Indice degli argomenti



Orientamenti europei

1. La formazione all’imprenditorialità – un contributo del CNOS-FAP

Lo spirito di iniziativa e imprenditorialità è una delle otto competenze chiave per l’apprendimento permanente indicate nella “Raccomandazione” del Parlamento Europeo e del Consiglio del 2006. Il tema è approfondito anche in Europa 2020 e “ET 2020”.
Nella newsletter si allega uno studio recente promosso e pubblicato dalla Federazione CNOS-FAP: “Il ruolo della IeFP nella formazione all’imprenditorialità: approcci, esperienze e indicazioni di policy” (Dicembre 2015).

2. Dall’Ue il “kit” anti bullismo per studenti, professori e genitori

Un «kit» online per combattere il bullismo coinvolgendo non solo studenti e docenti, ma anche le famiglie. È quello pubblicato on line da Enable, - http://enable.eun.org/ - il network europeo nato per combattere i bulli negli ambienti educativi, che ha sviluppato un metodo per fornire ai giovani abilità comunicative e strategie sociali utili a fronteggiare le situazioni più difficili.
Sono cinque i paesi Ue in cui è già partita la sperimentazione del pacchetto anti bullismo» - Belgio, Croazia, Danimarca, Grecia e Regno Unito - ma si punta a raggiungere in breve tempo gran parte dei sistemi educativi europei. La strategia messa a punto da Epale - rete nata con il supporto dell’European Schoolnet, la rete dei ministri europei dell’Istruzione - ha l’obiettivo di sensibilizzare i ragazzi tra gli 11 e i 14 anni al tema del bullismo per farli diventare protagonisti del cambiamento. Per conoscere e fare uso dei materiali del kit visitare il sito.
A livello nazionale, un contributo di E. Montemarano aiuta ad affrontare il problema dal punto di vista giuridico: Aspetti legali del bullismo: quali rischi per le Scuole paritarie? (Agidae 1/2016, pp. 25-43).

3. Abbandono scolastico e strategie di contrasto in Europa e in Italia

L'Italia, oltre ad essere agli ultimi posti in Europa per numero di laureati 30enni, è anche quartultima tra i Paesi europei per gli abbandoni scolastici. Arriva infatti ancora al 14,7 percentuale dei ragazzi italiani tra i 18 e i 24 anni che hanno completato al massimo la scuola secondaria inferiore e che non seguono nessuna formazione. Anche qui c'è un divario, sebbene meno marcato rispetto alla laurea, tra ragazzi (17,5%) e ragazze (11,8%). Il trend è comunque in miglioramento rispetto al 2006, quando nel complesso gli abbandoni erano al 20,4%, di cui 23,8% maschi e 17% femmine. L'Italia, infatti, ha in questo caso già raggiunto il suo target per il 2020, fissato al 16%. I Paesi europei in cui gli abbandoni sono superiori, però, sono solo tre: Spagna (20%), Malta (19,8%) e Romania (19,1%). Il minor numero di ragazzi che lascia la scuola anzitempo invece si trova in Croazia 82,8%), Slovenia (5%), Cipro e Polonia (5,3%) e Lituania (5,5%). Così in Tuttoscuola del 28.04.2016 (Italia quartultima in Europa per abbandoni scolastici. Resi noti i dati Eurostat relativi al 2015).
Su questo tema, in Europa e in Italia, sono stati pubblicati vari testi. Tra le numerose pubblicazioni si segnalano:

  • Eurydice, La lotta all’abbandono precoce dei percorsi di istruzione e formazione in Europa, Eurydice 2014;
  • Miur, Focus su “La dispersione scolastica” (2013);
  • Camera dei Deputati, Indagine conoscitiva sulle strategie per contrastare la dispersione scolastica, (27.11.2014);
  • ISFOL, Audizione … sulle strategie per contrastare la dispersione scolastica (10.06.2014);
  • ISFOL, Rapporto sul sistema IeFP (settembre 2015); 
  • USR Veneto, La lotta alla dispersione nelle scuole del Veneto (luglio 2015);
  • Tuttoscuola, Dispersione nella scuola secondaria superiore statale (giugno 2014);
  • FGA, Nota sulla dispersione scolastica (29 04 2014);
  • TRIANI P., La prevenzione della dispersione scolastica, Linee per una risposta di sistema, giugno 2013.
4. Professioni, l’Italia presenta il Piano nazionale di riforma alla Ue

Il Dipartimento Politiche Europee - Presidenza del Consiglio dei ministri - ha inviato alla Commissione europea il Piano nazionale definitivo di riforma delle professioni. Il Piano è stato realizzato in collaborazione con le amministrazione pubbliche, l'Isfol e le Regioni, sentiti gli Ordini, i Collegi e le associazioni di categoria e dà attuazione all'art. 59 della direttiva 2005/36/CE sul riconoscimento delle qualifiche professionali.
Il Piano nazionale di riforma delle professioni ha individuato tre linee di azioni prioritarie: la revisione dei percorsi formativi di alcune professioni tecniche (ingegneri, periti); la valutazione e l'adeguamento degli esami di Stato per i titoli di studio per renderli più aderenti all'attività professionale; l'istituzione con le amministrazioni competenti di un tavolo tecnico dedicato alle professioni la cui formazione professionale è demandata alle Regioni.
L'Italia ha provveduto all'aggiornamento del proprio database sulle professioni regolamentate: sono ora 174 le professioni inserite, di cui 41 quelle di nuovo inserimento. A marzo 2016, l'Italia è tra i sei Stati membri che hanno garantito un recepimento completo della nuova direttiva qualifiche e tra i 17 che hanno presentato il Piano.
Si allega il Piano nazionale di riforma delle Professioni.

5. Una guida Ue per il mondo universitario

Studiare all’estero non significa più solamente frequentare il «tradizionale» Erasmus. I programmi Ue offrono infatti agli universitari anche la possibilità di viaggiare per conseguire una laurea o un master, per partecipare a un tirocinio o a un corso per aspiranti imprenditori. Tante opportunità tra le quali, a volte, è difficile orientarsi. Per questo l’Esn, l’Erasmus student network con sede a Bruxelles, ha pubblicato «Studying & Training Abroad, Student Guidebook», una nuova guida digitale aggiornata che offre una panoramica completa sull’offerta di mobilità internazionale per gli studenti universitari. Dalla scelta del corso degli studi, all’alloggio, ai documenti necessari per il viaggio, il manuale on line contiene tutte le informazioni necessarie per partecipare all’ormai storico programma di mobilità Erasmus, che nel 2014 con oltre 92 milioni di finanziamenti ha fatto viaggiare 58mila italiani tra studenti, insegnanti, tirocinanti e volontari. Accanto ai tradizionali periodi di studio e tirocinio formativo oltreconfine, per gli universitari è possibile conseguire un titolo di master congiunto Erasmus Mundus, partecipare ai programmi Jean Monnet per la promozione delle eccellenze nel campo dell’insegnamento e della ricerca o, ancora, aderire al Servizio di volontariato europeo, ai programmi Erasmus per giovani imprenditori o per dottori di ricerca.

sommario

Orientamenti nazionali

1. GOVERNO 
1.1. Due anni del Governo Renzi (22.02.2014 – ... ).
Valutazioni sulle politiche scolastiche e formative messe in atto
Vari sono stati i provvedimenti adottati dal Governo in carica per riformare il sistema scolastico, il sistema formativo e il mondo del lavoro.
Per approfondire si propongono alcune considerazioni elaborate da esperti del settore:
  • Orientamenti Pedagogici (ottobre – dicembre 2016). L’articolo offre un primo bilancio delle politiche sulla scuola e sul lavoro del Governo Renzi: “Welfare e Educazione. Le politiche del governo Renzi: la Buona Scuola, il Jobs Act” (a cura di Malizia G. e Nanni C.);
  • Rassegna CNOS 1/2016. Nell’editoriale 1/2016 propone un primo bilancio delle politiche scolastiche e formative.
  • Rassegna CNOS 1/2016. Un articolo di Rassegna CNOS 1/2016 (pp. 141 – 153) riporta la voce della CISL Scuola su IeFP, sistema duale italiano, impresa formativa simulata, docenti della IeFP, orientamento, elementi di prospettiva.
  • Rivista dell’Istruzione 6/2015. Un dossier riflette sul provvedimento governativo “La Buona Scuola”. Il dossier contiene interventi di Ferratini (A proposito di buona scuola), Farinelli (Una nuova scuola [tutta] da costruire), Cocozza (Riforma della scuola e dirigenza scolastica: quale governance?) e Cerini (Gettare le reti … con l’organico funzionale). 
1.2. DEF 2016

L’8 aprile 2016 il CdM ha approvato il Documento di Economia e Finanza (DEF) 2016, previsto dalla legge di contabilità e finanza pubblica n. 196 del 2009.
Il testo è composto da tre sezioni: Sezione I (Programma di Stabilità dell’Italia, curata dal Dipartimento del Tesoro); Sezione II (Analisi e tendenze di finanza pubblica, di competenza del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato); Sezione III (Programma Nazionale di Riforma (PNR), curata dal Dipartimento del Tesoro d’intesa con il Dipartimento delle Politiche europee).
Nel DEF si riporta per il 2015, dopo tre anni consecutivi di contrazione, una crescita dell’economia italiana (+0,8%) e per il 2016 questa crescita prosegue e si rafforza (+1,2%). L’occupazione cresce, la disoccupazione cala, i conti migliorano, le tasse diminuiscono. Il governo mantiene una politica rigorosa ma, nello stesso tempo, ha avviato una stagione di misure di sostegno all’economia con l’intento di far ripartire il Paese. Ciò accade anche se, negli ultimi mesi del 2015, il quadro internazionale ha mostrato evidenti segnali di peggioramento, dovuti alla fase di difficoltà dell’Eurozona, al progressivo rallentamento delle economie emergenti e alla minaccia terroristica” (dal sito di Tecnostruttura).
Il DEF viene ora trasmesso alle Camere affinché si esprimano sugli obiettivi programmatici e sulle strategie di politica economica in esso contenute. Dopo il passaggio parlamentare, il Programma di Stabilità e il PNR saranno inviati al Consiglio dell’Unione europea e alla Commissione europea entro il 30 aprile 2016.
Si allega il documento del DEF 2016. Per approfondimenti visitare il sito.

1.3. Legge di stabilità 2016 e Legge Milleproroghe

Si richiama l’attenzione su due provvedimenti. Il 22 dicembre 2015 il Parlamento ha approvato in via definitiva il disegno di legge n. 2111-B recante Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2016 ). Il 24 febbraio 2016 il Senato ha approvato il Decreto-legge del 30 dicembre 2015, n.- 2010: “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2015, n. 210, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative” (Legge milleproroghe).
A commento e guida alla lettura dei provvedimenti, nella newsletter si allegano:

1.4. Riforma della Costituzione

La Camera dei Deputati, nella seduta del 12 aprile 2016, con 361 voti favorevoli, 7 contrari e 2 astenuti, ha approvato in via definitiva il disegno di legge costituzionale A.C. 2613-D, recante “Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione”. Il Senato aveva approvato il 20 gennaio 2016, in seconda deliberazione, il disegno di legge costituzionale (A.S. 1429-D), già approvato da entrambe le Camere in prima deliberazione.
Si conclude, quindi, dopo due anni, l’iter parlamentare della riforma costituzionale avviato in Senato il 15 aprile 2014. Secondo quanto previsto dall'articolo 138 della Costituzione, non avendo ottenuto la maggioranza di due terzi dei componenti di ciascuna Camera, la riforma costituzionale, entro tre mesi dalla pubblicazione, potrà essere sottoposta a referendum popolare su richiesta di un quinto dei membri di ciascuna Camera o di cinquecentomila elettori o di cinque Consigli regionali.
Nella newsletter si allegano:

  • il testo del provvedimento approvato dalla Camera il 12.04.2016 (G.U. S.G. n. 88)
  • slide elaborate dal Governo “Il DDL di riforma della seconda parte della Costituzione”;
  • una presentazione generale della Riforma scritta da G. Riggio (Aggiornamenti Sociali 4/2016), “Il cantiere della riforma costituzionale” (aprile 2016);
  • una scheda elaborata dal prof. Giulio Salerno sulla riforma del Titolo V (in Editoriale, Rassegna 1/2016, pp. 4 - 9);
  • uno studio del prof. Giulio Salerno sui riflessi della riforma costituzionale sul sistema educativo di Istruzione e Formazione nel suo complesso (in Quaderni n. 6/2015, ed. CNOS-FAP, pp 141 – 163).
1.5. Riforma del Terzo Settore
  • Marzo 2016: approvazione da parte del Senato della Repubblica  

Il 30 marzo 2016 il Senato ha approvato in seconda lettura il testo della legge delega. Il provvedimento – afferma il sottosegretario al Welfare Luigi Bobba - dovrà comunque tornare in commissione Affari sociali a Montecitorio, ma «non mi aspetto sorprese, dovrebbe essere un passaggio formale» e sarà alla Camera in maggio per l'approvazione definitiva.
Per facilitare la conoscenza dell’iter del provvedimento si riportano in allegato:

  • Linee guida per una Riforma del Terzo Settore (Governo);
  • Report sulla consultazione indetta dal Governo sulle Linee Guida (Consultazioni);
  • Osservazioni e proposte sulle Linee Guida per il Terzo Settore (Considerazioni dei Salesiani);
  • Testo Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale (approvato dal CdM il 22 agosto 2014);
  • Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale approvato dalla Camera dei Deputati (10 aprile 2015);
  • Una scheda elaborata dal MLPS sulle principali novità;
  • Una presentazione sintetica del provvedimento giunto al Senato (Avvenire 23 03 2016);
  • Una nota di Vittorio Martone tratta dalla newsletter Nuovi Lavori del 5 aprile 2016;
  • Lo speciale su “Il 5 per mille” (a cura di VITA del 26.05.2015);
  • Intervista a Luigi Bobba, in Vita del 31.03.2016.
2. GOVERNO e REGIONI su POLITICHE SCOLASTICHE E FORMATIVE

Come noto, la Legge 107/2015 contiene numerose Deleghe (commi 180 – 185): Deleghe legislative e Atti di Decretazione secondaria.
Si richiamano alcuni dei principali provvedimenti adottati dopo la legge 107/2015.

Per una visione di insieme si allega un dossier, elaborato da Tuttoscuola (agosto 2015), che contiene uno scadenzario che accompagna i tempi dei due primi anni di vita della legge, una roadmap delle cinque principali della legge (le immissioni in ruolo, gli incarichi di docenza, il piano triennale, il merito dei docenti, l’alternanza scuola-lavoro), un esaustivo lessico della riforma; gli atti amministrativi per mettere in atto la riforma.

2.1. Alcuni provvedimenti attinenti la “BUONA SCUOLA”

a. Piano triennale dell’offerta formativa (PTOF)
Con la nota 2805 dell’11 dicembre 2015 avente per oggetto “Orientamenti per l’elaborazione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa” il MIUR fornisce indicazioni ed orientamenti alle scuole per l’elaborazione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF), così come previsto dalla legge 107/2015.

La CISL Scuola ha elaborato il sussidioIl Piano Triennale dell’offerta formativa” (15.12.2015).
In Orizzonte Scuola una guida alla compilazione.

b. Il Piano Nazionale Scuola Digitale
È il Piano a valenza pluriennale che indirizza concretamente l’attività di tutta l’Amministrazione.
Il Piano contribuisce a “catalizzare” l’impiego di più fonti di risorse a favore dell’innovazione digitale, a partire dai Fondi Strutturali Europei (PON Istruzione 2014-2020) e dai fondi della legge 107/2015 (La Buona Scuola).
Le azioni previste si articolano nei quattro ambiti fondamentali:

  • Strumenti;  
  • Competenze; 
  • Contenuti;
  • Formazione e accompagnamento.

Per ulteriori informazioni visita il sito del MIUR.

c. Alternanza Scuola – Lavoro
Arriva nelle scuole il primo “manuale” per la progettazione dei percorsi di alternanza scuola lavoro.

Su Alternanza Scuola – Lavoro si allegano:

  • La Guida operativa del MIUR e la lettera del Ministro (8 ottobre 2015);
  • Il parere del Consiglio Superiore Pubblica Istruzione (CSPI) sulla “Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza scuola-lavoro” - 20/04/2016;
  • Una Guida pratica elaborata da Confindustria (“Alternanza scuola – lavoro per le imprese”, con indicazioni sui vantaggi per le imprese, sulla progettazione, la valutazione) – ed. 2016;
  • Una Guida pratica elaborata da esperti e docenti del CNOS/Scuola;
  • Una nota di Diesse, Alternanza scuola – lavoro: una opportunità per scuole e imprese.

d. La formazione iniziale e in servizio dei docenti
La Legge 107/2015 disciplina la formazione iniziale e in servizio dei docenti.
Alla legge hanno fatto seguito il DM 27 ottobre 2015, n. 850, la Circolare 5 novembre 2015, protocollo n. 36167, la Nota 7 gennaio 2016, prot. n. 35.

Tratti da Notizie della Scuola (n. 9, 1- 15 gennaio 2015), si allegano:

  • alcuni saggi (Cerini, Versari, Magnoler e Rossi, Spinosi, Cardarello, Turrisi, Rispoli) che hanno lo scopo di evidenziare le novità messe in campo dalla legge 107/2015: il nuovo modello formativo, le nuove generazioni di docenti, ecc.
  • alcuni strumenti operativi che aiutano a rispondere alle domande di miglioramento della professionalità.

e. Le nuove classi di concorso: pubblicato il Regolamento
Il Regolamento - D.P.R. 14 febbraio 2016, n. 19 - contiene disposizioni di revisione dell'attuale assetto ordinamentale delle classi di concorso per la scuola secondaria di primo e di secondo grado, attraverso la loro razionalizzazione e il loro accorpamento.

Al Regolamento sono allegate:

  • la Tabella A, che individua le classi di concorso per la scuola secondaria di primo e secondo grado, identificate attraverso uno specifico codice alfanumerico, nonché gli insegnamenti ad esse relativi, i titoli necessari per l'accesso ai percorsi di abilitazione e le corrispondenze con le previgenti classi di concorso;
  • la Tabella B, che individua le classi di concorso a posti di insegnante tecnico-pratico per la scuola secondaria di primo e secondo grado, identificate attraverso uno specifico codice alfanumerico, nonché gli insegnamenti ad esse relativi, i titoli necessari per l'accesso ai percorsi di abilitazione e le corrispondenze con le previgenti classi di concorso;
  • la Tabella A/1, che individua la corrispondenza tra gli esami del vecchio ordinamento, indispensabili per l'accesso alle classi di concorso, ed altri esami di contenuto omogeneo.

f. Dirigente scolastico
DS: manager, sceriffi o … Dirigenti figli di un dio minore? La contraddizione dei capi di istituto: dirigenti per responsabilità, quadri per stipendio.
Un dossier di Tuttoscuola denuncia la contraddizione dei Capi di istituto o presidi.

g.    Il concorso
Parte il nuovo concorso a posti e cattedre per il personale docente così come previsto dalla Legge 107 del 13 luglio 2015. La procedura concorsuale ha carattere regionale e prevede tre bandi: uno per i docenti della scuola dell'infanzia e della primaria, un secondo rivolto ai docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado e infine un terzo bando per i docenti di sostegno.  Un totale di 63.712 posti che verranno assegnati nel corso del triennio 2016/2018.
MIUR ha dedicato un apposito sito.

2.2. Provvedimenti attinenti la “SCUOLA PARITARIA”

Come è stato ampiamente evidenziato, i provvedimenti della legge 107/2015 relativi alla scuola paritaria contengono più aggravi che vantaggi.
Nei 212 commi le scuole paritarie sono menzionate esplicitamente solo 3 volte. Tuttavia sono numerose le norme che, magari indirettamente, riguardano anche il sistema paritario.
In particolare: Il piano triennale dell’offerta formativa (PTOF): commi 12 - 17; L’alternanza scuola – lavoro: commi 33 – 43; La Card per la formazione continua dei docenti: commi 121 e ss; Norme sulla pubblicità e trasparenza: comma 137; La School bonus: commi 145 – 150; La detraibilità delle spese per la frequenza scolastica: comma 151; Il piano straordinario di verifica della parità: comma 152; La formazione iniziale dei docenti: comma 181.

Nella newsletter si allegano:

  • l’articolo di R. Pasolini che richiama i numerosi obblighi che la legge 107/2015 aggiunge alla scuola paritaria senza gli adeguati supporti finanziari;
  • una scheda elaborata dal prof. Francesco Magni, dell’Università degli Studi di Bergamo, dal titolo “Le scuole paritarie nel contesto della legge 107/2015”.  che commenta i commi di riferimento;
  • un Comunicato stampa Agesc del 21 aprile del 2016 dal titolo “Controlli per stanare i furbetti. L’Associazione Genitori Scuole Cattoliche approva e palude al Miur”;
  • un Comunicato stampa Agesc del 29 febbraio 2016 dal titolo “Detrazione d’imposta”;
  • un Dossier elaborato da CNOS/Scuola e CNOS-FAP dal titolo “Sussidiarietà orizzontale nelle politiche regionali in materia di parità scuola e di IeFP” (aggiornato a gennaio 2016) che presenta le politiche regionali a favore (o non a favore) delle scuole paritarie.
2.3. Provvedimenti su “ISTRUZIONE e FORMAZIONE PROFESSIONALE - IeFP”

Come noto, l’attenzione alla IeFP nella Legge 107/2015 è del tutto marginale.
La Legge 107/2015 fa riferimento al sistema di IeFP esplicitamente in due passaggi:

  • il comma 44 che prevede il coinvolgimento delle istituzioni formative accreditate per potenziare l’offerta formativa per il secondo ciclo;
  • al comma 181(lettera D) che prevede la revisione dell’Istruzione Professionale di Stato e il raccordo con i percorsi di IeFP.

In attesa della normativa prevista dalla Delega (un D.Lgs sul riordino degli Istituti Professional di Stato e il Raccordo con la IeFP), nella presente newsletter si allegano il documento di FORMA riguardante l’applicazione del comma 181, lettera d) del 20 ottobre 2015 e il documento della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome sul Sistema di Istruzione e Formazione Professionale: Proposta delle Regioni e delle Province autonome per l’apertura di un confronto con il Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca e il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali del 24 marzo 2015.

Si allegano anche, a completamento del quadro sopra richiamato:

  • una prima nota a cura di Bocchieri sull’atteso D.Lgs.;
  • il Testo, la Sintesi del Rapporto e il Comunicato Stampa del “XIV Rapporto di Monitoraggio delle azioni formative realizzate nell’ambito del diritto dovere” (febbraio 2016) elaborato da ISFOL;
  • il Decreto di assegnazione delle risorse. D. D. 417/I/2015 del 17.12. 2015;
  • lo studio elaborato da Zagardo G. – Salerno G., su I costi della IeFP. Un’analisi comparata tra istituzioni formative regionali e Istituzioni scolastiche statali, aggiornato a febbraio 2015;
  • Il dossier elaborato dal CNOS-FAP sulla situazione della IeFP nelle Regioni dal titolo “Sussidiarietà orizzontale nelle politiche regionali in materia di parità scolastica e di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP)”.
3. MIUR
3.1. Adozione dei libri di testo nelle scuole di ogni ordine e grado – a.s. 2016/2017

Confermate anche per il corrente anno scolastico le istruzioni relative all'adozione dei libri di testo nelle scuole di ogni ordine e grado. Le adozioni sono deliberate dal collegio dei docenti nella seconda decade di maggio. La trasmissione dei dati dovrà essere effettuata entro il 9 giugno. La nota 30 marzo 2016, prot. n. 3503 conferma le istruzioni impartite con la nota prot. 2581 del 9 aprile 2014, e fornisce alcune precisazioni ivi contenute.

3.2. Sistema Nazionale di Valutazione (SNV)

Il Sistema Nazionale di Valutazione (SNV) costituisce una risorsa strategica per orientare le politiche scolastiche e formative alla crescita culturale, economica e sociale del Paese e per favorire la piena attuazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche.
Per migliorare la qualità dell'offerta formativa e degli apprendimenti, l’SNV valuta l’efficienza e l’efficacia del sistema educativo di istruzione e formazione.
Il Sistema nazionale di valutazione è costituito da: Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione e formazione); Indire (Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa); Contingente ispettivo. Concorrono all’attività di valutazione: la Conferenza per il coordinamento funzionale del SNV e i Nuclei di valutazione esterna.

a. Questionario di percezione e RAV
E’ stato pubblicato nel portale del Sistema Nazionale di Valutazione un “Questionario di percezione” diretto ai genitori, invitati a esprimere il loro gradimento sull’operato degli insegnanti e sulla qualità del servizio scolastico.

Dal 28 aprile e fino al 30 giugno 2016 verranno riaperte le funzioni per la conferma, revisione o nuova compilazione del Rapporto di Autovalutazione (RAV) da parte delle scuole.
Ogni dirigente, con il supporto del Nucleo di autovalutazione, potrà decidere di mantenere o rivedere l'analisi documentata nel RAV presentato lo scorso anno. Lo ha comunicato il Miur con nota 15 aprile 2016, prot. n. 4173.

b. Rapporto di Autovalutazione: Scuola dell’infanzia
Il MIUR, con nota n. 829 del 27/01/2016 "Rapporto di Autovalutazione per la scuola dell'infanzia ("RAV infanzia")", ha comunicato che le scuole dell'infanzia, non incluse in un'istituzione scolastica insieme ad altri ordini e gradi di scuola, possono procedere all'elaborazione del RAV, in maniera naturalmente facoltativa.

Può essere utile avere anche la visione delle politiche europee per l’infanzia.
Lazzari Arianna, nel numero 6/2015 della Rivista dell’Istruzione, traccia le principali tappe che hanno segnato i percorsi di sviluppo delle politiche per l’infanzia della Commissione europea.

c. La valutazione delle scuole in Europa: proposte per approfondire  
Un contributo alla riflessione. Luciano Rondanini, in un articolo pubblicato su Rivista dell’Istruzione (5/2015) dal titolo “La valutazione delle scuole in Europa” presenta il sistema di valutazione inglese, francese e spagnolo.

Sul medesimo argomento si allegano

Si segnalano anche gli articoli contenuti in Scuola democratica 3/2015: Le istituzioni della valutazione a confronto.

d. La valutazione nel (sotto)sistema di IeFP  
Nell’anno 2016 alcuni Enti di FP parteciperanno, in via sperimentale, al sistema di valutazione a cura dell’INVALSI compilando prove informatizzate (CBT) per la IeFP e, a seguire, la compilazione del questionario di valutazione e del Rapporto di Valutazione.
Nella newsletter si allega un articolo del prof. Arduino Salatin che illustra il progetto sperimentale nella sua globalità: “La valutazione della IeFP: il progetto sperimentale VALEFP” (da Rassegna CNOS 1/2016).

3.3. La filiera professionalizzante in Italia

Come noto, la Legge 107/2015, con il comma 45 e seguenti, intervenendo sugli Istituti Tecnici Superiori, concorre a costruire, dal punto di vista normativo, una filiera professionalizzante verticale.

  • Il percorso di IFTS
    Sulla base del comma 46, infatti, un giovane dopo il conseguimento di una qualifica professionale può proseguire nel IV anno della IeFP conseguendo un diploma professionale; se frequenta, poi, un percorso di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore può accedere  ai percorsi realizzati dagli Istituti Tecnici Superiori. La struttura ed i contenuti del percorso di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore sono definiti da un Accordo in sede di Conferenza Permanente. L’Accordo è stato sancito il 20 gennaio 2016, con repertorio atti n. 11/CSR.
  • Linee Guida per favorire la semplificazione
    Sono state approvate il 3 marzo 2016 in Conferenza unificata le linee guida per favorire la semplificazione e promuovere una nuova governance per la promozione dei percorsi di studio degli Istituti tecnici superiori (ITS).
    Le Linee guida, spiega il MIUR, sono state previste dalla legge Buona Scuola. Fra gli obiettivi, la revisione e lo snellimento delle procedure per lo svolgimento delle prove conclusive e una commissione nazionale  per il coordinamento dell'offerta formativa.

Nella newsletter si allegano:

  • il testo del comma 46;
  • il testo dell’Accordo del 20 gennaio 2016;
  • il testo dell’Accordo del 3 marzo 2016;
  • una nota sullo stato di programmazione e realizzazione dei percorsi IFTS (ISFOL, aggiornato a marzo 2014);
  • una scheda sugli ITS (Indire, aggiornata a 17.03.2016).
3.4. Obbligo di istruzione. Nessuna sanzione se si abbandonano le superiori

Se un alunno abbandona la scuola superiore, i suoi genitori non possono essere condannati per inosservanza dell’obbligo di istruzione nei confronti del figlio. Difatti, anche se l’evolversi della legislazione in materia ha esteso l’obbligo scolastico oltre la scuola media, l’articolo 731 Cp sanziona l’inosservanza dell’obbligo di frequentare - oltre la scuola elementare come inizialmente previsto - solo la scuola media inferiore. A chiarirlo è la Cassazione con la sentenza 1363/2016.
Nella newsletter si allegano una scheda tratta da Scuola 24 e il testo della sentenza.

3.5. Linee guida sui viaggi di istruzione

Il MIUR ha emanato la nota prot. n. 3130 del 12.4.2016 con la quale - in materia di viaggi di istruzione e visite guidate - si forniscono istruzioni operative a chiarimento di quanto espresso nel precedente provvedimento ministeriale del 3.2.2016 (nota prot. n. 674), pubblicata con allegato il “vademecum della polizia stradale”. La nota 674, infatti, come si ricorda, aveva suscitato non poche perplessità, soprattutto tra i docenti. Nell’informativa, i dirigenti MIUR avevano ribadito che non era certamente intenzione addossare ai docenti responsabilità che non sono in alcun modo previste nel loro profilo professionale e si erano detti disponibili a definire e diffondere una nota di chiarimento condivisa con i sindacati medesimi. Nota diffusa appunto successivamente e che puntualmente precisa e delucida i punti più critici del precedente intervento dell'Amministrazione centrale.

4. MLPS
4.1. Imparare lavorando. In Italia si può.

Il 28 gennaio 2016 prende il via la campagna di comunicazione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali sulla sperimentazione nazionale del sistema duale, la strategia del Governo che punta sull'alternanza scuola - lavoro per favorire il passaggio dal mondo dell'istruzione e della formazione al mercato del lavoro. Il Jobs Act e "la Buona Scuola" hanno puntato al rafforzamento dell'asse scuola – lavoro attraverso gli istituti dell'alternanza scuola-lavoro e l'istituto dell'apprendistato con l'obiettivo di facilitare l'occupabilità giovanile e di contrastare la dispersione scolastica. In questa direzione si avvia la sperimentazione del sistema duale per consentire ai giovani di "imparare facendo", ossia di ottenere un'opportunità di lavoro concreta durante il periodo di studio, spendibile anche in altri contesti lavorativi. Tale sperimentazione consentirà in un biennio a circa 60 mila giovani iscritti a corsi di istruzione di formazione professionale di poter conseguire i titoli di studio che prevedono, attraverso modalità diverse, una effettiva alternanza scuola-lavoro.
Accordi interistituzionali stanno definendo la costruzione del c.d. “Sistema Duale” in Italia.

Una presentazione generale della sperimentazione (Gotti E. - Piano R.)

Si allega, innanzitutto, uno studio sulla sperimentazione elaborato da Eugenio Gotti e Roberta Piano: Il sistema duale nell’ambito dell’Istruzione e Formazione Professionale. L’avvio di una sperimentazione nazionale (Rassegna CNOS 1/2016).

I principali provvedimenti di livello nazionale

  • Il bando di Italia Lavoro rivolto a 300 CFP che intendono costituire e/o rafforzare al proprio interno servizi di orientamento e placement e avviare percorsi formativi utilizzando l’apprendistato per la Qualifica e il Diploma professionale, l’alternanza scuola lavoro, l’impresa formativa simulata. Nel file allegato si riportano i primi 300 CFP segnalati. Si è in attesa della lista ufficiale e definitiva, dopo la verifica della documentazione prodotta.
  • L’Accordo sul progetto sperimentale recante “Azioni di accompagnamento, sviluppo e rafforzamento del sistema duale nell’ambito dell’istruzione e formazione professionale” (Repertorio Atti 158/CSR del 24 settembre 2015).
  • Il D.M. 12 ottobre 2015 (G.U. 21 dicembre 2015, n. 296) – Definizione degli standard formativi dell’apprendistato e criteri generali per la realizzazione dei percorsi di apprendistato, in attuazione dell’art. 46, comma 1, del d. lgs. 15 giugno 2015, n. 81.
  • Il testo del Comunicato Stampa ed i relativi allegati: Tabella Fondi sistema duale;
  • I testi degli Accordi tra MLPS e singole Regioni;
  • Le Determine di Italia Lavoro per l’accreditamento dei CFP.
3.2. Interpello MLPS - lavoro minorile

Il Ministero del Lavoro ha risposto ad un interpello riguardante l’orario di lavoro dei minori.
La DG interessata ritiene che i quindicenni ancora soggetti all’obbligo di istruzione, assunti con un contratto di apprendistato del primo tipo, possano effettuare un orario di lavoro non superiore alle 7 ore giornaliere e 35 settimanali. Si allega il testo dell’interpello.

3.3. MLPS: Bilancio di due anni di attività attraverso le tappe più significative
Il racconto di ventiquattro mesi di attività del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, attraverso le tappe più significative, dal Jobs Act a "Garanzia Giovani", dal servizio civile ai provvedimenti di carattere sociale. "Una squadra al lavoro con l'obiettivo di fare buone cose per il nostro paese", questa la fotografia delle principali attività portate a termine dal 22 febbraio 2014, giorno del giuramento del Ministro Giuliano Poletti, a oggi.
Già dopo pochi giorni dall'insediamento, a marzo 2014, il Governo approvò il disegno di legge delega per la riforma del mercato del lavoro. A maggio, prese il via il programma "Garanzia Giovani", per migliorare l'occupabilità dei NEET (Not in Education, Employement or Training). Con l'avviso per la presentazione dei progetti di servizio civile nazionale, a giugno, si è offerta un'opportunità per 100.000 giovani. Tra i numerosi provvedimenti di carattere sociale, spiccano #DiamociUnaMano, con 125 progetti attivati su tutto il territorio nazionale, e l'incremento del Fondo per le non autosufficienze portato a 400 milioni di euro.
Si allegano le slide elaborate dal MLPS. 
3.4. Il Jobs Act: una guida alla riforma del mercato del lavoro
Il diritto del lavoro italiano aveva avuto una prima disciplina con lo Statuto dei lavoratori (anni settanta del secolo scorso). Con il Jobs Act il diritto del lavoro entra in una nuova stagione. Progressivamente, nella presente newsletter, si guida il lettore a conoscere cosa è davvero il Jobs Act. Ci si avvale, per raggiungere questo obiettivo, del sussidio promosso e diffuso dal Corriere della Sera (dicembre 2015). 
Nella newsletter si illustrano i seguenti temi: le tappe del Jobs Act; i licenziamenti nulli o discriminatori. È utile leggere anche Montemarano A., Riforma del diritto del lavoro. La cessazione del rapporto di lavoro dal Jobs Act ad oggi, aprile 2015; Bonifati I., La nuova disciplina del demansionamento in costanza del rapporto di lavoro, aprile 2015. 

sommario

Orientamenti regionali

1. Il Governo delle Regioni

La Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome ha la finalità di definire, promuovere posizioni comuni su temi di interesse delle Regioni, elaborare documenti e proposte al fine di rappresentarle al Governo e al Parlamento e agli altri organismi centrali dello Stato e alle istituzioni comunitarie, predisporre pareri e base di intesa in osservanza della legislazione vigente, favorire il raccordo con le autonomie locali a livello nazionale.

Nella newsletter si allegano:

  • la composizione delle Commissioni, individuate in base ai gruppi di materie omogenee di competenza delle Regioni e delle Province Autonome;
  • gli Assessori regionali incaricati nelle materie dell’Istruzione, della Formazione Professionale e del Lavoro.
2. Iscrizioni on–line nelle Regioni

Dal 21 gennaio 2016 il via alle iscrizioni ai corsi di Formazione Professionale in sei Regioni.  
Parte l’iscrizione on line anche al primo anno dei corsi di Formazione Professionale per il 2016-2017. Le Regioni sono: Piemonte, Lazio, Lombardia, Molise, Veneto, Sicilia. Le famiglie avranno 30 giorni di tempo per completare l’iter di iscrizione ai corsi di Formazione Professionale. Il termine per inoltrare le domande digitali, infatti, scadrà il 22 febbraio alle 20.00.

3. Una mappa aggiornata sui finanziamenti dei percorsi di IeFP

Un documento elaborato dalla Sede Nazionale presenta – sotto forma di scheda informativa – alcuni elementi riconducibili ai LEP per la costruzione del (sotto)sistema di IeFP:

  • date dell’avvio dell’anno scolastico e formativo;
  • tipologie dell’offerta formativa: percorso triennale, quadriennale, percorsi relativi all’istituto dell’apprendistato, ecc.;
  • parametri di finanziamento dei percorsi formativi;
  • tipologie dei soggetti coinvolti per lo svolgimento dei percorsi formativi

Per una visione complessiva dell’offerta formativa si allega anche il volumeLa buona formazione professionale. Situazione della IeFP nell’a.f. 2013/2014 e proposte, curato da esperti del CNOS-FAP e pubblicato nel mese di dicembre 2015.      

4. La "via italiana" al sistema duale nella IeFP: i provvedimenti delle Regioni
Si allegano i provvedimenti attuativi adottati dalle Regioni: 

sommario

Aspetti metodologici e didattici

1. Impresa didattica/formativa: un contributo del CNOS-FAP per approfondire
La cosiddetta via italiana al sistema duale ha assunto negli ultimi tempi una rinnovata attenzione sia da parte delle forze politiche che dell’opinione pubblica. L’obiettivo di fondo, mutuato in particolare dal successo del sistema tedesco, è quello di fare del rapporto tra scuole e imprese una politica continuativa e condivisa di investimento sulla competitività del Paese, oltre che un fattore di innovazione delle aziende e del tessuto economico nazionale, potenziando in particolare gli strumenti dell’orientamento, della formazione per l’inserimento lavorativo e del sostegno all’imprenditorialità giovanile. L’esperienza pratica al di fuori del contesto scolastico viene ritenuta infatti un valore fondamentale sia se intesa come avvicinamento alle opportunità professionali, sia in termini educativi. Per questa ragione, la possibilità di fare percorsi di apprendimento “in assetto lavorativo” (ai sensi del D.L. 44/2011) in contesti aziendali profit, così come pubbliche o del no profit, dovrebbe costituire un passaggio inderogabile per tutti gli studenti che hanno superato i 15 anni.
Si allega uno studio che affronta i vari aspetti dell’impresa didattica e formativa: lo scenario, le buone pratiche ed una proposta di modello organizzativo.
2. Mappa concettuale normativa. Education
Con una ricerca che prende in considerazione un arco temporale di quasi 20 anni, si riportano circa 200 provvedimenti e ben cinque filoni tematici (formazione professionale, istruzione scolastica, istruzione superiore non accademica, università, Ida ed educazione permanente). 
La Mappa Education ha l’obiettivo di fornire un panorama del processo di evoluzione del sistema educativo italiano, dal 1996 ad oggi, in relazione all’ingegneria dei percorsi, riunendo sinteticamente le relative norme su ciò che, oggi chiamiamo, “apprendimento permanente”. 
Nel nostro Paese, tra le normative in essere, è solo a partire dall'articolo 2 della Legge 53/2003, richiamata da altri pilastri normativi come il Decreto legislativo 226/2005, la Legge 296/2006, la Legge 40/2007 e la Legge 10/2011, che si comincia a citare un sistema “educativo” di istruzione e (di) formazione, facendo intendere che, le pur diverse dimensioni di istruzione e formazione, essendo entrambe educative, devono costituire un unico sistema educativo. 10/2015
Nella newsletter si allega la mappa concettuale normativa curata da G. Zagardo. 
3. La condizione giovanile in Italia - Rapporto giovani 2016
La casa editrice Il Mulino ha pubblicato il volume “La condizione giovanile in Italia – Rapporto Giovani 2016”. Si allegano: 
Può essere utile approfondire la condizione giovanile anche con il Dossier di Nuova Secondaria (9/2016) dal titolo “GIOVANI”: Giovani verso l’autonomia. Qual è il ruolo dei processi di socializzazione familiare?; Giovani e religione. Un rapporto a un punto di svolta; Adolescenti e media contemporanei; Crisi della scuola e nuovi adolescenti; Giovani che partecipano: l’importanza dell’istruzione; Generazione cosmopolita: i giovani e le sfide del futuro. 
4. Dio a modo mio. Giovani e fede in Italia - 2015
Sempre con il contributo dell’Istituto Giuseppe Toniolo, Vita e Pensiero ha pubblicato, nell’anno 2015, il volume “Dio a modo mio. Giovani e Fede in Italia”. 
 
Del volume si allegano: 
  • le conclusioni di Paola Bignardi, contenute nel volume Bichi R. e Bignardi P. (a cura di), Dio a modo mio. Giovani e fede in Italia, Vita e Pensiero, febbraio 2016;
  • alcune video interviste curate dall’Istituto Toniolo (otto videointerviste con alcuni fra gli autori del volume. Tra i temi affrontati: la percezione che hanno le nuove generazioni della Chiesa cattolica, il ruolo della famiglia e dei sacerdoti nelle scelte di fede, e ancora, il loro bisogno di figure di riferimento e di veri testimoni) ascoltabili dal sito Rapportogiovani.
5. Il successo in Almalaurea, in Almadiploma e nella IeFP (CNOS-FAP e ISFOL) 
Il successo in Almalaurea: La XVIII Indagine, presentata al convegno “Formazione universitaria e posti di lavoro: proiezioni spaziali e temporali” tenutosi all’Università di Napoli Federico II il 27 aprile 2016, ha coinvolto oltre 570.000 laureati di 71 atenei dei 73 attualmente aderenti al Consorzio, dei quali 64 coinvolti anche nell’indagine a cinque anni dal conseguimento del titolo. 
Oltre a 265 mila laureati post-riforma del 2014 – sia di primo che di secondo livello – ad un anno dal termine degli studi universitari, sono stati intervistati tutti i laureati di secondo livello del 2012 (oltre 107 mila), interpellati quindi a tre anni dal termine degli studi e i colleghi del 2010 (86 mila), contattati a cinque anni dal termine degli studi. 
Infine due indagini specifiche, consolidate oramai da anni, hanno indagato i laureati di primo livello del 2012 e del 2010 che non hanno proseguito la formazione universitaria (oltre 63 mila e 48 mila), contattati rispettivamente a tre e cinque anni dalla laurea.
Si allegano documenti presentati il 27 aprile 2016: il Comunicato stampa; il Report del XVIII Rapporto; il testo del Rapporto.
Il successo in Almadiploma: a completamento si riportano anche i documenti attinenti a Almadiploma: il Comunicato Stampa; il volume X indagine. Esiti a distanza dei Diplomati. Rapporto 2016. 
Il successo nel CNOS-FAP: il CNOS-FAP monitora, a ritmo annuale, l’esito occupazionale dei propri allievi. Si riporta una sintesi della ricerca tratta da Rassegna CNOS 1/2016 curata da Malizia G. e Gentile F. “Il successo formativo degli allievi del CNOS-FAP qualificati e diplomati nel 2013/2014”
Il successo nella IeFP secondo ISFOL. Per una visione più globale degli esiti occupazionali degli allievi della IeFP si può leggere il Rapporto ISFOL “Il Rapporto sul sistema IeFP, luglio 2015". 
6. Archivio nazionale delle Strutture formative accreditate
È stato presentato il 1° aprile in anteprima, presso la sede dell’Isfol, l’Archivio nazionale delle strutture formative accreditate (ANFSA). L’Archivio raccoglie le principali informazioni su tutti i sistemi di accreditamento regionali e provinciali e sulle strutture formative accreditate per la formazione in Italia. È stato realizzato attraverso l’integrazione dei 21 database regionali ed è aggiornato al 31 marzo 2016. La fruizione on line dell’Archivio è prevista per il mese di maggio.
Della presentazione dell’Archivio si riportano:
  • Evoluzione e prospettive dei sistemi di accreditamento per la formazione e l’orientamento (L. Evangelista);
  • L’analisi dell’offerta formativa sulla base dei dati ISFOL OFP (G. Filosa, V. Infante);
  • L’Accreditamento nell’erogazione dei servizi al lavoro: caratteristiche ed interazioni con l’Accreditamento per la formazione e l’orientamento (M. De Minicis);
  • L’analisi dell’offerta formativa sulla base dei dati ISFOL OFP (R. Angotti);
  • Validazione e certificazione delle competenze: dal dibattito al sistema (R. Mazzarella). 
7. Quaderno di Tecnostruttura

Il Quaderno di Tecnostruttura – 31 marzo 2016 – aggiorna su numerose tematiche: Innovazione sociale, cos’è e come si sta sviluppando; Disoccupati di lungo periodo, il Consiglio UE approva la Raccomandazione; Settima indagine Eurostudent 2012-2015; Rapporto sulla competitività dei settori produttivi - Edizione 2016, … 

8. Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo. Edizione 2016

“Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo” offre una selezione di indicatori statistici che spaziano dall’economia alla cultura, al mercato del lavoro, alle condizioni economiche delle famiglie, alla finanza pubblica, all’ambiente, mettendo in luce le differenze regionali che caratterizzano l’Italia e la sua collocazione nel contesto europeo.

L’edizione 2016 è stata profondamente rinnovata per renderne più semplice la consultazione. Gli oltre 100 indicatori, ora distribuiti in sei macroaree e organizzati in 19 settori, sono visualizzabili in modo interattivo, con la possibilità di esportare i grafici e farne l’embedding su altri siti web. Per ciascun settore è possibile scaricare i dataset in formato xls e approfondire i diversi aspetti grazie alle “Info” disponibili. Inoltre l’intera base dati può essere acquisita utilizzando l’icona “Download dati” presente nella home page del sistema.
Nella presente newsletter si allega una sintesi: Noi Italia – edizione 2016 e si rimanda al sito per ulteriori approfondimenti.

sommario

Aspetti socio politici

1. Il CCNL-FP - livello nazionale 
  • Il CCNL-FP è stato firmato l’8 giugno 2012

L’8 giugno 2012, a Roma si è conclusa, con la firma sul nuovo testo contrattuale, la trattativa per il rinnovo del CCNL della Formazione Professionale tra le delegazioni di FLC Cgil, Cisl scuola, UIL Scuola, Snals Confsal assistite dalle rispettive confederazioni e le associazioni Forma e Cenfop.
Si allega il testo del CCNL-FP (2011-2013).
La trattativa prosegue a livello regionale.  

  • Verbale di Accordo in materia di contratto a t.d. – 11 settembre 2012

L’11 settembre 2012 i rappresentanti delle Associazioni degli Enti di Formazione Professionale Forma e Cenfop e i rappresentanti delle Organizzazioni sindacali FLC Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, SNALS-Confsal sottoscrivono un Accordo per permettere il regolare inizio delle attività formative.
Si allega il Verbale di Accordo.

  • Sottoscrizione del CCNL-FP tra FORMA – CENFOP e UGL – 11 dicembre 2012

Il giorno 11 dicembre 2012, in via Appia Antica 78, Roma, si è svolto un incontro tra FORMA – CENFOP e UGL per la sottoscrizione del CCNL-FP 2011 – 2013 per adesione.
Il 14.11.2011 aveva firmato un Accordo per adesione al CCNL-FP 2007 – 2010.

  • Incontro sequenza contrattuale (lettera E comma 5) e accordi per la detassazione 11 luglio 2013

Le OO.SS., il 21 febbraio 2013, hanno scritto a FORMA e CENFOP.    
L’8 maggio 2013 le OO.SS. scrivono agli Enti datoriali l’apertura del tavolo negoziale per la definizione della sequenza contrattuale di cui alla lettera E, comma 5 dell’art. 25 del vigente CCNL 2011 – 2013. L’incontro è fissato per l’11 luglio 2013.
L’11 luglio 2013 le parti si accordano sulla sequenza contrattuale ex. Art. 25, lettera E, punto 5.
Nel medesimo giorno, le parti si accordano sulla detassazione 2013.
Il 10 ottobre 2013 la FLC CGIL invia la nota di scioglimento della riserva.

2. CCNL-FP - contratti regionali
  • LOMBARDIA: sottoscritto il primo contratto regionale – 8 marzo 2013

L’8 marzo 2013 le parti datoriali e sindacali hanno sottoscritto il contratto regionale.

  • PIEMONTE: firmato il contratto regionale in Piemonte - 23.09.2013

Il 23 settembre 2013, presso la sede della Regione Piemonte (Torino, via Magenta), le Delegazioni di Forma e Cenfop e le Organizzazioni Sindacali Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals hanno firmato - alla presenza dell’Assessore al “Lavoro e Formazione Professionale”, Claudia Porchietto - il Contratto Collettivo Regionale della Formazione Professionale (CCRL).
La trattativa ha impegnato le parti per più di otto mesi in un contesto complicato dalla grave difficoltà che il sistema ancora patisce a causa del perdurare delle incertezze economiche. Si tratta, a detta delle Parti, di un contratto soddisfacente proprio in considerazione del contesto sociale nel quale si è sviluppato. Le Organizzazioni Sindacali hanno sottoposto all’approvazione dei lavoratori il testo contrattuale con assemblee territoriali che hanno dato un forte consenso per la firma definitiva del CCRL.

3. Attività della Commissione paritetica bilaterale nazionale

Nell’allegato si ricordano i nominativi dei componenti la Commissione Paritetica Bilaterale Nazionale 2011 – 2013.
Ai sensi dell’art. 4 del CCNL 2011 – 2013 per la Formazione Professionale, la Commissione Paritetica Bilaterale Nazionale ha approvato:

4. Ente Bilaterale Nazionale Formazione Professionale
  • Profili Professionali dell’Apprendistato

Ha cominciato i suoi lavori la commissione bilaterale di EBiNFoP incaricata di redigere una proposta di profili professionali per l’applicazione dell’apprendistato come previsto dal contratto di lavoro del nostro settore firmato a giugno. La commissione si è data un ritmo di lavoro molto serrato per cui si pensa di poter consegnare un testo conclusivo alle parti firmatarie in tempi molto brevi (23 ottobre 2012).
Il 5 dicembre 2012 le parti hanno avviato la sperimentazione dei piani formativi per gli apprendisti.

  • Paolo Cesana eletto presidente dell’Ente Bilaterale Nazionale il 4 giugno 2015
    Sostituisce Gaetano Ruvolo
5. Accordo FORMA – CENFOP e OO.SS.
  • 7 agosto 2015

Il giorno 7 agosto 2015 FORMA / CENFOP e le OO.SS. firmano il verbale di Accordo ai sensi e per gli effetti del Decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81 “Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell’art. 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n. 183”.

  • 17 settembre 2015

Il 17 settembre 2015 viene firmato un Accordo sindacale tra le OO.SS. CISL Scuola Lombardia, FLC Cgil Lombardia, UIL Scuola Lombardia e AEF.

  • 2 ottobre 2015

Il 2 ottobre 2015 viene firmato l’Accordo tra le OO.SS. e le Agenzie formative della Regione Piemonte.

6. Accordo collettivo regionale per il sistema della Formazione Professionale del Friuli Venezia Giulia

Il 19 dicembre 2015, presso l’Enaip del Friuli Venezia Giulia è stato firmato l’Accordo collettivo regionale per il sistema della Formazione Professionale del Friuli Venezia Giulia.

7. Circolare INAIL dell’11.12.2015

Istituzione di un premio speciale unitario e relative modalità di applicazione per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, degli allievi iscritti ai corsi ordinamentali di Istruzione e Formazione Professionale regionale curati dalle istituzioni formative e dagli istituti scolastici paritari, accreditati dalle Regioni per l’erogazione dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale ai sensi dell’art. 32, comma 8 del D. Lgs. 150 del 14.09.2015.

8. Documenti vari:

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SALESIANI PER IL LAVORO - ONLUS

Una proposta Salesiana per dare dignità e futuro ai giovani bisognosi!


La Onlus Salesiani per il lavoro si rivolge a persone - giovani e adulti - che sono in età lavorativa e versano in condizione di disagio sociale, attraverso i servizi dell'informazione, dell'orientamento, della formazione e dell'aggiornamento professionale. Punta a favorire il loro inserimento o reinserimento nel mondo del lavoro. Per maggiori informazioni sulle attività della onlus si può consultare il sito www.salesianiperillavoro.it

Nella presente newsletter si allegano la brochure di presentazione ed un segnalibro.

Aiutaci a dare di più a chi ha di meno!!