Orientamenti Europei
Orientamenti Nazionali
Orientamenti Regionali
Aspetti metodologici-didattici
Aspetti socio-politici

Orientamenti europei

1. Le competenze chiave in Europa: sfide e opportunità educative

In Europa il concetto di “competenze chiave” ha acquistato sempre più importanza, nel corso degli ultimi anni, sia a livello di politiche educative che a livello di scuola. Le competenze chiave sono, infatti, ormai considerate come indispensabili affinché i giovani europei riescano a realizzarsi non solo a livello professionale, ma anche a livello personale.

Del Rapporto pubblicato nel dicembre 2012, nella presente newsletter si allegano:

2. Quanto si studia in Europa?

È per il momento disponibile solo in inglese il nuovo Rapporto di Eurydice Recommended Annual Taught Time in Full-time Compulsory Education in Europe 2012/2013, riguardante le ore di insegnamento delle materie del curricolo dell’istruzione obbligatoria a tempo pieno.

Il documento riporta i dati sia suddivisi per disciplina, sia per paese, e prende a riferimento l’ora di 60 minuti, tenendo presente il numero dei giorni e settimane di lezione per anno così come il numero e la lunghezza delle singole lezioni in classe.

Nel rapporto sono rappresentati in diagrammi i programmi più comuni del percorso di istruzione generale nel paese in questione, includendo il tempo impiegato da uno studente nel seguire le lezioni di tutte le materie comprese nel curricolo comune o flessibile obbligatorio nei locali scolastici o in attività esterne alla scuola che fanno comunque formalmente parte del programma.

Del Rapporto pubblicato nel dicembre 2012, nella presente newsletter si allega:

3. Indagine OCSE: la valutazione degli studenti nelle scuole

L'OCSE (marzo 2013) ha stilato un rapporto molto interessante sulla valutazione scolastica, in particolare ponendo in relazione i voti dati a scuola con le aspettative dei ragazzi nel completamento degli studi, soprattutto quelli universitari.

Ciò che emerge in particolare un po' in tutti i Paesi è la migliore performance delle ragazze rispetto ai ragazzi: eccellono praticamente in tutto, tranne che in matematica.
Per l'Italia non ci sono differenze significative rispetto agli altri Paesi in termini di valutazione; anche da noi le ragazze eccellono e hanno più aspettative dei maschi riguardo alla laurea. Ma sulle scuole paritarie il Rapporto è piuttosto critico … !.

Del Rapporto, nella presente newsletter si allegano:

4. I bilanci dell’Istruzione in Europa: l’Italia primeggia nei tagli all’istruzione

L’Italia è tra i paesi Ue "maglia nera" che, sotto la pressione della crisi, tra il 2010 e il 2012 hanno effettuato i tagli più pesanti al bilancio della scuola. È quanto emerge da uno studio realizzato a cura della Commissione Ue.

A ridurre gli investimenti nell’istruzione sono stati 20 tra paesi e regioni Ue, ma a superare quota 5% sono stati solo Italia (-3,8% nel 2011 e -6,8% nel 2012), Grecia (record di -17% nel solo 2011), Portogallo, Cipro, Ungheria, Lettonia e Lituania.
Tagli inferiori ma comunque significativi, dall'1% al 5%, in Irlanda, Spagna, Slovenia, Slovacchia, Polonia, Estonia, Bulgaria, Repubblica Ceca e Belgio francofono.
Ad aumentare la spesa per la scuola, invece, sono stati solo Lussemburgo, Malta, Austria, Svezia e Finlandia.

Dallo studio Ue emerge anche che gli stipendi degli insegnanti sono stati ridotti o congelati in 11 paesi tra cui l'Italia, che ha registrato un calo dei costi per le risorse umane del 5% nel 2011 e del 6% nel 2012.
I tagli hanno anche causato riduzioni nel numero dei docenti in 10 stati, Italia inclusa, dove nel 2010 è calato del 6%, anche per effetto della legge 133/2008.
Drastico taglio poi nelle spese per la formazione degli insegnanti, che in Italia è stata ridotta del 50% tra 2011-2012 anche in ragione della legislazione introdotta nel 2010.

Nell'ultimo biennio, inoltre, ben due terzi dei paesi europei hanno chiuso o fuso tra loro istituti scolastici, e in Portogallo, Polonia, Slovacchia, Danimarca e Islanda il contesto economico è stato indicato come uno dei “principali fattori”, mentre in Italia come “la principale ragione”.

Nella presente newsletter si allega:

Il documento allegato permette di accedere all’intero Rapporto (18 marzo 2013).

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Orientamenti nazionali

1. MIUR: Provvedimenti recenti
1.1 Il Regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di Istruzione e Formazione

Dopo un percorso cominciato nel 2001, l’8 marzo 2013, il CdM ha approvato, su proposta del Ministro dell’istruzione, università e ricerca, in via definitiva, il Regolamento che istituisce e disciplina il Sistema Nazionale di Valutazione delle scuole pubbliche e delle istituzioni formative accreditate dalle Regioni.
L’Italia si allinea così agli altri Paesi Europei sul versante della valutazione dei sistemi formativi pubblici e risponde agli impegni assunti nel 2011 con l’Unione europea, in vista della programmazione dei fondi strutturali 2014/2020.
Il regolamento ha concluso il suo iter di approvazione avviato il 24 agosto 2012, data in cui è stato presentato in 1° lettura al CdM, dopo aver superato tutti i passaggi prescritti dall’art.17, comma 2, della legge n. 400/88.

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1.2. C.M. n. 8: Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica. Indicazioni operative

Con la Circolare n. 8 dello scorso 6 marzo 2013, il MIUR ha fornito indicazioni in merito all’applicazione di quanto previsto dalla direttiva dello scorso 27 dicembre sui Bisogni educativi speciali (BES). Con questa definizione vengono ricompresi tutti gli alunni con disabilità, con disturbi specifici di apprendimento, con altri tipi di disturbi di tipo evolutivo o con svantaggio socio-culturale e linguistico. La circolare prevede l’estensione dei benefici della legge 170/2010, specifica per i disturbi specifici di apprendimento (DSA) a tutti gli studenti con bisogni educativi speciali, ivi comprese la predisposizione di Piani didattici personalizzati (PDP) e le eventuali misure compensative e dispensative.

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1.3. CPIA: pubblicato il regolamento in G.U.

È stato pubblicato nella G.U. n. 47 del 25 febbraio 2013, ed è, quindi, in vigore, il DPR n. 263/2012: Regolamento recante norme generali per la ridefinizione dell’assetto organizzativo didattico dei Centri d’istruzione per gli adulti, ivi compresi i corsi serali.

Sulla base del nuovo Regolamento, i Centri saranno costituiti, di norma, su base provinciale, nel rispetto delle competenze di programmazione delle regioni e saranno dotati di autonomia scolastica.

Per poter progettare e proporre un’offerta formativa più flessibile e personalizzata possono agire anche attraverso “accordi di rete stabili”.

Il 20 marzo 2013 si è insediato il Comitato Tecnico Nazionale per definire l’attuazione del Regolamento sui CPIA.

Obiettivo è quello di avviare dei progetti assistiti a partire dal 1 settembre 2013 ed accompagnare la messa a sistema dei CPIA nell’a.s. 2014/2015.

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1.4. Atto di indirizzo 2013

A fine mandato, il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo ha pubblicato sul sito del Miur il documento “Atto d'indirizzo 2013”, contenente le indicazioni di viale Trastevere per il successore, in forma di decalogo. Tra le raccomandazioni, molte delle quali in realtà riguardano l’università e la ricerca, ve ne sono alcune per la scuola.

Il Ministro, in particolare, auspica la riduzione dei cicli scolastici di un anno, dichiarando prioritario il superamento della “maggiore durata del corso di studi in Italia” rispetto agli altri Paesi europei (Priorità 5). Le risorse così liberate - si apprende dal documento - potranno essere destinate “per il miglioramento della qualità e della quantità dell'offerta formativa, ampliando anche i servizi di istruzione e formazione”.

Sempre in ambito di istruzione, il ministro segnala come prioritarie le azioni di completamento dell'”attuazione del sistema nazionale di valutazione”, e quella di potenziamento dell'”istruzione tecnico-professionale sino a livello post secondario per il rilancio della cultura tecnica e scientifica, l'occupazione dei giovani e lo sviluppo del territorio”.

Nella presente newsletter si allega:

2. MLPS
2.1. I percorsi di Istruzione e Formazione Professionale nell’anno della sussidiarietà. A.f. 2011 – 2012

Ogni anno l’Isfol realizza, per conto del Ministero del Lavoro, un monitoraggio delle attività realizzate dalle Amministrazioni regionali e dalle Province Autonome per favorire la partecipazione alle attività formative dei giovani in diritto-dovere di Istruzione e Formazione Professionale. Nello specifico, i dati relativi ai percorsi formativi riguardano l’anno formativo 2011-12, quelli sui qualificati e diplomati riguardano l’anno precedente (2010-11), mentre le informazioni relative alle risorse finanziarie si riferiscono all’anno solare 2011.
Nota: all’attività di monitoraggio ed alla elaborazione del testo ha partecipato Mario Cusmai. 12/2012. Autori sono Crispolti E., Scalmato V., Spigola C., Zagardo G., I percorsi di istruzione e formazione professionale nell'anno della sussidiarietà. Rapporto di monitoraggio delle azioni formative realizzate nell’ambito del diritto-dovere, dicembre 2012.

Per facilitare il confronto tra questo Rapporto e quello precedente, trattandosi di due periodi molto vicini ma dove l’azione sussidiaria dell’Istituto Professionale di Stato si è fatta sentire, nella presente newsletter si allegano:

2.2. Monitoraggio sull’apprendistato. XIII Rapporto (dicembre 2012)

Il XIII Rapporto di monitoraggio sull’apprendistato dedica ampio spazio alla novità rappresentata dal D. Lgs. del 14 settembre 2011, n. 167 attraverso un’analisi dei provvedimenti d’implementazione adottati sia dalle parti sociali sia dalle Regioni e dalle Province Autonome.
Segue la presentazione dei dati sull’evoluzione dell’occupazione in apprendistato. Il Rapporto si conclude con la presentazione dell’evoluzione del sistema pubblico di formazione che illustra i dati sugli interventi per gli apprendisti e i tutor aziendali organizzati nel 2011, tenendo conto delle risorse impegnate e spese.

Vista la rilevanza e l’attenzione che viene dedicata a questo istituto e per conoscerne la effettiva attuazione, nella presente newsletter si allegano:

2.3. Apprendimento degli adulti

Il 12 marzo 2013 è stato pubblicato sul sito del MLPS il XIII Rapporto sull’apprendimento degli adulti.
Il Rapporto propone l’analisi dei dati 2011 – 2012 a partire dalla profonda crisi economica ed occupazionale che ha investito anche il nostro Paese e rispetto alla quale le iniziative di formazione continua sono state comunque orientate e condizionate. La domanda e l’offerta di competenze vengono, infatti, analizzate proprio in quanto strumenti e valori per il superamento della crisi e il rilancio della competitività del Paese. Capitoli specifici sono dedicati a: le dimensioni della formazione per i lavoratori e le imprese; riforme e prospettive della formazione continua; strumenti di finanziamento per la formazione continua; i fondi paritetici interprofessionali e le politiche a supporto dei lavoratori autonomi e dei manager di impresa.

Nella presente newsletter si allegano:

3. La scuola in chiaro: un piccolo passo avanti 

Il 28 febbraio si è conclusa, senza proroghe, la prima maratona delle iscrizioni totalmente on-line degli allievi di ogni ordine e grado di scuola. Questo adempimento è solo uno dei provvedimenti previsti dalla Legge 135/2012, non ancora attuato pienamente.  

Va sottolineato che, sotto questo aspetto, la IeFP è servita in maniera carente. Né la scuola in chiaro ingloba l’offerta della IeFP né le iscrizioni on-line hanno tenuto conto delle iscrizioni alla IeFP. Al momento il programma “La scuola in chiaro” ha inglobato anche i CFP.

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Orientamenti regionali

1. Mezzogiorno abbandonato a se stesso – Un Rapporto elaborato dal CENSIS

Il 19 marzo 2013 il CENSIS ha pubblicato la ricerca dal significativo titolo ”Mezzogiorno abbandonato a se stesso”. Al Sud redditi più bassi che in Grecia. Qui il 60% dei posti di lavoro persi dall’inizio della crisi. Spesa pubblica per l’istruzione superiore del 25% a quello del Centro – Nord, ma i livelli di apprendimento peggiori. E si fugge dalla bassa qualità dei servizi nella sanità e all’università.

Nella presente newsletter si allegano:

2. Notizie in breve
Campania - La regione stanzia 50 milioni di euro per l’Istruzione e la Formazione Professionale

21 marzo 2013 - Regione Campania:
I poli formativi presentati questa mattina a Palazzo Santa Lucia nascono con l’obiettivo di creare una forte sinergia tra il mondo dell’istruzione e quello del lavoro. Vogliamo eliminare quell’intermediazione che nella formazione ha creato tanti danni”.
Così il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, intervenuto alla conferenza stampa organizzata dagli assessori Nappi e Miraglia sui Poli formativi regionali. “Siamo la prima Regione italiana a sperimentare questo nuovo canale di ingresso al mondo professionale – ha sottolineato il governatore – un progetto replicabile anche in altre aree del Sud dove il lavoro è precario, perché è importante creare un percorso misto per gli studenti direttamente con il mondo dell’impresa, a cui però va aggiunto l’apporto dei sindacati”. “Dobbiamo lavorare tutti insieme cercando un nuovo modo di accedere al mondo del lavoro, partendo dalle esigenze e dalle richieste proprio delle imprese” - ha concluso Caldoro. La Regione Campania ha stanziato 50 milioni di euro provenienti dal Piano Azione e Coesione per creare una filiera integrata di Istruzione e Formazione Professionale e creare nuove opportunità occupazionali a chi si affaccia al mondo del lavoro.

Lazio

Il 20 marzo si è insediata la Giunta della Regione Lazio.
Nicola Zingaretti, Presidente (deleghe: Europa, Turismo, Economia del mare e Protezione civile).

Massimiliano Smeriglio, vicepresidente e assessore alla Formazione, università, scuola e ricerca. È stato assessore provinciale al lavoro e alla formazione nella Giunta Zingaretti. Dal 2001 al 2006 è stato presidente dell’XI municipio di Roma. Dal 2006 al 2008 è stato deputato della Repubblica ed è stato rieletto alle ultime elezioni. Dal 2000 è docente presso la Facoltà di Scienze della Formazione presso l’Università di Roma Tre.

Lombardia

Il 19 marzo si è insediata la nuova Giunta regionale lombarda guidata da Roberto Maroni.
Gli assessori sono 14, di cui metà donne. Questa la nuova Giunta della Lombardia:
Roberto Maroni Presidente - Valentina Aprea Istruzione, Formazione e Lavoro.

Piemonte - Un bando per le classi 2.0

20 marzo 2013 - La Regione Piemonte ha aperto un bando da 700mila euro per la concessione di contributi alle scuole secondarie di secondo grado paritarie e alle agenzie formative per lo sviluppo e l’implementazione delle classi 2.0.
Oggi si parla spesso di Digital Divide, ma come è stato detto anche da autorevoli personaggi internazionali sarebbe più corretto parlare di apartheid digitale persistente. La Regione Piemonte con questo contributo vuole nel suo piccolo abbattere questo tipo di barriera per permettere ai nostri giovani di avere pari chance per il proprio futuro”, ha detto Claudia Porchietto, assessore al Lavoro e alla Formazione Professionale.

L’iniziativa si inserisce all’interno del quadro del Piano Nazionale Scuola Digitale, firmato dalla Regione, dall’Ufficio scolastico regionale e dal Ministero dell’Istruzione. Grazie ad esso, le spese relative all’acquisto di attrezzature individuali e collettive per studenti e docenti coinvolti nel progetto verranno coperte da un contributo del 50% sul valore del progetto, fino a un massimo di 14mila euro per ogni classe. Per le agenzie formative, invece, il contributo è del 100%. Ogni scuola superiore paritaria può aderire presentando la candidatura di due classi scelte tra quelle del primo e del terzo anno. I progetti dovranno essere presentati entro l’inizio dell’anno scolastico 2013- 2014 e conclusi entro l’a.s. 2014-2015.

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Aspetti metodologici e didattici

1. III Piano biennale nazionale di azioni e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva

Il 20 novembre 1989, presso la sede delle Nazioni Unite a New York, fu firmata all’unanimità (ad eccezione di due Stati) la Convenzione sui diritti del fanciullo.
La Convenzione del 1989 afferma per la prima volta che il bambino è “soggetto di diritti” e non più “oggetto del diritto“. Ogni bambino ed ogni bambina ha diritto alla vita, al nome, ad una famiglia, alla sua identità, ad esprimere la propria opinione e ad essere ascoltato. Ogni bambino ed ogni bambina deve godere di libertà di espressione, di pensiero, di religione e di associazione. Ogni bambino ed ogni bambina deve essere tutelato da ogni forma di violenza e sfruttamento sessuale ed economico. Ogni bambino ed ogni bambina ha il diritto alla salute, a vivere libero da condizioni di povertà e degrado e, soprattutto, ad un’educazione di qualità e al gioco.
Ogni Stato è chiamato a rendere effettivi questi diritti indipendentemente dalla razza, dal colore della pelle, dal sesso, dalla lingua parlata, dalla religione professata e dall’origine nazionale, etnica e sociale.

In Italia, in prima linea a coordinare le azioni in attuazione degli impegni presi a New York è il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in collaborazione con l’Osservatorio Nazionale per l’Infanzia e l'Adolescenza e il Centro Nazionale di documentazione e analisi per l’Infanzia e l’Adolescenza. Questi impegni vengono riaffermati ogni due anni in un Piano di Azione per l’Infanzia, che ne declina anche le modalità di attuazione e individua i soggetti attuatori e le risorse con cui attuarle.

Il 4 marzo 2013 è stato pubblico il III Rapporto di sintesi relativo agli esiti del monitoraggio sul Terzo Piano d'azione per l'infanzia approvato dall’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza durante la riunione del 26 novembre 2012. Il rapporto è suddiviso in due parti. La prima riporta, dopo l'introduzione, una breve analisi delle condizioni dell'infanzia e dell'adolescenza con particolare attenzione alle problematiche al centro delle direttrici tematiche del Piano e gli esiti generali del monitoraggio. La seconda, invece, contiene la sintesi dettagliata degli esiti del lavoro svolto dall'Osservatorio con il supporto del Centro nazionale.

Nella presente newsletter si allegano:

2. Rapporto sugli alunni stranieri in Italia

Nella presente newsletter, su questa materia, si propongono due contributi.

a.    Il 14 marzo 2013 il MIUR e la Fondazione ISMU presentano: Alunni con cittadinanza non italiana. Approfondimenti e analisi. Rapporto nazionale a.s. 2011/2012 (Quaderni ISMU 1/2013). Del Rapporto si allegano il “Comunicato stampa” e il testo completo.

b.    Con la data di ottobre 2012 il MIUR pubblica la ricerca: Gli alunni stranieri nel sistema scolastico italiano. A.s. 2011/2012.

3. Primo Rapporto sulla promozione della lettura in Italia

Il 18 marzo 2013 a Roma è stato presentato il primo Rapporto sulla promozione della lettura in Italia, curato dal Forum del Libro, su incarico del Dipartimento Editoria.
È un rapporto crudo che evidenzia gli effetti della crisi dipingendo un quadro poco confortante, anche a dispetto della vivacità di iniziative promosse da istituzioni nazionali e locali, pubbliche e private

4. Generazione NEET: alcune caratteristiche, cause, proposte

Un contributo tratto da Orientamenti Pedagogici (ottobre – novembre – dicembre 2012) sul problema “Generazione NEET”. Gli autori riflettono su “I NEET in Europa”, “I NEET in Africa”, “I NEET in America”, “I NEET in Asia” per poi passare all’analisi delle cause e intravvedere alcuni percorsi di speranza.
Nella presente newsletter si allega:

5. Guida alle Settimane Sociali – UPSL - Torino

L’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro di Torino ha preparato, in vista delle Settimane Sociali che si svolgeranno a Torino nei giorni 12 – 15 settembre 2013, un sussidio informativo: il significato, il percorso storico, i temi dell’ultima settimana sociale (Reggio Calabria 2010), i temi, ecc.

Nella presente newsletter si allega:

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Aspetti socio politici

1. Il CCNL-FP è stato firmato l’8 giugno 2012  

L’8 giugno 2012, a Roma si è conclusa, con la firma sul nuovo testo contrattuale, la trattativa per il rinnovo del CCNL della Formazione Professionale tra le delegazioni di FLC Cgil, Cisl scuola, UIL Scuola, Snals-Confsal assistite dalle rispettive confederazioni e le associazioni Forma e Cenfop.
La trattativa prosegue, ora, a livello regionale.  

2. Verbale di Accordo in materia di contratto a t.d.

L’11 settembre 2012 i rappresentanti delle Associazioni degli Enti di Formazione Professionale Forma e Cenfop e i rappresentanti delle Organizzazioni sindacali FLC Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, SNALS-Confsal hanno sottoscritto un Accordo per permettere il regolare inizio delle attività formative (Verbale di Accordo). 

3. Profili Professionali dell’Apprendistato

Ha cominciato i suoi lavori la commissione bilaterale di EBiNFoP incaricata di redigere una proposta di profili professionali per l’applicazione dell’apprendistato come previsto dal contratto di lavoro del nostro settore firmato a giugno. La commissione si è data un ritmo di lavoro molto serrato per cui si pensa di poter consegnare un testo conclusivo alle parti firmatarie in tempi molto brevi (23 ottobre 2012).   
Il 5 dicembre 2012 le parti hanno avviato la sperimentazione dei piani formativi per gli apprendisti.

4. Sottoscrizione del CCNL-FP tra FORMA – CENFOP e UGL

Incontro per la sottoscrizione del CCNL-FP 2011 – 2013 per adesione (11.12.2012 alle ore 10.00, in via Appia Antica 78, Roma).

5. Comunicazione sindacale unitaria relativa a contrattazione regionale e sequenza contrattuale nazionale del 21.02.2013

Le OO.SS., il 21 febbraio 2013, hanno scritto a FORMA e CENFOP.

6. Sottoscritto il primo contratto regionale – Lombardia

L’8 marzo 2013 le parti datoriali e sindacali hanno sottoscritto il contratto regionale.

Nella presente newsletter si allegano:

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