usciere 8122. Lettori di contatori, collettori di monete e professioni assimilate Caricatore di distributori automatici Letturista Verifi catore di contatori 813 Personale non qualifi cato addetto allo spostamento e alla consegna merci 8131. Facchini, addetti allo spostamento merci ed assimilati Addetto ai traslochi Addetto al carico e allo scarico dei bagagli Addetto al carico e scarico di merci Addetto alla consegna dei mobili Addetto alle operazioni aeroportuali di carico e scarico Addetto alle operazioni portuali di carico e scarico Addetto alle piattaforme aeree per lo stivaggio dei bagagli Facchino Facchino portabagagli Scaricatore di porto 8132. Personale non qualifi cato addetto all’imballaggio e al magazzino Addetto al ricevimento delle merci nei magazzini Etichettatore a mano Impacchettatore a mano Inscatolatore a mano Mulettista di magazzino Riempitore addetto all’imballaggio Smistatore di magazzino nella grande distribuzione 8133. Addetti alle consegne Addetto ai recapiti espressi Addetto al volantinaggio Addetto alla consegna di pizze Addetto alle affi ssioni pubblicitarie Attacchino Corriere Fattorino Pony express 814 Personale non qualifi cato nei servizi di pulizia uffi ci, alberghi, navi, ristoranti, aree pubbliche e veicoli 8141. Personale non qualifi cato addetto alla pulizia nei servizi di alloggio e nelle navi Addetto alla pulizia delle camere Factotum d’albergo Inserviente in esercizi alberghieri ed extralberghieri 8142. Personale non qualifi cato nei servizi di ristorazione Addetto alla pulizia delle stoviglie Inserviente di cucina Lavapiatti 8143. Personale non qualifi cato addetto ai servizi di pulizia di uffi ci ed esercizi commerciali Addetto ai servizi di pulizia 8144. Addetti al lavaggio veicoli Addetto al lavaggio manuale dei veicoli Addetto al tunnel di lavaggio automatico 278 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 8. PROFESSIONI NON QUALIFICATE Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) 8145. Operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifi uti Addetto alla raccolta dei rifi uti differenziati Addetto alla raccolta dei rifi uti speciali Addetto alla raccolta di materiali riciclabili Operatore ecologico Spalatore di neve 815 Personale non qualifi cato nei servizi di istruzione e sanitari 8151. Bidelli e professioni assimilate Bidello 8152. Portantini e professioni assimilate Ausiliario sanitario portantino Barelliere Inserviente di ospedale Portafango 816 Personale non qualifi cato addetto ai servizi di custodia di edifi ci, attrezzature e beni 8161. Personale non qualifi cato addetto ai servizi di custodia di edifi ci, attrezzature e beni Casellante ferroviario Custode di condominio Custode di museo Custode di stabile industriale o per uffi ci Garagista Guardaportone Guardarobiere Guardasala Portiere al controllo Portiere di azienda Posteggiatore Sorvegliante di cimiteri 82 Professioni non qualifi cate nelle attività domestiche, ricreative e culturali 821 Personale non qualifi cato nei servizi ricreativi e culturali 8211. Personale non qualifi cato nei servizi ricreativi e culturali Addetto al parco dei divertimenti (luna-park e simili) Comparsa Figurante Giostraio Maschera di sala Servo di scena 83 Professioni non qualifi cate in agricoltura, manutenzione del verde, silvicoltura e pesca 831 Personale non qualifi cato nell’agricoltura e nella manutenzione del verde 8311. Braccianti agricoli Addetto alla raccolta dell’uva Addetto alla raccolta di olive Bracciante agricolo Coglitore di frutti e ortaggi Raccoglitore a mano di prodotti agricoli 8312. Personale non qualifi cato addetto alla manutenzione del verde Addetto alla manutenzione di aree verdi Manutentore di parchi 832 Personale non qualifi cato addetto alle foreste, alla cura degli animali, alla pesca e alla caccia 8322. Personale non qualifi cato addetto alla cura degli animali Addetto al bestiame Custode di animali 84 Professioni non qualifi cate nella manifattura, nell’estrazione di minerali e nelle costruzioni 279 Appendice 3. Classificazione delle professioni 8. PROFESSIONI NON QUALIFICATE Gruppi (“Sub-major groups”) Categorie (“Unit groups”) Figure professionali elementari Classi (“Minor groups”) 841 Personale non qualifi cato delle miniere e delle cave 8411. Manovali ed altro personale non qualifi cato delle miniere e delle cave Caruso (manovale di zolfatara) Manovale di miniera 842 Personale non qualifi cato delle costruzioni e professioni assimilate 8421. Manovali e personale non qualifi cato dell’edilizia civile e professioni assimilate Addetto al carico e scarico dei materiali edili Manovale edile Operatore cimiteriale Scavatore manuale 8422. Manovali e personale non qualifi cato di costruzione e manutenzione strade e altre opere pubbliche Addetto lavori stradali Manutentore di strade 843 Personale non qualifi cato nella manifattura 8431. Personale non qualifi cato delle attività industriali e professioni assimilate Addetto al carico e scarico dei macchinari Addetto al carico e scarico delle presse Addetto alla pulizia di macchinari Demolitore di automobili Garzone di offi cina Manovale agli altiforni Manovale all’assemblaggio elettrico Manovale all’assemblaggio meccanico Manovale cartotecnico Manovale di fonderia Manovale di fornace Manovale generico Manovale industriale Scaricatore di forni Nota metodologica 283 Premessa Il Sistema Informativo Excelsior, promosso e realizzato da Unioncamere in accordo con il Ministero del Lavoro e l’Unione Europea, si colloca stabilmente, a partire dal 1997, tra le maggiori fonti informative disponibili in Italia sui temi del mercato del lavoro e della formazione ed è inserito tra le indagini con obbligo di risposta previste dal Programma Statistico Nazionale. I dati raccolti su un campione di circa 100mila imprese italiane, aggiornati con cadenza annuale, mettono a disposizione degli utenti una serie di informazioni sulla domanda di lavoro delle imprese in Italia e sulle principali caratteristiche (età, livello di istruzione, esperienza, difficoltà di reperimento, necessità di ulteriore formazione ecc.) delle figure professionali richieste. Attraverso il Sistema Informativo Excelsior è possibile quantificare in modo puntuale il fabbisogno occupazionale e di professionalità per il breve e medio periodo distinto per le 105 province italiane (con l’inclusione delle province di Monza e Brianza e Fermo) e disaggregato per classe dimensionale e per attività economica di impresa. L’ampiezza e la ricchezza dei dati raccolti direttamente presso le imprese costituisce un notevole patrimonio informativo di supporto a coloro che devono orientare e facilitare l’incontro diretto tra l’offerta di lavoro e la domanda da parte delle imprese, ai decisori istituzionali in materia di politiche della formazione scolastica e professionale, nonché agli operatori della formazione a tutti i livelli. Proprio per tale finalità di supporto alla programmazione e all’orientamento, particolare cura viene dedi- cata alla qualità dei dati di indagine, perseguendo un rigore metodologico in tutte le fasi di indagine: dalla costruzione di campioni efficienti, al processo di rilevazione e alle procedure di elaborazione, fino alle modalità di diffusione. Il campo di osservazione e l’universo di riferimento Il campo di osservazione relativo alla 15a rilevazione di Excelsior rimane immutato rispetto alle pre- cedenti edizioni dell’indagine ed é rappresentato dall’universo delle imprese private iscritte al Registro delle Imprese delle Camere di Commercio che, alla data del 31.12.2009, avevano almeno un dipendente, con l’esclusione: • delle unità operative della pubblica amministrazione; • delle aziende pubbliche del settore sanitario (aziende ospedaliere, ASL, ecc.); • delle unità scolastiche dell’obbligo e delle medie superiori pubbliche; • delle unità universitarie pubbliche; • delle organizzazioni associative. Da tale insieme sono state escluse le imprese nel frattempo cessate e nel contempo sono state inserite le imprese nate dopo il 31.12.2009, con particolare attenzione a quelle di grande dimensione o potenzial- mente tali, suscettibili cioè di esprimere quote rilevanti di nuova occupazione. 284 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati Per le imprese con almeno 100 dipendenti è stato inoltre aggiornato l’universo di riferimento con le informazioni più recenti ricavate da diverse fonti informative (bilanci depositati presso le Camere di Commercio, articoli tratti dalla stampa, siti internet, ecc..). Pur non essendo tenute all’iscrizione nel Registro Imprese, sono state inoltre considerate ai fini dell’in- dagine le attività professionali per le quali esiste l’obbligo di iscrizione in Albi tenuti da Ordini o Collegi professionali. In genere si tratta di “studi professionali”, considerati nell’universo di riferimento se viene rilevata la presenza di almeno un dipendente. Nel campo di osservazione del Progetto Excelsior rientrano, inoltre, le attività agricolo-zootecniche, limitatamente alle imprese con almeno un dipendente medio nell’anno. Considerate le particolari carat- teristiche del settore è stata effettuata una specifica indagine, simile nel processo di rilevazione e nella struttura a quella condotta sulle imprese private non agricole, ma finalizzata a cogliere talune peculiarità del settore agricolo. I dati relativi alle previsioni per l’anno 2012 sono contenuti in uno specifico volume. Analogamente alle scorse edizioni, le unità di rilevazione e analisi considerate sono l’impresa e l’unità locale provinciale; quest’ultima, in realtà una variabile convenzionale, è definita come l’insieme delle unità locali della stessa impresa operanti in una provincia; i relativi addetti corrispondono alla somma degli addetti operanti nella provincia. Le imprese iscritte al Registro delle Imprese al 31.12.2009 e appartenenti alle sezioni incluse nel campo di osservazione di Excelsior ammontavano a circa 6.070.000, di cui circa 5.200.000 nei settori extra agricoli e circa 870.000 in agricoltura. Non tutte le imprese erano attive alla data di riferimento, né per tutte erano valorizzate le variabili di stratifi- cazione (attività economica, numero di addetti dipendenti e indipendenti) e di contatto (presenza del numero di telefono), necessarie per la costruzione del disegno campionario e per l’estrazione delle liste d’indagine. Per identificare le imprese che si potevano considerare attive e quelle che, avendo almeno un addetto dipendente, erano comprese nel campo di osservazione, nonché per completare ed eventualmente correg- gere le informazioni sulle variabili di stratificazione, si é proceduto al confronto puntuale tra le posizioni del Registro Imprese e quelle di altre fonti amministrative (INPS, INAIL e Anagrafe Tributaria) i cui dati confluiscono nel REA, Repertorio delle notizie Economiche e Amministrative, connesso al Registro delle Imprese e tenuto presso ciascuna Camera di Commercio. L’attività di integrazione statistica dei diversi archivi amministrativi ha portato alla definizione di: - elenchi di imprese e di unità provinciali, corredate delle variabili di stratificazione: attività economica, numero di addetti e di dipendenti, localizzazione (regione e provincia), forma giuridica ed età dell’impresa; - tabelle relative alla struttura delle imprese, delle unità provinciali e dei relativi addetti al 31.12.2009, per attività economica, dimensione, localizzazione e forma giuridica, che hanno costituito la base per la defini- zione del disegno campionario e per le operazioni di inferenza statistica dei risultati dell’indagine Excelsior. Il disegno campionario L’indagine Excelsior fa riferimento a un campione di imprese fino a 50 dipendenti e considera invece l’universo delle imprese con oltre 50 dipendenti. Per queste ultime imprese si avrebbero, infatti, notevoli difficoltà ad applicare procedure inferenziali, dato che tali imprese presentano mediamente una maggiore variabilità in termini di assunzioni o risoluzioni di contratti di lavoro rispetto alle piccole imprese e dato che i comportamenti di una medio/grande impresa non sono necessariamente assimilabili a quelli di un’impresa con caratteristiche (attività economica, dimensione, territorio) simili. In particolare per la definizione del piano campionario si è operato secondo le variabili di seguito indicate: • 69 settori di attività economica; • 2 classi dimensionali (1-9, 10-49 dipendenti); • 105 province individuando 14.490 “celle” rappresentanti altrettanti universi di riferimento. 285 Nota metodologica In realtà è più corretto definire tali “celle” come potenziali universi di riferimento, in quanto numerosi insiemi risultano vuoti oppure numericamente insufficienti. Questo è il motivo per cui la definizione dei settori di attività economica per ciascuna provincia segue una procedura che privilegia settori tipici, specifici dell’economia provinciale, che vanno a costituire celle per le quali ci si propone di ottenere risultati significativi, mentre settori meno rilevanti per l’economia provinciale vengono tra loro aggregati. La soluzione scelta è motivata dal fatto che le province italiane sono caratterizzate da profili economici e occupazionali differenti, per cui uno schema di campionamento rigido, che definisse tali profili in una matrice unica, pur consentendo una discreta comparabilità tra territori, avrebbe condotto ad una inevi- tabile perdita di informazione. Si è preferito pertanto rendere dinamica questa matrice, costruendola sulla base di una classificazione gerarchica di codici di attività, concettualmente simile all’ATECO 2007, e attribuendo a ciascun terri- torio il livello di dettaglio corrispondente, nel rispetto di due criteri: • superamento di una soglia di numerosità minima dei soggetti appartenenti al dominio individuato dal singolo codice di attività; • superamento di una soglia convenzionale del valore del quoziente di specializzazione calcolato in termini di occupati. Il metodo esposto ha un doppio vantaggio: da un lato evita inutili frammentazioni del campione, per settori economici definiti a priori ma di scarso interesse per la provincia presa in esame; dall’altro, evi- denziando i settori di maggiore interesse, favorisce l’interpretazione e l’analisi finale dei risultati dell’in- dagine. Per ogni dominio così determinato la numerosità campionaria è calcolata in funzione della numerosità N della popolazione inclusa nel dominio in modo da garantire, per ciascuno di essi, una significatività pari al 95% con un errore massimo standard e pari a 0,1 per la stima delle seguenti variabili: • una qualitativa bimodale relativa al fatto che l’impresa assume o non assume; • una quantitativa relativa al numero delle assunzioni previste. Il disegno campionario, come sin qui illustrato, è pensato comunque per garantire che a livello regionale si ottengano dati significativi per 29 settori standard, per il cui dettaglio si rinvia alla Appendice 1 del presente volume. Dopo aver definito la numerosità campionaria per ciascuno dei domini, l’estrazione casuale dei nominati- vi da sottoporre ad intervista e delle relative riserve avviene rispettando i rapporti di composizione interni alla cella risultanti da una ulteriore sub-stratificazione che considera una serie di variabili maggiormente disaggregate. In relazione ai diversi strati, per ogni dominio si opera l’estrazione di un campione casuale proporzionale secondo la formulazione: N Nnn ii  dove ni rappresenta la numerosità campionaria nell’i-esimo strato della popolazione, n la numerosità campionaria totale nel dominio, Ni e N, rispettivamente, la numerosità della popolazione nell’i-esimo strato della popolazione stessa e la numerosità totale della popolazione. Quando il numero di unità comprese nel dominio non è molto elevato, la maggior stratificazione della popolazione può comportare alcune difficoltà nella sostituzione delle imprese non rispondenti, non essendo reperibili altre imprese aventi le stesse caratteristiche. Tale problema viene superato sostituendo le posizioni dei non rispondenti con unità che presentano la minima “distanza” dall’unità campionata. Grazie al ricorso a queste tecniche di sostituzione delle imprese-base, il tasso di risposta effettivo che si ottiene al termine dell’indagine, rispetto alle numerosità campionarie fissate a priori, cresce di alcuni punti percentuali. Per il dettaglio delle coperture campionarie si faccia riferimento alle Tavole 1-2, nelle quali non sono conteggiate le interviste realizzate presso imprese del comparto agricolo. 286 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati Tavola 1 - Imprese attive con almeno un dipendente e imprese che hanno partecipato all’indagine, per settore di attività e classe dimensionale Universo e campione indagine (ritorni) 1:9 10:49 50 e oltre Totale Universo Ritorni Universo Ritorni Universo Ritorni Universo Ritorni 01-PIEMONTE 86.009 3.540 11.225 2.836 2.097 1.148 99.331 7.524 02-VALLE D'AOSTA 3.492 235 331 131 56 34 3.879 400 03-LOMBARDIA 210.881 5.885 35.527 6.061 6.982 3.527 253.390 15.473 04-TRENTINO ALTO ADIGE 25.590 1.247 3.976 942 627 385 30.193 2.574 05-VENETO 109.718 3.833 17.950 3.671 2.872 1.643 130.540 9.147 06-FRIULI VENEZIA GIULIA 24.819 1.717 3.678 1.246 596 326 29.093 3.289 07-LIGURIA 36.277 1.595 3.659 1.045 472 260 40.408 2.900 08-EMILIA ROMAGNA 97.152 4.351 14.768 3.914 2.533 1.516 114.453 9.781 09-TOSCANA 91.939 4.214 11.620 2.949 1.337 709 104.896 7.872 10-UMBRIA 19.935 1.059 2.544 752 366 213 22.845 2.024 11-MARCHE 36.760 2.272 5.385 1.618 693 403 42.838 4.293 12-LAZIO 111.430 2.495 12.833 1.708 2.175 839 126.438 5.042 13-ABRUZZO 28.136 1.670 3.151 900 407 201 31.694 2.771 14-MOLISE 5.964 830 599 198 67 33 6.630 1.061 15-CAMPANIA 95.660 2.204 10.827 1.458 1.239 426 107.726 4.088 16-PUGLIA 77.784 2.182 7.689 1.431 759 305 86.232 3.918 17-BASILICATA 10.117 899 1.053 281 115 61 11.285 1.241 18-CALABRIA 31.832 1.892 2.610 585 267 101 34.709 2.578 19-SICILIA 86.404 3.045 7.802 1.581 845 317 95.051 4.943 20-SARDEGNA 35.154 1.562 3.319 738 360 170 38.833 2.470 TOTALE 1.225.053 46.727 160.546 34.045 24.865 12.617 1.410.464 93.389 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 Tavola 2 - Imprese attive con almeno un dipendente e imprese che hanno partecipato all’indagine, per regione e classe dimensionale Universo e campione indagine (ritorni) 1:9 10:49 50 e oltre Totale Universo Ritorni Universo Ritorni Universo Ritorni Universo Ritorni Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 24.577 2.084 4.305 1.216 765 432 29.647 3.732 Industrie tessili, dell'abbigliamento, del cuoio e delle calzature 31.242 1.838 9.299 1.844 1.243 654 41.784 4.336 Industrie del legno e del mobile 21.765 1.865 4.975 1.422 641 341 27.381 3.628 Industrie della carta, cartotecnica e della stampa 8.932 880 2.767 827 413 221 12.112 1.928 Altre industrie manifatturiere 6.030 590 1.257 376 155 91 7.442 1.057 Industrie estrattive 1.391 246 696 298 63 30 2.150 574 Industrie chimiche, petrolchimiche e farmaceutiche 2.377 462 1.482 430 684 385 4.543 1.277 Industrie della gomma e delle materie plastiche 4.698 822 2.646 881 649 371 7.993 2.074 Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 10.588 1.283 3.214 993 570 337 14.372 2.613 Industrie della lavorazione dei metalli e dei prodotti in metallo 43.050 2.766 14.148 2.504 1.994 1.126 59.192 6.396 Industrie elettriche ed elettroniche 13.057 1.380 4.119 1.140 996 564 18.172 3.084 Industrie dei mezzi di trasporto, fabbric. macchinari e apparec. 14.536 1.521 7.265 1.772 1.917 1.116 23.718 4.409 Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenzione e install. 12.932 1.355 1.773 563 191 91 14.896 2.009 Public utilities 4.102 944 1.688 633 642 365 6.432 1.942 Costruzioni 204.729 2.733 23.154 3.479 1.470 602 229.353 6.814 Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 47.157 1.000 4.504 942 408 217 52.069 2.159 Commercio all'ingrosso 77.721 1.087 11.390 1.754 1.156 589 90.267 3.430 Commercio al dettaglio 169.939 2.238 11.223 1.624 1.326 586 182.488 4.448 Servizi turistici, di alloggio e ristorazione 151.663 3.358 12.291 1.982 850 312 164.804 5.652 Servizi dei media e della comunicazione 4.897 551 900 286 235 86 6.032 923 Servizi informatici e delle telecomunicazioni 24.585 1.558 3.617 926 671 301 28.873 2.785 Servizi avanzati di supporto alle imprese 35.767 1.660 4.922 1.160 825 356 41.514 3.176 Servizi fi nanziari e assicurativi 20.747 1.706 1.469 508 710 489 22.926 2.703 Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 54.117 2.472 7.682 1.454 1.843 780 63.642 4.706 Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 37.238 2.431 8.841 1.932 1.911 809 47.990 5.172 Istruzione e servizi formativi privati 8.017 845 1.960 590 390 191 10.367 1.626 Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 12.113 1.070 4.182 1.195 1.732 999 18.027 3.264 Altri servizi alle persone 68.384 2.783 3.448 784 404 170 72.236 3.737 Attività degli studi professionali 108.702 3.199 1.329 530 11 6 110.042 3.735 TOTALE 1.225.053 46.727 160.546 34.045 24.865 12.617 1.410.464 93.389 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012 287 Nota metodologica Modalità e organizzazione dell’indagine presso le imprese Il questionario di indagine é stato sottoposto alle imprese tra gennaio e aprile 2012. L’indagine ha seguito due distinte modalità di rilevazione: • la prima attraverso intervista telefonica (con adozione della metodologia C.A.T.I. (Computer Aided Telephone Interview), per le imprese fino a 250 dipendenti precedentemente selezionate e rispon- denti ai requisiti di significatività statistica del disegno campionario; preliminarmente all’avvio della rilevazione e in modo analogo alle scorse edizioni, è stata effettuata una apposita attività di mailing finalizzata a sensibilizzare le imprese alla partecipazione all’indagine. In particolare, è stato trasmesso tramite posta ordinaria alle imprese base e alle prime riserve una lettera di presentazione del Progetto Excelsior e lo schema del questionario di rilevazione. • la seconda, seguita per tutte le imprese con almeno 250 dipendenti, con intervista diretta e assistenza alla compilazione a cura (in gran parte) degli uffici studi e statistica delle Camere di Commercio. Al fine di favorire la collaborazione di tale segmento di imprese, è stata effettuata un’attività preliminare di mailing trasmettendo alle aziende, oltre alla lettera di presentazione dell’indagine e al questionario di rilevazione, anche le note di compilazione delle principali informazioni richieste. La rilevazione telefonica C.A.T.I. presso le imprese fino a 250 dipendenti è stata realizzata da Almaviva Contact S.p.A. di Roma nel periodo compreso tra gennaio e marzo 2012. Le interviste telefoniche alle imprese sono state effettuate nei giorni feriali del periodo di rilevazione. Nel corso del periodo di rilevazione sono state effettuate complessivamente 90.698 interviste telefoniche complete. La rilevazione telefonica è stata condotta presso la sede della Società da un team di ca. 300 intervistatori specializzati in questa tecnica d’indagine. Prima dell’inizio della rilevazione gli intervistatori sono stati addestrati mediante delle sessioni formative – briefing – della durata complessiva di 24 ore. I briefing di formazione sono stati tenuti da ricercatori del Centro Studi di Unioncamere congiuntamente ai ricerca- tori di Almaviva Contact. Il sistema CATI utilizzato per l’indagine ha previsto l’utilizzo di moduli software ACS (Automatic Call Scheduling) per la gestione dei contatti telefonici e delle iterazioni di chiamata in caso di esito non defi- nitivo del contatto telefonico (ad. es. “segnale di occupato”; “libero, senza risposta”, ecc). Le regole di iterazione dei contatti telefonici adottate per il modulo ACS sono state definite in modo da garantire la sostituzione di una azienda del campione con la propria “riserva” – in caso di esiti non definitivi dei contatti telefonici – solo dopo un numero massimo di: • 9 tentativi di contatto telefonico per le imprese fino a 49 dipendenti; • 20 tentativi di contatto telefonico per le imprese con 50 dipendenti e oltre. La schedulazione dei tentativi di contatto telefonico realizzati presso la medesima azienda del campio- ne, successivamente al primo, è stata effettuata mediante il modulo ACS secondo schemi parametrici funzionali alla tipologia di esito non definitivo riscontrata a seguito del primo contatto telefonico stesso. A seguito dell’applicazione di tale procedura, per effettuare le 90.6981 interviste telefoniche comple- te dell’indagine sono stati operati tentativi di contatto telefonico (almeno 1 tentativo) a complessive 220.888 imprese e sono stati realizzati globalmente 764.112 contatti telefonici (pari a una media di ca. 3,46 contatti telefonici per azienda contattata e 8,42 contatti telefonici per intervista completa). Il tasso di sostituzione medio del campione delle imprese fino a 49 dipendenti si è attestato su un valore pari al 0,35% (dato dal rapporto tra interviste effettuate presso le aziende non appartenenti al campione “base” e le interviste complessivamente effettuate). Per quanto riguarda le imprese con almeno 50 dipen- 1 La differenza rispetto al totale dei “ritorni“ indicato nelle tavole 1 e 2 (93.389 unità) è data dalle circa 2.700 interviste a imprese con almeno 100 dipendenti effettuate dalle Camere di Commercio. 288 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati denti, l’analogo indicatore non può essere determinato dal momento che per questa tipologia di imprese è stato fatto riferimento all’intero universo delle aziende italiane di queste dimensioni. Nelle tabelle 3-4 sono riportati il quadro riassuntivo delle aziende intervistate, dei contatti telefonici effettuati nel corso dell’indagine e la distribuzione degli esiti riscontrati a seguito dei contatti telefonici . Tavola 3 - Quadro riassuntivo delle aziende contattate e contatti telefonici effettuati Aziende 1-49 dipendenti Aziende 50 dipendenti e oltre Totale a. Aziende intervistate 80665 10033 90698 b. Aziende contattate 202514 18374 220888 c. Totale contatti telefonici 654164 109948 764112 d. (c/a) N. medio di contatti tel. per azienda intervistata 8,11 10,96 8,42 e. Tasso di sostituzione  (Titolari = 52.668 Riserve = 27.887) 0,35 - - Tavola 4 - Quadro riassuntivo contatti telefonici effettuati per tipologia di esito riscontrato Aziende 1-49 dipendenti Aziende 50 dipendenti e oltre Totale V.A. % V.A. % V.A. % Interviste completate 80.665 12,33 10.033 9,13 90.698 11,87 Segnale di libero; senza risposta; segreteria tel; fax 212.526 32,49 23.761 21,61 23.6287 30,92 Segnale di occupato 52.610 8,04 7.744 7,04 60.354 7,90 Nuovo appuntamento 218.822 33,45 61.409 55,85 280.231 36,67 Non disponibile all’intervista 18.042 2,76 1.542 1,40 19.584 2,56 Irreperibilità temporanea 40.043 6,12 3.140 2,86 43.183 5,65 Recapito telefonico errato 19.806 3,03 1.909 1,74 21.715 2,84 Altro esito 11.651 1,78 410 0,37 12.061 1,58 Totale 654.164 100,00 109.948 100,00 764.112 100,00 Con riferimento alla modalità di rilevazione e codifica delle figure professionali nel corso dell’indagine, questa si basa su un metodo originale che sfrutta un approccio dinamico, di tipo bottom up, in grado di semplificare la rilevazione, solitamente complessa, di dati di questa natura e rendere possibile il ricorso all’intervista telefonica. La struttura del questionario di indagine Il questionario proposto alle imprese attraverso intervista telefonica ed intervista diretta si articola in sei sezioni: • sezione 1: Situazione dei dipendenti nell’azienda e previsioni per il 2012; • sezione 2: Caratteri della domanda di lavoro: le figure professionali in entrata; • sezione 3: Motivi di non assunzione (per le aziende che non prevedono entrate di dipendenti nel 2012); • sezione 3bis: Canali di selezione; • sezione 4: Forme contrattuali “atipiche” previste per il 2012; • sezione 5: Formazione del personale avvenuta nel 2011; • sezione 6: Situazione dell’occupazione e flussi previsti nel 2012 distintamente per unità provinciali (limitatamente alle imprese plurilocalizzate con oltre 100 dipendenti); • sezione 7: Altre caratteristiche d’impresa 289 Nota metodologica Nella sezione 1 del questionario è stato rilevato lo stock degli occupati al 31.12.2011 e i movimenti previsti dall’impresa per l’anno 2012, distinti per livello di inquadramento. La sezione 2 riguarda le caratteristiche delle figure professionali segnalate in assunzione da parte dell’im- presa, ed è stata quindi proposta solo alle imprese che prevedono assunzioni di lavoratori dipendenti nell’anno 2012, distintamente per ogni figura professionale richiesta. Come nelle precedenti indagini sono state richieste informazioni qualitative più dettagliate sui profili professionali previsti in entrata, quali ad esempio la tipologia contrattuale offerta, la difficoltà di repe- rimento e le relative motivazioni, la richiesta o meno di una precedente esperienza lavorativa nella pro- fessione indicata o nel settore di attività dell’impresa, il livello di istruzione e il titolo di studio specifico richiesto, la classe di età, ecc . Sempre nella sez. 2, da alcune edizioni è stata aggiunta una nuova domanda per dettagliare meglio le modalità di tempo determinato, includendo in quest’ultimo anche il contratto di tipo stagionale, mentre dall’edizione 2010 sono stati introdotti alcuni quesiti sulle competenze che il candidato dovrà possedere. La sezione 3 è riservata alle imprese che hanno dichiarato nella sezione 1 di non prevedere assunzioni. In questo caso all’impresa è stato chiesto di indicare il motivo principale per cui non intende assumere personale, distinguendo fra le imprese che non avrebbero comunque assunto e quelle che ne avrebbero avuto bisogno, ma non l’hanno fatto a causa di ostacoli all’assunzione di nuovi dipendenti. Nella sezione 3bis vengono richieste all’impresa le modalità seguite per ricercare e selezionare il perso- nale da assumere e viene rivolto qualche quesito sul tema delle raccomandazioni. Con la sezione 4 si è rilevata l’intenzione dell’impresa, durante l’anno 2012, di utilizzare lavoratori non alle dipendenze dell’impresa (lavoratori interinali, collaboratori con contratto a progetto con attività prevalente nell’impresa, lavoratori con contratto di tirocinio/stage retribuito e ulteriori lavoratori non alle dipendenze, vale a dire collaboratori con partita IVA e occasionali) e la numerosità degli stessi in forza all’impresa nel medesimo arco temporale. La sezione 5 ha rilevato l’attività formativa promossa dall’impresa nel 2011 a favore dei propri dipenden- ti, le modalità e le finalità della stessa, nonché alcuni dati riguardanti l’utilizzo di personale in tirocinio formativo/stage da parte dell’impresa stessa e la tendenza a trasformare i tirocini in assunzioni. Nella sezione 6 – come detto in precedenza riservata alle imprese con oltre 100 dipendenti – è stato chiesto alle imprese plurilocalizzate di indicare la suddivisione del personale dipendente al 31.12.2011 e delle entrate e uscite previste nel 2012 per ognuna delle province in cui l’impresa è presente. A conclusione dell’indagine vengono rilevate altre informazioni relative alla “posizione dell’impresa” riguardanti la vendita di prodotti/servizi all’estero, l’avvio o meno, nel corso del 2011, di processi di inno- vazione e la dinamica del fatturato tra il 2010 e il 2011, in termini di variazione percentuale. Sono state inoltre richieste alcune informazioni sugli investimenti in tecnologie a maggior risparmio energetico. I controlli delle risposte “on line” e i controlli di qualità dei dati di indagine Le risposte delle imprese sono soggette a controlli di coerenza in riferimento alle diverse informazioni previste dal questionario. Tali controlli sono stati effettuati sia sui dati quantitativi (numero di addetti, numero di entrate ecc.) sia su quelli qualitativi (professioni segnalate, titoli di studio ecc.). Durante l’in- tervista telefonica - o in fase di registrazione di questionari di imprese sopra i 250 dipendenti - viene effettuata automaticamente “on line” la verifica circa la “quadratura” dei dati quantitativi proposti nelle diverse sezioni del questionario. Ciò permette all’intervistatore di segnalare all’impresa l’incoerenza di taluni dati e di determinare il dato esatto. Le informazioni relative alle figure professionali e ad altri elementi rilevati nel questionario vengono verificate e controllate per validarne la coerenza sia in tempo reale durante l’intervista (sulla base di specifiche “griglie di compatibilità” precedentemente predisposte), sia in un momento successivo con verifiche ad hoc sulla coerenza delle risposte date. 290 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati I controlli di qualità sui dati di indagine sono svolti secondo un processo unitario, che prende le mosse dall’esame della sezione 1 del questionario (stock di occupati a inizio anno e flussi previsti per l’anno in corso), per poi passare alla sezione 2 (figure professionali richieste) e alle altre sezioni, ma devono necessariamente tenere conto della diversità dei dati riferiti alle “grandi” (con almeno 100 dipendenti) e alle “piccole” imprese. I primi sono relativi alla singola impresa, rilevati o stimati - in caso di mancata risposta - sulla base dei dati storici dell’impresa stessa e dei dati medi del “cluster” cui l’impresa appartiene. I secondi sono invece dati campionari che devono essere successivamente riportati all’universo. Per quanto riguarda i flussi in entrata e in uscita relativi alle imprese con almeno 100 dipendenti i que- stionari pervenuti sono stati controllati puntualmente, con particolare attenzione a quelli stimati, anche in relazione ad elementi desumibili da altre fonti, quali siti web aziendali, portale Infoimprese.it, visure camerali, stampa specializzata, fonti ed elenchi settoriali o territoriali. I suddetti questionari sono stati integrati e/o verificati anche attraverso il reperimento di informazioni tratte da fonti esterne, da registri amministrativi (Registro Imprese, in primo luogo) e dai questionari di indagine degli anni precedenti. Inoltre, particolare attenzione è stata posta nella verifica di coerenza dei questionari relativi a imprese oggetto di trasformazioni (es. fusioni, scorpori, acquisizioni di impresa, ecc.). Per quanto riguarda invece i dati campionari relativi alle “piccole” imprese e derivanti dall’indagine telefonica, particolare attenzione viene data ai questionari con un rilevante numero di entrate e/o uscite previste rispetto allo stock di dipendenti presente nell’impresa all’inizio dell’anno, suscettibili, in certi casi, di determinare riporti molto elevati, in particolare a livello delle singole province. Sempre con riferimento ai movimenti previsti nel 2012, particolare attenzione è stata data al settore turistico, caratterizzato da un’elevata stagionalità, che porta a determinare flussi di notevole rilevanza in diverse aree del paese. Tali flussi sono stati confrontati a livello territoriale con i dati di fonte INPS degli ultimi anni sull’evoluzione mensile dello stock di dipendenti, così da valutare se quanto rilevato in sede di indagine per il 2012 fosse coerente con quanto effettivamente avvenuto nel recente passato. E’ stata inoltre verificata la coerenza tra i dati dell’indagine annuale e quelli delle precedenti indagini trimestrali, le ultime due delle quali si riferiscono ai primi due trimestri del 2012. Un ulteriore controllo sui dati della sezione 1 riguarda la coerenza dei dati per tipologia contrattuali rispetto alle effettive indicazioni delle imprese, con particolare riferimento alla disaggregazione tra assunzioni “stagionali” e “non stagionali”. Una seconda serie di controlli si riferisce poi ai dati di tipo qualitativo e in particolare alle informa- zioni rilevate per le figure professionali. Un primo intervento di rilievo riguarda la codifica delle figure professionali non codificate in sede d’indagine, sulla base di tutte le informazioni emerse nel corso dell’intervista (descrizione “in chiaro” fornita dall’impresa, inquadramento, competenze che la figura deve avere e mansioni che dovrà svolgere, titolo di studio, ecc.). Nello stesso tempo vengono verificate anche le codifiche assegnate in sede d’indagine sulla base di un software che ne verifica la coerenza con le caratteristiche fornite dall’impresa. In generale, sia per i dati di flusso che per le informazioni qualitative, si verifica costantemente la cor- rispondenza tra i dati campionari – raccolti e ordinati in appositi report – e i dati riportati all’universo. Le informazioni vengono inoltre confrontate con le tendenze evidenziate dalle precedenti indagini al fine di rilevare eventuali risposte che si discostano in misura significativa dalle indagini precedenti. In quest’ultima edizione è stata data infine maggiore rilevanza ai controlli sui dati della sezione 4 (con- tratti atipici), data la loro crescente importanza. I metodi di riporto all’universo dei dati campionari Una volta terminata la fase di raccolta dei dati, vengono applicate procedure di riporto all’universo relati- ve alle imprese sino a 50 dipendenti, mentre per le imprese di maggiori dimensioni si applicano sia delle 291 Nota metodologica procedure di inferenza su cluster che stime puntuali dei dati oggetto di indagine a partire da informazioni storiche integrate da elementi desumibili da imprese simili. Le suddette procedure, per qualunque tipologia di impresa, sono precedute – come precedentemente accennato - da una serie di attività volte ad individuare e correggere i dati anomali e le mancate risposte con riferimento a singoli quesiti. I dati anomali o outliers, cioè quelli che si discostano significativamente rispetto al valore medio delle osservazioni rilevate negli strati omogenei della popolazione, sono esclusi dalle operazioni di riporto. Essi (yi) corrispondono di norma alle osservazioni non comprese in un intervallo di accettabilità rispetto alla varianza rilevata, definito come segue:  22  yyy i Gli outliers così individuati vengono sostituiti dal valore medio y . Analogamente vengono attivate delle procedure di individuazione e stima delle mancate risposte o dei valori formalmente non corretti. La fase successiva è rappresentata dalle procedure di stima e riporto all’universo. Tali procedure sono strettamente connesse allo stimatore scelto e quindi alla strategia campionaria (cam- pionamento stratificato senza ripetizione). Esse avvengono utilizzando lo stimatore corretto del totale Yˆ    n i i iyY 1 ˆ  dove yi sono le osservazioni campionarie eπi le probabilità di inclusione nel campione delle unità della popolazione a cui si riferiscono le osservazioni. Poiché nel campionamento stratificato la probabilità dell’unità i-esima di essere inclusa nel campione dello strato h è h h hi N n S pari cioè al tasso di sondaggio nello strato, si ricava che lo stimatore corretto del totale è: ¦ hhST yNYˆ ovvero lo stimatore del campionamento stratificato senza ripetizione è uguale alla somma di tanti stima- tori per espansione quanti sono gli strati. Ovviamente per poter effettuare operazioni di inferenza su un singolo strato vengono poste delle ulterio- ri condizioni che verificano l’effettiva rappresentatività delle unità campionate, per cui si pone il vincolo che esse: – siano superiori a una soglia minima predefinita (corrispondente alla numerosità del disegno campio- nario teorico per gli strati dove questa deve essere garantita); – rappresentino almeno il 10% della popolazione dello strato. Se non si verificano queste condizioni, non si effettuano stime per lo strato in questione, ma si passa al livello di aggregazione immediatamente superiore. 292 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati Le classificazioni utilizzate: settori di attività, professioni, livelli di istruzione e titoli di studio Settori di attività - Nell’indagine, come nell’anno precedente, si fa riferimento a livello nazionale e regio- nale a 29 settori economici. Tali settori raggruppano divisioni e gruppi di attività secondo la classificazio- ne ATECO 2007. Nell’Appendice 1 è riportata la tavola di raccordo fra i settori “Excelsior”e le divisioni, gruppi o classi ATECO 2007 che li compongono. A livello provinciale, come si è accennato nel secondo paragrafo, si privilegia una struttura settoriale “dinamica” (cioè variabile) che porta a evidenziare i settori prevalenti e tipici di ciascuna area. Il numero di settori varia così da un minimo di 8 in province come Isernia a un massimo di 30 a Milano e 26 a Roma. Professioni - Nell’ambito del progetto è stata messa a punto una nomenclatura dinamica (o “dizionario”) che include circa 4.000 voci, annualmente aggiornate sulla base delle segnalazioni di figure emergenti fornita direttamente dalle imprese o da fonti specifiche riferite ai diversi settori economici, di cui circa 1.800 effettivamente richieste dalle imprese almeno una volta nelle ultime 5 indagini. In altre parole, funzionalmente agli scopi dell’indagine, si è provveduto alla elaborazione di una nomen- clatura delle figure professionali che fosse al contempo: • utilizzabile e comprensibile dagli imprenditori e dalle aziende intervistate, in quanto basata sul lin- guaggio e sulle terminologie da questi stessi utilizzati; • aggiornabile, in modo da poter recepire costantemente le naturali evoluzioni del mondo del lavoro; • confrontabile comunque con le altre fonti /classificazioni ufficiali; • corretta, perché incentrata sull’osservazione di almeno 3 delle principali caratteristiche/parametri che concorrono alla sua definizione. Tale nomenclatura è associata alla descrizione proposta dall’impresa incrociando quattro variabili: • il settore di attività economica dell’impresa • l’area aziendale in cui la figura è inserita dall’impresa • il livello e l’area di formazione che caratterizza la figura • il livello di inquadramento. Il livello di inquadramento fa riferimento alle seguenti categorie: dirigenti; quadri e impiegati; operai e personale generico. A fini espositivi, da quest’anno le professioni elementari sono state classificate secondo la nuova clas- sificazione delle professioni ISTAT 2011, che consente sia la coerenza con una classificazione di livello europeo, dato il raccordo esistente tra Classificazione nazionale Istat 2011 e la classificazione ISCO 2008, sia la possibilità di associare un significato univoco alle descrizioni delle figure attraverso l’introdu- zione di una definizione delle classi di appartenenza delle figure stesse e, conseguentemente, un miglior controllo della corrispondenza tra descrizione della figura da parte dell’impresa e descrizione codificata. Con l’occasione della costruzione della tavola di raccordo tra le figure contenute nel “dizionario” Excelsior e la classificazione Istat, è stata operata una revisione delle figure contenute nel dizionario stesso, che ha portato da un lato a eliminare figure obsolete e non più richieste dalle imprese, e dall’altro a aggiungere figure “mutuate” dalla classificazione Istat e prima non presenti. In alcuni casi, le descrizioni associate ad alcuni codici sono state tuttavia adattate rispetto a quelle previste da ISTAT, sia al fine di renderle più esplicite, sia per indicare eventuali specifiche relative al fenomeno osservato (prevalentemente l’occupazione dipendente privata) sia per effettuare integrazioni relative a gruppi professionali non presenti o poco sviluppati. La scelta di utilizzare la classificazione ISTAT ha richiesto alcuni affinamenti, quali: - la suddivisione di alcune figure professionali secondo l’area disciplinare o il settore di attività: è il caso dei ricercatori, dei progettisti, dei responsabili o dei tecnici di produzione; 293 Nota metodologica - una più rigorosa definizione di figure appartenenti ad una stessa area aziendale, ma caratterizzate da livelli di specializzazione non omogenei. E’ il caso delle figure dell’area amministrativa e contabile, per le quali ad esempio “addetto alla contabilità” indica una figura con requisiti formativi e di esperienza più elevati di un “addetto all’amministrazione” o di un “addetto alla fatturazione” (e perciò classifica- bile il primo nel grande gruppo 3 e i secondi nel grande gruppo 4). Nel “grande gruppo 1” relativo ai “dirigenti e direttori” vengono inserite solo figure con chiara prevalenza del livello di inquadramento “dirigente”. Si sottolinea che i gruppi professionali ISTAT sono caratterizzati non solo in ragione del livello della competenza delle figure che in esso possono essere incluse, ma anche in ragione del livello di istruzione richiesto alle figure. Si osservi che la concreta codifica delle figure professionali è avvenuta, in accordo con i criteri guida della classificazione, a partire da due tipi di informazioni: a) quelle implicite nella descrizione, proposta dall’impresa, della figura e dei compiti specifici ad essa richiesti, da cui emerge una sintetica caratterizzazione della competenza della figura b) quelle esplicitamente richieste e concernenti l’area aziendale in cui la figura andrà a svolgere la propria attività, l’area disciplinare in cui si colloca la sua conoscenza specifica, assieme al livello e al titolo di studio, l’esperienza generica, nel settore o nella professione, il grado di specializzazione e di responsabilità direttiva. Ovviamente, anche i risultati delle indagini precedenti sono stati ricalcolati in armonia con l’attuale clas- sificazione delle professioni. Tuttavia, in conseguenza dell’introduzione di figure prima non esistenti e dell’eliminazione di figure ritenute obsolete, i valori 2012 non risultano perfettamente confrontabili con quelli degli anni precedenti. Si suggerisce quindi una certa cautela nell’analisi dei dati in serie storica. Livelli di istruzione-formazione e titoli di studio – I livelli di istruzione sono classificati come nelle pre- cedenti indagini con riferimento al livello universitario (lauree 3-5 anni), di scuola media superiore (diploma quinquennale), di diploma professionale o qualifica di formazione professionale (fino a 4 anni) e di scuola dell’obbligo. I titoli di studio riferiti al livello di istruzione universitario e ai diplomi quinquennali vengono con- siderati così come classificati all’interno di specifici indirizzi formativi dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Per il dettaglio della classificazione dei titoli negli indirizzi formativi si veda l’Appendice 2. Per i livelli formativi corrispondenti alla formazione professionale o al diploma professionale i dati ven- gono esposti secondo un insieme di indirizzi riconducibili agli indirizzi della scuola media superiore. Da tre annualità tali indirizzi non vengono più desunti univocamente dalla figura richiesta, ma in fase di indagine viene espressamente rilevato l’indirizzo formativo desiderato per la figura ricercata. Come per gli anni precedenti, anche quest’anno si è costruito anche un indicatore di formazione inte- grata equivalente (livello formativo equivalente) in grado di esprimere sinteticamente il livello di compe- tenza complessivamente conseguito attraverso percorsi scolastici ed esperienze professionali. L’idea alla base della costruzione dei livelli formativi equivalenti è semplice: una stessa professione può sfruttare una competenza complessiva che deriva sia da un percorso di studi istituzionale, sia da un percorso di acquisizione degli strumenti necessari all’esercizio della professione derivante dall’esperienza. In schema: Formazione derivante da: Istruzione competenza professione Esperienza I due percorsi di acquisizione della competenza non sono equivalenti in se stessi, ma in relazione al punto di arrivo. In questo senso, non è possibile dire che un dato periodo di esperienza è, in generale, 294 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati equivalente ad un dato periodo di istruzione, ma è possibile dire che conduce ad una analoga formazione, necessaria per svolgere, ad un certo livello, una precisa professione e che entra a pieno titolo a definire il tipo di professione in oggetto. L’integrazione dei due dati relativi all’istruzione e all’esperienza esprime pertanto in modo più adeguato il fabbisogno formativo dichiarato dalle imprese. Per dettagli sulle moda- lità di determinazione del livello di formazione equivalente si vedano le note riportate all’inizio della sezione contenente le relative tavole statistiche. Alcune avvertenze per la lettura e l’analisi dei dati contenuti nei volumi Nel presente volume sono proposti i principali risultati dell’indagine Excelsior a livello nazionale. A tale volumi si affiancano, inoltre, 19 volumi contenenti dati regionali (Piemonte e Valle d’Aosta sono presentati unitariamente) e 105 volumi con dati provinciali, nonché alcuni volumi settoriali e tematici. Il volume si articola nelle seguenti sezioni: 1. Le previsioni di assunzione delle imprese per il 2012; 2. I movimenti occupazionali previsti dalle imprese per il 2012; 3. Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: principali caratteristiche; 4. Le assunzioni non stagionali previste dalle imprese nel 2012: le professioni richieste; 5. Le assunzioni non stagionali previste dalle imprese nel 2012: titoli di studio dichiarati e livelli for- mativi equivalenti; 6. Le competenze richieste dalle imprese nel 2012; 7. Le assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale previste nel 2012: principali caratteristiche; 8. Formazione in entrata e formazione continua nelle imprese; 9. I contratti atipici previsti nel 2012; 10. Le assunzioni previste dalle imprese nel 2012: dati regionali e provinciali; 11. Ulteriori caratteristiche delle assunzioni previste; 12. Confronto con i dati delle precedenti indagini. Nella prima parte “Le previsioni di assunzione delle imprese per il 2012” i dati sono riferiti esclusivamente alle imprese che prevedono o non prevedono assunzioni nel 2012 e alle previsioni delle imprese ripartite secondo variabili di stratificazioni quali, ad esempio, l’avvio di innovazioni, l’andamento del fatturato e la presenza sui mercati esteri nel corso del 2011, le modalità e i canali utilizzati per la ricerca e la selezione del personale. I dati sono disaggregati per settore di attività economica, per classe dimensionale e per ripartizione geografica. Nella seconda parte “I movimenti occupazionali previsti dalle imprese per il 2012” si riportano i dati di sintesi dei movimenti previsti e le relative tipologie contrattuali. Nella terza parte “Le assunzioni non stagionali previste nel 2012: principali caratteristiche” e nelle due seguenti le tavole statistiche riguardano tutte le tipologie contrattuali delle assunzioni previste dalle imprese con l’esclusione dei contratti a tempo determinato a carattere stagionale. Nelle tavole riportate nella quarta sezione le assunzioni previste sono disaggregate per gruppo professio- nale (con diversi livelli di dettaglio secondo la classificazione ISTAT) ed associate ad alcune delle princi- pali caratteristiche delle assunzioni rilevate nel corso dell’indagine: classe di età, esperienza, difficoltà di reperimento, area funzionale di inserimento, livello di istruzione, personale immigrato e genere ritenuto più adatto a svolgere la professione. Le tavole inserite nella quinta parte “Le assunzioni non stagionali previste nel 2010: titoli di studio dichia- rati e livelli formativi equivalenti” ripropongono in linea generale la struttura delle tavole della sezione precedente avendo come riferimento i livelli di istruzione e gli indirizzi formativi. La sesta sezione ha l’obiettivo di evidenziare le principali competenze richieste dalle imprese per le assunzioni previste. 295 Nota metodologica Nella settima parte “Le assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale previste nel 2012: principali caratteristiche” le tavole statistiche riguardano esclusivamente le assunzioni previste dalle imprese con riferimento al personale assunto con contratto determinato a carattere stagionale. Le assunzioni previste sono disaggregate con riferimento ad alcune principali caratteristiche rilevate nel corso dell’indagine, con particolare riferimento al livello di istruzione segnalato dalle imprese, al grande gruppo professionale ISTAT e alle professioni più richieste di ciascun gruppo. Nella parte seguente, relativa alla “Formazione in entrata e formazione continua nelle imprese”, l’insieme delle tavole raccoglie informazioni circa l’attività di formazione continua svolta dalle imprese nel 2011 (e relativo personale dipendente interessato), la presenza nelle imprese di personale in tirocinio/stage, non- ché dati relativi alle imprese che per il 2012 segnalano assunzioni di personale senza esperienza specifica o con necessità di ulteriore formazione. La nona sezione “I contratti atipici previsti nel 2012” riporta, con dettaglio settoriale, territoriale e dimen- sionale, l’utilizzo previsto di lavoratori non alle dipendenze dell’impresa (lavoratori interinali, collabo- ratori con contratto a progetto con attività prevalente nell’impresa, lavoratori con contratto di tirocinio/ stage retribuito e ulteriori lavoratori non alle dipendenze, vale a dire collaboratori con partita IVA e occasionali), con la specificazione del numero di questi contratti che saranno attivati nel corso dell’anno. Nella sezione “Le assunzioni previste dalle imprese nel 2011: dati regionali e provinciali” sono proposte alcune tavole con i dati più significativi riferiti alle previsioni di assunzione delle imprese ripartiti per regione e provincia. Nella sezione 11 si riportano informazioni sulle altre variabili presenti nel questionario: investimenti in prodotti e tecnologie a maggior risparmio energetico, applicazione o meno di un contratto integrativo aziendale o territoriale, attività di riqualificazione del personale per gestire situazioni di crisi, utilizzo della raccomandazione come criterio di assunzione da parte delle imprese, azioni di ricerca di personale in corso, presenza di dipendenti immigrati e distribuzione trimestrale delle entrate e delle uscite. Nell’ultima sezione “Confronto con i dati delle precedenti indagini” sono state infine inserite alcune tavole finalizzate a consentire la comparazione temporale dei dati raccolti in occasione delle diverse edizioni dell’indagine Excelsior (assunzioni per tipologia contrattuale, per grande gruppo professionale e per livello di istruzione segnalato, ulteriormente stratificati per macrosettore di attività economica). Ai fini di una corretta lettura dei dati si informa che in tutte le tavole statistiche i valori assoluti sono arrotondati alla decina e per tale ragione le somme dei singoli valori possono non corrispondere ai totali esposti. Come ricordato in precedenza, si precisa che tutti i dati riferiti alle imprese devono intendersi più cor- rettamente riferiti alle ULP (unità provinciali d’impresa). ALLEGATO 1 Questionario di rilevazione (estratto) 299 UNIONCAMERE PROGETTO “EXCELSIOR” 2012 QUESTIONARIO PER LE IMPRESE SEZIONE 1 - SITUAZIONE DELL’OCCUPAZIONE E PREVISIONI FINO AL 31.12.2012 1A. STRUTTURA OCCUPAZIONALE E PREVISIONI FINO AL 2012 (totale dipendenti compresi i contratti a termine, i contratti di Inserimento, i contratti di apprendistato e gli stagionali ed escludendo i lavoratori con contratto di lavoro somministrato,collaboratori a progetto e stage) DIPENDENTI TOTALE DIPENDENTI DIRIGENTI QUADRI, IMPIEGATI AMMINISTRATIVI TECNICI OPERAI E PERSONALE GENERICO 1A.1 Dipendenti al 31.12.2011 1A.2 Entrate previste nel 2012 1A.3 Uscite previste nel 2012 o di cui per scadenza di contratto o di cui per pensionamento Dipendenti previsti al 31.12.2012 - Non devono essere indicati né in uscita né in entrata i passaggi di livello degli attuali dipendenti. - Il numero totale di entrate di dipendenti per il 2012 deve coincidere con la somma delle entrate previste per le diverse figure professionali indicate in Sezione 2. - Per “stagionali” dovranno intendersi contratti non inferiori ad un mese. 1B. (SOLO SE SONO PREVISTE ENTRATE) QUALI SONO LE RAGIONI PRINCIPALI PER CUI INTENDE ASSUMERE DIPENDENTI NEL 2012? (max 2 risposte) … 1. Sostituzione di dipendenti in uscita dall’azienda o in maternità/aspettativa/ferie/malattia … 2. Attività/lavorazioni stagionali … 3. Domanda in crescita o in ripresa … 4. Necessità di espandere le vendite / L’azienda è nata da poco tempo e ha bisogno di espandersi … 5. Stabilizzazione della figura rispetto a una precedente forma contrattuale atipica/precaria e minor ricorso a lavoratori autonomi / fornitori esterni … 6. Necessità di sviluppare nuovi prodotti o servizi … 7. Apertura di nuove sedi o reparti … 8. Necessità di migliorare la qualità e l’efficienza aziendale … 9. Altro (specificare…..) 1C. PERSONALE IMMIGRATO ALLE DIPENDENZE : NEL CORSO DELL’ANNO 2011 LA SUA AZIENDA/COOPERATIVA HA AVUTO AL PROPRIO INTERNO DIPENDENTI IMMIGRATI? … SI … NO Se SI, Quanti? Se SI, quanti sono ancora oggi dipendenti? SEZIONE 2 – FIGURE PROFESSIONALI DIPENDENTI IN ENTRATA NEL 2012 QUESTA SEZIONE DEVE ESSERE COMPILATA SE SONO SEGNALATE “ENTRATE” DI DIPENDENTI (E SOCI LAVORATORI NELLE COOPERATIVE) PER L’ANNO 2012 NEL QUADRO A O A BIS DELLA SEZIONE 1. DELLA SEZIONE 2 DEVONO ESSERE COMPILATE TANTE COPIE QUANTE SONO LE DIVERSE TIPOLOGIE DI FIGURE PROFESSIONALI DA ASSUMERE; IN ALTRI TERMINI UNA SEZIONE PER OGNI TIPOLOGIA DI FIGURA PROFESSIONALE. PER OGNI TIPOLOGIA DI FIGURA PROFESSIONALE PREVISTA IN ASSUNZIONE BARRARE IL LIVELLO DI INQUADRAMENTO, LIVELLO CHE DOVRÀ ESSERE COINCIDENTE CON QUELLO INDICATO NEL QUADRO A O A BIS DELLA SEZIONE 1 2A. CON QUALE LIVELLO DI INQUADRAMENTO VERRÀ ASSUNTA LA FIGURA PROFESSIONALE? (per i soci delle cooperative indicare la posizione funzionale) … Dirigente / funzione direttiva … Quadri, impiegati amministrativi e tecnici / funzione impiegatizia e tecnica … Operai e personale generico / funzione operaia 2B. ATTIVITÀ SVOLTA DALLA FIGURA (QUALI RESPONSABILITÀ E QUALI COMPITI AVRÀ?) ………………………………………… 2C. DI QUALE FIGURA PROFESSIONALE SI TRATTA? ______________________________________________________ 300 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 2CBIS. IN QUALE AREA FUNZIONALE D’IMPRESA VERRÀ INSERITA LA FIGURA IN ENTRATA? … 1. Acquisti, magazzino … 10. IT, sistemi informativi … 2. Amministrazione, legale … 11. Logistica, distribuzione, trasporti … 3. Assistenza clienti … 12. Marketing, commerciale … 4. Certificazione di qualità, sicurezza e ambiente … 13. Personale, organizzazione risorse umane … 5. Comunicazione, pubbliche relazioni … 14. Produzione o fornitura di beni e servizi … 6. Contabilità, controllo di gestione, finanza … 15. Progettazione, ricerca e sviluppo, area tecnica … 7. Controllo qualità … 16. Segreteria, staff, servizi generali … 8. Direzione generale … 17. Vendita … 9. Installazione, manutenzione … 18. Altro 2D. NUMERO DELLE ENTRATE E TIPOLOGIE CONTRATTUALI 2D.1. N. TOTALE DI ENTRATE ______________ 2D.2. CON QUALE TIPOLOGIA DI CONTRATTO VERRÀ ASSUNTA LA FIGURA PROFESSIONALE? di cui a tempo indeterminato con contratto di inserimento a tempo determinato altre forme contrattuali con contratto di apprendistato (specificare.......................) 2D.3. . di cui part-time 2D.4. NEL CASO IN CUI SIANO PREVISTE ASSUNZIONI CON CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO SI SPECIFICHI IL NUMERO PER sostituzione temporanea di pers. dipendente attività/lavorazioni stagionali (maternità /aspettativa /ferie/malattia) copertura del picco produttivo dell’attività periodo di prova per nuovi dipendenti eventualmente da assumere 2E. PER QUESTA FIGURA PROFESSIONALE QUALE LIVELLO DI ISTRUZIONE RICHIEDETE? … Titolo universitario (laurea) (*) (titolo specifico) ______________________________________ Cod. … Diploma scuola media superiore (5 anni) (**) (titolo specifico) ______________________________________ Cod. … Qualifica di formazione professionale o diploma professionale (fino a 4 anni) … Nessuna preferenza tra i titoli elencati … Non è richiesto alcun titolo di studio (*) 2E.1 Nel caso in cui abbia indicato il titolo universitario specificare: LAUREA DI 3 ANNI LAUREA DI 5 ANNI INDIFFERENTE - a. (laddove la distinzione è plausibile in base al nuovo ordinamento) se è necessaria una laurea breve a 3 anni oppure una laurea specialistica a 5 anni / laurea vecchio ordinamento … SI … NO … - b. se ritiene necessaria una ulteriore formazione post-laurea (master o dottorato) … SI … NO (**) 2E.2 Nel caso in cui abbia indicato il diploma (5 anni) specifichi se ritiene necessaria una ulteriore formazione post-diploma … SI … NO 2F. PER SCEGLIERE IL CANDIDATO PIÙ IDONEO A RICOPRIRE QUESTO RUOLO IN AZIENDA QUANTO È IMPORTANTE IL TITOLO DI STUDIO? … Molto importante … Abbastanza importante … Poco importante … Per niente importante 2G. INDICAZIONI E VALUTAZIONI RELATIVE ALLA FIGURA PROFESSIONALE DA ASSUMERE 2G.1 PER QUESTA FIGURA PROFESSIONALE RITIENE PIÙ ADATTA UNA FIGURA FEMMINILE O UNA FIGURA MASCHILE? … Figura femminile … Figura maschile … Indifferente 2G.2 QUALE ETÀ DOVRÀ AVERE LA FIGURA PROFESSIONALE? … fino a 24 anni … 30-44 anni … oltre 54 anni … 25-29 anni … 45-54 anni … non rilevante Allegato 1. Questionario di rilevazione 301 2G.3 CHE TIPO DI ESPERIENZA È RICHIESTA PER L’ATTIVITÀ DA SVOLGERE? … Esperienza professionale specifica … Esperienza di lavoro generica … Esperienza nello stesso settore … Nessuna esperienza 2G.4 QUANTI ANNI DI ESPERIENZA SONO RICHIESTI? _________________ 2G.5 PER QUESTA FIGURA PROFESSIONALE CONSIDERA ADATTO UN GIOVANE IN USCITA DAL SISTEMA SCOLASTICO E UNIVERSITARIO? … SI … NO 2H1. PER SVOLGERE L’ATTIVITÀ, QUESTA FIGURA PROFESSIONALE AVRÀ BISOGNO DI CONOSCERE UNA LINGUA STRANIERA? … SI … NO 2H2. PER SVOLGERE L’ATTIVITÀ, QUESTA FIGURA PROFESSIONALE AVRÀ BISOGNO DI UTILIZZARE COMPUTER / STRUMENTI INFORMATICI? … SI, prevalentemente come programmatore … SI, prevalentemente come utilizzatore … NO 2H3. IN PARTICOLARE, QUALI DELLE SEGUENTI COMPETENZE IL CANDIDATO DOVRÀ POSSEDERE OLTRE ALLE COMPETENZE/CONOSCENZE SPECIALISTICHE LEGATE ALLA PROFESSIONE? COMPETENZE NO SI, È ABBASTANZA IMPORTANTE SI, È MOLTO IMPORTANTE Capacità comunicativa (scritta e orale) … … … Abilità nel gestire il rapporto con i clienti … … … Capacità di lavorare in gruppo … … … Capacità direttive e di coordinamento … … … Capacità di risolvere problemi … … … Capacità di lavorare in autonomia … … … Abilità creative e di ideazione … … … Flessibilità / capacità di adattamento … … … 2HBIS. PER LA FIGURA PROFESSIONALE DI CUI STIAMO PARLANDO, QUESTE ULTIME COMPETENZE CHE MI HA APPENA INDICATO, RISPETTO A QUELLE PROFESSIONALI SPECIFICHE, SONO: (fare questa domanda solo se è presente almeno una risposta “sì è abbastanza importante” o “si, è molto importante” nella tabella precedente): … Talmente importanti da accettare una persona un po’ meno qualificata nelle competenze specifiche … Ugualmente importanti perché si accompagnano di pari passo alla professione da svolgere; … Meno importanti perché la qualificazione nel mestiere da svolgere prevale comunque nella scelta del candidato 2I. INDICAZIONI E VALUTAZIONI ALLA DIFFICOLTÀ DI REPERIMENTO RELATIVA ALLA FIGURA PROFESSIONALE DA ASSUMERE: 2I.1 SI TRATTA DI UNA FIGURA DI DIFFICILE REPERIMENTO IN PROVINCIA? … SI … NO 2I.2 SE SI’ LA DIFFICOLTÀ DI REPERIMENTO È PER LO PIÙ IMPUTABILE A: … ridotto numero di candidati … Inadeguatezza dei candidati 2I.3 SE LA DIFFICOLTÀ È IMPUTABILE AL RIDOTTO NUMERO DI CANDIDATI, QUALE È IL PRINCIPALE MOTIVO? (1 RISPOSTA): … Vi sono poche persone che esercitano la professione o interessate a esercitarla … E’ una professione nuova … Altro … Si tratta di una figura molto richiesta e vi è concorrenza fra le imprese … Mancano strutture formative 2I.4 SE LA DIFFICOLTÀ È IMPUTABILE ALL’INADEGUATEZZA DEI CANDIDATI, QUALE È IL PRINCIPALE MOTIVO? (1 RISPOSTA): … I candidati non hanno una adeguata formazione / preparazione … I candidati non hanno la necessaria esperienza … I candidati non hanno le caratteristiche personali adatte allo svolgimento della professione … I candidati hanno aspettative superiori o diverse da ciò che gli viene offerto … Altro 2I.5 SEMPRE SE SI QUANTO TEMPO IN MESI È NECESSARIO PER TROVARE QUESTA FIGURA PROFESSIONALE ? N° MESI 2I.6 SEMPRE SE SI: QUALI AZIONI PREVEDE DI SVOLGERE LA SUA AZIENDA PER TROVARE QUESTA FIGURA PROFESSIONALE DI DIFFICILE REPERIMENTO NELLA SUA PROVINCIA? (MAX 2 RISPOSTE) … Retribuzione superiore alla media o altri incentivi … Ricerca della figura in altre province … L’azienda potrà assumere una figura con competenze simili e la formerà all’interno … L’azienda utilizzerà modalità di ricerca non utilizzate in precedenza … Altro 302 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati 2I.7 SOSTITUISCE UNA ANALOGA FIGURA IN USCITA? … SI … NO 2I.8 SE NO - SI TRATTA DI UNA FIGURA GIÀ PRESENTE IN AZIENDA? … SI … NO 2J. FORMAZIONE PER LA FIGURA PROFESSIONALE INDICATA L'IMPRESA PREVEDE DI EFFETTUARE ATTIVITA’ DI FORMAZIONE? (MAX 3 RISPOSTE) … NO … SI, con corsi esterni all’AZIENDA/COOPERATIVA … SI, con affiancamento a personale interno … SI, con altre modalità (seminari brevi, autoapprend., ecc..) … SI, con corsi interni all’AZIENDA/COOPERATIVA 2K. PER QUESTA FIGURA HA DECISO O DECIDERÀ DI ASSUMERE PERSONALE IMMIGRATO? … Si … Non abbiamo ancora deciso in tal senso … No Se SI, quante unità? SEZIONE 3 – MOTIVI DI NON ASSUNZIONE PER LE IMPRESE CHE NON PREVEDONO ASSUNZIONI DI LAVORATORI DIPENDENTI NEL 2012 3A. CI HA INDICATO CHE LA SUA IMPRESA NON INTENDE ASSUMERE LAVORATORI DIPENDENTI NEL PROSSIMO ANNO (DAL 1.1.2012 AL 31.12.2012). COMUNQUE LA SUA AZIENDA, PER LA PROPRIA ATTIVITÀ, NON HA REALMENTE BISOGNO DI ASSUMERE NEL 2012 NUOVI DIPENDENTI OPPURE NE AVREBBE BISOGNO, MA CI SONO OSTACOLI ALL’ASSUNZIONE DI NUOVI DIPENDENTI? … L’impresa non ha bisogno di assumere nuovi dipendenti (passare a 3B) … L’impresa avrebbe bisogno di nuovi dipendenti, ma ci sono ostacoli all’assunzione (passare a 3C e poi a 3D) 3B. PER QUALE RAGIONE PRINCIPALE NON HA BISOGNO DI ASSUMERE NUOVI DIPENDENTI NEL 2012? … 1. La dimensione attuale dell’organico è la migliore / adeguata alla domanda attuale / i dipendenti presenti in … 4. Eventi a carico dell’impresa (cessazione dell’attività/ acquisizione da parte di un’altra impresa/in liquidazione … 2. Eventuali assunzioni dipendono dall’acquisizione di nuove commesse … 5. Attualmente la domanda è in calo /incerta … 3. Presenza di lavoratori in esubero o in CIG … 6. Altro (specificare……………..) 3C. QUAL È IL PRINCIPALE OSTACOLO ALL’ASSUNZIONE DI NUOVI DIPENDENTI NEL 2012, MALGRADO L’AZIENDA NE ABBIA BISOGNO? … 1. La gestione del personale dipendente è poco flessibile … 5.Difficoltà di reperimento di lavoratori nella zona … 2. Costo del lavoro / Richieste retributive troppo elevate/ Elevata pressione fiscale … 6. Mancanza di incentivi alle aziende da parte dello Stato e/o difficoltà ad accedervi … 3. L’impresa non può permettersi nuove assunzioni per problemi di budget … 7.Altro (specificare……………..) … 4. Mancanza di spazio / problemi logistici 3D. DATO CHE L’IMPRESA DICHIARA DI AVERNE BISOGNO, QUALI SARANNO NEL 2012 I PROVVEDIMENTI ALTERNATIVI ALL’ASSUNZIONE DI NUOVI DIPENDENTI? … 1. Ricorso a forme contrattuali diverse dal lavoro alle dipendenze (collaboratori, stagionali, interinali, professionisti, ecc.) … 4. Tentativo di far fronte all’accresciuta domanda con il personale attualmente a disposizione (straordinari) … 2. Esternalizzazione di parte dell’attività … 5. Altro (specificare……………..) … 3. Tentativo di aumentare la produttività mediante interventi sulla tecnologia e/o sull’organizzazione dell’impresa SEZIONE 3BIS – CANALI DI RICERCA 3BIS A. QUALI CANALI UTILIZZATE PER RICERCARE ED INDIVIDUARE IL PERSONALE DA ASSUMERE (A TEMPO PIENO/PARZIALE /CONTRATTI TEMPORANEI)? IN ALTRE PAROLE, A CHI O A QUALI STRUTTURE VI RIVOLGETE PER INDIVIDUARE I CANDIDATI POTENZIALMENTE ADATTI ALLE VOSTRE ESIGENZE PROFESSIONALI? (MAX 3 RISPOSTE) … 1. Candidati conosciuti personalmente dai responsabili/titolari di impresa … 7. Avvisi/annunci su giornali … 13. Centri per l’impiego / Ufficio collocamento … 2. Curricula inviati all’impresa /presentazione diretta dei candidati … 8. Società di lavoro interinale (o di somministrazione) … 14. Consulenti del lavoro … 3. Amici/parenti … 9. Società di selezione del personale … 15. Altro Allegato 1. Questionario di rilevazione 303 … 4. Segnalazioni di fornitori/concorrenti … 10. Borsa del lavoro … 16. Non abbiamo fatto assunzioni negli ultimi 3-4 anni … 5. Istituti scolastici/Università/enti di formazione … 11. Internet … 6. Associazioni di categoria/sindacati … 12. Tirocini o stage E quale tra quelli indicati è il canale principale di selezione? ______ (indicare il numero della modalità corrispondente nel box precedente) SEZIONE 4 - FORME CONTRATTUALI 4A. COLLABORATORI CON CONTRATTO A PROGETTO CON ATTIVITÀ PREVALENTE NELL’IMPRESA PREVISTI NEL 2012 4A1. NUMERO COLLABORATORI PREVISTI PER IL 2012 N. 4A2. A QUANTI DI QUESTI IL CONTRATTO VERRÀ ATTIVATO (O RI-ATTIVATO) PROPRIO A PARTIRE DAL 2012? N. 4A3. E A QUANTI (SIA DI QUELLI “ATTIVATI” NEL 2012, CHE QUELLI GIÀ PRESENTI) IL CONTRATTO SCADRÀ NEL 2012? N. 4A4. NUMERO DEI COLLABORATORI CON CONTRATTO A PROGETTO PER AREA FUNZIONALE DI INSERIMENTO (SOLO SE 4A2 >0) 1. Acquisti, magazzino 10. IT, sistemi informativi 2. Amministrazione, legale 11. Logistica, distribuzione, trasporti 3. Assistenza clienti 12. Marketing, commerciale 4. Certificazione di qualità, sicurezza e ambiente 13. Personale, organizzazione risorse umane 5. Comunicazione, pubbliche relazioni 14. Produzione o fornitura di beni e servizi 6. Contabilità, controllo di gestione, finanza 15. Progettazione, ricerca e sviluppo, area tecnica 7. Controllo qualità 16. Segreteria, staff, servizi generali 8. Direzione generale 17. Vendita 9. Installazione, manutenzione 18. Altro 4A5. NUMERO DI COLLABORATORI PER LIVELLO DI ISTRUZIONE RICHIESTO … Titolo universitario (laurea) … Diploma scuola media superiore (5 anni) … Livello di istruzione inferiore a diploma e laurea 4B. LAVORATORI CON CONTRATTO DI TIROCINIO / STAGE PREVISTI NEL 2012 4B1. LAVORATORI CON CONTRATTO DI TIROCINIO / STAGE PREVEDE DI UTILIZZARE NEL 2012? N. 4B2 .E A QUANTI DI QUESTI IL CONTRATTO VERRÀ ATTIVATO (O RI-ATTIVATO) PROPRIO A PARTIRE DAL 2012? N. 4C. LAVORATORI CON CONTRATTO DI LAVORO SOMMINISTRATO (LAVORATORI INTERINALI) PREVISTI NEL 2012 4C1. NUMERO LAVORATORI CON CONTRATTO DI LAVORO SOMMINISTRATO (LAVORATORI INTERINALI) N. 4C2. A QUANTI DI QUESTI IL CONTRATTO VERRÀ ATTIVATO (O RI-ATTIVATO) PROPRIO A PARTIRE DAL 2012? N. 4C3. E A QUANTI (SIA DI QUELLI “ATTIVATI” NEL 2012, CHE QUELLI GIÀ PRESENTI) IL CONTRATTO SCADRÀ NEL 2012? N. 4D. ULTERIORI LAVORATORI NON ALLE DIPENDENZE PREVEDE DI UTILIZZARE NEL 2012? (DEVONO ESSERE CONSIDERATI SOLO ULTERIORI LAVORATORI CON ATTIVITÀ PREVALENTE NELL’IMPRESA, NON GIÀ ALLE DIPENDENZE IN ALTRE IMPRESE, CON PARTITA I.V.A. E NON IMPRENDITORI) 4D1. NUMERO ULTERIORI LAVORATORI CON CONTRATTO DI LAVORO NON ALLE DIPENDENZE PREVISTI PER IL 2012 N. 4D2. A QUANTI DI QUESTI IL CONTRATTO VERRÀ ATTIVATO (O RI-ATTIVATO) PROPRIO A PARTIRE DAL 2012? N. 4D3. E A QUANTI (SIA DI QUELLI “ATTIVATI” NEL 2012, CHE QUELLI GIÀ PRESENTI) IL CONTRATTO SCADRÀ NEL 2012? N. 4D4. NUMERO DEGLI ULTERIORI LAVORATORI NON ALLE DIPENDENZE PER AREA FUNZIONALE DI INSERIMENTO (SOLO SE 4D2 >0) 1. Acquisti, magazzino 10. IT, sistemi informativi 2. Amministrazione, legale 11. Logistica, distribuzione, trasporti 3. Assistenza clienti 12. Marketing, commerciale 4. Certificazione di qualità, sicurezza e ambiente 13. Personale, organizzazione risorse umane 5. Comunicazione, pubbliche relazioni 14. Produzione o fornitura di beni e servizi 6. Contabilità, controllo di gestione, finanza 15. Progettazione, ricerca e sviluppo, area tecnica 7. Controllo qualità 16. Segreteria, staff, servizi generali 8. Direzione generale 17. Vendita 9. Installazione, manutenzione 18. Altro 304 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati SEZIONE 5 - FORMAZIONE DEL PERSONALE AVVENUTA NEL 2011 5A. NEL CORSO DEL 2011 È STATA EFFETTUATA ATTIVITÀ DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE AL PERSONALE DIPENDENTE? (MAX 3 RISPOSTE) … NO … SI, con corsi esterni all’AZIENDA/COOPERATIVA … SI, con affiancamento a personale interno … SI, con altre modalità (seminari brevi, autoapprend., ecc..) … SI, con corsi interni all’AZIENDA/COOPERATIVA 5B. SE SÌ, INDICARE IL NUMERO DI DIPENDENTI FORMATI, CON RIFERIMENTO SOLO AI CORSI DI FORMAZIONE INTERNI E/O ESTERNI ORGANIZZATI DALL’IMPRESA NEL 2011 (ESCLUDENDO QUINDI AFFIANCAMENTO A PERSONALE INTERNO, SEMINARI E AUTOAPPRENDIMENTO) TOTALE DIPENDENTI FORMATI N. 5C. QUAL È STATA LA FINALITÀ PRINCIPALE DELL’ATTIVITÀ DI FORMAZIONE SVOLTA DALLA SUA AZIENDA NEL 2011? … Formare i neo-assunti … Aggiornare il personale già presente in azienda sulle mansioni già svolte … Formare il personale già presente per svolgere nuove mansioni/lavori 5D. NEL CORSO DEL 2011 LA SUA AZIENDA HA OSPITATO TIROCINI FORMATIVI O STAGE? … SI … NO … Se SI quanti? … e di questi, quanti laureandi o laureati? 5E. (SE SI) QUANTI DI QUESTI TIROCINI SONO STATI, FINO AD OGGI, TRASFORMATI IN ASSUNZIONI O INTENDE TRASFORMARLI IN ASSUNZIONI NEL CORSO DEL 2012? ___________ 5F (SE SI) QUALE E’ STATA LA DURATA MEDIA DEI TIROCINI FORMATIVI O STAGE ATTIVATI DALLA SUA AZIENDA NEL 2011? … Fino a 1 mese … Oltre 1 mese SEZIONE 6 - STOCK E FLUSSI TERRITORIALI 6A. SUDDIVIDERE PER PROVINCIA (LADDOVE SONO PRESENTI SEDI O UNITÀ LOCALI DI IMPRESA) IL TOTALE DEI DIPENDENTI AL 31.12.2011 E PREVISTI AL 31.12.2012 E IL TOTALE DELLE ENTRATE E DELLE USCITE DI DIPENDENTI PREVISTE PER IL 2012 PROVINCIA DIPENDENTI 31.12.2011 ENTRATE DIPENDENTI 2012 USCITE DIPENDENTI 2012 DIPENDENTI 31.12.2012 PROVINCIA DIPENDENTI 31.12.2011 ENTRATE DIPENDENTI 2012 USCITE DIPENDENTI 2012 DIPENDENTI 31.12.2012 AG … 6B. DATO MEDIO DIPENDENTI 2011: TOTALE ITALIA _____ DATO MEDIO DIPENDENTI PREVISTI 2012: TOTALE ITALIA _____ SEZIONE 7- ALTRE INFORMAZIONI 7A. NEL CORSO DEL 2011 LA SUA IMPRESA HA LANCIATO SUL MERCATO NUOVI PRODOTTI O NUOVI SERVIZI? … SI … NO 7B. LA SUA IMPRESA VENDE I PROPRI PRODOTTI/SERVIZI ALL’ESTERO? … SI … NO 7C. NEL CORSO DEL 2011, AVETE PROMOSSO ATTIVITÀ DI RIQUALIFICAZIONE DEL PERSONALE PER GESTIRE SITUAZIONI DI CRISI AZIENDALE? … SI … NO 7D. NEL CORSO DEL 2012 , LA SUA IMPRESA PREVEDE DI FAR RICORSO A: … CIG ordinaria o straordinaria … Non prevediamo di far ricorso … Mobilità … Non sa/non risponde … Contratti di solidarietà 7E.TRA IL 2010 E IL 2011 IL FATTURATO DELLA SUA IMPRESA E’ AUMENTATO, DIMINUITO OPPURE E’ RIMASTO STABILE? … aumentato oltre il 15% … diminuito dal 3% al 15% … aumentato dal 3% al 15% … diminuito oltre il 15% … rimasto stabile (+/- 3%) ALLEGATO 2 Glossario 307 “Altri” lavoratori non alle dipendenze Sono i lavoratori non dipendenti con attività prevalente nell’impresa (collaboratori in possesso di partita IVA e occasionali) dei quali è previsto l’utilizzo nel 2012, che si aggiungono alle altre categorie di lavora- tori non dipendenti che le imprese hanno programmato di utilizzare, quali gli interinali (vedi “Tipologia di contratto”), i collaboratori a progetto (vedi “Collaboratori a progetto previsti”) e i tirocinanti/stagisti retribuiti (vedi “Stage e tirocini previsti”). Area funzionale Sono le diverse aree di attività dell’impresa. È stato richiesto alle imprese di indicare in quale area sarà inserita la/e figura/e richieste. Sono previste le seguenti aree funzionali: Produzione o fornitura di beni e servizi; Direzione generale; Segreteria/ staff / servizi generali; Personale, organizzazione risorse umane; IT/sistemi informativi; Certificazione di qualità, sicurezza e ambiente; Amministrazione / legale; Contabilità/controllo di gestione/finanza; Vendita; Marketing / commerciale; Comunicazione e pubbli- che relazioni; Assistenza clienti; Progettazione/ricerca e sviluppo/area tecnica; Installazione/ manuten- zione; Controllo qualità; Acquisti/Magazzino; Logistica, distribuzione, trasporti. Assunzioni con esperienza È una delle caratteristiche richieste per le figure professionali che le imprese prevedono di assumere ed è intesa come l’aver svolto precedenti attività lavorative da parte del candidato idoneo a ricoprire la figura professionale ricercata. Viene distinta in esperienza generica di lavoro, esperienza specifica nella professione, oppure esperienza specifica nel settore in cui opera l’azienda. Al fine di approfondire tale caratteristica, all’impresa viene richiesto inoltre di indicare gli anni di espe- rienza (generica oppure specifica nella professione o nel settore) necessari per le figure professionali che si prevede di assumere. Assunzioni di immigrati Per assunzioni di immigrati si intende l’assunzione di personale di nazionalità non italiana. Le indica- zioni di minimo e massimo sono da intendersi come previsione del numero di immigrati per i quali le imprese hanno già deciso l’assunzione (minimo) e il numero di assunzioni di immigrati per le quali le imprese non hanno escluso la possibilità, pur senza aver ancora deciso in tal senso (massimo). Assunzioni “non stagionali” Totale delle assunzioni previste, con l’esclusione delle assunzioni previste a tempo determinato destinate a svolgere attività e lavorazioni di carattere stagionale. Assunzioni per età È una delle caratteristiche richieste per le figure professionali che le imprese prevedono di assumere. Si ripartisce in diverse classi (Fino a 24 anni, 25-29 anni, 30-44 anni, 45-54 anni, oltre 54 anni, non rilevante). 308 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati Assunzioni per genere È una delle caratteristiche richieste per le figure professionali che le imprese prevedono di assumere ed è intesa come la preferenza segnalata dall’impresa del genere ritenuto più adatto (maschile, femminile, indifferente) allo svolgimento delle mansioni associate alla professione richiesta. Assunzioni previste Le assunzioni corrispondono al numero di lavoratori dipendenti (compresi i contratti a termine ed esclusi i lavoratori interinali, i collaboratori a progetto, gli “altri” lavoratori non alle dipendenze (vedi) e i tirocini/stage, retribuiti o meno) che le imprese intervistate hanno previsto in entrata nel corso del 2012. Tali previsioni sono state formulate dalle imprese tra gennaio e aprile 2012. Classificazione delle professioni ISTAT A partire dal 2011 l’Istat ha adottato la nuova classificazione delle professioni CP2011, frutto di un lavoro di aggiornamento della precedente versione (CP2001) e di adattamento alle novità introdotte dalla International Standard Classification of Occupations - Isco08 (www.istat.it). Questo è pertanto lo strumento classificatorio gerarchico di riferimento utilizzato nel nostro Paese per rilevare le professioni. La nuova classificazione ISTAT 2011 si articola in: - 9 grandi gruppi - 37 gruppi - 129 classi - 511 categorie - 800 unità professionali, in cui sono riconducibili tutte le professioni esistenti nel mercato del lavoro. A fini di analisi e di esposizione dei dati, le figure professionali richieste dalle imprese sono aggregate secondo tale sistema classificatorio gerarchico. Per eventuali approfondimenti si veda la nota metodologica. Collaboratori a progetto previsti Per collaboratori a progetto previsti si intendono i lavoratori di cui l’impresa ha previsto di avvalersi nel corso del 2012 e con i quali ha già stipulato (o stipulerà) un contratto secondo la normativa vigente sul lavoro a progetto (articolo 409, n. 3 del codice di procedura civile integrato dalle disposizioni del Dlgs. 276/03 artt. 61-64). Tra essi sono inclusi anche gli amministratori di società, ancorché di entità margi- nale. Si è richiesto all’impresa di indicare i collaboratori a progetto che svolgeranno attività prevalente per l’azienda intervistata. Per eventuali approfondimenti sulla normativa vigente consultare il sito: www.lavoro.gov.it/ Collaboratori a progetto di cui è prevista l’attivazione nel 2012 Si tratta dei collaboratori a progetto per i quali il contratto verrà attivato (o ri-attivato) nel corso del 2012. Competenze Le competenze definiscono la capacità di mobilitare conoscenze e abilità indirizzandole verso un fine specifico. Esse comprendono saperi e abilità acquisite tramite apprendimento formale (con mezzi fina- lizzati all’apprendimento, scuole e corsi), non formale (con mezzi che pur non finalizzati a ciò veicolano conoscenze ed esperienze di lavoro) e informali (legate alla vita quotidiana o alle caratteristiche dell’indi- viduo). Risulta quindi complesso classificare le competenze similmente a quanto accade per le occupazio- 309 Allegato 2. Glossario ni (ISCO) o i livelli di istruzione (ISCED). Le principali esperienze internazionali (in particolare le skill surveys inglesi ed irlandesi, la PIIAC dell’OCSE, il sistema O*NET negli USA, e i numerosi lavori del Cedefop) hanno favorito l’emergere di una “classificazione di consenso” che identifica tre grandi catego- rie: le competenze sociali (capacità comunicativa scritta e orale, abilità nel gestire i rapporti con i clienti, capacità di lavorare in gruppo, capacità direttive e di coordinamento, capacità di lavorare in autonomia, flessibilità e capacità di adattamento), le competenze di carattere cognitivo (abilità creative e di ideazione, conoscenza delle lingue straniere) e le competenze tecnico-pratiche (abilità manuali, abilità amministra- tive, competenze informatiche, di base e specialistiche). Nella presente indagine, a differenza che nella precedente, la conoscenza delle lingue straniere e le competenze informatiche, di base e specialistiche, formano oggetto di domande a se stanti e non vengono quindi più richieste tra le competenze. Le altre competenze tecnico-pratiche (abilità manuali e abilità amministrative) non vengono invece richieste in quanto “insite” – quando necessarie - nelle competenze necessarie per svolgere una certa professione. Difficoltà di reperimento È una dichiarazione da parte dell’impresa sulla difficoltà nel reperire, nella propria provincia, candidati idonei a ricoprire la figura professionale ricercata e sulle relative motivazioni. A differenza dagli anni precedenti, le difficoltà sono articolate secondo due grandi motivazioni (ridotto numero di candidati o inadeguatezza dei candidati). Per ciascuna di esse viene poi richiesto all’impresa di dettagliare ulterior- mente la motivazione. Nel primo caso (ridotto numero di candidati) si chiede di specificare tra le seguen- ti modalità: poche persone esercitano la professione o sono interessate a esercitarla; mancano strutture formative; figura molto richiesta; concorrenza fra le imprese; professione nuova, altro. Nel secondo caso (inadeguatezza dei candidati) l’impresa deve specificare una tra le seguenti voci: i candidati non hanno una adeguata formazione/preparazione; i candidati non hanno la necessaria esperienza; I candidati non hanno le caratteristiche personali adatte allo svolgimento della professione; i candidati hanno aspettative superiori o diverse da ciò che gli viene offerto; altro. Al fine di quantificare l ’impatto di tale difficoltà, viene inoltre chiesto all’impresa di dichiarare, in gene- rale, il tempo necessario (in mesi) a reperire la figura professionale. Dimensione di impresa La classe dimensionale di impresa è determinata sulla base del numero di addetti dipendenti secondo le seguenti aggregazioni: da 1 a 9 dipendenti (micro imprese); da 10 a 49 dipendenti (piccole imprese); da 50 a 249 dipendenti (medie imprese); da 250 a 499 dipendenti (grandi imprese) e con oltre 500 dipen- denti (grandissime imprese). In sede di elaborazione ed esposizione dei dati, le unità locali di imprese di medio-grande dimensione sono state classificate rispetto alla classe dimensionale dell’impresa di appartenenza. Fatturato Il termine “fatturato” indica per le imprese individuali, società di persone, società di capitali, enti com- merciali ed equiparati, ecc. la somma dei ricavi delle vendite e delle prestazioni e degli altri ricavi e proventi ordinari, come dichiarati ai fini delle imposte dirette e, in mancanza, come rappresentati nelle scritture contabili previste dagli articoli 2214 e seguenti del codice civile. Alle imprese intervistate è stato richiesto di indicare l’andamento del loro fatturato fra il 2010 e il 2011 secondo diverse modalità: aumento elevato (oltre il 15%), aumento moderato (tra il 3% e il 15%), stabilità (variazione fra il -3% e il 3%), diminuzione moderata (tra il -3% e -15%) e diminuzione elevata (oltre il -15%). Figure professionali elementari Excelsior Sono le circa 4.000 voci che costituiscono il dizionario di base delle professioni utilizzate per la rilevazione. 310 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati La nomenclatura viene aggiornata annualmente sulla base delle segnalazioni di nuove figure da parte delle imprese intervistate. A fini espositivi, da quest’anno le professioni elementari Excelsior sono state classificate secondo la nuova classificazione delle professioni ISTAT 2011, che consente sia la coerenza con una classificazione di livello europeo, dato il raccordo esistente tra Classificazione nazionale Istat 2011 e la classificazione ISCO 2008, sia la possibilità di associare un significato univoco alle descrizioni delle figure attraverso l’introduzione di una definizione delle classi di appartenenza delle figure stesse e, conseguentemente, un miglior controllo della corrispondenza tra descrizione della figura da parte dell’impresa e descrizione codificata. Con l’occasione della costruzione della tavola di raccordo tra le figure contenute nel “dizionario” Excelsior e la nuova classificazione Istat, è stata operata una revisione delle figure contenute nel dizionario stes- so, che ha portato da un lato a eliminare figure obsolete e non più richieste dalle imprese, e dall’altro a aggiungere figure “mutuate” dalla classificazione Istat e prima non presenti. Per eventuali approfondimenti si veda la nota metodologica. Vedi anche: Classif icazione delle professioni ISTAT Forma giuridica Con la forma giuridica si definisce l’assetto organizzativo e la natura giuridica e fiscale dell’impresa. In particolare in sede di indagine Excelsior sono stati considerati i seguenti raggruppamenti: - ditta individuale: impresa di cui è titolare una persona fisica, al cui interno si colloca la quasi totalità dei coltivatori diretti, degli imprenditori agricoli non coltivatori diretti, dei piccoli imprenditori non coltivatori diretti e degli artigiani; - società di persone: comprendono società in nome collettivo; società in accomandita semplice; società semplici; - società di capitale comprendono società per azioni; società a responsabilità limitata; società in acco- mandita per azioni; - altre forme: questa tipologia raccoglie tutte le imprese aventi forma giuridica diversa da quelle che rientrano nei raggruppamenti precedenti. A titolo di orientamento, le tipologie più numerose sono: società cooperative in genere, consorzi, società consortili in genere, società costituita in base a leggi di altro Stato, ecc. Formazione in azienda Corrisponde all’attività di formazione e aggiornamento professionale del personale realizzata dall’impre- sa nel corso del 2011. Si articola in diverse modalità di erogazione (corsi interni o esterni, affiancamento a personale interno e altre forme, quali seminari brevi, autoapprendimento ecc.). Al fine di valutare l’investimento in formazione esplicita da parte dell’impresa, viene richiesto di quantificare il numero di dipendenti che l’impresa ha coinvolto in attività di formazione e aggiornamento professionale (escluden- do affiancamento, seminari e autoapprendimento) nel corso del 2011. Come nella precedente edizione, nell’indagine alla base del presente volume l’affiancamento viene incluso tra le tipologie di formazione continua in azienda (sia pur in senso lato). Formazione in entrata È una dichiarazione da parte dell’impresa sulla necessità di effettuare a favore della figura professionale da inserire in organico attività di ulteriore formazione attraverso corsi interni o esterni all’impresa o con altre modalità, incluso l’affiancamento a personale interno. 311 Allegato 2. Glossario Impresa esportatrice È l’impresa che commercializza abitualmente all’estero i propri prodotti / servizi. Impresa innovatrice È l’impresa che ha dichiarato di aver effettuato, nel corso del 2011, innovazioni di prodotto o di servizio. Innovazione L’innovazione, secondo la definizione del Libro Verde sull’Innovazione [COM (1995) n. 688] è il rinno- vo e l’ampliamento della gamma dei prodotti e dei servizi, nonché dei mercati ad essi associati (innova- zione di prodotto); l’attuazione di nuovi metodi di produzione, d’approvvigionamento e di distribuzione (innovazione di processo); l’introduzione di mutamenti nella gestione, nell’organizzazione e nelle condi- zioni di lavoro (innovazione organizzativa). Ai fini dell’indagine Excelsior si considera l’innovazione di prodotto o di servizio, con cui un’impresa introduce prodotti/servizi che creano un mercato completamente nuovo o che estendono la gamma dei prodotti/servizi offerti, o, ancora, modifiche che migliorano radicalmente la performance dei prodotti/ servizi attuali. Livelli di istruzione e indirizzi di studio Gli indirizzi e i titoli di studio sono quelli considerati dal sistema scolastico e coincidono di norma con quelli classificati dal Ministero della Pubblica Istruzione. In particolare, sono stati utilizzati i seguenti livelli di istruzione: a. nessuna formazione specifica (scuola dell’obbligo) b. qualifica di formazione professionale o diploma professionale (fino a 4 anni di studio), conseguiti pres- so centri di formazione professionale a livello regionale o presso istituti professionali di Stato c. diploma (5 anni); per questo livello di istruzione è stata anche rilevata la richiesta delle imprese per una ulteriore formazione post-diploma d. titolo universitario; per questo livello è stata anche rilevata la preferenza delle imprese relativamente a una laurea breve (3 anni) o specialistica (5 anni), nonché la segnalazione della necessità di formazione post-laurea. All’interno di ogni livello di istruzione (esclusa la scuola dell’obbligo), i singoli titoli di studio omogenei e/o appartenenti ad aree di competenza simili sono aggregati per indirizzo. Per eventuali approfondimenti si veda la nota metodologica; per i dettagli sui singoli titoli di studio e relativi indirizzi si veda l ’Appendice 2. Livelli formativi equivalenti Il livello formativo equivalente è un indicatore che esprime sinteticamente il livello di competenza com- plessivamente conseguito attraverso percorsi scolastici ed esperienze professionali, al fine di considerare adeguatamente il peso e il significato della “formazione integrata”. Il “livello formativo equivalente” tiene conto, pertanto, degli anni di istruzione necessari per conseguire il livello di istruzione e gli anni di esperienza lavorativa richiesti dalle imprese (in aggiunta agli anni di formazione tradizionale) per la figura professionale ricercata. Per eventuali approfondimenti si veda la nota metodologica. 312 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati Livelli di inquadramento I livelli d’inquadramento costituiscono entità classificatorie che raggruppano i vari profili professionali. Si tratta di un sistema di classificazione professionale che delinea il particolare regime giuridico cui il lavoratore è sottoposto ai fini del trattamento economico e contributivo. L’individuazione dei livelli d’in- quadramento in questo caso si desume dalla contrattazione collettiva e dalla classificazione prevista dai modelli INPS (il modello di versamento dei contributi DM10). È possibile, in tal modo, distinguere i livelli d’inquadramento in: dirigenti: i lavoratori che “ricoprono nell’azienda un ruolo caratterizzato da un elevato grado di profes- sionalità, autonomia e potere decisionale ed esplicano la loro funzione al fine di promuovere, coordinare e gestire la realizzazione degli obiettivi dell’impresa”. quadri: i prestatori di lavoro subordinato che, pur non appartenendo alla categoria dei dirigenti, svolgono funzioni con carattere continuativo di rilevante importanza ai fini dello sviluppo e dell’attuazione degli obiettivi dell’impresa. impiegati: coloro i quali professionalmente prestano la propria attività alle dipendenze di un imprenditore privato, con la funzione di collaborazione, tanto di concetto che di ordine, eccettuata ogni prestazione che sia semplicemente di mano d’opera. operai: i lavoratori la cui attività si caratterizza per la “collaborazione nell’impresa”, consistente in un generico apporto al processo produttivo, realizzato mediante la mera attuazione delle direttive ricevute. In sede di indagine, i livelli di inquadramento “quadri e impiegati” sono considerati congiuntamente. Modalità di selezione del personale Si intende la modalità con la quale le imprese individuano e selezionano le persone che desiderano inse- rire nel proprio organico. Alle imprese intervistate è stato richiesto di indicare i canali di reclutamento (banche dati interne, associazioni di categoria, centri per l’impiego, società specializzate ecc.) utilizzati prevalentemente per ricercare ed individuare i candidati potenzialmente adatti alle proprie esigenze pro- fessionali. Part-time È un contratto di lavoro subordinato, a termine o a tempo indeterminato, caratterizzato da una riduzione dell’orario di lavoro. Il rapporto di lavoro a tempo parziale si differenzia dal rapporto di lavoro a tempo pieno solo per la riduzione dell’orario: il lavoratore part-time deve rispettare tutte le norme relative al contratto di lavoro e il datore di lavoro deve riconoscergli tutti i diritti che gli spettano per contratto. Ai lavoratori part-time si applica il Contratto collettivo nazionale di lavoro che disciplina il corrispon- dente rapporto di lavoro a tempo pieno, e la retribuzione a cui hanno diritto è la stessa dei lavoratori a tempo pieno di pari inquadramento, ridotta però in relazione all’orario di lavoro. In sede di rilevazione sono stati considerati tutte le forme di lavoro part-time (verticale, orizzontale e misto). Per eventuali approfondimenti consultare il sito: www.lavoro.gov.it/ 313 Allegato 2. Glossario Ripartizioni geografiche Corrispondono all’aggregazione delle regioni secondo 4 raggruppamenti territoriali: - Nord-Ovest: Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Liguria; - Nord-Est : Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna; - Centro: Toscana. Umbria, Marche, Lazio; - Sud e Isole: Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna. Saldi occupazionali I saldi occupazionali sono determinati dalla differenza algebrica tra le entrate e le uscite di personale dipendente previste per il 2012. Si ricorda che il Sistema informativo Excelsior non tiene conto dei flussi occupazionali relativi alle imprese che inizieranno la propria attività nel 2012, né dei passaggi di livello di inquadramento del personale già occupato in azienda. Settori di attività economica I settori di attività economica considerati nel Sistema informativo Excelsior corrispondono a 29 rag- gruppamenti di attività economiche definiti ad hoc sulla base del piano di campionamento teorico. Tali raggruppamenti comprendono divisioni (codici a 2 cifre), gruppi (codici a 3 cifre) previsti dalla clas- sificazione ufficiale delle attività economiche ATECO 2007. L’ATECO 2007 costituisce la versione nazionale della nomenclatura europea, Nace Rev.2, pubblicata sull’Official Journal il 20 dicembre 2006 (Regolamento (CE) n.1893/2006 del PE e del Consiglio del 20/12/2006). Per eventuali approfondimenti si veda la nota metodologica; per il dettaglio sulle singole attività economiche che rientrano in ogni settore si veda l ’Appendice 1. Sostituzione Per assunzione in sostituzione si intende l’indicazione da parte dell’impresa se la figura professionale richiesta è destinata a sostituire una figura professionale analoga che è recentemente uscita dall’impresa (o che uscirà dall’impresa nell’anno considerato). Si noti che per le figure che non sostituiscono analoghe figure in uscita, viene richiesto all’impresa di specificare se queste sono già presenti in azienda. Stage e tirocini formativi e di orientamento Lo stage, o tirocinio formativo e d’orientamento, è un periodo di formazione “on the job” presso un’a- zienda e ha come obiettivo quello di “realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro nell’ambito dei processi formativi e di agevolare le scelte professionali tramite la conoscenza diretta del mondo del lavoro” (Legge n. 196/97). I principali destinatari sono gli studenti che frequentano la scuola secondaria, l’università o corsi di qua- lifica e specializzazione, nonché i neodiplomati e i neolaureati. Inoltre, possono essere utilizzati anche da disoccupati e inoccupati al fine di agevolare le scelte professionali. Il numero di tirocinanti che un datore di lavoro può ospitare è determinato dall’attività dell’azienda e dal numero dei dipendenti. Nell’indagine Excelsior, sono state considerate le attività di formazione svolte tramite tirocini e stage. Sono stati rilevati, inoltre, il numero di tirocini/stage attivati nel corso del 2011 – retribuiti o no - e la relativa durata media (un mese o più). Per eventuali approfondimenti consultare il sito: www.lavoro.gov.it/ 314 Sistema Informativo Excelsior 2012 - Sintesi dei principali risultati Stage e tirocini (previsti) Nella presente indagine è stato richiesto all’impresa di indicare le previsioni di utilizzo nel 2012 di lavoratori con contratto di tirocinio/stage retribuiti (vedi voce precedente). È stato inoltre richiesto di specificare per quanti di essi tale contratto verrà attivato (o ri-attivato) nel corso del 2012. Tasso di entrata Il tasso di entrata (previsto) corrisponde al numero di assunzioni per ogni 100 dipendenti presenti in azienda al 31 dicembre dell’anno precedente. Tasso di uscita Il tasso di uscita (previsto) corrisponde al numero di uscite per ogni 100 dipendenti presenti in azienda al 31 dicembre dell’anno precedente. Tasso di variazione Il tasso di variazione (previsto) corrisponde al rapporto fra i saldi occupazionali (entrate di personale dipendente a cui vanno sottratte le relative uscite) e la consistenza di dipendenti al 31 dicembre dell’anno precedente. Tipologia di contratto (di lavoro dipendente) È una delle caratteristiche rilevate per le figure professionali che le imprese prevedono di assumere. L’impresa ha segnalato quale tipologia di contratto di lavoro dipendente sarà applicata preferibilmente al personale che verrà assunto, scegliendolo tra le seguenti alternative: contratto a tempo indeterminato, contratto a tempo determinato, apprendistato, contratto di inserimento, altre forme contrattuali. Nel caso di previsione di utilizzo di contratti a tempo determinato, è stato richiesto all’impresa di specifi- care la motivazione circa l’utilizzo di tale tipologia contrattuale, indicando una tra le seguenti: - contratti a tempo determinato finalizzati alla prova di nuovo personale - contratti a tempo determinato finalizzati alla sostituzione temporanea di personale (per maternità, aspettativa, ferie, malattia) - contratti a tempo determinato finalizzati alla copertura di un picco di attività - contratti a tempo determinato a carattere stagionale In tal modo è possibile individuare l’utilizzo del tempo determinato come modalità “d’ingresso” (periodo di prova per nuovo personale da inserire stabilmente), le esigenze di natura straordinaria (sostituzione di personale assente e copertura di picchi di attività), nonché le assunzioni a carattere stagionale. In sede di indagine, è stato inoltre richiesto alle imprese di indicare se nel 2012 intendono utilizzare lavo- ratori “interinali” (inseriti cioè con contratto di lavoro somministrato) e il relativo numero. Anche per essi è stato richiesto di specificare per quanti di essi il contratto verrà attivato (o ri-attivato) nel corso del 2012. Per eventuali approfondimenti sul significato delle diverse forme contrattuali, consultare il sito: www.lavoro.gov.it/ Vedi anche: collaboratori a progetto. Unità Locale Le imprese possono essere istituite ed operare in unico luogo, ovvero in luoghi diversi mediante varie unità locali (UL). Le varie unità locali, create nella stessa o in diverse province, assumono diverse funzioni che vengono loro attribuite dall’imprenditore. In pratica gli operatori economici adottano liberamente varie definizioni: filiale, succursale, agenzia, ufficio di rappresentanza, deposito, magazzino, negozio, ecc.. 315 Allegato 2. Glossario Secondo la definizione ISTAT (ai fini del Censimento), unità locale è l’impianto (o corpo di impianti) situato in un dato luogo e variamente denominato (stabilimento, laboratorio, negozio, ristorante, albergo, bar, ufficio, studio professionale, ecc.) in cui viene effettuata la produzione o la distribuzione di beni o la prestazione di servizi. Unità Locale Provinciale Per Unità Locale Provinciale (ULP) si intende, convenzionalmente, l’insieme delle unità locali di una stessa impresa localizzate in una stessa provincia. Gli addetti (dipendenti e indipendenti) di una ULP corrispondono alla somma dei relativi addetti di tutte le UL della provincia. Le procedure di inferenza statistica dei dati di indagine sono state effettuate in base alla distribuzione dei dipendenti per unità locale provinciale. Per eventuali approfondimenti si veda la nota metodologica. Uscite Le uscite corrispondono al numero di lavoratori dipendenti (compresi i contratti a termine ed esclusi i lavoratori interinali, i collaboratori a progetto, gli altri lavoratori non alle dipendenze (vedi) e i tirocini/stage, retribuiti o meno) che le imprese intervistate hanno previsto lasceranno il proprio posto di lavoro all’inter- no dell’azienda nel corso del 2012. Tali previsioni sono state formulate dalle imprese fra gennaio e aprile 2012. In sede di indagine Excelsior è stato richiesto all’impresa di specificare anche le uscite previste per il 2012 per scadenza di contratto. UNIONCAMERE: progetto EXCELSIOR - Il sistema informativo per l'occupazione e la formazione
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Rapporto ISFOL 2012

Descrizione breve: 
Il Rapporto Isfol offre un’ampia panoramica delle dinamiche che caratterizzano il mercato del lavoro e i sistemi dell’istruzione e della formazione.
Data: 
28 Giugno 2012
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UNIONCAMERE: progetto EXCELSIOR - il sistema informativo per l’occupazione e la formazione

Descrizione breve: 
Rapporto sui fabbisogni professionali e formativi delle imprese italiane nell’industria e nei servizi per il 2011.
Allegato: 
Data: 
29 Luglio 2011
UNIONCAMERE: progetto EXCELSIOR - il sistema informativo per l’occupazione e la formazione
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UNIONCAMERE: progetto EXCELSIOR - il sistema informativo per l’occupazione e la formazione

Descrizione breve: 
Rapporto sui fabbisogni professionali e formativi delle imprese italiane nell’industria e nei servizi per il 2010.
Allegato: 
Data: 
29 Luglio 2010
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Rapporto ISFOL 2009

Descrizione breve: 
Il rapporto affronta i temi dell'impresa e dell'apprendistato come strumento ponte tra formazione e lavoro.
Allegato: 
Data: 
25 Novembre 2009
Isfol 2009/00_Sintesi.pdf RAPPORTO 2 0 0 9 Rubbettino Sintesi © 2009 - ISFOL - Via G. Morgagni, 33 - 00161 Roma Tel. 06.445901 - http://www.isfol.it Testo chiuso a ottobre 2009 Finito di stampare nel mese di novembre 2009 da Rubbettino Industrie Grafiche ed Editoriali per conto di Rubbettino Editore Srl 88049 Soveria Mannelli (Catanzaro) 3 Lo scenario economico internazionale: crisi finanziaria, mercato del lavoro e capitale umano Ad oltre un anno di distanza dal crollo delle borse del 15 settembre 2008 ci si interroga in merito agli effetti della crisi economica sull’occupazione e sul capitale umano, nel quadro di un contesto caratterizzato da grandi mutamenti che hanno profondamente condizionato l’evoluzione delle eco- nomie industrializzate negli ultimi venti anni. In particolare, ci si riferisce a tre principali tenden- ze: il cambiamento tecnologico, il processo di globalizzazione, le riforme del mercato del lavoro e del mercato dei beni e servizi, nell’ottica di una progressiva deregolamentazione. Tali fenomeni han- no amplificato il ruolo del capitale umano nel favorire la competitività delle imprese e, al tempo stesso, hanno determinato una spinta verso l’aumento delle opportunità di occupazione e di red- dito per i lavoratori qualificati, soprattutto nei settori ad alta intensità tecnologica. La crisi si è inserita in questo scenario complessivo, interagendo con le diverse dinamiche dei si- stemi economici e determinando impatti sul mercato del lavoro a seconda delle peculiarità spe- cifiche di ciascun paese. Alcuni aspetti del sistema bancario italiano considerati elementi di debolezza strutturale, come la ridotta propensione al rischio sul mercato del credito, sembra abbiano protetto il nostro Pae- se dagli effetti della crisi più che altrove. D’altro canto, tali elementi possono divenire un freno alla ripresa dell’economia, rallentando il necessario flusso di liquidità per le imprese. Quanto al nostro sistema produttivo, nel corso dell’ultimo ventennio l’aumento della compe- tizione internazionale legata al processo di globalizzazione ha fatto emergere alcune debolezze, quali un certo rallentamento della dinamica della produttività e una perdita di competitività del- le imprese a partire dalla metà degli anni Novanta. Tutto ciò si è verificato in un quadro segna- to da un ampio dualismo territoriale. Le Regioni settentrionali si trovano in una posizione più vantaggiosa rispetto alla media comunitaria (tassi di specializzazione produttiva, di disoccupa- zione, di occupazione, ecc.), mentre quelle meridionali appaiono fortemente penalizzate. Di con- seguenza, i valori medi degli indicatori nazionali riflettono questa polarizzazione, nasconden- do situazioni di eccellenza nel Centro-Nord e sacche di forte criticità nel Mezzogiorno. Sempre a partire dalla seconda metà degli anni Novanta, sul fronte del mercato del lavoro - an- che grazie alle norme introdotte dalle riforme Treu e Biagi - si è comunque registrato un con- sistente e generalizzato incremento dell’occupazione. Contestualmente è aumentata l’offerta di lavoro, con un incremento del tasso di attività, una più alta partecipazione femminile e crescenti flussi migratori. È seguita una riduzione del tasso di disoccupazione e, in particolare, della du- rata della disoccupazione giovanile. 4 rapporto isfol 2009 Da registrare, inoltre, come il numero di occupati a termine e la durata media di trasformazio- ne dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato siano sostanzialmen- te in linea con la media europea. Relativamente al capitale umano, nella realtà italiana (produzioni tradizionali, limitata capacità innovativa, dimensioni medio-piccole delle imprese) si registrano dinamiche almeno in parte in controtendenza rispetto alle evoluzioni di scenario sopra evidenziate. Sono diminuiti, infat- ti, i rendimenti dell’investimento in istruzione da parte degli individui e non si è verificato un aumento delle opportunità occupazionali della forza lavoro più qualificata. In sostanza, la do- manda di high skilled workers non si è incrementata in misura sufficiente ad assorbire l’offerta. I mismatch tra profili richiesti dalle imprese e quelli offerti dalla forza lavoro in ingresso nel- l’occupazione hanno ulteriormente pesato sulla bassa dinamica salariale dei lavoratori con ele- vate competenze. A ciò si affianca la ancora scarsa diffusione della formazione sul lavoro, fenomeno anch’esso con- nesso alle caratteristiche della realtà produttiva italiana in termini di settori produttivi, inten- sità di innovazione e dimensioni d’impresa. La crisi economica rende urgente l’attivazione di interventi in grado di fare della formazione un elemento strutturale di politica economica, per diffondere conoscenze e competenze professio- nali collegate al sistema produttivo, alle sue dinamiche innovative, allo sviluppo compatibile, e per favorire al contempo l’acquisizione di competenze di base capaci di facilitare processi di ap- prendimento lungo tutto il corso della vita. La polarizzazione territoriale che caratterizza il nostro Paese impone comunque un’articolazione delle politiche economiche, del lavoro e della formazione in modo tale da potere attivare stru- menti differenziati tra le Regioni del Centro-Nord e Regioni del Mezzogiorno. 5 sezione formazione capitolo 1 Contesto ed evoluzione delle politiche 1.1 Il contesto nazionale e internazionale Il processo di integrazione economica internazionale genera un vantaggio strategico per le pro- duzioni caratterizzate da maggiore intensità di lavoro qualificato e un rischio di espulsione per quelle contrassegnate da lavoro poco qualificato e minore innovazione tecnologica. Si prevede che entro il 2015 quasi il 30% dei posti di lavoro in Europa richiederà un alto titolo di studio, mentre il 50% necessiterà di qualifiche di medio livello e il 20% basse qualifiche. I paesi euro- pei devono quindi aumentare i loro sforzi per garantire a tutti i cittadini l’accesso al Lifelong Lear- ning ed essere più in sintonia con i bisogni del mercato del lavoro. L’apprendimento lungo tutta l’arco della vita coinvolge soprattutto i cittadini europei con un ele- vato livello di istruzione. Nel nostro Paese lo scarto è particolarmente ampio: si va dall’8,2% di chi possiede la licenza media al 51,4% di chi è laureato. Significativo è anche il divario tra le op- portunità degli occupati (27,7%) e quelle dei disoccupati (16,9%). Il programma di lavoro europeo Istruzione e Formazione 2010, varato nel 2002 a Barcellona ed inserito nella strategia di Lisbona, si conclude senza purtroppo avere pienamente compiuto i pro- gressi auspicati. È infatti ormai assodato che gli obiettivi fissati non saranno in buona parte rag- giunti. Nessuno tra i paesi in ritardo nel 2000 è riuscito a colmare il divario con quelli meglio posizionati ed anzi in alcuni casi il gap si è addirittura allargato. Per quel che riguarda l’Italia, si è comunque ridotto lo scarto con il dato medio europeo relativamente all’abbandono scolasti- co e formativo e al grado di scolarizzazione secondaria di secondo grado. 6 rapporto isfol 2009 Sarà necessario che gli Stati membri implementino le loro azioni volte a realizzare un rappor- to virtuoso e reciprocamente di rinforzo tra nuove competenze e nuovi lavori. Anche in relazione a tale obiettivo si inquadra in Italia la strategia delineata nel documento ITALIA 2020. Piano di azione per l’occupabilità dei giovani attraverso l’integrazione tra apprendimento e lavoro, presen- tato nel settembre 2009 congiuntamente dal Ministero del Lavoro e il Ministero dell’Istruzione. Le priorità delineate nel Piano puntano, infatti, a superare definitivamente la frattura tra istru- zione, formazione e lavoro facilitando e rafforzando i processi di transizione. A livello europeo si prevede la ridefinizione degli obiettivi e il rilancio delle strategie di coope- razione, da realizzarsi attraverso un programma che ha posto cinque nuovi criteri di riferimento (benchmark) da raggiungersi entro il 2020:  almeno il 95% dei bambini tra i 4 anni e l’età d’inizio della scuola primaria dovrebbero es- sere inseriti in percorsi educativi;  i 15enni con insufficienti livelli di lettura, matematica e scienze dovrà essere meno del 15%;  i giovani che abbandonano in anticipo i percorsi di istruzione e formazione non dovranno superare il 10%;  i 30-34enni in possesso di un titolo superiore dovranno essere almeno il 40%;  la percentuale di popolazione 25-64enne ogni anno coinvolta in un’attività di apprendimento permanente non dovrà essere inferiore al 15%. Stato di avanzamento degli obiettivi di Lisbona in materia di istruzione e formazione*. Alcuni benchmark ed indicatori struttura- li (val. %) * Programma Istruzione e Formazione 2010. I nuovi indicatori e benchmark sono ancora in fase di proposta e discussione. (a) Percentuale della popolazione 18-24enne in possesso al massimo della licenza media (ISCED 2) che non partecipa ad alcuna attività di istruzione e formazione. Entro il 2010 non oltre il 10%. (b) Percentuale della popolazione 20-24enne che ha completato con esito favorevole almeno il ciclo di scuola secondaria superiore o un equivalente percorso formativo (ISCED 3). Il parametro è stato originariamente tarato sulla popolazione 22enne ma è misurato sulla più ampia classe di età 20-24enne per garantirne la rappresentatività statistica, poiché si tratta di un dato campionario. Entro il 2010 l’85%. (c) Percentuale della popolazione 25-64enne che ha partecipato ad attività di istruzione e formazione nelle settimane precedenti la settimana di rife- rimento dell’indagine. Entro il 2010 il 12,5%. (d) Percentuale della popolazione 25-64enne che ha completato con esito favorevole almeno il ciclo di scuola secondaria superiore o un equivalente percorso formativo (ISCED 3). (e) Percentuale della popolazione 25-64enne che ha conseguito un titolo di istruzione terziaria (ISCED 5-6). Fonte: Commissione europea DGEAC, EUROSTAT, elaborazione ISFOL su dati ISTAT Benchmark ed Indicatori Anni 2000 2007 2008 UE27 Italia UE27 Italia UE27 Italia Abbandono scolastico e formativo (a) 17,6 25,3 15,2 19,3 15,1 19,7 Conseguimento dell’istruzione secondaria su- periore dei giovani (b) 76,6 69,4 78,1 76,3 78,5 76,5 Partecipazione degli adulti ad attività di LLL (c) 7,1 4,8 9,5 6,2 9,6 6,3 Tasso di istruzione secondaria superiore della popolazione 25-64enne (d) 64,4 45,2 70,8 52,3 n.d. 52,8 Tasso di istruzione terziaria della popolazione 25-64enne (e) 19,4 9,6 23,0 13,6 n.d. 14,4 7 sintesi Tali benchmark vanno sostenuti dallo sviluppo della qualità nei sistemi di istruzione e forma- zione. La relativa Raccomandazione emanata dal Parlamento e dal Consiglio europeo impegna in tal senso tutti gli Stati membri a definire entro 24 mesi un’apposita strategia nazionale. Se l’accreditamento rappresenta un importante strumento di garanzia della qualità in entrata al sistema (input), diventa ora necessario introdurre in modo più sistematico strumenti di ga- ranzia di qualità degli esiti dei processi (output). L’attenzione ai risultati dovrebbe significare la realizzazione di diverse tipologie di azione, tra cui la valutazione degli esiti della formazione professionale e la determinazione degli standard di ri- sultato (certificazione). 8 rapporto isfol 2009 1.2 L’evoluzione delle politiche nazionali e regionali per l’istruzione e la formazione L’istruzione e la formazione iniziale Le politiche dell’istruzione e della formazione stanno progressivamente superando antiche con- trapposizioni, in modo tale che la capacità di rispondere ai fabbisogni professionali emersi dai cambiamenti degli assetti produttivi possa conciliarsi con lo sviluppo del capitale umano, come fattore essenziale per la partecipazione alla cittadinanza attiva. Tra le novità normative di quest’ultimo anno, le più rilevanti riguardano l’istruzione secondaria superiore. Il quadro che emerge risulta semplificato rispetto al passato. I modi e i tempi di at- tuazione del riordino dovrebbero decorrere dal 2010-2011, scadenza assai ravvicinata che por- terà le scuole a misurarsi con nuovi modelli organizzativi, con la revisione dei curricula, la rior- ganizzazione delle attività di orientamento degli allievi e l’acquisizione di nuove metodologie didattiche. Con i nuovi regolamenti dei licei, degli istituti tecnici e degli istituti professionali ci si attende la ridefinizione complessiva dell’intero secondo ciclo, in modo da assicurare: una fisionomia ef- fettivamente sistemica che contempli la coerenza dei curricula in tutti e tre i comparti, con l’ac- quisizione delle competenze chiave per l’obbligo di istruzione; lo sviluppo della formazione scien- tifica; la modernizzazione della formazione culturale dei licei attraverso l’integrazione nei cur- ricula di componenti essenziali, quali le scienze sociali, l’informatica e la valorizzazione delle at- tività di laboratorio; l’approccio didattico basato sull’apprendimento per competenze. Tutti aspet- ti che sono stati rilevati anche dal Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione. L’istruzione e formazione tecnica superiore La riorganizzazione del sistema di istruzione e formazione superiore non accademica, così come delineata a seguito dell’emanazione del d.p.c.m. del 25 gennaio 2008, segna la volontà di istituire un canale alternativo finalizzato prioritariamente alla formazione di figure ad alta professiona- lità tecnica. A questa esigenza si è dapprima risposto mediante l’istituzione degli ifts, successi- vamente con l’introduzione dei Poli Formativi e recentemente con la riorganizzazione dell’in- tero sistema di formazione tecnica superiore. Il suddetto d.p.c.m., in particolare, presenta due percorsi: quello degli Istituti Tecnici Superiori (its) e quello dell’Istruzione e Formazione Tec- nica Superiore, riproposto in una veste rinnovata. Gli ifts e gli its presentano macro obiettivi comuni, ovvero; garantire interventi formativi fortemente ancorati ai fabbisogni territoriali; of- frire percorsi formativi individualizzati; promuovere e garantire la partecipazione anche di adul- ti occupati; rispondere a standard di qualificazione europea. I processi di riforma nel sistema universitario A livello europeo il Processo di Bologna ha rilanciato i suoi obiettivi per il prossimo decennio. I Ministri dell’Istruzione superiore dei 46 Paesi aderenti hanno deciso, infatti, di proseguire fino al 2020 l’impegno comune per la costruzione dello Spazio europeo dell’istruzione superiore. Intanto, il sistema universitario del nostro Paese è stato interessato negli ultimi anni da consi- stenti processi di trasformazione, nati dall’esigenza di adeguarsi al modello europeo di istruzione superiore e, nel contempo, di sanare alcune lacune a livello nazionale. L’Italia è stata il Paese, tra quelli firmatari la Dichiarazione di Bologna, che ha avviato le riforme strutturali più rapide e radicali, attraverso un processo d’innovazione scandito da provvedimenti normativi che stan- no incidendo profondamente sul funzionamento delle istituzioni didattiche. A circa otto anni dall’applicazione del D.M. 509/1999 è possibile fare un primo bilancio del- l’attuazione della riforma del 3+2, in termini di luci e ombre, anche in considerazione ed in con- 9 sintesi nessione con il recente avvio di una seconda fase riformatrice. All’enorme proliferazione del- la proposta didattica, soprattutto a livello di laurea triennale (i corsi attivi che nel 2000-2001 erano 2.444, nel 2006-2007 erano già passati a 5.734) è connessa un’ingente frammentazione dei percorsi formativi, caratterizzata da un gran numero di insegnamenti anche con pochi cfu e molte prove di valutazione, così come da molti corsi di studio con ridotto numero di imma- tricolati. D’altro canto, sembra che la riforma abbia avvicinato all’università più giovani pro- venienti da ambienti sociali meno favoriti ed abbia condotto ad una lieve diminuzione dell’età di laurea e del numero dei fuori corso, oltre che ad un nuovo impulso nell’utilizzo di strumenti quali tirocini e stage. L’evoluzione normativa dell’apprendistato La revisione della disciplina dell’apprendistato si colloca tra i primi provvedimenti adottati dal- l’attuale Governo e l’attenzione per lo strumento ritorna anche nei documenti successivi, secondo una strategia che mira al potenziamento del ruolo degli Enti bilaterali. Da una situazione di con- correnzialità tra il sistema pubblico e quello privato bilaterale si attende certamente una cresci- ta della quantità e della qualità della formazione erogata agli apprendisti. L’intenzione è di ri- scoprire la vocazione formativa dell’impresa. Sulla base di tali obiettivi è stata modificata la pre- cedente disciplina dell’apprendistato professionalizzante: i contratti collettivi stipulati a qualunque livello possono oggi definire integralmente la disciplina della formazione svolta. Anche nel Libro Bianco ci si è soffermati sul ruolo dell’apprendistato, che valorizzando le po- tenzialità dell’impresa come luogo di apprendimento rappresenta uno degli strumenti fonda- mentali del sapere professionale. Il riordino dell’istruzione degli adulti È in atto una profonda riforma del sistema per l’istruzione degli adulti, con la messa a punto del- lo schema di regolamento recante norme generali per la ridefinizione dell’assetto organizzati- vo-didattico. Il tutto è ricondotto ai nuovi Centri per l’istruzione degli adulti, che realizzeran- no a partire dal 2010-2011 un’offerta formativa finalizzata al conseguimento dei titoli di studio e di certificazioni, in riferimento al primo e al secondo ciclo di istruzione. L’innovazione riguarda anche l’ampliamento delle tipologie di utenti. Nella fase di messa a regime si assisterà comunque ad una situazione molto differenziata nelle diverse realtà territoriali. La formazione dei lavoratori Nel maggio 2009 è stato presentato un progetto di legge che attribuisce una delega al Governo per l’adozione di uno o più decreti legislativi recanti norme finalizzate a riconoscere e discipli- nare il diritto dei lavoratori all’apprendimento e alla formazione. Il progetto si accompagna ad altre due proposte di legge sull’apprendimento permanente, incentrate l’una sul diritto dei la- voratori alla formazione e allo sviluppo professionale, l’altra sulla costruzione di un sistema per l’apprendimento permanente che riconosca a tutti i soggetti adulti, occupati e non occupati, il diritto di accedere a percorsi formali e non formali di istruzione, formazione, sviluppo cultu- rale per l’occupabilità e per la cittadinanza attiva. Concretamente, le attività rilevanti dell’ultimo anno consistono essenzialmente in un insieme di misure finalizzate ad intervenire sugli effetti della crisi. Il cosiddetto Decreto anti-crisi ha am- pliato il sistema degli ammortizzatori in deroga, prevedendo l’erogazione di un insieme inte- grato di misure di politica attiva e passiva a favore dei lavoratori in esubero. Sulla stessa lunghezza d’onda si è mosso l’accordo sancito dalla Conferenza Stato-Regioni del 26 febbraio 2009 e il D.L. 78/2009. 10 rapporto isfol 2009 L’impianto complessivo così delineato rappresenta un valido esempio di un mix di politiche in cui la formazione ha un ruolo centrale, anche rispetto alla tutela e alla protezione del lavorato- re. Si tratta, quindi, di un importante modello innovativo. Una criticità riguarda, invece, la partecipazione finanziaria degli Enti bilaterali e dei Fondi pa- ritetici interprofessionali per quanto riguarda, in modo particolare, il sostegno al reddito. 11 sezione formazione capitolo 2 I fenomeni 2.1 L’istruzione e la formazione dei giovani I percorsi del secondo ciclo Nell’analisi del sistema italiano di istruzione e formazione un dato consolidato è quello relati- vo al tasso di passaggio dalla scuola media inferiore al secondo ciclo, anche in considerazione del vigente obbligo di istruzione fino ai 16 anni. Il tasso di scolarità dei giovani tra i 14 e i 18 anni è così arrivato al 93%. Si registra comunque un calo del tasso di scolarità in relazione al crescere dell’età ed in particolare in corrispondenza temporale con la conclusione del ciclo di istruzione obbligatoria. Un fattore critico rimane, quindi, la permanenza nel sistema educati- vo e formativo fino alla conclusione del percorso intrapreso. Altro aspetto problematico è la re- golarità degli studi: il relativo tasso è molto buono nei licei mentre negli istituti professionali solo 55 studenti su 100 risultano in regola con il percorso scolastico. Quanto al tasso di pro- duttività (numero di maturi in rapporto agli iscritti al 1° anno di scuola secondaria superiore 5 anni prima) su 100 studenti iscritti nel 2003/2004 sono 66 quelli che hanno conseguito la ma- turità nel 2007/2008. 12 rapporto isfol 2009 Gli studenti iscritti alla scuola secondaria di II grado nell’anno scolastico 2008/2009 sono com- plessivamente 2.716.688, il 33,8% agli istituti tecnici, il 34,1% ai licei, il 20,3% agli istituti pro- fessionali. Dal 2000 ad oggi gli studenti iscritti ai licei sono aumentati del 22,2%, mentre si è pro- dotta un’importante flessione del 6,8% nella scelta di un percorso di istruzione tecnica. È il fe- nomeno della licealizzazione dell’istruzione. Nell’ultimo biennio si osserva, tuttavia, nel quadro di una generalizzata diminuzione delle iscrizioni da attribuire a fenomeni demografici, una fles- sione più consistente proprio nei licei. Continua a contrarsi nell’anno scolastico 2007-2008 il numero dei diplomati presso gli istituti tecnici (-2,9%) e presso gli istituti professionali (-3,8%), mentre è in crescita il numero degli stu- denti che conseguono la maturità liceale (+3,4%). I percorsi triennali di istruzione e formazione professionale Il bilancio dei percorsi triennali di istruzione e formazione professionale è sostanzialmente po- sitivo, a giudicare dalle richieste provenienti dal territorio e dall’apprezzamento delle imprese. Emerge un progressivo radicamento delle sperimentazioni in quasi tutte le realtà regionali: dai 1.329 percorsi del 2003-2004 si passa ai 7.642 del 2008-2009. Il numero degli allievi è aumen- tato di cinque volte in sei anni. Sul piano organizzativo, l’impostazione tradizionale del vecchio Centro di formazione profes- sionale (cfp), con una struttura direttore-docente esclusivamente impostata sull’erogazione del- la formazione, ha ceduto il posto alla multifunzionalità delle attuali Agenzie, che alla formazio- ne uniscono analisi dei fabbisogni, progettazione, orientamento, monitoraggio e valutazione. Un’im- postazione che permette una maggiore penetrazione nel territorio; ne è prova anche la particolare attrattività per le giovani generazioni di immigrati. Analizzando il rapporto tra il numero dei qualificati e gli iscritti al primo anno dei percorsi di iefp, risulta un’apprezzabile percentuale del 78,4% di allievi che non abbandonano, nonostan- te l’estrema “fragilità” sociale e scolastica del target di riferimento. Evoluzione degli indicatori di scolarizzazione Indicatori Anni 2000/2001 2005/2006 2006/2007 2007/2008 Tasso di scolarità scuola secondaria superiore (a) 86,3 92,4 92,5 93,0 Tasso di qualifica (b) 12,6 16,6 16,8 16,8 Tasso di maturità (c) 72,4 78,0 76,5 73,9 Tasso di produttività scuola secondaria superiore (d) 67,4 70,4 68,6 66,6 Tasso di partecipazione alla FP iniziale (e) 3,9 3,3 4,3 4,7 Tasso di partecipazione alla FP post secondaria (f) 1,4 2,0 4,4 3,2 Forza lavoro in possesso di almeno un titolo ISCED 3 52,0 59,2 60,0 61,0 (a) Frequentanti in totale in rapporto alla popolazione di giovani 14-18enni. Tale indicatore ha un valore diverso rispetto ai tassi di scolarità calcolati per le singole età, poichè nel numero degli iscritti sono compresi anche 19-20 enni in ritardo e ancora iscritti nella scuola secondaria di II grado. (b) Percentuale di qualificati degli istituti professionali di Stato in rapporto alla media della popolazione 16-17enne. (c) Numero di maturi in rapporto alla media della popolazione 19-20enne. (d) Numero di maturi - interni - in rapporto al numero degli iscritti al 1° anno di scuola secondaria superiore 5 anni prima. (e) Iscritti in complesso ai corsi di formazione iniziale sul totale dei giovani 14-18enni. (f) Iscritti in complesso ai corsi di formazione post secondaria e IFTS sul totale dei giovani 19-24enni. Fonte: Elaborazione ISFOL su dati ISTAT, MIUR ed Amministrazioni di Regioni e Province autonome 13 sintesi In continuità con i percorsi triennali si sviluppa l’esperienza dei quarti anni sperimentali, fino- ra visti come un prolungamento dei percorsi di formazione professionale e, dunque, non in for- ma di percorsi integrati con la scuola. Tale esperienza ha dato i migliori risultati nelle realtà lo- cali che presentano un maggior radicamento nel tessuto produttivo del territorio (Lombardia, Provincia di Bolzano e Provincia di Trento). Quanto alla richiesta delle aziende, si assiste ad una crescita costante delle preferenze relative alle assunzioni a “livello formazione professionale regionale” (fino a 4 anni), mentre decresce quel- la a “livello istruzione professionale di Stato”. Proprio nel 2009 si è realizzato un sorpasso delle prime sulle seconde. La dispersione e gli strumenti di contrasto Il tasso di abbandono dei percorsi di istruzione e formazione professionale senza il conseguimento di una qualifica o di un titolo di studio è nel 2008 pari al 5,4%, sul totale della popolazione tra i 14 e i 17 anni, cioè la fascia d’età che risulta maggiormente colpita dal fenomeno della disper- sione formativa. Si tratta di quasi 126 mila giovani, di cui fanno parte anche quei ragazzi occu- pati con un contratto di apprendistato che non hanno tuttavia svolto alcuna attività formativa. Stato formativo dei giovani 14-17enni, a.s.f. 2008/2009 per ripartizione territoriale (v.a. e composizione %) (a) Licei ed istituti psicopedagogici e dei servizi rivolti alla persona. (b) Istituti d’arte e licei artistici. Fonte: Elaborazione ISFOL su dati MLSPS, MIUR, regionali, ISTAT Valore assoluto Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole Totale Totale% Iscritti nei licei 151.321 110.422 156.094 217.699 100.147 735.683 31,6 Iscritti negli istituti tecnici 153.684 118.425 112.654 183.606 77.097 645.466 27,8 Iscritti negli istituti professionali 83.873 65.223 67.549 116.611 48.813 382.069 16,4 Iscritti nell’istruzione magistrale (a) 35.763 25.202 26.030 56.204 26.721 169.920 7,3 Iscritti nell’istruzione artistica (b) 17.622 12.087 14.155 18.004 9.845 71.713 3,1 Iscritti alla secondaria di I grado 24.036 17.080 17.630 18.728 15.655 93.129 4,0 Iscritti alle agenzie formative 44.683 30.100 8.162 4.382 8.489 95.816 4,1 Apprendisti in formazione 1.470 4.860 242 77 0 6.649 0,3 Fuori di percorsi formativi 27.198 10.844 16.536 51.428 19.847 125.853 5,4 Totale popolazione 14-17enne 539.650 394.243 419.052 666.739 306.614 2.326.298 100,0 A livello territoriale la percentuale più elevata è quella relativa al Sud e alle Isole: rispettivamente 7,7% e 6,5%, pari ad un totale complessivo di 71 mila “dispersi”. Il Nord-Est è invece l’area meno penalizzata (2,8%), anche considerando che una quota rilevante dei quasi 11 mila “dispersi” ri- guarda gli occupati con contratto di apprendistato. Tutto ciò invita a riflettere sulle possibili piste di lavoro finalizzate alla riduzione della disper- sione formativa che dovrebbero, se si vuole impattare su un numero significativo di giovani, con- centrarsi verso le regioni meridionali, dove i sistemi informativi sono meno efficienti, lo stru- mento dell’apprendistato quasi inutilizzato e il tessuto produttivo meno in grado di assorbire lavoratori privi di qualifica. È poi essenziale lavorare sul fronte delle azioni di sistema. In tal senso, la disponibilità presso le amministrazioni locali di informazioni sullo stato scolastico-formativo dei 14-17enni rappre- senta uno dei principali strumenti per garantire l’assolvimento del diritto-dovere, nonché la base 14 rapporto isfol 2009 di riferimento obbligato per la costruzione dell’Anagrafe nazionale degli studenti gestita dal miur, come previsto dal decreto 76/2005. Il presidio del territorio interessa tuttora circa la metà del- le amministrazioni regionali: ammontano, infatti, a 11 le regioni che dispongono di un proprio sistema informativo. Vi è ancora un ritardo molto netto delle regioni del Sud, dove la carenza informativa interessa più del 60% del territorio (contro il 30% delle regioni del Nord e circa il 40% di quelle del Centro). È evidente che tale debolezza del sistema abbia come contraccolpo il limitato potere di intervento dei servizi per l’impiego. L’istruzione e la formazione tecnica superiore In un decennio sono stati programmati 3.500 percorsi di istruzione e formazione tecnica supe- riore, pari a circa la metà delle iniziative di raccordo formazione-lavoro e dei corsi di formazione professionale di II livello organizzati dalle Regioni in un solo anno formativo. L’istituzione dei Poli formativi ha rappresentato un momento di cesura evidente, con differen- ti scelte attuate dalle amministrazioni regionali. Alcune hanno preferito procedere alla pro- grammazione esclusivamente all’interno dei Poli; altre hanno invece scelto di proseguire nella programmazione annuale dei percorsi ifts a bando e, contestualmente, avviare il processo di co- stituzione dei Poli. In alcuni casi il Polo si configura come soggetto deputato esclusivamente al segmento dell’istruzione e formazione tecnica superiore, in altri i soggetti hanno interpretato il settore di riferimento trasversalmente ai differenti livelli di istruzione e formazione. I percorsi universitari Si registra un aumento del tasso di passaggio all’università (+2,7%) e del tasso di immatricola- zione (+1,2%), a conferma di una ripresa della propensione dei giovani a proseguire gli studi. In generale, la partecipazione ai percorsi universitari non è trascurabile, ma comunque ancora insufficiente: la quota di immatricolati rispetto alla media teorica dei giovani di età corrispon- dente è il 52,5%. I livelli di istruzione della forza lavoro sono in lenta ma costante crescita: i laureati sono il 16,6%, valore che rimane però ancora al di sotto della media dei paesi europei. Partecipazione al sistema universitario - anni vari (a) Numero di immatricolati per la prima volta nel sistema universitario in rapporto al numero di quanti hanno conseguito la maturità al termine del precedente anno scolastico. (b) Immatricolati in complesso in rapporto alla media dei giovani 19-20enni. (c) Numero complessivo di iscritti all’università in rapporto alla popolazione 19-23enne. (d) Ad eccezione dell’a.a. 2000/2001, comprendono i corsi di laurea del I ciclo, i diplomi universitari e le scuole dirette a fini speciali. (e) Comprendono i corsi di laurea biennale specialistici o magistrali, del vecchio ordinamento ed i corsi di laurea specialistica a ciclo unico. Fonte: Elaborazione ISFOL su dati ISTAT e MIUR Indicatori Anni 2000/2001 2006/2007 2007/2008 2008/2009 Tasso di passaggio all’università (a) 63,9 68,6 68,4 71,1 Immatricolati per 100 coetanei (b) 43,8 53,0 51,3 52,5 Tasso di iscrizione all’università (c) 49,6 59,8 59,3 59,1 Fuori corso su 100 iscritti 37,3 36,9 35,6 n.d Laureati su popolazione 23 enne (d) 2,5 28,1 27,7 n.d Laureati su popolazione 25 enne (e) 23,1 19,0 18,6 n.d Forza di lavoro in possesso di un titolo universitario (ISCED 5-6) 11,9 15,7 16,6 n.d 15 sintesi Si conferma preponderante il numero degli studenti che scelgono un corso di laurea triennale, mentre continuano a diminuire le iscrizioni ai corsi di diploma universitario (-36,2%) e alle lau- ree del vecchio ordinamento (-26,3%). Vi è anche una riduzione degli iscritti alla laurea specialistica (di 2° livello). Parte di questa diminuzione viene assorbita dai nuovi corsi di laurea magistrale (ex D.M. 270/2004) che presentano un numero di iscritti pari al 2% del totale. Aumenta il gra- do di attrazione delle lauree a ciclo unico. Quanto agli indicatori di esito, nel 2007-2008 diminuisce il numero di laureati in rapporto alla popolazione dei 23enni e 25enni. Fenomeno che potrebbe essere causato dalla scarsa regolarità degli studi: sempre nel biennio in questione, quasi 36 iscritti su 100 risultavano fuori corso. L’integrazione tra istruzione, formazione e lavoro nell’apprendistato Nel 2008 l’occupazione in apprendistato, pur confermando un incremento positivo, evidenzia segnali di rallentamento. Le più ampie criticità si rilevano con riferimento all’area del Mezzo- giorno, dove si verifica una riduzione del 6,4% rispetto al 2007. Nel resto d’Italia la crescita pro- segue ma a ritmi ridotti rispetto al passato. La filiera della formazione per l’apprendistato raccoglie annualmente un’utenza di circa 165 mila soggetti, di cui 40 mila tutor aziendali. Si tratta di una quota significativa nel panorama della for- mazione professionale pubblica: un sesto rispetto al totale. Ma la probabilità di essere inclusi in attività formative presenta forti differenziazioni territoriali: nel Nord-Est sale al 35% e nel Nord- Ovest si attesta al 25%; precipita al 10% nel Centro e si dimezza ancora nelle regioni del Sud (5,1%), mentre nelle Isole è ferma all’1%. A livello nazionale si è avviata una nuova modalità di formazione regolamentata esclusivamen- te dalle Parti sociali. Si è infatti aperta la possibilità per le imprese di optare per una formazio- ne “esclusivamente aziendale”. È questa una delle strade sulle quali si gioca la sfida per il rinno- vamento della formazione lanciata attraverso il Libro Bianco. Per quanto riguarda l’apprendistato per l’espletamento del diritto-dovere è ancora poco utiliz- zato e rimane al momento privo di una disciplina che ne consenta l’utilizzo. Tuttavia, proprio recentemente si è riacceso l’interesse su tale tipologia, sia da parte delle istituzioni centrali sia di qualche amministrazione territoriale. Ancora debole è anche l’apprendistato per il conseguimento di un diploma o di un titolo di alta formazione, nonostante sia uno strumento strategico per le relazioni tra sistema delle imprese e delle università. In tal senso ne è stato ampliato il campo di applicazione ai dottorati di ricerca. 16 rapporto isfol 2009 2.2 La formazione degli adulti I livelli di qualificazione delle forze di lavoro In Italia i lavoratori in possesso di titoli di studio universitari sono poco più della metà di altri paesi simili per dimensione e sistemi produttivi (Francia, Spagna, Regno Unito, Germania). Fra i dipendenti solo il 16% ha un titolo alto, il 47,1% medio e il 36,9% basso. Analizzando congiuntamente istruzione e inquadramento professionale dei lavoratori dipendenti è evidente la forte correlazione tra le due dimensioni. Lavoratori dipendenti: distribuzione per livello di istruzione e inquadramento professionale (v.a.) Fonte: Elaborazione ISFOL su dati ISTAT (Forze di lavoro), media 2008 Livello di istruzione Operai Impiegati Quadri/Dirigenti Totale Basso 5.282.355 1.079.228 65.358 6.426.941 Medio 2.953.176 4.676.518 590.247 8.219.941 Alto 180.211 1.545.632 1.073.134 2.798.977 Totale 8.415.742 7.301.378 1.728.739 17.445.859 Gli operai hanno principalmente un livello di istruzione basso (62,8%); gli impiegati medio (64%) e i dirigenti/quadri alto (62,1%). Emergono anche elementi di squilibrio: oltre 65 mila dirigenti/quadri con livello di istruzione basso ed oltre 180 mila lavoratori in possesso di titoli di studio universitari ma occupati come operai. Nella fascia d’età 25-34 anni i laureati inquadrati come operai raggiungono quasi il 10% del totale dei laureati che lavorano. La domanda e l’offerta di formazione delle imprese e dei lavoratori Cresce nel 2008 la partecipazione della popolazione adulta alle attività formative, arrivando a più di sei milioni di individui 15-64enni. La media annuale, pur mostrando un’incidenza ancora bas- sa (15,5%), mette in evidenza una tendenza positiva, con un incremento di circa 370 mila unità (+0,8%) nel triennio 2006-2008, prevalentemente registrato nell’ultimo anno (+216 mila unità). Relativamente alla fascia dei 25-64enni la partecipazione ad attività di apprendimento perma- nente - indicatore utilizzato per il benchmark della strategia di Lisbona e fissato al 12,5% entro il 2010 - raggiunge nel 2008 il 6,3%. Considerando i dati della Rilevazione istat sulle forze di lavoro, circa un milione e 700 mila oc- cupati (7,4%) hanno svolto corsi di formazione professionale o corsi di studio. A livello nazio- nale, il 74,2% dei corsi di formazione professionale frequentati dagli occupati sono stati preva- lentemente organizzati in ambito aziendale mentre per appena il 10,6% si è trattato di forma- zione professionale regionale. 17 sintesi I tassi di partecipazione risultano più elevati se consideriamo i dati relativi all’indagine isfol-in- daco, che utilizza una metodologia diversa da quella della Rilevazione istat forze di lavoro. È una metodologia in linea con la rilevazione europea Adult Education Survey. Nel 2008 gli occupati che hanno avuto in Italia nell’arco di un anno l’opportunità di partecipare ad almeno un’attività di for- mazione collegata al proprio lavoro risultano in questo caso il 42,8% del totale, con una crescita in quattro anni di oltre dieci punti. Tale valore sale al 58,3% per i dipendenti pubblici. Popolazione di 15-64 anni per frequenza di corsi di studio e/o di formazione, condizione e ripartizione geografica - media 2008 (v.a in migliaia e incidenza %) Area geografica Frequenta corsi di studio e/o di formazione (v.a.) Frequenta corsi di studio e/o di formazione (%) Occupati Totale popolazione Occupati Totale popolazione Nord-Ovest 494 1.410 7,2 13,7 Nord-Est 411 1.108 8,2 15,0 Centro 380 1.244 8,0 16,4 Sud e Isole 411 2.298 6,4 16,5 Italia 1.696 6,06 7,4 15,5 Fonte: ISTAT (RCFL - Rilevazione Continua Forze di Lavoro) Occupati che hanno partecipato ad attività di formazione continua sul totale degli occupati, per condizione occupazionale, area geografica e settore di attività - anno 2008 (incidenza %) Fonte: ISFOL (INDACO - Lavoratori) Occupati MediaDipendenti privati Autonomi Dipendenti pubblici Nord-Ovest 41,6 36,4 61,5 43,7 Nord-Est 44,3 26,8 64,0 43,6 Centro 33,3 38,3 59,0 40,2 Sud e Isole 37,3 41,7 53,2 43,1 Media 39,5 36,3 58,3 42,8 Più evidenti i divari interni a ciascuna categoria professionale: la partecipazione dei lavoratori appare fortemente legata all’inquadramento professionale, alle caratteristiche socio-demogra- fiche e alla dimensione d’impresa, favorendo una distribuzione delle opportunità formative che di fatto genera forti disparità e ulteriori ineguaglianze nel mondo del lavoro. Sappiamo, ad esem- pio, che il livello di istruzione rappresenta un’evidente discriminante nell’accesso alla formazione continua. Al tempo stesso, il livello di istruzione del lavoratore è ancora oggi fortemente legato alla scolarità della famiglia di origine. Un altro esempio di disuguaglianza è quello relativo al forte ruolo svolto dalla posizione ricoperta nella gerarchia aziendale, con le maggiori opportunità formative concentrate nelle fasce medio-alte. 18 rapporto isfol 2009 Sul fronte delle imprese, una su quattro coinvolge i propri dipendenti in corsi di formazione. Il divario tra le grandi e le piccole rimane consistente. In quelle con più di 250 dipendenti si va dal 57,8% di imprese formatrici nel 2000 all’80,2% nel 2008. Le micro imprese hanno comunque finalmente raggiunto un valore superiore al 20%. L’offerta di formazione finanziata Le adesioni ai Fondi paritetici interprofessionali evidenziano un aumento maggiore di quello re- gistrato lo scorso anno, sia in termini di imprese (8,1%), sia in termini di lavoratori (9,3%). Il contributo all’aumento delle adesioni sembra provenire soprattutto da imprese di piccola o pic- colissima dimensione. Inoltre, il peso percentuale del Sud, per la prima volta in cinque anni, au- menta a scapito del Nord e del Centro. Distribuzione delle adesioni e dei lavoratori delle imprese aderenti, esclusi i Fondi per dirigenti* - anno 2009 * Al netto delle cessazioni e delle revoche. Fonte: Elaborazione ISFOL su dati MLSPS/INPS e ISTAT (ASIA 2006) Adesioni % Lavoratori % Nord-Ovest 154.236 30,3 2.566.613 38,1 Nord-Est 168.140 33,1 1.917.085 28,5 Centro 74.373 14,6 1.256.701 18,7 Sud 67.063 13,2 669.843 10,0 Isole 44.293 8,7 319.625 4,7 Non attribuibili 88 - 327 - Italia 508.193 100,0 6.730.194 100,0 Dall’avvio nel 2004 all’aprile 2009 si può stimare che i Fondi paritetici hanno ricevuto com- plessivamente circa 1.726 milioni di euro. Di questi, circa 1.000 sono stati impegnati per il fi- nanziamento di attività formative. Nel quinquennio sono stati finanziati circa 10 mila Piani for- mativi che hanno coinvolto 57 mila imprese e circa 1,1 milioni di lavoratori, raggiungendo quin- di il 16% dell’utenza potenziale, che ammonta attualmente a 6,7 milioni di lavoratori. Venendo agli strumenti nazionali di sostegno (legge 236/1993), nell’arco temporale 2004-2008 il Ministero del Lavoro ha ripartito tra le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano circa 464 milioni di euro. Le amministrazioni regionali hanno emanato i relativi avvisi pubbli- ci per un ammontare di circa 385 milioni (pari all’82,9% del totale). A questo importo vanno inoltre aggiunti ulteriori 100 milioni di euro, relativi ai residui di precedenti decreti di riparto. Complessivamente, sono stati quindi emanati avvisi regionali per un importo pari a circa 483 milioni di euro. Di questi, circa 380 milioni sono stati utilizzati per finanziare Piani formativi concordati (aziendali, settoriali e territoriali); i restanti 103 hanno contribuito al finanziamen- to di Piani formativi a domanda individuale (attraverso lo strumento del voucher). Al riguardo, si evidenzia una preferenza dello strumento del voucher individuale da parte delle Regioni del Nord-Est (ed in particolare Emilia Romagna e Veneto) e una sua scarsa diffusione nelle Regio- ni del Mezzogiorno. Inoltre, in alcune Regioni del Centro-Nord accanto alle forme tradizionali si stanno diffonden- do pratiche più complesse relative sia all’aggregazione della domanda, sia alle tecniche di fi- nanziamento, sia alle metodologie formative. 19 sintesi Il numero stimato di beneficiari coinvolti nelle attività formative è stato pari ad oltre 800 mila lavoratori, di cui circa 725 mila in azioni formative sviluppate nei piani concordati e più di 90 mila in voucher formativi individuali. Risorse e beneficiari dei Piani formativi concordati e i Piani individuali finanziati attraverso la L. 236/1993 dal 2004 al 2008 (v.a. e composizione % per area georgrafica) Fonte: Elaborazione ISFOL su dati regionali Area geografica Piani formativi concordati Piani formativi individuali Risorse messe a bando (v.a.) Risorse messe a bando % Beneficiari (v.a.) Beneficiari % Risorse messe a bando (v.a.) Risorse messe a bando % Beneficiari (v.a.) Beneficiari % Nord-Ovest 139.525.065 36,8 472.130 65,0 28.533.800 27,6 24.064 26,2 Nord-Est 53.094.884 14,0 62.765 8,6 51.290.583 49,5 42.209 45,9 Centro 88.933.424 23,5 96.744 13,4 15.017.530 14,5 18.725 20,4 Sud e Isole 97.531.775 25,7 94.276 13,0 8.680.080 8,4 6.900 7,5 Italia 379.085.148 100,0 725.915 100,0 103.521.993 100,0 91.897 100,0 Relativamente al Fondo sociale europeo, nella programmazione 2000-2006 sono stati spesi in Ita- lia per la formazione dei lavoratori 2 milioni e 171 mila euro, di cui il 74,4% ha riguardato la for- mazione continua mentre la restante quota è stata spesa per l’attuazione di azioni di sistema re- lativi alla filiera. Nelle Regioni del Centro-nord la formazione per occupati ha riguardato in mi- sura nettamente prevalentemente i lavoratori del settore privato (86,6% delle risorse erogate), mentre nel Mezzogiorno la spesa per la formazione nella pubblica amministrazione assume con- notati più robusti. In termini di beneficiari, sono stati coinvolti oltre 1,7 milioni di occupati, di cui solo 364 mila nel Mezzogiorno, dove in compenso c’è un maggiore coinvolgimento degli operatori della for- mazione e dei Servizi per l’impiego. Si tratta soprattutto di lavoratori con titoli di studio medio-alti. Tra i beneficiari solo il 20,5% risulta in possesso di licenza media e l’8% di certificato di qualifica professionale. La formazione nei Centri territoriali permanenti e nelle scuole L’offerta formativa dei Centri territoriali permanenti (ctp) e degli istituti scolastici gestori di cor- si serali presenta un trend in crescita relativamente al numero dei corsi complessivamente rea- lizzati, ma soprattutto un costante e progressivo aumento degli iscritti, passati da 423.937 nel- l’anno scolastico 2004/2005 a 482.570 nell’anno scolastico 2007/2008. In quest’ultimo i reali fre- quentanti sono stati quasi 386 mila. I Centri territoriali permanenti e i corsi serali per il conseguimento di titoli di studio attualmente in funzione saranno ricondotti ai Centri per l’istruzione degli adulti (una tipologia di istituzione scolastica autonoma, articolata in reti territoriali di servizio, di norma su base provinciale), che realizzeranno a partire dall’a.s. 2010/2011 un’offerta formativa finalizzata al conseguimento del titolo di studio e di certificazioni riferiti al primo ciclo e al secondo ciclo di istruzione in rela- zione ai percorsi degli istituti tecnici, degli istituti professionali e dei licei artistici. 20 rapporto isfol 2009 Frequentanti per provenienza a.s. 2007/2008 Fonte: Elaborazione ISFOL su dati MIUR (Monitoraggio Nazionale EdA) Agenzia per lo sviluppo dell’autonomia scolastica (ex INDIRE) Tipologie di corso Frequentanti di cui Italiani Stranieri Corsi del primo ciclo di istruzione (CA+CSI) 64.221 17.711 46.510 Corsi a favore dei cittadini stranieri per l’Integrazione Linguistica e Sociale (CILS) 67.102 1.509 65.573 Corsi brevi modulari, di alfabetizzazione funzionale (CBM) 185.294 166.316 18.978 Corsi serali finalizzati al conseguimento del diploma di istruzione superiore e/o di qualifica (CSII) - inclusi quelli erogati dai CTP 69.246 60.002 9.244 di cui erogati dai CTP 5.090 4.106 984 Totale 385.863 245.538 140.305 21 sintesi 2.3 Le caratteristiche della formazione professionale nei sistemi regionali L’offerta e la partecipazione: un quadro complessivo In merito alle attività formative realizzate dalle Regioni si evidenzia un livello di partecipazione piut- tosto consistente: nell’anno formativo 2007/2008 sono stati realizzati circa 53 mila corsi. Emerge un numero elevato di interventi in favore degli adulti occupati e degli apprendisti (rispettivamente 19.245 e 12.300 corsi). Significativa anche la quota dedicata alla formazione iniziale: 7.600 corsi, il più alto numero di corsi realizzati in questa tipologia formativa dall’avvio delle sperimentazioni dei precorsi triennali di Istruzione e formazione professionale. Risultano in continuo aumento i corsi per disoccupati (ora a quota 4.173), forse anche come iniziale risposta di contrasto alle difficoltà legate alla crisi. La formazione post-secondaria fa registrare un valore pari a 4.662 corsi. I dati per ripartizione geografica restituiscono una distribuzione direttamente proporzionale al- l’ampiezza del territorio di riferimento; nelle aree del Nord Italia si concentra il 55% dei corsi, al Centro il 15% e al Sud e Isole il 30%. Tale scarto risulta più marcato se si considerano gli allievi, con il Mezzogiorno a quota 16,2%. Complessivamente, gli allievi coinvolti sono 1.013.860, cui van- no aggiunte circa 51.800 unità - quasi esclusivamente nel Centro-Nord - che hanno usufruito del- la formazione attraverso tipologie di finanziamento individuali (voucher, dote formativa, ecc.). (a) Formazione rivolta ai giovani finalizzata al conseguimento di una prima qualifica. (b) Formazione rivolta ai qualificati di I livello, diplomati e laureati. Comprende il raccordo formazione - istruzione. (c) Dati non disponibili. Fonte: Elaborazione ISFOL su dati regionali e monitoraggi ISFOL Formazione iniziale (a) Formazione post secondaria e IFTS (b) Disoc - cupati Appren - disti Occupati Sogg. a rischio di esclusione Altri Totale Nord-Ovest 48.342 31.536 43.142 62.334 106.082 6.067 1.559 299.062 Nord-Est 45.426 29.898 17.268 75.562 219.056 4.377 16.167 407.754 Centro 19.634 21.974 10.425 9.169 45.474 10.180 25.969 142.825 Sud 5.259 30.751 13.635 12.834 26.954 3.699 3.007 96.139 Isole 20.368 5.576 16.132 219 22.455 2.826 504 68.080 Totale 139.029 119.735 100.602 160.118 420.021 27.149 47.206 1.013.860 Allievi per tipologia e ripartizione geografica - anno formativo 2007/2008 Nell’ambito della formazione rivolta ai giovani si registra un grado di copertura molto elevato, pari al 43% del bacino potenziale (15-24enni in cerca di occupazione); mentre nella formazione rivol- ta agli adulti occupati (oltre i 25 anni) la percentuale di incidenza scende al 2%. Nella formazione destinata ad adulti disoccupati gli allievi sono il 10% dell’utenza potenzialmente interessata. Il contributo del FSE per l’ingresso al lavoro Relativamente alle politiche cofinanziate dal fse nel periodo di programmazione 2000-2006 (dati al 31.12.2008), la spesa impegnata ammonta a poco meno di 17 miliardi di euro, di cui il 56,5% (9,5 miliardi di euro) a beneficio delle Regioni dell’Obiettivo 3 e il restante 43,4% (7,3 miliardi di euro) a favore delle Regioni dell’Obiettivo 1. La forma principale attraverso cui l’utenza viene raggiunta dal fse continua ad essere la formazione. 22 rapporto isfol 2009 La spesa regionale per la formazione professionale Relativamente alla spesa per la formazione professionale sostenuta e preventivata dalle Regioni e Province autonome, per il 2009 si registra un lieve decremento rispetto l’anno precedente. La somma delle previsioni di spesa ammonta a 3,2 miliardi rispetto ai 3,4 miliardi del 2008, anno in cui si era registrata una forte crescita dovuta essenzialmente alla assegnazione delle dotazio- ni derivanti dal fse. Per quanto concerne i dati dei bilanci consuntivi, nel 2007 le risorse disponibili ammontavano a 3,4 miliardi di euro, registrando un decremento del 26% rispetto al 2006, dovuto principal- mente alla mancanza delle risorse derivanti dal fse, essendo il 2007 l’anno di inizio della nuo- va programmazione. L’accreditamento delle strutture formative L’isfol ha realizzato una ricognizione presso tutte le Regioni e le Province autonome sull’appli- cazione dei criteri generali di accreditamento delle strutture formative che realizzano i percorsi triennali di istruzione e formazione professionale. Dalla prima analisi delle schede pervenute si può rilevare come a livello generale quasi tutte le amministrazioni regionali abbiano contemplato, sebbene in forme diverse, i sette criteri generali previsti per l’obbligo di istruzione all’interno dei propri sistemi di accreditamento e/o nei bandi per la selezione dei progetti formativi. Obiettivo 3 Obiettivo 1 Totale Progetti Destinat. Progetti Destinat. Progetti Destinat. Tirocini 7.126 26.037 1.365 2.444 8.491 28.481 Piani d’inserimento lavorativo 378 3.384 10 - 388 3.384 Borse lavoro 2.827 5.402 - - 2.827 5.402 Altre forme di work experience 768 2.559 58 1.483 826 4.042 Totale work experience 11.099 37.382 1.433 3.927 12.532 41.309 Formazione all’interno dell’obbligo formativo 10.978 248.235 3.506 73.332 14.484 321.567 Formazione post obbligo formativo e post diploma 14.414 259.612 4.451 90.832 18.865 350.444 Formazione nell’ambito dell’apprendistato post obbligo formativo 1.144 48.938 59 4.525 1.203 53.463 Alta formazione 210 3.912 285 4.859 495 8.771 Formazione finalizzata al reinserimento lavorativo 3.690 56.410 203 10.750 3.893 67.160 Formazione per la creazione di impresa 172 3.271 8 437 180 3.708 Totale formazione 30.608 620.378 8.512 184.735 39.120 805.113 Percorsi integrati per l’inserimento lavorativo 1.154 35.696 1.405 29.093 2.559 64.789 Percorsi integrati per la creazione di impresa 71 1.267 442 11.887 513 13.154 Totale percorsi integrati 1.225 36.963 1.847,00 40.980 3.072,00 77.943 Incentivi alle persone per la formazione 15.424 37.394 443 1.577 15.867 38.971 Incentivi alle persone per il lavoro autonomo 738 3.080 759 3.420 1.497 6.500 Incentivi alle imprese per l’occupazione 6.018 16.824 293 35.388 6.311 52.212 Totale incentivi 22.180 57.298 1.495 40.385 23.675 97.683 Totale 65.112 752.021 13.287 270.027 78.399 1.022.048 Numero di progetti e di destinatari per tipologia di azione Fonte: Elaborazione ISFOL su dati MEF IGRUE (Monitweb) 23 sintesi In sintesi, i risultati suggeriscono l’esistenza di una certa omologia tra i fenomeni di sviluppo eco- nomico e coesione sociale e quelli del governo regionale della formazione professionale attra- verso l’accreditamento. Questo parallelismo rende plausibile l’ipotesi interpretativa che il fattore determinante nello sviluppo del sistema di offerta formativa delle Regioni sia esogeno rispetto al sistema formativo in quanto tale: se la formazione professionale funziona nelle Regioni più ricche, con minore disoccupazione e maggiore capitale sociale, questo significa che le politiche delle altre Regioni non sono state in grado di ridurre l’influenza negativa degli altri fattori di con- testo in certa misura riconducibili a fenomeni appunto esogeni, legati alla qualità strutturale e alla governance dei territori. 25 sezione formazione capitolo 3 Approfondimenti 3.1 Il rendimento della formazione del personale per le imprese Le aziende che fanno formazione registrano in media performance migliori in termini di roi (Re- turn On Investment, indice che esamina la redditività delle attività delle imprese). Ciò è vero fino ad una percentuale di addetti formati compresa tra il 60% e l’80%. Sembra quindi esserci una soglia critica, al di sotto della quale il rendimento è crescente e al di sopra torna invece a dimi- nuire. Anche l’analisi della redditività aziendale per fasce di spesa pro-capite in formazione sem- bra confermare questa ipotesi: la percentuale di imprese con un roi in aumento cresce fino a quan- do la spesa per formazione non tocca i 100 euro per addetto, per poi diminuire tra 100 e 200 euro e tornare a crescere in modo molto significativo solo per investimenti superiori ai 400 euro. In alcune fasi del loro sviluppo, molte imprese potrebbero dunque trovarsi in una sorta di “trap- pola della formazione”, ovvero in una situazione in cui un piccolo investimento marginale in for- mazione non appare in connessione con il miglioramento delle performance. In queste condi- zioni, un forte investimento sul capitale umano può contribuire ad accrescere i profitti. È significativo, inoltre, che le aziende con un roi in miglioramento non si siano limitate a for- mare il personale su aspetti puramente tecnici e organizzativi, ma abbiano avviato anche corsi nell’ambito dei processi di certificazione sulla responsabilità sociale d’impresa, che sta diventando uno dei punti di forza delle imprese più competitive e dinamiche. I programmi di formazione del personale hanno un effetto sulla redditività aziendale molto si- gnificativo nelle imprese innovative, mentre nelle altre sembra addirittura ridurre la redditività. Questo risultato conferma come la formazione professionale possa svolgere un ruolo propulsi- vo sulla performance e sullo sviluppo delle singole imprese, anche nel breve periodo, solo se è in- quadrata in un programma organico di innovazioni di prodotto e di processo. 26 rapporto isfol 2009 Tipologia di azienda Attività di formazione Andamento del ROI Aumentato Stabile Diminuito Ha introdotto innovazioni nessuna azione 26,1 26,6 47,3 almeno un’azione 31,8 35,6 32,6 Non ha introdotto innovazioni nessuna azione 10,7 44,3 45,0 almeno un’azione 12,3 25,5 62,3 Imprese per introduzione di innovazioni e attività di formazione continua (composizione % per andamento del ROI) Fonte: ISFOL (INDACO - Indagine sulla conoscenza delle imprese) 27 sintesi Le figure a più basso inquadramento professionale risultano le meno recettive alla percezione dell’utilità di fare formazione. Inoltre, l’andamento generale della partecipazione dei lavorato- ri alle attività di formazione continua si caratterizza per la difficoltà dei segmenti deboli (don- ne, lavoratori con bassi titoli di studio, lavoratori maturi) ad esprimere una sufficiente doman- da formativa. I lavoratori ritengono prevalentemente che la formazione serva a favorire processi di mobilità verticale, mentre in misura nettamente minore è percepita come strumento per favorire la mo- bilità orizzontale (cambiare tipo di lavoro all’interno dell’azienda) o processi di mobilità ester- na. Risulta poi un crescente divario tra il riconoscimento dell’utilità della formazione rispetto ai benefici effetti della formazione stessa: il 75% dei lavoratori, tra quelli che hanno dichiarato di avere partecipato nel corso dell’ultimo anno o nelle quattro settimane precedenti ad attività formative, dichiara di non avere migliorato la propria posizione professionale. Ciò può essere originato da un’insufficiente capacità di realizzare una formazione realmente efficace e spendi- bile sul posto di lavoro; oppure dall’incapacità dell’azienda a valorizzare percorsi di accrescimento delle competenze dei propri lavoratori. I giovani fino a 24 anni indicano di riconoscere un miglioramento della posizione professiona- le quale esito della formazione effettuata molto meno dei loro colleghi più anziani. 3.2 I benefici della formazione continua in termini di mobilità professionale Circa il 60% dei lavoratori riconosce la necessità di dovere aggiornare o acquisire nuove com- petenze per poter svolgere efficacemente il proprio lavoro. Valori più alti si riscontrano nel pub- blico impiego (79,6%). Fonte: ISFOL (INDACO - Lavoratori) Dip. Privato Autonomo Dip. Pubblico Totale Settore Industria 54,8 41,0 - 52,5 Costruzioni 40,8 49,2 - 43,9 Commercio 48,6 50,3 - 49,4 Servizi 66,4 71,1 - 67,8 P.A. 71,1 79,7 79,2 Titolo di studio Elementare 20,2 25,9 32,1 23,4 Media inf. 44,5 44,1 57,1 46,0 Professionale 67,5 56,4 81,4 68,1 Diploma 68,7 65,1 85,4 72,1 Università 80,3 88,2 93,3 88,2 Atteggiamenti dei lavoratori verso la formazione continua: lavoratori che ritengono utile la FC per aggiornare e/o acquisire le com- petenze e le conoscenze (incidenza %) 28 rapporto isfol 2009 3.3 La mobilità professionale e di studio Tramontata l’era in cui l’esperienza all’estero costituiva un’eccezione a vantaggio di pochi, oggi si “ripensa” alla mobilità come ad una parte essenziale del percorso formativo degli individui, anche se in Italia la mobilità di studio e/o lavoro continua a interessare soprattutto la popola- zione più giovane. La tendenza a proseguire gli studi all’estero o a completare ed ampliare le pro- prie capacità professionali attraverso l’acquisizione di nuovi saperi è più tipica di una fascia di età compresa fra 26 e 35 anni. Quanto alla mobilità da parte dei più giovani (fascia di età 15-20) è vista come integrativa del proprio ciclo formativo piuttosto che come mezzo per l’acquisizione di competenze al di fuori di quelle che il proprio percorso formativo offre. La mobilità che ricade nel programma settoriale Leonardo Da Vinci costituisce la gran parte del- le esperienze dei flussi in uscita. Segue il programma di mobilità di apprendimento superiore Era- smus, che nel 2007 registrava ancora un flusso molto consistente di studenti italiani, ma nelle an- nualità successive ha invece registrato un “calo di popolarità”, proporzionale al successo ripor- tato da un’altra iniziativa di mobilità nell’apprendimento superiore, il programma settoriale Era- smus Placement. Le ragioni di questa inversione di tendenza sono essenzialmente riconducibili al problema del riconoscimento e valutazione dell’esperienza compiuta. Vi è il timore che l’e- sperienza all’estero si trasformi al rientro in una trafila estenuante per vedersi riconosciuto l’ap- prendimento maturato. Ne è emersa la preferenza a concludere gli studi nel proprio paese di ori- gine e a rimandare la partenza. Una questione che negli ultimi tempi ha spinto studenti e lavoratori a riconsiderare la mobilità, è la difficoltà a riconoscere le conoscenze che derivano da processi di apprendimento informa- li, che avvengono cioè nell’ambito di contesti sociali, sul luogo di lavoro e nella società civile. A fronte di un incremento dei livelli di competizione sul mercato del lavoro, accresciuti anche dal congiunturale momento di crisi, l’arricchimento dei cv dei cittadini ma ancor di più l’ac- quisizione precoce di competenze necessarie a svolgere operativamente un lavoro diventa par- ticolarmente importante. Dai dati relativi al placement a seguito di esperienze di tirocinio all’e- stero si evince che il mercato del lavoro comincia a premiare l’esperienza più di quanto non fac- ciano i sistemi preposti alla sua certificazione. 29 sintesi 3.4 Validazione, certificazione e riconoscimento dell’apprendimento non formale e informale I provvedimenti di riforma in tema di validazione dell’apprendimento si possono ricondurre a due distinte categorie: 1. iniziative di promozione dell’apprendimento esperienziale che pianificano a monte l’alter- nanza tra aula ed esperienza; 2. iniziative di valorizzazione dell’apprendimento esperienziale che puntano invece a ricostruire a valle l’apprendimento maturato in esperienze di lavoro o di vita. La Commissione europea si è spesa molto negli ultimi cinque anni nel richiamare i Paesi mem- bri ad istituire e rendere fruibili ai cittadini sistemi di validazione dell’apprendimento da espe- rienza. Da tempo sta lavorando intorno all’idea di creare Piattaforme comuni e Tessere profes- sionali che declinino i requisiti e le competenze necessarie all’esercizio di professioni regolamentate e non regolamentate, che sostengano procedure di riconoscimento dell’esperienza concreta. In Italia possiamo contare su una condivisione delle parti istituzionali e sociali nonché su alcu- ne iniziative avviate negli scorsi anni, come ad esempio l’Istruzione e Formazione tecnica superiore (per il riconoscimento di crediti da esperienza) e il Libretto formativo del cittadino (quale stru- mento istruttorio e documentale che può intendersi preventivo alla certificazione dell’appren- dimento da esperienza). 31 sezione lavoro capitolo 1 Contesto ed evoluzione delle politiche 1.1 Il quadro di contesto economico nazionale e comunitario I mercati del lavoro dei diversi paesi europei sono fortemente eterogenei. Solo 8 dei 27 Stati mem- bri sono allineati con l’obiettivo della Strategia di Lisbona che fissa un tasso di occupazione del 70% entro il 2010. E 16 sono quelli che ottemperano all’obiettivo del 60% di donne occupate nella fascia di età 15-64 anni. Quasi tutti i paesi sono ancora caratterizzati da una marcata di- sparità di genere. Nell’eu27 il differenziale nei tassi di occupazione ammonta al 13,7%. Tale gap è inferiore ai cinque punti percentuali esclusivamente nelle economie fortemente inclusive, qua- li Finlandia e Svezia, mentre raggiunge i valori più elevati nelle economie mediterranee, come Grecia (26,3%), Italia (23,1%) e Spagna (18,6%). In definitiva, in Europa convivono due tipologie di mercato:  mercati inclusivi, che caratterizzano i paesi dove anche a costo di una riduzione d’orario ge- neralizzata la partecipazione al mercato è molto elevata;  mercati segmentati, dove il lavoro si esplica fondamentalmente nell’arco dell’intera giorna- ta e la partecipazione delle persone è più limitata. A questi due modelli contrapposti si legano spesso modelli di welfare altrettanto differenziati: da una parte un welfare sociale di tipo partecipativo ma fortemente indirizzato agli individui, dall’altra un welfare assistenziale di tipo familiare. Occorre comunque considerare che nel confronto europeo, condotto tramite valori medi nazionali, non emerge la polarizzazione Nord-Sud che caratterizza il nostro Paese. Il livello degli indica- tori misurati nelle regioni settentrionali risulta, infatti, ben al di sopra delle corrispondenti me- die riferite al contesto comunitario. Quanto al capitale umano, c’è anche qui una forte eterogeneità della popolazione europea re- lativamente ai percorsi formativi, fatte salve le possibili discrasie indotte da sistemi scolastici non omogenei. La quota di laureati sul totale della popolazione attiva varia, ad esempio, da un mi- nimo del 12-13% a valori che superano il 30%. È evidente quanto sia importante la dotazione di capitale umano per lo sviluppo e la competi- tività dell’intero sistema economico. Gli Stati europei con minore dotazione di capitale umano (Italia, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Portogallo, Slovacchia, Grecia) sono anche quelli dove la produttività del lavoro è sensibilmente più bassa. 32 rapporto isfol 2009 Per quanto riguarda l’Italia occorre comunque evidenziare che i più recenti dati sulla produtti- vità riportano il nostro Paese ai livelli dei principali partner europei. Inoltre, alla luce del mar- cato dualismo territoriale, particolarmente considerevole è l’incremento delle regioni del Nord. Per quanto attiene la congiuntura, dopo la profonda fase recessiva che ha colpito l’economia eu- ropea, i dati più recenti mostrano l’insorgenza di segnali di inversione di tendenza. L’andamento del pil migliora. Viceversa, la dinamica occupazionale è in via di peggioramento. Il dato italia- no è in linea con questa tendenza, ma appare chiaro come la crisi abbia avuto da noi un impat- to inferiore rispetto al resto d’Europa. United Kingdom Ireland Germany Belgium Austria France Spain Portugal Greece Italy Poland Hungary Czech Republic Slovak Republic Denmark Netherlands Sweden Finland 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 40,0 10 20 30 40 50 60 70 % d i l au re at i s u oc cu pa ti Produttività del lavoro Livelli di produttività e di capitale umano in alcuni paesi europei Fonte: Elaborazione ISFOL su dati EUROSTAT (2008) e OECD (2008) 33 sintesi La recente contrazione occupazionale ha colpito maggiormente la manodopera maschile. D’al- tro canto le conseguenze occupazionali più pesanti della crisi si sono registrate in settori a for- te presenza di uomini, quali la manifattura e le costruzioni. In Europa i servizi (esclusi quelli fi- nanziari e commerciali) mostrano segnali di una seppur lieve crescita occupazionale. Gli effetti della crisi economica sul mercato del lavoro non si riflettono solamente sul numero di occupati, ma anche e più in generale sull’intensità di lavoro. Gli ultimi dati sull’orario di la- voro in Europa mostrano una contrazione dell’orario medio di circa un quarto d’ora nell’ulti- Percentage change compared to the previous quarter Percentage change compared to the same quarter of the previous year 2008 2009 2008 2009 Q3 Q4 Q1 Q2 Q3 Q4 Q1 Q2 EU27 -0,2 -0,3 -0,8 -0,6 0,7 0,2 -1,2 -1,9 BE Belgium 0,3 0,0 -0,5 -0,5 1,7 1,2 0,1 -0,7 BU Bulgaria - - - - 3,0 2,1 -0,3 -1,8 CZ Czech Republic 0,6 -0,1 -1,0 -0,8 1,3 0,9 0,3 -1,4 DK Denmark 0,1 -0,5 -1,3 - 0,9 -0,1 -1,8 - DE Germany 0,2 0,1 -0,1 -0,3 1,4 1,1 0,4 -0,1 EE Estonia -0,2 -0,6 -7,2 -1,8 -0,3 -0,2 -7,2 -10,2 IE Ireland -1,5 -1,5 -3,8 - -1,8 -3,8 -7,5 - GR Greece 0,1 0,6 -1,8 0,3 1,1 1,0 -0,6 -1,0 ES Spain -1,5 -2,0 -2,5 -1,3 -0,9 -3,1 -6,5 -7,1 FR France -0,1 -0,2 -0,5 -0,4 0,4 -0,1 -0,7 -1,1 IT Italy -0,4 -0,2 -0,2 0,0 -0,2 -0,2 -0,6 -0,9 CY Cyprus - - - - 3,5 1,9 1,4 -0,5 LV Latvia -2,3 -3,1 -3,3 -4,9 0,2 -5,4 -8,2 -13,1 LT Lithuania 0,2 -0,7 -4,5 -1,8 -1,0 -1,2 -5,1 -6,7 LU Luxembourg 0,8 0,5 -0,3 - 4,6 3,7 2,4 - HU Hungary - - - - -0,7 -0,9 -3,0 -4,5 MT Malta - - - - 2,3 1,8 0,6 -0,8 NL Netherlands 0,0 0,3 -0,4 - 1,1 1,1 0,3 - AT Austria -0,1 -0,2 -0,4 -0,4 1,5 1,4 -0,4 -1,1 PL Poland - - - - 3,7 3,0 -1,0 -0,7 PT Portugal -0,9 0,4 -1,3 -0,9 -0,2 -0,1 -1,6 -2,7 RO Romania - - - - - - - - SI Slovenia 0,6 0,4 -1,2 -1,4 2,9 2,4 0,5 -1,6 SK Slovakia 1,7 -0,3 -1,9 -0,6 3,2 2,1 -0,4 -1,3 FI Finland -0,7 -0,2 -0,7 -1,2 1,0 0,8 -1,1 -3,0 SE Sweden - - - - 0,7 0,0 -1,2 -2,2 UK United Kingdom -0,3 -0,2 -0,5 -0,9 0,4 -0,2 -1,1 -2,0 Tabella 11. Occupati in Europa al secondo trimestre 2009 Fonte: Nota EUROSTAT 130/2009 - 14 settembre 2009 34 rapporto isfol 2009 mo anno. L’Italia è uno dei paesi dove la contrazione dell’orario di lavoro appare più marcata, verosimilmente in ragione del robusto potenziamento degli ammortizzatori sociali: tra il primo trimestre del 2008 ed il primo trimestre del 2009, infatti, il tempo medio di lavoro è calato di cir- ca mezz’ora. Venendo alle risposte di contrasto alla crisi, poiché i primi effetti si sono manifestati per il tra- mite della stretta creditizia, nella fase iniziale in Europa così come nel resto delle economie mon- diali ci si è adoperati per garantire la tenuta dei sistemi del credito e della finanza. A fronte del- la flessione più grave dell’occupazione prevista nel 2010, l’Unione europea ha poi prodotto una serie di iniziative rivolte a tamponare gli impatti sul mondo del lavoro. Oltre allo stanziamento di risorse finanziarie, sono stati indicati alcuni approcci di policy e un’attenzione particolare è stata posta al rafforzamento del capitale umano. Negli Stati membri l’integrazione tra fondi è stato uno dei principali strumenti utilizzati, utilizzando in particolare il Fondo sociale europeo (con la possibilità di spendere l’intero budget della programmazione 2007-2013 entro il 2011). 35 sintesi 1.2 L’evoluzione delle politiche nazionali e regionali per il lavoro Tra i provvedimenti legislativi di maggiore interesse vi sono alcuni profili della disciplina del la- voro a tempo determinato e del lavoro accessorio di tipo occasionale, il cui ambito di applica- zione è stato ampliato in modo significativo. Su questi aspetti nel Libro Bianco è stata eviden- ziata la necessità di estendere anche ai lavoratori assunti non a tempo indeterminato gli strumenti di sostegno al reddito. Il tentativo è di favorire politiche di protezione attiva dell’occupazione, spostando l’enfasi dal singolo posto di lavoro e dalla singola azienda (attraverso la Cassa inte- grazione) agli investimenti nell’occupabilità di ciascun individuo (cui collegare un sussidio ge- neralizzato). L’ottica è dunque quella della centralità della persona. Anche il lavoro accessorio - che ha il fine di fare emergere attività sommerse o irregolari, garantendo ai soggetti interessati copertura assicurativa e previdenziale - rientra in una logica di partecipa- zione attiva del cittadino. Con la legge 102/2009 anche le pubbliche amministrazioni potranno fare ricorso a questo tipo di contratto. Altre novità riguardano il contratto di inserimento, con particolare rilevanza sulle dinamiche del- l’occupazione femminile; nonché gli interventi di modifica del Testo Unico in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, che vede nella prevenzione uno dei suoi aspetti più qualificanti. Sul fronte della contrattazione collettiva, la stipula dell’accordo-quadro del 22 gennaio 2009 (cui è seguito l’accordo interconfederale di attuazione del 15 aprile 2009) ha confermato una strut- tura incentrata sulla contrattazione collettiva nazionale ma con una forte attenzione all’obiet- tivo di incentivare la contrattazione decentrata, per la promozione della produttività delle azien- de e, con essa, dell’incremento delle retribuzioni. Tale obiettivo di incentivare la contrattazione decentrata è stato evidenziato anche nel Libro Bianco. Quanto alle misure di sostegno al reddito legate alla gestione dell’emergenza, la materia degli am- mortizzatori sociali ha ricevuto preponderante attenzione durante tutto l’anno, con un ampliamento della platea dei beneficiari. L’intervento legislativo nazionale si è focalizzato su misure dirette a proteggere lavoratori ed imprese dagli effetti della crisi. Ci si riferisce in particolare al Decreto anti-crisi, il cui fulcro è costituito dal potenziamento ed estensione degli strumenti di tutela del reddito. Tra le misure adottate si segnalano i due canali dell’intervento integrativo affidato agli Enti bilaterali e delle risorse messe a disposizione dalle Regioni, attraverso l’utilizzo del Fondo sociale europeo e in base ad un approccio di politica attiva per il lavoro. Al di là dell’emergenza, si profila quindi un nuovo modello di intervento, che vede le Regioni come ulteriori finanziatori degli ammortizzatori in deroga. Ed anche lo sforzo legislativo nazionale più recente, la cosiddetta manovra d’estate, si è soprat- tutto concentrato nell’individuazione di innovative misure di politica attiva espressamente de- dicate ai titolari di ammortizzatori sociali, al fine di reperire una sorta di controprestazione op- pure una più veloce fuoriuscita dall’inattività. 37 sezione lavoro capitolo 2 I fenomeni 2.1 L’andamento del mercato del lavoro Il tessuto produttivo italiano e la domanda di lavoro Nel sistema produttivo italiano si conferma la prevalenza delle piccole e piccolissime imprese: le aziende con un numero di addetti inferiore a 10 rappresentano poco meno del 95% del tota- le, anche se occupano solo il 46% degli addetti. Alla dimensione delle imprese sono generalmente correlati la distribuzione della forza lavoro secondo la forma di contratto e numerosi altri aspet- ti particolarmente rilevanti per misurare l’impatto della crisi economico-finanziaria. L’incidenza del lavoro a termine (pari all’11% del totale dei dipendenti) ha un andamento de- crescente all’aumentare della dimensione di impresa: dal 15% delle imprese con meno di 10 ad- detti, all’8% delle imprese con oltre 250 addetti. La quota maggiore dell’occupazione dipendente a termine (68%) è assorbita dai contratti a tem- po determinato inquadrati in un contratto collettivo; seguono i contratti di apprendistato (24,5%) e i contratti di inserimento (3,8%). Le imprese che utilizzano il contratto a tempo determinato giustificano tale scelta principalmente con l’esigenza di fronteggiare la stagionalità programmata (33% dei casi), subito seguite dalle imprese che invece vi ricorrono come periodo di prova in vista di una assunzione a tempo in- determinato (31%); numerose sono anche le imprese che utilizzano il tempo determinato per fronteggiare commesse e progetti temporanei (20%). 38 rapporto isfol 2009 Considerando il lavoro non standard nel suo complesso (costituito da lavoratori dipendenti a termine, collaboratori coordinati e continuativi, lavoratori a progetto e lavoratori somministrati) si rileva una sua incidenza più elevata nel terziario (18,6%), dove più numerose sono le picco- le imprese, e nel commercio-turismo (17,4%), rispetto alle costruzioni (13,9%) e all’industria (11,6%). La diffusione del lavoro atipico è sensibilmente più elevata nel Mezzogiorno. Nel tracciare un profilo del tessuto produttivo italiano rispetto alla propensione ad investire in formazione, emerge come le politiche di formazione on the job rappresentino un indice della qua- lità dei posti di lavoro e costituiscono, in qualche modo, una forma implicita di assicurazione contro il rischio di disoccupazione. Le imprese più propense ad investire in formazione saran- no meno propense, in un momento di congiuntura sfavorevole, a separarsi dai lavoratori di cui hanno finanziato l’accumulazione di capitale umano specifico. La dimensione, a parità di specializzazione settoriale, è la variabile chiave per spiegare la quota dei formati nelle imprese, così come lo è per quel che riguarda la distribuzione del lavoro atipico. Lavoratori indipendenti, dipendenti a tempo indeterminato e atipici per dimensione, settore e area geografica (val. %) * Intesi come la somma di dipendenti a termine, collaboratori coordinati e continuativi, lavoratori a progetto e lavoratori somministrati. Fonte: ISFOL (RIL), 2007 Indipendenti Dipendenti a tempo indeterminato Atipici* Totale Dimensione 1-9 addetti 48,9 32,3 18,8 100,0 10-49 addetti 10,1 73,3 16,6 100,0 50-249 addetti 2,1 82,6 15,3 100,0 250-W 0,4 89,0 10,6 100,0 Settore Industria in senso stretto 11,3 77,0 11,8 100,0 Costruzioni 25,5 60,6 13,9 100,0 Commercio e turismo 29,0 53,6 17,4 100,0 Altri servizi 19,3 62,0 18,6 100,0 Area geografica Nord-Ovest 17,6 69,8 12,6 100,0 Nord-Est 20,6 64,2 15,3 100,0 Centro 20,3 63,5 16,1 100,0 Sud e Isole 21,6 56,5 21,9 100,0 Totale 19,7 64,7 15,7 100,0 39 sintesi Nelle imprese di dimensioni più elevate con maggiore propensione ad investire in capitale uma- no si ricorre meno frequentemente al lavoro atipico poiché l’instabilità del posto di lavoro po- trebbe disincentivare lo sforzo produttivo dei lavoratori e quindi depotenziare i rendimenti at- tesi della formazione. Relativamente alla domanda di lavoro qualificato, rilevata tramite l’analisi dei posti di lavoro of- ferti mediante inserzioni a modulo sui quotidiani italiani, si registra tra le figure professionali maggiormente richieste dagli inserzionisti nel 2008 quella degli “addetti al recupero crediti”. Tale figura occupa il quarto posto, mentre negli anni precedenti non era neppure presente nelle pri- me trenta professioni. Tale incremento assume una rilevanza particolare poiché può essere con- siderando come spia della congiuntura negativa, fortemente legata alla bassa disponibilità di li- quidità per le imprese. Per quanto riguarda la figura “operatore call center”, considerata comunemente dalla pubblica opinione quale paradigma di occupazione “precaria”, essa ha avuto uno sviluppo significativo dal 2000 (nel 2005 si sono raggiunte le 20mila offerte) ma appare invece in calo negli ultimi anni, sino a raggiungere le 353 offerte del 2008. L’offerta di lavoro: partecipazione, occupazione, disoccupazione Gli effetti della crisi economica iniziano a ripercuotersi sul mercato del lavoro italiano, anche se in misura più ridotta rispetto al resto d’Europa. Mentre nel 2008, nonostante alcuni primi se- gnali di rallentamento, la crescita dei livelli occupazionali nel nostro Paese è proseguita, giun- gendo al massimo storico di 23 milioni 405 mila lavoratori, nei primi sei mesi del 2009 si ridu- cono sia gli occupati che il tasso di occupazione. Quest’ultimo indicatore si è innalzato tra il 2004 e il 2007 dal 57,4% al 58,7%, si è poi mantenuto costante tra il 2007 e il 2008, ed ha infine ce- duto il passo nel 2009 attestandosi al 57,9%. Quota di dipendenti formati e di dipendenti a tempo determinato Fonte: ISFOL (RIL), 2007 Settore Dimensione 1-9 dip. 10-49 dip. 50-249 dip. Industria in senso stretto formati 8,7 14,7 15,9 tempo det. 10,6 8,4 7,4 Costruzioni formati 17,6 22,3 38,0 tempo det. 14,9 11,2 12,7 Commercio e turismo formati 10,5 13,2 18,7 tempo det. 18,8 18,9 22,9 Altri servizi formati 15,2 26,0 26,4 tempo det. 15,1 10,5 12,1 40 rapporto isfol 2009 L’inversione del ciclo espansivo dell’occupazione si riflette anche sulla disoccupazione. Nel secondo trimestre 2009 si è registrata una crescita dell’8,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un incremento che è comunque minore rispetto a quello di molti paesi comunitari. Per quanto riguarda l’offerta di lavoro, la tendenza alla contrazione appare ormai evidente. Tra il 2007 e il 2008, invece, il tasso di attività faceva ancora registrare una variazione positiva. La disaggregazione per territorio degli indicatori mostra il perdurante dualismo del mercato del lavoro italiano. Nel 2008 il tasso di occupazione delle persone di età compresa fra 15 e 64 anni è risultato nel Mezzogiorno pari al 46,1%, a fronte di una media nazionale del 58,7%. In tutte le altre aree geografiche i valori sono molto più elevati (66,2% Nord-Ovest, 67,9% Nord-Est e 62,8% Centro). Nel confronto con l’anno precedente si evidenzia, inoltre, un accentuarsi del di- vario territoriale. E i dati relativi al 2009 confermano questi rapporti e li aggravano, con il tas- so di occupazione delle Regioni meridionali che scende in modo più marcato rispetto al Cen- tro-Nord. 54,8 55,9 56,7 57,4 57,5 58,4 58,7 58,7 57,5 1,9 1,4 0,7 0,7 1,9 1,0 0,8 1,5 52,0 54,0 56,0 58,0 60,0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 0,0 1,0 2,0 tasso occ 15-64 variazione 15 e + Tasso di occupazione 15-64 anni e variazione in punti percentuali degli occupati in età 15 anni ed oltre - anni 2000-2008 Fonte: Elaborazione ISFOL su dati ISTAT (RCFL e RTFL serie ricostruita) 41 sintesi Tali andamenti hanno senza dubbio favorito l’affermarsi di un effetto di scoraggiamento: nel Sud e nelle Isole la quota dei 15-64enni che si collocano nell’area dell’inattività nel 2008 è stata pari al 47,6% (Nord-Ovest 30,8%, Nord-Est 29,7% e Centro 33,1%). Tuttavia, è lecito supporre che parte dell’inattività meridionale celi forme di lavoro sommerso. L’analisi dell’offerta di lavoro secondo il genere conferma il basso livello di partecipazione del- la componente femminile della popolazione, nonostante la crescita occupazionale degli anni pre- cedenti sia stata trainata in larga misura dalle donne. La distanza rispetto agli uomini non si è ridotta significativamente: il tasso di occupazione femminile è nel 2008 il 47,2% a fronte del 70,3% dei maschi; quello di attività il 51,6% contro il 74,4%; quello di disoccupazione l’8,5% contro il 5,5%. Tuttavia, anche in Italia la congiuntura economica negativa sembra riguardare più gli uomini delle donne. Già dal confronto tra il 2008 e l’anno precedente si evidenzia, infatti, una maggio- re tenuta dell’occupazione femminile e un aumento della partecipazione: il tasso di occupazio- ne maschile si contrae dello 0,4%, mentre quello femminile cresce dello 0,6% e il tasso di atti- vità rimane invariato per gli uomini mentre aumenta dello 0,9% per le donne. Tale maggiore te- nuta del lavoro femminile è confermata anche dai dati relativi al secondo trimestre del 2009. Per gli uomini il tasso di occupazione scende dell’1,2% e quello di disoccupazione cresce dello 0,9%. Tassi di occupazione per ripartizione territoriale, I trimestre 2007 - II trimestre 2009 Fonte: ISFOL (INDACO - Lavoratori) 2007 2008 2009 I trim. II trim. III trim. IV trim. I trim. II trim. III trim. IV trim. I trim. II trim. Nord-Ovest 65,6 66,1 66,1 66,0 65,9 66,6 66,4 66,0 65,0 65,5 Nord-Est 66,9 67,6 68,0 68,0 67,6 67,9 68,2 67,9 66,7 67,0 Centro 61,1 63,2 62,9 62,0 62,9 62,9 62,7 62,7 61,7 62,5 Sud e Isole 45,7 46,7 47,0 46,7 45,3 47,0 46,4 45,6 44,4 45,0 Totale 57,9 58,9 59,1 58,7 58,3 59,2 59,0 58,5 57,4 57,9 Tassi di disoccupazione per ripartizione territoriale, I trimestre 2007 - II trimestre 2009 Fonte: ISFOL (INDACO - Lavoratori) 2007 2008 2009 I trim. II trim. III trim. IV trim. I trim. II trim. III trim. IV trim. I trim. II trim. Nord-Ovest 4,0 3,4 3,6 4,2 4,2 4,1 3,8 4,9 5,6 5,4 Nord-Est 3,5 2,9 2,8 3,2 3,8 3,5 2,9 3,5 4,4 4,5 Centro 5,5 4,8 4,7 6,1 6,1 6,4 5,7 6,3 7,6 6,7 Sud e Isole 11,4 10,6 10,3 11,8 13,0 11,8 11,1 12,3 13,2 12,0 Totale 6,4 5,7 5,6 6,6 7,1 6,7 6,1 7,1 7,9 7,4 Anche il tasso di disoccupazione mostra una situazione di particolare svantaggio per il meridione, dove si è attestato al 12% nel 2008, valore quasi doppio rispetto a quello medio nazionale (4,2% Nord-Ovest, 3,4% Nord-Est e 6,1% Centro). Per le donne si assiste a variazioni più contenute: il tasso di occupazione cala soltanto dello 0,6%, mentre quello di disoccupazione aumenta di appena lo 0,1%. I giovani rappresentano, invece, un segmento della popolazione particolarmente esposto al ci- clo negativo. Il tasso di occupazione dei 15-24enni si è mantenuto pressoché costante tra il pri- mo trimestre 2007 e il primo trimestre 2008 (24%), ma è poi crollato al 21,7% nel secondo tri- mestre del 2009. Anche il tasso di disoccupazione giovanile è salito, fino al 24% del secondo tri- mestre 2009, contro il 20,4% dell’analogo periodo dell’anno precedente. L’analisi condotta sulla distribuzione dell’offerta di lavoro per titolo di studio fa emergere ulte- riormente le difficoltà dei segmenti più giovani. I laureati fanno registrare le diminuzioni più significative nei tassi di occupazione e di attività dei 15-64enni. Alcuni risultati rilevanti provengono dall’analisi delle transizioni. Si profila una maggiore di- sponibilità al lavoro da parte di soggetti in precedenza inattivi o disoccupati, che sono verosi- milmente spinti alla ricerca di un’occupazione per compensare possibili riduzioni del reddito familiare. In particolare, nel confronto tra il biennio 2006-2007 e il biennio 2007-2008 si assi- ste come conseguenza diretta del rallentamento del ciclo a: un aumento del tasso di permanen- za nella disoccupazione; un calo del tasso di permanenza nell’occupazione; un aumento del tas- so di transizione dall’occupazione verso la disoccupazione. Contestualmente, si evidenzia una riduzione del tasso di permanenza nell’inattività e un incremento delle transizioni dall’inatti- vità verso la ricerca di lavoro e l’occupazione. rapporto isfol 2009 42 Transizioni da e verso l’occupazione (popolazione 15-64 anni) - anni 2006-2008 (composizione %) Fonte: Panel ISFOL su ISTAT (RCFL) Occupati Persone in cerca di occupazione Inattivi Totale 2007 2006 Occupati 93,3 1,6 5,1 100,0 Persone in cerca di occupazione 30,7 30,5 38,8 100,0 Inattivi 7,8 4,3 87,9 100,0 2008 2007 Occupati 92,8 2,0 5,2 100,0 Persone in cerca di occupazione 31,7 32,0 36,3 100,0 Inattivi 8,4 5,0 86,6 100,0 Le richieste di concessione di Cassa integrazione guadagni (cig) hanno fatto registrare nel cor- so del 2009 un incremento sensibile. Su base tendenziale il numero di ore di trattamenti di in- tegrazione salariale autorizzate nei primi otto mesi del 2009 supera di oltre 4 volte le autoriz- zazioni concesse nello stesso periodo dell’anno precedente. La crescita più consistente nelle ri- chieste di autorizzazione ha riguardato la Cassa integrazione ordinaria (cigo), il cui numero di ore autorizzate è passato in un anno da circa 55 milioni del periodo gennaio-agosto 2008 alle oltre 351 milioni dello stesso periodo del 2009. Il dato consolidato della Cassa integrazione straor- dinaria (cigs) e dei trattamenti in deroga è invece cresciuto di poco meno del 140%, passando da 69 a 166 milioni di ore. Tuttavia, tra le ore autorizzate e l’effettivo impiego dei trattamenti integrativi emergono forti di- scrasie. Nei primi sette mesi del 2009 esclusivamente il 61% delle ore autorizzate è stato effetti- vamente utilizzato, una percentuale che nello stesso periodo dell’anno precedente arrivava al 77%. L’incremento complessivo nell’uso della cig nei primi sette mesi del 2009 si aggira, quindi, in- torno ai 200 milioni di ore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’esistenza di un divario così marcato tra il numero di ore autorizzate e quello delle ore effettivamente utilizza- te è un indice della grande incertezza che ha travolto il sistema produttivo italiano. Le forme di lavoro: occupazione per tipo di contratto, transizioni e lavori non standard In Italia si riscontra una tenuta dei livelli dell’occupazione permanente, imputabile in primo luo- go ad un maggiore ricorso da parte delle imprese al lavoro a tempo parziale. La gestione del tem- po di lavoro, da contrarre in fase recessiva e da aumentare in fase espansiva del ciclo, assume i tratti di una nuova politica imprenditoriale di flessibilità, che da un lato permette alle imprese di evitare la riduzione del proprio personale dipendente e dall’altro impedisce di immettere nuo- vo personale con professionalità specifiche per fronteggiare la crisi. La tenuta del lavoro permanente, in secondo luogo, è motivata dall’ampio ricorso agli ammortizzatori sociali (sia ordinari che in deroga). Più nel dettaglio, già tra il 2004 e il 2008 il lavoro indipendente, che ha lungamente caratteriz- zato il mercato del lavoro italiano rispetto a quello di numerosi altri paesi europei, si è contrat- to del 5,1% e anche il lavoro a collaborazione ha subito un decremento del 6,5%. Nello stesso periodo gli occupati dipendenti sono aumentati dell’8,2%, di cui quelli a tempo indetermina- to del 6,4%. Il maggior contributo alla crescita occupazionale che si è registrata in Italia è im- putabile proprio al lavoro alle dipendenze su base permanente. Sempre nel 2004-2008 il lavoro a termine si è incrementato del 21,7% ma soltanto nel 2006 ha dato un contributo leggermen- te superiore a quello del lavoro a tempo indeterminato. Pressoché nullo, invece, il contributo dato dalle collaborazioni in tutti gli anni considerati. sintesi 43 Occupati per tipo di contratto - anni 2004-2008 (composizione %, variazione % rispetto all’anno precedente) Fonte: Elaborazione ISFOL su dati ISTAT (RCFL) Anno Dipendenti Indipendenti Totale occupatiA termine Permanenti Totale dipendenti Indipen- denti Colla- boratori % sugli occupati % sui dipendenti % sugli occupati % sui dipendenti % sugli occupati % sui dipendenti % sugli occupati 2004 8,5 11,8 63,4 88,2 71,9 100,0 25,8 2,2 100,0 2005 9,0 12,3 64,3 87,7 73,3 100,0 24,7 2,0 100,0 2006 9,7 13,1 63,9 86,9 73,6 100,0 24,3 2,2 100,0 2007 9,8 13,2 64,2 86,8 73,9 100,0 24 2,1 100,0 2008 9,9 13,3 64,6 86,7 74,5 100,0 23,5 2,0 100,0 Variazione % 2005 6,2 2,1 2,6 -3,8 -8,0 0,7 2006 9,7 1,3 2,3 0,1 8,6 1,9 2007 2,1 1,4 1,5 -0,2 -1,3 1,0 2008 2,4 1,5 1,6 -1,3 -5,1 0,8 I dati relativi al secondo trimestre 2009 mostrano un ulteriore calo del lavoro indipendente e una crescita del lavoro dipendente a carattere permanente a tempo parziale (+2,1%). Variazione pres- soché nulla per l’occupazione full-time a tempo indeterminato (+0,1%), mentre si ha una for- te riduzione dell’occupazione a tempo determinato sia full-time (-8,8%) che part-time (-11,2%). Approfondendo l’analisi della distribuzione degli occupati per forma contrattuale, la stima del- le collaborazioni nelle loro varie forme (co.co.co., lavoro a progetto e collaborazioni occasiona- li) indica un valore pari al 5,7% del totale dell’occupazione. Facendo riferimento a tali contrat- ti sono state identificate le motivazioni sottese al loro ricorso. Raggruppando le motivazioni ascri- vibili alle “vere istanze di flessibilità” della produzione, ben il 58,7% delle collaborazioni viene attivato per tali esigenze. Nel caso dei contratti a termine “altri” tale quota è del 54,2%; mentre in quello dei contratti di subordinazione a tempo determinato scende al 31,3%. rapporto isfol 2009 44 Tipologie contrattuali 2008 v.a. % Lavoro a tempo indeterminato 14.693.754 64 Lavoro a tempo determinato 1.241.182 5,4 Apprendistato 372.777 1,6 Contratto d’inserimento 132.425 0,6 Lavoro interinale - lav. a somministrazione 188.586 0,8 Lavoro intermittente o a chiamata 208.258 0,9 Collaborazioni coordinate e continuative 582.110 2,5 Ritenuta d’acconto - Collaborazione occasionale 129.614 0,6 Lavoro a progetto 594.035 2,6 Titolare d’attività - Imprenditore 2.144.229 9,3 Attività in proprio (Partita IVA) 1.529.584 6,7 Socio di cooperativa o di società 199.994 0,9 Coadiuvante familiare 127.473 0,6 Stage, pratica prof., tirocinio 139.390 0,6 Altre tipologie contrattuali 68.429 0,3 Tipologia contrattuale non specificata 618.062 2,7 Totale 22.969.902 100,0 Tipologie contrattuali - anno 2008 (v.a. e val.%) Fonte: Indagine ISFOL (PLUS) Nel 2008 i giovani hanno visto assottigliarsi complessivamente la propria presenza tra gli occu- pati: i 15-24enni che lavorano come indipendenti si riducono dell’11,2%, i collaboratori del 13,1% e i dipendenti permanenti dello 0,8%. Quanto ai 25-34enni, i lavoratori indipendenti si ridu- cono del 6,1%, i collaboratori del 13,4% e i dipendenti permanenti dell’1,6%. Per quanto riguarda gli occupati nelle classi d’età centrali (35-44 e 45-54 anni) si osserva invece un leggero miglio- ramento della loro situazione tra il 2007 e il 2008. I lavoratori più anziani, infine, risultano il col- lettivo che ha fatto registrare incrementi in tutte le forme contrattuali. Per quanto riguarda il livello di istruzione, i titoli universitari garantiscono l’accesso a occupa- zioni a termine (11%) e a collaborazione (4,2%) più di chi ha invece una qualifica di 2-3 anni e dei diplomati. 45 sintesi Merita segnalare che tra il 2004 e il 2008 la crescita del lavoro part-time ha riguardato più gli uo- mini che le donne (+31,2% contro +27,7%). Ciò è probabilmente dovuto da un lato all’affer- marsi anche tra gli uomini dell’esigenza di conciliare il lavoro con gli altri aspetti della vita, sin- tomo dell’indebolimento del modello tradizionale di divisione dei ruoli tra uomini e donne nel- l’ambito della famiglia, e dall’altro ad una tendenza della domanda di lavoro. Nell’ultimo bien- nio, infatti, la crescita del part-time tra gli uomini è imputabile maggiormente alla più elevata presenza maschile nei settori di attività economica più colpiti dalla congiuntura negativa e, dun- que, interessati alle scelte imprenditoriali di flessibilità. Venendo all’analisi delle transizioni verso la disoccupazione, tali flussi interessano nel 2008 in particolar modo coloro che nell’anno precedente lavoravano su base temporanea. Il 6,5% dei di- pendenti a termine del 2007 sono divenuti disoccupati nell’anno successivo, mentre tale quota era del 5,4% nel passaggio dal 2006 al 2007. Gli occupati a collaborazione sono entrati nell’area della ricerca di lavoro nel 5,5% dei casi, con un aumento rispetto al 2006-2007 dell’1,9%. En- trambi i gruppi, inoltre, mostrano i valori più elevati nelle transizioni verso l’inattività. In riferimento ai soli collaboratori i dati sembrano confermare la loro maggior debolezza e vul- nerabilità all’attuale fase del ciclo economico: essi, infatti, presentano anche bassi valori nelle tran- sizioni verso situazioni lavorative connotate da maggior stabilità, che si sono peraltro ulterior- mente ridotte rispetto al periodo immediatamente precedente. Transizioni dall’occupazione per condizione e posizione professionale - anni 2006-2007 e 2007-2008 (composizione %) Fonte: Panel ISFOL su ISTAT (RCFL) Anno 2007 Anno 2008 Dipendenti Indipendenti Collaboratori Disoccupati Inattivi Totale Permanenti A termine Dipendenti Permanenti 90,7 2,3 1,3 0,2 1,5 4,0 100,0 A termine 27,7 50,6 1,9 1,6 6,5 11,7 100,0 Indipendenti 3,5 1,3 87,0 0,4 1,3 6,6 100,0 Collaboratori 13,7 10,6 6,8 51,3 5,5 12,1 100,0 Totale 62,0 6,9 22,3 1,2 2,0 5,5 100,0 Anno 2006 Anno 2007 Dipendenti Indipendenti Collaboratori Disoccupati Inattivi Totale Permanente A termine Dipendenti Permanente 91,3 2,2 1,4 0,2 1,1 3,8 100,0 A termine 24,6 54,9 1,9 1,7 5,4 11,5 100,0 Indipendenti 3,0 1,0 87,7 0,3 1,1 6,9 100,0 Collaboratori 14,2 11,2 5,8 53,2 3,6 12,0 100,0 Totale 61,7 7,2 22,8 1,3 1,6 5,5 100,0 Si registra, in conclusione, un impatto della crisi occupazionale sensibilmente variegato rispet- to alla forma contrattuale, nel quadro di un assetto del mercato del lavoro tuttora caratterizza- to da un significativo dualismo tra lavoratori. 46 rapporto isfol 2009 2.2 I sistemi di intermediazione I sistemi regionali e locali per l’impiego: gli avanzamenti istituzionali, la funzionalità delle strutture e i servizi agli utenti La definizione delle politiche per rispondere alla crisi coinvolge a pieno titolo il sistema dei Ser- vizi competenti, che secondo la legge 2/2009 assumono un ruolo ben definito nel determinare il passaggio ad un welfare caratterizzato dal ruolo centrale assunto dalle politiche attive per il la- voro. Tali Servizi sono oggi chiamati a far fronte alle necessità stringenti di una nuova utenza sempre più composita, appunto in qualità di soggetti erogatori di politiche attive. Il personale dei Centri per l’impiego (cpi) nel 2008 consta di quasi 10 mila unità; di cui circa il 21,4% è rappresentato da collaboratori o consulenti. Sul versante dell’utenza, a fronte di una popolazione italiana in cerca di lavoro pari a più di tre milioni di individui, nel 2008 il 56,3% ha visitato un cpi almeno una volta. Tale quota va da un massimo del 64,9% del Nord-Ovest al 52,9% del Sud e Isole. Gli utenti dei Centri per l’impiego (v.a. in migliaia e val.% in migliaia e %) Fonte: ISFOL (PLUS), 2008 Area geografica Persone in cerca di lavoro che hanno visitato un Centro pubblico per l’impiego almeno una volta (di cui) persone che lo hanno visitato negli ultimi due anni (di cui) persone che lo hanno visitato nell’ultimo anno v.a. % v.a. % v.a. % Nord Ovest 291 64,9 213 73,3 188 64,6 Nord Est 168 61,5 134 79,8 115 68,4 Centro 280 58,5 215 77,0 186 66,5 Sud e Isole 997 52,9 714 71,6 635 63,7 Italia 1.736 56,3 1.276 73,5 1.124 64,7 Non tutti coloro che visitano un cpi si iscrivono formalmente e d’altro canto, non tutti gli iscrit- ti hanno sottoscritto la Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (did), atto col qua- le viene certificato lo stato di disoccupazione, obbligatorio per avere accesso ai servizi di politi- ca attiva, ai sensi del D.Lgs. 181/2000. È possibile delineare due sfere di servizi. La più generica è composta dalla predisposizione di un per- corso di inserimento e dalla ricezione di informazioni sulle modalità di ricerca di lavoro. La secon- da è invece più specifica e comprende la realizzazione di attività formative e di avvio al lavoro. Il 12,1% delle persone in cerca di lavoro che hanno visitato un cpi nell’ultimo biennio ha svol- to un corso di formazione professionale per merito del cpi stesso. La stessa quota di individui ha svolto un tirocinio o uno stage e il 12,7% ha ottenuto una concreta opportunità di inserimento professionale. È interessante notare come tale quota, che di fatto misura il raggiungimento del- l’obiettivo più elevato per i Servizi pubblici per l’impiego, si distribuisca in forma decrescente dal Nord-Ovest (19,1%) al Sud (8,5%). La necessità di doversi confrontare con un’ampia platea di utenti, impone ai cpi l’utilizzo del Pat- to di Servizio, che determina la presa in carico dell’utente secondo modalità e tempistiche con- cordate. Il ricorso a tale risponde implica un legame più vincolante tra utente e cpi per la co- struzione di un percorso individuale in cui assume un ruolo fondamentale la centralità della per- sona. Ciò nonostante, solo il 52% dei cpi utilizza il Patto di Servizio. 47 sintesi Un altro aspetto chiave riguarda la revoca dello status di disoccupazione. L’84% dei Centri per l’impiego procede alla revoca dello status, principalmente per il rifiuto dell’offerta di lavoro “con- grua”, o la mancata presentazione del beneficiario all’aggiornamento della did (rispettivamen- te per il 52% e il 58% dei cpi che effettuano la revoca). Minore incidenza ha invece l’inottem- peranza al Patto di servizio (solo per il 38% dei cpi è causa di revoca). La revoca dello status di disoccupazione diventa determinante, infine, se corrisponde ad una ef- fettiva perdita dei benefici assistenziali ad esso collegati, vale a dire se tale revoca viene comu- nicata agli archivi inps. Il 69% dei sistemi provinciali per il lavoro comunica questo dato, seb- bene con diversi mezzi: infatti, le notevoli difficoltà legate allo sviluppo di un sistema informa- tico integrato, che consenta ai diversi soggetti che la certificano di aggiornare la situazione del disoccupato, rendono estremamente fragili e scarsamente efficaci le azioni volte a intensificare il legame tra politiche passive e attive. La somministrazione di lavoro: dalla crisi un nuovo ruolo per gli operatori Una forte contrazione della domanda di lavoro in somministrazione sembra confermare l’im- pressione che la crisi generalizzata della domanda di lavoro abbia avuto effetti più repentini sul lavoro periferico, cioè su quello esterno al core business aziendale. Con il Decreto anti-crisi si è voluto garantire anche ai lavoratori inviati in somministrazione una forma di copertura di protezione del reddito in caso di interruzione o fine anticipata della missione. È infatti previsto che spetti ai lavoratori, al ricorrere di particolari requisiti assicurativi e di anzia- nità aziendale, un sostegno al reddito che sarà gestita dagli Enti bilaterali. Per accedere alle misu- re di sostegno sono state presentate da parte dei lavoratori temporanei oltre 10 mila domande. La contrazione della domanda di lavoro in somministrazione si è riverberata anche sul persona- le di struttura delle agenzie di somministrazione, vale a dire sullo staff interno, con conseguenti esigenze di riorganizzazione e ridimensionamento, a favore di un modello più flessibile e snello. La crisi congiunturale andrebbe comunque vista come un’occasione per rilanciare il ruolo del- le agenzie di somministrazione, che potrebbero contribuire a diminuire le asimmetrie informative e massimizzare i potenziali incroci tra domanda ed offerta di lavoro. 48 rapporto isfol 2009 2.3 Segmenti specifici del mercato del lavoro Lavoratori stranieri La crescita della componente immigrata della popolazione è uno degli elementi di maggiore novità che ha interessato il sistema socio-economico italiano negli ultimi anni. La quota di stranieri resi- denti sfiora il 6% della popolazione, avvicinando l’Italia alla media europea. Si tratta in gran parte di persone che si trovano in Italia per motivi lavorativi. Non stupisce, quindi, che quasi il 90% dei permessi di soggiorno validi siano concentrati nell’area del Centro-Nord: nel 2008 il Nord-Est ha raccolto il 35,8% dei permessi, il Nord-Ovest il 29%, il Centro il 23,1% e il Mezzogiorno il 12,1%. I cittadini immigrati si caratterizzano per una propensione alla mobilità geografica interna ben più elevata di quanto non si rilevi per gli italiani. Conseguenza di ciò è una stretta relazione tra l’incidenza della popolazione straniera residente e i tassi di disoccupazione delle diverse aree del Paese. Inoltre, scarsamente compatibile risulta la condizione di immigrato con quella di perso- na inattiva sul mercato del lavoro e questo comporta una maggior incidenza della componen- te straniera sulla forza lavoro. Differenze considerevoli si riscontrano sui tassi di disoccupazione, che per gli immigrati sono maggiori di circa 2 punti percentuali. Dati questi in parte compensati dai tassi di occupazione, che riportano gli immigrati a segnare differenze di oltre 20 punti sugli italiani. Inoltre, i cittadini stranieri risultano essere maggiormente soggetti a mobilità lavorativa di quan- to accada per i colleghi italiani. È il frutto di una instabilità che sembra motivare i tassi di di- soccupazione più elevati. Principali indicatori del mercato del lavoro. Confronto cittadini italiani e stranieri - annualità 2008 Fonte: Elaborazione su dati ISTAT (RCFL), media 2008 e panel ISFOL su dati ISTAT (RCFL) 2007-2008 Tasso di attività Tasso di occupazione Tasso di disoccupazione Turnover Italiani Uomini 59,2 56,0 5,5 12,2 Donne 37,6 34,5 8,3 18,7 Totale 48,0 44,8 6,6 14,8 Stranieri Uomini 85,9 80,7 6,0 10,2 Donne 58,6 51,7 11,9 20,7 Totale 72,0 65,9 8,5 14,3 Il quadro che emerge sembra confermare l’ipotesi che vede i cittadini stranieri destinati a muo- versi su un mercato almeno in parte “parallelo” a quello degli italiani. Un mercato che si carat- terizza per un’alta concentrazione settoriale, che offre lavori poco o per nulla qualificati, spes- so sotto-inquadrati rispetto ai profili professionali posseduti, e generalmente meno pagati dei lavoratori italiani. Il fatto che nelle regioni dell’Italia meridionale ed insulare i cittadini immi- grati registrino performance migliori degli italiani rafforza l’ipotesi che i primi siano coinvolti in un “sottomercato” del lavoro che persiste anche in aree economicamente meno vivaci e bril- lanti, e che potrebbe rappresentare un elemento protettivo efficace in un periodo di marcata con- trazione occupazionale. In tal senso, i primi dati del 2009 danno informazioni contrastanti. Nel secondo trimestre 2009, in- fatti, alla contrazione tendenziale di occupati per gli italiani (poco meno di 380 mila unità), gli stra- nieri contrappongono un aumento di oltre 180 mila unità; d’altro canto, i tassi di disoccupazione degli stranieri sono cresciuti in modo più consistente rispetto al complesso delle forze lavoro. 49 sintesi I giovani A livello europeo i giovani sono uno dei target penalizzati sul mercato del lavoro. In Europa nel primo trimestre 2009 sono circa 5 milioni i 15-24enni senza occupazione. Dopo tre anni di fles- sione, il tasso di disoccupazione giovanile ha ripreso a crescere raggiungendo il 18,3%, con una crescita del 3,7% rispetto all’anno precedente. È un incremento molto più marcato di quello re- gistrato relativamente alla disoccupazione totale. In Italia il tasso di disoccupazione giovanile - dopo i progressi degli ultimi anni - raggiunge il 26,3% nel primo trimestre 2009, contro il 21,3% dell’anno precedente. Nello stesso periodo l’oc- cupazione tra i giovani italiani si è ridotta del 3,5%, ossia quasi del triplo rispetto alla popola- zione in età attiva. Per far fronte a tali criticità nel settembre 2009 il Ministero del Lavoro e il Ministero dell’Istru- zione hanno presentato il piano d’azione ITALIA 2020, per facilitare l’occupazione dei giovani attraverso l’integrazione tra apprendimento e lavoro. Il piano è declinato in alcune linee fon- damentali: facilitare la transizione scuola-lavoro; rilanciare l’istruzione tecnico-professionale ed il contratto di apprendistato; ripensare il ruolo della formazione universitaria; aprire i dottora- ti di ricerca al sistema produttivo e al mercato del lavoro. Prevede, inoltre, che la riduzione dei tempi di transizione sia sostenuta, tra l’altro, da un anticipato contatto dei giovani con le azien- de nel corso della loro percorso formativo. Particolare importanza viene posta al potenziamen- to della rete degli operatori che si occupano di incontro domanda-offerta di lavoro e al miglio- ramento dell’efficienza dei percorsi di orientamento. L’accesso dei giovani al mercato del lavoro avviene principalmente attraverso forme contrattuali flessibili. Nel 2008 tra i giovani al di sotto dei 25 anni che hanno dichiarato di aver trovato una occupazione negli ultimi 12 mesi più di uno su due è inquadrato contrattualmente con una for- ma non standard (dipendente a tempo determinato o collaborazione). Tabella 38. Forme contrattuali non standard tra gli individui che hanno dichiarato di aver trovato una occupazione negli ultimi 12 mesi per classi di età (riferimento 2007-2008) Fonte: ISFOL (PLUS 2008) Classi di età 18-24 25-29 30-39 40-49 50-64 Totale Percentuali 51,9 43,6 39,1 20,6 32,0 40,8 Il 42,9% degli occupati tra i 18-24 anni ha dichiarato di aver visitato un Centro per l’impiego (o analogo) negli ultimi 12 mesi. Le persone non occupate di questa fascia d’età che hanno vi- sitato un Centro per l’impiego sono state il 55,5%. Le caratteristiche dell’offerta di lavoro “matura” in Italia e l’evoluzione degli interventi per l’invecchiamento attivo L’offerta di lavoro matura rappresenta un ampio segmento del mercato sul quale nell’ultimo quin- dicennio sono andate concentrandosi una pluralità di misure che puntano ad accrescere l’oc- cupabilità e l’attivazione dei più anziani. Anche le Regioni hanno dedicato grande importanza alle politiche per l’invecchiamento attivo: nei por fse 2007-2013 sono state stanziate risorse per 298 milioni di euro. Nel periodo 2004-2009, il tasso di attività della classe 55-64 è cresciuto di 6 punti percentuali, sino ad arrivare al 36,3%. L’analogo andamento dei tassi di occupazione testimonia di un’effet- 50 rapporto isfol 2009 tiva crescita di partecipazione. Rispetto al primo trimestre 2004, fra gennaio e marzo 2009 la quo- ta di occupati over 55 si è accresciuta del 5,8%, con un contributo maggioritario della compo- nente femminile più alto (+6,5%) rispetto a quella maschile (+4,9%), giungendo nelle aree set- tentrionali a pesare quasi il doppio. Gli incrementi più bassi ed equilibrati fra i due generi, in- fatti, si registrano al Sud: rispettivamente +4,9% per gli uomini e +4% per le donne. Viceversa, al Centro abbiamo l’8,3% per le donne e il 7,6% per gli uomini; nel Nord-Est rispettivamente 8,4% e 4,6%; nel Nord-Ovest 7,2% e 3,2%. Ciononostante, si registra ancora un distacco di 13 punti rispetto al tasso di occupazione femminile dell’eu15 relativo al 2008. Quanto al ruolo esercitato dalle politiche attive per attivare il segmento maturo, solo il 13% de- gli over 50 dichiara di aver visitato un cpi, a fronte di una quota del 34,5% espressa dalla popolazione al di sotto dei 50 anni. Negli ultimi anni l’età media di ritiro dal lavoro ha oscillato fra un minimo di 59,7 e un massi- mo, raggiunto nel 2007, di 60,4 anni, con un differenziale rispetto ai nostri principali partner europei (eu15) che risulta essersi ampliato da 0,5 a 1,1. Dal punto di vista di genere, mentre fino al 2003 il divario era minore per la componente femminile, a partire dal 2005 l’aumento del dif- ferenziale si presenta a maggior carico per le donne di 0,3 anni. Nel 2008 ancora il 17% dei pensionati dichiarava di avere utilizzato pre-pensionamenti, scivo- li o incentivi per andare prima in pensione. 0,0 2,0 4,0 6,0 8,0 10,0 12,0 14,0 16,0 <50 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 60+ 2005 2008 Età dichiarata di pensionamento dei pensionati fra i 50 e i 64 anni - anni 2005 e 2008 (val. %) Fonte: ISFOL (PLUS 2005 e 2008) 51 sintesi Disabilità e lavoro in Italia Nel nostro Paese le innovazioni legislative in tema di inserimento lavorativo delle persone con disabilità, nell’ottica delle pari opportunità e della non discriminazione, trovano conferma a li- vello internazionale nelle politiche della Comunità e dei suoi Stati membri. Pur con una marcata differenziazione territoriale che contraddistingue nel panorama naziona- le le strutture preposte al collocamento mirato, il quadro complessivo fornisce una ripartizio- ne dei compiti sufficientemente delineata tra Regioni, Province e Centri per l’impiego. La quantificazione del fenomeno disabilità in Italia, laddove associato alle dinamiche del lavo- ro, continua ad avere contorni poco definiti. Dalle indagini svolte dall’isfol risulta che nel 2008 vi era una presenza stimata di circa 700 mila individui che dichiaravano una riduzione di au- tonomia continuativa. Di questi il 12% si dichiarava in cerca di occupazione. Le più recenti informazioni a livello nazionale sul collocamento lavorativo delle persone disa- bili si riferiscono al 2007 e indicano in 712.424 le persone disabili iscritte agli elenchi unici pro- vinciali del collocamento obbligatorio, per il 61% residenti nelle regioni del Sud. La tipologia contrattuale prevalente nelle assunzioni risulta il tempo indeterminato, con un’in- cidenza che parte dal 48,5% nel 2006 per arrivare al 50,8% nell’ultimo anno di riferimento. Il peso del part-time sui contratti indeterminati appare diminuito: era il 27% nel 2006 e si contrae di 1 punto percentuale nell’anno successivo. 2007 4.549 3.398 3.182 4.406 15.535 3.882 5.664 2.084 1.209 12.839 1.261 380 282 266 2.189 0 5.000 10.000 15.000 20.000 Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud e Isole Italia Altre tipologie contrattuali a termine Tempo determinato Tempo indeterminato Assunzioni persone disabili durante l’anno 2007, per tipologia contrattuale di inserimento. Per area geogra- fica (v.a.) Fonte: Elaborazione ISFOL su dati Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, 2008 52 rapporto isfol 2009 Donne La partecipazione femminile al mercato del lavoro è migliorato negli ultimi anni ma continua a rappresentare un aspetto particolarmente critico, a causa di fattori sia congiunturali che strut- turali. Il mercato del lavoro italiano presenta un gap di genere nei tassi di occupazione del 23,1% (risultante dalla differenza tra il 70,3% degli uomini e il 47,2% delle donne), che sale al 30% nel Mezzogiorno. Sappiamo da tempo che tale criticità è strettamente correlata alla condizione familiare. Alla pre- senza di figli la propensione degli uomini all’occupazione aumenta, mentre quella delle donne diminuisce drasticamente. Contemporaneamente, per le donne scendono anche i tassi di di- soccupazione senza determinare un analogo incremento dei tassi di occupazione; vi è quindi un chiaro scivolamento nell’inattività. La maternità determina una netta caduta di partecipazione: se prima della nascita del figlio la- vorano 59 donne su 100, dopo tale evento ne continuano a lavorare solo 43. L’esigenza di cura è la motivazione principale dell’abbandono del lavoro (90% dei casi). Tassi di attività, di disoccupazione e di occupazione della popolazione italiana in età compresa tra 20 e 45 anni secondo la pre- senza di figli minori di 1 anno - per genere Fonte: Elaborazione ISFOL su dati ISTAT (Rilevazione sulle forze di lavoro), 2008 Presenza di figli in età inferiore ad 1 anno Tasso di attività Tasso di disoccupazione Tasso di occupazione Uomini 20-45 anni No 85,6 6,5 80,0 Sì 96,6 3,0 93,7 Totale 86,1 6,4 80,6 Donne 20-45 anni No 64,2 10,3 57,6 Sì 54,2 4,1 52,0 Totale 63,7 10,0 57,3 Totale U+D 20-45 anni No 75,0 8,1 68,9 Sì 74,7 3,4 72,2 Totale 75,0 7,9 69,0 L’attuale configurazione del sistema di welfare lascia vuoti che le donne si vedono costrette a col- mare, sostituendosi all’offerta di servizi soprattutto per la cura dei figli, degli anziani o dei di- sabili. Si pensi, infatti, che solo per quanto riguarda i servizi di supporto alla prima infanzia (0- 3 anni) l’Italia offre una copertura in media del 10% contro il 33% richiesto dall’Unione euro- pea e offre servizi parimenti insufficienti di assistenza e cura agli anziani o disabili. Il tradizionale concetto del “doppio ruolo” femminile è ormai rappresentato dall’espressione “sandwi- ch generation”, volta a evidenziare come una intera generazione di donne sia in una condizione di schiacciamento tra esigenze di cura multiple e simultanee ed esigenze di carattere personale e pro- fessionale. Ciò porta alla necessità di definire strategie di conciliazione tra vita e lavoro, ormai ri- conosciute come una determinante strutturale dei livelli di partecipazione al mercato del lavoro. Ma in questo quadro, al ruolo dell’offerta di servizi di supporto alle esigenze di cura familiare si dovrebbero affiancare anche interventi che incidano sui fattori di natura culturale. 53 sezione lavoro capitolo 3 Approfondimenti 3.1 Livello ed evoluzione delle retribuzioni in Italia L’isfol ha condotto una serie di analisi empiriche sull’evoluzione dei redditi da lavoro in Italia. Relativamente al periodo 1993-2006 si registra una sostanziale stagnazione del salario netto me- dio percepito dai lavoratori dipendenti; al tempo stesso vi è stata una marcata tendenza verso la riduzione delle disuguaglianze salariali nel settore privato. Il salario mensile medio di un lavoratore dipendente, al netto delle imposte e dei contributi so- ciali, è passato dai 1.418 euro del 1993 a circa 1.446 euro del 2006. Solo nel biennio 2004-2006 i redditi da lavoro dipendente tornano a salire a ritmi sostenuti. In particolare, nel comparto pub- blico le retribuzioni medie si sono sensibilmente contratte nel corso degli anni Novanta e sola- mente nel 2006 sono tornate sopra i livelli di inizio periodo. Nel settore privato la contrazione salariale è stata meno evidente. 90 92 94 96 98 100 102 104 106 1993 1995 1998 2000 2002 2004 2006 Settore Privato Settore Pubblico Evoluzione delle retribuzioni mensili nette in Italia nel settore pubblico ed in quello privato - anni 1993-2006 (numeri indice base 1993=100) Fonte: Elaborazione ISFOL su dati Banca d’Italia 54 rapporto isfol 2009 Quanto alle disuguaglianze salariali, rispetto al 1993 - quando si è avviata la fase della modera- zione salariale in seguito al Protocollo di Luglio - vi sono oggi più disparità nella distribuzione dei salari dei dipendenti pubblici che del settore privato. È utile rilevare come l’attesa diversifi- cazione delle retribuzioni indotta dalla decentralizzazione della contrattazione collettiva non sem- bri avere avuto luogo. Tra i fattori che possono spiegare la compressione della disuguaglianza dei salari nel settore pri- vato va anche segnalata la generale riduzione dei rendimenti associati agli investimenti in istru- zione. Il differenziale tra il salario medio di un laureato e quello di un lavoratore con licenza ele- mentare si è ridotto del 37% tra il 1993 ed il 2006, mentre quello tra il salario di un laureato e quello di un diplomato si è ridotto del 46%. Salario netto medio mensile dei dipendenti nel settore privato in Italia in base al titolo di studio - anni 1993-2006 Fonte: Elaborazione ISFOL su dati Banca d’Italia Anno Elementari Medie Superiori Università 1993 1.140,8 1.169,4 1.511,3 2.351,8 1995 1.106,5 1.122,8 1.395,8 2.062,5 1998 1.190,0 1.168,6 1.368,9 2.030,7 2000 1.132,7 1.197,6 1.392,9 1.942,7 2002 1.163,8 1.183,7 1.347,5 1.979,3 2004 1.166,7 1.179,5 1.371,4 1.792,3 2006 1.124,7 1.227,7 1.435,8 1.884,4 Var % 1993-2006 -1,41 4,98 -4,99 -19,87 La riduzione dei rendimenti dell’istruzione può essere collegata alla limitata diffusione delle nuo- ve tecnologie nel sistema produttivo e alla conseguente crescita limitata della domanda di lavo- ro qualificato. La validità di tale ipotesi è stata verificata empiricamente: diminuisce infatti la quo- ta dei laureati occupati in posti di lavoro che richiedono elevate professionalità, mentre è aumentata la loro presenza in posti di lavoro che richiedono basse o medie qualifiche. Ciò ha favorito una diminuzione dei rendimenti dell’istruzione e quindi una tendenza verso la compressione della disuguaglianza. In generale la progressiva caduta del prezzo relativo del lavoro rispetto al fattore capitale ha frena- to il necessario processo di innovazione produttiva ed organizzativa delle imprese. Un equilibrato livello dei salari, infatti, rappresenta il necessario stimolo alla trasformazione e all’innovazione. Uno degli elementi che ha frenato la crescita equilibrata del sistema in termini distributivi at- tiene alla scarsa diffusione della contrattazione di secondo livello. Se si guarda al salario lordo annuo dei lavoratori si conferma una certa stabilità nella distribu- zione dei redditi, non dovuta però ad un uniforme incremento dei salari nella parte bassa ed in quella più alta della curva dei redditi, quanto ad un aumento del segmento di lavoratrici e la- voratori con redditi annui bassi. L’obiettivo di creare un saldo legame tra remunerazione del lavoro e produttività a livello decentrato, previsto dagli accordi del luglio 1993, non sembra essere stato raggiunto. 55 sintesi Salario lordo annuo dei lavoratori dipendenti in Italia in base alla classe di età - anni 1993-2003* * Lavoratori dipendenti del settore privato extra-agricolo. Fonte: Elaborazione ISFOL su panel lavoratori dipendenti ISFOL-INPS Età 1993 1995 1997 1999 2001 2003 var. % 93-03 Meno di 24 anni 10.000 9.145 9.143 8.895 8.736 8.662 -13,4 25-34 anni 15.570 14.949 15.016 15.032 14.774 14.486 -7,0 35-44 anni 20.871 20.064 20.187 19.685 19.140 18.762 -10,1 45 anni e più 23.443 23.068 24.069 23.707 23.191 22.631 -3,5 Totale lavoratori 17.801 17.228 17.641 17.313 17.114 16.970 -4,7 56 rapporto isfol 2009 3.2 Consistenza e dinamica dell’impresa sociale Il 2009 rappresenta il primo anno effettivo di operatività del nuovo istituto dell’impresa sociale. Una stima dell’ammontare di tali imprese non è agevole; non tutti gli enti camerali hanno già predisposto delle sezioni apposite del registro delle imprese (i primi registri camerali, attivati a partire dal gennaio 2009, lo scorso giugno registravano la presenza di 501 imprese sociali). Si ri- leva comunque una crescente espansione di pratiche di imprenditorialità sociale. Imprese sociali Fonte: UNIONCAMERE, 2008 2003 2005 var % 2003-2005 Totale 8.490 10.190 20,2 La crescita delle imprese sociali a vocazione imprenditoriale del comparto non-profit viene con- fermata e rafforzata anche sotto il profilo occupazionale. Almeno fino al 2008 permane infatti la tendenza generale al costante aumento dell’occupazione, soprattutto nelle organizzazioni le- gate alla produzione ed erogazione di servizi alla persona. Confronto tassi di ingresso occupazionale imprese profit/non-profit * Servizi per il miglioramento della qualità della vita (culturali, sportivi, turismo e tempo libero, ecc.). Fonte: UNIONCAMERE, 2008 Tassi di entrate imprese sociali Tassi di entrate imprese economia profit Industria e costruzioni 11,9 7,4 Commercio, pubblici esercizi e ristorazione 12,6 15,2 Trasporti e attività postali 12,1 6,9 Informatica, TLC e servizi avanzati alle imprese 14,6 7,2 Servizi operativi alle imprese e alle persone 12,6 11,0 Istruzione e servizi formativi privati 8,0 10,2 Sanità, servizi sanitari privati e assistenza sociale 14,5 11,0 Altri servizi alle persone* 29,9 14,4 Totale 14,3 9,5 57 sintesi 3.3 La povertà in Italia: questioni di misura e interventi di contrasto Nel corso degli ultimi anni sono state sviluppate in sede comunitaria nuove strategie di lotta alla povertà, accompagnate da importanti iniziative istituzionali. In particolare, si registra l’impe- gno nel contestualizzare il quadro socio-economico sul quale necessariamente impattano il fe- nomeno della povertà, quello dell’esclusione e l’intero assetto delle disuguaglianze sociali. Tra le novità introdotte va ricordato l’approccio volto ad osservare il fenomeno della povertà in chiave dinamica, attraverso analisi sulle transizioni nel mercato del lavoro, sui cambiamenti nel- la struttura familiare e sui vari passaggi relativi allo stato di povertà. La definizione di un panel di indicatori è dovuta al progressivo spostamento dell’interesse da studi basati su concetti ed in- dicatori di povertà unidimensionali a teorie che analizzano indicatori multidimensionali. La quan- tificazione di un indicatore specifico multidimensionale per l’Italia è certamente un metodo in grado di cogliere la elevata eterogeneità del nostro Paese. In tale ottica, a fronte dello spiccato dualismo territoriale che caratterizza l’Italia, si rileva negli ultimi anni un aumento sensibile del divario tra i tassi di povertà nel Nord e quelli del Mezzogiorno. Incidenza della povertà e dati EU-SILC Fonte: Elaborazione ISFOL su dati ISTAT (Indagine sui consumi) e EU-SILC Regioni Indagine sui consumi-ISTAT EU-SILC 2006 Incidenza 2006 Incidenza 2007 Incidenza 2008 Headcount Arretrati mutui e affitti Danni all’abitazione Inquinamento, sporcizia, proble- mi ambientali Criminalità, violenza o vandalismo P. aut. Trento 6,2 5,2 5,7 6,2 4,0 35,5 14,8 5,5 Valle d’Aosta 8,5 6,5 7,6 6,8 0 9,1 7,5 1,4 Lombardia 4,7 4,8 4,4 7,7 8,3 17,6 19,4 12,7 Toscana 6,8 4,0 5,3 8,6 4,6 14,9 11,5 12,7 Emilia Romagna 3,9 6,2 3,9 9,7 1,7 25,0 22,4 11,6 Abruzzo 12,2 13,3 15,4 9,8 11,9 17,9 21,0 6,7 Liguria 6,1 9,5 6,4 9,8 15,5 10,4 20,2 12,4 Marche 5,9 6,3 5,4 9,9 13,2 24,2 12,6 8,0 Piemonte 6,4 6,6 6,1 10,3 5,3 20,2 23,6 15,1 Veneto 5,0 3,3 4,5 13,1 3,9 26,4 17,9 9,5 Lazio 7,0 7,9 8,0 13,3 23,2 17,8 25,9 24,7 Friuli V.G. 8,2 6,6 6,4 14,1 2,5 22,1 18,5 3,4 P. aut. Bolzano 5,3 5,9 5,7 16,9 0 24,4 14,0 2,5 Sardegna 16,9 22,9 19,4 17,7 6,9 26,0 19,3 9,7 Umbria 7,3 7,3 6,2 20,9 8,3 22,1 20,6 14,2 Molise 18,6 13,6 24,4 27,0 11,5 13,9 8,2 0,5 Campania 21,2 21,3 25,3 35,5 15,7 24,0 23,2 29,6 Basilicata 23,0 26,3 28,8 37,7 14,1 25,7 11,3 5,2 Puglia 19,8 20,2 18,5 39,0 5,8 27,6 21,4 13,4 Calabria 27,8 22,9 25,0 39,7 17,6 33,7 18,6 5,5 Sicilia 28,9 27,6 28,8 45,2 11,7 33,6 14,8 13,6 58 rapporto isfol 2009 Il sistema di governance dei rapporti tra l’autorità centrale e le forme decentrate di governo in ma- teria sociale è ancora in fase di assestamento. Da una lettura sistematica delle leggi regionali si in- dividuano tre tipologie distinte di interventi di contrasto alla povertà promossi dalle Regioni:  forme varie di sostegno al reddito per cittadini in particolari condizioni di difficoltà econo- mica temporanea o di lungo periodo;  finanziamenti alle organizzazioni del privato sociale, che erogano servizi per i cittadini po- veri, con riguardo in particolare all’area della grave marginalità;  misure preventive che cercano di contrastare il disagio economico, provocato da alcune con- dizioni di vulnerabilità sociale (carichi di cura, spese sanitarie, costi per l’abitazione) legate al rischio di povertà ed esclusione sociale. 59 sezione focus capitolo 1 Flexicurity e crisi economica: dal modello di sistema al governo della congiuntura La Commissione europea ha proposto di mettere in atto riforme strutturali in grado non solo di contrastare la recessione, ma di trasformare la crisi in un’opportunità di cambiamento. A tal fine, ha sottolineato la necessità di un aperto dialogo tra le Parti sociali e i vari attori del mer- cato del lavoro, avviando inoltre relazioni organiche tra le politiche monetarie, quelle di bilan- cio e fiscali, le politiche per l’occupazione e le misure di protezione sociale. Gli Stati membri sono chiamati a dare attuazione alle politiche integrate di flexicurity, in confor- mità alle previsioni della strategia di Lisbona. In riferimento al capitale umano, tali politiche do- vranno essere incentrate su misure di attivazione, riqualificazione e aggiornamento delle com- petenze, per assicurare un rapido reinserimento nel mondo del lavoro ed evitare i fenomeni di disoccupazione di lunga durata. L’obiettivo di realizzare un maggiore equilibrio tra flessibilità e sicurezza può essere ottenuto grazie all’interazione di quattro pilastri: modalità contrattuali suf- ficientemente flessibili, efficaci politiche attive del lavoro, sistemi credibili di formazione conti- nua e moderni sistemi di protezione sociale. Il sistema italiano appare per molti versi sensibilmente distante da quello di paesi che vengono generalmente assunti come paradigmatici per lo sviluppo di modelli di flexicurity, primo fra tut- ti quello danese. Basti citare da una parte la differenza tra i tassi di disoccupazione, pari in epo- ca precedente alla crisi in Italia a oltre il 6% e in Danimarca al 3,8%, e dall’altra la quota di pre- lievo fiscale sul prodotto interno lordo, di poco superiore al 42% nel nostro Paese e pari al 50% in Danimarca. I due indicatori, forniscono una misura della sostenibilità del modello e segna- lano che in Italia, a fronte di una platea di beneficiari di politiche attive e passive quasi doppia, le risorse pubbliche disponibili sono minori di una porzione del pil pari a circa l’8%. Al vinco- lo del gettito si somma, inoltre, quello sulla quota di spesa pubblica destinata a prestazioni so- ciali, che è assorbita in Italia per oltre la metà da spesa pensionistica, mentre in Danimarca è pari a poco più di un terzo. Un altro elemento che favorisce l’applicabilità di un buon modello di flexicurity è l’assenza di una forte segmentazione nel mercato del lavoro, mentre in Italia l’utilizzo della flessibilità al mar- gine, da un lato, e una legislazione particolarmente vincolante in termini di protezione dell’oc- cupazione dall’altro, generano di fatto un mercato del lavoro duale. In Italia l’azione di governo nel predisporre misure urgenti anticicliche si è mossa nel solco di un complesso quadro di governance del sistema di welfare, caratterizzato da una molteplicità di attori istituzionali da cui deriva una gravosa necessità di coordinamento. I tre principali prov- 60 rapporto isfol 2009 vedimenti attuati con decretazione d’urgenza dal Governo in risposta alla crisi hanno com- plessivamente impiegato risorse per 25 miliardi nel triennio 2009-2011. Gli interventi per la sal- vaguardia dell’occupazione, in particolare, hanno introdotto nuove misure di sostegno al red- dito, anche grazie al supporto finanziario integrativo degli Enti bilaterali e del fse. Si è assistito tra novembre 2008 e marzo 2009 ad uno stretto coordinamento istituzionale su ini- ziativa del Ministero del Lavoro, che ha visto coinvolti l’isfol, l’inps e l’agenzia Italia Lavoro nel quadro delle attività di supporto alla programmazione e negoziazione con le Regioni, le Province autonome e la Commissione europea. A tal fine è stata istituita presso il ministero l’Unità per la tutela dell’occupazione, la cosiddetta Unità di crisi, che ha avuto lo scopo di dare attuazione nel più breve termine alle misure previste nel Decreto anti-crisi e di raggiungere un accordo tra lo Stato centrale e le altre amministrazioni. I tempi non sono ancora maturi per una valutazione complessiva delle misure adottate ma l’ac- cordo del 12 febbraio 2009, siglato nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni con il sostegno dell’Unità di crisi, rappresenta un inedito precedente di coordinamento tra gli attori istituzio- nali responsabili nei rispettivi livelli delle politiche passive e attive del lavoro. 61 sezione focus capitolo 2 Ambiente e sviluppo: dal bilancio energetico ai green jobs La direttiva comunitaria del dicembre 2008, nota come Pacchetto clima-energia 20, 20, 20 al 2020 fissa obiettivi vincolanti al 2020 in tema di riduzione delle emissioni di co2, di fonti rinnovabi- li e di efficienza energetica. La lotta ai cambiamenti climatici sta diventando un fattore propulsivo di economia reale, facendo dell’attuale crisi un’opportunità di cambiamento in direzione di un new deal verde. I dati con- fermano una tendenza in atto incontrovertibile: la crescita di occupazione nei settori di nuova economia. Si registrano, nel 2008, 11 milioni di posti di lavoro verde in tutto il mondo. A livel- lo europeo l’occupazione verde raggiunge i 3,4 milioni di posti di lavoro. Oltre 5 milioni riguardano, inoltre, l’occupazione indiretta correlata con questi settori. Si configura, quindi, un’occupazio- ne non di nicchia o di tipo congiunturale. L’Italia si attesta complessivamente intorno alle 19.700 unità tra occupazione diretta e indiretta. Stati Eolico Solare Fotovoltaico Solare Termico Biomasse Totale Stati v.a. v.a. v.a. v.a. v.a. Germania 85.100 42.000 17.400 95.800 240.300 Spagna 40.000 26.800 9.142* 10.349* 86.291 Danimarca 23.500* 23.500 Italia 15.000** 1.700 3.000 19.700 Occupazione diretta e indiretta in alcuni Stati europei nel settore delle energie rinnovabili nel 2008 * Solo occupazione diretta. ** Il dato è relativo all’anno 2007. Fonte: WWF (Low carbon jobs for Europe), 2009 I dati isfol sulle tendenze del mercato del lavoro ambientale evidenziano una crescita dell’oc- cupazione negli ultimi anni. Lo sviluppo delle energie rinnovabili e la transizione verso una eco- nomia più sostenibile, orientata dal pacchetto clima-energia, sembra quindi poter compensare gli effetti negativi della perdita di occupazione in settori legati alla produzione di energia da fon- ti tradizionali. 62 rapporto isfol 2009 Emerge, inoltre, come nel lavoro ambientale cresca in particolar modo la componente femmi- nile, passando da un peso del 12,7% nel 1993 al 25,5% nel 2008. Il mercato del lavoro ambien- tale registra per le donne anche un loro posizionarsi a livelli più elevati rispetto agli uomini: l’87% delle donne impegnate in attività ambientali ha livelli di scolarità medio-alti, contro appena il 54,6% degli uomini. In generale, la connotazione medio-alta delle professioni verdi appare evidente dall’analisi dei dati che evidenzia uno spostamento verso l’alto dei titoli di studio e un incremento degli occu- pati in possesso di un diploma e di una laurea. Tra il 2003 e il 2008 il mercato del lavoro ambientale si caratterizza complessivamente per una perdita di consistenza di lavori scarsamente qualificati. Relativamente alla formazione, ogni anno si hanno circa 2000 corsi, realizzati da più di 500 enti pubblici e privati. Risultano essere in formazione, sulle tematiche dell’ambiente, tra le 50.000 e le 55.000 persone. Il segmento formativo dei master ambientali in Italia, ha assunto negli anni un ruolo sempre più consistente nell’ambito della formazione specialistica. Dal 1999 questo segmento formativo è qua- si quintuplicato: da 60 master ambientali offerti nel 1999-2000 ai quasi 300 nel 2007-2008. Gli atenei si confermano, negli anni, i maggiori soggetti promotori di master ambientali. 2003-2004 2004-2005 2005-2006 2006-2007 2007-2008 % % % % % Nord-Ovest 16,8 26,9 18,1 16,9 19,3 Nord-Est 27,3 23,2 24,6 21,1 32,7 Centro 35,3 31,4 32,5 33,9 21,7 Mezzogiorno 20,6 18,5 24,8 28,1 26,3 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Corsi di formazione professionale ambientali realizzati in Italia nell’ultimo quinquennio *Ad alcuni corsi sono state attribuite più macro-aree. Fonte: ISFOL (IFOLAMB), 2009 Venendo all’utenza, l’80% di chi ha trovato lavoro dopo il master non ha atteso oltre i sei mesi dalla conclusione del corso. Un ulteriore dato positivo è che l’occupazione, oltre ad essere deci- samente alta, è in buona misura coerente con il percorso formativo realizzato: ben il 58% circa degli occupati ha raggiunto l’obiettivo di far convivere in una traiettoria unica il percorso di stu- dio, le aspirazioni professionali e il lavoro svolto. 63 sezione focus capitolo 3 Gli Enti bilaterali ed il fenomeno della bilateralità Negli ultimi anni la bilateralità ha visto ampliarsi il ruolo ad essa riconosciuto nella partecipa- zione alle politiche pubbliche di welfare. La bilateralità costituisce una prassi d’interazione tra le Parti sociali su materie specifiche in cui si stabiliscono le regole di confronto per perseguire obiettivi comuni. L’isfol ha svolto un’indagine su alcuni settori prioritari: edilizia, artigianato e un segmento ampio del terziario, in cui rientrano diverse attività commerciali. L’Ente bilaterale nazionale del terziario (ebinter) è il soggetto di riferimento degli organismi ter- ritoriali ed ha iniziato ad operare nel 2000. Ma già precedentemente la bilateralità aveva comincia- to a svilupparsi a supporto dell’attivazione dell’apprendistato. Generalmente tutti gli ebt offrono sul territorio servizi relativi alla formazione professionale per i soci, spesso in ambiti per i quali la formazione è obbligatoria (sicurezza). Si occupano anche di contratti a tempo determinato, di som- ministrazione, di tirocini, di conciliazione e arbitrato. Alcuni propongono servizi identificati gene- ricamente come interventi di “sostegno al reddito”, che consistono in sussidi e contributi concessi alle imprese e ai lavoratori per varie finalità, compresi sostegni di welfare alle famiglie e le azioni per il mercato del lavoro (atipici, disabili, donne disoccupate di lunga durata, ecc.). All’ampia varietà dei servizi offerti a livello territoriale si accompagna una loro ineguale distri- buzione geografica che riproduce il divario Nord-Sud. Del resto, la capacità di offrire servizi è strettamente collegata alla capitalizzazione di tali Enti e quindi al tasso di sindacalizzazione del- le imprese presenti sul territorio; è noto che tale tasso si riduce fortemente nel passaggio dal Nord al Sud del Paese. Quanto all’artigianato, si tratta di uno dei comparti in cui, insieme alla grafica e all’edilizia, la storia della bilateralità è più antica e radicata. I primi Enti bilaterali ad essere costituiti dopo gli Accordi interconfederali degli anni ’80 sono stati quelli del Veneto (1989), della Lombardia (1991) e dell’Emilia Romagna (1991). Complessivamente gli Enti bilaterali di queste tre Regioni rap- presentano poco meno del 71% dei lavoratori delle aziende artigiane aderenti al sistema bilate- rale dell’artigianato a livello nazionale. Nel 1997, con uno specifico Accordo interconfederale, le Parti sociali hanno deciso di costituire l’Ente bilaterale nazionale dell’artigianato (ebna). Tra gli Enti bilaterali regionali che offrono una maggiore gamma di servizi, l’Ente della Regio- ne Veneto (ebav) è particolarmente interessante, poiché adotta un sistema peculiare che accan- to a prestazioni di tipo intercategoriale, offerte a tutte le aziende aderenti indipendentemente dal contratto applicato, prevede servizi specifici e differenziati per categoria. 64 rapporto isfol 2009 Con la nascita e l’avvio del Fondo per la formazione continua nell’artigianato, alcuni Enti bila- terali regionali hanno assunto anche il ruolo di articolazioni territoriali del Fondo. È questo il caso dell’Ente bilaterale regionale Emilia Romagna (eber), che oltre a svolgere attività di pro- mozione e di informazione sugli interventi di Fondartigianato, realizza anche azioni di sistema, con l’obiettivo di promuovere l’elaborazione di piani formativi in cui le Parti sociali abbiano un ruolo centrale di definizione di strategie e di obiettivi d’intervento. Venendo al settore edile, esso ha tradizioni assolutamente peculiari di bilateralità, risalenti ad- dirittura all’inizio del secolo scorso e sviluppatesi pienamente a partire dagli anni sessanta in virtù di una continua elaborazione delle Parti sociali in sede di contrattazione collettiva. Gli aspetti tipici del lavoro in questo settore, caratterizzati da elevati tassi di discontinuità e mobilità, han- no rafforzato la cultura della partecipazione, così da offrire ai lavoratori importanti tutele, red- dituali e non. Occorre evidenziare che dal 1° gennaio 2009 in esecuzione di una misura di carattere sperimentale e di durata biennale i neoassunti privi di precedenti esperienze lavorative nel settore dovranno essere obbligatoriamente coinvolti in moduli formativi di almeno 16 ore. Sarà l’Ente bilaterale formedil a dover gestire, coordinare e monitorare questa misura, attraverso l’attività delle scuo- le edili presenti su tutto il territorio nazionale. Tali scuole, peraltro, sempre coordinate dal for- medil, hanno competenze anche in materia di apprendistato professionalizzante. In generale, la bilateralità svolge un ruolo anche come soggetto delle politiche passive di soste- gno al reddito. Ruolo che si è voluto amplificare negli interventi di risposta alla crisi economi- ca. L’isfol ha analizzato le azioni progettate o già promosse nei tre settori sopra considerati. Per quanto riguarda l’edilizia, non sono state avviate esperienze in tema di cofinanziamento ad opera degli Enti bilaterali dell’indennità di disoccupazione. Sono state però adotta importanti misure in favore degli apprendisti. Di contro, nel comparto artigiano la bilateralità svolge attività di sostegno al reddito già dagli anni Novanta e molti Enti bilaterali regionali hanno proseguito l’intervento a favore dei lavo- ratori delle aziende in crisi, sulla base delle regole preesistenti alla legge 2/2009. Per quanto riguarda il terziario, tra le misure denominate genericamente di “Sostegno al reddito” alcuni Enti bilaterali territoriali già da qualche anno hanno attivato azioni per i lavoratori di azien- de del settore interessate da crisi strutturali. A maggior ragione nell’attuale situazione di crisi eco- nomica le parti hanno dapprima inserito un riferimento nel ccnl siglato nel luglio 2008 per av- viare una riflessione per l’introduzione fra i compiti statutari della bilateralità di tali forme di so- stegno al reddito; quindi, nel marzo 2009 hanno approvato un Avviso comune, affidando alle sin- gole realtà territoriali la possibilità di inserire il sostegno al reddito tra gli scopi degli Enti bilate- rali. Da questa previsione sono nati i primi accordi che si ispirano alle linee tracciate dal D.L. 185/2008, incluse quelle relative agli apprendisti e ai lavoratori con contratto non standard. Isfol 2009/01_Relazione_Presidente.pdf RAPPORTO 2 0 0 9 Rubbettino Sergio Trevisanato Relazione del Presidente © 2009 - ISFOL - Via G. Morgagni, 33 - 00161 Roma Tel. 06.445901 - http://www.isfol.it Testo chiuso a novembre 2009 3 Buongiorno. E ben ritrovati a tutti coloro che ormai abitualmente seguono questo nostro ap- puntamento annuale. Ci siamo lasciati l’anno scorso in un quadro di forte incertezza. Nel settembre del 2008, solo due mesi prima della presentazione del Rapporto Isfol, era avvenuto il crollo delle borse. A livello mon- diale si diffondevano ombre inquietanti e ci chiedevamo, con grande apprensione, cosa sareb- be successo nei mesi a seguire. Proviamo a fare il punto della situazione. 4 rapporto isfol 2009 1. I fenomeni: il mercato del lavoro italiano e la crisi 1.1 La crisi e le politiche di fronteggiamento In Europa la caduta del pil toccherà il fondo nel 2009. Vuol dire che siamo ai margini della fase peggiore. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, invece, gli effetti più pesanti sono attesi per l’anno venturo, con un ritardo di oltre 18 mesi rispetto al cedimento dei mercati finanziari. Ti- rate le somme, su scala europea l’impatto appare molto pesante, con una perdita complessiva di non meno di 8,5 milioni di posti di lavoro dall’inizio della crisi e un tasso di disoccupazione che nel 2010 potrebbe superare il 10%. In Italia, ad oggi, la crisi ha inciso meno di quanto non si sia verificato nella maggior parte dei paesi europei. Alcune caratteristiche del nostro sistema bancario, generalmente considerate ele- menti di debolezza strutturale, come ad esempio la ridotta propensione al rischio sul mercato del credito, sembra abbiano avuto in questo caso un ruolo nel contrastare gli effetti della crisi. D’altro canto, questi stessi elementi rischiano di essere un freno nella fase di ripresa dell’economia, rallentando il necessario flusso di liquidità per le imprese. Sono aspetti da tenere ben presenti nella definizione delle politiche economico-finanziarie per il prossimo anno. Ma vorrei soffermarmi in particolar modo sugli ambiti che più direttamente interessano l’isfol. Partiamo dal lavoro. I dati parlano chiaro: il mercato del lavoro italiano sta reggendo ai colpi del- la crisi meglio degli altri paesi europei. Secondo le rilevazioni dell’istat e i dati dell’eurostat, il calo occupazionale del primo semestre 2009, infatti, è molto inferiore alla media europea. Del resto, se confrontiamo, su base tendenziale, il dato del secondo trimestre 2009 con quello del- l’analogo periodo dell’anno precedente, gli occupati in Italia risultano in calo dello 0,9% con- tro una riduzione media europea dell’1,9%. Valori peggiori dei nostri si registrano in Inghilterra, Francia, Austria, nei Paesi scandinavi. Il Portogallo ha una contrazione del 2,7%. La Spagna ad- dirittura del 7,1%. Analogamente, la crescita del numero di disoccupati a livello nazionale appare anch’essa limi- tata, rispetto all’incremento registrato in molti paesi comunitari. In Italia, dunque, i livelli occupazionali sembrano calare meno degli altri paesi europei mentre, non a caso, si osserva una contrazione dell’orario medio di lavoro più sostenuta che altrove: nel- l’ultimo anno, la riduzione è stata mediamente in Europa pari a circa un quarto d’ora, da noi il tempo medio di lavoro è invece diminuito di circa mezz’ora. Si tratta di un segnale dell’esisten- za di strategie aziendali volte a mantenere i propri dipendenti in azienda il più possibile. Un’ulteriore conferma di questi comportamenti viene dall’incremento del ricorso al part-time: nel secondo trimestre 2009 il lavoro dipendente a tempo indeterminato di tipo part-time è cre- sciuto del 2,1%, mentre l’occupazione full-time è rimasta sostanzialmente ferma. La crescita dei contratti part-time ha riguardato più la componente maschile che quella femminile, proseguendo una dinamica avviata già da un paio d’anni e che è più accentuata nei settori di attività più col- piti dalla crisi. Lo strumento del part-time è dunque oggi utilizzato dalle imprese quale strumento funzionale ad arginare i processi di espulsione del personale dipendente. Si tratta di comporta- menti spontanei che si muovono lungo le stesse linee auspicate dalle istituzioni comunitarie, ma anche dal Libro Bianco del Ministro del Lavoro. Il secondo fattore che motiva l’accentuata riduzione dell’orario medio di lavoro in Italia è imputabile alle scelte del Governo di fronteggiare la crisi attraverso un robusto potenziamento delle risorse degli ammortizzatori sociali e un consistente ampliamento della platea dei beneficiari, sino a coin- volgere anche lavoratori per i quali non era precedentemente prevista alcuna tutela. Sappiamo che le richieste di Cassa integrazione guadagni hanno fatto registrare nel corso del 2009 un incremento notevole. Su base tendenziale, il numero di ore autorizzate nei primi sette mesi del 2009 supera di oltre il 400% le autorizzazioni concesse nello stesso periodo dell’anno pre- 5 relazione del presidente cedente. Va detto, comunque, che le imprese solitamente usufruiscono solo di una parte delle ore autorizzate. Lo scarto tra le ore autorizzate e il loro impiego appare particolarmente marcato nel 2009, con una percentuale inferiore al 60% di ore utilizzate sul totale autorizzate. L’anno pre- cedente questa percentuale era stata pari al 77%. Evidenzio tale aspetto perché ritengo vada let- to come indice dell’incertezza che ha colpito il sistema produttivo italiano nell’ultimo anno, ma anche perché nella programmazione dei fabbisogni finanziari va tenuto conto di questo scarto. Nei primi sette mesi del 2009, su quasi 325 milioni di ore di cigo autorizzate ne risultavano uti- lizzate 195 milioni. E delle 138 milioni di ore di cigs e di trattamenti in deroga autorizzate ne sono state impiegate 88 milioni. Considerando l’utilizzo effettivo delle ore dell’intera Cassa in- tegrazione guadagni, l’incremento complessivo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente si aggira intorno ai 200 milioni di ore, un valore che equivale a circa 164 mila unità di lavoro al mese. 1.2 Le dinamiche strutturali e congiunturali del mercato del lavoro In definitiva, dunque, le informazioni statistiche a disposizione indicano come il sistema Italia abbia salvaguardato nei limiti del possibile il capitale di forza lavoro accumulato negli anni del- la crescita. A partire dalla seconda metà degli anni Novanta, anche grazie alle riforme del pac- chetto Treu e della legge Biagi, si è realizzato nel nostro Paese un consistente e generalizzato in- cremento dell’occupazione. Questa dinamica sostenuta della domanda di lavoro da parte delle imprese ha determinato tre importanti novità nella struttura del nostro mercato del lavoro: l’in- nalzamento dei tassi di attività, la maggiore partecipazione femminile e giovanile, la stabilizza- zione di un’importante componente immigrata. Ne è seguita una significativa riduzione del tas- so di disoccupazione e, in particolare, della durata della disoccupazione giovanile. Vale la pena ricordare che negli anni Novanta in Europa solo la Spagna aveva un tasso di disoc- cupazione superiore al nostro. In dieci anni abbiamo dimezzato il tasso di disoccupazione, che ha preso a risalire solo tra il 2007 e il 2008, quando risultava comunque inferiore alla media europea e migliore di paesi quali la Germania e la Francia. Nonostante alcuni primi segnali di rallentamento, il tasso di occupazione mostrava invece andamenti positivi ancora fino al 2008, anno in cui sia- mo arrivati al nostro massimo storico di occupati, pari a 23 milioni e 400 mila lavoratori. Nell’opinione pubblica si è andata diffondendo l’idea che la causa principale di questa crescita dell’occupazione negli ultimi anni sia dovuta all’esplodere del fenomeno del lavoro atipico, a sua volta inserito in un unico grande contenitore contrassegnato da precarietà e cattiva occupazio- ne. Non è così. Tra il 2004 e il 2008 il lavoro a collaborazione ha subito un calo del 6,5%. Il con- tributo dato dalle collaborazioni all’aumento dell’occupazione in questo periodo è stato prati- camente nullo. E si è contratto - nella misura del 5,1% - anche il lavoro autonomo, elemento spe- cifico del mercato del lavoro italiano rispetto a numerosi altri paesi europei. Viceversa, i lavoratori dipendenti sono aumentati dell’8,2%, pari a oltre 1 milione e 300 mila unità. Questo è il segmento che spinge la crescita occupazionale che si è avuta in Italia, e appare diffi- cile non instaurare una relazione diretta con le modifiche delle normative che regolano il no- stro mercato del lavoro. Certo, l’incremento percentuale maggiore è quello relativo al segmen- to del lavoro dipendente a tempo determinato, ma vi sono due constatazioni da fare. In primo luogo, il contributo più significativo alla creazione di nuovi posti di lavoro tra il 2004 e il 2008 è comunque dato dall’occupazione standard, con contratti di lavoro a tempo indeterminato. Sol- tanto nel 2006 il lavoro a termine ha contribuito alla crescita occupazionale in misura legger- mente superiore a quello permanente. In secondo luogo, va ricordato l’alto tasso di conversio- ne dei rapporti di lavoro a tempo determinato in rapporti di lavoro a tempo indeterminato. An- cora tra il 2007 e il 2008, cioè quando già si manifestavano i primi segnali della crisi, la percen- tuale di lavoratori a termine stabilizzati è cresciuta del 2,9% rispetto al 2006-2007. 6 rapporto isfol 2009 1.3 Gli squilibri nel mercato del lavoro La crisi interviene dunque in un tessuto occupazionale rafforzato da oltre un decennio di cre- scita. Gli esiti andranno monitorati negli anni a venire. Quel che è certo è il suo impatto sui tra- dizionali squilibri occupazionali del nostro Paese, a volte accentuandoli, a volte modificandoli. Si pensi, ad esempio, al divario di genere. La recente contrazione occupazionale ha riguardato maggiormente la manodopera maschile, mentre di solito le prime ad essere colpite erano le don- ne. Tra l’inizio del 2008 e quello del 2009 il tasso di occupazione femminile nell’Europa a 27 è sceso di quattro decimali di punto, contro l’1,6% degli uomini. E in Italia si è avuta una dina- mica analoga. Questo perché la crisi ha pesato soprattutto nei settori a forte presenza maschi- le, quali la manifattura e le costruzioni. In Europa il settore dei servizi - esclusi quelli finanzia- ri e commerciali - mostra ancora tra il primo e il secondo trimestre del 2009 segnali di una lie- ve crescita occupazionale. Fatta eccezione per la componente femminile, tuttavia, la difficile congiuntura economica ten- de a colpire specialmente le parti più deboli del sistema. Analizzando le transizioni vediamo che i valori più elevati di passaggio nella disoccupazione e nell’inattività riguardano i lavoratori ati- pici. Tra il 2007 e il 2008 il 12,1% dei collaboratori e l’11,7% dei dipendenti a termine sono pas- sati nell’inattività, contro il 4% dei dipendenti permanenti. Le maggiori fragilità si riscontrano, evidentemente, nel lavoro a collaborazione. Sempre tra il 2007 e il 2008 il passaggio al lavoro a tempo indeterminato ha riguardato il 13,7% dei collaboratori, contro il 27,7% dei lavoratori a tempo determinato. Non è quindi un caso che i giovani rappresentino un segmento della popolazione particolarmente esposto ai colpi della crisi. L’accesso dei giovani al mercato del lavoro avviene, infatti, principalmente attraverso forme contrattuali flessibili, e la recessione tende inoltre ad accentuare questa tendenza all’utilizzo di forme contrattuali non standard. Nel 2008 tra i giovani al di sotto dei 25 anni che hanno dichiarato di avere trovato un’occupazione negli ultimi 12 mesi più del 50% risulta in- quadrato con una forma di contratto non standard. Inoltre, la componente dei giovani in ingresso nel mercato del lavoro è la prima a risentire del sostanziale blocco della domanda di lavoro che caratterizza questo periodo. L’andamento del tasso di occupazione dei 15-24enni si è mantenuto sostanzialmente costante tra il primo trimestre 2007 e il primo trimestre 2008, ma è poi bruscamente caduto nel 2009, con un’accelerazione ben più marcata rispetto all’intera popolazione in età at- tiva. Il dato relativo al secondo trimestre dell’anno mostra un calo del 3,5% rispetto all’analo- go periodo del 2008, mentre per i 15-64enni c’è stata una riduzione dell’1,3%. È un fenomeno che riguarda anche gli altri paesi europei. In tutta Europa i giovani tra i 15 e i 24 anni senza un’occupazione sono ormai circa 5 milioni. Nel primo trimestre del 2009, dopo tre anni di flessione, il tasso di disoccupazione giovanile ha ripreso a crescere raggiungendo in Europa il 18,3% e in Italia il 24,9%. Questo blocco delle assunzioni giovanili, per certi versi inevitabile in tempi di crisi acuta, appare di difficile presidio in termini di politiche pubbliche nonostante la sua oggettiva gravità. Come sappiamo, nel nostro Paese, a lenire in parte il disagio giovanile intervengono le reti familiari e parentali. D’altro canto il problema di un prolungato ritardo nell’ingresso nel mondo del lavo- ro rischia di accentuarsi nei prossimi anni. Va di conseguenza preso sul serio il rischio che un’in- tera generazione di giovani si trovi a dover pagare un prezzo troppo pesante per circostanze del tutto indipendenti dallo loro condizione. L’isfol si impegna fin d’ora a monitorare con atten- zione questa specifica problematica così da fornire a tutti gli attori sociali e istituzionali le ne- cessarie informazioni per valutare eventuali interventi correttivi. Tra i giovani italiani sono i laureati a fare registrare le diminuzioni più significative nei tassi di occupazione in seguito alla crisi. Questa debolezza dei giovani laureati è connessa a problema- tiche complesse, che investono il sistema di istruzione e formazione e la fisionomia del nostro 7 relazione del presidente mercato del lavoro. Ma vi è anche una questione strettamente legata al tessuto produttivo ita- liano e alle dinamiche di domanda e offerta del lavoro qualificato. Per certi versi, infatti, l’Italia appare in controtendenza rispetto ai fenomeni di sviluppo e valo- rizzazione - anche economica - del capitale umano che caratterizzano le principali economie avan- zate. Nel nostro Paese si è assistito ad una progressiva riduzione dei salari percepiti dai lavora- tori più istruiti rispetto a quelli con un più basso livello di istruzione. Nel settore privato i van- taggi salariali associati al conseguimento di un titolo di laurea e di un diploma di scuola media superiore sono diminuiti tra il 1993 e il 2004 in misura considerevole. E la perdita in termini red- dituali per i lavoratori qualificati non è stata compensata da un aumento relativo delle loro op- portunità occupazionali. In sostanza, la domanda di lavoratori qualificati non si è incrementa- ta in misura sufficiente ad assorbire l’offerta. E si sono verificati evidenti mismatch tra profili ri- chiesti dalle imprese e quelli offerti dalla forza lavoro. Anche in questo caso la fragilità del seg- mento occupazionale tende ad essere ulteriormente accentuata dalla crisi. Ma la recessione interviene anche ad approfondire il principale tradizionale divario del merca- to del lavoro italiano: quello territoriale. Colgo l’occasione per ricordare come tutti gli indica- tori relativi al lavoro e alla formazione - così come i restanti indicatori economici - sintetizzino nei loro valori medi nazionali realtà territoriali estremamente differenziate, che affondano la loro ragion d’essere nel ben noto dualismo geografico che contraddistingue il nostro Paese. Occor- re tenerlo presente soprattutto nei raffronti statistici effettuati su scala europea, con l’avverten- za ulteriore che nessun paese europeo ha al suo interno divari territoriali cosi ampi come l’Ita- lia. La conseguenza di tutto ciò è una sorta di strabismo nella lettura dei confronti statistici in- ternazionali, perché i dati medi nazionali comportano una valutazione negativa dell’Italia. In qua- si tutti i casi, tuttavia, le regioni settentrionali si trovano in una posizione molto più alta rispetto alla media comunitaria, spesso con punte di vera e propria eccellenza; quelle meridionali, inve- ce, appaiono sempre in forte ritardo, spesso agli ultimi posti delle classifiche europee. Così nel 2008 il tasso di disoccupazione era nelle regioni del Nord uno dei più bassi in assolu- to tra tutte le regioni europee, pari al 3,9%; mentre nelle regioni del Centro Italia il tasso di di- soccupazione saliva del 6,1%, per poi esplodere al 12% nel Meridione. Si tenga presente che il 52,4% del totale dei disoccupati è concentrato nelle regioni meridionali, mentre la popolazio- ne è pari al 34,9% del totale nazionale. Al Nord troviamo il 28,9% del totale dei disoccupati con una popolazione pari al 45,5% del Paese. Si tenga inoltre a mente che questo strabismo, dovu- to alle divisioni territoriali, riguarda tutti i parametri relativi agli obiettivi di Lisbona e pone un delicato problema di politiche differenziali per le diverse aree del Paese. Appare infine evidente la difficoltà di mantenere nel lungo periodo politiche redistributive a base territoriale se non de- collano processi di sviluppo economico che riducano sensibilmente i divari regionali. Basta ri- flettere sui dati dell’Indagine sui redditi delle famiglie della Banca d’Italia, che segnala come l’in- cidenza delle persone a basso reddito sia a livello nazionale pari al 20,9%, ma questa percentuale nel Centro-Nord scende all’8,7%, mentre nel Meridione sale addirittura al 42,7%. La crisi sembra stia ulteriormente approfondendo questi divari: nel secondo trimestre del 2009 il tasso di occupazione nel Mezzogiorno si è ridotto, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, dell’1,3%; contro l’1,1% del Nord-Ovest, lo 0,9% del Nord-Est e lo 0,4% del Centro. Anche il tas- so di attività mostra una situazione di particolare svantaggio per le regioni meridionali, dove è di- minuito del 2,2%, contro un decremento dello 0,2% in tutte le altre ripartizioni. Il Mezzogiorno è sceso al 51,2%, rispetto il 67% del Centro, il 69,3% del Nord-Ovest e il 70,2% del Nord-Est. Per sintetizzare, dunque, se il mercato del lavoro italiano sembra riuscire a contrastare relativamente bene le ricadute occupazionali della crisi economica, la congiuntura negativa tende a rinforzare ul- teriormente i tradizionali divari, in particolare quelli a base territoriale. Con l’importante eccezione dell’occupazione femminile, che in questa circostanza tiene più di quella maschile. 8 rapporto isfol 2009 2. I fenomeni: la formazione 2.1 La partecipazione alle attività formative Anche sul versante della formazione il sistema paese, all’inizio della crisi, rivela luci ed ombre. In generale, nel 2008 la partecipazione della popolazione adulta alle attività formative risulta in crescita. I dati mostrano una tendenza positiva. L’indicatore utilizzato per il benchmark della stra- tegia di Lisbona, relativo alla fascia d’età dei 25-64enni coinvolti in attività di apprendimento per- manente, ha raggiunto il 6,3%. È un valore ancora basso rispetto all’obiettivo fissato a Lisbona del 12,5% entro il 2010. Obiettivo comunque fallito anche a livello di media europea, che è fer- ma al 9,6%. Considerando i 15-64enni si arriva a quota 15,5%. Per quel che riguarda invece i soli occupati, anche qui si riscontra un incremento abbastanza si- gnificativo del numero di coloro che frequentano corsi di studio e/o di formazione: si è infatti avuta una crescita di 200 mila unità tra il 2006 e il 2008. In termini percentuali si tratta dell’0,2% in più nel 2007 e dello 0,6% nel 2008. Incremento non imputabile esclusivamente all’aumento delle forze di lavoro. Si registra, inoltre, un netto miglioramento della partecipazione femmini- le: nel 2008 tra le donne occupate il 9% ha partecipato ad attività formative, contro il 6,3% de- gli uomini. Quanto ai giovani, rimane il problema della dispersione formativa, che interessa il 5,4% dei 14- 17enni; vale a dire 126 mila ragazzi e ragazze al di fuori di qualsiasi percorso di istruzione e for- mazione. Ma anche questo dato sintetizza un valore massimo del 7,7% nelle regioni del Sud e un valore minimo del 2,8% nel Nord-Est, dove tra l’altro quasi la metà dei dispersi riguarda ap- prendisti che non svolgono attività di formazione. Complessivamente, risulta comunque in crescita il tasso di passaggio dalla scuola media infe- riore al secondo ciclo. Il tasso di scolarità dei giovani tra i 14 e i 18 anni è arrivato al 93%. Si re- gistra tuttavia un calo del tasso di scolarità in relazione al crescere dell’età ed in particolare in corrispondenza temporale con la conclusione del ciclo di istruzione obbligatoria. Altro aspetto problematico è la regolarità degli studi: il relativo tasso è molto buono nei licei mentre negli isti- tuti professionali solo 55 studenti su 100 risultano in regola con il percorso scolastico. Il bilancio dei percorsi triennali di istruzione e formazione professionale è sostanzialmente po- sitivo, a giudicare dalle richieste provenienti dal territorio e dall’apprezzamento delle imprese. Emerge un progressivo radicamento delle sperimentazioni in quasi tutte le realtà regionali e il numero degli allievi è aumentato di cinque volte in sei anni. In termini di esiti, risulta un’apprezzabile percentuale del 78,4% di allievi che non abbandonano, nonostante l’estrema “fragilità” sociale e scolastica del target di riferimento. Buoni segnali giungono anche dalla sperimentazione dei quarti anni. Venendo al sistema universitario, sia il tasso di passaggio all’università che quello di immatri- colazione sono in aumento. Diminuisce però il numero di laureati in rapporto alla popolazio- ne dei 23enni e 25enni; un fenomeno che appare legato alla scarsa regolarità degli studi. Sul fronte della formazione continua, da un’indagine isfol-Ministero del Lavoro, tuttora in cor- so, emerge che, anche in questo periodo di crisi e tra le stesse imprese che ne hanno avvertito gli effetti, le iniziative formative non hanno subito una contrazione di rilievo. Ciò indica non solo che l’investimento in formazione è ritenuto strategico per rilanciare su nuove basi l’attività pro- duttiva, ma anche che le stesse imprese guardano con fiducia ad una ripresa della domanda. Inol- tre, la maggioranza del campione intervistato - circa il 60% - prevede di investire in formazio- ne nel prossimo futuro. Dal lato dell’offerta va rilevata, in particolare, la crescita dei Fondi paritetici interprofessionali. L’incremento medio dal 2008 al 2009 è pari all’8,1%. Il contributo all’aumento delle adesioni sem- bra provenire soprattutto da imprese di piccola o piccolissima dimensione. E il peso percentuale 9 relazione del presidente del Sud, per la prima volta in cinque anni, aumenta a scapito del Nord e del Centro. L’insieme dei Fondi paritetici - attualmente 18, con il recente ingresso del Fondo per i pubblici servizi - può contare su un introito annuo che si avvicina ai 400 milioni di euro. Dall’avvio nel 2004 all’aprile 2009 i Fondi paritetici hanno finanziato circa 10 mila Piani formativi, che hanno coinvolto 57 mila imprese e circa un milione e 100 mila lavoratori. In termini finanziari, per la formazione si è impegnata una cifra pari a circa 1 miliardo di euro. Rispetto agli anni pas- sati, il 2008 ha fatto registrare un sensibile incremento delle attività. La tipologia di Piano for- mativo prevalente resta quella aziendale. I Piani settoriali e territoriali, che necessitano di un mag- giore impegno progettuale e organizzativo, hanno coinvolto circa un quarto dei lavoratori. Permane però una scarsa integrazione tra i diversi canali di sostegno, quelli cioè gestiti dai Fon- di paritetici interprofessionali e quelli a titolarità regionale, con le risorse della legge 236 e del fse. Ciò rappresenta un limite all’efficacia degli interventi e appare dunque necessario rilanciare con decisione l’attività dei luoghi di confronto tra Regioni e Parti sociali, come ad esempio l’Os- servatorio nazionale per la formazione continua istituito presso il Ministero del Lavoro. 2.2 Formazione e competenze A monte, sempre in tema di formazione continua, divengono più pressanti le istanze di rico- noscimento della molta formazione non formale e informale che avviene nelle imprese, soprattutto quelle di piccola dimensione. Dalle nostre analisi viene confermata ancora una volta la minore propensione alle attività di formazione continua delle pmi, rispetto alle imprese di grande di- mensione. Ma sappiamo perfettamente come tali statistiche riflettano soltanto i dati sulla for- mazione formale, mentre sono silenti rispetto alla formazione implicita che si svolge quotidia- namente sui luoghi di lavoro. Se andiamo oltre l’idea che la formazione sia solo quella svolta nei tradizionali luoghi formativi, allora forse si può tentare di valorizzare e far emergere il contri- buto di apprendimento che viene dato direttamente all’interno delle aziende, specie in quelle di minori dimensioni. Non si tratta solo di un problema italiano. La Commissione europea, infatti, si è spesa molto ne- gli ultimi cinque anni per richiamare i Paesi membri ad istituire e rendere fruibili ai cittadini si- stemi di validazione dell’apprendimento da esperienza. In rapporto al processo di certificazio- ne delle esperienze, l’Italia risulta collocata tra i paesi definiti di “grado medio”, ossia che han- no previsto iniziative di natura parziale, non sistemica oppure ancora in fase iniziale. Vi sono di- versi approcci metodologici in materia. Ma in generale la tendenza è quella di definire reperto- ri che mettano in relazione le figure professionali - e quindi le competenze necessarie alla svol- gimento di un lavoro - con i risultati dell’apprendimento, certificando anche l’apprendimento da esperienza e, in generale, gli apprendimenti ovunque e comunque acquisiti. In Italia abbia- mo su questi temi una diffusa condivisione di vedute. Per quel che riguarda l’isfol, tra i progetti più recenti vi è quello relativo al Programma ocse denominato piaac e volto alla valutazione delle competenze della popolazione adulta. È l’evo- luzione di altre indagini, come pisa. L’attuazione della partecipazione italiana è responsabilità del Ministero del Lavoro in accordo con quello dell’Istruzione. L’isfol ha avuto l’incarico di rea- lizzare l’indagine, che si focalizzerà sulle competenze sia cognitive che utilizzate nei luoghi di la- voro. Il Programma vuole favorire una migliore comprensione dei collegamenti tra mercato del lavoro ed istruzione, esaminando anche il mismatch tra competenze offerte dalla forza lavoro e competenze richieste dalle imprese. Sappiamo che l’accreditamento rappresenta un importante strumento di garanzia della qualità del sistema in entrata ma che è altrettanto importante introdurre in modo più sistematico stru- menti di garanzia di qualità anche degli esiti e validare i risultati dell’apprendimento. In tale am- bito abbiamo già realizzato nel nostro Paese iniziative di rilievo, come il riconoscimento dei cre- 10 rapporto isfol 2009 diti da esperienza nell’Istruzione e formazione tecnica superiore o il Libretto formativo del cit- tadino. Ma è anche questo un terreno su cui occorre ancora insistere. E lo dico pensando in par- ticolar modo alle specificità del tessuto produttivo italiano, caratterizzato da una forte presen- za di piccole e medie imprese. Uno degli strumenti più adatti a valorizzare le potenzialità dell’impresa quale luogo di appren- dimento è indubbiamente l’apprendistato, strumento giustamente al centro dell’attenzione del Governo e del Libro Bianco. Indubbiamente, la probabilità che hanno oggi gli apprendisti di es- sere inclusi in attività formative è troppo bassa. I valori delle regioni meridionali sono ai mini- mi termini: al Sud è di circa il 5%, nelle Isole non supera l’1%. Il dato delle regioni del Centro Italia è pari al 10%. Mentre solo nel Nord-Ovest la formazione coinvolge un quarto degli apprendisti, mentre nel Nord-Est si arriva a quota 35%. Su questo fronte la strategia messa in atto punta al potenziamento del ruolo degli Enti bilaterali. Si è infatti avviata una nuova modalità di forma- zione regolamentata dalle Parti sociali, dando alle imprese l’opportunità di optare per una for- mazione esclusivamente aziendale. Da una situazione di concorrenzialità tra il sistema pubbli- co e il sistema privato della bilateralità si attende ora una crescita della formazione erogata agli apprendisti, sia sotto il profilo della quantità che della qualità. Sulla base delle nuove norme, i contratti collettivi stipulati a qualunque livello possono oggi definire integralmente la discipli- na della formazione svolta nell’ambito dell’apprendistato professionalizzante. Infine, sul versante della formazione, voglio porre l’accento su quello che ritengo un impegno prioritario nei confronti del versante produttivo, reso ancora più cogente dalla congiuntura. Oggi più che mai occorre puntare alla costruzione di un sistema che risponda alle esigenze di formazione tecnica superiore. Per fare questo, appare necessario rafforzare il sistema della formazione su- periore non accademica. Relativamente all’ifts in un decennio sono stati programmati 3.500 percorsi, pari a circa la metà delle iniziative di raccordo formazione-lavoro e dei corsi di formazione professionale di II livello organizzati dalle Regioni in un solo anno formativo. Se vediamo le informazioni previsionali di assunzioni raccolte dall’indagine Excelsior 2009, emerge che la richiesta di specializzazione post secondaria si avvicina a raccogliere le stesse preferenze accordate alla laurea triennale. Sono anche questi ambiti che richiedono una forte cooperazione interistituzionale e un coin- volgimento dei vari attori che intervengono nel sistema. 11 relazione del presidente 3. Le politiche A conclusione del mio intervento, mi preme sottolineare in particolare quelli che sono a mio av- viso gli elementi che maggiormente hanno distinto l’approccio delle istituzioni nella congiun- tura di crisi, dal lato delle politiche. Mi riferisco in particolare a due distinte misure: la norma- tiva anticrisi e il Piano d’azione ITALIA 2020, rivolto alle giovani generazioni. 3.1 Il coordinamento delle politiche anticrisi Rispetto al primo tema - la nuova normativa anticrisi - è ancora presto per fare un bilancio. Ci tengo però a sottolineare un punto. Come è noto, l’azione di Governo nel predisporre misure urgenti anticicliche si è mossa nel solco di un complesso quadro di governance, caratterizzato da una molteplicità di attori istituzionali. Si è quindi svolto uno stretto coordinamento istituzio- nale - su iniziativa del Ministero del Lavoro e con la partecipazione diretta anche dell’isfol - con la costituzione della cosiddetta Unità di crisi, che ha avuto innanzitutto lo scopo di dare rapida attuazione alle misure previste nel Decreto anti-crisi e di raggiungere un’intesa tra lo Stato cen- trale e le Regioni. Si è quindi arrivati all’accordo del 12 febbraio 2009, siglato nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni, appunto con il sostegno dell’Unità di crisi. Questo processo di governance rappresenta un significativo esempio di coordinamento tra gli attori istituzionali responsabili nei rispettivi livelli delle politiche passive e attive del lavoro. Al di là del metodo, anche il meri- to delle misure individuate deve essere messo in luce. Gli interventi di sostegno al reddito per la gestione dell’emergenza - con il coinvolgimento degli Enti bilaterali e delle Regioni - sono sta- ti infatti pensati in una logica di stretto raccordo con innovative azioni di politica attiva espres- samente dedicate ai titolari di ammortizzatori. In sostanza, l’erogazione di un’indennità a favo- re del lavoratore non è stata intesa come strumento a sé, ma come parte integrante di un pac- chetto di misure attive calibrato sull’individuo, che preveda percorsi formativi e di orientamento personalizzati. È un terreno in costruzione e in via di sperimentazione. Ma su cui si può e cre- do si debba proseguire. Anche perché mi sembra costituisca un esempio appropriato di quella presa in carico degli individui indispensabile per garantire politiche del lavoro che pongano al centro la persona, nel binomio virtuoso delle opportunità e delle responsabilità. Si tratta anche di un’esperienza che andrà monitorata e studiata attentamente perché, per la pri- ma volta nel nostro Paese, stiamo attuando un pacchetto di politiche del lavoro che contengo- no gradi di libertà piuttosto ampi a livello regionale, attraverso la sperimentazione di un fede- ralismo cooperativo e coordinato a livello centrale. La novità c’è, non è da poco, e vale la pena seguirla con molta attenzione. 3.2 L’ingresso nel mondo del lavoro Nel Piano 2020 per i giovani la centralità della persona, il Lifelong Learning, l’integrazione lavo- ro-formazione, la valorizzazione dell’apprendistato e dei tirocini, il potenziamento dei sistemi di incontro domanda-offerta e dell’orientamento divengono i cardini delle politiche per favo- rire la cosiddetta cittadinanza attiva. Sul target dei giovani il Governo italiano ha deciso di fare convergere interventi trasversali volti innanzitutto a facilitare l’integrazione tra apprendimen- to e lavoro, nella convinzione che tanto più distanti rimangono questi due mondi tanto più lon- tane saranno le nuove generazioni da un futuro di gratificazione professionale. Parlare di transizione tra scuola e lavoro - anche se in realtà il termine più adatto è “integrazio- ne” - vuol dire parlare di tempi di passaggio da un sistema all’altro, che devono essere brevi, più di quanto avvenga oggi. Ma significa anche parlare di modi della transizione. Nel Piano d’azio- ne presentato dai ministri Sacconi e Gelmini si sottolinea su questo punto un aspetto caratteri- stico del nostro mercato del lavoro: la ricerca di occupazione avviene in Italia prevalentemente 12 rapporto isfol 2009 attraverso reti amicali e informali. È un altro tema su cui l’isfol punta l’indice da anni, segna- landone gli effetti in termini di perpetuazione della disuguaglianza. Ne abbiamo dato molte vol- te conto nei nostri Rapporti annuali. Di qui l’importanza di efficienti servizi per l’impiego. Ma anche un nuovo ruolo di intermediazione che potrebbe essere svolto dalle scuole e dalle università. E poi, appunto, l’impresa come luogo di incontro tra apprendimento e lavoro. L’esigenza di avere moderni servizi di intermediazione ed orientamento secondo l’approccio del- la centralità della persona è una priorità che la crisi ha reso ancora più evidente. Chi è in cerca di lavoro deve poter trovare servizi competenti che lo aiutino a percorrere le varie fasi legate sia all’ingresso nel mercato del lavoro che ai processi di mobilità orizzontale e verticale che carat- terizzeranno la sua vita professionale. Su questo fronte, l’aspetto più preoccupante è dato dalla perdurante disparità territoriale nel livello di recepimento degli standard di servizio. Basti pen- sare che il Patto di servizio - ovvero lo strumento che determina la presa in carico dell’utente sta- bilendo un legame reciprocamente vincolante per la costruzione di un percorso individuale - vie- ne utilizzato solo da un centro per l’impiego su due. 13 relazione del presidente 4. Conclusioni Per concludere, vorrei fare alcune considerazioni in merito alla rinnovata importanza che la con- certazione assume in questa nuova stagione di cambiamenti. Nel Rapporto Isfol di quest’anno dedichiamo un approfondimento specifico proprio al fenomeno della bilateralità, sulla scorta del sempre più ampio coinvolgimento degli Enti bilaterali nelle politiche pubbliche, basti pen- sare al ruolo che gli è stato dato nella normativa anticrisi. È una realtà ancora poco analizzata, nonostante la sua diffusione nel panorama italiano delle relazioni industriali. Vi sono esperienze di un certo rilievo che meritano, invece, di essere messe in luce. Penso ad esempio al comparto artigiano, dove la bilateralità svolge attività di sostegno al reddito già dagli anni Novanta. Pen- so anche alle misure adottate in favore degli apprendisti nel contratto collettivo dell’edilizia. Nel terziario le parti hanno approvato nel marzo scorso un Avviso comune sugli ammortizzatori so- ciali che ha affidato alle singole realtà territoriali la possibilità di inserire il sostegno al reddito tra gli scopi degli Enti bilaterali. Sono così nati i primi accordi su base provinciale che si ispira- no alle linee tracciate dal Governo per contrastare la crisi, comprese quelle che si riferiscono agli apprendisti e ai lavoratori con contratto non standard. In definitiva, l’impressione è che la crisi abbia incontrato un sistema Italia reattivo, capace di fron- te alle difficoltà di compattarsi e di valorizzare nuove sinergie. Mi auguro che l’anno prossimo ci ritroveremo a valutare i dati congiunturali con un senso di maggiore fiducia verso il futuro. I segnali che abbiamo intravisto già in questi mesi credo permettano di intendere tale augurio non tanto come una semplice speranza ma come una previsione. Finito di stampare nel mese di novembre 2009 da Rubbettino Industrie Grafiche ed Editoriali per conto di Rubbettino Editore Srl 88049 Soveria Mannelli (Catanzaro) Rapporto ISFOL 2009
Argomento: 

UNIONCAMERE: progetto EXCELSIOR - il sistema informativo per l’occupazione e la formazione

Descrizione breve: 
Rapporto sui fabbisogni professionali e formativi delle imprese italiane nell’industria e nei servizi per il 2009.
Allegato: 
Data: 
16 Settembre 2009
Argomento: 

ISFOL: Rapporto ISFOL 2007

Descrizione breve: 
Europa, formazione, lavoro sono le parti in cui è articolato il Rapporto ISFOL 2007, e, in particolare il difficile accesso alla formazione. L’Italia si pone, infatti, come fanalino di coda per il grado di formazione della popolazione.
Allegato: 
Data: 
21 Novembre 2007
ISFOL 2007/rapporto ISFOL donne.pdf 1 Roma, 20 novembre 2007 COMUNICATO STAMPA LE DONNE. PIÙ BRAVE A SCUOLA, PIÙ DISCRIMINATE SUL LAVORO Il 2007, Anno europeo per le pari opportunità per tutti, si sta concludendo all’insegna di un paradosso ormai consolidato dalla nostra tradizione nazionale: le donne sono più brave a scuola, ma sul lavoro fanno molta più fatica dei loro colleghi maschi ad affermarsi, in termini di stabilità, retribuzione e carriera. I dati emersi dal Rapporto Isfol 2007 confermano la maggiore propensione femminile allo studio. La migliore resa scolastica delle donne si evince a partire dai dati sulla dispersione scolastica: nel 2006 il tasso di dispersione femminile tra la popolazione 18-24enne è del 17,3%, mentre quella maschile arriva al 24,3%. Ancora più eloquenti i dati relativi ai risultati raggiunti dalle ragazze sia nella scuola secondaria sia in ambito accademico: complessivamente, nell’anno scolastico 2005- 2006, il 76,9% delle giovani studentesse ha conseguito un diploma di scuola secondaria superiore, contro il 65,4% dei maschi. Tasso di produttività della scuola secondaria superiore per tipo di scuola Tipo di scuola Anni 1990/91 2000/01 2003/04 2004/05 2005/06 Istituti Professionali* 33,8 47,1 54,6 51,7 46,6 Istituti Tecnici 63,6 70,6 74,4 73,1 76,0 Licei 74,4 80,8 82,0 83,8 85,1 Istruzione magistrale(a) 62,8 67,5 78,2 78,2 82,9 Istruzione artistica (b)* 57,0 58,9 60,8 62,6 62,4 Tasso di produttività totale 59,7 67,4 71,7 70.9 71,0 (a) Licei e istituti psicopedagogici e dei servizi rivolti alla persona (b) Istituti d'arte e licei artistici * il dato può essere influenzato da quanti terminano con il triennio. Fonte: Elaborazione Isfol su dati Istat, Ministero della Pubblica Istruzione 2 Le studentesse mantengono la distanza dai maschi anche nella scelta degli studi universitari: nell’anno accademico 2006-2007, il 78,7% delle ragazze che si erano diplomate nell’anno precedente è passato all’Università; si tratta di una percentuale significativamente superiore al 72,5%, che corrisponde al tasso complessivo di diplomati passati, l’anno successivo al conseguimento del diploma, all’istruzione universitaria. Le matricole universitarie di genere femminile rappresentano il 65,1% dell’intera popolazione femminile tra i 19 e i 20 anni, mentre per gli uomini la percentuale è pari al 48,4%. In aumento anche il tasso di iscrizione complessivo che è del 59,5%, ma la presenza delle sole donne raggiunge il 68,8%. Continuano a prevalere le donne anche per il conseguimento della laurea: dei complessivi 161.445 studenti che nel 2006 hanno conseguito una laurea di primo livello, il 57,3% è costituito da donne. Se poi passiamo a considerare il gruppo disciplinare letterario, linguistico e psicopedagogico (pari al 22,4% dei laureati), che nell’anno di riferimento 2006 ha visto la più alta concentrazione di titoli di primo livello, vediamo che le donne, confermando anche qui una tradizionale propensione per le materie umanistiche, hanno conseguito quasi l’81% dei titoli. A fare da contraltare a questi successi nel campo dell’istruzione i dati sull’occupazione femminile: l’obiettivo fissato dalla strategia di Lisbona di un tasso di occupazione femminile del 60% al 2010 appare irraggiungibile dall’Italia. Con un dato di poco inferiore al 47% nel 2006 (contro il 71% maschile) l’Italia ha già ampiamente disatteso anche l’obiettivo intermedio fissato al 57% per il 2005. La partecipazione al lavoro da parte delle donne tende costantemente a diminuire. Cresce il numero di coloro che si ritirano dal mercato del lavoro: quasi 10 milioni di donne in età lavorativa non hanno cercato un impiego (gli uomini in questa condizione sono circa la metà). Il lieve deterioramento della condizione delle donne nel mercato del lavoro è testimoniato dai dati relativi agli ingressi nell’occupazione. Nel 2006 solo il 36,7% delle nuove occupate è stato assunto con un contratto a tempo indeterminato (contro il 41,4% del 2005) e, rispetto all’anno precedente, sono cresciuti invece gli accessi mediante lavoro a termine (36,2) e a progetto (6,4%). Nel 2006 in seguito alla maternità ben una donna su nove esce dal mercato del lavoro. In due terzi dei casi per esigenze di cura e assistenza alla prole e per un terzo a causa di motivazioni legate al tipo di contratto di lavoro. Il tema della conciliazione dei tempi di lavoro con i tempi extra lavorativi rappresenta un fattore determinante per la partecipazione femminile. Dall’indagine Isfol-Plus emerge che il 67% delle donne ritiene il proprio orario di lavoro “troppo lungo” per essere conciliabile con gli impegni familiari. D'altronde oltre l’80% dei lavoratori part-time è costituito da donne e, nella stragrande maggioranza dei casi, si è trattato di una scelta “obbligata”, che incide fortemente sulla retribuzione, nonché sulle prospettive di carriera. 3 I salari delle lavoratrici sono in media inferiori del 25% rispetto a quelli dei lavoratori, se ci si riferisce al monte salari annuo calcolato dall’Istat. Il differenziale retributivo medio è pari al 15,8% a parità di contratto e di livello di inquadramento. Il dato medio per gli anni che vanno dal 1998 al 2002 testimonia comunque una lieve flessione del livello di disparità di trattamento che è sceso dal 18,5% al 15,8%. Il divario retributivo tra uomini e donne resta quindi uno dei maggiori ostacoli alla parità di trattamento, sia per le disparità a pari inquadramento e mansioni sia per la discriminazione all’accesso a posizioni meglio retribuite, anche a pari professionalità, istruzione ed esperienza lavorativa. Le donne che hanno ruoli di tipo “dirigenziale” (a vari livelli) sono il 22% contro il 38,5% degli uomini; tuttavia si può notare che le donne accedono a posizioni “di comando” in tempi più rapidi rispetto agli uomini. La strada per la risoluzione del gap con l’Europa passa non solo attraverso la creazione di nuove opportunità per le donne che entrano per la prima volta o rientrano nel mercato del lavoro dopo un periodo di inattività, ma anche attraverso la comprensione degli ostacoli alla partecipazione femminile e il contrasto dei fenomeni di abbandono. Per informazioni: Ufficio Stampa 06.44590895-2 stampa@isfol.it, r.colella@isfol.it ISFOL 2007/rapporto ISFOL formazione.pdf 1 Roma, 20 novembre 2007 NOTA DI APPROFONDIMENTO PER LA STAMPA FORMAZIONE L’anno che si va a concludere ha visto un processo riformatore di notevole rilievo che dovrebbe incidere in modo significativo sull’assetto del sistema di istruzione e formazione professionale italiano basti ricordare il prolungamento da 8 a 10 anni dell’obbligo di istruzione, il mantenimento degli istituti tecnici e professionali nell'ambito del sistema dell'istruzione secondaria superiore, la soppressione del diploma triennale di qualifica statale, l’istituzione degli istituti tecnici superiori e dei “poli tecnico-professionali”. Gli interventi apportati intendono stimolare i giovani ad acquisire delle competenze chiave, trasversali e culturali, in sintonia con le Raccomandazioni europee e la strategia di Lisbona, che ha posto al centro dell’attenzione la creazione e l’attuazione di un sistema di apprendimento permanente. Inoltre questi provvedimenti intendono contrastare il declino dell’istruzione tecnica, che negli ultimi 15 anni ha perso oltre 350.000 iscritti. Tuttavia il sistema educativo italiano appare anche stressato da un lungo periodo di riforme incompiute, annunciate e non realizzate, varate e successivamente riformulate. Si avverte il rischio che la consapevolezza degli esiti delle riforme precedenti crei tra gli operatori del sistema una sorta di impermeabilità nei confronti del nuovo processo riformatore, che potrebbe essere percepito in qualche modo anch’esso come provvisorio. Rimangono inoltre irrisolti alcuni nodi relativi all’interpretazione del Titolo V della Costituzione, sui quali è aperto il confronto Stato-Regioni. La mancanza di una decisa identificazione degli operatori negli obiettivi di riforma rallenta il progresso del sistema; nonostante l’introduzione dell’obbligo formativo prima e del diritto-dovere poi, la dispersione scolastica tende a persistere e la qualità complessiva del sistema di istruzione e formazione è ancora lontana dai target di Lisbona. Gli indicatori più recenti confermano l’arretratezza del nostro Paese rispetto ai benchmark fissati: ancora il 20% della popolazione giovanile non riesce ad andare oltre il titolo di licenza media, contro il limite massimo del 10% indicato dagli obiettivi comunitari; il tasso di diplomati è al 75,5%, contro l’85% del benchmark europeo. Inoltre, solo il 51% della popolazione italiana possiede un titolo di studio post-obbligo, contro il 70% della media europea. 2 Evoluzione del conseguimento degli obiettivi di Lisbona in materia di istruzione e formazione Fonte: Eurostat Particolarmente grave la situazione dei ragazzi tra i 14 e i 17 anni: circa 113.000 sono esclusi dai canali formativi formali; a questi si aggiungono gli oltre 40.000 minorenni che, nonostante siano stati assunti con contratto di apprendistato, non svolgono le attività formative previste dalla legge, per un totale di oltre 150.000 adolescenti formalmente soggetti ad obbligo che in realtà sono fuori da ogni canale formativo. Per quanto riguarda l’istruzione universitaria, rimane stabile il numero degli iscritti, mentre sono in ripresa (+10,9%) le immatricolazioni nelle facoltà scientifiche, che negli anni precedenti si erano drasticamente ridimensionate. Il dato più significativo riguarda l’aumento del numero dei laureati, a dimostrazione del recupero di efficienza prodotto dall’introduzione del modello 3+2: nel 2006 hanno conseguito un titolo di studio universitario oltre 300.000 persone, ovvero 100.000 in più di quanti se ne erano laureate appena 4 anni prima. Titoli universitari conseguiti nel 2002 e nel 2006 Tipologia di corso 2002 2006 v.a. val. % v.a. val. % Diploma universitario/Sdfs 13.367 6,6 810 0,3 Laurea vecchio ordinamento 164.531 81,8 100.078 33,3 Laurea di base (1° livello) 22.304 11,1 161.445 53,7 Laurea specialistica a ciclo unico 817 0,4 8.782 2,9 Laurea specialistica (2° livello) 99 (b) 29.620 9,8 Totale titoli conseguiti 201.118 100,0 300.735 100,0 Elaborazione Isfol su dati Miur Si può dunque concludere che la riforma universitaria del 3+2, sia pure tra luci ed ombre, abbia sostanzialmente raggiunto l’obiettivo di aumentare l’efficienza del sistema, grazie al suo impianto modulare. Meritano un’attenzione particolare i dati relativi ai risultati conseguiti dalle ragazze sia nella scuola secondaria sia in ambito accademico: complessivamente, il 76,9% delle giovani studentesse arriva a prendere un diploma di scuola secondaria superiore, contro il 65,4% dei maschi. Le studentesse mantengono la distanza dai maschi anche nella scelta degli studi universitari: nell’anno accademico 2006-07 il 78,7% delle diplomate nell’anno precedente è passato all’Università. Le matricole universitarie di genere femminile rappresentano il 65,1% dell’intera popolazione femminile tra i 19-20 anni, mentre per gli uomini la percentuale è pari al 48,4%. In aumento anche il tasso di iscrizione complessivo che è del 59,5%, ma la presenza delle sole donne raggiunge il 68,8%. Continuano a prevalere le donne anche per il conseguimento della laurea di I livello: 57,3%. Per quanto riguarda la formazione professionale, l’attività promossa dalle Regioni arriva a raccogliere circa 700.000 allievi, di cui 214.000 concentrati nella formazione iniziale: sono dunque Indicatori Anni 2000 2006 Italia UE 27 Italia UE 27 Tasso di abbandono scolastico e formativo (a) 25,3 17,6 20,8 15,3 Tasso di istruzione secondaria superiore dei giovani (b) 69,4 76,6 75,5 77,8 Tasso di istruzione secondaria superiore della popolazione 45,2 64,4 51,3 70,0 Tasso di partecipazione ad attività di LLL (c) 4,8 7,1 6,1 9,6 (a). Benchmark europeo: entro il 2010 non oltre il 10% (b) Benchmark europeo entro il 2010 almeno l’85% (c) Benchmark europeo: entro il 2010 almeno il 12,5% 3 il 37% i giovani tra i 15 ed i 24 anni in cerca di occupazione che decidono di avvalersi di questi corsi, quota sostanzialmente stabile nell’ultimo anno. Nell’Italia settentrionale il sistema di formazione professionale raggiunge quasi tutti i giovani in cerca di occupazione, mentre nel Centro e soprattutto nel Sud la formazione è molto meno presente. Allievi formati sul bacino d'utenza (2005/2006) – (%) Regioni Formazione giovani(a) Formazione adulti(b) Formazione adulti disoccupati(c) Totale Nord 91,1 1,8 9,9 3,9 Centro 41,7 1,0 6,6 2,4 Sud 10,7 0,4 5,5 1,4 Totale 37,0 1,2 7,0 2,8 (a)Rapporto tra allievi dei corsi di 1° e 2° livello e giovani di età compresa tra 15 e 24 anni in cerca di occupazione (b)Rapporto tra allievi di corsi per adulti occupati e occupati di età superiore ai 25 anni (c)Rapporto tra allievi di corsi per disoccupati e disoccupati di età superiore ai 25 anni Fonte: Elaborazione Isfol su dati Istat e regionali In particolare sono quasi 100.000 i giovani che si sono iscritti ai corsi sperimentali triennali avviati nell’ambito della precedente riforma della scuola secondaria. Il giudizio espresso su questi corsi è generalmente positivo: 2 allievi su 3, se tornassero indietro, rifarebbero la stessa scelta (65,7%, sia nello stesso corso che in un altro), circa l’8% andrebbe a lavorare e il 13,5% si iscriverebbe a scuola, con un tasso di indecisi che risulta tuttavia di circa il 13%. Valutazione retrospettiva della scelta dell’agenzia formativa Fonte: Indagine Isfol, IARD, 2006 Tuttavia i risultati dell’attività formativa in termini di occupazione prodotta stentano a superare le difficoltà esistenti nel mercato del lavoro locale: solo il 20,6% di coloro che hanno seguito un’attività formativa finanziata dal Fondo Sociale Europeo nel Mezzogiorno risultano occupati ad un anno dalla conclusione dei corsi. Pesano su questo risultato problematico le condizioni del mercato del lavoro meridionale e la composizione degli utenti dei corsi, che sono in buona parte persone con precedenti difficoltà di inserimento occupazionale. 4 Tassi d’inserimento a 12 mesi per regioni degli interventi conclusi tra il luglio 2003 e il luglio 2004 (%) Fonte:Isfol L’apprendistato raccoglie quasi 600.000 giovani, e dunque si conferma uno strumento molto utilizzato dalle imprese; tuttavia solo il 20% di questi svolge una effettiva attività di formazione formale, mentre per il resto si tratta prevalentemente di formazione in affiancamento. E’ stabile anche il numero di aziende (19,8%) che promuovono attività di formazione continua per i propri dipendenti: l’attività formativa dunque rimane stabile, nonostante la crescente adesione ai Fondi Paritetici Interprofessionali (FPI), che riguarda ormai il 42,4% delle aziende private (per un totale di quasi 6 milioni di lavoratori). Adesioni espresse e lavoratori in forza presso le imprese aderenti ai FPI (maggio 2007) Fondi Adesioni Dipendenti Fondo Formazione PMI 37.974 434.485 Fon.Ar.Com 13.292 65.523 Fondo Artigianato Formazione 167.045 865.714 Fon.Coop 9.852 300.131 Fondimpresa 43.480 2.386.494 For.Te 91.098 1.394.725 Fondo Professioni 28.444 121.966 Fond.E.R. 7.416 85.806 Fonter 46.521 320.664 Fondirigenti 10.613 63.670 (*) Fondo Dirigenti PMI 539 1.418 (*) Fondir 3.211 25.080 (*) Totale complessivo 459.485 5.975.508 (*) Novembre 2006 Fonte: elaborazione Isfol su dati INPS Esiste un ampio divario tra le grandi e le piccole imprese nella capacità di offrire corsi di formazione al proprio personale. Infatti la quota di imprese che offrono formazione è molto alta fra le grandi imprese (73%), ma molto bassa fra le micro-imprese (16%); minore attività di formazione viene realizzata nel settore manifatturiero e in generale nel Mezzogiorno. Anche la partecipazione ad attività formative per i propri interessi personali rimane bassa (vi ricorre il 12% dei cittadini nell’arco di un anno). Ne consegue che il tasso complessivo di partecipazione della popolazione ad attività di apprendimento permanente è del 6,1%, contro il 9,6% della media europea (entro il 2010 occorre giungere almeno al 12,5%). Il punto debole, a tutti i livelli, riguarda l’organizzazione di una capillare attività di informazione ed orientamento: così solo il 40% dei giovani che terminano la scuola secondaria ha trovato nella scuola e nell’Università informazioni adeguate riguardo alle opportunità future di Regione Tasso d’inserimento occupazionale lordo (1) Tasso di inserimento e reinserimento in istruzione e formazione (2) Tasso di successo (3) Tasso di inserimento coerente (calcolato sul totale di destinatari conclusi) (4) Basilicata 16,8 6,1 22,8 5,2 Campania 19,9 18,3 38,2 8,1 Molise 24,2 39,7 63,9 9,5 Puglia 21,7 16,8 38,5 7,7 Sardegna 32,2 8,3 40,5 14,6 Sicilia 16,3 18,7 35,1 6,4 Totale 20,6 16,2 36,8 7,9 5 studio e di lavoro, mentre il 60% della popolazione dichiara di non essere a conoscenza dei luoghi deputati alla formazione per gli adulti. La scarsità di informazione produce, oltre che una ridotta partecipazione alle attività formative, il perpetuarsi di scelte legate alla condizione sociale. Tipo di scelta per titolo di studio del padre Liceo Istituto tecnico Istituto professionale (compresi istituti d’arte) Titolo di studio del padre Laurea o superiore (Master, ecc.) 32,2 9,1 5,1 Medie superiori 46,6 50,3 37,7 Medie inferiori 18,4 32,7 46,2 Elementari/Nessun titolo 1,0 4,5 9,2 Non risponde/Non sa 1,8 3,4 1,8 Totale 100,0 100,0 100,0 Fonte: indagine Isfol Anche la mancanza di standard comuni di riferimento, capaci di garantire l’omogeneità delle certificazioni su tutto il territorio nazionale e il loro riconoscimento in sede comunitaria, costituisce un punto critico dell’attività formativa, sul quale sta lavorando un Tavolo Unico Nazionale. La prossima emanazione della Raccomandazione europea sulla certificazione, che introdurrà un Quadro Europeo delle Qualifiche articolato su 8 livelli per tutti i Paesi membri dell’Unione Europea, potrà imprimere sicuramente un’ulteriore spinta al processo nazionale. Per informazioni: Ufficio Stampa 06.44590895-2 stampa@isfol.it, r.colella@isfol.it ISFOL 2007/rapporto ISFOL lavoro.pdf 1 Roma, 20 novembre 2007 NOTA DI APPROFONDIMENTO PER LA STAMPA LAVORO Quadro generale Il numero degli occupati in Italia ha superato quest’anno i 23 milioni. I ritmi di incremento sono minori di quelli registrati a cavallo tra i due decenni, ma in quanto correlati ad una crescita economica nazionale e comunitaria – diversamente che in passato - tale incremento occupazionale sembra assumere un carattere strutturale e fa quindi ben sperare per il futuro. Il tasso di disoccupazione, pari al 6%, risulta ai minimi “storici” se si guarda all’ultimo ventennio. Prosegue tuttavia, sia pure con qualche segnale di rallentamento nell’ultimo periodo, la flessione dei tassi di attività. In altri termini, vi sono ampi segmenti di popolazione in età attiva che non lavorano e non cercano lavoro. Tale fenomeno, che un tempo dipendeva dall’assenza di occasioni di impiego, oggi dipende soprattutto dal fatto che il lavoro disponibile, spesso, non risponde alle attese e alle esigenze dei lavoratori, in particolare dei giovani e delle donne. I fattori che generano “disaffezione” sono prevalentemente tre e spesso tra loro correlati:  molte occasioni di impiego riguardano lavori poco o per niente qualificati;  più della metà dei lavori “in ingresso” sono a carattere temporaneo;  le retribuzioni proposte sono al di sotto delle attese e della soglia di necessità. In definitiva ciò non significa che “tutto” il nuovo lavoro sia dequalificato, precario e mal pagato, ma indubbiamente vi sono numerosi segnali che indicano che la crescita del sistema produttivo stia avvenendo in settori che generano cospicue quote di lavoro a basso contenuto di “conoscenza” e con poche prospettive di “sviluppo di carriera”. Le reali dimensioni del “lavoro atipico” Nonostante l’evoluzione positiva degli indicatori, il lavoro viene percepito come “un problema” grave nella nostra società a causa di una quota progressivamente crescente di lavoro precario e della sensazione diffusa che il lavoro sia “di scarsa qualità e di poche prospettive”. Il lavoro dipendente a termine, nelle sue molteplici forme (contratto a tempo determinato, apprendistato, interinale, ecc.) riguarda quasi 10 lavoratori su 100. Più contenuta la quota dei collaboratori (co.co.co., a progetto, occasionali) pari complessivamente al 5,7%. 2 Il lavoro atipico riguarda tra i 3,5 e i 4,5 milioni di lavoratori (Indagine Isfol Plus 2006). Nell’accezione minima coinvolge quasi 3,5 milioni di persone, poco più del 15% dell’occupazione, includendo gli occupati a termine (compreso l’apprendistato) e i parasubordinati (occupati autonomi esposti a più vincoli di subordinazione). Se si includono i “part-time involontari” e tutti coloro che non conoscono la tipologia del proprio contratto di lavoro, nel suo insieme la platea della “atipicità massima” è formata da poco più di 4,5 milioni di persone, pari a circa il 20% degli occupati. Non tutti i lavoratori “atipici” si percepiscono come precari; ad esempio il 28% ritiene l’attuale contratto preludio di un rapporto di lavoro permanente ed il 7% lo considera un periodo necessario di pratica e specializzazione professionale. Un dato positivo sta nel fatto che:  la maggior parte del lavoro “precario”, anche reiterato, trova poi sbocco in un lavoro a carattere permanente;  il lavoro dipendente rimane strutturalmente lavoro a prevalente carattere permanente (86,6% dei lavoratori alle dipendenze);  solo il 19% degli occupati teme la perdita del proprio impiego. Se il lavoro “atipico” rappresenta per molti il trampolino di lancio nella vita attiva e nella crescita professionale, per altri può rappresentare una “trappola”: il 48% dei rapporti di lavoro “atipici” sono stati già rinnovati almeno una volta. La mancanza di prospettive di carriera costituisce il fattore di maggiore insoddisfazione degli occupati italiani (54,5%). I percorsi di “carriera” in Italia risultano decisamente “ingessati” ed è difficile una progressione verticale soprattutto per chi entra dal basso della “piramide” delle qualificazioni e degli status professionali. La carriera è infatti migliorata per 1 lavoratore di alta qualificazione su 2, per 1 impiegato su 3 e solo per 1 un operaio su 5. La percezione delle possibilità di sviluppo di carriera è addirittura peggiorata nel tempo passando dal 47% nel 2002 al 41% nel 2006. 3 Il lavoro femminile Il tasso di occupazione femminile si attesta poco sotto il 47%; l’obiettivo di “Lisbona” del 60% al 2010 non sarà raggiunto dall’Italia, stante anche il fatto che la propensione al lavoro delle donne tende costantemente a diminuire. Quasi 10 milioni di donne in età lavorativa non lavorano né cercano un impiego (gli uomini in questa condizione sono circa la metà). Motivazioni prevalenti sono: - il 63% delle donne accede al lavoro con un contratto “atipico” (nel 2005 erano il 60%); - il 67% delle donne ritiene il proprio orario di lavoro “troppo lungo” per essere conciliabile con gli impegni famigliari; - oltre l’80% dei lavoratori con contratto part-time è di genere femminile, ma la scelta è nella stragrande maggioranza dei casi “obbligata” per ragioni di conciliabilità, e si tratta ovviamente di una scelta che incide fortemente sulla retribuzione, nonché sulle prospettive “di carriera”; - i salari delle lavoratrici sono in media inferiori del 25% di quelli dei lavoratori; a parità di contratto e di livello di inquadramento la differenza è del 15,8%; - le donne che hanno ruoli di tipo “dirigenziale” a vari livelli sono il 22% contro il 38,5% degli uomini. Tuttavia si può notare che le donne accedono a posizioni “di comando” in tempi più rapidi rispetto agli uomini. 4 I lavoratori “anziani” Il 2007 ha visto un ampio confronto sul tema del “prolungamento della vita attiva” a ridosso della revisione “dello scalone” che ha posto in evidenza il tema della partecipazione al lavoro degli over55. Il tasso di attività dei soggetti di età compresa tra i 55 ed i 64 anni è in Italia di poco meno del 33%. Anche in questo caso siamo lontani dall’obiettivo di “Lisbona” del 50% al 2010, anche se si può notare come dal 2001 in poi i tassi di partecipazione al lavoro dei “meno giovani” siano lentamente ma progressivamente aumentati. Al 2006 gli over55 che fanno parte della popolazione attiva sono 2,3 milioni. 5 Contrariamente a quanto spesso si pensa non tutti gli inattivi over55 si sono “chiamati fuori” dal mercato del lavoro in quanto hanno raggiunto la tanto ambita pensione. Oltre il 31% degli inattivi ha lasciato il lavoro involontariamente per crisi, trasferimenti di azienda, licenziamenti e altro e quasi il 5% lo ha abbandonato per insoddisfazione. La platea degli “attivabili” appare dunque assai ampia e soprattutto emerge la necessità di prevenire i fenomeni di abbandono del lavoro. Al di là del ruolo “forzante” che il sistema pensionistico può comportare nel prolungare la permanenza al lavoro dei meno giovani - elevando più o meno la soglia dell’età pensionabile - si rileva la necessità di promuovere incentivi e servizi di accompagnamento che facilitino il prolungamento della vita attiva o il reinserimento. I dispositivi fino ad ora sperimentati hanno dato scarsi esiti (il “superbonus” ad esempio); si tratterà ora di vedere se avrà un impatto migliore la “staffetta giovani-anziani” varata con la legge finanziaria 2007. Il lavoro degli immigrati Gli stranieri residenti ufficialmente in Italia hanno raggiunto i 3 milioni di unità e rappresentano il 7% della popolazione attiva. Dall’indagine ISFOL-RLIL si rileva che il 21% delle imprese italiane ricorre a mano d’opera neo o extracomunitaria (23,7% nel Nord-Est). 1 impresa su 2 riporta come motivazione al ricorso di forza lavoro straniera il disinteresse da parte dell’offerta di lavoro italiana, mentre 1 su 3 lo attribuisce alla difficoltà di reperimento di manodopera nazionale per quella professionalità. Il 30% delle imprese dichiara che il costo del lavoro degli “stranieri” è più basso di circa il 24% di quello degli italiani. 6 Il 37% degli stranieri lavora nei settori a più alto tasso di lavoro irregolare come: le costruzioni, il commercio, gli alberghi e i pubblici esercizi. Una buona parte dei reclutamenti delle aziende ha interessato immigrati “non legalmente presenti” in Italia, infatti 1 impresa su 2 ha effettuato procedure di regolarizzazione per i propri dipendenti (3 aziende su 5 al Sud). 7 Sicurezza sul lavoro. Il lavoro “usurante” sia tradizionale che “post moderno” In generale quasi il 30% dei lavoratori italiani ritiene a rischio la propria salute, la percentuale sale al 36% tra chi lavora più di 45 ore settimanali, al 40% tra gli operai e supera il 48% tra chi svolge almeno un turno notturno al mese. Si riscontra inoltre un aumento dell’indicatore di oltre 9 punti percentuali tra il 2002 e il 2006. Il rischio è maggiormente percepito dai lavoratori “con esperienza”: se infatti si ritiene “a rischio” quasi il 32% di chi lavora da più di 20 anni, l’indice scende a meno del 20% tra chi lavora da non più di 5 anni. Emergono nuovi fattori di “disagio” percepiti anche nell’ambito dei settori dei servizi. Per il 65% il disagio deriva dall’“impegno mentale” che le mansioni implicano e per il 62% dal coinvolgimento psicologico-emotivo. Il disagio psicologico sembra spesso causato dal tipo di organizzazione del lavoro nei comparti esposti alle sollecitazioni degli utenti e dei clienti (call- center, luoghi di cura, grande distribuzione, ecc.). 8 Con circa venti punti di distacco segue la percezione della gravosità in termini di sforzo e disagio (42%). Sono tuttavia questi ultimi, più degli altri, che temono conseguenze gravi per la loro salute. Quasi il 17% degli occupati ha subito un infortunio nel corso della sua vita lavorativa la cui gravosità pare nettamente correlata sia con la gravosità del lavoro, in termini di sforzo e disagio fisico, sia con la durata dell’orario di lavoro. L’8,4% degli occupati ritiene di aver contratto malattie a causa del lavoro, anche se sono relativamente pochi i casi di malattie croniche o invalidanti. Nel 2007 sono state varate, con la Legge Finanziaria, diverse misure finalizzate a contrastare gli incidenti sul lavoro tra le quali è stata anticipata la comunicazione delle assunzioni agli uffici competenti e sono state quintuplicate le sanzioni amministrative. Per informazioni: Ufficio Stampa 06.44590895-2 stampa@isfol.it, r.colella@isfol.it ISFOL 2007/rapporto ISFOL relazione presidente.pdf 1 PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO ANNUALE ISFOL Relazione del Presidente, Sergio Trevisanato Innanzitutto un sentito benvenuto a tutta l’assemblea. La presentazione del Rapporto Isfol 2007 come di consueto, offre un’ampia panoramica relativa ai sistemi dell’istruzione, della formazione e del lavoro in Italia, con un’attenzione particolare al contesto europeo di riferimento. Ma rappresenta anche l’occasione per fornire alcune chiavi di lettura che possano facilitare la definizione di azioni adeguate ad affrontare le criticità che ancora abbiamo di fronte. In uno sforzo di sintesi, voglio ricondurre i tanti temi affrontati nel Rapporto a due ambiti che ritengo fondamentali: quello della qualità e quello della segmentazione. Sono due ambiti strettamente legati fra di loro. Per “qualità” intendo: qualità del lavoro e qualità del sistema formativo. Qualità del lavoro non implica solo la ben nota contrapposizione tra occupazione standard ed atipica, ma include anche dimensioni spesso poco analizzate: il cosiddetto “impoverimento” del lavoro; la gravosità propria di alcuni mestieri; la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro; le dinamiche di carriera; oppure ancora le opportunità di mobilità professionale o la corrispondenza tra competenze acquisite e lavoro svolto. Qualità del sistema formativo implica la capacità di garantire percorsi calibrati sulle reali esigenze degli individui, ma anche capacità di adattare le competenze della forza lavoro all’evoluzione del contesto economico e produttivo. E qui, ovviamente, entra in gioco la qualità 2 degli strumenti di intermediazione e di accompagnamento, la qualità dei servizi per l’impiego e dell’orientamento, ma anche l’efficienza dei dispositivi per il riconoscimento e la certificazione delle competenze acquisite. Quanto alla segmentazione, l’attività di ricerca svolta durante l’anno si è concentrata soprattutto sulle fasce di popolazione che più di altre corrono il rischio di “rimanere indietro”, di rimanere ai margini dello sviluppo economico di questi anni: le donne, gli over 55, gli immigrati, i giovani. Senza dimenticare l’articolato mondo del lavoro sommerso, o il fenomeno, ancora assai marcato, della dispersione scolastica. Al tema della segmentazione si legano alcune problematiche di vecchia data, come il persistente e profondo gap che continua a separare in modo netto il Centro-Nord e il Sud del Paese; ma anche altre più recenti, come la polarizzazione tra professioni altamente qualificate e non qualificate, oppure lo scarto che separa dirigenti ed operai per quanto riguarda le opportunità di svolgere attività di formazione continua. Voglio però cominciare questa mia relazione con una nota positiva. In coerenza con i positivi andamenti di tutti i dati disponibili sul mercato del lavoro, anche i principali indicatori dei sistemi di istruzione, formazione e lavoro sembrano essersi incamminati lungo un trend stabile di miglioramento. Si tratta di miglioramenti strutturali, svincolati cioè da dinamiche congiunturali, di breve periodo. In un quadro che continua ad essere segnato da luci ed ombre, si profila dunque la possibilità di un punto di svolta nel nostro sistema di formazione e istruzione. 3 E qui mi ricollego ad un secondo fattore a mio parere positivo. L’effervescenza normativa in campo lavoristico dell’ultimo decennio sembra oggi conclusa, per lasciare invece il campo alla necessaria fase di applicazione e attuazione delle norme. In questo senso, vedo nell’accordo sul welfare del 23 luglio tra Governo e Parti sociali la conclusione –mi auguro– di un lungo periodo di accesa conflittualità. Ritengo di conseguenza che sia giunto il momento di rilanciare la sfida delle relazioni industriali decentrate e degli accordi aziendali, in funzione – appunto – attuativa di una legislazione del lavoro che negli anni passati aveva largamente demandato a questi livelli periferici il compito di rendere più elastico il rapporto tra domanda e offerta nei mercati del lavoro locali. Non dimentichiamoci, tra l’altro, che ci troviamo ai nastri di partenza della nuova programmazione delle politiche di coesione europee, con quasi 6 miliardi di euro messi a disposizione in Italia dai Fondi strutturali. Credo, sia necessario un grande impegno collettivo di coordinamento delle varie politiche, come è richiesto dai nuovi regolamenti comunitari nella messa a punto del Quadro strategico di riferimento nazionale. Relazioni industriali, offerta formativa, politiche attive e passive per il lavoro, previdenza, politiche di lotta all’esclusione e alla povertà, strumenti per la conciliazione tra tempi di lavoro e tempi extra lavorativi sono tutti pezzi di un unico disegno. Ritengo che questa necessità di integrazione sia una delle principali sfide per il prossimo futuro, alla quale sono innanzitutto chiamate le Regioni e il Governo nazionale. Ma veniamo ai dati del mercato del lavoro. Il livello dell’occupazione ha segnato nel 2006 il suo massimo storico in termini assoluti. Le nostre stime, inoltre, indicano uno scenario favorevole anche per i prossimi anni: nel 2009 gli occupati in Italia dovrebbero superare la 4 soglia dei 25 milioni. Si tratta di uno scenario per certi versi inatteso rispetto alle previsioni di 10-15 anni fa, ma che ci obbliga a riflettere su come avvantaggiarsi di questo contesto di base positivo. La scarsa partecipazione al mercato del lavoro rimane, invece, uno tra i problemi strutturali del nostro paese, che siamo costretti a compensare con una maggiore richiesta di forze di lavoro immigrate. Buona parte della diminuzione della disoccupazione che si è registrata in questi ultimi anni – posizionandosi su un valore del 6%, il più basso dell’ultimo ventennio – è legata ad un incremento del tasso di attività inferiore a quello del tasso di occupazione. Durante tutta la prima metà degli anni Duemila si è protratto un effetto di scoraggiamento che ha ridotto la partecipazione. Il tasso di attività della popolazione tra i 15 e i 64 anni è ancora inferiore di oltre 9 punti percentuali alla media dell’Europa a 15. Tuttavia – come dicevo – stanno emergendo segnali di discontinuità rispetto al passato. Nel 2006, ad esempio, la disoccupazione si è ridotta soprattutto nei segmenti più deboli del mercato del lavoro. Il calo dei disoccupati di lunga durata è stato superiore di oltre tre volte a quello dell’anno precedente; la disoccupazione giovanile ha segnato una flessione del 2,4%, interrompendo l’aumento costante del periodo 2002-2004. Ma non solo. La diminuzione della disoccupazione è avvenuta contestualmente ad una robusta ripresa della crescita, che lascia ipotizzare una fase di sviluppo relativamente stabile. Nel 2006 il tasso di incremento annuale del PIL ha compiuto un balzo in avanti, in controtendenza rispetto al primo quinquennio degli anni Duemila. A ciò si aggiunge – altro segnale positivo – una più elevata velocità di reazione della domanda di lavoro al ciclo economico. Questa corrispondenza tra aumento del PIL ed aumento dell’occupazione evidenzia una progressiva erosione di alcuni elementi di rigidità del 5 mercato del lavoro italiano. La maggiore flessibilità degli strumenti contrattuali sembra aver permesso un migliore adattamento della forza lavoro alle esigenze produttive. Accennavo invece, poc’anzi, alla polarizzazione tra professioni altamente qualificate e non. Continua, inoltre, la segmentazione tra la componente permanente e quella a termine dell’occupazione dipendente. La metà dei nuovi posti di lavoro creati nel 2006 è a tempo determinato – quasi il 10% in più rispetto al 2005. A ciò si aggiunge il lavoro parasubordinato, che, nasconde non di rado una subordinazione di fatto. Circa l’80% dei collaboratori ha un solo committente, usa dotazioni dell’azienda presso cui è impiegato, e garantisce quindi la propria presenza regolare presso la sede di lavoro, con orari predefiniti nella maggioranza dei casi. La possibile sovrapposizione tra queste due dimensioni, cioè l’atipicità contrattuale e la bassa qualificazione delle professioni, crea il rischio di una spaccatura, con la creazione di un mercato del lavoro di serie A ed uno di serie B. Per i lavoratori altamente qualificati la flessibilità può rappresentare un’opportunità più agile di ingresso nel mercato del lavoro, ma per i lavoratori a bassa o nulla qualificazione i rischi di una caduta nella precarietà sono reali. A livello europeo, come è noto, è stata coniata una nuova parola chiave, che evidenzia la necessità di conciliare al meglio le esigenze di efficienza economica e quelle di sicurezza sociale. È la cosiddetta flexsecurity. In una sua recente comunicazione, la Commissione europea ha indicato nella flexsecurity un’opportunità storica per l’Europa, la possibilità cioè di confermare il suo modello sociale, particolarmente 6 attento alle persone, e al tempo stesso rendere più competitivo il suo sistema produttivo. Credo che una serie di interventi previsti nella Finanziaria dell’anno scorso, finalizzati a contrastare la precarietà del lavoro, vadano in questa direzione. Ma in tale ottica credo vada letto anche il Protocollo sul welfare, che si è posto l’obiettivo non tanto di ridurre la flessibilità, quanto di farla effettivamente diventare un canale di accesso al mercato del lavoro. Inoltre, non va trascurato che nella stessa direzione si muove il recente progetto di riforma degli ammortizzatori sociali. Prendiamo appunto le donne. Voglio ricordare che la piena valorizzazione del bacino di lavoro femminile è uno dei cardini della strategia di Lisbona, che ha stabilito per il 2010 l’obiettivo comune di un tasso di occupazione delle donne pari al 60%. L’Italia, con circa il 46% registrato nel 2006, ha già ampiamente disatteso l’obiettivo intermedio del 57% per il 2005. Il triennio dal 2003 al 2005 è stato particolarmente negativo per l’occupazione femminile. Per la prima volta in dieci anni, il loro tasso di attività è sceso, passando dal 62,9% al 62,4%. Nel 2006 solo il 36% delle nuove occupate è entrato nel mercato del lavoro a tempo indeterminato. Il 17% vi è entrato in forma autonoma e tutte le altre con contratto a termine o di collaborazione. Ciò può rafforzare l’effetto di scoraggiamento che ha portato in questi anni molte donne all’inattività. Per fortuna, ed è questo un altro di quei segnali positivi di cui parlavo all’inizio, nel 2006 è tornato a diminuire il gap che separa le donne dagli uomini e sono migliorati tutti i macro indicatori del mercato del lavoro femminile. Rimangono alcuni nodi di fondo. Le donne sono ancora molto più esposte degli uomini a condizioni di lavoro peggiori, sia in termini di ritmi ed intensità del lavoro, che di carriera, che di reddito. Più del 7 75% fra le donne occupate si colloca nella fascia di reddito inferiore ai 1.250 euro al mese, contro il 46% degli uomini. E’ stato calcolato un differenziale medio uomo/donna del 15,8%, a parità di contratto e di inquadramento. La componente femminile è poi quella che maggiormente rischia di cadere nella “trappola” del lavoro nero. L’Isfol ha svolto quest’anno la prima indagine a largo spettro in Italia sull’occupazione sommersa ed irregolare delle donne. Più del 50% del campione ha dichiarato di avere un lavoro irregolare da oltre un anno. Il sommerso rappresenta una domanda strutturale e permanente per le donne, le quali tendono quindi ad esserne “invischiate”. Ecco la vera precarietà. C’è poi il problema della conciliazione tra vita professionale e vita privata. Nel 2006 una donna su nove è uscita dal mercato del lavoro in seguito alla maternità, che è ancora oggi uno dei fattori più difficili da gestire per le imprese ed una fonte di grande discriminazione. Per innalzare i nostri tassi di partecipazione al lavoro, oltre al segmento femminile, occorre poi intervenire sugli over 55. Il loro tasso di occupazione è aumentato nell’ultimo decennio del 4%, tra l’altro prevalentemente grazie alla componente femminile. Tuttavia nello stesso periodo tale incremento è stato in Europa mediamente pari al doppio, cioè oltre l’8%. Tra i 50 e i 64 anni quattro persone su dieci, in Italia, si dichiarano non più attive; e voglio sottolineare che per queste persone, le cause della non occupazione sono motivi lavorativi, molto più spesso che personali: il 38% non è attivo perché il lavoro l’ha perso. Occorre pertanto potenziare le misure finalizzate a prevenire l’uscita definitiva dal mondo del lavoro soprattutto nei casi di crisi e ristrutturazioni aziendali e settoriali. 8 Previdenza ed invecchiamento attivo sono temi legati. Non a caso, nell’anno trascorso il tema dell’invecchiamento attivo ha fatto da sfondo a tutto il dibattito sulla riforma delle pensioni. Da questo punto di vista, ritengo che la proposta avanzata con il Protocollo del 23 luglio debba tradursi in un processo di progressivo incremento dei tassi di occupazione dei lavoratori più anziani. Già la scorsa Finanziaria, devo dire, era intervenuta in tal senso, con misure specifiche per ridurre le uscite degli over 55 dal sistema produttivo. Vanno poi sviluppandosi nel Paese numerose esperienze di invecchiamento attivo, realizzate a livello locale. Ne diamo conto nel Rapporto, a cui rimando. Voglio invece riprendere il tema della qualità del lavoro. Se la questione flessibilità ha dominato il dibattito politico di questi anni, non si può dire altrettanto delle condizioni del lavoro e, in particolare, della soddisfazione percepita dai lavoratori. La possibilità di fare carriera e quindi di migliorare il proprio status sociale ed economico è l’aspetto per il quale si riscontra il più elevato grado di insoddisfazione (il 54,5% degli occupati ne è insoddisfatto). Le nostre ricerche confermano un’immagine piuttosto statica del mondo del lavoro italiano, dove oltre la metà dei lavoratori dichiara, tra l’altro, di non aver mai cambiato occupazione. In Italia si rischia forse poco di retrocedere dal punto di vista professionale, ma altrettanto poche sono le chance di progredire. Il tema si ricollega ad un altro tema di recente attualità, quello dei lavori usuranti. Se in generale quasi il 30% dei lavoratori ritiene a rischio la propria salute sui luoghi di lavoro, tale percentuale sale al 40% per gli operai. E in effetti, sappiamo che l’incidenza degli 9 infortuni è strettamente legata alle modalità del lavoro: chi lavora più a lungo, in orari non standard o a turni, con ritmi più elevati ha una maggiore incidenza di malattie e infortuni. La promozione della sicurezza sul lavoro è stata ultimamente al centro di importanti interventi legislativi. Tra gli aspetti più rilevanti, voglio segnalare il nuovo approccio – lanciato con la legge 248 del 2006 e poi ripreso dalla delega al Governo – finalizzato a coordinare in un’unica strategia gli interventi per la sicurezza con quelli di contrasto al lavoro irregolare. È un approccio da salutare con grande favore. A fronte di circa 3 milioni di unità di lavoro non regolari (il 12% del totale), sappiamo che il fenomeno riguarda in particolare le fasce più deboli del mercato del lavoro, in una spirale che somma gli effetti deleteri della precarietà con quelli legati ai pericoli per la salute e ai rischi di discriminazione. Ne ho già parlato a riguardo della componente femminile del sommerso. Un discorso analogo può essere fatto riguardo agli immigrati. Le indagini svolte nei mesi scorsi hanno confermato che gli extracomunitari svolgono lavori che gli italiani non vogliono fare. Quasi il 50% delle imprese che utilizzano manodopera extracomunitaria – un quinto delle imprese totali – affermano di avere fatto tale scelta per il disinteresse da parte dell’offerta di lavoro italiana. Va inoltre aggiunto che quasi il 30% di tali imprese indica come motivazione un costo del lavoro più basso degli immigrati. Il reddito medio da lavoro dei cittadini extracomunitari risulta inferiore a quello degli italiani in un range che varia dal 20 al 24%. Credo allora che siano necessarie ulteriori analisi, per verificare se l’abbandono da parte dei cittadini italiani di alcune professioni sia esclusivamente da ricondurre ad un’evoluzione qualitativa dell’offerta 10 di lavoro, o se non sia in parte legato ad un compenso considerato inadeguato alle mansioni richieste. I lavoratori extracomunitari rappresentano ormai in Italia quasi il 6% degli attivi; è una partecipazione strutturale, non occasionale. Ma il lavoratore straniero si trova spesso ad operare in un mercato del lavoro secondario, anche per le difficoltà riscontrate nella gestione degli ingressi. È quindi da accogliere con favore la proposta di promuovere l’ingresso di lavoratori qualificati e l’implementazione all’estero di liste di collocamento che facilitino l’incontro tra domanda ed offerta. Di fondamentale importanza è poi il ruolo che in tal senso può essere svolto dai Centri per l’Impiego. I Centri per l’Impiego hanno progressivamente abbandonato l’approccio indifferenziato che caratterizzava il vecchio collocamento, assumendo comportamenti basati invece sulla “presa in carico” delle persone in cerca di lavoro e sulle politiche attive. Va detto, tuttavia, che permane una forte dicotomia tra Centro-Nord, dove si hanno spesso servizi altamente personalizzati e in chiave “proattiva”, e il Sud, in cui prevalgono servizi di natura, per così dire, minimalista. E permangono, in generale, alcune eredità del vecchio collocamento, come lo sbilanciamento del sistema verso l’offerta di lavoro e la persistenza di un modello generalista, che rivela una certa difficoltà nel selezionare e segmentare le proprie platee di riferimento, sia relativamente alle persone che alle aziende. Ritengo che sia fondamentale concentrare gli sforzi futuri sulla definizione di strumenti efficaci di valutazione dei fabbisogni. Sotto questo profilo, il raccordo tra servizi per l’impiego ed offerta formativa è ancora limitato. Così come le attività di orientamento ed 11 accompagnamento e i percorsi on demand, associati alla definizione del patto di servizio o del piano di azione individuale. Inoltre, il ruolo dell’amministrazione centrale è defilato, non tanto sul versante dell’assistenza tecnica, quanto nella capacità di realizzare iniziative di raccordo e momenti di sintesi e di sistematizzazione. Ciò ha determinato un quadro caratterizzato da molte buone pratiche ma da una certa difficoltà di “fare sistema”, svolgendo una reale azione di regia delle politiche attive del lavoro a livello locale. Ritengo, quindi, che anche in vista della nuova programmazione dei Fondi strutturali si imponga un cambio di passo, specialmente con un maggiore dialogo istituzionale tra amministrazione centrale e periferica. L’avvio di un percorso di revisione del Masterplan dei Servizi per l’Impiego, intrapreso dal Ministero del Lavoro a partire dalla primavera del 2007, va in questa direzione. L’evoluzione del mercato dell’intermediazione, come è noto, ha ormai conferito al sistema italiano una configurazione mista pubblico- privata. Il processo di liberalizzazione ha avuto una progressiva accellerazione, che di recente è stata caratterizzata da un vero e proprio exploit delle agenzie di ricerca e selezione, di contro ad un ridimensionamento delle agenzie di outplacement. Va poi segnalato il crescente ruolo degli intermediari speciali, in particolare delle università. Si sta quindi realizzando un reale equilibrio tra pubblico e privato. Non dimentichiamoci però che nel nostro Paese ancora oggi una persona su tre, fra chi cerca lavoro, si rivolge a parenti e conoscenti e che i canali istituzionali intermediano poco più del 6%. Ciò potrà essere considerato magari efficace a livello individuale ma non lo è dal punto di vista sociale, poiché riduce la mobilità, limita la premialità del sistema, genera inefficienze nel mercato del lavoro. 12 Il sistema complessivo dei servizi per l’impiego richiede un affinamento della capacità di analisi dei fabbisogni, e della capacità di diagnosi in tempo reale dell’evoluzione del mercato del lavoro. Occorre individuare modelli di terza generazione, utilizzando al meglio lo scambio delle buone pratiche. In questo campo anche l’Isfol dovrà saper dare risposte efficaci, offrendo il proprio contributo di analisi e ricerca, ma anche di assistenza alle azioni di governance. Vengo ora al sistema formativo. La qualità complessiva del sistema italiano di istruzione e formazione è ancora lontana dagli obiettivi comuni fissati in sede europea dalla strategia di Lisbona. Il tasso di istruzione secondaria superiore dei giovani tra i 20 ed i 24 anni ha superato nel 2006 il 75%, ma rimaniamo comunque distanti di 10 punti percentuali dal benchmark dell’85% indicato per il 2010. Voglio però sottolineare che dal 2000 ad oggi l’Italia ha registrato un incremento del tasso dei diplomati di circa il 6%, contro l’1,2% della media europea. In pratica, abbiamo ridotto il gap che ci separa dall’Europa di circa 5 punti percentuali. Diverso il discorso per quel che riguarda la popolazione adulta (i 25- 64enni), dove solo un italiano su due risulta avere un titolo di studio post-obbligo, contro il 70% della media europea. Le ricadute sul livello complessivo di qualificazione della forza lavoro italiana sono evidenti: ad avere un titolo di scuola secondaria di II grado è meno del 60% degli attivi. Ma ricordo che 15 anni fa stavamo ancora al 35%! Nei primi anni ’90 ad avere solo la licenza elementare, o neanche quella, era un quarto della forza lavoro. Oggi siamo all’8%. Si tratta di processi lenti, legati al ricambio generazionale. Nel frattempo è essenziale la funzione svolta dall’apprendimento 13 permanente, sempre più al centro dell’attenzione in tutti paesi europei. A Lisbona è stato fissato l’obiettivo del 12,5% entro il 2010. Noi siamo al 6,1%, con un incremento rispetto al 2000 inferiore a quello della media europea. Cioè il gap tra noi e l’Europa, in questo caso, si è ampliato. L’educazione degli adulti in Italia è ancora troppo poco sviluppata, anche se un segnale significativo rispetto all’esigenza di costruire un vero sistema di apprendimento permanente viene dal disegno di legge in materia recentemente varato dal Consiglio dei Ministri. L’offerta dei Centri territoriali permanenti ha coinvolto, lo scorso anno, oltre 425 mila soggetti, con un lieve incremento rispetto all’anno precedente. Dall’analisi dell’offerta di formazione permanente predisposta dalle Regioni nella programmazione 2000-2006, si nota come tuttora permanga un’estrema difficoltà nel raggiungere le fasce più deboli della popolazione. Inoltre emerge una scarsa conoscenza dell’offerta disponibile sul territorio: il 60% degli intervistati non partecipa all’attività di formazione perché non ne è a conoscenza. Questo problema si riscontra anche per la formazione professionale rivolta ai giovani. Anche sul fronte della formazione continua riscontriamo un’evidente segmentazione. I tassi più elevati di partecipazione si hanno infatti tra i laureati. Tra i lavoratori dipendenti del settore privato che hanno partecipato ad attività di formazione continua (in totale il 6,6% degli occupati nel 2006), oltre il 60% ha un livello di istruzione alto, contro il 18% di chi lo ha basso. Quasi il 55% sono dirigenti o quadri, contro circa il 16% degli operai. 14 In quest’ambito si apre dunque un’altra sfida importante, dato che nel nostro Paese la formazione continua non ha mai avuto stanziamenti così cospicui come adesso avviene con i Fondi Paritetici Interprofessionali. Le imprese aderenti ai Fondi sono oltre 400 mila, con un tasso di adesione medio di circa il 42%. Il numero dei lavoratori in forza presso tali imprese supera ormai i 6 milioni, cioè più della metà dei dipendenti delle aziende private. Nei primi mesi del 2007 si è poi conclusa la fase di start-up, che ha già permesso di inserire circa 350 mila lavoratori in attività formative. Si pone ora il problema dell’integrazione tra gli interventi dei Fondi Paritetici e quelli della formazione continua a domanda individuale, in particolare quella mediante voucher. Un’esigenza che è stata ad esempio recepita dal Ministero del Lavoro nell’ultimo provvedimento di riparto della legge 236. Ed anche l’Accordo tripartito tra Ministero del Lavoro, Regioni e Parti sociali, siglato nell’aprile del 2007, ha indicato nuove modalità di coordinamento tra la programmazione regionale e quella dei Fondi Paritetici. Ricordo che l’Italia si posiziona ancora oggi agli ultimi posti in Europa per quel che riguarda la formazione continua offerta dalle imprese private. Nonostante il miglioramento registrato nell’ultimo anno, siamo sempre al di sotto del 20% delle aziende coinvolte. E c’è il divario tra le micro e le grandi imprese che fanno formazione, con uno scarto di circa il 56% tra le une e le altre. Sappiamo invece che la formazione continua paga: le imprese che fanno formazione per i loro dipendenti risultano infatti essere più dinamiche, e registrano i maggiori aumenti di redditività e di fatturato rispetto alla media. 15 Ma torniamo ora ai giovani. Complessivamente il sistema dell’istruzione e della formazione appare stressato da un lungo periodo di riforme incompiute. L’identità di diverse filiere è ancora incerta. Il prolungamento dell’obbligo di istruzione fino a 16 anni, la quinquennalizzazione degli istituti professionali, l’istituzione degli istituti tecnici superiori e il nuovo assetto dei Centri per l’educazione permanente rappresentano indubbiamente delle opportunità, che richiedono però, per essere colte a pieno, uno sforzo sotto il profilo attuativo. Dicevo prima del miglioramento dei principali indicatori di riferimento, ma anche della distanza che ancora ci separa dagli obiettivi di Lisbona. Un aspetto particolarmente problematico è quello della dispersione. A Lisbona è stato fissato per il 2010 un tasso di abbandono scolastico e formativo che non superi il 10%. Noi siamo oggi ad oltre il 20%, contro una media europea di circa il 15%. I rischi maggiori ricadono, sulle categorie più deboli. È necessario, in special modo, far sì che il segmento tecnico-professionale riesca ad attrarre i giovani attualmente esclusi dai processi educativi, fino al loro successo formativo. In una logica di apprendimento permanente è impensabile promuovere solamente percorsi lunghi, maggiormente esposti al rischio di dispersione, ma va data a chi sceglie i percorsi brevi la possibilità di ulteriori opportunità formative dopo il conseguimento della qualifica. L’adozione di modelli diversi, calibrati sulle esigenze del territorio, dovrà comunque mantenere saldo innanzi a sé l’obiettivo delle pari opportunità e dell’inclusione per tutti. Nonostante la crescente scolarizzazione, la quota di minorenni che fuoriesce da qualsiasi percorso di formazione è assai ampia: 113 mila 16 giovani, ai quali si aggiungono gli oltre 40 mila apprendisti che non svolgono le attività formative previste dalla legge. Concentrandosi sulle sole scuole secondarie superiori, inoltre, occorre segnalare il forte scarto in termini di dispersione tra gli istituti professionali e i licei. Nei primi gli abbandoni riguardano oltre uno studente su due, mentre nei secondi solo il 15%. Relativamente alle scuole tecniche e professionali, sottolineo come, proprio mentre si cerca giustamente di valorizzare questo segmento formativo, nell’anno scolastico 2005-2006, per la prima volta, il numero degli iscritti al primo anno dei licei ha superato quello degli istituti tecnici. La scelta dei licei è forse ancora una volta un tentativo di promozione sociale, visto che le professioni più tecniche hanno subito una contrazione della loro considerazione. A tale processo di licealizzazione, si aggiunge, poi, una sostanziale stabilità nei livelli di partecipazione alle attività di formazione professionale iniziale e addirittura ad un calo di quella alle attività di formazione regionale post-secondaria. Complessivamente la formazione professionale coinvolge il 2,8% della forza lavoro, cioè circa 700 mila allievi, concentrati soprattutto nel Nord Italia. Le disparità in termini geografici risaltano ancora più nettamente analizzando l’incidenza dei vari segmenti dell’offerta formativa sui relativi bacini d’utenza. La formazione per giovani coinvolge circa il 37% dei 15-24enni italiani in cerca di occupazione, ma tale percentuale è del 91% al Nord, contro il 42% del Centro ed appena l’11% del Sud. Fra gli adulti disoccupati (oltre i 25 anni) la formazione interessa in media il 17 7% del bacino potenziale, ma i valori del Nord sono circa il doppio di quelli del Sud. E per quel che riguarda la formazione degli adulti occupati, il Nord segna una percentuale oltre quattro volte superiore a quella del Mezzogiorno. Da questo punto di vista la vera scommessa è rappresentata dall’apprendistato, come alternativa alla formazione professionale rivolta ai giovani. Al chiudersi dell’esperienza pluriennale dei Contratti di formazione e lavoro si è affiancato un mancato decollo del nuovo apprendistato. Il numero degli apprendisti ha quasi raggiunto quota 600 mila, ma delle tre tipologie previste dal decreto legislativo 276 l’unica ad avere avuto un qualche sviluppo è quella dell’apprendistato professionalizzante, tra l’altro con una configurazione a macchia di leopardo che vede ancora una volta le performance delle Regioni meridionali a livelli estremamente bassi. Qui, innanzitutto, c’è una chiara esigenza di omogeneizzazione, con una più forte regia a livello centrale. È impensabile che convivano sul territorio modelli così differenti di regolamentazioni regionali e discipline contrattuali. Nel segmento dell’alta formazione, l’introduzione degli Istituti tecnici superiori va accompagnata dallo sviluppo di strumenti di certificazione e riconoscimento delle qualifiche e da un forte dialogo con il sistema universitario, evitando sovrapposizioni con le lauree triennali. Voglio evidenziare, per quel che riguarda il sistema universitario, come tra gli immatricolati nel 2006-2007 ai corsi di laurea di primo livello si registri un incremento di oltre il 10% nel gruppo scientifico, 18 rispetto all’anno precedente, e di quasi l’8% nel gruppo ingegneria- architettura, mentre calano i gruppi socio-economici. È un aspetto che va letto positivamente. Nel complesso, si è interrotto il trend positivo del numero totale di iscritti all’università, avviatosi nel 2000-2001. Per la prima volta, risulta in diminuzione il numero degli iscritti ai corsi di primo livello, mentre si consolida quello degli iscritti alle lauree specialistiche. Si confermano poi – ma ormai è cosa nota – le migliori performance della componente femminile, che rendono ancora più stridenti i divari di genere, sia retributivi che di carriera, nel mondo del lavoro. In un’ottica di prospettiva futura, la partita principale che andrà giocata nei prossimi anni riguarda la qualità del sistema formativo, in termini di competenze acquisite più che di conoscenze; spostando cioè l’attenzione dai processi ai risultati. E quindi verificando anche la capacità dei percorsi di tradursi in reali opportunità occupazionali. A questo riguardo, le indagini svolte sugli interventi finanziati nel Mezzogiorno dal Fondo sociale europeo non sono entusiasmanti. Solo uno su cinque dei destinatari delle azioni formative dichiara di essere occupato. Relativamente ai corsi IFTS (cioè i corsi di Istruzione e formazione tecnica superiore), sui quali l’Isfol svolge indagini campionarie a cadenza annuale, la situazione è migliorata. Dall’ultima rilevazione effettuata, risulta che a 12 mesi dal termine dei corsi la percentuale degli occupati è pari ad oltre il 60%. È comunque un fattore di preoccupazione che uno su tre dei partecipanti che erano in cerca di occupazione prima del corso continui a dichiararsi tale anche dopo. 19 Ciò non significa che la formazione non paghi sotto il profilo dell’occupabilità. Tra i formati tramite dottorato nel Mezzogiorno, ad esempio, si ha un tasso di occupazione del 67%, ben superiore al 41% dei laureati a dodici mesi dall’acquisizione del titolo. Emerge piuttosto una fragilità delle misure di accompagnamento ed orientamento. Senza contare che una maggiore qualificazione in mancanza di una corrispondente domanda di lavoro genera disoccupazione invece che nuova occupazione. Gli interventi di orientamento sono in crescita, ma il quadro nel suo complesso risulta ancora lontano dall’essere soddisfacente. Il numero di coloro che si rivolgono alle agenzie sul territorio, come gli Informagiovani o i Centri per l’Impiego, è molto basso. Sul versante dei corsi IFTS le cose vanno meglio, ma comunque più della metà del campione che abbiamo intervistato dichiara di non avere alcuna informazione a riguardo. Nei loro processi di scelta i giovani si ritrovano spesso con il solo supporto della famiglia. E questo ha evidenti ricadute a livello sociale. Tra gli studenti al quinto anno delle superiori il cui padre ha il solo titolo di scuola media, appena il 18% frequenta il liceo. Una percentuale che scende a circa l’1% per i figli di chi ha fatto le elementari o non ha alcun titolo di studio. Le amministrazioni regionali e provinciali si stanno attivando per garantire il successo formativo a tutti i giovani, attraverso – appunto – il rafforzamento delle azioni di orientamento e lo sviluppo di attività di accompagnamento attraverso i Centri per l’Impiego. Il grado di copertura dei servizi e il loro livello risulta buono, anche se scarseggiano gli interventi di vero e proprio tutoraggio, soprattutto al Sud. 20 Uno dei problemi principali dei CPI, da questo punto di vista, è la scarsa disponibilità di risorse umane dedicate alle attività dei giovani in obbligo. In conclusione, il quadro che ho delineato è – come dicevo all’inizio – un quadro dove gli elementi di dinamismo prevalgono sugli elementi di staticità. Torno perciò a sottolineare il valore di una nuova stagione che superi le conflittualità del passato e permetta un impegno comune, finalizzato a cogliere le opportunità che abbiamo di fronte. Voglio infine fare alcune brevissime considerazioni sul lavoro che ci attende. Parlo questa volta dell’Isfol. Di fronte alle evoluzioni così rapide a cui assistiamo, c’è la necessità di raffinare e sistematizzare la nostra capacità di analisi, di assistenza operativa alla governance dei sistemi. Ed anche di migliorare la nostra capacità di proposta. I cambiamenti più recenti del mercato del lavoro richiedono nuovi indicatori, che innanzitutto vadano oltre l’ambito del lavoro dipendente. Ma anche sul fronte della formazione, strumenti nuovi, come i Fondi Paritetici, impongono analisi più accurate, per verificare gli effetti sui lavoratori, in termini di reddito, mobilità, sicurezza, carriera. In generale, credo occorra concentrarsi sulla dimensione interpretativa dei fenomeni più che semplicemente descrittiva. Penso al supporto che va offerto agli operatori dei Centri per l’Impiego nel leggere i dati e poterli quindi usare nel loro lavoro quotidiano. Ritengo vadano approfondite le indagini sulla qualità, sia del lavoro che del sistema formativo. 21 Bisogna comprendere meglio le tante segmentazioni del mercato del lavoro e le disparità che ancora permangono nei processi educativi, mettendo a fuoco i diversi volti del rischio di esclusione e di discriminazione e rivolgendo l’attenzione non solo ai dati strutturali ma anche alle percezioni delle persone in carne ed ossa, al loro modo di vivere la formazione, il lavoro, le relazioni tra vita professionale e vita privata. Chiudo quindi nell’assicurare l’impegno dell’Isfol su questi fronti e ringrazio i ricercatori e tutto il personale dell’Istituto per il loro lavoro, che ha permesso anche quest’anno di arrivare al nostro appuntamento più importante. Ringrazio tutti i presenti per la loro partecipazione e per il prezioso contributo che vorranno continuare a darci. ISFOL 2007/rapporto ISFOL sintesi generale.pdf Rubbettino RAPPORTO 2007 Il Rapporto annuale dell’Isfol rende conto dell’evoluzione dei sistemi di istruzione e formazione, del mercato del lavoro e delle politiche sociali italiane. L’edizione 2007 fornisce un quadro d’insieme delle più significative tendenze emergenti dai sistemi nazionali, dando conto sia dello stato dell’arte che dei nodi persistenti e dei problemi aperti, alla luce del nuovo scenario delle politiche europee. I contenuti del Rapporto 2007 si sviluppano lungo tre direttrici prio- ritarie, in gran parte convergenti:  la presentazione delle tendenze più recenti delle politiche comu- nitarie su temi quali il lavoro, la coesione sociale, le risorse umane, che mira a focalizzarne le potenzialità offerte ma anche le sfide e le ricadute sui contesti nazionali;  l’analisi delle dinamiche del sistema educativo e formativo che mostra la ricerca di una difficile identità, tra la progressiva affer- mazione dell’ottica innovativa del lifelong learning e la crescente frammentazione di assetti, istituti ed interventi riformatori;  la ricognizione del versante lavoro che mostra la compresenza di una molteplicità di problematiche, progetti e decisioni miglio- rative, nel quadro di un disegno riformatore più complessivo volto a coniugare il welfare economicamente sostenibile e la crescita economica “qualitativa” del Paese. Quanto presentato dall’Isfol nel Rapporto 2007 è - come sempre - a supporto del dibattito istituzionale e della più ampia diffusione delle conoscenze. RAPPORTO 2007 S I N T E S I Rubbettino RAPPORTO 2007 Sin t e s i © 2007 - ISFOL - Via G.B. Morgagni, 33 - 00161 Roma Tel. 06.445901 - http://www.isfol.it La scelta delle sezioni in cui si articola il Rapporto Isfol 2007 nonché dei temi presentati, segue due criteri in gran parte convergenti: quello dell’attualità dei fenomeni che si sono verificati, delle politiche adottate o in via di adozione, del dibattito avvenuto tra i soggetti implicati nel corso dell’anno che volge a conclusione, e quello di rendere quanto più pos- sibile nota e fruibile in sintesi l’attività che l’Isfol realizza su tanti aspetti dei temi del la- voro e della formazione. La sezione Europa, con la quale il Rapporto si apre, non ha solo l’obiettivo di un aggior- namento informativo sulle politiche europee dell’istruzione e della formazione, del lavoro e dell’inclusione, ma vuole altresì mettere in evidenza come la dimensione europea sia or- mai un riferimento obbligato per questi temi, mentre l’Europa politica sta ancora riflet- tendo sul proprio cammino e, anzi, rallentando il passo. Il 2007 è stato un anno caratterizzato dall’allargamento a 27 Paesi membri, con l’ingres- so di Romania e Bulgaria, ma anche cruciale dal punto di vista simbolico: celebra infat- ti i 50 anni del Trattato di Roma e dell’istituzione del Fondo sociale europeo, i 10 anni della Strategia europea per l’occupazione, varata col Consiglio europeo di Lussemburgo nel 1997 e sancita poi col trattato di Amsterdam. Nel 2004 è stato firmato il trattato di adozione di una Costituzione per l’Europa, al termi- ne di un percorso che avrebbe dovuto rendere l’Unione più democratica, trasparente ed ef- ficiente. I problemi incontrati durante il processo di ratifica e il sopraggiunto allargamen- to, con il peso crescente di nuovi protagonisti, hanno di fatto sacrificato tale prospettiva alle esigenze del consenso necessario a proseguire la strada delle riforme istituzionali. Le più recenti decisioni del Consiglio europeo hanno sancito l’abbandono del progetto costituzionale, dando mandato alla Conferenza intergovernativa di elaborare due nuovi trattati - il Trattato sull’Unione europea (TUE) e il Trattato che istituisce la Comunità eu- ropea (TCE) che non conterranno neppure i riferimenti ai simboli dell’Unione europea; per i quali il Ministro degli Affari Esteri tornerà a essere l’“Alto rappresentante per la po- litica estera e della sicurezza”, mentre si riduce lo spessore della Carta dei diritti non più integralmente innestata nel trattato ma sostituita da un articolo di riferimento, con la con- seguenza che il concetto di cittadinanza europea dovrà essere ridefinito e, probabilmen- te, “declassato”. Introduzione 3 4 Siamo dunque in presenza di una sfasatura tra due diversi livelli: l’arretramento di una cer- ta idea di Europa politica che va di pari passo con il rafforzamento di un modello sociale europeo impegnato a coniugare le sfide della competitività globale e le accresciute pro- blematiche interne, quali le disparità territoriali e l’invecchiamento della popolazione. Nel divario fra espressione politica, istituzionale e amministrativa, ci sono i cittadini eu- ropei e il loro agire quotidiano. Si registra, a tale proposito, un orientamento positivo per il quale due cittadini su tre, secondo Eurobarometro, sembrano credere in un’Euro- pa più forte anche sul piano istituzionale. Sono certamente aumentate le forme di coo- perazione tra Stati e il loro impegno verso il conseguimento di obiettivi comuni; da que- sto punto di vista, la Strategia europea per l’occupazione ha rappresentato un modello per il coordinamento delle politiche dell’istruzione e formazione, del lavoro e della pro- tezione sociale. Alla luce di questo scenario complesso, il Rapporto ricostruisce sinteticamente il percor- so evolutivo delle politiche europee per la formazione e il lavoro e le possibili ricadute per il nostro Paese. Sullo sfondo, la rinnovata strategia di Lisbona, che lega le politiche vol- te ad accrescere l’occupazione a quelle per la crescita e lo sviluppo, promuove maggiori sinergie e nuovi approcci che il nostro Paese, seppur faticosamente, sta cercando di fare propri. Costante è il richiamo dell’Europa affinché prevalga tra gli Stati una visione stra- tegica delle politiche del lavoro, improntata coerentemente al ciclo di vita delle persone e si costruisca finalmente un sistema di apprendimento lungo tutto l’arco della vita. Forte accento è dato allo sviluppo delle politiche di coesione, dove è determinante l’in- tervento comunitario grazie alla mobilitazione di rilevanti risorse dei Fondi strutturali. Queste rappresentano, oggi, il principale sostegno alla strategia di Lisbona, grazie alle si- nergie che promuovono con le politiche di ricerca, la promozione dell’eccellenza a livel- lo internazionale e con le politiche di innovazione, per trasformare le conoscenze in op- portunità economiche e in nuove soluzioni organizzative, tecnologiche e sociali. La nuova fase di programmazione 2007-2013 delle politiche di coesione comporta nuo- ve sfide per le Regioni, prima di tutto quella di mettere davvero in atto le sinergie neces- sarie per far convergere gli investimenti - strutturali, infrastrutturali, in beni e servizi im- materiali come quelli per la qualificazione delle persone - verso definite prospettive di svi- luppo territoriale. Il Fondo sociale europeo ha mantenuto una sua identità e caratterizzazione, benché fos- sero numerosi i sostenitori di una sua soppressione; la creazione di un sistema di lifelong learning è il tema all’ordine del giorno cui si legano quelli della qualità dei sistemi, della standardizzazione dei dispositivi a garanzia della trasparenza e della mobilità dei citta- dini, della promozione di sperimentazioni innovative attraverso nuovi programmi co- munitari, declinati rispetto a specifiche urgenze rappresentate da giovani, donne, adul- ti e lavoratori maturi, persone in condizioni di particolare svantaggio. L’idea è che i si- stemi formativi debbano garantire efficienza e, al tempo stesso, promuovere capacità com- petitive, ma anche equità e pari opportunità di accesso. Purtroppo, il recentissimo rapporto sui progressi degli obiettivi di Lisbona in materia di istruzione e formazione evidenzia come, nonostante i progressi intervenuti in alcune Re- gioni, il nostro Paese si collochi sotto la media europea rispetto a quasi tutti gli indica- rapporto isfol 2007 tori definiti congiuntamente, per le mancate risposte ai problemi dovute alla insufficiente qualità del mix di politiche adottate, delle strutture di governance dei sistemi, dell’adeguatezza dei sistemi dell’offerta di istruzione e formazione. Il tema del lavoro vede all’ordine del giorno dell’agenda europea due focus rilevanti: fles- sicurezza e salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Il Consiglio europeo ha invitato la Com- missione, insieme agli Stati membri e alle Parti sociali, a esaminare lo sviluppo di una se- rie di princìpi comuni in materia di flessicurezza, quale utile riferimento per la definizione di politiche in grado di assicurare la necessaria apertura e dinamicità dei mercati del la- voro, ma anche l’altrettanto necessaria tutela dei diritti delle persone e dei loro progetti di vita. La definizione di un equilibrio accettabile tra queste due dimensioni dipende dal- le soluzioni e dalle scelte che si compiono in relazione alle forme contrattuali (e quindi dal sistema di relazioni industriali), alla capacità di definire strategie adeguate e correla- te di apprendimento lungo l’arco della vita (e quindi dai sistemi pubblici e privati di pro- grammazione e governo dell’offerta formativa), alla messa in campo di efficaci politiche attive del lavoro che agevolino le transizioni e all’operatività di moderni sistemi di sicu- rezza sociale (sostegno al reddito, pensioni, assistenza sanitaria), ivi comprese le politi- che di conciliazione tra lavoro e responsabilità individuali e familiari. Il problema è far interagire coerentemente questo mix di politiche all’interno di un modello che ogni Sta- to membro definisce in base alle proprie specificità. Il tema della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, oggetto di una risoluzione del Con- siglio del 25 giugno 2007, si collega strettamente a quello più generale della promozio- ne della qualità dell’occupazione, ed è oggetto di una specifica strategia quinquennale (2007- 2012) di rilancio di un approccio globale al benessere sul luogo di lavoro e di rivisitazione delle politiche di prevenzione alla luce dei cambiamenti in atto nelle caratteristiche del lavoro e dei sistemi produttivi. L’obiettivo, per l’Europa a 27, è quello di ridurre del 25% il tasso complessivo d’incidenza degli infortuni sul lavoro, migliorando la protezione del- la salute e la sicurezza dei lavoratori e fornendo un rilevante contributo alla strategia di Lisbona. Il nuovo programma Progress fornirà un importante supporto a tale strategia. Infine, nel processo evolutivo delle singole politiche e di specifici temi, il Rapporto evi- denzia il fatto che gli ultimi anni abbiano visto un rafforzamento significativo del con- cetto di politiche “attive”, traslato dal classico campo delle politiche del lavoro all’inclu- sione e alle pari opportunità, fino al diritto di cittadinanza. In tema di istruzione e formazione, l’anno che si va a concludere ha visto un processo ri- formatore di notevole rilievo che dovrebbe incidere in modo significativo sull’assetto del sistema, anche se rimangono irrisolti numerosi nodi, sui quali è aperto il confronto Sta- to-Regioni. Il sistema educativo italiano appare stressato da un lungo periodo di rifor- me incompiute, alle quali sembra sviluppare una sorta di impermeabilità. Un esempio: la dispersione scolastica tende a persistere e la qualità complessiva del sistema di istru- zione e formazione è ancora lontana dai target di Lisbona. Gli indicatori più recenti con- fermano l’arretratezza del nostro Paese rispetto ai benchmark fissati: il tasso di abbandono è al 20% rispetto al 10% indicato dagli obiettivi comunitari; il tasso di diplomati è al 75,5%, contro l’85% del benchmark europeo; inoltre, solo il 51% della popolazione italiana pos- siede un titolo di studio post-obbligo, contro il 70% della media europea. È quindi evi- 5 sintesi 6 dente la necessità di promuovere non solo la partecipazione ma anche una partecipazione che sia coronata dal conseguimento del titolo di studio o della qualifica professionale. Ma nel processo di riforma l’identità delle diverse filiere è ancora incerta. In questo quadro:  il prolungamento da 8 a 10 anni dell’obbligo di istruzione pone il problema del po- sizionamento della formazione professionale iniziale e in particolare dei percorsi trien- nali frutto di un Accordo del giugno 2003  il mantenimento degli istituti professionali nell’ambito del sistema dell’istruzione se- condaria superiore e la loro quinquennalizzazione, con la soppressione del diploma di qualifica statale, pone il problema degli effetti sulla dispersione, stante il fatto che la maggior parte di bocciature e ritiri avviene proprio in questa filiera che, insieme alla formazione professionale, accoglie i soggetti più deboli e un numero sempre più elevato di immigrati  l’istituzione degli istituti tecnici superiori mira a un consolidamento dell’istruzione e formazione tecnica superiore per costruire un nuovo sistema di formazione supe- riore non universitaria, finalizzato allo sviluppo locale. Ma il processo normativo an- cora incompleto non rende evidenti le regole che dovrebbero consentire un passag- gio dalla logica corsuale a quella di un sistema flessibile e aderente alle esigenze del territorio e dello sviluppo ma anche in grado di rilasciare titoli, crediti certificabili e riconoscibili anche nel framework europeo e di dialogare con il sistema universitario  il nuovo assetto dei Centri per l’educazione permanente rappresenta un ulteriore tas- sello nella costruzione di un sistema lifelong learning, ma è fondamentale che essi sia- no in grado di fare rete sul territorio valorizzando le sinergie con le diverse attività di formazione permanente programmate dalle Regioni e dagli enti locali. Il prolungamento da 8 a 10 anni dell’obbligo di istruzione si inserisce nel lungo percor- so europeo avviato a Lisbona, che ha inteso spostare l’attenzione dalla acquisizione di co- noscenze alla acquisizione delle competenze e dunque dai processi ai risultati. Si punta quindi anche alla qualità dei percorsi formativi, agli esiti del processo di inse- gnamento-apprendimento, alla valutazione dei risultati in termini di conoscenze e com- petenze effettivamente acquisite, in un’ottica che vede quale obiettivo prioritario la pro- secuzione dell’iter formativo fino all’acquisizione di una qualifica professionale o di un titolo di studio di scuola secondaria superiore. Ma occorre anche ricordare che il peso maggiore del recupero dei giovani attualmente esclu- si dai processi formativi grava soprattutto sugli istituti professionali e sulla formazione professionale, che sono particolarmente coinvolti nel processo riformatore in atto che pre- vede il riordino dei curricula e la soppressione del diploma triennale di qualifica statale. Le intese tra Stato e Regioni e i raccordi che andranno stabiliti a livello territoriale do- vranno garantire in ogni caso un’offerta diffusa ed equilibrata di percorsi che portino alla qualifica professionale, per non penalizzare quei ragazzi che aspirano a un veloce inse- rimento nel mondo del lavoro, e definire modalità e opportunità di prosecuzione dei per- corsi per quanti desiderano continuare la loro formazione. Se si vuole perseguire il suc- cesso formativo in una logica di apprendimento permanente è impensabile promuove- re solamente percorsi lunghi, di tipo quinquennale, ed è anche necessario offrire ai gio- rapporto isfol 2007 vani che scelgono i percorsi brevi ulteriori opportunità formative dopo il conseguimen- to della qualifica. Sembra voler rispondere a tale sfida anche un altro aspetto rilevante del processo di ri- forma in atto, dato dalla valorizzazione del rapporto dell’istruzione e della formazione tecnica e professionale con il territorio. È questo il senso della prefigurata istituzione di Poli tecnico-professionali tra gli istituti tecnici, gli istituti professionali, le strutture del- la formazione professionale accreditate e gli istituti tecnici superiori. Essi dovrebbero rap- presentare una modalità innovativa di promuovere e organizzare le offerte formative, e al riguardo è in corso una riflessione che mira a definirne modelli e governance. I poli, come forme di aggregazione dell’offerta caratterizzate da una molteplicità di target e filiere e collegate con la ricerca e l’innovazione, possono diventare punti significativi di riferimento per promuovere lo sviluppo sociale ed economico del territorio. In questo processo di riordino del sistema stenta ad affermarsi il ruolo cruciale delle strut- ture formative accreditate nel rispondere alle necessità dei ragazzi maggiormente orien- tati a una formazione breve per un rapido inserimento nel mondo del lavoro. L’attuale realtà mostra situazioni molto differenziate, tra Regioni che attribuiscono alle strutture formative un ruolo anche all’interno del percorso di istruzione obbligatoria, pur con di- verse modalità, e Regioni che concentrano l’intervento di queste strutture sullo specifi- co percorso di qualifica che si innesta al termine del biennio dell’obbligo d’istruzione. Le peculiarità locali del territorio nazionale rendono comprensibile l’adozione di modelli di- versi di scolarizzazione e formazione; ci si augura tuttavia che la scelta dei diversi modelli venga sempre fatta in ragione degli specifici bisogni dei giovani, nel rispetto dell’obiet- tivo di “non lasciare nessuno indietro”. L’introduzione degli istituti tecnici superiori è motivata dall’obiettivo di rivedere e raf- forzare l’esperienza dell’Istruzione e Formazione Tecnica Superiore, per sviluppare un’of- ferta di istruzione post-secondaria alternativa all’Università, consolidare l’offerta corsuale e renderla maggiormente stabile e visibile per gli studenti e le loro famiglie che oggi in larga parte ne sono inconsapevoli. Va anche sottolineato che, nel disegnare un nuovo per- corso post-secondario, occorre definire una precisa strategia di concerto con l’universi- tà, definendo con chiarezza obiettivi e target delle diverse offerte formative, per evitare che possibili sovrapposizioni con i percorsi delle lauree triennali ingenerino il timore di una concorrenzialità tra le offerte, con la conseguente riduzione degli spazi di collabo- razione interistituzionale. Ovviamente, per recuperare l’interesse delle famiglie e delle imprese non basta produr- re una nuova offerta ma occorre anche qualificarla, attraverso la definizione di standard riconoscibili. La costituzione di un Tavolo Unico Nazionale, volto a definire e implementare un sistema nazionale di standard professionali, di certificazione e formativi con il coin- volgimento del Ministero del Lavoro, del Ministero della Pubblica Istruzione, del Mini- stero dell’Università, del Coordinamento delle Regioni, delle singole Regioni e delle Par- ti sociali può dare un contributo decisivo alla definizione di questo sistema. I componenti del tavolo hanno deciso di individuare standard minimi funzionali sia a definire un qua- dro nazionale unico di riferimento sia a salvaguardare le specifiche identità. L’emanazione della Raccomandazione europea sulla certificazione, che introduce un Quadro Europeo 7 sintesi 8 delle Qualifiche articolato su 8 livelli per tutti i Paesi membri dell’Unione europea, po- trà imprimere sicuramente un’ulteriore spinta al processo nazionale. Un altro aspetto cruciale dell’anno che sta per chiudersi riguarda la qualità dell’offerta for- mativa, per garantire la quale è in corso di definizione il nuovo sistema di accreditamento, presso un tavolo istituzionale istituito dal Ministero del Lavoro cui partecipano, oltre alle Regioni e alle Province autonome, il Ministero della Pubblica Istruzione, il Ministero del- l’Università, le Parti sociali. Ferme restando la centralità del mantenimento dei requisiti e dell’efficacia delle visite di audit, il nuovo sistema intende favorire la semplificazione e l’ac- certabilità dei requisiti, nonché l’integrazione e la sinergia nei controlli, in modo da favo- rire il diritto individuale alla formazione attraverso l’accesso a servizi formativi integrati. Il sistema della formazione continua registra una novità significativa, rappresentata dal- l’Accordo tripartito tra Ministero del Lavoro, Regioni e Parti sociali, siglato nell’aprile del 2007, indirizzato alla definizione di nuove modalità di coordinamento tra la program- mazione regionale e quella dei Fondi paritetici interprofessionali, per la promozione di un “sistema nazionale di formazione continua, progressivamente ordinato, non concor- renziale ma integrato”. Il raccordo tra programmazione regionale e attività dei Fondi in- terprofessionali si rende necessario per non creare sul territorio una sovrapposizione di interventi nel momento in cui i Fondi sembrano decollare: al maggio 2007 il numero dei lavoratori in forza presso le imprese aderenti superava già i 6 milioni, ovvero più della metà del totale dei lavoratori dipendenti delle imprese private, con un tasso di adesione me- dio delle imprese pari al 42,4%. Il rafforzamento del sistema della formazione continua è uno degli strumenti per aumentare la partecipazione della popolazione italiana alle attività di lifelong learning, oggi ancora ferma al 6,1%, contro il 9,6% della media europea e il traguardo del 12,5% da raggiun- gere per il 2010. In questa direzione risultati significativi si attendono anche dal poten- ziamento dell’educazione degli adulti attraverso la trasformazione dei Centri territoria- li per l’educazione permanente in strutture diffuse a livello provinciale, dotate di auto- nomia amministrativa, organizzativa e didattica. Un ulteriore segnale significativo rispetto all’esigenza di costruire un vero sistema di ap- prendimento permanente viene dato dal disegno di legge su questa tematica recentemente varato dal Consiglio dei Ministri, che introduce alcuni elementi fondamentali per assi- curare il diritto all’istruzione e formazione durante tutto l’arco della vita:  un sistema di riconoscimento dell’apprendimento realizzato anche in contesti non for- mali e informali e di certificazione delle competenze comunque acquisite  un sistema per l’orientamento per sostenere la fruizione di servizi informativi e di coun- seling lungo l’arco di tutta la vita  misure a sostegno dell’apprendimento dei lavoratori. Il processo di riforma del settore dell’istruzione e della formazione professionale si inter- seca con il problematico varo delle norme applicative della riforma del titolo V della Co- stituzione riguardo al riassetto dei ruoli dei diversi soggetti e alla ripartizione delle competenze. La Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome ha approvato un Masterplan del- le azioni da porre in essere, individuando la data del 1 settembre 2009 quale termine entro rapporto isfol 2007 il quale le Regioni dovranno aver completato la predisposizione delle condizioni per l’eser- cizio delle funzioni loro attribuite dal titolo V. Nel frattempo alcune Regioni hanno proce- duto a riordinare la loro legislazione in materia di istruzione e formazione, non senza con- trasti con il governo centrale sui quali è chiamata a pronunciarsi la Corte Costituzionale. Una maggiore condivisione del quadro normativo sarebbe necessaria anche per la rego- lamentazione dell’Apprendistato, per il quale le normative regionali e le discipline con- trattuali, pur muovendosi tutte nel quadro del D.Lgs. n. 276/2003, seguono direttrici spes- so non coincidenti e in qualche caso evidentemente divergenti; si riscontrano numero- se sovrapposizioni tra le due fonti, quella regionale e quella contrattuale, anche come con- seguenza della scarsa chiarezza della norma nazionale. Pertanto, si rileva una diffusa in- certezza applicativa da parte delle imprese e non si può escludere che tali criticità abbia- no contribuito al rallentamento della crescita della stessa occupazione in apprendistato. Va inoltre rilevato che solo una quota degli apprendisti (nel 2005 il 20,4% del totale) ri- ceve effettivamente una formazione esterna, per mancanza di risorse finanziarie ma an- che per difficoltà organizzative dell’offerta legate alla disomogeneità della domanda. Sul versante del lavoro, il 2007 si è presentato come un anno ricco di problematiche, di progetti e decisioni migliorative nel quadro di un disegno riformatore più complessivo. Così, diverse tematiche hanno comportato lo svilupparsi o il riemergere di analisi, stu- di, dibattiti su temi salienti della vita sociale del nostro paese quali il conflitto o la soli- darietà intergenerazionale, la riprogettazione del lavoro nel settore pubblico, la formu- lazione di soluzioni di welfare economicamente sostenibili e non disincentivanti la par- tecipazione al lavoro, l’immigrazione come risorsa e come emergenza, la gamma delle ir- regolarità nei rapporti di lavoro e il tema connesso della sicurezza sul lavoro. Il confronto sulle tante emergenze ha oscurato in parte alcuni e non secondari fenome- ni positivi che confermano trend di crescita già manifestatisi negli anni trascorsi nel no- stro paese. In particolare, nel 2007 si è superata la soglia dei 23 milioni di occupati, con un incremento su base annua di quasi il 2%, mentre il tasso di disoccupazione si è con- tratto al 6%, con una contestuale forte diminuzione anche dei disoccupati di lunga du- rata. Nel Rapporto si analizzano soprattutto le criticità che si riscontrano sul mercato del lavoro, collocandole però in uno scenario che, se non proprio luminoso, appare tuttavia migliorato, anche in rapporto con quanto si rileva sul versante dell’occupazione in mol- ti altri Paesi dell’Unione europea. Il divario territoriale permane il principale e il più pro- fondo dei dualismi che si registrano nel mercato del lavoro nazionale. Nel Nord Italia la sostanziale tenuta dell’occupazione manifatturiera e la forte espansione del terziario con- tinuano ad alimentare la domanda di lavoro rivolta all’esterno, mentre nel Mezzogior- no si registra una preoccupante flessione dei tassi di partecipazione al lavoro, già peral- tro ai minimi europei. La discrasia tra domanda e offerta di lavoro emerge quindi pre- potentemente anche in relazione ad altri segmenti di popolazione - donne e over 55 in primis - per i quali, anche in linea con gli obiettivi di Lisbona, si auspicherebbe un incremento dei tassi di attività. Nel Rapporto si presentano, oltre al consueto scenario di sintesi, approfondimenti su pro- blematiche emergenti, alcune delle quali hanno dato luogo ad appositi provvedimenti o alla 9 sintesi 10 gestazione di prossimi interventi, mentre di altre si analizzano alcuni aspetti critici del la- voro meno affrontabili con interventi di natura normativa e che attengono piuttosto alla sfera della “qualità” della crescita economica nel paese. Su questo fronte occorre interrogarsi, dunque, su come mai i “lavori” stiano diventando sempre meno conformi alle aspettative degli individui, posto che si tratti di un gap generato da una molteplicità di fattori e com- portamenti che attengono sia alla qualità del lavoro disponibile per i nuovi entranti, sia alle prassi selettive che mette in campo chi cerca un lavoro o chi deve decidere se valga, addi- rittura, la pena di cercarlo. Mentre in passato fenomeni di scoraggiamento analoghi si era- no verificati a fronte di alti tassi di disoccupazione, oggi tale comportamento sembra mo- tivato da altri fattori: la precarietà, le retribuzioni e le scarse prospettive di carriera. Nella nostra popolazione attiva si manifestano esigenze con le quali i lavori disponibili spesso non collimano; in proposito è significativo il fatto che quasi il 20% degli occupati ritenga di svol- gere mansioni che non utilizzano se non parzialmente le loro competenze professionali. Altro fattore di scoraggiamento è dato dalle retribuzioni all’ingresso, che spesso non cor- rispondono alle esigenze di giovani che vogliano legittimamente rendersi autonomi dal- la famiglia, così come le donne quando, per lavorare, debbano accollarsi l’onere di ser- vizi per la cura dei familiari. La consistente contrazione della disoccupazione di lunga durata, fenomeno di per sé po- sitivo, risulta in qualche modo alterato dal fatto che occulta la grande quantità di sogget- ti che accedono al lavoro ma che molto rapidamente lo perdono. Anche tale aggregato ali- menta, per quota parte, la inattività, specie tra la popolazione giovanile. Si notano, infat- ti, molti movimenti di entrate e uscite dal lavoro nelle fasce di età lavorativa più basse, con consistenti quote di riflusso verso la non ricerca di lavoro. Anche in questo caso il giudi- zio è complesso. L’ingresso al lavoro si configura, oggi molto più che nel passato, come un susseguirsi di esperienze lavorative, che in molti casi si dispiegano in percorsi di inserimento. Il problema nasce laddove una successione spesso discontinua o incoerente di attività poco qualificate si risolve in una sorta di “trappola” da cui i soggetti non riescono a svincolar- si. È ovviamente questo il fenomeno che accade e che si cerca di contrastare, agendo sia sul versante delle imprese che dei lavoratori. A tale scopo nel 2007 sono stati adottati o av- viati provvedimenti finalizzati a disincentivare le imprese dal ricorso al lavoro atipico, agen- do sul costo del lavoro e anche sull’uso improprio di diverse forme contrattuali. Si stanno inoltre anche inaugurando nuove modalità di workfare, in graduale sostituzione di un sistema di ammortizzatori-incentivazioni che ha avuto una sua storia man mano superata da assetti meno tradizionali del mercato del lavoro. Si inizia così ad attuare quan- to rimasto ancora incompiuto del “Libro bianco sul mercato del lavoro” del 2001. L’incertezza del lavoro o la prospettiva di un lavoro “povero” riguarda in particolare i gio- vani, il cui percorso di inserimento è spesso lungo e tortuoso, ed è dunque su questo tar- get che potranno agire in primis le riforme avviate. Migliorare la coerenza e l’adattabilità reciproca tra domanda e offerta di lavoro rappre- senta una sfida rilevante per il sistema dei Servizi all’impiego. L’Isfol effettua, fin dall’av- vio della riforma del collocamento e con l’ausilio delle Amministrazioni provinciali e re- gionali, attività organiche di monitoraggio dell’avanzamento organizzativo e funziona- le dei Centri per l’impiego, anche con rilevazioni a carattere censuario. Più di recente, l’in- rapporto isfol 2007 dagine si è estesa a tutti gli altri soggetti e istituzioni che intervengono nel difficile com- pito di ottimizzare l’incontro tra le imprese e chi cerca un lavoro o un lavoro migliore. Si tratta di un compito difficile ma strategico, in un mercato del lavoro che tende sem- pre più a parcellizzarsi, in relazione alle esigenze specifiche sia della domanda che dell’offerta di lavoro. Ci sono ampie quote di posti di lavoro vacanti, alcuni per qualifiche e profes- sionalità ancora (o ormai divenute) rare, altri che corrispondono alle attese e ai requisi- ti di soggetti che ricercano un impiego con scarso metodo e poca strategia. Facilitare l’in- contro tra queste esigenze può rappresentare una “creazione” netta di occupazione a co- sti minori di qualunque altra misura di incentivazione. Il funzionamento più fluido e trasparente del mercato del lavoro è dato però anche dal conciliare la competitività e i meriti con l’equità dell’accesso alle opportunità. Si è tor- nati a parlare quest’anno del cosiddetto “ascensore sociale” e del suo rallentamento. La scuola sembra aver svolto gran parte del suo compito nel permettere ai figli il raggiun- gimento di una condizione migliore di quella dei padri; in sintesi, un affrancamento dal- le condizioni di origine per le categorie sociali più svantaggiate. Adesso il confine delle opportunità è dato dall’accesso al lavoro in cui intervengono, nuovamente e pesantemente, fattori di ampia disparità tra chi possiede e gestisce le informazioni e le tecnologie e chi piuttosto le subisce. È di nuovo forte la correlazione tra ambiente di origine e chances di accesso a un lavoro conforme alle attese. Il ruolo compensativo che possono svolgere i Ser- vizi per l’impiego è dunque potenzialmente rilevante e in proposito si sottolinea la ne- cessità di migliorare le loro capacità di dialogo col versante datoriale, poiché la situazio- ne appare alquanto sbilanciata sul versante dell’offerta di lavoro. Nel Rapporto si insiste inoltre sui tanti aspetti di “impoverimento” del lavoro: povero di prospettive, di stimoli, di realizzazione professionale ancor prima che nelle retribuzioni. Il maggior fattore di insoddisfazione sul lavoro, come rilevato dalle nostre indagini, at- tiene soprattutto alla mancanza di prospettive di crescita professionale; più del 57% dei lavoratori dipendenti lo segnala come fattore primo di criticità, ben superiore all’insod- disfazione per retribuzioni ritenute insufficienti. L’occupazione è aumentata ma preva- lentemente in settori poco esposti alla concorrenza internazionale, soprattutto nel terziario tradizionale e nelle costruzioni. D’altra parte, abbiamo alle spalle anni di scarsa crescita della produttività del lavoro, in leggera ripresa solo nell’ultimo periodo, con andamenti anomali del rapporto tra PIL e occupazione. Sono ormai tanti i segnali e le osservazioni oggettive che confermano l’espansione delle occasioni di lavoro nella fascia bassa delle qua- lificazioni piuttosto che nella fascia alta, con un andamento dunque poco conforme agli obiettivi della cosiddetta “società della conoscenza”. Non è tanto il graduale affermarsi del lavoro a tempo che preoccupa, quanto il saldarsi della precarietà con una insufficiente ri- chiesta di qualificazioni, sintomo evidente di un sistema produttivo che stenta a raggiungere adeguati livelli di competitività. Il 2007 è l’anno europeo delle Pari opportunità, anche e soprattutto di genere. Con l’assunzione a Londra della prima donna comandante nei “Beefeaters”, le guardie del- la Torre, si è prodotta una piccola scalfittura in quel “soffitto di cristallo” che rappresen- ta ancora una realtà per tante altre donne, anche in Italia, che pure dispongono di istru- zione, competenze e ambizioni. La partecipazione al lavoro delle donne, dopo un anda- 11 sintesi 12 mento positivo dal 1996 al 2001, ha registrato uno stallo, confermato dalle rilevazioni del- la prima metà dell’anno in corso. Appare problematico non solo il primo inserimento al lavoro, ma anche il ritorno a un impiego dopo i periodi di maternità: una donna su nove vi rinuncia, per l’impossibilità di conciliare lavoro e cura dei familiari. Non è questo il solo dato negativo: meno del 37% delle donne entra nel mondo del lavoro con un rapporto permanente e dunque la maggior parte del part-time è di natura involontaria e i differenziali salariali di genere, su base annua, sono del 25%. Solo con una maggiore assunzione di “responsabilità sociale” da parte delle imprese si può innescare un’inversione di tendenza a favore del lavoro femminile ed è a tal fine che nel 2007 è stato avviato il progetto “Bollino rosa” con l’obiettivo di promuovere un agile stru- mento operativo per individuare con precisione gli ostacoli alla parità di trattamento e contribuire al loro superamento. Nel solo mese di ottobre 2007, 139 imprese si sono auto- candidate a sperimentare la “certificazione” delle proprie buone prassi per la parità re- tributiva, la conciliazione e il contenimento o superamento delle condizioni di precarietà. Un altro tema cruciale nell’anno che sta per concludersi è stato quello dell’invecchiamento attivo. Alla necessaria attenzione agli appuntamenti che l’agenda europea ha dettato sul tema, in Italia si è sommato un arduo percorso concertativo per un’ulteriore revisione del sistema pensionistico. La concertazione e il dibattito connesso si sono focalizzati, pur nella articolazione del Pro- tocollo, su previdenza, lavoro e competitività del quale in questo Rapporto si riferisce, su un diverso posizionamento dell’età pensionabile. L’intento di base è quello di prolunga- re la vita lavorativa salvaguardando al contempo i diritti (o le aspettative) acquisiti, la so- stenibilità finanziaria del sistema previdenziale e, non ultima, un’equità generazionale che non scarichi sui figli il costo dei privilegi dei padri, nell’ottica di una solidarietà interge- nerazionale collettiva assai diversa dalla solidarietà circoscritta che in Italia è ampiamente consolidata in seno alle famiglie. Tuttavia appare evidente come per incentivare la partecipazione al lavoro degli over55 oc- corrano anche come iniziative e provvedimenti mirati, posto che l’aggregato in questio- ne è assai disomogeneo. Non sembra infatti che l’inattività della popolazione più adulta sia dovuta, come nel caso dei giovani e delle donne, all’insoddisfazione per il tipo di oc- cupazione svolto, che non riguarda più del 6%, mentre più del 31% di questa popolazione non è attiva perché il lavoro l’ha perso. Esiste pertanto un bacino assai ampio su cui pos- sono agire misure di attivazione e nel Rapporto se ne analizzano alcune sperimentate sia in altri Paesi europei che in Regioni italiane. Altro tema rilevante nell’anno è stato quello della sicurezza del lavoro e del lavoro irregola- re, emergenze molto spesso associate. Su ambedue i versanti è stato adottato un ampio spet- tro di provvedimenti sia di natura preventiva (quali le nuove norme sugli appalti e l’inten- sificazione dei controlli) che di natura repressiva. Il drammatico fenomeno delle “morti bian- che” mostra segni di attenuazione e la consistenza dell’extragettito fiscale pare testimonia- re una tendenza all’emersione della produzione e perciò, anche, del lavoro non dichiarato. Vittime non uniche, ma certo non secondarie di tali distorsioni, sono i lavoratori stra- nieri, quasi 3 milioni che rappresentano il 5% della popolazione per la cui integrazione l’Italia, come altri Paesi europei, è in cerca di linee guida. rapporto isfol 2007 Politiche di coesione La programmazione comunitaria per il periodo 2007-13 è diventata operativa a seguito dell’accordo politico sul bilancio UE e quindi sulla dotazione dei Fondi strutturali. Dopo un lungo e complesso processo di definizione, nel luglio 2007 è stato definitivamente ap- provato anche per l’Italia il documento chiave per le politiche di coesione: il Quadro stra- tegico di riferimento nazionale (QSN), che definisce l’articolazione dei Programmi ope- rativi e delle risorse comunitarie disponibili (FESR e FSE). Uno dei principali aspetti innovativi rispetto al passato sta proprio nell’impostazione di un quadro strategico unitario; una scelta che ha imposto a tutti i soggetti coinvolti nel- la programmazione l’assunzione di obiettivi comuni. Dieci sono le priorità nazionali del QSN:  miglioramento e valorizzazione delle risorse umane  promozione e diffusione della ricerca e dell’innovazione per la competitività  energia e ambiente: uso sostenibile ed efficiente delle risorse per lo sviluppo  inclusione sociale e servizi per la qualità della vita e l’attrattività territoriale  valorizzazione delle risorse naturali e culturali  reti e collegamenti per la mobilità  competitività dei sistemi produttivi e occupazione  competitività e attrattività delle città e dei sistemi urbani  apertura internazionale e attrazione di investimenti, consumi e risorse  governance, capacità istituzionali e mercati concorrenziali ed efficaci. Al raggiungimento di tali priorità saranno orientati i 19 Programmi operativi relativi al- l’obiettivo Convergenza e i 33 Programmi dell’obiettivo Competitività regionale e occupazione. Quanto al Fondo sociale europeo, la sua strategia continua a essere incentrata sulle risorse umane. Il FSE finanzia 5 Programmi operativi regionali (POR) per l’obiettivo Conver- genza e 16 per Competitività regionale e occupazione, per un totale di quasi 6 miliardi di euro nel periodo 2007-13. Gli interventi previsti dai POR FSE si svilupperanno nei seguenti ambiti (Assi):  adattabilità (formazione continua, organizzazione del lavoro, imprenditorialità)  occupabilità (politiche del lavoro) Sezione 1 Europa 13 14  inclusione sociale (inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati)  capitale umano (politiche formative, ricerca)  transnazionalità e interregionalità  assistenza tecnica  capacità istituzionale (migliorare la governance, solo per l’obiettivo Convergenza). Il FSE finanzia, inoltre, tre Programmi operativi nazionali per svolgere azioni di sistema: uno a titolarità del Ministero dell’Istruzione (1.485 milioni di euro) e due del Ministero del Lavoro (rispettivamente di 517 milioni di euro per l’obiettivo Convergenza e 72 mi- lioni per quello Competitività regionale e occupazione). La nuova programmazione del FSE ha tratto importanti insegnamenti dall’esperienza di Equal, che si chiuderà definitivamente nel 2008. Gli aspetti più significativi dell’Iniziati- va comunitaria sono stati: finanziare l’innovazione; lavorare in partenariato; l’approccio del mainstreaming (diffondendo le prassi di successo); favorire la cooperazione transna- zionale. Politiche dell’istruzione e della formazione Uno dei processi più significativi che sono stati intrapresi a livello europeo per attuare gli obiettivi di Lisbona riguarda lo sviluppo della qualità all’interno dei sistemi dell’istruzione e della formazione professionale. In tale ottica, grazie a un apposito gruppo tecnico è sta- to elaborato il CQAF (Common Quality Assurance Framework), cioè un quadro di riferi- mento che comprende un modello per assicurare la qualità, una metodologia per la va- lutazione e un sistema di monitoraggio. È stata poi costituita la Rete europea sulla qualità dell’istruzione e della formazione pro- fessionale, alla quale aderiscono attualmente 25 Stati e di cui l’Italia ha la vicepresiden- za. All’interno della Rete molti Paesi stanno costituendo dei National Reference Points, ov- vero dei punti di collegamento tra le attività condotte a livello europeo e le iniziative na- zionali di promozione e diffusione della qualità (in Italia, il punto di riferimento è pres- so l’Isfol). Infine, la Commissione europea ha avviato la procedura per emanare una Raccomandazione sulla qualità (che dovrebbe essere ufficialmente varata nel 2008), con la quale gli Stati mem- bri vengono sollecitati ad applicare il CQAF a partire dal 2009. In Europa sono presenti circa sei milioni di giovani fra i 18 e i 24 anni prematuramente usci- ti dal sistema scolastico (dropout). La Commissione europea chiede che questo numero sia ridotto del 10% entro il 2010. Inoltre, circa quattro milioni di adulti dovrebbero aver ac- cesso al lifelong learning, con un tasso di partecipazione che andrebbe portato al 12,5% sem- pre entro il 2010. Per raggiungere tali obiettivi è essenziale accrescere la mobilità dei citta- dini e realizzare un valido sistema di riconoscimento dei crediti formativi. La difficile tra- sferibilità delle qualifiche risulta essere, infatti, uno dei principali ostacoli alla mobilità per il 45% delle persone che si dichiarano pronte a partire. Strumento fondamentale per facilitare la mobilità geografica e professionale è Europass, il portafoglio di documenti (come il Curriculum Vitae) che facilita la leggibilità delle di- rapporto isfol 2007 verse certificazioni nazionali. Sulla scorta dell’esperienza maturata dal Centro Naziona- le Europass (NEC) in Italia - attivo presso l’Isfol - emerge con chiarezza come tale stru- mento non possa da solo garantire uno stimolo decisivo alla mobilità. Il suo valore po- trà essere notevolmente accresciuto nel contesto dell’European Qualification Framework (EQF), la cornice europea delle qualificazioni per l’apprendimento lungo tutto l’arco del- la vita; una partita importante che spinge il nostro Paese come gli altri Stati membri ad accelerare il processo di costruzione del sistema nazionale delle qualificazioni. Un altro sistema in via di definizione è poi l’European Credit System for Vocational Edu- cation and Training (ECVET). Allo stato attuale, la proposta della Commissione europea ha concluso la fase di consultazione avviata nell’ottobre 2006. L’Italia ha partecipato in- viando lo scorso aprile una nota congiunta del Ministero del Lavoro e del Ministero del- la Pubblica Istruzione, con un contributo tecnico elaborato con il Coordinamento delle Regioni, delle Parti sociali e di molti altri soggetti. Il Sistema Europeo dei Crediti Formativi si fonda sull’idea che ogni risultato di appren- dimento costituisca un credito sfruttabile dal singolo in funzione dei propri obiettivi e in questo rappresenta una sfida sia sul piano tecnico che su quello politico e sociale, riaf- fermando la centralità attiva dell’individuo. Occorre ora trasformare in elemento stabi- le le molte esperienze pratiche realizzate nel nostro Paese. L’apprendimento permanente è stato in questi mesi un tema a cui le istituzioni comuni- tarie hanno rivolto grande attenzione. Con la Decisione del 15 novembre 2006 Parlamento e Consiglio hanno istituito il nuovo programma 2007-13, con lo scopo prioritario di ren- dere pienamente integrate le politiche per l’istruzione, la formazione e l’occupazione. In equilibrio tra continuità e innovazione, il programma sull’apprendimento permanen- te rende evidente lo sforzo di valorizzare le passate esperienze, innanzitutto su tre fronti: valutazione, semplificazione e complementarità. Viene quindi sottolineata la necessità di ancorare le azioni a obiettivi concreti e misurabili, attivando processi di follow up, anche per verificare il ritorno degli investimenti; si propone uno snellimento delle procedure am- ministrative e gestionali; si chiede di garantire ampie sinergie con gli altri dispositivi. Intanto, il Programma settoriale Leonardo da Vinci ha confermato nel 2007 le performance in termini di reclutamento delle candidature del passato recente. Più di 100 candidatu- re a valere sulla Misura del Trasferimento dell’Innovazione (TOI) e più di 200 progetti di mobilità sono stati promossi e sottoposti al processo di selezione, consentendo il pie- no assorbimento delle risorse disponibili (poco più di 21 milioni di euro per il 2007). Gli obiettivi dell’Agenzia nazionale, costituita presso l’Isfol, sono stati pienamente rag- giunti, attraverso l’approvazione di 35 progetti TOI e di circa la metà delle candidature di mobilità, per un totale prevedibile di circa 3.500-3.800 borse di studio. Politiche attive di inclusione e cittadinanza Con una comunicazione del febbraio 2006, la Commissione europea ha definito un nuo- vo quadro per il coordinamento aperto delle politiche di protezione sociale e di integra- zione. Gli Stati membri sono stati invitati a promuovere un maggiore legame tra politi- che di lotta all’esclusione e alla povertà, politiche previdenziali e politiche sanitarie. È sta- 15 sintesi 16 ta così lanciata una strategia per l’inclusione attiva, che richiede un giusto mix di misure di sostegno al reddito, interventi per l’inserimento lavorativo e servizi socio-assistenziali. Un ruolo centrale continua a essere attribuito al non profit. Il nuovo programma comu- nitario Progress rappresenterà lo strumento principale di intervento mentre il FSE è il ca- nale finanziario di riferimento. La comunicazione ha dato il via a un’ampia consultazione. Nel documento presentato dal nostro Paese particolare enfasi è stata posta, tra l’altro, al reddito minimo di inseri- mento. All’interno delle strategie generali per la coesione sociale, si va ultimamente diffonden- do un nuovo mainstreaming: le politiche per la cittadinanza europea attiva. A tal fine, nel 2007 è stato lanciato il programma“Europa per i cittadini”, per promuovere la parteci- pazione della società civile nel processo di integrazione europea. Per il periodo 2007-13 l’iniziativa avrà a disposizione 215 milioni di euro. In stretta connessione con quest’ambito di attività si va poi configurando la nuova poli- tica di comunicazione pubblica dell’Unione, con lo slogan “Verso il locale”. La filosofa emer- gente, dunque, è quella che ritiene il livello locale il più adatto a realizzare incisive inno- vazioni di governance. Attualmente, l’informazione delle amministrazioni pubbliche sulle politiche di coesio- ne risulta prevalentemente rivolta agli addetti ai lavori e incentrata sulle opportunità di finanziamento. I nuovi Regolamenti dei Fondi strutturali richiedono invece di individuare come target dei piani di comunicazione dei programmi non solo i beneficiari delle azio- ni finanziate ma anche la totalità dei cittadini europei. Politiche del lavoro Nel corso dell’ultimo, anno il termine flexicurity (flessibilità più sicurezza) è diventato uno dei simboli degli obiettivi politici dell’Unione europea in materia di impiego e sviluppo economico. Nel Rapporto 2006 sull’occupazione, la flessicurezza viene indicata espres- samente come la giusta risposta all’esigenza di migliorare la capacità di adeguamento dei lavoratori e delle imprese. Nel Rapporto gli Stati membri sono stati classificati sulla base di cinque modelli di fle- xicurity sistems e l’Italia è stata inserita nel gruppo dei paesi dell’Est, con un livello di si- curezza sociale molto basso se non totalmente assente, un livello di flessibilità medio-alto e un livello di tassazione medio-basso. La Commissione europea ha anche dato vita a un Gruppo di esperti che delinei la via per raggiungere risultati concreti in materia. Il documento conclusivo del Gruppo indica la flexicurity come un’opportunità storica per l’Europa, affinché possa ottenere efficienza economica e contestualmente garantire alti livelli di sicurezza sociale. Nell’ottica della flexicurity, la Commissione ha poi presentato un Libro Verde sulla mo- dernizzazione del diritto del lavoro, mettendo in luce la progressiva crescita della flessi- bilità per facilitare l’accesso al lavoro delle fasce più giovani e più svantaggiate, ma evi- denziando al tempo stesso la possibilità che essa si trasformi in una trappola senza usci- ta, caratterizzata da attività di breve durata e di bassa qualità. Di fatto, l’approccio fatto rapporto isfol 2007 proprio dall’UE è quello del save the people not the jobs: i lavoratori sono più protetti da un sistema di aiuti in caso di disoccupazione piuttosto che dalla legislazione sulla tutela per l’impiego. Infine, la Commissione ha pubblicato lo scorso giugno una comunicazione che defini- sce i princìpi comuni della flexicurity e presenta quattro possibili percorsi tipici di attuazione del modello. Altro ambito su cui ha ormai preso corpo la strategia comunitaria è quello della salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro. Con la Decisione del 24 ottobre 2006 del Parlamento e del Consiglio e una successiva comunicazione della Commissione, sono state delineate le politiche di settore per i prossimi sei anni, con l’obiettivo di ridurre almeno del 25% le malattie professionali e gli infortuni sul lavoro nell’Unione europea entro il 2012. Tra le azioni previste: sostegno alle PMI nell’applicazione della legislazione in vigore; sem- plificazione e adeguamento del quadro giuridico; sviluppo di strategie nazionali; formazione; valutazione dei nuovi rischi; follow up dei progressi realizzati. Pari opportunità Nel marzo 2006 la Commissione europea ha presentato una tabella di marcia per la pa- rità tra donne e uomini fino al 2010, al fine di migliorare la qualità della vita adottando un approccio differenziato, in relazione all’appartenenza di genere. Nel luglio successi- vo, il Parlamento e il Consiglio hanno emanato un’apposita Direttiva sulla parità con ri- ferimento all’occupazione, insistendo sulla necessità di un cambiamento di approccio alla tematica, che preveda una vasta azione pubblica, con il coinvolgimento di tutti gli atto- ri economici e sociali, in un processo di innovazione e progresso culturale. In questo con- testo, il 2007 è stato dichiarato “Anno europeo delle pari opportunità per tutti”. Un notevole sostengo alle azioni per la parità giunge poi dalla nuova programmazione dei Fondi strutturali, che ribadisce la necessità di rafforzare l’adozione del mainstreaming per assicurare che tutte le politiche tengano conto del loro impatto in termini di genere. 17 sintesi 19 La partecipazione al sistema di istruzione e formazione professionale Uno sguardo d’insieme L’impegno del nostro Paese nel migliorare i propri livelli di istruzione e qualificazione si inserisce in un contesto più ampio, quello delineato a livello europeo dalla strategia di Li- sbona, che ha fissato precisi risultati da conseguire entro il 2010. È ormai evidente che non tutti gli obiettivi saranno raggiunti. Di certo, non sarà possi- bile centrare quello di contenere la dispersione scolastica giovanile (18-24enni) al di sot- to del 10%. Nonostante i progressi degli ultimi anni, il nostro Paese è in ritardo anche per quel che riguarda il tasso di istruzione secondaria dei giovani (75,5%) e, ancor più, del- la popolazione nel suo insieme. Solo il 51% della popolazione italiana possiede un tito- lo di studio post-obbligo, contro il 70% della media europea. Sezione 2 Formazione 2000 2006 Italia UE 27 Italia UE 27 Tasso di abbandono scolastico e formativo (a) 25,3 17,6 20,8 15,3 Tasso di istruzione secondaria superiore dei giovani (b) 69,4 76,6 75,5 77,8 Tasso di partecipazione ad attività di apprendimento permanente (c) 4,8 7,1 6,1 9,6 Conseguimento degli obiettivi di Lisbona in materia di istruzione e formazione a) Tra i 18-24enni. Benchmark: entro il 2010 non oltre il 10%. b) Tra i 20-24enni. Benchmark: entro il 2010 almeno l’85%. c) Tra i 25-64enni. Benchmark: entro il 2010 almeno il 12,5%. Fonte: Eurostat 20 L’Italia ha progressivamente incrementato la quota di coloro che terminano con succes- so la scuola secondaria. La percentuale di maturi in rapporto alla media della popolazione 19-20enne ha raggiunto il 78% nel 2005-06, contro il 51,4% del 1990-91. Ma si mantie- ne pressoché stabile la partecipazione alle attività di formazione professionale iniziale e diminuisce quella alle attività di formazione regionale post-secondaria. Nonostante la crescente scolarizzazione, la dispersione formativa dei minori di 18 anni è ancora ampia. Tra i 14-17enni sono circa 113 mila gli esclusi dai canali formativi for- mali, ai quali si aggiungono gli oltre 40 mila apprendisti minorenni che non svolgono le attività formative previste dalla legge, per un totale di oltre 150 mila soggetti. rapporto isfol 2007 v.a. % A scuola 2.070.849 88,5 In formazione 108.083 4,6 In apprendistato 47.906 2,1 Fuori dai percorsi 113.172 4,8 Totale 2.340.010 100 Stato formativo dei giovani 14-17enni, 2005-06 Fonte: Elaborazioni Isfol su dati Mpi, dati regionali, dati Istat Per quel che riguarda le scuole secondarie superiori, l’intensità del fenomeno della dispersione è evidenziata dal tasso di produttività: nell’anno scolastico 2005-06 solo il 71% degli iscrit- ti al primo anno nel 2001-02 ha concluso positivamente il ciclo di studi; i maggiori pro- blemi si notano negli istituti professionali (46,6%), rispetto ai licei (85,1%). I risultati con- seguiti dalle ragazze sono migliori: il tasso di produttività femminile raggiunge com- plessivamente il 76,9% contro il 65,4% di quello maschile. Si conferma la crescita della propensione agli studi accademici dei giovani italiani. Nel 2006- 07 il 72,5% dei diplomati nell’anno scolastico precedente è entrato nell’istruzione uni- versitaria (78,7% fra le donne). Il tasso di immatricolazione, tra i 19-20enni, ha raggiunto il 56,6% (65,1% fra le donne). Complessivamente, la quota dei laureati tra chi ha un’età non superiore ai 25 anni si è quadruplicata rispetto ai primi anni ’90. Relativamente alla formazione continua offerta dalle imprese private, l’Italia si posizio- na ancora agli ultimi posti in Europa, nonostante nel 2006 si sia verificato un leggero mi- glioramento, portando la percentuale di aziende interessate dal 18,8% al 19,8%. È tutta- via aumentato il divario tra le micro e le grandi aziende: nel 2006 l’incidenza delle im- prese formatrici sul totale è rispettivamente del 16% e del 73% (con uno scarto del 56%). Quanto alla forza lavoro, il suo tasso di istruzione risulta sempre molto basso: la percentuale di chi ha almeno un titolo di scuola secondaria di II grado è pari al 59,2% (ma solo 15 anni fa era circa il 35%). 21 sintesi 1990-91 2000-01 2005-2006 Tasso di passaggio all’università 71,3 63,9 72,5 Immatricolati per 100 coetanei (19-20enni) 35,6 43,8 56,6 Laureati su popolazione 23enne (a) 2,5 2,5 24,7 Laureati su popolazione 25enne (b) 9,0 23,1 20,2 Il sistema universitario (%) (a) Comprendono i laureati del I ciclo, i diplomati universitari e delle scuole dirette a fini speciali. (b) Comprendono i laureati del II ciclo, vecchio ordinamento, lauree specialistiche a ciclo unico. Fonte: Elaborazione Isfol su dati Istat e Mur 1991 2001 2005 2006 Senza titolo e con licenza elementare 24,8 12,0 8,7 7,9 Con licenza media 40,1 36,0 33,3 32,9 Con titolo di studio di s.s.s. 28,0 40,1 43,6 44,2 Con titolo di istruzione universitaria 7,1 11,9 14,4 15,0 Livelli di istruzione della forza lavoro (%) Fonte: Elaborazione Isfol su dati Istat Dati di dettaglio Relativamente alla formazione professionale, l’ultima rilevazione Isfol segnala per il 2005- 06 poco più di 60 mila corsi realizzati, che hanno coinvolto quasi 700 mila allievi. Que- sti ultimi sono molto più numerosi nel Nord Italia (476.588) rispetto al Centro (118.236) e al Sud (102.378). Si tratta in prevalenza di adulti occupati (quasi 236.000), seguiti dai giovani in formazione di I livello (125.500) e quelli in corsi di II livello e IFTS (quasi 89.000). Complessivamente, la formazione professionale coinvolge il 2,8% della forza lavoro. Nel bacino d’utenza rappresentato dai ragazzi 15-24enni in cerca di occupazione, è coinvolto 22 nella formazione per giovani il 37%; mentre nella formazione destinata ad adulti occupati viene formato solo l’1,2% degli utenti potenziali (età superiore ai 25 anni). rapporto isfol 2007 Formazione giovani Formazione adulti Formazione adulti disoccupati Totale Nord 91,1 1,8 9,9 3,9 Centro 41,7 1,0 6,6 2,4 Sud 10,7 0,4 5,5 1,4 Totale 37,0 1,2 7,0 2,8 Allievi formati sul bacino d'utenza, 2005-06 (%) Fonte: Elaborazione Isfol su dati Istat e regionali Nella scuola secondaria superiore continua nel 2005-06 l’incremento degli iscritti e si con- solida il processo di “licealizzazione”. Per la prima volta il numero degli iscritti al primo anno dei licei (oltre 200 mila su un totale di circa 590 mila) ha superato quello degli isti- tuti tecnici, che nell’ultimo quindicennio hanno registrato una riduzione del 27%. v.a. % Variazione sul 2000-01 Variazione sul 2004-05 Ist. professionali 553.958 20,6 3,4 -0,1 Ist. tecnici 945.805 35,1 -3,8 -0,9 Licei 874.216 32,5 15,1 4,9 Istruzione magistrale 212.925 7,9 9,0 2,1 Istruzione artistica 104.809 3,9 8,8 1,9 Totale 2.691.713 100 4,7 1,4 Studenti iscritti alle scuole secondarie superiori, 2005-06 Fonte: Elaborazione Isfol su dati Istat e Ministero della Pubblica Istruzione Nell’università gli immatricolati nell’anno accademico 2006-07 sono 325.417, di cui 272.569 ai corsi di laurea di 1° livello. Questi ultimi subiscono un calo del 9,7%, con una forte in- cidenza del gruppo giuridico, fenomeno giustificato dal contemporaneo avvio delle lau- ree “magistrali”. Complessivamente, gli iscritti all’università sono diventati 1.722.457, con una contrazione del 2,4% rispetto all’anno precedente, che ha interrotto il trend positivo avviatosi a par- tire dal 2000-01. È per la prima volta in calo il numero degli iscritti ai corsi di 1° livello (-1,6%), mentre si consolida l’aumento relativo a quelli di laurea specialistica (+21,2%). Tra i laureati continuano a prevalere le donne, che raggiungono il 57,3% nei corsi di 1° li- vello. In forte crescita è poi il numero degli studenti che consegue una laurea specialistica. 23 sintesi 2006-07 Variazione sul 2005-06 Gruppo scientifico 13,4 10,9 Gruppo medico 7,3 -19,9 Gruppo ingegneria-architettura 17,2 7,8 Gruppo agrario 2,3 1,8 Gruppo statistico-economico 16,4 -2,3 Gruppo politico-sociale 13,8 -8,3 Gruppo giuridico 2,3 -82,5 Gruppo letterario, linguistico e psico-pedagogico 25,2 3,5 Gruppo educazione fisica 1,9 9,5 Gruppo difesa e sicurezza 0,1 -16,2 Totale 100 -9,7 Immatricolati ai corsi di laurea di 1° livello Fonte: Elaborazioni Isfol su dati Mur v.a. % Variazione % su 2005 Diploma universitario/Sdfs 810 0,3 -52 Laurea vecchio ordinamento 100.078 33,3 -30 Laurea di base (1° livello) 161.445 53,7 16,7 Laurea specialistica a ciclo unico 8.782 2,9 11,8 Laurea specialistica (2° livello) 29.620 9,8 183,3 Totale titoli conseguiti 300.735 100 -0,2 Titoli conseguiti all’università, 2006 Fonte: Elaborazioni Isfol su dati Mur 24 Relativamente all’educazione permanente, si espande l'offerta dei Centri territoriali per- manenti, in particolare quella dedicata agli stranieri (+1,9% dei corsi tra il 2004-05 e il 2005-06). I partecipanti alle attività di educazione degli adulti sono passati dalle 423.337 unità del 2004-05 alle 425.290 dell’anno successivo. rapporto isfol 2007 2004-05 2005-06 Corsi del primo ciclo d’istruzione 2.894 2.790 Corsi per stranieri 3.484 4.070 Corsi brevi modulari di alfabetizzazione funzionale 13.533 13.901 Totale 19.911 20.761 Corsi dei CTP e corsi serali degli istituti di istruzione secondaria di II grado Fonte: Elaborazioni Isfol su dati Ministero della Pubblica Istruzione Venendo alla formazione continua, tra gli occupati 15-64enni, circa il 6,6% ha frequen- tato corsi nel 2006 (8,5% per le donne e 5,4% per gli uomini). In totale, si tratta di circa un milione e mezzo di lavoratori, di cui circa 580 mila ha frequentato corsi scolastici e circa 900 mila corsi di formazione professionale. La partecipazione si riduce con l’aumentare dell’età anagrafica, già a partire dai 45 anni. L’Indagine Isfol Indaco ha poi rilevato che i dipendenti pubblici presentano un tasso di partecipazione doppio rispetto a quello di dipendenti privati e autonomi. L’istruzione rap- presenta un’ulteriore discriminante: i tassi più elevati si hanno con i laureati. Livello di istruzione % Basso 18,0 Medio 30,6 Alto 60,8 Livello di inquadramento Dirigente/Quadro 54,7 Impiegato 38,1 Operaio 16,4 Lavoratori dipendenti del settore privato che hanno partecipato ad almeno una attività di for- mazione continua Fonte: Isfol Indaco 2005 La spesa pubblica per la formazione professionale Nel 2005 la spesa pubblica per l’istruzione-formazione è stata di quasi 64,3 miliardi di euro, con un calo progressivo negli ultimi anni. Rispetto al 2004 si rileva una riduzione dello 0,6%. Tale somma corrisponde al 4,52% del PIL (contro il 4,65% dell’anno precedente) e al 9,35% della spesa pubblica (contro il 9,7%). Entrando nello specifico della formazione professionale regionale, i bilanci consuntivi del 2005 indicavano un ammontare di risorse disponibili pari a oltre 4,3 miliardi di euro; di cui ne sono stati effettivamente impegnati 3,2 miliardi, con una capacità di impegno pari al 74,4% (contro il 72,8% dell’anno precedente). La spesa effettiva è stata invece di circa 2,4 miliardi: 428 al Nord-Ovest, 734 al Nord-Est, 330 al Centro e 911 al Sud. Rispetto al 2004 si registra un calo della spesa dello 0,8%, dovuto quasi esclusivamente alle Regioni centrali (-18,4%). 25 sintesi 2003 2004 2005 Nord-Ovest 64,1 62,7 61,1 Nord-Est 150,8 136,6 144,6 Centro 64,6 83,3 67,5 Sud 118,9 118,8 121,4 Italia 99,1 99,5 98,3 Spesa media per la formazione professionale per unità di forza lavoro (v.a. in euro) Fonte: Elaborazioni Isfol su rendiconti regionali 2003-2005 e dati Istat La capacità realizzativa delle diverse Regioni (riferita al triennio 2002-05), confrontan- do quanta parte delle somme impegnate è stata effettivamente pagata, è pari al 78,5%, il che significa che quasi un quarto delle risorse impegnate non giunge a buon fine. Il pri- mato di efficienza spetta al Nord con un tasso di circa il 90%, mentre Sud e Centro ri- portano valori decisamente più contenuti (rispettivamente il 73,6% e il 63,1%). Gli strumenti finanziari di sostegno alla formazione continua non hanno mai beneficiato, nel nostro Paese, di stanziamenti così cospicui come adesso avviene con i Fondi Parite- tici Interprofessionali. Per le attività formative dei Fondi sono stati stanziati nel 2004-07 circa 459 milioni di euro. 26 In merito alla formazione continua a domanda individuale mediante voucher, un importante banco di prova per la sua sperimentazione è rappresentato dalla Legge 236/1993: la Re- gione Friuli Venezia Giulia è quella che a tale modalità ha destinato la maggior parte del- le risorse 2006 (82%), seguita dal Veneto e dall’Emilia Romagna (50%) e dalla Toscana (45%). Prevalentemente concentrati sulla domanda individuale sono poi gli interventi pre- visti dalla Legge 53/2000. Al finanziamento dei voucher diverse Regioni hanno infatti de- stinato buona parte delle risorse disponibili. Si pone comunque da tempo un problema di integrazione tra questi strumenti finanziari e gli interventi programmati dai Fondi Paritetici. Un’esigenza recepita dal Ministero del Lavoro nell’ultimo provvedimento di riparto delle risorse della Legge 236/1993. rapporto isfol 2007 Avvisi 2004 Avvisi 2005 Avvisi 2006 Avvisi 2007 Fon.Coop 2.533.963,87 3.474.829,00 4.428.276,83 13.195.312,11 Fon.Ter 1.000.000,00 11.844.423,52 13.585.465,34 5.650.245,15 Fondimpresa 48.077.400,00 9.200.000,00 35.960.000,00 46.900.000,00 Fondir 720.000,00 5.150.000,00 11.000.000,00 5.000.000,00 Fondirigenti 3.497.000,00 3.000.000,00 Fondo Art. Form. 4.257.420,00 15.464.843,00 8.830.288,00 9.541.000,00 Fondo Dir. PMI 133.740,00 150.000,00 266.945,50 Fondo Form. PMI 4.000.000,00 9.000.000,00 22.500.000,00 9.000.000,00 Fondoprofessioni 2.000.000,00 3.550.000,00 4.500.000,00 For.Te 19.000.000,00 2.835.908,76 60.068.600,00 58.731.000,00 Fond.Er 1.000.000,00 Totale 83.219.523,87 58.970.004,28 163.072.630,17 153.784.502,76 Risorse dei Fondi Paritetici per le attività formative (al settembre 2006) N.B.: Gli stanziamenti qui riportati sono stati a volte integrati da risorse aggiuntive. Politiche formative e caratteristiche della domanda e dell’offerta I processi di riforma in atto Nel corso del 2007 il sistema di istruzione e formazione italiano ha visto alcune innova- zioni normative di non scarso rilievo, che dovrebbero incidere in modo significativo sul suo assetto. È stato innanzitutto introdotto l’innalzamento dell’obbligo d’istruzione fino a sedici anni d’età con il conseguente elevamento di un anno dell’età minima per accedere all’inseri- mento lavorativo. Una volta conseguita la licenza media, i giovani assolveranno l’obbli- go frequentando la scuola secondaria di secondo grado o anche percorsi e progetti rea- lizzati da strutture formative accreditate a livello nazionale. I diversi percorsi dovranno tutti garantire il conseguimento di risultati minimi, espressi in termini di competenze chia- ve relative ai saperi di base e di tipo sociale e culturale, individuati dal Regolamento ema- nato dal Ministero della Pubblica Istruzione. La Legge 40/2007 riordina l’intera istruzione tecnica e professionale nel nostro Paese. Gli istituti tecnici e gli istituti professionali rientrano a pieno titolo negli ordinamenti della istruzione secondaria di secondo grado: i primi ritornano al loro statuto originario e non “subiranno” quindi il processo di licealizzazione annunciato; i secondi costituiranno un percorso quinquennale d’istruzione professionalizzante e quindi non si conseguirà più la qualifica statale al termine del terzo anno. Nello stesso provvedimento si introducono i Poli tecnico-professionali, soggetti di natu- ra consortile che realizzano un’offerta articolata, destinata a diverse tipologie di utenza. La sfida è quella di improntare tale offerta in modo da favorire il trasferimento dell’in- novazione e quindi la crescita della competitività dei territori. Sul fronte della formazione post-secondaria, si prevede di introdurre una nuova offerta di for- mazione tecnica superiore attraverso gli istituti tecnici superiori, che dovrebbero garantire mag- giore stabilità e un più forte collegamento alle esigenze di sviluppo, ricerca e innovazione. Per quanto riguarda la formazione continua, l’Accordo tripartito dell’aprile 2007 è espli- citamente indirizzato alla definizione di nuove modalità di coordinamento tra la pro- grammazione regionale e quella dei Fondi Paritetici Interprofessionali. Lo strumento ope- rativo e di intesa tra i diversi soggetti è stato individuato nell’Osservatorio nazionale per la formazione continua. Ancora tra le nuove proposte il disegno di legge governativo sull’apprendimento permanente, che per la prima volta traccia un percorso verso la costruzione di un sistema di appren- dimento permanente come diritto della persona, senza vincoli di età, condizione socia- le e collocazione occupazionale, evidenziando i temi chiave (orientamento lungo il cor- so della vita, invecchiamento attivo, dispositivi di certificazione e validazione delle com- petenze comunque e dovunque acquisite, ecc) per realizzare lo sviluppo di conoscenze e competenze in favore dell’occupazione, occupabilità e inclusione sociale. I sistemi regionali per il successo formativo Nel corso dell’anno formativo 2005-06 il lavoro delle amministrazioni regionali e provin- ciali è proseguito nella direzione di promuovere il successo formativo di tutti i giovani at- 27 sintesi 28 traverso il rafforzamento delle anagrafi, la promozione di azioni di orientamento, lo sviluppo di attività di accompagnamento ad opera degli operatori dei Centri per l’Impiego. In merito a queste ultime attività si riscontra una tenuta sia in termini di copertura del ser- vizio, sia in termini di livelli dei servizi erogati. La percentuale di strutture che hanno atti- vato servizi e funzioni relative all’obbligo formativo raggiungono l’84%, con una crescita rispetto all’anno precedente del 7% e una variazione particolarmente positiva nel Mezzo- giorno (+21%). I Centri che erogano servizi di accoglienza e informazione sono oltre il 76%; l’orientamento è realizzato da quasi il 73%; mentre sensibilmente più bassa è la percentuale di CPI che svolgono azioni di tutoraggio (64,4%), soprattutto al Sud (41%). Uno dei problemi principali dei CPI continua a essere la scarsa disponibilità di risorse uma- ne dedicate alle attività per i giovani in obbligo: circa 800 operatori a fronte di una disper- sione di circa 113mila ragazzi. Lo scarto tra il numero di operatori e il livello della dispersione scolastica è forse uno dei fattori in grado di spiegare perché l’impatto delle azioni messe in campo nel corso di questi anni sia stato meno significativo di quanto si potesse sperare. Per quanto riguarda l’offerta di istruzione e formazione professionale iniziale, essa si è an- data strutturando secondo due direttrici: i percorsi sperimentali triennali di cui all’Ac- cordo quadro del giugno 2003, sia pure con “varianti di composizione” all’interno del- l’itinerario formativo secondo le diverse strategie regionali, e corsi al di fuori dell’Ac- cordo. Sono, questi ultimi, corsi generalmente più brevi dei triennali, tradizionali o ad esaurimento, oppure destinati a ragazzi appartenenti a categorie di svantaggio sociale ed handicap. Quest’ultima offerta è andata progressivamente riducendosi negli ultimi anni. Il totale degli allievi raggiunge nel 2005-06 un valore consistente, pari a 123.280. Circa 100 mila sono relativi ai percorsi ex Accordo, con una crescita nel 2006-07 rispetto all’anno scolastico precedente pari al 14,7% (il Mezzogiorno segna però un -8,3%). Apprendistato Anche se il numero degli apprendisti continua a crescere, seppure di poco, arrivando a sfiorare nel 2006 la cifra di 600 mila unità, il quadro dell’implementazione del D.Lgs. n. 276/2003 si presenta ancora a macchia di leopardo per quanto riguarda l’apprendistato professionalizzante, mentre quello per l’espletamento del diritto-dovere rimane un isti- tuto di fatto inesistente e l’apprendistato per il conseguimento di un diploma è oggetto di sperimentazioni di portata alquanto limitata. rapporto isfol 2007 2005 2006 2006/2005 Nord-Ovest 164.898 172.868 4,8% Nord-Est 147.410 152.958 3,8% Centro 126.767 137.196 8,2% Sud e Isole 125.457 126.415 0,8% Italia 564.532 589.437 4,4% Occupazione in apprendistato Fonte: Elaborazioni Isfol su dati Inps Relativamente all’apprendistato professionalizzante, l’ultimo monitoraggio realizzato dal- l’Isfol ha messo a confronto le regolamentazioni regionali e le discipline contrattuali, evi- denziando direttrici talvolta divergenti. È impensabile che convivano sul territorio mo- delli così diversi ed emerge l’esigenza di omogeneizzazione, con un’azione più forte di re- gia a livello centrale. Va inoltre segnalato che oggi solo il 20,4% degli apprendisti riceve effettivamente una for- mazione esterna (nel Mezzogiorno meno del 10%), spesso considerata di scarsa qualità, poiché manca un sistema nazionale di standard. Formazione permanente L’Isfol ha analizzato le caratteristiche dell’offerta di formazione permanente predisposta dalle Regioni nell’ambito della programmazione FSE 2000-06. I progetti (che durano in media 5,3 mesi) sono prevalentemente rivolti al settore informatico (47,5% dei corsi), alle lingue straniere e all’adeguamento delle competenze professionali. Solo il 3% circa del to- tale delle attività realizzate ha riguardato azioni di assistenza a strutture e sistemi (come la formazione dei formatori) o di accompagnamento (ad esempio pubblicizzazione del- le attività svolte). Per quanto riguarda le caratteristiche dell’utenza si conferma, purtroppo, l’estrema dif- ficoltà di raggiungere le fasce più deboli della popolazione: i frequentanti sono ancora in prevalenza soggetti di età compresa tra i 26 e i 40 anni, di cittadinanza italiana, in pos- sesso di diploma di scuola superiore, occupati. La Seconda Rilevazione ISFOL 2005 sulla domanda di formazione in Italia degli adulti di età compresa tra i 25 e i 64 anni ha individuato il grado di partecipazione alle attività formative nei percorsi formali, non formali ed informali, descrivendo inoltre i bisogni e le aspettative espresse dalla popolazione adulta. Nel corso del 2004 il 9,4% degli intervistati ha partecipato ad attività formative corsua- li per interesse personale; considerando anche le attività di formazione non formali la quo- ta di partecipanti raggiunge il 12%. L’indagine ha rilevato un insieme di informazioni sulla fruizione da parte degli intervi- stati di attività culturali e dei media. Nella settimana precedente l’indagine il 45% aveva letto quotidiani ed il 28% libri. Inoltre nel corso dell’ultimo anno, uno o più volte: il 48% degli intervistati era andato al cinema, il 31% era entrato in un museo, il 24% era anda- to a concerti e l’11% aveva partecipato a dibattiti pubblici. Tra quanti non hanno frequentato attività formative nel corso del 2004, poco più della metà degli intervistati dichiara di essere interessato ad attività di formazione dirette a svi- luppare interessi personali. Sono soprattutto gli occupati (58%) e le persone con un li- vello d’istruzione più elevato gli adulti più propensi a svolgere attività di formazione per approfondire interessi personali. Sarebbe inoltre necessario ai fini di una maggiore par- tecipazione alla formazione flessibilizzare l’offerta rispetto ai tempi di erogazione e rimuovere alcuni ostacoli al coinvolgimento degli utenti adulti. Tra i vincoli gli stessi intervistati han- no indicato: la conciliazione con gli orari di lavoro; gli impegni familiari; la mancanza di tempo in generale; i costi elevati dei corsi di formazione. 29 sintesi 30 Le imprese aderenti ai Fondi Paritetici sono oltre 400 mila, con un tasso di adesione medio pari al 42,4%. Nell’82% dei casi si tratta di aziende piccole (1-9 lavoratori). Sotto il profilo settoriale, emerge una buona penetrazione nel manifatturiero, nell’alberghiero e ristorazio- ne e nelle costruzioni, ma in primo luogo negli “altri servizi” (sanità, servizi alla persona, ecc.). Tra gli ultimi mesi del 2006 e i primi del 2007 la maggioranza dei Fondi Paritetici ha con- cluso la fase di start-up, durante la quale sono stati finanziati 2.376 piani formativi, coin- volgendo 18.543 imprese (il 4,2% delle adesioni totali ai Fondi) e 348.819 lavoratori (il 6,1% di quelli aderenti ai Fondi). rapporto isfol 2007 Fondi Dipendenti Fondo Formazione PMI 434.485 Fon.Ar.Com 65.523 Fondo Artigianato Formazione 865.714 Fon.Coop 300.131 Fondimpresa 2.386.494 For.Te 1.394.725 Fondo Professioni 121.966 Fond.E.R. 85.806 Fonter 320.664 Fondirigenti 63.670 (*) Fondo Dirigenti PMI 1.418 (*) Fondir 25.080 (*) Totale 5.975.508 Lavoratori in forza presso le imprese aderenti ai Fondi Paritetici Interprofessionali (maggio 2007) (*) Novembre 2006. Fonte: Elaborazione Isfol su dati Inps Infine, una larga parte degli intervistati ha segnalato il problema della scarsità dell'informa- zione sull'offerta disponibile nel territorio. Fondi Paritetici Interprofessionali I Fondi Paritetici Interprofessionali raccolgono un'adesione crescente. Il numero dei la- voratori in forza presso le imprese aderenti supera i 6 milioni, cioè più della metà dei di- pendenti delle imprese private. La distribuzione territoriale registra un profondo sbi- lanciamento tra il Nord e il Sud del Paese: tre Regioni (Lombardia, Emilia Romagna e Ve- neto) raccolgono circa il 60% dei potenziali beneficiari. I comportamenti formativi delle Piccole e Medie Imprese Nell’ambito dell’Indagine Isfol Indaco-PMI è stato intervistato un campione rappresen- tativo di circa 149 mila imprese con un organico tra i 10 e i 249 dipendenti: un quarto ha offerto formazione di tipo corsuale nel corso del 2005. Si tratta nel 46% dei casi di im- prese con più di 50 dipendenti, prevalentemente del settore credito e assicurazioni (77,5%) e con una maggiore presenza nel Nord-Est (29,4%). Le imprese formatrici sono in media quelle più dinamiche, con differenziali talvolta mol- to elevati rispetto alla media nazionale: hanno più domande di brevetti (+2%), più re- gistrazioni di marchi (2,2%), più aumenti di redditività (+8,7%) e di fatturato (+8,3%), più certificazioni di qualità (+17,6%). I cataloghi di offerta formativa Negli ultimi anni si è verificata una progressiva creazione di cataloghi utilizzati per la for- mazione a domanda individuale. Alla caratteristica comune del voucher come forma di finanziamento si accompagna una diversificazione per quanto riguarda i destinatari e il livello territoriale. In alcuni casi le Regioni hanno scelto che siano le stesse Province a de- terminare le regole di creazione e gestione dei cataloghi. La convinzione del legame stretto tra promozione della qualità e costruzione dei catalo- ghi per l’offerta si sta ora diffondendo e dalle sperimentazioni regionali per la formazione continua si è assistito a una loro estensione anche ad altri segmenti della formazione. 31 sintesi 32 L’orientamento e il riconoscimento dei percorsi formativi Orientamento Gli interventi di orientamento sono in crescita, ma il quadro complessivo risulta ancora lontano dall’essere soddisfacente, con evidenti ricadute sui processi di scelta degli studenti. Nel 2006 l’Isfol ha svolto due ricerche mirate sulla natura di tali processi, che conferma- no entrambe quanto ancora forte sia il peso del livello socio-culturale delle famiglie di origine. rapporto isfol 2007 Livello culturale Medio-basso Medio-alto Elevato Liceo 37,9 62,8 86,6 Istituto tecnico 37,2 28,9 8,9 Istituto professionale 19,6 5,9 4,0 Formazione professionale 3,3 1,4 - Altro 2,0 1,0 0,4 Tipo di scuola scelta dagli studenti di terza media per origini familiari (%) Fonte: Indagine Isfol-Iard 2006 Continua a esistere una sorta di pre-determinazione nel futuro percorso scolastico e pro- fessionale dei giovani, sulla base del titolo di studio dei genitori. Titolo di studio dei genitori Liceo Istituto tecnico Istituto professionale Padre Madre Padre Madre Padre Madre Laurea o superiore 32,2 27,8 9,1 7,3 5,1 5,4 Medie superiori 46,6 51,4 50,3 50,8 37,7 41,3 Medie inferiori 18,4 18,2 32,7 35,3 46,2 41,9 Elementari/Nessun titolo 1,0 1,8 4,5 4,6 9,2 8,9 Non risponde/Non sa 1,8 0,8 3,4 2,0 1,8 2,5 Iscritti al V anno delle scuole secondarie superiori per titolo di studio dei genitori (%) Fonte: Indagine Isfol-Censis GN Research 2006 I principali veicoli di orientamento sono rappresentati dalla scuola e dall’università (40,3%). Vi sono poi molti studenti che si attivano autonomamente; mentre la famiglia e gli ami- ci sono indicati da poco più del 20% del campione interpellato. Minoritario è il nume- ro di quanti si rivolgono ad agenzie operanti sul territorio (ad esempio gli sportelli In- formagiovani), così come ai Centri per l’impiego, visitati appena dal 13% degli studen- ti (nonostante siano ritenuti estremamente utili). Oltre il 65% dei giovani non considera il diploma di scuola secondaria di II grado un ti- tolo più che sufficiente per poter trovare lavoro, e circa il 90% si dichiara assolutamente disponibile a sperimentare un periodo di stage oppure - in percentuale lievemente infe- riore - un contratto di apprendistato. Ma la conoscenza dell’offerta formativa disponibile risulta decisamente scarsa. Un terzo degli studenti delle medie e un quarto delle loro madri affermano di non sapere nulla del- la formazione professionale. Per quel che riguarda la formazione professionale post-se- condaria, più della metà degli intervistati dichiara di non avere informazioni sui corsi IFTS e circa il 60% non ha un’idea chiara di cosa sia l’offerta di formazione professionale di II livello. Riconoscimento dei percorsi formativi Coerentemente con le indicazioni emerse a livello europeo in tema di European Qualifi- cations Framework (EQF), nel nostro Paese si è andata via via rafforzando l’idea che lo svi- luppo di un framework nazionale di riferimento per i sistemi educazione-formazione- lavoro rappresenti una priorità da perseguire. In tale ottica, nel settembre 2006 il Mini- stero del Lavoro ha promosso la costituzione di un Tavolo unico con Regioni, Parti so- ciali e Ministero dell’Università e della Ricerca per definire un Quadro nazionale di stan- dard e certificazione, in cui siano distinti gli standard professionali, quelli formativi e quel- li relativi ai processi di riconoscimento e certificazione, anche sulla scorta dei criteri pro- mossi in sede europea (come, ad esempio, il sistema ECVET di accumulazione e trasfe- rimento dei crediti). Sul piano operativo, nel corso del 2007 è stata svolta una prima ricognizione delle pras- si nel settore, che ha censito una trentina di repertori in cui vengono descritti circa 1.700 profili professionali. Il D.Lgs. n. 276/2003 ha avviato il percorso di definizione del Libretto Formativo del Cit- tadino, il cui modello è stato approvato nel 2005. Si è poi svolta una fase di sperimenta- zione alla quale hanno aderito, nel biennio 2006-07, 13 Regioni e Province autonome. Il Libretto Formativo rappresenta oggi l’unico strumento longitudinale istituzionale di trasparenza delle competenze presente a livello nazionale e le sue potenzialità sono sta- te riconosciute in tutti i contesti della sperimentazione. Tuttavia, per dispiegare comple- tamente tali potenzialità, appare fondamentale rivederne alcuni aspetti relativi al suo ri- lascio e utilizzo, nonché alla validazione delle competenze in esso riportate. 33 sintesi La qualità e i risultati del sistema di formazione professionale I modelli di qualità dei Centri di formazione professionale La verifica e lo sviluppo della qualità dell’offerta formativa sta diventando una questio- ne sempre più centrale nelle politiche per la formazione professionale. L’Isfol ha recentemente concluso una ricerca sul campo nella quale sono state rilevate le opinioni di un campione significativo di soggetti operanti nel settore. I dati mostrano come il rapporto dei Centri di formazione professionale con l’approccio alla qualità sia una re- altà complessa e diversificata. La certificazione secondo le norme ISO è la pratica di gran lunga più adottata, con un incremento significativo del 25% di Centri che adottano que- sto approccio rispetto a una precedente rilevazione pubblicata nel 2004. Nel Nord la cer- tificazione è diffusa nella quasi totalità dei Centri di formazione; nel Centro Italia e nel Mezzogiorno si è comunque riscontrato un forte recupero del ritardo degli anni scorsi. 34 rapporto isfol 2007 Sì, classe ISO 9000 57,9 Sì, EFQM 0,1 Sì, altro 6,5 No, ma sono in corso procedure 23,1 No 12,3 Sedi operative per tipo di certificazione (%) Fonte: Ricerca Isfol-Enaip Rispetto alla questione centrale dell’impatto sulle pratiche pedagogico-didattiche, si è cer- cato di verificarlo sulla base del tempo complessivo che le sedi dedicano ad affrontare pro- blematiche inerenti alla qualità dei processi formativi. La durata si distribuisce secondo una gerarchia interessante: al primo posto si situano problematiche di carattere valutativo sul- la qualità dei risultati (37,7%), al secondo le tematiche relative alle modalità di insegna- mento (34,5%) e al terzo le questioni di ordine organizzativo (27,8%). La gestione dei si- stemi di qualità non sembra, dunque, aver sviluppato nei formatori la consapevolezza del- l’importanza della dimensione organizzativa. In definitiva, i formatori sono maggiormente predisposti a confrontarsi sulle conclusioni dei processi piuttosto che sui processi stessi. L’accreditamento L’accreditamento rappresenta uno dei principali meccanismi di garanzia della qualità del- le sedi formative. Queste sono 8.454 nel 2007 (a fronte delle 9.449 del 2006), maggior- mente concentrate nel Centro Nord (5.574). Le macrotipologie principali oggetto di accreditamento sono state la formazione supe- riore (nell’81% dei casi) e la formazione continua (74%), mentre le sedi accreditate per l’obbligo formativo (36%) tendono a flettere in modo significativo. 35 sintesi Da segnalare la volontà evidenziata nel 2006 dal Ministero del Lavoro e il Coordinamento delle Regioni e Province autonome di pervenire a una rivisitazione del D.M. 166/2001, con la definizione di un nuovo sistema di accreditamento. In tale ottica, è stato costitui- to un gruppo tecnico, che ha presentato una proposta ad hoc, e poi un tavolo istituzio- nale per esaminare la proposta stessa. I princìpi di fondo sono il lifelong learning, la cen- tralità dell’audit, la semplificazione, la sinergia nei controlli. I formatori Si registra una situazione di sostanziale stallo nel dibattito sulla regolamentazione dei pro- fili degli operatori del sistema formativo. I dati più recenti di monitoraggio mettono in luce come nel nuovo sistema di formazio- ne professionale accreditata stia procedendo un significativo ricambio generazionale, che ha determinato un rallentamento del processo di invecchiamento dei formatori (età me- dia di 43 anni). Vi è poi la novità del sorpasso della componente femminile (53,2%) e di una crescente incidenza dei laureati (60,7% contro il 39,9% del 2004). Il 60% circa dei formatori dichiara di aver fruito di una qualche opportunità di forma- zione in servizio, soprattutto nelle Regioni settentrionali. Totale Maschi Femmine Obbligo, qualifica 3,5 5,0 2,2 Diploma 35,8 40,3 32,1 Laurea 60,7 54,7 65,7 Livelli di istruzione dei formatori della FP in Italia, anno 2006 (%) Fonte: Isfol La valutazione degli utenti della Formazione Professionale Iniziale L’Isfol ha realizzato un’indagine su un campione di allievi in uscita dalla Formazione Pro- fessionale Iniziale (FPI). Riguardo alla valutazione del proprio percorso formativo, il rap- porto degli allievi con docenti e compagni di classe risulta complessivamente buono. 36 Due allievi su tre se tornassero indietro rifarebbero la stessa scelta della FPI, circa l’8% andrebbe a lavorare e il 13,5% si iscriverebbe a scuola, con un tasso di indecisi di circa il 13%. Dalla domanda sui “desiderata”, le proposte più frequenti riguardano un maggior utiliz- zo dei laboratori e più cura nella preparazione degli stage. Emergono poi carenze riferi- bili agli ambienti e agli strumenti didattici (circa il 40% del campione). Gli esiti occupazionali dei percorsi formativi Un indicatore cruciale della qualità dei percorsi formativi consiste nella loro capacità di garantire l’occupabilità di coloro che li frequentano. A questo riguardo l’Isfol ha svolto un’indagine sugli esiti degli interventi finanziati dalle Regioni del Mezzogiorno tramite il Fondo sociale europeo (2003-04). I destinatari sono per due terzi donne, in prevalenza di età compresa tra i 20 e i 34 anni e in possesso di diploma di scuola secondaria superiore. Circa la metà è costituita da per- sone che si dichiarano essere disoccupate di lunga durata. Si tratta dunque di persone che hanno già sperimentato difficoltà di inserimento di lavoro e che ripongono forti aspet- tative nei confronti degli interventi formativi. Ebbene, i giudizi espressi al momento del- l’intervista mostrano come tali aspettative, a posteriori, siano state in buona parte disat- tese. Infatti, pur valutando molto favorevolmente sia il corso che lo stage, sia i docenti che i tutor, i partecipanti esprimono opinioni negative sull’utilità dell’intervento ai fini del- l’occupazione e sull’assistenza post attività. D’altro canto, a distanza di dodici mesi dal- la conclusione degli interventi solo uno su cinque dei destinatari coinvolti dichiara di es- sere occupato. rapporto isfol 2007 85,6 74 82 80 75,4 56,5 63 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 I compagni di classe I compagni del CFP I docenti Il tutor formativo Il tutor di stage Il Direttore Il personale di segreteria Il rapporto degli allievi della FPI con le figure presenti nell’agenzia formativa (% di molto/abbastanza positivo) Fonte: Indagine Isfol-Iard 2006 Una seconda area di approfondimento riguarda i corsi di Istruzione e formazione tecni- ca superiore (IFTS), sui quali l’Isfol svolge indagini campionarie annuali. Dopo dodici mesi dalla conclusione dei corsi, la percentuale degli occupati risulta in questo caso im- portante (60,4%). La nuova occupazione, esclusi cioè gli adulti già occupati, ha interes- sato complessivamente il 46,6% dell’intero campione. 37 sintesi Nord- Ovest Nord- Est Centro Sud e Isole Totale In cerca di prima occupazione 3,2 - 4,6 27,0 12,8 Liste di mobilità/cassa integrazione guadagni 0,5 - 1,3 - 0,3 Disoccupato 13,7 12,0 14,5 22,7 17,3 Occupato 75,8 77,3 65,8 40,9 60,4 Non in cerca di occupazione 6,7 10,7 13,8 9,4 9,2 Condizione occupazionale degli ex corsisti IFTS, annualità 2002-03 (%) Fonte: Indagine Isfol 2006 Mettendo a confronto la condizione occupazionale dichiarata prima e dopo l’interven- to formativo, appare tuttavia preoccupante che tra coloro che si dichiaravano in cerca di prima occupazione più di uno su 3 (il 37,3%) continui a dichiararsi tale. Inoltre, permane nella stessa condizione il 39,8% dei corsisti disoccupati. Ciò fa presupporre la fragilità del- le misure di accompagnamento al lavoro e al tempo stesso una pericolosa cristallizzazione delle difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro. Il conseguimento di un titolo di studio elevato sembra giocare ancora un ruolo impor- tante per velocizzare i processi di transizione: la percentuale più elevata di occupati dopo il corso si riscontra tra coloro che sono in possesso di titoli universitari. In generale, i cor- si IFTS appaiono maggiormente efficaci per coloro che sono in possesso di quelle carat- teristiche che nel mercato del lavoro conducono in ogni caso a un più agevole inserimento lavorativo. Venendo agli esiti occupazionali dei corsi di alta formazione, finanziati nel Mezzogior- no dal Programma operativo nazionale “Ricerca, sviluppo tecnologico e alta formazio- ne”, a sei mesi dalla loro conclusione, i formati tramite dottorato fanno registrare un tas- so occupazionale del 67,1%, molto superiore a quello dei laureati meridionali (41,1% a dodici mesi dalla laurea). Il dottorato risulta essere non solo il primo passo verso la car- riera universitaria, ma anche un canale di ingresso privilegiato nel settore pubblico, men- tre è scarsa - a differenza dei master - l’occupazione nel settore privato. 38 rapporto isfol 2007 Condizione occupazionale Dottorati Master Occupato 67,1 43,3 Disoccupato 6,9 9,3 In cerca di prima occupazione 13,1 32,3 Doveva iniziare un’attività in futuro 2,8 1,0 Studente 7,7 9,7 Tirocinante non retribuito 1,8 3,9 Altro inattivo (casalinga, inabile al lavoro) 0,4 0,5 Esiti occupazionali dell’alta formazione a sei mesi dalla conclusione dei corsi Fonte: Elaborazioni Isfol su dati Miur Mercato del lavoro Andamenti dell’occupazione Il livello dell’occupazione registrato nel 2006 rappresenta un massimo storico nel nostro Paese, sia in termini assoluti (quasi 23 milioni di occupati) che in relazione al tasso an- nuale di crescita (poco meno del 2%). Una tendenza che appare confermata, seppure a ritmi più lenti, anche nei primi due trimestri del 2007. Se nel biennio 2004-05 l’aumento occupazionale è dipeso in buona parte dalla regolarizza- zione del lavoro immigrato, esso sembra ora assumere un carattere strutturale, inauguran- do una fase nuova. A fronte di una ripresa sostenuta della crescita economica, si registra una più elevata velocità di reazione della domanda di lavoro al ciclo economico, lasciando intravedere una progressiva erosione di alcuni elementi di rigidità del mercato del lavoro italiano. Al tempo stesso, l’incremento contestuale di occupazione e PIL indica come l’Italia con- fermi nel 2006 la sostanziale stagnazione dei due anni precedenti sul piano della produttività del lavoro; non solo perché la crescita ha privilegiato comparti a bassa produttività, come i servizi alle famiglie, ma anche probabilmente per l’emersione di lavoro sommerso, che provoca un’apparente diminuzione della produttività stessa. Infine, il riassetto delle for- me contrattuali e la maggiore flessibilità ha comportato un abbassamento del costo del lavoro e, conseguentemente, si è registrato un aumento della domanda di lavoro rivolta a segmenti marginali dell’offerta, caratterizzati da produttività più bassa. Sotto il profilo settoriale, è ai servizi che si deve quasi interamente la crescita occupaziona- le del 2006, invertendo la tendenza al rallentamento degli anni precedenti. Dal punto di vi- sta territoriale, si profila una ripresa del Mezzogiorno, dopo la serie negativa avviata nel 2003. La metà dei nuovi posti di lavoro è a termine (+9,7% rispetto al 2005). Si sta dunque ra- pidamente modificando la composizione dell’occupazione dipendente, dove la compo- nente permanente perde progressivamente peso al ritmo di un punto percentuale a bien- nio. Il contratto di lavoro a tempo determinato è generalmente diffuso tra i giovani e le donne. A riguardo, permangono le perplessità sui rischi di precarizzazione che tali for- me di lavoro comportano. Si è infatti registrata negli anni recenti una flessione delle tra- Sezione 3 Lavoro 39 40 sformazioni di contratti a termine in occupazione stabile e una parallela diminuzione del- la durata media dei rapporti di lavoro. Inoltre, si segnala la permanenza di una quota non trascurabile di occupati a tempo determinato in età centrali. A ciò si aggiunge l’aumento delle altre forme di lavoro non standard: +7,2% per i con- tratti di collaborazione a progetto; +15,5% delle prestazioni autonome occasionali. Com- plessivamente, le forme di lavoro parasubordinato rappresentano poco meno del 10% del- la crescita occupazionale del 2006. La disoccupazione in Italia ha raggiunto il valore più basso dell’ultimo ventennio (il 6% nel periodo aprile-giugno 2007). Il trend procede costantemente da quasi un decennio, ma nell’ultimo anno sembra assumere caratteri di discontinuità con il passato recente. In primo luogo, la flessione avviene al pari dell’incremento dell’occupazione, contestualmente a una robusta ripresa della crescita, tanto da ipotizzare l’avvio di una fase di sviluppo re- lativamente stabile. Inoltre, il 2006 fa registrare una diminuzione della disoccupazione di lunga durata pari a oltre tre volte quella registrata nell’anno precedente. E il tasso di di- soccupazione giovanile subisce una decisa flessione (-2,4%) rispetto al 2005, interrom- pendo la tendenza costante all’aumento del periodo 2002-04. Buona parte della diminuzione della disoccupazione è comunque legato a un incremento del tasso di attività inferiore a quello del tasso di occupazione. In sostanza, durante la pri- ma metà degli anni Duemila sì è protratto un effetto di scoraggiamento che ha ridotto la partecipazione al mercato del lavoro. È questo uno tra i problemi strutturali più allar- manti per il nostro Paese: il tasso di partecipazione della popolazione in età attiva (15- 64 anni) risulta inferiore di oltre 9 punti percentuali alla media dei paesi europei più avan- zati (62,7% a fronte del 72% dell’UE15). Le cause sono molteplici: dall’aumento della scolarizzazione, al contenimento della cre- scita nel salario di ingresso, alle scarse prospettive di stabilità occupazionale dei giovani (solo il 45% dei 15-24enni accede al mercato del lavoro con un contratto standard). Le direzioni del cambiamento Lo scenario di medio termine predisposto dall’Isfol in merito all’evoluzione della domanda di lavoro in Italia indica anche per i prossimi anni una dinamica occupazionale consistente, ancorché meno esuberante rispetto al recente passato, e un quadro generalmente favo- revole per il mercato del lavoro. Nel 2009 si stima che ci saranno circa 25,37 milioni di occupati, con un incremento me- dio annuo dello 0,8%, cui corrisponde una creazione netta di 205 mila posti di lavoro al- l’anno. Prosegue il trend di crescita del peso dell’occupazione nei servizi. Al loro interno si ribadisce, però, la peculiarità italiana di una quota contenuta, e peraltro in ulteriore con- trazione, nei settori dei servizi non vendibili. Ne risulta che gli incrementi sono tutti con- centrati nei settori dei servizi vendibili. Un’altra peculiarità italiana degli ultimi anni consiste nel fatto che, nonostante la crisi di competitività della nostra industria, restiamo fondamentalmente un Paese con una for- te base occupazionale industriale. rapporto isfol 2007 Relativamente alle professioni, si osserva una polarizzazione che vede quelle altamente qualificate e quelle non qualificate crescere con un tasso oltre la media (superando il 4%). 41 sintesi 1995 2000 2006 2009 Agricoltura 1.316 1.103 1.015 964 Industria in senso stretto 5.273 5.190 5.167 5.148 Costruzioni 1.481 1.554 1.862 1.854 Servizi 13.771 15.084 16.711 17.395 di cui: Servizi vendibili* 8.569 9.673 10.987 11.583 Servizi non vendibili** 5.202 5.410 5.724 5.812 L’occupazione per settore: valori assoluti (in migliaia) * Commercio, alberghi e ristoranti, trasporti, intermediazione finanziaria, attività immobiliari e servizi alle imprese. ** Servizi generali della P.A. e assicurazione sociale obbligatoria, istruzione, sanità, altri servizi pubblici sociali e personali. Fonte: Isfol-Ref v.a. % Legislatori, dirigenti, imprenditori 9.168 0,85% Professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione 96.216 4,07% Professioni tecniche 123.41 2,71% Impiegati 53.811 2,06% Professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi 157.008 4,09% Artigiani, operai specializzati, agricoltori -85.779 -1,95% Conduttori di impianti e addetti a macchinari fissi e mobili -11.959 -0,58% Professioni non qualificate 139.550 4,51% Previsioni dell’occupazione per gruppi professionali, variazioni 2005-09 Fonte: Isfol-Irs Le previsioni mostrano che per la maggioranza delle professioni la domanda futura sarà costituita oltre il 90% da domanda sostitutiva. Fanno eccezione il lavoro intellettuale (matematici, ingegneri, scienze umane, ecc.) e i professionisti nel settore della finanza e del commercio, per i quali la domanda aggiuntiva incide tra il 30% e il 60% su quel- la totale. 42 L’occupazione al femminile Partecipazione La partecipazione delle donne al mercato del lavoro è ancora in stand by. La strategia di Lisbona impone il raggiungimento del 60% come tasso di occupazione femminile nel 2010. L’Italia, dove tale tasso si attesta nel 2006 al 46,3% (contro il 70,7% maschile), ha già am- piamente disatteso anche l’obiettivo intermedio fissato al 57% per il 2005. Il triennio 2003-05 è stato un periodo nero per l’occupazione femminile. Il numero del- le donne inattive in età lavorativa è cresciuto di quasi 300 mila unità, con la conseguen- za che, per la prima volta in dieci anni, il tasso di attività è sceso dal 62,9% al 62,4%. Il 2006 ha segnato un’inversione di tendenza, poiché è ripreso il trend di riduzione del gap rispetto agli uomini, seppur assai debolmente, e sono migliorati i macro-indicatori del mercato del lavoro. Tuttavia, vi sono anche segnali in chiaro-scuro: nel 2006 solo il 36,7% delle nuove occupate è stata assunta con un contratto a tempo indeterminato e rispetto all’anno precedente crescono invece gli accessi mediante lavoro a termine (36,2%) e a pro- getto (6,4%). Permangono, inoltre, i forti squilibri territoriali, con tassi di disoccupazione femminile nel Mezzogiorno tripli rispetto a quelli del Nord e un tasso di attività in calo nelle Regioni del Sud, segno del perdurante fenomeno dello scoraggiamento. rapporto isfol 2007 2004-05 2005-06 Occupato dipendente permanente 41,4 36,7 Occupato dipendente a termine 33,0 36,2 Occupato autonomo collaboratore continuativo 5,9 6,4 Occupato autonomo collaboratore occasionale 2,7 3,3 Occupato altro autonomo 17,0 17,4 Ingressi delle donne nell’occupazione (%) Fonte: Panel Isfol su indagine Istat-Rcfl 2004-06 Nel 2006 in seguito alla maternità ben una donna su nove esce dal mercato del lavoro. In due terzi dei casi ciò è dovuto a esigenze di cura e assistenza alla prole e per un terzo a motiva- zioni circa la tenuta contrattuale. La maternità continua a essere uno dei fattori più difficili da gestire per le organizzazioni, oltre che una fonte di pratiche discriminatorie. Il tema del- la conciliazione dei tempi di lavoro ed extra lavorativi rappresenta, quindi, un fattore deter- minante per la partecipazione femminile. La percezione delle difficoltà vissute dalle donne nel tentativo di conciliare vita e lavoro è stata oggetto di analisi - nell’ambito dell’indagine Isfol Plus - in riferimento a tre dimensioni: l’assistenza a parenti o conoscenti bisognosi, la cura dei figli, le attività domestiche. Le pri- me due, e in particolare la cura di anziani, appaiono le sfere più problematiche. Divario retributivo Il divario retributivo tra uomini e donne è uno dei maggiori ostacoli alla parità di trat- tamento statuita nella nostra Carta costituzionale, sia per le disparità a pari inquadramento e mansioni, sia per la discriminazione all’accesso a posizioni meglio retribuite, anche a pari professionalità, istruzione ed esperienza lavorativa. Se ci si riferisce al monte salari annuo, l’Istat individua un gap di genere di circa il 25%- 22% per i lavoratori dipendenti e il 27% per quelli autonomi. Il differenziale retributivo medio a parità di contratto e di inquadramento viene invece misurato dall’Isfol pari al 15,8%. 43 sintesi 0 10 20 30 40 50 60 cura dei figli cura parenti/conoscenti attività domestiche Totalmente Abbastanza Poco Per nulla In che misura riesce a conciliare la Sua attività lavorativa con… Fonte: Isfol Plus, 2006 Anno Differenziale 1998 -18,5% 1999 -16,8% 2000 -16,7% 2001 -16,1% 2002 -15,8% Differenziale retributivo donne/uomini, a parità di CCNL e livello di inquadramento Fonte: Panel Isfol su dati Inps 44 Le donne risultano fortemente penalizzate rispetto agli uomini pur avendo acquisito le medesime competenze scolastiche. Nel 2004 una laureata guadagnava il 14,5% in meno di un suo collega di studi, una diplomata il 7,8%. Il divario torna ad ampliarsi tra i tito- lari di licenza media (11,8%) e i meno scolarizzati (14,5%). È opinione diffusa che le ragazze siano portatrici di lauree “deboli” rispetto ai titoli ma- schili e che ciò determini il gap retributivo. In realtà anche disaggregando il dato rispet- to ai gruppi di laurea permane sempre un sensibile divario, che sfiora il 30% quando il gruppo considerato è quello delle discipline socio-economiche. Condizioni di lavoro Il 58,6% delle lavoratrici coinvolte nell’indagine Isfol sulla qualità del lavoro dichiara di non aver mai cambiato occupazione nel corso della propria vita professionale (contro poco meno del 50% degli uomini). Spesso precarie (una donna su quattro ha un contratto a ter- mine), le donne sono anche esposte a maggiore intensità produttiva, con ritmi di lavoro permanentemente elevati per il 36,4% delle occupate (contro il 33,4% degli uomini). In compenso, le donne sembrano più capaci di governare il proprio contesto lavorativo. Non a caso, la grande maggioranza ritiene di possedere capacità professionali “adegua- te” rispetto al lavoro svolto (l’80,8% contro poco meno del 75% registrato tra gli uomi- ni). Ciò nonostante, risultano molto accentuate le loro preoccupazioni in merito alle op- portunità di mobilità ascendente: il 62,5% si dice insoddisfatto del percorso di carriera effettuato (contro il 53,3% degli uomini) e il 67,5% esprime pessimismo e sfiducia riguardo alle prospettive future (contro il 55,8% di colleghi). È anche nettamente più ridotta la quota di donne cui sono affidate responsabilità di co- ordinamento o direzione: rappresentano poco meno del 22% sul totale delle occupate a fronte del 38,5% di uomini. La massima concentrazione femminile si ha nelle classi di red- dito più basse: più del 75% fra le occupate guadagna infatti meno di 1.250 euro al mese (tra gli uomini il 46,4%). Tra le cause delle maggiori difficoltà di carriera vi è la diversa durata degli orari di lavo- ro, meno estesi che per gli uomini (mediamente di otto ore effettive la settimana). Ma quel- li delle donne sono anche orari meno flessibili: le lavoratrici che indicano vincoli rigidi per l’entrata al lavoro sono oltre il 10% in più degli uomini. Il part-time femminile (vo- lontario in quasi il 70% dei casi) è quindi, probabilmente, una risposta adattiva alla man- cata possibilità di contemperare le rigidità dell’orario di lavoro con le esigenze extra-pro- fessionali. Il genere si conferma tra i più rilevanti fattori discriminanti nel mondo del lavoro. Sono principalmente le donne a segnalare disparità legate al sesso: 8,7% nel 2006 (rispetto al 7,3% della precedente rilevazione). rapporto isfol 2007 Invecchiamento attivo Over 55 Il tasso di occupazione di chi ha tra i 55 e i 64 anni è arrivato nel 2006 al 32,5%, con un aumento di 4 punti percentuali in un decennio (ma nell’UE è mediamente dell’8,4%), qua- si per intero guadagnati a partire dal 2001 e da imputarsi alla crescita della componente femminile. Le caratteristiche degli occupati 55-64enni riguardo all’istruzione si differenziano da quel- le delle generazioni più giovani per più bassi livelli formali conseguiti; circa la metà pos- siede solamente la licenza elementare o media, e poco più di un quinto, vale a dire meno di 400 mila individui, ha raggiunto la laurea. Dai dati dell’indagine Isfol Plus risulta che ancora circa il 20% degli italiani percepisce una pensione ottenuta prima del compimento dei 50 anni di età. Tra le cause della non oc- cupazione, per gli over 50 i motivi lavorativi prevalgono di gran lunga rispetto a quelli personali. Il ritiro dal lavoro rimane comunque il fattore prevalente: nella classe d’età 50- 64 anni quattro persone su dieci si dichiarano non più formalmente attive e cinque su dieci per quella 55-64. Un dato che lascia molto perplessi, visto il protrarsi in avanti del- la speranza di vita in buona salute. 45 sintesi 15-29 30-39 40-49 50-64 55-64 Motivi personali 34,77 43,43 26,98 14,5 14,03 Motivi lavorativi 52,49 47,61 65,01 38,1 31,24 Insoddisfazione lavorativa 12,75 8,96 8,01 6,29 4,92 Ritiro dal lavoro 41,11 49,81 Cause della non occupazione per classi d’età Fonte: Isfol Plus 2006 Politiche e interventi Il tema dell’invecchiamento attivo è stato di particolare attualità nell’anno trascorso, in quanto ha fatto da sfondo a tutto il dibattito sulla riforma del sistema pensionistico e sul- le tematiche correlate, quali la “solidarietà intergenerazionale”, il bilanciamento tra lavoro e non lavoro nelle fasi della vita, la questione delle attività usuranti. La riforma della previdenza costituisce da decenni una delle spine nel fianco del nostro ordinamento, in quanto ancora giudicato da più parti inidoneo a sopportare il peso cre- scente dell’innalzamento dell’età anagrafica della popolazione. Con il Protocollo del 23 luglio 2007, il Governo ha proposto alle Parti sociali un nuovo sistema pensionistico che si tradurrà in un maggiore, seppur graduale, invecchiamento attivo della popolazione. Pre- cedentemente, con la Finanziaria per il 2007, è intervenuto in materia previdenziale con misure specifiche per ridurre le uscite dal sistema produttivo dei lavoratori over 55. In par- ticolare, ha introdotto la possibilità di aderire a una sorta di patto di solidarietà tra ge- 46 nerazioni, la cosiddetta staffetta giovani-anziani. E anche la riforma della previdenza in- tegrativa è stata configurata tenendo conto della necessità di disincentivare il pensiona- mento anticipato. Nel quadro delle esperienze di invecchiamento attivo svolte in Italia, è a partire dal 2001 che cominciano a emergere i primi dati relativi a interventi significativi, promossi preva- lentemente a livello locale dai Servizi per l’impiego, dalle Agenzie di outplacement, oppu- re finanziati da programmi comunitari: dalle esperienze pionieristiche avviate nel 2002 dal- la Provincia di Savona e dal Comune di Verona, con il coinvolgimento dei Centri per l’im- piego, al progetto over 50 della Provincia di Verbania o quello over 40 della Provincia di Mantova, fino al recente intervento della Provincia di La Spezia che prevede l’impegno al- l’assunzione da parte di imprese in seguito ad azioni di formazione e work experience. Tra i primi esempi di strategie complesse di ricollocazione, che si configurano come “azio- ni di sistema”, sono poi da registrare quelle predisposte già da tempo da Regioni come la Liguria, il Veneto, la Lombardia, l’Emilia Romagna, le Marche. Da segnalare anche le ini- ziative della Regione Calabria per l’inserimento lavorativo di donne over 45, nonché il ta- volo istituzionale ad hoc istituito dalla Regione Lazio. rapporto isfol 2007 Precarietà versus flessibilità del lavoro Le varie forme dell’atipico Mediante l’indagine Isfol Plus è possibile dar conto della consistenza delle prevalenti voci contrattuali vigenti oggi in Italia, nella consapevolezza che il fenomeno della flessibiliz- zazione (ma anche precarizzazione) dell’occupazione sia ormai tale da rendere necessa- ri nuovi indicatori. Il lavoro dipendente a termine, nelle sue molteplici forme (contratto a tempo determi- nato, apprendistato, interinale, ecc.) riguarda quasi 10 persone su 100. Più contenuta la quota dei collaboratori (co.co.co., a progetto, occasionali) pari complessivamente al 5,7%. 47 sintesi Totale Giovani 15-29 Mezzogiorno Donne Dipendente a tempo indeterminato 63,02 53,08 58,25 63,77 Dipendente a termine 9,57 24,66 11,95 13,13 Autonomi 19,55 10,03 20,31 12,09 Collaborazioni 5,72 8,4 5,44 7,75 Altri accordi non standard 2,72 4,27 4,36 4,08 Raggruppamenti contrattuali principali Fonte: Isfol Plus 2006 Circa la metà dei lavoratori atipici ritengono che le motivazioni del loro contratto non standard siano legate alle esigenze di flessibilità delle imprese. Per queste ultime tali for- me contrattuali appaiono come una modalità ricorrente: il 48% dei rapporti di lavoro di- pendenti atipici è infatti già stata rinnovata almeno una volta. L’83% degli atipici vive non volontariamente, ovvero non positivamente, la condizione di non stabilità derivante dal loro contratto, che è stato imposto nella maggioranza dei casi e prevede un vincolo stringente di presenza. Circa l’80% dei collaboratori ha un solo committente e usa dotazioni dell’azienda presso cui è impiegato. 48 L’Isfol ha identificato due livelli di atipicità: quella minima, definita come gli occupati a termine (compreso l’apprendistato) e i parasubordinati (ovvero occupati autonomi espo- sti a più di vincoli di subordinazione) e quella massima, che comprende anche i part-time involontari (che sono circa un terzo del totale) e coloro che non conoscono o non vogliono rivelare la propria forma contrattuale. L’atipicità minima coinvolge quasi 3,5 milioni di persone, ovvero poco più del 15% dell’occupazione; l’atipicità massima, invece, riguar- da poco più di 4,5 milioni di persone, ovvero circa il 20% degli occupati. L’incidenza di forme atipiche non è normalmente distribuita nel mondo del lavoro, con- tribuendo a una forte polarizzazione dei lavoratori tra standard e atipici. L’atipicità mi- nima registra un’incidenza superiore alla media nelle Isole, tra le donne, i laureati, i gio- vani (1 su 3), nelle imprese tra 4 e 50 addetti. I valori più alti si hanno nei settori del- l’agricoltura, degli alberghi, ristoranti e turismo, delle comunicazioni, dell’istruzione e del- la ricerca e nelle professioni intellettuali e scientifiche e in quelle non qualificate. L’ati- picità massima incide in maniera maggiore ma in linea con l’incidenza relativa all’atipi- cità minima. È evidente l’effetto dell’utilizzo delle forme di lavoro flessibile sulle generazioni più gio- vani, non giustificato dalla fase di ingresso nel mercato del lavoro. Paradossale la posizione dei laureati, per i quali l’atipicità incide in maniera molto più forte che per i titoli di stu- dio inferiori. Se ne deduce una lettura disarmante per la combinazione giovane, donna, laureata, meridionale. Call center Nel primo semestre 2007 l’Isfol ha svolto un’indagine mirata sui call center: circa due ter- zi della loro forza lavoro sono lavoratori autonomi e tra questi la quasi totalità è assun- ta con contratti di collaborazione coordinata e continuativa. Circa il 70% degli addetti rapporto isfol 2007 Co.co.co. Collaborazione occasionale Co.co.pro. Partite IVA Lei è un lavoratore autonomo per…? Sua scelta 34,35 44,62 19,00 92,68 Su richiesta 65,65 55,38 81,00 7,32 Deve garantire la presenza regolare presso la sede del suo lavoro? No 35,68 26,27 30,69 61,32 Sì 64,32 73,73 69,31 38,68 Ha concordato un orario giornaliero di lavoro con il suo datore di lavoro? No 39,72 27,24 29,94 80,68 Sì 60,28 72,76 70,06 19,32 Esposizione a vincoli di subordinazione del lavoro autonomo (%) Fonte: Isfol Plus 2006 sono donne, per le quali si riscontra una ben più notevole incidenza del lavoro a tempo parziale (35,7%) che non tra gli uomini (16,9%). Gli operatori hanno in larga prevalen- za un’età compresa tra i 26 e i 35 anni e i livelli di istruzione sono medio-alti, i diplomati costituiscono infatti la netta maggioranza del personale. 49 sintesi Distribuzione del personale nei call center per tipologia contrattuale 22,4 10,7 0,8 63,3 2,9 33,8 66,2 30,2 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 90,0 100,0 A te m po in de te rm in at o A te m po de te rm in at o Al tra ti po lo gi a al le d ip en de nz e Co lla bo ra zio ni Al tra ti po lo gi a di p re st at or i d' op er a To ta le di pe nd en ti To ta le la vo ra to ri au to no m i Pe rs on al e pa rt- tim e Fonte: Isfol - Indagine conoscitiva sui contact center in outsourcing, febbraio 2007 Con la Circolare n. 17 del 14 giugno 2006, il Ministero del Lavoro ha indicato i criteri di utilizzazione dei contratti di collaborazione nei call center, indirizzando l’attività degli ispet- tori del lavoro e sollecitando al tempo stesso un confronto tra le Parti sociali per avvia- re un processo di stabilizzazione, come dimostrato dalla sottoscrizione dell’Avviso comune dell’ottobre 2006. La Finanziaria 2007 ha poi disposto una serie di norme finalizzate ad agevolare tale processo. Si è così proceduto alla stabilizzazione di un numero consisten- te di collaboratori operanti nel settore. Quanto previsto dalla Finanziaria, sostenuto dall’attiva partecipazione delle Parti socia- li, ha quindi prodotto i suoi frutti; pur confermando la persistente presenza nell’ambito del mercato del lavoro italiano di prassi aziendali caratterizzate da un’utilizzazione im- propria di forme di lavoro autonomo. Misure contro la precarietà e prospettive di riforma In generale, l’ultimo anno è stato caratterizzato dall’emanazione di numerosi interven- ti normativi che, anche a costo di potenziali contraddizioni, hanno conferito particola- re continuità all’azione di contrasto ai fenomeni del lavoro atipico, del sommerso e del- la sicurezza. In particolare, con il D.L. 223/2006 sono state adottate misure incisive ai fini della lotta alle irregolarità diffuse nella gestione della forza lavoro nei cantieri edili. Pochi mesi dopo, con 50 la Finanziaria 2007 sono stati formalizzati importanti provvedimenti per la stabilizzazio- ne di rapporti di lavoro temporanei e per il contrasto alla precarietà del lavoro. Infine, con il Protocollo del 23 luglio 2007 tra Governo e Parti sociali, sono state indivi- duate una serie di proposte per garantire un’occupazione di qualità, nonché per assicu- rare equità e pari opportunità per tutti i cittadini. Dal documento scaturisce una sostanziale conferma dell’impianto dispositivo del D.Lgs. n. 276/2003 che, salvo per alcuni aspetti, dovrebbe rimanere quasi integralmente in vigore; anche perché dall’implementazione del- lo stesso non sembra essere derivata una rilevante precarizzazione dell’occupazione, quan- to piuttosto una sistematizzazione di parte della flessibilità già esistente. In particolare, si ritiene che possa rilevarsi particolarmente efficace il progetto di rior- dino degli incentivi all’occupazione, finalizzato a consentire una maggiore attenzione nei confronti della posizione occupazionale delle categorie di lavoratori ancora sottorap- presentati nel mercato del lavoro, quali le donne, i giovani e gli ultracinquantenni. Il Protocollo appare dunque, nel suo insieme, idoneo a fornire risposte efficaci a questioni complesse e da tempo dibattute, specialmente nel disegnare le linee generali della rifor- ma degli ammortizzatori sociali. I percorsi di carriera Se il tema della flessibilità ha dominato il dibattito politico di questi anni, non altrettan- to si può dire per quanto attiene alla mobilità professionale, ovvero ai percorsi di carrie- ra e quindi al progressivo miglioramento dello status sociale ed economico dei lavoratori. In Italia, nel corso della vita attiva, si rischia poco di retrocedere, ma altrettanto poche sono le chance di progredire. I risultati dell’indagine Isfol sulla qualità del lavoro mostrano ap- punto come il progresso nella carriera e il miglioramento professionale rappresentino uno dei nodi di maggiore criticità: la carriera è l’aspetto del lavoro in relazione al quale si ri- scontra il livello più elevato di insoddisfazione (il 54,5% degli occupati) ed è fonte di pre- occupazione per quasi sei lavoratori su dieci. Anche se le donne risultano le più penalizzate, un maggiore grado di pessimismo si ri- scontra nella componente maschile. Tra il 2002 e il 2006 gli uomini riferiscono un peg- gioramento delle prospettive di carriera di circa sette punti percentuali: la quota di chi non ritiene di avere possibilità di crescere professionalmente sale infatti dal 47% al 54%. Maggiori probabilità di avanzamento si evidenziano per gli occupati in possesso di un ti- tolo universitario e per quelli con un elevato livello di specializzazione o qualificazione: il 50% dei laureati e il 48,3% delle alte qualifiche e delle professioni tecniche, infatti, ma- nifesta un giudizio positivo circa le proprie prospettive di carriera; mentre la percentua- le scende al 34,5% per chi ha un basso livello di istruzione e al 31% per gli operai. Inoltre, è nel settore privato che si registrano quote più elevate di occupati possibilisti cir- ca le proprie opportunità di avanzamento, con uno scarto rispetto al settore pubblico di quasi sei punti percentuali (42,4% contro 36,4%). L’Isfol ha anche verificato il giudizio retrospettivo dei lavoratori. La quota di quanti ri- feriscono di aver fatto carriera è solo il 49% degli occupati. La restante metà, invece, o è ferma o ha addirittura peggiorato la propria situazione lavorativa. rapporto isfol 2007 Abbiamo, quindi, un’immagine piuttosto statica del mondo del lavoro italiano, confer- mata dall’alta percentuale di quanti non hanno mai cambiato lavoro, pari al 53,4%. D’al- tro canto, il cambiamento di lavoro può comportare anche un rischio di peggioramen- to, che cresce in proporzione diretta all’aumentare del numero dei cambiamenti stessi: riportano peggioramenti nella propria posizione il 9,8% di quanti non hanno mai cam- biato lavoro contro il 33% circa di quanti lo hanno cambiato più di cinque volte. 51 sintesi Professione Peggiorata Stabile Migliorata Totale Alte qualifiche e professioni tecniche 9,6 30,9 59,5 100,0 Impiegati 11,2 44,7 44,1 100,0 Operai 16,6 45,2 38,2 100,0 Totale 12,1 38,9 49,0 100,0 Giudizio retrospettivo sulla propria carriera (%) Fonte: Seconda indagine Isfol sulla qualità del lavoro in Italia 52 Condizioni di lavoro Sicurezza e salute Le ormai quotidiane notizie su incidenti, infortuni e morti sul lavoro nel nostro Paese, rimandano a un aspetto che dovrebbe essere centrale nelle politiche del lavoro e che pur- troppo, invece, viene spesso trascurato: la sicurezza e la salute sul lavoro. Se in generale quasi il 30% dei lavoratori italiani ritiene a rischio la propria salute, tale percentuale sale al 40% per gli operai. Lo sforzo fisico non è l’unico fattore in relazione al quale vengono riferiti i livelli più elevati di percezione del rischio, ma anche le ore la- vorate, gli orari atipici e i ritmi di lavoro. La percezione di rischio è riferita dal 27,5% di quanti lavorano fino a 45 ore, salendo al 36,2% per coloro che lavorano oltre le 45 ore. Si innalza fino al 41,5% di quanti lavorano almeno un giorno festivo al mese e al 48,4% per chi lavora almeno una notte al mese. Si riscontra, inoltre, un aumento dell’indicato- re di oltre nove punti percentuali tra il 2002 e il 2006. In relazione alla gravosità del lavoro, gli occupati italiani riferiscono un valore elevato so- prattutto in termini di impegno mentale (65,1% dei casi) o di coinvolgimento psicolo- gico ed emotivo (62,1%); segue - con circa venti punti di distacco - la gravosità in termini di sforzo o disagio fisico (42,1%). Per quel che riguarda gli infortuni, il 16,9% riferisce di averne subiti nel corso della pro- pria vita lavorativa. Anche in questo caso, il tempo rappresenta un importante fattore di esposizione al rischio: al crescere del numero di ore lavorate e del numero di anni di espe- rienza aumenta difatti la gravità degli infortuni. rapporto isfol 2007 Ha subito infortuni Ore lavorate Fino a 30 ore 10,2 Da 31 a 45 ore 18,0 Oltre 45 ore 21,5 Totale 16,9 Anzianità lavorativa Fino a 5 anni 3,8 Da 6 a 10 anni 9,9 Da 11 a 20 anni 17,8 Più di 20 anni 21,8 Totale 16,9 Incidenza infortuni (%) Fonte: Prima e Seconda indagine Isfol sulla qualità del lavoro in Italia Per determinare migliori o peggiori condizioni di lavoro oltre al quanto a lungo è poi de- terminante il quando: chi lavora in orari non standard oppure a turni riferisce più spes- so malattie o infortuni. Infine, ulteriore fattore di criticità è il modo, cioè il come viene erogata la prestazione lavorativa. Il ritmo elevato si ripercuote sull’incidenza di malattie e infortuni. Sommerso Nel 2005 le unità di lavoro non regolari sono stimate in 2,951 milioni, pari al 12,1% del totale. Si assiste a una contrazione del valore complessivo rispetto al 2001, quando am- montavano a 3,280 milioni (13,8%). 53 sintesi Settore di attività economica 2001 2002 2003 2004 2005 Agricoltura 20,9 21,0 18,3 19,9 22,2 Industria 7,4 6,6 5,7 5,7 5,9 Servizi 15,8 14,5 13,5 13,6 13,9 Totale 13,8 12,7 11,6 11,7 12,1 Tassi di irregolarità (%) Fonte: Elaborazioni Isfol su dati Istat Le politiche nazionali di contrasto al lavoro nero sono state interessate nell’ultimo anno da un’intensa attività legislativa. Sul piano organizzativo la principale novità è rappresentata dall’istituzione di una Cabina nazionale di regia. Inoltre, per la prima volta, con la Leg- ge 248 del 4 agosto 2006 sono stati considerati come aspetti complementari di un’unica azione il contrasto al lavoro irregolare e la promozione della sicurezza sui luoghi di la- voro. Tale legge, partendo da questo nuovo legame, ha attribuito (con l’art. 36 bis) nuo- vi poteri al personale ispettivo. A riguardo, c’è da segnalare un dato positivo: il raddop- pio tra il primo e il secondo trimestre 2007 dei provvedimenti revocati per regolarizza- zione (da 176 a 343) sul totale dei provvedimenti di sospensione verso aziende risultate irregolari durante le ispezioni. Ulteriori misure sono state varate con la Finanziaria 2007, che ha anche modificato il re- gime delle comunicazioni obbligatorie ai Centri per l’impiego e ha quintuplicato gli im- porti delle sanzioni amministrative. Ma è la Legge 23/2007 ad assumere un’importanza assoluta per la riforma della norma- tiva in materia. La delega al Governo è particolarmente ampia e si richiede che venga va- lorizzata rapidamente attraverso appositi decreti legislativi di attuazione. Appare importante sottolineare come la riforma troverà applicazione nei confronti di tutti i lavoratori, a pre- scindere dalla tipologia contrattuale. È stato inoltre valorizzato il ruolo della formazio- ne, anche grazie alla previsione dell’inserimento della materia della sicurezza all’interno dei programmi di insegnamento scolastici e universitari. 54 Quanto alle politiche regionali, la ripartizione delle competenze in materia di politiche attive del lavoro (riforma del titolo V della Costituzione) ha permesso di orientare le po- litiche di emersione sulla base delle specificità e delle necessità locali. Le Regioni, pertanto, con la partecipazione delle Parti sociali, hanno attivato una serie di interventi capillari fi- nalizzati all’emersione del lavoro sommerso, alla stabilizzazione occupazionale e all’av- vio del lavoro autonomo. Innanzitutto, sono state istituite le Commissioni regionali e pro- vinciali, alcune delle quali sono state poi supportate dagli Osservatori regionali, che ope- rano spesso in stretto raccordo con le sedi decentrate dell’Inps. Il primo caso di legislazione diretta è quello della Regione Puglia (ottobre 2006), che ha definito una disciplina specifica e organica in materia di emersione. Va poi segnalata la più recente legge della Regione Lazio (agosto 2007), che prevede forme premiali nei con- fronti delle imprese; un severo regime sanzionatorio e un’efficace politica di incentivi. Di- verse amministrazioni regionali hanno anche avviato programmi specifici, come quello della Regione Sardegna, le cui azioni si sono dimostrate particolarmente rilevanti sia per la regolarizzazione di una serie di lavoratori sia per la quantità di nuovi occupati. La componente femminile del lavoro nero La presenza femminile nel sommerso continua a essere rilevante. Poiché non esistono dati ufficiali che ne identifichino la dimensione quantitativa, l’Isfol ha realizzato un primo ten- tativo di stima. L’occupazione femminile irregolare riferita al 2001 si attesta intorno all’1,350 milioni di unità, pari al 47,4% dell’occupazione irregolare totale. Alla fase di stima è seguita la ricerca sul campo, effettuando la prima indagine a largo spet- tro sugli aspetti del lavoro femminile sommerso e irregolare, per numero di donne coin- volte. Un terzo delle intervistate è costituito da straniere, soprattutto extracomunitarie (56,2%). Di queste, il 18% non ha un regolare permesso di soggiorno e il 9% non ha ri- sposto alla domanda; ne deriva che per circa il 27% delle donne extracomunitarie l’ac- cettazione di un lavoro irregolare è una condizione di necessità legata allo stato di clan- destinità. La condizione di illegalità della residenza in Italia impedisce loro l’accesso a oc- cupazioni regolari, per contro la mancanza di un’occupazione costituisce il maggior osta- colo al passaggio a una situazione di legalità. Risulta anche una presenza maggiore di don- ne italiane nelle classi di età più giovani: le italiane fino a 34 anni sono oltre il 64% con- tro il 45% circa delle straniere. Per quanto attiene alla durata, il lavoro irregolare non sembra avere natura occasionale. Più del 50% svolge l’attuale lavoro irregolare da più di un anno e solo per il 21% ha ca- rattere saltuario. Il lavoro irregolare femminile costituisce pertanto una domanda strut- turale e permanente presente sul mercato e per le donne si configura come una sorta di “trappola del sommerso” nella quale rischiano di restare invischiate. Sono state anche rilevate le due possibili forme di irregolarità: assenza di contratto for- malizzato (il 64% dei casi) e la mancata applicazione degli istituti contrattuali pur in pre- senza di un contratto scritto (28%). In quest’ultimo caso gli istituti meno applicati sono ferie, contributi previdenziali, indennità di malattia e permessi di maternità. rapporto isfol 2007 Le motivazioni che inducono le donne a entrare nel mercato del lavoro in condizioni di irregolarità sono dovute a scelte di necessità per quasi il 65% di loro; in particolare per l’assenza di altre opportunità di lavoro (43%). Il sommerso sembrerebbe, quindi, legato alla scarsità di domanda di lavoro regolare. Circa il 24% delle donne percepisce la situazione di irregolarità come transitoria, men- tre quasi il 12% svolge un’attività irregolare per non perdere vantaggi già acquisiti (sus- sidi, assegni familiari, effetto fiscale del cumulo di più redditi). Ecco, infine, i tre profili di donne italiane che lavorano nel sommerso: 1. età compresa fra i 20-34 anni, nubile, diploma di scuola media superiore, settore terzia- rio, ufficialmente inoccupata, retribuzione netta mensile compresa fra i 500 e i 700 euro 2. età compresa fra i 35-44 anni, coniugata con figli, licenza di scuola media inferiore, ufficialmente disoccupata (iscritta quindi a un Centro per l’impiego), settore terzia- rio, retribuzione fra i 300 e i 700 euro 3. età compresa fra i 45-55 anni, coniugata con figli, licenza media inferiore, ufficialmente disoccupata, settore dei servizi alle persone, retribuzione fra i 300-500 euro. Gli stranieri Il crescente ricorso a lavoratori stranieri è uno dei fenomeni che più ha caratterizzato l’evo- luzione del mercato del lavoro italiano dalla prima metà degli anni ’90. La popolazione straniera residente era pari al 4,5% del totale nel gennaio del 2006. Tra gli attivi gli im- migrati raggiungono quota 6,6% (il 5,9% se si considerano esclusivamente gli extraco- munitari). 55 sintesi ferie retribuite 9% orario giornaliero e settimanale 13% durata rapporto 3% mensilità aggiuntive 7% TFR 6% periodi di malattia retribuiti 3% straordinari retribuiti 6% regolarità nei tempi di pagamento 22% retribuzione concordata 31% Le condizioni di lavoro garantite in assenza di contratto formalizzato Fonte: Indagine Isfol 56 La Rilevazione longitudinale su imprese e lavoro (Rlil) condotta dall’Isfol, evidenzia come il 21% delle imprese italiane dichiari di ricorrere a manodopera neo o extracomunitaria. Fra queste, quasi una su due afferma che ciò è dovuto al disinteresse dell’offerta di lavoro italiana per alcune occupazioni, mentre una su tre denuncia la carenza di alcuni tipi di pro- fessionalità tra i lavoratori nazionali. Emerge, dunque, un problema riconducibile all’of- ferta di lavoro autoctona che mostra un’evidente disaffezione per alcune professioni, op- pure risulta incapace di soddisfare una crescente domanda interna di professionalità spe- cifiche (come avviene, ad esempio, nel caso delle professioni infermieristiche). Di contro, il fatto che il 40% delle imprese non specifichi nessun motivo particolare per l’assunzione di immigrati, è indice di come la forza lavoro straniera partecipi al merca- to del lavoro interno come forza strutturale, non occasionale. Infine, un altro aspetto chia- ve: il 30% delle imprese afferma che il lavoro neo o extracomunitario comporta un co- sto inferiore a quello italiano. Diventa a questo punto fondamentale comprendere se l’ab- bandono da parte dei cittadini italiani di alcune professioni sia esclusivamente da ricondurre a un’evoluzione qualitativa dell’offerta di lavoro o se, in parte, non sia da far risalire an- che a un compenso considerato inadeguato alla mansione richiesta. D’altro canto, il reddito medio da lavoro dei cittadini non comunitari risulta inferiore a quello degli italiani del 20-24%. rapporto isfol 2007 L'impresa utilizza attualmente lavoratori neo o extra comunitari? No 72,5 Sì 21,2 Non risponde 6,3 Perché si (*) Disinteresse dell’offerta di lavoro italiana per alcune occupazioni 48,4 Nessun motivo particolare 40,4 Professionalità poco o per nulla presenti tra i lavoratori italiani 33,2 Comportano un costo del lavoro più basso rispetto ai lavoratori italiani 29,0 Altro 2,3 Principali indicatori circa l’assunzione di lavoratori neo o extracomunitari (val. %) (*) Multirisposta. Fonte: Isfol Rlil 2005 Tra i datori di lavoro che fanno ricorso di immigrati, 1 su 2 dichiara di aver effettuato pro- cedimenti di regolarizzazione, percentuale che nel Sud Italia sale a 3 imprese su 5. Come a dire che il principale meccanismo di inserimento lavorativo per i cittadini neo o ex- tracomunitari è non solo legato a canali informali, ma il più delle volte irregolari. E non si tratta solo di scarso rispetto della normativa, ma anche di difficoltà di ordine tecnico- amministrativo. Alberghi, ristorazione e commercio sono i settori a più ampia concentrazione di immi- grati. Si tratta in gran parte di mansioni poco qualificate e a bassa o nulla specializzazione, spesso ben poco coerenti con la formazione, l’esperienza precedentemente acquisita e i titoli di studio posseduti. In pratica, il lavoratore straniero si trova spesso a dover opera- re in un mercato del lavoro “secondario”, generatosi anche per il fatto che in Italia sono mancati meccanismi di selezione e regolazione degli ingressi, rendendo di fatto impra- ticabile un’efficiente programmazione dei flussi. In tal senso, le prospettive di modifica della disciplina dell’immigrazione e delle norme sulla condizione dello straniero (così come previste dal disegno di legge delega licenzia- to dal Consiglio dei Ministri lo scorso aprile) sembrano indicare la volontà di promuo- vere l’ingresso di lavoratori qualificati e l’implementazione all’estero di liste di colloca- mento che facilitino un’incontro tra domanda e offerta di lavoro più efficiente. Ma è so- prattutto potenziando il sistema dei Centri per l’impiego e della formazione professio- nale che si può rinvenire la strada maestra per la promozione di un modello di integra- zione sociale di ampio respiro. Disabili Sul piano dei dati amministrativi, nel 2005 in Italia risultavano 589.543 persone disabi- li iscritte agli elenchi unici del collocamento obbligatorio (ex lege 68/99) e fra questi il 68,1% si dichiara disponibile a una immediata occupazione. Le informazioni sugli inserimenti lavorativi riportano una media di oltre 20 mila avvia- menti l’anno, con 30.865 individui interessati nel 2005. Sul versante delle imprese, si ri- scontra una quota di riserva quantitativamente cresciuta nel corso degli anni. I valori più alti, infatti, si registrano nel 2005, con 275.726 lavoratori disabili conteggiati nella quo- ta di riserva, comprensivi di quelli già in servizio e del numero di posti ancora scoperti. Quest’ultima categoria si è incrementata negli anni e, con le 109.005 scoperture totali del- l’ultima rilevazione, porta a ridurre il rapporto tra “domanda e offerta” a 1 posto dispo- nibile ogni 4 persone disabili in cerca di occupazione iscritte agli elenchi. Il dato evidenzia la necessità di una piena applicazione a livello territoriale dell’impianto di servizi sul qua- le si poggia la normativa relativa al collocamento obbligatorio. I servizi provinciali rappresentano il fulcro dell’intero processo del collocamento mira- to. L’88,1% dei Centri per l’impiego dichiara di avere previsto, presso le proprie sedi, ser- vizi dedicati all’integrazione lavorativa delle persone disabili, con un incremento del 4,5% tra il 2004 e il 2005. Da segnalare che nel Protocollo siglato tra Governo e Parti sociali il 23 luglio 2007 vie- ne riconosciuta l’efficacia del sistema di integrazione lavorativa rappresentato dal collo- camento mirato. L’accordo, in risposta a quanto richiesto in più sedi dalle Regioni, interviene in modo significativo sul fronte della semplificazione delle procedure amministrative. 57 sintesi 58 Sistemi di lavoro e dinamiche dell’intermediazione Incontro domanda/offerta La più recente ricerca compiuta dall’Isfol sull’intermediazione di lavoro è quella relativa alla dinamica di last searching and last matching, ovvero ultima attività di ricerca di la- voro e relativi canali di intermediazione. Quasi 1 persona su 3 si rivolge ad amici, parenti o conoscenti. I canali istituzionali (CPI, sindacati, scuole) intermediano poco più del 6%, con i conseguenti problemi di efficienza nella dinamica verso l’equilibrio del mercato del lavoro. rapporto isfol 2007 Centri per l’impiego o servizi pubblici in genere 3,3 Agenzie di lavoro interinale 1,8 Società di ricerca e selezione del personale 0,4 Scuole, università e istituti di formazione 2,4 Sindacati e organizzazioni datoriali 0,5 Lettura di offerte di lavoro sulla stampa 3,2 Attraverso contatti all’interno dell’ambiente professionale 8,2 Amici, parenti, conoscenti 31,1 Auto candidature (invio cv, presentandosi all’impresa) 15,5 Concorsi pubblici (partecipazione o domanda) 19,9 Iniziative legate all’avvio di una attività autonoma 13,6 Quale canale Le ha dato l’attuale impiego? Fonte: Isfol Plus 2006 Gli amici, parenti e conoscenti sono progressivamente meno utilizzati al crescere del- l’età, rendendo evidente il ruolo dei canali informali nel primo inserimento nel mon- do del lavoro e segnalando parallelamente una consistente potenziale domanda di in- termediazione iniziale. Quanto alla velocità dell’intermediazione con esito positivo, i ca- nali informali e l’iniziativa diretta sono i più solleciti a dare un’occasione lavorativa (en- tro un mese dal contatto per oltre la metà dei casi) mentre concorsi, sindacati e CPI sono i più lenti a dare un riscontro. Il lasso di tempo che trascorre tra l’attivazione della per- sona in cerca di lavoro e il momento in cui si trova l’opportunità, è proprio il diafram- ma tra un mercato del lavoro permeabile, o flessibile, e un mercato del lavoro poco per- meabile, o rigido. In conclusione, l’alto livello di utilizzo di canali informali in Italia nelle fasi di ricerca di lavoro risulta efficace a livello individuale. Tuttavia, non lo è da un punto di vista socia- le, poiché ingenera una serie di distorsioni: riduce la mobilità occupazionale, limita la pre- mialità del sistema, genera inefficienze nel mercato del lavoro, con elevati costi sociali. I Servizi pubblici per l’impiego L’ultimo decennio ha conosciuto un’intensa fase di trasformazione dei sistemi istituzio- nali che presiedono all’intermediazione. Il sistema dei Servizi pubblici per l’impiego si è assestato progressivamente e i Centri per l’impiego hanno declinato i propri comporta- menti sui meccanismi di “presa in carico” delle persone in cerca di lavoro. Nell’ottica del- le politiche attive si è concretizzata un’organizzazione del lavoro per target di utenza. Il sistema presenta una fisionomia dicotomica, più sbilanciata verso l’elemento proget- tuale e sulla costruzione di servizi altamente personalizzati e in chiave proattiva nel Cen- tro Nord, mentre prevalgono servizi di natura più minimalista al Sud. Permangono, inol- tre, talune eredità del vecchio collocamento, tra cui la tradizionale asimmetria del siste- ma verso la domanda di lavoro e la persistenza di un modello generalista (in cui “tutti fan- no tutto”). In generale, è possibile riscontrare nell’arco del quinquennio 2001-06 un ampliamento del ricorso ad attività di diagnostica e pianificazione dei percorsi di miglioramento del- l’occupabilità. Circa il 79% dei CPI prevede la realizzazione di colloqui finalizzati alla pia- nificazione di un percorso di accompagnamento al lavoro dei disoccupati (era il 30,2% nel 2001). Va detto, tuttavia, che solo 4 CPI su 10 ne effettua poi una verifica e un ag- giornamento. Nell’area funzionale dell’intermediazione, il 68,4% dei CPI realizza attività di preselezione con o per le imprese presso i propri locali, ma è invece di minore ampiezza l’incremen- to di servizi consulenziali (56,3%) e progettuali (21,9%). 59 sintesi 60 Occorre quindi riposizionare l’organizzazione e l’offerta dei SPI in direzione della domanda di lavoro: tanto in vista di un affinamento delle capacità di analisi dei fabbisogni, quan- to in vista di un ampliamento della capacità attrattiva dell’utenza aziendale. In conclusione, l’Italia si presenta all’appuntamento con il nuovo periodo di program- mazione dei Fondi strutturali, con Servizi al lavoro radicalmente diversi dal passato. Mol- ti percorsi di allineamento ai modelli comunitari sono divenuti un fatto acquisito, ben- ché vi siano ancora problemi di sostenibilità (gli SPI sono fortemente dipendenti dalle risorse comunitarie, rispetto a quelle nazionali). È stato poi avviato il percorso di revisione del Masterplan dei Servizi per l’impiego intrapreso dal Ministero del Lavoro, a partire dalla primavera del 2007, evidenziando una ripresa del dialogo interistituzionale tra Governo, Regioni e Province, con l’obiettivo di identifica- re non soltanto un assetto programmatico sul quale impiantare lo sviluppo del sistema pubblico, ma anche di identificare uno spazio stabile di regia istituzionale che accompa- gni sistematicamente tale sviluppo. rapporto isfol 2007 Individuazione del percorso prof.le, formativo o di riqualificazione Promozione dei tirocini presso aziende e giovani; colloqui di selezione Colloqui individuali di orientamento su convocazione 30,2 29,6 18,3 10,7 19,8 27,5 79,1 63,6 63,2 18,5 26,1 10,9 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 2001 diff.le N/S 2001 2006 diff.le N/S 2006 Centri per l’impiego: area funzionale dell’occupabilità, livello di attivazione dei servizi, dif- ferenziale di attivazione tra Centro, Nord e Sud, anni 2001 e 2006 (val. %) Fonte: Isfol, monitoraggio SPI 2001 e 2006 61 sintesi Tipologia di Agenzia Ante riforma (2002) Post riforma (2006) Somministrazione (generalista e specialista) 73 84 Intermediazione 25 15 Ricerca e Selezione 389 579 Ricollocazione 43 19 Totale 530 697 Numerosità operatori privati ante e post riforma Fonte: Ministero del Lavoro, agosto 2007 L’evoluzione del mercato dell’intermediazione Il processo di liberalizzazione del mercato dell’intermediazione della manodopera av- viato in Italia al volgere degli anni Novanta, ha conosciuto una progressiva accelerazio- ne, fino alla definizione del nuovo assetto organizzativo-funzionale del sistema dei ser- vizi per il lavoro a opera del D.Lgs. n. 276/2003. L’universo dei nuovi soggetti legittimati, previa autorizzazione, a operare sul mercato del lavoro è particolarmente ampio e arti- colato, contemplando oltre alle Agenzie per il lavoro anche i soggetti autorizzati “in re- gime speciale”. L’ultimo monitoraggio sulle Agenzie per il lavoro mostra come l’incremento pari a oltre il 30% degli operatori privati sia da attribuirsi per lo più all’exploit delle Agenzie di ricerca e selezione, seguite da quelle di somministrazione, mentre c’è un ridimensionamento dei soggetti che svolgono attività di outplacement. Quanto agli intermediari speciali, il dato relativo alle università indica 56 atenei, su un totale di 77 oggetto di apposita rilevazione, che svolgono servizi di intermediazione e job placement a fine 2006. In particolare, l’88% a livello centrale e il restante 12% per singo- le facoltà. Finito di stampare nel mese di ottobre 2007 da Rubbettino Industrie Grafiche ed Editoriali per conto di Rubbettino Editore Srl 88049 Soveria Mannelli (Catanzaro) ISFOL 2007/rapporto ISFOL sintesi.pdf Roma, 20 novembre 2007 in breve FLASH FORMAZIONE  Nel 2006 aumenta il tasso di diplomati (75,5% della popolazione giovanile), ma l’Italia rimane sotto al benchmark europeo (85%), ovvero il traguardo da raggiungere entro il 2010. Inoltre il 20% della popolazione giovanile non riesce ad andare oltre il titolo di licenza media, contro il limite massimo del 10% indicato dagli obiettivi comunitari; infine, solo il 51% della popolazione italiana possiede un titolo di studio post-obbligo, contro il 70% della media europea.  150 mila adolescenti formalmente soggetti ad obbligo (Diritto-Dovere) in realtà sono fuori da ogni canale formativo: circa 113 mila sono esclusi dai canali formativi formali; a questi si aggiungono gli oltre 40 mila minorenni che, nonostante siano stati assunti con contratto di apprendistato, di fatto non svolgono le attività di formazione previste dalla legge.  Aumenta il numero dei laureati, a dimostrazione del recupero di efficienza prodotto dall’introduzione del modello 3+2: nel 2006 hanno conseguito un titolo di studio universitario oltre 300.000 persone, ovvero 100.000 in più di quante se ne erano laureate appena 4 anni prima.  Abbastanza soddisfatti gli utenti della formazione professionale iniziale: 2 allievi su 3 (pari al 65,7%), se tornassero indietro, rifarebbero la stessa scelta, circa l’8% andrebbe a lavorare e il 13,5% si iscriverebbe a scuola, con un tasso di indecisi che risulta tuttavia di circa il 13%.  Solo il 20% dei 600.000 apprendisti svolge attività di formazione.  Cresce l’adesione ai Fondi Paritetici Interprofessionali (FPI), che coinvolgono ormai il 42,4% delle aziende private per un totale di quasi 6 milioni di lavoratori occupati.  Esiste un ampio divario tra le grandi e le piccole imprese nella capacità di offrire corsi di formazione al proprio personale: la quota di imprese che offrono formazione è molto alta fra quelle di grandi dimensioni (73%), ma molto bassa fra le micro-imprese (16%); minore attività di formazione viene realizzata nel settore manifatturiero e in generale nel Mezzogiorno.  Solo il 40% dei giovani che terminano la scuola secondaria ha trovato nella scuola e nell’Università informazioni adeguate riguardo alle opportunità future di studio e di lavoro, mentre il 60% della popolazione dichiara di non essere a conoscenza dei luoghi deputati alla formazione per gli adulti. La scarsità di informazione produce, oltre che una ridotta partecipazione alle attività formative, il perpetuarsi di scelte legate alla condizione sociale. FLASH LAVORO  Superano i 23 milioni gli occupati in Italia; il tasso di disoccupazione è al 6%; ancora insufficiente il tasso di partecipazione al lavoro, in particolare dei giovani e delle donne. Una larga quota del lavoro disponibile è poco qualificato, precario e sottopagato.  Il lavoro viene percepito come “problematico” a causa di una quota progressivamente crescente di lavoro precario. La sua consistenza è di 3,5 milioni di occupati, che diventano 4,5 se si includono i “part-time involontari” e coloro i quali dichiarano di non conoscere il tipo di contratto stipulato. L’evolversi del sistema produttivo e dei “nuovi lavori” non pare dunque del tutto coerente con l’obiettivo della “società della conoscenza”. Tuttavia esiste anche la “flessibilità costruttiva”: il 28% degli “atipici” ritiene di avere in prospettiva un lavoro di tipo permanente ed il 7% considera la “precarietà” come una fase di necessaria crescita professionale. Oltre il 54% degli occupati ritiene improbabile un suo sviluppo di “carriera”; in Italia i percorsi di sviluppo professionale dei lavoratori appaiono decisamente “ingessati”.  10 milioni di donne in età lavorativa non lavorano e non cercano lavoro, il tasso di attività femminile è del 47%; l’obiettivo di “Lisbona” del 60% al 2010 certamente non sarà raggiunto dall’Italia. Le donne percepiscono retribuzioni inferiori a quelle degli uomini anche a parità di contratto e di orario, il 63% accede al lavoro con un rapporto “atipico”, le donne con ruoli di “comando” sono il 22% contro il 38,5% degli uomini, ma alle giovani sembra andare un po’ meglio.  La vicenda “scalone” ha posizionato i riflettori sulla partecipazione al lavoro degli over55; il loro tasso di attività, anche se in costante e lento incremento, è lontano dall’obiettivo di Lisbona del 50% al 2010. Tuttavia molti di più lavorerebbero se non avessero subìto le ristrutturazioni aziendali e gli esuberi del decennio trascorso.  Gli stranieri ufficialmente residenti in Italia hanno raggiunto i 3 milioni. Il 7% della popolazione attiva è ormai rappresentato da immigrati. Il 21% delle imprese italiane ricorre a mano d’opera neo o extracomunitaria. La metà delle imprese dichiara di non reperire forza lavoro italiana, ed il 30% che il costo del lavoro degli stranieri è inferiore del 24% rispetto a quello degli italiani.  Nel 2007 sono stati varati diversi provvedimenti finalizzati a contrastare gli incidenti sul lavoro. Ad esempio gli importi delle sanzioni amministrative sono quintuplicati. Il 29% degli occupati è preoccupato per la propria salute sul luogo di lavoro; l’indice sale a 36% tra chi lavora più di 45 ore e supera il 48% per chi lavora a turni, in notturno e nei festivi. I più giovani sono maggiormente a rischio. Per il 65% il disagio è dovuto al troppo impegno “mentale”, soprattutto a causa del pressing degli utenti e dei clienti. Tra gli operai il 48% dichiara un disagio da sforzo e fatica fisica. Per informazioni: Ufficio Stampa 06.44590895-2 stampa@isfol.it, r.colella@isfol.it

UNIONCAMERE: Rapporto Excelsior 2007. I fabbisogni professionali e formativi delle imprese italiane nell’industria e nei servizi

Descrizione breve: 
Questo sistema informativo, realizzato da Unioncamere e dal Ministero del Lavoro, giunge nel 2007 alla sua decima edizione.
Data: 
25 Giugno 2007
RAPPORTO UNIONCAMERE 2007 TEMI CHIAVE E SINTESI DEI PRINCIPALI RISULTATI a cura del Centro Studi Unioncamere 2 PREMESSA L’economia italiana sta attraversando un lungo periodo di trasformazione. I principali indicatori economici del 2006 hanno fornito segnali di crescita incoraggianti e le stime previsionali per il 2007 sono altrettanto buone (soprattutto grazie alla componente export e agli investimenti). La domanda principale ora riguarda la capacità del Sistema Paese di consolidare la ripresa nel medio periodo, sciogliendo quei nodi strutturali che frenano la competitività delle imprese. Il Centro Studi Unioncamere ha cercato di analizzare a fondo - anche a livello territoriale e settoriale - la portata di queste trasformazioni, utilizzando la mole di dati che ogni giorno affluisce al sistema delle Camere di commercio dal mondo delle aziende e ascoltando direttamente la voce dei nostri imprenditori attraverso periodiche e approfondite indagini, in ciascuna provincia e nei distretti produttivi; nella convinzione che sia proprio dal “racconto” delle imprese che occorre partire per comprendere quanto sta avvenendo oggi. Gli imprenditori, nel complesso, hanno la consapevolezza di potercela fare e sono tornati ad investire. Anche negli anni più difficili di questo inizio decennio, per la verità, non avevano smesso di puntare sul “capitale umano”, sacrificando in molti casi anche i margini di profitto: lo dimostrano in modo eloquente i dati sulla crescita occupazionale conseguita anche in presenza di risultati di gestione in flessione (soprattutto nel settore manifatturiero). Ora però una quota significativa di imprese - che è riuscita ad innovare prodotti e strategie di mercato (soprattutto medie imprese e filiere a loro collegate, alcuni distretti industriali e, recentemente, anche grandi imprese), puntando in primo luogo sulla qualità e sulla “ibridazione” tra cultura industriale e cultura dei servizi (strategie di marchio, rete distributiva, logistica, design, personalizzazione dei prodotti e assistenza al cliente, ecc.) - è impegnata soprattutto a migliorare l’efficienza produttiva e ha bisogno di contare su un sistema Paese competitivo. Non tutti ce la fanno, evidentemente, e la selezione in diversi settori è molto dura, specie per le piccole imprese, tanto da scoraggiare facili ottimismi: lo dimostrano sia i dati di natimortalità (che vedono un rallentamento della crescita dell’artigianato, con un tasso pari nel 2006 al +0,7%), sia i dati di fatturato (-0,8% nel IV trimestre 2006 per le aziende manifatturiere fino a 9 dipendenti, l’unica variazione di segno negativo in tutto il nostro sistema industriale). Le analisi proposte dal Rapporto Unioncamere 2007 si concentrano essenzialmente su dieci questioni principali: 1. Evoluzione e trasformazione del sistema produttivo: le dimensioni della ripresa. 2. Competitività: il riposizionamento delle produzioni italiane sui mercati mondiali. 3. Il “nodo” del Mezzogiorno. 4. La leadership delle medie imprese italiane e la riorganizzazione dei distretti. 5. Turismo e Cultura: le potenzialità da sfruttare. 6. I consumi e le tendenze evidenziate dalle imprese del commercio. 7. La presenza straniera in Italia e il ruolo degli immigrati nello sviluppo economico. 8. Produttività e politiche salariali. 9. Gli azionisti dell’Azienda Italia. 10. Efficienza e costi della pubblica amministrazione per le imprese. 3 1. Evoluzione e trasformazione del sistema produttivo: le dimensioni della ripresa. Il 2006 è stato per l’Italia l’anno della ripresa. Dopo una fase di lunga stagnazione, durata cinque anni, il PIL è aumentato nel corso del 2006 dell’1,9%. Si tratta di uno sviluppo non eccezionale ma che senz’altro configura una discontinuità rispetto alle tendenze stagnanti degli ultimi anni. Su scala territoriale, tutte le ripartizioni territoriali sembrano aver partecipato a questa ripresa, con l’Italia settentrionale che realizza un incremento del PIL superiore a quello medio nazionale (+2,1% il Nord-Ovest e +2% il Nord-Est), mentre il Centro (+1,8%) e il Mezzogiorno (+1,6%) si posizionano lievemente al di sotto. Nel 2006 la crescita del PIL in Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Val d’Aosta e Veneto, dovrebbe essersi attestata su valori superiori alla media. Ben posizionate appaiono inoltre Sicilia, Emilia- Romagna, Toscana, Lazio, Piemonte e Trentino Alto Adige, con tassi di crescita pari o di poco inferiori a quello nazionale. Basilicata, Calabria, Molise presentano variazioni intorno all’1%. La Calabria riesce a risalire leggermente la china dopo la forte flessione rilevata l’anno precedente; anche per Piemonte e Campania l’incremento del PIL 2006 dovrebbe esser riuscito a equilibrare – o, in alcuni casi, a sopravanzare – la perdita subita nel corso del 2005. Variazioni percentuali del PIL nelle regioni italiane Tassi di var. % su valori concatenati (anno di riferimento 2000) – Anni 2005 e 2006 -1,5 -0,6 0,8 0,6 -0,7 1,6 0,1 0,8 -0,2 1,2 0,1 -0,3 1,4 -0,1 -1,6 -0,3 0,5 -2,0 1,7 2,4 0,1 0,3 -0,1 0,0 0,1 1,8 2,1 2,3 1,8 2,1 2,2 1,5 1,9 1,9 1,6 1,4 1,8 1,4 1,1 1,6 1,4 1,0 1,1 2,0 1,6 2,1 2,0 1,8 1,6 1,9 -2,5 -2,0 -1,5 -1,0 -0,5 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 Pi em on te Va l d 'A os ta Lo m ba rd ia Tr en ti no A lt o Ad ig e Ve ne to Fr iu li Ve ne zi a G iu lia Li gu ri a Em ili a Ro m ag na To sc an a U m br ia M ar ch e La zi o Ab ru zz o M ol is e Ca m pa ni a Pu gl ia Ba si lic at a Ca la br ia Si ci lia Sa rd eg na N or d- O ve st N or d- Es t Ce nt ro M ez zo gi or no It al ia 2005 2006 Fonte: Unioncamere-Prometeia, Scenari di sviluppo delle economie locali italiane (maggio 2007) La crescita del prodotto è risultata in linea con quella europea, pur se manteniamo un gap sfavorevole nei confronti nei partner dell’UE. La dinamica di sviluppo del nostro PIL risulta infatti più contenuta rispetto ai nostri diretti competitors, non solo nel Vecchio Continente. Considerando i livelli del 1989, l’Italia ha visto crescere il proprio prodotto di circa 25 punti percentuali, meno di quanto rilevato nel caso della Francia (37,6 punti in più), della Germania 4 (31,5 punti) e del Regno Unito (47,7) ma, soprattutto, molto distante da quanto ha potuto mettere a segno la Spagna (67,3 punti). Su ben altri trend di crescita viaggiano, come è noto, le economie della Cina (con un PIL che si è triplicato dalla fine degli anni Ottanta) e dell’India, ma non va trascurato anche l’incremento continuo – e su ritmi ancora abbastanza sostenuti, nonostante alcune recenti difficoltà – degli Stati Uniti (con un PIL cresciuto di 63,4 punti percentuali tra il 1989 e il 2006). Confronto internazionale della dinamica del PIL Dati a prezzi costanti (US$ 1990) e a parità di potere d’acquisto – n.i. 1989=100 Francia Germania Italia Spagna Regno Unito Stati Uniti Cina India Giappone 1989 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 1990 102,6 103,4 102,2 104,4 100,4 101,7 103,2 105,2 105,1 1991 103,9 106,0 103,7 107,1 99,0 101,6 110,0 106,6 108,6 1992 105,8 108,4 104,5 108,1 99,3 104,9 120,7 112,0 109,7 1993 104,6 107,5 103,6 107,0 101,7 107,8 132,9 118,6 109,9 1994 106,7 110,4 105,8 109,5 106,2 112,1 146,0 127,2 111,1 1995 109,1 112,4 108,8 112,6 109,2 115,0 167,8 136,6 113,2 1996 110,3 113,6 109,6 115,3 112,2 119,3 170,6 147,3 116,2 1997 112,7 115,6 111,7 119,7 115,7 124,7 179,0 154,3 117,8 1998 116,6 118,0 113,3 125,1 119,5 129,9 179,3 164,4 115,7 1999 120,4 120,3 115,5 131,0 123,1 135,6 190,3 174,3 115,5 2000 125,2 124,2 119,6 137,6 128,1 140,6 206,8 181,9 118,8 2001 127,5 125,7 121,7 142,7 130,9 141,7 228,0 192,4 119,3 2002 128,9 125,7 122,2 146,5 133,6 143,9 255,7 199,7 119,5 2003 130,3 125,5 122,2 151,0 136,9 147,5 293,6 216,5 121,6 2004 133,3 127,1 123,5 155,9 141,4 153,3 323,2 232,8 124,4 2005 134,9 128,2 123,5 161,4 144,0 158,2 355,6 252,5 127,6 2006 137,6 131,5 125,7 167,3 147,7 163,4 392,9 273,5 131,2 Fonte: elaborazioni Centro Studi Unioncamere su dati Groningen Growth and Development Centre La ripresa tende a riflettere, comunque, elementi più fortemente legati alle condizioni di contesto internazionale che elementi autonomi di rafforzamento. La portata del recupero in corso infatti ha come principale stimolo la dinamica dell’export. La svolta delle esportazioni, aumentate (a prezzi costanti 2000) del 4% nel 2006, si è verificata all’interno di un quadro di rafforzamento della domanda internazionale. Dal lato della domanda interna gli investimenti, dopo la riduzione del 2005, tornano a crescere ad un tasso pari al 2,3% nel 2006. La spesa per consumi delle famiglie, con un incremento dell’1,6%, appare in netta accelerazione rispetto all’anno precedente. È interessante notare come la ripresa sia stata favorita soprattutto dal settore industriale, il cui valore aggiunto evidenzia un’espansione (+2,5%) dopo un quinquennio in cui ha continuato a contrarsi. Anche le previsioni per il 2007 danno un tasso di crescita per questo settore in linea con l’anno appena trascorso. Natimortalità delle imprese e tendenze di medio periodo Nel 2006, la base imprenditoriale italiana si è accresciuta di 73.333 unità, portando lo stock delle imprese iscritte al Registro delle Imprese gestito dalle Camere di commercio al valore di 6.125.514 unità. Il saldo positivo del 2006 è dato dalla differenza fra le 423.571 nuove iscrizioni e le 350.238 cancellazioni verificatesi tra gennaio e dicembre. Ne è risultato un tasso di crescita pari all’1,21%, inferiore a quello dell’anno precedente (1,61%). 5 La crescita delle cessazioni (aumentate del 14,9% tra il 2003 e il 2006) e quella meno accentuata delle nuove iscrizioni richiamano il processo profondo di ristrutturazione che interessa i grandi settori tradizionali. Si assiste, infatti, alla riduzione costante e netta del numero delle imprese agricole; si riducono, ma in maniera contenuta, anche le imprese manifatturiere; resta stabile il settore del commercio, mentre crescono servizi alle imprese e servizi alle persone, insieme al settore delle costruzioni. Si vanno pertanto modificando, sia pure molto lentamente, i “pesi” del sistema delle imprese sul territorio nazionale. Dal raffronto tra la situazione alla fine del 2000 e quella alla fine dello scorso anno emerge un graduale processo di ispessimento relativo del sistema delle imprese al Sud e al Centro, contro una sostanziale stabilità dell’incidenza relativa al Nord-Ovest e una più chiara diminuzione di quella riferita al Nord-Est. Distribuzione territoriale delle imprese registrate Confronto anni 2000-2006 2000 2006 Valori assoluti Valori % Valori assoluti Valori % Var. % dello stock Nord-Ovest 1.495.310 26,4% 1.615.612 26,4% 8,0% Nord-Est 1.165.888 20,6% 1.219.676 19,9% 4,6% Centro 1.141.091 20,2% 1.257.189 20,5% 10,2% Sud e Isole 1.854.712 32,8% 2.033.037 33,2% 9,6% ITALIA 5.657.001 100,0% 6.125.514 100,0% 8,3% Fonte: Unioncamere-InfoCamere, Movimprese L’analisi delle dinamiche demografiche per forma giuridica nell’arco temporale 2000-2006 consente di evidenziare anche l’accresciuta incidenza delle società di capitale sul totale delle imprese, pari a 4,3 punti percentuali (+38,7% in termini di nuove imprese), segnando così l’affermarsi di una organizzazione di impresa più complessa e “attrezzata” per competere. Perdono invece di peso in percentuale (pur in presenza di un incremento positivo in valori assoluti), sia le società di persone (-0,5%), sia le ditte individuali (3,8 punti percentuali in meno sul totale). Le tendenze fin qui illustrate con riferimento al 2006 sono proseguite, per certi versi in maniera anche più accentuata, nel corso del primo trimestre del 2007. Il numero delle imprese di nuova costituzione ha messo a segno un vero e proprio record (142.416, il valore più alto in assoluto rilevato nel ultimi dieci anni con riferimento al periodo gennaio-marzo) ma, ciononostante, è stato sopravanzato da quello delle cessazioni (156.624 unità). Questo ha generato un saldo negativo di 14.208 imprese, pari a un tasso di crescita del -0,23%. A spingere verso il basso tale variazione sono state essenzialmente le società di persone (-0,27%) e le ditte individuali (-0,74), a fronte di una dinamica di sviluppo ancora positiva delle società di capitale (+1,2%). Il fatturato delle imprese italiane nel 2006 I risultati dell’ultima rilevazione del Centro Studi Unioncamere su un campione rappresentativo di 100.000 imprese italiane con almeno un dipendente consentono di ricostruire un’immagine del nostro sistema produttivo in pieno movimento e consapevole delle proprie potenzialità di crescita. Le aziende che, anche a costo di importanti sacrifici, sono riuscite a superare la fase di forte selezione degli anni precedenti guardano ora con maggiore fiducia allo sviluppo del proprio mercato. 6 Nel complesso, il 30,4% delle aziende italiane con almeno un dipendente ha registrato nel 2006 incrementi di fatturato (5 punti percentuali in più rispetto a quanto rilevato per il 2005), mentre il 19,2% ha segnalato una flessione delle vendite (quasi 3 punti in meno in confronto all’anno precedente). Il saldo fra incrementi e diminuzioni è dunque pari a +11,2 punti percentuali per il totale dell’economia italiana, a fronte del +2,5 del 2005. Per mantenere o migliorare i risultati raggiunti, gli imprenditori intendono focalizzare le loro strategie sull’investimento in qualità (47% del totale), sull’integrazione tra produzione e servizi (“ibridazione” fra industria e terziario, 9%) e sul miglioramento dell’efficienza (circa il 9% riduce i costi e migliora i margini). Il manifatturiero, nel suo complesso, ha manifestato chiari segnali di ripresa e inizia a raccogliere i frutti delle strategie di ristrutturazione organizzativa e commerciale avviate negli ultimi anni. È infatti pari a ben 18 punti percentuali il saldo tra le imprese che hanno chiuso il 2006 con un incremento del fatturato e quelle che invece hanno subito una flessione: una vera e propria inversione di tendenza, se si tien conto di un saldo pari appena a 1,8 punti nel 2005. In ripresa, ma seguendo dinamiche dal ritmo meno sostenuto, appaiono anche i servizi (+9 punti il saldo fra aumenti e diminuzioni del giro di affari). Andamento del fatturato nelle imprese italiane nel 2005 e nel 2006 Saldo fra % di dichiarazioni di aumento e di diminuzione espresse dalle imprese -10 0 10 20 30 40 50 TOTALE ECONOMIA INDUSTRIA di cui: industria in senso stretto di cui: costruzioni SERVIZI 1-9 dipendenti 10-49 dipendenti 50-249 dipendenti 250-499 dipendenti 500 dipendenti e oltre 2005 2006 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, aprile 2007 I fenomeni di selezione non sembrano, tuttavia, essersi del tutto esauriti all’interno del nostro tessuto di piccole e piccolissime imprese, per le quali, indipendentemente dal settore di attività, il saldo tra aumenti e diminuzioni del fatturato risulterebbe pari ad appena 6,4 punti percentuali. Un risultato senz’altro positivo rispetto al 2005 ma che è sintesi di andamenti migliori per le attività artigianali e per alcune tipologie di servizi, a fronte di una ripresa che stenta ancora ad arrivare per quelle micro-imprese industriali che non sono state ancora in grado di inserirsi appieno nelle filiere e nelle reti, superando in tal modo i limiti legati alla dimensione. In piena ripresa appaiono le medie imprese (intese come quelle tra i 50 e i 249 dipendenti) e quelle di più grandi dimensioni (con almeno 500 dipendenti nell’industria e nei servizi) che, riuscendo a rifocalizzarsi sul core business, hanno ripreso slancio e dimostrano di poter giocare la partita dei player globali. 7 Si tratta di tendenze che proseguono anche nel primo trimestre di quest’anno: la dinamica del fatturato delle piccole imprese manifatturiere (fino a 49 dipendenti) si mantiene, infatti, ancora bassa (+0,6% nel primo trimestre 2007, contro il +3,6% di quelle tra i 50 e i 500 dipendenti). Solo quelle che stanno in gruppo/filiera/rete riescono a rafforzarsi, e una certa quota prova anche a fare il salto dimensionale. Le prospettive di sviluppo 2007-2010 Le indicazioni formulate dai nostri imprenditori lasciano intravedere per questo 2007 un rafforzamento della crescita già sperimentata nel 2006: l’anno in corso dovrebbe infatti essere caratterizzato da un aumento del PIL pari al +2,0%, conseguenza di un effetto di trascinamento dei buoni risultati del quarto trimestre del 2006 e di una crescita ancora in buona parte dettata dalla domanda estera. Sempre nel 2007, per la spesa per consumi delle famiglie, supportata da un buon andamento del reddito disponibile, si prevede un’espansione a un ritmo (1,7%) lievemente superiore a quello del 2006. Sostenuti dal processo di ristrutturazione e riqualificazione del sistema produttivo, anche gli investimenti fissi lordi dovrebbero far registrare un’accelerazione (+3,2%), quando tutti gli altri Paesi dell’UE (tranne il Regno Unito) dovrebbero invece subire un rallentamento. Dal lato della domanda estera, le esportazioni, penalizzate da una decelerazione del commercio mondiale, dovrebbero subire un leggero rallentamento nell’anno in corso e nel prossimo, mostrando un tasso di crescita pari rispettivamente al 3,9% e al 3,6%. Scenario di previsione al 2010 per l’Italia Tassi di var. % su valori concatenati (anno di riferimento 2000) 2007 2008 2009 2010 Prodotto interno lordo 2,0 1,7 1,6 1,7 Domanda interna (al netto della var. delle scorte) 1,9 1,6 1,7 1,7 Consumi finali interni 1,6 1,3 1,3 1,3 - di cui: spesa per consumi delle famiglie 1,7 1,5 1,4 1,4 Investimenti fissi lordi 3,2 2,7 3,0 3,1 Importazioni di beni dall'estero 3,6 2,8 3,8 4,1 Esportazioni di beni verso l'estero 3,9 3,6 3,9 4,1 Valore aggiunto ai prezzi base agricoltura 0,4 1,2 0,1 0,7 industria 2,5 1,3 1,6 1,9 costruzioni 2,8 1,4 0,9 1,1 servizi 2,0 2,0 1,7 1,9 totale 2,1 1,8 1,6 1,8 Tasso di disoccupazione 6,4 6,1 5,8 5,7 Reddito disponibile a prezzi correnti (var. %) 3,5 3,0 3,4 3,4 Fonte: Unioncamere-Prometeia, Scenari di sviluppo delle economie locali italiane (maggio 2007) 8 L’ulteriore lieve diminuzione del tasso di disoccupazione nel 2007 si distribuisce in maniera abbastanza uniforme sul territorio; pertanto, l’anno in corso appare caratterizzato da un livello dell’indicatore pari al 3,4% nel Nord-Ovest, al 3,3% nel Nord-Est, al 5,8% nel Centro e all’11,9% nel Mezzogiorno. Nel periodo 2008-2010 si prevede poi un’espansione dell’economia italiana in linea con la crescita potenziale e compresa tra l’1,6% e l’1,7% all’anno. L’incremento relativamente sostenuto dei consumi delle famiglie, avviato nel 2006, dovrebbe proseguire anche nei prossimi anni, nei quali l’indicatore appare caratterizzato da un tasso di variazione attorno all’1,4-1,5%. Sostenuti dal reddito disponibile, i consumi delle famiglie dovrebbero espandersi, pertanto, a un ritmo decisamente superiore a quello che ha interessato il periodo 2001-2005. Le esportazioni, dopo il rallentamento del biennio 2007-2008, evidenziano una progressiva accelerazione e arrivano a crescere del 4,1% nel 2010. Tale andamento deriverebbe non solo da una domanda vivace sui mercati internazionali, ma soprattutto da un recupero di competitività delle imprese. Scenario di previsione al 2010 per le esportazioni di beni verso l'estero a livello territoriale Tassi di var. % su valori concatenati (anno di riferimento 2000) 3,8 4,0 4,2 3,8 3,9 4,3 3,0 3,8 2,5 3,6 4,5 3,4 4,1 3,0 3,9 4,6 3,6 4,3 3,3 4,1 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 4,5 5,0 Nord-Ovest Nord-Est Centro Mezzogiorno Italia 2007 2008 2009 2010 Fonte: Unioncamere-Prometeia, Scenari di sviluppo delle economie locali italiane (maggio 2007) La riqualificazione del sistema industriale e la riorganizzazione dei processi produttivi necessarie per ottenere guadagni di competitività dovrebbero creare le condizioni favorevoli alla prosecuzione della fase espansiva degli investimenti, per i quali si prevede tra il 2009 e il 2010 una crescita di circa il 3% all’anno. Il 2008-2010 appare complessivamente caratterizzato da una crescita distribuita in maniera piuttosto uniforme sul territorio nazionale, sebbene permanga una dinamica lievemente più rallentata nel Mezzogiorno. Nel triennio in esame, la crescita del PIL appare più sostenuta in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, mentre le performance più deludenti interessano Molise, Basilicata, Puglia e Piemonte. Il prossimo triennio evidenzia inoltre una progressiva 9 discesa del tasso di disoccupazione per tutte le ripartizioni e anche per le regioni. La diminuzione che interessa il Mezzogiorno, tuttavia, non sembra di entità superiore a quella che coinvolge il resto del Paese e ciò impedisce alla ripartizione di ottenere miglioramenti significativi in relazione alle performance delle altre macro-aree. Pertanto, nel 2010 il tasso di disoccupazione continua ad evidenziare ampi divari sul territorio nazionale, spaziando da valori prossimi al 2% di Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna al 12,3% di Puglia e Sicilia e al 12,6% della Calabria. Efficienza del mercato del lavoro e del sistema formativo La significativa crescita dell’occupazione dal 2000 a oggi (+8,4%, pari a quasi 1 milione e 800mila occupati in più) proseguirà nel 2007, confermando la solidità della ripresa economica prevista per quest’anno. L’incremento previsto (circa +1,0%) della domanda di lavoro espressa dalle imprese private italiane con almeno un dipendente dimostra ancora una volta la volontà strategica di ampie fasce del nostro tessuto produttivo di investire prioritariamente sullo sviluppo delle risorse umane di cui dispongono. Nel 2007, i flussi occupazionali in entrata sul mercato del lavoro fanno riferimento, nel complesso, a oltre il 26% delle imprese italiane, una quota di quasi 3 punti percentuali più alta rispetto al 2006. Le lavorazioni manifatturiere e le costruzioni presentano un più diffuso orientamento all’incremento della forza lavoro a disposizione rispetto al terziario (circa il 30% per il totale dell’industria, contro il 24% dei servizi), dimostrando quindi un elevato turnover al proprio interno, soprattutto per le società di più grandi dimensioni. Imprese che hanno programmato assunzioni di personale dipendente, per settore di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale In % sul totale - Anni 2006 e 2007 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 TOTALE Industria in senso stretto Costruzioni Servizi Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud e Isole 1-9 dipendenti 10-49 dipendenti 50-249 dipendenti 250-499 dipendenti 500 dipendenti e oltre 2007 2006 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2007 10 Spostando l’attenzione a livello di ripartizione geografica, vale evidenziare una più marcata tendenza ad ampliare o (forse anche più di frequente) a rinnovare la forza lavoro disponibile tra le imprese del Nord-Est, da un lato, e del Mezzogiorno, dall’altro lato (con un’incidenza delle assumenti pari al 28% del totale). Rispetto allo scorso anno, le imprese del Nord-Ovest dichiarano con minor frequenza di voler intraprendere programmi di espansione occupazionale, con una probabile influenza negativa anche sul tasso di variazione complessivo dei lavoratori dipendenti. Così come per gli andamenti di mercato, l’adozione di strategie aggressive (sul versante dei prodotti o dei mercati) implica, nel complesso, un impatto positivo in termini di domanda di lavoro, pur indipendentemente dall’entità e dalla tipologia della domanda stessa. La quota di imprese assumenti nel 2007 sale infatti fino al 36% per quelle che hanno sviluppato nuovi prodotti o servizi e al 38% per le export oriented (che, come visto, crescono di numero nel 2006 fino a sfiorare il 14% del totale). Pur con le limitazioni legate alla mancanza di informazioni sull’entità effettiva dei flussi di assunzioni nel periodo considerato, è comunque possibile evidenziare anche in questo caso alcune differenze negli orientamenti occupazionali delle imprese innovatrici ed esportatrici su scala settoriale. Gran parte delle aziende del manifatturiero “tradizionale” (alimentari, arredamento, ceramica, vetro, metalli, beni per la casa, ecc.) ma anche aziende a medio e alto contenuto tecnologico (chimico-farmaceutico, gomma, elettronica) legano di frequente i programmi di assunzione (soprattutto se riferiti a profili di livello più elevato) allo sviluppo del mercato estero, dove sono sempre di più collocate in fasce di livello medio-alto e alto. Un comportamento leggermente diverso hanno le aziende metalmeccaniche, che, quasi da “apripista” del Made in Italy, sono impegnate per lo più nel mantenimento delle quote di mercato estere conquistate in passato, attraverso un continuo rinnovamento del mix di offerta per soddisfare i desiderata dei diversi target di clientela serviti: in questo, il capitale umano diventa la leva strategica da attivare sia per sviluppare nuovi prodotti, sia per consolidare efficienza produttiva e competitività di mercato. Nel terziario vengono confermati i (possibili) fenomeni di integrazione o inter-relazione con le attività manifatturiere. Non a caso, l’orientamento a investire nel capitale umano avviene più di frequente fra le imprese che, per rispondere alle esigenze degli altri segmenti delle filiere in cui sono inserite (si pensi ai casi del commercio all’ingrosso e dei trasporti), sono sempre più impegnate nell’ammodernamento dell’organizzazione e dei servizi offerti. Le strategie di riposizionamento delle imprese sono individuabili anche attraverso l’esame delle principali tendenze in atto nei programmi occupazionali per livelli di istruzione richiesti, con particolare riferimento alla capacità di assorbimento di figure in possesso di titoli di livello secondario e universitario . In quest’ultimo segmento della domanda di lavoro, vale evidenziare per il 2007 un incremento delle assunzioni (+20.000 entrate circa) dopo la battuta d’arresto che aveva caratterizzato il 2006. Mostra una ancor più decisa dinamica di crescita la richiesta di diplomati (oltre 50.000 in più da un anno all’altro, contro un incremento di 18.000 unità tra il 2005 e il 2006), mentre il più contenuto aumento dei fabbisogni di personale con un titolo pari al livello dell’istruzione e formazione professionale (+15.000 entrate tra il 2006 e il 2007) dovrebbe tradursi in una riduzione in termini relativi. I due segmenti della formazione professionale, “schiacciati” come sono tra la richiesta di diplomati e quella di figure senza alcun titolo oltre l’obbligo, non riescono pertanto ancora a farsi largo nelle preferenze degli imprenditori. Tale tendenza potrebbe essere letta come conseguenza di una domanda ora più orientata al livello secondario superiore (cui non si è accompagnato però un analogo “travaso” di richieste a partire dal livello formativo più basso, ossia quello della scuola dell’obbligo), ma, soprattutto, delle incertezze legate ai ritardi di gran parte delle Regioni italiane nella creazione di un sistema unico dell'istruzione e della formazione professionale. 11 Una conferma di ciò verrebbe dalle tendenze rilevate nella domanda di “formazione integrata”, che considera sia il sapere scolastico, sia quello di tipo esperienziale (che con la riforma universitaria e scolastica è diventato parte integrante del percorso formativo individuale). In questo caso, la domanda di laureati - anche se, ed è bene ricordarlo, non è necessariamente rivolta a giovani in uscita dal sistema formativo – aumenterebbe di oltre 23.000 unità tra il 2006 e il 2007. A fronte di una variazione pressoché nulla nella domanda di diplomati, la qualifica professionale vedrebbe invece in questo caso una crescita di oltre 50.000 entrate, dimostrando quindi alcuni suoi limiti circa il contenuto formativo effettivamente percepito dagli imprenditori. Le informazioni rese disponibili attraverso il Sistema Informativo Excelsior consentono di anche ricavare alcune indicazioni circa le modalità di impiego privilegiate dalle imprese. I dati riferiti alle assunzioni programmate per il 2006 evidenziano che la tendenza delle aziende nell’utilizzo delle diverse fattispecie contrattuali sembra muoversi sempre più nella direzione delle assunzioni a termine, a discapito di quelle a tempo indeterminato. Rispetto ai programmi di assunzione formulati con riferimento al 2005, le entrate di personale a tempo indeterminato sono diminuite ulteriormente nel 2006, passando dal 50,0% al 46,3%. Al contempo, le assunzioni di dipendenti a tempo determinato aumentano dal 29,2% del 2004 al 37,8% del 2005 e fino al 41,1% del 2006. Il calo dell’impiego a tempo indeterminato è risultato nel 2006 più evidente tra le attività terziarie (dove passano in tre anni dal 57,7% al 48,9% e fino al 43,7%) e più contenuto nell’industria (in cui scende dal 59,4% del 2004 al 51,6% del 2005 e al 50,3% del 2006). Su scala territoriale, la tenuta delle assunzioni previste a tempo indeterminato è stata maggiore nelle imprese del Mezzogiorno (50,5%) e, sia pur in misura inferiore, in quelle del Nord-Ovest (48,5%), mentre è stata più limitata al Nord-Est e al Centro (42,4% in entrambi i casi). I dati provvisori relativi al 2007 vedono una prosecuzione di tali tendenze, anche se a ritmi meno marcati: le assunzioni a tempo determinato dovrebbero crescere ancora e attestarsi intorno al 43% del totale, erodendo ancora qualche decimale ai contratti a tempo indeterminato (45,1%). Un esercizio di simulazione del possibile fabbisogno netto (se positivo) o di eccedenza (se negativa) di occupati totali per le imprese private fino al 2010 - considerando per semplicità la sola componente connessa alle uscite per pensionamento – consente infine di evidenziare i gruppi professionali sui quali il nostro sistema produttivo investirà in futuro per accrescere la sua capacità competitiva. Il fabbisogno complessivo medio annuo rapportato allo stock medio del periodo può essere stimato pari ad un valore positivo complessivamente pari al 2,7%, determinato per circa il 70% dalle possibili uscite per pensionamento e per circa il 30% dal saldo positivo atteso nel periodo. L’analisi per gruppo professionale mette in evidenza tendenze assai diversificate. In qualche caso le stime conducono a valori negativi, che possono essere interpretati quali segnali di un’eccedenza, ovvero casi per i quali neppure l’uscita di quote di occupati per raggiunti limiti di età sarebbe sufficiente a compensare la tendenza negativa di quel gruppo professionale. E’ il caso, in particolare, di alcuni gruppi professionali specializzati in lavorazioni di carattere prevalentemente artigianale (comprese nel grande gruppo 7), per i quali deriverebbe l’eventualità di una riconversione verso altro gruppo professionale. Le professioni più qualificate presentano tassi complessivi mediamente superiori: è il caso di tutti i gruppi professionali classificati tra gli specialisti (grande gruppo ISCO 2) e, se pure in misura minore, tra i tecnici (grande gruppo 3). Queste professioni si collocano tra 2 e 4 punti percentuali sopra il valore medio (posto uguale a 0). 12 Stima del fabbisogno o dell’eccedenza media annua di occupati totali privati per gruppo professionale ISCO – Anni 2006-2010 Valori assoluti espressi in migliaia saldi medi annui attesi uscite medie annue pens. fabbisogno/ eccedenza media annua fabb./ecced. medio annuo su stock (val. %) 12 - Dirigenti d'azienda e imprenditori 17,4 27,6 45,1 6,0 21 - Specialisti scienze fisiche, matematiche e ingegneristiche 15,7 5,7 21,4 6,1 22 - Specialisti delle scienze della vita e della salute 7,6 8,4 16,0 5,4 23 - Specialisti dell'insegnamento (compreso 33) 1,8 8,2 9,9 5,0 24 - Specialisti aziendali, legali, delle scienze sociali e altri 32,1 16,6 48,7 6,8 31 - Tecnici delle scienze fisiche e di ingegneria 34,3 18,5 52,8 4,6 32 - Tecnici delle scienze della vita e paramedici 11,3 6,3 17,7 4,9 34 - Tecnici finanziari, commerciali, amministrativi e altri 35,9 40,1 76,0 3,3 41 - Impiegati di ufficio 6,4 27,3 33,6 2,0 42 - Addetti al servizio clienti 1,2 5,4 6,6 2,3 51 - Addetti ai servizi personali e di sicurezza 33,8 22,5 56,3 3,9 52 - Addetti alle vendite 4,9 10,3 15,2 1,6 71 - Addetti all'estrazione ed alla costruzione 0,8 19,1 19,9 1,8 72 - Addetti alla lavorazione dei metalli, meccanici e affini -20,7 25,1 4,4 0,3 73 - Addetti lavorazioni precisione, artigianali, attin. alla stampa -7,4 3,3 -4,1 -2,3 74 - Altri artigiani, esperti di un mestiere e affini -34,0 15,7 -18,3 -2,8 81 - Addetti ad impianti fissi e affini 12,7 6,7 19,4 4,1 82 - Addetti alle macchine e assemblatori -6,2 11,7 5,5 0,7 83 - Conducenti, manovratori ed addetti ad impianti mobili -4,9 13,6 8,7 1,4 91 - Occupazioni elementari nelle vendite e nei servizi 9,9 28,9 38,8 3,3 93 - Manovali settore minerario, costruzioni, industriale, trasporti -11,3 6,3 -5,0 -1,4 Totale 141,4 327,3 468,6 2,7 Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Le stime svolte sui fabbisogni occupazionali medi annui per il prossimo quinquennio consentono inoltre di effettuare alcuni confronti con analoghi esercizi previsivi condotti in altri Paesi, per poter analizzare le dinamiche emerse anche in relazione a ciò che viene prospettato altrove. Il paragone con due realtà particolarmente importanti dello scenario internazionale, quella francese e quella statunitense, consente in prima battuta di affermare che le dinamiche complessive previste per l’apparato economico nazionale (sempre limitatamente alle tendenze professionali) nell’ambito del presente lavoro non si discostano in maniera significativa dalle dinamiche previste all’estero e rintracciabili in letteratura. L’ordine di grandezza dei risultati cui si perviene permette di collocare l’Italia su valori complessivi paragonabili a quelli di analoghe previsioni per Stati Uniti e Francia: il fabbisogno medio annuo si attesta in tutte e tre le realtà su valori prossimi o di poco superiori al 3%. Le informazioni in possesso consentono solo in parte un confronto fino al dettaglio dei principali gruppi professionali, dal momento che le diverse classificazioni sottostanti pongono, per il momento, problemi di non immediata soluzione. I tentativi fatti in questa direzione consentono, comunque, di affermare che i fabbisogni previsti per i diversi gruppi professionali in ambito 13 italiano appaiono caratterizzati da saldi temporali assai più variabili rispetto ai corrispondenti dati francesi e statunitensi. Questi ultimi presentano una minore variabilità nell’andamento dei singoli gruppi professionali rispetto agli andamenti medi previsti in complesso: una “vivacità” che potrebbe dipendere dal fatto che il nostro Paese è ancora impegnato, come sopra documentato, in processi di ristrutturazione del tessuto economico (soprattutto industriale) più intensi e più diffusi rispetto a quanto accade nei Paesi qui presi a raffronto. Confronto tra gli scenari previsivi per gruppi professionali: Italia, Francia e USA Totale occupati 0,8 1,9 2,7 0,7 2,5 3,1 1,2 2,3 3,4 % saldo medio annuo % pensioni annue tasso fabb/ecced. (media annua su stock medi) saldo % medio annuo % uscite annue previste dal mercato del lavoro tasso fabb/ecced. (media annua su stock medi) saldo % medio annuo % uscite annue previste dal mercato del lavoro tasso fabb/ecced. (media annua su stock medi) ITALIA (2005-2010) FRANCIA (2005-2015) USA (2004-2014) Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior 2. Competitività: il riposizionamento delle produzioni italiane sui mercati mondiali Il quadro positivo finora delineato relativamente al settore manifatturiero nel 2006 viene avvalorato dai segnali di netta ripresa delle vendite sui mercati internazionali. Secondo le indagini congiunturali di Unioncamere sulle piccole e medie imprese manifatturiere, le esportazioni - che nel 2005 avevano mostrato vitalità, in particolare nell’ultimo trimestre - si sono, infatti, nel 2006 ulteriormente rafforzate, visto che in ogni trimestre si rilevano per l’export oltre 2 punti percentuali in più rispetto allo stesso periodo del 2005. In tutte le ripartizioni si registrano saldi positivi, con il Nord-Est che guida decisamente la ripresa (+3,2% nel quarto trimestre), seguito dall’area nord-occidentale del Paese (+1,9%). La dinamicità esportativa è, tuttavia, appannaggio delle imprese più grandi, visto che le microimprese continuano ancora ad evidenziare una decisa flessione anche nel corso degli ultimi trimestri. Nel complesso sembra quindi delinearsi un nuovo slancio delle nostre piccole e medie imprese manifatturiere che, forti di una lento ma costante recupero di competitività, mostrano di aver invertito la tendenza negativa che ha caratterizzato il recente passato. 14 Nel 2006 il valore delle esportazioni italiane ha registrato (a prezzi correnti) un aumento del 9% rispetto allo stesso periodo del 2005 (+7,1% verso i paesi europei e +11,9% verso l’area extra UE). Una crescita di tutto rilievo, frutto sia di una maggiore competitività di mercato da parte delle imprese già tradizionalmente operanti all’estero, sia di un progressivo aumento delle imprese esportatrici. Il Centro studi Unioncamere ha infatti rilevato che la quota di imprese export oriented ha raggiunto nel 2006 il 31,2% con riferimento alle imprese manifatturiere con almeno 1 dipendente (pari a circa 98.500 aziende, oltre 5.000 in più rispetto al 2005) e il 13,8% per il totale dell’economia italiana. Imprese manifatturiere italiane con almeno un dipendente che operano con l’estero In percentuale sul totale delle imprese, per settore – Anni 2004-2006 2004 2005 2006 Estrazione di minerali 22,1 23,3 24,0 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 19,0 19,2 23,9 Industrie tessili, dell'abbigliamento e calzature 31,0 31,9 34,0 Industrie del legno e del mobile 23,7 24,3 26,0 Industrie della carta, della stampa ed editoria 23,1 26,4 27,8 Industrie chimiche e petrolifere 47,4 45,8 45,5 Industrie della gomma e delle materie plastiche 38,3 40,2 39,1 Industrie dei minerali non metalliferi 29,9 29,2 32,4 Industrie dei metalli 23,7 23,8 25,6 Industrie meccaniche e dei mezzi di trasporto 45,3 45,3 46,4 Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 29,5 30,9 32,9 Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 42,0 42,2 38,3 Produzione e distribuzione di energia, gas e acqua 18,4 21,2 29,0 TOTALE 28,8 29,2 31,2 Fonte: Centro Studi Unioncamere Il valore medio di quello che esportiamo è molto cresciuto: +25% dal 2000 al 2006, a conferma del riposizionamento delle nostre produzioni sulle fasce più pregiate del mercato, anche se sempre all’interno delle nostre tradizionali specializzazioni. Si rilevano infatti punte del 41% nelle calzature, del 37% nei prodotti in metalli, del 33% nel tessile-abbigliamento, del 26% nella meccanica, ma anche del 28% nell’elettronica. Le performance sui mercati esteri rappresentano, d’altra parte, l’indicatore più consolidato e oggettivamente confrontabile a livello internazionale per valutare l’effettiva capacità competitiva di un sistema economico-produttivo. A tal riguardo, è stata approfondita la capacità che l’Italia ha avuto di vendere beni e servizi al di fuori dei suoi confini, pur se con modalità e risultati differenti a seconda della taglia dimensionale delle aziende operanti all’estero. L’analisi condotta ha consentito di circostanziare e valutare meglio il calo della nostra quota di commercio mondiale, legata non solo all’ingresso di nuovi player (imponenti per dimensione e sempre meglio strutturati) sullo scenario internazionale, ma anche a problemi di competitività. Ma la novità consiste nel documentare come tale perdita di competitività non sia stata generalizzata. Un primo sguardo d’insieme consente di evidenziare che nel 2006 l’Italia era l’ottavo Paese esportatore al mondo, con una quota del 3,4% delle esportazioni mondiali. Rispetto al 1997 si registra una perdita di un punto percentuale della quota di mercato e di due posizioni nella 15 graduatoria dei Paesi export-leader. Ma consideriamo che cosa è accaduto negli altri Paesi: gli USA perdono 4 punti in termini di quote di mercato; la Francia –1,2; Giappone –2,3; Regno Unito –1,5; solo la Germania ha tenuto le sue quote (ha perso solo 0,2 punti). L’Italia nel 2006 ha esportato verso i 14 Paesi che, per primi, hanno costituito l’Unione Europea beni per quasi 170 miliardi di euro, quasi il 52% delle esportazioni complessive. Dieci anni prima la quota era del 55%, una leggera riduzione determinata dalla competizione aperta (anche in Europa) alle economie asiatiche emergenti e, nel contempo, dalle opportunità offerte dall’espansione di nuovi mercati nell’Europa centro-orientale e fuori dall’UE; complessivamente, nel decennio considerato le esportazioni verso l’Unione europea sono aumentate del 52%, contro una crescita del 76% del mercato extraeuropeo. Variazione e incidenza delle esportazioni italiane per area di destinazione. Variazione 1996-2006 Incidenza del mercato UE ed Extra UE 52% 76% 63% IntraUE ExtraUE Totale 51,7% 55,5% 48,3% 44,5% 2006 1996 Intra UE Extra UE Fonte: elaborazioni Centro Studi Unioncamere su dati Istat Nel 1996, l’Italia era il sesto partner commerciale dell’Unione Europea, e quasi il 7% delle importazioni della UE provenivano dall’Italia. Nel 2006 l’Italia è scesa all’ottavo posto, superata dal Belgio (considerato unitamente al Lussemburgo) e dalla Cina. La quota di mercato è calata al 5,2%, una riduzione di 1,8 punti percentuali; si noti, però, che Stati Uniti e Francia hanno registrato contrazioni anche più marcate. Russia e, soprattutto, Cina sono i Paesi che acquisiscono nuove quote di mercato; nel 1996 quasi due terzi delle importazioni dell’Unione europea provenivano da Paesi membri, nel 2006 la percentuale è scesa al 58%. I primi 5 Paesi esportatori nel mercato dell’Unione Europea per differenza in punti percentuali delle quote di mercato Anni 1996 e 2006 a confronto Paesi che guadagnano quote di mercato Paesi che perdono quote di mercato Paese differenza quota Paese differenza quota Cina 3,46 Stati Uniti -1,97 Russia 1,67 Francia -1,89 Repubblica Ceca 0,71 Italia -1,80 Polonia 0,69 Regno Unito -1,69 Norvegia 0,58 Giappone -1,26 Fonte: elaborazioni Centro Studi Unioncamere su dati Eurostat L’affacciarsi di nuovi competitors sul mercato europeo ha avuto un differente impatto sui Paesi ma anche sulle singole merci. In Italia nell’ultimo decennio la metà delle oltre tremila tipologie di prodotti esportati (secondo la classificazione internazionale SITC) ha subito una flessione delle quote di mercato, l’11% dei beni commercializzati nella UE ha perso oltre due terzi della quota detenuta nel 1996. D’altro canto, ciò significa che per oltre mille prodotti la quota di mercato è 16 aumentata e per più di 500 di essi la crescita è stata superiore ai due terzi della frazione iniziale1. Può essere interessante confrontare il dato dell’Italia con quello di due Paesi leader nel commercio estero, Germania e Francia, nonché con la Spagna - in quanto economia europea in forte crescita nel periodo considerato - e con la Cina. La Germania evidenzia una maggior stabilità, con variazioni di quote, sia negative che positive, di modesta entità. La Francia presenta una netta prevalenza di merci che perdono quote di mercato, in alcuni casi anche in misura considerevole. La Spagna, viceversa, mostra quasi il 60% delle proprie produzioni in crescita: occorre sottolineare che, partendo da livelli iniziali modesti, incrementare la propria presenza sul mercato è sicuramente più agevole. Tuttavia, complessivamente, la Spagna non aumenta la propria quota di mercato totale, indice di una crescita delle produzioni meno rilevanti per l’economia spagnola, a fronte di una riduzione o di una stazionarietà di quelle maggiormente incidenti. Variazione della quota di mercato dei prodotti, per Paese Flessione Crescita Forte Media Debole Stazionarietà Debole Media Forte Italia 10,6% 19,8% 19,6% 6,3% 13,3% 8,6% 21,7% Germania 5,4% 17,7% 27,8% 9,2% 16,5% 8,8% 14,7% Francia 13,9% 24,6% 20,2% 5,8% 11,3% 6,9% 17,3% Spagna 10,1% 13,1% 13,0% 5,3% 11,6% 9,9% 36,9% Cina 2,8% 2,3% 2,4% 3,0% 5,0% 5,0% 79,5% Fonte: elaborazioni Centro Studi Unioncamere su dati Eurostat Quasi il 90% delle merci cinesi rafforza la propria posizione sul mercato e una quota pari all’80% cresce in misura sostenuta. In pochi anni, per molte produzioni la Cina è diventato il principale partner europeo, “obbligando” l’Italia e le altre economie avanzate a ripensare profondamente le proprie strategie produttive e commerciali. Parte di queste trasformazioni possono essere lette anche attraverso i dati del commercio estero, mettendo a confronto il valore delle esportazioni con le relative quantità. Se, in termini di valore, la quota di mercato si riduce per la metà delle produzioni, in termini di quantità la contrazione coinvolge il 60% dei beni. 1 In questa elaborazione, per forte flessione si intende una diminuzione della quota di mercato superiore al -66%; per media flessione una variazione compresa tra -66% e -33%; debole flessione tra -33 per cento e -5%; stazionarietà tra -5% e +5%; debole crescita tra 5% e 33%; media crescita tra 33% e 66%; forte crescita oltre il 66%. 17 Distribuzione dei prodotti italiani per variazione della quota di mercato in valore e in quantità Valore Quantità 11% 20% 20% 6% 13% 9% 22% <-66% da -66% a -33% da -33% a -5% da -5% a 5% da 5% a 33% da 33% a 66% oltre 66% 21% 21% 17% 5% 9% 6% 21% <-66% da -66% a -33% da -33% a -5% da -5% a 5% da 5% a 33% da 33% a 66% oltre 66% Fonte: elaborazioni Centro Studi Unioncamere su dati Eurostat Il dato deve essere letto ed esaminato con le dovute cautele, ma sembra indicare che la concorrenzialità delle merci italiane si gioca sempre più sulla qualità e meno sulla quantità, come dimostrerebbe anche l’incremento del 25% del valore medio unitario delle nostre esportazioni tra il 2000 e il 2006. È, con ogni evidenza, un’affermazione di carattere generale che ha valenza per il commercio estero nel suo complesso, ma che, per alcune tipologie produttive, può presentare dinamiche differenti. Per una maggior comprensione occorre focalizzare l’analisi sulle singole produzioni; la loro suddivisione per contenuto tecnologico può costituire una valida chiave interpretativa. Iniziando l’analisi con i prodotti caratterizzati da un contenuto di tecnologia basso o assente, emerge come per questo raggruppamento merceologico l’Italia rappresenti nel 2006 il quinto partner commerciale dell’UE, mentre dieci anni prima occupava la seconda posizione. Una perdita di quote di mercato di 2,6 punti percentuali, che riflette una minor dinamica delle esportazioni italiane rispetto a produzioni a maggior contenuto tecnologico. Complessivamente, le esportazioni italiane di prodotti low tech verso i partner europei sono aumentate del 47,8%; tra i 20 principali Paesi esportatori solo la Svizzera presenta un saggio di incremento inferiore. L’incremento modesto sul mercato europeo è stato solo parzialmente compensato dalla crescita del mercato extra-Ue, verso il quale le esportazioni, nei dieci anni di riferimento, sono aumentate del 76%. Nella commercializzazione di produzioni a bassa tecnologia vi è una sostanziale perdita di quote di mercato - oltre che dell’Italia - della Germania, della Francia, del Regno Unito e degli Stati Uniti; tengono il Belgio, la Spagna e l’Irlanda, crescono in misura considerevole Cina e Russia. È interessante osservare come nel 1996 quasi due terzi delle esportazioni cinesi verso l’Unione europea fosse costituito da prodotti resource based o low tech, nel 2006 tale percentuale si è ridotta di oltre 20 punti, ad indicare una forte presenza della concorrenza cinese in produzioni a maggior tecnologia. Il rapporto tra valore delle esportazioni e quantità fornisce il valore dell’export per ogni 100 kg di prodotto. Si tratta, evidentemente, di un indicatore grezzo che accomuna beni estremamente differenti, però fornisce alcuni spunti di riflessione che meritano di essere sottolineati. Il valore unitario dei beni esportati dall’Italia risulta essere mediamente più elevato rispetto a quello dei principali competitors, anche se il tasso di crescita nel decennio preso in esame è stato uno dei più bassi se si esclude la Cina. 18 Il principale gruppo merceologico low tech per l’Italia è costituito da “manufatti in metalli comuni”, al cui interno si trovano i prodotti in metallo e ferro, fibbie, fermagli, catene, produzioni per le quali Germania ed Italia sono leader, anche se la concorrenza cinese e dei Paesi dell’est europeo comincia ad essere pressante; in particolare, la Germania ha perso oltre 10 punti percentuali, guadagnati da Cina, Paesi Bassi, Polonia e Repubblica Ceca. L’Italia, relativamente al gruppo costituito da “mobili, articoli da letto, materassi, cuscini e articoli similari imbottiti” negli ultimi dieci anni ha visto ridursi la propria quota di mercato europeo di oltre sette punti percentuali; nello stesso periodo le importazioni di questo gruppo merceologico dalla Cina sono aumentate del12%, diventando così il principale partner dell’Unione europea. Una dinamica analoga si riscontra nel settore delle “calzature”: nel 1996 l’Italia deteneva il 26% del mercato, la Cina l’8%. Nel 2006 la quota italiana è scesa al 14%, quella cinese è salita al 21%. È tuttavia interessante rilevare che, in termini non di valore ma quantitativi, le calzature cinesi rappresentano quasi la metà dell’intero mercato (per l’esattezza, il 46%), mentre quelle italiane solamente il 6%. Una differenza del genere indica chiaramente un notevole gap qualitativo tra le produzioni provenienti dai due Paesi. L’analisi sui singoli prodotti conferma che su produzioni di qualità l’Italia ha mantenuto o addirittura aumentato le proprie quote di mercato - come nelle “scarpe tecniche resistenti all’acqua” (dal 15% del 1996 al 18% del 2006) - mentre in produzioni connotate da un minor livello qualitativo, la flessione è stata superiore ai venti punti percentuali. Da rilevare il dato sugli “scarponi da sci”: nel 1996 l’Italia deteneva il 53% del mercato, quota scesa al 27% nel 2006; gli oltre 20 punti percentuali persi dall’Italia sono stati assorbiti dalla Romania, ad indicare come i processi di delocalizzazione devono essere attentamente letti e valutati nell’analisi dei flussi commerciali. Se le produzioni italiane a basso contenuto tecnologico sembrano, complessivamente, risentire fortemente della concorrenza estera e, soprattutto, cinese, vi sono produzioni che nel decennio di riferimento hanno guadagnato significative quote di mercato. In particolare, si segnala la crescita per alcuni comparti del sistema moda e dell’agro-alimentare. Quasi il 90% delle esportazioni cinesi ha guadagnato quote di mercato, mentre la metà di quelle italiane ne ha perse, così come quasi il 60% di quelle francesi. Tuttavia, va evidenziato che quasi un quarto delle tipologie produttive italiane incrementa sensibilmente la propria quota di mercato, ad indicare che anche nei beni low tech si può essere competitivi. Utilizzando il massimo dettaglio di classificazione, è poi possibile individuare le nicchie di mercato, cioè quelle produzioni per le quali l’Italia è leader, detenendo una quota di mercato superiore al 50%. Le nicchie sono rappresentate principalmente da particolari lavorazioni della pelle e del cotone; quasi tre quarti del mercato della pasta è controllato dall’Italia. Questo sembrerebbe quindi confermare le prospettive positive nel riposizionamento operato da molte imprese (spesso identificabili con quelle di medio-piccola e piccola dimensione) su segmenti a più alto valore aggiunto e a più elevata specializzazione a monte delle catene produttive di alcuni beni di consumo, tanto da poterle oggi identificare come il cuore – a elevata qualità – delle filiere produttive internazionali. Il secondo raggruppamento merceologico esaminato, quello delle produzioni con un livello medio di contenuto tecnologico, costituisce il 43,8% delle esportazioni nazionali dirette nel mercato europeo, incidenza in crescita rispetto a dieci anni prima. Rispetto a quanto visto per le produzioni low tech, quelle medium tech risentono ancora in misura minore della concorrenza delle economie asiatiche e dell’Est Europa, anche se si sta registrando una progressiva perdita di quote di mercato a favore delle nuove economie. Nel 2006, il 7,4% delle importazioni dell’Unione Europea di prodotti medium tech proveniva dall’Italia, rispetto all’8,4% del 1996. Un 19 calo di oltre un punto percentuale che caratterizza anche gli altri Paesi leader nelle esportazioni di questa tipologia di produzioni, ossia Germania e Francia. Pur con i limiti dettati dall’estrema eterogeneità dei beni che la compongono, anche per questa categoria merceologia sembra essere in atto un riposizionamento dei nostri operatori verso le fasce più alte del mercato, anche se non evidente come nel caso dei prodotti low tech. La dinamica ragguardevole del decennio in esame porta comunque ad evidenziare un avvicinamento – o addirittura un superamento – rispetto ad alcuni Paesi nostri diretti competitors come la Francia, la Svezia e la Corea. La Germania e gli Stati Uniti appaiono ancora fortemente ancorati in posizione di leadership, il Regno Unito e la Spagna vanno riposizionandosi, il Giappone perde posizioni. Il settore automobilistico e il comparto che produce componenti per autovetture costituiscono la filiera caratterizzante l’industria italiana medium tech. Il 4,25% dell’export nazionale è ascrivibile alla commercializzazione di “parti, pezzi staccati ed accessori degli autoveicoli”, in crescita sia nell’incidenza delle esportazioni italiane, sia come quota di mercato detenuta all’interno dell’Unione Europea. In termini di quote di mercato, l’Italia è preceduta da Germania e Francia ma è importante sottolineare che queste, alla pari delle altre nazioni dell’Europa occidentale e contrariamente all’Italia, stanno perdendo quote di mercato a favore dei Paesi dell’est Europa, in particolare Repubblica Ceca, Polonia ed Ungheria. Il dato potrebbe significare un processo delocalizzativo attuato da alcune economie europee avanzate verso i Paesi dell’Est, un fenomeno che in Italia, per quanto attiene il settore automobilistico, si manifesta invece in misura molto più contenuta. Nel gruppo delle “vetture da turismo ed altre automobili per il trasporto di persone”, l’Italia risulta essere l’ottava esportatrice verso l’Unione europea, preceduta da Germania, Francia, Belgio, Spagna, Giappone, Regno Unito e Corea. Tra questi Paesi solo Germania e Corea guadagnano quote di mercato, le altre presentano flessioni nell’ordine di uno-due punti percentuali. Risulta, invece, in forte flessione il comparto “delle macchine ed apparecchi elettrici e non ad uso domestico”, oltre sette punti percentuali in meno nel decennio preso in esame. Nel 1996 l’Italia era il principale Paese esportatore con una quota di mercato che sfiorava il 23%, nel 2006 è scesa al terzo posto, preceduto dalla Cina, che ha guadagnato oltre 13 punti percentuali, e dalla Germania. In forte crescita “gli additivi preparati per oli minerali e similari”, “le caldaie a vapore”, “le macchine ed apparecchi per la lavorazione dei metalli”, “le macchine per la fabbricazione della carta”. Il comparto che ha registrato la flessione più significativa è quello delle “apparecchiature di illuminazione”, con una perdita di quota solo di poco inferiore agli 8 punti percentuali. Ancora una volta la flessione dell’export italiano è da attribuire all’entrata sul mercato delle produzioni cinesi che, con un aumento della quota superiore ai 20 punti percentuali, controllano oltre un terzo dell’intero mercato di apparecchiature di illuminazione. In calo anche il settore dei “motocicli”, una flessione di quasi sei punti percentuali; nonostante la riduzione l’Italia si conferma il secondo esportatore di motocicli in Europa con una quota del 14%, al primo posto si colloca il Giappone (con una quota del 19,5%), che ha registrato una flessione di quasi 9 punti percentuali. In crescita, tra i principali esportatori, Germania, Belgio e Cina. 20 L’Italia è seconda anche per commercializzazione di “trattori”, preceduta dalla Germania. Ma, mentre l’export tedesco risulta essere in crescita, quello italiano registra una sensibile contrazione. Il 47% dei beni medium tech italiani ha registrato una perdita di quote di mercato in termini di valore nel decennio in esame, percentuale che sale al 61% se si considerano le quantità. Il divario tra valore e quantità risulta essere più ampio di quanto visto per i beni a bassa tecnologia, a sottolineare come l’Italia sia riuscita ad estendere ad una larga parte delle produzioni con contenuto tecnologico medio il processo di trasformazione volto al miglioramento qualitativo. Un percorso di crescita che sembra aver interessato l’Italia in misura superiore alla Francia, ma anche alla Germania. Analogamente a quanto visto per le produzioni a basso contenuto tecnologico, è interessante scendere ad una classificazione più dettagliata per individuare le nicchie di mercato. La filiera del “sistema moda” – in particolare alcune produzioni che per la loro lavorazione richiedono un apporto tecnologico e i macchinari necessari per la lavorazione - caratterizzano le nicchie di mercato di produzioni medium tech. Il dato può essere visto come una fotografia della specializzazione distrettuale italiana, che ha portato le imprese ad essere leader non solo nella produzione dei beni finali del distretto – pelli, piuttosto che alcune tipologie di filati o prodotti in metallo – ma anche nei macchinari necessari per la loro lavorazione. Dunque, per larga parte delle produzioni che caratterizzano il Made in Italy, il valore aggiunto dei beni deriva da una crescita dell’intera filiera di cui fanno parte e ciò sembra assicurare una maggior competitività sui mercati internazionali. Solamente l’11% delle esportazioni nazionali riguarda il terzo raggruppamento merceologico in esame, ossia quello delle produzioni ad alto contenuto tecnologico. Si tratta della percentuale più bassa tra i venti principali Paesi esportatori: la Spagna, penultima, presenta una percentuale del 13,8%. Anche in termini dinamici, la crescita rispetto al 1996 è stata inferiore a larga parte degli altri Paesi. L’Italia incide sulle esportazioni high tech dirette nell’Unione europea per una quota inferiore al 3%, undicesimo Paese nella graduatoria che vede in testa la Germania con il 13,5%. Ancora una volta è da evidenziare il dato della Cina. Con un incremento di quasi nove punti percentuali, il Paese asiatico è diventato il secondo partner commerciale europeo per prodotti ad alta tecnologia; il 37% delle esportazioni complessive della Cina verso l’Unione europea è costituito da beni high tech, contro il 16% del 1996. Dunque, la concorrenza cinese - contrariamente a quanto spesso si afferma - è sempre meno circoscritta a merci di fascia bassa ed a scarso contenuto tecnologico, ma si sta estendendo a tutte le produzioni, anche quelle high tech. Va tuttavia specificato che parte di questo fenomeno può essere riconducibile anche a fenomeni di delocalizzazione di imprese provenienti da Paesi di più antica industrializzazione, che tuttavia stanno generando in Cina un indotto locale che, in prospettiva, potrà anche proporsi autonomamente e direttamente sui mercati mondiali. Nel caso dei prodotti high tech, il rapporto fra valore delle esportazioni e le relative quantità appare non particolarmente significativo, data l’ancora maggiore differenziazione dei beni che compongono tale raggruppamento. L’Italia mostra comunque un valore per 100 kg di prodotti più contenuto rispetto ai principali competitors e anche la dinamica di crescita, pur sostenuta, è inferiore rispetto a gran parte dei Paesi maggiori esportatori verso l’UE. Tra le produzioni high tech che maggiormente incidono sull’export nazionale, il primo posto è occupato dal gruppo “medicamenti per la medicina umana e veterinaria”. Nonostante una crescita delle esportazioni del 337%, la quota italiana sul mercato europeo è diminuita di oltre 21 un punto percentuale. Il comparto farmaceutico sta registrando un passaggio di quote tra i Paesi leader nel 1996, Regno Unito, Svizzera e Francia a quelli del 2006, Germania, Belgio ed Irlanda. L’Italia, sesta nel 1996, scende all’ottavo posto. In leggera contrazione anche la quota relativa alle “attrezzature per le telecomunicazioni”, dovuta alla forte crescita dell’export cinese, che ha guadagnato quasi sedici punti percentuali. Stessa dinamica per le “macchine ed apparecchi elettrici”. Nonostante la forte ascesa delle esportazioni cinesi, l’Italia è riuscita a guadagnare quote di mercato per alcune produzioni. Nello specifico crescono i gruppi di “motori e macchine motrici”, delle “turbine a vapore” e, nonostante una variazione negativa delle esportazioni, gli “apparecchi ed equipaggiamenti fotografici”. Tra i prodotti in flessione vi è una netta contrazione degli “apparecchi ricevitori di televisione”, sia per la forte concorrenza di produzioni a basso costo provenienti dall’Asia e dall’Est Europa, sia per prodotti qualitativamente superiori realizzati in altri Paesi dell’Europa occidentale. La crescita di oltre otto punti percentuali dei Paesi Bassi indica che dove si è puntato sull’innovazione e sulla qualità i risultati non sono mancati, nonostante la concorrenza asiatica. La distribuzione dei prodotti high tech in funzione della variazione della quota di mercato presenta un quadro leggermente più negativo di quanto visto per i beni medium tech: poco più della metà dei beni hanno registrato una perdita di quote, il divario tra valore e quantità risulta essere meno ampio. La scarsa propensione dell’Italia verso produzioni ad alta tecnologia – ovviamente con alcune eccezioni – sembra poter essere letta anche attraverso i dati degli scambi commerciali. A ulteriore conferma di ciò, l’Italia non detiene nessuna nicchia di mercato – cioè almeno il 50% della quota – per produzioni ad alta tecnologia. Solo per alcune produzioni farmaceutiche arriva a detenere circa un quarto dell’intero mercato dell’Unione Europea. I dati fin qui esposti presentano numerose chiavi di lettura possibili, ma confermano comunque che l’analisi dei mutamenti nella struttura del commercio internazionale si sta mostrando un potente strumento per identificare le reazioni di aree e paesi ai processi sempre più intensi di globalizzazione e, dunque, per valutare il loro livello di competitività. Il posizionamento sui mercati esteri - misurato a livello di singolo prodotto ancor più che a livello settoriale - può in altri termini essere usato come chiave di lettura dell’evoluzione dei modelli di specializzazione del sistema produttivo italiano e dei processi di ristrutturazione della nostra industria. A tal riguardo, sono soprattutto due gli elementi che pare opportuno evidenziare. Il primo riguarda la conferma ulteriore del graduale innalzamento qualitativo delle nostre merci vendute all’estero. Si tratta, d’altronde, di un passaggio ineludibile per essere competitivi sui mercati internazionali. Ed è un processo che non riguarda solamente i beni a maggior contenuto tecnologico ma è trasversale a tutti i settori e a tutte le categorie di merci. Come dimostrano i dati, vi sono eccellenze in produzioni con un contenuto tecnologico medio, così come in quelle low tech (dove, più che le tecnologie, sono il design e i contenuti “immateriali” dei beni e dei servizi i fattori che determinano l’affermazione sui mercati mondiali). Il secondo aspetto riguarda proprio le eccellenze. In alcuni casi, la leadership commerciale sembra ascrivibile alla abilità di poche imprese di intercettare prima delle altre le dinamiche del settore. In altri casi – che rappresentano tuttavia ancora la grande maggioranza - gli ottimi risultati conseguiti derivano invece da un’evoluzione dell’intera filiera di appartenenza. Un’evoluzione che quasi sempre nasce dalla capacità di alcune imprese driver (generalmente di media dimensione) di trainare l’intera filiera (composta prevalentemente da imprese artigiane e di piccola dimensione), proponendosi come trait d’union tra dimensione locale – il distretto – e la dimensione globale. 22 Il consolidamento di quote di mercato in alcuni settori fortemente esposti alla concorrenza dei Paesi emergenti deriva proprio da un patrimonio di conoscenze sviluppato all’interno del territorio: un capitale sociale fatto di conoscenza tacita e non codificata, quindi non esportabile e difficilmente imitabile. Il potenziale competitivo dell’industria italiana potrà tuttavia esprimersi appieno solo se si riuscirà a dare maggior slancio alla crescita della produttività dei fattori, che, nonostante alcuni chiari segnali di inversione di tendenza nel 2006, mostra una dinamica più contenuta rispetto ai nostri partner dell’UE. Un fenomeno riconducibile, come è stato da più parti evidenziato, alle diseconomie esterne che ancora penalizzano le nostre imprese (dalla dotazione infrastrutturale al credito, dall’efficienza della Pubblica Amministrazione all’offerta di servizi, in primo luogo quelli energetici) e alla ancora limitata capacità di adottare innovazioni ad ampio spettro – e, dunque, non solo di tipo tecnologico - pure nei settori low e medium tech. 3. Il “nodo” del Mezzogiorno Non accennano a chiudersi i divari tra Centro-Nord e Sud del Paese, anche in termini di performance di mercato delle imprese. I saldi fra andamenti positivi e negativi del giro d’affari si attestano infatti su valori elevati (14 punti percentuali) al Centro-Nord, mentre stentano a riprendere quota le aziende del Mezzogiorno: con un saldo pari appena a 4 punti (sintesi di un 26% di aziende con incrementi del giro d’affari e un 22% che ha invece subito una flessione), non sembrano aver ancora beneficiato della congiuntura favorevole dei mercati. E i segnali che emergono dagli andamenti del primo trimestre del 2007 non indicano un cambiamento di tali tendenze: con riferimento alle sole piccole e medie imprese manifatturiere meridionali, il fatturato e la produzione dovrebbero subire un’ulteriore riduzione in termini tendenziali, pari rispettivamente a -1,9% e a -2,1%. Il gap rispetto al Centro-Nord appare evidente se si tiene conto che, nello stesso trimestre, il giro d’affari è cresciuto del +1,9% per le imprese del Centro, del +2,1% al Nord-Ovest e addirittura del +3,4% nel Nord-Est. Gli andamenti delle imprese si riflettono anche sul versante degli indicatori macroeconomici. L’aumento del PIL pari al +2,0% a livello nazionale presenta chiare differenze su scala territoriale: dovrebbe essere il Centro a ottenere i risultati migliori, con uno sviluppo del PIL nel 2007 pari al 2,2% rispetto al 2,0% dell’Italia, mentre al di sotto della media nazionale si trova solo l’1,7% del Mezzogiorno. Tra le regioni, gli incrementi più significativi coinvolgono Lombardia, Umbria, Lazio, Emilia Romagna, Toscana e Marche, quelli più contenuti Calabria, Molise, Abruzzo e Piemonte. Per il 2007, così come per il 2006, l’Italia meridionale sembra dunque seguire una dinamica insufficiente a garantire uno sviluppo in linea con il resto del Paese. Il PIL per abitante nel Mezzogiorno dovrebbe mantenersi anche per il prossimo triennio su una quota pari al 67,7% del totale nazionale, evidenziando quindi ancora una situazione di diffuso disagio per le popolazioni di queste aree e l’esistenza di un divario di sviluppo ancora molto forte, che rischia di tradursi in una profonda lacerazione nella crescita economica e sociale del nostro Paese. 23 Scenario di previsione al 2010 per il PIL delle regioni italiane Tassi di var. % su valori concatenati (anno di riferimento 2000) 2007 2008 2009 2010 Piemonte 1,6 1,3 1,3 1,5 Val d'Aosta 1,8 1,5 1,5 1,7 Lombardia 2,3 1,8 1,8 1,9 Trentino Alto Adige 2,0 1,5 1,5 1,8 Veneto 2,0 1,9 1,8 1,7 Friuli Venezia Giulia 2,0 1,6 1,7 1,7 Liguria 1,8 1,6 1,3 1,5 Emilia Romagna 2,1 2,0 1,7 1,7 Toscana 2,1 1,6 1,6 1,7 Umbria 2,3 1,8 1,7 1,7 Marche 2,1 1,5 1,5 1,6 Lazio 2,2 1,8 1,7 1,6 Abruzzo 1,6 1,6 1,5 1,6 Molise 1,6 1,2 1,0 1,5 Campania 1,8 1,7 1,6 1,7 Puglia 1,7 1,3 1,1 1,6 Basilicata 1,7 1,3 1,2 1,3 Calabria 0,9 1,5 1,3 1,6 Sicilia 1,9 1,8 1,5 1,7 Sardegna 1,8 1,7 1,7 1,8 Nord Ovest 2,1 1,6 1,6 1,8 Nord Est 2,0 1,9 1,7 1,7 Centro 2,2 1,7 1,6 1,7 Mezzogiorno 1,7 1,6 1,4 1,7 Italia 2,0 1,7 1,6 1,7 Fonte: Unioncamere-Prometeia, Scenari di sviluppo delle economie locali italiane (maggio 2007) Il gap rispetto al resto del Paese è peraltro evidente non soltanto in termini di capacità di creare ricchezza (misurata attraverso il PIL) ma anche di benessere della popolazione. I dati al 2005 del patrimonio familiare e del reddito disponibile evidenziano infatti significative discrepanze tra il Centro-Nord e il Mezzogiorno. Oltre a un divario del patrimonio per famiglia del 41% tra il Mezzogiono e il Centro-Nord (232.561 euro contro 393.013) va detto che in quest’ultimo caso le quote di pertinenza delle attività reali (abitazioni e terreni rappresentano il 58% del totale) e delle attività finanziarie (pari al 42%) divergono tra loro soltanto di 16 punti percentuali, mentre al Sud ad una consistente aliquota di attività reali (70,6%) fa riscontro una più contenuta incidenza di quelle finanziarie (29,4%). In termini di reddito lordo disponibile per abitante, le regioni meridionali (con soli 11.591 euro pro-capite) si distanziano da quelle centro- settentrionali (18.561) in una misura particolarmente accentuata (38 punti percentuali in meno). Intervenire per ridurre le diseconomie esterne alle imprese meridionali e agire per favorire il loro riposizionamento di mercato rappresentano due chiari obiettivi per le politiche a sostegno di queste aree. E ricucire lo “strappo” rispetto al resto del Paese è necessario affinché l’attuale fase di ripresa economica si traduca in sviluppo effettivo e durevole per tutto il nostro territorio. 24 4. La leadership delle medie imprese italiane e la riorganizzazione dei distretti L’ultimo “censimento” effettuato da Unioncamere e Mediobanca sull’universo delle 3.887 medie imprese industriali (intese come quelle con fatturato compreso tra i 13 e i 290 milioni di euro, con un numero di dipendenti compreso tra 50 e 499 e con un assetto proprietario autonomo) operanti in Italia nel 2003 rivela come quell’anno abbia segnato un punto di particolare criticità nelle performance di mercato, posto che in quasi un caso su quattro il bilancio è stato chiuso in perdita (la media degli anni precedenti era di un quinto), pur con una somma dei passivi (1,3 miliardi) largamente superata da quella degli attivi (2,7 miliardi). Nonostante ciò, gli indicatori di redditività mostrano risultati pur sempre migliori rispetto a quelli messi a segno dalle altre tipologie aziendali: tra il 1996 ed il 2003, le medie imprese industriali hanno infatti registrato un incremento del 42,8% del fatturato (contro il +26,4% delle grandi imprese), del 51,7% delle esportazioni (+31,2% delle grandi), del 33,3% del valore aggiunto (+11,9% delle grandi), del 18% dei dipendenti (-10,2% il corrispondente indicatore per le grandi). Indici di sviluppo: un confronto fra le medie e le grandi imprese industriali Variazioni % 1996-2003 Valore Dipendenti MON Risultato Totale Italia Esportazioni aggiunto corrente Medie imprese 42,8 38,6 51,7 33,3 18,0 -1,7 9,4 Insieme chiuso(^) 39,8 36,7 46,5 33,8 17,3 5,6 20,6 Nord Ovest 37,6 33,5 45,9 28,4 13,4 -3,9 7,3 NEC 45,0 41,0 53,0 37,2 21,3 2,2 18,0 Centro Sud e Isole 57,5 49,4 90,3 37,9 23,6 -14,4 -26,4 Grandi imprese(*) 26,4 23,6 31,2 11,9 -10,2 -6,8 1,4 di cui a controllo italiano 23,3 20,8 27,0 7,6 -12,0 -10,0 -11,4 di cui a controllo estero 31,1 27,3 39,2 18,0 -7,5 -3,1 22,5 Fatturato MON = Margine operativo netto. I dati del MON e del risultato corrente sono stati depurati dell’effetto delle rivalutazioni ex leggi n. 342-2000, n. 448- 2001 e n. 350-2003 (^) Si tratta di 2349 società costantemente presenti nell’insieme dal 1996 al 2003. Queste variazioni sono qui riportate a puro titolo di raffronto. (*) Dati relativi alle principali società industriali manifatturiere italiane rilevate da Mediobanca (base Dati cumulativi, ed. 2006). Fonte: Unioncamere-Mediobanca Le stime proiettate al 2005 danno una crescita complessiva dell’export delle medie imprese pari al 60% rispetto al 1996 (contro il 33% delle grandi, esclusi flussi estero su estero), cui si aggiungono un +39% per il valore aggiunto (contro l’11% grandi) e un +26% per il Margine Operativo Lordo (contro +16% delle grandi). La crescita delle medie imprese è stata chiaramente sostenuta dalle performance sui mercati internazionali: la componente estera del fatturato si è mantenuta quasi sempre superiore a quella interna. Considerando la propensione ad esportare come uno degli indici significativi della competitività aziendale, le medie imprese sono riuscite, anche a dispetto della congiuntura sfavorevole degli scorsi anni, a mantenere le loro posizioni sui mercati esteri. Alcune analisi svolte in occasione delle indagini Unioncamere-Mediobanca sull’universo delle medie imprese hanno messo in evidenza la peculiare configurazione della media impresa 25 italiana come impresa a rete che, acquistando beni e servizi per una quota pari a circa l’80% del fatturato, di fatto organizza e collega il lavoro di una pluralità di aziende (prevalentemente di piccola dimensione) con i mercati di consumo dell’economia globale. Si è quindi voluto disegnare l’immagine di una “fabbrica fuori la fabbrica”, attraverso la quale le medie imprese riescono a guadagnare ampi margini di flessibilità produttiva e a concentrare il proprio impegno strategico nella differenziazione dei prodotti. Per meglio approfondire le tematiche della “economia della filiera”, Unioncamere e Mediobanca hanno condotto una indagine diretta sull’universo delle medie imprese industriali. La “forza commerciale” di tali aziende emerge già dall’analisi dei loro prodotti di punta. Ne esce innanzitutto confermato (se non addirittura accentuato) il radicamento delle specializzazioni delle medie imprese nei settori del Made in Italy. Tre le tipologie aziendali identificabili: - i produttori di beni di consumo diretti al mercato finale, all’interno della quale si ritrovano alcuni prodotti di punta sui mercati nazionali e internazionali come quelli dell’industria alimentare (caseario, conserviero, vitivinicolo, pastario), del “sistema moda” (abbigliamento uomo e donna, tessuti, filati, calzature e accessori), dei beni per la casa (dal mobile - camere e camerette, salotti, cucine – alla ceramica e all’arredo bagno), del chimico- farmaceutico (farmaceutica, cosmetica, vernici, detersivi). È in questi ambiti che il fatturato medio per prodotto raggiunge i livelli più elevati, oscillando tra i 32 e i 55 milioni di euro nel 2004 (contro una media complessiva di 31 milioni di euro) anche se con una quota di mercato domestico talvolta molto rilevante. - i produttori di beni strumentali, con specializzazioni nel campo delle macchine utensili, dei macchinari industriali, delle apparecchiature elettriche ed elettroniche. Il fatturato medio aziendale riferito al prodotto principale si attesta su valori più contenuti (tra i 22 e i 29 milioni di euro) ma appare più ampio lo sbocco sui mercati esteri, a conferma del successo internazionale di questo importante segmento del Made in Italy. - i produttori di beni intermedi e componenti (dagli accessori per macchinari industriali ai componenti elettrici ed elettronici per gli autoveicoli, dai prefabbricati ai serramenti per l’edilizia fino agli imballaggi in plastica), al cui interno si rileva una forte variabilità in termini di fatturato medio, non necessariamente legata al grado di apertura all’estero. Va sottolineato lo strettissimo legame esistente tra la media impresa e il proprio prodotto di punta: attraverso il “prodotto principale” (il cui fatturato è legato alle esportazioni per una quota pari al 41%), le medie imprese conseguono infatti circa il 93% del loro giro d’affari complessivo. Si tratta di nicchie produttive che in genere fanno riferimento a segmenti di mercato di fascia alta e medio-alta, dove per mantenere le posizioni acquisite e difendersi dalla concorrenza occorre investire di continuo in innovazione. Tuttavia, date le specializzazioni nei settori “tradizionali” e più legati alle vocazioni territoriali, l’investimento in innovazione viene sviluppato prevalentemente all’interno della fabbrica e non è esclusivamente legato al contenuto tecnologico. Rispetto al prezzo del prodotto “standard” (determinato in genere da produzioni seriali che sempre più spesso incorporano anche vantaggi di costo propri di queste aree) le medie imprese riescono, infatti, a spuntare un prezzo più alto del 19%, avvicinandosi significativamente allo stesso prodotto di fascia alta, per il quale il differenziale di prezzo è valutato pari al +31%. Questo premium price è reso possibile dal prevalere delle economie di specializzazione su quelle di scala, dalla domanda tendenzialmente inelastica dei loro tipici “prodotti di punta” (“unici” e riconoscibili all’interno di specifiche nicchie di mercato), nonché dalla particolare attenzione alle esigenze del cliente (prodotto “su misura”) e al livello qualitativo dell’offerta. 26 Quanto più, dunque, rilevano le politiche di marchio e si accorcia la catena produzione- consumo, tanto più il prezzo spuntato dalle medie imprese si avvicina a quello “dell’eccellenza”. Le medie imprese del Nord-Est conseguono un premium price superiore alla media nazionale (+22%) e riescono ad avvicinarsi di più allo stesso prodotto di fascia alta, per il quale il differenziale di prezzo è valutato pari al +34%. La qualità intrinseca del prodotto rappresenta, evidentemente, la pre-condizione per competere nelle nicchie di mercato tipiche del Made in Italy e, quindi, il fattore critico di successo sul quale le medie imprese hanno già da tempo investito e che, in molti casi, ha rappresentato un elemento determinante per rendere possibile il loro passaggio dalla piccola dimensione. Accanto a questo, un’altra leva strategica che la gran parte delle aziende ha voluto attivare è costituita dallo sviluppo di attività di assistenza alla clientela. Se qualità e assistenza sono, dunque, fattori importanti per la determinazione del premium price sul quale le medie imprese appaiono ben posizionate e il prodotto “su misura” sembra essere un obiettivo di investimento alla portata della maggior parte di esse, più marcato si presenta invece il gap su altri fattori immateriali quali il valore del marchio aziendale, il design e il legame con lo stile di vita. Attraverso questi ultimi, le medie imprese possono migliorare ulteriormente il posizionamento competitivo e mirare a conseguire la leadership nei segmenti più alti del mercato, come un certo numero di loro ha già dimostrato di saper fare. Ogni media impresa è servita mediamente da 244 fornitori di materie prime, semilavorati e servizi (ad esclusione di quelli amministrativi), 51 dei quali legati a rapporti contrattuali su base pluriennale e altri 53 considerati come fornitori “stabili”, con cui esistono rapporti di tipo fiduciario. I primi concentrano il 39% degli acquisti totali e i secondi addirittura il 53%, a conferma della solidità e dello spessore delle filiere guidate dalle medie imprese. Tali fornitori sono rappresentati in primo luogo da quelle piccole imprese e da quel pulviscolo di unità artigianali che, agganciandosi alle filiere produttive, alimentano i distretti e le piattaforme produttive del Made in Italy. Nel complesso, i fornitori risultano essere più numerosi (270) nelle aree di piccola impresa diffusa nel Nord-Est, mentre diminuiscono in misura decisiva nel caso delle medie imprese italiane non legate a specifici distretti industriali (221 fornitori in media). Viene quindi confermata la maggiore consistenza e la più articolata struttura delle filiere che intersecano e caratterizzano i territori dove è ancora forte una tradizione – e un’organizzazione – produttiva: per le medie imprese operanti nei distretti il riferimento al mercato di approvvigionamento “di prossimità” (inteso come quello della provincia di appartenenza) è privilegiato nel 33% di casi, contro il 23% di quelle non distrettuali. Al contempo, gli anelli a monte della filiera solo in minima parte (l’8% del totale) si estendono al di là dei confini nazionali; in generale, la maggioranza dichiara di avere prevalentemente (81%) o esclusivamente (18%) fornitori in Italia, contro solo l’1% che dichiara di approvvigionarsi di beni e servizi soltanto all’estero. Se la media impresa sembra, dunque, avere la produzione ben piantata sul territorio nazionale – e, in particolare, nelle province di origine – il suo mercato è invece sempre più internazionale, come dimostra la concentrazione del 18% dei propri clienti (1.155 in media per ciascuna azienda) al di fuori dei confini italiani. Per produrre è dunque ancora centrale il radicamento territoriale, ma per commercializzare si va nel mondo, come dimostra la quota elevata (91%) di imprese che ha clienti (anche o solo) all’estero. Il territorio si dimostra quindi essere ancora un vero valore aggiunto e un fattore di competizione efficace, per le medie imprese e per tutte le diverse componenti aziendali delle filiere “integrate” 27 da loro guidate (in particolar modo quelle che intercettano le aree distrettuali): la cultura e i saperi del “luogo” sono quello che distingue le loro produzioni e, più in generale, l’immagine del nostro Paese, e che non può essere clonato. I territori di media impresa sono peraltro quelli che trainano lo sviluppo del Paese. 27 province italiane (concentrate in Lombardia, Piemonte orientale, Triveneto, Emilia Romagna) sono caratterizzate da un modello produttivo a presenza prevalente di medie imprese: all’insieme di queste aree fa riferimento il 37% del valore aggiunto industriale e il 42% dell’export. 5. Turismo e Cultura: le potenzialità da sfruttare Il legame al territorio rappresenta un importantissimo asset competitivo non solo per le produzioni del Made in Italy ma anche per il nostro turismo. Il movimento turistico in Italia presenta un trend complessivamente positivo: è aumentato del 23,9% tra il 1995 e il 2005, per un incremento medio annuo del 2,2%. In particolare, gli stranieri determinavano nel 1995 (con 113 milioni di presenze) il 39,4% dell’intero movimento turistico rilevato in Italia, mentre nel 2005 (con 148,3 milioni di presenze) ne determinano il 41,8%. Il confronto con l’anno 2005, consente di rilevare un aumento del 31,2% delle presenze straniere (pari ad un tasso medio annuo di circa il 2,8%), mentre per il movimento dei turisti nazionali all’interno del territorio italiano l’aumento è stato del 19,2%, con un tasso di crescita medio di circa l’1,8% . Gli ospiti stranieri dovrebbero arrivare a superare la cifra record di 30 milioni a fine 2006 (con una conseguente crescita del + 6,6% rispetto all’anno precedente), contabilizzando inoltre una spesa per consumi turistici nel nostro Paese pari a 27.456 milioni di euro nel periodo gennaio- ottobre 2006. Il tasso di incremento del movimento internazionale in Italia è ovviamente minore di quello medio rilevato a livello mondiale, per le forte variazioni determinate dai Paesi new comers. Tutti i Paesi a turismo maturo, come Francia, Regno Unito, Germania e la stessa Spagna, mediamente presentano tassi di sviluppo inferiori. Italia, Francia e Spagna (con un’incidenza del PIL del turismo e del relativo indotto pari rispettivamente all11%, all’8% e all’11%) sono destinate a vedere ulteriormente ridotta la loro quota mondiale di turismo internazionale, ma tale fatto va ben interpretato. Più che l’aumento della quota relativa di turismo appare infatti importante perseguire una aumento continuo della movimentazione. Mantenere un tasso di incremento del turismo internazionale in Italia intorno al 2,5-3%, ed uno complessivo intorno al 2%, sarebbe sufficiente per assicurare un forte sviluppo, anche se il tasso di crescita del turismo internazionale aumentasse, come accadrà, in una misura considerevolmente superiore. In realtà, i dati nazionali sono sempre il risultato di una sintesi che vede diversi comportamenti nei singoli turismi e nei diversi territori. Con riferimento ai turisti stranieri in Italia, ad esempio, nel decennio 1995-2005 si è verificato l’effetto sostituzione dei tedeschi con altre nazionalità, in particolare con riferimento al comparto alberghiero. Considerando le prime quindici nazionalità presenti in Italia nel 1995, solo tedeschi ed austriaci diminuiscono le loro presenze in valori assoluti, rispettivamente del 2,5% e del 2,6%. Tutte le altre prime quindici nazionalità aumentano anche considerevolmente le loro presenze: gli olandesi del 114,3%, i danesi del 109,8%, gli spagnoli del 99,1%, gli inglesi dell’86,1%, gli statunitensi, che fino al 2001 28 mostravano il maggiore incremento, del 66,2%, gli svedesi del 61,9%. Gli aumenti rilevati per Polonia, Russia, Repubblica Ceca mostrano tassi notevoli dovuti ai bassi valori assoluti di partenza. In forte aumento sono anche le quote di cinesi ed indiani, ma con una incidenza ancora minore. Nel 1995 i primi tre Paesi esteri di origine coprivano, in termini di presenze, il 53,5% del mercato estero in Italia e i primi cinque Paesi ne determinavano il 65,6%. Dieci anni dopo, i primi tre Paesi identificano “solo” il 46,3% della componente estera in Italia, mentre con riferimento ai primi cinque Paesi la percentuale di incidenza è scesa al 58,2%. Infine, considerando la distribuzione delle presenze fra i vari mesi dell’anno, si può osservare che se nel 1987 il 67,2% delle presenze straniere si addensava nel quadrimestre giugno- settembre (e, in particolare, il 39,8% a luglio ed agosto), nel 2004 si concentra nei quattro mesi centrali “solo” il 56,8% del movimento (31,9% a luglio e agosto). Considerando il trend del lungo periodo si è verificato, dunque, un fenomeno che negli anni Settanta e Ottanta veniva auspicato: la maggiore diversificazione del mercato, che allora si riteneva troppo dipendente dalla componente tedesca e troppo concentrato nel periodo estivo. Un fenomeno decisamente considerevole dell’ultimo decennio (che peraltro aveva cominciato a manifestarsi già nel decennio precedente) riguarda poi la forte diminuzione della motivazione balneare del movimento estero, associato al forte aumento di altre motivazioni, in primo luogo quella d’arte e culturale, ma anche di quella ambientale, degli eventi e di altre che possono essere definite esperenziali, come ricerca e fruizioni di soggiorni autentici, magari associati a forme di ricettività diffusa. I turisti inglesi, statunitensi, francesi, spagnoli e giapponesi scelgono l’Italia prevalentemente per motivazioni d’arte e culturale e, in subordine, per lo shopping. Continuano a frequentare le nostre coste, anche se in misura sempre minore, i tedeschi (in particolare laghi e spiagge del Nord-Est) e le altre provenienze centroeuropee, mentre negli anni più recenti si è verificato forte aumento nelle provenienze dai Paesi dell’Europa orientale, in particolare dalla Russia. Per olandesi, austriaci, svizzeri, danesi e anche per i tedeschi assume rilievo la componente ambientale, con le sue varie nicchie di mercato che combinano più motivazioni. La perdita di competitività del turismo balneare tradizionale per la componente estera si manifesta per il macrosegmento del mass-market, molto influenzato dalla componente prezzo e dalla combinazione aereo-soggiorno. Il nostro Paese, ed in particolare il Mezzogiorno, si sta organizzando con ritardo rispetto a questo mercato fondato sui voli a basso costo (low cost o charter) point to point e su una organizzazione territoriale funzionale nel raggio di una cinquantina di km dal punto di arrivo. Tuttavia, si può osservare che anche il mercato balneare è ormai articolato in diverse segmentazioni relativamente autonome e che, fra queste, la crisi si manifesta per la parte che può essere definita più tradizionale, quella del puro soggiorno in località marine, mentre la nautica da diporto, le crociere (per le quali l’Italia è la destinazione principale del Mediterraneo), il charter nautico, la pesca subacquea e tutte le altre fruizioni esperenziali di nicchia sono in forte sviluppo. Dal punto di vista dei territori, un punto di debolezza strutturale è rappresentato dal Mezzogiorno, che riesce a raccogliere solo il 13% circa degli arrivi e poco più del 14% delle presenze della componente estera, peraltro localizzata in netta prevalenza in alcuni poli come il Golfo di Napoli e Taormina. L’importanza del Patrimonio Culturale come generatore di ricchezza è nota nel nostro Paese. I 65 milioni di visitatori stranieri annui nei nostri poli turistici di offerta culturale, i due milioni di posti letto organizzati in circa 35.000 strutture di accoglienza e gli oltre 14 milioni di Beni artistici 29 noti (4.100 musei, 110.000 tra chiese e abbazie, 20.000 centri storici) fanno dell’Italia un vertice dell’economia turistica e culturale mondiale. L’Istituto Guglielmo Tagliacarne, su richiesta del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ha recentemente realizzato un’indagine per stimare il valore aggiunto e l’occupazione assorbita dai diversi settori che concorrono a formare la filiera turistica. La stima ottenuta a livello nazionale – scorporando per una migliore lettura e confronto la componente della ricettività turistica e dell’accoglienza – conduce a un dato pari al 6,6% di contributo delle attività potenzialmente collegate al patrimonio culturale/ambientale alla formazione del valore aggiunto e al 6,9% per quanto riguarda l’occupazione presente in Italia. Valore aggiunto e occupazione delle attività potenzialmente collegate al patrimonio culturale e ambientale, per tipologia Valori assoluti e composizioni percentuali – Anno 2004 v.a. v.a. (mil.ni euro) (migl. unità) Enogastronomia, produzioni tipiche 19.469,5 23,7 1,6 474,8 28,5 2,0 Produzioni di natura industriale e artigiana 12.631,2 15,4 1,0 271,6 16,3 1,1 Industria culturale (editoria, audiovisivi, multimediale) 11.924,4 14,5 1,0 262,3 15,7 1,1 Beni e attività culturali 10.184,3 12,4 0,8 259,0 15,5 1,1 Servizi di trasporto e mobilità sul territorio 27.826,9 33,9 2,2 400,4 24,0 1,7 Totale 82.036,2 100,0 6,6 1.668,1 100,0 6,9 Tipologie Valore aggiunto Occupazione contr. % sul totale valore aggiunto contr. % sul totale occupazione % su tot. % su tot. Fonte: stime Istituto Guglielmo Tagliacarne 6. I consumi e le tendenze evidenziate dalle imprese del commercio La ripresa economica che ha caratterizzato l’anno da poco trascorso non ha mancato di far sentire alcuni effetti positivi sulle componenti interne della domanda, come dimostrano l’andamento della spesa per investimenti e quello dei consumi. La spesa per consumi (comprendendo sia quella delle famiglie residenti, sia quella dei turisti) è tornata a viaggiare a ritmi sostenuti nel 2006 (+1,6%, dopo lo scarno +0,5% dell’anno precedente), in particolare nelle regioni centro-settentrionali: Nord-Ovest e, soprattutto, Nord- Est hanno sperimentato un più elevato incremento del tasso di variazione rispetto al 2005, mentre il Centro ha visto l’accentuarsi di una dinamica positiva che già in passato l’aveva distinto in confronto alle altre aree del Paese. Dal canto suo, il Mezzogiorno fa rilevare una variazione sì positiva ma non certo all’altezza di quanto avvenuto altrove. 30 Variazioni percentuali della spesa per consumi nelle regioni italiane Tassi di var. % su valori concatenati (anno di riferimento 2000) – Anni 2005 e 2006 -0,1 0,4 0,5 0,2 0,4 0,0 0,9 0,3 0,9 -0,3 0,7 0,8 -0,4 -0,5 0,2 0,6 0,6 -0,3 0,5 0,8 0,4 0,3 0,8 0,3 0,5 1,5 1,5 1,8 2,1 2,2 2,4 1,5 2,1 2,0 1,9 2,0 1,7 1,4 1,3 0,6 0,9 0,7 1,1 1,2 1,3 1,7 2,2 1,9 1,0 1,6 -1,0 -0,5 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 Pi em on te Va l d 'A os ta Lo m ba rd ia Tr en ti no A lt o Ad ig e Ve ne to Fr iu li Ve ne zi a G iu lia Li gu ri a Em ili a Ro m ag na To sc an a U m br ia M ar ch e La zi o Ab ru zz o M ol is e Ca m pa ni a Pu gl ia Ba si lic at a Ca la br ia Si ci lia Sa rd eg na N or d- O ve st N or d- Es t Ce nt ro M ez zo gi or no It al ia 2005 2006 (1) Spesa delle famiglie residenti e spesa in Italia dei non residenti Fonte: Unioncamere-Prometeia, Scenari di sviluppo delle economie locali italiane (maggio 2007) Nel confronto con i nostri maggior partner, l’Italia fa un po’ meglio in relazione all’andamento dei consumi in Germania ma si mantiene ancora al di sotto dell’andamento complessivamente rilevato nei Paesi dell’area euro. Inoltre, la crescita di tale componente risulta maggiormente positiva, una volta considerate le peculiarità del 2006, anno di significativo aumento della pressione fiscale e di forti pressioni sul versante dell’inflazione importata, almeno sin dai mesi estivi. Il risveglio dei consumi è riconducile al buon andamento di alcuni fattori che concorrono alla determinazione del reddito disponibile. In effetti, l’occupazione ha ritrovato vivacità e le retribuzioni reali pro capite hanno accelerato la propria dinamica all’inizio del 2005. Inoltre, un altro elemento da tenere in considerazione è il recupero del potere d’acquisto dei consumatori. In base alle informazioni rielaborate dal Centro Studi Unioncamere su dati Nielsen (disaggregate anche per numero di componenti, area geografica e tipologia distributiva), le famiglie di due componenti vedono una ripresa significativa dei loro consumi (+3%, senza particolari differenze fra food e non food), con un’accentuazione nell’Italia Centrale e nella tipologia dei discount. Una dinamica molto più contenuta ha invece interessato i consumi delle famiglie monocomponenti (+0,9%), dove tuttavia il dato di sintesi nasconde al proprio interno una ancora più forte contrapposizione fra giovani single ed anziani che vivono da soli. Naturalmente per i primi non si colgono segnali negativi (+13,2% nel 2006), ma – anzi – aumenti di spesa non trascurabili sia nel comparto alimentare che in quello non food. La flessione è invece sensibile per le persone non più giovani (-5,1%), anche se tende a rallentare rispetto all’anno precedente (era -13,4% nel 2005). Gli indicatori qualitativi disponibili per il primo trimestre del 2007 forniscono, nel complesso, segnali positivi circa l’andamento dei consumi. Le famiglie si mantengono ottimiste riguardo alle 31 prospettive occupazionali e, del resto, anche le attese delle imprese (sia manifatturiere che di servizi) circa la domanda di lavoro sono in miglioramento. Il quadro generale appare dunque favorevole. Nonostante il miglioramento congiunturale che ha dato supporto alla spesa per consumi delle famiglie, il processo di rinnovamento dei canali distributivi ha continuato a condizionare il giro d’affari degli esercizi commerciali tradizionali, che subiscono la forte concorrenza delle superfici di tipo moderno e delle nuove forme commerciali sui loro mercati di riferimento. Tuttavia, pur se le vendite dei formati specializzati subiscono anche nel 2006 delle flessioni, esse sono di entità più che dimezzata rispetto a quelle dell’anno precedente. Lo specializzato non alimentare è quello che recupera maggiormente, passando dal –1,3% medio annuo del 2005 al –0,4% nel 2006, mentre lo specializzato alimentare si assesta al –0,6%. La maggior tenuta di questi formati risulta peraltro del tutto evidente dal confronto con il triennio precedente. Anche i punti vendita della distribuzione despecializzata (ipermercati, supermercati e grandi magazzini) forniscono un contributo all’accelerazione del fatturato complessivo della distribuzione. Le vendite veicolate da questo formato distributivo non hanno subito negli anni scorsi delle flessioni ma solo, a fronte di una fase poco favorevole della congiuntura italiana, una secca decelerazione della dinamica del giro d’affari. Anche qui il 2006 segna invece un’inversione di tendenza, per cui il valore delle vendite del canale moderno torna ad accelerare di oltre un punto percentuale, dal 2,2% del 2005 al 3,4% del 2006. La dimensione aziendale rappresenta sempre più un fattore discriminante per l’andamento del giro d’affari. Performance positive sono ascrivibili solo ai punti vendita di grandi dimensioni (caratterizzate da un numero di addetti superiore ai 20), mentre per le medie e piccole imprese (rispettivamente fino a 5 addetti e addetti compresi tra i 6 e i 19) si profila ancora un trend negativo. La ristrutturazione del settore commercio va ormai verso il suo completamento: la riforma del commercio ha dato i suoi frutti e ora il settore sembra assestarsi. L’incremento netto delle imprese nel 2006 è del +1,3%, con differenze in base alla tipologia (specializzato alimentare – 1,4, specializzato non alimentare +1,5, despecializzato +4,1%). 7. La presenza straniera in Italia e il ruolo degli immigrati nello sviluppo economico Bisogna prestare particolare attenzione al ruolo dell’immigrazione nella demografia imprenditoriale. L’analisi condotta da Unioncamere registra il raddoppio, nei primi cinque anni del decennio, del numero di titolari d’impresa nati all’estero: nel 2005 ha superato le 200mila unità (contro le 105mila del 2001) e nel 2006 ha sfiorato le 230mila, facendo degli immigrati l’attore fondamentale per la tenuta della piccola dimensione produttiva: senza l’apporto degli immigrati, infatti, il numero delle microimprese avrebbe subito, negli ultimi anni, una perdita secca di 23.366 unità. Gli imprenditori stranieri operano per lo più nel commercio (quasi 95mila), nel settore edile (68mila), nel manifatturiero (25mila) e nei trasporti (11mila). Il Marocco guida la classifica dei titolari di imprese individuali (con quasi 40mila aziende), sopravanzando di gran lunga cinesi (26mila), albanesi (20mila) e romeni (17mila). 32 Imprese individuali con titolare di nazionalità extra-comunitaria alla nascita Anni 2001-2006 Anni Imprese Saldo Contributo % al saldo totale Tasso di crescita 2001 105.541 20.499 19,24% 24,10% 2002 125.461 19.920 22,78% 18,87% 2003 146.571 21.110 24,95% 16,83% 2004 174.933 28.362 27,02% 19,35% 2005 202.013 24.216 25,05% 13,62% 2006 227.524 25.184 34,34% 12,63% Fonte: Unioncamere Effettivamente nel corso degli ultimi quindici anni l’Italia, da fanalino di coda tra i maggiori Paesi europei quanto a incidenza dell’immigrazione sulle forze di lavoro e sugli occupati, si è trasformata in uno straordinario polo d’attrazione per le labour migrations. Secondo alcune fonti l’Italia sarebbe oggi il secondo paese nel mondo in termini di attrazione di immigrati, preceduto soltanto dagli Stati Uniti d’America, una nazione che proprio sull’immigrazione ha edificato la sua storia e la sua identità collettiva. Addirittura, una volta rapportato al peso delle rispettive popolazioni, l’entità dei flussi in ingresso indurrebbe a stimare l’intensità del fenomeno migratorio in Italia superiore a quella americana. Il contributo degli immigrati all’economia del Paese è attestato dal loro apporto alla creazione di valore aggiunto. Secondo una stima originale elaborata dal Centro Studi Unioncamere e dall’Istituto Guglielmo Tagliacarne, tale apporto è pari all’8,8% a livello nazionale ma supera il 10% nelle principali regioni d’inserimento: Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. L’elaborazione conferma altresì come le ripartizioni territoriali del Nord - che già si distinguono per la loro capacità attrattiva nei confronti dell’immigrazione - sono anche quelle che ne mettono maggiormente a frutto il potenziale: ciò vale in particolare per il Nord-Ovest, il cui contributo al prodotto interno lordo derivante dal lavoro degli immigrati sfiora il 40% del totale nazionale. A livello settoriale, è l’edilizia a far rilevare il contributo più elevato (18,3%) degli immigrati alla creazione del valore aggiunto. Anche se i servizi concentrano poco meno del 60% del “PIL dell’immigrazione”, a questa componente lavorativa è riconducibile una quota pari al 7,3% del valore aggiunto generato dalle attività terziarie in Italia, probabilmente per la più limitata presenza di occupati stranieri nei servizi avanzati. 33 Valore aggiunto derivante dall’attività di occupati stranieri per regione In milioni di euro – Anno 2005 Valore aggiunto % su totale val. agg. dell’immigrazione in Italia % val. agg. immigrato su val. agg. totale dell’area Piemonte 9.977,0 9,0 9,7 Valle d’Aosta 223,3 0,2 7,0 Lombardia 28.911,7 26,0 10,7 Trentino Alto Adige 2.118,9 1,9 8,0 Veneto 12.860,4 11,6 10,8 Friuli Venezia Giulia 2.824,7 2,5 9,7 Liguria 3.038,4 2,7 8,5 Emilia Romagna 11.807,9 10,6 10,8 Toscana 8.240,4 7,4 9,7 Umbria 1.901,9 1,7 10,8 Marche 3.231,2 2,9 9,8 Lazio 14.046,4 12,6 9,9 Abruzzo 1.147,9 1,0 5,1 Molise 70,4 0,1 1,4 Campania 3.622,6 3,3 4,6 Puglia 1.949,1 1,8 3,4 Basilicata 116,9 0,1 1,3 Calabria 1.369,4 1,2 4,9 Sicilia 3.031,4 2,7 4,3 Sardegna 802,8 0,7 2,9 Nord-Ovest 42.150,4 37,9 10,2 Nord-Est 29.611,9 26,6 10,4 Centro 27.419,9 24,6 9,9 Mezzogiorno 12.110,3 10,9 4,0 Totale Italia 111.292,4 100,0 8,8 Fonte: stime Centro Studi Unioncamere – Istituto Guglielmo Tagliacarne D’altra parte, i più qualificati centri studi specializzati documentano una presenza di immigrati in Italia ormai avviata a raggiungere i 4milioni. Si tratta di una popolazione giovane, nel cui ambito cresce la componente dei minorenni (per effetto dei ricongiungimenti familiari e delle nascite) e che offre un contributo alla crescita demografica anche attraverso i nuovi nati, che già nel 2005 superavano i 50mila all’anno. Una proiezione riferita all’immediato futuro consente inoltre di stimare, nei prossimi 10 anni, un’ulteriore sostenuta crescita della popolazione straniera residente (pari al 120% nell’ipotesi di minima e addirittura al 180% in quella di massima), con una parallela riduzione del peso della fascia d’età più produttiva, quella dei 25-44enni, e un incremento di quella più matura: nel 2015, ci saranno in Italia oltre 250mila immigrati in pensione. Alla luce di questi trend, si spiega come l’ingresso della manodopera immigrata costituisca il principale fattore di trasformazione del mercato del lavoro italiano degli ultimi vent’anni. Ad assorbire il lavoro immigrato sono in primo luogo i servizi, dove risultano occupati 57 immigrati su 100 e addirittura 84 donne immigrate ogni 100 occupate. Tuttavia, se al manifatturiero (27%) sommiamo l’edilizia (28%), il totale dell’industria arriva ad avere un peso in termini occupazionali superiore allo stesso terziario. L’occupazione agricola ha invece un’incidenza trascurabile, sia per i maschi (4,4%), sia per le femmine (1,8%), ma nelle regioni meridionali arriva a coprire il 10% degli occupati. Osserviamo infine che oltre l’80% degli occupati nell’industria in senso stretto risiede in una regione del Nord. 34 Accanto alla crescita ininterrotta del numero di stranieri occupati, va segnalato come l’incidenza delle assunzioni di immigrati sui nuovi reclutamenti è superiore al loro peso sulle forze di lavoro e sugli occupati: esse coprono una quota compresa tra il 15,2% (stima di minima) e il 23,3% (stima di massima) delle assunzioni programmate dalle imprese e monitorate da Unioncamere attraverso il Sistema Informativo Excelsior. D’altro canto, l’interesse delle imprese nei confronti del lavoro immigrato è attestato dall’alta quota di ingressi in azienda che richiedono un’ulteriore formazione, pari addirittura ai tre quarti delle assunzioni programmate. Ancorché prevalentemente assorbite dai profili operai o comunque a bassa qualificazione, le assunzioni di stranieri coprono spesso ruoli cruciali per l’operatività aziendale; ciò vale in particolare per il comparto industriale dove oltre la metà delle assunzioni programmate di immigrati riguarda operai specializzati. Assunzioni di personale immigrato programmate dalle imprese per il 2006, per grandi gruppi professionali Incidenza % sul totale delle assunzioni di immigrati nei principali settori di inserimento Personale non qualificato Professioni delle vendite e servizi Operai specializzati Conduttori d’impianti TOTALE INDUSTRIA 14,9 1,3 51,1 28,6 TOTALE SERVIZI 41,0 37,8 2,8 7,1 Costruzioni 24,6 -- 64,7 8,2 Servizi operativi 91,5 1,1 1,8 3,4 Industrie dei metalli 4,8 -- 63,3 30,0 Trasporti e att. Postali 58,8 1,4 0,7 32,1 Servizi sanitari 7,6 63,6 0,1 0,2 Commercio al dettaglio 9,1 76,6 6,3 2,8 Alberghi, rist., turismo 16,0 79,8 0,8 0,1 Fonte: Unioncamere – Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2006 Tutti i dati, e in particolare quelli emersi dagli studi di Unioncamere, sembrano quindi essere concordi nel delineare per il mercato del lavoro italiano un futuro all’insegna di una sempre maggiore eterogeneità dal punto di vista della composizione etnica degli attivi e degli occupati. I processi d’inserimento del lavoro immigrato evidenziano tuttavia luci ed ombre. Tassi di attività e di occupazione superiori a quelli complessivi, capacità di ampliare gli sbocchi lavorativi e di consolidare nel tempo il proprio status occupazionale, una sostenuta propensione all’avvio di iniziative imprenditoriali ma anche, sull’altro fronte, irregolarità di una componente significativa del lavoro immigrato (l’occupazione sommersa incide complessivamente per il 18%, con picchi ancora più alti nel Mezzogiorno), segregazione occupazionale, elevata incidenza di infortuni sul lavoro, scarsa attenzione per la valorizzazione dei capitali umani e formativi, un rischio di disoccupazione più pronunciato che per il complesso degli attivi (lo scarto del tasso di disoccupazione rispetto a quello riferito alla popolazione complessiva è pari a 3,6 punti percentuali nel caso dei maschi e a 4,6 per le femmine), anche se limitato per lo più agli immigrati irregolari e clandestini. Inoltre - nonostante i ripetuti tentativi di istituzionalizzazione delle procedure di incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro immigrato - spontaneismo, logiche particolaristiche e occupazione sommersa diffusa restano caratteri costanti del mercato del lavoro italiano. Di qui la persistente attualità della questione dei dispositivi di governo delle labour migrations. A tal proposito, il dibattito in corso nel Paese registra un notevole interesse per due differenti soluzioni. Entrambe meritano di essere valutate con molta attenzione, perché indicano la ricerca di procedure più in linea con le richieste del sistema economico e con le modalità 35 effettive attraverso le quali si realizza l’incontro tra domanda e offerta di lavoro immigrato. Ma entrambe presentano anche degli elementi di problematicità, che dovrebbero essere tenuti in considerazione e che implicano interventi collaterali a un’eventuale modifica del quadro giuridico che regola le labour migrations. La prima soluzione, maggiormente coerente con i fabbisogni espressi dal comparto industriale – dove la richiesta riguarda soprattutto figure con una specifica professionalità operaia – prevede il lancio di programmi per la formazione e la selezione all’estero dei candidati alla migrazione, sulla falsariga di alcune iniziative già sperimentate negli anni passati. Si tratta di una soluzione contemplata anche dalla stessa Commissione europea nel suo Piano d’azione sull’immigrazione legale. Sui motivi che la rendono vantaggiosa non è neppure il caso di soffermarsi, essendo autoevidenti. La sua adozione suscita, tuttavia, anche una serie di problemi che vanno affrontati e risolti: non sempre è praticabile in alcuni dei circa 200 paesi dai quali provengono gli immigrati diretti verso l’Italia; ha costi economici non marginali; rischia scarse ricadute per le economie dei paesi d’origine (al di là dell’auspicio che i migranti formati prima o poi vi ritornino per reinvestire i propri risparmi e competenze). Ma, soprattutto, occorre tener presente il fatto che, assai spesso, le imprese preferiscono orientare le proprie strategie di reclutamento verso l’offerta già presente in misura copiosa sul territorio italiano e coinvolta in processi di mobilità interaziendale. Anche alla luce di tali considerazioni sembrerebbe opportuno che questa opzione sia perseguita ove possibile; ma sarà opportuno che le risorse economiche disponibili siano indirizzate – oltre che a formare all’estero potenziale forza lavoro immigrata - anche a rafforzare l’offerta di formazione in Italia, per accrescere l’occupabilità dei lavoratori (stranieri e non solo) disoccupati e prefigurare percorsi di mobilità professionale per coloro che hanno maturato la scelta di un insediamento definitivo nel nostro Paese. La seconda soluzione, tendenzialmente più in linea con le esigenze del terziario – dove la domanda si addensa su figure a bassa o nulla qualificazione – si basa sulla sperimentazione di dispositivi “flessibili” per garantire l’approvvigionamento di lavoratori da impiegare nei low profiles jobs, contenendo al contempo la pressione migratoria irregolare. Con le debite distinzioni, anche la domanda espressa dalle famiglie, date le sue specificità, potrebbe trovare risposta in questo tipo di canale, che permette di entrare in contatto col lavoratore o la lavoratrice prima di formalizzare l’assunzione. Questa soluzione presenta però il rischio che, entro un mercato del lavoro che difetta di controlli e in cui sono al contrario andate moltiplicandosi pratiche illegali o ai confini della legalità (come i sistemi di caporalato, o un utilizzo improprio delle cooperative come strumento per comprimere i costi del lavoro), un ulteriore afflusso di manodopera altamente adattabile rafforzi la precarizzazione del lavoro immigrato. Con la conseguenza, assolutamente da non sottovalutare, di rendere gli immigrati una presenza concorrenziale per le fasce più deboli dell’offerta autoctona, quelle maggiormente esposte al rischio di subire un effetto di spiazzamento. Indizi di questo rischio sono già presenti nel nostro mercato del lavoro, segnatamente nelle regioni meno dinamiche dal punto di vista occupazionale. Tutto ciò significa che il ricorso a manodopera straniera dovrebbe essere accompagnato, se si vogliono evitare conseguenze dannose per la tenuta dei diritti dei lavoratori, da un’azione di vigilanza e controllo del mercato del lavoro e di recupero della legalità a tutti i livelli. Altrettanto indispensabile è poi la promozione di politiche che abbiano davvero l’obiettivo di manutenzione delle competenze e di accrescimento dell’occupabilità di tutti i lavoratori, a partire da quelli più deboli – che per livello di qualifica, età o storia professionale rischiano l’esclusione – e di controllo delle condizioni di lavoro, contrastando quelle tendenze negative che spesso vanno di pari passo con la “etnicizzazione” di alcuni mestieri. Vi è un ultimo punto da sottolineare. I fabbisogni professionali devono ovviamente costituire un criterio cardine sul quale impostare una politica di governo delle labour migrations. Ciò è quanto 36 si aspettano le imprese che ormai vedono nell’immigrazione una risorsa fondamentale, ma è anche quanto si aspetta la maggioranza degli italiani, per la quale il lavoro costituisce il criterio per eccellenza di legittimazione della presenza di soggetti stranieri sul territorio della nazione. In definitiva, rendere più efficace il governo dei flussi e contrastare gli aspetti problematici dei processi d’incorporazione economica dei migranti è una sfida quanto mai complessa, che richiede interventi a livelli diversi, da quello legislativo a quello amministrativo; da quello inerente alle politiche aziendali di gestione delle risorse umane a quello relativo alle culture del lavoro e della legalità. Certo è che gli orientamenti della domanda di lavoro, così come emergono dalle previsioni di assunzione formulate dalle imprese, rappresentano una variabile strategica, che oltre a essere attentamente monitorata e interpretata, dovrebbe essere a sua volta “orientata”. Nella consapevolezza che le politiche migratorie e per gli immigrati non sono soltanto soluzioni tecniche più o meno efficaci ed efficienti, ma anche componenti fondamentali di un modello competitivo e di un modello di convivenza. 8. Produttività e politiche salariali Una parte delle difficoltà competitive del nostro Paese nella prima metà di questo decennio è ascrivibile alla sostanziale stagnazione della produttività, mentre sul fronte dei salari si è riusciti a mantenere un profilo abbastanza equilibrato. Con riferimento all’intero periodo 2000-2006, la dinamica della produttività del lavoro ha mostrato un trend sostanzialmente piatto, toccando valori addirittura negativi tra il 2002 e il 2003. Il livello della produttività in Italia (misurata in termini di PIL per ora lavorata, a prezzi costanti e a parità di potere d’acquisto) si è pertanto attestato in questi ultimi anni su valori più contenuti rispetto ai nostri principali competitors: nel 2006 ha sfiorato i 29 US$, contro i 22 della Spagna e i 26 del Giappone, ma a fronte degli oltre 29 della Germania, dei 30 del Regno Unito e dei 36 degli Stati Uniti e della Francia. Confronto internazionale dei livelli della produttività per ora lavorata1 dal 1989 al 2006 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 40,0 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 Francia Germania Italia Spagna Regno Unito Stati Uniti Giappone (1) La produttività è misurata rapportando il PIL al totale delle ore lavorate ed è espressa a prezzi costanti (US$ al 1990) e a parità di potere d’acquisto. Fonte: elaborazioni Centro Studi Unioncamere su dati Groningen Growth and Development Centre 37 Stando ai più recenti dati statistici diffusi da Eurostat, i livelli dei salari italiani (al lordo delle tasse e dei contributi) si posizionano al quart’ultimo posto nella graduatoria dei Paesi europei, mentre i salari netti sono superiori solo a quelli portoghesi. La spiegazione di quest’ultimo fenomeno sta principalmente, secondo molti commentatori, in due fattori: il primo è rappresentato dall’elevato cuneo fiscale e il secondo dalla scarsa crescita delle retribuzioni reali che si è avuta nel corso di questi ultimi anni. Per quanto riguarda il cuneo fiscale, l’interpretazione appare univoca e generalmente condivisa da tutti gli analisti. Nel 2004 - prima cioè della riduzione attuata con l’ultima Legge Finanziaria - l’entità del cuneo fiscale italiano era fra i maggiori in Europa; in questa speciale classifica, il Belgio stava al primo posto, seguito dalla Svezia, dalla Germania e, al quarto posto, dall’Italia. Non vi è dubbio che le imposte dirette e i contributi previdenziali agiscano da freno alla competitività di un Paese e provochino conseguenze negative sia sulle pressioni inflazionistiche, sia sul tasso di crescita. La scarsa crescita delle retribuzioni reali nel corso di questi ultimi anni può essere invece spiegata da altri fattori analizzabili attraverso i dati di Contabilità Nazionale 2006 resi recentemente disponibili dall’Istat. I dati Istat confermano innanzitutto che le retribuzioni in Italia sono aumentate relativamente poco, certamente meno di quanto siano aumentate nella media dei Paesi Europei e anche meno di quanto siano aumentate in alcuni periodi particolarmente felici per la dinamica salariale come gli anni Settanta e Ottanta. In termini nominali, le retribuzioni unitarie, nei sette anni del periodo 2000-2006, sono aumentate in media del 3,1% all’anno ed è interessante notare che non si osservano differenze sostanziali passando da un settore produttivo all’altro. Nell’industria in senso stretto le retribuzioni sono aumentate del 3%, un po’ più che nelle costruzioni (2,6% in media annua nel periodo in esame) e un po’ meno che nei servizi (+3,2%), dove ha pesato anche la forte accelerazione delle retribuzioni del settore pubblico. Di fronte a un aumento medio del 3,1%, il costo della vita è aumentato del 2,4%, il che significa che, in termini reali, le retribuzioni medie sono aumentate di poco più di mezzo punto percentuale all’anno (+0,7%, per la precisione). L’aumento più consistente si è verificato proprio in questi due ultimi anni, il 2005 e il 2006, che hanno visto aumentare il potere di acquisto delle retribuzioni – riferite all’intera economia - di un punto percentuale all’anno. Poco più di mezzo punto percentuale all’anno non rappresenta certo un aumento eccezionale; si può anzi dire che è relativamente modesto se confrontato, come si è detto, con l’esperienza dei periodi precedenti e l’esperienza degli altri Paesi Europei. Eppure mezzo punto è un valore tutt’altro da disprezzare se si tiene presente in quali circostanze (sfavorevoli) si è verificato. Certamente è un valore superiore a quello dell‘aumento della produttività media del sistema economico italiano: nello stesso arco di sette anni, il valore aggiunto a prezzi costanti per unità di lavoro è infatti aumentato, nel nostro Paese, di solo lo 0,03% all’anno (+0,2% in sette anni), cioè di un decimo di quanto sono aumentate le retribuzioni reali. In altri termini, la produttività del lavoro è rimasta praticamente ferma in questo scorcio di secolo. Si tratta di un fenomeno ormai ben conosciuto, che diversi economisti hanno anche cercato di spiegare. Le spiegazioni che sono state offerte sono tante e diverse e nessuna da sola sembra essere sufficientemente convincente. Forse hanno operato molti fattori che hanno agito nella stessa direzione. Sta di fatto che di fronte a una performance eccezionale del mercato del lavoro, che ha segnato buoni aumenti dei tassi di occupazione e un deciso calo del tasso di disoccupazione, la scarsa dinamica del PIL reale si è tradotta in una crescita praticamente nulla del valore aggiunto per addetto. 38 A fronte di una produttività stagnante, un aumento delle retribuzioni reali di oltre mezzo punto all’anno (vale a dire più di 4 punti percentuali in sette anni) è certamente un aumento in sé modesto ma è, al contempo, un aumento significativo se confrontato con quello della produttività. E’ noto, in generale, che gli aumenti delle produttività rappresentino lo spazio naturale per gli aumenti dei salari reali. Infatti, se i salari vanno oltre quello spazio, ne consegue una diminuzione della quota dei profitti nel valore aggiunto prodotto dall’economia, a meno che non si verifichino anche variazioni delle ragioni di scambio. Di fatto si sono verificate entrambe le cose. La quota dei profitti (in senso lato, perché in realtà si tratta dei risultati lordi di gestione) è passata dal 34,7% nell’anno 2000 al 33,1% nel 2006, con una caduta quindi di circa un punto e mezzo percentuale (il che ha comportato, in modo speculare, un aumento della quota dei salari nel valore aggiunto). Ma la differenza sostanziale che si osserva nel comportamento di queste variabili macroeconomiche è fra i diversi settori dell’economia ed è relativa proprio alla quota dei risultati lordi di gestione. Questa quota è diminuita molto nel settore dell’industria in senso stretto, molto più che nel settore dei servizi. Nelle costruzioni questa quota è persino aumentata nei sette anni considerati. Le differenze nei risultati non sono tuttavia dovute a una diversa dinamica delle retribuzioni, dal momento che, come visto, queste sono aumentate più o meno allo stesso modo in tutti i grandi settori dell’economia. Né queste differenze vanno imputate alla diversa dinamica della produttività del lavoro, rimasta piatta in tutti e tre i grandi settori considerati: industria in senso stretto, costruzioni e servizi. E, sempre nel periodo 2000-2006, tutti questi grandi rami dell’economia hanno fatto rilevare un incremento medio annuo del CLUP pari a circa il 3%. Sono invece i prezzi dei beni e, più in particolare i deflatori, la variabile che si è comportata in modo diverso da settore a settore. Il deflatore del valore aggiunto è aumentato molto nelle costruzioni, abbastanza nei servizi e poco nell’industria in senso stretto. La spiegazione di questo diverso andamento è facile da trovare: con la moneta unica - e la conseguente impossibilità di adattare il cambio della moneta ai diversi tassi di inflazione - i prezzi dei prodotti esposti al commercio internazionale devono subire la dura legge della concorrenza e sono fissati dalle imprese per garantire adeguati livelli di competitività. I prezzi di gran parte dei servizi e dei prodotti protetti dalla concorrenza internazionale, invece, non subiscono gli stessi condizionamenti: e, infatti, il loro tasso di crescita è stato ben maggiore di quello dei prodotti industriali. Essi sono aumentati in media del 3% all’anno da quando è stato introdotto l’euro, più o meno in linea con l’aumento delle retribuzioni nominali. Salari e prezzi di servizi e prodotti protetti si sono rincorsi e alimentati a vicenda senza portare sostanziali vantaggi al potere di acquisto dei lavoratori. Il modesto vantaggio nelle retribuzioni è stato conseguito in un periodo (soprattutto il triennio 2000-2003) in cui si è verificata una sostanziale diminuzione del grado di competitività delle merci italiane. Il costo del lavoro per unità di prodotto è aumentato di circa 15 punti percentuali più che in Francia e in Germania. E’ chiaro che la causa fondamentale va trovata nella scarsa crescita della produttività del nostro sistema economico piuttosto che negli aumenti salariali: ma i fatti hanno ancora una volta dimostrato che una politica salariale svincolata dal vincolo dell’andamento della produttività porta ai lavoratori vantaggi solo apparenti. Che gli aumenti salariali, pur modesti, degli ultimi anni siano stati erosi dall’inflazione risponde come si è visto al vero. Che le imprese – come alcuni affermano - abbiano fatto molti profitti nell’ultimo triennio e questi ora vadano redistribuiti in favore soprattutto dei salari è una questione che va invece approfondita. E’ vero che molte imprese hanno fatto buoni profitti, ma 39 questo non vale per l’intera economia: le diversificazioni territoriali, settoriali (in particolar modo nei comparti industriali) e dimensionali sono numerose, come il Rapporto Unioncamere documenta. Per quanto riguarda le imprese del settore terziario, hanno fatto profitti quelle che hanno potuto muovere i prezzi al riparo della concorrenza, interna ed estera. Ma sarebbe molto pericolosa una politica salariale tesa ad inseguire questi profitti. Lo sarebbe doppiamente a livello di settore produttivo, perché nell’ambito dei settori si mescolano situazioni di bilanci economici eccellenti ad altri molto meno buoni. Ma lo è anche a livello di singola impresa, quando i profitti derivano da prezzi fissati in mercati scarsamente concorrenziali. In questi casi, l’interesse generale consiste nel ridurre i prezzi (che vanno a vantaggio di tutti i lavoratori–consumatori) e non nell’aumentare i salari dei pochi lavoratori che operano in quelle imprese. Una politica a favore della concorrenza si dimostrerebbe, quindi, essere più ”egualitaria” di una politica di spartizione delle “rendite” all’interno dei singoli settori o delle singole aziende. 9. Gli azionisti dell’Azienda Italia Continua la tendenza di lungo periodo – che ormai può essere definita strutturale – all’aumento delle società di capitali sia in valori assoluti, sia in valori relativi, a testimonianza dell’evoluzione del nostro sistema imprenditoriale verso formule più organizzate, più aperte al rischio, più attrezzate per competere. Nel 2006 si contano 1.123.000 società di capitale (300.000 in più rispetto al 2000), con una diffusione territoriale significativa. In un solo anno il loro peso, riferito allo stock complessivo delle imprese registrate, è pertanto cresciuto di quasi un punto, salendo da 18,5 a 19,3 punti percentuali. Una misura della profonda trasformazione del tessuto imprenditoriale italiano conseguente a questa tendenza emerge chiaramente se si pensa che, a fronte di ogni ditta individuale in più che ha contribuito al saldo di fine anno, nel 2006 si sono contate 31 società di capitale. A grande distanza da queste ultime, le forme giuridiche che hanno mostrato il più elevato tasso di crescita sono state le altre forme societarie (prevalentemente cooperative e consorzi), che, pur rappresentando il 3,2% delle imprese registrate, hanno determinato il 5,1% del saldo complessivo annuale. Per ricostruire un quadro completo dei percorsi evolutivi delle società italiane è stata condotta un’analisi dettagliata delle imprese con tale forma giuridica a partire dai dati dell’archivio della struttura proprietaria delle società di capitale operanti in Italia nel 2005. Ne emerge una notevole ampiezza della partecipazione all’impresa: con riferimento a 620.575 società di capitale, sono state individuate 1.849.867 quote azionarie e 1.373.945 azionisti (1.212.424 persone fisiche e 161.521 persone giuridiche). Struttura proprietaria delle società di capitale Confronto fra il 2003 e il 2005 2003 2005 Imprese partecipate 618.263 620.575 Quote azionarie 1.970.918 1.849.867 Azionisti 1.433.831 1.373.945 Fonte: Osservatorio Unioncamere sui gruppi di impresa, 2007 40 Già da questi primi dati si evince una struttura che riflette la natura imprenditoriale italiana, caratterizzata da una cultura d’impresa particolarmente diffusa e con un forte radicamento familiare. Un mix che determina un numero consistente di azionisti - più di due italiani ogni cento possiede almeno una quota in una società di capitale – e un’elevata concentrazione della proprietà delle singole società (in media, due soli azionisti per ciascuna impresa). Il moderato aumento degli azionisti persone giuridiche – nel 2005 costituivano il 12% dei titolari d’azione, un punto percentuale in più rispetto al 2003 - sembrerebbe essere determinato in parte da una maggior presenza della Pubblica Amministrazione. Nel biennio preso in esame, si assiste infatti all’entrata di quasi 1.000 nuovi azionisti riconducibili all’Amministrazione Pubblica (passano, per l’esattezza, da 6.616 a 7.535, nel 96% dei casi enti locali). Cresce anche il numero di società controllate dagli enti pubblici, dalle 2.958 del 2003 alle 3.211 del 2005. I percorsi di irrobustimento organizzativo del nostro apparato produttivo sono evidenti non solo analizzando l’evoluzione delle forme giuridiche scelte per competere sul mercato ma anche attraverso la capacità delle imprese di relazionarsi con altre unità produttive (manifatturiere o terziarie) e di alimentare in tal modo l’economia delle filiere. La logica del controllo strategico delle filiere produttive è peraltro quella che ha portato alla creazione e diffusione dei gruppi di impresa (soprattutto quelli di tipo "formale"), un fenomeno ormai consolidato all’interno del nostro tessuto economico e in grado di spiegare, tra l’altro, l’ampliamento della platea delle società di capitale sopra evidenziato. Secondo i dati dell’Osservatorio Unioncamere sui gruppi di impresa, nel 2005 26.814 società italiane risultano detenere quote di maggioranza di 44.412 imprese nazionali, alle quali occorre aggiungere le 14.297 società italiane controllate da imprese estere e le 88.178 aziende detenute da una o più persone fisiche. Complessivamente, 183.635 imprese italiane (legate da quote di maggioranza assoluta) operano all’interno di 71.287 gruppi distinti. I gruppi d’impresa in Italia Confronto fra il 2003 e il 2005 Capogruppo Di cui con capogruppo: Anno Totale Gruppi Imprese nazionali Gruppi di persone Persone singole Società estere o costituite all'estero Totale imprese italiane controllate dalle capogruppo del territorio Totale imprese in gruppo Numero medio controllate per gruppo Numero medio imprese per gruppo 2003 71.287 22.686 16.306 19.492 12.803 147.831 183.320 2,07 2,57 2005 72.302 26.814 15.231 20.323 9.934 146.887 183.635 2,03 2,54 Fonte: Osservatorio Unioncamere sui gruppi di impresa, 2007 In primo luogo, si è registrato un moderato aumento del numero dei gruppi, al quale non ha fatto tuttavia seguito un incremento nel numero delle imprese coinvolte, rimasto sostanzialmente stabile rispetto al 2003; tale fenomeno ha, quindi, comportato una leggera flessione del numero medio delle imprese in gruppo. Ancora più interessante sembra essere l’operazione di “nazionalizzazione” dei gruppi: la presenza di società estere a capo di gruppi con ramificazioni nel nostro Paese appare in netta flessione e, di conseguenza, diminuisce il relativo numero di imprese da esse partecipate. 41 In dettaglio, si contano circa tremila società estere capogruppo in meno (da 12.803 nel 2003 a 9.934 nel 2005), un processo che ha interessato tutti i settori di attività e tutte le regioni. La presenza di investitori con sede all’estero si riduce per oltre un terzo in molti comparti manifatturieri, mentre la contrazione appare più attenuata nell’industria delle costruzioni e nei servizi alle imprese. Distribuzione settoriale delle imprese partecipate nei gruppi con capogruppo all’estero Confronto fra il 2003 e il 2005 val. ass. distr. % val. ass. distr. % Agricoltura, caccia, pesca 182 1,0% 107 0,7% Alimentare 250 1,3% 152 1,1% Sistema moda 412 2,2% 266 1,9% Legno, carta, editoria 318 1,7% 239 1,7% Chimica, gomma, plastica 765 4,1% 480 3,4% Metalmeccanica 2.231 11,9% 1.455 10,2% Altre industrie 555 3,0% 323 2,3% Costruzioni 745 4,0% 620 4,3% Commercio,alberghi e ristoranti 4.543 24,3% 3.434 24,0% Trasporti, magazz. e comunicazioni 678 3,6% 548 3,8% Intermed. monetaria finanziaria 784 4,2% 608 4,2% Attività immob. Servizi avanzati alle imprese 6.114 32,7% 5.336 37,3% Altro (PA, Servizi alle persone, etc.) 1.126 6,0% 729 5,1% Totale 18.703 100,0% 14.297 100,0% 20052003 Fonte: Osservatorio Unioncamere sui gruppi di impresa, 2007 10. Efficienza e costi della pubblica amministrazione per le imprese Il rapporto tra Pubblica Amministrazione e imprese si è modificato negli ultimi anni: da un lato, infatti, è emersa una maggiore consapevolezza del fatto che l’efficienza e l’efficacia della pubblica amministrazione sia un elemento indispensabile per la competitività del sistema economico; dall’altro, è cresciuta l’esigenza di soddisfare, con modalità adeguate, la crescente domanda di servizi sempre più avanzati da parte delle imprese in Italia. Il Centro Studi Unioncamere, a tale proposito, ha condotto anche per il 2007 un’indagine per rilevare il livello di soddisfazione per i servizi resi dagli uffici della Pubblica Amministrazione più prossimi alle imprese, con modalità analoghe a quelle utilizzate per gli studi svolti negli anni precedenti sullo stesso tema. In particolare, sono stati considerati i seguenti uffici della P.A.: gli uffici periferici dell’Amministrazione finanziaria (uffici IVA e del Registro e delle Imposte dirette), gli uffici dell’INPS, gli uffici dell’INAIL, le ASL, nonché gli uffici delle Amministrazioni Regionali, Provinciali, Comunali e delle Camere di commercio. La qualità percepita dalle imprese intervistate circa i servizi utilizzati nel corso del 2006 è stata rilevata, in particolare, attraverso tre indicatori specifici: 42 - tempestività nell’assolvimento degli adempimenti amministrativi; - professionalità tecnico–amministrativa del personale pubblico nel trattamento delle pratiche; - facilità d’accesso ai servizi (sotto il punto di vista del tipo d’accoglienza, della disponibilità di informazioni preventive, della chiarezza delle procedure e della modulistica e della idoneità della documentazione richiesta). Per esporre una valutazione complessiva delle imprese sui servizi resi dalla pubblica amministrazione, si è prodotto un indicatore sintetico (da 0 a 100) in grado di tenere conto dei giudizi espressi su ciascuna delle modalità di erogazione dei servizi indicate in precedenza. Il dato relativo alla valutazione della qualità dei servizi prestati è sicuramente quello di maggiore importanza ai fini della comprensione dei punti di forza e di debolezza dei rapporti fra aziende e amministrazione pubblica. Occorre dire innanzitutto che il livello di soddisfazione complessivo da parte delle imprese circa i servizi utilizzati nel corso del 2006 si è attestato su un valore positivo - raggiungendo il punteggio di 69,3 su una scala di valori compresa tra 0 e 100 – ma senza miglioramenti effettivi rispetto al recente passato (l’indice calcolato lo scorso anno con riferimento al 2005 si era attestato a 69,6). L’indice sintetico che riassume simultaneamente le valutazioni relative agli indicatori della tempestività, della professionalità e della facilità di accesso ai servizi è stato ottenuto come media ponderata dell’importanza relativa che ciascuna impresa del campione attribuisce ad ognuna delle tre variabili sopra descritte. Rispetto al settore di attività non si riscontrano differenze significative: l’indicatore si rileva più elevato tra le imprese dei restanti settori dei servizi e delle costruzioni (rispettivamente 69,6 e 69,3), mentre più contenuto risulta tra le imprese dei settori del terziario avanzato (68,8). Sotto l’aspetto territoriale si rileva un miglior giudizio espresso dalle imprese localizzate al Nord- Ovest (70,7) seguite da quelle del Centro (69,9), mentre meno soddisfatte nel complesso appaiono le imprese del Nord-Est (67,9). Leggermente sotto la media nazionale le imprese del Sud (68,7). Indicatore sintetico della soddisfazione delle imprese per i servizi resi dalla Pubblica Amministrazione valore massimo=100 Anno 2006 Anno 2005 ASL CCIAA Comune IVA e Registro INAIL INPS Provincia Regione Totale Uffici Totale Uffici Area geografica Nord-Ovest 70,0 75,0 71,0 66,6 69,5 69,9 71,1 70,8 70,5 70,0 Nord-Est 65,0 74,2 69,7 68,7 69,5 66,3 65,7 64,5 67,9 70,7 Centro 74,7 74,2 65,3 71,1 69,3 68,8 62,9 72,7 69,9 66,6 Sud 64,4 73,8 64,8 78,9 68,8 61,6 70,0 67,1 68,7 68,2 Settore di attività Manifatturiero 66,4 74,3 68,4 69,9 70,7 65,5 68,2 68,0 68,9 67,7 Costruzioni 55,2 70,1 65,2 81,9 73,5 64,6 70,8 72,8 69,3 72,3 Commercio 73,0 74,5 70,4 67,6 65,7 64,2 67,2 67,7 68,8 67,9 Terziario avanzato 70,2 79,9 65,3 70,1 71,2 68,8 63,8 60,3 68,7 70,5 Altri servizi 66,7 73,6 67,0 73,8 67,0 67,8 71,8 68,9 69,6 67,1 Classe dimensionale 1-9 dip. 66,4 73,9 67,5 72,3 68,0 65,6 68,2 67,5 68,7 -- 10-49 dip. 70,2 75,1 67,2 70,6 72,0 68,5 70,4 73,4 70,9 -- 50-500 dip. 70,1 75,6 69,4 67,6 70,5 65,3 69,5 67,3 69,4 -- Totale anno 2006 67,6 74,5 67,6 71,6 69,6 66,4 68,4 68,4 69,3 Totale anno 2005 71,7 77,3 70,3 70,9 69,3 66,6 67,0 63,5 69,6 Uffici contattati Fonte: Unioncamere, Indagine sui livelli di soddisfazione per i servizi resi dalla Pubblica Amministrazione, 2007 Rispetto alle classi dimensionali, le più soddisfatte risultano essere le imprese con 10-49 dipendenti (70,9) mentre più critiche si confermano le imprese fino a 9 dipendenti (68,7). 43 Per quanto riguarda la tempestività dell’espletamento delle pratiche, la percentuale delle imprese che ha giudicato in maniera pienamente soddisfacente (buono, molto buono o ottimo) gli uffici considerati si è attestata al 65,7%, superiore di circa un punto percentuale a quanto rilevato lo scorso anno (64,8%). Considerando anche il giudizio di sufficienza tale dato raggiunge l’85,0%. Cinque imprese su cento, invece, formulano una opinione particolarmente negativa, giudicando gravemente insufficienti i tempi di risposta della Pubblica Amministrazione. Il giudizio più favorevole si conferma quello espresso sulle Camere di commercio (75,3%), seguite dagli uffici IVA e Registro (68,5%). Rispetto al settore di attività, i giudizi peggiori sono stati raccolti presso le imprese del commercio, che nel 18,9% dei casi hanno valutato gravemente insufficiente e/o insufficiente il giudizio relativo ai tempi di espletamento del servizio, mentre il più elevato gradimento (buono, molto buono o ottimo) si registra tra le imprese del settore delle costruzioni (77,8%). L’analisi delle ripartizioni geografiche rileva una tendenza al peggioramento delle valutazioni passando dalle regioni settentrionali a quelle centrali e meridionali: varia, infatti, dall’8,5% registrato nel Nord-Ovest al 20,6% nel Sud e Isole la percentuale delle imprese che giudicano gravemente insufficiente o insufficiente i tempi di risposta degli uffici della P.A. considerati, con uno scarto “territoriale” di oltre dodici punti percentuali. Rispetto alle classi dimensionali, le più soddisfatte sono le medio-grandi imprese (50-500 dipendenti e 10-49 dipendenti), con una frequenza maggiore di giudizi positivi (buono, molto buono o ottimo) pari rispettivamente al 68,0% e 67,8%, rispetto al 65,4% registrato tra quelle fino a 9 dipendenti. Giudizi espressi dalle imprese per i servizi resi dalla PA: tempi necessari per l'espletamento del servizio Valori % - Anno 2006 gravemente insufficiente insufficiente sufficiente buono molto buono ottimo Comune 4,4 10,1 18,3 35,1 20,3 11,7 Provincia 10,3 10,9 18,9 24,6 14,5 20,8 Regione 4,1 15,4 20,9 30,7 19,1 9,8 CCIAA 1,8 7,4 15,5 34,2 22,6 18,5 IVA 5,6 7,7 18,2 28,1 25,6 14,8 INAIL 6,2 8,4 22,3 32,8 11,8 18,5 INPS 9,0 10,5 21,7 30,7 14,1 14,1 ASL 5,7 10,8 24,1 28,5 10,7 20,2 Totale imprese 5,4 9,6 19,3 31,5 18,5 15,7 Uffici contattati Fonte: Unioncamere, Indagine sui livelli di soddisfazione per i servizi resi dalla Pubblica Amministrazione, 2007 Nel complesso, il 68,6% degli imprenditori intervistati ha inoltre giudicato pienamente soddisfacente (buono, molto buono o ottimo) il livello di competenza del personale amministrativo (il dato relativo allo scorso anno si era attestato al 74,0%). Considerando anche il giudizio di sufficienza, tale dato raggiunge l’86,5%. Di poco inferiore a quattro punti percentuali (3,8%) la quota di imprese particolarmente insoddisfatte della professionalità del personale. Per quanto riguarda la localizzazione territoriale, si rileva anche qui un tendenziale miglioramento delle valutazioni al crescere della latitudine (dal 59,1% del Sud e Isole al 80,7% del Nord-Ovest). Positivi i giudizi in tutte le dimensioni di impresa, con un valore più contenuto solo per le imprese fino a 9 dipendenti (68,1%). I giudizi di coloro che ritengono la 44 professionalità insufficiente o gravemente insufficiente sono più frequenti nel caso delle imprese appartenenti ai settori del commercio (16,3%) e degli altri servizi (14,8%). E’ una impresa su cinque del settore delle costruzioni, invece, a ritenere ottima la professionalità del personale amministrativo (20,9%). Particolarmente apprezzate dalle imprese le procedure e le modalità di accesso ai servizi erogati dalla Pubblica Amministrazione, grazie anche all’introduzione della telematica: l’84,3% degli intervistati giudica positivamente (sufficiente, buono, molto buono e ottimo) l’accesso ai servizi amministrativi, dato analogo a quanto rilevato nell’indagine del 2005 (84,4%); solo il 6,3% delle imprese formula un giudizio particolarmente negativo (gravemente insufficiente). Le imprese del manifatturiero si rivelano le più critiche da questo punto di vista (82,8%), mentre quelle del settore del commercio appaiono le più soddisfatte (87,1%). Dal punto di vista geografico, la quota di imprese più soddisfatte varia da un massimo del 86,4% delle imprese del Sud e Isole ad un minimo del 82,5% per quelle del Nord-Est. Positivi,anche per questo indicatore, i giudizi in tutte le dimensioni di impresa. L’informatizzazione della Pubblica Amministrazione continua a coinvolgere un maggior numero di imprese in Italia: da quanto è emerso dalla rilevazione, infatti, oltre il 46% delle imprese (era il 32% lo scorso anno) dichiara di utilizzare almeno qualche volta modalità telematiche per l’espletamento degli adempimenti amministrativi; in particolare, il 16,3% (era il 7,3% l’analogo dato dello scorso anno) dichiara di utilizzare sempre procedure informatiche per la trasmissione di atti amministrativi (in particolare le imprese localizzate al Centro, appartenenti ai settori del terziario avanzato e più frequentemente le imprese con 10-49 dipendenti). Una impresa su tre, inoltre, dichiara di utilizzare modalità telematiche ma saltuariamente (più frequenti in questo caso nel Nord Est, tra le imprese del settore manifatturiero e di media-grande dimensione). In generale le imprese che si avvalgono sempre della telematica per i contatti con gli uffici della Pubblica Amministrazione si evidenziano nei rapporti con le Camere di commercio (22,1%) e uffici IVA e Registro (19,5%). Più contenuto, invece, il dato nei confronti degli uffici della Regione, Provincia e Comune (intorno al 10%). Il 29,7% delle imprese che ha dichiarato di utilizzare sempre o qualche volta modalità telematiche per l’espletamento degli adempimenti amministrativi (pertanto il 13,7% del totale delle imprese intervistate) sostiene di avere riscontrato una riduzione dei costi a proprio carico. Per il 55,8% dei casi (26% sul totale delle imprese intervistate) i costi sono rimasti sostanzialmente invariati mentre l’11,5% delle imprese che ha utilizzato procedure informatiche nei rapporti con la P.A. sostiene di avere registrato un incremento dei costi. Chi dichiara di aver risparmiato di più sono le imprese del manifatturiero e con 10-49 dipendenti. Più contenuta la riduzione dei costi per le imprese del Sud e Isole. Alle imprese intervistate è stato infine richiesto di indicare i costi complessivamente sostenuti per l’espletamento degli adempimenti amministrativi nel corso del 2006. Da quanto è emerso dall’indagine, nonostante l’introduzione dell’informatizzazione dei servizi pubblici che ha sicuramente reso più agevole l’accesso agli uffici della PA, la percezione delle imprese evidenzia (per il 24,6% dei casi) un incremento - rispetto al 2005 - dei costi sostenuti per i principali adempimenti burocratici nei confronti della Pubblica Amministrazione. Solo l’8,4% delle imprese segnala una diminuzione rispetto a due anni fa. Particolarmente differenziata, però, la percezione delle imprese su queste tematiche: le imprese che hanno sostenuto un incremento dei costi nel 2006 dichiarano una percentuale media di aggravio pari al 12,6%, mentre coloro che, invece, hanno registrato una diminuzione dei costi 45 sostenuti nei rapporti con la Pubblica Amministrazione evidenziano un risparmio medio di poco inferiore al 15%. Andamento dei costi sostenuti dalla imprese per adempimenti amministrativi Valori % - Anno 2006 Superiori al 2005 Invariati Inferiori al 2005 Non risponde % incremento % diminuzione Comune 29,4 52,5 10,4 7,8 12,2 15,0 Provincia 22,3 64,4 5,8 7,5 12,1 15,4 Regione 24,7 61,7 7,7 5,9 9,9 14,5 CCIAA 28,1 53,7 11,7 6,5 13,1 15,0 IVA 33,2 51,2 10,4 5,2 11,1 16,3 INAIL 31,5 58,6 5,2 4,7 13,7 25,0 INPS 31,1 54,4 8,7 5,8 13,9 17,6 ASL 38,3 48,5 8,1 5,0 16,5 15,0 Nord-Ovest 20,7 57,8 14,8 6,8 12,0 15,1 Nord-Est 28,2 59,0 6,9 6,0 14,3 12,9 Centro 25,1 61,9 6,2 6,9 12,3 18,7 Sud 25,3 62,6 4,4 7,7 12,7 10,7 manifatturiero 24,1 61,2 7,3 7,4 13,3 16,6 costruzioni 21,0 57,5 13,0 8,5 18,0 17,3 commercio 25,0 64,2 5,6 5,3 10,2 11,1 terziario avanzato 25,8 54,9 8,5 10,7 13,7 13,3 altri servizi 26,2 59,9 9,0 4,8 11,8 13,3 1-9 dip. 25,0 59,9 8,6 6,6 12,8 14,6 10-49 dip. 21,6 62,6 6,9 8,8 13,5 14,6 50-500 dip. 23,8 61,2 6,8 8,1 13,2 13,6 Totale imprese 24,6 60,2 8,4 6,9 12,9 14,6 Classe dimensionale Uffici contattati Ripartizione geografica Settore di attività Fonte: Unioncamere, Indagine sui livelli di soddisfazione per i servizi resi dalla Pubblica Amministrazione, 2007 Nel 2006 si può stimare, sulla base delle informazioni di dettaglio fornite dalle imprese intervistate, che gli oneri amministrativi siano costati al sistema imprenditoriale oltre 14,9 miliardi di euro (contro un onere pari a 13,7 miliardi di euro stimato per il 2005), pari a circa l’1,0% del PIL, con un costo medio per impresa di circa 11.800 euro. Costi sostenuti dalle imprese per l'espletamento degli adempimenti amministrativi nel 2006 Costi esterni (*) Stima costi interni (*) Stima costi totali (*) Stima costi totali per impresa (€) Settore di attività manifatturiero 1.824.441 1.872.373 3.696.814 12.972 costruzioni 1.038.658 1.186.786 2.225.444 10.861 commercio 1.322.519 1.425.812 2.748.330 9.223 terziario avanzato 917.583 989.941 1.907.524 12.215 altri servizi 1.703.638 2.638.462 4.342.099 13.633 Dimensione di impresa 1-9 dip. 5.291.181 6.094.537 11.385.719 10.372 10-49 dip. 1.239.379 1.651.674 2.891.054 20.310 50-500 dip. 276.278 367.161 643.439 28.588 Area geografica Nord-Ovest 2.124.385 2.533.651 4.658.037 12.535 Nord-Est 1.724.361 1.945.640 3.670.001 12.728 Centro 1.409.660 1.676.118 3.085.778 11.898 Sud 1.548.432 1.957.963 3.506.396 10.216 Totale 6.806.839 8.113.373 14.920.211 11.818 (*) in migliaia di Euro Fonte: Unioncamere, Indagine sui livelli di soddisfazione per i servizi resi dalla Pubblica Amministrazione, 2007 46 Il 45,6% dell’ammontare complessivo di tali costi si riferisce a costi esterni, mentre il restante 54,4% è relativo a costi interni all’impresa. Più oneroso il costo medio per impresa sostenuto dalle aziende del Nord-Est (circa 12.700 Euro) seguite dal Nord-Ovest (circa 12.500 Euro), mentre risulta più contenuto nel caso delle imprese localizzate al Sud (poco più di 10.200 Euro). In media, infine, il dato delle imprese del Centro (circa 11.900 Euro). Ancora ampi sembrano, dunque, i margini di miglioramento della Pubblica Amministrazione nel rapporto con il sistema produttivo. È necessario che il processo di semplificazione e telematizzazione proceda ancora più speditamente e, soprattutto, che sia verificabile una riduzione in termini di costi per le imprese. Sarebbe un elemento di fondamentale importanza per il miglioramento della produttività totale dei fattori del nostro Paese.

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