La Formazione Professionale ha realizzato percorsi formativi dotati di una metodologia organica, in grado di coniugare cultura del lavoro e cittadinanza. Esiste un “modello IeFP” che si è affermato nel corso delle sperimentazioni.

Esso prevede la personalizzazione, la didattica attiva e per competenze, il perseguimento del successo formativo per tutti, nessuno escluso.
L’elemento che connota i percorsi è la valorizzazione delle potenzialità dei giovani, indipendentemente dai livelli di ingresso; inoltre la motivazione formativa connessa al lavoro ed alla professionalità e quindi l’importanza dei laboratori e dello stage in impresa; infine la relazione educativo-formativa che rende il Centro di Formazione Professionale una vera e propria comunità nella quale formarsi è piacevole oltre che utile.

Le soluzioni adottate nelle Regioni e Province Autonome sono differenti. Il modello integrale ha indubbiamente portato nel tempo a migliori performance rispetto a quello integrato, ma occorre ancora superare il retaggio delle politiche regionali che ancora “balcanizzano” il sistema, impedendogli di essere effettivamente tale.

Dal punto di vista organizzativo, sono da segnalare in positivo la flessibilità, la partnership con le aziende del territorio, la figura del formatore-docente che dedica al suo lavoro un tempo superiore a quello del docente scolastico, infine la figura del tutor.  
Questi fattori di pregio dell’approccio della FP vanno arricchiti ed integrati entro un quadro organico basato sui seguenti criteri della metodologia formativa per persone competenti:

  • laboratorialità;
  • progettazione “a ritroso”;
  • cammino formativo per gradi di padronanza del sapere, scanditi da prestazioni utili e significative;
  • didattica definita per “nuclei tematici” del sapere cui si accede tramite compiti mirati, significativi ed utili;
  • compiti complessi e stimolo delle criticità.