La IeFP nelle Regioni e nelle Province Autonome. Alla ricerca della stabilità

Autore: 
Giacomo Zagardo
Categoria pubblicazione: 
Quaderni
Anno: 
2024
Numero pagine: 
270
Codice: 
978-88-31972-34-5
Da operatori, a tecnici, specializzati e tecnici superiori riferimenti, Dispositivi, strumenti Anno 2016 Mauro F risanco 2024 Giacomo Zagardo La IeFP nelle Regioni e nelle Province Autonome Alla ricerca della stabilità CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 1 04/06/24 12:40 Si ringraziano tutti coloro che hanno collaborato congiuntamente alla stesura della pubblicazione con dati e suggerimenti e, in particolare, i re- sponsabili della IeFP delle diverse Amministrazioni pubbliche che hanno assicurato le informazioni necessarie alla redazione del testo nonostante le condizioni critiche e le scadenze di lavoro: Mariemma Antoniol, Anna Ma- ria Arrighi, Anna Maria Belli, Ciro Bocchi, Nicola Boscarato, Monica Cal- zetta, Barbara Capriotti, Francesco Carboni, Ornella Cauli, Stefania Cicco- ne, Francesca Cisternino, Giovanna Cuttitta, Stefano Dal Bianco, Lucia De Fabrizio, Gabriella Del Mastro, Natàlia D’Esposito, Michela Di Vito, Elisa Donatini, Giancarlo Faillaci, Alessandra Gaggiotti, Gilda Gini, Rosamaria Graziadei, Fulvio Fabris, Lorella La Rocca, Filomena Niro, Riccardo Rosas, Renzo Roncat, Michele Scarrone, Lucia Schifano, Massimo Rocchi, Rosa Anna Squicciarini, Alessandra Tomai, Francesco Vernaci, Barbara Zarrelli. Si ringrazia Emmanuele Crispolti che, con i ricercatori della Struttura Si- stemi e Servizi formativi di INAPP, hanno svolto il prezioso lavoro di com- posizione e prima analisi dei dati del Monitoraggio, base essenziale anche per il presente studio. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 2 04/06/24 12:40 3 Sommario Presentazione ............................................................................................................................... 5 1. La Lettura dei fabbisogni ................................................................................................. 9 2. iL contributo deLLa iefP ................................................................................................. 13 3. aLcune criticità da risoLvere ........................................................................................ 17 4. aLcuni Punti a favore ........................................................................................................... 21 5. Le figure attivate suL territorio ............................................................................... 23 6. iL tema dei finanziamenti .................................................................................................. 31 7. concLusioni ................................................................................................................................. 35 Panoramica deLLe regioni ....................................................................................................... 41 aLLegato Profilo delle figure professionali nazionali dell’a.f. 2023/24 247 Bibliografia ..................................................................................................................................... 263 Indice ................................................................................................................................................... 267 CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 3 04/06/24 12:40 CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 4 04/06/24 12:40 5 Presentazione Il Rapporto annuale, commissionato dalla Sede Nazionale CNOS-FAP al dott. Giacomo Zagardo sulla situazione del sistema formativo nelle Re- gioni e Province Autonome, ha riscontri positivi soprattutto per la comple- tezza del quadro che fornisce al lettore. Come sempre, infatti, con la pre- cisione che gli è stata riconosciuta sin dagli inizi, l’Autore aggiorna ogni anno le caratteristiche di un (sotto)sistema che, a normativa vigente, è una articolazione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione come normato dall’art. 2, comma 1, lettera d) della legge 28 marzo 2023, n. 53, ma che ancora fatica a possedere tutti gli elementi costitutivi propri di un “sistema nazionale”. L’Autore, seguendo uno schema ormai consolidato nel tempo, presen- ta, innanzitutto, un quadro generale che ne mostra la rispondenza alle in- dicazioni dell’Europa, descrive l’andamento dei percorsi e conclude con la formulazione di prospettive di futuro. Segue, poi, l’ampia panoramica sulle Regioni e sulle P.A. disegnando i singoli modelli di IeFP come si sono costruiti nel tempo dall’avvio speri- mentale fino ad oggi. In ogni scheda regionale si inizia con alcuni indicatori sintetici di struttura (il modello, gli iscritti al I anno nelle Istituzioni forma- tive (IF) e Istituzioni scolastiche (IS), la percentuale degli allievi della IeFP sul gruppo di età 14-17, i percorsi e gli iscritti del I, II e III anno e il livello di sussidiarietà al I anno) e si prosegue poi con un vasto grappolo di infor- mazioni sul sistema formativo di ogni singola Regione e P.A. Dall’anno 2023, il volume contiene anche una mappa dei percorsi for- mativi organizzati sia dalle IF che dalle IS. A questo proposito scrive l’Au- tore: La mappatura analitica delle tipologie presenti nell’a.f. 2023/2024 mostra che in alcune Regioni non c’è formazione per determinate figure, sebbene le caratteri- stiche del territorio potrebbero suggerirne l’attivazione. In altre, invece, i formati potrebbero eccedere le capacità del potenziale bacino di utenza. Il quadro complessivo delle figure esistenti mostra la mancata presenza di alcu- ne tipologie sul piano nazionale dove, a una reiterata attivazione di qualifiche e diplomi, anche meno richiesti dal mondo del lavoro, non si unisce sempre una altrettanto grande disponibilità a mettere in cantiere figure a più alta complessi- tà formativa e ricercate dal mercato1 . È, infine, consuetudine dell’Autore dare un titolo particolare alla pub- blicazione che riassume la situazione in cui si trova il sistema formativo 1 Zagardo G., La IeFP alla ricerca della stabilità, in Rassegna CNOS 1/2024, p. 168. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 5 04/06/24 12:40 6 regionale in quella particolare annualità; nel corrente anno ha proposto il titolo: “La IeFP nelle Regioni e nelle Province Autonome. Alla ricerca della stabilità”. Il problema della “stabilità” del sistema formativo regionale è antico. Da anni, purtroppo, è stata sottolineata questa carenza. Sono vari i fattori che lo rendono ancora instabile, ma è soprattutto, a giudizio di molti, l’ina- deguata attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni normati nel capo III del D.Lgs. 17 ottobre 2005, n. 226 “I percorsi di Istruzione e Formazione Professionale”. Già nel 2005 il legislatore aveva delineato un sistema formativo “nazio- nale”, pur attuato dalle Regioni per piegarlo alle esigenze dei territori e non 21 sistemi regionali. Nel XX Rapporto di monitoraggio del Sistema di Istruzione e Forma- zione Professionale e dei Percorsi in Duale nella IeFP a.f. 2020/2021, pubbli- cato nel mese di maggio 2023, invece, si legge: Il sistema IeFP ha alla sua portata il conseguimento di questi risultati purché riesca a risolvere, una volta per tutte, l’annoso problema delle disparità territo- riali e sappia conseguire dappertutto i livelli essenziali delle prestazioni, intesi sia come presenza dell’offerta a livello territoriale che come livello qualitativo elevato della formazione erogata. Risolto questo passaggio chiave, assumerà finalmente senso compiuto il lavoro che ha consentito, nel corso degli anni, di costruire, a partire da 21 sistemi re- gionali, un sistema nazionale di Istruzione e Formazione Professionale che, sen- za perdere le specificità di aderenza ai fabbisogni dei mercati locali, si è iscritto a pieno titolo nel sistema italiano di education quale opzione di crescita indivi- duale e di transizione al lavoro2 . In altre parole, ci sembra di comprendere che, secondo gli estensori del Rapporto, non ci sono più 21 sistemi regionali totalmente indipendenti ma un sistema nazionale di Istruzione e Formazione Professionale, pur non essendo questo processo ancora compiuto. La citazione, inoltre, rimanda al dibattito sui livelli essenziali delle prestazioni (LEP), già definiti nel lontano 2005 e ripresi ora dal DDL sulla c.d. autonomia differenziata. Il Capo III del D.Lgs. 226/05 è ritenuto da più parti ormai “datato”, anche se ad oggi solo parzialmente attuato. In questo periodo l’attenzione è rivolta, invece, soprattutto al DDL recante le “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario”, ossia, al disegno di legge-quadro sull’autonomia differenziata. Sugli aspetti generali di questo provvedimento e sulle prospettive di riforma per la IeFP ha scritto recentemente su Rassegna CNOS il prof. Giulio M. Salerno: L’autonomia differenziata riguarderà soltanto le Regioni che la richiederanno, e potrà coinvolgere alcuni ambiti che attualmente sono riservati alla “competenza 2 INAPP, XX Rapporto di monitoraggio del Sistema di Istruzione e Formazione Professio- nale e dei percorsi in Duale nella IeFP, a.f. 2020/21, febbraio 2023, p. 107. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 6 04/06/24 12:40 7QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 esclusiva” dello Stato, ivi comprese “le norme generali sull’istruzione” previste dall’art. 117, comma 2, lettera n). Dunque, ne discende che anche la IeFP potrà essere oggetto del processo di autonomia differenziata, in quanto, come noto, se è senz’altro vero che la IeFP già è considerata dalla Costituzione come un ambi- to attribuito alla competenza esclusiva delle Regioni – in base alla particolaris- sima formulazione dell’art. 117, comma 3, Cost. nella parte in cui la “istruzione e formazione professionale” è sottratta dalla materia della “istruzione” e invece rientra tra le materie di competenza concorrente delle Regioni -, è altrettanto vero che l’intervento statale sulla IeFP risulta ammesso attraverso due particola- ri competenze esclusive dello Stato: – la competenza, per l’appunto, sull’adozione delle “norme generali sull’istruzio- ne”, ai sensi dell’art. 117, comma 2, lettera n); – e la competenza sulla determinazione dei LEP, cioè dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale, ai sensi dell’art. 117, comma 2, lettera m).3 Norme generali sull’istruzione e determinazione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP), ritenuti fondamentali dall’autore, faranno compiere passi avanti al sistema formativo regionale nella direzione della stabilità? Sono molti a farsi questa domanda come non mancano coloro che ripongono fi- ducia in questo provvedimento per il superamento delle ormai croniche cri- ticità del sistema formativo regionale. Il DDL richiamato sopra, approvato dal Senato il 24 gennaio 2024, è attualmente in discussione alla Camera (C. 1665). Per completezza, va richiamato anche un altro provvedimento in fase di approvazione che avrà effetti anche sul sistema formativo regionale og- getto del presente Rapporto. Il volume viene dato alle stampe, infatti, mentre il mondo scolasti- co e formativo si misura con la nuova proposta di riforma avanzata dal Ministro dell’Istruzione e del Merito (MIM): la istituzione di una filiera formativa tecnologico-professionale 4+2 il cui obiettivo è quello di offrire agli studenti una formazione vicina alle esigenze del mondo del lavoro che agevoli, al contempo, la prosecuzione degli studi nei percorsi di istruzione terziaria degli ITS, con il conseguimento finale, in sei anni, di un titolo di alta specializzazione tecnica e la cui offerta formativa è pensata come un’offerta integrata che comprende e mette in raccordo fra loro i percorsi di Istituti tecnici e professionali, i percorsi di Istruzione e Formazione Pro- fessionale (IeFP) erogati dalle istituzioni formative accreditate dalle Regioni e, in via sussidiaria, dagli Istituti Professionali di Stato, i percorsi degli ITS Academy, una filiera strettamente collegata con il territorio, le imprese e le attività professionali. Dall’anno scolastico e formativo 2024/2025 è già possibile iscriversi ai corsi di questa filiera, grazie all’attivazione di una sperimentazione nazio- nale. 3 Salerno G.M., Riparte l’autonomia differenziata: quali prospettive di riforma per la IeFP?, in Rassegna CNOS 1/2023, p. 147. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 7 04/06/24 12:40 Anche i soli pochi cenni portano alla convinzione che, in questo par- ticolare periodo, il sistema formativo regionale è inserito in uno scenario complesso e in pieno movimento. Sul sistema formativo regionale, scrive il dott. Giacomo Zagardo su Rassegna CNOS 4 : La maturità non ancora raggiunta del sistema di Istruzione e Formazione Pro- fessionale (IeFP), seppure faccia sperare per i risultati conquistati in alcuni con- testi, rimanda alla soluzione del problema: un riconoscimento pubblico che non si limiti a concedere la sopravvivenza delle Istituzioni Formative (IF) ma inizi a dare stabilità ai finanziamenti, assicurando programmazione e controllo da parte delle Amministrazioni territoriali. Nel contempo, va sciolta l’ambigui- tà dei termini, che conduce a una parità sostitutiva e concorrenziale più che a un ruolo realmente sussidiario delle Istituzioni scolastiche (IS), presenti nelle stesse tipologie di figure professionali attivate dai CFP5 . Una corretta visione “sussidiaria” dello Stato e una puntuale organizza- zione dell’offerta formativa, ivi compreso l’aspetto del finanziamento, sono le premesse necessarie, dunque, secondo l’Autore, per giungere ad un com- piuto e stabile “sistema nazionale”. Il quadro del sistema formativo regionale delineato dal dott. Giacomo Zagardo, inserito nel più ampio quadro normativo nazionale, offre spunti e proposte davvero stimolanti per i decisori politici. Gli Operatori della Sede Nazionale si augurano che anche questo testo, che documenta con precisio- ne sia la ricchezza del sistema formativo regionale ma anche la persistenza della ricerca della sua stabilità, aiuti il decisore politico nella individuazione degli interventi necessari per inserire anche questo importante tassello nel quadro delle riforme in atto nel nostro Paese. La Sede Nazionale CNOS-FAP 4 Zagardo G., La IeFP alla ricerca della stabilità, in Rassegna CNOS 1/2024, pp. 161 e ss. 5 La sottolineatura è dell’autore della presentazione. 8 CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 8 04/06/24 12:40 9 1. La lettura dei fabbisogni Il sottotitolo della pubblicazione di quest’anno “Alla ricerca della sta- bilità” prosegue la traccia di quello dell’anno passato, “Alla ricerca di una identità comune”, quando abbiamo proposto di puntare l’attenzione sul problema dei molteplici divari tra le Regioni. Oggi, la maturità non anco- ra raggiunta del sistema di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP), seppure fa sperare per i risultati conquistati in alcuni contesti, rimanda alla soluzione del problema: un riconoscimento pubblico che non si limiti a concedere la sopravvivenza alle Istituzioni formative accreditate (IF) in funzione delle politiche attive del lavoro. Inizi, invece, a dare piena stabili- tà e continuità ai finanziamenti dei percorsi formativi all’interno del siste- ma educativo, assicurando adeguati programmazione e controllo da parte delle Amministrazioni territoriali. Nel contempo, va sciolta l’ambiguità dei termini, che conduce ancora a una falsa parità sostitutiva e concorrenziale più che a un ruolo realmente sussidiario delle Istituzioni scolastiche (IS). Queste sono presenti, come si vedrà, proprio nelle stesse figure professio- nali attivate da quelle formative. Nella recente indagine “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine” di Unioncamere-ANPAL si rile- vano elevate criticità per inserire in azienda personale qualificato. Non si trovano in tempi utili alcune professioni strategiche, soprattutto per l’attuazione degli investimenti legati al PNRR. I principali fabbisogni previsti nel periodo 2023-2027 sono concentrati su specifiche figure (vedi Tabella 1), la maggior parte delle quali già presenti nel nuovo Re- pertorio nazionale della IeFP 1 . Qui, il rapporto tra fabbisogno e offerta raggiunge tassi superiori a quelli di qualsiasi altro ambito di studio. C’è una forte carenza di offerta rispetto alla domanda di diplomati e qualificati, con un gap di potenziali lavoratori con formazione tecni- co-professionale, che non trovano la strada per l’occupazione pur voluti fortemente dalle imprese. 1 Conferenza Stato-Regioni, rep. atti n. 155/CSR dell’1.8.2019. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 9 04/06/24 12:40 10 Tabella 1 - Fabbisogni maggiori previsti nel periodo 2023-2027 per artigiani, operai, professioni impiegatizie e dei servizi Professioni Fabbisogno 2023-2027 (v.a.) Tasso % di fabbisogno medio annuo Addetti all’accoglienza e all’informazione della clientela 91.800 6,0 Professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali 73.900 5,4 Artigiani ed operai specializzati dell’artigianato artistico e dello spettacolo 8.400 4,4 Professioni qualificate nelle attività ricettive e della ristorazione 274.700 4,2 Conduttori di macchine movimento terra, sollevamento e maneggio materiali 22.800 4,1 Addetti alle funzioni di segreteria e di ufficio 283.500 3,9 Artigiani e operai dell’industria estrattiva e nella manutenzione degli edifici 32.200 3,9 Professioni qualificate nei servizi personali 38.000 3,8 Artigiani e operai delle costruzioni e mantenimento di strutture edili 87.700 3,4 Addetti alla gestione economica, contabile e finanziaria 46.900 3,2 Operai addetti all’assemblaggio di prodotti industriali 38.900 3,2 Addetti alle vendite 181.900 3,0 Professioni qualificate nei servizi di sicurezza, vigilanza e custodia 46.400 2,8 Conduttori di veicoli a motore e su rotaie e di macchine agricole 91.100 2,8 Professioni qualificate nei servizi ricreativi e culturali 4.600 2,8 Meccanici montatori, riparatori e manutentori macchine fisse e mobili 59.200 2,7 Altre professioni qualificate nelle attività commerciali 9.700 2,6 Operatori della cura estetica 39.300 2,6 Fabbri ferrai, costruttori di utensili e assimilati 21.700 2,6 Artigiani e operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni 64.800 2,6 Attrezzisti, operai e artigiani del trattamento del legno e assimilati 15.400 2,5 Professioni qualificate in altri servizi alla persona 6.100 2,4 Operai di installazione e manutenzione attrezzature elettriche e elettroniche 25.500 2,4 Fonte: Unioncamere - ANPAL, Sistema informativo Excelsior 2023 Le aziende dell’industria e dei servizi richiedono qualifiche triennali e diplomi quadriennali più di altri profili. Sono riservate ai qualificati e ai diplomati professionali, il 38% delle entrate previste nel mercato del la- voro, l’11% in più rispetto ai dati dell’anno passato. Nello stesso anno, poco meno della metà della domanda potenziale di qualifiche e diplomi professio- nali viene considerata di difficile reperimento. Nello specifico, tale quota oscilla tra le Regioni fra il 40% e il 60% dei contratti totali previsti, con una media nazionale del 46,9%. Le maggiori criticità si trovano nel Nord-Est, che pure vanta un sistema consolidato ed efficiente di formazione, ma as- sorbe al contempo una larga fetta di manodopera. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 10 04/06/24 12:40 11QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 Tabella 2 - Contratti previsti di qualifica e diploma professionale per difficoltà di reperimento e aree territoriali - 2023 Regioni / Ripartizioni geografiche Non difficili da reperire (v.%) Difficili da reperire (v.%) di cui Totale contratti 2023 (v.a.)Ridotto numero di candidati (v.%) Inadeguatezza dei candidati (v.%) Altri motivi (v.%) Piemonte 50,6 49,4 31,2 12,6 5,4 133.150 Valle d’Aosta 42,6 57,4 41,2 12,2 3,8 8.800 Lombardia 53,4 46,6 29,3 11,9 5,2 391.910 Liguria 50,6 49,4 30,9 12,9 5,4 55.920 Trentino-Alto Adige 40,3 59,7 44,2 10,5 4,8 86.030 Veneto 48,5 51,5 34,5 11,4 5,4 219.320 Friuli-Venezia Giulia 48,4 51,6 34,3 13,0 4,1 44.770 Emilia-Romagna 51,4 48,6 32,0 11,0 5,4 194.240 Toscana 52,8 47,2 29,0 13,1 5,0 145.110 Umbria 48,7 51,3 32,9 12,8 5,4 27.770 Marche 50,2 49,8 31,3 13,6 4,7 56.840 Lazio 59,3 40,7 25,2 10,2 5,0 186.490 Abruzzo 53,6 46,4 29,9 11,7 4,7 48.930 Molise 56,5 43,5 29,0 12,4 1,9 7.020 Campania 58,2 41,8 25,5 12,3 3,9 152.850 Puglia 57,3 42,7 25,8 11,8 4,8 106.190 Basilicata 53,6 46,4 27,1 15,6 3,5 12.470 Calabria 57,8 42,2 25,3 13,0 3,7 37.650 Sicilia 57,4 42,6 24,2 13,4 4,7 102.170 Sardegna 58,1 41,9 25,6 11,5 4,5 60.200 Totale ITALIA 53,1 46,9 29,9 11,9 5,0 2.077.830 Nord-Ovest 52,4 47,6 30,1 12,1 5,3 589.780 Nord-Est 48,2 51,8 35,1 11,3 5,2 544.370 Centro 55,1 44,9 27,9 11,9 5,0 416.200 Sud e Isole 57,3 42,7 25,8 12,4 4,3 527.480 Totale ITALIA 53,1 46,9 29,9 11,9 5,0 2.077.830 Fonte: Unioncamere - ANPAL, Sistema informativo Excelsior 2023 Sono più di 2 milioni i contratti previsti delle imprese con qualifica e diploma professionale. Il 29,9% di essi (+4,1% rispetto al 2022) è con- siderato di difficile reperimento per la “mancanza di candidati” dovuta a un’insufficiente offerta (Tabella 2) che sconta bassi livelli di partecipazione (e di orientamento) dei giovani alla IeFP rispetto alle potenzialità del ca- nale formativo. In presenza di uno shortage gap dovuto alla riduzione del- CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 11 04/06/24 12:40 12 le leve (-1% annuo di potenziali lavoratori) e a un più forte impatto dei pensionamenti (replacement del 2% annuo), gioverebbero alla riduzione del mismatch: il rafforzamento delle filiere formative tecnologico-professionali declinate sulle nuove competenze (soprattutto digitali e green), un orienta- mento in entrata verso i percorsi professionalizzanti più flessibili e comples- si, un’offerta presente, pregiata, omogenea e diffusa su tutto il territorio. Ciò contribuirebbe al recupero del potenziale inespresso dei giovani meridionali che potrebbero partecipare alla IeFP e non trovano le condizioni per farlo. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 12 04/06/24 12:40 13 2. Il contributo della IeFP In questo panorama si colloca l’azione della IeFP che è chiamata a sostenere una presenza omogenea in tutto il Paese per rispondere meglio ai bisogni formativi delle aziende. Sotto il profilo della uniformità delle tipo- logie formative, questo risultato sembra quasi raggiunto. Dopo 20 anni, l’of- ferta formativa triennale sul territorio è ormai completa. Quella dei percorsi biennali rimane limitata a 4 Regioni (Emilia-Romagna, Piemonte, Marche e Toscana), ma solo in Emilia-Romagna si presenta come alternativa a quella triennale. Neanche del tutto, si potrebbe contestare, perché nella Regione sono stati attivati alcuni percorsi personalizzati triennali (vedi scheda Emi- lia-Romagna). Il quadro nazionale dei quarti anni IeFP, l’ultimo tassello ad andare a sistema, è abbastanza compiuto, avendo raggiunto, anche se in differenti momenti, tutte le Regioni, come mostra la tabella sottostante. Tabella 3 - Situazione dei percorsi a diploma nella IeFP a.f. 2023/24 Regione Descrizione 4° anno nell’a.f. 2023/24 Piemonte Nell’a.f. 2023/24 l’offerta formativa si realizza anche attraverso percorsi quadriennali di diploma professionale e percorsi annuali (IV anno in mo- dalità duale) di diploma professionale. La realizzazione degli interventi deve avvenire di norma con riferimento all’anno scolastico/formativo (settembre 2023 - agosto 2024). Tutti i percorsi hanno una durata annua- le pari a 990 ore. L’offerta dei percorsi formativi duali PNRR si affianca a quella dei percorsi duali ordinari. sì Valle d’Aosta Il IV anno è stato attivato dall’a.f. 2016/17 in forma individuale. Nell’a.f. 2016/17 si è trattato di 1 solo allievo mentre negli anni formativi suc- cessivi sono partiti ogni anno 2 allievi che hanno svolto il IV anno fuori della Regione mediante voucher. Tutt’ora, nelle Valli dove è difficile for- mare una classe, vige ancora il sistema dei voucher individuali. Dall’a.f. 2019/20 sono partite le prime seconde “classi” di IV anno IF e IS, realiz- zate negli anni successivi fino all’a.f. 2023/24. sì Lombardia Nell’a.f. 2023/24, sono state finanziate doti di formazione professionale, relativamente a percorsi di IV anno in modalità duale a valere sul PNRR. Dall’a.f. 2009/10 il percorso di IV anno, iniziato nelle Istituzioni formative dall’a.f. 2005/06, si attua anche in sussidiarietà. Previsto dall’accordo territoriale del 27 aprile 2005 per l’a.f. 2005/06, il IV anno di IeFP rappre- senta un grado di competenza tecnica e di padronanza professionale che permette la prosecuzione degli studi superiori e l’ingresso nel mondo del lavoro. Ad oggi, il numero degli iscritti ai percorsi di IV anno a qualifi- ca in Lombardia è di circa 10mila allievi. sì CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 13 04/06/24 12:40 14 P.A. di Bolzano I corsi quadriennali sono stati istituiti nei primi anni del 2000. Dall’a.f. 2010/11 i percorsi sono di circa 1.100-1.200 ore, con un numero ore variabile da 160 a 400 ore di stage. Anche nell’a.f. 2023/24 sono attuati circa 50 percorsi per circa 700 allievi. sì P.A. di Trento Nella Provincia Autonoma di Trento è attuato il percorso sperimentale di IV anno dall’a.f. 2002/03 e a regime dall’a.f. 2004/5. Al momento attuale, nell’an- no formativo 2023/24, vi sono circa 1.000 studenti distribuiti in circa 80 corsi. sì Veneto Per l’a.f. 2023/24 vi sono percorsi di IV anno di Istruzione e Formazione Pro- fessionale per il conseguimento del diploma professionale di Tecnico nelle sezioni benessere, comparti vari ed edilizia, attuati con il sistema duale. I progetti ammessi sono 104 per 1.488 destinatari previsti a finanziamento. sì Friuli- Venezia Giulia Nell’a.f. 2023/24 i percorsi di diploma professionale possono essere rea- lizzati anche secondo la modalità “duale”, nel rispetto di quanto definito a livello nazionale. In Friuli-Venezia Giulia, dall’a.f. 2012/13, sono presenti i percorsi di IV anno. Si riferiscono alle Istituzioni formative e scolastiche e hanno un monte ore di 1.056 ore annue: 240 di competenze di base, 550 di competenze professionali, 50 di LaRSA, 200 di stage e 16 di esami. sì Liguria I corsi di diploma di IeFP sono attuati nell’ambito del sistema duale, al momento solo dalle Istituzioni formative, in partenariati dove è obbliga- toria la presenza di almeno un’azienda. Con riferimento ai IV anni, non esiste una programmazione regionale rispetto alle figure professionali, come avviene per i triennali ordinari, bensì la Regione, con le sue delibe- razioni, stabilisce per il sistema duale quali tipologie di percorsi si posso- no attivare e l’entità delle quote a persona. sì Emilia-Romagna È stata promossa l’offerta di IV anno con 43 percorsi per 9 figure profes- sionali, finanziate con un investimento di 4,8 milioni di euro. I percorsi che costituiscono l’offerta di Istruzione e Formazione Professionale sono partiti il 15 settembre 2023, nel rispetto del calendario scolastico 2023/24. L’offerta formativa di percorsi di IV anno duale per l’a.f. 2023/24 riguarda sia percorsi IF che percorsi IS in sussidiarietà, di almeno 12 allievi. sì Toscana L’attivazione del IV anno è stata realizzata per la prima volta nell’a.f. 2015/16 presso gli IPS ed è operante dall’a.f. 2023/24 anche nelle Agenzie formative accreditate. Per queste ultime, ciascun percorso dovrà essere progettato con modalità duale per un numero di iscritti pari a 15 allievi, corrispondenti a un contributo totale assegnabile a ciascun progetto pari a € 89.925,00. sì Umbria La Legge regionale n. 30/13 cita per il sistema regionale eventuali percorsi di durata quadriennale, poi realizzati solo a partire dall’a.f. 2022/23. Sono finanziati progetti di durata quadriennale per il rilascio della qualifica trien- nale e del diploma professionale con applicazione della modalità duale. Per l’a.f. 2023/24 sono 254 i percorsi formativi individuali quadriennali in mo- dalità duale previsti e 90 i percorsi formativi individuali duali di IV anno. sì Marche È stato pubblicato un avviso per la presentazione di progetti di percorsi di IV anno di IeFP, con modalità di apprendimento duale, per gli anni formativi 2023/24 e 2024/25 (POR Marche FSE+ 2021/2027 asse giova- ni - OS 4.f). Per l’a.f. 2023/24 sono previsti 2 percorsi, mentre per l’a.f. 2024/25 l’offerta formativa di Istruzione e Formazione Professionale prevede 3 percorsi di IV anno in modalità duale sempre realizzati dai CFP e 44 corsi triennali di IeFP in sussidiarietà realizzati dagli IPS. sì Lazio Il diploma professionale è attivato in apprendistato, secondo il d.lgs n. 81 del 2015, e in alternanza scuola-lavoro, secondo il d.lgs n. 77 del 2005. Si svolge in 990 ore (495 di formazione d’aula e 495 in formazione in azienda con contratto di apprendistato di primo livello o in alternanza scuola lavoro). Sono segnalati con continuità percorsi di IV anno in mo- dalità duale dall’a.f. 2016/17 all’a.f. 2023/24. sì CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 14 04/06/24 12:40 15QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 Abruzzo Dall’a.f. 2016/17 sono segnalati i primi percorsi di IV anno in modalità duale in alternanza rafforzata (assenti negli aa.ff. 2018/19 e 2021/22). Per l’a.f. 2022/23, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha finanziato percorsi triennali e quarte annualità da realizzarsi solo nella modalità duale. Allo stesso modo, per l’a.f. 2022/23, in coerenza con gli obiettivi dell’art. 4 del regolamento (UE) 2021/241 e del PNRR, “Sistema duale”, sono stati finanziati 6 percorsi di IV anno, ciascuno con 16 allievi per classe, per un totale di 96 percorsi individuali. sì Molise Nell’ a.f. 2023/23 sono previsti 3 percorsi annuali di IV anno, finalizzati al rilascio del diploma professionale di tecnico IeFP, per un importo di € 253.080,00. Sono realizzati a valere sugli stanziamenti dei decreti diret- toriali PNRR “Sistema Duale” e sulle risorse nazionali ordinarie assegnate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (MLPS), ai sensi dell’arti- colo 1, comma 110, lettera a) della Legge 27 dicembre 2017, n. 205. sì Campania I IV anni non sono stati previsti fino all’a.f. 2021/22 (dd n. 498 del 28.9.2021), nel quale è partito il primo percorso. Altri percorsi di IV anno sono stati realizzati nell’a.f. 2022/23, riguardando 11 figure diverse per 21 percorsi, e nell’a.f. 2023/24. Nell’a.f. 2024/25 nuovi percorsi, ma solo in sussidiarietà. sì Puglia Nell’a.f. 2023/24, coerentemente con il documento di programmazione regionale, si realizzano in modalità duale 255 percorsi di IV anno IeFP (17 percorsi per 15 allievi/classe). In questa Regione i IV anni sono più nume- rosi dei nuovi percorsi triennali, infatti, sono 180 i percorsi triennali IeFP, prima annualità (12 percorsi per 15 allievi/classe). Ciascun organismo for- mativo accreditato può presentare solo un progetto per Provincia. sì Basilicata Il IV anno, formalmente previsto a partire dall’a.f. 2017/18 (Dgr n. 700 del 10.7.2017), non è stato realizzato in quel periodo. Solo nell’a.f. 2020/21, con dgr n. 952 del 13.12.2019 e dgr n. 139 del 2.3.2020, sono partiti 2 percorsi di IV anno in modalità duale per complessivi 17 allievi di CFP accreditati, rivolti ad Ati/Ats formate da un Organismo accreditato privato, un IP e un’impresa. Gli esami si sono conclusi nal novembre 2021. Attualmente, non sono stati avviati ulteriori percorsi. no Calabria Per l’a.f. 2023/24 non sono segnalati percorsi ordinamentali di I anno, ma con dd n. 12501 del 6.9.2023 è stato approvato l’avviso pubblico per la presentazione dell’offerta formativa “Sistema duale”, da finanziare nell’ambito del PNRR. All’esito dei lavori della commissione sono stati fi- nanziati 4 percorsi formativi annuali duali di IV anno, per il conseguimento del diploma professionale di Tecnico. Non sono partiti percorsi di IV anno negli aa.ff. 2017/18, 2018/19, 2019/20, 2020/21, 2021/22 e 2022/23. sì Sicilia Dall’a.f. 2005/06 è istituito un IV anno IeFP, interrotto solo negli aa.ff. 2008/09-2010/11 e 2022/23. Per l’a.f. 2023/24 sono previsti 180 percor- si di IV anno (135 percorsi di IV anno ordinari oltre a 45 percorsi IeFP di IV anno duale), realizzati esclusivamente in progettazione integrata con gli Istituti professionali statali, al fine di favorire il rientro degli allievi al V anno dei relativi percorsi di istruzione secondaria di II grado. sì Sardegna I primi percorsi di IV anno in duale (dd n. 48859 del 9.11.2018) sono iniziati nel marzo 2019, ma si sono conclusi nel 2021 a causa della pandemia. Nell’a.f. 2021/22 era previsto un IV anno in duale (dd n. 1964/2021), poi effettivamente svolto nell’a.f. 2022/23. Altri percorsi di IV anno sono stati attivati nell’a.f. 2023/24 con dd 26.6.2023. sì Fonte: Amministrazioni delle Regioni e P.A. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 15 04/06/24 12:40 16 Attualmente, la Basilicata è l’unica Regione a rimanere priva di un’of- ferta formativa a diploma per la propria utenza (l’ha avuta in preceden- za solo nell’a.f. 2020/21), mentre Calabria, Campania e Umbria, che fino a pochi anni fa erano tra le ultime a non disporre di questa offerta, l’hanno attivata recentemente. La Calabria ha messo in cantiere per l’a.f. 2023/24 alcuni percorsi duali di quarto anno per il conseguimento del diploma pro- fessionale di tecnico, dopo una vacanza di 6 anni. La Campania, invece, presente con questi percorsi dall’a.f. 2021/22, ha fatto partire quest’anno formativo alcuni quarti anni con gli Enti accreditati, prevedendo già nell’a.f. 2024/25 nuovi percorsi, ma solo in sussidiarietà. In Umbria i percorsi di durata quadriennale sono stati realizzati esclusivamente nei CFP a partire dall’a.f. 2022/23 e rimangono confermati anche per i due anni successivi. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 16 04/06/24 12:40 17 3. Alcune criticità da risolvere A grandi linee, l’architettura di sistema della IeFP può, dunque, essere definita unitaria e sufficientemente omogenea, ma non è stato ancora rag- giunto l’obiettivo dell’equilibrio territoriale sul numero degli iscritti e dei qualificati/diplomati. Ancora da conseguire è la meta di un’offerta formativa affine per qualità dei contenuti e pluralità di figure attivate, né è stato fi- nora definito un ruolo e un posizionamento adeguato della IeFP all’interno della filiera lunga della formazione. La “verticalizzazione” della formazione tecnico-professionale rimanda a un sistema continuo e integrato di offerta formativa “pubblica” (nel senso che concorre al bene della collettività) composto da un insieme paritario di soggetti diversi che contribuiscono a far approfondire i contenuti, sem- pre più complessi, delle professionalità. Oggi, la verticalizzazione della filie- ra comprende i segmenti dell’Istruzione Professionale (IP) e Tecnica (IT), dell’Istruzione e Formazione Professionale (IeFP), dell’Istruzione e Forma- zione Tecnica Superiore (IFTS) e degli Istituti Tecnologici Superiori (ITS Academy). La progressiva specializzazione dovrebbe essere possibile per tutte le figure, diffusa in modo omogeneo sul territorio e soprattutto col- legata al mondo del lavoro. All’opposto, il Monitoraggio INAPP indica una “filiera lunga non del tutto omogenea, sia nel disegno nazionale, che nella sua ricaduta regionale”. E non si potrebbe pensare diversamente, dal momento che l’offerta formativa della IeFP si presenta lacunosa per la consistenza numerica degli iscritti sul territorio nazionale, legata com’è all’occasionalità dei bandi regionali. Inoltre, i repertori di qualificazioni hanno tempi di ag- giornamento differenti per la IeFP (il più aggiornato), gli IFTS e gli ITS (indietro di almeno 10 anni) e sono per lo più scollegati tra loro determi- nando una discontinuità dell’offerta formativa1 . Va anche sottolineato che proprio nei contesti che garantiscono una continuità di filiera (soprattutto Piemonte, Veneto e Lombardia) si rileva una maggiore concentrazione degli iscritti ITS 2 . Pur registrando un progressivo assetto unitario delle singole tipologie dei percorsi, gradualmente costruito dagli sforzi delle Amministrazioni ter- 1 “Soltanto le qualificazioni di pertinenza di cinque su ventitrè settori economico-profes- sionali dell’Atlante del Lavoro consentirebbero a un giovane in formazione una continuità da IeFP a ITS”. Tonini M., INAPP, Continuità formativa e rispondenza ai fabbisogni di competenze nella filiera lunga IeFP – IFTS – ITS, in “Rassegna CNOS” Anno 38 – n. 3 settembre-dicembre 2022, p. 215. 2 Cfr. FronTini S., Analisi degli avvisi in materia di politiche della formazione e del lavoro 2021, in “Rassegna CNOS” Anno 38 – n. 2 maggio-agosto 2022, p. 135 https://www.cnos-fap.it/ sites/default/files/articoli_rassegna/frontini_2-2021.pdf CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 17 04/06/24 12:40 18 ritoriali e nazionali nel corso degli ultimi 20 anni, non siamo ancora in pre- senza di una verticalizzazione compiuta. In particolare, il raccordo diretto della IeFP con il livello terziario è gravemente carente, mentre servirebbe a dare ai giovani una prospettiva di crescita professionale dopo l’acquisizione del diploma. C’è il V anno integrativo per ottenere il titolo quinquennale in continuità di sede formativa, ma ormai persino la Regione Lombardia non li finanzia più per gli alti costi, nonostante il raddoppio degli iscritti (autofinanziati) negli ultimi 5 anni (vedi scheda Lombardia). Un’ulteriore possibilità potrebbe essere data dalla sperimentazione dell’Istruzione quadriennale, voluta per facilitare il raggiungimento degli obiettivi del Piano nazionale “Industria 4.0”, varato nel 2016 per lo svi- luppo di imprese ad alto valore tecnologico. La sperimentazione, riportata all’attenzione pubblica dal Disegno di legge governativo n. 924 approvato lo scorso 18 settembre 3 , allinea i tradizionali percorsi quinquennali degli IP ai quadrienni della IeFP, eliminando lo “scalino” temporale che li distanziava e introducendo un maggior numero di ore di laboratorio e delle discipline professionalizzanti. La proposta mira anche a dare pari dignità ai diversi percorsi formativi coinvolti, valorizzando la IeFP come compagna di filiera tecnologica. In particolare, viene dato risalto ai reciproci passaggi (continui- tà orizzontale), consentendo a certe condizioni il proseguimento diretto dei percorsi quadriennali regionali alla formazione superiore (continuità verti- cale) senza dover passare dalla frequenza annuale negli IFTS. Finora, non era facile immaginare che una parte, seppur limitata, dei diplomati IeFP potesse accedere subito al livello terziario non accademico, ma oggi il cita- to ddl ha dato spazio a questa ipotesi, aprendo la discussione sul modello 4+2. Questo prevede dall’a.f. 2024/25 una fase di sperimentazione di alcuni percorsi quadriennali di IeFP con esito nei biennali degli ITS Academy. I detentori di diploma professionale IeFP vi potranno accedere direttamente se i percorsi frequentati appartengono alla stessa filiera formativa tecnolo- gico-professionale e in presenza di validazione dei percorsi rilasciata dall’I- stituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione (INVALSI). Si può comprendere la diversità di esiti tra i percor- si IeFP e i quadriennali degli Istituti professionali solo alla luce della scelta, per questi ultimi, di un modello pedagogico che non cambi nella sostanza i tradizionali obiettivi strategici, utili “più al rilascio dei titoli di studio che ad una efficace valutazione” 4 . Del resto, l’innovazione desiderata non può pre- scindere dalla capacità, dalla disponibilità e dalla rapidità dei docenti della scuola a modificare in senso più pratico l’orientamento didattico assunto in 3 “Istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale e revisione della disciplina in materia di valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti”. La filiera è costitui- ta dai percorsi sperimentali del secondo ciclo di istruzione, dai percorsi formativi degli Istituti Tecnologici Superiori (ITS Academy), dai percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) e dai percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS). 4 Sacchi g., Un laboratorio per lo sviluppo, in “Tuttoscuola”, n. 639, febbraio 2024, p. 22. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 18 04/06/24 12:40 19QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 passato5 . A giudicare dalla conferma degli esiti preesistenti, rimarrebbe per i nuovi percorsi degli IP l’academic drift dell’impianto generalista, mentre la vocational drift continuerebbe a definire il corso principale della IeFP regio- nale. Altre criticità sul ddl riguardano l’accesso diretto all’esame di Stato che si vorrebbe riconoscere ai diplomati della IeFP senza la frequenza obbliga- toria dell’anno integrativo. Questa concessione, però, non toglie loro l’onere di una preparazione specifica (e autofinanziata) per accedere al complesso dei corsi terziari. Occorre, inoltre, comprendere come possa mancare nella “Struttura tecnica per la promozione della filiera formativa tecnologico-pro- fessionale” (capo I, art. 2) la partecipazione di quelle realtà della IeFP re- gionale che della filiera dovrebbero essere parte costituente (capo I, art. 1, comma 1). Una funzione alle Istituzioni formative viene restituita solo negli accordi di rete (“campus”) che prevedono “modalità di integrazione dell’of- ferta formativa, condivisa e integrata”, ma non un ruolo della IeFP nella governance. Tra luci e ombre, l’annunciata sperimentazione tenta di prospettare so- luzioni di sviluppo verticale della VET. Permangono ancora, tuttavia, alcu- ne serie differenze territoriali nella IeFP, sintomo di un quadro incompleto della filiera lunga che rischia di rimanere anche incompiuto. Secondo gli ultimi dati di INAPP, nell’a.f. 2021/22, il numero complessivo degli iscritti ai percorsi di IeFP tocca le 228mila unità. Si tratta di una lieve, ma significati- va ripresa rispetto all’anno precedente, che aveva segnato per la prima volta un rallentamento nella marcia degli iscritti delle Istituzioni formative. Alla leggera flessione dei CFP si abbinava da tempo un forte decremento degli allievi in sussidiarietà, segno che il modello della più flessibile formazione degli Enti accreditati viene preferito dalle famiglie e dai giovani nonostante lo svantaggio dovuto alla carenza di orientamento, alla disparità di fondi concessi e alla programmazione frammentata e rapsodica dei bandi. Sotto il profilo della scelta, il vantaggio della formazione extrascuola consiste nell’a- spettativa di una più forte unione tra l’azione formativa e il “perseguimento del progetto vocazionale di vita e di lavoro” 6 , del resto confermato anche dalla concreta probabilità di trovare un lavoro coerente. Si attesta, inoltre, che nell’a.f. 2021/22 la somma degli allievi IeFP delle diverse varianti di sussidiarietà si riduce ancora, a fronte di una più sostenuta crescita nelle resilienti Istituzioni formative. Più di 2 allievi su 3 della IeFP si rivolgo- no ormai alle Istituzioni formative accreditate ma rimane ancora il vulnus degli squilibri sul territorio nazionale. La parte più consistente della for- mazione, in termini di numeri e di corsi, si trova al Nord, dove frequenta il 67% degli iscritti alla IeFP italiana. Mentre al Nord prevale la frequenza 5 Cfr. TuTToScuola, Newsletter, 25 settembre 2023. https://www.tuttoscuola.com/filie- ra-tecnico-professionale-scommessa-azzardo/ (ultimo accesso aprile 2024). 6 nicoli d.e., Il sistema di istruzione e formazione professionale, in “La Scuola Cattolica in cifre – Anno scolastico 2022-2023” https://www.cnos-fap.it/sites/default/files/newsletter/%5B- site-date-yyyy%5D/%5Bsite-date-month%5D/05_istruzione-e-formazione-professionale.pdf CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 19 04/06/24 12:40 20 nelle Istituzioni formative (il 76% degli iscritti nei CFP è al Nord), al Sud si offre soprattutto la sussidiarietà negli Istituti professionali. I bassi livelli di partecipazione alla IeFP dei giovani nel Meridione approfondiscono un divario territoriale già endemico, difficilmente colmabile se non per effetto di politiche mirate e consapevoli, capaci di tenere conto del contesto e delle criticità. Interventi riformatori, come quello rivolto agli Istituti professionali per adeguare i curricula e rafforzare il rapporto tra esperienza formativa e mondo del lavoro non sono stati premiati da risultati concreti, come attesta il calo costante delle iscrizioni. Allo stesso tempo si nega o si limita forte- mente in alcune regioni il pieno diritto degli allievi a scegliere un’offerta formativa non sussidiaria, e quello delle imprese a individuare profili pro- fessionali adeguati. In questa situazione ancora incerta, il Monitoraggio INAPP evidenzia nuovi consistenti margini di crescita della IeFP, in particolare della moda- lità di apprendimento duale, con la prospettiva dei finanziamenti a valere sulla Missione 5 - Componente 1 - Investimento 1.4 del PNRR. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 20 04/06/24 12:40 21 4. Alcuni punti a favore L’attuazione del PNRR, pur nei confini di una visione Stato-centrica che limita la partecipazione della IeFP all’ambito delle politiche attive1 , arriva a coinvolgere Regioni e Province Autonome nel quadro del Piano Nazionale Nuove Competenze (PNC) e promuove nei territori modalità di apprendimen- to work-based. All’interno di questa azione strategica si inseriscono il “Siste- ma Duale” e le relative “Linee guida”: il primo mira a rafforzare un modello integrato tra i sistemi dell’istruzione e della formazione professionale con il lavoro. In particolare, la modalità di apprendimento duale e l’istituto dell’ap- prendistato dovrebbero migliorare l’accesso al mondo del lavoro e l’acquisi- zione di nuove competenze tecniche e trasversali. L’azione consentirà anche per il prossimo anno di avere risorse finanziare aggiuntive eccezionalmente disponibili a favore della IeFP, da impiegare per la crescita del sistema. Le linee guida per la programmazione e l’attuazione dei percorsi duali (dm n. 139 del 2.8.2022) definiscono, invece, standard e modalità di alcuni specifici inter- venti: a) percorsi duali aggiuntivi rispetto all’offerta di leFP finanziata con ri- sorse ordinarie; b) percorsi di conversione in duale dell’offerta ordinamentale; c) percorsi extra diritto-dovere rivolti ai giovani e agli adulti; d) percorsi duali in sussidiarietà, questi ultimi privi di finanziamento a carico del Programma. Sotto la spinta del PNRR si può rilevare un aumento dell’offerta complessiva nelle Istituzioni formative e, segnatamente, una crescita de- gli iscritti in duale (il IV anno viene erogato solo in modalità duale) so- prattutto nelle Regioni che avevano già un consolidato sistema di IeFP. In tal modo, si vorrebbe ridurre il mismatch tra le competenze richieste dal mercato e quelle in possesso dei qualificati, essendo l’11,9% delle potenzia- li assunzioni di difficile reperimento per inadeguatezza dei candidati (vedi Tabella 2). La modalità di formazione duale avrebbe il merito di far speri- mentare all’allievo un ambito lavorativo e dinamiche reali nelle quali met- tere in gioco risorse e competenze chiave diverse da quelle tecnico-profes- sionali d’aula e di laboratorio. Inoltre, il “salto” al duale, compiuto in varie parti del territorio nazionale, contribuisce gradualmente a far abbandona- re una parte di quella autoreferenzialità dei contenuti formativi all’interno di ciascuna tipologia. Per altro verso, rimane il dubbio che l’impatto del- la transizione verso la modalità duale, spesso affiancata a quella ordinaria in una logica di sostituzione, possa generare conseguenze distorsive dal punto di vista organizzativo e didattico. Il primo bollettino di attuazione dell’Investimento PNRR “Sistema duale” (bollettino 1/2024) riscontra per l’anno formativo 2022/23 un incremento degli iscritti ai percorsi di IeFP in 1 Salerno g.M., L’istruzione professionalizzante e il PNRR: una prima analisi, in “Ras- segna CNOS” Anno 37 – n. 2 maggio-agosto 2021, pp. 153-166. https://www.cnos-fap.it/sites/ default/files/riviste/rassegnacnos_2-2021.pdf CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 21 04/06/24 12:40 22 modalità duale (I-IV anno). Rispetto all’annualità formativa precedente, gli allievi in duale, sono cresciuti del 157% in Italia e del 340% nelle sole regioni del Mezzogiorno: una crescita rapidissima, che riduce il gap di offerta tra Nord e Sud ma prospetta serie criticità se non si individueranno nuovi e più stabili strumenti di finanziamento post PNRR, tenuto anche conto che le Regioni del Sud sono solite investire meno con proprie risorse nella IeFP. Intanto, il 18.12.2023 è stato sottoscritto il nuovo Contratto Nazionale di Lavoro (CCNL) per il personale dagli Enti del privato sociale che operano nella IeFP, tra FORMA, CenFop, FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Conf.Sal. Riconoscendo autonomia negoziale e decisionale alle contrattazioni di secondo livello, si consente alle stesse, alcune delle quali ferme da oltre 15 anni, di aggiornarsi e armonizzarsi in un quadro più unitario. Per dare mag- giore stabilità al suo impianto, il contratto ha una vigenza quadriennale (de- corre dall’1.1.2024) e disciplina il rapporto di lavoro del personale della For- mazione professionale. Il campo di applicazione viene esteso a tutti i rapporti di lavoro del personale dipendente, ovunque operante. Riguarda lavoratori di enti riuniti in consorzi, fondazioni, reti e poli della Istruzione e Formazione Professionale, ma anche della Formazione continua, dell’Istruzione Tecnica Superiore, dell’Istruzione e Formazione Tecnica Superiore, dei Servizi per il lavoro, dell’Educazione degli adulti, della Formazione per le arti e i mestieri e delle attività connesse alle politiche attive per il lavoro. La parte economica del rinnovo del CCNL sconta le conseguenze di un clima non favorevole alla Istruzione e Formazione Professionale rappresentando, peraltro, un atto di responsabilità e lungimiranza da parte degli Enti in assenza di un organico e costante sostegno finanziario pubblico del settore. Il percorso contrattuale è stato lungo e impegnativo, in un contesto segnato dalle difficili situazioni in cui opera la Formazione professionale del privato sociale, soggetta a spin- te e concorrenzialità asimmetriche che ne limitano l’efficacia riducendone il potenziale, il ruolo e la stessa presenza. In questa situazione, il contratto è un piccolo passo, anche se non risolutivo, sulla via del miglioramento del- la qualità della IeFP. Bisogna premettere che l’applicazione del CCNL della Formazione professionale fu proposta dall’articolo 2 del dm n. 263 del 29 novembre 2007 del Ministero dell’Istruzione, che prevedeva per la IeFP indi- cazioni per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione. Tra i criteri generali che le Regioni avrebbero dovuto recepire nei propri sistemi di accreditamento era menzionata proprio l’adozione del CCNL per la Formazione professionale nella gestione del personale dipendente degli Enti di IeFP. L’indirizzo fu con- fermato dall’Intesa Stato-Regioni del 20 marzo 2008 sugli standard minimi di accreditamento. L’accordo del 29 aprile 2010 per la messa a regime del primo anno del sistema IeFP, richiamando i LEP, assunse proprio quell’inte- sa come riferimento in via transitoria. Anche l’accordo datato 27 luglio 2011, che guida il passaggio al nuovo ordinamento dei percorsi di IeFP, ne ribadiva i contenuti. Tale stratificazione di norme ed accordi, tuttavia, non ha finora giovato alla concreta applicazione del CCNL della Formazione professionale per la IeFP sul territorio, come si vede dalla tutt’altro che consolidata uni- formità di indirizzi nelle realtà regionali. Attualmente, solo 12 territori su 21 prevedono esplicitamente l’applicazione del CCNL della FP. Una situazione di fatto che porta dritto alle radici del problema: la precarietà dei finanziamenti. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 22 04/06/24 12:40 23 5. Le figure attivate sul territorio Secondo le stime del Sistema Informativo Excelsior 1 , per gli indirizzi della formazione tecnico-professionale, le situazioni più critiche in termini di rapporto tra domanda e offerta di lavoro sono quelle che riguardano trasporti e logistica, costruzioni, sistema moda e meccatronica, meccanica ed energia, per le quali l’offerta potrebbe coprire meno di un terzo della domanda potenziale del periodo 2023-2027. L’offerta risulta insufficiente anche in altri settori, come ristorazione, amministrativo-segretariale, tra- sformazione agro-alimentare, servizi di vendita e servizi di promozione e accoglienza. Pertanto, in un contesto nel quale le qualifiche e i diplomi professionali sono ricercati più degli altri titoli in esito a corsi tecnici, li- ceali o accademici, sembra difficile potersi imbattere nella difficoltà delle aziende a trovare giovani qualificati, come appare nella Tabella 2. Eppure, lo scostamento tra domanda e offerta risente della mancata copertura di alcune figure professionali sul territorio regionale, ma anche nazionale. Infatti, la varietà delle tipologie scelte nella programmazione dovrebbe andare al di là di una semplice riproposizione delle professionalità esisten- ti entro i confini del proprio territorio di appartenenza, quando il mercato del lavoro si espande anche al di fuori del ristretto ambito regionale. Per completare il quadro delle tipologie IeFP delle Agenzie formative, propo- sto dal CNOS-FAP lo scorso anno 2 , è stata aggiunta quest’anno, in Tabel- la 4, la contestuale presenza delle figure professionali nelle scuole statali. L’origine dei dati sulle istituzioni in sussidiarietà è “La scuola in chiaro” del Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM), uno strumento che tut- tavia è soggetto alla disponibilità delle fonti territoriali e, dunque, rimane inevitabilmente ancora parziale. Ciò nonostante, le indicazioni che si trag- gono sono sufficientemente adeguate a fornire nuovi ed utili elementi di comprensione. 1 Sistema Informativo Excelsior, 2023, Unioncamere-ANPAL Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine (2023-2027), Scenari per l’orientamento e la programmazione della formazione, Unioncamere, 2023. https://excelsior.unioncamere.net/ pubblicazioni/2023/previsioni-dei-fabbisogni-occupazionali-e-professionali-italia-medio-termi- ne (ultimo accesso aprile 2024). 2 Zagardo g., La IeFP nelle Regioni. Alla ricerca di una identità comune, CNOS-FAP/ MLPS, Tip. Giammarioli, 12/2023 https://www.cnos-fap.it/sites/default/files/pubblicazioni/qua- derno_12-23_zagardo.pdf CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 23 04/06/24 12:40 24 Tabella 4 - Mappa delle figure professionali della IeFP delle Istituzioni formative accreditate in Italia nell’ a.f. 2023/24 Figure nazionali Piemonte Valle d’Aosta Lombardia Liguria P.A. Bolzano P.A. Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Operatore agricolo IS IS IS IS IS Operatore del mare e delle acque interne Tecnico agricolo IS Operatore delle produzioni alimentari IS IS IS IS Tecnico delle produzioni alimentari IS IS Operatore del legno IS Tecnico del legno IS Operatore abbigliamento e prodotti tessili per la casa IS IS IS IS IS Operatore delle produzioni tessili Operatore alle lavorazioni di prodotti di pelletteria Operatore delle calzature Tecnico abbigliamento e prodotti tessili per la casa IS Tecnico delle lavorazioni tessili Tecnico delle lavorazioni di pelletteria Operatore delle produzioni chimiche IS IS Operatore alle lavorazioni dei materiali lapidei Operatore alle lavorazioni dell’oro, metalli preziosi IS Tecnico delle lavorazioni dei materiali lapidei Tecnico lavorazioni dell’oro e metalli preziosi Tecnico lavorazioni del ferro e metalli non nobili Operatore edile Tecnico edile Operatore meccanico IS IS IS IS IS Operatore alla riparazione dei veicoli a motore IS IS IS IS IS Operatore di impianti termoidraulici IS IS IS Operatore elettrico IS IS IS IS IS IS IS Operatore montaggio imbarcazioni da diporto Tecnico modellazione e fabbricazione digitale IS Tecnico per la gestione di impianti di produzione IS IS Tecnico per l’automazione industriale IS IS Tecnico riparatore di veicoli a motore IS IS CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 24 04/06/24 12:40 25QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 Tecnico di impianti termici IS Tecnico delle energie rinnovabili Tecnico elettrico IS IS IS Operatore dei sistemi e dei servizi logistici Tecnico dei servizi logistici Operatore ai servizi di vendita IS IS Tecnico commerciale delle vendite IS Operatore informatico IS IS Tecnico informatico IS Operatore gestione acque risanamento ambientale Operatore grafico IS IS Tecnico grafico IS Operatore del benessere IS IS IS IS IS Tecnico dei trattamenti estetici IS IS IS IS Tecnico dell’acconciatura IS IS Tecnico allestimenti impianti dello spettacolo Operatore della ristorazione IS IS IS IS IS IS IS IS Operatore ai servizi di promozione e accoglienza IS IS IS IS Tecnico di cucina IS IS Tecnico dei servizi di sala-bar IS Tecnico dei servizi di promozione e accoglienza IS Tecnico di animazione turistico-sportiva e tempo libero IS Operatore ai servizi di impresa IS IS IS Tecnico dei servizi di impresa IS IS Fonti: Abruzzo, dgp n. 021/369 dell’11.12.2023 (approvazione esiti); Basilicata, nessun corso presente; Calabria, esito valutazione ddg. n. 12501 del 6.9.2023 (finanziabili); Campania, dd n. 872 del 4.8.2023 (ammissibili e finanziabili); Emilia-Romagna, dgr n. 1347 del 31.7.2023 e dgr n. 1000 del 19.6.2023 (finanziabili); Friuli- Venezia Giulia, dd 2021/420, dd 2023/54673, Effepi (ammessi); Lazio, Città Metropolitana di Roma (corsi finanziabili) siti degli OdF (corsi IV anno); Liguria, ddg n. 1880 del 11.8.2022 e Amministrazione regionale (azioni finanziabili); Lombardia, ddg n. 16077 del 10.11.2022 e 19021 del 23.12.2022 (corsi finanziabili); Marche, dd n. 831 dell’11.9.2023, dd 1061 del 30.10.2023 e dd n. 806 del 28.8.2023 (ammissione a finanziamento); Molise, dd 6009 del 16.12. (percorsi finanziati); Piemonte, dd 503/A1503B/2023 del 3.10.2023 (corsi ammissibili); Puglia, dd 2031 del 9.11.2023 e dd n. 2153 del 17.11.2023 (ammessi al finanziamento); Sardegna, dd n. 4329 del 7.9.2023, dd n. 157 del 10.1.2024 e dd 180 del 10.1.2024 (ammessi al finanziamento); Sicilia, da n.35/Gab del 4.8.2023 (corsi realizzabili – linea a e b), dd 2305 del 2.10.2023 e dd 2463 del 10.10.2023 (ammessi al finanziamento); Toscana, dd n. 6569 del 28.3.2023, dd n. 18846 del 29.8.2023 e dd n. 5346 del 2.3.2023 (ammessi a finanziamento); Umbria, dd n. 9782 del 21.9.2023 (ammessi al finanziamento); Valle d’Aosta, pd n. 8236 del 20.12.2022 (progetti approvati); Veneto, dgr n. 1242, 1243 del 17.8.2023 e dgr n. 1268 del 24.8.2023 (ammessi al finanziamento); Bolzano (P.A.), dgp n. 935 del 13.12.2022 e sito P.A. di Bolzano – Alto Adige (attivati); Trento (P.A.), Dgp n. 1482 del 19.8.2023 (approvati). Per i percorsi in sussidiarietà la fonte è il MIM, Anagrafe Studenti “La scuola in Chiaro”. Legenda = Istituzioni formative accreditate; IS = Istituzioni scolastiche (parziale) CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 25 04/06/24 12:40 26 La mappatura analitica delle tipologie (Tabella 4) presenti nell’a.f. 2023/24 mostra che in alcune Regioni non c’è formazione per determinate figure, sebbene le caratteristiche del territorio potrebbero suggerirne l’attivazione. In altre, invece, i formati potrebbero eccedere le capacità del potenziale bacino di utenza. Sono quasi assenti al Centro-Sud le figure nel settore economico professionale “agricoltura, silvicoltura e pesca”, nono- stante la vocazione agricola e marinara di tali Regioni. Secondo i dati Excel- sior 3 , sono 5.440 i qualificati e diplomati professionali di questo indirizzo che le imprese 4 hanno difficoltà a trovare ogni anno. A fronte della ma- nodopera richiesta, i qualificati e i diplomati degli ultimi due monitoraggi INAPP sono stati poco più di 1.700 unità 5 all’anno, di cui meno del 10% nel Meridione. Troppo poco per venire incontro alle necessità di personale spe- cializzato sul territorio e all’apertura dei nuovi spazi creati dalle professioni green. Si avverte una carenza formativa anche per la figura di operatore delle “produzioni chimiche” che vede il numero dei percorsi concentrato in pochi territori del Nord. Ogni anno, i qualificati e i diplomati di questo indirizzo “introvabili” per le imprese sono 3.360 a fronte di meno di 100 qualificati e diplomati IeFP all’anno. L’indirizzo “servizi di promozione e accoglienza” non riesce a reperire in Italia 43.000 unità per le aziende del settore a fronte di 3.300 giovani usciti con titolo IeFP in un anno. Qui si nota che non tutte le Regioni hanno percorsi di questo tipo realizzati dai CFP. Eppure, solo nei loro territori si sfiora complessivamente la domanda non evasa di 15.000 qualificati e diplomati. L’indirizzo “ristorazione”, che vede tra le sue figure quelle di cuochi, camerieri e baristi, è presente in quasi tutte le Regioni, ma la disponibilità di figure di questo tipo è almeno la metà di quella necessaria, come pure quella del settore “meccanico”. Le richieste nel settore “edile” (circa 92.000 unità di personale specializzato difficili da recuperare) possono contare ogni anno su un numero di qualificati e diplo- mati di poco più di 300 unità all’anno. Anche qui, notiamo nella Tabella 4 vuoti soprattutto tra le Regioni del Centro e delle Isole. La difficile reperibi- lità degli addetti ai “sistemi e servizi logistici” riguarda 82.540 unità, ma è carente soprattutto nel Sud e nelle Isole, dove a fronte di una domanda di 51.000 qualificati e diplomati professionali (inevasa per il 34%) la risposta del Meridione in termini di percorsi attivati rimane ancora insufficiente. Il Centro-Sud rimane carente anche nei settori “estrazione e lavorazione materiali” e “tessile, abbigliamento calzaturiero e sistema moda”, dove sono pochi i percorsi IeFP attivati dalle Regioni. Il settore “benessere”, molto amato dai giovani per i profili di acconciatori, estetisti e truccatori, 3 Sistema Informativo Excelsior, Unioncamere - ANPAL, Formazione professionale e la- voro. Gli sbocchi lavorativi per le qualifiche e i diplomi professionali nelle imprese, Indagine 2023. https://excelsior.unioncamere.net/pubblicazioni/2023/formazione-professionale-e-lavoro (ultimo accesso aprile 2024). 4 Imprese dei settori Industria e Servizi. Non sono rilevati nell’indagine citata gli ulterio- ri fabbisogni del settore Agricoltura. 5 Secondo gli ultimi due monitoraggi INAPP (XIX e XX). CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 26 04/06/24 12:40 27QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 conterebbe su un bacino di richieste di circa 18.000 unità corrispondenti al ridotto numero di candidati denunciato dalle imprese che cercano esplici- tamente una formazione erogata nel settore della IeFP. A fronte di questa richiesta, i qualificati e i diplomati nell’ultimo anno disponibile sono stati 9.800. Un rapporto, tuttavia, non ancora del tutto favorevole se si conside- ra il numero di studenti impegnati nell’ultimo anno di quei percorsi (circa 18.000 unità). In altre parole, la probabilità di trovare un lavoro coerente degli allievi che frequentano una classe di tali percorsi non è la stessa dei compagni che si formano in quasi tutti gli altri percorsi di qualifica e di di- ploma, che possono godere di un mercato più ricettivo e non ancora saturo. Il quadro complessivo delle figure esistenti nelle Regioni e Province Autonome mostra innanzitutto la mancata presenza di alcune tipologie sul territorio nazionale dove, a una reiterata attivazione di qualifiche e diplomi, anche meno richiesti dal mondo del lavoro, non si unisce sempre un’altret- tanta grande disponibilità a mettere in cantiere figure, a più alta complessi- tà formativa e maggiormente ricercate dal mercato. Un difetto attribuibile non solo agli Enti di formazione, ma anche alle Istituzioni scolastiche, il cui ruolo, in questo caso, non sembra essere quello di garante dell’offerta a copertura di quella non erogata. Le Istituzioni scolastiche di IeFP censi- te dal MIM, nella stragrande maggioranza dei casi, ripropongono le stesse tipologie attivate dagli Enti aggravando lo squilibrio già esistente nell’im- pianto dell’Istruzione e Formazione Professionale. Parte delle scelte ope- rate mostra una distorsione del sistema che preferisce assecondare derive di autoreferenzialità piuttosto che attivare nuovi spazi di matching con le professioni di più difficile reperimento. I vuoti maggiori sono soprattutto al Centro-Sud e non sono colmati dall’azione sussidiaria della scuola come ci si attenderebbe da un’offerta, appunto, “sussidiaria” e non sostitutiva. Se per le Istituzioni formative questa strategia potrebbe essere ricondotta al basso valore del finanziamento medio concesso ad allievo (stimato in Tabella 5 a € 4.983,26 nell’a.f. 2020/21) l’argomento non può giustificare la scelta delle Istituzioni scolastiche che per le stesse qualifiche e diplomi pos- sono contare su entrate di base di gran lunga maggiori. Le risorse ordinarie destinate a questa tipologia di Istituti provengono dal bilancio dello Stato e sono erogate dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Il Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione e, in particolare, la Direzio- ne generale per gli ordinamenti scolastici, pubblica ogni anno i valori del Costo Medio Studente (CMS) relativi alla spesa annuale ad allievo. Secondo la circolare n. 9515 del 23.4.2021, per l’a.f. 2020/21 il CMS delle Istituzioni scolastiche della secondaria di II grado corrisponde a una spesa pubblica cumulata per studente di € 7.471,51. Talvolta, come si vedrà in seguito, vengono erogate dalle Regioni alle scuole sussidi aggiuntivi, in genere a co- pertura dei costi dei formatori non compresi tra le figure presenti in sede, come accade nei percorsi di acconciatore o estetista. Il maggior contributo della collettività non sembra però giustificato né da evidenze positive nei ri- sultati didattici, registrati da INVALSI, né dai dati INAPP sull’occupazione. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 27 04/06/24 12:40 28 Anzi, nelle prove OCSE PISA i Centri di Formazione Professionale (CFP) hanno registrato risultati uguali o lievemente superiori a quelli dell’Istruzio- ne professionale statale6 e, per altro verso, la condizione occupazionale dei qualificati per tipologia di Istituto presenta un grado di attività maggiore tra i giovani provenienti dalle Istituzioni formative (+3,1% di “occupati” e “in formazione”) rispetto a quelli delle Istituzioni scolastiche7 . Si nota nella gestione del sistema la debolezza di una governance, talora carente proprio in quegli aspetti di indirizzo e di controllo che dovrebbero garantire un’of- ferta di qualità a copertura dell’intera filiera tecnico-professionale di base sul territorio. Sarebbe, inoltre, opportuno evitare che siano compiute scelte di programmazione al ribasso, più economiche ma distorsive rispetto alle effettive necessità del mercato. Alcune figure a scarso valore tecnologico e a basso costo di esercizio sono reiterate a discapito di altre più “pregiate” e solo poche Regioni hanno ponderato fasce di finanziamento differenziate tenendo conto di questa criticità. La necessità di potenziare l’offerta di figure occupabili corre in paralle- lo alla decisione di rendere possibili tali scelte da parte dei giovani attraver- so lo strumento dell’orientamento. Se è vero che le imprese non riescono a trovare personale qualificato, occorre che a monte vi sia uno sforzo di trasparenza e guida da parte delle Amministrazioni coinvolte, che finora si è dimostrato insufficiente. Lo sottolinea anche il CENSIS 8 che mette a nudo “l’incapacità del sistema di Istruzione di fare orientamento”, al quale si uni- sce la scarsa attenzione al problema da parte di alcune Regioni impegnate nella formazione. Tra di esse vi è una diversa disponibilità di informazioni inerenti la partecipazione ai percorsi, con database non sempre omogenei e dialoganti con il livello nazionale. Per l’a.f. 2023/24, le informazioni in rete sulle classi realmente attivate nei Centri di Formazione Professionale sono in alcuni casi carenti, non aggiornate o incomplete. Il quadro definito dei percorsi IeFP effettivamente svolti nelle Istituzioni scolastiche non è sta- to predisposto per il pubblico. Per una ricostruzione del quadro nazionale completo occorre uno studio impegnativo, a partire dalle delibere regionali. Sebbene le singole Istituzioni formative e scolastiche siano in grado di offri- re le principali informazioni, il quadro nazionale più ampio non è disponi- 6 Alle ultime prove OCSE PISA 2022, la IeFP è risultata superiore all’Istruzione profes- sionale nei punteggi medi in scienze e matematica. Istituti professionali (IP) e Formazione professionale (CFP) condividono lo stesso punteggio medio in lettura. Gli Istituti professionali hanno ottenuto 384 punti in tutti i processi; in “ragionare” hanno realizzato 399 punti, men- tre, i CFP hanno ottenuto 396 punti in tutti i processi, mentre in “ragionare” raggiungono 404 punti. Si può notare come la Formazione nei CFP sia l’unica tipologia educativa per la quale la tendenza dei punteggi è in crescita. Fonte: OCSE PISA 2022, I risultati degli studenti italiani in matematica, lettura e scienze. Rapporto nazionale. Rapporto_nazionale_PISA2022_ 7 inaPP, carlini a., criSPolTi e. (a cura di) (2023), Ieri in aula oggi in azienda: IV inda- gine sugli esiti formativi e occupazionali dei percorsi IeFP e IFTS, Inapp Report n. 44, Figura 1.17, Roma INAPP - https://shorturl.at/abryY (ultimo accesso aprile 2024). 8 cenSiS, 57° Rapporto sulla situazione sociale del Paese 2023, Franco Angeli, 2023, p. 72. https://www.censis.it/rapporto-annuale/57%C2%B0-rapporto-sulla-situazione-sociale-del-pae- se2023-0 (ultimo accesso aprile 2024). CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 28 04/06/24 12:40 29QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 bile. Si palesano, inoltre, alcune difficoltà per l’iscrizione nei CFP, servizio che il legislatore vorrebbe offrire a tutti gli studenti in una reale pluralità di scelte. A tal fine le Regioni sono tenute ad assicurare “l’adozione di misure che consentano l’avvio contemporaneo dei percorsi del sistema educativo di istruzione e formazione” (d.lgs. n. 226/05, art. 17, comma 3). Pertanto, la calendarizzazione dell’avvio dei percorsi IeFP dovrebbe essere contestuale a quella dei percorsi di Istruzione, ma le amministrazioni che lo fanno sono ancora troppo poche per poter assicurare una risposta adeguata e corale al legittimo diritto dei giovani in transizione. Per l’a.f. 2023/24 sono solo 12 le Regioni che, pur con sfumature diverse, vanno in questa direzione: Cam- pania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto. Anche le P.A. di Bolzano e di Trento prevedono la contemporanea partenza dei CFP con le altre scuole provinciali. In questa situazione, tuttavia, sono state intraprese recentemente alcune iniziative interessanti da parte del Ministero dell’Istru- zione e del Merito che vanno nella direzione auspicata. Tra queste, la realiz- zazione della piattaforma “Unica” (circolare MIM n. 2790 dell’11.10.2023), che per il prossimo anno scolastico 2024/25 fornisce informazioni per le iscrizioni sulle classi “attivabili” sia nei CFP che nelle scuole. La piattafor- ma esplora l’offerta formativa sul territorio in relazione a quanto previsto dalle linee guida per l’orientamento. Inoltre, sono stati istituiti in ogni sede scolastica il docente tutor e il docente orientatore, per i quali sono assegnate risorse ai singoli istituti. Il nuovo CCNL di categoria di luglio 2023 deman- da alla contrattazione di istituto l’individuazione delle risorse necessarie sia per il numero dei docenti da impiegare per l’orientamento che per la loro formazione. Bisogna rilevare, però, che l’orientamento, svolgendosi ancora tutto nella scuola e per il tramite di personale scolastico, corre il pericolo di privilegiare l’asse dell’istruzione rispetto ai percorsi regionali della IeFP. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 29 04/06/24 12:40 CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 30 04/06/24 12:40 31 6. Il tema dei finanziamenti Le Istituzioni formative accreditate sono finanziate, in ordine di entità di stanziamenti, dalle Regioni, dal MLPS e dal FSE, ma con costi per la collettivi- tà inferiori a quelli delle Istituzioni scolastiche a qualifica/diploma. L’obiettivo dei finanziamenti pubblici è quello di coprire la domanda di Istruzione e For- mazione Professionale, creando un’offerta adeguata alle esigenze della popola- zione di riferimento. La IeFP, infatti, concorre all’assolvimento dell’obbligo di istruzione fino al 16° anno di età (art. 1 Legge n. 296/2006) ma attua anche il diritto-dovere di istruzione e formazione fino al 18° anno (d.lgs. n. 76 e 226 del 2005). Pertanto, è necessario che questa formazione sia sostenuta dallo Stato al fine di assicurare l’erogazione di quei livelli essenziali delle prestazioni (LEP) di cui, secondo la norma, esso è garante. Infatti, il capo III del d.lgs. n. 226/05, nel disegnare i percorsi di IeFP, individua i LEP che a regime devono essere garan- titi su tutto il territorio nazionale dallo Stato, a cominciare dalla disponibilità di un’offerta adeguata. Nell’ultimo monitoraggio INAPP (2023, riferito all’a.f. 2020/21) si evidenzia che le fonti di finanziamento per la IeFP ordinamentale e duale sono state: a) regionali/provinciali, con il 41% di risorse impegnate e il 45% di risorse erogate; b) nazionali, attraverso il MLPS, con il 34% di risorse impegnate e il 33% di risorse erogate; c) comunitarie, con il 25% delle risorse impegnate e il 22% di risorse erogate. Nell’anno in corso, viene previsto ai sensi dell’articolo 1, comma 110, lettera a) della legge n. 205 del 27.12.2017, uno stan- ziamento nazionale di circa 189 mln di euro da parte del Ministero del Lavoro, a carico del Fondo sociale per occupazione e formazione. Secondo il dd n. 99 del 18.4.2024 tali risorse sono destinate alle Regioni e alle Province Autonome di Trento e Bolzano per il finanziamento dei percorsi di IeFP ordinari finalizzati all’assolvimento del diritto-dovere all’istruzione e formazione professionale ai sensi dell’articolo 28, comma 3, del d.lgs n. 226 del 17 ottobre 2005. Le risorse a disposizione per i percorsi duali sono state integrate nel periodo 2021-2025 dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza - PNRR (missione 5 - componente 1 - investimento 1.4 «Sistema duale») con ulteriori 600 mln di euro. Con il de- creto direttoriale n. 100 del 18.4.2024, viene ripartito alle Regioni per l’annualità 2023, l’ultimo 40% delle risorse attribuite all’intervento M5C1 – 15 - Investimen- to 3 - “Rafforzamento del sistema duale” del PNRR (le due tranche precedenti erano rispettivamente del 20% con dd n. 54 del 2.7.2022 e del 40% con dd n. 120 del 13.8.2023). Il dd 100/2024 assegna 240 mln di euro in conformità al decreto del Ministro dell’economia e finanze del 6.8.2021 e ripartendo le risorse secondo i criteri dell’art. 2 del decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali del 7.3.2024, n. 38. Il finanziamento alle Regioni avviene previa registra- zione del decreto all’esito dei controlli degli organi competenti. Ai sensi degli Operational arrangements del PNRR, è previsto il monitoraggio dell’intervento che si realizza quando le Regioni comunicano al Ministero del lavoro e all’Unità di missione i dati degli interventi programmati e i relativi flussi finanziari. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 31 04/06/24 12:40 32 In attesa di avere dei dati che possano far luce sui costi a percorso o ad allievo per l’anno formativo in corso, si riporta per l’a.f. 2020/21 (ultimo del Monitoraggio di INAPP) la stima del riconoscimento economico a copertura dei costi concesso agli Enti di formazione accreditati dalle Regioni e P.A. (Ta- bella 5). Bisogna premettere che ogni Regione/P.A. ha scelto di gestire le risorse delle IF attraverso uno dei quattro “indicatori guida”, sottolineati in tabella in grassetto e relativi al costo annuale per percorso, al costo annuale per allievo, al costo orario per allievo o al costo ora corso. Questi indicatori hanno precise relazioni matematiche tra loro e ciò permette di ricostruire una mappatura comune di tutti i parametri regionali partendo dal numero medio di allievi a percorso e dal numero di ore annuali previsto. La tabella citata indica la stima a preventivo dei valori massimi di costo dei primi anni, escludendo eventuali minori finanziamenti derivanti, a consuntivo, dagli abbandoni o dai casi di fre- quenza insufficiente durante l’anno. Danno ragione dei valori esposti in tabella, i paragrafi dedicati ai “costi” presenti in ciascuna scheda regionale, alla lettura delle quali rimandiamo per una migliore comprensione dei criteri adottati. Tabella 5 – Stima degli indicatori di costo dei primi anni per Regione e P.A. in euro - a.f. 2020/21 costo percorso costo allievo costo ora ora corso n. allievi media allievi x classe n. ore n. corsi Piemonte 102.960,00 4.943,39 4,99 104,00 6.290 20,83 990 302 Valle d’Aosta pond 142.956,00 9.076,57 8,38 132,00 63 15,75 1083 4 Lombardia pond. 79.219,80 4.346,54 4,39 80,02 15.164 18,23 990 832 Bolzano - - - - - - - - Trento pond. 165.623,62 10.594,93 9,94 155,37 1.063 15,63 1066 68 Veneto pond. 91.050,88 4.939,22 4,99 91,97 6.028 18,43 990 327 Friuli-V.G. 96.719,51 6.502,78 6,16 91,59 1.294 14,87 1056 87 Liguria pond. 97.315,56 6.800,00 6,87 98,30 644 14,31 990 45 Emilia-Romagna 119.790,00 6.805,42 6,81 119,79 3.274 17,60 1000 186 Toscana 90.000,00 5.773,58 5,47 85,23 265 15,59 1056 17 Umbria 62.205,00 6.435,00 6,50 62,83 174 9,67 990 18 Marche 95.040,00 4.420,47 4,19 90,00 129 21,50 1056 6 Lazio pond. 99.135,90 4.497,00 4,41 97,19 2.554 22,02 1020 116 Abruzzo 89.897,28 6.982,31 6,61 85,13 103 12,88 1056 8 Molise 64.000,00 4.654,55 4,65 64,00 55 13,75 1000 4 Campania 106.315,00 5.499,05 5,55 107,39 116 19,33 990 6 Puglia 156.420,00 10.913,02 9,92 142,20 688 14,33 1100 48 Basilicata - - - - - - - 0 Calabria 85.000,00 6.000,00 6,00 85,00 510 14,17 1000 36 Sicilia 84.000,00 3.572,57 3,38 79,55 7.524 23,51 1056 320 Sardegna 154.590,14 9.484,06 9,58 156,15 326 16,30 990 20 Dati ponderati 94.106,17 4.983,26 4,93 93,17 46.264 18,88 1.010,26 2.450 Fonte: elaborazione su dati delle Amministrazioni regionali/P.A. e INAPP. Sottolineato e gras- setto, si riporta l’indicatore guida scelto da Regioni e P.A. I dati di percorsi e allievi per l’a.f. 2020/21 sono presenti nelle anagrafiche degli studenti iscritti al 31.3.2021. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 32 04/06/24 12:40 33QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 Riguardo alla differenza dei finanziamenti, emerge dal confronto una forbice di costi che conferma la necessità di arrivare a una razionalizza- zione del settore cui collegare le erogazioni. In particolare, relativamente al costo annuale del percorso, si stabilisce una distanza significativa tra il dato del Molise di € 64mila a percorso e quello più di 2 volte superiore della P.A. di Trento, con € 166mila, quando la media ponderata nazionale dei costi a percorso è di € 94.100. Ugualmente distante è il costo annuale per allievo iscritto della Sicilia, con € 3.600, rispetto a quello della Puglia di € 10.900 (media ponderata nazionale € 4.983). Una diversità confermata in Sicilia (€ 3,38) anche relativamente al costo orario per allievo rispetto a € 9,92 del- la Puglia (media ponderata nazionale € 4,93). Infine, riguardo al costo ora corso, si rileva una distanza significativa tra gli € 62,83 dell’Umbria e gli € 156,15 della Sardegna, mentre la media ponderata nazionale è di € 93,17. Qui, non conta la collocazione geografica, ma assume rilievo la politica del territorio, espressione della diversità dei criteri scelti. Un terzo degli iscritti ai percorsi di Istruzione e Formazione Professio- nale frequenta le Istituzioni scolastiche. Il decreto legislativo n. 61/2017, art. 7 commi 1 e 2, rimette ad appositi accordi tra Regione e USR la definizione dei criteri e delle modalità per favorire il raccordo tra il sistema dell’istru- zione professionale e il sistema di Istruzione e Formazione Professionale per la realizzazione dei percorsi di IeFP in via sussidiaria, ai sensi dell’art. 4 del dm 17.5.2018. L’offerta in regime di sussidiarietà, comprese le misure per i raccordi tra i sistemi formativi, è erogata nei limiti delle risorse uma- ne, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e nei limiti delle dotazioni organiche di personale docente e di quelle relative al per- sonale A.T.A. L’offerta delle scuole viene sovvenzionata dal MIM e, solo in parte, dalle Regioni, generalmente per azioni di sistema. Così, ad esempio, nella Regione Lazio, con atto n. G09452 del 10.7.2023, per quanto riguarda i progetti presentati dagli Istituti professionali, si considerano finanziabili unicamente le spese connesse a misure integrative di personalizzazione e contrasto alla dispersione. Per le attività di formazione individuale e indivi- dualizzata nell’anno formativo 2023/24, l’UCS (Unità di Costo Standard) è quantificata in € 42 ora/partecipante, per un massimo di 18 ore. Tuttavia, le pratiche regionali di sostegno alle Istituzioni scolastiche si sono distribuite sul territorio con una certa creativa varietà che mostra i valori della resti- tuzione allo Stato (Istituzioni scolastiche statali) dei finanziamenti che le Regioni ricevono dal Ministero (MLPS) per costituire sul proprio territorio un’offerta formativa regionale adeguata secondo i LEP. Non si è ancora rea- lizzata una mappatura sistematica di queste sovvenzioni, ma bastano alcuni esempi per comprendere la diversità delle scelte regionali in mancanza di un disegno unitario che punti su questo canale strategico per il Paese. Nella Regione Campania, la dgr n. 597 del 16.11.2022 stabilisce di programmare, a valere sulle risorse assegnate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l’importo di € 1.632.488,00 per il finanziamento di un avviso pub- blico ai fini dell’attivazione di percorsi triennali finalizzati all’assolvimento CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 33 04/06/24 12:40 34 del diritto-dovere di Istruzione e Formazione Professionale, da realizzarsi in modalità sussidiaria negli Istituti professionali della Regione per l’anno scolastico 2023/24. Il finanziamento medio richiesto e finanziato è di circa € 90.000,00 per figura professionale. Nella Regione Sicilia, con la ddg n. 2157 del 27.9.2023 è assegnato alle Istituzioni scolastiche per i percorsi di IeFP di primo anno il contributo complessivo di € 32.000,00 (€ 8.500,00 x 3 anni + € 6.500,00). L’importo massimo del finanziamento regionale per cia- scuna I classe IeFP è, pertanto, di € 8.500,00 (corso di 1056 ore). Il contribu- to regionale per l’attivazione di una classe è pari ad € 5.000,00 e comprende anche la quota di funzionamento. In presenza di alunni con disabilità certi- ficata è riconosciuto il contributo aggiuntivo di € 1.500,00. È prevista l’atti- vazione nelle scuole di laboratori di recupero/sviluppo apprendimenti (LaR- SA) per i quali è corrisposto un ulteriore contributo fino ad un massimo di € 2.000,00. Il contributo finanziario si configura quale “sovvenzione” (art. 67 Reg. n. 1046/2018) e non è considerato come regime di aiuto. In Toscana, secondo l’allegato A del dd n. 19784 del 20.11.2020, ciascun progetto delle Istituzioni scolastiche è ritenuto finanziabile per un importo fino a: € 23.000 per i percorsi di operatore servizi di vendita, operatore amministrativo se- gretariale, operatore grafico e operatore dei sistemi e dei servizi logistici; € 33.000 per i percorsi di operatore del benessere; € 28.000 per tutti gli altri percorsi a fronte di attività di tutoraggio nello svolgimento dell’alternanza scuola-lavoro, utilizzo di esperti e professionalità provenienti dal mondo del lavoro, utilizzo di laboratori di pratica professionale di eccellenza presso scuole, università o imprese, progettazione, coordinamento, orientamento, realizzazione degli esami di qualifica, personale tecnico amministrativo, rendicontazione. Ci si domanda quale potrà essere l’evoluzione di queste dinamiche in assenza di una visione complessiva del sistema. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 34 04/06/24 12:40 35 7. Conclusioni Il Sistema Excelsior stima in crescita, nel prossimo quinquennio, i co- sti dell’insufficiente incontro tra domanda e offerta di lavoro per artigiani, operai, professioni impiegatizie e dei servizi. Il mancato inserimento di qua- lificati e diplomati adeguati alle necessità provoca rallentamenti nella crea- zione di valore aggiunto nei diversi settori economici, con una perdita che può valere ogni anno miliardi di euro 1 . È evidente che si scontino ancora errori, lentezze e lacune che sarebbe opportuno colmare al più presto. Il primo passo è sviluppare meccanismi di garanzia della qualità della formazione, con i relativi continui monitoraggi. Allo scopo di ridurre la di- stanza tra domanda e offerta, sarebbe necessaria una più stretta governance tra Stato e Regioni per garantire in una logica nazionale il raccordo tra le istituzioni coinvolte nella IeFP (Ministeri, Assessorati, Commissioni, gruppi di lavoro interregionali, INAPP) per una programmazione e gestione unita- ria degli standard. L’accreditamento è la principale misura delle ammini- strazioni per assicurare la qualità dell’offerta formativa, proprio perché ha la possibilità di intervenire verificando ex ante il possesso dei requisiti delle strutture e, successivamente, monitorando e valutando i servizi erogati. Per ottenere la rispondenza della formazione alle sfide del mercato e intercet- tare le esigenze di una realtà imprenditoriale in continua evoluzione, gli attuali sistemi di accreditamento hanno bisogno di creare approcci e stru- menti innovativi, ma anche di condividere le expertise presenti. Lo Sta- to dovrebbe intervenire per facilitare questo incontro, promuovendo eventi specifici, fornendo materiali e diffondendo la conoscenza degli strumenti in uso nelle realtà più performanti. Lo scopo è di creare, anche nelle zone più difficili del Meridione, un tessuto di Istituzioni formative accreditate di qualità attraverso una più incisiva determinazione di criteri unitari di sele- zione. Anche in questo può consistere quell’opera di “infrastrutturazione” della Formazione Professionale che FORMA 2 ha sollecitato nell’ambito della discussione sulle potenzialità del PNRR. Non è estranea a questa ricerca dei requisiti per elevare gli standard di qualità della formazione, una sollecita definizione del regolamento di accertamento dei LEP, al quale dovrebbero far seguito adeguati monitoraggi e verifiche da parte dello Stato. 1 gagliardi c. - a. Maroni, I fabbisogni occupazionali previsti per il 2023/2027 e le ricadute per il sistema formativo. in “Rassegna CNOS” Anno 39 – n. 2 maggio-agosto 2023 CNOS-FAP, Tip. Giammarioli, p. 164. 2 Rassegna CNOS Anno 37 – n. 2 maggio-agosto 2021, Tip. Pio XI, p. 135 https://www. cnos-fap.it/sites/default/files/riviste/rassegnacnos_2-2021.pdf CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 35 04/06/24 12:40 36 Ove si individuino realtà formative di eccellenza, anche al di fuori dell’ambito locale, i contingentamenti nel numero dei percorsi attivabili per Ente possono ritardare lo sviluppo di una corretta concorrenzialità del sistema, specialmente in una logica di filiera. Sarebbe, invece, conveniente promuovere le qualifiche più complesse e apprezzate dal mercato attirando, senza sbarramenti, quella rete di operatori utili alle aziende dei rispettivi territori, composta dalle migliori espressioni delle realtà formative già effi- cacemente operanti a livello nazionale. Rimane ancora aperto il problema della sovrapposizione della IP alla IeFP, ancora diverse per didattica, proposta formativa, organizzazione ed esiti. Mentre la riforma del 2003 avrebbe voluto farli convergere sotto la competenza regionale rispettando l’originario disegno costituzionale (artt. 117 e 118 Cost. in materia di “istruzione artigiana e professionale” assegna- te alle Regioni), si propende oggi per il mantenimento della distinzione 3 , unico argine, finora, a una concorrenzialità asimmetrica tra scuola e CFP. Il principale timore, infatti, è che l’entità e il peso della IP possa attrar- re e assorbire la minore massa della IeFP in termini di iscritti. Per contro, nella nota del Senato del 10.3.2024 che illustra il ddl S. 924, si rimarca che la norma vuole assicurare agli studenti dei quadrienni sperimentali “il conse- guimento delle competenze di cui al profilo educativo, culturale e professionale dei percorsi di istruzione secondaria di secondo grado, nonché delle conoscenze e delle abilità previste dall’indirizzo di studi di riferimento”. L’adeguamento e ampliamento dell’offerta formativa dei percorsi sperimentali verrà ottenuta anche con il ricorso alla flessibilità didattica e organizzativa, ma sarà arduo evitare che la prevista ridistribuzione delle ore di studio quinquennali per tutto il quadriennio appesantisca la frequenza all’Istruzione professionale e accresca l’esodo. Infatti, i corsi di studio quadriennali dell’istruzione tecnica e professionale devono, in ogni caso, assicurare agli studenti il raggiungi- mento degli obiettivi specifici di apprendimento e delle competenze previsti per il corrispondente profilo in uscita del V anno di corso, ferme restando le norme in materia di rilascio dei titoli di studio finali e di Esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione. Tra l’altro, gli “effetti selettivi del- la quadriennalizzazione”4 si cominciano a notare persino nei primi bilanci della sperimentazione quadriennale dei licei, avviata nel 2017 con dm n. 567. Pertanto, risulta difficile pensare che la riduzione di un anno operata dalla sperimentazione, con il relativo tetto di 1.320 ore annuali finalizzate alla pro- secuzione verso tutto il livello terziario, possa attirare gli allievi della IeFP depotenziandone il canale. Potrebbe essere vero il contrario? Nella logica “costituzionale” di unificare IP con IeFP sotto la compe- tenza regionale rimane una possibile soluzione: assicurare le stesse regole e permettere una corretta competizione per elevare gli standard. Regole 3 goTTi e., La sperimentazione Valditara: un’occasione per tornare a parlare di VET, in “Rassegna CNOS” 3/2023, CNOS-FAP, Tip. Giammarioli, p. 141. 4 SalaTin a., Il sentiero stretto della nuova filiera, in “Tuttoscuola”, n. 639, febbraio 2024. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 36 04/06/24 12:40 37QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 eque per adeguatezza e costanza delle risorse, completezza dell’offerta e di- versa pluralità degli esiti. Infatti, una concorrenza reale e non asimmetrica può costituire un bene per lo sviluppo di tutta la filiera professionalizzante. La stima sul finanziamento medio di un percorso di IeFP a qualifica degli Enti accreditati risulta molto inferiore a quella degli Istituti scolastici statali che formano in sussidiarietà per le stesse qualifiche. Preoccupa che alcune Regioni preferiscano erogare risorse per i percorsi in sussidiarietà, nonostante le Istituzioni scolastiche siano già finanziate dallo Stato con fon- di ordinari assai più degli Enti e con esiti non migliori dal punto di vista dell’occupazione, dei risultati didattici e della stessa scelta delle famiglie. Le maggiori disponibilità del PNRR potrebbero indurre le Regioni a rendere più equo il rapporto tra i finanziamenti delle scuole e quelli dei CFP al fine di assicurare, se non un corretto uso della “sussidiarietà”, almeno un piano meno sfavorevole alla giusta concorrenza e all’equa competizione. Si pone, tuttavia, il ragionevole dubbio se il livello di finanziamento raggiunto sarà mantenuto al termine del periodo di vigenza del PNRR. Il finanziamen- to alle Regioni, invece, dovrebbe essere più stabile, garantito in egual modo per tutti i percorsi a qualifica/diploma dalla fiscalità generale per poter cor- rispondere ai livelli essenziali delle prestazioni (LEP) richiesti dal capo III del d.lgs. n. 226/05 sul territorio nazionale. Un’occasione in più potrebbe venire dall’attuazione del regionalismo differenziato5 , che necessita della fissazione di tali LEP per poter attingere alla fiscalità generale mediante fabbisogni e costi standard basati sulla spesa storica 6 . In tal caso, si po- trebbe aprire anche la possibilità del passaggio alla gestione regionale delle risorse (umane, strumentali e finanziarie) degli Istituti professionali statali impegnati nella IeFP, con un processo di unificazione e avvicinamento del servizio ai territori simile a quello che già avviene nelle Province Autonome. Un altro scenario potrebbe valorizzare soggetti privati senza scopo di lucro e radicati sul territorio che, in reale autonomia, diventino “pienamente tito- lari di una funzione pubblica” 7 nella gestione della formazione: una strada già seguita in Italia dagli ITS-Academy in ambito terziario e, ancor prima, in Inghilterra, a livello di scuola secondaria, dalle esperienze delle omonime Academy8 . Questa soluzione permetterebbe di esercitare l’autonomia gestio- nale in merito al personale e, pertanto, aiuterebbe a risolvere i problemi 5 Cfr. Salerno g.M., Riparte l’autonomia differenziata: quali prospettive di riforma per la IeFP?, in “Rassegna CNOS” Anno 39 – n. 3 gennaio-aprile 2023 CNOS-FAP, Tip. Giammarioli. 6 Cfr. Salerno g.M. - g. Zagardo, Costruire e utilizzare i costi standard nella IeFP: analisi, indicazioni e proposte, CNOS-FAP, 2020. 7 goTTi e., op cit, p. 149. 8 In quest’ultimo caso si tratta di “Fondazioni di partecipazione”, in origine nate dalla trasformazione volontaria di un istituto educativo pubblico in fondazione per venire incontro a particolari esigenze del territorio e con la possibilità di avere nuovi partners che la sosten- gano nell’organo di autogoverno. Lo Stato paga i costi di gestione e concede autonomia reale in cambio del rispetto dei risultati negli esigenti standard di resa. Cfr. Zagardo g., La punta di diamante. Scenari di scolarizzazione e formazione in Europa, ISFOL. – Cava De’Tirreni, Edigui- da, 2010 - (Temi & Ricerche, 1). CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 37 04/06/24 12:40 38 sollevati dalla stipula dei contratti di prestazione d’opera che si vorrebbero introdurre in futuro. Intanto, l’azione pubblica nel nostro Paese dovrebbe portare in ciascun territorio almeno ad una immediata stabilità nei finanziamenti anche per i CFP e, dunque, a una regolarità sostenibile della programmazione, oggi non ancora concessa. Lo strumento usato finora è l’avviso/bando annuale che non dà garanzia di continuità negli anni. Questo, oltre alla difficoltà di programmare, crea conseguenze sulla precarietà del personale docente e sul livello degli stipendi dei formatori, incentivando la diaspora dei migliori e mettendo a dura prova la qualità della formazione soprattutto negli Enti più piccoli e nel Mezzogiorno. Per ridurre i margini di criticità si dovrebbero favorire finanziamenti per periodi più lunghi (triennali o quadriennali) di programmazione di nuovi cicli. Un esempio in tal senso è quello della P.A. di Trento che recentemente ha previsto 4 nuovi diplomi professiona- li di Tecnico che formeranno oggetto della programmazione quadriennale dall’a.f. 2024/25. Si tratta delle stesse esigenze che, nell’ambito delle ITS-A- cademy, hanno spinto il legislatore a introdurre misure destinate a finanzia- re tali percorsi secondo una logica di programmazione triennale. La costruzione di una via italiana al duale necessita di politiche capaci di rendere presente e omogenea questa offerta su tutto il territorio, colman- do i gap esistenti in special modo al Sud dove stenta a crescere per numero di iscritti. Eppure, in alcune Regioni si favorisce la scolasticizzazione della IeFP con il vantaggio immediato di non gravare sul bilancio regionale. Tutta- via, nella sussidiarietà non si è potuto superare del tutto l’impianto discipli- narista né la gestione burocratica della Istruzione professionale, distante dai modelli europei VET e dalle esigenze specifiche dell’utenza. Lo attesta il crol- lo degli iscritti IeFP nelle scuole, anche dopo la riforma del d.lgs. n. 61/2017. Evitando l’autoreferenzialità delle figure professionali più semplici e richieste dagli allievi, la programmazione regionale dovrebbe apprezzare le indicazioni del mercato del lavoro, oggi disponibili attraverso strumenti sempre più raffinati, e configurare così le offerte sul territorio a cominciare dai fabbisogni locali (ma non solo). Lo sforzo in più dovrebbe essere quello di estendere la presenza dell’offerta anche alle professioni più richieste dal mondo del lavoro maggiormente vacanti, complesse e pregiate richia- mando sul territorio le migliori esperienze formative nazionali. Occorre an- che procedere a un rapido e periodico aggiornamento del Repertorio delle figure professionali, senza trascurare l’estensione su tutto il territorio delle qualificazioni già esistenti più richieste e difficili da realizzare. Sarà, inoltre, opportuno che l’orientamento alla IeFP regionale si ren- da più autonomo dal monopolio della scuola, pur collaborando con essa per diffondere tra i giovani la conoscenza dei percorsi più utili al tessuto imprenditoriale locale e nazionale. Può giovare a questo fine la presenza di operatori esterni regionali che negli Istituti secondari di I grado entrino in contatto con i ragazzi in transizione e con le loro famiglie per promuovere i percorsi della IeFP mediante incontri, guide specifiche (anche sotto forma CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 38 04/06/24 12:40 39QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 di diari, calendari, opuscoli con dati statistici ecc.), riunioni per i genitori e formazione per i docenti. Occorre sostenere il processo di verticalizzazione della IeFP proprio negli snodi che liberano il passaggio verso i gradi superiori della formazione professionalizzante terziaria. Un’occasione per andare in questa direzione è la discussione sul modello 4+2 del Disegno di legge governativo n. 924 approvato lo scorso 18 settembre 2023. La IeFP degli enti accreditati ha già una tradizione nel campo della personalizzazione, della flessibilità e del rapporto stretto tra formazione e lavoro. È, dunque, giusto pensare a filiere tecnologico-professionali lunghe e dirette a cui aderiscano i percorsi qua- driennali di IeFP. Sull’ampia praticabilità di questa ipotesi vale anche l’espe- rienza degli AFP, i corsi di Alta Formazione Professionale presenti dall’a.f. 2006/7 nella P.A. di Trento9 . C’è da augurarsi che il PNRR “Sistema duale” sia l’occasione per raccor- dare i soggetti della formazione e gli altri stakeholder in un piano strategico che faciliti la continuità della filiera lunga professionalizzante, preludio di una più ampia armonizzazione delle competenze concorrenti di Stato e Regioni. 9 Si tratta di corsi di 2 anni dopo il diploma, in continuità con i corrispondenti qua- drienni IeFP, equiparati al sistema nazionale degli ITS, ma con un forte collegamento con la formazione di provenienza. Qui, i diplomati dell’IeFP possono accedere a percorsi coerenti di AFP dopo aver superato le prove per l’accertamento delle competenze comuni in italiano, matematica e inglese, a seguito di un corso di potenziamento mirato (vedi scheda P.A. Trento). CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 39 04/06/24 12:40 CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 40 04/06/24 12:40 Panoramica delle Regioni CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 41 04/06/24 12:40 CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 42 04/06/24 12:40 43 Introduzione alle schede Di seguito sono contenute alcune schede che disegnano i singoli mo- delli regionali di IeFP, così come si costruiscono nel tempo dal loro avvio sperimentale fino ad oggi. Tutti i dati di struttura fanno, invece, riferimento ai Monitoraggi ufficiali sulla IeFP di INAPP/ISFOL dall’a.f. 2003/4. Nel testo, ogni Regione/Provincia Autonoma è preceduta da alcuni indicatori sintetici di struttura: a) rappresentazione in anni di percorso del modello territoriale attuale; b) iscritti al I anno delle Istituzioni formative e scolastiche; c) quota di iscritti ai percorsi di IeFP sulla corrispondente popolazio- ne 14-17enne; d) percorsi e iscritti IeFP di I, II e III anno; e) livello di sussidiarietà (tasso di scolarizzazione1 vs. tasso di formazione). Le sezioni di ogni scheda regionale sono 13 (possono arrivare a 14 ove sia previsto il IV/V anno). In sintesi, la descrizione dell’offerta di Istruzione e Formazione Professionale realizzata nelle singole Regioni e Province Au- tonome si compone delle seguenti voci: • Struttura • Normativa • Modello • Sede di svolgimento • Docenti • Articolazione oraria • Elementi • Esiti e certificazioni • Crediti • Governo del sistema • Destinatari • Costi • IV/V anno • Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale 1 Il termine “scolarizzazione” ha qui il significato di far frequentare una scuola e accresce- re la popolazione scolastica, non quello di portare a realizzare l’obiettivo dell’obbligo scolastico, che, come è noto, è perseguibile anche per altri canali. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 43 04/06/24 12:40 CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 44 04/06/24 12:40 45 Glossario 1. Alternanza scuola-lavoro: in base all’art. 1 d.lgs. n. 77/2005 e conforme- mente alle indicazioni delle guide operative del MIUR, si intende per alternanza la “modalità di realizzazione dei corsi [...], per assicurare ai giovani, oltre alle conoscenze di base, l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro attraverso l’alternanza di periodi di studio e di lavoro, sotto la responsabilità dell’istituzione scolastica o formativa”. Il percorso duale in alternanza deve essere condiviso con le aziende in riferimento alle attività in aula e ai periodi di permanen- za. L’alternanza consente un apprendimento in esperienza lavorativa che, a differenza dell’apprendistato, non costituisce rapporto di lavoro in quanto è una metodologia didattica. In base alla CSR n. 158/2015 del 24.9.15 l’alternanza “rafforzata” comprende periodi di applicazione pratica presso un datore di lavoro non inferiori a 400 ore annue. 2. Apprendistato: in base all’art. 43 d.lgs. n. 81/2015 contratto di lavoro a tempo indeterminato finalizzato al conseguimento di qualifica o di diploma. Prevede la stipula di un protocollo di intesa tra l’istituzione formativa e il datore di lavoro che assumerà il ragazzo e la sottoscrizio- ne di un piano formativo individuale tra Istituzione formativa, datore di lavoro e allievo, in base al decreto 12.10.2015. 3. Diritto-dovere all’istruzione e alla formazione: introdotto dalla L. n. 53/2003 ed entrato in vigore con il d.lgs. n. 76/2005, consente in 12 anni il conseguimento di un titolo di istruzione secondaria superiore o una qualifica almeno triennale entro il 18° anno di età. Ai sensi dell’art. 1, co. 622, della L. n. 296/2006, si attua l’Obbligo di istruzione che in- tercorre per 10 anni, dai 6 ai 16 anni e si assolve sia in un percorso scolastico sia nei percorsi regionali di IeFP. 4. Formazione professionale integrale (o FP pura): percorsi a titolarità delle Istituzioni formative accreditate (in tale categoria vengono compresi anche le scuole dipendenti dalle Province Autonome), con docenti e formatori provenienti in prevalenza dalle stesse istituzioni anche per le competenze di base; rilascia un attestato di qualifica e crediti per il rientro alla scuola; le eventuali azioni integrate riguarderebbero solo le azioni di sistema. 5. Formazione professionale mista: percorsi a titolarità in prevalenza delle Istituzioni formative accreditate; con docenti delle competenze di base provenienti dalle Istituzioni scolastiche in base a precisi accordi territo- riali; rilascia un attestato di qualifica e crediti per il rientro alla scuola; le azioni integrate riguardano azioni di sistema, progettazione e docenza. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 45 04/06/24 12:40 46 6. Formazione professionale integrata (con FP tra il 50% e il 20% del monte ore): percorsi, in genere, a titolarità delle Istituzioni scolastiche statali, con docenti provenienti dalle Istituzioni scolastiche per le competenze di base; si rilascia un attestato di qualifica e crediti per il rientro alla scuola; le azioni integrate riguardano le azioni di sistema; l’impianto progettuale, la metodologia e le figure professionali sono quelli richie- sti alle Istituzioni formative. 7. Formazione professionale integrata (con FP entro il 20% del monte ore): percorsi a titolarità delle Istituzioni scolastiche statali, con docenti pro- venienti dalle stesse Istituzioni scolastiche per le competenze di base; prosecuzione automatica del percorso scolastico di Stato e, in teoria, attestato di qualifica; le azioni integrate riguardano le azioni di siste- ma, i moduli di Formazione professionale e la docenza/codocenza. 8. Impresa formativa simulata (IFS): modalità di apprendimento di pro- cessi di lavoro attraverso la simulazione, animata dagli studenti, del- la costituzione e gestione di imprese virtuali, assistite da aziende re- ali. Utilizza uno spazio attrezzato che riproduce l’ambito aziendale. I giovani possono operare come farebbero in una azienda reale. Le fasi sono: classe simula in un contesto laboratoriale la creazione e la ge- stione di un’impresa virtuale. Di solito, l’impresa simulata è rivolta agli allievi quattordicenni del primo anno del percorso triennale e ha una funzione propedeutica all’alternanza scuola lavoro o all’apprendistato. 9. LaRSA: sono i laboratori per il recupero e lo sviluppo degli apprendi- menti utilizzati per colmare le carenze e gli apprendimenti negli allievi che hanno gap di conoscenze/competenze lungo il percorso o in fase di passaggio tra due percorsi. Possono essere interni al percorso o finan- ziati ad hoc. 10. Livello di sussidiarietà: peso delle Istituzioni scolastiche nella IeFP, qui stimato in termini di percentuale di iscritti di IeFP a scuola nei percor- si di I anno. Dove non si trovano percorsi di I anno, la comparazione avviene sul successivo anno disponibile. 11. Percorsi in sussidiarietà complementare: percorsi realizzati nelle Istitu- zioni scolastiche, con docenti della scuola per tutte le competenze e un attestato di qualifica e crediti per i passaggi. Questi, tuttavia, non avvengono in modo automatico. Le azioni integrate con i CFP sono azioni di sistema. L’impianto progettuale, la metodologia e le figure sono quelli richiesti per i CFP. 12. Percorsi in sussidiarietà integrativa: percorsi a titolarità delle Istituzioni scolastiche statali, con docenti provenienti, di norma, dalle stesse Isti- tuzioni scolastiche; prosecuzione automatica del percorso scolastico di Stato al IV anno e attestato di qualifica; non sono previste, di norma, azioni integrate. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 46 04/06/24 12:40 47QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 13. Percorsi in sussidiarietà ex d.lgs. n. 61/2017: si supera la struttura della sussidiarietà “integrativa” e “complementare” realizzando una sussidia- rietà che integra a partire dall’a.f. 2018/19, al I anno, i sottosistemi a regia statale e regionale ma non i percorsi di studio, nel rispetto degli standard formativi adottati sul territorio da ciascuna Amministrazione pubblica. 14. Sistema duale: modello di formazione in alternanza fra Istituzione for- mativa e Impresa, per agevolare le transizioni e ridurre il divario in termini di competenze tra scuola e lavoro. Ai sensi del progetto speri- mentale di cui all’Accordo tra Stato e Regioni del 24 settembre 2015 il “Sistema duale” può essere attuato in “apprendistato” (art. 43 del d.lgs. n. 81/2015), “alternanza” (d.lgs. n. 77/2005), o “impresa formativa si- mulata”. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 47 04/06/24 12:40 CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 48 04/06/24 12:40 49QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 ➢ Struttura Abruzzo CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 49 04/06/24 12:40 50 Ø Normativa − Protocollo MIUR-Regione del 30.07.2003 (dgr n. 729 del 06.09.03) – Accordo territoriale del 19.01.2004 − Dgr n. 580 del 21.06.2005 (standard formativi minimi nazionali) − Dgr n. 119 del 12.02.2007 (avviso assegnazione di voucher) − Dgr n. 795 del 03.08.2007 (avviso per i percorsi integrati) − Dgr n. 765 del 12.08.2008 (recepimento accordi Stato-Regioni) − Dgr n. 363/2009 (accreditamento sedi formative ex dm n. 166/01 e smi) − Dgr n. 540 del 28.09.2009 (attuazione art. 19 d.lgs. n. 226/05 livelli es- senziali docenti) − Dgr n. 766 del 12.08.2008 (percorsi finanziati dal MPI) − Dgr n. 391 del 27.07.2009 (avviso percorsi triennali IeFP) − Dgr n. 700 del 13.09.2010 (avviso triennali IeFP) − Dd n. 270/dl 24 del 22.11.2011 (avviso percorsi triennali) − Dgr n. 854 del 10.12.2012 (recepimento figure) − Dd n. 35/dl 32 del 14.03.13 (avviso a.f. 2013/14 con scorrimento per l’a.f. successivo) − Dgr n. 251 del 7.4.2014 (disposizioni transitorie) − Dgr n. 247 del 31.3.2015 (accreditamento) − Dgr n. 119/dpg 010 del 7.12.16 (IeFP a.f. 2016/17) − Dgr n. 867 del 20.12.2016 (linee guida apprendistato) − Dd n. 24 dpg n. 10 del 18.4.17 (IeFP) − Dd n. 67 dpg n. 010 del 7.8.17 (scorrimento graduatoria a.f. 2017/18) − Dgr n. 7 del 17.1.2018 (accreditamento) − Dgr n. 782 del 16.10.2018 (linee guida IeFP) − Dd n. 147/dpg010 del 18.12.2018 e dd n. 119bis/dpg010 del 15.10.2019 (ordinam. 2019/20), dd n. 122/dpg010 del 14.11.2018 e dd n. 111/dpg010 del 15.10.2019 (duale 2019/20) − Dd n. 132/dpg010 del 29.11.2019 (percorsi in sussidiarietà) − Dgr n. 25/dpg010 del 18.3.2020 (linee guida percorsi) − Dd n. 33/dgp010 del 06.4.2020 (duale triennali e quarti anni a.f. 2020/21) − Dd n. 197/dpg021 del 17.12.2020 (duale triennali a.f. 2021/22) − Dd n. 439/dpg021 del 25.10.2021, dd n. 79/dpg021 del 11.3.2022, dd n. 178 /dpg021 del 20.5.2022 (duale triennali e IV anno a.f. 2022/23) − Dd n. 323/dgp021 del 30.10.2023 e dd n. 369/dgp021 dell’11.12.2023 (duale triennali e IV anno a.f. 2023/24) Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà e percorsi integrali di IeFP) Gli originari percorsi centrati sulla Formazione professionale pura nati nell’a.f. 2003/04 erano stati trasformati nell’a.f. 2006/07 in “percorsi episodici” destinati temporaneamente a far fronte ai bisogni formativi dei fuoriusciti dalla scuola tramite voucher. I voucher sono estinti al I anno CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 50 04/06/24 12:40 51QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 dall’a.f. 2008/09. Altri percorsi di FP pura su progetto presentato al MIUR sono estinti dall’a.f. 2009/10 per lasciare il posto ai nuovi triennali. Nell’a.f. 2009/10 si sono attuati al I anno percorsi di FP mista, integrati con la scuola mediante accordi per la docenza delle competenze di base. Tuttavia, dall’an- no successivo questa esperienza non sarà rinnovata per difficoltà derivate dalla debole interazione tra gli attori e dallo scarso gradimento degli stessi studenti. Dall’a.f. 2008/09 cessano (non più rinnovati al I anno) anche i per- corsi integrati a titolarità scuola. Dall’a.f. 2011/12 si è adottato il modello sussidiario integrativo ma con la contemporanea presenza, prima simboli- ca, di percorsi di IeFP pura delle Istituzioni formative (IF), finanziati solo con fondi del riparto MLPS e riferiti alle figure degli accordi in Conferenza unificata. Ciascun Organismo di formazione (OdF) poteva candidarsi per un numero massimo di due percorsi per Provincia. Il modello è stato confer- mato negli anni seguenti. All’avviso n. 35/13 è seguito, per l’a.f. 2014/15, uno scorrimento della graduatoria con corsi iniziati a giugno 2014 e altri corsi attivati nel mese di marzo 2015. In mancanza di risorse, non è stato fatto alcun avviso per i percorsi di I anno dell’a.f. 2015/16. Per l’a.f. 2016/17 si è rilanciata la IeFP con 4 percorsi formativi triennali per ciascuna Provincia. La dd n. 67dpg010 del 7.8.2017 immetteva a scorrimento per il 2017 nuo- vi percorsi triennali per la IeFP delle istituzioni accreditate. Un avviso del mese di novembre 2018 riguardava i primi anni del triennio a.f. 2018/19, che sono partiti ancora in ritardo nel 2019. Un avviso del dicembre 2020 per l’a.f. 2021/22 finanzia come nell’anno precedente 6 nuovi percorsi formativi triennali duali. I sei percorsi finanziati interessano i settori dell’alimentazio- ne, della meccanica, dell’edilizia e termoidraulica e del benessere con i ser- vizi di trattamento estetico. Dall’a.f. 2016/17 sono segnalati i primi percorsi di IV anno in modalità duale in alternanza rafforzata (assenti negli aa.ff. 2018/19 e 2021/22). Per l’a.f. 2022/23, il Ministero del Lavoro e delle Politi- che Sociali ha finanziato percorsi triennali e quarte annualità da realizzarsi solo nella modalità duale. Allo stesso modo, per l’a.f. 2022/23, in coerenza con gli obiettivi dell’art. 4 del regolamento (UE) 2021/241 e del PNRR, “Si- stema duale”, sono stati finanziati percorsi duali. La dotazione finanziaria ha un importo complessivo pari a € 2.593.071,36 con i quali si prevede la realizzazione 7 percorsi triennali, ciascuno con 19 allievi per classe, per un totale di 133 percorsi individuali, e 6 percorsi di IV anno, ciascuno con 16 allievi per classe, per un totale di 96 percorsi individuali. Ø Sede di svolgimento I soggetti attuatori del sistema regionale di IeFP sono: gli Organismi di formazione accreditati e/o in fase di accreditamento, secondo quanto pre- scritto nei pertinenti avvisi pubblici, per la macrotipologia “obbligo forma- tivo/obbligo di istruzione e percorsi di Istruzione e formazione professiona- le” e le Istituzioni scolastiche (statali e/o paritarie) che offrono percorsi di IeFP erogati in regime di sussidiarietà, ai sensi del d.lgs. n. 61/2017 e del dm del 17.05.2018, previa richiesta alla Regione. Dall’a.f. 2011/12 l’iscrizio- CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 51 04/06/24 12:40 52 ne avviene presso l’istituzione scolastica (IS) secondo il modello sussidiario (integrativo fino all’a.f. 2018/19) e presso le Istituzioni formative (IF) nei re- sidui percorsi. Operano nell’a.f. 2023/24 nella Regione Abruzzo: Accademia formazione professionale Excelsior S.r.l., Associazione CNOS-FAP Regione Abruzzo, Associazione Prometeo - Impresa sociale, Atenea formazione e la- voro soc. coop., Consorzio Up, Ellesse group formazione e lavoro S.r.l. im- presa sociale, Ente paritetico unificato per la salute e la sicurezza, Eventita- lia Scarl, Gruppo Sicurform S.r.l., Istituto Mecenate S.r.l., P.D. formazione e servizi S.r.l., Pmi Services soc. coop. arl, Sapere aude S.r.l., SECI S.r.l., Sgi soc. coop. arl, Sgi soc. coop. impresa sociale. Non esistono percorsi in diritto-dovere gestiti direttamente dagli enti locali. Non è previsto il coinvol- gimento delle Agenzie formative all’interno dell’offerta sussidiaria realizzata dagli Istituti professionali. La Regione Abruzzo non aderisce al sistema mi- nisteriale SIDI per l’iscrizione on-line degli allievi alla IeFP. L’inizio dell’an- no formativo non è calendarizzato in coincidenza con l’anno scolastico. Ø Docenti Dall’a.f. 2011/12, nel modello sussidiario integrativo i docenti sono della scuola. Nei percorsi “integrali” svolti dalle IF i docenti sono, di nor- ma, sempre delle IF. La dgr n. 566 del 30.6.2015 regola ancora la materia, avendo per oggetto i livelli essenziali dei requisiti dei docenti del sistema educativo di Istruzione e Formazione. Le attività devono essere affidate di preferenza a personale docente in conformità al vigente CCNL sulla Forma- zione professionale. Il bando 2022/25 aveva inserito una premialità fino ad un massimo di 5 punti per gli Enti che adottano il CCNL della Formazione professionale per le attività di docenza e tutoraggio, misura tuttavia non proseguita nel bando successivo. L’applicazione del CCNL-FP non era previ- sta dall’accreditamento regionale. Ø Articolazione oraria Dall’a.f. 2011/12 i percorsi del modello sussidiario integrativo (1.056 ore) sono stati attuati nell’ambito dell’autonomia e flessibilità. Attualmente, l’articolazione oraria delle Istituzioni scolastiche (IS) è definita da ciascun Istituto nell’ambito della propria autonomia didattica e organizzativa, sulla base di criteri generali stabiliti in sede di accordo tra Regione e USR. Con le linee IeFP della Regione Abruzzo, adottate con dgr n. 903 del 29.12.2022, attualmente vigenti, il monte ore annuale che i soggetti delle Istituzioni for- mative accreditate (IF) devono garantire ai singoli allievi è esteso da 990 ore (fino all’a.f. 2018-19) a 1.056 ore annue (dall’a.f. 2019/20), ovvero 3.168 ore complessive nel triennio. In base alle stesse linee guida, i percorsi di diploma professionale di tecnico il numero delle ore complessive ammonta a 990. Nei triennali vi sono: 120-96-110 ore nell’area competenze personali; 510-420-325 ore nell’area competenze culturali di base; 426-540-621 ore nell’area compe- tenze professionali. Al I e al II anno le ore di formazione nel CFP sono 634 CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 52 04/06/24 12:40 53QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 su 1.056, mentre al III anno sono massimo 528. Fermo restando il monte ore complessivo stabilito per il triennio in relazione a ciascun’area, è in capo all’autonomia dell’OdF la definizione di un potenziamento, con una diversa articolazione oraria, nel rispetto dell’intervallo percentuale di sviluppo del- le competenze. In coerenza con le indicazioni riportate nelle linee guida in modalità duale, recepite nella dgr n. 903 del 29.12.2022, gli standard minimi all’interno dei percorsi duali, sono a) per l’alternanza simulata: dal 15% al 25% delle ore del percorso di I anno di IeFP; b) per l’alternanza rafforzata: dal 30% al 50% del percorso duale, a cui possono concorrere, nel limite mas- simo del 20% delle predette percentuali, le attività di alternanza simulata; c) per l’apprendistato duale: nel rispetto delle percentuali di formazione esterna definite ai sensi e per gli effetti del d.lgs n. 81/2015 (art. 43), del decreto inter- ministeriale del 12.10.2015, delle linee guida per l’apprendistato della Regione Abruzzo, approvate con dgr n. 867 del 20.12.2016. Ø Elementi Ciascuna annualità realizza accoglienza, orientamento e counselling/fa- cilitazione, formazione d’aula (anche in formazione a distanza), esperienze formative in contesto lavorativo, laboratori professionalizzanti, laboratori di recupero e sviluppo degli apprendimenti (LaRSA), supporto per il riconosci- mento dei crediti conseguiti in contesti di apprendimento a carattere formale, informale e non formale e per le certificazioni intermedie e finali, visite di stu- dio e guidate presso imprese ed eventi di settore e stage presso imprese, va- lutazione, competenze in ingresso, potenziamento delle soft skill, educazione fisica. Sono, inoltre, previsti un modulo di accompagnamento/orientamento al lavoro e il trasporto degli allievi. I LaRSA possono riguardare: 1) gruppi di livello omogeneo per recupero o approfondimento lungo il percorso forma- tivo; 2) allievi o gruppi di allievi in fase di passaggio tra sistemi formativi; 3) allievi o gruppi non ancora inseriti nei percorsi strutturati, ma in progetti ad hoc di rimotivazione e orientamento, che presuppongono specifiche fonti di finanziamento. A pena di esclusione, ogni OdF dovrà predisporre e allegare, a corredo dell’istanza di partecipazione, un’analisi dei fabbisogni professionali a giustificazione del percorso formativo prescelto. Ø Esiti e certificazioni La valutazione delle competenze comprende: 1) la valutazione delle conoscenze e abilità per aree culturali e tecnico professionali; 2) la valu- tazione delle conoscenze e abilità acquisite nei contesti di apprendimen- to non formale e informale; 3) la valutazione del comportamento. I crite- ri metodologici per una corretta valutazione della competenza sono: a) il riferimento esplicito alle situazioni di apprendimento (attività, esperienze, azioni) in riferimento alla specifica competenza con almeno un prodotto reale elaborato e con riferimento al tirocinio valutato dal tutor dell’orga- nizzazione partner; b) l’analisi delle varie performance dell’allievo (prodotti, CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 53 04/06/24 12:40 54 comportamenti, riflessioni, maturazioni). Per quanto riguarda gli appren- dimenti, l’OdF o l’Istituzione scolastica adotta un “pagellino” (documento di valutazione periodica) alla fine di ogni anno. Esso ha valore di accesso alle prove di accertamento finale in termini di punteggio per gli ammessi. Nei percorsi IeFP, a titolarità degli Organismi di formazione, non è previsto il debito scolastico, poiché tutta l’attività è gestita nella forma della perso- nalizzazione, mentre i LaRSA possono essere attivati in ogni momento del percorso formativo, in corrispondenza delle necessità effettivamente eviden- ziate dall’organo collegiale dei formatori/consiglio di classe. La certificazio- ne delle competenze in relazione ai traguardi formativi raggiunti al termine del percorso triennale e quadriennale viene in conformità alle vigenti linee guida IeFP adottate con dgr n. 903 del 29.12.2022. La certificazione finale viene formalizzata attraverso il rilascio degli attestati di qualifica o diplo- ma professionale, redatti in conformità ai modelli dell’accordo citato. La Commissione di valutazione dell’esame finale gode dei rimborsi delle spe- se di viaggio, di vitto e di alloggio a carico delle Istituzioni formative. In caso di svolgimento dell’attività lavorativa presso le Istituzioni scolastiche, le connesse spese di trasporto, vitto e alloggio sono a carico della Regio- ne Abruzzo. Il Repertorio regionale dell’offerta di IeFP è corrispondente al Repertorio nazionale attualmente vigente, come disciplinato dall’accordo Stato-Regioni del 1.9.2019 (rep. atti n. 155/CSR). Per la certificazione delle competenze acquisite da parte dell’allievo è prevista la redazione di un dos- sier individuale da parte del tutor aziendale, in collaborazione con il tutor formativo del soggetto attuatore. Ø Crediti In caso di passaggio tra sistemi formativi trovano attuazione le disposi- zioni di cui all’Accordo in Conferenza Stato-Regioni del 10.05.2018 (rep. atti n. 100/CSR), nonché dell’Accordo tra Regione e USR, sottoscritto in data 21.12.2018, recante le modalità realizzative dei percorsi formativi svolti in regime di sussidiarietà (ex art. 7, comma 2, d.lgs. n. 61/2017 e art. 4 del dm del 17.05.2018). Nel rispetto del numero massimo previsto, sono possibili ingressi in tutte le annualità di nuovi candidati, previa verifica delle capaci- tà, conoscenze, abilità e competenze, a seguito della quale il soggetto attua- tore può riconoscere i crediti formativi per l’inserimento dell’allievo in que- stione nel percorso formativo. L’inserimento di nuovi allievi all’interno dei percorsi avviene nel limite massimo del 50% delle ore totali dell’annualità, ad eccezione della terza annualità, per la quale l’inserimento può avvenire in qualunque momento, previa valutazione dei crediti formativi acquisiti in precedenti esperienze didattiche e/o formative. Le modalità di accertamento del credito formativo sono definite per gli OdF da una Commissione interna di valutazione, anche attraverso modalità differenti dalle tradizionali prove orali e/o scritte, comprese forme di osservazione diretta dell’attività del sog- getto coinvolto. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 54 04/06/24 12:40 55QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 Ø Governo del sistema Per la regia dei percorsi sperimentali triennali di Istruzione e Formazio- ne Professionale è stato istituito un Tavolo tecnico interistituzionale con atto della Giunta regionale. Esso è composto da un dirigente e un funzionario della Regione competenti in materia di istruzione, e da cinque dirigenti sco- lastici designati dall’Ufficio scolastico regionale. Nell’ambito della program- mazione territoriale, la Regione Abruzzo, sentito l’USR, individua i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale negli Istituti professionali, la cui attivazione è compatibile con le classi di abilitazione dei docenti disponibili. Per i percorsi dei CFP la determinazione direttoriale n. 24 del 14.03.2022, ha costituito il Nucleo di valutazione per la valutazione di merito delle propo- ste progettuali. Il Nucleo di valutazione trasmette alla dirigente del Servizio istruzione, formazione e università, gli esiti della procedura di valutazione e questo approva le risultanze trasmesse ed emana la determinazione per il finanziamento dei progetti. È prevista la realizzazione dell’infrastruttura at- tuativa del sistema, attraverso l’individuazione di una ATS che realizzi azio- ni di supporto alla Regione nell’elaborazione della disciplina, nello sviluppo del sistema informativo dedicato, nella formazione degli operatori titolati alla certificazione. La persistenza delle condizioni per la permanenza nel sistema di accreditamento viene verificato dalla Regione annualmente per gli Organi- smi di formazione, per i quali è stato introdotto un sistema per la valutazione dell’accreditamento attraverso il c.d. “monte crediti aggiuntivo” che costitui- sce un’esplicazione concreta del criterio dell’efficacie/efficienza del soggetto accreditato. Tramite gli interventi congiunti di monitoraggio e valutazione, la Regione individua gli indicatori più rilevanti circa la qualità del Sistema di istruzione e formazione professionale, così che possa essere valutata l’effica- cia ed efficienza degli investimenti nelle attività previste. Ø Destinatari Destinatari dei percorsi triennali sono i giovani che, al momento dell’avvio del percorso formativo triennale, non abbiano compiuto i sedici anni di età, con priorità per i ragazzi diplomati nella scuola secondaria di I grado, nell’anno scolastico precedente a quello di avvio dei percorsi di IeFP. Nell’ambito dei posti resi disponibili, possono essere ammessi anche giovani di età superiore al sedicesimo anno di età, purché rientranti nel “diritto-dovere all’istruzione e alla formazione”, nonché over 17 anni, assolti o prosciolti dal diritto dovere e privi di titolo di studio di istruzione secon- daria e giovani di età compresa fra i 17 e i 25 anni non compiuti, assolti o prosciolti dal diritto dovere all’istruzione, privi di un titolo di studio di istruzione secondaria di secondo grado, che possono partecipare ai percorsi anche con contratto di apprendistato di I livello. L’iscrizione al percorso di “Tecnico di IeFP” (IV anno) è rivolta ai soggetti in possesso di una qualifica triennale corrispondente o coerente con l’area professionale del percorso di tecnico prescelto. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 55 04/06/24 12:40 56 Ø Costi La programmazione per l’anno formativo 2020/21 è finalizzata alla pre- sentazione di progetti formativi triennali soltanto duali. L’avviso è contenu- to nel dd n. 33dgp010 del 06.4.2020. Considerando una classe composta da 15 allievi è previsto per ognuno dei 3 anni del triennio un uguale contributo di € 89.897,28 calcolato nel seguente modo: (UCS 73,13*1.056 monte ore an- nuale) + [(UCS 0,80 ora allievo*n. 15 allievi) * 1.056 monte ore annuale)] = € 89.897,28. Ciascun percorso deve essere previsto per un numero minimo di 10 allievi fino ad un massimo di 15 allievi. In caso di ammissione a finanzia- mento di proposte progettuali che prevedano l’attivazione di classi con nu- mero superiore a 15 allievi, la Regione rimborsa solamente le UCS 0,80 ora corso allievo per il totale di 15 allievi. È possibile inserire anche degli allievi in qualità di “uditori”. L’UCS ora corso pari a € 73,13 vale per attività che prevedano docenti di fascia C, così come definiti dalla circolare n. 2/2009 del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali. Applicando il parametro di costo stabilito dalla Regione (il suddetto costo annuale per percorso di € 89.897,28) al numero degli iscritti a I anno dei percorsi trien- nali delle Istituzioni formative nell’a.f. 2020/21 (secondo gli ultimi dati del monitoraggio INAPP sono 12,88 a classe) risultano i seguenti costi: il costo per allievo del I anno corrisponde a € 6.982,31, il costo ora corso del I anno ammonta a € 85,13, mentre il costo orario per allievo ammonta a € 6,61. In caso di iscrizione al percorso di soggetti vulnerabili (allievi portatori di disabilità certificata e/o allievi con bisogni educativi speciali (BES) o con disturbi specifici di apprendimento (DSA) e/o stranieri) sono rese disponibili strategie differenziate per facilitare la piena partecipazione alle attività. In tal caso sarà corrisposta al soggetto attuatore una componente aggiuntiva di risorse per un contributo massimo di € 1.999,84 ad allievo. Ø Quarto anno Nell’a.f. 2016/17 sono stati attivati due percorsi di IV anno per 25 alunni nell’ambito del sistema duale. Dall’a.f. 2022/23 è ritenuta ammissibile anche la composizione di classi con “percorsi articolati” a cui possono accedere allievi in possesso di qualifiche differenti. I IV anni prevedono 990 ore con: asse dei linguaggi (99 ore), asse matematico (99 ore), area storico-socia- le-economico (148 ore), asse scientifico-tecnologico (149 ore), area profes- sionale (495 ore). Il monte ore di insegnamento per il percorso di IV anno deve essere almeno di 495 ore, che corrispondono al minimo di formazione in aula previsto (50% di 990). Nella valutazione dei progetti, è considerato criterio premiante l’assunzione degli allievi con il contratto di apprendistato per il diploma professionale. Nel corso degli anni vi sono stati: – a.f. 2016/17: n. percorsi 2; n. allievi 25 – a.f. 2017/18: n. percorsi 1; n. allievi 16 – a.f. 2018/19: n. percorsi 0; n. allievi 0 – a.f. 2019/20: n. percorsi 5; n. allievi 22 CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 56 04/06/24 12:40 57QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 – a.f. 2020/21: n. percorsi 7; n. allievi 47 – a.f. 2021/22: n. percorsi 0; n. allievi 0 – a.f. 2022/23: n. percorsi 4; n. allievi n.d – a.f. 2023/24: n. percorsi 6; n. allievi n.d. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale Considerata la valenza della modalità di apprendimento “duale”, ov- vero di un approccio alla didattica fondato su esperienze formative prati- che in impresa formativa simulata, alternanza rafforzata e apprendistato di primo livello (art. 43 d.lgs. n. 81/2015), l’intento della Regione è quello di prevederlo in maniera incisiva nei percorsi di IeFP. Ogni percorso duale triennale prevede classi composte da un numero minimo di 13 allievi ad un massimo di 19. Ogni percorso duale di IV anno realizza classi composte da un numero minimo di 12 allievi ad un massimo di 16. Sono segnalati percorsi duali dall’a.f. 2017/18, all’a.f. 2023/24. Per quanto concerne l’atti- vazione dei percorsi in apprendistato, si rimanda alle linee guida regionali per l’apprendistato, approvate con dgr n. 867 del 20.12.2016, nonché alla Guida operativa regionale in materia di apprendistato di cui alla dgr n. 409 del 15.7.2019. All’interno dei percorsi di IeFP in “apprendistato” la forma- zione esterna all’impresa non può essere superiore al 60% dell’orario ordi- namentale per il I e il II anno (ovvero 634 ore su 1.056 ore) e al 50% per il III anno (ovvero 528 ore su 1.056 ore). La durata minima del contratto di apprendistato è di 6 mesi e non può essere superiore a: 3 anni per il conseguimento della qualifica di IeFP; 4 anni per il conseguimento del di- ploma di IeFP; 1 anno per il conseguimento del diploma di IeFP per coloro che sono in possesso della qualifica professionale nell’ambito dell’indirizzo professionale corrispondente. L’“alternanza rafforzata” è una metodologia didattica, rivolta agli allievi di età compresa tra i 15 e i 18 anni, che prevede l’espletamento di almeno n. 400 ore annue di applicazione pratica presso una organizzazione (es. impresa, azienda, fondazione, associazione, studi professionali, polo tecnico-professionale, università, ecc.). Il target da rag- giungere come obiettivo minimo per l’a.f. 2023/24 del Programma Duale è fissato in 229 percorsi individuali certificati, finalizzato a garantire il con- seguimento di almeno 210 percorsi relativi al target addizionale PNRR. Per il ciclo formativo 2023-2026 è disponibile, grazie alla complementarità fra risorse PNRR, ministeriali e regionali, una dotazione finanziaria pari a com- plessivi € 2.593.071,36, funzionale a garantire il conseguimento del numero di unità richiesto dal programma, pari a 210 percorsi. Il costo complessivo per 7 percorsi triennali, in modalità duale, per un totale di 133 percorsi individuali ammonta a € 1.057.045,76. Il costo complessivo 6 percorsi per diploma professionale di IV anno, in modalità duale, per un totale di 96 per- corsi individuali ammonta a € 536.025,60. Attualmente, sono stati istituiti solo percorsi di IeFP duali. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 57 04/06/24 12:40 CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 58 04/06/24 12:40 59QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 ➢ Struttura Basilicata CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 59 04/06/24 12:40 60 Ø Normativa – Protocollo del 24.7.2003 (sperimentazione IeFP) – Accordo territoriale del 12.12.2003 – Protocollo del 13.1.2016 (duale) – Legge regionale n. 33 dell’11.12.2003 – Dgr n. 574/10, dgr n. 927/12, dd n. 878/12 (accreditamento sedi IeFP) – Dgr n. 1221/10 (recepimento accordo I anno di attuazione IeFP 2010/11) – Dgr n. 1152/11 (intesa Regione-Province per il sistema di IeFP) – Dgr n. 1158/11 (linee triennali offerta formativa) – Dgr n. 1207/11 (tavolo tecnico istruzione e formazione) – Dgp di Potenza n. 122 del 2.11.11 (approvazione piano di IeFP 2011/2013) – Dd Ufficio cultura-istruzione n. 547 del 7.3.2012 (contributo agenziale alle attività) – Lr n. 30 del 13.9.2015 (apprendimento permanente) – Lr n. 9 del 13.5.2016 (istituzione dell’Agenzia unica del lavoro - Lab) – Dgr n. 700 del 10.7.2017 e dd n. 929/17 (IV anni in duale a.f. 2017/18) – Dgr n. 952 del 13.12.2019 e dgr n. 139 del 2.3.2020 (avviso duale IV anno IF e differimento scadenza a.f. 2020/21) – Dgr n. 177 del 12.3.2020 (avviso triennale IS a.f. 2020/21) – Decreto direttoriale n. 120 del 13.7.2023 Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà e IV anno integrale) Dal 2004/05 fino al 2010/11 (ultimo avviso per primi anni) la Regio- ne ha attuato percorsi triennali (misti) di Formazione professionale per chi interrompe la prosecuzione del proprio itinerario formativo nel percorso scolastico o intende proseguirlo nella Formazione professionale. Affida- mento diretto della Provincia di Potenza e della Provincia di Matera alle Agenzie provinciali per la formazione, istituite ai sensi della Legge regionale n. 12/1998 e accreditate dalla Regione. L’estinzione dei III anni dei vecchi percorsi triennali a titolarità delle Agenzie è avvenuta nel 2013/14. Dall’a.f. 2011/12 adozione della sola sussidiarietà (integrativa fino all’a.f. 2018/19, che vede nello stesso anno i nuovi I anni ex d.lgs n. 61/2017), con apporto in- tegrato delle Agenzie provinciali (Apofil e Ageforma) per un numero limitato di ore. La presenza delle Agenzie interessava anche i percorsi per 16-18enni extra accordo e con qualifiche regionali. Dall’a.f. 2016/17 le Agenzie sono state soppresse a favore dell’Agenzia regionale per il lavoro e le transizioni nella vita attiva (LAB - Lavoro e apprendimento Basilicata) in base alla lr n. 9 del 13.5.2016. L’apporto delle due Agenzie provinciali è stato mantenuto dall’unica Agenzia regionale LAB assicurando alle Istituzioni scolastiche in sussidiarietà un’offerta integrata a quella della scuola. In Basilicata, negli a.f. 2018/19 e 2019/20, non sono stati avviati percorsi triennali a qualifica. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 60 04/06/24 12:40 61QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 Con la dgr n. 177 del 12.3.2020 si realizzano 24 percorsi triennali solo IS per l’a.f. 2020/21 (sussidiarietà ex d.lgs. n. 61/2017 in base all’accordo tra Regio- ne e USR del 15.3.2019). Il IV anno, da realizzare solo negli Organismi di formazione (OdF), formalmente approvato per l’a.f. 2017/18, non ha avuto esito per mancanza di proposte e iscritti. Con la dgr n. 952 del 13.12.2019 è stato approvato un nuovo avviso pubblico per la presentazione di progetti di IV anno in attuazione della sperimentazione del sistema duale nell’ambito degli IeFP. La dgr n. 139 del 2.3.2020 ne ha differito i termini di scadenza permettendo l’avvio di due percorsi (tecnico per l’automazione industriale e tecnico dei servizi di promozione ed accoglienza) presso due Organismi di formazione per l’a.f. 2020/21 (con esami entro il novembre 2021), con la partecipazione di partenariati misti (ATI-ATS) composti da un OdF accredi- tato, imprese e Istituti professionali di Stato. Negli aa.ff. 2021/22 - 2023/24 non sono stati, però, attivati nuovi percorsi IF per 14-17enni in diritto-dove- re all’istruzione e alla formazione (DDIF). Ø Sede di svolgimento Dall’a.f. 2011/12 l’iscrizione ai nuovi percorsi triennali di IeFP avviene presso la scuola secondo il modello sussidiario e, più recentemente, sen- za nessuna presenza della formazione. I percorsi triennali sono svolti nelle scuole accreditate, in regime di sussidiarietà, con un totale di 20 Istituti scolastici professionali ordinamentali autorizzati alla realizzazione di per- corsi di IeFP. In passato, l’Agenzia regionale LAB, ha supporto variamente le scuole per i percorsi triennali in sussidiarietà: realizzava nel III anno del triennio un monte ore che, fino all’a.s. 2020/21, ha compreso essenzialmente una formazione d’aula tecnico specialistica relativa al profilo e il tirocinio. Per i IV anni, le attività di formazione devono essere erogate esclusivamente dagli OdF, con strutture e attrezzature in regola con le normative. Sarebbe- ro 98 le Istituzioni formative accreditate per la IeFP. Per la composizione del gruppo classe sono ammessi anche allievi con qualifiche differenti. Le attività devono essere avviate il 1° di settembre e concludersi il 30 giugno dell’anno successivo. Vi sono anche 20 Istituti scolastici professionali ordi- namentali autorizzati alla realizzazione di percorsi di IeFP, dislocati sull’in- tero territorio regionale, 13 in Provincia di Potenza e 7 in quella di Matera. Ø Docenti Dall’a.f. 2011/12, nel modello sussidiario i docenti sono della scuola. Nei IV anni la docenza è affidata alle OdG. La Regione chiede di applicare il CCNL di categoria per i dipendenti delle Istituzioni formative. Ø Articolazione oraria I percorsi triennali del modello sussidiario prevedono un monte ore di 1.056 ore. I IV anni hanno una durata di 990 ore articolate in: 1) orienta- CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 61 04/06/24 12:40 62 mento e accompagnamento (min 10 e max 15 ore); 2) competenze di base (min 350 e max 450 ore); 3) competenze tecnico-professionali (min 400 e max 640 ore); 4) esame finale (min 12 e max 24 ore). Le attività di ap- plicazione pratica si svolgono in alternanza scuola-lavoro “rafforzata” con almeno 400 ore o nella modalità “apprendistato” con almeno 495 ore di applicazione in impresa. Ø Elementi Il curricolo integrato dovrà prevedere: 1) informazione delle famiglie con azioni congiunte degli operatori CIL, dei docenti del sistema dell’i- struzione e di personale specializzato; 2) azione di tutoring personalizzato, finalizzato al potenziamento delle abilità personali; 3) azione di tutoring specializzato per l’inserimento professionale; 4) azioni di ascolto e cura de- stinate ai disabili e a soggetti a rischio di esclusione sociale; 5) formazione orientativa rivolta a studenti dell’ultimo anno della scuola secondaria di I grado e al biennio della scuola secondaria di II grado. Nei IV anni, l’opzione facoltativa LaRSA ha durata fino al massimo del 10% del monte ore. Ø Esiti e certificazioni La dgr n. 1324/2018 ha modificato e integrato il dispositivo (modali- tà e norme di utilizzo delle attestazioni) e le attestazioni del “Repertorio regionale delle attestazioni della Basilicata” (RRA), istituito con dgr n. 625/2012, completando il percorso di adeguamento del sistema regionale degli standard professionali, formativi, di certificazione e di attestazione (lr. n. 30/2015, art. 21) alle disposizioni di cui al d.lgs. n. 13/2013 e al d.i. n. 30.6.2015. Fanno parte del RRA: l’attestato di frequenza semplice; l’attestato di apprendimenti non formali e informali; l’attestato di frequenza con esito positivo degli apprendimenti; il documento di trasparenza; il documento di validazione; il certificato di qualificazione professionale. Le certificazioni sono in conformità con il decreto interministeriale del 5 gennaio 2021, recante “Disposizioni per l’adozione delle linee guida per l’interoperatività degli enti pubblici titolari del sistema nazionale di certificazione delle competenze”. Nei percorsi di IV anno, ogni competenza è declinata in Unità Formativa (UF). Ø Crediti Al fine di valorizzare l’insieme degli apprendimenti formali, non for- mali e informali, la Regione sviluppa l’offerta di servizi finalizzati alla loro validazione in termini di crediti formativi riconosciuti, rivolti a rafforzare l’accesso a ulteriori opportunità di istruzione e formazione, oltre a quali- ficazioni spendibili sul mercato del lavoro e verso i sistemi di istruzione e formazione, in esse incluse le certificazioni di competenza. La validazione degli apprendimenti è svolta, nel rispetto e in applicazione di quanto stabi- CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 62 04/06/24 12:40 63QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 lito dalle leggi dello Stato e dagli specifici accordi Stato-Regioni in relazione ai sistemi di referenziazione dell’Unione europea, in modo da assicurare la comparabilità delle competenze certificate sull’intero territorio nazionale. La validazione costituisce componente essenziale delle politiche in materia di orientamento, Istruzione e Formazione Professionale e lavoro. I procedi- menti di validazione sono integrati con la gestione del libretto formativo del cittadino. Ø Governo del sistema La Regione ha costituito un “Comitato tecnico interistituzionale”, com- posto da rappresentanti della scuola, dell’università, del MIUR e della Re- gione, con compiti di valore consultivo da esercitare prima della determina- zione dei bandi di IeFP. Le politiche regionali in materia di apprendimento sono oggetto di specifico piano triennale, che costituisce indirizzo per la definizione e l’attuazione dei singoli interventi. Nell’ambito della program- mazione del sistema regionale integrato per l’apprendimento la Regione de- finisce l’articolazione e le norme di funzionamento delle reti territoriali per l’apprendimento, comprendenti l’insieme dei servizi di istruzione, formazio- ne e lavoro. Ø Destinatari Per i percorsi di IeFP, ragazzi che abbiano concluso il primo ciclo di studi (licenza di scuola media inferiore). Per i percorsi di IV anno in duale, giovani residenti in Regione che non abbiano compiuto 25 anni alla data dell’inizio del corso e che siano in possesso di una qualifica triennale coe- rente con il percorso di IV anno. Ø Costi Riguardo ai percorsi di IV anno, il numero di allievi, secondo il bando, andrebbe da un minimo di 8 anni a un massimo di 15. Il finanziamento massimo è definito dalla seguente formula: (UCS 73,13*990 monte ore an- nuale) + [(UCS 0,80 ora allievo*n.15 allievi) *990 ore] = costo annuo di € 84.278,70. Le attività formative sono tenute da docenti di fascia C e l’UCS ora allievo viene finanziata ai beneficiari per ogni ora effettiva di frequenza di ciascun allievo presente nel corso, sempre che abbia frequentato almeno il 75% del monte ore. Ø Quarto anno Il IV anno, formalmente previsto a partire dall’a.f. 2017/18 (dgr n. 700 del 10.7.2017), non è stato realizzato in quel periodo. Solo nell’a.f. 2020/21, con la dgr n. 952 del 13.12.2019 e la dgr n. 139 del 2.3.2020, sono partiti (a.f. 2020/21) 2 percorsi di IV anno in modalità duale per complessivi 17 CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 63 04/06/24 12:40 64 allievi di CFP accreditati, rivolti ad ATI/ATS formate da un Organismo ac- creditato privato, un IP e un’impresa. La durata è di 990 ore, con 400 ore di alternanza scuola-lavoro (IeFP) o almeno 495 ore di formazione in impresa (apprendistato). Gli esami si sono conclusi nel novembre 2021. Non sono stati avviati ulteriori percorsi. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale In riferimento alla dgr n. 485 del 24.4.2012 e alla dgr n. 1101 dell’8.9.2012, la durata dei percorsi formativi in apprendistato è di 990 ore: 510 di formazione interna e 480 di formazione esterna. Il sistema duale è orientato ad assicurare ai giovani l’acquisizione di competenze in linea con le richieste del locale mercato del lavoro, integrando il sistema IeFP con le filiere produttive e programmando un’offerta formativa a qualifica per con- trastare la dispersione scolastica. Si è predisposto un primo avviso pubbli- co (dgr n. 700 del 10.7.2017) per la presentazione di progetti in attuazione della sperimentazione del sistema duale nell’ambito dell’IeFP nell’annualità formativa 2017/18. Con la dgr n. 952 del 13.12.2019 è stato approvato un secondo avviso pubblico per la presentazione di progetti in attuazione della sperimentazione del sistema duale nell’ambito degli IeFP. Sono stati avvia- ti due percorsi di IV anno presso due Organismi di formazione per l’a.f. 2020/21 ma non sono stati attivati nei tre anni formativi successivi. Il tar- get da raggiungere come obiettivo minimo per l’a.f. 2022/23 del Programma Duale attraverso l’utilizzo integrato delle risorse del PNRR e delle risorse ordinarie assegnate è pari a 14 allievi promossi/certificati in percorsi duali, con stanziamento di € 61.937 per la Basilicata e 16 allievi per € 71.364,00 nell’a.f. 2023/24. Non si è a conoscenza, tuttavia, dell’attivazione in Regione di percorsi duali di IeFP per 14-17enni in diritto-dovere fino all’anno forma- tivo 2023/24 compreso. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 64 04/06/24 12:40 65QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 ➢ Struttura Calabria CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 65 04/06/24 12:40 66 Ø Normativa – Protocollo del 23.09.2003 – Accordo territoriale del 13.09.04 – Dd n. 14318 del 28.07.09 (avvio percorsi e destinatari) – Dgr n. 529 del 22.07.10 (attivazione percorsi IeFP per 21 figure) – Dd n. 13408 del 17.09.10 (accreditamento IP quali enti di FP) – Dd n. 11258 del 2.10.10 (avviso a.f. 2010/11) – Dd n. 872 del 29.12.10 (accreditamento IF) – Dgr n. 67 del 28.2.11 (linee guida IeFP) – Dd n. 11884/2011 (avviso a.f. 2011/12) – Dgr n. 190 del 26.04.2012 (apprendistato qualifica e diploma professionale) – Dd n. 12180 del 31.08.12 (avviso a.f. 2012/13) – Lr n. 53/13 (disciplina IeFP) – Dgr n. 10727 del 10.09.14 (avviso IV a.f. 2014/15) – Dgr n. 536 del 16.12.2015 (duale) – Dgr n. 6306 del 1.06.2016 (esami) – Dgr n. 568 del 28.12.2016 (linee guida IeFP) – Dgr n. 5610 del 17.05.2016 (IeFP a.f. 2016/17) – Dd n. 2035 del 27.02.2017, dd n. 6598 del 21.06.2017, dd n. 5003 del 15.05.2017 (IeFP a.f. 2017/18) – Dd n. 9765 dell’11.09.2018 (IeFP a.f. 2018/19) – Dd n. 8714 del 19.07.2019 (IeFP a.f. 2019/20) – Dd n. 2027 del 2.03.2021 (IeFP a.f. 2021/22) – Dd n. 1666 del 21.2.2022, dgr n. 418 del 1.9.2022, dd n. 10931 del 19.9.2022, dd n. 12554 del 18.10.2022, dd n. 17471 del 29.12.2022 (IeFP a.f. 2022/23) – Dd n. 12501 del 6.9.2023 (IeFP a.f. 2023/24) Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà e percorsi integrali di IeFP) Dal 2005/06 la realizzazione dei percorsi triennali integrali secondo l’ac- cordo in CU del 19.6.03 prevedeva l’interazione tra Organismi di formazione (Agenzie accreditate per l’obbligo formativo), Istituzioni scolastiche di scuola secondaria superiore e un’impresa o associazione di categoria o ente bilaterale per le ore di alternanza formazione/lavoro. La gestione didattico-organizzati- va era affidata ad un organismo paritetico tra Agenzia e Scuola. La gestione amministrativo-contabile era a cura delle Agenzie. I percorsi di durata trien- nale per l’acquisizione di una qualifica professionale sono stati avviati dalla Regione a partire dall’a.f. 2010/11 a seguito dell’emanazione della dgr n. 529 del 20.9.2010 la quale ha fornito prime indicazioni per l’avvio dei percorsi in sussidiarietà integrativa a titolarità di Istituzioni scolastiche (IS). Fino all’a.f. 2021/22 la Regione non aveva attivato percorsi di IeFP in regime di sussidia- rietà ex d.lgs. n. 61/2017, ma nel marzo 2022 si è sottoscritto l’accordo tra la CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 66 04/06/24 12:40 67QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 Regione Calabria e USR Calabria per la realizzazione dei percorsi, ai sensi dell’art. 7 comma 2 dello stesso decreto legislativo. Nello stesso periodo, per alcuni anni, sono stati attuati percorsi integrali triennali delle Istituzioni for- mative (IF) sia nelle IF del privato sociale che provinciali, riferiti alle figure degli accordi. Negli aa.ff. 2014/15, 2015/16 e 2016/17 non sono partiti percorsi di I anno triennali per mancanza di risorse. Invece, un avviso pubblico relativo a percorsi di IeFP è stato pubblicato nel 2016 e si è concluso con lo svolgimen- to degli ultimi esami di qualifica nell’a.f. 2021/22. Per l’a.f. 2017/18 (percorsi di cui al dd n. 6598/2017) le risorse disponibili hanno consentito l’attivazione da parte dei CFP di alcuni percorsi triennali ordinamentali, poi realizzati al I anno nell’a.f. 2020/21. Non sono segnalati successivi percorsi di I anno trien- nali fino all’emanazione del ddg n. 12724 del 10.12.2021, che prevede percorsi a valere sulle risorse statali assegnate alla Regione Calabria dal MLPS per le annualità 2019 e 2020 che non erano ancora state utilizzate. Con l’avviso si prevedono 16 percorsi triennali, dei quali sono stati effettivamente attivati sol- tanto 11 percorsi realizzati alla prima annualità nell’a.f. 2022/23. Si tratta di percorsi duali di durata triennale per ragazzi che non abbiano compiuto 16 anni. In ambito PNRR, per l’a.f. 2022/23 sono stati finanziati 4 percorsi forma- tivi triennali in modalità duale. Per l’a.f. 2023/24 non sono segnalati percorsi ordinamentali di I anno, ma con dd n. 12501 del 6.9.2023 è stato approvato l’avviso pubblico per la presentazione dell’offerta formativa “Sistema duale”, da finanziare nell’ambito del PNRR. All’esito dei lavori della commissione sono stati finanziati 5 percorsi triennali duali e 4 percorsi formativi annuali duali di IV anno, per il conseguimento del diploma professionale di Tecnico. Ø Sede di svolgimento I soggetti attuatori dei percorsi di IeFP integrale sono le Agenzie forma- tive accreditate per l’obbligo formativo (in forma singola o in ATS). Dall’a.f. 2011/12 l’iscrizione avviene presso la scuola secondo il modello sussidiario e presso le IF accreditate nei percorsi di IeFP integrale. Gli Enti di formazione sono accreditati dalla Regione ai sensi delle linee guida per l’accreditamento degli organismi di formazione e orientamento professionale di cui alla dgr n. 335/2021 per la macro-tipologia “Obbligo formativo/Obbligo di istruzione e percorsi di istruzione e formazione professionale”. Non possono accedere all’accreditamento Enti a scopo di lucro. Anche le scuole hanno obbligo di accreditamento finalizzato a verificare la disponibilità di risorse strumenta- li e laboratoriali, oltre che la disponibilità delle necessarie professionalità, coerenti con le figure professionali previste. Le linee guida per l’accredita- mento degli Organismi di formazione e orientamento professionale appro- vate con dgr n. 335 del 28.7.2021 indicano come requisiti la disponibilità delle dotazioni infrastrutturali e logistiche, il possesso di adeguate capacità gestionali e risorse professionali, la certificazione di qualità conforme alle norme ISO UNI EN 9001 (Settore 37) nel caso dell’accreditamento defini- tivo. La Regione non aderisce al sistema ministeriale SIDI per l’iscrizione on-line degli allievi alla IeFP. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 67 04/06/24 12:40 68 Ø Docenti Nei percorsi integrali triennali le risorse professionali si riferiscono ai docenti dell’Agenzia formativa. Il corpo docente è composto anche da esper- ti provenienti dal mondo della produzione, delle professioni e del lavoro, in possesso di una specifica esperienza professionale nel settore, di tutor e di eventuali altre figure. Sono previsti docenti di sostegno in caso di handicap. Non è previsto il coinvolgimento delle Agenzie formative all’interno dell’of- ferta sussidiaria realizzata dagli IP. Il personale impegnato deve rispondere ai requisiti di cui al regolamento regionale per l’accreditamento degli Enti di formazione professionale. Per le attività riguardanti il riconoscimento dei crediti formativi e la certificazione delle competenze di base, gli Enti di for- mazione dovranno garantire la presenza di personale con specifiche compe- tenze. I docenti devono essere adeguati a quanto stabilito all’art. 19 del d.lgs. n. 226/2005, essendo in possesso dell’abilitazione all’insegnamento. Per ogni unità formativa possono essere presenti più docenti così come un docente può svolgere più unità formative. Gli esperti devono essere in possesso di documentata esperienza maturata per almeno cinque anni nel settore pro- fessionale di riferimento. Il tutor (d’aula/formativo) nell’accompagnare gli allievi nel processo di inserimento in azienda per la realizzazione delle at- tività di alternanza monitora, attraverso modalità tracciabili, il percorso di apprendimento dell’allievo, anche attraverso opportuni confronti e verifiche con il tutor aziendale. I contratti applicati ai docenti di IeFP fanno rife- rimento al CCNL. Non viene specificato se ci sia un obbligo di utilizzare quello di categoria, ma è necessario rispettare la normativa in materia di prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro e delle malattie professiona- li, salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, inserimento al lavoro delle perso- ne con disabilità, pari opportunità, contrasto del lavoro irregolare e riposo giornaliero e settimanale. Ø Articolazione oraria Dall’a.f. 2017/18 (dgr n. 6598/17) il percorso ordinamentale dei CFP pre- vedeva 3.000 ore. In particolare, 600 ore di lezioni teoriche “competenze di base”, di cui 592 ore finalizzate all’acquisizione delle competenze di base re- lative all’obbligo di istruzione ripartite nel modo seguente: I annualità 336; II annualità 256 ore; 8 ore di accompagnamento individuale da ripartire tra la I e la II annualità; 700 ore di competenze tecnico-professionali coerenti con la figura professionale di riferimento del progetto ripartite nel modo seguente: I annualità 410; II annualità 290 ore; 100 ore di LaRSA ripartite nel modo se- guente: I annualità 50; II annualità 50 ore; 600 ore di applicazione pratica in stage formativo ripartite nel modo seguente: I annualità 200; II annualità 400 ore da realizzare presso imprese del settore di riferimento. Nell’a.f. 2023/24, in relazione ai percorsi duali triennali di 3.000 ore, resta ferma la disciplina vigente in materia di ordinamento dell’Istruzione e Formazione Professiona- le, mentre gli standard minimi dei contenuti di applicazione pratica sono: a) CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 68 04/06/24 12:40 69QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 per l’alternanza simulata: 250 delle ore del percorso triennale di I anno IeFP; b) per l’alternanza rafforzata: dal 30% al 50% del percorso duale (300/400 ore al I anno e 400/500 ore nel II e III anno) a cui possono concorrere, nel limite massimo del 20% delle predette percentuali, le attività di alternanza simula- ta; c) per l’apprendistato di I livello: nel rispetto delle percentuali di forma- zione esterna presso i CFP definite ai sensi dell’art. 43 del d.lgs n. 81/2015, del dm del 12.10.2015 e della dgr n. 401 del 28.8.2019 (massimo 600 ore al I e al II anno e 500 al III anno), la formazione presso l’impresa conta nei tre anni rispettivamente almeno 400, 400 e 500 ore. Ø Elementi Le misure previste nei percorsi triennali integrali comprendono: ac- coglienza, orientamento, personalizzazione, tutoraggio, stage, accompa- gnamento, incontri con le famiglie e attori economici e sociali. I progetti formativi di durata triennale devono: 1) essere avviati nel rispetto del calen- dario scolastico; 2) garantire la personalizzazione del percorso; 3) prevedere il riconoscimento di crediti formativi; 4) avere una articolazione in unità formative; 5) prevedere verifiche intermedie degli apprendimenti in esito a ciascuna unità formativa; 6) prevedere un esame finale per il conseguimento della qualifica o dell’attestato di competenze; 7) prevedere attività di stage e la realizzazione di laboratori di recupero e sviluppo degli apprendimenti. Qualora si rendesse necessario un recupero dei livelli di apprendimento da parte degli allievi, è possibile prevedere l’attivazione di laboratori di recu- pero e sviluppo degli apprendimenti (LaRSA) fino ad un massimo di 50 ore per singola annualità. Tali ore, che concorrerebbero al monte orario ordina- mentale obbligatorio previsto di 1.000 ore, possono essere realizzate anche mediante alternanza simulata. Ø Esiti e certificazioni I percorsi formativi di IeFP in modalità duale si concludono con il ri- lascio di una delle seguenti attestazioni: a) attestato di qualifica professio- nale a conclusione dei percorsi di durata triennale; b) attestato di diploma professionale a conclusione dei percorsi di durata annuale di quarto anno; c) attestato di competenze, in cui sono riportati i risultati di apprendimento raggiunti in termini di competenze e/o loro elementi (abilità/conoscenze) dal singolo allievo, utile al fine del riconoscimento di crediti in ingresso nel passaggio ad altri percorsi. I suddetti attestati sono redatti secondo i modelli e le note di compilazione adottati con l’accordo in conferenza Sta- to-Regioni del 1° agosto 2019 (repertorio atti n. 155/CSR), allegati 5, 6 e 7 e recepiti dalla Regione Calabria. Il nuovo modello di certificato, ai sensi del dm del 24.8.2021 è in vigore dall’a.f. 2022/23. È richiesta per ciascun allievo la frequenza di almeno il 75% delle ore di formazione previste. A conclusio- ne del percorso triennale verrà inoltre rilasciato d’ufficio il “certificato di as- solvimento dell’obbligo di istruzione”, di cui al dm n. 9 del 27.1.2010. Per la CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 69 04/06/24 12:40 70 certificazione delle competenze acquisite da parte dell’apprendista è prevista la redazione di un dossier individuale, predisposto, secondo l’allegato 2 al dm 12.10.2015, dal tutor formativo del soggetto esecutore e dal tutor azien- dale. Agli apprendisti è garantito il diritto alla validazione delle competenze anche nei casi di abbandono o risoluzione anticipata del contratto, a partire da un periodo minimo di lavoro di tre mesi. Ø Crediti Il soggetto attuatore potrà riconoscere i crediti formativi per l’inserimen- to dell’allievo nel percorso formativo prescelto e, comunque, nel rispetto delle disposizioni sui passaggi tra sistemi di cui alla dgr n. 562 del 28.12.2016 e della normativa nazionale vigente in materia, come recepita dalla Regione Calabria con dgr n. 516 del 26.11.2021. Nel caso di passaggio ad un percorso del secondo ciclo di istruzione e formazione effettuato durante l’anno scola- stico e formativo, le ore di formazione fruite nel periodo antecedente la data di inserimento sono riconosciute e concorrono al computo della frequenza annuale minima del 75% del percorso. Per le attività riguardanti il riconosci- mento dei crediti formativi e la certificazione delle competenze di base, gli enti di formazione dovranno garantire la presenza di personale con specifiche competenze per come previsto dalle citate linee guida. Al fine del riconosci- mento di crediti in ingresso nel passaggio ad altri percorsi è utile l’attestato di competenze. Tale attestato dimostra le competenze acquisite in riferimento al profilo formativo e professionale del percorso di riferimento e al raggiungi- mento degli standard formativi minimi, relativi alle competenze di base e alle competenze tecnico-professionali, specifiche e comuni. Ø Governo del sistema L’Amministrazione pubblica da cui dipende la gestione dell’Istruzione e formazione professionale nella Regione Calabria è il Dipartimento “Lavo- ro, Formazione, Politiche Sociali”. Un apposito Gruppo tecnico costituito da Regione e Ufficio scolastico regionale della Calabria monitora la realiz- zazione complessiva dei percorsi IeFP in base a un accordo del marzo 2022 tra Regione e USR. Presso le Istituzioni formative sono istituiti dei Comitati Paritetici (CP) per il monitoraggio e la valutazione dei singoli percorsi, il riconoscimento e il rilascio dei crediti e il supporto al Gruppo Tecnico Re- gionale (GTR) che segue la realizzazione dei progetti. I “Comitati paritetici” sono costituiti dai rappresentanti di Regione, Istituto professionale partner e Istituzione formativa. Il processo di programmazione è sostenuto da un monitoraggio costante da parte della Regione. Ø Destinatari I destinatari dei percorsi triennali duali sono: a) giovani soggetti all’ob- bligo di istruzione e/o al diritto-dovere all’istruzione e formazione di età CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 70 04/06/24 12:40 71QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 compresa tra 14 e 17 anni; b) giovani over 17 anni fino a 25 anni prosciolti dal diritto-dovere all’istruzione e formazione, ma privi di titolo di studio di istruzione secondaria di secondo grado; c) giovani che siano in possesso della licenza di scuola secondaria di primo grado o, per gli allievi disabi- li, dell’attestato di credito formativo previsto dall’art. 9 del dpr n. 122 del 22.6.2009. I destinatari dei percorsi annuali di IV anno sono giovani da 17 a 25 anni che hanno assolto il diritto-dovere e si iscrivono al IV anno dei per- corsi di IeFP in possesso almeno di una qualifica triennale corrispondente e coerente con l’area professionale del percorso di tecnico prescelto. In caso di minori stranieri e/o non accompagnati, presenti sul territorio italiano, gli stessi sono soggetti all’obbligo di istruzione. L’iscrizione dei suddetti nelle istituzioni formative italiane va accolta in qualsiasi momento dell’anno, in coincidenza con il loro arrivo sul territorio nazionale. Essi vanno iscritti anche se sprovvisti di permesso di soggiorno o privi di documentazione (art. 45, dpr n. 394/99). Ø Costi I corsi di I anno IeFP ordinamentali che risultano attivati per l’a.f. 2020/21 fanno riferimento ad un avviso pubblico approvato con dd n. 6598 del 21.6.2017, finanziato a valere sulle risorse del POR Calabria 2014/2020, che stabiliva le modalità di finanziamento per un costo ora allievo pari a € 6. Per tale avviso pubblico la prima graduatoria dei beneficiari è stata pubblicata nel corso del 2019 e si è successivamente consolidata nel 2020, a seguito di due provvedimenti di scorrimento della graduatoria dei beneficia- ri. I percorsi finanziati con il suddetto avviso risultano pertanto essere stati censiti alla prima annualità nell’a.f. 2020/21. I percorsi triennali di IeFP a qualifica sono di 1.000 ore all’anno. Il finanziamento massimo richiedibile per un singolo progetto non può superare il valore di € 270.000,00. Tale valore è determinato sulla base di un percorso con 15 allievi (6 euro * 15 allievi * 3.000 ore). Nel caso di percorsi con un numero di allievi inferiori a 15 l’importo massimo viene, di conseguenza, riparametrato al ribasso. L’in- cremento del numero di partecipanti al percorso oltre i 15 non comporta, invece, in nessun caso un aumento del finanziamento massimo concesso. Considerando il costo massimo a percorso triennale di € 270.000,00 e una classe media di 14/17 allievi, l’importo massimo finanziabile per ciascun anno è pari a € 85.000,00 (comprensivo di LaRSA, stage e accompagnamen- to individuale), l’importo annuale ad allievo è di € 6.000,00, quello ad ora al- lievo è € 6,00 e quello ora corso corrisponde a € 85,00. È possibile procedere a successive sostituzioni di allievi purché non sia stato superato il 25% del numero di ore previste dall’intero percorso formativo. Per il finanziamento dei percorsi duali dell’a.f. 2022/23, con il successivo bando ddg n. 12724 del 10.12.2021 è stata prevista l’applicazione di un costo standard determinato mediante la combinazione di UCS di fascia B pari a € 117 per 400 ore della prima annualità e UCS di fascia C pari a € 73,13 per le rimanenti 2600 ore del percorso triennale, a cui si aggiunge l’UCS di €0,80 ora allievo, da cui è CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 71 04/06/24 12:40 72 derivato il costo di un percorso triennale per 15 allievi pari ad € 272.938,00. Per l’a.f. 2023/24 con dd n. 12501 del 6.9.2023 è stato approvato di finan- ziare nell’ambito del PNRR percorsi triennali duali a € 287.310 cadauno [(UCS oraria solo “fascia C” di € 82,27* monte di 3.000 ore corso)+(UCS ora allievo di € 0,90*15 allievi)*3.000 ore corso] e percorsi annuali di IV anno di IeFP duali a € 95.770 cadauno. Si precisa che, il numero massimo di ore formative finanziabili, a valere sulle risorse del PNRR è pari a 990 per an- nualità. Tuttavia, la Regione, avvalendosi delle risorse ordinarie ministeriali, garantisce il finanziamento del monte ore complessivo per ciascun percorso. Rientra nel finanziamento assegnato anche l’indennità di partecipazione che il soggetto esecutore dovrà corrispondere all’allievo nella misura di 0,50 €/ ora per ciascuna ora effettiva di presenza risultante dai registri. Il numero minimo per classe è di 8 allievi. Il numero massimo è di 15 allievi. Potrà essere autorizzata, su motivata richiesta, l’elevazione del numero fino ad ulteriori 10 allievi, in qualità di uditori. L’incremento del numero di parte- cipanti al percorso oltre i 15 non comporta in nessun caso un aumento del finanziamento massimo concesso. Ø Quarto anno Il percorso è di 1.000 ore, comprendente competenze di base per 250 ore, laboratori di recupero e sviluppo degli apprendimenti per 50 ore, com- petenze tecnico professionali per 400 ore, con la funzione di potenziare le attività di personalizzazione nell’area professionale, un modulo di consu- lenza individuale di accompagnamento per l’inserimento nel mercato del lavoro di almeno 4 ore, 16 ore per gli esami, una fase di stage/tirocinio formativo per 280 ore. È possibile prevedere una flessibilità didattico-or- ganizzativa del 10% da stabilire tra le competenze tecnico professionali e la fase di stage/tirocinio. Si realizza un modulo sperimentale di consulenza individuale orientativa al lavoro della durata di 4 ore per allievo: – a.f. 2014/15: n. percorsi 54; n. allievi 732 (IF); – a.f. 2015/16: n. percorsi 35; n. allievi 511 (IF); – a.f. 2016/17: n. percorsi 6; n. allievi 90 (IF); – a.f. 2023/24: n. percorsi 4; n. allievi n.d. (IF). Non sono partiti percorsi di IV anno negli aa.ff. 2017/18, 2018/19, 2019/20, 2020/21, 2021/22 e 2022/23. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale Come previsto dal Piano nazionale nuove competenze, adottato con decreto MLPS del 14.12.2021 e dall’avviso della Regione Calabria del ddg n. 12501 del 6.9.2023, la formazione duale può essere erogata attraverso: a) alternanza simulata, che ha una funzione propedeutica all’alternanza raffor- zata o all’apprendistato; b) alternanza rafforzata: percorsi di apprendimento in assetto esperienziale in impresa, rivolti ad allievi di età superiore ai 15 anni; c) apprendistato di I livello: percorsi di apprendistato per la qualifica CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 72 04/06/24 12:40 73QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 e il diploma professionale, rivolti ad allievi dai 15 ai 25 anni (non com- piuti). Attraverso l’utilizzo integrato delle risorse del PNRR e delle risorse ordinarie assegnate, la Regione Calabria concorre, al raggiungimento del target complessivo di 2011 allievi nell’a.f. 2023/24. Alla Regione, con decreto direttoriale MLPS n. 120 del 13.7.2023, per l’anno finanziario 2022 è stato assegnato uno stanziamento pari a € 940.215,00 a valere sul PNRR- Missio- ne 5 – Componente 1 – Investimento 1.4 “Sistema duale”. Le altre risorse fi- nanziarie complementari sono così composte: a) € 452.109,00 di cui al dd n. 44 del 7.4.2023 per il finanziamento dei percorsi finalizzati all’assolvimento del diritto-dovere all’istruzione e formazione professionale; b) € 565.079,00 di cui al decreto direttoriale n. 73 del 5.5.2023 per il finanziamento dei per- corsi formativi rivolti all’apprendistato per la qualifica e il diploma profes- sionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di spe- cializzazione tecnica superiore e dei percorsi formativi rivolti all’alternanza scuola-lavoro. Nell’a.f. 2023/24, nella Regione Calabria sono stati finanziati solo percorsi duali. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 73 04/06/24 12:40 CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 74 04/06/24 12:40 75QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 ➢ Struttura Campania CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 75 04/06/24 12:40 76 Ø Normativa – Dgr n. 1531 del 24.04.2003 (integrazione sistemi) – Protocollo del 31.07.2003 (offerta formativa sperimentale) – Dd n. 111 del 31.05.2004 (a.f. 2004/05) – Dgr n. 1871/06 (linee guida per i nuovi percorsi integrati) – Dd n. 538/06 (avviso progetti OFI). – Dd n. 215/09 (avviso progetti PAS) – Dgr n. 5 del 14.01.11 (surroga 2010/11) – Dgr n. 46 del 14.02.11 (presa d’atto organici raccordi) – Dgr n. 48 del 14.02.11 (approvazione schema di accordo sui percorsi IeFP a.f. 2011/12) – Dgr n. 195 del 23.04.12 (linee guida integrazione) e dgr n. 646 del 13.11.12 – Dd n. 57/13, n. 23/14 e n. 58/14 (sussidiarietà, costi attività integrative IS) – Dgr n. 211/13 e n. 83/13 (programmazione triennali) – Dgr n. 242/13, dd n. 81/12, lr n. 14/09, dd n. 248/09, dgr n. 793/06 (ac- creditamento e poli) – Dd n. 18 del 21.01.14 e n. 134/14 (esami) – Dd n. 23/14, dd n. 58/14, dgr n. 211/13 (accompagnamento, offerta IS complementare e IF) – Dgr n. 834 del 7.10.14 (finanziamento Poli) – Dd n. 687, n. 688, n. 689, n. 690 del 03.09.2014 (approvazione reperto- rio regionale qualifiche) – Dgr n. 735/2015, dgr n. 617/2016 e dd n. 01/2017 (duale e CFP) – Dd n. 1211 del 28.12.2017 (linee guida accreditamento) – Dgr n. 624 del 09.10.2017, dd n. 231 del 12.3.2018, dd n. 1057 del 16.10.2019 (triennali e annuali ma partiti effettivamente nell’a.f. 2019/20) – Dd n. 1337 del 20.12.2019 (qualifiche apprendistato) – Dgr n. 295 del 15.06.2020 (recepimento figure); dd n. 861 del 21.09.2020 e n. 455/2020 (IeFP a.f. 2020/21) – Dgr n. 341 del 27.07.2021, dd n. 443-dg11 del 6.09.2021 (triennali a.f. 2021/22), n. 402 del 23.07.2021, n. 498 del 28.09.2021 (IV a.f. 2021/22) – Dd n. 7 del 12.1.2022 e dd n. 328 del 24.6.2022 (triennali a.f. 2022/23) e dd n. 402/2022 e n. 422/2022 (IV a.f. 2022/23) – Dgr n. 105 del 7.3.2023, dd n. 372 del 22.5.2023, dd n. 872 del 4.8.2023 e dd n. 1049 del 5.10.2023 (IeFP IF), dd n. 71 del 6.10.2023 (IeFP IS) Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà e percorsi integrali di IeFP) Nel 2003 sono segnalati percorsi integrati con FP al 50% (non più ri- proposti dall’a.f. 2004/05, nel quale si realizzano percorsi integrati al 20% di formazione nei CFP). Dall’a.f. 2007/08 percorsi alternativi sperimentali (PAS) CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 76 04/06/24 12:40 77QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 biennali, ma non più rinnovati dal 2010/11. Si pensava che potessero essere riallineabili in relazione al repertorio nazionale dell’offerta IeFP. Erano or- ganizzati congiuntamente (progettazione e realizzazione) da un Istituto sta- tale professionale, tecnico o d’arte, da un Ente di FP accreditato e da un’a- zienda (ospitante gli stage) o da associazioni rappresentative delle aziende di comparto (che organizzavano gli stage presso le aziende loro iscritte). L’ultimo triennio dei percorsi integrati di durata triennale (OFI Offerta for- mativa di IeFP integrati), iniziato nell’a.f. 2006/07 non è più stato rinnovato nell’a.f. 2008/09. Dall’a.f. 2011/12 la Regione adotta la sussidiarietà (integra- tiva fino all’a.f. 2019/20, che vede i nuovi primi anni di sussidiarietà ex d.lgs. n. 61/2017) con percorsi di IeFP triennali nelle Istituzioni scolastiche (IS). Nell’a.f. 2013/14 la sussidiarietà era riservata alle IS dei soli Poli. La dgr n. 624 del 9.10.2017 recava la programmazione di risorse per l’attivazione di percorsi triennali di IeFP promossi delle Agenzie formative accreditate e percorsi annuali per il reinserimento dei giovani 15/18enni in diritto-dovere. L’introduzione dei percorsi triennali nei CFP (dd n. 231 del 12.3.2018) è sta- ta procrastinata fino all’a.f. 2019/20, anno formativo di partenza con effettivi frequentanti (dd n. 1057 del 16.10.2019). Con il medesimo provvedimento sono stati attuati nei CFP anche alcuni percorsi annuali a qualifica. I IV anni non sono stati previsti fino all’a.f. 2021/22 (dd n. 498 del 28.9.2021), nel quale è partito il primo percorso. Altri percorsi di IV anno sono stati realizzati nell’a.f. 2022/23 nelle Istituzioni formative accreditate e nell’a.f. 2023/24 nelle istituzioni scolastiche. Nell’a.f. 2023/24, i percorsi formativi “ordinari” erogati dagli Istituti professionali in sussidiarietà sono triennali a qualifica, biennali a qualifica con crediti in ingresso e annuali per il diplo- ma professionale di IeFP. I percorsi formativi realizzati nel “Sistema Duale” sono erogati dalle Istituzioni formative accreditate e sono percorsi triennali di qualifica. I percorsi per il conseguimento del diploma professionale di IeFP sono attualmente erogati dalle Istituzioni scolastiche. Ø Sede di svolgimento Nell’a.f. 2011/12 l’iscrizione avveniva presso la scuola secondo il mo- dello sussidiario integrativo. Dall’a.f. 2019/20 i percorsi sono svolti anche nei CFP accreditati. Come previsto dalle “Linee guida per l’avvio del nuovo sistema regionale di Istruzione e formazione professionale”, i percorsi del sistema di IeFP possono essere realizzati in un’unica ovvero in più sedi/ strutture, per la parte laboratoriale, sulla base di apposite convenzioni tra l’Agenzia formativa e le imprese. In ogni caso non è ammessa delega di attività. In caso di svolgimento delle attività formative presso sedi labora- toriali messe a disposizione da partner, l’Agenzia formativa dovrà indicare, la disponibilità di ciascun partner: 1) a fornire strutture, aule e attrezzature per lo svolgimento di attività laboratoriali; 2) ospitare allievi del percorso sperimentale in attività di alternanza scuola-lavoro, ai sensi del d.lgs. n. 77 del 2005; 3) attivare contratti di apprendistato per la qualifica professionale ai sensi del d.lgs. n. 81/2015 e del dm del 12.10.2015; 4) svolgere il ruolo CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 77 04/06/24 12:40 78 di impresa tutor nell’ambito dell’impresa formativa simulata. La Regione aderisce al sistema ministeriale SIDI per l’iscrizione on-line degli allievi alla IeFP. Secondo l’allegato A dell’avviso per l’a.f. 2023/24, ciascuna annualità dovrebbe essere coerente con il calendario scolastico per concludersi entro 10 mesi dalla data di avvio. Ø Docenti Dall’a.f. 2011/12, nel modello sussidiario integrativo i docenti sono del- la scuola sia per le competenze di base che per quelle tecnico professionali. Dall’a.f. 2019/20 l’iscrizione avviene presso i CFP nei percorsi attivati. Il per- sonale docente deve essere in possesso del titolo previsto per l’accesso alla specifica classe di concorso per l’insegnamento ovvero diploma di laurea almeno quadriennale o laurea specialistica e, per almeno il 50%, in possesso di documentata esperienza - almeno triennale - di insegnamento e/o profes- sionale (con minori a rischio e/o disagio giovanile) strettamente attinente all’attività formativa da realizzare. Ai docenti deve essere applicato il CCNL di categoria (dd n. 372 del 22.5.2023). Ø Articolazione oraria I percorsi triennali di Istruzione e Formazione Professionale delle Isti- tuzioni formative accreditate vengono attuati in modalità duale con una durata di 990 ore per ciascuna annualità e una durata complessiva pari a 2.970 ore, di cui una parte realizzata in “alternanza” e/o in impresa forma- tiva simulata o in apprendistato. Nei primi due anni le competenze di base vanno dal 41% al 53%, le competenze tecnico professionali dal 47% al 59%. Al III anno le competenze di base vanno dal 37% al 41%, le competenze tecnico professionali dal 59% al 63%. I percorsi integrano la formazione ordinaria svolta presso il Centro di Formazione Professionale dove l’allievo è iscritto con periodi realizzati in impresa formativa simulata (almeno 400 ore), in alternanza scuola-lavoro (almeno 400 ore) e in apprendistato, secon- do le modalità del sistema duale. I percorsi triennali in sussidiarietà nelle Istituzioni scolastiche hanno durata complessiva pari a 2.970 ore, monte ore annuale di 990 ore e prevedono il rilascio di qualifica professionale di IeFP. Si attivano in classi autonome, non integrate negli ordinari percorsi quinquennali, che assumono gli standard formativi e la regolamentazione dell’ordinamento dei percorsi di IeFP. A tale scopo gli IP utilizzano i mar- gini di articolazione delle cattedre di cui al comma 4 dell’art. 9 e gli spazi di autonomia e flessibilità previsti dall’art. 6 del d.lgs. n. 61/2017. I percorsi biennali di qualifica con crediti in ingresso svolti dalle Istituzioni scolasti- che in sussidiarietà sono rivolti a giovani fuoriusciti dal sistema scolastico, hanno durata complessiva pari a 1.980 ore, monte ore annuale di 990 ore e prevedono il rilascio di qualifica professionale di IeFP. La dgr n. 295 del 15.06.2020 reca il recepimento dell’accordo del 1.08.2019 sulle figure pro- fessionali. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 78 04/06/24 12:40 79QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 Ø Elementi Il I anno dovrà prevedere una congrua attività di accoglienza, orienta- mento, formazione di base e professionale anche in alternanza simulata. Po- tranno, altresì, essere effettuate visite guidate e altre attività collaterali. Il II anno mira al rafforzamento del patrimonio di conoscenze e abilità personali che deve essere conseguito anche con periodi di applicazione pratica presso le imprese. Il progetto deve assicurare, nel biennio, i saperi e le competenze previsti dalla normativa vigente per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione. Il III anno è finalizzato al consolidamento degli standard formativi connessi alle competenze tecnico-professionali e mira al completamento formativo e all’autonomia della persona in vista del futuro ruolo professionale. Ogni percorso formativo si compone di più unità formative. Nell’ambito delle azioni di orientamento e accompagnamento possono rientrare interven- ti di informazione orientativa, analisi delle risorse personali e dei progetti professionali dei discenti, tutoraggio, in particolare per gli allievi a rischio dispersione, monitoraggio dei percorsi di apprendimento in contesto forma- tivo e di lavoro. Tali azioni possono essere rivolte all’intera classe, a piccoli gruppi o a singoli allievi in relazione a specifici bisogni. Il percorso deve essere dotato di laboratori specialistici accreditati e di LaRSA e garantire azioni extra-curriculari di personalizzazione attraverso attività di accompa- gnamento individuale e/o di gruppo ristretto di allieve/i; tali attività devono essere erogate sia nel corso dell’anno formativo che a cavallo tra due annua- lità così da permettere a tutti gli allievi di iniziare l’anno formativo con un adeguato livello di preparazione. Sono previste attività di supporto psicolo- gico e motivazionale rivolte a docenti, allievi e rispettivi familiari. Ø Esiti e certificazioni Gli esami al termine del percorso e il rilascio delle relative attestazio- ni dovranno essere realizzati così come previsto dalle seguenti disposizioni regionali: dd n. 18 del 21.01.2014, Approvazione linee guida per la realizza- zione degli esami relativi ai percorsi triennali e quadriennali di Istruzione e Formazione Professionale; dd n. 134 dell’11.04.2014, Percorsi triennali di Istruzione e Formazione Professionale di cui al d.lgs. n. 226 del 17.10.2005, Approvazione disposizioni attuative sulla nomina delle commissioni e indi- cazioni ulteriori sullo svolgimento delle prove di esame dei percorsi di IeFP, ai fini del conseguimento della qualifica e del diploma professionali e ai sen- si del decreto ministeriale del 30.6.2015; dd n. 327 del 23.5.2014, Approva- zione del verbale per gli esami di qualifica professionale, alla fine dei percor- si triennali di Istruzione e Formazione Professionale; decreto ministeriale del 30.6.2015. Nel caso di non raggiungimento di tutti gli obiettivi specifici di apprendimento di qualifica è possibile rilasciare un attestato di compe- tenze secondo i modelli adottati con l’Accordo in Conferenza Stato-Regioni del 1.8.2019, recepito con decreto ministeriale n. 56 del 7.07.2020. Le certi- ficazioni sono in conformità con il decreto interministeriale del 5 gennaio CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 79 04/06/24 12:40 80 2021, recante “Disposizioni per l’adozione delle linee guida per l’interopera- tività degli enti pubblici titolari del sistema nazionale di certificazione delle competenze”. Ø Crediti Il riconoscimento dei crediti dovrà essere effettuato secondo la proce- dura indicata nella dgr n. 694 del 30.10.2018: “Criteri generali per favorire il raccordo tra il sistema dell’istruzione professionale e il sistema di Istruzione e formazione professionale”. Ø Governo del sistema La Regione interviene nel campo delle politiche del lavoro e della for- mazione con competenze legislative esercitate dal Consiglio e dalla Giunta e con funzioni amministrative svolte dalla Direzione generale per l’istruzione, la formazione, il lavoro e le politiche giovanili. La Direzione generale svolge le funzioni di programmazione, di indirizzo, di sviluppo di coordinamento e le funzioni amministrative di competenza della Regione nel sistema di governo regionale delle politiche del lavoro e della formazione. Coordina, inoltre, la rete regionale degli enti di formazione e degli altri operatori che partecipano all’attuazione delle politiche del lavoro e della formazione. Per l’attuazione delle politiche attive del lavoro la Direzione generale si avvale del sistema in- formativo regionale del lavoro e della formazione (SILF Campania). Ø Destinatari Per i percorsi duali triennali, sono destinatari dell’intervento: a) giovani soggetti al diritto-dovere all’istruzione e formazione fino al compimento del diciottesimo anno di età (in via prioritaria); b) giovani da 17 a 25 anni che hanno assolto o siano stati prosciolti dal diritto-dovere all’istruzione, privi di titolo di studio di istruzione secondaria di secondo grado e che, anche a seguito di eventuali interventi di riconoscimento di crediti formativi in ingresso, si iscrivono ai percorsi per il conseguimento di una qualificazione di IeFP – Duale (in primo subordine). Tali soggetti devono essere residenti o domiciliati in Regione Campania. Per i percorsi duali extra diritto-dovere finalizzati all’acquisizione di una qualificazione di IeFP o a singole unità di competenza della relativa figura, sono destinatari i 17-25enni assolti o pro- sciolti, privi di titolo di studio di istruzione secondaria e over 17enni, assolti o prosciolti, privi di titolo di studio di istruzione secondaria di primo o di secondo grado. Ø Quarti anni I percorsi di Istruzione e Formazione Professionale di IV anno da ero- garsi in modalità duale (Accordo Stato-Regioni e Province Autonome del CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 80 04/06/24 12:40 81QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 24.9.2015 recepito con dgr n. 617/2016, ai sensi dell’art. 17 del d.lgs. n. 226/2005) hanno una durata di 990 ore di cui una parte realizzata in “al- ternanza” e/o in impresa formativa simulata o in apprendistato. Tali per- corsi formativi sperimentali prevedono una formazione duale, “in un’ottica di complementarità e sinergia e non sovrapposizione con l’offerta di IeFP (delle istituzioni scolastiche) già presente sul territorio”. È stato realizzato un primo percorso di IV anno in duale con dd n. 498 del 28.09.2021. Nell’a.f. 2022/23 sono partiti 16 corsi di IV anno con gli Enti accreditati. Nell’a.f. successivo, non sono partiti percorsi di IV anno degli Enti accreditati ma solo 5 percorsi in sussidiarietà: – a.f. 2021/22: n. percorsi 1; n. iscritti n.d. (IF) – a.f. 2022/23: n. percorsi 16; n. iscritti 223 (IF) – a.f. 2023/24: n. percorsi 5; n. allievi 77 (IS). Ø Costi La Regione ha finanziato solo recentemente i CFP per i percorsi a qua- lifica, specificamente con il decreto dirigenziale n. 231 del 12.3.2018, che ne riporta i parametri dei costi finanziabili. Tutti i percorsi formativi speri- mentali da quell’anno hanno previsto una formazione duale. Per i percorsi effettivamente partiti nell’a.f. 2020/21 ai sensi del dd n. 861 del 21.09.2020, il contributo pubblico massimo assegnato per ciascuna annualità di progetto sarebbe pari a € 110.000,00 se rapportato a n. 20 allievi (l’importo del finan- ziamento ammissibile per singolo allievo risulta, infatti, pari ad € 5.500,00). L’ammontare del finanziamento triennale corrisponde a: (ammontare mas- simo del finanziamento ammesso per la singola annualità / n. massimo di allievi previsti) * (n. di allievi riportati nella proposta progettuale) * (numero delle annualità). Ad esempio, in caso di proposta progettuale che preveda 18 allievi: [(euro 110.000,00 / 20) x 18 x 3] = 297.000,00. Pertanto, se la Regione Campania ricalcola il costo a percorso sulla base del numero degli allievi reali a classe, ossia i 19,33 dell’a.f. 2020/21 (€ 110.000/20 x 19,33 = € 106.315 a percorso), ne deriva che il costo annuale per allievo corrisponde a € 5.500, il costo ora corso del I anno ammonta a € 107,39, mentre il costo orario per allievo ammonta a € 5,55. La rendicontazione delle attività è a costi reali secondo le procedure e le modalità in vigore al momento dell’attuazione delle attività e secondo le modalità di cui al vigente Manuale delle procedu- re di gestione del POR FSE Campania. Ciascun corso triennale potrà essere attivato solo in presenza del numero minimo di 15 e massimo di 20 allievi. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale Il decreto dirigenziale n. 1337 del 20.12.2019 approva l’avviso pubbli- co per la costituzione di un catalogo dei percorsi di apprendistato per il conseguimento della qualifica e del diploma professionale (dgr n. 664 del 31.10.2017). La durata del contratto di apprendistato non può essere in- feriore a 6 mesi né superiore a 3 anni per il conseguimento della qualifica CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 81 04/06/24 12:40 82 professionale. Per coloro che sono in possesso della qualifica e intendano conseguire un diploma di IeFP per l’indirizzo professionale corrisponden- te, la durata massima è di 1 anno. I percorsi formativi realizzati nel “Si- stema duale” sono erogati dalle Agenzie formative accreditate per l’obbligo di istruzione nell’ambito dell’obbligo formativo, ai sensi delle disposizioni regionali vigenti in materia di accreditamento (dgr n. 242 del 23.7.2013 e successiva dgr n. 136 del 25.3.2022). Nell’ambito del Sistema Duale si at- tuano: a) Alternanza simulata (Impresa formativa simulata con periodi di applicazione pratica non inferiore a 400 ore annue); b) Alternanza raffor- zata con periodi di applicazione pratica non inferiori a 400 ore annue; c) Apprendistato duale, ai sensi del d.lgs. n. 81/2015 e del dm 12 ottobre 2015; Tali modalità sono applicabili all’interno dei percorsi duali. Ogni progetto deve presentare un numero di imprese sufficienti a garantire l’accoglienza per i periodi di applicazione pratica in impresa pari al numero di allievi ri- portati nella singola proposta progettuale (minimo n. 15 allievi - massimo n. 20 allievi). I percorsi attuati con il sistema formativo duale presuppongono una strettissima correlazione tra l’istituzione formativa e le imprese che ac- colgono gli allievi per la parte di applicazione pratica in alternanza rafforza- ta o con contratto di apprendistato e devono essere finalizzati ad assicurare l’inserimento in impresa a tutti gli iscritti al percorso formativo, pertanto, non è previsto un numero predefinito di imprese partner in quanto la capa- cità di ospitare gli allievi per le attività di formazione pratica in alternanza rafforzata dipende dalle dimensioni dell’impresa ospitante e dalle modalità di articolazione della frequenza da parte dei discenti. Secondo l’allegato A dell’avviso per l’a.f. 2023/24, ciascuna annualità deve essere coerente con il calendario scolastico per concludersi entro 10 mesi dalla data di avvio. Cia- scun corso viene attivato solo in presenza di un numero minimo di iscritti/ partecipanti pari a 15, fino ad un massimo di 20. Nella Regione Campania, per le Istituzioni formative accreditate, vi sono attualmente solo percorsi in duale, mentre i percorsi formativi “ordinari” sono erogati dagli Istituti professionali in sussidiarietà. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 82 04/06/24 12:40 83QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 ➢ Struttura Emilia-Romagna CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 83 04/06/24 12:40 84 Ø Normativa – Protocollo dell’8.10.03 – Accordo territoriale del 19.2.04 – Protocollo MLPS e Regione del 13.1.2016 (sistema duale) – Dgr n. 1052 del 9.6.2003 (linee guida a.f. 2003/04) – Lr n. 12 del 30.6.03 (sistema integrato dell’Istruzione e della Formazio- ne Professionale) – Dgr n. 265 del 14.2.05 (standard IeFP) e dgr n. 259 del 14.2.05 (linee guida percorsi integrati) – Dgr n. 830/2007 (percorsi I-II anni in diritto-dovere) – Dgr n. 140/08, dgr n. 936/04 (sistema qualifiche SRQ) – Dgr n. 298 del 7.3.11 (percorsi IeFP) – Da n. 38 del 29.3.11 e dgr n. 533 del 18.4.11 (indirizzi per il sistema e risorse) – Dgr n. 928 del 27.6.11 (offerta IP) – Lr n. 5 del 30.6.11 (sistema di IeFP) – Dgr n. 1140 del 27.7.11 e dd n. 13052 del 24.10.11 (IeFP per privi di licenza media) – Dgr n. 1287/2011, n. 909/09 e n. 1776/2010 (adeguamento 21 figure e assi culturali) – Da n. 55/11 e n. 30/10 (programmazione offerta IeFP) – Dd n. 5413/12 (dgr n. 645/11, dgr n. 934/11, dgr n. 2046/10, dd n. 162/10, dgr n. 897/08, dgr n. 266/05, dgr n. 483/03, dgr n. 177/03) (accredita- mento) – Dgr n. 739 del 10.6.13 (esami e certificazione) – Dgr n. 1550 del 4.11.2013 (accompagnamento) – Dgr n. 70/14 e n. 65/14 (offerta IeFP 2014/15) – Dgr n. 4/15, dgr n. 801/15, dd n. 8836/15 (offerta IeFP 2015/17) – Dgr n. 963/2015 (qualifiche apprendistato) – Dgr n. 54 del 22.12.2015 (programmazione triennale) – Dgr nn. 116/2015, 105/2010, 1119/10, 1428/10, 1568/11, 1268/2019, 737/2023 (costi standard) – Dgr n. 147/16 e dgr n. 543/16 (IV anni) – Dgr n. 180/16 (supporto agli IS) – Dgr n. 1080 del 24.07.2017 (IV anno duale) – Dd n. 10406 del 27.06.2017 (IeFP a.f. 2017/18) – Dgr n. 72 del 22.1.2018, dd n. 1110 del 9.7.2018, dd n. 6193 del 2.5.18, dgr n. 985 del 25.6.2018 (IeFP a.f. 2018/19) – Dgr n. 517 del 16.4.2018, n. 975 del 25.6.2018, dd 11746 del 20.7.2018 (IV anno a.f. 2018/19) – Dgr n. 1270 del 30.7.2018 (azioni di supporto percorsi flessibili) – Dd n. 8279 del 14.5.2019, dgr n. 922 del 5.6.2019 (IeFP a.f. 2019/20) – Dgr n. 2071 del 18.11.2019 (sussidiarietà 2020/21 e 2021/22) – Dgr n. 7134 del 28.4.2020, n. 548 e n. 551 del 25.5.2020, Dpg n. 2020/7421 del 28.4.2020 (IeFP a.f. 2020/21) CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 84 04/06/24 12:40 85QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 – Dgr n. 2407 del 19.12.2019 (offerta 2020/2021 e 2021/2022) – Dd n. 9965 del 27.5.2021, dd n. 12528 del 1.7.2021 (triennale 2021/22) e dgr n. 774 del 24.5.2021 (IV anno) – Lr 8/2021 programmazione IeFP – Dgr n. 2076 del 6.12.2021, allegato 1 e dgr n. 2173 del 20.12.2021 (trien- nali a.f. 2022/23) – Dgr n. 1318 dell’1.8.2022, dgr n. 456 del 28.3.2022 (IV anni a.f. 2022/23) – Dgr n. 2246 del 19.12.2022 e n. 1176/2023 (triennali); dgr n. 499 del 3.4.2023 e n. 1000 del 19.6.2023 (IV anno a.f. 2023/24). Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà e percorsi integrali di IeFP) Dall’a.f. 2003/04 fino all’a.f. 2010/11: biennio d’istruzione integrato con rientro nel percorso tradizionale; anno di istruzione integrato con successi- vo biennio di formazione integrale nei CFP; biennio di istruzione integrato con un successivo anno di FP; triennio di istruzione integrato. La forma- zione iniziale dei CFP in obbligo formativo, (art. 29 della Legge regionale n. 12 del 30.06.2003) consisteva in percorsi di uno o due anni a valenza orientativa e professionalizzante che si concludevano, di norma, con una qualifica utile per l’inserimento nel mercato del lavoro. Con dgr n. 265 del 14.2.05 sono stati approvati gli standard formativi essenziali dei percorsi di Formazione professionale a qualifica compresi nel Repertorio del “Si- stema Regionale delle Qualifiche”. Almeno fino a quella data, i percorsi dei CFP non sono stati considerati facenti parte della sperimentazione triennale della IeFP. Dall’a.f. 2011/12 è stato adottato il modello “sussidiario integra- tivo” (“sussidiario” ex d.lgs. n. 61/2017 dall’a.f. 2019/20 secondo l’Accordo USR-Regione del 29.11.2018) attivabile da tutti gli IP, con la contempora- nea presenza dal II anno (primo anno in coprogettazione per i passaggi) di percorsi di istruzione da parte delle Istituzioni formative (IF) accreditate. La lr n. 5/11 prevede il IV anno (svolto nelle Istituzioni formative accreditate dall’a.f. 2016/17). La dgr n. 298/11 cita un eventuale V anno integrativo (ma non attuato). Con l’Accordo USR-Regione del 29.11.2018, gli studenti di IP a rischio di abbandono in possesso di titolo conclusivo del 1° ciclo possono fruire di un progetto personalizzato finalizzato a una qualifica, previa veri- fica Scuola-CFP della situazione individuale. Si tratta di studenti iscritti a percorsi quinquennali, nel cui percorso personalizzato possono essere previ- sti moduli da realizzare anche in collaborazione con i CFP, ferma restando la necessità di sostenere l’esame di qualifica anche all’Istituto professionale di appartenenza. Gli studenti a rischio di abbandono nella scuola seconda- ria di I grado frequentata possono richiedere di fruire di un progetto perso- nalizzato finalizzato a una qualifica da conseguire in un percorso triennale realizzato in un CFP. Si possono iscrivere anche i 14enni, senza più dover transitare un anno nei percorsi scolastici. Si tratta sempre di un percorso “1 + 2”, in quanto il sistema di accreditamento regionale è tarato sui bien- CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 85 04/06/24 12:40 86 ni. Tali progetti si realizzano dall’a.f. 2019/20. L’offerta formativa per l’a.f. 2023/24 trova il primo riferimento nel quadro dei documenti di programma- zione regionale e si basa su avvisi pubblici per la selezione degli attuatori dell’offerta di qualifiche e diplomi professionali. Sono 190 i percorsi di IeFP approvati dalla Giunta regionale per il medesimo periodo. Coprono una pla- tea di circa 3.600 giovani, distribuiti in 65 sedi operative per 17 tipologie di figure professionali. L’offerta dei triennali è stata finanziata dalla Regione con un investimento pubblico complessivo di circa 24,7 milioni di euro (ri- spettivamente 4,6 milioni di risorse FSE+ e circa 20 milioni del PNRR). Nel- lo stesso periodo, è stata promossa l’offerta di IV anno con 43 percorsi per 9 figure professionali, finanziate con un investimento di 4,8 milioni di euro. Ø Sede di svolgimento I soggetti attuatori sono gli Enti di formazione professionale e gli Isti- tuti professionali che realizzano nell’a.f. di riferimento i percorsi di Istru- zione e Formazione Professionale. Prima del 2011, dopo il I anno, la sede di svolgimento nei percorsi di istruzione integrati era la scuola (IS) anche se i soggetti coinvolti erano le scuole congiuntamente alle Agenzie. Dall’a.f. 2011/12 l’iscrizione al nuovo sistema di IeFP avviene presso le Istituzioni scolastiche secondo il modello sussidiario integrativo. L’iscrizione a 14 anni si fa, di norma, a scuola, ad eccezione dei su menzionati progetti perso- nalizzati triennali. A 15 anni, si fa presso le Istituzioni formative, anche per casi particolari come, ad esempio, studenti dai 15 anni senza titolo di terza media, in particolare stranieri, studenti a forte rischio di abbandono per aver accumulato un ritardo scolastico, previa verifica della situazione individuale svolta congiuntamente da IS ed Ente di FP. I percorsi triennali dovranno essere avviati in coerenza al calendario scolastico, con un numero minimo di 15 allievi. La Regione non aderisce al sistema ministeriale SIDI per l’iscrizione on-line degli allievi alla IeFP. I percorsi che costituiscono l’offerta di Istruzione e Formazione Professionale sono partiti nel rispetto del calendario scolastico 2023/24, con inizio il 15.9.2023. Ø Docenti Dall’a.f. 2011/12, nel modello sussidiario i docenti sono della scuola; i docenti degli Enti di formazione professionale accreditati collaborano per la progettazione unitaria e integrata del percorso formativo triennale, affinché - qualora lo studente, dopo il I o II anno, scelga di completare il percorso triennale presso un’Istituzione formativa - sia assicurata la fluidità del pas- saggio dall’IS all’IF. Nei percorsi di IeFP, a titolarità delle IF, i docenti sono degli stessi organismi accreditati che, a loro volta, collaborano con i docenti delle IF per le finalità di cui sopra. Le figure professionali chiave della for- mazione professionale possono essere definite dal CCNL della Formazione professionale (per gli Enti che lo applicano) ma in Regione possono essere applicati anche altri tipi di contratti collettivi di lavoro. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 86 04/06/24 12:40 87QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 Ø Articolazione oraria Dall’a.f. 2009/10 sono presenti percorsi biennali di 1.000 ore annuali. Nei percorsi di IeFP biennali il monte ore è a seconda della qualifica pre- vista e dei crediti già ottenuti. Le qualifiche sono accessibili anche a drop out dell’istruzione dopo il I anno di frequenza. I corsi prevedono una quota di ore di stage che può oscillare dal 25% al 35% del monte ore complessi- vo. Non vi è una regolamentazione regionale relativa al numero ore. Nella prassi, il monte ore dedicato alle competenze di base (assi culturali) oscilla mediamente tra le 150 e 300 ore annue; 250-350 ore sono dedicate allo sta- ge e, pertanto, le competenze tecnico-professionali non sono mai inferiori alle 350 ore, ma in alcuni casi raggiungono o superano le 500 ore. Nell’a.f. 2023/24 i progetti formativi che costituiscono le operazioni devono prevede- re una durata pari a 990 ore e una durata dello stage compresa tra il 30% e il 50% del totale. I percorsi in sussidiarietà nelle IS si attivano in classi auto- nome, non integrate negli ordinari percorsi quinquennali, che assumono gli standard formativi e la regolamentazione dell’ordinamento dei percorsi di IeFP. A tale scopo gli IP utilizzano i margini di articolazione delle cattedre di cui al comma 4 dell’art. 9 e gli spazi di autonomia e flessibilità previsti dall’art. 6 del d.lgs. n. 61/2017. Gli studenti a rischio di abbandono scola- stico e formativo possono fruire di un progetto triennale personalizzato per l’acquisizione della qualifica professionale, previa verifica della situazione individuale effettuata dai soggetti competenti dell’istruzione e dell’IeFP. Gli allievi non hanno una loro classe, sono inseriti nelle seconde annualità con progetti personalizzati frequentando a parte con contenuti didattici preva- lentemente orientativi. Ø Elementi Il progetto esecutivo dei percorsi prevede: accoglienza; riallineamento; potenziamento; personalizzazione dei percorsi (di cui non esiste una durata predeterminata); orientamento e monitoraggio; sostegno (disabili, extraco- munitari, soggetti a rischio, ecc.); tutoraggio; accompagnamento; visite gui- date; simulimpresa; stage (II e III anno); misure antidispersione. La Giunta dell’Emilia-Romagna concede, inoltre, borse di studio con l’obiettivo di ri- durre il rischio di abbandono scolastico e sostenere gli alunni in difficoltà nell’assolvere l’obbligo di istruzione. Sono finalizzate a sostenere gli studenti in disagiate condizioni economiche dei percorsi IeFP presso un Organismo di formazione professionale accreditato. Sono erogate dalla Provincia/Città Metropolitana di residenza dello studente. Sono assicurate, laddove previ- sto, attività convittuali. Ø Esiti e certificazioni La valutazione degli apprendimenti è definita da ciascun Ente gesto- re nell’ambito della progettazione formativa approvata: ne fanno parte test CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 87 04/06/24 12:40 88 e prove in ingresso, valutazione degli apprendimenti in itinere attraverso test, prove strutturate, valutazione in situazione e in laboratorio e valutazio- ne dello stage. L’accertamento tramite esame è svolto da una commissione nominata dal responsabile della formalizzazione e certificazione (dirigente scolastico dell’Istituto o rappresentante dell’Ente di formazione). Il sistema regionale di formalizzazione e certificazione della Regione (SRFC), secondo quanto previsto in dgr n. 1434/05, è il dispositivo per formalizzare e certifi- care le competenze acquisite in contesti lavorativi e/o informali e/o in situa- zioni di apprendimento formali. Le procedure di valutazione, di ammissione e di accertamento finale sono strutturate all’interno del sistema regionale di formalizzazione e certificazione delle competenze, definito e adottato nell’a- prile 2006 con dgr n. 530/06. Esso è stato integrato e modificato con dgr n. 739/2013 e, più recentemente, con dgr n. 582/2021 “Sistema di Istruzione e formazione professionale - approvazione degli standard formativi e stan- dard di certificazione dei percorsi a.s. 2021/22 e seguenti”. Le certificazio- ni sono in conformità con il decreto interministeriale del 5.1.2021, recante “Disposizioni per l’adozione delle linee guida per l’interoperatività degli enti pubblici titolari del sistema nazionale di certificazione delle competenze”. Ø Crediti Il passaggio dall’uno all’altro sistema era previsto dalla lr n. 5 del 30.6.2011. Più recentemente, in seguito al riordino dell’Istruzione profes- sionale (art. 8 comma 2 del d.lgs. n. 61/17), l’Accordo Stato-Regioni del 10.05.2018 (Rep. atti n. 100/CSR) e successivo accordo in CU rep. 156 del 10.9.20208 (recepito con dm n. 11 del 7.1.2021) definiva le diverse fasi di passaggio tra i percorsi quinquennali di istruzione professionale e i percorsi triennali e quadriennali IeFP e viceversa. Tali passaggi: a) possono avvenire solo sulla base di domande individuali e nell’ambito dei posti disponibili nelle classi di riferimento (art. 8 del d.lgs. n. 61/2017 e art. 3 dell’Accordo n. 100/2018); b) possono avvenire in corso d’anno ovvero tra un’annualità e l’altra, secondo un calendario temporale determinato (art. 6 dell’Accordo n. 100/2018 e art. 5 dell’Accordo USR-RER 29-11-2018); c) richiedono una procedura di valutazione finalizzata alla determinazione dell’annualità di in- serimento nel nuovo percorso richiesto (artt. 4 e 5 dell’Accordo n. 100/2018). Le confluenze delle qualifiche regionali di operatore di III liv. EQF con quel- le di Tecnico di IV liv. EQF per i percorsi di IeFP sono regolate dalla dgr n. 1778/2020. Gli Istituti professionali possono realizzare un progetto for- mativo individuale con interventi integrati (comma 2, dell’art. 3 del dm del 17.05.2018) per l’acquisizione di conoscenze, abilità e competenze in termini di crediti formativi utili al il conseguimento di una qualifica. Gli interventi sono realizzati in via prioritaria nell’ambito del monte ore curricolare di IP, attraverso l’eventuale articolazione in sottogruppi della classe ed utilizzando le quote orarie di cui al comma 2 dell’art. 3 del medesimo decreto. Gli inter- venti possono essere progettati congiuntamente con gli Enti di formazione professionale che erogano percorsi di IeFP e prevedono una rimodulazione, CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 88 04/06/24 12:40 89QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 integrazione e arricchimento del percorso curricolare, al fine di risultare idonei a fare acquisire le competenze della qualifica professionale triennale correlata all’indirizzo quinquennale frequentato. Ø Governo del sistema La Regione ha istituito con dgr n. 1710 del 12.11.2015 una Conferenza tecnica per il coordinamento e la gestione unitaria del sistema regionale di IeFP. Esso assicura il confronto tra i sistemi educativi coinvolti, l’integrazio- ne progettuale e operativa e l’uniformità delle soluzioni didattiche adottate su tutto il territorio regionale. Gli organismi di gestione e coordinamento sono: 1) il Comitato Tecnico Regionale, costituito da Amministrazione re- gionale, USR e Istituti professionali: ha il compito di presidiare la realiz- zazione dell’azione regionale unitaria di supporto, monitorare l’andamen- to dell’offerta, coordinare la progettualità dell’offerta per settore/qualifica, rendere omogenee le modalità di orientamento, oltre a tempi e modalità di iscrizione, diffondere buone pratiche, definire le condizioni di integrazione tra i percorsi e le altre filiere formative; 2) i Comitati settoriali, costituiti da Istituti professionali ed Enti di formazione professionale accreditati in riferimento al settore/qualifica, hanno il compito di realizzare il confron- to tra gli ordinamenti dell’IP e della IeFP a livello degli ambiti disciplinari e formativi, condividere esperienze e strumentazioni, attivare iniziative di informazione, formazione e attuazione dei progetti; 3) i Comitati territo- riali, costituiti da Amministrazione regionale, Istituti professionali, Enti di formazione accreditati e USR, hanno il compito di monitorare l’andamen- to dell’offerta e della domanda sul territorio, promuovere azioni orientative secondo gli indirizzi definiti dal CTR. Ogni anno si raccolgono le domande ai percorsi di IeFP secondo le qualifiche proprie del sistema regionale delle qualifiche, le quali confluiscono nel Repertorio nazionale. La valutazione delle operazioni in risposta agli inviti a presentare candidature per i per- corsi IeFP è effettuata da un Nucleo di valutazione nominato con atto n. 22891/2019 del Direttore generale “Economia della conoscenza, del lavoro e dell’impresa”. Le metodologie didattiche non sono standardizzate in modo vincolante dalla Regione, eccetto quelle applicate alle attività di stage. Ven- gono fornite indicazioni orientative con atti di indirizzo o accordi con USR che consentano l’adozione di diverse strategie o unità di programmazione didattica, sia in funzione delle Istituzioni formative che scolastiche. Ø Destinatari Diverse sono le modalità di ingresso nel sistema IeFP per l’anno sco- lastico 2023/24: i percorsi di IeFP triennali negli IP riguardano ragazzi con licenza media. L’accesso ai corsi biennali di IeFP presso un Ente di forma- zione è riservato ai ragazzi che hanno già frequentato un anno di secondaria superiore presso un Istituto professionale. Il passaggio a un percorso di IeFP presso un CFP può avvenire anche dopo aver frequentato uno o più anni in CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 89 04/06/24 12:40 90 percorsi di istruzione quinquennali come licei e Istituti tecnici. L’accesso a un percorso triennale personalizzato presso un CFP riguarda gli studenti che al III anno della scuola secondaria di primo grado sono a rischio di abbandono scolastico e formativo1 . Se i ragazzi hanno compiuto i 15 anni di età possono conseguire una qualifica triennale IeFP in apprendistato. Possono accedere ai percorsi di IV anno i giovani che al termine dell’a.f. precedente a quel- lo dell’iscrizione possiedono una qualifica triennale coerente con il diploma professionale, conseguibile in esito al percorso e realizzata presso un Ente di formazione professionale o presso un Istituto professionale. Ø Costi I parametri dei costi utilizzati dalla Regione Emilia-Romagna per l’a.f. 2020/21 (ultimo monitoraggio INAPP) sono contenuti nella dgr n. 1119 del 26.7.2010, rivalutati nell’a.f. 2019/20 con dgr n. 1268 del 22.7.2019 “Riva- lutazione monetaria delle unità di costo standard di cui alle delibere di Giunta regionale n. 1119/2010, n. 1568/2011, n. 116/2015 e n. 970/2015”. Si finanziano per l’a.f. di riferimento € 106,00 per il costo unitario ora cor- so da sommare a quello di € 842,00 per il costo unitario a “partecipante effettivo”, infatti, l’efficacia formativa è considerata nel calcolo del valore riconosciuto per ciascuna attività. Si applica la quota dei “partecipanti effet- tivi” solo agli allievi che hanno conseguito il successo formativo secondo la dgr n. 1119/2010. In mancanza dei requisiti stabiliti, si attua una riduzione del valore per ogni allievo che non consegue il successo. Per l’a.f. 2020/21, la stima dei partecipanti effettivi calcolata sul tasso di successo degli anni precedenti è di 3.046 unità. Applicando i parametri di costo stabiliti dalla Regione al numero degli iscritti a I anno dei percorsi triennali delle Istitu- zioni formative nell’a.f. 2020/21, risulta che il costo ora corso (ricalcolato con l’incremento per i partecipanti effettivi) ammonta a € 119,79, il costo annuale per percorso è di € 119.790,00, il costo annuale per allievo corri- sponde a € 6.805,42, mentre il costo medio orario per allievo ammonta a € 6,81. Di norma, i percorsi approvati sono finanziabili qualora si raggiunga il numero di 15 iscritti. L’avvio di percorsi con un numero inferiore di iscritti è possibile solo, previa autorizzazione, in caso di dislocazioni in aree deboli o in montagna o in presenza significativa di soggetti in disabilità certificata. Ø Quarto anno La sperimentazione del IV anno è prevista dal Protocollo d’intesa tra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Regione Emilia-Romagna si- glato il 13 gennaio 2016, in attuazione dell’accordo Stato-Regioni del settem- bre 2015 per la sperimentazione nazionale di “Azioni di accompagnamento, 1 La richiesta parte dalla famiglia interessata. Il “rischio” si accerta previa verifica della situazione individuale effettuata congiuntamente dalla scuola di I grado frequentata e dall’Ente di formazione richiesto (nota prot. 0852678.U del 29.12.2020). CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 90 04/06/24 12:40 91QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 sviluppo e rafforzamento del sistema duale nell’ambito dell’Istruzione e for- mazione professionale”. La lr n. 5/11 prevedeva già l’“accesso al IV anno del sistema” (art. 4) ma i IV anni sono partiti soltanto nell’a.f. 2016/17. Hanno una percentuale di stage del 40-50% sulle 1.000 ore annuali e sono proget- tati con le aziende. Come definito nell’allegato 3A della dgr n. 1778/2020, vi sono specifiche confluenze tra le qualifiche di III livello EQF che si possono conseguire in Emilia-Romagna con il triennio di IeFP e le qualifiche di IV livello EQF che, a partire dall’anno scolastico 2021/22 sono correlate a una figura di diploma nazionale, tra quelle stabilite nell’accordo in Conferenza Stato-Regioni n. 155 del 1.8.2019. – a.f. 2016/17: n. percorsi 33; n. allievi 566 – a.f. 2017/18: n. percorsi 41; n. allievi 675 – a.f. 2018/19: n. percorsi 42; n. allievi 620 – a.f. 2019/20: n. percorsi 43; n. allievi 670 – a.f. 2020/21: n. percorsi 44; n. allievi 705 – a.f. 2021/22: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2022/23: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2023/24: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. L’offerta formativa sperimentale di percorsi di IV anno per l’a.f. 2023/24 riguarda sia percorsi IF che percorsi IS, di almeno 12 allievi, finalizzati ai seguenti diplomi: Tecnico nell’amministrazione del personale (IS), Tecni- co autronico dell’automobile (IF e IS), Tecnico dei servizi turistico-ricettivi (IF e IS), acconciatore (IF), estetista (IF), Tecnico nella gestione di sistemi tecnologici intelligenti (IF e IS), Tecnico delle energie rinnovabili (IS), Tec- nico del servizio di distribuzione pasti e bevande (IF e IS), Tecnico della produzione pasti (IF e IS), Tecnico delle lavorazioni lattiero-casearie (IS), Tecnico di lavorazioni vegetali (IS), Tecnico nella gestione e manutenzione di macchine e impianti (IF e IS) e Tecnico grafico (IF). Con il diploma pro- fessionale di IV anno è consentito l’accesso ai percorsi di Istruzione e for- mazione tecnica superiore (IFTS) della Rete Politecnica. La Rete Politecnica è un’offerta formativa programmata dalla Regione per fornire a giovani e adulti le competenze tecniche e scientifiche richieste dalle imprese dell’E- milia-Romagna. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale È possibile conseguire la qualifica IeFP attraverso la stipula del contratto in apprendistato, ai sensi dell’art. 43 del d.lgs n. 81/2015, fermo restando l’avvenuto compimento dei 15 anni di età. Tale possibilità è disci- plinata dall’intesa siglata tra Regione, Parti sociali, USR, Università, Fonda- zioni ITS (dgr n. 963/2016), secondo cui la formazione esterna riferita alla qualifica IeFP è realizzata dagli Enti di formazione professionale accreditati e dagli Istituti professionali che erogano percorsi di IeFP in sussidiarietà, sulla base delle disponibilità e previa stipula del necessario protocollo. L’ac- cesso ai percorsi di formazione per gli apprendisti non è vincolato ai tempi e alle scadenze delle iscrizioni ai percorsi IeFP. La Regione ha regolamenta- CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 91 04/06/24 12:40 92 to l’apprendistato di I livello con attività di 1.000 ore di formazione formale. La formazione esterna ammonta a 500 ore, così come la formazione inter- na, per il I, II e III anno. La sperimentazione di percorsi formativi IeFP di IV anno inizia nel sistema duale con l’a.f. 2016/17 (dgr n. 687/2016 e dgr n. 1742 del 24.10.2016). Pertanto, in coerenza con quanto stabilito dal Di del 12.10.2015 e in attuazione di quanto disposto con dgr n. 963/2016, con rife- rimento al monte ore annuo di 1.000 ore, la durata annua della formazione è ripartita in: formazione esterna presso l’Istituzione formativa, con il 40% del numero di ore annuale, pari a 400 ore e formazione interna aziendale, con il 60% del numero di ore annuale, pari a 600 ore. I percorsi duali si in- formano alle linee guida nazionali che definiscono il quadro di riferimento per la programmazione e realizzazione delle attività a partire da quanto stabilito nel “Piano nazionale nuove competenze”, adottato con decreto in- terministeriale del 14.12.2021, con specifico riferimento al “Sistema duale” e ai suoi destinatari. I percorsi di IeFP triennale sono erogati in modalità ordinaria e duale. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 92 04/06/24 12:40 93QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 ➢ Struttura Friuli-Venezia Giulia CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 93 04/06/24 12:40 94 Ø Normativa – Protocollo del 18.9.2003 – Accordo territoriale del 10.12.2003 – Dgr n. 1284 del 30.06.2010 (linee guida percorsi sussidiari a.f. 2011/12) – Dd n. 1020/lavfor.fp/2011 (piano a.f. 2011-13) – Dgr n. 2276 del 24.11.2011 (piano a.f. 2012-14) – Dgr n. 3183/lavfor.fp/2011 e nota regionale n. 48471/p del 6.12.11 (sus- sidiarietà 2012/2014) – Lr n. 18 del 29.12.11, art. 10, comma 18 (IeFP) – Dd n. 233 del 26.1.12 (AT) – Dd n. 1534/12lavfor.fp, dd del 5.4.2012, dd n. 305/lavfor.fp/2012 (piano 2012/13) – Dd n. 3166 del 25.6.12 (percorsi sussidiari) – Dd n. 7038/2012, dd n. 266/2013, dd n. 2452/2013, dd n. 2453/2013 (of- ferta IS a.f. 2012/13) – Dd n. 1030/lavfor.fp/13, n. 4127/ lavfor.fp /13 (piano 2013/14) – Dd n. 3058/lavfor.fp/2013 (IS a.f. 2013/14), dd n. 2778/lavfor.fp/13 (IF a.f. 2013/14) – Dgr n. 275 del 27.2.2013 (azioni di accompagnamento) – Dgr n. 1453/ 2013 (linee guida), dgr n. 1691/2013 (offerta IeFP) – Dgr n. 1051/14 (costi), dgr n.1514 del 7.8.2014, dgr n. 1538/14 (IF a.f. 2014/15) – Dgr n. 513 del 29.3.15 (linee guida), dd n. 2272/lavforu 10.06.2015 (IeFP a.f. 2015/16) – Dgr n. 598 dell’8.4.2016 (apprendistato duale) – Dd n. 2160 del 18.11.2016 (IeFP 2016/17) – Dgr n. 2132/lavforu del 9.4.2017, dgr n. 606/2016 e dgr n. 777 del 18.4.2013 (costi standard) – Lr n. 27 del 21.7.2017, dd n. 2597/lavforu del 20.4.2017 (IeFP 2017/18) – Dd n. 5395 del 25.5.2018, dgr n. 1553 del 22.8.2017 e dgr n. 847/2018 (linee guida) – Dgr n. 1536 del 10.8.2018, dd n. 7991/lavforu del 13.9.2018 e dd n. 3859 del 15.5.2018 (IeFP 2018/19) – Dd n. 554/lavforu del 25.1.2019 (IeFP 2019/20) – Dgr n. 472 del 27.3.2020 e dd n. 4097/lavforu del 17.4.2020 (IeFP 2020/21) – Dd n. 1052 del 2.7.2021 (IeFP 2021/22) – Dgr n. 929 del 23.6.2022, dd n. 4817/grfvg del 24.6.2022 (IeFP 2022/23) – Dd n. 864 del 1.6.2023 (IeFP 2023/24) Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (percorsi di IeFP integrali e sussidiarietà) Dall’a.f. 2003/04, percorsi in interazione/integrazione (misti): dop- pio percorso definito nelle singole intese, per gli iscritti a scuola e per CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 94 04/06/24 12:40 95QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 gli iscritti ai CFP, dai differenti gradi di integrazione/interazione ed esiti (con i primi anni non più finanziati dal 2010/11). Già dal 2009 non si at- tivavano più percorsi in interazione/integrazione a guida dell’Istituto sco- lastico (due primi anni a Gemona e Pordenone conclusi nell’a.f. 2008/09). Avevano programmazione congiunta delle attività e delle ore curricolari. Tali corsi consentivano il proseguimento al IV anno e l’acquisizione della qualifica. Nell’ambito della flessibilità gli obiettivi di apprendimento erano nazionali per l’80% ma realizzati in coordinamento con i docenti dei CFP. Le lezioni avvenivano anche fuori dell’orario previsto. Il grande impiego di risorse economiche e umane (la Regione pagava anche i docenti della scuola), oltre al carico di lavoro più pesante in termini di maggior nume- ro di ore per i ragazzi, ne hanno sconsigliato la riproposizione. Nell’a.f. 2011/12 c’è stata l’adozione da parte della Regione della sussidiarietà com- plementare e dei percorsi integrali. Il Friuli-Venezia Giulia ha sfruttato già dall’a.f. 2011/12 la possibilità, concessa dal suo accordo territoriale, di realizzare in via sperimentale anche il filone di sussidiarietà integrativa, oggi sussidiarietà ex d.lgs. n. 61/2017. I IV anni sono presenti continuati- vamente dall’a.f. 2012/13. Oltre ai percorsi triennali e quadriennali, sono presenti percorsi di integrazione extracurriculare di durata fino a 100 ore, rivolti ad allievi frequentanti le annualità di un percorso di IeFP. Al fine di conseguire gli obiettivi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resi- lienza, Missione 5, Componente 1, Investimento 1.4 “Sistema duale”, ven- gono progettate e attivate nella modalità duale tutte le prime annualità, e anche le seconde relative ai percorsi ordinari dell’anno formativo 2022/23. Nell’a.f. 2023/24 i percorsi di qualifica e di diploma professionale possono essere realizzati anche secondo la modalità “duale”, nel rispetto di quanto definito a livello nazionale. Ø Sede di svolgimento Dall’a.f. 2011/12 l’iscrizione avviene presso l’Istituzione formativa (12 Enti regionali accreditati) oppure presso l’Istituzione scolastica (6 istituti professionali). Nei percorsi integrali le iscrizioni avvengono presso le Agen- zie formative (36 sedi formative con disponibilità di 288 aule e di 256 labo- ratori) che fanno capo ai 12 Enti regionali accreditati inseriti nell’associa- zione Effe.Pi 2024. Tutte le attività formative in presenza devono realizzarsi presso sedi accreditate. Il numero degli allievi partecipanti all’operazione deve essere sempre coerente con la capienza dell’aula, così come definita in sede di accreditamento, in cui l’attività viene realizzata. Le scuole seconda- rie superiori sono tenute all’accreditamento, ma non per la tipologia obbligo formativo (per la quale hanno un’autorizzazione dalla Regione). Possono accreditarsi gli Enti privati ma solo senza scopo di lucro. La Regione non aderisce al sistema ministeriale SIDI per l’iscrizione on-line degli allievi alla IeFP. I percorsi che costituiscono l’offerta di Istruzione e formazione profes- sionale sono partiti nel rispetto del calendario scolastico 2023/24 con inizio il 13.9.2023. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 95 04/06/24 12:40 96 Ø Docenti Nell’a.f. 2003/04 i docenti delle competenze di base facevano parte della scuola. Dall’a.f. 2004/05 fino all’a.f. 2009/10 (ultimo III anno 2011/12) il “chi fa cosa” era stabilito dalle intese nei percorsi di interazione/integrazione a seconda delle vocazioni specifiche. L’eventuale interazione con la scuola avveniva soprattutto per le competenze di base. Nei percorsi integrati (ulti- mo III anno nell’a.f. 2011/12) le competenze di base erano essenzialmente insegnate dai docenti della scuola. I percorsi integrali di IeFP, inaugurati nell’a.f. 2010/11, prevedono che iscrizione e sede di svolgimento siano pres- so i CFP. Dall’a.f. 2011/12 si realizzano nel modello sussidiario (complemen- tare e integrativo), con i docenti delle competenze di base che provengono dalle Istituzioni formative (IF) in base ad accordi. Tutte le attività formative in presenza devono realizzarsi presso sedi accreditate. Il numero degli allie- vi partecipanti all’operazione deve essere sempre coerente con la capienza dell’aula, così come definita in sede di accreditamento, in cui l’attività viene realizzata. Il ricorso a sedi didattiche occasionali è ammissibile in casi ecce- zionali debitamente motivati e preventivamente autorizzati. L’applicazione del CCNL-FP è prevista dall’accreditamento regionale. Ø Articolazione oraria Nell’integrazione/interazione (fino al 2009/10) il percorso era formato da 1.200 ore per i tre anni. La percentuale del monte ore svolta a scuola ve- niva stabilita dalle singole intese. La personalizzazione (LaRSA) era prevista per 150 ore all’anno. Le rimanenti 1.050 ore erano composte da docenza frontale e alternanza scuola-lavoro. Gli stage erano svolti tra II e III classe in 120/320 ore. Nell’integrazione si utilizzava la flessibilità curricolare. Negli a.f. 2010/11 e 2011/12 i percorsi duravano 1.000 ore l’anno al primo bien- nio e 1.200 al III anno. Dall’a.f. 2012/13 i percorsi triennali durano 3.168 ore (1.056 ore l’anno), comprendendo l’attuazione dei LaRSA, del tirocinio curricolare (stage o alternanza) e degli esami. Nell’a.f. 2023/24, l’articola- zione formativa dei percorsi ordinamentali di IeFP prevede: una flessibilità didattica e organizzativa del 20% del monte ore delle competenze di base e professionali; attività di tirocinio tra un minimo di 160 ore ed un massimo di 500 ore nel triennio, tra 200 e 300 nel caso di quarta annualità e 700 ore nel caso di percorso quadriennale, un numero di ore LaRSA funzionale al recupero e allo sviluppo degli apprendimenti ed esami per una durata com- presa fra le 16 e le 24 ore. Nello stesso anno, l’articolazione formativa dei percorsi duali prevede: I anno, 420 ore competenze di base, 372 ore com- petenze professionali e 100 ore LaRSA e 164 ore di alternanza simulata; II anno, 288 ore competenze di base, 351 ore competenze professionali, 100 ore LaRSA e 317 ore alternanza rafforzata; III anno, 233 ore competenze di base, 179 ore competenze professionali, 100 ore LaRSA, 528 ore tirocinio e 16 ore esami; IV anno, 220 ore competenze di base, 242 ore competenze professionali, 50 ore LaRSA, 528 ore tirocinio e 16 ore esami. Si possono at- CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 96 04/06/24 12:40 97QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 tuare percorsi connessi all’offerta di IeFP. Lo stage e i percorsi in alternanza possono essere realizzati nel territorio extraregionale o all’estero. Ø Elementi Il curricolo dovrà prevedere secondo l’allegato del Piano annuale: ac- coglienza, orientamento (sia individuale che di gruppo tanto in fase ini- ziale che in quella finale), personalizzazione (eventuali LaRSA interni o insegnamenti aggiuntivi/elettivi e specifici interventi), supporto per extra- comunitari, disabili e soggetti a rischio, tutoraggio, tirocinio curricolare, accompagnamento al lavoro, predisposizione di materiali didattici specifici, accompagnamento nei percorsi di alternanza scuola-lavoro e apprendistato, nei processi di validazione delle competenze e riconoscimento dei crediti e nelle fasi di passaggio in uscita o ingresso, progetti riabilitativi e di socializ- zazione. Nell’ambito delle attività formative d’aula e laboratoriali possono essere previsti interventi in ambienti esterni quali visite didattiche (a musei, città, ambienti naturali, realtà sociali, Istituzioni, ecc.), partecipazione ad eventi (convegni, fiere di settore, mostre, spettacoli, ecc.), lezioni fuori sede, la cui realizzazione non risulta possibile presso le sedi formative (interven- ti che necessitano dell’utilizzo di macchinari o di attrezzature specifiche, attività motoria, ecc., visite esperienziali, di conoscenza diretta del tessuto economico produttivo locale attraverso visite aziendali, incontro con “ma- estri” del lavoro o professionisti, ecc. In base a quanto previsto dall’art. 17, comma 2, della Legge regionale n. 27/2017, si realizzano attività di supporto alle azioni formative finalizzate all’effettivo esercizio del diritto allo studio degli allievi iscritti ai percorsi di IeFP. Lo stage formativo deve essere pro- gettato e attivato per l’intero gruppo classe. Sono finanziate, inoltre, attività di accompagnamento finalizzate a favorire la partecipazione degli allievi ai percorsi IeFP: sostegno a soggetti svantaggiati e fornitura di vitto e convitto: per l’anno formativo 2023/24 il limite di spesa è di € 2.500.000,00 Ø Esiti e certificazioni Le macro-tipologie di prove di accertamento sono “in situazione” e “formative”, ovvero multidisciplinari, centrate su test, questionari a rispo- sta chiusa o aperta, interrogazioni, risoluzione di problemi, elaborazioni di testi brevi; ecc. Il giudizio di idoneità, da parte della commissione d’esame consente al termine della terza annualità il rilascio di un attestato di quali- fica, corrispondente al III livello EQF e, alla fine della annualità, il rilascio di un diploma professionale corrispondente al IV livello. In caso di interru- zione del percorso viene rilasciata a richiesta dell’interessato un’attestazione intermedia delle competenze acquisite che si configura come documento di validazione con valore di parte seconda (dm n. 30.6.2015, allegato 5). Il passaggio da un modulo formativo (annuale) a un altro di un medesimo corso avviene tramite prove intermedie organizzate dal soggetto gestore. Alle prove sono ammessi anche coloro che intendano, ad esempio, a segui- CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 97 04/06/24 12:40 98 to di frequenza di un percorso personalizzato, frequentare direttamente il modulo successivo del percorso triennale di riferimento e sostenere l’esame finale. Il dd n. 5439/lavforu del 15.5.2019 fornisce indicazioni operative per il rilascio delle attestazioni a seguito della procedura di riconoscimento for- malizzato di cui alla dgr n. 1158/2016 o a seguito di un percorso formale di Formazione professionale. Le certificazioni sono in conformità con il decre- to interministeriale del 5 gennaio 2021, recante “Disposizioni per l’adozione delle linee guida per l’interoperatività degli enti pubblici titolari del sistema nazionale di certificazione delle competenze”. Ø Crediti Le Istituzioni formative sono autorizzate a stipulare specifiche inte- se con Istituti scolastici per favorire il passaggio dell’allievo al termine di un’annualità IeFP verso l’annualità predefinita e/o successiva di un percorso scolastico coerente. Ai fini dell’inserimento nei percorsi di IeFP ha valore di credito formativo in ingresso ogni attestazione o certificazione relativa agli apprendimenti acquisiti dall’allievo in qualsiasi contesto, purché riconosci- bile e traducibile in termini di competenze di cui agli standard formativi re- gionali. La possibilità di un allievo di usufruire del passaggio da un sistema all’altro può essere agevolata facendo ricorso a specifici percorsi di integra- zione extracurriculare. La valutazione dei crediti e il relativo riconoscimen- to da far valere nelle Istituzioni scolastiche, tiene conto del parere del Co- mitato tecnico-scientifico eventualmente integrato da esperti del mondo del lavoro. Per la determinazione del credito nei percorsi delle IF, l’équipe dei formatori individua le equivalenze tra le acquisizioni realizzate nel percorso in uscita e ambiti/segmenti di percorso in ingresso. Il riconoscimento del credito può avvenire attraverso il solo esame della documentazione, qualora questa sia esaustiva; le modalità di accertamento ulteriore possono avvenire in forme liberamente definite dalle l’équipe dei formatori, anche diverse dalle tradizionali prove orali, scritte e crittografiche, comprese forme di osservazione diretta dell’attività del soggetto. Le prove sono definite in modo differenziato per ogni candidato. I crediti formativi devono essere attestati utilizzando i modelli che secondo la normativa vigente disciplinano i pas- saggi tra sistemi (art. 8 del d.lgs. n. 61/2017 e accordo in CSR del 10.5.2018, n. 156/CSR del 2020 e successivi). Gli Attestati di competenze possono cer- tificare anche solo parti di competenza e di qualificatori professionali, os- sia loro specifici elementi costitutivi (conoscenze e abilità); essi possiedono valore di credito formativo spendibile sia in caso di passaggio a percorso di diverso ordinamento o tipologia, sia per il futuro ottenimento di qualifica- zioni regionali. Ø Governo del sistema La Direzione centrale Lavoro, formazione, istruzione della Regione programma le attività con il contributo delle Istituzioni formative incari- CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 98 04/06/24 12:40 99QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 cate. La Regione individua con avviso pubblico un unico soggetto su tutto il territorio per l’organizzazione e gestione didattica dei percorsi di Forma- zione professionale rivolti ai giovani di età inferiore ai 18 anni. I percorsi di IeFP sono realizzati dall’Associazione temporanea d’impresa Effe.Pi 2024, che raggruppa organismi formativi accreditati. Questa associazione, costi- tuita il 21.1.2021, è soggetto unico responsabile su tutto il territorio regio- nale della programmazione, organizzazione e gestione didattica dei percorsi formativi previsti dalle linee guida regionali per gli a.f. 2021/2022, 2022/23 e 2023/24. La programmazione delle attività è svolta dalla Direzione cen- trale, attraverso un documento di indirizzo denominato “Direttive per la predisposizione del Piano annuale di formazione”. Sulle indicazioni delle direttive, il soggetto attuatore predispone un Piano annuale di formazione con attenzione alla progettazione, monitoraggio, promozione e valutazio- ne. È costituita una Commissione di valutazione delle proposte di opera- zione riferite alle Direttive per la predisposizione e la gestione dei percorsi di Istruzione e formazione professionale. In relazione a ciascun percorso di IeFP le Istituzioni formative istituiscono un Comitato tecnico scientifico di progetto (CTS) composto dal dirigente scolastico dell’Istituzione formativa, o da un suo rappresentante, dal referente del percorso e da due docenti. I CTS sovraintendono da un punto di vista didattico l’andamento del percor- so formativo ed esprimono indirizzi in particolare su definizione del Piano formativo, modello di valutazione delle competenze e criteri di monitorag- gio del percorso formativo. I CTS si rapportano con la Direzione centrale per l’ammissione di nuovi allievi all’interno di percorsi già iniziati e per l’ammissione in deroga ai limiti di frequenza richiesta per gli esami finali. I percorsi sussidiari sono programmati con l’USR. Le intese tra Regione e USR rivolte alle IS prevedono l’istituzione di un Tavolo regionale di coordi- namento composto da tre rappresentati designati dalla Direzione centrale e da tre rappresentanti designati dall’Ufficio Scolastico Regionale. Ø Destinatari Per l’identificazione dei destinatari dei percorsi duali si fa riferimen- to alle norme del Piano nazionale nuove competenze e all’allegato alla de- cisione del Consiglio relativa all’approvazione del Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza dell’Italia, del 13 luglio 2021, oltre che da quanto indicato nel documento «Recovery and Resilience Facility - Operational Ar- rangements between European Commission and Italy». Pertanto, sono de- stinatari dell’intervento: a) giovani soggetti al diritto-dovere all’istruzione e formazione, ivi compresi coloro che, in continuità di studio, frequentano percorsi anche oltre al compimento del diciottesimo anno di età; b) giovani che hanno assolto o sono prosciolti dal diritto-dovere e si iscrivono al IV anno dei percorsi di IeFP; c) giovani da diciassette a venticinque anni che hanno assolto o siano stati prosciolti dal diritto-dovere all’istruzione, privi di titolo di studio di istruzione secondaria di secondo grado e che, anche con crediti formativi in ingresso, si iscrivono ai percorsi duali, anche con CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 99 04/06/24 12:40 100 contratto di apprendistato di I livello, volti al conseguimento di una qua- lificazione di IeFP, con esclusione di una certificazione di singole unità di competenza; d) over diciassette anni che hanno assolto o siano stati pro- sciolti dal diritto-dovere all’istruzione, privi di titolo di studio di istruzione secondaria di primo o di secondo grado che, anche a seguito di interventi di riconoscimento di crediti formativi in ingresso, si iscrivono ai percorsi duali volti al conseguimento di una qualificazione o di una certificazione di singole unità di competenza di IeFP. Ø Quarto anno In Friuli-Venezia Giulia, dall’a.f. 2012/13, sono presenti i percorsi di IV anno. Si riferiscono alle Istituzioni formative e scolastiche e hanno un mon- te ore di 1.056 ore annue: 240 di competenze di base, 550 di competenze professionali, 50 di LaRSA, 200 di stage e 16 di esami: – a.f. 2012/13: percorsi 4; allievi 59 – a.f. 2013/14: percorsi 4; allievi 58 – a.f. 2014/15: percorsi 10; allievi 145 – a.f. 2015/16: percorsi 12; allievi 182 – a.f. 2016/17: percorsi 33; allievi 379 – a.f. 2017/18: percorsi 34; allievi 379 – a.f. 2018/19: percorsi 30; allievi 333 – a.f. 2019/20: percorsi 34; allievi 380 – a.f. 2020/21: percorsi 37; allievi 410 – a.f. 2021/22: percorsi n.d.; allievi n.d. – a.f. 2022/23: percorsi n.d.; allievi n.d. – a.f. 2023/24: percorsi n.d.; allievi n.d. Ø Costi Riguardo ai costi standard, i riferimenti sono contenuti nella dgr n. 1249 del 7.8.2020 recante “lr 27/2017 - Attività di istruzione e formazione professionale (IeFP) rivolta a giovani di età inferiore ai diciotto anni. Defi- nizione delle attività finanziabili”. I percorsi di IeFP ordinari e in modalità duale hanno gli stessi parametri. A fronte di un finanziamento complessivo di € 26.902.000,00 per la realizzazione dei percorsi di IeFP negli esercizi 2020, 2021 e 2022 del bilancio pluriennale della Regione per la copertura di 1.056 ore anno dei costi relativi a 4.137 allievi a parametro € 6,16 ore/allievo (26.902.000:1056: 4.137 = 6,16) il fabbisogno reale in termini di numero di allievi risulta pari a 1.294 allievi per 87 corsi (Monitoraggio INAPP), con una media a classe di 14,87 allievi. Pertanto, nell’a.f. 2020/21 il costo ora corso ammonta a € 91,59, il costo annuale per percorso è di € 96.719,51 e il costo annuale per allievo corrisponde a € 6.502,78. Nei Piani non si dà un minimo e un massimo di allievi per classe ma, a livello di accreditamento, il limite massimo è di 25 allievi. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 100 04/06/24 12:40 101QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale Nel 2013 sono stati segnalati nella Regione i primi apprendisti. La di- stribuzione delle ore di formazione all’interno del monte ore contrattuale di un apprendista di I livello che frequenta il II, III e IV anno di un percorso di IeFP è la seguente: formazione esterna all’impresa presso un CFP: 633 ore (nel II anno) e 528 ore (nel III e IV anno); formazione formale interna all’impresa: 423 ore (nel II anno) e 528 ore (nel III e IV anno). La durata totale della formazione è di 1.056 ore. La circolare del Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali R.0000012 del 6.6.2022 fornisce chiarimenti inter- pretativi rispetto alle disposizioni del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81 e del decreto interministeriale 12 ottobre 2015 definendo nel dettaglio le caratteristiche del contratto di apprendistato di primo livello. La sperimen- tazione del sistema duale si è attuata a partire dall’a.f. 2016/17. I percorsi di qualifica e di diploma professionale secondo la modalità “duale” sono rea- lizzati in continuità con quanto previsto dal protocollo d’intesa tra MLPS e Regione Friuli-Venezia Giulia del 13.1.2016, attuativo dell’accordo Stato-Re- gioni del 24.9.2015. Il percorso duale è rivolto ai giovani che hanno compiu- to 15 anni, in possesso di un diploma di scuola secondaria di primo grado e fino al compimento dei 25 anni. Le modalità attuative del sistema regionale di formazione duale prevedono che l’apprendistato sia inserito nell’articola- zione modulare dei percorsi di IeFP a partire dalla seconda annualità. Le vi- site esplorative in contesti produttivi aziendali sono obbligatorie solo per la prima annualità. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ed in particolare la Missione 5, Componente 1, Investimento 1.4 “sistema duale”, si propone di rafforzare il sistema duale di formazione. Vengono progettate e attivate nella modalità duale tutte le prime annualità. Nell’ambito delle misure at- tivabili previste dal documento del Ministero del Lavoro “Linee guida per la programmazione e attuazione dei percorsi di IeFP e di IFTS in modalità duale” (dm n. 139 del 2.8.2022), la Regione ha ritenuto di avvalersi nel corso dell’a.f. 2023/24 della possibilità di conversione in duale dell’offerta di IeFP ordinamentale già finanziata nel corso delle precedenti annualità con risor- se ordinarie nazionali e regionali. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 101 04/06/24 12:40 CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 102 04/06/24 12:40 103QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 ➢ Struttura Lazio CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 103 04/06/24 12:40 104 Ø Normativa – Protocollo del 24.7.2003 – Intesa interistituzionale del 21.10.2003 – Dgr n. 736 del 1.8.2003 (atto di indirizzo) – Dgr n. D2922 del 17.10.2003 (programmazione percorsi) – Dgr n. 510/2007 (programmazione percorsi) – Dgr n. 602/2008 (sistema formativo regionale, linee guida a.f. 2008/09) – Dgr n. 968/2007 e s.m.i. (approvazione direttiva accreditamento) – Dgr n. 968/2007, n. 842/08, n. 229/08, n. 668/09, n. 223/10, n. 295/11, n. 289/12, n. 457/13 (accreditamento) – Dgr n. 525/2009 (sistema formativo regionale, linee guida a.f. 2009/10) – Dgr n. 377/2011 (atto di indirizzo) – Dgr n. 343 del 22.07.2011 (linee guida) – Dgr n. 363 dell’8.8.2011 (riparto risorse e parametro costo allievo) – Dgr n. 493 del 21.10.2011 (offerta sussidiaria integrativa) – Dgr n. 531 dell’11.11.2011 (offerta sussidiaria complementare Ipsia del Cairo e Alessandria) – Dgr n. 417/12 (linee guida e costi a.f. 2012/13) – Dgr n. 242 del 1.8.2013 e dd n. 3544/13 (linee guida a.f. 2013/14) – Dd n. 225/14 (esami a.f. 2013/14) – Lr n. 5 del 20.4.2015 (IeFP) – Dgr n. 574 del 2.9.2014 (linee guida a.f. 2014/15) – Dgr n. 589 del 12.09.2014 (finanziamenti) – Dd n. G01341 del 19.2.2016 (rendicontazione) – Dgr n. 231 del 10.5.2016 (linee guida duale) – Dgr n. 409 del 19.7.2016 (piano IeFP a.f. 2016/17) – Dd n. G06261 del 1.6.2016 (sistema duale) – Dd n. G02483 del 2.3.2017 (sistema duale) – Dd n. G05944 del 7.5.2018 (esami) – Dgr n. 488 del 6.9.2018 (ordinamentali a.f. 2018/19) – Dgr n. 634 del 10.9.2019, dd n. G13185 3.10.2019, cmrc-2019-0108665 del 12.7.2019 (ordinamentale 2019/20) circolare n. 982572 del 3.10.2019, nota ru U0342051 del 8.6.2018 (duale 2019/20) – Dd G10086 del 25.7.2019, rettificata dd G10484 del 31.7.2019 – Dgr n. 386 del 23.6.2020 (esami) – Dgr n. 846 del 19.11.2019 (recepimento figure del Repertorio) – Dgr n. 593 del 6.8.2020 e nota n. 0982572 del 3.12.2019 (IeFP a.f. 2020/21) – Dgr n. 589 del 17.9.2021 (piano annuale IeFP a.f. 2021/22) – Dd n. G07415 del 16.6.2021 (duale a.f. 2021/22) – Dd n. G08248 del 24.6.2022 (duale a.f. 2022/23), dgr del 4.8.2022, n. 683 (ordinamentale) – Dd n. G09452 del 10.7.2023 (duale) cmrc-2023-0122647 del 28.7.2023; (ordinamentale a.f. 2023/24) CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 104 04/06/24 12:40 105QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (percorsi di IeFP integrali e sussidiarietà) Dall’anno 2002/03 (in via di prima sperimentazione) i percorsi di FP integrale si svolgono presso le Agenzie formative. Era possibile il coinvol- gimento delle Istituzioni scolastiche, ove richiesto per garantire la forma- zione culturale di base. Nell’a.f. 2007/08 si aprì una parentesi di percorsi biennali per maggiorenni (non più attivati dall’a.f. 2015/16 al I anno) e che, comunque, pur qualificando secondo le figure del Repertorio non erano in diritto-dovere, mancando della parte di istruzione connessa all’Obbligo. “In sede di prima applicazione”, secondo l’accordo territoriale del 9.2.2011, si iniziò ad attuare nell’a.f. 2011/12 il modello di sussidiarietà (prima sussidia- rietà integrativa e ora sussidiarietà ex d.lgs n. 61/2017 a seguito dell’accordo territoriale con dgr n. 363 del 22.6.2021). Con gli esami di qualifica dell’a.f. 2019/20 sono, infatti, terminati i percorsi di IeFP realizzati in regime di sus- sidiarietà con il vecchio ordinamento. I nuovi primi anni sono attivati nelle scuole dall’a.f. 2022/23. Nell’a.f. 2023/24, oltre ai percorsi di 27 Istituti pro- fessionali accreditati per la IeFP, c’è la presenza di percorsi delle Istituzioni formative accreditate, che contano attualmente 18 strutture formative degli Enti accreditati. La lr n. 5/15 prevede solo percorsi della durata triennale e percorsi della durata di almeno quattro anni nel caso in cui, per l’indirizzo di studi scelto, come ad esempio gli “operatori del benessere”, non esista un corso di studio equivalente negli Istituti professionali. Dall’a.f. 2016/17 sono segnalati con continuità percorsi di IV anno in modalità duale, in apprendi- stato e alternanza scuola-lavoro. Con il Programma GOL, nel piano attuati- vo della Regione Lazio, sono previsti anche percorsi formativi di pre-inseri- mento in percorsi IeFP, prevalentemente di breve durata, di natura mirata/ specialistica, finalizzati a riqualificare colmando e/o integrando competenze specifiche. Attualmente, i percorsi formativi di IeFP devono seguire – sal- vo motivate eccezioni – l’andamento dell’anno scolastico: settembre 2023 – agosto 2024. Ø Sede di svolgimento Dall’a.f. 2002/03 la sede di svolgimento delle attività è stata il CFP, an- che per le competenze di base. L’iscrizione dei percorsi integrali avviene ancora oggi presso le sedi operative (Istituzioni formative - Enti - e Centri afferenti alle Amministrazioni ex provinciali) accreditate per la macro-tipo- logia “obbligo formativo”. Dall’a.f. 2011/12 l’iscrizione avviene anche presso l’Istituzione scolastica (IS), nei percorsi che seguono il modello sussidiario. I percorsi integrali delle Istituzioni formative (IF) sono gestiti in Provin- cia di Roma dagli Enti formativi privati accreditati e dalle Amministrazio- ni delle Aree Vaste e dalla Città Metropolitana di Roma Capitale, mentre nelle altre Province dalle Istituzioni formative degli Enti territoriali. Pos- sono accreditarsi soggetti pubblici e privati che, indipendentemente dalla CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 105 04/06/24 12:40 106 loro natura, abbiano scopi formativi. L’accreditamento è concesso anche alle scuole con deroga dei requisiti di ammissibilità (finalità formative e volume d’affari). Nell’a.f. 2023/24, sono 14 le strutture formative degli Enti accreditati, attivate in Regione nella Città Metropolitana di Roma (Alba- for s.p.a., Associazione Centro Elis, ATS Roma Capitale + Città di Fiumi- cino, Capodarco formazione impresa sociale s.r.l., CIOFS FP Lazio, Città di Anzio, CNOS- FAP Lazio, Comune di Monterotondo, ENDO FAP Lazio, ENGIM San Paolo, Fondazione San Girolamo Emiliani, Formalba s.r.l., Ti- voli forma s.r.l., Roma Capitale). Ad esse si aggiungono nelle altre province questi 4 Istituti provinciali accreditati: Frosinone formazione e lavoro, La- tina formazione lavoro, Istituzione formativa/professionale Rieti, Servizio formazione professionale Provincia di Viterbo. Queste ultime, con le 6 sedi della su menzionata Città Metropolitana di Roma Capitale sono Istituzioni formative a gestione diretta degli Enti territoriali. I percorsi in sussidiarietà vengono svolti nei 27 Istituti professionali accreditati (due in più rispetto all’anno precedente). Per assicurare la razionalizzazione della spesa la Re- gione stabilisce che le Istituzioni formative debbano possedere, in maniera singola o associata, la capacità di realizzare percorsi di IeFP per almeno 360 studenti, ripartiti su più sedi, per un totale di 18 percorsi o 120 studenti ripartiti su una singola sede formativa per un totale di 6 percorsi. La Regio- ne aderisce al sistema ministeriale SIDI per l’iscrizione on-line degli allievi alla IeFP. I percorsi che costituiscono l’offerta di Istruzione e Formazione Professionale sono allineati al calendario scolastico 2023/24, con partenza 15 settembre 2023. Ø Docenti Nei percorsi di formazione integrale, anche i docenti delle competenze di base provengono dagli Enti formativi privati e dal sistema formativo degli Enti territoriali. Possono essere altresì docenti incaricati a seguito di avvi- so ad evidenza pubblica. Dall’a.f. 2011/12, nel modello sussidiario i docenti sono della scuola per tutte le competenze. Non è previsto il coinvolgimen- to delle Istituzioni formative all’interno dell’offerta sussidiaria realizzata da Istituti professionali. Il CCNL formazione è adottato dalle strutture facenti capo direttamente alle Amministrazioni provinciali. La Regione non richie- de obbligatoriamente l’applicazione del CCNL specifico della categoria agli altri Enti accreditati. Ø Articolazione oraria Dall’a.f. 2020/21 (dgr n. 593 del 6.8.20), la durata complessiva di ogni percorso ordinamentale triennale integrale deve corrispondere a 1.020 ore annue, ovvero 3.060 ore nel triennio. In precedenza, il percorso era della durata complessiva di 3.168 ore (1.056 ore al I, al II e al III anno) fino all’a.f. 2019/20 compreso. Attualmente l’impianto generale, secondo gli standard minimi di percorso formativo approvati con dgr n. 683 del 4.8.2022, prevede CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 106 04/06/24 12:40 107QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 al I anno: competenze trasversali 124 ore; competenze di base 481; compe- tenze tecnico-professionali 390 (di cui 25 tirocinio orientativo); al II anno: competenze trasversali 100 ore; competenze di base 390; competenze tecni- co-professionali 350 (di cui 180 tirocinio formativo); al III anno: competen- ze trasversali 84 ore e valutazione 25; competenze di base 311; competenze tecnico-professionali 390 (di cui 210 tirocinio formativo). In esito a quanto condiviso con le altre Regioni, la nuova definizione degli standard minimi in termini di percentuali delle modalità didattiche applicate nei percorsi duali, è per l’alternanza simulata: dal 15% al 25% delle ore del percorso del I anno di IeFP; per l’alternanza rafforzata: dal 30% al 50% del percorso duale, a cui possono concorrere, nel limite massimo del 20% delle predette percentuali, le attività di alternanza simulata; per l’apprendistato duale: nel rispetto delle percentuali di formazione esterna definite ai sensi e per gli effetti del d.lgs. n. 81/2015. Per i IV anni, la formazione prevede un monte ore complessivo di 990 ore. I percorsi in sussidiarietà nelle IS si attivano in classi autonome che assumono gli standard formativi e la regolamentazione dell’ordinamen- to dei percorsi di IeFP. A tale scopo gli IP utilizzano i margini di articola- zione delle cattedre di cui al comma 4 dell’art. 9 e gli spazi di autonomia e flessibilità previsti dall’art. 6 del d.lgs. n. 61/2017. Ø Elementi Il curricolo dovrà prevedere tutto ciò che concerne le attività didatti- che: accoglienza, orientamento, accompagnamento, ri-orientamento, valu- tazione crediti in entrata e coprogettazione passaggi tra istruzione e IeFP gestione dei crediti, valutazione degli apprendimenti e certificazione degli apprendimenti. Sono possibili attività di tirocinio orientativo o di suppor- to e di validazione del percorso. È invece obbligatoria l’attività di tirocinio formativo, con tutor aziendali e un modulo obbligatorio per la sicurezza. In un’ottica di corresponsabilità tra famiglie, allievi e Istituzione formativa il Patto formativo definisce in maniera condivisa diritti e doveri di tutte le parti. Sono previste attività individualizzate di approfondimento, recupero o sostegno ad allievi, anche stranieri, in difficoltà sociali, culturali o per- sonali, o per attività culturale e sportiva, o finalizzata a passaggi. Per gli allievi disabili sono previste figure di sostegno e piani individualizzati. È previsto un servizio di trasporto degli alunni con disabilità residenti nella Regione Lazio e frequentanti i percorsi triennali di IeFP. Sono segnalati bandi a livello comunale per l’assegnazione di borse di studio per gli allievi dei percorsi triennali. È possibile fare tirocinio per un periodo di 3 mesi in un altro Paese dell’Unione europea con il progetto Erasmus first, finanziato dall’Unione Europea. Ø Esiti e certificazioni Con la dd n. G05986 del 4.5.2023 sono state emanate disposizioni e per lo svolgimento delle prove di esame di qualifica e diploma nella Istruzione CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 107 04/06/24 12:40 108 e Formazione Professionale e nel sistema duale. Oltre alla valutazione degli apprendimenti lungo tutto il percorso, sono realizzate attività di valutazio- ne che riflettono l’approccio dalla “valutazione autentica”. Al termine del biennio gli studenti acquisiscono i saperi e le competenze di cui al dm n. 139/2007 nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione, sulla base del modello di certificazione adottato con il dm n. 9 del 27.01.10. Al termine del percorso triennale, lo studente consegue la qualifica di Operatore professionale con riferimento alla relativa figura professionale. Essa è riconosciuta a livello nazionale e corrispondente al III livello EQF. La Regione Lazio ha adottato a partire dall’anno formativo 2020/21, dgr n. 846 del 19.11.2019, il nuovo re- pertorio delle figure professionali cui le Istituzioni formative dovranno fare riferimento. Le certificazioni sono in conformità con il decreto interministe- riale del 5.1.2021, recante “Disposizioni per l’adozione delle linee guida per l’interoperatività degli enti pubblici titolari del sistema nazionale di certifi- cazione delle competenze”. Ø Crediti I ragazzi possono scegliere di transitare dal sistema di IeFP a quello statale degli Istituti professionali, e viceversa, anche in itinere ed eventual- mente proseguire fino al conseguimento del diploma quinquennale. Sulla base di metodologie congiuntamente definite, gli allievi con competenze/ crediti certificati, reciprocamente riconosciuti, sono ammessi a frequentare anni di corso scolastico/formativo successivi al primo, in rapporto al valore delle competenze e crediti accertati ai sensi dell’art. 4, comma 6 del Dpr n. 275/99 e art. 6, comma 4, del Dpr n. 257/00. L’accreditamento delle compe- tenze in ingresso degli allievi e la certificazione delle competenze intermedie e finali avvengono facendo riferimento all’accordo della Conferenza unifica- ta del 28.10.2004 e al decreto ministeriale del 22.08.2007 e ai suoi allegati. I crediti riconosciuti in ingresso e le competenze acquisite nel percorso sono registrate sul libretto formativo personale dell’allievo. Ø Governo del sistema A livello regionale, lo schema di riferimento dell’articolazione oraria, dei pesi per area e del totale dei crediti per ciascuna annualità del trien- nio IeFP, relativo a ciascuna area/disciplina è determinato con atti della Direzione regionale Formazione, ricerca e innovazione, scuola e universi- tà, diritto allo studio, in base all’esito dei lavori di specifici tavoli tecnici cui partecipano le Amministrazioni provinciali, la Città Metropolitana di Roma Capitale, l’Ufficio Scolastico Regionale e i rappresentanti delle istitu- zioni della IeFP. Nello specifico, i tavoli si occupano di certificazione delle competenze, riconoscimento dei crediti, omogeneità metodologica e proce- durale di intervento delle attività previste, acquisizione delle competenze necessarie, declinazione dei profili professionali rispetto alle esigenze del mercato del lavoro. Il monitoraggio (procedurale, fisico e controlli in itinere CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 108 04/06/24 12:40 109QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 ed ex post) e la valutazione sono effettuati nell’ambito del Coordinamento regionale con il supporto delle IF e delle loro associazioni anche a livello nazionale. In continuità con gli anni precedenti, è delegata la gestione delle strutture della Formazione professionale alle Amministrazioni provinciali e alla Città Metropolitana di Roma Capitale, previa convenzione con la Re- gione. Analogamente, alle Amministrazioni provinciali e alla Città Metro- politana di Roma Capitale è delegata la gestione delle Istituzioni formative che svolgono le attività di IeFP, (art. 7, comma 1, lettere a e c, della Legge regionale n. 5 del 20.4.2015), nonché l’assegnazione alle stesse delle risorse. Ø Destinatari I percorsi ordinamentali di IeFP per l’assolvimento del diritto-dovere sono rivolti ai seguenti destinatari: 1) giovani che hanno superato l’esame di stato della scuola secondaria di primo grado; 2) giovani che al 31 dicem- bre dell’anno in cui iniziano il percorso di IeFP non abbiano compiuto 16 anni di età; 3) giovani di età superiore, pluribocciati e/o provenienti da altri istituti scolastici, che non hanno assolto il diritto-dovere all’Istruzione e alla Formazione, i quali, concluso il primo ciclo di istruzione, sulla base dei requisiti posseduti, scelgano di accedere ai percorsi di IeFP. Tutti i soggetti destinatari dei percorsi del Sistema Duale del PNRR sono definiti dalle rela- tive linee guida approvate del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali: 1) giovani soggetti al diritto-dovere all’istruzione e formazione, ivi compresi coloro che, in continuità di studio, frequentano percorsi anche oltre al com- pimento del diciottesimo anno di età; 2) giovani che hanno assolto o sono prosciolti dal diritto-dovere e si iscrivono al IV anno IeFP; 3) giovani da 17 a 25 anni che hanno assolto o siano stati prosciolti dal diritto-dovere all’istru- zione, privi di titolo di studio di istruzione secondaria di secondo grado e che, anche a seguito di eventuali interventi di riconoscimento di crediti for- mativi in ingresso, si iscrivono ai percorsi duali; 4) over 17 anni che hanno assolto o siano stati prosciolti dal diritto-dovere all’istruzione, privi di titolo di studio di istruzione secondaria di primo o di secondo grado che, anche a seguito di interventi di riconoscimento di crediti formativi in ingresso, si iscrivono ai percorsi duali. Ø Quarto anno Il diploma professionale, è attivato in apprendistato secondo il d.lgs. n. 81 del 2015, e in alternanza scuola-lavoro, secondo il d.lgs. n. 77 del 2005. Si svolge in 990 ore (495 di formazione d’aula e 495 in formazione in azienda con contratto di apprendistato di primo livello o in alternanza scuola lavo- ro). Sono segnalati con continuità percorsi di IV anno in modalità duale dall’a.f. 2016/17 all’a.f. 2023/24. – a.f. 2016/17: n. percorsi 74; n. allievi 1.173 – a.f. 2017/18: n. percorsi 82; n. allievi 1.310 – a.f. 2018/19: n. percorsi 97; n. allievi 1.352 CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 109 04/06/24 12:40 110 – a.f. 2019/20: n. percorsi 109; n. allievi 1.540 – a.f. 2020/21: n. percorsi 113; n. allievi 1.608 – a.f. 2021/22: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2022/23: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2023/24: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. Ø Costi In relazione ai percorsi ordinamentali delle Istituzioni formative accre- ditate, la Regione stabilisce i criteri per l’assegnazione delle risorse da at- tribuire all’ambito territoriale della Città Metropolitana di Roma Capitale. Attualmente, infatti, quest’ultima costituisce l’ambito territoriale dove sono concentrati tutti i percorsi della Regione appartenenti alle realtà del privato sociale, oggetto della presente indagine. Esse fanno riferimento al cosid- detto “regime convenzionale”. La dgr n. 593 del 6.8.2020, allegato 1, p. 13, definisce su base capitaria (art. 8, comma 2, lettera c, della lr n. 5/2015) il finanziamento per allievo frequentante, che ammonta ad € 4.600,00 per le Istituzioni formative accreditate in regime convenzionale e a € 3.800,00 per le altre Istituzioni formative “a gestione diretta” facenti capo alle Ammini- strazioni provinciali o presenti nella stessa Città Metropolitana. Il finanzia- mento di queste ultime è inferiore in quanto alle Amministrazioni provin- ciali e alla Città Metropolitana vengono assegnate per le spese generali e di funzionamento ulteriori risorse regionali, con apposito provvedimento della Direzione regionale in materia di Istruzione e formazione. Sulla base dei dati del monitoraggio INAPP dell’a.f. 2020/21 e della dgr n. 589 del 17.9.2021, p. 16, la stima degli allievi 1 delle realtà che operano in regime convenziona- le ammonterebbe a 2.497 unità mentre i percorsi sarebbero 113, sempre al netto dei percorsi duali, i quali, come si vedrà, seguono Unità di Costo Standard diverse. Dall’a.f. 2020/21 le ore previste sono 1.020 all’anno, ovvero 3.060 ore nel triennio. Con riferimento alle prime annualità dei percorsi di IeFP ordinamentali della Regione, le relative classi sono formate da un nu- mero minimo di 15 allievi e possono essere finanziati fino a un numero mas- simo di 25. Tuttavia, Città Metropolitana di Roma Capitale si è riservata di determinare, anche tenuto conto dei predetti limiti, il numero minimo degli allievi finanziabili per classe (20 nell’a.f. 2020/21), avuto riguardo alla dispo- nibilità di risorse finanziarie assegnate. Con dd n. G08455 del 17.7.2020 è stato approvato dalla Regione Lazio l’invito alla presentazione di manifesta- zione di interesse per la realizzazione di percorsi di Istruzione e Formazione 1 Nella dgr della Regione Lazio n. 589 del 17.9.2021, allegato 1, p. 16, si evidenzia la ri- partizione delle risorse dei percorsi triennali di IeFP 2021/22 citando i dati dell’anno formativo precedente (a.f. 2020/21). Dividendo il totale delle risorse per € 4.600 a regime convenzionale e per € 3.800 a gestione diretta e amministrazioni provinciali, si ottiene il numero preciso degli allievi delle due tipologie, consentendo di stimare la percentuale degli allievi che appartengono al regime convenzionale rispetto al totale degli allievi. Tale percentuale corrisponde al 74,28%. Ap- plicandola agli allievi e ai corsi del I anno del regime convenzionale si ottengono le stime citate. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 110 04/06/24 12:40 111QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 Professionale con modalità di apprendimento duale per l’a.f. 2020/21. Que- sto regola il finanziamento dei percorsi duali, che nell’anno formativo di ri- ferimento sono presenti nelle Istituzioni formative accreditate. In coerenza con le linee guida approvate con dgr n. 231 del 10.5.2016, la base di calcolo per individuare il costo del progetto è costituita da un parametro fisso di € 4 * h * allievo. La stima degli allievi delle realtà che operano in regime convenzionale duale ammonterebbe a 57 unità mentre i percorsi sarebbero 3. Pertanto, il costo ponderato dei percorsi IF, sia ordinamentali a € 4.600 pro capite che duali a € 4 ora allievo, corrisponde alla seguente stima: costo a percorso € 99.135,90, costo ad allievo € 4.497,00, costo ora corso € 97,19, costo orario per allievo € 4,41. Il finanziamento riconosciuto nella Regione Lazio viene riparametrato con riferimento al numero effettivo degli allievi frequentanti dopo la realizzazione del 10% della durata dei singoli percorsi attivati. Attualmente, per quanto riguarda i progetti duali presentati dagli Istituti professionali (dd n. G09452 del 10.7.2023), sono finanziabili unica- mente le spese connesse a misure integrative individuali o individualizzate volte a favorire l’accessibilità e la personalizzazione dei percorsi e a contra- stare la dispersione e l’insuccesso formativo. Per le attività di formazione individuale e individualizzata, l’UCS è quantificata in € 42 ora/partecipante, per un massimo di 18 ore. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale Gli aspetti formativi del contratto di apprendistato, attivi prima dell’en- trata in vigore del TU dell’apprendistato, sono disciplinati dalla lr n. 9/2006 recante “Disposizioni in materia di formazione nell’apprendistato”. La deli- berazione n. 123 del 21.3.2017 approva il regolamento regionale dei profili dell’apprendistato. Le caratteristiche del contratto di apprendistato di primo livello sono definite nel dettaglio dalla circolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali R.0000012 del 6.6.2022 che fornisce chiarimenti in- terpretativi rispetto alle disposizioni del Dl 15.6.2015, n. 81 e del decreto interministeriale del 12.10.2015. Il sistema duale mira a utilizzare prioritariamente il contratto di ap- prendistato per la qualifica e il diploma professionale valorizzando i percor- si formativi del sistema IeFP anche nel suo sviluppo verticale. Attualmente, le linee di intervento attivate per il duale riguardano sia i percorsi triennali che quelli di IV anno. La parte di applicazione pratica è conforme (al mi- nimo) agli standard dell’accordo in CU n. 158 del 24.9.2015 con almeno il 40% dell’orario ordinamentale costituito da formazione in azienda per il I anno e almeno il 50% dell’orario per il IV anno; almeno 400 ore dell’orario ordinamentale per l’alternanza scuola-lavoro; almeno 400 ore dell’orario per l’Impresa formativa simulata. I percorsi di IeFP triennale e di IV anno sono erogati in modalità ordinamentale e duale. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 111 04/06/24 12:40 CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 112 04/06/24 12:40 113QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 ➢ Struttura Liguria CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 113 04/06/24 12:40 114 Ø Normativa – Protocollo d’intesa MIUR-Regione del 29.7.2003 – Accordo territoriale Regione- USR del 1.8.2003 – Dgr n. 906 del 31.7.03, dgr n. 1630 del 16.12.03 (nuova sperimentazione) – Lr n. 18/09 (programmazione qualifiche) – Dgr n. 28/2010, dgr n. 1673/10, dgr n. 1319/11 (accreditamento) – Dgr n. 2 del 2.2.10, dgr n. 1581/10 (triennali) – Dgr n. 1110/11 (IV anno) – Dgr n. 1623 del 20.12.11 – Dgr n. 1190 del 5.10.12 – Dgr n. 145/13 (sussidiarietà) – Dgr n. 192 del 22.2.13 (linee guida IeFP) – Lr n. 43/2013, dgr n. 661/14 e dgr n. 150/15 (Arsel) – Dd n. 2403 del 3.6.13 e allegato disposizioni attuative 2013/14 – Dgr n. 1689/2013 (disabili) – Dgr n. 1391 dell’8.11.13 (costi standard) – Dgr n. 422 dell’11.04.14 (avviso a.f. 2014/15) – Dd n. 2238/15 (costi esami sussidiarietà) – Dd n. 233 del 6.3.15 (linee guida IeFP e Arsel) – Dd n. 1146/15 (esami), dgr n. 88/15 e dd n. 1836/15 (programmazione) – Lr n. 30/16 (istituzione di ALFA Liguria) – Dgr n. 728/2016 (duale), dgr n. 708/2016 (IV anno) – Odg n. 959 del 6.10.2016 (avvisi duale e IV anno) – Dgr n. 775 del 28.9.2017 (linee guida) – Dgr n. 709 del 29.7.2016 e Odg Arsel n. 840 del 9.8.2016 (IeFP 2017/18) – Odg ALFA Liguria n. 326 del 29.6.2017 (IV anni) e n. 347 del 14.7.2017 (duale 2017/18) – Dgr n. 608 del 25.7.2018 (linee guida) e dd ALFA n. 918/2017 (IeFP 2018/19) – Dd n. 593 del 2.8.2018 (gestione percorsi) e dd n. 1730 del 3.8.2018 (IeFP 2019/20) – Dgr n. 519/2019 e 1143 del 7.12.2019 (recepimento nuove figure) – Dgr n. 638 e n. 639 del 19.7.2019, dd n. 1313 e n. 1314 del 31.7.2019 (IeFP 2020/21) – Dgr n. 785 del 5.8.2020, dd n. 1169 del 12.8.2020 (duale a.f. 2020/21) – Dd n.1168 del 12.8.2020 (ordinamentale) e dd n.1624 dell’11.8.2021 (duale a.f. 2021/22) – Dgr n. 798 del 5.8.2022, dd n. 1623 del 11.8.2021 (ordinamentale) e dd n. 1879 del 10.8.2022, dd n. 1882 del 12.8.2022 e dgr n. 789-2022 (duale a.f. 2022/23) – Dd n. 1880 del 11.8.2022 (ordinamentale), dgr n. 815 del 4.8.2023, dd n. 2004 del 9.8.2023 e dd n. 2005 9.8.2023 (duale PNRR e ordinario a.f. 2023/24) CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 114 04/06/24 12:40 115QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (percorsi di IeFP integrali e sussidiarietà) Dall’a.f. 2003/04 percorsi triennali di Formazione professionale inte- grale (pura). Dall’a.f. 2007/08 fino all’a.f. 2010/11 percorsi integrati attuati nell’ambito della flessibilità curricolare. Dall’a.f. 2011/12 la Regione adotta il modello “sussidiario integrativo” (“sussidiario” ex d.lgs. n. 61/2017 dall’a.f. 2019/20) ad opera delle Istituzioni scolastiche (IS), con la contemporanea presenza di nuovi primi anni dei percorsi triennali integrali delle Istituzioni formative (IF). Tale modello è confermato anche negli anni successivi. Il IV anno è presente dall’a.f. 2009/10. Si è interrotto nell’a.f. 2014/15 per poi riprendere nell’a.f. 2016/17. Ad oggi, i percorsi di diploma professionale di IeFP programmati si sono effettuati soltanto presso i CFP. Sono attuati in Liguria percorsi di IeFP ordinamentali, percorsi duali in apprendistato o in alternanza rafforzata per il conseguimento della qualifica o del diplo- ma, percorsi individuali antidispersione e percorsi modulari per giovani NEET. Si possono acquisire competenze tra quelle ricomprese nel reperto- rio di IeFP. Per il triennio 2023-2026, la giunta della Regione ha approvato la nuova programmazione dei percorsi triennali di Istruzione e Formazione Professionale nell’ambito del Sistema duale ordinario e del Sistema duale PNRR sostenuti da uno stanziamento di 11 milioni e 760mila euro. Per- tanto, attualmente vi sono in Liguria i percorsi duali (I, II, III, IV anno) aggiuntivi all’offerta di IeFP duale con risorse ordinarie, i percorsi di I, II, III anno in apprendistato per il conseguimento della qualifica, collegati ai percorsi triennali ordinari di IeFP, i percorsi triennali in alternanza raffor- zata, collegati ai percorsi triennali ordinari di IeFP e i percorsi di IV anno per il conseguimento del diploma di tecnico di IeFP in alternanza rafforza- ta. Per avviare lo sviluppo dei percorsi di Istruzione e Formazione Professio- nale nel sistema duale, la Regione Liguria ha scelto di finanziare la seconda sperimentazione tramite l’applicazione della “quota a persona”, un modello di finanziamento delle attività di formazione basato sulla semplificazione amministrativa, l’attribuzione di risorse certe sulla persona e l’orientamento al risultato. Ø Sede di svolgimento Nei percorsi integrali l’iscrizione può avvenire presso i 30 organismi di formazione accreditati per l’obbligo formativo (20 attivi): Accademia del tu- rismo s.c.r.l., AS.FO.R associazione formazione Ravasco, ATS Ecipa Genova (capofila) - Villaggio del ragazzo, ATS Ecipa Genova - C.F.P. E. Fassicomo, ATS Fondazione Cif formazione (capofila) - CNOS FAP LT, ATS Iscot ligu- ria – CNOS-FAP, CIOFS FP-Centro italiano opere femminili salesiane for- mazione professionale, Consorzio Liguria formazione, Ecipa Genova Ente confederale per l’istruzione professionale dell’artigianato, Ente scuola e si- curezza in edilizia della Città Metropolitana di Genova, Fondazione Cif ATS CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 115 04/06/24 12:40 116 Culmv - Rina Academy, Fondazione Cif Formazione, Fondazione Fassico- mo, Forma, Isforcoop, Villaggio del ragazzo, ATS Isforcoop-Elfo, Consorzio Valbormida formazione, Elfo Ente ligure di formazione, Ente paritetico per la formazione e la sicurezza in edilizia della provincia di Savona, Isforcoop, Futura, ATS CNOS-FAP LT (capofila) - Cpfp. “G. Pastore”, ATS CNOS- FAP LT (capofila) - Sei-Cpt – Forma, CNOS-FAP LT, scuola edile imperia s.e.i. - comitato paritetico territoriale Cpt, CIOFS FP Centro italiano opere fem- minili salesiane formazione professionale, Cisita, Formimpresa Liguria. Per gli altri percorsi, l’iscrizione avviene presso le scuole secondo il modello sus- sidiario. Gli Istituti scolastici (21 attivi) hanno la deroga sull’associazione del rendiconto alla relazione del revisore dei conti. Di norma i corsi seguono il calendario scolastico regionale iniziando nel mese di settembre di ogni anno. La Regione aderisce al sistema ministeriale SIDI per l’iscrizione on-li- ne degli allievi alla IeFP. I percorsi che costituiscono l’offerta di Istruzione e Formazione Professionale ordinaria sono allineati al calendario scolastico 2023/24, con partenza 15 settembre 2023. Per i percorsi duali, l’avvio del- le attività non deve essere precedente alla data d’inizio dell’anno scolastico mentre il termine ultimo per l’avvio dei gruppi classe è non oltre il giorno 27 ottobre 2023. Ø Docenti Nei percorsi di IeFP integrale le competenze di base sono insegnate da formatori delle IF. Nei percorsi di IeFP integrale, il personale direttivo e docente/formatore dovrà possedere laurea; abilitazione; eventuali specializ- zazioni, corsi, esperienze o consulenze. Inoltre, si potrà ricorrere a esperti del settore lavorativo con almeno 5 anni di esperienza professionale docu- mentata nello specifico settore. Dall’a.f. 2011/12, nei percorsi del modello sussidiario integrativo le competenze di base e tecnico-professionali sono insegnate da personale della scuola. Non è previsto il coinvolgimento delle Istituzioni formative all’interno dell’offerta sussidiaria integrativa realizzata dalle IS. Per i docenti, la Regione richiede agli Enti accreditati l’applicazio- ne del CCNL della formazione. Ø Articolazione oraria I percorsi di IeFP integrale prevedevano fino all’a.f. 2012/13 3.150 ore (1.050 ore all’anno), con un percorso comune al gruppo-classe di circa 900 ore annue. A partire dall’a.f. 2013/14 le ore diventano 2.970 (990 all’anno). Nell’a.f. 2023/24, le attività dei percorsi ordinamentali si realizzano nei CFP per 445 ore per l’asse dei linguaggi (170+140+135); 595 ore per l’asse scientifi- co-tecnologico (170+230+195); 300 ore per l’asse matematico (120+100+80); 295 ore per l’asse storico-sociale (120+90+85); 1.335 ore l’area professionale (410+430+495). Riguardo alle modalità formative, al I anno sono 90-100% di formazione d’aula e 10% LaRSA, al II e III anno 50-85% di formazione d’aula e 15-25% di tirocinio curricolare/IFS e 15-50% di alternanza. L’offerta CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 116 04/06/24 12:40 117QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 formativa di IeFP nel sistema duale è realizzata nelle seguenti modalità: a) alternanza rafforzata, con apprendimento in azienda non inferiore alle 400 ore. Le restanti ore a completamento del monte orario complessivo del per- corso, che è, di norma, pari a 990 ore, sono modulate sulla base del piano formativo individuale del giovane. Ai sensi del dm n. 139 del 2.8.2022, l’at- tività di alternanza rafforzata non può eccedere il 50% del percorso e deve essere almeno pari a 400 ore, nel caso di percorsi formativi di durata pari a 990 ore, al 30% del monte annuo, nel caso di percorsi formativi di durata inferiore a 990 ore; b) apprendistato con durata contrattuale minima che deve rispettare il periodo stabilito dall’art. 42 del d.lgs. n. 81/2015 e quella massima deve essere in coerenza con la durata ordinamentale, dunque, da 1 a 3 anni per il conseguimento della qualifica e 1 anno per il conseguimento del diploma. La durata del contratto di apprendistato di I livello è determi- nata in considerazione della qualifica o del diploma da conseguire. I servizi di formazione devono avere un massimo di 594 ore annue, corrispondenti al 60% del monte ore, di norma, di 990, pari alla durata massima della forma- zione esterna per il I o II anno e un massimo di 495 ore annue, corrispon- denti al 50% del monte ore, di norma, di 990, pari alla durata massima della formazione esterna per il III o IV anno. I percorsi in sussidiarietà nelle IS si attivano in classi autonome, non integrate negli ordinari percorsi quinquen- nali, che assumono gli standard formativi e la regolamentazione dell’ordina- mento dei percorsi di IeFP (almeno 990 ore). Gli IP utilizzano i margini di articolazione delle cattedre di cui al c. 4 dell’art. 9 e gli spazi di autonomia e flessibilità previsti dall’art. 6 del d.lgs. n. 61/2017. È possibile prevedere 3.168 ore (1.056 ore all’anno). In genere, i percorsi modulari delle Istituzioni scolastiche hanno una curvatura al III anno verso la qualifica. Al IV anno, attualmente nelle IF, sono previste 990 ore di cui 99 asse dei linguaggi, 99 asse matematico, 149 asse scientifico-tecnologico, 148 asse storico-sociale e 495 area professionale. Tirocinio e alternanza vanno dal 20 al 50%, aula dal 50 all’80% e LaRSA 10%. Ø Elementi Il curricolo prevede: accoglienza, presa in carico e orientamento (ser- vizi propedeutici, definizione del percorso, orientamento, bilancio delle competenze e riconoscimento crediti), personalizzazione dei percorsi (LaR- SA), supporto per l’inserimento lavorativo e accompagnamento al lavoro (scouting delle opportunità occupazionali, promozione presso il sistema imprenditoriale, pre-selezione, accompagnamento nell’accesso al percorso individuato, accompagnamento nella prima fase di inserimento, assistenza nella definizione del progetto formativo legato al contratto di apprendista- to), viaggi per stage, alternanza, fiere, musei e convegni inerenti gli obiettivi formativi. Nei costi non sono incluse le spese di diritto allo studio riferite agli studenti (mensa, trasporto, libri di testo). Gli allievi potranno chiedere un contributo sulle spese sostenute al Comune di residenza, ai sensi dell’art. 12 della Legge regionale 8 giugno 2006 n. 15. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 117 04/06/24 12:40 118 Ø Esiti e certificazioni La disciplina degli esami di qualifica triennale di IeFP e diploma di IV anno è contenuta nel dd n. 3216 del 15 maggio 2023, e nel dd n. 7257 del 31.10.2023. L’esame si articola in tre prove (multidisciplinare, professiona- le con assi culturali e orale) che si dovranno svolgere in un massimo di 6 giornate. Le certificazioni sono in conformità con il decreto interministe- riale del 5 gennaio 2021, recante “Disposizioni per l’adozione delle linee guida per l’interoperatività degli enti pubblici titolari del sistema nazionale di certificazione delle competenze”. Con il superamento delle prove finali, gli Organismi formativi accreditati dalla Regione per attività di IeFP sono tenuti all’emissione della qualifica, del diploma professionale e dell’attesta- to delle competenze acquisite o certificazione di frequenza nel caso di non superamento della prova d’esame. Per gli esami che si svolgono presso gli Organismi formativi accreditati, gli oneri finanziari connessi all’attività del- la Commissione sono sostenuti dal soggetto attuatore dell’intervento forma- tivo, mentre per le prove che si svolgono presso gli Istituti professionali di Stato la Regione eroga un contributo forfettario. Agli allievi in apprendista- to è garantita la possibilità di svolgere le prove d’esame anche in sessioni suppletive. Ø Crediti L’IF/IS dà informazioni sull’offerta formativa presente e sulle attività da svolgere ai fini del riconoscimento dei crediti formativi e confronta il bagaglio personale/requisiti richiesti. Conclusa questa fase preliminare, oc- corre stipulare la “Convenzione tra organismi”. Una commissione opera il confronto tra i requisiti richiesti dal percorso di ammissione e il bagaglio personale. Al termine, certifica le competenze e i relativi crediti in ingresso secondo le modalità previste. Le Istituzioni scolastica e formativa orienta- no gli allievi dei percorsi triennali di qualifica verso il IV anno di diploma professionale di Tecnico, prevedendo iniziative di continuità formativa. La materia dei passaggi è regolata dalla dgr n. 775 del 28.9.2017. Ogni Istitu- zione formativa e scolastica è tenuta ad istituire una Commissione per l’ac- certamento dei requisiti dei candidati che non hanno frequentato i percorsi formali di accesso, ma sono in possesso di licenza di scuola secondaria di I grado e di crediti adeguati. Ai fini del riconoscimento dei crediti forma- tivi, hanno valore sia le certificazioni dei percorsi formativi o parti di essi effettuati in modalità formale, sia le attestazioni riguardanti esperienze di alternanza formazione lavoro, stage o tirocinio, comprendendo pure le espe- rienze di lavoro dichiarate dai titolari delle imprese coinvolte. Ø Governo del sistema La Regione garantisce l’offerta formativa di percorsi di IeFP rivolti alla fascia d’età in diritto-dovere esercitando le funzioni di indirizzo e di pro- CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 118 04/06/24 12:40 119QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 grammazione dell’offerta formativa (art. 5 della lr n. 18/2009 e dgr n. 775 del 28.9.2017). La lr n. 30 del 30.11.2016 recante “Istituzione dell’Agenzia regionale per il Lavoro, la Formazione e l’Accreditamento (ALFA) e adegua- mento della normativa regionale” conferisce all’ALFA le attività specifiche in materia di istruzione, formazione, orientamento, diritto allo studio e lavoro, sulla base degli atti di programmazione regionale, nonché sulla base delle direttive e delle linee guida approvate dalla Giunta regionale e nei limiti dalla stessa previsti. In particolare, l’ALFA fornisce il quadro dei fabbisogni professionali del territorio, l’elenco delle strutture formative, l’emanazione di avvisi (di norma entro il 31 luglio), il nucleo di valutazione delle can- didature, le graduatorie, il monitoraggio e il supporto tecnico in materia di accreditamento. ALFA succede dal 31.12.2016 ad ARSEL che svolgeva precedentemente tali attività ai sensi della lr n. 43/2013. Ad ALFA è stato trasferito il personale precedentemente addetto a tali attività presso la Città Metropolitana di Genova e presso le Province di Imperia, La Spezia e Sa- vona. La Regione attribuisce ad ALFA, ai sensi del comma 3 dell’articolo 29 della citata lr n. 18/2009, così come modificato dall’art. 23 della lr n. 43/2013 e dall’art. 27 della lr n. 30 del 30.11.2016, l’attuazione e la gestione amministrativa dei percorsi triennali e di IV anno in precedenza affidati alle Province. Ø Destinatari I percorsi triennali ordinamentali di IeFP sono rivolti ai soggetti nella fascia di età in diritto-dovere di istruzione e formazione, in possesso dei requisiti di accesso ai singoli percorsi. Destinatari sono i giovani di età in- feriore a 18 anni, ai sensi della dgr n. 85 del 12 febbraio 2021, che han- no superato l’esame di Stato della scuola secondaria di primo grado. Per l’iscrizione ai percorsi del secondo ciclo del sistema unitario educativo di istruzione e di formazione di studenti privi del titolo conclusivo del primo ciclo, con particolare riferimento ai minori stranieri, si applicano le dispo- sizioni emanate dal MIUR. I destinatari dei percorsi duali sono giovani di età compresa fra i 15 e 25 anni (non compiuti) che intendono acquisire un titolo di qualifica o diploma IeFP presso gli Organismi formativi accreditati. Gli interventi sono rivolti anche a giovani iscritti ad un percorso educativo di istruzione che intendono effettuare il passaggio al sistema di IeFP per il conseguimento della qualifica o del diploma di IeFP. La frequenza al per- corso Tecnico di IeFP (IV anno) è rivolta ai giovani, anche maggiorenni, in possesso di una qualifica triennale, di norma coerente con le competenze maturate nell’area professionale del triennio precedente. Ø Quarto anno In Liguria dall’a.f. 2009/10 sono presenti alcuni percorsi sperimentali di IV anno. Nell’a.f. 2010/11 erano 7 i percorsi che rientravano tra quelli finanziati dalla Regione con il FSE che, invece, non può finanziare i terzi CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 119 04/06/24 12:40 120 anni dei trienni di IeFP come aveva fatto fino all’a.f. 2009/12 compreso. Il diploma, conseguibile sia presso Istituzioni scolastiche che presso Istituzio- ni formative, poteva essere articolato (1.100 ore + 450, con 2 figure in usci- ta) o non articolato (1.100 ore). Nell’a.f. 2014/15 la Regione, per carenza di finanziamenti, non ha dato seguito ai percorsi di IV anno. Dall’a.f. 2016/17, i corsi sono ripresi e durano 990 ore, come il resto del triennio. I corsi di diploma di IeFP sono attuati al momento solo dalle Istituzioni formative, in partenariati dove è obbligatoria la presenza di almeno un’azienda. Con rife- rimento ai IV anni, non esiste una programmazione regionale rispetto alle figure professionali, come avviene per i triennali ordinari. La Regione, con le sue deliberazioni, stabilisce per il sistema duale quali tipologie di percorsi si possono attivare e l’entità delle quote a persona sulla base della domanda effettiva degli interessati proveniente agli Enti. L’offerta formativa dei IV anni in Regione Liguria è attiva solo all’interno del sistema duale. – a.f. 2009/10: n. percorsi 8; n. allievi 126 – a.f. 2010/11: n. percorsi 7; n. allievi 112 – a.f. 2011/12: n. percorsi 7; n. allievi 124 – a.f. 2012/13: n. percorsi 7; n. allievi 118 – a.f. 2013/14: n. percorsi 7; n. allievi 128 – a.f. 2014/15: n. percorsi 0; n. allievi 0 – a.f. 2015/16: n. percorsi 0; n. allievi 0 – a.f. 2016/17: n. percorsi 23; n. allievi 194 – a.f. 2017/18: n. percorsi 27; n. allievi 235 – a.f. 2018/19: n. percorsi 32; n. allievi 240 – a.f. 2019/20: n. percorsi 36; n. allievi 203 – a.f. 2020/21: n. percorsi 38; n. allievi 273 – a.f. 2021/22: n. percorsi n.d.; n. allievi 245 – a.f. 2022/23: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2023/24: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. Ø Costi La Regione Liguria presenta sia percorsi duali che ordinamentali. Il fi- nanziamento dei percorsi duali dell’a.f. 2020/21 avviene sulla base di quanto previsto dall’avviso pubblicato da ALFA Liguria con dd 12.8.2020 in attua- zione della dgr n. 785 del 5.8.2020. A fronte dei servizi forniti, viene rico- nosciuto il finanziamento dei servizi sulla base delle ore erogate all’allievo e del costo standard definito, sempre entro il limite della quota a persona. Il valore massimo della quota per allievo in regime di alternanza rafforzata ammonta a € 5.600,00. Il valore massimo della quota per allievo in regime di apprendistato varia a seconda della classe ed ammonta per il I e II anno a € 6.180,00 e per il III e IV anno a € 5.460,00. Nell’anno di riferimento sono stati segnalati dall’INAPP 3 percorsi di alternanza rafforzata per 32 allievi e nessuno in apprendistato di I livello. Sono compresi in questi percorsi: presa in carico, colloqui individuali, definizione del percorso, consulenza orientativa, bilancio delle competenze, riconoscimento crediti e orientamen- CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 120 04/06/24 12:40 121QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 to specialistico, formazione in piccoli gruppi autonomi per rispondere ad esigenze di apprendimento specifiche, partecipazione modulare a classi di IeFP ordinaria, FAD o autoformazione assistita. Nei percorsi di apprendi- stato il servizio di accompagnamento al lavoro prevede lo svolgimento delle seguenti attività: a) scouting delle opportunità occupazionali; b) promozio- ne presso il sistema imprenditoriale; c) preselezione; d) accompagnamento del giovane nell’accesso al percorso individuato; e) accompagnamento del giovane nella prima fase di inserimento; f) assistenza nella definizione del progetto formativo legato al contratto di apprendistato. Nei costi da presen- tare non sono incluse le spese di diritto allo studio (mensa, trasporto, libri di testo). Nell’avviso pubblico (dd. ALFA 31.7.2019) per i percorsi ordina- mentali di Istruzione e Formazione Professionale a titolarità delle strutture formative per il triennio 2020-2023 ai sensi del ddg n. 638 del 19.7.2019, il costo massimo per ogni anno deve essere, di norma, pari a € 100.000,00, sal- vo per i percorsi di qualifica articolati su più indirizzi il cui costo massimo (per la seconda e terza annualità) è di norma pari a € 120.000,00. Applican- do i costi stabiliti dalla Regione al numero degli iscritti segnalati dall’INAPP a I anno dei percorsi triennali duali (32 allievi per 3 corsi) e dei percorsi triennali ordinamentali (612 allievi per 42 corsi) delle Istituzioni formati- ve accreditate nell’a.f. 2020/21, risulta che il costo ponderato ammonta a € 97.315,56 per il costo a percorso, € 6.800,00 per il costo unitario ad allie- vo, il costo ora corso ammonta a € 98,30, mentre il costo orario per allievo ammonta a € 6,87. Sono presenti percorsi articolati, ma solo dal II anno in poi. Secondo i dati INAPP, la classe media nell’a.f. 2020/21 è composta per i percorsi ordinamentali da 14,57 allievi e, per i percorsi duali di 10,67 allievi. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale La Regione ha regolamentato l’apprendistato di I livello e ha avviato la sperimentazione di attività formative a partire dalla lr. n. 13 del 5.4.2012 e dalla dgr n. 553 del 18.5.2012. La sperimentazione del sistema duale è iniziata nel 2014, riguardando l’apprendistato di I livello e le esperienze di alternanza scuola-lavoro nei percorsi di qualifica e diploma di IeFP. I per- corsi duali sono realizzati nel rispetto della Legge regionale n. 18/2009 e sono gestiti secondo le disposizioni attuative del dd n. 1999 del 23.4.2018. L’Avviso pubblico per il Sistema duale viene emanato in coerenza con le linee guida PNRR di cui al dm n. 139/2022. L’offerta si realizza in appren- distato per il conseguimento della qualifica e del diploma professionale o in alternanza rafforzata scuola-lavoro. La durata del contratto di appren- distato di I livello è determinata in considerazione della qualifica o del di- ploma da conseguire. I percorsi sono autonomamente progettati ed attuati dagli organismi formativi sia sul piano didattico che organizzativo, anche in forma modulare, individuale e/o per gruppi di livello, interesse, compito o progetto. Sono attivabili gruppi classe di I anno solo su espressa previsione della programmazione regionale, che ammette la priorità o l’esclusività per figure non previste dalla programmazione ordinaria né dalla sussidiarietà. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 121 04/06/24 12:40 122 I percorsi sono finanziati in base alla “quota a persona”. A fronte della veri- fica dei requisiti, il CFP prende in carico la persona e definisce, in accordo con l’allievo, il percorso e le modalità di erogazione più idonei, come ad esempio: formazione in piccoli gruppi, partecipazione modulare a classi esi- stenti, FAD e/o autoformazione assistita. Nell’a.f. 2023/24, i percorsi duali (I, II, III, IV anno) aggiuntivi all’offerta di IeFP duale con risorse ordinarie sono finanziati con € 2.170.190; i percorsi di I, II, III in apprendistato per il conseguimento della qualifica, collegati ai percorsi triennali ordinari di IeFP hanno un budget di € 100.000; i percorsi triennali in alternanza rafforzata, collegati ai percorsi triennali ordinari di IeFP sono finanziati con € 5.000,00; i percorsi di IV anno per il conseguimento del diploma di Tecnico di IeFP in alternanza rafforzata dispongono un finanziamento di € 2.432.652,56. Nella programmazione relativa all’a.f. 2023/2024, con dgr n. 815/2023 i percorsi di IV si possono svolgere in alternanza rafforzata nell’ambito del sistema duale ordinario e in apprendistato di primo livello, nell’ambito della Misura 1 del sistema duale PNRR. Al gennaio 2024, il dato in progress sulle iscrizioni ai IV anni, per l’anno formativo 2023/2024, consta di 285 iscritti ai percorsi di IV anno in alternanza rafforzata e 41 iscritti ai percorsi di IV anno in apprendistato. Per un totale, dunque, di 326 iscritti a percorsi di IV anno fra alternanza e apprendistato. Nell’a.f. 2023/24, i percorsi di IeFP triennale sono erogati in modalità duale, secondo il sistema duale ordinario e il siste- ma duale PNRR. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 122 04/06/24 12:40 123QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 ➢ Struttura Lombardia CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 123 04/06/24 12:40 124 Ø Normativa − Protocolli del 3.6.02 e del 29.9.03 − Lr n. 19 del 6.8.07 e lr n. 7 del 18.4.12 (norme sul sistema di IeFP) − Lr n. 7 del 18.4.12 (aggiornamento offerta) − Dgr n. 403 del 26.7.05 (istituzione IV anno) − Dgr VIII/6111 del 12.12.07 e dgr n. 8/11030 del 20.1.10 (dote) − Ddg n.1146 dell’11.2.10 (repertorio offerta 2010/11) − Dduo n. 3104 del 31.3.09 (alternanza in IeFP) − Dduo n. 1190/10, dduo n. 3174/10 (avviso 2010/11) − Dduo n. 10962 del 28.10.10 e dds n. 6801 del 17.7.13 (V anno) − Dgr n. IX/1230 del 19.1.11, dduo n. 341 del 20.1.11 (avvisi triennali e disabili 2011/12) − Dduo n. 3608 del 21.4.11 (avviso apprendisti IeFP 2011/12) − Dds n. 5432 del 15.6.11 (avviso IeFP 2011/12), dduo n. 5992 del 30.6.11 (V anno 2011/12) − Ddg n. 12896/2011 e dgr n. 2980 dell’8.02.12 (piano IeFP e dote a.f. 2012/13) − Dds n. 877/12, n. 5111/12, n. 2130/12, n. 6421/12 (avvisi IeFP 2012/13) − Ddg n. 7317/12, ddg n. 12049/12 e ddg n. 12049/12 (nuovo repertorio) − Ddg n. 10187 del 13.11.12, dgr IX/2412 del 26.10.11, dgr n. 9749/12, Ddg n. 12471 (accreditamento) − Dgr n. 2491 del 19.3.2013 (normativa esami) − Dduo n. 4572/2013 (avviso IV anno), ddg n. 1507/2013 (triennali e disa- bili a.f. 2013/14) − Ddg n. 5516 del 25.6.2014 (avviso offerta a.f. 2014/15) − Ddg n. 84 del 10.1.2014, dduo n. 8153 del 5.8.2009, dduo n. 4355 del 23.5.2014 (costi) − Dgr n. 3143/15 e dgr n. X/3143 del 18.2.2015 (IeFP a.f. 2015/16) − Ddg n. 348 del 22.1.2016 e dgr n. 4872 del 29.2.2016 (piano e avviso IeFP a.f. 2016/17) − Ddg n. 13591 del 20.12.2016 e dgr n. 6426 del 3.4.2017 (piano e avviso IeFP a.f. 2017/18) − Ddg n. 365 del 15.1.2018 (piano regionale) − Dgr n. 7765/2018, dgr n. 16460 del 19.12.2017, ddg n. del 12538 4.9.2018 (IeFP a.f. 2018/19) − Dgr n. XI/1177 del 28.1.2019 e dds n. 11907 dell’8.8.2019 (IeFP a.f. 2019/20) − Ddg n. 16110 dell’8.11.2019, dgr n. 2213/2019 e n. 3192 del 3.6.2020 (nuovo repertorio regionale figure) − Dgr n. XI/2997 del 30.3.2020 e dd n. 8621 del 17.7.2020 (IeFP a.f. 2020/21) − Dgr n. XI/4397 del 10.3.2021, dduo n. 13378 del 7.10.2021 e dduo n. 9249 del 7.7.2021 (IeFP a.f. 2021/22 e V anno) − Ddg n. 15603 del 17.11.2021 (ordinamentale), dgr n. XI/6766 del 25.7.2022 (duale a.f. 2022/23) − Dgr n. 450 del 12.6.2023, dgr n. 576 del 3.7.2023, dd n. 16077 del 10.11.2022 e n. 19021 del 23.12.2022 (IeFP 2023/24). CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 124 04/06/24 12:40 125QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (percorsi di IeFP integrali e sussidiarietà) Fanno parte dei percorsi di IeFP del “modello lombardo” i corsi svolti nelle Agenzie formative accreditate e quelli in sussidiarietà (complementari fino all’a.f. 2018/19, sostituiti nello stesso anno con i nuovi primi anni di sussidiarietà ex d.lgs. n. 61/2017) realizzati nelle Istituzioni scolastiche. I percorsi di IeFP sono realizzati nelle Agenzie oppure negli Istituti tecnici e professionali (senza integrazione strutturale). Il sistema nell’a.f. 2020/21 prevede: a) percorsi triennali e quadriennali a qualifica/diploma; tali per- corsi, se in duale, devono garantire esperienze di alternanza pari ad almeno 400 ore annue; b) percorsi di IV anno per il conseguimento del diploma professionale (400 ore di alternanza), interventi in sistema duale (alternanza scuola-lavoro e apprendistato); c) percorsi personalizzati per allievi disabili anche in modalità duale (da 600 ore a tre anni con eventuale anno integra- tivo). La sperimentazione dei percorsi triennali di IeFP era iniziata nell’a.f. 2003/04 ed è stata anticipata dal protocollo del 3.6.2002 che ha istituito, nell’a.f. 2002/03, 35 corsi (in seguito riallineati alla sperimentazione post-ac- cordo). Il modello del protocollo del 29.9.2003 è stato applicato pienamente solo nell’a.f. 2004/05, quando sono stati autorizzati anche corsi finalizzati a qualifiche da parte di Istituti tecnici e professionali. Tale modello è stato perfezionato dall’accordo territoriale del 27.5.2005 per l’attivazione di nuovi percorsi quadriennali finalizzati al conseguimento di un titolo di diploma di Istruzione e Formazione Professionale. Il sistema della “dote” è stato avvia- to in fase di prima applicazione nell’anno formativo 2008/09. I percorsi di IeFP sono diventati ordinamentali nel 2011, con un’anticipazione di “prima applicazione” nel 2010. Il modello si pone in continuità con il modello pre- cedentemente adottato dalla Regione, prevedendo gli stessi percorsi regio- nali presso le Istituzioni formative (IF) e scolastiche (IS). A partire dall’a.f. 2010/11 si realizzano anche i V anni. Dall’a.f. 2016/17 entra in vigore il si- stema duale in apprendistato per le qualifiche della IeFP. Nell’a.f. 2023/24, sono stati stanziati 340 mln di euro per le doti di formazione professionale, relativamente a: a) percorsi di IeFP; b) percorsi individuali aggiuntivi ai per- corsi triennali e di IV anno in modalità duale a valere sul PNRR; c) percorsi modulari finalizzati alla prevenzione e al contrasto alla dispersione scolasti- ca; d) percorsi in apprendistato di primo livello (art. 43 d.lgs. n. 81/2015); d) interventi integrativi a favore dei target fragili. Ø Sede di svolgimento Titolarità delle Istituzioni formative nei percorsi di IeFP. Titolarità del- le scuole (ITI e IP) nei percorsi in sussidiarietà, dove non c’è integrazione con le Istituzioni formative. Le discipline ordinamentali possono perma- nere, ma sono ridefinite in raccordo con le figure professionali regionali e con un approccio transdisciplinare. Possono accedere all’accreditamento CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 125 04/06/24 12:40 126 operatori pubblici e privati senza fini di lucro e con fini formativi. A seguito dell’obbligo di accreditamento regionale delle Istituzioni scolastiche di IP che erogano un’offerta di IeFP (del 17.5.2018), il nuovo accordo territoriale tra Regione e USR del 28.7.2022 regola l’erogazione da parte degli Istituti professionali dell’offerta in regime di sussidiarietà a partire dall’anno scola- stico e formativo 2023/24, definendone i requisiti e le procedure di accredi- tamento. L’accordo prevede che le Istituzioni scolastiche garantiscano una dotazione strutturale unitaria presso l’unità organizzativa dove si svolgerà l’attività didattica e formativa, con arredi e spazi adeguati all’erogazione dei percorsi. La formazione d’aula e/o di laboratorio viene svolta in presenza. Per casi specifici che necessitino di garanzia di continuità didattica (es. per malattia e/o fragilità documentate) è possibile erogare, a favore di singoli studenti, parte della formazione in modalità FAD sincrona. Per l’anno in corso l’inizio delle lezioni è in settembre mentre il termine è in agosto. La Regione aderisce al sistema ministeriale SIDI per l’iscrizione on-line degli allievi alla IeFP. I percorsi che costituiscono l’offerta di Istruzione e Forma- zione Professionale sono partiti nella prima metà di settembre. Ø Docenti IF e IS dovranno assicurare per ogni classe/corso attivato la disponi- bilità di docenti/formatori e di altre figure o funzioni con adeguati livelli di professionalità a garanzia del presidio delle aree formativa, tutoraggio, orientamento, accertamento dei crediti formativi, certificazione delle com- petenze e supporto alla disabilità. L’applicazione del CCNL-FP non è previ- sta dall’accreditamento regionale. Recentemente, un ulteriore stanziamento della Regione di 25 milioni di euro ha portato le rappresentanze degli Enti della formazione e le sigle sindacali a sottoscrivere un documento congiun- to nel quale gli Enti accreditati si impegnano ad aumentare le retribuzioni delle persone che lavorano nella formazione professionale. Nella Regione, la maggioranza dei contratti attivati sono specifici della categoria, ma una minoranza adotta contratti generici. Le imprese partecipano alla realizza- zione dei percorsi per un massimo di 100 ore sul monte ore annuale del percorso ordinamentale, con la messa a disposizione di docenti all’interno di academy o training center aziendali. Ø Articolazione oraria Percorso triennale di IeFP della durata complessiva minima di 2.970 ore, ma nella prassi da 990 a 995 ore annue in base al valore della dote. Ciascun CFP o Istituto scolastico può articolare il percorso anche in base alle esi- genze dei singoli gruppi classe. Utilizzando lo spazio di flessibilità, le quo- te orarie sono rideterminate come di seguito: competenze di base 25%-55%, competenze tecnico professionali 45%-75%, formazione d’aula e laboratorio 40%-95%, formazione in alternanza 5%-60% o tirocinio 5%-35% (indicazioni regionali per avvio dell’anno formativo). Per le quarte o per altre annualità o CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 126 04/06/24 12:40 127QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 singoli percorsi con finanziamento duale è prevista una quota di alternanza scuola-lavoro pari o superiore a 400 ore annue, fatto salvo per gli studenti iscritti al I anno che abbiano 14 anni di età all’avvio del percorso, per i quali l’esperienza di alternanza deve essere di almeno 200 ore e deve essere attivata in modalità protetta. Il periodo di alternanza può essere garantito attraverso modalità formative protette, come laboratori tenuti da lavoratori provenienti dal sistema delle imprese, impresa formativa simulata o prestazioni di lavoro presso imprese formative, all’intero gruppo classe o ad alcuni studenti attra- verso percorsi individualizzati. In caso di allargamento del monte di ore di al- ternanza scuola‐lavoro, nell’ambito dei secondi e terzi anni dei percorsi trien- nali di qualifica professionale, è previsto un contributo aggiuntivo al valore della dote riconosciuto per i servizi di formazione. Il valore del contributo è proporzionale al numero di ore di alternanza aggiuntive. Ø Elementi Il curricolo dovrà prevedere: colloquio di accoglienza, colloquio spe- cialistico, definizione del percorso, tutoring e counselling orientativo, for- mazione individuale formazione collettiva e stage. La personalizzazione è progettata (all’inizio dei percorsi o in itinere) da Scuole e Centri anche se- condo istanze e bisogni delle famiglie e dei ragazzi, per approfondire, recu- perare o sviluppare segmenti e dimensioni del PECUP e delle Indicazioni regionali o per favorire i passaggi in corso d’anno tra i percorsi di studio e di formazione. Si possono attivare laboratori, anche espressivi, al fine di valorizzare le capacità dei ragazzi. In una prospettiva di rete i laboratori vengono organizzati in collaborazione o convenzione con Enti e privati, con conservatori, licei musicali e coreutici, scuole e associazioni. Sono previsti almeno 5 spazi tra aule, laboratori e locali per attività espressivo motorie adeguate per l’intero percorso triennale. Vi sono servizi aggiuntivi per la dispersione grave che prevedono azioni di accompagnamento, coaching e azioni di rete di sostegno. I servizi integrativi a favore dei target fragili han- no l’obiettivo di sostenere e agevolare la frequenza alle attività formative da parte degli studenti iscritti ai percorsi di IeFP, fornendo un supporto mediante l’affiancamento sia individuale che di gruppo, anche attraverso la collaborazione di professionisti e soggetti del terzo settore. Per l’a.f. 2023/24 sono realizzati progetti curricolari di mobilità internazionale con attività di alternanza scuola‐lavoro realizzate all’estero per l’acquisizione di competen- ze emergenti all’interno di qualifiche e diplomi. È previsto un rimborso dei costi per una durata minima di permanenza all’estero di due settimane. Ø Esiti e certificazioni I percorsi sono finalizzati all’acquisizione di una qualifica di Istruzio- ne e Formazione Professionale e disciplinati dalle indicazioni regionali. Con dduo n. 12550 del 20.12.2013 (e relative modalità applicative di cui al dds n. 7214/2014) e con la ddg n. 10187 del 13.11.2012, così come modificata dal dd CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 127 04/06/24 12:40 128 n. 17885 del 6.12.2019, sono state approvate le modalità di certificazione delle competenze di base acquisite nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione. Il certificato di assolvimento dell’obbligo di istruzione è rilasciato agli alunni che hanno concluso la seconda annualità o comunque fruito per almeno 10 anni dell’istruzione obbligatoria. Lo concede l’Istituzione formativa di fre- quenza del percorso di IeFP a chi ne fa espressa domanda in forma scritta. Le prove di esame sono tre: prova centralizzata per valutare gli standard formati- vi di base (4 ore), prova professionale per valutare le competenze tecnico pro- fessionali (6 ore) e colloquio per verificare il raggiungimento del PECUP (30 minuti). La regolamentazione di riferimento per gli esami è data dalle “Indi- cazioni regionali per l’offerta formativa in materia di Istruzione e formazione professionale” di cui al dgr n. 8/6563/2008 e dalle “procedure” per l’avvio e lo svolgimento delle attività formative dei soggetti accreditati al sistema di IeFP, allegato A) del dduo n. 9837/08 e dal ddg n. 4984 del 12.4.2022. Per quanto riguarda i percorsi personalizzati per allievi con disabilità, il dduo n. 2491 del 19.3.2013 è ancora il riferimento per il rilascio di un attestato di competenze, ma nel caso in cui gli allievi abbiano raggiunto gli obiettivi previsti dalla pro- gettazione del percorso, in riferimento agli obiettivi professionali e agli stan- dard minimi, anche orari, c’è la possibilità di sostenere gli esami finalizzati al rilascio della qualifica. La dgr n. XI/3192 del 3.6.2020 approva i nuovi modelli di attestazione intermedia e finale. Le certificazioni sono in conformità con il decreto interministeriale del 5 gennaio 2021, recante “Disposizioni per l’a- dozione delle linee guida per l’interoperatività degli enti pubblici titolari del sistema nazionale di certificazione delle competenze”. Ø Crediti La determinazione dei crediti e i passaggi reciproci tra i percorsi di Istruzione professionale e quelli di IeFP non rivestono carattere automa- tico e avvengono nelle modalità di cui alla regolamentazione regionale e di quanto disposto negli Accordi 100/CSR del 10 maggio 2018 e 156/CSR del 10 settembre 2020. Le Commissioni per il riconoscimento dei crediti formativi rilasciano certificazioni che hanno valore di credito ai fini dei pas- saggi. Esse comprendono la figura del Responsabile del riconoscimento dei crediti (RRC) e almeno due risorse dell’Istituzione in ingresso con funzioni relative alla valutazione ed al tutoraggio. Sono insediate, di norma, pres- so l’Istituzione in ingresso o che funge da capofila della rete. È prevista una Commissione regionale di supporto alle Commissioni di istituto previ- ste per la definizione di ambiti di equivalenza ai fini dei passaggi tra IF e IS. In caso di passaggi, sia all’interno del sistema di IeFP integrale sia dal o verso il sistema scolastico, vengono attivate dalle Istituzioni misure di accompagnamento e presa in carico relative alla diversa caratterizzazione curricolare del percorso in ingresso. Pertanto, le Istituzioni assicurano: la piena collaborazione con le altre istituzioni o soggetti coinvolti nel processo, interventi di carattere informativo, tutoriale, orientativo e formativo, sia ex ante, sia in itinere ed ex post, il supporto alla compilazione del portfolio, la CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 128 04/06/24 12:40 129QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 certificazione delle competenze acquisite in caso di uscita dal percorso, il riconoscimento dei crediti formativi in caso di ingresso nel percorso, l’even- tuale validazione di competenze acquisite nell’ambito dell’esperienza di vita e in contesti non formali e informali e la verifica dell’avvenuto inserimento. Ø Governo del sistema La Regione conferma anche per l’a.f. 2020/21 l’assetto di competenze definito dall’art. 6 della lr n. 19/2007 e integrato dalla lr n. 30/2015, e raf- forza il ruolo della programmazione a livello territoriale e la piena respon- sabilità degli enti locali e delle parti economiche e sociali. Conferma, così, le funzioni già conferite, definendo una governance regionale di program- mazione dell’offerta annuale con un maggior coinvolgimento territoriale. A tal fine, istituisce il Comitato interistituzionale regionale per l’orientamento permanente, cui partecipano i rappresentanti degli enti territoriali di area vasta di cui all’art. 1 della Legge del 7 aprile 2014, n. 56 (disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni), dei comuni capoluogo e delle parti sociali con funzioni di raccordo e coordina- mento generale della programmazione degli interventi. La Regione promuove, inoltre, il partenariato sociale e la collaborazione tra istituzioni quale mezzo per l’integrazione delle politiche per l’Istruzione, la Formazione Professionale ed il Lavoro, valorizzando in particolare il ruolo del Comitato istituzionale di coordinamento di cui all’art. 7 della Legge regionale 28.9.2006, n. 22. In relazione ai percorsi triennali è costituito un Comitato pa- ritetico regionale, previsto per il monitoraggio e la valutazione. È composto da rappresentanti della Regione, del MIUR, del MLPS, delle organizzazioni sinda- cali e datoriali e delle Province. A livello di percorsi di norma si attiva un Co- mitato Tecnico Scientifico. In Lombardia è stata introdotta dall’anno formativo 2008/09 l’applicazione del criterio della quota capitaria (risorse economiche per singolo allievo) per il finanziamento dei percorsi. Con la dgr n. VIII/6111 del 24.12.2007 “dote formazione” si è passati da un sistema di offerta rigido e accentrato sul territorio perché rimesso alla sola programmazione delle Pro- vince, a un sistema di offerta flessibile perché agganciato alla dinamica della domanda (scelta degli allievi) e alla vocazione dei territori (priorità provinciali). Il processo prevede che le Province definiscano le priorità territoriali dell’offerta mentre le Istituzioni formative mettono a punto la propria offerta formativa, tenuto conto di dette priorità. La Direzione generale istruzione formazione e lavoro pubblica l’offerta formativa territoriale avviando la fase di iscrizione e di richiesta delle doti da parte degli allievi. Le doti vengono assegnate in ordine cronologico di arrivo della richiesta di iscrizione da parte degli allievi, fino all’e- saurimento delle risorse per fascia di priorità. Ø Destinatari Destinatari delle doti sono gli studenti residenti o domiciliati in Lom- bardia, iscritti e frequentanti percorsi triennali, quadriennali o di quarta CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 129 04/06/24 12:40 130 annualità di un percorso di Istruzione e Formazione Professionale erogati dalle Istituzioni formative accreditate al sistema di IeFP regionale, ai sensi dell’articolo 24 della Legge regionale n. 19/2007 come modificata dalla Legge regionale n. 30/2015 e relativi provvedimenti attuativi. Per la prima annualità l’attribuzione alla dote è subordinata al fatto di non aver compiuto i 18 anni alla data di richiesta della dote. Per accedere al IV anno è necessario non aver compiuto i 21 anni alla data di richiesta della dote ed essere in possesso di una qualifica di IeFP coerente. Non può accedere alla dote lo studente che ab- bia già conseguito un attestato di qualifica o di diploma tecnico professionale. La decisione in merito all’iscrizione al percorso degli allievi con cittadinanza non italiana privi del diploma di licenza di scuola secondaria di primo grado è compito e responsabilità delle Istituzioni formative e scolastiche, sentite le équipes di docenti formatori interessate. Gli allievi che hanno frequentato per almeno otto anni i percorsi di primo ciclo, ovvero hanno compiuto i 15 anni di età senza conseguire il titolo di studio conclusivo del primo ciclo possono accedere ai percorsi ed agli interventi di IeFP finalizzati anche alla sua acqui- sizione rimanendo formalmente iscritti presso l’Istituzione del primo ciclo o il CPIA con cui le Istituzioni di IeFP hanno stipulato l’accordo che regola le modalità di collaborazione e progettazione formativa. Ø Costi Il sistema di IeFP è finanziato con lo strumento della dote, da ricono- scere a fronte della frequenza di percorsi da parte degli studenti. Il valore della dote per i servizi formativi è diversificato in relazione alla tipologia di percorso, così come definito per l’a.f. 2020/21 nell’Allegato “E” della dgr n. XI/3192 del 3.6.2020. Il parametro scelto dalla Regione è il costo annuale per allievo. Anche per l’a.f. 2020/21 vengono confermati, sia per i percorsi ordinamentali che per i duali, gli stessi valori dell’anno formativo preceden- te: fascia 1 € 4.000, fascia 2 € 4.300, fascia 3 € 4.600 (ma nell’a.f. 2021/22 gli importi delle 3 fasce avranno ciascuna un adeguamento di € 300). È facoltà dell’Istituzione formativa creare più classi laddove il numero di iscrizioni sia superiore ai 30 studenti consentiti, inclusi fino a 5 portatori di handi- cap. Ogni percorso può avere un solo profilo di uscita (non sono ammessi percorsi “sdoppiati”), coerente con il Repertorio dell’offerta di Istruzione e Formazione Professionale. Il budget messo a disposizione degli operatori dalla Regione non consente, tuttavia, la copertura del 100% di alunni con “dote”. Pertanto, i parametri secondo le suddette fasce, a fronte dei 15.164 iscritti reali (anche senza dote) di I anno, corrispondono a un costo annuale ponderato per allievo di € 4.346,54, un costo ora corso di € 80,02, un costo annuale di € 79.219,80 e un costo medio orario per allievo di € 4,39. Fino al 2017/18 erano ammesse anche 25 doti per classe (ma agli allievi con dote si potevano aggiungere nella classe quelli non finanziati fino a un massimo di 30). La scelta oggi è a titolarità dell’Ente, nell’ambito del budget assegnato con decreto dirigenziale. È un budget complessivo che comprende sia le risorse ordinarie che quelle del sistema duale e costituisce la base per ri- CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 130 04/06/24 12:40 131QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 chiedere le doti. Si ricorda anche che, dall’a.f. 2015/16, non vi è distinzione tra Agenzie provinciali e altri CFP accreditati, per cui l’importo stabilito in forma di dote rimane uguale per entrambi. Ø Quarto anno Previsto dall’accordo territoriale del 27.4.05 per l’a.f. 2005/6, il IV anno di IeFP rappresenta un grado di competenza tecnica (al IV livello europeo) e di padronanza professionale che permette la prosecuzione degli studi su- periori e l’ingresso nel mondo del lavoro. Complessivamente il percorso è di 990 ore, nella prassi da 990 a 1.015 in base al valore della dote. Alle aree dei linguaggi, storico-socio-economica, matematico-scientifica e tecnologica sono assegnati un 45%-55% di monte ore (445-545 ore) allo stesso modo dell’area tecnico-professionale e alternanza. All’interno, lo stage si estende per un 25-40%. Dall’a.f. 2009/10 il percorso, iniziato nelle Istituzioni forma- tive dall’a.f. 2005/06, si attua anche in sussidiarietà: − a.f. 2005/06: n. percorsi 40; n. allievi 720 − a.f. 2006/07: n. percorsi 51; n. allievi 815 − a.f. 2007/08: n. percorsi 78; n. allievi 1.390 − a.f. 2008/09: n. percorsi 100; n. allievi 1.876 − a.f. 2009/10: n. percorsi 199; n. allievi 3.104 − a.f. 2010/11: n. percorsi 235; n. allievi 3.441 − a.f. 2011/12: n. percorsi 284; n. allievi 4.295 − a.f. 2012/13: n. percorsi 351; n. allievi 5.438 − a.f. 2013/14: n. percorsi 472; n. allievi 8.157 − a.f. 2014/15: n. percorsi 513; n. allievi 8.902 − a.f. 2015/16: n. percorsi 475; n. allievi 8.491 − a.f. 2016/17: n. percorsi 623; n. allievi 9.710 − a.f. 2017/18: n. percorsi 584; n. allievi 9.230 − a.f. 2018/19: n. percorsi 845; n. allievi 9.622 − a.f. 2019/20: n. percorsi 624; n. allievi 9.117 − a.f. 2020/21: n. percorsi 738; n. allievi 9.267 − a.f. 2021/22: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. − a.f. 2022/23: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. − a.f. 2023/24: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. Ø Quinto anno Le Istituzioni formative possono organizzare corsi annuali per l’accesso all’esame di Stato esclusivamente in regime di offerta autofinanziata, nel ri- spetto delle linee guida definite con apposito atto dirigenziale, ovvero preve- dendo, in accordo con USR Lombardia, l’inserimento degli studenti presso le Istituzioni scolastiche. Si tratta del cosiddetto V anno, realizzato a partire dall’a.f. 2010/11 e autofinanziato dall’a.f. 2015/16 (l’ultimo avviso regionale in cui il V anno era stato finanziato era il 2014/15). Ha una durata di 990 ore. Possono essere attivati corsi annuali unicamente per gli alunni in pos- CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 131 04/06/24 12:40 132 sesso dei diplomi professionali di tecnico acquisiti in Regione Lombardia. L’area delle competenze di base va da un minimo del 70% a un massimo dell’80%. L’area delle competenze tecnico-professionali va da minimo 20% a massimo 30%. Al termine, vengono concessi diplomi per il conseguimento della maturità. I corsi sono stati attivati presso unità presenti nel sistema informativo dell’accreditamento. − a.s. 2010/11: n. percorsi 10; n. allievi 139 − a.s. 2011/12: n. percorsi 25; n. allievi 404 − a.s. 2012/13: n. percorsi 34; n. allievi 554 − a.s. 2013/14: n. percorsi 37; n. allievi 672 − a.s. 2014/15: n. percorsi 40; n. allievi 743 − a.s. 2015/16: n. percorsi 9; n. allievi 154 − a.s. 2016/17: n. percorsi 12; n. allievi 203 − a.s. 2017/18: n. percorsi 14; n. allievi 225 − a.s. 2018/19: n. percorsi 19; n. allievi 296 − a.s. 2019/20: n. percorsi 24; n. allievi 370 − a.s. 2020/21: n. percorsi 28; n. allievi 442 − a.f. 2021/22: n. percorsi 30; n. allievi 425 − a.f. 2022/23: n. percorsi 48; n. allievi 632 − a.f. 2023/24: n. percorsi 44; n. allievi 611. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale La circolare del Ministero del lavoro e delle Politiche sociali R.0000012 del 6.6.2022 fornisce chiarimenti interpretativi rispetto alle disposizioni del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81 e del decreto interministeriale 12 ottobre 2015 definendo nel dettaglio le caratteristiche del contratto di ap- prendistato di primo livello. La Regione ha regolamentato l’apprendistato di I livello ed ha avviato la sperimentazione con effettive 400 ore di attività formative. Sono attivati percorsi per un monte ore non inferiore a 400 ore annue per gli apprendisti minorenni, con un massimo di 52 ore per azioni di supporto al percorso formativo. Dall’a.f. 2022/23, la Regione ha previsto di finanziare interamente a valere sul PNRR i percorsi di apprendistato di I livello nell’ambito dei percorsi di IeFP. Per gli apprendisti privi del titolo di studio del primo ciclo di istruzione sono previste ulteriori ore integrati- ve. La dote apprendistato è destinata a giovani dai 15 anni ai 25 anni (non compiuti) assunti o da assumere presso aziende con contratto di apprendi- stato ai sensi dell’art. 43 del d.lgs n. 81/2015. Relativamente al duale, alle istituzioni formative è assegnato un budget. Le Istituzioni formative con le risorse in duale possono attivare le azioni relative ai percorsi di IeFP, com- prese le esperienze di allargamento del monte ore destinato all’alternanza scuola-lavoro, i moduli per il contrasto alla dispersione e alla dispersione grave, i moduli aggiuntivi di recupero degli apprendimenti, le esperienze all’estero per l’acquisizione di competenze emergenti. Nella Regione Lom- bardia la modalità duale viene utilizzata non solo nei fondi del PNRR, ma anche per i percorsi finanziati con fondi ordinamentali e duali ordinari. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 132 04/06/24 12:40 133QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 ➢ Struttura Marche CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 133 04/06/24 12:40 134 Ø Normativa − Protocollo del 3.9.2003 − Accordo territoriale del 19.10.2004 − Dgr n. 238 del 9.2.2010 (attuazione percorsi IS e FP a.f. 2010/11) − Dgr n. 1038 del 28.6.2010 (linee guida per i percorsi a.f. 2010/11) − Ddpf n. 184/ids06 del 21.7.2010 (avviso percorsi a.f. 2010/11) − Dgr n. 62 del 17.1.2001, n. 2164 del 18.9.2001, n. 1035 del 28.6.2010, n. 349 del 10.4.2017 (accreditamento) − Dgr n. 1029/11 (linee guida a.f. 2007/13) − Dgr n. 12 del 17.1.2011 (percorsi biennali) − Ddpf n. 134/ifd del 3.5.2011 (avviso a.f. 2011/12) − Dgr n. 1230 del 19.9.2011 (percorsi biennali) − Dgr n. 322/12 (recepimento repertorio e attuazione percorsi 2012/13) − Da n. 40 del 24.1.2012 (offerta IS) − Dgr n. 802/12 e n. 1555/12 (linee guida IF) − Dgr n. 836 dell’11.6.2012 (linee guida IS) − Dgr n. 1070 dell’11.7.2012 − Ddpf n. 26/ifd del 30.03.12 (avviso IF) − Dgr n. 1478 del 23.10.2012, ddpf n. 439/ifd/12, n. 496/ifd/12 (azioni di sistema) − Dgr n. 485/13, n. 657/13 e n. 499/14 (esami) − Da n. 63 del 15.1.2013 e dgr n. 942/13 (percorsi IS e IF e azioni di ac- compagnamento) − Ddpf n. 158 del 27.6.13 (avviso IF 2013/14) − Dgr n. 1183/14 (percorsi IS e IF a.f. 2014/15) − Ddpf n. 20 del 24.3.2015, dgr n. 311 del 21.10.2014 (biennali 2014/15) − Dgr n. 170 del 5.10.2016 e dgr n. 1110 del 19.9.2016 (IeFP 2016/17) − Dgr n. 861 del 1.8.2016 e dd n. 178 del 17.10.2016 (duale) − Dd n. 158 del 19.5.17, dd n. 395 del 24.7.17 e dgr n. 1324 del 13.11.17 (IeFP a.f. 2017/18) − Dgr n. 1563/2017 (IS 2017/18), dgr n. 391 del 19.4.2017, dd n. 1324 del 13.11.2017 (IF a.f. 2017/18) − Dgr n. 658 del 21.5.2018 (linee guida quadriennali apprendistato a.f. 2018/19) − Dgr n. 1126 del 6.8.2018 (biennali, triennali IeFP a.f. 2018/19) − Ddpf n. 1652 del 4.11.2019 (percorsi IS a.f. 2019/20) − Dgr n. 1521 e n. 1522 del 30.9.2019, ddpf n. 1735 del 15.11.2019 (IF biennali e triennali 2019/20) − Ddpf n. 736/IFD del 28.7.2020 (IV anno), ddpf n.741/IFD del 29.7.2020 (biennali 2020/21) − Ddpf n. 410 del 28.4.2021 (biennali), ddpf n. 804 del 23.7.2021 (IV anno a.f. 2021/22) − Dgr n. 1016 del 8.8.2022 (duale), ddpf 986 e 1569/ifd/2021, dgr 1186 23.9.2022, dds n. 860 5.10.2022 e ddpf n. 812/IFD/2021 (biennali), dds n. 859 5.10.2022 e ddpf n. 1568/IFD/2021 (triennali a.f. 2022/23) CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 134 04/06/24 12:40 135QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 − Dgr n. 547 del 20.4.2023, dd n. 410 del 15.5.2023 e dd n. 831 dell’11.9.2023 (biennali), dd n. 415 del 15.5.2023, dd n. 806 del 28.8.2023 (IV anni a.f. 2023/24) Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà e percorsi integrali di IeFP) La sperimentazione è iniziata nell’a.f. 2004/05 attivando alcuni percorsi triennali integrati nelle Province di Macerata e di Ascoli Piceno. La Regione ha adottato, tra le prime (dall’a.f. 2010/11) il modello “sussidiario integrati- vo” (“sussidiario” ex d.lgs. n. 61/2017 dall’a.f. 2018/19) con la contemporanea presenza di percorsi biennali di IeFP a titolarità delle Istituzioni formative, per il conseguimento di qualifiche triennali di operatore (riallineati). Sono, inoltre, promossi percorsi biennali (questi ultimi dall’a.f. 2015/16 con Garan- zia Giovani) per ultrasedicenni sempre nell’ambito delle figure dell’accordo in CU. I percorsi a titolarità delle Istituzioni formative erano percorsi di IeFP integrale attuati “in numero limitato e compatibile con le risorse statali” (dgr n. 238/10) e ancora oggi residuali rispetto a quelli assai più numerosi delle Istituzioni scolastiche. Dall’a.f. 2010/11 vi sono i primi percorsi per operato- ri del benessere in sussidiarietà (dunque a scuola). Dall’a.f. 2016/17 si sono realizzati percorsi di IV anno in modalità duale. Dall’a.f 2020/21 tutti i per- corsi di IeFP nelle Marche sono progettati avvalendosi esclusivamente del sistema duale. Per l’a.f. 2022/23 è stato approvato il programma regionale dell’offerta formativa finanziata a valere sul PNRR. Per essi è stato reitera- to il bando 2019/20 per il conseguimento della qualifica professionale IeFP da realizzare nei CFP. Sono stati pubblicati alcuni avvisi, in particolare, per giovani tra i 16 e 19 anni: a) avviso per la presentazione di 10 progetti di percorsi triennali di Istruzione e Formazione Professionale, con modalità di apprendimento duale, da finanziare per l’a.f. 2023/24 nell’ambito del PNRR, Missione 5 – Componente 1 – Investimento 1.4 “sistema duale”; b) avviso per la presentazione di 14 progetti di percorsi biennali di IeFP, con moda- lità di apprendimento duale, per gli anni formativi 2023/24 e 2024/25 (PR Marche FSE+ 2021/27 asse giovani – OS 4.f); c) avviso per la presentazione di progetti di percorsi di IV anno di IeFP, con modalità di apprendimento duale, per gli anni formativi 2023/24 e 2024/25 (PR Marche FSE+ 2021/2027 asse giovani – OS 4.f ). Per l’a.f. 2024/25 l’offerta formativa di Istruzione e Formazione Professionale prevede complessivamente 15 percorsi triennali in modalità duale e 14 percorsi biennali in modalità duale realizzati dai CFP, 3 corsi di IV anno in modalità duale realizzati dai CFP e 44 corsi triennali di IeFP in sussidiarietà realizzati dagli IPS. Ø Sede di svolgimento Nel modello sussidiario integrativo l’iscrizione è a 14 anni a scuola, che rimane anche la sede di svolgimento delle attività. Soggetti attuatori CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 135 04/06/24 12:40 136 dei percorsi di IeFP integrale a titolarità IF sono 14 Istituzioni formative accreditate nell’obbligo formativo (14 Enti), in forma singola o associata e in accordo con Istituzioni scolastiche per i passaggi. Lo stage è definito in termini di luoghi, contenuti, tempi e modalità, inclusa l’individuazione dell’Ente gestore e delle aziende pubbliche e/o private coinvolte in regime di convenzione. Possono essere accreditati soggetti pubblici e privati con finalità formative. Le Agenzie formative potranno vedersi riconosciuto il contributo per un massimo di 3 percorsi biennali e 2 di IV anno. Le Istitu- zioni scolastiche accreditate sul territorio marchigiano sono 30 (28 Istituti professionali, un Istituto tecnico e un Centro Provinciale per l’Istruzione degli adulti). I corsi seguono, di norma, il calendario scolastico approvato annualmente dalla Regione Marche e terminano entro il 31 agosto di ogni anno. I percorsi di qualifica e diploma professionale sia se realizzati dai Centri di Formazione Professionale sia se realizzati in sussidiarietà all’inter- no degli Istituti professionali di stato, entrambi accreditati per questa spe- cifica tipologia formativa, debbono risultare rispondenti a quanto previsto dall’Accordo Stato-Regioni del 1.8.2019. Ø Docenti Nei percorsi del modello sussidiario le competenze di base e tecni- co-professionali sono insegnate dal personale della scuola. C’è la possibilità (non concretizzata) di un’integrazione fra IF e IS, da attuarsi sotto forma obbligatoria di ATI o ATS. Nei percorsi di IeFP integrale a titolarità IF an- che i docenti delle competenze di base provengono dalle stesse IF. Le atti- vità formative devono essere affidate a personale docente composto anche da esperti provenienti dal mondo della produzione, delle professioni e del lavoro, in possesso di una specifica esperienza professionale nel settore da almeno 5 anni, di tutor e di eventuali altre figure coinvolte nei diversi mo- duli formativi con l’indicazione delle competenze possedute. Ø Articolazione oraria La durata annuale dei percorsi di IeFP biennali e triennali è pari a 990 ore (1.980 ore nel biennio e 2.970 nel triennio). Gli standard minimi, in termini di quantificazione delle percentuali di utilizzo delle modalità didat- tiche applicate all’interno dei percorsi duali, prevedono: 1) per l’alternanza simulata: dal 15% al 25% delle ore del percorso del primo anno di IeFP; 2) per l’alternanza rafforzata: dal 30% al 50% del percorso duale, a cui possono concorrere, nel limite massimo del 20% delle predette percentuali, le atti- vità di alternanza simulata; 3) per l’apprendistato duale: nel rispetto delle percentuali di formazione esterna definite ai sensi e per gli effetti del d.lgs. n. 81/2015. I percorsi di qualifica e di diploma professionale realizzati dai Centri di Formazione Professionale secondo la modalità “duale”, prevedono una durata annuale di 990 ore. L’apprendimento si realizza attraverso un numero significativo di ore in alternanza simulata (impresa simulata), alter- CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 136 04/06/24 12:40 137QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 nanza scuola-lavoro rafforzata o apprendistato di primo livello. Per quanto concerne i percorsi in sussidiarietà, il quadro orario proposto dalle scuole e condiviso con l’USR prevede un monte ore complessivo pari a 3.168 ore di cui 462 ore per gli esperti esterni che verranno finanziate, per ciascun cor- so approvato e autorizzato dalla Regione con risorse del PR Marche FSE+ 21/27. Ø Elementi Il curricolo dovrà prevedere: accoglienza, tutoring, accompagnamento al lavoro, misure di accompagnamento (LaRSA) a supporto della frequenza per eventuali debiti formativi sia in ingresso che in itinere, stage, obbliga- torio, interventi specifici nelle azioni di accompagnamento per soggetti con disabilità e per bisogni educativi speciali, viaggi per stage, alternanza, fiere, musei, convegni inerenti gli obiettivi formativi, attività extra-curricolari in ambito formativo, culturale, sportivo inerenti gli obiettivi formativi. Viene valutata la presenza di moduli di orientamento/bilancio delle competenze iniziale e di orientamento finale finalizzati ad agevolare la fruizione del per- corso e l’ingresso nel mercato del lavoro e uno o più moduli per lo sviluppo di competenze digitali secondo il quadro di riferimento delle competenze digitali dei cittadini. Il percorso presuppone attrezzature e laboratori, corpo docente composto anche da esperti provenienti dal mondo della produzio- ne, tutor, didattica specifica, monitoraggio del progetto e valutazione dei risultati. Ø Esiti e certificazioni Le qualifiche professionali rilasciate a seguito del superamento dell’e- same finale previsto al termine del percorso di IeFP debbono ricondursi alle qualifiche triennali di cui all’accordo in conferenza Stato-Regioni del 1° agosto 2019 e s.m.i., contenente il nuovo Repertorio di figure di qualifiche e diplomi per il sistema di Istruzione e Formazione Professionale. Al termine del secondo anno di corso la struttura formativa è obbligata a compilare e rilasciare il modello di certificazione dei saperi e delle competenze acquisi- te dagli studenti nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione. All’allievo che interrompe la frequenza del corso, è rilasciata la certificazione delle compe- tenze comunque acquisite in riferimento alla figura professionale obiettivo dell’intervento formativo. L’apprendistato di I livello può essere finalizzato solo all’acquisizione di una qualificazione di IeFP ma non di singole unità di competenza, in coerenza con quanto adottato dal Piano nazionale nuove competenze. Ai fini dell’accesso alla valutazione annuale e dell’ammissio- ne agli esami, l’obbligo di frequenza delle attività è indicato in almeno il 75% delle ore di durata del percorso. La valutazione degli apprendimenti si basa su modalità, che spaziano dal tradizionale colloquio, accompagnato da prove scritte (strutturate e non) ed esercitazioni pratiche di laborato- rio, alla simulazione o prova pratica in situazione. In riferimento all’area CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 137 04/06/24 12:40 138 delle competenze tecnico-professionalizzanti, è previsto l’utilizzo di schede di valutazione delle unità formative capitalizzabili. Le certificazioni sono in conformità con il decreto interministeriale del 5 gennaio 2021, recante “Disposizioni per l’adozione delle linee guida per l’interoperatività degli enti pubblici titolari del sistema nazionale di certificazione delle competenze”. Ø Crediti In itinere è previsto il riconoscimento dei crediti per eventuali passag- gi. Ai fini dell’accesso ai singoli percorsi biennali, le certificazioni delle com- petenze rilasciate dall’Istituzione scolastica di provenienza devono attestare il superamento con successo di almeno un anno del biennio comune o co- munque almeno il raggiungimento di un livello base di saperi e competenze per ciascun asse culturale. Il credito attribuito non è spendibile sulle disci- pline professionalizzanti del relativo percorso. I crediti possono riguarda- re anche saperi e competenze acquisiti in contesti lavorativi formalmente documentati. Tali crediti debbono essere validati da un soggetto pubblico. I progetti proposti dagli Istituti professionali dovranno prevedere, tra l’altro, il piano del riconoscimento dei crediti derivanti dal percorso di istruzione che stanno frequentando, funzionali al raggiungimento della frequenza del- le ore anno previste per il conseguimento della qualifica di operatore IeFP. Ø Governo del sistema Il coordinamento delle attività concernenti il diritto-dovere alla forma- zione e all’istruzione nelle Marche è gestito dal servizio Attività produttive e lavoro. Come organo di governo della IeFP è stato costituito il Comitato regionale di coordinamento, con funzioni di indirizzo, monitoraggio e va- lutazione, oltre che di supporto tecnico e di raccordo per l’integrazione tra i percorsi e le altre filiere formative. Esso è composto da rappresentanti della Regione e dell’Ufficio Scolastico Regionale, con il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali. Il potenziamento della governance del sistema re- gionale di IeFP avviene anche attraverso tavoli di lavoro a carattere territo- riale e settoriale tra Istituzioni scolastiche e Agenzie formative accreditate. Per la gestione dell’offerta operano reti di Istituzioni scolastiche e forma- tive, strutturate per settori e con una scuola capofila. I loro compiti sono: individuazione di modalità didattiche innovative e di valutazione degli ap- prendimenti, condivisione delle tipologie di prove di esame, realizzazione di progetti, di IeFP; informazione, formazione-azione a carattere laboratoriale, confronto delle criticità; diffusione delle buone pratiche e strumentazioni. Monitoraggio dei percorsi e valutazione di efficienza/efficacia sono garantiti dal sistema di anagrafe regionale degli studenti. I responsabili di procedi- mento per la gestione e il monitoraggio delle azioni formative sono nomina- ti con decreto dirigenziale della P.F. Istruzione, formazione, orientamento e servizi territoriali per la formazione. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 138 04/06/24 12:40 139QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 Ø Destinatari Per l’a.f. 2023/24, nei percorsi biennali i destinatari sono giovani di età compresa tra i 16 e i 19 anni non compiuti alla data di avvio delle attività formative, che hanno assolto l’obbligo di istruzione ma non hanno conse- guito una qualifica. L’obbligo di istruzione si intende assolto con il diploma di scuola secondaria di primo grado e avendo frequentato almeno un anno di scuola secondaria di secondo grado con successo. Per i percorsi triennali, i destinatari sono giovani che abbiano conseguito il diploma di scuola se- condaria di primo grado e che non abbiano ancora compiuto 16 anni alla data dell’avvio delle attività formative. Come individuati al paragrafo n. 3 delle linee guida del MLPS, destinatari dei percorsi triennali sono giovani in obbligo di istruzione/diritto-dovere che abbiano conseguito il diploma di scuola secondaria di primo grado e che non abbiano ancora compiuto 16 anni alla data dell’avvio delle attività formative. Per i percorsi di IV anno, i destinatari sono giovani in possesso di una corrispondente qualifica pro- fessionale di IeFP, conseguita frequentando un percorso triennale/biennale equivalente o a seguito di un contratto di apprendistato di I livello; i parte- cipanti non devono avere un’età superiore ai 25 anni alla data di avvio delle attività formative. Ø Quarto anno Nell’a.f. 2016/17 si è realizzato il primo percorso di IV anno in mo- dalità duale, non attivato l’anno successivo ma solo dall’a.f. 2018/19 fino ad oggi. Il corso è rivolto a soggetti residenti o domiciliati nella Regione, in possesso di una corrispondente qualifica professionale di IeFP di terzo livello EQF. I candidati non devono avere un’età superiore ai 25 anni alla data di avvio delle attività formative. Possono presentare domanda di fi- nanziamento le Strutture formative diverse da una Istituzione scolastica e da un Servizio territoriale regionale di formazione. L’offerta formativa dei percorsi di IV anno per l’a.f. 2023/24 prevede 2 percorsi duali. Per ciascun corso di IV anno, della durata complessiva di 990 ore, per 15 allievi, l’entità del finanziamento non può superare l’importo di € 103.950,00, riconosciuto sulla base del costo ora allievo pari a € 7,00, determinato dall’autorità di gestione del PR Marche FSE+ 2021/2027 per questa tipologia di intervento. L’alternanza rafforzata comprende dal 30% al 50% del percorso duale. Per l’apprendistato duale, le percentuali di formazione esterna sono definite ai sensi del d.lgs. n. 81/2015. In coerenza con le linee guida ministeriali, sarà valutata la presenza di moduli di orientamento/bilancio delle competenze iniziali e di orientamento finale finalizzati ad agevolare la fruizione del per- corso e l’ingresso nel mercato del lavoro e uno o più moduli per lo sviluppo di competenze digitali. − a.f. 2016/17: n. percorsi 1; n. allievi 15 − a.f. 2017/18: n. percorsi 0; n. allievi 0 − a.f. 2018/19: n. percorsi 3; n. allievi 19 CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 139 04/06/24 12:40 140 − a.f. 2019/20: n. percorsi 6; n. allievi 28 − a.f. 2020/21: n. percorsi 8; n. allievi 58 − a.f. 2021/22: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. − a.f. 2022/23: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. − a.f. 2023/24: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. Ø Costi Secondo il ddpf n.1016 del 2.10.2020, per ogni percorso triennale del- la durata di 3.168 ore (i triennali sono soltanto duali) è previsto un finan- ziamento pubblico non superiore a € 285.120,00 calcolato sulla base di un contributo pari a € 6,00 ora allievo per 15 allievi e 1.056 ore, moltiplicato per 3 anni. All’importo così determinato si applicano eventuali decurtazioni previste dal Manuale a costi standard. Il numero degli allievi per ciascun corso non dovrebbe essere inferiore a 15 e superiore a 20. Può essere auto- rizzato un numero di allievi fino a 24 solo in presenza di adeguate struttu- re. Applicando il parametro massimo di costo stabilito dalla Regione (costo annuale per percorso di € 95.040,00, comprensivo anche delle misure di accompagnamento) al numero degli iscritti e dei corsi a I anno dei percorsi delle Istituzioni formative nell’a.f. 2020/21 (media a percorso di 21,50 allie- vi), risulta che il costo ora corso dei percorsi triennali di I anno ammonta a € 90,00, il costo annuale per allievo corrisponde a € 4.420,47 mentre il costo orario per allievo ammonta a € 4,19. Il contributo riconoscibile viene rideterminato in base al numero di ore effettivamente previste dal progetto. Anche oggi, nell’a.f. 2020/21, il numero di partecipanti per corso continua ad essere, di norma, pari a n. 15 allievi (allegato “I” della dgr n.19/2020). Il numero minimo d’iscritti per dare avvio ad un’attività formativa è pari a 8 unità. Tuttavia, in presenza di adeguate motivazioni, si può autorizzare l’avvio delle attività con un numero inferiore e comunque non al di sotto di 5 soggetti (tranne casi particolari del predetto Manuale). Le azioni forma- tive si svolgono secondo le disposizioni regionali in materia di Formazione professionale, come previsto dalla dgr n. 19 del 20.1.2020 di modifica della dgr n. 802/12 (approvazione manuali per la gestione e rendicontazione dei progetti). Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale La Regione ha regolamentato l’apprendistato di I livello con una spe- rimentazione di 400 ore di attività formative, in riferimento alla lr n. 14 del 17.5.2012 e all’accordo del 24.9.2012 con cui si realizzavano percorsi per gli apprendisti minorenni. La Regione ha anche aderito all’accordo Sta- to-Regioni del 24.9.2015 implementando le linee guida sull’apprendistato nel proprio sistema di norme regionali con la dgr n. 485/16 (apprendistato di I livello nella IeFP), con la dgr n. 1045/16 (apprendistato di I livello ne- gli Istituti scolastici secondari superiori). Con Atto n. 658 del 21.5.2018 la Regione ha dettato le linee guida cui attenersi per la predisposizione di un CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 140 04/06/24 12:40 141QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 avviso pubblico per il diploma professionale in apprendistato di I livello. La circolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali R.0000012 del 6.6.2022 fornisce chiarimenti interpretativi rispetto alle disposizioni nazio- nali definendo nel dettaglio le caratteristiche del contratto di apprendistato di primo livello. La Giunta regionale con Atto n. 957 del 5.8.2019 ha, inoltre, approvato i criteri e le modalità per attività di promozione di misure a so- stegno di percorsi sperimentali dell’apprendistato di I livello. Gli apprendisti ai sensi dell’art. 43 del d.lgs. n. 81/2015 iscritti ai percorsi dell’IeFP duale di I livello sono stati in tutto 14 nell’a.f. 2020/21. Con l’accordo Stato-Regioni e Province Autonome, registrato in Conferenza delle Regioni il 24.9.2015, ha avuto inizio la sperimentazione del sistema duale. Nelle Marche, la IeFP è esclusivamente realizzata attraverso il sistema duale dall’a.f. 2020/21. L’of- ferta formativa di percorsi duali per l’a.f. 2023/24 è formulata nell’ambito del PR Marche FSE+ 2021/2027 – asse giovani, OS 4.f, secondo i contenuti decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali n.139 del 2 agosto 2022, avente ad oggetto “Linee guida per la programmazione e attuazione dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) e di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) in modalità duale”. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 141 04/06/24 12:40 CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 142 04/06/24 12:40 143QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 ➢ Struttura Molise CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 143 04/06/24 12:40 144 Ø Normativa − Protocollo di intesa del 29.7.2003 tra MIUR e Regione Molise − Dgr n. 132 del 10.2.2003 (obbligo formativo e sperimentazione IeFP) − Dgr n. 1096 del 30.7.2004 (bando per la sperimentazione) − Ddg n. 48 del 12.9.2005 − Dgr n. 1829 del 2.11.2006 − Dgr n. 231 del 10.3.2008 (avviso a.f. 2008/9 valido fino a.f. 2011/12) − Dgr n. 480/10 e dd n. 429/11 (avviso percorsi IeFP) − Dgr n. 598/10 (regime surrogatorio a.f. 2010/11) − Dgr n. 83 del 14.2.2011, dgr n. 431 del 14.6.2011 (recepimento e avvio sussidiarietà) − Dgr n. 533/12, dgr n. 718/12, dgr n. 4/13, dd n. 2/13, dgr n. 305/13 (ac- creditamento) − Dgr n. 311/12 (linee di indirizzo) − Dgr n. 312/12 (recepimento figure) − Dgr n. 352/12 (avviso per avvio a novembre 12/13) − Dd n. 114 del 23.1.2013 (linee guida e misure di accompagnamento) − Dd n. 35/2013 (accompagnamento IF 2013/14) − Dgr n. 259/2013 e dgr n. 360/2013 (avviso 2013/14) − Dgr n. 355 del 28.7.2014 (linee guida percorsi ed esami) − Dgr n. 531/2014 (avviso biennali IF 2014/15) − Ddg n.10/2015 (IeFP 2014/15) − Ddg n. 837/2015 (IeFP 2015/16) − Dgr n. 291 del 22.6.2016 e dd n. 5 del 21.10.2016 (IeFP 2016/17) − Dgr n. 273 del 21.7.2017 (IeFP 2017/18) − Dgr n. 405 del 9.8.2018 (IeFP a.f. 2018/19) − Dgr n. 353 del 16.2.2019, dgr n. 346 del 2.9.2019 (IeFP 2019/20) − Dgr n. 313 del 28.8.2020 (IeFP 2020/21) − Dgr n. 303/2021 (linee guida) − Dgr n. 296 del 1.9.2021 (biennali 21/22), dgr n. 330 del 5.10.2021 (IeFP triennale e IV duale) − Dgr n. 303 del 13.9.2021, dgr n. 261 del 5.8.2022, dgr n. 5423 del 20.9.2022 (IeFP 2022/23) − Dgr n. 864 del 1.6.2023, dd n. 5364 del 7.11.2023, dd n. 6009 del 16.12.2023 (IeFP 2023/24). Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (IeFP integrale, sussidiarietà) Dall’a.f. 2003/04 tre anni integrati con FP al 50% (cessati al primo anno nell’a.f. 2004/05). Dall’a.f. 2006/07 percorsi triennali di Formazione profes- sionale integrale, finalizzati al conseguimento di un attestato di qualifica professionale. Se ne attivarono alcuni al I anno nel marzo 2012 ma ricad- dero formalmente nell’a.f. 2011/12. La breve esperienza dei percorsi inte- CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 144 04/06/24 12:40 145QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 grati a titolarità scuola, attivata nell’a.f. 2006/07, non è stata più rinnovata dall’a.f. 2007/08 (I anno di non rinnovo). Nell’a.f. 2011/12 è stata adottata la sussidiarietà (integrativa fino all’a.f. 2019/20, che vede nello stesso a.f. i nuovi primi anni di sussidiarietà ex d.lgs. n. 61/2017 secondo la dgr n. 93 del 25.3.2019) a titolarità delle Istituzioni scolastiche (IS), con la contempora- nea presenza di percorsi triennali delle Istituzioni formative (IF) accreditate (percorsi integrali riferiti alle figure degli accordi in CU) e biennali ordina- mentali riferiti al II e III anno (dall’a.f. 2014/15 ma sospesi nell’a.f. 2020/21). Questi ultimi sono i cosiddetti percorsi di qualificazione abbreviata, rivolti a persone di età superiore ai 16 anni che hanno frequentato almeno un anno di scuola secondaria superiore oppure che hanno un’esperienza lavorativa di almeno un anno. Dall’a.f. 2014/15 sono stati istituiti i quarti anni negli Istituti professionali di Stato. I progetti finanziabili riferiti al ciclo formativo 2023-2026 sono 11 percorsi triennali, per il rilascio della qualifica profes- sionale IeFP e 3 percorsi di IV anno finalizzati al rilascio del diploma IeFP. Sono realizzati a valere sugli stanziamenti dei decreti Direttoriali PNRR “Si- stema Duale” e sulle risorse nazionali ordinarie assegnate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (MLPS), ai sensi dell’articolo 1, comma 110, lettera a) della Legge 27 dicembre 2017, n. 205. Ø Sede di svolgimento Dall’a.f. 2011/12 l’iscrizione avviene presso la scuola per i percorsi del modello sussidiario integrativo. Per i percorsi di IeFP integrale l’iscrizione avviene presso le Istituzioni formative. Ai fini della costruzione delle classi e per evitare che non si raggiunga il numero minimo di allievi è data l’op- portunità alle Agenzie formative di costituirsi in associazioni temporanee di impresa con altre strutture formative accreditate e candidarsi quindi come tale ai percorsi formativi nella fase di presentazione del bando. Ogni orga- nismo di formazione potrà presentare fino ad un massimo di due proposte progettuali per tutto il territorio regionale. Nell’a.f. 2023/24 le Istituzioni formative accreditate sono 16 mentre le Istituzioni scolastiche sono 8. A fronte della disponibilità delle risorse, sono finanziati i percorsi, riferiti alla prima annualità, che prevedono l’attivazione di classi con numero minimo di 13 allievi. Ø Docenti I docenti provengono dalle Istituzioni formative per i percorsi di IeFP integrale. Nel modello sussidiario i docenti provengono dalle Istituzioni sco- lastiche per tutte le competenze. Nella maggior parte dei casi il CCNL utiliz- zato non è quello specifico della categoria, tuttavia vi è un piccolo gruppo di operatori che ha applicato il CCNL del sistema di Formazione professionale. Questi ultimi risultano iscritti a un apposito albo regionale (Albo C), come operatori della Formazione professionale e sono circa 30 unità su circa 170 operatori del settore. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 145 04/06/24 12:40 146 Ø Articolazione oraria Per la progettazione dell’intervento formativo nell’a.f. 2023/24, l’artico- lazione oraria dei percorsi triennali (1.056 ore annue), la formazione delle classi, le modalità di gestione e rendicontazione dei percorsi formativi, si rinvia alle linee guida IeFP, adottate con dgr n. 303/2021. Per i triennali, le ore di formazione si suddividono in: a) ore di formazione esterna presso l’istituzione formativa, ovvero max il 60% dell’orario ordinamentale per il II anno (634 ore su 1056 ore) e max 50% dell’orario ordinamentale per il III anno (528 ore su 1056 ore) e IV anno (500 ore su 1.000 ore); b) ore di formazione interna presso l’impresa, pari alla differenza tra le ore del per- corso formativo ordinamentale e le ore di formazione esterna; c) a queste si aggiungono le ore lavoro che si ottengono sottraendo al monte ore annuo contrattualmente previsto, le ore annue della durata ordinamentale del per- corso formativo (1.056 ore percorso triennale; 1.000 ore percorso IV anno). Gli allievi non possono superare il 25% delle ore d’assenza nell’intero per- corso formativo. Solo su motivata richiesta alla Regione si può derogare da tale cifra e arrivare ad un max del 30%. I percorsi del modello sussidiario hanno una durata in ciascuna annualità delle IS di 1.056 ore. Si attivano in classi autonome, non integrate negli ordinari percorsi quinquennali, e assumono gli standard formativi e la regolamentazione dell’ordinamento dei percorsi di IeFP. Ø Elementi Il curricolo prevede: informazione, accoglienza, integrazione forma- tiva e sociale, orientamento e riorientamento, placement, intermediazione e accompagnamento al lavoro. Tutte le attività corsuali devono prevedere: moduli motivazionali (confronto con allievi e famiglie); orientamento alle scelte (competenze) e attività per potenziare la dimensione professionale (competenze tecnico professionali inerenti settore e qualifiche); attività per facilitare i passaggi tra i sistemi formativi, contro la dispersione; attività di recupero che comprenda moduli personalizzati di sostegno e riallineamento delle competenze riferita ad alunni con handicap e/o con difficoltà di ap- prendimento (DSA), attestata da certificazione medica e/o documentazione, dalla quale si rileva la reale necessità dell’affiancamento per le attività pro- grammate. Ø Esiti e certificazioni La verifica del grado di apprendimento viene effettuata dal docente per mezzo di prove (compiti in classe, interrogazioni, prove pratiche, etc.). Per gli esami finali si fa riferimento alle “Linee guida regionali” di cui alla dgr n. 303 del 13.9.2021. Le certificazioni sono in conformità con il decreto interministeriale del 5 gennaio 2021, recante “Disposizioni per l’adozione delle linee guida per l’interoperatività degli enti pubblici titolari del sistema CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 146 04/06/24 12:40 147QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 nazionale di certificazione delle competenze”. È prevista l’adozione di un libretto formativo. Agli allievi che ultimano il percorso viene rilasciato l’at- testato di qualifica compilato sul format approvato in Conferenza unificata. Le qualificazioni rilasciate trovano classificazione nel Repertorio regionale dell’offerta di Istruzione e Formazione Professionale (1.8.2019 - Rep. atti n. 155/CSR), in relazione a figure nazionali e profili regionali, come da dgr n. 294 dell’1.9.2021. In caso di interruzione del percorso formativo ogni allievo ha diritto ad una certificazione delle competenze acquisite, tramite il rila- scio di un “attestato di competenze”. L’apprendistato di I livello può essere finalizzato solo all’acquisizione di una qualificazione di IeFP ma non di sin- gole unità di competenza. Ø Crediti Passaggi tra gli Istituti professionali e le Agenzie formative attraverso interventi condivisi in grado di agevolare il transito tra i sistemi e il reci- proco riconoscimento dei crediti ai sensi della normativa nazionale e delle direttive regionali (d.lgs. n. 61/2017, art. 8 e ddg n. 322 del 20.5.2015, linee guida regionali, allegato A “Riconoscimento dei crediti formativi nell’ambito dei passaggi”). Ogni annualità dovrà stabilire legami, interazioni, sinergie finalizzate all’efficacia del percorso scolastico-formativo. La convenzione tra la Regione e le Agenzie assegnatarie dei percorsi pone alle Agenzie l’obbligo di consegnare agli allievi che abbandonano il percorso e non sono in ap- prendistato la certificazione delle competenze acquisite durante la frequen- za del percorso formativo. Ø Governo del sistema La collaborazione operativa e progettuale tra gli attori della IeFP con- sente, attraverso protocolli d’intesa, la messa in campo e l’integrazione del- le specifiche competenze, esperienze e risorse dei diversi soggetti coinvol- ti, promuovendo l’apporto di altri soggetti del territorio. Viene attivato di un tavolo partenariale con i maggiori stakeholder, in coerenza con quanto previsto per l’attuazione del Programma GOL, attraverso il quale avviare un’azione sistematica di analisi dei fabbisogni occupazionali del territorio, a supporto degli interventi di orientamento dei giovani e della programmazio- ne dell’offerta formativa. Per la gestione progettuale e operativa del sistema di IeFP viene istituito dall’a.f. 2012/13 il Comitato Tecnico Regionale (dgr n. 311 del 16.05.12). Esso è composto da funzionari regionali, rappresentanti dell’USR, rappresentanti di Istituzioni scolastiche e formative e di Centri per l’impiego. Il Comitato tecnico collabora alla progettazione dei progetti esecutivi, monitora l’andamento dell’offerta, analizza problematiche e forni- sce orientamenti. Inoltre, diffonde esperienze, strumentazioni, buone pra- tiche per la realizzazione dei percorsi triennali e definisce le condizioni di integrazione tra i percorsi di IeFP e le altre filiere. La selezione delle pro- poste progettuali presentate dalle Agenzie formative accreditate è effettua- CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 147 04/06/24 12:40 148 ta da un’apposita Commissione costituita con determina del Direttore del Servizio sistema integrato Istruzione e Formazione Professionale. Sul piano operativo vengono promossi incontri tra Istituzioni formative e scolastiche per informazione e consulenza nella realizzazione dei progetti. Il servizio Istruzione della Regione Molise presta supporto operativo per agevolare i passaggi tra i sistemi. Ø Destinatari I destinatari dei percorsi triennali sono giovani che, alla data dell’ap- provazione della graduatoria finale del percorso, non abbiano compiuto i se- dici anni di età, con priorità per i ragazzi diplomati nella scuola secondaria di I grado, nell’anno scolastico precedente a quello di avvio dei percorsi di IeFP. Nell’ambito dei posti resi disponibili, possono essere ammessi anche giovani di età superiore al sedicesimo anno di età, purché rientranti nel “diritto-dovere all’istruzione e alla formazione” nonché over 17 anni, assolti o prosciolti dal diritto dovere e privi di titolo di studio di istruzione secon- daria e giovani di età dai 17-25 anni non compiuti, assolti o prosciolti dal diritto dovere all’istruzione, privi di un titolo di studio di istruzione secon- daria di primo o secondo grado, che possono partecipare ai percorsi anche con contratto di apprendistato di I livello. Ø Costi Le risorse finanziarie, destinate ai percorsi di IeFP, sono individua- te nelle risorse provenienti dai fondi del Ministero del Lavoro di cui al decreto ministeriale n. 2/2020 e al decreto ministeriale n.3/2020 nonché in altre risorse del bilancio regionale. Secondo l’allegato 1, art. 7, della dgr n. 313 del 28.8.2020, riferita all’avviso pubblico per la presentazione e selezione di progetti formativi finalizzati alla costituzione dell’offerta for- mativa di IeFP nel sistema duale – anno scolastico 2020-2021, i percorsi formativi triennali duali rivolti alle Agenzie formative sono finanziati con € 192.000,00 cifra massima. Il costo annuale è di € 64.000,00. Applicando tale parametro di costo stabilito dalla Regione al numero degli iscritti al I anno dei percorsi triennali delle istituzioni formative nell’a.f. 2020/21, risulta che il costo ora allievo ammonta a € 4,65, il costo annuale allievo corrisponde a € 4.654,55, mentre il costo ora/corso ammonta a € 64,00. All’avvio del percorso formativo il numero di allievi per ciascun corso non dovrà essere inferiore a 10 alunni e superiore a 25 alunni. Per un nume- ro inferiore al numero minimo consentito il relativo finanziamento viene rimodulato. La media di alunni a classe dell’a.f. 2020/21 è di 13,75 uni- tà. I finanziamenti dei singoli corsi riservati alle Agenzie formative sono comprensivi delle attività destinate alla formazione d’aula, ivi comprese le “azioni di accompagnamento”. Il costo delle indennità di frequenza non è presente nel costo complessivo stabilito. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 148 04/06/24 12:40 149QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 Ø Quarti anni Dall’a.f. 2014/15 la Regione ha istituito quarti anni di 1.000 ore. Dal 2016/17 possono svolgersi sia in Istituzioni scolastiche che in Istituzioni for- mative. Nell’ a.f. 2023/23 sono previsti 3 percorsi annuali di IV anno, fina- lizzati al rilascio del diploma professionale di tecnico IeFP, per un importo di € 253.080,00. − a.f. 2014/15: n. 5 percorsi; n. 93 iscritti (IS) − a.f. 2015/16: n.18 percorsi; n. 262 iscritti (IS) − a.f. 2016/17: n.15 percorsi; n. 256 iscritti (IS e IF) − a.f. 2017/18: n. 16 percorsi; n. 272 iscritti (IS e IF) − a.f. 2018/19: n. 20 percorsi; n. 312 iscritti (IS e IF) − a.f. 2019/20: n. 16 percorsi; n. 284 iscritti (IS) − a.f. 2020/21: n. 3 percorsi; n. 41 allievi (IS) − a.f. 2021/22: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. − a.f. 2022/23: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. − a.f. 2023/24: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. Ø Quinto anno Il corso annuale per l’accesso all’esame di Stato di cui al dm n. 4 del 18.1.2011 e all’accordo con l’USR di cui alla ddg n. 322 del 20.5.2015 era previsto per l’a.f. 2017/18 nella sua forma ridotta, per un massimo di 50 ore. Per l’a.f. 2018/19, i corsi annuali per l’accesso all’esame di Stato sono stati attivati con classi con almeno 15 alunni (18 alunni in caso di ragazzi extra- comunitari). Non si rilevano corsi di V anno negli anni successivi. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale La circolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali R.0000012 del 6.6.2022 fornisce chiarimenti interpretativi rispetto alle disposizioni del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81 e del decreto interministeriale 12 ottobre 2015 definendo nel dettaglio le caratteristiche del contratto di ap- prendistato di primo livello. L’apprendistato a qualifica comprende: a) ore di formazione esterna (che si svolgono presso l’istituzione formativa) ov- vero max il 60% dell’orario ordinamentale per il II anno (634 ore su 1.056 ore) e max 50% dell’orario per il III anno (528 ore su 1.056 ore) e IV anno (500 ore su 1.000 ore); b) ore di formazione interna (presso l’impresa): pari alla differenza tra le ore del percorso ordinamentale e le ore di formazione esterna. A queste si aggiungono le ore lavoro che si ottengono sottraendo al monte ore annuo contrattualmente previsto, le ore annue della durata ordinamentale del percorso. Regione Molise e MLPS hanno sottoscritto il 20.1.2016 un protocollo sull’avvio della sperimentazione duale, in coerenza con il documento programmatico “Azioni di accompagnamento, sviluppo e rafforzamento del sistema duale”, di cui all’accordo in CSR del 22.9.2015. Per il ciclo formativo 2023-2026 è disponibile, grazie alla complementarità CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 149 04/06/24 12:40 150 fra risorse PNRR, ministeriali e regionali, una dotazione finanziaria pari a complessivi € 1.272.035,52, funzionale a garantire il conseguimento del nu- mero di unità richiesto, pari a 166 percorsi. In particolare, sono stati previ- sti 11 corsi triennali, ciascuno con 13 allievi per classe, per un totale di 143 percorsi individuali; 3 corsi di IV anno, ciascuno con 9 allievi per classe, per un totale di 27 percorsi individuali. Nell’a.f. 2023/24, i percorsi di IeFP sono erogati in modalità duale, secondo il sistema duale PNRR. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 150 04/06/24 12:40 151QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 ➢ Struttura Piemonte CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 151 04/06/24 12:40 152 Ø Normativa − Protocollo MIUR-Regione del 1.9.2003 − Accordo territoriale Regione-USR del 22.10.2003 − Dgr n. 85-8991 del 7.4.2003 (atto di indirizzo) − Dd n. 278 del 9.4.2003 (bando 2003/4) − Dgr n. 31-5319 del 19.2.2007 (atto di indirizzo 2007-2009) − Dgr n. 23-13166 del 1.2.2010 (direttiva 2010-12) − Dgr n. 19-1738 del 21.3.2011 (atto di indirizzo 2011-14) − Dd n. 255 del 3.5.2011 (prima metodologia UCS) − Dd n. 356 del 15.6.2011 (bando IV anni) − Dd n. 325 del 15.6.2012 (calcolo Unità Costo Standard) − Dgr n. 33-4189 del 23.7.2012 (programmazione a.f. 2012/13) − Dd n. 428 del 24.7.2012 (bando IV anni) − Dd n. 317 dell’8.7.2013 (offerta IS a.f. 2013/14) − Dd n. 263 del 6.6.2013 (costi a.f. 2013/14 e 2014/15) − Dgr n. 40-6656 dell’11.11.2013, dd n. 660 del 15.11.2013 (offerta anche complementare 2014/15) − Dgr n. 19-1085 del 23.2.2015 (sussidiarietà a.f. 2015/16) − Dd n. 445 del 12.7.2016 (offerta duale) − Dd n. 837 del 22.11.2016 (seconda metodologia UCS) − Dd n. 535 del 3.8.2016, dgr n. 16-4166 del 7.11.2016, dd n. 918 del 14.12.2016 (IeFP 2016/17) − Dd n. 162 del 7.3.2017, dd n. 576 del 29.6.2017 e dd n. 792 del 25.8.2017 (IeFP 2017/18) − Dgr n. 48-7309 del 30.7.2018 e dd 877 del 3.8.2018 (IeFP 2018/19) − Dgr n. 2-90 del 19.7.2019, dd n. 1022 del 23.7.2019, dd n. 1135 del 8.8.2019 (IeFP 2019/20) − Dgr n. 2-437 del 29.10.2019, n. 4-850 del 23.12.2019, dd n. 451 del 21.07.2020 (IeFP 2020/21) − Dd n. 210 del 3.5.2021 (passaggi) − Dgr n. 6-2353 del 27.11.2020, dd n. 425 del 27.7.2021 (IeFP 2021/22) − Dgr n. 7/4103 19.11.2021, dd n. 797/a1503B/2021 23.12.21, dgr n. 5/5440 29.7.22, dd n. 421/A150 3B/2022 3.8.22, dd n. 565/a1503b/2022 13.10.22, dd n. 401/a1504c/2022 27.7.22 (IeFP 2022/23) − Dd n. 503/A1503B/2023 del 3.10.2023, dd n. 395 dell’1.8.2023 (IeFP 2023/24). Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (percorsi di IeFP integrali, sussidiarietà) Dall’a.f. 2002/03 percorsi misti di Formazione professionale - Scuola re- alizzati presso le sedi delle Agenzie formative. Ai docenti delle scuole veniva attribuito un preciso ruolo dall’accordo territoriale. Dall’a.f. 2004/05 percorsi integrati con crediti in ingresso per drop out, realizzati nell’ambito della flessi- CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 152 04/06/24 12:40 153QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 bilità curricolare non portavano, di norma, a qualifiche. Dall’a.f. 2011/12 ado- zione del modello “sussidiario integrativo” (“sussidiario” ex d.lgs. n. 61/2017 dall’a.f. 2018/19) con la contemporanea presenza di: a) percorsi triennali a qualifica nelle Istituzioni formative accreditate, percorsi biennali a qualifica in IF con crediti in ingresso per drop out, percorsi quadriennali ordinamentali; b) percorsi in cui i primi due anni in integrazione con Istituti tecnici e licei confluiscono in un III anno a tempo pieno a qualifica nella Formazione pro- fessionale (solo dall’a.f. 2013/14 all’a.f. 2016/17 compreso); c) percorsi non a qualifica di durata fino a un anno (accompagnamento alla scelta professionale, integrazione disabilità lieve, LaRSA, laboratori di sviluppo e recupero per ap- prendisti, accompagnamento all’apprendistato, laboratori scuola-formazione). Tali percorsi sono flessibili e propedeutici alla IeFP, svolgono una funzione di accompagnamento ai soggetti più deboli e prevedono un certificato di valida- zione delle competenze. Nell’a.f. 2015/16 è stata attuata una sperimentazio- ne in sussidiarietà complementare in alcuni Istituti professionali dei servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera (dgr n. 19-1085 del 23 febbraio 2015). Dall’a.f. 2016/17 sono stati sperimentati i percorsi duali di 990 ore l’an- no, con 400 ore di alternanza in azienda ogni anno (550 ore per i IV anni). Dall’a.f. 2017/18 tutti i percorsi hanno 990 ore all’anno (annuali non a qualifi- ca, biennali e triennali e IV anno). Il IV anno è presente dall’a.f. 2011/12. Non è previsto il V anno integrativo. Nell’a.f. 2023/24 l’offerta formativa si realizza attraverso percorsi formativi “ordinamentali” e “duali” (duali PNRR e duali ordinari) secondo le seguenti tipologie: a) percorsi triennali di qualifica; b) percorsi biennali di qualifica con crediti formativi in ingresso; c) percorsi qua- driennali di diploma professionale; d) percorsi annuali (IV anno) di diploma professionale. La realizzazione degli interventi deve avvenire di norma con riferimento all’anno scolastico/formativo (settembre 2023 – agosto 2024). Ø Sede di svolgimento Dall’a.f. 2011/12 l’iscrizione avviene presso la scuola per i percorsi del modello sussidiario integrativo. Per i percorsi triennali integrali le iscrizioni sono richieste presso le Istituzioni formative, dove si svolgono le lezioni. La Regione definisce, con specifico atto, il regime di accreditamento finalizzato esclusivamente al rilascio delle qualifiche triennali in regime di sussidia- rietà e dei diplomi professionali (dgr n. 19-6768 del 20.4.2018 e dgr n. 4-390 del 18.10.2019). Non sono presenti percorsi gestiti direttamente da Regione, Provincie o Comuni. Il percorso duale in apprendistato prevede che le at- tività formative siano svolte presso l’Agenzia formativa e presso l’azienda. Per l’a.f. 2023/24, sono accreditati nella formazione regionale 28 Enti senza fini di lucro, con circa 900 unità di base assegnate. Sono emanazione del- le organizzazioni democratiche e nazionali dei lavoratori dipendenti o dei lavoratori autonomi, degli imprenditori, del movimento cooperativo, o di associazioni con finalità statutarie formative e sociali. Ai fini dell’avvio dei corsi i percorsi di qualifica e di diploma professionale devono prevedere gruppi classe di norma pari o superiore a 18 allievi (per l’avvio delle attività CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 153 04/06/24 12:40 154 relative alla prima annualità il numero minimo di iscrizioni ammissibile è 15 allievi). La Regione aderisce al sistema ministeriale SIDI per l’iscrizione on-line degli allievi alla IeFP. I percorsi che costituiscono l’offerta di Istru- zione e Formazione Professionale sono partiti nel rispetto del calendario scolastico 2023/24, con inizio l’11.9.2023. Ø Docenti Attualmente, nei percorsi triennali svolti nelle Agenzie formative, tut- te le competenze sono insegnate dai formatori delle medesime. Dall’a.f. 2011/12, nei percorsi del modello sussidiario integrativo, le competenze di base e tecnico-professionali sono insegnate da personale della scuola. Non è previsto il coinvolgimento delle Istituzioni formative all’interno dell’offerta sussidiaria integrativa realizzata dagli Istituti professionali come avveniva in precedenza nella Formazione professionale “mista”. Nella sussidiarietà complementare l’attribuzione del personale a tali classi è effettuata dal di- rigente scolastico nell’ambito delle procedure ordinarie che riguardano la generalità delle classi dell’istituzione scolastica, nel rispetto dell’art. 7, com- ma 2, lettera b), del d.lgs. n. 297/1994. Nei percorsi delle Agenzie, per ogni attività formativa deve essere nominato un responsabile del corso, il quale avrà il compito di presiedere a tutti gli adempimenti amministrativi e didat- tici. L’applicazione del CCNL-FP è prevista dall’accreditamento regionale. Ø Articolazione oraria Fino all’a.f. 2017/18 (anno in cui è entrato a regime il nuovo orario) il percorso triennale di IeFP integrale prevedeva 3.150 ore (1.050 ore all’an- no). Le ore professionalizzanti erano 1.807, comprensive di uno stage for- mativo di 320 ore. Il biennio di IeFP integrale contava al I anno 1.050 ore e al II 1.200. I bienni integrati negli IT e Licei (200 + 200 ore di Forma- zione professionale) iniziavano a 14 anni e potevano proseguire con un III anno di IeFP (di 1.200 ore) presso un IF. L’offerta prevedeva anche percorsi annuali flessibili (di 800-1.000) propedeutici all’ingresso di drop out nella FP. Dall’a.f. 2017/18, i percorsi delle Agenzie accreditate hanno una struttu- ra oraria di 990 ore l’anno. Nell’a.f. 2023/24, per le IF, accanto ai percorsi triennali (2.970 ore) ve ne sono ancora di biennali (1.980 ore) con crediti in ingresso. Durano tutti 990 ore l’anno: al I anno le competenze di base sono insegnate per 400-500 ore; la personalizzazione comprende 80-130 ore men- tre le ore professionalizzanti ammontano a 460-510 ore. Al II anno le ore delle competenze di base sono 380-480, con 80-130 ore di personalizzazione e almeno 480-540 ore per le competenze professionali specifiche. Nell’ul- timo anno le competenze di base sono ridotte a 230-300 ore, così come la personalizzazione (60-110 ore; 18-24 ore sono riservate all’esame finale). Lo stage al III anno è di 300 ore. In coerenza con quanto previsto dal Piano na- zionale nuove competenze, la formazione duale in contesto lavorativo viene erogata durate il I anno per un minimo di 150 ore in alternanza simulata, CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 154 04/06/24 12:40 155QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 mentre al II, III, IV anno sono in alternanza rafforzata almeno 300 ore. La modalità in apprendistato conta 550 annue ore sia per qualifica che per il diploma professionale. I percorsi in sussidiarietà nelle IS si attivano in classi autonome, non integrate negli ordinari percorsi quinquennali. Gli interventi sono realizzati in via prioritaria nell’ambito di un monte ore di 1.056 ore. Ø Elementi Il curricolo prevede accoglienza, orientamento, LaRSA interni, perso- nalizzazione dei percorsi, tutoraggio, stage e accompagnamento all’inseri- mento lavorativo. L’orientamento finale sono informazioni da fornire all’al- lievo relativamente alle modalità che è necessario conoscere per inserirsi nel mondo del lavoro (compilazione di un CV, colloquio di lavoro, centri per l’impiego, individuazione di ambiti lavorativi specifici, ecc.). La perso- nalizzazione corrisponde a una serie di interventi che hanno da un lato la finalità di offrire azioni individualizzate per favorire un inserimento ade- guato degli allievi provenienti da percorsi formativi diversificati e dall’altro di rafforzare le competenze negli ambiti in cui risultino necessari ulteriori approfondimenti. Parallelamente ai percorsi formativi sono previsti progetti a supporto dei percorsi formativi come interventi per l’inclusione di allievi con disabilità con “debito di funzionamento lieve”, esigenze educative spe- ciali (E.E.S.) e BES con svantaggio socio economico, linguistico e culturale certificati; laboratori di sviluppo e recupero degli apprendimenti e labora- tori di accompagnamento e recupero per apprendisti, accompagnamento all’apprendistato; laboratori scuola-formazione, interventi a sostegno della flessibilizzazione e personalizzazione dei percorsi formativi. Ø Esiti e certificazioni Per quanto concerne le prove finali dei percorsi di qualifica e di di- ploma professionale (da effettuarsi mediante la procedura informatica “Ge- stione prove di valutazione”) e relativamente alle modalità di certificazione (da rilasciare attraverso la procedura informatica “Attesta”), vige il docu- mento “Standard di progettazione dei percorsi IeFP di qualifica e diploma professionale”. Al termine dell’ultimo anno in modalità tradizionale o duale è rilasciato un attestato di qualifica professionale previo esame regionale. La certificazione delle competenze viene acquisita durante i percorsi, anche ai fini dell’eventuale rientro nel sistema di istruzione. Si rimanda alla dgr n. 18‐6464/2013, con cui la Regione, recependo quanto previsto nel decre- to legislativo n. 13/2013, stabilisce la certificabilità delle sole qualificazioni comprese nel proprio Repertorio regionale. È prevista l’adozione del libretto formativo al fine di documentare la progressione dell’allievo in ogni fase del percorso. Le certificazioni sono in conformità con il decreto intermini- steriale del 5 gennaio 2021, recante “Disposizioni per l’adozione delle linee guida per l’interoperatività degli enti pubblici titolari del sistema nazionale di certificazione delle competenze”. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 155 04/06/24 12:40 156 Ø Crediti Con il dd n. 210 del 3.5.2021 è stato approvato l’avviso regionale per l’attuazione dell’azione di sistema per il passaggio e raccordo tra IP, IeFP e viceversa. Con l’accordo ai sensi dell’articolo 8, comma 2, del Dl del 13.4.2017, n. 61 si sancisce che è assicurata la reversibilità delle scelte, si forniscono delle linee di indirizzo su modalità e tempistiche da osservare durante l’anno scolastico/formativo per i passaggi e si individuano fasi e condizioni essenziali del passaggio. In Regione è prevista la formulazione di indicazioni metodologiche e organizzative per la predisposizione delle linee guida regionali sui passaggi tra i percorsi. I LaRSA interessano i passaggi tra sistemi, sia in entrata (ma con riconoscimento dei crediti acquisiti per la prosecuzione dei percorsi) che in uscita. La Regione ha raccolto in un unico atto amministrativo le indicazioni operative per certificare le competenze in ambito formale e in ambito non formale e informale nel Testo Unico per la certificazione delle competenze, il riconoscimento dei crediti e le figure a presidio del sistema (dd n. 849 del 18.9.2017). Questo testo comprende un manuale per la certificazione delle competenze e il riconoscimento dei cre- diti e un manuale per l’individuazione, la validazione e la certificazione delle competenze acquisite in contesti non formali e informali. Le Agenzie forma- tive dotate della figura regionale di “Addetto alle operazioni di certificazio- ne” validano i crediti formativi seguendo le procedure del citato Manuale. Ø Governo del sistema Un organo, composto da rappresentanti delle Agenzie formative, delle Istituzioni scolastiche, del settore Standard formativi della direzione For- mazione professionale-Lavoro della Regione e dell’Ufficio Scolastico Regio- nale, realizza una progettazione uniforme e congiunta tra le Agenzie forma- tive e le Istituzioni scolastiche, nonché verifica costantemente l’andamento delle iniziative poste in essere mantenendo i contatti con le diverse realtà territoriali. La Direzione regionale Coesione sociale definisce le indicazio- ni tecnico-operative per la progettazione delle nuove figure ed indirizzi per le qualifiche ed i diplomi di IeFP. Per la gestione di ogni singolo progetto opera la Commissione tecnico-scientifica interistituzionale composta dal direttore dell’Ente di formazione, dal dirigente scolastico, da due docenti designati dall’Ente di formazione e dall’Istituzione scolastica e da un fun- zionario della direzione Formazione professionale-Lavoro della Regione in qualità di presidente. Dall’a.f. 2015/16 la formazione ha un bando regionale e uno per la Città Metropolitana di Torino (che gestisce soltanto le attività). Ø Destinatari Destinatari finali delle azioni sono i giovani dai 14 (13enni se già in possesso di diploma di scuola secondaria di I grado) ai 24 anni (15-24 per i percorsi biennali) fino al compimento del 25° anno, che hanno terminato CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 156 04/06/24 12:40 157QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 il I ciclo di istruzione. In quanto percorsi finalizzati all’assolvimento del di- ritto-dovere di istruzione e formazione, il numero di allievi iscritti ad inizio corso con età inferiore ai 18 anni deve essere prevalente. Tali giovani posso- no essere assunti in apprendistato ai sensi dell’art. 43 del d.lgs. n. 81/2015. Per i destinatari dei percorsi annuali finalizzati al conseguimento del diplo- ma professionale di IeFP è richiesto il possesso di una qualifica professiona- le coerente con il percorso di IV anno. Si possono, inoltre, iscrivere ai corsi di Formazione professionale i giovani nella fascia di età 16-24 anni anche se privi dei requisiti scolastici previsti, a condizione che il progetto forma- tivo preveda il recupero del titolo di studio tramite attività integrate con un Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti (CPIA) al compimento dei 16 anni. In ogni caso non potranno essere rilasciate certificazioni di qualifica o crediti spendibili nel sistema dell’istruzione di II grado se non in presenza del requisito minimo del diploma di scuola secondaria di I grado. Per i figli di immigrati è richiesto il certificato attestante gli studi compiuti nel paese d’origine o la dichiarazione del genitore dell’alunno o di chi ha la responsa- bilità del minore. Ø Costi La dd n. 451 del 21.7.2020: Avviso per l’autorizzazione e il finanziamen- to dell’offerta formativa di IeFP ciclo formativo 2020-2023 di cui alle dgr n. 16-4166 del 07.11.2016 e n. 7-1663 del 17.07.2020, determina i parametri per il finanziamento dell’offerta formativa di IeFP sia ordinamentale che duale. Il parametro ora corso relativo all’Unità di Costo Standard regionale per la fascia unica di età in diritto-dovere è di € 104,00 (originariamente valido per classi di intervallo di 14-17 allievi). La stima a preventivo del costo annuale massimo a percorso risulta al I anno di € 102.960,00, il costo annuale per allievo corrisponde a € 4.943,39 mentre il costo medio orario per allievo ammonta a € 4,99. Per l’avvio dell’attività corsuale il numero minimo di iscrizioni ammissibile è di 15 allievi. Gli Operatori sono tenuti ad inserire, su richiesta della Regione, fino a 25 allievi nei corsi di qualifica e di diploma professionale. Il numero degli allievi iscritti a inizio corso con età inferiore ai 18 anni deve essere prevalente. Il numero medio di allievi rilevato a classe nell’a.f. 2020/21 è di 20,83. La valorizzazione del consuntivo dei percorsi che prevedono l’applicazione dell’UCS ora corso, viene effettua- ta considerando gli allievi che risultano aver frequentato almeno i ¾ delle ore di corso previste. Rientrano nel calcolo anche gli allievi che durante il percorso siano stati assunti (l’assunzione deve essere rilevabile sul sistema informativo comunicazioni obbligatorie) e abbiano frequentato il 50% delle ore corso. La spesa sostenuta viene calcolata sulla base delle attività effet- tivamente svolte, valorizzata secondo i parametri previsti e inserita nelle domande di rimborso. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 157 04/06/24 12:40 158 Ø Quarto anno In Piemonte dall’a.f. 2011/12 sono presenti i IV anni con percorsi che consentono l’acquisizione dell’attestato di diploma professionale di Tecnico. I percorsi sono istituiti per allievi qualificati provenienti dai corsi trienna- li realizzati in anni formativi precedenti. Le figure professionali di riferi- mento per i percorsi di IeFP di IV anno (ordinamentali e duali) sono le figure di Tecnico, definite negli accordi in CU e riconosciute dalla Regione. Dall’a.f. 2017/18 le ore di formazione sono 990 (erano 1.050). Attualmente, sono 240-290 ore di stage/project work, 340-440 le competenze professionali specifiche, 280-340 le competenze di base e 50-70 l’orientamento finale e la personalizzazione. − a.f. 2011/12: n. percorsi 12; n. allievi 251 − a.f. 2012/13: n. percorsi 18; n. allievi 362 − a.f. 2013/14: n. percorsi 18; n. allievi 386 − a.f. 2014/15: n. percorsi 18; n. allievi 381 − a.f. 2015/16: n. percorsi 18; n. allievi 349 − a.f. 2016/17: n. percorsi 33; n. allievi 658 − a.f. 2017/18: n. percorsi 73; n. allievi 1.443 − a.f. 2018/19: n. percorsi 101; n. allievi 1.867 − a.f. 2019/20: n. percorsi 75; n. allievi 1.298 − a.f. 2020/21: n. percorsi 76; n. allievi 1.375 − a.f. 2021/22: n. percorsi n.d.; n. iscritti n.d. − a.f. 2022/23: n. percorsi n.d.; n. iscritti n.d. − a.f. 2023/24: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale L’attivazione del contratto di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale avviene ai sensi del decreto interministeriale del 12.10.2015, attuativo dell’art. 46, comma 1, del d.lgs n. 81/2015. Il datore di lavoro e l’istituzione formativa devono sottoscrivere un protocollo che definisce i con- tenuti, la durata e l’organizzazione didattica della formazione interna ed esterna e la tipologia dei destinatari del contratto. La dgr n. 26-2946 del 22.2.2016 stabilisce la disciplina degli standard formativi dell’apprendistato, i criteri generali per la realizzazione dei percorsi e gli aspetti contrattuali. La circolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali R.0000012 del 6.6.2022 fornisce chiarimenti interpretativi rispetto alle disposizioni del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81 e del decreto interministeriale 12 ottobre 2015 definendo nel dettaglio le caratteristiche del contratto di ap- prendistato di primo livello. L’Istituzione formativa riconosce e valida le competenze acquisite sul luogo di lavoro, anche nel caso in cui l’appren- dista non concluda il percorso o non consegua il titolo di studio previsto, a partire da un periodo minimo di lavoro di tre mesi. Dall’a.f. 2016/17 è stata avviata la sperimentazione regionale del sistema duale, che prevede una maggiore interazione tra scuole/agenzie formative e imprese. I percor- CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 158 04/06/24 12:40 159QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 si formativi realizzati nel sistema duale si rivolgono a chi ha tra i 14 e i 24 anni anche assunti in apprendistato e privi di qualifica. Possono esse- re biennali, triennali, quadriennali e di IV anno, prevedendo esperienze di formazione-lavoro. L’alternanza rafforzata, l’impresa formativa simulata e l’apprendistato dei percorsi duali sono regolati ai sensi della dd n. 278/2021. Nell’apprendistato di I livello per la qualifica e per il diploma si richiedo- no 990 ore di cui 550 ore presso il datore di lavoro. L’alternanza simulata richiede da 149 ore a 248 ore, mentre l’alternanza rafforzata conta da 297 a 495 ore annue in azienda. L’offerta formativa si realizza nell’a.f. 2023/24 attraverso le seguenti tipologie di attività: a) percorsi triennali di qualifica; b) percorsi biennali di qualifica con crediti formativi in ingresso; c) percorsi quadriennali di diploma professionale; d) percorsi annuali (IV anno) di di- ploma professionale. Tutti i percorsi hanno una durata annuale pari a 990 ore, di cui 300 svolte in alternanza (ad eccezione del I anno dei percorsi triennali e quadriennali che prevedono 150 ore di alternanza simulata). Per la Regione Piemonte, il target per l’a.f. 2023/24 è pari a 5.130 allievi per un finanziamento di € 33.571.365. I percorsi in modalità duale sono erogabili anche nell’ambito dell’Investimento 1.4 del PNRR “Sistema duale”. L’offerta dei percorsi formativi duali PNRR e duali ordinari si aggiunge a quella dei percorsi “ordinamentali”. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 159 04/06/24 12:40 CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 160 04/06/24 12:40 161QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 ➢ Struttura Puglia CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 161 04/06/24 12:40 162 Ø Normativa − Protocollo MIUR-Regione del 24.7.2003 − Accordo territoriale Regione-USR del 30.7.2003 − Dd n. 1396/2008 e n. 2318/08 (IeFP 2009/10) − Dd n. 2547 del 22.11.2010 (IeFP a.f. 2010/11 e 2011/12) − Dgr n. 1815/10 (regime surrogatorio) − Dgr n. 2227/10 (sussidiarietà) − Dgr n. 32/2011 (sussidiarietà) − Dd n. 1155 del 2.7.2012 e dd n. 1805 del 20.11.2012 (IeFP a.f. 2012/13) − Dd n. 281/Segr, dgr n. 2012 del 5.11.2012 (linee guida) − Dd n. 60 del 7.2.2014 e dd n. 936 del 16.10.2014 (triennali 2014/15) − Dgr n. 222 del 20.2.2015, dd n. 988 del 7.8.2015, dd OF/1770/2015 (IeFP a.f. 2015/16) − Dgr n. 1046 del 19.5.2015 (linee guida) − Dgr n. 1742 del 22.11.2016 (IeFP a.f. 2016/17) − Dd n. 864 del 21.11.2016 (IV anni) − Dgr n. 1244 del 28.7.2017, dd. n. 1058 del 30.10.2017 (IeFP a.f. 2017/18) − Dd n. 830/2017 (IV anno a.f. 2017/18) − Dgr n. 1036 del 19.6.2018 e dd n. 683 del 21.6.2018 (IeFP a.f. 2018/19) − Dgr n. 1523 del 2.8.2019, dd n. 1323 21.10.2019, dgr n. 747 del 26.5.2020 (IeFP a.f. 2019/20) − Dgr n. 888 dell’11.6.2020, dd n. 1132 del 23.6.20, dd n. 1402 del 3.8.20 e n. 2126 del 3.12.20 (IeFP IF 2020/21) − Dd n. 1333 del 29.7.2021 (IV anno), ad n. 474 del 12.3.2021 e dd n. 1176 del 29.6.2021 (scorrimento graduatorie IF 2021/22) − Dd n. 180 dell’8.2.22, dd n. 1649 del 20.10.22, dgr n. 1397 del 13.10.22, dd n. 119 del 13.11.22, dd n. 1153 del 25.7.22 (IeFP 2022/23) − Dd n. 1154 del 10.7.2023, dd n. 2153 del 17.11.2023, dd n. 2031 del 9.11.2023, dd n. 2042 del 10.11.2023 (IeFP 2023/24) Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (percorsi di IeFP integrali e sussidiarietà) Dall’a.f. 2004/05 FP triennale mista, conclusasi nell’a.f. 2006/07 (anno di non rinnovo al I anno). Dall’a.f. 2006/07 triennali di 3.600 ore integrati (con CFP al 40% e scuola al 60%), conclusasi nel 2010/11. Qui la gestione didattico-organizzativa era delle scuole, quella contabile-amministrativa re- lativa alle risorse era dei CFP. Dall’a.f. 2011/12 adozione della sussidiarietà, prima integrativa (anno precedente in surroga) e successivamente secon- do il d.lgs. n. 61/2017 presso le Istituzioni scolastiche (accordo rivisto il 7.10.2019). Dall’a.f. 2011/12 sono presenti alcuni percorsi triennali di IeFP integrale a titolarità dell’Istituzione formativa (IF). Sono relativi all’avviso OF/2010, non partito nell’a.f. 2010/11, e anch’essi riferiti alle figure degli ac- cordi in CU. Dall’a.f. 2016/17 fino ad oggi si realizzano percorsi di IV anno CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 162 04/06/24 12:40 163QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 in modalità ordinamentale, in apprendistato o in impresa simulata. Nell’a.f. 2020/21 sono stati assegnati alcuni percorsi triennali delle IF con dd n. 1176 del 29.6.2021 che autorizzava lo scorrimento graduatorie già approvato con Ad n. 474 del 12.3.2021. Nell’a.f. 2023/24, coerentemente con il documento di programmazione regionale, si è prevista la realizzazione solo in modalità duale di 180 percorsi triennali IeFP, prima annualità (12 percorsi per 15 allievi/classe) e di 255 percorsi di IV anno IeFP (17 percorsi per 15 allievi/ classe). Ciascun organismo formativo accreditato può presentare solo un progetto per Provincia. Ø Sede di svolgimento Prima dell’a.f. 2010/11 (I anno), la Regione attribuiva alle Agenzie di FP la titolarità dei percorsi integrati al 40% di FP e 60% di scuola. Gli interven- ti di base e quelli di contenuto tecnico-culturale dovevano essere svolti dalla scuola; quelli tecnico-professionale e di stage presso il CFP. Dall’a.f. 2011/12, l’iscrizione e le attività formative delle IF si svolgono di norma tutte in capo ai soggetti assegnatari dei percorsi triennali inseriti nell’Elenco regionale degli Organismi accreditati per “obbligo d’istruzione/diritto-dovere” ai sensi della vigente disciplina regionale (dgr n. 1474/2018) già titolari di corsi au- torizzati di qualifica triennale compiuti. Vi sono, tuttavia, casi in cui i CFP si impegnano ad accogliere gli studenti inviati dalle Istituzione scolastiche per svolgere attività integrative di stage per il conseguimento della qualifica IeFP secondo l’addendum all’accordo applicativo IeFP del 23.4.2021 (appro- vato con dgr n. 630/2021). L’attività di stage è congiuntamente progettata e verificata da un “docente tutor interno” dell’Istituzione scolastica e da un “tutor formativo esterno” dell’Istituzione formativa, ma la titolarità del per- corso rimane dell’Istituzione scolastica. I percorsi in sussidiarietà nelle IS sono stati attivati in classi autonome, non integrate negli ordinari percorsi quinquennali, assumendo gli standard formativi e la regolamentazione dei percorsi di IeFP. Nell’a.f. 2023/24 gli Enti del privato sociale accreditati per la IeFP e finanziati sono 25. La Regione aderisce al sistema ministeriale SIDI per l’iscrizione on-line degli allievi alla IeFP. L’inizio dell’anno forma- tivo non è, tuttavia, calendarizzato in coincidenza con l’anno scolastico. Ø Docenti Dall’a.f. 2011/12 nei percorsi triennali integrali i docenti provengono dalle Istituzioni formative per tutte le competenze. Dall’a.f. 2011/12, non è previsto il coinvolgimento dei formatori delle Agenzie formative all’inter- no dell’offerta sussidiaria integrativa realizzata dagli IP, ma recentemente sono stati utilizzati tutor formativi esterni per attività integrative di stage. In relazione ai saperi e alle competenze di cui all’art.1, comma 2, decreto n. 139/2007, i docenti devono essere in possesso della specifica abilitazione all’insegnamento per la scuola secondaria superiore o, comunque, di un diploma di laurea inerente all’area di competenza e di un’esperienza almeno CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 163 04/06/24 12:40 164 di 3 anni. Per le materie professionali è necessario un diploma di scuola secondaria superiore e/o un’esperienza quinquennale. I Soggetti/Organismi formativi sono tenuti ad utilizzare personale alle proprie dipendenze e ad applicare il CCNL della Formazione professionale. Ø Articolazione oraria Nell’a.f. 2023/24, i percorsi sono articolati in un biennio orientativo con contenuti di base e trasversali, e un “monoennio” professionalizzante. La durata complessiva è di 3.200 ore (1.100 ore il I anno, 1.100 il II anno, 1.000 il III anno). In relazione ai percorsi duali, l’alternanza simulata in attività di applicazione pratica va dal 15% al 25% delle ore del percorso del primo anno di IeFP, compreso le ore di LaRSA. Nell’alternanza rafforzata le ore di applicazione pratica vanno dal 30% al 50% del percorso, del quale il limite massimo del 20% delle ore può essere costituito da alternanza simulata. Nell’apprendistato di primo livello la durata delle attività di applicazione pratica è definita ai sensi del d.lgs. n. 81/2015. A partire dall’a.f. 2020/21 l’offerta di IeFP erogata in via sussidiaria dalle Istituzioni scolastiche ac- creditate, costituendo dal I anno classi separate di percorsi di IeFP per il conseguimento della qualifica professionale, è articolata secondo il seguente quadro orario: I e II anno contenuti di base e trasversali 500 ore, Tecni- ci 308 ore, professionali e personalizzazione 132 ore, stage 32/200 ore; III anno contenuti di base e trasversali 362 ore, tecnici 244 ore, professionali e personalizzazione 150 ore, stage 300 ore. Non è previsto il IV anno nelle IS. Le Istituzioni scolastiche prevedono anche la progettazione di attività inte- grative nei corsi ordinari di IP al fine di consentire una qualifica al III anno (art. 3, comma 2, Di del 17.05.2018 in applicazione degli artt. 6 e 7 dell’Ac- cordo Regione/USR del 7.10.2019). Per i IV anni nelle IF, di 990 ore (esclusi gli esami finali), la formazione d’aula ammonta a 495 ore mentre lo stage conta 495 ore (max 50%), svolte in formazione interna all’azienda presso cui l’allievo sia stato assunto con contratto di apprendistato (art. 43, d.lgs. n. 81/2015) o in un percorso di alternanza rafforzata. Le classi dovranno essere composte da un minimo di 8 a un massimo di 12 allievi. Ø Elementi I progetti formativi devono contenere: l’architettura del percorso trien- nale con gli aspetti didattici e metodologici (tipologia, obiettivi formativi ed elenco dei moduli), l’articolazione di ogni annualità (attività didattiche e formative teorico-pratiche, attività di laboratorio, visite guidate presso unità produttive, stage); un’attività di accoglienza all’inizio dell’attività didattica e di accompagnamento al lavoro al termine dell’intero percorso formativo o al rientro nella istruzione ordinamentale (realizzata nella fase conclusiva del ciclo formativo), un’unità formativa di apprendimento di sicurezza sul lavoro (disciplinata dal nuovo Testo Unico in materia di Salute e sicurezza dei lavoratori, decreto legislativo 9.4.2008, n. 81) e un’unità formativa di CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 164 04/06/24 12:40 165QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 apprendimento dei temi legati alla cultura della legalità e della educazione civica. Il progetto formativo deve, inoltre, garantire: la personalizzazione del percorso, l’insegnamento della religione cattolica, e le attività fisiche e motorie e un modulo di educazione motoria. Per particolari categorie di de- stinatari (disabili, extracomunitari, soggetti a rischio, ecc.) dovranno essere garantiti il sostegno o forme specifiche di tutoraggio, nonché iniziative atte a favorire il diritto alla formazione. Sono previste attività extracurricola- ri di recupero individuale e/o di ri-allineamento e attività che aumentano l’attrattività dei percorsi (laboratori, cucina, teatro ecc.) specialmente per gli studenti a rischio. È, inoltre, prevista un’unità formativa di apprendi- mento dei temi legati alla cultura della legalità e della educazione civica. È previsto l’inserimento di tre moduli di orientamento agli allievi (realizzati anche coinvolgendo le famiglie), di 20 ore per singola annualità da erogarsi ex ante, in itinere e nella fase finale dell’attività. Ø Esiti e certificazioni Il sistema di valutazione prevede nei percorsi dalle Istituzioni formati- ve una valutazione degli apprendimenti lungo tutto il percorso che riflette l’approccio proprio della FP, costituito dalla “valutazione autentica”. Le cer- tificazioni sono in conformità con il decreto interministeriale del 5 gennaio 2021, recante “Disposizioni per l’adozione delle linee guida per l’interopera- tività degli enti pubblici titolari del sistema nazionale di certificazione delle competenze” e con l’allegato A alla dgr n. 449/2023 “Linee guida per gli esa- mi di qualifica e diploma professionale”. Previo superamento di un esame finale, si prevede: 1) attestato di qualifica professionale spendibile su tutto il territorio nazionale ed europeo a conclusione del III anno, a cura dei sog- getti attuatori e della Regione Puglia (allegato 5 all’Accordo Stato-Regioni del 1° agosto 2019). 2) attestato di diploma professionale, redatto secondo il modello di cui all’allegato 6 dell’Accordo Stato-Regioni del 1° agosto 2019 e rilasciato al superamento dell’esame del IV anno come da accordo Sta- to-Regioni e P.A. 20 febbraio 2014; 3) attestato delle competenze redatto in conformità allo schema di cui all’allegato 7 dell’accordo Stato-Regioni e P.A. del 1° agosto 2019, spendibile per il riconoscimento dei crediti in ingresso nel passaggio ad altro percorso; 4) abilitazione professionale per le figure di “Tecnico dell’acconciatura” e “Tecnico delle cure estetiche”, previsto dalla normativa di settore (dgr n. 622 del 17 aprile 2018) dopo il superamento dell’esame finale di IV anno. Ø Crediti Ai fini dell’accesso all’ammissione agli esami, l’obbligo di frequenza delle attività è indicato in almeno 75% della durata del percorso, fatta sal- va la possibilità di far valere crediti formativi pertinenti e adeguatamente certificati secondo la metodologia prevista. Per il riconoscimento dei cre- diti formativi, si applica l’accordo sancito in sede di Conferenza unificata CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 165 04/06/24 12:40 166 il 28.10.2004, con la conseguente adozione dei modelli appositamente pre- visti. Al termine del percorso triennale, se i crediti sono adeguati possono avere luogo passaggi per la continuazione del percorso di istruzione. Sono definite, in fase di erogazione del progetto, “tabelle di correlazione” relati- ve alle competenze acquisite dagli allievi, al fine di consentire il passaggio all’istruzione (in itinere o a termine dei tre anni). I docenti delle Istituzioni scolastiche coinvolti nelle attività garantiscono il legame tra gli istituti e sono determinanti durante l’orientamento e l’accompagnamento. Ø Governo del sistema Secondo la dd n. 1323/2019, l’offerta dei percorsi IeFP e l’introduzione del sistema duale, si stanno dimostrando uno strumento realmente valido di contrasto alla dispersione, concetto che è sempre stato al centro della programmazione regionale pugliese. Tali percorsi, infatti, anche a livello nazionale, registrano tassi di abbandono ridotti e spesso ricoprono una fun- zione di “luogo di recupero” dei fuoriusciti dal sistema dell’istruzione sco- lastica. Pertanto, al fine di promuovere e garantire l’offerta, si è costituito un Comitato paritetico di indirizzo, monitoraggio e valutazione composto dai rappresentanti della Regione Puglia, dall’Ufficio scolastico regionale per la Puglia e dalla Direzione regionale del lavoro. Per garantire l’efficacia de- gli interventi e assicurare una reale integrazione tra i sistemi, con ampia informazione e condivisione dei risultati raggiunti, il servizio Formazione professionale della Regione Puglia è impegnato a predisporre un sistema di monitoraggio semestrale e valutazione in itinere e finale del sistema scola- stico integrato con la Formazione professionale. I risultati del monitoraggio e della valutazione costituiscono oggetto di analisi da parte del Comitato pa- ritetico, che potrà suggerire eventuali osservazioni e proposte migliorative. Ø Destinatari Nella Regione Puglia, i destinatari dei percorsi triennali sono giova- ni soggetti al diritto-dovere all’istruzione e formazione e giovani sino 25 anni (non compiuti al momento dell’iscrizione) che hanno assolto o siano stati prosciolti dal diritto-dovere all’istruzione, privi di titolo di studio di istruzione secondaria di secondo grado e che, anche a seguito di eventuali interventi di riconoscimento di crediti formativi in ingresso, si iscrivono ai percorsi duali volti al conseguimento di una qualificazione di IeFP. I de- stinatari dei percorsi di IV anno sono giovani inoccupati/disoccupati che hanno conseguito una qualifica triennale in esito ad un percorso di IeFP realizzato presso un’istituzione formativa accreditata o presso un Istituto professionale. Essi possono candidarsi a frequentare il IV anno per il profilo professionale corrispondente e, quindi, conseguire il diploma professionale di tecnico all’interno delle figure professionali di cui all’Accordo Stato Re- gioni 1.8.2019. Gli stessi devono essere residenti nel territorio della Regione. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 166 04/06/24 12:40 167QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 Ø Costi Secondo la dd n. 1132 del 23 giugno 2020: POR Puglia FESR-FSE 2014-2020 e Avviso pubblico OF/2019 “Offerta formativa di Istruzione e for- mazione professionale” - Ad n.1323 del 21.10.2019 - Approvazione gradua- torie con contestuale disposizione di accertamento ed impegno di spesa, il costo complessivo massimo di ciascun percorso triennale (per n. 18 allievi e per n. 3.200 ore) è pari a € 455.040,00. Il costo del I anno del percorso in Puglia è di € 156.420,00 (455.040,00 / 3.200 * 1.100). Tenuto conto che il numero medio di allievi a classe nell’a.f. 2020/21 (dati INAPP) è di 14,33 unità, applicando il parametro di costo stabilito dalla Regione al numero degli iscritti al I anno dei percorsi triennali delle Istituzioni formative, ri- sulta che il costo ora corso ammonta a €142,20, il costo annuale per allie- vo corrisponde a € 10.913,02, mentre il costo medio orario per allievo am- monta a € 9,92. Il numero dei destinatari delle attività formative non dovrà essere inferiore a 10 allievi al primo anno e con un massimo di 18 allievi. Nell’anno formativo di riferimento non erano attivati percorsi duali. Ø Quarto anno La sperimentazione del IV anno di IeFP per l’acquisizione del diploma di tecnico è stata avviata in Puglia con modalità duale dalla dd n. 129 del 10.11.2016 e dalla dd n. 864 del 21.11.2016 (29 percorsi nelle IF). I percorsi di IV anno con modalità duale sono stati avviati solo nel 2017. A tutt’oggi, i percorsi di 990 ore hanno almeno 400 ore di alternanza rafforzata (di cui massimo il 20% può essere in alternanza simulata). Ciascuna Istituzione formativa accreditata può presentare esclusivamente proposte di percor- si correlati a un corso di qualifica triennale, portato a compimento dalla medesima Istituzione formativa. I progetti formativi annuali finalizzati al conseguimento del diploma professionale di tecnico IeFP (IV anno) sono segnalati fino all’a.f. 2023/24. Dall’a.f. 2024/25 il IVanno sarà autorizzato anche nelle Istituzioni scolastiche. − a.f. 2016/17: n. percorsi 29; n. allievi 322 − a.f. 2017/18: n. percorsi 29; n. allievi 351 − a.f. 2018/19: n. percorsi 58; n. allievi 517 − a.f. 2019/20: n. percorsi 28; n. allievi 282 − a.f. 2020/21: n. percorsi 21;. n. allievi 213 − a.f. 2021/22: n. percorsi n.d; n. iscritti n.d − a.f. 2022/23: n. percorsi n.d; n. iscritti n.d. − a.f. 2023/24: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale La dd n. 7 del 17 febbraio 2015 è stata emanata in esecuzione alla lr n. 22/2012 in materia di apprendistato, determinandone le linee di indirizzo degli standard professionali, formativi, di certificazione e di attestazione. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 167 04/06/24 12:40 168 L’apprendistato per il diploma professionale si fonda sull’art. 43 d.lgs. n. 81/2015 e dal dm del 12.10.2015, come recepito dalla Legge regionale n. 26 del 19.6.2018 “Apprendistato e norme in materia di Botteghe Scuola” e dalla dgr n. 2433 del 21.12.2018, recante le “Linee guida per l’attuazione dei percorsi in apprendistato e del Sistema Duale”. In caso di attivazione di contratto di apprendistato di primo livello, per le ore di formazione svolte presso l’Istituzione formativa, il datore di lavoro è esonerato da ogni obbligo retributivo, mentre per le ore di formazione è riconosciuta all’apprendista una retribuzione pari al 10% di quella dovuta. È prevista la possibilità di inquadrare il lavoratore fino a due livelli inferiori rispetto a quello spettante in applicazione del CCNL ai lavoratori addetti a mansioni che richiedono qualificazioni corrispondenti a quelle al cui conseguimento è finalizzato il contratto, o, in alternativa, di stabilire la retribuzione dell’apprendista in misura percentuale e proporzionata all’anzianità di servizio (artt. 42 e 43 d.lgs. n. 81/2015). La Puglia non ha avviato percorsi di duale fino al 2016. Sono stati avviati percorsi di IV anno con modalità duale solo nel 2017. Per l’a.f. 2023/24 la Regione promuove solo percorsi duali. L’avviso IeFP (dd n. 01154 del 10.7.2023) che attiva la Misura 1, così come definita nelle linee guida del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, approvate con ac- cordo in CSR del 27.07.2022 e adottate con decreto del 2.8.2022, disciplina la programmazione e l’attuazione dei percorsi di IeFP in duale, attraverso la realizzazione di percorsi IeFP triennali e di IV anno. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 168 04/06/24 12:40 169QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 ➢ Struttura Sardegna CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 169 04/06/24 12:40 170 Ø Normativa − Protocollo MIUR-Regione del 1.8.2003 − Protocollo con Mpi del 24.10.2008 (azioni sperimentali per OF) − Intesa n. 64 dell’8.3.2018 (accreditamento IS) − Dgr n. 5/20 dell’8.2.2006 (IeFP per giovani superiori a 16 anni) − Dd n. 28113/2766/FP del 27.7.2009 (avviso presentazione progetti) − Dd n. 43/32/2010, dgr del 7.10.2005, dd n. 114/05, cir. n. 17727/10 (ac- creditamento) − Dd n. 11163/1008/FP del 9.4.2010 (avviso di chiamata costituzione ca- talogo) − Dd n. 24077/2072/FP del 26.4.2012 (avviso Nuovi apprendimenti) − Dd n. 23292/2702/FP del 22.5.2013(linee guida progetti) − Dd n. 44244/6707/FP del 1.10.2013, dd n. 6687/465/FP del 18.2.2014 (percorsi Ardisco) − Dd n. 25611/3076/FP del 5.6.2013 (Nuovi apprendimenti) − Dd n. 6687/465.FP del 18.2.2014 (percorsi Ardisco a.f. 2014/15) − Dd n. 934/42/FP del 13.1.2014 (linee guida apprendistato IeFP) − Dgr n. 24/10 del 19.5.2015 (IeFP a.f. 2015/16) − Dd n. 741 del 13.4.2016 (IeFP a.f. 2016/17) − Dd n. 41933/5533 del 16.12.2016 e dd n. 2425 del 5.7.2017 (scorrimento graduatoria) − Dd n. 2897 del 1.8.2017 (IeFP a.f. 2017/18) − Dgr n. 44/15 del 5.9.2018, dd n. 48859 9.11.2018, dd n. 5914 4.12.2018 (IeFP 18/19 e 19/20) − Dd n. 4290 del 6.11.2019 (IeFP 2019/20) − Dd n. 881 del 9.4.2020 (IeFP 2020/21) − Dd n. 36/16 del 17.7.2020 (V anno), dd n. 1964 del 30.4.2021 (IV anno) − Dd n. 5428/81446 del 15.10.2021 (riapertura dei termini triennali 2021- 2024) − Dd 17/32 del 19.5.2022 (I-III, IV e V anno), dd n. 1964 del 30.4.2021 (IV anno) − Dd n. 157 del 10.1.2024, dd 180 del 10.1.2024, dd n. 5904/77962 del 2.12.2022, dd 26.6.2023 (IeFP a.f. 2023/24). Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà e percorsi integrali) Dall’a.f. 2003/04 percorsi di Formazione professionale integrale, cessati al I anno dall’a.f. 2006/07. Dall’a.f. 2006/07 sono stati attivati solo percorsi ex- tra-accordo. Dall’a.f. 2009/10 sono stati segnalati: a) percorsi “SIS” (Scuola e Integrazione in Sardegna) triennali integrati (Azione 2), di durata pari a 2.970 ore, gestiti dagli Enti di formazione riconosciuti dalla Regione. Sono invece estinti i percorsi SIS di I anno (990 ore e 1200 ore) rivolti a giovani drop out con oltre 16 anni in possesso della licenza media (Azione 1). Entrambi questi CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 170 04/06/24 12:40 171QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 percorsi erano solo di II livello EQF; b) “Nuovi apprendimenti” percorsi di I anno di 1.200 ore di decisione 85/368/CEE, II livello EQF. Dal 2014/15 fino al 2015/16 erano operanti: a) avvisi “Ardisco” e “Ardisco Ancora”: percorsi nell’ambito delle qualifiche del Repertorio nazionale e con conseguente livello III EQF. Solo nell’a.f. 2014/15 vi sono stati percorsi annuali (di 1.000 ore), mentre i percorsi biennali (in genere di 1.000 ore) sono stati presenti anche nell’a.f. successivo. Tra questi si conta un solo percorso presso l’Ipsar di Tor- tolì per 15 alunni, di fatto in sussidiarietà complementare (Garanzia Giova- ni a.f. 2015/16 e 2016/17), preceduto da una sperimentazione Ardisco presso l’Ipsia Ferrari di Iglesias negli a.f. 2013/14 e 2014/15. Da notare, inoltre, che la qualifica biennale “Benessere” contava 2.400 ore, considerando 1.800 ore per la qualifica e 600 ore di abilitazione. Dall’a.f. 2016/17 sono operanti nei CFP i primi percorsi triennali di IeFP, tutti di 990 ore (2.970 ore nel triennio), anche quelli nel settore “Benessere”. I primi triennali a qualifica (dal 2018/19 soltanto in duale) sono stati realizzati con uno sfasamento rispetto all’inizio della scuola ed è per questo motivo che non sono stati segnalati nel Rapporto sulla IeFP dell’INAPP per l’a.f. 2016/17, ma solo dall’anno formativo succes- sivo. Attualmente, con determinazione n. 5428/81446 del 15.10.2021 è stata autorizzata la riapertura dei termini per la presentazione delle domande dei percorsi a valere sull’avviso IeFP 2020, ma per gli anni formativi 2021-2024. Riguardo alla IeFP delle scuole, nell’a.f. 2011/12 si è optato per l’avvio di 145 percorsi triennali presso gli IPS in base al modello “integrativo” dell’intesa del 16.12.2010 e all’accordo territoriale del 9.6.2011 tra MIUR, Assessorato al lavoro e Assessorato alla PI della Regione Sardegna. Il modello “sussidiario integrativo”, ad esaurimento, è in via di sostituzione con quello sussidiario ex d.lgs. n. 61/2017 dall’a.f. 2018/19 (dgr n. 44/15 del 5.9.2018). Dopo alcuni anni di stasi si è assistito a una ripresa dei percorsi delle IS, a cominciare dall’a.f. 2014/15, riallineati al III anno ai fini della qualifica. Dall’a.f. 2018/19 viene previsto un IV anno in duale (riproposto con dd n. 1964/2021 ma con inizio effettivo nell’a.f. 2022/23). Dall’a.f. 2018/19 sono finanziati solo percorsi duali. I percorsi ordinamentali iniziati alcuni anni fa si stanno estinguendo. Con dd n. 5904/77962 del 2.12.2022, la Regione Sardegna ha attivato percorsi triennali di IeFP erogati con modalità di apprendimento duale, costituendo un elenco di percorsi valido per due cicli formativi triennali, ovvero per gli agli anni formativi 2023/2026 e 2024/27. Altri percorsi di IV anno sono attivati nell’a.f. 2023/24 con dd 26.6.2023. Non sono presenti per l’a.f. 2023/24 percor- si in sussidiarietà. Ø Sede di svolgimento Iscrizione e sede dei percorsi di IF è presso i CFP. Le scuole accreditate per percorsi IeFP delle IS sono operative a partire dall’a.f. 2004/05. Dall’a.f. 2011/12 l’iscrizione è presso l’IS secondo il modello sussidiario. Sono accre- ditati Enti senza fini di lucro, consorzi e imprese. Le Istituzioni scolastiche devono essere accreditate in conformità al sistema di accreditamento regio- nale, secondo quanto previsto dall’Intesa n. 64 dell’8.3.2018, con specifiche CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 171 04/06/24 12:40 172 modalità semplificate. La Regione aderisce al sistema ministeriale SIDI per l’iscrizione on-line degli allievi alla IeFP. I percorsi che costituiscono l’offer- ta di Istruzione e Formazione Professionale sono partiti l’11 ottobre 2023 mentre il calendario scolastico 2023/24 prevedeva la data del 14.9.2023. Ø Docenti Dall’a.f. 2011/12 nei percorsi del modello sussidiario integrativo le com- petenze di base e tecnico-professionali sono insegnate da personale della scuola. In carenza di organici c’è possibilità di accordo con le Agenzie forma- tive accreditate nel rispetto dei vincoli finanziari. I docenti dei percorsi delle Istituzioni formative provengono dalle Agenzie accreditate. Riguardo ai for- matori, la Regione non obbliga ad utilizzare il CCNL di categoria della For- mazione professionale. Normalmente viene applicato un contratto generico. Ø Articolazione oraria Dall’a.f. 2011/12 i percorsi del modello sussidiario integrativo sono stati attuati dalle Istituzioni scolastiche nell’ambito dell’autonomia e flessibilità. I primi due anni non presentavano diversità rispetto ai percorsi tradizionali, ma al III (a.f. 2013/14) si realizzava una curvatura regolata dalle linee guida. I percorsi in sussidiarietà nelle IS si attivano in classi autonome, non inte- grate negli ordinari percorsi quinquennali, assumendo gli standard formativi e la regolamentazione dell’ordinamento dei percorsi di IeFP. Sono attivabili dall’a.f. 2016/17 i primi percorsi triennali di 2.970 ore (990 anno) compreso “benessere”. Attualmente, nella prima annualità sono previste 300 ore di im- presa formativa simulata (IFS), rivolta in particolare ai destinatari che non hanno ancora compiuto il quindicesimo anno di età. L’impresa formativa simulata è propedeutica all’alternanza formazione lavoro o all’apprendista- to, che saranno realizzati nelle annualità successive. Nel caso in cui vi siano destinatari che abbiano già compiuto il quindicesimo anno di età è possibile attivare contratti di apprendistato già dal I anno. Nella seconda annualità sono realizzate 500 ore in alternanza formazione lavoro o in apprendistato. Nella terza annualità sono previste 600 ore di formazione in alternanza for- mazione lavoro o in apprendistato e 100 ore in IFS. Il percorso didattico pre- vede l’acquisizione di competenze culturali di base e di competenze tecnico professionali nelle ore restanti. I percorsi formativi per il diploma di Tecnico hanno durata annuale per un monte ore complessivo pari a 990 ore di cui 495 di formazione d’aula e 495 svolte in formazione interna all’azienda presso cui il destinatario sarà assunto attraverso lo strumento dell’apprendistato per il diploma professionale o (in alternativa) in alternanza formazione lavoro. Ø Elementi Il curricolo dovrà prevedere: personalizzazione, orientamento in in- gresso ed in itinere, accompagnamento, moduli di sostegno e di approfon- dimento e attività motorie. I partecipanti ricevono gratuitamente i libri di CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 172 04/06/24 12:40 173QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 testo, le dispense, i materiali didattici e l’abbigliamento professionale utile per l’inserimento nei Centri e sono coperti da assicurazione durante l’attivi- tà di alternanza formazione lavoro. Ø Esiti e certificazioni L’attestato di qualifica viene rilasciato dalla Regione ai destinatari, al termine dei percorsi triennali a seguito del superamento dell’esame. La dgr n. 33/9 del 30.6.2015 attribuisce alla Regione la qualità di soggetto titolare per l’individuazione, validazione e certificazione delle competenze ai sensi del d.lgs. n. 13 del 16 gennaio 2013. L’esame è organizzato nel rispetto della di- sciplina regionale definita in attuazione dell’Accordo delle Regioni e Province Autonome del 20.2.2014, che verrà aggiornata al fine di ricondurla al quadro normativo delineato dal d.lgs. n. 13/2013, secondo quanto previsto dalla dgr n. 44/15 del 5.9.2018. Agli allievi dei percorsi per il conseguimento della licen- za media viene consegnata una certificazione sul percorso e sulle competenze acquisite. I frequentanti devono ottenere la licenza media per poter conse- guire una qualifica di Formazione professionale. Il destinatario che dovesse interrompere la frequenza del percorso formativo prima del triennio, potrà ri- cevere un attestato di competenza ai sensi dell’accordo del 1.8.2019, recepito dalla Regione con dgr n. 45/5 del 14.11.2019. Le certificazioni sono in confor- mità con il decreto interministeriale del 5 gennaio 2021, recante “Disposizioni per l’adozione delle linee guida per l’interoperatività degli enti pubblici titolari del sistema nazionale di certificazione delle competenze”. Ø Crediti La regolamentazione regionale in materia di IeFP, nel rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni di cui al capo III del decreto legislativo n. 226 del 2005, definisce in particolare le modalità di riconoscimento dei crediti, spendi- bili nel sistema di istruzione, formazione e lavoro. Inoltre, è previsto il ricono- scimento di crediti in ingresso, con moduli di accoglienza comprensivi di un servizio per l’accertamento di conoscenze, capacità e competenze acquisite. Secondo l’accordo territoriale di cui all’art. 7, comma 2, del d.lgs. n. 61/2017, sottoscritto il 3.12.2018, tra la Direzione generale dell’Assessorato della pubbli- ca istruzione e l’Ufficio Scolastico Regionale, si garantiscono i passaggi tra i due sistemi di Istruzione professionale e di Istruzione e Formazione Professio- nale, nel rispetto di quanto previsto dall’Accordo tra Regione e USR. Ø Governo del sistema La materia della formazione è in capo all’Assessorato regionale del Lavo- ro. È in funzione una Commissione paritetica Regione-USR per l’approvazio- ne dei percorsi di IeFP. In precedenza era stato istituito un tavolo di lavoro con i rappresentanti dell’Assessorato al Lavoro, Formazione professionale, co- operazione e sicurezza sociale al fine di definire le norme di riferimento per lo sviluppo di tutte le fasi degli esami di qualifica. È stato, inoltre, istituito CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 173 04/06/24 12:40 174 un Tavolo tematico di supporto alla programmazione dell’offerta IeFP. Opera nell’ambito dell’Osservatorio regionale sulla dispersione scolastica ed è disci- plinato con la dgr n. 56/28 del 18.10.2016, successivamente modificata con la dgr n. 48/35 del 17.10.2017. Una Commissione di valutazione è preposta all’inserimento dei percorsi nel catalogo regionale. L’offerta effettiva di per- corsi IeFP, che potranno essere erogati dalle Agenzie formative o dagli Isti- tuti professionali a partire dall’anno scolastico 2019/20, viene costruita sulla base di un sistema unico di acquisizione delle iscrizioni, disponibile sul SIL Sardegna e gestito dall’Assessorato del Lavoro. L’offerta formativa reale sul territorio viene definita sulla base delle preferenze manifestate attraverso le preiscrizioni. Ø Destinatari Per l’a.f. 2023/24, l’offerta formativa è rivolta a ragazzi residenti o do- miciliati in Sardegna che non abbiano già assolto l’obbligo di istruzione e formazione, in possesso della licenza media e di età inferiore ai 17 anni (ov- vero 16 anni e 364 giorni) alla data del 14.9.2022, ossia all’avvio del percorso formativo. Nei corsi ordinamentali, non più in essere dal 2019, l’età doveva essere inferiore ai diciotto anni. Per i IV anni, i destinatari possono essere minori di 18 anni e giovani dai 18 ai 35 anni, residenti nella Regione e in possesso di una qualifica professionale. Ø Quarto anno I primi percorsi di IV anno in duale (dd n. 48859 del 9.11.2018) sono iniziati nel marzo 2019 ma si sono conclusi nel 2021 a causa della pande- mia. I percorsi hanno una durata di 990 ore suddivise tra ore di aula (495 ore) e stage in azienda (495 ore). Sono rivolti a residenti o domiciliati in Sardegna in possesso di una qualifica professionale conseguita a seguito della frequenza di un percorso di Istruzione e Formazione Professionale o a seguito di un contratto di apprendistato. Non sono stati avviati altri percorsi di IV anno fino, all’anno formativo 2021/22, nel quale la Regione avrebbe dovuto avviare alcuni percorsi di IV anno finalizzati al conseguimento del diploma professionale di Tecnico, con inizio 2022. Pertanto, si è dato conti- nuità ai percorsi di IV anno solo nell’a.f. 2022/23. − a.f. 2018/19: percorsi 0; n. allievi 0 − a.f. 2019/20: percorsi 1; n. allievi 9 − a.f. 2020/21: percorsi 0; n. allievi 0 − a.f. 2021/22: n. percorsi 0; n. iscritti 0 − a.f. 2022/23: n. percorsi 5; n. iscritti n.d. − a.f. 2023/24: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. Ø Costi Il riferimento che determina per la Regione Sardegna i costi standard è l’allegato 1 (avviso GG 2b) del dd n. 881 del 9.4.2020 “Approvazione avviso CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 174 04/06/24 12:40 175QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 pubblico per la costituzione dell’offerta formativa dedicata a destinatari di età compresa tra 15 e 18 anni che hanno aderito alla Garanzia giovani in Sardegna per il conseguimento della qualifica professionale di cui all’art. 17, comma 1, lett. a), del d.lgs. 226/2005 e sperimentazione del sistema duale”. Secondo il monitoraggio INAPP/MLPS la media di allievi per classe nei per- corsi di IeFP è di 16,30 unità, gli allievi che fanno alternanza rafforzata sono 28 mentre i restanti 298 si formano tutti in impresa simulata. Il valore del percorso formativo è indicato secondo la formula seguente: per le attività in aula: (€ 146,25* tot h) + (€ 0,80 * tot h * tot allievi); per le attività in azienda: (€ 73,13* tot h) + (€ 0,80 * tot h * tot allievi). Relativamente ai percorsi con impresa formativa simulata (IFS) di I anno, la determinazione n. 881/2020, alla tabella 3.1 dell’avviso, porta il costo dell’attività d’aula a € 86.287,50, il costo dell’IFS a € 58.500,00, il costo ora allievo a € 12.909,60 (= 0,80 x 16,30 x 990), per un totale complessivo di € 157.697,10, non comprensivo della even- tuale attività individuale/individualizzata. Relativamente ai percorsi di I anno con alternanza formazione lavoro, il costo dell’attività d’aula ammonta a € 86.287,50, il costo della sperimentazione duale (AFL) è di € 29.252,00, il co- sto ora allievo a € 12.909,60, per un totale complessivo di € 126.627,50, non comprensivo della eventuale attività individuale/individualizzata. Ne deriva un costo complessivo ponderato a percorso di € 154.590,14, che costituisce il nuovo parametro di riferimento. Applicando il parametro di costo stabilito dalla Regione al numero degli iscritti al I anno dei percorsi triennali delle istituzioni formative nell’a.f. 2020/21, risulta che il costo annuale per allievo corrisponde a € 9.484,06, il costo ora corso corrisponde a € 156,15, mentre il costo medio orario per allievo ammonta a € 9,58. Il numero minimo di allievi per classe finanziabile è 14 allievi, pari all’80% del numero di posti disponibili richiesto per l’avvio dei percorsi formativi. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale La Regione ha regolamentato l’apprendistato di I livello. Le linee guida per la sperimentazione dei percorsi formativi nell’apprendistato per la qua- lifica ed il diploma professionale prevedono percorsi per un monte di 990 ore annue (500 in modalità strutturata e 490 non). Di queste 320 sono ero- gate presso il soggetto attuatore e 670 presso l’impresa. È prevista la figura del formatore formale tecnico-professionale interno all’azienda (maestro). Si prevede che parte della formazione formale tecnico-professionale, pari ad almeno 80 ore (erogata di norma dall’impresa), venga realizzata in fase di prima attuazione presso il soggetto attuatore. L’avvio formale alla speri- mentazione del sistema duale in Sardegna è stato dato nel 2019, sulla base di quanto disposto dalla dgr n. 44/15 del 5.9.2018 in attuazione del nuovo quadro normativo definito dal decreto legislativo n. 61/2017 e dettagliato nell’Accordo siglato dall’USR e dalla Regione. Da allora sono stati finanziati solo percorsi duali. Per l’a.f. 2023/24, l’Assessorato regionale del Lavoro ha pubblicato avvisi per percorsi esclusivamente duali triennali e per quarti anni sempre con modalità duale. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 175 04/06/24 12:40 CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 176 04/06/24 12:40 177QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 ➢ Struttura Sicilia CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 177 04/06/24 12:40 178 Ø Normativa − Protocollo del 19.09.2003 − Accordo territoriale del 22.10.2003 (IeFP) − Ddg n. 341/10 (offerta sussidiaria) − Ddg n. 231 del 13.9.2011 (linee guida) − Ddg n. 3697 e n. 3808 del 15.9.2011 (IeFP a.f. 2010/11) − Ddg n. 4522 del 14.11.2011 (percorsi IF I anno a.f. 2011/12) − Ddg n. 2 del 22.10.12 (IeFP a.f. 2012/13) − Ddg n. 38 del 15.11.12 e n. 60 del 16.11.12, ddg n. 4227/12 e ddg n. 5347 del 21.12.2012 (IF a.f. 2012/13) − Ddg n. 5242 (costi I anno 2012/13) − Da n. 28/2013 (accreditamento) − Ddg n. 1797/14 e ddg n. 4146 del 30.9.2013 (IeFP a.f. 2012/13) − Ddg n. 4658 e n. 4669 del 24/25.10.2013 (costi a.f. 2013/14) − Ddg n. 1070/14 e cir. 02/2014 (IeFP a.f. 2014/15) − Dgr n. 113/14 e dgr n. 212/14 (linee guida) − Ddg n. 8193 del 2.11.2015 (IeFP 2015/16) − Ddg n. 1757 del 19.4.2016 e ddg n. 7936 del 22.12.2016 (IeFP a.f. 2016/17) − Lr n. 8 del 17.5.2016 (istituzione del repertorio delle qualificazioni) − Lr n. 29/2016 (certificazione delle competenze) − Ddg n. 1348 del 6.4.2016 e ddg n. 6060/2016 (IV anno a.f. 2016/17) − Ddg n. 307 del 26.7.2017 e dgr n. 57 del 5.4.2018 (linee guida) − Ddg n. 78 del 12.1.18 e ddg n. 4722 del 25.9.18 (IeFP a.f. 2017/18) − Ddr n. 157 del 5.4.2018 e ddg n. 460 del 15.11.2018 (linee guida IeFP) − Ddg n. 3651 dell’8.8.2018 e dds n. 4918 del 4.10.2018 (IeFP a.f. 2018/19) − Ddg n. 4756 del 26.9.2018 (IV anni 2018/19) − Ddg n. 2477 del 4.6.2019 e circ. n. 16 del 10.7.2019 (IeFP 2019/20) − Da n. 377 del 28.2.2020 (nuovo Repertorio) − Circ. n. 21 del 14.7.2020 e nota del 29.9.2020, ddg n. 377 del 7.4.2021 (IeFP 2020/21 e IV anno) − Circ. n. 14 del 3.8.2021 (IeFP I anno 2021/22) − Ddg n. 1277 del 14.7.2021 (linee guida). − Ddg n. 1438 del 11.8.2022, ddg n. 2388 del 25.11.2022 (IeFP a.f. 2022/23) − Ddg n. 2033 del 14.9.2023 (trienni duale), ddg n. 2305 del 2.10.2023, ddg n. 2463 del 10.10.2023 (IV anno 2023/24) Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà e percorsi integrali) Dall’a.f. 2003/04 percorsi di Formazione professionale integrale. I per- corsi integrati sono partiti per un solo triennio nell’a.f. 2003/04, concluden- dosi nell’a.f. 2005/06. L’a.f. 2006/07 non ha visto studenti partecipanti ai percorsi integrati. Nuovi trienni integrati sono stati programmati a partire CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 178 04/06/24 12:40 179QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 dall’a.f. 2007/08 e si sono conclusi nell’anno 2009/10. L’accordo territoriale permetteva sia la sussidiarietà integrativa, realizzata negli Istituti professio- nali a partire dall’a.f. 2011/12, che quella complementare (avviata nell’a.f. 2012/13 con 3 percorsi). Quest’ultima si riferiva al modello complementare di IeFP nel quale IF e IS adottano gli stessi obiettivi formativi regionali. Nell’a.f. 2018/19 è stato adottato il modello sussidiario ex d.lgs. n. 61/2017 (accordo territoriale 22.10.2018). Nell’a.f. 2022/23 la Regione ha introdotto nuovi percorsi triennali, sia ordinamentali che duali. Per l’a.f. 2023/24 sono previsti 360 percorsi triennali (170 percorsi ordinari 140 percorsi in proget- tazione integrata con gli Istituti professionali statali e 30 percorsi attivabili anche mediante classi articolate) e 180 percorsi di IV anno, alcuni con il sistema ordinario e altri con quello duale, dei quali 135 percorsi sono svolti da Enti già accreditati e 45 sono realizzati esclusivamente da nuovi Enti in progettazione integrata con le Istituzioni scolastiche. I percorsi di IV anno, iniziati nell’a.f. 2005/06 erano stati sospesi nei due anni precedenti all’a.f. 2023/24 e poi ripresi. È previsto, ma non attuato, il V anno integrativo. Ø Sede di svolgimento Fino al 2010/11, accoglievano le iscrizioni le strutture formative accre- ditate (percorsi di FP integrale) o gli Istituti di istruzione secondaria di se- condo grado (percorsi integrati). Dall’a.f. 2011/12 l’iscrizione avviene presso l’Istituzione scolastica secondo il modello sussidiario integrativo e presso l’I- stituzione formativa nei percorsi di IeFP integrale. Sono accreditati i soggetti formativi pubblici e privati giuridicamente autonomi. Gli Istituti professio- nali sono considerati di diritto Istituzioni formative accreditate (linee guida 2021, ancora vigenti e approvate con Deliberazione n. 287 del 1.7.2021). Le linee guida regionali danno indicazioni in ordine alle procedure e modali- tà per la realizzazione dei percorsi IeFP in co-progettazione. Possono pre- sentare istanza per il finanziamento gli Enti di formazione professionale in possesso dei requisiti previsti dalle linee guida vigenti e i Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti (CPIA), nell’ambito delle competenze regolate dalle stesse linee guida regionali. Tali soggetti devono essere accreditati ai sensi del regolamento accreditamento 2015 (Dp n. 25 dell’1.10.2015) per la macrotipologia formativa “A - Obbligo di istruzione e formazione”. La progettazione integrata (linea B) riguarda convenzioni con nuovi enti che per tre anni (un ciclo) sono tenuti a coprogettare con Istituzioni scolasti- che o, in mancanza di queste, con altre Istituzioni accreditate. Nei percorsi co-progettati le competenze di base sono insegnate da docenti di Istituto professionale di Stato presso la sede accreditata dell’Ente di Formazione. La sede di erogazione deve essere ubicata nella stessa Provincia o area ter- ritoriale dell’Istituto professionale di Stato o, nel caso di co-progettazioni autorizzate, nella stessa area dell’Ente che ha già realizzato la sperimenta- zione. Ogni classe, obbligatoriamente, deve prevedere un numero di allievi compreso tra un minimo di 22 e un massimo di 27 per i corsi di I annualità (a.f. 2023/24). Nel caso in cui non si dovesse raggiungere il numero minimo CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 179 04/06/24 12:40 180 di allievi per l’attivazione del corso l’Ente dovrà procedere all’accorpamento di due classi. Potranno essere realizzate classi articolate con al massimo n. 2 figure/articolazioni, fermo restando il numero minimo degli allievi (da n. 35/GAB del 4.8.2023), senza ulteriori oneri a carico dell’Amministrazione. L’anno formativo avrebbe inizio nel mese di settembre, per concludersi nel mese di agosto. Non deve durare più di 9 mesi (220 giorni). Nell’a.f. 2023/24 i corsi sono iniziati in ottobre. Ø Docenti Dall’a.f. 2011/12, nel modello sussidiario integrativo i docenti sono della scuola per tutte le competenze. Non è previsto il coinvolgimento del- le Agenzie formative all’interno dell’offerta sussidiaria realizzata dagli IP. Nei percorsi di IeFP a titolarità Istituzioni formative (IF) i docenti delle competenze di base provengono dalle stesse IF. I docenti sono inquadrati nel CCNL della Formazione professionale. In caso di utilizzo di personale esterno, i docenti seguono i Contratti Collettivi Nazionali di riferimento. Nei percorsi co-progettati (“linea B”) le competenze di base vengono erogate dai docenti dell’Istituto professionale di Stato presso la sede accreditata dell’En- te di formazione. I corsi dovranno prevedere almeno 200 ore per la realiz- zazione degli standard minimi delle competenze di base. Esse sono erogate durante 10 mesi dalla data di effettivo avvio dell’aula, senza superare i 220 giorni utili, con una cadenza settimanale di almeno 30 ore da svolgersi in orario antimeridiano. Ø Articolazione oraria I percorsi triennali per la qualifica delle Istituzioni formative accredi- tate e i percorsi triennali del modello sussidiario realizzati nelle Istituzioni scolastiche dall’a.f. 2019/20 comprendono 1.056 ore nel I e II biennio, con- fermate dalle linee guida regionali vigenti, sistema ordinario e duale. Le competenze di base interessano 1.353 ore nel triennio (495-462-363). Sem- pre nel triennio, le ore tecnico-professionali sono 1.452 (561-429-462). Le ore di stage/laboratorio/simulazione aziendale/alternanza - PCTO sono 396 (165 al II anno e 231 al III anno). La Regione riconosce, nell’ambito dell’au- tonomia delle IF e IS, una flessibilità tra le aree formative pari al 10% e una flessibilità all’interno delle singole aree formative pari al 20%. In pre- senza delle risorse finanziarie necessarie, si possono attuare LaRSA (esterni alle 1.056 ore) entro il limite del 15% del monte ore annuo (massimo 158 ore annue). Le ore da destinare agli esami finali non concorrono a formare il monte ore corso. I percorsi triennali del modello sussidiario integrativo realizzati nelle Istituzioni scolastiche hanno, un numero di ore annue pari a 1.056. Le Istituzioni scolastiche utilizzano di norma le quote di autonomia (art. 5, comma 3, lettera a, del Dpr n. 87/2010) per il potenziamento delle attività e degli insegnamenti di indirizzo e professionalizzanti, e quelle di flessibilità (di cui al comma 3, lettera c, dello stesso art. 5) per le attività CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 180 04/06/24 12:40 181QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 e gli insegnamenti di indirizzo. La soglia minima per gli insegnamenti e le attività di indirizzo richiesta dalla Regione prevede al I anno 396 ore, al II anno 396 ore e al III anno 561 ore. Si prevede, inoltre, la possibilità di un’of- ferta integrativa di alternanza scuola-lavoro. Ø Elementi Il curricolo dovrà prevedere: accoglienza, orientamento, personalizza- zione, tutor, sostegno a fasce deboli (LaRSA). Il finanziamento comprende i costi di docenti formatori, coordinatori, orientatore, valutatore, tutor e per- sonale amministrativo, le spese di gestione (materiale di facile consumo, spese generali, materiale didattico), l’assicurazione allievi, il rimborso spese trasporto allievi e l’eventuale presenza di disabili (massimo 2). Sono con- sentiti LaRSA i cui costi non ricadano nell’operazione finanziata. I LaRSA hanno la finalità di recuperare le conoscenze di base e riequilibrare i livelli degli apprendimenti, approfondire le conoscenze acquisite, implementare e valorizzare le eccellenze. Ø Esiti e certificazioni Le prove di valutazione sono impostate in riferimento agli standard for- mativi minimi e utilizzano griglie di osservazione, prove scritte, assegnazione di compiti autentici e controllo qualità dei prodotti. Viene rilasciato alla fine del biennio il certificato di assolvimento dell’obbligo di istruzione. Al termine del III anno dei percorsi di IeFP è previsto un attestato di qualifica profes- sionale. Per la valutazione in itinere l’Istituzione formativa registra, durante l’anno, gli esiti delle verifiche sulla scheda allievo. Il sistema di certificazione richiama il quadro di riferimento dell’accordo del 1.8.2019, recepito con deli- berazione 465 del 13 dicembre 2019. A seguito della messa a regime del siste- ma di certificazione possono essere certificabili anche le singole competenze afferenti agli obiettivi e ai profili previa progettazione formativa in unità di apprendimento (UdA). Gli enti titolati all’erogazione della certificazione delle competenze acquisite in contesti di apprendimento formali sono rappresen- tati dagli Organismi accreditati dalla Regione Siciliana per la formazione. Le certificazioni sono in conformità con il decreto interministeriale del 5 genna- io 2021, recante “Disposizioni per l’adozione delle linee guida per l’interope- ratività degli enti pubblici titolari del sistema nazionale di certificazione delle competenze”. Nei percorsi in “co-progettazione”, le Istituzioni scolastiche cer- tificano l’avvenuto adempimento dell’obbligo di Istruzione, mentre il rilascio della qualifica professionale è curato dal Dipartimento regionale dell’istruzio- ne, dell’università e del diritto allo studio. Ø Crediti Le Istituzioni scolastiche e gli Organismi formativi sono tenuti a certi- ficare il riconoscimento dei crediti formativi per il passaggio dal sistema di CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 181 04/06/24 12:40 182 Istruzione al sistema di Istruzione e Formazione Professionale e viceversa, certificando le competenze e documentando il percorso formativo. Il ricono- scimento degli apprendimenti e delle competenze acquisiti anche in contesti non formali e informali deve essere effettuato anche per le persone che in- tendono accedere ai percorsi di Istruzione e Formazione Professionale non più soggette all’obbligo di istruzione e che abbiano compiuto i 18 anni. I passaggi tra i due sistemi sono regolati dalla ddg n. 1277 del 14.7.2021, ri- chiamando quanto stabilito dall’accordo Stato-Regioni n. 100 del 10.5.2018, dall’intesa n. 155 del 10.9.2020 e dall’accordo n. 156 del 10.9.2020. Al rico- noscimento dei crediti si provvede attraverso specifiche Commissioni presso le Istituzioni formative, su domanda dei soggetti interessati. Ø Governo del sistema È previsto un Organismo regionale di indirizzo, monitoraggio e valuta- zione composto dai rappresentanti dell’Assessorato regionale Istruzione, As- sessorato regionale al Lavoro, USR, Unione province regionali, Anci Sicilia, Parti sociali. All’aggiornamento e alla revisione del quadro degli standard regionali provvede periodicamente il Dipartimento regionale dell’Istruzione e della formazione professionale, sentito il Tavolo tecnico di lavoro di cui al ddg n. 1532 del 14.4.2011. Tale Tavolo redige le linee guida approvate con delibera di giunta regionale per i percorsi triennali di Istruzione e Forma- zione Professionale e perviene alla stesura del piano dell’offerta formativa, sulla base delle prescrizioni delle stesse linee guida regionali. Secondo la lr n. 29/2016 (Istituzione del sistema regionale di certificazione delle compe- tenze - SRC) e il successivo Dp n. 6 del 7.3.2018, il Sistema di certificazione regionale disciplina i servizi, di titolarità regionale, relativi all’individuazio- ne, validazione e certificazione delle competenze acquisite nei contesti di apprendimento non formali e informali e la certificazione delle competenze acquisite nei contesti di apprendimento formali. La Regione siciliana, in qualità di soggetto titolare, è responsabile della governance del sistema, in quanto svolge la funzione di indirizzo, definendone le caratteristiche e mo- dalità di funzionamento e regola il sistema: autorizza, infatti, gli enti titolati all’erogazione dei servizi, stabilendo i criteri per la costituzione degli elenchi regionali dei presidenti di commissione e degli esperti di settore, definendo ed aggiornando gli standard di riferimento dei servizi. Inoltre, controlla l’at- tuazione del sistema attraverso monitoraggi periodici. Ø Destinatari I percorsi IeFP si rivolgono ai giovani allievi in età diritto-dovere. Nell’a.f. 2023/24 possono accedere ai percorsi di I anno gli allievi che hanno concluso il primo ciclo di istruzione con il superamento dell’esame conclu- sivo e intendono assolvere il proprio obbligo di istruzione nel sistema regio- nale IeFP o, comunque, gli allievi in possesso dei requisiti per l’inserimento al primo anno IeFP; al II e III anno accedono gli allievi già inseriti in per- CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 182 04/06/24 12:40 183QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 corsi IeFP co-progettati e che hanno maturato l’ammissione al II o III anno o, comunque, sono in possesso dei requisiti per l’inserimento alla seconda o terza annualità IeFP. In coerenza con quanto stabilito dalle linee guida regionali vigenti, all’iscrizione al I anno possono accedere giovani fino a 18 anni non compiuti entro il 1° settembre. Eventuali allievi non in continuità di percorso co-progettato, possono accedere al II anno fino a 19 anni non compiuti alla data del 1° Settembre, mentre al III anno fino a 20 anni non compiuti alla data del 1° Settembre. All’interno del finanziamento assegnato per l’attuazione dei corsi di terza annualità dovrà essere assicurato dagli OdF il riconoscimento agli allievi del premio di qualifica di € 300,00 nette da erogare solo ad avvenuto conseguimento del titolo di qualifica. Ø Costi La circolare n. 21 del 14.7.2020 stabilisce che per ciascuna annuali- tà del percorso di Istruzione e Formazione Professionale, ordinamentale e duale, l’importo massimo finanziabile nell’a.f. 2020/21 sia quantificato nella somma di € 84.000 in classi normali/articolate, queste ultime realizzate dal II anno del triennio. Pertanto, applicando tale parametro di costo stabilito dalla Regione al numero degli iscritti al I anno dei percorsi triennali delle Istituzioni formative nell’a.f. 2020/21, risulta che il costo ora corso ammon- ta a € 79,55, il costo annuale per allievo corrisponde a € 3.572,57, mentre il costo orario per allievo ammonta a € 3,38. Il numero minimo degli iscritti alla prima annualità dei percorsi di IeFP è di 22 allievi (20 con allievi disa- bili) per l’a.f. 2020/21 (saranno 22 almeno fino all’a.f. 2021/22) per i primi anni e 15 per i successivi. I percorsi devono avere di norma un massimo di 27 allievi dall’a.f. 2020/21. La frequenza deve essere almeno il 75% del mon- te ore. È consentito formare classi articolate con al massimo due indirizzi, esclusivamente per i percorsi di II e III anno. Ø Quarto anno Dall’a.f. 2005/06 è stato istituito un IV anno di 990 ore massimo 20 allievi (1 corso nel settore turistico), riproposto nell’a.f. 2006/07 (8 corsi nel settore turistico e servizi d’impresa) e nel 2007/08 (7 corsi nel settore tu- ristico e servizi d’impresa). Nel 2008/09 sono proseguiti 3 percorsi come post-qualifica triennale ma non come IV anno. Dall’a.f. 2011/12 i corsi di IV anno sono nuovamente finanziati. La durata è di 1.056 ore, articolate come il III anno dei percorsi integrali e di sussidiarietà (competenze di base 363 ore, tecnico-professionali 462 ore, formazione sul lavoro 231 ore, con 20 ore di stage). Sono segnalati percorsi nell’a.f. 2021/22 ma relativi all’avviso n. 40/2021 per l’a.f. 2020/21 (ddg n. 377 del 7.4.2021), partito in ritardo. I percorsi dell’a.f. 2022/23 non sono stati confermati. Per l’a.f. 2023/24 sono attuati 135 percorsi di IV anno IeFP da parte degli Enti di Formazione in possesso dei requisiti previsti dalle linee guida regionali vigenti, facenti par- te della cosiddetta “linea A”. La “linea B” è riservata all’attuazione in via CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 183 04/06/24 12:40 sperimentale di 45 corsi IeFP di IV anno realizzati esclusivamente in pro- gettazione integrata con gli Istituti professionali statali, al fine di favorire il rientro degli allievi al V anno dei relativi percorsi di istruzione secondaria di II grado. − a.f. 2005/06: n. percorsi 1; n. iscritti 12 (IF) − a.f. 2006/07: n. percorsi 8; n. iscritti 125 (IF) − a.f. 2007/08: n. percorsi 7; n. iscritti 119 (IF) − a.f. 2008/09: n. percorsi 0; n. iscritti 0 − a.f. 2009/10: n. percorsi 0; n. iscritti 0 − a.f. 2010/11: n. percorsi 0; n. iscritti 0 − a.f. 2011/12: n. percorsi 92; n. iscritti 1.757 (IF) − a.f. 2012/13: n. percorsi 110; n. iscritti 2.228 (IF + IS) − a.f. 2013/14: n. percorsi 92; n. iscritti 3.582 (IF + IS) − a.f. 2014/15: n. percorsi 28; n. iscritti 435 (IS) − a.f. 2015/16: n. percorsi 94; n. iscritti 1.710 (IS) − a.f. 2016/17: n. percorsi 96; n. iscritti 1.654 (IF + IS) − a.f. 2017/18: n. percorsi 166; n. allievi 2.935 (IF + IS) − a.f. 2018/19: n. percorsi 65; n. allievi 1.247 (IF + IS) − a.f. 2019/20: n. percorsi 141; n. allievi 2.786 (IF + IS) − a.f. 2020/21: n. percorsi 3; n. allievi 41 (IF) − a.f. 2021/22: n. percorsi n.d.; n. iscritti n.d. (IF) − a.f. 2022/23: n. percorsi 0; n. iscritti 0 − a.f. 2023/24: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale La Regione ha regolamentato l’apprendistato di I livello e ha avviato la sperimentazione con attività formative. La prima pubblicazione dell’avviso pubblico è del febbraio 2014. La formazione è affidata a partenariati locali, costituiti almeno da un organismo di formazione accreditato, un’Istituzione scolastica accreditata e un Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti. La Deliberazione n. 281 del 31.7.2018 riporta le nuove linee guida per lo sviluppo e la diffusione nella Regione Siciliana dell’apprendistato di I livello tramite il modello dell’apprendistato. La ddg n. 1796 del 9.5.2019 riporta l’avviso pubblico per la realizzazione dell’offerta formativa in apprendistato per l’a.f. 2019/20. I percorsi a qualifica hanno una durata contrattuale mas- sima di 36 mesi; per i percorsi di diploma è di 12 mesi. Sia per la qualifica che per il diploma, la formazione esterna è massimo il 60% del totale per il II anno e del 50% per il III. Il modello si basa su un contributo pub- blico per i servizi realizzati dall’Istituzione scolastica o formativa per l’ac- compagnamento al lavoro, co-progettazione formativa, formazione esterna, tutoraggio formativo, spese di trasporto, vitto e alloggio dell’apprendista. La sperimentazione del sistema duale è partita nel 2016 (ddg n. 6874 del 10.11.2016). Riguarda percorsi di I anno e l’avvio di percorsi di IV anno per il conseguimento del diploma professionale. Più recentemente, la circolare n. 14 del 3.8.2021 stabilisce l’avvio di percorsi di II anno in modalità duale 184 CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 184 04/06/24 12:40 185QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 di Istruzione e Formazione Professionale. L’importo massimo finanziabile è quantificato in € 84.000,00 (€ 86.000,00 per figure considerate prioritarie) per 1.056 ore, con un numero minimo di 22 allievi e un massimo di 27. Il target PNRR che la Regione Siciliana intende realizzare con le risorse a disposizione per la prima annualità formativa 2023/24 (quota PNRR in complementarità con fondi del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e fondi regionali), come indicato nel Documento di programmazione regio- nale dell’offerta formativa “Sistema duale” – Anno finanziario 2022, risulta pari a 8.100 percorsi individuali. Il documento di programmazione regiona- le PNRR, Sistema duale, Piana fino a qui prevede, inoltre, il raggiungimento del Target di almeno n. 108 percorsi/contratti di apprendistato di I livello. Con l’Avviso contenuto nel ddg n. 2033 del 14.9.2023, la Regione Siciliana disciplina l’offerta formativa dei percorsi triennali di Istruzione e Formazio- ne Professionale in modalità duale relativi al ciclo formativo 2023-2026. Allo stesso modo, sono presenti percorsi IeFP di IV anno alcuni con il sistema duale e altri con quello ordinario. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 185 04/06/24 12:40 CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 186 04/06/24 12:40 187QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 ➢ Struttura Toscana CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 187 04/06/24 12:40 188 Ø Normativa – Protocollo MIUR-Regione del 24.7.2003 – Lr n. 32/2002 (TU Istruzione e FP) – Dgr n. 347 del 19.4.2004 (sistema delle competenze regionale in stan- dard nazionali) – Dgr n. 72/04 (IeFP per a.f. 2004/05) – Dgr n. 6299/04 (IeFP per a.f. 05/06) – Lr n. 63/2009 (modifiche TU 32/02) – Dgr n. 2923/10 (avviso percorsi 2010/11) – Dgr n. 1033/10 (sentenza C.cost. n. 309 del 2.11.2010 illegittimità art. 13, c. 2,3 TU modif.) – Dgr n. 1103 del 28.12.2010 (piano regionale dell’offerta 2011/12) – Dgr n. 40 del 31.1.11 (offerta regionale per l’IeFP), dgr n. 69 del 14.2.11 (sussidiarietà) – Dd n. 240/2011 (costi UCS) – Dgr n. 1/111 del 12.12.2011 (alternanza) – Dgr n. 41 del 30.1.2012 (IS a.f. 2012/13), dd n. 1512/12 e dgr n. 259/12 (format IS) – Dgr n. 259 del 2.4.2012 e dgr n. 1207/2012 (IeFP a.f. 2012/13) – Dgr n. 609/2012 (apprendistato) – Dd n. 4316/2013 (linee guida IeFP) e dd n. 4485/2013 (piano IS a.f. 2013/14) – Dd n. 4301/2013 e dd n. 1656/2013 (certificazioni, accompagnamento) – Lr n. 59 del 14.10.2014 (IeFP) – Dgr n. 920/2015 (IeFP 15/16) e dgr n. 1230 del 15.12.2015 (protocollo per il duale) – Dgr n. 1407/2016, dgr n. 416 del 16.4.2018 e smi (accreditamento) – Dgr n. 359/2016 (IeFP a.f. 2016/17) – Dgr n. 336 del 3.4.2017 (linee guida), dgr n. 7932 del 25.5.2017 (IeFP a.f. 2017/18 e duale) – Dgr n. 1343 del 4.12.2017 (costi IeFP) – Dgr n. 564 del 29.5.2017, dgr 539 del 21.5.2018 e n. 732 del 2.7.2018 (IeFP 2018/19) – Dd n. 15329 del 14.9.2018 (IV anno 2018/19) – Dgr n. 798 del 17.6.2019, dd 948 del 22.7.2019, dd n. 17577 del 22.10.2019 (biennali 2019/20) – Dd n. 16616 del 2.10.2019 (IV anni) – Dd n. 13043 del 26.7.2019 (triennali duali IF 2020/21), dd n. 16251 del 9.10.2020 (IV anni) – Dgr n. 659 del 25.5.2020 (interventi integrativi nelle IS 2020/21) – Dd n. 987 del 27.7.2020 (linee generali) – Dd n. 12635 del 6.8.2020, dd n. 5476 del 31.3.2021, dgr n. 603 del 31.5.2021 (IeFP 2021/22). – Dd n. 19549 del 2.11.2021 (IV anni 2021/22) CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 188 04/06/24 12:40 189QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 – Dgr n. 833 del 2.8.2021, dgr n. 419 11.4.2022, dd n. 14324 11.8.2021 (triennali IF 2022/23), dd n. 8440 27.4.2022 (triennali IS 2022/23), dd n. 9463 12.5.2022 (IV anno IS) – Dgr n. 555 del 16.5.2022, dd n. 12691 del 17.6.2022 e dd n. 6569 del 28.3.2023 (triennali IS), dd 18846 del 29.8.2023 (IV anni 2023/24) Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (percorsi di IeFP integrali e sussidiarietà) Nei primi anni di sperimentazione, iniziata nell’a.f. 2003/04, la Regione aveva istituito percorsi in integrazione al 20% e percorsi di FP mista: 1-2 anni in istruzione integrata di orientamento a scuola (IF- LIF Istruzione/ Formazione). A questi seguivano 2 anni di istruzione integrata a scuola (IP - LIP Integrazione professionalizzante) oppure 2 anni di Formazione pro- fessionale (PF - Percorsi formativi con titolarità Scuola o Agenzie). Gli IF partirono nell’ottobre del 2003. Un anno dopo gli IP e i PF. I LIF e i LIP furono istituiti nell’a.f. 2005/06. Tali percorsi integrati si estinsero al I anno nell’a.f. 2007/08. Dall’a.f. 2009/10 erano operativi, a partire dal III anno dopo le medie, percorsi integrali della durata di un anno per l’acquisizione di una qualifica. Il mutamento del quadro normativo nell’a.f. 2010/11, avvenuto in seguito alla Sentenza Corte cost. n. 309 del 5.11.2010, ha reso necessaria la rimodulazione delle modalità di attuazione del diritto-dovere all’Istruzione e alla formazione, con un conseguente ritardo nella realizzazione dell’offerta. Dall’a.f. 2011/12 la durata di questi percorsi era solo di 2 annualità a par- tire dai 16 anni. La sperimentazione nella programmazione IeFP per l’a.f. 2015/16 doveva aprire l’accesso alle IF per i ragazzi di 15 anni (1+2 come in Emilia-Romagna), ma non è più partita. Nel biennio dopo le medie erano previsti progetti a titolarità scuola per la prevenzione dell’abbandono scola- stico e la messa a livello. Altri percorsi biennali (2.100 ore) organizzati nelle Agenzie formative accreditate portavano a una qualifica riconosciuta solo nell’ambito del sistema regionale di FP. Nell’a.f. 2011/12 si è adottato il mo- dello sussidiario integrativo a titolarità Istituzioni scolastiche (IS). Al termi- ne dell’a.f. 2012/13 anche i percorsi triennali in surroga iniziati a scuola nel 2010/11, che erano stati riallineati in itinere alle figure del Repertorio nazio- nale, hanno rilasciato le prime qualifiche del nuovo ordinamento (non più statali ma regionali). Dall’a.f. 2012/13 l’offerta si è arricchita con la possibi- lità di alcuni percorsi in sussidiarietà. All’offerta in sussidiarietà (integrativa e complementare fino all’a.f. 2018/19, che vede nello stesso anno i nuovi primi anni ex d.lgs. n. 61/2017), si affiancano nuovi percorsi duali biennali (dall’a.f. 2016/17) e, più recentemente, anche triennali (dall’a.f. 2018/19) re- alizzati dai CFP e ormai a regime. Nell’a.f. 2023/24 sono stati avviati nuovi progetti triennali, mentre non si ha notizia di altri percorsi biennali per drop out da parte di Enti di formazione accreditati. Le Istituzioni scolastiche pos- sono presentare anche progetti formativi biennali da avviare a partire dal- la seconda annualità, solo per alcune figure professionali. L’attivazione del CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 189 04/06/24 12:40 190 IV anno è stata realizzata per la prima volta nell’a.f. 2015/16 presso gli IPS ed è operante dall’a.f. 2023/24 anche nelle Agenzie formative accreditate. Sono previsti interventi integrati al percorso di Istruzione professionale re- alizzato dagli Istituti scolastici. Ø Sede di svolgimento Dall’a.f. 2011/12 l’iscrizione avviene presso le Istituzioni scolastiche secondo il modello sussidiario integrativo e presso le Istituzioni formative nei percorsi di IeFP integrale. I percorsi di Istruzione e Formazione Profes- sionale che sono attuati dagli Istituti professionali di Stato in sussidiarietà sono realizzati previo accreditamento regionale dei soggetti. Possono pre- sentare domanda di accreditamento gli Istituti scolastici secondari superio- ri, organismi formativi privati. Gli Istituti professionali attivano percorsi di IeFP in classi autonome, non integrate negli ordinari percorsi quinquennali, che assumono gli standard formativi e la regolamentazione dell’ordinamen- to dei percorsi di IeFP. I progetti formativi possono essere realizzati da par- tenariati composti da Organismi formativi, da Istituti professionali e Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti. Tutti i componenti del partenariato devono essere accreditati alla formazione. Ciascun partenariato deve essere composto al massimo da 3 organismi formativi. Ciascun organismo forma- tivo può presentare al massimo 6 progetti. La sede di erogazione del percor- so dovrebbe essere localizzata prioritariamente in uno dei comuni ricadenti nelle aree della Strategia regionale per le aree interne o in uno dei comuni delle aree di crisi. La Regione aderisce al sistema ministeriale SIDI per l’i- scrizione on-line degli allievi alla IeFP. I percorsi che costituiscono l’offerta di Istruzione e Formazione Professionale sono partiti nel rispetto del calen- dario scolastico 2023/24 con inizio 15.9.2023. Ø Docenti Dall’a.f. 2011/12, nel modello sussidiario integrativo, i docenti erano del- la scuola per tutte le competenze. Poteva essere autorizzata una delega a terzi solo per le attività di progettazione e docenza/orientamento nei casi in cui si trattava di apporti integrativi e specialistici di cui la scuola non disponeva in maniera diretta, aventi carattere di occasionalità, non reperibili con singolo incarico a persona fisica (dgr n. 1343/2017). Oggi, nei percorsi triennali in- tegrali, sia le competenze di base che quelle tecnico-professionali vengono svolte dal personale dei CFP. Il personale docente deve essere in possesso di abilitazione all’insegnamento e/o deve contare esperti in possesso di docu- mentata esperienza maturata per almeno 5 anni nel settore professionale di riferimento. Devono essere inoltre previsti almeno 1 tutor d’aula con funzioni di raccordo, orientamento e accompagnamento, un coordinatore didattico e un supervisore per le attività di laboratorio (docente, tecnico di laboratorio o tutor). I docenti rimangono tutti della scuola per i percorsi in sussidiarietà. L’applicazione del CCNL-FP è prevista dall’accreditamento regionale. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 190 04/06/24 12:40 191QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 Ø Articolazione oraria Dall’a.f. 2023/24 i percorsi triennali di IeFP delle Agenzie formative accreditate hanno durata pari a 2.970 ore complessive (erano 3.168 per 1.056 ore annue fino all’a.f. 2022/23), articolate in tre annualità della dura- ta di 990 ore ciascuna: a) 1.085 ore di lezioni teoriche da dedicare sia alla formazione di base che alla formazione tecnico-professionale. Di queste, 30 ore sono destinate alle attività di accompagnamento (iniziale, in itinere e finale), di cui almeno 8 ore per le attività di accompagnamento indivi- duale; b) 1.085 ore di attività laboratoriale, applicata sia alla formazione di base sia alla formazione tecnico-professionale in coerenza con la figura professionale di riferimento del progetto. Per la parte dedicata alla for- mazione tecnico-professionale, una quota dal 15% al 25% ore relative alla prima annualità dovrà essere svolta in alternanza simulata, mediante per- corsi di apprendimento e/o orientamento in assetto esperienziale simulato presso l’organismo formativo (ad esempio, impresa formativa simulata e compiti di realtà) o nell’ambito di visite in contesti produttivi aziendali; c) 800 ore di alternanza rafforzata, da svolgere in assetto esperienziale a par- tire dal secondo anno in stage presso imprese del territorio, localizzate nel Sistema locale del lavoro in cui si svolge il percorso o in quelli confinanti. I percorsi biennali hanno 2.100 ore complessive: 650 ore di lezioni teori- che, di cui 300 ore finalizzate all’acquisizione/recupero delle competenze di base erogate dagli IPS e/o dai CPIA presenti nel partenariato che realiz- za il progetto; 320 ore di lezioni teoriche non finalizzate al recupero delle competenze di base; 22 ore di attività di accompagnamento di gruppo; 8 ore di accompagnamento individuale; 650 ore di attività laboratoriale coe- rente con la figura professionale di riferimento del progetto; 800 ore (400 ore il I anno e 400 ore il II anno) di applicazione pratica in stage/alternan- za scuola lavoro da realizzare presso imprese. Ø Elementi I percorsi formativi devono essere progettati nel rispetto dei livelli es- senziali delle prestazioni e degli standard di percorso definiti dal Sistema regionale delle competenze. I progetti devono dettagliare le misure di ac- compagnamento poste in essere e offerte agli utenti al fine di supportarne la frequenza alle attività formative e di favorirne l’inserimento professionale. Gli elementi caratteristici del progetto formativo sono: progettazione, coor- dinamento, orientamento, realizzazione degli esami di qualifica, personale tecnico-amministrativo, rendicontazione, valutazione. È previsto l’utilizzo di laboratori di pratica professionale di eccellenza presso scuole, univer- sità o imprese. La progettazione del percorso può prevedere la presenza di formazione a distanza (FAD), purché strettamente integrata all’attività for- mativa d’aula, assistita da tutor e in percentuale non superiore al 5% della durata del percorso al netto del periodo di alternanza rafforzata. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 191 04/06/24 12:40 192 Ø Esiti e certificazioni I percorsi devono prevedere prove di verifica intermedie e finali che consentano di valutare il raggiungimento o meno degli obiettivi formativi di ciascun allievo. L’ammissione all’esame finale è subordinata al raggiungi- mento, per ogni allievo, della percentuale minima del 75% di presenza alle attività formative e del minimo del 50% di presenza alle attività di stage/ alternanza scuola-lavoro (alternanza rafforzata). In caso di interruzione del percorso formativo prima dell’ammissione all’esame finale o di non supe- ramento dell’esame potrà essere rilasciato l’Attestato di competenze, il cui format è stato approvato con l’Accordo Stato-Regioni del 1.08.2019 e rece- pito dalla Regione Toscana con dgr n. 342/2020. A conclusione del percorso formativo in esito al superamento dell’esame finale sarà rilasciato l’Attesta- to di diploma professionale, il cui format è stato approvato con l’accordo Stato-Regioni del 1.08.2019 e recepito dalla Regione Toscana con dgr n. 342/2020. All’esame finale possono accedere candidati esterni provenienti da percorsi scolastici in esito ad interventi integrativi realizzati da un IP, come previsti dalla dgr n. 659/2020. La dgr n. 294/2013 introduce il Dos- sier individuale delle competenze quale documento progressivo descrittivo degli esiti raggiunti e delle competenze acquisite dall’allievo di un percorso formativo finalizzato al conseguimento della qualifica di IeFP. Nel percorso di apprendistato, spetta all’Istituzione titolare della progettazione la stesura del piano formativo individuale (PFI) con il coinvolgimento del datore di lavoro. All’Istituzione spettano altresì il coordinamento e il monitoraggio delle attività, compresa la gestione dell’esame. Ø Crediti Iscrizioni di nuovi partecipanti provenienti da percorsi di IP e da altri percorsi di IeFP di durata triennale a percorso già avviato devono essere accolte nel rispetto di quanto previsto dalla dgr n. 833 del 2/08/21 e dall’ac- cordo tra Usr per la Toscana e la Regione approvato con dgr n. 603 del 31.5. 2021 secondo la modalità del riconoscimento dei crediti formativi ai sensi del dm 22.5.2018 n. 427, così come modificato con dm del 7.1.2021, che ha recepito l’accordo sancito nella Conferenza Stato-Regioni del 10.9.2020, riguardante la definizione delle fasi dei passaggi tra i percorsi di Istruzione professionale e i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale com- presi nel repertorio nazionale dell’offerta di IeFP, e viceversa, in attuazione dell’art. 8 comma 2 del d.lgs. del 13.4.2017, n. 61. Ø Governo del sistema La realizzazione dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale da parte degli Istituti professionali avviene in attuazione dell’accordo tra l’Ufficio Scolastico Regionale e la Regione Toscana e alla luce delle richieste inviate dagli Istituti professionali di Stato alle Province e alla Città Metro- CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 192 04/06/24 12:40 193QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 politana di Firenze così come approvate annualmente nel piano regionale dell’offerta formativa e del dimensionamento della rete scolastica che pre- vede interventi per la programmazione dell’offerta formativa. Il competente Settore regionale si confronta con l’Ufficio Scolastico Regionale, il Consor- zio Istituti Professionali Associati Toscani (CIPAT) e gli enti territoriali al fine di condividere le modalità di progettazione, di gestione e di valutazione della IeFP regionale. I percorsi formativi dovranno rispondere ad uno speci- fico avviso pubblico regionale ed essere progettati sulla base degli standard di progettazione definiti dal Sistema regionale delle competenze ai sensi del- la dgr n. 988/2019 e smi. Ø Destinatari I destinatari degli interventi formativi triennali realizzati nelle IS e nel- le IF sono i giovani di età inferiore ai 18 anni, soggetti al diritto-dovere all’istruzione e formazione, in possesso del titolo conclusivo del primo ciclo di istruzione. Possono iscriversi ai percorsi formativi anche i giovani di età inferiore ai 18 anni che non abbiano conseguito, o non siano in grado di dimostrare di aver conseguito, il titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione, purché vengano inseriti in un percorso finalizzato al conse- guimento del titolo di licenza media in contemporanea con la frequenza del percorso di IeFP; la licenza media dovrà essere conseguita dal ragazzo/a nell’anno scolastico e formativo precedente a quello di ammissione all’esame di qualifica del percorso di IeFP. Ai fini del successo formativo, agli allievi disabili è garantita la permanenza nei percorsi formativi fino al compimen- to del diciottesimo anno di età. Destinatari dei IV anni sono gli studenti de- gli Istituti professionali in possesso di una qualifica professionale attinente e sono finalizzati al conseguimento del diploma professionale IeFP. Ø Costi Il costo massimo per percorso triennale presso un CFP è pari a € 270.000,00 secondo l’allegato A1 del dd n. 13043 del 26.7.2019. In caso di iscrizione al percorso di allievi con disabilità certificata ai sensi della Legge n. 104/92 o allievi con bisogni educativi speciali, di cui alla Legge n. 170/2010 viene corrisposta al soggetto attuatore una componente aggiuntiva di risorse per le relative attività di sostegno e supporto. Le classi devono avere un nume- ro di allievi non superiore a 25 e non inferiore a 15. Tale soglia inferiore può essere ulteriormente ridotta a 12 in ragione della presenza di alunni diversa- mente abili. In caso di iscrizione di allievi con disabilità certificata il numero complessivo di iscritti non può essere superiore a 22. I percorsi hanno durata triennale pari a 3.168 ore complessive, articolate per singola annualità con una durata annuale di 1.056 ore. Le attività di alternanza scuola-lavoro, da realizzarsi all’interno del sistema duale, sono svolte presso imprese presenti sul territorio. Sono previste 400 ore annue per il II anno e 400 ore per il III anno in alternanza che non devono essere conteggiate nell’applicazione dei CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 193 04/06/24 12:40 194 costi reali, ma soltanto dal II anno in poi. Applicando il parametro di costo stabilito dalla Regione al numero degli iscritti al I anno dei percorsi triennali delle Istituzioni formative nell’a.f. 2020/21, risulta che il costo annuale per percorso è di € 90.000, il costo ora corso ammonta a € 85,23, il costo an- nuale per allievo corrisponde a € 5.773,58 mentre il costo medio orario per allievo ammonta a € 5,47. In Toscana, secondo l’allegato A del dd n.19784 del 20.11.2020, nell’a.f. 2020/21 ciascun progetto delle Istituzioni scolastiche è finanziabile per un importo fino a: € 23.000 per i percorsi di operatore servizi di vendita, operatore amministrativo segretariale, operatore grafico e opera- tore dei sistemi e dei servizi logistici; € 33.000 per i percorsi di operatore del benessere; € 28.000 per tutti gli altri percorsi a fronte di attività di tutoraggio nello svolgimento dell’alternanza scuola-lavoro, utilizzo di esperti e profes- sionalità provenienti dal mondo del lavoro, utilizzo di laboratori di pratica professionale di eccellenza presso scuole, università o imprese, progettazio- ne, coordinamento, orientamento, realizzazione degli esami di qualifica, per- sonale tecnico amministrativo, rendicontazione. Le voci di spesa ammissibili sono le seguenti: progettisti interni, progettisti esterni, docenti junior esterni (fascia B), docenti senior esterni (fascia A), codocenti esterni/docenti esterni (fascia C), orientatori interni, orientatori esterni, tutor interni, tutor esterni, personale amministrativo esterno, personale tecnico-professionale esterno, personale amministrativo interno, personale tecnico-professionale interno, commissioni di esame, rendicontatore interno, rendicontatore esterno, coor- dinatori interni, coordinatori esterni. Ø Quarti anni Dall’a.f. 2015/16 sono segnalati alcuni percorsi nelle IS per allievi di quarto anno. Tali percorsi hanno avuto una continuità nei successivi anni formativi fino ad oggi. Si garantisce il rispetto dei Lep fissati dallo Stato e degli standard di percorso definiti dal sistema regionale delle competenze. Nel programmare l’attività formativa si garantisce una durata di 990 ore. Nel corso degli anni, i percorsi quadriennali sono stati attuati nelle Istitu- zioni scolastiche in sussidiarietà fino all’a.f. 2023/24, nel quale sono segna- lati anche percorsi delle Agenzie formative accreditate. Per queste ultime, ciascun percorso dovrà essere progettato con un numero di iscritti pari a 15 allievi, corrispondenti a un contributo totale assegnabile a ciascun progetto pari a € 89.925,00. – a.f. 2015/16: n. percorsi 3; n. allievi 58 – a.f. 2016/17: n. percorsi 11; n. allievi 170 – a.f. 2017/18: n. percorsi 7; n. allievi 124 – a.f. 2018/19: n. percorsi 13; n. allievi 255 – a.f. 2019/20: n. percorsi 16; n. allievi 327 – a.f. 2020/21: n. percorsi 21; n. allievi 334 – a.f. 2021/22: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2022/23: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2023/24: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 194 04/06/24 12:40 195QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale La Regione Toscana ha dato attuazione alla riforma dell’apprendistato di cui al Testo Unico (decreto legislativo n. 167 del 14.9.2011) attraverso la modifica della lr n. 32/2002 (tramite lr n. 16 del 7.5.2012), del regolamento di esecuzione della lr n. 32/02 – dpgr n. 47/R dell’8 agosto 2003 (tramite dpgr n. 28/R del 18 giugno 2012) e l’adozione degli indirizzi per la regola- mentazione dell’apprendistato per la qualifica e per il diploma professio- nale e dell’apprendistato professionalizzante o di mestiere (dgr n. 609 del 10.7.2012). L’organizzazione didattica dei percorsi di formazione in appren- distato per il conseguimento del diploma professionale si articola in periodi di formazione esterna, da svolgersi presso l’Istituzione formativa che attua il percorso e formazione interna, da svolgersi presso il datore di lavoro. Il per- corso personalizzato prevede una formazione esterna all’azienda articolata in formazione curriculare IeFP e supporto individualizzato, il tutoraggio e servizi di accompagnamento durante il percorso. La sperimentazione del sistema duale è avvenuta all’interno della programmazione dei percorsi for- mativi rivolti ai giovani drop out. La dgr n. 1230 del 15.12.2015 approvava lo schema di protocollo d’intesa tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e la Regione Toscana in merito alla prima sperimentazione relativa al “Sistema duale nell’ambito dell’Istruzione e formazione professionale”. La Regione sosteneva l’offerta formativa dei diplomi professionali in apprendi- stato attraverso la predisposizione di un avviso pubblico rivolto, fino all’a.f. 2022/23, solo agli Istituti professionali. Dall’a.f. 2023/24, i percorsi formativi di IeFP delle Agenzie formative accreditate rientrano tutti nei percorsi in modalità duale e sono realizzati con un monte ore di 2.970 ore (in prece- denza erano 3.168 ore). CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 195 04/06/24 12:40 CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 196 04/06/24 12:40 197QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 ➢ Struttura Umbria CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 197 04/06/24 12:40 198 Ø Normativa – Protocollo MIUR-Regione del 1.8.2003 – Protocollo MIUR-Regione del 16.1.2008 – Intesa interistituzionale del 17.12.2007 – Dgr n. 211 del 10.2.2005 (certificazione e riconoscimento crediti) – Dgr n. 95/08, dgr n. 1948/04, dgr n. 397/05, dgr n. 656/07 (accredita- mento) – Dgr n. 277 del 17.03.08 (triennali per giovani che abbiano assolto all’ob- bligo di istruzione) – Lr. n. 7/09 (sistema formativo integrato) – Dgr n. 822 del 10.06.09 (attuazione percorsi) – Dgr n. 51/2010 (standard, certificazione e attestazioni) – Dgr n. 181 dell’8.2.2010 (modalità attuative sussidiarietà) – Dgr n. 168/10 (recepimento repertorio) – Dgr n. 579 del 7.6.2011 (modalità attuative per i progetti delle IS) – Dgr n. 56 del 24.1.2011 (iscrizioni a scuola in sussidiarietà integrativa) – Dgr n. 284 del 28.3.2011 (indirizzi attuativi IeFP e finanziamenti inte- grazione con Agenzie) – Dgr n. 109/12 (triennali IeFP) – Dgr n. 515/12 (IeFP a.f. 2012/13) – Lr n. 30 del 23.12.2013 (sistema di IeFP) – Dgr n. 200 del 3.3.2014 (linee guida esami) – Dgr n. 415 del 15.4.2014 (offerta a.f. 2014/15) – Dd n. 9577 del 7.10.2016 (IeFP a.f. 2016/17) – Dgr n. 842 del 25.7.2016 (protocollo duale) e dgr n. 85/2016 (duale a.f. 2016/17) – Dgr n. 907 del 28.7.2017, dd n. 7909 del 9.8.2017, n. 11145 del 27.10.2017, n. 11840 del 14.11.2017 (a.f. 2017/18) – Lr n. 20 del 28.12.2017 (IeFP triennalità IF duale) – Dgr n. 581 del 4.6.2018 e dd n. 5778 del 6.6.2018 (IeFP duale a.f. 2018/19) – Dgr n. 469 del 18.4.2019 (passaggi) – Dd n. 516 del 10.6.2019, dd n. 9307 20.9.2019 e dd n. 11826 del 20.11.2019 (IeFP 2019/20) – Dd n. 752 del 30.6.2019 (biennali 2020/21) – Lr n. 6 del 16.7.2020 (triennali e quadriennali IeFP) – Dd n. 6280 del 24.6.2021 e n. 749 del 30.6.2021 (triennali e biennali 2021/22) – Dd n. 7276 del 15.7.2022, dd n. 7647 del 27.7.2022 (duale 2022/23) – Dgr n. 213 del 1.3.2023, dd n. 8864 e n. 8863 del 21.8.2023, dd n. 9782 del 21.9.2023 (quadriennali e quarto anno a.f. 2023/24) Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà, percorsi biennali e triennali integrali) CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 198 04/06/24 12:40 199QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 Dall’a.f. 2003/04, percorsi triennali integrati a titolarità delle Istituzioni scolastiche (estinti nell’a.f. 2008/09). Dall’a.f. 2008/09 fino all’a.f. 2011/12 era- no attivi percorsi integrali di tre anni sia per giovani che non avessero com- piuto 16 anni (14/16enni) sia per giovani oltre i 16 anni (16/18enni). Nell’a.f. 2011/12 erano attivi percorsi per 16/18enni ma non per 14/16enni. Nell’a.f. 2011/12 la Regione adotta il modello sussidiario integrativo a titolarità delle Istituzioni scolastiche (IS). Con la lr n. 30 del 23.12.2013 si definisce un mo- dello a regime per la realizzazione dei percorsi, articolato in un primo anno presso un IPS, anche con integrazione oraria con gli Organismi di formazio- ne professionale (si tratta, in questo caso, di una riproposizione dei percorsi integrati della prima sperimentazione), in un secondo e terzo anno presso un IPS ovvero presso un CFP per il conseguimento della qualifica. I percorsi integrali biennali presuppongono un anno a scuola dopo le medie, come nella vicina Emilia-Romagna. I percorsi in regime di sussidiarietà, integrativa e complementare fino all’a.f. 2018/19, si realizzano oggi con i nuovi primi anni di sussidiarietà ex d.lgs. n. 61/2017. La dgr n. 842 del 25.7.2016 prevedeva specifiche linee di indirizzo che hanno disposto di avviare percorsi formativi triennali sperimentali delle Istituzioni formative (IF) nell’ambito del sistema duale. Successivamente, la lr n. 20/2017 ha introdotto la triennalità1 svolta in- teramente nei CFP accreditati, permettendone la prima concreta realizzazio- ne nel successivo a.f. 2018/19. Fino all’a.f. 2022/23 sono stati attuati percorsi formativi biennali IF finalizzati al conseguimento di qualifiche professionali, non riproposti nell’a.f. 2023/24. La lr n. 30/13 cita per il sistema regionale eventuali percorsi di durata quadriennale, poi realizzati solo a partire dall’a.f. 2022/23. Sono finanziati progetti in base alla tipologia di cui all’art. 5 lettera b) della lr n. 30 del 23.12.2013, ossia percorsi di durata quadriennale per il rilascio della qualifica triennale e del diploma professionale con applicazione della modalità duale di cui agli articoli 41 e 43 del d.lgs. 81/2015 e dell’ac- cordo tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano del 24.9.2015. Per l’a.f. 2023/24 sono 254 i percorsi formativi individuali qua- driennali in modalità duale previsti e 90 i percorsi formativi individuali duali di quarto anno. A partire dai 15 anni di età, si può conseguire una qualifica professionale anche attraverso l’apprendistato di 1° livello. Ø Sede di svolgimento Dall’a.f. 2011/12 l’iscrizione avviene presso le Istituzioni scolastiche se- condo il modello sussidiario. Nei percorsi integrali triennali e quadriennali, l’iscrizione si fa presso gli Organismi di formazione professionale con sede di svolgimento presso le IF. Nell’a.f. 2023/24, i soggetti ammessi alla pre- sentazione dei progetti sono gli OdF di cui all’art. 3 della legge regionale n. 1 La Regione con la lr n. 20/2017 ha integrato la lr n. 30/2013 con l’inserimento, dopo la lettera b) del comma 1 dell’articolo 5 “Articolazione dei percorsi del sistema regionale”, della lettera b bis, che prevede percorsi di durata triennale nell’ambito del sistema duale, presso gli Organismi di formazione professionale accreditati. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 199 04/06/24 12:40 200 30 del 23.12.2013, accreditati per la macro-tipologia formativa “obbligo di istruzione” ai sensi della dgr n. 541 del 9.6.2021 “Disciplina regionale per l’accreditamento degli organismi di formazione per la macro-tipologia of- ferta formativa rivolta a soggetti in obbligo di istruzione”, che abbiano già realizzato percorsi per l’assolvimento dell’obbligo d’istruzione, di cui all’art. 64 comma 4 bis della legge n. 133 del 6.8.2008. I quarti anni si svolgono nei CFP. La Regione aderisce al sistema ministeriale SIDI per l’iscrizione on-li- ne degli allievi alla IeFP. I percorsi che costituiscono l’offerta di Istruzione e Formazione Professionale sono partiti nel rispetto del calendario scolastico 2023/24 con inizio il 13.9.2023. Ø Docenti Nei percorsi del modello sussidiario integrativo le competenze di base e quelle tecnico-professionali sono insegnate da personale delle Istituzio- ni scolastiche. Fino al 2015/16 le ore delle competenze tecnico-professio- nali potevano essere erogate entro la quota di flessibilità del 25% (264 ore) dai docenti ed esperti dei CFP per l’obbligo di istruzione ai sensi del dm n. 239/2007. Tale modello non è stato più confermato. Gli Organismi di formazione professionale, accreditati secondo la normativa vigente per la macro-tipologia formazione iniziale operano nelle more dell’attuazione di quanto disposto dalla dgr n. 541 del 9.6.2021 “Disciplina regionale per l’ac- creditamento”. In relazione ai saperi e alle competenze di base, così come descritti nel documento tecnico allegato al dm n. 139/2007 e nell’allegato 4 dell’accordo del 27.7.2011, prevedono l’utilizzo di docenti alle proprie dipen- denze con applicazione del Contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) per la Formazione professionale e con abilitazione all’insegnamento per la scuola secondaria superiore. Il Ministero della Istruzione ha previsto con successiva nota la possibilità di applicare nella gestione del personale dipen- dente, oltre che il Contratto collettivo nazionale di lavoro per la Formazione professionale (che comunque risulta essere prevalente), anche il Contratto collettivo nazionale di lavoro degli Enti pubblici. I CFP potranno avvalersi di esperti esterni, attraverso contratti di collaborazione, nelle forme consen- tite dalla legge, ma sempre in possesso di documentata esperienza maturata per almeno cinque anni nel settore professionale di riferimento. Per la parte di impresa formativa simulata, da realizzarsi al I anno presso gli Organismi di formazione professionale, possono essere previsti docenti junior. Ø Articolazione oraria I percorsi delle IF (1+2) erano articolati dall’a.f. 2018/19 in un primo anno di frequenza presso un Istituto professionale statale e due anni suc- cessivi presso un CFP: I annualità: durata 1.000 ore, di cui min 240 e max 320 di tirocinio curriculare ad eccezione dei percorsi per “operatore del be- nessere-estetista” dove al secondo anno le ore di tirocinio curriculare erano pari a 400; II annualità: durata 1.000 ore, di cui min 240 e max 320 di ti- CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 200 04/06/24 12:40 201QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 rocinio curriculare. Gli Enti di formazione potevano, all’interno del quadro orario, variare il monte ore previsto utilizzando una flessibilità tra le aree formative pari al 10%. Fino all’a.f. 2022/23 compreso era attivo un bien- nio professionalizzante che prevedeva per ultrasedicenni una durata com- plessiva di 1.980 ore, con 990 ore per ognuna delle due annualità. L’offerta formativa seguiva il modello di cui alla lr n. 30/2013, regolamentata dalle modalità attuative di cui alla dgr n. 415 del 15.4.2014. A partire dall’a.f. 2018/19, i percorsi triennali sperimentali (3 anni nei CFP) si sono affiancati ai biennali per sostituirli gradualmente (lr. n. 6/2020), prevedendo una dura- ta annua pari a 990 ore, per un totale complessivo di 2.970 ore nel triennio. Gli attuali quadriennali, di 990 ore per un totale complessivo di 3.960 ore, comprendono: I anno: impresa formativa simulata, con periodi di applica- zione pratica non inferiori a 400 ore annue, quale strumento propedeutico ai percorsi di alternanza scuola lavoro o di apprendistato, con particolare riferimento agli studenti quattordicenni; II anno: alternanza scuola lavoro ai sensi del d.lgs. n. 77/2005, con periodi di applicazione pratica non inferiori a 400 ore annue; III e IV anno: alternanza scuola lavoro ai sensi del d.lgs. n. 77/2005, con periodi di applicazione pratica non inferiori a 400 ore annue o apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, ai sensi del d.lgs. n. 81/2015 e del dm 12.10.2015, con contenuti di applicazione pratica non inferiori al 50% dell’orario ordinamentale. Ø Elementi Tutti i percorsi dovranno prevedere: accoglienza e orientamento, re- cupero e approfondimento, accompagnamento al lavoro, attività didattiche e formative teorico-pratiche, attività di laboratorio, stage, visite guidate presso unità produttive o in occasione di eventi, manifestazioni, fiere, etc. Sono previste misure di accompagnamento per il riallineamento e integra- zione delle competenze, per permettere il passaggio dei giovani dal canale dell’Istruzione a quello della Formazione professionale e viceversa. I servizi personalizzati integrati di orientamento educativo, recupero, integrazione e sviluppo di apprendimenti e competenze, sostegno linguistico, sostegno all’apprendimento e accompagnamento al lavoro vengono finanziati a par- te. Tutti i percorsi dovranno prevedere almeno un segmento formativo fi- nalizzato all’acquisizione di conoscenze di base in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. È previsto un servizio integrato di orientamento educativo, recupero e sviluppo di competenze, sostegno all’apprendimento, accompagnamento al lavoro per gli allievi dei percorsi formativi. Questo servizio gode di specifici finanziamenti aggiuntivi. Ø Esiti e certificazioni Al termine di ogni annualità, gli Odf prevedono una valutazione/scru- tinio per la certificazione delle competenze conseguite. L’esame di qualifica comprende una prova pratica, di valutazione integrata delle competenze tec- CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 201 04/06/24 12:40 202 nico professionali in cui si articola il profilo di riferimento, e una prova ora- le, di valutazione delle relative conoscenze teorico-disciplinari e delle com- petenze di base: performatività linguistica, ragionamento e comportamento relazionale. Gli esami si svolgono sulla base della disciplina definita dalla Regione Umbria con dgr n. 200 del 3.3.2014 e successive modifiche ed inte- grazioni, nel rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni e in recepimento delle linee guida per la realizzazione degli esami approvate dalla Conferenza delle Regioni il 22.5.2020. Tutti gli apprendimenti conseguiti sono oggetto di una certificazione finale (attestato di qualifica professionale, attestato di diploma professionale). In caso di interruzione del percorso viene rilasciato un attestato di competenze. In particolare, per quanto riguarda i percorsi di tipologia PNRR, le fattispecie previste sono le seguenti: 1. ammissione agli anni successivi (certificata attraverso il rilascio di un’attestazione di ammis- sione all’anno successivo e il verbale di scrutinio finale); attestato di qualifica professionale; 3. attestato di diploma professionale; 4. attestazione di com- petenze acquisite rilasciata in caso di mancata acquisizione dell’attestato di qualifica o di diploma, di mancata ammissione all’anno successivo, di inter- ruzione del percorso o nel caso di allievi con disabilità certificata. I consigli di classe compilano per ogni studente il “certificato di assolvimento dell’obbligo di istruzione”, rilasciato a conclusione del percorso triennale o, su richiesta dell’allievo se ha maturato almeno 10 anni di frequenza scolastica/formativa. I diplomi professionali, previa frequenza di apposito corso di studio annuale, consentono di sostenere l’esame di Stato per l’accesso all’università, all’alta formazione artistica, musicale e coreutica, nonché agli Istituti tecnici supe- riori. Le certificazioni sono in conformità con il di 5 gennaio 2021. Ø Crediti Agli allievi dovrà essere garantita in ogni fase del percorso la possibilità di passaggio dal sistema della formazione a quello dell’istruzione, ai sensi e con le modalità di cui all’accordo tra Stato, Regioni e Province Autonome n. 100 del 10 maggio 2018, ai sensi dell’articolo 8, comma 2, del decreto legi- slativo del 13 aprile 2017 n. 61, per la definizione delle fasi dei passaggi tra i percorsi di Istruzione professionale e i percorsi di Istruzione e formazione professionale. Gli allievi che hanno concluso i percorsi e non sono stati am- messi all’esame finale o non lo hanno superato, ovvero provengono da per- corsi scolastici di istruzione secondaria superiore, possono presentare, uni- tamente alla domanda di iscrizione, la richiesta di riconoscimento dei crediti formativi per accedere direttamente alla annualità successiva del percorso scelto. Vi sono misure di accompagnamento per sostenere il passaggio tra i sistemi, anche attraverso procedure di riconoscimento dei crediti acquisiti. Ø Governo del sistema La Regione, secondo la lr n. 30 del 23.12.13, esercita le funzioni di a) programmazione, indirizzo, coordinamento delle politiche di interven- CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 202 04/06/24 12:40 203QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 to del sistema regionale e dell’offerta formativa assicurando l’unitarietà del sistema su base regionale; b) adozione di un sistema di valutazione e con- trollo al fine di verificare l’efficacia, l’efficienza e la qualità del sistema re- gionale, nel rispetto delle linee guida statali in materia; c) monitoraggio del sistema regionale. La Giunta regionale con proprie deliberazioni stabilisce annualmente le modalità di attuazione dei percorsi pluriennali e assicura la concertazione e il coordinamento fra tutti i soggetti del sistema regionale, anche allo scopo di elaborare indicazioni e proposte per la Conferenza di servizio permanente per l’attuazione del d.lgs. n. 112 del 31.3.1998 in ma- teria di Istruzione e formazione professionale, ai fini della predisposizione del Piano regionale dell’offerta formativa e della programmazione della rete scolastica in Umbria. L’Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro (ARPAL), di cui alla lr n. 1 del 14.2.2018 e alla dd n. 352/2019, ha le funzioni di programmazione e gestione dell’offerta di Istruzione e formazione pro- fessionale, sistema duale, per l’assolvimento del diritto-dovere di istruzione e formazione, per l’apprendistato per la qualifica, il diploma professionale o di istruzione superiore. I progetti degli organismi sono sottoposti a una preliminare istruttoria di ammissibilità formale. Successivamente si compie una valutazione sulla base dei criteri generali di merito. Ø Destinatari I destinatari dei progetti quadriennali sono giovani in obbligo d’istru- zione in possesso del titolo conclusivo della scuola secondaria di primo gra- do, con priorità per i giovani che hanno effettuato tale iscrizione entro il termine fissato dalla circolare dalla circolare del Ministero dell’Istruzione e del Merito n. prot. 33071 del 30.12.2022 “Iscrizioni alle scuole dell’infanzia e alle scuole di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2023/2024”, che ha definito le modalità e le tempistiche di iscrizione degli alunni, sia su suppor- to cartaceo sia con modalità on line, a seguito dell’Accordo Regione Umbria - Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali del 21.12.2018, che ha definito le modalità e le tempistiche di iscrizione degli alunni a seguito dell’accordo Regione - Ministero del Lavoro del 21.12.2018. Possono iscriversi ai percor- si anche giovani, fino al diciottesimo anno di età compiuto, che intendano conseguire una qualifica professionale o un diploma professionale ai sensi della legge regionale n. 30/2013. Si fa riferimento ai destinatari individuati dalle linee guida di cui al dm n. 139 del 2.8.2022: over 17 anni che hanno assolto o siano stati prosciolti dal diritto-dovere all’istruzione, privi di titolo di studio di istruzione secondaria di primo o di secondo grado che, anche a seguito di interventi di riconoscimento di crediti formativi in ingresso, si iscrivono ai percorsi duali volti al conseguimento di una qualificazione di IeFP. Agli alunni/studenti con cittadinanza non italiana si applicano le medesime procedure di iscrizione previste per gli alunni/studenti con cit- tadinanza italiana, ai sensi dell’art. 45 del dpr n. 394/1999 e della circolare ministeriale 8 gennaio 2010, n. 2, recante “Indicazioni e raccomandazioni per l’integrazione di alunni con cittadinanza non italiana”. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 203 04/06/24 12:40 204 Ø Quarto anno La lr n. 30/13 cita per il sistema regionale eventuali percorsi di durata quadriennale, realizzati nei CFP solo a partire dall’a.f. 2022/23 e presenti anche nell’a.f. 2023/24. Ø Costi Nell’a.f. 2020/21 i percorsi a qualifica triennali sono solo in modalità duale. Secondo la dd n. 7618 del 31.8.2020 (“Approvazione bando pubblico per la presentazione dell’offerta formativa relativa a percorsi di istruzione e formazione professionale di cui alla legge regionale n. 6 del 16.7.2020, annualità 2020-2021”), per ciascuna annualità la determinazione del costo totale massimo del singolo percorso è definita secondo la formula: numero partecipanti approvati x parametro di costo ora partecipante x numero ore. Il parametro di costo ora partecipante applicabile è pari ad € 6,50. Così, applicando tale parametro di costo al numero degli iscritti a primo anno dei percorsi del triennio nell’a.f. 2020/21, risulta che il costo ora corso am- monta a € 62,83, il costo annuale per allievo corrisponde a € 6.435,00 e il costo a percorso equivale a € 62.205,00. In caso di iscrizione al percorso di allievi con disabilità certificata ai sensi della legge n. 104/92 e di allievi con bisogni educativi speciali di cui alla legge n. 170/2010, viene corrisposta al soggetto attuatore una componente aggiuntiva di risorse volta a garanti- re il necessario sostegno nell’ambito di ciascun percorso. Nell’a.f. 2020/21 non sono autorizzati e finanziati i percorsi formativi che, al termine della fase di iscrizione, non raggiungono un numero di iscritti pari a 10 (dd n. 12310 del 29.11.2019), con un margine di tolleranza determinato dai conte- sti provinciali per motivazioni legate a esigenze territoriali e di prevenzione della dispersione scolastica. Non sono indicati numeri massimi di alunni a percorso. L’Amministrazione regionale si riserva di valutare l’autorizzazione all’avvio delle attività didattiche mediante l’eventuale accorpamento di due o più profili diversi che condividano l’erogazione delle competenze di base. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale A partire dai 15 anni di età, si può conseguire una qualifica profes- sionale anche attraverso l’apprendistato di primo livello (d.lgs. 167/2011, art. 3), così come regolato dall’accordo in Conferenza Stato-Regioni del 15 marzo 2012. Al termine dei primi due anni, inoltre, viene rilasciato - su richiesta dello studente - il certificato delle competenze di base acquisite nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione. La circolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali R.0000012 del 6.6.2022 fornisce chiarimen- ti interpretativi rispetto alle disposizioni del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81 e del decreto interministeriale 12 ottobre 2015 definendo nel dettaglio le caratteristiche del contratto di apprendistato di primo livello. A seguito dell’introduzione del sistema duale con il d.lgs. n. 81 del 15.6.2015 e CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 204 04/06/24 12:40 205QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 dell’intesa in conferenza Stato-Regioni del 24.9.2015, che ha dato avvio alla sperimentazione, la Regione Umbria con la lr n. 20/2017 ha previsto per- corsi di durata triennale, presso gli Organismi di formazione professionale accreditati. Anche per l’a.f. 2023/24 sono previsti solo percorsi duali: 254 percorsi formativi individuali quadriennali e 90 percorsi formativi indivi- duali di quarto anno. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 205 04/06/24 12:40 CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 206 04/06/24 12:40 207QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 ➢ Struttura Valle d’Aosta CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 207 04/06/24 12:40 208 Ø Normativa – Protocollo del 30.10.2003 Agenzia regionale Lavoro-Sovraintendenza studi (dgr n. 3906/03) – Protocollo tra Regione autonoma - MIUR - MLPS del 19.11.2003 (dgr n. 3906/03) – Protocollo e dgr n. 3077 del 23.12.11 (inserimento privi di licenza media) – Protocollo tra Sovraintendenza studi e Struttura responsabile dell’IeFP (dgr n. 1552/13) – Dgr n. 1280 del 26.9.2007 (procedura per il triennio 2007-2010) – Dgr n. 2426/2009 e dgr n. 3373/2009 (percorsi integrati) – Dgr n. 519/10 (recepimento riforma II ciclo) – Dgr n. 2370/10 (recepimento figure del repertorio nazionale) – Dgr n. 2026 del 23.07.10 (repertorio regionale) – Dgr n. 2316/10 e n. 2317/10 (II III annualità percorsi integrati a.f. 2010/11) – Dgr n. 302/11 e dgr n. 2955/09 (accreditamento) – Dgr n. 1736/11 e pd n. 4490/11 (invito per percorsi per post 16enni a.f. 2011/12) – Dgr n. 1691 del 15.7.2011 (inserimento di profili nel repertorio regiona- le e standard) – Provvedimento dirigenziale n. 4490 del 10.10.2011 (approvazione corsi post16enni) – Dgr n. 3052 del 16.12.2011 (integrazione repertorio) – Dgr n. 1941/12 (percorsi biennali per post16enni a.f. 2012/13) – Dgr n. 8 del 10.1.2014 (invito corsi biennali a.f. 2013/14 e a.f. 2014/15) – Dgr n. 1794 del 12.12.2014 (invito corsi biennali 2014/15 e costi) – Dgr n. 494 del 15.04.2016 (esami) – Provvedimento dirigenziale n. 6373 del 15.12.2016 (UCS) – Dgr n. 939/16 (linee guida a.f. 2016/17) – Dgr n. 8/16 dell’8.1.2016 (IeFP a.f. 2016/17) – Dgr n. 1170 del 2.9.2016 e dgr n. 1667 del 2.12.2016 (IV anno) – Dgr n. 521 del 22.4.2016 e avviso n. 2016/AC (IeFP IF a.f. 2016/17) – Pd n. 4538 dell’8.9.2017, (IS a.f. 2017/18), pd n. 5329 dell’11.11.2016 e n. 6445/2016 (IF a.f. 2017/18) – Pd n. 7684 del 22.12.2017 Avviso n. 17AH (IeFP IF a.f. 2018/19) – Dgr n. 1675 del 28.12.2018, pd n. 1153 del 6.3.2019, n. 4520 del 1.8.2019 (IeFP 2019/20), pd n. 3831/2019 (IV anno) – Dgr n. 1349 del 4.10.2019, pd n. 6552 del 6.11.2019 e pd n. 6867 del 15.11.2019 (IeFP IF a.f. 2020/21), dgr n. 666 del 24.7.2020 e pd n. 4398 del 4.9.2020 (IV anno 2020/21) – Pd n. 2410 del 7.5.2021 (IeFP IF a.f. 2021/22); pd n. 4936 del 31.8.2021 (IV anno) – Pd n. 7562 del 7.12.2021, pd n. 8042 del 21.12.2021 (IeFP IF a.f. 2022/23) – Pd n. 6466 del 2.11.2022 e pd n. 8236 del 20.12.22 (IeFP IF a.f. 2023/24) CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 208 04/06/24 12:40 209QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (percorsi di IeFP integrali e sussidiarietà) La Regione Valle d’Aosta esercita una competenza legislativa prima- ria in materia di istruzione tecnico-professionale. In base ad essa l’Ammini- strazione scolastica non dipende dal MIUR ma viene finanziata con risorse regionali. Le scuole sono regionali (9 scuole nell’a.s. 2021/22), con organici pagati dalla Regione, ma hanno obiettivi e titoli statali in esito ai quinquen- ni. Nell’a.f. 2004/05 sono attivati percorsi di formazione integrale (non più rinnovati al I anno nell’a.f. 2005/06). Dall’a.f. 2005/06 percorsi triennali in- tegrati a titolarità CFP con 20% di presenza di docenti di scuola (estinti al I anno nell’a.f. 2007/08). Dall’a.f. 2007/08 percorsi integrati a titolarità scuola con presenza al 50% di docenti di scuola (estinti al I anno nell’a.f. 2010/11). Dall’a.f. 2010/11 il modello della Regione si avvicina prioritariamente (ma non è richiesto uno specifico accordo territoriale essendo la Valle d’Aosta a statuto speciale) a quello sussidiario integrativo, con la contemporanea presenza di percorsi delle Istituzioni formative accreditate. Dall’a.f. 2010/11 partono percorsi con obiettivi regionali nell’ambito degli accordi in CU sulle figure professionali. Sono attuati nelle scuole anche secondo un modello “complementare” con passaggio in quarta mediante corsi di allineamento o esami. Dall’a.f. 2011/12 sono attivati percorsi integrali biennali (“assimi- labili” alle figure nazionali degli accordi in CU, ma con denominazione di- versa), solo per post-sedicenni con crediti acquisiti nel biennio dopo le me- die. Sono gestiti da Enti accreditati per l’IeFP. Dall’a.f. 2016/17 i percorsi biennali sono stati progressivamente trasformati in triennali. Nella Regione Valle d’Aosta, l’autonoma disciplina ordinamentale preclude l’introduzione dell’offerta sussidiaria. Il IV anno si realizza dall’a.f. 2016/17 nel sistema duale. Per l’a.f. 2023/24 sono stati finanziati 5 progetti triennali e quadrien- nali esclusivamente in modalità duale (pd n. 6466/2022). Ø Sede di svolgimento Nell’a.f. 2011/12 per i trienni degli IP e IT l’iscrizione avveniva presso le scuole mentre per i bienni realizzati dai CFP per i 16-18enni avveniva presso i CFP e presso le scuole. Nel nuovo modello regionale l’iscrizione dei ragaz- zi ai percorsi avviene presso i CFP e le Scuole regionali. Nell’a.f. 2023/24, i percorsi triennali integrali per 14enni sono realizzati da Enti accreditati per la IeFP (CNOS-FAP, Fondazione per la formazione professionale turistica, Progetto formazione SCRL), oltre che da Istituzioni scolastiche regionali paritarie come l’Istituto tecnico professionale regionale ITPR “Corrado Gex” e l’Institut Agricole Régional (legge regionale del 1.6.1982 n. 12 e successive modificazioni ed integrazioni). Possono essere accreditati per l’obbligo for- mativo soggetti pubblici e privati, comprese le scuole. L’istruttoria del pro- cedimento relativo all’accreditamento degli Organismi formativi accreditati viene svolta in conformità con quanto disposto dall’art. 4 delle disposizioni CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 209 04/06/24 12:40 210 approvate con dgr n. 264/2018. La gestione della classe deve prevedere che ciascun allievo opti per uno dei profili/indirizzi e che il gruppo svolga alcune parti del percorso in comune e altre parti suddiviso in sottogruppi per la formazione delle distinte qualifiche professionali. Nell’ambito della proget- tazione dei percorsi, i beneficiari possono optare per un’articolazione pro- gettuale che preveda la realizzazione di un primo anno propedeutico, solo al termine del quale il singolo partecipante scelga definitivamente la figura o l’indirizzo da seguire. La Regione non aderisce al sistema ministeriale SIDI per l’iscrizione on-line degli allievi alla IeFP. I percorsi che costituiscono l’offerta di Istruzione e formazione professionale sono partiti nel rispetto del calendario scolastico 2023/24 con inizio il 19.9.2023. Ø Docenti Nei percorsi delle IF le risorse professionali coinvolte includono i docen- ti dell’Agenzia formativa. Ai docenti-formatori è richiesta l’abilitazione all’in- segnamento delle materie relativamente alle competenze di base e tecnico professionali. Almeno il 70% delle ore di docenza di ciascuna annualità deve essere affidato a personale in possesso di requisiti professionali propri delle fasce A o B di cui alla voce “B.2.1 Docenza” dell’art. 100 delle Direttive regio- nali. Ai fini di quanto sopra disposto non devono essere conteggiate le ore di stage eventualmente previste sull’annualità di riferimento. Inoltre, sono previ- sti dei tutor dell’Agenzia formativa e docenti di sostegno in caso di handicap. I docenti sono della scuola per i percorsi triennali degli IP e degli IT. Il CCNL richiesto dalla Regione ai formatori non necessariamente è quello della cate- goria, ma è raccomandato che sia almeno pari o migliorativo. Ø Articolazione oraria Il monte ore complessivo deve essere pari a 3.000 ore per ciascuna qua- lifica e 4.000 ore per il diploma. Sono escluse le ore per la partecipazione all’esame di qualifica professionale da realizzarsi dopo la fine del corso. I percorsi sono inseriti nel sistema duale. Il quadro orario dovrà comprendere nel quadriennio minimo 950 ore e massimo 1.000 ore di competenze di base, minimo 3.000 ore e massimo 3.050 ore di competenze tecnico professiona- li. È previsto un monte ore obbligatorio di alternanza, variabile a seconda dell’annualità di percorso e, in particolare, al I anno tra il 15% e il 25% del monte ore e per le annualità successive tra il 30% e il 50% del monte ore. Nell’ambito dei percorsi duali, a partire dalla seconda annualità, possono essere inseriti allievi assunti con contratto di apprendistato di I livello, di cui all’art. 43 del d.lgs. 81/2015, finalizzato all’acquisizione di una delle qualifiche professionali. I percorsi che insistono su più figure e/o indirizzi e che por- tano al rilascio di diverse qualifiche attivano classi definite “miste” o “sdop- piate”: ciascun partecipante deve optare per una sola figura professionale/ indirizzo e il gruppo classe svolge alcune parti del percorso in comune e altre parti in sottogruppi per qualifiche professionali distinte. Infatti, alcune figure CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 210 04/06/24 12:40 211QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 presentano elementi di competenza comune e, pertanto, le attività formative possono prevedere lo svolgimento congiunto di alcune parti dei percorsi, con un conseguente risparmio finanziario. Nei percorsi del modello sussidiario, a partire dall’anno scolastico 2017/18, è stato introdotto un nuovo format dei corsi, caratterizzati da un diverso bilanciamento tra le discipline di base e quelle tecnico professionali, a favore di queste ultime. I percorsi del modello sussidiario sono attuati su un monte ore di 1.056 ore annuali, esclusi even- tuali stage individuali di 40/80/160 ore nel triennio, finanziati a parte. Ø Elementi Il monte ore prevede: accoglienza, orientamento, saperi di base, area professionale, project work/stage, personalizzazione, con moduli integrativi in ingresso, di recupero e di raccordo in uscita. I percorsi di IeFP sono progettati con forte caratterizzazione teorico-pratica, con la presenza di significative esperienze in azienda, di attività di motivazione, presa di co- scienza dei processi di apprendimento e ricerca attiva del lavoro. Gli Enti beneficiari sono inseriti nelle Reti di orientamento delle Valli e sono tenuti quindi a partecipare alle relative riunioni. Si richiede, inoltre, alle IF: colla- borazione ai monitoraggi del Gruppo istituito dalla Regione; coinvolgimen- to delle associazioni di categoria (protocollo scritto) per la progettazione e la realizzazione dei percorsi; riserva di almeno un 1 posto a percorso per disabili; attività di recupero finalizzate al sostegno e al rafforzamento delle competenze e delle conoscenze mediante moduli antidispersione; verifiche semestrali per la valutazione degli apprendimenti; formazione e remunera- zione dei tutor aziendali; attività promozionali su spot radio, giornali locali, depliant; contributo spese viaggio per tutti gli allievi frequentanti, residenti o domiciliati ad almeno 6 chilometri dalla sede del corso o dalle aziende sedi di stage; costi di realizzazione dell’esame di qualifica (ore non compre- se in quelle curricolari perché da realizzarsi dopo la fine del corso) e costi per la predisposizione delle attestazioni/certificazioni finali. Con riferimento agli esami finali per il conseguimento della qualifica professionale viene am- messo un rimborso pari al massimo a € 3.000,00 per ciascuna commissione d’esame (pd n. 2287 del 30.4.2021) da valorizzare nel piano finanziario di ciascuno dei percorsi. I progetti possono prevedere l’erogazione di attività formativa a distanza (FAD) che non può superare la percentuale del 25% del monte ore annuale con esclusione delle ore di stage previste. In caso di atti- vità formativa, diversa dallo stage (es. viaggi di istruzione, visite didattiche o aziendali, attività formative outdoor) dovrà essere assicurata la presenza di almeno un docente del percorso. Il calcolo della sovvenzione avverrà sulla base del numero di ore corrispondenti alla durata dell’attività stessa. Ø Esiti e certificazioni Gli esami devono essere realizzati conformemente alla disciplina vigen- te al momento di conclusione del percorso formativo. Lo svolgimento degli CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 211 04/06/24 12:40 212 esami e la consegna del rendiconto finale sono previsti entro la fine del mese di luglio. Durante l’anno sono previsti diversi momenti valutativi: valutazio- ni intermedie, prove di verifica al termine di ogni singolo modulo didattico, ammissione alla successiva annualità o alla qualifica finale alla conclusione del triennio. Quest’ultimo è subordinato all’esito positivo degli scrutini e alla frequenza di almeno il 75% dell’annualità. Le certificazioni sono in conformi- tà con il decreto interministeriale del 5 gennaio 2021, recante “Disposizioni per l’adozione delle linee guida per l’interoperatività degli enti pubblici titolari del sistema nazionale di certificazione delle competenze”. L’Amministrazio- ne regionale ha intrapreso con la deliberazione della giunta n. 103/2021 il complessivo processo di revisione del Sistema regionale di certificazione delle competenze definito con la precedente dgr n. 2712/2009. Le figure professio- nali dell’accordo Stato-Regioni del 1.8.2019 e l’eventuale articolazione in indi- rizzi rappresentano, così come previsto dal d.lgs 13/2013, il riferimento per la certificazione delle competenze in esito. Le qualifiche sono corrispondenti al- meno al III livello europeo e valgono per l’inserimento nel mondo del lavoro. Ø Crediti Sono concessi crediti formativi in ingresso, nel rispetto della normativa vigente. Nuovi allievi possono essere inseriti in ogni annualità di corso sia all’inizio di ogni anno scolastico sia in corso d’anno in conformità alle dispo- sizioni relative ai passaggi tra sistemi di istruzione e formazione, di cui al paragrafo 4 delle linee guida approvate con dgr n. 939/2016 e smi e a seguito di apposito colloquio orientativo e motivazionale, teso anche a verificare la necessità di adottare provvedimenti in ordine a debiti/crediti. Se il candidato non possiede il titolo di studio, come requisito formale per accedere a un per- corso formativo è possibile utilizzare come credito le esperienze di lavoro o ottenere la dispensa di frequenza di una o più unità formative. Sono valoriz- zabili i percorsi educativi e formativi svolti, anche se incompleti; le attività la- vorative svolte, qualunque sia il tipo e la durata del contratto; le esperienze di vita (volontariato, attività di cura nell’ambito della propria famiglia, ecc.) va- lutate da una commissione in base alla coerenza al valore delle esperienze di apprendimento svolte. Un tutor di credito accompagna il ragazzo per l’intero percorso di riconoscimento, aiutandolo a recuperare, descrivere e referenzia- re le esperienze raccolte. Sulla base dei crediti riconosciuti, viene predisposto un progetto formativo individualizzato, che consente di recuperare eventuali debiti formativi. Le altre tipologie di credito sono quelle in ingresso e in itine- re, che permettono di ottenere la dispensa dalla frequenza di una o più unità formative in cui si articola il percorso, rispettivamente al momento dell’iscri- zione o ad attività avviata. Con la deliberazione della giunta regionale n. 1175 del 10.10.2022 si approvano le disposizioni in materia di riconoscimento dei crediti formativi da applicare alle attività di formazione professionale. In re- lazione alle procedure di riconoscimento crediti in itinere, si considerano ri- comprese nel finanziamento complessivo approvato tutte le spese relative alle attività di assistenza individuale utili alla definizione dei crediti stessi. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 212 04/06/24 12:40 213QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 Ø Governo del sistema Il modello è stato definito con incontri con le parti sociali per la raccol- ta dei fabbisogni professionali del mondo del lavoro analizzando il bacino e le caratteristiche dei potenziali utenti delle iniziative formative. È facoltà dell’Organismo di formazione accompagnare, in aggiunta al protocollo di collaborazione obbligatorio con le associazioni di categoria, la presentazio- ne delle proposte progettuali con l’adesione di uno o più promotori, intesi come soggetti espressione di attori e bisogni della collettività locale. È pre- sente un “Nucleo tecnico” per eventuali modifiche e/o integrazioni ai proto- colli di collaborazione ove non sufficientemente dettagliati o incompleti. La proposta di percorsi è definita dal sottogruppo “Formazione professionale e orientamento”, istituito nell’ambito del “Consiglio politiche del lavoro” della Regione, composto da parti sociali, Consiglio regionale e Sovrintendenza agli studi. La proposta è validata dal Consiglio politiche del lavoro prima dell’approvazione con deliberazione della Giunta regionale. Un Gruppo di monitoraggio, composto da rappresentanti della Regione e delle parti sociali ha il compito di monitorare i corsi di formazione attraverso la definizione di un monitoraggio quantitativo e qualitativo. Con deliberazione della Giunta regionale n. 369 del 28.3.2018, è istituito un Gruppo di lavoro per l’armo- nizzazione dei principi contenuti nel citato decreto legislativo 61/2017 con l’ordinamento scolastico regionale. Ø Destinatari I percorsi di IeFP sono rivolti alle seguenti categorie di destinatari: a) in via prioritaria, studenti in uscita dalla scuola secondaria di primo grado; b) studenti minorenni già inseriti in percorsi di istruzione secondaria supe- riore o percorsi di IeFP nell’ambito di trasferimenti/passaggi; c) in seconda istanza studenti maggiorenni già inseriti in percorsi di istruzione secondaria superiore o percorsi di IeFP nell’ambito di trasferimenti/passaggi; d) in for- ma residuale e a completamento dei posti disponibili giovani che vogliano rientrare nel sistema formale di Istruzione e formazione professionale dopo un periodo di interruzione degli studi. Ø Costi Per l’a.f. 2020/21, l’Amministrazione regionale, in linea con la program- mazione FSE, adotta per le “Istituzioni sociali private” (dunque non le due scuole regionali paritarie) il parametro di € 132,00 (dgr 1349/2019 e avviso 19AI), esteso dall’a.f. 2019/20 (pd 1153/2019) a tutte le qualifiche, comprese quelle del “benessere” e della “vendita”. Questa UCS su cui si costruiscono gli importi relativi al finanziamento, abbraccia tutte le attività e le spese con- nesse all’organizzazione e all’erogazione dell’intervento formativo, incluse le ore di esame. Il numero minimo di allievi a percorso singolo è 12, mentre il numero massimo è 18. Il numero delle ore computato per anno è 1.000, con CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 213 04/06/24 12:40 214 250 ore aggiuntive a triennio (83,33 ad anno formativo). Queste ore non sa- ranno più considerate nel costo a percorso dall’a.f. 2021/22 (saranno dunque solo 1.000 ore) perché riferibili a un finanziamento aggiuntivo (“aumento del finanziamento concesso oltre il limite del costo massimo previsto”) ed even- tualmente realizzabili anche durante il periodo estivo. La definizione dell’of- ferta formativa complessiva con la dgr 1349/2019 e la contestuale adozione dell’avviso si riferisce alle seguenti figure professionali/profili professionali: 1. operatore del benessere - indirizzi previsti: erogazione dei servizi di tratta- mento estetico e erogazione di trattamenti di acconciatura; 2. operatore alla ristorazione - indirizzi previsti: preparazione degli alimenti e allestimento piatti e allestimento sala e somministrazione piatti e bevande e operatore ai servizi di promozione e accoglienza; 3. operatore alla riparazione dei veicoli a motore - indirizzi previsti: manutenzione e riparazioni della carrozzeria e ma- nutenzione e riparazione delle parti e dei sistemi meccanici e elettromeccani- ci; 4. operatore delle produzioni alimentari - indirizzi previsti: lavorazione e produzione di pasticceria, pasta e prodotti da forno e/o lavorazione e produ- zione di prodotti a base di carne e/o lavorazione e produzione di prodotti a base di vegetali. Il costo complessivo massimo dei progetti (compreso esami) sarebbe: per gli anni del corso operatore del benessere € 566.000,00; per ope- ratore alla ristorazione € 569.000,00; per operatore riparazione veicoli a mo- tore € 566.000,00; per operatore produzioni alimentari € 566.000,00. La cifra complessiva massima per il finanziamento dei suddetti progetti corrisponde indicativamente all’UCS ora corso di € 132 per il numero di ore stabilite a percorso per gli anni di corso. Sulla base di questi elementi si può stimare che il primo anno di tali percorsi abbia un costo di € 142.956,00. Il costo ad allievo ammonterebbe a € 9.076,57, per un costo orario allievo di € 8,38. I costi complessivi si riferiscono a molteplici attività, così come riportate nel paragrafo “elementi”. In particolare, il costo complessivo massimo finanziabi- le per progetto include: a. il costo complessivo del corso calcolato applicando le opzioni di semplificazione; b. il costo dei processi di riconoscimento dei crediti formativi, che potranno essere attivati; c. l’importo da destinarsi alla copertura delle spese relative all’esame finale. Si rileva, per completezza, che mediante borse di studio, sono ammesse a rimborso dalla Regione le spese per l’acquisto di sussidi e materiale didattico o strumentale (dizionari, voca- bolari, manuali, atlanti, compassi, calcolatrici scientifiche, strumenti musicali e attrezzatura necessaria per lo svolgimento delle attività previste nei percorsi di IeFP) utilizzati fino al termine del diritto/dovere di istruzione. Ø Quarti anni Il “quarto anno” è stato attivato dall’a.f. 2016/17 in forma individua- le, come naturale proseguimento del percorso di operatore agricolo, pres- so l’Institut agricole régional, corrispondente a un IS paritario di modello “complementare”. Nell’a.f. 2016/17 si è trattato di 1 solo allievo mentre negli anni formativi successivi sono partiti ogni anno 2 allievi che hanno svolto il IV anno fuori della Regione mediante vaucher. Tutt’ora, nelle Valli dove CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 214 04/06/24 12:40 215QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 è difficile formare una classe, vige ancora il sistema dei vaucher individuali per la prosecuzione della formazione in percorsi di altre Regioni italiane o all’estero (con la Francia, ad esempio, gli allievi ottengono un doppio ti- tolo). Dall’a.f. 2019/20 sono partite le prime 2 “classi” di IV anno IF e IS, realizzate anche per l’a.f. 2022/23 con un percorso (due classi per estetista e acconciatore). Il percorso formativo deve avere una durata pari a 1.000 ore ad allievo: 20% moduli competenze di base, 30% moduli competenze tecni- co-professionali, 50% impresa formativa simulata/stage in azienda. Con fi- nanziamenti ad hoc vengono rimborsati: le attività di assistenza individuale, il processo di riconoscimento crediti in fase di ammissione e la gestione dei procedimenti di certificazione delle competenze (compresi gli esami). – a.f. 2019/20: n. percorsi 2; n. allievi 28 – a.f. 2020/21: n. percorsi 2; n. allievi 12 – a.f. 2021/22: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2022/23: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2023/24: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale La Regione ha definito in accordo con le parti sociali i profili formativi per permettere l’accesso al lavoro dei minorenni che abbiano assolto l’ob- bligo di istruzione. La circolare del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali R.0000012 del 6.6.2022 fornisce chiarimenti interpretativi rispetto alle disposizioni del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81 e del decreto interministeriale 12 ottobre 2015 definendo nel dettaglio le caratteristiche del contratto di apprendistato di primo livello. Al fine di sostenerlo l’Am- ministrazione regionale può prevedere, sulla base di apposite disposizioni e delle disponibilità di bilancio, l’attribuzione di contributi ai soggetti coinvol- ti (organismo di formazione, impresa e apprendista) che esulano dal finan- ziamento del percorso di apprendistato. Le attività di alternanza, fatto salvo quanto previsto per gli allievi apprendisti, possono essere realizzate secondo le modalità di: 1. Impresa formativa simulata quale strumento propedeu- tico ai percorsi di alternanza scuola lavoro o di apprendistato, con parti- colare riferimento agli studenti quattordicenni; 2. Visite didattiche, anche al di fuori del territorio regionale; 3. Tirocinio curriculare/stage (attivabile anche nel periodo estivo). Con riferimento a quest’ultima modalità, il mon- te ore minimo assegnato deve essere pari ad almeno 200 ore nella secon- da annualità, almeno 400 ore nella terza annualità e almeno 450 ore nella quarta annualità. L’attività si realizza nell’ambito di progetti per azioni di accompagnamento, sviluppo e rafforzamento del sistema duale nell’ambito dell’Istruzione e formazione professionale. Le figure professionali sono quel- le previste e declinate dall’accordo Stato-Regioni del 1.8.2019. Anche nell’a.f. 2023/24 sono presenti esclusivamente percorsi duali di IeFP, triennali e di quadriennali, realizzati da Organismi di formazione accreditati e finalizzati all’assolvimento dell’obbligo di istruzione e all’acquisizione di un titolo di qualifica o di diploma professionale. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 215 04/06/24 12:40 CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 216 04/06/24 12:40 217QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 ➢ Struttura Veneto CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 217 04/06/24 12:40 218 Ø Normativa – Protocollo Regione-MIUR dell’11.12.2002 e accordo territoriale 11.12.03 (sperimentazione) – Dgr n. 3289/10, dgr n. 419/09, dgr n. 359/04, lr n. 19/02 (accreditamento) – Dgr n. 1485 del 25.05.2010 (bandi per percorsi triennali riferiti all’a.f. 2010/11) – Dgr n. 205 del 1.3.2011 (offerta sussidiaria triennale) – Dgr n. 698 del 24.5.2011 (costo standard) – Dgr n. 887 e n. 888 del 21.6.2011 (piano annuale e direttive a.f. 2011/12) – Dgr n. 1013 e n. 1014 del 5.6.2012 (piano annuale e avviso 2012/13) – Dgr n. 1558 del 31.7.12 e dgr n. 2646 del 18.12.2012 (linee guida ed esami 2012/13) – Dgr n. 1004 del 18.06.2013 (costi) – Dgr n. 123 del 18.2.2014 (esami) – Dgr n. 139 del 10.2.2015, dd n. 1570/2015 e dgr n. 1152/15 (piano IeFP 2015/16) – Dgr n. 517/16 e dgr n. 518/16 (IeFP a.f. 2016/17), dgr n. 2127/15 (sussi- diaria a.f. 2016/17) – Lr n. 8 del 31.3.2017 (sistema educativo) – Dgr n. 897 del 10.08.2017 e dgr n. 1038 del 4.7.2017 (IeFP sussidiaria a.f. 2017/18) – Dgr n. 1395/17 e dgr n. 1988/16 (quarto anno a.f. 2017/18) – Dgr n. 574/17, n. 575/17, n. 576/17, n. 577/17, n. 1986/16 e n. 1987/16 (triennali a.f. 2017/18) – Dgr n. 822, n. 823 e n. 824 dell’8.6.2018 (triennali IF) e dgr n. 813 del 14.8.2018 (triennali IS) – Dgr n. 2029 del 6.12.2017 e dgr n. 2030/17 (triennali duale) – Dgr n. 1177/18 (IV anno IS) dgr n. 1036/18 (IV IF tradizionale) e dgr n. 509/18 (IV anno duale) – Dgr n. 27 del 15.1.2019 (approvazione schema di accordo territoriale) – Dgr n. 914 del 9.7.2020 recepimento accordi repertorio figure (n. 155/ CSR del 1.8.2019) – Dgr n. 408 del 31.3.2020 (IeFP 2019/20) dgr n. 603 del 12.5.2020 – Dd n. 1019 del 9.9.2019 (IS), dgr n. 429 del 7.4.20, dgr n. 1898 del 17.12.19, dgr. 429 del 7.4.2020 (I a IF) – Dgr n. 1137 del 6.8.2020 (IV anno 2020/21) – Decreto n. 659 del 13.8.2020 (correlazione figure per i progetti già pre- sentati) – Dgr n. 1666/20 e n. 1667/20 del 1.12.2020 (IeFP a.f. 2021/22), dgr n. 1136 del 6.8.2020, n. 1312 dell’8.9.2020 e n. 1644 del 24.11.2020 (linee guida) – Dgr n. 695 del 31.5.2021 (triennali), dgr n. 698 del 31.5.2021 (IV anno a.f. 2021/22) – Dgr n. 724 del 6.6.2022 e n. 803 del 5.7.2022, n. 804 del 5.7.2022 (trien- nali a.f. 2022/23), dgr n. 810 del 5.7.2022, dgr n. 1006 del 12.8.2022 (IV anni, duale) – Dgr n. 783 del 27.6.2023, dgr n. 952 del 31.7.2023 (a.f. 2023/24) CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 218 04/06/24 12:40 219QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà e percorsi integrali di IeFP) Dall’a.f. 2002/03 i percorsi di Formazione professionale integrale sono per il conseguimento di un attestato di qualifica regionale, da ottenere fre- quentando un’Istituzione formativa (IF) accreditata (ora “Scuola di forma- zione professionale”, come definite dall’art. 18, comma 2 della lr n. 8/2017). Dall’a.f. 2011/12 è stato adottato il modello sussidiario complementare, a titolarità delle istituzioni scolastiche (fino all’a.f. 2018/19, sostituito nello stesso anno con i nuovi primi anni ex d.lgs. n. 61/2017). L’adozione speri- mentale anche del modello integrativo era teoricamente possibile in base alla normativa regionale ma non è stata realizzata. Il passaggio alle quarte classi degli IPS non è automatico. I percorsi sono finalizzati al consegui- mento di una qualifica delle sezioni comparti vari, edilizia, benessere, riferite alle figure previste dal Repertorio nazionale dell’offerta di IeFP 2019 e dalle curvature regionali approvate. Dall’a.f. 2013/14 sono presenti i quarti anni. L’Istruzione e formazione professionale coinvolge ogni anno nella Regione Veneto circa 20.000 allievi. Ø Sede di svolgimento Iscrizione a 14 anni alle IF o alle IS secondo la sussidiarietà trami- te il portale MIUR iscrizioni online. La sede di svolgimento è il Centro di formazione professionale (ora Scuola della formazione professionale) o la Scuola. Possono presentare progetti formativi, come IF, Istituzioni forma- tive accreditate presso la Regione Veneto e iscritte nell’elenco regionale de- gli Enti accreditati; come scuole, in via sussidiaria, gli Istituti professionali di Stato. L’inizio delle lezioni è stato stabilito nel settembre del 2022. Le disposizioni sul riordino delle funzioni provinciali comportano che la fun- zione di formazione professionale, già svolta dai CFP provinciali alla data di entrata in vigore della lr n. 19/2015 e s.m.i., debba continuare ad essere svolta con il personale ex provinciale ora inquadrato nel ruolo regionale. A partire dall’a.f. 2016/17 sono stati individuati gli Organismi di formazione accreditati, idonei a gestire i medesimi percorsi nelle ex sedi formative del- la Provincia di Treviso e della Città metropolitana di Venezia. La Regione aderisce al sistema ministeriale SIDI per l’iscrizione on-line degli allievi alla IeFP. I percorsi che costituiscono l’offerta di Istruzione e formazione profes- sionale sono partiti nel rispetto del calendario scolastico 2023/24 con inizio 13.9.2023. Ø Docenti Nei percorsi delle IF sia i docenti delle competenze tecnico-professio- nali che quelli delle competenze di base provengono dai CFP. Di norma, nei percorsi delle scuole sia i docenti delle competenze tecnico-professiona- CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 219 04/06/24 12:40 220 li che quelli delle competenze di base provengono dalle scuole. Le attività educative e formative realizzate dall’Ente formatore devono essere affidate a personale docente in possesso di abilitazione all’insegnamento o ad esperti in possesso di documentata esperienza maturata per almeno cinque anni nel settore, ai sensi dell’art. 19 del d.lgs. n. 226/2005. Il ruolo del docente è incompatibile con la funzione di tutor d’aula nel medesimo intervento formativo. È rivestito da persona diversa dal docente a fronte della propria specifica valenza in campo formativo/educativo. In base alla dgr n. 1368 del 30.7.2013, in analogia con la gestione degli interventi di formazione iniziale gli Enti beneficiari devono impiegare almeno il 50% di personale assunto con il contratto collettivo nazionale di lavoro per la Formazione professio- nale, sottoscritto dalle Organizzazioni sindacali maggiormente rappresenta- tive a livello nazionale. Ø Articolazione oraria Fino al 2011/12 percorso triennale integrale della durata di 3.200 ore. Dall’a.f. 2012/13 le ore per anno dei percorsi integrali sono minimo 990. Ad esempio, il quadro orario dei percorsi triennali di comparti vari ed edilizia prevede al I anno minimo 450 e massimo 550 ore di formazione di base diretta all’adempimento dell’obbligo di istruzione (assi culturali) e min 440 max 540 ore di formazione professionale a carattere polivalente nel com- parto prescelto e accoglienza. Al II anno, min 410 e max 460 ore di forma- zione di base e 420-450 ore di formazione pratica e accoglienza e accompa- gnamento al lavoro, con 80-160 ore di stage. Il quadro orario dei percorsi triennali del sistema duale prevede al I anno min 400 ore di applicazione pratica in impresa simulata propedeutica all’alternanza o all’apprendistato e max 590 ore di assi culturali (formazione di base diretta all’adempimento dell’obbligo di istruzione e accoglienza). Al II anno min 40% dell’orario ordinamentale annuale di 990 ore in formazione interna all’azienda presso cui lo studente iscritto sia stato assunto in contratto di apprendistato per la qualifica (ai sensi dell’art. 41 II comma lettera a) del d.lgs. n. 81/2015) op- pure min 400 ore annue di formazione in azienda in alternanza, oltre a un max di 594 ore di accoglienza e assi culturali. Al III anno min 50% dell’o- rario ordinamentale in formazione interna all’azienda oppure min 500 ore annue di formazione in azienda in alternanza. Il percorso in sussidiarietà deve essere riconducibile alla durata prevista di 1.056 ore per anno (art. 5 comma 1 lettera b del dpr n. 87/2010) di 60 minuti. La frequenza alle azioni formative è da intendersi obbligatoria. Nel biennio la formazione di base va da 429 a 561 ore, mentre la formazione professionale va da 495 a 627 ore. Al III anno la formazione culturale va da 396 a 429 ore, mentre la formazione professionalizzante da 627 a 660 ore. Sono effettuate 165 ore di stage curricolare nell’ambito degli insegnamenti sia culturali che tecni- co-professionali. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 220 04/06/24 12:40 221QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 Ø Elementi Il percorso formativo comprende: orientamento; attività di accoglienza all’inizio dell’attività didattica; attività di accompagnamento al lavoro, intesa anche come valutazione delle esperienze fatte nel mondo del lavoro attraver- so lo stage al lavoro; moduli per favorire l’inserimento di giovani provenien- ti dal sistema scolastico o dal mondo del lavoro; visite in aziende, ambienti e luoghi di lavoro, fiere e mercati di particolare rilevanza; moduli destinati a soggetti portatori di handicap, in condizione di disagio o provenienti da un percorso scolastico o dal mondo del lavoro; moduli di approfondimento destinati a rispondere a particolari esigenze di professionalità del territorio; potenziamento dei talenti e delle caratteristiche individuali cognitive, emotive e relazionali; interventi a favore di studenti con difficoltà cognitive o compor- tamentali non riferibili a disabilità specifiche e certificabili. Potranno inoltre essere realizzati interventi progettati in considerazione della specificità dell’al- lievo. Questi interventi individuali aggiuntivi, finanziati ad hoc, sono quantifi- cati complessivamente nell’ambito di ciascun progetto in misura non superio- re a 25 ore per ciascuna annualità, possono riguardare sia studenti iscritti al percorso, sia giovani non iscritti che contattino il CFP in vista di un possibile inserimento in un percorso. Nel caso in cui dette attività siano rivolte a utenti interni possono essere svolte anche durante le attività ordinarie, distaccando l’utente dal gruppo classe. Potranno essere attivate esercitazioni dimostrative nei seguenti contesti: 1) competizioni tra diversi istituti scolastici; 2) inizia- tive di interscambio con istituti anche stranieri; 3) giornate di scuola aperta; 4) partecipazione a manifestazioni riferite all’orientamento; 5) esercitazioni dimostrative rivolte ai rappresentanti delle aziende interessate ad accogliere allievi in stage; 6) partecipazione ad iniziative di volontariato organizzate da enti locali; 7) saggi di fine anno. I progetti devono prevedere un numero di partenariati aziendali sufficienti a garantire per tutti gli iscritti l’accoglienza per il periodo di applicazione pratica in azienda di almeno 20 studenti. Ø Esiti e certificazioni La qualifica viene conseguita a conclusione del percorso triennale, pre- vio superamento delle prove finali previste dalla lr n. 8 del 31.3.2017 e dai decreti dirigenziali di attuazione con cui sono definiti modulistica e vade- mecum. Gli interventi proposti devono garantire l’adozione di modalità di valutazione - periodica e annuale - degli apprendimenti e del comportamen- to degli allievi, adottate dai docenti sia singolarmente che collegialmente. È adottato un sistema di valutazione con una prova complessa, che intende verificare competenze sia culturali (con riferimento agli standard minimi na- zionali delle competenze di base) sia professionali (relative a ciascun profilo professionale). L’accertamento delle competenze di base e dalle competenze tecnico professionali avviene in riferimento a Ada (area di attività) afferenti. Il rilascio dell’attestato di qualifica professionale è previsto, previo il supera- mento delle prove finali definite da disposizioni regionali e svolte dinnanzi CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 221 04/06/24 12:40 222 a una commissione nominata dalla Regione. Dall’a.f. 2010/11, i consigli di classe, a conclusione del II anno del percorso triennale e al termine delle operazioni di scrutinio finale, compilano per ogni allievo il “certificato di as- solvimento dell’obbligo di istruzione”, che resta agli atti del CFP e viene rila- sciato d’ufficio a conclusione del percorso triennale. Gli allievi che abbando- nino il percorso prima del raggiungimento della qualifica possono richiedere all’ente gestore il rilascio di un attestato di competenze valevole ai fini del riconoscimento di eventuali crediti formativi in ulteriori percorsi formativi o scolastici. La qualifica (o il diploma) conseguita a conclusione del percorso triennale può essere registrata sul “Libretto formativo del cittadino” o nel “Fascicolo elettronico del lavoratore” (artt. 14 e 15 del d.lgs. n. 150/2015). Le certificazioni sono in conformità con il decreto interministeriale del 5 gen- naio 2021, recante “Disposizioni per l’adozione delle linee guida per l’intero- peratività degli enti pubblici titolari del sistema nazionale di certificazione delle competenze”. Ø Crediti La frequenza del percorso comporta l’acquisizione di crediti ai fini dell’e- ventuale rientro nel sistema di istruzione. La possibilità di passare al sistema dell’istruzione è data ai sensi dell’art. 8 del d.lgs. n. 61/2017 e dei successivi decreti attuativi. L’Ente è tenuto ad attivare un servizio per l’accertamento di conoscenze, capacità e competenze acquisite e per il riconoscimento di even- tuali crediti formativi, secondo le disposizioni sui passaggi tra sistemi o con le modalità semplificate previste per i passaggi tra IP e IeFP (e viceversa) o intra IeFP. È previsto il riconoscimento di crediti in ingresso per l’inserimento di allievi provenienti dalla scuola o dal mondo del lavoro che richiedono di esse- re ammessi direttamente al II o al III anno del percorso triennale o al I anno dopo la scadenza del termine per l’iscrizione (coincidente con il primo quarto di monte ore). È stato messo a punto uno speciale dispositivo per l’accerta- mento dei crediti, che prevede ad ogni passaggio tra sistemi un preventivo contatto tra IF e IS, finalizzato ad acquisire la documentazione amministrati- va sul curriculum dell’allievo. La Regione ha disciplinato la costituzione del- le commissioni interistituzionali per il riconoscimento dei crediti, istituendo con dgr n. 2873 del 10.9.2004 e con successivi decreti dirigenziali, un appo- sito albo regionale degli esperti chiamati a costituire tali commissioni. Gli allievi che abbandonino il percorso prima del raggiungimento del diploma possono richiedere il rilascio di un “attestato di competenze” valevole ai fini del riconoscimento di eventuali crediti formativi in ulteriori percorsi formati- vi o scolastici, così come modificato dall’accordo in Conferenza Stato-Regio- ni, repertorio atti n. 155/CSR del 1.10.2019. Ø Governo del sistema La programmazione delle attività di IeFP è affidata al Dipartimento formazione e alla Direzione formazione e istruzione. Essa regola mediante CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 222 04/06/24 12:40 223QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 bandi e circolari le attività delle Istituzioni formative, dei CFP ex provinciali e in via sussidiaria delle Istituzioni scolastiche. La Direzione lavoro gestisce la banca dati dell’Anagrafe regionale degli studenti (ARS) attraverso l’ente strumentale Veneto Lavoro. A partire dall’a.f. 2004/05 la banca dati sugli utenti della Formazione professionale è finalizzata a monitorare, con mo- dalità informatiche, le iscrizioni, i ritiri degli allievi e i dati di follow up. Le registrazioni delle presenze degli allievi vengono effettuate su un gestionale regionale unico ROL, Registro on line. Le direttive richiedono che ciascun progetto sia frutto di un’analisi dei fabbisogni con il coinvolgimento dei sog- getti istituzionali del territorio per i giovani in età di obbligo di istruzione. Sono attivabili partenariati (operativi o di rete) con altri CFP sul territo- rio. Possono, inoltre, essere attivati partenariati di rete con servizi sociali competenti per territorio, servizi di orientamento, istituti scolastici e uffici scolastici, con l’obiettivo di instaurare una sinergia tra strutture istituzionali chiamate a diversi livelli a prevenire e contrastare la dispersione scolastica e il disagio giovanile. La Regione mantiene un rapporto di collaborazione con gli Organismi formativi che realizzano il piano regionale: Forma Ve- neto e Ance Veneto (scuole edili). Si è avviato un Tavolo tecnico scientifico che aiuti la Regione e il sottosistema dell’IeFP a individuare le modalità di validazione delle figure regionali e delle competenze aggiuntive, i moduli compensativi, le modalità di erogazione degli esami finali e degli attestati in esito ai percorsi. Il Tavolo è coordinato dalla Direzione formazione e istruzione e si avvale dell’assistenza tecnica di esperti, di Anpal servizi e di esperti nominati dalle associazioni più rappresentative delle scuole della Formazione professionale. Ø Destinatari Di norma, gli interventi formativi di I anno sono rivolti a giovani sog- getti all’obbligo di istruzione o in possesso della licenza media oppure, per gli allievi disabili, dell’attestato di credito formativo previsto dall’art. 9 del dpr n. 122 del 22 giugno 2009. Per l’iscrizione di minori stranieri in pos- sesso di titolo di studio non conseguito in Italia è necessario accertare che il titolo di studio sia conclusivo di un ciclo di studi di durata non inferiore a 8 anni. È fatto salvo il diritto di proseguire il percorso triennale fino al raggiungimento della qualifica professionale per i giovani che, già iscritti e frequentanti un percorso scolastico o di istruzione e formazione, abbiano compiuto la maggiore età senza aver conseguito un titolo in assolvimento del diritto-dovere all’istruzione-formazione. Ai percorsi quadriennali posso- no accedere giovani in possesso di una qualifica professionale conseguita frequentando un percorso triennale di Istruzione e formazione professio- nale o a seguito di un contratto di apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale. In considerazione della previsione contenuta all’art. 43 d.lgs. n. 81/2015, che prevede l’accesso all’apprendistato per la qualifica e per il diploma di giovani tra i 15 e i 25 anni, eventuali utenti maggiorenni possono essere iscritti al primo anno del triennio in qualità di utenti rendi- CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 223 04/06/24 12:40 224 contabili al fine di consentire la stipula di un contratto di apprendistato per il conseguimento della qualifica professionale. Eventuali richieste di iscri- zione di allievi maggiorenni ai percorsi triennali possono essere accolte solo in continuità didattica con un diverso percorso o in presenza di una intesa tra le istituzioni formative o scolastiche e i Centri provinciali per l’educazio- ne degli adulti per un progetto finalizzato al conseguimento del diploma di scuola media e la prosecuzione al secondo anno nei percorsi triennali. Ø Quarto anno In Veneto dall’a.f. 2013/14 sono presenti IV anni in duale, che preve- dono competenze tecnico-professionali minimo 500 ore annue in formazio- ne in azienda o in alternanza scuola-lavoro oppure minimo 50% dell’orario ordinamentale annuale di 990 ore in formazione interna all’azienda presso cui lo studente iscritto al CFP sia stato assunto in contratto di apprendista- to per il diploma professionale ai sensi dell’art. 41 II comma lettera a) del d.lgs. n. 81/2015. Per le competenze di base massimo 495 ore. Il monte ore del IV anno include le ore dedicate all’esame finale. L’obiettivo prioritario del sistema di formazione duale è l’attivazione di contratti di apprendistato di primo livello, ai sensi dell’art. 41 II comma, lettera a) del d.lgs. n. 81/2015 per almeno il 30% degli studenti iscritti ai IV anni. Per l’a.f. 2023/24 vi sono percorsi di IV anno di Istruzione e formazione professionale per il consegui- mento del diploma professionale di tecnico nelle sezioni benessere, compar- ti vari ed edilizia, attuati con il sistema duale. I progetti ammessi sono 104 per 1.488 destinatari previsti a finanziamento (dgr 1268/2023). In Veneto non esiste un diploma di tecnico per il settore benessere ma una abilitazio- ne che si consegue dopo la qualifica. – a.f. 2013/14: n. percorsi 10; n. allievi 157 – a.f. 2014/15: n. percorsi 26; n. allievi 475 – a.f. 2015/16: n. percorsi 42; n. allievi 774 – a.f. 2016/17: n. percorsi 55; n. allievi 1.062 – a.f. 2017/18: n. percorsi 57; n. allievi 687 – a.f. 2018/19: n. percorsi 66; n. allievi 586 – a.f. 2019/20: n. percorsi 86; n. allievi 793 – a.f. 2020/21: n. percorsi 81; n. allievi 944 – a.f. 2021/22: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2022/23: n. percorsi 86 n. allievi n.d. – a.f. 2023/24: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. Ø Costi Con il dgr n. 429 del 7.4.2020 si stabiliscono i criteri per erogare il contributo pubblico massimo destinato ai percorsi triennali dei settori be- nessere, comparti vari ed edilizia secondo la seguente formula: contributo pubblico orario*monte ore triennio+contributo pubblico allievo*n. allievi*- numero annualità. Il costo ora corso stabilito dalla Regione differisce per CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 224 04/06/24 12:40 225QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 tipologia: comparti vari € 85,00, benessere € 77,50, edilizia € 72,00. Il costo medio ora corso ponderato1 corrisponde a € 91,97. Il costo individuale ad al- lievo stabilito corrisponde a € 403,50 per comparti vari, € 462,00 benessere e € 812,00 per l’edilizia. Applicando tali parametri al numero degli iscritti a primo anno dei percorsi triennali delle istituzioni formative nell’a.f. 2020/21, risulta che il costo annuale per percorso è di € 91.050,88, il costo annuale per allievo corrisponde a € 4.915,93 mentre il costo orario per allievo am- monta a € 4,97. Sempre nell’a.f. 2020/21, le classi di primo anno devono essere, di norma, composte da un numero non inferiore a 20 allievi a inizio anno per servizi del benessere, comparti vari ed edilizia. Il numero minimo di allievi formati deve essere di 15 per servizi del benessere, comparti vari ed edilizia. Si considera formato l’allievo che abbia maturato una percen- tuale di frequenza pari ad almeno il 75% del monte ore. Il contributo mas- simo aggiuntivo applicato per ogni ora di intervento individuale di attività frontali di accoglienza/accompagnamento/personalizzazione è di € 38,00 (nel limite massimo di € 2.850,00 per progetto). Esse possono essere svolte anche durante le attività ordinarie, distaccando l’utente dal gruppo classe. Fermo restando un percorso formativo non inferiore a 990 ore, la frequenza dell’intervento di accoglienza/accompagnamento/personalizzazione concor- re alla percentuale di frequenza richiesta per l’ammissione all’esame, mentre non risulta riconoscibile ai fini del monte ore allievi formati. Vi sono ormai pochi percorsi di IeFP presso Centri di formazione ex provinciali trasferiti alla Regione e da queste finanziati. In ogni caso, dall’a.f. 2016/17 (decreto n. 130 del 12.8.2016) hanno, di norma, le stesse unità di costo standard che sono applicate agli Organismi di formazione accreditati privati. Infatti, la copertura finanziaria di costi e personale inquadrato nei ruoli regionali già presenti nella determinazione delle unità di costo standard di riferimen- to, viene considerata come un’entrata generata dal progetto e sottratta, in sede di verifica rendicontale, dal contributo pubblico assegnato a ciascun progetto. Il costo delle sedi di realizzazione degli interventi, anche in caso di utilizzo di sedi di proprietà della Regione Veneto, è sempre a carico del soggetto proponente. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale La circolare del Ministero del lavoro e delle Politiche sociali R.0000012 del 6.6.2022 fornisce chiarimenti interpretativi rispetto alle disposizioni del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81 e del decreto interministeriale 12 ottobre 2015 definendo nel dettaglio le caratteristiche del contratto di 1 Comparti vari € 85,00x990+€403,50 ad allievo fino a un massimo (20 allievi) di €8.070 = € 92.220,00:990 ore = €93,15 x243 percorsi = € 22.635,82. Benessere € 77,50x990+€462,00 ad allievo fino a un massimo di € 9.240 (20 allievi) = € 85.965,00:990 = € 86,83x51 = € 4.428,33. Edilizia non cofinanziata € 72,00x990+€812,00 ad allievo fino a un massimo di € 16.240 (20 allievi) = € 87.520,00:990 = € 88,40x7 percorsi = € 618,80. Totale € 27682,95:301 percorsi = 91,97 ponderato. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 225 04/06/24 12:40 226 apprendistato di primo livello. Nell’a.f. 2023 il numero di apprendisti si è attestato su 800 unità per annualità formativa, soprattutto per l’inserimen- to degli studenti nei percorsi per il diploma. La programmazione 2023/24 ha inteso continuare sulla strada della progressiva estensione del sistema duale al maggior numero possibile di studenti. La prima sperimentazione del sistema formativo duale è stata attivata a partire dall’a.f. 2016/17, con percorsi triennali per il conseguimento della qualifica professionale e per- corsi di IV anno per il diploma professionale. La dgr n. 45 del 18.1.2023 sul perfezionamento dell’accordo di collaborazione tra la Regione Veneto, l’Unità di missione PNRR del Ministero del Lavoro, la Direzione generale delle politiche attive del lavoro, ha approvato l’accordo di collaborazione sul “Sistema Duale” in conformità alle linee guida per la programmazione e attuazione dei percorsi di IeFP e FTS in modalità duale (dd n. 139 del 2.8.2022). In adesione all’avviso di riferimento sono stati presentati nell’an- no formativo 2023/24 progetti per la realizzazione di interventi di I o II o III anno di 990 ore annue nelle sezioni comparti vari, benessere od edilizia in modalità di formazione duale. La Regione Veneto ha elaborato una pro- grammazione unitaria (piano formativo IeFP 2023-24) che prevede l’avvio di 13.947 percorsi di IeFP in modalità duale, rispetto ai quali si stima un successo formativo prudenziale dell’80%. La Regione Veneto si impegna al raggiungimento del target PNRR assegnato pari a 6.019 percorsi individuali e prevede un target aggiuntivo per il restante numero di 5.138 percorsi in- dividuali aggiuntivi. Nell’a.f. 2023/24 la Regione Veneto realizza percorsi di IeFP triennale e di IV anno erogati esclusivamente in modalità duale. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 226 04/06/24 12:40 227QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 ➢ Struttura Provincia Autonoma di Bolzano CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 227 04/06/24 12:40 228 Ø Normativa – Legge provinciale n. 40 del 12.11.92 (ordinamento della FP) – Dgp n. 1779/09 (esami dei percorsi di qualifica) – Dgp n. 25-12129 del 14.9.2009 (accreditamento) – Legge provinciale n. 11/2010 (secondo ciclo di istruzione e formazione) – Dgp n. 334 del 1.3.2010 (percorsi a tempo pieno della FP tedesca e la- dina) – Dgp n. 1256 del 26.7.2010 (apprendisti presso le scuole professionali provinciali) – Dgp n. 363 del 14.3.2011 (norme sull’esame finale) – Dgp n. 824 del 23.5.2011 (recepimento accordo figure professionali) – Dgp n. 1095 del 16.7.2012 (definizione dei curricoli dell’IeFP) – Dgp n. 1939 del 27.12.2012 (ordinamento percorsi triennali) – Dgp n. 122 del 28.1.2013 (intesa per percorsi annuali per l’esame di Stato nella FP) – Dgp n.1366 del 18.11.2014 (V anno) – Dgp n. 470 del 21.4.2015 (percorsi di secondo ciclo in lingua tedesca) – Dgp n. 556 del 12.5.2015 (IV anni) – Dgp n. 470 del 21.4.2015 (permeabilità percorsi) – Dgp n. 245 del 20.3.2018 (piano dei percorsi a.f. 2018/19) – Dgp n. 797 del 7.8.2018 (apprendistato a.f. 2018/19) – Dgp n. 681 del 6.8.2019 (piano dei percorsi a.f. 2020/21) – Dgp n. 924 del 12.11.2019 (piano dei percorsi a.f. 2020/21) – Dgp n. 1088 del 29.12.2020 (piano dei percorsi a.f. 2021/22) – Dgp n. 1109 del 21.12.2021 (piano dei percorsi a.f. 2022/23) – Dgp n. 935 del 13.12.2022 (piano dei percorsi a.f. 2023/24) – Dgp 1101 del 12.12.2023 (piano dei percorsi a.f. 2024/25) Ø Modello PERCORSI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE (percorsi integrali di IeFP) Da quasi vent’anni, nell’ambito della sua autonomia in materia di For- mazione professionale (competenza primaria), la Provincia di Bolzano avvia dei percorsi triennali composti da un anno di formazione di base e due anni di formazione specifica. Dall’a.f. 2014/15 vi sono anche percorsi di qualifica di 4 anni (es: operatori del benessere). La Provincia dispone attualmente di 28 Centri: 20 scuole in lingua tedesca (Berufsfachschulen), 7 scuole in lingua italiana e 1 scuola nelle Valli ladine, dove viene insegnato sia in tedesco che in italiano. Tali Centri, o meglio “Scuole professionali provinciali”, sono “Landesberufsschulen”, ossia Scuole professionali del territorio. Queste sono diverse dalle Staatlichen Berufsfachschulen: Fachlehranstalten o Berufsbil- denden Schulen (Istituti Professionali) e Fachoberschulen (Istituti tecnici); queste ultime, infatti, danno titoli di Stato senza seguire obiettivi specifici di apprendimento determinati dalla Provincia. In Provincia, infatti, la dif- CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 228 04/06/24 12:40 229QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 ferente disciplina ordinamentale attualmente vigente preclude l’introduzio- ne dell’offerta sussidiaria. Le Scuole di formazione professionale distribuite sul territorio provinciale si occupano di formazione di base (qualifica), di formazione post-qualifica e di maturità professionale. Per la parte ladina e tedesca non esistono più Istituti professionali ma solo IeFP provinciali, IT e licei. All’interno delle Landesberufsschulen, dopo il primo anno orientativo (Berufsgrundstufe) è possibile continuare la Formazione professionale con una Fachshule o accedere all’apprendistato (Lehre: formazione duale con 1 giorno di formazione d’aula e 5 sul posto di lavoro). L’accordo sugli “organi- ci raccordi” non è stato recepito dalla Provincia autonoma di Bolzano; tut- tavia, è stato varato un V anno su tutto il territorio provinciale che consente di ottenere una maturità. Ø Sede di svolgimento L’iscrizione avviene presso i Centri provinciali di FP dipendenti dall’Amministrazione provinciale. I percorsi formativi di IeFP sono svolti dalle strutture della Formazione professionale provinciale. Nella Provincia Autonoma di Bolzano la disciplina ordinamentale attualmente vigente pre- clude l’introduzione dell’offerta sussidiaria delle scuole di Stato. Ø Docenti Docenti dei Centri provinciali di Formazione professionale insegnano sia le competenze di base che quelle tecnico-professionali. Le discipline e i requisiti per l’insegnamento sono stabiliti da delibere della Giunta provin- ciale. È definito uno specifico contratto di comparto per il personale docen- te delle Scuole professionali provinciali. Ø Articolazione oraria I percorsi a seconda delle figure professionali di riferimento sono trien- nali (qualifica di operatore professionale) o quadriennali (qualifica di opera- tore + monoennio per il diploma di tecnico professionale). I piani formativi dei corsi prevedono da 1.085 a 1.394 ore per ciascun anno formativo (circa 36 ore a settimana) con frequenza a tempo pieno dell’insegnamento delle discipline sia mattina che pomeriggio. Nella Formazione professionale tede- sca (1.224-1.292 ore all’anno) al I anno sono previste 612 ore professionaliz- zanti e altrettante (50%) di base. Il II e il III anno le ore professionalizzanti sono 748 (61%) inclusive di 12 ore di laboratorio e 10 di teoria applicata alla settimana e di circa 180 ore (dalle 4 alle 6 settimane) di stage sia al II che al III anno. Nella Formazione professionale agricola, forestale e di economia domestica (1.085 ore l’anno) nel triennio sono previste in media 1.823 ore professionalizzanti e 1.292 ore di competenze di base e trasversali. Lo stage conta tra le 93 e le 186 ore. Nella Formazione professionale italiana (990- 1.222 ore l’anno nell’a.f. 2020/21) sono previste da 1.358 a 2.042 ore di com- CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 229 04/06/24 12:40 230 petenze di base e da 1.366 a 2.083 ore di competenze professionalizzanti. Lo stage raggiunge complessivamente dalle 266 alle 480 ore, sempre collocate nel monte ore del II e III anno per la qualifica e del IV anno per il diploma. In base alla dgp n. 679 del 10.8.2021, le scuole professionali possono ridurre al massimo del 20% il monte ore previsto per le singole materie dei rispetti- vi piani di studio nei percorsi di formazione triennale o di IV anno per po- tenziare altre materie già comprese nei piani di studio o l’offerta formativa interdisciplinare oppure per introdurre nuove materie. Ø Elementi Il curricolo dovrà prevedere: accompagnamento al percorso, accoglien- za, orientamento e personalizzazione. È previsto uno stage. La Provincia, nei limiti delle disponibilità finanziarie e organizzative, può concedere age- volazioni per vitto e alloggio, trasporto e frequenza. Per tutti gli alunni e alunne fino al II anno delle scuole superiori e delle scuole professionali è previsto il prestito gratuito dei libri di testo. Gli iscritti alle scuole professio- nali provinciali aventi diritto possono richiedere una borsa di studio fino a € 3.200 per convitto e fino a € 2.240 per semiconvitto. Ø Esiti e certificazioni Dopo il I anno gli studenti scelgono se continuare nell’apprendistato o nella Formazione professionale. Al termine del III (in alcuni casi IV) anno di Formazione professionale è rilasciato un attestato di qualifica professiona- le provinciale, valida sul territorio nazionale e inserita nel quadro europeo EQF. Al termine del IV anno è rilasciato un diploma di tecnico professio- nale. Le certificazioni sono in conformità con la ddp n. 770 del 25.10.2022, Repertorio provinciale dei titoli di formazione professionale e delle quali- ficazioni professionali e criteri per la validazione e la certificazione delle competenze. Ø Crediti Nella Provincia di Bolzano un ragazzo che abbia frequentato un per- corso triennale di Formazione professionale e abbia intenzione di passare al IV anno di un Istituto scolastico diverso deve fare domanda per un esame obbligatorio sulle conoscenze e discipline mancanti in base al programma. Per gli allievi intenzionati a proseguire gli studi, può essere attivato durante l’ultimo anno di Formazione professionale un corso integrativo gratuito. Tra i Centri di formazione professionale e gli Istituti scolastici si è instaurata una stretta collaborazione che prevede la comunicazione dei programmi, in modo che possa essere garantita una preparazione specifica agli allievi interessati e il riconoscimento delle attività pratiche. Al momento la colla- borazione tra i due canali formativi non è stata strutturata in convenzioni dato l’esiguo numero dei casi. La dgp n. 481 del 5.7.2022 definisce i criteri CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 230 04/06/24 12:40 231QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 per il riconoscimento di crediti formativi che comportano una durata ridot- ta dell’apprendistato in azienda e della formazione scolastica professionale. Ø Governo del sistema Mentre tre Intendenze (quelle tedesca, italiana e ladina) si occupano degli Istituti statali, i quali non rientrano nell’ambito della IeFP, tre sono i settori del territorio della Provincia (quello tedesco-ladino, italiano e settore specifico della FP agricola-domestica) che si occupano di gestire la Forma- zione professionale, ossia le Scuole provinciali attraverso tre Direzioni. I de- creti del Presidente della Provincia n. 45 del 15.12.2017, n. 20 del 16.7.2018 e n. 3 del 17.1.2019 stabiliscono i regolamenti relativi all’articolazione, alla denominazione e alle competenze rispettivamente della Direzione Istruzio- ne e formazione tedesca, italiana e ladina. Le ripartizioni provinciali com- petenti in materia di Formazione professionale predispongono annualmente i programmi operativi con i corsi e indicano il profilo professionale, le mo- dalità di iscrizione, di gestione e di realizzazione, la durata e i contenuti. La Commissione provinciale per la Formazione professionale (ossia, una sottocommissione della Commissione provinciale per l’Impiego) adempie alle funzioni attribuitele da leggi e regolamenti ed esprime parere in merito: 1) al coordinamento delle azioni in materia di Formazione professionale; 2) ai piani pluriennali e ai programmi operativi delle attività di formazio- ne; 3) alle questioni inerenti alla Formazione professionale, che la Giunta provinciale sottopone al suo esame; 4) alla concessione di provvidenze di assistenza professionale. Ø Destinatari Giovani in possesso della licenza media tenuti all’assolvimento del di- ritto-dovere all’Istruzione e alla Formazione. Giovani con 9 anni di frequen- za scolastica. I destinatari minori di 18 anni sono distinguibili in apprendi- sti e alunni dei percorsi. Ø Costi Ai sensi e per gli effetti dell’articolo 2, comma 109, della Legge 23 di- cembre 2009, n. 191, una quota del riparto nazionale dei finanziamenti alla IeFP è resa disponibile alla Provincia autonoma di Bolzano. La Provincia autonoma, tuttavia, non utilizza un sistema di finanziamento basato su pa- rametri di unità di costo standard. Poiché le “Scuole provinciali” che rila- sciano le qualifiche di FP sono pubbliche e appartengono alla Provincia au- tonoma, non sono assimilabili alle Istituzioni accreditate del privato sociale. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 231 04/06/24 12:40 232 Ø Quarto anno I corsi quadriennali sono stati istituiti nei primi anni del 2000. Dall’a.f. 2010/11 i percorsi sono di circa 1.100-1.200 ore (1.009-1.192 ore dall’a.f. 2020/21), con un numero ore variabile da 160 a 400 ore di stage. Negli anni i percorsi sono: – a.f. 2005/06: n. percorsi 12; n. allievi 114 – a.f. 2006/07: n. percorsi 13; n. allievi 155 – a.f. 2007/08: n. percorsi 15; n. allievi 175 – a.f. 2008/09: n. percorsi 17; n. allievi 215 – a.f. 2009/10: n. percorsi 20; n. allievi 236 – a.f. 2010/11: n. percorsi 32; n. allievi 530 – a.f. 2011/12: n. percorsi 27; n. allievi 452 – a.f. 2012/13: n. percorsi 35; n. allievi 585 – a.f. 2013/14: n. percorsi 43; n. allievi 694 – a.f. 2014/15: n. percorsi 52; n. allievi 782 – a.f. 2015/16: n. percorsi 56; n. allievi 814 – a.f. 2016/17: n. percorsi 57; n. allievi 827 – a.f. 2017/18: n. percorsi 59; n. allievi 842 – a.f. 2018/19: n. percorsi 43; n. allievi 636 – a.f. 2019/20: n. percorsi 51; n. allievi 676 – a.f. 2020/21: n. percorsi 47; n. allievi 665 – a.f. 2021/22: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2022/23: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2023/24: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. Ø V Anno Un protocollo d’intesa del 7.2.2013 tra Provincia e Ministero dell’Istru- zione, università e ricerca realizza corsi annuali di Formazione professio- nale per coloro che intendono sostenere l’esame di Stato per consentire la prosecuzione ai più alti livelli di studio universitario e di alta formazione. Il Protocollo stabilisce i criteri generali per la realizzazione dei corsi per gli studenti che hanno conseguito il diploma professionale al termine del percorso di Istruzione e formazione professionale quadriennale così come stabilito dal d.lgs. n. 226 art. 20. Il corso comprende non meno di 990 ore. I corsi annuali di preparazione all’Esame di Stato hanno avuto avvio, per la parte tedesco-ladina nell’a.f. 2014/15 per la parte italiana nell’a.f. 2015-2016. Anche in seguito all’apprendistato vi è la possibilità di ottenere il diploma di maturità: il V anno di formazione viene proposto dalle scuole professionali provinciali per varie professioni per la durata di un anno a tempo pieno e consente di partecipare all’esame di Stato a seguito del superamento del procedimento di accesso. Attualmente vi sono 2 corsi di V anno: il corso an- nuale di preparazione all’esame di Stato - CAPES in scultura in legno o de- corazioni pittoriche presso la scuola professionale per l’artigianato artistico CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 232 04/06/24 12:40 233QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 Gardena e la preparazione all’esame di Stato - CAPES presso la scuola pro- fessionale provinciale per il commercio, turismo e servizi “Luigi Einaudi”. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale Il consolidato e regolamentato sistema dell’apprendistato tradizionale altoatesino si è trasformato in apprendistato per la qualifica e il diploma professionale. Gli anni di frequenza sono gli stessi previsti dal corso di qua- lifica e anche agli apprendisti viene ora offerta la possibilità di svolgere il quarto anno per ottenere il diploma. In alcune professioni, dopo la forma- zione di base è possibile qualificarsi ulteriormente attraverso la formazione di maestro professionale. In Alto Adige ci sono oggi 57 attività professionali triennali a qualifica e 60 attività professionali per il diploma quadriennali oggetto di apprendistato. Con riferimento alla lp n. 12 del 4.7.2012 - ordi- namento dell’apprendistato e al dgp n. 1095 del 16.7.2012 - indicazioni pro- vinciali per la definizione dei curricoli dell’Ieafp di cui all’art. 10, lp n. 11/10 - II ciclo di Istruzione e formazione della Provincia, sono stati elaborati gli ordinamenti formativi per le varie professioni in collaborazione con rap- presentanti del mondo economico e insegnanti delle scuole professionali. L’apprendistato termina con l’esame di fine apprendistato (nell’artigianato esame di lavorante artigiano). Gli esami di apprendistato sono regolati dal decreto del Presidente della Provincia n. 15 del 3.6.2013. Per ogni attività oggetto di apprendistato viene elaborato un ordinamento formativo. Gli or- dinamenti formativi disciplinano la formazione nei due luoghi di apprendi- mento: scuola professionale e azienda formativa. Essi vengono elaborati in collaborazione con gli insegnanti delle scuole professionali e con i rappre- sentanti delle associazioni di categoria. Il datore di lavoro corrisponde un salario al giovane che è impegnato per un giorno nelle aule presso i Centri di formazione e per il resto della settimana in azienda. Al termine, si supera un esame per il diploma professionale di “lavorante artigiano”. Garanti, as- sieme alla Provincia autonoma, sono le associazioni di categoria. I ragazzi in artigianato arrivano a percepire € 700-800 al mese di paga. L’attività for- mativa in apprendistato si articola: a) per l’apprendistato triennale 400 ore annue presso la scuola professionale; b) per l’apprendistato quadriennale 400 ore all’anno, nei primi 3 anni presso la scuola professionale e ulteriori 400 ore per il IV anno, articolate in 160 ore presso la scuola professiona- le provinciale e 240 ore di formazione extrascolastica. La formazione nelle scuole professionali si svolge secondo due modalità: in un percorso a bloc- chi da 9 a 11 settimane o in 1-2 giorni a settimana. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 233 04/06/24 12:40 CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 234 04/06/24 12:40 235QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 ➢ Struttura Provincia Autonoma di Trento CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 235 04/06/24 12:40 236 Ø Normativa – Protocollo per IV anno del 12.6.2002 e successiva integrazione del 29.7.2003 – Protocollo d’intesa del 7.2.2013 (5° anno) – Lp n. 5 del 15.3.2005 (istruzione e formazione) – Lp n. 5 del 7.8.2006, artt. 58-59 (sistema educativo di istruzione e del Trentino) – Dgp n. 2548 del 18.10.2002 (modalità per la sperimentazione) – Dgp n. 2087 del 30.9.2005 (azioni formative integrate) – Lp n. 5/05 (art. 11), gp 2245/05, 2315/05, lp 5/06 (art. 67), dgp 724/07 (alta formazione) – Dgp n. 139/07 (modello di quarto anno) – Dgp n. 2220/09 (cessazione IP di Stato) – Dgp n. 2003/10 e n. 138/12 (recepimento accordi per percorsi a regime) – Dgp n. 1822 del 26.8.11 (programma IeFP), dgp n. 1823 del 26.8.11 (criteri a.f. 2011/12) – Dppa n. 11/69/leg del 5.8.2011 (apprendistato e percorsi IeFP) – Dgp n. 317/11, n. 2171/12, n. 1681/12 e n. 1682/12 (figure e struttura quarti anni) – Dgp n. 1051/13 (diploma quarto anno) – Dgp n. 1837 del 31.8.12 (azioni a finanziamento provinciale a.f. 2012/13) – Dgp n. 54/13 (quinto anno) – Dgp n. 457/13, n. 46/13 e n. 49/13 (quinto anno ed esami) – Dgp n. 1051/13 (quarto anno) e dgp n. 1466/13 (alta formazione) – Lp n. 10 del 1.07.2013 (apprendimento permanente) – Dgp n. 352/13, n. 1803/13 e n. 1811/13 (IeFP a.f. 2013/14) – Dgp n. 1504/14 (programma a.f. 2014/15 e quinto anno) – Dgp n. 197/15 (certificazione e riconoscimento qualifiche) – Dgp n. 1372 del 19.8.2016 (IeFP a.f. 2016/17) – Dgp n. 1431 dell’8.9.2017 (IeFP a.f. 2017/18) – Dgp n. 1432 dell’8.9.2017 (unità di costo standard) – Dgp n. 1381 del 1.9.2017 e dgp n. 2261 del 28.12.2017 (passaggi) – Dgp n. 2268 del 28.12.2017 (percorsi a.f. 2018/19) – Dgp n. 1425 del 10.8.2018 (parametri costi IeFP) – Dgp n. 478 del 5.4.2019 (percorsi a.f. 2018/19) – Dgp n. 1320 del 4.9.2020 (nuovo Repertorio) – Dgp n. 286 del 6.3.2020 (apprendistato) – Dgp n. 1188 e n. 1189 del 7.8.2020 (IeFP 2020/21 e 2021/22) – Dgp n. 1794 del 7.10.2022 (linee guida IS), dgp n.1661 e 1662 del 16.9.2022 (IeFP 2022/23) – Dgp n. 1482 del 18.8.2023 (IeFP 2023/24) CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 236 04/06/24 12:40 237QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (percorsi IeFP integrali) Percorso triennale di Formazione professionale già dal 1994. Ade- sione alla sperimentazione nazionale nell’a.f. 2002/3 e a regime dall’a.f. 2004/5. A partire dall’anno formativo 2012/13 è stato modificato l’impian- to dell’IeFP trentina secondo il nuovo Pecup dello studente a conclusione del terzo e del quarto anno e con un primo biennio suddiviso in settori. I percorsi a qualifica sono di norma triennali ma sono segnalati singoli casi di qualifiche che richiedono 4 anni. Nella P.A. di Trento non operano più dall’a.f. 2010/11 gli Istituti professionali quinquennali di Stato (vi sono solo IeFP provinciali, IT e Licei). Ai sensi e per gli effetti dell’articolo 2, comma 109, della Legge 23 dicembre 2009, n. 191, una quota del riparto nazionale dei finanziamenti alla IeFP è resa disponibile alla Provincia Au- tonoma di Trento. I percorsi di IeFP sono attuati da Istituti di formazio- ne professionale provinciali, dal Centro di formazione professionale dalla Fondazione Edmund Mach e dalle Istituzioni formative paritarie ricono- sciute ai sensi del dpp 42/2008 “Regolamento di attuazione concernente il riconoscimento della parità scolastica e formativa” (artt. 30, 36, 76, 77 e 106, comma 6, della legge provinciale 7 agosto 2006, n. 5). Sono attivi 18 Istituti provinciali di formazione provinciale (50 percorsi) e 21 sedi di Centri di formazione professionale di 7 Istituzioni formative parificate accreditate. Ad esse si aggiunge la Fondazione Edmund Mach, anch’essa parificata, ma finanziata da un altro Servizio della Provincia di Trento con criteri diversi: ha una sede e 3 indirizzi (trasformazione vegetale, trasfor- mazione lattiero-casearia, lavorazione carni) per circa 90 allievi di primo anno. La nuova configurazione del sistema di Istruzione e formazione pro- fessionale è ora articolata in: 3 settori: agricoltura e ambiente, industria e artigianato e servizi; 12 indirizzi, 10 articolazioni; 27 figure di operatore e 29 di tecnico nelle Istituzioni formative accreditate. Le figure di riferimen- to dei percorsi di qualifica e di diploma di IeFP del Repertorio provinciale sono state rinnovate a seguito dell’accordo Stato-Regioni del 1.10.2019. La dgp n. 1320 del 4.9.2020 aggiorna le figure presenti nel Repertorio del 2012. I corsi annuali per l’esame di Stato (5° anno) sono presenti conti- nuativamente dall’a.f. 2014/15. Un biennio post diploma IeFP permette il conseguimento del titolo di Tecnico di alta formazione. Nella Provincia autonoma di Trento, la differente disciplina ordinamentale attualmente vi- gente preclude l’introduzione dell’offerta sussidiaria. Nell’a.f. 2024/25 l’or- dinamento provinciale verrà implementato con nuovi percorsi di diploma professionale di tecnico che formeranno oggetto della successiva program- mazione quadriennale (4 successivi nuovi cicli dall’a.f. 2024/25). Si tratta dei percorsi di tecnico della produzione di bevande, tecnico di carrozzeria, tecnico della fabbricazione di parti in legno per la carpenteria e l’edilizia, tecnico dei sistemi, reti e data management, tecnico dello sviluppo di solu- zioni ICT e tecnico della logistica. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 237 04/06/24 12:40 238 Ø Sede di svolgimento La sede di svolgimento delle attività è l’Istituzione formativa, anche per le competenze di base. L’iscrizione avviene presso l’Istituzione formativa. Nell’a.f. 2023/24 operano alcune Istituzioni formative paritarie (dpp n. 42- 149/leg del 1.10.2008): Enaip Trentino, Opera Armida Barelli, Isituto pavo- niano Artigianelli, Centro di formazione professionale Centromoda Canossa, Centro di formazione professionale dell’Università popolare trentina-Scuola delle professioni per il terziario, Centro di formazione professionale G. Ve- ronesi, Ivo de Carneri. Altre istituzioni operanti sul territorio sono: il Centro di formazione professionale Fondazione Edmund Mach-Istituto Agrario San Michele (dd n. 213 del 14.12.2011), le Istituzioni di formazione professio- nale: l’Istituto di formazione professionale provinciale Servizi alla persona e del legno, a Trento, e l’Istituto di formazione professionale provinciale alberghiero e della ristorazione, a Rovereto, l’Istituto di formazione profes- sionale provinciale Alberghiero di Levico (dd n. 2130/2019). Sono accredi- tati tutti i soggetti pubblici e privati finalizzati alla formazione. La classe è costituita con un numero di studenti minimo di 15 e massimo di 29. Ø Docenti I docenti delle Istituzioni provinciali di Formazione professionale sono dipendenti provinciali a cui viene applicato il contratto collettivo di lavoro provinciale. Le Istituzioni formative gestiscono il proprio personale nel ri- spetto del contratto collettivo di lavoro applicato (dgp n. 1189 del 7.8.2020). Dei 7 Enti di formazione professionale paritaria (esclusa la fondazione Mach), 4 applicano il contratto collettivo di lavoro provinciale - CCPL (Isti- tuto pavoniano Artigianelli per le arti grafiche, Opera Armida Barelli, Enaip Trentino, Università popolare trentina - scuola per le professioni in sigla UPT) mentre 3 Enti applicano il contratto collettivo nazionale. L’Ente De Carneri applica il contratto collettivo nazionale ANISEI. Il Centro di for- mazione professionale Centromoda Canossa e l’Ente G. Veronesi Centro di istruzione scolastica e di formazione professionale applicano il contratto collettivo nazionale per la Formazione professionale. La Provincia di Trento rimane estranea ai rapporti derivanti dalla gestione del contratto di lavoro autonomamente applicato e alle conseguenti responsabilità che intercorro- no tra il soggetto contraente ed i suoi dipendenti. Ø Articolazione oraria I percorsi attivati a partire dall’a.f. 2021/22 fanno riferimento al Refe- renziale formativo, approvato dalla giunta provinciale con deliberazione n. 1320 del 4.9.2020, i cui i piani di studio provinciali sono stati adottati con la deliberazione n. 960 del 11.6.2021. Ciascuno dei 3 anni del percorso a quali- fica ha un quadro orario di 1.066 ore ed è suddiviso, di norma, in due qua- drimestri. Per l’ammissione alla classe successiva e per l’ammissione all’esa- CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 238 04/06/24 12:40 239QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 me finale, per tutti i percorsi, è obbligatoria la frequenza per almeno il 75% del monte ore annuo complessivo. Nei percorsi triennali, le ore dedicate alla formazione professionalizzante sono 543 al primo anno, 640 al secondo e 698 al terzo. Al terzo anno, il monte ore dedicato all’area culturale è di 368 ore in totale (nel primo anno il peso dell’area culturale è di 523 ore, nel se- condo anno di 426 ore). Il tirocinio curriculare è previsto nel terzo anno con uno stage di almeno 120 ore e nel quarto anno, dove vi è una vera e propria alternanza tra la formazione in aula e la formazione in contesto lavorativo, è previsto un minimo del 30% fino ad un massimo del 48% delle 1.066 ore annue. Nel diploma di 4° anno l’alternanza tra i contesti formativi di CFP e aziende ha visto mediamente l’impegno degli allievi in attività di formazione presso le imprese per il 40%-45% della durata totale del percorso che è di 1.066 ore. Il totale minimo obbligatorio delle aree/ambiti di competenza del quarto anno comprende 106 ore di area linguistica, 448 ore di area tecni- co-professionale e 320 ore di formazione in contesto lavorativo. Ø Elementi Il curricolo dovrà prevedere: accoglienza; orientamento; sostegno ai passaggi; stage, tirocini e alternanza formativa; personalizzazione/indivi- dualizzazione del percorso; tutoraggio. Il contributo alle Istituzioni formati- ve comprende: diritto alla formazione (libri e mensa degli alberghieri), trat- tamento di fine rapporto (liquidazioni e accantonamenti), quote aggiuntive Inpdap, canoni di locazione immobili, quote per costi di funzionamento delle IF, codocenza, pubblicizzazione con spot radio, inserzioni sui giorna- li e depliant, materiali didattici di consumo, viaggi degli allievi per stage, alternanza, fiere, musei, convegni ecc. inerenti agli obiettivi formativi, at- tività extra-curricolari in ambito formativo, culturale, sportivo inerenti agli obiettivi formativi, patentini europei di informatica, conduzione impianti termici, lingua straniera o altro, formazione degli operatori della Formazio- ne professionale. Un finanziamento a parte è stato assegnato dalla Provincia autonoma per studenti con bisogni educativi speciali e per assistenti edu- catori ai disabili. La personalizzazione per stranieri consente di sostituire la lingua straniera con l’apprendimento della L1 e di riconoscerne l’attività presso i laboratori linguistici come curricolare. Le attività extracurriculari possono riguardare l’ambito culturale, sportivo, musicale, artistico, teatrale o altri che comunque risultino coerenti al raggiungimento degli obiettivi indicati nel profilo educativo, culturale e professionale. In ogni Istituzione formativa devono essere realizzate almeno due ore settimanali di attività extracurriculari con priorità alle iniziative di carattere sportivo. Per favori- re gli studenti della formazione professionale che praticano sport in modo continuativo (“studenti atleti”) sono concesse 68 ore annuali per il tutorag- gio i cui costi sono compresi nei parametri di costo. Per la realizzazione dei progetti di internazionalizzazione ci si avvale, tra l’altro, delle risorse desti- nate al diritto allo studio per consentire agli studenti provenienti dai Paesi CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 239 04/06/24 12:40 240 coinvolti nei progetti di partecipare ai percorsi di Istruzione e formazione professionale (triennio e quarto anno). Ø Esiti e certificazioni Il dpp n. 22-54/leg del 7 ottobre 2010 disciplina la valutazione periodica e annuale degli apprendimenti nonché i passaggi tra i percorsi del secon- do ciclo (capo VI agli artt. 17 e 18). Un aggiornamento a tale disciplina è contenuto nel dgp n. 1381 del 1.9.2017 e nel dgp n. 2261 del 28.12.2017. A decorrere dall’anno formativo 2021/22 lo svolgimento degli esami dei per- corsi IeFP avviene secondo le modalità regolate dalle vigenti disposizioni provinciali di cui alle dgp n. 610 del 22.4.2016, n. 668 del 27.4.2015, n.2026 del 19.10.2018, e dalle dd n. 28 del 12.5.2014 e n. 29 del 13.5.2014. Il dgp n. 502 del 31.3.2022 riguarda la certificazione e il riconoscimento delle qualifi- che. Le certificazioni sono in conformità con il decreto interministeriale del 5.1.2021, recante “Disposizioni per l’adozione delle linee guida per l’intero- peratività degli enti pubblici titolari del sistema nazionale di certificazione delle competenze”. Il modello di certificato della Provincia di Trento è unico per tutte le IF e IS del territorio. La dgp n. 2087/2005 e la lp n.5 del 7.8.2006, art 58 disciplinano i percorsi integrati tra Scuole medie e Formazione pro- fessionale per il conseguimento della licenza media. Il collegamento tra il Repertorio provinciale e quello nazionale delle figure professionali garanti- sce il riconoscimento sul tutto il territorio nazionale dei titoli dei percorsi triennali e quadriennali e, quando previsto dalle specifiche figure professio- nali e dalle normative di settore, tali titoli permettono di ottenere le abilita- zioni per l’esercizio dei mestieri in modo autonomo. La Giunta provinciale, con la dd n. 1611 del 18.10.2019, ha approvato le modalità di accesso per i diplomati dei percorsi di Istruzione e formazione professionale ai percorsi di Alta formazione professionale (AFP), autorizzando le Istituzioni scolasti- che e formative provinciali e paritarie a realizzare, anche in forma associa- ta, un percorso di potenziamento delle competenze comuni alla conclusione della valutazione in ingresso, così da poter verificare prima dell’avvio le abi- lità e conoscenze previste per l’ammissione al percorso di AFP. Ø Crediti È attuata l’attivazione da parte delle Istituzioni formative delle seguen- ti certificazioni: patente europea Ecdl, Fit tedesco, Ket inglese, particolari patentini/abilitazioni di mestiere correlati al percorso formativo frequentato che si realizzano durante la frequenza del percorso di Istruzione e forma- zione professionale (triennio/quadriennio e quarto anno). La dgp n. 1600 del 9.9.2022 fornisce i criteri e modalità per l’organizzazione, il riconoscimento dei crediti, la personalizzazione e la valutazione dei percorsi di Istruzione e formazione professionale degli adulti in provincia di Trento. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 240 04/06/24 12:40 241QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 Ø Governo del sistema L’articolo 22 della legge provinciale n. 9 del 3.6.2015 stabilisce che si adotti un atto di programmazione dell’offerta formativa aggiornabile, a carat- tere pluriennale, e che includa indirizzi e obiettivi generali, criteri e standard dimensionali, nonché l’offerta formativa da attuare. L’atto è approvato dalla Giunta provinciale, previo parere della competente commissione permanente del Consiglio provinciale, sentito il Comitato provinciale di programmazione della formazione professionale. Il Piano costituisce il riferimento per la pro- gettazione ulteriore degli interventi da parte dei soggetti attuatori. La Giunta provinciale ha adottato, in attuazione a quanto previsto dalla legge sopra ri- chiamata, con la deliberazione n. 1188 del 07.08.2020, il “Programma plurien- nale della formazione professionale relativo agli anni formativi 2020/2021 e 2021/2022” che e stato successivamente aggiornato, integrato ed esteso per gli anni formativi 2022/2023 e 2023/2024, approvando conseguentemente l’attua- le “Programma pluriennale della formazione professionale relativo agli anni formativi 2020/2021, 2021/2022, 2022/2023 e 2023/2024” (di seguito Program- ma). Questo è riportato nell’allegato 1 della deliberazione n. 536/2023 e do- vrà essere rinnovato nel 2024. La Giunta provinciale approva un “Documen- to dei criteri e delle modalità di finanziamento delle attività di formazione professionale ad esclusivo finanziamento provinciale” applicabile ogni anno formativo, che definisce le modalità di assegnazione e di finanziamento delle attività formative nonché la tipologia delle spese ammesse a rendicontazione. Ø Destinatari Le modalità ed i termini per l’iscrizione ai percorsi di IeFP (triennali, quadriennali senza uscita al terzo anno di qualifica professionale, quarto anno successivo al conseguimento della qualifica professionale e il corso annuale per l’esame di Stato), vengono disciplinati annualmente con deli- berazione della Giunta provinciale. Possono accedere alla IeFP gli allievi che abbiano conseguito la licenza media. Soggetti in situazione di disagio certificato o a rischio di abbandono e di dispersione scolastica per il conse- guimento del titolo conclusivo del primo ciclo di istruzione. Possono iscri- versi ai percorsi di quarto anno successivo al conseguimento della qualifica anche gli studenti in possesso di qualifiche triennali di IeFP di altre Regioni che si riferiscano alle medesime figure professionali coerenti alle qualifiche provinciali individuate per l’accesso ai percorsi di quarto anno. Possono ac- cedere all’Alta formazione professionale gli studenti in possesso di diploma professionale di durata quadriennale o che hanno superato l’esame di Stato al termine di un percorso del secondo ciclo. Ø Quarto anno Percorso sperimentale nell’a.f. 2002/3 e a regime dall’a.f. 2004/5. Pos- sono iscriversi ai percorsi di quarto anno successivo al conseguimento della CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 241 04/06/24 12:40 242 qualifica anche gli studenti in possesso di qualifiche triennali di IeFP di altre Regioni che si riferiscano alle medesime figure professionali. Il monte ore complessivo obbligatorio è pari a 1066 ore, di cui almeno 320 di formazione in contesto lavorativo, come meglio definito nei piani di studio provinciali di cui alla deliberazione della giunta provinciale n. 960 dell’11 giugno 2021. La classe è costituita con un numero di studenti minimo di 18 e massimo di 25 con possibili deroghe al numero massimo, fino a un massimo di 29 studenti, previa autorizzazione del Servizio provinciale competente. – a.f. 2005/06: n. percorsi 30; n. allievi 392 – a.f. 2006/07: n. percorsi 28; n. allievi 454 – a.f. 2007/08: n. percorsi 28; n. allievi 451 – a.f. 2008/09: n. percorsi 27; n. allievi 415 – a.f. 2009/10: n. percorsi 31; n. allievi 550 – a.f. 2010/11: n. percorsi 36; n. allievi 569 – a.f. 2011/12: n. percorsi 37; n. allievi 587 – a.f. 2012/13: n. percorsi 42; n. allievi 681 – a.f. 2013/14; n. percorsi 49; n. allievi 824 – a.f. 2014/15: n. percorsi 51; n. allievi 843 – a.f. 2015/16: n. percorsi 52; n. allievi 843 – a.f. 2016/17: n. percorsi 56; n. allievi 846 – a.f. 2017/18: n. percorsi 55; n. allievi 921 – a.f. 2018/19: n. percorsi 66; n. allievi 956 – a.f. 2019/20: n. percorsi 73; n. allievi 940 – a.f. 2020/21: n. percorsi 76; n. allievi 1.015 – a.f. 2021/22: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2022/23: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2023/24: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. Ø V - VI anno L’Alta Formazione Professionale (AFP) è il sistema trentino di forma- zione terziaria non accademica, parallela alla formazione universitaria, equiparato al sistema nazionale degli Istituti Tecnici Superiori (ITS), nel rispetto degli standard minimi definiti per le figure nazionali di riferimento (di 7.9.2011). Nasce nel 2006 (dgp n. 1045/06, così come modificato dall’art. 21 della lp n. 5 del 6.8.2019 e dalla dgp n. 1611 del 18.10.2019) per coprire un fabbisogno di elevata professionalità a livello intermedio, riferita ad aree strategiche per lo sviluppo economico e la competitività anticipando di 5 anni l’avvio degli ITS nazionali (2011). Gli AFP durano generalmente almeno due anni (1000 + 1000 ore) e si svolgono in contesto lavorativo per almeno il 40% del percorso, attraverso periodi di tirocinio curriculare (praticantato). Si concludono con il diploma di “Tecnico superiore”. Accanto agli studenti in possesso dell’esame di stato dell’istruzione secondaria di secondo grado a partire dal 2019 possono accedere ai percorsi di AFP anche i diplomati dell’IeFP, rispetto a determinati settori coerenti con il percorso di AFP e dopo aver superato le prove per l’accertamento delle competenze comuni di CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 242 04/06/24 12:40 243QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 italiano, matematica e inglese, a seguito di un corso di potenziamento di tali competenze prima della valutazione in ingresso prevista per tutti coloro che intendono frequentare un percorso di AFP. I percorsi di potenziamento ven- gono attuati dalle Istituzioni formative provinciali e paritarie che realizzano il quarto anno, anche in forma integrata tra loro, e hanno una durata di almeno 60 ore di formazione, con una frequenza obbligatoria pari almeno al 75% del percorso effettuato. Nell’a.f. 2022/23 sono attivabili percorsi per: tecnico superiore per il management dell’ospitalità, tecnico superiore per la gestione del centro benessere, tecnico superiore di cucina e della ristora- zione, tecnico superiore dei servizi della filiera turistica e ricettiva, tecnico superiore nelle arti grafiche - comunicazione multicanale, tecnico superiore per l’energia e l’ambiente, tecnico superiore per l’edilizia sostenibile, tecnico superiore per l’automazione e i sistemi meccatronici, tecnico superiore per le infrastrutture di rete, di virtualizzazione e cloud computing, tecnico su- periore per la progettazione della manifattura digitale e interattiva, tecnico superiore per il marketing e il commercio internazionale, tecnico superio- re della produzione, trasformazione e valorizzazione della filiera agrifood - comparto bevande. Accanto al piano formativo generale i percorsi di Alta formazione professionale possono prevedere piani formativi personalizzati basati sulle caratteristiche dello studente e sugli eventuali crediti maturati in precedenti esperienze formative e lavorative. I corsi hanno partenza uni- taria a gennaio. Percorsi ad esclusione di quelli della Fondazione Mach: – a.f. 2008/9: n. percorsi 4; n. allievi 71 – a.f. 2009/10: n. percorsi 9; n. allievi 49 – a.f. 2010/11: n. percorsi 9; n. allievi 59 – a.f. 2011/12: n. percorsi 8; n. allievi 48 – a.f. 2012/13: n. percorsi 8; n. allievi 64 – a.f. 2013/14: n. percorsi 8; n. allievi 78 – a.f. 2014/15: n. percorsi 8; n. allievi 85 – a.f. 2015/16: n. percorsi 8; n. allievi 87 – a.f. 2016/17: n. percorsi 8; n. allievi 90 – a.f. 2017/18: n. percorsi 10; n. allievi 163 – a.f. 2018/19: n. percorsi 11; n. allievi 194 – a.f. 2019/20: n. percorsi 9; n. allievi 144 – a.f. 2020/21: n. percorsi 11; n. allievi 186 – a.f. 2021/22: n. percorsi 12; n. allievi n.d. – a.f. 2022/23: n. percorsi 12; n. allievi n.d. – a.f. 2023/24: n. percorsi 12; n. allievi n.d. Ø Quinto anno integrativo Corsi annuali per l’esame di Stato (CAPES), istituiti nella P.A. a partire dall’a.f. 2014/15 e presenti tutt’oggi, sono di 990 ore. La struttura e l’artico- lazione del corso sono attualmente definite dalla deliberazione della giun- ta provinciale n. 118 dell’1.2.2019. Essa stabilisce i requisisti di accesso e il profilo, i posti disponibili per ciascun corso, la durata, i destinatari, le CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 243 04/06/24 12:40 244 aree di apprendimento con il relativo quadro orario, le indicazioni meto- dologiche e i criteri generali di valutazione. La struttura del corso è preva- lentemente teorica (70% delle ore dedicato al rafforzamento delle aree di apprendimento linguistico, matematico, scientifico e tecnologico, storico-so- cio-economico). All’area di apprendimento tecnico-professionale deve essere dedicata una quota oraria non inferiore al 20% del monte ore complessivo. A partire dall’a.f. 2021/22 viene attivato almeno un corso annuale per l’esa- me di Stato in tutte le Istituzioni formative provinciali e paritarie. – a.f. 2016/17: n. percorsi 5; n. allievi 93 – a.f. 2017/18: n. percorsi 9; n. allievi 159 – a.f. 2018/19: n. percorsi 9; n. allievi 187 – a.f. 2019/20: n. percorsi 9; n. allievi 203 – a.f. 2020/21: n. percorsi 11; n. allievi 242 – a.f. 2021/22: n. percorsi 13; n. allievi 262 – a.f. 2022/23: n. percorsi 13; n. allievi n.d. – a.f. 2023/24: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. Ø Costi Nel riepilogo delle assegnazioni alle Istituzioni formative paritarie dell’a.f. 2020/21, contenuto nella dgp n. 5150 del 21.10.2021 e dd 2021-S116- 00209, le ore corso assegnate per i percorsi di IeFP (volume orario triennale escluso quarto anno per il conseguimento del diploma ed escluso percorsi provinciali e Mach, che godono di finanziamenti diversi) sono state 217.295 (per 1.063 iscritti) con un costo complessivo desunto di € 33.760.960,17. Dividendo le ore assegnate per le 1.066 ore previste per ciascun percorso si giunge a determinare il numero complessivo dei “gruppi classe” in 204 nel triennio (68 per ciascun anno). Secondo il “Documento dei criteri”, il dirigente del Servizio verifica prima il numero delle iscrizioni effettive per poi procedere alla quantificazione del volume orario complessivo (valido ai soli fini economico-finanziari) secondo il criterio dell’unità di riferimen- to “gruppo classe” come definita nel “Programma” al paragrafo “Criteri e standard dimensionali”. Sulla base del “Documento dei criteri”, la Provincia assegna al soggetto contraente un finanziamento per i percorsi attivati cal- colato in applicazione del volume orario, dei parametri e delle disposizioni recate dallo stesso Documento. Ciò premesso, il costo orario medio di primo anno di tutti i percorsi e di tutti i settori previsto per la IeFP corrisponde a € 155,37 (€ 33.760.960,17 diviso 217.295 ore). Applicando tale parametro di costo al numero di ore del primo anno (€155,37*1.066 ore) dei percor- si triennali delle Istituzioni formative, nell’a.f. 2020/21 risulta che il costo medio annuale per percorso è di € 165.623,62, il costo medio annuale per allievo corrisponde a € 10.594,93, mentre il costo medio orario per allievo ammonta a € 9,94. L’unità classe finanziata è compresa tra un minimo di 15 e un massimo di 29 studenti. Per completezza, riportiamo che in base al citato Documento dei criteri e delle modalità di finanziamento delle attività di Formazione professionale ad esclusivo finanziamento provinciale, i parametri CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 244 04/06/24 12:40 245QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 di costo per l’a.f. 2020/21 definiti per ora corso e per ambiti specifici, sono: a) alberghiero (settore servizi: indirizzo alberghiero e della ristorazione) € 164,50; b) artigianato (settore industria e artigianato: indirizzo grafico/in- dirizzo abbigliamento) € 156,00; c) benessere (settore servizi: indirizzo ac- conciatura ed estetica/indirizzo sanitario e socio assistenziale) € 154,00; d) industria, turismo (settore industria e artigianato: indirizzo èroduzioni la- vorazioni industriali e artigianali/lavorazioni industriali e artigianali artisti- che/indirizzo animazione turistico-sportiva) € 155,00; servizi (settore servizi: indirizzo amministrativo e commerciale) €152,50. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale L’apprendistato formativo per la qualifica ed il diploma professionale, così come riformato dall’art. 43 del decreto legislativo n. 81 del 15 giugno 2015, fa riferimento agli standard nazionali definiti con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali del 12.10.2015, a seguito dell’Intesa in Conferenza Stato-Regioni del primo ottobre 2015 (repertorio atti n. 162/CSR del 1 ottobre 2015). Con riferimento agli standard nazionali e alla riforma provinciale sul sistema educativo, varata il 20.6.2016 la Giunta provinciale ha definito gli obiettivi generali per l’apprendistato volto al conseguimento dei titoli di studio (deliberazione della GP n. 1391 del 19 agosto 2016), gli standard ed i criteri generali per la realizzazione dell’apprendistato (delibe- razione della GP n. 1398 del 19 agosto 2016) ed il Presidente della Giunta provinciale ha sottoscritto un protocollo d’intesa con le Parti 43 Num. prog. 50 di 67 sociali in materia di apprendistato formativo il 19 agosto 2016. Tali provvedimenti costituiscono il quadro di riferimento vincolante per l’attua- zione dei percorsi da parte delle istituzioni formative. All’interno dei percor- si di istruzione e formazione professionale possono essere previsti percorsi sperimentali di durata massima annuale propedeutici all’avvio dell’appren- distato formativo, senza oneri a carico del Programma. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 245 04/06/24 12:40 CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 246 04/06/24 12:40 247 Settore economico professionale Figure nazionali Indirizzi nazionali Profilo sintetico Agricoltura, silvicoltura e pesca Operatore agricolo ● Coltivazione di piante erbacee, orticole e legnose in pieno campo e in serra ● Gestione di allevamenti ● Produzione di piante ornamentali e fiori in vivaio ● Costruzione e manutenzione di aree verdi, parchi e giardini ● Gestione di aree boscate e forestali Collabora nella gestione dell’azienda agricola, nelle produzioni animali e vegetali, nelle coltivazioni arboree, erbacee e di orto/floricoltura. Si occupa della coltiva- zione e raccolta, prima trasformazione e marketing dei prodotti agrari e agroindustriali. Fornisce consulenza tecnica per il miglioramento delle pratiche agronomiche (trattamento del terreno, cura delle piante, allevamen- ti, gestione dell’impresa agricola, monitoraggio delle produzioni). Manutiene aree verdi, aiuole, parchi, albe- rature e giardini pubblici e privati. Applica le tecniche colturali e le difese fitosanitarie, sa potare le specie or- namentali in osservanza alle norme per la gestione del verde urbano. Fa un uso corretto delle attrezzature e dei macchinari. Può intervenire in progetti per la valoriz- zazione del turismo locale e dell’agriturismo. Risponde a figure tecniche (agronomo, perito agrario, tecnico di allevamento), mentre nelle aziende di piccole dimensio- ni risponde direttamente al proprietario. Svolge l’attività professionale in aziende frutti-viticole, enti pubblici o cooperative per la gestione di aree verdi, punti vendita e assistenza, garden center. Operatore del mare e delle acque interne Svolge un ruolo attivo nell’allevamento e nella pesca di pesci e altri prodotti di allevamento in acqua, con competenze di gestione di impianti e attrezzature. Ha margini di autonomia nel definire e pianificare la suc- cessione delle operazioni di pesca, di acquacoltura e di assistenza a bordo nella navigazione. Assiste alla gestione, al controllo e alla pulizia degli impianti e delle attrezzature di acquacoltura/maricoltura, gesti- sce le operazioni di pesca/raccolta e le prime opera- zioni del pescato. Sa condurre la navigazione, mo- nitora il funzionamento dell’apparato motore e delle attrezzature, cura la manutenzione ordinaria. Opera nel rispetto delle norme igieniche nelle operazioni di trasformazione. Esegue l’approvvigionamento, stoccaggio e conservazione delle materie prime e dei semilavorati. Tecnico agricolo ● Gestione allevamenti ● Coltivazione erbacee, orticole e legnose in pieno campo e serra ● Produz. in vivaio fiori, piante ornamentali ● Manutenzione aree verdi, parchi, giardini ● Gestione di aree boscate e forestali Fornisce consulenza tecnica all’agricoltore per il mi- glioramento delle pratiche agronomiche e della qua- lità delle produzioni, individuando opportunità per lo sviluppo dell’attività agricola. Il percorso del tecnico del verde fornisce una formazione teorico-pratica per intraprendere un’attività di manutenzione del verde ornamentale e per intervenire su alberi di alto fusto seguendo le prassi della moderna arboricoltura. Il set- tore può offrire anche impieghi di nicchia che usano specifici software di progettazione. Il tecnico agricolo trova impiego in aziende agricole, oppure in ditte di manutenzione del verde o delle alberature ornamenta- li, in vivai che producono alberi ornamentali e in serre floricole, nel pubblico impiego e in collaborazione con studi di progettazione del verde. Profilo delle figure professionali nazionali dell’a.f. 2023/24 Allegato CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 247 04/06/24 12:40 248 Settore economico professionale Figure nazionali Indirizzi nazionali Profilo sintetico Produzioni alimentari Operatore delle produzioni alimentari ● Lavorazione di pasticceria, pasta e forno ● Lav. e prod. lattiero e caseario ● Lav. e prod. di prodotti vegetali ● Lav. e prod. di prodotti a base di carne ● Lav. e prod. di prodotti ittici ● Produzione bevande È in grado di gestire, a livello esecutivo, le diverse fasi del processo produttivo agroalimentare (trasforma- zione, produzione, conservazione, confezionamento e stoccaggio dei prodotti alimentari), utilizzando mac- chine e strumenti degli specifici ambiti di lavorazione. Seleziona e ordina le materie prime, sceglie i fornitori e gestisce gli approvvigionamenti, organizza tutte le attività di laboratorio al fine di ottimizzare la produ- zione in base alle previsioni di vendita rispettando le norme di igiene e sicurezza sul lavoro. Si può occu- pare, a seconda dell’indirizzo, dei prodotti da forno, pane, pasticceria e dolciari, della lavorazione di latte e formaggi o dei prodotti a base di vegetali, carne, pesce o bevande. Tecnico delle produzioni alimentari ● Lavorazione pasticceria, pasta e forno ● Lav. e prod. lattiero e caseario ● Lav. e prod. prodotti a base di vegetali ● Lav. e prod. prodotti a base di carne ● Lav. e prod. di prodotti ittici ● Produzione bevande Interviene con autonomia, nel processo di produzione alimentare di materie prime e semilavorati, elaborando proposte di nuovi prodotti e di monitoraggio e verifica dei risultati in rapporto agli standard di qualità e nel ri- spetto della normativa di igiene. Possiede competenze su approvvigionamento, stoccaggio, controllo e cata- logazione delle materie ricevute e trasformate, manu- tenzione ordinaria di strumenti, utensili e attrezzature, monitoraggio delle attività di igienizzazione. Interviene nelle attività di confezionamento e di etichettatura dei prodotti, controllando la correttezza delle procedure e gli elementi di tracciabilità e redigendo la lista degli allergeni. Legno e arredo Operatore del legno ● Operatore del legno ● Operatore del legno - Design d’arredo L’Operatore del legno svolge, con autonomia e re- sponsabilità limitate, la realizzazione e l’assemblaggio di componenti lignei (elementi di arredo, serramenti, prodotti di carpenteria, ecc.) in pezzi singoli o in se- rie. Realizza disegni di arredo d’interni e prototipi reali o virtuali. È in grado di organizzare il proprio lavoro, compresa la preparazione di strumenti, attrezzature e macchinari e la loro manutenzione. Realizza disegni e prototipi di manufatti lignei e di componenti d’arredo. Esegue lavorazioni di componenti in legno e monta manufatti lignei. Opera nel rispetto delle norme igie- niche, di sicurezza, di salvaguardia ambientale e degli standard di qualità. Trova lavoro in imprese artigiana- li, piccole, medie e grandi imprese specializzate nella lavorazione del legno e nella costruzione di arredi. Al- cuni mestieri sono: falegname, assemblatore di mobili e articoli in legno, addetto alla fabbricazione di mobili e di altri prodotti in legno, serramentista, disegnatore di componenti d’arredo, conduttore di impianti/mac- chinari per la produzione di pannelli in legno, mobili o articoli in legno. Tecnico del legno ● Trasformazione legno e produzione pannelli ● Fabbricaz. in legno di carpenteria/ edilizia ● Produz., restauro in legno design/arredo ● Intarsiatura di manufatti in legno ● Decorazione Il tecnico del legno promuove le attitudini artigianali e artistiche tipiche delle regioni. L’intagliatore crea pic- cole figure sulla base di modelli e bozzetti, utilizzando diversi tipi di legno, al contrario dello scultore che lavora frequentemente secondo i propri disegni arti- stici. Essi realizzano principalmente statue, figure in rilievo, decorazioni per mobili, cornici. Il policromato- re invece è specializzato nella decorazione, indoratura, levigatura, patinatura, pittura di oggetti d’arte e di uso comune in svariati materiali. La figura trova impiego in ditte artigianali di policromatura e intaglio del legno, aziende di produzione di oggetti artistici in legno, bot- teghe di restauro e attività in proprio. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 248 04/06/24 12:40 249QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 Settore economico professionale Figure nazionali Indirizzi nazionali Profilo sintetico Tessile, abbigliamento calzaturiero e sistema moda Operatore dell’abbigliamento e dei prodotti tessili per la casa ● Abbigliamento ● Prodotti tessili per la casa Interviene, a livello esecutivo, nella produzione di capi di abbigliamento e arredi tessili. Utilizza meto- dologie e strumenti per realizzare figurini e modelli ed eseguire operazioni di taglio, assemblaggio e confezionamento del prodotto. Sa pianificare le fasi delle operazioni da compiere sulla base di schemi, disegni, procedure, distinte materiali. Cura la manu- tenzione ordinaria di strumenti e macchinari operan- do in sicurezza nel rispetto delle norme di igiene e salvaguardia ambientale. Inoltre, rappresenta figurini di capi d’abbigliamento nelle loro linee di base, evi- denziando linea, volume e forma. Sa rilevare le ca- ratteristiche del tessuto e correggere eventuali difetti secondo le istruzioni. Elabora tagli base, partendo da unità di misura prestabilite. Realizza in proprio capi d’abbigliamento in taglia e arredi. Può lavorare anche come costumista in ambito teatrale o cinema- tografico. Operatore delle produzioni tessili Interviene, a livello esecutivo, nella produzione di tessuti. Cura l’adattamento del disegno per stampa, la tessitura e la realizzazione di manufatti tessili, utilizzando gli strumenti e le tecniche richieste dalle lavorazioni. Sa pianificare le operazioni da compiere sulla base di schemi, disegni, procedure, distinte materiali. Appronta la manutenzione delle attrezza- ture necessarie operando in sicurezza e nel rispetto delle norme di igiene e di salvaguardia ambientale, elabora e adatta il disegno per stampa e tessitura utilizzando software dedicati, secondo le indicazioni dell’ufficio creativo, effettua le operazioni di prepara- zione e di tessitura del filato verificando la presenza di difettosità, effettua le operazioni di tintura e stam- pa e i trattamenti di finissaggio di tessuti naturali o tecnici. Lavora in genere come dipendente in un’a- zienda di produzione di capi d’abbigliamento o in un negozio di sartoria. Operatore alle lavorazioni di prodotti di pelletteria Opera, a livello esecutivo, nel processo di pro- duzione tessile e abbigliamento, occupandosi in particolare della realizzazione di figurini e modelli, dell’esecuzione delle operazioni di taglio, dell’as- semblaggio dei componenti di un prodotto di pel- letteria nell’ambito della lavorazione e fabbricazione di articoli in pelle e del confezionamento del pro- dotto. Definisce e pianifica le fasi delle operazioni, rispettando schemi, disegni, procedure, distinte materiali, cura la manutenzione ordinaria di stru- menti, utensili, attrezzature e macchinari necessari, effettua la preparazione del materiale e delle com- ponenti di un prodotto di pelletteria sulla base di disegni preparatori, ne esegue le attività di rifinitura e ne realizza il confezionamento. Operatore delle calzature Interviene, a livello esecutivo, nel processo di produ- zione delle calzature eseguendo attività quali la piani- ficazione e l’organizzazione del proprio lavoro, la pre- parazione dei modelli, il taglio delle pelli, la cucitura, il montaggio e la finitura della calzatura. Sa disegnare su forma e ricavare i modelli per l’industrializzazione del prodotto. Studia e mette a punto i prodotti per la realizzazione degli ordinativi richiesti, nel rispetto della qualità, nella minimizzazione dei costi e massimizza- zione dei livelli di produttività. ➭ CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 249 04/06/24 12:40 250 Settore economico professionale Figure nazionali Indirizzi nazionali Profilo sintetico Tessile, abbigliamento calzaturiero e sistema moda Tecnico abbigliamento e prodotti tessili per la casa Intervenire con autonomia, nel quadro di azione sta- bilito e delle specifiche assegnate, collaborando al processo di produzione di capi di abbigliamento e dei prodotti tessili per la casa, mediante procedure di mi- glioramento continuo, monitoraggio e valutazione del risultato. Possiede competenze di rappresentazione grafica, modellizzazione, realizzazione e riparazione di capi di abbigliamento e di prodotti tessili per la casa. Tecnico delle lavorazioni tessili ● Produzione ● Sviluppo prodotto Interviene con autonomia contribuendo alla gestione del processo di progettazione e produzione di tessuti tenen- do conto della documentazione tecnica d’appoggio, delle caratteristiche delle materie prime, delle diverse tipologie di tessuto e delle relative modalità di lavorazione. Rea- lizza disegni tecnici e prototipi e articoli di campionario. Esegue prove di laboratorio e analisi merceologiche. Controlla la qualità del prodotto per ottimizzare il pro- cesso produttivo. Lavora in aziende che operano nella progettazione e realizzazione di componenti d’arredo, manufatti e beni artistici. Può operare in maniera autono- ma dopo un periodo di esperienza nel settore. Tecnico delle lavorazioni di pelletteria Opera con maggiore autonomia dell’operatore nel processo di produzione delle lavorazioni di pellette- ria. Sa progettare e sviluppare i modelli, anche con il programma CAD per la pelletteria. Sbocchi professio- nali possono essere quelli di tecnico modellista CAD, assistente allo sviluppo del prodotto, prototipista, controllore della qualità, servizio o libera professione. Chimica Operatore delle produzioni chimiche Si occupa del trattamento, lavorazione e conservazio- ne di materie prime, semilavorati e prodotti chimici. È responsabile della preparazione, regolazione, manu- tenzione e conduzione delle macchine e delle attrez- zature proprie delle produzioni chimiche. Imposta i parametri di funzionamento dei macchinari per la la- vorazione dei prodotti chimici, individua le anomalie di funzionamento dei macchinari e delle attrezzature del- la produzione chimica, cura tramite la strumentazione specifica la pulizia e l’igiene degli impianti di produ- zione, gestisce misurazione, trattamento, lavorazione e conservazione delle materie prime e semilavorati, effettua il controllo qualità sui prodotti chimici, con test ed esami, registrando i risultati e le difettosità, applicando le procedure previste dal sistema di qualità aziendale. Mette in atto le misure necessarie (tra cui l’uso di specifici abiti, scarpe e copricapi) per preveni- re i rischi per la sicurezza. Estrazione e lavorazione materiali Operatore alle lavorazioni dei materiali lapidei È una figura professionale che esegue manufatti in pietra (come marmo, mosaici e stucchi) e che cura la realizzazione del prodotto dalla fase del disegno e progettazione a quella dell’effettiva realizzazione, fini- tura e posa in opera. È in grado di pianificare le fasi di lavoro assegnato elaborando un bozzetto del ma- nufatto attraverso strumenti di disegno e tecnologia. Sceglie i materiali da utilizzare e opera con macchine e a guida computerizzata e nella finitura manuale dei prodotti. Interviene nelle fasi di montaggio, assem- blaggio e posa in opera. Trova impiego nelle imprese di artigianato artistico e tradizionale. Lavora come, ca- vatore scalpellino, lastricatore, addetto al taglio della pietra, marmista, posatore, artigiano nella finitura del prodotto lapideo, operatore delle macchine utensili a controllo numerico. ➭ CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 250 04/06/24 12:40 251QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 Settore economico professionale Figure nazionali Indirizzi nazionali Profilo sintetico Estrazione e lavorazione materiali Operatore alle lavorazioni dell’oro, dei metalli preziosi o affini Si occupa, a livello esecutivo, della lavorazione dei metalli nell’arte orafa e realizza manualmente su propria iniziativa o sulla base di un disegno oggetti d’oreficeria utilizzando metalli preziosi. Legge, realizza ed interpreta il disegno tecnico per ricavarne le infor- mazioni necessarie per svolgere le lavorazioni, idea, trasforma e realizza oggetti d’oreficeria (bracciali, anelli, spille e collane) in esemplare unico o di serie, esegue operazioni di fusione o di saldatura del metallo in base all’oggetto da realizzare e al ciclo di lavorazio- ne, provvede alla decorazione del metallo con tecniche di incisione. Svolge la sua attività prevalentemente in laboratori artigiani, di gioielleria e oreficeria. Lavora in aziende del settore. Tecnico delle lavorazioni dei materiali lapidei Cura, con autonomia, la realizzazione del prodotto la- pideo dalla fase del disegno e progettazione a quella dell’effettiva realizzazione, finitura e posa in opera. È in grado di pianificare le fasi di lavoro anche coordinan- do attività esecutive svolte da altri. Trova impiego nelle imprese di artigianato artistico e tradizionale operanti nel settore del marmo, dei mosaici, degli stucchi, ad esempio, nell’artigianato artistico, tradizionale e inno- vativo o come artigiano specializzato nella finitura del prodotto lapideo, progettista specializzato nell’utilizzo di programmi di lavorazione del marmo e posatore. Tecnico delle lavorazioni dell’oro e dei metalli preziosi o affini Si occupa, con relativa autonomia, della lavorazione dei metalli nell’arte orafa realizzando la produzione di manufatti artistici. Individua le risorse, predispone l’organizzazione operativa delle lavorazioni, anche co- ordinando attività esecutive svolte da altri. Cura il mo- nitoraggio e la valutazione del risultato assieme alle procedure di miglioramento continuo, con assunzione di responsabilità di carattere economico gestionale. Svolge attività di ideazione e realizzazione di manufatti artistici, con competenze nella gestione del laborato- rio, nella lavorazione e finitura, nella cura dei rapporti con il cliente e i fornitori. Lavora in aziende del settore. Tecnico delle lavorazioni del ferro e metalli non nobili ● Fabbricazione e, installazione di manufatti di lattoneria ● Lavorazione artigianale in ferro o metalli non nobili Lavora i metalli, utilizzando il forno, il maglio, il tornio, il trapano, la fresatrice e la saldatrice. A partire da un disegno, effettuato anche con software professionali, fabbrica cancelli, portali, ringhiere, inferriate. Produ- ce anche pezzi più piccoli, come lucchetti, cerniere, targhette, serrature, lampade. Riproduce pezzi antichi e decorazioni complesse, restaurazioni o creazioni moderne. Lavora come artigiano autonomo oppure presso aziende di fabbri, di forgiatura e tornerie CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 251 04/06/24 12:40 252 Settore economico professionale Figure nazionali Indirizzi nazionali Profilo sintetico Edilizia Operatore edile ● Lavori di scavo e movimentazione ● Costruzione opere in calcestruzzo armato ● Realizzazione opere murarie e di impermeabilizza-zione ● Lavori di rivestimento e intonaco ● Lavori di tinteggiatura e cartongesso ● Montaggio di parti in legno per la carpenteria edile Interviene nel processo delle costruzioni edili, con autonomia definita. Svolge attività di realizzazione e finitura di opere edili, con competenze nell’allestimen- to del cantiere edile, nella pianificazione e controllo, verifica di conformità e adeguatezza del proprio la- voro. È in grado di pianificare le fasi delle operazioni nel rispetto della normativa sulla sicurezza, sulla base di schemi, disegni, procedure, distinte dei materiali. Appronta strumenti, utensili, attrezzature e macchinari necessari alle diverse fasi di lavorazione curando la manutenzione ordinaria. Predispone gli spazi di lavo- ro e logistici del cantiere, monta i ponteggi, esegue opere in muratura e lavorazioni di carpenteria. Veri- fica la conformità e l’adeguatezza delle lavorazioni edili realizzate, in rapporto agli standard progettuali di qualità e sicurezza. Sa ristrutturare strutture murarie e posare pavimenti. Intonaca, tinteggia e installa ma- teriali di isolamento. Può effettuare scavi e movimenti di terreno con apposite macchine (escavatore cingo- lato e gommato, ruspa, pala meccanica, terna e rullo compressore, gru, ruspa, betoniera, dumper, ecc.,). È in grado di realizzare e manutenere parti di opere infrastrutturali. Tecnico edile ● Costruzioni architettoniche e ambientali ● Costruzioni edili in legno Ha capacità per supervisionare l’insieme dei lavori che si svolgono su un cantiere, il progetto di costruzione, le varie fasi di realizzazione e i relativi aspetti econo- mici ed ecologici. Ha una solida preparazione a livello economico-aziendale e di cultura generale. Combina capacità esecutive nell’ambito delle costruzioni archi- tettoniche e ambientali o delle costruzioni edili, con competenze tecnico-amministrative per coordinare un’impresa e per programmare e gestire in qualità e sicurezza i lavori in cantiere, nel rispetto delle indica- zioni di progetto, della pianificazione dei lavori e del quadro economico stabilito. Con il diploma si pos- sono ottenere i patentini per: drone (pilota di APR), ponteggi gru a torre e macchine movimento terra piattaforme lavoro elevabili. Meccanica, produzione e manutenzione di macchine, impiantistica Operatore meccanico ● Lavorazioni meccanica, per asportazione e deformazione ● Saldatura e giunzione dei componenti ● Montaggio componenti meccanici ● Installazione e cablaggio di componenti elettrici, elettronici e fluidici ● Fabbricazione e montaggio/ installazione di infissi, telai e serramenti ● Lavorazioni dei metalli non nobili Il corso forma, a seconda dell’indirizzo scelto dall’al- lievo, figure specializzate in diversi rami del settore meccanico (operatore alle macchine utensili, saldato- re/carpentiere, manutentore di impianti oleodinamici e pneumatici, disegnatore CAD). L’operatore meccanico legge disegni tecnici e schemi di montaggio, esegue la programmazione di macchine utensili tradizionali e a controllo computerizzato, realizza oggetti di car- penteria metallica, inoltre, svolge montaggio e ma- nutenzione di impianti oleodinamici e pneumatici di automazione industriale. Trova impiego in industrie ed aziende artigiane, attività industriali, lavorazioni meccaniche, montaggi, manutenzioni industriali di macchine ed impianti, carpenteria metallica e aziende che sviluppano attività di saldatura. ➭ CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 252 04/06/24 12:40 253QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 Settore economico professionale Figure nazionali Indirizzi nazionali Profilo sintetico Meccanica, produzione e manutenzione di macchine, impiantistica Operatore alla riparazione dei veicoli a motore ● Manutenzione parti e sistemi meccanici ed elettromeccanici ● Manutenzione e riparazione della carrozzeria ● Manutenzione e riparaz. macchine per agricoltura e edilizia ● Riparazione di pneumatici ● Manutentore di aeromobili Svolge, a livello esecutivo, attività relative alla ripa- razione e manutenzione di autoveicoli, rispettando la normativa vigente sia per la parte meccanica che per quella elettrica e meccatronica. Tratta veicoli a propulsione termica, ibrida ed elettrica. Ripara parti meccaniche, elettriche/elettroniche, organi, gruppi e sistemi dell’autoveicolo. Sa eseguire riparazioni di pneumatici e di carrozzeria, telai e cristalli del veicolo applicando tecniche di lucidatura e vernicia- tura. Svolge manutenzione delle macchine per l’a- gricoltura e l’edilizia. Collabora nella fase di accet- tazione, in quella di controllo/collaudo di efficienza e funzionalità e in fase di riconsegna del veicolo. Impiego presso· officine artigianali o industriali, concessionarie, aziende di produzione del settore automeccanico, officine delle aziende di trasporto pubblico. Operatore di impianti termoidraulici Interviene, a livello esecutivo, nel processo di impian- tistica termo-idraulica civile. Svolge attività di posa in opera di impianti termici, idraulici, di condiziona- mento e di apparecchiature idrosanitarie, con compe- tenze nell’installazione, nel collaudo, manutenzione e riparazione degli impianti stessi. Pianifica e organizza il proprio lavoro, compresa la preparazione di stru- menti, utensili, attrezzature e macchinari e la loro ma- nutenzione ordinaria. Opera nel rispetto delle norme igieniche, di sicurezza, di salvaguardia ambientale e degli standard di qualità. Operatore elettrico ● Installazione e cablaggio di componenti elettrici, elettronici e fluidici ● Installazione/manutenzione impianti elettrici civili ● Installazione/manutenzione impianti elettrici industriali e del terziario ● Installazione/manutenzione impianti per la sicurezza e per il cablaggio strutturato Svolge attività di installazione e manutenzione di impianti elettrici e apparecchiature elettroniche nel- le abitazioni residenziali, negli uffici, negli ambienti produttivi artigianali ed industriali e per l’automazio- ne industriale, nel rispetto delle norme relative alla sicurezza degli impianti elettrici. Può curare grandi impianti per le aziende, impianti di controllo, quadri di comando e di regolazione, impianti vocali e di segna- lazione, di comunicazione, di allarme e sorveglianza ed elettronica per il tempo libero ecc. Pianifica e or- ganizza il proprio lavoro seguendo le specifiche pro- gettuali, occupandosi della posa delle canalizzazioni, del cablaggio, della preparazione del quadro elettrico, della verifica e della manutenzione dell’impianto. Deve essere in grado di: identificare situazioni di rischio potenziale per la sicurezza, curare il processo di ap- provvigionamento dei materiali e collaborare nelle fasi di collaudo, avvio, messa in servizio e verifica degli impianti, predisponendo la documentazione tecnica richiesta. Operatore montaggio e manutenzione imbarcazioni da diporto Interviene con competenze relative al montaggio, alla finitura e alla manutenzione e riparazione delle imbar- cazioni da diporto (a motore e a vela) e dei loro com- ponenti nell’ambito delle lavorazioni della cantieristica da diporto; inoltre è in possesso delle competenze per effettuare diagnosi, riparazioni e installazioni di propulsori marini. Sa pianificare la successione delle operazioni di realizzazione di uno scafo o di una sua parte sulla base del progetto e della documentazio- ne di appoggio (schemi, disegni, procedure, distinte materiali, ecc.). Trova impiego nella costruzione da diporto e nell’assistenza e manutenzione ordinaria e straordinaria alle imbarcazioni. ➭ CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 253 04/06/24 12:40 254 Settore economico professionale Figure nazionali Indirizzi nazionali Profilo sintetico Meccanica, produzione e manutenzione di macchine, impiantistica Tecnico modellazione e fabbricazione digitale ● Modellazione e prototipazione - finitura creativa oggetti ● Prototipazione elettronica Opera come progettista, tecnico e designer. Sa cre- are e fare prototipi di oggetti innovativi, conosce le tecnologie, ha autonomia e abilità nell’ideazione e nelle tecniche digitali di modellazione di manufatti. Punto di incontro tra l’artigianato tradizionale e il mondo high tech, è una figura adatta a settori arti- gianali e industriali diversi: dalla moda e accesso- ristica alla meccatronica, dal settore medico e bio- medicale al settore degli interni e dell’arredamento. In generale, trova lavoro in studi di impiantistica e progettazione industriale, studi tecnici, mobilifi- ci e negozi di arredamento, aziende meccaniche, imprese artigianali o industriali specializzate in progettazione di oggetti prodotti industrialmente in materiali diversi. Tecnico per la programmazione e gestione di impianti di produzione ● Sistemi a CNC ● Sistemi CAD CAM ● Conduzione e manutenzione impianti A partire dai disegni di progetto, è in grado di elabo- rare il ciclo di lavorazione per produrre il particolare meccanico richiesto. Rispettando standard qualitativi e criteri di convenienza economica genera il program- ma di lavorazione per le macchine a controllo nume- rico per eseguire le lavorazioni necessarie. Interviene con autonomia contribuendo al processo di produzio- ne, realizzato con sistemi CNC, sistemi automatizzati CAD-CAM e linee robotizzate Realizza modelli grafici tridimensionale di particolari meccanici ed effettua la taratura dei componenti fluidici, anche elettrocoman- dati eseguendo in sicurezza la messa in servizio degli impianti d’automazione. Tecnico per l’automazione industriale ● Programmazione ● Installazione e manutenzione impianti Integrando le competenze dell’ambito elettrotecnico, elettronico e meccanico, coordina e sovrintende i processi di produzione automatizzata, partecipa alla progettazione di componenti e impianti, collabora nel- le fasi di collaudo, avvio e messa in atto del sistema meccatronico, verifica la correttezza e la conformità delle procedure adottate. Lavora in molteplici settori che integrano robotica e automazione. Trova impiego in aziende manifatturiere che utilizzano impianti auto- matizzati, aziende del settore elettrico ed elettronico, imprese di costruzione e manutenzione degli impianti automatizzati, imprese artigiane ad elevata innovazio- ne tecnologica. Tecnico riparatore di veicoli a motore ● Manutenzione e riparazione delle parti e dei sistemi meccanici, elettrici, elettronici ● Manutenzione e riparazione di carrozzeria, telaio e cristalli ● Riparazione e sostituzione di pneumatici e cerchioni Interviene con autonomia, nel quadro delle specifiche assegnate, nel processo della riparazione di veicoli a motore attraverso l’individuazione delle risorse, l’organizzazione operativa, l’implementazione di pro- cedure di miglioramento continuo, il monitoraggio e la valutazione del risultato, con assunzione di respon- sabilità sulla sorveglianza di attività esecutive svolte da altri. Possiede competenze funzionali - in rapporto ai diversi indirizzi - alla gestione delle fasi di accetta- zione, diagnosi, preventivazione e verifica/collaudo dei veicoli e alla riparazione e manutenzione dei diversi sistemi, della carrozzeria, del sistema ruota. Esegue, inoltre, la rendicontazione tecnico-economica delle attività svolte. Trova impiego in officine artigianali o industriali, come rappresentante in concessionarie, in aziende di produzione di veicoli e in officine delle aziende di trasporto pubblico. ➭ CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 254 04/06/24 12:40 255QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 Settore economico professionale Figure nazionali Indirizzi nazionali Profilo sintetico Meccanica, produzione e manutenzione di macchine, impiantistica Tecnico di impianti termici ● Impianti di refrigerazione ● Impianti civili/industriali Interviene con autonomia nel processo di installa- zione, collaudo e manutenzione di impianti termo idraulici, piccoli o di grandi dimensioni, banchi frigo e celle frigorifere, caldaie e condizionatori. Individua le risorse per l’organizzazione operativa e attua la va- lutazione del risultato. Può assumere responsabilità relative alla sorveglianza di attività esecutive svolte da altri. Recepisce i bisogni del cliente coniugandoli con le opportunità disponibili. Conduce le fasi di lavoro identificando situazioni di potenziale rischio per la si- curezza. Dimensiona l’impianto termo-idraulico, iden- tifica le esigenze di approvvigionamento dei materiali, effettua le verifiche di funzionamento dell’impianto predisponendo la documentazione richiesta. Tecnico delle energie rinnovabili ● Produzione energia elettrica ● Produzione energia termica È in grado di intervenire nella realizzazione e fun- zionamento di impianti di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili, tenendo conto delle caratteri- stiche e dei sistemi già presenti all’interno di conte- sti edili differenziati (produttivi, abitativi, ecc.). Sa comprendere caratteristiche tecniche e funzionali dei principali impianti per la produzione di energia, elettrica e termica, da fonti rinnovabili (fotovol- taico, solare termico, geotermico, eolico, ibrido, ecc.), identifica le principali fonti per la produzione di energia rinnovabile riconoscendone possibili de- stinazioni d’uso, vantaggi e limiti, interpreta i dise- gni tecnici e le specifiche progettuali delle diverse tipologie di impianto utilizzando strumenti di analisi dei sistemi energetici e riconosce gli aspetti tecnici e organizzativi del processo di realizzazione e ma- nutenzione degli impianti. Tecnico elettrico ● Building automation ● Impianti elettrici civili/ industriali Interviene con autonomia per la realizzazione, il fun- zionamento e la programmazione di impianti elettrici. Partecipa all’individuazione delle risorse, alla pro- gettazione e al dimensionamento di componenti e impianti fino alle fasi di collaudo, avvio e messa in funzione dell’impianto. Realizza sistemi di building automation e attua la progettazione e manutenzione di impianti civili e industriali di piccola dimensione. È in grado di condurre le fasi di lavoro sulla base delle specifiche di progetto, identificare situazioni di rischio potenziale per la sicurezza. Effettua le verifiche di fun- zionamento dell’impianto predisponendo la documen- tazione richiesta. Trasporti e logistica Operatore dei sistemi e dei servizi logistici Interviene esecutivamente nelle attività di movimenta- zione, stoccaggio, trasporto e spedizione delle merci, curando in particolare la gestione del magazzino e il trattamento dei flussi delle merci in sistemi logistici di terra, portuali e aeroportuali. Gestisce tutta la do- cumentazione necessaria per l’accompagnamento delle merci. Cura l’intero processo di gestione di un magazzino, dal prelievo all’imballaggio dei prodotti. Utilizza software di monitoraggio delle procedure di movimentazione, stoccaggio e trasporto. Trova im- piego in imprese industriali, commerciali e all’interno dell’area logistica in società di servizi di logistica inte- grata, di spedizioni ed agenzie di trasporti marittimi, aerei, ferroviari. ➭ CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 255 04/06/24 12:40 256 Settore economico professionale Figure nazionali Indirizzi nazionali Profilo sintetico Trasporti e logistica Tecnico dei servizi logistici ● Logistica esterna (trasporti) ● Logistica interna e magazzino Controlla nelle aziende il flusso di materie prime, semilavorati e prodotti finiti, gestendone i flussi in- formativi. Gestisce la rete distributiva, attua i piani di approvvigionamento, amministra il magazzino e gesti- sce il flusso delle merci. È in contatto soprattutto con la direzione acquisti, produzione, vendite, e commer- ciale delle aziende e con il responsabile della logistica. Collabora con le diverse funzioni aziendali: organizza- zione, gestione delle risorse umane ed in particolare con i sistemi informativi. Può intervenire nella stesura del preventivo e del contratto con il cliente. Lavora sia in aziende di produzione, industriali e commerciali, sia in aziende di trasporto o servizi logistici, soprattutto nella grande distribuzione, nei grandi magazzini o nelle catene di negozi. Generalmente è un lavoratore dipendente. Servizi di distribuzione commerciale Operatore ai servizi di vendita È in grado di allestire e riordinare spazi espositivi, as- sistere il cliente nell’acquisto di prodotti e registrare le merci in uscita in coerenza con le logiche dell’eserci- zio. Ulteriori compiti possono essere l’organizzazione del punto vendita, la realizzazione di semplici adem- pimenti amministrativi, la gestione del magazzino e la predisposizione di iniziative promozionali. Trova impiego come lavoratore autonomo nella gestione di un’attività commerciale o lavoratore dipendente in una piccola, media o grande impresa di distribuzione come addetto vendite, addetto cassa, addetto magaz- zino, agente di vendita. Tecnico commerciale delle vendite ● Vendita a libero servizio ● Vendita assistita Presidia l’intero processo di distribuzione commer- ciale attraverso la pianificazione, organizzazione e verifica delle attività di acquisto, conservazione e vendita di prodotti. Coordina le risorse per rea- lizzare gli obiettivi aziendali prefissati. Seleziona i fornitori, cura l’allestimento degli spazi dei prodot- ti, gestisce gli aspetti amministrativi, organizza e coordina le attività promozionali, realizza i servizi di accoglienza e assistenza al cliente prima e dopo l’acquisto e pianifica lo smaltimento dei rifiuti de- rivanti dalle attività. Può operare come lavoratore autonomo o avere un contratto di lavoro dipendente per gestire un punto vendita. Trova impiego come responsabile di punto vendita, capo reparto di gran- de distribuzione o gestore e addetto alle vendite all’ingrosso o al dettaglio. Servizi di informatica Operatore informatico Interviene esecutivamente nel processo di svilup- po, supporto operativo e gestione di prodotti e ser- vizi informatici. Installa e configura tipologie di si- stemi elettronici come impianti telefonici, televisivi, di illuminazione, sistemi di sorveglianza ed allarme. Si occupa dell’installazione, realizzazione, configu- razione e manutenzione di sistemi e reti informa- tiche. Conosce i componenti hardware e software presenti nell’office automation e a supporto della comunicazione digitale. Trova impiego in strutture produttive di grandi dimensioni, aziende di servizi informatici e telematici, enti pubblici, uffici e attività commerciali che utilizzano o commerciano sistemi informatici. ➭ CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 256 04/06/24 12:40 257QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 Settore economico professionale Figure nazionali Indirizzi nazionali Profilo sintetico Servizi di informatica Tecnico informatico ● Sistemi, reti e data management ● Sviluppo soluzioni ICT Interviene con autonomia nei processi relativi ai si- stemi, reti, data management, sviluppo soluzioni ICT e sicurezza di reti informatiche. Si occupa della digi- talizzazione dei processi lavorativi d’ufficio e ne risolve i problemi hardware e software di persona o da remoto. Svolge giornalmente le operazioni di backup di rete. Cura assemblaggio, installazione, aggiornamento ma- nutenzione e dismissione di componenti hardware e software di sistemi e reti informatiche. Esegue ripara- zioni delle componenti hardware e testing di conformi- tà. Può svolgere, in alcuni casi, attività di informazione e assistenza post-vendita alla clientela. Servizi di public utilities Operatore gestione delle acque e risanamento ambientale Collabora nella tutela e nella gestione delle acque po- tabili, industriali ed agricole, nel rispetto della norma- tiva vigente. Conosce i principi essenziali di tecnologie idriche, chimiche e biologiche, applicabili al controllo, distribuzione e manutenzione degli impianti delle ac- que potabili o acque per la realizzazione di prodotti alimentari o industriali. Applica metodi di risanamento ambientale di corpi idrici e terreni contaminati. Col- labora alla manutenzione di argini, coste e aree dei corsi d’acqua. Collabora alla gestione di una zona umida artificiale per il trattamento di acque reflue per piccoli agglomerati urbani. Collabora agli interventi tecnologici per la produzione di acqua potabile e per il trattamento degli effluenti gassosi, dei rifiuti solidi, dei fanghi e dei siti contaminati. Lavora nella raccol- ta, trattamento, fornitura e depurazione dell’acqua o come addetto agli impianti. Stampa ed editoria Operatore grafico ● Impostazione e realizzazione della stampa ● Ipermediale Interviene in maniera creativa, ma con autonomia definita, nel processo di produzione grafica. Si oc- cupa della produzione di manifesti, volantini, inserti, dépliant, ma anche dell’elaborazione grafica di bro- chure, giornali o cataloghi. Svolge, a seconda dell’in- dirizzo, attività relative alla realizzazione del prodotto grafico per la pubblicazione su supporto cartaceo o ipermediale. Realizza per social e siti web campagne pubblicitarie, layout, loghi, video e impaginati. Im- piega software professionali per il trattamento delle immagini e per l’impaginazione di stampati. Offre consulenza ai clienti e lavora presso studi grafici e di comunicazione, tipografie, studi fotografici, in impre- se di ogni dimensione, come agenzie web e case di produzione editoriali, video e musica. Tecnico grafico ● Tecnico grafico È in grado di progettare con autonomia e realizzare pro- dotti che spaziano dal digitale allo stampato. Si occupa della grafica di marchi, di immagine coordinata (biglietti da visita, carta da lettere, busta, modulistica varia), di packaging (veste grafica dei prodotti, etichette, con- fezioni, imballaggi), di progettazione editoriale (impa- ginazione di cataloghi, giornali, riviste, depliant...), di manifesti e pubblicità sui punti vendita. Possiede com- petenze di comunicazione e illustrazione pubblicitaria. Come web designer sa realizzare soluzioni grafiche in ambiente web. In particolare, cura l’interfaccia grafica e l’immagine stilistica del sito, creando un ambiente idoneo per i contenuti e le informazioni che il marketing aziendale vuole presentare. Può realizzare video, filmati e animazioni. Deve saper gestire il contatto col cliente per creare il prodotto o servizio che soddisfi le richieste del committente. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 257 04/06/24 12:40 258 Settore economico professionale Figure nazionali Indirizzi nazionali Profilo sintetico Servizi alla persona Operatore del benessere ● Erogazione di trattamenti di acconciatura ● Erogazione dei servizi di trattamento estetico Come acconciatore, si occupa, a livello esecutivo, della pulizia e dell’aspetto estetico dei capelli e della barba, effettuando lavaggi, tagli, acconciature ed altri tipi di trattamento quali, colorazione, permanente, stiratura, decolorazione, applicazione di extension, ecc. Applica diversi trattamenti cosmetici per capelli e suggerisce al cliente comportamenti e prodotti (non farmaceutici) per il benessere del cuoio capelluto. Garantisce la sicurezza e l’igiene dei trattamenti. Opera per lo più con contratto dipendente, collaborando al funzionamento dell’eserci- zio. Come acconciatore dello spettacolo cura l’acconcia- tura richiesta dalle specificità stilistiche dello spettacolo. Come estetista, effettua a livello esecutivo trattamenti non terapeutici sulla superficie del corpo per migliorarne l’aspetto. Applica tecniche manuali, utilizza apparecchia- ture elettro-meccaniche per uso estetico e usa prodotti cosmetici adeguati alle caratteristiche dei clienti. I trat- tamenti riguardano pulizia e cura della pelle, massaggi con finalità estetica, abbronzatura artificiale, depilazione ed epilazione, manicure, pedicure, decolorazione un- ghie, trucco. Opera con contratto di lavoro dipendente in imprese di estetica. Come truccatore dello spettacolo è specializzato nel trucco di scena di attori e artisti. Tecnico dei trattamenti estetici Effettua in autonomia trattamenti non terapeutici sul- la superficie del corpo al fine di migliorarne l’aspetto estetico. Applica tecniche manuali, utilizza apparec- chiature elettro-meccaniche per uso estetico e prodot- ti cosmetici secondo le esigenze dei clienti. I principali trattamenti riguardano: pulizia e cura estetica della pelle, massaggi con finalità estetica, abbronzatura artificiale, depilazione ed epilazione, manicure, pedi- cure, decorazione unghie, trucco estetico. Si occupa anche degli aspetti organizzativi e amministrativi della propria attività. Può operare con contratto di lavoro dipendente presso imprese di estetica oppure come lavoratore autonomo, essendo titolare di esercizio proprio. Come responsabile organizzerà il luogo di la- voro e il piano degli acquisti, amministrerà l’esercizio e i rapporti con il cliente. È coinvolto nella selezione del personale necessario al punto vendita. Trova im- piego in centri estetici, beauty farm, strutture alber- ghiere con settore benessere, centri di abbronzatura o ricostruzione unghie, attività in proprio presentando richiesta al comune per il territorio e poi registrandosi alla Camera di commercio. Tecnico di acconciatura Si occupa, con autonomia, della pulizia e dell’aspetto estetico dei capelli e della barba, effettuando lavaggi, tagli, acconciature ed altri tipi di trattamento quali, colorazione, permanente, stiratura, decolorazione, ap- plicazione di extension, ecc. Sulla base delle richieste del cliente utilizza tecniche, attrezzature e prodotti di linee cosmetiche in linea con le tendenze della moda. Applica diversi trattamenti cosmetici per capelli sug- gerendo al cliente prodotti (non farmaceutici) per il benessere del cuoio capelluto. Garantisce la sicurezza e l’igiene dei trattamenti eseguiti e mantiene i locali in cui esercita in efficienza e pulizia. Si occupa, general- mente, anche degli aspetti amministrativi della sua at- tività. Opera con contratto di lavoro dipendente presso imprese di acconciatura o come lavoratore autonomo. Nello svolgimento del lavoro si relaziona con il cliente con il quale tende a stabilire un rapporto di fiducia. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 258 04/06/24 12:40 259QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 Settore economico professionale Figure nazionali Indirizzi nazionali Profilo sintetico Servizi culturali e di spettacolo Tecnico allestimenti e predisposizione degli impianti nel settore dello spettacolo ● Allestimento del sonoro ● Allestimento luci ● Allestimenti di scena Lavora nell’ambito dell’assistenza tecnica nel setto- re dello spettacolo, sia live che in post-produzione. Utilizza attrezzature nell’ambito scenotecnico (illu- minotecnica, audiovisivo, attrezzeria di scena) prov- vedendo alla disposizione degli strumenti necessari all’allestimento scenico. Come tecnico del suono, assicura la gestione del suono in tutti i suoi aspetti tecnici e artistici e nelle diverse fasi di impostazione e allestimento degli impianti fonici, di esecuzione delle prove, di funzionamento e settaggio, di produzione audio e di montaggio in postproduzione. Come tec- nico delle luci progetta il piano di illuminazione di uno spettacolo (teatrale, cinematografico, musicale, tele- visivo) e di eventi culturali e ne cura la realizzazione durante l’esecuzione. Come macchinista teatrale, è in grado di costruire elementi scenografici per uno spet- tacolo teatrale e di montare, smontare e movimentare una scenografia. Come costumista, è responsabile dell’immagine degli attori. Queste figure trovano im- piego nelle produzioni tecnico-artistiche del settore dello spettacolo, in postproduzione, nell’organizzazio- ne di eventi e spettacoli, nell’animazione ricreativa e nell’assistenza ai set cinematografici. Servizi turistici Operatore della ristorazione ● Preparazione degli alimenti e allestimento piatti ● Allestimento sala e somministrazione piatti e bevande Interviene, a livello esecutivo, nella preparazione dei pasti e nei servizi di sala e di bar. Il commis di cucina interviene nella scelta, preparazione, conservazione e stoccaggio di materie prime e semilavorati e nella re- alizzazione di piatti semplici cucinati e allestiti. Adotta diverse modalità e tecniche di preparazione sulla base di ricettari o su indicazioni di altre figure direttive, colla- bora all’impiattamento. Conosce le modalità di impiego e conservazione degli alimenti, ha nozioni di cucina dietetica e sa determinare il valore nutrizionale delle pietanze. È in grado di stabilire un menu e di calcolare quantità e prezzi degli ingredienti necessari. Provvede alla lista della spesa e alla preparazione degli ambienti nel rispetto delle norme igienico-sanitarie. Il commis di sala e bar si occupa della predisposizione degli ordini, della somministrazione dei pasti e della preparazione di prodotti da bar secondo gli standard richiesti e nel ri- spetto delle norme. Predispone il luogo di lavoro e cura l’approvvigionamento e la conservazione delle materie prime. L’operatore alla ristorazione trova impiego nelle aziende della ristorazione commerciale (ristoranti tra- dizionali, gourmet, ristoranti per banchetti, ristoranti d’albergo, gastronomie di centri commerciali) e nella ristorazione collettiva (mense scolastiche, aziende di produzione pasti, villaggi turistici e navi da crociera). Può intraprendere un’attività in proprio dopo un’oppor- tuna esperienza. Operatore ai servizi di promozione e accoglienza Presta servizio all’interno delle strutture alberghiere o altri esercizi ricettivi, a livello locale, nazionale o inter- nazionale, rispondendo alle esigenze del cliente nelle fasi di prenotazione e disbrigo delle pratiche ammini- strativo-contabili, con competenze nella prenotazione e assistenza. Alla reception accoglie la clientela, la informa su servizi e orari della struttura e sulle pos- sibilità di svago nella zona. Instaura, mantiene e cura le relazioni con associazioni turistiche, autorità e ope- ratori turistici. In collaborazione con la direzione può creare opuscoli pubblicitari e aggiornare il sito web della struttura. ➭ CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 259 04/06/24 12:40 260 Settore economico professionale Figure nazionali Indirizzi nazionali Profilo sintetico Servizi turistici Tecnico di cucina Si caratterizza come figura dotata di un grado di re- sponsabilità e autonomia superiore a quello dell’ope- ratore della ristorazione. Svolge funzioni di assisten- za al food & beverage manager. Progetta, realizza o riorganizza le aree di lavoro, gestisce le fasi di lavo- ro, controlla i costi di produzione (costo pasto) e la formulazione delle proposte di prodotti/servizi volti a promuovere la fidelizzazione del cliente, coordina l’area della preparazione delle vivande con l’area del- la distribuzione e partecipazione ad eventi formativi. Come tecnico del controllo della produzione e della qualità alimentare, garantisce il controllo di qualità ed efficienza nelle imprese del settore agro-alimentare organizzando e gestendo il processo di produzione e approvvigionamento. Tecnico dei servizi di sala-bar Svolge con autonomia un servizio di sala e bar, pro- grammando e organizzando l’attività. Cura il servizio distribuzione pasti e bevande formulando ai clienti proposte di prodotti adeguati per tipologia di abbina- mento e momento della giornata. Individua le risorse materiali e tecnologiche, le condizioni e l’organizzazio- ne operativa valutando il risultato, con assunzione di responsabilità per la sorveglianza di attività esecutive svolte da altri. Trova occupazione in diversi ambiti del- la ristorazione commerciale e collettiva come ristoran- ti, hotel, bar, imprese turistiche, navi da crociera ecc. Tecnico dei servizi di promozione e accoglienza ● Ricettività turistica ● Agenzie turistiche ● Convegnistica ed eventi culturali Organizza l’ospitalità alberghiera, convegni ed eventi culturali. Si occupa di tutti gli aspetti che riguarda- no le attività di ricevimento dei clienti per assisterli e soddisfare le loro esigenze. Può creare particolari offerte e pacchetti turistici che valorizzino le risorse del territorio. Si può occupare di fornitura di servizi e vendita di prodotti. In alcuni casi, può occuparsi di fornitura di servizi e di vendita di prodotti turistici, studiando i consumi e le tendenze del settore. Trova impiego in ambito ristorativo, alberghiero e turistico, a livello locale, nazionale o internazionale, in agenzie di promozione turistica e uffici turistici e nella gestio- ne in proprio di un’attività nel settore turistico. Può in- traprendere un’attività in proprio aprendo un esercizio dopo opportuna esperienza. Tecnico dei servizi di animazione turistico- sportiva e del tempo libero Il percorso è rivolto ai giovani che frequentano una disciplina sportiva a livello agonistico. Questa forma- zione prepara a lavorare nei servizi turistico-sportivi e nell’organizzazione delle attività ricreative del tempo libero. In particolare, i professionisti del settore spor- tivo migliorano la prestazione fisica dei clienti concor- dando con loro gli obiettivi da raggiungere attraverso l’allenamento. Si occupano, inoltre, dell’informazione, della vendita e dell’organizzazione di offerte di vacanze e dell’assistenza e intrattenimento degli ospiti. Questa figura professionale può anche avere un ruolo di co- ordinamento degli altri operatori, occuparsi di vendita, amministrazione e marketing. Trova impiego in alber- ghi e strutture ricettive, enti di promozione turistica, tour operator, palestre, piscine, fitness club, associa- zioni sportive e di animazione. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 260 04/06/24 12:40 261QUADERNI • ANNO 40/ n ° 13- 2024 Settore economico professionale Figure nazionali Indirizzi nazionali Profilo sintetico Area comune Operatore ai servizi di impresa ● Contabilità ● Segreteria Si occupa, a livello esecutivo, di attività amministrati- ve, contabilità e sistemi informativi. Come “contabile” gestisce operativamente le attività economico-finan- ziarie. Può occuparsi anche del sistema di ammini- strazione del personale curando fisco, previdenza e contabilità connessi al rapporto di lavoro. Aggiorna le scritture di contabilità e le registrazioni di clienti e fornitori; emette, registra e archivia le fatture. Come “segretario” si occupa dei documenti amministrati- vo-contabili e del lavoro dell’ufficio, con competenze nella organizzazione di eventi, riunioni e trasferte di lavoro. Cura i flussi comunicativi in entrata/uscita, l’a- genda del dirigente, il disbrigo delle pratiche burocra- tiche, l’invio di materiali e l’emissione, registrazione e archiviazione di documenti amministrativo-contabili. Trova impiego in uffici commerciali e informatici, come front officer, nei call center e nella vendita di prodotti informatici Tecnico dei servizi di impresa ● Amministrazione e contabilità ● Gestione del personale Può affiancare la direzione nella gestione contabile di medie e grandi imprese svolgendo azioni di controllo, pianificazione, analisi dei costi e bilancio di esercizio. Può specializzarsi nella gestione contabile del perso- nale (assunzioni, buste paga) e nella gestione fiscale (dichiarazioni dei redditi, IVA.), oppure nell’utilizzo di strumenti informatici per gestire il funzionamento aziendale. Svolge un ruolo di responsabilità all’interno dell’azienda per le funzioni amministrative, contabili e del personale. È in grado di utilizzare metodologie, strumenti e informazioni specializzate per controllare e valutare anche il lavoro svolto da altri. Trova impie- go in imprese che utilizzano sistemi informatici, negli uffici di gestione del personale, in studi contabili e fiscali, in aziende che erogano servizi di controllo di gestione. CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 261 04/06/24 12:40 CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 262 04/06/24 12:40 263 Bibliografia cnoS-FAP, La IeFP e il programma GOL nelle Regioni. Monitoraggio CNOS-FAP ag- giornato al 26.6.2023. www.cnos-fap.it/sites/default/files/newsletter/%5Bsite-da- te-yyyy%5D/%5Bsite-date-month%5D/01_iefpegol_monitoraggio_26_06_2023. pdf cnoS-FaP, La IeFP nelle Regioni nel contesto del Coronavirus. Un primo sondaggio, Paper, 5.2020 https://www.cnos-fap.it/sites/default/files/crea_allegati/paper_son- daggio_def.pdf cenSiS, 57° Rapporto sulla situazione sociale del Paese/2023, Franco Angeli, 2023. ht- tps://www.censis.it/rapporto-annuale/57%C2%B0-rapporto-sulla-situazione-so- ciale-del-paese2023-0 criSPolTi E., FranceScheTTi M., roMiTo A., Il Sistema duale come risposta all’evoluzione dei fabbisogni di competenze del mercato del lavoro, Inapp Working Paper n.70, Roma, Inapp, 2021 FondaZione Per la Scuola, La valutazione dell’esperienza duale nella IeFP. 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La Lettura dei fabbisogni ................................................................................................. 9 2. iL contributo deLLa iefP ................................................................................................. 13 3. aLcune criticità da risoLvere ........................................................................................ 17 4. aLcuni Punti a favore ........................................................................................................... 21 5. Le figure attivate suL territorio ............................................................................... 23 6. iL tema dei finanziamenti .................................................................................................. 31 7. concLusioni ................................................................................................................................. 35 Panoramica deLLe regioni ...................................................................................................... 41 Introduzione alle schede ........................................................................................................ 43 Glossario ............................................................................................................................................ 45 Abruzzo ............................................................................................................................................... 49 Basilicata ........................................................................................................................................... 59 Calabria ............................................................................................................................................... 65 Campania .......................................................................................................................................... 75 Emilia-Romagna .......................................................................................................................... 83 Friuli-Venezia Giulia ................................................................................................................ 93 Lazio ..................................................................................................................................................... 103 Liguria ................................................................................................................................................. 113 Lombardia ........................................................................................................................................ 123 Marche ................................................................................................................................................. 133 Molise ................................................................................................................................................... 143 Piemonte ............................................................................................................................................ 151 Puglia .................................................................................................................................................... 161 Sardegna ............................................................................................................................................ 169 Sicilia .................................................................................................................................................... 177 Toscana ............................................................................................................................................... 187 Umbria ................................................................................................................................................ 197 Valle d’Aosta .................................................................................................................................... 207 Veneto .................................................................................................................................................. 217 Provincia Autonoma di Bolzano ...................................................................................... 227 Provincia Autonoma di Trento ......................................................................................... 235 aLLegato Profilo delle figure professionali nazionali dell’a.f. 2023/24 247 bibLiografia ..................................................................................................................................... 263 CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 267 04/06/24 12:40 Tipografia Giammarioli snc Via Enrico Fermi 8/10 - 00044 Frascati (Roma) Tel. 06.942.03.10 - www@tipografiagiammarioli.com Maggio 2024 CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 268 04/06/24 12:40 CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 269 04/06/24 12:40 CNOS_QUADERNI_13_ZAGARDO.indd 270 04/06/24 12:40

Un giorno per diletto. La lettura in classe con gli allievi della Istruzione e Formazione Professionale

Autore: 
Mantegazza Raffaele
Categoria pubblicazione: 
Quaderni
Anno: 
2023
Numero pagine: 
71
Codice: 
Appunti per formatori UN GIORNO PER DILETTO La lettura in classe con gli allievi della Istruzione e Formazione Professionale Raffaele Mantegazza Giugno 2023 7 3 Sommario 1. Guida alla lettura: spunti teorico/pratici per il formatore............................................................................................................................................................................................... 7 L’intelligenza.............................................................................................................................................................................................................. 7 La voce................................................................................................................................................................................................................................... 7 Lo sguardo..................................................................................................................................................................................................................... 8 Quando leggere?........................................................................................................................................................................................... 9 La presentazione dei testi....................................................................................................................................................... 12 La lettura dei testi...................................................................................................................................................................................... 13 Dopo la lettura.................................................................................................................................................................................................. 15 Cosa occorre evitare......................................................................................................................................................................... 17 Lavorare sui testi.......................................................................................................................................................................................... 19 Il lavoro sui personaggi......................................................................................................................................................... 19 La caratterizzazione....................................................................................................................................................................... 20 Le relazioni tra i personaggi....................................................................................................................................... 21 Il lavoro sull’intreccio.................................................................................................................................................................. 22 Il lavoro sull’incipit............................................................................................................................................................................ 22 Il lavoro sul finale................................................................................................................................................................................ 23 Il lavoro sull’ambientazione.......................................................................................................................................... 24 Il lavoro sul linguaggio............................................................................................................................................................ 26 2. Esperimenti di lettura......................................................................................................................................................... 29 Dino Buzzati, La Polpetta..................................................................................................................................................... 29 Ernest Hemingway, Campo indiano.......................................................................................................... 33 Fredric Brown, La risposta.............................................................................................................................................. 37 Federigo Tozzi, Parole di un morto............................................................................................................... 38 Fredric Brown, Toc toc!........................................................................................................................................................... 41 3. Commenti a testi letterari........................................................................................................................................ 43 John Steinbeck, Uomini e topi................................................................................................................................... 43 Italo Calvino, Il visconte dimezzato.............................................................................................................. 43 Wiliam Least Heat-Moon, Strade blu........................................................................................................ 44 Andre Agassi, Open...................................................................................................................................................................... 44 Helga Schneider, Lasciami andare madre.................................................................................... 45 4. 50 libri da consigliare......................................................................................................................................................... 47 Fascia 14-15 anni........................................................................................................................................................................................ 47 Isabel Allende, La casa degli spiriti........................................................................................................ 47 Un giorno per diletto 4 Isabel Allende, Paula................................................................................................................................................................. 47 Niccolò Ammaniti, Io non ho paura......................................................................................................... 47 James Graham Ballard, Un gioco da bambini.................................................................. 48 James Graham Ballard, Il condominio............................................................................................... 48 Stefano Benni, Terra!.................................................................................................................................................................. 49 Stefano Benni, Bar sport.................................................................................................................................................... 50 Ray Bradbury, Cronache marziane........................................................................................................... 50 Kevin Brooks, I-boy....................................................................................................................................................................... 51 Pierre Boulle, Il pianeta delle scimmie............................................................................................ 51 Silvio Donà, Pinocchio 2112..................................................................................................................................... 51 Eduardo Galeano, Splendori e miserie del gioco del calcio........ 52 Mark Haddon, Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte...... 52 Ahmadou Kourouma, Allah non è mica obbligato................................................. 53 Ursula Le Guin, Terramare........................................................................................................................................... 53 Lia Levi, Una bambina e basta............................................................................................................................ 53 Jack London, Il tallone di ferro............................................................................................................................ 54 Andrej Longo, Dieci.................................................................................................................................................................... 54 Sindiwe Magona, Da madre a madre................................................................................................. 55 Diego Armando Maradona, Io sono El Diego.................................................................. 55 Walter Moers, Rumo e i prodigi nell’oscurità.................................................................... 55 Jodi Picoult, Diciannove minuti............................................................................................................................ 56 Eric-Emmanuel Schmitt, Oscar e la dama in rosa.................................................. 56 Saverio Strati, Tibi e Tascia......................................................................................................................................... 56 Jane Teller, Niente............................................................................................................................................................................ 57 Fascia 16-17 anni........................................................................................................................................................................................ 58 Tom Baker, Il ragazzo che prendeva a calci i porcelli................................... 58 Giuseppe Berto, Il cielo è rosso...................................................................................................................... 58 Kevin Brooks, Bunker Diary...................................................................................................................................... 59 Dino Buzzati, Sessanta racconti........................................................................................................................ 59 Alain Damasio, L’orda del vento...................................................................................................................... 60 Erri De Luca, Tu, mio................................................................................................................................................................ 60 Giacomo Gardumi, La notte eterna del coniglio....................................................... 61 William Golding, Il signore delle mosche................................................................................ 61 Henry James, Giro di vite............................................................................................................................................... 62 Ernest Hemingway, I quarantanove racconti....................................................................... 62 Daniel Keyes, Fiori per Algernon................................................................................................................. 63 Yasmina Khandra, Le rondini di Kabul............................................................................................... 63 Yasmina Khandra, L’ultima notte del Rais.................................................................................... 64 Gabriel García Márquez, Cronaca di una morte annunciata........ 65 Hubert Mingarelli, Luce rubata........................................................................................................................ 65 Sommario 5 David Remnick, Il re del mondo..................................................................................................................... 65 Willy Russell, Il ragazzo sbagliato............................................................................................................... 66 Alessandro Perissinotto, Al mio giudice........................................................................................ 66 Jodi Picoult, La custode di mia sorella............................................................................................... 66 Jodi Picoult, La bambina di vetro................................................................................................................... 67 Daniel Picouly, Il campo di nessuno....................................................................................................... 68 Luigi Santucci, Il velocifero......................................................................................................................................... 68 Giorgio Scerbanenco, Il paese senza cielo.......................................................................... 68 Giorgio Scerbanenco, I milanesi ammazzano al sabato.......................... 69 Georges Simenon, Pioggia nera.................................................................................................................... 69 7 1. Guida alla lettura: spunti teorico/pratici per il formatore L’intelligenza La teoria delle intelligenze multiple di Howard Gardner ci aiuta a capire che i ragazzi della Formazione Professionale hanno forme specifiche di intelligenza che vengono attivate dai corsi nei quali sono inseriti (cosa di cui si dovrebbe tenere conto nei percorsi di orientamento nei quali la Formazione Professionale non può essere presentata come scelta di ripiego o scuola di serie B); il che non significa ovviamente che esista una intelligenza solo pratica e non anche teorica e dunque che possiamo privare questi ragazzi del diritto al fatto che anche la loro intelligenza logico-linguistica venga presa in considerazione. La lettura è un’esperienza del mondo che non può essere privilegio di alcune persone o di alcune tipologie di intelligenza, così come la narrazione è un modo di rapportarsi alla vita che ogni essere umano deve poter incontrare e praticare. In particolare, oggi, nel momento in cui le forme di intelligenza simultanea stimolate dalle nuove tecnologie sembrano invadere ogni spazio nella mente dei ragazzi, l’intelligenza sequenziale che è tipica della narrazione deve essere sollecitata da stimoli specifici che appassionino i ragazzi e restituiscano loro quello che l’eccessiva esposizione ai dispositivi sta facendo perdere. Memoria, capacità di concentrazione, ricostruzione di sequenze, capacità di immaginare il futuro, capacità di immedesimazione e di astrazione: tutte queste e tante altre sono le potenzialità dell’intelligenza che la lettura in classe può stimolare e attivare. La voce In un contesto storico nel quale la voce umana sembra scomparire nel silenzio del web o alzarsi solamente per urlare e affermare la propria volontà di prevaricazione, la lettura ad alta voce restituisce alla vocalità tutte le sue sfumature. In particolare, la lettura in pubblico prevede una condivisione, una socializzazione reale e fisica dell’evento, suscitando e stimolando l’ascolto ma anche obbligando chi legge a sintonizzarsi sull’uditorio (sulle sue reazioni, sui suoi movimenti, sui suoi sorrisi) uscendo dalla solitudine narcisistica degli schermi. La voce nella lettura pubblica è dunque un bene che proviene dall’interno dell’essere umano per essere subito condiviso da altre interiorità, stimola l’accordo (come tra due Un giorno per diletto 8 chitarre perfettamente accordate) che è possibile solamente tra corpi che condividono lo stesso spazio e lo stesso tempo. Un esercizio molto utile (che suggeriamo a classi o gruppi già abituati alla lettura ad alta voce) consiste nel far leggere un ragazzo senza che gli altri abbiano il testo davanti, ciò motiva: – il lettore a leggere con un ritmo adatto e a sintonizzarsi continuamente sull’uditorio per coglierne i segni di comprensione o meno; – l’uditorio ad un’estrema concentrazione e a lasciarsi prendere dal ritmo della narrazione. Non è solo la voce, non sono solo gli occhi a leggere, è il corpo nella sua interezza ad essere coinvolto in questa attività, la postura del lettore è importante come quella dell’ascoltatore, come vedremo più avanti. Filmare un ragazzo mentre legge ad alta voce e poi mostrargli il filmato, presentandoglielo successivamente con il volume spento (facendolo concentrare sul linguaggio del corpo) e con il video oscurato (ragionando sul volume, il tono, le cadenze della voce) è un modo di utilizzare le tecnologie al servizio della lettura, invece che viceversa come spesso accade. Lo sguardo La lettura di un testo cartaceo richiede uno sguardo mobile su un testo fisso, esattamente l’opposto di quello che accade su un testo che scorre su uno schermo. L’occhio si muove e il testo è permanente, non cambia quando si chiude la pagina, non “si aggiorna” quando si torna a visitarlo; è questa la base della creazione di un Canone, che permette le interpretazioni e le ermeneutiche ma sulla base di un testo definito e definitivo. Questo educa alla permanenza, responsabilizza chi scrive così come chi legge. La lettura del racconto “Il libro di sabbia” di Jorge Luis Borges rende conto della presenza del tema dell’impermanenza/permanenza del testo prima dell’invenzione e della diffusione di Internet. Nonostante tutta l’enfasi retorica sul fatto che in Internet siamo tutti autori (e purtroppo spesso il risultato è l’abbassamento della qualità letteraria delle narrazioni) la lettura di un testo cartaceo rimette il lettore al suo posto, facendogli recuperare un ruolo passivo che è sempre l’inizio di una nuova acquisizione culturale. Una passività che è però l’inizio di una forma di piacere: lasciare la parola all’altro significa immergermi nel suo 1. Guida alla lettura: spunti teorico/pratici per il formatore 9 mondo e rimandare per un po’ la mia narcisistica sete di protagonismo. Il lettore attende e deve saper attendere; il suo sguardo deve essere passivo e paziente: non può accelerare il matrimonio tra Renzo e Lucia o il suicidio di Anna Karenina, a meno di violare le regole del gioco e correre a leggere il finale. In questo senso la lettura su carta restituisce ai ragazzi il piacere e il sollievo di un momento di passività e anche di nascondimento, senza essere ogni volta chiamati a un protagonismo che proprio perché ripetuto diventa banale. La lettura ha un suo ritmo, che può cambiare quando si passa dalla lettura individuale a quella ad alta voce. Il ritmo della lettura è un compromesso tra ciò che richiede il testo e la performance del lettore. È un continuo adeguarsi dell’uno all’altro e soprattutto quando diventa lettura in pubblico è anche un introdurre in questa diade il terzo elemento, gli ascoltatori. Saper rallentare o accelerare la lettura, saper dare un proprio ritmo a ciò che si sta leggendo è una delle competenze fondamentali del lettore. Tutte le esercitazioni che prevedono un rallentamento del ritmo della lettura, una sua velocizzazione, una lettura che alterni momenti rapidi a momenti lenti sono fondamentali ma richiedono un’alfabetizzazione preliminare alla capacità di leggere e non dovrebbero essere presentati come primissimo approccio alla lettura in classe. Quando leggere? Se la lettura è come l’amore, come afferma Pennac, la risposta a questa domanda dovrebbe a rigore essere impossibile. Ma se a scuola si impara ad amare, allora le cose stanno diversamente. Il limite dell’assoluto spontaneismo di Pennac sta nel non vedere che a scuola il ragazzo o la ragazza si affida all’insegnante perché provi a farlo innamorare, di un oggetto amoroso e di un tipo di amore che non vivrebbe fuori dalla scuola. L’amore a scuola è sia vero che fittizio. A scuola si legge ma si impara anche a leggere; il gesto della lettura è mantenuto nella sua bellezza ma è sovradeterminato in senso pedagogico. L’amore sboccia quando vuole ma al primo appuntamento si deve arrivare in orario, possibilmente puliti ed eleganti e magari seguendo i consigli di un amico: insegnare a leggere significa approntare queste tecniche preliminari per l’incontro amoroso. Leggere “Il profumo” di Suskind a scuola deve costituire un’esperienza diversa dal leggerlo a casa o sul tram; la lettura a scuola è sempre legata a un progetto/processo di apprendimento e modifica i ritmi e i riti della lettura indiviUn giorno per diletto 10 duale e personale. Capiamo che spesso la scuola è considerata dai ragazzi (e non solo da loro) un Re Mida al contrario, che rovina tutto ciò che tocca, ma la nostra proposta va anche contro questo pregiudizio. Leggere è un piacere, ma anche un dolore; riapre vecchie ferite, riattiva emozioni che si lascerebbero volentieri nella dimenticanza, causa domande anche angosciose. Leggere significa attivare tutti i sentimenti, non la metà di essi. Occorre essere onesti con i ragazzi e dire che la dimensione di piacere della lettura è almeno pareggiata da tutta un’altra serie di emozioni che però sono attenuate dalla pagina scritta, dalla sua distanza, dal fatto che si può chiudere il libro e abbandonare la lettura se le emozioni suscitate sono troppo pressanti. Quando ci si rende conto che una pagina suscita emozioni forti nei ragazzi, commozione, pianto, rabbia ecc. occorre sempre valutare la possibilità di interrompere la lettura e capire se è il caso di continuarla, magari confrontandosi con gli allievi a proposito delle loro emozioni; questo vale anche per reazioni quali le risate, le battute sarcastiche ecc. In questo senso il mondo della lettura è davvero un mondo virtuale, che a differenza della virtualità del web esibisce la sua distanza dal mondo (nessuno scambierebbe la Mancha di Don Chisciotte per un ambiente attuale e reale) e per questo può costituire uno schermo per le emozioni. Una finzione che esibisce il suo carattere finzionale e non lo nasconde e proprio per questo lo rende pedagogicamente molto rilevante. Insistere in modo eccessivo sul realismo della produzione letteraria, anche quando si chiede ai ragazzi di produrre un testo, significa dimenticare che il realismo è un genere letterario, non la riproduzione della realtà, e che nella Parigi di Flaubert o nella Sicilia di Verga non è possibile passeggiare per i boulevards o fare il bagno nel Mediterraneo, perché si tratta comunque di luoghi fittizi, fatti di carta e inchiostro. Se poi si relega al fantastico alle prime classi e poi si passa al realismo vietando la produzione di racconti fantastici si sta sezionando la letteratura come sul tavolo delle autopsie. Questo ovviamente significa che la lettura (come e più di ogni altra scelta didattica) non può mai essere intesa come una punizione o un mero dovere e che essa deve necessariamente svolgersi anche (non esclusivamente) nel contenitore costituito dallo spazio-tempo della scuola, della classe e dell’orario scolastico. La lettura proposta a ragazzi che presumibilmente non la praticano per passione o hanno avuto con 1. Guida alla lettura: spunti teorico/pratici per il formatore 11 essa impatti negativi nelle precedenti esperienze scolastiche deve prima di tutto essere una promessa di piacere; che questa promessa incontri spesso la diffidenza, lo scetticismo o addirittura la resistenza dei ragazzi è da mettere in conto. Ovviamente contrapporre la lettura ai giochi al computer, ai video, alla musica, ai manga, oltre che essere culturalmente snobistico, ci farà perdere immediatamente l’impatto sui ragazzi; la lettura è una specifica forma di piacere, non l’unica; e anzi tutti gli oggetti culturali hanno la caratteristica di rafforzarsi l’un l’altro attraverso la loro frequentazione parallela (il che significa che leggere Conrad aiuta a vedere meglio i film e viceversa), ma questa acquisizione è successiva, richiede un alto grado di decodificazione da parte dei ragazzi e soprattutto la frequentazione parallela dei generi (la lettura di un romanzo tratto da un manga, la visione di un film tratto da un romanzo ecc…). Fatte salve alcune ovvie considerazioni, che riguardano le fasce d’età e i livelli cognitivi dei ragazzi, nel nostro sussidio non esiste “il testo giusto per la classe IIB”, anzi il testo che sarebbe adatto a questa classe a ottobre potrebbe essere del tutto inadatto a dicembre; ogni volta che si sceglie un testo per una classe o si chiede ai ragazzi di proporre una lettura si sta introducendo un elemento vitale (la narrazione) in un organismo vivente (la classe) Cosa leggere? La domanda “È migliore ‘La metamorfosi di Kafka’ o ‘Reparto numero 7’ di Cechov?” è del tutto insensata. La domanda “Per la classe II B in questo momento è meglio leggere ‘La metamorfosi di Kafka’ o ‘Reparto numero 7’ di Cechov?” è una domanda pedagogica e fornire la risposta è compito dell’insegnante. Il “testo adatto” può essere anche il testo inatteso, che provoca una reazione, che i ragazzi non ci si aspetterebbero mai di dover leggere. Dunque, proporre a una classe di leggere un testo dovrebbe avere lo stesso effetto che ha l’invito di un amico ad assaggiare un nuovo tipo di dolce, che forse non avremmo mai pensato di provare se non ce l’avesse proposto lui, e se non l’avesse fatto proprio in questa pasticceria e a quest’ora del giorno. I testi narrativi (per fortuna e come tutti gli oggetti artistici) non sono testi educativi; è la mediazione dell’adulto a permettere di utilizzarli in chiave educativa, per cui ogni testo va proposto a partire dalla situazione attuale (dal punto di vista didattico, relazionale, pedagogico) della classe. Ma proprio per le capacità pedagogiche dell’insegnante, è anche molto educativo a volte forzare la mano proponendo testi che sono Un giorno per diletto 12 difficili, complessi, lontani anche dalle esperienze didattiche che si stanno compiendo nella classe, per osservare l’effetto di straniamento che questa proposta suscita. Se la classe è un organismo vivente, a volte addirittura una specie di mutante, uno stesso testo sarà letto in modo diverso a settembre rispetto a gennaio, alla prima ora del sabato rispetto all’ultima del venerdì, dopo l’ora di educazione fisica piuttosto che prima dell’intervallo. L’efficacia della lettura di un testo narrativo ci può essere restituita dai ragazzi stessi attraverso domande mirate: “quando, in quale ora, con quale insegnante vi trovate meglio nella lettura? Preferite leggere alla prima ora, quando siete freschi, o all’ultima, quando i doveri scolastici della giornata sono stati tutti compiuti?”. Ovviamente questo significa capire che la didattica non è una gabbia imposta dall’alto ai ragazzi o una specie di sapere mistico che gli insegnanti possiedono, ma una scienza della relazione che deve sempre tenere presente le reazioni e le aspettative di coloro cui si rivolge. La fretta e la pressione didattica sono i nemici della lettura; il tempo del leggere è tempo sacro e non può essere sacrificato. Meglio leggere un solo racconto dedicandogli tempo e amore che accumulare letture non vissute dai ragazzi. Anzi forse proprio l’attività della lettura può restituire alla scuola quel preziosissimo dono che è il tempo e che spesso essa sperpera in troppe attività e verifiche senza coglierne la profondità. La presentazione dei testi Sembra banale ma la prima attenzione che dobbiamo avere è che il testo sia ben stampato, con un font gradevole ma non troppo elaborato e caratteri leggibili anche dai ragazzi con disabilità visive, che venga letto in una buona situazione di luce. Sarebbe preferibile per una prima lettura un testo su supporto cartaceo a un testo digitale (vedi sotto); sarebbe altresì utile che sia presente in classe il testo originale dal quale l’antologia scolastica ha tratto il racconto o il capitolo presentato. In caso di testi tradotti sarebbe utile mostrare ai ragazzi il testo in lingua originale. Questi libri, anche se presenti in un’unica copia, dovrebbero passare di mano in mano tra i ragazzi della classe. I libri hanno una loro materialità, una loro fisicità, come ben sanno i bibliofili. Insegnare a consultare un vocabolario della lingua italiana aprendolo per cercare i lemmi senza distruggerlo, insegnare la cura che si deve ad una copertina o una rilegatura è un gesto che serve da preliminare per imparare l’amore per i libri. 1. Guida alla lettura: spunti teorico/pratici per il formatore 13 Leggere un brano dall’Ulisse di Joyce senza avere presente le dimensioni del testo e il posizionamento del brano al suo interno non ha senso; non basta dire che il libro ha 900 pagine, occorre mostrarlo e farlo sfogliare, cercando insieme ai ragazzi il punto esatto nel quale si colloca il brano prescelto. Sarebbero da evitare almeno per una prima lettura testi corredati di introduzioni, note, e soprattutto immagini escluse quelle previste dall’autore (pensiamo a certi testi di Dino Buzzati o a una magnifica recente edizione illustrata di “Uomini e tipi” di Steinbeck). Presentiamo il testo nella sua nudità ed essenzialità. Nudo ed essenziale dovrebbe essere anche lo spazio nel quale la lettura viene fruita; un banco del tutto sgombro da altri oggetti o addirittura messo da parte in modo che il corpo del ragazzo sia a contatto con il libro, magari tenuto in grembo, magari seduti su un cuscino, magari con a fianco una tazza di tè; una posizione comoda ma anche il meno possibile distratta da elementi esterni, se non quelli che servono da stimolo alla lettura, come diremo sotto. Introdurre un’attività didattica è sempre fondamentale a meno che ovviamente non si voglia basarsi sull’effetto sorpresa (utile ma da utilizzare con parsimonia). Ciò che segue non deve necessariamente essere presentato prima della lettura del testo. L’effetto sorpresa prevede che l’insegnante o il formatore chieda ai ragazzi di leggere un testo “sulla fiducia” o magari addirittura senza dire chi ne è l’autore può essere un utilissimo dispositivo educativo (anche se appunto non bisogna abusare di questo metodo perché rischia di perdere in efficacia trasformandosi in routine). In tal caso ovviamente le domande che seguono vanno poste successivamente alla lettura: • Perché leggiamo un testo di questo autore (chi è l’autore, dove si colloca spaziotemporalmente, quali tra le caratteristiche della sua poetica sono adatte a noi ecc.). • Perché leggiamo proprio questo specifico testo (che rapporto ha con gli altri testi dello stesso autore o con testi che abbiamo già letto)? • Perché lo leggiamo a questo punto dell’anno (questa domanda dovrebbe comportare anche il collegamento con altre discipline e/o con eventi accaduti all’interno della classe). • A quali altri testi letti in precedenza potremmo fare eventualmente riferimento per analogia o per contrasto? La lettura dei testi Italo Calvino dice che la lettura richiede che il corpo sia sollevato da terra (sdraiato, o con i piedi sul tavolo); quello che è certo è che per leggere occorre essere comodi perché ogni piacere richiede il minimo Un giorno per diletto 14 di distrazione da parte del corpo. Come non mangeremmo un buon piatto di spaghetti al pomodoro stando in ginocchio sui ceci, così leggere un bel racconto chinati a testa bassa su banchi scomodi e spesso troppo piccoli non costituisce la situazione ideale. Leggiamo dunque nei giardini, nelle palestre, negli atri delle scuole, nei laboratori, camminando, sedendoci per terra, modificando lo spazio dell’aula, sperimentando (ascoltiamo la lettura ad occhi chiusi, chiediamo al lettore di spostarsi per l’aula modificando tono e volume di voce ecc…). È possibile leggere un racconto di ambientazione industriale tra i macchinari di un laboratorio di meccanica, leggere l’“Ode al legno” di Neruda in falegnameria tra gli odori che l’autore descrive, andare in un bosco per leggere una narrazione bucolica; o al contrario (e successivamente) leggere questo testo agreste in una zona industriale della città lavorando suoi contrasti e sulle contraddizioni sensoriali. Lavoriamo possibilmente su testi cartacei, magari poi proponendone la rilettura su dispositivo o l’ascolto di un audiolibro per capire insieme ai ragazzi le analogie e le differenze tra queste modalità di fruizione dei testi. Occorrerebbe far precedere la lettura ad alta voce del testo da un momento di lettura individuale silenziosa in classe nella quale però il silenzio deve essere davvero totale; la lettura finisce quando l’ultimo ragazzo afferma di avere concluso (non ha senso però verificarlo, come è assurdo forzare i tempi della lettura dei singoli ragazzi). Cerchiamo di lavorare sulla variabile tempo, per esempio evitando che la lettura sia interrotta dalla campanella del cambio dell’ora; possiamo prevedere la lettura in più giorni, ma occorre sempre stare molto attenti ai punti nei quali si prevedono le sospensioni. Il testo letto ad alta voce dovrebbe essere a carico di un singolo ragazzo, o al limite prevedere fin da subito l’attribuzione delle parti a differenti lettori. Inoltre, l’attribuzione di parti, permette l’assunzione di responsabilità e l’attenzione alla lettura dell’altro. Nei dialoghi le parti possono essere attribuite in forma alternata ma possono anche essere lette dalla stessa persona per verificare la capacità di modificare i timbri vocali. Niente rompe il clima della lettura come le frasi “Continua tu, Paolo”, o addirittura “Maria, non hai il segno, portami il diario”. Lasciamo perdere le distrazioni, le riprenderemo in seguito; anche l’attore teatrale non interrompe il monologo per il colpo di tosse o addirittura il suono della suoneria del cellulare che proviene dalla platea, perché sa che il testo ha una sua forza che non può essere sospesa. Sarebbe anche bene non interrompere la lettura del testo con frasi di 1. Guida alla lettura: spunti teorico/pratici per il formatore 15 commento o di spiegazione; se anche alcuni passaggi restassero oscuri potremo chiarirli in seguito. È del tutto ovvio che anche l’insegnante può leggere ad alta voce in classe purché non veicoli l’idea che la sua modalità di lettura è quella “giusta”. Se l’insegnante ama leggere seduto, camminando, anche semisdraiato, laddove possibile, nella sua lettura ad alta voce, dovrebbe riprodurre queste condizioni; se qualcuno si scandalizza nel vedere un insegnante che legge ad alta voce un libro ai suoi ragazzi in una posizione comoda, lo scandalo è negli occhi di chi guarda. Dopo la lettura Spesso dopo la lettura di un testo ci si precipita a farne l’analisi o a chiedere ai ragazzi le loro opinioni; così si salta il lavoro che ogni testo opera dentro il lettore, che ha bisogno di tempo e di silenzio. Il testo deve risuonare nell’anima dei ragazzi, occorre dare il tempo alle parole di sedimentarsi. Il silenzio può anche precedere la lettura; creare qualche secondo di silenzio assoluto può fare in modo che la prima parola letta sia accolta da un grembo di ascolto che la renderà particolarmente efficace. Il silenzio dopo la lettura è inteso da noi in senso materiale. Qualche minuto di assoluto silenzio crea il necessario distanziamento dal testo e prepara la possibilità di una riflessione. Si può chiedere ai ragazzi di fare silenzio e poi, quando qualcuno se la sente, di pronunciare una parola o una frase riguardante l’effetto della lettura. Sarà poi interessante capire chi si sarà esposto per primo e quale parola avrà pronunciato. Il silenzio è in realtà alleato del tempo, e viceversa. Per cui è anche possibile far leggere un testo e rimandare al giorno dopo la discussione o l’analisi, lasciando ad ogni ragazzo il tempo per un’eventuale riflessione o per il confronto libero con altre persone. La rilettura del testo è ovviamente importante come prima fase dell’operazione didattica e pedagogica cui lo sottoponiamo. Una prima rilettura può essere proposta per le sequenze narrative che abbiamo individuato o che dobbiamo individuare. Possiamo anche rileggere le parti oscure o quelle che a una prima lettura hanno causato errori o interpretazioni errate. Una particolare attenzione è da riservare alla rilettura dell’incipit e del finale. Un giorno per diletto 16 La rilettura può essere affidata a un nuovo lettore o anche al medesimo, al quale si può chiedere quali cambiamenti ha notato nel suo modo di leggere tra la prima e la seconda performance. Il lavoro di analisi è successivo alla prima rilettura. Il sacro orrore per le schede libro è simile al fastidio che il cattivo cuoco ha nei confronti delle ricette; nessuno mangia la ricetta ma essa serve per insegnare agli aspiranti cuochi a preparare piatti gustosi. Analizzare un oggetto bello non significa affatto sminuirne la bellezza né attenuare il piacere che esso ci ha procurato. È del tutto ovvio che la scheda libro non sostituisce la lettura, non è una punizione, serve ad analizzare e non banalmente a riassumere, soprattutto è uno strumento e non un fine. La capacità di schedare un testo riportando dati essenziali come nome e cognome dell’autore, data, genere letterario ecc. dovrebbe costituire un bagaglio minimo di ogni lettore. Anche l’individuazione delle sequenze narrative, delle figure retoriche, degli elementi stilistici, se non è fine a sé stessa e non diventa ossessiva, è sicuramente utile per fruire del testo in modo completo. In generale la capacità di lettura formale di un’opera non sottrae nulla alla forza di penetrazione emotiva dell’opera stessa; anzi, quando ciò viene proposto a ragazzi di condizioni socioeconomiche problematiche si fornisce loro uno straordinario strumento di approccio alla bellezza. La schedatura di un libro può essere effettuata anche con strumenti elettronici ma crediamo fermamente che utilizzare carta e penna e magari uno schedario aiuti a mettere ordine nei pensieri; è possibile anche proporre la classificazione Dewey per ordinare il testo all’interno dell’intrico dei generi. L’attività più difficile che invece viene spesso banalizzata è l’eventuale riscrittura. Intervenire sull’opera significa violarne la sacralità; l’opera è “aperta”, secondo l’espressione di Umberto Eco, solo per chi ne possiede le chiavi e le utilizza con umiltà; altrimenti qualunque scalpellino avrebbe potuto concludere le opere non finite di Michelangelo. Il che significa che il lavoro di riscrittura (modifica del finale, ripensamento dell’incipit) va svolto con estrema modestia, senza pensare di essere diventati Flaubert, anzi apprezzando proprio con questo faticoso gioco tutta la forza e l’arte del narratore. La riscrittura è una sovrascrittura, che deve sempre avere ben presente la materialità e l’immutabilità del testo di partenza. Anche il commento del testo è un’attività di riscrittura, ancora più difficile perché si trasforma in un linguaggio “altro” (il commento) ciò che l’autore aveva affidato al linguaggio della narrazione; si deve sempre tenere presente la frase di 1. Guida alla lettura: spunti teorico/pratici per il formatore 17 Isadora Duncan rivolta a un critico che le chiedeva il significato di una coreografia: “se sapessi spiegarlo, non avrei bisogno di danzarla”. L’approccio di riscrittura (che sia la produzione di un testo alternativo o la stesura di un commento) deve avere nei confronti del testo lo stesso rispetto che il Talmud ha nei confronti della Torah, considerandolo il centro di gravità attorno al quale ruota tutta la produzione del lettore. Più che chiedere al ragazzo di ripetere “con parole sue” quello che l’autore voleva significare può essere utile proporre un tema che in qualche modo resta nel sottotesto e chiedere di scriverlo “con le parole dell’autore”, allargando i confini del testo ma rimanendo fedeli al registro stilistico dell’autore. Spesso davanti a un’opera d’arte restiamo senza parole, possiamo provare a entrare nel linguaggio dell’artista invece di proporre commenti stereotipati. Un grande testo suscita profonde domande di senso. Alcune tra le domande che un testo fa sorgere all’interno del lettore sono del tutto personali e intime ed è giusto che tali rimangano anche in classe; in generale i processi di apprendimento mettono in moto un mondo emotivo ed affettivo che non deve necessariamente essere condiviso. Altre domande nate dalla lettura possono essere condivise, ed essendo domande di senso ovviamente non devono necessariamente trovare una risposta. Anche il narratore potrebbe avere aperto domande alle quali non fornisce risposte, e occorre capire con i ragazzi quali sono questi interrogativi e come si accordano o discordano con quelli che ci sono venuti in mente. La divagazione è un’arte: partire da un testo narrativo percorrendo una strada fatta da libere associazioni può portarci lontani dal senso del testo ma forse è proprio il vero motivo per il quale ci affidiamo a un testo letterario; “habent sua fata libelli”: nel momento in cui un autore ha concluso un libro, questo non è già più “suo” (ammesso che lo fosse anche prima). Cosa occorre evitare Uno dei metodi che spesso viene messo in atto per motivare i ragazzi alla lettura è quello dell’identificazione. Si chiede cioè agli studenti di sostituirsi a uno dei personaggi per cambiare il finale del testo, scrivere un dialogo ecc. A nostro parere si tratta di un metodo da evitare. Per alcuni ragazzi, soprattutto in condizioni familiari o socioeconomiche delicate, o che portano con sé vissuti di violenza e di abuso, l’identificazione può essere oggettivamente impossibile o portare a un carico di dolore e di rabbia difficilmente gestibili; peraltro, anche per un lettore Un giorno per diletto 18 abituale, identificarsi con un uomo vissuto ai tempi dell’imperatore Adriano leggendo il romanzo della Yourcenar è un’impresa impossibile, inutile e per certi versi anche ridicola. L’identificazione con un personaggio di un racconto d’autore richiede preliminarmente la capacità di lettura e decodifica del testo, la capacità di capire per quali motivi, letterari ed extraletterari, l’autore ha costruito in quel modo il personaggio e una capacità di introspezione da parte del lettore, tutte competenze che non è possibile pretendere o dare per scontata in ragazzi in età evolutiva. Stanislavsky metteva l’immedesimazione alla fine del lunghissimo lavoro di formazione dell’attore, non all’inizio. Se la lettura è anche una fuga dalla realtà per immergersi in un mondo fantastico o comunque parallelo, soprattutto in età evolutiva occorre molta cautela nel tentativo di riportare il lettore alla sua condizione reale; l’identificazione spesso, più che lanciare il lettore nel mondo di Renzo Tramaglino, banalizza la figura di quest’ultimo schiacciandola su un presente che non è né il suo tempo né quello di Manzoni. Spesso si tende a censurare la prima reazione dei ragazzi a una lettura, soprattutto quando è negativa (“è noioso”, “fa schifo”, “fa addormentare”): occorre piuttosto insegnare ai ragazzi ad argomentare questi giudizi anzitutto riportandoli sul versante dell’analisi narrativa (“è noioso perché…non ci sono dialoghi, le descrizioni sono troppo lunghe, utilizza un linguaggio vetusto” sì, “vetusto”, se non conoscono questa parola insegniamogliela!) e poi partendo proprio dalla distanza che i ragazzi frappongono tra se stessi e il testo per capire le emozioni e gli stati d’animo che esso ha (o non ha) suscitato. Questo significa anche che occorre proporre ai ragazzi letture che non li appiattiscano sul loro mondo e che non li confermino nel loro linguaggio ma che provochino un effetto di shock, anche di straniamento, per poi recuperare attraverso testi più vicini a loro; per capirci, proporremmo prima l’autobiografia di Martin Luther King e dopo quella di Massimo Pericolo, non per moralismo ma perché la seconda sarebbe ancora più valorizzata e compresa dal contrasto con la prima. Rodari diceva che il suo compito era scrivere per i bambini perché i ragazzi dovevano tuffarsi nel mare magnum di Tolstoj e Dickens; i testi migliori del settore di mercato chiamato Young Adults (che a nostro parere non avrebbe senso di esistere) sono le narrazioni godibili da ogni adulto ad ogni età. Occorre dunque osare; non è così importante che i ragazzi capiscano tutto del libro o del racconto ma che entrino a contatto con i ritmi, le parole, le paure e le figure retoriche della scrittura. 1. Guida alla lettura: spunti teorico/pratici per il formatore 19 Lavorare sui testi Il lavoro sui personaggi La dimensione storica. Occorre sempre mostrare ai ragazzi la duplicità della presenza della storia nel racconto, ovvero la dialettica tra il momento storico nel quale viene scritto e il momento storico nel quale viene ambientato (se è individuabile). Per esempio: il “Giulio Cesare” di Shakespeare mette in correlazione e in contrasto l’Inghilterra del 500/600 e la Roma dei Cesari e queste due dimensioni temporali sono sempre presenti in ogni battuta; per poter capire il testo occorre una minima presentazione di queste due epoche storiche. Qui possiamo recuperare l’idea di immedesimazione ma NON tra il ragazzo e il personaggio bensì tra l’autore e il personaggio; ovvero possiamo domandarci in che modo l’autore ha saputo mettersi nei panni di un personaggio vissuto secoli prima (o dopo nel caso della fantascienza), oppure in un’altra cultura. Ci si può allora domandare: quale lavoro di ricerca ha dovuto compiere l’autore per poter descrivere un personaggio lontano da lui? Quanto dell’autore è rimasto nel personaggio, ovvero cosa differenzia un romanzo da una biografia dotata di credibilità storica? La domanda di cui sopra è valida anche nel caso dell’autobiografia; essa infatti prevede un distanziamento tra io narrato e io narrante che non è meno arduo (anzi a volte è più complesso) di quello presente nella finzione narrativa. Le domande da porsi possono essere: è davvero possibile parlare di sé oggettivamente come se si stesse parlando di un’altra persona? Perché e per chi l’autore ha scritto la sua autobiografia? (per sé stesso, per i contemporanei, per i posteri). Quali elementi di abbellimento ha inserito l’autore nella sua autobiografia? Quali sono state invece le censure? Spesso si esagera nel chiedere ai ragazzi di produrre narrazioni autobiografiche con il rischio di sfondare il velo del loro pudore e della loro privacy. Piuttosto che chiedere di raccontare “quella volta in cui hai avuto paura” (suscitando la legittima domanda “perché dovrei raccontare una cosa così intima proprio a te e proprio davanti ai miei compagni?”) sarebbe molto più utile far leggere una novella di Edgar Allan Poe e lavorare sul senso di paura provato dal protagonista e dal lettore; in questo modo si dimostra fiducia nella letteratura come superficie di proiezione di vissuti personali del lettore, senza che questi debbano per forza essere esplicitati. Un giorno per diletto 20 La caratterizzazione Il personaggio si caratterizza attraverso la sua descrizione fisica, le azioni che compie e le parole che pronuncia, in monologhi o dialoghi; occorre guidare i ragazzi alla riflessione su come un personaggio si arricchisce e si complessifica man mano che la narrazione avanza e il lettore ne scopre nuove dimensioni. Il colpo di scena mette a volte in campo un’azione o reazione del tutto inattesa da parte di un personaggio e serve per riflettere sui nostri pre-giudizi su di esso e su come fino a quel momento avevano (fra)inteso il suo carattere. Il personaggio svela la sua identità completa solo al termine della narrazione (e spesso nemmeno allora, se pensiamo ai finali aperti); dunque occorre sospendere il giudizio sui personaggi attendendo che il finale getti una luce a ritroso sulla loro caratterizzazione. Spesso si chiede ai ragazzi di disegnare il personaggio: può essere una buona attività ma richiede almeno che la narrazione si sia conclusa, sarebbe da evitare come primo compito su un testo ancora da completare. I dialoghi e i monologhi (anche interiori) sono parte fondamentale della caratterizzazione del personaggio; è interessante come ogni lettore attribuisca a ogni personaggio un determinato tono di voce (il che spesso rende soggettivamente deludente la trasposizione filmica di alcuni libri o racconti). La lettura ad alta voce dei dialoghi e dei monologhi aiuta a capire la caratterizzazione del personaggio; non si tratta di trovare “il tono giusto” ma di avvicinarci al personaggio per come esso comunica se stesso a ciascuno di noi. Le azioni del personaggio determinano la trama del testo: ovviamente non possiamo pensare di trovare le motivazioni delle azioni solo all’interno del mondo psichico del personaggio, anzitutto perché un lettore non è uno psicanalista ma soprattutto perché a muovere le azioni dei personaggi è la posizione “onnipotente” del narratore (il cosiddetto “punto di vista di Dio”, che però deve anche piegarsi a una logica interna della narrazione). Ogni azione potrebbe essere svolta in modo opposto o differente, e in questo modo si aprono delle “sliding doors” (usando una citazione cinematografica) che potrebbe essere utile sperimentare. Occorre non abusare di questa tecnica, che se usata con parsimonia è utile per cogliere i veri punti nodali della narrazione. Alcuni personaggi non sono presenti come attori nella narrazione ma sono evocati, ricordati o addirittura sottintesi: può essere interessante 1. Guida alla lettura: spunti teorico/pratici per il formatore 21 aiutare i ragazzi a togliere dall’ombra narrativa queste figure che rendono più interessante il racconto. La differenza tra personaggi principali e secondari è spesso chiara, ma alcuni personaggi sono, ci si passi il termine, “meno secondari” di altri perché comunque causano uno snodo nella narrazione; anche un personaggio che agisce in una sola pagina di un romanzo può dunque avere un ruolo importante. Occorre aiutare i ragazzi a svincolarsi da una eccessiva adesione allo schema quantità=qualità. Le relazioni tra i personaggi Dal momento che nessun testo narrativo prevede un solo personaggio, si può provare a guidare i ragazzi nell’analisi degli intrecci e delle relazioni tra protagonista/i e antagonista/i, dei rapporti orizzontali e verticali tra i vari personaggi cercando soprattutto di capire in che modo ogni incontro ha modificato la loro vita e le loro caratteristiche. Ovviamente le relazioni possono essere narrate come reali ma anche come desiderate, temute, ricordate, sperate sognate ecc.; in ogni caso la narrazione ci propone un incontro, che sia reale o meno. Può essere interessante proporre un testo che apparentemente prevede un solo personaggio (ad es. un monologo) e scoprire insieme ai ragazzi quali altri co-protagonisti sono evocati, immaginati o narrati. È interessante in questo senso lavorare anche sulle tipologie di personaggi, per opposizione o per analogia (maschio/femmina, giovane/vecchio, fratello/sorella ecc...) cercando di ricostruire anche le appartenenze plurime di alcuni personaggi (un figlio che è anche studente, anche calciatore ecc...); in questo senso un personaggio ha relazioni prima di tutto con se stesso e con le differenti maschere che indossa (“Il Dr. Jeckyll e Mr. Hyde” è un esempio di testo sul quale lavorare in questo senso). Quando si è acquisita familiarità con uno o più personaggi è utile immaginarne l’infanzia o la vecchiaia, la nascita o la morte, in modo da proiettare all’indietro o in avanti nel tempo le caratteristiche che ci vengono presentate dall’autore. È anche interessante lavorare sulle tipologie di relazioni che caratterizzano i personaggi nel loro incontrarsi (amore, odio, violenza, sottomissione ecc...) soprattutto nelle situazioni in cui queste tipologie non si presentano allo stato puro ma con un rimescolamento affettivo ed emotivo e una serie di contraddizioni. Uno degli aspetti che avvicina i perUn giorno per diletto 22 sonaggi delle narrazioni alla vita reale è il fatto che spesso i loro sentimenti e le loro relazioni non sono chiare nemmeno a loro stessi; analizzare il mondo affettivo ed emotivo implicito dei personaggi (X sa di amare Y? X si rende conto del suo odio per Y? Quando la passione di X per Y si è trasformata in indifferenza - o viceversa?) ci può aiutare a capire l’intrico dei sentimenti che caratterizza anche la nostra vita. Il lavoro sull’intreccio Come ha lavorato l’autore nella strutturazione del racconto? Sarebbe interessante raccogliere qualche informazione su come l’autore ha lavorato sull’intreccio, se aveva ben presente lo svolgimento della trama fin dall’inizio, se ha cambiato idea durante la stesura del testo, se esistono versioni anteriori (“Fermo e Lucia”) o alternative dell’opera ecc... Si dice che uno dei figli di Dumas l’abbia trovato con la testa china e gli occhi rossi, e alla domanda su cosa avesse egli abbia risposto: “un grande dolore. Ho appena ucciso Porthos!”. Chiediamo ai ragazzi quanto, secondo loro, gli autori si innamorano dei personaggi e quanto devono sottostare a una logica della narrazione anche se non lo desidererebbero. Occorre insistere sulla dimensione del lavoro dell’autore e sulle caratteristiche di tempo e di sforzo che questo lavoro comporta per opporsi a un’idea spontaneistica di genio narrativo che oggi è di moda; Thomas Alva Edison diceva “il genio è per l’1% ispirazione e per il 99% traspirazione” ovvero sudore e fatica. Chiediamo ai ragazzi di immaginare quali esercizi di allenamento potrebbe svolgere uno scrittore per perfezionare il suo stile e magari proviamo a svolgerli insieme. Il lavoro sull’incipit Iniziare a narrare è forse la parte più difficile: la narrazione orale inizia “in medias res”, la divulgazione o la trattatistica necessitano di un’introduzione. L’incipit di un racconto ci immerge nella storia ma a differenza della narrazione orale non può basarsi sulla reazione degli ascoltatori. A proposito dell’incipit è opportuno porsi qualche domanda. Come inizia il testo? L’autore ci immerge ex abrupto nella narrazione o prevede una parte introduttiva nella quale descrive i personaggi e/o l’ambiente? Chi è il primo personaggio ad apparire nel testo? Qual è la prima azione che viene descritta? Chi è il primo personaggio a prendere la parola? Quando si inizia a percepire il passaggio tra l’incipit e la narrazione vera e propria? 1. Guida alla lettura: spunti teorico/pratici per il formatore 23 Proviamo a raccontare un episodio della nostra vita e interrompiamoci dopo la prima frase, cercando di capire per quale motivo abbiamo iniziato proprio con quelle parole e con quel tono di voce. Soprattutto in alcuni testi di fantascienza o fantasy non sempre è facile capire l’ambientazione o l’intreccio dalle prime righe. Si può chiedere ai ragazzi di dirci quando hanno capito di che cosa il racconto stesse parlando. Il lavoro sullo svolgimento della narrazione. Occorre guidare i ragazzi alla ricerca degli elementi narrativi che danno corpo alla storia; il colpo di scena: come viene introdotto? Cosa cambia a livello di narrazione? È davvero inaspettato o l’autore ha introdotto alcune anticipazioni che potevano farcelo immaginare? Il flashback: in quale momento del passato ci riporta, cosa ci insegna rispetto alla trama della narrazione o alla caratterizzazione del personaggio, l’abbiamo subito decodificato o c’è stato bisogno di rileggere? L’anticipazione, soprattutto quando riguarda un finale in qualche modo previsto nello svolgimento della narrazione; i cambiamenti dei punti di vista della narrazione: quali nuovi sguardi permettono su quanto narrato, come si ricompongono in un mosaico coerente (ammesso che lo facciano)? Il flusso di coscienza: una delle tecniche narrative più difficili, ardua anche da leggere, una vera messa alla prova della capacità dello scrittore ma anche dell’empatia e della tecnica del lettore; in che cosa scrivere un flusso di coscienza è diverso da parlare per un’ora con un registratore acceso e poi trascrivere quanto detto (il che poi suscita la domanda: in che cosa un quadro di Klee è diverso da quelli che fa “il mio cuginetto di tre anni”?). Sarebbe poi interessante capire dagli allievi quali tra queste tecniche appesantiscono la lettura, quali vengono invece apprezzate. Occorre però tenere conto che queste tecniche narrative richiedono un lettore attento ed esperto, per cui non proporremmo come prima lettura a una classe di quattordicenni un testo di questo tipo. Partiremmo invece da una lettura lineare con un testo nel quale non vi sono salti spaziotemporali (ovvero le unità aristoteliche sono conservate) per poi eventualmente passare a testi maggiormente impegnativi sul piano della strutturazione. Il lavoro sul finale La prima domanda che ci sentiremmo di porre a proposito del finale è se era prevedibile e se è piaciuto ai lettori. Un giorno per diletto 24 Altre domande possibili sono le seguenti: che tipo di finale è stato scelto per il testo (chiuso, aperto, ambivalente, sospeso ecc.)? Chi è l’ultimo personaggio che prende la parola? Qual è l’ultima frase del testo? Confrontiamola con la prima frase (in alcuni testi si tratta della medesima frase, tecnica tipica per esempio di certa letteratura ispanoamericana contemporanea) Quali erano le possibili alternative? Perché secondo noi l’autore non le ha scelte? Ernest Hemingway ha scritto 75 finali diversi del suo capolavoro “Addio alle armi” prima di scegliere quello attuale. I testi sono recuperabili in rete e sarebbe interessante chiedere ai ragazzi un parere su questo artigianato della narrazione. Cosa proviamo quando abbiamo concluso la lettura di un testo che ci piace? Avremmo voluto che potesse continuare? Quando invece diciamo che un testo è “troppo lungo” e che l’autore avrebbe dovuto concluderlo prima? Cosa proviamo quando leggiamo un testo che l’autore ha lasciato incompiuto? Ci sembra giusto leggerlo comunque anche se non c’è un finale? Oppure ci sentiamo in qualche modo delusi e defraudati della conclusione della narrazione? Il lavoro sull’ambientazione La narrazione può essere ambientata in uno spazio prossimo o lontano da noi, in un tempo passato presente o futuro e nell’intreccio di tutte queste dimensioni. Il qui: una narrazione ambientata in uno spazio che conosciamo (per esempio nella nostra città o in una località della nostra zona) regala l’emozione di riconoscere i luoghi, nel duplice senso del ritrovarli a partire dalla propria esperienza e di conoscerli di nuovo, di scoprire che possono contenere in sé le storie, che ogni angolo – magari mai osservato attentamente – può essere il pretesto per lo svolgimento di una vicenda. Andare con i ragazzi a leggere una storia nel luogo in cui è ambientata costituisce una esperienza molto importante dal punto di vista di una educazione affettiva alla lettura. Il là: chi non è mai stato a Pechino può apprezzare una narrazione ambientata in quella città, e nel caso dovesse in seguito visitarla ritroverà i luoghi della narrazione (questo accade in modo molto forte per i film); ovviamente una narrazione non è una guida turistica per cui non dobbiamo chiederle informazioni specifiche sulla città ma un’evocazione della sua atmosfera; è qui interessante guidare i ragazzi attraverso le differenze tra l’ambiente nel quale vivono tutti i giorni e quello narrato nel testo. 1. Guida alla lettura: spunti teorico/pratici per il formatore 25 L’altrove: le narrazioni fantastiche o di fantascienza sono ambientate spesso in un non-spazio, che potrebbe essere non-più-esistente, non-ancora-esistente o semplicemente non-esistente, u-topico. La narrativa utopica e distopica utilizza questo gioco spaziale per creare nel lettore un effetto di smarrimento e di estraneità. Ma la lettura di questi generi deve essere allenata, per cui prima di proporre ai ragazzi letture come Orwell o Huxley è meglio iniziare dalla letteratura distopica recente che ha realizzato ottime opere che possono allenare il lettore alla frequentazione di questi affascinanti non-luoghi. Lo ieri: ambientare una storia in uno spazio conosciuto ma in un tempo passato aiuta il lettore a trovare negli angoli dello spazio elementi di porosità attraverso i quali il tempo si snoda: ai ragazzi occorre mostrare come il tempo abita lo spazio e gli oggetti, ad esempio chiedendo loro di mostrare un oggetto appartenente alla loro famiglia e di “farlo parlare” raccontando una storia; questo esercizio allena alla dinamizzazione della realtà e prepara per esempio alla lettura del romanzo storico nel quale il “qui” precipita nello “ieri” e dà luogo a una dinamica narrativa. L’ora: la narrazione attraverso il presente storico immerge il lettore “in medias res” e, al contrario di quanto si pensi, è molto più difficile da scrivere; infatti non si tratta semplicemente di narrare in presa diretta ciò che accade (come in un reportage giornalistico) ma di mantenere quella distanza tra realtà e finzione essenziale per il testo narrativo, distanza che sembrerebbe annullata dall’ambientazione nel qui-e-ora. È dunque più difficile aiutare i ragazzi a cogliere l’aspetto narrativo di un testo ambientato nel qui-ed-ora rispetto a una narrazione situata nel passato o comunque narrata con il perfetto storico (anche se ambientata nel futuro). Il domani: abbiamo già parlato delle narrazioni ambientate nel futuro, occorre ricordare l’importante effetto di riflessione che può essere costituito dal confrontare un ambiente così come lo viviamo oggi con la sua descrizione in una narrazione avveniristica, soprattutto cercando di cogliere nell’oggi quegli elementi che la narrazione deforma, esagera, esalta per creare l’effetto narrativo. Le descrizioni degli ambienti sono spesso, per i ragazzi ma anche per gli adulti, i passaggi più ardui nella lettura di un testo narrativo. Per quale motivo? Perché spesso preferiamo i dialoghi o una narrazione più mossa rispetto a lunghe descrizioni ambientali? E per quali motivi l’autore ha deciso di soffermarsi sul paesaggio o sull’ambiente? Proviamo a capire quanto, nelle descrizioni degli ambienti, siamo portati a umanizzare il paesaggio; per esempio diciamo: una casa “abbandonata”, una pianura Un giorno per diletto 26 “desolata”, una serata “triste”. Perché? È possibile una descrizione dell’ambiente del tutto oggettiva e distaccata? Il lavoro sul linguaggio Uno dei problemi principali della lettura in classe si presenta laddove il linguaggio della narrazione prevede alcune parole “volgari”: ricordiamo che in una lettura in classe del racconto “Campo indiano” di Ernest Hemingway un ragazzino si bloccò davanti alla frase “Puttana di una squaw”, indeciso se leggerla o meno. Occorre chiarire che il linguaggio della narrazione è un testo su cui lavorare, e dunque ogni intervento di censura è ridicolo; ovviamente la scelta del testo da proporre deve tenere conto anche di questo elemento, e in questo caso specifico l’esitazione del ragazzino ci servì per porre la questione del linguaggio antifemminista e maschilista utilizzato dal personaggio. Uno dei presupposti della narrazione è la condivisione del linguaggio con i lettori, ovvero quello che tecnicamente si chiama “calcolo dei presupposti”. È un problema tipico dei comici: non è possibile far ridere su qualcosa che il pubblico non conosce. La stessa cosa accade con il linguaggio. Boccaccio usa una lingua estremamente complessa e sicuramente di difficile decodifica per ragazzi di 15 anni. Occorre allora capire quale linguaggio è almeno parzialmente comprensibile da parte degli allievi, anche senza pretendere che si capisca tutto ciò che si legge. Proporre però un testo troppo lontano dalle competenze linguistiche degli studenti significa sprecarlo. Laddove il testo prevede parole o frasi in lingua diversa dall’italiano, citazioni magari addirittura non tradotte (è il caso di alcune edizioni che presuppongono che i lettori siano tutti poliglotti) sarebbe il caso di non interrompere la lettura rimandando a dopo la traduzione, a meno che ovviamente non si tratti di un passaggio fondamentale per la comprensione del testo. Occorre peraltro capire che quando un narratore inserisce una parola o una frase in una lingua differente dalla propria sta lanciando un messaggio che potrebbe anche essere importante. Un’attenzione particolare deve essere dedicata al titolo del racconto o della narrazione. Anzitutto occorre capire se il titolo è stato scelto dall’autore, se è un titolo redazionale di chi ha curato l’eventuale antologia, se è la traduzione letterale del titolo originale (tenendo conto che spesso i traduttori compiono dei veri e propri scempi, sia in ambito letterario che in ambito cinematografico). Il titolo fa parte del racconto, ne costituisce anzi forse il centro di aggregazione e di riaggregazione della nar1. Guida alla lettura: spunti teorico/pratici per il formatore 27 razione, anticipa senza svelare, incuriosisce e introduce a volte anche sviando l’attenzione. C’è un’arte della titolazione che può essere estremamente divertente affrontare con i ragazzi. Laddove sono presenti dei dialoghi far leggere le parti maschili da una ragazza e viceversa aiuta a pensare alla caratterizzazione di genere: ci sono battute specificatamente maschili o femminili e che cambiano del tutto senso se pronunciate da un esponente dell’altro sesso? 29 2. Esperimenti di lettura Dino Buzzati, La Polpetta Sullo scrittoio, nel mio piccolo studio, stamane ho trovato un pacchetto, di carta bianca, legato con uno spago azzurro. Ho 74 anni, professore di chimica in pensione, vivo con mia figlia Laura e suo marito Gianni Tredescalzi, dottore in scienze economiche; e i loro tre figli, Edoardo, 17 anni terza liceo, Marco 16 anni prima liceo, Romeo 14 quarta ginnasio, carissimi ragazzi. Sono vecchio. E anche un poco stanco. Ormai lavoro poco. Ma due tre ore al giorno riesco a dedicarle ancora all’Enciclopedia Peduzzi, che mi ha affidato le voci riguardanti chimica e matematica. Sarà un’opera in 17 volumi. Sono stanco, un pochino. Al quinto piano. Domenica mattina. Che curiosa pioggia stamane; di sghembo. I vetri sono tutti imperlati. Un pacchetto bianco, legato con uno spago. La carta è di quella lucida, sostenuta, come usano nelle salumerie di lusso. Però non ci sono etichette. Chiamo la Lucia. La Lucia viene: “Signor professore”. “Lucia” dico “Che cosa è questo pacchetto?” Lei guarda. Sembra stupita. “Non so, signore.” Io l’apro, senza curiosità eccessiva. L’età ha questo di terribilmente tristissimo: che non è più permesso attendersi cose nuove e belle. Quello che c’è, c’è. E basta per l’eternità dei secoli, se eternità esiste. Io apro il pacchetto di carta bianca legato con azzurro spago. Lo apro lentamente, appunto perché non sono ansioso, purtroppo. Non aspetto più. Ecco. Che strano, C’è un piccolo vassoio di cartone come quelli che esistevano una volta nei distributori automatici i quali adesso non si vedono più. Mi ricordo, ero ragazzetto, certi spacci del centro, allora modernissimi, dove dietro ai vetri, mettendo una moneta, salivano lentamente dolci, cioccolatini, biscotti, sandwiches, Wurstel, anche gelati. Uno sportellino si apriva. E si raccoglieva il voluto. Sul vassoietto di cartone, una polpetta, o meglio un pasticcino. O Un giorno per diletto 30 meglio ancora una polpetta rivestita, uno smalto di crema, o patè, e sopra, un ricciolo innegabilmente grazioso di burro con sbavature nerastre che fanno pensare al caviale. Appetitosissima, per essere sinceri. Ma sono le undici del mattino. Che significa questo cibo? Chi me lo ha portato? Perché? Proprio la bellezza esteriore della cosa mi lascia perplesso. La Lucia se ne è andata. Gianni è fuori, probabilmente al tennis. La Laura è a messa. Di là dei vetri sempre quelle sei finestre della casa di fronte, dove non ho mai capito bene chi abiti; in fondo non mi interessa, eppure quelle sei finestre, visibili da qui, mi hanno tenuto compagnia per molti anni, potrei disegnarle senza sbagliare una virgola, se sapessi disegnare. Un pasticcino assai stimolante. Come quelli che vedevo nelle vetrine dei salumai di lusso, simbolo di benessere e raffinatezza, negli anni che speravo di diventare padrone del mondo. Ma chi l’ha mandato? E perché? Una inquietudine. Sono le undici. Di là dei vetri sempre quelle sei finestre maledette. O benedette? Non so. Va a pescarli i reconditi nostri motivi di gioia o di dispiacere. Vaga, impalpabile incertezza. O apprensione. O paura. O peggio. La polpetta, al di sopra, ha il bel colore della carne bovina rosolata ad arte. Il bordo è tutto smaltato di una sostanza grigio-argento che potrebbe essere appunto paté. E poi ci sono quei riccioloni di burro. Mi alzo. Stamattina non ho la forza di lavorare. Piove. I vetri sono imperlati. Mi alzo e cammino. Inquieto, nervoso. Dove vado? Cammino su e giù. Sono vecchio. Odo il rumore dei miei passi rapidi ma da vecchio; una volta i miei passi erano diversi. I miei? Il passo di tutti quanti era diverso. Più giovane, più sicuro di sé, più bello. Ma poi è venuta la guerra. Il corridoio. È una casa grande, per fortuna. Grandissima. Il corridoio è lungo. Io cammino per distrarmi su e giù per il lungo corridoio, le case di adesso non hanno corridoi simili, tanto ricchi di possibilità laterali, e perciò misteriosi. Voci. Mi fermo. Una porta chiusa, ma le voci, di là si odono distinte. 2. Esperimenti di lettura 31 I miei tre nipoti. Li riconosco. “No, no. Era perfetta” La voce di Marco. “Garantito che mangerà.” “Ma è l’ora che non è adatta. Era meglio aspettare” dice Edoardo, lo identifico facilmente. Il riso di Romeo, così precoce: “Undici o dieci del mattino, il nonno è un goloso di quelli... Non resisterà, vi dico”. Edoardo: “Che lagna. Non ce lo leveremo mai dai piedi?” Marco: “Uffa. Hai visto ieri sera a tavola come mangiava? Che schifo. A me quella sua dentiera mi fa semplicemente impazzire.” Breve silenzio. Poi Edoardo, con un risolino: “Non impazzirai più. C’è la polpetta.” Marco: “Siamo sicuri che funzioni?” Edoardo (sottovoce, con significato) “Cianuro. Signor Cianuro.” Romeo: “Su, nonnino, da bravo, ingurgita!” Marco: “E schiatta!” La risata dei tre, attraverso l’uscio, si estende al corridoio, ripercotendosi fra le pareti del corridoio, su e giù per il corridoio dove sto io, ascoltando. Qui non arriva luce diretta del giorno. Ma un riflesso grigio-ferro, quasi nulla, una penombra di ferro. Come i cani? penso. Non servi più a niente, vero? mi dico. Dài noia. La tua presenza è superflua, ormai. È fastidiosa. Esteticamente insopportabile con le tue rughe, il collo vizzo, il sorriso troppo desideroso. Marco: “E se non la mangia?” Edoardo: “La mangerà, la mangerà. È peggio di un bambino.” Romeo: risata contenuta. Faccio, nel corridoio, un passo indietro. Due passi indietro. Tre. Ripiego nel mio piccolo studio, nella mia stanza. Non avete più bisogno di me, vero? Siete sicuri di voi stessi? Il futuro vi ha aperto le porte? Era bella giovinezza, vero? La pelle fresca, il sorriso fresco, lo stomaco che non esiste, il fegato che non esiste. Che ci sta dunque a fare il vecchietto? Che vuole ancora? Non si vergogna. Sono forti, energetici, non posseggono dubbi. Avanti! Spacchiamo tutto! Ciao, ragazzi, ho capito. Me ne andrò senza fare troppo rumore. Graziosi, siete, assomigliate maledettamente a un tipo che esisteva tanti tanti anni fa; e che portava il mio numero. (Per fortuna vostra non sapete. Non sospettate. Poveri figlioli. Neanche il tempo di riderci su. Tra un secolo, o tra un anno, o tra un mese. O tra un giorno. O tra un’ora. Tra un minuto, o meno, sarete esattamente come me. Vecchi. Pensionati. Rugosi, da sbattere nella spazzatura!). Un giorno per diletto 32 Non piove più. Sui vetri le gocce sono state già asciugate dal sole, ne rimane una traccia biancastra. Di là dei vetri le sei fatidiche finestre, in queste miserie grigie sta la nostra vita. Suonate, suonate, fanfare della riscossa! Ma le fanfare tacciono, non ci sarà riscossa, le fanfare non sono mai esistite. Mi risiedo alla scrivania. Stupida luce del mezzodì di festa. Il pacchetto. La elaborata polpetta. Nipotini cari, tanto intelligenti da non rendersene conto. E buoni, forse. La polpetta ha, sulla superficie superiore, la tinta della carne bovina ben rosolata. Il bordo, alto, è tutto smaltato di una sostanza grigio-argento che potrebbe essere paté. E poi, sopra, ci sono quei ricciolini di burro, screziati di sbavature nere che potrebbero essere caviale. Polpetta che la mia giovinezza mi regala, polpetta di morte. Adieu, amici. Ho capito. Seduto allo scrittoio, aiutandomi col tagliacarte d’ottone dorato, comincio a mangiare. E a morire, come desiderate voi, ragazzi cari. Che grazioso pensiero domenicale per il nonno. È buona, buona! Tracce di lavoro Quanto è credibile questo racconto? E al di là della credibilità cosa vuole comunicarci a proposito del rapporto tra generazioni? Riscriviamo il racconto in prima persona ma dal punto di vista di uno dei ragazzi. Un elemento stilistico interessante è quel “buona, buona” ripetuto alla fine del racconto. Per quale motivo Buzzati ha fatto questa scelta? Proviamo a leggere il testo eliminando la ripetizione: quale effetto ricaviamo? Perché quella parola “adieu” in francese? Il testo alterna in modo quasi schematico la descrizione degli ambienti, l’introspezione del protagonista e il dialogo tra i ragazzi; aiutiamo gli studenti a cogliere queste parti e a capirne la distribuzione nell’economia del racconto. La descrizione fisica della polpetta ritorna più volte all’interno del racconto; perché? Qual è l’effetto di questa ripetizione? Perché l’autore si intrattiene così a lungo sui dettagli? Si può lavorare sulla differenza tra i tre ragazzi e chiedere agli studenti 2. Esperimenti di lettura 33 di disegnarli o di scegliere tre compagni per interpretarli. Si può poi fare la stessa cosa scegliendo tre ragazze cercando di capire se pronuncerebbero battute diverse da quelle previste nel testo. Un esercizio interessante potrebbe consistere nel chiedere a qualche ragazzo di registrare le battute del protagonista recitate da un adulto, familiare o amico, meglio se anziano, e poi riascoltarle in classe. Ernest Hemingway, Campo indiano Sulla riva del lago c’era un’altra barca a remi tirata in secco. I due indiani aspettavano in piedi. Nick e suo padre si misero a poppa e gli indiani spinsero in acqua la barca e uno di essi si mise ai remi. Zio George sedeva a poppa nella barca a remi del campo. L’indiano giovane spinse in acqua la barca del campo e si mise ai remi per portare zio George. Le due barche partirono nel buio. Nick sentiva il cigolio degli scalmi dell’altra barca davanti a loro nella nebbia. Gli indiani remavano con colpi veloci e taglienti. Nick appoggiava la schiena alla sponda e aveva un braccio di suo padre sulle spalle. Faceva freddo sull’acqua. L’indiano che li portava remava con tutte le sue forze, ma l’altra barca era sempre davanti a loro nella nebbia. «Dove andiamo, papa?» chiese Nick. «Al campo indiano. C’è una donna che sta molto male.» «Oh» disse Nick. Sull’altra sponda della baia trovarono l’altra barca sulla spiaggia. Zio George fumava un sigaro nel buio. L’indiano giovane tirò la barca sulla spiaggia. Zio George diede agli indiani un sigaro per uno. Dalla spiaggia attraversarono un prato che si stava inzuppando di rugiada, seguendo l’indiano giovane che portava una lanterna. Poi entrarono nel bosco e seguirono un sentiero che sbucava nella strada lungo la quale si trasportavano i tronchi. Questa strada si addentrava tra le colline. C’era molta più luce sulla strada perché gli alberi erano stati abbattuti da tutt’e due le parti. L’indiano giovane si fermò a spegnere la lanterna e tutti continuarono a camminare lungo la strada. Dopo una curva uscì un cane, latrando. Davanti a loro c’erano le luci delle capanne dove abitavano gli scortecciatori indiani. Altri cani corsero loro incontro. I due indiani li ricacciarono verso le capanne. Nella capanna più vicina alla strada c’era una finestra illuminata. Una vecchia era ritta sulla soglia con un lume in mano. Dentro una giovane indiana giaceva su una cuccetta di legno. Da due giorni Un giorno per diletto 34 cercava di avere il suo bambino. Tutte le vecchie del campo l’avevano aiutata. Gli uomini si erano allontanati lungo la strada per sedersi nel buio e fumare in un posto dove non si udissero le urla che mandava. La donna urlò proprio nel momento in cui Nick e i due indiani seguirono suo padre e zio George nella capanna. Giaceva nella cuccetta inferiore, grossissima sotto una coperta. Aveva la testa voltata da una parte. Nella cuccetta superiore c’era suo marito. Si era tagliato un piede in malo modo con un’ascia tre giorni prima. Fumava la pipa. C’era una gran puzza, nella stanza. Il padre di Nick ordinò di mettere dell’acqua sul fornello, e mentre l’acqua si scaldava gli parlò. «Questa donna sta per avere un bambino, Nick» disse. «Lo so» disse Nick. «Tu non sai niente» disse suo padre. «Ascoltami. Quelle che ha adesso si chiamano le doglie. Il bambino vuole nascere e lei vuole che nasca. Tutti i suoi muscoli si sforzano di far nascere il bambino. Ecco quello che succede quando grida.» «Capisco» disse Nick. Proprio allora la donna lanciò un grido. «Oh, papa, non puoi darle qualcosa per farla smettere di gridare?» chiese Nick. «No. Non ho anestetici» disse suo padre. «Ma le sue grida non sono importanti. Io non le sento perché non sono importanti.» Nella cuccetta di sopra il marito girò la faccia contro il muro. La donna in cucina segnalò al dottore che l’acqua era calda. Il padre di Nick andò in cucina e versò in un catino circa metà dell’acqua contenuta nel pentolone. Nell’acqua rimasta nella pentola mise diverse cose che aveva tolto da un fazzoletto. «Queste devono bollire» disse, e cominciò a lavarsi le mani nel catino di acqua calda con un pezzo di sapone che aveva portato dal campo. Nick guardava le mani di suo padre che s’insaponavano a vicenda. Mentre si lavava le mani a fondo e con estrema cura, suo padre parlava. «Vedi, Nick, i bambini dovrebbero nascere con la testa in avanti, ma certe volte non è così. Quando non sono in questa posizione, rendono la vita difficile a tutti. Forse dovrò operare questa donna. Lo sapremo tra poco.» Quando fu soddisfatto delle sue mani, rientrò nella stanza e si mise all’opera. «Tira giù quella coperta, ti spiace, George?» disse. «Preferisco non toccarla.» Più tardi, quando cominciò a operare, zio George e tre indiani tennero 2. Esperimenti di lettura 35 ferma la donna. La donna diede a zio George un morso su un braccio e zio George disse: «Maledetta puttana di una squaw!» e l’indiano giovane che lo aveva portato con la barca scoppiò in una risata. Nick reggeva il catino per suo padre. Tutto questo richiese molto tempo. Suo padre sollevò il bambino e gli diede uno schiaffo per farlo respirare e lo passò alla vecchia. «È un maschio, Nick» disse. «Ti piace fare l’assistente?» Nick disse: «Certo». Guardava da un’altra parte per non vedere quello che faceva suo padre. «Là. Ecco fatto» disse suo padre, e mise qualcosa nel catino. Nick non guardò che cos’era. «Ora» disse suo padre «ci sono dei punti da dare. Puoi guardare o no, Nick, come preferisci. Devo cucire l’incisione che ho fatto.» Nick non guardò. Da un pezzo gli era passata la curiosità. Suo padre finì e si raddrizzò. Si raddrizzarono anche zio George e i tre indiani. Nick riportò il catino in cucina. Zio George si guardò il braccio. Al ricordo, l’indiano giovane sorrise. «Ci metterò un po’ di acqua ossigenata, George» disse il dottore. Si chinò sull’indiana. L’indiana ora taceva e teneva gli occhi chiusi. Era pallidissima. Non sapeva che fine avesse fatto il bambino o che diavolo fosse successo. «Tornerò domattina» disse il dottore, alzandosi. «L’infermiera dovrebbe essere qui da St. Ignace a mezzogiorno e porterà tutto l’occorrente.» Si sentiva eccitato e ciarliero come i giocatori di football negli spogliatoi dopo la partita. «Ecco un caso da segnalare alla rivista di medicina, George» disse. «Fare un cesareo con un coltello a serramanico e ricucirlo con due metri e mezzo di basso di lenza di budello.» Zio George era ritto contro il muro, e si guardava il braccio. «Oh, certo, sei un grand’uomo» disse. «Diamo un’occhiata al padre felice. Di solito sono quelli che soffrono di più, in queste faccenduole» disse il dottore. «Devo dire che si è comportato benissimo.» Tolse la coperta dalla testa dell’indiano. La mano che ritirò era bagnata. Salì sul bordo della cuccetta inferiore con la lampada in mano e guardò dentro. L’indiano giaceva con la faccia verso il muro. La sua gola era tagliata da un orecchio all’altro. Il sangue era colato fino a formare una pozza là dove la cuccetta si abbassava sotto il peso del suo corpo. La sua testa era posata sul braccio sinistro. Il rasoio aperto Un giorno per diletto 36 giaceva, col taglio della lama all’insù, tra le coperte. «Porta Nick fuori dalla capanna, George» disse il dottore. Non ce n’era bisogno. Nick, ritto sulla porta della cucina, aveva potuto veder bene la cuccetta superiore quando suo padre, con la lampada in mano, aveva voltato la testa dell’indiano. Stava appena cominciando ad albeggiare quando presero la strada dei tronchi per tornare verso il lago. «Mi spiace moltissimo di averti portato, Nickie» disse suo padre, che aveva perso tutta la sua esultanza postoperatoria. «Ti ho trascinato in un gran brutto pasticcio.» «È sempre così dura per le donne avere dei bambini?» chiese Nick. «No, quello era un caso veramente eccezionale.» «Perché si è ucciso, papa?» «Non so, Nick. Non ha potuto resistere, immagino.» «Molti uomini si uccidono, papa?» «Non moltissimi, Nick.» «Molte donne?» «Quasi mai.» «Qualche volta?» «Oh sì. Qualche volta.» «Papa?» «Sì.» «Dov’è andato zio George?» «Ci raggiungerà.» «È difficile morire, papa?» «No, credo che sia piuttosto facile, Nick. Dipende.» Erano seduti nella barca, Nick a poppa, suo padre ai remi. Il sole sorgeva dietro le colline. Un pesce persico saltò fuori dall’acqua, formando un cerchio sulla sua superficie. Nick trascinava la mano nell’acqua. Era tiepida, nel freddo pungente del mattino. Quella mattina presto sul lago, seduto a poppa con suo padre che remava, si sentiva assolutamente sicuro che non sarebbe morto mai. Tracce di lavoro I dialoghi di Hemingway sono estremamente serrati, a volte addirittura composti da una sola frase. Quale effetto fa un dialogo di questo tipo, soprattutto quando è recitato? È più simile o più dissimile ai dialoghi della vita reale? Se provassimo ad allungare le battute di ogni parte del dialogo che effetto otterremmo? 2. Esperimenti di lettura 37 Nonostante si parli di un parto, i protagonisti del racconto sembrano essere tutti maschi, e comunque la donna non pronuncia una parola. Come mai? Cosa sarebbe cambiato se l’autore avesse inserito un personaggio femminile più definito? Cosa impara Nick da questa esperienza, e come lo impara? Come ricorderà questo giorno quando sarà adulto? Lo scambio di battute tra Nick e il padre a proposito delle grida della donna è uno dei momenti nei quali le due sensibilità del ragazzo e dell’adulto vengono a confronto: si chieda agli studenti se si sentono più vicini alla sensibilità di Nick o all’apparente freddezza del padre. Qual è il ruolo dello zio nella narrazione? Cosa accadrebbe se si eliminasse il suo personaggio? Immaginiamo un nuovo dialogo tra Nick e il padre un anno dopo gli eventi; immaginiamo poi che Nick, diventato adulto, racconti l’episodio a suo figlio (possiamo confrontare il racconto con la novella “Padri e figli” sempre di Hemingway nella quale effettivamente Nick parla con suo figlio). Fredric Brown, La risposta Con gesti lenti e solenni Dwar Ev procedette alla saldatura, in oro, degli ultimi due fili. Gli occhi di venti telecamere erano fissi su di lui e le onde subteriche portarono da un angolo all’altro dell’universo venti diverse immagini della cerimonia. Si rialzò con un cenno del capo a Dwar Reyn, e s’accostò alla leva dell’interruttore generale: la leva che avrebbe collegato, in un colpo solo, tutti i giganteschi calcolatori elettronici di tutti i pianeti abitati dell’Universo – 96 miliardi di pianeti abitati – formando il super circuito da cui sarebbe uscito il supercalcolatore, un’unica macchina cibernetica racchiudente tutto il sapere di tutte le galassie. Dwar Reyn rivolse un breve discorso agli innumerevoli miliardi di spettatori. Poi, dopo un attimo di silenzio disse: “Tutto è pronto Dwar Ev”. Dwar Ev abbassò la leva. Si udì un formidabile ronzio che concentrava tutta la potenza, l’energia di novantasei miliardi di pianeti. Grappoli di luci multicolori lampeggiarono sull’immenso quadro, poi, una dopo l’altra si attenuarono. Draw Ev fece un passo indietro e trasse un profondo respiro. “L’onore di porre la prima domanda spetta a te, Dwar Reyn”. “Grazie” rispose Dwar Reyn “Sarà una domanda cui nessuna macchina cibernetica ha potuto, da sola, rispondere”. Tornò a Un giorno per diletto 38 voltarsi verso la macchina. “C’è Dio?”. L’immensa voce rispose senza esitazione, senza il minimo crepitio di valvole o condensatori. “Sì: adesso, Dio c’è.” Il terrore sconvolse la faccia di Dwar Ev, che si slanciò verso il quadro di comando. Un fulmine sceso dal cielo senza nubi lo incenerì, e fuse la leva inchiodandola per sempre al suo posto. Tracce di lavoro Come ci immaginiamo fisicamente i due protagonisti? Proviamo a disegnarli. Quale seguito potrebbe avere il racconto? Cosa potrebbe accadere dopo la morte di Dwar Ev e la fusione della leva? La novella è brevissima, una folgorazione: qual è l’effetto sui ragazzi di questa brevità? Al posto del protagonista, quale domanda avremmo posto al calcolatore? E quale risposta avremmo potuto ottenere? Federigo Tozzi, Parole di un morto Hanno già messo i chiodi sopra la mia cassa. Il mio viso è disfatto; la mia bocca gonfia, le mani a pezzi; e gli anelli d’oro, che m’hanno lasciato alle dita, entrano nelle carne del ventre. Per quanto il mio udito sia ingrossato, ed io ci senta in un modo come se avessi gli orecchi chiusi con la bambagia, odo suonare la musica; come, dianzi, piangere. Mi dispiace lasciare così la casa, per sempre: so che non ci tornerò più; e oggi dev’essere una bella giornata limpida, tutta odorosa; e la gente allegra. Dinanzi alla mia casa devono ancora passare gli innamorati, fermandosi a guardare le mie rose che Celestina annaffia tutti i giorni. Che importa se io non ci sono più? Tutto è come prima; e mio figlio è felice con Lorenza. Avrò tempo di pensare a tutto prima di essere messo sotto terra? Perché ho paura di sentire la mancanza dei miei pensieri, la mancanza della mia anima; e chi sa per quanto tempo non potrei né meno piangere! Sapere che potrei piangere! Ma non mette ormai conto parlare di me, e né meno del male che mi ha fatto morire. Riconosco bene la strada, per dove mi portano verso il cimitero? Ora mi par che siamo su per quella che sale un poco, e dianzi abbiamo voltato: ora, forse, siamo fermi. Chi sa perché? Ma di ricordi non riesco ad averne. So di avere vissuto, ma lo so soltanto 2. Esperimenti di lettura 39 teoricamente. Piuttosto è come se la febbre della malattia mi durasse ancora; e più forte. Mi ha fatto diventare cieco. Ma ecco che ora riconosco il clarinetto! Il motivo lo fa lui. Sembra una cosa inventata che io abbia vissuto: una parola soltanto. E non capisco perché io non esista né meno come il suono di quel clarinetto. I nomi dei miei figli e della mia nuora mi fanno lo stesso effetto di quando io parlavo dei nomi dei continenti lontani; e non so né meno più quel che debbano significare. Il mio non lo ricordo. Ho soltanto la sensazione di che cos’è un figlio o una nuora. E pure essi devono essere dietro alla mia casa; e, certo, piangono. Ma dove andiamo così, e io non posso tornare a casa mia? Ora mi par d’esser preso. Mi portano in chiesa: lo sento, perché salgono le scale. Mi mettono nel mezzo. Odo cantare e pregare. Se riuscissi a vedere almeno uno dei lumi! Ma nel mio cervello la luce non è che una tinta gialla, che cola. Ma non c’è niente che muore con me: sarebbe una consolazione, la sola amicizia che sono in grado di comprendere. Vorrei che i ceri si consumassero tutti. Anche le ghirlande resteranno fresche fino a domani, e sono troppo distanti. Ecco la voce del prete. Mi riprendono. Bisognerebbe che mi portassero più piano. Fermiamoci, anzi. Devo, prima, capire. Devo, prima, trovare. So che devo trovare. Finché non avrò trovato, la mia morte non sarà perfetta. I morti non si lasciano così. La mia anima, però, deve essere vicina a Dio. Questi non sono che frammenti dei miei sensi, che conservano ancora l’abitudine, presa con l’anima, della loro attività. Ma non è vero ch’io non mi ricordo di niente. Vedo un ragazzo che cade in avanti, in un campo: le sue gambe grasse e quasi rosse; un giovinotto che s’innamora e sposa; una giovine leggiadra con i riccioli neri; i miei figli Celestina e Luigi, e la mia nuora. Quando passava una folata di vento, la rugiada sgocciolava dagli alberi, e portava il canto degli uccelli più lontano. Il mio cuore respirava in fretta. Avevo mattinate in cui pareva che la mia esistenza fosse vasta come tutte le cose insieme attorno a me. Anzi, le cose vivevano con una intensità alacre che non hanno, nella realtà delle mie percezioni che restava ben separata e distinta da quella di se stesse. Ma io ero contento, come quando si sente che si può amare. Mia moglie era giovine e bella, e tutti i giorni le volevo più bene: m’ero così abituato a lei, che cercavo nei suoi occhi la sensazione della mia Un giorno per diletto 40 esistenza. L’amavo sempre più fanaticamente, al punto che dimenticavo me stesso per lei. Ed io non ne ricevevo, in compenso, che l’assoluta certezza della sua fedeltà. Molte volte, da mezzo i campi, sono tornato di corsa, a casa, soltanto per vederla; perché le mie sensazioni, restato solo, non volevo averle. Ella m’era piaciuta immensamente; ed ora non vedevo più la sua bellezza; ma volevo che il suo spirito fosse sempre insieme con il mio. Parlandole, la mia voce mi pareva la sua, in certe modulazioni e in certi toni. Le cose che io dicevo mi parevano pensate anche da lei; e non avrei mai creduto che io smettessi di vivere mentr’ella vive ancora e respira. La credevo così mia che io avrei dovuto vivere, soltanto per questa ragione, più di lei. Alla fine anche il suo nome, a forza di pronunciarlo più spontaneamente di qualunque altra parola, dava un senso a tutto quel che pensavo con lei. Aveva pochi capelli, perché gliene cadevano tutti i giorni; ma così neri che m’hanno fatto sempre meravigliare. I suoi occhi, accesi sempre dalla stessa luce lionata, che al sole diveniva più chiara, quasi gialla, mi davano le vertigini; e bastava che io glieli guardassi un poco perché tutto fremente la stringessi al mio petto, baciandole la bocca senza saziarmi mai; perché il fascino della sua bocca restava sempre lo stesso. Ma ella, baciandomi, pareva che mi obbedisse. Ed era questa sua obbedienza affettuosa, che io chiedevo a lei. Io non potevo vivere se non dove fosse lei. Ora questi ricordi, che già sembrano di tanti anni, sono come un sogno che mi segue. E capisco bene la differenza che c’è tra essi e lei; che forse è in una carrozza dietro la mia bara. Nei giorni di febbre, anche il mio amore si faceva più forte, sentendo che sopravviveva a me. E allora mi volgevo a lui, perché io potessi guarire. La febbre mi dava sensazioni deliziose quantunque interiori; e mi sforzavo di sollevare la testa dai cuscini, per afferrarmi a loro; cercando di sostituirle del tutto alla mia trista e sciocca camera; dov’ero chiuso. Ma io avevo paura, per un grande pudore, che mia moglie se n’accorgesse; e le nascondevo queste impazienze violente; socchiudendo gli occhi quando mi guardava; perché certo nei miei occhi ella doveva vedere qualche cosa, quasi insolita, che non era un effetto della debolezza e della malattia. Ella doveva vedere la mia anima folle, e non capiva! Ma, quando mi sono accorto che dovevo morire, la mia mente ha preso una lucidità che non aveva mai avuta. Tutta l’intelligenza, con un equilibrio meraviglioso, di cui io stesso potevo constatare l’esattezza, era a mia disposizione. Per quanto non potessi muovere né la testa né 2. Esperimenti di lettura 41 le mani, io mi sentivo capace di qualunque calcolo e di giudicare qualunque cosa, non solo mia, ma anche degli altri. Il suono della mia voce, che mi sforzavo in vano di udire, doveva essere certo cambiato. Ma non m’importava, perché sentivo che la giustezza dei miei pensieri sorpassava quel che gli altri si aspettavano da me. E mi occupai della famiglia e del patrimonio. Quando il sacerdote venne a comunicarmi, io ero così automaticamente disposto a dire ogni verità, che io mi sarei meravigliato che non me l’avessero domandata. Trovai naturale che il sacerdote ponesse l’ostia tra le mie labbra: la cosa più naturale che avessi mai osservata durante tutta la mia esistenza. Dopo poche ore cominciai a non distinguere più, quantunque i miei occhi non fossero annebbiati. Ma io sentivo che la mia anima acquistava sempre di più la sua presenza, che mi pareva solida. Udivo parlarmi, ma non m’importava più di capire. Alla fine ho perso la coscienza, come quando ci si addormenta. Ed ora mi passano come dinanzi agli occhi queste cose sole. Ecco le prime palate di terra: le lacrime mi riducono il viso in poltiglia. Tracce di lavoro Il racconto è narrato da un punto di vista impossibile; chiediamo ai ragazzi qual è stato l’effetto su di loro di questa scelta dell’autore. Se Tozzi avesse deciso di collocarsi all’altro estremo della vita, ovvero di scrivere un racconto di una persona che deve ancora nascere, avrebbe avuto più difficoltà? Quale tra queste sue situazioni limite è più difficile da descrivere? Qual è il momento all’interno del racconto nel quale la morte emerge in modo più netto? Il racconto comunica serenità o angoscia a proposito del tema della morte? O qualche altro sentimento? Come ci immaginiamo le persone che partecipano al funerale? Proviamo a descriverle. Quale canzone, poesia, film ecc… possiamo associare a questa novella a proposito del tema della morte? Fredric Brown, Toc toc! C’è una dolce, piccola storia dell’orrore che è lunga soltanto due frasi: “L’ultimo uomo sulla Terra sedeva da solo in una stanza. Qualcuno bussò alla porta.” Un giorno per diletto 42 Tracce di lavoro Questa è probabilmente una delle novelle più brevi della storia della letteratura. Proviamo a immaginare un racconto ancora più breve, per esempio composto da una sola parola. Quali sono i cambiamenti nel tono di voce e nella modalità di lettura tra la prima e la seconda frase? E tra la prima e la seconda parte della seconda frase? Il racconto sarebbe più efficace se si eliminasse la frase introduttiva? Quanto dura la pausa tra la parola “stanza” e la parola “qualcuno” nella lettura ad alta voce del racconto? Proviamo ad accorciarla e ad allungarla cercando di capire qual è l’effetto migliore. 43 John Steinbeck, Uomini e topi Il romanzo presenta una figura di persona che oggi definiremmo con disabilità psichica. Fino a che punto secondo te è cosciente delle sue azioni? Fino a che punto invece non è consapevole? E quanto possiamo ritenerlo condannabile? L’omicidio finale può essere considerato un gesto di amicizia? Sarebbe stato meglio consegnare Lennie all’autorità? Tra i lavoratori del romanzo si creano conflitti e solidarietà. Quali tra i personaggi oltre a George e Lennie ti ha colpito particolarmente? Quali sono i rapporti che si instaurano all’interno del gruppo di compagni di lavoro? La descrizione dell’uccisione del cane è un momento molto teso del libro. Che cosa ne pensi? Secondo te è stato giusto ucciderlo oppure no? Perché? Il cane e i topi sono due animali molto presenti all’interno del libro e il loro ruolo è importante; perché pensi che l’autore li abbia introdotti? Il sogno di George e Lennie era realizzabile o no? Cosa sarebbe cambiato senza l’azione di Lennie? Secondo te, se Lennie avesse avuto il tempo di formulare un pensiero tra il colpo di pistola e la morte, cosa avrebbe pensato? Avrebbe perdonato George? Cosa farà George dopo il finale del libro? È difficile dividere i personaggi di questo libro tra “buoni” e “cattivi”; proviamo a trovare tratti positivi e negativi di ciascuno. Proponiamo ai ragazzi, dopo aver letto il testo, la visione dell’edizione illustrata del romanzo e chiediamo loro cosa ne pensano. Italo Calvino, Il visconte dimezzato Qual è nel racconto il ruolo e il senso dei seguenti personaggi? • Pamela • I lebbrosi • Trelawney • Pietrochiodo Esiste secondo te qualcuno che è completamente buono o 3. Commenti a testi letterari Un giorno per diletto 44 completamente cattivo, o per tutti vale la linea di divisione che è presente nel visconte? Qual è il personaggio più interessante, il Gramo o il Buono? Come mai entrambi si innamorano di Pamela? Se fosse stata Pamela ad essere divisa in due parti, cosa sarebbe accaduto? Si potrebbe provare a far leggere ai ragazzi “La strana storia del Dr Jeckylle Mr Hyde” di Stevenson e confrontare le due narrazioni a proposito del rapporto tra il bene e il male. Wiliam Least Heat-Moon, Strade blu La voglia di mollare tutto, di mettersi in viaggio, di cambiare vita è presente in molti di noi in alcuni momenti della nostra vita. Quali sono i suoi vantaggi e i suoi svantaggi? Quali itinerari potremmo studiare per un percorso simile a quello del protagonista ma ambientato in Italia? Quali sono le figure umane incontrate dal protagonista che secondo te l’hanno maggiormente segnato a livello umano? Qual è la storia più commovente tra quelle raccontate dall’autore e raccolte per la strada? Quale la più ridicola? Quale la meno credibile? Quale la più banale? Se dovesse ripercorrere le stesse strade, ovviamente su tratti più brevi, a piedi o in bicicletta cosa cambierebbe? Possiamo far leggere ai ragazzi il classico “Sulla strada” di Jack Kerouac o “Senza un soldo a Parigi e a Londra” di George Orwell e provare a operare alcuni confronti tra le esperienze narrate. Andrè Agassi, Open Agassi afferma di odiare il tennis, ma alla fine del libro dice di volere giocare ancora un po’ con sua moglie? Come si spiega questa apparente contraddizione? Come mai lo sport, che dovrebbe essere una passione, si trasforma per l’autore in una specie di incubo? Quale tra gli avversari descritti da Agassi ti sembra sia più stimato da lui, e quale invece meno apprezzato? Qual è la partita, tra quelle descritte, che ti ha maggiormente colpito? 3. Commenti a testi letterari 45 Tra i campioni dello sport attuale quale secondo te potrebbe avere una storia simile a quella di Agassi? E quale invece potrebbe raccontare una storia del tutto diversa? Se invece di un uomo la storia fosse stata scritta da una atleta donna, cosa sarebbe cambiato? Spesso dietro le persone di successo ci sono storie come questa, molto umane ma anche tragiche. Pensi che valga la pena fare tutti questi sacrifici per avere soldi e carriera? Cerca su internet una partita giocata da questo giocatore, osserva qualche scambio e prova a confrontarlo con l’immagine che ti sei fatto di lui leggendo il libro. Perché il libro si intitola “Open”? Helga Schneider, Lasciami andare madre Per quale motivo la madre non si pente di quello che ha fatto? Secondo te Helga ha fatto bene ad andare a trovare la madre? Secondo te dovrebbe perdonarla? Perché la madre ha trattato in modo così differente il figlio dalla figlia? Il fatto che la madre sia anziana e ammalata ti porta a considerare in modo meno severo il suo passato? Oppure certe colpe si mantengono nonostante le condizioni attuali della persona che le ha commesse. Cosa farà Helga dopo la fine del libro? Cosa farà la madre? Che cosa significa la frase “lasciami andare, madre” che dà il titolo al libro? Che cosa sarebbe cambiato se al posto della madre ci fosse stato il padre a compiere le stesse azioni e gli stessi crimini e a trascurare la figlia? E se al posto di una figlia femmina ci fosse stato un maschio? 47 Fascia 14-15 anni Isabel Allende, La casa degli spiriti, 1983 Genere: romanzo saga familiare Una saga familiare del nostro secolo in cui si rispecchiano la storia e il destino di tutto un popolo, quello cileno, nei racconti delle donne di una importante e stravagante famiglia. Un grande affresco che per fascino ed emozione può ricordare al lettore, nell’ambito della narrativa sudamericana, soltanto “Cent’anni di solitudine” di García Márquez. Isabel Allende, Paula (Paula, 1994), 1994 Genere: romanzo Paula, nata nel 1963, è una ragazza felice, innamorata di suo marito, vive a Madrid, lavora. Una vita semplice, che non ha niente in comune con quella della madre Isabel. Improvvisamente Paula si ammala di una malattia rarissima, la porfiria: ha imboccato una strada di non-ritorno. Isabel lascia San Francisco, dove vive, per correre da lei. Mentre i medici studiano ogni cura per salvarla, Isabel prova con l’unico mezzo che ha a disposizione: usa la scrittura per distrarre la morte, la magia della parola per evocare e chiamare a raduno, attorno a Paula, tutti i componenti della numerosa e bizzarra famiglia perché, insieme ai ricordi, formino una catena umana che trattenga Paula alla vita. ‘Paula’ è l’autobiografia di Isabel Allende. Niccolò Ammaniti, Io non ho paura, 2005 Genere: romanzo Io non ho paura è un romanzo dello scrittore italiano Niccolò Ammaniti, dal quale è stato ricavato il film omonimo diretto da Gabriele Salvatores. Piccolo, ma indimenticabile capolavoro della narrativa italiana. Una narrazione incalzante e animata da un’atmosfera avventurosa, ma estremamente realistica, un ritmo stretto e incombente. La storia di una paura e di un grande coraggio. In questo romanzo Niccolò Ammaniti va al cuore della sua narrativa, con una storia tesa e dal ritmo serrato, un congegno a orologeria che si carica fino a una conclusione sorprendente e mette in scena la paura stessa. 4. 50 libri da consigliare Un giorno per diletto 48 Michele Amitrano, nove anni, si trova di colpo a fare i conti con un segreto così grande e terribile da non poterlo nemmeno raccontare. E per affrontarlo dovrà trovare la forza proprio nelle sue fantasie di bambino, mentre il lettore assiste a una doppia storia: quella vista con gli occhi di Michele e quella, tragica, che coinvolge i grandi di Acqua Traverse, misera frazione dispersa tra i campi di grano. Il risultato è un racconto potente e di assoluta felicità narrativa, dove si respirano atmosfere che vanno da Clive Barker alle Avventure di Tom Sawyer, alle Fiabe italiane di Calvino. La storia è ambientata nell’estate torrida del 1978 nella campagna di un Sud dell’Italia non identificato, ma evocato con rara forza descrittiva. In questo paesaggio dominato dal contrasto tra la luce abbagliante del sole e il buio della notte, Ammaniti alterna, a colpi di scena sapienti, la commedia, il mondo dei rapporti infantili, la lingua e la buffa saggezza dei bambini, la loro tenacia, la forza dell’amicizia e il dramma del tradimento. James Graham Ballard, Un gioco da bambini, 1988 Genere: romanzo giallo deduttivo, satira sociale Nel 1988, nel villaggio di Pangbourne, pochi chilometri fuori Londra, si verifica un massacro: trentadue adulti vengono trovati morti. Sono stati brutalmente uccisi nonostante i dispositivi di sicurezza e i loro tredici figli adolescenti sono scomparsi. Il delitto pare perfetto come il luogo in cui si è consumato, ed è durato solo pochi minuti. Nessuno sa come sia stato possibile e né riesce a immaginare il motivo. Ma forse la risposta si trova nel fatto che in una società totalmente sana, in un contesto di ricchezza e abbondanza, dove tutto è predefinito e organizzato per ottenere il massimo della felicità, l’unica via di scampo è la follia. E forse sotto l’apparente perfezione si cela una realtà ben diversa. Per risolvere lo sconcertante caso, la polizia chiede l’aiuto di un consulente psichiatrico, il dottor Richard Greville. E saranno le sue indagini a svelare uno scenario inquietante cui nessun vuol credere dal momento che si ipotizza la colpevolezza dei ragazzi. James Graham Ballard, Il condominio (Condominium), 1975 Genere: romanzo di fantascienza Un elegante condominio in una zona residenziale, costruito secondo le più avanzate tecnologie, è in grado di garantire l’isolamento ai suoi residenti ma si dimostrerà incapace di difenderli. Il grattacielo londinese di vetro e cemento, alto quaranta piani e dotato di mille appartamenti, è il teatro della generale ricaduta nella 4. 50 libri da consigliare 49 barbarie di un’intera classe sociale emergente. Viene a mancare l’elettricità ed è la fine della civiltà, la metamorfosi da paradiso a inferno, la nascita di clan rivali, il via libera a massacri e violenza. Il condominio, con i piani inferiori destinati alle classi inferiori, e dove via via che si sale in altezza si sale di gerarchia sociale, si trasforma in una prigione per i condomini che, costretti a lottare per sopravvivere, danno libero sfogo a un’incontenibile e primordiale ferocia. “Era trascorso qualche tempo e, seduto sul balcone a mangiare il cane, il dottor Robert Laing rifletteva sui singolari avvenimenti verificatisi in quell’immenso condominio, nei tre mesi precedenti. Ora che tutto era tornato alla normalità, si rendeva conto con sorpresa che non c’era stato un inizio evidente, un momento al di là del quale le loro vite erano entrate in una dimensione chiaramente più sinistra. Con i suoi quaranta piani e le migliaia di appartamenti, il supermarket e le piscine, la banca e la scuola materna – ora in stato di abbandono, per la verità – il grattacielo poteva offrire occasioni di scontro e violenza in abbondanza.” Stefano Benni, Terra!, 1983 Genere: romanzo umoristico di fantascienza post apocalittica Un romanzo, un viaggio, un divertimento scatenato. «Omo è animale più zozzo e sanguinario e ztupido di tutta galazzia zono zicura zi.» È l’anno 2156: da una Parigi sotterranea e da un mondo ghiacciato dalle guerre nucleari, parte un’incredibile corsa spaziale, verso una nuova terra più vivibile. Contro la Proteo Tien, la scassatissima astronave sineuropea, e il suo ancor più scassato equipaggio, scendono in campo due colossali imperi: l’Impero militare samurai, con una miniastronave su cui un generale giapponese guida sessanta topi ammaestrati, e la Calalbakrab, la reggia volante del tiranno amerorusso, il Grande Scorpione. Intanto a terra, per risolvere un mistero legato alla civiltà inca, si affrontano Fang, un vecchio saggio cinese, e Frank Einstein, un bambino di nove anni genio del computer. La chiave del mistero inca del “cuore della terra” è anche la chiave del viaggio nello spazio. La discesa nelle viscere della montagna peruviana di Fang ed Einstein apparirà ben presto legata in modo magico e oscuro al viaggio della Proteo negli orrori e nelle allucinazioni dei Pianeti Dimenticati. La scienza, la fantasia, la filosofia si arrestano davanti al mistero di una civiltà antichissima, e sfidano i potenti di un... Un giorno per diletto 50 Stefano Benni, Bar sport, 1976 Genere: romanzo umoristico “Ci sono bar e bar ma il Bar Sport è qualcosa di più” Il Bar Sport è quello dove non può mancare un flipper, un telefono a gettoni e soprattutto la ‘Luisona’, la brioche paleolitica condannata ad un’esposizione perenne. Il Bar Sport è quello in cui passa il carabiniere, lo sparaballe, il professore, il tecnnico (con due n), che declina la formazione della nazionale, il ragioniere innamorato della cassiera, il ragazzo tuttofare. Nel Bar Sport fioriscono le leggende, quelle del Piva (calciatore dal tiro portentoso), del Cenerutolo (il lavapiatti che sogna di fare il cameriere), e delle allucinazioni estive. Ray Bradbury, Cronache marziane, 1950 Genere: Antologia di fantascienza The Martian Chronicles è una raccolta di ventotto racconti di fantascienza, legati fra di loro dal tema comune della futura esplorazione e colonizzazione del pianeta Marte. La pubblicazione originale dell’intera collezione di racconti più o meno brevi risale al 1950. Dalle prime fallimentari esplorazioni umane all’invasione e infine al declino: Cronache marziane (1950) è il resoconto della conquista e della colonizzazione di Marte da parte dei terrestri. Tutto avviene in meno di trent’anni, tra il 2030 e il 2057, quando lo scoppio di una guerra atomica costringe i terrestri a rientrare e Marte, pianeta antichissimo, resta nuovamente abbandonato. Sui suoi immensi mari di sabbia privi di vita passano i grandi velieri degli ultimi marziani, creature simili a fantasmi, ombre e larve di una civiltà che gli ingombranti terrestri venuti da un mondo sordo e materialista non hanno saputo vedere né comprendere. Capolavoro della fantascienza, Cronache marziane è in realtà molto di più: in queste pagine ricche di inventiva e di poeticissime immagini, Bradbury travolge i limiti della letteratura di genere, ritrovando l’universalità simbolica della fiaba e dell’epos: «Cronache marziane» scrive infatti nell’Introduzione «sono Tutankhamon che esce dalla tomba quando avevo tre anni, le saghe norrene quando avevo sei anni, e gli dèi greco-romani che mi affascinavano tantissimo quando avevo dieci anni: insomma mito puro». Ma non solo: Bradbury sente l’urgente bisogno di parlare del mondo che lo circonda: il “suo” Marte è il ricettacolo dei fantasmi dell’epoca, un pianeta dell’immaginario americano degli anni Quaranta che racchiude sogni, desideri, speranze di un Paese partito alla conquista dello spazio che assiste allo sgretolarsi delle proprie ambizioni e illusioni. 4. 50 libri da consigliare 51 Kevin Brooks, I-boy, 2010 Genere: Romanzo “Vedo tutto, sento tutto, so tutto: immagini e parole e voci e numeri e cifre e simboli e zeri e uno e lettere e date e luoghi e orari e suoni e volti e musica e libri e film e mondi e guerre e cose brutte, cose terribili e ogni cosa, ogni singola cosa, tutte insieme nello stesso attimo...” Prima dell’incidente che lo ha mandato in coma, Tom Harvey era un ragazzo come tanti. Ma ora si è risvegliato con il potere di sapere e vedere tutto. I frammenti di iPhone che sono rimasti nel suo cervello lo hanno trasformato in un super computer, una sorta di mente artificiale iperconnessa. Tom può arrivare ovunque, tutte le risposte a domande che non sa nemmeno di aver posto sono già lì, nella sua testa. E dopo aver scoperto della violenza subita da Lucy, la ragazza di cui è innamorato, Tom usa i suoi poteri per punire le gang che dettano legge nel quartiere. Ma qual è il confine tra giustizia e vendetta? Pierre Boulle, Il pianeta delle scimmie, 1963 Genere: romanzo di fantascienza Un lungo messaggio, racchiuso in una bottiglia abbandonata ai flutti marini, narra la storia di Ulisse, giornalista e cosmonauta dilettante. La sua allucinante avventura ha avuto inizio con lo sbarco su Soror, un pianeta simile alla Terra e popolato da scimmie evolute che hanno ridotto la razza umana in schiavitù. Su Soror infatti le gerarchie fra essere umano e animale sono capovolte, e così tocca agli uomini essere sfruttati come cavie per i più terribili esperimenti. Dopo una lunga reclusione in un laboratorio di ricerca, Ulisse riesce a fuggire con una donna e il suo bambino, e a tornare a casa. Ma nel corso della sua odissea nello spazio durata anni luce, molte cose sono cambiate, e forse non in meglio, sul nostro pianeta. Silvio Donà, Pinocchio, 2112, 2009 Genere: romanzo di fantascienza 21.12.2112. La superficie della Terra, inaridita da decenni di scellerati soprusi ambientali, è ridotta da tempo a una landa inospitale. Per sopravvivere l’umanità si è rifugiata nel sottosuolo, dando vita a una civiltà sotterranea dove vige unicamente la legge del più forte. Tra i pericolosi vicoli di un mondo che non gode della luce del sole, un cercatore è a caccia di una merce Un giorno per diletto 52 molto particolare: i libri, unici testimoni di un passato felice e perduto. Il lavoro lo porterà a confrontarsi con il più feroce capobanda della sua città, ma soprattutto a imbattersi in beni di gran lunga più preziosi dei pur rari e ricercati volumi che gli garantiscono di che vivere: l’affetto di un bambino, l’amore di una donna e una sorprendente, devastante Verità. Eduardo Galeano, Splendori e miserie del gioco del calcio, 1997 Genere: sport Come ogni sudamericano, l’autore del libro sognava da bambino di diventare un grande calciatore e l’essere divenuto uno scrittore di fama, non l’ha guarito dal rimpianto di esser stato il peggiore giocatore mai comparso nei campetti del suo Paese. Questi racconti sono la celebrazione del sogno che il calcio rappresenta nell’immaginario della gente e del mondo che gira intorno al pallone. Un mondo in cui si incontrano i tifosi in pellegrinaggio verso lo stadio; il gol, euforia del calcio; il portiere, giocatore che con un errore può far perdere un campionato; il rigore che Meazza tirò al Brasile nei Mondiali del ‘38; Pelè che segna il suo millesimo gol al Maracanà; Eusebio, l’africano destinato a lustrare scarpe e diventato invece la “Pantera” della Coppa del Mondo del ‘66, e Maradona, che da bambino dormiva con un pallone. Galeano non ignora gli aspetti meno luminosi di uno sport che è anche un lucroso affare. Ma, come accade agli innamorati, le inevitabili miserie non diminuiscono lo splendore di questo gioco, che è festa per gli occhi di chi lo guarda e allegria delle gambe che sfidano la palla. Mark Haddon, Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, 2003 Genere: romanzo Christopher è un quindicenne colpito dal morbo di Asperger, una forma di autismo. Ha una mente straordinariamente allenata alla matematica ma assolutamente non avvezza ai rapporti umani: odia il giallo, il marrone e l’essere sfiorato. Ama gli schemi, gli elenchi e la deduzione logica. Non è mai andato più in là del negozio dietro l’angolo, ma quando scopre il cane della vicina trafitto da un forcone capisce di trovarsi di fronte a uno di quei misteri che il suo eroe, Sherlock Holmes, era così bravo a risolvere. Inizia così a indagare... 4. 50 libri da consigliare Ahmadou Kourouma, Allah non è mica obbligato, 2000 Genere: romanzo Splendori e miserie del gioco del calcio Ahmadou Kourouma racconta le guerre e i disastri del suo continente, scegliendo l’unico registro che forse è ancora possibile di fronte a tanta atrocità, quello del sarcasmo e dell’iperbole. Il romanzo segue le tracce di Birahima, il bambino-soldato, attraverso le innumerevoli guerre tribali, di liberazione, di saccheggio, scatenate dai signori della guerra appoggiati e armati volta per volta da qualche potenza occidentale per ottenere diamanti o petrolio o qualche altro bottino. Le disavventure di Birahima, eroe grottesco dei nostri tempi, diventano così un viaggio iniziatico ed esemplare nel cuore di tenebra del grande continente nero. Ursula Le Guin, Terramare Leggende di Earthsea o Leggende di Terramare (Tales from Earthsea), 2001 Genere: Raccolta di romanzi: Il trovatore (The Finder); Diamante e Rosascura (Darkrose and Diamond); Le ossa della terra (The Bones of the Earth); Nell’alta palude (On the High Marsh); Libellula (Dragonfly) Nel mondo incantato di Terramare, fatto di arcipelaghi e di acque sconfinate, un ragazzo si mette in viaggio verso l’isola di Roke e la sua Scuola di maghi, dove apprenderà le parole per sconfiggere creature favolose, guarire i malati, governare gli elementi, piegare gli uomini e la natura al proprio volere. “Sparviere” è il soprannome con cui lo conoscono al villaggio, Ged il nome segreto da rivelare solo agli amici fidati. E di amici Ged ne avrà certo bisogno, per superare indenne il lungo, avventuroso apprendistato che lo condurrà all’estremo limite del mondo, ai margini dell’Oceano Aperto, dove dovrà misurarsi con l’Ombra e con la parte più oscura della propria anima. Solo quando Ged sarà diventato un potente mago, Signore del Draghi, potrà affrontare le forze dell’oscurità che minacciano di sopraffare Terramare e riportare la magia in una terra che ne ha disperato bisogno. Età di lettura: da 10 anni. Lia Levi, Una bambina e basta, 1994 Genere: Narrativa Questa è la storia di una bambina ebrea e del suo rapporto con la madre. La piccola viene nascosta in un convento cattolico alle porte di Roma per sfuggire alla deportazione. 53 Un giorno per diletto 54 È attratta dal dio “buono dei cristiani e non da quello sempre arrabbiato degli ebrei”, dalla sicurezza di quel mondo cattolico non minacciato, da una lieve vertigine mistica ambiguamente incoraggiata da qualche monaca, dalla speranza d’interpretare la Madonna alla recita di Natale. Ma quando è a un passo dall’abbracciare la nuova fede, interviene la madre, “tigre, leonessa, che ha poco tempo per libri e sinagoghe perché deve difendere le figlie”, la loro vita ma anche la loro identità minacciata. Solo a guerra terminata potrà dire alla figlia: tu non sei una bambina ebrea, sei una bambina e basta. Jack London, Il tallone di ferro (The Iron Heel), 1908 Genere: romanzo fantapolitico «L’orso ha detto che ci schiaccerà... E se schiacciassimo noi l’orso?» Pubblicato nel 1907, questo romanzo di Jack London rappresenta un esempio insuperato di “fantascienza verista”: impeccabile e profetico nella sua analisi sociale e politica ma, al contempo, senza freni nell’invenzione di una realtà distopica eppure sinistramente familiare. Testo di autentica chiaroveggenza sui destini della società capitalistica, “Il tallone di ferro” è uno dei più allucinati e veridici affreschi della società dominata dal profitto, dipinta nella sua durezza senza scampo, nella sua oppressione generalizzata, nei suoi impliciti e inevitabili sbocchi di violenza e massacro. Il profeta lucido e impavido dello scarto tra le speranze dell’umanità e le condizioni in cui gli uomini si trovano a vivere è Ernest Everhard, l’eroe, il combattente per la libertà (un personaggio memorabile cui Ernesto Che Guevara deve il nome di battesimo). Il racconto della sua vita e del suo pensiero è affidato al diario dell’amata Avis, figlia viziata di una ricca famiglia borghese che apre gli occhi, attraverso l’amore per Ernest, sull’intollerabile oppressione attuata dalla classe sociale cui appartiene, fino alle estreme conseguenze. Un feroce, visionario capolavoro. Andrej Longo, Dieci, 2007 Genere: raccolta di racconti Vincitore premio Bagutta 2008 Vanessa che “quando si mette le calze nere e la gonna corta di pelle pare proprio ‘na femmina”; il ragazzino tredicenne che uccide la madre “perché qualcuno doveva farlo”, perché “ci sta un limite a tutto”; la ragazza che può raccontare solo a un gatto di stoffa di nome Monnezza cosa significhi abortire il figlio che suo padre le ha messo in pancia; il piccolo malavitoso costretto ad abbassare gli occhi davanti a un anziano pensionato pacatamente deciso a non 4. 50 libri da consigliare 55 abbassare i suoi; il ragazzo detto Reibàn che nel corso di una notte balorda in compagnia dei suoi amici Panzarotto e Rolèx ruba la macchina sbagliata (è la macchina di un boss) e si trova a dover uccidere per salvare la pelle: sono solo alcuni dei personaggi che il lettore incontrerà in questi dieci racconti, dieci come i comandamenti, e a questi intitolati. Un’immagine radicalmente nuova di Napoli. Sindiwe Magona, Da madre a madre, 2005 Genere: romanzo Nell’agosto del 1993, Amy Biehl, alunna bianca del Fulbright College, venne uccisa a Città del Capo da un gruppo di giovani neri, istigati da un insorgente movimento “anti bianco”. Il libro è stato provocato da questa tragedia. La madre dell’assassino scrive alla madre della vittima e tenta, parlando del suo dolore, di ottenere la comprensione per suo figlio dal racconto sia della vita di questi che della propria in un mondo condizionato dall’apartheid. Il racconto della vita e della cultura dei sobborghi neri è pregnante e allo stesso tempo, nello stile della scrittura di Sindiwe Magona, estremamente vivido. Diego Armando Maradona, Io sono el Diego, 2002 Genere: autobiografia Nel 2002 Fandango Libri pubblicava l’autobiografia di uno dei più grandi calciatori mai esistiti. Un idolo per tanti e un vero mito per milioni di tifosi. Ora, a distanza di 8 anni, Diego Armando Maradona è l’allenatore della nazionale Argentina e scalda ancora i cuori di tutti quelli che l’hanno amato. Dalle origini povere alla gloria mondiale passando per ognuna delle sue morti e rispettive resurrezioni, descrivendo chi gli è stato amico e chi nemico. Tutto è qui riferito da lui stesso, in prima persona, un Maradona integrale, il grande campione e il piccolo grande uomo. Walter Moers, Rumo e i prodigi nell’oscurità, 2003 Genere: romanzo fantasy di formazione e avventura Si tratta del terzo volume ambientato nell’avventuroso continente di Zamonia. Figuratevi un armadio: i cassetti contengono, in ordine alfabetico, tutti, ma proprio tutti, i portenti e i segreti di Zamonia; ora osservate aprirsi il cassetto con la lettera “R”. “R” come Rumo, adesso guardate dentro, fino in fondo... Prima che Un giorno per diletto 56 torni a chiudersi. Jodi Picoult, Diciannove minuti, 2008 Genere: romanzo giallo Sterling è una tranquilla cittadina americana dello New Hampshire dove non succede mai nulla, fino a quando accade l’impensabile: un ragazzo di diciassette anni, Peter Houghton compie una strage di studenti nel suo stesso college. Cerca a sua volta di uccidersi, ma la polizia riesce a impedirlo e lo arresta. Con il “mostro” sbattuto in prima pagina e in prigione, l’intera comunità straziata, fatica a fare i conti con una realtà peggiore di un incubo: vite stroncate, altre storpiate, deturpate per sempre. Per ironia della sorte, tra i feriti c’è anche Josie Cormier, testimone chiave e figlia del giudice incaricata del processo. E fra i professori del college c’è il padre di Peter, che da bambino era amico di Josie. Ciascuna delle persone coinvolte tenta, fra passato e presente, di comprendere i perché di ciò che è successo in un dialogo a più voci intenso e spiazzante perché fa capire come la realtà sia perversamente complessa, come gli studenti modello possano rivelarsi degli aguzzini e come i mostri possano rivelarsi vittime disperate, in un’età in cui quanto è maggiore il bisogno di amore e comprensione, tanto minore è la capacità di mostrarlo, un’età in cui le insicurezze spingono al conformismo che non tollera diversità. Eric-Emmanuel Schmitt, Oscar e la dama in rosa, 2015 Genere: romanzo Testa Pelata ha dieci anni e il soprannome gliel’hanno dato per via del cranio completamente pelato a causa delle cure per il cancro a cui si sottopone. La sua vita trascorre in ospedale, in un reparto riservato ai bambini con malattie gravi, i suoi unici amici. Soffre, sa che cure e trapianti non hanno avuto buon esito, sa che presto morirà, eppure quello che a prima vista sembrerebbe un quadro funesto si rivela una meravigliosa e movimentata avventura per merito di Nonna Rose, una “dama rosa”, come vengono chiamate le volontarie che prestano assistenza ai degenti, per via, appunto, del camice rosa che indossano. Nonna Rose trasforma gli ultimi dodici giorni di vita del bambino in un’epopea rutilante di avvenimenti, gli fa vivere l’esistenza che non vivrà, lo mette in grado di vedere esauditi desideri che non avrebbe avuto il tempo di desiderare. Saverio Strati, Tibi e Tascia, 2019 Genere: narrativa “C’è forse un altro romanzo italiano così fitto di dialoghi, così impastato di un 4. 50 libri da consigliare 57 presente diretto, di concreta quotidianità, di infantile (e dunque assoluta) verità? Ritorna Tibi e Tàscia di Saverio Strati, fitto di cose piccole e necessarie, uno dei più significativi romanzi del nostro Novecento e della letteratura che ha raccontato il mondo com’era, in particolare il mondo contadino. Quel che Tibi e Tàscia apprendono dell’esistenza - la natura e il lavoro, la terra e il paese, i simili e i diversi, i servi e i padroni, la fame e la festa, la prepotenza e l’amore, il femminile e il maschile - non è qualcosa che appartiene solo a loro, riguarda anche i loro coetanei e riguarda l’interezza dell’uomo, nello specifico dell’età del gioco e della scoperta. Ben pochi romanzi italiani sono paragonabili a questo, nella sua capacità di aprirci a un paesaggio completo e complesso, e però affrontato con la balda capacità dei bambini di farlo proprio, di acquisirlo ed esperirlo giorno per giorno, nel variare delle stagioni e nella costanza dei confronti. Questo «romanzo dell’infanzia» scritto da un giovane calabrese che ha potuto accedere agli studi (e all’emigrazione come scoperta e come possibilità) difficilmente chi oggi lo scopre potrà dimenticarlo. Questa scoperta sarà per lui qualcosa di più che la scoperta di un buon romanzo, bensì quella di uno dei più bei romanzi sull’infanzia che si conoscano, degno dei più grandi, ma con una sua diversità tutta nostra, tutta italiana”. Prefazione di Goffredo Fofi. Jane Teller, Niente, 2000 Genere: romanzo filosofico “Se niente ha senso, è meglio non far niente piuttosto che qualcosa” dichiara un giorno Pierre Anthon, tredici anni. Poi, come il barone rampante, sale su un albero vicino alla scuola. Per dimostrargli che sta sbagliando, i suoi compagni decidono di raccogliere cose che abbiano un significato. All’inizio si tratta di oggetti innocenti: una canna da pesca, un pallone, un paio di sandali, ma presto si fanno prendere la mano, si sfidano, si spingono più in là. Al sacrificio di un adorato criceto seguono un taglio di capelli, un certificato di adozione, la bara di un bambino, l’indice di una mano che suonava la chitarra come i Beatles. Richieste sempre più angosciose, rese vincolanti dalla legge del gruppo. È ancora la ricerca del senso della vita? O è una vendetta per aver dovuto sacrificare qualcosa a cui si teneva davvero? Abbandonati a se stessi, nella totale inesistenza degli adulti e delle loro leggi, gli adolescenti si trascinano a vicenda in un’escalation d’orrore. E quando i media si accorgono del caso, mettendo sottosopra la cittadina, il progetto precipita verso la sua fatale conclusione. Il romanzo mette in scena follia e fanatismo, perversione e fragilità, paura e speranza. Ma soprattutto sfida il lettore adulto a ritrovare in sé l’innocente crudeltà dell’adolescenza, fatta di assenza di compromessi, coraggio Un giorno per diletto 58 provocatorio e commovente brutalità. Fascia 16-17 anni Tom Baker, Il ragazzo che prendeva a calci i porcelli, 2002 Genere: romanzo, umorismo, narrativa fantasy Robert Caligari, un ragazzo di tredici anni violento e diabolico, che odia tutti quelli che gli stanno vicino, decide di compiere una serie di azioni malvagie contro il genere umano, inventando per ogni suo nemico la sorte più fantasiosa e atroce possibile. Mentre da piccolo il suo passatempo preferito era prendere a calci il salvadanaio a forma di maialino della sorella Nerys, ora se la prende soprattutto con i vecchi e i malati della sua città. Avventura dopo avventura, Robert proseguirà nei suoi perfidi dispetti finché andrà incontro a un giusto destino, fatto apposta per lui. Giuseppe Berto, Il cielo è rosso, 2018 Genere: romanzo di guerra Il cielo è rosso racconta le peripezie di quattro ragazzi, tra i quindici e i diciassette anni, in una città distrutta dai bombardamenti alleati. Quattro ragazzi resi orfani dalle traversie della vita e dalla violenza del conflitto. «Berto ha un modo di raggiungere l’oggettività che sta tra l’indifferente e il trasognato. Quel fluttuare tra le cose che succedono e che, proprio come chi le contempla e attraversa, non si tengono insieme, ha il corrispettivo nello stile: la sintassi di Berto morbida, sciolta, veloce, ci restituisce la sua maniera di stare al mondo» – Domenico Scarpa. Nel 1944 Berto è «prigioniero di guerra» a Hereford nel Texas, in uno di quei campi americani in cui sono reclusi tutti quelli che si rifiutano di dichiararsi «prigionieri collaboratori». Tra coloro che si aggirano nelle baracche a Hereford figurano futuri rinomati scrittori come Dante Troisi e Gaetano Tumiati, che affascina non poco Berto con le sue letture di Faulkner, Hemingway e Steinbeck, e pittori come Alberto Burri. Nel campo nascono, e circolano in copia unica, varie riviste letterarie. Al principio dell’estate ‘44, mosso da «un senso di acuta responsabilità» per la parte di colpa da lui avuta nella catastrofe della guerra, Berto decide di scrivere un romanzo intitolato “La perduta gente”. Rientrato in Italia nel febbraio del ‘46, sottopone il manoscritto a Giovanni Comisso che, entusiasta, lo spedisce subito a Leo Longanesi, accompagnandolo con una lettera in cui non esita ad affermare che il romanzo «rappresenta una svolta nella letteratura italiana». L’opera esce da Longanesi negli ultimissimi giorni del 1946 con il titolo “Il cielo è rosso”, un’espressione che l’editore prende dai Vangeli. 4. 50 libri da consigliare 59 “Il cielo è rosso” racconta le peripezie di quattro ragazzi, tra i quindici e i diciassette anni, in una città distrutta dai bombardamenti alleati. Quattro ragazzi resi orfani dalle traversie della vita e dalla violenza del conflitto. Carla, figlia di una serva, e Giulia, figlia di una prostituta, sono cugine, cresciute nella stessa casa. Giulia è timida, di salute cagionevole. Carla al contrario è disinvolta, sicura di sé, anche se di «umori volubili, a volte perversi altre volte malinconici» (Domenico Scarpa). Si prostituisce per vivere, ed è innamorata di Tullio, il piú adulto con i suoi diciassette anni, a capo di una banda di ragazzi dedita a furti e traffici vari. Una notte Tullio incontra Daniele, appena fuggito da un seminario di Roma e senza piú un luogo dove andare, dopo che i bombardamenti hanno ucciso i genitori e demolito la loro casa. I quattro cercano di sfuggire alla miseria, alla fame e alla paura, ma, come tutti coloro cui è toccata in sorte «una parte del male universale», sanno di non potere «piú essere gli stessi di prima», poiché si sono «smarriti nella grande guerra» senza piú alcuna possibilità di ritrovarsi. Kevin Brooks, Bunker Diary, 2017 Genere: letteratura per giovani adulti Linus, sedici anni, insieme a quattro adulti e una ragazzina di nove, si trova intrappolato in un bunker, uno spazio claustrofobico da cui nessuno può fuggire. Sono stati rapiti da qualcuno che si è presentato loro ogni volta in modo diverso e non sanno perché sono stati scelti. Spiati da decine di telecamere e microfoni perfino in bagno, dovranno trovare un modo per sopravvivere. “Bunker Diary” è un incubo da vivere sulla propria pelle attraverso le pagine del diario di Linus, in un’escalation di umiliazioni, meccanismi perversi e violenza fisica e psicologica innescati “dall’uomo di sopra”... Dino Buzzati, Sessanta racconti, 1958 Genere: raccolta di racconti La dimensione misteriosa del reale, i simboli arcani, l’incubo della paura, della morte, della malattia, la solitudine dell’uomo, la strana preveggenza di inquietanti sogni premonitori, la complessa, magica visione del mondo di Dino Buzzati in sessanta racconti brevi. Mi tormenta il dubbio che questo confine non esista, che il regno si estenda senza limite alcuno. I Sessanta racconti, raccolti nel 1958, costituiscono una vera e propria “summa” del mondo poetico di Dino Buzzati. In una girandola di narrazioni che riescono sempre a sorprendere le aspettative del lettore, vi si trova rappresentata l’intera gamma dei suoi motivi ispiratori: dalla visione surreale Un giorno per diletto 60 della vita all’orrore per la città, dagli automatismi esistenziali introdotti dall’uomo tecnologico alla suggestione metafisica. La struttura del racconto è congeniale a Buzzati che, vero mago della composizione breve, spazia tra meraviglioso, favoloso e immaginario, e traduce in gioco, tragedia o mistero le situazioni apparentemente più banali o scontate. Alain Damasio, L’orda del vento, 2011 Genere: romanzo fantasy Questa è la storia di una terra circondata dai ghiacci e spazzata dal vento. Da un vento che cambia sempre forza, intensità e direzione. Ma non smette mai di soffiare. Costante e implacabile. Questa è la storia della 34ª Orda, decisa a scoprire l’origine del vento. Un’impresa che dura da otto secoli. E delle 33 Orde precedenti si è persa ogni traccia. Però questa Orda è diversa. Ha già attraversato la città in cui scorre un fiume di vento. Si è già sottratta alla morte superando vortici e cicloni. È arrivata più in là di qualsiasi altra Orda. Questa è la storia di ventidue personaggi, ognuno con la propria voce e con molte cose da raccontare. Caracollo, il trovatore, estroverso, misterioso, profondo, sognatore e veggente. Oroshi, l’aeromastra, che dedica tutta se stessa a scoprire la verità. Sov, lo scriba, insicuro e dubbioso, che osserva e giudica. Erg, il guerriero-protettore, coraggioso al limite della follia... Erri De Luca, Tu, mio, 2012 Genere: narrativa “C’è un’estate brusca nell’età giovane in cui si impara il mondo di corsa. In un’isola del Tirreno, alla metà degli anni Cinquanta, un pescatore che ha conosciuto la guerra e una giovane donna dal nome difficile, senza intenzione trasmettono a un ragazzo la febbre del rispondere. Qui si racconta una risposta, un eccomi, decisivo come un luogo di nascita. ‘Tu, mio’ è un racconto di superamento della cosiddetta ‘linea d’ombra’, centrato sul passaggio dai privilegi dell’adolescenza alla ruvidezza della maturità. Oltre le illusioni della giovinezza si apre il campo dell’avventura nell’esistenza; e questa avventura, ogni adolescente lo scopre con dolore, con sofferenza, non potrà essere mai cifrata negli schemi delle consolazioni giovanili.” (Enzo Siciliano) 4. 50 libri da consigliare 61 Giacomo Gardumi, La notte eterna del coniglio, 2020 Genere: mistery Un’inaspettata apocalisse nucleare spazza via la razza umana e trasforma la Terra in un pianeta morto. Quattro piccoli nuclei familiari di San Francisco sopravvivono sigillati dentro altrettanti minirifugi antiatomici scavati nel prato dietro casa. Completamente isolati gli uni dagli altri, i superstiti possono comunicare tra loro in video grazie a un trasmettitore satellitare e per una manciata di giorni sembra che la vita possa continuare quasi normalmente. All’improvviso, però, gli occupanti di uno dei rifugi cominciano a udire degli strani rumori, dei colpi battuti contro la pesante porta blindata che li separa dall’esterno, come se qualcuno stesse «bussando» per poter entrare, nonostante la telecamera con cui scrutano la superficie riveli loro che nessuno si è mai avvicinato. Nel volgere di poche ore gli avvenimenti misteriosi si moltiplicano, finché un inimmaginabile «coniglio» rosa penetra nel rifugio e compie un orrendo massacro. William Golding, Il signore delle mosche, 2016 Genere: romanzo realistico La scoperta del male, la perdita dell’innocenza. Prefazione di Stephen King. «Per me, “Il Signore delle Mosche” ha sempre rappresentato ciò per cui sono fatti i romanzi, ciò che li rende indispensabili. Dobbiamo aspettarci divertimento dalla storia che leggiamo? Certo. Un atto dell’immaginazione che non diverte è un atto decisamente mediocre. Ma deve esserci di più. Un romanzo ben riuscito deve annullare il confine tra scrittore e lettore, così che l’uno possa fondersi nell’altro» – dalla prefazione di Stephen King. Nel corso di un conflitto planetario, un aereo precipita su un’isola deserta. Sopravvivono solo alcuni ragazzi, che provano a riorganizzarsi senza l’aiuto e il controllo degli adulti. I primi tentativi di dare vita a una società ordinata hanno successo, ma presto esplodono tensioni latenti ed emergono paure irrazionali e comportamenti asociali: lo scenario paradisiaco dell’isola tropicale si trasforma in un inferno. «Il Signore delle Mosche» (il titolo, scelto da T.S. Eliot, allude a Satana) è un romanzo a tesi in cui Golding si serve delle forme dell’utopia negativa (“distopia”) per mettere a nudo gli aspetti più selvaggi e repressi della natura umana ed esporre la sua concezione del mondo e dell’uomo. Età di lettura: da 12 anni. Un giorno per diletto 62 Henry James, Giro di vite, 2014 Genere: racconto – orrore, gotico, storia di fantasmi Il giro di vite (The Turn of the Screw) è un racconto o novella dell’orrore scritto da Henry James, apparso originariamente a puntate nel 1898 sulla rivista Collier’s Weekly dal 27 gennaio al 16 aprile. Il racconto fu pubblicato nell’ottobre 1898 nel libro Two Magics, edito a New York da MacMillan e a Londra da Heinemann. «... era quello il primo caso in cui s’imbatteva d’una simile esperienza toccata ad un fanciullo.» Protagonisti di Giro di vite, forse il piú celebre tra i romanzi brevi di Henry James, sono Flora e Miles, due bambini perseguitati dai fantasmi di un’istitutrice e di un maggiordomo, e intrappolati in quella che Fausta Cialente nella nota al testo definisce una “tirannica atmosfera”. Ai classici motivi del racconto nero, “gotico”, James unisce una sottile indagine psicologica, consegnando al lettore uno dei piú suggestivi racconti del mistero, sempre al confine tra realtà e soprannaturale. Ernest Hemingway, I Quarantanove Racconti, 1938 Genere: antologia di racconti «A meno di trenta metri, in mezzo all’erba, il grosso leone si teneva appiattito contro il suolo.» Accanto a un gruppo di storie che hanno per protagonista l’alter ego di Hemingway, Nick Adams, spiccano in questa raccolta alcuni racconti dall’architettura perfetta, fra cui Le nevi del Kilimangiaro, La breve vita felice di Francis Macomber e Colline come elefanti bianchi, nei quali risalta lo stile asciutto e rigoroso dello scrittore, capace di dare risonanza all’esperienza individuale senza perdere il contatto con gli elementi della realtà che la fondano. I quarantanove racconti, pubblicati nel 1938, sono stati considerati fin dal loro apparire una delle opere fondamentali di Ernest Hemingway, forse il punto più alto e rappresentativo della sua inconfondibile tecnica narrativa. Con la sua straordinaria capacità di reinventare l’esperienza, Hemingway ci restituisce un’umanità varia e vibrante; ora raccontandoci di matadores e corride, di safari dall’esito tragico, di pugili indomabili e donne fragili e remissive; ora narrando le avventure del suo alterego Nick Adams, la passione per la pesca alle trote, le prime delusioni amorose. Nutrono questi racconti tutti i motivi piú cari alla saga hemingwayana, narrati con tale intensità che «quando hai finito di leggerne uno ti sembrerà che tutto quanto sia accaduto a te e, dopo, tutto quanto ti appartiene: il bene e il male, l’estasi, il rimorso, il dolore, la gente, i posti e il tempo che faceva». 4. 50 libri da consigliare 63 Daniel Keyes, Fiori per Algernon, 2016 Genere: racconto di fantascienza Uno dei grandi romanzi del XX secolo, un capolavoro della narrativa di anticipazione: il diario di un uomo che «voleva soltanto essere come gli altri». Algernon è un topo, ma non un topo qualunque. Con un’audace operazione, uno scienziato ha triplicato il suo QI, rendendolo forse più intelligente di alcuni esseri umani. Di certo più di Charlie Gordon, che, fino all’età di trentadue anni, ha vissuto nella dolorosa consapevolezza di non essere molto... sveglio. Ma cosa succederà quando la stessa operazione verrà effettuata su Charlie? Quale sorte accomunerà la sua esistenza a quella del fedele amico Algernon? “Fiori per Algernon” è ormai considerato uno dei grandi romanzi del XX secolo, un capolavoro della narrativa di anticipazione: il diario di un uomo che «voleva soltanto essere come gli altri», un romanzo definito dal “New York Times” «magistrale e profondamente toccante», un’opera che ha ispirato film, serie televisive, musical, che ha vinto il Premio Hugo e il Premio Nebula e ha venduto oltre cinque milioni di copie nel mondo. Yasmina Khadra, Le rondini di Kabul, 2002 Genere: romanzo, narrativa «Dopo vent’anni - è il rimpianto di Yasmina Khadra -, in cui il semplice ritorno alle cose naturali della vita ci sembrava una specie di miracolo, ma noi ci avevamo creduto, ecco che tutto è sparito in una voluta di fumo, eccoci rispediti alla casella di partenza». Questo romanzo dello scrittore algerino Mohamed Moulessehoul, che ha cominciato a scrivere con lo pseudonimo femminile di Yasmina Khadra - e dopo il successo ottenuto, lo ha mantenuto -, è stato pubblicato nel 2002, poco dopo l’intervento americano in Afghanistan. Attraverso le storie dei protagonisti, parla della vita quotidiana a Kabul sotto i talebani trionfanti, come sono trionfanti oggi vent’anni dopo. Il quadro di un’agghiacciante realtà pubblica, attraverso le scene private di due matrimoni. Mohsen e Zunaira, una coppia borghese ridotta in povertà: «Si erano conosciuti all’università. Lui studiava scienze politiche e aspirava alla carriera diplomatica; lei ambiva a diventare magistrato»; e Atiq e Mussarat, lui un carceriere, quindi un personaggio di un certo privilegio in mezzo a un popolo di prigionieri, lei una malata terminale, quindi ancor più emarginata nella sua condizione inferiore di donna. Tra queste due unioni, vive una colpa immensa e da nascondere assolutamente: l’amore. La bella Zunaira è per Mohsen l’amore di gioventù; Atiq è legato alla sofferente Mussarat di devozione e gratitudine per quello che lei Un giorno per diletto 64 aveva fatto anni prima. Che ne farà di loro «la città dannata», dove «la gioia viene annoverata fra i peccati capitali», e «le esecuzioni pubbliche tendono a diventare routine»? Oggi, «dopo vent’anni di guerra e di speranza», Kabul è ritornata la stessa città dannata. Nel libro c’è una frase che è un’espressione di ottimismo: «I talebani hanno approfittato di un attimo di confusione - dice Mohsen a Zunaira - per assestare un colpo terribile ai vinti. Ma non è il colpo di grazia». Rileggere questo romanzo e confrontarlo con quanto è successo significa prendere atto del colpo di grazia. Yasmina Khadra, L’ultima notte del Rais, 2015 Genere: fiction storica, narrativa biografica La vita e la morte del colonnello Gheddafi, l’ascesa e la caduta di un dittatore, nel nuovo romanzo di Yasmina Khadra. «Sono Muammar Gheddafi. Questo dovrebbe bastare a mantenere la fede. Sono colui per mezzo del quale arriva la salvezza». Il colonnello Gheddafi trascorre nel tormento le sue ultime ore. Abbandonato da tutti, assalito dai dubbi, si è reso conto troppo tardi della devastazione in cui versa il suo paese, e adesso la solitudine lo costringe a guardarsi dentro e a ripercorrere la propria vita. La megalomania l’ha spinto a credere di poter incarnare la sua nazione, il suo popolo. Narcisista, esuberante, esaltato dalla sua lotta salvifica, il «più umile dei Signori» ha infierito sul popolo per servirlo al meglio, eliminando i calunniatori e sfidando i potenti della terra. Ma cosa resta della sua follia ora che la sua stessa gente, dopo averlo acclamato e osannato, si prepara a linciarlo? L’ultima notte del Rais racconta di un uomo nato sotto il segno dell’ingiustizia, che sogna un riscatto individuale e collettivo. Nelle ore fatali del declino il Rais ritorna a quei momenti in cui ha avuto fede nella sua nazione e in se stesso e ha cercato di sollevarla dalla povertà, dallo sfruttamento. Fin quando l’immensità di quella visione, e di quel potere, si è trasformata in terrore e autoritarismo. Con una lingua brillante L’ultima notte del Rais scruta l’anima oscura di un irriducibile rivoluzionario, di un sognatore sanguinario, prigioniero delle sue azioni e delle sue angosce, di eccessi e ossessioni, che vede crollare un mondo, reale e immaginario, di cui lui stesso è autore e principale attore. Raccontando in prima persona la vita del Rais, Yasmina Khadra coinvolge il lettore e delinea il ritratto di un personaggio di grande complessità, crudele e fragile al tempo stesso, un dio in terra che di colpo si scopre uomo. Con questo libro Yasmina Khadra si conferma tra i più coraggiosi e profondi raccontatori del Mediterraneo. 4. 50 libri da consigliare 65 Gabriel García Márquez, Cronaca di una morte annunciata Genere: novella «Il giorno che l’avrebbero ucciso, Santiago Nasar si alzò alle 5,30 del mattino per andare ad aspettare il battello con cui arrivava il vescovo.» Come nella migliore tradizione dei thriller, García Márquez annuncia fin dalle prime righe chi sarà la vittima, per poi tenere il lettore legato alla narrazione delle indagini intorno alle circostanze, e alle ragioni, dell’assassinio. E anche la definizione di «cronaca» per questo lungo racconto – o romanzo breve – è esatta: è il documento minuzioso e sottile di un’investigazione che ci rimanda alla grande abilità giornalistica dell’autore, il quale però non dimentica quei lati misteriosi o magici – i sogni premonitori di Santiago – caratteristici della sua scrittura. E dunque, Santiago Nasar morirà. Ma perché i fratelli Vicario vogliono ucciderlo e perché nessuno, in paese, cercherà di fermarli? Hubert Mingarelli, Luce rubata, 2004 Genere: romanzo Siamo negli anni della Seconda Guerra mondiale. L’undicenne Elia vive nascosto nel cimitero del ghetto di Varsavia, dove dorme sulla tomba di Josef Cytrin mentre sente vicina l’eco degli spari e i passi di gente sconosciuta. Le uniche cose che possiede sono una vecchia coperta e il denaro che gli ha lasciato suo padre prima di sparire. Minacciato dall’arrivo delle guardie tedesche, Elia confida a Josef le sue inquietudini e le sue paure, finché una notte compare tra i cipressi l’ombra di uno “szmugler”, il contrabbandiere adolescente Gad, con un sacco sulle spalle. Per vincere i crampi allo stomaco dovuti alla fame della clandestinità, Elia fantastica su un futuro di viaggi e di amori. Ma la sua ingenuità dovrà confrontarsi con il realismo di Gad. David Remnick, Il re del mondo, 2014 Genere: biografia C’è un’immagine che il mondo non potrà dimenticare: Muhammad Ali che percorre con la torcia olimpica in mano l’ultimo chilometro, prima di dare avvio alla cerimonia inaugurale dei giochi di Atlanta del 1996. È l’immagine di un uomo minato nel corpo, che non riesce a celare i segni della malattia, ma che generosamente si espone per celebrare l’ideale più alto dello sport. Una nemesi terribile per uno degli atleti più agili del piaUn giorno per diletto 66 neta, vero e proprio Fred Astaire del pugilato... In questo libro l’autore traccia non solo il profilo di un pugile e di un uomo, ma anche delle grandi speranze degli anni Sessanta, attraverso le figure chiave dell’epoca. Willy Russell, Il ragazzo sbagliato, 2002 Genere: narrativa Raymond Marks è un ragazzo normale, che proviene da una famiglia normale (o normalmente disastrata), e vive in una normale cittadina dell’Inghilterra settentrionale. Ma un malaugurato incidente durante la ricreazione scolastica – nel corso di un gioco lungo il canale con la partecipazione di quindici ragazzi, un imprecisato numero di mosche e una parte intima dell’anatomia maschile – lo trasforma all’improvviso in Ragazzo Cattivo, un pericoloso asociale, un caso clinico. E così Raymond viene indotto, dall’ottusità e dal rifiuto di coloro che lo circondano, a considerarsi un “ragazzo sbagliato”, condannato alle scuole speciali, agli ospedali psichiatrici, all’emarginazione. Alessandro Perissinotto, Al mio giudice, 2006 Genere: romanzo, narrativa Luca Barberis, ricco e stimato esperto di sicurezza informatica, autore di un brutale omicidio, è fuggito all’estero. Potrebbe scomparire nel nulla ma è un appassionato lettore di Simenon e per questo, emulo del protagonista della “Lettera al mio giudice”, dà avvio a uno scambio epistolare con il magistrato che sta conducendo le indagini. Il carteggio scava alla ricerca delle ragioni che hanno fatto di un uomo di successo un reietto costretto a nascondersi. Luca ha infatti ucciso perché così voleva la sua vittima, non aveva altra scelta: ora vuole solo capire in quale rete è caduto. La posizione di Luca si complica quando muoiono altre persone e il suo nascondiglio viene scoperto... Jodi Picoult, La custode di mia sorella, 2009 Genere: romanzo, narrativa Anna non è malata ma è come se lo fosse. A tredici anni è già stata sottoposta a numerosi interventi chirurgici, trasfusioni e iniezioni in modo che la sorella maggiore Kate possa combat4. 50 libri da consigliare 67 tere la leucemia che l’ha colpita in tenera età. Anna è stata concepita con le caratteristiche genetiche che la rendono idonea a essere donatore di midollo per la sorella, ruolo che non ha mai messo in discussione ma che ora le diventa, di colpo, insostenibile. Perché nessuno le chiede mai il suo parere? Perché si dà per scontato che lei sia disponibile? Anna prende una decisione per molti impensabile e che sconvolgerà la vita di tutti i suoi cari: fa causa alla sua famiglia. L’autrice dà voce a tutti i protagonisti della vicenda, permettendo al lettore di capire fino in fondo la complessità delle relazioni familiari. Se tutti hanno ragione, come mai non riescono a mettersi d’accordo? Ma soprattutto, com’è possibile che siano tutti così infelici? La custode di mia sorella ci fa domandare che cosa significhi essere dei bravi genitori, dei bravi fratelli, delle brave persone; se sia moralmente corretto salvare la vita di un bambino allorché ciò significa violare i diritti di un altro; se bisogna seguire il proprio cuore, o lasciare che siano gli altri a condurci; se sia sbagliato cercare di scoprire chi si è veramente se questo significa rischiare di perdersi. Jodi Picoult, La bambina di vetro, 2010 Genere: romanzo, narrativa Tutti i genitori in attesa vi diranno che non vogliono un bambino perfetto, ma che vogliono un bambino sano. Anche Charlotte e Sean O’Keefe avrebbero chiesto un bambino sano, se avessero potuto scegliere. Invece, la loro vita è fatta di preoccupazioni, di notti insonni, di conti che si accumulano, degli sguardi pietosi dei genitori “più fortunati” e, peggio ancora, di “e se...”. E se la loro bambina fosse nata sana? Ma vale la pena di affrontare tutto questo, perché Willow è perfetta, per quanto strano possa sembrare. È intelligente e carina, gentile e coraggiosa e, per avere solo cinque anni, è inaspettatamente e profondamente saggia. Willow è Willow, in salute e in malattia. Ma quel “e se...” scava a fondo nel cuore e nella mente di Charlotte, che proprio in nome di Willow e dell’amore che ha per lei, decide di affrontare un processo contro la ginecologa che non ha diagnosticato prima la malattia della bambina: osteogenesi imperfetta, un’espressione asettica che descrive una fragilità ossea incompatibile con uno sviluppo e una vita “normali”. Questo significa per lei cercare risposta a una serie di domande che forse una madre non dovrebbe mai essere costretta a rivolgersi. E se Sean e Charlotte avessero saputo prima della malattia di Willow? E se la loro amata Willow non fosse mai nata? “La bambina di vetro” ci porta nel cuore di una famiglia unita da un incredibile fardello, da una volontà disperata di farcela e, infine, da una fortissima capacità di amare. Un giorno per diletto 68 Daniel Picouly, Il campo di nessuno, 1998 Genere: narrativa “Che cos’è questo Campo di nessuno?” chiede Daniel Pennac. “Prima di tutto un pezzo di terra”, risponde l’amico Picouly, “dove tutti i ragazzini del quartiere si ritrovavano dopo la scuola. Vi si trova quindi una galleria di ritratti, la sfilata delle facce grassocce della mia infanzia, in breve il mio vero luogo di apprendistato. Ed è anche una metafora della memoria”. Luigi Santucci, Il velocifero, 2018 Genere: narrativa Ho cercato di stringere in pugno la gioia, fino a farne colare il succo. Il velocifero era, negli ultimi anni dell’Ottocento, la diligenza per i viaggi celeri. Nel cortile del Cascinone, dove è ambientato in parte questo romanzo, se ne conserva un esemplare, ormai in disuso. La malridotta carrozza, luogo di giochi spensierati, diventa emblema di una saga familiare tra Ottocento e Grande Guerra, tra la Milano belle époque e il contado, raccontata con gli occhi di due bambini, i fratelli Renzo e Silvia Bellaviti, che trasformano la loro pittoresca famiglia in una sorta di arca di Noè carica di parenti e animali. Un’arca, tuttavia, destinata a naufragare tra gelosie, debiti, le celle di un convento e le trincee del Carso. Introduzione di Alessandro Zaccuri. Giorgio Scerbanenco, Il paese senza cielo, 2003 Genere: fantascienza “Il paese senza cielo” è un romanzo inedito di Giorgio Scerbanenco, uscito a puntate sull’“Audace”, settimanale di storie e fumetti dell’epoca fascista. Si tratta di un romanzo di fantascienza ambientato nel 2000, fra automobili ad onde radio e video telefoni futuribili. Nella fantasia del giovane Scerbanenco, il futuro è un luogo in cui prendono vita intuizioni postmoderne, come la clonazione, la distruzione di minoranze razziali, la guerra chimica. La storia naviga così tra Europa e America, in un terzo millennio carico di profezie sul nostro presente. Accompagna l’edizione una serie di tavole originali di Beppe Ingegnoli, uno dei più famosi e riconoscibili fumettisti dell’epoca. 4. 50 libri da consigliare 69 Giorgio Scerbanenco, I milanesi ammazzano al sabato, 2014 Genere: mistery Donatella è scomparsa. È bellissima, sembra una svedese, con quei lunghi capelli biondi e quel profilo antico. Ma è debole di mente: per la strada guarda gli uomini, sorride a tutti e, qualunque cosa le dicano, risponde di sì. Perciò suo padre, il vecchio Amanzio Berzaghi, un ex camionista, la tiene nascosta in casa, tra bambole e dischi di canzonette. Ma una mattina l’ex camionista non la trova più... Il caso viene affidato a Duca Lamberti, il medico-investigatore protagonista dei più noti e apprezzati gialli di Scerbanenco. Alla disperata ricerca della ragazza, Lamberti si spinge nei bassifondi di Milano, tra feroci magnaccia e case d’appuntamento. Georges Simenon, Pioggia nera, 2002 Genere: mistery, narrativa «“Mi raccomando, sii gentile con la zia Valérie!”. Sono passati molti anni, ma Jérome se la ricorda benissimo quella “vecchia foca”, con la sua faccia larga, grassa, il flaccido doppio mento, la peluria scura sul labbro superiore e quel disgustoso odore di vecchiaia e di odio. Si era piazzata nella minuscola casa sopra il negozio di tessuti dove sua madre lavorava tutti i giorni, anche la domenica, e lui aveva capito subito che era cattiva, prima ancora che in un momento d’ira lei rompesse gli animaletti a lui cari più di ogni altra cosa al mondo, quelli con cui giocava, seduto per terra, davanti alla finestra a mezzaluna che sormontava l’ingresso del negozio.» Un giorno per diletto 70 Un giorno per diletto 71 Tipolitografia Istituto Salesiano Pio XI Via Umbertide, 11 - 00181 Roma - tipolito@donbosco.it Finito di stampare: Giugno 2023

La IeFP nelle Regioni e nelle Province Autonome. Alla ricerca di una identità comune

Autore: 
Giacomo Zagardo
Categoria pubblicazione: 
Quaderni
Anno: 
2023
Numero pagine: 
257
Codice: 
9788831972253
Da operatori, a tecnici, specializzati e tecnici superiori riferimenti, Dispositivi, strumenti Anno 2016 Mauro Frisanco 2023 Giacomo Zagardo La IeFP nelle Regioni e nelle Province Autonome Alla ricerca di una identità comune CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 1 06/04/23 19:38 Si ringraziano tutti coloro che hanno collaborato congiuntamente alla stesura della pubblicazione con dati e suggerimenti e, in particolare, i responsabili della IeFP delle diverse Amministrazioni pubbliche che hanno assicurato le informazioni necessarie alla stesura del testo nonostante le condizioni critiche e le scadenze di lavoro: Maria Teresa Abbate, Mariemma Antoniol, Anna Maria Arrighi, Anna Maria Belli, Ciro Bocchi, Nicola Boscarato, Monica Calzetta, Barbara Capriotti, Stefania Ciccone, Francesca Cisternino, Alessandra Cosentino, Giovanna Cuttitta, Stefano Dal Bianco, Gabriella Del Mastro, Gerardo De Paola, Michela Di Vito, Elisa Donatini, Giancarlo Faillaci, Alessandra Gaggiotti, Emanuela Greblo, Fulvio Fabris, Lorella La Rocca, Sandro Ortu, Antonio Perrino, Riccardo Rosas, Renzo Roncat, Michele Scarrone, Lucia Schifano, Gilda Gini, Massimo Rocchi, Rosa Anna Squicciarini, Alessandra Tomai, Francesco Vernaci, Barbara Zarrelli. Si ringrazia Emmanuele Crispolti che, con i ricercatori del Gruppo Struttura Sistemi e Servizi Formativi dell’Inapp, hanno svolto il prezioso lavoro di composizione e prima analisi dei dati del Monitoraggio, base essenziale anche per il presente studio. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 2 06/04/23 19:38 3 Sommario Presentazione ................................................................................................................................ 5 1. La ricerca di una omogeneità di sistema ................................................................ 9 2. La geopardizzazione delle modalità di offerta ................................................ 19 3. Diversità e instabilità delle erogazioni ................................................................ 27 4. Conclusioni .................................................................................................................................. 31 Panoramica delle regioni ....................................................................................................... 35 Allegato Profilo delle figure professionali nazionali dell’a.f. 2022/23 237 Bibliografia ...................................................................................................................................... 253 Indice .................................................................................................................................................... 257 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 3 06/04/23 19:38 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 4 06/04/23 19:38 5 Presentazione I volumi commissionati dalla Federazione CNOS-FAP al dott. Giacomo Zagardo, la scrittura, cioè, di uno studio annuale sulla presenza e la diffusione del sistema di Istruzione e Formazione Professionale nelle Regioni, hanno avuto riscontri positivi per la loro utilità e completezza di informazioni. Come sempre, infatti, con la precisione che gli è riconosciuta, l’autore aggiorna ogni anno le caratteristiche di un (sotto)sistema che è una articolazione del secondo ciclo del sistema educativo di Istruzione e Formazione ma che ancora fatica a possedere gli elementi costitutivi propri di un “sistema nazionale”. Non a caso l’autore intitola il 12° Quaderno “La IeFP nelle Regioni e nelle Province Autonome. Alla ricerca di una identità comune”. La riflessione che il dott. Zagardo sta elaborando sul sistema formativo regionale è esplicita sin dai titoli di ogni Quaderno. Per brevità prendiamo in considerazione solo gli ultimi volumi pubblicati: – 2019: La IeFP nelle Regioni tra consolidamento e stasi (Quaderno n. 9). – 2020: La IeFP nelle Regioni. Una risposta all’Europa ai tempi del Covid (Quaderno n. 10). – 2021: La IeFP nelle Regioni e nelle Province Autonome. L’anno del sorpasso (Quaderno n. 11). – 2022: La IeFP nelle Regioni e nelle Province Autonome. Alla ricerca di una identità comune (Quaderno n. 12). Il Quaderno n. 9 si sofferma sul cammino che l’Italia faticosamente sta compiendo per realizzare “la filiera lunga della formazione tecnico-professionale” (INAPP). Si tratta, a giudizio di molti operatori del settore, di un obiettivo suggestivo e moderno, ma da completare. A confermare questa convinzione è anche il recente working paper dell’INAPP del luglio 2022, “Continuità formativa e rispondenza ai fabbisogni di competenze nella filiera lunga IeFP – IFTS – ITS”, curato da Franceschetti, Giovannini e Santanicchia1. Nell’introduzione gli autori affermano: “Attualmente, uno scenario di continuità come quello descritto2, che esprime tutta la potenzialità di una ef- 1 Working Paper, Inapp WP n. 91, Continuità formativa e rispondenza ai fabbisogni di competenze nella filiera lunga IeFP-IFTS-ITS, luglio 2022. 2 Gli autori fanno riferimento a una “filiera lunga della formazione tecnico professionale, con cui si intendono le tappe consequenziali di un percorso di sviluppo formativo che si avvia nell’ambito del secondo ciclo del sistema educativo di Istruzione e Formazione, con i percorsi triennali e quadriennali della IeFP (rispettivamente sui livelli 3 e 4 del QNQ/EQF), per il rilascio di qualifiche e diplomi su figure tecnico - operative. Alla IeFP seguono i corsi annuali di specializzazione post-secondaria della Istruzione e Formazione Tecnico Superiore - IFTS (sul livello 4 QNQ/EQF) e poi quelli biennali e in alcuni casi triennali degli (appena ridenominati) Istituti Tecnologici Superiori - ITS (livello 5 e 6 QNQ/EQF), come offerta terziaria professionalizzante”. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 5 06/04/23 19:38 6 fettiva progressione verticale per i giovani che frequentano la IeFP, rappresenta nel nostro Paese un’eccezione, soprattutto se si parla di consequenzialità in una linea di coerenza formativa; è ancora sporadico, infatti, che un giovane possa impegnarsi in un percorso continuativo e coerente lungo la linea verticale della filiera lunga, dalla IeFP alla ITS”3. Gli autori continuano nell’evidenziare le disomogeneità dell’offerta nelle varie Regioni (offerta dei IV anni, del V anno, offerta erogata dagli ITS) e, soprattutto, la carenza di connessione alla medesima figura formativa nella progressione verticale. Nel Quaderno n. 10 l’autore dimostra come la IeFP abbia tutte le carte in regola per essere considerata una risposta efficace ai più recenti orientamenti europei. Citiamo, tra i numerosi documenti, quello della Commissione europea del 1 luglio 2020, Un’Agenda per le competenze per l’Europa per la competitività sostenibile, l’equità sociale e la resilienza” dove si afferma: Ogni persona ha diritto a un’istruzione, a una formazione e a un apprendimento permanente di qualità e inclusivi, al fine di mantenere e acquisire competenze che consentono di partecipare pienamente alla società e di gestire con successo le transizioni nel mercato del lavoro. Principio 1 del pilastro europeo dei diritti sociali. Nel Quaderno n. 11 l’autore fotografa la situazione del (sotto)sistema di Istruzione e formazione professionale nelle Regioni e, riferendosi alla consistenza della formazione professionale erogata dalle Istituzioni formative (IF), caratterizza l’anno 2021 come “l’anno del sorpasso” dell’offerta erogata dalle Istituzioni formative rispetto a quelle scolastiche. Sono molti a fare proprio l’appello, così interpretiamo il titolo posto dall’autore al Quaderno n. 12: “Alla ricerca di una identità comune”, o, detto in altri termini, la necessità di affrontare con decisione “la forte differenziazione e lo squilibrio dell’offerta nel territorio. Queste differenziazioni e questi squilibri riducono, secondo l’autore, l’efficacia della formazione e la capacità di indirizzo alla qualità dell’interno sistema di IeFP. Quanto affermato è ben documentato anche da una mappa, curata per la prima volta dall’autore (cfr. Tabella 2, p. 12) che “mostra visivamente quali siano oggi le lacune delle tipologie di formazione, prima causa della mancata corrispondenza dell’offerta ai fabbisogni del territorio”. Ma l’autore non si ferma qui. Nell’introduzione prosegue nell’analizzare il fenomeno della “geopardizzazione” delle modalità di offerta, l’apporto sussidiario (spesso sostitutivo!) della scuola nell’erogazione della IeFP autorizzata dalle Regioni, gli squilibri nell’apprendistato e nel c.d. sistema duale, la differenziazione dei finanziamenti dei percorsi formativi di durata triennale e quadriennale, … e conclude: “Le grandi riforme in atto nel nostro Paese, sotto la spinta dell’Unione europea, promuovono diversi tasselli nel sistema educativo, ma spesso in una logica ancora troppo Stato-centrica: l’unica, se- 3 Op. cit., pag. 4. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 6 06/04/23 19:38 7 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 condo la narrazione corrente, a soddisfare i requisiti di qualità e occupabilità. Così, si concentrano gli sforzi sull’Istruzione tecnica e professionale, orientata verso l’innovazione digitale, sulla formazione e il reclutamento dei docenti della scuola, sugli ITS, la cui riforma ne ridisegna il profilo, sull’orientamento, per dare spazio a scelte più consapevoli di giovani e famiglie, ma a partire dai tradizionali canali scolastici. In tutto questo, manca una proposta diretta per rilanciare l’Istruzione e formazione professionale (IeFP)4, che finora viene considerata in modo strumentale e solo in quanto rinforzo per le politiche attive del lavoro. Eppure, questo canale aveva dimostrato nel corso degli anni una pari dignità con la scuola contrastando la dispersione mediante un’efficace inclusività per la fascia più debole dei ragazzi, proprio quei Neet che i programmi comunitari vorrebbero recuperare”5. Chi segue la trattativa per il rinnovo del CCNL-FP trova nel “Protocollo di Intesa per il Rinnovo del CCNL della Formazione Professionale” firmato da FORMA/CENFOP e OO.SS. di categoria il 16 settembre 2021, analisi analoghe sul sistema formativo regionale e constata che le numerose disomogeneità denunciate sono di ostacolo anche per la chiusura positiva della contrattazione. Sono molti ad augurarsi che il desiderio di far diventare “stabile” e di “dimensione nazionale” i diversi sistemi formativi regionali debba essere una delle priorità della XIX legislatura della Repubblica Italiana, iniziata il 13 ottobre 2022. È ormai evidente a tutti che le criticità ampiamente documentate sul sistema formativo regionale sono di ostacolo sulla qualità del servizio per i giovani e per i formatori che vi operano. Anche queste sole considerazioni ci fanno concludere che i volumi promossi dal CNOS-FAP e curati dal prof. Zagardo, oltre ad essere ottimi strumenti conoscitivi dei sistemi formativi regionali, contengono anche spunti di proposte davvero stimolanti per i decisori politici. Per questo motivo gli Operatori della Sede Nazionale si augurano che anche questo testo, che documenta con precisione la ricchezza ma anche la grande disomogeneità del (sotto)Sistema di IeFP, aiuti il decisore politico nella individuazione degli interventi necessari per inserire anche questo importante tassello nel quadro delle riforme in atto nel nostro Paese. La Sede Nazionale CNOS-FAP Roma 24 marzo 2023 4 La sottolineatura è nostra. 5 Op. cit., pag. 31. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 7 06/04/23 19:38 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 8 06/04/23 19:38 9 La capacità dei giovani di inserirsi nel mondo del lavoro e soddisfare i bisogni del tessuto produttivo è certamente un obiettivo prioritario del nostro sistema di Istruzione e formazione professionale (IeFP). Rimane, però, condizionata da un’offerta formativa troppo distante sui territori per caratteristiche, ampiezza e modalità. Infatti, risorse impiegate, strumenti utilizzati e risultati prodotti sono assai diversi da Regione a Regione. La forte differenziazione e lo squilibrio dell’offerta sul territorio riducono sensibilmente l’efficacia della formazione e la capacità di indirizzo alla qualità dell’intero sistema di IeFP. Come un treno lanciato senza sufficiente controllo, il canale della IeFP raggiunge successi nel suo complesso ma rischia l’impatto perché non permette un giudizio comune sui suoi prodotti. Mantiene, infatti, zone grigie consistenti e una stridente disomogeneità, espressione delle scelte non coordinate di Regioni e P.A., peraltro depositarie della competenza esclusiva in materia. Lo Stato mantiene l’autorità di dettare regole comuni che dovrebbero temperare la diversità tra i modelli regionali, riconducendoli al rispetto di principi stabiliti a livello nazionale. Primo tra tutti il rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni relative ai diritti fondamentali (il diritto al lavoro e il diritto all’istruzione e alla formazione) che dovrebbero garantire ad ogni cittadino, su tutto il territorio nazionale, la presenza di un’offerta di qualità, sostenuta adeguatamente, stabile, diffusa e completa. Purtroppo, non sempre è così. Da un lato si deve ritenere che la IeFP in alcune Regioni sia poco “produttiva” e certamente molti sono i segnali che ne mettono in evidenza i vuoti, dall’altro però non vanno sottovalutate le carenze di qualificate politiche di orientamento e accompagnamento accanto a una reale promozione e valorizzazione dei percorsi professionalizzanti più utili al sistema Paese. Gli strumenti ci sono e offrono una sufficiente definizione delle esigenze espresse dal mondo del lavoro. A questo proposito, un’indagine Unioncamere sui fabbisogni di formazione a medio termine in Italia1 evidenzia nei prossimi anni un’accelerazione nei fenomeni di qualificazione dei lavoratori, con un mercato del lavoro in cerca di personale con qualifica o diploma professionale. La novità di questa preziosa indagine è che per la prima volta sono stati stimati gli andamenti specifici per l’Istru- 1 Sistema Informativo Excelsior, Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine (2022-2026), Scenari per l’orientamento e la programmazione della formazione, Unioncamere, 2022, pp. 25 e 28. 1. La ricerca di una omogeneità di sistema CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 9 06/04/23 19:38 10 zione e formazione professionale2, espressione dei fabbisogni aggiuntivi del quinquennio. Lo studio rivela un significativo mismatch tra domanda e offerta di lavoro con un’offerta formativa di qualificati e diplomati in grado di soddisfare solo il 60% della domanda potenziale, carente, in particolare, negli indirizzi della meccanica, della logistica e dell’edilizia. Le indagini Excelsior confermano che avremo più bisogno di specifiche figure (vedi Tabella 1), non dettate dall’autoreferenzialità dell’offerta formativa. Inoltre, alla luce degli orientamenti del PNRR, saranno essenziali competenze green e digitali3 per dare slancio alla ripresa in molte filiere, come moda, agroalimentare, logistica, turismo e commercio, legno, meccatronica e robotica. Tabella 1. Principali fabbisogni previsti nel periodo 2022-2026 per artigiani, operai, professioni impiegatizie e dei servizi Professioni Fabbisogno 2022-2026 (v.a.) scenari* A - B Tasso di fabbisogno medio annuo scenari* A - B Addetti a raccolta, controllo e recapito documentazione 55.100 - 56.500 5,5 - 5,6 Addetti all’accoglienza e all’informazione della clientela 74.000 - 81.000 4,9 - 5,3 Conduttori di macchine movimento terra, sollevamento e maneggio dei materiali 25.700 - 29.700 4,7 - 5,4 Artigiani ed operai specializzati dell’artigianato artistico e dello spettacolo 6.800 - 7.500 4,3 - 5,0 Artigiani e operai specializzati delle costruzioni e nel mantenimento di strutture edili 104.400 - 113.400 4,2 - 4,6 Professioni qualificate nei servizi personali 40.700 - 41.400 4,0 - 4,1 Artigiani e operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni 93.000 - 100.000 3,9 - 4,2 Addetti alle funzioni di segreteria e di ufficio 268.000 - 291.200 3,8 - 4,1 Artigiani e operai specializzati dell’industria estrattiva e nella manutenzione degli edifici 28.500 - 29.900 3,6 - 3,8 Esercenti delle vendite 111.700 - 129.600 3,5 - 4,0 Operai specializzati di installazione e manutenzione attrezzature elettriche e elettroniche 33.700 - 38.600 3,2 - 3,7 Operai addetti all’assemblaggio di prodotti industriali 38.700 - 46.100 3,2 - 3,8 Attrezzisti, operai e artigiani del trattamento del legno e assimilati 19.800 - 22.200 3,2 - 3,6 Addetti alle vendite 179.700 - 203.900 3,1 - 3,4 Meccanici artigianali, montatori, riparatori e manutentori di macchine fisse e mobili 68.600 - 78.400 3,1 - 3,5 2 Sulla base della professione associata a un diploma o qualifica professionale è stato possibile assegnare l’indirizzo più dettagliato adottato nelle rilevazioni Excelsior, individuando la corrispondenza con 24 delle 26 figure di riferimento relative alle qualifiche professionali e con 24 delle 29 figure di diploma professionale dell’attuale offerta IeFP. 3 Le competenze green richiedono principalmente profili legati all’edilizia e alla riqualificazione abitativa, come installatori di impianti a basso impatto ambientale, gestori di reti e sistemi telematici e tecnici chimici, esperti in componenti per motori elettrici nella meccanica, responsabili acquisti green. Il sistema formativo si dovrebbe organizzare anche per coprire le esigenze di sviluppo delle competenze digitali, come l’uso di tecnologie internet e di strumenti di comunicazione visiva e multimediale, considerate ormai di base per la maggior parte dei lavori. Si avverte il bisogno di gestori di reti e di sistemi telematici, analisti di software, specialisti della gestione e del controllo, tecnici elettronici e del marketing digitale. A questo si aggiunge che la crescente domanda di automazione e digitalizzazione stimola la richiesta di nuove figure come i tecnici di riparazione dei robot. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 10 06/04/23 19:38 11 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 Addetti alla gestione economica, contabile e finanziaria 45.500 - 49.600 3,1 - 3,4 Altre professioni qualificate nelle attività commerciali 11.200 - 12.600 3,0 - 3,4 Conduttori di veicoli a motore e su rotaie e di macchine agricole 94.600 - 106.500 2,9 - 3,3 Operai agricoli specializzati 12.100 - 13.500 2,9 - 3,2 Operai dei metalli, dei rivestimenti metallici e delle materie plastiche 33.000 - 39.100 2,6 - 3,0 Artigiani e operai specializzati del tessile e dell’abbigliamento 23.500 - 30.200 2,3 - 3,0 Artigiani e operai specializzati nella lavorazione del cuoio, delle pelli e delle calzature 11.000 - 14.600 2,3 - 3,0 * Si tratta dello scenario A, più restrittivo e meno favorevole all’occupazione dello scenario B. In questo caso il tasso di fabbisogno corrisponde al rapporto tra fabbisogno e stock in valori percentuali. Fonte: Sistema Informativo Excelsior In generale, l’esperienza nei percorsi IeFP costituisce per i ragazzi una buona base di partenza e un primo contatto con la realtà lavorativa, tanto che le attuali richieste ci fanno comprendere che qualifiche e diplomi professionali sono ricercati in Italia “più ancora delle lauree”4. Lo scostamento tra domanda proveniente dalle imprese e formazione appare, comunque, evidente, anche per la mancata copertura sul territorio nazionale di alcune figure professionali. Sarebbe, certamente, un errore inserire nella programmazione solo corsi per quelle professionalità che trovano posto nel ristretto ambito regionale, quando il mercato del lavoro oggi si espande, grazie alla globalizzazione, oltre i confini del proprio territorio di appartenenza. Ma uno sbaglio ancora più grande sarebbe non soddisfare i bisogni formativi delle imprese del proprio tessuto economico per un inadeguato reperimento di risorse finanziarie, uno scarso controllo della qualità del processo formativo o per scelte di programmazione al ribasso, più economiche ma distorsive rispetto alle effettive necessità del mercato. 4 Sistema informativo Excelsior, Formazione professionale e lavoro. Gli sbocchi lavorativi per le qualifiche e i diplomi professionali nelle imprese, 2022. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 11 06/04/23 19:38 12 Tabella 2. Mappa delle figure professionali delle Istituzioni formative accreditate in Italia nell’ a.f. 2022/23 Figure nazionali Piemonte Valle d’Aosta Lombardia Liguria P.A. Bolzano P.A. Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Operatore agricolo Operatore del mare e delle acque interne Tecnico agricolo Operatore delle produzioni alimentari Tecnico delle produzioni alimentari Operatore del legno Tecnico del legno Operatore abbigliamento e prodotti tessili per casa Operatore delle produzioni tessili Operatore alle lavorazioni di prodotti di pelletteria Operatore delle calzature Tecnico abbigliamento e prodotti tessili per la casa Tecnico delle lavorazioni tessili Tecnico delle lavorazioni di pelletteria Operatore delle produzioni chimiche Operatore alle lavorazioni dei materiali lapidei Operatore alle lavorazioni dell’oro, metalli preziosi Tecnico delle lavorazioni dei materiali lapidei Tecnico lavorazioni dell’oro e metalli preziosi Tecnico lavorazioni del ferro e metalli non nobili Operatore edile Tecnico edile Operatore meccanico Operatore alla riparazione dei veicoli a motore Operatore di impianti termoidraulici Operatore elettrico Operatore montaggio imbarcazioni da diporto Tecnico modellazione e fabbricazione digitale Tecnico per la gestione di impianti di produzione CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 12 06/04/23 19:38 13 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 Tecnico per l’automazione industriale Tecnico riparatore di veicoli a motore Tecnico di impianti termici Tecnico delle energie rinnovabili Tecnico elettrico Operatore dei sistemi e dei servizi logistici Tecnico dei servizi logistici Operatore ai servizi di vendita Tecnico commerciale delle vendite Operatore informatico Tecnico informatico Operatore gestione acque risanamento ambientale Operatore grafico Tecnico grafico Operatore del benessere Tecnico dei trattamenti estetici Tecnico dell’acconciatura Tecnico allestimenti impianti dello spettacolo Operatore della ristorazione Operatore ai servizi di promozione e accoglienza Tecnico di cucina Tecnico dei servizi di sala-bar Tecnico dei servizi di promozione e accoglienza Tecnico di animazione turistico-sportiva e t. libero Operatore ai servizi di impresa Tecnico dei servizi di impresa Fonti: Abruzzo, dd n. 178 /dpg 021 del 20.5.2022 (ammessi al finanziamento); Basilicata, nessun corso presente; Calabria, dd. n. 1666 del 21.2.2022 e dd n. 12554 del 18.10.2022 (ammessi al finanziamento); Campania, dd n. 7 del 12.1.2022, dd 402/2022 e 422/2022. (ammissibili e finanziabili); dgr 2173 del 20.12.2021 e sito Amministrazione regionale (offerta); Friuli-Venezia Giulia, Effepi (ammessi); Lazio, siti degli Odf (corsi finanziabili); Liguria, ddg n. 1880 del 11.8.2022, dgr n. 789-2022 del 5.8.2022 (azioni finanziabili); Lombardia, ddg n. 15603 del 17.11.2021 (corsi finanziabili); Marche, dd n.933 24.10.2022, dd n. 1084 1.12.2022, dd n. 1100 5.12.2022, dd n. 1208 del 23.12.2022 (ammissione a finanziamento); Molise, Amministrazione regionale (percorsi finanziati), Piemonte, dd n. 65/a1503b/2022 del 13.10.2022 (corsi ammissibili); Puglia, dd n.1704 del 17.10.2022 e dd n. 2103 del 14.12.2022 (ammessi al finanziamento); Sardegna, dd n. 1010 dell’11.3.2022, dd n. 4348 del 27.9.2022 (ammessi al finanziamento); Sicilia, ddg 2388 25/11/2022 (ammessi al finanziamento); Toscana, dd n. 4084 del 23.2.2022 (ammessi a finanziamento); Umbria, Amministrazione regionale (ammessi al finanziamento); Valle d’Aosta, pd n. 8042 del 21.12.2021 (progetti approvati); Veneto, dgr n. 995 11.8.2022, dgr n. 36 20.1.2022 dgr n. 35 20.1.2022, dgr n. 1006 12.8.2022, dgr n. 1030 28.8.2022, dgr n. 996 11.8.2022 (interventi ammessi); Bolzano (P.A.), dgp n. 1109 del 21.12.2021 (ammessi a finanziamento); Trento (P. A.), Vivoscuola (approvati). CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 13 06/04/23 19:38 14 Un aiuto per comprendere questa situazione potrebbe venire dalla Tabella 2 che mostra visivamente quali siano oggi le lacune delle tipologie di formazione, prima causa della mancata corrispondenza dell’offerta ai fabbisogni del territorio. In alcune Regioni, infatti, non c’è formazione delle Istituzioni formative accreditate (IF) per determinate qualifiche, nonostante le specificità del territorio potrebbero essere favorevoli alla loro realizzazione. In altre, invece, i qualificati eccedono in alcuni casi le capacità del potenziale bacino di utenza. Queste criticità si manifestano in particolare nel Mezzogiorno dove, ad esempio, manca quasi del tutto la formazione degli Enti accreditati nel settore economico professionale “agricoltura, silvicoltura e pesca”, nonostante la robusta vocazione agricola e marinara delle Regioni del Sud. Qui, le attese di occupazione si collocherebbero, secondo le stime Unioncamere5 (espressione dei fabbisogni aggiuntivi come saldo tra ingressi e uscite) tra le 14.100 e le 15.200 unità di personale da assumere come operatori nei prossimi 5 anni. Diversamente, secondo i più recenti dati INAPP6, l’offerta di qualificati del settore agricolo assicura in Italia poco più di 1.700 unità in un anno, di cui solo l’8% nel Meridione. Dunque, troppo poco per venire incontro alle necessità manifestate, nonostante si aprano spazi per professioni green totalmente nuove. Una situazione simile si avverte ancora più nettamente nel settore “edilizia”, dove i fabbisogni si collocano tra le 61.500 e le 69.700 unità per lo stesso periodo quinquennale, a fronte di soli 292 qualificati nell’ultimo anno, collocati essenzialmente al Nord. Anche qui si manifestano vuoti nella programmazione in quasi tutto il Centro-Sud, ad eccezione di Toscana e Puglia. Un po’ meglio va nel settore “meccanica e impiantistica”, che presenta le corrispondenti figure professionali in quasi tutte le Regioni e P.A., ad eccezione di Basilicata e Calabria, carenti sia per le figure di operatore che per quelle di tecnico. Ma un problema si pone quando si considerano le richieste complessive del mercato che prevede per i soli “operatori meccanici” un assorbimento tra le 22.900 e le 27.200 unità all’anno a fronte degli attuali 4.900 qualificati. Dunque, un quinto dell’effettivo fabbisogno annuale. Così pure, le richieste di personale del settore della “logistica” vanno dalle 10.000 alle 11.200 unità all’anno, mentre le risposte della programmazione assicurano appena 200 qualificati l’anno in tutta Italia (di cui nel Mezzogiorno solo l’11%). Il settore “informatico-elettronico” è coperto in 8 Regioni e P.A. su 21, ma sufficientemente distribuite sul territorio. L’output attuale è di 1.600 qualificati contro un fabbisogno 6 volte superiore. Le “produzioni alimentari”, ben rappresentate sul territorio, contano al massimo su un bacino di 2.000 potenziali assunti per anno, mentre l’offerta eccede di quasi un quarto (sono stati 2.500 i qualificati in un anno). L’“operatore del legno”, presente con i relativi corsi soprattutto al Nord, 5 Sistema Informativo Excelsior, Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine (2022-2026), Scenari per l’orientamento e la programmazione della formazione, Unioncamere, 2022, pp. 71-72 e 82-83. 6 Inapp, XIX Rapporto di Monitoraggio del sistema di Istruzione e formazione professionale e dei percorsi in duale nella IeFP, a.f. 2019-2020, 2022, Tabella 25, p.101. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 14 06/04/23 19:38 15 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 espone un fabbisogno che può raggiungere le 3.500 unità annuali, mentre i qualificati non arrivano alle 600 unità all’anno. Si avverte il vuoto formativo per la figura di operatore delle “produzioni chimiche”, che vede il numero dei percorsi delle IF concentrato esclusivamente in Lombardia. Per questo settore, il fabbisogno annuale sarebbe 3 volte superiore al numero dei qualificati. Ancora carente, al Sud e nelle Isole, la formazione specifica nel settore delle “vendite”, che assorbirebbe 7.300 unità all’anno a fronte dei circa 2.000 qualificati attuali. Poco diffusa la formazione nelle lavorazioni di prodotti di “pelletteria e calzature” che attivano corsi per un numero limitato di allievi (di cui appena 64 qualificati come operatori delle calzature), prevalentemente in Centro Italia (Toscana e Marche), a fronte di un fabbisogno di 500-700 addetti richiesti ogni anno. Una sola Regione del Sud (Abruzzo) forma per le lavorazioni dei materiali lapidei, mentre la lavorazione dell’oro e di altri materiali preziosi sembra appannaggio di poche Regioni del Nord (Piemonte, Lombardia e Veneto), a fronte di 300-400 potenziali assunzioni. Più equilibrato è il settore “abbigliamento”, che vede vuoti formativi ma anche presenze di corsi distribuiti su tutto il territorio nazionale, pur nel contesto di un ridotto mismatch tra domanda e offerta di lavoro. Una totale copertura di corsi su tutto il territorio nazionale si rileva, invece, per le più economiche qualifiche “benessere” e “ristorazione” che tuttavia presentano da tempo una saturazione nel loro settore. Il primo, il settore “benessere”, conterebbe al massimo su 19.700 assunzioni in 5 anni (in media circa 3.900 all’anno) a fronte di un bacino ormai più che colmo di 9.200 qualificati solo nell’ultimo anno (di cui il 35% al Centro-Sud). Il secondo, la “ristorazione”, richiede 18.500 assunzioni all’anno a fronte di un numero eccedente di qualificati (14.300 all’anno di cui il 47% al Centro-Sud). Tali dati dovrebbero portare a una seria riflessione in quanto l’indagine Unioncamere ha un margine di precisione più elevato che in passato in quanto rileva non solo le assunzioni, ma anche i fabbisogni come saldo tra ingressi e uscite. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 15 06/04/23 19:38 16 Tabella 3. Contratti previsti di qualifica e diploma professionale per difficoltà di reperimento - 2022 Regioni/Ripartizioni geografiche Non difficili da reperire (v.%) Difficili da reperire (v.%) di cui Totale contratti 2022 (v.a.) Ridotto numero di candidati (v.%) Inadeguatezza dei candidati (v.%) Altri motivi (v.%) Piemonte 54,9 45,1 25,8 14,4 4,8 124.600 Valle d’Aosta 52,3 47,7 33,3 11,6 2,8 8.700 Lombardia 55,3 44,7 25,9 14,1 4,7 327.520 Liguria 56,0 44,0 26,8 14,1 3,1 48.360 Trentino-Alto Adige 45,6 54,4 38,6 11,7 4,1 77.320 Veneto 52,7 47,3 30,0 13,1 4,3 202.460 Friuli-Venezia Giulia 49,4 50,6 30,9 15,8 3,9 44.970 Emilia-Romagna 54,0 46,0 29,3 12,8 4,0 173.090 Toscana 56,2 43,8 27,1 13,3 3,3 134.350 Umbria 52,5 47,5 27,4 15,3 4,8 25.900 Marche 55,8 44,2 28,6 12,2 3,3 57.500 Lazio 61,1 38,9 23,2 12,0 3,6 145.280 Abruzzo 58,4 41,6 26,1 11,8 3,6 48.900 Molise 61,3 38,7 24,6 10,8 3,3 7.530 Campania 65,4 34,6 17,9 13,3 3,4 131.030 Puglia 65,3 34,7 18,7 13,7 2,2 106.420 Basilicata 59,3 40,7 21,8 16,2 2,7 14.490 Calabria 63,0 37,0 22,0 12,1 2,8 38.960 Sicilia 62,8 37,2 18,2 15,9 3,2 100.030 Sardegna 60,3 39,7 23,4 12,9 3,4 58.680 Totale ITALIA 57,0 43,0 25,8 13,4 3,8 1.876.090 Nord-Ovest 55,2 44,8 26,1 14,2 4,5 509.180 Nord-Est 51,7 48,3 31,2 13,0 4,1 497.840 Centro 57,9 42,1 25,8 12,8 3,6 363.030 Sud e Isole 63,2 36,8 20,1 13,7 3,1 506.040 Totale ITALIA 57,0 43,0 25,8 13,4 3,8 1.876.090 Fonte: Unioncamere - ANPAL, Sistema informativo Excelsior 2022 Tra i 1.876.090 contratti previsti delle imprese nell’anno 2022 con qualifica e diploma professionale (domanda potenziale), il 25,8% è considerato di difficile reperimento (Tabella 3) per la “mancanza di candidati” dovuta alla scarsa offerta di formazione regionale e un ulteriore 13,4% mette a nudo l’“inadeguatezza delle competenze” dei candidati, giudicati dalle imprese inesperti e/o non ancora all’altezza di svolgere alcuni compiti professionali specifici. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 16 06/04/23 19:38 17 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 Tabella 4. Modalità attuative dei percorsi di IeFP. Tabella di transizione a.f. 2022/23 Tipologie Percorsi con riferimento al repertorio nazionale dell’offerta IeFP Percorsi di accompagnamento A B C D E F Modalità 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 3 anni in IeFP integrale 1 o 2 anni in IeFP integrale 3 anni in sussidiarietà complementare 3 anni in sussidiarietà integrativa 3 anni in sussidiarietà (ex 61/2017) 4° anno con diploma 5° anno integrativo percorsi di IeFP per la licenza media larsa esterni con finanziamento 1-2 anni personalizzati/destrutturati percorsi di FP per svantaggiati accompagnamento apprendis/lavoro Piemonte 2011/12 2008/09 2016/17 2018/19 2018/19 2011/12 2006/07 2004/05 2006/07 2009/10 2020/21 Valle d’Aosta 2016/17 2016/17 2016/17 Lombardia 2002/03 2006/07 2018/19 2018/19 2018/19 2005/06 2007/08 2008/09 2002/03 2002/03 Liguria 2003/04 2018/19 2018/19 2009/10 2010/11 2008/09 2018/19 2021/22 P.A.Bolzano ante ‘03 ante ‘03 2014/15 ante ‘03 ante ‘03 P.A.Trento ante ‘03 2002/03 2014/15 ante ‘03 2008/09 Veneto 2012/13 2018/19 2018/19 2018/19 2013/14 2002/03 2002/03 Friuli-Venezia Giulia 2011/12 2018/19 2018/19 2018/19 2012/13 2007/8 2010/11 2012/13 2002/03 Emilia-Romagna 2019/20* 2005/06 2018/19 2018/19 2016/17 2011/12 2018/19 Toscana 2018/19 2009/10 2018/19 2018/19 2018/19 2015/16 2007/08 2009/10 2004/05 Umbria 2018/19 2013/14 2018/19 2018/19 2016/17 2019/20 2019/20 Marche 2010/11 2010/11 2018/19 2018/19 2016/17 Lazio 2002/03 2015/16 2019.20 2022/23 2016/17 2019/20 Abruzzo 2003/04 2018/19 2018/19 2016/17 2011/12 Molise 2006/07 2014/15 2019/20 2019/20 2014/15 2019/20 2015/16 2018/19 2021/22 Campania 2019/20 2017/18 2018/19 2018/19 2010/11 2005/06 Puglia 2011/12 2019/20 2019/20 2017/18 Basilicata 2017/18 2020/21 2020/21 Calabria 2005/06 2018/19 2021/22 2021/22 2014/15 2010/11 Sicilia 2003/04 2018/19 2018/19 2018/19 2011/12 2012/13 2009/10 2014/15 Sardegna 2017/18 2016/17 2014/15 2018/19 2018/19 2018/19 2022/23 2007/08 2022/23 Legenda: nelle caselle grigie e sottolineate si riporta l’anno nel quale la tipologia è stata estinta (1° anno nel quale i percorsi non sono più attivati al 1° anno), in quelle bianche è contenuta l’indicazione del 1°anno di avvio della tipologia. * Personalizzazione Fonte: Amministrazioni regionali CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 17 06/04/23 19:38 18 Tra le principali figure professionali con difficoltà di reperimento per scarse competenze troviamo non solo gli operai specializzati nel funzionamento di macchinari complessi ma anche gli operatori della cura estetica. Invece, gli artigiani mantengono in genere un basso indice di inadeguatezza. Mentre il dato che rivela le carenze di natura qualitativa nella formazione non presenta elementi di squilibrio tra Nord e Sud (Tabella 3), il dato relativo al divario quantitativo tra la domanda e l’offerta di lavoro (ossia il difficile reperimento per “ridotto numero di candidati”) evidenzia una diversità nella maggiore richiesta inevasa delle Regioni Settentrionali (26,1% Nord-Ovest e 31,2% Nord-Est) rispetto al Sud e alle Isole (20,1%). Potrebbe sembrare paradossale, visto il numero assai inferiore di iscritti della IeFP nel Mezzogiorno, ma il fenomeno può ricondursi ad una ancora scarsa attenzione da parte delle imprese locali al sistema degli IeFP e alle potenzialità che esso può sviluppare. Dove il sistema formativo è maturo ed evoluto si ottiene un risultato apprezzabile in termini di supporto al mercato del lavoro che richiama a sua volta nuova occupazione sul territorio. A una maggiore uniformità delle modalità attuative dei percorsi di IeFP (Tabella 4), con quasi tutte le Regioni e P.A. che ormai hanno adottato i percorsi triennali integrali di formazione e un riallineamento sulla sussidiarietà ex d.lgs 61/2017, fa riscontro un’articolata disomogeneità nei diversi contesti territoriali che fa capo essenzialmente a due cause principali: la geopardizzazione delle modalità di offerta e la diversità e instabilità delle erogazioni a sostegno del settore. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 18 06/04/23 19:38 19 Il fenomeno della disomogeneità si avverte innanzitutto nel peso degli iscritti. Al Nord la loro partecipazione al sistema è maggiore, mentre alcune Regioni del Centro-Sud o mantengono una presenza appena simbolica di allievi delle Istituzioni formative accreditate o mancano del tutto all’appello. In altre parole, c’è una grande sproporzione nei numeri dei percorsi e degli allievi che certamente non fa bene al sistema. Figura 1. Allievi IeFP su 14-17enni per ripartizione geografica e tasso di dispersione scolastica a.f. 2019/20 2. La geopardizzazione delle modalità di offerta Fonte: Inapp Secondo i dati ufficiali più recenti dell’Inapp, gli iscritti ai percorsi di IeFP delle Istituzioni formative accreditate sono stati 53.066 in Lombardia, 19.566 in Veneto e 19.450 in Piemonte. Viceversa, in Basilicata non vi erano iscritti, mentre numeri assai scarsi di iscritti che non superavano il 2% della popolazione giovanile potenzialmente interessata, sono stati rilevati in Campania (714), Calabria (430), Marche (93), Puglia (621), Sardegna (422) e Toscana (329). Sarà, pertanto, utile aiutare le Regioni che scontano un ritardo nello sviluppo della loro infrastruttura formativa a fissare obiettivi condivisi, incrementando l’offerta delle Istituzioni formative in ragione dell’efficacia educativa finora dimostrata, degli esiti occupazionali e delle priorità regionali. Inoltre, esaminando questi dati e quelli CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 19 06/04/23 19:38 20 della dispersione scolastica1, ci si rende conto che la formazione è carente nelle zone che più ne avrebbero necessità, considerando lo svantaggio scolastico e lo sviluppo delle Istituzioni formative sul territorio. Dalla Figura 1 si nota che il Mezzogiorno ha le medie più alte di dispersione (complessivamente, Sud 15,5 e Isole 17,9) mentre le sue Regioni mostrano la percentuale più bassa di iscritti delle Istituzioni formative accreditate sulla popolazione di 14-17enni. Gli ultimi dati disponibili rilevano una più bilanciata programmazione che vede in Italia (Figura 2) l’apporto sussidiario della scuola nella IeFP ridotto a poco più di un terzo degli iscritti totali (sono il 37% tra il I e il IV anno nell’a.f. 2019/20), attestandosi nel solo primo anno a meno del 30% degli iscritti iniziali quando pochi anni prima, nell’a.f. 2016/17, superava abbondantemente il 50%. In particolare, l’andamento più favorevole per le Istituzioni formative accreditate (IF) si presenta nelle Regioni settentrionali2, dove la formazione a qualifica/diploma delle Istituzioni scolastiche (IS) raggiunge appena un sesto del totale degli effettivi della IeFP nel primo anno di frequenza. Un dato apprezzabile, perché al primo anno il processo di crescita della formazione si accelera e, in condizioni di contesto relativamente stabili, diventa più predittivo dell’andamento futuro che non i 4 anni dell’intero periodo di formazione. Il trend positivo delle Istituzioni formative del privato sociale3 continua anche nelle Regioni del Centro, dove per la prima volta più di 1 iscritto su 2 al primo anno frequenta i CFP. Al Sud regge ancora il muro del 50% degli iscritti IeFP a primo anno nelle Istituzioni scolastiche, ma ricordiamo che appena l’anno precedente la scuola copriva il 73% degli iscritti iniziali (erano l’85% nell’a.f. 2010/11). La sfida più impegnativa rimane che a questo rinnovato contesto possano corrispondere comuni garanzie di qualità e un efficace monitoraggio sui risultati, accompagnato da limitate ma incisive premialità e sanzioni. 1 Early leavers from education and training by sex and NUTS 2 regions, online data code: EDAT_LFSE_16 last update: 15/02/2023 23:00. 2 Si fa riferimento al primo anno del percorso a qualifica e, pertanto, per la sola Regione Emilia-Romagna, si considera il primo anno del biennio di formazione. 3 Ormai, a regime, si dovrebbe parlare di “pubblico sociale” nello stesso senso delle public schools inglesi, espressione dell’iniziativa di gruppi sociali in seno alla collettività pubblica. Qui “pubblico” assume il significato di “aperto a chiunque” e non di “statale”. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 20 06/04/23 19:38 21 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 Figura 2. Tasso di formazione/scolarizzazione nella IeFP al I anno e al I-IV anno. a.f. 2019/20 17 nelle regioni settentrionali13, dove la formazione a qualifica/diploma delle Istituzioni scolastiche (IS) raggiunge appena un sesto del totale degli effettivi della IeFP nel primo anno di frequenza. Un dato apprezzabile, perché al primo anno il processo di crescita della formazione si accelera e, in condizioni di contesto relativamente stabili, diventa più predittivo dell’andamento futuro che non i 4 anni dell’intero periodo di formazione. Il trend positivo delle Istituzioni formative del privato sociale14 continua anche nelle regioni del Centro, dove per la prima volta più di 1 iscritto su 2 al primo anno frequenta i CFP. Al Sud regge ancora il muro del 50% degli iscritti IeFP a primo anno nelle Istituzioni scolastiche, ma ricordiamo che appena l’anno precedente la scuola copriva il 73% degli iscritti iniziali (erano l’85% nell’a.f. 2010/11). La sfida più impegnativa rimane che a questo rinnovato contesto possano corrispondere comuni garanzie di qualità e un efficace monitoraggio sui risultati, accompagnato da limitate ma incisive premialità e sanzioni. Figura 2. Tasso di formazione/scolarizzazione nella IeFP al I anno e al I-IV anno. a.f. 2019/20 Fonte: Inapp Il processo che accompagna l’apporto della scuola alla IeFP nell’alveo di un sostegno funzionale giova alla stabilità del sistema, ma rimane ancora eccessivo lo squilibrio nel tasso di formazione espresso dalle regioni, in alcune delle quali le quote di sussidiarietà appaiono ancora troppo elevate (ad esempio, Marche 95,8, Puglia 87,4, Umbria 86,4). Con una scuola meno interventista, l’offerta fisiologicamente sussidiaria (che per definizione mai dovrebbe diventare sostitutiva) diminuirebbe nel tempo, aprendo la strada a una maggiore consistenza degli standard dell’offerta primaria delle Istituzioni formative accreditate, ma anche a un’innovazione didattica e a laboratori e sperimentazioni più facimente realizzabili in questo contesto. Tuttavia, la principale occasione di sviluppo del 13 Si fa riferimento al primo anno del percorso a qualifica e, pertanto, per la sola Regione Emilia-Romagna, si considera il primo anno del biennio di formazione. 14 Ormai, a regime, si dovrebbe parlare di “pubblico sociale” nello stesso senso delle public schools inglesi, espressione dell’iniziativa di gruppi sociali in seno alla collettività pubblica. Qui "pubblico" assume il significato di “aperto a chiunque” e non di “statale”. 84 76 52 47 49 38 71 63 16 24 48 53 51 62 29 37 Nord I anno Nord I-IV anno Centro I anno Centro IIV anno Sud I anno Sud I-IV anno Italia I anno Italia I-IV anno IS IF Fonte: Inapp Il processo che accompagna l’apporto della scuola alla IeFP nell’alveo di un sostegno funzionale giova alla stabilità del sistema, ma rimane ancora eccessivo lo squilibrio nel tasso di formazione espresso dalle Regioni, in alcune delle quali le quote di sussidiarietà appaiono ancora troppo elevate (ad esempio, Marche 95,8, Puglia 87,4, Umbria 86,4). Con una scuola meno interventista, l’offerta fisiologicamente sussidiaria (che per definizione mai dovrebbe diventare sostitutiva) diminuirebbe nel tempo, aprendo la strada a una maggiore consistenza degli standard dell’offerta primaria delle Istituzioni formative accreditate, ma anche a un’innovazione didattica e a laboratori e sperimentazioni più facimente realizzabili in questo contesto. Tuttavia, la principale occasione di sviluppo del sistema viene dalla capacità da parte di tutte le Amministrazioni di strutturare e gestire efficaci strumenti di controllo e criteri di indirizzo e promozione dell’offerta, che sarebbe molto utile fossero condivisi tra Regioni e P.A. anche per una proficua contaminazione delle pratiche migliori. Risulterebbe, allora, evidente che le carenze delle realtà formative non possano più diventare un alibi di fronte alla collettività per il mancato presidio della funzione pubblica sul mainstream primario delle Istituzioni formative. In Italia, tra gli iscritti ai percorsi di IeFP, quelli delle IF sono in leggera ma costante crescita negli anni in rapporto alla corrispondente popolazione di 14-17enni (Figura 3). Attualmente, si attestano al 6,9% del totale, mentre quelli delle IS sono dimezzati al 4,1% rispetto all’8,2% di appena 6 anni prima. In tal modo, si è invertito a favore delle IF il cospicuo margine che distanziava, solo pochi anni addietro, i due settori professionalizzanti. Tuttavia, l’evidenza della geopardizzazione del sistema si trova esaminando i dati a livello di ripartizione geografica. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 21 06/04/23 19:38 22 Figura 3. Allievi di IeFP (I-IV anno) su popolazione di 14-17enni Italia e ripartizione geografica. Fonte: Istat e Inapp CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 22 06/04/23 19:38 23 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 In Figura 3 si riportano i grafici che sottolineano visibilmente il fenomeno di una disomogeneità che, pur non essendo strutturale, mostra forti resistenze a risolversi. Al Nord, gli iscritti delle IF coprono negli ultimi 3 anni una consolidata quota dell’11,5% sulla popolazione di 14-17enni, mentre la quota di quelli delle IS raggiunge appena un terzo di quella degli Enti accreditati. Qui, la distanza tra i due gruppi non accenna a ridursi dall’a.f. 2013/14. Nel resto del Paese, invece, pur nel sofferto percorso di avvicinamento realizzato negli ultimi 4 anni, si mantiene una presenza più che paritaria delle Istituzioni scolastiche su quelle formative e il ricorso a un uso eccedente della sussidiarietà. Rispetto al Nord Italia, al Sud si invertono le proporzioni, con una quota di iscritti delle Istituzioni formative sul totale dei 14-17enni di appena il 2,9% a fronte di un 4,7% delle Istituzioni scolastiche. Il quadro che ne risulta mostra che al Nord il contrasto alla dispersione dei 14-17enni mediante la IeFP è più efficace. Sulla carta tutte le Amministrazioni concordano sul principio dell’allineamento dei tempi per la programmazione di partenza dei corsi, da realizzare in sintonia con l’inizio dell’anno scolastico. Tuttavia, si riscontrano ancora ritardi significativi in alcune Regioni, specialmente del Mezzogiorno, come appare dalle schede regionali di questo volume. La conseguenza più importante del disallineamento dell’inizio dei corsi è che senza un adeguamento temporale a quello degli altri canali scolastici si contribuisce indirettamente alla confusione dei giovani e delle loro famiglie, rendendo più complessa l’opera, già difficile, di orientamento e diffusione della IeFP rispetto all’offerta scolastica tradizionale. Oltre a ciò, si corre il rischio di destabilizzare anche i soggetti operanti, creando incertezza e difficoltà per l’andamento dei corsi stessi. 2.1 Gli squilibri in apprendistato e nel duale Le raccomandazioni del Consiglio dell’Unione europea hanno affidato all’apprendistato un ruolo strategico per il rafforzamento dei sistemi di alternanza scuola–lavoro ispirati all’approccio work-based. La raccomandazione del 15 marzo 2018 per un quadro europeo dell’apprendistato individuava 14 criteri che si dovrebbero utilizzare per sviluppare apprendistati efficaci e di qualità. Così pure, la raccomandazione del 24 novembre 2020, relativa all’Istruzione e formazione professionale per la competitività sostenibile, l’equità sociale e la resilienza, sollecitava a migliorare l’apprendistato all’interno del sistema di Istruzione e formazione professionale, al fine di ridurre lo “skill mismatch” tra educazione e mondo del lavoro. Diversamente, i dati dell’ultimo Rapporto di monitoraggio nazionale dell’Inapp hanno rilevato che, nell’anno formativo 2019/20, sono stati solo il 2,7% i contratti di apprendistato di primo livello4 sul totale dei contratti di apprendistato. I dati indicano un’accentuata concentrazione al Nord degli apprendisti di primo livello in formazione 4 Vaccaro Silvia, Il ruolo della formazione nell’apprendistato, Intervento a “L’apprendistato e le sue traiettorie di evoluzione”, webinar, 23 giugno, 2022 https://oa.inapp.org/xmlui/ handle/20.500.12916/3569. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 23 06/04/23 19:38 24 (87,4%), che sono presenti, in particolare, nella Provincia Autonoma di Bolzano (39,4%), in Lombardia (29,5%) e in Veneto (11,5%). Al Centro-Sud, invece, solo la Sicilia evidenzia una percentuale superiore al 4%. A fronte di un quadro normativo troppo differenziato a livello regionale, incapace di offrire pari opportunità a tutti, si comprende la forte concentrazione degli apprendisti in formazione in alcuni territori rispetto ad altri (Figura 4), in forza delle pratiche dell’istituto contrattuale adottate. Pertanto, i profili gestionali del contratto andavano unificati per la durata, la valutazione e certificazione delle competenze, le condizioni di attivazione del contratto e il doppio status dello studente/lavoratore. In tal senso, la circolare MLPS R.0000012 del 6.6.2022 cerca di fornire soluzioni univoche della normativa vigente per favorire l’applicazione uniforme del contratto di apprendistato di primo livello su tutto il territorio nazionale, salva la facoltà per Regioni e Province Autonome di regolare gli aspetti di propria competenza e di fissare ulteriori requisiti. Nel corso del tempo avremo modo di vedere se questi indirizzi avranno sortito gli effetti desiderati. Figura 4. Quota di apprendisti di primo livello in formazione per Regione/P.A. 20 2.1 Gli squilibri in apprendistato e nel duale Le raccomandazioni del Consiglio dell’Unione europea hanno affidato all’apprendistato un ruolo strategico per il rafforzamento dei sistemi di alternanza scuola–lavoro ispirati all’approccio workbased. La raccomandazione del 15 marzo 2018 per un quadro europeo dell’apprendistato individuava 14 criteri che si dovrebbero utilizzare per sviluppare apprendistati efficaci e di qualità. Così pure, la raccomandazione del 24 novembre 2020, relativa all’Istruzione e formazione professionale per la competitività sostenibile, l’equità sociale e la resilienza, sollecitava a migliorare l’apprendistato all’interno del sistema di Istruzione e formazione professionale, al fine di ridurre lo “skill mismatch” tra educazione e mondo del lavoro. Diversamente, i dati dell’ultimo Rapporto di monitoraggio nazionale dell’INAPP hanno rilevato che, nell’anno formativo 2019/20, sono stati solo il 2,7% i contratti di apprendistato di primo livello15 sul totale dei contratti di apprendistato. I dati indicano un’accentuata concentrazione al Nord degli apprendisti di primo livello in formazione (87,4%), che sono presenti, in particolare, nella Provincia autonoma di Bolzano (39,4%), in Lombardia (29,5%) e in Veneto (11,5%). Al Centro-Sud, invece, solo la Sicilia evidenzia una percentuale superiore al 4%. A fronte di un quadro normativo troppo differenziato a livello regionale, incapace di offrire pari opportunità a tutti, si comprende la forte concentrazione degli apprendisti in formazione in alcuni territori rispetto ad altri (Figura 4), in forza delle pratiche dell’istituto contrattuale adottate. Pertanto, i profili gestionali del contratto andavano unificati per la durata, la valutazione e certificazione delle competenze, le condizioni di attivazione del contratto e il doppio status dello studente/ lavoratore. In tal senso, la circolare MLPS R.0000012 del 6.6.2022 cerca di fornire soluzioni univoche della normativa vigente per favorire l’applicazione uniforme del contratto di apprendistato di primo livello su tutto il territorio nazionale, salva la facoltà per Regioni e Province autonome di regolare gli aspetti di propria competenza e di fissare ulteriori requisiti. Nel corso del tempo avremo modo di vedere se questi indirizzi avranno sortito gli effetti desiderati. Figura 4. Quota di apprendisti di primo livello in formazione per Regione/P.A. Fonte: INAPP Oltre all’apprendistato, anche il sistema duale presenta asimmetrie, nonostante faccia parte da tempo della strategia europea per il rafforzamento dei sistemi work-based. Una prima riflessione suggerisce che laddove le procedure e i finanziamenti legati all’apprendistato formativo sono dispo- 15 Vaccaro Silvia, Il ruolo della formazione nell’apprendistato, Intervento a “L’apprendistato e le sue traiettorie di evoluzione”, webinar, 23 giugno, 2022 https://oa.inapp.org/xmlui/handle/20.500.12916/3569. 39,41 29,50 11,52 8,00 0,73 3,72 2,50 2,38 0,76 0,73 0,60 0,11 0,02 0,02 P.A.Bolzano Lombardia Veneto Sicilia Liguria Toscana Emilia-R Piemonte P.A.Trento Lazio Fonte: INAPP Oltre all’apprendistato, anche il sistema duale presenta asimmetrie, nonostante faccia parte da tempo della strategia europea per il rafforzamento dei sistemi work-based. Una prima riflessione suggerisce che laddove le procedure e i finanziamenti legati all’apprendistato formativo sono disponibili in maniera stabile e strutturale il sistema duale riesce a funzionare meglio. Nell’a.f. 2019/20 gli iscritti alla IeFP duale di I anno nelle Istituzioni formative sono più che raddoppiati rispetto all’anno precedente, passando da 3.935 a 8.9115. La quota di partecipazione al sistema duale sul totale della 5 Come già evidenziato, nella Regione Emilia-Romagna si considera il primo anno del biennio di formazione. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 24 06/04/23 19:38 25 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 IeFP delle Istituzioni formative accreditate passa dal 7,4% dell’a.f. 2018/19 al 16,1% dell’anno formativo successivo, ma la distribuzione degli iscritti in modalità duale si presenta ancora disomogenea. Alcune Regioni e P.A. (Figura 5) finanziano esclusivamente percorsi di IeFP ordinamentale (Puglia e Calabria) o prevalentemente (come il caso di Piemonte e Lombardia), mentre i percorsi in duale si estendono a nuove Regioni (Valle d’Aosta, Toscana, Umbria, Marche, Campania e Sardegna). Complessivamente, è al Nord che si rileva la quota maggiore di iscritti ai percorsi ordinamentali, mentre al Sud e nelle Isole l’incremento dei duali può attribuirsi quasi esclusivamente alla maggiore partecipazione di Molise e Sicilia, vicine alla soglia del 50%. 21 gli iscritti alla IeFP duale di I anno nelle Istituzioni formative sono più che raddoppiati rispetto all’anno precedente, passando da 3.935 a 8.91116. La quota di partecipazione al sistema duale sul totale della IeFP delle Istituzioni formative accreditate passa dal 7,4% dell’a.f. 2018/19 al 16,1% dell’anno formativo successivo, ma la distribuzione degli iscritti in modalità duale si presenta ancora disomogenea. Alcune Regioni e P.A. (Figura 5) finanziano esclusivamente percorsi di IeFP ordinamentale (Puglia e Calabria) o prevalentemente (come il caso di Piemonte e Lombardia), mentre i percorsi in duale si estendono a nuove Regioni (Valle d’Aosta, Toscana, Umbria, Marche, Campania e Sardegna). Complessivamente, è al Nord che si rileva la quota maggiore di iscritti ai percorsi ordinamentali, mentre al Sud e nelle Isole l’incremento dei duali può attribuirsi quasi esclusivamente alla maggiore partecipazione di Molise e Sicilia, vicine alla soglia del 50%. Il trend degli anni successivi, rilevato nelle schede di questo volume e relative all’a.f. 2022/23, registra tre anni dopo un’ulteriore crescita dei percorsi duali in altre 2 Regioni del Nord (Piemonte e Friuli V.G) ma conferma la prevalenza assoluta del duale al Centro-Sud, con l’aggiunta di 2 Regioni (Puglia e Calabria) che prima non avevano attivato la modalità duale. Oggi, in sintesi, al Nord permane un’attenzione a non abbandonare il sostegno ai percorsi ordinamentali. Rimane il fatto che, generalmente, a un alto numero di allievi nella IeFP ordinamentale corrisponde, in quei territori, un numero consistente di allievi nel duale. Figura 5. Percentuale iscritti di I anno al duale sul totale iscritti delle IF per regione e P.A. - a.f. 2019-20 Fonte: INAPP Come già evidenziato, nella Regione Emilia-Romagna si considera il primo anno del biennio di formazione. 10,7 100,0 5,6 0 0 7,5 17,0 5,9 20,7 100,0 100,0 100,0 1,8 13,7 45,1 100,0 0 0 0 44,8 97,9 Piemonte Valle D'Aosta Lombardia P.A. Bolzano P.A. Trento Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna* Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Figura 5. Percentuale iscritti di I anno al duale sul totale iscritti delle IF per Regione e P.A. - a.f. 2019-20 Fonte: Inapp CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 25 06/04/23 19:38 26 Il trend degli anni successivi, rilevato nelle schede di questo volume e relative all’a.f. 2022/23, registra tre anni dopo un’ulteriore crescita dei percorsi duali in altre 2 Regioni del Nord (Piemonte e Friuli-Venezia Giulia) ma conferma la prevalenza assoluta del duale al Centro-Sud, con l’aggiunta di 2 Regioni (Puglia e Calabria) che prima non avevano attivato la modalità duale. Oggi, in sintesi, al Nord permane un’attenzione a non abbandonare il sostegno ai percorsi ordinamentali. Rimane il fatto che, generalmente, a un alto numero di allievi nella IeFP ordinamentale corrisponde, in quei territori, un numero consistente di allievi nel duale. Al Centro e al Sud, scarseggiando i finanziamenti regionali, ci si attesta sull’uso prevalente del duale in considerazione dell’attivazione di nuove risorse dedicate. Infatti, ai 39mila percorsi individuali duali già finanziati con risorse nazionali, regionali e comunitarie se ne aggiungeranno nell’arco di tempo di tre anni formativi (dal 2022/2023 al 2024/2025) altri 135mila, a valere sulle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), per un totale di 174mila percorsi individuali duali come obiettivo finale del Programma. Anche qui, al di là delle tendenze attuali, bisognerà valutare i risultati di queste scelte strategiche sul medio periodo. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 26 06/04/23 19:38 27 Oltre alla geopardizzazione delle modalità di offerta formativa, anche l’aspetto finanziario condiziona lo sviluppo di questo settore. Bisogna premettere che ogni Regione/P.A. ha scelto di gestire le risorse delle IF attraverso uno dei quattro “indicatori guida”, sottolineati in grassetto nella Tabella 5 e relativi al costo annuale per percorso, al costo annuale per allievo, al costo orario per allievo o al costo ora corso. Questi indicatori hanno precise relazioni matematiche tra loro e ciò permette di ricostruire una mappatura comune di tutti i parametri regionali partendo dal numero medio di allievi a percorso e dal numero di ore annuali previsto. Ne risulta che le Istituzioni formative presenterebbero alla prima annualità del percorso una spesa per la collettività ad alunno minore delle Istituzioni scolastiche dell’Istruzione professionale deputate all’erogazione di percorsi per le medesime qualifiche. Infatti, il Servizio statistico del MIUR rileva nelle Istituzioni scolastiche della secondaria di II grado una spesa pubblica cumulata per studente di € 6.693,99 all’anno1, quando nelle Istituzioni formative accreditate si stima una spesa media ad alunno inferiore a € 4.661,47. La tabella sottostante indica la stima a preventivo dei valori massimi di costo dei primi anni, escludendo eventuali minori finanziamenti derivanti, a consuntivo, dagli abbandoni o dai casi di frequenza insufficiente durante l’anno. Danno ragione dei valori qui esposti, i paragrafi dedicati ai “costi” presenti in ciascuna scheda regionale, alla lettura delle quali rimandiamo per una migliore comprensione dei criteri adottati. Riguardo all’estrema differenziazione dei finanziamenti, emerge dal confronto una forbice di costi che conferma la necessità di arrivare a una razionalizzazione del settore cui collegare le erogazioni. In particolare, relativamente al costo annuale del percorso, si stabilisce una distanza significativa tra il dato del Molise di € 69.300 a percorso e quello tre volte superiore della Puglia con € 156.420, quando la media ponderata nazionale dei costi a percorso è di € 99.311. Ugualmente distante è il costo annuale per allievo iscritto della Sicilia, con € 3.103, rispetto a quello della Puglia di € 10.075, seguita dalla Valle d’Aosta con € 8.842 (media ponderata nazionale € 4.661). Una diversità confermata nella Sicilia (€ 2,94) relativamente al costo orario per allievo rispetto a € 9,16 della Puglia (media ponderata nazionale € 4,61). Infine, riguardo al costo ora corso, si rileva una distanza significativa tra gli € 70,28 dell’Umbria e gli € 152,36 di Trento, mentre la media ponderata 1 Circolare del Ministero dell’istruzione n. 6457 del 27 aprile 2020 avente oggetto “Pubblicazione del Costo Medio Studente di cui al dm 181 art. 5 comma 3”. 3. Diversità e instabilità delle erogazioni CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 27 06/04/23 19:38 28 nazionale è di € 98,19. Qui, non conta la collocazione geografica ma assume rilievo la politica del territorio, espressione dalla diversità dei criteri scelti. Potrebbe valere la pena adottare una maggiore sintonia, espressione di criteri comuni non solo nel finanziamento, ma anche nella gestione dei criteri di base legati alla qualità. È utile ricordare che i singoli “costi standard” individuati dalle Regioni si riferiscono per lo più alla spesa storica locale, il cui ammontare è spesso imputabile a scelte discrezionali di ordine politico- amministrativo. Tabella 5. Stima degli indicatori di costo dei primi anni per Regione e P.A. - a.f. 2019/20 costo percorso costo allievo costo ora ora corso n. allievi media allievi x classe n. ore n. corsi Piemonte 102.960,00 4.682,80 4,73 104,00 6.684 21,99 990 304 Valle d’Aosta pond 142.956,00 8.842,64 8,16 132,00 97 16,17 1083 6 Lombardia pond. 89.356,06 4.367,83 4,41 90,26 16.714 20,46 990 817 Bolzano - - - - - - - - Trento pond. 162.418,81 7.843,32 7,36 152,36 1.369 20,71 1066 66,11 Veneto pond. 90.887,70 4.378,18 4,42 91,81 6.726 20,76 990 324 Friuli V.G. 112.280,72 6.547,20 6,20 106,33 1.492 17,15 1056 87 Liguria pond. 94.365,96 6.237,97 6,30 95,32 711 15,13 990 47 Emilia-Romagna 122.610,00 5.781,16 5,78 122,61 3.966 21,21 1000 187 Toscana 90.000,00 5.137,42 4,86 85,23 473 17,52 1056 27 Umbria 69.578,44 6.435,00 6,50 70,28 173 10,81 990 16 Marche 95.040,00 4.087,74 3,87 90,00 93 23,25 1056 4 Lazio pond. 117.110,50 4.593,15 4,35 110,90 3.952 25,50 1056 155 Abruzzo 89.897,28 4.008,16 3,80 85,13 314 22,43 1056 14 Molise 69.300,00 4.569,23 4,57 69,30 182 15,17 1000 12 Campania 109.065,00 5.499,08 5,55 110,17 714 19,83 990 36 Puglia 156.420,00 10.075,36 9,16 142,20 621 15,53 1100 40 Basilicata - - - - - - - - Calabria 86.000,00 6.000,00 6,00 86,00 430 14,33 1000 30 Sicilia 84.000,00 3.103,10 2,94 79,55 7.769 27,07 1056 287 Sardegna 128.576,00 7.312,38 7,39 129,87 422 17,58 990 24 Dati ponderati 9 9 .311,33 4.661,47 4,61 98,19 52.902 21,30 1.010,20 2.483 Fonte: elaborazione su dati delle Amministrazioni regionali/P.A. e Inapp. Sottolineato e grassetto, si riporta l’indicatore guida scelto da Regioni e P.A. I dati di percorsi e allievi per l’a.f. 2019/20 sono presenti nelle anagrafiche degli studenti iscritti al 31.3.2020. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 28 06/04/23 19:38 29 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 Ci si potrebbe domandare se un uso mirato dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) possa essere un’occasione di rilancio strutturale per il settore. Infatti, sotto la spinta dell’Unione europea, il gran lavoro fatto in tempi brevissimi per mettere in campo il Programma Duale fa pur sempre parte di una logica di tempestività e sopravvivenza, mentre ancora non si aprono scenari definiti di omogeneità e qualità diffusa per il sistema della IeFP. Uno di questi scenari è stato argomento della scorsa edizione di questo volume2, nel tentativo di superare la difficoltà di trovare costi standard validi su tutto il territorio nazionale. Nel testo si propone come più realistica l’individuazione di una UCS comune fondata sui costi storici effettivi piuttosto che su algoritmi esogeni3 e si suggerisce un uso condiviso dei criteri di finanziamento per correggere le distorsioni. In tal senso, a un impegno dell’Amministrazione centrale per sostenere contributi adeguati al costo reale e corrente dei percorsi corrisponderebbe una forte declinazione territoriale di premialità e sanzioni, partendo però da una base di criteri unitari individuati da Regioni e Province Autonome. In tal senso, un nuovo patto, tra Stato e Regioni, potrebbe avvicinare i subsistemi territoriali permettendo una contaminazione di buone pratiche per un efficace controllo e indirizzo della IeFP. L’anomala regionalizzazione del sistema, certamente indotta dalla mancata definizione del regolamento dei LEP, è frutto in primo luogo della diversità dei costi del servizio che dovrebbero essere finanziati totalmente e stabilmente dalla fiscalità generale evitando la logica non sistematica del bando annuale. Così come l’Istruzione gode di una copertura totale dei costi, anche la IeFP dovrebbe essere sostenuta per far fronte alla domanda alla quale è tenuta a rispondere e sarebbe, inoltre, auspicabile un finanziamento collegato a un costo standard unitario. 2 Zagardo G., La IeFP nelle Regioni. L’anno del sorpasso, Cnos-Fap/Mlps, Tip. Pio XI, 11/2022, pp 17-22. 3 Salerno G.M., Zagardo G., Costruire e utilizzare i costi standard nella IeFP. Analisi, indicazioni e proposte, Cnos-Fap, 2020, pp. 35, 42, 80-85. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 29 06/04/23 19:38 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 30 06/04/23 19:38 31 4. Conclusioni Le grandi riforme in atto nel nostro Paese, sotto la spinta dell’Unione europea, promuovono diversi tasselli nel sistema educativo, ma spesso in una logica ancora troppo Stato-centrica: l’unica, secondo la narrazione corrente, a soddisfare i requisiti di qualità e occupabilità. Così, si concentrano gli sforzi sull’Istruzione tecnica e professionale, orientata verso l’innovazione digitale, sulla formazione e il reclutamento dei docenti della scuola, sugli ITS, la cui riforma ne ridisegna il profilo, sull’orientamento, per dare spazio a scelte più consapevoli di giovani e famiglie, ma a partire dai tradizionali canali scolastici. In tutto questo, manca una proposta diretta per rilanciare l’Istruzione e formazione professionale (IeFP), che finora viene considerata in modo strumentale e solo in quanto rinforzo per le politiche attive del lavoro. Eppure, questo canale aveva dimostrato nel corso degli anni una pari dignità con la scuola contrastando la dispersione mediante un’efficace inclusività1 per la fascia più debole dei ragazzi, proprio quei Neet che i programmi comunitari vorrebbero recuperare. Intanto, in virtù del mutevole panorama delle attività lavorative, il ruolo della IeFP si va definendo con molta chiarezza. Considerando il contesto dell’attuale mercato del lavoro, per le Istituzioni formative si aprono ampi spazi per progettare percorsi che vengano incontro alle sempre nuove necessità manifestate dal territorio, non solo in professioni non ancora consolidate o innovative, ma anche in nuove modalità con le quali i tradizionali lavori vengono proposti. Suggestivo, a questo proposito, è l’esempio della digitalizzazione che pervade tutti i settori modificandone l’operatività al punto da generare caratteristiche e complessità che stravolgono la fisionomia dei vecchi mestieri. Ci sarà sempre più bisogno di innovazione e di attori dinamici capaci di interpretarla. Spetta alle Amministrazioni competenti sul territorio nazionale individuare criteri per selezionare e monitorare realtà formative adeguate a corrispondere alla “mancanza di candidati” e all’“inadeguatezza delle competenze”. Sarebbe utile che tali “criteri” fossero condivisi e promossi dagli attori istituzionali a vari livelli (Regioni e P.A. ed Enti erogatori della formazione) per dare omogeneità alle figure professionali sul territorio e venire incontro ai gap formativi del nostro Paese. Non è estraneo a questo disegno una sollecita definizione del regolamento di accertamento dei LEP. Per assicurare un’identità comune a livello nazionale e una piena fruibilità dei percorsi 1 Zagardo G., La IeFP nelle Regioni. Una risposta all’Europa ai tempi del Covid, Cnos- Fap/Mlps, Tip. Pio XI, 10/2021, pp.7-17. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 31 06/04/23 19:38 32 per tutti si manifesta l’esigenza di un nuovo Patto capace di mantenere la formazione aderente ai fabbisogni del mercato del lavoro, soprattutto nelle aree periferiche dell’Italia. Un patto che assicuri per tutte le Regioni le condizioni minime per lo sviluppo strutturale del sistema e ponga le premesse per un suo miglioramento negli anni a venire. Pertanto, in vista di una maggiore omogeneità della IeFP, occorre promuovere un’intesa per una identità comune: una dimensione nazionale che non lasci indietro nessun territorio né dia spazio a ritardi e facili autoreferenzialità, che si avvalga di una Cabina di regia e costruisca un accordo tra Stato e Regioni per rendere possibile una visione unitaria del sistema nell’ambito di un servizio pubblico ad accesso universale. Per migliorare standard e progettualità e corrispondere così alle richieste del mondo produttivo, occorrerà una adeguatezza e continuità di finanziamento fondate sul maggior controllo delle Amministrazioni pubbliche, tale che si possa puntare su erogazioni più stabili nel tempo e non legate semplicemente al precario sistema di bandi annuali. A questo proposito, sono riscontrate le prime programmazioni regionali con una cadenza di più ampio respiro che coprono un periodo che assicura maggiore stabilità. I vantaggi di questi orientamenti ricadono sulla spesa della collettività, in grado di far fronte alla domanda di qualifiche e diplomi innovativi richiesti dal mercato a un costo minore dei competitor professionalizzanti del sistema di Istruzione. Ciò suggerisce soluzioni da adottare a un livello più ampio che quello regionale, con un finanziamento statale collegato strettamente a un costo standard unitario. Non bisogna nemmeno sottovalutare le ricadute della stabilità sulla contrattualità del capitale umano impegnato nella formazione e, di conseguenza, sulla disposizione di queste risorse umane a rimanere attivamente nel settore, accumulando esperienze ed evitando di transitare in altri spazi del sistema educativo o, comunque, in altre professionalità. Solo in questo contesto sarà probabile l’estensione del CCNL specifico della formazione anche a territori nei quali viene consentita l’applicazione di altri contratti collettivi. La stabilità e l’adeguatezza dei finanziamenti avrà come conseguenza la propensione a investire su progetti innovativi e diversificati in quanto a varietà dell’offerta, ma anche su macchinari e strumenti di lavoro. Le aziende, interessate a formare rapidamente la manodopera adeguata alle sempre nuove esigenze presenti sul mercato, avrebbero maggiore facilità a cedere alle Istituzioni formative attrezzature più complesse e moderne per far esercitare la futura manodopera da impiegare nei propri processi produttivi. L’adeguamento delle dotazioni laboratoriali e strumentali in rapporto al cambiamento tecnologico non può che giovare alla professionalità dei giovani che, formati in un ambiente disponibile all’innovazione, potranno essere impiegati in contesti territoriali e settoriali più ampi, a vantaggio di una remunerativa mobilità e a garanzia dell’occupazione. Sul tema del sostegno ai percorsi che richiedono più risorse mirate, può essere utile l’esperienza di Lombardia e Veneto (vedi rispettive schede CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 32 06/04/23 19:38 33 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 regionali alla voce “costi”) nella diversa parametrazione dei costi per fasce di offerta, legate agli oneri della formazione nelle differenti figure professionali e, pertanto, riferite al costo del servizio effettivamente erogato. Solo così si eviterà un’offerta povera e al ribasso da parte degli Enti formativi meno solidi e si potrà dare spazio all’acquisto di macchinari e strumenti aggiornati per i laboratori, ponte necessario per l’inserimento rapido e fruttuoso degli allievi in azienda. Non bisogna sottovalutare, infine, il fatto che la IeFP, e in particolare quella delle Istituzioni formative accreditate, si faccia carico dei giovani che sostengono con difficoltà lo studio teorico, rimanendo fermi a una condizione di marginalità sociale e povertà educativa. L’approccio utilizzato dalla IeFP ha avuto più successo di altri canali scolastici perché, nell’includere, tiene conto della dimensione educativa e personalizzante e non solo di quella professionalizzante, dunque, senza appiattirsi su una limitata ancillarità alle politiche del lavoro. Puntare al superamento del gruppo classe, all’apprendimento in situazione lavorativa, al placement e all’accompagnamento professionale rimane ancora la strada che può offrire alla IeFP degli Enti accreditati molte opportunità nella lotta contro la dispersione. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 33 06/04/23 19:38 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 34 06/04/23 19:38 Panoramica delle Regioni CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 35 06/04/23 19:38 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 36 06/04/23 19:38 37 Introduzione alle schede Di seguito sono contenute alcune schede che disegnano i singoli modelli regionali di IeFP, così come si costruiscono nel tempo dal loro avvio sperimentale fino ad oggi. Tutti i dati di struttura fanno, invece, riferimento ai Monitoraggi ufficiali sulla IeFP dell’Inapp/Isfol dall’a.f. 2003/4. Per l’a.f. 2017/18, non essendo ancora disponibile l’intero Monitoraggio, si è fatto riferimento ai dati Inapp anticipati nel citato Annuario statistico 2019 dell’ISTAT ma anche a dati e notizie forniti su richiesta direttamente dalle Amministrazioni regionali competenti. A quante ci hanno risposto sollecitamente va il nostro sentito ringraziamento, certi che la pubblicazione sia anche una vetrina del loro impegno e serva alla reciproca conoscenza dei modelli e delle soluzioni a problematiche comuni. Nel testo, ogni Regione/P.A. è preceduta da alcuni indicatori sintetici di struttura: a) rappresentazione in anni di percorso del modello territoriale attuale; b) iscritti al 1° anno delle Istituzioni formative e scolastiche; c) quota di iscritti ai percorsi di IeFP sulla corrispondente popolazione 14-17enne; d) percorsi e iscritti IeFP di 1°, 2° e 3° anno; e) livello di sussidiarietà (tasso di scolarizzazione1 vs. tasso di formazione). Le sezioni di ogni scheda regionale sono 13 (possono arrivare a 14 ove sia previsto il IV/V anno). In sintesi, la descrizione dell’offerta di Istruzione e formazione professionale realizzata nelle singole Regioni e Province Autonome si compone delle seguenti voci: • Struttura • Normativa • Modello • Sede di svolgimento • Docenti • Articolazione oraria • Elementi • Esiti e certificazioni • Crediti • Governo del sistema • Destinatari • Costi • IV/V anno • Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale 1 Il termine “scolarizzazione” ha qui il significato di far frequentare una scuola e accrescere la popolazione scolastica, non quello di portare a realizzare l’obiettivo dell’obbligo scolastico, che, come è noto, è perseguibile anche per altri canali. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 37 06/04/23 19:38 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 38 06/04/23 19:38 39 Glossario 1. Alternanza scuola-lavoro: in base all’art. 1 d.lgs n. 77/2005 e conformemente alle indicazioni delle guide operative del MIUR, si intende per alternanza la “modalità di realizzazione dei corsi (...), per assicurare ai giovani, oltre alle conoscenze di base, l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro attraverso l’alternanza di periodi di studio e di lavoro, sotto la responsabilità dell’istituzione scolastica o formativa.” Il percorso duale in alternanza deve essere condiviso con le aziende in riferimento alle attività in aula e ai periodi di permanenza. L’alternanza consente un apprendimento in esperienza lavorativa che, a differenza dell’apprendistato, non costituisce rapporto di lavoro in quanto è una metodologia didattica. In base alla CSR 158/2015 del 24.9.15 l’alternanza “rafforzata” comprende periodi di applicazione pratica presso un datore di lavoro non inferiori a 400 ore annue. 2. Apprendistato: in base all’art. 43 d.lgs n. 81/2015 contratto di lavoro a tempo indeterminato finalizzato al conseguimento di qualifica o di diploma. Prevede la stipula di un protocollo di intesa tra l’istituzione formativa e il datore di lavoro che assumerà il ragazzo e la sottoscrizione di un piano formativo individuale tra Istituzione formativa, datore di lavoro e allievo, in base al decreto 12.10.2015. 3. Diritto-dovere all’istruzione e alla formazione: introdotto dalla l. n. 53/2003 ed entrato in vigore con il d.lgs n. 76/2005, consente in 12 anni il conseguimento di un titolo di istruzione secondaria superiore o una qualifica almeno triennale entro il 18° anno di età. Ai sensi dell’art. 1, co. 622, della l. n. 296/2006, si attua l’Obbligo di istruzione che intercorre per 10 anni, dai 6 ai 16 anni e si assolve sia in un percorso scolastico sia nei percorsi regionali di IeFP. 4. Formazione professionale integrale (o FP pura): percorsi a titolarità delle Istituzioni formative accreditate (in tale categoria vengono compresi anche le scuole dipendenti dalle Province Autonome), con docenti e formatori provenienti in prevalenza dalle stesse istituzioni anche per le competenze di base; rilascia un attestato di qualifica e crediti per il rientro alla scuola; le eventuali azioni integrate riguarderebbero solo le azioni di sistema. 5. Formazione professionale mista: percorsi a titolarità in prevalenza delle Istituzioni formative accreditate; con docenti delle competenze di base provenienti dalle Istituzioni scolastiche in base a precisi accordi territoriali; rilascia un attestato di qualifica e crediti per il rientro alla scuola; le azioni integrate riguardano azioni di sistema, progettazione e docenza. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 39 06/04/23 19:38 40 6. Formazione professionale integrata (con FP tra il 50% e il 20% del monte ore): percorsi, in genere, a titolarità delle Istituzioni scolastiche statali, con docenti provenienti dalle Istituzioni scolastiche per le competenze di base; si rilascia un attestato di qualifica e crediti per il rientro alla scuola; le azioni integrate riguardano le azioni di sistema; l’impianto progettuale, la metodologia e le figure professionali sono quelli richiesti alle Istituzioni formative. 7. Formazione professionale integrata (con FP entro il 20% del monte ore): percorsi a titolarità delle Istituzioni scolastiche statali, con docenti provenienti dalle stesse Istituzioni scolastiche per le competenze di base; prosecuzione automatica del percorso scolastico di Stato e, in teoria, attestato di qualifica; le azioni integrate riguardano le azioni di sistema, i moduli di formazione professionale e la docenza/codocenza. 8. Impresa formativa simulata (IFS): modalità di apprendimento di processi di lavoro attraverso la simulazione, animata dagli studenti, della costituzione e gestione di imprese virtuali, assistite da aziende reali. Utilizza uno spazio attrezzato che riproduce l’ambito aziendale. I giovani possono operare come farebbero in una azienda reale. Le fasi sono: classe simula in un contesto laboratoriale, creazione e gestione di un’impresa virtuale. Di solito, l’impresa simulata è rivolta agli allievi quattordicenni del primo anno del percorso triennale e ha una funzione propedeutica all’alternanza scuola lavoro o all’apprendistato. 9. Larsa: sono i laboratori per il recupero e lo sviluppo degli apprendimenti utilizzati per promuovere il recupero delle carenze e il potenziamento degli apprendimenti negli allievi che hanno bisogno di colmare gap di conoscenze/competenze lungo il percorso o in fase di passaggio tra due percorsi. Possono essere interni al percorso o finanziati ad hoc. 10. Livello di sussidiarietà: peso delle Istituzioni scolastiche nella IeFP, qui stimato in termini di percentuale di iscritti di IeFP a scuola nei percorsi di primo anno. Dove non si trovano percorsi al primo anno, la comparazione avviene sul successivo anno disponibile. 11. Percorsi in sussidiarietà complementare: percorsi realizzati nelle Istituzioni scolastiche, con docenti della scuola per tutte le competenze e un attestato di qualifica e crediti per i passaggi. Questi, tuttavia, non avvengono in modo automatico. Le azioni integrate con i CFP sono azioni di sistema. L’impianto progettuale, la metodologia e le figure sono quelli richiesti per i CFP. 12. Percorsi in sussidiarietà integrativa: percorsi a titolarità delle Istituzioni scolastiche statali, con docenti provenienti, di norma, dalle stesse Istituzioni scolastiche; prosecuzione automatica del percorso scolastico di Stato al 4° anno e attestato di qualifica; non sono previste, di norma, azioni integrate. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 40 06/04/23 19:38 41 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 13. Percorsi in sussidiarietà ex d.lgs n. 61/2017: si supera la struttura della sussidiarietà “integrativa” e “complementare” realizzando una sussidiarietà che integra a partire dall’a.f. 2018/19, al 1° anno, i sottosistemi a regia statale e regionale ma non i percorsi di studio, nel rispetto degli standard formativi adottati sul territorio da ciascuna Amministrazione pubblica. 14. Sistema duale: modello di formazione in alternanza fra Istituzione formativa e Impresa, per agevolare le transizioni e ridurre il divario in termini di competenze tra scuola e lavoro. Ai sensi del progetto sperimentale di cui all’Accordo tra Stato e Regioni del 24 settembre 2015 il “Sistema duale” può essere attuato in “apprendistato” (art. 43 del d.lgs n. 81/2015), “alternanza” (d.lgs n. 77/2005), o “impresa formativa simulata”. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 41 06/04/23 19:38 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 42 06/04/23 19:38 43 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 ➢ Struttura Abruzzo 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 43 06/04/23 19:38 44 Ø Normativa - Protocollo MIUR-Regione del 30.07.2003 (dgr n. 729 del 06.09.03) - Accordo territoriale del 19.01.2004 - Dgr n. 580 del 21.06.2005 (standard formativi minimi nazionali) - Dgr n. 119 del 12.02.2007 (avviso assegnazione di voucher) - Dgr n. 795 del 03.08.2007 (avviso per i percorsi integrati) - Dgr n. 765 del 12.08.2008 (recepimento accordi Stato-Regioni) - Dgr n. 363/2009 (accreditamento sedi formative ex dm n.166/01 e smi) - Dgr n. 540 del 28.09.2009 (attuazione art.19 d.lgs n. 226/05 livelli essenziali docenti) - Dgr n. 766 del 12.08.2008 (percorsi finanziati dal MPI) - Dgr n. 391 del 27.07.2009 (avviso percorsi triennali IeFP) - Dgr n. 700 del 13.09.2010 (avviso triennali IeFP) - Dd n. 270/dl 24 del 22.11.2011 (avviso percorsi triennali) - Dgr n. 854 del 10.12.2012 (recepimento figure) - Dd n. 35/dl 32 del 14.03.13 (avviso a.f. 2013/14 con scorrimento per l’a.f. successivo) - Dgr n. 251 del 7.4.2014 (disposizioni transitorie) - Dgr n. 247 del 31.3.2015 (accreditamento) - Dgr n. 119/dpg 010 del 7.12.16 (IeFP a.f. 2016/17) - Dgr n. 867 del 20.12.2016 (linee guida apprendistato) - Dd n. 24 dpg n. 10 del 18.4.17 (IeFP) - Dd n. 67 dpg n. 010 del 7.8.2017 (scorrimento graduatoria progetti a.f. 2017/18) - Dgr n. 7 del 17.1.2018 (accreditamento) - Dgr n. 782 del 16.10.2018 (linee guida IeFP) - Dd n. 147/dpg010 del 18.12.2018 e dd n. 119bis/dpg010 del 15.10.2019 (ordinam. 2019/20), dd n. 122/dpg010 del 14.11.2018 e dd n. 111/dpg010 del 15.10.2019 (duale 2019/20) - Dd n. 132/dpg010 del 29.11.2019 (percorsi in sussidiarietà) - Dgr n. 25/dpg010 del 18.3.2020 (linee guida percorsi) - Dd n. 33/dgp010 del 06.4.2020 (duale triennali e quarti anni a.f. 2020/21) - Dd n. 197/dpg021 del 17.12.2020 (duale triennali a.f. 2021/22) - Dd n. 439/dpg021 del 25.10.2021, dd n. 79/dpg021 del 11.3.2022, dd n. 178/dpg021 del 20.5.2022 (duale triennali e IV anno a.f. 2022/23) Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà e percorsi integrali di IeFP) Gli originari percorsi centrati sulla formazione professionale pura nati nell’a.f. 2003/04 erano stati trasformati nell’a.f. 2006/07 in “percorsi episo- CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 44 06/04/23 19:38 45 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 dici” destinati temporaneamente a far fronte ai bisogni formativi dei fuoriusciti dalla scuola tramite voucher. I voucher sono estinti al primo anno dall’a.f. 2008/09. Altri percorsi di FP pura su progetto presentato al MIUR sono estinti dall’a.f. 2009/10 per lasciare il posto ai nuovi triennali. Nell’a.f. 2009/10 si sono attuati al 1° anno percorsi di FP mista, integrati con la scuola mediante accordi per la docenza delle competenze di base. Tuttavia, dall’anno successivo questa esperienza non sarà rinnovata per difficoltà derivate dalla debole interazione tra gli attori e dallo scarso gradimento degli stessi studenti. Dall’a.f. 2008/09 cessano (non più rinnovati al primo anno) anche i percorsi integrati a titolarità scuola. Dall’a.f. 2011/12 si è adottato il modello sussidiario integrativo ma con la contemporanea presenza, prima simbolica, di percorsi di IeFP pura delle Istituzioni formative (IF), finanziati solo con fondi del riparto MLPS e riferiti alle figure degli accordi in Conferenza unificata. Ciascun Organismo di formazione (OdF) poteva candidarsi per un numero massimo di due percorsi per Provincia. Il modello è stato confermato negli anni seguenti. All’avviso n. 35/13 è seguito, per l’a.f. 2014/15, uno scorrimento della graduatoria con corsi iniziati a giugno 2014 e altri corsi attivati nel mese di marzo 2015. In mancanza di risorse, non è stato fatto alcun avviso per i percorsi di 1° anno dell’a.f. 2015/16. Per l’a.f. 2016/17 si è rilanciata la IeFP con 4 percorsi formativi triennali per ciascuna Provincia. La dd n. 67dpg010 del 7.8.2017 immetteva a scorrimento per il 2017 nuovi percorsi triennali per la IeFP delle istituzioni accreditate. Un avviso del mese di novembre 2018 riguardava i primi anni del triennio a.f. 2018/19, che sono partiti ancora in ritardo nel 2019. Un avviso del dicembre 2020 per l’a.f. 2021/22 finanzia come nell’anno precedente 6 nuovi percorsi formativi triennali duali. I sei percorsi finanziati interessano i settori dell’alimentazione, della meccanica, dell’edilizia e termoidraulica e del benessere con i servizi di trattamento estetico. Dall’a.f. 2016/17 sono segnalati i primi percorsi di quarto anno in modalità duale in alternanza rafforzata (assenti negli aa.ff. 2018/19 e 2021/22). Per l’a.f. 2022/23 sono attuati percorsi triennali e quarte annualità da realizzarsi solo nella modalità duale. L’offerta formativa duale è ancora programmata in attuazione delle linee guida IeFP (dd. n. dpg010/25 del 18.3.2020). I percorsi triennali dell’a.f. 2022/23 sono realizzati a partire da 6 percorsi di qualifica: operatore alla riparazione veicoli a motore, operatore meccanico, operatore produzioni alimentari pasticcere (2 percorsi), operatore benessere estetica, operatore benessere acconciatura; sono 4 i percorsi di diploma: tecnico acconciatura (2 percorsi), tecnico delle produzioni alimentari - mastro pasticcere, tecnico trattamenti estetici. Altri 7 corsi messi in cantiere in dicembre, si riferiscono ad uno scorrimento delle graduatorie, con inizio effettivo nel gennaio 2023. Essi sono: operatore del benessere acconciatore, operatore alimentare, operatore del benessere estetista, operatore del benessere acconciatore, operatore del benessere sia acconciatore che estetista e operatore elettrico. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 45 06/04/23 19:38 46 Ø Sede di svolgimento I soggetti attuatori del sistema regionale di IeFP sono: gli Organismi di formazione accreditati e/o in fase di accreditamento, secondo quanto prescritto nei pertinenti avvisi pubblici, per la macrotipologia “obbligo formativo/ obbligo di istruzione e percorsi di Istruzione e formazione professionale” e le Istituzioni scolastiche (statali e/o paritarie) che offrono percorsi di IeFP erogati in regime di sussidiarietà, ai sensi del d.lgs n. 61/2017 e del dm del 17.05.2018, previa richiesta alla Regione. Dall’a.f. 2011/12 l’iscrizione avviene presso l’istituzione scolastica (IS) secondo il modello sussidiario (integrativo fino all’a.f. 2018/19) e presso le Istituzioni formative (IF) nei residui percorsi. Operano attualmente nella Regione Abruzzo: CNOS-FAP, Istituto Mecenate srl, Eventitalia Scarl, Sgi soc. coop. arl, Sgi soc. coop. impresa sociale, Accademia formazione professionale Excelsior srl. Non esistono percorsi in diritto-dovere gestiti direttamente dagli enti locali. Non è previsto il coinvolgimento delle Agenzie formative all’interno dell’offerta sussidiaria realizzata dagli Istituti professionali. Ø Docenti Dall’a.f. 2011/12, nel modello sussidiario integrativo i docenti sono della scuola. Nei percorsi “integrali” svolti dalle IF i docenti sono, di norma, sempre delle IF. La dgr n. 566 del 30.6.2015 regola ancora la materia, avendo per oggetto i livelli essenziali dei requisiti dei docenti del sistema educativo di Istruzione e formazione. Le attività devono essere affidate di preferenza a personale docente in conformità al vigente CCNL sulla Formazione professionale. L’ultimo bando 2022/25 ha inserito una premialità fino ad un massimo di 5 punti per gli Enti che adottano il CCNL della Formazione professionale per le attività di docenza e tutoraggio. Ø Articolazione oraria Dall’a.f. 2011/12 i percorsi del modello sussidiario integrativo (1.056 ore) sono stati attuati nell’ambito dell’autonomia e flessibilità. Attualmente, l’articolazione oraria delle Istituzioni scolastiche (IS) è definita da ciascun Istituto nell’ambito della propria autonomia didattica e organizzativa, sulla base di criteri generali stabiliti in sede di accordo tra Regione e USR. Con le linee guida del 2020, attualmente vigenti, il monte ore annuale che i soggetti delle Istituzioni formative accreditate (IF) devono garantire ai singoli allievi è esteso da 990 ore (fino all’a.f. 2018-19) a 1.056 ore annue (dall’a.f. 2019/20), ovvero 3.168 ore complessive nel triennio. Solo per i percorsi di diploma professionale di tecnico il numero delle ore complessive rimane 990. Nei triennali vi sono: 120-96-110 ore nell’area competenze personali; 510-420-325 ore nell’area competenze culturali di base; 426-540-621 ore nell’area competenze professionali. Al primo e al secondo anno le ore di formazione nel CFP sono 634 su 1.056, mentre al terzo anno sono massimo CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 46 06/04/23 19:38 47 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 528. Fermo restando il monte ore complessivo stabilito per il triennio in relazione a ciascun area, è in capo all’autonomia dell’OdF la definizione di un potenziamento, con una diversa articolazione oraria, nel rispetto dell’intervallo percentuale di sviluppo delle competenze. La formazione per aree formative può essere erogata attraverso diverse metodologie didattiche e in diversi contesti di apprendimento nel rispetto dei riferimenti percentuali minimi e massimi. Per la modalità “duale” in impresa formativa simulata (IFS) e/o alternanza rafforzata devono essere garantite minimo 400 ore annue di formazione pratica. In apprendistato si rispettano le linee guida dei percorsi di apprendistato, approvate con dgr n. 867 del 20.12.2016. Nella modalità duale in apprendistato si aggiungono le ore lavoro che si ottengono sottraendo al monte ore annuo contrattualmente previsto, le ore annue della durata ordinamentale del percorso. Ø Elementi Ciascuna annualità realizza accoglienza, orientamento e counselling/ facilitazione, formazione d’aula (anche in formazione a distanza), esperienze formative in contesto lavorativo, laboratori professionalizzanti, laboratori di recupero e sviluppo degli apprendimenti (larsa), supporto per il riconoscimento dei crediti conseguiti in contesti di apprendimento a carattere formale, informale e non formale e per le certificazioni intermedie e finali, visite di studio e guidate presso imprese ed eventi di settore e stage presso imprese, valutazione, competenze in ingresso, potenziamento delle soft skill, educazione fisica. Sono, inoltre, previsti un modulo di accompagnamento/ orientamento al lavoro e il trasporto degli allievi. I larsa possono riguardare: 1. gruppi di livello omogeneo per recupero o approfondimento lungo il percorso formativo; 2. allievi o gruppi di allievi in fase di passaggio tra sistemi formativi; 3. allievi o gruppi non ancora inseriti nei percorsi strutturati, ma in progetti ad hoc di rimotivazione e orientamento, che presuppongono specifiche fonti di finanziamento. A pena di esclusione, ogni OdF dovrà predisporre e allegare, a corredo dell’istanza di partecipazione, un’analisi dei fabbisogni professionali a giustificazione del percorso formativo prescelto. Ø Esiti e certificazioni La valutazione delle competenze comprende: 1. la valutazione delle conoscenze e abilità per aree culturali e tecnico professionali; 2. la valutazione delle conoscenze e abilità acquisite nei contesti di apprendimento non formale e informale; 3. la valutazione del comportamento. I criteri metodologici per una corretta valutazione della competenza sono: a) il riferimento esplicito alle situazioni di apprendimento (attività, esperienze, azioni) in riferimento alla specifica competenza con almeno un prodotto reale elaborato e con riferimento al tirocinio valutato dal tutor dell’organizzazione partner; b) l’analisi delle varie performance dell’allievo (prodotti, comportamenti, riflessioni, maturazioni). Per quanto riguarda gli CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 47 06/04/23 19:38 48 apprendimenti, l’OdF o l’Istituzione scolastica adotta un “pagellino” (documento di valutazione periodica) alla fine di ogni anno. Esso ha valore di accesso alle prove di accertamento finale in termini di punteggio per gli ammessi. Nei percorsi IeFP, a titolarità degli Organismi di formazione, non è previsto il debito scolastico, poiché tutta l’attività è gestita nella forma della personalizzazione, mentre i larsa possono essere attivati in ogni momento del percorso formativo, in corrispondenza delle necessità effettivamente evidenziate dall’organo collegiale dei formatori/consiglio di classe. La certificazione delle competenze in relazione ai traguardi formativi raggiunti al termine del percorso triennale e quadriennale viene in conformità al decreto interministeriale del 5 gennaio 2021, recante “Disposizioni per l’adozione delle linee guida per l’interoperatività degli enti pubblici titolari del sistema nazionale di certificazione delle competenze”. La certificazione finale viene formalizzata attraverso il rilascio degli attestati di qualifica o diploma professionale, redatti in conformità ai modelli dell’accordo citato. La Commissione di valutazione dell’esame finale gode dei rimborsi delle spese di viaggio, di vitto e di alloggio a carico delle Istituzioni formative. In caso di svolgimento dell’attività lavorativa presso le Istituzioni scolastiche, le connesse spese di trasporto, vitto e alloggio sono a carico della Regione Abruzzo. Il Repertorio regionale dell’offerta di IeFP è corrispondente al Repertorio nazionale attualmente vigente, come disciplinato dall’accordo Stato-Regioni del 1.9.2019 (rep. atti n. 155/CSR). Per la certificazione delle competenze acquisite da parte dell’allievo è prevista la redazione di un dossier individuale da parte del tutor aziendale, in collaborazione con il tutor formativo del soggetto attuatore. Ø Crediti In caso di passaggio tra sistemi formativi trovano attuazione le disposizioni di cui all’accordo in Conferenza Stato-Regioni del 10.05.2018 (rep. atti n. 100/CSR), nonché dell’accordo tra Regione e USR, sottoscritto in data 21.12.2018, recante le modalità realizzative dei percorsi formativi svolti in regime di sussidiarietà (ex art. 7, co. 2, d.lgs n. 61/2017 e art. 4 del dm del 17.05.2018). Nel rispetto del numero massimo previsto, sono possibili ingressi in tutte le annualità di nuovi candidati, previa verifica delle capacità, conoscenze, abilità e competenze, a seguito della quale il soggetto attuatore può riconoscere i crediti formativi per l’inserimento dell’allievo in questione nel percorso formativo. L’inserimento di nuovi allievi all’interno dei percorsi avviene nel limite massimo del 50% delle ore totali dell’annualità, ad eccezione della terza annualità, per la quale l’inserimento può avvenire in qualunque momento, previa valutazione dei crediti formativi acquisiti in precedenti esperienze didattiche e/o formative. Le modalità di accertamento del credito formativo sono definite per gli OdF da una Commissione interna di valutazione, anche attraverso modalità differenti dalle tradizionali prove orali e/o scritte, comprese forme di osservazione diretta dell’attività del soggetto coinvolto. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 48 06/04/23 19:38 49 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 Ø Governo del sistema Per la regia dei percorsi sperimentali triennali di Istruzione e formazione professionale è stato istituito un Tavolo tecnico interistituzionale con atto della Giunta regionale. Esso è composto da un dirigente e un funzionario della Regione competenti in materia di istruzione, e da cinque dirigenti scolastici designati dall’Ufficio scolastico regionale. Nell’ambito della programmazione territoriale, la Regione Abruzzo, sentito l’USR, individua i percorsi di Istruzione e formazione professionale negli Istituti professionali, la cui attivazione è compatibile con le classi di abilitazione dei docenti disponibili. Per i percorsi dei CFP la determinazione direttoriale n. 24 del 14.03.2022, ha costituito il Nucleo di valutazione per la valutazione di merito delle proposte progettuali. Il Nucleo di valutazione trasmette alla dirigente del Servizio istruzione, formazione e università, gli esiti della procedura di valutazione e questo approva le risultanze trasmesse ed emana la determinazione per il finanziamento dei progetti. È prevista la realizzazione dell’infrastruttura attuativa del sistema, attraverso l’individuazione di una Ats che realizzi azioni di supporto alla Regione nell’elaborazione della disciplina, nello sviluppo del sistema informativo dedicato, nella formazione degli operatori titolati alla certificazione. La persistenza delle condizioni per la permanenza nel sistema di accreditamento viene verificato dalla Regione annualmente per gli Organismi di formazione, per i quali è stato messo in campo un sistema per la valutazione dell’accreditamento attraverso il c.d. “monte crediti aggiuntivo” che costituisce un’esplicazione concreta del criterio dell’efficace/efficienza del soggetto accreditato. Tramite gli interventi congiunti di monitoraggio e valutazione, la Regione individua gli indicatori più rilevanti circa la qualità del sistema di Istruzione e formazione professionale, così che possa essere valutata l’efficacia ed efficienza degli investimenti nelle attività previste. Ø Destinatari I destinatari degli interventi del sistema regionale di IeFP sono i giovani in età di “diritto-dovere” all’istruzione e alla formazione che hanno conseguito il diploma di scuola secondaria di primo grado. Limitatamente agli Organismi di formazione, i destinatari dell’azione formativa sono i giovani che, alla data del 31 dicembre dell’anno in cui inizia il percorso formativo triennale, non abbiano compiuto i sedici anni di età. Nell’ambito dei posti resi disponibili, possono essere ammessi anche giovani di età superiore al sedicesimo anno di età, purché rientranti nel “diritto-dovere all’istruzione e alla formazione”. I destinatari dei percorsi triennali non devono aver compiuto 18 anni di età al momento della comunicazione dell’avvio delle attività formative, ma si deroga fino a 25 anni limitatamente ai percorsi in apprendistato. Inoltre, secondo le vigenti linee guida, al fine di favorire il rientro in formazione dei Neet e la riqualificazione professionale, le persone di età superiore ai 18 anni senza licenza media possono frequentare i percorsi CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 49 06/04/23 19:38 50 di IeFP in via prioritaria presso gli IP in convenzione con i CPIA (Centri provinciali per l’istruzione degli adulti). I destinatari dei percorsi formativi di “tecnico di IeFP” (IV anno) non devono aver compiuto - al momento della comunicazione dell’avvio delle attività formative - i 25 anni di età. La frequenza al percorso di “tecnico di IeFP” (IV anno) è rivolta ai soggetti in possesso di una qualifica triennale afferente all’area professionale del percorso di tecnico prescelto. Ø Costi La programmazione per l’anno formativo 2019/20 è finalizzata alla presentazione di progetti formativi triennali ordinamentali e duali. Gli avvisi sono contenuti nel dd n. 147/dpg010 del 18.12.2018 per i percorsi ordinamentali e nel dd n. 122/dpg010 del 14.11.2018 per i percorsi duali, entrambi iniziati nel 2019. Essi stabiliscono i medesimi parametri di costo della Regione per l’a.f. 2019/20: considerando una classe composta da 15 allievi è previsto per ognuno dei 3 anni del triennio un uguale contributo di € 89.897,28 calcolato nel seguente modo: (ucs 73,13*1.056 monte ore annuale) + [(ucs 0,80 ora allievo*n. 15 allievi) * 1.056 monte ore annuale)] = € 89.897,28. Ciascun percorso deve essere previsto per un numero minimo di 10 allievi fino ad un massimo di 15 allievi. In caso di ammissione a finanziamento di proposte progettuali che prevedano l’attivazione di classi con numero superiore a 15 allievi, la Regione rimborsa solamente le UCS 0,80 ora corso allievo per il totale di n. 15 allievi. È possibile inserire anche degli allievi in qualità di “uditori”. L’UCS ora corso pari a € 73,13 vale per attività che prevedano docenti di fascia C, così come definiti dalla circolare n. 2/2009 del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali. Applicando il parametro di costo stabilito dalla Regione (il suddetto costo annuale per percorso di € 89.897,28) al numero degli iscritti a primo anno dei percorsi triennali delle Istituzioni formative nell’a.f. 2019/20 (secondo gli ultimi dati del monitoraggio Inapp essi sono 22,4 a classe) risultano i seguenti costi: il costo per allievo del primo anno corrisponde a € 4.013,27, il costo ora corso del primo anno ammonta a € 85,13, mentre il costo orario per allievo ammonta a € 3,80. In caso di iscrizione al percorso di soggetti vulnerabili (allievi portatori di disabilità certificata e/o allievi con bisogni educativi speciali (BES) o con disturbi specifici di apprendimento (DSA) e/o stranieri) sono rese disponibili strategie differenziate per facilitare la piena partecipazione alle attività. In tal caso sarà corrisposta al soggetto attuatore una componente aggiuntiva di risorse per un contributo massimo di € 2.000,00 ad allievo. Ø Quarto anno Nell’a.f. 2016/17 sono stati attivati due percorsi di quarto anno per 25 alunni nell’ambito del sistema duale. Nell’a.f. 2022/23 è ritenuta ammissibile anche la composizione di classi con “percorsi articolati” a cui possono CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 50 06/04/23 19:38 51 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 accedere allievi in possesso di qualifiche differenti. I quarti anni prevedono 990 ore con: asse dei linguaggi (99 ore), asse matematico (99 ore), area storico-sociale-economico (148 ore), asse scientifico-tecnologico (149 ore), area professionale (495 ore). Il monte ore di insegnamento per il percorso di quarto anno deve essere almeno di 495 ore, che corrispondono al minimo di formazione in aula previsto (50% di 990). Nella valutazione dei progetti, è considerato criterio premiante l’assunzione degli allievi con il contratto di apprendistato per il diploma professionale. Nel corso degli anni vi sono stati: − a.f. 2016/17: n. percorsi 2; n. allievi 25 − a.f. 2017/18: n. percorsi 1; n. allievi 16 − a.f. 2018/19: n. percorsi 0; n. allievi 0 − a.f. 2019/20: n. percorsi 5; n. allievi 22 − a.f. 2020/21: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. − a.f. 2021/22: n. percorsi 0; n. allievi 0 − a.f. 2022/23: n. percorsi 4; n. allievi n.d. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale Considerata la valenza della modalità di apprendimento “duale”, ovvero di un approccio alla didattica fondato su esperienze formative pratiche in impresa formativa simulata, alternanza rafforzata e apprendistato di primo livello (art. 43 d.lgs n. 81/2015), l’intento della Regione è quello di prevederlo in maniera incisiva nei percorsi di IeFP. Tutte le opzioni sono aperte dai 15 ai 18 anni di età. Anche i giovani ultradiciottenni fino a 25 anni non compiuti possono accedere per acquisire una qualifica triennale e un diploma professionale, ma solo in apprendistato. La Circolare del Ministero del lavoro e delle politiche sociali R.0000012 del 6.6.2022 fornisce chiarimenti interpretativi rispetto alle disposizioni del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81 e del decreto interministeriale 12 ottobre 2015 definendo nel dettaglio le caratteristiche del contratto di apprendistato di primo livello. All’interno dei percorsi di IeFP in “apprendistato” la formazione esterna all’impresa non può essere superiore al 60% dell’orario ordinamentale per il primo e il secondo anno (ovvero 634 ore su 1.056 ore) e al 50% per il terzo anno (ovvero 528 ore su 1.056 ore). La durata minima del contratto di apprendistato è di 6 mesi e non può essere superiore a: 3 anni per il conseguimento della qualifica di IeFP; 4 anni per il conseguimento del diploma di IeFP; 1 anno per il conseguimento del diploma di IeFP per coloro che sono in possesso della qualifica professionale nell’ambito dell’indirizzo professionale corrispondente. L’“alternanza rafforzata” è una metodologia didattica, rivolta agli allievi di età compresa tra i 15 e i 18 anni, che prevede l’espletamento di almeno n. 400 ore annue di applicazione pratica presso una organizzazione (es. impresa, azienda, fondazione, associazione, studi professionali, polo tecnico-professionale, università, ecc.). L’“impresa formativa simulata” (IFS) si realizza attraverso la costituzione di un’impresa virtuale animata dagli allievi di una classe, che svolge un’attività di e-commerce facendo riferimento a un’impresa reale (impresa tutor). L’IFS si ri- CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 51 06/04/23 19:38 52 ferisce, in particolare, agli studenti quattordicenni, non potendosi attivare per loro contratti di apprendistato e non potendo fare ricorso all’alternanza rafforzata per i quali è prevista una età minima di 15 anni. Il contratto di apprendistato fa riferimento all’art. 43 del d.lgs n. 81/2015 e al successivo di del 12.10.2015, che fissa anche i limiti massimi di formazione esterna, alle disposizioni previste dalla dgr n. 867 del 20.12.2016 di “Approvazione delle linee guida per l’apprendistato, nell’ambito dell’Istruzione e formazione professionale”, in particolare per l’attivazione della linea 2 “Sostegno di percorsi IeFP nell’ambito del sistema duale”, nonché alla Guida operativa regionale in materia di apprendistato di cui alla dgr n. 409 del 15.7.2019. Sono segnalati percorsi duali nell’a.f. 2017/18, 2018/19, 2019/20, 2020/21, 2021/22 e 2022/23. Attualmente, sono stati istituiti solo percorsi di IeFP duali. Sono stati 65 gli iscritti in duale degli anni I-II-III-IV presso le Istituzioni formative nell’a.f. 2019/20. Il target da raggiungere come obiettivo minimo per il primo anno (a.f. 2022/23) del Programma Duale attraverso l’utilizzo integrato delle risorse del PNRR e delle risorse ordinarie assegnate è pari a 109 allievi promossi/certificati in percorsi duali. A questo scopo sono stati stanziati per l’Abruzzo dal MLPS € 428.225,00. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 52 06/04/23 19:38 53 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 ➢ Struttura Basilicata 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 53 06/04/23 19:38 54 Ø Normativa – Protocollo del 24.7.2003 (sperimentazione IeFP) – Accordo territoriale del 12.12.2003 – Protocollo del 13.1.2016 (duale) – Legge regionale n. 33 dell’11.12.2003 – Accordo territoriale del 14.03.11 (dgr n. 425/11 per la sussidiarietà) – Dgr n. 574/10, dgr n. 927/12, dd n. 878/12 (accreditamento sedi IeFP) – Dgr n. 1221/10 (recepimento accordo 1° anno di attuazione IeFP 2010/11) – Dgr n. 1152/11 (intesa Regione-Province per il sistema di IeFP) – Dgr n. 1158/11 (linee triennali offerta formativa) – Dgr n. 1207/11 (tavolo tecnico istruzione e formazione) – Dgp di Potenza n. 122 del 2.11.11 (approvazione piano di IeFP 2011/2013) – Dd Ufficio cultura-istruzione n. 547 del 7.3.2012 (contributo agenziale alle attività) – Lr n. 30 del 13.9.2015 (apprendimento permanente) – Lr n. 9 del 13.5.2016 (istituzione dell’Agenzia unica del lavoro - Lab) – Dgr n. 700 del 10.7.2017 e dd n. 929/17 (quarti anni in duale a.f. 2017/18) – Dgr n. 952 del 13.12.2019 e dgr n. 139 del 2.3.2020 (avviso duale IV anno IF e differimento scadenza a.f. 2020/21) – Dgr n. 177 del 12.3.2020 (avviso triennale IS a.f. 2020/21) Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà e quarto anno integrale) Dal 2004/05 fino al 2010/11 (ultimo avviso per primi anni) la Regione ha attuato percorsi triennali (misti) di Formazione professionale per chi interrompe la prosecuzione del proprio itinerario formativo nel percorso scolastico o intende proseguirlo nella Formazione professionale. Affidamento diretto della Provincia di Potenza e della Provincia di Matera alle Agenzie provinciali per la formazione, istituite ai sensi della legge regionale n. 12/1998 e accreditate dalla Regione. L’estinzione dei terzi anni dei vecchi percorsi triennali a titolarità delle Agenzie è avvenuta nel 2013/14. Dall’a.f. 2011/12 adozione della sola sussidiarietà (integrativa fino all’a.f. 2018/19, che vede nello stesso anno i nuovi primi anni ex d.lgs n. 61/2017), con apporto integrato delle Agenzie provinciali (Apofil e Ageforma) per un numero limitato di ore. La presenza delle Agenzie interessava anche i percorsi per 16-18enni extra accordo e con qualifiche regionali. Dall’a.f. 2016/17 le Agenzie sono state soppresse a favore dell’Agenzia regionale per il lavoro e le transizioni nella vita attiva (LAB - Lavoro e apprendimento Basilicata) in base alla lr n. 9 del 13.5.2016. L’apporto delle due Agenzie provinciali è stato mantenuto dall’unica Agenzia regionale LAB assicurando alle Istituzioni scolastiche in sussidiarietà un’offerta integrata a quella della scuola. In Basilicata, negli a.f. 2018/19 e 2019/20, non sono stati avviati percorsi CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 54 06/04/23 19:38 55 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 triennali a qualifica. Con la dgr n. 177 del 12.3.2020 si realizzano 24 percorsi triennali solo IS per l’a.f. 2020/21 (sussidiarietà ex d.lgs n. 61/2017 in base all’accordo tra Regione e USR del 15.3.2019). Il quarto anno, da realizzare solo negli Organismi di formazione (OdF), formalmente approvato per l’a.f. 2017/18, non ha avuto esito per mancanza di proposte e iscritti. Con la dgr n. 952 del 13.12.2019 è stato approvato un nuovo avviso pubblico per la presentazione di progetti di IV anno in attuazione della sperimentazione del sistema duale nell’ambito degli IeFP. La dgr n. 139 del 2.3.2020 ne ha differito i termini di scadenza permettendo l’avvio di due percorsi (tecnico per l’automazione industriale e tecnico dei servizi di promozione ed accoglienza) presso due Organismi di formazione per l’a.f. 2020/21 (con esami entro il novembre 2021), con la partecipazione di partenariati misti (Ati-Ats) composti da un OdF accreditato, imprese e Istituti professionali di Stato. Negli a.f. 2021/22 e 2022/23 non sono stati, però, attivati nuovi percorsi IF. Ø Sede di svolgimento Dall’a.f. 2011/12 l’iscrizione ai nuovi percorsi triennali di IeFP avviene presso la scuola secondo il modello sussidiario e, più recentemente, senza nessuna presenza della formazione. I percorsi triennali sono svolti nelle scuole accreditate, in regime di sussidiarietà, con un totale di 20 Istituti scolastici professionali ordinamentali autorizzati alla realizzazione di percorsi di IeFP. In passato, l’Agenzia regionale LAB, ha supportato variamente le scuole per i percorsi triennali in sussidiarietà: realizzava nel terzo anno del triennio un monte ore che, fino all’a.s. 2020/21, ha compreso essenzialmente una formazione d’aula tecnico specialistica relativa al profilo e il tirocinio. Per i previsti quarti anni, le attività di formazione devono essere erogate esclusivamente dagli OdF, con strutture e attrezzature in regola con le normative. Sarebbero 98 le Istituzioni formative accreditate per la IeFP. Per la composizione del gruppo classe sono ammessi anche allievi con qualifiche differenti. Le attività devono essere avviate il 1° di settembre e concludersi il 30 giugno dell’anno successivo. Ø Docenti Dall’a.f. 2011/12, nel modello sussidiario i docenti sono della scuola. Nei quarti anni la docenza è affidata alle OdG. La Regione chiede di applicare il CCNL di categoria per i dipendenti delle Istituzioni formative. Ø Articolazione oraria I percorsi triennali del modello sussidiario sono attuati con un monte ore di 1.056 ore. I quarti anni hanno una durata di 990 ore articolate in: 1. orientamento e accompagnamento (min 10 e max 15 ore); 2. competenze di base (min 350 e max 450 ore); 3. competenze tecnico-professionali (min 400 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 55 06/04/23 19:38 56 e max 640 ore); 4. esame finale (min 12 e max 24 ore). Le attività di applicazione pratica potranno essere svolte in alternanza scuola-lavoro “rafforzata” con almeno 400 ore o nella modalità “apprendistato” con almeno 495 ore di applicazione in impresa. Ø Elementi Il curricolo integrato dovrà prevedere: 1. informazione delle famiglie con azioni congiunte degli operatori CIL, dei docenti del sistema dell’istruzione e di personale specializzato; 2. azione di tutoring personalizzato, finalizzato al potenziamento delle abilità personali; 3. azione di tutoring specializzato per l’inserimento professionale; 4. azioni di ascolto e cura destinate ai disabili e a soggetti a rischio di esclusione sociale; 5. formazione orientativa rivolta a studenti dell’ultimo anno della scuola secondaria di I grado e al biennio della scuola secondaria di II grado. Nei quarti anni, l’opzione facoltativa larsa ha durata fino al massimo del 10% del monte ore. Ø Esiti e certificazioni La dgr n. 1324/2018 ha modificato e integrato il dispositivo (modalità e norme di utilizzo delle attestazioni) e le attestazioni del “Repertorio regionale delle attestazioni della Basilicata” (RRA), istituito con la dgr n. 625/2012, completando il percorso di adeguamento del sistema regionale degli standard professionali, formativi, di certificazione e di attestazione (lr. n. 30/2015, art. 21) alle disposizioni di cui al d.lgs n. 13/2013 e al di. n. 30.6.2015. Fanno parte del RRA: l’attestato di frequenza semplice; l’attestato di apprendimenti non formali e informali; l’attestato di frequenza con esito positivo degli apprendimenti; il documento di trasparenza; il documento di validazione; il certificato di qualificazione professionale. Le certificazioni sono in conformità con il decreto interministeriale del 5 gennaio 2021, recante “Disposizioni per l’adozione delle linee guida per l’interoperatività degli enti pubblici titolari del sistema nazionale di certificazione delle competenze”. Nei percorsi di quarto anno, ogni competenza è declinata in Unità formativa (UF). Ø Crediti Al fine di valorizzare l’insieme degli apprendimenti formali, non formali e informali, la Regione sviluppa l’offerta di servizi finalizzati alla loro validazione in termini di crediti formativi riconosciuti, rivolti a rafforzare l’accesso a ulteriori opportunità di istruzione e formazione, oltre a qualificazioni spendibili sul mercato del lavoro e verso i sistemi di Istruzione e Formazione, in esse incluse le certificazioni di competenza. La validazione degli apprendimenti è svolta, nel rispetto e in applicazione di quanto stabilito dalle leggi dello Stato e dagli specifici accordi Stato-Regioni in relazione ai sistemi di referenziazione dell’Unione europea, in modo da assicurare la CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 56 06/04/23 19:38 57 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 comparabilità delle competenze certificate sull’intero territorio nazionale. La validazione costituisce componente essenziale delle politiche in materia di orientamento, Istruzione e formazione professionale, lavoro. I procedimenti di validazione sono integrati con la gestione del libretto formativo del cittadino. Ø Governo del sistema La Regione ha costituito un “Comitato tecnico interistituzionale”, composto da rappresentanti della scuola, dell’università, del MIUR e della Regione, con compiti di valore consultivo da esercitare prima della determinazione del bando di IeFP. Le politiche regionali in materia di apprendimento sono oggetto di specifico piano triennale, che costituisce indirizzo per la definizione e l’attuazione dei singoli interventi. Nell’ambito della programmazione del sistema regionale integrato per l’apprendimento la Regione definisce l’articolazione e le norme di funzionamento delle reti territoriali per l’apprendimento, comprendenti l’insieme dei servizi di istruzione, formazione e lavoro. Ø Destinatari Per i percorsi di IeFP, ragazzi che abbiano concluso il primo ciclo di studi (licenza di scuola media inferiore). Per i percorsi di IV anno in duale, giovani residenti in Regione che non abbiano compiuto 25 anni alla data dell’inizio del corso e che siano in possesso di una qualifica triennale coerente con il percorso di IV anno. Ø Costi Riguardo ai percorsi di quarto anno, il numero di allievi, secondo il bando, andrebbe da un minimo di 8 anni a un massimo di 15. Il finanziamento massimo è definito dalla seguente formula: (ucs 73,13*990 monte ore annuale)+[(ucs 0,80 ora allievo*n.15 allievi)*990 ore ] = costo annuo di € 84.278,70. Le attività formative sono tenute da docenti di fascia C e l’UCS ora allievo viene finanziata ai beneficiari per ogni ora effettiva di frequenza di ciascun allievo presente nel corso, sempre che abbia frequentato almeno il 75% del monte ore. Ø Quarto anno Il quarto anno, formalmente previsto a partire dall’a.f. 2017/18 (dgr n. 700 del 10.7.2017), non è stato realizzato in quel periodo. Solo nell’a.f. 2020/21, con la dgr n. 952 del 13.12.2019 e la dgr n. 139 del 2.3.2020, sono partiti 2 percorsi di quarto anno in modalità duale rivolti ad Ati/Ats formate da un Organismo accreditato privato, un IP e un’impresa. La durata è di 990 ore, con 400 ore di alternanza scuola-lavoro (IeFP) o almeno 495 ore CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 57 06/04/23 19:38 58 di formazione in impresa (apprendistato). Gli esami sono stati conclusi nel novembre 2021 e non sono stati avviati ulteriori percorsi. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale In riferimento alla dgr n. 485 del 24.4.2012 e alla dgr n. 1101 dell’8.9.2012, la durata dei percorsi formativi in apprendistato è di 990 ore: 510 di formazione interna e 480 di formazione esterna. Il sistema duale è orientato ad assicurare ai giovani l’acquisizione di competenze in linea con le richieste del locale mercato del lavoro, integrando il sistema IeFP con le filiere produttive e programmando un’offerta formativa a qualifica per contrastare la dispersione scolastica. Si è predisposto un primo avviso pubblico (dgr n. 700 del 10.7.2017) per la presentazione di progetti in attuazione della sperimentazione del sistema duale nell’ambito dell’IeFP nell’annualità formativa 2017/18. Con la dgr n. 952 del 13.12.2019 è stato approvato un secondo avviso pubblico per la presentazione di progetti in attuazione della sperimentazione del sistema duale nell’ambito degli IeFP. Sono stati avviati due percorsi di quarto anno presso due Organismi di formazione per l’a.f. 2020/21 ma non sono stati attivati nei due anni formativi successivi. Non ci sono stati iscritti in duale delle annualità I-II-III-IV presso le Istituzioni formative nell’a.f. 2019/20. Il target da raggiungere come obiettivo minimo per il primo anno (a.f. 2022/23) del Programma duale attraverso l’utilizzo integrato delle risorse del PNRR e delle risorse ordinarie assegnate è pari a 14 allievi promossi/certificati in percorsi duali, con stanziamento MLPS di € 61.937 per la Basilicata. Non si è a conoscenza, tuttavia, dell’attivazione di percorsi duali di IeFP in Regione nell’anno formativo in corso. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 58 06/04/23 19:38 59 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 ➢ Struttura Calabria 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 59 06/04/23 19:38 60 Ø Normativa – Protocollo del 23.09.2003 – Accordo territoriale del 13.09.04 – Accordo territoriale del 27.05.11 (per la sussidiarietà integrativa) – Accordo del 24.09.2015 (duale) – Dd n. 14318 del 28.07.09 (avvio percorsi e destinatari) – Dgr n. 529 del 22.07.10 (attivazione percorsi IeFP per 21 figure) – Dd n. 13408 del 17.09.10 (accreditamento IP quali enti di FP) – Dd n. 11258 del 2.10.10 (avviso a.f. 2010/11) – Dd n. 872 del 29.12.10 (accreditamento IF) – Dgr n. 67 del 28.2.11 (linee guida IeFP) – Dd n. 11884/2011 (avviso a.f. 2011/12) – Dgr n. 190 del 26.04.2012 (apprendistato qualifica e diploma professionale) – Dd n. 12180 del 31.08.12 (avviso a.f. 2012/13) – Lr n. 53/13 (disciplina IeFP) – Dgr n. 10727 del 10.09.14 (avviso IV a.f. 2014/15) – Dgr n. 536 del 16.12.2015 (duale) – Dgr n. 6306 del 1.06.2016 (esami) – Dgr n. 568 del 28.12.2016 (linee guida IeFP) – Dgr n. 5610 del 17.05.2016 (IeFP a.f. 2016/17) – Dd n. 2035 del 27.02.2017, dd n. 6598 del 21.06.2017, dd n. 5003 del 15.05.2017 (IeFP a.f. 2017/18) – Dd n. 9765 dell’11.09.2018 (IeFP a.f. 2018/19) – Dd n. 8714 del 19.07.2019 (IeFP a.f. 2019/20) – Dd n. 2027 del 2.03.2021 (IeFP a.f. 2021/22) – Dd n. 1666 del 21.2.2022, dgr n. 418 del 1.9.2022, dd n. 10931 del 19.9.2022, dd n. 12554 del 18.10.2022 (IeFP a.f. 2022/23) Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà e percorsi integrali di IeFP) Dal 2005/06 la realizzazione dei percorsi triennali integrali secondo l’accordo in CU del 19.6.03 prevedeva l’interazione tra Organismi di formazione (Agenzie accreditate per l’obbligo formativo), Istituzioni scolastiche di scuola secondaria superiore e un’impresa o associazione di categoria o ente bilaterale per le ore di alternanza formazione/lavoro. La gestione didattico- organizzativa era affidata ad un organismo paritetico tra Agenzia e Scuola. La gestione amministrativo-contabile era a cura delle Agenzie. I percorsi di durata triennale per l’acquisizione di una qualifica professionale sono stati avviati dalla Regione a partire dall’a.f. 2010/11 a seguito dell’emanazione della dgr n. 529 del 20.9.2010 la quale ha fornito prime indicazioni per l’avvio dei percorsi in sussidiarietà integrativa a titolarità di Istituzioni CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 60 06/04/23 19:38 61 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 scolastiche (IS). Fino all’a.f. 2021/22 la Regione non aveva attivato percorsi di IeFP in regime di sussidiarietà ex d.lgs n. 61/2017, ma nel marzo 2022 si è sottoscritto l’accordo tra la Regione Calabria e USR Calabria per la realizzazione dei percorsi, ai sensi dell’art. 7 comma 2 dello stesso decreto legislativo. Nello stesso periodo, per alcuni anni, sono stati attuati percorsi integrali triennali delle Istituzioni formative (IF) sia nelle IF del privato sociale che provinciali, riferiti alle figure degli accordi. Negli a.f. 2014/15, 2015/16 e 2016/17 non sono partiti percorsi di 1° anno triennali per mancanza di risorse. Invece, un avviso pubblico relativo a percorsi di IeFP è stato pubblicato nel 2016 e si è concluso con lo svolgimento degli ultimi esami di qualifica nell’a.f. 2021/22. Per l’a.f. 2017/18 (percorsi di cui al dd n. 6598/2017) le risorse disponibili hanno consentito l’attivazione da parte dei CFP di alcuni percorsi triennali ordinamentali, poi realizzati al primo anno nell’a.f. 2019/20. Non sono segnalati successivi percorsi di primo anno triennali fino all’emanazione del dd n. 12724 del 10.12.2021 (a.f. 2021/22) con il quale riprendono 10 percorsi formativi duali di durata triennale, attualmente in itinere, per ragazzi che non abbiano compiuto 16 anni. In ambito PNRR, per l’a.f. 2022/23 vige il dd n. 10931 del 19.09.2022, con 11 percorsi triennali duali dichiarati ammissibili rivolti a giovani di età compresa tra 14 e 25 anni per operatore del benessere/acconciatore e estetista. Nell’a.f. 2023/24 non sono segnalati percorsi ordinamentali di 1° anno. I quarti anni sono segnalati solo nell’a.f. 2014/15 fino all’a.f. 2016/17. Al momento non sono stati attivati percorsi formativi per il conseguimento di diplomi di tecnico. Ø Sede di svolgimento I soggetti attuatori dei percorsi di IeFP integrale sono le Agenzie formative accreditate per l’obbligo formativo (in forma singola o in ATS). Il corpo docente è composto anche da esperti provenienti dal mondo della produzione, delle professioni e del lavoro, in possesso di una specifica esperienza professionale nel settore, di tutor e di eventuali altre figure. Dall’a.f. 2011/12 l’iscrizione avviene presso la scuola secondo il modello sussidiario integrativo e presso le IF accreditate nei residui percorsi di IeFP integrale. Nei bandi regionali è posto il limite per la presentazione di non più di 4 progetti da attuare nella Provincia in cui l’Agenzia ha la sede legale. L’Agenzia formativa deve, comunque, stipulare una Convenzione con un Istituto scolastico professionale per le competenze di base. Non possono accedere all’accreditamento enti a scopo di lucro. Le scuole hanno obbligo di accreditamento con deroga alle parti compatibili con la natura giuridica, alle norme di sicurezza e prevenzione (moratoria) all’affidabilità economico-finanziaria, alla capacità gestionale e risorse finanziarie e alle interrelazioni con il territorio. Ø Docenti Nei percorsi integrali triennali le risorse professionali si riferiscono ai docenti dell’Agenzia formativa. Ai docenti-formatori è richiesta l’abilitazione CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 61 06/04/23 19:38 62 all’insegnamento delle materie relativamente alle competenze di base e tecnico professionali. Inoltre, sono previsti dei tutor dell’Agenzia formativa e docenti di sostegno in caso di handicap. Dall’a.f. 2010/11, nel modello sussidiario integrativo i docenti sono delle Istituzioni scolastiche. Non è previsto il coinvolgimento delle Agenzie formative all’interno dell’offerta sussidiaria integrativa realizzata dagli IP. Il personale impegnato deve rispondere ai requisiti di cui al regolamento regionale per l’accreditamento degli Enti di formazione professionale (dgr n. 872/2010). Per le attività riguardanti il riconoscimento dei crediti formativi e la certificazione delle competenze di base, gli Enti di formazione dovranno garantire la presenza di personale con specifiche competenze per come previsto dalle linee guida per l’offerta formativa IeFP di cui alla dgr n. 562 del 28.12.2016. I docenti devono essere adeguati a quanto stabilito all’art. 19 del d.lgs n. 226/2005, essendo in possesso dell’abilitazione all’insegnamento; gli esperti devono essere in possesso di documentata esperienza maturata per almeno cinque anni nel settore professionale di riferimento. I contratti applicati ai docenti di IeFP fanno riferimento al CCNL. Non viene specificato se ci sia un obbligo di utilizzare quello di categoria. Ø Articolazione oraria Dall’a.f. 2017/18 (dgr n. 6598/17) il percorso ordinamentale dei CFP prevede 3.000 ore: 600 ore di lezioni teoriche “competenze di base”, di cui 592 ore finalizzate all’acquisizione delle competenze di base relative all’obbligo di istruzione (dm n. 139/2007) ripartite nel modo seguente: I annualità 336; seconda annualità 256 ore; 8 ore di accompagnamento individuale da ripartire tra la I e la II annualità; 700 ore di competenze tecnico-professionali coerenti con la figura professionale di riferimento del progetto ripartite nel modo seguente: I annualità 410; seconda annualità 290 ore; 100 ore di larsa ripartite nel modo seguente: I annualità 50; seconda annualità 50 ore; 600 ore di applicazione pratica in stage formativo ripartite nel modo seguente: I annualità 200; seconda annualità 400 ore da realizzare presso imprese del settore di riferimento. Attualmente, in relazione ai percorsi duali triennali di 3.000 ore si rileva: 1. Formazione presso il CFP: I anno 600 ore, II anno 600 ore, III anno 600 ore per percorso in alternanza o 500 ore per percorso in apprendistato; 2. Contenuti di applicazione pratica presso l’Ente di formazione per allievi 14enni con 400 ore di impresa formativa simulata, laboratori, project work, testimonianze, ecc.; 3. Formazione in alternanza presso il soggetto ospitante per allievi almeno 15enni (400 ore) oppure Formazione in apprendistato presso l’impresa per allievi almeno 15enni (400 ore). Ø Elementi Le misure previste nei percorsi triennali integrali comprendono: accoglienza, orientamento, personalizzazione, tutoraggio, stage, accompagnamento, incontri con le famiglie e attori economici e sociali. I progetti CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 62 06/04/23 19:38 63 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 formativi di durata triennale devono: 1. essere avviati nel rispetto del calendario scolastico; 2. garantire la personalizzazione del percorso; 3. prevedere il riconoscimento di crediti formativi; 4. avere una articolazione in unità formative; 5. prevedere verifiche intermedie degli apprendimenti in esito a ciascuna unità formativa; 6. prevedere un esame finale per il conseguimento della qualifica o dell’attestato di competenze; 7. prevedere attività di stage e la realizzazione di laboratori di recupero e sviluppo degli apprendimenti. Qualora si rendesse necessario un recupero dei livelli di apprendimento da parte degli allievi, è possibile prevedere l’attivazione di laboratori di recupero e sviluppo degli apprendimenti (larsa) fino ad un massimo di 50 ore per singola annualità. Tali ore, che concorrerebbero al monte orario ordinamentale obbligatorio previsto di 1.000 ore, possono essere realizzate anche mediante alternanza simulata. Ø Esiti e certificazioni Sono previste verifiche intermedie degli apprendimenti in esito a ciascuna unità formativa. Al termine di ciascuna annualità c’è uno scrutinio teso a verificare che l’allievo abbia i requisiti per l’accesso all’anno scolastico e formativo successivo. È prevista, inoltre, una verifica dell’effettivo possesso delle competenze, comprese le competenze eventualmente riconosciute come crediti formativi in ingresso, attraverso l’esame finale per il conseguimento della qualifica/diploma professionale. All’allievo che interrompe la frequenza dei percorsi triennali, prima del conseguimento della qualifica, è rilasciato un “certificato di competenze”, redatto secondo i modelli e le note di compilazione adottati con l’accordo in Conferenza Stato-Regioni del 1.8.2019 (repertorio atti n. 155/CSR), allegati 5, 6 e 7 e recepiti dalla Regione Calabria. Il nuovo modello di certificato, ai sensi del dm 24.8.2021 è in vigore dall’a.f. 2022/23. A conclusione del 2° anno viene rilasciato il “certificato di assolvimento dell’obbligo di istruzione”, di cui al dm n. 9 del 27.01.2010. Gli attestati di qualifica e di diploma professionale sono rilasciati al superamento dell’esame finale, svolto nel rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni di cui all’art. 17, con particolare riferimento al comma 2, e all’art. 20 del capo III del d.lgs n. 226/2005, e degli standard minimi regionali per la predisposizione degli esami finali dei percorsi IeFP di cui al decreto n. 6306/2016 e alla dgr n. 562 del 28.12.2016. Le certificazioni sono rilasciate in conformità con il decreto interministeriale del 5.1.2021, recante “Disposizioni per l’adozione delle linee guida per l’interoperatività degli enti pubblici titolari del sistema nazionale di certificazione delle competenze”. Ø Crediti Il soggetto attuatore potrà riconoscere i crediti formativi per l’inserimento dell’allievo nel percorso formativo prescelto e, comunque, nel rispetto delle disposizioni sui passaggi tra sistemi di cui alla dgr n. 562 del 28.12.2016 e della normativa nazionale vigente in materia, come recepita dalla Regione CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 63 06/04/23 19:38 64 Calabria con dgr n. 516 del 26.11.2021. Nel caso di passaggio ad un percorso del secondo ciclo di Istruzione e Formazione effettuato durante l’anno scolastico e formativo, le ore di formazione fruite nel periodo antecedente la data di inserimento sono riconosciute e concorrono al computo della frequenza annuale minima del 75% del percorso. Per le attività riguardanti il riconoscimento dei crediti formativi e la certificazione delle competenze di base, gli enti di formazione dovranno garantire la presenza di personale con specifiche competenze per come previsto dalle citate linee guida. Ø Governo del sistema L’Amministrazione pubblica da cui dipende la gestione dell’Istruzione e formazione professionale nella Regione Calabria è il Dipartimento “Lavoro, Formazione, Politiche Sociali”. Un apposito Gruppo tecnico costituito da Regione e Ufficio scolastico regionale della Calabria monitora la realizzazione complessiva dei percorsi IeFP in base a un accordo del marzo 2022 tra Regione e USR. Presso le Istituzioni formative sono istituiti dei Comitati paritetici (CP) per il monitoraggio e la valutazione dei singoli percorsi, il riconoscimento e il rilascio dei crediti e il supporto al Gruppo tecnico regionale (GTR) che segue la realizzazione dei progetti. I “Comitati paritetici” sono costituiti dai rappresentanti di Regione, Istituto professionale partner e Istituzione formativa. Il processo di programmazione è sostenuto da un monitoraggio costante da parte della Regione. Ø Destinatari I destinatari dei percorsi triennali duali sono: giovani soggetti al diritto- dovere all’Istruzione e Formazione di età compresa tra 14 e 16 anni e giovani da 17 a 25 anni prosciolti dal diritto-dovere all’Istruzione e Formazione, ma privi di titolo di studio di Istruzione secondaria di secondo grado. I destinatari degli interventi sono organizzati in classi di corso con un numero di allievi compreso tra un minimo di 8 e un massimo di 15 allievi. I destinatari dei percorsi annuali di IV anno sono giovani da 17 a 25 anni che hanno assolto il diritto-dovere e si iscrivono al IV anno dei percorsi di IeFP in possesso almeno di una qualifica triennale corrispondente e coerente con l’area professionale del percorso di tecnico prescelto. In caso di minori stranieri e/o non accompagnati, presenti sul territorio italiano, gli stessi sono soggetti all’obbligo di Istruzione. L’iscrizione dei suddetti nelle Istituzioni formative italiane va accolta in qualsiasi momento dell’anno, in coincidenza con il loro arrivo sul territorio nazionale. Essi vanno iscritti anche se sprovvisti di permesso di soggiorno o privi di documentazione (art. 45, dpr n. 394/99). Ø Costi Il dd n. 6598 del 21.6.2017 (avviso a.f. 2017/18) determinava in € 6,00 il costo ora allievo dei percorsi triennali di IeFP a qualifica, di 1.000 ore all’an- CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 64 06/04/23 19:38 65 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 no, poi realizzati al primo anno nell’a.f. 2019/20. Infatti, per l’a.f. 2019/20 l’Inapp segnala 30 percorsi di primo anno per 430 allievi. Il finanziamento massimo richiedibile per un singolo progetto non può superare il valore massimo di euro 270.000,00. Tale valore è determinato sulla base di un percorso con 15 allievi (6 € * 15 allievi * 3.000 ore). Nel caso di percorsi con un numero di allievi inferiori a 15 l’importo massimo sarà, di conseguenza, riparametrato al ribasso. L’incremento del numero di partecipanti al percorso oltre i 15 non comporta, invece, in nessun caso un aumento del finanziamento massimo concesso. Considerando il costo massimo a percorso triennale di € 270.000,00 e una classe media di 11,75 allievi, l’importo massimo finanziabile per ciascun anno è pari a € 90.000,00 (comprensivo di larsa, stage e accompagnamento individuale), l’importo annuale ad allievo è di € 6.279,07, quello ad ora allievo è € 6,28 e quello ora corso corrisponde a € 90,00. È possibile procedere a successive sostituzioni di allievi purché non sia stato superato il 25% del numero di ore previste dall’intero percorso formativo. Ø Quarto anno Il percorso è di 1.000 ore, comprendente competenze di base per 250 ore, laboratori di recupero e sviluppo degli apprendimenti per 50 ore, competenze tecnico professionali per 400 ore, con la funzione di potenziare le attività di personalizzazione nell’area professionale, un modulo di consulenza individuale di accompagnamento per l’inserimento nel mercato del lavoro di almeno 4 ore, 16 ore per gli esami, una fase di stage/tirocinio formativo per 280 ore. È possibile prevedere una flessibilità didattico-organizzativa del 10% da stabilire tra le competenze tecnico professionali e la fase di stage/tirocinio. Si realizza un modulo sperimentale di consulenza individuale orientativa al lavoro della durata di 4 ore per allievo. A.f. 2014/15: n. percorsi 54; n. allievi 732 (IF); a.f. 2015/16: n. percorsi 35; n. allievi 511 (IF). Nell’a.f. 2016/17 vi sono stati 6 percorsi per 90 allievi (IF). Non sono partiti percorsi di quarto anno negli aa.ff. 2017/18, 2018/19, 2019/20, 2020/21, 2021/22 e 2022/23. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale In riferimento alla dgr del 18.04.2012 e alla dgr n. 190 del 26.04.2012, allegato 1, i percorsi formativi in apprendistato hanno una durata di 400 ore annue e prevedono attività di formazione interna o esterna all’azienda. Inoltre, la dgr n. 213 del 13.06.2016 recepisce il decreto interministeriale sugli standard formativi dell’apprendistato del 12.10.2015. Con l’avviso a.f. 2017/18 sono avviati percorsi formativi per il conseguimento della qualifica e/o del diploma professionale che utilizzano gli strumenti del sistema duale e che prevedano un’effettiva alternanza tra formazione e lavoro. La Circolare del Ministero del lavoro e delle politiche sociali R.0000012 del 6.6.2022 fornisce chiarimenti interpretativi rispetto alle disposizioni del decreto legi- CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 65 06/04/23 19:38 66 slativo 15 giugno 2015, n. 81 e del decreto interministeriale 12 ottobre 2015 definendo nel dettaglio le caratteristiche del contratto di apprendistato di primo livello. Sono stati 47 gli iscritti in duale degli anni I-II-III-IV presso le Istituzioni formative nell’a.f. 2019/20. Il target da raggiungere come obiettivo minimo per il primo anno (a.f. 2022/23) del Programma duale attraverso l’utilizzo integrato delle risorse del PNRR e delle risorse ordinarie assegnate è pari a 106 allievi promossi/certificati in percorsi duali. A questo scopo sono stati stanziati dal MLPS per la Calabria € 425.384,00. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 66 06/04/23 19:38 67 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 ➢ Struttura Campania 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 67 06/04/23 19:38 68 Ø Normativa – Protocollo del 31.07.2003 – Accordo Mpi-Regione dell’8.11.2007 (Percorsi alternativi sperimentali) – Accordo territoriale del 21.02.11 approvato con dgr n. 48/11 – Dd n. 146 del 10.06.05 (Linee guida per la progettazione esecutiva OFI) – Dgr n. 1531 (percorsi integrati) – Dgr n. 1871/06 (linee guida per i nuovi percorsi integrati) – Dd n. 538/06 (avviso progetti OFI) – Dd n. 215/09 (avviso progetti PAS) – Dgr n. 5 del 14.01.11 (surroga 2010/11) – Dgr n. 46 del 14.02.11 (presa d’atto organici raccordi) – Dgr n. 48 del 14.02.11 (approvazione schema di accordo sui percorsi IeFP a.f. 2011/12) – Dgr n. 195 del 23.04.12 (linee guida integrazione) e dgr n. 646 del 13.11.12 – Dd n. 57/13, n. 23/14 e n. 58/14 (sussidiarietà, costi attività integrative IS) – Dgr n. 211/13 e n. 83/13 (programmazione triennali) – Dgr n. 242/13, dd n. 81/12, lr n.14/09, dd n. 248/09, dgr n. 793/06 (accreditamento e poli) – Dd n 18 del 21.01.14 e n. 134/14 (esami) – Dd n 23/14, dd n. 58/14, dgr n. 211/13 (accompagnamento, offerta IS complementare e IF) – Dgr n. 834 del 7.10.14 (finanziamento poli) – Dd n. 687, 688, 689, n. 690 del 03.09.2014 (approvazione repertorio regionale qualifiche) – Dgr n. 735/2015, dgr n. 617/2016 e dd n. 01/2017 (duale e CFP) – Dd n. 1211 del 28.12.2017 (linee guida accreditamento) – Dgr n. 624 del 09.10.2017, dd n. 231 del 12.3.2018, dd n. 1057 del 16.10.2019 (triennali e annuali ma partiti effettivamente nell’a.f. 2019/20) – Dd n. 1337 del 20.12.2019 (qualifiche apprendistato) – Dgr n. 295 del 15.06.2020 (recepimento figure); dd n. 861 del 21.09.2020 e n. 455/2020 (IeFP a.f. 2020/21) – Dgr n. 341 del 27.07.2021, dd n. 443-dg11 del 6.09.2021 (triennali a.f. 2021/22), n. 402 del 23.07.2021, n. 498 del 28.09.2021 (IV a.f. 2021/22) – Dd n. 7 del 12.1.2022 e dd n. 328 del 24.6.2022 (trienali a.f. 2022/23) e dd 402/2022 e 422/2022 (IV a.f. 2022/23) Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà e percorsi integrali di IeFP) Nel 2003 c’è stata una breve parentesi di percorsi integrati con FP al 50% (non più riproposti dall’a.f. 2004/05). Dall’a.f. 2007/08 percorsi alterna- CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 68 06/04/23 19:38 69 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 tivi sperimentali (PAS) biennali, ma non più rinnovati dal 2010/11. Si pensava che potessero essere riallineabili in relazione al repertorio nazionale dell’offerta IeFP. Erano organizzati congiuntamente (progettazione e realizzazione) da un Istituto statale professionale, tecnico o d’arte, da un Ente di FP accreditato e da un’azienda (ospitante gli stage) o da associazioni rappresentative delle aziende di comparto (che organizzavano gli stage presso le aziende loro iscritte). L’ultimo triennio dei percorsi integrati di durata triennale (OFI Offerta formativa di IeFP integrati), iniziato nell’a.f. 2006/07 non è più stato rinnovato nell’a.f. 2008/09. Dall’a.f. 2011/12 la Regione adotta la sussidiarietà (integrativa fino all’a.f. 2019/20, che vede i nuovi primi anni di sussidiarietà ex d.lgs n. 61/2017) con percorsi di IeFP triennali nelle Istituzioni scolastiche (IS). Nell’a.f. 2013/14 la sussidiarietà era riservata alle IS dei soli Poli. La dgr n. 624 del 9.10.2017 recava la programmazione di risorse per l’attivazione di percorsi triennali di IeFP promossi dalle Agenzie formative accreditate e percorsi annuali per il reinserimento dei giovani 15/18enni in diritto-dovere. L’introduzione dei percorsi nei CFP (dd n. 231 del 12.3.2018) è stata procrastinata fino all’a.f. 2019/20, anno formativo di partenza con effettivi frequentanti (dd n. 1057 del 16.10.2019). Con il medesimo provvedimento sono stati attuati nei CFP anche 5 percorsi annuali a qualifica, riproponibili anche per i due anni successivi. I quarti anni non sono stati realizzati fino all’a.f. 2021/22 (dd n. 498 del 28.9.2021), nel quale è partito il primo percorso. Altri percorsi di IV anno sono stati realizzati nell’a.f. 2022/23, riguardando 11 figure diverse per 21 percorsi. Ø Sede di svolgimento Nell’a.f. 2011/12 l’iscrizione avveniva presso la scuola secondo il modello sussidiario integrativo. Dall’a.f. 2019/20 i percorsi triennali e annuali sono svolti anche nei CFP accreditati. Come previsto dalle “Linee guida per l’avvio del nuovo sistema regionale di Istruzione e formazione professionale”, i percorsi del sistema di IeFP possono essere realizzati in un’unica ovvero in più sedi/strutture, per la parte laboratoriale, sulla base di apposite convenzioni tra l’Agenzia formativa e le imprese. In ogni caso non è ammessa delega di attività. In caso di svolgimento delle attività formative presso sedi laboratoriali messe a disposizione da partner, l’Agenzia formativa dovrà indicare, la disponibilità di ciascun partner: 1. a fornire strutture, aule e attrezzature per lo svolgimento di attività laboratoriali; 2. ospitare allievi del percorso sperimentale in attività di alternanza scuola-lavoro, ai sensi del d.lgs n. 77 del 2005; 3. attivare contratti di apprendistato per la qualifica professionale ai sensi del d.lgs n. 81/2015 e del dm del 12.10.2015; 4. svolgere il ruolo di impresa tutor nell’ambito dell’impresa formativa simulata. Ø Docenti Dall’a.f. 2011/12, nel modello sussidiario integrativo i docenti sono della scuola sia per le competenze di base che per quelle tecnico professionali. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 69 06/04/23 19:38 70 Dall’a.f. 2019/20 l’iscrizione avviene presso i CFP nei percorsi attivati. Il personale docente deve essere in possesso del titolo previsto per l’accesso alla specifica classe di concorso per l’insegnamento (diploma di laurea almeno quadriennale ovvero laurea specialistica e, per almeno il 50%, in possesso di documentata esperienza - almeno triennale - di insegnamento e/o professionale (con minori a rischio e/o disagio giovanile) strettamente attinente all’attività formativa da realizzare. Ai docenti deve essere applicato il CCNL di categoria (dd n. 443/2022). Ø Articolazione oraria I percorsi in sussidiarietà nelle IS si attivano in classi autonome, non integrate negli ordinari percorsi quinquennali, che assumono gli standard formativi e la regolamentazione dell’ordinamento dei percorsi di IeFP. A tale scopo gli IP utilizzano i margini di articolazione delle cattedre di cui al c. 4 dell’art. 9 e gli spazi di autonomia e flessibilità previsti dall’art. 6 del d.lgs n. 61/2017. L’orario annuale obbligatorio dei percorsi triennali di IeFP dei CFP può variare da un minimo di 990 ore a 1.056 ore annue. Nei primi due anni le competenze di base vanno dal 41% al 53%, le competenze tecnico professionali dal 47% al 59%. Al terzo anno le competenze di base vanno dal 37% al 41%, le competenze tecnico professionali dal 59% al 63%. Le attività di stage riguardano gli allievi che frequentano i secondi ed i terzi anni realizzando almeno 80-160 ore curriculari nelle seconde ed almeno 140 -240 ore nelle terze. I percorsi triennali di Istruzione e formazione professionale delle Istituzioni formative accreditate (CFP), vengono attuati in modalità duale con una durata di 990 ore per ciascuna annualità e una durata complessiva pari a 2.970 ore, di cui una parte realizzata in “alternanza” e/o in impresa formativa simulata o in apprendistato. I percorsi sperimentali integrano la formazione ordinaria svolta presso il Centro di formazione professionale dove l’allievo è iscritto con periodi realizzati in impresa formativa simulata (almeno 400 ore), in alternanza scuola-lavoro (almeno 400 ore) e in apprendistato, secondo le modalità del sistema duale: non inferiori al 40% dell’orario ordinamentale per il primo e il secondo anno e al 50% per il terzo anno. La dgr n. 295 del 15.06.2020 reca il recepimento dell’Accordo del 1.08.2019 sulle figure professionali. Ø Elementi Per l’avvio e la gestione ottimale delle attività, ciascuna Istituzione formativa accreditata dovrà prevedere servizi propedeutici e di supporto alle imprese coinvolte nell’attuazione del “Sistema duale”. A titolo esemplificativo si citano, tra gli altri: strumenti e metodologie finalizzate all’attivazione dei percorsi e all’erogazione della formazione interna; supporto alla definizione del piano formativo individuale e, parallelamente, servizi di orientamento e accompagnamento al lavoro per gli allievi (es. orientamento ex CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 70 06/04/23 19:38 71 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 ante ed in itinere, bilancio delle competenze, riconoscimento crediti, ecc.). Il percorso deve essere dotato di laboratori specialistici accreditati e di larsa e garantire azioni extra-curriculari di personalizzazione attraverso attività di accompagnamento individuale e/o di gruppo ristretto di allieve/i, per consentire il recupero delle competenze parzialmente acquisite; tali attività devono essere erogate sia nel corso dell’anno formativo che a cavallo tra due annualità così da permettere a tutte/i le/gli allieve/i di iniziare l’anno formativo con un adeguato livello di preparazione. Sono previste attività di supporto psicologico e motivazionale rivolte a docenti, allievi e rispettivi familiari. La dgr n. 295 del 15.06.2020 recepisce l’accordo del 1.08.2019 – Repertorio atti n. 155/CSR – che dispone l’integrazione e modifica del Repertorio nazionale delle figure nazionali. Ø Esiti e certificazioni Gli esami al termine del percorso e il rilascio delle relative attestazioni dovranno essere realizzati così come previsto dalle seguenti disposizioni regionali: dd n. 18 del 21.01.2014, approvazione linee guida per la realizzazione degli esami relativi ai percorsi triennali e quadriennali di Istruzione e formazione professionale; dd n. 134 dell’11.04.2014, Percorsi triennali di Istruzione e formazione professionale di cui al d.lgs n. 226 del 17.10.2005 approvazione disposizioni attuative sulla nomina delle commissioni e indicazioni ulteriori sullo svolgimento delle prove di esame dei percorsi di IeFP, ai fini del conseguimento della qualifica e del diploma professionali e ai sensi del decreto ministeriale 30.6.2015; dd n. 327 del 23.5.2014, approvazione del verbale per gli esami di qualifica professionale, alla fine dei percorsi triennali di Istruzione e formazione professionale; decreto ministeriale 30.6.2015. Nel caso di non raggiungimento di tutti gli obiettivi specifici di apprendimento di qualifica è possibile rilasciare un attestato di competenze secondo i modelli adottati con l’accordo in Conferenza Stato-Regioni del 1.8.2019, recepito con decreto ministeriale n. 56 del 7.07.2020. Le certificazioni sono in conformità con il decreto interministeriale del 5 gennaio 2021, recante “Disposizioni per l’adozione delle linee guida per l’interoperatività degli enti pubblici titolari del sistema nazionale di certificazione delle competenze”. Ø Crediti Il riconoscimento dei crediti dovrà essere effettuato secondo la procedura indicata nella deliberazione di giunta regionale n. 694 del 30.10.2018: “Criteri generali per favorire il raccordo tra il sistema dell’istruzione professionale e il sistema di Istruzione e formazione professionale”. Ø Governo del sistema La Regione cura l’offerta dei corsi sperimentali, pubblica l’avviso per la selezione delle candidature, le seleziona sulla base dei criteri dell’avviso, CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 71 06/04/23 19:38 72 forma la graduatoria degli Istituti, esamina i progetti. Infine, attiva i corsi sulla base delle risorse. La Direzione scolastica regionale concorre attraverso il gruppo tecnico regionale alla realizzazione e cura gli aspetti relativi al personale degli Istituti. L’Istituto è il soggetto responsabile del corso. La gestione dei percorsi sperimentali è affidata a un Gruppo tecnico regionale di valutazione composto dai rappresentanti dell’Amministrazione e dall’Ufficio scolastico regionale. Tale organismo cura, in particolare, la consulenza e il monitoraggio. A livello di Istituto c’è un Gruppo di pilotaggio con il compito di curare la realizzazione del corso. Il Gruppo di progetto cura la progettazione esecutiva. Le competenze finali diventano, dal punto di vista della progettazione, gli obiettivi formativi del percorso. L’Arlas (Agenzia per il lavoro e l’istruzione) è il soggetto incaricato di fornire alla Direzione generale per l’Istruzione, la formazione, il lavoro e le politiche giovanili della Regione il supporto e l’assistenza tecnica necessaria all’attuazione delle linee guida. Si occupa di accompagnamento, assistenza, monitoraggio e valutazione finalizzata all’implementazione del sistema regionale di IeFP. Ø Destinatari Per i percorsi triennali: giovani inoccupati o disoccupati di età compresa tra i 14 e i 18 anni non compiuti alla data di scadenza del termine per la presentazione della candidatura (in primis); o età compresa tra i 18 anni e i 25 anni non compiuti alla data di scadenza del termine per la presentazione della candidatura (in subordine), qualora a seguito della procedura di selezione vi siano ancora posti disponibili ed esclusivamente mediante assunzione “in apprendistato”; essere in possesso del titolo di studio di licenza di scuola secondaria di primo grado (licenza media) o, per gli allievi disabili, dell’attestato di credito formativo previsto dall’art. 9 del dpr n. 122 del 22 giugno 2009. I percorsi annuali sono rivolti ai giovani inoccupati o disoccupati residenti in Regione, di età compresa tra i 16 ed i 19 anni non compiuti (qualora il percorso formativo preveda l’assunzione dell’allievo in apprendistato per la qualifica professionale, ai sensi dell’art. 43 d.lgs n. 81/2015, fino al compimento dei 25 anni non compiuti all’avvio del percorso) che non hanno conseguito un titolo di studio del secondo ciclo, ma che hanno assolto l’obbligo di istruzione e sono in possesso dei crediti formativi necessari per poter accedere al terzo anno di IeFP e conseguire la qualifica professionale attraverso un percorso più breve. Ø Quarti anni I percorsi di Istruzione e formazione professionale di IV anno da erogarsi in modalità duale (accordo Stato-Regioni e Province Autonome del 24.9.2015 recepito con dgr n. 617/2016, ai sensi dell’art. 17 del d.lgs n. 226/2005) hanno una durata di 990 ore di cui una parte realizzata in “alternanza” e/o in impresa formativa simulata o in apprendistato. Tali percorsi formativi sperimentali prevedono una formazione duale, “in un’ottica CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 72 06/04/23 19:38 73 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 di complementarità e sinergia e non sovrapposizione con l’offerta di IeFP (delle Istituzioni scolastiche) già presente sul territorio”. È stato realizzato un primo percorso di IV anno in duale con dd n. 498 del 28.09.2021. Sono seguiti altri percorsi di IV anno a partire dall’a.f. 2022/23. Ø Costi La Regione ha finanziato solo recentemente i CFP per i percorsi a qualifica, specificamente con il decreto dirigenziale n. 231 del 12.3.2018, che ne riporta i parametri dei costi finanziabili. Tutti i percorsi formativi sperimentali dell’anno in questione hanno previsto una formazione duale. Per i percorsi effettivamente partiti nell’a.f. 2019/20, il contributo pubblico massimo assegnato per ciascuna annualità di progetto sarebbe pari a € 110.000,00 se rapportato a n. 20 allievi (l’importo del finanziamento ammissibile per singolo allievo risulta, infatti, pari ad € 5.500,00). L’ammontare del finanziamento triennale corrisponde a: (ammontare massimo del finanziamento ammesso per la singola annualità / n. massimo di allievi previsti) x n. di allievi riportati nella proposta progettuale) x (numero delle annualità). Ad esempio, in caso di proposta progettuale che preveda 18 allievi: [(€ 110.000,00 / 20) x 18 x 3] = 297.000,00. Pertanto, se la Regione Campania ricalcola il costo a percorso sulla base del numero degli allievi reali a classe, ossia 19,83 nell’a.f. 2019/20 (€ 110.000/20 x 19,83 = € 109.065 a percorso), ne deriva che il costo annuale per allievo corrisponde a € 5.500, il costo ora corso del primo anno ammonta a € 110,17, mentre il costo orario per allievo ammonta a € 5,55. La rendicontazione delle attività è a costi reali secondo le procedure e le modalità in vigore al momento dell’attuazione delle attività e secondo le modalità di cui al vigente Manuale delle procedure di gestione del POR FSE Campania 2014/2020. Ciascun corso triennale e annuale potrà essere attivato solo in presenza del numero minimo di 12 e massimo di 20 allievi. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale Il decreto dirigenziale n. 1337 del 20.12.2019 approva l’avviso pubblico per la costituzione di un catalogo dei percorsi di apprendistato per il conseguimento della qualifica e del diploma professionale (dgr n. 664 del 31.10.2017). La durata del contratto di apprendistato non può essere inferiore a 6 mesi né superiore a 3 anni per il conseguimento della qualifica professionale. Per coloro che sono in possesso della qualifica e intendano conseguire un diploma di IeFP per l’indirizzo professionale corrispondente, la durata massima è di 1 anno. La formazione esterna non può essere superiore al 60% dell’orario ordinamentale per il primo e secondo anno e al 50% per il terzo e quarto anno. Il monte ore annuale di formazione ammissibile a finanziamento è fissato, in relazione all’annualità di iscrizione/frequenza dei destinatari, al momento dell’avvio del contratto di apprendistato ai crediti formativi eventualmente riconosciuti in ingresso, nel rispetto dei massimali sotto riportati. Nello specifico: 1. massimale per la prima e la seconda CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 73 06/04/23 19:38 74 annualità: 594 ore; 2. massimale per la terza e la quarta annualità: 495 ore. La Circolare del Ministero del lavoro e delle politiche sociali R.0000012 del 6.6.2022 fornisce chiarimenti interpretativi rispetto alle disposizioni del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81 e del decreto interministeriale 12 ottobre 2015 definendo nel dettaglio le caratteristiche del contratto di apprendistato di primo livello. I percorsi formativi dovranno avere durata pari a 990 ore per ciascuna annualità, essere progettati nel rispetto dei LEP fissati dal Capo III decreto legislativo 17.10.2005 n. 226 e smi, prevedere attività di applicazione pratica presso le imprese del territorio regionale, organizzate secondo le modalità operative individuate dall’accordo Stato-Regioni del 24.9.2015. Ciascuna annualità deve essere coerente con il calendario scolastico per concludersi entro 10 mesi dalla data di avvio e comunque non oltre il 30.6.2023. Ciascun corso viene attivato solo in presenza di un numero minimo di iscritti/partecipanti pari a 12, fino ad un massimo di 20. Sono stati 864 gli iscritti in duale degli anni I-II-III-IV presso le Istituzioni formative nell’a.f. 2019/20. Il target da raggiungere come obiettivo minimo per il primo anno (a.f. 2022/23) del Programma duale attraverso l’utilizzo integrato delle risorse del PNRR e delle risorse ordinarie assegnate è pari a 389 allievi promossi/certificati in percorsi duali. A questo scopo sono stati stanziati per la Campania dal MLPS € 939.939,00. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 74 06/04/23 19:38 75 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 ➢ Struttura Emilia-Romagna 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 75 06/04/23 19:38 76 Ø Normativa – Protocollo dell’8.10.03 – Accordo territoriale del 19.2.04 – Protocollo MLPS e Regione del 13.1.2016 (sistema duale) – Accordo USR-Regione del 29.11.2018 (progetti triennali IF) – Accordo Stato-Regioni del 1.8.2019 recepito con di n. 56 del 7.7.2020 (figure) – Accordo territoriale del 10.9.2020 (passaggi) – Dgr n. 1052 del 9.6.2003 (linee guida a.f. 2003/04) – Lr n. 12 del 30.6.03 (sistema integrato dell’Istruzione e della formazione professionale) – Dgr n. 265 del 14.2.05 (standard IeFP) e dgr n. 259 14.2.05 (linee guida percorsi integrati) – Dgr n. 830/2007 (percorsi 1-2 anni in diritto-dovere) – Dgr n. 140/08, dgr n. 936/04 (sistema qualifiche SRQ) – Dgr n. 298 del 7.3.11 (percorsi IeFP) – Da n. 38 del 29.3.11 e dgr n. 533 del 18.4.11 (indirizzi per il sistema e risorse) – Dgr n. 928 del 27.6.11 (offerta IP) – Lr n. 5 del 30.6.11 (sistema di IeFP) – Dgr n. 1140 del 27.7.11 e dd n. 13052 del 24.10.11 (IeFP per privi di licenza media) – Dgr n. 1287/2011, dgr n. 909/09 e dgr n. 1776/2010 (adeguamento 21 figure e assi culturali) – Da n. 55/11 e n. 30/10 (programmazione offerta IeFP) – Dd n. 5413/12 (dgr n. 645/11, dgr n. 934/11, dgr n. 2046/10, dd n. 162/10, dgr n. 897/08, dgr n. 266/05, dgr n. 483/03, dgr n. 177/03) (accreditamento) – Dgr n.739 del 10.6.13 (esami e certificazione) – Dgr n. 1550 del 4.11.2013 (accompagnamento) – Dgr n. 70/14 e n. 65/14 (offerta IeFP 2014/15) – Dgr n. 4/15, dgr n. 801/15, dd n. 8836/15 (offerta IeFP 2015/17) – Dgr n. 963/2015 (qualifiche apprendistato) – Dgr n. 54 del 22.12.2015 (programmazione triennale) – Dgr n. 116/2015, n. 105/2010, n. 1119/10, n. 1428/10, n. 1568/11, n. 1268/2019 (costi standard) – Dgr n. 147/16 e dgr n. 543/16 (quarti anni) – Dgr n. 180/16 (supporto agli IS) – Dgr n. 1080 del 24.07.2017 (IV anno duale) – Dd n. 10406 del 27.06.2017 (IeFP a.f. 2017/18) – Dgr n. 72 del 22.1.2018, dd n. 1110 del 9.7.2018, dd n. 6193 del 2.5.18, dgr n. 985 del 25.6.2018 (IeFP a.f. 2018/19) – Dgr n. 517 del 16.4.2018 e n. 975 del 25.6.2018, dd n. 11746 del 20.7.2018 (IV a. a.f. 2018/19) – Dgr n. 1270 del 30.7.2018 (azioni di supporto percorsi flessibili) CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 76 06/04/23 19:38 77 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 – Dd n. 8279 del 14.5.2019, dgr n. 922 del 5.6.2019 (IeFP a.f. 2019/20) – Dgr n. 2071 del 18.11.2019 (sussidiarietà 2020/21 e 2021/22) – Dgr n. 7134 del 28.4.2020, n. 548 e n. 551 del 25.5.2020, dpg/2020/7421 del 28.4.2020 (IeFP a.f. 2020/21) – Dgr n. 2407 del 19.12.2019 (offerta 2020/2021 e 2021/2022) – Dd n. 9965 del 27.5.2021, dd n. 12528 del 1.7.2021 (triennali a.f. 2021/22) e dgr n.774 del 24.5.2021 (IV a.f. 2021/22) – Lr 8/2021 programmazione IeFP – Dgr n. 2076 del 6.12.2021, allegato 1 e dgr n. 2173 del 20.12.2021 (triennali a.f. 2022/23) – Dgr n. 1318 dell’1.8.2022, dgr n. 456 del 28.3.2022 (IV anni) Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà e percorsi integrali di IeFP) Dall’a.f. 2003/04 fino all’a.f. 2010/11: biennio d’istruzione integrato con rientro nel percorso tradizionale; anno di istruzione integrato con successivo biennio di formazione integrale nei CFP; biennio di istruzione integrato con un successivo anno di FP; triennio di istruzione integrato. La formazione iniziale dei CFP in obbligo formativo, (art. 29 della legge regionale n. 12 del 30.06.2003) consisteva in percorsi di uno o due anni a valenza orientativa e professionalizzante che si concludevano, di norma, con una qualifica utile per l’inserimento nel mercato del lavoro. Con dgr n. 265 del 14.2.05 sono stati approvati gli standard formativi essenziali dei percorsi di Formazione professionale a qualifica compresi nel Repertorio del “Sistema Regionale delle Qualifiche”. Almeno fino a quella data, i percorsi dei CFP non sono stati considerati facenti parte della sperimentazione triennale della IeFP. Dall’a.f. 2011/12 è adottato il modello “sussidiario integrativo” (“sussidiario” ex d.lgs n. 61/2017 dall’a.f. 2019/20 secondo l’accordo USR-Regione del 29.11.2018) attivabile da tutti gli IP, con la contemporanea presenza dal 2° anno (primo anno in coprogettazione per i passaggi) di percorsi di istruzione da parte delle Istituzioni formative (IF) accreditate. La lr n. 5/11 prevede il IV anno (attualmente svolto solo nelle Istituzioni formative accreditate dall’a.f. 2016/17). La dgr n. 298/11 cita un eventuale 5° anno integrativo (ma non attuato). Con l’accordo USR-Regione del 29.11.2018, gli studenti di IP a rischio di abbandono in possesso di titolo conclusivo del 1° ciclo possono fruire di un progetto personalizzato finalizzato a una qualifica, previa verifica Scuola-CFP della situazione individuale. Si tratta di studenti iscritti a percorsi quinquennali, nel cui percorso personalizzato possono essere previsti moduli da realizzare anche in collaborazione con i CFP, ferma restando la necessità di sostenere l’esame di qualifica anche all’Istituto professionale di appartenenza. Gli studenti a rischio di abbandono nella scuola secondaria di I grado frequentata possono richiedere di fruire di un progetto personalizzato finalizzato a una qualifica da conseguire in un percorso triennale realizzato in un CFP. Si possono iscrivere anche i 14enni, senza più dover CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 77 06/04/23 19:38 78 transitare 1 anno nei percorsi scolastici. Si tratta di un percorso “1 + 2”, in quanto il sistema di accreditamento regionale è tarato sui bienni. Tali progetti si realizzano dall’a.f. 2019/20. L’offerta formativa per l’a.f. 2022/23 si basa sul documento di programmazione regionale del sistema di IeFP, approvato con delibera dell’assemblea legislativa n.190/2018, come prorogato dall’art. 6 della legge regionale n. 8/2021, e definisce obiettivi generali e specifici. I percorsi di IeFP in Emilia-Romagna prevedono la possibilità di conseguire 20 qualifiche regionali, e 15 diplomi, validi a livello nazionale: operatore agricolo, operatore agro-alimentare, operatore edile alle strutture, operatore meccanico, operatore meccanico di sistemi, operatore dell’abbigliamento, operatore delle calzature, operatore del legno e dell’arredamento, operatore grafico, operatore di stampa, operatore di post-stampa, operatore della ceramica artistica, operatore impianti elettrici e solari fotovoltaici, operatore sistemi elettrico-elettronici, operatore impianti termo-idraulici, operatore di magazzino merci, operatore meccatronico dell’autoriparazione, operatore del punto vendita, operatore amministrativo-segretariale, operatore della ristorazione, operatore della promozione e accoglienza turistica, operatore alle cure estetiche, operatore della pesca e dell’acquacoltura, operatore della produzione chimica, operatore edile alle infrastrutture. Attualmente sono 187 i percorsi biennali per oltre 3.500 giovani, distribuiti in 65 sedi operative. Nello stesso periodo, è stata promossa l’offerta di 13 figure di quarto anno per 44 percorsi IS e IF. I percorsi che costituiscono l’offerta di Istruzione e formazione professionale sono partiti il 15 settembre 2022, nel rispetto del calendario scolastico 2022/23. Ø Sede di svolgimento I soggetti attuatori sono gli Enti di formazione professionale e gli Istituti professionali che realizzano nell’a.f. di riferimento i percorsi di Istruzione e formazione professionale. Prima del 2011, dopo il primo anno, la sede di svolgimento nei percorsi di istruzione integrati era la scuola (IS) anche se i soggetti coinvolti erano le scuole congiuntamente alle Agenzie. Dall’a.f. 2011/12 l’iscrizione al nuovo sistema di IeFP avviene presso le Istituzioni scolastiche secondo il modello sussidiario integrativo. L’iscrizione a 14 anni si fa, di norma, a scuola, ad eccezione dei su mensionati progetti personalizzati triennali. A 15 anni, si fa presso le Istituzioni formative, anche per casi particolari come, ad esempio, studenti dai 15 anni senza titolo di terza media, in particolare stranieri, studenti a forte rischio di abbandono per aver accumulato un ritardo scolastico, previa verifica della situazione individuale svolta congiuntamente da IS ed Ente di FP. Ø Docenti Dall’a.f. 2011/12, nel modello sussidiario i docenti sono della scuola; i docenti degli Enti di formazione professionale accreditati collaborano per la progettazione unitaria e integrata del percorso formativo trienna- CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 78 06/04/23 19:38 79 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 le, affinché - qualora lo studente, dopo il primo o secondo anno, scelga di completare il percorso triennale presso un’Istituzione formativa - sia assicurata la fluidità del passaggio dall’IS all’IF. Nei percorsi di IeFP, a titolarità delle IF, i docenti sono degli stessi organismi accreditati che, a loro volta, collaborano con i docenti delle IF per le finalità di cui sopra. Le figure professionali chiave della formazione professionale possono essere definite dal CCNL della Formazione professionale (per gli Enti che lo applicano) ma in Regione possono essere applicati anche altri tipi di contratti collettivi di lavoro. Ø Articolazione oraria Dall’a.f. 2009/10 sono presenti percorsi biennali di 1.000 ore annuali. Nei percorsi di IeFP biennali il monte ore è a seconda della qualifica prevista e dei crediti già ottenuti. Le qualifiche sono accessibili anche a drop out dell’istruzione dopo il primo anno di frequenza. I corsi prevedono una quota di ore di stage che può oscillare dal 25% al 35% del monte ore complessivo. Non vi è una regolamentazione regionale relativa al numero delle ore. Nella prassi, il monte ore dedicato alle competenze di base (assi culturali) oscilla mediamente tra le 150 e 300 ore annue; 250-350 ore sono dedicate allo stage e, pertanto, le competenze tecnico-professionali non sono mai inferiori alle 350 ore, ma in alcuni casi raggiungono o superano le 500 ore. I percorsi in sussidiarietà nelle IS si attivano in classi autonome, non integrate negli ordinari percorsi quinquennali, che assumono gli standard formativi e la regolamentazione dell’ordinamento dei percorsi di IeFP. A tale scopo gli IP utilizzano i margini di articolazione delle cattedre di cui al c. 4 dell’art. 9 e gli spazi di autonomia e flessibilità previsti dall’art. 6 del d.lgs n. 61/2017. Gli studenti a rischio di abbandono scolastico e formativo possono fruire di un progetto triennale personalizzato per l’acquisizione della qualifica professionale, previa verifica della situazione individuale effettuata dai soggetti competenti dell’istruzione e dell’IeFP. Ø Elementi Il progetto esecutivo dei percorsi prevede: accoglienza; riallineamento; potenziamento; personalizzazione dei percorsi (di cui non esiste una durata predeterminata); orientamento e monitoraggio; sostegno (disabili, extracomunitari, soggetti a rischio, ecc.); tutoraggio; accompagnamento; visite guidate; simulimpresa; stage (2° e 3° anno); misure antidispersione. La Giunta dell’Emilia-Romagna concede, inoltre, borse di studio con l’obiettivo di ridurre il rischio di abbandono scolastico e sostenere gli alunni in difficoltà nell’assolvere l’obbligo di istruzione. Sono finalizzate a sostenere gli studenti in disagiate condizioni economiche dei percorsi IeFP presso un Organismo di formazione professionale accreditato. Sono erogate dalla Provincia/Città Metropolitana di residenza dello studente. Sono assicurate, laddove previsto, attività convittuali. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 79 06/04/23 19:38 80 Ø Esiti e certificazioni La valutazione degli apprendimenti è definita da ciascun Ente gestore nell’ambito della progettazione formativa approvata: ne fanno parte test e prove in ingresso, valutazione degli apprendimenti in itinere attraverso test, prove strutturate, valutazione in situazione e in laboratorio e valutazione dello stage. L’accertamento tramite esame è svolto da una commissione nominata dal responsabile della formalizzazione e certificazione (dirigente scolastico dell’Istituto o rappresentante dell’Ente di formazione). Il sistema regionale di formalizzazione e certificazione della Regione (SRFC), secondo quanto previsto nella dgr n. 1434/05, è il dispositivo per formalizzare e certificare le competenze acquisite in contesti lavorativi e/o informali e/o in situazioni di apprendimento formali. Le procedure di valutazione, di ammissione e di accertamento finale sono strutturate all’interno del sistema regionale di formalizzazione e certificazione delle competenze, definito e adottato nell’aprile 2006 con delibera di giunta regionale n. 530/06. Esso è stato integrato e modificato con delibera di giunta regionale n. 739/2013 e, più recentemente, con la dgr n. 582/2021 “Sistema di Istruzione e formazione professionale - approvazione degli standard formativi e standard di certificazione dei percorsi a.s. 2021/22 e seguenti”. Le certificazioni sono in conformità con il decreto interministeriale del 5.1.2021, recante “Disposizioni per l’adozione delle linee guida per l’interoperatività degli enti pubblici titolari del sistema nazionale di certificazione delle competenze”. Ø Crediti Il passaggio dall’uno all’altro sistema era previsto dalla lr n. 5 del 30.6.2011. Più recentemente, in seguito al riordino dell’Istruzione professionale (articolo 8 comma 2 del d.lgs n. 61/17), l’accordo Stato-Regioni del 10.05.2018 (Rep. atti n. 100/CSR) e successivo accordo in CU rep. 156 del 10.9.2020 (recepito con dm n.11 del 7.1.2021), definiva le diverse fasi di passaggio tra i percorsi quinquennali di istruzione professionale e i percorsi triennali e quadriennali IeFP e viceversa. Tali passaggi a) possono avvenire solo sulla base di domande individuali e nell’ambito dei posti disponibili nelle classi di riferimento (art. 8 d.lgs 61/2017 e art. 3 accordo n. 100/2018); b) possono avvenire in corso d’anno ovvero tra un’annualità e l’altra, secondo un calendario temporale determinato (art. 6 accordo n. 100/2018 e art. 5 accordo USR-RER 29-11-2018); c) richiedono una procedura di valutazione finalizzata alla determinazione dell’annualità di inserimento nel nuovo percorso richiesto (artt. 4 e 5 Accordo n. 100/2018). Le confluenze delle qualifiche regionali di operatore di 3° liv. EQF con quelle di tecnico di 4° liv. EQF per i percorsi di IeFP sono regolate dalla dgr n. 1778/2020. Gli Istituti professionali possono realizzare un progetto formativo individuale con interventi integrati (c. 2 dell’art. 3 del dm del 17.05.2018) per l’acquisizione di conoscenze, abilità e competenze in termini di crediti formativi utili al conseguimento di una qualifica. Gli interventi sono realizzati in via prioritaria nell’ambito del monte CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 80 06/04/23 19:38 81 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 ore curricolare di IP, attraverso l’eventuale articolazione in sottogruppi della classe ed utilizzando le quote orarie di cui al c. 2 dell’art. 3 del medesimo decreto. Gli interventi possono essere progettati congiuntamente con gli Enti di formazione professionale che erogano percorsi di IeFP e prevedono una rimodulazione, integrazione e arricchimento del percorso curricolare, al fine di risultare idonei a fare acquisire le competenze della qualifica professionale triennale correlata all’indirizzo quinquennale frequentato. Ø Governo del sistema La Regione ha istituito con dgr n. 1710 del 12.11.2015 una Conferenza tecnica per il coordinamento e la gestione unitaria del sistema regionale di IeFP. Esso assicura il confronto tra i sistemi educativi coinvolti, l’integrazione progettuale e operativa e l’uniformità delle soluzioni didattiche adottate su tutto il territorio regionale. Gli organismi di gestione e coordinamento sono: 1. il Comitato tecnico regionale, costituito da Amministrazione regionale, Usr e Istituti professionali: ha il compito di presidiare la realizzazione dell’azione regionale unitaria di supporto, monitorare l’andamento dell’offerta, coordinare la progettualità dell’offerta per settore/qualifica, rendere omogenee le modalità di orientamento, oltre a tempi e modalità di iscrizione, diffondere buone pratiche, definire le condizioni di integrazione tra i percorsi e le altre filiere formative; 2. i Comitati settoriali, costituiti da Istituti professionali ed Enti di formazione professionale accreditati in riferimento al settore/qualifica, hanno il compito di realizzare il confronto tra gli ordinamenti dell’IP e della IeFP a livello degli ambiti disciplinari e formativi, condividere esperienze e strumentazioni, attivare iniziative di informazione, formazione e attuazione dei progetti; 3. i Comitati territoriali, costituiti da Amministrazione regionale, Istituti professionali, Enti di formazione accreditati e USR, hanno il compito di monitorare l’andamento dell’offerta e della domanda sul territorio, promuovere azioni orientative secondo gli indirizzi definiti dal CTR. Ogni anno si raccolgono le domande ai percorsi di IeFP secondo le qualifiche proprie del sistema regionale delle qualifiche, le quali confluiscono nel Repertorio nazionale. La valutazione delle operazioni in risposta agli inviti a presentare candidature per i percorsi IeFP è effettuata da un Nucleo di valutazione nominato con atto n. 22891/2019 del Direttore generale “Economia della conoscenza, del lavoro e dell’impresa”. Le metodologie didattiche non sono standardizzate in modo vincolante dalla Regione, eccetto quelle applicate alle attività di stage. Vengono fornite indicazioni orientative con atti di indirizzo o accordi con Usr che consentano l’adozione di diverse strategie o unità di programmazione didattica, sia in funzione delle Istituzioni formative che scolastiche. Ø Destinatari Diverse sono le modalità di ingresso nel sistema IeFP per l’anno scolastico 2022/23: i percorsi di IeFP triennali negli IP riguardano ragazzi 14- CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 81 06/04/23 19:38 82 18enni con licenza media. L’accesso a un percorso triennale personalizzato presso un CFP riguarda gli studenti che al terzo anno della scuola secondaria di primo grado sono a rischio di abbandono scolastico e formativo1. L’accesso ai corsi biennali di IeFP presso un Ente di formazione è riservato ai ragazzi che hanno già frequentato un anno di secondaria superiore presso un Istituto professionale. Il passaggio a un percorso di IeFP presso un CFP può avvenire anche dopo aver frequentato uno o più anni in percorsi di istruzione quinquennali come Licei e Istituti tecnici. Se i ragazzi hanno compiuto i 15 anni di età possono conseguire una qualifica triennale IeFP in apprendistato. Possono accedere ai percorsi di IV anno i giovani che al termine dell’a.f. precedente a quello dell’iscrizione possiedono una qualifica triennale coerente con il diploma professionale, conseguibile in esito al percorso e realizzata presso un Ente di formazione professionale o presso un Istituto professionale. La determinazione n. 252 del 12.1.2022 approva i criteri per l’accoglimento delle domande di iscrizione ai percorsi realizzati dagli Enti di formazione accreditati nell’a.f. 2022/23, successivamente integrati dalla nota prot. 15.12.2021.1158220.U. Ø Costi I parametri dei costi utilizzati dalla Regione Emilia-Romagna per l’a.f. 2019/20 (ultimo monitoraggio INAPP) sono contenuti nella dgr n. 1119 del 26.7.2010, rivalutati nell’a.f. 2019/20 con dgr n. 1268 del 22.7.2019 “Rivalutazione monetaria delle unità di costo standard di cui alle delibere di Giunta regionale n. 1119/2010, n. 1568/2011, n. 116/2015 e n. 970/2015. Si finanziano per l’a.f. di riferimento € 106,00 per il costo unitario ora corso da sommare a quello di € 842,00 per il costo unitario a “partecipante effettivo”; infatti, l’efficacia formativa è considerata nel calcolo del valore riconosciuto per ciascuna attività. Si applica la quota dei “partecipanti effettivi” solo agli allievi che hanno conseguito il successo formativo secondo la dgr n. 1119/2010. In mancanza dei requisiti stabiliti, si attua una riduzione del valore per ogni allievo che non consegue il successo. Per l’a.f. 2019/20, la stima dei partecipanti effettivi calcolata sul tasso di successo degli anni precedenti è di 3.690 unità. Applicando i parametri di costo stabiliti dalla Regione al numero degli iscritti a primo anno dei percorsi triennali delle Istituzioni formative nell’a.f. 2019/20, risulta che il costo ora corso (ricalcolato con l’incremento per i partecipanti effettivi) ammonta a € 122,61, il costo annuale per percorso è di € 122.612,66, il costo annuale per allievo corrisponde a 5.711,43 mentre il costo medio orario per allievo ammonta a € 5,78. Di norma, i percorsi approvati sono finanziabili qualora si raggiunga il numero di 15 iscritti. L’avvio di percorsi con un numero inferiore di iscritti è possibile 1 La richiesta parte dalla famiglia interessata. Il “rischio” si accerta previa verifica della situazione individuale effettuata congiuntamente dalla scuola di I grado frequentata e dall’Ente di formazione richiesto (nota prot. 0852678.U del 29.12.2020). CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 82 06/04/23 19:38 83 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 solo, previa autorizzazione, in caso di dislocazioni in aree deboli o in montagna o in presenza significativa di soggetti in disabilità certificata. Ø Quarto anno La sperimentazione del quarto anno è prevista dal Protocollo d’intesa tra Ministero del Lavoro e delle politiche sociali e Regione Emilia-Romagna siglato il 13 gennaio 2016, in attuazione dell’accordo Stato-Regioni del settembre 2015 per la sperimentazione nazionale di “Azioni di accompagnamento, sviluppo e rafforzamento del sistema duale nell’ambito dell’Istruzione e formazione professionale”. La lr n. 5/11 prevedeva già l’“accesso al IV anno del sistema” (art 4) ma i quarti anni sono partiti soltanto nell’a.f. 2016/17. Hanno una percentuale di stage del 40-50% sulle 1.000 ore annuali e sono progettati con le aziende. Come definito nell’allegato 3A della dgr n. 1778/2020, vi sono specifiche confluenze tra le qualifiche di III livello EQF che si possono conseguire in Emilia-Romagna con il triennio di IeFP e le qualifiche di IV livello EQF che, a partire dall’anno scolastico 2021/22 sono correlate a una figura di diploma nazionale, tra quelle stabilite nell’accordo in Conferenza Stato-Regioni n. 155 del 1.8.2019. Le classi prevedono un numero minimo di 15 allievi. – a.f. 2016/17: n. percorsi 33; n. allievi 566 – a.f. 2017/18: n. percorsi 41; n. allievi 675 – a.f. 2018/19: n. percorsi 42; n. allievi 620 – a.f. 2019/20: n. percorsi 43; n. allievi 670 – a.f. 2020/21: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2021/22: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2022/23: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. L’offerta formativa sperimentale di percorsi di quarto anno per l’a.f. 2022/23 riguarda sia percorsi IF (dgr n. 1318 dell’1/08/2022 in attuazione della dgr n. 1130/2022) che percorsi IS (dgr n. 456 del 28.3.2022 in attuazione delle dgr n. 2016/2021 e n. 312/2022), di almeno 12 allievi, finalizzati ai seguenti diplomi: tecnico nell’amministrazione del personale (IS), tecnico autronico dell’automobile (IF e IS), acconciatore (IF), estetista (IF), tecnico nella gestione di sistemi tecnologici intelligenti (IF e IS), tecnico delle energie rinnovabili (IS), tecnico del servizio di distribuzione pasti e bevande (IF e IS), tecnico della produzione pasti (IF e IS), tecnico delle lavorazioni lattiero-casearie (IS) e tecnico di lavorazioni vegetali (IS). Con il diploma professionale di quarto anno è consentito l’accesso ai percorsi di Istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS) della Rete Politecnica. La Rete Politecnica è un’offerta formativa programmata dalla Regione per fornire a giovani e adulti le competenze tecniche e scientifiche richieste dalle imprese dell’Emilia-Romagna. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale È possibile conseguire la qualifica IeFP attraverso la stipula del contratto in apprendistato, ai sensi dell’art. 43 del d.lgs n. 81/2015, fermo restan- CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 83 06/04/23 19:38 84 do l’avvenuto compimento dei 15 anni di età. Tale possibilità è disciplinata dall’intesa siglata tra Regione, Parti sociali, USR, Università, Fondazioni Its (dgr n. 963/2016), secondo cui la formazione esterna riferita alla qualifica IeFP è realizzata dagli Enti di formazione professionale accreditati e dagli Istituti professionali che erogano percorsi di IeFP in sussidiarietà, sulla base delle disponibilità e previa stipula del necessario protocollo. L’accesso ai percorsi di formazione per gli apprendisti non è vincolato ai tempi e alle scadenze delle iscrizioni ai percorsi IeFP. La dd n. 9964 del 25.5.2022 costituisce il Catalogo dell’offerta formativa di percorsi da avviarsi nell’a.s. 2022/23 per lo svolgimento di attività stagionali per l’anno 2022, in attuazione della dgr n. 424/2022. La Regione ha regolamentato l’apprendistato di 1° livello con attività di 1.000 ore di formazione formale. La formazione esterna ammonta a 500 ore, così come la formazione interna, per il I, II e III anno. La Regione inizia la sperimentazione di percorsi formativi IeFP di quarto anno con il sistema duale con l’a.f. 2016/17 (dgr n. 687/2016 e dgr n. 1742 del 24.10.2016, attualmente reiterate con dgr n. 774 del 24.5.2021). Pertanto, in coerenza con quanto stabilito dal di del 12.10.2015 e in attuazione di quanto disposto con la dgr n. 963/2016, con riferimento al monte ore annuo di 1.000 ore, la durata annua della formazione è ripartita in: formazione esterna presso l’Istituzione formativa, con il 40% del numero di ore annuale, pari a 400 ore e formazione interna aziendale, con il 60% del numero di ore annuale, pari a 600 ore. Sono stati 2.207 gli iscritti in duale degli anni II-III-IV presso le Istituzioni formative nell’a.f. 2019/20. Il target da raggiungere come obiettivo minimo per il primo anno (a.f. 2022/23) del Programma Duale attraverso l’utilizzo integrato delle risorse del PNRR e delle risorse ordinarie assegnate è pari a 3.300 allievi promossi/certificati in percorsi duali, anche realizzati negli Istituti professionali in sussidiarietà. A questo scopo sono stati stanziati per l’Emilia-Romagna dal MLPS € 12.658.102,00. In Emilia-Romagna i percorsi formativi duali sono stati avviati entro il 15.9.2022 con un numero minimo di 12 allievi a classe, i quali abbiano formalizzato il proprio impegno a partecipare. I percorsi duali fanno riferimento alle linee guida nazionali che definiscono il quadro di riferimento per la programmazione e realizzazione delle attività a partire da quanto stabilito nel “Piano nazionale nuove competenze”, adottato con decreto interministeriale del 14.12.2021, con specifico riferimento al “Sistema duale” e ai suoi destinatari. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 84 06/04/23 19:38 85 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 ➢ Struttura Friuli-Venezia Giulia 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 85 06/04/23 19:38 86 Ø Normativa – Protocollo del 18.9.2003 – Accordo territoriale del 10.12.2003 – Accordo territoriale Usr-Regione del 14.1.11 e intese dell’8.6.11 e del 20.6.12 (sussidiarietà) – Accordo del 9.9.11 (alternanza in IeFP) – Accordo del 30.7.2012 e intese del 20.6.12 e del 19.6.13 (privi di licenza media) – Accordo del 19.1.2012 (figure) – Accordo Stato-Regioni del 24.9.2015 e Protocollo del 13.1.2016 (duale) – Dgr n. 1284 del 30.06.2010 (linee guida percorsi sussidiari a.f. 2011/12) – Dd n.1020/lavfor.fp/2011 (piano a.f. 2011-13) – Dgr n. 2276 del 24.11.2011 (piano a.f. 2012-14) – Dgr n. 3183/lavfor.fp/2011e nota regionale n. 48471/p del 6.12.11 (sussidiarietà 2012/2014) – Lr n. 18 del 29.12.11, art. 10, comma18 (IeFP) – Dd n. 233 del 26.1.12 (AT) – Dd n. 1534/12lavfor.fp, dd del 5.4.2012, dd n. 305/ lavfor.fp /2012 (piano 2012/13) – Dd n. 3166 del 25.6.12 (percorsi sussidiari) – Dd n. 7038/2012, dd n. 266/2013, dd n. 2452/2013, dd n. 2453/2013 (offerta IS a.f. 2012/13) – Dd n. 1030/ lavfor.fp /13, n. 4127/ lavfor.fp /13 (piano 2013/14) – Dd n. 3058/ lavfor.fp /2013 (IS a.f. 2013/14), dd n. 2778/ lavfor.fp /13 (IF a.f. 2013/14) – Dgr n. 275 del 27.2.2013 (azioni di accompagnamento) – Dgr n. 1453/ 2013 (linee guida), dgr n. 1691/2013 (offerta IeFP) – Dgr n. 1051/14 (costi), dgr n. 1514 del 7.8.2014 (linee 2014), dgr n. 1538/14 (IF a.f. 2014/15) – Dgr n. 513 del 29.3.15 (linee guida IeFP), dd n. 2272/lavforu del 10.06.2015 (IeFP a.f. 2015/16) – Dgr n. 598 dell’8.4.2016 (apprendistato duale) – Dd n. 2160 del 18.11.2016 (IeFP 2016/17) – Dgr n. 2132/lavforu del 9.4.2017, dgr n. 606/2016 e dgr n. 777 del 18.4.2013 (costi standard) – Lr n. 27 del 21.7.2017, dd n. 2597/lavforu del 20.4.2017 (IeFP 2017/18) – Dd n. 5395 del 25.5.2018, dgr n. 1553 del 22.8.2017 e dgr n. 847/2018 (linee guida) – Dgr n. 1536 del 10.8.2018, dd n. 7991/lavforu del 13.9.2018 e dd n. 3859 del 15.5.2018 (IeFP 2018/19) – Dd n. 554/lavforu del 25.1.2019 (IeFP 2019/20) – Dgr n. 472 del 27.3.2020 e dd n. n. 4097/lavforu del 17.4.2020 (IeFP 2020/21) – Dd n. 1052 del 2.7.2021 (IeFP 2021/22) – Dgr n. 929 del 23.6.2022, dd n. 4817/grfvg del 24.6.2022 (IeFP 2022/23) CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 86 06/04/23 19:38 87 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (percorsi di IeFP integrali e sussidiarietà) Dall’a.f. 2003/04, percorsi in interazione/integrazione (misti): doppio percorso definito nelle singole intese, per gli iscritti a scuola e per gli iscritti ai CFP, dai differenti gradi di integrazione/interazione ed esiti (con i primi anni non più finanziati dal 2010/11). Già dal 2009 non si attivavano più percorsi in interazione/integrazione a guida dell’Istituto scolastico (due primi anni a Gemona e Pordenone conclusi nell’a.f. 2008/09). Avevano programmazione congiunta delle attività e delle ore curricolari. Tali corsi consentivano il proseguimento al quarto anno e l’acquisizione della qualifica. Nell’ambito della flessibilità gli obiettivi di apprendimento erano nazionali per l’80% ma realizzati in coordinamento con i docenti dei CFP. Le lezioni avvenivano anche fuori dell’orario previsto. Il grande impiego di risorse economiche e umane (la Regione pagava anche i docenti della scuola), oltre al carico di lavoro più pesante in termini di maggior numero di ore per i ragazzi, ne hanno sconsigliato la riproposizione. Nell’a.f. 2011/12 c’è stata l’adozione da parte della Regione della sussidiarietà complementare e dei percorsi integrali. Il Friuli-Venezia Giulia ha sfruttato già dall’a.f. 2011/12 la possibilità, concessa dal suo accordo territoriale, di realizzare in via sperimentale anche il filone di sussidiarietà integrativa, oggi sussidiarietà ex d.lgs n. 61/2017. I quarti anni sono presenti continuativamente dall’a.f. 2012/13. Oltre ai percorsi triennali e quadriennali, sono presenti 36 percorsi di integrazione extracurriculare di durata fino a 100 ore, rivolti ad allievi frequentanti le annualità di un percorso di IeFP. Al fine di conseguire gli obiettivi previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, missione 5, componente 1, investimento 1.4 “Sistema duale”, vengono progettate e attivate nella modalità duale tutte le prime annualità, e anche le seconde relative ai percorsi ordinari dell’anno formativo 2021/22. Nell’a.f. 2022/23 sono in modalità duale tutti i percorsi di primo anno e anche tutti i percorsi di quarto anno e quadriennali. Ø Sede di svolgimento Dall’a.f. 2011/12 l’iscrizione avviene presso l’Istituzione formativa (12 Enti regionali accreditati) oppure presso l’Istituzione scolastica (6 istituti professionali). Nei percorsi integrali le iscrizioni avvengono presso le Agenzie formative (36 sedi formative con disponibilità di 288 aule e di 256 laboratori) che fanno capo ai 12 Enti regionali accreditati inseriti nell’associazione Effe.Pi 2024. Tutte le attività formative in presenza devono realizzarsi presso sedi accreditate. Il numero degli allievi partecipanti all’operazione deve essere sempre coerente con la capienza dell’aula, così come definita in sede di accreditamento, in cui l’attività viene realizzata. Le scuole secondarie superiori sono tenute all’accreditamento, ma non per la tipologia obbligo formativo (per la quale hanno un’autorizzazione dalla Regione). Possono accreditarsi gli Enti privati ma solo senza scopo di lucro. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 87 06/04/23 19:38 88 Ø Docenti Nell’a.f. 2003/04 i docenti delle competenze di base facevano parte della scuola. Dall’a.f. 2004/05 fino all’a.f. 2009/10 (ultimo terzo anno 2011/12) il “chi fa cosa” era stabilito dalle intese nei percorsi di interazione/integrazione a seconda delle vocazioni specifiche. L’eventuale interazione con la scuola avveniva soprattutto per le competenze di base. Nei percorsi integrati (ultimo terzo anno nell’a.f. 2011/12) le competenze di base erano essenzialmente insegnate dai docenti della scuola. I percorsi integrali di IeFP, inaugurati nell’a.f. 2010/11, prevedono che iscrizione e sede di svolgimento siano presso i CFP. Dall’a.f. 2011/12 si realizzano nel modello sussidiario (complementare e integrativo), con i docenti delle competenze di base che provengono dalle Istituzioni formative (IF) in base ad accordi. Tutte le attività formative in presenza devono realizzarsi presso sedi accreditate. Il numero degli allievi partecipanti all’operazione deve essere sempre coerente con la capienza dell’aula, così come definita in sede di accreditamento, in cui l’attività viene realizzata. Il ricorso a sedi didattiche occasionali è ammissibile in casi eccezionali debitamente motivati e preventivamente autorizzati. Ø Articolazione oraria Nell’integrazione/interazione (fino al 2009/10) il percorso era formato da 1.200 ore per i tre anni. La percentuale del monte ore svolta a scuola veniva stabilita dalle singole intese. La personalizzazione (larsa) era prevista per 150 ore all’anno. Le rimanenti 1.050 ore erano composte da docenza frontale e alternanza scuola-lavoro. Gli stages erano svolti tra seconda e terza classe in 120 - 320 ore. Nell’integrazione si utilizzava la flessibilità curricolare. Negli a.f. 2010/11 e 2011/12 i percorsi duravano 1.000 ore l’anno al primo biennio e 1.200 al terzo anno. Dall’a.f. 2012/13 i percorsi triennali durano 3.168 ore (1056 ore l’anno), comprendendo l’attuazione dei larsa, del tirocinio curricolare (stage o alternanza) e degli esami. L’articolazione formativa dei percorsi ordinamentali di IeFP prevede: 1° anno, 420 ore competenze di base, 536 ore competenze professionali e 100 ore larsa; 2° anno, 360 ore competenze di base, 436 ore competenze professionali, 100 ore larsa e 160 ore tirocinio; 3° anno, 280 ore competenze di base, 420 ore competenze professionali, 100 ore larsa, 240 ore tirocinio e 16 ore esami; 4° anno, 200 ore competenze di base, 590 ore competenze professionali, 50 ore larsa, 200 ore tirocinio e 16 ore esami. Si possono attuare percorsi connessi all’offerta di IeFP: percorsi di arricchimento extracurricolare (tra le 40 e le 100 ore) e rivolti ad allievi frequentanti i percorsi triennali. Lo stage e i percorsi in alternanza possono essere realizzati nel territorio extraregionale o all’estero. Sempre per l’a.f. 2022/23 l’articolazione formativa dei percorsi duali di IeFP prevede: 1° anno, 420 ore competenze di base, 372 ore competenze professionali e 264 ore di alternanza simulata; 2° anno, 288 ore competenze di base, 298 ore competenze professionali, 100 ore larsa e 370 ore alternanza rafforzata; 3° anno, 233 ore competenze di base, 179 ore competenze pro- CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 88 06/04/23 19:38 89 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 fessionali, 100 ore larsa, 528 ore in alternanza rafforzata o in apprendistato e 16 ore esami; 4° anno, 220 ore competenze di base, 242 ore competenze professionali, 50 ore larsa, 528 in alternanza rafforzata o in apprendistato e 16 ore di esami. Ø Elementi Il curricolo dovrà prevedere secondo l’allegato del Piano annuale: accoglienza, orientamento (sia individuale che di gruppo tanto in fase iniziale che in quella finale), personalizzazione (eventuali larsa interni o insegnamenti aggiuntivi/elettivi e specifici interventi), supporto per extracomunitari, disabili e soggetti a rischio, tutoraggio, tirocinio curricolare, accompagnamento al lavoro, predisposizione di materiali didattici specifici, accompagnamento nei percorsi di alternanza scuola-lavoro e apprendistato, nei processi di validazione delle competenze e riconoscimento dei crediti e nelle fasi di passaggio in uscita o ingresso, progetti riabilitativi e di socializzazione. Nell’ambito delle attività formative d’aula e laboratoriali possono essere previsti interventi in ambienti esterni quali visite didattiche (a musei, città, ambienti naturali, realtà sociali, Istituzioni, ecc.), partecipazione ad eventi (convegni, fiere di settore, mostre, spettacoli, ecc.), lezioni fuori sede, la cui realizzazione non risulta possibile presso le sedi formative (interventi che necessitano dell’utilizzo di macchinari o di attrezzature specifiche, attività motoria, ecc. visite esperienziali, di conoscenza diretta del tessuto economico produttivo locale attraverso visite aziendali, incontro con “maestri” del lavoro o professionisti, ecc. In base a quanto previsto dall’articolo 17, comma 2, della legge regionale n. 27/2017, si realizzano attività di supporto alle azioni formative finalizzate all’effettivo esercizio del diritto allo studio degli allievi iscritti ai percorsi di IeFP e degli allievi in situazione di svantaggio. Lo stage formativo deve essere progettato e attivato per l’intero gruppo classe. I percorsi di alternanza scuola-lavoro sono ammessi per singoli o gruppi di allievi inseriti nei percorsi duali. Sono, inoltre, finanziate a parte alcune attività di assistenza (vitto e convitto e trasporto) agli allievi partecipanti ai percorsi IeFP iscritti presso un CFP. Ø Esiti e certificazioni Le macro-tipologie di prove di accertamento sono “in situazione” e “formative”, ovvero multidisciplinari, centrate su test, questionari a risposta chiusa o aperta, interrogazioni, risoluzione di problemi, elaborazioni di testi brevi; ecc. Il giudizio di idoneità, da parte della commissione d’esame consente al termine della terza annualità il rilascio di un attestato di qualifica, corrispondente al III livello EQF e, alla fine della annualità, il rilascio di un diploma professionale corrispondente al IV livello. In caso di interruzione del percorso viene rilasciata a richiesta dell’interessato un’attestazione intermedia delle competenze acquisite che si configura come documento di validazione con valore di parte seconda (dm n. 30.6.2015, allegato 5). Il CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 89 06/04/23 19:38 90 passaggio da un modulo formativo (annuale) a un altro di un medesimo corso avviene tramite prove intermedie organizzate dal soggetto gestore. Alle prove sono ammessi anche coloro che intendano, ad esempio, a seguito di frequenza di un percorso personalizzato, frequentare direttamente il modulo successivo del percorso triennale di riferimento e sostenere l’esame finale. Il dd n. 5439/lavforu del 15.5.2019 fornisce indicazioni operative per il rilascio delle attestazioni a seguito della procedura di riconoscimento formalizzato di cui alla dgr n. 1158/2016 o a seguito di un percorso formale di Formazione professionale. Le certificazioni sono in conformità con il decreto interministeriale del 5 gennaio 2021, recante “Disposizioni per l’adozione delle linee guida per l’interoperatività degli enti pubblici titolari del sistema nazionale di certificazione delle competenze”. Ø Crediti Le Istituzioni formative sono autorizzate a stipulare specifiche intese con Istituti scolastici per favorire il passaggio dell’allievo al termine di un’annualità IeFP verso l’annualità predefinita e/o successiva di un percorso scolastico coerente. Ai fini dell’inserimento nei percorsi di IeFP ha valore di credito formativo in ingresso ogni attestazione o certificazione relativa agli apprendimenti acquisiti dall’allievo in qualsiasi contesto, purché riconoscibile e traducibile in termini di competenze di cui agli standard formativi regionali. La possibilità di un allievo di usufruire del passaggio da un sistema all’altro può essere agevolata facendo ricorso a specifici percorsi di integrazione extracurriculare. La valutazione dei crediti e il relativo riconoscimento da far valere nelle Istituzioni scolastiche tiene conto del parere del Comitato tecnico-scientifico eventualmente integrato da esperti del mondo del lavoro. Per la determinazione del credito nei percorsi delle IF, l’équipe dei formatori individua le equivalenze tra le acquisizioni realizzate nel percorso in uscita e ambiti/segmenti di percorso in ingresso. Il riconoscimento del credito può avvenire attraverso il solo esame della documentazione, qualora questa sia esaustiva; le modalità di accertamento ulteriore possono avvenire in forme liberamente definite dalle équipe dei formatori, anche diverse dalle tradizionali prove orali, scritte e crittografiche, comprese forme di osservazione diretta dell’attività del soggetto. Le prove sono definite in modo differenziato per ogni candidato. I crediti formativi devono essere attestati utilizzando i modelli che secondo la normativa vigente disciplinano i passaggi tra sistemi (art. 8 del d.lgs n. 61/2017 e accordo in CSR del 10.5.2018, n. 156/CSR del 2020 e successivi). Ø Governo del sistema La Direzione centrale Lavoro, formazione, istruzione della Regione programma le attività con il contributo delle Istituzioni formative incaricate. La Regione individua con avviso pubblico un unico soggetto su tutto il territorio per l’organizzazione e gestione didattica dei percorsi di Forma- CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 90 06/04/23 19:38 91 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 zione professionale rivolti ai giovani di età inferiore ai 18 anni. I percorsi di IeFP sono realizzati dall’Associazione temporanea d’impresa Effe.Pi 2024, che raggruppa organismi formativi accreditati. Questa associazione, costituita il 21.1.2021, è soggetto unico responsabile su tutto il territorio regionale della programmazione, organizzazione e gestione didattica dei percorsi formativi previsti dalle linee guida regionali per gli a.f. 2021/2022, 2022/23 e 2023/24. La programmazione delle attività è svolta dalla Direzione centrale, attraverso un documento di indirizzo denominato “Direttive per la predisposizione del Piano annuale di formazione”. Sulle indicazioni delle direttive, il soggetto attuatore predispone un Piano annuale di formazione con attenzione alla progettazione, monitoraggio, promozione e valutazione. È costituita una Commissione di valutazione delle proposte di operazione riferite alle Direttive per la predisposizione e la gestione dei percorsi di Istruzione e formazione professionale. In relazione a ciascun percorso di IeFP le Istituzioni formative istituiscono un Comitato tecnico scientifico di progetto (CTS) composto dal dirigente scolastico dell’Istituzione formativa, o da un suo rappresentante, dal referente del percorso e da due docenti. I CTS sovraintendono da un punto di vista didattico l’andamento del percorso formativo ed esprimono indirizzi in particolare su definizione del Piano formativo, modello di valutazione delle competenze e criteri di monitoraggio del percorso formativo. I CTS si rapportano con la Direzione centrale per l’ammissione di nuovi allievi all’interno di percorsi già iniziati e per l’ammissione in deroga ai limiti di frequenza richiesta per gli esami finali. I percorsi sussidiari sono programmati con l’Usr. Le intese tra Regione e Usr rivolte alle IS prevedono l’istituzione di un Tavolo regionale di coordinamento composto da tre rappresentati designati dalla Direzione centrale e da tre rappresentanti designati dall’Ufficio scolastico regionale. Ø Destinatari Per l’identificazione dei destinatari dei percorsi duali si fa riferimento alle norme del Piano nazionale nuove competenze e all’Allegato alla decisione del Consiglio relativa all’approvazione del Piano per la ripresa e la resilienza dell’Italia, del 13 luglio 2021, oltre che da quanto indicato nel documento «Recovery and Resilience Facility - Operational Arrangements between European Commission and Italy» - Ares (2021)7947180 - 22 dicembre 2021. Pertanto, sono destinatari dell’intervento: a. giovani soggetti al diritto-dovere all’istruzione e formazione, ivi compresi coloro che, in continuità di studio, frequentano percorsi anche oltre al compimento del diciottesimo anno di età; b. giovani che hanno assolto o sono prosciolti dal diritto- dovere e si iscrivono al quarto anno dei percorsi di IeFP; c. giovani da diciassette a venticinque anni che hanno assolto o siano stati prosciolti dal diritto-dovere all’istruzione, privi di titolo di studio di istruzione secondaria di secondo grado e che, anche con crediti formativi in ingresso, si iscrivono ai percorsi duali, anche con contratto di apprendistato di I livello, volti al conseguimento di una qualificazione di IeFP, con esclusione di una certifi- CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 91 06/04/23 19:38 92 cazione di singole unità di competenza; d. over diciassette anni che hanno assolto o siano stati prosciolti dal diritto-dovere all’istruzione, privi di titolo di studio di istruzione secondaria di primo o di secondo grado che, anche a seguito di interventi di riconoscimento di crediti formativi in ingresso, si iscrivono ai percorsi duali volti al conseguimento di una qualificazione o di una certificazione di singole unità di competenza di IeFP. Ø Quarto anno In Friuli-Venezia Giulia, dall’a.f. 2012/13, sono presenti i percorsi di IV anno. Si riferiscono alle Istituzioni formative e scolastiche e hanno un monte ore di 1.056 ore annue: 240 di competenze di base, 550 di competenze professionali, 50 di larsa, 200 di stage e 16 di esami: – a.f. 2012/13: percorsi 4; allievi 59 – a.f. 2013/14: percorsi 4; allievi 58 – a.f. 2014/15: percorsi 10; allievi 145 – a.f. 2015/16: percorsi 12; allievi 182 – a.f. 2016/17: percorsi 33; allievi 379 – a.f. 2017/18: percorsi 34; allievi 379 – a.f. 2018/19: percorsi 30; allievi 333 – a.f. 2019/20: percorsi 34; allievi 380 – a.f. 2020/21: percorsi n.d.; allievi n.d. – a.f. 2021/22: percorsi n.d.; allievi n.d. – a.f. 2022/23: percorsi n.d.; allievi n.d. Ø Costi Riguardo ai costi standard, i riferimenti sono contenuti nella dgr n. 9.8.2019, n. 1404 recante “lr 27/2017 - Attività di istruzione e formazione professionale (IeFP) rivolta a giovani di età inferiore ai diciotto anni. Definizione delle attività finanziabili”. I percorsi di IeFP ordinari e in modalità duale hanno gli stessi parametri. A fronte di un finanziamento complessivo di € 27.625.000,00 per la realizzazione dei percorsi di IeFP negli esercizi 2019, 2020 e 2021 del bilancio pluriennale della Regione per la copertura di 1.056 ore anno dei costi relativi a 4.220 allievi a parametro € 6,20 ore/allievo (27.625.000:1056:4.220 =6,20) il fabbisogno reale in termini di numero di allievi risulta pari a 1.492 allievi per 87 corsi (Monitoraggio Inapp), con una media a classe di 17,15 allievi. Pertanto, nell’a.f. 2019/20 il costo ora corso ammonta a € 106,33, il costo annuale per percorso è di € 112.280,72 e il costo annuale per allievo corrisponde a € 6.547,20. Nei Piani non si dà un minimo e un massimo di allievi per classe ma, a livello di accreditamento, il limite è di 25 allievi. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale Nel 2013 sono stati segnalati nella Regione i primi apprendisti. La distribuzione delle ore di formazione all’interno del monte ore contrattuale CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 92 06/04/23 19:38 93 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 di un apprendista di I livello che frequenta il secondo, terzo e quarto anno di un percorso di IeFP è la seguente: formazione esterna all’impresa presso un CFP: 633 ore (nel secondo anno) e 528 ore (nel terzo e quarto anno); formazione formale interna all’impresa: 423 ore (nel secondo anno) e 528 ore (nel terzo e quarto anno). La durata totale della formazione è di 1.056 ore. La Circolare del Ministero del lavoro e delle Politiche sociali R.0000012 del 6.6.2022 fornisce chiarimenti interpretativi rispetto alle disposizioni del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81 e del decreto interministeriale 12 ottobre 2015 definendo nel dettaglio le caratteristiche del contratto di apprendistato di primo livello. La sperimentazione del sistema duale si è attuata a partire dall’a.f. 2016/17. I percorsi di qualifica e di diploma professionale secondo la modalità “duale” sono realizzati in continuità con quanto previsto dal protocollo d’intesa tra MLPS e Regione Friuli-Venezia Giulia del 13.1.2016, attuativo dell’accordo Stato-Regioni del 24.9.2015. Il percorso duale è rivolto ai giovani che hanno compito 15 anni, in possesso di un diploma di scuola secondaria di primo grado e fino al compimento dei 25 anni. Le modalità attuative del sistema regionale di formazione duale prevedono che l’apprendistato sia inserito nell’articolazione modulare dei percorsi di IeFP a partire dalla seconda annualità. Le visite esplorative in contesti produttivi aziendali sono obbligatorie solo per la prima annualità. Tutte le nuove attività formative in duale che iniziano nel corso dell’a.f. 2022/23 fanno riferimento alle linee guida 2022 riguardo alla durata e alla distribuzione delle ore di formazione. Sono stati 1.405 gli iscritti in duale degli anni I-IIIII- IV presso le Istituzioni formative nell’a.f. 2019/20. Il target da raggiungere come obiettivo minimo per il primo anno (a.f. 2022/23) del Programma Duale attraverso l’utilizzo integrato delle risorse del PNRR e delle risorse ordinarie assegnate è pari a 1.090 allievi promossi/certificati in percorsi duali. A questo scopo sono stati stanziati per il Friuli-Venezia Giulia dal MLPS € 3.563.336,00. Nell’ambito delle misure attivabili previste dal documento del Ministero del Lavoro “Linee guida per la programmazione e attuazione dei percorsi di IeFP in modalità duale”, la Regione ha ritenuto di avvalersi, ai fini del raggiungimento dei target assegnati, della possibilità di conversione in duale dell’offerta di IeFP ordinamentale già finanziata nel corso dell’anno formativo 2021/2022 con risorse ordinarie nazionali e regionali. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 93 06/04/23 19:38 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 94 06/04/23 19:38 95 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 ➢ Struttura Lazio 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 2002/03 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 95 06/04/23 19:38 96 Ø Normativa − Protocollo del 24.7.2003 − Intesa interistituzionale del 21.10.2003 − Accordo territoriale del 9.2.2011 − Accordo territoriale (dgr n. 363 del 22.6.2021) − Dgr n.736 del 1.8.2003 (atto di indirizzo) − Dgr n. D2922 del 17.10.2003 (programmazione percorsi) − Dgr n. 510/2007 (programmazione percorsi) − Dgr n. 602/2008 (sistema formativo regionale, linee guida a.f. 2008/09) − Dgr n. 968/2007 e s.m.i. (approvazione direttiva accreditamento) − Dgr n. 968/2007, n. 842/08, n. 229/08, n. 668/09, n. 223/10, n. 295/11, n. 289/12, n. 457/13 (accreditamento) − Dgr n. 525/2009 (sistema formativo regionale, linee guida a.f. 2009/10) − Dgr n. 377/2011 (atto di indirizzo) − Dgr n. 343 del 22.07.2011 (linee guida) − Dgr n. 363 dell’8.8.2011 (riparto risorse e parametro costo allievo) − Dgr n. 493 del 21.10.2011 (offerta sussidiaria integrativa) − Dgr n. 531 dell’11.11.2011 (offerta sussidiaria complementare Ipsia del Cairo e Alessandria) − Dgr n. 417/12 (linee guida e costi a.f. 2012/13) − Dgr n. 242 del 1.8.2013 e dd n. 3544/13 (linee guida a.f. 2013/14) − Dd n. 225/14 (esami a.f. 2013/14) − Lr n. 5 del 20.4.2015 (IeFP) − Dgr n. 574 del 2.9.2014 (linee guida a.f. 2014/15) − Dgr n. 589 del 12.09.2014 (finanziamenti) − Dd n. G01341 del 19.2.2016 (rendicontazione) − Dgr n. 231 del 10.5.2016 (linee guida duale) − Dgr n. 409 del 19.7.2016 (piano IeFP a.f. 2016/17) − Dd n. G06261 del 1.6.2016 (sistema duale) − Dd n. G02483 del 2.3.2017 (sistema duale) − Dd n. G05944 del 7.5.2018 (esami) − Dgr n. 488 del 6.9.2018 (ordinamentali a.f. 2018/19) − Dgr n. 634 del 10.9.2019, dd n. G13185 3.10.2019, cmrc-2019-0108665 del 12.7.2019 (ordinamentale 2019/20), cir 982572 3.10.2019, nota ru U0342051 8.6.2018 (duale 2019/20) − Dd G10086 del 25.7.2019, rettificata con dd G10484 del 31.7.2019 − Dgr n. 386 del 23.6.2020 (esami) − Dgr n. 846 del 19.11.2019 (recepimento figure del Repertorio) − Dgr n. 593 del 6.8.2020 e nota n. 0982572 del 3.12.2019 (IeFP a.f. 2020/21) − Dgr n. 589 del 17.9.2021 (piano annuale IeFP a.f. 2021/22) − Dd n. G07415 del 16.6.2021 (duale a.f. 2021/22) − Dd n. G08248 del 24.6.2022 (duale a.f. 2022/23), dgr n. 683 del 4.8.2022, (ordinamentale) CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 96 06/04/23 19:38 97 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (percorsi di IeFP integrali e sussidiarietà) Dall’anno 2002/03 (in via di prima sperimentazione) i percorsi di FP integrale si svolgono presso le Agenzie formative. Era possibile il coinvolgimento delle Istituzioni scolastiche, ove richiesto, per garantire la formazione culturale di base. Nell’a.f. 2007/08 si aprì una parentesi di percorsi biennali per maggiorenni (non più attivati dall’a.f. 2015/16 al 1° anno) e che, comunque, pur qualificando secondo le figure del Repertorio non erano in diritto-dovere, mancando della parte di istruzione connessa all’Obbligo. “In sede di prima applicazione”, secondo l’accordo territoriale del 9.2.2011, si iniziò ad attuare nell’a.f. 2011/12 il modello di sussidiarietà (prima sussidiarietà integrativa e ora sussidiarietà ex d.lgs n. 61/2017 a seguito dell’accordo territoriale con dgr n. 363 del 22.6.2021). Con gli esami di qualifica dell’a.f. 2019/20 sono, infatti, terminati i percorsi di IeFP realizzati in regime di sussidiarietà con il vecchio ordinamento. I nuovi primi anni sono attivati nelle scuole dall’a.f. 2022/23. Attualmente, oltre ai percorsi di 25 Istituti professionali accreditati per la IeFP, c’è la presenza di percorsi delle Istituzioni formative accreditate, che contano attualmente 17 strutture formative degli Enti accreditati. La lr n. 5/15 prevede solo percorsi della durata triennale e percorsi della durata di almeno quattro anni nel caso in cui, per l’indirizzo di studi scelto, come ad esempio gli “operatori del benessere”, non esista un corso di studio equivalente negli Istituti professionali. Dall’a.f. 2016/17 sono segnalati con continuità percorsi di quarto anno in modalità duale, in apprendistato e alternanza scuola-lavoro. Con il Programma GOL, nel piano attuativo della Regione Lazio, sono previsti anche percorsi formativi di pre-inserimento in percorsi IeFP, prevalentemente di breve durata, di natura mirata/specialistica, finalizzati a riqualificare colmando e/o integrando competenze specifiche. Attualmente, i percorsi formativi di IeFP devono seguire - salvo motivate eccezioni - l’andamento dell’anno scolastico: settembre 2022 - agosto 2023. Ø Sede di svolgimento Dall’a.f. 2002/03 la sede di svolgimento delle attività è stata il CFP, anche per le competenze di base. L’iscrizione dei percorsi integrali avviene ancora oggi presso le sedi operative (Istituzioni formative - Enti - e Centri afferenti alle Amministrazioni ex provinciali) accreditate per la macrotipologia “obbligo formativo”. Dall’a.f. 2011/12 l’iscrizione avviene anche presso l’Istituzione scolastica (IS), nei percorsi che seguono il modello sussidiario. I percorsi integrali delle Istituzioni formative (IF) sono gestiti in Provincia di Roma dagli Enti formativi privati accreditati e dalle Amministrazioni delle Aree Vaste e dalla Città metropolitana di Roma Capitale, mentre nelle altre Province dalle Istituzioni formative degli Enti territoriali. Possono accreditarsi soggetti pubblici e privati che, indipendentemente dalla loro natu- CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 97 06/04/23 19:38 98 ra, abbiano scopi formativi. L’accreditamento è concesso anche alle scuole con deroga dei requisiti di ammissibilità (finalità formative e volume d’affari). Nell’a.f. 2022/23, sono 13 le strutture formative degli Enti accreditati attivate in Regione nella Città metropolitana di Roma (Associazione centro Elis, Capodarco formazione impresa sociale s.r.l., CIOFS-FP Lazio, Città di Anzio, CNOS-FAP Lazio, Comune di Monterotondo, ENDO-FAP Lazio, ENGIM San Paolo, Fondazione San Girolamo Emiliani, Formalba s.r.l., Roma Capitale, Tivoli forma s.r.l. Unipersonale, Città metropolitana di Roma Capitale). Ad esse si aggiungono nelle altre province questi 4 Istituti provinciali accreditati: Frosinone formazione e lavoro, Latina formazione lavoro, Istituzione formativa/professionale Rieti, Servizio formazione professionale Provincia di Viterbo. Queste ultime, con la su menzionata Città metropolitana di Roma Capitale sono Istituzioni formative a gestione diretta degli Enti territoriali. I percorsi in sussidiarietà vengono svolti nei 25 Istituti professionali accreditati. Per assicurare la razionalizzazione della spesa la Regione stabilisce che le Istituzioni formative debbano possedere, in maniera singola o associata, la capacità di realizzare percorsi di IeFP per almeno 360 studenti, ripartiti su più sedi, per un totale di 18 percorsi o 120 studenti ripartiti su una singola sede formativa per un totale di 6 percorsi. Ø Docenti Nei percorsi di formazione integrale, anche i docenti delle competenze di base provengono dagli Enti formativi privati e dal sistema formativo degli Enti territoriali. Possono essere altresì docenti incaricati a seguito di avviso ad evidenza pubblica. Dall’a.f. 2011/12, nel modello sussidiario i docenti sono della scuola per tutte le competenze. Non è previsto il coinvolgimento delle Istituzioni formative all’interno dell’offerta sussidiaria realizzata da Istituti professionali. Il CCNL formazione è adottato dalle strutture facenti capo direttamente alle Amministrazioni provinciali. La Regione non richiede obbligatoriamente l’applicazione del CCNL specifico della categoria agli altri Enti accreditati. Ø Articolazione oraria Dall’a.f. 2020/21, la durata complessiva di ogni percorso ordinamentale triennale integrale deve corrispondere a 1.020 ore annue, ovvero 3.060 ore nel triennio. In precedenza, il percorso era della durata complessiva di 3.168 ore (1.056 ore al 1°, al 2° e al 3° anno) fino all’a.f. 2019/20 compreso. Attualmente l’impianto generale, secondo gli standard minimi di percorso formativo approvati con dgr n. 683 del 4.8.2022, prevede al primo anno: competenze trasversali 124 ore; competenze di base 481; competenze tecnico-professionali 390 (di cui 25 tirocinio orientativo); al secondo anno: competenze trasversali 100 ore; competenze di base 390; competenze tecnico- professionali 350 (di cui 180 tirocinio formativo); al terzo anno: competenze trasversali 84 ore e valutazione 25; competenze di base 311; com- CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 98 06/04/23 19:38 99 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 petenze tecnico-professionali 390 (di cui 210 tirocinio formativo). In esito a quanto condiviso con le altre Regioni, la nuova definizione degli standard minimi in termini di percentuali delle modalità didattiche applicate nei percorsi duali è per l’alternanza simulata: dal 15% al 25% delle ore del percorso del primo anno di IeFP; per l’alternanza rafforzata: dal 30% al 50% del percorso duale, a cui possono concorrere, nel limite massimo del 20% delle predette percentuali, le attività di alternanza simulata; per l’apprendistato duale: nel rispetto delle percentuali di formazione esterna definite ai sensi e per gli effetti del d.lgs 81/2015. Per i quarti anni, la formazione prevede un monte ore complessivo di 990 ore. I percorsi in sussidiarietà nelle IS si attivano in classi autonome che assumono gli standard formativi e la regolamentazione dell’ordinamento dei percorsi di IeFP. A tale scopo gli IP utilizzano i margini di articolazione delle cattedre di cui al c. 4 dell’art. 9 e gli spazi di autonomia e flessibilità previsti dall’art. 6 del d.lgs n. 61/2017. Ø Elementi Il curricolo dovrà prevedere tutto ciò che concerne le attività didattiche: accoglienza, orientamento, ri-orientamento, valutazione crediti in entrata e coprogettazione passaggi tra istruzione e IeFP gestione dei crediti, valutazione degli apprendimenti e certificazione degli apprendimenti. Sono possibili attività di tirocinio orientativo o di supporto e di validazione del percorso. È invece obbligatoria l’attività di tirocinio formativo, con tutor aziendali e un modulo obbligatorio per la sicurezza. In un’ottica di corresponsabilità tra famiglie, allievi e l’Istituzione formativa il Patto formativo definisce in maniera condivisa diritti e doveri di tutte le parti. Sono previste attività individualizzate di approfondimento, recupero o sostegno ad allievi, anche stranieri, in difficoltà sociali, culturali o personali, o per attività culturale e sportiva, o finalizzata a passaggi. Per gli allievi disabili sono previste figure di sostegno e piani individualizzati. Per l’a.f. 2022/23 è operante un servizio di trasporto degli alunni con disabilità residenti nella Regione Lazio e frequentanti i percorsi triennali di IeFP. Sono segnalati bandi a livello comunale per l’assegnazione di borse di studio per gli allievi dei percorsi triennali. È possibile fare tirocinio per un periodo di 3 mesi in un altro Paese dell’Unione europea con il progetto Erasmus first, finanziato dall’Unione Europea. Ø Esiti e certificazioni Con la dd n. G06665 del 25.05.2022 sono state emanate disposizioni e per lo svolgimento delle prove di esame di qualifica e diploma nella Istruzione e formazione professionale e nel sistema duale. Oltre alla valutazione degli apprendimenti lungo tutto il percorso, sono realizzate attività di valutazione che riflettono l’approccio dalla “valutazione autentica”. Al termine del biennio gli studenti acquisiscono i saperi e le competenze di cui al dm n. 139/2007 nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione, sulla base del modello di certificazione adottato con il dm n. 9 del 27.01.10. Al termine del percorso triennale, CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 99 06/04/23 19:38 100 lo studente consegue la qualifica di operatore professionale con riferimento alla relativa figura professionale. Essa è riconosciuta a livello nazionale e corrisponde al III livello EQF. La Regione Lazio ha adottato a partire dall’anno formativo 2020/21, dgr n. 846 del 19.11.2019, il nuovo repertorio delle figure professionali cui le Istituzioni formative dovranno fare riferimento. Le certificazioni sono in conformità con il decreto interministeriale del 5.1.2021, recante “Disposizioni per l’adozione delle linee guida per l’interoperatività degli enti pubblici titolari del sistema nazionale di certificazione delle competenze”. Ø Crediti I ragazzi possono scegliere di transitare dal sistema di IeFP a quello statale degli Istituti professionali, e viceversa, anche in itinere ed eventualmente proseguire fino al conseguimento del diploma quinquennale. Sulla base di metodologie congiuntamente definite, gli allievi con competenze/ crediti certificati, reciprocamente riconosciuti, sono ammessi a frequentare anni di corso scolastico/formativo successivi al primo, in rapporto al valore delle competenze e crediti accertati ai sensi dell’art. 4, comma 6 del dpr n. 275/99 e art. 6, comma 4, del dpr n. 257/00. L’accreditamento delle competenze in ingresso degli allievi e la certificazione delle competenze intermedie e finali avvengono facendo riferimento all’accordo della Conferenza unificata del 28.10.2004 e al decreto ministeriale del 22.08.2007 e ai suoi allegati. I crediti riconosciuti in ingresso e le competenze acquisite nel percorso sono registrate sul libretto formativo personale dell’allievo. Ø Governo del sistema A livello regionale, lo schema di riferimento dell’articolazione oraria, dei pesi per area e del totale dei crediti per ciascuna annualità del triennio IeFP, relativo a ciascuna area/disciplina è determinato con atti della Direzione regionale Formazione, ricerca e innovazione, scuola e università, diritto allo studio, in base all’esito dei lavori di specifici tavoli tecnici cui partecipano le Amministrazioni provinciali, la Città Metropolitana di Roma Capitale, l’Ufficio scolastico regionale e i rappresentanti delle istituzioni della IeFP. Nello specifico, i tavoli si occupano di certificazione delle competenze, riconoscimento dei crediti, omogeneità metodologica e procedurale di intervento delle attività previste, acquisizione delle competenze necessarie, declinazione dei profili professionali rispetto alle esigenze del mercato del lavoro. Il monitoraggio (procedurale, fisico e controlli in itinere ed ex post) e la valutazione sono effettuati nell’ambito del Coordinamento regionale con il supporto delle IF e delle loro associazioni anche a livello nazionale. In continuità con gli anni precedenti, è delegata la gestione delle strutture della Formazione professionale alle Amministrazioni provinciali e alla Città metropolitana di Roma Capitale, previa convenzione con la Regione. Analogamente, alle Amministrazioni provinciali e alla Città metropolitana di Roma Capitale è delegata la gestione delle Istituzioni formative che svolgono le CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 100 06/04/23 19:38 101 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 attività di IeFP (articolo 7, comma 1, lettere a e c, della legge regionale n. 5 del 20.4.2015), nonché l’assegnazione alle stesse delle risorse. Ø Destinatari I percorsi ordinamentali di IeFP per l’assolvimento del diritto-dovere sono rivolti ai seguenti destinatari: 1. giovani che hanno superato l’esame di Stato della scuola secondaria di primo grado; 2. giovani che al 31 dicembre dell’anno in cui iniziano il percorso di IeFP non hanno compiuto 16 anni di età; 3. giovani di età superiore, pluribocciati e/o provenienti da altri istituti scolastici, che non hanno assolto il diritto-dovere all’Istruzione e alla Formazione. Tutti i soggetti destinatari dei percorsi del Sistema Duale del PNRR sono definiti dalle relative Linee guida approvate del Ministero del lavoro e delle politiche sociali: 1. giovani soggetti al diritto-dovere all’istruzione e formazione, ivi compresi coloro che, in continuità di studio, frequentano percorsi anche oltre al compimento del diciottesimo anno di età; 2. giovani che hanno assolto o sono prosciolti dal diritto-dovere e si iscrivono al IV anno IeFP; 3. giovani da 17 a 25 anni che hanno assolto o siano stati prosciolti dal diritto-dovere all’istruzione, privi di titolo di studio di istruzione secondaria di secondo grado e che, anche a seguito di eventuali interventi di riconoscimento di crediti formativi in ingresso, si iscrivono ai percorsi duali; 4. over 17 anni che hanno assolto o siano stati prosciolti dal diritto-dovere all’istruzione, privi di titolo di studio di istruzione secondaria di primo o di secondo grado che, anche a seguito di interventi di riconoscimento di crediti formativi in ingresso, si iscrivono ai percorsi duali. Ø Quarto anno Il diploma professionale è attivato in apprendistato secondo il d.lgs n. 81 del 2015, e in alternanza scuola-lavoro, secondo il d.lgs n. 77 del 2005. Si svolge in 990 ore (495 di formazione d’aula e 495 in formazione in azienda con contratto di apprendistato di primo livello o in alternanza scuola lavoro). Sono segnalati con continuità percorsi di IV anno in modalità duale dall’a.f. 2016/17 all’a.f. 2022/23. – a.f. 2016/17: n. percorsi 74; n. allievi 1.173 – a.f. 2017/18: n. percorsi 82; n. allievi 1.310 – a.f. 2018/19: n. percorsi 97; n. allievi 1.352 – a.f. 2019/20: n. percorsi 109; n. allievi 1.540 – a.f. 2020/21: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2021/22: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2022/23: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. Ø Costi In relazione ai percorsi ordinamentali, per le Istituzioni formative (CFP) riconosciute dalla Regione ai sensi dell’art. 1, co. 2, di 29.11.2007 e CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 101 06/04/23 19:38 102 dall’art. 7, co. 1, lett. d) della lr n. 5/2015, la Città metropolitana di Roma Capitale stabilisce il criterio di assegnazione delle risorse con cmrc-2019- 0108665 del 12.7.2019, definendolo su base capitaria per allievo frequentante (articolo 8, comma 2, lettera c), della lr n. 5/2015). Il finanziamento per allievo ammonta ad € 4.600,00 per le Istituzioni formative “in regime convenzionale”, prevalentemente private, oggetto della presente indagine (€ 3.800,00 per le altre Istituzioni formative “a gestione diretta” facenti capo alle Amministrazioni provinciali o presenti nella Città metropolitana di Roma capitale). Nella Città metropolitana di Roma sono concentrati tutti i percorsi ordinamentali di primo anno delle IF della Regione con parametro di finanziamento di € 4.600,00 pro capite. Secondo il monitoraggio, nell’a.f. 2019/20 sono 152 mentre sono 3.880 gli allievi, sempre al netto dei percorsi duali, i quali seguono unità di costo standard diverse. Tutti gli altri percorsi ordinamentali con parametro di riferimento di € 3.800 sono presenti sia nella Città metropolitana che nelle altre province laziali. Con riferimento alle prime annualità dei percorsi di IeFP ordinamentali della Regione, le relative classi dovrebbero essere formate da un numero minimo di 20 allievi e possono essere finanziati fino a un numero massimo di 25. Tuttavia, la Città metropolitana di Roma Capitale si riserva di determinare, anche tenuto conto dei predetti limiti, il numero degli allievi finanziabili per classe, avuto riguardo alla disponibilità di risorse finanziarie assegnate. Con dd n. G08143 del 17.6.2019 è stato approvato l’Invito alla presentazione di manifestazione di interesse per la realizzazione di percorsi di Istruzione e formazione professionale con modalità di apprendimento duale per l’a.f. 2019/20. Questo regola il finanziamento dei percorsi duali, che nell’anno formativo di riferimento sono 3 con 72 allievi. In coerenza con le linee guida approvate con dd n. G 08410 del 20.6.2019 (allegato 3, art 6), la base di calcolo per individuare il costo del progetto è costituita da un parametro fisso di €4*h*allievo. Il costo totale a preventivo è il risultato del seguente calcolo: allievo*€4*monte ore massimo del percorso formativo di IeFP proposto. Il costo ponderato dei percorsi IF, sia ordinamentali a € 4.600 pro capite che duali a 4 euro ora allievo, è € 117.110,50, il relativo costo pro capite ad allievo è calcolato in € 4.593,15, il costo ora corso ammonta a € 110,90, mentre il costo medio orario per allievo risulta € 4,35. Il finanziamento riconosciuto nella Regione Lazio viene riparametrato con riferimento al numero effettivo degli allievi frequentanti dopo la realizzazione del 10% della durata dei singoli percorsi attivati. Per ciascuna annualità l’ammontare delle ore di ogni materia compresa nelle diverse aree può essere modulato con una flessibilità del 10% sul totale annuo delle ore, vale a dire che le ore standard di una o più aree possono essere aumentate/ridotte di 105 unità, fermo restando che nessuna materia potrà essere completamente eliminata. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale Gli aspetti formativi del contratto di apprendistato, attivi prima dell’entrata in vigore del TU dell’apprendistato, sono disciplinati dalla lr n. 9/2006 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 102 06/04/23 19:38 103 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 recante “Disposizioni in materia di formazione nell’apprendistato”. La deliberazione n. 123 del 21.3.2017 approva il regolamento regionale dei profili dell’apprendistato. Le caratteristiche del contratto di apprendistato di primo livello sono definite nel dettaglio dalla circolare del Ministero del lavoro e delle politiche sociali R.0000012 del 6.6.2022 che fornisce chiarimenti interpretativi rispetto alle disposizioni del dl 15.6.2015, n. 81 e del decreto interministeriale 12.10.2015. Il sistema duale mira a utilizzare prioritariamente il contratto di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale valorizzando i percorsi formativi del sistema IeFP anche nel suo sviluppo verticale. Attualmente, le linee di intervento attivate per il duale riguardano sia i percorsi triennali che quelli di quarto anno. La parte di applicazione pratica è conforme (al minimo) agli standard dell’accordo in CU n. 158 del 24.9.2015 con almeno il 40% dell’orario ordinamentale costituito da formazione in azienda per il primo anno e almeno il 50% dell’orario per il quarto anno; almeno 400 ore dell’orario ordinamentale per l’alternanza scuola-lavoro; almeno 400 ore dell’orario per l’Impresa formativa simulata. Sono stati 1.744 gli iscritti in duale degli anni I-II-III-IV presso le Istituzioni formative nell’a.f. 2019/20. Il target da raggiungere come obiettivo minimo per il primo anno (a.f. 2022/23) del Programma Duale attraverso l’utilizzo integrato delle risorse del PNRR e delle risorse ordinarie assegnate è pari a 2.088 allievi promossi/ certificati in percorsi duali. A questo scopo sono stati stanziati dal MLPS per il Lazio € 7.694.472. I percorsi formativi devono seguire – salvo motivate eccezioni – l’andamento dell’anno scolastico e formativo. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 103 06/04/23 19:38 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 104 06/04/23 19:38 105 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 ➢ Struttura Liguria 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 105 06/04/23 19:38 106 Ø Normativa – Protocollo d’intesa MIUR-Regione del 29.7.2003 – Accordo territoriale Regione-Usr del 1.8.2003 – Accordo del 27.7.2011 (IeFP 2011/12 a regime) – Intesa del 4.9.2019 (sussidiarietà) – Dgr n. 519/2019 e n. 1143 del 7.12.2019 (recepimento accordo nuove figure) – Dgr n. 906 del 31.7.03, dgr n. 1630 del 16.12.03 (nuova sperimentazione) – Lr n. 18/09 (programmazione qualifiche) – Dgr n. 28/2010, dgr n. 1673/10, dgr n. 1319/11 (accreditamento) – Dgr n. 2 del 2.2.10, dgr n. 1581/10 (triennali) – Dgr n. 1110/11 (IV anno) – Dgr n. 1623 del 20.12.11 – Dgr n. 1190 del 5.10.12 – Dgr n. 145/13 (sussidiarietà) – Dgr n. 192 del 22.2.13 (linee guida IeFP) – Lr n. 43/2013, dgr n. 661/14 e dgr n. 150/15 (Arsel) – Dd n. 2403 del 3.6.13 e allegato disposizioni attuative 2013/14 – Dgr n. 1689/2013 (disabili) – Dgr n. 1391 dell’8.11.13 (costi standard) – Dgr n. 422 dell’11.04.14 (avviso a.f. 2014/15) – Dd n. 2238/15 (costi esami sussidiarietà) – Dd n. 233 del 6.3.15 (linee guida IeFP e Arsel) – Dd n. 1146/15 (esami), dgr n. 88/15 e dd 1836/15 (programmazione) – Lr n. 30/16 (istituzione di Alfa Liguria) – Dgr n. 728/2016 (duale), dgr n. 708/2016 (quarto anno) – Odg n. 959 del 6.10.2016 (avvisi duale e quarto anno) – Dgr n. 775 del 28.9.2017 (linee guida) – Dgr n. 709 del 29.7.2016 e Odg Arsel n. 840 del 9.8.2016 (IeFP 2017/18) – Odg Alfa Liguria n. 326 del 29.6.2017 (IV anni) e n. 347 del 14.7.2017 (duale 2017/18) – Dgr n. 608 del 25.7.2018 (linee guida) e dd Alfa n. 918/2017 (IeFP 2018/19) – Dd n. 593 del 2.8.2018 (gestione percorsi) e dd n. 1730 del 3.8.2018 (IeFP 2019/20) – Dgr n. 638 e n. 639 del 19.7.2019, dd n. 1313 e n. 1314 del 31.7.2019 (IeFP 2020/21) – Dgr n. 785 del 5.8.2020, dd n. 1169 del 12.8.2020 (duale a.f. 2020/21) – Dd n.1168 del 12.8.2020 (ordinamentale) e dd n. 1624 dell’11.8.2021 (duale a.f. 2021/22) – Dgr n. 798 del 5.8.2022, dd n. 1623 dell’11.8.2021 (ordinamentale) e dd n. 1879 del 10.8.2022 e dd n. 1882 del 12.8.2022 e dgr 789-2022 (duale a.f. 2022/23) CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 106 06/04/23 19:38 107 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (percorsi di IeFP integrali e sussidiarietà) Dall’a.f. 2003/04 percorsi triennali di Formazione professionale integrale (pura). Dall’a.f. 2007/08 fino all’a.f. 2010/11 percorsi integrati attuati nell’ambito della flessibilità curricolare. Dall’a.f. 2011/12 la Regione adotta il modello “sussidiario integrativo” (“sussidiario” ex d.lgs n. 61/2017 dall’a.f. 2019/20) ad opera delle Istituzioni scolastiche (IS), con la contemporanea presenza di nuovi primi anni dei percorsi triennali integrali delle Istituzioni formative (IF). Tale modello è confermato anche negli anni successivi. Il quarto anno è presente dall’a.f. 2009/10. Si è interrotto nell’a.f. 2014/15 per poi riprendere nell’a.f. 2016/17. Ad oggi, i percorsi di diploma professionale di IeFP programmati si sono effettuati soltanto presso i CFP. Per l’a.f. 2022/23, sono attuati in Liguria 36 percorsi di IeFP ordinamentali, percorsi duali in apprendistato o in alternanza rafforzata per il conseguimento della qualifica o del diploma, percorsi individuali antidispersione e percorsi modulari per giovani neet. Vi sono anche percorsi sperimentali di apprendimento in forma laboratoriale di 100 ore erogati dai CFP per gli alunni già iscritti all’interno degli Istituti professionali, ad integrazione delle attività ordinariamente svolte. Si possono acquisire competenze tra quelle ricomprese nel repertorio di IeFP. I percorsi a qualifica sono: operatore agricolo, operatore ai servizi di impresa, operatore ai servizi di promozione ed accoglienza, operatore ai servizi di vendita, operatore dei sistemi e dei servizi logistici, operatore del benessere, operatore del legno, operatore della ristorazione, operatore delle produzioni alimentari, operatore di impianti termoidraulici, operatore edile, operatore elettrico, operatore grafico, operatore informatico, operatore meccanico. La giunta della Regione ha già approvato la nuova programmazione dei percorsi triennali di Istruzione e formazione professionale per il triennio 2023-2026 sostenuto da uno stanziamento di 11 milioni e 760mila euro. Ø Sede di svolgimento Nei percorsi integrali l’iscrizione può avvenire presso i 30 organismi di formazione accreditati per l’obbligo formativo (20 attivi nell’a.f. 2021/22 e accreditati per la Macrotipologia A, di cui al dgr n. 85 del 12.2.2021): Accademia del turismo scrl, As.fo.r. associazione formazione Ravasco, Ats Ecipa Genova (capofila) - Villaggio del ragazzo, Ats Ecipa Genova - c.f.p. E.Fassicomo, Ats Fondazione Cif formazione (capofila) - CNOS-FAP lt, Ats iscot liguria - CNOS-FAP, CIOFS-FP Centro italiano opere femminili salesiane formazione professionale, CNOS-FAP-Liguria Toscana, Consorzio Liguria formazione, Ecipa Genova ente confederale per l’istruzione professionale dell’artigianato, Ente scuola e sicurezza in edilizia della Città metropolitana di Genova, Fondazione Cif ats Culmv - Rina Academy, Fondazione Cif Formazione, Fondazione Fassicomo, Forma, Isforcoop, Villaggio del ragazzo, CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 107 06/04/23 19:38 108 Ats Isforcoop-Elfo, Consorzio Valbormida formazione, Elfo Ente ligure di formazione, Ente paritetico per la formazione e la sicurezza in edilizia della provincia di Savona, Isforcoop, Futura, Ats CNOS-FAP lt (capofila) - Cpfp. “G. pastore”, Ats CNOS-FAP lt (capofila) - Sei-Cpt – Forma, CNOS-FAP-Liguria Toscana scuola edile imperia s.e.i. - comitato paritetico territoriale Cpt, CIOFS-FP Centro italiano opere femminili salesiane formazione professionale, Cisita, Formimpresa Liguria. Per gli altri percorsi, l’iscrizione avviene presso le scuole secondo il modello sussidiario. Gli Istituti scolastici (21 attivi nell’a.f. 2021/22) hanno la deroga sull’associazione del rendiconto alla relazione del revisore dei conti. Di norma i corsi seguono il calendario scolastico regionale iniziando nel mese di settembre di ogni anno. Ø Docenti Nei percorsi di IeFP integrale le competenze di base sono insegnate da formatori delle IF. Nei percorsi di IeFP integrale, il personale direttivo e docente/formatore dovrà possedere laurea, abilitazione, eventuali specializzazioni, corsi, esperienze o consulenze. Inoltre, si potrà ricorrere a esperti del settore lavorativo con almeno 5 anni di esperienza professionale documentata nello specifico settore. Dall’a.f. 2011/12, nei percorsi del modello sussidiario integrativo le competenze di base e tecnico-professionali sono insegnate da personale della scuola. Non è previsto il coinvolgimento delle Istituzioni formative all’interno dell’offerta sussidiaria integrativa realizzata dalle IS. Per i docenti, la Regione richiede agli Enti accreditati l’applicazione del CCNL della formazione. Ø Articolazione oraria I percorsi di IeFP integrale prevedevano fino all’a.f. 2012/13 3.150 ore (1.050 ore all’anno), con un percorso comune al gruppo-classe di circa 900 ore annue. A partire dall’a.f. 2013/14 le ore diventano 2.970 (990 all’anno). I percorsi sono autonomamente progettati ed attuati dagli Enti attuatori sul piano sia didattico sia organizzativo, anche in forma modulare, individuale e/o per gruppi di livello, interesse, compito o progetto. La loro articolazione viene definita, in termini metodologici e di durata, sulla base delle competenze di ciascun giovane, favorendo i processi di validazione/ certificazione delle competenze e di riconoscimento dei crediti. Nell’a.f. 2022/23, le attività dei percorsi ordinamentali si realizzano nei CFP per 445 ore per l’asse dei linguaggi (170+140+135); 595 ore per l’asse scientifico-tecnologico (170+230+195); 300 ore per l’asse matematico (120+100+80); 295 ore per l’asse storico-sociale (120+90+85); 1.335 ore l’area professionale (410+430+495). Riguardo alle modalità formative, al primo anno sono 90- 100% di formazione d’aula e 10% larsa, al secondo e terzo anno 50-85% di formazione d’aula e 15-25% di tirocinio curricolare/alternanza. Le attività formative del duale possono essere realizzate secondo modalità organizzative definite dall’Organismo di formazione, sia organizzando gruppi autono- CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 108 06/04/23 19:38 109 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 mi di allievi in alternanza scuola-lavoro e in apprendistato, sia inserendo gli allievi nelle corrispondenti classi di IeFP ordinaria, se attive, per la fruizione del monte ore previsto dai piani personalizzati. L’offerta formativa per il potenziamento del sistema duale nei percorsi regionali di IeFP è realizzata: 1) in alternanza scuola-lavoro rafforzata, che prevede un periodo di apprendimento in azienda non inferiore alle 400 ore, le restanti ore a completamento del monte orario complessivo del percorso pari a 990 ore ordinamentali sono modulate sulla base del piano formativo individuale del giovane; 2) apprendistato, ex art. 43 d.lgs 81/15. Con riferimento al calcolo della formazione in ambiente lavorativo, va sempre garantito il minimo (15%) per almeno una modalità (tirocinio curriculare o alternanza scuola-lavoro). I percorsi in sussidiarietà nelle IS si attivano in classi autonome, non integrate negli ordinari percorsi quinquennali, che assumono gli standard formativi e la regolamentazione dell’ordinamento dei percorsi di IeFP (almeno 990 ore). A tale scopo gli IP utilizzano i margini di articolazione delle cattedre di cui al c. 4 dell’art. 9 e gli spazi di autonomia e flessibilità previsti dall’art. 6 del d.lgs n. 61/2017. È possibile prevedere 3.168 ore (1.056 ore all’anno). In genere, i percorsi modulari delle Istituzioni scolastiche hanno una curvatura al terzo anno verso la qualifica. Al quarto anno, attualmente nelle IF, sono previste 990 ore di cui 99 asse dei linguaggi, 99 asse matematico, 149 asse scientifico-tecnologico, 148 asse storico-sociale e 495 area professionale. Tirocinio e alternanza vanno dal 20 al 50%, aula dal 50 all’80% e larsa 10%. Ø Elementi Il curricolo prevede: accoglienza, presa in carico e orientamento (servizi propedeutici, definizione del percorso, orientamento, bilancio delle competenze e riconoscimento crediti), personalizzazione dei percorsi (larsa), supporto per l’inserimento lavorativo e accompagnamento al lavoro (scouting delle opportunità occupazionali, promozione presso il sistema imprenditoriale, pre-selezione, accompagnamento nell’accesso al percorso individuato, accompagnamento nella prima fase di inserimento, assistenza nella definizione del progetto formativo legato al contratto di apprendistato), viaggi per stage, alternanza, fiere, musei e convegni inerenti gli obiettivi formativi. Nei costi non sono incluse le spese di diritto allo studio riferite agli studenti (mensa, trasporto, libri di testo). Gli allievi potranno chiedere un contributo sulle spese sostenute al Comune di residenza, ai sensi dell’articolo 12 della Legge regionale 8 giugno 2006 n. 15. Ø Esiti e certificazioni La disciplina degli esami di qualifica triennale di IeFP e diploma di IV anno è contenuta nel dd n. 1954 del 2.5.2016, come modificato dai dd n. 2250 del 23.5.2016, n. 1828 del 21.4.2017, n. 2146 del 15.5.2017 e n. 2129 del 15.4.2019. L’esame si articola in tre prove (multidisciplinare, professionale con assi culturali e orale) che si dovranno svolgere in un massimo di 6 gior- CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 109 06/04/23 19:38 110 nate. Le certificazioni sono in conformità con il decreto interministeriale del 5 gennaio 2021, recante “Disposizioni per l’adozione delle linee guida per l’interoperatività degli enti pubblici titolari del sistema nazionale di certificazione delle competenze”. Con il superamento delle prove finali, gli Organismi formativi accreditati dalla Regione per attività di IeFP sono tenuti all’emissione della qualifica, del diploma professionale e dell’attestato delle competenze acquisite o certificazione di frequenza nel caso di non superamento della prova d’esame. Per gli esami che si svolgono presso gli Organismi formativi accreditati, gli oneri finanziari connessi all’attività della Commissione sono sostenuti dal soggetto attuatore dell’intervento formativo, mentre per le prove che si svolgono presso gli Istituti professionali di Stato la Regione eroga un contributo forfettario. In linea con quanto previsto dalla dgr n. 608/2018 agli allievi in apprendistato è garantita la possibilità di svolgere le prove d’esame anche in sessioni suppletive, i cui dettagli operativi sono da definire in successivi provvedimenti attuativi. Ø Crediti L’IF/IS dà informazioni sull’offerta formativa presente e sulle attività da svolgere ai fini del riconoscimento dei crediti formativi e confronta il bagaglio personale/requisiti richiesti. Conclusa questa fase preliminare, occorre stipulare la “Convenzione tra organismi”. Una commissione opera il confronto tra i requisiti richiesti dal percorso di ammissione e il bagaglio personale. Al termine, certifica le competenze e i relativi crediti in ingresso secondo le modalità previste. Le Istituzioni scolastica e formativa orientano gli allievi dei percorsi triennali di qualifica verso il quarto anno di diploma professionale di Tecnico, prevedendo iniziative di continuità formativa. La materia dei passaggi è regolata dalla dgr n. 775 del 28.9.2017. Ogni Istituzione formativa e scolastica è tenuta ad istituire una Commissione per l’accertamento dei requisiti dei candidati che non hanno frequentato i percorsi formali di accesso, ma sono in possesso di licenza di scuola secondaria di I grado e di crediti adeguati. Ai fini del riconoscimento dei crediti formativi, hanno valore sia le certificazioni dei percorsi formativi o parti di essi effettuati in modalità formale, sia le attestazioni riguardanti esperienze di alternanza formazione lavoro, stage o tirocinio, comprendendo pure le esperienze di lavoro dichiarate dai titolari delle imprese coinvolte. Ø Governo del sistema La Regione garantisce l’offerta formativa di percorsi di IeFP rivolti alla fascia d’età in diritto-dovere esercitado le funzioni di indirizzo e di programmazione dell’offerta formativa (art. 5 della lr n. 18/2009 e dgr n. 775 del 28.9.2017). La lr n. 30 del 30.11.2016 recante “Istituzione dell’Agenzia regionale per il Lavoro, la Formazione e l’Accreditamento (ALFA) e adeguamento della normativa regionale” conferisce all’ALFA le attività specifiche in mate- CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 110 06/04/23 19:38 111 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 ria di istruzione, formazione, orientamento, diritto allo studio e lavoro, sulla base degli atti di programmazione regionale, nonché sulla base delle direttive e delle linee guida approvate dalla Giunta regionale e nei limiti dalla stessa previsti. In particolare, l’ALFA fornisce il quadro dei fabbisogni professionali del territorio, l’elenco delle strutture formative, l’emanazione di avvisi (di norma entro il 31 luglio), il nucleo di valutazione delle candidature, le graduatorie, il monitoraggio e il supporto tecnico in materia di accreditamento. ALFA succede dal 31.12.2016 ad ARSEL che svolgeva precedentemente tali attività ai sensi della lr n. 43/2013. Ad ALFA è stato trasferito il personale precedentemente addetto a tali attività presso la Città metropolitana di Genova e presso le Province di Imperia, La Spezia e Savona. La Regione attribuisce ad ALFA, ai sensi del comma 3 dell’articolo 29 della citata lr n. 18/2009, così come modificato dall’articolo 23 della lr n. 43/2013 e dall’art. 27 della lr n. 30 del 30.11.2016, l’attuazione e la gestione amministrativa dei percorsi triennali e di quarto anno in precedenza affidati alle Province. Dall’a.f. 2013/14 un applicativo collegato all’anagrafe degli studenti gestisce informaticamente le pratiche di ammissione all’esame e di rilascio degli attestati di qualifica. Ø Destinatari I percorsi triennali ordinamentali di IeFP sono rivolti ai soggetti nella fascia di età in diritto-dovere di istruzione e formazione, in possesso dei requisiti di accesso ai singoli percorsi descritti al par. 1.4 di cui alla dgr del 28.9.2017, n. 775. Destinatari sono i giovani in obbligo di istruzione che hanno superato l’esame di Stato della scuola secondaria di primo grado. In via prioritaria, i destinatari dell’azione formativa sono i giovani che, alla data del 31 dicembre dell’anno in cui iniziano il percorso formativo triennale, non hanno compiuto i 16 anni di età. Nell’ambito dei posti resi disponibili, possono essere ammessi anche giovani di età superiore purché rientranti nel diritto-dovere all’istruzione e alla formazione. Per l’iscrizione ai percorsi del secondo ciclo del sistema unitario educativo di istruzione e di formazione di studenti privi del titolo conclusivo del primo ciclo, con particolare riferimento ai minori stranieri, si applicano le disposizioni emanate dal MIUR così come sintetizzato nella nota ALFA prot. n. 6776 del 1.2.2019. I destinatari dei percorsi duali sono giovani di età compresa fra i 15 e 25 anni (non compiuti) che intendono acquisire un titolo di qualifica o diploma IeFP presso gli Organismi formativi accreditati. Gli interventi sono rivolti anche a giovani iscritti ad un percorso educativo di istruzione che intendono effettuare il passaggio al sistema di IeFP per il conseguimento della qualifica o del diploma di IeFP. La frequenza al percorso Tecnico di IeFP (IV anno) è rivolta ai giovani, anche maggiorenni, in possesso di una qualifica triennale, di norma coerente con le competenze maturate nell’area professionale del triennio precedente. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 111 06/04/23 19:38 112 Ø Quarto anno In Liguria dall’a.f. 2009/10 sono presenti alcuni percorsi sperimentali di IV anno. Nell’a.f. 2010/11 erano 7 i percorsi che rientravano tra quelli finanziati dalla Regione con il FSE che, invece, non può finanziare i terzi anni dei trienni di IeFP come aveva fatto fino all’a.f. 2009/12 compreso. Il diploma, conseguibile sia presso Istituzioni scolastiche che presso Istituzioni formative, poteva essere articolato (1.100 ore + 450, con 2 figure in uscita) o non articolato (1.100 ore). Nell’a.f. 2014/15 la Regione, per carenza di finanziamenti, non ha dato seguito ai percorsi di IV anno. Dall’a.f. 2016/17, i corsi sono ripresi e durano 990 ore, come il resto del triennio. I corsi di diploma di IeFP sono attuati nell’ambito del sistema duale, al momento solo dalle Istituzioni formative, in partenariati dove è obbligatoria la presenza di almeno un’azienda. Sono favoriti protocolli di intesa fra organismi e scuole per il passaggio fra i sistemi. La tipologia prevalente sono i percorsi di quarto anno che si svolgono in apprendistato o in alternanza rafforzata. I percorsi si attuano ai sensi delle linee guida di cui alla dgr n. 608/2018 e ss.mm. ii.. – a.f. 2009/10: n. percorsi 8; n. allievi 126 – a.f. 2010/11: n. percorsi 7; n. allievi 112 – a.f. 2011/12: n. percorsi 7; n. allievi 124 – a.f. 2012/13: n. percorsi 7; n. allievi 118 – a.f. 2013/14: n. percorsi 7; n. allievi 128 – a.f. 2014/15: n. percorsi 0; n. allievi 0 – a.f. 2015/16: n. percorsi 0; n. allievi 0 – a.f. 2016/17: n. percorsi 23; n. allievi 194 – a.f. 2017/18: n. percorsi 27; n. allievi 235 – a.f. 2018/19: n. percorsi 32; n. allievi 240 – a.f. 2019/20: n. percorsi 36; n. allievi 203 – a.f. 2020/21: n. percorsi n.d.; n. allievi 273 – a.f. 2021/22: n. percorsi n.d.; n. allievi 245 – a.f. 2022/23: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. Ø Costi Il finanziamento dei percorsi dell’a.f. 2019/20 avviene sulla base di quanto previsto nelle linee guida di cui alla dgr n. 608/2018 e secondo l’avviso pubblicato da ALFA Liguria in attuazione della dgr n. 639 del 19.7.2019. A fronte dei servizi forniti, viene riconosciuto il finanziamento dei servizi sulla base delle ore erogate all’allievo/apprendista e del costo standard definito, sempre entro il limite della quota a persona. Il valore massimo della quota per allievo in regime di alternanza rafforzata ammonta a € 5.600,00. Il valore massimo della quota per allievo in regime di apprendistato varia a seconda della classe ed ammonta per il 1° e 2° anno a € 6.180,00 e per il 3° e 4° anno a € 5.460,00. Nell’anno di riferimento sono stati segnalati dall’Inapp 5 percorsi di alternanza rafforzata per 42 allievi e nessuno in apprendistato CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 112 06/04/23 19:38 113 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 di I livello. Oltre alla formazione di gruppo, sono compresi in questi percorsi: presa in carico, colloquio, consulenza orientativa e orientamento specialistico. Nei costi da presentare non sono incluse le spese di diritto allo studio (mensa, trasporto, libri di testo). Le modalità di assegnazione del finanziamento sono: 1) una procedura a sportello con finanziamento su richiesta, secondo specifiche stabilite nell’avviso; 2) l’attribuzione di un massimale di risorse ad ogni soggetto beneficiario, definito sulla base di una componente fissa che consenta l’attivazione di almeno due quote a persona di allievi in alternanza scuola-lavoro rafforzata e una componente variabile, calcolata in base al numero di allievi di IeFP iscritti nell’anno formativo precedente. Le quote allievo (42 doti al primo anno) sono state finanziate per tutti gli allievi, corrispondendo al massimale operatore. Nell’avviso pubblico per i percorsi ordinamentali di Istruzione e formazione professionale a titolarità delle strutture formative per il triennio 2019-2022 (allegato 1 del ddg n. 1742 del 7.8.2018) il costo massimo per ogni anno deve essere, di norma, pari a € 100.000,00, salvo per i percorsi di qualifica articolati su più indirizzi il cui costo massimo (per la seconda e terza annualità) è di norma pari a € 120.000,00. Pertanto, sui percorsi ordinari di 1° anno il costo unitario ad allievo corrisponde a € 6.278,03, il costo ora corso ammonta a € 101,01, mentre il costo orario per allievo ammonta a € 6,34. Diversamente, applicando i costi stabiliti dalla Regione al numero degli iscritti segnalati dall’Inapp al primo anno dei percorsi triennali duali (42 per 5 corsi) e dei percorsi triennali ordinamentali (669 per 42 corsi) delle istituzioni formative nell’a.f. 2019/20, risulta che il costo ponderato ammonta a € 94.365,96 per il costo a percorso, € 6.237,97 per il costo unitario ad allievo, il costo ora corso ammonta a € 95,32, mentre il costo orario per allievo ammonta a € 6,30. Il numero di allievi per ciascun corso ordinamentale non deve essere di norma inferiore a 15 e superiore a 18, tuttavia è elevabile a 22 in situazioni particolari accertate. Sono presenti percorsi articolati, ma solo dal secondo anno in poi. Secondo i dati Inapp, la classe media nell’a.f. 2019/20 è composta per i percorsi ordinamentali da 15,93 allievi e, per i percorsi duali di 8,40 allievi. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale La Regione ha regolamentato l’apprendistato di I livello e ha avviato la sperimentazione di attività formative a partire dalla lr n. 13 del 5.4.2012 e dalla dgr n. 553 del 18.5.2012. La sperimentazione del sistema duale è iniziata nel 2014, riguardando l’apprendistato di I livello e le esperienze di alternanza scuola-lavoro nei percorsi di qualifica e diploma di IeFP. A partire dall’anno formativo 2022/23, si prevede di finanziare interamente a valere sul PNRR i percorsi di apprendistato di I livello che verranno avviati nell’ambito dei percorsi di IeFP. I percorsi duali sono realizzati nel rispetto della legge regionale n. 18/2009 e sono gestiti secondo le disposizioni attuative del dd n. 1999 del 23.4.2018. La dgr n. 608/2018 detta le “Linee guida per la realizzazione di percorsi di IeFP nel sistema duale”, superando la fase di sperimentazione che ha caratterizzato il biennio 2016-2018. Dall’an- CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 113 06/04/23 19:38 114 no formativo 2020/21 i percorsi di IeFP nel sistema duale sono riferiti alle nuove figure e ai relativi standard di apprendimento, ai sensi delle dgr n. 1143/2019, n. 519/2020 e n. 785 /2020. L’offerta si realizza in apprendistato per il conseguimento della qualifica e del diploma professionale o in alternanza rafforzata scuola-lavoro. La durata del contratto di apprendistato di I livello è determinata in considerazione della qualifica o del diploma da conseguire. L’orario, ai sensi dell’art. 43 del dlgs 81/2015 tocca un massimo di 594 ore annue, corrispondenti al 60% del monte ore, di norma 990 ore, pari alla durata massima della formazione esterna per il 1° o 2° anno e un massimo di 495 ore annue, corrispondenti al 50% del monte ore, di norma, di 990, pari alla durata massima della formazione esterna per il 3° o 4° anno. I percorsi sono autonomamente progettati ed attuati dagli organismi formativi sia sul piano didattico che organizzativo, anche in forma modulare, individuale e/o per gruppi di livello, interesse, compito o progetto. Sono attivabili gruppi classe di primo anno solo su espressa previsione della programmazione regionale, che ammette la priorità o l’esclusività per figure non previste dalla programmazione ordinaria né dalla sussidiarietà. I percorsi sono finanziati in base alla “quota a persona”. A fronte della verifica dei requisiti, il CFP prende in carico la persona e definisce, in accordo con l’allievo, il percorso e le modalità di erogazione più idonei, come ad esempio: formazione in piccoli gruppi, partecipazione modulare a classi esistenti, FAD e/o autoformazione assistita. Sono stati 339 gli iscritti in duale degli anni I-II-III-IV presso le Istituzioni formative nell’a.f. 2019/20. Nell’a.f. 2021/22, i percorsi di IeFP nel sistema duale hanno raggiunto un totale complessivo di 462 allievi, di cui 45 in apprendistato e 56 in percorsi antidispersione. Il target da raggiungere come obiettivo minimo per il primo anno (a.f. 2022/23) del Programma Duale attraverso l’utilizzo integrato delle risorse del PNRR e delle risorse ordinarie assegnate è pari a 447 allievi promossi/certificati in percorsi duali. A questo scopo sono stati stanziati per la Liguria dal MLPS € 1.676.119,00. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 114 06/04/23 19:38 115 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 ➢ Struttura Lombardia 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 2002/03 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 115 06/04/23 19:38 116 Ø Normativa – Protocolli del 3.6.02 e del 29.9.03 – Accordo territoriale dell’8.02.2011 – Lr n. 19 del 6.8.07 e lr n. 7 del 18.4.12 (norme sul sistema di IeFP) – Lr n. 7 del 18.4.12 (aggiornamento offerta) – Dgr n. 403 del 26.7.05 (istituzione 4° anno) – Dgr VIII/6111 del 12.12.07 e dgr n. 8/11030 del 20.1.10 (dote) – Ddg n. 1146 dell’11.2.10 (repertorio offerta 2010/11) – Dduo n. 3104 del 31.3.09 (alternanza in IeFP) – Dduo n. 1190/10, dduo n. 3174/10 (avviso 2010/11) – Dduo n. 10962 del 28.10.10 e dds n. 6801 del 17.7.13 (V anno) – Dgr n. IX/1230 del 19.1.11, dduo n. 341 del 20.1.11 (avvisi triennali e disabili 2011/12) – Dduo n. 3608 del 21.4.11 (avviso apprendisti IeFP 2011/12) – Dds n. 5432 del 15.6.11 (avviso IeFP 2011/12,) dduo n. 5992 del 30.6.11 (dote V anno 2011/12) – Ddg n. 9798 del 24.10.11 (recepimento accordo figure) – Ddg n. 12896/2011 e dgr n. 2980 dell’8.02.12 (piano IeFP e dote a.f. 2012/13) – Dds n. 877/12, n. 5111/12, n. 2130/12, n. 6421/12 (avvisi IeFP 2012/13) – Ddg n. 7317/12, ddg n. 12049/12 e ddg n. 12049/12 (nuovo repertorio) – Ddg n. 10187 del 13.11.12, dgr n. IX/2412 del 26.10.11, dgr n. 9749/12, ddg n. 12471 (accreditamento) – Dgr n. 2491 del 19.3.2013 (normativa esami) – Dduo n. 4572/2013 (avviso IV anno), ddg n. 1507/2013 (triennali e disabili a.f. 2013/14) – Ddg n. 5516 del 25.6.2014 (avviso offerta a.f. 2014/15) – Ddg n. 84 del 10.1.2014, dduo n. 8153 del 5.8.2009, dduo n. 4355 del 23.5.2014 (costi) – Dgr n. 3143/15 e dgr n. X/3143 del 18.2.2015 (IeFP a.f. 2015/16) – Ddg n. 348 del 22.1.2016 e dgr n. 4872 del 29.2.2016 (piano e avviso IeFP a.f. 2016/17) – Ddg n. 13591 del 20.12.2016 e dgr n. 6426 del 3.4.2017 (piano e avviso IeFP a.f. 2017/18) – Ddg n. 365 del 15.1.2018 (piano regionale) – Dgr n. 7765/2018, dgr n. 16460 del 19.12.2017, ddg n. 12538 del 4.9.2018 (IeFP a.f. 2018/19) – Dgr n. XI/1177 del 28.1.2019 e dds n. 11907 dell’8.8.2019 (IeFP a.f. 2019/20) – Ddg n. 16110 dell’8.11.2019, dgr n. 2213/2019 e n. 3192 del 3.6.2020 (nuovo repertorio regionale figure) – Dgr n. XI/2997 del 30.3.2020 e dd n. 8621 del 17.7.2020 (IeFP a.f. 2020/21) – Dgr n. XI/4397 del 10.3.2021, dduo n. 13378 del 7.10.2021 e dduo n. 9249 del 7.7.2021 (IeFP a.f. 2021/22 e V anno) – Ddg n. 15603 del 17.11.2021 (ordinamentale), dgr n. XI/6766 del 25.7.2022 (duale a.f. 2022/23) CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 116 06/04/23 19:38 117 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (percorsi di IeFP integrali e sussidiarietà) Fanno parte dei percorsi di IeFP del “modello lombardo” i corsi svolti nelle Agenzie formative accreditate e quelli in sussidiarietà (complementari fino all’a.f. 2018/19, sostituiti nello stesso anno con i nuovi primi anni di sussidiarietà ex d.lgs n. 61/2017) realizzati nelle Istituzioni scolastiche. I percorsi di IeFP sono realizzati nelle Agenzie oppure negli Istituti tecnici e professionali (senza integrazione strutturale). Il sistema nell’a.f. 2020/21 prevede: a) percorsi triennali e quadriennali a qualifica/diploma; tali percorsi, se in duale, devono garantire esperienze di alternanza pari ad almeno 400 ore annue; b) percorsi di IV anno per il conseguimento del diploma professionale (400 ore di alternanza), interventi in sistema duale (alternanza scuola-lavoro e apprendistato); c) percorsi personalizzati per allievi disabili anche in modalità duale (da 600 ore a tre anni con eventuale anno integrativo). La sperimentazione dei percorsi triennali di IeFP era iniziata nell’a.f. 2003/04 ed è stata anticipata dal protocollo del 3.6.2002 che ha istituito, nell’a.f. 2002/03, 35 corsi (in seguito riallineati alla sperimentazione post-accordo). Il modello del protocollo del 29.9.2003 è stato applicato pienamente solo nell’a.f. 2004/05, quando sono stati autorizzati anche corsi finalizzati a qualifiche da parte di Istituti tecnici e professionali. Tale modello è stato perfezionato dall’accordo territoriale del 27.5.2005 per l’attivazione di nuovi percorsi quadriennali finalizzati al conseguimento di un titolo di diploma di Istruzione e formazione professionale. Il sistema della “dote” è stato avviato in fase di prima applicazione nell’anno formativo 2008/09. I percorsi di IeFP sono diventati ordinamentali nel 2011, con un’anticipazione di “prima applicazione” nel 2010. Il modello si pone in continuità con il modello precedentemente adottato dalla Regione, prevedendo gli stessi percorsi regionali presso le Istituzioni formative (IF) e scolastiche (IS). A partire dall’a.f. 2010/11 si realizzano anche i quinti anni. Dall’a.f. 2016/17 entra in vigore il sistema duale in apprendistato per le qualifiche della IeFP. Per l’a.f. 2022/23, oltre ai percorsi triennali e di IV anno IeFP, vengono programmate le seguenti linee di intervento: 1. Percorsi individuali aggiuntivi di primo, secondo, terzo, quarto anno IeFP e PPD; 2. Percorsi finalizzati alla prevenzione e al contrasto alla dispersione scolastica; 3. Percorsi in apprendistato di primo livello (art. 43, d.lgs n. 81/2015); 4. Percorsi di formazione orientati all’inserimento lavorativo per over 17 e fino a 35 anni. Ø Sede di svolgimento Titolarità delle Istituzioni formative nei percorsi di IeFP. Titolarità delle scuole (ITI e IP) nei percorsi in sussidiarietà, dove non c’è integrazione con le Istituzioni formative. Le discipline ordinamentali possono permanere, ma sono ridefinite in raccordo con le figure professionali regionali e con un approccio transdisciplinare. Possono accedere all’accreditamento CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 117 06/04/23 19:38 118 operatori pubblici e privati senza fini di lucro e con fini formativi. A seguito dell’obbligo di accreditamento regionale delle Istituzioni scolastiche di IP che erogano un’offerta di IeFP (di del 17.5.2018), la dgr. n. 6696 del 18.7.2022 ha approvato l’accreditamento delle Istituzioni scolastiche che offrono percorsi di IeFP in via sussidiaria per l’anno scolastico 2022/23, definendone i requisiti e le procedure di accreditamento. L’accordo prevede che le Istituzioni scolastiche garantiscano una dotazione strutturale unitaria presso l’unità organizzativa dove si svolgerà l’attività didattica e formativa, con arredi e spazi adeguati all’erogazione dei percorsi. La formazione d’aula e/o di laboratorio viene svolta in presenza. Per casi specifici che necessitino di garanzia di continuità didattica (es. per malattia e/o fragilità documentate) è possibile erogare, a favore di singoli studenti, parte della formazione in modalità FAD sincrona. Per l’anno in corso l’inizio delle lezioni è in settembre mentre il termine è in agosto. Ø Docenti IF e IS dovranno assicurare per ogni classe/corso attivato la disponibilità di docenti/formatori e di altre figure o funzioni con adeguati livelli di professionalità a garanzia del presidio delle aree formativa, tutoraggio, orientamento, accertamento dei crediti formativi, certificazione delle competenze e supporto alla disabilità. La deliberazione sull’Accreditamento rimanda alla norma nazionale per l’adozione del CCNL. Nella Regione, la maggioranza dei contratti attivati sono specifici della categoria, ma una minoranza adotta contratti generici. Le imprese partecipano alla realizzazione dei percorsi per un massimo di 100 ore sul monte ore annuale del percorso ordinamentale, con la messa a disposizione di docenti all’interno di academy o training center aziendali. Ø Articolazione oraria Percorso triennale di IeFP della durata complessiva minima di 2.970 ore (990 ore all’anno). Ciascun CFP o Istituto scolastico può articolare il percorso anche in base alle esigenze dei singoli gruppi classe. Utilizzando lo spazio di flessibilità, le quote orarie sono rideterminate come di seguito: competenze di base 25%-55%, competenze tecnico professionali 45%-75%, formazione d’aula e laboratorio 40%-95%, formazione in alternanza 5%- 60% o tirocinio 5%-35% (indicazioni regionali per avvio dell’anno formativo). Per le quarte o per altre annualità o singoli percorsi con finanziamento duale è prevista una quota di alternanza scuola-lavoro pari o superiore a 400 ore annue, fatto salvo per gli studenti iscritti al primo anno che abbiano 14 anni di età all’avvio del percorso, per i quali l’esperienza di alternanza deve essere di almeno 200 ore e deve essere attivata in modalità protetta. Il periodo di alternanza può essere garantito attraverso modalità formative protette, come laboratori tenuti da lavoratori provenienti dal sistema delle imprese, impresa formativa simulata o prestazioni di lavoro presso imprese CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 118 06/04/23 19:38 119 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 formative, all’intero gruppo classe o ad alcuni studenti attraverso percorsi individualizzati. In caso di allargamento del monte ore di alternanza scuola- lavoro, nell’ambito dei secondi e terzi anni dei percorsi triennali di qualifica professionale, è previsto un contributo aggiuntivo al valore della dote riconosciuto per i servizi di formazione. Il valore del contributo è proporzionale al numero di ore di alternanza aggiuntive. Ø Elementi Il curricolo per i percorsi ordinari di IeFP dovrà prevedere: colloquio di accoglienza, colloquio specialistico, definizione del percorso, tutoring e counselling orientativo, formazione individuale, formazione collettiva e stage. Tali elementi non sono previsti per i percorsi duali. La personalizzazione è progettata (all’inizio dei percorsi o in itinere) da scuole e Centri anche secondo istanze e bisogni delle famiglie e dei ragazzi, per approfondire, recuperare o sviluppare segmenti e dimensioni del PECUP e delle Indicazioni regionali o per favorire i passaggi in corso d’anno tra i percorsi di studio e di formazione. Si possono attivare laboratori, anche espressivi, al fine di valorizzare le capacità dei ragazzi. In una prospettiva di rete i laboratori vengono organizzati in collaborazione o convenzione con Enti e privati, con conservatori, licei musicali e coreutici, scuole secondarie di 2° grado, scuole non statali accreditate, associazioni, ecc. Sono previsti almeno 5 spazi tra aule, laboratori e locali per attività espressivo motorie adeguate per l’intero percorso triennale. La personalizzazione è progettata (all’inizio dei percorsi o in itinere) per approfondire, recuperare o sviluppare o per favorire i passaggi in corso d’anno. Per i moduli aggiuntivi di recupero degli apprendimenti è prevista una durata massima di 100 ore. Vi sono servizi aggiuntivi per la dispersione grave che prevedono azioni di accompagnamento, coaching e azioni di rete di sostegno. Nell’ambito dei percorsi di IeFP ordinaria sono previsti anche per l’a.f. 2022/23 progetti curricolari di mobilità internazionale con attività di alternanza scuola-lavoro realizzate all’estero per l’acquisizione di competenze emergenti all’interno di qualifiche e diplomi. Per le esperienze all’estero è previsto un rimborso dei costi fino a un massimo di euro € 2.000 per ogni studente per i Paesi dell’Unione europea, € 2.500,00 per i restanti Paesi europei e di € 3.000,00 per i Paesi extraeuropei, per una durata minima di permanenza all’estero di due settimane. Ø Esiti e certificazioni I percorsi sono finalizzati all’acquisizione di una qualifica di Istruzione e formazione professionale e disciplinati dalle indicazioni regionali. Con dduo n. 12550 del 20.12.2013 (e relative modalità applicative di cui al dds n. 7214/2014) e con la ddg n. 10187 del 13.11.2012, così come modificata dal dd n. 17885 del 6.12.2019, sono state approvate le modalità di certificazione delle competenze di base acquisite nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione. Il certificato di assolvimento dell’obbligo di istruzione è rilasciato agli alunni che hanno concluso la seconda annualità o comunque fruito per almeno 10 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 119 06/04/23 19:38 120 anni dell’istruzione obbligatoria. Lo concede l’Istituzione formativa di frequenza del percorso di IeFP a chi ne fa espressa domanda in forma scritta. Le prove di esame sono tre: prova centralizzata per valutare gli standard formativi di base (4 ore), prova professionale per valutare le competenze tecnico professionali (6 ore) e colloquio per verificare il raggiungimento del PECUP (30 minuti). La regolamentazione di riferimento per gli esami è data dalle “Indicazioni regionali per l’offerta formativa in materia di Istruzione e formazione professionale” di cui al dgr n. 8/6563/2008 e dalle “procedure” per l’avvio e lo svolgimento delle attività formative dei soggetti accreditati al sistema di IeFP, allegato A) del dduo n. 9837/08 e dal ddg n. 4984 del 12.4.2022. Per quanto riguarda i percorsi personalizzati per allievi con disabilità, il dduo n. 2491 del 19.3.2013 è ancora il riferimento per il rilascio di un attestato di competenze, ma nel caso in cui gli allievi abbiano raggiunto gli obiettivi previsti dalla progettazione del percorso, in riferimento agli obiettivi professionali e agli standard minimi, anche orari, c’è la possibilità di sostenere gli esami finalizzati al rilascio della qualifica. La dgr n. XI/3192 del 3.6.2020 approva i nuovi modelli di attestazione intermedia e finale. Le certificazioni sono in conformità con il decreto interministeriale del 5 gennaio 2021, recante “Disposizioni per l’adozione delle linee guida per l’interoperatività degli enti pubblici titolari del sistema nazionale di certificazione delle competenze”. Ø Crediti La determinazione dei crediti e i passaggi reciproci tra i percorsi di Istruzione professionale e quelli di IeFP non rivestono carattere automatico e avvengono nelle modalità di cui alla regolamentazione regionale e di quanto disposto negli Accordi 100/CSR del 10 maggio 2018 e 156/CSR del 10 settembre 2020. Le Commissioni per il riconoscimento dei crediti formativi rilasciano certificazioni che hanno valore di credito ai fini dei passaggi. Esse comprendono la figura del Responsabile del riconoscimento dei crediti (RRC) e almeno due risorse dell’Istituzione in ingresso con funzioni relative alla valutazione ed al tutoraggio. Sono insediate, di norma, presso l’Istituzione in ingresso o che funge da capofila della rete. È prevista una Commissione regionale di supporto alle Commissioni di istituto previste per la definizione di ambiti di equivalenza ai fini dei passaggi tra IF e IS. In caso di passaggi, sia all’interno del sistema di IeFP integrale sia dal o verso il sistema scolastico, vengono attivate dalle Istituzioni misure di accompagnamento e presa in carico relative alla diversa caratterizzazione curricolare del percorso in ingresso. Pertanto, le Istituzioni assicurano: la piena collaborazione con le altre istituzioni o soggetti coinvolti nel processo, interventi di carattere informativo, tutoriale, orientativo e formativo, sia ex ante, sia in itinere ed ex post, il supporto alla compilazione del portfolio, la certificazione delle competenze acquisite in caso di uscita dal percorso, il riconoscimento dei crediti formativi in caso di ingresso nel percorso, l’eventuale validazione di competenze acquisite nell’ambito dell’esperienza di vita e in contesti non formali e informali e la verifica dell’avvenuto inserimento. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 120 06/04/23 19:38 121 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 Ø Governo del sistema La Regione conferma anche per l’a.f. 2020/21 l’assetto di competenze definito dall’art. 6 della lr n. 19/2007 e integrato dalla lr n. 30/2015, e rafforza il ruolo della programmazione a livello territoriale e la piena responsabilità degli enti locali e delle parti economiche e sociali. Conferma, così, le funzioni già conferite, definendo una governance regionale di programmazione dell’offerta annuale con un maggior coinvolgimento territoriale. A tal fine, istituisce il Comitato interistituzionale regionale per l’orientamento permanente, cui partecipano i rappresentanti degli enti territoriali di area vasta di cui all’articolo 1 della Legge del 7 aprile 2014, n. 56 (disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni), dei comuni capoluogo e delle parti sociali con funzioni di raccordo e coordinamento generale della programmazione degli interventi. La Regione promuove, inoltre, il partenariato sociale e la collaborazione tra istituzioni quale mezzo per l’integrazione delle politiche per l’Istruzione, la Formazione professionale ed il lavoro, valorizzando in particolare il ruolo del Comitato istituzionale di coordinamento di cui all’art. 7 della legge regionale del 28.9.2006, n. 22. In relazione ai percorsi triennali è costituito un Comitato paritetico regionale, previsto per il monitoraggio e la valutazione. È composto da rappresentanti della Regione, del MIUR, del MLPS, delle organizzazioni sindacali e datoriali e delle province. A livello di percorsi di norma si attiva un Comitato tecnico scientifico. In Lombardia è stata introdotta dall’anno formativo 2008/09 l’applicazione del criterio della quota capitaria (risorse economiche per singolo allievo) per il finanziamento dei percorsi. Con la dgr n. VIII/6111 del 24.12.2007 “dote formazione” si è passati da un sistema di offerta rigido e accentrato sul territorio perché rimesso alla sola programmazione delle province, a un sistema di offerta flessibile perché agganciato alla dinamica della domanda (scelta degli allievi) e alla vocazione dei territori (priorità provinciali). Il processo prevede che le Province definiscano le priorità territoriali dell’offerta mentre le Istituzioni formative mettono a punto la propria offerta formativa, tenuto conto di dette priorità. La Direzione generale istruzione formazione e lavoro pubblica l’offerta formativa territoriale avviando la fase di iscrizione e di richiesta delle doti da parte degli allievi. Le doti vengono assegnate in ordine cronologico di arrivo della richiesta di iscrizione da parte degli allievi, fino all’esaurimento delle risorse per fascia di priorità. Ø Destinatari Destinatari delle doti sono gli studenti residenti o domiciliati in Lombardia, iscritti e frequentanti percorsi triennali, quadriennali o di quarta annualità di un percorso di Istruzione e formazione professionale erogati dalle Istituzioni formative accreditate al sistema di IeFP regionale, ai sensi dell’articolo 24 della legge regionale n. 19/2007 come modificata dalla legge regionale n. 30/2015 e relativi provvedimenti attuativi. Per la prima annualità l’attribuzio- CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 121 06/04/23 19:38 122 ne alla dote è subordinata al fatto di non aver compiuto i 18 anni alla data di richiesta della dote. Per accedere al IV anno è necessario non aver compiuto i 21 anni alla data di richiesta della dote ed essere in possesso di una qualifica di IeFP coerente. Non può accedere alla dote lo studente che abbia già conseguito un attestato di qualifica o di diploma tecnico professionale. La decisione in merito all’iscrizione al percorso degli allievi con cittadinanza non italiana privi del diploma di licenza di scuola secondaria di primo grado è compito e responsabilità delle Istituzioni formative e scolastiche, sentite le équipes di docenti formatori interessate. Gli allievi che hanno frequentato per almeno otto anni i percorsi di primo ciclo, ovvero hanno compiuto i 15 anni di età senza conseguire il titolo di studio conclusivo del primo ciclo possono accedere ai percorsi ed agli interventi di IeFP finalizzati anche alla sua acquisizione rimanendo formalmente iscritti presso l’Istituzione del primo ciclo o il CPIA con cui le Istituzioni di IeFP hanno stipulato l’accordo che regola le modalità di collaborazione e progettazione formativa. Ø Costi Il sistema di IeFP è finanziato con lo strumento della dote, da riconoscere a fronte della frequenza di percorsi da parte degli studenti. Il valore della dote per i servizi formativi è diversificato in relazione alla tipologia di percorso, così come definito per l’a.f. 2019/20 nella Tabella 1-a, approvata con dgr n. XI/1177 del 28.1.2019. Il parametro scelto dalla Regione è il costo annuale per allievo. Anche per l’a.f. 2019/20 vengono confermati, sia per i percorsi ordinamentali che per i duali, gli stessi valori dell’anno formativo precedente: fascia 1 € 4.000, fascia 2 € 4.300, fascia 3 € 4.600 (ma nell’a.f. 2021/22 gli importi delle 3 fasce avranno ciascuna un adeguamento di € 300). È facoltà dell’Istituzione formativa creare più classi laddove il numero di iscrizioni sia superiore ai 30 studenti consentiti, inclusi fino a 5 portatori di handicap. Ogni percorso può avere un solo profilo di uscita (non sono ammessi percorsi “sdoppiati”), coerente con il Repertorio dell’offerta di Istruzione e formazione professionale. Il budget messo a disposizione degli operatori dalla Regione non consente, tuttavia, la copertura del 100% di alunni con “dote”. Nell’allegato A al dds n. 17029 del 26.11.2019 (ordinamentale) e nell’allegato B al dds n. 8079 del 7.7.2020 (duale), che raccolgono le borse approvate, si contano 13.167 doti di primo anno rispetto ai 16.714 iscritti di primo anno risultanti dalla somma delle 2 schede (duali e ordinamentali) inviate per il Monitoraggio Inapp. Pertanto, considerando il budget ammesso al finanziamento, i valori reali dei costi unitari non farebbero riferimento al totale degli allievi iscritti di primo anno ma al totale delle doti che si stabilisce di erogare a ciascun operatore. Così, dal momento che lo scopo di questa ricerca è finalizzato a trovare sul territorio una stima della cubatura dei finanziamenti che potrebbero far fronte all’offerta reale, vanno esposti i parametri secondo le fasce di € 4.000, di € 4.300 e di € 4.600 a fronte dei suddetti 16.714 iscritti reali (anche senza dote) di primo anno per un costo annuale ponderato per allievo di € 4.367,83, un costo ora corso di CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 122 06/04/23 19:38 123 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 € 90,26, un costo annuale di € 89.356,06 e un costo medio orario per allievo di € 4,41. Fino al 2017/18 erano ammesse anche 25 doti per classe (ma agli allievi con dote si potevano aggiungere nella classe quelli non finanziati fino a un massimo di 30). La scelta oggi è a titolarità dell’Ente, nell’ambito del budget assegnato con decreto dirigenziale. È un budget complessivo che comprende sia le risorse ordinarie che quelle del sistema duale e costituisce la base per richiedere le doti. Si ricorda anche che, dall’a.f. 2015/16, non vi è distinzione tra Agenzie provinciali e altri CFP accreditati, per cui l’importo stabilito in forma di dote rimane uguale per entrambi. Ø Quarto anno Previsto dall’accordo territoriale del 27.4.05 per l’a.f. 2005/06, il IV anno di IeFP rappresenta un grado di competenza tecnica (IV livello europeo) e di padronanza professionale che permette la prosecuzione degli studi superiori e l’ingresso nel mondo del lavoro. Complessivamente il percorso è di 990 ore. Alle aree dei linguaggi, storico-socio-economica, matematico-scientifica e tecnologica sono assegnati un 45%-55% di monte ore (445-545 ore) allo stesso modo dell’area tecnico-professionale e alternanza. All’interno, lo stage si estende per un 25-40%. Dall’a.f. 2009/10 il percorso, iniziato nelle Istituzioni formative dall’a.f. 2005/06, si attua anche in sussidiarietà: – a.f. 2005/06: n. percorsi 40; n. allievi 720 – a.f. 2006/07: n. percorsi 51; n. allievi 815 – a.f. 2007/08: n. percorsi 78; n. allievi 1.390 – a.f. 2008/09: n. percorsi 100; n. allievi 1.876 – a.f. 2009/10: n. percorsi 199; n. allievi 3.104 – a.f. 2010/11: n. percorsi 235; n. allievi 3.441 – a.f. 2011/12: n. percorsi 284; n. allievi 4.295 – a.f. 2012/13: n. percorsi 351; n. allievi 5.438 – a.f. 2013/14: n. percorsi 472; n. allievi 8.157 – a.f. 2014/15: n. percorsi 513; n. allievi 8.902 – a.f. 2015/16: n. percorsi 475; n. allievi 8.491 – a.f. 2016/17: n. percorsi 623; n. allievi 9.710 – a.f. 2017/18: n. percorsi 584; n. allievi 9.230 – a.f. 2018/19: n. percorsi 845; n. allievi 9.622 – a.f. 2019/20: n. percorsi 624; n. allievi 9.117 – a.f. 2020/21: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2021/22: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2022/23: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. Ø Quinto anno Le Istituzioni formative possono organizzare corsi annuali per l’accesso all’esame di Stato esclusivamente in regime di offerta autofinanziata, nel rispetto delle linee guida definite con apposito atto dirigenziale, ovvero prevedendo, in accordo con USR Lombardia, l’inserimento degli studenti CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 123 06/04/23 19:38 124 presso le Istituzioni scolastiche. Si tratta del cosiddetto 5° anno, realizzato a partire dall’a.f. 2010/11 e autofinanziato dall’a.f. 2015/16 (l’ultimo avviso regionale in cui il quinto anno era stato finanziato era il 2014/15). Ha una durata di 990 ore. Possono essere attivati corsi annuali unicamente per gli alunni in possesso dei diplomi professionali di tecnico acquisiti in Regione Lombardia. L’area delle competenze di base va da un minimo del 70% a un massimo dell’80%. L’area delle competenze tecnico-professionali va da minimo 20% a massimo 30%. Al termine, vengono concessi diplomi per il conseguimento della maturità. I corsi sono stati attivati presso unità presenti nel sistema informativo dell’accreditamento. Le linee guida valide per l’a.f. 2022/23 sono presenti nell’avviso per la realizzazione dell’offerta formativa di corsi annuali di Istruzione e formazione professionale per l’accesso all’esame di Stato, di cui al dduo 11753-2022. – a.s. 2010/11: n. percorsi 10; n. allievi 139 – a.s. 2011/12: n. percorsi 25; n. allievi 404 – a.s. 2012/13: n. percorsi 34; n. allievi 554 – a.s. 2013/14: n. percorsi 37; n. allievi 672 – a.s. 2014/15: n. percorsi 40; n. allievi 743 – a.s. 2015/16: n. percorsi 9; n. allievi 154 – a.s. 2016/17: n. percorsi 12; n. allievi 203 – a.s. 2017/18: n. percorsi 14; n. allievi 225 – a.s. 2018/19: n. percorsi 19; n. allievi 296 – a.s. 2019/20: n. percorsi 24; n. allievi 370 – a.s. 2020/21: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2021/22: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2022/23: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale La Circolare del Ministero del lavoro e delle politiche sociali n. R.0000012 del 6.6.2022 fornisce chiarimenti interpretativi rispetto alle disposizioni del decreto legislativo del 15 giugno 2015, n. 81 e del decreto interministeriale del 12 ottobre 2015 definendo nel dettaglio le caratteristiche del contratto di apprendistato di 1° livello. La Regione ha regolamentato l’apprendistato di 1° livello ed ha avviato la sperimentazione con effettive 400 ore di attività formative. I primi riferimenti sono il decreto n. 7111 del 3.8.2012 e la dgr n. IX/3576 del 6.6.2012. Sono attivati percorsi per un monte ore non inferiore a 400 ore annue per gli apprendisti minorenni, con un massimo di 52 ore per azioni di supporto al percorso formativo. Nell’a.f. 2020/2021 gli apprendisti nei percorsi IeFP erano 1.555. Dall’a.f. 2022/23, la Regione ha previsto di finanziare interamente a valere sul PNRR i percorsi di apprendistato di 1° livello nell’ambito dei percorsi di IeFP. Per gli apprendisti privi del titolo di studio del primo ciclo di istruzione sono previste ulteriori ore integrative. La dds n. 11914 del 29.12.2015 adegua l’avviso pubblico per la realizzazione di un’offerta a qualifica rivolta ad apprendisti assunti ai sensi del d.lgs n. 167/11 approvato con dds n. 4018/2015 e n. 9842/2015. La dgr n. 4676 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 124 06/04/23 19:38 125 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 del 23.12.2015 disciplina i profili formativi del contratto di apprendistato. La dote apprendistato è destinata a giovani dai 15 anni ai 25 anni (non compiuti) assunti o da assumere presso aziende con contratto di apprendistato ai sensi dell’art. 43 del d.lgs n. 81/2015. Relativamente al duale, alle istituzioni formative è assegnato un budget. Le Istituzioni formative con le risorse in duale possono attivare le azioni relative ai percorsi di IeFP, comprese le esperienze di allargamento del monte ore destinato all’alternanza scuola-lavoro, i moduli per il contrasto alla dispersione e alla dispersione grave, i moduli aggiuntivi di recupero degli apprendimenti, le esperienze all’estero per l’acquisizione di competenze emergenti. Sono stati 19.164 gli iscritti in duale degli anni I-II-III-IV presso le Istituzioni formative nell’a.f. 2019/20. Il target da raggiungere come obiettivo minimo per il primo anno (a.f. 2022/23) del Programma Duale attraverso l’utilizzo integrato delle risorse del PNRR e delle risorse ordinarie assegnate è pari a 14.110 allievi promossi/certificati in percorsi duali. A questo scopo sono stati stanziati per la Lombardia dal MLPS € 45.221.048,00. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 125 06/04/23 19:38 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 126 06/04/23 19:38 127 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 ➢ Struttura Marche 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 127 06/04/23 19:38 128 Ø Normativa – Protocollo del 3.9.2003 – Accordo territoriale del 19.10.2004 – Accordo territoriale del 9.2.2011 – Dgr n. 238 del 9.2.2010 (attuazione percorsi IS e FP a.f. 2010/11) – Dgr n. 1038 del 28.6.2010 (linee guida per i percorsi a.f. 2010/11) – Ddpf n. 184/ids06 del 21.7.2010 (avviso percorsi a.f. 2010/11) – Dgr n. 62 del 17.1.2001, n. 2164 del 18.9.2001, n. 1035 del 28.6.2010, n. 349 del 10.4.2017 (accreditamento) – Dgr n. 1029/11 (linee guida a.f. 2007/13) – Dgr n. 12 del 17.1.2011 (percorsi biennali) – Ddpf n. 134/ifd del 3.5.2011 (avviso a.f. 2011/12) – Dgr n. 1230 del 19.9.2011 (percorsi biennali) – Dgr n. 322/12 (recepimento repertorio e attuazione percorsi 2012/13) – Da n. 40 del 24.1.2012 (offerta IS) – Dgr n. 802/12 e n. 1555/12 (linee guida IF) – Dgr n. 836 dell’11.6.2012 (linee guida IS) – Dgr n. 1070 dell’11.7.2012 – Ddpf n. 26/ifd del 30.03.12 (avviso IF) – Dgr n. 1478 del 23.10.2012, ddpf n. 439/ifd/12, n. 496/ifd/12 (azioni di sistema) – Dgr n. 485/13, n. 657/13 e n. 499/14 (esami) – Da n. 63 del 15.1.2013 e dgr n. 942/13 (percorsi IS e IF e azioni di accompagnamento) – Dgpf n. 158 del 27.6.13 (avviso IF 2013/14) – Dgr n. 1183/14 (percorsi IS e IF a.f. 2014/15) – Ddpf n. 20 del 24.3.2015, dgr n. 311 del 21.10.2014 (biennali 2014/15) – Dgr n. 170 del 5.10.2016 e dgr n. 1110 del 19.9.2016 (IeFP 2016/17) – Dgr n. 861 del 1.8.2016 e dd n. 178 del 17.10.2016 (duale) – Dd n. 158 del 19.5.17, dd n.395 del 24.7.17 e dgr n. 1324 del 13.11.17 (IeFP a.f. 2017/18) – Dgr n. 1563/2017 (IS 2017/18), dgr n. 391 del 19.4.2017, dd n. 1324 del 13.11.2017 (IF a.f. 2017/18) – Dgr n. 658 del 21.5.2018 (linee guida quadriennali apprendistato a.f. 2018/19) – Dgr n. 1126 del 6.8.2018 (biennali, triennali IeFP a.f. 2018/19) – Ddpf n. 1652 del 4.11.2019 (percorsi IS a.f. 2019/20) – Dgr n. 1521 e n. 1522 del 30.9.2019, ddpf n. 1735 del 15.11.2019 (IF biennali e triennali 2019/20) – Ddpf n. 736/IFD del 28.7.2020 (IV anno), ddpf n.741/IFD del 29.7.2020 (biennali 2020/21) – Ddpf n. 410 del 28.4.2021 (biennali), ddpf n. 804 del 23.7.2021 (IV anno a.f. 2021/22) – Dgr n. 1016 dell’8.8.2022 (programmazione IeFP duale), ddpf n. 986 e n. 1569/ifd/2021, dgr n. 1186 del 23.9.2022, dds n. 860 del 5.10.2022 e ddpf n. 812/IFD/2021 (biennali), dds n. 859 del 5.10.2022 e ddpf n. 1568/IFD/2021 (triennali) CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 128 06/04/23 19:38 129 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà e percorsi integrali di IeFP) La sperimentazione è iniziata nell’a.f. 2004/05 attivando alcuni percorsi triennali integrati nelle Province di Macerata e di Ascoli Piceno. La Regione ha adottato, tra le prime (dall’a.f. 2010/11) il modello “sussidiario integrativo” (“sussidiario” ex d.lgs n. 61/2017 dall’a.f. 2018/19) con la contemporanea presenza di percorsi biennali di IeFP a titolarità delle Istituzioni formative, per il conseguimento di qualifiche triennali di operatore (riallineati). Sono, inoltre, promossi percorsi biennali (questi ultimi dall’a.f. 2015/16 con Garanzia Giovani) per ultrasedicenni sempre nell’ambito delle figure dell’accordo in CU. I percorsi a titolarità delle Istituzioni formative erano percorsi di IeFP integrale attuati “in numero limitato e compatibile con le risorse statali” (dgr n. 238/10) e ancora oggi residuali rispetto a quelli assai più numerosi delle Istituzioni scolastiche. Dall’a.f. 2010/11 vi sono i primi percorsi per operatori del benessere in sussidiarietà (dunque a scuola). Dall’a.f. 2016/17 si sono realizzati percorsi di quarto anno in modalità duale. Dall’a.f 2020/21 tutti i percorsi di IeFP nelle Marche sono progettati avvalendosi esclusivamente del sistema duale. Per l’a.f. 2022/23 è stato approvato il programma regionale dell’offerta formativa finanziata a valere sul PNRR. Sono 19 i percorsi di IeFP nel sistema duale realizzati dalle Agenzie formative, in forma singola o associata, che coinvolgono potenzialmente 315 allievi: 8 corsi biennali e 9 corsi triennali finalizzati al conseguimento di una qualifica di operatore e 2 corsi di IV anno per diploma di Tecnico. Sono realizzati nell’ambito dei settori meccanica, meccatronica e moda, agroalimentare, turistico e del benessere. Per essi è stato reiterato il bando 2019/20 per il conseguimento della qualifica professionale IeFP da realizzare nei CFP. Nello specifico si tratta di: a) 5 corsi triennali della durata di max 2.970 ore ciascuno rivolti a 18 allievi a corso (nuovo avviso pubblico per i 5 corsi triennali che utilizzano risorse ordinarie e risorse PNRR); b) 4 corsi triennali (approvati e ammessi a finanziamento con ddpf n. 1568/ IFD/2021 e non avviati) della durata di 3.168 ore ciascuno e rivolti a 15 allievi a corso; c) 5 corsi biennali a qualifica della durata di max 1.980 ore ciascuno e rivolti a 18 allievi a corso (per i 5 corsi biennali si utilizzeranno risorse ordinarie e ciascun percorso biennale avrà un finanziamento a valere sulle risorse ordinarie del MLPS); d) 3 corsi biennali (approvati e ammessi a finanziamento con ddpf n. 812/IFD/2021 e non avviati) della durata di 2.112 ore ciascuno (1056 ore per anno) e rivolti a 15 allievi per ciascun corso (per i 3 corsi biennali si utilizzeranno risorse ministeriali ordinarie); e) 1 corso di IV anno (proroga graduatoria approvata con dgr n. 871/2021 che ne ha previsto la riedizione negli anni formativi 2022/23 e 2023/24) della durata complessiva di 1.056 ore e rivolto a 15 allievi (finanziato con risorse ministeriali ordinarie); f) 1 corso di IV anno (approvato e ammesso a finanziamento con ddpf n. 986/IFD/2021 e non avviato) della durata complessiva di 1.056 ore e rivolto a 15 allievi. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 129 06/04/23 19:38 130 Ø Sede di svolgimento Nel modello sussidiario integrativo l’iscrizione è a 14 anni a scuola, che rimane anche la sede di svolgimento delle attività. Soggetti attuatori dei percorsi di IeFP integrale a titolarità IF sono 14 Istituzioni formative accreditate nell’obbligo formativo (14 Enti), in forma singola o associata e in accordo con Istituzioni scolastiche per i passaggi. Lo stage è definito in termini di luoghi, contenuti, tempi e modalità, inclusa l’individuazione dell’Ente gestore e delle aziende pubbliche e/o private coinvolte in regime di convenzione. Possono essere accreditati soggetti pubblici e privati con finalità formative. Le Agenzie formative potranno vedersi riconosciuto il contributo per un massimo di 3 percorsi biennali e 2 di IV anno. Le Istituzioni scolastiche accreditate sul territorio marchigiano sono 30 (28 Istituti professionali, un Istituto tecnico e un Centro provinciale per l’istruzione degli adulti). I corsi seguono, di norma, il calendario scolastico approvato annualmente dalla Regione Marche e terminano entro il 31 agosto di ogni anno. Ø Docenti Nei percorsi del modello sussidiario integrativo le competenze di base e tecnico-professionali sono insegnate dal personale della scuola. C’è la possibilità (non concretizzata) di un’integrazione fra IF e IS, da attuarsi sotto forma obbligatoria di ATI o ATS. Nei percorsi di IeFP integrale a titolarità IF anche i docenti delle competenze di base provengono dalle stesse IF. Le attività formative devono essere affidate a personale docente composto anche da esperti provenienti dal mondo della produzione, delle professioni e del lavoro, in possesso di una specifica esperienza professionale nel settore da almeno 5 anni, di tutor e di eventuali altre figure coinvolte nei diversi moduli formativi con l’indicazione delle competenze possedute. Ø Articolazione oraria La durata annuale dei percorsi di IeFP biennali previsti per l’a.f. 2022/23, può oscillare tra un minimo di 990 ore (5 corsi) e un massimo di 1.056 ore annue (4 corsi). In esito a quanto contenuto nelle linee guida del Ministero approvate con l’accordo Stato-Regioni del 27.7.2022, si prevede una nuova definizione degli standard minimi in termini di quantificazione delle percentuali di utilizzo delle modalità didattiche sopra indicate, applicate all’interno dei percorsi duali: 1. per l’alternanza simulata: dal 15% al 25% delle ore del percorso del primo anno di IeFP; 2. per l’alternanza rafforzata: dal 30% al 50% del percorso duale, a cui possono concorrere, nel limite massimo del 20% delle predette percentuali, le attività di alternanza simulata; 3. per l’apprendistato duale: nel rispetto delle percentuali di formazione esterna definite ai sensi e per gli effetti del d.lgs n. 81/2015. Naturalmente le ore indicate per le varie tipologie di applicazione pratica, assorbono il monte ore stage previsto (dgr n. 19/2020) per le azioni formati- CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 130 06/04/23 19:38 131 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 ve finalizzate al rilascio di qualifiche professionali del repertorio regionale, modificandone il limite massimo di norma stabilito al 30% del monte ore/ corso. I 4 percorsi triennali già ammessi a finanziamento con ddpf n. 1568/ ifd/2021 hanno 1.056 ore l’anno, mentre i restanti 5 corsi triennali contano 990 ore l’anno, così come tutti i corsi che in futuro verranno realizzati (triennali e biennali) in relazione al PNRR. Ø Elementi Il curricolo dovrà prevedere: accoglienza, tutoring, orientamento e accompagnamento al lavoro, misure di accompagnamento (larsa) a supporto della frequenza per eventuali debiti formativi sia in ingresso che in itinere, stage, obbligatorio, interventi specifici nelle azioni di accompagnamento per soggetti con disabilità e per bisogni educativi speciali, viaggi per stage, alternanza, fiere, musei, convegni inerenti gli obiettivi formativi, attività extra- curricolari in ambito formativo, culturale, sportivo inerenti gli obiettivi formativi. Il percorso presuppone attrezzature e laboratori, corpo docente composto anche da esperti provenienti dal mondo della produzione, tutor, didattica specifica, monitoraggio del progetto e valutazione dei risultati. Ø Esiti e certificazioni Le qualifiche professionali rilasciate a seguito del superamento dell’esame finale previsto al termine di un percorso di IeFP debbono ricondursi alle qualifiche di cui al decreto del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali dell’11.11.2011. Al termine del secondo anno di corso la struttura formativa è obbligata a compilare e rilasciare il modello di certificazione dei saperi e delle competenze acquisite dagli studenti nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione. L’apprendistato di I livello può essere finalizzato solo all’acquisizione di una qualifica di IeFP ma non di singole unità di competenza, in coerenza con quanto adottato dal Piano nazionale nuove competenze, del dicembre 2021. Ai fini dell’accesso alla valutazione annuale e dell’ammissione agli esami, l’obbligo di frequenza delle attività è indicato in almeno il 75% delle ore di durata del percorso. La valutazione degli apprendimenti si basa generalmente su un’articolata gamma di modalità, che spaziano dal tradizionale colloquio, accompagnato da prove scritte (strutturate e non) ed esercitazioni pratiche di laboratorio, alla simulazione o prova pratica in situazione. In riferimento all’area delle competenze tecnico-professionali, è previsto l’utilizzo di schede di valutazione delle unità formative capitalizzabili, in cui sono esplicitati gli oggetti osservati, i relativi indicatori, il risultato atteso e le modalità di valutazione consistenti per lo più in prove pratiche in situazione. Le certificazioni sono in conformità con il decreto interministeriale del 5 gennaio 2021, recante “Disposizioni per l’adozione delle linee guida per l’interoperatività degli enti pubblici titolari del sistema nazionale di certificazione delle competenze”. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 131 06/04/23 19:38 132 Ø Crediti In itinere è previsto il riconoscimento dei crediti per eventuali passaggi. Ai fini dell’accesso ai singoli percorsi biennali, le certificazioni delle competenze rilasciate dall’Istituzione scolastica di provenienza, come previsto dal decreto del MIUR n. 9 del 27.1.2010, devono attestare il superamento con successo di almeno un anno del biennio comune o comunque almeno il raggiungimento di un livello base di saperi e competenze per ciascun asse culturale. Il credito attribuito non è spendibile sulle discipline professionalizzanti del relativo percorso. I crediti possono riguardare anche saperi e competenze acquisiti in contesti lavorativi formalmente documentati. Tali crediti debbono essere validati da un soggetto pubblico. I progetti proposti dagli Istituti professionali dovranno prevedere, tra l’altro, il piano del riconoscimento dei crediti derivanti dal percorso di istruzione che stanno frequentando, funzionali al raggiungimento della frequenza delle 1.056 ore anno previste per il conseguimento della qualifica di operatore IeFP. Dovranno anche ricondursi agli indirizzi di studio riconosciuti con dgr n. 272/2018. Ø Governo del sistema Il coordinamento delle attività concernenti il diritto-dovere alla formazione e all’istruzione nelle Marche è gestito dal servizio Attività produttive e lavoro. Come organo di governo della IeFP è stato costituito il Comitato regionale di coordinamento, con funzioni di indirizzo, monitoraggio e valutazione, oltre che di supporto tecnico e di raccordo per l’integrazione tra i percorsi e le altre filiere formative. Esso è composto da rappresentanti della Regione e dell’Ufficio scolastico regionale, con il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali. Il potenziamento della governance del sistema regionale di IeFP avviene anche attraverso tavoli di lavoro a carattere territoriale e settoriale (dgr n. 322 del 19.3.2012) tra Istituzioni scolastiche e Agenzie formative accreditate. Per la gestione dell’offerta operano reti (ddfp n. 439/ifd/2012) di Istituzioni scolastiche e formative, strutturate per settori e con una scuola capofila. I loro compiti sono: individuazione di modalità didattiche innovative e di valutazione degli apprendimenti, condivisione delle tipologie di prove di esame, realizzazione di progetti, di IeFP; informazione, formazione-azione a carattere laboratoriale, confronto delle criticità; diffusione delle buone pratiche e strumentazioni. Monitoraggio dei percorsi e valutazione di efficienza/ efficacia sono garantiti dal sistema di anagrafe regionale degli studenti (dgr n. 1038/10 e ddpf n. 238/ifd del 19.7.2012). I responsabili di procedimento per la gestione e il monitoraggio delle azioni formative sono nominati con decreto dirigenziale della P.F. Istruzione, formazione, orientamento e servizi territoriali per la formazione (ddpf n.741/ifd del 29.07.2020). Ø Destinatari Per l’a.f. 2022/23, nei percorsi biennali i destinatari sono giovani di età compresa tra i 16 e i 19 anni non compiuti alla data di avvio delle attività CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 132 06/04/23 19:38 133 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 formative, che hanno assolto l’obbligo di istruzione ma non hanno conseguito una qualifica. L’obbligo di istruzione si intende assolto con il diploma di scuola secondaria di primo grado e avendo frequentato almeno un anno di scuola secondaria di secondo grado con successo. Per i percorsi triennali, i destinatari sono giovani che abbiano conseguito il diploma di scuola secondaria di primo grado e che non abbiano ancora compiuto 16 anni alla data dell’avvio delle attività formative. Per i percorsi di IV anno, i destinatari sono giovani in possesso di una corrispondente qualifica professionale di IeFP, conseguita frequentando un percorso triennale/biennale equivalente o a seguito di un contratto di apprendistato di I livello; i partecipanti non devono avere un’età superiore ai 25 anni alla data di avvio delle attività formative. Ø Quarto anno Nell’a.f. 2016/17 si è realizzato il primo percorso di quarto anno in modalità duale, non attivato l’anno successivo ma solo dall’a.f. 2018/19 fino ad oggi. Il corso è rivolto a soggetti residenti o domiciliati nella Regione, in possesso di una corrispondente qualifica professionale di IeFP di terzo livello EQF conseguita frequentando un percorso triennale/biennale di IeFP o a seguito di contratto di apprendistato di I livello. I candidati non devono avere un’età superiore ai 25 anni alla data di avvio delle attività formative. La durata complessiva è di 1.056 ore totali suddivise in: 316 ore di area culturale di base, 720 ore area tecnico professionale, 528 pratiche (alternanza rafforzata o apprendistato I livello), 20 ore di esame finale. In presenza di un contratto di apprendistato o di una convenzione con una azienda, la formazione (in azienda) sarà pari almeno al 50% dell’orario ordinamentale, per un totale di 495/528 ore. Possono presentare domanda di finanziamento le strutture formative diverse da una Istituzione scolastica e da un Servizio territoriale regionale di formazione. L’offerta formativa dei percorsi di IV anno per l’a.f. 2022/23 prevede 2 percorsi duali, di cui uno già approvato e ammesso a finanziamento con ddpf n. 986/2021 e un altro finanziato con la proroga della graduatoria di merito secondo le disposizioni recate dalla dgr n. 871/2021 che ne ha previsto la riedizione negli anni formativi 2022/23 e 2023/24. – a.f. 2016/17: n. percorsi 1; n. allievi 15 – a.f. 2017/18: n. percorsi 0; n. allievi 0 – a.f. 2018/19: n. percorsi 3; n. allievi 19 – a.f. 2019/20: n. percorsi 6; n. allievi 28 – a.f. 2020/21: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2021/22: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2022/23: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. Ø Costi Secondo la dgr n. 1735 del 15.11.19, per ogni percorso triennale della durata di 3.168 ore (i triennali sono soltanto duali) è previsto un finanziamento pubblico non superiore a € 285.120,00 calcolato sulla base di un contributo pari a € 6,00 ora allievo per 15 allievi e 1.056 ore. All’importo CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 133 06/04/23 19:38 134 così determinato si applicano eventuali decurtazioni previste dal Manuale a costi standard. Il numero degli allievi per ciascun corso non dovrebbe essere inferiore a 15 e superiore a 20. Può essere autorizzato un numero di allievi fino a 24 solo in presenza di adeguate strutture. Applicando il parametro massimo di costo stabilito dalla Regione (costo annuale per percorso di € 95.040,00, comprensivo anche delle misure di accompagnamento) al numero degli iscritti e dei corsi a primo anno dei percorsi delle Istituzioni formative nell’a.f. 2019/20 (media a percorso di 23,25 allievi), risulta che il costo ora corso dei percorsi triennali di 1° anno ammonta a € 90,00, il costo annuale per allievo corrisponde a € 4.087,74 mentre il costo orario per allievo ammonta a € 3,87. Il contributo riconoscibile viene rideterminato in base al numero di ore effettivamente previste dal progetto. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale La Regione ha regolamentato l’apprendistato di I livello con una sperimentazione di 400 ore di attività formative, in riferimento alla lr n. 14 del 17.5.2012 e all’accordo del 24.9.2012 con cui si realizzavano percorsi per gli apprendisti minorenni. La Regione ha anche aderito all’accordo Stato- Regioni del 24.9.2015 implementando le linee guida sull’apprendistato nel proprio sistema di norme regionali con la dgr n. 485/16 (apprendistato di I livello nella IeFP), con la dgr n. 1045/16 (apprendistato di I livello negli Istituti scolastici secondari superiori). Con atto n. 658 del 21.5.2018 la Regione ha dettato le linee guida cui attenersi per la predisposizione di un avviso pubblico per il diploma professionale in apprendistato di primo livello. La circolare del Ministero del lavoro e delle politiche sociali R.0000012 del 6.6.2022 fornisce chiarimenti interpretativi rispetto alle disposizioni nazionali definendo nel dettaglio le caratteristiche del contratto di apprendistato di primo livello. La Giunta regionale con atto n. 957 del 5.8.2019 ha, inoltre, approvato i criteri e le modalità per attività di promozione di misure a sostegno di percorsi sperimentali dell’apprendistato di primo livello. Gli apprendisti ai sensi dell’art. 43 del d.lgs n. 81/2015 iscritti ai percorsi dell’IeFP duale di I livello sono stati in tutto 14 nell’a.f. 2020/21. Con l’accordo Stato-Regioni e Province autonome, registrato in Conferenza delle Regioni il 24.9.2015, ha avuto inizio la sperimentazione del sistema duale. Nelle Marche, la IeFP è esclusivamente realizzata attraverso il sistema duale dall’a.f. 2020/21. Consente a giovani dai 15 ai 25 anni di poter conseguire titoli di studio con percorsi formativi che prevedono, attraverso modalità diverse, un contratto di apprendistato di I livello, o l’introduzione dell’alternanza scuola-lavoro rafforzata a partire dal secondo anno del percorso di Istruzione e formazione professionale. Sono stati 233 gli iscritti in duale degli anni I-II-III-IV presso le Istituzioni formative nell’a.f. 2019/20. Il target da raggiungere come obiettivo minimo per il primo anno (a.f. 2022/23) del Programma Duale attraverso l’utilizzo integrato delle risorse del PNRR e delle risorse ordinarie assegnate è pari a 194 allievi promossi/certificati in percorsi duali. A questo scopo sono stati stanziati per le Marche dal MLPS € 650.373,00. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 134 06/04/23 19:38 135 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 ➢ Struttura Molise 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 135 06/04/23 19:38 136 Ø Normativa – Protocollo di intesa del 29.7.2003 tra MIUR e Regione Molise – Accordo territoriale Regione-Usr del 14.2.2011 (sussidiarietà) – Accordo con l’USR di cui alla ddg n. 322 del 20.5.2015 (quinto anno) – Accordo Stato-Regioni del 25.5.2017 rep. n. 86 (articolazione percorsi) – Dgr n. 132 del 10.2.2003 (obbligo formativo e sperimentazione IeFP) – Dgr n. 1096 del 30.7.2004 (bando per la sperimentazione) – Ddg n. 48 del 12.9.2005 – Dgr n. 1829 del 2.11.2006 – Dgr n. 231 del 10.3.2008 (avviso a.f. 2008/9 valido fino a.f. 2011/12) – Dgr n. 480/10 e dd n. 429/11 (avviso percorsi IeFP) – Dgr n. 598/10 (regime surrogatorio a.f. 2010/11) – Dgr n. 83 del 14.2.2011, dgr n. 431 del 14.6.2011 (recepimento accordo del 27.4.2010 avvio sussidiarietà) – Dgr n. 533/12, dgr n. 718/12, dgr n. 4/13, dd n. 2/13, dgr n. 305/13 (accreditamento) – Dgr n. 311/12 (linee di indirizzo) – Dgr n. 312/12 (recepimento figure) – Dgr n. 352/12 (avviso per avvio a novembre 12/13) – Dd n. 114 del 23.1.2013 (linee guida e misure di accompagnamento) – Dd n. 35/2013 (accompagnamento IF 2013/14) – Dgr n. 259/2013 e dgr n. 360/2013 (avviso 2013/14) – Dgr n. 355 del 28.7.2014 (linee guida percorsi ed esami) – Dgr n. 531/2014 (avviso biennali IF 2014/15) – Ddg n. 10/2015 (IeFP 2014/15) – Ddg n. 837/2015 (IeFP 2015/16) – Dgr n. 291 del 22.6.2016 e dd n. 5 del 21.10.2016 (IeFP 2016/17) – Dgr n. 273 del 21.7.2017 (IeFP 2017/18) – Dgr n. 405 del 9.8.2018 (IeFP a.f. 2018/19) – Dgr n. 353 del 16.2.2019, dgr n. 346 del 2.9.2019 (IeFP 2019/20) – Dgr n. 313 del 28.8.2020 (IeFP 2020/21) – Dgr n. 303/2021 (linee guida) – Dgr n. 296 del 1.9.2021 (biennali 21/22), dgr n. 330 del 5.10.2021 (IeFP triennale e IV duale) – Dgr n. 303 del 13.9.2021 (linee guida), dgr n. 261 del 5.8.2022, dgr n. 5423 del 20.9.2022 (IeFP duale) Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (IeFP integrale e sussidiarietà) Dall’a.f. 2003/04 tre anni integrati con FP al 50% (cessati al primo anno nell’a.f. 2004/05). Dall’a.f. 2006/07 percorsi triennali di Formazione professionale integrale, finalizzati al conseguimento di un attestato di qualifica professionale. Se ne attivarono alcuni al 1° anno nel marzo 2012 ma CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 136 06/04/23 19:38 137 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 ricaddero formalmente nell’a.f. 2011/12. La breve esperienza dei percorsi integrati a titolarità scuola, attivata nell’a.f. 2006/07, non è stata più rinnovata dall’a.f. 2007/08 (1° anno di non rinnovo). Nell’a.f. 2011/12 è stata adottata la sussidiarietà (integrativa fino all’a.f. 2019/20, che vede nello stesso a.f. i nuovi primi anni di sussidiarietà ex d.lgs n. 61/2017 secondo la dgr n. 93 del 25.3.2019) a titolarità delle Istituzioni scolastiche (IS), con la contemporanea presenza di percorsi triennali delle Istituzioni formative (IF) accreditate (percorsi integrali riferiti alle figure degli accordi in CU) e biennali ordinamentali riferiti al 2° e 3° anno (dall’a.f. 2014/15 ma sospesi nell’a.f. 2020/21). Questi ultimi sono i cosiddetti percorsi di qualificazione abbreviata, rivolti a persone di età superiore ai 16 anni che hanno frequentato almeno un anno di scuola secondaria superiore oppure che hanno un’esperienza lavorativa di almeno un anno. Dall’a.f. 2014/15 sono stati istituiti i quarti anni negli Istituti professionali di Stato. I progetti finanziabili riferiti al presente anno formativo si riferiscono a 4 percorsi triennali, finalizzati al rilascio della qualifica professionale (a.f. 2022-2025) e a 4 percorsi di IV anno per il rilascio del diploma professionale di tecnico IeFP (a.f. 2022/23). Sono previsti percorsi personalizzati aggiuntivi in favore di soggetti vulnerabili. Si tratta di percorsi sperimentali per imprenditorialità e transizione digitale (60 ore alfabetizzazione digitale, 60 ore alfabetizzazione finanziaria presso CPIA o Agenzie formative accreditate), 120 ore alternanza simulata o rafforzata. Ø Sede di svolgimento Dall’a.f. 2011/12 l’iscrizione avviene presso la scuola per i percorsi del modello sussidiario integrativo. Per i percorsi di IeFP integrale l’iscrizione avviene presso le Istituzioni formative. Ai fini della costruzione delle classi e per evitare che non si raggiunga il numero minimo di allievi è data l’opportunità alle Agenzie formative di costituirsi in associazioni temporanee di impresa con altre strutture formative accreditate e candidarsi quindi come tale ai percorsi formativi nella fase di presentazione del bando. Ogni organismo di formazione potrà presentare fino ad un massimo di due proposte progettuali per tutto il territorio regionale. Nell’a.f. 2022/23 le Istituzioni formative accreditate sono 16 mentre le Istituzioni scolastiche sono 8. Ø Docenti I docenti provengono dalle Istituzioni formative per i percorsi di IeFP integrale. Nel modello sussidiario i docenti provengono dalle Istituzioni scolastiche per tutte le competenze. Nella maggior parte dei casi il CCNL utilizzato non è quello specifico della categoria; tuttavia, vi è un piccolo gruppo di operatori che ha applicato il CCNL del sistema di Formazione professionale. Questi ultimi risultano iscritti a un apposito albo regionale (Albo C) come operatori della Formazione professionale e sono circa 30 unità su circa 170 operatori del settore. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 137 06/04/23 19:38 138 Ø Articolazione oraria Il percorso triennale di IeFP integrale conta dall’a.f. 2022/23 1.056 ore per anno (in precedenza 1.000 ore sia biennali che triennali). Per i triennali, le ore di formazione si suddividono in: a) ore di formazione esterna presso l’istituzione formativa, ovvero max il 60% dell’orario ordinamentale per il secondo anno (634 ore su 1.056 ore) e max 50% dell’orario ordinamentale per il terzo anno (528 ore su 1.056 ore) e quarto anno (500 ore su 1.000 ore); b) ore di formazione interna presso l’impresa, pari alla differenza tra le ore del percorso formativo ordinamentale e le ore di formazione esterna; c) a queste si aggiungono le ore lavoro che si ottengono sottraendo al monte ore annuo contrattualmente previsto, le ore annue della durata ordinamentale del percorso formativo (1.056 ore percorso triennale; 1.000 ore percorso IV anno). Gli allievi non possono superare il 25% delle ore d’assenza nell’intero percorso formativo. Solo su motivata richiesta alla Regione si può derogare da tale cifra e arrivare ad un max del 30%. I percorsi del modello sussidiario hanno una durata in ciascuna annualità delle IS di 1.056 ore. Si attivano in classi autonome, non integrate negli ordinari percorsi quinquennali, e assumono gli standard formativi e la regolamentazione dell’ordinamento dei percorsi di IeFP. Ø Elementi Il curricolo prevede: informazione, accoglienza, integrazione formativa e sociale, orientamento e riorientamento, placement, intermediazione e accompagnamento al lavoro. Tutte le attività corsuali devono prevedere: moduli motivazionali (confronto con allievi e famiglie); orientamento alle scelte (competenze) e attività per potenziare la dimensione professionale (competenze tecnico professionali inerenti settore e qualifiche); attività per facilitare i passaggi tra i sistemi formativi, contro la dispersione; attività di recupero che comprenda moduli personalizzati di sostegno e riallineamento delle competenze riferita ad alunni con handicap e/o con difficoltà di apprendimento (DSA), attestata da certificazione medica e/o documentazione, dalla quale si rileva la reale necessità dell’affiancamento per le attività programmate. Ø Esiti e certificazioni La verifica del grado di apprendimento viene effettuata dal docente per mezzo di prove (compiti in classe, interrogazioni, prove pratiche, etc.). Per gli esami finali si fa riferimento alle “Linee guida regionali” di cui alla dgr n. 303 del 13.9.2021. Le certificazioni sono in conformità con il decreto interministeriale del 5 gennaio 2021, recante “Disposizioni per l’adozione delle linee guida per l’interoperatività degli enti pubblici titolari del sistema nazionale di certificazione delle competenze”. È prevista l’adozione di un libretto formativo. Agli allievi che ultimano il percorso viene rilasciato l’attestato di qualifica compilato sul format ap- CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 138 06/04/23 19:38 139 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 provato in Conferenza unificata. Per l’a.f. 2022/23, le qualificazioni rilasciate trovano classificazione nel Repertorio regionale dell’offerta di Istruzione e formazione professionale (1.8.2019 - Rep. atti n. 155/CSR), in relazione a figure nazionali e profili regionali, come da dgr n. 294 del 1.9.2021. In caso di interruzione del percorso formativo ogni allievo ha diritto ad una certificazione delle competenze acquisite, tramite il rilascio di un “attestato di competenze”. L’apprendistato di I livello può essere finalizzato solo all’acquisizione di una qualifica di IeFP ma non di singole unità di competenza. Ø Crediti Passaggi tra gli Istituti professionali e le Agenzie formative attraverso interventi condivisi in grado di agevolare il transito tra i sistemi e il reciproco riconoscimento dei crediti ai sensi della normativa nazionale e delle direttive regionali (d.lgs n. 61/2017, art. 8 e ddg n. 322 del 20.5.2015, Linee guida regionali, allegato A “Riconoscimento dei crediti formativi nell’ambito dei passaggi”). Ogni annualità dovrà stabilire legami, interazioni, sinergie finalizzate all’efficacia del percorso scolastico-formativo. La convenzione tra la Regione e le Agenzie assegnatarie dei percorsi pone alle Agenzie l’obbligo di consegnare agli allievi che abbandonano il percorso e non sono in apprendistato la certificazione delle competenze acquisite durante la frequenza del percorso formativo. Ø Governo del sistema La collaborazione operativa e progettuale tra gli attori della IeFP consente, attraverso protocolli d’intesa, la messa in campo e l’integrazione delle specifiche competenze, esperienze e risorse dei diversi soggetti coinvolti, promuovendo l’apporto di altri soggetti del territorio. Viene attivato di un tavolo partenariale con i maggiori stakeholder, in coerenza con quanto previsto per l’attuazione del Programma GOL, attraverso il quale avviare un’azione sistematica di analisi dei fabbisogni occupazionali del territorio, a supporto degli interventi di orientamento dei giovani e della programmazione dell’offerta formativa. Per la gestione progettuale e operativa del sistema di IeFP viene istituito dall’a.f. 2012/13 il Comitato tecnico regionale (dgr n. 311 del 16.05.12). Esso è composto da funzionari regionali, rappresentanti dell’Usr, rappresentanti di Istituzioni scolastiche e formative e di Centri per l’impiego. Il Comitato tecnico collabora alla progettazione dei progetti esecutivi, monitora l’andamento dell’offerta, analizza problematiche e fornisce orientamenti. Inoltre, diffonde esperienze, strumentazioni, buone pratiche per la realizzazione dei percorsi triennali e definisce le condizioni di integrazione tra i percorsi di IeFP e le altre filiere. La selezione delle proposte progettuali presentate dalle Agenzie formative accreditate è effettuata da un’apposita Commissione costituita con determina del Direttore del Servizio sistema integrato Istruzione e formazione professionale. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 139 06/04/23 19:38 140 Sul piano operativo vengono promossi incontri tra Istituzioni formative e scolastiche per informazione e consulenza nella realizzazione dei progetti. Il servizio Istruzione della Regione Molise presta supporto operativo per agevolare i passaggi tra i sistemi. Ø Destinatari Per i percorsi di qualifica i destinatari sono giovani soggetti al diritto dovere all’istruzione e formazione, ivi compresi coloro che in continuità di studio, frequentano percorsi anche oltre il 18 anno di età e fino ai 25 anni non compiuti. I percorsi di diploma “tecnico di IeFP” (IV anno) sono accessibili ai soggetti in possesso di una qualifica triennale corrispondente o coerente con l’area professionale del percorso di tecnico prescelto. Ø Costi Secondo l’allegato 1 della dgr n. 353 del 16.9.2019, i percorsi formativi triennali duali rivolti alle Agenzie formative sono finanziati con € 191.700,00 (costo annuale € 63.900,00). È stato calcolato un costo orario classe, con 15 allievi di € 63,90 ed un costo a percorso di € 63.900. Applicando tale parametro di costo stabilito dalla Regione al numero degli iscritti a primo anno dei percorsi triennali delle istituzioni formative nell’a.f. 2019/20, risulta che il costo allievo corrisponde a € 4.569,23, il costo ora allievo ammonta a € 4,57, mentre il costo ora corso ammonta a € 69,90. Il numero massimo di allievi, necessario per attivare il percorso IeFP per l’a.f. 2019/20, è pari a 15 unità (sarà di 22 unità nel 2021/22). Per un numero inferiore a 10 il relativo finanziamento viene rimodulato. I finanziamenti dei singoli corsi riservati alle Agenzie formative sono comprensivi delle attività destinate alla formazione d’aula, ivi comprese le “azioni di accompagnamento”. I costi delle indennità di frequenza e quelli per gli “Interventi di supporto”, riferiti ai soggetti con difficoltà di apprendimento, sono aggiuntivi rispetto al costo del progetto. Nello stesso anno formativo, i costi dei percorsi biennali, ma successivi al primo anno (quest’ultimo svolto a scuola dopo la terza media), ammontano a € 73.130,00 all’anno (dgr n. 349/19). Ø Quarti anni Dall’a.f. 2014/15 la Regione ha istituito quarti anni di 1.000 ore. Dal 2016/17 possono svolgersi sia in Istituzioni scolastiche che in Istituzioni formative. Nell’a.f. 2022/23 sono previsti 4 percorsi annuali di quarto anno, finalizzati al rilascio del diploma professionale di tecnico IeFP. – a.f. 2014/15: n. 5 percorsi; n. 93 iscritti (IS) – a.f. 2015/16: n.18 percorsi; n. 262 iscritti (IS) – a.f. 2016/17: n.15 percorsi; n. 256 iscritti (IS e IF) – a.f. 2017/18: n. 16 percorsi; n. 272 iscritti (IS e IF) CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 140 06/04/23 19:38 141 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 – a.f. 2018/19: n. 20 percorsi; 312 iscritti (IS e IF) – a.f. 2019/20: n. 16 percorsi; 284 iscritti (IS) – a.f. 2020/21: n.d. percorsi; n.d. iscritti – a.f. 2021/22: n.d. percorsi; n.d. iscritti – a.f. 2022/23: n.d. percorsi; n.d. iscritti Ø Quinto anno Il corso annuale per l’accesso all’esame di Stato di cui al dm n. 4 del 18.1.2011 e all’accordo con l’Usr di cui alla ddg n. 322 del 20.5.2015 era previsto per l’a.f. 2017/18 nella sua forma ridotta, per un massimo di 50 ore. Per l’a.f. 2018/19, i corsi annuali per l’accesso all’esame di Stato sono stati attivati con classi con almeno 15 alunni (18 alunni in caso di ragazzi extracomunitari). Non si rilevano corsi di V anno negli anni successivi. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale La Circolare del Ministero del lavoro e delle Politiche sociali R.0000012 del 6.6.2022 fornisce chiarimenti interpretativi rispetto alle disposizioni del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81 e del decreto interministeriale 12 ottobre 2015 definendo nel dettaglio le caratteristiche del contratto di apprendistato di primo livello. L’apprendistato a qualifica comprende: a) ore di formazione esterna (che si svolgono presso l’istituzione formativa) ovvero max il 60% dell’orario ordinamentale per il secondo anno (634 ore su 1.056 ore) e max 50% dell’orario per il terzo anno (528 ore su 1.056 ore) e quarto anno (500 ore su 1.000 ore); b) ore di formazione interna (presso l’impresa): pari alla differenza tra le ore del percorso ordinamentale e le ore di formazione esterna. A queste si aggiungono le ore lavoro che si ottengono sottraendo al monte ore annuo contrattualmente previsto, le ore annue della durata ordinamentale del percorso. Regione Molise e MLPS hanno sottoscritto il 20.1.2016 un protocollo sull’avvio della sperimentazione duale, in coerenza con il documento programmatico “Azioni di accompagnamento, sviluppo e rafforzamento del sistema duale”, di cui all’accordo in CSR del 22.9.2015. Per l’a.f. 2022/23 sono previsti, in base alla dgr n. 5423 del 20.9.2022, 4 percorsi triennali, finalizzati al rilascio della qualifica professionale (classi di 13 allievi nel ciclo formativo 2022-2025) e n. 4 percorsi di IV anno per il rilascio del diploma professionale di tecnico IeFP (classi di 13 allievi per l’a.f. 2022-2023). Sono stati 94 gli iscritti in duale degli anni I-II-III-IV presso le Istituzioni formative nell’a.f. 2019/20. Il target da raggiungere come obiettivo minimo per il primo anno (a.f. 2022/23) del Programma Duale attraverso l’utilizzo integrato delle risorse del PNRR e delle risorse ordinarie assegnate è pari a 99 allievi promossi/certificati in percorsi duali. A questo scopo sono stati stanziati per il Molise dal MLPS € 355.414,00. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 141 06/04/23 19:38 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 142 06/04/23 19:38 143 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 ➢ Struttura Piemonte 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 2002/03 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 143 06/04/23 19:38 144 Ø Normativa – Protocollo MIUR-Regione del 1.9.2003 – Accordo territoriale Regione-Usr del 22.10.2003 – Accordo territoriale Regione-Usr del 18.2.2011 – Accordo territoriale Regione-Usr e dgr n. 19-1085/15 – Dgr n. 85-8991 del 7.4.2003 (atto di indirizzo) – Dd n. 278 del 9.4.2003 (bando 2003/4) – Dgr n. 31-5319 del 19.2.2007 (atto di indirizzo 2007-2009) – Dgr n. 23-13166 del 1.2.2010 (direttiva 2010-12) – Dgr n. 88 del 30.11.2010 (recepimento figure accordo) – Dgr n. 19-1738 del 21.3.2011 (atto di indirizzo 2011-14) – Dd n. 255 del 3.5.2011 (prima metodologia UCS) – Dd n. 356 del 15.6.2011 (bando IV anni) – Dd n. 325 del 15.6.2012 (calcolo unità costo standard) – Dgr n. 33-4189 del 23.7.2012 (programmazione a.f. 2012/13) – Dd n. 428 del 24.7.2012 (bando IV anni) – Dd n. 317 dell’8.7.2013 (offerta IS a.f. 2013/14) – Dd n. 263 del 6.6.2013 (costi a.f. 2013/14 e 2014/15) – Dgr n. 40-6656 dell’11.11.2013, dd n. 660 del 15.11.2013 (offerta anche complementare 2014/15) – Dgr n. 19-1085 del 23.2.2015 (sussidiarietà a.f. 2015/16) – Dd n. 445 del 12.7.2016 (offerta duale) – Dd n. 837 del 22.11.2016 (seconda metodologia Ucs) – Dd n. 535 del 3.8.2016, dgr n. 16-4166 del 7.11.2016, dd n. 918 del 14.12.2016 (IeFP 2016/17) – Dd n. 162 del 7.3.2017, dd n. 576 del 29.6.2017 e dd n. 792 del 25.8.2017 (IeFP 2017/18) – Dgr n. 48-7309 del 30.7.2018 e dd 877 del 3.8.2018 (IeFP 2018/19) – Dgr n. 2-90 del 19.7.2019, dd n. 1022 del 23.7.2019, dd n. 1135 del 8.8.2019 (IeFP 2019/20) – Dgr n. 2-437 del 29.10.2019, n. 4-850 del 23.12.2019, dd n. 451 del 21.07.2020 (IeFP 2020/21) – Dd n. 210 del 3.5.2021 (passaggi) – Dgr n. 6-2353 del 27.11.2020, dd n. 425 del 27.7.2021 (IeFP 2021/22) – Dgr n. 7/4103 del 19.11.2021, dd 797/a1503B/2021 del 23.12.2021, dgr n. 5/5440 del 29.7.2022, dd n. 421/A1503B/2022 del 3.8.2022, dd n. 565/ a1503b/2022 del 13.10.2022, dd 401/a1504c/2022 del 27.7.2022 (IeFP 2022/23). Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (percorsi di IeFP integrali, sussidiarietà) Dall’a.f. 2002/03 percorsi misti di Formazione professionale-Scuola realizzati presso le sedi delle Agenzie formative. Ai docenti delle scuole ve- CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 144 06/04/23 19:38 145 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 niva attribuito un preciso ruolo dall’accordo territoriale. Dall’a.f. 2004/05 percorsi integrati con crediti in ingresso per drop out, realizzati nell’ambito della flessibilità curricolare non portavano, di norma, a qualifiche. Dall’a.f. 2011/12 adozione del modello “sussidiario integrativo” (“sussidiario” ex d.lgs n. 61/2017 dall’a.f. 2018/19) con la contemporanea presenza di: a) percorsi triennali a qualifica nelle Istituzioni formative accreditate, percorsi biennali a qualifica in IF con crediti in ingresso per drop out, percorsi quadriennali ordinamentali; b) percorsi in cui i primi due anni in integrazione con Istituti tecnici e licei confluiscono in un terzo anno a tempo pieno a qualifica nella Formazione professionale (solo dall’a.f. 2013/14 all’a.f. 2016/17 compreso); c) percorsi non a qualifica di durata fino a un anno (accompagnamento alla scelta professionale, integrazione disabilità lieve, larsa, laboratori di sviluppo e recupero per apprendisti, accompagnamento all’apprendistato, laboratori scuola-formazione). Tali percorsi sono flessibili e propedeutici alla IeFP, svolgono una funzione di accompagnamento ai soggetti più deboli e prevedono un certificato di validazione delle competenze. Nell’a.f. 2015/16 è stata attuata una sperimentazione in sussidiarietà complementare in alcuni Istituti professionali dei servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera (dgr n. 19-1085 del 23 febbraio 2015). Dall’a.f. 2016/17 sono stati sperimentati i percorsi duali di 990 ore l’anno, con 400 ore di alternanza in azienda ogni anno (550 ore per i IV anni). Dall’a.f. 2017/18 tutti i percorsi hanno 990 ore all’anno (annuali non a qualifica, biennali e triennali e IV anno). Il IV anno è presente dall’a.f. 2011/12. Non è previsto il V anno integrativo. Nell’a.f. 2022/23 i percorsi erogabili in modalità duale, anche nell’ambito dell’Investimento 1.4 del PNRR “Sistema duale”, sono triennali e biennali con crediti formativi in ingresso per il conseguimento della qualifica professionale, quadriennali e annuali (IV anno) per il conseguimento del diploma professionale, annuali di accompagnamento alla scelta professionale per il rilascio di attestato di validazione delle competenze. A completamento della programmazione e realizzazione dell’offerta di IeFP, i percorsi triennali e biennali di qualifica professionale e quadriennali di diploma professionale sono altresì ammissibili in modalità ordinaria. Per l’a.f. 2022/23 l’inizio dei percorsi è stabilito a partire dal 12 settembre e la fine delle attività di norma entro il 30 giugno (dgr n. 19-5180 del 14.6.2022). Ø Sede di svolgimento Dall’a.f. 2011/12 l’iscrizione avviene presso la scuola per i percorsi del modello sussidiario integrativo. Per i percorsi triennali integrali le iscrizioni sono richieste presso le Istituzioni formative, dove si svolgono le lezioni. La Regione definisce, con specifico atto, il regime di accreditamento finalizzato esclusivamente al rilascio delle qualifiche triennali in regime di sussidiarietà e dei diplomi professionali (dgr n. 19-6768 del 20.4.2018 e dgr n. 4-390 del 18.10.2019). Non sono presenti percorsi gestiti direttamente da Regione, provincie o comuni. Il percorso duale in apprendistato prevede che le attività formative siano svolte presso l’Agenzia formativa e presso l’azienda. Per CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 145 06/04/23 19:38 146 l’a.f. 2022/23, sono accreditati nella formazione regionale 30 Enti senza fini di lucro, con 897 unità di base assegnate. Sono emanazione delle organizzazioni democratiche e nazionali dei lavoratori dipendenti o dei lavoratori autonomi, degli imprenditori, del movimento cooperativo, o di associazioni con finalità statutarie formative e sociali. Ø Docenti Attualmente, nei percorsi triennali svolti nelle Agenzie formative, tutte le competenze sono insegnate dai formatori delle medesime. Dall’a.f. 2011/12, nei percorsi del modello sussidiario integrativo, le competenze di base e tecnico-professionali sono insegnate da personale della scuola. Non è previsto il coinvolgimento delle Istituzioni formative all’interno dell’offerta sussidiaria integrativa realizzata dagli Istituti professionali come avveniva in precedenza nella Formazione professionale “mista”. Nella sussidiarietà complementare l’attribuzione del personale a tali classi è effettuata dal dirigente scolastico nell’ambito delle procedure ordinarie che riguardano la generalità delle classi dell’istituzione scolastica, nel rispetto dell’art. 7, comma 2, lettera b), del d.lgs n. 297/1994. Nei percorsi delle Agenzie, per ogni attività formativa deve essere nominato un responsabile del corso, il quale avrà il compito di presiedere a tutti gli adempimenti amministrativi e didattici. Ø Articolazione oraria Fino all’a.f. 2017/18 (anno in cui è entrato a regime il nuovo orario) il percorso triennale di IeFP integrale prevedeva 3.150 ore (1.050 ore all’anno). Le ore professionalizzanti erano 1.807, comprensive di uno stage formativo di 320 ore. Il biennio di IeFP integrale contava al primo anno 1.050 ore e al secondo 1.200. I bienni integrati negli IT e Licei (200 + 200 ore di Formazione professionale) iniziavano a 14 anni e potevano proseguire con un terzo anno di IeFP (di 1.200 ore) presso un IF. L’offerta prevedeva anche percorsi annuali flessibili (di 800-1.000) propedeutici all’ingresso di drop out nella FP. Dall’a.f. 2017/18, i percorsi delle Agenzie accreditate hanno una struttura oraria di 990 ore l’anno. Nell’a.f. 2022/23, per le IF, accanto ai percorsi triennali (2.970 ore) ve ne sono ancora di biennali (1.980 ore) con crediti in ingresso. Durano tutti 990 ore l’anno: al primo anno le competenze di base sono insegnate per 400-500 ore; la personalizzazione comprende 80-130 ore mentre le ore professionalizzanti ammontano a 460-510 ore. Al secondo anno le ore delle competenze di base sono 380-480, con 80-130 ore di personalizzazione e almeno 480-540 ore per le competenze professionali specifiche. Nell’ultimo anno le competenze di base sono ridotte a 230-300 ore, così come la personalizzazione (60-110 ore); 18-24 ore sono riservate all’esame finale. Lo stage al 3° anno è di 300 ore. In coerenza con quanto previsto dal Piano nazionale nuove competenze, la formazione duale in contesto lavorativo viene erogata durate il 1° anno per un minimo di 150 ore in alternanza simulata, mentre al 2°, 3°, 4° anno sono in alternanza rafforzata CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 146 06/04/23 19:38 147 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 almeno 300 ore. La modalità in apprendistato conta 550 ore annue sia per la qualifica che per il diploma professionale. I percorsi in sussidiarietà nelle IS si attivano in classi autonome, non integrate negli ordinari percorsi quinquennali. Gli interventi sono realizzati in via prioritaria nell’ambito di un monte ore di 1.056 ore. Ø Elementi Il curricolo prevede accoglienza, orientamento, larsa interni, personalizzazione dei percorsi, tutoraggio, stage e accompagnamento all’inserimento lavorativo. L’orientamento finale sono informazioni da fornire all’allievo relativamente alle modalità che è necessario conoscere per inserirsi nel mondo del lavoro (compilazione di un CV, colloquio di lavoro, centri per l’impiego, individuazione di ambiti lavorativi specifici, ecc.). La personalizzazione corrisponde a una serie di interventi che hanno da un lato la finalità di offrire azioni individualizzate per favorire un inserimento adeguato degli allievi provenienti da percorsi formativi diversificati e dall’altro di rafforzare le competenze negli ambiti in cui risultino necessari ulteriori approfondimenti. Parallelamente ai percorsi formativi sono previsti progetti a supporto dei percorsi formativi come interventi per l’inclusione di allievi con disabilità con “debito di funzionamento lieve”, esigenze educative speciali (E.E.S.) e BES con svantaggio socio economico, linguistico e culturale certificati; laboratori di sviluppo e recupero degli apprendimenti e laboratori di accompagnamento e recupero per apprendisti, accompagnamento all’apprendistato; laboratori scuola-formazione, interventi a sostegno della flessibilizzazione e personalizzazione dei percorsi formativi. Ø Esiti e certificazioni Per quanto concerne le prove finali dei percorsi di qualifica e di diploma professionale (da effettuarsi mediante la procedura informatica “Gestione prove di valutazione”) e relativamente alle modalità di certificazione (da rilasciare attraverso la procedura informatica “Attesta”), vige il documento “Standard di progettazione dei percorsi IeFP di qualifica e diploma professionale”. Al termine dell’ultimo anno in modalità tradizionale o duale è rilasciato un attestato di qualifica professionale previo esame regionale. La certificazione delle competenze viene acquisita durante i percorsi, anche ai fini dell’eventuale rientro nel sistema di Istruzione. Si rimanda alla dgr n. 18-6464/2013, con cui la Regione, recependo quanto previsto nel decreto legislativo n. 13/2013, stabilisce la certificabilità delle sole qualificazioni comprese nel proprio Repertorio regionale. È prevista l’adozione del libretto formativo al fine di documentare la progressione dell’allievo in ogni fase del percorso. Le certificazioni sono in conformità con il decreto interministeriale del 5 gennaio 2021, recante “Disposizioni per l’adozione delle linee guida per l’interoperatività degli enti pubblici titolari del sistema nazionale di certificazione delle competenze”. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 147 06/04/23 19:38 148 Ø Crediti Con il dd n. 210 del 3.5.2021 è stato approvato l’avviso regionale per l’attuazione dell’azione di sistema per il passaggio e raccordo tra IP, IeFP e viceversa. Con l’accordo ai sensi dell’articolo 8, comma 2, del dl del 13.4.2017, n. 61 si sancisce che è assicurata la reversibilità delle scelte, si forniscono delle linee di indirizzo su modalità e tempistiche da osservare durante l’anno scolastico/formativo per i passaggi e si individuano fasi e condizioni essenziali del passaggio. In Regione è prevista la formulazione di indicazioni metodologiche e organizzative per la predisposizione delle linee guida regionali sui passaggi tra i percorsi. I larsa interessano i passaggi tra sistemi, sia in entrata (ma con riconoscimento dei crediti acquisiti per la prosecuzione dei percorsi) che in uscita. La Regione ha raccolto in un unico atto amministrativo le indicazioni operative per certificare le competenze in ambito formale e in ambito non formale e informale nel Testo Unico per la certificazione delle competenze, il riconoscimento dei crediti e le figure a presidio del sistema (dd n. 849 del 18.9.2017). Questo testo comprende un manuale per la certificazione delle competenze e il riconoscimento dei crediti e un manuale per l’individuazione, la validazione e la certificazione delle competenze acquisite in contesti non formali e informali. Le Agenzie formative dotate della figura regionale di “Addetto alle operazioni di certificazione” validano i crediti formativi seguendo le procedure del citato manuale. Ø Governo del sistema Un organo, composto da rappresentanti delle Agenzie formative, delle Istituzioni scolastiche, del settore Standard formativi della direzione Formazione professionale-Lavoro della Regione e dell’Ufficio scolastico regionale, realizza una progettazione uniforme e congiunta tra le Agenzie formative e le Istituzioni scolastiche, nonché verifica costantemente l’andamento delle iniziative poste in essere mantenendo i contatti con le diverse realtà territoriali. La Direzione regionale Coesione sociale definisce le indicazioni tecnico- operative per la progettazione delle nuove figure ed indirizzi per le qualifiche ed i diplomi di IeFP. Per la gestione di ogni singolo progetto opera la Commissione tecnico-scientifica interistituzionale composta dal direttore dell’Ente di formazione, dal dirigente scolastico, da due docenti designati dall’Ente di formazione e dall’Istituzione scolastica e da un funzionario della direzione Formazione professionale-Lavoro della Regione in qualità di presidente. Dall’a.f. 2015/16 la formazione ha un bando regionale e uno per la Città metropolitana (che gestisce soltanto le attività). Ø Destinatari Destinatari finali delle azioni sono i giovani dai 14 (13enni se già in possesso di diploma di scuola secondaria di I grado) ai 24 anni (15-24 per i percorsi biennali) fino al compimento del 25° anno, che hanno terminato CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 148 06/04/23 19:38 149 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 il primo ciclo di istruzione. In quanto percorsi finalizzati all’assolvimento del diritto-dovere di istruzione e formazione, il numero di allievi iscritti ad inizio corso con età inferiore ai 18 anni deve essere prevalente. Tali giovani possono essere assunti in apprendistato ai sensi dell’art. 43 del d.lgs n. 81/2015. Per i destinatari dei percorsi annuali finalizzati al conseguimento del diploma professionale di IeFP è richiesto il possesso di una qualifica professionale coerente con il percorso di IV anno. Si possono, inoltre, iscrivere ai corsi di Formazione professionale i giovani nella fascia di età 16-24 anni anche se privi dei requisiti scolastici previsti, a condizione che il progetto formativo preveda il recupero del titolo di studio tramite attività integrate con un Centro provinciale per l’istruzione degli adulti (CPIA) al compimento dei 16 anni. In ogni caso non potranno essere rilasciate certificazioni di qualifica o crediti spendibili nel sistema dell’istruzione di II grado se non in presenza del requisito minimo del diploma di scuola secondaria di I grado. Per i figli di immigrati è richiesto il certificato attestante gli studi compiuti nel paese d’origine o la dichiarazione del genitore dell’alunno o di chi ha la responsabilità del minore. Ø Costi La dd n. 1135 dell’8.8.2019 “POR FSE 2014-2020. Offerta formativa di IeFP - ciclo formativo 2019-2022 di cui alla dd n. 1022 del 23.7.2019. Approvazione corsi ed autorizzazione attività formative, aa.ff. 2019/20, 2020/21 e 2021/22. Impegno di spesa per euro 47.741.908”, determina i parametri per il finanziamento dell’offerta formativa di IeFP sia ordinamentale che duale. Il parametro ora corso relativo all’Unità di costo standard regionale per la fascia unica di età in diritto-dovere è di € 104,00 (originariamente valido per classi di intervallo di 14-17 allievi). Esso si desume dal costo unico a percorso di € 102.960,00, presente in tutti i percorsi nell’allegato B del citato dd 1135/2019, che diviso le 990 ore dei percorsi biennali e triennali di IeFP risulta appunto di € 104,00. Dal momento che il numero medio di allievi rilevato a classe è di 21,99, la stima a preventivo del costo annuale massimo a percorso risulta al primo anno di € 102.960,00, il costo annuale per allievo corrisponde a € 4.682,80, mentre il costo medio orario per allievo ammonta a € 4,73. Per l’avvio dell’attività corsuale il numero minimo di iscrizioni ammissibile è 15 allievi. Gli Operatori sono tenuti ad inserire, su richiesta della Regione, fino a 25 allievi nei corsi di qualifica e di diploma professionale. Nei casi in cui siano gli operatori a inserire volontariamente allievi in più, nelle attività di controllo, il rapporto allievi/attrezzature viene calcolato su 15 allievi. Il numero degli allievi iscritti a inizio corso con età inferiore ai 18 anni deve essere prevalente. La valorizzazione del consuntivo dei percorsi che prevedono l’applicazione dell’UCS ora corso, viene effettuata considerando gli allievi che risultano aver frequentato almeno i ¾ delle ore di corso previste. Rientrano nel calcolo anche gli allievi che durante il percorso sono stati assunti (l’assunzione deve essere rilevabile sul sistema informativo comunicazioni obbligatorie) e hanno frequentato il 50% delle CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 149 06/04/23 19:38 150 ore corso. Pertanto, in sede di consuntivo, può essere applicata l’UCS superiore o inferiore rispetto a quella adottata per il calcolo del preventivo sulla base del numero di allievi riconosciuti a fine corso. La spesa sostenuta viene calcolata sulla base delle attività effettivamente svolte, valorizzata secondo i parametri previsti e inserita nelle domande di rimborso. Ø Quarto anno In Piemonte dall’a.f. 2011/12 sono presenti i IV anni con percorsi che consentono l’acquisizione dell’attestato di diploma professionale di tecnico. I percorsi sono istituiti per allievi qualificati provenienti dai corsi triennali realizzati in anni formativi precedenti. Le figure professionali di riferimento per i percorsi di IeFP di IV anno (ordinamentali e duali) sono le figure di tecnico, definite negli accordi in CU e riconosciute dalla Regione. Dall’a.f. 2017/18 le ore di formazione sono 990 (erano 1.050). Attualmente, sono 240-290 ore di stage/project work, 340-440 le competenze professionali specifiche, 280-340 le competenze di base e 50-70 l’orientamento finale e la personalizzazione. – a.f. 2011/12: n. percorsi 12; n. allievi 251 – a.f. 2012/13: n. percorsi 18; n. allievi 362 – a.f. 2013/14: n. percorsi 18; n. allievi 386 – a.f. 2014/15: n. percorsi 18; n. allievi 381 – a.f. 2015/16: n. percorsi 18; n. allievi 349 – a.f. 2016/17: n. percorsi 33; n. allievi 658 – a.f. 2017/18: n. percorsi 73; n. allievi 1.443 – a.f. 2018/19: n. percorsi 101; n. allievi 1.867 – a.f. 2019/20: n. percorsi 75; n. allievi 1.298 – a.f. 2020/21: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2021/22: n. percorsi n.d.; n. iscritti n.d – a.f. 2022/23: n. percorsi n.d.; n. iscritti n.d. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale L’attivazione del contratto di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale avviene ai sensi del decreto interministeriale del 12.10.2015, attuativo dell’art. 46, comma 1, del d.lgs n. 81/2015. Il datore di lavoro e l’istituzione formativa devono sottoscrivere un protocollo che definisce i contenuti, la durata e l’organizzazione didattica della formazione interna ed esterna e la tipologia dei destinatari del contratto. La dgr n. 26-2946 del 22.2.2016 stabilisce la disciplina degli standard formativi dell’apprendistato, i criteri generali per la realizzazione dei percorsi e gli aspetti contrattuali. La Circolare del Ministero del lavoro e delle politiche sociali R.0000012 del 6.6.2022 fornisce chiarimenti interpretativi rispetto alle disposizioni del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81 e del decreto interministeriale del 12 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 150 06/04/23 19:38 151 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 ottobre 2015 definendo nel dettaglio le caratteristiche del contratto di apprendistato di I livello. L’Istituzione formativa riconosce e valida le competenze acquisite sul luogo di lavoro, anche nel caso in cui l’apprendista non concluda il percorso o non consegua il titolo di studio previsto, a partire da un periodo minimo di lavoro di tre mesi. Dall’a.f. 2016/17 è stata avviata la sperimentazione regionale del sistema duale, che prevede una maggiore interazione tra scuole/agenzie formative e imprese. I percorsi formativi realizzati nel sistema duale si rivolgono a chi ha tra i 14 e i 24 anni anche assunti in apprendistato e privi di qualifica. Possono essere biennali, triennali, quadriennali e di IV anno, prevedendo esperienze di formazione-lavoro. L’alternanza rafforzata, l’impresa formativa simulata e l’apprendistato dei percorsi duali sono regolati ai sensi della dd 278/2021. Nell’apprendistato di I livello per la qualifica e per il diploma si richiedono 990 ore di cui 550 ore presso il datore di lavoro. L’alternanza simulata richiede da 149 ore a 248 ore, mentre l’alternanza rafforzata conta da 297 a 495 ore annue in azienda (dd 401/a1504c/2022 del 27.7.2022). Sono stati 2.568 gli iscritti in duale degli anni I-II-III-IV presso le Istituzioni formative nell’a.f. 2019/20. Il target da raggiungere come obiettivo minimo per il primo anno (a.f. 2022/23) del Programma Duale attraverso l’utilizzo integrato delle risorse del PNRR e delle risorse ordinarie assegnate è pari a 3.006 allievi promossi/certificati in percorsi duali. A questo scopo sono stati stanziati per il Piemonte dal MLPS € 11.022.617,00. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 151 06/04/23 19:38 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 152 06/04/23 19:38 153 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 ➢ Struttura Puglia 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 2002/03 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 153 06/04/23 19:38 154 Ø Normativa – Protocollo MIUR-Regione del 24.7.2003 – Accordo territoriale Regione-Usr del 30.7.2003 – Accordo territoriale Regione-Usr del 19.1.2011 – Accordo territoriale Regione-Usr del 16.1.2012 – Accordo Stato-Regioni del 7.10.2019 – Dd n. 1396/2008 e n. 2318/08 (IeFP 2009/10) – Dd n. 2547 del 22.11.2010 (IeFP a.f. 2010/11 e 2011/12) – Dgr n. 1815/10 (regime surrogatorio) – Dgr n. 2227/10 (sussidiarietà) – Dgr n. 32/2011 (sussidiarietà) – Dd n. 1155 del 2.7.2012 e dd n. 1805 del 20.11.2012 (IeFP a.f. 2012/13) – Dd n. 281/Segr, dgr n. 2012 del 5.11.2012 (linee guida) – Dd n. 60 del 7.2.2014 e dd n. 936 del 16.10.2014 (triennali 2014/15) – Dgr n. 222 del 20.2.2015, dd n. 988 del 7.8.2015, dd OF/1770/2015 (IeFP a.f. 2015/16) – Dgr n. 1046 del 19.5.2015 (linee guida) – Dgr n. 1742 del 22.11.2016 (IeFP a.f. 2016/17) – Dd n. 864 del 21.11.2016 (quarti anni) – Dgr n. 1244 del 28.7.2017, dd. n. 1058 del 30.10.2017 (IeFP a.f. 2017/18) – Dd n. 830/2017 (IV anno a.f. 2017/18) – Dgr n. 1036 del 19.6.2018 e dd n. 683 del 21.6.2018 (IeFP a.f. 2018/19) – Dgr n. 1523 del 2.8.2019, dd n. 1323 del 21.10.2019, dgr n. 747 del 26.5.2020 (IeFP a.f. 2019/20) – Dgr n. 888 dell’11.6.2020, dd n. 1132 del 23.6.20, dd n. 1402 del 3.8.20 e n. 2126 del 3.12.20 (IeFP IF 2020/21) – Dd n. 1333 del 29.7.2021 (IV anno) ad n. 474 del 12.3.2021 e dd n. 1176 del 29.6.2021 (scorrimento graduatorie IF 2021/22) – Dd n. 180 dell’8.2.22, dd n. 1649 del 20.10.22, dgr n. 1397 del 13.10.22, dd n. 119 del 13.11.22, dd n. 1153 del 25.7.22 (IF 2022/23) Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (percorsi di IeFP integrali e sussidiarietà) Dall’a.f. 2004/05 FP triennale mista, conclusasi nell’a.f. 2006/07 (anno di non rinnovo al 1°anno). Dall’a.f. 2006/07 triennali di 3.600 ore integrati (con CFP al 40% e scuola al 60%), conclusa nel 2010/11. Qui la gestione didattico-organizzativa era delle scuole, quella contabile-amministrativa relativa alle risorse era dei CFP. Dall’a.f. 2011/12 adozione della sussidiarietà, prima integrativa (anno precedente in surroga) e successivamente secondo il d.lgs n. 61/2017 presso le Istituzioni scolastiche (accordo rivisto il 7.10.2019). Dall’a.f. 2011/12 sono presenti alcuni percorsi triennali di IeFP CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 154 06/04/23 19:38 155 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 integrale a titolarità dell’Istituzione formativa (IF). Sono relativi all’avviso OF/2010, non partito nell’a.f. 2010/11, e anch’essi riferiti alle figure degli accordi in CU. Dall’a.f. 2016/17 fino ad oggi si realizzano percorsi di quarto anno in modalità ordinamentale, in apprendistato o in impresa simulata. Nell’a.f. 2020/21 sono stati assegnati alcuni percorsi triennali delle IF con dd n. 1176 del 29.6.2021 che autorizzava lo scorrimento graduatorie già approvato con ad n. 474 del 12.3.2021. Nell’a.f. 2022/23 vengono proposti percorsi triennali e di IV anno di IeFP in modalità duale, da finanziare nell’ambito del PNRR. Ciascun organismo formativo accreditato può presentare solo un progetto per provincia. Sono segnalati anche “percorsi duali extra diritto- dovere” per soggetti vulnerabili (dgr n. 1397/2022), finalizzati all’acquisizione di una qualifica di IeFP. Ø Sede di svolgimento Prima dell’a.f. 2010/11 (primo anno), la Regione attribuiva alle Agenzie di FP la titolarità dei percorsi integrati al 40% di FP e 60% di scuola. Gli interventi di base e quelli di contenuto tecnico-culturale dovevano essere svolti dalla scuola; quelli tecnico-professionale e di stage presso il CFP. Dall’a.f. 2011/12, l’iscrizione e le attività formative delle IF si svolgono di norma tutte in capo ai soggetti assegnatari dei percorsi triennali inseriti nell’Elenco regionale degli Organismi accreditati per “obbligo d’istruzione/ diritto-dovere” ai sensi della vigente disciplina regionale (dgr 1474/2018) già titolari di corsi autorizzati di qualifica triennale compiuti. Vi sono, tuttavia, casi in cui i CFP si impegnano ad accogliere gli studenti inviati dalle Istituzioni scolastiche per svolgere attività integrative di stage per il conseguimento della qualifica IeFP secondo l’addendum all’accordo applicativo IeFP del 23.4.2021 (approvato con dgr n. 630/2021). L’attività di stage è congiuntamente progettata e verificata da un “docente tutor interno” dell’Istituzione scolastica e da un “tutor formativo esterno” dell’Istituzione formativa, ma la titolarità del percorso rimane dell’Istituzione scolastica. I percorsi in sussidiarietà nelle IS si attivano in classi autonome, non integrate negli ordinari percorsi quinquennali, e assumono gli standard formativi e la regolamentazione dei percorsi di IeFP. A tale scopo gli IP utilizzano i margini di articolazione delle cattedre di cui al c. 4 dell’art. 9 e gli spazi di autonomia e flessibilità previsti dall’art. 6 del d.lgs n. 61/2017. Ø Docenti Dall’a.f. 2011/12 nei percorsi triennali integrali i docenti provengono dalle Istituzioni formative per tutte le competenze. Dall’a.f. 2011/12, non è previsto il coinvolgimento dei formatori delle Agenzie formative all’interno dell’offerta sussidiaria integrativa realizzata dagli IP, ma recentemente sono stati utilizzati tutor formativi esterni per attività integrative di stage. In relazione ai saperi e alle competenze di cui all’art.1, comma 2, decreto n. 139/2007, i docenti devono essere in possesso della specifica abilitazione CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 155 06/04/23 19:38 156 all’insegnamento per la scuola secondaria superiore o, comunque, di un diploma di laurea inerente all’area di competenza e di un’esperienza almeno di 3 anni. Per le materie professionali è necessario un diploma di scuola secondaria superiore e/o un’esperienza quinquennale. I soggetti/organismi formativi sono tenuti ad utilizzare personale alle proprie dipendenze e ad applicare il CCNL della Formazione professionale. Ø Articolazione oraria Nell’a.f. 2022/23, i percorsi sono articolati in un biennio orientativo con contenuti di base e trasversali, e un “monoennio” professionalizzante. La durata complessiva è di 3.200 ore (1.100 ore il 1° anno, 1.100 il 2° anno, 1.000 il 3° anno). In relazione ai percorsi duali, l’alternanza simulata in attività di applicazione pratica va dal 15% al 25% delle ore del percorso del primo anno di IeFP, compreso le ore di larsa. Nell’alternanza rafforzata le ore di applicazione pratica vanno dal 30% al 50% del percorso, del quale il limite massimo del 20% delle ore può essere costituito da alternanza simulata. Nell’apprendistato di primo livello la durata delle attività di applicazione pratica è definito ai sensi del d.lgs n. 81/2015. A partire dall’a.s. 2020/21 l’offerta di IeFP erogata in via sussidiaria dalle Istituzioni scolastiche accreditate, costituendo dal primo anno classi separate di percorsi di IeFP per il conseguimento della qualifica professionale, è articolata secondo il seguente quadro orario: 1° e 2° anno contenuti di base e trasversali 500 ore, tecnici 308 ore, professionali e personalizzazione 132 ore, stage 32/200 ore; 3° anno contenuti di base e trasversali 362 ore, tecnici 244 ore, professionali e personalizzazione 150 ore, stage 300 ore. Non è previsto il quarto anno nelle IS. Le Istituzioni scolastiche prevedono anche la progettazione di attività integrative nei corsi ordinari di IP al fine di consentire una qualifica al terzo anno (art. 3, comma 2, di 17.05.2018 in applicazione degli artt. 6 e 7 dell’accordo Regione/USR del 7.10.2019). Per i quarti anni nelle IF, di 990 ore (esclusi gli esami finali), la formazione d’aula ammonta a 495 ore mentre lo stage conta 495 ore (max 50%), svolte in formazione interna all’azienda presso cui l’allievo sia stato assunto con contratto di apprendistato (art. 43 d.lgs 81/2015) o in un percorso di alternanza rafforzata. Le classi dovranno essere composte da un minimo di 8 a un massimo di 12 allievi. Ø Elementi I progetti formativi devono contenere: l’architettura del percorso triennale con gli aspetti didattici e metodologici (tipologia, obiettivi formativi ed elenco dei moduli), l’articolazione di ogni annualità (attività didattiche e formative teorico-pratiche, attività di laboratorio, visite guidate presso unità produttive, stage); un’attività di accoglienza all’inizio dell’attività didattica e di accompagnamento al lavoro al termine dell’intero percorso formativo o al rientro nella istruzione ordinamentale (realizzata nella fase conclusiva del ciclo formativo), un’unità formativa di apprendimento di sicurezza sul CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 156 06/04/23 19:38 157 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 lavoro (disciplinata dal nuovo Testo Unico in materia di Salute e sicurezza dei lavoratori, decreto legislativo del 9.4.2008, n. 81) e un’unità formativa di apprendimento dei temi legati alla cultura della legalità e della educazione civica. Il progetto formativo deve, inoltre, garantire: la personalizzazione del percorso, l’insegnamento della religione cattolica, le attività fisiche e motorie e un modulo di educazione motoria. Per particolari categorie di destinatari (disabili, extracomunitari, soggetti a rischio, ecc.) dovranno essere garantiti il sostegno o forme specifiche di tutoraggio, nonché iniziative atte a favorire il diritto alla formazione. Sono previste attività extracurricolari di recupero individuale e/o di ri-allineamento e attività che aumentano l’attrattività dei percorsi (laboratori, cucina, teatro ecc.) specialmente per gli studenti a rischio. È, inoltre, prevista un’unità formativa di apprendimento dei temi legati alla cultura della legalità e della educazione civica. È previsto l’inserimento di tre moduli di orientamento agli allievi (realizzati anche coinvolgendo le famiglie), di 20 ore per singola annualità da erogarsi ex ante, in itinere e nella fase finale dell’attività. Ø Esiti e certificazioni Il sistema di valutazione prevede nei percorsi dalle Istituzioni formative una valutazione degli apprendimenti lungo tutto il percorso che riflette l’approccio proprio della FP, costituito dalla “valutazione autentica”. Le certificazioni sono in conformità con il decreto interministeriale del 5 gennaio 2021, recante “Disposizioni per l’adozione delle linee guida per l’interoperatività degli enti pubblici titolari del sistema nazionale di certificazione delle competenze”. Previo superamento di un esame finale, si prevede: 1) attestato di qualifica professionale spendibile su tutto il territorio nazionale ed europeo a conclusione del terzo anno, a cura dei soggetti attuatori e della Regione Puglia (allegato 5 all’accordo Stato-Regioni del 1 agosto 2019); 2) attestato di diploma professionale, redatto secondo il modello di cui all’allegato 6 dell’accordo Stato-Regioni del 1 agosto 2019 e rilasciato al superamento dell’esame del IV anno come da accordo Stato-Regioni e P.A. del 20 febbraio 2014; 3) attestato delle competenze redatto in conformità allo schema di cui all’allegato 7 dell’accordo Stato-Regioni e P.A. del 1.8.2019, spendibile per il riconoscimento dei crediti in ingresso nel passaggio ad altro percorso; 4) abilitazione professionale per le figure di “tecnico dell’acconciatura” e “tecnico delle cure estetiche”, previsto dalla normativa di settore (dgr n. 622 del 17 aprile 2018). Ø Crediti Ai fini dell’accesso all’ammissione agli esami, l’obbligo di frequenza delle attività è indicato in almeno il 75% della durata del percorso, fatta salva la possibilità di far valere crediti formativi pertinenti e adeguatamente certificati secondo la metodologia prevista. Per il riconoscimento dei credi- CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 157 06/04/23 19:38 158 ti formativi, si applica l’accordo sancito in sede di Conferenza unificata il 28.10.2004, con la conseguente adozione dei modelli appositamente previsti. Al termine del percorso triennale, se i crediti sono adeguati possono avere luogo passaggi per la continuazione del percorso di istruzione. Sono definite, in fase di erogazione del progetto, “tabelle di correlazione” relative alle competenze acquisite dagli allievi, al fine di consentire il passaggio all’istruzione (in itinere o a termine dei tre anni). I docenti delle Istituzioni scolastiche coinvolti nelle attività garantiscono il legame tra gli istituti e sono determinanti durante l’orientamento e l’accompagnamento. Ø Governo del sistema Secondo la dd n. 1323/2019, “l’offerta dei percorsi IeFP e l’introduzione del sistema duale, si stanno dimostrando uno strumento realmente valido di contrasto alla dispersione, concetto che è sempre stato al centro della programmazione regionale pugliese”. Tali percorsi, infatti, anche a livello nazionale, registrano tassi di abbandono ridotti e spesso ricoprono una funzione di “luogo di recupero” dei fuoriusciti dal sistema dell’istruzione scolastica. Pertanto, al fine di promuovere e garantire l’offerta, si è costituito un Comitato paritetico di indirizzo, monitoraggio e valutazione composto dai rappresentanti della Regione Puglia, dall’Ufficio scolastico regionale per la Puglia e dalla Direzione regionale del lavoro. Per garantire l’efficacia degli interventi e assicurare una reale integrazione tra i sistemi, con ampia informazione e condivisione dei risultati raggiunti, il servizio Formazione professionale della Regione Puglia è impegnato a predisporre un sistema di monitoraggio semestrale e valutazione in itinere e finale del sistema scolastico integrato con la Formazione professionale. I risultati del monitoraggio e della valutazione costituiscono oggetto di analisi da parte del Comitato paritetico, che potrà suggerire eventuali osservazioni e proposte migliorative. Ø Destinatari Nella Regione Puglia, i destinatari dei percorsi triennali sono giovani sino 25 anni (non compiuti al momento dell’iscrizione) che hanno assolto o siano stati prosciolti dal diritto-dovere all’istruzione, privi di titolo di studio di istruzione secondaria di secondo grado e che, anche a seguito di eventuali interventi di riconoscimento di crediti formativi in ingresso, si iscrivono ai percorsi duali volti al conseguimento di una qualificazione di IeFP. I destinatari dei percorsi di quarto anno sono giovani inoccupati/disoccupati che hanno conseguito una qualifica triennale in esito ad un percorso di IeFP realizzato presso un’Istituzione formativa accreditata o presso un Istituto professionale. Essi possono candidarsi a frequentare il quarto anno per il profilo professionale corrispondente e, quindi, conseguire il diploma professionale di tecnico all’interno delle figure professionali di cui all’accordo Stato- Regioni del 1.8.2019. Gli stessi devono essere residenti nel territorio della Regione. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 158 06/04/23 19:38 159 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 Ø Costi Secondo la dd n. 1323 del 21.10.2019: “POR Puglia Fesr-SE 2014-2020. Approvazione avviso pubblico OF/2019 offerta formativa di Istruzione e formazione professionale e relativi allegati, con contestuale prenotazione di impegno di spesa e disposizione di accertamento ai sensi della dgr n. 1523 del 2.8.2019”, il finanziamento dei percorsi approvati prevede una copertura del 100% della spesa. Il costo complessivo massimo di ciascun percorso triennale (per 18 allievi e per 3.200 ore) è pari a € 455.040,00. Il costo del primo anno del percorso in Puglia è di € 156.420,00 (455.040,00 / 3.200 * 1.100). Applicando tale parametro di costo, stabilito dalla Regione, al numero degli iscritti al primo anno dei percorsi triennali delle Istituzioni formative nell’a.f. 2019/20 (dato Inapp), risulta che il costo ora corso ammonta a € 142,20, il costo annuale per allievo corrisponde a € 10.075,36, mentre il costo medio orario per allievo ammonta a € 9,16. Il numero dei destinatari delle attività formative non dovrà essere inferiore a 10 allievi al primo anno e con un massimo di 18 allievi. Nell’anno formativo di riferimento non erano attivati percorsi duali. Ø Quarto anno La sperimentazione del IV anno di IeFP per l’acquisizione del diploma di tecnico è stata avviata in Puglia con modalità duale dalla dd n. 129 del 10.11.2016 e dalla dd n. 864 del 21.11.2016 (29 percorsi nelle IF). I percorsi di quarto anno con modalità duale sono stati avviati solo nel 2017. A tutt’oggi, i percorsi di 990 ore hanno competenze di base per 280 ore, competenze tecnico-professionali per 215 ore e applicazione pratica in alternaza rafforzata e apprendistato per il diploma professionale per 495 ore. I larsa sono extracurricolari. I progetti formativi annuali finalizzati al conseguimento del diploma professionale di tecnico IeFP (quarto anno) sono segnalati fino all’a.f. 2022/23. – a.f. 2016/17: n. percorsi 29; n. allievi 322 – a.f. 2017/18: n. percorsi 29; n. allievi 351 – a.f. 2018/19: n. percorsi 58; n. allievi 517 – a.f. 2019/20: n. percorsi 28; n. allievi 282 – a.f. 2020/21: n. percorsi n.d; n. allievi n.d – a.f. 2021/22: n. percorsi n.d; n. iscritti n.d – a.f. 2022/23: n. percorsi n.d; n. iscritti n.d. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale La dd n. 7 del 17 febbraio 2015 è stata emanata in esecuzione alla lr n. 22/2012 in materia di apprendistato, determinandone le linee di indirizzo degli standard professionali, formativi, di certificazione e di attestazione. L’apprendistato per il diploma professionale si fonda sull’art. 43 del d.lgs CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 159 06/04/23 19:38 160 81/2015 e dal dm del 12.10.2015, come recepito dalla legge regionale n. 26 del 19.6.2018 “Apprendistato e norme in materia di Botteghe Scuola” e dalla dgr n. 2433 del 21.12.2018, recante le “Linee guida per l’attuazione dei percorsi in apprendistato e del Sistema Duale”. In caso di attivazione di contratto di apprendistato di primo livello, per le ore di formazione svolte presso l’Istituzione formativa, il datore di lavoro è esonerato da ogni obbligo retributivo, mentre per le ore di formazione è riconosciuta all’apprendista una retribuzione pari al 10% di quella dovuta. È prevista la possibilità di inquadrare il lavoratore fino a due livelli inferiori rispetto a quello spettante in applicazione del CCNL ai lavoratori addetti a mansioni che richiedono qualificazioni corrispondenti a quelle al cui conseguimento è finalizzato il contratto o, in alternativa, di stabilire la retribuzione dell’apprendista in misura percentuale e proporzionata all’anzianità di servizio (artt. n. 42 e 43 d.lgs del 81/2015). La Puglia non ha avviato percorsi di duale fino al 2016. Sono stati avviati percorsi di quarto anno con modalità duale solo nel 2017. Il Piano formativo individuale è redatto dall’Istituzione formativa con il coinvolgimento del datore di lavoro. Per avere diritto alla valutazione e certificazione finale, l’apprendista deve aver frequentato almeno i tre quarti sia della formazione interna che della formazione esterna presente nel PFI. Attualmente, sono previsti percorsi triennali duali in alternanza simulata, alternanza rafforzata e apprendistato di primo livello ai sensi del dd n. 1649 del 20.10.2022. Con avviso pubblico DIPPROF/2022 (dd n. 1153 del 25.7.2022) sono avviati anche percorsi formativi per l’acquisizione del diploma professionale di IV anno nel sistema duale. I destinatari sono giovani che hanno conseguito una qualifica triennale presso una Istituzione formativa accreditata o presso un Istituto professionale. Sono stati 282 gli iscritti in duale degli anni I-II-III-IV presso le Istituzioni formative nell’a.f. 2019/20. Il target da raggiungere come obiettivo minimo per il primo anno (a.f. 2022/23) del Programma Duale attraverso l’utilizzo integrato delle risorse del PNRR e delle risorse ordinarie assegnate è pari a 362 allievi promossi/ certificati in percorsi duali. A questo scopo sono stati stanziati per la Puglia dal MLPS € 1.354.758,00. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 160 06/04/23 19:38 161 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 ➢ Struttura Sardegna 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 161 06/04/23 19:38 162 Ø Normativa – Protocollo MIUR-Regione del 1.8.2003 – Intesa con Mpi e atto indirizzo del 19.3.2008 (percorsi integrali per licenza media) – Protocollo con Mpi del 24.10.2008 (azioni sperimentali per OF) – Accordo territoriale del 9.6.2011 (sussidiarietà) – Intesa n. 64 dell’8.3.2018 (accreditamento IS) – Dgr n. 5/20 dell’8.2.2006 (IeFP per giovani superiori a 16 anni) – Dd n. 28113/2766/FP del 27.7.2009 (avviso presentazione progetti) – Dd n. 43/32/2010, dgr del 7.10.2005, dd n. 114/05, cir. n. 17727/10 (accreditamento) – Dd n. 11163/1008/FP del 09.4.2010 (avviso di chiamata costituzione catalogo) – Dd n. 24077/2072/FP del 26.4.2012 (avviso Nuovi apprendimenti) – Dd n. 23292/2702/FP del 22.5.2013(linee guida progetti) – Dd n. 44244/6707/FP del 1.10.2013, dd n. 6687/465/FP del 18.2.2014 (percorsi Ardisco) – Dd n. 25611/3076/FP del 5.6.2013 (Nuovi apprendimenti) – Dd n. 6687/465.FP del 18.2.2014 (percorsi Ardisco a.f. 2014/15) – Dd n. 934/42/FP del 13.1.2014 (linee guida apprendistato IeFP) – Dgr n. 24/10 del 19.5.2015 (IeFP a.f. 2015/16) – Dd n. 741 del 13.4.2016 (IeFP a.f. 2016/17) – Dd n. 41933/5533 del 16.12.2016 e dd n. 2425 del 5.7.2017 (scorrimento graduatoria) – Dd n. 2897 del 1.8.2017 (IeFP a.f. 2017/18) – Dgr n. 44/15 del 5.9.2018, dd n. 48859 del 9.11.2018, dd n. 5914 del 4.12.2018 (IeFP 2018/19 e 2019/20) – Dd n. 4290 del 6.11.2019 (IeFP 2019/20) – Dd n. 881 del 9.4.2020 (IeFP 2020/21) – Dd n. 36/16 del 17.7.2020 (V anno), dd n. 1964 del 30.4.2021 (IV anno) – Dd n. 5428/81446 del 15.10.2021 (riapertura dei termini triennali 2021- 2024) – Dd 17/32 del 19.5.2022 (I-III, IV e V anno), dd n. 1964 del 30.4.2021 (IV anno) Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà e percorsi integrali) Dall’a.f. 2003/04 percorsi di Formazione professionale integrale, cessati al primo anno dall’a.f. 2006/07. Dall’a.f. 2006/07 sono stati attivati solo percorsi extra-accordo. Dall’a.f. 2009/10 sono stati segnalati: a) percorsi “SIS” (Scuola e Integrazione in Sardegna) triennali integrati (Azione 2), di durata CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 162 06/04/23 19:38 163 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 pari a 2.970 ore, gestiti dagli Enti di formazione riconosciuti dalla Regione. Sono invece estinti i percorsi SIS di un anno (990 ore e 1.200 ore) rivolti a giovani drop out con oltre 16 anni in possesso della licenza media (Azione 1). Entrambi questi percorsi erano solo di II livello EQF; b) “Nuovi apprendimenti” percorsi di un anno di 1.200 ore di decisione 85/368/CEE, II livello EQF. Dal 2014/15 fino al 2015/16 erano operanti: a) avvisi “Ardisco” e “Ardisco Ancora”: percorsi nell’ambito delle 22 qualifiche del Repertorio nazionale e con conseguente livello III EQF. Solo nell’a.f. 2014/15 vi sono stati percorsi annuali (di 1.000 ore), mentre i percorsi biennali (in genere di 1.000 ore) sono stati presenti anche nell’a.f. successivo. Tra questi si conta un percorso presso l’Ipsar di Tortolì per 15 alunni, di fatto in sussidiarietà complementare (Garanzia Giovani a.f. 2015/16 e 2016/17), preceduto da una sperimentazione Ardisco presso l’Ipsia Ferrari di Iglesias negli a.f. 2013/14 e 2014/15. Da notare, inoltre, che la qualifica biennale “Benessere” contava 2.400 ore, considerando 1.800 ore per la qualifica e 600 ore di abilitazione. Dall’a.f. 2016/17 sono operanti nei CFP i primi percorsi triennali di IeFP, tutti di 990 ore (2.970 ore nel triennio), anche quelli nel settore “Benessere”. I primi triennali a qualifica (dal 2018/19 soltanto in duale) sono stati realizzati con uno sfasamento rispetto all’inizio della scuola ed è per questo motivo che non sono stati segnalati nel Rapporto sulla IeFP dell’Inapp per l’a.f. 2016/17, ma solo dall’anno formativo successivo. Attualmente, con determinazione n. 5428/81446 del 15.10.2021 è stata autorizzata la riapertura dei termini per la presentazione delle domande dei percorsi a valere sull’avviso IeFP 2020, ma per gli anni formativi 2021-2024. Riguardo alla IeFP delle scuole, nell’a.f. 2011/12 si è optato per l’avvio di 145 percorsi triennali presso gli IPS in base al modello “integrativo” dell’intesa del 16.12.2010 e all’accordo territoriale del 9.6.2011 tra MIUR, Assessorato al lavoro e Assessorato alla PI della Regione Sardegna. Il modello “sussidiario integrativo”, ad esaurimento, è in via di sostituzione con quello sussidiario ex d.lgs n. 61/2017 dall’a.f. 2018/19 (dgr n. 44/15 del 5.9.2018). Dopo alcuni anni di stasi si è assistito a una ripresa dei percorsi delle IS, a cominciare dall’a.f. 2014/15, riallineati al terzo anno ai fini della qualifica. Dall’a.f. 2018/19 viene previsto un quarto anno in duale (riproposto con dd n. 1964/2021 ma con inizio effettivo nell’a.f. 2022/23). Inoltre, saranno avviati in via sperimentale, per l’anno formativo 2023/24, i percorsi formativi di quinto anno per consentire ai cittadini in possesso del diploma professionale di tecnico di iscriversi, a conclusione del quarto anno, ai percorsi per il conseguimento del diploma di tecnico superiore (livello V EQF). Nell’a.f. 2022/23, la Regione Sardegna attiva 10 percorsi triennali di IeFP erogati con modalità di apprendimento duale, costituendo un elenco di percorsi valido per due cicli formativi triennali, ovvero per gli anni formativi 2022/2025 e 2023/2026. Ø Sede di svolgimento Iscrizione e sede dei percorsi di IF sono presso i CFP. Le scuole accreditate per percorsi IeFP delle IS sono operative a partire dall’a.f. 2004/05. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 163 06/04/23 19:38 164 Dall’a.f. 2011/12 l’iscrizione è presso l’IS secondo il modello sussidiario. Sono accreditati Enti senza fini di lucro, consorzi e imprese. Le Istituzioni scolastiche devono essere accreditate in conformità al sistema di accreditamento regionale, secondo quanto previsto dall’Intesa n. 64 dell’8.3.2018, con specifiche modalità semplificate. Ø Docenti Dall’a.f. 2011/12 nei percorsi del modello sussidiario integrativo le competenze di base e tecnico-professionali sono insegnate da personale della scuola. In carenza di organici c’è possibilità di accordo con le Agenzie formative accreditate nel rispetto dei vincoli finanziari. I docenti dei percorsi delle Istituzioni formative provengono dalle Agenzie accreditate. Riguardo ai formatori, la Regione non obbliga ad utilizzare il CCNL di categoria della Formazione professionale. Normalmente viene applicato un contratto generico. Ø Articolazione oraria Dall’a.f. 2011/12 i percorsi del modello sussidiario integrativo sono stati attuati dalle Istituzioni scolastiche nell’ambito dell’autonomia e flessibilità. I primi due anni non presentavano diversità rispetto ai percorsi tradizionali, ma al terzo (a.f. 2013/14) si realizzava una curvatura regolata dalle linee guida. I percorsi in sussidiarietà nelle IS si attivano in classi autonome, non integrate negli ordinari percorsi quinquennali, assumendo gli standard formativi e la regolamentazione dell’ordinamento dei percorsi di IeFP. Sono attivabili dall’a.f. 2016/17 i primi percorsi triennali di 2.970 ore (990 anno) compreso “benessere”. Attualmente, nella prima annualità sono previste 300 ore di impresa formativa simulata (IFS), rivolta in particolare ai destinatari che non hanno ancora compiuto il quindicesimo anno di età. L’impresa formativa simulata è propedeutica all’alternanza formazione lavoro o all’apprendistato, che saranno realizzati nelle annualità successive. Nel caso in cui vi siano destinatari che abbiano già compiuto il quindicesimo anno di età è possibile attivare contratti di apprendistato già dal primo anno. Nella seconda annualità sono realizzate 500 ore in alternanza formazione lavoro o in apprendistato. Nella terza annualità sono previste 600 ore di formazione in alternanza formazione lavoro o in apprendistato e 100 ore in IFS. Il percorso didattico prevede l’acquisizione di competenze culturali di base e di competenze tecnico professionali nelle ore restanti. I percorsi formativi per il diploma di tecnico hanno durata annuale per un monte ore complessivo pari a 990 di cui 495 ore di formazione d’aula e 495 ore svolte in formazione interna all’azienda presso cui il destinatario sarà assunto attraverso lo strumento dell’apprendistato per il diploma professionale o (in alternativa) in alternanza formazione lavoro. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 164 06/04/23 19:38 165 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 Ø Elementi Il curricolo dovrà prevedere: personalizzazione, orientamento in ingresso ed in itinere, accompagnamento, moduli di sostegno e di approfondimento e attività motorie. I partecipanti ricevono gratuitamente i libri di testo, le dispense, i materiali didattici e l’abbigliamento professionale utile per l’inserimento nei Centri e sono coperti da assicurazione durante l’attività di alternanza formazione lavoro. Ø Esiti e certificazioni L’attestato di qualifica viene rilasciato dalla Regione ai destinatari, al termine dei percorsi triennali a seguito del superamento dell’esame. La deliberazione della giunta regionale n. 33/9 del 30.6.2015 attribuisce alla Regione la qualità di soggetto titolare per l’individuazione, validazione e certificazione delle competenze ai sensi del d.lgs n. 13 del 16 gennaio 2013. L’esame è organizzato nel rispetto della disciplina regionale definita in attuazione dell’accordo delle Regioni e Province Autonome del 20.2.2014, che verrà aggiornata al fine di ricondurla al quadro normativo delineato dal d.lgs n. 13/2013, secondo quanto previsto dalla dgr n. 44/15 del 5.9.2018. Agli allievi dei percorsi per il conseguimento della licenza media viene consegnata una certificazione sul percorso e sulle competenze acquisite. I frequentanti devono ottenere la licenza media per poter conseguire una qualifica di Formazione professionale. Il destinatario che dovesse interrompere la frequenza del percorso formativo prima del triennio, potrà ricevere un attestato di competenza ai sensi dell’accordo del 1.8.2019, recepito dalla Regione con dgr n. 45/5 del 14.11.2019. Le certificazioni sono in conformità con il decreto interministeriale del 5 gennaio 2021, recante “Disposizioni per l’adozione delle linee guida per l’interoperatività degli enti pubblici titolari del sistema nazionale di certificazione delle competenze”. Ø Crediti La regolamentazione regionale in materia di IeFP, nel rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni di cui al capo III del decreto legislativo n. 226 del 2005, definisce in particolare le modalità di riconoscimento dei crediti, spendibili nel sistema di istruzione, formazione e lavoro. Inoltre, è previsto il riconoscimento di crediti in ingresso, con moduli di accoglienza comprensivi di un servizio per l’accertamento di conoscenze, capacità e competenze acquisite. Secondo l’accordo territoriale di cui all’art. 7, comma 2, del d.lgs n. 61/2017, sottoscritto il 3.12.2018, tra la Direzione generale dell’Assessorato della pubblica istruzione e l’Ufficio scolastico regionale, si garantiscono i passaggi tra i due sistemi di Istruzione professionale e di Istruzione e formazione professionale, nel rispetto di quanto previsto dall’accordo n. 100/ CSR del 10.5.2018. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 165 06/04/23 19:38 166 Ø Governo del sistema La materia della formazione è in capo all’Assessorato regionale del Lavoro. È in funzione una Commissione paritetica Regione-Usr per l’approvazione dei percorsi di IeFP. In precedenza, era stato istituito un tavolo di lavoro con i rappresentanti dell’Assessorato al Lavoro, Formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale al fine di definire le norme di riferimento per lo sviluppo di tutte le fasi degli esami di qualifica. È stato, inoltre, istituito un Tavolo tematico di supporto alla programmazione dell’offerta IeFP. Opera nell’ambito dell’Osservatorio regionale sulla dispersione scolastica ed è disciplinato con la dgr n. 56/28 del 18.10.2016, successivamente modificata con la dgr n. 48/35 del 17.10.2017. Una Commissione di valutazione è preposta all’inserimento dei percorsi nel catalogo regionale. L’offerta effettiva di percorsi IeFP, che potranno essere erogati dalle Agenzie formative o dagli Istituti professionali a partire dall’anno scolastico 2019/20, viene costruita sulla base di un sistema unico di acquisizione delle iscrizioni, disponibile sul SIL Sardegna e gestito dall’Assessorato del Lavoro. L’offerta formativa reale sul territorio viene definita sulla base delle preferenze manifestate attraverso le preiscrizioni. Ø Destinatari Per l’a.f. 2022/23, l’offerta formativa è rivolta a ragazzi residenti o domiciliati in Sardegna che non abbiano già assolto l’obbligo di istruzione e formazione, in possesso della licenza media e di età inferiore ai 17 anni (ovvero 16 anni e 364 giorni) alla data del 14.9.2022, ossia all’avvio del percorso formativo. Nei corsi ordinamentali, non più in essere dal 2019, l’età doveva essere inferiore ai diciotto anni. Ø Quarto anno I primi percorsi di quarto anno in duale (dd n. 48859 del 9.11.2018) sono iniziati nel marzo 2019 ma si sono conclusi nel 2021 a causa della pandemia. I percorsi hanno una durata di 990 ore suddivise tra ore di aula (495 ore) e stage in azienda (495 ore). Sono rivolti a residenti o domiciliati in Sardegna in possesso di una qualifica professionale conseguita a seguito della frequenza di un percorso di Istruzione e formazione professionale o a seguito di un contratto di apprendistato. Non sono stati avviati altri percorsi di quarto anno fino, all’anno formativo 2021/22, nel quale la Regione avrebbe dovuto avviare alcuni percorsi di quarto anno finalizzati al conseguimento del diploma professionale di tecnico, con inizio 2022. Pertanto, si è dato continuità ai percorsi di IV anno solo nell’a.f. 2022/23. – a.f. 2018/19: percorsi 0; n. allievi 0 – a.f. 2019/20: percorsi 1; n. allievi 9 – a.f. 2020/21: percorsi 0; n. allievi 0 – a.f. 2021/22: n. percorsi 0; n. iscritti 0 – a.f. 2022/23: n. percorsi 5; n. iscritti n.d. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 166 06/04/23 19:38 167 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 Ø Quinto anno I percorsi di V anno che consentiranno nel 2023 di conseguire il diploma (EQF 4) saranno aperti per il primo anno a coloro che termineranno i percorsi di quarto anno conseguendo il diploma professionale di tecnico nel 2022, nonché a coloro che li termineranno nei cicli di programmazione successivi. Ø Costi Il riferimento che determina per la Regione Sardegna i costi standard è ancora la dd n. 57661/6692/F.P. del 23.12.2015, ossia lo studio metodologico per i nuovi percorsi triennali, oggi a regime. Per l’a.f. 2019/20 si veda ancora la dd n. 5914 del 4.12.2018: “Approvazione avviso pubblico per la presentazione di proposte progettuali per percorsi di Istruzione e formazione professionale per il conseguimento della qualifica professionale di cui all’art. 17, comma 1, lett. a), del d.lgs 226/2005 e sperimentazione del sistema duale”. La determinazione porta l’UCS di processo ora corso a € 113,00 per le ore di attività in aula e a € 89,00 per le ore di attività in azienda mentre l’UCS di risultato ammonta a € 0,60. Al totale va aggiunto il rimborso spese di viaggio (2.469 a percorso). Per la definizione del finanziamento spettante a fronte dell’attuazione dei percorsi formativi, dunque, la Regione autonoma della Sardegna adotta una combinazione di tabelle standard di costo unitario, applicando: a) le UCS ora corso alle ore di percorso formativo previste; b) l’UCS ora allievo al monte ore allievi effettivi, ossia ai destinatari che hanno frequentato almeno il 70% delle ore corsuali; c) il rimborso spese di viaggio. Pertanto, il costo del percorso viene dato dalla formula: ucs ora corso*n. ore previste+ucs ora allievo*numero di ore*numero di allievi effettivi + rimborso spese viaggio. Ne deriva un costo complessivo a percorso di € 128.576,00 che costituisce il nuovo parametro di riferimento. Applicando il parametro di costo stabilito dalla Regione al numero degli iscritti al primo anno dei percorsi triennali delle Istituzioni formative nell’a.f. 2019/20, risulta che il costo annuale per allievo corrisponde a € 7.312,38, il costo ora corso corrisponde a € 129,87, mentre il costo medio orario per allievo ammonta a € 7,39. Il numero minimo di allievi per classe finanziabile è 14 allievi, pari all’80% del numero di posti disponibili richiesto per l’avvio dei percorsi formativi, ossia 18. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale La Regione ha regolamentato l’apprendistato di I livello. Le linee guida per la sperimentazione dei percorsi formativi nell’apprendistato per la qualifica ed il diploma professionale prevedono percorsi per un monte di 990 ore annue (500 in modalità strutturata e 490 non). Di queste 320 sono erogate presso il soggetto attuatore e 670 presso l’impresa. È prevista la figura del formatore formale tecnico-professionale interno all’azienda (maestro). Si prevede che parte della formazione formale tecnico-professionale, pari CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 167 06/04/23 19:38 168 ad almeno 80 ore (erogata di norma dall’impresa), venga realizzata in fase di prima attuazione presso il soggetto attuatore. L’avvio formale alla sperimentazione del sistema duale in Sardegna è stato dato nel 2019, sulla base di quanto disposto dalla dgr n. 44/15 del 5.9.2018 in attuazione del nuovo quadro normativo definito dal decreto legislativo n. 61/2017 e dettagliato nell’accordo siglato dall’Usr e dalla Regione. Per l’a.f. 2022/23, l’Assessorato regionale del Lavoro ha pubblicato: a) un “Avviso pubblico per la presentazione di percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP) in sistema duale per il conseguimento della qualifica professionale di cui all’art. 17, comma 1, lett. a), del d.lgs 226/2005. Anni formativi 2022-2025 e 2023- 2026”; b) un avviso per la presentazione di proposte progettuali per percorsi di quarto anno in sistema duale per il conseguimento del diploma professionale (dd. n. 0001964 Protocollo n. 0047588 del 30.04.2021). L’avviso, dell’a.f. 2021/22 ma partito effettivamente l’anno successivo, è rivolto a soggetti residenti o domiciliati in Sardegna in possesso della domanda di partecipazione telematica (DPT) di una qualifica professionale di operatore. Il limite d’età entro cui i potenziali destinatari possono essere assunti con un contratto di apprendistato per il diploma professionale è di 25 anni e 364 giorni al momento della stipula. Sono stati 422 gli iscritti in duale degli anni I-II-IIIIV presso le Istituzioni formative nell’a.f. 2019/20. Il target da raggiungere come obiettivo minimo per il primo anno (a.f. 2022/23) del Programma Duale attraverso l’utilizzo integrato delle risorse del PNRR e delle risorse ordinarie assegnate è pari a 263 allievi promossi/certificati in percorsi duali. A questo scopo sono stati stanziati per la Sardegna dal MLPS € 781.415,00. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 168 06/04/23 19:38 169 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 ➢ Struttura Sicilia 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 169 06/04/23 19:38 170 Ø Normativa – Protocollo del 19.09.2003 – Accordo territoriale del 22.10.2003 (IeFP) – Accordo territoriale del 26.01.2011 (sussidiarietà) – Accordo del 5.2.2015 (IeFP serali) – Accordo territoriale (ddg n. 5562 del 24.10.2018) – Ddg n. 341/10 (offerta sussidiaria) – Ddg n. 342/10 (recepimento accordo del 29.4.2010) – Ddg n. 231 del 13.9.2011 (linee guida) – Ddg n. 3697 e n. 3808 del 15.9.2011 (IeFP a.f. 2010/11) – Ddg n. 4522 del 14.11.2011 (percorsi IF 1° anno a.f. 2011/12) – Ddg n. 2 del 22.10.12 (IeFP a.f. 2012/13) – Ddg n. 38 del 15.11.12 e n. 60 del 16.11.12, ddg n. 4227/12 e ddg n. 5347 del 21.12.2012 (IF a.f. 2012/13) – Ddg n. 5242 (costi 1°anno 2012/13) – Da n. 28/2013 (accreditamento) – Ddg n. 1797/14 e ddg n. 4146 del 30.9.2013 (IeFP a.f. 2012/13) – Ddg n. 4658 e n. 4669 del 24/25.10.2013 (costi a.f. 2013/14) – Ddg n. 1070/14 e cir. 02/2014 (IeFP a.f. 2014/15) – Dgr n. 113/14 e dgr n. 212/14 (linee guida) – Ddg n. 8193 del 2.11.2015 (IeFP 2015/16) – Ddg n. 1757 del 19.4.2016 e ddg n. 7936 del 22.12.2016 (IeFP a.f. 2016/17) – Lr n. 8 del 17.5.2016 (istituzione del repertorio delle qualificazioni) – Lr n. 29/2016 (certificazione delle competenze) – Ddg n. 1348 del 6.4.2016 e ddg n. 6060/2016 (IV anno a.f. 2016/17) – Ddg n. 307 del 26.7.2017 e dgr n. 57 del 5.4.2018 (linee guida) – Ddg n. 78 del 12.1.18 e ddg n. 4722 del 25.9.18 (IeFP a.f. 2017/18) – Ddr n. 157 del 5.4.2018 e ddg n. 460 del 15.11.2018 (linee guida IeFP) – Ddg n. 3651 dell’8.8.2018 e dds n. 4918 del 4.10.2018 (IeFP a.f. 2018/19) – Ddg n. 4756 del 26.9.2018 (IV anni 2018/19) – Ddg n. 2477 del 4.6.2019 e circ. n. 16 del 10.7.2019 (IeFP 2019/20) – Da n. 377 del 28.2.2020 (nuovo Repertorio) – Circ. n. 21 del 14.7.2020 e nota del 29.9.2020, ddg n. 377 del 7.4.2021 (IeFP 2020/21 e IV anno) – Circ. n. 14 del 3.8.2021 (IeFP I anno 2021/22) – Ddg n. 1277 del 14.7.2021 (linee guida). – Ddg n. 1438 dell’11.8.2022, ddg n. 2388 del 25.11.2022 (IeFP a.f. 2022/23) CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 170 06/04/23 19:38 171 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà e percorsi integrali) Dall’a.f. 2003/04 percorsi di Formazione professionale integrale. I percorsi integrati sono partiti per un solo triennio nell’a.f. 2003/04, concludendosi nell’a.f. 2005/06. L’a.f. 2006/07 non ha visto studenti partecipanti ai percorsi integrati. Nuovi trienni integrati sono stati programmati a partire dall’a.f. 2007/08 e si sono conclusi nell’anno 2009/10. L’accordo territoriale permetteva sia la sussidiarietà integrativa, realizzata negli Istituti professionali a partire dall’a.f. 2011/12, che quella complementare (avviata nell’a.f. 2012/13 con 3 percorsi). Quest’ultima si riferiva al modello complementare di IeFP nel quale IF e IS adottano gli stessi obiettivi formativi regionali. Nell’a.f. 2018/19 è stato adottato il modello sussidiario ex d.lgs n. 61/2017 (accordo territoriale 22.10.2018). Nell’a.f. 2022/23 la Regione ha messo in campo nuovi percorsi triennali, sia ordinamentali che duali, ma non ha ancora confermato ad oggi i percorsi di IV anno. È previsto, ma non attuato, il V anno integrativo (linee guida 2021). Ø Sede di svolgimento Fino al 2010/11, accoglievano le iscrizioni le strutture formative accreditate (percorsi di FP integrale) o gli Istituti di istruzione secondaria di secondo grado (percorsi integrati). Dall’a.f. 2011/12 l’iscrizione avviene presso l’Istituzione scolastica secondo il modello sussidiario integrativo e presso l’Istituzione formativa nei percorsi di IeFP integrale. Sono accreditati i soggetti formativi pubblici e privati giuridicamente autonomi. Sono esentati dall’accreditamento le IS pubbliche. Gli Istituti professionali sono considerati di diritto Istituzioni formative accreditate (linee guida 2021 approvate con deliberazione n. 287 del 1 luglio 2021). Le linee guida regionali danno indicazioni in ordine alle procedure e modalità per la realizzazione dei percorsi IeFP in co-progettazione. Possono presentare istanza per il finanziamento gli Enti di formazione professionale in possesso dei requisiti previsti dalle linee guida vigenti e i Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA), nell’ambito delle competenze regolate dalle stesse linee guida regionali. Tali soggetti devono essere accreditati ai sensi del regolamento per l’accreditamento 2015 (dp n. 25 del 1.10.2015) per la macrotipologia formativa “A - Obbligo di istruzione e formazione”. Ø Docenti Dall’a.f. 2011/12, nel modello sussidiario integrativo i docenti sono della scuola per tutte le competenze. Non è previsto il coinvolgimento delle Agenzie formative all’interno dell’offerta sussidiaria realizzata dagli IP. Nei percorsi di IeFP a titolarità delle Istituzioni formative (IF) i docenti delle competenze di base provengono dalle stesse IF. I docenti sono inquadrati CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 171 06/04/23 19:38 172 nel CCNL della Formazione professionale. In caso di utilizzo di personale esterno i docenti seguono i contratti collettivi nazionali di riferimento. Ø Articolazione oraria I percorsi triennali per la qualifica delle Istituzioni formative accreditate e i percorsi triennali del modello sussidiario complementare realizzati nelle Istituzioni scolastiche dall’a.f. 2019/20 comprendono 1.056 ore nel primo e secondo biennio. Le competenze di base interessano 1.353 ore nel triennio (495-462-363). Sempre nel triennio, le ore tecnico-professionali sono 1.452 (561-429-462). Le ore di stage/laboratorio/simulazione aziendale/ alternanza - PCTO sono 396 (165 al 2° anno e 231 al 3° anno). La Regione riconosce, nell’ambito dell’autonomia delle IF e IS, una flessibilità tra le aree formative pari al 10% e una flessibilità all’interno delle singole aree formative pari al 20%. In presenza delle risorse finanziarie necessarie, si possono attuare larsa (esterni alle 1.056 ore) entro il limite del 15% del monte ore annuo (massimo 158 ore annue). I percorsi triennali del modello sussidiario integrativo realizzati nelle Istituzioni scolastiche hanno un numero di ore annue pari a 1.056. Le Istituzioni scolastiche utilizzano di norma le quote di autonomia (art. 5, comma 3, lettera a, del dpr n. 87/2010) per il potenziamento delle attività e degli insegnamenti di indirizzo e professionalizzanti, e quelle di flessibilità (di cui al comma 3, lettera c, dello stesso art. 5) per le attività e gli insegnamenti di indirizzo. La soglia minima per gli insegnamenti e le attività di indirizzo richiesta dalla Regione prevede al 1° anno 396 ore, al 2° anno 396 ore e al 3° anno 561 ore. Si prevede, inoltre, la possibilità di un’offerta integrativa di alternanza scuola-lavoro. Nell’Accordo di cui al ddg n. 5562 del 24.10.2018 c’è uno specifico articolo che riguarda interventi per ragazzi orientati a una qualifica che si sono iscritti in un IP dove non si eroghi IeFP. In quel caso si considera un’obbligazione onerosa per le scuole quella di progettare interventi integrativi. Tali interventi devono essere realizzati nell’ambito del monte ore curricolare ordinamentale (dd n. 1277/2021). L’anno formativo ha inizio nel mese di settembre e si conclude nel mese di agosto. Non deve durare più di 9 mesi (220 giorni). Ø Elementi Il curricolo dovrà prevedere: accoglienza, orientamento, personalizzazione, tutor, sostegno a fasce deboli (larsa). Il finanziamento comprende i costi di docenti formatori, tutor, coordinatori, orientatore, valutatore, tutor e personale amministrativo, le spese di gestione (materiale di facile consumo, spese generali, materiale didattico), l’assicurazione allievi, il rimborso spese trasporto allievi e l’eventuale presenza di disabili (massimo 2). Sono consentiti larsa i cui costi non ricadano nell’operazione finanziata. I larsa hanno la finalità di recuperare le conoscenze di base e riequilibrare i livelli degli apprendimenti, approfondire le conoscenze acquisite, implementare e valorizzare le eccellenze. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 172 06/04/23 19:38 173 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 Ø Esiti e certificazioni Le prove di valutazione sono impostate in riferimento agli standard formativi minimi e utilizzano griglie di osservazione, prove scritte, assegnazione di compiti autentici e controllo qualità dei prodotti. Viene rilasciato alla fine del biennio il certificato di assolvimento dell’obbligo di istruzione. Al termine del III anno dei percorsi di IeFP è previsto un attestato di qualifica professionale. Per la valutazione in itinere l’Istituzione formativa registra, durante l’anno, gli esiti delle verifiche sulla scheda allievo. I servizi del Sistema di certificazione regionale si rivolgono alle persone che partecipano a percorsi formativi, che mirano a sviluppare le competenze afferenti a uno standard del Repertorio regionale delle qualificazioni e sono interessate a valorizzare le competenze conseguite in itinere o in esito. Il sistema di certificazione richiama il quadro di riferimento dell’accordo del 1.8.2019, recepito con deliberazione n. 465 del 13 dicembre 2019. A seguito della messa a regime del sistema di certificazione possono essere certificabili anche le singole competenze afferenti agli obiettivi e ai profili previa progettazione formativa in unità di apprendimento (Uda). Gli enti titolati all’erogazione della certificazione delle competenze acquisite in contesti di apprendimento formali sono rappresentati dagli Organismi accreditati dalla Regione Siciliana per la formazione. Le certificazioni sono in conformità con il decreto interministeriale del 5 gennaio 2021, recante “Disposizioni per l’adozione delle linee guida per l’interoperatività degli enti pubblici titolari del sistema nazionale di certificazione delle competenze”. Ø Crediti Le Istituzioni scolastiche e gli Organismi formativi sono tenuti a certificare il riconoscimento dei crediti formativi per il passaggio dal sistema di Istruzione al sistema di Istruzione e formazione professionale e viceversa, certificando le competenze e documentando il percorso formativo. Il riconoscimento degli apprendimenti e delle competenze acquisiti anche in contesti non formali e informali deve essere effettuato anche per le persone che intendono accedere ai percorsi di Istruzione e formazione professionale non più soggette all’obbligo di istruzione e che abbiano compiuto i 18 anni. I passaggi tra i due sistemi sono regolati dalla ddg n. 1277 del 14.7.2021, richiamando quanto stabilito dall’accordo Stato-Regioni n. 100 del 10.5.2018, dall’intesa n. 155 del 10.9.2020 e dall’accordo n. 156 del 10.9.2020. Al riconoscimento dei crediti si provvede attraverso specifiche Commissioni presso le Istituzioni formative, su domanda dei soggetti interessati. Ø Governo del sistema È previsto un Organismo regionale di indirizzo, monitoraggio e valutazione composto dai rappresentanti dell’Assessorato regionale Istruzione, Assessorato regionale al Lavoro, Usr, Unione province regionali, Anci Sicilia, CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 173 06/04/23 19:38 174 Parti sociali. All’aggiornamento e alla revisione del quadro degli standard regionali provvede periodicamente il Dipartimento regionale dell’Istruzione e della formazione professionale, sentito il Tavolo tecnico di lavoro di cui al ddg n. 1532 del 14.4.2011. Tale Tavolo redige le linee guida approvate con delibera di giunta regionale per i percorsi triennali di Istruzione e formazione professionale e perviene alla stesura del piano dell’offerta formativa, sulla base delle prescrizioni delle stesse linee guida regionali. Secondo la lr n. 29/2016 (Istituzione del sistema regionale di certificazione delle competenze - SRC) e il successivo dp n. 6 del 7.3.2018, il Sistema di certificazione regionale disciplina i servizi, di titolarità regionale, relativi all’individuazione, validazione e certificazione delle competenze acquisite nei contesti di apprendimento non formali e informali e la certificazione delle competenze acquisite nei contesti di apprendimento formali. La Regione siciliana, in qualità di soggetto titolare, è responsabile della governance del sistema, in quanto svolge la funzione di indirizzo, definendone le caratteristiche e modalità di funzionamento e regola il sistema: autorizza, infatti, gli enti titolati all’erogazione dei servizi, stabilendo i criteri per la costituzione degli elenchi regionali dei presidenti di commissione e degli esperti di settore, definendo ed aggiornando gli standard di riferimento dei servizi. Inoltre, controlla l’attuazione del sistema attraverso monitoraggi periodici. Ø Destinatari I destinatari sono: 1) gli allievi che hanno concluso il primo ciclo di istruzione con il superamento dell’esame conclusivo e intendono assolvere il proprio obbligo di istruzione nel sistema regionale IeFP o, comunque, gli allievi in possesso dei requisiti per l’inserimento al primo anno IeFP; 2) gli allievi già inseriti in percorsi IeFP co-progettati e che hanno maturato l’ammissione al secondo o terzo anno o, comunque, in possesso dei requisiti per l’inserimento alla seconda o terza annualità IeFP. In coerenza con quanto stabilito dalle linee guida regionali vigenti, per l’iscrizione al primo anno possono accedere i giovani fino a 18 anni non compiuti entro il 1 settembre 2022. Eventuali allievi non in continuità di percorso co-progettato, possono accedere al secondo anno fino a 19 anni non compiuti alla data del 1 settembre 2022, mentre al terzo anno fino a 20 anni non compiuti alla data del 1 settembre 2022. All’interno del finanziamento assegnato per l’attuazione dei corsi di terza annualità dovrà essere assicurato dagli OdF il riconoscimento agli allievi del premio di qualifica di € 300,00 nette da erogare solo ad avvenuto conseguimento del titolo di qualifica. Ø Costi La circolare 16/2019 stabilisce che per ciascuna annualità del percorso di Istruzione e formazione professionale, ordinamentale e duale, l’importo massimo finanziabile nell’a.f. 2019/20 sia quantificato nella somma di € 84.000 in classi normali/articolate, queste ultime realizzate dal se- CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 174 06/04/23 19:38 175 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 condo anno del triennio. Pertanto, applicando tale parametro di costo stabilito dalla Regione al numero degli iscritti al primo anno dei percorsi triennali delle Istituzioni formative nell’a.f. 2019/20, risulta che il costo ora corso ammonta a € 79,55, il costo annuale per allievo corrisponde a € 3.103,10 mentre il costo orario per allievo ammonta a € 2,94. Il numero minimo degli iscritti alla prima annualità dei percorsi di IeFP è di 22 allievi (20 con allievi disabili) per l’a.f. 2018/19 (saranno 22 almeno fino all’a.f. 2021/22) per i primi anni e 15 per i successivi. I percorsi devono avere di norma un massimo di 27 allievi dall’a.f. 2019/20. La frequenza deve essere almeno il 75% del monte ore. È consentito formare classi articolate con al massimo 2 indirizzi, esclusivamente per i percorsi di secondo e terzo anno. Ø Quarto anno Dall’a.f. 2005/06 è stato istituito un IV anno di 990 ore massimo 20 allievi (1 corso nel settore turistico), riproposto nell’a.f. 2006/07 (8 corsi nel settore turistico e servizi d’impresa) e nel 2007/08 (7 corsi nel settore turistico e servizi d’impresa). Nel 2008/09 sono proseguiti 3 percorsi come post-qualifica triennale ma non come IV anno. Dall’a.f. 2011/12 i corsi di IV anno sono nuovamente finanziati. La durata è di 1.056 ore, articolate come il terzo anno dei percorsi integrali e di sussidiarietà (competenze di base 363 ore, tecnico-professionali 462 ore, formazione sul lavoro 231 ore, con 20 ore di stage). Sono segnalati percorsi nell’a.f. 2021/22 ma relativi all’avviso n. 40/2021 per l’a.f. 2020/21 (ddg 377 del 7.4.2021), partito in ritardo. I percorsi 2022/23 non sono ancora stati confermati. – a.f. 2005/06: n. percorsi 1; n. iscritti 12 (IF) – a.f. 2006/07: n. percorsi 8; n. iscritti 125 (IF) – a.f. 2007/08: n. percorsi 7; n. iscritti 119 (IF) – a.f. 2008/09: n. percorsi 0; n. iscritti 0 – a.f. 2009/10: n. percorsi 0; n. iscritti 0 – a.f. 2010/11: n. percorsi 0; n. iscritti 0 – a.f. 2011/12: n. percorsi 92; n. iscritti 1.757 (IF) – a.f. 2012/13: n. percorsi 110; n. iscritti 2.228 (IF + IS) – a.f. 2013/14: n. percorsi 92; n. iscritti 3.582 (IF + IS) – a.f. 2014/15: n. percorsi 28; n. iscritti 435 (IS) – a.f. 2015/16: n. percorsi 94; n. iscritti 1.710 (IS) – a.f. 2016/17: n. percorsi 96; n. iscritti 1.654 (IF + IS) – a.f. 2017/18: n. percorsi 166; n. allievi 2.935 (IF + IS) – a.f. 2018/19: n. percorsi 65; n. allievi 1.247 (IF + IS) – a.f. 2019/20: n. percorsi 141; n. allievi 2.786 (IF + IS) – a.f. 2020/21: n. percorsi 0; n. allievi 0 – a.f. 2021/22: n. percorsi 105; n. iscritti n.d. (IF) – a.f. 2022/23: n. percorsi n.d.; n. iscritti n.d. (IF) CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 175 06/04/23 19:38 Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale La Regione ha regolamentato l’apprendistato di I livello e ha avviato la sperimentazione con attività formative. La prima pubblicazione dell’avviso pubblico è del febbraio 2014. La formazione è affidata a partenariati locali, costituiti almeno da un organismo di formazione accreditato, un’Istituzione scolastica accreditata e un Centro provinciale per l’istruzione degli adulti. La deliberazione n. 281 del 31.7.2018 riporta le nuove linee guida per lo sviluppo e la diffusione nella Regione Sicilia dell’apprendistato di I livello tramite il modello dell’apprendistato. La ddg n. 1796 del 9.5.2019 riporta l’avviso pubblico per la realizzazione dell’offerta formativa in apprendistato per l’a.f. 2019/20. I percorsi a qualifica hanno una durata contrattuale massima di 36 mesi; per i percorsi di diploma è di 12 mesi. Sia per la qualifica che per il diploma, la formazione esterna è massimo il 60% del totale per il secondo anno e 50% per il terzo. Il modello si basa su un contributo pubblico per i servizi realizzati dall’Istituzione scolastica o formativa per accompagnamento al lavoro, co-progettazione formativa, formazione esterna, tutoraggio formativo, spese di traporto, vitto e alloggio dell’apprendista. La sperimentazione del sistema duale è partita nel 2016 (ddg n. 6874 del 10.11.2016). Riguarda percorsi di primo anno e l’avvio di percorsi di quarto anno per il conseguimento del diploma professionale. Più recentemente, la circolare n. 14 del 3.8.2021 stabilisce l’avvio di percorsi di secondo anno in modalità duale di Istruzione e formazione professionale. L’importo massimo finanziabile è quantificato in € 84.000,00 (€ 86.000,00 per figure considerate prioritarie) per 1.056 ore, con un numero minimo di 22 allievi e un massimo di 27. Sono stati 3.480 gli iscritti in duale degli anni I-II-III-IV presso le Istituzioni formative nell’a.f. 2019/20. Il target da raggiungere come obiettivo minimo per il primo anno (a.f. 2022/23) del Programma Duale attraverso l’utilizzo integrato delle risorse del PNRR e delle risorse ordinarie assegnate è pari a 2.985 allievi promossi/certificati in percorsi duali. A questo scopo sono stati stanziati per la Sicilia dal MLPS € 10.094.496,00. 176 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 176 06/04/23 19:38 177 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 ➢ Struttura Toscana 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 177 06/04/23 19:38 178 Ø Normativa – Protocollo MIUR-Regione del 24.7.2003 – Accordo territoriale del 24.02.2011 – Accordo territoriale IS in dgr n. 217/12 e modifica in dgr n. 53/13 – Accordo Regione-Usr approvato con dgr del 21.5.2018 ai sensi del d.lgs n. 61/2017 – Lr n. 32/2002 (TU Istruzione e FP) – Dgr n. 347 del 19.4.2004 (sistema delle competenze regionale in standard nazionali) – Dgr n. 72/04 (IeFP per a.f. 2004/05) – Dgr n. 6299/04 (IeFP per a.f. 05/06) – Lr n. 63/2009 (modifiche TU 32/02) – Dgr n. 2923/10 (avviso percorsi 2010/11) – Dgr n. 1033/10 (sentenza c.cost. n. 309 del 2.11.2010 illegittimità art. 13, c.2,3 TU modif.) – Dgr n. 1103 del 28.12.2010 (piano regionale dell’offerta 2011/12) – Dgr n. 40 del 31.1.11 (offerta regionale per l’IeFP), dgr n. 69 del 14.2.11 (sussidiarietà) – Dd n. 240/2011 (costi UCS) – Dgr n. 1/111 del 12.12.2011 (alternanza) – Dgr n. 41 del 30.1.2012 (IS a.f. 2012/13), dd n. 1512/12 e dgr n. 259/12 (format IS) – Dgr n. 259 del 2.4.2012 e dgr n. 1207/2012 (IeFP a.f. 2012/13) – Dgr n. 609/2012 (apprendistato) – Dd n. 4316/2013 (linee guida IeFP) e dd n. 4485/2013 (piano IS a.f. 2013/14) – Dd n. 4301/2013 e dd n.1656/2013 (certificazioni, accompagnamento) – Lr n. 59 del 14.10.2014 (IeFP) – Dgr n. 920/2015 (IeFP 15/16) e dgr n. 1230 del 15.12.2015 (protocollo per il duale) – Dgr n. 1407/2016, dgr n. 416 del 16.4.2018 e smi (accreditamento) – Dgr n. 359/2016 (IeFP a.f. 2016/17) – Dgr n. 336 del 3.4.2017 (linee guida), dgr n. 7932 del 25.5.2017 (IeFP a.f. 2017/18 e duale) – Dgr n. 1343 del 4.12.2017 (costi IeFP) – Dgr n. 564 del 29.5.2017 (linee guida), dgr n. 539 del 21.5.2018 e n. 732 del 2.7.2018 (IeFP 2018/19) – Dd n. 15329 del 14.9.2018 (IV anno 2018/19) – Dgr n. 798 del 17.6.2019 (linee guida), dd n. 948 del 22.7.2019, dd n. 17577 del 22.10.2019 (biennali 2019/20) – Dd n. 16616 del 2.10.2019 (IV anni) – Dd n. 13043 del 26.7.2019 (triennali duali IF 2020/21), dd n. 16251 del 9.10.2020 (IV anni) CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 178 06/04/23 19:38 179 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 – Dgr n. 659 del 25.5.2020 (interventi integrativi nelle IS 2020/21) – Dd n. 987 del 27.7.2020 (linee generali) – Dd n. 12635 del 6.8.2020 e dd n. 5476 del 31.3.2021, dgr n. 603 del 31.5.2021 (IeFP 2021/22). – Dd n. 19549 del 2.11.2021 (IV anni 2021/22) – Dgr n. 833 del 2.8.2021, dgr n. 419 dell’11.4.2022, dd n. 14324 dell’11.8.2021 (triennali IF 2022/23), dd n. 8440 del 27.4.2022 (triennali IS 2022/2023), dd n. 9463 del 12.5.2022 (IV anno IS) Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (percorsi di IeFP integrali e sussidiarietà) Nei primi anni di sperimentazione, iniziata nell’a.f. 2003/04, la Regione aveva istituito percorsi in integrazione al 20% e percorsi di FP mista: 1-2 anni in istruzione integrata di orientamento a scuola (IF- LIF Istruzione/ Formazione). A questi seguivano 2 anni di istruzione integrata a scuola (IP - LIP Integrazione professionalizzante) oppure 2 anni di Formazione professionale (PF - Percorsi formativi con titolarità Scuola o Agenzie). Gli IF partirono nell’ottobre del 2003. Un anno dopo gli IP e i PF. I LIF e i LIP furono istituiti nell’a.f. 2005/06. Tali percorsi integrati si estinsero al primo anno nell’a.f. 2007/08. Dall’a.f. 2009/10 erano operativi, a partire dal 3° anno dopo le medie, percorsi integrali della durata di un anno per l’acquisizione di una qualifica. Il mutamento del quadro normativo nell’a.f. 2010/11, avvenuto in seguito alla sentenza corte cost. n. 309 del 5.11.2010, ha reso necessaria la rimodulazione delle modalità di attuazione del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione, con un conseguente ritardo nella realizzazione dell’offerta. Dall’a.f. 2011/12 la durata di questi percorsi era solo di 2 annualità a partire dai 16 anni. La sperimentazione nella programmazione IeFP per l’a.f. 2015/16 doveva aprire l’accesso alle IF per i ragazzi di 15 anni (1+2 come in Emilia), ma non è più partita. Nel biennio dopo le medie erano previsti progetti a titolarità scuola per la prevenzione dell’abbandono scolastico e la messa a livello. Altri percorsi biennali (2.100 ore) organizzati nelle Agenzie formative accreditate portavano a una qualifica riconosciuta solo nell’ambito del sistema regionale di FP. Nell’a.f. 2011/12 si è adottato il modello sussidiario integrativo a titolarità Istituzioni scolastiche (IS). Al termine dell’a.f. 2012/13 anche i percorsi triennali in surroga iniziati a scuola nel 2010/11, che erano stati riallineati in itinere alle figure del Repertorio nazionale, hanno rilasciato le prime qualifiche del nuovo ordinamento (non più statali ma regionali). Dall’a.f. 2012/13 l’offerta della Regione si è arricchita con la possibilità di alcuni percorsi in sussidiarietà complementare (operatore del benessere). All’offerta in sussidiarietà (integrativa e complementare fino all’a.f. 2018/19, che vede nello stesso anno i nuovi primi anni ex d.lgs n. 61/2017) si affiancano nuovi percorsi biennali e, più recentemente, anche triennali (dall’a.f. 2018/19) realizzati dai CFP e ormai a regime. I biennali sono percor- CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 179 06/04/23 19:38 180 si per drop out sedicenni, compresi quelli con sperimentazione nel sistema duale, questi ultimi realizzati con partenariati misti scuole/agenzie formative e introdotti in via sperimentale a partire dall’a.f. 2016/17. Più recentemente, per l’a.f. 2021/22, con il decreto dirigenziale n. 5476 del 31.3.2021 è stato stabilito un secondo scorrimento di graduatoria (sull’avviso di cui al dd n. 17577 del 22.10.2019). Nell’a.f. 2022/23 sono stati avviati in settembre 68 progetti triennali, di cui 43 presso gli IPS e 25 presso le agenzie formative accreditate. L’attivazione del 4° anno è stata realizzata per la prima volta nell’a.f. 2015/16 presso gli IPS ed è attualmente operante (17 progetti). Sono previsti interventi integrati al percorso di Istruzione professionale realizzato dagli Istituti scolastici finalizzati a far acquisire agli studenti competenze riconoscibili come crediti formativi per l’accesso all’esame per il conseguimento di una qualifica o di un diploma professionale di IeFP. Ø Sede di svolgimento Dall’a.f. 2011/12 l’iscrizione avviene presso le Istituzioni scolastiche secondo il modello sussidiario integrativo e presso le Istituzioni formative nei percorsi di IeFP integrale. I percorsi di Istruzione e formazione professionale che sono attuati dagli Istituti professionali di Stato in sussidiarietà sono realizzati previo accreditamento regionale dei soggetti. Possono presentare domanda di accreditamento gli Istituti scolastici secondari superiori, organismi formativi privati. Gli Istituti professionali attivano percorsi di IeFP in classi autonome, non integrate negli ordinari percorsi quinquennali, che assumono gli standard formativi e la regolamentazione dell’ordinamento dei percorsi di IeFP. I progetti formativi di durata biennale possono essere realizzati da partenariati composti da Organismi formativi, da Istituti professionali e Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA). Tutti i componenti del partenariato devono essere accreditati alla formazione. Ciascun partenariato deve essere composto al massimo da 3 organismi formativi. Ciascun organismo formativo può presentare al massimo 8 progetti. La sede di erogazione del percorso dovrebbe essere localizzata prioritariamente in uno dei comuni ricadenti nelle aree della Strategia regionale per le aree interne o in uno dei comuni delle aree di crisi. Ø Docenti Dall’a.f. 2011/12, nel modello sussidiario integrativo, i docenti sono della scuola per tutte le competenze. Può essere autorizzata una delega a terzi solo per le attività di progettazione e docenza/orientamento nei casi in cui si tratti di apporti integrativi e specialistici di cui la scuola non disponga in maniera diretta, aventi carattere di occasionalità, non reperibili con singolo incarico a persona fisica (dgr n. 1343/2017). Nei percorsi triennali integrali sia le competenze di base che quelle tecnico-professionali vengono svolte dal personale dei CFP. Il personale docente deve essere in possesso di abilitazione all’insegnamento e/o deve contare esperti in possesso di documenta- CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 180 06/04/23 19:38 181 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 ta esperienza maturata per almeno 5 anni nel settore professionale di riferimento. Devono essere inoltre previsti almeno un tutor d’aula con funzioni di raccordo, orientamento e accompagnamento, un coordinatore didattico e un supervisore per le attività di laboratorio (docente, tecnico di laboratorio o tutor). Nei percorsi biennali le 300 ore finalizzate all’acquisizione/recupero delle competenze di base sono erogate dagli IPS e/o dai CPIA presenti nel partenariato che realizza il progetto. Ø Articolazione oraria Nell’a.f. 2022/23 i percorsi triennali (sia IS che IF) hanno durata pari a 3.168 ore complessive, articolate in tre annualità della durata di 1.056 ore ciascuna, con 1.184 ore di lezioni teoriche da dedicare sia alla formazione di base che alla formazione tecnico-professionale. Di queste, 30 ore sono destinate alle attività di accompagnamento (iniziale, in itinere e finale), di cui almeno 8 ore per le attività di accompagnamento individuale. Vi sono, inoltre, 1.184 ore di attività laboratoriale, applicata sia alla formazione di base sia alla formazione tecnico-professionale in coerenza con la figura professionale di riferimento del progetto, 800 ore di applicazione pratica da svolgere a partire dal secondo anno in stage presso imprese del territorio (localizzate nel Sistema Locale del Lavoro in cui si svolgono le attività formative o nei comuni limitrofi al SLL). Le IS suddividono le 800 ore di alternanza scuola- lavoro, a partire dalla seconda annualità del percorso, con 400 ore di impresa simulata/stage interno e 400 ore di stage esterno da realizzarsi presso imprese del territorio. I percorsi biennali hanno 2.100 ore complessive: 650 ore di lezioni teoriche, di cui 300 ore finalizzate all’acquisizione/recupero delle competenze di base erogate dagli IPS e/o dai CPIA presenti nel partenariato che realizza il progetto; 320 ore di lezioni teoriche non finalizzate al recupero delle competenze di base; 22 ore di attività di accompagnamento di gruppo; 8 ore di accompagnamento individuale; 650 ore di attività laboratoriale coerente con la figura professionale di riferimento del progetto; 800 ore (400 ore il I anno e 400 ore il II anno) di applicazione pratica in stage/alternanza scuola-lavoro da realizzare presso imprese. Ø Elementi I percorsi formativi devono essere progettati nel rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni fissati dal MIUR e degli standard di percorso definiti dal Sistema regionale delle competenze. I progetti devono dettagliare le misure di accompagnamento poste in essere e offerte agli utenti al fine di supportarne la frequenza alle attività formative e di favorirne l’inserimento professionale. Ø Esiti e certificazioni All’esame finale possono accedere candidati esterni provenienti da percorsi scolastici in esito ad interventi integrativi realizzati da un IP, come pre- CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 181 06/04/23 19:38 182 visti dalla dgr n. 659/2020. A tal fine, l’IP di provenienza rilascia la documentazione dettagliata sul percorso formativo svolto come evidenza per l’accesso all’esame. In caso di interruzione del percorso formativo prima dell’ammissione all’esame finale possono essere rilasciati un certificato delle competenze di base dell’Obbligo d’istruzione (biennio) e un attestato di competenze. A conclusione del percorso formativo possono essere rilasciati un attestato di qualifica professionale (per chi ha superato l’esame finale) e un attestato di competenze in caso di non superamento dell’esame finale. I format sono stati approvati con l’Accordo Stato-Regioni del 1.8.2019 e recepiti dalla Regione Toscana con dgr n. 342/2020. Le qualifiche rispondono ai livelli EQF. La dgr n. 294/2013 introduce il Dossier individuale delle competenze quale documento progressivo descrittivo degli esiti raggiunti e delle competenze acquisite dall’allievo di un percorso formativo finalizzato al conseguimento della qualifica di IeFP. Per avere diritto alla certificazione finale l’apprendista deve aver frequentato almeno i tre quarti della formazione interna ed esterna. Nel percorso di apprendistato, spetta all’Istituzione titolare della progettazione la stesura del piano formativo individuale (PFI) con il coinvolgimento del datore di lavoro. All’Istituzione spettano altresì il coordinamento e il monitoraggio delle attività, compresa la gestione dell’esame. Ø Crediti Iscrizioni di nuovi partecipanti provenienti da percorsi di IP e da altri percorsi di IeFP di durata triennale a percorso già avviato devono essere accolte nel rispetto di quanto previsto dalla dgr n. 833 del 2.08.21 e dall’accordo tra Usr per la Toscana e la Regione approvato con dgr n. 603 del 31.5. 2021 secondo la modalità del riconoscimento dei crediti formativi ai sensi del dm 22.5.2018 n. 427, così come modificato con dm del 7.1.2021, che ha recepito l’accordo sancito nella Conferenza Stato-Regioni del 10.9.2020, riguardante la definizione delle fasi dei passaggi tra i percorsi di Istruzione professionale e i percorsi di Istruzione e formazione professionale compresi nel repertorio nazionale dell’offerta di IeFP, e viceversa, in attuazione dell’art. 8 comma 2 del d.lgs 13 aprile 2017, n. 61. Ø Governo del sistema La realizzazione dei percorsi di Istruzione e formazione professionale da parte degli Istituti professionali avviene in attuazione dell’accordo tra l’Ufficio scolastico regionale e la Regione Toscana e alla luce delle richieste inviate dagli Istituti professionali di Stato alle Province e alla Città metropolitana di Firenze così come approvate annualmente nel piano regionale dell’offerta formativa e del dimensionamento della rete scolastica che prevede interventi per la programmazione dell’offerta formativa. Il competente Settore regionale si confronta con l’Ufficio scolastico regionale, il Consorzio istituti professionali associati toscani (CIPAT) e gli enti territoriali al fine di condividere le modalità di progettazione, di gestione e di valutazione della CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 182 06/04/23 19:38 183 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 IeFP regionale. I percorsi formativi dovranno rispondere ad uno specifico avviso pubblico regionale ed essere progettati sulla base degli standard di progettazione definiti dal Sistema regionale delle competenze ai sensi della dgr n. 988/2019 e smi. Ø Destinatari I destinatari degli interventi formativi triennali realizzati nelle IS e nelle IF sono i giovani di età inferiore ai 18 anni in possesso del titolo conclusivo del primo ciclo di istruzione. I percorsi di durata biennale, da avviare a partire dalla seconda annualità del triennio, si rivolgono ai giovani che hanno adempiuto all’obbligo d’istruzione, ovvero che hanno frequentato la scuola per almeno 10 anni, indipendentemente dal titolo di studio conseguito. Sono ammissibili anche i giovani di età inferiore ai 18 anni che non hanno conseguito o non sono in grado di dimostrare di aver conseguito la licenza media, purché vengano inseriti in un percorso finalizzato al titolo in contemporanea con la frequenza del percorso di IeFP; la licenza media dovrà essere conseguita dal/dalla ragazzo/a nell’anno scolastico e formativo precedente a quello di ammissione all’esame di qualifica del percorso di IeFP. Ai fini del successo formativo, agli allievi disabili è garantita la permanenza nei percorsi formativi fino al compimento del diciottesimo anno di età. Destinatari dei quarti anni sono gli studenti degli Istituti professionali in possesso di una qualifica professionale attinente e sono finalizzati al conseguimento del diploma professionale IeFP. Ø Costi Il costo massimo per percorso triennale presso un CFP secondo l’allegato- A della dgr n. 948 del 2.7.2019 è pari a € 270.000,00. In caso di iscrizione al percorso di allievi con disabilità certificata ai sensi della legge n. 104/92 o allievi con bisogni educativi speciali, di cui alla legge n. 170/2010 viene corrisposta al soggetto attuatore una componente aggiuntiva di risorse per le relative attività di sostegno e supporto. Le classi devono avere un numero di allievi non superiore a 25 e non inferiore a 15. Tale soglia inferiore può essere ulteriormente ridotta a 12 in ragione della presenza di alunni diversamente abili. In caso di iscrizione di allievi con disabilità certificata il numero complessivo di iscritti non può essere superiore a 22. I percorsi hanno durata triennale pari a 3.168 ore complessive, articolate per singola annualità con una durata annuale di 1.056 ore. Le attività di alternanza scuola-lavoro, da realizzarsi all’interno del sistema duale, sono svolte presso imprese presenti sul territorio. Sono previste 400 ore annue per il II anno e 400 ore per il III anno in alternanza che non devono essere conteggiate nell’applicazione dei costi reali, ma soltanto dal secondo anno in poi. Applicando il parametro di costo stabilito dalla Regione al numero degli iscritti a primo anno dei percorsi triennali delle Istituzioni formative nell’a.f. 2019/20, risulta che il costo annuale per percorso è di € 90.000, il costo CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 183 06/04/23 19:38 184 ora corso ammonta a € 85,23, il costo annuale per allievo corrisponde a € 5.137,42 mentre il costo medio orario per allievo ammonta a € 4,86. Nell’a.f. 2019/20, il costo massimo delle IS per percorso triennale in sussidiarietà è pari a: € 20.000 per i percorsi afferenti all’indirizzo servizi commerciali; € 30.000 per i percorsi di operatore del benessere e € 25.000 per i percorsi afferenti a tutti gli altri indirizzi, a fronte di progettazione, coordinamento, orientamento, realizzazione degli esami di qualifica, personale tecnico-amministrativo, rendicontazione. Ø Quarti anni Dall’a.f. 2015/16 sono segnalati alcuni percorsi nelle IS per allievi di quarto anno. Tali percorsi hanno avuto una continuità nei successivi anni formativi fino ad oggi. Si garantisce il rispetto dei Lep fissati dallo Stato e degli standard di percorso definiti dal sistema regionale delle competenze. Nel programmare l’attività formativa si garantisce una durata di 990 ore. Nel corso degli anni, i percorsi quadriennali sono stati attuati nelle Istituzioni scolastiche in sussidiarietà. – a.f. 2015/16: n. percorsi 3; n. allievi 58 – a.f. 2016/17: n. percorsi 11; n. allievi 170 – a.f. 2017/18: n. percorsi 7; n. allievi 124 – a.f. 2018/19: n. percorsi 13; n. allievi 255 – a.f. 2019/20: n. percorsi 16; n. allievi 327 – a.f. 2020/21: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2021/22: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2022/23: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale La Regione Toscana ha dato attuazione alla riforma dell’apprendistato di cui al Testo Unico (decreto legislativo n. 167 del 14.9.2011) attraverso la modifica della lr n. 32/2002 (tramite lr n. 16 del 7.5.2012), del regolamento di esecuzione della lr n. 32/02 - dpgr n. 47/R dell’8 agosto 2003 (tramite dpgr n. 28/R del 18 giugno 2012) e l’adozione degli indirizzi per la regolamentazione dell’apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale e dell’apprendistato professionalizzante o di mestiere (dgr n. 609 del 10.7.2012). L’organizzazione didattica dei percorsi di formazione in apprendistato per il conseguimento del diploma professionale si articola in periodi di formazione esterna, da svolgersi presso l’Istituzione formativa che attua il percorso e formazione interna, da svolgersi presso il datore di lavoro. Il percorso personalizzato prevede una formazione esterna all’azienda articolata in formazione curriculare IeFP e supporto individualizzato, il tutoraggio e servizi di accompagnamento durante il percorso. La Regione sostiene l’offerta formativa dei diplomi professionali in apprendistato attraverso la predisposizione di un avviso pubblico che finora è stato rivolto agli Istituti CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 184 06/04/23 19:38 185 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 professionali. La sperimentazione del sistema duale è avvenuta all’interno della programmazione dei percorsi formativi rivolti ai giovani drop out. La dgr n. 1230 del 15.12.2015 approvava lo schema di protocollo d’intesa tra il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e la Regione Toscana in merito alla prima sperimentazione relativa al “Sistema duale nell’ambito dell’Istruzione e formazione professionale”. A differenza dei quadriennali, i percorsi formativi triennali di IeFP delle Agenzie formative accreditate rientrano tutti nei percorsi in modalità duale e sono realizzati, dall’a.f. 2020/21, con un monte ore di 3.168 ore (in precedenza dall’a.f. 2018/19 era di 2.970). Sono stati 2.261 gli iscritti in duale degli anni I-II-III-IV presso le Istituzioni formative nell’a.f. 2019/20. Il target da raggiungere come obiettivo minimo per il primo anno (a.f. 2022/23) del Programma Duale attraverso l’utilizzo integrato delle risorse del PNRR e delle risorse ordinarie assegnate è pari a 846 allievi promossi/certificati in percorsi duali. A questo scopo sono stati stanziati per la Toscana dal MLPS € 1.690.070,00. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 185 06/04/23 19:38 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 186 06/04/23 19:38 187 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 ➢ Struttura Umbria 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 187 06/04/23 19:38 188 Ø Normativa – Protocollo MIUR-Regione del 1.8.2003 – Protocollo MIUR-Regione del 16.1.2008 – Intesa interistituzionale del 17.12.2007 – Accordo territoriale del 16.2.11 (sussidiarietà integrativa) – Accordo territoriale del 4.4.2014 (integrazione 264 ore) – Dgr n. 211 del 10.2.2005 (certificazione e riconoscimento crediti) – Dgr n. 95/08, dgr n. 1948/04, dgr n. 397/05, dgr n. 656/07 (accreditamento) – Dgr n. 277 del 17.03.08 (triennali per giovani che abbiano assolto all’obbligo di istruzione) – Lr. n. 7/09 (sistema formativo integrato) – Dgr n. 822 del 10.06.09 (attuazione percorsi) – Dgr n. 51/2010 (standard, certificazione e attestazioni) – Dgr n. 181 dell’8.2.2010 (modalità attuative sussidiarietà) – Dgr n. 168/10 (recepimento repertorio) – Dgr n. 579 del 7.6.2011 (modalità attuative per i progetti delle IS) – Dgr n. 56 del 24.1.2011 (iscrizioni a scuola in sussidiarietà integrativa) – Dgr n. 284 del 28.3.2011 (indirizzi attuativi IeFP e finanziamenti integrazione con Agenzie) – Dgr n. 109/12 (triennali IeFP) – Dgr n. 515/12 (IeFP a.f. 2012/13) – Lr n. 30 del 23.12.2013 (sistema di IeFP) – Dgr n. 200 del 3.3.2014 (linee guida esami) – Dgr n. 415 del 15.4.2014 (offerta a.f. 2014/15) – Dd n. 9577 del 7.10.2016 (IeFP a.f. 2016/17) – Dgr n. 842 del 25.7.2016 (protocollo duale) e dgr n. 85/2016 (duale a.f. 2016/17) – Dgr n. 907 del 28.7.2017, dd n. 7909 del 9.8.2017, n. 11145 del 27.10.2017, n. 11840 del 14.11.2017 (a.f. 2017/18) – Lr n. 20 del 28.12.2017 (IeFP triennalità IF duale) – Dgr n. 581 del 4.6.2018 e dd n. 5778 del 6.6.2018 (IeFP duale a.f. 2018/19) – Dgr n. 469 del 18.4.2019 (passaggi) – Dd n. 516 del 10.6.2019, dd n. 9307 del 20.9.2019 e dd n. 11826 del 20.11.2019 (IeFP 2019/20) – Dd n. 752 del 30.6.2019 (biennali 2020/21) – Lr n. 6 del 16.7.2020 (triennali e quadriennali IeFP) – Dd n. 6280 del 24.6.2021 e n. 749 del 30.6.2021 (triennali e biennali 2021/22) – Dd n. 7276 del 15.7.2022, dd 7647 del 27.7.2022 (duale 2022/23) CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 188 06/04/23 19:38 189 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà, percorsi biennali e triennali integrali) Dall’a.f. 2003/04, percorsi triennali integrati a titolarità delle Istituzioni scolastiche (estinti nell’a.f. 2008/09). Dall’a.f. 2008/09 fino all’a.f. 2011/12 erano attivi percorsi integrali di tre anni sia per giovani che non avessero compiuto 16 anni (14/16enni) sia per giovani oltre i 16 anni (16/18enni). Nell’a.f. 2011/12 erano attivi percorsi per 16/18enni ma non per 14/16enni. Nell’a.f. 2011/12 la Regione adotta il modello sussidiario integrativo a titolarità delle Istituzioni scolastiche (IS). Con la lr n. 30 del 23.12.2013 si definisce un modello a regime per la realizzazione dei percorsi, articolato in un primo anno presso un IPS, anche con integrazione oraria con gli Organismi di formazione professionale (si tratta, in questo caso, di una riproposizione dei percorsi integrati della prima sperimentazione), in un secondo e terzo anno presso un IPS ovvero presso un CFP per il conseguimento della qualifica. I percorsi integrali biennali presuppongono un anno a scuola dopo le medie, come nella vicina Emilia-Romagna. I percorsi in regime di sussidiarietà, integrativa e complementare fino all’a.f. 2018/19, si realizzano oggi con i nuovi primi anni di sussidiarietà ex d.lgs n. 61/2017. La dgr n. 842 del 25.7.2016 prevedeva specifiche linee di indirizzo che hanno disposto di avviare percorsi formativi triennali sperimentali delle Istituzioni formative (IF) nell’ambito del sistema duale. Successivamente, la lr n. 20/2017 ha introdotto la triennalità1 svolta interamente nei CFP accreditati, permettendone la prima concreta realizzazione nel successivo a.f. 2018/19. Almeno fino all’a.f. 2022/23 sono attuati percorsi formativi biennali finalizzati al conseguimento di qualifiche professionali. La lr n. 30/13 cita per il sistema regionale eventuali percorsi di durata quadriennale, poi realizzati solo a partire dall’a.f. 2022/23. Sono finanziati progetti in base alla tipologia di cui all’art. 5 lettera b) della lr n. 30 del 23.12.2013, ossia percorsi di durata quadriennale per il rilascio della qualifica triennale e del diploma professionale quadriennale con applicazione della modalità duale di cui agli articoli 41 e 43 del d.lgs 81/2015 e dell’accordo tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano del 24.9.2015. Ø Sede di svolgimento Dall’a.f. 2011/12 l’iscrizione avviene presso le Istituzioni scolastiche secondo il modello sussidiario. Nei percorsi integrali triennali e quadriennali, l’iscrizione si fa presso gli Organismi di formazione professionale con sede di svolgimento presso le IF. Nell’a.f. 2022/23, i soggetti ammessi alla pre- 1 La Regione con la lr n. 20/2017 ha integrato la lr n. 30/2013 con l’inserimento, dopo la lettera b) del comma 1 dell’articolo 5 “Articolazione dei percorsi del sistema regionale”, della lettera b bis, che prevede percorsi di durata triennale nell’ambito del sistema duale, presso gli Organismi di formazione professionale accreditati. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 189 06/04/23 19:38 190 sentazione dei progetti sono gli OdF di cui all’art. 3 della legge regionale n. 30 del 23.12.2013, accreditati per la macro-tipologia formativa “obbligo di istruzione” ai sensi della dgr n. 541 del 9.6.2021 “Disciplina regionale per l’accreditamento degli organismi di formazione per la macro-tipologia offerta formativa rivolta a soggetti in obbligo di istruzione”, che abbiano già realizzato percorsi per l’assolvimento dell’obbligo d’istruzione, di cui all’art. 64 comma 4 bis della l. n. 133 del 6.8.2008. Ø Docenti Nei percorsi del modello sussidiario integrativo le competenze di base e quelle tecnico-professionali sono insegnate da personale delle Istituzioni scolastiche. Fino al 2015/16 le ore delle competenze tecnico-professionali potevano essere erogate entro la quota di flessibilità del 25% (264 ore) dai docenti ed esperti dei CFP per l’obbligo di istruzione ai sensi del dm n. 239/2007. Tale modello non è stato più confermato. Gli Organismi di formazione professionale, accreditati secondo la normativa vigente, per la macro-tipologia formazione iniziale, operano nelle more dell’attuazione di quanto disposto dalla dgr n. 541 del 9.6.2021 “Disciplina regionale per l’accreditamento”. In relazione ai saperi e alle competenze di base, così come descritti nel documento tecnico allegato al dm n. 139/2007 e nell’allegato 4 dell’accordo del 27.7.2011, prevedono l’utilizzo di docenti alle proprie dipendenze con applicazione del Contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) per la Formazione professionale e con abilitazione all’insegnamento per la scuola secondaria superiore. Il Ministero della Istruzione ha previsto con successiva nota la possibilità di applicare nella gestione del personale dipendente, oltre che il Contratto collettivo nazionale di lavoro per la Formazione professionale (che comunque risulta essere prevalente), anche il Contratto collettivo nazionale di lavoro degli Enti pubblici. I CFP potranno avvalersi di esperti esterni, attraverso contratti di collaborazione, nelle forme consentite dalla legge, ma sempre in possesso di documentata esperienza maturata per almeno cinque anni nel settore professionale di riferimento. Per la parte di impresa formativa simulata, da realizzarsi al 1° anno presso gli Organismi di formazione professionale, possono essere previsti docenti junior in considerazione che tale attività non rientra metodologicamente nelle azioni di docenza tradizionale, ma piuttosto di docenza mirata all’assistenza nella realizzazione di compiti affidati nell’ambito delle esercitazioni pratiche. Ø Articolazione oraria I percorsi delle IF (1+2) erano articolati dall’a.f. 2018/19 in un primo anno di frequenza presso un Istituto professionale statale e due anni successivi presso un CFP: 1° annualità: durata 1.000 ore, di cui min 240 e max 320 di tirocinio curriculare ad eccezione dei percorsi per “operatore del benessere- estetista” dove al secondo anno le ore di tirocinio curriculare sono pari a 400; 2° annualità: durata 1.000 ore, di cui min 240 e max 320 di ti- CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 190 06/04/23 19:38 191 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 rocinio curriculare. Gli Enti di formazione potevano, all’interno del quadro orario, variare il monte ore previsto utilizzando una flessibilità tra le aree formative pari al 10%. È ancora attivo un biennio professionalizzante che dall’a.f. 2020/21 prevede per ultrasedicenni una durata complessiva di 1.980 ore, con 990 ore per ognuna delle due annualità. L’offerta formativa segue il modello di cui alla lr n. 30/2013, regolamentata dalle modalità attuative di cui alla dgr n. 415 del 15.4.2014. A partire dall’a.f. 2018/19, i percorsi triennali sperimentali (3 anni nei CFP) si affiancano ai biennali, tendenzialmente per sostituirli gradualmente (lr n. 6/2020), prevedendo una durata annua pari a 990 ore, per un totale complessivo di 2.970 ore nel triennio. Dall’a.f. 2022/23 i quadriennali, di 990 ore per un totale complessivo di 3.960 ore, comprendono al 1° anno: impresa formativa simulata, con periodi di applicazione pratica non inferiori a 400 ore annue, quale strumento propedeutico ai percorsi di alternanza scuola-lavoro o di apprendistato, con particolare riferimento agli studenti quattordicenni; 2° anno: alternanza scuola lavoro ai sensi del d.lgs n. 77/2005, con periodi di applicazione pratica non inferiori a 400 ore annue; 3° e 4°anno: alternanza scuola-lavoro ai sensi del d.lgs n. 77/2005, con periodi di applicazione pratica non inferiori a 400 ore annue o apprendistato peri la qualifica triennale e il diploma professionale, ai sensi del d.lgs n. 81/2015 e del dm 12.10.2015, con contenuti di applicazione pratica non inferiori al 50% dell’orario ordinamentale. Ø Elementi Tutti i percorsi dovranno prevedere: accoglienza e orientamento, recupero e approfondimento, accompagnamento al lavoro, attività didattiche e formative teorico-pratiche, attività di laboratorio, stage, visite guidate presso unità produttive o in occasione di eventi, manifestazioni, fiere, etc. Sono previste misure di accompagnamento per il riallineamento e integrazione delle competenze, per permettere il passaggio dei giovani dal canale dell’Istruzione a quello della Formazione professionale e viceversa. I servizi personalizzati integrati di orientamento educativo, recupero, integrazione e sviluppo di apprendimenti e competenze, sostegno linguistico, sostegno all’apprendimento e accompagnamento al lavoro vengono finanziati a parte. Tutti i percorsi dovranno prevedere almeno un segmento formativo finalizzato all’acquisizione di conoscenze di base in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. È previsto un servizio integrato di orientamento educativo, recupero e sviluppo di competenze, sostegno all’apprendimento, accompagnamento al lavoro per gli allievi dei percorsi formativi; questo servizio gode di specifici finanziamenti aggiuntivi. Ø Esiti e certificazioni Al termine di ogni annualità, gli Organismi di formazione professionale prevedono una valutazione/scrutinio finalizzata alla certificazione delle competenze conseguite, a seguito della verifica dei requisiti educativi, cul- CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 191 06/04/23 19:38 192 turali e professionali dell’alunno. L’esame di qualifica comprende una prova pratica, di valutazione integrata delle competenze tecnico professionali in cui si articola il profilo di riferimento, e una prova orale, di valutazione delle relative conoscenze teorico-disciplinari e delle competenze di base: performatività linguistica, ragionamento e comportamento relazionale. Gli esami si svolgono sulla base della disciplina definita dalla Regione Umbria con dgr n. 200 del 3.3.2014 e successive modifiche ed integrazioni, nel rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni e in recepimento delle linee guida per la realizzazione degli esami nel contesto dell’emergenza epidemiologica Covid-19 approvate dalla Conferenza delle Regioni il 22.5.2020, qualora ne ricorresse la necessità. Tutti gli apprendimenti conseguiti nell’ambito dei percorsi di IeFP sono oggetto di una certificazione finale (attestato di qualifica professionale, attestato di diploma professionale). In caso di interruzione del percorso viene rilasciata un’attestazione intermedia delle competenze acquisite (attestato di competenze). In particolare, per quanto riguarda i percorsi di tipologia PNRR, le fattispecie di certificazioni possibili sono le seguenti: 1. ammissione agli anni successivi (certificata attraverso il rilascio di un’attestazione di ammissione all’anno successivo e il verbale di scrutinio finale); 2. attestato di qualifica professionale; 3. attestato di diploma professionale; 4. attestazione di competenze acquisite rilasciata in caso di mancata acquisizione dell’attestato di qualifica o di diploma, di mancata ammissione all’anno successivo, di interruzione del percorso o nel caso di allievi con disabilità certificata. I consigli di classe compilano per ogni studente il “certificato di assolvimento dell’obbligo di istruzione”, che viene rilasciato d’ufficio a conclusione del percorso triennale ovvero su richiesta dell’allievo interessato che abbia maturato almeno 10 anni di frequenza scolastica/formativa. I diplomi professionali, previa frequenza di apposito corso di studio annuale, consentono di sostenere l’esame di Stato per l’accesso all’università, all’alta formazione artistica, musicale e coreutica, nonché agli Istituti tecnici superiori. Le certificazioni sono in conformità con il decreto interministeriale del 5 gennaio 2021, recante “Disposizioni per l’adozione delle linee guida per l’interoperatività degli enti pubblici titolari del sistema nazionale di certificazione delle competenze”. Ø Crediti Agli allievi dovrà essere garantita in ogni fase del percorso la possibilità di passaggio dal sistema della formazione a quello dell’istruzione, ai sensi e con le modalità di cui all’accordo tra Stato, Regioni e Province Autonome n. 100 del 10 maggio 2018, ai sensi dell’articolo 8, comma 2, del decreto legislativo del 13 aprile 2017 n. 61, per la definizione delle fasi dei passaggi tra i percorsi di Istruzione professionale e i percorsi di Istruzione e formazione professionale. Gli allievi che hanno concluso i percorsi e non sono stati ammessi all’esame finale o non lo hanno superato, ovvero provengono da percorsi scolastici di istruzione secondaria superiore, possono presentare, unitamente alla domanda di iscrizione, la richiesta di riconoscimento CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 192 06/04/23 19:38 193 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 dei crediti formativi per accedere direttamente alla annualità successiva del percorso scelto. Sono previste misure di accompagnamento per sostenere il passaggio tra i sistemi, anche attraverso procedure di riconoscimento dei crediti acquisiti. Ø Governo del sistema La Regione, secondo la lr n. 30 del 23.12.13, esercita le funzioni: a) programmazione, indirizzo, coordinamento delle politiche di intervento del sistema regionale e dell’offerta formativa assicurando l’unitarietà del sistema su base regionale; b) adozione di un sistema di valutazione e controllo al fine di verificare l’efficacia, l’efficienza e la qualità del sistema regionale, nel rispetto delle linee guida statali in materia; c) monitoraggio del sistema regionale. La Giunta regionale con proprie deliberazioni stabilisce annualmente le modalità di attuazione dei percorsi pluriennali e assicura la concertazione e il coordinamento fra tutti i soggetti del sistema regionale, anche allo scopo di elaborare indicazioni e proposte per la Conferenza di servizio permanente per l’attuazione del d.lgs n. 112 del 31.3.1998 in materia di Istruzione e formazione professionale, ai fini della predisposizione del Piano regionale dell’offerta formativa e della programmazione della rete scolastica in Umbria. L’Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro (ARPAL), di cui alla lr n. 1 del 14.2.2018 e alla dd n. 352/2019, ha le funzioni di programmazione e gestione dell’offerta di Istruzione e formazione professionale, sistema duale, per l’assolvimento del diritto-dovere di istruzione e formazione, per l’apprendistato per la qualifica, il diploma professionale o di istruzione superiore. I progetti degli organismi sono sottoposti a una preliminare istruttoria di ammissibilità formale. Successivamente si compie una valutazione sulla base dei criteri generali di merito. Ø Destinatari I destinatari dei progetti quadriennali sono giovani in obbligo d’istruzione in possesso del titolo conclusivo della scuola secondaria di primo grado, con priorità per i giovani che hanno effettuato tale iscrizione entro il termine fissato dalla circolare del Ministero del lavoro e delle politiche sociali n. prot. 29452 del 30.11.2021 “Iscrizioni alle scuole dell’infanzia e alle scuole di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2022/2023”, che ha definito le modalità e le tempistiche di iscrizione degli alunni a seguito dell’accordo Regione - Ministero del Lavoro del 21.12.2018. Sono ammessi anche gli allievi con età pari a 16 anni, purchè abbiano conseguito il titolo conclusivo della scuola secondaria di primo grado nell’anno scolastico 2021/2022. Possono essere ammessi a frequentare i percorsi formativi anche giovani non in possesso del titolo conclusivo del primo ciclo di istruzione, a condizione che abbiano compiuto 16 anni e che il soggetto attuatore si impegni ad adottare le misure necessarie per consentire il recupero del titolo stesso, prima della conclusione del percorso formativo, presso uno dei Centri provinciali per l’i- CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 193 06/04/23 19:38 194 struzione degli adulti (Cpia) della Regione Umbria.Agli alunni/studenti con cittadinanza non italiana si applicano le medesime procedure di iscrizione previste per gli alunni/studenti con cittadinanza italiana, ai sensi dell’articolo 45 del dpr n. 394/1999 e della circolare ministeriale 8 gennaio 2010, n. 2, recante “Indicazioni e raccomandazioni per l’integrazione di alunni con cittadinanza non italiana”. Ø Costi La modalità prevista per la rendicontazione delle attività è la rendicontazione dei costi reali ammissibili e applicazione del tasso forfettario pari al 15% dei costi diretti di personale, a copertura dei costi indiretti (art. 68 comma 1 lettera b) reg. (UE) 1303/13, di cui alla scheda 5.1.1.1 Azioni nell’ambito dell’assolvimento dell’obbligo di istruzione e del diritto dovere all’Istruzione e Formazione del “Manuale generale delle operazioni” di cui alla dd n. 6457 del 21.6.2018. Nell’a.f. 2019/20 i percorsi a qualifica triennali sono solo in modalità duale. Secondo la dd n. 9307 del 20.9.2019, per ciascuna annualità la determinazione del costo totale massimo del singolo percorso è definita secondo la formula: numero partecipanti approvati x parametro di costo ora partecipante x numero ore. Il parametro di costo ora partecipante applicabile è pari ad € 6,50. Così, applicando tale parametro di costo al numero degli iscritti a primo anno dei percorsi del triennio nell’a.f. 2019/20, risulta che il costo ora corso ammonta a € 70,28, il costo annuale per allievo corrisponde a € 6.435,00 e il costo a percorso equivale a € 69.578,44. In caso di iscrizione al percorso di allievi con disabilità certificata ai sensi della l. n. 104/92 e di allievi con bisogni educativi speciali di cui alla l. n. 170/2010, viene corrisposta al soggetto attuatore una componente aggiuntiva di risorse volta a garantire il necessario sostegno nell’ambito di ciascun percorso, per un numero massimo di 3 allievi. Nell’a.f. 2019/20 non sono autorizzati e finanziati i percorsi formativi che, al termine della fase di iscrizione, non raggiungono un numero di iscritti pari a 10, con un margine di tolleranza determinato dai contesti provinciali. Non sono indicati numeri massimi di alunni a percorso. In particolare, ai fini della determinazione e riconoscimento del contributo pubblico connesso al costo standard riferito al monte ore (di risultato), si attribuisce ai partecipanti eligibili (che hanno frequentato almeno il 75% delle ore di durata dell’attività formativa) l’intera durata effettiva del corso, indipendentemente dal numero di ore di effettiva frequenza di ciascuno, mentre i partecipanti che non hanno raggiunto la percentuale di frequenza minima prevista non sono eligibili ai fini della determinazione del contributo pubblico; pertanto il monte ore frequentato dagli stessi non rientra nel calcolo del contributo. Qualora il numero di partecipanti eligibili si riduca al di sotto dell’80% di quelli previsti a progetto, si determina anche una riduzione percentuale del valore del costo standard fisso. L’Amministrazione regionale si riserva di valutare l’autorizzazione all’avvio delle attività didattiche mediante l’eventuale accorpamento di due o più profili diversi che condividano l’erogazione delle competenze di base. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 194 06/04/23 19:38 195 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale La Circolare del Ministero del lavoro e delle politiche sociali R.0000012 del 6.6.2022 fornisce chiarimenti interpretativi rispetto alle disposizioni del decreto legislativo del 15 giugno 2015, n. 81 e del decreto interministeriale del 12 ottobre 2015 definendo nel dettaglio le caratteristiche del contratto di apprendistato di primo livello. A seguito dell’introduzione del sistema duale con il d.lgs n. 81 del 15.6.2015 e dell’intesa in conferenza Stato-Regioni del 24.9.2015, che ha dato avvio alla sperimentazione, la Regione Umbria con la lr n. 20/2017 ha previsto percorsi di durata triennale, presso gli Organismi di Formazione professionale accreditati. Si segnala più recentemente la dd n. 7647/2022 (percorsi quadriennali) per il rilascio della qualifica e del diploma con applicazione della modalità duale di cui agli articoli 41 e 43 del d.lgs n. 81/2015 e dell’accordo tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome del 24.9.2015. Sono stati 294 gli iscritti in duale degli anni I-II-III-IV presso le Istituzioni formative nell’a.f. 2019/20. Il target da raggiungere come obiettivo minimo per il primo anno (a.f. 2022/23) del Programma Duale attraverso l’utilizzo integrato delle risorse del PNRR e delle risorse ordinarie assegnate è pari a 219 allievi promossi/certificati in percorsi duali. A questo scopo sono stati stanziati per l’Umbria dal MLPS € 705.027,00. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 195 06/04/23 19:38 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 196 06/04/23 19:38 197 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 ➢ Struttura Valle d’Aosta 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 197 06/04/23 19:38 198 Ø Normativa – Protocollo del 30.10.2003 Agenzia regionale Lavoro-Sovraintendenza studi (dgr n. 3906/03) – Protocollo tra Regione autonoma - MIUR - MLPS del 19.11.2003 (dgr n. 3906/03) – Protocollo e dgr n. 3077 del 23.12.11 (inserimento privi di licenza media) – Protocollo tra Sovraintendenza studi e Struttura responsabile dell’IeFP (dgr n. 1552/13) – Dgr n. 1280 del 26.9.2007 (procedura per il triennio 2007-2010) – Dgr n. 2426/2009 e dgr n. 3373/2009 (percorsi integrati) – Dgr n. 519/10 (recepimento riforma II ciclo) – Dgr n. 2370/10 (recepimento figure del repertorio nazionale) – Dgr n. 2026 del 23.07.10 (repertorio regionale) – Dgr n. 2316/10 e n. 2317/10 (2e 3e annualità percorsi integrati a.f. 2010/11) – Dgr n. 302/11 e dgr n. 2955/09 (accreditamento) – Dgr n. 1736/11 e pd n. 4490/11 (invito per percorsi per post 16enni a.f. 2011/12) – Dgr n. 1691 del 15.7.2011 (inserimento di profili nel repertorio regionale e standard) – Provvedimento dirigenziale n. 4490 del 10.10.2011 (approvazione corsi post16enni) – Dgr n. 3052 del 16.12.2011 (integrazione repertorio) – Dgr n. 1941/12 (percorsi biennali per post16enni a.f. 2012/13) – Dgr n. 8 del 10.1.2014 (invito corsi biennali a.f. 2013/14 e a.f. 2014/15) – Dgr n. 1794 del 12.12.2014 (invito corsi biennali 2014/15 e costi) – Dgr n. 494 del 15.04.2016 (esami) – Provvedimento dirigenziale n. 6373 del 15.12.2016 (UCS) – Dgr n. 939/16 (linee guida a.f. 2016/17) – Dgr n. 8/16 dell’8.1.2016 (IeFP a.f. 2016/17) – Dgr n. 1170 del 2.9.2016 e dgr n. 1667 del 2.12.2016 (IV anno) – Dgr n. 521 del 22.4.2016 e avviso n. 2016/AC (IeFP IF a.f. 2016/17) – Pd n. 4538 dell’8.9.2017 (IS a.f. 2017/18), pd n. 5329 dell’11.11.2016 e n. 6445/2016 (IF a.f. 2017/18) – Pd n. 7684 del 22.12.2017 Avviso n. 17AH (IeFP IF a.f. 2018/19) – Dgr n. 1675 del 28.12.2018, pd n. 1153 del 6.3.2019, n. 4520 del 1.8.2019 (IeFP 2019/20), pd n. 3831/2019 (IV a.) – Dgr n. 1349 del 4.10.2019, pd n. 6552 del 6.11.2019 e pd n. 6867 del 15.11.2019 (IeFP IF a.f. 2020/21), dgr n. 666 del 24.7.2020 e pd n. 4398 del 4.9.2020 (IV anno 2020/21) – Pd n. 2410 del 7.5.2021 (IeFP IF a.f. 2021/22); pd n. 4936 del 31.8.2021 (IV anno) – Pd n. 7562 del 7.12.2021, pd n. 8042 del 21.12.2021 (IeFP IF a.f. 2022/23) CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 198 06/04/23 19:38 199 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (percorsi di IeFP integrali e sussidiarietà) La Regione Valle d’Aosta esercita una competenza legislativa primaria in materia di istruzione tecnico-professionale. In base ad essa l’Amministrazione scolastica non dipende dal MIUR ma viene finanziata con risorse regionali. Le scuole sono regionali (9 scuole nell’a.s. 2021/22), con organici pagati dalla Regione, ma hanno obiettivi e titoli statali in esito ai quinquenni. Nell’a.f. 2004/05 sono attivati percorsi di formazione integrale (non più rinnovati al 1° anno nell’a.f. 2005/06). Dall’a.f. 2005/06 percorsi triennali integrati a titolarità CFP con 20% di presenza di docenti di scuola (estinti al 1° anno nell’a.f. 2007/08). Dall’a.f. 2007/08 percorsi integrati a titolarità scuola con presenza al 50% di docenti di scuola (estinti al 1° anno nell’a.f. 2010/11). Dall’a.f. 2010/11 il modello della Regione si avvicina prioritariamente (ma non è richiesto uno specifico accordo territoriale essendo la Valle d’Aosta a statuto speciale) a quello sussidiario integrativo, con la contemporanea presenza di percorsi delle Istituzioni formative accreditate. Dall’a.f. 2010/11 partono percorsi con obiettivi regionali nell’ambito degli accordi in CU sulle figure professionali. Sono attuati nelle scuole anche secondo un modello “complementare” con passaggio in quarta mediante corsi di allineamento o esami. Dall’a.f. 2011/12 sono attivati percorsi integrali biennali (“assimilabili” alle figure nazionali degli accordi in CU, ma con denominazione diversa), solo per post-sedicenni con crediti acquisiti nel biennio dopo le medie. Sono gestiti da Enti accreditati per l’IeFP. Dall’a.f. 2016/17 i percorsi biennali sono stati progressivamente trasformati in triennali. Per l’a.f. 2022/23, i percorsi triennali sono relativi a: tecnico dello sviluppo e gestione di prodotti e servizi digitali, operatore elettrico, installazione e manutenzione di impianti elettrici civili, operatore termoidraulico, operatore agricolo, operatore alla riparazione dei veicoli a motore - carrozzeria, operatore alla riparazione dei veicoli a motore - meccanica, operatore alla ristorazione - commis di cucina, operatore alla ristorazione - commis di sala/bar, operatore del benessere - acconciatura, operatore del benessere - estetica. La calendarizzazione delle attività deve essere distribuita tra il mese di settembre dell’anno e il mese di giugno successivo, potendo in ogni caso prevedere attività di stage o di sostegno/recupero da svolgersi nei mesi di luglio e agosto. Lo svolgimento degli esami e la consegna del rendiconto finale è prevista entro la fine del mese di luglio. Nella Regione Valle d’Aosta, l’autonoma disciplina ordinamentale preclude l’introduzione dell’offerta sussidiaria. Il 4° anno si realizza dall’a.f. 2016/17 nel sistema duale. Ø Sede di svolgimento Nell’a.f. 2011/12 per i trienni degli IP e IT l’iscrizione avveniva presso le scuole mentre per i bienni realizzati dai CFP per i 16-18enni avveniva presso i CFP e presso le scuole. Nel nuovo modello regionale l’iscrizione dei ragaz- CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 199 06/04/23 19:38 200 zi ai percorsi avviene presso i CFP e le Scuole regionali. Nell’a.f. 2022/23, i percorsi triennali integrali per 14enni sono realizzati da Enti accreditati per la IeFP (CNOS-FAP, Fondazione per la formazione professionale turistica, Progetto formazione SCRL), oltre che da Istituzioni scolastiche regionali paritarie come l’Istituto tecnico professionale regionale ITPR “Corrado Gex” e l’Institut Agricole Régional (legge regionale del 1.6.1982 n. 12 e successive modificazioni ed integrazioni). Questi ultimi due svolgono corsi di operatore elettrico/termoidraulico e agricolo, ma sono finanziati separatamente dalla Regione. Gli Enti di formazione professionale hanno sede operativa accreditata per la tipologia “obbligo formativo”. A loro è richiesto di aver gestito nell’ultimo triennio almeno un corso di FP per giovani nella fascia dell’obbligo formativo. Possono essere accreditati per l’obbligo formativo soggetti pubblici e privati, comprese le scuole. L’istruttoria del procedimento relativo all’accreditamento degli Organismi formativi accreditati viene svolta in conformità con quanto disposto dall’art. 4 delle disposizioni approvate con dgr n. 264/2018. Ø Docenti Nei percorsi delle IF le risorse professionali coinvolte includono i docenti dell’Agenzia formativa. Ai docenti-formatori è richiesta l’abilitazione all’insegnamento delle materie relativamente alle competenze di base e tecnico professionali. Almeno il 70% delle ore di docenza di ciascuna annualità deve essere affidato a personale in possesso di requisiti professionali propri delle fasce A o B di cui alla voce “B.2.1 Docenza” dell’art. 100 delle Direttive regionali. Ai fini di quanto sopra disposto non devono essere conteggiate le ore di stage eventualmente previste sull’annualità di riferimento. Inoltre, sono previsti dei tutor dell’Agenzia formativa e docenti di sostegno in caso di handicap. I docenti sono della scuola per i percorsi triennali degli IP e e degli IT. Il CCNL richiesto dalla Regione ai formatori non necessariamente è quello della categoria, ma è raccomandato che sia almeno pari o migliorativo. Ø Articolazione oraria Il monte ore complessivo deve essere pari a 3.000 ore per ciascuna qualifica e 4.000 ore per il diploma. Sono escluse le ore per la partecipazione all’esame di qualifica professionale da realizzarsi dopo la fine del corso. I percorsi sono inseriti nel sistema duale di cui alla sperimentazione nazionale prevista dall’accordo Stato-Regioni del 24 settembre 2015. Il quadro orario dovrà comprendere nel quadriennio minimo 950 ore e massimo 1.000 ore di competenze di base, minimo 3.000 ore e massimo 3.400 ore (di cui min. 1.700 per attività di alternanza) di competenze tecnico professionali. Su base annua minimo 200 ore fino al 3° anno e minimo 150 ore nel 4° anno di competenze di base; attività di alternanza da svolgersi per un minimo di 400 ore fino al 3° anno e minimo 500 ore nel 4° anno, secondo CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 200 06/04/23 19:38 201 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 le modalità di impresa formativa simulata, con particolare riferimento agli studenti quattordicenni, visite didattiche, anche al di fuori del territorio regionale e tirocinio curriculare/stage per almeno 200 ore nella seconda annualità, almeno 400 ore nella terza annualità e almeno 450 ore nella quarta annualità. Nell’ambito dei percorsi duali, a partire dalla seconda annualità, possono essere inseriti allievi assunti con contratto di apprendistato di I livello, di cui all’art. 43 del d.lgs 81/2015, finalizzato all’acquisizione di una delle qualifiche professionali. I percorsi che insistono su più figure e/o indirizzi e che portano al rilascio di diverse qualifiche attivano classi definite “miste” o “sdoppiate”: ciascun partecipante deve optare per una sola figura professionale/indirizzo e il gruppo classe svolge alcune parti del percorso in comune e altre parti in sottogruppi per qualifiche professionali distinte. Infatti, alcune figure presentano elementi di competenza comune e, pertanto, le attività formative possono prevedere lo svolgimento congiunto di alcune parti dei percorsi, con un conseguente risparmio finanziario. Nei percorsi del modello sussidiario, a partire dall’anno scolastico 2017/18, è stato introdotto un nuovo format dei corsi, caratterizzati da un diverso bilanciamento tra le discipline di base e quelle tecnico professionali, a favore di queste ultime. I percorsi del modello sussidiario sono attuati su un monte ore di 1.056 ore annuali, esclusi eventuali stage individuali di 40/80/160 ore nel triennio, finanziati a parte. Ø Elementi Il monte ore prevede: accoglienza, orientamento, saperi di base, area professionale, project work/stage, personalizzazione, con moduli integrativi in ingresso, di recupero e di raccordo in uscita. I percorsi di IeFP sono progettati con forte caratterizzazione teorico-pratica, con la presenza di significative esperienze in azienda, di attività di motivazione, presa di coscienza dei processi di apprendimento e ricerca attiva del lavoro. Gli Enti beneficiari sono inseriti nelle Reti di orientamento delle Valli e sono tenuti quindi a partecipare alle relative riunioni. Si richiede, inoltre, alle IF: collaborazione ai monitoraggi del gruppo istituito dalla Regione; coinvolgimento delle associazioni di categoria (protocollo scritto) per la progettazione e la realizzazione dei percorsi; riserva di almeno un posto a percorso per disabili; attività di recupero finalizzate al sostegno e al rafforzamento delle competenze e delle conoscenze mediante moduli antidispersione; verifiche semestrali per la valutazione degli apprendimenti; formazione e remunerazione dei tutor aziendali; attività promozionali su spot radio, giornali locali, depliant; contributo spese viaggio per tutti gli allievi frequentanti, residenti o domiciliati ad almeno 6 chilometri dalla sede del corso o dalle aziende sedi di stage; costi di realizzazione dell’esame di qualifica (ore non comprese in quelle curricolari perchè da realizzarsi dopo la fine del corso) e costi per la predisposizione delle attestazioni/certificazioni finali. Con riferimento agli esami finali per il conseguimento della qualifica professionale viene ammesso un rimborso pari al massimo a € 3.000,00 per ciascuna commissione d’esame CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 201 06/04/23 19:38 202 (pd n. 2287 del 30.4.2021) da valorizzare nel piano finanziario di ciascuno dei percorsi. I progetti possono prevedere l’erogazione di attività formativa a distanza (FAD) che non può superare la percentuale del 25% del monte ore annuale con esclusione delle ore di stage previste. In caso di attività formativa, diversa dallo stage (es. viaggi di istruzione, visite didattiche o aziendali, attività formative outdoor) dovrà essere assicurata la presenza di almeno un docente del percorso. Il calcolo della sovvenzione avverrà sulla base del numero di ore corrispondenti alla durata dell’attività stessa. Ø Esiti e certificazioni Gli esami devono essere realizzati conformemente alla disciplina vigente al momento di conclusione del percorso formativo. Durante l’anno sono previsti diversi momenti valutativi: valutazioni intermedie, prove di verifica al termine di ogni singolo modulo didattico, ammissione alla successiva annualità o alla qualifica finale alla conclusione del triennio. Quest’ultimo è subordinato all’esito positivo degli scrutini e alla frequenza di almeno il 75% dell’annualità. Le certificazioni sono in conformità con il decreto interministeriale del 5 gennaio 2021, recante “Disposizioni per l’adozione delle linee guida per l’interoperatività degli enti pubblici titolari del sistema nazionale di certificazione delle competenze”. L’Amministrazione regionale ha intrapreso con la deliberazione della giunta n. 103/2021 il complessivo processo di revisione del Sistema regionale di certificazione delle competenze definito con la precedente dgr n. 2712/2009. Le figure professionali dell’accordo Stato-Regioni del 1.8.2019 e l’eventuale articolazione in indirizzi rappresentano, così come previsto dal d.lgs 13/2013, il riferimento per la certificazione delle competenze in esito. Gli attestati di qualifica professionale sono corrispondenti almeno al III livello europeo e valgono per l’inserimento diretto nel mondo del lavoro. Ø Crediti Sono concessi crediti formativi in ingresso, nel rispetto della normativa vigente. Nuovi allievi possono essere inseriti in ogni annualità di corso sia all’inizio di ogni anno scolastico sia in corso d’anno in conformità alle disposizioni relative ai passaggi tra sistemi di Istruzione e Formazione, di cui al paragrafo 4 delle linee guida approvate con dgr n. 939/2016 e smi e a seguito di apposito colloquio orientativo e motivazionale, teso anche a verificare la necessità di adottare provvedimenti in ordine a debiti/crediti. Se il candidato non possiede il titolo di studio, come requisito formale per accedere a un percorso formativo è possibile utilizzare come credito le esperienze di lavoro o ottenere la dispensa di frequenza di una o più unità formative. Sono valorizzabili i percorsi educativi e formativi svolti, anche se incompleti; le attività lavorative svolte, qualunque sia il tipo e la durata del contratto; le esperienze di vita (volontariato, attività di cura nell’ambito della propria famiglia, ecc.) valutate da una commissione in base alla coerenza al valore delle esperienze di apprendimento svolte. Un tutor di credito accompagna il ragazzo per l’in- CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 202 06/04/23 19:38 203 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 tero percorso di riconoscimento, aiutandolo a recuperare, descrivere e referenziare le esperienze raccolte. Sulla base dei crediti riconosciuti, viene predisposto un progetto formativo individualizzato, che consente di recuperare eventuali debiti formativi. Le altre tipologie di credito sono quelle in ingresso e in itinere, che permettono di ottenere la dispensa dalla frequenza di una o più unità formative in cui si articola il percorso, rispettivamente al momento dell’iscrizione o ad attività avviata. È ancora valida una specifica direttiva sulla gestione del sistema dei crediti formativi nell’ambito della Formazione professionale in attuazione dell’art. 19 comma a) della legge regionale del 31 marzo 2003, n. 7 (deliberazione n. 1940 del 14.06.2004). In relazione alle procedure di riconoscimento crediti in itinere, si considerano ricomprese nel finanziamento complessivo approvato tutte le spese relative alle attività di assistenza individuale utili alla definizione dei crediti stessi. Ø Governo del sistema Il modello è stato definito con incontri con le parti sociali per la raccolta dei fabbisogni professionali del mondo del lavoro analizzando il bacino e le caratteristiche dei potenziali utenti delle iniziative formative. È facoltà dell’Organismo di formazione accompagnare, in aggiunta al protocollo di collaborazione obbligatorio con le associazioni di categoria, la presentazione delle proposte progettuali con l’adesione di uno o più promotori, intesi come soggetti espressione di attori e bisogni della collettività locale. È presente un “Nucleo tecnico” per eventuali modifiche e/o integrazioni ai protocolli di collaborazione ove non sufficientemente dettagliati o incompleti. La proposta di percorsi è definita dal sottogruppo “Formazione professionale e orientamento”, istituito nell’ambito del “Consiglio politiche del lavoro” della Regione, composto da parti sociali, Consiglio regionale e Sovrintendenza agli studi. La proposta è validata dal Consiglio politiche del lavoro prima dell’approvazione con deliberazione della Giunta regionale. Un Gruppo di monitoraggio, composto da rappresentanti della Regione e delle parti sociali ha il compito di monitorare i corsi di formazione attraverso la definizione di un impianto di monitoraggio quantitativo e qualitativo. Con deliberazione della Giunta regionale n. 369 del 28.3.2018, è istituito un Gruppo di lavoro per l’armonizzazione dei principi contenuti nel citato decreto legislativo 61/2017 con l’ordinamento scolastico regionale. Ø Destinatari I percorsi sono rivolti a giovani in uscita dalla scuola secondaria di primo grado ovvero a studenti prioritariamente minorenni già inseriti in percorsi di istruzione secondaria superiore o percorsi di IeFP nell’ambito di trasferimenti/passaggi. In base alle disposizioni in ordine ai passaggi tra sistemi di Istruzione e Formazione di cui al documento “linee guida” (dgr n. 939/2016) e anche in deroga a quanto previsto dalle direttive regionali in ordine all’inserimento di nuovi partecipanti, potranno essere inseriti in CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 203 06/04/23 19:38 204 corso d’anno giovani che si siano ritirati nell’ambito della frequenza ad altri percorsi di Istruzione secondaria superiore o di Istruzione e formazione professionale. Non sono ammessi ai percorsi i ragazzi con obbligo di istruzione assolto ma senza diploma secondaria primo grado. Ø Costi L’Amministrazione regionale, in linea con la programmazione FSE, adotta per le “Istituzioni sociali private” (dunque non le due scuole regionali paritarie) il parametro di € 132,00 (pd 1153/2019), esteso dall’a.f. 2018/19 a tutte le qualifiche, comprese quelle del “benessere”. Questa UCS su cui si costruiscono gli importi relativi al finanziamento, abbraccia tutte le attività e le spese connesse all’organizzazione e all’erogazione dell’intervento formativo, incluse le ore di esame. Il numero minimo di allievi a percorso è 15, mentre il numero massimo è 18. Il numero delle ore computato per anno è 1.000, con 250 ore aggiuntive a triennio (83,33 ad anno formativo). Queste ore non saranno più considerate nel costo a percorso dall’a.f. 2021/22 (saranno dunque solo 1.000 ore) perché riferibili a un finanziamento aggiuntivo (“aumento del finanziamento concesso oltre il limite del costo massimo previsto”) ed eventualmente realizzabili anche durante il periodo estivo. I percorsi triennali di cui trattasi sono centrati sulle seguenti figure/profili professionali: 1. addetto alle vendite (corso singolo) figura/indirizzo professionale: operatore addetto ai servizi di vendita (profilo regionale: operatore alle vendite – dgr 44/2018); 2. operatore alla riparazione dei veicoli a motore (corso misto) figura/indirizzo professionale: operatore alla riparazione dei veicoli a motore indirizzo 1: riparazioni di carrozzeria (profilo regionale: carrozziere di base - dgr 1691/2011) indirizzo 2: indirizzo riparazione di parti e sistemi meccanici ed elettromeccanici del veicolo (profilo regionale: idem - dgr 846/2017); 3. professioni del turismo (corso misto) indirizzo 1: operatore della ristorazione - servizi di sala e bar (profilo regionale: commis di sala e bar – dgr 1691/2011) indirizzo 2: operatore addetto ai servizi di promozione ed accoglienza – indirizzo servizi del turismo (profilo regionale: addetto al ricevimento - dgr 846/2017) indirizzo 3: operatore della ristorazione – indirizzo preparazione pasti (profilo regionale: commis di cucina – dgr 1691/2011); 4. operatore del benessere (corso misto) indirizzo 1: acconciatore di base (profilo regionale: acconciatore di base - dgr 1691/2011) indirizzo 2: estetista di base (profilo regionale: estetista di base - dgr 1691/2011). Secondo il pd n. 1153 del 6.3.2019, avviso n. 19AB, il costo complessivo massimo dei progetti (compreso esami) sarebbe: per il corso addetto alle vendite € 430.680,00 (corso singolo); per operatore alla riparazione dei veicoli a motore € 565.680,00 (corso misto 1 classe con 2 indirizzi); per operatore del benessere € 866.000,00 per due classi; € 568.944,00 per professioni del turismo (2 classi con 3 profili/indirizzi). La Regione ha realizzato (pd n. 4520 del 1.8.2019) per l’anno formativo 2019/20, 6 classi triennali di IeFP delle IF per complessivi 97 allievi (e 8 tra corsi e indirizzi). È disponibile la cifra complessiva massima di € 2.431.304,00 per il finanziamento delle suddette CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 204 06/04/23 19:38 205 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 iniziative. Tale somma corrisponde indicativamente all’UCS costo/ora di € 132 per il numero di ore stabilite a percorso. Sulla base di questi elementi si può stimare che il primo anno di tali percorsi abbia un costo ponderato di € 142.956,00. Il costo ad allievo ammonterebbe a € 8.842,64, per un costo orario allievo di € 8,16. I costi complessivi si riferiscono a molteplicici attività, così come riportate nel paragrafo “elementi”. In particolare, il costo complessivo massimo finanziabile per progetto include: a. il costo complessivo del corso calcolato applicando le opzioni di semplificazione; b. il costo dei processi di riconoscimento dei crediti formativi, che potranno essere attivati; c. l’importo da destinarsi alla copertura delle spese relative all’esame finale. Si rileva, per completezza, che mediante borse di studio, sono ammesse a rimborso dalla Regione le spese per l’acquisto di sussidi e materiale didattico o strumentale (dizionari, vocabolari, manuali, atlanti, compassi, calcolatrici scientifiche, strumenti musicali e attrezzatura necessaria per lo svolgimento delle attività previste nei percorsi di IeFP) utilizzati fino al termine del diritto/dovere di istruzione. Ø Quarti anni Il “quarto anno” è stato attivato dall’a.f. 2016/17 in forma individuale, come naturale proseguimento del percorso di operatore agricolo, presso l’Institut agricole régional, corrispondente a un IS paritario di modello “complementare”. Nell’a.f. 2016/17 si è trattato di 1 solo allievo mentre negli anni formativi successivi sono partiti ogni anno 2 allievi che hanno svolto il quarto anno fuori della Regione mediante vaucher. Tutt’ora, nelle Valli dove è difficile formare una classe, vige ancora il sistema dei vaucher individuali per la prosecuzione della formazione in percorsi di altre Regioni italiane o all’estero (con la Francia, ad esempio, gli allievi ottengono un doppio titolo). Dall’a.f. 2019/20 sono partite le prime 2 “classi” di IV anno IF e IS, realizzate anche per l’a.f. 2022/23 con un percorso (due classi per estetista e acconciatore). Il percorso formativo deve avere una durata pari a 1.000 ore ad allievo: 20% moduli competenze di base, 30% moduli competenze tecnico- professionali, 50% impresa formativa simulata/stage in azienda. Con finanziamenti ad hoc vengono rimborsati: le attività di assistenza individuale, il processo di riconoscimento crediti in fase di ammissione e la gestione dei procedimenti di certificazione delle competenze (compresi gli esami). – a.f. 2019/20: n. percorsi 2; n. allievi 28 – a.f. 2020/21: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2021/22: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2022/23: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale La Regione ha definito in accordo con le parti sociali i profili formativi per permettere l’accesso al lavoro dei minorenni che abbiano assolto l’ob- CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 205 06/04/23 19:38 206 bligo di istruzione. La circolare del Ministero del lavoro e delle politiche sociali R.0000012 del 6.6.2022 fornisce chiarimenti interpretativi rispetto alle disposizioni del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81 e del decreto interministeriale 12 ottobre 2015 definendo nel dettaglio le caratteristiche del contratto di apprendistato di primo livello. Al fine di sostenerlo l’Amministrazione regionale può prevedere, sulla base di apposite disposizioni e delle disponibilità di bilancio, l’attribuzione di contributi ai soggetti coinvolti (organismo di formazione, impresa e apprendista) che esulano dal finanziamento del percorso di apprendistato. Le attività di alternanza, fatto salvo quanto previsto per gli allievi apprendisti, possono essere realizzate secondo le modalità di: 1. Impresa formativa simulata quale strumento propedeutico ai percorsi di alternanza scuola-lavoro o di apprendistato, con particolare riferimento agli studenti quattordicenni; 2. Visite didattiche, anche al di fuori del territorio regionale; 3. Tirocinio curriculare/stage (attivabile anche nel periodo estivo). Con riferimento a quest’ultima modalità, il monte ore minimo assegnato deve essere pari ad almeno 200 ore nella seconda annualità, almeno 400 ore nella terza annualità e almeno 450 ore nella quarta annualità. Anche nell’a.f. 2022/23 sono presenti solo percorsi duali di IeFP, triennali e di quarto anno, realizzati da Organismi di formazione accreditati e finalizzati all’assolvimento dell’obbligo di istruzione e all’acquisizione di un titolo di qualifica o di diploma professionale. L’attività si realizza nell’ambito di progetti per azioni di accompagnamento, sviluppo e rafforzamento del sistema duale nell’ambito dell’Istruzione e formazione professionale. Le figure professionali sono quelle previste e declinate dall’accordo Stato-Regioni del 1.8.2019. Sono stati 270 gli iscritti in duale degli anni I-II-III-IV presso le Istituzioni formative nell’a.f. 2019/20. Il target da raggiungere come obiettivo minimo per il primo anno (a.f. 2022/23) del Programma Duale attraverso l’utilizzo integrato delle risorse del PNRR e delle risorse ordinarie assegnate è pari a 245 allievi promossi/certificati in percorsi duali. A questo scopo sono stati stanziati per la Valle d’Aosta dal MLPS € 841.222,00. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 206 06/04/23 19:38 207 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 ➢ Struttura Veneto 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 2002/03 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 207 06/04/23 19:38 208 Ø Normativa – Protocollo Regione-MIUR dell’11.12.2002 e accordo territoriale dell’11.12.03 (sperimentazione) – Protocollo del 13.1.2016 e accordo del 24.9.2015 (duale) – Dgr n. 27 del 15.1.2019 (approvazione schema di accordo territoriale) – Dgr n. 914 del 9.7.2020 recepimento accordi repertorio figure (n. 155/ CSR del 1.8.2019) – Dgr n. 3289/10, dgr n. 419/09, dgr n. 359/04, lr n. 19/02 (accreditamento) – Dgr n. 1485 del 25.05.2010 (bandi per percorsi triennali riferiti all’a.f. 2010/11) – Dgr n. 205 del 1.3.2011 (offerta sussidiaria triennale) – Dgr n. 698 del 24.5.2011 (costo standard) – Dgr n. 887 e n. 888 del 21.6.2011 (piano annuale e direttive a.f. 2011/12) – Dgr n. 1013 e n. 1014 del 5.6.2012 (piano annuale e avviso 2012/13) – Dgr n. 1558 del 31.7.12 e dgr n. 2646 del 18.12.2012 (linee guida ed esami 2012/13) – Dgr n. 1004 del 18.06.2013 (costi) – Dgr n. 123 del 18.2.2014 (esami) – Dgr n. 139 del 10.2.2015, dd n. 1570/2015 e dgr n. 1152/15 (piano IeFP 2015/16) – Dgr n. 517/16 e dgr n. 518/16 (IeFP a.f. 2016/17), dgr n. 2127/15 (sussidiaria a.f. 2016/17) – Lr n. 8 del 31.3.2017 (sistema educativo) – Dgr n. 897 del 10.08.2017 e dgr n. 1038 del 4.7.2017 (IeFP sussidiaria a.f. 2017/18) – Dgr n. 1395/17 e dgr n. 1988/16 (quarto anno a.f. 2017/18) – Dgr n. 574/17, n. 575/17, n. 576/17, n. 577/17 e dgr n. 1986/16 e n. 1987/16 (triennali a.f. 2017/18) – Dgr n. 822, n. 823 e n. 824 dell’8.6.2018 (triennali IF) e dgr n. 813 del 14.8.2018 (triennali IS) – Dgr n. 2029 del 6.12.2017 e dgr n. 2030/17 (triennali duale) – Dgr n. 1177/18 (IV anno IS) dgr n. 1036/18 (IV IF tradizionale) e dgr n. 509/18 (IV anno duale) – Dgr n. 408 del 31.3.2020 (IeFP 2019/20) dgr n. 603 del 12.5.2020 – Dd n. 1019 del 9.9.2019 (IS), dgr n. 1898 del 17.12.19, dgr n. 429 del 7.4.2020 (1° anno IF) – Dgr n. 1137 del 6.8.2020 (IV anno 2020/21) – Decreto n. 659 del 13.8.2020 (correlazione figure per i progetti già presentati) – Dgr n. 1666/20 e n. 1667/20 del 1.12.2020 (IeFP a.f. 2021/22), dgr n. 1136 del 6.8.2020, n. 1312 dell’8.9.2020 e n. 1644 del 24.11.2020 (linee guida) CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 208 06/04/23 19:38 209 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 – Dgr n. 695 del 31.5.2021 (triennali a.f. 2021/22), dgr n. 698 del 31.5.2021 (IV anno a.f. 2021/22) – Dgr n. 724 del 6.6.2022 e n. 803 del 5.7.2022, n. 804 del 5.7.2022 (triennali a.f. 2022/23), dgr n. 810 del 5.7.2022, dgr n. 1006 del 12.8.2022 (IV anni, duale) Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà e percorsi integrali di IeFP) Dall’a.f. 2002/03 i percorsi di Formazione professionale integrale sono per il conseguimento di un attestato di qualifica regionale, da ottenere frequentando un’Istituzione formativa (IF) accreditata (ora “Scuola di formazione professionale”, come definite dall’art. 18, comma 2 della lr n. 8/2017). Dall’a.f. 2011/12 è stato adottato il modello sussidiario complementare, a titolarità delle istituzioni scolastiche (fino all’a.f. 2018/19, sostituito nello stesso anno con i nuovi primi anni ex d.lgs n. 61/2017). L’adozione sperimentale anche del modello integrativo era teoricamente possibile in base alla normativa regionale ma non è stata realizzata. Il passaggio alle quarte classi degli IPS non è automatico. I percorsi sono finalizzati al conseguimento di una qualifica delle sezioni comparti vari, edilizia, benessere, riferite alle figure previste dal Repertorio nazionale dell’offerta di IeFP 2019 e dalle curvature regionali approvate. Dall’a.f. 2013/14 sono presenti i quarti anni. L’Istruzione e formazione professionale coinvolge ogni anno nella Regione Veneto circa 20.000 allievi minori. Ø Sede di svolgimento Iscrizione a 14 anni alle IF o alle IS secondo la sussidiarietà tramite il portale MIUR iscrizionionline. La sede di svolgimento è il Centro di formazione professionale (ora Scuola della formazione professionale) o la Scuola. Possono presentare progetti formativi, come IF, Istituzioni formative accreditate presso la Regione Veneto e iscritte nell’elenco regionale degli Enti accreditati; come scuole, in via sussidiaria, gli Istituti professionali di Stato. L’inizio delle lezioni è stato stabilito nel settembre del 2022. Le disposizioni sul riordino delle funzioni provinciali comportano che la funzione di Formazione professionale, già svolta dai CFP provinciali alla data di entrata in vigore della lr n. 19/2015 e s.m.i., debba continuare ad essere svolta con il personale ex provinciale ora inquadrato nel ruolo regionale. A partire dall’a.f. 2016/17 sono stati individuati gli Organismi di formazione accreditati, idonei a gestire i medesimi percorsi nelle ex sedi formative della Provincia di Treviso e della Città metropolitana di Venezia. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 209 06/04/23 19:38 210 Ø Docenti Nei percorsi delle IF sia i docenti delle competenze tecnico-professionali che quelli delle competenze di base provengono dai CFP. Di norma, nei percorsi delle scuole sia i docenti delle competenze tecnico-professionali che quelli delle competenze di base provengono dalle scuole. Le attività educative e formative realizzate dall’Ente formatore devono essere affidate a personale docente in possesso di abilitazione all’insegnamento o ad esperti in possesso di documentata esperienza maturata per almeno cinque anni nel settore, ai sensi dell’art. 19 del d.lgs n. 226/2005. Il ruolo del docente è incompatibile con la funzione di tutor d’aula nel medesimo intervento formativo. È rivestito da persona diversa dal docente a fronte della propria specifica valenza in campo formativo/educativo. In base alla dgr n. 1368 del 30.7.2013, in analogia con la gestione degli interventi di formazione iniziale gli Enti beneficiari devono impiegare almeno il 50% di personale assunto con il contratto collettivo nazionale di lavoro per la Formazione professionale, sottoscritto dalle Organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello nazionale. Ø Articolazione oraria Fino al 2011/12 percorso triennale integrale della durata di 3.200 ore. Dall’a.f. 2012/13 le ore per anno dei percorsi integrali sono minimo 990. Ad esempio, il quadro orario dei percorsi triennali di comparti vari ed edilizia prevede al primo anno minimo 450 e massimo 550 ore di formazione di base diretta all’adempimento dell’obbligo di istruzione (assi culturali) e min 440 max 540 ore di Formazione professionale a carattere polivalente nel comparto prescelto e accoglienza. Al secondo anno, min 410 e max 460 ore di formazione di base e 420-450 ore di formazione pratica e accoglienza e accompagnamento al lavoro, con 80-160 ore di stage. Il quadro orario dei percorsi triennali del sistema duale prevede al primo anno min 400 ore di applicazione pratica in impresa simulata propedeutica all’alternanza o all’apprendistato e max 590 ore di assi culturali (formazione di base diretta all’adempimento dell’obbligo di istruzione e accoglienza). Al secondo anno min 40% dell’orario ordinamentale annuale di 990 ore in formazione interna all’azienda presso cui lo studente iscritto sia stato assunto in contratto di apprendistato per la qualifica (ai sensi dell’art. 41 II comma lettera a) del d.lgs n. 81/2015) oppure min 400 ore annue di formazione in azienda in alternanza, oltre a un max di 594 ore di accoglienza e assi culturali. Al terzo anno min 50% dell’orario ordinamentale in formazione interna all’azienda oppure min 500 ore annue di formazione in azienda in alternanza. Il percorso in sussidiarietà deve essere riconducibile alla durata prevista di 1.056 ore per anno (art. 5 comma 1 lettera b del dpr n. 87/2010) di 60 minuti. La frequenza alle azioni formative è da intendersi obbligatoria. Nel biennio la formazione di base va da 429 a 561 ore, mentre la Formazione professionale va da 495 a 627 ore. Al 3° anno la formazione culturale va da 396 a 429 ore, mentre la formazione professionalizzante da 627 a 660 ore. Sono effettuate 165 ore di stage curricolare nell’ambito degli insegnamenti sia culturali che tecnico-professionali. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 210 06/04/23 19:38 211 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 Ø Elementi Il percorso formativo comprende: orientamento; attività di accoglienza all’inizio dell’attività didattica; attività di accompagnamento al lavoro, intesa anche come valutazione delle esperienze fatte nel mondo del lavoro attraverso lo stage al lavoro; moduli per favorire l’inserimento di giovani provenienti dal sistema scolastico o dal mondo del lavoro; visite in aziende, ambienti e luoghi di lavoro, fiere e mercati di particolare rilevanza; moduli destinati a soggetti portatori di handicap, in condizione di disagio o provenienti da un percorso scolastico o dal mondo del lavoro; moduli di approfondimento destinati a rispondere a particolari esigenze di professionalità del territorio; potenziamento dei talenti e delle caratteristiche individuali cognitive, emotive e relazionali; interventi a favore di studenti con difficoltà cognitive o comportamentali non riferibili a disabilità specifiche e certificabili. Potranno inoltre essere realizzati interventi progettati in considerazione della specificità dell’allievo. Questi interventi individuali aggiuntivi, finanziati ad hoc, sono quantificati complessivamente nell’ambito di ciascun progetto in misura non superiore a 25 ore per ciascuna annualità, possono riguardare sia studenti iscritti al percorso, sia giovani non iscritti che contattino il CFP in vista di un possibile inserimento in un percorso. Nel caso in cui dette attività siano rivolte a utenti interni possono essere svolte anche durante le attività ordinarie, distaccando l’utente dal gruppo classe. Potranno essere attivate esercitazioni dimostrative nei seguenti contesti: 1) competizioni tra diversi istituti scolastici; 2) iniziative di interscambio con istituti anche stranieri; 3) giornate di scuola aperta; 4) partecipazione a manifestazioni riferite all’orientamento; 5) esercitazioni dimostrative rivolte ai rappresentanti delle aziende interessate ad accogliere allievi in stage; 6) partecipazione ad iniziative di volontariato organizzate da enti locali; 7) saggi di fine anno. I progetti devono prevedere un numero di partenariati aziendali sufficienti a garantire per tutti gli iscritti l’accoglienza per il periodo di applicazione pratica in azienda di almeno 20 studenti. Ø Esiti e certificazioni La qualifica viene conseguita a conclusione del percorso triennale, previo superamento delle prove finali previste dalla lr n. 8 del 31.3.2017 e dai decreti dirigenziali di attuazione con cui sono definiti modulistica e vademecum. Gli interventi proposti devono garantire l’adozione di modalità di valutazione - periodica e annuale - degli apprendimenti e del comportamento degli allievi, adottate dai docenti sia singolarmente che collegialmente. È adottato un sistema di valutazione con una prova complessa, che intende verificare competenze sia culturali (con riferimento agli standard minimi nazionali delle competenze di base) sia professionali (relative a ciascun profilo professionale). L’accertamento delle competenze di base e dalle competenze tecnico professionali avviene in riferimento a Ada (area di attività) afferenti. Il rilascio dell’attestato di qualifica professionale è previsto, previo CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 211 06/04/23 19:38 212 il superamento delle prove finali definite da disposizioni regionali e svolte dinnanzi a una commissione nominata dalla Regione. Dall’a.f. 2010/11, i consigli di classe, a conclusione del secondo anno del percorso triennale e al termine delle operazioni di scrutinio finale, compilano per ogni allievo il “certificato di assolvimento dell’obbligo di istruzione”, che resta agli atti del CFP e viene rilasciato d’ufficio a conclusione del percorso triennale ovvero su richiesta dell’allievo interessato che abbia maturato almeno 10 anni di frequenza scolastica. Gli allievi che abbandonino il percorso prima del raggiungimento della qualifica possono richiedere all’ente gestore il rilascio di un attestato di competenze valevole ai fini del riconoscimento di eventuali crediti formativi in ulteriori percorsi formativi o scolastici. La qualifica (o il diploma) conseguita a conclusione del percorso triennale può essere registrata sul “Libretto formativo del cittadino” o nel “Fascicolo elettronico del lavoratore” (artt. 14 e 15 del d.lgs n. 150/2015). Le certificazioni sono in conformità con il decreto interministeriale del 5 gennaio 2021, recante “Disposizioni per l’adozione delle linee guida per l’interoperatività degli enti pubblici titolari del sistema nazionale di certificazione delle competenze”. Ø Crediti La frequenza del percorso comporta l’acquisizione di crediti ai fini dell’eventuale rientro nel sistema di istruzione. La possibilità di passare al sistema dell’istruzione è data ai sensi dell’art. 8 del d.lgs n. 61/2017 e dei successivi decreti attuativi. L’Ente è tenuto ad attivare un servizio per l’accertamento di conoscenze, capacità e competenze acquisite e per il riconoscimento di eventuali crediti formativi, secondo le disposizioni sui passaggi tra sistemi o con le modalità semplificate previste per i passaggi tra IP e IeFP (e viceversa) o intra IeFP. È previsto il riconoscimento di crediti in ingresso per l’inserimento di allievi provenienti dalla scuola o dal mondo del lavoro che richiedono di essere ammessi direttamente al secondo o al terzo anno del percorso triennale o al primo anno dopo la scadenza del termine per l’iscrizione (coincidente con il primo quarto di monte ore). È stato messo a punto uno speciale dispositivo per l’accertamento dei crediti, che prevede ad ogni passaggio tra sistemi un preventivo contatto tra IF e IS, finalizzato ad acquisire la documentazione amministrativa sul curriculum dell’allievo. La Regione ha disciplinato la costituzione delle commissioni interistituzionali per il riconoscimento dei crediti, istituendo con dgr n. 2873 del 10.9.2004 e con successivi decreti dirigenziali, un apposito albo regionale degli esperti chiamati a costituire tali commissioni. Gli allievi che abbandonino il percorso prima del raggiungimento del diploma possono richiedere il rilascio di un “attestato di competenze” valevole ai fini del riconoscimento di eventuali crediti formativi in ulteriori percorsi formativi o scolastici, così come modificato dall’accordo in Conferenza Stato-Regioni, repertorio atti n. 155/ CSR del 1.10.2019. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 212 06/04/23 19:38 213 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 Ø Governo del sistema La programmazione delle attività di IeFP è affidata al Dipartimento formazione e alla Direzione formazione e istruzione. Essa regola mediante bandi e circolari le attività delle Istituzioni formative, dei CFP ex provinciali e in via sussidiaria delle Istituzioni scolastiche. La Direzione lavoro gestisce la banca dati dell’Anagrafe regionale degli studenti (ARS) attraverso l’ente strumentale Veneto Lavoro. A partire dall’a.f. 2004/05 la banca dati sugli utenti della Formazione professionale è finalizzata a monitorare, con modalità informatiche, le iscrizioni, i ritiri degli allievi e i dati di follow up. Le registrazioni delle presenze degli allievi vengono effettuate su un gestionale regionale unico ROL (Registro on line). Le direttive richiedono che ciascun progetto sia frutto di un’analisi dei fabbisogni con il coinvolgimento dei soggetti istituzionali del territorio per i giovani in età di obbligo di istruzione. Sono attivabili partenariati (operativi o di rete) con altri CFP sul territorio. Possono, inoltre, essere attivati partenariati di rete con servizi sociali competenti per territorio, servizi di orientamento, istituti scolastici e uffici scolastici, con l’obiettivo di instaurare una sinergia tra strutture istituzionali chiamate a diversi livelli a prevenire e contrastare la dispersione scolastica e il disagio giovanile. La Regione mantiene un rapporto di collaborazione con gli Organismi formativi che realizzano il piano regionale: Forma Veneto e Ance Veneto (scuole edili). Si è avviato un Tavolo tecnico scientifico per aiutare la Regione e il sottosistema dell’IeFP a individuare le modalità di validazione delle figure regionali e delle competenze aggiuntive, i moduli compensativi, le modalità di erogazione degli esami finali e degli attestati in esito ai percorsi. Il Tavolo è coordinato dalla Direzione formazione e istruzione e si avvale dell’assistenza tecnica di esperti, di Anpal servizi e di esperti nominati dalle associazioni più rappresentative delle scuole della Formazione professionale. Ø Destinatari Di norma, gli interventi formativi di primo anno sono rivolti a giovani soggetti all’obbligo di istruzione o in possesso della licenza media oppure, per gli allievi disabili, dell’attestato di credito formativo previsto dall’art. 9 del dpr n. 122 del 22 giugno 2009. Per l’iscrizione di minori stranieri in possesso di titolo di studio non conseguito in Italia è necessario accertare che il titolo di studio sia conclusivo di un ciclo di studi di durata non inferiore a 8 anni. È fatto salvo il diritto di proseguire il percorso triennale fino al raggiungimento della qualifica professionale per i giovani che, già iscritti e frequentanti un percorso scolastico o di Istruzione e formazione professionale, abbiano compiuto la maggiore età senza aver conseguito un titolo in assolvimento del diritto-dovere all’istruzione-formazione. Ai percorsi quadriennali possono accedere giovani in possesso di una qualifica professionale conseguita frequentando un percorso triennale di Istruzione e formazione professionale o a seguito di un contratto di apprendistato per la CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 213 06/04/23 19:38 214 qualifica e per il diploma professionale. In considerazione della previsione contenuta all’art. 43 d.lgs n. 81/2015, che prevede l’accesso all’apprendistato per la qualifica e per il diploma di giovani tra i 15 e i 25 anni, eventuali utenti maggiorenni possono essere iscritti al primo anno del triennio in qualità di utenti rendicontabili al fine di consentire la stipula di un contratto di apprendistato per il conseguimento della qualifica professionale. Eventuali richieste di iscrizione di allievi maggiorenni ai percorsi triennali possono essere accolte solo in continuità didattica con un diverso percorso o in presenza di una intesa tra le istituzioni formative o scolastiche e i Centri provinciali per l’educazione degli adulti per un progetto finalizzato al conseguimento del diploma di scuola media e la prosecuzione al secondo anno nei percorsi triennali. Ø Quarto anno In Veneto dall’a.f. 2013/14 sono presenti IV anni in duale, che prevedono competenze tecnico-professionali minimo 500 ore annue in formazione in azienda o in alternanza scuola-lavoro oppure minimo 50% dell’orario ordinamentale annuale di 990 ore in formazione interna all’azienda presso cui lo studente iscritto al CFP sia stato assunto in contratto di apprendistato per il diploma professionale ai sensi dell’art. 41 II comma lettera a) del d.lgs n. 81/2015. Per le competenze di base massimo 495 ore. Il monte ore del quarto anno include le ore dedicate all’esame finale. L’obiettivo prioritario del sistema di formazione duale è l’attivazione di contratti di apprendistato di primo livello, ai sensi dell’art. 41 II comma, lettera a) del d.lgs n. 81/2015 per almeno il 30% degli studenti iscritti ai quarti anni. Nell’a.f. 2022/23 sono stati finanziati 86 percorsi di quarto anno (7 edilizia e 79 comparti vari), con una previsione dirca 1.500 frequentanti. In Veneto non esiste un diploma di tecnico per il settore benessere ma una abilitazione. – a.f. 2013/14: n. percorsi 10; n. allievi 157 – a.f. 2014/15: n. percorsi 26; n. allievi 475 – a.f. 2015/16: n. percorsi 42; n. allievi 774 – a.f. 2016/17: n. percorsi 55; n. allievi 1.062 – a.f. 2017/18: n. percorsi 57; n. allievi 687 – a.f. 2018/19: n. percorsi 66; n. allievi 586 – a.f. 2019/20: n. percorsi 86; n. allievi 793 – a.f. 2020/21: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2021/22: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2022/23: n. percorsi 86; n. allievi n.d. Ø Costi Con le dgr n. 1798 (benessere) e 1799 (comparti vari ed edilizia), entrambe del 27.11.2018, si stabiliscono i criteri per erogare il contributo pubblico massimo destinato ai percorsi triennali secondo la seguente for- CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 214 06/04/23 19:38 215 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 mula: contributo pubblico orario*monte ore triennio+contributo pubblico allievo*n. allievi*numero annualità. Il costo ora corso stabilito dalla Regione differisce per tipologia: comparti vari € 85,00, benessere € 77,50, edilizia € 72,00. Il costo medio ora corso ponderato1 corrisponde a € 91,81. Il costo individuale ad allievo stabilito corrisponde a € 403,50 per comparti vari, €462,00 benessere e € 812 per l’edilizia. Applicando tali parametri al numero degli iscritti a primo anno dei percorsi triennali delle istituzioni formative nell’a.f. 2019/20, risulta che il costo annuale per percorso è di € 90.887,70, il costo annuale per allievo corrisponde a € 4.378,18 mentre il costo orario per allievo ammonta a € 4,42. Sempre nell’a.f. 2019/20, le classi di primo anno devono essere, di norma, composte da un numero non inferiore a 20 allievi a inizio anno per servizi del benessere, comparti vari ed edilizia (dall’a.f. 2019/20). Il numero minimo di allievi formati deve essere di 15 per servizi del benessere, comparti vari ed edilizia. Si considera formato l’allievo che abbia maturato una percentuale di frequenza pari ad almeno il 75% del monte ore. Il contributo massimo aggiuntivo applicato per ogni ora di intervento individuale di attività frontali di accoglienza/accompagnamento/ personalizzazione è di € 38,00 (nel limite massimo di € 2.850,00 per progetto). Esse possono essere svolte anche durante le attività ordinarie, distaccando l’utente dal gruppo classe. Fermo restando un percorso formativo non inferiore a 990 ore, la frequenza dell’intervento di accoglienza/accompagnamento/ personalizzazione concorre alla percentuale di frequenza richiesta per l’ammissione all’esame, mentre non risulta riconoscibile ai fini del monte ore allievi formati. Vi sono ormai pochi percorsi di IeFP presso Centri di formazione ex provinciali trasferiti alla Regione e da queste finanziati. In ogni caso, dall’a.f. 2016/17 (decreto n. 130 del 12.8.2016) hanno, di norma, le stesse unità di costo standard che sono applicate agli Organismi di formazione accreditati privati. Infatti, la copertura finanziaria di costi e personale inquadrato nei ruoli regionali già presenti nella determinazione delle unità di costo standard di riferimento, viene considerata come un’entrata generata dal progetto e sottratta, in sede di verifica rendicontale, dal contributo pubblico assegnato a ciascun progetto. Il costo delle sedi di realizzazione degli interventi, anche in caso di utilizzo di sedi di proprietà della Regione Veneto, è sempre a carico del soggetto proponente. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale La Regione ha regolamentato l’apprendistato di primo livello. La Circolare del Ministero del lavoro e delle politiche sociali R.0000012 del 6.6.2022 fornisce chiarimenti interpretativi rispetto alle disposizioni del decreto le- 1 Comparti vari € 85,00x990+€403,50 ad allievo fino a un massimo (20 allievi) di € 8.070 = € 92.220,00:990 ore = € 93,15 x253 percorsi = € 23.567,33. Benessere € 77,50x990+€462,00 ad allievo fino a un massimo di € 9.240 (20 allievi) = € 85.965,00:990 = € 86,83x63 = € 5.470,50. Edilizia non cofinanziata € 72,00x990+€ 812,00 ad allievo fino a un massimo di 16.240 (20 allievi) = € 87.520,00:990 = € 88,40x8 percorsi = € 707,23. Totale € 29.745,07:324 percorsi = 91,81 ponderato. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 215 06/04/23 19:38 216 gislativo 15 giugno 2015, n. 81 e del decreto interministeriale 12 ottobre 2015 definendo nel dettaglio le caratteristiche del contratto di apprendistato di primo livello. La prima sperimentazione del sistema formativo duale è stata attivata a partire dall’a.f. 2016/17, con percorsi triennali per il conseguimento della qualifica professionale e percorsi di quarto anno per il diploma professionale. La modalità duale ha avuto una prima fase di impianto e “taratura” del sistema, ma ora si intende avviare una nuova fase di sperimentazione che prevede modalità innovative di formazione curriculare in azienda, con stage rafforzati o con il ricorso alla modalità dell’impresa formativa simulata per gli allievi che per caratteristiche anagrafiche non possono essere formati in azienda. Nella precedente sperimentazione del sistema di formazione duale si è riscontrata la prevalenza della modalità percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO) rispetto alla modalità apprendistato nei percorsi per il conseguimento della qualifica professionale, mentre nei percorsi per il conseguimento del diploma professionale i rapporti si invertono con netta prevalenza della modalità apprendistato. Per l’a.f. 2022/23, le dgr n. 806/2022 e 810/2022 hanno presentato progetti per percorsi triennali di Istruzione e formazione professionale per il conseguimento della qualifica professionale con il sistema di formazione duale. Analogamente, la dgr n. 79/2022 lo ha fatto per i percorsi duali di IV anno. L’obiettivo prioritario del sistema di formazione duale è assicurare a tutti gli studenti di età superiore ai 15 anni un periodo di esperienza pratica in azienda almeno nella forma dell’alternanza. È possibile inserire in contratti di apprendistato per la qualifica anche ragazzi iscritti al primo anno del percorso triennale, purché abbiano compiuto il quindicesimo anno di età. Le ore relative alle attività lavorative svolte in azienda dovranno essere determinate in numero tale da garantire una coerenza con la durata del percorso formativo, compatibili con l’articolazione dell’orario ordinamentale e in rapporto alla durata del contratto di apprendistato. Sono stati 2.127 gli iscritti in duale degli anni I-II-III-IV presso le Istituzioni formative nell’a.f. 2019/20. Il target da raggiungere come obiettivo minimo per il primo anno (a.f. 2022/23) del Programma Duale attraverso l’utilizzo integrato delle risorse del PNRR e delle risorse ordinarie assegnate è pari a 3.138 allievi promossi/ certificati in percorsi duali. A questo scopo sono stati stanziati per il Veneto dal MLPS € 12.013.084,00. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 216 06/04/23 19:38 217 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 ➢ Struttura Provincia Autonoma di Bolzano 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 217 06/04/23 19:38 218 Ø Normativa – Legge provinciale n. 40 del 12.11.92 (ordinamento della FP) – Dgp n. 1779/09 (esami dei percorsi di qualifica) – Dgp n. 25-12129 del 14.9.2009 (accreditamento) – Legge provinciale n. 11/2010 (secondo ciclo di istruzione e formazione) – Dgp n. 334 del 1.3.2010 (percorsi a tempo pieno della FP tedesca e ladina) – Dgp n. 1256 del 26.7.2010 (apprendisti presso le scuole professionali provinciali) – Dgp n. 363 del 14.3.2011 (norme sull’esame finale) – Dgp n. 824 del 23.5.2011 (recepimento accordo figure professionali) – Dgp n. 1095 del 16.7.2012 (definizione dei curricoli dell’IeFP) – Dgp n. 1939 del 27.12.2012 (ordinamento percorsi triennali) – Dgp n. 122 del 28.1.2013 (intesa per percorsi annuali per l’esame di Stato nella FP) – Dgp n.1366 del 18.11.2014 (5° anno) – Dgp n. 470 del 21.4.2015 (percorsi di secondo ciclo in lingua tedesca) – Dgp n. 556 del 12.5.2015 (IV anni) – Dgp n. 470 del 21.4.2015 (permeabilità percorsi) – Dgp n. 245 del 20.3.2018 (piano dei percorsi a.f. 2018/19) – Dgp n. 797 del 7.8.2018 (apprendistato a.f. 2018/19) – Dgp n. 681 del 6.8.2019 (piano dei percorsi a.f. 2020/21) – Dgp n. 924 del 12.11.2019 (piano dei percorsi a.f. 2020/21) – Dgp n. 1088 del 29.12.2020 (piano dei percorsi a.f. 2021/22) – Dgp dgp n. 1109 del 21.12.2021 (piano dei percorsi a.f. 2022/23) Ø Modello PERCORSI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE (percorsi integrali di IeFP) Da quasi vent’anni, nell’ambito della sua autonomia in materia di Formazione professionale (competenza primaria), la Provincia di Bolzano avvia dei percorsi triennali composti da un anno di formazione di base e due anni di formazione specifica. Dall’a.f. 2014/15 vi sono anche percorsi di qualifica di 4 anni (es: operatori del benessere). La Provincia dispone attualmente di 28 Centri: 20 scuole in lingua tedesca (Berufsfachschulen), 7 scuole in lingua italiana e 1 scuola nelle Valli ladine, dove viene insegnato sia in tedesco che in italiano. Tali Centri, o meglio “Scuole professionali provinciali”, sono “Landesberufsschulen”, ossia Scuole professionali del territorio. Queste sono diverse dalle Staatlichen Berufsfachschulen: Fachlehranstalten o Berufsbildenden Schulen (Istituti Professionali) e Fachoberschulen (Istituti tecnici); queste ultime, infatti, danno titoli di Stato e non hanno obiettivi specifici di apprendimento determinati dalla Provincia. L’Intesa per realizzare organici raccordi tra i percorsi degli Istituti professionali e i percorsi di Istruzione e CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 218 06/04/23 19:38 219 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 formazione professionale del 16.12.2010 non è stata recepita dalla Provincia Autonoma di Bolzano. In Provincia, infatti, la differente disciplina ordinamentale attualmente vigente preclude l’introduzione dell’offerta sussidiaria. Le Scuole di formazione professionale distribuite sul territorio provinciale si occupano di formazione di base (qualifica), di formazione post-qualifica e di maturità professionale. I Piani dei corsi della Direzione provinciale Formazione professionale tedesca, della Direzione provinciale Formazione professionale italiana nonché della Scuola professionale per l’artigianato artistico Val Gardena sono contenuti per l’anno formativo 2022/23 nella dgp n. 1109 del 21.12.2021. Per la parte ladina e tedesca non esistono più Istituti professionali ma solo IeFP provinciali, IT e licei. All’interno delle Landesberufsschulen, dopo il primo anno orientativo (Berufsgrundstufe) è possibile continuare la Formazione professionale con una Fachshule o accedere all’apprendistato (Lehre: formazione duale con 1 giorno di formazione d’aula e 5 sul posto di lavoro). L’accordo sugli “organici raccordi” non è stato recepito dalla Provincia Autonoma di Bolzano; tuttavia, è stato varato un 5° anno su tutto il territorio provinciale che consente di ottenere una maturità. Ø Sede di svolgimento L’iscrizione avviene presso i Centri provinciali di FP dipendenti dall’Amministrazione provinciale. I percorsi formativi di IeFP sono svolti dalle strutture della Formazione professionale provinciale. Ø Docenti Docenti dei Centri provinciali di Formazione professionale insegnano sia le competenze di base che quelle tecnico-professionali. Le discipline e i requisiti per l’insegnamento sono stabiliti da delibere della Giunta provinciale. È definito uno specifico contratto di comparto per il personale docente delle Scuole professionali provinciali. Ø Articolazione oraria I percorsi a seconda delle figure professionali di riferimento sono triennali (qualifica di operatore professionale) o quadriennali (qualifica di operatore + monoennio per il diploma di tecnico professionale). I piani formativi dei corsi prevedono da 1.085 a 1.394 ore per ciascun anno formativo (circa 36 ore a settimana) con frequenza a tempo pieno dell’insegnamento delle discipline sia mattina che pomeriggio. Nella Formazione professionale tedesca (1.224-1.292 ore all’anno) al primo anno sono previste 612 ore professionalizzanti e altrettante (50%) di base. Il secondo e il terzo anno le ore professionalizzanti sono 748 (61%) inclusive di 12 ore di laboratorio e 10 di teoria applicata alla settimana e di circa 180 ore (dalle 4 alle 6 settimane) di stage sia al secondo che al terzo anno. Nella Formazione professionale agricola, forestale e di economia domestica (1.085 ore l’anno) nel triennio CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 219 06/04/23 19:38 220 sono previste in media 1.823 ore professionalizzanti e 1.292 ore di competenze di base e trasversali. Lo stage conta tra le 93 e le 186 ore. Nella Formazione professionale italiana (990-1.222 ore l’anno nell’a.f. 2020/21) sono previste da 1.358 a 2.042 ore di competenze di base e da 1.366 a 2.083 ore di competenze professionalizzanti. Lo stage raggiunge complessivamente dalle 266 alle 480 ore, sempre collocate nel monte ore del secondo e terzo anno per la qualifica e del quarto anno per il diploma. In base alla dgp n. 679 del 10.8.2021, le scuole professionali possono ridurre al massimo del 20% il monte ore previsto per le singole materie dei rispettivi piani di studio nei percorsi di formazione triennale o di quarto anno per potenziare altre materie già comprese nei piani di studio o l’offerta formativa interdisciplinare oppure per introdurre nuove materie. Ø Elementi Il curricolo dovrà prevedere: accompagnamento al percorso, accoglienza, orientamento e personalizzazione. È previsto uno stage. La Provincia, nei limiti delle disponibilità finanziarie e organizzative, può concedere agevolazioni per vitto e alloggio, trasporto e frequenza. Per tutti gli alunni e alunne fino al 2° anno delle scuole superiori e delle scuole professionali è previsto il prestito gratuito dei libri di testo. Gli iscritti alle scuole professionali provinciali aventi diritto possono richiedere una borsa di studio fino a 3.200 € per convitto e fino a € 2.240 per semiconvitto. Ø Esiti e certificazioni Dopo il primo anno gli studenti scelgono se continuare nell’apprendistato o nella Formazione professionale. Al termine del terzo (in alcuni casi quarto) anno di Formazione professionale è rilasciato un attestato di qualifica professionale provinciale, valida sul territorio nazionale e inserita nel quadro europeo EQF. Al termine del quarto anno è rilasciato un diploma di tecnico professionale. Le certificazioni sono in conformità con la ddp n. 770 del 25.10.2022, Repertorio provinciale dei titoli di Formazione professionale e delle qualificazioni professionali e criteri per la validazione e la certificazione delle competenze. Ø Crediti Nella Provincia di Bolzano un ragazzo che abbia frequentato un percorso triennale di Formazione professionale e abbia intenzione di passare al quarto anno di un Istituto scolastico diverso deve fare domanda per un esame obbligatorio sulle conoscenze e discipline mancanti in base al programma. Per gli allievi intenzionati a proseguire gli studi, può essere attivato durante l’ultimo anno di Formazione professionale un corso integrativo gratuito. Tra i Centri di formazione professionale e gli Istituti scolastici si è instaurata una stretta collaborazione che prevede la comunicazione dei programmi, in modo che CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 220 06/04/23 19:38 221 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 possa essere garantita una preparazione specifica agli allievi interessati e il riconoscimento delle attività pratiche. Al momento la collaborazione tra i due canali formativi non è stata strutturata in convenzioni dato l’esiguo numero dei casi. La dgp n. 481 del 5.7.2022 definisce i criteri per il riconoscimento di crediti formativi che comportano una durata ridotta dell’apprendistato in azienda e della formazione scolastica professionale. Ø Governo del sistema Mentre tre Intendenze (quelle tedesca, italiana e ladina) si occupano degli Istituti statali, i quali non rientrano nell’ambito della IeFP, tre sono i settori del territorio della Provincia (quello tedesco-ladino, italiano e settore specifico della FP agricola-domestica) che si occupano di gestire la Formazione professionale, ossia le Scuole provinciali attraverso tre Direzioni. I decreti del Presidente della Provincia n. 45 del 15.12.2017, n. 20 del 16.7.2018 e n. 3 del 17.1.2019 stabiliscono i regolamenti relativi all’articolazione, alla denominazione e alle competenze rispettivamente della Direzione Istruzione e formazione tedesca, italiana e ladina. Le ripartizioni provinciali competenti in materia di Formazione professionale predispongono annualmente i programmi operativi con i corsi e indicano il profilo professionale, le modalità di iscrizione, di gestione e di realizzazione, la durata e i contenuti. La Commissione provinciale per la Formazione professionale (ossia, una sottocommissione della Commissione provinciale per l’Impiego) adempie alle funzioni attribuitele da leggi e regolamenti ed esprime parere in merito: 1) al coordinamento delle azioni in materia di Formazione professionale; 2) ai piani pluriennali e ai programmi operativi delle attività di formazione; 3) alle questioni inerenti alla Formazione professionale, che la Giunta provinciale sottopone al suo esame; 4) alla concessione di provvidenze di assistenza professionale. Ø Destinatari Giovani in possesso della licenza media tenuti all’assolvimento del diritto- dovere all’Istruzione e alla Formazione. Giovani con 9 anni di frequenza scolastica. I destinatari minori di 18 anni sono distinguibili in apprendisti e alunni dei percorsi. Ø Costi Ai sensi e per gli effetti dell’articolo 2, comma 109, della Legge 23 dicembre 2009, n. 191, una quota del riparto nazionale dei finanziamenti alla IeFP è resa disponibile alla Provincia Autonoma di Bolzano. La Provincia Autonoma, tuttavia, non utilizza un sistema di finanziamento basato su parametri di unità di costo standard. Poiché le “Scuole provinciali” che rilasciano le qualifiche di FP sono pubbliche e appartengono alla Provincia Autonoma, non sono assimilabili alle Istituzioni accreditate del privato sociale. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 221 06/04/23 19:38 222 Ø Quarto anno I corsi quadriennali sono stati istituiti nei primi anni del 2000. Dall’a.f. 2010/11 i percorsi sono di circa 1.100-1.200 ore (1.009-1.192 ore dall’a.f. 2020/21), con un numero ore variabile da 160 a 400 ore di stage. Negli anni i percorsi sono: – a.f. 2005/06: n. percorsi 12; n. allievi 114 – a.f. 2006/07: n. percorsi 13; n. allievi 155 – a.f. 2007/08: n. percorsi 15; n. allievi 175 – a.f. 2008/09: n. percorsi 17; n. allievi 215 – a.f. 2009/10: n. percorsi 20; n. allievi 236 – a.f. 2010/11: n. percorsi 32; n. allievi 530 – a.f. 2011/12: n. percorsi 27; n. allievi 452 – a.f. 2012/13: n. percorsi 35; n. allievi 585 – a.f. 2013/14: n. percorsi 43; n. allievi 694 – a.f. 2014/15: n. percorsi 52; n. allievi 782 – a.f. 2015/16: n. percorsi 56; n. allievi 814 – a.f. 2016/17: n. percorsi 57; n. allievi 827 – a.f. 2017/18: n. percorsi 59; n. allievi 842 – a.f. 2018/19: n. percorsi 43; n. allievi 636 – a.f. 2019/20: n. percorsi 51; n. allievi 676 – a.f. 2020/21: n. percorsi 47; n. allievi 662 – a.f. 2021/22: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2022/23: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. Ø V Anno Un protocollo d’intesa del 7.2.2013 tra Provincia e Ministero dell’istruzione, università e ricerca realizza corsi annuali di Formazione professionale per coloro che intendono sostenere l’esame di Stato per consentire la prosecuzione ai più alti livelli di studio universitario e di alta formazione. Il Protocollo stabilisce i criteri generali per la realizzazione dei corsi per gli studenti che hanno conseguito il diploma professionale al termine del percorso di Istruzione e formazione professionale quadriennale così come stabilito dal d.lgs n. 226 art. 20. Il corso comprende non meno di 990 ore. I corsi annuali di preparazione all’esame di Stato hanno avuto avvio per la parte tedesco-ladina nell’a.f. 2014/15 e per la parte italiana nell’a.f. 2015- 2016. Per il dettaglio delle materie, per un totale di 28 ore settimanali, si può consultare la pagina della Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige: www.provincia.bz.it/formazione-lingue/formazione-professionale. Anche in seguito all’apprendistato vi è la possibilità di ottenere il diploma di maturità: il quinto anno di formazione viene proposto dalle scuole professionali provinciali per varie professioni per la durata di un anno a tempo pieno e consente di partecipare all’esame di Stato a seguito del superamento del procedimento di accesso. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 222 06/04/23 19:38 223 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale Il consolidato e regolamentato sistema dell’apprendistato tradizionale altoatesino si è trasformato in apprendistato per la qualifica e il diploma professionale. Gli anni di frequenza sono gli stessi previsti dal corso di qualifica e anche agli apprendisti viene ora offerta la possibilità di svolgere il quarto anno per ottenere il diploma. In alcune professioni, dopo la formazione di base è possibile qualificarsi ulteriormente attraverso la formazione di maestro professionale. In Alto Adige ci sono oggi 57 attività professionali triennali a qualifica e 60 attività professionali per il diploma quadriennale oggetto di apprendistato. Con riferimento alla lp n. 12 del 4.7.2012 - ordinamento dell’apprendistato e al dgp n. 1095 del 16.7.2012 - indicazioni provinciali per la definizione dei curricoli dell’IeFP di cui all’art. 10, lp n. 11/10 - II ciclo di Istruzione e formazione della Provincia, sono stati elaborati gli ordinamenti formativi per le varie professioni in collaborazione con rappresentanti del mondo economico e insegnanti delle scuole professionali. L’apprendistato termina con l’esame di fine apprendistato (nell’artigianato esame di lavorante artigiano). Gli esami di apprendistato sono regolati dal decreto del Presidente della Provincia n. 15 del 3.6.2013. Per ogni attività oggetto di apprendistato viene elaborato un ordinamento formativo. Gli ordinamenti formativi disciplinano la formazione nei due luoghi di apprendimento: scuola professionale e azienda formativa. Essi vengono elaborati in collaborazione con gli insegnanti delle scuole professionali e con i rappresentanti delle assocciazioni di categoria. Il datore di lavoro corrisponde un salario al giovane che è impegnato per un giorno nelle aule presso i Centri di formazione e per il resto della settimana in azienda. Al termine, si supera un esame per il diploma professionale di “lavorante artigiano”. Garanti, assieme alla Provincia autonoma, sono le associazioni di categoria. I ragazzi in artigianato arrivano a percepire € 700-800 al mese di paga. L’attività formativa in apprendistato si articola: a) per l’apprendistato triennale 400 ore annue presso la scuola professionale; b) per l’apprendistato quadriennale 400 ore all’anno, nei primi 3 anni presso la scuola professionale e ulteriori 400 ore per il quarto anno, articolate in 160 ore presso la scuola professionale provinciale e 240 ore di formazione extrascolastica. La formazione nelle scuole professionali si svolge secondo due modalità: in un percorso a blocchi da 9 a 11 settimane o in 1-2 giorni a settimana. Finora, il sistema non era considerato “duale” nello stesso senso acquisito dalle Regioni italiane. Pertanto, c’è stata un’assenza di iscritti in tale forma negli anni I-II-III-IV presso le Istituzioni formative nell’a.f. 2019/20. Il target da raggiungere come obiettivo minimo per il primo anno (a.f. 2022/23) del Programma Duale attraverso l’utilizzo integrato delle risorse del PNRR e delle risorse ordinarie assegnate è pari a 1.138 allievi promossi/certificati in percorsi duali. A questo scopo sono stati stanziati per la Provincia Autonoma di Bolzano dal MLPS € 5.065.870. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 223 06/04/23 19:38 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 224 06/04/23 19:38 225 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 ➢ Struttura Provincia Autonoma di Trento 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2019/20 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 225 06/04/23 19:38 226 Ø Normativa – Protocollo per 4° anno del 12.6.2002 e successiva integrazione del 29.7.2003 – Protocollo d’intesa del 7.2.2013 (5° anno) – Lp n. 5 del 15.3.2005 (istruzione e formazione) – Lp n. 5 del 7.8.2006, artt. 58-59 (sistema educativo di istruzione e del Trentino) – Dgp n. 2548 del 18.10.2002 (modalità per la sperimentazione) – Dgp n. 2087 del 30.9.2005 (azioni formative integrate) – Lp n. 5/05 (art. 11), dgp n. 2245/05, n. 2315/05, lp n. 5/06 (art. 67), dgp n. 724/07 (alta formazione) – Dgp n. 139/07 (modello di quarto anno) – Dgp n. 2220/09 (cessazione IP di Stato) – Dgp n. 2003/10 e n. 138/12 (recepimento accordi per percorsi a regime) – Dgp n. 1822 del 26.8.11 (programma IeFP), dgp n. 1823 del 26.8.11 (criteri a.f. 2011/12) – Dppa n. 11/69/leg del 5.8.2011 (apprendistato e percorsi IeFP) – Dgp n. 317/11, n. 2171/12, n. 1681/12 e n. 1682/12 (figure e struttura quarti anni) – Dgp n. 1051/13 (diploma quarto anno) – Dgp n. 1837 del 31.8.12 (azioni a finanziamento provinciale a.f. 2012/13) – Dgp n. 54/13 (quinto anno) – Dgp n. 457/13, n. 46/13 e n. 49/13 (quinto anno ed esami) – Dgp n. 1051/13 (quarto anno) e dgp n. 1466/13 (alta formazione) – Lp n. 10 del 1.07.2013 (apprendimento permanente) – Dgp n. 352/13, n. 1803/13 e n. 1811/13 (IeFP a.f. 2013/14) – Dgp n. 1504/14 (programma a.f. 2014/15 e quinto anno) – Dgp n. 197/15 (certificazione e riconoscimento qualifiche) – Dgp n. 1372 del 19.8.2016 (IeFP a.f. 2016/17) – Dgp n. 1431 dell’8.9.2017 (IeFP a.f. 2017/18) – Dgp n. 1432 dell’8.9.2017 (unità di costo standard) – Dgp n. 1381 del 1.9.2017 e dgp n. 2261 del 28.12.2017 (passaggi) – Dgp n. 2268 del 28.12.2017 (percorsi a.f. 2018/19) – Dgp n. 1425 del 10.8.2018 (parametri costi IeFP) – Dgp n. 478 del 5.4.2019 (percorsi a.f. 2018/19) – Dgp n. 1320 del 4.9.2020 (nuovo Repertorio) – Dgp n. 286 del 6.3.2020 (apprendistato) – Dgp n. 1188 e n. 1189 del 7.8.2020 (IeFP 2020/21 e 2021/22) – Dgp n. 1794 del 7.10.2022 (linee guida IS), dgp n.1661 e 1662 del 16.9.2022 (IeFP 2022/23) CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 226 06/04/23 19:38 227 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (percorsi IeFP integrali) Percorso triennale di Formazione professionale già dal 1994. Adesione alla sperimentazione nazionale nell’a.f. 2002/03 e a regime dall’a.f. 2004/05. A partire dall’anno formativo 2012/13 è stato modificato l’impianto dell’IeFP trentina secondo il nuovo Pecup dello studente a conclusione del terzo e del quarto anno e con un primo biennio suddiviso in settori. I percorsi a qualifica sono di norma triennali ma sono segnalati singoli casi di qualifiche che richiedono 4 anni. Nella P.A. di Trento non operano più dall’a.f. 2010/11 gli Istituti professionali quinquennali di Stato (vi sono solo IeFP provinciali, IT e Licei) ad eccezione del Don Milani di Rovereto, quinquennale, con obiettivi statali ma finanziamento totalmente provinciale. Ai sensi e per gli effetti dell’articolo 2, comma 109, della Legge 23 dicembre 2009, n. 191, una quota del riparto nazionale dei finanziamenti alla IeFP è resa disponibile alla Provincia Autonoma di Trento. I percorsi di IeFP sono attuati dall’Istituto di formazione professionale provinciale Servizi alla persona e Legno, dall’Istituto di formazione professionale provinciale alberghiero di Levico ai sensi di quanto previsto dalla deliberazione n. 2130/2019, dall’Istituto di formazione professionale provinciale alberghiero di Rovereto, dalla Fondazione Edmund Mach - Istituto agrario San Michele e dalle Istituzioni formative paritarie riconosciute ai sensi del dpp n. 42-149/leg del 1.10.2008 “Regolamento di attuazione concernente il riconoscimento della parità scolastica e formativa” (artt. 30, 36, 76, 77 e 106, comma 6, della legge provinciale 7 agosto 2006, n. 5). Sono attivi 18 Istituti provinciali di formazione provinciale (50 percorsi) e 21 sedi di Centri di formazione professionale di 7 Istituzioni formative parificate accreditate. Non è compresa la Fondazione Edmund Mach, anch’essa parificata, ma finanziata da un altro Servizio della Provincia di Trento con criteri diversi: ha una sede e 3 indirizzi (trasformazione vegetale, trasformazione lattiero-casearia, lavorazione carni) per complessivi 84 allievi di primo anno. La nuova configurazione del sistema di Istruzione e formazione professionale è ora articolata in: 3 settori: agricoltura e ambiente, industria e artigianato e servizi; 18 indirizzi, 11 articolazioni; 27 figure di operatore e 30 di tecnico nelle Istituzioni formative accreditate. Le figure di riferimento dei percorsi di qualifica e di diploma di IeFP del Repertorio provinciale sono state rinnovate a seguito dell’accordo Stato-Regioni del 1.10.2019. La dgp n. 1320 del 4.9.2020, aggiorna le figure presenti nel Repertorio del 2012. I corsi annuali per l’esame di Stato (5° anno) sono presenti continuativamente dall’a.f. 2014/15. Nella Provincia Autonoma di Trento, la differente disciplina ordinamentale attualmente vigente preclude l’introduzione dell’offerta sussidiaria. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 227 06/04/23 19:38 228 Ø Sede di svolgimento La sede di svolgimento delle attività è l’Istituzione formativa, anche per le competenze di base. L’iscrizione avviene presso l’Istituzione formativa. Dal 2010 sono state parificate Enaip Trentino, Opera Armida Barelli, Istituto pavoniano Artigianelli, Centro di formazione professionale Centromoda Canossa, Centro di formazione professionale dell’Università popolare trentina- Scuola delle professioni per il terziario, Centro di formazione professionale G. Veronesi, Ivo de Carneri, Centro di formazione professionale Fondazione Edmund Mach. Accanto ad essi operano le due Istituzioni provinciali di Formazione professionale: l’Istituto di formazione professionale Servizi alla persona e del legno, a Trento, e l’Istituto di formazione professionale alberghiero e della ristorazione, a Rovereto. Sono accreditati tutti i soggetti pubblici e privati finalizzati alla formazione. Ø Docenti I docenti delle Istituzioni provinciali di Formazione professionale sono dipendenti provinciali a cui viene applicato il contratto collettivo di lavoro provinciale. Le Istituzioni formative gestiscono il proprio personale nel rispetto del contratto collettivo di lavoro applicato (dgp n. 1189 del 7.8.2020). Dei 7 Enti di Formazione professionale paritaria (esclusa la fondazione Mach), 4 applicano il contratto collettivo di lavoro provinciale - CCPL (Istituto pavoniano Artigianelli per le arti grafiche, Opera Armida Barelli, Enaip Trentino, Università popolare trentina - scuola per le professioni in sigla UPT) mentre 3 Enti applicano il contratto collettivo nazionale. L’Ente De Carneri applica il contratto collettivo nazionale ANINSEI. Il Centro di formazione professionale Centromoda Canossa e l’Ente G. Veronesi Centro di istruzione scolastica e di formazione professionale applicano il contratto collettivo nazionale per la Formazione professionale. La Provincia di Trento rimane estranea ai rapporti derivanti dalla gestione del contratto di lavoro autonomamente applicato e alle conseguenti responsabilità che intercorrono tra il soggetto contraente ed i suoi dipendenti. Ø Articolazione oraria Ciascuno dei 3 anni del percorso a qualifica (ma ve ne sono pochissimi anche di 4 anni senza diploma) ha un quadro orario di 1.066 ore ed è suddiviso, di norma, in due quadrimestri. Per l’ammissione alla classe successiva e per l’ammissione all’esame finale, per tutti i percorsi, è obbligatoria la frequenza per almeno il 75% del monte ore annuo complessivo. Nei percorsi triennali, le ore dedicate alla formazione professionalizzante sono 543 al primo anno, 640 al secondo e 698 al terzo. Al terzo anno, il monte ore dedicato all’area culturale è di 368 ore in totale (nel primo anno il peso dell’area culturale è di 523 ore, nel secondo anno di 426 ore). Il tirocinio curriculare è previsto nel terzo anno con uno stage di almeno 120 ore e nel quarto CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 228 06/04/23 19:38 229 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 anno, dove vi è una vera e propria alternanza tra la formazione in aula e la formazione in contesto lavorativo, è previsto un minimo del 30% fino ad un massimo del 48% delle 1.066 ore annue. Nel diploma di 4° anno l’alternanza tra i contesti formativi di CFP e aziende ha visto mediamente l’impegno degli allievi in attività di formazione presso le imprese per il 40%-45% della durata totale del percorso che è di 1.066 ore. Il totale minimo obbligatorio delle aree/ambiti di competenza del quarto anno comprende 106 ore di area linguistica, 448 ore di area tecnico-professionale e 320 ore di formazione in contesto lavorativo. Ø Elementi Il curricolo dovrà prevedere: accoglienza; orientamento; sostegno ai passaggi; stage, tirocini e alternanza formativa; personalizzazione/individualizzazione del percorso; tutoraggio. Il contributo alle Istituzioni formative comprende: diritto alla formazione (libri e mensa degli alberghieri), trattamento di fine rapporto (liquidazioni e accantonamenti), quote aggiuntive Inpdap, canoni di locazione immobili, quote per costi di funzionamento delle IF, codocenza, pubblicizzazione con spot radio, inserzioni sui giornali e depliant, materiali didattici di consumo, viaggi degli allievi per stage, alternanza, fiere, musei, convegni ecc. inerenti agli obiettivi formativi, attività extra-curricolari in ambito formativo, culturale, sportivo inerenti agli obiettivi formativi, patentini europei di informatica, conduzione impianti termici, lingua straniera o altro, formazione degli operatori della Formazione professionale. Un finanziamento a parte è stato assegnato dalla Provincia Autonoma per studenti con bisogni educativi speciali e per assistenti educatori ai disabili. La personalizzazione per stranieri consente di sostituire la lingua straniera con l’apprendimento della L1 e di riconoscerne l’attività presso i laboratori linguistici come curricolare. Le attività extracurriculari possono riguardare l’ambito culturale, sportivo, musicale, artistico, teatrale o altri che comunque risultino coerenti al raggiungimento degli obiettivi indicati nel profilo educativo, culturale e professionale. In ogni Istituzione formativa devono essere realizzate almeno due ore settimanali di attività extracurriculari con priorità alle iniziative di carattere sportivo. Per la realizzazione dei progetti di internazionalizzazione ci si avvale, tra l’altro, delle risorse destinate al diritto allo studio per consentire agli studenti provenienti dai Paesi coinvolti nei progetti di partecipare ai percorsi di Istruzione e formazione professionale (triennio e quarto anno). Ø Esiti e certificazioni Il dpp n. 22-54/leg del 7 ottobre 2010 disciplina la valutazione periodica e annuale degli apprendimenti nonché i passaggi tra i percorsi del secondo ciclo (capo VI agli artt. 17 e 18). Un aggiornamento a tale disciplina è contenuto nel dgp n. 1381 del 1.9.2017 e nel dgp n. 2261 del 28.12.2017. A decorrere dall’anno formativo 2021/22 lo svolgimento degli esami dei per- CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 229 06/04/23 19:38 230 corsi IeFP avviene secondo le modalità regolate dalle vigenti disposizioni provinciali di cui alle dgp n. 610 del 22.4.2016, n. 668 del 27.4.2015, n. 2026 del 19.10.2018, e dalle dd n. 28 del 12.5.2014 e n. 29 del 13.5.2014. Il dgp n. 502 del 31.3.2022 riguarda la certificazione e il riconoscimento delle qualifiche. Le certificazioni sono in conformità con il decreto interministeriale del 5.1.2021, recante “Disposizioni per l’adozione delle linee guida per l’interoperatività degli enti pubblici titolari del sistema nazionale di certificazione delle competenze”. Il modello di certificato della Provincia di Trento è unico per tutte le IF e IS del territorio. La dgp n. 2087/2005 e la lp n. 5 del 7.8.2006, art 58 disciplinano i percorsi integrati tra Scuole medie e Formazione professionale per il conseguimento della licenza media. Il collegamento tra il Repertorio provinciale e quello nazionale delle figure professionali garantisce il riconoscimento su tutto il territorio nazionale dei titoli dei percorsi triennali e quadriennali e, quando previsto dalle specifiche figure professionali e dalle normative di settore, tali titoli permettono di ottenere le abilitazioni per l’esercizio dei mestieri in modo autonomo. La Giunta provinciale, con la dd n. 1611 del 18.10.2019, ha approvato le modalità di accesso per i diplomati dei percorsi di Istruzione e formazione professionale ai percorsi di Alta formazione professionale (AFP), autorizzando le Istituzioni scolastiche e formative provinciali e paritarie a realizzare, anche in forma associata, un percorso di potenziamento delle competenze comuni alla conclusione della valutazione in ingresso, così da poter verificare prima dell’avvio le abilità e conoscenze previste per l’ammissione al percorso di AFP. La frequenza non continuativa di un percorso formativo pregiudica il conseguimento della certificazione finale, se lo studente non ha frequentato almeno il 70% delle ore complessive del percorso. Ø Crediti È attuata l’attivazione da parte delle Istituzioni formative delle seguenti certificazioni: patente europea Ecdl, Fit tedesco, Ket inglese, particolari patentini/abilitazioni di mestiere correlati al percorso formativo frequentato che si realizzano durante la frequenza del percorso di Istruzione e formazione professionale (triennio/quadriennio e quarto anno). La dgp n. 1600 del 9.9.2022 fornisce i criteri e modalità per l’organizzazione, il riconoscimento dei crediti, la personalizzazione e la valutazione dei percorsi di Istruzione e formazione professionale degli adulti in provincia di Trento. Ø Governo del sistema Il Programma annuale di attività per la Formazione professionale prende come linee strategiche di riferimento gli obiettivi definiti nel Programma di sviluppo provinciale e le finalità della riforma indicata nella Legge provinciale n. 5 del 7 agosto 2006 sul sistema educativo di Istruzione e formazione professionale del Trentino. Sono realizzate attività di raffronto e di verifica con le associazioni imprenditoriali e di categoria e con le imprese CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 230 06/04/23 19:38 231 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 per la definizione delle figure di riferimento per le qualifiche e per i diplomi professionali dei percorsi di Istruzione e formazione professionale, che fanno parte del Repertorio provinciale. Inoltre, trovano una specifica valorizzazione anche gli esiti dell’attività del gruppo di lavoro promosso dal Servizio Europa per la ricostruzione e la calibratura del quadro dei fabbisogni formativi e della conseguente clusterizzazione delle possibili azioni e interventi di risposta. La domanda formativa definita in ogni area occupazionale costituisce il riferimento per la progettazione ulteriore degli interventi da parte dei soggetti attuatori. Le figure di riferimento dell’Alta formazione professionale sono validate preventivamente dal Comitato di cui al dgp n. 1905 del 10.11.2014 e successive modifiche ed integrazioni e sono contenute, a partire dall’anno 2015, in un apposito repertorio, aggiornabile e modificabile rispetto all’evoluzione del sistema socio-economico provinciale. Ø Destinatari Le modalità ed i termini per l’iscrizione ai percorsi di IeFP (triennali, quadriennali senza uscita al terzo anno di qualifica professionale, quarto anno successivo al conseguimento della qualifica professionale e il corso annuale per l’esame di Stato), vengono disciplinati annualmente con deliberazione della Giunta provinciale. Possono accedere alla IeFP gli allievi che abbiano conseguito la licenza media. Soggetti in situazione di disagio certificato o a rischio di abbandono e di dispersione scolastica per il conseguimento del titolo conclusivo del primo ciclo di istruzione. Possono iscriversi ai percorsi di quarto anno successivo al conseguimento della qualifica anche gli studenti in possesso di qualifiche triennali di IeFP di altre Regioni che si riferiscano alle medesime figure professionali coerenti alle qualifiche provinciali individuate per l’accesso ai percorsi di quarto anno. Possono accedere all’Alta formazione professionale gli studenti in possesso di diploma professionale di durata quadriennale o che hanno superato l’esame di Stato al termine di un percorso del secondo ciclo. Ø Quarto anno Percorso sperimentale nell’a.f. 2002/03 e a regime dall’a.f. 2004/05. Possono iscriversi ai percorsi di quarto anno successivo al conseguimento della qualifica anche gli studenti in possesso di qualifiche triennali di IeFP di altre Regioni che si riferiscano alle medesime figure professionali. La prosecuzione al quarto anno per il conseguimento del diploma professionale è garantita da un’assegnazione di 1.066 ore annue la cui articolazione e quadro orario sono definiti nella deliberazione della giunta provinciale n. 2171 del 15 ottobre 2012. Non è più necessario per gli studenti qualificati dell’IeFP essere in possesso anche del diploma di qualifica triennale statale per sostenere l’esame conclusivo quinquennale nell’Istruzione professionale del vecchio ordinamento. – a.f. 2005/06: n. percorsi 30; n. allievi 392 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 231 06/04/23 19:38 232 – a.f. 2006/07: n. percorsi 28; n. allievi 454 – a.f. 2007/08: n. percorsi 28; n. allievi 451 – a.f. 2008/09: n. percorsi 27; n. allievi 415 – a.f. 2009/10: n. percorsi 31; n. allievi 550 – a.f. 2010/11: n. percorsi 36; n. allievi 569 – a.f. 2011/12: n. percorsi 37; n. allievi 587 – a.f. 2012/13: n. percorsi 42; n. allievi 681 – a.f. 2013/14; n. percorsi 49; n. allievi 824 – a.f. 2014/15: n. percorsi 51; n. allievi 843 – a.f. 2015/16: n. percorsi 52; n. allievi 843 – a.f. 2016/17: n. percorsi 56; n. allievi 846 – a.f. 2017/18: n. percorsi 55; n. allievi 921 – a.f. 2018/19: n. percorsi 66; n. allievi 956 – a.f. 2019/20: n. percorsi 73; n. allievi 940 – a.f. 2020/21: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2021/22: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2022/23: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. Ø V - VII anno I percorsi di Alta formazione professionale (AFP), presenti dall’autunno 2006 (dgp n. 1045/06, così come modificato dall’art. 21 della lp n. 5 del 6.8.2019 e dalla dgp n. 1611 del 18.10.2019), durano generalmente almeno due anni (1000 + 1000 ore) e si svolgono in contesto lavorativo per almeno il 40% del percorso, attraverso periodi di tirocinio curriculare (praticantato). Si concludono con il diploma di “Tecnico superiore”. A partire dall’a.f. 2021/22 entrano a regime le nuove modalità per l’accesso dei diplomati dei percorsi di IeFP all’Alta formazione. L’accesso è consentito ai candidati dei percorsi di AFP coerenti con il proprio titolo-diploma professionale (di norma coloro che non hanno superato il 29° anno di età) ed è subordinato al superamento di un percorso di potenziamento delle competenze comuni in italiano, inglese e matematica. I percorsi di potenziamento vengono attuati dalle Istituzioni formative provinciali e paritarie che realizzano il quarto anno, anche in forma integrata tra loro, e hanno una durata di almeno 60 ore di formazione, con una frequenza obbligatoria pari almeno al 75% del percorso effettuato. Sono avviabili percorsi per: tecnico superiore per il management dell’ospitalità, tecnico superiore per la gestione del centro benessere, tecnico superiore di cucina e della ristorazione, tecnico superiore dei servizi della filiera turistica e ricettiva, tecnico superiore nelle arti grafiche - comunicazione multicanale, tecnico superiore per l’energia e l’ambiente, tecnico superiore per l’edilizia sostenibile, tecnico superiore per l’automazione e i sistemi meccatronici, tecnico superiore per le infrastrutture di rete, di virtualizzazione e cloud computing, tecnico superiore per la progettazione della manifattura digitale e interattiva, tecnico superiore per il marketing CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 232 06/04/23 19:38 233 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 e il commercio internazionale, tecnico superiore della produzione, trasformazione e valorizzazione della filiera agrifood - comparto bevande, tecnico superiore verde. Accanto al piano formativo generale i percorsi di Alta formazione professionale possono prevedere piani formativi personalizzati basati sulle caratteristiche dello studente e sugli eventuali crediti maturati in precedenti esperienze formative e lavorative. Percorsi ad esclusione di quelli della Fondazione Mach: – a.f. 2008/09: n. percorsi 4; n. allievi 71 – a.f. 2009/10: n. percorsi 9; n. allievi 49 – a.f. 2010/11: n. percorsi 9; n. allievi 59 – a.f. 2011/12: n. percorsi 8; n. allievi 48 – a.f. 2012/13: n. percorsi 8; n. allievi 64 – a.f. 2013/14: n. percorsi 8; n. allievi 78 – a.f. 2014/15: n. percorsi 8; n. allievi 85 – a.f. 2015/16: n. percorsi 8; n. allievi 87 – a.f. 2016/17: n. percorsi 8; n. allievi 90 – a.f. 2017/18: n. percorsi 10; n. allievi 163 – a.f. 2018/19: n. percorsi 11; n. allievi 194 – a.f. 2019/20: n. percorsi 9; n. allievi 144 – a.f. 2020/21: n. percorsi 11; n. allievi 186 – a.f. 2021/22: n. percorsi 12; n. allievi n.d. – a.f. 2022/23: n. percorsi 12; n. allievi n.d. – a.f. 2023/24: n. percorsi 12; n. allievi n.d. Ø Quinto anno integrativo Corsi annuali per l’esame di Stato (CAPES), istituiti a partire dall’a.f. 2014/15 e presenti tutt’oggi, sono di 990 ore. La deliberazione della giunta provinciale n. 1156 del 14 luglio 2014 “Linee di indirizzo per la progettazione del corso annuale per l’esame di stato e per la definizione dei requisisti di accesso” definisce il profilo del corso annuale; i posti disponibili per ciascun corso (minimo 10 e massimo 25 studenti); la durata di 990 ore; i destinatari; le indicazioni metodologiche e i criteri generali di valutazione; la struttura del corso prevalentemente teorico (70% delle ore dedicato al rafforzamento delle aree di apprendimento linguistico, matematico, scientifico e tecnologico, storico-socio-economico); l’articolazione e le finalità delle diverse aree di apprendimento con il relativo quadro orario; la flessibilizzazione della quota oraria del 10% ed alcune indicazioni preliminari sull’esame di Stato. Dall’a.f. 2021/22 sono stati attivati altri 3 percorsi CAPES assegnati e gestiti dalle Istituzioni formative provinciali (Istituto formativo alberghiero di Rovereto, Istituto formativo alberghiero di Levico e Istituto Servizi alla persona e del legno Pertini di Trento). – a.f. 2016/17: n. percorsi 5; n. allievi 93 – a.f. 2017/18: n. percorsi 9; n. allievi 159 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 233 06/04/23 19:38 234 – a.f. 2018/19: n. percorsi 9; n. allievi 187 – a.f. 2019/20: n. percorsi 9; n. allievi 203 – a.f. 2020/21: n. percorsi 11; n. allievi 242 – a.f. 2021/22: n. percorsi 13; n. allievi 262 – a.f. 2022/23: n. percorsi 13; n. allievi n.d. Ø Costi Nel riepilogo delle assegnazioni alle Istituzioni formative paritarie dell’a.f. 2019/20, contenuto nell’allegato A8 della determina dirigenziale n. 55 del 26.5.2020, le ore corso assegnate per i percorsi di IeFP (volume orario triennale escluso quarto anno per il conseguimento del diploma ed escluso percorsi provinciali e Mach, che godono di finanziamenti diversi) sono state 217.459 (per 1.369 iscritti) con un costo complessivo desunto di € 33.132.675,50. Dividendo tali ore assegnate per le 1.066 ore previste per ciascun percorso si giunge a determinare il numero complessivo dei “gruppi classe” in 204,00 nel triennio (68,00 per ciascun anno). Secondo il “Documento dei criteri”, il Dirigente del Servizio verifica prima il numero delle iscrizioni effettive per poi procedere alla quantificazione del volume orario complessivo (valido ai soli fini economico-finanziari) secondo il criterio dell’unità di riferimento “gruppo classe” come definita nel “Programma” al paragrafo “Criteri e standard dimensionali”. Sulla base del “Documento dei criteri”, la Provincia assegna al soggetto contraente un finanziamento per i percorsi attivati calcolato in applicazione del volume orario, dei parametri e delle disposizioni recate dallo stesso Documento. Ciò premesso, il costo orario medio di tutti i percorsi e di tutti i settori previsto per la IeFP corrisponde a € 152,36 (€ 33.132.675,50 diviso 217.459 ore). Applicando tale parametro di costo al numero di ore del primo anno (€ 152,36*1.066 ore) dei percorsi triennali delle Istituzioni formative, nell’a.f. 2019/20 risulta che il costo medio annuale per percorso è di € 162.418,81, il costo medio annuale per allievo corrisponde a € 7.843,32, mentre il costo medio orario per allievo ammonta a € 7,36. L’unità classe finanziata è compresa tra un minimo di 15 e un massimo di 29 studenti. Per completezza, riportiamo che in base al Documento dei criteri e delle modalità di finanziamento delle attività di Formazione professionale ad esclusivo finanziamento provinciale (dgp n. 478 del 5.4.2019), i parametri di costo per l’a.f. 2019/20 definiti per ora corso e per ambiti specifici, sono: a) alberghiero (settore servizi: indirizzo alberghiero e della ristorazione) € 161,50; b) artigianato (settore industria e artigianato: indirizzo grafico/indirizzo abbigliamento) € 153,00; c) benessere (settore servizi: indirizzo acconciatura ed estetica/indirizzo sanitario e socio assistenziale) € 151,00; d) industria, turismo (settore industria e artigianato: indirizzo produzioni lavorazioni industriali e artigianali/lavorazioni industriali e artigianali artistiche/indirizzo animazione turistico-sportiva) € 152,00; servizi (settore servizi: indirizzo amministrativo e commerciale) € 149,50. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 234 06/04/23 19:38 235 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale La Provincia Autonoma di Trento ha regolamentato l’apprendistato di primo livello e ne ha avviato la sperimentazione. Nel contesto provinciale dall’anno scolastico 2016/17 i giovani dai 15 ai 25 anni non compiuti hanno potuto conseguire la qualifica e il diploma professionale mediante “l’apprendistato duale”, normato con la modifica dell’articolo 66 della legge provinciale n. 5 del 7.8.2006, a seguito della riforma nazionale di cui al d.lgs n. 81 del 15.6.2015 e del dm 12 ottobre 2015, ai sensi della deliberazione n. 1391 del 19 agosto 2016 per l’adozione di obiettivi generali e della deliberazione n. 1398/2016 per la definizione degli standard e dei criteri generali per la realizzazione dell’apprendistato. La sottoscrizione di uno specifico Protocollo d’intesa tra la Provincia Autonoma di Trento e le Parti sociali, avvenuta il 19.8.2016 promuove l’apprendistato duale e definire gli aspetti della contrattazione territoriale per quanto si riferisce all’inquadramento e alla retribuzione, ora integrato a seguito delle esperienze di apprendistato duale avviate e in fase di sottoscrizione. La lp 29 dicembre 2016, n. 20 ha previsto agevolazioni in compensazione entro il max di € 2.000 a studente per le aziende che assumono studenti in apprendistato. Nel maggio 2014 è stato emanato l’“Atto di indirizzo stralcio per lo sviluppo della filiera scuola-formazione-lavoro” per definire il ruolo delle Istituzioni formative provinciali e paritarie rispetto all’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale. Ad esse si attribuisce un ruolo centrale nella gestione di tutto il percorso formativo. Dall’a.f. 2018/19 le Istituzioni formative paritarie possano richiedere, per ogni studente frequentante un percorso, l’assegnazione di ore di tutoraggio e di accompagnamento nel limite massimo del 10% della formazione esterna prevista dal singolo piano individuale. Nell’a.f. 2019/20 non vi sono iscritti in forma duale (I-II-III-IV anni) presso le Istituzioni formative. Il target da raggiungere come obiettivo minimo per il primo anno (a.f. 2022/23) del Programma Duale attraverso l’utilizzo integrato delle risorse del PNRR e delle risorse ordinarie assegnate è pari a 620 allievi promossi/certificati in percorsi duali. A questo scopo sono stati stanziati per la Provincia autonoma dal MLPS € 2.757.092,00. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 235 06/04/23 19:38 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 236 06/04/23 19:38 237 Settore economico professionale Figure nazionali Indirizzi nazionali Profilo sintetico Agricoltura, silvicoltura e pesca Operatore agricolo ● Coltivazione di piante erbacee, orticole e legnose in pieno campo e in serra ● Gestione di allevamenti ● Produzione di piante ornamentali e fiori in vivaio ● Costruzione e manutenzione di aree verdi, parchi e giardini ● Gestione di aree boscate e forestali Collabora nella gestione dell’azienda agricola, nelle produzioni animali e vegetali, nelle coltivazioni arboree, erbacee e di orto/floricoltura. Si occupa della coltivazione e raccolta, prima trasformazione e marketing dei prodotti agrari e agroindustriali. Fornisce consulenza tecnica per il miglioramento delle pratiche agronomiche (trattamento del terreno, cura delle piante, allevamenti, gestione dell’impresa agricola, monitoraggio delle produzioni). Manutiene aree verdi, aiuole, parchi, alberature e giardini pubblici e privati. Applica le tecniche colturali e le difese fitosanitarie, sa potare le specie ornamentali in osservanza alle norme per la gestione del verde urbano. Fa un uso corretto delle attrezzature e dei macchinari. Può intervenire in progetti per la valorizzazione del turismo locale e dell’agriturismo. Risponde a figure tecniche (agronomo, perito agrario, tecnico di allevamento), mentre nelle aziende di piccole dimensioni risponde direttamente al proprietario. Svolge l’attività professionale in aziende frutti-viticole, enti pubblici o cooperative per la gestione di aree verdi, punti vendita e assistenza, garden center. Operatore del mare e delle acque interne Svolge un ruolo attivo nell’allevamento e nella pesca di pesci e altri prodotti di allevamento in acqua, con competenze di gestione di impianti e attrezzature. Ha margini di autonomia nel definire e pianificare la successione delle operazioni di pesca, di acquacoltura e di assistenza a bordo nella navigazione. Assiste alla gestione, al controllo e alla pulizia degli impianti e delle attrezzature di acquacoltura/maricoltura, gestisce le operazioni di pesca/raccolta e le prime operazioni del pescato. Sa condurre la navigazione, monitora il funzionamento dell’apparato motore e delle attrezzature, cura la manutenzione ordinaria. Opera nel rispetto delle norme igieniche nelle operazioni di trasformazione. Esegue l’approvvigionamento, stoccaggio e conservazione delle materie prime e dei semilavorati. Tecnico agricolo ● Gestione allevamenti ● Coltivazione di piante erbacee, orticole e legnose in pieno campo e serra ● Produzione di piante ornamentali e fiori in vivaio ● Costruzione e manutenzione di aree verdi, parchi e giardini ● Gestione di aree boscate e forestali Fornisce consulenza tecnica all’agricoltore per il miglioramento delle pratiche agronomiche e della qualità delle produzioni, individuando opportunità per lo sviluppo dell’attività agricola. Il percorso del tecnico del verde fornisce una formazione teorico-pratica per intraprendere un’attività di manutenzione del verde ornamentale e per intervenire su alberi di alto fusto seguendo le prassi della moderna arboricoltura. Il settore può offrire anche impieghi di nicchia che usano specifici software di progettazione. Il tecnico agricolo trova impiego in aziende agricole, oppure in ditte di manutenzione del verde o delle alberature ornamentali, in vivai che producono alberi ornamentali e in serre floricole, nel pubblico impiego e in collaborazione con studi di progettazione del verde. Profilo delle figure professionali nazionali dell’a.f. 2022/23 Allegato CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 237 06/04/23 19:38 238 Settore economico professionale Figure nazionali Indirizzi nazionali Profilo sintetico Produzioni alimentari Operatore delle produzioni alimentari ● Lavorazione e produzione di pasticceria, pasta e forno ● Lav. e prod. lattiero e caseario ● Lav. e prod. di prodotti a base di vegetali ● Lav. e prod. di prodotti a base di carne ● Lav. e prod. di prodotti ittici ● Produzione bevande È in grado di gestire, a livello esecutivo, le diverse fasi del processo produttivo agroalimentare (trasformazione, produzione, conservazione, confezionamento e stoccaggio dei prodotti alimentari), utilizzando macchine e strumenti degli specifici ambiti di lavorazione. Seleziona e ordina le materie prime, sceglie i fornitori e gestisce gli approvvigionamenti, organizza tutte le attività di laboratorio al fine di ottimizzare la produzione in base alle previsioni di vendita rispettando le norme di igiene e sicurezza sul lavoro. Si può occupare, a seconda dell’indirizzo, dei prodotti da forno, pane, pasticceria e dolciari, della lavorazione di latte e formaggi o dei prodotti a base di vegetali, carne, pesce o bevande. Tecnico delle produzioni alimentari ● Lavorazione pasticceria, pasta e forno ● Lav. e prod. lattiero e caseario ● Lav. e prod. prodotti a base di vegetali ● Lav. e prod. prodotti a base di carne ● Lav. e prod. di prodotti ittici ● Produzione bevande Interviene con autonomia, nel processo di produzione alimentare di materie prime e semilavorati, elaborando proposte di nuovi prodotti e di monitoraggio e verifica dei risultati in rapporto agli standard di qualità e nel rispetto della normativa di igiene. Possiede competenze su approvvigionamento, stoccaggio, controllo e catalogazione delle materie ricevute e trasformate, manutenzione ordinaria di strumenti, utensili e attrezzature, monitoraggio delle attività di igienizzazione. Interviene nelle attività di confezionamento e di etichettatura dei prodotti, controllando la correttezza delle procedure e gli elementi di tracciabilità e redigendo la lista degli allergeni. Legno e arredo Operatore del legno ● Operatore del legno ● Operatore del legno - Design d’arredo L’Operatore del legno svolge, con autonomia e responsabilità limitate, la realizzazione e l’assemblaggio di componenti lignei (elementi di arredo, serramenti, prodotti di carpenteria, ecc.) in pezzi singoli o in serie. Realizza disegni di arredo d’interni e prototipi reali o virtuali. È in grado di organizzare il proprio lavoro, compresa la preparazione di strumenti, attrezzature e macchinari e la loro manutenzione. Realizza disegni e prototipi di manufatti lignei e di componenti d’arredo. Esegue lavorazioni di componenti in legno e monta manufatti lignei. Opera nel rispetto delle norme igieniche, di sicurezza, di salvaguardia ambientale e degli standard di qualità. Trova lavoro in imprese artigianali, piccole, medie e grandi imprese specializzate nella lavorazione del legno e nella costruzione di arredi. Alcuni mestieri sono: falegname, assemblatore di mobili e articoli in legno, addetto alla fabbricazione di mobili e di altri prodotti in legno, serramentista, disegnatore di componenti d’arredo, conduttore di impianti/macchinari per la produzione di pannelli in legno, mobili o articoli in legno. Tecnico del legno ● Trasformazione legno e produzione pannelli ● Fabbricaz. in legno di carpenteria/edilizia ● Produz., restauro in legno design/arredo ● Intarsiatura di manufatti in legno ● Decorazione Il tecnico del legno promuove le attitudini artigianali e artistiche tipiche delle regioni. L’intagliatore crea piccole figure sulla base di modelli e bozzetti, utilizzando diversi tipi di legno, al contrario dello scultore che lavora frequentemente secondo i propri disegni artistici. Essi realizzano principalmente statue, figure in rilievo, decorazioni per mobili, cornici. Il policromatore invece è specializzato nella decorazione, indoratura, levigatura, patinatura, pittura di oggetti d’arte e di uso comune in svariati materiali. La figura trova impiego in ditte artigianali di policromatura e intaglio del legno, aziende di produzione di oggetti artistici in legno, botteghe di restauro e attività in proprio. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 238 06/04/23 19:38 239 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 Settore economico professionale Figure nazionali Indirizzi nazionali Profilo sintetico Tessile, abbigliamento calzaturiero e sistema moda Operatore dell’abbigliamento e dei prodotti tessili per la casa ● Abbigliamento ● Prodotti tessili per la casa Interviene, a livello esecutivo, nella produzione di capi di abbigliamento e arredi tessili. Utilizza metodologie e strumenti per realizzare figurini e modelli ed eseguire operazioni di taglio, assemblaggio e confezionamento del prodotto. Sa pianificare le fasi delle operazioni da compiere sulla base di schemi, disegni, procedure, distinte materiali. Cura la manutenzione ordinaria di strumenti e macchinari operando in sicurezza nel rispetto delle norme di igiene e salvaguardia ambientale. Inoltre, rappresenta figurini di capi d’abbigliamento nelle loro linee di base, evidenziando linea, volume e forma. Sa rilevare le caratteristiche del tessuto e correggere eventuali difetti secondo le istruzioni. Elabora tagli base, partendo da unità di misura prestabilite. Realizza in proprio capi d’abbigliamento in taglia e arredi. Può lavorare anche come costumista in ambito teatrale o cinematografico. Operatore delle produzioni tessili Interviene, a livello esecutivo, nella produzione di tessuti. Cura l’adattamento del disegno per stampa, la tessitura e la realizzazione di manufatti tessili, utilizzando gli strumenti e le tecniche richieste dalle lavorazioni. Sa pianificare le operazioni da compiere sulla base di schemi, disegni, procedure, distinte materiali. Appronta la manutenzione delle attrezzature necessarie operando in sicurezza e nel rispetto delle norme di igiene e di salvaguardia ambientale, elabora e adatta il disegno per stampa e tessitura utilizzando software dedicati, secondo le indicazioni dell’ufficio creativo, effettua le operazioni di preparazione e di tessitura del filato verificando la presenza di difettosità, effettua le operazioni di tintura e stampa e i trattamenti di finissaggio di tessuti naturali o tecnici. Lavora in genere come dipendente in un’azienda di produzione di capi d’abbigliamento o in un negozio di sartoria. Operatore alle lavorazioni di prodotti di pelletteria Opera, a livello esecutivo, nel processo di produzione tessile e abbigliamento, occupandosi in particolare della realizzazione di figurini e modelli, dell’esecuzione delle operazioni di taglio, dell’assemblaggio dei componenti di un prodotto di pelletteria nell’ambito della lavorazione e fabbricazione di articoli in pelle e del confezionamento del prodotto. Definisce e pianifica le fasi delle operazioni, rispettando schemi, disegni, procedure, distinte materiali, cura la manutenzione ordinaria di strumenti, utensili, attrezzature e macchinari necessari, effettua la preparazione del materiale e delle componenti di un prodotto di pelletteria sulla base di disegni preparatori, ne esegue le attività di rifinitura e ne realizza il confezionamento. Operatore delle calzature Interviene, a livello esecutivo, nel processo di produzione delle calzature eseguendo attività quali la pianificazione e l’organizzazione del proprio lavoro, la preparazione dei modelli, il taglio delle pelli, la cucitura, il montaggio e la finitura della calzatura. Sa disegnare su forma e ricavare i modelli per l’industrializzazione del prodotto. Studia e mette a punto i prodotti per la realizzazione degli ordinativi richiesti, nel rispetto della qualità, nella minimizzazione dei costi e massimizzazione dei livelli di produttività. ➭ CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 239 06/04/23 19:38 240 Settore economico professionale Figure nazionali Indirizzi nazionali Profilo sintetico Tessile, abbigliamento calzaturiero e sistema moda Tecnico abbigliamento e prodotti tessili per la casa Intervenire con autonomia, nel quadro di azione stabilito e delle specifiche assegnate, collaborando al processo di produzione di capi di abbigliamento e dei prodotti tessili per la casa, mediante procedure di miglioramento continuo, monitoraggio e valutazione del risultato. Possiede competenze di rappresentazione grafica, modellizzazione, realizzazione e riparazione di capi di abbigliamento e di prodotti tessili per la casa. Tecnico delle lavorazioni tessili ● Produzione ● Sviluppo prodotto Interviene con autonomia contribuendo alla gestione del processo di progettazione e produzione di tessuti tenendo conto della documentazione tecnica d’appoggio, delle caratteristiche delle materie prime, delle diverse tipologie di tessuto e delle relative modalità di lavorazione. Realizza disegni tecnici e prototipi e articoli di campionario. Esegue prove di laboratorio e analisi merceologiche. Controlla la qualità del prodotto per ottimizzare il processo produttivo. Lavora in aziende che operano nella progettazione e realizzazione di componenti d’arredo, manufatti e beni artistici. Può operare in maniera autonoma dopo un periodo di esperienza nel settore. Tecnico delle lavorazioni di pelletteria Opera con maggiore autonomia dell’operatore nel processo di produzione delle lavorazioni di pelletteria. Sa progettare e sviluppare i modelli, anche con il programma CAD per la pelletteria. Sbocchi professionali possono essere quelli di tecnico modellista CAD, assistente allo sviluppo del prodotto, prototipista, controllore della qualità, servizio o libera professione. Chimica Operatore delle produzioni chimiche Si occupa del trattamento, lavorazione e conservazione di materie prime, semilavorati e prodotti chimici. È responsabile della preparazione, regolazione, manutenzione e conduzione delle macchine e delle attrezzature proprie delle produzioni chimiche. Imposta i parametri di funzionamento dei macchinari per la lavorazione dei prodotti chimici, individua le anomalie di funzionamento dei macchinari e delle attrezzature della produzione chimica, cura tramite la strumentazione specifica la pulizia e l’igiene degli impianti di produzione, gestisce misurazione, trattamento, lavorazione e conservazione delle materie prime e semilavorati, effettua il controllo qualità sui prodotti chimici, con test ed esami, registrando i risultati e le difettosità, applicando le procedure previste dal sistema di qualità aziendale. Mette in atto le misure necessarie (tra cui l’uso di specifici abiti, scarpe e copricapi) per prevenire i rischi per la sicurezza. Estrazione e lavorazione materiali Operatore alle lavorazioni dei materiali lapidei È una figura professionale che esegue manufatti in pietra (come marmo, mosaici e stucchi) e che cura la realizzazione del prodotto dalla fase del disegno e progettazione a quella dell’effettiva realizzazione, finitura e posa in opera. È in grado di pianificare le fasi di lavoro assegnato elaborando un bozzetto del manufatto attraverso strumenti di disegno e tecnologia. Sceglie i materiali da utilizzare e opera con macchine e a guida computerizzata e nella finitura manuale dei prodotti. Interviene nelle fasi di montaggio, assemblaggio e posa in opera. Trova impiego nelle imprese di artigianato artistico e tradizionale. Lavora come, cavatore scalpellino, lastricatore, addetto al taglio della pietra, marmista, posatore, artigiano nella finitura del prodotto lapideo, operatore delle macchine utensili a controllo numerico. ➭ CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 240 06/04/23 19:38 241 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 Settore economico professionale Figure nazionali Indirizzi nazionali Profilo sintetico Estrazione e lavorazione materiali Operatore alle lavorazioni dell’oro, dei metalli preziosi o affini Si occupa, a livello esecutivo, della lavorazione dei metalli nell’arte orafa e realizza manualmente su propria iniziativa o sulla base di un disegno oggetti d’oreficeria utilizzando metalli preziosi. Legge, realizza ed interpreta il disegno tecnico per ricavarne le informazioni necessarie per svolgere le lavorazioni, idea, trasforma e realizza oggetti d’oreficeria (bracciali, anelli, spille e collane) in esemplare unico o di serie, esegue operazioni di fusione o di saldatura del metallo in base all’oggetto da realizzare e al ciclo di lavorazione, provvede alla decorazione del metallo con tecniche di incisione. Svolge la sua attività prevalentemente in laboratori artigiani, di gioielleria e oreficeria. Lavora in aziende del settore. Tecnico delle lavorazioni dei materiali lapidei Cura, con autonomia, la realizzazione del prodotto lapideo dalla fase del disegno e progettazione a quella dell’effettiva realizzazione, finitura e posa in opera. È in grado di pianificare le fasi di lavoro anche coordinando attività esecutive svolte da altri. Trova impiego nelle imprese di artigianato artistico e tradizionale operanti nel settore del marmo, dei mosaici, degli stucchi, ad esempio, nell’artigianato artistico, tradizionale e innovativo o come artigiano specializzato nella finitura del prodotto lapideo, progettista specializzato nell’utilizzo di programmi di lavorazione del marmo e posatore. Tecnico delle lavorazioni dell’oro e dei metalli preziosi o affini Si occupa, con relativa autonomia, della lavorazione dei metalli nell’arte orafa realizzando la produzione di manufatti artistici. Individua le risorse, predispone l’organizzazione operativa delle lavorazioni, anche coordinando attività esecutive svolte da altri. Cura il monitoraggio e la valutazione del risultato assieme alle procedure di miglioramento continuo, con assunzione di responsabilità di carattere economico gestionale. Svolge attività di ideazione e realizzazione di manufatti artistici, con competenze nella gestione del laboratorio, nella lavorazione e finitura, nella cura dei rapporti con il cliente e i fornitori. Lavora in aziende del settore. Tecnico delle lavorazioni del ferro e metalli non nobili ● Fabbricazione e, installazione di manufatti di lattoneria ● Lavorazione artigianale in ferro o metalli non nobili Lavora i metalli, utilizzando il forno, il maglio, il tornio, il trapano, la fresatrice e la saldatrice. A partire da un disegno, effettuato anche con software professionali, fabbrica cancelli, portali, ringhiere, inferriate. Produce anche pezzi più piccoli, come lucchetti, cerniere, targhette, serrature, lampade. Riproduce pezzi antichi e decorazioni complesse, restaurazioni o creazioni moderne. Lavora come artigiano autonomo oppure presso aziende di fabbri, di forgiatura e tornerie. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 241 06/04/23 19:38 242 Settore economico professionale Figure nazionali Indirizzi nazionali Profilo sintetico Edilizia Operatore edile ● Lavori di scavo e movimentazione ● Costruzione opere in calcestruzzo armato ● Realizzazione opere murarie e di impermeabilizzazione ● Lavori di rivestimento e intonaco ● Lavori di tinteggiatura e cartongesso ● Montaggio di parti in legno per la carpenteria edile Interviene nel processo delle costruzioni edili, con autonomia definita. Svolge attività di realizzazione e finitura di opere edili, con competenze nell’allestimento del cantiere edile, nella pianificazione e controllo, verifica di conformità e adeguatezza del proprio lavoro. È in grado di pianificare le fasi delle operazioni nel rispetto della normativa sulla sicurezza, sulla base di schemi, disegni, procedure, distinte dei materiali. Appronta strumenti, utensili, attrezzature e macchinari necessari alle diverse fasi di lavorazione curando la manutenzione ordinaria. Predispone gli spazi di lavoro e logistici del cantiere, monta i ponteggi, esegue opere in muratura e lavorazioni di carpenteria. Verifica la conformità e l’adeguatezza delle lavorazioni edili realizzate, in rapporto agli standard progettuali di qualità e sicurezza. Sa ristrutturare strutture murarie e posare pavimenti. Intonaca, tinteggia e installa materiali di isolamento. Può effettuare scavi e movimenti di terreno con apposite macchine (escavatore cingolato e gommato, ruspa, pala meccanica, terna e rullo compressore, gru, ruspa, betoniera, dumper, ecc.,). È in grado di realizzare e manutenere parti di opere infrastrutturali. Tecnico edile ● Costruzioni architettoniche e ambientali ● Costruzioni edili in legno Ha capacità per supervisionare l’insieme dei lavori che si svolgono su un cantiere, il progetto di costruzione, le varie fasi di realizzazione e i relativi aspetti economici ed ecologici. Ha una solida preparazione a livello economico-aziendale e di cultura generale. Combina capacità esecutive nell’ambito delle costruzioni architettoniche e ambientali o delle costruzioni edili, con competenze tecnico-amministrative per coordinare un’impresa e per programmare e gestire in qualità e sicurezza i lavori in cantiere, nel rispetto delle indicazioni di progetto, della pianificazione dei lavori e del quadro economico stabilito. Con il diploma si possono ottenere i patentini per: drone (pilota di APR), ponteggi gru a torre e macchine movimento terra piattaforme lavoro elevabili. Meccanica, produzione e manutenzione di macchine, impiantistica Operatore meccanico ● Lavorazioni meccanica, per asportazione e deformazione ● Saldatura e giunzione dei componenti ● Montaggio componenti meccanici ● Installazione e cablaggio di componenti elettrici, elettronici e fluidici ● Fabbricazione e montaggio/ installazione di infissi, telai e serramenti ● Lavorazioni dei metalli non nobili Il corso forma, a seconda dell’indirizzo scelto dall’allievo, figure specializzate in diversi rami del settore meccanico (operatore alle macchine utensili, saldatore/ carpentiere, manutentore di impianti oleodinamici e pneumatici, disegnatore CAD). L’operatore meccanico legge disegni tecnici e schemi di montaggio, esegue la programmazione di macchine utensili tradizionali e a controllo computerizzato, realizza oggetti di carpenteria metallica, inoltre, svolge montaggio e manutenzione di impianti oleodinamici e pneumatici di automazione industriale. Trova impiego in industrie ed aziende artigiane, attività industriali, lavorazioni meccaniche, montaggi, manutenzioni industriali di macchine ed impianti, carpenteria metallica e aziende che sviluppano attività di saldatura. ➭ CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 242 06/04/23 19:38 243 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 Settore economico professionale Figure nazionali Indirizzi nazionali Profilo sintetico Meccanica, produzione e manutenzione di macchine, impiantistica Operatore alla riparazione dei veicoli a motore ● Manutenzione parti e sistemi meccanici ed elettromeccanici ● Manutenzione e riparazione della carrozzeria ● Manutenzione e riparaz. macchine per agricoltura e edilizia ● Riparazione di pneumatici ● Manutentore di aeromobili Svolge, a livello esecutivo, attività relative alla riparazione e manutenzione di autoveicoli, rispettando la normativa vigente sia per la parte meccanica che per quella elettrica e meccatronica. Tratta veicoli a propulsione termica, ibrida ed elettrica. Ripara parti meccaniche, elettriche/elettroniche, organi, gruppi e sistemi dell’autoveicolo. Sa eseguire riparazioni di pneumatici e di carrozzeria, telai e cristalli del veicolo applicando tecniche di lucidatura e verniciatura. Svolge manutenzione delle macchine per l’agricoltura e l’edilizia. Collabora nella fase di accettazione, in quella di controllo/collaudo di efficienza e funzionalità e in fase di riconsegna del veicolo. Impiego presso· officine artigianali o industriali, concessionarie, aziende di produzione del settore automeccanico, officine delle aziende di trasporto pubblico. Operatore di impianti termoidraulici Interviene, a livello esecutivo, nel processo di impiantistica termo-idraulica civile. Svolge attività di posa in opera di impianti termici, idraulici, di condizionamento e di apparecchiature idrosanitarie, con competenze nell’installazione, nel collaudo, manutenzione e riparazione degli impianti stessi. Pianifica e organizza il proprio lavoro, compresa la preparazione di strumenti, utensili, attrezzature e macchinari e la loro manutenzione ordinaria. Opera nel rispetto delle norme igieniche, di sicurezza, di salvaguardia ambientale e degli standard di qualità. Operatore elettrico ● Installazione e cablaggio di componenti elettrici, elettronici e fluidici ● Installazione/manutenzione impianti elettrici civili ● Installazione/manutenzione impianti elettrici industriali e del terziario ● Installazione/manutenzione impianti per la sicurezza e per il cablaggio strutturato Svolge attività di installazione e manutenzione di impianti elettrici e apparecchiature elettroniche nelle abitazioni residenziali, negli uffici, negli ambienti produttivi artigianali ed industriali e per l’automazione industriale, nel rispetto delle norme relative alla sicurezza degli impianti elettrici. Può curare grandi impianti per le aziende, impianti di controllo, quadri di comando e di regolazione, impianti vocali e di segnalazione, di comunicazione, di allarme e sorveglianza ed elettronica per il tempo libero ecc. Pianifica e organizza il proprio lavoro seguendo le specifiche progettuali, occupandosi della posa delle canalizzazioni, del cablaggio, della preparazione del quadro elettrico, della verifica e della manutenzione dell’impianto. Deve essere in grado di: identificare situazioni di rischio potenziale per la sicurezza, curare il processo di approvvigionamento dei materiali e collaborare nelle fasi di collaudo, avvio, messa in servizio e verifica degli impianti, predisponendo la documentazione tecnica richiesta. Operatore montaggio e manutenzione imbarcazioni da diporto Interviene con competenze relative al montaggio, alla finitura e alla manutenzione e riparazione delle imbarcazioni da diporto (a motore e a vela) e dei loro componenti nell’ambito delle lavorazioni della cantieristica da diporto; inoltre è in possesso delle competenze per effettuare diagnosi, riparazioni e installazioni di propulsori marini. Sa pianificare la successione delle operazioni di realizzazione di uno scafo o di una sua parte sulla base del progetto e della documentazione di appoggio (schemi, disegni, procedure, distinte materiali, ecc.). Trova impiego nella costruzione da diporto e nell’assistenza e manutenzione ordinaria e straordinaria alle imbarcazioni. ➭ CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 243 06/04/23 19:38 244 Settore economico professionale Figure nazionali Indirizzi nazionali Profilo sintetico Meccanica, produzione e manutenzione di macchine, impiantistica Tecnico modellazione e fabbricazione digitale ● Modellazione e prototipazione - finitura creativa oggetti ● Prototipazione elettronica Opera come progettista, tecnico e designer. Sa creare e fare prototipi di oggetti innovativi, conosce le tecnologie, ha autonomia e abilità nell’ideazione e nelle tecniche digitali di modellazione di manufatti. Punto di incontro tra l’artigianato tradizionale e il mondo high tech, è una figura adatta a settori artigianali e industriali diversi: dalla moda e accessoristica alla meccatronica, dal settore medico e biomedicale al settore degli interni e dell’arredamento. In generale, trova lavoro in studi di impiantistica e progettazione industriale, studi tecnici, mobilifici e negozi di arredamento, aziende meccaniche, imprese artigianali o industriali specializzate in progettazione di oggetti prodotti industrialmente in materiali diversi. Tecnico per la programmazione e gestione di impianti di produzione ● Sistemi a CNC ● Sistemi CAD CAM ● Conduzione e manutenzione impianti A partire dai disegni di progetto, è in grado di elaborare il ciclo di lavorazione per produrre il particolare meccanico richiesto. Rispettando standard qualitativi e criteri di convenienza economica genera il programma di lavorazione per le macchine a controllo numerico per eseguire le lavorazioni necessarie. Interviene con autonomia contribuendo al processo di produzione, realizzato con sistemi CNC, sistemi automatizzati CAD-CAM e linee robotizzate Realizza modelli grafici tridimensionale di particolari meccanici ed effettua la taratura dei componenti fluidici, anche elettrocomandati eseguendo in sicurezza la messa in servizio degli impianti d’automazione. Tecnico per l’automazione industriale ● Programmazione ● Installazione e manutenzione impianti Integrando le competenze dell’ambito elettrotecnico, elettronico e meccanico, coordina e sovrintende i processi di produzione automatizzata, partecipa alla progettazione di componenti e impianti, collabora nelle fasi di collaudo, avvio e messa in atto del sistema meccatronico, verifica la correttezza e la conformità delle procedure adottate. Lavora in molteplici settori che integrano robotica e automazione. Trova impiego in aziende manifatturiere che utilizzano impianti automatizzati, aziende del settore elettrico ed elettronico, imprese di costruzione e manutenzione degli impianti automatizzati, imprese artigiane ad elevata innovazione tecnologica. Tecnico riparatore di veicoli a motore ● Manutenzione e riparazione delle parti e dei sistemi meccanici, elettrici, elettronici ● Manutenzione e riparazione di carrozzeria, telaio e cristalli ● Riparazione e sostituzione di pneumatici e cerchioni Interviene con autonomia, nel quadro delle specifiche assegnate, nel processo della riparazione di veicoli a motore attraverso l’individuazione delle risorse, l’organizzazione operativa, l’implementazione di procedure di miglioramento continuo, il monitoraggio e la valutazione del risultato, con assunzione di responsabilità sulla sorveglianza di attività esecutive svolte da altri. Possiede competenze funzionali - in rapporto ai diversi indirizzi - alla gestione delle fasi di accettazione, diagnosi, preventivazione e verifica/collaudo dei veicoli e alla riparazione e manutenzione dei diversi sistemi, della carrozzeria, del sistema ruota. Esegue, inoltre, la rendicontazione tecnico-economica delle attività svolte. Trova impiego in officine artigianali o industriali, come rappresentante in concessionarie, in aziende di produzione di veicoli e in officine delle aziende di trasporto pubblico. ➭ CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 244 06/04/23 19:38 245 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 Settore economico professionale Figure nazionali Indirizzi nazionali Profilo sintetico Meccanica, produzione e manutenzione di macchine, impiantistica Tecnico di impianti termici ● Impianti di refrigerazione ● Impianti civili/industriali Interviene con autonomia nel processo di installazione, collaudo e manutenzione di impianti termo idraulici, piccoli o di grandi dimensioni, banchi frigo e celle frigorifere, caldaie e condizionatori. Individua le risorse per l’organizzazione operativa e attua la valutazione del risultato. Può assumere responsabilità relative alla sorveglianza di attività esecutive svolte da altri. Recepisce i bisogni del cliente coniugandoli con le opportunità disponibili. Conduce le fasi di lavoro identificando situazioni di potenziale rischio per la sicurezza. Dimensiona l’impianto termo-idraulico, identifica le esigenze di approvvigionamento dei materiali, effettua le verifiche di funzionamento dell’impianto predisponendo la documentazione richiesta. Tecnico delle energie rinnovabili ● Produzione energia elettrica ● Produzione energia termica È in grado di intervenire nella realizzazione e funzionamento di impianti di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili, tenendo conto delle caratteristiche e dei sistemi già presenti all’interno di contesti edili differenziati (produttivi, abitativi, ecc.). Sa comprendere caratteristiche tecniche e funzionali dei principali impianti per la produzione di energia, elettrica e termica, da fonti rinnovabili (fotovoltaico, solare termico, geotermico, eolico, ibrido, ecc.), identifica le principali fonti per la produzione di energia rinnovabile riconoscendone possibili destinazioni d’uso, vantaggi e limiti, interpreta i disegni tecnici e le specifiche progettuali delle diverse tipologie di impianto utilizzando strumenti di analisi dei sistemi energetici e riconosce gli aspetti tecnici e organizzativi del processo di realizzazione e manutenzione degli impianti. Tecnico elettrico ● Building automation ● Impianti elettrici civili/ industriali Interviene con autonomia per la realizzazione, il funzionamento e la programmazione di impianti elettrici. Partecipa all’individuazione delle risorse, alla progettazione e al dimensionamento di componenti e impianti fino alle fasi di collaudo, avvio e messa in funzione dell’impianto. Realizza sistemi di building automation e attua la progettazione e manutenzione di impianti civili e industriali di piccola dimensione. È in grado di condurre le fasi di lavoro sulla base delle specifiche di progetto, identificare situazioni di rischio potenziale per la sicurezza. Effettua le verifiche di funzionamento dell’impianto predisponendo la documentazione richiesta. Trasporti e logistica Operatore dei sistemi e dei servizi logistici Interviene esecutivamente nelle attività di movimentazione, stoccaggio, trasporto e spedizione delle merci, curando in particolare la gestione del magazzino e il trattamento dei flussi delle merci in sistemi logistici di terra, portuali e aeroportuali. Gestisce tutta la documentazione necessaria per l’accompagnamento delle merci. Cura l’intero processo di gestione di un magazzino, dal prelievo all’imballaggio dei prodotti. Utilizza software di monitoraggio delle procedure di movimentazione, stoccaggio e trasporto. Trova impiego in imprese industriali, commerciali e all’interno dell’area logistica in società di servizi di logistica integrata, di spedizioni ed agenzie di trasporti marittimi, aerei, ferroviari. ➭ CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 245 06/04/23 19:38 246 Settore economico professionale Figure nazionali Indirizzi nazionali Profilo sintetico Trasporti e logistica Tecnico dei servizi logistici ● Logistica esterna (trasporti) ● Logistica interna e magazzino Controlla nelle aziende il flusso di materie prime, semilavorati e prodotti finiti, gestendone i flussi informativi. Gestisce la rete distributiva, attua i piani di approvvigionamento, amministra il magazzino e gestisce il flusso delle merci. È in contatto soprattutto con la direzione acquisti, produzione, vendite, e commerciale delle aziende e con il responsabile della logistica. Collabora con le diverse funzioni aziendali: organizzazione, gestione delle risorse umane ed in particolare con i sistemi informativi. Può intervenire nella stesura del preventivo e del contratto con il cliente. Lavora sia in aziende di produzione, industriali e commerciali, sia in aziende di trasporto o servizi logistici, soprattutto nella grande distribuzione, nei grandi magazzini o nelle catene di negozi. Generalmente è un lavoratore dipendente. Servizi di distribuzione commerciale Operatore ai servizi di vendita È in grado di allestire e riordinare spazi espositivi, assistere il cliente nell’acquisto di prodotti e registrare le merci in uscita in coerenza con le logiche dell’esercizio. Ulteriori compiti possono essere l’organizzazione del punto vendita, la realizzazione di semplici adempimenti amministrativi, la gestione del magazzino e la predisposizione di iniziative promozionali. Trova impiego come lavoratore autonomo nella gestione di un’attività commerciale o lavoratore dipendente in una piccola, media o grande impresa di distribuzione come addetto vendite, addetto cassa, addetto magazzino, agente di vendita. Tecnico commerciale delle vendite ● Vendita a libero servizio ● Vendita assistita Presidia l’intero processo di distribuzione commerciale attraverso la pianificazione, organizzazione e verifica delle attività di acquisto, conservazione e vendita di prodotti. Coordina le risorse per realizzare gli obiettivi aziendali prefissati. Seleziona i fornitori, cura l’allestimento degli spazi dei prodotti, gestisce gli aspetti amministrativi, organizza e coordina le attività promozionali, realizza i servizi di accoglienza e assistenza al cliente prima e dopo l’acquisto e pianifica lo smaltimento dei rifiuti derivanti dalle attività. Può operare come lavoratore autonomo o avere un contratto di lavoro dipendente per gestire un punto vendita. Trova impiego come responsabile di punto vendita, capo reparto di grande distribuzione o gestore e addetto alle vendite all’ingrosso o al dettaglio. Servizi di informatica Operatore informatico Interviene esecutivamente nel processo di sviluppo, supporto operativo e gestione di prodotti e servizi informatici. Installa e configura tipologie di sistemi elettronici come impianti telefonici, televisivi, di illuminazione, sistemi di sorveglianza ed allarme. Si occupa dell’installazione, realizzazione, configurazione e manutenzione di sistemi e reti informatiche. Conosce i componenti hardware e software presenti nell’office automation e a supporto della comunicazione digitale. Trova impiego in strutture produttive di grandi dimensioni, aziende di servizi informatici e telematici, enti pubblici, uffici e attività commerciali che utilizzano o commerciano sistemi informatici. ➭ CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 246 06/04/23 19:38 247 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 Settore economico professionale Figure nazionali Indirizzi nazionali Profilo sintetico Servizi di informatica Tecnico informatico ● Sistemi, reti e data management ● Sviluppo soluzioni ICT Interviene con autonomia nei processi relativi ai sistemi, reti, data management, sviluppo soluzioni ICT e sicurezza di reti informatiche. Si occupa della digitalizzazione dei processi lavorativi d’ufficio e ne risolve i problemi hardware e software di persona o da remoto. Svolge giornalmente le operazioni di backup di rete. Cura assemblaggio, installazione, aggiornamento manutenzione e dismissione di componenti hardware e software di sistemi e reti informatiche. Esegue riparazioni delle componenti hardware e testing di conformità. Può svolgere, in alcuni casi, attività di informazione e assistenza post vendita alla clientela. Servizi di public utilities Operatore gestione delle acque e risanamento ambientale Collabora nella tutela e nella gestione delle acque potabili, industriali ed agricole, nel rispetto della normativa vigente. Conosce i principi essenziali di tecnologie idriche, chimiche e biologiche, applicabili al controllo, distribuzione e manutenzione degli impianti delle acque potabili o acque per la realizzazione di prodotti alimentari o industriali. Applica metodi di risanamento ambientale di corpi idrici e terreni contaminati. Collabora alla manutenzione di argini, coste e aree dei corsi d’acqua. Collabora alla gestione di una zona umida artificiale per il trattamento di acque reflue per piccoli agglomerati urbani. Collabora agli interventi tecnologici per la produzione di acqua potabile e per il trattamento degli effluenti gassosi, dei rifiuti solidi, dei fanghi e dei siti contaminati. Lavora nella raccolta, trattamento, fornitura e depurazione dell’acqua o come addetto agli impianti. Stampa ed editoria Operatore grafico ● Impostazione e realizzazione della stampa ● Ipermediale Interviene in maniera creativa, ma con autonomia definita, nel processo di produzione grafica. Si occupa della produzione di manifesti, volantini, inserti, dépliant, ma anche dell’elaborazione grafica di brochure, giornali o cataloghi. Svolge, a seconda dell’indirizzo, attività relative alla realizzazione del prodotto grafico per la pubblicazione su supporto cartaceo o ipermediale. Realizza per social e siti web campagne pubblicitarie, layout, loghi, video e impaginati. Impiega software professionali per il trattamento delle immagini e per l’impaginazione di stampati. Offre consulenza ai clienti e lavora presso studi grafici e di comunicazione, tipografie, studi fotografici, in imprese di ogni dimensione, come agenzie web e case di produzione editoriali, video e musica. Tecnico grafico ● Tecnico grafico È in grado di progettare con autonomia e realizzare prodotti che spaziano dal digitale allo stampato. Si occupa della grafica di marchi, di immagine coordinata (biglietti da visita, carta da lettere, busta, modulistica varia), di packaging (veste grafica dei prodotti, etichette, confezioni, imballaggi), di progettazione editoriale (impaginazione di cataloghi, giornali, riviste, depliant...), di manifesti e pubblicità sui punti vendita. Possiede competenze di comunicazione e illustrazione pubblicitaria. Come web designer sa realizzare soluzioni grafiche in ambiente web. In particolare, cura l’interfaccia grafica e l’immagine stilistica del sito, creando un ambiente idoneo per i contenuti e le informazioni che il marketing aziendale vuole presentare. Può realizzare video, filmati e animazioni. Deve saper gestire il contatto col cliente per creare il prodotto o servizio che soddisfi le richieste del committente. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 247 06/04/23 19:38 248 Settore economico professionale Figure nazionali Indirizzi nazionali Profilo sintetico Servizi alla persona Operatore del benessere ● Erogazione di trattamenti di acconciatura ● Erogazione dei servizi di trattamento estetico Come acconciatore, si occupa, a livello esecutivo, della pulizia e dell’aspetto estetico dei capelli e della barba, effettuando lavaggi, tagli, acconciature ed altri tipi di trattamento quali, colorazione, permanente, stiratura, decolorazione, applicazione di extension, ecc. Applica diversi trattamenti cosmetici per capelli e suggerisce al cliente comportamenti e prodotti (non farmaceutici) per il benessere del cuoio capelluto. Garantisce la sicurezza e l’igiene dei trattamenti. Opera per lo più con contratto dipendente, collaborando al funzionamento dell’esercizio. Come acconciatore dello spettacolo cura l’acconciatura richiesta dalle specificità stilistiche dello spettacolo. Come estetista, effettua a livello esecutivo trattamenti non terapeutici sulla superficie del corpo per migliorarne l’aspetto. Applica tecniche manuali, utilizza apparecchiature elettro-meccaniche per uso estetico e usa prodotti cosmetici adeguati alle caratteristiche dei clienti. I trattamenti riguardano pulizia e cura della pelle, massaggi con finalità estetica, abbronzatura artificiale, depilazione ed epilazione, manicure, pedicure, decolorazione unghie, trucco. Opera con contratto di lavoro dipendente in imprese di estetica. Come truccatore dello spettacolo è specializzato nel trucco di scena di attori e artisti. Tecnico dei trattamenti estetici Effettua in autonomia trattamenti non terapeutici sulla superficie del corpo al fine di migliorarne l’aspetto estetico. Applica tecniche manuali, utilizza apparecchiature elettro-meccaniche per uso estetico e prodotti cosmetici secondo le esigenze dei clienti. I principali trattamenti riguardano: pulizia e cura estetica della pelle, massaggi con finalità estetica, abbronzatura artificiale, depilazione ed epilazione, manicure, pedicure, decorazione unghie, trucco estetico. Si occupa anche degli aspetti organizzativi e amministrativi della propria attività. Può operare con contratto di lavoro dipendente presso imprese di estetica oppure come lavoratore autonomo, essendo titolare di esercizio proprio. Come responsabile organizzerà il luogo di lavoro e il piano degli acquisti, amministrerà l’esercizio e i rapporti con il cliente. È coinvolto nella selezione del personale necessario al punto vendita. Trova impiego in centri estetici, beauty farm, strutture alberghiere con settore benessere, centri di abbronzatura o ricostruzione unghie, attività in proprio presentando richiesta al comune per il territorio e poi registrandosi alla Camera di commercio. Tecnico di acconciatura Si occupa, con autonomia, della pulizia e dell’aspetto estetico dei capelli e della barba, effettuando lavaggi, tagli, acconciature ed altri tipi di trattamento quali, colorazione, permanente, stiratura, decolorazione, applicazione di extension, ecc.. Sulla base delle richieste del cliente utilizza tecniche, attrezzature e prodotti di linee cosmetiche in linea con le tendenze della moda. Applica diversi trattamenti cosmetici per capelli suggerendo al cliente prodotti (non farmaceutici) per il benessere del cuoio capelluto. Garantisce la sicurezza e l’igiene dei trattamenti eseguiti e mantiene i locali in cui esercita in efficienza e pulizia. Si occupa, generalmente, anche degli aspetti amministrativi della sua attività. Opera con contratto di lavoro dipendente presso imprese di acconciatura o come lavoratore autonomo. Nello svolgimento del lavoro si relaziona con il cliente con il quale tende a stabilire un rapporto di fiducia. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 248 06/04/23 19:38 249 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 Settore economico professionale Figure nazionali Indirizzi nazionali Profilo sintetico Servizi culturali e di spettacolo Tecnico allestimenti e predisposizione degli impianti nel settore dello spettacolo ● Allestimento del sonoro ● Allestimento luci ● Allestimenti di scena Lavora nell’ambito dell’assistenza tecnica nel settore dello spettacolo, sia live che in post produzione. Utilizza attrezzature nell’ambito scenotecnico (illuminotecnica, audiovisivo, attrezzeria di scena) provvedendo alla disposizione degli strumenti necessari all’allestimento scenico. Come tecnico del suono, assicura la gestione del suono in tutti i suoi aspetti tecnici e artistici e nelle diverse fasi di impostazione e allestimento degli impianti fonici, di esecuzione delle prove, di funzionamento e settaggio, di produzione audio e di montaggio in postproduzione. Come tecnico delle luci progetta il piano di illuminazione di uno spettacolo (teatrale, cinematografico, musicale, televisivo) e di eventi culturali e ne cura la realizzazione durante l’esecuzione. Come macchinista teatrale, è in grado di costruire elementi scenografici per uno spettacolo teatrale e di montare, smontare e movimentare una scenografia. Come costumista, è responsabile dell’immagine degli attori. Queste figure trovano impiego nelle produzioni tecnico-artistiche del settore dello spettacolo, in postproduzione, nell’organizzazione di eventi e spettacoli, nell’animazione ricreativa e nell’assistenza ai set cinematografici. Servizi turistici Operatore della ristorazione ● Preparazione degli alimenti e allestimento piatti ● Allestimento sala e somministrazione piatti e bevande Interviene, a livello esecutivo, nella preparazione dei pasti e nei servizi di sala e di bar. Il commis di cucina interviene nella scelta, preparazione, conservazione e stoccaggio di materie prime e semilavorati e nella realizzazione di piatti semplici cucinati e allestiti. Adotta diverse modalità e tecniche di preparazione sulla base di ricettari o su indicazioni di altre figure direttive, collabora all’impiattamento. Conosce le modalità di impiego e conservazione degli alimenti, ha nozioni di cucina dietetica e sa determinare il valore nutrizionale delle pietanze. È in grado di stabilire un menu e di calcolare quantità e prezzi degli ingredienti necessari. Provvede alla lista della spesa e alla preparazione degli ambienti nel rispetto delle norme igienico-sanitarie. Il commis di sala e bar si occupa della predisposizione degli ordini, della somministrazione dei pasti e della preparazione di prodotti da bar secondo gli standard richiesti e nel rispetto delle norme. Predispone il luogo di lavoro e cura l’approvvigionamento e la conservazione delle materie prime. L’operatore alla ristorazione trova impiego nelle aziende della ristorazione commerciale (ristoranti tradizionali, gourmet, ristoranti per banchetti, ristoranti d’albergo, gastronomie di centri commerciali) e nella ristorazione collettiva (mense scolastiche, aziende di produzione pasti, villaggi turistici e navi da crociera). Può intraprendere un’attività in proprio dopo un’opportuna esperienza. Operatore ai servizi di promozione e accoglienza Presta servizio all’interno delle strutture alberghiere o altri esercizi ricettivi, a livello locale, nazionale o internazionale, rispondendo alle esigenze del cliente nelle fasi di prenotazione e disbrigo delle pratiche amministrativo-contabili, con competenze nella prenotazione e assistenza. Alla reception accoglie la clientela, la informa su servizi e orari della struttura e sulle possibilità di svago nella zona. Instaura, mantiene e cura le relazioni con associazioni turistiche, autorità e operatori turistici. In collaborazione con la direzione può creare opuscoli pubblicitari e aggiornare il sito web della struttura. ➭ CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 249 06/04/23 19:38 250 Settore economico professionale Figure nazionali Indirizzi nazionali Profilo sintetico Servizi turistici Tecnico di cucina Si caratterizza come figura dotata di un grado di responsabilità e autonomia superiore a quello dell’operatore della ristorazione. Svolge funzioni di assistenza al food & beverage manager. Progetta, realizza o riorganizza le aree di lavoro, gestisce le fasi di lavoro, controlla i costi di produzione (costo pasto) e la formulazione delle proposte di prodotti/ servizi volti a promuovere la fidelizzazione del cliente, coordina l’area della preparazione delle vivande con l’area della distribuzione e partecipazione ad eventi formativi. Come tecnico del controllo della produzione e della qualità alimentare, garantisce il controllo di qualità ed efficienza nelle imprese del settore agro-alimentare organizzando e gestendo il processo di produzione e approvvigionamento. Tecnico dei servizi di sala-bar Svolge con autonomia un servizio di sala e bar, programmando e organizzando l’attività. Cura il servizio distribuzione pasti e bevande formulando ai clienti proposte di prodotti adeguati per tipologia di abbinamento e momento della giornata. Individua le risorse materiali e tecnologiche, le condizioni e l’organizzazione operativa valutando il risultato, con assunzione di responsabilità per la sorveglianza di attività esecutive svolte da altri. Trova occupazione in diversi ambiti della ristorazione commerciale e collettiva come ristoranti, hotel, bar, imprese turistiche, navi da crociera ecc. Tecnico dei servizi di promozione e accoglienza ● Ricettività turistica ● Agenzie turistiche ● Convegnistica ed eventi culturali Organizza l’ospitalità alberghiera, convegni ed eventi culturali. Si occupa di tutti gli aspetti che riguardano le attività di ricevimento dei clienti per assisterli e soddisfare le loro esigenze. Può creare particolari offerte e pacchetti turistici che valorizzino le risorse del territorio. Si può occupare di fornitura di servizi e vendita di prodotti. In alcuni casi, può occuparsi di fornitura di servizi e di vendita di prodotti turistici, studiando i consumi e le tendenze del settore. Trova impiego in ambito ristorativo, alberghiero e turistico, a livello locale, nazionale o internazionale, in agenzie di promozione turistica e uffici turistici e nella gestione in proprio di un’attività nel settore turistico. Può intraprendere un’attività in proprio aprendo un esercizio dopo opportuna esperienza. Tecnico dei servizi di animazione turistico-sportiva e del tempo libero Il percorso è rivolto ai giovani che frequentano una disciplina sportiva a livello agonistico. Questa formazione prepara a lavorare nei servizi turistico- sportivi e nell’organizzazione delle attività ricreative del tempo libero. In particolare, i professionisti del settore sportivo migliorano la prestazione fisica dei clienti concordando con loro gli obiettivi da raggiungere attraverso l’allenamento. Si occupano, inoltre, dell’informazione, della vendita e dell’organizzazione di offerte di vacanze e dell’assistenza e intrattenimento degli ospiti. Questa figura professionale può anche avere un ruolo di coordinamento degli altri operatori, occuparsi di vendita, amministrazione e marketing. Trova impiego in alberghi e strutture ricettive, enti di promozione turistica, tour operator, palestre, piscine, fitness club, associazioni sportive e di animazione. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 250 06/04/23 19:38 251 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 Settore economico professionale Figure nazionali Indirizzi nazionali Profilo sintetico Area comune Operatore ai servizi di impresa ● Contabilità ● Segreteria Si occupa, a livello esecutivo, di attività amministrative, contabilità e sistemi informativi. Come “contabile” gestisce operativamente le attività economico- finanziarie. Può occuparsi anche del sistema di amministrazione del personale curando fisco, previdenza e contabilità connessi al rapporto di lavoro. Aggiorna le scritture di contabilità e le registrazioni di clienti e fornitori; emette, registra e archivia le fatture. Come “segretario” si occupa dei documenti amministrativo-contabili e del lavoro dell’ufficio, con competenze nella organizzazione di eventi, riunioni e trasferte di lavoro. Cura i flussi comunicativi in entrata/uscita, l’agenda del dirigente, il disbrigo delle pratiche burocratiche, l’invio di materiali e l’emissione, registrazione e archiviazione di documenti amministrativo-contabili. Trova impiego in uffici commerciali e informatici, come front officer, nei call center e nella vendita di prodotti informatici Tecnico dei servizi di impresa ● Amministrazione e contabilità ● Gestione del personale Può affiancare la direzione nella gestione contabile di medie e grandi imprese svolgendo azioni di controllo, pianificazione, analisi dei costi e bilancio di esercizio. Può specializzarsi nella gestione contabile del personale (assunzioni, buste paga) e nella gestione fiscale (dichiarazioni dei redditi, IVA.), oppure nell’utilizzo di strumenti informatici per gestire il funzionamento aziendale. Svolge un ruolo di responsabilità all’interno dell’azienda per le funzioni amministrative, contabili e del personale. È in grado di utilizzare metodologie, strumenti e informazioni specializzate per controllare e valutare anche il lavoro svolto da altri. Trova impiego in imprese che utilizzano sistemi informatici, negli uffici di gestione del personale, in studi contabili e fiscali, in aziende che erogano servizi di controllo di gestione. CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 251 06/04/23 19:38 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 252 06/04/23 19:38 253 Bibliografia Carlini A., Crispolti E., Formarsi per il lavoro: gli occupati dei percorsi IFTS e IeFP, Roma, Inapp https://oa.inapp.org/handle/123456789/770 Cnos-Fap, La IeFP nelle Regioni nel contesto del Coronavirus. Un primo sondaggio, Paper, 5.2020 https://www.cnos-fap.it/sites/default/files/crea_allegati/paper_sondaggio_def.pdf Commissione europea, Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni: Una strategia per le PMI per un’Europa sostenibile e digitale, COM(2020) 103 final. ht tps: / /eur- lex.europa.eu/ l egal -content/IT/TXT/PDF/?ur i=CELEX:- 52020DC0103&from=IT Commissione europea, Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni: Plasmare il futuro digitale dell’Europa. urly.it/3hhvk Crispolti E., Franceschetti M., Romito A., Il Sistema duale come risposta all’evoluzione dei fabbisogni di competenze del mercato del lavoro, Inapp Working Paper n.70, Roma, Inapp, 2021 D’Arcangelo A., Carlini A., Crispolti E., Formarsi per il lavoro: gli occupati dei percorsi IFTS e IeFP, 2020. urly.it/3hhw1 Excelsior-Unioncamere, Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine (2022-2026), Scenari per l’orientamento e la programmazione della formazione, Unioncamere, 2022. https://www.anpal.gov.it/documents/ 552016/586456/report_previsivo_Excelsior_2022-26.pdf/334871 45-b93d- 8594-46be-f65b1f26b75d?t=1644593762030 Excelsior-Unioncamere, Formazione professionale e lavoro. 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Executive summary, novembre 2019 https://oa.inapp.org/xmlui/handle/ 123456789/568 Inapp, Carlini D., Evangelista L. (a cura di), Eqavet e la qualità della IeFP in Italia. Report finale, Inapp, luglio 2020 https://oa.inapp.org/xmlui/handle/123456789/713 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 253 06/04/23 19:38 254 Inapp, Vaccaro S., Il ruolo della formazione nell’apprendistato, Intervento a “L’apprendistato e le sue traiettorie di evoluzione”, webinar, 23 giugno, 2022 https://oa.inapp. org/xmlui/handle /20.500.12916/3569 Isfol, Salerno G.M., Zagardo G., I costi della IeFP nell’anno formativo 2013/14, Isfol Research Paper 32, Roma, 2016 https://inapp.infoteca.it/bw5ne2/opac. aspx?WEB=INAP&IDS=21035 Isfol-Mlps, I percorsi di Istruzione e formazione professionale a.f. 2009-10 e 2010: Rapporto di monitoraggio delle azioni formative nell’ambito del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione, 1.2012 urly.it/3hhvp Isfol-Mlps, I percorsi di Istruzione e formazione professionale nell’anno della sussidiarietà, a.f. 2011-12, gennaio 2013 http://docplayer.it/134905595-Istruzione-e-formazione- professionale.html Isfol, Scalmato V., Occupati dalla formazione. 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Una prima analisi. Rubettino, 2019 urly.it/3hhvf Salerno G.M., Dalla IeFP agli ITS: per una filiera permeabile e verticale nella formazione professionalizzante, in Professionalità n. 8, novembre-dicembre 2020 urly. it/3hhvh Salerno G.M., Zagardo G., Costruire e utilizzare i costi standard nella IeFP: analisi, indicazioni e proposte, Cnos-Fap, 2020 https://www.cnos-fap.it/node/69463 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 254 06/04/23 19:38 255 QUADERNI • ANNO 39 / n° 12 - 2023 Scuola centrale formazione, Verso una nuova formazione professionale. La IeFP come risorsa per far ripartire l’Italia, a cura di Emmanuele Massagli e Arduino Salatin, Adapt University Press, 2021 https://www.scformazione.org/wp-content/uploads/ 2021/06/e-book-SCF_Adapt-2021.pdf Zagardo G., Complessità e semplificazione. 11 casi di costi standard per l’education, Collana Focus Anpal n. 115 urly.it/3hhtf Zagardo G., La IeFP nelle Regioni. Situazione e prospettive, Cnos-Fap/Mlps, Tip. Pio XI, 8/2018 https://www.cnos-fap.it/sites/default/files/pubblicazioni/iefp_nelle_regioni. pdf Zagardo G., La IeFP nelle Regioni. Tra consolidamento e stasi, Cnos-Fap/Mlps, Tip. Pio XI, 9/2019. https://www.cnos-fap.it/sites/default/files/pubblicazioni/la_iefp_nelle_ regioni-quaderno_9-tra_consolidamento_e_stasi.pdf Zagardo G., La IeFP nelle Regioni. Una risposta all’Europa ai tempi del Covid, Cnos- Fap/Mlps, Tip. Pio XI, 10/2021 https://biblioteca.cnos-fap.it/pubblicazione/ la-iefp-nelle-regioni-una-risposta-alleuropa-ai-tempi-del-covid/ Zagardo G., La IeFP nelle Regioni. L’anno del sorpasso, Cnos-Fap/Mlps, Tip. Pio XI, 11/2022 https://www.cnos-fap.it/node/74988 Zagardo G., Salerno G.M., La Formazione professionale nelle Regioni. Anno 2014/15 Proposta di un costo standard, Cnos-Fap/Mlps, Tip. Pio XI, 2, 2017 https://www.cnos-fap.it/sites/default/files/pubblicazioni/quaderni_n_7_-_2017.pdf Zagardo G., Salerno G.M., Nicoli D., Malizia G., Tonini M., La buona Formazione professionale, Cnos-Fap/Mlps, Tip. Pio XI, 6, 2015. https://www.cnos-fap.it/sites/default/files/pubblicazioni/QUADERNI6-15%281%29. pdf Zagardo G., Salerno G.M., Istruzione e formazione professionale (IeFP) nell’a.f. 2012/13, Cnos-Fap/Mlps, Tip. Pio XI, 2/014. https://www.cnos-fap.it/sites/default/files/pubblicazioni/IeFP%20a.f.%202012-13.PDF Zagardo G, I cambiamenti della IeFP, Cnos-Fap/Mlps, Tip. Pio XI, 2a edizione, ottobre 2012. urly.it/3hhvz CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 255 06/04/23 19:38 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 256 06/04/23 19:38 257 Indice Sommario ............................................................................................................................................. 3 Presentazione .................................................................................................................................. 5 1. La ricerca di una omogeneità di sistema ................................................................ 9 2. La geopardizzazione delle modalità di offerta ................................................. 19 2.1 Gli squilibri in apprendistato e nel duale ............................................... 23 3. Diversità e instabilità delle erogazioni ................................................................ 27 3. Conclusioni .................................................................................................................................. 31 Panoramica delle regioni ....................................................................................................... 35 Introduzione alle schede ......................................................................................................... 37 Glossario ............................................................................................................................................. 39 Abruzzo ................................................................................................................................................ 43 Basilicata ............................................................................................................................................ 53 Calabria ................................................................................................................................................ 59 Campania ........................................................................................................................................... 67 Emilia-Romagna ........................................................................................................................... 75 Friuli-Venezia Giulia ................................................................................................................. 85 Lazio ...................................................................................................................................................... 95 Liguria .................................................................................................................................................. 105 Lombardia ......................................................................................................................................... 115 Marche ................................................................................................................................................. 127 Molise .................................................................................................................................................... 135 Piemonte ............................................................................................................................................. 143 Puglia ..................................................................................................................................................... 153 Sardegna ............................................................................................................................................. 161 Sicilia ..................................................................................................................................................... 169 Toscana ................................................................................................................................................ 177 Umbria ................................................................................................................................................. 187 Valle d’Aosta ..................................................................................................................................... 197 Veneto ................................................................................................................................................... 207 Provincia Autonoma di Bolzano ....................................................................................... 217 Provincia Autonoma di Trento .......................................................................................... 225 Allegato Profilo delle figure professionali nazionali dell’a.f. 2022/23 237 Bibliografia ...................................................................................................................................... 253 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 257 06/04/23 19:38 Tipografia Giammarioli snc Via Enrico Fermi 8/10 - 00044 Frascati (Roma) Tel. 06.942.03.10 - www@tipografiagiammarioli.com Aprile 2023 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 258 06/04/23 19:38 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 259 06/04/23 19:38 CNOS_QUADERNI_12_ZAGARDO.indd 260 06/04/23 19:38

La IeFP nelle Regioni e nelle Province Autonome. L'anno del sorpasso

Autore: 
Giacomo Zagardo
Categoria pubblicazione: 
Quaderni
Anno: 
2022
Numero pagine: 
223
Codice: 
9788831972314
Da operatori, a tecnici, specializzati e tecnici superiori riferimenti, Dispositivi, strumenti Anno 2016 Mauro Frisanco 2022 Giacomo Zagardo La IeFP nelle Regioni e nelle Province Autonome L’anno del sorpasso Direzione Generale degli ammortizzatori sociali e della formazione CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 1 10/03/22 17:03 2 Si ringraziano tutti coloro che hanno collaborato congiuntamente alla stesura della pubblicazione con dati e suggerimenti e, in particolare, i responsabili della IeFP delle diverse Amministrazioni pubbliche che hanno assicurato le informazioni necessarie alla stesura del testo nonostante le condizioni critiche e le scadenze di lavoro: Maria Teresa Abbate, Lara Antoni, Mariemma Antoniol, Anna Maria Arrighi, Anna Maria Belli, Ciro Bocchi, Nicola Boscarato, Barbara Capriotti, Stefania Ciccone, Alessandra Cosentino, Giovanna Cuttitta, Stefano Dal Bianco, Gabriella Del Mastro, Michela Di Vito, Giancarlo Faillaci, Alessandra Gaggiotti, Emanuela Greblo, Fulvio Fabris, Lorella La Rocca, Sandro Ortu, Antonio Perrino, Franco Pozzi, Riccardo Rosas, Renzo Roncat, Michele Scarrone, Lucia Schifano, Gilda Gini, Massimo Rocchi, Rosa Anna Squicciarini, Alessandra Tomai, Barbara Zarrelli. Si ringraziano Anna d’Arcangelo ed Emmanuele Crispolti che, con i ricercatori del Gruppo Struttura Sistemi e Servizi Formativi dell’Inapp, hanno svolto il prezioso lavoro di composizione e prima analisi dei dati del Monitoraggio, base essenziale anche per il presente studio. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 2 10/03/22 17:03 3 Sommario Presentazione ................................................................................................................................ 5 1. L’andamento dei percorsi .................................................................................................. 7 2. Il finanziamento dell’offerta formativa ............................................................... 17 Conclusioni ...................................................................................................................................... 23 Panoramica delle Regioni .................................................................................................. 25 Bibliografia ...................................................................................................................................... 219 Indice .................................................................................................................................................... 223 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 3 10/03/22 17:03 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 4 10/03/22 17:03 5 Presentazione Il volume promosso dalla Federazione CNOS-FAP ormai da anni al dott. Giacomo Zagardo, la scrittura, cioè, di uno studio sulla presenza e la diffusione del sistema regionale di Istruzione e Formazione Professionale, ha avuto riscontri positivi per la sua utilità e completezza di informazioni. Il presente volume, il quaderno nr. 11 dal titolo “La IeFP nelle Regioni. L’anno del sorpasso”, fotografa la situazione della IeFP oggi: «In complesso, le iscrizioni di I-IV anno presso i CFP accreditati hanno avuto un incremento del 2,4% rispetto all’anno precedente, in lenta ma continua crescita dalla partenza dei percorsi, mentre si registra a carico della IeFP nelle scuole un’ulteriore flessione del 15,2% rispetto all’a.f. 2017/2018» (La sottolineatura è nostra). Se il lettore ha la pazienza di tenere presente gli ultimi tre quaderni (compreso questo) può avere presente anche lo sviluppo della riflessione che l’autore sta elaborando rispetto al sistema formativo regionale: – Quaderno nr. 9 (2019): La IeFP nelle Regioni tra consolidamento e stasi. – Quaderno nr. 10 (2020): La IeFP nelle Regioni. Una risposta all’Europa ai tempi del Covid. – Quaderno nr. 11 (2022): La IeFP nelle Regioni. L’anno del sorpasso. Il primo quaderno richiama il cammino che l’Italia faticosamente sta compiendo per realizzare “la filiera lunga della formazione tecnico-professionale” (INAPP), un obiettivo ancora da portare a compimento. Nel secondo quaderno l’Autore, con la precisione che gli è ormai riconosciuta, dimostra come la IeFP abbia tutte le carte in regola per essere considerata una risposta efficace ai più recenti orientamenti europei. Citiamo, tra i numerosi documenti, quello della Commissione europea del 1° luglio 2020, “Un’Agenda per le competenze per l’Europa per la competitività sostenibile, l’equità sociale e la resilienza” dove si afferma: «Ogni persona ha diritto a un’istruzione, a una formazione e a un apprendimento permanente di qualità e inclusivi, al fine di mantenere e acquisire competenze che consentono di partecipare pienamente alla società e di gestire con successo le transizioni nel mercato del lavoro. Principio 1 del pilastro europeo dei diritti sociali». Il terzo fotografa la situazione del sistema regionale di Istruzione e Formazione Professionale oggi che l’autore definisce l’anno del sorpasso. In sintesi, ecco il quadro che l’Autore offre al lettore legato a questo arco di tempo: – il cammino del sistema formativo verso la costruzione della filiera tecnico- professionale (primo quaderno); – la sua collocazione nelle recenti strategie europee (secondo quaderno); – la situazione delle Istituzioni formative rispetto alle Istituzioni scolastiche aventi le medesime finalità (terzo quaderno). CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 5 10/03/22 17:03 6 Non sono solo questi gli stimoli che le Presentazioni offrono al lettore. Oltre ad illustrare gli “ormai noti” punti di forza e di criticità del sistema, in questa Presentazione vengono sottolineati due aspetti che appaiono a molti meritevoli di attenzione. Il primo è legato al finanziamento del sistema duale, previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Scrive l’autore: «C’è una buona correlazione tra numero di allievi nei percorsi ordinamentali e ampiezza della platea di allievi in “duale”». Se comprendiamo bene il suo pensiero ci sembra di poter affermare che non saranno le maggiori risorse destinate al sistema duale ad irrobustire tutto il sistema formativo italiano, soprattutto del Centro-Sud, dove è ancora molto carente perché – continua ad argomentare l’autore – «[...] “è impensabile «curvare» l’offerta formativa per i destinatari da una modalità di formazione «ordinamentale» a quella duale, senza dare solidità a tutto l’impianto” ». Questa tesi, suffragata dall’esperienza vissuta dagli Enti di Formazione Professionale, trova molti consensi. L’offerta del sistema duale sarà una vera opportunità se accompagnata da una progressiva messa a regime del sistema formativo anche in quelle Regioni dove a sistema non è ancora. Il secondo è legato al finanziamento dell’offerta formativa. Va riconosciuto il merito all’autore di aver studiato da tempo questo particolare aspetto. È ormai nota la disparità di costo sostenuta dalla collettività per erogare la formazione. Quella scolastica costa alla collettività € 6.500,00 mentre quella erogata dall’istituzione formativa costa alla collettività € 4.700,00. L’Autore, che insieme al prof. Salerno Giulio, ha curato lo studio “Costruire e utilizzare i costi standard nella IeFP. Analisi, indicazioni e proposte” edito dal CNOS-FAP nel 2020, avanza una specifica proposta per colmare anche la “disomogeneità” del finanziamento: «[...] la necessità di arrivare a una razionalizzazione del settore, rilanciando la condivisione di nuovi criteri unitari per i costi standard cui collegare il finanziamento dei percorsi». Si ritiene questa proposta davvero strategica per gli Enti di Formazione Professionale che, attraverso i soggetti FORMA e CENFOP sono impegnati a rinnovare il CCNL-FP ormai scaduto nel lontano 2013 e rilevano nel disomogeneo finanziamento del sistema formativo da parte delle Regioni e nella variegata applicazione del CCNL-FP i nodi – i principali? – che sono sul tavolo contrattuale da affrontare con le Organizzazioni Sindacali. Anche queste sole considerazioni ci fanno concludere che i volumi promossi dal CNOS-FAP e curati dal prof. Zagardo, oltre ad essere ottimi strumenti conoscitivi del sistema, contengono anche spunti di proposte di politiche formative davvero stimolanti per i decisori politici. Ci auguriamo che anche questo testo, che documenta con precisione, la ricchezza, ma anche la grande disomogeneità del (sotto)Sistema di IeFP, faccia sorgere nel decisore politico il desiderio di intervenire a favore di un sistema più organico ed efficiente a favore dei giovani, come auspicato anche dall’Europa. La Sede Nazionale CNOS-FAP Roma 31 gennaio 2022 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 6 10/03/22 17:03 7 1. L’andamento dei percorsi Il Monitoraggio annuale1 che raccoglie gli ultimi dati dell’INAPP sull’Istruzione e Formazione Professionale costituisce la prima base per la nostra lettura sulla condizione attuale della IeFP. Nel Monitoraggio INAPP si rilevano gli allievi iscritti ai percorsi per numero, sesso, tipo di percorso e Regione/Provincia Autonoma: elementi indispensabili che vanno confrontati con altre fonti. Nuove preziose informazioni vengono dalle Amministrazioni pubbliche regionali e provinciali che hanno voluto contribuire a questa vetrina delle esperienze territoriali della IeFP nonostante le condizioni critiche di lavoro e le scadenze. Pertanto, con l’aiuto dei responsabili regionali e delle Province Autonome è stato possibile restituire un quadro dell’evoluzione di questo settore educativo, dove tutte le fonti convergono nel considerare la IeFP un esperimento finora riuscito, oggi divenuto realtà. Come riportato nelle precenti edizioni di questo lavoro, i punti di forza che si presentano alla nostra attenzione sono molti: • la resilienza dimostrata nel sostenere l’erogazione dell’offerta formativa e la transizione digitale in tempo di Covid; • il miglior posizionamento nei risultati di apprendimento delle Istituzioni formative accreditate rispetto all’Istruzione professionale, che pure espone costi di gestione superiori; • la maggiore possibilità di concludere il percorso previsto in tempi regolari, nonostante la presenza, in metà degli iscritti, di una carriera scolastica interrotta a seguito di insuccessi; • l’entrata più favorevole di altri canali professionalizzanti nel mondo del lavoro; • una buona coerenza tra attività lavorativa e formazione ricevuta; • l’elevato interesse dell’industria e dei servizi per qualifiche e diplomi, legato alla raggiunta equivalenza tra i canali professionalizzanti per il sistema produttivo; • la maggiore presenza percentuale di studenti di origine migratoria nei CFP rispetto alle scuole, in un contesto che vede, invece, diminuire il tasso di scolarità degli adolescenti con cittadinanza non italiana; • la mancanza di differenze con i nativi dei ragazzi stranieri rispetto al tasso di occupazione a 3 anni; 1 INAPP, “XVIII Rapporto di monitoraggio del sistema di Istruzione e Formazione Professionale e dei percorsi in Duale nella IeFP a.f. 2018-19”, Rapporto tecnico a cura di Emmanuele Crispolti, maggio 2021. https://oa.inapp.org/xmlui/handle/20.500.12916/894 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 7 10/03/22 17:03 8 • la più radicata inclusività anche per i ragazzi diversamente abili; • la presenza dei qualificati in un bacino di mestieri che offre minori probabilità di perdere il lavoro rispetto a chi si è fermato alla licenza media; • la discreta tutela dei contratti di lavoro. Nessun dubbio, dunque, sull’inclusività della IeFP (e particolarmente su quella dei CFP) per la fascia più debole dei ragazzi, nonostante siano ancora da guadagnare nuovi margini di miglioramento soprattutto nel matching con il mondo del lavoro, nella presenza femminile nei corsi e nell’omogeneità sul territorio. 1.1 Il sorpasso Quest’anno, i dati del Monitoraggio ci portano a fare altre considerazioni, in primo luogo, in merito al rapporto tra percorsi di IeFP delle Istituzioni scolastiche e formative. Nell’ultimo Monitoraggio, riguardante l’a.f. 2018/19, il totale di iscritti ai percorsi di IeFP, comprensivo di triennio e quarto anno, è pari a 288.065 unità, con una diminuzione della partecipazione del 6,8% rispetto all’anno formativo precedente. Tuttavia, questa diminuzione di iscritti non è dovuta alle Agenzie formative, ma si deve soprattutto alle Istituzioni scolastiche. Nell’ambito della IeFP, le Istituzioni formative totalizzano 155.619 iscritti di I-IV anno (ma nuovi dati li danno ancora in crescita2) contro i 132.446 delle Istituzioni scolastiche, in declino numerico da diversi anni. In percentuale, le IF sono passate al 54% sugli iscritti alla IeFP dei primi quattro anni e al 56% (Figura 1) nei soli primi anni3, che meglio esprimono le più recenti trasformazioni in essere. In complesso, le iscrizioni di I-IV anno presso i CFP accreditati hanno avuto un incremento del 2,4% rispetto all’anno precedente, in lenta ma continua crescita dalla partenza dei percorsi, mentre si registra a carico della IeFP nelle scuole un’ulteriore flessione del 15,2% rispetto all’a.f. 2017/18. Questo pesante calo nelle iscrizioni è dovuto più alla sussidiarietà complementare (-35,8%) che a quella integrativa (-16,9%). Per contro, è stata introdotta con il dl n. 61/2017 una nuova modalità sussidiaria corrispondente al +4,4% del totale degli iscritti nei percorsi scolastici ma, evidentemente, non sufficiente ad invertire la rotta. Così, l’esperimento culminato nel 2014 di portare al centro della IeFP l’Istruzione professionale si è arrestato davanti alle reiterate scelte dei ragazzi all’indomani della licenza media. Soprattutto va rilevato che il drastico calo registrato nelle Istituzioni scolasti- 2 Dd del MLPS n. 3 del 23.4.2021 - Tabella 2 “Dati di monitoraggio anno scolastico formativo 2019-2020”. 3 In Emilia-Romagna l’anno iniziale di norma non coincide con il primo anno dell’ipotizzato triennio a qualifica, prevedendo il primo dei tre anni a scuola (IS). Per questa Regione si tiene in considerazione il primo anno del biennio a qualifica. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 8 10/03/22 17:03 9 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 che della IeFP è parte di una più generale crisi dell’Istruzione professionale. Essa si avverte nonostante la riforma avesse, nelle intenzioni dei legislatori, voluto rinnovare il canale e rendere i percorsi nella scuola attraenti e competitivi al pari di quelli delle Istituzioni formative non statali. Sappiamo, per contro, che anche nel presente a.f. 2021/22 i percorsi di Istruzione professionale sono scesi al nuovo minimo storico (11,9%) come percentuale di studenti iscritti al 1° anno sugli iscritti complessivi delle scuole secondarie di II grado4. Rimane discutibile, partendo da queste pre- 4 Miur, Ufficio Gestione Patrimonio Informativo e Statistica, Focus “Principali dati della scuola – Avvio Anno Scolastico 2021/2022”, Ottobre 2021. Figura 1 - Tasso di formazione/scolarizzazione e numero iscritti nella IeFP dell’a.f. 2018/19 (primi anni) Italia Tasso di formazione Tasso di scolarizzazione Nord Tasso di formazione Tasso di scolarizzazione Centro Tasso di formazione Tasso di scolarizzazione Sud Tasso di formazione Tasso di scolarizzazione 56,5% 43,5% 73,4% 26,9% 26,9% 73,1% 49,7% 50,3% Fonte: INAPP CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 9 10/03/22 17:03 10 messe, puntare tutto su un rafforzamento di quel canale scolastico. Nuove e massicce risorse, peraltro finora già cospicue, come vedremo più avanti, non potrebbero eliminare da sole le difficoltà strutturali già evidenti in un sistema ancora considerato rigido. Tra gli iscritti ai percorsi di IeFP (I-IV anno), quelli delle IF sono in costante crescita, anche in rapporto alla popolazione di 14-17enni, attestandosi al 6,8% sul totale dei ragazzi della corrispondente fascia di età, mentre quelli prima più numerosi delle IS sono scesi al 5,8% rispetto al 6,8% dell’anno precedente. Il 2018, dunque, è l’anno della sostituzione delle IF alle IS nelle preferenze degli allievi (Figura 1), colmando il cospicuo margine di iscritti che, solo pochi anni addietro, distanziava le due realtà in netto favore delle IS. 1.2 La disomogeneità da colmare In Figura 2 si riportano alcuni grafici che sottolineano visibilmente il fenomeno della disomogeneità sul territorio nazionale, serio ostacolo allo sviluppo del sistema. I percorsi delle Istituzioni formative si sono sviluppati massicciamente nelle Regioni del Nord, ma sono ancora pochi e intermittenti in alcune Regioni del Sud. Considerando i “primi anni” dei percorsi, l’immagine di IeFP che emerge è al Nord più performante e matura che nel Meridione, dove si assesta su un costante, ma ancora troppo lento, sviluppo. Si rileva che al Nord gli iscritti delle IF crescono fino al 73,4% degli iscritti alla IeFP (+2,5% rispetto all’anno precedente) mentre quelli delle IS raggiungono un uso più corretto della “sussidiarietà”, attestandosi al 26,6% degli iscritti (è sussidiario 1 percorso su 4). Nel resto del Paese si invertono le proporzioni, ma con rapporti ormai paritari al Centro Italia (50,3% IS e 49,7% IF) e ancora sbilanciati sull’apporto meramente “sostitutivo” della sussidiarietà al Sud, dove 3 allievi della IeFP su 4 frequentano le Istituzioni scolastiche e soltanto 1 i percorsi delle Istituzioni formative accreditate. Ciononostante, è al Sud che si manifesta la percentuale maggiore di crescita delle IF (+10%). Persiste ancora in alcune realtà il mancato allineamento temporale a quello degli altri canali scolastici nell’inizio dei percorsi, contribuendo indirettamente alla confusione dei giovani e delle loro famiglie nell’orientarsi verso l’accesso alla IeFP. Sul piano delle tipologie di percorso, la Tabella 1 mostra che ad oggi tutte le Regioni/P.A., ad eccezione dell’Emilia-Romagna, hanno adottato il modello triennale della IeFP nelle Istituzioni formative. Tuttavia, l’Emilia- Romagna dispone già di una sperimentazione che, in alcuni casi, permette di passare direttamente alla frequenza delle IF al primo anno del triennio, saltando il tradizionale passaggio al primo anno del biennio attraverso l’anno propedeutico di scuola. Oltre che nella Regione Emilia-Romagna, i percorsi biennali sono presenti in Piemonte, Toscana, Umbria e Marche, pur affiancati in queste Regioni dal mainstream dei percorsi triennali. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 10 10/03/22 17:03 11 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 Figura 1 – Allievi di IeFP su corrispondente popolazione di 14-17enni a livello nazionale Fonte: ISTAT e INAPP Figura 2 – Allievi di IeFP su corrispondente popolazione di 14-17enni per ripartizione geografica 7,1 6,8 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 11 10/03/22 17:03 12 Fonte: ISTAT e INAPP Il quadro che emerge dalla Tabella 1 ci mostra soprattutto la nuova configurazione della sussidiarietà a seguito del d.lgs n. 61/2017. La sussidiarietà integrativa e complementare scompare in quasi tutte le Regioni per lasciare spazio a un’unica tipologia di percorsi delle IS a qualifica e a diploma. Non vi sono notizie sul perfezionamento degli accordi per il nuovo regime di sussidiarietà solo in Basilicata e Calabria. Nelle rimanenti realtà territoriali a statuto speciale non si prevede di attuare in merito specifici accordi, a motivo dell’ampia autonomia concessa a questi territori. Sono segnalati ulteriori percorsi di accompagnamento di non più di un anno a corredo dei triennali e sempre finanziati con risorse specifiche. Si tratta per lo più di percorsi di FP per categorie svantaggiate. Relativamente ai quarti anni, questi non sono stati attivati soltanto in Umbria e Campania, mentre rileviamo per la prima volta questa tipologia di percorsi in Basilicata nell’a.f. 2020/21. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 12 10/03/22 17:03 13 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 Al di fuori delle consuete Regioni e P.A. (Lombardia, P.A. di Bolzano e P.A. di Trento) e dopo la fine dell’esperimento in Molise, non ha avuto più seguito nelle altre Regioni l’anno integrativo. Troppo presto per decretarne il fallimento, ma in tempo per comprendere quanto sia importante proseguire il cammino verso una verticalizzazione dedicata di tutta la filiera professionalizzante. Lo impone l’Europa, che con il PNRR vorrebbe accrescere le iscrizioni ai percorsi ITS con un incremento del 100% (18.750 iscritti e 5.250 diplomati all’anno), ma lo richiede anche la necessità di accrescere i numeri di chi vi accede. Il gap, ancora esistente, è dovuto in parte alla indisponibilità ad una connessione diretta dalla IeFP ai canali della formazione tecnica superiore, mentre si continua a preferire la “replicabilità” dei percorsi lunghi licealizzanti all’innovazione e alla diffusione sistematica delle conoscenze work-based, già presenti nella formazione professionale. La pericolosa rigidità fin qui dimostrata dal sistema formativo potrebbe danneggiare lo sviluppo di quello produttivo rendendo, nel contempo, insicura e poco efficiente la seconda gamba del canale professionalizzante. Rimane ancora l’eventualità di sostenere i 4+2 anni in una mirata formazione laboratoriale come alternativa ai 5+2 anni finora richiesti per ottenere un titolo di Istruzione tecnica superiore. Non sarebbe solo un modo di abbattere i tempi per l’acquisizione di un diploma di Tecnico superiore, ma anche un’opportunità di preziosa formazione per un numero consistente di diplomati quadriennali. D’altra parte occorre essere certi che un giovane della IeFP sia in grado di transitare ai livelli superiori, ma questo può essere facilitato da percorsi personalizzati e da un congruo periodo di orientamento. L’inserimento nella formazione superiore di diplomati della IeFP presuppone la definizione di standard certificabili di accesso agli ITS per tipologia e per filiera. CFP, Fondazioni ITS, mondo del lavoro, Regione potrebbero essere coinvolti in un lavoro comune per determinare le caratteristiche dei candidati proponibili e le misure di riallineamento e accompagnamento alla loro transizione. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 13 10/03/22 17:03 14 Tabella 1 - Modalità attuative dei percorsi di IeFP. Tabella di transizione a.f. 2021/22 Tipologie Percorsi con riferimento al repertorio nazionale dell’offerta IeFP Percorsi di accompagnamento A B C D E F G H I L M Modalità 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 - 3 anni in IeFP integrale 1 o 2 anni in IeFP integrale 3 anni in IeFP mista 1 o 2 anni in IeFP mista 3 anni integrati (CFP tra 20% e 50%) 3 anni integrati (flessibilità/ autonomia) 1 o 2 anni integrati (flessibilità/aut.) 3 anni in sussidiarietà complementare 3 anni in sussidiarietà integrativa 3 anni in sussidiarietà (ex d. lgs. n. 61/2017) 4° anno con diploma 5° anno integrativo percorsi di IeFP per la licenza media larsa esterni con finanziamento 1-2 anni personalizzati/ destrutturati percorsi di FP per svantaggiati accompagnamento apprendis/lavoro Piemonte 2011/12 2008/09 2011/12 2017/18 2018/19 2016/17 2018/19 2018/19 2011/12 2006/07 2004/05 2006/07 2009/10 2020/21 Valle d’A. 2016/17 2016/17 2007/08 2010/11 2007/08 2016/17 Lombardia 2002/03 2006/07 2018/19 2018/19 2018/19 2005/06 2007/08 2008/09 2002/03 2002/03 Liguria 2003/04 2007/08 2010/11 2018/19 2018/19 2009/10 2010/11 2008/09 2018/19 2021/22 P.A.Bolzano ante ‘03 ante ‘03 2014/15 ante ‘03 ante 2003 P.A.Trento ante ‘03 2002/03 2014/15 ante ‘03 2008/09 Veneto 2012/13 2018/19 2018/19 2018/19 2013/14 2002/03 2002/03 Friuli-VG 2011/12 2010/11 2010/11 2018/19 2018/19 2018/19 2012/13 2007/8 2010/11 2012/13 2002/03 Emilia-R 2019/20* 2005/06 2010/11 2010/11 2018/19 2018/19 2016/17 2011/12 2018/19 Toscana 2018/19 2009/10 2007/08 2007/08 2007/08 2018/19 2018/19 2018/19 2015/16 2007/08 2009/10 2004/05 Umbria 2018/19 2013/14 2008/09 2015/16 2018/19 2018/19 2016/17 2019/20 2019/20 Marche 2010/11 2010/11 2010/11 2018/19 2018/19 2016/17 Lazio 2002/03 2015/16 2020/21 2022/23 2016/17 2019/20 Abruzzo 2003/04 2010/11 2008/09 2008/09 2018/19 2018/19 2016/17 2011/12 Molise 2006/07 2014/15 2004/05 2007/08 2019/20 2019/20 2014/15 2019/20 2015/16 2018/19 2021/22 Campania 2019/20 2017/18 2004/05 2008/09 2018/19 2018/19 2010/11 2005/06 Puglia 2011/12 2006/07 2010/11 2019/20 2019/20 2017/18 Basilicata 2011/12 2011/12 2020/21 Calabria 2005/06 2018/19 2011/12 2014/15 2010/11 Sicilia 2003/04 2008/09 2018/19 2018/19 2018/19 2011/12 2012/13 2009/10 2014/15 Sardegna 2017/18 2016/17 2010/11 2011/12 2016/17 2014/15 2018/19 2018/19 2018/19 2007/08 Legenda: nelle caselle grigie e sottolineate si riporta l’anno nel quale la tipologia è stata estinta (1° anno nel quale i percorsi non sono più attivati al 1° anno), in quelle bianche è contenuta l’indicazione del 1°anno di avvio della tipologia. * Personalizzazione Fonte: Amministrazioni regionali CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 14 10/03/22 17:03 15 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 1.3 La corsa al duale Sono passati più di 5 anni dall’inizio della sperimentazione che ha lanciato il sistema duale in Italia e ora, con l’avvio del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) siamo nelle migliori condizioni per portare a compimento l’auspicata riforma del sistema della formazione. Dalla concreta attuazione del Piano dipendono, inoltre, i finanziamenti dell’Unione europea. Il rafforzamento del “duale” gode di un finanziamento complessivo di 600 milioni di euro5, così calcolato in base al prodotto di € 4.500 pro capite per il numero di utenti in duale stabilito come obiettivo nel negoziato con la Commissione europea. Si tratta nello specifico del Target 6, la cui priorità è far partecipare almeno 135 mila ragazzi entro il 2025 alla modalità duale della IeFP. Il PNRR definisce un orizzonte quinquennale per il rafforzamento del sistema duale e dell’apprendistato, destinando risorse aggiuntive rispetto a quelle stanziate per via ordinaria dal Ministero del lavoro, pari mediamente a circa 120 milioni di euro all’anno. Il Target di riferimento prevede anche gli adulti con licenza media che potranno beneficiare di interventi formativi con il sistema duale, in sintonia con il Piano nazionale per lo sviluppo delle competenze degli adulti, approvato l’8.7.2021 in Conferenza unificata. Nonostante questo impegno, sollecitato dalla Commissione, il duale e, in particolare, l’apprendistato formativo di primo livello continuano a mostrare una certa difficoltà a svilupparsi a ritmi adeguati nel nostro Paese. Se la partecipazione al sistema duale passa dal 18,2% al 21,8% sul totale della IeFP tra l’a.f. 2017/18 e l’a.f. 2018/19, totalizzando 31.459 unità, l’apprendistato di primo livello non supera le 11.000 unità, ossia il 2,2% sul totale dei contratti di apprendistato esistenti: ancora troppo lontano dalle aspettative della Commissione europea. Oltre ai consueti problemi nell’applicazione delle norme, le procedure farraginose, la mancanza di allineamento con i tempi dell’anno scolastico e la lentezza per avviare il processo di certificazione delle competenze acquisite in azienda, si manifesta un vulnus più strutturale: una possibile causa della difficoltà di formare un numero sufficiente di percorsi in modalità duale e in apprendistato viene, infatti, dalla scarsezza di risorse investite nella IeFP ordinamentale, soprattutto nelle Regioni del Sud. C’è una buona correlazione tra numero di allievi nei percorsi ordinamentali e ampiezza della platea di allievi in “duale”. I numeri più alti di allievi in duale si riferiscono a Regioni nelle quali la IeFP ordinamentale è estesa e consolidata (Emilia-Romagna, Veneto, Lazio). Il troppo repentino drenaggio delle risorse verso i percorsi duali, lungi dall’aumentarne il numero, rimane un serio ostacolo allo sviluppo dell’intero sistema. Né, a queste condizioni, si può pensare di trasformare la struttura di tutti i percorsi tradizionali in percorsi in modalità duale, se prima non si attribuisce sufficiente attenzione alla presenza nel territorio di un numero adeguato 5 Investimento 1.4 Sistema duale, nell’ambito della Missione 5, componente 1, del Piano nazionale di ripresa e resilienza. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 15 10/03/22 17:03 16 di percorsi ordinamentali. In altri termini, è impensabile “curvare” l’offerta formativa per i destinatari da una modalità di formazione “ordinamentale” a quella duale, senza dare solidità a tutto l’impianto della formazione iniziale, a cominciare dalla stabilità dei finanziamenti prima ancora che dal loro ammontare. È difficile immaginare al Sud un rapido sviluppo della IeFP che consenta di sfruttare appieno le opportunità del PNRR senza assicurare risorse senza ritardi, dedicate e valevoli per un congruo periodo di tempo. Lo strumento del bando può avere esito positivo se impostato per un più lungo periodo, con partenza almeno triennale di 3 nuovi primi anni (esistono in questo senso le prime esperienze in Emilia-Romagna per i percorsi biennali e in Campania per quelli annuali) o addirittura quinquennale, come previsto dalla Commissione europea per lo stesso programma Duale del PNRR. Solo così sarà possibile creare, anche al Sud, regole di ingaggio appetibili per una maggiore estensione della platea e risolvere il nodo di un’adeguata formazione dei formatori, ai quali, peraltro, concedere più omogenee condizioni contrattuali. Proprio su questo argomento, ad uno sguardo d’insieme delle schede regionali, si avverte che le modalità territoriali raramente si allineano verso un utilizzo esclusivo del CCNL specifico della categoria. Così si accresce il divario con altre offerte di lavoro e si creano le premesse per un non confortante esodo di personale che, altrimenti, nella fase attualmente attraversata dal nostro Paese, dovrebbe essere considerato strategico. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 16 10/03/22 17:03 17 2. Il finanziamento dell’offerta formativa Un modo per valutare lo stato della IeFP è quello di soffermarsi sugli indicatori di costo che sono alla base dei finanziamenti erogati dalle Regioni/ Province Autonome. Vi sono sostanzialmente 3 principali tipi di finanziamento che potrebbero dare un quadro crescente di definizione della situazione: 1. il finanziamento a preventivo definito secondo il numero massimo di iscritti ipotetici previsto a percorso dalla Regione/P.A.; 2. il finanziamento per numero di iscritti a inizio corso1, indicato dalle Regioni/P.A. nel monitoraggio MLPS/INAPP; 3. il finanziamento a consuntivo, determinato dal numero di partecipanti effettivi presenti nei percorsi al termine dell’anno e dal rispetto delle condizioni stabilite dalla Regione/P.A. per l’erogazione del contributo. La presente indagine si colloca al livello intermedio, interessando uno stadio di maggior chiarezza rispetto a quanto è possibile fare con indagini a preventivo basate soltanto sul numero massimo di utenti stabilito negli avvisi. Si avvale, infatti, dei dati degli allievi forniti dalle Regioni/P.A. al MLPS, i quali rappresentano il quadro ufficiale dell’offerta. Con essi è possibile determinare il valore reale dei costi a preventivo, sulla base degli iscritti effettivi e non solo ipotetici. Questi ultimi, infatti, presupporrebbero le migliori condizioni di finanziamento che, di fatto, sono raramente realizzate. Anche se la modalità di ricerca basata sugli utenti iniziali non coglie il finanziamento finale effettivo, a consuntivo, erogato agli Enti formativi privati, si ha, tuttavia, l’opportunità di considerare nel computo anche il lavoro “occulto” e non remunerato derivante dagli allievi iscritti e non finanziati: quella parte di utenti iniziali che, pur avendo frequentato anche un cospicuo numero di ore, non continuano a formarsi (sovente per la precarietà delle condizioni personali di partenza di questa fascia di utenza a rischio) ma ricadono a tutti gli effetti nell’impegno economico e didattico degli Enti. Rientrano in questa categoria i partecipanti che abbiano deciso di ritirarsi prima del termine del percorso per cogliere l’opportunità di un contratto di lavoro o per accedere a un percorso diverso o gli iscritti che non sono stati in grado di ottenere un successo formativo in quanto costretti a ritirarsi anticipatamente per trasferimento di residenza/domicilio dell’allievo o per ragioni di salute certificate dal medico di famiglia. 2.1. Finalità e risultati di una stima Scopo di questa indagine è stimare quanto alle Regioni/P.A. costerebbe, con i parametri attuali di costo da loro stesse stabiliti, il finanziamento 1 Relativi ai percorsi avviati entro il 31 marzo. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 17 10/03/22 17:03 18 del numero reale degli iscritti dei CFP che usufruiscono dell’offerta di base della IeFP al primo anno. Pertanto, fornisce una stima della cubatura dei “costi di base”2 dell’effettiva domanda di IeFP per l’anno iniziale della IeFP in ciascuna Regione/P.A.. L’unico inconveniente, non di poco conto, è che tale costo è in realtà quello attribuito dalle Amministrazioni in base alle risorse disponibili. Sarebbe di fatto un “costo storico” di sopravvivenza, survival cost, non necessariamente parametrato sull’uniforme e adeguata qualità richiesta (full standard cost), la comune definizione della quale costituisce il vero problema di fondo che le Amministrazioni insieme dovranno risolvere. Per contro, l’indagine fornisce un quadro comune di riferimento sui costi storici, per parametro, di tutte le Regioni/P.A.. Infatti, ogni Regione/P.A. sceglie uno dei quattro “indicatori guida” (sottolineato in grassetto nella Tabella 2) relativi a: • costo annuale per percorso • costo annuale per allievo • costo orario per allievo • costo ora corso. In base alle relazioni matematiche tra questi indicatori è possibile ricostruire una mappatura comune di tutti i parametri regionali utilizzando come numero medio di allievi a percorso quello risultante dal Monitoraggio MLPS/ INAPP. Ne consegue che le Istituzioni formative accreditate presenterebbero alla prima annualità del percorso una spesa pro capite per la collettività minore di quella individuata per l’Istruzione professionale che eroga percorsi a qualifica per le medesime finalità. Il Servizio statistico del MIUR rileva nelle Istituzioni scolastiche della secondaria di II grado una spesa pubblica cumulata per studente vicina ai € 6.500 all’anno3, quando nelle Istituzioni formative accreditate si stima una spesa media ad alunno poco superiore ai € 4.7004. Danno ragione dei valori sopra esposti, i paragrafi dedicati ai “costi” presenti in ciascuna scheda regionale, alla lettura dei quali rimandiamo per una migliore comprensione dei criteri adottati. Dal confronto in Tabella 2 emerge una varianza dei costi che conferma la necessità di arrivare a una razionalizzazione del settore, rilanciando la condivisione di nuovi criteri unitari per i costi standard cui collegare il finanziamento dei percorsi. In particolare, relativamente al costo annuale del percorso, si stabilisce una distanza significativa tra il dato della Lombardia di € 86.802,58 a percorso e quello quasi doppio della Puglia con € 156.420,00, quando la media ponderata nazionale dei costi a percorso è di € 98.719,14. Ugualmente distante è il costo annuale per allievo iscritto del Molise, con € 2.796,00, rispetto a quello della Valle d’Aosta di € 9.243,99 (media nazionale ponderata € 4.737,59). 2 Costi riferiti al percorso di base, ad esclusione della disabilità e convittualità e di eventuali azioni di sistema, che godono tutte di specifici finanziamenti aggiuntivi. 3 Dm n. 227 del 21.3.2018 relativo all’a.s. 2017/18 e Nota MIUR prot. AOODGOSV n. 5254 del 27-03-2019. 4 Il dato preciso corrisponde a € 4.737,05 (Tabella 2). CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 18 10/03/22 17:03 19 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 Tabella 2 – Stima degli indicatori di costo dei primi anni per Regione e P.A. - a.f. 2018/19 Regioni e P.A. Collocazione del 1° anno nel triennio Ore annuali dei primi anni N. medio di allievi di 1° anno IF per classe Costo annuale per percorso IF in € (costo ora corso * n. ore) Costo annuale per iscritto IF in € (costo annuale percorso/n. alunni a percorso) Costo ora corso IF in € (costo annuale a percorso/ n. ore) Costo orario per allievo IF iscritto in € (costo annuale allievo/ n. ore) UCS ordinamentale 1° anno UCS duale 1° anno Nota UCS 1° anno Piemonte 1° anno 990 21,67 106.920,00 4.934,24 4,98 108,00 X X Al 1° anno duale e ordinamentale hanno le stesse UCS Valle d’Aosta ponderato 1° anno 1083 12,13 112.083,34 9.243,99 8,54 103,49 - X Al 1° anno tutti i percorsi triennali sono solo duali Lombardia ponderato 1° anno 990 19,93 86.802,58 4.354,29 4,40 87,68 X X Al 1° anno duale e ordinamentale hanno le stesse UCS P.A. Bolzano - - - - - - - - Non sono presenti unità di costo standard P.A Trento 1° anno 1066 20,91 162.312,64 7.760,72 7,28 152,26 X - Al 1° anno non è rilevato il duale. Veneto ponderato 1° anno 990 21,19 90.900,96 4.290,46 4,33 91,82 X X Al 1° anno duale e ordinamentale con UCS uguali Friuli V.G. 1° anno 1056 18,60 123.768,43 6.654,22 6,30 117,20 X X Al 1° anno duale e ordinamentale con UCS uguali Liguria ponderato 1° anno 990 15,67 89.505,88 5.713,14 5,77 90,41 X O Al 1° anno duale e ordinamentale con UCS diverse Emilia-Romagna 2° anno 1000 20,80 118.810,00 5.711,43 5,71 118,81 X - Primi anni ordinamentali. Il duale entra solo al 4 anno Toscana 1° anno 1056 17,32 90.000,00 5.197,57 4,92 85,23 - X Al 1° anno dei triennali solo duale Umbria 1° anno 990 11,00 70.785,00 6.435,00 6,50 71,50 - X Al 1° anno solo duale Marche 1° anno 1056 21,40 95.040,00 4.441,12 4,21 90,00 X - Al 1° anno non esiste duale ma solo dal secondo anno Lazio 1° anno 1056 22,16 100.510,15 4.534,80 4,29 95,18 X O Al 1° anno duale e ordinamentale con UCS diverse Abruzzo 1° anno 1056 15,00 89.897,28 5.993,15 5,68 85,13 X - Al 4° anno solo ordinamentale con UCS simili a GG Molise 1° anno 1000 25,00 69.900,00 2.796,00 2,80 69,90 X - Al 1° anno non esiste duale ma solo al secondo anno Campania - - - - - - - X Triennali nell’ambito del sistema duale Puglia 1° anno 1100 17,24 156.420,00 9.073,09 8,25 142,20 X - Al 1° anno non esiste duale Basilicata - - - - - - - - Al 1° anno del triennio nessun duale né ordinamentale Calabria - - - - - - X - Primi 2 anni ordinam. UCS simili a G.G.; al 3° duale. Sicilia 1° anno 1089 25,16 84.000,00 3.339,10 3,07 77,13 X - Triennali nell’ambito del sistema duale dal 2° anno Sardegna 1° anno 990 13,82 128.576,00 9.301,24 9,40 129,87 X - Al 1° anno non c’è duale Totali ponderati 1.012 20,84 98.719,14 4.737,59 4,68 97,48 - Fonte: elaborazione su dati delle Amministrazioni regionali/P.A. e Inapp. In grigio, sottolineato e grassetto, si riporta l’indicatore guida scelto da Regioni e P.A. I dati di percorsi e allievi per l’a.f. 2018/19 sono presenti nelle anagrafiche degli studenti iscritti al 31.3.2019. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 19 10/03/22 17:03 20 Un divario confermato nel Molise5 relativamente al costo orario per allievo di € 2,80 rispetto al costo orario della Sardegna di € 9,40, in presenza di una media nazionale ponderata di € 4,68. Infine, riguardo al costo ora corso, si rileva una distanza significativa tra gli € 69,90 del Molise e € 152,26 di Trento, quando la media nazionale è di € 97,48. Vale la pena di sottolineare che alcune Regioni/P.A. (Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto, P.A. Trento) hanno cominciato ad adottare una differenziazione per le UCS di diversi gruppi di qualifiche, che presuppongono costi diversi di attuazione. Nell’anno di riferimento, la maggior parte delle Regioni/P.A. adotta le stesse unità di costo standard per duale e ordinamentale. In due sole Regioni (Liguria e Lazio) è possibile paragonare i costi pro capite (costo annuo per allievo) al fine di determinare lo scostamento tra i finanziamenti dei percorsi duali rispetto a quelli ordinamentali. Ne risulta che nell’insieme di queste due Regioni, la media ponderata di € 4.414,98 per i percorsi duali e di € 4.854,30 per i corsi ordinamentali, condurrebbe a un costo pro capite del 9,1% in meno per i percorsi duali rispetto a quelli tradizionali. 2.2 Norme generali e declinazioni sul territorio Moltiplicando il costo annuo ponderato ad allievo per il numero degli allievi o il costo annuo ponderato a corso per il numero dei percorsi si raggiunge la stessa stima massima di circa 245 milioni di euro, corrispondente alle risorse erogabili da tutte le fonti di finanziamento per la IeFP di ciascun primo anno a qualifica in Italia. Sappiamo da alcune Regioni, che ne evidenziano le proporzioni6, che i costi individuali (non quelli fissi a processo) assommano a circa il 10% dei costi totali e che tale proporzione indicherebbe la quantità media dei finanziamenti variabili da erogare “a risultato” sul territorio italiano. Da qui, si potrebbe partire per stabilire norme generali, frutto di collaborazione tra Stato7 e Regioni/ P.A., ossia criteri di qualità per l’applicazione di UCS individuali, da rendere efficaci una volta definite nel concreto da tutte le Regioni/P.A.. In particolare, questi criteri generali dovrebbero essere pensati allo scopo di avvicinare la IeFP al mondo del lavoro, riducendo il mismatch tra domanda e offerta, ma anche a quello di rendere più omogenea la definizione dell’oggetto delle unità di costo standard. Infatti, la disamina dei costi standard di Regioni e P.A. permette di rendersi conto che varia anche il campo di applicazione delle stesse UCS. Alcu- 5 Si noti che nella Regione Molise i finanziamenti dei singoli corsi riservati alle Agenzie formative si riferiscono alle attività destinate alla formazione d’aula, ivi comprese le “azioni di accompagnamento”. 6 Veneto (8%), Emilia-Romagna (14%), Marche (14%), Sardegna (6%). 7 La competenza legislativa sulle “norme generali sull’istruzione”, spetta allo Stato anche “in materia di istruzione e formazione professionale (…)” (sentenza n. 319 del 2009). Tali norme definiscono la struttura del sistema nazionale di istruzione e devono essere applicate in modo “unitario ed uniforme” in tutto il territorio nazionale (sentenza n. 200 del 2009). Inoltre, l’avvio di un “percorso di graduale convergenza” verso i costi standard (art. 15, comma 1, del d.lgs. 68/2011) è previsto attraverso un processo di definizione dei costi e dei fabbisogni standard che richiede regole comuni. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 20 10/03/22 17:03 21 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 ne, ad esempio, non riguardano la totalità delle ore, ma solo quelle di formazione, escludendo le ore di stage, altre ammettono tra i costi del percorso quelli riferiti ai larsa di allineamento, altre ancora esternalizzano queste attività in progetti specifici finanziati separatamente. Occorre, dunque, una comune formulazione dei criteri di fondo, accompagnata dalla individuazione di parametri correttivi di efficienza come, ad esempio, quelli menzionati in un recente studio sui costi standard8, che riportiamo integralmente: • sviluppo: risposta ad obiettivi territoriali di sviluppo del sistema di IeFP in coerenza con le esigenze del mondo del lavoro e delle professioni; • occupabilità: valutazione degli esiti occupazionali dei formati; • qualità: esiti della valutazione regionale (ad esempio, sul recupero della dispersione); • strumenti: investimenti (in tecnologia e in laboratori); • rete: inserimento in reti regionali o nazionali della IeFP e processi di collaborazione con altre strutture del sistema educativo; • formazione dei formatori: corsi di aggiornamento e perfezionamento per il personale (in relazione, ad esempio, alle ore svolte per personale docente/non docente); • extraformazione: attività e servizi offerti agli allievi e predisposti dalle Istituzioni formative al di fuori degli obblighi dell’offerta formativa (in relazione, ad esempio, alle ore realizzate). L’accordo per una applicazione efficace su tutto il territorio nazionale di norme generali potrebbe creare le condizioni per uno stanziamento adeguato e non solamente di sussistenza dei finanziamenti statali. La definizione concreta per ciascuno dei criteri dovrebbe essere raggiunta dal lavoro comune di tutte le Regioni e P.A., ciascuna delle quali, in un quadro unitario, si riserverebbe di declinare sul proprio territorio, a finanziamento invariato9, la modulazione di premialità e sanzioni10, sempre per la percentuale di risorse a risultato. Nel tempo, questo approccio orientato alla qualità migliorerebbe il sistema11 e aprirebbe la strada al passaggio dai “costi storici” a reali “costi stan- 8 Salerno G.M., G. Zagardo, Costruire e utilizzare i costi standard nella IeFP. Analisi, indicazioni e proposte - Cnos-Fap, 2020, pp. 112-113. 9 In aggiunta, le Amministrazioni potrebbero stabilire in autonomia di finanziare in proprio alcune attività in senso incrementale rispetto al valore di base attraverso “ulteriori parametri correttivi di efficienza” e, dunque, non solo per rimodulazione del finanziamento già assegnato. 10 Per fare un esempio, se l’accordo citato individuasse la categoria standard “risposta ad obiettivi territoriali di sviluppo” secondo modalità definite congiuntamente (ad esempio, divisione della scala in decili ecc.), alle singole Regioni/P.A. competerebbe riempire di contenuto questa categoria concordata in base alle proprie priorità. Ogni Regione/P.A. potrebbe attribuire al 10% dei finanziamenti un “indice di premialità” positivo (es: da +0,1 a +0,5) da moltiplicare per l’UCS di risultato (rimarrebbe fissa l’UCS di processo) e da aggiungere al totale finanziabile, e/o un “indice di sanzione” negativo (es: da -0,1 a -0,5) per la riduzione del finanziamento delle qualifiche che non rispondono ad obiettivi territoriali. 11 Hanush ek E.A., economista dell’education, professore presso l’università di Stanford, sostiene che già una premialità (o sanzioni) del 5-10% può favorire negli anni il miglioramento delle Istituzioni educative. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 21 10/03/22 17:03 22 dard”. Infatti, entrambi utilizzano nella IeFP gli stessi parametri (n. iscritti, n. ore e costi fissi/variabili) ma differiscono, a monte, per una definizione di un campione già fortemente selezionato in entrata e/o, a valle, per il consolidato impiego nel tempo di efficaci requisiti. In tal modo, si darebbe uno strumento per spezzare l’autoreferenzialità della formazione e favorire un’operazione di matching tra esigenze del mercato del lavoro e offerta di percorsi. Tabella 3 – Ipotesi di attribuzione dei pesi relativi a parametri aggiuntivi “di efficienza” in senso non incrementale Decili Valore attribuibile 10° + 0,5 9° + 0,4 8° + 0,3 7° + 0,2 6° + 0,1 5° - 0,1 4° - 0,2 3° - 0,3 2° - 0,4 1° - 0,5 Fonte: i Salerno-Zagardo, Costruire e utilizzare i costi standard nella IeFPon incrementale Oltre a ciò, avrebbe inizio una stagione di più stretta collaborazione tra le Regioni/P.A. che potrebbero decidere di introdurre ulteriori accordi, ad esempio, sul costo medio consigliato per ciascuna delle qualifiche e dei diplomi del repertorio, in un’ottica di unitarietà12. 12 In merito al cosiddetto problema delle “platee”, ossia al presunto maggior costo dei percorsi con numero sottodimensionato di iscritti rispetto ai percorsi con numero adeguato di allievi (in grado, pertanto, di operare delle economie di scala nei costi) si può agire determinando tassi di incremento da applicare alle UCS dei percorsi situati in zone in condizione di disagio accertabili e, dunque, di giustificata carenza numerica di iscritti (es: zone montane o insulari). Ad esempio: si parte dal presupposto che la Regione della Valle d’Aosta sia interamente montana. Essa ha una media di 12,13 studenti rispetto alla media nazionale di 18,89 allievi a classe in quanto la difficoltà di collegamento in zone montane rende difficile la formazione delle classi. Nell’a.f. 2018/19 essa avrebbe un costo a percorso di € 112.083,34 da rivalutare mediante ISTAT-FOI in € 114.436,74 (settembre 2018 – settembre 2021). La differenza di valore con la media nazionale di € 99.284,03 (anch’essa da rivalutare in € 101.368,96) è di € 13.067,78. Pertanto, l’incremento da attribuire alle zone montane della Valle d’Aosta rispetto alla media ponderata corrisponderebbe a + € 13.067,78 a percorso, ossia il 12,89% in più rispetto alla media nazionale. Il procedimento “a tasso di incremento” può essere adottato anche nella prospettiva di giungere ad un costo base unico a livello nazionale, valido sia per i percorsi ordinari che per quelli duali. Si tratterebbe, infatti, di individuare la presunta minusvalenza dei percorsi duali (a forte componente di formazione in azienda) rispetto a quelli ordinari (dotati di un maggior numero delle più costose ore di formazione d’aula), stabilendone la percentuale di decremento da sottrarre al costo del percorso ordinario. In questa operazione sono essenziali i costi storici esposti dalle Regioni/P.A. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 22 10/03/22 17:03 23 3. Conclusioni • I finanziamenti dedicati del PNRR potrebbero teoricamente permettere anche il raddoppio dei percorsi e degli allievi in duale e in apprendistato, ma non si può contestare che, al di là delle risorse, il vero nodo rimanga il ritardo di alcune Regioni, chiaro ostacolo a uno sviluppo pieno e omogeneo del sistema. • C’è ancora difficoltà a utilizzare su tutto il territorio nazionale i finanziamenti già assegnati. Dunque, un maggior afflusso di stanziamenti non sembra essere la carta decisiva, o almeno l’unica, per la soluzione del problema della richiesta crescita del duale. • Nonostante i ricorrenti risultati positivi dimostrati negli anni, manca il coraggio di puntare al consolidamento della IeFP ordinamentale, base essenziale anche per lo sviluppo di quella duale. Non si avverte ancora il collegamento tra l’incremento dei percorsi ordinamentali e la parallela crescita dei percorsi duali sollecitata dalla Commissione europea. • Se si vuole estendere la diffusione del duale non occorre soltanto aumentare gli stanziamenti della IeFP ordinamentale, ma bisogna renderli più stabili nel tempo e, soprattutto, collegarli ad una qualità comune, da ricercare e definire con più determinazione nel dialogo interregionale. Potrebbe essere utile favorire la gestione delle risorse in una prospettiva di riparto almeno triennale. • Sarà utile aiutare le Regioni in ritardo a fissare obiettivi condivisi di sviluppo e a proporli al sistema di IeFP con incentivi e sanzioni. Si dovrà incrementare l’offerta delle Istituzioni formative, innanzitutto, in ragione dell’efficacia educativa finora dimostrata, degli esiti occupazionali e delle priorità regionali. • Se già le imprese nell’accogliere i giovani apprendisti spesso li giudicano poco adatti per un impegno lavorativo, bisogna sostenere i datori di lavoro con ulteriori incentivi come, ad esempio, un sostanziale azzeramento del costo del lavoro iniziale. • Si può facilitare la verticalizzazione della IEFP verso il segmento terziario attraverso una strutturata gestione dei percorsi individuali. L’accesso non riguarderebbe tutti allo stesso modo, ma dovrebbe presupporre un’attenta azione di orientamento e selezione dei candidati partendo dalla definizione di standard certificabili di accesso agli ITS. Questa scelta avrebbe anche il tempo di valorizzare gli accessi alla IeFP • Occorre un piano di inclusione nella IeFP duale per quella platea di giovani adulti non ancora qualificati che condivide il rischio della disoccupazione o della sottoccupazione. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 23 10/03/22 17:03 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 24 10/03/22 17:03 Panoramica delle Regioni CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 25 10/03/22 17:03 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 26 10/03/22 17:03 27 Introduzione alle schede Di seguito sono contenute alcune schede che disegnano i singoli modelli regionali di IeFP, così come si costruiscono nel tempo dal loro avvio sperimentale fino ad oggi. Tutti i dati di struttura fanno, invece, riferimento ai Monitoraggi ufficiali sulla IeFP dell’INAPP/ISFOL dall’a.f. 2003/04. Per l’a.f. 2017/18, non essendo ancora disponibile l’intero Monitoraggio, si è fatto riferimento ai dati INAPP anticipati nel citato Annuario statistico 2019 dell’ISTAT, ma anche a dati e notizie forniti su richiesta direttamente dalle Amministrazioni regionali competenti. A quante ci hanno risposto sollecitamente va il nostro sentito ringraziamento, certi che la pubblicazione sia anche una vetrina del loro impegno e serva alla reciproca conoscenza dei modelli e delle soluzioni a problematiche comuni. Nel testo, ogni Regione/P.A. è preceduta da alcuni indicatori sintetici di struttura: a) rappresentazione in anni di percorso del modello territoriale attuale; b) iscritti al 1° anno delle Istituzioni formative e scolastiche; c) quota di iscritti ai percorsi di IeFP sulla corrispondente popolazione 14-17enne; d) percorsi e iscritti IeFP di 1°, 2° e 3° anno; e) livello di sussidiarietà (tasso di scolarizzazione1 vs. tasso di formazione). Le sezioni di ogni scheda regionale sono 13 (possono arrivare a 14 ove sia previsto il IV/V anno). In sintesi, la descrizione dell’offerta di Istruzione e formazione professionale realizzata nelle singole Regioni e Province Autonome si compone delle seguenti voci: • Struttura • Normativa • Modello • Sede di svolgimento • Docenti • Articolazione oraria • Elementi • Esiti e certificazioni • Crediti • Governo del sistema • Destinatari • Costi • IV/V anno • Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale 1 Il termine “scolarizzazione” ha qui il significato di far frequentare una scuola e accrescere la popolazione scolastica, non quello di portare a realizzare l’obiettivo dell’obbligo scolastico, che, come è noto, è perseguibile anche per altri canali. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 27 10/03/22 17:03 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 28 10/03/22 17:03 29 Glossario 1. Alternanza scuola-lavoro: in base all’art. 1 d.lgs. n. 77/2005 e conformemente alle indicazioni delle guide operative del MIUR, si intende per alternanza la «[...] modalità di realizzazione dei corsi [...], per assicurare ai giovani, oltre alle conoscenze di base, l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro attraverso l’alternanza di periodi di studio e di lavoro, sotto la responsabilità dell’istituzione scolastica o formativa.» Il percorso duale in alternanza deve essere condiviso con le aziende in riferimento alle attività in aula e ai periodi di permanenza. 2. Apprendistato: in base all’art. 43 d.lgs. n. 81/2015 è il contratto di lavoro a tempo indeterminato finalizzato al conseguimento di qualifica o di diploma. Prevede la stipula di un protocollo di intesa tra l’istituzione formativa e il datore di lavoro che assumerà il ragazzo e la sottoscrizione di un piano formativo individuale tra Istituzione formativa, datore di lavoro e allievo, in base al decreto 12.10.2015. 3. Diritto-dovere all’istruzione e alla formazione: introdotto dalla l. n. 53/2003 ed entrato in vigore con il d.lgs. n. 76/2005, consente in 12 anni il conseguimento di un titolo di istruzione secondaria superiore o una qualifica almeno triennale entro il 18° anno di età. Ai sensi dell’art. 1, c. 622, della l. n. 296/2006, si attua l’Obbligo di istruzione che intercorre per 10 anni, dai 6 ai 16 anni e si assolve sia in un percorso scolastico sia nei percorsi regionali di IeFP. 4. Formazione Professionale integrale (o FP pura): percorsi a titolarità delle Istituzioni formative accreditate (in tale categoria vengono compresi anche le scuole dipendenti dalle Province Autonome), con docenti e formatori provenienti in prevalenza dalle stesse istituzioni anche per le competenze di base; rilascia un attestato di qualifica e crediti per il rientro alla scuola; le eventuali azioni integrate riguarderebbero solo le azioni di sistema. 5. Formazione Professionale mista: percorsi a titolarità in prevalenza delle Istituzioni formative accreditate; con docenti delle competenze di base provenienti dalle Istituzioni scolastiche in base a precisi accordi territoriali; rilascia un attestato di qualifica e crediti per il rientro alla scuola; le azioni integrate riguardano azioni di sistema, progettazione e docenza. 6. Formazione Professionale integrata (con FP tra il 50% e il 20% del monte ore): percorsi, in genere, a titolarità delle Istituzioni scolastiche statali, con docenti provenienti dalle Istituzioni scolastiche per le competenze CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 29 10/03/22 17:03 30 di base; si rilascia un attestato di qualifica e crediti per il rientro alla scuola; le azioni integrate riguardano le azioni di sistema; l’impianto progettuale, la metodologia e le figure professionali sono quelli richiesti alle Istituzioni formative. 7. Formazione Professionale integrata (con FP entro il 20% del monte ore): percorsi a titolarità delle Istituzioni scolastiche statali, con docenti provenienti dalle stesse Istituzioni scolastiche per le competenze di base; prosecuzione automatica del percorso scolastico di Stato e, in teoria, attestato di qualifica; le azioni integrate riguardano le azioni di sistema, i moduli di Formazione Professionale e la docenza/codocenza. 8. Impresa formativa simulata (IFS): modalità di apprendimento di processi di lavoro attraverso la simulazione, animata dagli studenti, della costituzione e gestione di imprese virtuali, assistite da aziende reali. Utilizza uno spazio attrezzato che riproduce l’ambito aziendale. I giovani possono operare come farebbero in una azienda reale. Le fasi sono: classe simula in un contesto laboratoriale, creazione e gestione di un’impresa virtuale. Di solito, l’impresa simulata è rivolta agli allievi quattordicenni del primo anno del percorso triennale e ha una funzione propedeutica all’alternanza scuola lavoro o all’apprendistato. 9. Larsa: sono i laboratori per il recupero e lo sviluppo degli apprendimenti utilizzati per promuovere il recupero delle carenze e il potenziamento degli apprendimenti negli allievi che hanno bisogno di colmare gap di conoscenze/competenze lungo il percorso o in fase di passaggio tra due percorsi. Possono essere interni al percorso o finanziati ad hoc. 10. Livello di sussidiarietà: peso delle Istituzioni scolastiche nella IeFP, qui stimato in termini di percentuale di iscritti di IeFP a scuola nei percorsi di primo anno. Dove non si trovano percorsi al primo anno, la comparazione avviene sul successivo anno disponibile. 11. Percorsi in sussidiarietà complementare: percorsi realizzati nelle Istituzioni scolastiche, con docenti della scuola per tutte le competenze e un attestato di qualifica e crediti per i passaggi. Questi, tuttavia, non avvengono in modo automatico. Le azioni integrate con i CFP sono azioni di sistema. L’impianto progettuale, la metodologia e le figure sono quelli richiesti per i CFP. 12. Percorsi in sussidiarietà integrativa: percorsi a titolarità delle Istituzioni scolastiche statali, con docenti provenienti, di norma, dalle stesse Istituzioni scolastiche; prosecuzione automatica del percorso scolastico di Stato al 4° anno e attestato di qualifica; non sono previste, di norma, azioni integrate. 13. Percorsi in sussidiarietà ex d.lgs. n. 61/2017: si supera la struttura della sussidiarietà “integrativa” e “complementare” realizzando una sussidiarietà che integra a partire dall’a.f. 2018/19, al 1° anno, i sottosistemi a CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 30 10/03/22 17:03 31 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 regia statale e regionale, ma non i percorsi di studio, nel rispetto degli standard formativi adottati sul territorio da ciascuna Amministrazione pubblica. 14. Sistema duale: modello di formazione in alternanza fra Istituzione formativa e Impresa, per agevolare le transizioni e ridurre il divario in termini di competenze tra scuola e lavoro. Ai sensi del progetto sperimentale di cui all’Accordo tra Stato e Regioni del 24 settembre 2015 il “Sistema duale” può essere attuato in “apprendistato” (art. 43 del d.lgs. n. 81/2015), “alternanza” (d.lgs. n. 77/2005), o “impresa formativa simulata”. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 31 10/03/22 17:03 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 32 10/03/22 17:03 33 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 ➢ Struttura 25 ABRUZZO Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 4° anno 25 ABRUZZO Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 4° anno 25 ABRUZZO Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 4° anno 25 ABRUZZO Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 4° anno Abruzzo 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 Livello di sussidiarietà al 1° anno % a.f. 2018/19 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 33 10/03/22 17:03 34 Ø Normativa – Protocollo MIUR-Regione del 30.07.2003 (dgr n. 729 del 06.09.03) – Accordo territoriale del 19.01.2004 – Accordo territoriale dgr n. 996 del 20.12.2018 – Dgr n. 580 del 21.06.2005 (standard formativi minimi nazionali) – Dgr n. 119 del 12.02.2007 (avviso assegnazione di voucher) – Dgr n. 795 del 03.08.2007 (avviso per i percorsi integrati) – Dgr n. 765 del 12.08.2008 (recepimento accordi Stato-Regioni) – Dgr n. 363/2009 (accreditamento sedi formative ex dm n. 166/01 e smi) – Dgr n. 540 del 28.09.2009 (attuazione art.19 d.lgs. n. 226/05 livelli essenziali docenti) – Dgr n. 766 del 12.08.2008 (percorsi finanziati dal MPI) – Dgr n. 391 del 27.07.2009 (avviso percorsi triennali IeFP) – Dgr n. 700 del 13.09.2010 (avviso triennali IeFP) – Dd n. 270/dl 24 del 22.11.2011 (avviso percorsi triennali) – Dgr n. 854 del 10.12.2012 (recepimento figure) – Dd n. 35/dl 32 del 14.03.13 (avviso a.f. 2013/14 con scorrimento per l’a.f. successivo) – Dgr n. 251 del 7.4.2014 (disposizioni transitorie) – Dgr n. 247 del 31.3.2015 (accreditamento) – Dgr n. 119/dpg 010 del 7.12.16 (IeFP a.f. 2016/17) – Dgr n. 867 del 20.12.2016 (linee guida apprendistato) – Dd n. 24 dpg n. 10 del 18.4.17 (IeFP) – Dd n. 67 dpg n. 010 del 7.8.2017 (scorrimento graduatoria progetti a.f. 2017/18) – Dgr n. 7 del 17.1.2018 (accreditamento) – Dgr n. 782 del 16.10.2018 (linee guida IeFP) – Dd n. 122/dpg010 del 14.11.2018 (duale), dd n. 147/dpg010 del 18.12.2018 (ordinamentali a.f. 2018/19) – Dd n. 119bisdpg010 del 15.10.2019 (ordinamentale) e dd n. 111dpg010 del 15.10.2019 (duale) – Dd n. 132/DPG010 del 29.11.2019 (percorsi in sussidiarietà) – Dgr n. 25/DPG010 del 18.3.2020 (linee guida percorsi) – Dd n. 33/dgp010 del 06.4.2020 (avviso duale triennali e quarti anni a.f. 2020/21) – Dd n. 197/DPG021 del 17.12.2020 (avviso duale triennali a.f. 2021/22) – Dd n. 439/DPG021 del 25.10.2021 (avviso duale triennali e IV anno a.f. 2022/23). Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà e percorsi integrali di IeFP) Gli originari percorsi centrati sulla Formazione Professionale pura nati nell’a.f. 2003/04 erano stati trasformati nell’a.f. 2006/07 in “percorsi episo- CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 34 10/03/22 17:03 35 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 dici” destinati temporaneamente a far fronte ai bisogni formativi dei fuoriusciti dalla scuola tramite voucher. I voucher si estinsero al primo anno dall’a.f. 2008/09. Altri percorsi di FP pura su progetto presentato al MIUR, si sono estinti dall’a.f. 2009/10 per lasciare il posto ai nuovi triennali. Nell’a.f. 2009/10 sono stati attuati al 1° anno percorsi di FP mista, integrati con la scuola mediante accordi per la docenza delle competenze di base. Tuttavia, dall’anno successivo questa esperienza non fu rinnovata per difficoltà derivate dalla debole interazione tra gli attori e dallo scarso gradimento degli stessi studenti. Dall’a.f. 2008/09 cessarono (non più rinnovati al primo anno) anche i percorsi integrati a titolarità scuola. Dall’a.f. 2011/12 si è adottato il modello sussidiario integrativo, ma con la contemporanea presenza, prima simbolica, di percorsi di IeFP pura delle Istituzioni formative (IF), finanziati solo con fondi del riparto del MLPS e riferiti alle figure degli accordi in Conferenza Unificata. Ciascun Organismo di formazione (OdF) poteva candidarsi per un numero massimo di due percorsi per provincia. Il modello è stato confermato negli anni seguenti. All’avviso n. 35/13 è seguito, per l’a.f. 2014/15, uno scorrimento della graduatoria con corsi iniziati a giugno 2014 e altri corsi attivati nel mese di marzo 2015. In mancanza di risorse, non è stato fatto alcun avviso per i percorsi di 1° anno dell’a.f. 2015/16. Per l’a.f. 2016/17 si è rilanciata la IeFP con 4 percorsi formativi triennali per ciascuna provincia. La dd n. 67DPG010 del 7.8.2017 immetteva a scorrimento per il 2017 nuovi percorsi triennali per la IeFP delle istituzioni accreditate. Un avviso del mese di novembre 2018 riguardava i primi anni del triennio a.f. 2018/19, partirono ancora in ritardo nel febbraio 2019. Un avviso del dicembre 2020 per l’a.f. 2021/22 ha finanziato come nell’anno precedente, 6 nuovi percorsi formativi triennali duali. I sei percorsi finanziati interessano i settori dell’alimentazione, della meccanica, dell’edilizia e termoidraulica e del benessere con i servizi di trattamento estetico. Dall’a.f. 2016/17 sono stati avviati i primi percorsi di quarto anno in modalità duale in alternanza rafforzata (assenti negli aa.ff. 2018/19 e 2021/22). Per l’a.f. 2022/23 saranno attuati 6 percorsi triennali e 4 quarte annualità, da realizzarsi nella modalità duale. L’offerta formativa duale è programmata in attuazione delle linee guida IeFP (dd. n. DPG010/25 del 18.3.2020). Ø Sede di svolgimento I soggetti attuatori del sistema regionale di IeFP sono: gli Organismi di formazione accreditati e/o in fase di accreditamento, secondo quanto prescritto nei pertinenti avvisi pubblici, per la macrotipologia “obbligo formativo/ obbligo di istruzione e percorsi di Istruzione e formazione professionale” e le Istituzioni scolastiche (statali e/o paritarie) che offrono percorsi di IeFP erogati in regime di sussidiarietà, ai sensi del d.lgs. n. 61/2017 e del dm del 17.05.2018, previa richiesta alla Regione. Dall’a.f. 2011/12 l’iscrizione avviene presso l’istituzione scolastica (IS) secondo il modello sussidiario (integrativo fino all’a.f. 2018/19) e presso le Istituzioni formative (IF) nei residui percorsi. Non esistono percorsi in diritto-dovere regionali/provinciali CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 35 10/03/22 17:03 36 o comunali. Non è previsto il coinvolgimento delle Agenzie formative all’interno dell’offerta sussidiaria realizzata dagli Istituti professionali. La Giunta Regionale con deliberazioni n. 362 del 4.6.2018 e n. 465 del 29.6.2018 ha apportato delle modifiche alla disciplina per l’accreditamento di enti erogatori di corsi di Formazione Professionale, definita con dgr n. 7 del 17.1.2018. Ø Docenti Dall’a.f. 2011/12, nel modello sussidiario integrativo i docenti sono della scuola. Nei percorsi “integrali” svolti dalle IF i docenti sono, di norma, sempre delle IF. La dgr n. 566 del 30.6.2015 regola ancora la materia, avendo per oggetto i livelli essenziali dei requisiti dei docenti del sistema educativo di Istruzione e Formazione. Le attività devono essere affidate di preferenza a personale docente in conformità al vigente CCNL sulla Formazione Professionale. L’ultimo bando 2022/25 ha inserito una premialità per gli Enti che adottano il CCNL di categoria. Ø Articolazione oraria Dall’a.f. 2011/12 i percorsi del modello sussidiario integrativo (1.056 ore) sono stati attuati nell’ambito dell’autonomia e flessibilità. Attualmente, l’articolazione oraria delle Istituzioni scolastiche (IS) è definita da ciascun Istituto nell’ambito della propria autonomia didattica e organizzativa, sulla base di criteri generali stabiliti in sede di accordo tra Regione e USR. Con le nuove linee guida 2020, il monte ore annuale che i soggetti attuatori delle Istituzioni formative accreditate (IF) devono garantire ai singoli allievi è esteso da 990 ore (fino all’a.f. 2018-19) a 1.056 ore annue (dall’a.f. 2019/20), ovvero 3.168 ore complessive nel triennio. Per i percorsi di diploma professionale di tecnico il numero delle ore complessive rimane a 990 ore. Si tratta nei tre anni di: 120-96-110 ore nell’area competenze personali; 510- 420-325 ore nell’area competenze culturali di base; 426-540-621 ore nell’area competenze professionali. L’IF, nell’ambito della sua autonomia didattico/ formativa, senza alcun onere finanziario per la Regione, può prevedere un potenziamento di ore aggiuntive di insegnamenti/attività, con curvatura delle aree formative. Le ore eccedenti il minimo previsto, assegnate a una o più annualità, concorrono a determinare una quota di punteggio premiale in sede di valutazione di merito. Fermo restando il monte ore complessivo stabilito per il triennio in relazione a ciascun area, è in capo all’autonomia dell’OdF la definizione di una diversa articolazione oraria, nel rispetto dell’intervallo percentuale di sviluppo delle competenze. La formazione per aree formative può essere erogata attraverso diverse metodologie didattiche e in diversi contesti di apprendimento nel rispetto dei riferimenti percentuali minimi e massimi. Per la modalità “duale” in impresa formativa simulata (IFS) e/o alternanza rafforzata devono essere garantite minimo 400 ore annue di formazione pratica. In apprendistato si rispettano le linee guida dei percorsi di apprendistato, approvate con dgr n. 867 del 20.12.2016. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 36 10/03/22 17:03 37 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 Ø Elementi Ciascuna annualità realizza accoglienza, orientamento e counselling/ facilitazione, formazione d’aula (anche in formazione a distanza), esperienze formative in contesto lavorativo, laboratori professionalizzanti, laboratori di recupero e sviluppo degli apprendimenti (larsa), supporto per il riconoscimento dei crediti conseguiti in contesti di apprendimento a carattere formale, informale e non formale e per le certificazioni intermedie e finali, visite di studio e guidate presso imprese ed eventi di settore e stage presso imprese, valutazione, competenze in ingresso, potenziamento delle soft skill, educazione fisica. Sono, inoltre, previsti un modulo di accompagnamento/ orientamento al lavoro e il trasporto degli allievi. I larsa possono riguardare: 1. gruppi di livello omogeneo per recupero o approfondimento lungo il percorso formativo; 2. allievi o gruppi di allievi in fase di passaggio tra sistemi formativi; 3. allievi o gruppi non ancora inseriti nei percorsi strutturati, ma in progetti ad hoc di rimotivazione e orientamento, che presuppongono specifiche fonti di finanziamento. A pena di esclusione, ogni OdF dovrà predisporre e allegare, a corredo dell’istanza di partecipazione, un’analisi dei fabbisogni professionali a giustificazione del percorso formativo prescelto. Ø Esiti e certificazioni La valutazione delle competenze comprende: 1. la valutazione delle conoscenze e abilità per aree culturali e tecnico professionali; 2. la valutazione delle conoscenze e abilità acquisite nei contesti di apprendimento non formale e informale; 3. la valutazione del comportamento. I criteri metodologici per una corretta valutazione della competenza sono: a) il riferimento esplicito alle situazioni di apprendimento (attività, esperienze, azioni) in riferimento alla specifica competenza con almeno un prodotto reale elaborato e con riferimento al tirocinio valutato dal tutor dell’organizzazione partner; b) l’analisi delle varie performance dell’allievo (prodotti, comportamenti, riflessioni, maturazioni). Per quanto riguarda gli apprendimenti, l’OdF o l’Istituzione scolastica adotta un “pagellino” (documento di valutazione periodica) alla fine di ogni anno. Esso ha valore di accesso alle prove di accertamento finale in termini di punteggio per gli ammessi. Nei percorsi IeFP, a titolarità degli Organismi di formazione, non è previsto il debito scolastico, poiché tutta l’attività è gestita nella forma della personalizzazione, mentre i larsa possono essere attivati in ogni momento del percorso formativo, in corrispondenza delle necessità effettivamente evidenziate dall’organo collegiale dei formatori/consiglio di classe. La certificazione delle competenze in relazione ai traguardi formativi raggiunti al termine del percorso triennale e quadriennale viene rilasciata utilizzando l’allegato 7) e 8a) dell’accordo in Conferenza Stato-Regioni del 1.9.2019. La certificazione finale viene formalizzata attraverso il rilascio degli attestati di qualifica o diploma professionale, redatti in conformità ai modelli dell’accordo citato. La Commissione di valutazione dell’esame finale gode dei rimborsi delle CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 37 10/03/22 17:03 38 spese di viaggio, di vitto e di alloggio a carico delle Istituzioni formative. In caso di svolgimento dell’attività lavorativa presso le Istituzioni scolastiche, le connesse spese di trasporto, vitto e alloggio sono a carico della Regione Abruzzo. Il Repertorio regionale dell’offerta di IeFP è corrispondente al Repertorio nazionale attualmente vigente, come disciplinato dall’accordo Stato-Regioni del 1.9.2019 (rep. atti n. 155/CSR). Per la certificazione delle competenze acquisite da parte dell’allievo è prevista la redazione di un dossier individuale da parte del tutor aziendale, in collaborazione con il tutor formativo del soggetto attuatore. Ø Crediti In caso di passaggio tra sistemi formativi trovano attuazione le disposizioni di cui all’accordo in Conferenza Stato-Regioni del 10.05.2018 (rep. atti n. 100/CSR), nonché dell’accordo tra Regione e USR, sottoscritto in data 21.12.2018, recante le modalità realizzative dei percorsi formativi svolti in regime di sussidiarietà (ex art. 7, c. 2, d.lgs. n. 61/2017 e art. 4 del dm del 17.05.2018). Nel rispetto del numero massimo previsto, sono possibili ingressi in tutte le annualità di nuovi candidati, previa verifica delle capacità, conoscenze, abilità e competenze, a seguito della quale il soggetto attuatore può riconoscere i crediti formativi per l’inserimento dell’allievo in questione nel percorso formativo. L’inserimento di nuovi allievi all’interno dei percorsi avviene nel limite massimo del 50% delle ore totali dell’annualità, ad eccezione della terza annualità, per la quale l’inserimento può avvenire in qualunque momento, previa valutazione dei crediti formativi acquisiti in precedenti esperienze didattiche e/o formative. Le modalità di accertamento del credito formativo sono definite per gli OdF da una Commissione interna di valutazione, anche attraverso modalità differenti dalle tradizionali prove orali e/o scritte, comprese forme di osservazione diretta dell’attività del soggetto coinvolto. Ø Governo del sistema Per la regia dei percorsi sperimentali triennali di Istruzione e Formazione Professionale è stato istituito un Tavolo tecnico interistituzionale con atto della Giunta regionale. Esso è composto da un dirigente e un funzionario della Regione competenti in materia di istruzione, e da cinque dirigenti scolastici designati dall’Ufficio scolastico regionale. Nell’ambito della programmazione territoriale, la Regione Abruzzo, sentito l’USR, individua i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale negli Istituti professionali, la cui attivazione è compatibile con le classi di abilitazione dei docenti disponibili. È prevista la realizzazione dell’infrastruttura attuativa del sistema, attraverso l’individuazione di una ATS che realizzi azioni di supporto alla Regione nell’elaborazione della disciplina, nello sviluppo del sistema informativo dedicato, nella formazione degli operatori titolati alla certificazione. La persistenza delle condizioni per la permanenza nel sistema di ac- CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 38 10/03/22 17:03 39 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 creditamento viene verificato dalla Regione annualmente per gli Organismi di formazione, per i quali è stato messo in campo anche un sistema per la valutazione dell’accreditamento attraverso il c.d. “monte crediti aggiuntivo” che costituisce un’esplicazione concreta del criterio dell’efficacia/efficienza del soggetto accreditato. Tramite gli interventi congiunti di monitoraggio e valutazione, la Regione individua gli indicatori più rilevanti circa la qualità del sistema di Istruzione e Formazione Professionale, così che possa essere valutata l’efficacia ed efficienza degli investimenti nelle attività previste. Ø Destinatari I destinatari degli interventi del sistema regionale di IeFP sono i giovani in età di “diritto-dovere” all’istruzione e alla formazione che abbiano conseguito il diploma di scuola secondaria di primo grado. Limitatamente agli Organismi di formazione, i destinatari dell’azione formativa sono i giovani che, alla data del 31 dicembre dell’anno in cui inizia il percorso formativo triennale, non abbiano compiuto i sedici anni di età. Nell’ambito dei posti resi disponibili, possono essere ammessi anche giovani di età superiore al sedicesimo anno di età, purché rientranti nel “diritto-dovere all’istruzione e alla formazione”. I destinatari dei percorsi triennali non devono aver compiuto 18 anni di età al momento della comunicazione dell’avvio delle attività formative, mentre i destinatari dei percorsi formativi di “tecnico di IeFP” (IV anno) non devono aver compiuto -al momento della comunicazione dell’avvio delle attività formative- i 25 anni di età. Al fine di favorire il rientro in formazione dei neet e la riqualificazione professionale, le persone di età superiore ai 18 anni possono frequentare i percorsi di IeFP in via prioritaria presso gli IP in convenzione con i CPIA. La frequenza al percorso di “tecnico di IeFP” (IV anno) è rivolta ai soggetti in possesso di una qualifica triennale afferente l’area professionale del percorso di tecnico prescelto. Ø Costi La programmazione per l’anno formativo 2018/19 è finalizzata alla presentazione di progetti formativi triennali ordinamentali di IeFP ed è coerente con gli obiettivi del Programma operativo Fse 2014-2020. L’avviso, contenuto nel dd n. 147/dpg010 del 18.12.2018, stabilisce i parametri di costo della Regione: considerando una classe composta da almeno 15 allievi è previsto per ognuno dei 3 anni del triennio un contributo di € 89.897,28 calcolato nel seguente modo: (ucs 73,13*1.056 monte ore annuale) + [(ucs 0,80 ora allievo*n. 15 allievi) * 1.056 monte ore annuale)] = € 89.897,28. Ciascun percorso deve essere previsto per un numero minimo di 10 allievi fino ad un massimo di 15 allievi. In caso di ammissione a finanziamento di proposte progettuali che prevedano l’attivazione di classi con numero superiore a 15 allievi, la Regione rimborsa solamente le UCS 0,80 ora corso allievo per il totale di n. 15 allievi. L’UCS ora corso pari a € 73,13 vale per attività che prevedano docenti di fascia C, così come definiti dalla circolare n. 2/2009 del CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 39 10/03/22 17:03 40 Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali. L’importo annuale è determinato nella formula tenendo conto anche dell’UCS ora allievo pari ad € 0,80 per partecipante effettivo. Applicando il parametro di costo stabilito dalla Regione (il suddetto costo annuale per percorso di € 89.897,28) al numero degli iscritti a primo anno dei percorsi triennali delle Istituzioni formative nell’a.f. 2018/19 (secondo gli ultimi dati del monitoraggio INAPP) risultano i seguenti costi: il costo per allievo del primo anno corrisponde a € 5.993,15, il costo ora corso del primo anno ammonta a € 85,13, mentre il costo orario per allievo ammonta a € 5,68. Ø Quarto anno Nell’a.f. 2016/17 sono stati attivati due percorsi di quarto anno per 25 alunni nell’ambito del sistema duale. I quarti anni prevedono 990 ore con: asse dei linguaggi (99 ore), asse matematico (99 ore), area storico-sociale-economico (148 ore), asse scientifico-tecnologico (149 ore), area professionale (495 ore). Il monte ore di insegnamento per il percorso di quarto anno deve essere almeno di 495 ore, che corrispondono al minimo di formazione in aula previsto (50% di 990). L’articolazione oraria del monte ore annuale del quarto anno attivato presso le istituzioni scolastiche è definita da ciascun istituto, nell’ambito della propria autonomia didattica ed organizzativa, sulla base di criteri generali definiti in sede di accordo tra Regione e USR, fatto salvo il monte ore di insegnamento minimo annuale di 990 ore. Nel corso degli anni vi sono stati: − a.f. 2016/17: n. percorsi 2; n. allievi 25 − a.f. 2017/18: n. percorsi 1; n. allievi 16 − a.f. 2018/19: n. percorsi 0; n. allievi 0 − a.f. 2019/20: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. − a.f. 2020/21: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. − a.f. 2021/22: n. percorsi 0; n. allievi 0 − a.f. 2022/23: n. percorsi 4; n. allievi n.d Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale I giovani di età compresa tra i 15 e i 25 anni non compiuti, possono acquisire una qualifica triennale e un diploma professionale attraverso il contratto di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale. La durata minima del contratto di apprendistato è di 6 mesi e non può essere superiore a: 3 anni per il conseguimento della qualifica di IeFP; 4 anni per il conseguimento del diploma di IeFP; 1 anno per il conseguimento del diploma di IeFP per coloro che sono in possesso della qualifica professionale nell’ambito dell’indirizzo professionale corrispondente. All’interno dei percorsi di IeFP in apprendistato la formazione esterna all’impresa non può essere superiore al 60% dell’orario ordinamentale per il primo e il secondo anno (ovvero 634 ore su 1056 ore) e al 50% per il terzo anno (ovvero 528 ore su 1056 ore). L’Alternanza “rafforzata” è una metodologia didattica, rivolta CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 40 10/03/22 17:03 41 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 agli allievi di età compresa tra i 15 e i 18 anni, che prevede l’espletamento di almeno n. 400 ore annue di applicazione pratica presso un’impresa/organizzazione. L’Impresa formativa simulata si realizza attraverso la costituzione di una impresa virtuale animata dagli allievi di una classe, che svolge un’attività di e-commerce facendo riferimento ad una impresa reale (impresa tutor). La regolamentazione delle attività relative al contratto di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale fa riferimento alle disposizioni dell’art. 43 del d.lgs. n. 81/2015 e al successivo decreto interministeriale del 12.10.2015 che fissa anche i limiti massimi di formazione esterna erogata dall’organismo di formazione, alle disposizioni previste dalla dgr n. 867 del 20.12.2016 di “Approvazione delle linee guida per l’apprendistato, nell’ambito dell’Istruzione e formazione professionale”, in particolare per l’attivazione della linea 2 “Sostegno di percorsi IeFP nell’ambito del sistema duale”, nonché alla Guida operativa regionale in materia di apprendistato di cui alla dgr n. 409 del 15.7.2019. Sono segnalati percorsi duali nell’a.f. 2017/18, 2018/19, 2019/20, 2020/21, 2021/22 e 2022/23. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 41 10/03/22 17:03 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 42 10/03/22 17:03 43 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 ➢ Struttura 32 BASILICATA Ø Struttura Il modello 3° anno 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 2° anno 1° anno 4° anno 32 BASILICATA Ø Struttura Il modello 3° anno 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 2° anno 1° anno 4° anno 3° anno 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 2° anno 1° anno 4° anno 32 BASILICATA Ø Struttura Il modello 3° anno 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 2° anno 1° anno 4° anno 32 BASILICATA Ø Struttura Il modello 3° anno 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 2° anno 1° anno 4° anno Basilicata 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 Livello di sussidiarietà al 1° anno % a.f. 2018/19 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 43 10/03/22 17:03 44 Ø Normativa – Protocollo del 24.7.2003 (sperimentazione IeFP) – Accordo territoriale del 12.12.2003 – Protocollo del 13.1.2016 (duale) – Legge regionale n. 33 dell’11.12.2003 – Accordo territoriale del 14.03.11 (dgr n. 425/11 per la sussidiarietà) – Dgr n. 574/10, dgr n. 927/12, dd n. 878/12 (accreditamento sedi IeFP) – Dgr n. 1221/10 (recepimento accordo 1°anno di attuazione IeFP 2010/11) – Dgr n. 1152/11 (intesa Regione-Province per il sistema di IeFP) – Dgr n. 1158/11 (linee triennali offerta formativa) – Dgr n. 1207/11 (tavolo tecnico istruzione e formazione) – Dgp di Potenza n. 122 del 2.11.11 (approvazione piano di IeFP 2011/2013) – Dd Ufficio cultura-istruzione n. 547 del 7.3.2012 (contributo agenziale alle attività) – Lr n. 30 del 13.9.2015 (apprendimento permanente) – Lr n. 9 del 13.5.2016 (istituzione dell’Agenzia unica del lavoro - Lab) – Dgr n. 700 del 10.7.2017 e dd n. 929/17 (quarti anni in duale a.f. 2017/18) – Dgr n. 952 del 13.12.2019 e dgr n. 139 del 2.3.2020 (avviso duale e differimento scadenza a.f. 2020/21) Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà e quarto anno integrale) Dal 2004/05 fino al 2010/11 (ultimo avviso per primi anni) la Regione ha attuato percorsi triennali (misti) di Formazione Professionale per chi interrompe la prosecuzione del proprio itinerario formativo nel percorso scolastico o intende proseguirlo nella Formazione Professionale. Affidamento diretto della Provincia di Potenza e della Provincia di Matera alle Agenzie provinciali per la formazione, istituite ai sensi della legge regionale n. 12/1998 e accreditate dalla Regione. L’estinzione dei terzi anni dei vecchi percorsi triennali a titolarità delle Agenzie è avvenuta nel 2013/14. Dall’a.f. 2011/12 adozione della sola sussidiarietà (integrativa fino all’a.f. 2018/19, che vede nello stesso anno i nuovi primi anni ex d.lgs n. 61/2017), con apporto integrato delle Agenzie provinciali (Apofil e Ageforma) per un numero limitato di ore. La presenza delle Agenzie interessava anche i percorsi per 16-18enni extra accordo e con qualifiche regionali. Dall’a.f. 2016/17 le Agenzie sono state soppresse a favore dell’Agenzia regionale per il lavoro e le transizioni nella vita attiva (LAB - Lavoro e apprendimento Basilicata) in base alla lr n. 9 del 13.5.2016. L’apporto delle due Agenzie provinciali è stato mantenuto dall’unica Agenzia regionale LAB assicurando alle Istituzioni scolastiche in sussidiarietà un’offerta integrata a quella della scuola. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 44 10/03/22 17:03 45 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 In Basilicata, nell’ambito del sistema di Istruzione e Formazione Professionale, negli ultimi tre anni non sono stati avviati percorsi triennali (I, II e III) a qualifica. Il quarto anno, da realizzare negli Organismi di formazione privati (OdF), formalmente approvato per l’a.f. 2017/18, non ha avuto esito per mancanza di proposte e iscritti. Con la dgr n. 952 del 13.12.2019 è stato approvato un nuovo avviso pubblico per la presentazione di progetti di IV anno in attuazione della sperimentazione del sistema duale nell’ambito degli IeFP. La dgr n. 139 del 2.3.2020 ne ha differito i termini di scadenza permettendo l’avvio di due percorsi presso due Organismi di formazione per l’a.f. 2020/21, con la partecipazione di partenariati misti (ATI-ATS) composti da un OdF accreditato, imprese e Istituti professionali di Stato. Gli esami finali si sono tenuti entro il 30 novembre 2021. Nel 2021/22 non sono stati, però, attivati nuovi percorsi. Ø Sede di svolgimento Dall’a.f. 2011/12 l’iscrizione ai nuovi percorsi triennali di IeFP avviene presso la scuola secondo il modello sussidiario e, dall’a.f. 2021/22, senza nessuna presenza della formazione. I percorsi sono svolti nelle scuole. In passato, l’Agenzia regionale LAB, ha supporto variamente le scuole per i percorsi triennali in sussidiarietà: realizzava nel terzo anno del triennio un monte ore che, fino all’a.s. 2020/21, ha compreso essenzialmente una formazione d’aula tecnico specialistica relativa al profilo e il tirocinio. Per i previsti quarti anni, le attività di formazione devono essere erogate esclusivamente dagli OdF, con strutture e attrezzature in regola con le normative. Per la composizione del gruppo classe sono ammessi anche allievi con qualifiche differenti. Le attività devono essere avviate il 1° di settembre e concludersi il 30 giugno dell’anno successivo. Ø Docenti Dall’a.f. 2011/12, nel modello sussidiario i docenti sono della scuola. Nei quarti anni la docenza è affidata alle OdG. La Regione chiede di applicare il CCNL di categoria per i dipendenti delle Istituzioni formative. Ø Articolazione oraria I percorsi triennali del modello sussidiario sono attuati con un monte ore di 1.056 ore. I quarti anni hanno una durata di 990 ore articolate in: 1. orientamento e accompagnamento (min 10 e max 15 ore); 2. competenze di base (min 350 e max 450 ore); 3. competenze tecnico-professionali (min 400 e max 640 ore); 4. esame finale (min 12 e max 24 ore). Le attività di applicazione pratica potranno essere svolte in alternanza scuola-lavoro “rafforzata” con almeno 400 ore o nella modalità “apprendistato” con almeno 495 ore di applicazione in impresa. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 45 10/03/22 17:03 46 Ø Elementi Il curricolo integrato dovrà prevedere: 1. informazione delle famiglie con azioni congiunte degli operatori CIL, dei docenti del sistema dell’istruzione e di personale specializzato; 2. azione di tutoring personalizzato, finalizzato al potenziamento delle abilità personali; 3. azione di tutoring specializzato per l’inserimento professionale; 4. azioni di ascolto e cura destinate ai disabili e a soggetti a rischio di esclusione sociale; 5. formazione orientativa rivolta a studenti dell’ultimo anno della scuola secondaria di I grado e al biennio della scuola secondaria di II grado. Nei quarti anni, l’opzione facoltativa larsa ha durata fino al massimo del 10% del monte ore. Ø Esiti e certificazioni Nei percorsi di quarto anno, ogni competenza è declinata in Unità formativa (UF). Al superamento delle prove di verifica finali di ciascuna UF viene dato, su richiesta, un attestato di competenze. In tutti i percorsi triennali e di quarto anno, la certificazione finale viene rilasciata secondo le norme vigenti, nel rispetto dei criteri nazionali di cui al dm del 30.6.2015: “Definizione di un quadro operativo per il riconoscimento a livello nazionale delle qualificazioni regionali e delle relative competenze, nell’ambito del Repertorio nazionale dei titoli di istruzione e formazione e delle qualificazioni professionali”, e dei criteri regionali di cui alla dgr n. 774/2016 di approvazione del dispositivo regionale integrato per la valorizzazione delle esperienze (DRIVE). Le linee guida per lo svolgimento degli esami fanno riferimento alla dgr n. 420 dell’8.4.2014. In caso di interruzione di percorso si rilascia un attestato di competenze. Ø Crediti Al fine di valorizzare l’insieme degli apprendimenti formali, non formali e informali, la Regione sviluppa l’offerta di servizi finalizzati alla loro validazione in termini di crediti formativi riconosciuti, rivolti a rafforzare l’accesso a ulteriori opportunità di istruzione e formazione, oltre a qualificazioni spendibili sul mercato del lavoro e verso i sistemi di istruzione e formazione, in esse incluse le certificazioni di competenza. La validazione degli apprendimenti è svolta, nel rispetto e in applicazione di quanto stabilito dalle leggi dello Stato e dagli specifici accordi Stato-Regioni in relazione ai sistemi di referenziazione dell’Unione europea, in modo da assicurare la comparabilità delle competenze certificate sull’intero territorio nazionale. La validazione costituisce componente essenziale delle politiche in materia di orientamento, Istruzione e Formazione Professionale, lavoro. I procedimenti di validazione sono integrati con la gestione del libretto formativo del cittadino. Ø Governo del sistema La Regione ha costituito un “Comitato tecnico interistituzionale”, composto da rappresentanti della scuola, dell’università, del MIUR e della Re- CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 46 10/03/22 17:03 47 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 gione, con compiti di valore consultivo da esercitare prima della determinazione del bando di IeFP. Le politiche regionali in materia di apprendimento sono oggetto di specifico piano triennale, che costituisce indirizzo per la definizione e l’attuazione dei singoli interventi. Nell’ambito della programmazione del sistema regionale integrato per l’apprendimento la Regione definisce l’articolazione e le norme di funzionamento delle reti territoriali per l’apprendimento, comprendenti l’insieme dei servizi di istruzione, formazione e lavoro. Ø Destinatari Per i percorsi di IeFP, i ragazzi che abbiano concluso il primo ciclo di studi (licenza di scuola media inferiore). Per i percorsi di IV anno in duale, i giovani residenti in regione che non abbiano compiuto 25 anni alla data dell’inizio del corso e che siano in possesso di una qualifica triennale coerente con il percorso di IV anno. Ø Costi Riguardo ai percorsi di quarto anno, il numero di allievi, secondo il bando, andrebbe da un minimo di 8 anni a un massimo di 15. Il finanziamento massimo è definito dalla seguente formula: (ucs 73,13*990 monte ore annuale)+[(ucs 0,80 ora allievo*n.15 allievi)*990 ore] = costo annuo di € 84.278,70. Le attività formative sono tenute da docenti di fascia C e l’UCS ora allievo viene finanziata ai beneficiari per ogni ora effettiva di frequenza di ciascun allievo presente nel corso, sempre che abbia frequentato almeno il 75% del monte ore. Ø Quarto anno Il quarto anno, formalmente previsto a partire dall’a.f. 2017/18 (dgr n. 700 del 10.7.2017), non è stato realizzato in quel periodo. Solo nell’a.f. 2020/21, con la dgr n. 952 del 13.12.2019 e la dgr n. 139 del 2.3.2020, sono partiti 2 percorsi di quarto anno in modalità duale rivolti ad ATI/ATS formate da un Organismo accreditato privato, un IP e un’impresa. La durata è di 990 ore, con 400 ore di alternanza scuola-lavoro (IeFP) o almeno 495 ore di formazione in impresa (apprendistato). Gli esami si sono conclusi nel novembre 2021. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale In riferimento alla dgr n. 485 del 24.4.2012 e alla dgr n. 1101 dell’8.9.2012, la durata dei percorsi formativi in apprendistato è di 990 ore: 510 di formazione interna e 480 di formazione esterna. Il sistema duale è orientato ad assicurare ai giovani l’acquisizione di competenze in linea con le richieste del locale mercato del lavoro, integrando il sistema IeFP con le CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 47 10/03/22 17:03 48 filiere produttive e programmando un’offerta formativa a qualifica per contrastare la dispersione scolastica. Si è predisposto un primo avviso pubblico (dgr n. 700 del 10.7.2017) per la presentazione di progetti in attuazione della sperimentazione del sistema duale nell’ambito dell’IeFP nell’annualità formativa 2017/18. Con la dgr n. 952 del 13.12.2019 è stato approvato un secondo avviso pubblico per la presentazione di progetti in attuazione della sperimentazione del sistema duale nell’ambito degli IeFP. Sono stati avviati due percorsi di quarto anno presso due Organismi di formazione per l’a.f. 2020/21. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 48 10/03/22 17:03 49 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 ➢ Struttura 36 CALABRIA Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 4° anno 36 CALABRIA Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 4° anno 36 CALABRIA Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 4° anno 36 CALABRIA Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 4° anno Calabria 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 Livello di sussidiarietà al 1° anno % a.f. 2018/19 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 49 10/03/22 17:03 50 Ø Normativa – Protocollo del 23.09.2003 – Accordo territoriale del 13.09.04 – Accordo territoriale del 27.05.11 (per la sussidiarietà integrativa) – Accordo del 24.09.2015 (duale) – Dd n. 14318 del 28.07.09 (avvio percorsi e destinatari) – Dgr n. 529 del 22.07.10 (attivazione percorsi IeFP per 21 figure) – Dd n. 13408 del 17.09.10 (accreditamento IP quali enti di FP) – Dd n. 11258 del 2.10.10 (avviso a.f. 2010/11) – Dd n. 872 del 29.12.10 (accreditamento IF) – Dgr n. 67 del 28.2.11 (linee guida IeFP) – Dd n. 11884/2011 (avviso a.f. 2011/12) – Dgr n. 190 del 26.04.2012 (apprendistato qualifica e diploma professionale) – Dd n. 12180 del 31.08.12 (avviso a.f. 2012/13) – Lr n. 53/13 (disciplina IeFP) – Dgr n. 10727 del 10.09.14 (avviso IV a.f. 2014/15) – Dgr n. 536 del 16.12.2015 (duale) – Dgr n. 6306 del 1.06.2016 (esami) – Dgr n. 568 del 28.12.2016 (linee guida IeFP) – Dgr n. 5610 del 17.05.2016 (IeFP a.f. 2016/17) – Dd n. 2035 del 27.02.2017, dd n. 6598 del 21.06.2017, dd n. 5003 del 15.05.2017 (IeFP a.f. 2017/18) – Dd n. 9765 dell’11.09.2018 (IeFP a.f. 2018/19) – Dd n. 8714 del 19.07.2019 (IeFP a.f. 2019/20) – Dd n. 2027 del 2.03.2021 (IeFP a.f. 2021/22) Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà e percorsi integrali di IeFP) Dal 2005/06 la realizzazione dei percorsi triennali integrali secondo l’accordo in CU del 19.6.03 prevedeva l’interazione tra Organismi di formazione (Agenzie accreditate per l’obbligo formativo), Istituzioni scolastiche di scuola secondaria superiore e un’impresa o associazione di categoria o ente bilaterale per le ore di alternanza formazione/lavoro. La gestione didattico- organizzativa era affidata ad un organismo paritetico tra Agenzia e Scuola. La gestione amministrativo-contabile era a cura delle Agenzie. I percorsi di durata triennale per l’acquisizione di una qualifica professionale sono stati avviati dalla Regione a partire dall’a.f. 2010/11 a seguito dell’emanazione della dgr n. 529 del 20.9.2010 la quale ha fornito prime indicazioni per l’avvio dei percorsi in sussidiarietà integrativa a titolarità di Istituzioni scolastiche (IS). Fino all’a.f. 2021/22 la Regione non ha attivato percorsi di IeFP in regime di sussidiarietà integrativa ex d.lgs. n. 61/2017, in quanto, sono in via di definizione le procedure di approvazione dell’accordo tra la Regione CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 50 10/03/22 17:03 51 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 Calabria e USR Calabria per la realizzazione dei percorsi, ai sensi dell’art. 7 comma 2 dello stesso decreto legislativo. Nello stesso periodo, per alcuni anni, sono stati attuati percorsi integrali triennali delle Istituzioni formative (IF) sia nelle IF del privato sociale che provinciali. Questi percorsi sono riferiti alle figure degli accordi in CU. Negli a.f. 2014/15, 2015/16 e 2016/17 non sono partiti percorsi di 1° anno per mancanza di risorse. Per l’a.f. 2017/18 (percorsi triennali di cui al dd n. 6598/2017) le risorse disponibili hanno consentito l’attuazione da parte dei CFP di 4 percorsi sperimentali per 47 allievi (ma conclusi nell’a.f. 2020/21). Sono in via di conclusione i percorsi di IeFP sperimentali di durata biennale, di cui all’avviso approvato con ddg n. 5003 del 15.5.2017, rivolti a giovani che non abbiano ancora compiuto 18 anni. Non sono segnalati successivi percorsi di primo anno triennali fino all’a.f. 2020/21. Nell’a.f. 2021/22, con dd n. 2027 del 2.3.2021 sono stati attuati nuovi percorsi triennali di primo anno per operatore del benessere, operatore informatico, operatore grafico, operatore amministrativo, operatore della ristorazione, operatore elettrico, operatore termoidraulico, operatore montaggio e manutenzione imbarcazioni da diporto, operatore alla riparazione dei veicoli a motore. Tali percorsi sono partiti da luglio 2021 e probabilmente ne verranno avviati altri anche nell’anno formativo 2022/23. I quarti anni sono segnalati solo nell’a.f. 2014/15 fino all’a.f. 2016/17. Successivamente, non sono stati realizzati fino all’a.f. 2021/22 compreso. Ø Sede di svolgimento I soggetti attuatori dei percorsi di IeFP integrale sono le Agenzie formative accreditate per l’obbligo formativo (in forma singola o in ATS). Il corpo docente è composto anche da esperti provenienti dal mondo della produzione, delle professioni e del lavoro, in possesso di una specifica esperienza professionale nel settore, di tutor e di eventuali altre figure. Dall’a.f. 2011/12 l’iscrizione avviene presso la scuola secondo il modello sussidiario integrativo e presso le IF accreditate nei residui percorsi di IeFP integrale. Nei bandi regionali è posto il limite per la presentazione di non più di 4 progetti da attuare nella Provincia in cui l’Agenzia ha la sede legale. L’Agenzia formativa deve, comunque, stipulare una Convenzione con un Istituto scolastico professionale per le competenze di base. Non possono accedere all’accreditamento enti a scopo di lucro. Le scuole hanno obbligo di accreditamento con deroga alle parti compatibili con la natura giuridica, alle norme di sicurezza e prevenzione (moratoria) all’affidabilità economico-finanziaria, alla capacità gestionale e risorse finanziarie e alle interrelazioni con il territorio. Ø Docenti Nei percorsi integrali triennali le risorse professionali si riferiscono ai docenti dell’Agenzia formativa. Ai docenti-formatori è richiesta l’abilitazione all’insegnamento delle materie relativamente alle competenze di base e tecnico professionali. Inoltre, sono previsti dei tutor dell’Agenzia formativa e CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 51 10/03/22 17:03 52 docenti di sostegno in caso di handicap. Dall’a.f. 2010/11, nel modello sussidiario integrativo i docenti sono delle Istituzioni scolastiche. Non è previsto il coinvolgimento delle Agenzie formative all’interno dell’offerta sussidiaria integrativa realizzata dagli IP. Il personale impegnato deve rispondere ai requisiti di cui al regolamento regionale per l’accreditamento degli Enti di Formazione Professionale (dgr n. 872/2010). Per le attività riguardanti il riconoscimento dei crediti formativi e la certificazione delle competenze di base, gli Enti di formazione dovranno garantire la presenza di personale con specifiche competenze come previsto dalle linee guida per l’offerta formativa IeFP di cui alla dgr n. 562 del 28.12.2016. I docenti devono essere adeguati a quanto stabilito all’art. 19 del d.lgs. n. 226/2005, essendo in possesso dell’abilitazione all’insegnamento; gli esperti devono essere in possesso di documentata esperienza maturata per almeno cinque anni nel settore professionale di riferimento. I contratti applicati ai docenti di IeFP fanno riferimento al CCNL. Non viene specificato se ci sia un obbligo di utilizzare quello di categoria. Ø Articolazione oraria Dall’a.f. 2017/18 (dgr n. 6598/17) il percorso dei CFP prevede 3.000 ore. Nell’a.f. 2021/22 comprende: 600 ore di lezioni teoriche “competenze di base”, di cui 592 ore finalizzate all’acquisizione delle competenze di base relative all’obbligo di istruzione (dm n. 139/2007) ripartite nel modo seguente: I annualità 336; II annualità 256 ore; 8 ore di accompagnamento individuale da ripartire tra la I e la II annualità; 700 ore di competenze tecnico-professionali coerenti con la figura professionale di riferimento del progetto ripartite nel modo seguente: I annualità 410; II annualità 290 ore; 100 ore di larsa ripartite nel modo seguente: I annualità 50; II annualità 50 ore; 600 ore di applicazione pratica in stage formativo ripartite nel modo seguente: I annualità 200; II annualità 400 ore da realizzare presso imprese del settore di riferimento. Ø Elementi Le misure previste nei percorsi triennali integrali comprendono: accoglienza, orientamento, personalizzazione, tutoraggio, larsa, stage, accompagnamento, incontri con le famiglie e attori economici e sociali. I progetti formativi di durata triennale devono: 1. essere avviati nel rispetto del calendario scolastico; 2. garantire la personalizzazione del percorso; 3. prevedere il riconoscimento di crediti formativi; 4. avere una articolazione in unità formative; 5. prevedere verifiche intermedie degli apprendimenti in esito a ciascuna unità formativa; 6. prevedere un esame finale per il conseguimento della qualifica o dell’attestato di competenze; 7. prevedere attività di stage e la realizzazione di laboratori di recupero e sviluppo degli apprendimenti. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 52 10/03/22 17:03 53 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 Ø Esiti e certificazioni Sono previste verifiche intermedie degli apprendimenti in esito a ciascuna unità formativa. Al termine di ciascuna annualità c’è uno scrutinio teso a verificare che l’allievo abbia i requisiti per l’accesso all’anno scolastico e formativo successivo. È prevista, inoltre, una verifica dell’effettivo possesso delle competenze, comprese le competenze eventualmente riconosciute come crediti formativi in ingresso, attraverso l’esame finale per il conseguimento della qualifica/diploma professionale. In particolare, è richiesta per ciscun allievo la frequenza di almeno il 75% della durata del percorso annuale. All’allievo che interrompe la frequenza dei percorsi triennali, prima del conseguimento della qualifica, è rilasciato un “attestato di competenze” in conformità al modello di cui alla dgr n. 562 del 28.12.2016. A conclusione del 2° anno “certificato di assolvimento dell’obbligo di istruzione”, di cui al dm n. 9 del 27.01.2010. Gli attestati di qualifica e di diploma professionale, redatti secondo i modelli approvati con dgr n. 562 del 28.12.2016, sono rilasciati al superamento dell’esame finale, svolto nel rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni di cui all’art. 17, con particolare riferimento al c. 2, e all’art. 20 del capo III del d.lgs. n. 226/2005, e degli standard minimi regionali per la predisposizione degli esami finali dei percorsi IeFP di cui al decreto n. 6306/2016. Per l’accesso all’anno successivo e per l’ammissione agli esami finali, l’obbligo di frequenza delle attività è di almeno il 75% del percorso. Con decreto n. 6306 del 1.06.2016 sono stati approvati gli standard minimi regionali per la predisposizione degli esami finali dei percorsi IeFP (qualifica e diploma professionale). Ø Crediti Il soggetto attuatore potrà riconoscere i crediti formativi per l’inserimento dell’allievo nel percorso formativo prescelto e, comunque, nel rispetto delle disposizioni sui passaggi tra sistemi di cui alla dgr n. 562 del 28.12.2016 e ss.mm.ii.. Nel caso di passaggio ad un percorso del secondo ciclo di istruzione e formazione effettuato durante l’anno scolastico e formativo, le ore di formazione fruite nel periodo antecedente la data di inserimento sono riconosciute e concorrono al computo della frequenza annuale minima del 75% del percorso. Per le attività riguardanti il riconoscimento dei crediti formativi e la certificazione delle competenze di base, gli enti di formazione dovranno garantire la presenza di personale con specifiche competenze come previsto dalle citate linee guida. Ø Governo del sistema L’Amministrazione pubblica da cui dipende la gestione dell’Istruzione e Formazione Professionale nella Regione Calabria è il Dipartimento “La- CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 53 10/03/22 17:03 54 voro, Formazione, Politiche Sociali”. Presso le Istituzioni formative sono istituiti dei Comitati paritetici (CP) per il monitoraggio e la valutazione dei singoli percorsi, il riconoscimento e il rilascio dei crediti e il supporto al Gruppo tecnico regionale (GTR) che segue la realizzazione dei progetti. I “Comitati paritetici” sono costituiti dai rappresentanti di Regione, Istituto professionale partner e Istituzione formativa. Il processo di programmazione è sostenuto da un monitoraggio costante da parte della Regione. Ø Destinatari I percorsi di Istruzione e Formazione Professionale, di durata triennale, per il conseguimento della qualifica professionale sono rivolti a residenti, iscritti a Garanzia Giovani, di età compresa tra i 15 e i 18 anni (possono accedere i giovani che hanno compiuto il 15° anno e fino al giorno antecedente al compimento del 19° anno di età) in possesso del titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione, che non abbiano assolto l’obbligo di istruzione e/o formazione. Ogni percorso è destinato a 15 allievi. È prevista per i partecipanti un’indennità (rimborso viaggio, ecc.). I percorsi di IeFP sperimentali di durata biennale in via di conclusione, di cui all’avviso approvato con ddg n. 5003 del 15.5.2017, sono rivolti a giovani che non abbiano ancora compiuto 18 anni alla data di avvio del percorso e che abbiano assolto l’obbligo di istruzione e siano fuoriusciti dal sistema scolastico dopo una permanenza per almeno 10 anni nello stesso. Ø Costi Il dd n. 6598 del 21.6.2017 (avviso a.f. 2017/18) determinava in € 6,00 il costo ora allievo dei percorsi di 1.000 ore di IeFP a qualifica. Nell’a.f. 2018/19 non viene segnalato dall’INAPP alcun corso di IeFP nella Regione. Più avanti, l’avviso contenuto nel dd n. 2027 del 2.3.2021, stabilisce per l’a.f. 2021/22 una UCS ora corso di € 73,13 (fascia C) o € 117 (fascia B) o € 146,25 (fascia A) e una UCS ora allievo di € 0,80. Il percorso è sempre di 1.000 ore. Il parametro di costo per le attività formative individuali o individualizzate erogate è pari a € 40/h, così come definito dal regolamento delegato (UE) 2017/90 della Commissione del 31 ottobre 2016. Le ore di stage curriculare dei percorsi IeFP sono finanziabili in quanto parte integrante di percorsi solo formativi. La durata a valere sul Programma di cui al dd n. 2027/21 è massimo due anni, mentre le restanti annualità possono essere finanziate sul sistema duale. Considerando classi di 15 allievi e l’utilizzo dei suddetti costi unitari standard, l’importo massimo finanziabile per ciascun progetto biennale è pari a € 156.568,00 (€ 78.284 al 1° anno), comprensivo di larsa, stage e accompagnamento individuale. È possibile procedere a successive sostituzioni di allievi purché non sia stato superato il 25% del numero di ore previste dall’intero percorso formativo. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 54 10/03/22 17:03 55 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 Ø Quarto anno Il percorso è di 1.000 ore, comprendente competenze di base per 250 ore, laboratori di recupero e sviluppo degli apprendimenti per 50 ore, competenze tecnico professionali per 400 ore, con la funzione di potenziare le attività di personalizzazione nell’area professionale, un modulo di consulenza individuale di accompagnamento per l’inserimento nel mercato del lavoro di almeno 4 ore, 16 ore per gli esami, una fase di stage/tirocinio formativo per 280 ore. È possibile prevedere una flessibilità didattico-organizzativa del 10% da stabilire tra le competenze tecnico professionali e la fase di stage/tirocinio. Si realizza un modulo sperimentale di consulenza individuale orientativa al lavoro della durata di 4 ore per allievo. A.f. 2014/15: n. percorsi 54; n. allievi 732 (IF); a.f. 2015/16: n. percorsi 35; n. allievi 511 (IF). Nell’a.f. 2016/17 vi sono stati 6 percorsi per 90 allievi (IF). Non sono partiti percorsi di quarto anno negli aa.ff. 2017/18, 2018/19, 2019/20, 2020/21 e 2021/22. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale In riferimento alla dgr del 18.04.2012 e alla dgr n. 190 del 26.04.2012, allegato 1, i percorsi formativi in apprendistato avrebbero una durata di 400 ore annue e prevedono attività di formazione interna o esterna all’azienda. Inoltre, la dgr n. 213 del 13.06.2016 recepisce il decreto interministeriale sugli standard formativi dell’apprendistato del 12.10.2015. Con l’avviso a.f. 2017/18 sono avviati percorsi formativi per il conseguimento della qualifica e/o del diploma professionale che utilizzano gli strumenti del sistema duale e che prevedano un’effettiva alternanza tra formazione e lavoro. Il decreto direttoriale n. 10 del 31.07.2018 di ripartizione delle risorse relative all’annualità 2017 per il finanziamento dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale nel sistema duale ha previsto per la Regione Calabria la cifra complessiva di € 88.778, di cui € 37.786 di risorse per scritti presso istituzioni formative (I-IV anno), € 50.992 di risorse per qualificati e diplomati in sussidiarietà. Nel medesimo decreto, non viene attribuita alcuna cifra all’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 55 10/03/22 17:03 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 56 10/03/22 17:03 57 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 ➢ Struttura 42 CAMPANIA Ø Struttura Il modello 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 3° anno 1° anno 1 anno IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3° anno 2° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 4° anno 42 CAMPANIA Ø Struttura Il modello 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 3° anno 1° anno 1 anno IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3° anno 2° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 4° anno 42 CAMPANIA Ø Struttura Il modello 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 3° anno 1° anno 1 anno IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3° anno 2° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 4° anno 42 CAMPANIA Ø Struttura Il modello 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 3° anno 1° anno 1 anno IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3° anno 2° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 4° anno 42 CAMPANIA Ø Struttura Il modello 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 3° anno 1° anno 1 anno IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3° anno 2° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 4° anno Campania 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 Livello di sussidiarietà al 1° anno % a.f. 2018/19 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 57 10/03/22 17:03 58 Ø Normativa – Protocollo del 31.07.2003 – Accordo Mpi-Regione dell’8.11.2007 (Percorsi alternativi sperimentali) – Accordo territoriale del 21.02.11 approvato con dgr n. 48/11 – Dd n. 146 del 10.06.05 (Linee guida per la progettazione esecutiva OFI) – Dgr n. 1531 (percorsi integrati) – Dgr n. 1871/06 (linee guida per i nuovi percorsi integrati) – Dd n. 538/06 (avviso progetti OFI). – Dd n. 215/09 (avviso progetti PAS) – Dgr n. 5 del 14.01.11 (surroga 2010/11) – Dgr n. 46 del 14.02.11 (presa d’atto organici raccordi) – Dgr n. 48 del 14.02.11 (approvazione schema di accordo sui percorsi IeFP a.f. 2011/12) – Dgr n. 195 del 23.04.12 (linee guida integrazione) e dgr n. 646 del 13.11.12 – Dd n. 57/13, n. 23/14 e n. 58/14 (sussidiarietà, costi attività integrative IS) – Dgr n. 211/13 e n. 83/13 (programmazione triennali) – Dgr n. 242/13, dd n. 81/12, lr n.14/09, dd n. 248/09, dgr n. 793/06 (accreditamento e poli) – Dd n 18 del 21.01.14 e n. 134/14 (esami) – Dd n 23/14, dd n. 58/14, dgr n. 211/13 (accompagnamento, offerta IS complementare e IF) – Dgr n. 834 del 7.10.14 (finanziamento poli) – Dd n. 687, n. 688, n. 689, n. 690 del 03.09.2014 (approvazione repertorio regionale qualifiche) – Dgr n. 735/2015, dgr n. 617/2016 e dd n. 01/2017 (duale e CFP) – Dd n. 1211 del 28.12.2017 (linee guida accreditamento) – Dgr n. 624 del 09.10.2017, dd n. 231 del 12.3.2018, dd n. 1057 del 16.10.2019 (triennali e annuali, ma partiti effettivamente nell’a.f. 2019/20) – Dd n. 1337 del 20.12.2019 (qualifiche apprendistato) – Dgr n. 295 del 15.06.2020 (recepimento figure); dd n. 861 del 21.09.2020 (triennali a.f. 2020/21) – Dgr n. 341 del 27.07.2021, dd n. 443-DG11 del 6.09.2021 (triennali 2021/22), n. 402 del 23.07.2021, n. 498 del 28.09.2021 (IV 2021/22) Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà e percorsi integrali di IeFP) Nel 2003 breve parentesi di percorsi integrati con FP al 50% (non più riproposti dall’a.f. 2004/05). Dall’a.f. 2007/08 percorsi alternativi sperimentali (PAS) biennali, ma non più rinnovati dal 2010/11. Si pensava che potessero essere riallineabili in relazione al repertorio nazionale dell’offerta IeFP. Era- CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 58 10/03/22 17:03 59 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 no organizzati congiuntamente (progettazione e realizzazione) da un Istituto statale professionale, tecnico o d’arte, da un Ente di FP accreditato e da un’azienda (che ospita gli stage) o da associazioni rappresentative delle aziende di comparto (che organizzano gli stage presso le aziende loro iscritte). L’ultimo triennio dei percorsi integrati di durata triennale (OFI Offerta formativa di IeFP integrati) iniziato nell’a.f. 2006/07 non è più stato rinnovato nell’a.f. 2008/09. Dall’a.f. 2011/12 la Regione adotta la sussidiarietà (integrativa fino all’a.f. 2019/20, che vede i nuovi primi anni di sussidiarietà ex d.lgs. n. 61/2017) con percorsi di IeFP triennali nelle Istituzioni scolastiche (IS). Nell’a.f. 2013/14 la sussidiarietà era riservata alle IS dei soli Poli. La dgr n. 624 del 9.10.2017 reca la programmazione di risorse per l’attivazione di percorsi triennali di IeFP promossi delle Agenzie formative accreditate e percorsi annuali per il reinserimento dei giovani 15/18enni in diritto-dovere. L’introduzione dei percorsi nei CFP (dd n. 231 del 12.3.2018) è stata procrastinata fino all’a.f. 2019/20, anno formativo di partenza con effettivi frequentanti (dd n. 1057 del 16.10.2019). Con il medesimo provvedimento sono stati attuati nei CFP anche 5 percorsi annuali a qualifica, riproponibili anche per i due anni successivi. Con il dd n. 861 del 21.9.2020 sono stati attuati i percorsi triennali per l’a.f. 2020/21. Infine, per l’a.f. 2021/22 vige il dd n. 443/2021, i cui primi anni partono entro il 2021. Un avviso specifico ha riguardato le figure dell’apprendistato per la qualifica per l’a.f. 2020/21 (dd n. 1337/2020). I quarti anni non sono stati realizzati fino all’a.f. 2021/22 (dd n. 498 del 28.9.2021). Ø Sede di svolgimento Dall’a.f. 2011/12 l’iscrizione avviene presso la scuola secondo il modello sussidiario integrativo. Dall’a.f. 2019/20 i percorsi triennali e annuali sono svolti anche nei CFP accreditati. Come previsto dalle “Linee guida per l’avvio del nuovo sistema regionale di Istruzione e formazione professionale”, i percorsi del sistema di IeFP possono essere realizzati in un’unica ovvero in più sedi/strutture, per la parte laboratoriale, sulla base di apposite convenzioni tra l’Agenzia formativa e le imprese. In ogni caso non è ammessa delega di attività. In caso di svolgimento delle attività formative presso sedi laboratoriali messe a disposizione da partner, l’Agenzia formativa dovrà indicare, la disponibilità di ciascun partner: 1. a fornire strutture, aule e attrezzature per lo svolgimento di attività laboratoriali; 2. ospitare allievi del percorso sperimentale in attività di alternanza scuola-lavoro, ai sensi del d.lgs. n. 77 del 2005; 3. attivare contratti di apprendistato per la qualifica professionale ai sensi del d.lgs. n. 81/2015 e del dm del 12.10.2015; 4. svolgere il ruolo di impresa tutor nell’ambito dell’impresa formativa simulata. Ø Docenti Dall’a.f. 2011/12, nel modello sussidiario integrativo i docenti sono della scuola sia per le competenze di base che per quelle tecnico professionali. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 59 10/03/22 17:03 60 Dall’a.f. 2019/20 l’iscrizione avviene presso i CFP nei percorsi sperimentali attivati. Il personale docente deve essere in possesso del titolo previsto per l’accesso alla specifica classe di concorso per l’insegnamento (diploma di laurea almeno quadriennale ovvero laurea specialistica e, per almeno il 50%, in possesso di documentata esperienza - almeno triennale - di insegnamento e/o professionale (con minori a rischio e/o disagio giovanile) strettamente attinente all’attività formativa da realizzare. Ai docenti deve essere applicato il CCNL di categoria (dd n. 433/2021). Ø Articolazione oraria I percorsi in sussidiarietà nelle IS si attivano in classi autonome, non integrate negli ordinari percorsi quinquennali, che assumono gli standard formativi e la regolamentazione dell’ordinamento dei percorsi di IeFP. A tale scopo gli IP utilizzano i margini di articolazione delle cattedre di cui al c. 4 dell’art. 9 e gli spazi di autonomia e flessibilità previsti dall’art. 6 del d.lgs. n. 61/2017. L’orario annuale obbligatorio dei percorsi triennali di IeFP dei CFP può variare da un minimo di 990 ore a 1.056 ore annue (all. 1, dd n. 231 del 12.2.2018). Nei primi due anni le competenze di base vanno dal 41% al 53%, le competenze tecnico professionali dal 47% al 59%. Al terzo anno le competenze di base vanno dal 37% al 41%, le competenze tecnico professionali dal 59% al 63%. Le attività di stage riguardano gli allievi che frequentano i secondi ed i terzi anni realizzando almeno 80-160 ore curriculari nelle seconde ed almeno 140-240 ore nelle terze. I percorsi triennali di Istruzione e Formazione Professionale delle Istituzioni formative accreditate (CFP), vengono attuati in modalità duale con una durata di 990 ore per ciascuna annualità e una durata complessiva pari a 2.970 ore, di cui una parte realizzata in “alternanza” e/o in impresa formativa simulata o in apprendistato. I percorsi sperimentali integrano la formazione ordinaria svolta presso il Centro di Formazione Professionale dove l’allievo è iscritto con periodi realizzati in impresa formativa simulata (almeno 400 ore), in alternanza scuola-lavoro (almeno 400 ore) e in apprendistato, secondo le modalità del sistema duale: non inferiori al 40% dell’orario ordinamentale per il primo e il secondo anno e al 50% per il terzo anno. La dgr n. 295 del 15.06.2020 reca il recepimento dell’Accordo del 1.08.2019 sulle figure professionali. Ø Elementi Per l’avvio e la gestione ottimale delle attività, ciascuna Istituzione formativa accreditata dovrà prevedere servizi propedeutici e di supporto alle imprese coinvolte nell’attuazione del “Sistema duale”. A titolo esemplificativo si citano, tra gli altri: strumenti e metodologie finalizzate all’attivazione dei percorsi e all’erogazione della formazione interna; supporto alla definizione del piano formativo individuale e, parallelamente, servizi di orienta- CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 60 10/03/22 17:03 61 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 mento e accompagnamento al lavoro per gli allievi (es. orientamento ex ante ed in itinere, bilancio delle competenze, riconoscimento crediti, ecc.). Il percorso deve essere dotato di laboratori specialistici accreditati e di larsa e garantire azioni extra-curriculari di personalizzazione attraverso attività di accompagnamento individuale e/o di gruppo ristretto di allievi, per consentire il recupero delle competenze parzialmente acquisite; tali attività devono essere erogate sia nel corso dell’anno formativo che a cavallo tra due annualità così da permettere a tutti gli allievi di iniziare l’anno formativo con un adeguato livello di preparazione. Sono previste attività di supporto psicologico e motivazionale rivolte a docenti, allievi e rispettivi familiari. La dgr n. 295 del 15.06.2020 recepisce l’accordo del 1.08.2019 – repertorio atti n. 155/CSR – che dispone l’integrazione e modifica del Repertorio nazionale delle figure nazionali. Ø Esiti e certificazioni Gli esami al termine del percorso e il rilascio delle relative attestazioni dovranno essere realizzati così come previsto dalle seguenti disposizioni regionali: dd n. 18 del 21.01.2014 (Approvazione linee guida per la realizzazione degli esami relativi ai percorsi triennali e quadriennali di Istruzione e formazione professionale); dd n. 134 dell’11.04.2014 (Percorsi triennali di Istruzione e formazione professionale di cui al d.lgs n. 226 del 17.10.2005 Approvazione disposizioni attuative sulla nomina delle commissioni e indicazioni ulteriori sullo svolgimento delle prove di esame dei percorsi di IeFP, ai fini del conseguimento della qualifica e del diploma professionali e ai sensi del decreto ministeriale 30.6.2015); dd n. 327 del 23.5.2014 (Approvazione del verbale per gli esami di qualifica professionale, alla fine dei percorsi triennali di Istruzione e formazione professionale); decreto ministeriale 30.6.2015. Nel caso di non raggiungimento di tutti gli obiettivi specifici di apprendimento di qualifica è possibile rilasciare un attestato di competenze secondo i modelli adottati con l’accordo in Conferenza Stato-Regioni del 1.8.2019, recepito con decreto ministeriale n. 56 del 7.07.2020. Ø Crediti Il riconoscimento dei crediti dovrà essere effettuato secondo la procedura indicata nella deliberazione di giunta regionale n. 694 del 30.10.2018: “Criteri generali per favorire il raccordo tra il sistema dell’istruzione professionale e il sistema di istruzione e formazione professionale”. Ø Governo del sistema La Regione cura l’offerta dei corsi sperimentali, pubblica l’avviso per la selezione delle candidature, le seleziona sulla base dei criteri dell’avviso, forma la graduatoria degli Istituti, esamina i progetti. Infine, attiva i corsi CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 61 10/03/22 17:03 62 sulla base delle risorse. La Direzione scolastica regionale concorre attraverso il gruppo tecnico regionale alla realizzazione e cura gli aspetti relativi al personale degli Istituti. L’Istituto è il soggetto responsabile del corso. La gestione dei percorsi sperimentali è affidata a un Gruppo tecnico regionale di valutazione composto dai rappresentanti dell’Amministrazione e dall’Ufficio scolastico regionale. Tale organismo cura, in particolare, la consulenza e il monitoraggio. A livello di Istituto c’è un Gruppo di pilotaggio con il compito di curare la realizzazione del corso. Il Gruppo di progetto cura la progettazione esecutiva. Le competenze finali diventano, dal punto di vista della progettazione, gli obiettivi formativi del percorso. L’ARLAS (Agenzia per il lavoro e l’istruzione) è il soggetto incaricato di fornire alla Direzione generale per l’Istruzione, la formazione, il lavoro e le politiche giovanili della Regione il supporto e l’assistenza tecnica necessaria all’attuazione delle linee guida. Si occupa di accompagnamento, assistenza, monitoraggio e valutazione finalizzata all’implementazione del sistema regionale di IeFP. Ø Destinatari Per i percorsi triennali: giovani inoccupati o disoccupati di età compresa tra i 14 e i 18 anni non compiuti alla data di scadenza del termine per la presentazione della candidatura (in primis); o età compresa tra i 18 anni e i 25 anni non compiuti alla data di scadenza del termine per la presentazione della candidatura (in subordine), qualora a seguito della procedura di selezione vi siano ancora posti disponibili ed esclusivamente mediante assunzione “in apprendistato”; essere in possesso del titolo di studio di licenza di scuola secondaria di primo grado (licenza media) o, per gli allievi disabili, dell’attestato di credito formativo previsto dall’art. 9 del dpr n. 122 del 22 giugno 2009. I percorsi annuali sono rivolti ai giovani inoccupati o disoccupati residenti in Regione, di età compresa tra i 16 ed i 19 anni non compiuti (qualora il percorso formativo preveda l’assunzione dell’allievo in apprendistato per la qualifica professionale, ai sensi dell’art. 43 d.lgs n. 81/2015, fino al compimento dei 25 anni non compiuti all’avvio del percorso) che non abbiano conseguito un titolo di studio del secondo ciclo, ma che abbiano assolto l’obbligo di istruzione e siano in possesso dei crediti formativi necessari per poter accedere al terzo anno di IeFP e conseguire la qualifica professionale attraverso un percorso più breve. Ø Quarti anni I percorsi di Istruzione e Formazione Professionale di IV anno da erogarsi in modalità duale (accordo Stato-Regioni e Province Autonome del 24.9.2015 recepito con dgr n. 617/2016, ai sensi dell’art. 17 del d.lgs. n. 226/2005) hanno una durata di 990 ore di cui una parte realizzata in “alternanza” e/o in impresa formativa simulata o in apprendistato. Tali percorsi formativi sperimentali prevedono una formazione duale, “in un’ottica di complementarità e sinergia e non sovrapposizione con l’offerta di IeFP CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 62 10/03/22 17:03 63 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 (delle istituzioni scolastiche) già presente sul territorio”. Nell’a.f. 2021/22 sono attivati percorsi di IV anno in duale con dd n. 498 del 28.09.2021. Ø Costi La Regione ha finanziato solo recentemente i CFP per i percorsi a qualifica. Per l’a.f. 2019/20, il contributo pubblico massimo assegnato per ciascuna annualità di progetto sarebbe pari a € 110.000,00 se rapportato a n. 20 allievi (l’importo del finanziamento ammissibile per singolo allievo risulta, infatti, pari ad euro 5.500,00). L’ammontare del finanziamento triennale corrisponde a: (ammontare massimo del finanziamento ammesso per la singola annualità/n. massimo di allievi previsti) x n. di allievi riportati nella proposta progettuale) x (numero delle annualità). Ad esempio, in caso di proposta progettuale che preveda 18 allievi: [(euro 110.000,00/20) x 18 x 3] = 297.000,00. Non è possibile, tuttavia, stabilire una comparazione con le altre Regioni dal momento che non si dispone ancora dei dati degli allievi per l’a.f. 2019/20. La rendicontazione delle attività è a costi reali secondo le procedure e le modalità in vigore al momento dell’attuazione delle attività e secondo le modalità di cui al vigente Manuale delle procedure di gestione del POR FSE Campania 2014/2020. Ciascun corso triennale e annuale potrà essere attivato solo in presenza del numero minimo di 12 e massimo di 20 allievi. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale Il decreto dirigenziale n. 1337 del 20.12.2019 approva l’avviso pubblico per la costituzione di un catalogo dei percorsi di apprendistato per il conseguimento della qualifica e del diploma professionale (dgr n. 664 del 31.10.2017). La durata del contratto di apprendistato non può essere inferiore a 6 mesi né superiore a 3 anni per il conseguimento della qualifica professionale. Per coloro che sono in possesso della qualifica di Istruzione e Formazione Professionale e intendano conseguire un diploma di Istruzione e Formazione Professionale nell’ambito dell’indirizzo professionale corrispondente, la durata massima è di un anno. Relativamente alla ripartizione tra formazione esterna e interna nell’ambito del percorso di apprendimento formale previsto, assunto a base di calcolo l’orario obbligatorio dei percorsi formativi, la formazione esterna non può essere superiore al 60% dell’orario ordinamentale per il primo e secondo anno e al 50% per il terzo e quarto anno. Il monte ore annuale di formazione ammissibile a finanziamento è fissato, in relazione all’annualità di iscrizione/frequenza dei destinatari, al momento dell’avvio del contratto di apprendistato ai crediti formativi eventualmente riconosciuti in ingresso, nel rispetto dei massimali sotto riportati. Nello specifico: 1. massimale per la prima e la seconda annualità - 594 ore; 2. massimale per la terza e la quarta annualità - 495 ore. Nell’ambito del sistema duale, l’avviso di cui alla dgr n. 236 del 1.6.2021 prevede il finanziamento di percorsi formativi finalizzati al conseguimento del diploma CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 63 10/03/22 17:03 64 professionale - Livello EQF 4 (IV annualità di Istruzione e Formazione Professionale) in continuità con le annualità precedenti avviate ai sensi del dd n. 1 del 10.1.2017, nonché di percorsi formativi finalizzati al conseguimento della qualifica professionale - Livello EQF 3 (II e III anno di IeFP) nell’ambito del sistema duale, in continuità con la prima annualità avviata ai sensi della dd n. 861 del 21.9.2020. I percorsi formativi dovranno avere durata pari a 990 ore per ciascuna annualità, essere progettati nel rispetto dei LEP fissati dal Capo III del decreto legislativo 17.10.2005 n. 226 e smi, prevedere attività di applicazione pratica presso le imprese del territorio regionale, organizzate secondo le modalità operative individuate dall’accordo Stato-Regioni del 24.9.2015. Ciascuna annualità deve essere coerente con il calendario scolastico per concludersi entro 10 mesi dalla data di avvio e comunque non oltre il 30.6.2022. Ciascun corso viene attivato solo in presenza di un numero minimo di iscritti/partecipanti pari a 12, fino ad un massimo di 20. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 64 10/03/22 17:03 65 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 ➢ Struttura 48 EMILIA-ROMAGNA Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 2 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 4° anno 48 Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 2 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 4° anno 48 EMILIA-ROMAGNA Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 2 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 4° anno 48 EMILIA-ROMAGNA Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 2 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 4° anno 48 EMILIA-ROMAGNA Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 2 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 4° anno Emilia-Romagna 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 Livello di sussidiarietà al 1° anno % a.f. 2018/19 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 65 10/03/22 17:03 66 Ø Normativa – Protocollo dell’8.10.03 – Accordo territoriale del 19.2.04 – Accordo territoriale dell’8.3.2011 (organici raccordi) – Protocollo MLPS e Regione del 13.1.2016 (sistema duale) – Accordo USR-Regione del 29.11.2018 (progetti triennali IF) – Accordo Stato-Regioni del 1.8.2019 recepito con di n. 56 del 7.7.2020 (figure) – Dgr n. 1052 del 9.6.2003 (linee guida a.f. 2003/04) – Lr n. 12 del 30.6.03 (sistema integrato dell’Istruzione e della Formazione Professionale) – Dgr n. 265 del 14.2.05 (standard IeFP) e dgr n. 259 del 14.2.05 (linee guida percorsi integrati) – Dgr n. 830/2007 (percorsi 1-2 anni in diritto-dovere) – Dgr n. 140/08, dgr n. 936/04 (sistema qualifiche SRQ) – Dgr n. 298 del 7.3.11 (percorsi IeFP) – Da n. 38 del 29.3.11 e dgr n. 533 del 18.4.11 (indirizzi per il sistema e risorse) – Dgr n. 928 del 27.6.11 (offerta IP) – Lr n. 5 del 30.6.11 (sistema di IeFP) – Dgr n. 1140 del 27.7.11 e dd n. 13052 del 24.10.11 (IeFP per privi di licenza media) – Dgr n. 1287/2011, dgr n. 909/09 e dgr n. 1776/2010 (adeguamento 21 figure e assi culturali) – Da n. 55/11 e n. 30/10 (programmazione offerta IeFP) – Dd n. 5413/12 (dgr n. 645/11, dgr n. 934/11, dgr n. 2046/10, dd n. 162/10, dgr n. 897/08, dgr n. 266/05, dgr n. 483/03, dgr n. 177/03) (accreditamento) – Dgr n. 739 del 10.6.13 (esami e certificazione) – Dgr n. 1550 del 4.11.2013 (accompagnamento) – Dgr n. 70/14 e n. 65/14 (offerta IeFP 2014/15) – Dgr n. 4/15, dgr n. 801/15, dd n. 8836/15 (offerta IeFP 2015/17) – Dgr n. 963/2015 (qualifiche apprendistato) – Dgr n. 54 del 22.12.2015 (programmazione triennale) – Dgr n. 116/2015, n. 105/2010, n. 1119/10, n. 1428/10, n. 1568/11, n. 1268/2019 (costi standard) – Dgr n. 147/16 e dgr n. 543/16 (quarti anni) – Dgr n. 180/16 (supporto agli IS) – Dgr n. 1080 del 24.07.2017 (IV anno duale) – Dd n. 10406 del 27.06.2017 (IeFP a.f. 2017/18) – Dgr n. 72 del 22.1.2018, dd n. 1110 del 9.7.2018, dd n. 6193 del 2.5.18, dgr n. 985 del 25.6.2018 (IeFP a.f. 2018/19) – Dgr n. 517 del 16.4.2018 e n. 975 del 25.6.2018, dd n. 11746 del 20.7.2018 (IV a. a.f. 2018/19) – Dgr n. 1270 del 30.7.2018 (azioni di supporto percorsi flessibili) CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 66 10/03/22 17:03 67 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 – Dd n. 8279 del 14.5.2019, dgr n. 922 del 5.6.2019 (IeFP a.f. 2019/20) – Dgr n. 2071 del 18.11.2019 (sussidiarietà 2020/21 e 2021/22) – Dgr n. 7134 del 28.4.2020, n. 548 e n. 551 del 25.5.2020, dpg/2020/7421 del 28.4.2020 (IeFP a.f. 2020/21) – Dgr n. 2407 del 19.12.2019 (offerta 2020/2021 e 2021/2022) – Dd n. 9965 del 27.5.2021, dd n. 12528 del 1.7.2021 (triennali a.f. 2021/22) e dgr n.774 del 24.5.2021 (IV a.f. 2021/22) Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà e percorsi integrali di IeFP) Dall’a.f. 2003/04 fino all’a.f. 2010/11: biennio d’istruzione integrato con rientro nel percorso tradizionale; anno di istruzione integrato con successivo biennio di formazione integrale nei CFP; biennio di istruzione integrato con un successivo anno di FP; triennio di istruzione integrato. La formazione iniziale dei CFP in obbligo formativo, (art. 29 della legge regionale n. 12 del 30.06.2003) consisteva in percorsi di uno o due anni a valenza orientativa e professionalizzante che si concludevano, di norma, con una qualifica utile per l’inserimento nel mercato del lavoro. Con dgr n. 265 del 14.2.05 sono stati approvati gli standard formativi essenziali dei corsi di Formazione Professionale a qualifica compresi nel Repertorio del “Sistema Regionale delle Qualifiche”. Almeno fino a quella data, i percorsi dei CFP non sono stati considerati facenti parte della sperimentazione triennale della IeFP. Dall’a.f. 2011/12 è adottato il modello “sussidiario integrativo” (“sussidiario” ex d.lgs. n. 61/2017 dall’a.f. 2019/20 secondo l’accordo USR-Regione del 29.11.2018) attivabile da tutti gli IP, con la contemporanea presenza dal 2° anno (primo anno in coprogettazione per i passaggi) di percorsi di istruzione da parte delle Istituzioni formative (IF) accreditate. La lr n. 5/11 prevede il IV anno (attualmente svolto solo nelle Istituzioni formative accreditate dall’a.f. 2016/17). La dgr n. 298/11 cita un eventuale 5° anno integrativo (ma non attuato). Con l’accordo USR-Regione del 29.11.2018, gli studenti di IP a rischio di abbandono in possesso di titolo conclusivo del 1° ciclo possono fruire di un progetto personalizzato finalizzato a una qualifica, previa verifica Scuola- CFP della situazione individuale. Si tratta di studenti iscritti a percorsi quinquennali, nel cui percorso personalizzato possono essere previsti moduli da realizzare anche in collaborazione con i CFP, ferma restando la necessità di sostenere l’esame di qualifica anche all’Istituto professionale di appartenenza. Gli studenti a rischio di abbandono nella scuola secondaria di I grado frequentata possono richiedere di fruire di un progetto personalizzato finalizzato a una qualifica da conseguire in un percorso triennale realizzato in un CFP. Si possono iscrivere anche i 14enni, senza più dover transitare un anno nei percorsi scolastici. Si tratta di un percorso “1 + 2”, in quanto il sistema di accreditamento regionale è tarato sui bienni. Tali progetti si realizzano dall’a.f. 2019/20. Nell’a.f. 2021/22 è prevista un’offerta potenziale per CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 67 10/03/22 17:03 68 19 qualifiche di 187 percorsi biennali, relative attività di sostegno disabili e, laddove previsto, attività convittuali. Nello stesso periodo, è stata assicurata l’offerta di 9 percorsi di quarto anno. Ø Sede di svolgimento I soggetti attuatori sono gli Enti di Formazione Professionale e gli Istituti professionali che realizzano nell’a.f. di riferimento i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale. Prima del 2011, dopo il primo anno, la sede di svolgimento nei percorsi di istruzione integrati era la scuola (IS) anche se i soggetti coinvolti erano le scuole congiuntamente alle Agenzie. Dall’a.f. 2011/12 l’iscrizione al nuovo sistema di IeFP avviene presso le Istituzioni scolastiche secondo il modello sussidiario integrativo. L’iscrizione a 14 anni si fa, di norma, a scuola, ad eccezione dei su menzionati progetti personalizzati triennali. A 15 anni, invece, si fa presso le Istituzioni formative, anche per casi particolari come, ad esempio, studenti senza titolo di terza media, in particolare stranieri, studenti a forte rischio di abbandono per aver accumulato un ritardo scolastico, ovviamente sempre previa verifica della situazione individuale svolta congiuntamente da IS ed Ente di FP. Ø Docenti Dall’a.f. 2011/12, nel modello sussidiario i docenti sono della scuola; i docenti degli Enti di Formazione Professionale accreditati collaborano per la progettazione unitaria e integrata del percorso formativo triennale, affinché - qualora lo studente, dopo il primo o secondo anno, scelga di completare il percorso triennale presso un’Istituzione formativa - sia assicurata la fluidità del passaggio dall’IS all’IF. Nei percorsi di IeFP, a titolarità delle IF, i docenti sono degli stessi organismi accreditati che, a loro volta, collaborano con i docenti delle IF per le finalità di cui sopra. Ø Articolazione oraria Dall’a.f. 2009/10 sono presenti percorsi biennali di 1.000 ore annuali. Nei percorsi di IeFP biennali il monte ore è a seconda della qualifica prevista e dei crediti già ottenuti. Le qualifiche sono accessibili anche a drop out dell’istruzione dopo il primo anno di frequenza. I corsi prevedono una quota di ore di stage che può oscillare dal 25% al 35% del monte ore complessivo. Non vi è una regolamentazione regionale relativa al numero ore. Nella prassi, il monte ore dedicato alle competenze di base (assi culturali) oscilla mediamente tra le 150 e 300 ore annue; 250-350 ore sono dedicate allo stage e, pertanto, le competenze tecnico-professionali non sono mai inferiori alle 350 ore, ma in alcuni casi raggiungono o superano le 500 ore. I percorsi in sussidiarietà nelle IS si attivano in classi autonome, non integrate negli ordinari percorsi quinquennali, che assumono gli standard formativi e la CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 68 10/03/22 17:03 69 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 regolamentazione dell’ordinamento dei percorsi di IeFP. A tale scopo gli IP utilizzano i margini di articolazione delle cattedre di cui al c. 4 dell’art. 9 e gli spazi di autonomia e flessibilità previsti dall’art. 6 del d.lgs. n. 61/2017. Gli studenti a rischio di abbandono scolastico e formativo possono fruire di un progetto triennale personalizzato per l’acquisizione della qualifica professionale, previa verifica della situazione individuale effettuata dai soggetti competenti dell’istruzione e dell’IeFP. Ø Elementi Il progetto esecutivo dei percorsi prevede: accoglienza; riallineamento; potenziamento; personalizzazione dei percorsi (di cui non esiste una durata predeterminata); orientamento e monitoraggio; sostegno (disabili, extracomunitari, soggetti a rischio, ecc.); tutoraggio; accompagnamento; visite guidate; simulimpresa; stage (2° e 3° anno); misure antidispersione. La Giunta dell’Emilia-Romagna concede, inoltre, borse di studio per l’a.s. 2020/21, con l’obiettivo di ridurre il rischio di abbandono scolastico e sostenere gli alunni in difficoltà nell’assolvere l’obbligo di istruzione. Sono finalizzate a sostenere gli studenti in disagiate condizioni economiche di secondo e terzo anno dei percorsi IeFP presso un organismo di formazione professionale accreditato. Sono erogate dalla Provincia/Città Metropolitana di residenza dello studente. Ø Esiti e certificazioni Il sistema regionale di formalizzazione e certificazione della Regione (SRFC), secondo quanto previsto nella dgr n. 1434/05 “Orientamenti, metodologia e struttura per la definizione del SRFC”, è il dispositivo attraverso cui è possibile formalizzare e certificare le competenze possedute da persone con esperienza maturata in contesti lavorativi e/o informali e/o con attestazioni conseguite in relazione a situazioni di apprendimento formali. Le procedure di valutazione, di ammissione e di accertamento finale sono strutturate all’interno del sistema regionale di formalizzazione e certificazione delle competenze, definito e adottato nell’aprile 2006 con delibera di giunta regionale n. 530/06. Esso è stato integrato e modificato con delibera di giunta regionale n. 739/2013 (processo, ruoli e strumenti). La valutazione degli apprendimenti è definita da ciascun Ente gestore nell’ambito della progettazione formativa approvata: ne fanno parte test e prove in ingresso, valutazione degli apprendimenti in itinere attraverso test, prove strutturate, valutazione in situazione e in laboratorio e valutazione dello stage. L’accertamento tramite esame è svolto da una commissione nominata dal responsabile della formalizzazione e certificazione (dirigente scolastico dell’Istituto o rappresentante dell’Ente di formazione). Si compone di due esperti dei processi valutativi provenienti rispettivamente dall’Istituzione scolastica e dall’Ente di formazione quali referenti tecnico-metodologici, e un esperto di area professionale/qualifica quale referente tecnico-professionale di spe- CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 69 10/03/22 17:03 70 cifiche qualifiche regionali raggruppate e collocate in aree professionali. La formalizzazione e certificazione delle competenze avviene in attuazione e nel rispetto degli standard disposti dalla dgr n. 533/2014 e dalla dd n. 7185/2014. Le dgr n. 530/2006 e n. 739/2013 prevedono modalità di procedure, esami e certificazioni unitarie per tutti i percorsi triennali di qualifica. Sono rilasciati: il certificato di qualifica, per le figure professionali previste dal sistema regionale delle qualifiche (SRQ), l’attestato di frequenza per tutte le altre attività. L’attestato di qualifica è acquisibile con un atto unico relativo all’insieme delle unità di competenza oppure attraverso la somma di certificazioni parziali relative a singole unità di competenza. Vi sono disposizioni operative per la prosecuzione della formazione dei giovani in uscita dal quarto anno dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale per l’acquisizione delle qualifiche regolamentate di acconciatore ed estetista (500 ore, di cui dal 30% al 40% di stage). Il certificato di qualifica in apprendistato è in attuazione di quanto previsto dalla dgr n. 963/2016. Ø Crediti Il passaggio dall’uno all’altro sistema era previsto dalla lr n. 5 del 30.6.2011. Più recentemente, in seguito al riordino dell’Istruzione professionale (articolo 8 comma 2 del d.lgs n. 61/17), l’accordo Stato-Regioni del 10.05.2018 (Rep. atti n. 100/CSR) definiva le diverse fasi di passaggio tra i percorsi quinquennali di istruzione professionale e i percorsi triennali e quadriennali dell’Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) e viceversa. Gli Istituti professionali possono realizzare un progetto formativo individuale con interventi integrati (c. 2 dell’art. 3 del dm del 17.05.2018) per l’acquisizione di conoscenze, abilità e competenze in termini di crediti formativi utili al conseguimento di una qualifica. Gli interventi sono realizzati in via prioritaria nell’ambito del monte ore curricolare di IP, attraverso l’eventuale articolazione in sottogruppi della classe ed utilizzando le quote orarie di cui al c. 2 dell’art. 3 del medesimo decreto. Gli interventi possono essere progettati congiuntamente con gli Enti di Formazione Professionale che erogano percorsi di IeFP, e prevedono una rimodulazione, integrazione e arricchimento del percorso curricolare, al fine di risultare idonei a fare acquisire le competenze della qualifica professionale triennale correlata all’indirizzo quinquennale frequentato. Ø Governo del sistema La Regione ha istituito con dgr n. 1710 del 12.11.2015 una Conferenza tecnica per il coordinamento e la gestione unitaria del sistema regionale di Istruzione e Formazione Professionale. Compito di questo organismo è assicurare, attraverso il confronto tra i sistemi educativi coinvolti, l’integrazione progettuale e operativa e l’uniformità delle soluzioni didattiche adottate nell’ambito del sistema di IeFP su tutto il territorio regionale. Gli organismi di gestione e coordinamento del sistema di IeFP sono: 1. il Comitato tecnico CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 70 10/03/22 17:03 71 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 regionale, costituito da Amministrazione regionale, USR e Istituti professionali avente il compito di presidiare la realizzazione dell’azione regionale unitaria di supporto, monitorare l’andamento dell’offerta, coordinare la progettualità dell’offerta per settore/qualifica, rendere omogenee le modalità di orientamento, oltre a tempi e modalità di iscrizione, diffondere buone pratiche, definire le condizioni di integrazione tra i percorsi e le altre filiere formative; 2. i Comitati settoriali, costituiti da Istituti professionali ed Enti di Formazione Professionale accreditati in riferimento al settore/qualifica, con il compito di realizzare il confronto tra gli ordinamenti dell’IP e della IeFP a livello degli ambiti disciplinari e formativi, condividere esperienze e strumentazioni, attivare iniziative di informazione, formazione e attuazione dei progetti; 3. i Comitati territoriali, costituiti da Amministrazione regionale, Istituti professionali, Enti di Formazione Professionale accreditati e USR, il cui compito è di monitorare l’andamento dell’offerta e della domanda sul territorio, promuovere azioni orientative e informative secondo gli indirizzi definiti dal CTR. Ogni anno si raccolgono le domande ai percorsi di IeFP, che vengono tradotti in qualifiche proprie del sistema regionale delle qualifiche. La valutazione delle operazioni in risposta agli inviti a presentare candidature per i percorsi IeFP è effettuata da un Nucleo di valutazione nominato con atto n. 22891/2019 del Direttore generale “Economia della conoscenza, del lavoro e dell’impresa”. Le metodologie didattiche non sono standardizzate in modo vincolante dalla Regione, eccetto quelle applicate alle attività di stage. Vengono fornite indicazioni orientative con atti di indirizzo o accordi con l’USR che consentano l’adozione di diverse strategie o unità di programmazione didattica, sia in funzione delle Istituzioni formative che scolastiche. Ø Destinatari Diverse sono le modalità di ingresso nel sistema IeFP per l’anno scolastico 2021/22: i percorsi di IeFP triennali negli IP riguardano ragazzi 14- 18enni con licenza media. L’accesso a un percorso triennale personalizzato presso un CFP riguarda gli studenti che al terzo anno della scuola secondaria di primo grado sono a rischio di abbandono scolastico e formativo1. L’accesso ai corsi biennali di IeFP presso un Ente di formazione è riservato ai ragazzi che hanno già frequentato un anno di secondaria superiore presso un Istituto professionale. Il passaggio a un percorso di IeFP presso un CFP può avvenire anche dopo aver frequentato uno o più anni in percorsi di istruzione quinquennali come licei e Istituti tecnici. Se i ragazzi hanno compiuto i 15 anni di età possono conseguire una qualifica triennale IeFP in apprendistato. Possono accedere ai percorsi di IV anno i giovani che al termine dell’a.f. precedente a quello dell’iscrizione possiedono una qualifica 1 La richiesta parte dalla famiglia interessata. Il “rischio” si accerta previa verifica della situazione individuale effettuata congiuntamente dalla scuola di I grado frequentata e dall’Ente di formazione richiesto (nota prot. 0852678.U del 29.12.2020). CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 71 10/03/22 17:03 72 triennale coerente con il diploma professionale, conseguibile in esito al percorso e realizzata presso un Ente di Formazione Professionale o presso un Istituto professionale. Ø Costi I parametri dei costi utilizzati dalla Regione Emilia-Romagna per l’a.f. 2018/19 (ultimo monitoraggio INAPP) sono contenuti nella dgr n. 1119 del 26.7.2010 (le UCS saranno rivalutate nell’a.f. 2019/20 con dgr n. 1268/2019) e nell’allegato A alla dgr n. 1428/2010, ove si approva, in esito allo studio sulla forfetizzazione per i percorsi biennali a qualifica, una tabella standard per le attività formative che stabilisce il finanziamento. La dgr n. 1270 del 30.7.2018 “Integrazione del “Piano triennale 2016/2018 dell’azione di supporto al sistema regionale di istruzione e formazione professionale-IeFP” di cui alla dgr n. 1742/2016 “Invito agli Enti a presentare la candidatura per la realizzazione dell’azione di supporto al sistema regionale di IeFP a.s. 2018/2019” prevede ancora per l’a.f. di riferimento € 103,00 per il costo unitario ora corso da sommare a quello di € 817,00 per il costo unitario a “partecipante effettivo”. L’efficacia formativa è considerata nel calcolo del valore riconosciuto per ciascuna attività. In pratica, si applica la quota dei “partecipanti effettivi” solo agli allievi che hanno conseguito il successo formativo secondo la dgr n. 1119/2010. In mancanza dei requisiti stabiliti, si attua una riduzione del valore per ogni allievo che non consegue il successo. Per l’a.f. 2018/19, la stima dei partecipanti effettivi calcolata sul tasso di successo dell’anno precedente è di 3.619 unità. Applicando i parametri di costo stabiliti dalla Regione al numero degli iscritti a primo anno dei percorsi triennali delle Istituzioni formative nell’a.f. 2018/19, risulta che il costo ora corso (ricalcolato con l’incremento per i partecipanti effettivi) ammonta a € 118,81, il costo annuale per percorso è di € 118.810,00, il costo annuale per allievo corrisponde a 5.711,43 mentre il costo medio orario per allievo ammonta a € 5,71. Di norma, i percorsi approvati sono finanziabili qualora si raggiunga il numero di 15 iscritti. L’avvio di percorsi con un numero inferiore di iscritti è possibile solo, previa autorizzazione, in caso di dislocazioni in aree deboli o in montagna o in presenza significativa di soggetti in disabilità certificata. La dgr n. 985 del 25.6.2018 prevede un costo complessivo di € 48.160.486,00 e per un finanziamento pubblico richiesto di pari importo, che comprende n. 188 percorsi biennali da avviare nell’a.s. 2018/2019. L’INAPP segnala a consuntivo 187 percorsi del primo anno del biennio, con 3.890 allievi. Dall’a.f. 2019/20 la dgr n. 1268/2019 “Rivalutazione monetaria delle unità di costo standard di cui alle dgr n. 1119/2010, n. 1568/2011, n. 116/2015 e n. 970/2015” aggiorna le UCS dei percorsi della IeFP con nuovi parametri. Ø Quarto anno La sperimentazione del quarto anno è prevista dal Protocollo d’intesa tra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Regione Emilia-Roma- CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 72 10/03/22 17:03 73 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 gna siglato il 13 gennaio 2016, in attuazione dell’accordo Stato-Regioni del settembre 2015 per la sperimentazione nazionale di “Azioni di accompagnamento, sviluppo e rafforzamento del sistema duale nell’ambito dell’Istruzione e formazione professionale”. La lr n. 5/11 prevedeva già l’“accesso al IV anno del sistema” (art 4). I quarti anni partono dall’a.f. 2016/17 con una percentuale di stage del 40-50% sulle 1.000 ore annuali e sono progettati con le aziende. Come definito nell’allegato 3A della dgr n. 1778/2020, vi sono specifiche confluenze tra le qualifiche di III livello EQF che si possono conseguire in Emilia-Romagna con il triennio di IeFP e le qualifiche di IV livello EQF che, a partire dall’anno scolastico 2021/22 sono correlate a una figura di diploma nazionale, tra quelle stabilite nell’accordo in Conferenza Stato-Regioni n. 155 del 1.8.2019. Le classi prevedono un numero minimo di 15 allievi. – a.f. 2016/17: n. percorsi 33; n. allievi 566 – a.f. 2017/18: n. percorsi 41; n. allievi 675 – a.f. 2018/19: n. percorsi 42; n. allievi 620 – a.f. 2019/20: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2020/21: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2021/22: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. L’offerta formativa sperimentale di percorsi di quarto anno dell’a.f. 2021/22 riguarda solo le IF con i seguenti diplomi: acconciatore, estetista, tecnico autronico dell’automobile, tecnico dei servizi turistico-ricettivi, tecnico del servizio di distribuzione pasti e bevande, tecnico della produzione pasti, tecnico grafico, tecnico nella gestione di sistemi tecnologici intelligenti, tecnico nella gestione e manutenzione di macchine e impianti. Dall’a.f. 2017/18 i diplomati dei quarti anni sono inseriti nei percorsi IFTS della Rete politecnica. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale È possibile conseguire la qualifica IeFP attraverso la stipula del contratto in apprendistato, ai sensi dell’art. 43 del d.lgs n. 81/2015, fermo restando l’avvenuto compimento dei 15 anni di età. Tale possibilità è disciplinata dall’intesa siglata tra Regione, Parti sociali, USR, Università, Fondazioni ITS (dgr n. 963/2016), secondo cui la formazione esterna riferita alla qualifica IeFP è realizzata dagli Enti di Formazione Professionale accreditati e dagli Istituti professionali che erogano percorsi di IeFP in sussidiarietà, sulla base delle disponibilità e previa stipula del necessario protocollo. L’accesso ai percorsi di formazione per gli apprendisti non è vincolato ai tempi e alle scadenze delle iscrizioni ai percorsi IeFP. La dd n. 16900 del 15.9.2021 costituisce il Catalogo dell’offerta formativa di percorsi da avviarsi nell’a.s. 2021/22 per l’acquisizione in apprendistato del certificato di qualifica (dgr n. 1101/2021). La Regione ha regolamentato l’apprendistato di 1° livello con attività di 1.000 ore di formazione formale. La formazione esterna ammonta a 500 ore, così come la formazione interna, per il I, II e III anno. La Regione inizia la sperimentazione di percorsi formativi IeFP di quarto anno CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 73 10/03/22 17:03 74 con il sistema duale con l’a.f. 2016/17 (dgr n. 687/2016 e dgr n. 1742 del 24.10.2016, attualmente reiterate con dgr n. 774 del 24.5.2021). Pertanto, in coerenza con quanto stabilito dal decreto interministeriale del 12.10.2015, e in attuazione di quanto disposto con la dgr n. 963/2016, con riferimento al monte ore annuo di 1.000 ore, la durata annua della formazione è ripartita in: formazione esterna presso l’Istituzione formativa, con il 40% del numero di ore annuale, pari a 400 ore e formazione interna aziendale, con il 60% del numero di ore annuale, pari a 600 ore. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 74 10/03/22 17:03 75 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 ➢ Struttura 55 FRIULI-VENEZIA GIULIA Ø Struttura Il modello 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 4° a nno 55 FRIULI-VENEZIA GIULIA Ø Struttura Il modello 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 4° a nno 55 FRIULI-VENEZIA GIULIA Ø Struttura Il modello 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 4° a nno 55 FRIULI-VENEZIA GIULIA Ø Struttura Il modello 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 4° a nno Friuli-Venezia Giulia 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 Livello di sussidiarietà al 1° anno % a.f. 2018/19 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 75 10/03/22 17:03 76 Ø Normativa – Protocollo del 18.9.2003 – Accordo territoriale del 10.12.2003 – Accordo territoriale USR-Regione del 14.1.11 e intese dell’8.6.11 e del 20.6.12 (sussidiarietà) – Accordo del 9.9.11 (alternanza in IeFP) – Accordo del 30.7.2012 e intese del 20.6.12 e del 19.6.13 (privi di licenza media) – Accordo del 19.1.2012 (figure) – Accordo Stato-Regioni del 24.9.2015 e Protocollo del 13.1.2016 (duale) – Dgr n. 1284 del 30.06.2010 (linee guida percorsi sussidiari a.f. 2011/12) – Dd n.1020/lavfor.fp/2011 (piano a.f. 2011-13) – Dgr n. 2276 del 24.11.2011 (piano a.f. 2012-14) – Dgr n. 3183/lavfor.fp/2011e nota regionale n. 48471/p del 6.12.11 (sussidiarietà 2012/2014) – Lr n. 18 del 29.12.11, art. 10, comma 18 (IeFP) – Dd n. 233 del 26.1.12 (AT) – Dd n. 1534/12lavfor.fp, dd del 5.4.2012, dd n. 305/ lavfor.fp/2012 (piano 2012/13) – Dd n. 3166 del 25.6.12 (percorsi sussidiari) – Dd n. 7038/2012, dd n. 266/2013, dd n. 2452/2013, dd n. 2453/2013 (offerta IS a.f. 2012/13) – Dd n. 1030/ lavfor.fp /13, n. 4127/lavfor.fp/13 (piano 2013/14) – Dd n. 3058/ lavfor.fp /2013 (IS a.f. 2013/14), dd n. 2778/lavfor.fp/13 (IF a.f. 2013/14) – Dgr n. 275 del 27.2.2013 (azioni di accompagnamento) – Dgr n. 1453/ 2013 (linee guida), dgr n. 1691/2013 (offerta IeFP) – Dgr n. 1051/14 (costi), dgr n. 1514 del 7.8.2014 (linee 2014), dgr n. 1538/14 (IF a.f. 2014/15) – Dgr n. 513 del 29.3.15 (linee guida IeFP), dd n. 2272/lavforu del 10.06.2015 (IeFP a.f. 2015/16) – Dgr n. 598 dell’8.4.2016 (apprendistato duale) – Dd n. 2160 del 18.11.2016 (IeFP 2016/17) – Dgr n. 2132/lavforu del 9.4.2017, dgr n. 606/2016 e dgr n. 777 del 18.4.2013 (costi standard) – Lr n. 27 del 21.7.2017, dd n. 2597/lavforu del 20.4.2017 (IeFP 2017/18) – Dd n. 5395 del 25.5.2018, dgr n. 1553 del 22.8.2017 e dgr n. 847/2018 (linee guida) – Dgr n. 1536 del 10.8.2018, dd n. 7991/lavforu del 13.9.2018 e dd n. 3859 del 15.5.2018 (IeFP 2018/19) – Dd n. 554/lavforu del 25.1.2019 (IeFP 2019/20) – Dgr n. 472 del 27.3.2020 e dd n. 4097/lavforu del 17.4.2020 (IeFP 2020/21) – Dd n. 1052 del 2.7.2021 (IeFP 2021/22) CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 76 10/03/22 17:03 77 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (percorsi di IeFP integrali e sussidiarietà) Dall’a.f. 2003/04, percorsi in interazione/integrazione (misti): doppio percorso definito nelle singole intese, per gli iscritti a scuola e per gli iscritti ai CFP, dai differenti gradi di integrazione/interazione ed esiti (in estinzione, con i primi anni non più finanziati dal 2010/11). Già dal 2009 non si attivavano più percorsi in interazione/integrazione a guida dell’Istituto scolastico (due primi anni a Gemona e Pordenone conclusi nell’a.f. 2008/09). Avevano programmazione congiunta delle attività e delle ore curricolari. Tali corsi consentivano il proseguimento al quarto anno e l’acquisizione della qualifica. Nell’ambito della flessibilità gli obiettivi di apprendimento erano nazionali per l’80%, ma realizzati in coordinamento con i docenti dei CFP. Le lezioni avvenivano anche fuori dell’orario previsto. Il grande impiego di risorse economiche e umane (la Regione pagava anche i docenti della scuola), oltre al carico di lavoro più pesante in termini di maggior numero di ore per i ragazzi, ne hanno sconsigliato la riproposizione. Nell’a.f. 2011/12 c’è stata l’adozione da parte della Regione della sussidiarietà complementare e dei percorsi integrali. Il Friuli-Venezia Giulia ha sfruttato già dall’a.f. 2011/12 la possibilità, concessa dal suo accordo territoriale, di realizzare in via sperimentale anche il filone di sussidiarietà integrativa, oggi sussidiarietà ex d.lgs. n. 61/2017. I quarti anni sono presenti continuativamente dall’a.f. 2012/13. In connessione con quella di IeFP, l’offerta regionale prevede l’attivazione di interventi di orientamento, la promozione di azioni formative integrative, modulari e individualizzate di contrasto al fenomeno della dispersione; tali attività flessibili sono funzionali anche al passaggio tra sistemi formativi, a facilitare l’apprendimento degli allievi e a promuovere l’inclusione sociale. Sono presenti percorsi di integrazione extracurriculare (orientamento e sviluppo civile e personale, integrazione assi culturali ed esperienza in impresa, approfondimento tecnico professionale) e percorsi finalizzati all’arricchimento dei curricola. Ø Sede di svolgimento Iscrizione a 14 anni. Nei percorsi integrali le iscrizioni sono presso le Agenzie formative. Soggetti attuatori sono Enti regionali accreditati. Nei percorsi di interazione/integrazione estinti l’iscrizione era presso le Agenzie. La realizzazione veniva attuata mediante intese, che potevano prevedere come sede di svolgimento sia la scuola che il CFP. Nei percorsi integrati estinti la titolarità era sempre della scuola. L’integrazione, che avveniva nell’ambito dell’autonomia/flessibilità, poteva essere svolta a scuola o nel CFP. Dall’a.f. 2011/12 l’iscrizione avviene presso l’Istituzione formativa (IF) oppure presso l’Istituzione scolastica (IS) sia nel modello sussidiario complementare che in quello integrativo. Le scuole secondarie superiori sono tenute all’accreditamento, ma non per la tipologia obbligo formativo (per la CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 77 10/03/22 17:03 78 quale hanno un’autorizzazione dalla Regione). Possono accreditarsi gli Enti privati ma solo senza scopo di lucro. Ø Docenti Nell’a.f. 2003/04 i docenti delle competenze di base facevano parte della scuola. Dall’a.f. 2004/05 fino all’a.f. 2009/10 (ultimo terzo anno 2011/12) il “chi fa cosa” era stabilito dalle intese nei percorsi di interazione/integrazione a seconda delle vocazioni specifiche. L’eventuale interazione con la scuola avveniva soprattutto per le competenze di base. Nei percorsi integrati (ultimo terzo anno nell’a.f. 2011/12) le competenze di base erano essenzialmente insegnate dai docenti della scuola. I percorsi integrali di IeFP, inaugurati nell’a.f. 2010/11, prevedono che iscrizione e sede di svolgimento siano presso i CFP. Dall’a.f. 2011/12 si realizzano nel modello sussidiario (complementare e integrativo), con i docenti delle competenze di base che provengono dalle Istituzioni formative (IF) in base ad accordi. Ø Articolazione oraria Nell’integrazione/interazione (fino al 2009/10) il percorso era formato da 1.200 ore in ognuno dei tre anni. La percentuale del monte ore svolta a scuola veniva stabilita dalle singole intese. La personalizzazione (larsa) era prevista per 150 ore all’anno. Le rimanenti 1.050 ore di componente standard erano composte da una parte di docenza frontale e da una parte di alternanza scuola-lavoro. Gli stages erano svolti tra la seconda e la terza classe da un minimo di 120 a un massimo di 320 ore. Nell’integrazione si utilizzava la flessibilità curricolare. Negli a.f. 2010/11 e 2011/12 i percorsi duravano 1.000 ore l’anno al primo biennio e 1.200 al terzo anno. Dall’a.f. 2012/13 i percorsi triennali durano 3.168 ore (1056 ore l’anno) per i tre anni, comprendendo l’attuazione dei laboratori di recupero e sviluppo degli apprendimenti, del tirocinio curricolare (stage o alternanza scuola-lavoro) e degli esami. L’articolazione formativa dei percorsi ordinari di IeFP prevede: 1° anno, 420 ore competenze di base, 536 ore competenze professionali e 100 ore larsa; 2° anno, 360 ore competenze di base, 436 ore competenze professionali, 100 ore larsa e 160 ore tirocinio; 3° anno, 280 ore competenze di base, 420 ore competenze professionali, 100 ore larsa, 240 ore tirocinio e 16 ore esami; 4° anno, 200 ore competenze di base, 590 ore competenze professionali, 50 ore larsa, 200 ore tirocinio e 16 ore esami. In casi o eventi eccezionali, con decreto regionale può essere autorizzata la validità dell’anno in presenza di un numero di ore inferiore a quelle previste, nel rispetto dei livelli essenziali dell’orario minimo annuale stabiliti dalla normativa nazionale. Lo stage e i percorsi in alternanza possono essere realizzati nel territorio extraregionale o all’estero. Si possono attuare percorsi connessi all’offerta di IeFP: percorsi di arricchimento extracurricolare (100 ore) e rivolti ad allievi frequentanti i percorsi triennali, larsa (100 ore di media/ allievo all’anno), di cui due terzi di recupero e un terzo di approfondimento, CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 78 10/03/22 17:03 79 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 integrazione assi culturali dopo la qualifica, per favorire i passaggi verso il canale dell’Istruzione tecnica e professionale della scuola secondaria superiore, approfondimento su specifici ambiti di specializzazione, pratiche di pre-inserimento lavorativo in impresa, orientamento e sviluppo civile e personale (visite didattiche, incontri con imprenditori, auto-imprenditorialità, incontri su salute, solidarietà, cittadinanza, lotta alle devianze, prevenzione del bullismo, ecc.), tecniche di apprendimento (mappe mentali e concettuali, soluzione dei problemi, tecniche di programmazione e pianificazione per studiare, prendere appunti ed archiviare le informazioni, ecc.). Sono, inoltre, finanziate a parte attività di assistenza (vitto e convitto e trasporto) agli allievi partecipanti ai percorsi IeFP iscritti presso un CFP. Ø Elementi Il curricolo dovrà prevedere secondo l’allegato del Piano annuale: accoglienza, orientamento (sia individuale che di gruppo tanto in fase iniziale che in quella finale), articolazione in unità formative e moduli per aree formative, con indicazione dei contesti di sviluppo, personalizzazione dei percorsi attraverso l’attivazione di eventuali larsa interni, supporto per extracomunitari, disabili e soggetti a rischio, tutoraggio, visite didattiche, stage, accompagnamento al lavoro, predisposizione di materiali didattici specifici, accompagnamento nei percorsi di alternanza scuola-lavoro e apprendistato, nei processi di validazione delle competenze e riconoscimento dei crediti e nelle fasi di passaggio in uscita o ingresso da altro percorso, supporto alla disabilità, anche relativo all’esame finale, alla tenuta contatti e coordinamento dei rapporti con famiglia, altri docenti e figure specialistiche, alla individuazione e coordinamento di specifici interventi educativi o progetti riabilitativi e di socializzazione. Gli stage e i percorsi in alternanza possono essere previsti anche nell’ambito dei larsa. Lo stage formativo deve essere progettato e attivato per l’intero gruppo classe. I percorsi di alternanza scuola-lavoro sono ammessi per singoli o gruppi di allievi inseriti nei percorsi duali. In entrambi i casi le attività in azienda sono comprese all’interno del calendario formativo. Per lo stage, ogni tutor aziendale del soggetto ospitante può accompagnare fino ad un massimo di cinque stagisti contemporaneamente. Nella progettazione è possibile prevedere eventuali attività o insegnamenti aggiuntivi/elettivi e specifici interventi di personalizzazione. In base a quanto previsto dall’articolo 17, comma 2, della legge regionale n. 27/2017, si realizzano attività di supporto alle azioni formative finalizzate all’effettivo esercizio del diritto allo studio degli allievi iscritti ai percorsi di IeFP e degli allievi in situazione di svantaggio, con una spesa aggiuntiva prevista di € 1.300.000,00. Ø Esiti e certificazioni Le macro-tipologie di prove di accertamento sono riconducibili a prove unitarie “in situazione” e a prove “formative”, ovvero multidisciplinari, centrate su test, questionari a risposta chiusa o aperta, interrogazioni, risoluzione di CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 79 10/03/22 17:03 80 problemi, elaborazioni di testi brevi; ecc. Le prove di valutazione devono fare riferimento agli standard professionali, riassunti nelle specifiche delle Schede situazioni tipo. Il giudizio di idoneità, da parte della commissione d’esame consente al termine della terza annualità il rilascio di un attestato di qualifica, corrispondente al III livello EQF e, alla fine della annualità, il rilascio di un diploma professionale corrispondente al IV livello. Il passaggio da un modulo formativo (annuale) a un altro di un medesimo corso avviene tramite prove intermedie organizzate dal soggetto gestore. Alle prove sono ammessi anche coloro che intendano, ad esempio, a seguito di frequenza di un percorso personalizzato, frequentare direttamente il modulo successivo del percorso triennale di riferimento e sostenere l’esame finale. Gli esami sono realizzati negli ultimi giorni del corso, sia al termine dell’intero percorso di qualifica e diploma. La possibilità di sostenere gli esami intermedi (prime e seconde annualità) è riservata ai soli allievi per i quali risulti un’effettiva presenza ad almeno il 75% della durata prevista dalle singole annualità. Il dd n. 5439/lavforu del 15.5.2019 fornisce indicazioni operative per il rilascio delle attestazioni a seguito della procedura di riconoscimento formalizzato di cui alla dgr n. 1158/2016 o a seguito di un percorso formale di Formazione Professionale. Il medesimo decreto approva gli attestati nel rispetto della nuova normativa regionale vigente in materia di formazione e dei principi di trasparenza e semplificazione amministrativa. Gli Attestati soddisfano gli standard minimi nazionali di cui agli allegati 5 e 6 all’accordo CSR del 1.8.2019. Ø Crediti I crediti formativi devono essere attestati utilizzando i modelli che secondo la normativa vigente disciplinano i passaggi tra sistemi (art. 8 del d.lgs n. 61/2017 e accordo in CSR del 10.5.2018 ed eventuali ss.mm.ii.), su specifica domanda del candidato che ne faccia richiesta, e hanno valore ai fini dell’iscrizione alla classe per cui sono stati rilasciati presso tutte le Istituzioni scolastiche dello stesso indirizzo. Le Istituzioni formative sono autorizzate a stipulare specifiche intese con Istituti scolastici per favorire il passaggio dell’allievo al termine di un’annualità IeFP verso l’annualità predefinita e/o successiva di un percorso scolastico coerente. La possibilità di un allievo di usufruire del passaggio da un sistema all’altro può essere agevolata facendo ricorso a specifici percorsi di integrazione extracurriculare. La valutazione dei crediti e il relativo riconoscimento da far valere nelle Istituzioni scolastiche, tiene conto del parere del Comitato tecnico-scientifico eventualmente integrato da esperti del mondo del lavoro. I passaggi tra i percorsi di Istruzione professionale e i percorsi di IeFP sono disciplinati in coerenza con i criteri e gli elementi definiti dal d.lgs n. 61/2017 (commi 3-7 dell’art. 8) avente a oggetto la revisione dei percorsi dell’Istruzione professionale e il raccordo con i percorsi di IeFP. Per i passaggi da un percorso di IeFP in regime di sussidiarietà ad altro ordinamento statale si applica la modalità degli esami relativi agli ambiti disciplinari non comuni ai percorsi di provenienza e di ingresso. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 80 10/03/22 17:03 81 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 Ø Governo del sistema La Direzione centrale Lavoro, formazione, istruzione, pari opportunità, politiche giovanili, ricerca e università della Regione programma attività e manutenzione del repertorio regionale con il contributo delle Istituzioni formative incaricate. La Regione individua un unico soggetto su tutto il territorio per l’organizzazione e gestione didattica dei percorsi di Formazione Professionale rivolti ai giovani di età inferiore ai 18 anni. I percorsi di IeFP sono realizzati dall’Associazione temporanea d’impresa che raggruppa organismi formativi accreditati denominata Effe.Pi 2024. Questa associazione, individuata dalla Regione a seguito di un avviso pubblico, garantisce la programmazione e la realizzazione su tutto il territorio regionale dei percorsi triennali/quadriennali relativi alle figure e ai profili previsti dal Repertorio. Effe.Pi 2024 è stata individuata come soggetto responsabile delle attività formative da avviare negli a.f. 2021/2022, 2022/23 e 2023/24. La programmazione delle attività è svolta dalla Direzione centrale, attraverso un documento di indirizzo denominato “Direttive per la predisposizione del Piano annuale di formazione”. Sulle indicazioni delle direttive regionali, il soggetto attuatore predispone un Piano annuale di formazione con attenzione alla progettazione, monitoraggio, promozione e valutazione. Il Piano riserva attenzione al fabbisogno formativo del territorio (famiglie e allievi, attraverso le richieste di iscrizione ai vari percorsi formativi, e mdl). Inoltre, prevede flessibilità nell’organizzazione curricolare senza stringenti limiti nel numero di allievi, promozione di percorsi individuali e gruppi classe ad hoc per specifiche unità di apprendimento. In relazione a ciascun percorso di IeFP le Istituzioni formative istituiscono un Comitato tecnico scientifico di progetto (CTS) composto dal direttore/dirigente scolastico dell’Istituzione formativa, o da un suo rappresentante, dal referente del percorso e da due docenti. I CTS sovraintendono da un punto di vista didattico l’andamento del percorso formativo ed esprimono indirizzi in particolare su definizione del Piano formativo, modello di valutazione delle competenze e criteri di monitoraggio del percorso formativo. I CTS si rapportano con la Direzione centrale per l’ammissione di nuovi allievi all’interno di percorsi già iniziati e per l’ammissione in deroga ai limiti di frequenza richiesta per gli esami finali. I percorsi sussidiari sono programmati con l’USR. Le intese tra Regione e USR rivolte alle IS prevedono l’istituzione di un Tavolo regionale di coordinamento composto da tre rappresentati designati dalla Direzione centrale e da tre rappresentanti designati dall’Ufficio scolastico regionale. Ø Destinatari I principali destinatari delle attività sono giovani di età ricompresa fra i 14 anni e i 18 anni. Ai percorsi triennali di qualifica professionale possono essere iscritti anche giovani che abbiano compiuto i 18 anni purché in costanza di frequenza di un percorso formativo finalizzato all’assolvimento del DDIF. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 81 10/03/22 17:03 82 Al percorso annuale di diploma professionale possono essere iscritti anche giovani che hanno compiuto i 18 anni purché in possesso dell’attestato di qualifica professionale regionale coerente con la figura oggetto del percorso secondo la specifica tabella di confluenza, conseguito non oltre i 3 anni formativi precedenti. Ai percorsi di qualifica e diploma professionale erogati attraverso la modalità duale possono essere iscritti anche allievi assunti con il contratto di apprendistato di cui all’articolo 43 del d.lgs n. 81/15 non in costanza di frequenza di un percorso formativo finalizzato all’assolvimento del diritto-dovere di istruzione e formazione. Ø Quarto anno In Friuli-Venezia Giulia, dall’a.f. 2012/13, sono presenti i percorsi di IV anno. Si riferiscono alle Istituzioni formative e scolastiche e hanno un monte ore di 1.056 ore annue: 240 di competenze di base, 550 di competenze professionali, 50 di larsa, 200 di stage e 16 di esami: – a.f. 2012/13: percorsi 4; allievi 59 – a.f. 2013/14: percorsi 4; allievi 58 – a.f. 2014/15: percorsi 10; allievi 145 – a.f. 2015/16: percorsi 12; allievi 182 – a.f. 2016/17: percorsi 33; allievi 379 – a.f. 2017/18: percorsi 34; allievi 379 – a.f. 2018/19: percorsi 30; allievi 333 – a.f. 2019/20: percorsi n.d.; allievi n.d. – a.f. 2020/21: percorsi n.d.; allievi n.d. – a.f. 2021/22: percorsi n.d.; allievi n.d. Ø Costi Riguardo ai costi standard, i riferimenti sono contenuti nella dgr n. 1536 del 10.8.2018, che si riferisce ad attività formative previste dal paragrafo 10 dell’Avviso di cui decreto n. 8336/LAVFORU/2017 (percorsi di IeFP - ordinari e in modalità duale - funzionali al conseguimento di qualifiche e diplomi professionali). A fronte di un finanziamento complessivo di € 27.615.000,00 per la realizzazione dei percorsi di IeFP negli esercizi 2018, 2019 e 2020 del bilancio pluriennale della Regione per la copertura di 1.056 ore anno dei costi relativi a 4.150 allievi a parametro € 6,30 ore/allievo (27.615.000,00:1056:4.150=6,30) il fabbisogno reale in termini di numero di allievi risulta pari a 1.581 allievi per 85 corsi, con una media a classe di 18,60 allievi. Pertanto, nell’a.f. 2018/19 il costo ora corso ammonta a € 117,20, il costo annuale per percorso è di € 123.768,43 e il costo annuale per allievo corrisponde a € 6.654,22. Nei Piani non si dà un minimo e un massimo di allievi per classe ma, a livello di accreditamento, il limite è di 25 allievi. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 82 10/03/22 17:03 83 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale Nel 2013 sono stati segnalati nella Regione i primi apprendisti. La distribuzione delle ore di formazione all’interno del monte ore contrattuale di un apprendista di I livello che frequenta il secondo, terzo e quarto anno di un percorso di IeFP è la seguente: formazione esterna all’impresa presso un CFP (633 ore nel secondo anno e 528 ore nel terzo e quarto anno); formazione formale interna all’impresa (423 ore nel secondo anno e 528 ore nel terzo e quarto anno). La durata totale della formazione è di 1.056 ore. La sperimentazione del sistema duale si attua a partire dall’a.f. 2016/17. Effe.Pi 2024 assicura l’avvio di almeno il 20% di edizioni corsuali, riferite all’offerta complessiva triennale, nella modalità duale. I percorsi di qualifica e di diploma professionale secondo la modalità “duale” sono realizzati in continuità con quanto previsto dal protocollo d’intesa tra MLPS e Regione Friuli-Venezia Giulia del 13.1.2016, attuativo dell’accordo Stato-Regioni del 24.9.2015. Il percorso duale è rivolto ai giovani che hanno compito 15 anni, in possesso di un diploma di scuola secondaria di primo grado e fino al compimento dei 25 anni. Le modalità attuative del sistema regionale di formazione duale prevedono che l’apprendistato sia inserito nell’articolazione modulare dei percorsi di IeFP a partire dalla seconda annualità. Le visite esplorative in contesti produttivi aziendali sono obbligatorie solo per la prima annualità. Tutte le nuove attività formative in duale che iniziano nel corso dell’a.f. 2021/22 (prime annualità di un percorso triennale/quadriennale e quarte annualità) fanno riferimento alle linee guida 2021 riguardo alla durata e alla distribuzione delle ore di formazione. Per quanto concerne i percorsi di formazione duale che si realizzano mediante il contratto di apprendistato, è necessario predisporre la documentazione prevista dalla normativa vigente (protocollo tra datore di lavoro e istituzione formativa, piano formativo individuale, dossier individuale). CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 83 10/03/22 17:03 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 84 10/03/22 17:03 85 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 ➢ Struttura 62 LAZIO Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 4° anno 62 LAZIO Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 4° anno 62 LAZIO Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 4° anno 62 LAZIO Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 4° anno 62 LAZIO Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 4° anno Lazio 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2002/03 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 Livello di sussidiarietà al 1° anno % a.f. 2018/19 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 85 10/03/22 17:03 86 Ø Normativa − Protocollo del 24.7.2003 − Intesa interistituzionale del 21.10.2003 − Accordo territoriale del 9.2.2011 − Accordo territoriale (dgr n. 363 del 22.6.2021) − Dgr n.736 del 1.8.2003 (atto di indirizzo) − Dgr n. D2922 del 17.10.2003 (programmazione percorsi) − Dgr n. 510/2007 (programmazione percorsi) − Dgr n. 602/2008 (sistema formativo regionale, linee guida a.f. 2008/09) − Dgr n. 968/2007 e s.m.i. (approvazione direttiva accreditamento) − Dgr n. 968/2007, n. 842/08, n. 229/08, n. 668/09, n. 223/10, n. 295/11, n. 289/12, n. 457/13 (accreditamento) − Dgr n. 525/2009 (sistema formativo regionale, linee guida a.f. 2009/10) − Dgr n. 377/2011 (atto di indirizzo) − Dgr n. 343 del 22.07.2011 (linee guida) − Dgr n. 363 dell’8.8.2011 (riparto risorse e parametro costo allievo) − Dgr n. 493 del 21.10.2011 (offerta sussidiaria integrativa) − Dgr n. 531 dell’11.11.2011 (offerta sussidiaria complementare Ipsia del Cairo e Alessandria) − Dgr n. 417/12 (linee guida e costi a.f. 2012/13) − Dgr n. 242 del 1.8.2013 e dd n. 3544/13 (linee guida a.f. 2013/14) − Dd n. 225/14 (esami a.f. 2013/14) − Lr n. 5 del 20.4.2015 (IeFP) − Dgr n. 574 del 2.9.2014 (linee guida a.f. 2014/15) − Dgr n. 589 del 12.09.2014 (finanziamenti) − Dd n. G01341 del 19.2.2016 (rendicontazione) − Dgr n. 231 del 10.5.2016 (linee guida duale) − Dgr n. 409 del 19.7.2016 (piano IeFP a.f. 2016/17) − Dd n. G06261 del 1.6.2016 (sistema duale) − Dd n. G02483 del 2.3.2017 (sistema duale) − Dd n. G05944 del 7.5.2018 (esami) − Dgr n. 488 del 6.9.2018 (ordinamentali a.f. 2018/19) − Dgr n. 634 del 10.9.2019, dd n. G13185 del 3.10.2019 (IeFP 2019/20) − Cir n. 982572 del 3.10.2019 (primi anni 2019/20) − Nota n. R U0342051 dell’8.6.2018 (duale 2019/20) − Dgr n. 386 del 23.6.2020 (esami) − Dgr n. 846 del 19.11.2019 (recepimento figure del Repertorio) − Dgr n. 593 del 6.8.2020 e nota n. 0982572 del 3.12.2019 (IeFP a.f. 2020/21) − Dgr n. 589 del 17.9.2021 (piano annuale IeFP a.f. 2021/22) − Dd n. G07415 del 16.6.2021 (duale) CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 86 10/03/22 17:03 87 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (percorsi di IeFP integrali e sussidiarietà) Dall’anno 2002/03 (in via di prima sperimentazione) i percorsi di FP integrale si svolgono presso le sedi delle Agenzie formative. Era possibile il coinvolgimento delle Istituzioni scolastiche, ove richiesto per garantire la formazione culturale di base. Nell’a.f. 2007/08 si aprì una parentesi di percorsi biennali per maggiorenni (non più attivati dall’a.f. 2015/16 al 1° anno) e che, comunque, pur qualificando secondo le figure del Repertorio non erano in diritto-dovere, mancando della parte di istruzione connessa all’Obbligo. “In sede di prima applicazione”, secondo l’accordo territoriale del 9.2.2011, si iniziò ad attuare nell’a.f. 2011/12 il modello di sussidiarietà (prima sussidiarietà integrativa e ora sussidiarietà ex d.lgs n. 61/2017 a seguito dell’accordo territoriale con dgr n. 363 del 22.6.2021). Con gli esami di qualifica dell’a.f. 2019/20 sono, infatti, terminati i percorsi di IeFP realizzati in regime di sussidiarietà con il vecchio ordinamento. I nuovi primi anni saranno attivati nelle scuole per l’a.f. 2022/23. Si mantiene, intanto, la contemporanea presenza di percorsi delle Istituzioni formative, ossia di strutture formative degli Enti accreditati, attivate in Regione esclusivamente nella Città metropolitana di Roma Capitale (Albafor Spa, Capodarco, CIOFS, CNOS-FAP, ELIS, ENDOFAP, ENGIM, Fondazione San Girolamo Emiliani, Formalba Srl, Tivoli Forma). La lr n. 5/15 prevede solo percorsi della durata triennale e percorsi della durata di almeno quattro anni nel caso in cui, per l’indirizzo di studi scelto, come ad esempio gli “operatori del benessere”, non esista un corso di studio equivalente negli Istituti professionali. Dall’a.f. 2016/17 sono segnalati con continuità percorsi di quarto anno in modalità duale, in apprendistato e alternanza scuola-lavoro. La Linea 1 del dd n. G07415 del 16.6.2021, rivolta ai giovani Neet, individua percorsi modulari volti alla qualifica o alla riqualificazione. Attualmente, i percorsi formativi devono seguire – salvo motivate eccezioni – l’andamento dell’anno scolastico: 14.9.2021 - 8.6.2022. Ø Sede di svolgimento Dall’a.f. 2002/03 la sede di svolgimento delle attività è stata il Centro di Formazione Professionale (CFP), anche per le competenze di base. L’iscrizione dei percorsi integrali avviene ancora oggi presso le sedi operative (Istituzioni formative - Enti - e Centri afferenti alle Amministrazioni ex provinciali) accreditate dalla Regione alla gestione di interventi di formazione e orientamento per la macrotipologia “Obbligo formativo”. Dall’a.f. 2011/12 l’iscrizione avviene presso l’Istituzione scolastica (IS) nei percorsi che seguono il modello sussidiario integrativo e presso l’Istituzione formativa (IF) nei restanti percorsi di IeFP integrale. Questi ultimi sono gestiti in Provincia di Roma dagli Enti formativi privati accreditati e dalle Amministrazioni delle Aree Vaste e dalla Città metropolitana di Roma Capitale, mentre nelle altre CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 87 10/03/22 17:03 88 Province dalle Istituzioni formative degli Enti territoriali. Possono accreditarsi soggetti pubblici e privati che, indipendentemente dalla loro natura, abbiano scopi formativi. L’accreditamento è concesso anche alle scuole con deroga dei requisiti di ammissibilità (finalità formative e volume d’affari). Ø Docenti Nei percorsi di formazione integrale, anche i docenti delle competenze di base provengono dagli Enti formativi privati e dal sistema formativo degli Enti territoriali. Possono essere altresì docenti incaricati a seguito di avviso ad evidenza pubblica. Dall’a.f. 2011/12, nel modello sussidiario integrativo i docenti sono della scuola per tutte le competenze. Non è previsto il coinvolgimento delle Istituzioni formative all’interno dell’offerta sussidiaria integrativa realizzata da Istituti professionali. Ø Articolazione oraria Dall’a.f. 2020/21, la durata complessiva di ogni percorso triennale integrale deve corrispondere a 1.020 ore annue, ovvero 3.060 ore nel triennio. In precedenza, il percorso era della durata complessiva di 3.168 ore (1.056 ore al 1°, al 2° e al 3° anno) fino all’a.f. 2019/20 compreso. Attualmente l’impianto generale, secondo gli standard minimi di percorso formativo approvati con dgr n. 291/2019, prevede al primo anno: competenze trasversali 124 ore; competenze di base 605; competenze tecnico-professionali 390 (di cui 25 tirocinio orientativo); al secondo anno: competenze trasversali 100 ore; competenze di base 390; competenze tecnico-professionali 350 (di cui 180 tirocinio formativo); al terzo anno: competenze trasversali 84 ore e valutazione 25; competenze di base 311; competenze tecnico-professionali 390 (di cui 210 tirocinio formativo). Le disposizioni dei percorsi ordinari si applicano, mutatis mutandis, anche ai percorsi di IeFP del sistema duale, in particolare per quanto concerne le disposizioni sulla modalità di esecuzione delle attività didattiche e formative. Per i quarti anni, la formazione in orario di lavoro prevede un monte ore complessivo di 990 ore. La formazione esterna all’impresa corrisponde al massimo al 50% delle ore di formazione strutturata. I percorsi in sussidiarietà nelle IS si attivano in classi autonome, non integrate negli ordinari percorsi quinquennali, che assumono gli standard formativi e la regolamentazione dell’ordinamento dei percorsi di IeFP. A tale scopo gli IP utilizzano i margini di articolazione delle cattedre di cui al c. 4 dell’art. 9 e gli spazi di autonomia e flessibilità previsti dall’art. 6 del d.lgs n. 61/2017. Ø Elementi Il curricolo dovrà prevedere tutto ciò che concerne le attività didattiche: accoglienza, orientamento, ri-orientamento, valutazione crediti in entrata e coprogettazione passaggi tra istruzione e IeFP gestione dei crediti, CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 88 10/03/22 17:03 89 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 valutazione degli apprendimenti e certificazione degli apprendimenti. Sono possibili attività di tirocinio orientativo o di supporto e di validazione del percorso. È invece obbligatoria l’attività di tirocinio formativo, con tutor aziendali e un modulo obbligatorio per la sicurezza. Sono previste attività individualizzate di approfondimento, recupero o sostegno ad allievi, anche stranieri, in difficoltà sociali, culturali o personali, o per attività culturale e sportiva, o finalizzata a passaggi. Per gli allievi disabili sono previste figure di sostegno e piani individualizzati. È, inoltre, previsto un servizio di trasporto degli alunni con disabilità residenti nella Regione Lazio e frequentanti i percorsi triennali di IeFP. Ø Esiti e certificazioni Oltre alla valutazione degli apprendimenti lungo tutto il percorso, sono realizzate attività di valutazione che riflettono l’approccio dalla “valutazione autentica”. Al termine del biennio gli studenti acquisiscono i saperi e le competenze di cui al dm n. 139/2007 nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione, sulla base del modello di certificazione adottato con il dm n. 9 del 27.01.10. Al termine del percorso triennale, lo studente consegue la qualifica di operatore professionale con riferimento alla relativa figura professionale. Essa è riconosciuta a livello nazionale e corrispondente al III livello EQF. Le qualifiche regionali di riferimento sono quelle all’accordo in Conferenza Stato-Regioni del 1.8.2019 (repertorio atti n. 155/CSR) riguardante l’integrazione e modifica del Repertorio nazionale delle figure nazionali di riferimento per le qualifiche e i diplomi professionali. Il 24 settembre 2015 è stato sancito un accordo in Conferenza Stato-Regioni con nuove regole sugli esami. Il dd n. G05944 del 7.5.2018 e il dd G07710 del 15.6.2018 forniscono, anche nell’a.f. 2021/22, dettagliate indicazioni in materia di esami di qualifica nei percorsi triennali e nei percorsi duali. Ø Crediti I ragazzi possono scegliere di transitare dal sistema di IeFP a quello statale degli Istituti professionali, e viceversa, anche in itinere ed eventualmente proseguire fino al conseguimento del diploma quinquennale. Sulla base di metodologie congiuntamente definite, gli allievi con competenze/ crediti certificati, reciprocamente riconosciuti, sono ammessi a frequentare anni di corso scolastico/formativo successivi al primo, in rapporto al valore delle competenze e crediti accertati ai sensi dell’art. 4, comma 6 del dpr n. 275/99 e art. 6, comma 4, del dpr n. 257/00. L’accreditamento delle competenze in ingresso degli allievi e la certificazione delle competenze intermedie e finali avvengono facendo riferimento all’accordo della Conferenza unificata del 28.10.2004 e al decreto ministeriale del 22.08.2007 e ai suoi allegati. I crediti riconosciuti in ingresso e le competenze acquisite nel percorso sono registrate sul libretto formativo personale dell’allievo. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 89 10/03/22 17:03 90 Ø Governo del sistema A livello locale e regionale sono istituiti specifici tavoli di condivisione, cui partecipano le Amministrazioni provinciali, la Città metropolitana di Roma Capitale, l’Ufficio scolastico regionale e i rappresentanti delle IeFP aggregati per area/disciplina. A livello regionale, essi sono convocati dalla Direzione regionale Istruzione e politiche giovanili e si occupano di certificazione delle competenze, riconoscimento dei crediti, omogeneità metodologica e procedurale di intervento delle attività previste, acquisizione delle competenze necessarie, declinazione dei profili professionali rispetto alle esigenze del mercato del lavoro. Il monitoraggio (procedurale, fisico e controlli in itinere ed ex post) e la valutazione sono strumenti centrali per apportare correttivi, in coerenza con i dispositivi già attivi di accreditamento e certificazione della qualità. Gli approfondimenti sono effettuati nell’ambito del Coordinamento regionale con il supporto delle IF e delle loro associazioni anche a livello nazionale. La definizione del quadro è oggetto di condivisione nell’ambito di tavoli tecnici organizzati dalla Direzione regionale competente. In continuità con gli anni precedenti, è delegata la gestione delle strutture della Formazione Professionale alle Amministrazioni provinciali e alla Città metropolitana di Roma Capitale, previa convenzione con la Regione. Analogamente, alle Amministrazioni provinciali e alla Città metropolitana di Roma Capitale è delegata la gestione delle Istituzioni formative che svolgono le attività di IeFP, (articolo 7, comma 1, lettere a e c, della legge regionale n. 5 del 20.4.2015), nonché l’assegnazione alle stesse delle risorse. Per assicurare la razionalizzazione della spesa la Regione stabilisce che le Istituzioni formative debbano possedere, in maniera singola o associata, la capacità di realizzare percorsi di IeFP per almeno 360 studenti, ripartiti su più sedi, per un totale di 18 percorsi o 120 studenti ripartiti su una singola sede formativa per un totale di 6 percorsi. Ø Destinatari I percorsi di IeFP per l’assolvimento del diritto-dovere all’Istruzione e Formazione Professionale sono rivolti ai seguenti destinatari: giovani che hanno superato l’esame di Stato della scuola secondaria di primo grado; giovani che al 31 dicembre dell’anno in cui iniziano il percorso di IeFP non abbiano compiuto 16 anni di età; giovani di età superiore, pluribocciati e/o provenienti da altri istituti scolastici, che non hanno assolto il diritto-dovere all’istruzione e alla formazione. Per quanto riguarda l’offerta formativa delle Istituzioni formative nell’a.f. 2021/22, le classi delle prime annualità sono formate da un numero minimo di 20 allievi e da un numero massimo di 25, a meno di apposita istanza motivata alla Regione prima della data di inizio dell’anno scolastico. In via prioritaria compongono le classi gli studenti che si sono iscritti con le modalità previste dalla circolare Regione Lazio n. 768289 del 3.12.2018. Nei casi in cui le domande di iscrizione presentate ad una IF non fossero sufficienti per la composizione della classe, al fine CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 90 10/03/22 17:03 91 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 primario di contrastare il fenomeno del fallimento formativo precoce, è consentito alle altre IF di accogliere tali domande nei tempi e nei modi previsti dal Piano annuale e, comunque, entro la data del completamento del 10% della durata prevista per ciascuna annualità. Ø Quarto anno Il diploma professionale, è attivato in apprendistato secondo il d.lgs n. 81 del 2015, e in alternanza scuola-lavoro, secondo il d.lgs n. 77 del 2005. Si svolge in 990 ore (495 di formazione d’aula e 495 in formazione in azienda). Sono segnalati con continuità percorsi di IV anno in modalità duale dall’a.f. 2016/17 all’a.f. 2021/22. – a.f. 2016/17: n. percorsi 74; n. allievi 1.173 – a.f. 2017/18: n. percorsi 82; n. allievi 1.310 – a.f. 2018/19: n. percorsi 97; n. allievi 1.352 – a.f. 2020/21: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2021/22: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. Ø Costi In relazione ai percorsi ordinamentali di cui alla dgr n. 488 del 6.9.2018, allegato 1, “Piano annuale degli interventi del sistema educativo regionale anno scolastico 2018/2019”, il criterio di assegnazione delle risorse alle Istituzioni formative è su base capitaria per allievo frequentante (articolo 8, comma 2, lettera c), della lr n. 5/2015). Il finanziamento per allievo ammonta ad € 4.600,00 per le Istituzioni formative “in regime convenzionale”, prevalentemente private, oggetto dell’indagine (€ 3.800,00 per le altre Istituzioni formative “a gestione diretta” facenti capo alle Amministrazioni provinciali o presenti nella Città metropolitana di Roma Capitale). Nella Città metropolitana di Roma sono concentrati i percorsi ordinamentali di primo anno delle IF di tutta la Regione con parametro di finanziamento di € 4.600,00 pro capite. Nell’a.f. 2018/19 sono 109 mentre sono 2.455 gli allievi, sempre al netto dei percorsi duali, i quali seguono unità di costo standard diverse. Tutti gli altri percorsi ordinamentali con parametro di riferimento di € 3.800 sono presenti sia nella Città metropolitana che nelle altre province laziali. Con riferimento alle prime annualità dei percorsi di IeFP ordinamentali, le relative classi devono essere formate da un numero minimo di 20 allievi e possono essere finanziati fino a un numero massimo di 25. L’“Invito alla presentazione di manifestazione di interesse per la realizzazione di percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP) con modalità di apprendimento duale - Anno formativo 2018/19”, trasmesso dalla Regione con Registro Ufficiale n. U. 0342051 dell’8.06.2018, regola il finanziamento dei percorsi duali. Nell’anno formativo di riferimento i percorsi sono 25 con 515 allievi. In coerenza con le linee guida approvate con dgr n. 231 del 10.5.2016, la base di calcolo per individuare il costo del progetto è costituita da un parametro fisso di €4*h*allievo. Il costo totale a preventivo è il risultato CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 91 10/03/22 17:03 92 del seguente calcolo: allievo*€4*monte ore massimo del percorso formativo di IeFP proposto. Il costo ponderato dei percorsi IF, sia ordinamentali a € 4.600 pro capite che duali, è € 100.510,15, il relativo costo pro capite ad allievo è calcolato in € 4.534,80, il costo ora corso ammonta a € 95,18, mentre il costo medio orario per allievo risulta € 4,29. Il finanziamento riconosciuto nella Regione Lazio viene riparametrato con riferimento al numero effettivo degli allievi frequentanti dopo la realizzazione del 10% della durata dei singoli percorsi attivati. Per ciascuna annualità l’ammontare delle ore di ogni materia compresa nelle diverse aree può essere modulato con una flessibilità del 10% sul totale annuo delle ore, vale a dire che le ore standard di una o più aree possono essere aumentate/ridotte di 105 unità, fermo restando che nessuna materia potrà essere completamente eliminata. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale Gli aspetti formativi del contratto di apprendistato, attivi prima dell’entrata in vigore del TU dell’apprendistato, sono disciplinati dalla lr n. 9/2006 recante “Disposizioni in materia di formazione nell’apprendistato”. La deliberazione n. 123 del 21.3.2017 approva il regolamento regionale dei profili dell’apprendistato. Il sistema duale mira a utilizzare prioritariamente il contratto di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale (linee guida in dgr n. 231 del 10.5.2016) valorizzando i percorsi formativi del sistema IeFP anche nel suo sviluppo verticale. La Regione ha inteso, poi, dare continuità ai percorsi di Istruzione e Formazione Professionale erogati con modalità di apprendimento duale, essendo ormai conclusa la sperimentazione iniziata nel 2016 in attuazione del protocollo con il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali. Attualmente, le linee di intervento attivate per il duale riguardano sia i percorsi triennali che quelli di quarto anno. La durata del quarto anno corrisponde da sempre a 990 ore/anno. La parte di applicazione pratica è conforme (al minimo) agli standard dell’accordo in CU n. 158 del 24.9.2015 con almeno il 40% dell’orario ordinamentale costituito da formazione in azienda per il primo anno e almeno il 50% dell’orario per il quarto anno; almeno 400 ore dell’orario ordinamentale per l’alternanza scuola-lavoro; almeno 400 ore dell’orario per l’Impresa formativa simulata. I percorsi formativi devono seguire – salvo motivate eccezioni – l’andamento dell’anno scolastico e formativo. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 92 10/03/22 17:03 93 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 ➢ Struttura 68 LIGURIA Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 1° anno 4° anno 68 LIGURIA Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 1° anno 4° anno 3° anno 2° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 1° anno 4° anno 68 LIGURIA Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 1° anno 4° anno 68 LIGURIA Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 1° anno 4° anno Liguria 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 Livello di sussidiarietà al 1° anno % a.f. 2018/19 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 93 10/03/22 17:03 94 Ø Normativa – Protocollo d’intesa MIUR-Regione del 29.7.2003 – Accordo territoriale Regione-USR del 1.8.2003 – Accordo del 27.7.2011 (IeFP 2011/12 a regime) – Intesa del 4.9.2019 (sussidiarietà) – Dgr n. 1143 del 7.12.2019 (recepimento accordo nuove figure) – Dgr n. 906 del 31.7.03, dgr n. 1630 del 16.12.03 (nuova sperimentazione) – Lr n. 18/09 (programmazione qualifiche) – Dgr n. 28/2010, dgr n. 1673/10, dgr n. 1319/11 (accreditamento) – Dgr n. 2 del 2.2.10, dgr n. 1581/10 (triennali) – Dgr n. 1110/11 (IV anno) – Dgr n. 1623 del 20.12.11 – Dgr n. 1190 del 5.10.12 – Dgr n. 145/13 (sussidiarietà) – Dgr n. 192 del 22.2.13 (linee guida IeFP) – Lr n. 43/2013, dgr n. 661/14 e dgr n. 150/15 (Arsel) – Dd n. 2403 del 3.6.13 e allegato disposizioni attuative 2013/14 – Dgr n. 1689/2013 (disabili) – Dgr n. 1391 dell’8.11.13 (costi standard) – Dgr n. 422 dell’11.04.14 (avviso a.f. 2014/15) – Dd n. 2238/15 (costi esami sussidiarietà) – Dd n. 233 del 6.3.15 (linee guida IeFP e Arsel) – Dd n. 1146/15 (esami), dgr n. 88/15 e dd 1836/15 (programmazione) – Lr n. 30/16 (istituzione di Alfa Liguria) – Dgr n. 728/2016 (duale), dgr n. 708/2016 (quarto anno) – Odg n. 959 del 6.10.2016 (avvisi duale e quarto anno) – Dgr n. 775 del 28.9.2017 (linee guida) – Dgr n. 709 del 29.7.2016 e Odg Arsel n. 840 del 9.8.2016 (IeFP 2017/18) – Odg Alfa Liguria n. 326 del 29.6.2017 (IV anni) e n. 347 del 14.7.2017 (duale 2017/18) – Dgr n. 608 del 25.7.2018 (linee guida) e dd Alfa n. 918/2017 (IeFP 2018/19) – Dd n. 593 del 2.8.2018 (gestione percorsi) e dd n. 1730 del 3.8.2018 (IeFP 2019/20) – Dgr n. 638 e n. 639 del 19.7.2019, dd n. 1313 e n. 1314 del 31.7.2019 (IeFP 2020/21) – Dgr n. 785 del 5.8.2020, dd n. 1169 del 12.8.2020 (duale a.f. 2020/21) – Dd n. 1168 del 12.8.2020 (ordinamentali) e dd n.1624 dell’11.8.2021 (duale a.f. 2021/22) Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (percorsi di IeFP integrali e sussidiarietà) CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 94 10/03/22 17:03 95 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 Dall’a.f. 2003/04 percorsi triennali di Formazione Professionale integrale (pura). Dall’a.f. 2007/08 fino all’a.f. 2010/11 percorsi integrati attuati nell’ambito della flessibilità curricolare. Dall’a.f. 2011/12 la Regione adotta il modello “sussidiario integrativo” (“sussidiario” ex d.lgs. n. 61/2017 dall’a.f 2019/20) ad opera delle Istituzioni scolastiche (IS), con la contemporanea presenza di nuovi primi anni dei percorsi triennali integrali delle Istituzioni formative (IF). Tale modello è confermato anche negli anni successivi. Il quarto anno è presente dall’a.f. 2009/10. Si è interrotto nell’a.f. 2014/15 per poi riprendere nell’a.f. 2016/17. Ad oggi, i percorsi di diploma professionale di IeFP programmati si sono effettuati soltanto presso i CFP. Per l’a.f. 2021/22, sono attuati in Liguria percorsi di IeFP ordinamentali, percorsi in apprendistato o in alternanza rafforzata per il conseguimento della qualifica o del diploma, percorsi individuali antidispersione e percorsi modulari per giovani neet. I percorsi a qualifica sono: operatore agricolo, operatore ai servizi di impresa, operatore ai servizi di promozione ed accoglienza, operatore ai servizi di vendita, operatore alle lavorazioni dei materiali lapidei, operatore alle lavorazioni di prodotti di pelletteria, operatore alle lavorazioni in oro, metalli preziosi o affini, operatore dei sistemi e dei servizi logistici, operatore del benessere, operatore del legno, operatore del mare e delle acque interne, operatore della ristorazione, operatore delle calzature, operatore delle produzioni alimentari, operatore delle produzioni chimiche, operatore delle produzioni tessili, operatore dell’abbigliamento e dei prodotti tessili per la casa, operatore di impianti termoidraulici, operatore edile, operatore elettrico, operatore gestione delle acque e risanamento ambientale, operatore grafico, operatore informatico, operatore meccanico, operatore montaggio e manutenzione imbarcazioni da diporto. La giunta della Regione ha approvato la nuova programmazione dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale per il triennio 2022-2025 sostenuto da uno stanziamento di 11 milioni e 720mila euro. Ø Sede di svolgimento Nei percorsi integrali l’iscrizione avviene presso gli organismi di formazione accreditati per l’obbligo formativo. Per gli altri percorsi, l’iscrizione avviene presso le scuole secondo il modello sussidiario integrativo. Sono accreditabili organismi pubblici e privati che erogano servizi formativi. Gli Istituti scolastici hanno la deroga sull’associazione del rendiconto alla relazione del revisore dei conti. Di norma i corsi seguono il calendario scolastico regionale iniziando nel mese di settembre di ogni anno. Ø Docenti Nei percorsi di IeFP integrale le competenze di base sono insegnate da formatori delle IF. Nei percorsi di IeFP integrale, il personale direttivo e docente/formatore dovrà possedere laurea, abilitazione, eventuali specializzazioni, corsi, esperienze o consulenze. Inoltre, si potrà ricorrere a esperti CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 95 10/03/22 17:03 96 del settore lavorativo con almeno 5 anni di esperienza professionale documentata nello specifico settore. Dall’a.f. 2011/12, nei percorsi del modello sussidiario integrativo le competenze di base e tecnico-professionali sono insegnate da personale della scuola. Non è previsto il coinvolgimento delle Istituzioni formative all’interno dell’offerta sussidiaria integrativa realizzata dalle IS. Per i docenti, la Regione richiede agli Enti accreditati l’applicazione del CCNL della formazione. Ø Articolazione oraria I percorsi di IeFP integrale prevedevano fino all’a.f. 2012/13 3.150 ore (1.050 ore all’anno), con un percorso comune al gruppo-classe di circa 900 ore annue. A partire dall’a.f. 2013/14 le ore diventano 2.970 (990 all’anno). I percorsi sono autonomamente progettati ed attuati dagli Enti attuatori sul piano sia didattico sia organizzativo, anche in forma modulare, individuale e/o per gruppi di livello, interesse, compito o progetto. La loro articolazione viene definita, in termini metodologici e di durata, sulla base delle competenze di ciascun giovane - acquisite anche in contesti non formali ed informali - favorendo i processi di validazione/certificazione delle competenze e di riconoscimento dei crediti. Nell’a.f. 2021/22, le attività dei percorsi ordinamentali si realizzano nei CFP per 445 ore per l’asse dei linguaggi (170+140+135); 595 ore per l’asse scientifico-tecnologico (170+230+195); 300 ore per l’asse matematico (120+100+80); 295 ore per l’asse storico-sociale (120+90+85) 1.335 ore l’area professionale (410+430+495). Riguardo alle modalità formative, al primo anno sono 90-100% di formazione d’aula e 10% larsa, al secondo e terzo anno 50-85% di formazione d’aula e 15-25% di tirocinio curricolare/alternanza. Le attività formative del duale possono essere realizzate secondo modalità organizzative definite dall’Organismo di formazione, sia coordinando gruppi autonomi di allievi in alternanza scuola lavoro e in apprendistato, sia inserendo gli allievi nelle corrispondenti classi di IeFP ordinaria, se attive, per la fruizione del monte ore previsto dai piani personalizzati. L’offerta formativa per il potenziamento del sistema duale nei percorsi regionali di IeFP è realizzata: 1) in alternanza scuola/ lavoro rafforzata, che prevede un periodo di apprendimento in azienda non inferiore alle 400 ore, le restanti ore a completamento del monte orario complessivo del percorso pari a 990 ore ordinamentali sono modulate sulla base del piano formativo individuale del giovane; 2) apprendistato, ex art. 43 d.lgs 81/15. Con riferimento al calcolo della formazione in ambiente lavorativo, va sempre garantito il minimo (15%) per almeno una modalità (tirocinio curriculare o alternanza scuola lavoro). I percorsi in sussidiarietà nelle IS si attivano in classi autonome, non integrate negli ordinari percorsi quinquennali, che assumono gli standard formativi e la regolamentazione dell’ordinamento dei percorsi di IeFP (almeno 990 ore). A tale scopo gli IP utilizzano i margini di articolazione delle cattedre di cui al c. 4 dell’art. 9 e gli spazi di autonomia e flessibilità previsti dall’art. 6 del d.lgs. n. 61/2017. Pertanto, è possibile prevedere 3.168 ore (1.056 ore all’anno). In genere, i CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 96 10/03/22 17:03 97 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 percorsi modulari delle Istituzioni scolastiche hanno una curvatura al terzo anno verso la qualifica. Al quarto anno sono previste 990 ore di cui 99 asse dei linguaggi, 99 asse matematico, 149 asse scientifico-tecnologico, 148 asse storico-sociale e 495 area professionale. Tirocinio e alternanza vanno dal 20 al 50%, aula dal 50 all’80% e larsa 10%. Ø Elementi Il curricolo prevede: accoglienza, presa in carico e orientamento (servizi propedeutici, definizione del percorso, orientamento, bilancio delle competenze e riconoscimento crediti), personalizzazione dei percorsi (larsa), supporto per l’inserimento lavorativo e accompagnamento al lavoro (scouting delle opportunità occupazionali, promozione presso il sistema imprenditoriale, pre-selezione, accompagnamento nell’accesso al percorso individuato, accompagnamento nella prima fase di inserimento, assistenza nella definizione del progetto formativo legato al contratto di apprendistato), viaggi per stage, alternanza, fiere, musei e convegni inerenti gli obiettivi formativi. Ø Esiti e certificazioni La disciplina degli esami di qualifica triennale di IeFP e diploma di IV anno è contenuta nel dd n. 1954 del 2.5.2016, come modificato dai dd n. 2250 del 23.5.2016, n. 1828 del 21.4.2017, n. 2146 del 15.5.2017 e n. 2129 del 15.4.2019. Tali norme sostengono l’impostazione della prova multisciplinare e gli esami di qualifica di IeFP e di diploma per gli Organismi formativi e gli esami di qualifica per gli Istituti professionali in sussidiarietà. L’esame si articola in tre prove (multidisciplinare, professionale con assi culturali e orale) che si dovranno svolgere in un massimo di 6 (sei) giornate. Con il superamento delle prove finali, gli Organismi formativi accreditati dalla Regione per attività di IeFP sono tenuti all’emissione della qualifica, del diploma e del certificato di competenze in assolvimento dell’obbligo di istruzione, secondo il modello previsto. Per gli esami che si svolgono presso gli Organismi formativi accreditati, gli oneri finanziari connessi all’attività della Commissione sono sostenuti dal soggetto attuatore dell’intervento formativo, mentre per le prove che si svolgono presso gli Istituti professionali di Stato la Regione eroga un contributo forfettario. L’attribuzione alle Regioni della competenza relativa al rilascio delle qualifiche e dei diplomi di IeFP consente, per quanto riguarda le procedure di esame, di assimilare le disposizioni adottate per le sessioni di esame organizzate presso gli Organismi formativi con quelle, pressoché identiche, sperimentate, per la prima volta nell’anno scolastico 2013/14, presso gli IPS. Ø Crediti L’IF/IS dà informazioni sull’offerta formativa presente e sulle attività da svolgere ai fini del riconoscimento dei crediti formativi e confronta il CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 97 10/03/22 17:03 98 bagaglio personale/requisiti richiesti. Conclusa questa fase preliminare, occorre stipulare la “Convenzione tra organismi”. Una commissione opera il confronto tra i requisiti richiesti dal percorso di ammissione e il bagaglio personale. Al termine, certifica le competenze e i relativi crediti in ingresso secondo le modalità previste. Le Istituzioni scolastiche e formative orientano gli allievi dei percorsi triennali di qualifica verso il quarto anno di diploma professionale di Tecnico, prevedendo iniziative di continuità formativa. La materia dei passaggi è regolata dalla dgr n. 775 del 28.9.2017. Ogni Istituzione formativa e scolastica è tenuta ad istituire una Commissione per l’accertamento dei requisiti dei candidati che non hanno frequentato i percorsi formali di accesso, ma sono in possesso di licenza di scuola secondaria di I° grado e di crediti adeguati. Ai fini del riconoscimento dei crediti formativi, hanno valore sia le certificazioni dei percorsi formativi o parti di essi effettuati in modalità formale, sia le attestazioni riguardanti esperienze di alternanza formazione lavoro, stage o tirocinio, comprendendo pure le esperienze di lavoro dichiarate dai titolari delle imprese coinvolte. Ø Governo del sistema La Regione garantisce l’offerta formativa di percorsi di IeFP rivolti alla fascia d’età in diritto-dovere (art. 5 della lr n. 18/2009) esercitado le funzioni di indirizzo e di programmazione dell’offerta formativa (art. 5 della lr n. 18/2009 e dgr n. 775 del 28.9.2017). La lr n. 30 del 30.11.2016 recante “Istituzione dell’Agenzia regionale per il Lavoro, la Formazione e l’Accreditamento (ALFA) e adeguamento della normativa regionale” conferisce all’ALFA le attività specifiche in materia di istruzione, formazione, orientamento, diritto allo studio e lavoro, sulla base degli atti di programmazione regionale, nonché sulla base delle direttive e delle linee guida approvate dalla Giunta regionale e nei limiti dalla stessa previsti. In particolare, l’ALFA fornisce il quadro dei fabbisogni professionali del territorio, l’elenco delle strutture formative, l’emanazione di avvisi (di norma entro il 31 luglio), il nucleo di valutazione delle candidature, le graduatorie, il monitoraggio e il supporto tecnico in materia di accreditamento. ALFA succede dal 31.12.2016 ad ARSEL che svolgeva precedentemente tali attività ai sensi della lr n. 43/2013. La Regione attribuisce ad ALFA, ai sensi del comma 3 dell’articolo 29 della citata lr n. 18/2009, così come modificato dall’articolo 23 della lr n. 43/2013 e dall’art. 27 della lr n. 30 del 30.11.2016, l’attuazione e la gestione amministrativa dei percorsi triennali e di quarto anno in precedenza affidati alle Province. A seguito della modifica alla normativa regionale in materia di istruzione, formazione e diritto allo studio e alla conseguente riorganizzazione ai sensi dell’art. 29, comma 9 della citata lr n. 30/2016, si è reso necessario l’aggiornamento e la definizione delle linee guida per la gestione del sistema (dd n. 593 del 2.8.2018). Dall’a.f. 2013/14 un applicativo collegato all’anagrafe degli studenti gestisce informaticamente le pratiche di ammissione all’esame e di rilascio degli attestati di qualifica. Il monitoraggio degli esiti si compone di due tipologie: 1) monitoraggio degli esiti occupazionali; 2) monitoraggio esterno per la qualità dei CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 98 10/03/22 17:03 99 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 percorsi. L’esito del monitoraggio confluisce nei criteri di valutazione delle schede di candidatura dei percorsi IeFP. Ø Destinatari I destinatari dei percorsi triennali ordinamentali di IeFP sono i giovani in obbligo di istruzione che hanno superato l’esame di Stato della scuola secondaria di primo grado. In via prioritaria, i destinatari dell’azione formativa sono i giovani che, alla data del 31 dicembre dell’anno in cui iniziano il percorso formativo triennale, non hanno compiuto i 16 anni di età. Nell’ambito dei posti resi disponibili, possono essere ammessi anche giovani di età superiore purché rientranti nel diritto-dovere all’istruzione e alla formazione. Per l’iscrizione ai percorsi del secondo ciclo del sistema unitario educativo di istruzione e di formazione di studenti privi del titolo conclusivo del primo ciclo, con particolare riferimento ai minori stranieri, si applicano le disposizioni emanate dal MIUR così come sintetizzato nella nota ALFA prot. n. 6776 del 1.2.2019. I destinatari dei percorsi duali sono giovani di età compresa fra i 15 e 25 anni (non compiuti) che intendono acquisire un titolo di qualifica o diploma IeFP presso gli Organismi formativi accreditati ai sensi della dgr n. 1675 del 20.12.2013 e atti conseguenti. Gli interventi sono rivolti anche a giovani iscritti ad un percorso educativo di istruzione che intendono effettuare il passaggio al sistema di IeFP per il conseguimento della qualifica o del diploma di IeFP. La frequenza al percorso Tecnico di IeFP (IV anno) è rivolta ai giovani, anche maggiorenni, in possesso di una qualifica triennale, di norma coerente con le competenze maturate nell’area professionale del triennio precedente. Ø Quarto anno In Liguria dall’a.f. 2009/10 sono presenti alcuni percorsi sperimentali di IV anno. Nell’a.f. 2010/11 erano 7 i percorsi (per 14 figure) che rientravano tra quelli finanziati dalla Regione con il FSE che, invece, non può finanziare i terzi anni dei trienni di IeFP come aveva fatto fino all’a.f. 2009/12 compreso. Il diploma, conseguibile sia presso Istituzioni scolastiche che presso Istituzioni formative, poteva essere articolato (1.100 ore + 450, con 2 figure in uscita) o non articolato (1.100 ore). Nell’a.f. 2014/15 la Regione, per carenza di finanziamenti, non ha dato seguito ai percorsi di IV anno. Dall’a.f. 2016/17, i corsi sono ripresi e durano 990 ore, come il resto del triennio. I corsi di diploma di IeFP sono attuati, al momento solo dalle Istituzioni formative, in partenariati dove è obbligatoria la presenza di almeno un’azienda. Sono favoriti protocolli di intesa fra organismi e scuole per il passaggio fra i sistemi. I quarti anni si attuano nell’ambito del sistema duale. Per l’anno formativo 2021/22, la programmazione dei percorsi duali dispone di € 3.000.000, finanziati da fondi nazionali. La tipologia prevalente sono i percorsi di quarto anno che si svolgono in apprendistato o in alternanza rafforzata. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 99 10/03/22 17:03 100 – a.f. 2009/10: n. percorsi 8; n. allievi 126 – a.f. 2010/11: n. percorsi 7; n. allievi 112 – a.f. 2011/12: n. percorsi 7; n. allievi 124 – a.f. 2012/13: n. percorsi 7; n. allievi 118 – a.f. 2013/14: n. percorsi 7; n. allievi 128 – a.f. 2014/15: n. percorsi 0; n. allievi 0 – a.f. 2015/16: n. percorsi 0; n. allievi 0 – a.f. 2016/17: n. percorsi 23; n. allievi 194 – a.f. 2017/18: n. percorsi 27; n. allievi 235 – a.f. 2018/19: n. percorsi 32; n. allievi 240 – a.f. 2019/20: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2020/21: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2021/22: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. Ø Costi La Regione Liguria non presenta un sistema strutturato di costi standard per i percorsi ordinari di IeFP, ma ne presuppone uno, solo per i percorsi duali, basandosi sulla valorizzazione già fissata per Garanzia Giovani1 (regolamento delegato Ue 2017/90). A fronte dei servizi forniti, viene riconosciuto il finanziamento dei servizi sulla base delle ore erogate all’allievo/ apprendista e del costo standard definito, sempre entro il limite della quota a persona. Il valore massimo della quota per allievo in regime di alternanza rafforzata ammonta a € 5.600,00. Il valore massimo della quota per allievo in regime di apprendistato varia a seconda della classe ed ammonta per il 1° e 2° anno a € 6.180,00 e per il 3° e 4° anno a € 5.460,00. Nell’anno di riferimento sono stati segnalati dall’INAPP 10 percorsi di alternanza rafforzata per 83 allievi e nessuno in apprendistato di I livello. Oltre alla formazione di gruppo, sono compresi in questi percorsi: presa in carico, colloquio, consulenza orientativa e orientamento specialistico. Nei costi da presentare non sono incluse le spese di diritto allo studio (mensa, trasporto, libri di testo). Le modalità di assegnazione del finanziamento sono: 1) una procedura a sportello con finanziamento su richiesta, secondo specifiche stabilite nell’avviso; 2) l’attribuzione di un massimale di risorse ad ogni soggetto beneficiario, definito sulla base di una componente fissa che consenta l’attivazione di almeno due quote a persona di allievi in alternanza scuola-lavoro rafforzata e una componente variabile, calcolata in base al numero di allievi di IeFP iscritti nell’anno formativo precedente. Le quote allievo (83 doti al primo anno) sono state finanziate per tutti gli allievi, corrispondendo al massimale operatore. Nell’avviso pubblico per i percorsi ordinamentali di Istruzione e Formazione Professionale a titolarità delle strutture formative per il triennio 2018-2021 (dd Alfa n. 918/2017 “Percorsi di Istruzione e formazione 1 Per la formazione di gruppo il costo è in coerenza con lo standard di Garanzia Giovani, secondo la seguente modalità: (ora corso € 117 fascia B / nr. 18 allievi) + ucs ora allievo € 0,80. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 100 10/03/22 17:03 101 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 professionale a titolarità struttura formativa accreditata triennio 2018/2021 - Percorsi definiti in base alla dgr 629 del 4.8.2017”) il costo massimo per ogni anno deve essere, di norma, pari a € 100.000,00, salvo per i percorsi di qualifica articolati su più indirizzi il cui costo massimo (per la seconda e terza annualità) è di norma pari a € 120.000,00. Pertanto, sui soli percorsi ordinari di 1° anno il costo unitario ad allievo corrisponde a € 5.726,26, il costo ora corso ammonta a € 101,01, mentre il costo orario per allievo ammonta a € 5,78. Diversamente, applicando i costi stabiliti dalla Regione al numero degli iscritti, segnalati da INAPP, a primo anno dei percorsi triennali duali (83 per 10 corsi) e dei percorsi triennali ordinamentali (716 per 41 corsi) delle istituzioni formative nell’a.f. 2018/19, risulta che il costo ponderato ammonta a € 89.505,88 per il costo a percorso, € 5.713,14 per il costo unitario ad allievo, il costo ora corso ammonta a € 90,41, mentre il costo orario per allievo ammonta a € 5,77. Il numero di allievi per ciascun corso ordinamentale non deve essere di norma inferiore a 15 e superiore a 18, tuttavia è elevabile a 22 in situazioni particolari accertate. Nei percorsi duali sarebbe prevista una riduzione fino ad un minimo di 10 allievi ovvero l’elevazione del numero massimo di allievi fino a 22. Sono presenti percorsi articolati, ma solo dal secondo anno in poi. Secondo i dati INAPP, la classe media nell’a.f. 2018/19 è composta per i percorsi ordinamentali da 17,46 allievi e, per i percorsi duali di 8,30 allievi. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale La Regione ha regolamentato l’apprendistato di 1° livello e ha avviato la sperimentazione di attività formative a partire dalla lr. n. 13 del 5.4.2012 e dalla dgr n. 553 del 18.5.2012. La sperimentazione del sistema duale è iniziata nel 2014, riguardando l’apprendistato di 1° livello e le esperienze di alternanza scuola-lavoro nei percorsi di qualifica e diploma di IeFP. I percorsi duali sono realizzati nel rispetto della legge regionale n. 18/2009 e sono gestiti secondo le disposizioni attuative del dd n. 1999 del 23.4.2018. La dgr. n. 608/2018 detta ancora le “Linee guida per la realizzazione di percorsi di IeFP nel sistema duale”, superando la fase di sperimentazione che ha caratterizzato il biennio 2016-2018. Dall’anno formativo 2020/21 i percorsi di IeFP nel sistema duale sono riferiti alle nuove figure e ai relativi standard di apprendimento, ai sensi delle dgr n. 1143/2019, n. 519/2020 e n. 785 /2020. L’offerta si realizza in apprendistato per il conseguimento della qualifica e del diploma professionale ai sensi dell’art. 43 del d.lgs. n. 81/2015 o in alternanza rafforzata scuola-lavoro. Quest’ultima prevede un periodo di apprendimento in azienda per non meno di 400 ore, secondo l’accordo in Conferenza Stato-Regioni del 24.9.2015. Tali percorsi sono autonomamente progettati ed attuati dagli organismi formativi sia sul piano didattico che organizzativo, anche in forma modulare, individuale e/o per gruppi di livello, interesse, compito o progetto. I percorsi di apprendistato, in coerenza con il dm del 12.10.2015, prevedono periodi di formazione esterna fino al 50- 60% dell’orario. Sono attivabili gruppi classe di primo anno solo su espressa CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 101 10/03/22 17:03 102 previsione della programmazione regionale, che ammette la priorità o l’esclusività per figure non previste dalla programmazione ordinaria né dalla sussidiarietà. I percorsi del duale sono rivolti a giovani di età compresa fra i 15 e 25 anni che intendono acquisire un titolo IeFP e che alternativamente: a) sono stati iscritti al I, II o al III anno dei percorsi ordinari di IeFP nell’anno formativo precedente; b) hanno già acquisito una qualifica; c) sono privi del titolo di qualifica o di istruzione secondaria di secondo grado. I percorsi sono finanziati in base alla “quota a persona”, con utilizzo del costo standard. Il modello si fonda sulla libertà di scelta del giovane e della sua famiglia del percorso e dei servizi. A fronte della verifica dei requisiti, il CFP prende in carico la persona e definisce, in accordo con l’allievo, il percorso e le modalità di erogazione più idonei, come ad esempio: formazione in piccoli gruppi, partecipazione modulare a classi esistenti, FAD e/o autoformazione assistita. Poi, il processo prevede la richiesta alla Regione della quota da parte dell’Organismo formativo. La giunta della Regione ha approvato la programmazione dei percorsi di IeFP nel sistema duale per l’a.f. 2021/22 con un impegno di 3 milioni di euro. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 102 10/03/22 17:03 103 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 ➢ Struttura 75 LOMBARDIA Ø Struttura Il modello 4° a nno 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 5° anno 75 LOMBARDIA Ø Struttura Il modello 4° a nno 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 5° anno 75 LOMBARDIA Ø Struttura Il modello 4° a nno 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 5° anno 75 LOMBARDIA Ø Struttura Il modello 4° a nno 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 5° anno Lombardia 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2002/03 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 Livello di sussidiarietà al 1° anno % a.f. 2018/19 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 103 10/03/22 17:03 104 Ø Normativa – Protocolli del 3.6.02 e del 29.9.03 – Accordo territoriale dell’8.02.2011 – Lr n. 19 del 6.8.07 e Lr n. 7 del 18.4.12 (norme sul sistema di IeFP) – Lr n. 7 del 18.4.12 (aggiornamento offerta) – Dgr n. 403 del 26.7.05 (istituzione 4° anno) – Dgr VIII/6111 del 12.12.07 e dgr n. 8/11030 del 20.1.10 (dote) – Ddg n. 1146 dell’11.2.10 (repertorio offerta 2010/11) – Dduo n. 3104 del 31.3.09 (alternanza in IeFP) – Dduo n. 1190/10, dduo n. 3174/10 (avviso 2010/11) – Dduo n. 10962 del 28.10.10 e dds n. 6801 del 17.7.13 (V anno) – Dgr n. IX/1230 del 19.1.11, dduo n. 341 del 20.1.11 (avvisi triennali e disabili 2011/12) – Dduo n. 3608 del 21.4.11 (avviso apprendisti IeFP 2011/12) – Dds n. 5432 del 15.6.11 (avviso IeFP 2011/12,) dduo n. 5992 del 30.6.11 (dote V anno 2011/12) – Ddg n. 9798 del 24.10.11 (recepimento accordo figure) – Ddg n. 12896/2011 e dgr n. 2980 dell’8.02.12 (piano IeFP e dote a.f. 2012/13) – Dds n. 877/12, n. 5111/12, n. 2130/12, n. 6421/12 (avvisi IeFP 2012/13) – Ddg n. 7317/12, ddg 12049/12 e ddg12049/12 (nuovo repertorio) – Ddg n. 10187 del 13.11.12, dgr n. IX/2412 del 26.10.11, dgr n. 9749/12, ddg n. 12471 (accreditamento) – Dgr n. 2491 del 19.3.2013 (normativa esami) – Dduo n. 4572/2013 (avviso IV anno), ddg n. 1507/2013 (triennali e disabili a.f. 2013/14) – Ddg n. 5516 del 25.6.2014 (avviso offerta a.f. 2014/15) – Ddg n. 84 del 10.1.2014, dduo n. 8153 del 5.8.2009, dduo n. 4355 del 23.5.2014 (costi) – Dgr n. 3143/15 e dgr n. X/3143 del 18.2.2015 (IeFP a.f. 2015/16) – Ddg n. 348 del 22.1.2016 e dgr n. 4872 del 29.2.2016 (piano e avviso IeFP a.f. 2016/17) – Ddg n. 13591 del 20.12.2016 e dgr n. 6426 del 3.4.2017 (piano e avviso ieFP a.f. 2017/18) – Ddg n. 365 del 15.1.2018 (piano regionale) – Dgr n. 7765/2018, dgr n. 16460 del 19.12.2017, ddg n. 12538 del 4.9.2018 (IeFP a.f. 2018/19) – Dgr n. XI/1177 del 28.1.2019 e dds n. 11907 dell’8.8.2019 (IeFP a.f. 2019/20) – Ddg n. 16110 dell’8.11.2019, dgr n. 2213/2019 e n. 3192 del 3.6.2020 (nuovo repertorio regionale figure) – Dgr n. XI/2997 del 30.3.2020 e dd n. 8621 del 17.7.2020 (IeFP a.f. 2020/21) – Dgr n. XI/4397 del 10.3.2021, dduo n. 13378 del 7.10.2021 e dduo n. 9249 del 7.7.2021 (IeFP a.f. 2021/22 e V anno). CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 104 10/03/22 17:03 105 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (percorsi di IeFP integrali e sussidiarietà) Fanno parte dei percorsi di IeFP del “modello lombardo” i corsi svolti nelle Agenzie formative accreditate e quelli in sussidiarietà (complementari fino all’a.f. 2018/19, sostituiti nello stesso anno con i nuovi primi anni di sussidiarietà ex d.lgs n. 61/2017) realizzati nelle Istituzioni scolastiche. I percorsi di IeFP sono realizzati nelle Agenzie oppure negli Istituti tecnici e professionali (senza integrazione strutturale). Il sistema nell’a.f. 2020/21 prevede: a) percorsi triennali e quadriennali a qualifica/diploma; tali percorsi, se in duale, devono garantire esperienze di alternanza pari ad almeno 400 ore annue; b) percorsi di IV anno per il conseguimento del diploma professionale (400 ore di alternanza), interventi in sistema duale (alternanza scuola-lavoro e apprendistato); c) percorsi personalizzati per allievi disabili anche in modalità duale (da 600 ore a tre anni con eventuale anno integrativo). La sperimentazione dei percorsi triennali di IeFP era iniziata nell’a.f. 2003/04 ed è stata anticipata dal protocollo del 3.6.2002 che ha istituito, nell’a.f. 2002/03, 35 corsi (in seguito riallineati alla sperimentazione post-accordo). Il modello del protocollo del 29.9.2003 è stato applicato pienamente solo nell’a.f. 2004/05, quando sono stati autorizzati anche corsi finalizzati a qualifiche da parte di Istituti tecnici e professionali. Tale modello è stato perfezionato dall’accordo territoriale del 27.5.2005 per l’attivazione di nuovi percorsi quadriennali finalizzati al conseguimento di un titolo di diploma di Istruzione e Formazione Professionale. Il sistema della “dote” è stato avviato in fase di prima applicazione nell’anno formativo 2008/09. I percorsi di IeFP sono diventati ordinamentali nel 2011, con un’anticipazione di “prima applicazione” nel 2010. Il modello si pone in continuità con il modello precedentemente adottato dalla Regione, prevedendo gli stessi percorsi regionali presso le Istituzioni formative (IF) e scolastiche (IS). A partire dall’a.f. 2010/11 si realizzano anche i quinti anni. Dall’a.f. 2016/17 entra in vigore il sistema duale in apprendistato per le qualifiche della IeFP. Attualmente, la dgr n. XI/4397 del 10.3.2021 avvia la Programmazione del sistema di Istruzione e Formazione Professionale per l’a.f. 2021/22, riferito al quadro rinnovato degli standard formativi, di cui al Repertorio nazionale dei titoli di qualifica e di diploma professionale (accordo Stato-Regioni del 1.9.2019). Il quadro è stato recepito nell’ordinamento della Regione con ddg n. 16110/2019, mentre la dgr n. XI/3192 del 3.6.2020 approva il “Repertorio regionale delle figure di riferimento”. Ø Sede di svolgimento Titolarità delle Istituzioni formative nei percorsi di IeFP. Titolarità delle scuole (ITI e IP) nei percorsi in sussidiarietà, dove non c’è integrazione con le Istituzioni formative. Le discipline ordinamentali possono permanere, ma sono ridefinite in raccordo con le figure professionali regionali e con un approccio transdisciplinare. Possono accedere all’accreditamento CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 105 10/03/22 17:03 106 operatori pubblici e privati senza fini di lucro e con fini formativi. A seguito dell’obbligo di accreditamento regionale delle istituzioni scolastiche di IP che erogano un’offerta di IeFP (Decreto interministeriale del 17.5.2018), la dgr n. 17476 del 28.11.2019 ha approvato l’accreditamento delle Istituzioni scolastiche che offrono percorsi di IeFP in via sussidiaria per l’anno scolastico 2020/2021 ai sensi dell’accordo territoriale sottoscritto in data 21.12.2018 tra Regione e Ufficio scolastico regionale. L’accordo prevede che le Istituzioni scolastiche garantiscano una dotazione strutturale unitaria presso l’unità organizzativa dove si svolgerà l’attività didattica e formativa, con arredi e spazi adeguati all’erogazione dei percorsi. Per l’anno in corso l’inizio delle lezioni è il 13.9.2021 mentre il termine è l’8.6.2022 (dgr n. 5125/2021). Ø Docenti IF e IS dovranno assicurare per ogni classe/corso attivato la disponibilità di docenti/formatori e di altre figure o funzioni con adeguati livelli di professionalità a garanzia del presidio delle aree formativa, tutoraggio, orientamento, accertamento dei crediti formativi, certificazione delle competenze e supporto alla disabilità, coerenti con quanto previsto nel dduo n. 12550 del 20.12.2013 e nel ddg n. 10187 del 13.11.2012. La deliberazione sull’Accreditamento rimanda alla norma nazionale per l’adozione del CCNL. Nella Regione, la maggioranza dei contratti attivati sono specifici della categoria, ma una minoranza adotta contratti generici. Ø Articolazione oraria Percorso triennale di IeFP della durata complessiva minima di 2.970 ore (990 ore all’anno). Ciascun CFP o Istituto scolastico può articolare il percorso anche in base alle esigenze dei singoli gruppi classe. Utilizzando lo spazio di flessibilità, le quote orarie sono rideterminate come di seguito: competenze di base 25%-55%, competenze tecnico professionali 45%-75%, formazione d’aula e laboratorio 40%-95%, formazione in alternanza 5%- 60% o tirocinio 5%-35% (indicazioni regionali per avvio dell’anno formativo 2021/2022). Per le quarte o per altre annualità o singoli percorsi con finanziamento duale è prevista una quota di alternanza scuola-lavoro pari o superiore a 400 ore annue, fatto salvo per gli studenti iscritti al primo anno che abbiano 14 anni di età all’avvio del percorso, per i quali l’esperienza di alternanza deve essere di almeno 200 ore e deve essere attivata in modalità protetta. Il periodo di alternanza può essere garantito attraverso modalità formative protette, come laboratori tenuti da lavoratori provenienti dal sistema delle imprese, impresa formativa simulata o prestazioni di lavoro presso imprese formative, all’intero gruppo classe o ad alcuni studenti attraverso percorsi individualizzati. In caso di allargamento del monte ore di alternanza scuola-lavoro, nell’ambito dei secondi e terzi anni dei percorsi triennali di qualifica professionale, è previsto un contributo aggiuntivo al valore della dote riconosciuto per i servizi di formazione. Il valore del contributo è proporzionale al numero di ore di alternanza aggiuntive. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 106 10/03/22 17:03 107 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 Ø Elementi Il curricolo per i percorsi ordinari di IeFP dovrà prevedere: colloquio di accoglienza, colloquio specialistico, definizione del percorso, tutoring e counselling orientativo, formazione individuale formazione collettiva e stage. Tali elementi non sono previsti per i percorsi duali. La personalizzazione è progettata (all’inizio dei percorsi o in itinere) da Scuole e Centri anche secondo istanze e bisogni delle famiglie e dei ragazzi, per approfondire, recuperare o sviluppare segmenti e dimensioni del PECUP e delle Indicazioni regionali o per favorire i passaggi in corso d’anno tra i percorsi di studio e di formazione. Si possono attivare laboratori, anche espressivi, al fine di valorizzare le capacità dei ragazzi. In una prospettiva di rete i laboratori vengono organizzati in collaborazione o convenzione con Enti e privati, con conservatori, licei musicali e coreutici, scuole secondarie di 2° grado, scuole non statali accreditate, associazioni, ecc. Sono previsti almeno 5 spazi tra aule, laboratori e locali per attività espressivo motorie adeguate per l’intero percorso triennale. La personalizzazione è progettata (all’inizio dei percorsi o in itinere) per approfondire, recuperare o sviluppare o per favorire i passaggi in corso d’anno. Per i moduli aggiuntivi di recupero degli apprendimenti è prevista una durata massima di 100 ore. Vi sono servizi aggiuntivi per la dispersione grave (dgr n. 1177/2019 e n. 3192/2020) che prevedono azioni di accompagnamento, coaching e azioni di rete di sostegno. Nell’ambito dei percorsi di IeFP ordinaria sono previsti progetti curricolari di mobilità internazionale con attività di alternanza scuola-lavoro realizzate all’estero per l’acquisizione di competenze emergenti all’interno di qualifiche e diplomi. Per le esperienze all’estero è previsto un rimborso dei costi fino a un massimo di € 2.000 per ogni studente. Ø Esiti e certificazioni I percorsi sono finalizzati all’acquisizione di una qualifica di Istruzione e Formazione Professionale e disciplinati dalle indicazioni regionali. Con dduo n. 12550 del 20.12.2013 (e relative modalità applicative di cui al dds n. 7214/2014) e con la ddg n. 10187 del 13.11.2012, sono state approvate le modalità di certificazione delle competenze di base acquisite nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione. Il certificato di assolvimento dell’obbligo di istruzione è rilasciato agli alunni che hanno concluso la seconda annualità o comunque fruito per almeno 10 anni dell’istruzione obbligatoria. Lo concede l’Istituzione formativa di frequenza del percorso di IeFP a chi ne fa espressa domanda in forma scritta. Le prove di esame sono tre: prova centralizzata per valutare gli standard formativi di base (4 ore), prova professionale per valutare le competenze tecnico professionali (6 ore) e colloquio per verificare il raggiungimento del PECUP (30 minuti). La regolamentazione di riferimento per gli esami è data dalle “Indicazioni regionali per l’offerta formativa in materia di Istruzione e formazione professionale” di cui al dgr n. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 107 10/03/22 17:03 108 8/6563/2008 e dalle “procedure” per l’avvio e lo svolgimento delle attività formative dei soggetti accreditati al sistema di IeFP, allegato A) del dduo n. 9837/08. Per quanto riguarda i percorsi personalizzati per allievi con disabilità, il dduo n. 2491 del 19.3.2013 è ancora il riferimento per il rilascio di un attestato di competenze, ma nel caso in cui gli allievi abbiano raggiunto gli obiettivi previsti dalla progettazione del percorso, in riferimento agli obiettivi professionali e agli standard minimi, anche orari, c’è la possibilità di sostenere gli esami finalizzati al rilascio della qualifica. La dgr n. XI/3192 del 3.6.2020 approva i nuovi modelli di attestazione intermedia e finale. Ø Crediti Le Commissioni per il riconoscimento dei crediti formativi rilasciano certificazioni che hanno valore di credito ai fini dei passaggi. Esse comprendono la figura del Responsabile del riconoscimento dei crediti (RRC) con funzione di garante del processo e almeno due risorse dell’Istituzione in ingresso con funzioni relative alla valutazione e al tutoraggio. Possono essere costituite in forma congiunta con l’Istituzione di provenienza o, a livello di rete territoriale, con le Istituzioni interessate. Sono insediate, di norma, presso l’Istituzione in ingresso o che funge da capofila della rete. Secondo la dgr n. 7214 del 28.7.2014, il responsabile della certificazione delle competenze e il responsabile del riconoscimento dei crediti (RRC) rispondono, a nome dell’Istituzione della correttezza e congruenza degli standard dei processi di certificazione e riconoscimento dei crediti. È prevista una Commissione regionale di supporto alle Commissioni di istituto previste per la definizione di ambiti di equivalenza ai fini dei passaggi tra IF e IS. In caso di passaggi, sia all’interno del sistema di IeFP integrale sia dal o verso il sistema scolastico, vengono attivate dalle Istituzioni misure di accompagnamento e presa in carico relative alla diversa caratterizzazione curricolare del percorso in ingresso. Pertanto, le Istituzioni assicurano: la piena collaborazione con le altre istituzioni o soggetti coinvolti nel processo, interventi di carattere informativo, tutoriale, orientativo e formativo, sia ex ante, sia in itinere ed ex post, il supporto alla compilazione del portfolio, la certificazione delle competenze acquisite in caso di uscita dal percorso, il riconoscimento dei crediti formativi in caso di ingresso nel percorso, l’eventuale validazione di competenze acquisite nell’ambito dell’esperienza di vita e in contesti non formali e informali e la verifica dell’avvenuto inserimento. Ø Governo del sistema La Regione conferma anche per l’a.f. 2020/21 l’assetto di competenze definito dall’art. 6 della lr n. 19/2007 e integrato dalla lr n. 30/2015, e rafforza il ruolo della programmazione a livello territoriale e la piena responsabilità degli enti locali e delle parti economiche e sociali. Conferma, così, le funzioni già conferite, definendo una governance regionale di programmazione dell’offerta annuale con un maggior coinvolgimento territoriale. A CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 108 10/03/22 17:03 109 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 tal fine, istituisce il Comitato interistituzionale regionale per l’orientamento permanente, cui partecipano i rappresentanti degli enti territoriali di area vasta di cui all’articolo 1 della Legge del 7 aprile 2014, n. 56 (disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni), dei comuni capoluogo e delle parti sociali con funzioni di raccordo e coordinamento generale della programmazione degli interventi. La Regione promuove, inoltre, il partenariato sociale e la collaborazione tra istituzioni quale mezzo per l’integrazione delle politiche per l’istruzione, la Formazione Professionale ed il lavoro, valorizzando in particolare il ruolo del Comitato istituzionale di coordinamento di cui all’art. 7 della legge regionale del 28.9.2006, n. 22. In relazione ai percorsi triennali è costituito un Comitato paritetico regionale, previsto per il monitoraggio e la valutazione. È composto da rappresentanti della Regione, del MIUR, del MLPS, delle organizzazioni sindacali e datoriali e delle province. A livello di percorsi di norma si attiva un Comitato tecnico scientifico. In Lombardia è stata introdotta dall’anno formativo 2008/09 l’applicazione del criterio della quota capitaria (risorse economiche per singolo allievo) per il finanziamento dei percorsi. Con la dgr n. VIII/6111 del 24.12.2007 “dote formazione” si è passati da un sistema di offerta rigido e accentrato sul territorio perché rimesso alla sola programmazione delle province, a un sistema di offerta flessibile perché agganciato alla dinamica della domanda (scelta degli allievi) e alla vocazione dei territori (priorità provinciali). Il processo prevede che le Province definiscano le priorità territoriali dell’offerta mentre le Istituzioni formative mettono a punto la propria offerta formativa, tenuto conto di dette priorità. La Direzione generale istruzione formazione e lavoro pubblica l’offerta formativa territoriale avviando la fase di iscrizione e di richiesta delle doti da parte degli allievi. Le doti vengono assegnate in ordine cronologico di arrivo della richiesta di iscrizione da parte degli allievi, fino all’esaurimento delle risorse per fascia di priorità. Ø Destinatari Destinatari della dote sono gli studenti residenti in Lombardia o domiciliati presso il convitto dell’Istituto sede di corso, nonché minori affidati a famiglie/comunità con provvedimento del tribunale, iscritti e frequentanti i primi, secondi e terzi anni dei percorsi triennali e quadriennali di Istruzione e Formazione Professionale a finanziamento pubblico erogati dalle Istituzioni formative accreditate al sistema di IeFP regionale. Per la prima annualità l’attribuzione alla dote è subordinata al fatto di non aver compiuto i 18 anni alla data di richiesta della dote. Per accedere al IV anno è necessario non aver compiuto i 21 anni alla data di richiesta della dote ed essere in possesso di una qualifica di IeFP coerente. Non può accedere alla dote lo studente che abbia già conseguito un attestato di qualifica o di diploma tecnico professionale. La decisione in merito all’iscrizione al percorso degli allievi con cittadinanza non italiana privi del diploma di licenza di scuola secondaria di primo grado è compito e responsabilità delle Istituzioni formative e scolastiche, sentite le équipes di docenti formatori interessate. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 109 10/03/22 17:03 110 Gli allievi che hanno frequentato per almeno otto anni i percorsi di primo ciclo, ovvero hanno compiuto i 15 anni di età senza conseguire il titolo di studio conclusivo del primo ciclo possono accedere ai percorsi ed agli interventi di IeFP finalizzati anche alla sua acquisizione rimanendo formalmente iscritti presso l’Istituzione del primo ciclo o il CPIA con cui le Istituzioni di IeFP hanno stipulato l’accordo che regola le modalità di collaborazione e di progettazione formativa. Ø Costi Il sistema è finanziato con lo strumento della dote, da riconoscere a fronte della frequenza di percorsi da parte degli studenti. Il valore della dote per i servizi formativi è diversificato in relazione alla tipologia di percorso, così come definito per l’a.f. 2018/19 nella tabella 1-A dell’allegato A del dgr n. 7765 del 2018. Il parametro scelto dalla Regione è il costo annuale per allievo. Anche per l’a.f. 2018/19 viene confermata la diversificazione del valore massimo della dote, applicata dall’anno formativo precedente in funzione della tipologia di percorso di qualifica o di diploma professionale: fascia 1 € 4.000, fascia 2 € 4.300, fascia 3 € 4.600. È facoltà dell’Istituzione formativa creare più classi laddove il numero di iscrizioni sia superiore ai 30 studenti consentiti (inclusi fino a 5 portatori di handicap). Ogni percorso può avere un solo profilo di uscita (non sono ammessi percorsi “sdoppiati”) coerente con il Repertorio dell’offerta di Istruzione e Formazione Professionale. Il budget messo a disposizione degli operatori dalla Regione non consente, tuttavia, la copertura del 100% di alunni con “dote”. Nell’Allegato 1 al dds n. 17165 del 22.11.2018 (“Offerta formativa dei percorsi di qualifica triennali di istruzione e formazione professionale per l’assolvimento del diritto-dovere di Istruzione e formazione professionale - Presa atto assegnazione doti I e II anni a.f. 2018/2019”), che raccoglie le borse concesse, si contano 12.541 doti di primo anno rispetto ai 16.247 iscritti di primo anno risultanti dalla somma delle 2 schede (duali e ordinamentali) inviate per il Monitoraggio INAPP. Pertanto, i valori reali dei costi unitari non farebbero riferimento al totale degli allievi iscritti di primo anno, ma al totale delle doti che si stabilisce di erogare e di assegnare a ciascun operatore. Il costo annuale per allievo risulterebbe da un calcolo dei costi delle tre suddette fasce di tipologie dei percorsi, la cui media, ponderata, corrisponderebbe a un costo annuale per allievo di circa € 3.400. Tuttavia, dal momento che lo scopo di questa ricerca è ora finalizzato a trovare sul territorio una stima della cubatura dei finanziamenti che potrebbero far fronte all’offerta reale di base, vanno esposti i parametri secondo le fasce di € 4.000, di € 4.300 e di € 4.600, a fronte dei suddetti 16.247 iscritti di primo anno per un costo annuale ponderato per allievo di € 4.354,29, un costo ora corso di € 87,68, un costo annuale di € 86.802,58 e un costo medio orario per allievo di € 4,40. Fino al 2017/18 erano ammesse anche 25 doti per classe (ma agli allievi con dote si potevano aggiungere nella classe quelli non finanziati fino a un massimo di 30). La scelta oggi è a titolarità dell’Ente, nell’ambito del budget concesso. Ricordia- CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 110 10/03/22 17:03 111 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 mo anche che, dall’a.f. 2015/16, non vi è distinzione tra Agenzie provinciali e altri CFP accreditati, per cui l’importo stabilito in forma di dote rimane uguale per entrambi. Attualmente (a.f. 2021/22), il valore della dote è diversificato in relazione alla tipologia di percorso, così come definito nelle tabelle 1-a e 1-b, approvate con dgr n. 1177/2019 per le prosecuzioni nei terzi anni e quarti anni dei percorsi quadriennali, e come definito nelle tabelle 1-A e 1-B approvate con dgr n. 3192/2020, per i primi, secondi e quarti anni e modificate come da dgr n. XI/5227/2021. Ø Quarto anno Previsto dall’accordo territoriale del 27.4.05 per l’a.f. 2005/6, il IV anno di IeFP rappresenta un grado di competenza tecnica (al IV livello europeo) e di padronanza professionale che permette la prosecuzione degli studi superiori e l’ingresso nel mondo del lavoro. Complessivamente il percorso è di 990 ore. Alle aree dei linguaggi, storico-socio-economica, matematico-scientifica e tecnologica sono assegnati un 45%-55% di monte ore (445-545 ore) allo stesso modo dell’area tecnico-professionale e alternanza. All’interno, lo stage si estende per un 25-40%. Dall’a.f. 2009/10 il percorso, iniziato nelle Istituzioni formative dall’a.f. 2005/06, si attua anche in sussidiarietà: – a.f. 2005/06: n. percorsi 40; n. allievi 720 – a.f. 2006/07: n. percorsi 51; n. allievi 815 – a.f. 2007/08: n. percorsi 78; n. allievi 1.390 – a.f. 2008/09: n. percorsi 100; n. allievi 1.876 – a.f. 2009/10: n. percorsi 199; n. allievi 3.104 – a.f. 2010/11: n. percorsi 235; n. allievi 3.441 – a.f. 2011/12: n. percorsi 284; n. allievi 4.295 – a.f. 2012/13: n. percorsi 351; n. allievi 5.438 – a.f. 2013/14: n. percorsi 472; n. allievi 8.157 – a.f. 2014/15: n. percorsi 513; n. allievi 8.902 – a.f. 2015/16: n. percorsi 475; n. allievi 8.491 – a.f. 2016/17: n. percorsi 623; n. allievi 9.710 – a.f. 2017/18: n. percorsi 584; n. allievi 9.230 – a.f. 2018/19: n. percorsi 845; n. allievi 9.622 – a.f. 2019/20: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2020/21: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2021/22: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. Ø Quinto anno Le Istituzioni formative possono organizzare corsi annuali per l’accesso all’esame di Stato esclusivamente in regime di offerta autofinanziata, nel rispetto delle linee guida definite con apposito atto dirigenziale, ovvero prevedendo, in accordo con USR Lombardia, l’inserimento degli studenti presso le Istituzioni scolastiche. Si tratta del cosiddetto 5° anno, realizzato a partire dall’a.f. 2010/11 e autofinanziato dall’a.f. 2015/16. Ha una durata CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 111 10/03/22 17:03 112 di 990 ore. Possono essere attivati corsi annuali unicamente per gli alunni in possesso dei diplomi professionali di tecnico acquisiti in Regione Lombardia. L’area delle competenze di base va da un minimo del 70% a un massimo dell’80%. L’area delle competenze tecnico-professionali va da minimo del 20% a massimo del 30%. Al termine, vengono concessi diplomi per il conseguimento della maturità. I corsi sono stati attivati presso unità presenti nel sistema informativo dell’accreditamento. – a.s. 2010/11: n. percorsi 10; n. allievi 139 – a.s. 2011/12: n. percorsi 25; n. allievi 404 – a.s. 2012/13: n. percorsi 34; n. allievi 554 – a.s. 2013/14: n. percorsi 37; n. allievi 672 – a.s. 2014/15: n. percorsi 40; n. allievi 743 – a.s. 2015/16: n. percorsi 9; n. allievi 154 – a.s. 2016/17: n. percorsi 12; n. allievi 203 – a.s. 2017/18: n. percorsi 14; n. allievi 225 – a.s. 2018/19: n. percorsi 19; n. allievi 296 – a.s. 2019/20: n. percorsi 24; n. allievi 370 – a.s. 2020/21: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.s. 2021/22: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale La Regione ha regolamentato l’apprendistato di 1° livello, ha avviato la sperimentazione con effettive 400 ore di attività formative. I riferimenti sono il decreto n. 7111 del 3.8.2012 e la dgr n. IX/3576 del 6.6.2012. Sono attivati percorsi per un monte ore non inferiore a 400 ore annue per gli apprendisti minorenni, con un massimo di 52 ore per azioni di supporto al percorso formativo. Per gli apprendisti privi del titolo di studio del primo ciclo di istruzione sono previste ulteriori ore integrative. La dds n. 11914 del 29.12.2015 adegua l’avviso pubblico per la realizzazione di un’offerta a qualifica rivolta ad apprendisti assunti ai sensi del d.lgs n. 167/11 approvato con dds n. 4018/2015 e n. 9842/2015. La dgr n. 4676 del 23.12.2015 disciplina i profili formativi del contratto di apprendistato. La dote apprendistato è destinata a giovani dai 15 anni ai 25 anni (non compiuti) assunti o da assumere presso aziende con contratto di apprendistato ai sensi dell’art. 43 del d.lgs n. 81/2015. Tale apprendistato è finanziato “a sportello” fino ad esaurimento dei fondi regionali. Relativamente al duale, alle istituzioni formative è assegnato un budget: l’importo riconosciuto per le prosecuzioni, corrisponde al “Budget primo anno di cui al dds 8079/2020”. Le Istituzioni formative con le risorse in duale possono attivare le azioni relative ai percorsi di IeFP, comprese le esperienze di allargamento del monte ore destinato all’alternanza scuola-lavoro, i moduli per il contrasto alla dispersione e alla dispersione grave, i moduli aggiuntivi di recupero degli apprendimenti, le esperienze all’estero per l’acquisizione di competenze emergenti. La quota destinata ai moduli aggiuntivi di recupero degli apprendimenti può essere pari al massimo al 10% del budget duale operatore, fatto salvo quanto sopra indicato. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 112 10/03/22 17:03 113 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 ➢ Struttura Marche 2009/10 2010/11 2011/12012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 Livello di sussidiarietà al 1° anno % a.f. 2018/19 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 113 10/03/22 17:03 114 Ø Normativa – Protocollo del 3.9.2003 – Accordo territoriale del 19.10.2004 – Accordo territoriale del 9.2.2011 – Dgr n. 238 del 9.2.2010 (attuazione percorsi IS e FP a.f. 2010/11) – Dgr n. 1038 del 28.6.2010 (linee guida per i percorsi a.f. 2010/11) – Ddpf n. 184/ids06 del 21.7.2010 (avviso percorsi a.f. 2010/11) – Dgr n. 62 del 17.1.2001, n. 2164 del 18.9.2001, n. 1035 del 28.6.2010, n. 349 del 10.4.2017 (accreditamento) – Dgr n. 1029/11 (linee guida a.f. 2007/13) – Dgr n. 12 del 17.1.2011 (percorsi biennali) – Ddpf n. 134/ifd del 3.5.2011 (avviso a.f. 2011/12) – Dgr n. 1230 del 19.9.2011 (percorsi biennali) – Dgr n. 322/12 (recepimento repertorio e attuazione percorsi 2012/13) – Da n. 40 del 24.1.2012 (offerta IS) – Dgr n. 802/12 e n. 1555/12 (linee guida IF) – Dgr n. 836 dell’11.6.2012 (linee guida IS) – Dgr n. 1070 dell’11.7.2012 – Ddpf n. 26/ifd del 30.03.12 (avviso IF) – Dgr n. 1478 del 23.10.2012, ddpf n. 439/ifd/12, n. 496/ifd/12 (azioni di sistema) – Dgr n. 485/13, n. 657/13 e n. 499/14 (esami) – Da n. 63 del 15.1.2013 e dgr n. 942/13 (percorsi IS e IF e azioni di accompagnamento) – Dgpf n. 158 del 27.6.13 (avviso IF 2013/14) – Dgr n. 1183/14 (percorsi IS e IF a.f. 2014/15) – Ddpf n. 20 del 24.3.2015, dgr n. 311 del 21.10.2014 (biennali 2014/15) – Dgr n. 170 del 5.10.2016 e dgr n. 1110 del 19.9.2016 (IeFP 2016/17) – Dgr n. 861 del 1.8.2016 e dd n. 178 del 17.10.2016 (duale) – Dd n. 158 del 19.5.17, dd n.395 del 24.7.17 e dgr n. 1324 del 13.11.17 (IeFP a.f. 2017/18) – Dgr n. 1563/2017 (IS 2017/18), dgr n. 391 del 19.4.2017, dd n. 1324 del 13.11.2017 (IF a.f. 2017/18) – Dgr n. 658 del 21.5.2018 (linee guida quadriennali apprendistato a.f. 2018/19) – Dgr n. 1126 del 6.8.2018 (biennali, triennali IeFP a.f. 2018/19) – Ddpf n. 1652 del 4.11.2019 (percorsi IS a.f. 2019/20) – Dgr n. 1521 e n. 1522 del 30.9.2019, ddpf n. 1735 del 15.11.2019 (IF biennali e triennali 2019/20) – Ddpf n. 736/IFD del 28.7.2020 (IV anno), ddpf n. 741/IFD del 29.7.2020 (biennali 2020/21) – Ddpf n. 410 del 28.4.2021 (biennali), ddpf n. 804 del 23.7.2021 (IV anno a.f. 2021/22) CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 114 10/03/22 17:03 115 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà e percorsi integrali di IeFP) La sperimentazione è iniziata nell’a.f. 2004/05 attivando alcuni percorsi triennali integrati nelle Province di Macerata e di Ascoli Piceno. La Regione ha adottato, tra le prime (dall’a.f. 2010/11) il modello “sussidiario integrativo” (“sussidiario” ex d.lgs n. 61/2017 dall’a.f. 2018/19) con la contemporanea presenza di percorsi biennali di IeFP a titolarità delle Istituzioni formative, per il conseguimento di qualifiche triennali di operatore (riallineati). Sono, inoltre, promossi percorsi biennali (questi ultimi dall’a.f. 2015/16 con Garanzia Giovani) per ultrasedicenni sempre nell’ambito delle figure dell’accordo in CU. I percorsi a titolarità delle Istituzioni formative sono percorsi di IeFP integrale attuati “in numero limitato e compatibile con le risorse statali” (dgr n. 238/10) e ancora oggi residuali rispetto a quelli assai più numerosi delle Istituzioni scolastiche. Dall’a.f. 2010/11 vi sono i primi percorsi per operatori del benessere in sussidiarietà (dunque a scuola). I percorsi di IeFP sono progettati anche avvalendosi del sistema duale e dell’apprendistato di I livello. Dall’a.f. 2016/17 si sono realizzati percorsi di quarto anno in modalità duale. La Regione continua a mettere a bando, oltre ai biennali, primi anni di percorsi formativi triennali (presenti in maniera limitata al primo anno dall’a.f. 2010/11) almeno fino all’a.f. 2021/22, reiterando il bando 2019/20 per il conseguimento della qualifica professionale IeFP di operatore da realizzare nei CFP. Per l’a.f. 2021/22 sono stati, inoltre, emanati avvisi per 8 percorsi biennali di IeFP e 6 percorsi di IV anno. Ø Sede di svolgimento Nel modello sussidiario integrativo l’iscrizione è a 14 anni a scuola, che rimane anche la sede di svolgimento delle attività. Soggetti attuatori dei percorsi di IeFP integrale a titolarità IF sono Istituzioni formative (degli Enti storici come Artigianelli ed ENDEFOP o territoriali, come il CIOFS) accreditate nell’Obbligo formativo, in accordo con Istituzioni scolastiche per i passaggi. Lo stage è definito in termini di luoghi, contenuti, tempi e modalità, inclusa l’individuazione dell’Ente gestore e delle aziende pubbliche e/o private coinvolte in regime di convenzione. Possono essere accreditati soggetti pubblici e privati con finalità formative. Le Agenzie formative potranno vedersi riconosciuto il contributo per un massimo di 3 percorsi biennali e 2 di IV anno. Ø Docenti Nei percorsi del modello sussidiario integrativo le competenze di base e tecnico-professionali sono insegnate dal personale della scuola. C’è la possibilità (non concretizzata) di un’integrazione fra IF e IS, da attuarsi sotto forma obbligatoria di ATI o ATS. Nei percorsi di IeFP integrale a titolarità CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 115 10/03/22 17:03 116 IF anche i docenti delle competenze di base provengono dalle stesse IF. Le attività formative devono essere affidate a personale docente composto anche da esperti provenienti dal mondo della produzione, delle professioni e del lavoro, in possesso di una specifica esperienza professionale nel settore da almeno 5 anni, di tutor e di eventuali altre figure coinvolte nei diversi moduli formativi con l’indicazione delle competenze possedute. Ø Articolazione oraria La durata annuale dei percorsi di IeFP biennali previsti per l’a.f. 2021/22, può oscillare tra un minimo di 990 ore ed un massimo di 1.056 ore annue, comprensive delle ore d’esame, secondo il seguente quadro orario: istruzione generale min 619 ore e max 660 ore (1° anno), min 464 ore e max 495 ore (2° anno); materie di indirizzo min 371 ore e max 396 ore (1° anno), min 371 ore e max 396 ore (2° anno). I percorsi del modello sussidiario integrativo sono triennali e attuati nell’ambito dell’autonomia e flessibilità, con 450 ore aggiuntive all’anno di formazione pratica. Sia che si opti per l’alternanza rafforzata o l’impresa simulata sia che, per alcuni, si preveda il contratto di apprendistato di I livello, con la possibilità anche di modalità complementari del loro utilizzo, i percorsi di IeFP dovranno articolare il monte ore annuale complessivo come previsto dalla normativa vigente in materia di sistema “duale” e come già introdotto nel sistema regionale con dgr n. 1520/2018. In presenza di un contratto di apprendistato: 1° anno – la formazione interna (in azienda) sarà pari almeno al 40% dell’orario ordinamentale e, pertanto da un min di 396 ore (per la durata annuale di 990 ore) ad un max di 422 ore (per la durata annuale di 1.056 ore); 2° anno: formazione interna (in azienda) pari almeno al 50% dell’orario ordinamentale e, pertanto da un min di 495 ore ad un max di 528 ore. In presenza di una convenzione con un’azienda per l’alternanza scuola-lavoro: 1° anno – formazione esterna (in azienda) pari almeno al 40% dell’orario ordinamentale e, pertanto da un min di 396 ore ad un max di 422 ore; 2° anno – formazione esterna (in azienda) pari almeno al 50% dell’orario ordinamentale e, pertanto da un min di 495 ore ad un max di 528 ore. I percorsi approvati, pena la revoca del finanziamento, dovranno essere avviati entro il 31.12.2021 e terminare entro il 30.6.2023. Ø Elementi Il curricolo dovrà prevedere: accoglienza, tutoring, orientamento e accompagnamento al lavoro, misure di accompagnamento (larsa) a supporto della frequenza per eventuali debiti formativi sia in ingresso che in itinere, stage, obbligatorio, interventi specifici nelle azioni di accompagnamento per soggetti con disabilità e per bisogni educativi speciali, viaggi per stage, alternanza, fiere, musei, convegni inerenti gli obiettivi formativi, attività extra- curricolari in ambito formativo, culturale, sportivo inerenti gli obiettivi formativi. Il percorso presuppone attrezzature e laboratori, corpo docente CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 116 10/03/22 17:03 117 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 composto anche da esperti provenienti dal mondo della produzione, tutor, didattica specifica, monitoraggio del progetto e valutazione dei risultati. Ø Esiti e certificazioni Le qualifiche professionali rilasciate a seguito del superamento dell’esame finale previsto al termine di un percorso di IeFP debbono ricondursi alle qualifiche triennali di cui al decreto del Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca di concerto con il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali dell’11.11.2011 e all’accordo Stato-Regioni-Province Autonome del 19.1.2012. I dgr n. 485/13, n. 657/13 e n. 499/14 regolano la materia degli esami. Le linee guida regionali (dgr n. 499 del 28.4.2014) rivedono le sessioni di esame a conclusione dei percorsi qualifica triennali di Istruzione e Formazione Professionale. Il soggetto che eroga la formazione di IeFP deve predisporre per ciascun allievo (art. 19 d.lgs. n. 226/2005) un dossier “libretto” delle competenze. Al termine del secondo anno di corso la struttura formativa è obbligata a compilare e rilasciare il modello di certificazione dei saperi e delle competenze acquisite dagli studenti nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione, approvato con decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca n. 9 del 27.1.2010 e recepito nei contenuti con dgr n. 1038/2010 anche per le strutture formative. Ai fini dell’accesso alla valutazione annuale e dell’ammissione agli esami, l’obbligo di frequenza delle attività è indicato in almeno il 75% delle ore di durata del percorso. La valutazione degli apprendimenti si basa generalmente su un’articolata gamma di modalità, che spaziano dal tradizionale colloquio, accompagnato da prove scritte (strutturate e non) ed esercitazioni pratiche di laboratorio, alla simulazione o prova pratica in situazione. In riferimento all’area delle competenze tecnico-professionalizzanti, è previsto l’utilizzo di schede di valutazione delle unità formative capitalizzabili, in cui sono esplicitati gli oggetti osservati, i relativi indicatori, il risultato atteso e le modalità di valutazione consistenti per lo più in prove pratiche in situazione. Ø Crediti In itinere è previsto il riconoscimento dei crediti per eventuali passaggi. Per i percorsi biennali, i crediti vengono riconosciuti sulla base di livelli di saperi e di competenze ulteriori (intermedi o avanzati) rispetto a quelli minimi di base validi per il riconoscimento della prima annualità. Non devono eccedere, comunque, il 30% del monte ore corso totale biennale. Il credito attribuito non è spendibile sulle discipline professionalizzanti del relativo percorso. I crediti possono riguardare anche saperi e competenze acquisiti in contesti lavorativi formalmente documentati. Tali crediti debbono essere validati da un soggetto pubblico. I progetti proposti dagli Istituti professionali dovranno prevedere, tra l’altro, il piano del riconoscimento dei crediti derivanti dal percorso di istruzione che stanno frequentando, funzionali al raggiungimento della frequenza delle 1.056 ore anno previste per il conse- CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 117 10/03/22 17:03 118 guimento della qualifica di operatore IeFP. Dovranno anche ricondursi agli indirizzi di studio riconosciuti con dgr n. 272/2018. Ø Governo del sistema Il coordinamento delle attività concernenti il diritto-dovere alla formazione e all’istruzione nelle Marche è gestito dal servizio Attività produttive e lavoro. Come organo di governo della IeFP è stato costituito il Comitato regionale di coordinamento, con funzioni di indirizzo, monitoraggio e valutazione, oltre che di supporto tecnico e di raccordo per l’integrazione tra i percorsi e le altre filiere formative. Esso è composto da rappresentanti della Regione e dell’Ufficio scolastico regionale, con il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali. Il potenziamento della governance del sistema regionale di IeFP avviene anche attraverso tavoli di lavoro a carattere territoriale e settoriale (dgr n. 322 del 19.3.2012) tra Istituzioni scolastiche e Agenzie formative accreditate. Per la gestione dell’offerta operano reti (ddfp n. 439/ifd/2012) di Istituzioni scolastiche e formative, strutturate per settori e con una scuola capofila. I loro compiti sono: individuazione di modalità didattiche innovative e di valutazione degli apprendimenti, condivisione delle tipologie di prove di esame, realizzazione di progetti, di IeFP; informazione, formazione-azione a carattere laboratoriale, confronto delle criticità; diffusione delle buone pratiche e strumentazioni. Monitoraggio dei percorsi e valutazione di efficienza/efficacia sono garantiti dal sistema di anagrafe regionale degli studenti (dgr n. 1038/10 e ddpf n. 238/ifd del 19.7.2012). I responsabili di procedimento per la gestione e il monitoraggio delle azioni formative sono nominati con decreto dirigenziale della P.F. Istruzione, formazione, orientamento e servizi territoriali per la formazione (ddpf n.741/ ifd del 29/07/2020). Ø Destinatari Destinatari degli interventi a qualifica biennali sono giovani residenti, disoccupati o inattivi, di età compresa tra i 16 e i 19 anni non compiuti alla data di avvio delle attività formative, che hanno assolto l’obbligo di istruzione, ma non hanno conseguito una qualifica professionale triennale corrispondente al III livello europeo. L’obbligo di istruzione si intende assolto: nel caso in cui è stato conseguito il diploma di scuola secondaria di primo grado e si è frequentato almeno un anno di scuola secondaria di secondo grado con successo. Ai fini dell’accesso ai percorsi biennali, le certificazioni delle competenze rilasciate dall’Istituzione scolastica di provenienza devono attestare il superamento con successo di almeno un anno del biennio comune (promozione) o almeno il raggiungimento di un livello base di saperi e competenze per ciascun asse culturale. La certificazione di livello base non raggiunto in uno degli assi, comporta l’obbligo per l’Agenzia formativa di prevedere moduli individualizzati di durata non inferiore a 50 ore per ciascun Asse, da realizzarsi preferibilmente nel primo anno, che consentano il CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 118 10/03/22 17:03 119 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 recupero delle conoscenze e saperi di base necessari per la proficua fruizione del percorso di qualifica. I percorsi triennali ammettono giovani in obbligo di istruzione/diritto-dovere che nell’anno scolastico precedente abbiano conseguito il diploma di scuola secondaria di primo grado, o che comunque alla data dell’avvio del corso, non abbiano ancora compiuto 16 anni. Giovani che hanno ottenuto la qualifica professionale negli anni precedenti e/o hanno un contratto di apprendistato in diritto-dovere, fino al compimento del 25° anno di età. Ø Quarto anno Nell’a.f. 2016/17 si è realizzato il primo percorso di quarto anno in modalità duale, non attivato l’anno successivo, e ripreso dall’a.f. 2018/19 fino ad oggi. Il corso è rivolto a soggetti residenti o domiciliati nella Regione, in possesso di una corrispondente qualifica professionale di IeFP di terzo livello EQF conseguita frequentando un percorso triennale/biennale di IeFP o a seguito di contratto di apprendistato di I° livello. Come stabilito dal Manuale per la gestione delle attivirtà formative finanziate con il POR FSE 2014/2020, di cui all’allegato “I” della dgr n. 19/2020, il numero di partecipanti per corso è, di norma, pari a n. 15 allievi (in genere 15 + 3 uditori a classe). Il numero minimo d’iscritti per dare avvio ad un’attività formativa è pari a n. 8 unità. I candidati non devono avere un’età superiore ai 25 anni alla data di avvio delle attività formative. La durata complessiva è di 1.056 ore totali suddivise in: 316 ore di area culturale di base, 720 ore area tecnico professionale, 528 pratiche (alternanza rafforzata o apprendistato 1° livello), 20 ore di esame finale. In presenza di un contratto di apprendistato o di una convenzione con una azienda, la formazione (in azienda) sarà pari almeno al 50% dell’orario ordinamentale, per un totale di 495/528 ore. Per l’a.f. 2021/22 sono previsti 6 progetti per percorsi duali di IV anno di Istruzione e Formazione Professionale. Possono presentare domanda di finanziamento le Strutture formative diverse da una Istituzione scolastica e da un Servizio territoriale regionale di formazione. – a.f. 2016/17: n. percorsi 1; n. allievi 15 – a.f. 2017/18: n. percorsi 0; n. allievi 0 – a.f. 2018/19: n. percorsi 3; n. allievi 19 – a.f. 2019/20: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d – a.f. 2020/21: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2021/22: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. Ø Costi Secondo la dgr n. 1755 del 17.12.18, per ogni percorso della durata di 3.168 ore è previsto un finanziamento pubblico non superiore a € 285.120,00 calcolato sulla base di un contributo pari a € 6,00 ora allievo per 15 allievi e 1.056 ore. All’importo così determinato si applicano eventuali decurtazioni previste dal “Manuale a costi standard” (par. 2.2.2, pag. 65). Il numero degli CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 119 10/03/22 17:03 120 allievi per ciascun corso non dovrebbe essere inferiore a 15 e superiore a 20. Può essere autorizzato un numero di allievi fino a 24 solo in presenza di adeguate strutture. Applicando il parametro massimo di costo stabilito dalla Regione (costo annuale per percorso di € 95.040,00, comprensivo anche delle misure di accompagnamento) al numero degli iscritti e dei corsi a primo anno dei percorsi delle Istituzioni formative nell’a.f. 2018/19 (media a percorso di 21,40 allievi), risulta che il costo ora corso ammonta a € 90,00, il costo annuale per allievo corrisponde a € 4.441,12 mentre il costo orario per allievo ammonta a € 4,21. Il contributo riconoscibile andrà rideterminato in base al numero di ore effettivamente previste dal progetto. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale La Regione Marche ha regolamentato l’apprendistato di 1° livello con una sperimentazione di 400 ore di attività formative, in riferimento alla lr n. 14 del 17.5.2012 e all’accordo del 24.9.2012 con cui si realizzavano percorsi per gli apprendisti minorenni. La Regione ha anche aderito all’accordo Stato-Regioni del 24.9.2015 implementando le linee guida sull’apprendistato nel proprio sistema di norme regionali con la dgr n. 485/16 (apprendistato di I livello nella IeFP), con la dgr n. 1045/16 (apprendistato di I livello negli Istituti scolastici secondari superiori). Con atto n. 658 del 21.5.2018 la Regione ha dettato le linee guida cui attenersi per la predisposizione di un avviso pubblico per il diploma professionale in apprendistato di primo livello. La Giunta regionale con atto n. 957 del 5.8.2019 ha, inoltre, approvato i criteri e le modalità per attività di promozione di misure a sostegno di percorsi sperimentali dell’apprendistato di primo livello. Con l’accordo Stato-Regioni e Province Autonome, registrato in Conferenza delle Regioni il 24.9.2015, ha avuto inizio la sperimentazione del sistema duale. La Regione Marche in data 28 gennaio 2015 ha firmato il protocollo di intesa per la sperimentazione del sistema duale, con il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali. La sperimentazione del sistema duale consente a giovani dai 15 ai 25 anni di poter conseguire titoli di studio con percorsi formativi che prevedono, attraverso modalità diverse, un contratto di apprendistato di primo livello, o l’introduzione dell’alternanza scuola lavoro rafforzata a partire dal secondo anno del percorso di Istruzione e formazione professionale. Per l’a.f. 2021/22 sono previsti 6 progetti per percorsi duali di IV anno. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 120 10/03/22 17:03 121 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 ➢ Struttura 89 MOLISE Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 4° a nno 89 MOLISE Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 4° a nno 89 MOLISE Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 4° a nno 89 MOLISE Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 4° a nno Molise 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 Livello di sussidiarietà al 1° anno % a.f. 2018/19 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 121 10/03/22 17:03 122 Ø Normativa – Protocollo di intesa del 29.7.2003 tra MIUR e Regione Molise – Accordo territoriale Regione-USR del 14.2.2011 (sussidiarietà) – Accordo con l’USR di cui alla ddg n. 322 del 20.5.2015 (quinto anno) – Accordo Stato-Regioni del 25.5.2017 rep. n. 86 (articolazione percorsi) – Dgr n. 132 del 10.2.2003 (obbligo formativo e sperimentazione IeFP) – Dgr n. 1096 del 30.7.2004 (bando per la sperimentazione) – Ddg n. 48 del 12.9.2005 – Dgr n. 1829 del 2.11.2006 – Dgr n. 231 del 10.3.2008 (avviso a.f. 2008/9 valido fino a.f. 2011/12) – Dgr n. 480/10 e dd n. 429/11 (avviso percorsi IeFP) – Dgr n. 598/10 (regime surrogatorio a.f. 2010/11) – Dgr n. 83 del 14.2.2011, dgr n. 431 del 14.6.2011 (recepimento accordo del 27.4.2010 avvio sussidiarietà) – Dgr n. 533/12, dgr n. 718/12, dgr n. 4/13, dd n. 2/13, dgr n. 305/13 (accreditamento) – Dgr n. 311/12 (linee di indirizzo) – Dgr n. 312/12 (recepimento figure) – Dgr n. 352/12 (avviso per avvio a novembre 12/13) – Dd n. 114 del 23.1.2013 (linee guida e misure di accompagnamento) – Dd n. 35/2013 (accompagnamento IF 2013/14) – Dgr n. 259/2013 e dgr n. 360/2013 (avviso 2013/14) – Dgr n. 355 del 28.7.2014 (linee guida percorsi ed esami) – Dgr n. 531/2014 (avviso biennali IF 2014/15) – Ddg n.10/2015 (IeFP 2014/15) – Ddg n. 837/2015 (IeFP 2015/16) – Dgr n. 291 del 22.6.2016 e dd n. 5 del 21.10.2016 (IeFP 2016/17) – Dgr n. 273 del 21.7.2017 (IeFP 2017/18) – Dgr n. 405 del 9.8.2018 (IeFP a.f. 2018/19) – Dgr n. 353 del 16.2.2019, dgr n. 346 del 2.9.2019 (IeFP 2019/20) – Dgr n. 313 del 28.8.2020 (IeFP 2020/21) – Dgr n. 303/2021 (linee guida) – Dgr n. 296 del 1.9.2021 (biennali 21/22), dgr n. 330 del 5.10.2021 (IeFP triennale e IV duale) Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (IeFP integrale e sussidiarietà) Dall’a.f. 2003/04 tre anni integrati con FP al 50% (cessati al primo anno nell’a.f. 2004/05). Dall’a.f. 2006/07 percorsi triennali di Formazione Professionale integrale, finalizzati al conseguimento di un attestato di qualifica professionale. Se ne attivarono alcuni al 1° anno nel marzo 2012 ma ricaddero formalmente nell’a.f. 2011/12. La breve esperienza dei percorsi integrati a titolarità scuola, attivata nell’a.f. 2006/07, non è stata più rinnovata CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 122 10/03/22 17:03 123 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 dall’a.f. 2007/08 (1° anno di non rinnovo). Nell’a.f. 2011/12 è stata adottata la sussidiarietà (integrativa fino all’a.f. 2019/20, che vede nello stesso a.f. i nuovi primi anni di sussidiarietà ex d.lgs n. 61/2017 secondo la dgr n. 93 del 25.3.2019) a titolarità delle Istituzioni scolastiche (IS), con la contemporanea presenza di percorsi triennali delle Istituzioni formative (IF) accreditate (percorsi integrali riferiti alle figure degli accordi in CU) e biennali ordinamentali riferiti al 2° e 3° anno (dall’a.f. 2014/15 ma sospesi nell’a.f. 2020/21). Questi ultimi sono i cosiddetti percorsi di qualificazione abbreviata, rivolti a persone di età superiore ai 16 anni che hanno frequentato almeno un anno di scuola secondaria superiore oppure che hanno un’esperienza lavorativa di almeno un anno. Dall’a.f. 2014/15 sono stati istituiti i quarti anni negli Istituti professionali di Stato. Anche per l’anno scolastico 2021/22, la Regione avvia percorsi biennali ordinamentali di qualifica professionale e percorsi duali triennali e di quarto anno per il diploma di specializzazione tecnica. Sono previsti percorsi personalizzati aggiuntivi in favore di soggetti vulnerabili. Ø Sede di svolgimento Dall’a.f. 2011/12 l’iscrizione avviene presso la scuola per i percorsi del modello sussidiario integrativo. Per i percorsi di IeFP integrale l’iscrizione avviene presso le Istituzioni formative. Ai fini della costruzione delle classi e per evitare che non si raggiunga il numero minimo di allievi è data l’opportunità alle Agenzie formative di costituirsi in associazioni temporanee di impresa con altre strutture formative accreditate e candidarsi quindi come tale ai percorsi formativi nella fase di presentazione del bando. Ogni organismo di formazione potrà presentare fino ad un massimo di due proposte progettuali per tutto il territorio regionale. Ø Docenti I docenti provengono dalle Istituzioni formative per i percorsi di IeFP integrale. Nel modello sussidiario i docenti provengono dalle Istituzioni scolastiche per tutte le competenze. Nella maggior parte dei casi il CCNL utilizzato non è quello specifico della categoria; tuttavia vi è un piccolo gruppo di operatori che ha applicato il CCNL del sistema di Formazione Professionale. Questi ultimi risultano iscritti a un apposito albo regionale (Albo C), come operatori della Formazione Professionale e sono circa 30 unità su circa 170 operatori del settore. Ø Articolazione oraria Il percorso triennale di IeFP integrale conta dall’a.f. 2021/22 su 1.056 ore per anno (in precedenza 1.000 ore). I percorsi biennali sono, invece, di 1.000 ore all’anno. Il 40% del monte ore è riservato alle materie che rientrano nelle competenze di base, mentre il 60% alle materie che rientrano nelle CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 123 10/03/22 17:03 124 competenze professionali, ivi compreso la quota riservata alle azioni di accompagnamento tirocinio, così come previsto dalla normativa corrente (CU Stato-Regioni del 25.5.2017 rep. n. 86). Per i triennali, le ore di formazione si suddividono in: a) ore di formazione esterna presso l’Istituzione formativa, ovvero max il 60% dell’orario ordinamentale per il secondo anno (634 ore su 1056 ore) e max 50% dell’orario ordinamentale per il terzo anno (528 ore su 1056 ore) e quarto anno (500 ore su 1000 ore); b) ore di formazione interna presso l’impresa, pari alla differenza tra le ore del percorso formativo ordinamentale e le ore di formazione esterna; c) a queste si aggiungono le ore lavoro che si ottengono sottraendo al monte ore annuo contrattualmente previsto, le ore annue della durata ordinamentale del percorso formativo (1.056 ore percorso triennale; 1.000 ore percorso IV anno). Gli allievi non possono superare il 25% delle ore d’assenza nell’intero percorso formativo. Solo su motivata richiesta alla Regione si può derogare da tale cifra e arrivare ad un max del 30%. I percorsi del modello sussidiario hanno una durata in ciascuna annualità delle IS di 1.056 ore. Si attivano in classi autonome, non integrate negli ordinari percorsi quinquennali, che assumono gli standard formativi e la regolamentazione dell’ordinamento dei percorsi di IeFP. A tale scopo gli IP utilizzano i margini di articolazione delle cattedre di cui al c. 4 dell’art. 9 e gli spazi di autonomia e flessibilità previsti dall’art. 6 del d.lgs. n. 61/2017. Ø Elementi Il curricolo prevede: informazione, accoglienza, integrazione formativa e sociale, orientamento e riorientamento, placement, intermediazione e accompagnamento al lavoro. Tutte le attività corsuali devono prevedere: moduli motivazionali (confronto con allievi e famiglie); orientamento alle scelte (competenze) e attività per potenziare la dimensione professionale (competenze tecnico professionali inerenti settore e qualifiche); attività per facilitare i passaggi tra i sistemi formativi, contro la dispersione; attività di recupero che comprenda moduli personalizzati di sostegno e riallineamento delle competenze riferite ad alunni con handicap e/o con difficoltà di apprendimento (DSA), attestata da certificazione medica e/o documentazione, dalla quale si rileva la reale necessità dell’affiancamento per le attività programmate. Ø Esiti e certificazioni La verifica del grado di apprendimento viene effettuata dal docente per mezzo di prove (compiti in classe, interrogazioni, prove pratiche, etc.). Per gli esami finali si fa riferimento alle “Linee guida regionali” di cui alla dgr n. 303 del 13.9.2021. È prevista l’adozione di un libretto formativo. Agli allievi che ultimano il percorso viene rilasciato l’attestato di qualifica compilato sul format approvato in Conferenza Unificata. Anche per l’a.f. 2021/22, la qualificazione rilasciata trova classificazione nel Repertorio regionale dell’offerta CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 124 10/03/22 17:03 125 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 di Istruzione e Formazione Professionale, in relazione a figure nazionali e profili regionali (come da dgr n. 312/2012, allegato A della dgr n. 182/2017 e art. 8 d.lgs. n. 61/2017). In caso di interruzione del percorso formativo ogni allievo ha diritto ad una certificazione delle competenze acquisite, tramite il rilascio di un “attestato di competenze”. Ø Crediti Passaggi tra gli Istituti professionali e le Agenzie formative attraverso interventi condivisi in grado di agevolare il transito tra i sistemi e il reciproco riconoscimento dei crediti ai sensi della normativa nazionale e delle direttive regionali (d.lgs n. 61/2017, art. 8 e ddg n. 322 del 20.5.2015, Linee guida regionali, allegato A “Riconoscimento dei crediti formativi nell’ambito dei passaggi”). Ogni annualità dovrà stabilire legami, interazioni, sinergie finalizzate all’efficacia del percorso scolastico-formativo. La convenzione tra la Regione e le Agenzie assegnatarie dei percorsi pone alle Agenzie l’obbligo di consegnare agli allievi che abbandonano il percorso la certificazione delle competenze acquisite durante la frequenza del percorso formativo. Ø Governo del sistema La collaborazione operativa e progettuale tra gli attori della IeFP consente, attraverso protocolli d’intesa, la messa in campo e l’integrazione delle specifiche competenze, esperienze e risorse dei diversi soggetti coinvolti, promuovendo l’apporto di altri soggetti del territorio. A riguardo, il servizio Istruzione della Regione Molise, svolge mirate azioni di raccordo. Nella fase di predisposizione del piano triennale, viene chiesto alle parti sociali, alle associazioni datoriali e ai Centri per l’impiego di fornire un’indicazione dei settori e delle qualifiche con migliore possibilità di collocazione nel mercato del lavoro. Per la gestione progettuale e operativa del sistema di IeFP viene istituito dall’a.f. 2012/13 il Comitato tecnico regionale (dgr n. 311 del 16.05.12). Esso è composto da funzionari regionali, rappresentanti dell’USR, rappresentanti di Istituzioni scolastiche e formative e di Centri per l’impiego. Il Comitato tecnico collabora alla progettazione dei progetti esecutivi, monitora l’andamento dell’offerta, analizza problematiche e fornisce orientamenti. Inoltre, diffonde esperienze, strumentazioni, buone pratiche per la realizzazione dei percorsi triennali e definisce le condizioni di integrazione tra i percorsi di IeFP e le altre filiere. La selezione delle proposte progettuali presentate dalle Agenzie formative accreditate è effettuata da un’apposita Commissione costituita con determina del Direttore del Servizio sistema integrato Istruzione e Formazione Professionale. Sul piano operativo vengono promossi incontri tra Istituzioni formative e scolastiche per informazione e consulenza nella realizzazione dei progetti. Il servizio Istruzione della Regione Molise presta supporto operativo per agevolare i passaggi tra i sistemi. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 125 10/03/22 17:03 126 Ø Destinatari Per i percorsi triennali i destinatari dovranno essere giovani di età compresa tra i 14 e i 18 anni non compiuti, che abbiano conseguito il diploma di scuola secondaria di primo grado, non impegnati in percorsi di istruzione o formazione, non aderenti al programma Garanzia Giovani. Per i percorsi biennali, giovani neet di età compresa tra i 15 e i 18 anni (percorsi di 2° e 3° anno), non occupati, drop out, aderenti al programma Garanzia Giovani, che abbiano un attestato di frequenza del primo anno di scuola secondaria di secondo grado, ovvero certificazione delle competenze riferibili al primo anno dei percorsi triennali per l’obbligo formativo. Possono essere ammessi anche cittadini comunitari o stranieri extra UE, regolarmente soggiornanti e residenti in Italia e in possesso di tutti i criteri di adesione al programma Garanzia Giovani. Sono ammessi anche minori stranieri non accompagnati, nella misura non superiore al 20%. Ø Costi Secondo l’allegato 1 della dgr n. 405 del 9.8.2018, i percorsi formativi triennali rivolti alle Agenzie formative sono finanziati con € 209.700,00 (costo annuale € 69.900,00). È stato calcolato un costo orario classe, con 15 allievi (media alunni frequentanti) di € 69,99 ed un costo orario allievo di € 4,66. Applicando tale parametro di costo stabilito dalla Regione al numero degli iscritti a primo anno dei percorsi triennali delle istituzioni formative nell’a.f. 2018/19, risulta che il costo ora corso ammonta a € 69,90, il costo annuale per allievo corrisponde a € 2.796,00 mentre il costo medio orario per allievo ammonta a € 2,80. Il numero massimo di allievi, necessario per attivare il percorso IeFP per l’a.f. 2018/19, è pari a 25 unità (sarà di 22 unità nel 2021/22). Nel caso in cui non è mantenuto il numero di almeno 10 allievi, il corso e il relativo finanziamento, viene rimodulato. I finanziamenti dei singoli corsi riservati alle Agenzie formative sono comprensivi delle attività destinate alla formazione d’aula, ivi comprese le “azioni di accompagnamento”. I costi delle indennità di frequenza e quelli per gli “Interventi di supporto”, riferiti ai soggetti con difficoltà di apprendimento, sono aggiuntivi rispetto al costo del progetto. Gli ultimi percorsi formativi triennali ad essere finanziati, secondo la dgr n. 353 del 16.9.2019, riducono la quota complessiva a € 192.000,00 (costo annuale € 64.000,00). Nello stesso anno formativo, i costi dei percorsi biennali, ma successivi al primo anno (quest’ultimo svolto a scuola dopo la terza media), ammontano a € 73.130,00 all’anno (dgr n. 349/19), ovviamente non comprensivi delle indennità di frequenza. Ø Quarti anni Dall’a.f. 2014/15 la Regione ha istituito quarti anni di 1.000 ore. Dal 2016/17 possono svolgersi sia in Istituzioni scolastiche che in Istituzioni for- CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 126 10/03/22 17:03 127 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 mative. Nell’ a.f. 2021/22 sono attivati due percorsi annuali di quarto anno, finalizzati al rilascio del diploma professionale di tecnico IeFP. – a.f. 2014/15: n. 5 percorsi; n. 93 iscritti (IS) – a.f. 2015/16: n. 18 percorsi; n. 262 iscritti (IS) – a.f. 2016/17: n. 15 percorsi; n. 256 iscritti (IS e IF) – a.f. 2017/18: n. 16 percorsi; n. 272 iscritti (IS e IF) – a.f. 2018/19: n. 20 percorsi; 312 iscritti (IS e IF) – a.f. 2019/20: n.d. percorsi; n.d. iscritti (IS e IF) – a.f. 2020/21: n.d. percorsi; n.d. iscritti (IS e IF) – a.f. 2021/22: n.d. percorsi; n.d. iscritti (IS + IF) Ø Quinto anno Il corso annuale per l’accesso all’esame di Stato di cui al dm n. 4 del 18.1.2011 e all’accordo con l’USR di cui alla ddg n. 322 del 20.5.2015 era previsto per l’a.f. 2017/18 nella sua forma ridotta, per un massimo di 50 ore. Per l’a.f. 2018/19, i corsi annuali per l’accesso all’esame di Stato sono stati attivati con classi con almeno 15 alunni (18 alunni in caso di ragazzi extracomunitari). Non si rilevano corsi negli anni successivi. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale L’apprendistato a qualifica comprende: a) ore di formazione esterna (che si svolgono presso l’Istituzione formativa) ovvero max il 60% dell’orario ordinamentale per il secondo anno (634 ore su 1.056 ore) e max 50% dell’orario per il terzo anno (528 ore su 1.056 ore) e quarto anno (500 ore su 1.000 ore); b) ore di formazione interna (presso l’impresa): pari alla differenza tra le ore del percorso ordinamentale e le ore di formazione esterna. Per le ore di formazione svolte presso l’OdF (formazione esterna), il datore di lavoro è esonerato da ogni obbligo retributivo; mentre per le ore di formazione a carico del datore (formazione interna) è riconosciuta all’apprendista una retribuzione pari al 10% di quella che gli sarebbe dovuta (per le ore lavoro), rispetto agli omologhi qualificati in servizio di cui al CCNL applicato. A queste si aggiungono le ore lavoro che si ottengono sottraendo al monte ore annuo contrattualmente previsto, le ore annue della durata ordinamentale del percorso. Regione Molise e MLPS hanno sottoscritto il 20.1.2016 un protocollo sull’avvio della sperimentazione duale, in coerenza con il documento programmatico “Azioni di accompagnamento, sviluppo e rafforzamento del sistema duale”, di cui all’accordo in CSR del 22.9.2015. Per l’a.f. 2021/22 è stato approvato con dgr n. 330 del 5.10.2021 l’avviso relativo alle proposte progettuali sull’“Offerta formativa regionale di IeFP nell’ambito del sistema duale c.f. 2021-24, di cui all’“Avviso pubblico per la presentazione di progetti nell’ambito del duale 2021-2022” – allegato A. I progetti in modalità duale sono: 4 percorsi triennali per la qualifica (€ 485.844,48 per il c.f. 2021-2024) e 2 annuali di 4° anno (€ 68.160,00 per l’a.f. 2021/22), per il diploma professionale di tecnico IeFP. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 127 10/03/22 17:03 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 128 10/03/22 17:03 129 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 ➢ Struttura 95 PIEMONTE Ø Struttura Il modello 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 3° anno 2° anno 1° anno 2-3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 4° anno 95 PIEMONTE Ø Struttura Il modello 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 3° anno 2° anno 1° anno 2-3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 4° anno 95 PIEMONTE Ø Struttura Il modello 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 3° anno 2° anno 1° anno 2-3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 4° anno 95 PIEMONTE Ø Struttura Il modello 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 3° anno 2° anno 1° anno 2-3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 4° anno Piemonte 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2002/03 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 Livello di sussidiarietà al 1° anno % a.f. 2018/19 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 129 10/03/22 17:03 130 Ø Normativa – Protocollo MIUR-Regione del 1.9.2003 – Accordo territoriale Regione-USR del 22.10.2003 – Accordo territoriale Regione-USR del 18.2.2011 – Accordo territoriale Regione-USR e dgr n. 19-1085/15 – Dgr n. 85-8991 del 7.4.2003 (atto di indirizzo) – Dd n. 278 del 9.4.2003 (bando 2003/4) – Dgr n. 31-5319 del 19.2.2007 (atto di indirizzo 2007-2009) – Dgr n. 23-13166 del 1.2.2010 (direttiva 2010-12) – Dgr n. 88 del 30.11.2010 (recepimento figure accordo) – Dgr n. 19-1738 del 21.3.2011 (atto di indirizzo 2011-14) – Dd n. 255 del 3.5.2011 (prima metodologia UCS) – Dd n. 356 del 15.6.2011 (bando IV anni) – Dd n. 325 del 15.6.2012 (calcolo unità costo standard) – Dgr n. 33-4189 del 23.7.2012 (programmazione a.f. 2012/13) – Dd n. 428 del 24.7.2012 (bando IV anni) – Dd n. 317 dell’8.7.2013 (offerta IS a.f. 2013/14) – Dd n. 263 del 6.6.2013 (costi a.f. 2013/14 e 2014/15) – Dgr n. 40-6656 dell’11.11.2013, dd n. 660 del 15.11.2013 (offerta anche complementare 2014/15) – Dgr n. 19-1085 del 23.2.2015 (sussidiarietà a.f. 2015/16) – Dd n. 445 del 12.7.2016 (offerta duale) – Dd n. 837 del 22.11.2016 (seconda metodologia UCS) – Dd n. 535 del 3.8.2016, dgr n. 16-4166 del 7.11.2016, dd n. 918 del 14.12.2016 (IeFP 2016/17) – Dd n. 162 del 7.3.2017, dd n. 576 del 29.6.2017 e dd n. 792 del 25.8.2017 (IeFP 2017/18) – Dgr n. 48-7309 del 30.7.2018 e dd n. 877 del 3.8.2018 (IeFP 2018/19) – Dgr n. 2-90 del 19.7.2019, dd n. 1022 del 23.7.2019, dd n. 1135 del 8.8.2019 (IeFP 2019/20) – Dgr n. 2-437 del 29.10.2019, dgr n. 4-850 del 23.12.2019, dd n. 451 del 21.07.2020 (IeFP 2020/21) – Dd n. 210 del 3.5.2021 (passaggi) – Dgr n. 6-2353 del 27.11.2020, dd n. 425 del 27.7.2021 (IeFP 2021/22) Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (percorsi di IeFP integrali, sussidiarietà) Dall’a.f. 2002/03 percorsi misti di Formazione Professionale-Scuola realizzati presso le sedi delle Agenzie formative. Ai docenti delle scuole veniva attribuito un preciso ruolo dall’accordo territoriale. Dall’a.f. 2004/05 percorsi integrati con crediti in ingresso per drop out, realizzati nell’ambito della flessibilità curricolare non portavano, di norma, a qualifiche. Dall’a.f. 2011/12 adozione del modello “sussidiario integrativo” (“sussidiario” ex d.lgs. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 130 10/03/22 17:03 131 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 n. 61/2017 dall’a.f. 2018/19) con la contemporanea presenza di: a) percorsi triennali a qualifica nelle Istituzioni formative accreditate, percorsi biennali a qualifica in IF con crediti in ingresso per drop out, percorsi quadriennali ordinamentali; b) percorsi in cui i primi due anni in integrazione con Istituti tecnici e licei confluiscono in un terzo anno a tempo pieno a qualifica nella Formazione Professionale (solo dall’a.f. 2013/14 all’a.f. 2016/17 compreso); c) percorsi non a qualifica di durata fino a un anno (accompagnamento alla scelta professionale, integrazione disabilità lieve, larsa, laboratori di sviluppo e recupero per apprendisti, accompagnamento all’apprendistato, laboratori scuola-formazione). Tali percorsi sono flessibili e propedeutici alla IeFP, svolgono una funzione di accompagnamento ai soggetti più deboli e prevedono un certificato di validazione delle competenze. Nell’a.f. 2015/16 è stata attuata una sperimentazione in sussidiarietà complementare in alcuni Istituti professionali dei servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera (dgr n. 19-1085 del 23 febbraio 2015). Dall’a.f. 2016/17 sono stati sperimentati i percorsi duali di 990 ore l’anno, con 400 ore di alternanza in azienda ogni anno (550 ore per i IV anni). Dall’a.f. 2017/18 tutti i percorsi hanno 990 ore all’anno (annuali non a qualifica, biennali e triennali e IV anno). Anche i percorsi duali (nell’a.f. 2021/22 sono triennali e di IV anno) hanno 990 ore all’anno. Il IV anno è presente dall’a.f. 2011/12. Non è previsto il V anno integrativo. Ø Sede di svolgimento Dall’a.f. 2011/12 l’iscrizione avviene presso la scuola per i percorsi del modello sussidiario integrativo. Per i percorsi triennali integrali le iscrizioni sono richieste presso le Istituzioni formative, dove si svolgono le lezioni. L’accreditamento riguarda organismi pubblici e privati. La Regione definisce, con specifico atto, il regime di accreditamento finalizzato esclusivamente al rilascio delle qualifiche triennali in regime di sussidiarietà e dei diplomi professionali (dgr n. 19-6768 del 20.4.2018 e dgr n. 4-390 del 18.10.2019). È prevista una tipologia che richiede un numero minore di parametri per gli Istituti scolastici che erogano formazione nei progetti integrati istruzione- formazione. Non sono presenti percorsi gestiti direttamente da Regione, province o comuni. Il percorso duale in apprendistato prevede che le attività formative siano svolte presso l’Agenzia formativa e presso l’azienda. Ø Docenti Attualmente, nei percorsi triennali svolti nelle Agenzie formative, tutte le competenze sono insegnate dai formatori delle medesime. Dall’a.f. 2011/12, nei percorsi del modello sussidiario integrativo, le competenze di base e tecnico-professionali sono insegnate da personale della scuola. Non è previsto il coinvolgimento delle Istituzioni formative all’interno dell’offerta sussidiaria integrativa realizzata dagli Istituti professionali come avveniva in precedenza nella Formazione Professionale “mista”. Nella sussidiarietà CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 131 10/03/22 17:03 132 complementare l’attribuzione del personale a tali classi è effettuata dal dirigente scolastico nell’ambito delle procedure ordinarie che riguardano la generalità delle classi dell’Istituzione scolastica, nel rispetto dell’art. 7, comma 2, lettera b), del d.lgs n. 297/1994. Nei percorsi delle Agenzie, per ogni attività formativa deve essere nominato un responsabile del corso, il quale avrà il compito di presiedere a tutti gli adempimenti amministrativi e didattici. Ø Articolazione oraria Fino all’a.f. 2017/18 (anno in cui è entrato a regime il nuovo orario) il percorso triennale di IeFP integrale prevedeva 3.150 ore (1.050 ore all’anno). Le ore professionalizzanti erano 1.807, comprensive di uno stage formativo di 320 ore. Il biennio di IeFP integrale contava al primo anno 1.050 ore e al secondo 1.200. I bienni integrati negli IT e Licei (200 + 200 ore di Formazione Professionale) iniziavano a 14 anni e potevano proseguire con un terzo anno di IeFP (di 1.200 ore) presso un IF. L’offerta prevedeva anche percorsi annuali flessibili (di 800-1.000 ore) propedeutici all’ingresso di drop out nella FP. Dall’a.f. 2017/18, i percorsi delle Agenzie accreditate hanno una struttura oraria di 990 ore l’anno: indicativamente, al primo anno le competenze di base sono insegnate per un minimo di 360 ore; la personalizzazione comprende un minimo di 80 ore mentre le ore professionalizzanti ammontano almeno a 500. Al secondo anno le ore delle competenze di base sono minimo 340, con 80 ore di personalizzazione e almeno 530 per la professionalizzazione. Nell’ultimo anno le competenze di base sono ridotte a 210 ore, così come la personalizzazione (60 ore) e le ore professionalizzanti (340 ore), proprio per lasciare spazio ad uno stage di 300 ore e alle 18 ore riservate all’esame finale. Anche i percorsi duali hanno durata di 990 ore all’anno, di cui una parte è da svolgere in alternanza o in apprendistato. Per le IF, accanto ai percorsi triennali (2.970 ore) ve ne sono ancora di biennali (1.980 ore) con crediti in ingresso. I CFP realizzano gli interventi con riferimento all’anno scolastico/formativo che si conclude in agosto. Pertanto, l’inizio dei percorsi formativi deve avvenire al massimo entro il 29 ottobre e quelli che non risultano iniziati alla data indicata sono cancellati d’ufficio. I percorsi in sussidiarietà nelle IS si attivano in classi autonome, non integrate negli ordinari percorsi quinquennali. Gli interventi sono realizzati in via prioritaria nell’ambito del monte ore curricolare dell’Istruzione professionale (1.056 ore), utilizzando le quote orarie di cui al c. 2 dell’art. 3 del dm 17.05.18, nei limiti delle risorse di organico disponibili a legislazione vigente. Ø Elementi Il curricolo prevede accoglienza, orientamento, larsa interni con accompagnamento nei passaggi, personalizzazione dei percorsi, tutoraggio, stage, impresa formativa in assetto di lavoro e accompagnamento all’inserimento lavorativo. Parallelamente ai percorsi formativi sono previsti laboratori di recupero e miglioramento degli apprendimenti di base mirati al CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 132 10/03/22 17:03 133 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 riallineamento dei giovani pluriripetenti della scuola secondaria di I grado. Sono finanziate codocenza, azioni per il recupero di eventuali abbandoni in itinere e al raccordo con attività extracurricolari. Ø Esiti e certificazioni Per quanto concerne le prove finali dei percorsi di qualifica e di diploma professionale (da effettuarsi mediante la procedura informatica “Gestione prove di valutazione”) e relativamente alle modalità di certificazione (da rilasciare attraverso la procedura informatica “Attesta”), vige il documento “Standard di progettazione dei percorsi IeFP di qualifica e diploma professionale”. Al termine dell’ultimo anno in modalità tradizionale o duale è rilasciato un attestato di qualifica professionale previo esame regionale. La certificazione delle competenze viene acquisita durante i percorsi, anche ai fini dell’eventuale rientro nel sistema di istruzione. Si rimanda alla dgr n. 18-6464/2013, con cui la Regione, recependo quanto previsto nel decreto legislativo n. 13/2013, stabilisce la certificabilità delle sole qualificazioni comprese nel proprio Repertorio regionale. È prevista l’adozione del libretto formativo al fine di documentare la progressione dell’allievo in ogni fase del percorso. Ø Crediti Con il dd n. 210 del 3.5.2021 è stato approvato l’avviso regionale per l’attuazione dell’azione di sistema per il passaggio e raccordo tra IP, IeFP e viceversa. Con l’accordo ai sensi dell’articolo 8, comma 2, del dl del 13.4.2017, n. 61 si sancisce che è assicurata la reversibilità delle scelte, si forniscono delle linee di indirizzo su modalità e tempistiche da osservare durante l’anno scolastico/formativo per i passaggi e si individuano fasi e condizioni essenziali del passaggio. In Regione sono previste azioni di orientamento a supporto a giovani e famiglie nei percorsi di scelta e transizione, supporto alle competenze di chi opera nel sistema regionale di orientamento, formulazione di indicazioni metodologiche e organizzative per la predisposizione delle linee guida regionali sui passaggi tra i percorsi. I larsa interessano i passaggi tra sistemi, sia in entrata (ma con riconoscimento dei crediti acquisiti per la prosecuzione dei percorsi) che in uscita. Possono essere interni al percorso formativo (personalizzazione) per consentire ai soggetti in difficoltà di mantenere i livelli di apprendimento della classe, oppure esterni al percorso (transizione). La Regione ha raccolto in un unico atto amministrativo le indicazioni operative per certificare le competenze in ambito formale e in ambito non formale e informale nel Testo Unico per la certificazione delle competenze, il riconoscimento dei crediti e le figure a presidio del sistema (dd n. 849 del 18.9.2017). Questo testo comprende un manuale per la certificazione delle competenze e il riconoscimento dei crediti e un manuale per l’individuazione, la validazione e la certificazione delle competenze acquisite in contesti non formali e informali. Le Agenzie formative dotate CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 133 10/03/22 17:03 134 della figura regionale di “Addetto alle operazioni di certificazione” validano i crediti formativi seguendo le procedure del citato Manuale. Ø Governo del sistema Un organo, composto da rappresentanti delle Agenzie formative, delle Istituzioni scolastiche, del settore Standard formativi della direzione Formazione professionale-Lavoro della Regione e dell’Ufficio scolastico regionale, realizza una progettazione uniforme e congiunta tra le Agenzie formative e le Istituzioni scolastiche, nonché verifica costantemente l’andamento delle iniziative poste in essere mantenendo i contatti con le diverse realtà territoriali. La Direzione regionale Coesione sociale definisce le indicazioni tecnico- operative per la progettazione delle nuove figure ed indirizzi per le qualifiche ed i diplomi di IeFP. Per la gestione di ogni singolo progetto opera la Commissione tecnico-scientifica interistituzionale composta dal direttore dell’Ente di formazione, dal dirigente scolastico, da due docenti designati dall’Ente di formazione e dall’Istituzione scolastica e da un funzionario della direzione Formazione professionale-Lavoro della Regione in qualità di presidente. Dall’a.f. 2015/16 la formazione ha un bando regionale e uno per la Città metropolitana (che gestisce soltanto le attività). Ø Destinatari Destinatari finali delle azioni sono i giovani dai 14 (13enni se già in possesso di diploma di scuola secondaria di I grado) ai 24 anni (15-24 per i percorsi biennali) fino al compimento del 25° anno, che hanno terminato il I ciclo di istruzione. In quanto percorsi finalizzati all’assolvimento del diritto-dovere di istruzione e formazione, il numero di allievi iscritti ad inizio corso con età inferiore ai 18 anni deve essere prevalente. Tali giovani possono essere impegnati in attività lavorative scarsamente remunerative nei limiti previsti dalla legislazione vigente, nonché assunti in apprendistato ai sensi dell’art. 43 del d.lgs. n. 81/2015. Per i destinatari dei percorsi finalizzati al conseguimento del diploma professionale di IeFP è richiesto il possesso di una qualifica professionale coerente con il percorso di IV anno. Si possono, inoltre, iscrivere ai corsi di Formazione Professionale i giovani nella fascia di età 16-24 anni anche se privi dei requisiti scolastici previsti, a condizione che il progetto formativo preveda il recupero del titolo di studio tramite attività integrate con un Centro provinciale per l’istruzione degli adulti (CPIA). Nel caso di allievi quindicenni, senza i requisiti scolastici previsti, il patto formativo deve prevedere l’impegno all’iscrizione al CPIA al compimento dei 16 anni. In ogni caso non potranno essere rilasciate certificazioni di qualifica o crediti spendibili nel sistema dell’istruzione di II grado se non in presenza del requisito minimo del diploma di scuola secondaria di I grado. Per i figli di immigrati è richiesto il certificato attestante gli studi compiuti nel paese d’origine o la dichiarazione del genitore dell’alunno o di chi ha la responsabilità del minore. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 134 10/03/22 17:03 135 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 Ø Costi Secondo la dgr del 30 luglio 2018 n. 48-7309, l’avviso per l’autorizzazione e il finanziamento dell’offerta formativa di IeFP, ciclo formativo 2018- 2021 di cui alla dgr n. 16-4166 del 7.11.2016, è contenuto nel decreto del Consigliere delegato della Città Metropolitana di Torino n. 357-17761 del 2 agosto 2018. Per le altre provice lo stesso avviso è contenuto nella dgr n. 877 del 3.8.2028. In questi avvisi si trova il parametro ora corso relativo all’Unità di costo standard regionale per la fascia di età in diritto-dovere, che ammonta a € 99,00 per classi di intervallo di 8-13 allievi, € 104,00 per classi di intervallo di 14-17 allievi e € 108,00 per classi di intervallo di più di 17 allievi. Dal momento che il numero medio di allievi rilevato a classe è di 21,67, per una stima a preventivo si moltiplica il parametro di costo ora corso di € 108,00, stabilito dalla Regione per classi superiori a 17 allievi, per 990 ore, ossia per il numero delle ore previsto al primo anno del triennio nell’a.f. 2018/19. Risulta, così, che il costo annuale massimo previsto per un percorso al primo anno è di €106.920,00, il costo annuale per allievo corrisponde a € 4.934,24 mentre il costo medio orario per allievo ammonta a € 4,98. I percorsi triennali sono rivolti a gruppi classe, di norma, pari o superiori a 18 allievi (per l’avvio dell’attività corsuale il numero minimo di iscrizioni ammissibile è 15 allievi). Gli Operatori sono tenuti ad inserire, su richiesta della Regione, fino a 25 allievi nei corsi di qualifica e di diploma professionale. Nei casi in cui siano gli operatori a inserire volontariamente allievi in più, nelle attività di controllo, il rapporto allievi/attrezzature viene calcolato su 15 allievi. Il numero degli allievi iscritti a inizio corso con età inferiore ai 18 anni deve essere prevalente. La valorizzazione del consuntivo dei percorsi che prevedono l’applicazione dell’Ucs ora corso, viene effettuata considerando gli allievi che risultano aver frequentato almeno i 3/4 delle ore di corso previste. Rientrano nel calcolo anche gli allievi che durante il percorso sono stati assunti (l’assunzione deve essere rilevabile sul sistema informativo comunicazioni obbligatorie) e hanno frequentato il 50% delle ore corso. Pertanto, in sede di consuntivo, può essere applicata l’Ucs superiore o inferiore rispetto a quella adottata per il calcolo del preventivo sulla base del numero di allievi riconosciuti a fine corso. Le risorse assegnate a ogni agenzia formativa sono determinate dal valore delle unità base assegnate con dd n. 172-34493/2016, corrispondente a 990 ore moltiplicate per il valore delle Ucs approvate con dd regionale n. 837 del 22.11.2016, integrato con la quota a copertura dei “progetti”, proporzionale al valore delle unità di base (UB) assegnate. La spesa sostenuta viene calcolata sulla base delle attività effettivamente svolte, valorizzata secondo i parametri previsti e inserita nelle domande di rimborso. Ø Quarto anno In Piemonte dall’a.f. 2011/12 sono presenti i IV anni con percorsi che consentono l’acquisizione dell’attestato di diploma professionale di tecnico. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 135 10/03/22 17:03 136 I percorsi sono istituiti per allievi qualificati provenienti dai corsi triennali realizzati in anni formativi precedenti. Le figure professionali di riferimento per i percorsi di IeFP di IV anno (ordinamentali e duali) sono le figure di tecnico, definite negli accordi in CU e riconosciute dalla Regione. Dall’a.f. 2017/18 le ore di formazione sono 990 (erano 1.050), di cui 300 di stage. Soggetti gestori sono le Ats tra Agenzie formative (nella prima sperimentazione erano Ats tra le stesse Agenzie formative). – a.f. 2011/12: n. percorsi 12; n. allievi 251 – a.f. 2012/13: n. percorsi 18; n. allievi 362 – a.f. 2013/14: n. percorsi 18; n. allievi 386 – a.f. 2014/15: n. percorsi 18; n. allievi 381 – a.f. 2015/16: n. percorsi 18; n. allievi 349 – a.f. 2016/17: n. percorsi 33; n. allievi 658 – a.f. 2017/18: n. percorsi 73; n. allievi 1.443 – a.f. 2018/19: n. percorsi 101; n. allievi 1.867 – a.f. 2019/20: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2020/21: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2021/22: n. percorsi n.d.; n. iscritti n.d. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale L’attivazione del contratto di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale avviene ai sensi del decreto interministeriale del 12.10.2015, attuativo dell’art. 46, comma 1, del d.lgs n. 81/2015. Il datore di lavoro e l’istituzione formativa devono sottoscrivere un protocollo che definisce i contenuti, la durata e l’organizzazione didattica della formazione interna ed esterna e la tipologia dei destinatari del contratto. La dgr n. 26-2946 del 22.2.2016 stabilisce la disciplina degli standard formativi dell’apprendistato, i criteri generali per la realizzazione dei percorsi e gli aspetti contrattuali. L’Istituzione formativa riconosce e valida le competenze acquisite sul luogo di lavoro, anche nel caso in cui l’apprendista non concluda il percorso o non consegua il titolo di studio previsto, a partire da un periodo minimo di lavoro di tre mesi. Dall’a.f. 2016/17 è stata avviata la sperimentazione regionale del sistema duale, che prevede una maggiore interazione tra scuole/ agenzie formative e imprese. La qualifica professionale richiede 990 ore (indicativamente 440 ore presso l’Istituzione formativa e 550 ore presso il datore di lavoro), il diploma professionale, 990 ore (360 ore presso Istituzione formativa e 630 ore presso il datore di lavoro). I percorsi formativi realizzati nel sistema duale possono essere triennali e di IV anno, prevedendo un’esperienza in alternanza scuola-lavoro, in impresa formativa simulata o in apprendistato. Si rivolgono a chi ha tra i 14 e i 24 anni anche assunti in apprendistato e privi di qualifica. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 136 10/03/22 17:03 137 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 ➢ Struttura 102 PUGLIA Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 4° anno 102 PUGLIA Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 4° anno 102 PUGLIA Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 4° anno 102 PUGLIA Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 4° anno 102 PUGLIA Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 4° anno Puglia 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2002/03 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 Livello di sussidiarietà al 1° anno % a.f. 2018/19 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 137 10/03/22 17:03 138 Ø Normativa – Protocollo MIUR-Regione del 24.7.2003 – Accordo territoriale Regione-USR del 30.7.2003 – Accordo territoriale Regione-USR del 19.1.2011 – Accordo territoriale Regione-USR del 16.1.2012 – Accordo Stato-Regioni del 7.10.2019 – Dd n. 1396/2008 e n. 2318/08 (IeFP 2009/10) – Dd n. 2547 del 22.11.2010 (IeFP a.f. 2010/11 e 2011/12) – Dgr n. 1815/10 (regime surrogatorio) – Dgr n. 2227/10 (sussidiarietà) – Dgr n. 32/2011 (sussidiarietà) – Dd n. 1155 del 2.7.2012 e dd n. 1805 del 20.11.2012 (IeFP a.f. 2012/13) – Dd n. 281/Segr, dgr n. 2012 del 5.11.2012 (linee guida) – Dd n. 60 del 7.2.2014 e dd n. 936 del 16.10.2014 (triennali 2014/15) – Dgr n. 222 del 20.2.2015, dd n. 988 del 7.8.2015, dd OF/1770/2015 (IeFP a.f. 2015/16) – Dgr n. 1046 del 19.5.2015 (linee guida) – Dgr n. 1742 del 22.11.2016 (IeFP a.f. 2016/17) – Dd n. 864 del 21.11.2016 (quarti anni) – Dgr n. 1244 del 28.7.2017, dd. n. 1058 del 30.10.2017 (IeFP a.f. 2017/18) – Dd n. 830/2017 (IV anno a.f. 2017/18) – Dgr n. 1036 del 19.6.2018 e dd n. 683 del 21.6.2018 (IeFP a.f. 2018/19) – Dgr n. 1523 del 2.8.2019, dd n. 1323 del 21.10.2019, dgr n. 747 del 26.5.2020 (IeFP a.f. 2019/20) – Dgr n. 888 dell’11.6.2020, dd n. 1132 del 23.6.20, dd. n. 1402 del 3.8.20 e dd n. 2126 del 3.12.20 (rispettivamente IeFP e IF 2020/21) – Dd n. 1333 del 29.7.2021 (IV anno) ad n. 474 del 12.3.2021 e dd n. 1176 del 29.6.2021 (scorrimento graduatorie IF 2021/22) Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (percorsi di IeFP integrali e sussidiarietà) Dall’a.f. 2004/05 FP triennale mista, conclusasi nell’a.f. 2006/07 (anno di non rinnovo al 1°anno). Dall’a.f. 2006/07 triennali di 3.600 ore integrati (con CFP al 40% e scuola al 60%), conclusasi nel 2010/11. Qui la gestione didattico-organizzativa era delle scuole, quella contabile-amministrativa relativa alle risorse era dei CFP. Dall’a.f. 2011/12 adozione della sussidiarietà, prima integrativa (anno precedente in surroga) e successivamente secondo il d.lgs n. 61/2017 presso le Istituzioni scolastiche (accordo rivisto il 7.10.2019). Dall’a.f. 2011/12 sono presenti alcuni percorsi triennali di IeFP integrale a titolarità dell’Istituzione formativa (IF). Sono relativi all’avviso OF/2010, non partito nell’a.f. 2010/11, e anch’essi riferiti alle figure degli accordi in CU. Dall’a.f. 2016/17 si realizzano percorsi di quarto anno in modalità ordinamentale, in apprendistato o in impresa simulata. Nell’a.f. 2020/21 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 138 10/03/22 17:03 139 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 sono stati assegnati alcuni percorsi triennali delle IF con dd n. 1176 del 29.6.2021 che autorizzava lo scorrimento graduatorie già approvate con dd n. 474 del 12.3.2021. Ciascun organismo formativo accreditato, infatti, può presentare solo un progetto per provincia. Ø Sede di svolgimento Prima dell’a.f. 2010/11 (primo anno), la Regione attribuiva alle Agenzie di FP la titolarità dei percorsi integrati al 40% di FP e 60% di scuola. Gli interventi di base e quelli di contenuto tecnico-culturale dovevano essere svolti dalla scuola; quelli tecnico-professionale e di stage presso il CFP. Dall’a.f. 2011/12, l’iscrizione e le attività formative si svolgono di norma tutte in capo ai Soggetti assegnatari dei percorsi triennali inseriti nell’Elenco regionale degli Organismi accreditati per “Obbligo d’istruzione/diritto-dovere”. Vi sono, tuttavia, casi in cui i CFP si impegnano ad accogliere gli studenti inviati dalle Istituzione scolastiche per svolgere attività integrative di stage per il conseguimento della qualifica IeFP (400 ore al II anno e 150 al III anno di corso), secondo l’addendum all’accordo applicativo IeFP del 23.4.2021 (approvato con dgr n. 630/2021). L’attività di formazione e orientamento delle attività integrative di stage è congiuntamente progettata e verificata da un “docente tutor interno” dell’Istituzione scolastica e da un “tutor formativo esterno” dell’Istituzione formativa. Per ciascun allievo è predisposto un percorso formativo personalizzato. La titolarità del percorso, della progettazione formativa e della certificazione delle competenze acquisite rimane dell’Istituzione scolastica. Ø Docenti Dall’a.f. 2011/12 nei percorsi triennali integrali i docenti provengono dalle Istituzioni formative per tutte le competenze. Dall’a.f. 2011/12, non è previsto il coinvolgimento dei formatori delle Agenzie formative all’interno dell’offerta sussidiaria integrativa realizzata dagli IP, ma recentemente sono stati utilizzati tutor formativi esterni per attività integrative di stage. In relazione ai saperi e alle competenze di cui all’art.1, comma 2, decreto n. 139/2007, i docenti devono essere in possesso della specifica abilitazione all’insegnamento per la scuola secondaria superiore o, comunque, di un diploma di laurea inerente all’area di competenza e di un’esperienza almeno di 3 anni. Per le materie professionali è necessario un diploma di scuola secondaria superiore e/o un’esperienza quinquennale. I Soggetti/Organismi formativi sono tenuti ad utilizzare personale alle proprie dipendenze e ad applicare il CCNL della Formazione Professionale. Ø Articolazione oraria Nell’a.f. 2021/22, i percorsi sono articolati in un biennio orientativo con contenuti di base e trasversali, e un “monoennio” professionalizzante. La durata complessiva è di 3.200 ore (1.100 ore il 1° anno, 1.100 il 2° anno, CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 139 10/03/22 17:03 140 1.000 il 3° anno). Nel triennio, le ore dei contenuti di base e trasversali sono 1.500, quelle dei contenuti di base e trasversali tecnici sono 500, quelle dei contenuti professionali 600 e quelle di stage 600 (nei 3 anni 100-200-300 ore di stage). Al primo anno sono solo previste visite in azienda. Nel triennio, le ore dei contenuti di base e trasversali sono il 47%, quelle dei contenuti di base e trasversali tecnici sono il 15%, quelle dei contenuti professionali il 19% e quelle di stage il 19%. I percorsi in sussidiarietà nelle IS si attivano in classi autonome, non integrate negli ordinari percorsi quinquennali, che assumono gli standard formativi e la regolamentazione dell’ordinamento dei percorsi di IeFP. A tale scopo gli IP utilizzano i margini di articolazione delle cattedre di cui al c. 4 dell’art. 9 e gli spazi di autonomia e flessibilità previsti dall’art. 6 del d.lgs. n. 61/2017. Ø Elementi I progetti formativi devono contenere: l’architettura del percorso triennale con gli aspetti didattici e metodologici (tipologia, obiettivi formativi ed elenco dei moduli), l’articolazione di ogni annualità (attività didattiche e formative teorico-pratiche, attività di laboratorio, visite guidate presso unità produttive, stage); un’attività di accoglienza all’inizio dell’attività didattica e di accompagnamento al lavoro al termine dell’intero percorso formativo o al rientro nella istruzione ordinamentale (realizzata nella fase conclusiva del ciclo formativo), un’unità formativa di apprendimento di sicurezza sul lavoro (disciplinata dal nuovo Testo Unico in materia di Salute e sicurezza dei lavoratori, decreto legislativo n. 81 del 9.4.2008) e un’unità formativa di apprendimento dei temi legati alla cultura della legalità e della educazione civica. Il progetto formativo deve, inoltre, garantire: la personalizzazione del percorso, l’insegnamento della religione cattolica, e le attività fisiche e motorie e un modulo di educazione motoria. Per particolari categorie di destinatari (disabili, extracomunitari, soggetti a rischio, ecc.) dovranno essere garantiti il sostegno o forme specifiche di tutoraggio, nonché iniziative atte a favorire il diritto alla formazione. Sono previste attività extracurricolari correlate anche al recupero dei debiti formativi e volte a stimolare la motivazione o la rimotivazione degli allievi. Esse non sono comprese nelle 3.200 ore (laboratori, cucina, teatro ecc.) ma aumentano l’attrattività dei percorsi specialmente per gli studenti a rischio. È, inoltre, prevista un’unità formativa di apprendimento dei temi legati alla cultura della legalità e della educazione civica. È previsto l’inserimento di tre moduli di orientamento agli allievi (realizzati anche coinvolgendo le famiglie), di 20 ore per singola annualità da erogarsi ex ante, in itinere e nella fase finale dell’attività. Ø Esiti e certificazioni Il sistema di valutazione prevede nei percorsi dalle Istituzioni formative una valutazione degli apprendimenti lungo tutto il percorso che riflette CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 140 10/03/22 17:03 141 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 l’approccio proprio della FP, costituito dalla “valutazione autentica”. Previo superamento di un esame finale, si prevede a conclusione del terzo anno il rilascio, a cura dei soggetti attuatori e della Regione Puglia, dell’attestato di qualifica professionale e dell’attestato di competenze in esito a segmenti di percorso (allegati 5 e 7 all’accordo Stato-Regioni del 2 agosto 2019). La qualifica professionale conseguita è spendibile su tutto il territorio nazionale ed europeo. Per l’avvenuto adempimento dell’obbligo di istruzione si utilizza il modello (ex dm n. 9 del 27.1.2010 e dgr n. 1046 del 19 maggio 2015). Ø Crediti Ai fini dell’accesso all’ammissione agli esami, l’obbligo di frequenza delle attività è indicato in almeno il 75% della durata del percorso, fatta salva la possibilità di far valere crediti formativi pertinenti e adeguatamente certificati secondo la metodologia prevista. Per il riconoscimento dei crediti formativi, si applica l’accordo sancito in sede di Conferenza Unificata il 28.10.2004, con la conseguente adozione dei modelli appositamente previsti. Al termine del percorso triennale, se i crediti sono adeguati possono avere luogo passaggi per la continuazione del percorso di istruzione. Sono definite, in fase di erogazione del progetto, “tabelle di correlazione” relative alle competenze acquisite dagli allievi, al fine di consentire il passaggio all’istruzione (in itinere o a termine dei tre anni). I docenti delle Istituzioni scolastiche coinvolti nelle attività garantiscono il legame tra gli istituti e sono determinanti durante l’orientamento e l’accompagnamento. Ø Governo del sistema Secondo la dd n. 1323/2019, “l’offerta dei percorsi IeFP e l’introduzione del sistema duale, si stanno dimostrando uno strumento realmente valido di contrasto alla dispersione, concetto che è sempre stato al centro della programmazione regionale pugliese. Tali percorsi, infatti, anche a livello nazionale, registrano tassi di abbandono ridotti e spesso ricoprono una funzione di “luogo di recupero” dei fuoriusciti dal sistema dell’istruzione scolastica. Pertanto, al fine di promuovere e garantire l’offerta, si è costituito un Comitato paritetico di indirizzo, monitoraggio e valutazione composto dai rappresentanti della Regione Puglia, dall’Ufficio scolastico regionale per la Puglia e dalla Direzione regionale del lavoro. Per garantire l’efficacia degli interventi e assicurare una reale integrazione tra i sistemi, con ampia informazione e condivisione dei risultati raggiunti, il servizio Formazione Professionale della Regione Puglia è impegnato a predisporre un sistema di monitoraggio semestrale e valutazione in itinere e finale del sistema scolastico integrato con la Formazione Professionale. I risultati del monitoraggio e della valutazione costituiscono oggetto di analisi da parte del Comitato paritetico, che potrà suggerire eventuali osservazioni e proposte migliorative. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 141 10/03/22 17:03 142 Ø Destinatari Nella Regione Puglia, i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale per il conseguimento della qualifica professionale sono rivolti a giovani che alla fine della scuola secondaria di I grado decidono di proseguire il proprio percorso di studio nel canale della Formazione Professionale. In particolare, nell’a.f. 2020/21, i soggetti destinatari dei percorsi triennali sono i giovani che, terminato il primo ciclo di studi, manifestino la volontà di seguire un percorso formativo che innalzi il livello delle conoscenze di base e delle competenze tecnico-professionali. Pertanto, i destinatari dei percorsi triennali sono, al primo anno, i giovani che hanno conseguito il diploma di licenza media con età inferiore a 18 anni alla data dell’avvio delle attività didattiche. I destinatari dei percorsi di quarto anno sono i giovani inoccupati/ disoccupati che hanno concluso il percorso triennale di IeFP conseguendo una qualifica di operatore. Ø Costi Secondo la dd n. 1457 del 13.12.2018, “Approvazione avviso pubblico per il finanziamento di percorsi formativi IeFP aa.ss. 2018/2019, 2019/2020 e 2020/2021”, il finanziamento dei percorsi approvati prevede una copertura del 100% della spesa. Il costo complessivo massimo di ciascun percorso triennale (per n. 18 allievi e per n. 3.200 ore) è pari a € 455.040,00. Il costo del primo anno del percorso in Puglia è di € 156.420,00 (455.040,00 / 3.200 * 1.100). Applicando tale parametro di costo, stabilito dalla Regione, al numero degli iscritti al primo anno dei percorsi triennali delle Istituzioni formative nell’a.f. 2018/19 (dato INAPP), risulta che il costo ora corso ammonta a € 142,20, il costo annuale per allievo corrisponde a € 9.073,09, mentre il costo medio orario per allievo ammonta a € 8,25. Il numero dei destinatari delle attività formative non dovrà essere inferiore a 10 allievi al primo anno e con un massimo di 18 allievi. Ø Quarto anno La sperimentazione del IV anno di IeFP per l’acquisizione del diploma di tecnico è stata avviata in Puglia con modalità duale dalla dd n. 129 del 10.11.2016 e dalla dd n. 864 del 21.11.2016 (29 percorsi per 322 allievi nelle IF). Sono 29 i percorsi di IV anno, programmati con modalità duale per l’a.f. 2017/18 (dd n. 830 del 28.6.2017) e che si concludono a dicembre 2018. I percorsi di 990 ore hanno competenze di base per 280 ore, competenze tecnico-professionali per 215 ore, applicazione pratica (in alternaza, apprendistato impresa simulata) per 495 ore. I larsa sono extracurricolari. Sono segnalati fino all’a.f. 2021/22 progetti formativi annuali realizzati in modalità duale finalizzati al conseguimento del diploma professionale di tecnico IeFP (quarto anno). – a.f. 2016/17: n. percorsi 29; n. allievi 322 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 142 10/03/22 17:03 143 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 – a.f. 2017/18: n. percorsi 29; n. allievi 351 – a.f. 2018/19: n. percorsi 58; n. allievi 517 – a.f. 2019/20: n. percorsi 29; n. allievi 345 – a.f. 2020/21: n. percorsi n.d; n. allievi n.d. – a.f. 2021/22: n. percorsi n.d; n. iscritti n.d. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale La lr n. 31 del 22 ottobre 2012, prevede percorsi per il conseguimento della qualifica o del diploma professionale, per un monte ore di formazione da impartire all’interno e all’esterno dell’azienda. Il dd n. 7 del 17 febbraio 2015 è stato emanato in esecuzione alla lr n. 22/2012 in materia di apprendistato, determinandone le linee di indirizzo degli standard professionali, formativi, di certificazione e di attestazione. La Puglia non ha avviato percorsi di duale fino al 2016. Sono stati avviati percorsi di quarto anno con modalità duale solo nel 2017. Ai sensi della legge regionale n. 26 del 19.6.2018 sono state redatte le linee guida regionali per l’attuazione dei percorsi di apprendistato e del sistema duale in Puglia (dd n. G08410 del 20.6.2019). Il Piano formativo individuale (PFI) è redatto dall’Istituzione formativa con il coinvolgimento del datore di lavoro. Per avere diritto alla valutazione e certificazione finale, l’apprendista deve aver frequentato almeno i tre quarti sia della formazione interna che della formazione esterna presente nel PFI. In un percorso triennale, i limiti di durata della formazione esterna in rapporto all’orario obbligatorio del percorso formativo corrispondono a max 60% per I e II anno e max 50% per il III anno. Con avviso pubblico DIPPROF/2021 (dd n. 1333 del 29.7.2021) sono avviati percorsi formativi per l’acquisizione del diploma professionale di IV anno nel sistema duale. I destinatari sono i giovani che hanno conseguito una qualifica triennale presso una Istituzione formativa accreditata o presso un Istituto professionale. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 143 10/03/22 17:03 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 144 10/03/22 17:03 145 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 ➢ Struttura 3° anno 2° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 3° anno 4° anno 108 SARDEGNA Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 3° anno 4° anno 108 SARDEGNA Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 3° anno 4° anno 108 SARDEGNA Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 3° anno 4° anno Sardegna 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 Livello di sussidiarietà al 1° anno % a.f. 2018/19 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 145 10/03/22 17:03 146 Ø Normativa – Protocollo MIUR-Regione del 1.8.2003 – Intesa con MPI e atto indirizzo del 19.3.2008 (percorsi integrali per licenza media) – Protocollo con MPI del 24.10.2008 (azioni sperimentali per OF) – Accordo territoriale del 9.6.2011 (sussidiarietà) – Intesa n. 64 dell’8.3.2018 (accreditamento IS) – Dgr n. 5/20 dell’8.2.2006 (IeFP per giovani superiori a 16 anni) – Dd n. 28113/2766/FP del 27.7.2009 (avviso presentazione progetti) – Dd n. 43/32/2010, dgr del 7.10.2005, dd n. 114/05, cir. n. 17727/10 (accreditamento) – Dd n. 11163/1008/FP del 09.4.2010 (avviso di chiamata costituzione catalogo) – Dd n. 24077/2072/FP del 26.4.2012 (avviso Nuovi apprendimenti) – Dd n. 23292/2702/FP del 22.5.2013 (linee guida progetti) – Dd n. 44244/6707/FP del 1.10.2013, dd n. 6687/465/FP del 18.2.2014 (percorsi Ardisco) – Dd n. 25611/3076/FP del 5.6.2013 (Nuovi apprendimenti) – Dd n. 6687/465/FP del 18.2.2014 (percorsi Ardisco a.f. 2014/15) – Dd n. 934/42/FP del 13.1.2014 (linee guida apprendistato IeFP) – Dgr n. 24/10 del 19.5.2015 (IeFP a.f. 2015/16) – Dd n. 741 del 13.4.2016 (IeFP a.f. 2016/17) – Dd n. 41933/5533 del 16.12.2016 e dd n. 2425 del 5.7.2017 (scorrimento graduatoria) – Dd n. 2897 del 1.8.2017 (IeFP a.f. 2017/18) – Dgr n. 44/15 del 5.9.2018, dd n. 48859 del 9.11.2018, dd n. 5914 del 4.12.2018 (IeFP 2018/19 e 2019/20) – Dd n. 4290 del 6.11.2019 (IeFP 2019/20) – Dd n. 881 del 9.4.2020 (IeFP 2020/21) – Dd n. 36/16 del 17.7.2020 (V anno), dd n. 1964 del 30.4.2021 (IV anno) – Dd n. 5428/81446 del 15.10.2021 (riapertura dei termini triennali 2021- 2024) Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà e percorsi integrali) Dall’a.f. 2003/04 percorsi di Formazione Professionale integrale, cessati al primo anno dall’a.f. 2006/07. Dall’a.f. 2006/07 sono stati attivati solo percorsi extra-accordo. Dall’a.f. 2009/10 sono stati segnalati: a) percorsi “SIS” (Scuola e Integrazione in Sardegna) triennali integrati (Azione 2), di durata pari a 2.970 ore, gestiti dagli Enti di formazione riconosciuti dalla Regione. Sono invece estinti i percorsi SIS di 1 anno (990 ore e 1200 ore) rivolti a giovani drop out con oltre 16 anni in possesso della licenza media (Azione 1). Entrambi questi percorsi erano solo di II livello EQF; b) “Nuovi CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 146 10/03/22 17:03 147 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 apprendimenti” percorsi di 1 anno di 1.200 ore di decisione 85/368/CEE, II livello EQF. Dal 2014/15 fino al 2015/16 erano operanti: a) avvisi “Ardisco” e “Ardisco Ancora”: percorsi nell’ambito delle 22 qualifiche del Repertorio nazionale e con conseguente livello III EQF. Solo nell’a.f. 2014/15 vi sono stati percorsi annuali (di 1.000 ore), mentre i percorsi biennali (in genere di 1.000 ore) sono stati presenti anche nell’a.f. successivo. Tra questi si conta 1 percorso presso l’Ipsar di Tortolì per 15 alunni, di fatto in sussidiarietà complementare (Garanzia Giovani a.f. 2015/16 e 2016/17), preceduto da una sperimentazione Ardisco presso l’Ipsia Ferrari di Iglesias negli a.f. 2013/14 e 2014/15. Da notare, inoltre, che la qualifica biennale “Benessere” contava 2.400 ore, considerando 1.800 ore per la qualifica e 600 ore di abilitazione. Dall’a.f. 2016/17 sono operanti nei CFP i primi percorsi triennali di IeFP, tutti di 990 ore (2.970 ore nel triennio), anche quelli nel settore “Benessere”. I primi triennali a qualifica (dal 2018/19 soltanto in duale) sono stati realizzati con uno sfasamento rispetto all’inizio della scuola ed è per questo motivo che non sono stati segnalati nel Rapporto sulla IeFP dell’INAPP per l’a.f. 2016/17, ma solo dall’anno formativo successivo. Attualmente, con determinazione n. 5428/81446 del 15.10.2021 è stata autorizzata la riapertura dei termini per la presentazione delle domande dei percorsi a valere sull’avviso IeFP 2020, ma per gli anni formativi 2021-2024. Riguardo alla IeFP delle scuole, nell’a.f. 2011/12 si è optato per l’avvio di 145 percorsi triennali presso gli IPS in base al modello “integrativo” dell’intesa del 16.12.2010 e all’accordo territoriale del 9.6.2011 tra MIUR, Assessorato al lavoro e Assessorato alla PI della Regione Sardegna. Il modello “sussidiario integrativo”, ad esaurimento, è in via di sostituzione con quello sussidiario ex d.lgs. n. 61/2017 dall’a.f. 2018/19 (dgr n. 44/15 del 5.9.2018). Dopo alcuni anni di stasi si è assistito a una ripresa dei percorsi delle IS, a cominciare dall’a.f. 2014/15, riallineati al terzo anno ai fini della qualifica. Dall’a.f. 2018/19 viene previsto un quarto anno in duale (attualmente riproposto con dd n. 1964/2021 ma con inizio gennaio 2022). Inoltre, la dd n. 36/16 del 17.7.2020 intendeva avviare in via sperimentale, per l’anno formativo 2021/22, il percorso formativo di quinto anno per consentire ai cittadini in possesso del diploma professionale di tecnico di iscriversi, a conclusione del quarto anno, ai percorsi per il conseguimento del diploma di tecnico superiore (livello 5 EQF). Lo sfasamento dei percorsi di quarto anno a causa della pandemia ha costretto la Regione a procrastinare l’effettivo avvio di questa opzione. Ø Sede di svolgimento Iscrizione e sede dei percorsi di IF è presso i CFP. Le scuole accreditate per percorsi IeFP delle IS sono operative a partire dall’a.f. 2004/05. Dall’a.f. 2011/12 l’iscrizione è presso l’IS secondo il modello sussidiario. Sono accreditati Enti senza fini di lucro, consorzi e imprese. Le Istituzioni scolastiche devono essere accreditate in conformità al sistema di accreditamento regionale, secondo quanto previsto dall’Intesa n. 64 dell’8.3.2018, con specifiche modalità semplificate. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 147 10/03/22 17:03 148 Ø Docenti Dall’a.f. 2011/12 nei percorsi del modello sussidiario integrativo le competenze di base e tecnico-professionali sono insegnate da personale della scuola. In carenza di organici c’è possibilità di accordo con le Agenzie formative accreditate nel rispetto dei vincoli finanziari. I docenti dei percorsi delle Istituzioni formative provengono dalle Agenzie accreditate. Riguardo ai formatori, la Regione non obbliga ad utilizzare il CCNL di categoria della Formazione Professionale. Normalmente viene applicato un contratto generico. Ø Articolazione oraria Dall’a.f. 2011/12 i percorsi del modello sussidiario integrativo sono stati attuati dalle Istituzioni scolastiche nell’ambito dell’autonomia e flessibilità. I primi due anni non presentavano diversità rispetto ai percorsi tradizionali, ma al terzo (a.f. 2013/14) si realizzava una curvatura regolata dalle linee guida. I percorsi in sussidiarietà nelle IS si dovrebbero presto attivare in classi autonome (i percorsi in sussidiarietà integrativa sono in esaurimento), non integrate negli ordinari percorsi quinquennali, assumendo gli standard formativi e la regolamentazione dell’ordinamento dei percorsi di IeFP. A tale scopo agli IP è dato utilizzare i margini di articolazione delle cattedre di cui al c. 4 dell’art. 9 e gli spazi di autonomia e flessibilità previsti dall’art. 6 del d.lgs. n. 61/2017. Sono attivabili dall’a.f. 2016/17 i primi percorsi triennali di 2.970 ore (990 anno) compreso “benessere”. Ogni annualità ha una durata di 990 ore. Nella prima annualità sono previste 400 ore di impresa formativa simulata, rivolta in particolare ai destinatari che non hanno ancora compiuto il quindicesimo anno di età. L’impresa formativa simulata è propedeutica all’alternanza formazione lavoro o all’apprendistato, che saranno realizzati nelle annualità successive. Nel caso in cui vi siano destinatari che abbiano già compiuto il quindicesimo anno di età è possibile attivare contratti di apprendistato già dal primo anno. Nella seconda annualità sono realizzate 500 ore in alternanza formazione lavoro o in apprendistato. Nella terza annualità sono previste 600 ore di formazione in alternanza formazione lavoro o in apprendistato. Il percorso didattico prevede anche l’acquisizione di competenze culturali di base e di competenze tecnico professionali. I percorsi formativi per il diploma di tecnico hanno durata annuale per un monte ore complessivo pari a 990 di cui 495 ore di formazione d’aula e 495 ore svolte in formazione interna all’azienda presso cui il destinatario sarà assunto attraverso lo strumento dell’apprendistato per il diploma professionale o (in alternativa) in alternanza formazione lavoro. Ø Elementi Il curricolo dovrà prevedere: personalizzazione, orientamento in ingresso ed in itinere, accompagnamento, moduli di sostegno e di approfon- CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 148 10/03/22 17:03 149 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 dimento e attività motorie. I partecipanti ricevono gratuitamente i libri di testo, le dispense, i materiali didattici e l’abbigliamento professionale utile per l’inserimento nei Centri e sono coperti da assicurazione durante l’attività di alternanza formazione lavoro. Ø Esiti e certificazioni La deliberazione della Giunta regionale n. 33/9 del 30.6.2015 attribuisce alla Regione la qualità di soggetto titolare per l’individuazione, validazione e certificazione delle competenze ai sensi del d.lgs n. 13 del 16 gennaio 2013. L’esame è organizzato nel rispetto della disciplina regionale in attuazione dell’accordo del 20 febbraio 2014 avente per oggetto “Riferimenti ed elementi minimi per gli esami in esito ai percorsi di istruzione e formazione professionale (IeFP)”, che verrà progressivamente aggiornata al fine di ricondurla al quadro normativo delineato dal d.lgs. n. 13/2013, secondo quanto previsto dalla dgr n. 44/15 del 5 settembre 2018. L’attestato di qualifica viene rilasciato dalla Regione ai destinatari, al termine dei percorsi triennali a seguito del superamento dell’esame. Agli allievi dei percorsi per il conseguimento della licenza media viene consegnata una certificazione sul percorso e sulle competenze acquisite. I frequentanti devono ottenere la licenza media per poter conseguire una qualifica di Formazione Professionale. Il destinatario che dovesse interrompere la frequenza del percorso formativo prima del triennio, potrà ricevere un attestato di competenza ai sensi dell’accordo del 1.8.2019, recepito dalla Regione con dgr n. 45/5 del 14.11.2019. Ø Crediti Non è ancora stato stipulato l’accordo regionale di cui all’art. 7, comma 2, del d.lgs. n. 61/2017 con la Direzione generale dell’Assessorato della pubblica istruzione e con l’Ufficio scolastico regionale, che istituisca linee guida garantendo i passaggi tra i due sistemi di Istruzione professionale e di Istruzione e Formazione Professionale di cui all’art. 8 del medesimo decreto, nel rispetto di quanto previsto dall’accordo n. 100/CSR del 10 maggio 2018. Esiste un’intesa tra le Istituzioni formative e scolastiche per determinare i criteri e le concrete modalità operative per la valutazione dei crediti formativi e il loro riconoscimento. Inoltre, è previsto il riconoscimento di crediti in ingresso, con moduli di accoglienza comprensivi di un servizio per l’accertamento di conoscenze, capacità e competenze acquisite. Ø Governo del sistema La materia della formazione è in capo all’Assessorato regionale del Lavoro. È in funzione una Commissione paritetica Regione-USR per l’approvazione dei percorsi di IeFP. In precedenza, era stato istituito un tavolo di lavoro con i rappresentanti dell’Assessorato al Lavoro, Formazione CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 149 10/03/22 17:03 150 Professionale, cooperazione e sicurezza sociale al fine di definire le norme di riferimento per lo sviluppo di tutte le fasi degli esami di qualifica. È stato, inoltre, istituito un Tavolo tematico di supporto alla programmazione dell’offerta IeFP. Opera nell’ambito dell’Osservatorio regionale sulla dispersione scolastica ed è disciplinato con la dgr n. 56/28 del 18.10.2016, successivamente modificata con la dgr n. 48/35 del 17.10.2017. Una Commissione di valutazione è preposta all’inserimento dei percorsi nel catalogo regionale. L’offerta effettiva di percorsi IeFP, che potranno essere erogati dalle Agenzie formative o dagli Istituti professionali a partire dall’anno scolastico 2019/20, viene costruita sulla base di un sistema unico di acquisizione delle iscrizioni, disponibile sul SIL Sardegna e gestito dall’Assessorato del Lavoro. L’offerta formativa reale sul territorio viene definita sulla base delle preferenze manifestate attraverso le preiscrizioni. Ø Destinatari L’offerta formativa dovrà essere rivolta a ragazzi residenti in Sardegna, in possesso della licenza media al momento della pubblicazione degli avvisi. Potranno accedere ai corsi di qualifica triennale tutti i giovani residenti o domiciliati in Sardegna in possesso, alla data di avvio dei singoli percorsi formativi, della licenza media. Per l’a.f. 2021/22, l’età non deve superare i 16 anni e 364 giorni alla data di avvio. Nei corsi ordinamentali, non più in essere dal 2018, l’età doveva essere inferiore ai diciotto anni. Ø Quarto anno I primi percorsi di quarto anno in duale (dd n. 48859 del 9.11.2018) per l’a.f. 2018/19 sono iniziati nel marzo 2019, ma non sono ancora conclusi nel 2021 a causa della pandemia in atto. I percorsi hanno una durata di 990 ore suddivise tra ore di aula (495 ore) e stage in azienda (495 ore). Sono rivolti a residenti o domiciliati in Sardegna in possesso di una qualifica professionale conseguita a seguito della frequenza di un percorso di Istruzione e Formazione Professionale o a seguito di un contratto di apprendistato. Non sono stati avviati altri percorsi di quarto anno nell’anno formativo 2021/22. La Regione intende avviare 8 percorsi di quarto anno finalizzati al conseguimento del diploma professionale di tecnico, con inizio in gennaio 2022. – a.f. 2018/19: n. percorsi 0; n. allievi 0 – a.f. 2019/20: n. percorsi 0; n. allievi 0 – a.f. 2020/21: n. percorsi 0; n. allievi 0 – a.f. 2021/22: n. percorsi 8; n. iscritti n.d. Ø Costi Il riferimento che determina per la Regione Sardegna i costi standard è ancora la dd n. 57661/6692/F.P. del 23.12.2015, ossia lo studio metodologico per i nuovi percorsi triennali, oggi a regime. Per l’a.f. 2018/19 si veda la dd CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 150 10/03/22 17:03 151 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 n. 5914 del 4.12.2018: “Approvazione avviso pubblico per la presentazione di proposte progettuali per percorsi di istruzione e formazione professionale per il conseguimento della qualifica professionale di cui all’art. 17, comma 1, lett. a), del d.lgs. 226/2005 e sperimentazione del sistema duale”. La determinazione porta l’Ucs di processo ora corso a € 113,00 per le ore di attività in aula e a € 89,00 per le ore di attività in azienda mentre l’UCS di risultato ammonta a € 0,60. Al totale va aggiunto il rimborso spese di viaggio, che per 18 unità corrisponde a € 44.442 (2.469 ad allievo). Per la definizione del finanziamento spettante a fronte dell’attuazione dei percorsi formativi, dunque, la Regione autonoma della Sardegna adotta una combinazione di tabelle standard di costo unitario, applicando: a) le UCS ora corso alle ore di percorso formativo previste; b) l’UCS ora allievo al monte ore allievi effettivi, ossia ai destinatari che hanno frequentato almeno il 70% delle ore corsuali; c) il rimborso spese di viaggio. Pertanto, il costo del percorso viene dato dalla formula: ucs ora corso*n. ore previste+ucs ora allievo*numero di ore*numero di allievi effettivi + rimborso spese viaggio. Ne deriva un costo complessivo a percorso di € 128.576,00 che costituisce il nuovo parametro di riferimento. Applicando il parametro di costo stabilito dalla Regione al numero degli iscritti al primo anno dei percorsi triennali delle istituzioni formative nell’a.f. 2018/19, risulta che il costo annuale per allievo corrisponde a € 9.301,24, il costo ora corso corrisponde a € 129,87, mentre il costo medio orario per allievo ammonta a € 9,40. Il numero minimo di allievi per classe finanziabile è 14 allievi, pari all’80% del numero di posti disponibili richiesto per l’avvio dei percorsi formativi, ossia 18. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale La Regione ha regolamentato l’apprendistato di I livello. Le linee guida per la sperimentazione dei percorsi formativi nell’apprendistato per la qualifica ed il diploma professionale prevedono percorsi per un monte di 990 ore annue (500 in modalità strutturata e 490 non). Di queste 320 sono erogate presso il soggetto attuatore e 670 presso l’impresa. Possono essere assunti con il contratto di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, i giovani che, al momento della stipula del contratto, hanno compiuto i 15 anni e fino al compimento dei 25 anni di età. È prevista la figura del formatore formale tecnico-professionale interno all’azienda (maestro). Si prevede che parte della formazione formale tecnico-professionale, pari ad almeno 80 ore (erogata di norma dall’impresa), venga realizzata in fase di prima attuazione presso il soggetto attuatore. L’avvio formale alla sperimentazione del sistema duale in Sardegna è stato dato nel 2018, sulla base di quanto disposto dalla dgr n. 44/15 del 5.9.2018 in attuazione del nuovo quadro normativo definito dal decreto legislativo n. 61/2017 e dettagliato nell’accordo siglato dall’USR e dalla Regione. Sono stati pubblicati due avvisi, l’uno per il conseguimento della qualifica professionale di operatore e l’altro per il conseguimento del diploma professionale di tecnico. Per l’a.f. 2021/22, l’Assessorato regionale del Lavoro ha pubblicato: a) un avviso per la presentazione di CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 151 10/03/22 17:03 152 proposte progettuali per percorsi di Istruzione e Formazione Professionale in sistema duale per il conseguimento della qualifica professionale (2021- 2024); b) un avviso per la presentazione di proposte progettuali per percorsi di quarto anno in sistema duale per il conseguimento del diploma professionale. Gli avvisi sono rivolti alle Agenzie formative iscritte alla macro-tipologia A (“percorsi formativi sperimentali della formazione professionale”). L’avviso per il IV anno è aperto a soggetti residenti o domiciliati in Sardegna in possesso della domanda di partecipazione telematica (DPT) di una qualifica professionale di operatore. Il limite d’età entro cui i potenziali destinatari possono essere assunti con un contratto di apprendistato per il diploma professionale è di 25 anni e 364 giorni al momento della stipula. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 152 10/03/22 17:03 153 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 ➢ Struttura 114 SICILIA Ø Struttura Il modello nno 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 4° a 114 SICILIA Ø Struttura Il modello nno 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 4° a 114 SICILIA Ø Struttura Il modello nno 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 4° a 114 SICILIA Ø Struttura Il modello nno 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 4° a Sicilia 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 Livello di sussidiarietà al 1° anno % a.f. 2018/19 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 153 10/03/22 17:03 154 Ø Normativa – Protocollo del 19.09.2003 – Accordo territoriale del 22.10.2003 (IeFP) – Accordo territoriale del 26.01.2011 (sussidiarietà) – Accordo del 5.2.2015 (IeFP serali) – Accordo territoriale (ddg n. 5562 del 24.10.2018) – Ddg n. 341/10 (offerta sussidiaria) – Ddg n. 342/10 (recepimento accordo del 29.4.2010) – Ddg n. 231 del 13.9.2011 (linee guida) – Ddg n. 3697 e n. 3808 del 15.9.2011 (IeFP a.f. 2010/11) – Ddg n. 4522 del 14.11.2011 (percorsi IF 1° anno a.f. 2011/12) – Ddg n. 2 del 22.10.12 (IeFP a.f. 2012/13) – Ddg n. 38 del 15.11.12 e n. 60 del 16.11.12, ddg n. 4227/12 e ddg n. 5347 del 21.12.2012 (IF a.f. 2012/13) – Ddg n. 5242 (costi 1°anno 2012/13) – Da n. 28/2013 (accreditamento) – Ddg n. 1797/14 e ddg n. 4146 del 30.9.2013 (IeFP a.f. 2012/13) – Ddg n. 4658 e n. 4669 del 24/25.10.2013 (costi a.f. 2013/14) – Ddg n. 1070/14 e cir. 02/2014 (IeFP a.f. 2014/15) – Dgr n. 113/14 e dgr n. 212/14 (linee guida) – Ddg n. 8193 del 2.11.2015 (IeFP 2015/16) – Ddg n. 1757 del 19.4.2016 e ddg n. 7936 del 22.12.2016 (IeFP a.f. 2016/17) – Lr n. 8 del 17.5.2016 (istituzione del repertorio delle qualificazioni) – Lr n. 29/2016 (certificazione delle competenze) – Ddg n. 1348 del 6.4.2016 e ddg n. 6060/2016 (IV anno a.f. 2016/17) – Ddg n. 307 del 26.7.2017 e dgr n. 57 del 5.4.2018 (linee guida) – Ddg n. 78 del 12.1.18 e ddg n. 4722 del 25.9.18 (IeFP a.f. 2017/18) – Ddr n. 157 del 5.4.2018 e ddg n. 460 del 15.11.2018 (linee guida IeFP) – Ddg n. 3651 dell’8.8.2018 e dds n. 4918 del 4.10.2018 (IeFP a.f. 2018/19) – Ddg n. 4756 del 26.9.2018 (IV anni 2018/19) – Ddg n. 2477 del 4.6.2019 (IeFP 2019/20) – Da n. 377 del 28.2.2020 (nuovo Repertorio) – Cir n. 21 del 14.7.2020 e nota del 29.9.2020, ddg n. 377 del 7.4.2021 (IeFP 2020/21 e IV anno) – Cir. n. 14 del 3.8.2021 (IeFP I anno 2021/22) – Ddg n. 1277 del 14.7.2021 (linee guida). Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà e percorsi integrali) Dall’a.f. 2003/04 percorsi di Formazione Professionale integrale. I percorsi integrati sono partiti per un solo triennio nell’a.f. 2003/04, concludendosi nell’a.f. 2005/06. L’a.f. 2006/07 non ha visto studenti partecipanti ai CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 154 10/03/22 17:03 155 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 percorsi integrati. Nuovi trienni integrati sono stati programmati a partire dall’a.f. 2007/08 e si sono conclusi nell’anno 2009/10. L’accordo territoriale permetteva sia la sussidiarietà integrativa, realizzata negli Istituti professionali a partire dall’a.f. 2011/12, che quella complementare (avviata nell’a.f. 2012/13 con 3 percorsi). Quest’ultima si riferiva al modello complementare di IeFP nel quale IF e IS adottano gli stessi obiettivi formativi regionali. Nell’a.f. 2018/19 è stato adottato il modello sussidiario ex d.lgs. n. 61/2017 (accordo territoriale 22.10.2018). È presente il IV anno. È previsto, ma non attuato, il V anno integrativo (linee guida 2021). Nell’a.f. 2021/22 la Regione ha introdotto nuovi percorsi triennali e reso effettivi i percorsi di IV anno dell’avviso n. 40/2021, sia ordinamentali che duali. Ø Sede di svolgimento Fino al 2010/11, accoglievano le iscrizioni le strutture formative accreditate (percorsi di FP integrale) o gli Istituti di istruzione secondaria di secondo grado (percorsi integrati). Dall’a.f. 2011/12 l’iscrizione avviene presso l’Istituzione scolastica secondo il modello sussidiario integrativo e presso l’Istituzione formativa nei percorsi di IeFP integrale. Sono accreditati i soggetti formativi pubblici e privati giuridicamente autonomi. Sono esentati dall’accreditamento le IS pubbliche. Gli Istituti professionali sono considerati di diritto Istituzioni formative accreditate (linee guida 2021). Ø Docenti Dall’a.f. 2011/12, nel modello sussidiario integrativo i docenti sono della scuola per tutte le competenze. Non è previsto il coinvolgimento delle Agenzie formative all’interno dell’offerta sussidiaria realizzata dagli IP. Nei percorsi di IeFP a titolarità Istituzioni formative (IF) i docenti delle competenze di base provengono dalle stesse IF. Ø Articolazione oraria I percorsi triennali per la qualifica delle Istituzioni formative accreditate e i percorsi triennali del modello sussidiario complementare realizzati nelle Istituzioni scolastiche comprendono 1.056 ore (vedi linee guida in dd n. 1277 del 14.7.2021) in una delle due classi del primo biennio e 1.056 ore nel 3° anno e nel 4° anno. Le competenze di base interessano 1.353 ore nel triennio (495-462-363). Sempre nel triennio, le ore tecnico-professionali sono 1.452 (561-429-462). Le ore di stage/laboratorio/simulazione aziendale/ alternanza - PCTO sono 396 (165 al 2° anno e 231 al 3° anno). La Regione riconosce, nell’ambito dell’autonomia delle IF e IS, una flessibilità tra le aree formative pari al 10% e una flessibilità all’interno delle singole aree formative pari al 20%. In presenza delle risorse finanziarie necessarie, si possono attuare larsa (esterni alle 1.056 ore) entro il limite del 15% del monte ore annuo (massimo 158 ore annue). I percorsi triennali del modello sussi- CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 155 10/03/22 17:03 156 diario integrativo realizzati nelle Istituzioni scolastiche hanno, un numero di ore annue pari a 1.056. Le Istituzioni scolastiche utilizzano di norma le quote di autonomia (art. 5, comma 3, lettera a, del dpr n. 87/2010) per il potenziamento delle attività e degli insegnamenti di indirizzo e professionalizzanti, e quelle di flessibilità (di cui al comma 3, lettera c, dello stesso art. 5) per le attività e agli insegnamenti di indirizzo. La soglia minima per gli insegnamenti e le attività di indirizzo richiesta dalla Regione stabilisce al 1° anno 396 ore, al 2° anno 396 ore e al 3° anno 561 ore. Si prevede, inoltre, la possibilità di un’offerta integrativa di alternanza scuola-lavoro. Nell’Accordo di cui al ddg n. 5562 del 24.10.2018 c’è uno specifico articolo che riguarda interventi per ragazzi orientati a una qualifica che si sono iscritti in un IP dove non si eroghi IeFP. In quel caso si considera un’obbligazione onerosa per le scuole quella di progettare interventi integrativi. Tali interventi devono essere realizzati nell’ambito del monte ore curricolare ordinamentale (dd n. 1277/2021). L’anno formativo ha inizio nel mese di settembre e si conclude nel mese di agosto. Non deve durare più di 9 mesi (220 giorni). Ø Elementi Il curricolo dovrà prevedere: accoglienza, orientamento, personalizzazione, tutor, sostegno a fasce deboli (larsa). Il finanziamento comprende i costi di docenti formatori, tutor, coordinatori, orientatore, valutatore, tutor e personale amministrativo, le spese di gestione (materiale di facile consumo, spese generali, materiale didattico), l’assicurazione allievi, il rimborso spese trasporto allievi e l’eventuale presenza di disabili (massimo 2). Sono consentiti larsa i cui costi non ricadano nell’operazione finanziata. I larsa hanno la finalità di recuperare le conoscenze di base e riequilibrare i livelli degli apprendimenti, approfondire le conoscenze acquisite, implementare e valorizzare le eccellenze. Ø Esiti e certificazioni Le prove di valutazione sono impostate in riferimento agli standard formativi minimi e utilizzano griglie di osservazione, prove scritte, assegnazione di compiti autentici e controllo qualità dei prodotti. Viene rilasciato alla fine del biennio il certificato di assolvimento dell’obbligo di istruzione. Al termine del III anno dei percorsi di IeFP è previsto un attestato di qualifica professionale. Per la valutazione in itinere l’Istituzione formativa registra, durante l’anno, gli esiti delle verifiche sulla scheda allievo. I servizi del Sistema di certificazione regionale si rivolgono alle persone che partecipano a percorsi formativi, che mirano a sviluppare le competenze afferenti a uno standard del Repertorio regionale delle qualificazioni e sono interessate a valorizzare le competenze conseguite in itinere o in esito. Il sistema di certificazione richiama il quadro di riferimento dell’accordo del 1.8.2019, recepito con deliberazione n. 465 del 13 dicembre 2019. A seguito della messa a regime del sistema di certificazione possono essere certificabili anche le singole competenze CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 156 10/03/22 17:03 157 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 afferenti agli obiettivi e ai profili previa progettazione formativa in unità di apprendimento (UdA). Gli enti titolati all’erogazione della certificazione delle competenze acquisite in contesti di apprendimento formali sono rappresentati dagli Organismi accreditati dalla Regione Siciliana per la formazione. Ø Crediti Le Istituzioni scolastiche e gli Organismi formativi sono tenuti a certificare il riconoscimento dei crediti formativi per il passaggio dal sistema di Istruzione al sistema di Istruzione e Formazione Professionale e viceversa, certificando le competenze e documentando il percorso formativo. Il riconoscimento degli apprendimenti e delle competenze acquisiti anche in contesti non formali e informali deve essere effettuato anche per le persone che intendono accedere ai percorsi di Istruzione e Formazione Professionale non più soggette all’obbligo di istruzione e che abbiano compiuto i 18 anni. I passaggi tra i due sistemi sono regolati dalla ddg n. 1277 del 14.7.2021, richiamando quanto stabilito dall’accordo Stato-Regioni n. 100 del 10.5.2018, dall’intesa n. 155 del 10.9.2020 e dall’accordo n. 156 del 10.9.2020. Al riconoscimento dei crediti si provvede attraverso specifiche Commissioni presso le Istituzioni formative, su domanda dei soggetti interessati. Ø Governo del sistema È previsto un Organismo regionale di indirizzo, monitoraggio e valutazione composto dai rappresentanti dell’Assessorato regionale Istruzione, Assessorato regionale al Lavoro, USR, Unione province regionali, Anci Sicilia, Parti sociali. All’aggiornamento e alla revisione del quadro degli standard regionali provvede periodicamente il Dipartimento regionale dell’Istruzione e della Formazione Professionale, sentito il Tavolo tecnico di lavoro di cui al ddg n. 1532 del 14.4.2011. Tale Tavolo redige le linee guida approvate con delibera di giunta regionale per i percorsi triennali di Istruzione e Formazione Professionale e perviene alla stesura del piano dell’offerta formativa, sulla base delle prescrizioni delle stesse linee guida regionali. Secondo la lr n. 29/2016 (Istituzione del sistema regionale di certificazione delle competenze - SRC) e il successivo dp n. 6 del 7.3.2018, il Sistema di certificazione regionale disciplina i servizi, di titolarità regionale, relativi all’individuazione, validazione e certificazione delle competenze acquisite nei contesti di apprendimento non formali e informali e la certificazione delle competenze acquisite nei contesti di apprendimento formali. La Regione siciliana, in qualità di soggetto titolare, è responsabile della governance del sistema, in quanto svolge la funzione di indirizzo, definendone le caratteristiche e modalità di funzionamento e regola il sistema: autorizza, infatti, gli enti titolati all’erogazione dei servizi, stabilendo i criteri per la costituzione degli elenchi regionali dei presidenti di commissione e degli esperti di settore, definendo ed aggiornando gli standard di riferimento dei servizi. Inoltre, controlla l’attuazione del sistema attraverso monitoraggi periodici. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 157 10/03/22 17:03 158 Ø Destinatari Possono avere accesso al primo anno di IeFP i giovani di età inferiore ai 18 anni, non compiuti al 1° settembre di ogni anno formativo, che siano in obbligo scolastico, in possesso del titolo conclusivo del primo ciclo di istruzione e fuoriusciti dal sistema di istruzione. Per l’iscrizione ai nuovi percorsi duali di secondo anno si può accedere prioritariamente in continuità del percorso IeFP di operatore dell’a.s. precedente. I destinatari per il quarto anno sono i giovani che hanno conseguito entro la data di presentazione della richiesta la qualifica triennale di operatore corrispondente con il diploma del percorso prescelto. Sono destinatari dei percorsi in apprendistato i giovani di età compresa tra i 15 e i 25 anni non compiuti, residenti o domiciliati nella Regione assunti con un contratto di apprendistato per il conseguimento della qualifica, del diploma professionale o del diploma di Istruzione secondaria di secondo grado, che risultano iscritti, o in possesso dell’ammissione, a un percorso, oltre ai giovani che intendono effettuare il passaggio dal sistema educativo di Istruzione al sistema di Istruzione e Formazione Professionale e viceversa. Ø Costi La ddg n. 4918 del 4.10.2018 stabilisce che per ciascuna annualità del percorso di Istruzione e Formazione Professionale l’importo massimo finanziabile nell’a.f. 2018/19 è quantificato nella somma di € 85.000/91.000 in classi normali/articolate, queste ultime realizzate dal secondo anno del triennio. Pertanto, applicando tale parametro di costo stabilito dalla Regione al numero degli iscritti al primo anno dei percorsi triennali delle Istituzioni formative nell’a.f. 2018/19, risulta che il costo ora corso ammonta a € 77,13, il costo annuale per allievo corrisponde a € 3.339,10 mentre il costo orario per allievo ammonta a € 3,07. Il numero minimo degli iscritti alla prima annualità dei percorsi di IeFP è di 22 allievi (20 con allievi disabili) per l’a.f. 2018/19 (saranno 22 almeno fino all’a.f. 2021/22) per i primi anni e 15 per i successivi. I percorsi devono avere di norma un massimo di 27 allievi dall’a.f. 2018/19 (almeno all’a.f. 2021/22). La frequenza deve essere almeno il 75% del monte ore. È consentito formare classi articolate con al massimo 2 indirizzi. Ø Quarto anno Dall’a.f. 2005/06 è stato istituito un IV anno di 990 ore massimo 20 allievi (1 corso nel settore turistico), riproposto nell’a.f. 2006/07 (8 corsi nel settore turistico e servizi d’impresa) e nel 2007/08 (7 corsi nel settore turistico e servizi d’impresa). Nel 2008/09 sono proseguiti 3 percorsi come post-qualifica triennale, ma non come IV anno. Dall’a.f. 2011/12 i corsi di IV anno sono nuovamente finanziati. La durata è di 1.056 ore, articolate come il terzo anno dei percorsi integrali e di sussidiarietà (competenze di base 363 ore, tecnico-professionali 462 ore, formazione sul lavoro 231 ore, con 20 ore di stage). Sono CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 158 10/03/22 17:03 159 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 segnalati percorsi anche nell’a.f. 2021/22, ma relativi all’avviso n. 40/2021 per l’a.f. 2020/21 (ddg 377 del 7.4.2021), partito in ritardo. – a.f. 2005/06: n. percorsi 1; n. iscritti 12 (IF) – a.f. 2006/07: n. percorsi 8; n. iscritti 125 (IF) – a.f. 2007/08: n. percorsi 7; n. iscritti 119 (IF) – a.f. 2008/09: n. percorsi 0; n. iscritti 0 – a.f. 2009/10: n. percorsi 0; n. iscritti 0 – a.f. 2010/11: n. percorsi 0; n. iscritti 0 – a.f. 2011/12: n. percorsi 92; n. iscritti 1.757 (IF) – a.f. 2012/13: n. percorsi 110; n. iscritti 2.228 (IF + IS) – a.f. 2013/14: n. percorsi 92; n. iscritti 3.582 (IF + IS) – a.f. 2014/15: n. percorsi 28; n. iscritti 435 (IS) – a.f. 2015/16: n. percorsi 94; n. iscritti 1.710 (IS) – a.f. 2016/17: n. percorsi 96; n. iscritti 1.654 (IF + IS) – a.f. 2017/18: n. percorsi 166; n. allievi 2.935 (IF + IS) – a.f. 2018/19: n. percorsi 65; n. allievi 1.247 (IF + IS) – a.f. 2019/20: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. (IF + IS) – a.f. 2020/21: n. percorsi 0; n. allievi 0 – a.f. 2021/22: n. percorsi 105; n. iscritti n.d. (IF) Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale La Regione ha regolamentato l’apprendistato di I livello e ha avviato la sperimentazione con attività formative. La prima pubblicazione dell’avviso pubblico è del febbraio 2014. La formazione è affidata a partenariati locali, costituiti almeno da un organismo di formazione accreditato, un’Istituzione scolastica accreditata e un Centro provinciale per l’istruzione degli adulti. La deliberazione n. 281 del 31.7.2018 riporta le nuove linee guida per lo sviluppo e la diffusione nella Regione Siciliana dell’apprendistato di I livello tramite il modello dell’apprendistato. La ddg n. 1796 del 9.5.2019 riporta l’avviso pubblico per la realizzazione dell’offerta formativa in apprendistato per l’a.f. 2019/20. I percorsi a qualifica hanno una durata contrattuale massima di 36 mesi; per i percorsi di diploma è di 12 mesi. Sia per la qualifica che per il diploma, la formazione esterna è massimo 60% del totale per il secondo anno e 50% per il terzo. Il modello si basa su un contributo pubblico per i servizi realizzati dall’Istituzione scolastica o formativa per accompagnamento al lavoro, co-progettazione formativa, formazione esterna, tutoraggio formativo, spese di traporto, vitto e alloggio dell’apprendista. La sperimentazione del sistema duale è partita nel 2016 (ddg n. 6874 del 10.11.2016). Riguarda percorsi di primo anno e l’avvio di percorsi di quarto anno per il conseguimento del diploma professionale. Più recentemente, la circolare n. 14 del 3.8.2021 stabilisce l’avvio di percorsi di secondo anno in modalità duale di Istruzione e Formazione Professionale. L’importo massimo finanziabile è quantificato in € 84.000,00 (€ 86.000,00 per figure considerate prioritarie) per 1.056 ore, con un numero minimo di 22 allievi e un massimo di 27. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 159 10/03/22 17:03 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 160 10/03/22 17:03 161 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 ➢ Struttura 120 TOSCANA Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 2-3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 1° anno 4° anno 120 TOSCANA Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 2-3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 1° anno 4° anno 120 TOSCANA Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 2-3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 1° anno 4° anno 120 TOSCANA Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 2-3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 1° anno 4° anno 120 TOSCANA Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 2-3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 1° anno 4° anno Toscana 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 Livello di sussidiarietà al 1° anno % a.f. 2018/19 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 161 10/03/22 17:03 162 Ø Normativa – Protocollo MIUR-Regione del 24.7.2003 – Accordo territoriale del 24.02.2011 – Accordo territoriale IS in dgr n. 217/12 e modifica in dgr n. 53/13 – Accordo Regione-USR approvato con dgr del 21.5.2018 ai sensi del d.lgs n. 61/2017 – Lr n. 32/2002 (TU Istruzione e FP) – Dgr n. 347 del 19.4.2004 (sistema delle competenze regionale in standard nazionali) – Dgr n. 72/04 (IeFP per a.f. 2004/05) – Dgr n. 6299/04 (IeFP per a.f. 05/06) – Lr n. 63/2009 (modifiche TU 32/02) – Dgr n. 2923/10 (avviso percorsi 2010/11) – Dgr n. 1033/10 (sentenza C.cost. n. 309 del 2.11.2010 illegittimità art. 13, c. 2,3 TU modif.) – Dgr n. 1103 del 28.12.2010 (piano regionale dell’offerta 2011/12) – Dgr n. 40 del 31.1.11 (offerta regionale per l’IeFP), dgr n. 69 del 14.2.11 (sussidiarietà) – Dd n. 240/2011 (costi UCS) – Dgr n. 1/111 del 12.12.2011 (alternanza) – Dgr n. 41 del 30.1.2012 (IS a.f. 2012/13), dd n. 1512/12 e dgr n. 259/12 (format IS) – Dgr n. 259 del 2.4.2012 e dgr n. 1207/2012 (IeFP a.f. 2012/13) – Dgr n. 609/2012 (apprendistato) – Dd n. 4316/2013 (linee guida IeFP) e dd n. 4485/2013 (piano IS a.f. 2013/14) – Dd n. 4301/2013 e dd n. 1656/2013 (certificazioni, accompagnamento) – Lr n. 59 del 14.10.2014 (IeFP) – Dgr n. 920/2015 (IeFP 15/16) e dgr n. 1230 del 15.12.2015 (protocollo per il duale) – Dgr n. 1407/2016, dgr n. 416 del 16.4.2018 e smi (accreditamento) – Dgr n. 359/2016 (IeFP a.f. 2016/17) – Dgr n. 336 del 3.4.2017 (linee guida), dgr n. 7932 del 25.5.2017 (IeFP a.f. 2017/18 e duale) – Dgr n. 1343 del 4.12.2017 (costi IeFP) – Dgr n. 564 del 29.5.2017 (linee guida), dgr n. 539 del 21.5.2018 e n. 732 del 2.7.2018 (IeFP 2018/19) – Dd n. 15329 del 14.9.2018 (IV anno 2018/19) – Dgr n. 798 del 17.6.2019 (linee guida), dd n. 948 del 22.7.2019, dd n. 17577 del 22.10.2019 (biennali 2019/20) – Dd n. 16616 del 2.10.2019 (IV anni) – Dd n. 13043 del 26.7.2019 (triennali duali IF 2020/21), dd n. 16251 del 9.10.2020 (IV anni) – Dgr n. 659 del 25.5.2020 (interventi integrativi nelle IS 2020/21) – Dd n. 987 del 27.7.2020 (linee generali) CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 162 10/03/22 17:03 163 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 – Dd n. 12635 del 6.8.2020 e dd n. 5476 del 31.3.2021, dgr n. 603 del 31.5.2021 (IeFP 2021/22). – Dd n. 19549 del 2.11.2021 (IV anni 2021/22). Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (percorsi di IeFP integrali e sussidiarietà) Nei primi anni di sperimentazione, iniziata nell’a.f. 2003/04, la Regione aveva istituito percorsi in integrazione al 20% e percorsi di FP mista: 1-2 anni in istruzione integrata di orientamento a scuola (IF-LIF Istruzione/ Formazione). A questi seguivano 2 anni di istruzione integrata a scuola (IP-LIP Integrazione professionalizzante) oppure 2 anni di Formazione Professionale (PF-Percorsi formativi con titolarità Scuola o Agenzie). Gli IF partirono nell’ottobre del 2003. Un anno dopo gli IP e i PF. I LIF e i LIP furono istituiti nell’a.f. 2005/06. Tali percorsi integrati si estinsero al primo anno nell’a.f. 2007/08. Dall’a.f. 2009/10 erano operativi, a partire dal 3° anno dopo le medie, percorsi integrali della durata di un anno per l’acquisizione di una qualifica. Il mutamento del quadro normativo nell’a.f. 2010/11, avvenuto in seguito alla sentenza Corte cost. n. 309 del 5.11.2010, ha reso necessaria la rimodulazione delle modalità di attuazione del diritto-dovere all’Istruzione e alla formazione, con un conseguente ritardo nella realizzazione dell’offerta. Dall’a.f. 2011/12 la durata di questi percorsi era solo di 2 annualità a partire dai 16 anni. La sperimentazione nella programmazione IeFP per l’a.f. 2015/16 doveva aprire l’accesso alle IF per i ragazzi di 15 anni (1+2 come in Emilia), ma non è più partita. Nel biennio dopo le medie erano previsti progetti a titolarità scuola per la prevenzione dell’abbandono scolastico e la messa a livello. Altri percorsi biennali (2.100 ore) organizzati nelle Agenzie formative accreditate portavano a una qualifica riconosciuta solo nell’ambito del sistema regionale di FP. Nell’a.f. 2011/12 si è adottato il modello sussidiario integrativo a titolarità Istituzioni scolastiche (IS). Al termine dell’a.f. 2012/13 anche i percorsi triennali in surroga iniziati a scuola nel 2010/11, che erano stati riallineati in itinere alle figure del Repertorio nazionale, hanno rilasciato le prime qualifiche del nuovo ordinamento (non più statali ma regionali). Dall’a.f. 2012/13 l’offerta della Regione si è arricchita con la possibilità di alcuni percorsi in sussidiarietà complementare (operatore del benessere). All’offerta in sussidiarietà (integrativa e complementare fino all’a.f. 2018/19, che vede nello stesso anno i nuovi primi anni ex d.lgs n. 61/2017) si affiancano nuovi percorsi biennali e, più recentemente, anche triennali (dall’a.f. 2018/19) realizzati dai CFP e ormai a regime (decreto n. 12635 del 6.8.2020 per l’a.f. 2021/22). I biennali sono percorsi per drop out sedicenni, compresi quelli con sperimentazione nel sistema duale, questi ultimi realizzati con partenariati misti scuole/agenzie formative e introdotti in via sperimentale a partire dall’a.f. 2016/17. Più recentemente, per l’a.f. 2021/22, con il decreto dirigenziale n. 5476 del 31.3.2021 è stato stabilito un secondo scorrimento di graduatoria (sull’avviso di cui al dd n. 17577 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 163 10/03/22 17:03 164 del 22.10.2019) a seguito del finanziamento di ulteriori 14 progetti biennali rispetto a quelli precedentemente assegnati con delibere n. 1430/2018 e n. 1052/2019 e decisione n. 52/2020, per giovani che hanno assolto l’obbligo di istruzione. L’avviso pubblico dd n. 12635 del 6.8.2020 impegna la spesa di € 5.380.000,00 per 50 progetti triennali duali di IeFP realizzati dagli Organismi formativi. L’attivazione del 4° anno è stata realizzata per la prima volta nell’a.f. 2015/16 presso gli IPS ed è attualmente operante. Ø Sede di svolgimento Dall’a.f. 2011/12 l’iscrizione avviene presso le Istituzioni scolastiche secondo il modello sussidiario integrativo e presso le Istituzioni formative nei percorsi di IeFP integrale. I percorsi di Istruzione e Formazione Professionale che sono attuati dagli Istituti professionali di Stato in sussidiarietà sono realizzati previo accreditamento regionale dei soggetti. Possono presentare domanda di accreditamento gli Istituti scolastici secondari superiori, organismi formativi privati. Gli Istituti professionali attivano percorsi di IeFP in classi autonome, non integrate negli ordinari percorsi quinquennali, che assumono gli standard formativi e la regolamentazione dell’ordinamento dei percorsi di IeFP. I progetti formativi di durata biennale possono essere realizzati da partenariati composti da Organismi formativi, da Istituti professionali e Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA). Tutti i componenti del partenariato devono essere accreditati alla formazione. Ciascun partenariato deve essere composto al massimo da 3 organismi formativi. Ciascun organismo formativo può presentare al massimo 8 progetti. Ø Docenti Dall’a.f. 2011/12, nel modello sussidiario integrativo, i docenti sono della scuola per tutte le competenze. Può essere autorizzata una delega a terzi solo per le attività di progettazione e docenza/orientamento nei casi in cui si tratti di apporti integrativi e specialistici di cui la scuola non disponga in maniera diretta, aventi carattere di occasionalità, non reperibili con singolo incarico a persona fisica (dgr n. 1343/2017). Nei percorsi triennali integrali sia le competenze di base che quelle tecnico-professionali vengono svolte dal personale dei CFP. Il personale docente deve essere in possesso di abilitazione all’insegnamento e/o deve contare esperti in possesso di documentata esperienza maturata per almeno 5 anni nel settore professionale di riferimento. Devono essere inoltre previsti almeno 1 tutor d’aula con funzioni di raccordo, orientamento e accompagnamento, un coordinatore didattico e un supervisore per le attività di laboratorio (docente, tecnico di laboratorio o tutor). Nei percorsi biennali le 300 ore finalizzate all’acquisizione/recupero delle competenze di base sono erogate dagli IPS e/o dai CPIA presenti nel partenariato che realizza il progetto. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 164 10/03/22 17:03 165 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 Ø Articolazione oraria Nell’a.f. 2021/22 i percorsi triennali (sia IS che IF) hanno durata pari a 3.168 ore complessive, articolate in tre annualità della durata di 1.056 ore ciascuna, con 1.184 ore di lezioni teoriche da dedicare sia alla formazione di base che alla formazione tecnico-professionale. Di queste, 30 ore sono destinate alle attività di accompagnamento (iniziale, in itinere e finale), di cui almeno 8 ore per le attività di accompagnamento individuale. Vi sono, inoltre, 1.184 ore di attività laboratoriale, applicata sia alla formazione di base sia alla formazione tecnico-professionale in coerenza con la figura professionale di riferimento del progetto, 800 ore di applicazione pratica da svolgere a partire dal secondo anno in stage presso imprese del territorio (localizzate nel Sistema Locale del Lavoro in cui si svolgono le attività formative o nei comuni limitrofi al SLL). Le IS suddividono le 800 ore di alternanza scuola- lavoro, a partire dalla seconda annualità del percorso, con 400 ore di impresa simulata/stage interno e 400 ore di stage esterno da realizzarsi presso imprese del territorio. I percorsi biennali hanno 2.100 ore complessive: 650 ore di lezioni teoriche, di cui 300 ore finalizzate all’acquisizione/recupero delle competenze di base erogate dagli IPS e/o dai CPIA presenti nel partenariato che realizza il progetto; 320 ore di lezioni teoriche non finalizzate al recupero delle competenze di base; 22 ore di attività di accompagnamento di gruppo; 8 ore di accompagnamento individuale; 650 ore di attività laboratoriale coerente con la figura professionale di riferimento del progetto; 800 ore (400 ore il I anno e 400 ore il II anno) di applicazione pratica in stage/alternanza scuola lavoro da realizzare presso imprese. Ø Elementi I percorsi formativi devono essere progettati nel rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni fissati dal MIUR e degli standard di percorso definiti dal Sistema regionale delle competenze ai sensi della dgr n. 988/2019. Ø Esiti e certificazioni All’esame finale possono accedere candidati esterni provenienti da percorsi scolastici in esito ad interventi integrativi realizzati da un IP, come previsti dalla dgr n. 659/2020. A tal fine, l’IP di provenienza rilascia la documentazione dettagliata sul percorso formativo svolto come evidenza per l’accesso all’esame. In caso di interruzione del percorso formativo prima dell’ammissione all’esame finale possono essere rilasciati un certificato delle competenze di base dell’Obbligo d’istruzione (biennio) e un attestato di competenze. A conclusione del percorso formativo possono essere rilasciati un attestato di qualifica professionale (per chi ha superato l’esame finale) e un attestato di competenze in caso di non superamento dell’esame finale. I format sono stati approvati con l’Accordo Stato-Regioni del 1.8.2019 e re- CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 165 10/03/22 17:03 166 cepiti dalla Regione Toscana con dgr n. 342/2020. Le qualifiche rispondono ai livelli EQF. La dgr n. 294/2013 introduce il Dossier individuale delle competenze quale documento progressivo descrittivo degli esiti raggiunti e delle competenze acquisite dall’allievo di un percorso formativo finalizzato al conseguimento della qualifica di IeFP. Per avere diritto alla certificazione finale l’apprendista deve aver frequentato almeno i tre quarti della formazione interna ed esterna. Nel percorso di apprendistato, spetta all’Istituzione titolare della progettazione la stesura del piano formativo individuale (PFI) con il coinvolgimento del datore di lavoro secondo il modello allegato al dm del 12 ottobre 2015. All’Istituzione spettano altresì il coordinamento e il monitoraggio delle attività, compresa la gestione dell’esame. Ø Crediti Iscrizioni di nuovi partecipanti provenienti da percorsi di IP e da altri percorsi di IeFP a percorso già avviato devono essere accolte nel rispetto di quanto previsto dalla dgr n. 987 del 27.7.2020 e dagli artt. 5 e 6 dell’accordo tra l’Ufficio scolastico regionale per la Toscana e la Regione Toscana approvato con dgr n. 603 del 31.5.2021 secondo la modalità del riconoscimento dei crediti formativi ai sensi del dm 22 maggio 2018 n. 427, che recepisce l’accordo sancito in Conferenza Stato-Regioni del 10 maggio 2018 riguardante la definizione delle fasi dei passaggi tra i percorsi di Istruzione professionale e i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale compresi nel repertorio nazionale dell’offerta di Istruzione e Formazione Professionale, e viceversa, in attuazione dell’art. 8 comma 2 del d.lgs. n. 61 del 13.4.2017, del dm n. 22.5.2018, come rimodulato dall’Accordo in Conferenza Stato-Regioni del 10.9.2020. Ø Governo del sistema La realizzazione dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale da parte degli Istituti professionali avviene in attuazione dell’accordo tra l’Ufficio scolastico regionale e la Regione Toscana e alla luce delle richieste inviate dagli Istituti professionali di Stato alle Province e alla Città metropolitana di Firenze così come approvate annualmente nel piano regionale dell’offerta formativa e del dimensionamento della rete scolastica che prevede interventi per la programmazione dell’offerta formativa. Il competente Settore regionale si confronta con l’Ufficio scolastico regionale, il Consorzio istituti professionali associati toscani (CIPAT) e gli enti territoriali al fine di condividere le modalità di progettazione, di gestione e di valutazione della IeFP regionale. I percorsi formativi dovranno rispondere ad uno specifico avviso pubblico regionale ed essere progettati sulla base degli standard di progettazione definiti dal Sistema regionale delle competenze ai sensi della dgr n. 988/2019 e smi. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 166 10/03/22 17:03 167 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 Ø Destinatari I destinatari degli interventi formativi triennali realizzati nelle IS e nelle IF sono i giovani di età inferiore ai 18 anni in possesso del titolo conclusivo del primo ciclo di istruzione. I percorsi di durata biennale, da avviare a partire dalla seconda annualità del triennio, si rivolgono ai giovani che hanno adempiuto all’obbligo d’istruzione, ovvero che hanno frequentato la scuola per almeno 10 anni, indipendentemente dal titolo di studio conseguito. Ai fini del successo formativo, agli allievi disabili è garantita la permanenza nei percorsi formativi fino al compimento del diciottesimo anno di età. Destinatari dei quarti anni sono gli studenti degli Istituti professionali in possesso di una qualifica professionale attinente e sono finalizzati al conseguimento del diploma professionale IeFP. Ø Costi Il costo massimo per percorso triennale presso un CFP secondo la dgr n. 714 del 25.6.2018 è pari a € 270.000,00. In caso di iscrizione al percorso di allievi con disabilità certificata ai sensi della Legge n. 104/92 o allievi con bisogni educativi speciali, di cui alla Legge n. 170/2010 viene corrisposta al soggetto attuatore una componente aggiuntiva di risorse per le relative attività di sostegno e supporto. Secondo la dgr n. 714 del 25.6.2018 le classi devono avere un numero di allievi non superiore a 25 e non inferiore a 15. Tale soglia inferiore può essere ulteriormente ridotta a 12 in ragione della presenza di alunni diversamente abili. In caso di iscrizione di allievi con disabilità certificata il numero complessivo di iscritti non può essere superiore a 22. I percorsi hanno durata triennale pari a 3.168 ore complessive, articolate per singola annualità con una durata annuale di 1.056 ore. Le attività di alternanza scuola-lavoro, da realizzarsi all’interno del sistema duale, sono svolte presso imprese presenti sul territorio. Sono previste 400 ore annue per il II anno e 400 ore per il III anno in alternanza che non devono essere conteggiate nell’applicazione dei costi reali, ma soltanto dal secondo anno in poi. Applicando il parametro di costo stabilito dalla Regione al numero degli iscritti a primo anno dei percorsi triennali delle Istituzioni formative nell’a.f. 2018/19, risulta che il costo annuale per percorso è di € 90.000, il costo ora corso ammonta a € 85,23, il costo annuale per allievo corrisponde a € 5.197,57 mentre il costo medio orario per allievo ammonta a € 4,92. Nell’a.f. 2018/19, il costo massimo delle IS per percorso triennale in sussidiarietà è pari a: € 15.000 per i percorsi afferenti all’indirizzo servizi commerciali; € 25.000 per i percorsi di operatore del benessere e € 20.000 per i percorsi afferenti a tutti gli altri indirizzi. Ø Quarti anni Dall’a.f. 2015/16 sono segnalati alcuni percorsi nelle IS per allievi di quarto anno. Tali percorsi hanno avuto una continuità nei successivi anni CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 167 10/03/22 17:03 168 formativi fino ad oggi. Si garantisce il rispetto dei Lep fissati dallo Stato e degli standard di percorso definiti dal sistema regionale delle competenze. Nel programmare l’attività formativa si garantisce una durata di 990 ore. Nel corso degli anni, i percorsi quadriennali sono stati attuati nelle Istituzioni scolastiche in sussidiarietà. Il decreto n. 19549 del 2.11.2021 prevede per l’anno 2021/22 – a.f. 2015/16: n. percorsi 3; n. allievi 58 – a.f. 2016/17: n. percorsi 11; n. allievi 170 – a.f. 2017/18: n. percorsi 7; n. allievi 124 – a.f. 2018/19: n. percorsi 13; n. allievi 255 – a.f. 2019/20: n. percorsi 16; n. allievi n.d. – a.f. 2020/21: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2021/22: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale La Regione Toscana ha dato attuazione alla riforma dell’apprendistato di cui al Testo Unico (decreto legislativo n. 167 del 14.9.2011) attraverso la modifica della lr n. 32/2002 (tramite lr n. 16 del 7.5.2012), del regolamento di esecuzione della lr n. 32/02 – dpgr n. 47/R dell’8 agosto 2003 (tramite dpgr n. 28/R del 18 giugno 2012) e l’adozione degli indirizzi per la regolamentazione dell’apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale e dell’apprendistato professionalizzante o di mestiere (dgr n. 609 del 10.7.2012). L’organizzazione didattica dei percorsi di formazione in apprendistato per il conseguimento del diploma professionale si articola in periodi di formazione esterna, da svolgersi presso l’Istituzione formativa che attua il percorso e formazione interna, da svolgersi presso il datore di lavoro. Il percorso personalizzato prevede una formazione esterna all’azienda articolata in formazione curriculare IeFP e supporto individualizzato, il tutoraggio e servizi di accompagnamento durante il percorso. La Regione sostiene l’offerta formativa dei diplomi professionali in apprendistato attraverso la predisposizione di un avviso pubblico che finora è stato rivolto agli Istituti professionali. La sperimentazione del sistema duale è avvenuta all’interno della programmazione dei percorsi formativi rivolti ai giovani drop out. La dgr n. 1230 del 15.12.2015 approvava lo schema di protocollo d’intesa tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e la Regione Toscana in merito alla prima sperimentazione relativa al “Sistema duale nell’ambito dell’Istruzione e formazione professionale”. A differenza dei quadriennali, i percorsi formativi triennali di IeFP delle Agenzie formative accreditate rientrano tutti nei percorsi in modalità duale e sono realizzati, dall’a.f. 2020/21, con un monte ore di 3.168 ore (in precedenza dall’a.f. 2018/19 era di 2.970). CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 168 10/03/22 17:03 169 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 ➢ Struttura 126 UMBRIA Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 1° anno 126 UMBRIA Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 1° anno 126 UMBRIA Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 1° anno 126 UMBRIA Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 1° anno 126 UMBRIA Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 1° anno Umbria 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 Livello di sussidiarietà al 1° anno % a.f. 2018/19 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 169 10/03/22 17:03 170 Ø Normativa – Protocollo MIUR-Regione del 1.8.2003 – Protocollo MIUR-Regione del 16.1.2008 – Intesa interistituzionale del 17.12.2007 – Accordo territoriale del 16.2.11 (sussidiarietà integrativa) – Accordo territoriale del 4.4.2014 (integrazione 264 ore) – Dgr n. 211 del 10.2.2005 (certificazione e riconoscimento crediti) – Dgr n. 95/08, dgr n. 1948/04, dgr n. 397/05, dgr n. 656/07 (accreditamento) – Dgr n. 277 del 17.03.08 (triennali per giovani che abbiano assolto all’obbligo di istruzione) – Lr. n. 7/09 (sistema formativo integrato) – Dgr n. 822 del 10.06.09 (attuazione percorsi) – Dgr n. 51/2010 (standard, certificazione e attestazioni) – Dgr n. 181 dell’8.2.2010 (modalità attuative sussidiarietà) – Dgr n. 168/10 (recepimento repertorio) – Dgr n. 579 del 7.6.2011 (modalità attuative per i progetti delle IS) – Dgr n. 56 del 24.1.2011 (iscrizioni a scuola in sussidiarietà integrativa) – Dgr n. 284 del 28.3.2011 (indirizzi attuativi IeFP e finanziamenti integrazione con Agenzie) – Dgr n. 109/12 (triennali IeFP) – Dgr n. 515/12 (IeFP a.f. 2012/13) – Lr n. 30 del 23.12.2013 (sistema di IeFP) – Dgr n. 200 del 3.3.2014 (linee guida esami) – Dgr n. 415 del 15.4.2014 (offerta a.f. 2014/15) – Dd n. 9577 del 7.10.2016 (IeFP a.f. 2016/17) – Dgr n. 842 del 25.7.2016 (protocollo duale) e dgr n. 85/2016 (duale a.f. 2016/17) – Dgr n. 907 del 28.7.2017, dd n. 7909 del 9.8.2017, n. 11145 del 27.10.2017, n. 11840 del 14.11.2017 (a.f. 2017/18) – Lr n. 20 del 28.12.2017 (IeFP triennalità e IF duale) – Dgr n. 581 del 4.6.2018 e dd n. 5778 del 6.6.2018 (IeFP duale a.f. 2018/19) – Dgr n. 469 del 18.4.2019 (passaggi) – Dd n. 516 del 10.6.2019, dd n. 9307 del 20.9.2019 e dd n. 11826 del 20.11.2019 (IeFP 2019/20) – Dd n. 752 del 30.6.2019 (biennali 2020/21) – Lr n. 6 del 16.7.2020 (triennali e quadriennali IeFP) – Dd n. 6280 del 24.6.2021 e n. 749 del 30.6.2021 (triennali e biennali 2021/22) Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà, percorsi biennali e triennali integrali) Dall’a.f. 2003/04, percorsi triennali integrati a titolarità delle Istituzioni scolastiche (estinti nell’a.f. 2008/09). Dall’a.f. 2008/09 fino all’a.f. 2011/12 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 170 10/03/22 17:03 171 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 erano attivi percorsi integrali di tre anni sia per giovani che non avessero compiuto 16 anni (14/16enni) sia per giovani oltre i 16 anni (16/18enni). Nell’a.f. 2011/12 erano attivi percorsi per 16/18enni, ma non per 14/16enni. Nell’a.f. 2011/12 la Regione adotta il modello sussidiario integrativo a titolarità delle Istituzioni scolastiche (IS). Con la lr n. 30 del 23.12.2013 si definisce un modello a regime per la realizzazione dei percorsi, articolato in un primo anno presso un IPS, anche con integrazione oraria con gli organismi di Formazione Professionale (si tratta, in questo caso, di una riproposizione dei percorsi integrati della prima sperimentazione), in un secondo e terzo anno presso un IPS ovvero presso un CFP per il conseguimento della qualifica. I percorsi integrali biennali presuppongono un solo anno a scuola dopo le medie, come nella vicina Emilia-Romagna. I percorsi in regime di sussidiarietà, integrativa e complementare fino all’a.f. 2018/19, si realizzano oggi con i nuovi primi anni di sussidiarietà ex d.lgs n. 61/2017. La dgr n. 842 del 25.7.2016 prevedeva specifiche linee di indirizzo che hanno disposto di avviare percorsi formativi triennali sperimentali delle Istituzioni formative (IF) nell’ambito del sistema duale. Successivamente, la lr n. 20/2017 ha introdotto la triennalità1 svolta interamente nei CFP accreditati, permettendone la prima concreta realizzazione nel successivo a.f. 2018/19. La lr n. 30/13 cita per il sistema regionale eventuali percorsi di durata quadriennale che si concluderebbero con il conseguimento di un diploma professionale, tuttavia, ancora non c’è evidenza di una realizzazione di quarti anni. Anche per l’a.f. 2021/22 sono previsti percorsi formativi biennali e triennali finalizzati al conseguimento di qualifiche professionali nell’ambito del diritto-dovere all’istruzione e formazione. Al 30.9.2021 sono aperte le preiscrizioni a corsi rivolti ai giovani dai 14 ai 18 anni per l’acquisizione delle seguenti qualifiche: operatore della ristorazione, operatore del benessere/estetista, operatore del benessere/acconciatore, operatore alla riparazione dei veicoli a motore, operatore meccanico alle macchine utensili, operatore meccanico saldatore, operatore elettrico, operatore del legno, operatore di impianti termoidraulici, operatore ai servizi di promozione e accoglienza. Ø Sede di svolgimento Dall’a.f. 2011/12 l’iscrizione avviene presso le Istituzioni scolastiche secondo il modello sussidiario. Nei percorsi integrali, l’iscrizione si fa presso gli Organismi di Formazione Professionale. La sede di svolgimento è quella delle IF. Per la modalità duale, i soggetti ammessi alla presentazione dei progetti sono individuati nelle Agenzie formative, di cui all’art. 3 della lr n. 30/2013, accreditate secondo la normativa vigente per la macro-tipologia “Formazione iniziale”. 1 La Regione con la lr n. 20/2017 ha integrato la lr n. 30/2013 con l’inserimento, dopo la lettera b) del comma 1 dell’articolo 5 “Articolazione dei percorsi del sistema regionale”, della lettera b bis, che prevede percorsi di durata triennale nell’ambito del sistema duale, presso gli organismi di formazione professionale accreditati. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 171 10/03/22 17:03 172 Ø Docenti Nei percorsi del modello sussidiario integrativo le competenze di base e quelle tecnico-professionali sono insegnate da personale delle Istituzioni scolastiche. Fino al 2015/16 le ore delle competenze tecnico-professionali potevano essere erogate entro la quota di flessibilità del 25% (264 ore) dai docenti ed esperti dei CFP per l’obbligo di istruzione ai sensi del dm n. 239/2007. Tale modello non è stato più confermato. Gli Organismi di Formazione Professionale, accreditati secondo la normativa vigente, per la macro-tipologia formazione iniziale, operano nelle more dell’attuazione di quanto disposto dalla dgr n. 541 del 9.6.2021 “Disciplina regionale per l’accreditamento”. In relazione ai saperi e alle competenze di base, così come descritti nel documento tecnico allegato al dm n. 139/2007 e nell’allegato 4 dell’accordo del 27.7.2011, prevedono l’utilizzo di docenti alle proprie dipendenze con applicazione del Contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) per la Formazione Professionale e con: abilitazione all’insegnamento per la scuola secondaria superiore; ovvero diploma di laurea inerente l’area di competenza e sufficiente esperienza; ovvero diploma di scuola secondaria superiore ed esperienza quinquennale. Il Ministero dell’Istruzione ha previsto con successiva nota la possibilità di applicare nella gestione del personale dipendente, oltre che il Contratto collettivo nazionale di lavoro per la Formazione Professionale (che comunque risulta essere prevalente), anche il Contratto collettivo nazionale di lavoro degli Enti pubblici. I CFP potranno avvalersi di esperti esterni, attraverso contratti di collaborazione, nelle forme consentite dalla legge, ma sempre in possesso di documentata esperienza maturata per almeno cinque anni nel settore professionale di riferimento. Per la parte di impresa formativa simulata, da realizzarsi al 1° anno presso gli Organismi di Formazione Professionale, possono essere previsti docenti junior in considerazione che tale attività non rientra metodologicamente nelle azioni di docenza tradizionale, ma piuttosto di docenza mirata all’assistenza nella realizzazione di compiti affidati nell’ambito delle esercitazioni pratiche. Ø Articolazione oraria I percorsi delle IF (1+2) sono articolati dall’a.f. 2018/19 all’a.f. 2021/22 in un primo anno di frequenza presso un Istituto professionale statale e due anni successivi presso un CFP (1a annualità: durata 1.000 ore, di cui min 240 e max 320 di tirocinio curriculare ad eccezione dei percorsi per “operatore del benessere-estetista” dove al secondo anno le ore di tirocinio curriculare sono pari a 400; 2a annualità: durata 1.000 ore, di cui min 240 e max 320 di tirocinio curriculare). Gli Enti di formazione possono, all’interno del quadro orario, variare il monte ore previsto utilizzando una flessibilità tra le aree formative pari al 10%. In precedenza, c’era un biennio professionalizzante che prevedeva per ultrasedicenni una durata complessiva di 1.980 ore, con 990 ore per ognuna delle due annualità. L’offerta formativa seguiva CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 172 10/03/22 17:03 173 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 il modello di cui alla lr n. 30/2013, regolamentata dalle modalità attuative di cui alla dgr n. 415 del 15.4.2014. A partire dall’a.f. 2018/19, i percorsi triennali sperimentali (3 anni nei CFP) si affiancano ai biennali per sostituirli gradualmente (lr. n. 6/2020), prevedendo una durata annua pari a 990 ore, per un totale complessivo di 2.970 ore nel triennio (1° anno: competenze di base 439 ore, competenze tecnico-professionali 495 ore, personalizzazione 56 ore, impresa formativa simulata, con periodi di applicazione pratica non inferiori a 400 ore annue, quale strumento propedeutico ai percorsi di alternanza scuola-lavoro o di apprendistato, con particolare riferimento agli studenti quattordicenni; 2° anno: competenze di base 364 ore, competenze tecnico-professionali 570 ore, personalizzazione 56 ore, alternanza scuola- lavoro ai sensi del d.lgs. n. 77/2005, con periodi di applicazione pratica non inferiori a 400 ore annue; 3° anno: competenze di base 364 ore, competenze tecnico-professionali 570 ore, personalizzazione 56 ore, alternanza scuola-lavoro ai sensi del d.lgs. n. 77/2005, con periodi di applicazione pratica non inferiori a 400 ore annue e apprendistato per la qualifica professionale ai sensi del d.lgs. n. 81/2015 e del dm n. 12.10.2015, con contenuti di applicazione pratica non inferiori al 50% dell’orario ordinamentale). Ø Elementi Tutti i percorsi dovranno prevedere: accoglienza e orientamento, recupero e approfondimento, accompagnamento al lavoro, attività didattiche e formative teorico-pratiche, attività di laboratorio, stage, visite guidate presso unità produttive o in occasione di eventi, manifestazioni, fiere, etc. Sono previste misure di accompagnamento per il riallineamento e integrazione delle competenze, per permettere il passaggio dei giovani dal canale dell’Istruzione a quello della Formazione Professionale. I servizi personalizzati integrati di orientamento educativo, recupero, integrazione e sviluppo di apprendimenti e competenze, sostegno linguistico, sostegno all’apprendimento e accompagnamento al lavoro vengono finanziati a parte. Tutti i percorsi dovranno prevedere almeno un segmento formativo finalizzato all’acquisizione di conoscenze di base in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. È previsto un servizio integrato di orientamento educativo, recupero e sviluppo di competenze, sostegno all’apprendimento, accompagnamento al lavoro per gli allievi dei percorsi formativi. Questo servizio gode di specifici finanziamenti aggiuntivi. Ø Esiti e certificazioni Al termine di ogni annualità, gli Organismi di Formazione Professionale prevedono una valutazione/scrutinio finalizzata alla certificazione delle competenze conseguite, a seguito della verifica dei requisiti educativi, culturali e professionali dell’alunno. In caso di interruzione del percorso, ogni allievo ha diritto ad una certificazione delle competenze acquisite. In questo caso l’Organismo di formazione dovrà rilasciare un “attestato di competen- CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 173 10/03/22 17:03 174 ze” redatto in conformità allo schema di cui all’allegato 7 dell’accordo Stato- Regioni e P.A. del 1.8.2019, spendibile per il riconoscimento dei crediti in ingresso nel passaggio ad altro percorso IeFP o all’istruzione. L’attestato comprova le competenze acquisite in riferimento al profilo formativo e professionale del percorso di riferimento e al raggiungimento degli standard formativi minimi, relativi alle competenze di base ed alle competenze tecnico- professionali. I consigli di classe compilano per ogni studente il “certificato di assolvimento dell’obbligo di istruzione”, che viene rilasciato d’ufficio a conclusione del percorso triennale ovvero su richiesta dell’allievo interessato che abbia maturato almeno 10 anni di frequenza scolastica/formativa. Gli esami conclusivi dei percorsi di IeFP, per il conseguimento dei titoli di qualifica professionale, si svolgono sulla base della dgr n. 200 del 3.3.2014 e successiva dgr n. 256 del 10.3.2015, nel rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni di cui al d.lgs. n. 226/2005 e in recepimento delle linee guida per la realizzazione degli esami di qualifica nel contesto derivante dall’emergenza epidemiologica Covid-19 approvate dalla Conferenza delle Regioni il 22 maggio 2020, qualora ne ricorresse la necessità. L’esame di qualifica comprende una prova pratica, di valutazione integrata delle competenze tecnico professionali in cui si articola il profilo di riferimento, e una prova orale, di valutazione delle relative conoscenze teorico-disciplinari e delle competenze di base: performatività linguistica, ragionamento e comportamento relazionale. I diplomi professionali, previa frequenza di apposito corso di studio annuale, consentono di sostenere l’esame di Stato per l’accesso all’università, all’alta formazione artistica, musicale e coreutica, nonché agli Istituti tecnici superiori. Ø Crediti Agli allievi dovrà essere garantita in ogni fase del percorso la possibilità di passaggio dal sistema della formazione a quello dell’istruzione, ai sensi e con le modalità di cui all’accordo tra Stato, Regioni e Province Autonome n. 100 del 10 maggio 2018, ai sensi dell’articolo 8, comma 2, del decreto legislativo del 13 aprile 2017 n. 61, per la definizione delle fasi dei passaggi tra i percorsi di istruzione professionale e i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale. Gli allievi che hanno concluso i percorsi orientativi e formativi di Garanzia Giovani o il 2° anno dei percorsi biennali del diritto-dovere e non sono stati ammessi all’esame finale o non lo hanno superato, ovvero provengono da percorsi scolastici di istruzione secondaria superiore, possono presentare, unitamente alla domanda di iscrizione, la richiesta di riconoscimento dei crediti formativi per accedere direttamente alla seconda annualità del percorso scelto. Ø Governo del sistema La Regione, secondo la lr n. 30 del 23.12.13, esercita le funzioni: a) programmazione, indirizzo, coordinamento delle politiche di intervento del siste- CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 174 10/03/22 17:03 175 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 ma regionale e dell’offerta formativa assicurando l’unitarietà del sistema su base regionale; b) adozione di un sistema di valutazione e controllo al fine di verificare l’efficacia, l’efficienza e la qualità del sistema regionale, nel rispetto delle linee guida statali in materia; c) monitoraggio del sistema regionale. La Giunta regionale con proprie deliberazioni stabilisce annualmente le modalità di attuazione dei percorsi pluriennali e assicura la concertazione e il coordinamento fra tutti i soggetti del sistema regionale, anche allo scopo di elaborare indicazioni e proposte per la Conferenza di servizio permanente per l’attuazione del d.lvo n. 112 del 31.3.1998 in materia di Istruzione e Formazione Professionale, ai fini della predisposizione del Piano regionale dell’offerta formativa e della programmazione della rete scolastica in Umbria. L’Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro (ARPAL), di cui alla lr n. 1 del 14.2.2018 e alla dd n. 352/2019, ha le funzioni di programmazione e gestione dell’offerta di Istruzione e Formazione Professionale, sistema duale, per l’assolvimento del diritto-dovere di istruzione e formazione, per l’apprendistato per la qualifica, il diploma professionale o di istruzione superiore. I progetti degli organismi sono sottoposti a una preliminare istruttoria di ammissibilità formale. Successivamente si compie una valutazione sulla base dei criteri generali di merito. Ø Destinatari I destinatari dei progetti biennali sono giovani disoccupati/inoccupati in diritto-dovere all’istruzione e formazione, che non abbiano compiuto 18 anni, abbiano adempiuto all’obbligo di istruzione o ne siano esonerati, siano fuoriusciti dal sistema scolastico e siano residenti o domiciliati in Umbria. Si ritiene che abbiano adempiuto all’obbligo di istruzione i giovani in possesso della relativa certificazione di assolvimento da parte della scuola. Coloro che ne siano privi o non siano in grado di dimostrare la frequenza di percorsi scolastici/formativi per almeno dieci anni potranno essere ammessi a frequentare i percorsi soltanto nel caso in cui abbiano compiuto sedici anni e siano, quindi, esonerati dall’obbligo di istruzione. Possono essere ammessi a frequentare i percorsi formativi anche giovani non in possesso del titolo conclusivo del primo ciclo di istruzione a condizione che abbiano compiuto 16 anni e che il progetto preveda modalità di recupero del titolo stesso, prima della conclusione del percorso formativo, mediante attività integrate con il Centro Provinciale per l’Istruzione degli adulti o con un Istituto di Istruzione secondaria di 1° grado. I destinatari dei progetti triennali in duale sono giovani in obbligo d’istruzione in possesso del titolo conclusivo del primo ciclo, che non abbiano compiuto i 16 anni di età alla data di iscrizione ai percorsi formativi triennali di IeFP. Possono essere ammessi a frequentare i percorsi formativi anche giovani non in possesso del titolo conclusivo del primo ciclo di istruzione, a condizione che abbiano compiuto 16 anni e che il soggetto attuatore si impegni ad adottare le misure necessarie per consentire il recupero del titolo stesso, prima della conclusione del percorso formativo, presso uno dei Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA) della Regione Umbria. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 175 10/03/22 17:03 176 Ø Costi La modalità prevista per la rendicontazione delle attività è quella dei costi reali ammissibili con applicazione del tasso forfettario del 15% dei costi diretti di personale, a copertura dei costi indiretti (art. 68 comma 1 lettera b del reg. UE n. 1303/13), di cui alla scheda 5.1.1.1 “Azioni nell’ambito dell’assolvimento dell’obbligo di istruzione e del diritto-dovere all’istruzione e formazione del Manuale generale delle operazioni (GE.O. Rev. 2) di cui alla dd n. 5576 del 7.6.2017”. Secondo la dd n. 5778 del 6.6.2018, per ciascuna annualità la determinazione del costo totale massimo del singolo percorso è definita secondo la formula: numero partecipanti approvati * parametro di costo ora partecipante * numero ore/n. corsi. Il parametro di costo individuato ora partecipante è pari a € 6,50. Pertanto, il costo stimato massimo ora allievo di un percorso di primo anno del triennio ammonta a € 6,50. Così, applicando tale parametro di costo al numero degli iscritti a primo anno dei percorsi del triennio nell’a.f. 2018/19, risulta che il costo ora corso ammonta a € 71,50, il costo annuale per allievo corrisponde a € 6.435,00 e il costo a percorso equivale a € 70.785,00. In caso di iscrizione al percorso di allievi con disabilità certificata ai sensi della l. n. 104/92 e di allievi con bisogni educativi speciali di cui alla l. n. 170/2010, viene corrisposta al soggetto attuatore una componente aggiuntiva di risorse volta a garantire il necessario sostegno nell’ambito di ciascun percorso, per un numero massimo di n. 3 allievi. Nell’a.f. 2018/19 non sono autorizzati e finanziati i percorsi formativi che, al termine della fase di iscrizione, non raggiungono un numero di iscritti pari a 10, con un margine di tolleranza determinato dai contesti provinciali. Non sono indicati numeri massimi di alunni a percorso. Secondo il Manuale generale delle operazioni ad uso di beneficiari, attuatori e destinatari finali (rev. n. 3 del 21.6.2018) si considerano “eligibili” (approvati) ai fini della determinazione del contributo pubblico, solo i partecipanti che hanno frequentato almeno il 75% delle ore di durata dell’attività formativa, fatte salve le deroghe previste per specifiche operazioni-tipo. In particolare, ai fini della determinazione e riconoscimento del contributo pubblico connesso al costo standard riferito al monte ore (di risultato), si attribuisce ai partecipanti eligibili l’intera durata effettiva del corso, indipendentemente dal numero di ore di effettiva frequenza di ciascuno, mentre i partecipanti che non hanno raggiunto la percentuale di frequenza minima prevista non sono approvati ai fini della determinazione del contributo pubblico; pertanto il monte ore frequentato dagli stessi non rientra nel calcolo del contributo. Qualora il numero di partecipanti eligibili si riduca al di sotto dell’80% di quelli previsti a progetto, si determina anche una riduzione percentuale del valore del costo standard fisso. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale La dgr n. 441 del 24.4.12 (allegato A) prevede percorsi per un monte ore non inferiore a 400 ore annue, tenuto conto della possibilità, nel caso CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 176 10/03/22 17:03 177 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 di apprendisti di età superiore ai 18 anni, di riconoscere crediti formativi in ingresso alla luce delle competenze possedute. La dgr n. 85/2016 prevede la costituzione di percorsi di IeFP di primo anno nell’ambito del sistema duale con la programmazione di percorsi triennali (attuati poi nell’a.f. 2018/19) e quadriennali. A seguito dell’introduzione del sistema duale con il d.lgs n. 81 del 15.6.2015 e dell’intesa in Conferenza Stato-Regioni del 24.9.2015, che ha dato avvio alla sperimentazione del modello duale, la Regione Umbria con la lr n. 20/2017 ha integrato la lr n. 30/2013 con l’inserimento dell’articolo 5 “Articolazione dei percorsi del sistema regionale”, che prevede percorsi di durata triennale nell’ambito del sistema duale, presso gli Organismi di Formazione Professionale accreditati. Si segnala più recentemente la dd n. 6280 del 2021 che prevede percorsi di durata triennale per il rilascio della qualifica con applicazione della modalità duale di cui agli articoli 41 e 43 del d.lgs. n. 81/2015 e dell’accordo tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome del 24.9.2015, così articolati: 1° anno - impresa formativa simulata, con periodi di applicazione pratica non inferiori a 400 ore annue, quale strumento propedeutico ai percorsi di alternanza scuola lavoro o di apprendistato, con particolare riferimento agli studenti quattordicenni; 2° anno - alternanza scuola lavoro ai sensi del D.lgs. n. 77/2005, con periodi di applicazione pratica non inferiori a 400 ore annue; 3° anno - alternanza scuola lavoro ai sensi del D.lgs. n. 77/2005, con periodi di applicazione pratica non inferiori a 400 ore annue o apprendistato per la qualifica professionale, ai sensi del D.lgs. n. 81/2015 e del dm del 12 ottobre 2015, con contenuti di applicazione pratica non inferiori al 50% dell’orario ordinamentale. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 177 10/03/22 17:03 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 178 10/03/22 17:03 179 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 ➢ Struttura 133 VALLE D’AOSTA Ø Struttura Il modello 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 4° anno 133 VALLE D’AOSTA Ø Struttura Il modello 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 4° anno 133 VALLE D’AOSTA Ø Struttura Il modello 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 4° anno 133 VALLE D’AOSTA Ø Struttura Il modello 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 4° anno 133 VALLE D’AOSTA Ø Struttura Il modello 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 4° anno Valle d’Aosta 2009/10 2010/11 2011/12012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 Livello di sussidiarietà al 1° anno % a.f. 2018/19 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 179 10/03/22 17:03 180 Ø Normativa – Protocollo del 30.10.2003 Agenzia regionale Lavoro-Sovraintendenza studi (dgr n. 3906/03) – Protocollo tra Regione Autonoma - MIUR - MLPS del 19.11.2003 (dgr n. 3906/03) – Protocollo e dgr n. 3077 del 23.12.11 (inserimento privi di licenza media) – Protocollo tra Sovraintendenza studi e Struttura responsabile dell’IeFP (dgr n. 1552/13) – Dgr n. 1280 del 26.9.2007 (procedura per il triennio 2007-2010) – Dgr n. 2426/2009 e dgr n. 3373/2009 (percorsi integrati) – Dgr n. 519/10 (recepimento riforma II ciclo) – Dgr n. 2370/10 (recepimento figure del repertorio nazionale) – Dgr n. 2026 del 23.07.10 (repertorio regionale) – Dgr n. 2316/10 e n. 2317/10 (2e 3e annualità percorsi integrati a.f. 2010/11) – Dgr n. 302/11 e dgr n. 2955/09 (accreditamento) – Dgr n. 1736/11 e pd n. 4490/11 (invito per percorsi per post 16enni a.f. 2011/12) – Dgr n. 1691 del 15.7.2011 (inserimento di profili nel repertorio regionale e standard) – Provvedimento dirigenziale n. 4490 del 10.10.2011 (approvazione corsi post 16enni) – Dgr n. 3052 del 16.12.2011 (integrazione repertorio) – Dgr n. 1941/12 (percorsi biennali per post 16enni a.f. 2012/13) – Dgr n. 8 del 10.1.2014 (invito corsi biennali a.f. 2013/14 e a.f. 2014/15) – Dgr n. 1794 del 12.12.2014 (invito corsi biennali 2014/15 e costi) – Dgr n. 494 del 15.04.2016 (esami) – Provvedimento dirigenziale n. 6373 del 15.12.2016 (UCS) – Dgr n. 939/16 (linee guida a.f. 2016/17) – Dgr n. 8/16 dell’8.1.2016 (IeFP a.f. 2016/17) – Dgr n. 1170 del 2.9.2016 e dgr n. 1667 del 2.12.2016 (IV anno) – Dgr n. 521 del 22.4.2016 e avviso n. 2016/AC (IeFP IF a.f. 2016/17) – Pd n. 4538 dell’8.9.2017 (IS a.f. 2017/18), pd n. 5329 dell’11.11.2016 e n. 6445/2016 (IF a.f. 2017/18) – Pd n. 7684 del 22.12.2017 Avviso n. 17AH (IeFP IF a.f. 2018/19) – Dgr n. 1675 del 28.12.2018, pd n. 1153 del 6.3.2019, n. 4520 del 1.8.2019 (IeFP 2019/20), pd n. 3831/2019 (IV a.) – Dgr n. 1349 del 4.10.2019, pd n. 6552 del 6.11.2019 e pd n. 6867 del 15.11.2019 (IeFP IF a.f. 2020/21), dgr n. 666 del 24.7.2020 e pd n. 4398 del 4.9.2020 (IV anno 2020/21) – Pd n. 2410 del 7.5.2021 (IeFP IF a.f. 2021/22); pd n. 4936 del 31.8.2021 (IV anno) CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 180 10/03/22 17:03 181 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (percorsi di IeFP integrali e sussidiarietà) La Regione Valle d’Aosta esercita una competenza legislativa primaria in materia di istruzione tecnico-professionale. In base ad essa l’Amministrazione scolastica non dipende dal MIUR ma viene finanziata con risorse regionali. Le scuole sono regionali (9 scuole nell’a.s. 2021/22), con organici pagati dalla Regione, ma hanno obiettivi e titoli statali in esito ai quinquenni. Nell’a.f. 2004/05 sono attivati percorsi di formazione pura (non più rinnovati al 1° anno nell’a.f. 2005/06). Dall’a.f. 2005/06 percorsi triennali integrati a titolarità CFP con 20% di presenza di docenti di scuola (estinti al 1° anno nell’a.f. 2007/08). Dall’a.f. 2007/08 percorsi integrati a titolarità scuola con presenza al 50% di docenti di scuola (estinti al 1° anno nell’a.f. 2010/11). Dall’a.f. 2010/11 il modello della Regione si avvicina prioritariamente (ma non è richiesto uno specifico accordo territoriale essendo la Valle d’Aosta a statuto speciale) a quello sussidiario integrativo, con la contemporanea presenza di percorsi delle Istituzioni formative accreditate. Dall’a.f. 2010/11 partono percorsi con obiettivi regionali nell’ambito degli accordi in CU sulle figure professionali. Sono attuati nelle scuole anche secondo un modello “complementare” con passaggio in quarta mediante corsi di allineamento o esami. Dall’a.f. 2011/12 sono attivati percorsi integrali biennali (“assimilabili” alle figure nazionali degli accordi in CU, ma con denominazione diversa), solo per post 16enni con crediti acquisiti nel biennio dopo le medie. Sono gestiti da Enti accreditati per l’IeFP. Dall’a.f. 2016/17 i percorsi biennali sono stati progressivamente trasformati in percorsi triennali integrali per 14enni realizzati da enti accreditati per la IeFP (CNOS-FAP, Fondazione per la formazione professionale turistica, Progetto formazione SCRL). Per l’a.f. 2021/22, i percorsi triennali sono relativi a: 1- Operatore del benessere (corso misto a valere su 2 indirizzi: Erogazione dei servizi di trattamento estetico e Erogazione di trattamenti di acconciatura); 2- Professioni del turismo (corso misto a valere sulla figura di Operatore alla ristorazione - 2 indirizzi: Preparazione degli alimenti e allestimento piatti e Allestimento sala e somministrazione piatti e bevande e sulla figura di Operatore ai servizi di promozione e accoglienza. La progettazione, quindi, dovrà riguardare 3 indirizzi complessivi); 3- Operatore alla riparazione dei veicoli a motore (corso misto a valere su 2 indirizzi: Manutenzione e riparazioni della carrozzeria e Manutenzione e riparazione delle parti e dei sistemi meccanici e elettromeccanici). In coerenza con il calendario scolastico, l’avvio dell’attività era previsto nel corso del mese di settembre 2021, in deroga all’art. 62 delle direttive. La conclusione delle attività, compresi lo svolgimento degli esami di qualifica e la consegna del rendiconto finale, è prevista entro la fine del mese di luglio 2024. Nella Regione Valle d’Aosta, l’autonoma disciplina ordinamentale preclude l’introduzione dell’offerta sussidiaria. Il 4° anno si realizza dall’a.f. 2016/17 nel sistema duale. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 181 10/03/22 17:03 182 Ø Sede di svolgimento Nell’a.f. 2011/12 per i trienni degli IP e IT l’iscrizione avveniva presso le scuole mentre per i bienni realizzati dai CFP per i 16-18enni avveniva presso i CFP e presso le scuole. Nel nuovo modello regionale l’iscrizione dei ragazzi ai percorsi non realizzati in sussidiarietà avviene presso i CFP. Gli Enti di Formazione Professionale hanno sede operativa accreditata per la tipologia “obbligo formativo”. A loro è richiesto di aver gestito nell’ultimo triennio almeno un corso di FP per giovani nella fascia dell’obbligo formativo. Possono essere accreditati per l’obbligo formativo soggetti pubblici e privati, comprese le scuole. L’istruttoria del procedimento relativo all’accreditamento degli Organismi formativi accreditati viene svolta in conformità con quanto disposto dall’art. 4 delle disposizioni approvate con dgr n. 264/2018. Ø Docenti Nei percorsi delle IF le risorse professionali coinvolte includono i docenti dell’Agenzia formativa. Ai docenti-formatori è richiesta l’abilitazione all’insegnamento delle materie relativamente alle competenze di base e tecnico professionali. Inoltre, sono previsti dei tutor dell’Agenzia formativa e docenti di sostegno in caso di handicap. I docenti sono della scuola per i percorsi triennali degli IP e e degli IT. Il CCNL richiesto dalla Regione ai formatori non necessariamente è quello della categoria, ma è raccomandato che sia almeno pari o migliorativo. Ø Articolazione oraria Estinti i percorsi biennali delle IF di 2.000 ore (1.000 + 1.000), il monte ore complessivo per ciascuna qualifica triennale attualmente erogata nei CFP accreditati è pari a 3.000 ore (27% di saperi di base e 73% di area tecnico- professionale). I percorsi sono inseriti nel sistema duale di cui alla sperimentazione nazionale prevista dall’accordo Stato-Regioni del 24 settembre 2015. Il quadro orario dovrà comprendere 800 ore di competenze di base e 2.200 ore (di cui min 1.200 in attività di alternanza) in competenze tecnico professionali. Il vincolo annuale è di minimo 200 ore di competenze di base e minimo 400 ore di alternanza secondo le modalità di: impresa formativa simulata quale strumento propedeutico ai percorsi di alternanza scuola-lavoro o di apprendistato con particolare riferimento agli studenti quattordicenni, tirocinio curriculare, stage (attivabile anche nel periodo estivo), apprendistato per la qualifica. Vi sono, inoltre, altre attività ricomprese nel finanziamento dei percorsi, in aggiunta e ad integrazione del monte ore complessivo. Devono, infatti, essere previste attività di recupero finalizzate a prevenire l’abbandono formativo e a promuovere l’esito positivo dei percorsi, per un massimo di 250 ore a corso, da svolgersi sia in forma individuale che in piccoli gruppi. Tali attività possono essere realizzate anche durante il periodo estivo. I percorsi che insistono su più figure e/o indirizzi e che por- CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 182 10/03/22 17:03 183 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 tano al rilascio di diverse qualifiche attivano classi definite “miste” o “sdoppiate”: ciascun partecipante deve optare per una sola figura professionale/ indirizzo e il gruppo classe svolge alcune parti del percorso in comune e altre parti in sottogruppi per qualifiche professionali distinte. Infatti, alcune figure presentano elementi di competenza comune e, pertanto, le attività formative possono prevedere lo svolgimento congiunto di alcune parti dei percorsi, con un conseguente risparmio finanziario. Nei percorsi del modello sussidiario, a partire dall’anno scolastico 2017/18, è stato introdotto un nuovo format del corso triennale di Istruzione e Formazione Professionale, caratterizzato da un diverso bilanciamento tra le discipline di base e quelle tecnico professionali, a favore di queste ultime. I percorsi del modello sussidiario sono attuati su un monte ore di 1.056 ore annuali (un terzo di saperi di base e due terzi di area tecnico-professionale), esclusi eventuali stage individuali di 40/80/160 ore nel triennio finanziati a parte. Ø Elementi Il monte ore prevede: accoglienza, orientamento, saperi di base, area professionale, project work/stage, personalizzazione, con moduli integrativi in ingresso, di recupero e di raccordo in uscita. I percorsi di IeFP sono progettati con forte caratterizzazione teorico-pratica, con la presenza di significative esperienze in azienda, di attività di motivazione, presa di coscienza dei processi di apprendimento e ricerca attiva del lavoro. Gli Enti beneficiari sono inseriti nelle Reti di orientamento delle Valli e sono tenuti quindi a partecipare alle relative riunioni. Si richiede, inoltre, alle IF: collaborazione ai monitoraggi del Gruppo istituito dalla Regione; coinvolgimento delle associazioni di categoria (protocollo scritto) per la progettazione e la realizzazione dei percorsi; riserva di almeno n. 1 posto a percorso per disabili; attività di recupero finalizzate al sostegno e al rafforzamento delle competenze e delle conoscenze mediante moduli antidispersione per un massimo di 250 ore aggiuntive alle 1.000 ore; verifiche semestrali per la valutazione degli apprendimenti; formazione e remunerazione dei tutor aziendali; attività promozionali su spot radio, giornali locali, depliant; contributo spese viaggio per tutti gli allievi frequentanti, residenti o domiciliati ad almeno 6 chilometri dalla sede del corso o dalle aziende sedi di stage; costi di realizzazione dell’esame di qualifica (ore non comprese nelle 1.083 ore curricolari perchè da realizzarsi dopo la fine del corso) e costi per la predisposizione delle attestazioni/certificazioni finali. L’attività pratica e teorica deve essere svolta in laboratorio e in azienda per almeno il 70% del monte ore. Nel triennio sono previste 1.200 ore di alternanza formativa così suddivise: 400 ore di impresa simulata nella prima annualità; 400 ore di stage nella seconda annualità; 400 ore di stage nella terza annualità. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 183 10/03/22 17:03 184 Ø Esiti e certificazioni La Legge regionale n. 7 del 31.3.2003 riguarda il sistema di certificazione delle competenze, perfezionato dalla dgr n. 2712 del 2009. Essa definisce le linee generali e l’architettura del sistema regionale di certificazione delle competenze. La successiva dgr n. 2026 del 2010, istituisce il Repertorio regionale dei profili e degli standard professionali, che descrive le diverse figure e i sistemi di competenza che caratterizzano il sistema economico-produttivo regionale o sui quali la Regione esercita un intervento regolativo. Con la dgr n. 494 del 15.4.2016 e il provvedimento dirigenziale n. 2281 del 26.5.2016 sono state approvate le disposizioni per la realizzazione degli esami per il conseguimento delle qualificazioni in esito ai percorsi di Formazione Professionale. Gli attestati di qualifica professionale sono corrispondenti almeno al III livello europeo e valgono per l’inserimento diretto nel mondo del lavoro. Durante l’anno sono previsti diversi momenti valutativi: valutazioni intermedie, prove di verifica al termine di ogni singolo modulo didattico, ammissione alla successiva annualità o alla qualifica finale alla conclusione del triennio. Quest’ultimo è subordinato all’esito positivo degli scrutini e alla frequenza di almeno il 75% dell’annualità. Ø Crediti Sono previsti diversi momenti valutativi: valutazioni intermedie, prove di verifica somministrate al termine di ogni singolo modulo didattico, scrutini di fine anno subordinati alla frequenza di almeno il 75% dell’annualità di base (1.000 ore), esame di qualifica professionale alla conclusione del triennio. Sono concessi crediti formativi in ingresso, nel rispetto della normativa vigente. Se il candidato non possiede il titolo di studio, come requisito formale per accedere a un percorso formativo è possibile utilizzare come credito le esperienze di lavoro o ottenere la dispensa di frequenza di una o più unità formative. Sono valorizzabili i percorsi educativi e formativi svolti, anche se incompleti; le attività lavorative svolte, qualunque sia il tipo e la durata del contratto; le esperienze di vita (volontariato, attività di cura nell’ambito della propria famiglia, ecc.) valutate da una commissione in base alla coerenza al valore delle esperienze di apprendimento svolte. Un tutor di credito accompagna il ragazzo per l’intero percorso di riconoscimento, aiutandolo a recuperare, descrivere e referenziare le esperienze raccolte. Sulla base dei crediti riconosciuti, viene predisposto un progetto formativo individualizzato, che consente di recuperare eventuali debiti formativi attraverso attività di formazione personalizzata. Le altre tipologie di credito sono quelle in ingresso e in itinere, che permettono di ottenere la dispensa dalla frequenza di una o più unità formative in cui si articola il percorso, rispettivamente al momento dell’iscrizione o ad attività avviata. È ancora valida una specifica direttiva sulla gestione del sistema dei crediti formativi nell’ambito della Formazione Professionale in attuazione dell’art. 19 comma a) della Legge regionale del 31 marzo 2003, n. 7 (deliberazione n. 1940 del 14.06.2004). CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 184 10/03/22 17:03 185 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 Ø Governo del sistema Il modello è stato definito con incontri con le parti sociali per la raccolta dei fabbisogni professionali del mondo del lavoro analizzando il bacino e le caratteristiche dei potenziali utenti delle iniziative formative. È facoltà dell’Organismo di formazione accompagnare, in aggiunta al protocollo di collaborazione obbligatorio con le associazioni di categoria, la presentazione delle proposte progettuali con l’adesione di uno o più promotori, intesi come Soggetti espressione di attori e bisogni della collettività locale. È presente un “Nucleo tecnico” per eventuali modifiche e/o integrazioni ai protocolli di collaborazione ove non sufficientemente dettagliati o incompleti. La proposta di percorsi è definita dal sottogruppo “Formazione professionale e orientamento”, istituito nell’ambito del “Consiglio politiche del lavoro” della Regione, composto da parti sociali, Consiglio regionale e Sovrintendenza agli studi. La proposta è validata dal Consiglio politiche del lavoro prima dell’approvazione con deliberazione della Giunta regionale. Un Gruppo di monitoraggio, composto da rappresentanti della Regione e delle parti sociali ha il compito di monitorare i corsi di formazione attraverso la definizione di un impianto di monitoraggio quantitativo e qualitativo. Ø Destinatari I percorsi sono rivolti a giovani in uscita dalla scuola secondaria di primo grado ovvero a studenti minorenni già inseriti in percorsi di istruzione secondaria superiore o percorsi di IeFP nell’ambito di trasferimenti/passaggi. In base alle disposizioni in ordine ai passaggi tra sistemi di istruzione e formazione di cui al documento “Linee guida” (dgr n. 939/2016) e anche in deroga a quanto previsto dalle direttive regionali in merito all’inserimento di nuovi partecipanti, potranno essere inseriti in corso d’anno giovani che si siano ritirati nell’ambito della frequenza ad altri percorsi di Istruzione secondaria superiore o di Istruzione e Formazione Professionale. Non sono ammessi ai percorsi i ragazzi con obbligo di istruzione assolto ma senza diploma secondaria primo grado. Ø Costi L’Amministrazione regionale, in linea con la programmazione FSE, adotta, per il finanziamento degli interventi le opzioni di semplificazione dei costi previste dal Regolamento (UE) n. 1303/2013 e in particolare l’applicazione di tabelle standard di costi unitari, ai sensi dell’art. 67 comma 1 lettera b). Le operazioni finanziate sono definite dall’Autorità di gestione del PO FSE nel documento contenuto nel pd n. 6373 del 15.12.2016: “Metodologia per la definizione di tabelle standard di costi unitari per i percorsi formativi per l’inserimento lavorativo, i percorsi formativi nell’ambito dell’obbligo scolastico e formativo, la formazione permanente e la formazione post diploma realizzati a valere sul POR FSE”. L’UCS è estesa dall’a.f. 2018/19 a CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 185 10/03/22 17:03 186 tutte le qualifiche, comprese quelle del “benessere”, abbracciando tutte le attività e le spese connesse all’organizzazione e all’erogazione dell’intervento formativo, incluse le ore di esame. Nell’ambito della revisione del sistema di IeFP regionale avviata con l’approvazione della dgr n. 8/2016, la Regione ha finanziato per l’anno formativo 2018/19, 4 percorsi triennali di IeFP delle IF (8 classi) per complessivi 97 allievi. I percorsi, gestiti da Enti di formazione accreditati per l’acquisizione di qualifiche professionali, sono: Operatore del benessere, Operatore alla riparazione di veicoli a motore, Operatore alla ristorazione e Operatore ai servizi di vendita. Il numero minimo di allievi a percorso è 15 (18 per ristorazione), mentre il numero massimo è 22 (25 per ristorazione). Il numero delle ore computato per anno è 1.000, con 250 ore aggiuntive a triennio (83,33 ad anno formativo). Secondo il pd n. 7684 del 22.12.2017 Avviso n. 17AH, tutti i percorsi singoli hanno un costo complessivo massimo dei progetti di € 430.000,00 (€ 560.000,00 per i corsi misti). Il finanziamento massimo annuale a corso singolo (classe) di primo anno è di € 143.333,33 sostanzialmente corrispondente al prodotto di € 132,00 di UCS ora corso per le 1.083,33 ore previste annualmente. Per i percorsi misti il costo del progetto annuale è di € 186.666,66 (€ 560.000,00/3 anni) e quello della classe è € 93.333,33 (€ 186.666,66/2 classi). Sulla base di questi elementi si può stimare che il primo anno di tali percorsi abbia un costo ponderato di € 112.083,34. Il costo ad allievo ammonterebbe a € 9.243,99, per un costo orario allievo di € 8,54 e per un costo ora corso di € 103,49. I costi complessivi si riferiscono a molteplicici attività, così come riportate nel paragrafo “elementi”. In particolare, il costo complessivo massimo finanziabile per progetto include: a. il costo complessivo del corso calcolato applicando le opzioni di semplificazione; b. il costo dei processi di riconoscimento dei crediti formativi, che potranno essere attivati; c. l’importo da destinarsi alla copertura delle spese relative all’esame finale. Si rileva, per completezza, che mediante borse di studio, sono ammesse a rimborso dalla Regione le spese per l’acquisto di sussidi e materiale didattico o strumentale (dizionari, vocabolari, manuali, atlanti storici e geografici, compassi, calcolatrici scientifiche, strumenti musicali e attrezzatura necessaria per lo svolgimento delle attività previste nei percorsi di IeFP) utilizzati fino al termine del diritto/ dovere di istruzione. Tali spese sono ammesse per una cifra massima di € 200,00 ad allievo. Ø Quarti anni Il “quarto anno” è stato attivato dall’a.f. 2016/17 in forma individuale, come naturale proseguimento del percorso di operatore agricolo, presso l’Institut agricole régional, corrispondente a un IS paritario di modello “complementare”. Nell’a.f. 2016/17 si è trattato di 1 solo allievo mentre negli anni formativi successivi sono partiti ogni anno 2 allievi che hanno svolto il quarto anno fuori della Regione mediante vaucher. Tutt’ora, nelle Valli dove è difficile formare una classe, vige ancora il sistema dei vaucher individuali per la prosecuzione della formazione in percorsi di altre Regioni italiane o CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 186 10/03/22 17:03 187 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 all’estero (con la Francia, ad esempio, gli allievi ottengono un doppio titolo). Dall’a.f. 2019/20 sono partite le prime “classi” di IV anno IeFP, realizzate anche per l’a.f. 2021/22 con un percorso (due classi per estetista e acconciatore). Sono stati messi a bando percorsi finanziati con risorse a valere sul Piano Giovani per: 1) Tecnico dell’acconciatura; 2) Tecnico dei trattamenti estetici e 3) Tecnico di cucina. I percorsi vengono gestiti da Organismi di formazione accreditati identificati con avviso pubblico. L’Ucs utilizzata (a processo) è pari a 128,00 euro/ora. Il percorso formativo deve avere una durata pari a 1.000 ore ad allievo. Con finanziamenti ad hoc vengono rimborsati: le attività di assistenza individuale, il processo di riconoscimento crediti in fase di ammissione e la gestione dei procedimenti di certificazione delle competenze (compresi gli esami). – a.f. 2019/20: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2020/21: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2021/22: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale La Regione ha definito, in accordo con le parti sociali, i profili formativi per permettere l’accesso al lavoro dei minorenni che abbiano assolto l’obbligo di istruzione. L’attivazione dei percorsi in modalità duale prevede un monte ore di attività di alternanza di 1.200 ore su 3.000 per ridurre il divario in termini di competenze tra scuola ed impresa. Le attività di alternanza sono realizzate attraverso l’impresa simulata, lo stage in azienda o mediante assunzione con contratto di apprendistato di 1° livello. Nell’a.f. 2021/22 sono presenti solo percorsi duali di IeFP, triennali e di quarto anno, realizzati da Organismi di formazione accreditati e finalizzati all’assolvimento dell’obbligo di istruzione e all’acquisizione di un titolo di qualifica o di diploma professionale. L’attività si realizza nell’ambito del progetto per azioni di accompagnamento, sviluppo e rafforzamento del sistema duale nell’ambito dell’Istruzione e Formazione Professionale. Le figure professionali sono quelle previste e declinate dall’accordo Stato-Regioni del 1.8.2019. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 187 10/03/22 17:03 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 188 10/03/22 17:03 189 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 ➢ Struttura 140 VENETO Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 4° a nno 140 VENETO Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 4° a nno 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 4° a nno 140 VENETO Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 4° a nno 140 VENETO Ø Struttura Il modello 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP sussidiaria Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 4° a nno Veneto 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2002/03 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 Livello di sussidiarietà al 1° anno % a.f. 2018/19 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 189 10/03/22 17:03 190 Ø Normativa – Protocollo Regione-MIUR dell’11.12.2002 e accordo territoriale dell’11.12.03 (sperimentazione) – Protocollo del 13.1.2016 e accordo del 24.9.2015 (duale) – Dgr n. 27 del 15.1.2019 (approvazione schema di accordo territoriale) – Dgr n. 914 del 9.7.2020 recepimento accordi repertorio figure (n. 155/ CSR del 1.8.2019) – Dgr n. 3289/10, dgr n. 419/09, dgr n. 359/04, lr n. 19/02 (accreditamento) – Dgr n. 1485 del 25.05.2010 (bandi per percorsi triennali riferiti all’a.f. 2010/11) – Dgr n. 205 del 1.3.2011 (offerta sussidiaria triennale) – Dgr n. 698 del 24.5.2011 (costo standard) – Dgr n. 887 e n. 888 del 21.6.2011 (piano annuale e direttive a.f. 2011/12) – Dgr n. 1013 e n. 1014 del 5.6.2012 (piano annuale e avviso 2012/13) – Dgr n. 1558 del 31.7.12 e dgr n. 2646 del 18.12.2012 (linee guida ed esami 2012/13) – Dgr n. 1004 del 18.06.2013 (costi) – Dgr n. 123 del 18.2.2014 (esami) – Dgr n. 139 del 10.2.2015, dd n. 1570/2015 e dgr n. 1152/15 (piano IeFP 2015/16) – Dgr n. 517/16 e dgr n. 518/16 (IeFP a.f. 2016/17), dgr n. 2127/15 (sussidiaria a.f. 2016/17) – Lr n. 8 del 31.3.2017 (sistema educativo) – Dgr n. 897 del 10.08.2017 e dgr n. 1038 del 4.7.2017 (IeFP sussidiaria a.f. 2017/18) – Dgr n. 1395/17 e dgr n. 1988/16 (quarto anno a.f. 2017/18) – Dgr n. 574/17, n. 575/17, n. 576/17, n. 577/17 e dgr n. 1986/16 e n. 1987/16 (triennali a.f. 2017/18) – Dgr n. 822, n. 823 e n. 824 dell’8.6.2018 (triennali IF) e dgr n. 813 del 14.8.2018 (triennali IS) – Dgr n. 2029 del 6.12.2017 e dgr n. 2030/17 (triennali duale) – Dgr n. 1177/18 (IV anno IS) dgr n. 1036/18 (IV IF tradizionale) e dgr n. 509/18 (IV anno duale) – Dgr n. 408 del 31.3.2020 (IeFP 2019/20) dgr n. 603 del 12.5.2020 – Dd n. 1019 del 9.9.2019 (IS), dgr n. 429 del 7.4.2020, dgr n. 1898 del 17.12.19, dgr n. 429 del 7.4.2020 (1° anno IF) – Dgr n. 1137 del 6.8.2020 (IV anno 2020/21) – Decreto n. 659 del 13.8.2020 (correlazione figure per i progetti già presentati) – Dgr n. 1666/20 e n. 1667/20 del 1.12.2020 (IeFP a.f. 2021/22), dgr n. 1136 del 6.8.2020, n. 1312 dell’8.9.2020 e n. 1644 del 24.11.2020 (linee guida) – Dgr n. 695 del 31.5.2021 (triennali a.f. 2021/22), dgr n. 698 del 31.5.2021 (IV anno a.f. 2021/22) CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 190 10/03/22 17:03 191 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà e percorsi integrali di IeFP) Dall’a.f. 2002/03 i percorsi di Formazione Professionale integrale sono per il conseguimento di un attestato di qualifica regionale, da ottenere frequentando un’Istituzione formativa (IF) accreditata (ora “Scuola di formazione professionale”, come definite dall’art. 18, comma 2 della lr n. 8/2017). Dall’a.f. 2011/12 è stato adottato il modello sussidiario complementare, a titolarità delle istituzioni scolastiche (fino all’a.f. 2018/19, sostituito nello stesso anno con i nuovi primi anni ex d.lgs. n. 61/2017). L’adozione sperimentale anche del modello integrativo era teoricamente possibile in base alla normativa regionale, ma non è stata mai realizzata. Il passaggio alle quarte classi degli IPS non è automatico. I percorsi sono finalizzati al conseguimento di una qualifica delle sezioni comparti vari, edilizia, benessere, riferite alle figure previste dal Repertorio nazionale dell’offerta di IeFP 2019 e dalle curvature regionali approvate. I contenuti didattici degli interventi sperimentali valorizzano aspetti innovativi che “contaminino” i percorsi in modalità ordinamentale attraverso la modalità duale, con una forte esperienza formativa in azienda e, ove non possibile, in azienda simulata. Dall’a.f. 2013/14 sono presenti i quarti anni. Ø Sede di svolgimento Iscrizione a 14 anni alle IF o alle IS secondo la sussidiarietà tramite il portale MIUR “iscrizionionline”. La sede di svolgimento è il Centro di Formazione Professionale (ora Scuola della formazione professionale) o la Scuola. Possono presentare progetti formativi, come IF, Istituzioni formative accreditate presso la Regione Veneto e iscritte nell’elenco regionale degli Enti accreditati; come scuole, in via sussidiaria, gli Istituti professionali di Stato. Ø Docenti Nei percorsi delle IF sia i docenti delle competenze tecnico-professionali che quelli delle competenze di base provengono dai CFP. Di norma, nei percorsi delle scuole sia i docenti delle competenze tecnico-professionali che quelli delle competenze di base provengono dalle scuole. Le attività educative e formative realizzate dall’Ente formatore devono essere affidate a personale docente in possesso di abilitazione all’insegnamento o ad esperti in possesso di documentata esperienza maturata per almeno cinque anni nel settore, ai sensi dell’art. 19 del d.lgs. n. 226/2005. Il ruolo del docente è incompatibile con la funzione di tutor d’aula nel medesimo intervento formativo. È rivestito da persona diversa dal docente a fronte della propria specifica valenza in campo formativo/educativo. In base alla dgr n. 1368 del 30.7.2013, in analogia con la gestione degli interventi di formazione iniziale i soggetti beneficiari devono impiegare almeno il 50% di personale assunto CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 191 10/03/22 17:03 192 con il contratto collettivo nazionale di lavoro per la Formazione Professionale, sottoscritto dalle Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative a livello nazionale. Ø Articolazione oraria Fino al 2011/12 percorso triennale integrale della durata di 3.200 ore. Dall’a.f. 2012/13 le ore per anno dei percorsi integrali sono minimo 990. Ad esempio, il quadro orario dei percorsi triennali di comparti vari ed edilizia prevede al primo anno minimo 450 e massimo 550 ore di formazione di base diretta all’adempimento dell’obbligo di istruzione (assi culturali) e min 440 max 540 ore di Formazione Professionale a carattere polivalente nel comparto prescelto e accoglienza. Al secondo anno, min 410 e max 460 ore di formazione di base e 420-450 ore di formazione pratica e accoglienza e accompagnamento al lavoro, con 80-160 ore di stage. Il quadro orario dei percorsi triennali del sistema duale prevede al primo anno min 400 ore di applicazione pratica in impresa simulata propedeutica all’alternanza o all’apprendistato e max 590 ore di assi culturali (formazione di base diretta all’adempimento dell’obbligo di istruzione e accoglienza). Al secondo anno min 40% dell’orario ordinamentale annuale di 990 ore in formazione interna all’azienda presso cui lo studente iscritto sia stato assunto in contratto di apprendistato per la qualifica (ai sensi dell’art. 41 II comma lettera a) del d.lgs. n. 81/2015) oppure min 400 ore annue di formazione in azienda in alternanza, oltre a un max di 594 ore di accoglienza e assi culturali. Al terzo anno min 50% dell’orario ordinamentale in formazione interna all’azienda oppure min 500 ore annue di formazione in azienda in alternanza. Nel duale si integrano i percorsi di formazione svolti presso il CFP con periodi di applicazione pratica realizzati attraverso gli strumenti: dell’impresa simulata nel primo anno; dell’apprendistato per la qualifica professionale, per almeno il 10% del numero minimo di allievi all’avvio del secondo anno e almeno il 20% del numero minimo di allievi all’avvio del terzo anno; dell’alternanza scuola-lavoro per tutti gli studenti per cui non sia possibile attivare contratti di apprendistato per la qualifica professionale. Il percorso in sussidiarietà deve essere riconducibile alla durata prevista di 1.056 ore per anno (art. 5 comma 1 lettera b del dpr n. 87/2010) di 60 minuti. La frequenza alle azioni formative è da intendersi obbligatoria. Nel biennio la formazione di base va da 429 a 561 ore, mentre la Formazione Professionale va da 495 a 627 ore. Al 3° anno la formazione culturale va da 396 a 429 ore, mentre la formazione professionalizzante da 627 a 660 ore. Sono effettuate 165 ore di stage curricolare nell’ambito degli insegnamenti sia culturali che tecnico- professionali. Ø Elementi Il percorso formativo comprende: orientamento; attività di accoglienza all’inizio dell’attività didattica; attività di accompagnamento al lavoro, CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 192 10/03/22 17:03 193 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 intesa anche come valutazione delle esperienze fatte nel mondo del lavoro attraverso lo stage al lavoro; moduli per favorire un adeguato inserimento di giovani provenienti dal sistema scolastico o dal mondo del lavoro; visite in aziende, ambienti e luoghi di lavoro, fiere e mercati di particolare rilevanza; moduli destinati a soggetti portatori di handicap, in condizione di disagio o provenienti da un percorso scolastico o dal mondo del lavoro; moduli di approfondimento destinati a rispondere a particolari esigenze di professionalità del territorio; potenziamento dei talenti e delle caratteristiche individuali cognitive, emotive e relazionali; interventi a favore di studenti con difficoltà cognitive o comportamentali non riferibili a disabilità specifiche e certificabili; percorsi personalizzati in alternanza scuola-lavoro. Questi interventi individuali aggiuntivi, finanziati ad hoc, sono quantificati complessivamente nell’ambito di ciascun progetto in misura non superiore a 25 ore per ciascuna annualità, possono riguardare sia studenti iscritti al percorso, sia giovani non iscritti che contattino il CFP in vista di un possibile inserimento in un percorso. Nel caso in cui dette attività siano rivolte a utenti interni possono essere svolte anche durante le attività ordinarie, distaccando l’utente dal gruppo classe. La frequenza dell’intervento di accoglienza/accompagnamento/ personalizzazione concorre alla maturazione della percentuale di frequenza richiesta per l’ammissione agli scrutini, mentre non concorre ai fini del riconoscimento del contributo pubblico allievo. Potranno essere attivate esercitazioni dimostrative nei seguenti contesti: 1) competizioni tra diversi istituti scolastici; 2) iniziative di interscambio con istituti anche stranieri; 3) giornate di scuola aperta; 4) partecipazione a manifestazioni riferite all’orientamento; 5) esercitazioni dimostrative rivolte ai rappresentanti delle aziende interessate ad accogliere allievi in stage; 6) partecipazione ad iniziative di volontariato organizzate da enti locali; 7) saggi di fine anno. I progetti devono prevedere un numero di partenariati aziendali sufficienti a garantire per tutti gli iscritti l’accoglienza per il periodo di applicazione pratica in azienda. Ø Esiti e certificazioni La qualifica viene conseguita a conclusione del percorso triennale, previo superamento delle prove finali previste dalla lr n. 8 del 31.3.2017 “Il sistema educativo della Regione Veneto”, ispirate a principi di oggettività e trasparenza del processo valutativo ed equità. Gli interventi proposti devono garantire l’adozione di modalità di valutazione - periodica e annuale - degli apprendimenti e del comportamento degli allievi, adottate dai docenti sia singolarmente che collegialmente. È adottato un sistema di valutazione con una prova complessa, che intende verificare competenze sia culturali (con riferimento agli standard minimi nazionali delle competenze di base) sia professionali (relative a ciascun profilo professionale). L’accertamento delle competenze di base e dalle competenze tecnico professionali avviene in riferimento a Ada - area di attività, afferenti. Il rilascio dell’attestato di qualifica professionale è previsto, previo il superamento delle prove finali definite da disposizioni re- CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 193 10/03/22 17:03 194 gionali e svolte dinnanzi a una Commissione nominata dalla Regione. Dall’a.f. 2010/11, i consigli di classe, a conclusione del secondo anno del percorso triennale e al termine delle operazioni di scrutinio finale, compilano per ogni allievo il “Certificato di assolvimento dell’obbligo di istruzione”, che resta agli atti del CFP e viene rilasciato d’ufficio a conclusione del percorso triennale ovvero su richiesta dell’allievo interessato che abbia maturato almeno 10 anni di frequenza scolastica. Gli allievi che abbandonino il percorso prima del raggiungimento della qualifica possono richiedere all’ente gestore il rilascio di un attestato di competenze valevole ai fini del riconoscimento di eventuali crediti formativi in ulteriori percorsi formativi o scolastici. La qualifica (o il diploma) conseguita a conclusione del percorso triennale può essere registrata sul “Libretto formativo del cittadino” o nel “Fascicolo elettronico del lavoratore” (artt. 14 e 15 del d.lgs. n. 150/2015). Ø Crediti La frequenza del percorso comporta l’acquisizione di crediti ai fini dell’eventuale rientro nel sistema di istruzione. La possibilità di passare al sistema dell’istruzione è data ai sensi dell’art. 8 del d.lgs. n. 61/2017 e dei successivi decreti attuativi. È previsto il riconoscimento di crediti in ingresso per l’inserimento di allievi provenienti dalla scuola o dal mondo del lavoro che richiedono di essere ammessi direttamente al secondo o al terzo anno del percorso triennale o al primo anno dopo la scadenza del termine per l’iscrizione (coincidente con il primo quarto di monte ore). In particolare, la collaborazione tra Regione e USR ha permesso di mettere a punto uno speciale dispositivo per l’accertamento dei crediti formativi degli allievi che intendono avvalersi della possibilità di passare da un sistema all’altro. In virtù di questo dispositivo, si prevede che ogni passaggio tra sistemi richieda un preventivo contatto tra IF e IS, finalizzato ad acquisire la documentazione amministrativa sul curriculum dell’allievo. La Regione ha disciplinato la costituzione delle commissioni interistituzionali per il riconoscimento dei crediti, istituendo con dgr n. 2873 del 10.9.2004 e con successivi decreti dirigenziali, un apposito albo regionale degli esperti chiamati a costituire tali commissioni. Gli allievi che abbandonino il percorso prima del raggiungimento del diploma possono richiedere il rilascio di un “Attestato di competenze” valevole ai fini del riconoscimento di eventuali crediti formativi in ulteriori percorsi formativi o scolastici, così come modificato dall’accordo in Conferenza Stato-Regioni, repertorio atti n. 155/CSR del 1.10.2019. Ø Governo del sistema La programmazione delle attività di IeFP è affidata al Dipartimento formazione e alla Direzione formazione e istruzione. Essa regola mediante bandi e circolari le attività delle Istituzioni formative, dei CFP ex provinciali e in via sussidiaria delle Istituzioni scolastiche. La Direzione lavoro gestisce la banca dati dell’Anagrafe regionale degli studenti (ARS) attraverso l’en- CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 194 10/03/22 17:03 195 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 te strumentale Veneto Lavoro. A partire dall’a.f. 2004/5 la banca dati sugli utenti della Formazione Professionale è finalizzata a monitorare, con modalità informatiche, le iscrizioni, i ritiri degli allievi e i dati di follow up. Le registrazioni delle presenze degli allievi vengono effettuate su un gestionale regionale unico ROL, Registro on line. Le direttive richiedono che ciascun progetto sia frutto di un’analisi dei fabbisogni con il coinvolgimento dei soggetti istituzionali del territorio per i giovani in età di obbligo di istruzione. Sono attivabili partenariati (operativi o di rete) con altri CFP sul territorio. Possono, inoltre, essere attivati partenariati di rete con servizi sociali competenti per territorio, servizi di orientamento, istituti scolastici e uffici scolastici, con l’obiettivo di instaurare una sinergia tra strutture istituzionali chiamate a diversi livelli a prevenire e contrastare la dispersione scolastica e il disagio giovanile. La Regione mantiene un rapporto di collaborazione con gli Organismi formativi che realizzano il piano regionale: Forma Veneto e Ance Veneto (scuole edili). Si è avviato un Tavolo tecnico scientifico che aiuti la Regione e il sottosistema dell’IeFP a individuare le modalità di validazione delle figure regionali e delle competenze aggiuntive, i moduli compensativi, le modalità di erogazione degli esami finali e degli attestati in esito ai percorsi. Il Tavolo è coordinato dalla Direzione formazione e istruzione e si avvale dell’assistenza tecnica di esperti, di ANPAL servizi e di esperti nominati dalle associazioni più rappresentative delle scuole della Formazione Professionale. Ø Destinatari Gli interventi formativi di primo anno sono rivolti a giovani soggetti all’obbligo di istruzione o in possesso della licenza media oppure, per gli allievi disabili, dell’attestato di credito formativo previsto dall’art. 9 del dpr n. 122 del 22 giugno 2009. Per l’iscrizione ai percorsi triennali di istruzione e formazione di minori stranieri in possesso di titolo di studio non conseguito in Italia è necessario acquisire il titolo di studio. Il CFP che riceve l’iscrizione dovrà accertare che il titolo di studio sia conclusivo di un ciclo di studi di durata non inferiore a 8 anni. È fatto salvo il diritto di proseguire il percorso triennale fino al raggiungimento della qualifica professionale per i giovani che, già iscritti e frequentanti un percorso scolastico o di istruzione e formazione, abbiano compiuto la maggiore età senza aver conseguito un titolo in assolvimento del diritto-dovere all’istruzione-formazione. Ai percorsi quadriennali possono accedere giovani in possesso di una qualifica professionale conseguita frequentando un percorso triennale di Istruzione e Formazione Professionale o a seguito di un contratto di apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale. In considerazione della previsione contenuta all’art. 43 d.lgs. n. 81/2015, il quale prevede che all’apprendistato per la qualifica e per il diploma possano accedere giovani tra i 15 e i 25 anni, eventuali utenti maggiorenni possono essere iscritti al primo anno del triennio in qualità di utenti rendicontabili solo per consentire la stipula di un contratto di apprendistato per il conseguimento della qualifica professionale. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 195 10/03/22 17:03 196 Ø Quarto anno In Veneto dall’a.f. 2013/14 sono presenti IV anni in duale, che prevedono competenze tecnico-professionali minimo 500 ore annue in formazione in azienda o in alternanza scuola-lavoro oppure minimo 50% dell’orario ordinamentale annuale di 990 ore in formazione interna all’azienda presso cui lo studente iscritto al CFP sia stato assunto in contratto di apprendistato per il diploma professionale ai sensi dell’art. 41 II comma lettera a) del d.lgs. n. 81/2015. Per le competenze di base massimo 495 ore. Il monte ore del quarto anno include le ore dedicate all’esame finale. L’obiettivo prioritario del sistema di formazione duale è l’attivazione di contratti di apprendistato di primo livello, ai sensi dell’art. 41 II comma, lettera a) del d.lgs. n. 81/2015 per almeno il 30% degli studenti iscritti ai quarti anni. – a.f. 2013/14: n. percorsi 10; n. allievi 157 – a.f. 2014/15: n. percorsi 26; n. allievi 475 – a.f. 2015/16: n. percorsi 42; n. allievi 774 – a.f. 2016/17: n. percorsi 55; n. allievi 1.062 – a.f. 2017/18: n. percorsi 57; n. allievi 687 – a.f. 2018/19: n. percorsi 66; n. allievi 586 – a.f. 2019/20: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2020/21: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2021/22: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. Ø Costi Con le dgr n. 2029 (comparti vari ed edilizia) del 6.12.2017, n. 823 dell’8.6.2018 e n. 579 (benessere) del 15.6.2018, si stabiliscono i criteri per erogare il contributo pubblico massimo destinato ai percorsi triennali secondo la seguente formula: contributo pubblico orario * monte ore triennio + contributo pubblico allievo * n. allievi (nel limite massimo previsto) * numero annualità. Il costo ora corso stabilito dalla Regione differisce per tipologia: comparti vari € 85,00, benessere € 77,50, edilizia € 72,00. Il costo medio ora corso ponderato1 corrisponde a € 91,82. Il costo individuale ad allievo stabilito corrisponde a € 403,50 per comparti vari, € 462,00 benessere e € 812 per l’edilizia. Applicando tali parametri al numero degli iscritti a primo anno dei percorsi triennali delle istituzioni formative nell’a.f. 2018/19, risulta che il costo annuale per percorso è di € 90.900,96, il costo annuale per allievo corrisponde a € 4.290,43 mentre il costo orario per allievo ammonta a € 4,33. Sempre nell’a.f. 2018/19, le classi di primo anno devono essere, di norma, composte da un numero non inferiore a 20 allievi a inizio 1 Comparti vari € 85,00x990+€403,50 ad allievo fino a un massimo (20 allievi) di € 92.220,00: 990 ore = € 93,15 x260 percorsi = € 24.219,39. Benessere € 77,50x990+€ 462,00 ad allievo fino a un massimo (20 allievi) di € 85.965,00:990 = € 86,83x64 = € 5.557,33. Edilizia non cofinanziata € 72,00x990+€ 812,00 ad allievo fino a un massimo (20 allievi) di € 87.520,00:990 = € 88,40x8 percorsi = € 707,23 . Totale € 30.483,96:332 percorsi = 91,82 ponderato. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 196 10/03/22 17:03 197 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 anno per servizi del benessere, comparti vari ed edilizia e (dall’a.f. 2018/19) 15 per le lavorazioni del legno e 12 per le lavorazioni del marmo. Il numero minimo di allievi formati deve essere di 15 per servizi del benessere, comparti vari ed edilizia, 12 per le lavorazioni del legno e 10 per le lavorazioni del marmo. Si considera formato l’allievo che abbia maturato una percentuale di frequenza pari ad almeno il 75% del monte ore. Il contributo massimo applicato per ogni ora di intervento individuale di attività frontali di accoglienza/accompagnamento/personalizzazione è di € 38,00 (nel limite massimo aggiuntivo di € 2.850,00 per progetto). Esse possono essere svolte anche durante le attività ordinarie, distaccando l’utente dal gruppo classe. Fermo restando un percorso formativo non inferiore a 990 ore, la frequenza dell’intervento di accoglienza/accompagnamento/personalizzazione concorre alla percentuale di frequenza richiesta per l’ammissione all’esame, mentre non risulta riconoscibile ai fini del monte ore allievi formati. Vi sono ormai pochi percorsi di IeFP presso Centri di formazione ex provinciali trasferiti alla Regione e da questa finanziati. In ogni caso, dall’a.f. 2016/17 (decreto n. 130 del 12.8.2016) hanno, di norma, le stesse unità di costo standard che sono applicate agli Organismi di formazione accreditati privati. Infatti, la copertura finanziaria di costi e personale inquadrato nei ruoli regionali già presenti nella determinazione delle unità di costo standard di riferimento, viene considerata come un’entrata generata dal progetto e sottratta, in sede di verifica rendicontale, dal contributo pubblico assegnato a ciascun progetto. Il costo delle sedi di realizzazione degli interventi, anche in caso di utilizzo di sedi di proprietà della Regione Veneto, è sempre a carico del soggetto proponente. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale La Regione ha regolamentato l’apprendistato di 1° livello e ha avviato la sperimentazione duale con attività formative. La prima sperimentazione del sistema formativo duale è stata attivata a partire dall’a.f. 2016/17, con percorsi triennali per il conseguimento della qualifica professionale e percorsi di quarto anno per il diploma professionale. Va ricordata la dgr n. 1122 del 31.7.2018 Sperimentazione del sistema di formazione duale. Approvazione del documento “Il sistema duale nell’Istruzione e formazione professionale. Competenze tecnico professionali e compiti operativi. L’applicazione pratica in impresa”, che aggiorna il precedente documento approvato con la dgr n. 1137 del 19.7.2017. Per l’a.f. 2021/22, le dgr n. 1666 e n. 1667/20 del 1.12.2020 hanno presentato progetti per percorsi triennali di Istruzione e Formazione Professionale per il conseguimento della qualifica professionale con il sistema di formazione duale. Analogamente, la dgr n. 996 del 20.7.2021 lo ha fatto per i percorsi duali di IV anno. Il percorso duale in alternanza scuola lavoro deve essere progettato con riferimento sia alle attività in aula sia ai periodi di permanenza in azienda con la condivisione e la validazione dei diversi soggetti - Scuola della Formazione Professionale e datore di lavoro - che collaborano alla formazione dello studente. L’obiet- CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 197 10/03/22 17:03 198 tivo prioritario del sistema di formazione duale è l’attivazione di contratti di apprendistato di primo livello, ai sensi dell’art. 41 II comma, lettera a) del d.lgs. n. 81/2015 per almeno il 10% degli studenti iscritti ai secondi anni e il 20% degli studenti iscritti ai terzi anni, dei percorsi triennali di IeFP approvati e finanziati. In ogni caso deve essere assicurato a tutti gli studenti di età superiore ai 15 anni un periodo di esperienza pratica in azienda almeno nella forma dell’alternanza. È possibile inserire in contratti di apprendistato per la qualifica anche ragazzi iscritti al primo anno del percorso triennale, purché abbiano compiuto il quindicesimo anno di età. Le disposizioni del d.lgs. n. 81/2015 e del dm del 12.10.2015 individuano tre elementi essenziali che caratterizzano il contratto di apprendistato di primo livello: la formazione esterna all’azienda, svolta presso la Scuola di formazione professionale; la formazione interna all’azienda, regolata dal Piano formativo individuale; le attività lavorative svolte in azienda, in esecuzione degli obblighi assunti con la sottoscrizione del contratto di lavoro. Le ore relative alle attività lavorative svolte in azienda dovranno essere determinate in numero tale da garantire una coerenza con la durata del percorso formativo, compatibili con l’articolazione dell’orario ordinamentale e in rapporto alla durata del contratto di apprendistato. Per tali attività è previsto un numero di ore su base semestrale non inferiore a 100 ore complessive per ogni contratto di apprendistato. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 198 10/03/22 17:03 199 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 ➢ Struttura 148 PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO Ø Struttura Il modello 4° anno 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 5° anno 148 PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO Ø Struttura Il modello 4° anno 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 5° anno 148 PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO Ø Struttura Il modello 4° anno 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 5° anno 148 PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO Ø Struttura Il modello 4° anno 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 5° anno 148 PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO Ø Struttura Il modello 4° anno 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 5° anno Provincia Autonoma di Bolzano 2009/10 2010/11 2011/12012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 199 10/03/22 17:03 200 Ø Normativa – Legge provinciale n. 40 del 12.11.92 (ordinamento della FP) – Dgp n. 1779/09 (esami dei percorsi di qualifica) – Dgp n. 25-12129 del 14.9.2009 (accreditamento) – Legge provinciale n. 11/2010 (secondo ciclo di istruzione e formazione) – Dgp n. 334 del 1.3.2010 (percorsi a tempo pieno della FP tedesca e ladina) – Dgp n. 1256 del 26.7.2010 (apprendisti presso le scuole professionali provinciali) – Dgp n. 363 del 14.3.2011 (norme sull’esame finale) – Dgp n. 824 del 23.5.2011 (recepimento accordo figure professionali) – Dgp n. 1095 del 16.7.2012 (definizione dei curricoli dell’IeFP) – Dgp n. 1939 del 27.12.2012 (ordinamento percorsi triennali) – Dgp n. 122 del 28.1.2013 (intesa per percorsi annuali per l’esame di Stato nella FP) – Dgp n.1366 del 18.11.2014 (5° anno) – Dgp n. 470 del 21.4.2015 (percorsi di secondo ciclo in lingua tedesca) – Dgp n. 556 del 12.5.2015 (IV anni) – Dgp n. 470 del 21.4.2015 (permeabilità percorsi) – Dgp n. 245 del 20.3.2018 (piano dei percorsi a.f. 2018/19) – Dgp n. 797 del 7.8.2018 (apprendistato a.f. 2018/19) – Dgp n. 681 del 6.8.2019 (piano dei percorsi a.f. 2020/21) – Dgp n. 924 del 12.11.2019 (piano dei percorsi a.f. 2020/21) – Dgp n. 1088 del 29.12.2020 (piano dei percorsi a.f. 2021/22) Ø Modello PERCORSI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE (percorsi integrali di IeFP) Da quasi vent’anni, nell’ambito della sua autonomia in materia di Formazione Professionale (competenza primaria), la Provincia di Bolzano avvia dei percorsi triennali composti da un anno di formazione di base e due anni di formazione specifica. Dall’a.f. 2014/15 vi sono anche percorsi di qualifica di 4 anni (es: operatori del benessere). La Provincia dispone attualmente di 28 Centri: 20 scuole in lingua tedesca (Berufsfachschulen), 7 scuole in lingua italiana e una scuola nelle Valli ladine, dove viene insegnato sia in tedesco che in italiano. Tali Centri, o meglio “Scuole professionali provinciali”, sono “Landesberufsschulen”, ossia Scuole professionali del territorio. Queste sono diverse dalle Staatlichen Berufsfachschulen: Fachlehranstalten o Berufsbildenden Schulen (Istituti Professionali) e Fachoberschulen (Istituti tecnici); queste ultime, infatti, danno titoli di Stato e non hanno obiettivi specifici di apprendimento determinati dalla Provincia. L’Intesa per realizzare organici raccordi tra i percorsi degli Istituti professionali e i percorsi di Istruzione e formazione professionale del 16.12.2010 non è stata recepita dalla Provincia Autonoma di Bolzano. In Provincia, infatti, la differente disciplina ordina- CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 200 10/03/22 17:03 201 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 mentale attualmente vigente preclude l’introduzione dell’offerta sussidiaria. Le Scuole di Formazione Professionale distribuite sul territorio provinciale si occupano di formazione di base (qualifica), di formazione post-qualifica e di maturità professionale. I Piani dei corsi della Direzione provinciale Formazione Professionale tedesca, della Direzione provinciale Formazione Professionale italiana nonché della Scuola professionale per l’artigianato artistico Val Gardena sono contenuti per l’anno formativo 2021/22 nella dgp n. 1088 del 29.12.2020. Per la parte ladina e tedesca non esistono più Istituti professionali (ultimo l’Alberghiero “Keiserhof” di Brunico), ma solo IeFP provinciali, IT e licei. All’interno delle Landesberufsschulen, dopo il primo anno orientativo (Berufsgrundstufe) è possibile continuare la Formazione Professionale con una Fachshule o accedere all’apprendistato (Lehre: formazione duale con 1 giorno di formazione d’aula e 5 sul posto di lavoro). L’accordo sugli “organici raccordi” non è stato recepito dalla Provincia Autonoma di Bolzano; tuttavia, è stato varato un 5° anno su tutto il territorio provinciale che consente di ottenere una maturità. Ø Sede di svolgimento L’iscrizione avviene presso i Centri provinciali di FP dipendenti dall’Amministrazione provinciale. I percorsi formativi di IeFP sono svolti dalle strutture della Formazione Professionale provinciale. Ø Docenti Docenti dei Centri provinciali di Formazione Professionale insegnano sia le competenze di base che quelle tecnico-professionali. Le discipline e i requisiti per l’insegnamento sono stabiliti da delibere della Giunta provinciale. È definito uno specifico contratto di comparto per il personale docente delle Scuole professionali provinciali. Ø Articolazione oraria I percorsi a seconda delle figure professionali di riferimento sono triennali (qualifica di operatore professionale) o quadriennali (qualifica di operatore + monoennio per il diploma di tecnico professionale). I piani formativi dei corsi prevedono da 1.085 a 1.394 ore per ciascun anno formativo (circa 36 ore a settimana) con frequenza a tempo pieno dell’insegnamento delle discipline sia mattina che pomeriggio. Nella Formazione Professionale tedesca (1.224-1.292 ore all’anno) al primo anno sono previste 612 ore professionalizzanti e altrettante (50%) di base. Il secondo e il terzo anno le ore professionalizzanti sono 748 (61%) inclusive di 12 ore di laboratorio e 10 di teoria applicata alla settimana e di circa 180 ore (dalle 4 alle 6 settimane) di stage sia al 2° che al 3° anno. Nella Formazione Professionale agricola, forestale e di economia domestica (1.085 ore l’anno) nel triennio sono previste in media 1.823 ore pro- CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 201 10/03/22 17:03 202 fessionalizzanti e 1.292 ore di competenze di base e trasversali. Lo stage conta tra le 93 e le 186 ore. Nella Formazione Professionale italiana (990- 1.222 ore l’anno nell’a.f. 2020/21) sono previste da 1.358 a 2.042 ore di competenze di base e da 1.366 a 2.083 ore di competenze professionalizzanti. Lo stage raggiunge complessivamente dalle 266 alle 480 ore, sempre collocate nel monte ore del secondo e terzo anno per la qualifica e del quarto anno per il diploma. Ø Elementi Il curricolo dovrà prevedere: accompagnamento al percorso, accoglienza, orientamento e personalizzazione. È previsto uno stage. La Provincia, nei limiti delle disponibilità finanziarie e organizzative, può concedere agevolazioni per vitto e alloggio, trasporto e frequenza (delibera n. 240 del 7.4.2020). Ø Esiti e certificazioni Dopo il 1° anno gli studenti scelgono se continuare nell’apprendistato o nella Formazione Professionale. Al termine del terzo (in alcuni casi quarto) anno di Formazione Professionale è rilasciato un attestato di qualifica professionale provinciale, valida sul territorio nazionale e inserita nel quadro europeo EQF. Al termine del quarto anno è rilasciato un diploma di tecnico professionale. Ø Crediti Nella Provincia di Bolzano un ragazzo che abbia frequentato un percorso triennale di Formazione Professionale e abbia intenzione di passare al quarto anno di un Istituto scolastico diverso deve fare domanda per un esame obbligatorio sulle conoscenze e discipline mancanti in base al programma. Per gli allievi intenzionati a proseguire gli studi, può essere attivato durante l’ultimo anno di Formazione Professionale un corso integrativo gratuito. Tra i Centri di Formazione Professionale e gli Istituti scolastici si è instaurata una stretta collaborazione che prevede la comunicazione dei programmi, in modo che possa essere garantita una preparazione specifica agli allievi interessati e il riconoscimento delle attività pratiche. Al momento la collaborazione tra i due canali formativi non è stata strutturata in convenzioni dato l’esiguo numero dei casi. Ø Governo del sistema Mentre tre Intendenze (quelle tedesca, italiana e ladina) si occupano degli Istituti statali, i quali non rientrano nell’ambito della IeFP, tre sono i settori del territorio della Provincia (quello tedesco-ladino, italiano e settore specifico della FP agricola-domestica) che si occupano di gestire la Forma- CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 202 10/03/22 17:03 203 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 zione professionale, ossia le Scuole provinciali attraverso tre Direzioni. I decreti del Presidente della Provincia n. 45 del 15.12.2017, n. 20 del 16.7.2018 e n. 3 del 17.1.2019 stabiliscono i regolamenti relativi all’articolazione, alla denominazione e alle competenze rispettivamente della Direzione Istruzione e formazione tedesca, italiana e ladina. Le ripartizioni provinciali competenti in materia di Formazione Professionale predispongono annualmente i programmi operativi con i corsi e indicano il profilo professionale, le modalità di iscrizione, di gestione e di realizzazione, la durata e i contenuti. La Commissione provinciale per la Formazione Professionale (ossia, una sottocommissione della Commissione provinciale per l’Impiego) adempie alle funzioni attribuitele da leggi e regolamenti ed esprime parere in merito: 1) al coordinamento delle azioni in materia di Formazione Professionale; 2) ai piani pluriennali e ai programmi operativi delle attività di formazione; 3) alle questioni inerenti alla Formazione Professionale, che la Giunta provinciale sottopone al suo esame; 4) alla concessione di provvidenze di assistenza professionale. Ø Destinatari Giovani in possesso della licenza media tenuti all’assolvimento del diritto- dovere all’Istruzione e alla Formazione. Giovani con 9 anni di frequenza scolastica. I destinatari minori di 18 anni sono distinguibili in apprendisti e alunni dei percorsi. Ø Costi Ai sensi e per gli effetti dell’articolo 2, comma 109, della Legge 23 dicembre 2009, n. 191, una quota del riparto nazionale dei finanziamenti alla IeFP è resa disponibile alla Provincia Autonoma di Bolzano. La Provincia Autonoma, tuttavia, non utilizza un sistema di finanziamento basato su parametri di unità di costo standard. Poiché le “Scuole provinciali” che rilasciano le qualifiche di FP sono pubbliche e appartengono alla Provincia Autonoma, non sono assimilabili alle Istituzioni accreditate del privato sociale. Ø Quarto anno I corsi quadriennali sono stati istituiti nei primi anni del 2000. Dal 2010/11 i percorsi sono di circa 1.100-1.200 ore (1.009-1.192 ore nell’a.f. 2020/21), con un numero ore variabile da 160 a 400 ore di stage. Negli anni i percorsi sono: – a.f. 2005/06: n. percorsi 12; n. allievi 114 – a.f. 2006/07: n. percorsi 13; n. allievi 155 – a.f. 2007/08: n. percorsi 15; n. allievi 175 – a.f. 2008/09: n. percorsi 17; n. allievi 215 – a.f. 2009/10: n. percorsi 20; n. allievi 236 – a.f. 2010/11: n. percorsi 32; n. allievi 530 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 203 10/03/22 17:03 204 – a.f. 2011/12: n. percorsi 27; n. allievi 452 – a.f. 2012/13: n. percorsi 35; n. allievi 585 – a.f. 2013/14: n. percorsi 43; n. allievi 694 – a.f. 2014/15: n. percorsi 52; n. allievi 782 – a.f. 2015/16: n. percorsi 56; n. allievi 814 – a.f. 2016/17: n. percorsi 57; n. allievi 827 – a.f. 2017/18: n. percorsi 59; n. allievi 842 – a.f. 2018/19: n. percorsi 43; n. allievi 636 – a.f. 2019/20: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2020/21: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2021/22: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. Ø V Anno Un protocollo d’intesa del 7.2.2013 tra Provincia e Ministero dell’Istruzione, università e ricerca realizza corsi annuali di Formazione Professionale per coloro che intendono sostenere l’esame di Stato per consentire la prosecuzione ai più alti livelli di studio universitario e di alta formazione. Il Protocollo stabilisce i criteri generali per la realizzazione dei corsi per gli studenti che hanno conseguito il diploma professionale al termine del percorso di Istruzione e Formazione Professionale quadriennale così come stabilito dal d.lgs n. 226 art. 20. Il corso comprende non meno di 990 ore. I corsi annuali di preparazione all’Esame di Stato hanno avuto avvio, per la parte tedesco-ladina nell’a.f.. 2014/15 per la parte italiana nell’a.f. 2015- 2016. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale Il consolidato e regolamentato sistema dell’apprendistato tradizionale altoatesino si è trasformato in apprendistato per la qualifica e il diploma professionale. Nel percorso di apprendistato, all’attività svolta al lavoro viene affiancata una formazione mirata che si concretizza attraverso la scuola professionale, che completa quanto svolto in azienda. Gli anni di frequenza sono gli stessi previsti dal corso di qualifica e anche agli apprendisti viene ora offerta la possibilità di svolgere il quarto anno per ottenere il diploma. In alcune professioni, dopo la formazione di base è possibile qualificarsi ulteriormente attraverso la formazione di maestro professionale. In Alto Adige ci sono oggi 57 attività professionali oggetto di apprendistato, con una durata triennale che dopo il superamento dell’esame finale porta a una qualifica professionale. Inoltre, ci sono 60 attività professionali oggetto di apprendistato con una durata quadriennale che dopo il superamento dell’esame finale portano a un diploma professionale. Con riferimento alla lp n. 12 del 4.7.2012 - ordinamento dell’apprendistato e al dgp n. 1095 del 16.7.2012 - indicazioni provinciali per la definizione dei curricoli dell’Istruzione e formazione professionale di cui all’art. 10, lp n. 11/10 - secondo ciclo di Istruzione e formazione della Provincia Autonoma di Bolzano, sono stati CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 204 10/03/22 17:03 205 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 elaborati gli ordinamenti formativi per le varie professioni in collaborazione con rappresentanti del mondo economico e insegnanti delle scuole professionali. Gli esami di apprendistato sono regolati dal decreto del Presidente della Provincia n. 15 del 3.6.2013 “Regolamento degli esami di fine apprendistato”. L’elenco delle professioni oggetto di apprendistato e gli standard richiesti sono definiti nella dgp n. 349 del 20.4.2021, di cui alla legge provinciale n. 12 del 4.7.2012. Il datore di lavoro corrisponde un salario al giovane che è impegnato per un giorno nelle aule presso i Centri di formazione e per il resto della settimana in azienda. Al termine, si supera un esame per il diploma professionale di “lavorante artigiano”. Garanti, assieme alla Provincia Autonoma, sono le associazioni di categoria. I ragazzi in artigianato arrivano a percepire € 700-800 al mese di paga. L’attività formativa in apprendistato si articola: a) per l’apprendistato triennale 400 ore annue presso la scuola professionale; b) per l’apprendistato quadriennale 400 ore all’anno, nei primi 3 anni presso la scuola professionale e ulteriori 400 ore per il IV anno, articolate in 160 ore presso la scuola professionale provinciale e 240 ore di formazione extrascolastica. La formazione nelle scuole professionali si svolge secondo due modalità: in un percorso a blocchi da 9 a 11 settimane o in 1-2 giorni a settimana. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 205 10/03/22 17:03 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 206 10/03/22 17:03 207 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 ➢ Struttura 153 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Ø Struttura Il modello 4° anno 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 5° anno 6° anno 7° anno 5° anno 153 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Ø Struttura Il modello 4° anno 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 5° anno 6° anno 7° anno 5° anno 4° anno 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 5° anno 6° anno 7° anno 5° anno 153 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Ø Struttura Il modello 4° anno 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 5° anno 6° anno 7° anno 5° anno 153 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Ø Struttura Il modello 4° anno 3° anno 2° anno 1° anno 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 5° anno 6° anno 7° anno 5° anno Provincia Autonoma di Trento 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 207 10/03/22 17:03 208 Ø Normativa – Protocollo per 4° anno del 12.6.2002 e successiva integrazione del 29.7.2003 – Protocollo d’intesa del 7.2.2013 (5° anno) – Lp n. 5 del 15.3.2005 (istruzione e formazione) – Lp n. 5 del 7.8.2006, artt. 58-59 (sistema educativo di istruzione e del Trentino) – Dgp n. 2548 del 18.10.2002 (modalità per la sperimentazione) – Dgp n. 2087 del 30.9.2005 (azioni formative integrate) – Lp n. 5/05 (art. 11), gp n. 2245/05, n. 2315/05, lp n. 5/06 (art. 67), dgp n. 724/07 (alta formazione) – Dgp n. 139/07 (modello di quarto anno) – Dgp n. 2220/09 (cessazione IP di Stato) – Dgp n. 2003/10 e n. 138/12 (recepimento accordi per percorsi a regime) – Dgp n. 1822 del 26.8.11 (programma IeFP), dgp n. 1823 del 26.8.11 (criteri a.f. 2011/12) – Dppa n. 11/69/leg del 5.8.2011 (apprendistato e percorsi IeFP) – Dgp n. 317/11, n. 2171/12, n. 1681/12 e n. 1682/12 (figure e struttura quarti anni) – Dgp n. 1051/13 (diploma quarto anno) – Dgp n. 1837 del 31.8.12 (azioni a finanziamento provinciale a.f. 2012/13) – Dgp n. 54/13 (quinto anno) – Dgp n. 457/13, n. 46/13 e n. 49/13 (quinto anno ed esami) – Dgp n. 1051/13 (quarto anno) e dgp n. 1466/13 (alta formazione) – Lp n. 10 del 1.07.2013 (apprendimento permanente) – Dgp n. 352/13, n. 1803/13 e n. 1811/13 (IeFP a.f. 2013/14) – Dgp n. 1504/14 (programma a.f. 2014/15 e quinto anno) – Dgp n. 197/15 (certificazione e riconoscimento qualifiche) – Dgp n. 1372 del 19.8.2016 (IeFP a.f. 2016/17) – Dgp n. 1431 dell’8.9.2017 (IeFP a.f. 2017/18) – Dgp n. 1432 dell’8.9.2017 (unità di costo standard) – Dgp n. 1381 del 1.9.2017 e dgp n. 2261 del 28.12.2017 (passaggi) – Dgp n. 2268 del 28.12.2017 (percorsi a.f. 2018/19) – Dgp n. 1425 del 10.8.2018 (parametri costi IeFP) – Dgp n. 478 del 5.4.2019 (percorsi a.f. 2018/19) – Dgp n. 1320 del 4.9.2020 (nuovo Repertorio) – Dgp n. 286 del 6.3.2020 (apprendistato) – Dgp n. 1188 e n. 1189 del 7.8.2020 (IeFP 2020/21 e 2021/22) Ø Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (percorsi IeFP integrali) Percorso triennale di Formazione Professionale già dal 1994. Adesione alla sperimentazione nazionale nell’a.f. 2002/3 e a regime dall’a.f. 2004/5. A CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 208 10/03/22 17:03 209 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 partire dall’anno formativo 2012/13 è stato modificato l’impianto dell’IeFP trentina secondo il nuovo Pecup dello studente a conclusione del terzo e del quarto anno e con un primo biennio suddiviso in settori. I percorsi a qualifica sono di norma triennali, ma sono segnalati tre casi singoli di qualifiche che richiedono 4 anni (operatore socio-sanitario, turismo ricettivo e tecnico di fabbricazione digitale). Questi 3 quadrienni raccolgono in tutto solo 12 classi. Nella P.A. di Trento non operano più dall’a.f. 2010/11 gli Istituti professionali quinquennali di Stato (vi sono solo IeFP provinciali, IT e Licei) ad eccezione del Don Milani di Rovereto, quinquennale, con obiettivi statali ma finanziato totalmente dalla provincia. Ai sensi e per gli effetti dell’articolo 2, comma 109, della Legge 23 dicembre 2009, n. 191, una quota del riparto nazionale dei finanziamenti alla IeFP è resa disponibile alla Provincia Autonoma di Trento. I percorsi di IeFP sono attuati dall’Istituto di formazione professionale provinciale Servizi alla persona e Legno, dall’Istituto di formazione professionale provinciale alberghiero di Levico ai sensi di quanto previsto dalla deliberazione n. 2130/2019, dall’Istituto di formazione professionale provinciale alberghiero di Rovereto, dalla Fondazione Edmund Mach - Istituto agrario San Michele e dalle Istituzioni formative paritarie riconosciute ai sensi del dpp n. 42-149/leg del 1.10.2008 “Regolamento di attuazione concernente il riconoscimento della parità scolastica e formativa e relativi interventi, nonché la disciplina degli interventi a favore delle scuole steineriane (artt. 30, 36, 76, 77 e 106, comma 6, della Legge provinciale 7 agosto 2006, n. 5). Pertanto, sono attivi 21 sedi di Centri di Formazione Professionale di 7 Istituzioni formative parificate accreditate (esclusa la fondazione Mach), con circa 60 gruppi-classe di primo anno e 4 sedi di 3 Istituti di formazione provinciale (a Trento, Rovereto e Villazzano, Levico Terme) con circa 20 gruppi-classe di primo anno. Non è compresa la Fondazione Edmund Mach, anch’essa parificata, ma finanziata da un altro Servizio della Provincia di Trento con criteri diversi: ha una sede e 3 indirizzi (trasformazione vegetale, trasformazione lattiero-casearia, lavorazione carni) per complessivi 84 allievi di primo anno. Sempre nell’a.f. 2021/22, la nuova configurazione del sistema di Istruzione e Formazione Professionale è ora articolata in: 3 settori (agricoltura e ambiente, industria e artigianato e servizi); 18 indirizzi (di cui 6 nuovi: produzioni agroalimentari, termoidraulica, costruzioni, informatica, gestione delle acque e risanamento ambientale, panificazione e pasticceria, amministrativo, commerciale e logistica, promozione e accoglienza turistica); 11 articolazioni (di cui 3 nuove: carrozzeria, amministrativo e contabile, commerciale e logistica); 33 percorsi di qualifica di cui 9 nuovi percorsi; 8 percorsi di diploma professionale quadriennali senza uscita al terzo anno di cui 3 nuovi percorsi; 27 percorsi di diploma professionale di quarto anno successivo alla qualifica di cui 4 nuovi percorsi. Le figure di riferimento dei percorsi di qualifica e di diploma di IeFP del Repertorio provinciale sono state rinnovate a seguito dell’accordo Stato-Regioni del 1.10.2019. La dgp n. 1320 del 4.9.2020, aggiorna le figure presenti nel Repertorio del 2012, introduce nuove figure e le articola in CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 209 10/03/22 17:03 210 indirizzi. I corsi annuali per l’esame di Stato (5° anno) sono presenti continuativamente dall’a.f. 2014/15. Nella Provincia Autonoma di Trento, la differente disciplina ordinamentale attualmente vigente preclude l’introduzione dell’offerta sussidiaria. Ø Sede di svolgimento La sede di svolgimento delle attività è l’Istituzione formativa, anche per le competenze di base. L’iscrizione avviene presso l’Istituzione formativa. Dal 2010 sono state parificate Enaip Trentino, Opera Armida Barelli, Isituto pavoniano Artigianelli, Centro di formazione professionale Centromoda Canossa, Centro di formazione professionale dell’Università popolare trentina, Centro di formazione professionale G. Veronesi, Ivo de Carneri, Centro di formazione professionale Fondazione Edmund Mach. Accanto ad essi operano le due Istituzioni provinciali di Formazione Professionale: l’Istituto di formazione professionale Servizi alla persona e del legno, a Trento, e l’Istituto di formazione professionale alberghiero e della ristorazione, a Rovereto. Sono accreditati tutti i soggetti pubblici e privati finalizzati alla formazione. Ø Docenti I docenti delle Istituzioni provinciali di Formazione Professionale sono dipendenti provinciali a cui viene applicato il contratto collettivo di lavoro provinciale. Le Istituzioni formative gestiscono il proprio personale nel rispetto del contratto collettivo di lavoro applicato (dgp n. 1189 del 7.8.2020). Dei 7 Enti di Formazione Professionale paritaria (esclusa la fondazione Mach), 4 applicano il contratto collettivo di lavoro provinciale - CCPL (Istituto pavoniano Artigianelli per le arti grafiche, Opera Armida Barelli, Enaip Trentino, Università popolare trentina-scuola per le professioni in sigla UPT) mentre 3 Enti applicano il contratto collettivo nazionale. L’Ente De Carneri applica il contratto collettivo nazionale ANISEI. Il Centro di Formazione Professionale Centromoda Canossa e l’Ente G. Veronesi Centro di Istruzione scolastica e di Formazione professionale applicano il contratto collettivo nazionale per la Formazione Professionale. La Provincia di Trento rimane estranea ai rapporti derivanti dalla gestione del contratto di lavoro autonomamente applicato e alle conseguenti responsabilità che intercorrono tra il soggetto contraente ed i suoi dipendenti. Ø Articolazione oraria Ciascuno dei 3 anni del percorso a qualifica (ma ve ne sono pochissimi anche di 4 anni senza diploma) ha un quadro orario di 1.066 ore ed è suddiviso, di norma, in due quadrimestri. Per l’ammissione alla classe successiva e per l’ammissione all’esame finale, per tutti i percorsi, è obbligatoria la frequenza per almeno il 75% del monte ore annuo complessivo. Nei percorsi triennali, le ore dedicate alla formazione professionalizzante sono 543 al CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 210 10/03/22 17:03 211 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 primo anno, 640 al secondo e 698 al terzo. Al terzo anno, il monte ore dedicato all’area culturale è di 368 ore in totale (nel primo anno il peso dell’area culturale è di 523 ore, nel secondo anno di 426 ore). Il tirocinio curriculare è previsto nel terzo anno con uno stage di almeno 120 ore e nel quarto anno, dove vi è una vera e propria alternanza tra la formazione in aula e la formazione in contesto lavorativo, è previsto un minimo del 30% fino ad un massimo del 48% delle 1.066 ore annue. Nel diploma di 4° anno l’alternanza tra i contesti formativi di CFP e aziende ha visto mediamente l’impegno degli allievi in attività di formazione presso le imprese per il 40%-45% della durata totale del percorso che è di 1.066 ore. Il totale minimo obbligatorio delle aree/ambiti di competenza del quarto anno comprende 106 ore di area linguistica, 448 ore di area tecnico-professionale e 320 ore di formazione in contesto lavorativo. Ø Elementi Il curricolo dovrà prevedere: accoglienza; orientamento; sostegno ai passaggi; stage, tirocini e alternanza formativa; personalizzazione/individualizzazione del percorso; tutoraggio. Il contributo alle Istituzioni formative comprende: diritto alla formazione (libri e mensa degli alberghieri), trattamento di fine rapporto (liquidazioni e accantonamenti), quote aggiuntive Inpdap, canoni di locazione immobili, quote per costi di funzionamento delle IF, codocenza, pubblicizzazione con spot radio, inserzioni sui giornali e depliant, materiali didattici di consumo, viaggi degli allievi per stage, alternanza, fiere, musei, convegni, ecc. inerenti agli obiettivi formativi, attività extra-curricolari in ambito formativo, culturale, sportivo inerenti agli obiettivi formativi, patentini europei di informatica, conduzione impianti termici, lingua straniera o altro, formazione degli operatori della Formazione professionale. Un finanziamento a parte è stato assegnato dalla Provincia Autonoma per studenti con bisogni educativi speciali e per assistenti educatori ai disabili. La personalizzazione per stranieri consente di sostituire la lingua straniera con l’apprendimento della L1 e di riconoscerne l’attività presso i laboratori linguistici come curricolare. Le attività extracurriculari possono riguardare l’ambito culturale, sportivo, musicale, artistico, teatrale o altri che comunque risultino coerenti al raggiungimento degli obiettivi indicati nel profilo educativo, culturale e professionale. In ogni Istituzione formativa devono essere realizzate almeno due ore settimanali di attività extracurriculari con priorità alle iniziative di carattere sportivo. Per la realizzazione dei progetti di internazionalizzazione ci si avvale, tra l’altro, delle risorse destinate al diritto allo studio per consentire agli studenti provenienti dai Paesi coinvolti nei progetti di partecipare ai percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (triennio e quarto anno). CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 211 10/03/22 17:03 212 Ø Esiti e certificazioni Il dpp n. 22-54/leg del 7 ottobre 2010 disciplina la valutazione periodica e annuale degli apprendimenti nonché i passaggi tra i percorsi del secondo ciclo (capo VI agli artt. 17 e 18). Un aggiornamento a tale disciplina è contenuto nel dgp n. 1381 del 1.9.2017 e nel dgp n. 2261 del 28.12.2017. La delibera 610 del 22 aprile 2016 disciplina lo svolgimento degli esami per il conseguimento dell’attestato (vedi anche determinazione n. 146 dell’11.7.2018 e circ. prot. n. 406044 dell’11.07.2018). Il dgp n. 197/15 riguarda la certificazione e il riconoscimento delle qualifiche. Il modello di certificato della Provincia di Trento è unico per tutte le Istituzioni scolastiche e formative del territorio. La dgp n. 2087/2005 e la lp n. 5 del 7.8.2006, art 58 disciplinano i percorsi integrati tra Scuole medie e Formazione Professionale per il conseguimento della licenza media. Il collegamento tra il Repertorio provinciale e il Repertorio nazionale delle figure professionali garantisce il riconoscimento sul tutto il territorio nazionale dei titoli di qualifica e di diploma professionale rilasciati al termine dei percorsi triennali e quadriennali di Istruzione e Formazione Professionale in Provincia di Trento e, quando previsto dalle specifiche figure professionali e da specifiche normative di settore, tali titoli permettono di ottenere le abilitazioni per l’esercizio dei mestieri in modo autonomo. La Giunta provinciale, con la deliberazione n. 1611 del 18.10.2019, ha approvato le modalità di accesso per i diplomati dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale ai percorsi di Alta formazione professionale (AFP) dell’edizione 2021/22 autorizzando le Istituzioni scolastiche e quelle formative provinciali e paritarie a realizzare, anche in forma associata, uno specifico percorso di formazione di potenziamento delle competenze comuni nel periodo intercorrente dalla conclusione della valutazione in ingresso così da poter verificare il raggiungimento delle abilità e conoscenze previste per l’ammissione al percorso di AFP prima dell’avvio. Ø Crediti È attuata l’attivazione da parte delle Istituzioni formative delle seguenti certificazioni: patente europea Ecdl, Fit tedesco, Ket inglese, particolari patentini/abilitazioni di mestiere correlati al percorso formativo frequentato che si realizzano durante la frequenza del percorso di Istruzione e Formazione Professionale (triennio/quadriennio e quarto anno). Ø Governo del sistema Il Programma annuale di attività per la Formazione Professionale prende come linee strategiche di riferimento gli obiettivi definiti nel Programma di sviluppo provinciale e le finalità della riforma indicata nella Legge provinciale n. 5 del 7 agosto 2006 sul sistema educativo di Istruzione e Formazione Professionale del Trentino. Sono realizzate attività di raffronto e di verifica con le associazioni imprenditoriali e di categoria e con le im- CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 212 10/03/22 17:03 213 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 prese per la definizione delle figure di riferimento per le qualifiche e per i diplomi professionali dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale, che fanno parte del Repertorio provinciale. Inoltre, trovano una specifica valorizzazione anche gli esiti dell’attività del gruppo di lavoro promosso dal Servizio Europa per la ricostruzione e la calibratura del quadro dei fabbisogni formativi e della conseguente clusterizzazione delle possibili azioni e interventi di risposta. La domanda formativa definita in ogni area occupazionale costituisce il riferimento per la progettazione ulteriore degli interventi da parte dei soggetti attuatori. Le figure di riferimento dell’Alta formazione professionale sono validate preventivamente dal Comitato di cui al dgp n. 1905 del 10.11.2014 e successive modifiche ed integrazioni e sono contenute, a partire dall’anno 2015, in un apposito repertorio, aggiornabile e modificabile rispetto all’evoluzione del sistema socio-economico provinciale. Ø Destinatari Possono accedere alla IeFP gli allievi che abbiano conseguito la licenza media. Soggetti in situazione di disagio certificato o a rischio di abbandono e di dispersione scolastica per il conseguimento del titolo conclusivo del primo ciclo di istruzione. Possono iscriversi ai percorsi di quarto anno successivo al conseguimento della qualifica anche gli studenti in possesso di qualifiche triennali di IeFP di altre Regioni che si riferiscano alle medesime figure professionali coerenti alle qualifiche provinciali individuate per l’accesso ai percorsi di quarto anno. Possono accedere all’Alta formazione professionale gli studenti in possesso di diploma professionale di durata quadriennale o che hanno superato l’esame di Stato al termine di un percorso del secondo ciclo. Ø Quarto anno Percorso sperimentale nell’a.f. 2002/3 e a regime dall’a.f. 2004/5. La prosecuzione al quarto anno per il conseguimento del diploma professionale è garantita da un’assegnazione di 1.066 ore annue la cui articolazione e quadro orario sono definiti nella deliberazione della giunta provinciale n. 2171 di data 15 ottobre 2012. L’offerta annuale per gli anni formativi 2020/21 e 2021/22 prevede 42 classi di IV anno (dgp n. 1188 del 7.8.2020). – a.f. 2005/06: n. percorsi 30; n. allievi 392 – a.f. 2006/07: n. percorsi 28; n. allievi 454 – a.f. 2007/08: n. percorsi 28; n. allievi 451 – a.f. 2008/09: n. percorsi 27; n. allievi 415 – a.f. 2009/10: n. percorsi 31; n. allievi 550 – a.f. 2010/11: n. percorsi 36; n. allievi 569 – a.f. 2011/12: n. percorsi 37; n. allievi 587 – a.f. 2012/13: n. percorsi 42; n. allievi 681 – a.f. 2013/14: n. percorsi 49; n. allievi 824 – a.f. 2014/15: n. percorsi 51; n. allievi 843 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 213 10/03/22 17:03 214 – a.f. 2015/16: n. percorsi 52; n. allievi 843 – a.f. 2016/17: n. percorsi 56; n. allievi 846 – a.f. 2017/18: n. percorsi 55; n. allievi 921 – a.f. 2018/19: n. percorsi 66; n. allievi 956 – a.f. 2019/20: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2020/21: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. – a.f. 2021/22: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d Ø V - VII anno I percorsi di Alta formazione professionale (AFP), presenti dall’autunno 2006 (dgp n. 1045/06, così come modificato dall’art. 21 della lp n. 5 del 6.8.2019 e dalla dgp n. 1611 del 18.10.2019), durano generalmente almeno due anni (1000 + 1000 ore) e si svolgono in contesto lavorativo per almeno il 40% del percorso, attraverso periodi di tirocinio curriculare (praticantato). Si concludono con il diploma di “Tecnico superiore”. A partire dall’a.f. 2021/22 entrano a regime le nuove modalità per l’accesso dei diplomati dei percorsi di IeFP all’Alta formazione. L’accesso è consentito ai candidati dei percorsi di AFP coerenti con il proprio titolo-diploma professionale (di norma coloro che non hanno superato il 29° anno di età) ed è subordinato al superamento di un percorso di potenziamento delle competenze comuni in italiano, inglese e matematica. I percorsi di potenziamento vengono attuati dalle Istituzioni formative provinciali e paritarie che realizzano il quarto anno, anche in forma integrata tra loro, e hanno una durata di almeno 60 ore di formazione, con una frequenza obbligatoria pari almeno al 75% del percorso effettuato. Sono avviabili percorsi per: tecnico superiore per il management dell’ospitalità, tecnico superiore per la gestione del centro benessere, tecnico superiore di cucina e della ristorazione, tecnico superiore dei servizi della filiera turistica e ricettiva, tecnico superiore nelle arti grafiche - comunicazione multicanale, tecnico superiore per l’energia e l’ambiente, tecnico superiore per l’edilizia sostenibile, tecnico superiore per l’automazione e i sistemi meccatronici, tecnico superiore per le infrastrutture di rete, di virtualizzazione e cloud computing, tecnico superiore per la progettazione della manifattura digitale e interattiva, tecnico superiore per il marketing e il commercio internazionale, tecnico superiore della produzione, trasformazione e valorizzazione della filiera agrifood-comparto bevande, tecnico superiore verde. Accanto al piano formativo generale i percorsi di Alta formazione professionale possono prevedere piani formativi personalizzati basati sulle caratteristiche dello studente e sugli eventuali crediti maturati in precedenti esperienze formative e lavorative. Percorsi ad esclusione di quelli della Fondazione Mach: – a.f. 2008/9: n. percorsi 4; n. allievi 71 – a.f. 2009/10: n. percorsi 9; n. allievi 49 – a.f. 2010/11: n. percorsi 9; n. allievi 59 – a.f. 2011/12: n. percorsi 8; n. allievi 48 – a.f. 2012/13: n. percorsi 8; n. allievi 64 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 214 10/03/22 17:03 215 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 – a.f. 2013/14: n. percorsi 8; n. allievi 78 – a.f. 2014/15: n. percorsi 8; n. allievi 85 – a.f. 2015/16: n. percorsi 8; n. allievi 87 – a.f. 2016/17: n. percorsi 8; n. allievi 90 – a.f. 2017/18: n. percorsi 10; n. allievi 163 – a.f. 2018/19: n. percorsi 11; n. allievi 194 – a.f. 2019/20: n. percorsi 9; n. allievi 144 – a.f. 2020/21: n. percorsi 11; n. allievi 186 – a.f. 2021/22: n. percorsi 12; n. allievi n.d. – a.f. 2022/23: n. percorsi 12; n. allievi n.d. Ø Quinto anno integrativo Corsi annuali per l’esame di Stato (CAPES), istituiti a partire dall’a.f. 2014/15 e presenti tutt’oggi, sono di 990 ore. La deliberazione della Giunta provinciale n. 1156 del 14 luglio 2014 “Linee di indirizzo per la progettazione del corso annuale per l’esame di stato e per la definizione dei requisisti di accesso” definisce il profilo del corso annuale; i posti disponibili per ciascun corso (minimo 10 e massimo 25 studenti); la durata di 990 ore; i destinatari; le indicazioni metodologiche e i criteri generali di valutazione; la struttura del corso prevalentemente teorico (70% delle ore dedicato al rafforzamento delle aree di apprendimento linguistico, matematico, scientifico e tecnologico, storico-socio-economico); l’articolazione e le finalità delle diverse aree di apprendimento con il relativo quadro orario; la flessibilizzazione della quota oraria del 10% ed alcune indicazioni preliminari sull’esame di Stato. Per l’a.f. 2021/22 sono previsti 13 corsi annuali per l’esame di Stato (dgp n. 1188/2020). Dall’a.f. 2021/22 sono stati attivati altri 3 percorsi CAPES assegnati e gestiti dagli Istituzioni formative provinciali (Istituto formativo alberghiero di Rovereto, Istituto formativo alberghiero di Levico e Istituto Servizi alla persona e del legno Pertini di Trento). – a.f. 2016/17: n. percorsi 5; n. allievi 93 – a.f. 2017/18: n. percorsi 9; n. allievi 159 – a.f. 2018/19: n. percorsi 9; n. allievi 187 – a.f. 2019/20: n. percorsi 9; n. allievi 203 – a.f. 2020/21: n. percorsi 11; n. allievi 242 – a.f. 2021/22: n. percorsi 13; n. allievi 262 – a.f. 2022/23: n. percorsi 13; n. allievi n.d. Ø Costi Nel riepilogo delle assegnazioni alle Istituzioni formative paritarie dell’a.f. 2018/19, contenuto nell’allegato A8 della determina dirigenziale n. 190 del 9.10.2019, le ore corso assegnate per i percorsi di IeFP (volume orario triennale escluso quarto anno per il conseguimento del diploma ed escluso percorsi provinciali e Mach, che godono di finanziamenti diversi) sono state 209.803 con un costo complessivo desunto di € 31.945.290,33. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 215 10/03/22 17:03 216 Dividendo tali ore assegnate per le 1.066 ore previste per ciascun percorso si giunge a determinare il numero complessivo dei “gruppi classe” in 196,81 nel triennio (65,60 per ciascun anno). Nella Provincia Autonoma di Trento, infatti, la quantificazione oraria viene disciplinata dal Documento dei criteri di cui alla deliberazione n. 1462 del 31.8.2015, allegato 2, sezione II, punto 2, che individua il volume orario per la realizzazione dei percorsi di IeFP, valido ai soli fini economico-finanziari, secondo il criterio dell’unità di riferimento “gruppo classe”. Ciò premesso, il costo orario medio di tutti i percorsi e di tutti i settori previsto per la IeFP corrisponde a € 152,26 (€ 31.945.290,33 diviso 209.803 ore). Applicando tale parametro di costo al numero di ore del primo anno (€ 152,26*1.066 ore) dei percorsi triennali delle Istituzioni formative nell’a.f. 2018/19, risulta che il costo medio annuale per percorso è di € 162.312,64, il costo medio annuale per allievo corrisponde a € 7.760,72, mentre il costo medio orario per allievo ammonta a € 7,28 (7.760,72 diviso 1.066). L’unità classe finanziata è compresa tra un minimo di 15 e un massimo di 29 studenti. Per completezza, riportiamo che in base al Documento dei criteri e delle modalità di finanziamento delle attività di Formazione professionale ad esclusivo finanziamento provinciale (dgp n. 478 del 5.4.2019), i parametri di costo per l’a.f. 2018/19 definiti per ora corso e per ambiti specifici, sono: a) alberghiero (settore servizi: indirizzo alberghiero e della ristorazione) € 161,50; b) artigianato (settore industria e artigianato: indirizzo grafico/indirizzo abbigliamento) € 153,00; c) benessere (settore servizi: indirizzo acconciatura ed estetica/indirizzo sanitario e socio assistenziale) € 151,00; d) industria, turismo (settore industria e artigianato: indirizzo produzioni lavorazioni industriali e artigianali/lavorazioni industriali e artigianali artistiche/indirizzo animazione turistico-sportiva) € 152,00; servizi (settore servizi: indirizzo amministrativo e commerciale) € 149,50. Il numero di allievi di primo anno nell’a.f. 2018/19 delle Istitituzioni paritarie, senza Istituzioni provinciali e Mach corrisponde a 1.372. Ø Apprendistato per qualifica e diploma/Sistema duale La Provincia Autonoma di Trento ha regolamentato l’apprendistato di 1° livello e ne ha avviato la sperimentazione. Con riferimento all’art. 3 del D.lgs n. 167 in data 14 settembre 2011 e al protocollo d’intesa in materia di apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale tra la Provincia Autonoma di Trento e le Parti sociali, la durata della formazione biennale è pari a 460 ore annue (200 ore per le competenze di base e 260 ore per quelle tecnico-professionali, con 100 ore all’interno dell’azienda per 3 anni) per il conseguimento della qualifica e per 4 anni per il conseguimento del diploma professionale. Eventuali crediti culturali e professionali possono ridurre il monte ore annuo di formazione esterna all’azienda ferma restando la sua durata complessiva. Per i giovani già in possesso del titolo di qualifica professionale che vogliono accedere al diploma la durata della formazione è pari a 460 ore. La lp n. 14/2014, all’art. 64, presenta modificazioni alla disciplina dell’apprendistato. Nel maggio 2014 è stato emanato l’“Atto di in- CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 216 10/03/22 17:03 217 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 dirizzo stralcio per lo sviluppo della filiera scuola-formazione-lavoro” per definire il ruolo delle Istituzioni formative provinciali e paritarie rispetto all’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale. Ad esse si attribuisce un ruolo centrale nella gestione di tutto il percorso formativo. Anche il dgp n. 1808 del 27.10.2014, avviso “Apprendistato per la qualifica e il diploma professionale”, individua i requisiti di accesso, il numero di ore di formazione annue e gli strumenti di verifica/certificazione/validazione delle competenze. Con esso e con la dd n. 140 del 29 dicembre 2014 è avvenuta la prima attuazione della “Garanzia Giovani”. Con la dgp n. 98 del 2 febbraio 2015 si definiscono linee di indirizzo per la progettazione e attuazione dei percorsi in apprendistato. La sottoscrizione di due protocolli con le organizzazioni sindacali e datoriali ha permesso anche l’avvio dell’apprendistato stagionale. La lp n. 20 del 29 dicembre 2016, ha previsto agevolazioni in compensazione entro il max di € 2.000 a studente, entro il limite de minimis, per le aziende che assumono studenti in apprendistato. Le modalità vengono stabilite con deliberazione di Giunta provinciale. A far data dall’a.f. 2018/19 le Istituzioni formative paritarie possano richiedere, per ogni studente frequentante un percorso duale, l’assegnazione di ore di tutoraggio e di accompagnamento nel limite massimo del 10% della formazione esterna prevista dal singolo piano individuale. CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 217 10/03/22 17:03 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 218 10/03/22 17:03 219 Bibliografia Carlini A., E. Crispolti, Formarsi per il lavoro: gli occupati dei percorsi IFTS e IeFP, Roma, INAPP https://oa.inapp.org/handle/123456789/770 Cnos-Fap, La IeFP nelle Regioni nel contesto del Coronavirus. Un primo sondaggio, Paper, Maggio 2020. https://www.cnos-fap.it/sites/default/files/crea_allegati/paper_sondaggio_def.pdf Commissione europea, Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni Sostegno all’occupazione giovanile: Un ponte verso il lavoro per la prossima generazione, COM(2020) 275 final. https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/ PDF/?uri=CELEX:52020DC0276 &rid=2 Commissione europea, Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni: Una strategia per le PMI per un’Europa sostenibile e digitale, COM(2020) 103 final. https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:52020DC0103 &from=IT Commissione europea, Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni: Plasmare il futuro digitale dell’Europa. urly.it/3hhw1 Crispolti E., Franceschetti M., Romito A., Il Sistema duale come risposta all’evoluzione dei fabbisogni di competenze del mercato del lavoro, INAPP Working Paper n.70, Roma, INAPP, 2021. D’Arcangelo A., Carlini A., Crispolti E., Formarsi per il lavoro: gli occupati dei percorsi IFTS e IeF”, 2020. https://www.benecomune.net/rivista/numeri/formazione-professionale-lavori- popolari/formarsi-per-il-lavoro-gli-occupati-dei-percorsi-ifts-e-iefp/ Excelsior-Unioncamere, Gli sbocchi lavorativi per le qualifiche e i diplomi professionali nelle imprese, Indagine 2019, aprile 2020 urly.it/3hhta e https://excelsior.unioncamere.net/index.php?option=com_content& view=article&id=282 Excelsior-Unioncamere, La domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane nel 2019, maggio 2020. https://excelsior.unioncamere.net/images/pubblicazioni2019/Excelsior- 2019-DomandaProfessioni Formazione. pdf e https://excelsior.unioncamere. net/images/pubblicazioni2017/C2_Nazionale_Sintesi _WEB.pdf Inapp, XVIII Rapporto di monitoraggio del sistema di Istruzione e Formazione Professionale e dei percorsi in Duale nella IeFP a.f. 2018-19, Rapporto tecnico a cura di Emmanuele Crispolti, maggio 2021. https://oa.inapp.org/xmlui/handle/20.500.12916/894 Inapp, Risultati dell’Indagine sugli esiti formativi-occupazionali dei percorsi IeFP e IFTS. Executive summary, novembre 2019 https://oa.inapp.org/xmlui/handle/123456789/568 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 219 10/03/22 17:03 220 Inapp, Carlini D., Evangelista L. (a cura di), Eqavet e la qualità della IeFP in Italia. Report finale, INAPP, luglio 2020 https://oa.inapp.org/xmlui/handle/123456789/713 Isfol, Salerno G.M., Zagardo G., I costi della IeFP nell’anno formativo 2013/14, ISFOL Research Paper 32, Roma, 2016 https://inapp.infoteca.it/bw5ne2/opac. aspx?WEB=INAP&IDS=21035 Isfol-Mlps, I percorsi di istruzione e formazione professionale a.f. 2009-10 e 2010: Rapporto di monitoraggio delle azioni formative nell’ambito del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione, gennaio 2012 urly.it/3hhvp Isfol-Mlps, I percorsi di Istruzione e formazione professionale nell’anno della sussidiarietà, a.f. 2011-12, gennaio 2013 http://docplayer.it/134905595-Istruzione-e-formazione-professionale.html Isfol, Scalmato V., Occupati dalla formazione. Seconda indagine nazionale sugli esiti occupazionali dei qualificati nei percorsi di IeFP, 21.5.2014. ISFOL OA: http://isfoloa.isfol.it/handle/123456789/864 Isfol, Bassani R., Esiti occupazionali a 3 anni dalla qualifica nei percorsi di IeFP, Roma, ISFOL, settembre 2014. Isfol OA: http://isfoloa.isfol.it/handle/123456789/985 Isf ol, Istruzione e formazione professionale una filiera professionalizzante. A.f. 2012-13. Rapporto di monitoraggio delle azioni formative nell’ambito del diritto-dovere, 2013. https://oa.inapp.org/xmlui/handle/123456789/2769 Isfol, Istruzione e formazione professionale: una chance vocazionale a.f. 2013-2014. XIII Rapporto di monitoraggio delle azioni formative realizzate nell’ambito del diritto- dovere, 2/2015. http://isfoloa.isfol.it/handle/123456789/1027 Isfol, XIV Rapporto di monitoraggio delle azioni formative realizzate nell’ambito del diritto-dovere - Istruzione e Formazione Professionale a.f. 2014-15, 2016. http://isfoloa.isfol.it/handle/123456789/1270 Mlps, Miur, Regioni e Province autonome, Coordinamento regionale, Piano nazionale per la garanzia di qualità del sistema di istruzione e formazione, Roma, ottobre 2017. urly.it/3hhvd Mlps, Dd n. 3 del 23.4.2021 - Tabella 2 Dati di monitoraggio anno scolastico formativo 2019-2020. urly.it/3hhvc Miur, Gli alunni con cittadinanza non italiana - a.s. 2017/2018, Gestione patrimonio informativo e Statistica, luglio 2019 http://www.integrazionemigranti.gov.it/rapportiricercaimmigrazione/Rapporti% 20Nazionali/alunniconcittadinanzanonitaliana20172018.pdf Miur, I principali dati relativi agli alunni con disabilità per l’a.s. 2017/2018, Gestione patrimonio informativo e Statistica, maggio 2019 https://www.agenziaiura.it/allegati/documenti/187/Aunni_disabilita_ a.s.2017-2018.pdf Miur, Ufficio Gestione Patrimonio Informativo e Statistica, Focus “Principali dati della scuola – Avvio Anno Scolastico 2020/2021”, settembre 2020. urly.it/3hhtw Miur, Ufficio Gestione Patrimonio Informativo e Statistica, Focus “Principali dati della scuola – Avvio Anno Scolastico 2021/2022”, ottobre 2021. urly.it/3hhtt Ocse Pisa 2018, I risultati degli studenti italiani in lettura, matematica e scienze, Rapporto nazionale, INVALSI 2019. https://www.invalsi.it/invalsi/ri/pisa2018/docris/ 2019/Rapporto_Nazionale.pdf CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 220 10/03/22 17:03 221 QUADERNI • ANNO 38 / n° 11 - 2022 Salerno G.M., L’offerta sussidiaria dei percorsi di IeFP Problemi di impostazione e attuazione, in Professionalità n. 5, La Scuola, 2019. https://u-pad.unimc.it/handle/ 11393/251695#.X8I3k8hKhPa Salerno G.M., L’Istruzione e la Formazione Professionale tra regionalismo e unitarietà. Una prima analisi, Rubettino, 2019 urly.it/3hhvf Salerno G.M., Dalla IeFP agli ITS: per una filiera permeabile e verticale nella formazione professionalizzante, in Professionalità n. 8, novembre-dicembre 2020 urly.it/3hhvh Salerno G.M., G. Zagardo, Costruire e utilizzare i costi standard nella IeFP: analisi, indicazioni e proposte, Cnos-Fap, 2020 https://www.cnos-fap.it/node/69463 Tuttoscuola, La scuola colabrodo, Dossier, settembre 2018. https://www.tuttoscuola. com/la-scuola-colabrodo-il-nuovo-dossier-di-tuttoscuola/ Zagardo G., Complessità e semplificazione. 11 casi di costi standard per l’education, Collana Focus ANPAL, n. 115. urly.it/3hhtf Zagardo G., La IeFP nelle Regioni. Tra consolidamento e stasi, Cnos-Fap/Mlps, Tip. Pio XI, 9/2019. https://www.cnos-fap.it/sites/default/files/pubblicazioni/la_iefp_nelle_ regioni-quaderno_9-tra_consolidamento_e_stasi.pdf Zagardo G., La IeFP nelle Regioni. Situazione e prospettive, Cnos-Fap/Mlps, Tip. Pio XI, 2/2018 https://www.cnos-fap.it/sites/default/files/pubblicazioni/iefp_nelle_regioni.pdf Zagardo G., G.M. Salerno, La Formazione professionale nelle Regioni. Anno 2014/15 Proposta di un costo standard, Cnos-Fap/Mlps, Tip. Pio XI, 2, 2017 https://www.cnos-fap.it/sites/default/files/pubblicazioni/quaderni_n_7_-_2017.pdf Zagardo G., G.M. Salerno, Nicoli D., Malizia G., Tonini M., La buona Formazione Professionale, Cnos-Fap/Mlps, Tip. Pio XI, 6, 2015. https://www.cnos-fap.it/sites/default/files/pubblicazioni/QUADERNI6- 15%281%29.pdf Zagardo G., Salerno G.M., Istruzione e formazione professionale (IeFP) nell’a.f. 2012/13, Cnos-Fap/Mlps, Tip. Pio XI, 2/014. https://www.cnos-fap.it/sites/default/files/pubblicazioni/IeFP%20a.f.%202012- 13.PDF Zagardo G, I cambiamenti della IeFP, Cnos-Fap/Mlps, Tip. Pio XI, 2a edizione, ottobre 2012. https://www.cnos-fap.it/sites/default/files/pubblicazioni/I%20cambiamenti% 20nella%20IeFP_II_ed.pdf CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 221 10/03/22 17:03 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 222 10/03/22 17:03 223 Indice Sommario ............................................................................................................................................. 3 Presentazione .................................................................................................................................. 5 1. L’andamento dei percorsi .................................................................................................. 7 1.1 Il sorpasso ...................................................................................................................... 8 1.2 La disomogeneità da colmare ......................................................................... 10 1.3 La corsa al duale ...................................................................................................... 15 2. Il finanziamento dell’offerta formativa .............................................................. 17 2.1 Finalità e risultati di una stima ...................................................................... 17 2.2 Norme generali e declinazioni sul territorio ........................................ 20 3. Conclusioni .................................................................................................................................. 23 Panoramica delle regioni ....................................................................................................... 25 Introduzione alle schede ......................................................................................................... 27 Glossario ............................................................................................................................................. 29 Abruzzo .................................................................................................................................... 33 Basilicata ................................................................................................................................. 43 Calabria .................................................................................................................................... 49 Campania ................................................................................................................................ 57 Emilia-Romagna ............................................................................................................... 65 Friuli-Venezia Giulia ...................................................................................................... 75 Lazio ........................................................................................................................................... 85 Liguria ....................................................................................................................................... 93 Lombardia .............................................................................................................................. 103 Marche ...................................................................................................................................... 113 Molise ........................................................................................................................................ 121 Piemonte ................................................................................................................................. 129 Puglia ......................................................................................................................................... 137 Sardegna .................................................................................................................................. 145 Sicilia ......................................................................................................................................... 153 Toscana .................................................................................................................................... 161 Umbria ...................................................................................................................................... 169 Valle d’Aosta ......................................................................................................................... 179 Veneto ....................................................................................................................................... 189 Provincia Autonoma di Bolzano ........................................................................... 199 Provincia Autonoma di Trento ............................................................................... 207 Bibliografia ...................................................................................................................................... 219 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 223 10/03/22 17:03 Tipografia Giammarioli snc Via Enrico Fermi 8/10 - 00044 Frascati (Roma) Tel. 06.942.03.10 - www@tipografiagiammarioli.com Marzo 2022 CNOS_QUADERNI_11_ZAGARDO.indd 224 10/03/22 17:03

La IeFP nelle Regioni. Una risposta all'Europa ai tempi del Covid

Autore: 
G. Zagardo
Categoria pubblicazione: 
Quaderni
Anno: 
2020
Numero pagine: 
222
Codice: 
978-88-31972-09-3

La IeFP nelle Regioni. Tra consolidamento e stasi

Autore: 
Giacomo Zagardo
Categoria pubblicazione: 
Quaderni
Anno: 
2019
Numero pagine: 
201
Codice: 
978-88-31972-03-1
Pensiamo di fare cosa gradita nell’offrire a quanti sono impegnati nell’ambito del sistema educa-tivo di Istruzione e Formazione il Quaderno n. 9, curato dal dott. Giacomo Zagardo. Riteniamo questo studio complementare e, sotto certi aspetti, originale rispetto a quanto pubbli-cato dal Ministero del Lavoro circa l’Istruzione e la Formazione Professionale (IeFP). Il Quaderno del dott. Zagardo, infatti, oltre a valorizzare i dati offerti dai Rapporti annuali del MLPS (nel mese di maggio 2019 il Ministero ha pubblicato i dati sul sistema della IeFP e sulla spe-rimentazione del sistema duale nella IeFP relativamente all’anno 2016/2017) illustra i vari sistemi regionali di IeFP. Il lettore si trova, pertanto, in un unico volume – e soprattutto in questo rileviamo l’originalità dello studio – non solo informazioni di livello nazionale ma soprattutto schede appro-fondite sui diversi sistemi regionali. Come sempre, con la precisione che gli è riconosciuta, tratteggia i punti di forza e di criticità di un (sotto)Sistema del secondo ciclo che, se da una parte raccoglie risultati positivi, dall’altra fatica ancora ad assumere la dimensione di sistema “nazionale”. Il lettore che ha seguito quanto scritto nei vari Quaderni della Collana può cogliere la fondatezza di questa affermazione. Il Rapporto, infatti, focalizza in ogni anno i vari punti di forza ma anche i tanti punti di debolezza e conclude, quasi sempre, con l’affermazione che un sistema compiuto di IeFP in Italia deve essere ancora realizzato. Questa conclusione si può leggere anche nel presente Quaderno anche se in chiave meno pessimista rispetto alle edizioni precedenti: «Le carenze di un’Italia a due velocità che vediamo ancora presenti in una IeFP più plurale che pluralista, non devono farci dimenticare che siamo sempre più vicini a un sistema di formazione professionalizzante compiuto che, nel suo lungo e difficile processo di consolida-mento, sta lentamente diventando stabile e maturo.» Del presente Quaderno ci piace richiamare l’attenzione sul titolo: La IeFP nelle Regioni tra consolidamento e stasi. Il titolo fotografa con grande realismo, a nostro parere, la situazione della IeFP in Italia oggi. Si tratta di un sistema che, per vari aspetti, si è ormai consolidato ma, per altri, è fermo rispetto alla so-luzione auspicata. • Consolidamento Così, in estrema sintesi, l’autore esplicita il suo pensiero sul consolidamento del sistema regionale della IeFP: «E’ ormai riconosciuto che l’Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) sia un canale utile a contrastare la dispersione e a favorire l’occupazione. E’ per questo motivo che da parte delle Amministrazioni pubbliche viene rinnovato l’impegno a promuovere una formazione professionalizzante in sintonia con le esperienze più qualificate dei Paesi a noi vicini. Un im-pegno che non si misura soltanto sull’incremento dei finanziamenti. Negli ultimi anni, infatti, si è anche operata una significativa stabilizzazione del sistema di IeFP, che raggiunge in alcuni settori “pari dignità” con l’Istruzione Professionale: una sostanziale parità numerica rispetto alla vicina filiera scolastica, di omogeneità in relazione alla riduzione della pletora dei modelli preesistenti, di qualità riguardo agli esiti e di gradimento sia per i giovani che per le aziende. Inoltre, è stata confermata la natura inclusiva dei percorsi e la tendenza alla verticalizzazione anche se, per ora, quest’ultima rimane limitata alla quasi completa estensione dei percorsi quadriennali sul territorio.» • Stasi All’autore non mancano le ragioni per richiamare le motivazioni della “stasi”, una metafora effi-cace per affermare, con altre parole, che nonostante le ricorrenti carenze denunciate dai vari Rap-porti, alcuni “nodi” del sistema sono ancora lontani dall’essere risolti. Siamo in presenza, detto in altre parole, di un cantiere in progressiva evoluzione per alcuni aspetti ma di un “cantiere bloccato” su altri. Bloccato perché? Perché da anni le Istituzioni preposte (ISFOL, oggi INAPP) denunciano pro-blemi o snodi da affrontare per rendere il sistema di IeFP maturo e stabile, ma questi “snodi” restano sempre lì. Ci si riferisce, in particolare, alla disomogeneità territoriale del sistema di IeFP, alle differenze di trattamento degli allievi rispetto agli studenti del sistema scolastico circa il diritto allo studio, all’assistenza ai disabili, al problema delle agevolazioni delle imprese nei confronti del si-stema della IeFP, al processo di valutazione ancora incompiuto, ai differenti finanziamenti rispetto al medesimo sistema, alla fragilità di una filiera verticale solida in alcuni snodi ma fragile in altri, ecc. Queste disomogeneità e differenze pesano - lo affermiamo per inciso perché non è negli obiettivi di questa presentazione e di questo volume - anche nell’atteggiamento che gli Enti di Formazione Professionale aderenti a FORMA e CENFOP stanno assumendo nei confronti delle Organizzazioni Sindacali che reclamano l’avvio di una trattativa per il rinnovo del Contratto di Lavoro per la FP, ormai scaduto dal lontano 2013. Il quadro descritto sopra rimanda, infatti, alla domanda di fondo: è ancora possibile la stipula di un Contratto Collettivo di livello nazionale a fronte di un sistema diffuso a macchia di leopardo e fortemente disomogeneo? Il documento di FORMA e CENFOP del 14.05.2019 è, sotto questi aspetti, esemplare: «Un sistema di IeFP tra punti di forza e di criticità E’ ormai riconosciuto che l’Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) sia un sistema utile a contrastare la dispersione scolastica e a favorire l’occupazione giovanile. Inoltre, è stata confermata la natura inclusiva dei percorsi e la tendenza alla verticalizzazione anche se, per ora, quest’ultima rimane limitata all’aumento dei percorsi quadriennali. Accanto a questi elementi che si possono considerare punti di forza, si devono richiamare altri aspetti – e non sono pochi – che sono ancora di forte criticità. Il primo di questi è la “disomogeneità”. Almeno tre sono gli aspetti di questa disomo-geneità. La disomogeneità, innanzitutto, “geografica” dei percorsi formativi che dà vita ad un quadro che, come afferma il Censis (2018) è “troppo differenziato a livello regionale, incapace di offrire pari opportunità a tutti”. La seconda è “temporale”: si tratta di una disomogeneità che crea “destabilizzazione” anche nei soggetti operanti per il mancato allineamento temporale nell’inizio dei percorsi formativi rispetto a quello scolastico in molte regioni italiane. La terza permane nei meccanismi di “finanziamento”. Sul piano dei finanziamenti, infatti, pur essendo intervenuti negli ultimi anni importanti cambiamenti che hanno contribuito a rilanciare un’offerta “almeno ricorrente”, le erogazioni rimangono instabili e non accenna a risolversi il problema dell’assenza di una visione unitaria dei costi della IeFP, che sconta la difficoltà a definire costi standard validi sul territorio nazionale (Censis 2018). Ancora fragile e incompleta, infine, è la verticalizzazione della filiera professionalizzante, soprattutto per la non completa presenza del IV anno nelle Regioni e per la quasi assenza del V anno, necessario, invece, per dare la possibilità anche agli allievi della IeFP di accedere ai percorsi di Istruzione Tecnica Superiore (ITS). Se dal Sistema di IeFP si passa ad analizzare la Formazione Professionale nel suo complesso, il quadro presenta altre caratteristiche che è bene avere presenti nell’affrontare, dal punto di vista contrattuale, il ruolo degli operatori della formazione professionale. Studi recenti hanno evidenziato che le Regioni, in questi anni, stanno privilegiando, attraverso gli avvisi, le misure di politica attiva del lavoro rispetto alla formazione professionale (più di un miliardo di finanziamento per le politiche attive del lavoro rispetto agli 830 milioni per la formazione professionale nell’anno 2017). Gli avvisi rivolti alla formazione professionale, inoltre, si attestano maggiormente sulla formazione professionale c.d. ordinamentale rispetto a quella non ordinamentale (formazione continua, corsi di specializzazione, ecc. …). Circa le politiche attive del lavoro, infine, si afferma che in Italia le misure sono in fase sperimentale, diviso tra competenze statali e regionali e, quindi, ancora lontane dal dare vita ad un sistema stabile, ampio e universale. Anche questo segmento, pertanto, è ancora molto “parcellizzato». La progressiva diffusione e stabilizzazione dei vari tasselli della filiera professionalizzante, la messa a regime del sistema di valutazione della IeFP al pari di quella scolastica, una riforma equili-brata dell’Istruzione Professionale da “raccordare” con il sistema regionale della IeFP, l’introduzione dei costi standard, un trattamento fiscale organico verso ogni istituzione, sia essa scolastica che formativa, un Contratto di lavoro attento alla situazione della IeFP ma attento anche alle persone che vi operano, questi dovrebbero, a parere di molti, alcuni dei principali “snodi” che permettono di realizzare anche in Italia un sistema di formazione professionale compiuto e maturo. Confidiamo che i Governi nazionali e regionali siano attenti a rimuovere questi ostacoli. La Sede Nazionale CNOS-FAP si augura che anche questa fatica del dott. Giacomo Zagardo, che ha contribuito a realizzare un Osservatorio permanente sul sistema di IeFP, possa contribuire a richiamarne la giusta attenzione e spinga quanti hanno ruoli di responsabilità a camminare nella di-rezione auspicata. La Sede Nazionale CNOS-FAP

La IeFP nelle Regioni. Situazione e prospettive

Autore: 
Giacomo Zagardo
Categoria pubblicazione: 
Quaderni
Anno: 
2018
Numero pagine: 
173
Codice: 
9788895640990

La buona Formazione Professionale. Situazione della IeFP nell'a.f. 2013/14 e proposte

Autore: 
G. Zagardo - G.M. Salerno - D. Nicoli - G. Malizia - M. Tonini
Categoria pubblicazione: 
Quaderni
Anno: 
2015
Numero pagine: 
200
Codice: 
978-88-95640-99-0
La buona Formazione Professionale Situazione della IeFP nell’a.f. 2013/14 e proposte Giacomo Zagardo Giulio Maria Salerno Dario Nicoli Guglielmo Malizia Mario Tonini 2015 Stampa: Tip. Ist. Salesiano Pio XI - Via Umbertide, 11 - 00181 Roma Tel. 067827819 - Fax 067848333 - e-mail: tipolito@donbosco.it 2015 Sommario Presentazione 5 1. Cambiare paradigma sulla IeFP: perché non sostenere il pubblico sociale? 7 2. Panoramica delle Regioni 17 3. Per una nuova governance della IeFP 141 4. Contributi per la “Buona Formazione Professionale” per i giovani: una scuola popolare per il lavoro dei giovani 165 5. Il Centro di Formazione per il Lavoro, motore della buona formazione 177 Bibliografia 197 Indice 199 3 Presentazione Ad integrazione di quanto il Governo ha predisposto per innovare il sistema scolastico con il programma “La buona scuola. Facciamo crescere il Paese”, e stimolati dal Documento delle Regioni “Per un Sistema Educativo Professionalizzante in Italia”, del 27 novembre 2014 ove si afferma che «l’Italia, nei confronti dei Paesi avanzati è un Paese in ritardo sulle variabili del capitale umano» e che «per innalzarne il livello occorre intervenire sulla filiera tecnico-professionale sia secondaria, riducendo la dispersione scolastica e aumentando il numero di persone con qualifica o diploma professionale, sia terziaria aumentando il numero di persone con titolo professionalizzante di livello terziario o universitario» la Sede Nazionale CNOS-FAP ai lettori e a quanti hanno ruoli di governo ai vari livelli, offre spunti e suggerimenti per rilanciare la Formazione Professionale per i giovani perché non ci può essere nessuna buona scuola senza una buona Formazione Professionale, la via italiana all’inserimento lavorativo dei giovani, il corrispettivo del “sistema duale” tedesco. L’Italia ha bisogno di una “Buona Scuola” e di una “Buona Formazione Professionale”. I due (sotto)sistemi devono crescere e consolidarsi insieme. In Italia, tuttavia, mentre il percorso scolastico è sufficientemente consolidato, quello formativo, che dopo un triennio prosegue fino ai percorsi realizzati dagli Istituti Tecnici Superiori, è ancora più norma che realtà. Il quaderno che proponiamo vuole invitare il lettore a riflettere su questo percorso. È strutturato in due parti. La prima fotografa la realtà della IeFP in Italia. La seconda offre spunti perché si consolidi quanto disciplinato anche dalla Legge 107/2015 al comma 46: I giovani e gli adulti accedono ai percorsi realizzati dagli Istituti tecnici superiori con il possesso di uno dei seguenti titoli di studio: a) Diploma di istruzione secondaria di secondo grado; b) Diploma professionale conseguito al termine dei percorsi quadriennali di istruzione e formazione professionale di cui al decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226 [...] integrato da un percorso di istruzione e formazione tecnica superiore [...] la cui struttura e i cui contenuti sono definiti con accordo in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. 5 6 La fotografia che il dott. Giacomo Zagardo, Ricercatore ISFOL impegnato da anni nella definizione del quadro della IeFP nelle Regioni, traccia in questo quaderno della Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) nelle Regioni è diventata ormai un appuntamento irrinunciabile. Come sempre, infatti, con la precisione che gli è ormai riconosciuta, tratteggia pregi e criticità di un (sotto)sistema del secondo ciclo che, se da una parte raccoglie risultati positivi, dall’altra fatica ancora ad assumere dimensione “nazionale” e “stabile”. I professori Salerno, Nicoli e Malizia offrono stimoli per realizzare anche in Italia la “Buona Formazione Professionale”. Salerno, con il contributo “Per una nuova governance della IeFP” si sofferma sugli aspetti ordinamentali da completare. Nicoli, con l’articolo “Contributi per la “Buona Formazione Professionale” per i giovani: una scuola popolare per il lavoro dei giovani” invita gli operatori a realizzare una forte alleanza tra formazione professionale e imprese. Malizia / Tonini, nello studio “Il Centro di Formazione per il Lavoro, motore della buona formazione” immaginano un Centro di Formazione Professionale inteso come Centro di formazione professionale per il lavoro. La Sede Nazionale CNOS-FAP offre questo quaderno a coloro che sono impegnati, a vario titolo, nell’animazione e nel governo della IeFP e si augura che i vari contributi possano tornare utili per l’individuazione di soluzioni per il miglioramento del (sotto)sistema di IeFP. Anche alla luce dei monitoraggi effettuati sulla IeFP, appare evidente che un Sistema formativo efficace ed efficiente apporta vari benefici: la riduzione della dispersione scolastica, la responsabilizzazione sociale dei giovani attraverso il lavoro, i benefici sulla famiglia di appartenenza e sul territorio di riferimento, la promozione di azioni che vanno nella direzione della occupabilità / occupazione dei giovani. La Sede Nazionale CNOS-FAP 7 Gli ultimi monitoraggi dell’ISFOL, certo profanano alcuni luoghi comuni sulla IeFP a cui facilmente eravamo abituati a credere, almeno da quando si vogliono risolvere troppi problemi contemporaneamente: un sistema professionalizzante che funzioni, la qualità nei livelli delle prestazioni, un costo adeguato per la formazione delle Istituzioni formative accreditate, una ri - forma credibile dell’Istruzione professionale in crisi di identità e il posto di lavoro dei suoi docenti, e così via dicendo. Vi sono tra questi desiderata, peraltro assai lontani dall’“ottimo paretiano”, alcuni interessi contrapposti che scavano tra gli attori della IeFP un inutile fossato e impongono barriere non necessarie. Ci si dovrebbe domandare se ciò non sia da riconsiderare, a beneficio di tutti, in una dimensione più correttamente competitiva, senza pregiudizi e alla luce della nuova realtà che ci circonda. Si tratta di essere un po’ fenomenologi e “andare alle cose stesse”. Chesterton sosteneva che “prima di abbattere un recinto bisogna fermarsi e chiedersi per quale ragione è stato costruito”. Qui, il recinto potrebbe essere definito dalla perimetrazione statale dell’education, soprattutto nei termini della “gestione” diretta da parte di un’amministrazione centrale. Ciò corrisponde a una scelta politica importante, da non sottovalutare storicamente per i suoi effetti passati ma che, oggi, non va nella direzione presa dai Paesi più performanti, verso un pluralistico allargamento del concetto di public education1, economico, produttivo e tendenzialmente disponibile all’innovazione didattica e pedagogica. In definitiva, a costruire il sistema non ci dovrebbe essere solo lo Stato ma tutta la società. Diversamente, nel nostro Paese è ancora radicata, per inerzia, una gestione dell’education amministrativa, diretta e accentrata (certamente più predatoria che valorizzante) che, pure, avrebbe l’interesse primario di difendere e promuovere le organizzazioni sociali intermedie più attive che operano nel campo dell’educazione, vigilando perché svolgano il loro compito nell’interesse collettivo, ma senza mai sostituirsi ad esse. 1 HESS FREDERICK M., What Is Public about Public Education?, in “Education Week”, January 8, 2003. Cambiare paradigma sulla IeFP: perché non sostenere il pubblico sociale? 1. • Pertanto, il primo dei citati luoghi comuni richiama “il posto vuoto” sull’autobus di Rosa Parks: in altre parole, è anacronistico mantenere una segregazione educativa tra scuola e formazione, asserendo che non valga la pena di sostenere in modo paritario i percorsi delle Istituzioni scolastiche statali e quelli delle Istituzioni formative accreditate. Queste ultime devono accontentarsi di “bantustan” dipendenti dalle contingenze politico-ideologiche, dove operare con costi di sopravvivenza e sotto lo schiaffo di un’ulteriore riduzione e dilazione dei finanziamenti. • Il secondo luogo comune su cui riflettere potrebbe definirsi “attrazione fatale”. Quando, Aristarco indicava ante litteram che la mole del sole imponeva alla terra di girargli intorno, non poteva immaginare che avremmo applicato la teoria al mondo dell’educazione, al secolo, penalizzando le Istituzioni formative accreditate, inferiori di numero a fronte della massa critica dei corsi degli Istituti professionali di Stato. Un hýbris che, rischiando di intaccare proprio la qualità e le caratteristiche originarie della IeFP, darebbe per assodato un doppio pregiudizio: 1) che lo Stato lavori meglio della Società civile in campo educativo: concetto, questo, praticamente inesistente prima dell’800 e che oggi, tramontati i nazionalismi2, risulta nuovamente obsoleto non trovando conferme a livello internazionale; 2) che l’approccio cognitivo-teorico sia superiore a quello manuale-pratico: nella sicura coscienza che i percorsi professionalizzanti di IeFP non sono nati nella scuola, è sempre più opportuno risalire all’humus originale dell’esperienza didattica e pedagogica che ne ha visto il successo. Questa ha dato, con il tempo, risultati riconosciuti3 sul piano degli esiti lavorativi e della corrispondenza del lavoro alle qualificazioni, dell’inclusione formativa di categorie deboli e della capacità di attrazione nel percorso in funzione antidispersione. 2 Chi governa, diceva Bernard Shaw per la sua epoca, non ha soltanto da fare le leggi; egli, attraverso l’Istruzione scolastica e la propaganda, ha da creare e mantenere una mentalità che sostenga le sue azioni e obbedisca alla sua autorità. Se Bismarck affermava che la sua vittoria contro i francesi era il frutto dell’opera dei maestri elementari, anche Hitler, tuttavia, poteva dire la stessa cosa. Il fatto è che, ancora oggi, ogni governo è posto al bivio della scelta tra l’uso facile del conflitto di interesse come scorciatoia verso un potere egemonico o il controllo di un’education pluralistica e più economica per i cittadini. 3 I dati del Monitoraggio ISFOL della IeFP sugli esami di fine percorso per gli iscritti nell’a.f. 2013-14 sottolineano una criticità sul successo dei qualificati negli Istituti professionali: avrebbero ottenuto una qualifica regionale il 57,1% degli iscritti alle Istituzioni scolastiche e il 66,2% dei ragazzi delle Istituzioni formative iscritti tre anni prima, con una differenza di oltre 9 punti percentuali. Il 78% dei percorsi delle Istituzioni formative si concentra nel Settentrione, dove la differenza nel tasso di attrazione rispetto alle Istituzioni scolastiche misura più di 14 punti percentuali, vale a dire 5 in più della media nazionale. Da una ricerca ricorrente del - l’ISFOL (ISFOL, SCALMATO V., Occupati dalla formazione. Seconda indagine nazionale sugli esiti occupazionali dei qualificati nei percorsi di IeFP, 21 maggio 2014. ISFOL OA: <http://isfoloa. isfol.it/handle/123456789/864>), si rileva che a 3 anni dalla qualifica trova impiego 1 giovane su 2 della IeFP, più facilmente proveniente dalle Istituzioni formative (55% di occupati) rispetto a quelle scolastiche (38% di occupati). 8 9 • Nel terzo luogo comune si fa strada l’idea che l’attuale finanziamento alle Istituzioni formative sia troppo elevato, quasi evocasse un “fiume carsico” di soldi pubblici che va in perdizione se non prende la strada giusta: quella che dovrebbe servire a conservare al centro una gestione dello zoccolo “storico” del sistema di “Istruzione” in termini di classi e di organici. Dal momento che il costo dei percorsi delle Istituzioni accreditate è stimato inferiore di un terzo (34%) rispetto alle Istituzioni scolastiche4, ci si può interrogare se sia veramente questo che è richiesto a un sistema efficiente (dove efficienza significa ottenere a minor costo gli stessi risultati). Così, in un contesto ormai meglio definito che in passato, ci si chiede come si risponda alla collettività che spende (con ciò, intendendo per collettività non le Regioni o lo Stato, che sempre hanno ambiti peculiari di azione, ma l’insieme dei citta - dini sui quali alla fine incide la totalità della spesa pubblica attraverso le tasse). E poi, come si risponde agli alunni che per prepararsi al lavoro cercano una via alternativa, e valida allo stesso tempo, spesso non trovandola per le ristrettezze dell’offerta? Equità significa difesa ad oltranza della scuola (extra scholam nulla salus) oppure è meglio appurare cosa (ma anche come e perché) funziona meglio per ogni tipologia di utenza giovanile ed, eventualmente, sostenerlo allargando prudentemente la sua base? A noi sembra che, in materia di equità, debba valere il principio che le cattive scuole, come le cattive formazioni non debbano esistere, usando la nota e sempre efficace espressione di Luigi Berlinguer. • L’ultimo dei luoghi comuni, qui elencati, è la concezione della IeFP come “cortile dei folli”: un’istruzione di serie B, fatta per raccogliere gli studenti meno fortunati ossia quelli che, per una ragione o per l’altra, non possono vivere a contatto con la comunità normale come, appunto, i pazzi di dipinti nell’omonima tela di Goya. Secondo questa visione ghettizzante i ragazzi della IeFP dovrebbero essere solo ultraquattordicenni espulsi dalla scuola media, poco scolarizzati e con un precedente percorso disastrato. Dai monitoraggi dell’ISFOL abbiamo visto che, invece, non è così. Infatti, una quota rilevante si iscrive alla IeFP non per ripiego ma per scelta primaria. Tra le Istituzioni formative sono il 41,4% che scelgono per “vocazione” il loro percorso mentre tre anni prima erano il 39,1%. Tra le Istituzioni scolastiche della IeFP la quota in sussidiarietà integrativa tocca il 37,6% mentre, tra le Istituzioni scolastiche della sussidiarietà complementare è quattordicenne solo il 30,2%. La tendenza nei ragazzi a non considerare l’IeFP come un ripiego costi tuisce sempre più “una prima scelta di passaggio diretto al secondo ciclo”5. QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 4 http://www.isfol.it/highlights/highlights-4-2015-i-costi-della-iefp. 5 Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Contributo al dibattito su La buona scuola, 16 ottobre 2014, p.14, https://labuonascuola.gov.it/area/a/5326/. 6 Confidiamo che sia stata un’eccezione il fatto che in un territorio del Sud, nel mettere appunto le prove del primo anno degli esami in sussidiarietà, ci si sia servito di questionari indirizzati alle scuole. Si chiedeva loro di indicare, sulla base dei nuovi ordinamenti e dell’esperienza pregressa, quali prove (numero, tipologie e modalità) esse ritenessero coerenti e adeguate per l’esame di qualifica. In tal modo, appare come talvolta non risulti l’Amministrazione regionale a misurare sulla base di dispositivi complessi la prioritaria congruenza con gli obiettivi previsti ma lo facciano di fatto le stesse istituzioni valutate, indicando autoreferenzialmente la strada per una loro stima in relazione a quanto avevano realizzato fino a quel momento. Diversamente, come già realizzato in altri contesti del Nord, andrebbe promossa l’adozione di un sistema di rating, finalizzato al monitoraggio e alla valutazione per valorizzare la qualità dei servizi, l’efficacia dei risultati e l’efficacia della spesa. In tal modo, si aiutano gli utenti a ottenere le informazioni necessarie per scegliere gli operatori migliori e si promuovono comportamenti virtuosi negli operatori. 7 L’Indagine parlamentare sul fenomeno della dispersione (Camera dei Deputati, 7a Commissione Cultura, Scienza e Istruzione, Indagine conoscitiva sulle strategie per contrastare la dispersione scolastica. Atti parlamentari XVII legislatura. Roma, 2014) attesta che gli investimenti del Paese sui percorsi professionalizzanti antidispersione dell’Istruzione e Formazione Professionale sarebbero attualmente “decisamente insufficienti” (p. 571) mentre si ribadisce che “L’allocazione delle risorse deve privilegiare questo segmento di formazione per rinforzarlo, stabilizzarlo e riordinarlo, coinvolgendo la Conferenza Stato-Regioni e omogeneizzando gli inter venti tra Regioni che oggi spendono in modo diverso” (p. 579). 8 Le Regioni affermano che “i trasferimenti statali sono del tutto insufficienti a garantire l’erogazione dei percorsi di IeFP, soprattutto dove vi è un ruolo significativo da parte delle Istituzioni formative e quindi un maggior aggravio dei bilanci regionali” (Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Per un sistema educativo professionalizzante in Italia, Documento in materia di IeFP approvato dalle Regioni il 27 novembre 2014, Documento di analisi, p.1). 9 CONFINDUSTRIA, L’education per la crescita: le 100 proposte di Confindustria, Prima giornata dell’education, Roma, 7 ottobre 2014. 10 Si tratta, dunque, di considerare seriamente una scelta di campo che esula dal nostrano “politicamente corretto”: un cambio di paradigma che si giustifica quando il panorama internazionale e i dati nazionali confermano da anni una realtà essenzialmente positiva per la formazione professionalizzante delle Istituzioni non governative che, per lo più, svolgono in modo eccellente il loro compito e richiamano con forza un profondo cambio di atteggiamenti. Questo vale, e a maggior ragione, anche se il nostro Meridione necessita ancora di correzioni e sostegno, in particolare nella programmazione e valutazione6 della qualità, dal momento che negli ultimi anni presenta su scala nazionale la quota irrisoria dell’11-15% di iscritti alle Istituzioni formative rispetto a quelle scolastiche: troppo esigua in rapporto ad altre ripartizioni territoriali, specialmente se si considera la potenziale utenza dei giovani 14-17enni del Sud e delle Isole. È stata proprio la portata antidispersiva della IeFP che ha spinto recentemente a intervenire la VII Commissione Cultura e Istruzione della Camera dei Deputati7 (per la valenza inclusiva e antidispersione delle Istituzioni formative), le Regioni8 (attraverso documenti della Conferenza delle Regioni e delle P.A.) e finanche la Confindustria9, preoccupata per le ripercussioni sulle imprese del possibile abbandono di questo speciale dispositivo forma tivo. La fortuna della IeFP è data in parallelo al declino dell’Istruzione professionale. Quest’ultima, nel tentativo di ripensarsi come “altra” dalle tipologie 11 esistenti, presidia oramai dal 2010 la parte più cospicua della IeFP (oggi al 59% sul totale nazionale) nonostante il regime di sussidiarietà dovrebbe, per definizione, limitarsi a un aiuto complementare nei casi territoriali di “cedevolezza”. L’apporto “sussidiario” della scuola al sistema si è, dunque, dimostrato più sostitutivo che integrativo, fino a modificare, di fatto, le caratteristiche iniziali del modello: meno professionalizzante e più scolastico. Intanto, nel legittimo tentativo di puntellare un grosso canale di istruzione (definitivamente abolito in alcune più flessibili realtà a statuto speciale10) si continua da tempo a perseguire per l’Istruzione professionale la strada dei piccoli miglioramenti con ulteriori costi per la collettività che sbilanciano ancora, a favore delle scuole, i finanziamenti di percorsi che portano alle stesse qualifiche. Un esempio ne sono i fondi aggiuntivi alle scuole per le cosiddette “azioni di accompagnamento”, quasi sempre finalizzati alla costruzione stessa dei percorsi. Il declino dell’IP e la sua debole presenza nel contesto appare non tanto dalla costante emorragia degli iscritti (33.000 in meno in 10 anni) quanto dal numero strutturalmente scarso di diplomati finali dei percorsi professionalizzanti dell’Istruzione. Figura 1 - Studenti e diplomati di 2° ciclo professionale in alcuni Paesi nell’a.s. 2013-14 10 Le Provincie Autonome di Trento e di Bolzano (lingua tedesca e ladina) hanno optato per una gestione pluralistica e integrata dell’offerta educativa: hanno posto particolare enfasi sul loro ruolo di controllo nel loro sistema pubblico allargato abolendo l’offerta tradizionale degli Istituti professionali di Stato e attuando, di fatto, le istanze prefigurate nel Titolo V. Oggi mantengono solo licei, Istituti tecnici e IeFP provinciale (di cui, in Provincia di Trento, i due terzi appartengono al no profit). QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 Fonte: ISFOL 12 Nel nostro Paese ne contiamo metà di quelli della Francia, un quinto di quelli della Germania e tanti quanti ne presenta la Finlandia, che pure ha una popolazione dieci volte inferiore alla nostra. Peraltro, a fronte di un percorso concepito con caratteristiche spiccatamente professionalizzanti per venire incontro alla domanda, negli ultimi decenni si è forse troppo accentuata una tendenza alla licealizzazione. L’Istruzione professionale, così com’è oggi (avremo tempo per giudicare i risultati della recentissima riforma riguardo alternanza e apprendistato), sconta a monte l’impostazione data dalla scuola media unica, costruita come in Francia11 sull’immagine dell’antico ginnasio elitario e, dunque, orientata alla gerarchia dei saperi scolastici più che al sapere applicato. Negli ultimi anni, poi, ogni governo ha contribuito ad aumentare l’overdose curricolare di elementi teorici a scapito di contenuti e metodologie professionalizzanti, tanto che anche il CENSIS ha definito tali percorsi “troppo pesanti, teorici e impegnativi”12 dal punto di vista di un’utenza a rischio di abbandono. Un così grande impegno per aumentare i contenuti teorici si scontra, questa volta a valle, con le difficoltà persistenti nell’inserimento nel percorso universitario, al termine del quale si laurea solo il 3% delle matricole provenienti dagli IP, e in quello degli IFTS, con appena il 15% di diplomati superiori provenienti dai percorsi dell’Istruzione professionale. Ma la difficoltà più evidente è la piaga della dispersione che assume spesso la forma di un insuccesso scolastico non sempre riconducibile all’ambiente socio-economico (ragazzi con scarsi riferimenti familiari, sottratti allo studio e ingoiati dallo sfruttamento lavorativo) o al disagio (per patologie comportamentali). In realtà, una fetta non indifferente della dispersione si verifica in studenti normali, con situazioni economiche non problematiche. In moltissimi casi il loro distacco dalla scuola si consuma con la disaffezione, il disinteresse, la demotivazione e la noia di chi non riesce a dispiegare pienamente il proprio potenziale d’apprendimento e a soddisfare i propri bisogni formativi nei modi che gli sono propri e più congeniali. Alla base di questa devianza è la difficoltà d’apprendimento nelle forme tradizionali dell’insegnamento teorico e una carriera scolastica vissuta come obbligo. Abbandonare la scuola per questi ragazzi non significa tanto intraprendere la strada della devianza minorile ma comporta un abbandono precoce degli studi che il più delle volte va ad ingrossare le fila dei NEET. Che gli Istituti professionali, così come concepiti oggi, siano una fonte primaria di abbandoni (Tuttoscuola li definisce “il buco nero della disper - sione”)13 lo affermano le statistiche: in media, infatti, lasciano il percorso scolastico due ragazzi su cinque (il 38,4%) dispersi tra il primo e il quinto anno, con picchi in Sardegna (49%), Sicilia (47%), Calabria (41%), Puglia (44%) e 11 TROGER V., L’enseignement professionnel victime de l’académisme à la française, Inegalites, 18 janvier 2013. http://www.inegalites.fr/spip.php?article1701. 12 CENSIS, Rapporto sulla situazione sociale del Paese 2013, FrancoAngeli, Roma, Novembre 2013, p. 119. 13 http://www.tuttoscuola.com/cgi-local/disp.cgi?ID=34695. 13 Campania (47%). Tale fenomeno è addirittura accentuato, secondo l’ISFOL, nei primi tre anni a qualifica nella IeFP sussidiaria della scuola (42,9%) e assai meno devastante nelle Istituzioni formative accreditate (33,8%), nonostante lo svantaggio di queste ultime nei termini di una maggiore inclusione di ragazzi a rischio, in particolare, stranieri e diversamente abili. Esponendo nei territori un elevato tasso di abbandono (se va bene) pari a quello dei corsi professionalizzanti più tradizionali, la IeFP nelle scuole sconta un’impostazione per competenze in chiave scarsamente operativa. In buona parte del Paese il passaggio dall’IP alla IeFP appare spesso come un fatto più formale che di novità di contenuti, mentre la programmazione di IeFP fa fatica a distinguersi rispetto al percorso di Istruzione tradizionale. Ciò deriva, in parte, dalle contraddizioni interne al sistema, che da un lato sottolinea l’importanza della didattica laboratoriale, dall’altra sottrae risorse in termini di strumentazione, di riduzioni di orario e di personale addetto. Ancora carente è stata finora la pratica dell’alternanza nelle Istituzioni scolastiche. In tal senso, la principale criticità nella scuola sembra riguardare “la difficoltà a realizzare un’effettiva integrazione dell’esperienza di alternanza nel curricolo scolastico”14, ma almeno su questo punto, attendiamo l’esito pratico dei cambiamenti annunciati nella legge di riforma 107/2015, anche se su questi argomenti siamo ormai sospettosi nella potenziale presenza della “morfologia della fiaba” dove, di solito, la soluzione al problema si trova in un altro reame. Nonostante l’esistenza delle dinamiche sopra esposte è, dunque, innegabile che la crisi abbia paradossalmente contribuito ad accelerare un processo di scolasticizzazione della IeFP, soprattutto al Centro-Sud senza, peraltro, migliorare qualità ed esiti. Alcune Regioni lo stanno comprendendo e cercano in itinere di variare il loro modello (oggi sono Campania, Toscana, Sardegna), cominciando a introdurre gradualmente elementi di maggiore equilibrio nella loro offerta. Se non si vuole intraprendere la più economica strada della territorializzazione degli IPS, attuata nelle Provincie Autonome di Trento e di Bolzano, si avverte, comunque, la necessità di una rifondazione dell’Istruzione professionale verso una scuola più professionalizzante e inserita in un’azione utilmente sussidiaria (senza privilegi che la facciano apparire in una nicchia protetta, ossia senza esporre finanziamenti più alti per lo stesso servizio) e complementare alle Istituzioni formative accreditate, tanto da assicurare in ogni territorio una presenza adeguata dell’offerta di IeFP. Scegliendo il laboratorio come modalità per stimolare l’intelligenza delle mani, le istituzioni scolastiche della IeFP dovrebbero rivedere l’impianto didattico, ancora troppo orientato alla separazione tra “teoria” e “applicazione pratica”. Infine, sul ruolo di orientamento che giocano le istituzioni formative della società civile (o, come si potrebbe dire in questo caso, del “pubblico sociale”) poco traspare dalle statistiche. Scrive il responsabile per la IeFP di QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 14 CENSIS, Rapporto sulla situazione sociale del Paese 2014, FrancoAngeli, Roma, Novembre 2014. Tabella 1 Modalità attuative dei percorsi di IFP segnalate dalle Regioni. Tabella di transizione Tipologie Percorsi con riferimento al repertorio nazionale dell’offerta IFP Percorsi extra repertorio A B C D E F Modalità attuative 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 3 anni in FP integrale 1 o 2 anni in FP integrale 3 anni in FP mista 1 o 2 anni in FP mista 3 anni integrati (CFP tra 20% e 50%) 3 anni integrati (flessibilità/aut.) 1 o 2 anni integrati (flessibilità/aut.) 3 anni in IeFP (FP integrale sussidiarietà complementare) 3 anni in IFP (sussidiarietà integrativa) 4° anno con diploma 5° anno integrativo Percorsi di FP per ottenere la licenza media 1 o 2 anni FP pura pre-riforma 3° o 4° anno di specializzazione e perfezionamento Larsa esterni con finanziamento ad hoc e messa a livello 1-2 anni personalizzati, destrutturati o di orientamento Percorsi di FP per utenze in svantaggio Arricchimento cur. (primi anni di secondaria sup) Arricchimento cur. (ultimi anni di secondaria sup.) Piemonte 2011/12 2008/9 2011/12 2011/12 2004/5 2011/12 2011/12 2005/6 2004/5 2013/14 2010/11 2010/11 Valle d’Aosta 2005/6 2011/12 2007/8 2010/11 2007/8 2010/11 2010/11 2010/11 2003/4 2008/9 Lombardia 2004/5 2006/7 2004/5 2005/6 2005/6 2006/7 2008/9 ante ‘03 ante ‘03 2008/9 2008/9 Liguria 2003/4 2007/8 2010/11 2011/12 2014/15 2010/11 2007/8 2012/13 2006/7 2009/10 2009/10 2009/10 P. A. Bolzano ante ‘03 ante ‘03 2014/15 ante ‘03 ante ‘03 ante ‘03 P. A. Trento ante ‘03 2002/3 2014/15 ante ‘03 2012/13 2008/9 ante ‘03 Veneto 2011/12 2011/12 2013/14 2002/3 2005/6 ante ‘03 Friuli Venezia Giulia 2011/12 2010/11 2010/11 2011/12 2011/12 2012/13 2007/8 2005/6 2005/6 2010/11 2012/13 ante ‘03 ante ‘03 2011/12 Emilia-Romagna 2005/6 2010/11 2010/11 2011/12 2011/12 2005/6 2005/6 2005/6 Toscana 2009/10 2007/08 2007/8 2007/8 2012/13 2011/12 2009/10 2009/10 2004/5 Umbria 2011/12 2013/14 2008/9 2014/15 2011/12 2008/9 Marche 2010/11 2010/11 2010/11 2010/11 2010/11 2009/10 Lazio 2002/3 2011/12 2015/16 Abruzzo 2003/4 2010/11 2008/09 2008/9 2011/12 2006/7 Molise 2006/7 2004/5 2007/8 2011/12 2007/8 Campania 2015/16 2015/16 2004/5 2008/9 2016/17 2011/12 2005/6 2009/10 2010/11 2005/6 2008/9 2009/10 Puglia 2011/12 2006/7 2010/11 2011/12 2012/13 Basilicata 2011/12 2011/12 2012/13 Calabria 2005/6 2011/12 2014/15 2010/11 Sicilia 2003/4 2008/9 2012/13 2011/12 2011/12 2009/10 2014/15 Sardegna 2016/17 2014/15 2010/11 2011/12 2011/12 2007/8 2008/9 Tabella n. 1 - Modalità attuative dei percorsi di IeFP segnalate dalle Regioni. Tabella di transizione Fonte: Elaborazione Isfol su dati delle Amministrazioni regionali Legenda: Nelle caselle grigie si riporta l’anno nel quale la tipologia è stata estinta (1° anno nel quale i percorsi non sono più attivati al 1° anno), in quelle bianche è contenuta l’indicazione del 1°anno di avvio della tipologia. 14 QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 una Regione: “I Centri che svolgono questi percorsi triennali, sono da anni presidi di educazione, formazione, cultura e cittadinanza attiva, anche in aree territoriali considerate difficili e rappresentano punti di riferimento per le comunità di appartenenza. Vi è, infatti, una costante relazione operativa con il contesto locale e i suoi attori”. Vanno, poi, sottolineate le molteplici relazioni dei Centri con le famiglie dei giovani beneficiari dell’offerta formativa, con l’obiettivo di agevolarne il successo formativo. I laboratori (di ceramica, teatro, sport ecc.) diventano spesso anche attività di tempo libero, favorendo forme costruttive di incontro e collaborazione. Negli anni più delicati e decisivi della loro vita, i ragazzi trascorrono in questi luoghi molte ore dell’intera giornata. Incontrando coetanei, formatori, contenuti culturali, orizzonti ideali ed esperienze professionali, elaborano un proprio modo di pensare, iniziano a rendersi progressivamente responsabili delle proprie scelte e assimilano il patrimonio culturale e tecnico necessari per la vita. Questo sistema indica ai ragazzi la personalizzazione degli apprendimenti e propone la comunità educativa come elemento aggregante cui far riferimento per formarsi a una cittadinanza responsabile. È, senza dubbio, questo il valore aggiunto del “pubblico sociale” che richiede pari condizioni di partenza rispetto al “pubblico statale”. 15 2. Panoramica delle Regioni Introduzione alle schede Di seguito sono contenute alcune schede che disegnano i singoli modelli regionali di IeFP, così come si costruiscono nel tempo dal loro avvio sperimentale, nell’a.f. 2002/03, all’ultimo Monitoraggio ISFOL relativo all’a.f. 2013/14 (per i costi, invece, si fa riferimento all’a.f. 2012/13). Le descrizioni sintetiche dell’offerta di Istruzione e Formazione Professionale realizzata nelle singole Regioni e Province Autonome si compongono delle seguenti voci: • Struttura • Normative • Dati • Modello • Sede di svolgimento • Docenti • Articolazione oraria • Elementi • Esiti e certificazioni • Crediti • Governo del sistema • Destinatari • Costi • IV/V anno • Apprendistato per qualifica e diploma 17 18 Glossario 1. Formazione Professionale integrale (o FP pura): percorsi a titolarità delle Istituzioni Formative accreditate (in tale categoria vengono compresi anche le scuole dipendenti dalle Province Autonome), con docenti e formatori provenienti in prevalenza dalle stesse istituzioni anche per le competenze di base; si rilascia un attestato di qualifica e crediti per il rientro alla scuola; le eventuali azioni integrate riguarderebbero solo le azioni di sistema. 2. Formazione Professionale mista: percorsi a titolarità in prevalenza delle Istituzioni Formative accreditate; con docenti delle competenze di base provenienti dalle Istituzioni Scolastiche in base a precisi accordi territoriali; si rilascia un attestato di qualifica e crediti per il rientro alla scuola; le azioni integrate riguardano azioni di sistema, progettazione e docenza. 3. Formazione Professionale integrata (con FP tra il 50% e il 20% del monte ore): percorsi, in genere, a titolarità delle Istituzioni Scolastiche statali, con docenti provenienti dalle Istituzioni Scolastiche per le competenze di base; si rilascia un attestato di qualifica e crediti per il rientro alla scuola; le azioni integrate riguardano le azioni di sistema; l’impianto progettuale, la metodologia e le figure professionali sono quelli richiesti alle Istituzioni Formative. 4. Formazione Professionale integrata (con FP entro il 20% del monte ore): percorsi a titolarità delle Istituzioni Scolastiche statali, con docenti provenienti dalle stesse Istituzioni Scolastiche per le competenze di base; prosecuzione automatica del percorso scolastico di stato e, in teoria, attestato di qualifica; le azioni integrate riguardano le azioni di sistema, i moduli di FP, la docenza/codocenza. 5. Percorsi di IeFP (modello complementare): fanno parte dei percorsi di IeFP del “modello complementare” i corsi svolti nelle Agenzie formative accreditate e quelli in sussidiarietà complementare realizzati nelle Istituzioni Scolastiche; docenti della scuola (per le istituzioni scolastiche) o docenti della FP (per le istituzioni formative) per tutte le competenze; si rilascia un attestato di qualifica e crediti per il rientro alla scuola, ma questo non avviene in modo automatico; le azioni integrate riguardano le azioni di sistema; l’impianto progettuale, la metodologia e le figure professionali sono quelli richiesti alle Istituzioni Formative. 6. Percorsi di sussidiarietà integrativa: percorsi a titolarità delle Istituzioni Scolastiche statali, con docenti provenienti, di norma, dalle stesse Isti19 tuzioni Scolastiche; prosecuzione automatica del percorso scolastico di stato al 4° anno e attestato di qualifica; non sono previste, di norma, azioni integrate. 7. Tasso di scolarizzazione: peso delle istituzioni scolastiche nella IeFP, qui stimato in termini di iscritti ai percorsi di primo anno delle Istituzioni Formative su iscritti delle Istituzioni Scolastiche. Si assume come speculare il “tasso di formazione”. QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 20 2.1. Abruzzo 1) Struttura 2) Normativa – Protocollo MIUR-Regione del 30.07.2003 (DGR n. 729 del 06.09.03) – Accordo territoriale del 19.01.2004 (IeFP) – Accordo territoriale del 30.07.2007 (IeFP) – Protocollo MPI-Regione del 16.12.2007 (schema in DGR n. 1284 del 12.12.2007) – Accordo territoriale 12.05.11 (sussidiarietà) – DGR n. 580 del 21.06.2005, Adeguamento dei corsi agli standard formativi minimi nazionali – DGR n. 119 del 12.02.2007, Avviso presentazione domande di assegna - zione di voucher – DGR n. 795 del 03.08.2007, Avviso per i percorsi integrati – DGR n. 765 del 12.08.2008, Recepimento accordi Stato Regioni – DGR n. 363/2009, Accreditamento sedi formative della Regione ex DM n. 166/01 (DL15/798/09, DL15/814/09 e DL15/12/10) – DGR n. 540 del 28.09.2009, Attuazione art.19 D.Lgs n. 226/05 Livelli essenziali requisiti docenti – DGR n. 766 del 12.08.2008, Percorsi finanziati dal MPI – DGR n. 391 del 27.07.2009, Avviso percorsi triennali IeFP Tasso di scolarizzazione al I anno: 0% (a.f. .2010/11)  IF Tasso di scolarizzazione al I anno: 94% (a.f. 2011/12) IF IS Tasso di scolarizzazione al I anno: 93% (a.f. 2012/13) IF IS Tasso di scolarizzazione al I anno: 91% (a.f. 2013/14)  I S IF 3° anno  2° anno  1° anno  3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni modello integrativo Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno  2° anno  1° anno  21 – DGR n. 700 del 13.09.2010, Avviso percorsi triennali IeFP (i 4 finanziabili sono stati attivati nel gennaio 2011) – DD n. 270/DL24 del 22.11.2011, Avviso percorsi triennali 2011 – DGR n. 854 del 10.12.2012, Recepimento figure – DGR n. 65 del 04.02.2013, Terze annualità – DD n. 35/DL32 del 14.03.13, Avviso per percorsi iniziati nell’a.f. 2013/14 3) Dati A.s.f. 2003/04: n. percorsi 10; n. allievi 144 A.s.f. 2004/05: n. corsi 54; n. allievi 841 A.s.f. 2005/06: n. corsi 86; n. allievi 1.443 A.s.f. 2006/07: n. corsi 65; n. allievi 988 A.s.f. 2007/08: n. corsi 46; n. allievi 73 A.s.f. 2008/09: n. corsi 73; n. allievi 1.128 A.s.f. 2009/10: n. corsi 40; n. allievi 562 A.s.f. 2010/11: n. corsi 29; n. allievi 380 A.s.f. 2011/12: n. corsi 126; n. allievi 2.483 A.s.f. 2012/13: n. corsi 245; n. allievi 5.244 A.s.f. 2013/14: n. corsi 277; n. allievi 5.429 4) Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà integrativa e percorsi integrali di IeFP; ex percorsi misti, ex percorsi integrati con FP tra 20 % e 50%, ex voucher). Gli originari percorsi centrati sulla Formazione Professionale pura nati nell’a.s.f. 2003/04 erano stati trasformati nell’a.s.f. 2006/07 in “percorsi episodici” destinati temporaneamente a far fronte ai bisogni formativi dei fuoriusciti dalla scuola tramite voucher. I voucher sono estinti al primo anno dall’a.s.f. 2008/09. Altri percorsi di FP pura su progetto presentato al MPI sono estinti dall’a.s.f. 2009/10 per lasciare il posto ai nuovi triennali. Nell’a.s.f. 2009/10 si sono attuati al 1° anno percorsi di FP mista, integrati con la scuola mediante accordi per la docenza delle competenze di base. Tuttavia, dall’anno successivo questa esperienza non sarà rinnovata per difficoltà derivate dalla debole interazione tra gli attori e dallo scarso gradimento degli stessi studenti. Dall’a.s.f. 2008/09 cessano (non più rinnovati al primo anno) anche i percorsi integrati a titolarità scuola. Dall’a.s.f. 2011/12 si adotta il modello sussidiario in - tegrativo ma con la contemporanea presenza simbolica di percorsi di IeFP pura delle Istituzioni Formative (IF), finanziati solo con fondi del riparto MLPS e riferiti alle 22 figure degli Accordi in Conferenza Uni - ficata. Tale modello è stato confermato negli anni successivi. I Corsi affidati relativi all’avviso 35/13, sono 12, di cui 8 in prima battuta sono iniziati nell’a.f. 2013/14. Ciascun Organismo di formazione poteva candidarsi per un numero massimo di due percorsi per Provincia. Bando regionale. QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 22 5) Sede di svolgimento Dall’a.s.f. 2011/12 l’iscrizione avviene presso l’istituzione scolastica (IS) secondo il modello sussidiario integrativo e presso le Istituzioni formative (IF) nei residui percorsi. Non esistono percorsi in DD regionali/ provinciali/comunali. Non è previsto il coinvolgimento delle agenzie formative all’interno dell’offerta sussidiaria integrativa realizzata dagli IP. Scuole e Istituti professionali statali sono soggetti ad accreditamento per la IeFP con deroga sull’affidabilità economica e finanziaria. All’accreditamento non possono accedere persone fisiche e ditte individuali. 6) Docenti Dall’a.s.f. 2011/12, nel modello sussidiario integrativo i docenti sono della scuola. Nei percorsi “integrali” svolti dalle IF i docenti sono, di norma, sempre delle IF. 7) Articolazione oraria Dall’a.s.f. 2011/12 i percorsi del modello sussidiario integrativo sono attuati nell’ambito dell’autonomia e flessibilità (1056 ore per 3 anni). Nei percorsi integrali delle IF si frequentano 990 ore per ciascuno dei tre anni previsti. Vengono realizzate attività didattiche nei 3 anni (630-538- 392 ore); attività di laboratorio (310-286-316 ore); orientamento (30-26- 22 ore); visite guidate (20-20-20 ore). Lo stage ha la durata di 120 ore in seconda annualità e di 240 ore in terza annualità. Gli allievi che possono partecipare devono aver compiuto il 16° anno di età. 8) Elementi Ciascuna annualità dovrà prevedere: – attività didattiche (con espressa esclusione della formazione a distanza), finalizzate alla cultura di base e alla Formazione Professionale, – attività di laboratorio, – visite guidate, – stage. Lo stage prevede l’accompagnamento da parte di un tutor dell’Organismo accreditato e di un tutor aziendale, i cui compiti e modalità di raccordo devono essere esplicitati nella proposta progettuale. Il progetto potrà prevedere apposite misure di accompagnamento atte a promuovere il successo formativo degli allievi, con particolare riguardo all’accoglienza, al riallineamento, al potenziamento, alla personalizzazione dei percorsi, all’orientamento e trasporto degli allievi. 9) Esiti e certificazioni L’Istituzione Formativa predispone il certificato di assolvimento dell’obbligo di istruzione (che viene rilasciato dalla Regione). Le certificazioni finali e intermedie sono redatte ai sensi dell’Accordo 28.10.04. La regi23 strazione delle competenze acquisite dovrà essere riportata sul libretto formativo ai sensi dell’art. 2 del D.Lgs 276/03. La valutazione degli apprendimenti lungo tutto il percorso si attua attraverso interrogazioni e prove pratiche. 10) Crediti La valutazione dei crediti e il relativo riconoscimento da far valere nel - le Istituzioni Scolastiche avvengono secondo le modalità previste dall’art. 4, comma 6, del DPR 275/99. È stato recepito l’Accordo tra MIUR, Ministero del Lavoro e Regioni per la certificazione finale ed intermedia e il riconoscimento dei crediti formativi come da documento della Conferenza Unificata del 28.10.04. L’Ente di Formazione e le Istituzioni Scolastiche determinano, in accordo, i criteri e le modalità per la valutazione dei crediti formativi ed il loro riconoscimento ai fini del passaggio dall’uno all’altro Sistema formativo. 11) Governo del sistema Per la regia dei percorsi sperimentali triennali di Formazione Professionale è stato istituito, con atto della Giunta regionale, un tavolo tecnico interistituzionale. Esso è composto da un dirigente e un funzionario della Regione competenti in materia di istruzione, e da cinque dirigenti scolastici designati dall’USR. 12) Destinatari Giovani che hanno terminato la Scuola Secondaria di primo grado, di età inferiore ai 18 anni. Chi non è in possesso del diploma di scuola media, avendo superato lo specifico limite di età, può iscriversi al percorso di Istruzione-Formazione con il vincolo di conseguire la licenza media prima di sostenere l’esame di qualifica professionale, in applicazione delle disposizioni della Legge 30.07.02, n. 189. Al fine di assicurare l’effettiva garanzia della parità di genere nell’accesso ai momenti formativi, il soggetto attuatore deve garantire la presenza di un numero di allievi il più possibile paritario tra i due sessi. Il numero minimo di studenti destinatari di ciascun percorso triennale è di 15. Non è stata data alcuna indicazione del numero massimo. 13) Costi Nell’a.f. 2012/13, il costo annuale a percorso prevede per i percorsi triennali delle istituzioni formative un ammontare complessivo massimo ammissibile per la prima annualità di € 76.850,63. Il costo annuale per allievo iscritto è di € 3.901,04; il costo orario per allievo iscritto è di € 3,94; il costo ora/corso è di € 77,63. La stima dello scostamento percentuale tra il costo annuale per allievo del 1° anno nelle Istituzioni formative rispetto a quello delle Istituzioni scolastiche è -41,08% (dati MIUR/OCSE) e -43,58% (dati MEF). QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 24 14) Apprendistato In riferimento alla DGR 16.04.12, n. 235, si prevedono (ma non risultano attivi) percorsi per un monte ore non inferiore a 700 ore annue per gli apprendisti minorenni e per un monte ore non inferiore a 400 ore per gli apprendisti di età superiore ai 18 anni. 25 QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 2.2. Basilicata 1) Struttura 2) Normativa – Protocollo 24 luglio 2003 – Accordo territoriale 12.12.03 – Legge Regionale n. 33 del 11.12.03 – Accordo Territoriale 14.03.11 (DGR n. 425/11 per la Sussidiarietà) – DGR n. 574/10, DGR n. 927/12, DD n. 878/12 Accreditamento sedi IeFP – DGR n. 1221/10 Recepimento accordo 1° anno di attuazione IeFP 2010/11 – DGR n. 1152/11 Intesa Regione-Province per Sistema IeFP – DGR n. 1158/11 Linee triennali offerta formativa – DGR 1207/11 Tavolo tecnico istruzione e formazione – DGP di Potenza n. 122 del 2.11.11. Approvazione Piano di IeFP 2011/ 2013 – DD Ufficio Cultura-Istruzione n. 547 del 07.03.12 Tasso di scolarizzazione al I anno: 0% (a.f. 2010/11)  IF Tasso di scolarizzazione al I anno: 100% (a.f. 2013/14) IS Tasso di scolarizzazione al I anno: 100% (a.f. 2012/13) IS Tasso di scolarizzazione al I anno: 100% (a.f. 2011/12) IS 3 anni modello integrativo Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno  2° anno  1° anno  26 3) Dati A.s.f. 2004/05: n. percorsi 11; n. allievi 118 A.s.f. 2005/06: n. percorsi 27; n. allievi 332 A.s.f. 2006/07: n. percorsi (n.d.); n. allievi (n.d.) A.s.f. 2007/08: n. percorsi 46; n. allievi 601 A.s.f. 2008/09: n. percorsi 23; n. allievi 526 A.s.f. 2009/10: n. corsi 54; n. allievi 411 A.s.f. 2010/11: n. corsi 54; n. allievi 226 A.s.f. 2011/12: n. corsi 124; n. allievi 1.348 A.s.f. 2012/13: n. corsi 117; n. allievi 1.834 A.s.f. 2013/14: n. corsi 116; n. allievi 2.095 4) Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussi diarietà integrativa, ex percorsi misti). Dal 2004/05 fino al 2010/11 (ultimo avviso per primi anni) percorsi triennali (misti) di Formazione Professionale per coloro i quali abbiano manifestato la volontà di interrompere la prosecuzione del proprio itinerario formativo nel percorso scolastico o intendano proseguirlo nella Formazione Professionale. Affidamento diretto della Provincia di Potenza e della Provincia di Matera alle Agenzie provinciali per la Formazione, istituite ai sensi della Legge Regionale n. 12/1998 e accreditate dalla Regione. L’estinzione dei terzi anni dei vecchi percorsi triennali a titolarità delle Agenzie è avvenuta nel 2013/14. Dall’a.f. 2011/12 adozione della sola sussidiarietà integrativa, con apporto integrato delle Agenzie provinciali (Apofil e Ageforma) per un numero limitato di ore. La presenza delle due Agenzie interesserà anche i percorsi per 16-18enni extra Ac - cordo e con qualifiche regionali. 5) Sede di svolgimento Dall’a.s.f. 2011/12 l’iscrizione ai nuovi percorsi di IFP avviene presso la scuola secondo il modello sussidiario integrativo. I percorsi sono svolti nelle scuole con apporto integrato delle Agenzie provinciali per la formazione, istituite ai sensi della Legge Regionale n. 12/1998 ed accreditate dalla Regione Basilicata (all’accreditamento non possono accedere le ditte individuali). Le integrazioni si realizzano sulla base di convenzioni stipulate con le istituzioni scolastiche individuate dall’Ufficio scolastico regionale per la Basilicata quali Centri risorse obbligo formativo (reti di scuole della Regione Basilicata). Gli Istituti scolastici che svolgono le attività previste da piani regionali/provinciali sono esentati dall’accreditamento. 6) Docenti Dall’a.s.f. 2011/12, nel modello sussidiario integrativo, i docenti sono della scuola per le competenze di base e sono delle Agenzie provinciali per quelle di apporto integrato. 27 7) Articolazione oraria I percorsi del modello sussidiario integrativo sono attuati nell’ambito dell’autonomia e flessibilità. Con la sussidiarietà integrativa, le due Agenzie provinciali forniscono ancora supporto alle attività tecnico professionali delle scuole operando in partenariato con gli Istituti professionali per il progetto specifico. Gestiscono la parte amministrativa e organizzativa e, inoltre, realizzano per un monte ore triennale di 198 ore: orientamento in ingresso per 20 ore al primo anno, formazione d’aula tecnico specialistica relativa al profilo e tirocinio al 2° e 3° anno. 8) Elementi Il curricolo dovrà prevedere: – informazione delle famiglie con azioni congiunte degli operatori CIL, dei docenti del Sistema dell’Istruzione e di personale specializzato; – azione di tutoring personalizzato, finalizzato al potenziamento delle abilità personali; – azione di tutoring specializzato per l’inserimento professionale; – azioni di ascolto e cura destinate ai disabili e a soggetti a rischio di esclusione sociale; – formazione orientativa rivolta a studenti dell’ultimo anno della Scuola secondaria di I grado e al biennio della Scuola secondaria di II grado. 9) Esiti e certificazioni Al termine del III anno è rilasciato un attestato di qualifica professio - nale regionale. Acquisizione di crediti ai fini dell’eventuale rientro nel Sistema di istruzione nella classe IV di un istituto tecnico o professionale o per l’ingresso in un IFTS coerente con la qualifica ottenuta. 10) Crediti La convenzione fra Scuola e Agenzie Provinciali di FP contiene la preventiva definizione fra le parti delle procedure per il riconoscimento dei crediti ai fini dei passaggi orizzontali tra i Sistemi e verticali all’interno degli stessi, ferma restando l’autonomia di Scuola e Agenzia di FP. Sui dispositivi di certificazione dei crediti il Gruppo Tecnico Integrato Regionale è riunito con regolarità per formalizzare, monitorare e documentare i percorsi già compiuti e quelli in itinere. Il Gruppo ha provveduto a mettere a punto un documento per le modalità ed i criteri per il riconoscimento dei crediti. Sono riconosciuti crediti anche a quanti partecipano esclusivamente alle specifiche azioni di orientamento, con adeguato inserimento nel portfolio personale. Ai fini dei passaggi orizzontali tra i Sistemi e verticali all’interno degli stessi, ferma restando l’au - tonomia delle Istituzioni Scolastiche e degli organismi di Formazione Professionale, vengono riconosciuti: a conclusione del primo anno, punteggi di credito che potranno permettere al soggetto di proseguire nella Formazione Professionale, di accedere ad un percorso di apprendistato QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 28 o di rientrare nel Sistema dell’istruzione (secondo anno della Scuola Secondaria superiore); a conclusione del secondo anno, crediti tali da permettere il passaggio al terzo anno di un Istituto tecnico o professionale. 11) Governo del sistema La Regione attraverso le Amministrazioni Provinciali ha costituito: un Gruppo Tecnico Integrato Regionale principalmente per funzioni di progettazione, monitoraggio quantitativo e qualitativo, verifica, valutazione e consulenza; un Comitato di Coordinamento regionale per il monitoraggio di sistema. Il Gruppo Tecnico Integrato supporta l’esecutività delle diverse azioni. 12) Destinatari Ragazzi che abbiano concluso il primo ciclo di studi (licenza di scuola media inferiore). 13) Costi Le Agenzie provinciali, in supporto alle scuole per i percorsi in sussidiarietà integrativa, ne gestiscono la parte amministrativa e organizzativa e, inoltre, realizzano per un monte ore triennale di 198 ore: orientamento in ingresso per 20 ore al primo anno (costo finanziato 12 € ora/allievo), formazione d’aula tecnico specialistica relativa al profilo (costo finanziato 11 € ora/allievo) e tirocinio (costo finanziato 3 € ora/allievo). 14) Apprendistato In riferimento alla DGR 485 del 24 aprile 2012 e alla DGR 8 agosto 2012, n. 1101, la durata dei percorsi formativi in apprendistato è di 990 ore: 510 di formazione interna e 480 di formazione esterna. Non sono segna - lati apprendisti per il 2013 e per il 2014. 29 2.3. Calabria 1) Struttura 2) Normativa – Protocollo 23 settembre 2003 – Accordo territoriale 13.09.04 – Accordo territoriale 27.05.11 (per la sussidiarietà integrativa) – DD 14318 del 28.07.09, Avvio percorsi e destinatari – DGR 529 del 22.07.10, Attivazione percorsi IeFP per 21 figure – DD 13408 del 17.09.10, Accreditamento IP quali Enti di FP – DD 11258 del 02.10.10, Avviso a.f. 2010/11 – DD 872 del 29.12.10, Accreditamento IF – DGR 67 del 28.02.11, Linee guida IeFP – DD 11884/2011, Avviso a.f. 2011/12 – DGR 190 del 26.04.12, Apprendistato qualifica e diploma professionale – DD 12180 del 31.8.12, Avviso 2012/13 – LR 53/13 Disciplina IeFP – DGR 10727 del 10.09.14, Avviso IV anno 2014/15 3 anni modello integrativo Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno  2° anno  1° anno  3° anno 2° anno  1° anno  3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 4° anno Tasso di scolarizzazione al I anno: 79% (a.f. 2010/11)  IF IS Tasso di scolarizzazione al I anno: 80% (a.f. 2011/12) IF IS Tasso di scolarizzazione al I anno: 82% (a.f. 2012/13) IF IS Tasso di scolarizzazione al I anno: 95% (a.f. 2013/14) IF IS 30 3) Dati A.s.f. 2004/05: n. percorsi 27; n. allievi 405 A.s.f. 2005/06: n. percorsi 15; n. allievi 270 A.s.f. 2006/07: n. percorsi 23; n. allievi 405 A.s.f. 2007/08: n. percorsi 55; n. allievi 960 A.s.f. 2008/09: n. percorsi 84; n. allievi 1260 A.s.f. 2009/10: n. percorsi 54; n. allievi 810 A.s.f. 2010/11: n. percorsi 383; n. allievi 7.419 A.s.f. 2011/12: n. corsi 570; n. allievi 10.269 A.s.f. 2012/13: n. corsi 633; n. allievi 11.893 A.s.f. 2013/14: n. corsi 297; n. allievi 5.527 4) Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussi diarietà integrativa e percorsi integrali di IeFP). Dal 2005/06 la realizzazione dei percorsi triennali integrali secondo l’Accordo in CU del 19.6.03 prevedeva l’interazione tra organismi di for - mazione (Agenzie accreditate per l’obbligo formativo), Istituzioni Scolastiche di scuola secondaria superiore e un’impresa o associazione di categoria o ente bilaterale per le ore di alternanza formazione/lavoro. La gestione didattico-organizzativa era affidata a un organismo parite - tico tra Agenzia e Scuola. La gestione amministrativo-contabile era a cura delle Agenzie. La collaborazione tra Agenzie e Scuola si realizza nella definizione delle metodologie da usare e nella produzione di materiali didattici. Nell’a.s.f. 2011/12 è stato adottata la sussidiarietà integrativa a titolarità di Istituzioni Scolastiche (IS), con la contemporanea presenza di percorsi integrali triennali delle Istituzioni Formative (IF) sia nelle IF del privato sociale che provinciali, anch’essi riferiti alle figure degli Accordi in CU. Bandi regionali. Si prevede un prolungamento del percorso delle IF al 4° anno per il diploma. 5) Sede di svolgimento I soggetti attuatori dei percorsi di IeFP integrale sono le Agenzie formative accreditate per l’obbligo formativo (in forma singola o in ATS). Il corpo docente è composto anche da esperti provenienti dal mondo della produzione, delle professioni e del lavoro, in possesso di una specifica esperienza professionale nel settore, di tutor e di eventuali altre figure. Dall’a.s.f. 2011/12 l’iscrizione avviene presso la scuola secondo il modello sussidiario integrativo e presso le IF accreditate nei residui percorsi di IeFP integrale. Nei bandi regionali è posto il limite per la presentazione di non più di 4 progetti da attuare nella Provincia in cui l’Agenzia ha la sede legale. L’Agenzia formativa deve, comunque, stipulare una Convenzione con un Istituto Scolastico Professionale per le competenze di base. Non possono accedere all’accreditamento Enti a scopo di lucro. Le scuole 31 hanno obbligo di accreditamento con deroga alle parti compatibili con la natura giuridica, alle norme di sicurezza e prevenzione (moratoria) all’affidabilità economico-finanziaria, alla capacità gestionale e risorse finanziarie e alle interrelazioni con il territorio. 6) Docenti Nei percorsi integrali triennali le risorse professionali si riferiscono ai docenti dell’Agenzia formativa. Ai docenti-formatori è richiesta l’abilitazione all’insegnamento delle materie relativamente alle competenze di base e tecnico professionali. Inoltre sono previsti dei tutor dell’Agenzia formativa e docenti di sostegno in caso di handicap. Dall’a.s.f. 2011/12, nel modello sussidiario integrativo i docenti sono della Scuola. Non è previsto il coinvolgimento delle Agenzie formative all’interno dell’offerta sussidiaria integrativa realizzata dagli IP. 7) Articolazione oraria Dall’a.f. 2011/12 il percorso prevede 3.000 ore: I anno: 1000 ore: 440 ore competenze di base, 494 ore competenze tecnico-professionali, 50 ore Larsa e 16 ore esami; II anno: 1000 ore: 380 ore competenze di base, 394 competenze tecnico-professionali, 50 ore Larsa, 16 ore esami e 160 ore di stage; III anno: 1000 ore: 320 ore competenze di base, 374 competenze tecnico-professionali, 50 ore larsa, 16 ore esami e 240 ore di stage. I percorsi del modello sussidiario integrativo sono attuati nelle scuole nell’ambito dell’autonomia e flessibilità (3.168 ore): I anno: 1056 ore: da 440 a 561 ore massimo di istruzione generale, da 495 a 616 ore massimo per attività e insegnamenti di indirizzo; II anno: 1056 ore: da 430 a 530 ore massimo di istruzione generale, da 394 a, massimo, 470 ore per attività e insegnamenti di indirizzo e 160 ore di stage; III anno: 1056 ore: 320-440 ore massimo di istruzione generale, 374-447 ore massimo per attività e insegnamenti di indirizzo e da 240 a 288 ore massimo di stage. Esami di qualifica 16 ore-24 ore massimo. 8) Elementi Le misure previste nei percorsi triennali integrali comprendono: ac - coglienza, orientamento, personalizzazione, tutoraggio, Larsa, stage, accompagnamento, due incontri annuali con le famiglie e uno con attori economici e sociali. 9) Esiti e certificazioni La verifica/valutazione è: in itinere attraverso dei questionari; finale attraverso questionari; schede in cui si riporta l’intero percorso effettuato. Gli esami prevedono prove situazionali, prova multidisciplinare e colloquio individuale. All’allievo che interrompe la frequenza dei percorsi triennali, prima del conseguimento della qualifica, è rilasciato un “Attestato di competenze” (Allegato 7 dell’Accordo 27 luglio 2011). QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 32 A conclusione del 2° anno “Certificato di assolvimento dell’obbligo di istruzione”, di cui al D.M. n. 9 del 27 gennaio 2010. Al termine del percorso triennale sono previste prove finali di verifica ai fini del rilascio da parte della Regione dell’attestato di qualifica redatto in conformità allo schema di cui all’Allegato 5 dell’Accordo Stato Regioni del 27 luglio 2011. Per l’ammissione agli esami, l’obbligo di frequenza delle attività è di almeno il 75% del percorso. 10) Crediti I progetti formativi dovranno prevedere partenariati di rete con un Istituto Professionale di Stato in vista della valutazione dei crediti forma tivi e del loro riconoscimento nel passaggio tra Sistemi. 11) Governo del sistema Presso le Istituzioni formative sono Istituiti dei Comitati paritetici (CP) per il monitoraggio e la valutazione dei singoli percorsi, il riconoscimento e il rilascio dei crediti e il supporto al Gruppo tecnico regionale (GTR) che segue la realizzazione dei progetti. I “Comitati paritetici” sono costituiti dai rappresentanti di Regione, Istituto Professionale partner e Istituzione Formativa. Il processo di programmazione è sostenuto da un monitoraggio costante da parte della Regione. 12) Destinatari Gli interventi formativi sono rivolti a giovani in obbligo d’istruzione/ diritto-dovere i quali, nell’anno scolastico, hanno conseguito il diploma di Scuola Secondaria di primo grado o lo hanno conseguito negli anni precedenti e che, comunque, alla data del 31 dicembre, non abbiano compiuto 16 anni di età. 13) Costi Il parametro di unità di costo standard prevede per i percorsi delle istituzioni formative un costo ora/corso di € 105,00. Pertanto, il costo medio annuale per percorso è al primo anno di € 105.000,00, quella del costo medio annuale per allievo corrisponde a € 6.953,64 e quella del costo medio orario per allievo tocca € 6,95. 14) Apprendistato In riferimento alla DGR 18 aprile 2012 e alla DGR 190 del 26 aprile 2012, Allegato 1, i percorsi formativi in apprendistato avrebbero una durata di 400 ore annue, ma non risultano corsi attivi per il 2013 e per il 2014. Prevedono attività di formazione interna o esterna all’azienda. 33 2.4. Campania 1) Struttura 2) Normativa – Protocollo del 31/07/2003 – Accordo MPI - Regione 8 novembre 2007 (Percorsi alternativi sperimentali) – Accordo territoriale 21.02.11 approvato con DGR 48/11 – DD n. 146 del 10.6.05, Linee guida per la progettazione esecutiva (OFI) – DGR n. 1531 (Percorsi integrati) – DGR 1871/06, Linee guida per i nuovi percorsi integrati – DD 538/06 (Avviso progetti OFI) – DD 215/09 (Avviso progetti PAS) – DGR n. 5 del 14.01.11 (Surroga 2010/11) 10 e Nota MIUR esami prot. AOODPIT254 – DGR n. 46 del 14.02.11 (Presa d’atto organici raccordi) – DGR n. 48 del 14.02.11 (Approvazione schema di accordo su percorsi IeFP 2011/12) – DGR n. 195 del 23.04.12 (Linee guida integrazione) e DGR n. 646 13.11.12 – DD n. 57/13, DD n. 23/14 e n. 58/14 (sussidiarietà, costi attività integrative IS per IeFP) 3 anni modello integrativo Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno  2° anno  1° anno  Tasso di scolarizzazione al I anno: 100% (a.f. 2012/13) IS Tasso di scolarizzazione al I anno: 100% (a.f. 2013/14) IS Tasso di scolarizzazione al I anno: 100% (a.f. 2011/12) IS Tasso di scolarizzazione al I anno: 100% (a.f. 2010/11)  IS 34 – DGR n. 211/13 e n. 83/13 Programmazione triennali – DGR n. 242/13 (DD n. 81/12, LR n. 14/09, DD n. 248/09, DGR n. 793/06) accreditamento Programmazione triennale e Poli – DD n. 18 del 21.01.14 e n. 134/14 esami – DD n. 23/14, DD n. 58/14, DGR n. 211/13 azioni di accompagnamento e offerta IS complementare e IF 3) Dati A.s.f. 2003/04: n. percorsi 181; n. allievi 3.080 A.s.f. 2004/05: n. percorsi 286; n. allievi 4.447 A.s.f. 2005/06: n. percorsi 285; n. allievi 4.552 A.s.f. 2006/07: n. percorsi 230; n. allievi 4.400 A.s.f. 2007/08: n. percorsi 295; n. allievi 3.724 A.s.f. 2008/09: n. percorsi 0; n. allievi 0 A.s.f. 2009/10: n. percorsi 0; n. allievi 0 A.s.f. 2010/11: n. percorsi 472; n. allievi 11.090 A.s.f. 2011/12: n. percorsi 465; n. allievi 11.528 A.s.f. 2012/13: n. percorsi 1.079; n. allievi 23.515 A.s.f. 2013/14: n. percorsi 1.200; n. allievi 26.245 4) Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà integrativa ex percorsi integrati). Nel 2003 breve parentesi di percorsi integrati con FP al 50% (non più riproposti dall’a.f. 2004/05). Dall’a.s. 2007/08 percorsi alternativi sperimentali (PAS) biennali, ma non più rinnovati dal 2010/11. Si pensava che potessero essere riallineabili in relazione al repertorio nazionale dell’offerta IeFP. Erano organizzati congiuntamente (progettazione e realizzazione) da un Istituto statale professionale, tecnico o d’arte, da un ente di FP accreditato e da un’azienda (che ospita gli stages) o da associazioni rappresentative delle aziende di comparto (che organizzano gli stages presso le aziende loro iscritte). L’ultimo triennio dei percorsi integrati di durata triennale (OFI Offerta Formativa di IeFP integrati) iniziati nell’a.s. 2006/07 non è più stato rinnovato nell’a.s. 2008/09. Dall’a.s. 2011/12 la Regione adotta la sussidiarietà integrativa, con percorsi di IeFP triennali nelle Istituzioni Scolastiche (IS). Per l’a.f. 2013/14 la sussidiarietà integrativa è riservata alle IS dei soli Poli. Bando regionale con gestione delegata alle Province delle fasi attuative (intese, ecc.). 5) Sede di svolgimento Dall’a.s.f. 2011/12 l’iscrizione avviene presso la scuola secondo il modello sussidiario integrativo. Tutti i soggetti possono accedere all’accreditamento, anche i privati (imprese). Sono esentate dall’accreditamento le scuole medie inferiori e superiori. In fase di messa a regime sono sospesi i requisiti strutturali, economici e relativi alle risorse professionali. 35 6) Docenti Dall’a.s.f. 2011/12, nel modello sussidiario integrativo i docenti sono della scuola sia per le competenze di base che per quelle tecnico professionali. 7) Articolazione oraria I percorsi del modello sussidiario integrativo sono attuati nell’ambito dell’autonomia e flessibilità. L’orario annuale obbligatorio dei percorsi triennali di IeFP in Regione Campania può variare da un minimo di 990 ore a 1.056 ore annue (all. 1 DGR 211/13). Nei primi due anni le competenze di base vanno dal 41% al 53%, le competenze tecnico professionali dal 47% al 59%. Al terzo anno le competenze di base vanno dal 37% al 41%, le competenze tecnico professionali dal 59% al 63%. Le attività di stage riguardano gli allievi che frequentano i secondi ed i terzi anni realizzando almeno 80-160 ore curriculari nelle seconde ed almeno 140-240 ore nelle terze. 8) Elementi Il curricolo prevede: accoglienza, orientamento, bilancio di competenze, stage/tirocinio, laboratori, Larsa. 9) Esiti e certificazioni Viene attuato quanto previsto dall’Accordo stipulato tra la Regione Campania e l’Ufficio Scolastico Regionale ai sensi della DGR 48 del - l’11/02/2011, con particolare riferimento agli artt. 4 (esami finali e certificazione) e 6 (Misure di accompagnamento per i raccordi tra i sistemi). Con i DD 18/14 e 134/14 si dettano disposizioni per i “primi” esami dei percorsi IeFP in Regione Campania. 10) Crediti Sono previste azioni di sostegno ai processi di riconoscimento dei crediti formativi e di valorizzazione e certificazione delle competenze. 11) Governo del sistema La Regione Campania cura l’offerta dei corsi sperimentali, pubblica l’avviso per la selezione delle candidature e distribuisce le risorse alle Province. La Direzione scolastica regionale concorre attraverso il gruppo tecnico regionale alla realizzazione e cura gli aspetti relativi al personale degli Istituti. La Provincia seleziona le candidature sulla base dei criteri dell’avviso, forma la graduatoria degli istituti, esamina i progetti, attraverso il gruppo tecnico provinciale attiva i corsi sulla base delle risorse, con un atto di concessione all’istituto. L’Istituto è il soggetto responsabile del corso. La gestione dei percorsi sperimentali è affidata ad un Gruppo Tecnico Regionale di Valutazione costituito dalle 5 Commissioni Provinciali composte dai rappresentanti delle Amministrazioni Provinciali, Regionali e dall’Ufficio scolastico regionale. Tale organismo cura, in par- QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 36 ticolare, la consulenza e il monitoraggio. A livello provinciale opera un Gruppo tecnico provinciale, di supporto agli Istituti che realizzano i corsi. Ha, inoltre, il compito di curare il raccordo con il gruppo tecnico regionale. A livello di istituto c’è un Gruppo di pilotaggio con il compito di curare la realizzazione del corso. Il Gruppo di progetto cura la progettazione esecutiva. Le competenze finali diventano, dal punto di vista della progettazione, gli obiettivi formativi del percorso. 12) Destinatari I percorsi di IeFP triennali negli IP secondo il modello sussidiario integrativo riguardano ragazzi 14-18enni in diritto-dovere. Destinatari dei percorsi PAS erano i giovani fuoriusciti dai percorsi di Istruzione e di Formazione non iscritti ad alcuna scuola o che avevano abbandonato la frequenza di un percorso curriculare. 13) Costi Nel Decreto Dirigenziale N: 57 del 29.05.2013 “Presa d’atto dei percorsi attivati, in sussidiarietà integrativa, per il triennio 2011-2013. Azioni di accompagnamento ai percorsi di Istruzione e Formazione Professionale”, al punto 2, sono previsti 350 euro ad allievo (in funzione degli allievi iscritti al secondo anno) per le attività integrative agli ambiti disciplinari dell’Istruzione Professionale, atte a garantire gli esiti di apprendimento previsti dagli standard nazionali. L’arricchimento dell’offerta dei percorsi tradizionali comprende, di fatto, lezioni in compresenza specialistica, laboratori e stage. Le azioni di accompagnamento. Allo stato non vi sono provvedimenti per il finanziamento dei percorsi avviati nel 2012/2013, mentre per i successivi, a partire dal 2013/2014, con la delibera 211 si è previsto che dette misure trovano accoglienza nel finanziamento dei Poli tecnico professionali. 14) Apprendistato In riferimento alla DGR n. 158 del 28.03.12, si prevedono (ma non risul - tano attivi) percorsi per un monte ore non inferiore a 400 ore annue per gli apprendisti minorenni, ridotto per gli apprendisti di età superiore ai 18 anni. 37 2.5. Emilia Romagna 1) Struttura 2) Normativa – Protocollo 08.10.03 – Accordo territoriale 19.02.04 – Protocollo MPI-Regione 24.01.08 – Intesa USR-Regione del 28.07.09 – Accordo territoriale 08.03.11 Organici raccordi – DGR n. 1052 del 09.06.03, Linee guida 2003/04 – DGR n. 2049/03, Modalità di selezione soggetti attuatori – LR n. 12 del 30.06.03, Sistema integrato dell’Istruzione e della Forma - zione Professionale – DGR n. 936 del 17.05.04, Sistema qualifiche – DGR n. 265 del 14.02.05, Approvazione degli standard dell’offerta formativa a qualifica e revisione di alcune tipologie di azione di cui alla Delibera di GR n. 177/2003 – DGR n. 259 del 14.02.05, Linee guida percorsi integrati 3° anno  2° anno  2 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni modello integrativo Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno  2° anno  1° anno  Tasso di scolarizzazione al I anno: 37% (a.f. 2010/11)  Tasso di scolarizzazione al I anno: 67% (a.f. 2011/12)  IF IF IS IS Tasso di scolarizzazione al I anno: 68% (a.f. 2012/13) IF  IS Tasso di scolarizzazione al I anno: 69% (a.f. 2013/14) IF  IS 38 – DGR n. 289 14.02.05, Alternanza nei percorsi integrati – DGR n. 735/05, Percorsi integrati nei licei – DGR n. 530/06, Sistema di certificazione delle competenze – DGR 830/2007, Percorsi 1-2 anni in D/D – DGR 140/08, Sistema qualifiche (SRQ) – DGR n. 897/08, Nuovo accreditamento – DGR 909/09, Adeguamento 21 figure e assi culturali – DGR 105/2010, Standard e costi – DGR 1119/10 e 1428/10, Costi – DGR n. 1776 del 22/11/2010, Figure – DGR n. 151 del 07.02.11, Soggetti selezionati per l’offerta – DGR n. 298 del 07.03.11, Percorsi IeFP – DA n. 38 del 29.03.11, Indirizzi per il sistema e risorse – DGR n. 533 del 18.04.11, Risorse spec. – DD n. 4819 del 28.04.11, Comitato tecnico – DGR n. 928 del 27.06.11, Offerta IP – LR n. 5 del 30.06.11, Sistema di IeFP – DGR n. 934/11, Organismi accreditati – DGR n. 1140 del 27.07.11 e DD n. 13052 del 24.10.11, IeFP per privi di licenza media – DGR n. 1287 del 02.09.11, Figure – DA 55/11 D.A. 30/10, Programmazione offerta IeFP – DGR n. 1654 del 14.11.11, Riparto per IP – DGR 1580/12, Costi – DD 5413/12 (DGR 645/11, DGR 2046/10, DD 162/10, DGR 897/08, DGR 266/05, DGR 483/03, DGR 177/03), Accreditamento – DGR n. 739 10.06.13, Esami e certificazione – DGR n. 740 del 10.06.13, Recepimento competenze di base – DGR n. 1550 del 04.11.13, Accompagnamento – DGR 70/14 e 65/14, Offerta IeFP 2014/15 – DGR 4/15, DGR 801/15, DD 8836/15 Offerta 2015/17 – DGR 78/15 e DD 3467 del 24.03.15 Risorse per IPS 3) Dati A.s.f. 2003/04: n. percorsi 124 (int.); n. allievi 1.932 (int.) A.s.f. 2004/05: n. percorsi 371 (int.); n. allievi 8.682 (int.) A.s.f. 2005/06: n. percorsi 258 (int.); n. allievi 5.355 (int.) A.s.f. 2006/07: n. percorsi 541; n. allievi 12.647 A.s.f. 2007/08: n. percorsi 548; n. allievi 12.296 A.s.f. 2008/09: n. percorsi 608; n. allievi 12.825 A.s.f. 2009/10: n. percorsi 665; n. allievi 13.045 A.s.f. 2010/11: n. percorsi 567; n. allievi 11.879 A.s.f. 2011/12: n. corsi 890; n. allievi 17.628 A.s.f. 2012/13: n. corsi 1.176; n. allievi 21.741 A.s.f. 2013/14: n. corsi 1254; n. allievi 28.831 39 4) Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà integrativa e percorsi integrali di IeFP). Dal 2003/04 fino al 2010/11: biennio d’istruzione integrato con rientro nel percorso tradizionale; anno di istruzione integrato con successivo biennio di FP; biennio di istruzione integrato con un successivo anno di FP; triennio di istruzione integrato; biennio di formazione integrale. Dall’a.s.f. 2011/12 è adottato il modello sussidiario integrativo attivabile da tutti gli IP, con la contemporanea presenza dal 2° anno (il primo anno è in coprogettazione per i passaggi) di percorsi di istruzione da parte delle Istituzioni Formative (IF) accreditate. Tali percorsi si riferiscono anch’essi alle figure professionali nazionali di cui agli Accordi in Con ferenza Unificata, correlate alle qualifiche del Sistema regionale delle qualifiche (SRQ). Sono percorsi biennali per studenti dai 15 anni a forte rischio di abbandono per aver accumulato un ritardo scolastico precedente e percorsi triennali per studenti senza titolo di terza media, in particolare stranieri. La LR 5/11 prevede (ma non è ancora attuato) l’“accesso al IV anno del sistema” (art 4). Il DGR 298/11 cita un eventuale 5° anno integrativo. Bandi provinciali. 5) Sede di svolgimento Iscrizione a 14 anni a scuola. Prima del 2011, dopo il primo anno, la sede di svolgimento nei percorsi di istruzione integrati era la scuola (IS) anche se i soggetti coinvolti erano le scuole congiuntamente alle Agenzie. Nei percorsi di FP pura la sede era, ed è tuttora, l’Istituzione Formativa (IF). Dall’a.s.f. 2011/12 l’iscrizione al nuovo Sistema IeFP avviene presso le Istituzioni Scolastiche (IS) secondo il modello sussidiario integrativo; può avvenire presso le Istituzioni Formative (IF) solo per casi particolari (ad es.: studenti dai 15 anni senza titolo di terza media, in particolare stranieri, studenti a forte rischio di abbandono per aver accumulato un ritardo scolastico), previa verifica della situazione individuale svolta congiuntamente da IP ed Ente di FP. Tutti i soggetti giuridicamente auto - nomi possono accedere all’accreditamento. 6) Docenti Dall’a.s.f. 2011/12, nel modello sussidiario integrativo i docenti sono della scuola; i docenti degli Enti di Formazione Professionale accreditati collaborano per la progettazione unitaria e integrata del percorso formativo triennale, affinché – qualora lo studente, dopo il primo o secondo anno, scelga di completare il percorso triennale presso un’Istituzione Formativa – sia assicurata la fluidità del passaggio dall’IS all’IF. Nei percorsi di IeFP, a titolarità delle IF, i docenti sono degli stessi organismi accreditati che, a loro volta, collaborano con i docenti delle IF per le finalità di cui sopra. Come attività di formazione per formatori si segnala un master universitario interdisciplinare di primo livello in “Pedago- QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 40 gia della complessità e gestione dell’emergenza educativa”, rivolto a formatori laureati del Sistema regionale di FP. 7) Articolazione oraria Dall’a.f. 2009/10 sono presenti percorsi biennali di 1.000 ore annuali. Nei percorsi di IeFP biennali il monte ore è a seconda della qualifica prevista e dei crediti già ottenuti. Le qualifiche sono accessibili anche a drop out dell’istruzione dopo il primo anno di frequenza. I corsi prevedono una quota di ore di stage che può oscillare dal 25% al 35% del monte ore complessivo. Non vi è una regolamentazione regionale relativa al numero ore. Nella prassi, il monte ore dedicato alle competenze di base (Assi culturali D.M. 139/07) oscilla mediamente tra le 150 e 300 ore annue; 250-350 ore sono dedicate allo stage e, pertanto, le competenze tecnico-professionali non sono mai inferiori alle 350 ore, ma in alcuni casi raggiungono o superano le 500 ore. I percorsi del modello sussidiario integrativo sono, invece, attuati nell’ambito dell’autonomia e flessibilità. Gli studenti a rischio di abbandono scolastico e formativo possono fruire di un progetto personalizzato per l’acquisizione della qualifica professionale, previa verifica della situazione individuale effettuata dai soggetti competenti dell’istruzione e dell’IeFP. Con Delibera di GR n. 1140 del 27.07.11 sono state specificate le disposizioni per la realizzazione di tale percorso personalizzato. 8) Elementi Il progetto esecutivo dei percorsi prevede: accoglienza; riallineamento; potenziamento; personalizzazione dei percorsi (di cui non esiste una durata predeterminata); orientamento e monitoraggio; sostegno (disabili, extracomunitari, soggetti a rischio, ecc.); tutoraggio; accompagnamento; visite guidate; simulimpresa; stage (2° e 3° anno); misure antidispersione. 9) Esiti e certificazioni La valutazione degli apprendimenti è definita da ciascun Ente gestore nell’ambito della progettazione formativa approvata dalle Province: ne fanno parte test e prove in ingresso; valutazione degli apprendimenti in itinere attraverso test, prove strutturate, valutazione in situazione e in laboratorio ecc.; valutazione dello stage. La DGR 739/2013 prevede modalità di procedure, esami e certificazioni unitarie per tutti i percorsi triennali di qualifica. Sono rilasciati: Certificato di qualifica, per le figure professionali previste dal Sistema regionale delle qualifiche (SRQ), Attestato di frequenza per tutte le altre attività. L’attestato di qualifica è acquisibile con un atto unico relativo all’insieme delle Unità di competenza oppure attraverso la somma di certificazioni parziali relative a singole Unità di competenza. Il Sistema Regionale di Formalizzazione e Certificazione della Regione (SRFC), secondo quanto previsto nella DGR 41 1434/05, “Orientamenti, metodologia e struttura per la definizione del SRFC” è il dispositivo attraverso cui è possibile formalizzare e certificare le competenze possedute da persone con esperienza maturata in contesti lavorativi e/o informali e/o con attestazioni conseguite in relazione a situazioni di apprendimento formali. 10) Crediti Passaggio dall’uno all’altro Sistema secondo i dispositivi e le modalità previste dall’Accordo del 28/10/04 e dall’Intesa USR - Regione del 28.07.09. Nell’a.s.f. 2009/10 è stata avviata una parziale applicazione della certificazione delle competenze di base acquisite nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione. Inoltre, è stato avviato con DGR n. 530/06 un Sistema regionale di formalizzazione e certificazione delle com - petenze (SRFC), il cui impianto definisce: 1) il processo: unico per persone provenienti da un percorso formativo o da esperienza lavorativa; consente un accertamento tramite evidenze e un accertamento tramite esame; 2) l’oggetto della certificazione: le competenze ‘comunque acquisite’ dalle persone, in relazione agli standard professionali presenti nel repertorio del Sistema regionale delle qualifiche; 3) i soggetti impegnati nell’attuazione: in prima applicazione, i ‘soggetti accreditati’ del Sistema formativo, titolati per legge (LR 12/03) a svolgere questa funzione e investiti istituzionalmente del compito di produrre saperi professio - nali. Così certificate, le competenze possono avere valore di credito in ingresso ai diversi percorsi formativi o di istruzione, in base alla normativa. Visto l’Accordo 27/07/2011 si sta procedendo alla ridefinizione del Sistema di certificazione nell’ambito della IeFP regionale, coinvolgendo i diversi organismi e soggetti previsti dalla LR 5/2011; in particolare, è allo studio la revisione del Sistema di formalizzazione e certificazione complessivo adottato in Emilia-Romagna e all’interno di questo sono in fase di analisi alcuni elementi che ne consentiranno la “compatibilizzazione” e la piena applicazione anche all’interno del sistema IeFP. 11) Governo del sistema La Direzione centrale Istruzione, Formazione e Cultura della Regione programma attività e manutenzione del Repertorio regionale con il contributo delle istituzioni formative incaricate. La Regione ha individuato un unico soggetto responsabile su tutto il territorio regionale dell’organizzazione e gestione didattica dei percorsi di formazione professionale rivolti ai giovani di età inferiore ai 18 anni (DGR 2653 del 05.11.07 e 2249 del 30.10.08). Tale soggetto si configura come un’Associazione Temporanea di scopo (EffePi) che raggruppa 12 Enti di Formazione Professionale accreditati dalla Regione nella macrotipo - logia A - obbligo di istruzione. All’interno della EffePi vi sono 6 direzioni di area: rapporti con il mercato del lavoro, progettazione, ammi- QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 42 nistrazione e rendicontazione, promozione e orientamento, programmazione iniziative di sistema, controllo e monitoraggio. Queste coordinano le attività degli Enti rapportandosi univocamente alla Regione. Il primo capofila/soggetto responsabile è stato l’Enaip. Dal 2012/13, per il nuovo triennio, il nuovo capofila è lo IAL (Decreto direttoriale n. 233 del 26 gennaio 2012). La programmazione delle attività viene svolta dalla Direzione centrale Istruzione, Formazione e Cultura della Regione attraverso un documento di indirizzo denominato “Direttive per la predisposizione del Piano annuale di formazione”. Sulla base degli indirizzi e delle indicazioni delle Direttive regionali, il soggetto attuatore predispone un Piano annuale di formazione (dal punto di vista pedagogico/ didattico e organizzativo/gestionale) con attenzione alla pro - gettazione, monitoraggio, promozione e valutazione. Il Piano annuale di formazione riserva attenzione al fabbisogno formativo emerso dal territorio (famiglie e allievi, attraverso le richieste di iscrizione ai vari percorsi formativi, e mdl). Il Piano prevede flessibilità nell’organiz - zazione curricolare senza stringenti limiti nel numero di allievi, promozione di percorsi individuali e gruppi classe ad hoc per specifiche unità di apprendimento. Per quanto concerne i percorsi sussidiari, l’individuazione degli Istituti Professionali autorizzati all’avvio ed alla gestione delle attività per il triennio 2012-2014 è avvenuta con decreto direttoriale n. 305 del 30 gennaio 2012 a seguito di un processo di programmazione, avvenuto di concerto con l’USR regionale. L’Intesa 20.6.12 tra Regione e USR per misure di accompagnamento rivolte alle IS che attivano nel corso dell’anno scolastico 2012/2013 un’offerta sussidiaria prevede l’istituzione di un Tavolo regionale di coordinamento composto da tre rappresentati designati dalla Direzione centrale Lavoro, formazione, Commercio, Pari Opportunità e da tre rappresentanti designati dall’Ufficio scolastico regionale per il Friuli Venezia Giulia. Un Comitato tecnico scientifico di progetto (CTS) per ciascun percorso formativo sovrintende, da un punto di vista pedagogico, all’effettiva realizzazione fornendo pareri vincolanti in merito all’ammissione degli allievi alle varie annualità e agli esami intermedi e finali. Il CTS, inoltre, è incaricato della declinazione operativa annuale, per ciascun percorso sussidiario, del prototipo formativo di riferimento unitamente alla predisposizione della prova situazionale di fine annualità progettata secondo gli standard di cui all’Allegato C del documento “Linee guida per la realizzazione dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale”, all’individuazione di procedure finalizzate al passaggio degli allievi fra i sistemi formativi ed in particolare alla prosecuzione al quarto anno del sistema di istruzione, all’individuazione di un modello pedagogico, organizzativo ed orario funzionale al raggiungimento degli standard minimi nazionali e regionali di cui al documento “Linee guida per la realizzazione dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale. 43 12) Destinatari I percorsi di IeFP triennali negli IP secondo il modello sussidiario integrativo riguardano ragazzi 14-18enni in diritto-dovere. L’accesso ai corsi biennali di IeFP è riservato ai ragazzi che hanno già frequentato un anno di Secondaria superiore. Per gli alunni ultrasedicenni non possessori di licenza media è possibile partecipare ad un progetto personalizzato a patto che il giovane sia iscritto a un CTP e si attivi una convenzione tra CTP, scuola media e Istituzione Formativa. Nei percorsi biennali gli alunni per classe devono essere almeno 15. 13) Costi Il parametro di unità di costo standard prevede per i percorsi biennali delle istituzioni formative un costo ora/corso di € 118,27. Pertanto, la stima del costo annuale per percorso è di € 118.277,90. Il costo annuale per allievo iscritto è di € 5.913,90, mentre il costo orario è di € 5,91. 14) Apprendistato In riferimento alla DGR 11.06.12, n. 775 e alla DGR 19.11.12, n. 1716, la Regione ha stabilito che i profili formativi del Testo unico dell’apprendistato corrispondano alle qualifiche conseguibili nel Sistema regionale della IeFP. Lo standard, secondo l’Accordo 15.03.12, prevede almeno 400 ore di formazione teorica all’anno. Il catalogo dell’offerta formativa dei percorsi per qualifica in apprendistato è nel DDG 181 del 19.06.2013. La Regione ha esteso l’offerta prevista per i percorsi ordinari di IeFP anche agli apprendisti minorenni assunti in base all’art. 3 del TUA. Le attività formative sono finanziate tramite voucher. QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 44 2.6. Friuli Venezia Giulia 1) Struttura 2) Normativa – LR 29.12.11 n. 18, art. 10, comma 18 – Protocollo 18.09.03 – Accordo territoriale 10.12. 03 – Accordi territoriali USR-Regione 6.11.07, 17.08.09, 23.07.10 (+ note 15 e 18.3.11) – Accordo territoriale USR-Regione 14.01.11 (+ Intese 08.06.11 e 20.06.12) su sussidiarietà – Accordo 09.09.11 su alternanza in IeFP – Accordo 30 luglio 2012 su privi di licenza – Intesa 20.06.12 e 19.06.13, accompagnamento percorsi IeFP per la scuola media – Accordo territoriale USR-Regione 11.10.10 per azioni di arricchimento – DPR 07/Pres12.01.05 (DD/3608/Cult/09, DPR 0176/Pres 21.7.08, DD/948/Lavfor 06.03.08, DPR/065/Pres 19.01.08, DPR/0238/Pres 07.08.06, DPR/019/Pres 27.01.06) Accreditamento 3° anno  2° anno  1° anno  3° anno  2° anno  1° anno  4° anno  3 anni modello integrativo Titolarità istituzione scolastica (IS) 3 anni modello complementare Titolarità Istituzione fomativa o scolastica (IF o IS) Tasso di scolarizzazione al I anno: 0% (a.f. 2010/11)  IF Tasso di scolarizzazione al I anno: 17% (a.f. 2011/12) IF  IS Tasso di scolarizzazione al I anno: 13% (a.f. 2012/13) IF  IS Tasso di scolarizzazione al I anno: 15% (a.f. 2013/14) IF  IS – DGR 1284 del 30.06.10, Nuove linee guida percorsi sussidiari 2011/12 – DD 1020/Lavfor.Fp/2011 Piano 11/12 – DGR 2276 del 24.11.2011 Piano 12-14 – Nota region. 48471/P del 06.12.11 programmazione sussidiarietà 2012/14 Decreto n. 3183/ Lavfor.Fp /2011 Prototipi percorsi sussidiari – DD n. 233 del 26.01.12, AT – DGR n. 513 del 29.03.15, Linee guida IeFP – DD n. 1534/ Lavfor.Fp DD. 05.04. 12 Piano 2012/13 – DD n. 3166 del 25.06.12, Percorsi sussidiari – DD n. 862 del 25.02.13, Monitoraggio sussidiarietà – DD n. 305/ Lavfor.Fp /2012 – DD n. 7038/ Lavfor.Fp /2012 – DD n. 266/ Lavfor.Fp /2013 – DD n. 2452/ Lavfor.Fp /2013 – DD n. 2453/ Lavfor.Fp /2013 – DD n. 3058/ Lavfor.Fp /2013, Offerta IS 13/14 – DD n. 2778/ Lavfor.Fp /13, prototipi IF 13/14 – DGR n. 275 del 27 febbraio 2013, Finanziamento azioni di accompagnamento – DGR n. 1453/2013, Linee guida IeFP – DGR 8093/2013 – DGR 1691/2013 – DD 8093/ Lavfor.Fp /2013 – DD 1030/ Lavfor.Fp /13, 4127/ Lavfor.Fp /13 Piano 13/14 – DGR 1051/14 aggiornamento costi 3) Dati A.s.f. 2003/04: n. percorsi 4; n. allievi 75 A.s.f. 2004/05: n. percorsi 70, n. allievi 1.192 A.s.f. 2005/06: n. percorsi 140; n. allievi 2.187 A.s.f. 2006/07: n. percorsi 234, n. allievi 3.669 A.s.f. 2007/08: n. percorsi 264, n. allievi 4.292 A.s.f. 2008/09: n. percorsi 301; n. allievi 5.065 A.s.f. 2009/10: n. percorsi 315; n. allievi 5.244 A.s.f. 2010/11: n. percorsi 309; n. allievi 4.147 A.s.f. 2011/12: n. percorsi 294; n. allievi 4.329 A.s.f. 2012/13: n. percorsi 269; n. allievi 4.263 A.s.f. 2012/13: n. percorsi 269; n. allievi 4.263 A.s.f. 2013/14: n. percorsi 281; n. allievi 4.964 4) Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (percorsi di IeFP integrali, ex percorsi misti, ex percorsi integrati). Percorsi di IeFP integrali da Accordi in CU per le figure. Percorsi in interazione/ integrazione (misti): doppio percorso definito nelle singole 45 46 intese, per gli iscritti a scuola e per gli iscritti ai CFP, dai differenti gradi di integrazione/interazione ed esiti (in estinzione, con i primi anni non più finanziati dal 2010/11). Già dal 2009 non si attivavano più percorsi in interazione/integrazione a guida dell’Istituto scolastico (due primi anni a Gemona e Pordenone conclusi nel 2008/9). Avevano programmazione congiunta delle attività e delle ore curricolari. Tali corsi consentivano il proseguimento al quarto anno e l’acquisizione della qualifica di FP. Nell’ambito della flessibilità gli obiettivi di apprendimento erano nazionali per l’80% ma realizzati in coordinamento con i docenti di FP. Le lezioni avvenivano anche fuori dell’orario previsto. Il grande impiego di risorse economiche e umane (la Regione pagava anche i docenti della scuola), oltre al carico di lavoro più pesante in termini di maggior numero di ore per i ragazzi, ne hanno sconsigliato la riproposizione. Percorsi in integrazione in flessibilità curricolare (in estinzione, con primi anni non più finanziati dal 2010/11). Nell’a.s.f. 2011/12 c’è stata l’adozione da parte della Regione Friuli Vene - zia Giulia del modello sussidiario complementare. La Regione ha sfruttato già dall’a.s. 2011/12 la possibilità, concessa dal suo Accordo terri - toriale, di realizzare in via sperimentale anche il filone di sussidiarietà integrativa. Bando regionale. 5) Sede di svolgimento Iscrizione a 14 anni. Nei percorsi integrali le iscrizioni sono presso le Agenzie formative. Soggetti attuatori sono Enti di FP regionali accreditati. Nei percorsi di interazione/integrazione in estinzione l’iscrizione è presso le Agenzie. Realizzazione come da intese che possono prevedere come sede di svolgimento sia scuola che CFP. Nei percorsi integrati in estinzione la titolarità è sempre della scuola. L’integrazione che avviene nell’ambito dell’autonomia/flessibilità può essere svolta a scuola o nel CFP. Dall’a.s.f. 2011/12 l’iscrizione avviene presso l’Istituzione Scolastica (IS) o presso l’Istituzione Formativa (IF), secondo il modello sussidiario complementare, presso la scuola per l’integrativo. Le scuole secondarie superiori sono tenute all’accreditamento, ma non per la tipologia obbligo formativo (per la quale hanno un’autorizzazione dalla Regione). Possono accreditarsi gli Enti privati ma solo senza scopo di lucro. 6) Docenti Nel 2003/04 i docenti delle competenze di base facevano parte della scuola e hanno insegnato nelle sue strutture. Dal 2004/05 al 2009/10 (ultimo terzo anno 2011/12) il “chi fa cosa” era stabilito dalle intese nei percorsi di interazione/integrazione a seconda delle vocazioni specifiche. L’eventuale interazione con la scuola avveniva soprattutto per le competenze di base. Nei percorsi integrati in estinzione (ultimo terzo anno nel 2011/12), le competenze di base sono essenzialmente insegna47 te dai docenti della scuola. I nuovi percorsi integrali di IeFP inaugurati nel 2010/11 prevedono che iscrizione e sede di svolgimento siano presso i CFP. Dal 2011/12 sono assunti nel modello sussidiario complementare. Nel modello integrativo sperimentale (4 classi) i docenti delle competenze di base provengono dalle Istituzioni Formative (IF) in base ad accordi. 7) Articolazione oraria Dall’a.f. 2012/13 i percorsi triennali durano 3.168 ore (1056 ore l’anno) per i tre anni: 1140 ore (440-380-320) di competenze di base; 1312 ore (516-416-380) di competenze professionali; 400 ore (160-240) di stage (2° e 3° anno); 300 ore (100-100-100) di Larsa; 48 ore (16-16-16) di esami finali. Lo stage riguarda l’intero gruppo classe. Negli a.f. 2010/11 e 2011/12 i percorsi duravano 1.000 ore l’anno al primo biennio e 1.200 al terzo anno. Il IV anno, attivato dall’a.f. 2012/13, dura 1.056 ore. Nell’integrazione/interazione (fino al 2009/10) il percorso era formato da 1.200 ore in ognuno dei tre anni. La percentuale del monte ore svolta a scuola veniva stabilita dalle singole intese. La personalizzazione (Larsa) era prevista per 150 ore all’anno. Le rimanenti 1.050 ore di componente standard erano composte da una parte di docenza frontale e da una parte di alternanza scuola/lavoro. Gli stages erano svolti tra la seconda e la terza classe da un minimo di 120 a un massimo di 320 ore. Nell’integrazione si utilizzava la flessibilità curricolare. I percorsi del modello sussidiario integrativo sono attuati a scuola nell’ambito dell’autonomia e flessibilità. 8) Elementi Il curricolo dovrà prevedere secondo l’allegato del Piano annuale: – accoglienza – orientamento sia individuale che di gruppo tanto in fase iniziale che in quella finale – articolazione in Unità formative e moduli di durata annuale – personalizzazione dei percorsi attraverso l’attivazione di eventuali Larsa interni – supporto (per extracomunitari, disabili e soggetti a rischio) – tutoraggio – visite didattiche – stage – accompagnamento al lavoro – predisposizione di materiali didattici specifici utilizzabili per successiva diffusione – Formalizzazione di un Comitato Tecnico Scientifico Possibilità di percorsi di arricchimento extracurricolari (100 ore) e finan - ziati a parte rivolti ad allievi frequentanti i percorsi triennali. QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 48 9) Esiti e certificazioni Il giudizio di idoneità, da parte della commissione d’esame costituita ai sensi della LR 76/82, consente al termine della terza annualità il rilascio di un attestato di qualifica corrispondente al III livello della Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23/04/08, e alla fine della quarta annualità il rilascio di un diploma professionale corrispondente al IV livello della Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23/04/08. Gli esami di qualifica rappresentano il momento di verifica e certificazione delle competenze. (DGR n. 513 del 29 marzo 2012, Allegato C). Gli attestati di qualifica, di diploma e di competenze sono conformi agli Allegati 5, 6 e 7 dell’Accordo sancito in sede di Conferenza Stato Regioni del 27 luglio 2011. Per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione si utilizza il modello previsto dal Dm. 9 del 27 gennaio 2010. Il passaggio da un modulo formativo (annuale) a un altro di un medesimo corso avviene tramite prove intermedie organizzate dal soggetto gestore. Alle prove sono ammessi anche coloro che intendano, ad esempio, a seguito di frequenza di un percorso personalizzato, frequentare direttamente il modulo successivo. La possibilità di sostenere gli esami intermedi (prime e seconde annualità) è riservata ai soli allievi per i quali risulti un’effettiva presenza ad almeno il 75% della durata prevista dalle singole annualità. L’allievo frequentante un percorso personalizzato deve superare l’esame previsto per poi essere inserito nel percorso triennale di riferimento e sostenere l’esame finale. 10) Crediti I crediti formativi devono essere attestati utilizzando i modelli che secondo la normativa vigente disciplinano i passaggi tra sistemi (Conferenza Unificata Stato Regioni del 28/10/2004), su specifica domanda del candidato che ne faccia richiesta, e hanno valore ai fini dell’iscrizione alla classe per cui sono stati rilasciati presso tutte le istituzioni scolastiche dello stesso indirizzo. Le Istituzioni formative sono autorizzate a stipulare specifiche intese con Istituti scolastici per favorire il passaggio dell’allievo al termine di un’annualità IeFP verso l’annualità predefinita e/o successiva di un percorso scolastico coerente. La possibilità di un allievo di usufruire del passaggio da un sistema all’altro può essere agevolata facendo ricorso a specifici percorsi di integrazione extracurriculare. La valutazione dei crediti ed il relativo riconoscimento da far valere nelle istituzioni scolastiche, tiene conto del parere del Comitato tecnicoscientifico eventualmente integrato da esperti del mondo del lavoro. Per i passaggi da un percorso di IeFP in regime di sussidiarietà integrativa ad altro percorso statale, si applica quanto disposto dall’OM 21 maggio 2001 n. 90, che prevede esami integrativi agli ambiti disciplinari non comuni ai percorsi di provenienza e di ingresso. I passaggi reciproci tra i percorsi di Istruzione e quelli di IeFP, nonché quelli interni al sistema di IeFP anche a livello interregionale, avvengono invece nella modalità del 49 riconoscimento dei crediti, in coerenza con il diritto al riconoscimento delle acquisizioni in termini di competenze, indipendentemente dagli ambiti, dalle durate e dalle modalità della loro acquisizione. 11) Governo del sistema La Direzione centrale Istruzione, Formazione e Cultura della Regione programma attività e manutenzione del Repertorio regionale con il contributo delle istituzioni formative incaricate. La Regione ha individuato un unico soggetto responsabile su tutto il territorio regionale dell’organizzazione e gestione didattica dei percorsi di Formazione Professionale rivolti ai giovani di età inferiore ai 18 anni (DGR 2276 del 24/11/2011 e DD 233/LAVFOR.FP del 26/01/2012). Tale soggetto si configura come un’Associazione Temporanea di scopo (EffePi) che raggruppa 12 Enti di Formazione Professionale accreditati dalla Regione nella macrotipologia A - obbligo di istruzione. All’interno della EffePi vi sono 6 direzioni di area: rapporti con il mercato del lavoro, progettazione, amministrazione e rendicontazione, promozione e orientamento, programmazione iniziative di sistema, controllo e monitoraggio. Queste coordinano le attività degli Enti rapportandosi univocamente alla Regione. All’interno dell’ATS sono presenti i seguenti organi: a) comitato di pilotaggio (è composto da tutti i rappresentanti legali degli Enti formativi facenti parte l’Associazione Temporanea; sovrintende a tutte le questioni di carattere generale afferenti, la gestione e la valutazione delle attività formative; nomina tre rappresentanti (indicati nella proposta di candidatura) i quali intrattengono i rapporti con la Direzione centrale competente); b) direzione progettazione (cura e coordina tutti gli aspetti legati alla progettazione formativa e alla manutenzione e aggiornamento degli standard di competenza e standard formativi; cura la promozione e l’attuazione delle metodologie didattiche; garantisce il raccordo metodologico e organizzativo gestionale fra tutte le aree professionali previste dal presente Avviso; cura la programmazione e gestione didattica delle attività connesse ai programmi e alle iniziative comunitarie); c) direzione del controllo e del monitoraggio (si occupa della qualità dell’azione formativa verificandone periodicamente l’efficacia; elabora periodicamente rapporti di monitoraggio sulla base anche delle indicazioni fornite dalla Direzione centrale competente); d) direzione amministrativa e della rendicontazione (cura gli aspetti di gestione amministrativa e predispone sulla base delle indicazioni regionali i documenti rendicontali); e) direzione della promozione dell’offerta formativa e dei rapporti con l’utenza (allievi e famiglie). Il primo capofila /soggetto responsabile è stato l’ENAIP. Il nuovo capofila è lo IAL per gli a.f. 2012/2013, 2013/2014 e 2014/2015. La programmazione delle attività viene svolta dalla Direzione centrale attraverso un documento di indirizzo denominato “Direttive per la predisposizione del Piano annuale di formazione”. Sulla base delle indicazioni delle Direttive regionali, il soggetto attuatore predispone un Piano annuale di for- QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 50 mazione (dal punto di vista pedagogico/didattico e organizzativo/gestionale) con attenzione alla progettazione, monitoraggio, promozione e valutazione. Il Piano riserva attenzione al fabbisogno formativo emerso dal territorio (famiglie e allievi, attraverso le richieste di iscrizione ai vari percorsi formativi, e mdl). Inoltre, prevede flessibilità nell’organizzazione curricolare senza stringenti limiti nel numero di allievi, promozione di percorsi individuali e gruppi classe ad hoc per specifiche unità di apprendimento. I percorsi sussidiari sono programmati di concerto con l’USR. Le Intese 20.06.12 e 19.06.13 tra Regione e USR per misure di accompagnamento rivolte alle IS che attivano nel corso dell’anno scolastico un’offerta sussidiaria, prevedono l’istituzione di un Tavolo regionale di coordinamento composto da tre rappresentati designati dalla Direzione centrale Lavoro, formazione, Commercio, Pari Opportunità e da tre rappresentanti designati dall’Ufficio scolastico regionale per il Friuli Venezia Giulia. In ciascun percorso di IeFP si istituisce un Comitato Tecnico Scientifico di Progetto (CTS) composto dal Direttore dell’Istituzione formativa, o da un suo rappresentante, dal referente del percorso e da due docenti coinvolti nel percorso medesimo. Si può deliberare una partecipazione ai lavori del CTS estesa anche ad altri docenti. I CTS attivati nei percorsi sussidiari integrativi possono coincidere con gli organi collegiali previsti dalla normativa vigente fatta salva la presenza di ulteriori componenti prevista da eventuali Intese fra la Direzione centrale competente della Regione e l’Ufficio Scolastico regionale. I CTS sovraintendono da un punto di vista didattico l’andamento del percorso formativo ed esprimono indirizzi e suggerimenti in particolare in merito alle seguenti attività: definizione del Piano formativo; modello di valutazione delle competenze; criteri di monitoraggio del percorso formativo. Il CTS fornisce pareri vincolanti in merito all’ammissione degli allievi alle varie annualità e agli esami. Tra le “attività aggiuntive” dei CTS vi sono azioni di sistema contro l’abbandono scolastico e raccordo tra IS e IF: tra le azioni di accompagnamento c’è la formazione comune di docenti e formatori, la declinazione operativa di ciascun percorso, la prova di fine anno e i passaggi tra sistemi, sia in orizzontale che (sussidiarietà integrativa) per la continuazione. La stessa Intesa 19.06.13 definisce la composizione dei CTS e prevede il finanziamento delle attività aggiuntive. Le risorse per le attività aggiuntive 2013/14 (DGR 275 del 27 febbraio 2013) previste a carico di ciascun CTS di progetto ammontano a € 8.000,00 per ognuno dei 28 percorsi (13 di 1° anno). 12) Destinatari Cittadini rientranti nel diritto/dovere di Istruzione e Formazione che abbiano compiuto 14 anni. Dall’a.s.f. 2007/08 (Accordo 06.11.07) possono accedere anche allievi sprovvisti del titolo conclusivo del primo ciclo, anche se minori di 16 anni, che chiedano l’iscrizione a percorsi triennali di IeFP. 51 13) IV anno In Friuli Venezia Giulia dall’a.s. 2012/13 sono presenti i percorsi sperimentali di IV anno. Si riferiscono solo alle Istituzioni formative e hanno un monte ore di 1.056 ore annue: 240 di competenze di base, 550 di competenze professionali, 50 di Larsa, 200 di stage e 16 di esami. – A.f. 2012/13: percorsi 4; n. allievi 59 – A.f. 2013/14: percorsi 4; n. allievi 58 14) Costi Il parametro di unità di costo standard prevede per i percorsi triennali delle istituzioni formative al primo anno un costo medio orario per allievo di € 5,95. Il costo medio annuale per allievo (per 1000 ore) corrisponde a € 6.283,20. Il costo medio annuale per percorso è di € 104.929,44. Pertanto, il parametro ora/corso tocca € 99,37. 15) Apprendistato In riferimento alla DGR del 29.03.12, n. 513 e al Decreto del Presidente del 05.06.12, n. 123/Pres. si prevedono (ma non risultano attivi) percorsi per un monte ore non inferiore a 500 ore annue per gli apprendisti minorenni e per un monte ore non inferiore a 400 ore per gli apprendisti di età superiore ai 18 anni. La durata della formazione strutturata esterna all’azienda non può essere inferiore alle 40 ore annue. Nel 2014 sono segnalati nella Regione i primi 4 apprendisti inseriti nei percorsi formativi per la qualifica professionale, per la difficoltà a formare un gruppo classe omogeneo. QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 52 2.7. Lazio 1) Struttura 2) Normativa – Protocollo 24.07.03 – Intesa interistituzionale 21.10.03 – Accordo territoriale 09.02.11 – DGR n. 736 dell’01.08.03 (atto di indirizzo). Determinazione n. D2922 del 17.10.03 – DGR n. 510/07 (programmazione percorsi) – DGR n. 602/08, Modifica alla DGR 347. Sistema formativo regionale. Linee guida 08/09 – DGR 968/2007 e s.m.i. Approvazione Direttiva Accreditamento – DGR 968/2007, 842/08, 601/08, 229/08, 668/09, 223/10, 295/11, 289/12, 457/13 Accreditamento – DGR 525/2009, Sistema formativo regionale: Linee guida per le Province a.f. 2009/2010 – DGR 377/2011, Atto di indirizzo alle Province – DGR n. 343 del 22.07.11, Linee guida per Province – DGR n. 363 dell’08.08.11, Riparto risorse Province e parametro costo allievo – DGR n. 493 del 21.10.11, Offerta sussidiaria integrativa 3° anno  2° anno  1° anno  3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni modello integrativo Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno    1° anno  Titolarità istituzione scolastica (IS) Tasso di scolarizzazione al I anno: 0% (a.f. 2010/11)  Tasso di scolarizzazione al I anno: 47% (a.f. 2011/12)  IF IF IS Tasso di scolarizzazione al I anno: 51% (a.f. 2012/13) IF  IS Tasso di scolarizzazione al I anno: 47% (a.f. 2013/14) IF  IS 53 – DGR n. 531 dell’11.11.11, Offerta suss. complementare per IPS del Cairo e Alessandria – DGR 417/12 Linee guida per Province e costi 2012/13 – DGR n. 242 dell’01.08.13, Linee guida IeFP 13/14 – DD 3544/13 Attuazione Dgr 242 – DD 225/14 Esami 2013/14 3) Dati A.s.f. 2002/03: n. percorsi 30; n. allievi 325 A.s.f. 2003/04: n. percorsi 91; n. allievi 1.697 A.s.f. 2004/05: n. percorsi 192; n. allievi 3.621 A.s.f. 2005/06: n. percorsi 263; n. allievi 4.733 A.s.f. 2006/07: n. percorsi 272; n. allievi 5.037 A.s.f. 2007/08: n. percorsi 355; n. allievi 6.564 A.s.f. 2008/09: n. percorsi 395; n. allievi 7.771 A.s.f. 2009/10: n. percorsi 438; n. allievi 8.971 A.s.f. 2010/11: n. percorsi 445; n. allievi 9.647 A.s.f. 2011/12: n. corsi 465; n. allievi 13.989 A.s.f. 2012/13: n. percorsi 975; n. allievi 21.765 A.s.f. 2013/14: n. percorsi 1.006; n. allievi 22.050 4) Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (triennali integrali e sussidiarietà integrativa). Dall’anno 2002/03 (in via di prima sperimentazione) i percorsi di FP integrale si svolgono presso le sedi delle Agenzie formative. È possibile il coinvolgimento delle Istituzioni Scolastiche, ove richiesto per garantire la formazione culturale di base. Nell’a.f. 2007/08 si aprì una parentesi di percorsi biennali (oggi con qualifiche diverse da quelle del Repertorio nazionale). “In sede di prima applicazione”, secondo l’Accordo territoriale 09.02.11, si attua nell’a.s.f. 2011/12 il modello di sussidiarietà integrativa. Si mantiene la contemporanea presenza di percorsi delle Istituzioni formative (IF) accreditate. Offerta sussidiaria complementare per gli IPS italiani del Cairo e Alessandria, dipendenti dall’USR Lazio. Bandi provinciali a seguito della LR 14/1999. Delega alle Province per percorsi triennali, biennali o rivolti a giovani svantaggiati. Solo i triennali rientrano nell’ambito degli Accordi in CU per le figure professionali nazionali. 5) Sede di svolgimento Dall’anno 2002/03 la sede di svolgimento delle attività è stata il Centro di Formazione Professionale (CFP), anche per le competenze di base. L’iscrizione dei percorsi integrali avviene ancora oggi presso le sedi operative (Istituzioni formative - Enti - e Centri afferenti alle Amministrazioni provinciali) accreditate dalla Regione alla gestione di interventi di formazione e orientamento per la macrotipologia “Obbligo Formativo”. Dal- QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 54 l’a.s.f. 2011/12 l’iscrizione avviene presso l’Istituzione scolastica (IS) nei percorsi che seguono il modello sussidiario integrativo e presso l’Istituzione formativa (IF) nei restanti percorsi di IFP integrale. Questi ultimi sono svolti in Provincia di Roma dalle Istituzioni comunali e da quelle formative private accreditate, mentre nelle altre Province della Regione dalle Istituzioni provinciali di IeFP. Possono accreditarsi soggetti pub - blici e privati che, indipendentemente dalla loro natura, abbiano scopi formativi. L’accreditamento è concesso anche alle scuole con deroga dei requisiti di ammissibilità (finalità formative e volume d affari). 6) Docenti Nei percorsi di formazione integrale, anche i docenti delle competenze di base provengono dagli Enti formativi e dal Sistema formativo pubblico provinciale. Possono essere altresì docenti incaricati a seguito di avviso ad evidenza pubblica. Dall’a.s.f. 2011/12, nel modello sussidiario integrativo i docenti sono della scuola per tutte le competenze. Non è previsto il coinvolgimento delle Istituzioni Formative (IF) all’interno dell’offerta sussidiaria integrativa realizzata dagli IP. 7) Articolazione oraria Percorso triennale integrale della durata complessiva di 3.168 ore (1.056 ore al 1°, al 2° e al 3° anno), così distinte: competenze di base e/o comuni: 786/1.260; competenze tecnico-professionali: 945/1.159; personalizzazione: 240/630 ore; stage: 416/628 ore; valutazione e validazione: 140/240 ore. I percorsi del modello integrativo sono attuati nell’autonomia e flessibilità (DPR 87/10). 8) Elementi Il curricolo dovrà prevedere tutto ciò che concerne le attività didattiche: accoglienza; orientamento; ri-orientamento; valutazione crediti in entrata e coprogettazione passaggi tra Istruzione e IeFP gestione dei crediti, valutazione degli apprendimenti e certificazione degli apprendimenti. Sono possibili attività di tirocinio orientativo o di supporto e di validazione del percorso. È invece obbligatoria l’attività di tirocinio formativo, con tutor aziendali. Sono previste attività individualizzate fino al 15% del monte ore: approfondimento, recupero o sostegno ad allievi, anche stranieri, in difficoltà sociali, culturali o personali, o per attività culturale e sportiva, o finalizzata a passaggi. Per gli allievi disabili sono previste figure di sostegno e piani individualizzati. 9) Esiti e certificazioni Oltre alla valutazione degli apprendimenti lungo tutto il percorso, sono realizzate attività di valutazione che riflettono l’approccio dalla “valu - tazione autentica”. Al termine del biennio gli studenti acquisiscono i saperi e le competenze di cui al D.M. 139/2007 nell’assolvimento del55 l’obbligo di istruzione, sulla base del modello di certificazione adottato con il D.M. n. 9 del 27.01.10. Al termine del percorso triennale, lo studente consegue la qualifica di Operatore professionale con riferimento alla relativa figura professionale. Essa è riconosciuta a livello nazionale e corrispondente al III livello EQF. Sono rilasciati crediti per il proseguimento degli studi o nel Sistema dell’Istruzione o in quello della Formazione Professionale. È necessaria la frequenza di almeno tre quarti della durata del percorso. 10) Crediti I ragazzi possono scegliere di transitare dal sistema di IeFP a quello statale degli Istituti Professionali, e viceversa, anche in itinere ed eventualmente proseguire fino al conseguimento del diploma quinquennale. Sulla base di metodologie congiuntamente definite, gli allievi con competenze/ crediti certificati, reciprocamente riconosciuti, sono ammessi a frequentare anni di corso scolastico/formativo successivi al primo, in rapporto al valore delle competenze e crediti accertati ai sensi dell’art. 4, comma 6 del DPR n. 275/99 e art. 6, comma 4, del DPR n. 257/00. L’accreditamento delle competenze in ingresso degli allievi e la certificazione delle competenze intermedie e finali avvengono facendo riferimento all’Accordo della Conferenza Unificata del 28.10.04 e al decreto Ministeriale 22.08.07 e ai suoi allegati. I crediti riconosciuti in ingresso e le competenze acquisite nel percorso sono registrate sul libretto formativo personale dell’allievo. 11) Governo del sistema A livello locale e regionale sono istituiti specifici tavoli di condivisione dei contenuti dei percorsi, delle modalità di certificazione dei crediti e delle competenze, delle condizioni per i reciproci passaggi dai sistemi istruzione e IeFP, in applicazione dell’Accordo in sede di Conferenza Unificata, rep. atti n. 190/CU del 28.10.04 e nel rispetto delle norme vigenti in materia di istruzione, nonché di monitoraggio, controllo e valutazione. Inoltre, a livello regionale, sono attivati specifici tavoli per la individuazione di metodologie per la determinazione dei costi dei percorsi di IeFP, per la definizione di indicatori atti a misurare l’efficacia degli interventi e di fornire informazioni utili anche a migliorare gli standard professionali e formativi in un contesto di innalzamento della qualità della formazione impartita nonché per la declinazione di classi di abilitazione all’insegnamento specifiche per i percorsi di IeFP. A livello regionale, i tavoli sono convocati dalla Direzione regionale istruzione e politiche giovanili e vedono la presenza di rappresentanti degli organismi di diretta emanazione delle Province, delle Istituzioni Formative, di rappresentanti designati dal competente Ufficio scolastico provinciale, delle strutture provinciali competenti in materia di Formazione Professionale e di istruzione e delle OO.SS. A livello provinciale i tavoli sono QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 56 convocati dalla Amministrazione provinciale. Gli elaborati dei tavoli confluiscono in documenti unitari che, acquisito il parere della Commissione di concertazione prevista dalla LR 38/1998, sono assunti a riferimento per la provvisoria disciplina delle reciproche certificazioni (crediti, competenze, valutazioni in itinere e finali, ecc..). 12) Destinatari I destinatari dei percorsi triennali sperimentali di Istruzione e Formazione Professionale sono tutti i minori di età compresa tra i 14 e i 18 anni, che abbiano titolo ad iscriversi al 1° anno della scuola secondaria superiore ed, in particolare, gli allievi che hanno terminato il 1° ciclo di istruzione e ne facciano richiesta in ottemperanza all’assolvimento dell’obbligo di istruzione. Le Provincie valuteranno l’ammissibilità dell’inserimento di studenti che trovandosi in condizioni di continuità scolastica abbiano superato i limiti di età. 13) Costi Il costo annuale per allievo al primo anno per i percorsi triennali nelle istituzioni formative corrisponde a € 4.600,00. È questo il parametro guida stabilito dalla Regione. Il costo ora/corso sarebbe di € 104,11, il costo medio annuale per percorso di € 109.940 e il costo medio orario per allievo (1056 ore) di € 4,38. 14) Apprendistato Gli aspetti formativi del contratto di apprendistato, attivati e attivi prima dell’entrata in vigore del Testo Unico dell’Apprendistato, nella Regione Lazio sono disciplinati dalla Legge Regionale n. 9/2006 recante “Disposizioni in materia di formazione nell’apprendistato”. Nelle more dell’intesa, che ha lo scopo di rendere compatibili gli obiettivi formativi di questo tipo di Apprendistato con quelli del canale istruzione-formazione, gli apprendisti di età inferiore a 18 anni sono tenuti a frequentare corsi di 240 ore all’anno, secondo i criteri definiti sulla base della Legge 196/97. 57 2.8. Liguria 1) Struttura 2) Normativa – Protocollo d’intesa MIUR - Regione del 29.07.03 – Accordo territoriale Regione - USR dell’01.08.03 – Nuovo Accordo DGR 559 del 17.05.13 – DGR n. 906 del 31.07.03 (nuova sperimentazione e nuove scadenze) – DGR n. 1630 del 16.12.03 – DGR n. 1661 del 23.12.04 – DGR n. 1161 del 23.12.04 per il triennio 2005/2008 – DGR n. 15 del 13.01.06 – DGR n. 16 del 13.01.06 – DGR n. 956 del 15.09.06 – DGR n. 7 del 12.01.07 – DGR n. 57 del 24.01.07 – DGR n. 612 del 08.06.07 – DGR n. 1581 del 18.12.07 – LR 18/09 Programmazione qualifiche degli Istituti Tasso di scolarizzazione al I anno: 68% (a.f. 2010/11)  Tasso di scolarizzazione al I anno: 72% (a.f. 2011/12)  IF IF IS IS Tasso di scolarizzazione al I anno: 72% (a.f. 2012/13) IF  IS Tasso di scolarizzazione al I anno: 74% (a.f. 2013/14) IF  IS 3° anno  2° anno  3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni modello integrativo Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno  2° anno  1° anno  1° anno  4° an  no  58 – DGR n. 2 del 02.02.10 – DGR 28/2010 (DGR n. 1673/10, DGR n. 1319/11) Accreditamento – DGR n. 1581/10 Triennali – DGR n. 1110/11 IV anno – DGR n. 1623 del 20.12.11 – DGR n. 1190 del 05.10.12 – DGR 145/13 sussidiarietà – DGR n. 192 del 22.02.13 Linee guida IeFP – LR 43/2013 Istituzione ARSEL – DD n. 2403 del 03.06.13 e Allegato Disposizioni attuative 13/14 – DGR n. 1689/2013 Disabili 3) Dati A.s.f. 2003/04: n. percorsi 27; n. allievi 490 A.s.f. 2004/05: n. percorsi 67; n. allievi 1.201 A.s.f. 2005/06: n. percorsi 107; n. allievi 1.860 A.s.f. 2006/07: n. percorsi 111; n. allievi 1.968 A.s.f. 2007/08: n. percorsi 132; n. allievi 2.490 A.s.f. 2008/09: n. percorsi 139; n. allievi 2.282 A.s.f. 2009/10: n. percorsi 139; n. allievi 2.507 A.s.f. 2010/11: n. percorsi 182; n. allievi 3.511 A.s.f. 2011/12: n. percorsi 112; n. allievi 3.888 A.s.f. 2012/13: n. percorsi 267; n. allievi 5.576 A.s.f. 2013/14: n. percorsi 341; n. allievi 7.118 4) Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà integrativa, percorsi integrali, ex percorsi integrati nella flessibilità, ex percorsi integrati con FP tra 20 e 50%). Dall’a.f. 2003/04 percorsi triennali di Formazione Professionale integrale (pura). Dall’a.f. 2007/8 fino al 2010/11 percorsi integrati attuati nell’ambito della flessibilità curricolare. Dall’a.f. 2011/12 la Regione adotta il modello sussidiario integrativo ad opera degli IP, con la contemporanea presenza di nuovi primi anni dei percorsi triennali integrali delle Istituzioni Formative (IF). Tale modello è confermato anche nel successivo a.f. 2012/13. Bando regionale. 5) Sede di svolgimento Nei percorsi integrali l’iscrizione avviene presso gli organismi di formazione accreditati per l’obbligo formativo. Per gli altri percorsi, l’iscrizione avviene presso le scuole secondo il modello sussidiario integrativo. Sono accreditabili organismi pubblici e privati che erogano servizi formativi Gli Istituti scolastici hanno la deroga sull’associazione del rendiconto alla relazione del revisore dei conti. 59 6) Docenti Nei percorsi di IeFP integrale le competenze di base sono insegnate da formatori delle IF. Nei percorsi di IeFP integrale, il personale direttivo e docente/formatore dovrà possedere laurea, abilitazione, eventuali specializzazioni, corsi, esperienze o consulenze. Inoltre, si potrà ricorrere ad esperti del settore lavorativo con almeno 5 anni di esperienza professionale documentata nello specifico settore. Dal 2011/12 nei percorsi del modello sussidiario integrativo le competenze di base e tecnico-professionali sono insegnate da personale della scuola. Non è previsto il coinvolgimento delle agenzie formative all’interno dell’offerta sussidiaria integrativa realizzata dagli IP. 7) Articolazione oraria I percorsi di IeFP integrale prevedevano fino al 2012/13 3.150 ore (1.050 ore all’anno), con un percorso comune al gruppo-classe era di circa 900 ore annue. A partire dall’a.f. 2013/14 le ore diventano 2970 (990 all’anno): 340 ore per l’asse dei linguaggi (110+120+110); 430 ore per l’asse scientifico-tecnologico (140+150+140); 220 ore per l’asse matematico (80+70+70); 230 ore per l’asse storico-sociale (80+70+70) 1072 ore l’area professionale (430+326+316); 360 ore per lo stage (160+200); 318 ore di Larsa. Solo per l’af. 2012-13 al percorso ordinario sono stati affiancati moduli di rafforzamento per l’occupabilità con FSE. Si trattava di moduli di 120 ore di integrazione tra formazione e istruzione. I percorsi del modello sussidiario integrativo sono attuati nell’ambito dell’autonomia e flessibilità. Prevedono 3.168 ore (1.056 ore all’anno). 8) Elementi Il curricolo prevede: accoglienza, orientamento, personalizzazione dei percorsi (Larsa), supporto per l’inserimento lavorativo, materiali didattici di consumo, libri di testo agli allievi, viaggi degli allievi per stage, alternanza, fiere, musei, convegni ecc. inerenti gli obiettivi formativi. Il costo è comprensivo di docenza (1050 ore) codocenza (massimo 300 ore), coordinamento/tutor (massimo 800 ore). Non sono incluse le spese del diritto allo studio. 9) Esiti e certificazioni Gli Organismi formativi, accreditati dalla Regione Liguria per attività di IeFP rivolte ai giovani in età inferiore a 18 anni (ai sensi della DGR 1608/07) sono tenuti all’emissione del certificato di competenze in assolvimento dell’obbligo di istruzione, secondo il modello previsto dall’articolo 1 comma 1 del Decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca n. 9 del 27.01.10, e più in generale alla funzione di certificazione così come prevista dalle Linee guida regionali. Per la certificazione finale si utilizzerà il format di Qualifica di IeFP o di Diploma professionale di IeFP, con relativo allegato, adottato dalla Con- QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 60 ferenza Stato Regioni con Accordo del 27.07.12 - (Allegato 8 o Allegato 8.1 a seconda che si tratti di qualifica o di diploma). Per gli studenti che interrompono il percorso formativo prima del conseguimento della qualifica/diploma, al termine del II anno, è rilasciabile un certificato di assolvimento dell’obbligo di istruzione (DGR 19.04.11 n. 480) che recepisce il modello nazionale (D.M. 27.01.10 n. 9). Per i non ammessi all’esame finale o non giudicati idonei alla fine dell’esame, è previsto un attestato di certificazione delle competenze acquisite, secondo il modello dell’Accordo del 27.07.11 (Modello 1B). È adottato il portfolio delle competenze individuali (integrato con il libretto formativo del cittadino). 10) Crediti L’IF/IS dà informazioni sull’offerta formativa presente e sulle attività da svolgere ai fini del riconoscimento dei crediti formativi e confronta il bagaglio personale/requisiti richiesti. Conclusa questa fase preliminare, occorre stipulare la “Convenzione tra organismi”. La commissione opera un confronto tra i requisiti richiesti dal percorso di ammissione e il bagaglio personale. Al termine, certifica le competenze e i relativi crediti in ingresso secondo le modalità previste. Nell’ambito di un Sistema di offerta formativa coerente con l’EQF, la Regione intende costruire un Sistema di qualifiche articolate nei diversi livelli del Framework. L’Istituzione Scolastica e Formativa orienta gli allievi dei percorsi triennali di qualifica verso il quarto anno di Diploma professionale di Tecnico, prevedendo iniziative di continuità formativa. In generale, qualora l’allievo intenda proseguire verso l’istruzione tecnico-professionale o liceale, si applicano le norme dell’Ordinanza 87/04. A tal fine, si suggerisce di orga - nizzare iniziative nell’ambito di accordi di rete tra Organismi Formativi e Istituzioni Scolastiche Autonome. 11) Governo del sistema Opera un organismo regionale di monitoraggio e valutazione (Tavolo permanente), con rappresentanti di Regione, EELL, Comuni, organismi formativi, USR, Università, OO.SS. e da eventuali altri soggetti. La Regione ha attivato un’azione di monitoraggio e accompagnamento lungo il percorso formativo, realizzata attraverso un Gruppo di lavoro, di esperti del settore. Esso supervisiona l’intero percorso; monitora le attività formative; facilita la revisione del Repertorio delle comunità/figure professionali previste per i diversi livelli del Sistema di Istruzione e Formazione Professionale; promuove un modello di portfolio delle competenze individuali e una metodologia per la gestione dei crediti, dei passaggi e dei Larsa; accompagna lo svolgimento delle attività formative con azioni di sensibilizzazione ed elaborazione di rapporti e strumenti. Nell’ambito della Delivery Unit Regionale - settore Istituti Professionali, le iniziative di accompagnamento e formazione sono rea61 lizzate in modo congiunto tra Ufficio Scolastico Regionale e Regione Liguria, con il supporto del gruppo di Assistenza Tecnica per i percorsi IeFP attivato da quest’ultima (e costituito da esperti in campo pedagogico, metodologico, organizzativo), al fine di sostenere le Istituzioni Scolastiche nella costruzione dei curricoli per l’offerta sussidiaria e validarne i progetti, con attenzione alle problematiche organizzative e metodologico-didattiche. Dal 2013/14 un applicativo collegato all’anagrafe degli studenti gestisce informaticamente le pratiche di ammissione all’esame e di rilascio degli attestati di qualifica. La ricerca dei presidenti di commissione avviene mediante un applicativo ad hoc. Con l’approvazione della legge regionale 43/2013 l’ARSEL Liguria ha assunto il ruolo di gestore del sistema, precedentemente affidato alle Province. Azioni di sistema, monitoraggio e controllo a titolarità regionale, con l’ausilio di uno specifico servizio di A.T.. La Cabina di regia e monitoraggio della Regione, istituita a supporto della sperimentazione in apprendistato ha elaborato nel corso del 2014 un documento contenente la “Correlazione tra qualifiche dei CCNL e figure professionali di IeFP - Metodologie ed esemplificazioni”. 12) Destinatari Possono frequentare i percorsi di qualifica triennale i giovani in obbligo di istruzione che hanno superato l’esame di Stato della Scuola Secondaria di primo grado e che, in via prioritaria, alla data del 31 dicembre dell’anno in cui iniziano il percorso formativo triennale non hanno compiuto sedici anni di età. Il numero di allievi per ciascun corso, non inferiore a 15 e superiore a 18, è elevabile a 22. 13) IV anno Il IV anno di IeFP rappresenta un grado più elevato di acquisizione di competenze. Obiettivo del percorso è il raggiungimento di competenza tecnica di consapevolezza e di padronanza dell’area professionale che permetta con l’anno integrativo la prosecuzione degli studi superiori e l’ingresso nel mondo del lavoro. In Liguria dall’a.s. 2009/10 sono presenti alcuni percorsi sperimentali di IV anno. Nell’anno 2010/11, 7 percorsi (per 14 figure ex Accordo) rientrano tra quelli finanziati dalla Regione con il FSE (PO.Ob Cro 2007/13 asse 4 ob spec. H1) che, invece, non può più finanziare i terzi anni dei trienni di IeFP come aveva fatto fino al 2009/12 compreso. Il diploma, conseguibile sia presso Istituzioni scolastiche che presso Istituzioni formative, può essere articolato (1.100 ore + 450, con 2 figure in uscita) o non articolato (1.100 ore). I corsi di diploma di IeFP sono sempre finanziati da FSE e sono attuati da partenariati dove è obbligatoria la presenza di almeno un’azienda. Sono stati favoriti protocolli di intesa fra organismi e scuole per il passaggio fra i sistemi. Nel successivo a.s.f 2014/15 la Regione, per carenza di finanziamenti, non ha dato seguito ai percorsi di IV anno. QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 A.s.f. 2009/10: n. percorsi 8; n. allievi 126 A.s.f. 2010/11: n. percorsi 7; n. allievi 112 A.s.f. 2011/12: n. percorsi 7; n. allievi 124 A.s.f. 2012/13: n. percorsi 7; n. allievi 118 A.s.f. 2013/14: n. percorsi 7; n. allievi 128 14) Costi Il costo annuale per percorso prevede per i percorsi triennali delle Istituzioni formative un ammontare complessivo massimo ammissibile per la prima annualità di 115.000 euro/anno (DGR n. 1623 del 20.12.11), comprensivo di docenza (1056 ore) codocenza (massimo 300 ore), coordinamento/ tutor (massimo 800 ore) e materiale didattico. Nei costi non sono incluse le spese del diritto allo studio. Ne deriva che il costo annuale per allievo iscritto è di € 5.476,19; il costo orario per allievo iscritto è € 5,21; il parametro ora/corso è di € 109,52. 15) Apprendistato In riferimento alla DGR del 18.05.12, n. 553 e alla LR 05.04.12, n. 13, si prevedono (non risultano attivi anche se è in programmazione l’assunzione di 50 apprendisti) percorsi per un impegno formativo non inferiore alle 400 ore per gli apprendisti di età inferiore ai 18 anni. La Regione ha scelto l’emanazione di bandi provinciali. Le attività formative vengono finanziate attraverso l’erogazione di voucher. 62 63 QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 2.9. Lombardia 1) Struttura 2) Normativa – Protocollo del 03.06.02 – Protocollo del 29.09.03 – Intesa MIUR - Regione Lombardia 16.03.09 – Accordo territoriale 08.02.11 – LR n. 19 del 06.08.07 Norme sul Sistema di IeFP (mod. art. 8, 1, a LR n. 7 del 18.04.12) – DGR n. 403 del 26.07.05, Inizio 4° anno – DDG n. 3616 del 10.04.07, Certificazione e passaggi – DDG n. 3618 del 10.04.07, OSA – DGR n. 8/6563 del 13.02.08, Indicazioni regionali offerta Province (art. 22 c. 4 LR 19/07) – DCR n. VIII/528 del 19.02.08, Indirizzi (art. 7) 3° anno  2° anno  1° anno  3 anni modello complementare Titolarità IF o IS 5° anno  4° anno  Tasso di scolarizzazione al I anno: 26% (a.f. 2010/11)  IF IS Tasso di scolarizzazione al I anno: 27% (a.f. 2011/12) IF  IS Tasso di scolarizzazione al I anno: 22% (a.f. 2013/14) IF  IS Tasso di scolarizzazione al I anno: 27% (a.f. 2012/13) IF  IS 64 – DDUO n. 8486 del 30.07.08, Standard professionali – DDUO 9837/08, Procedure IeFP – DGR n. 8/11030 del 20.01.10, Programmazione dote 2010/11 (ex DGR VIII/6111 12.12.07) – DDG n. 1146 del 11.02.10, Repertorio offerta 2010/11 – DDUO n. 3104 del 31.03.09, Alternanza in IeFP – DDG n. 1544/22.02.10 e 9136/28.09.10, Standard IeFP – DDUO n. 6072 del 17.06.10, Certificazione competenze dell’obbligo in IeFP – DDUO n. 7420 del 27.07.10, Attestato quadriennale – DDG n. 9136 del 28.09.10, Standard formativi – DDUO n. 1190 del 12.02.10, Avviso – DDUO n. 3174 del 30.03.10, Modifiche – DDUO n. 10962 del 28.10.10, V anno – DDUO n. 12564 del 2.12.10, Repertorio 2011/12 – DGR n. IX/1230 del 19.01.11, Dote a.s.f. 2011/12 – DDUO n. 341 del 20.01.11, Avvisi triennali e personalizzati disabili 2011/12 – DDUO n. 3608 del 21.04.11, Avviso IeFP apprendisti – DDS n. 5432 del 15.06.11, Avviso percorsi IeFP 2011/12 – DDUO n. 5992 del 30.06.11, Dote V anno a.s. 2011/12 – DDG n. 9798 del 24.10.11, Recepimento Accordo 27 luglio 2011 (figure, standard, modelli) – DGR n. IX/2412 del 26.10.11 (DGR 9749/12, DDG.10187, DDG 12471) Accreditamento – DGR n. IX/2412 del 26.10.11, Accreditamento operatori pubblici e privati IeFP – DDG n. 12896 del 29.12.11, Piano regionale dei servizi IeFP a.s.f. 2012/2013 – DGR n. 2980 del 08.02.12, Dote a.f. 2012/13 – DDS 877/12, 5111/12, 2130/12, 6421/12 Avvisi IeFP 2012/13 – LR n. 7 del 18.04.12, Aggiornamento offerta – DDG n. 7317 del 10.08.12, Nuovo repertorio – DDG n. 10187 del 13.11.12, Accreditamento – DDG 12049/12 e 12049/12, Aggiornamento Repertorio – DGR 2491 del 19.03.2013, All. 1 Integrazione normativa esami – DDS 6801 del 17.07.13, V anno – DDUO 4572/2013, Avviso IV anno a.f. 2013/14 – DDG 1507/2013, 1-3° anno (all A) e disabili (B) a.f. 2013/14 3) Dati A.s.f. 2002/03: n. percorsi 35; n. allievi 624 A.s.f. 2003/04: n. percorsi 430; n. allievi 6.649 A.s.f. 2004/05: n. percorsi 1.114; n. allievi 21.313 A.s.f. 2005/06: n. percorsi 1.249; n. allievi 23.402 65 A.s.f. 2006/07: n. percorsi 1.534; n. allievi 30.123 A.s.f. 2007/08: n. percorsi 1.780; n. allievi 34.973 A.s.f. 2008/09: n. percorsi 1.919; n. allievi 38.399 A.s.f. 2009/10: n. percorsi 2.036; n. allievi 41.995 A.s.f. 2010/11: n. percorsi 2.203; n. allievi 44.591 A.s.f. 2011/12: n. corsi 2.333; n. allievi 47.928 A.s.f. 2012/13: n. corsi 2.499; n. allievi 52.069 A.s.f. 2012/13: n. corsi 2.566; n. allievi 54.396 4) Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà complementare, ex IeFP integrale). Fanno parte dei percorsi di IeFP del “modello complementare” i corsi svolti nelle Agenzie formative accreditate e quelli in sussidiarietà complementare realizzati nelle Istituzioni Scolastiche. I percorsi di IeFP sono realizzati nelle Agenzie oppure negli Istituti tecnici e professionali (senza integrazione strutturale) e sono finalizzati a un attestato di qualifica regionale. Stesso impianto progettuale secondo le Indicazioni regionali relativamente alle aree, alle figure professionali, agli aspetti di carattere didattico metodologico e agli obiettivi (standard). La sperimentazione iniziata nell’a.f.s. 2003/04 è stata anticipata dal Protocollo del 03.06.02 che ha istituito, nel 2002/03, 35 corsi (in seguito riallineati alla sperimentazione post-accordo). Il modello del Protocollo del 29.09.03 è stato applicato pienamente solo nell’a.f. 2004/05, quando sono stati autorizzati anche corsi finalizzati a qualifiche da parte di Istituti tecnici e professionali. Tale modello è stato perfezionato dall’Accordo territoriale del 27.05.05 per l’attivazione di nuovi percorsi quadriennali finalizzati al conseguimento di un titolo di diploma di Istruzione e Formazione Professionale. Il sistema della Dote è stato avviato in fase di prima applicazione nell’anno formativo 2008-2009. Il modello della sussidiarietà complementare, a regime dall’a.s.f. 2010/11, si pone in continuità con il modello precedentemente adottato dalla Regione, prevedendo gli stessi percorsi regionali presso le Istituzioni Formative (IF) e Scolastiche (IS). Bandi provinciali dall’a.f. 2004/05 con percorsi programmati sulla base delle Indicazioni regionali. 5) Sede di svolgimento – Titolarità delle istituzioni formative nei percorsi di IeFP (non è richiesta l’integrazione con le scuole). È possibile, in via sussidiaria, un’integrazione funzionale (non strutturale) con scuole e/o singoli docenti di scuola, i quali, salvo casi particolari, prestano la loro opera presso le IF. – Titolarità delle istituzioni scolastiche (ITI e IP) nei percorsi di IeFP; non c’è integrazione con le Istituzioni Formative; finanziati con fondi regionali e impegnati nella progettazione di percorsi coerenti con le in- QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 66 dicazioni e gli obiettivi (standard) individuati dalla Regione, nel rispetto degli ordinamenti nazionali vigenti. Le discipline ordinamentali possono permanere, ma sono ridefinite in raccordo con le figure professionali regionali e con un approccio transdisciplinare. Possono accedere all’accreditamento operatori pubblici e privati senza fini di lucro e con fini formativi. Le scuole sono esentate dall’accreditamento in quanto istituzioni formative. 6) Docenti IF e IS dovranno assicurare per ogni classe/corso attivato almeno un docente- formatore abilitato per l’area “linguistico-espressiva e delle scienze umane”, un docente-formatore abilitato per l’area “matematico-scientifica” e un docente-formatore professionista e/o maestro dello specifico settore professionale. Permanenza dei docenti nella sede di titolarità per almeno il corrispondente periodo didattico triennale. Insegnamento delle competenze, conoscenze e abilità previste nel PECUP del 2° ciclo e nelle Indicazioni regionali, in una prospettiva di staff piuttosto che per line e disciplinari. Le competenze di base sono insegnate, di norma dai formatori delle IF nelle IF, e dai docenti di scuola nelle Istituzioni sco - lastiche. L’assegnazione degli organici è a titolarità del MIUR - USR. La loro determinazione quantitativa e qualitativa, in coerenza con quanto previsto dal D.M. 4/2011 è definita direttamente dalle Istituzioni Scolastiche, in rapporto al proprio piano formativo e agli OSA regionali. Non si adotta quindi il quadro orario dell’ordinamento di IP. 7) Articolazione oraria Percorso triennale di IeFP della durata complessiva minima di 2.970 ore (990 ore all’anno). Esso è ripartito in una quota comune di 842 ore annue ed in un’offerta formativa specifica di flessibilità calcolata nella misura minima di 148 ore annue, individuata dalle Istituzioni Formative con riguardo alle peculiarità territoriali e della propria utenza (DGR 8/6563 del 2008). Il totale minimo delle ore dei tre anni riserva una quota del 35% - 45% (1.040-1.337 ore) alle aree dei linguaggi, storico-socioeconomica, matematico-scientifica e tecnologica; una quota del 40% - 50% (1.188-1.485 ore) all’area tecnico-professionale e dell’alternanza; una quota del 15% (445 ore) alla flessibilità. Nei percorsi di 990 ore, lo stage si attua indicativamente al II anno per il 20% del monte ore e al III anno per il 30% (200 al 2° anno e 300 al 3° anno). Nei percorsi in sussidiarietà complementare il monte ore è di 1.056 ore all’anno: 627 ore (59%) aree dei linguaggi, storico-socio-economica, matematico-scientifica e tecnologica; 364 ore (34%) area tecnico-professionale; 66 ore (6%) area della flessibilità (capacità personali, educazione fisica). Per gli allievi disabili l’orario minimo annuale di ogni percorso triennale è fissato convenzionalmente in 990 ore ed è eventualmente rideterminato in 600 ore a fronte di specifiche personalizzazioni. 67 8) Elementi Il curricolo per tutti i percorsi di IeFP dovrà prevedere: accoglienza; orientamento; accompagnamento nei passaggi; personalizzazione dei percorsi; supporto (per extracomunitari, disabili e soggetti a rischio); tutoraggio; accompagnamento all’inserimento lavorativo. La personalizzazione è progettata (all’inizio dei percorsi o in itinere) da Istituti e Centri anche secondo istanze e bisogni delle famiglie e dai ragazzi, per approfondire, recuperare o sviluppare segmenti e dimensioni del PECUP e delle Indicazioni regionali, o per favorire i passaggi tra i percorsi di studio liceali o di istruzione e FP in corso d’anno. Si possono attivare laboratori, anche espressivi, al fine di valorizzare le capacità dei ragazzi. In una prospettiva di rete i laboratori vengono organizzati in collaborazione o convenzione con Enti e privati, con conservatori, licei musicali e coreutici, scuole secondarie di 2° grado, scuole non statali accreditate, associazioni, ecc. Le Istituzione formative devono garantire all’interno del percorso: la predisposizione del piano formativo con il rispetto degli elementi minimi, l’alternanza scuola-lavoro, le attività di orientamento, le attività delle commissioni per il riconoscimento dei crediti e dei passaggi e le attività relative agli esami finali, le misure di personalizzazione dell’offerta. La personalizzazione è progettata (all’inizio dei percorsi o in itinere) per approfondire, recuperare o sviluppare o per favorire i passaggi in corso d’anno. Si possono attivare laboratori in collaborazione con Enti e privati, con conservatori, licei musicali e coreutici, scuole secondarie di 2° grado, scuole non statali accreditate, associazioni, ecc. 9) Esiti e certificazioni Con DDUO n. 6072 del 17.06.10 e DR 4883 del 04.06.12, sono state approvate le modalità di certificazione delle competenze di base acquisite nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione. Il certificato relativo all’assolvimento dell’obbligo di istruzione è rilasciato agli alunni che hanno concluso la seconda annualità o comunque fruito per almeno 10 anni dell’istruzione obbligatoria, che ne fanno espressa domanda in forma scritta, dall’Istituzione Formativa di frequenza del percorso sperimentale di IeFP. Con DDG n. 3616 del 10.04.07, la Regione ha approvato il documento “Certificazione delle competenze e riconoscimento dei crediti formativi - attuazione dell’Accordo in CU del 28710/04” e le linee guida per il passaggio tra i Sistemi di Istruzione e di Istruzione e Formazione Professionale in attuazione dell’Accordo 28.10.04. Questo atto regola le modalità di utilizzo della certificazione intermedia delle competenze acquisite e le modalità di riconoscimento dei crediti formativi. Le prove di esame sono tre: prova centralizzata per valutare gli standard formativi di base (4 ore), prova professionale per valutare le competenze tecnico professionali (6 ore) e colloquio per verificare il raggiungimento del PECUP (30 minuti). La regolamentazione di riferimento per gli esami è data dalle “Indicazioni regionali per l’offerta for- QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 68 mativa in materia di Istruzione e Formazione Professionale” di cui al DGR n. 8/6563/2008 e dalle “Procedure” per l’avvio e lo svolgimento delle attività formative dei Soggetti accreditati al Sistema di IeFP, allegato A) del DDUO n. 9837/08. Il DDUO n. 2491 del 19/03/2013 è di riferimento per le sessioni d’esame. 10) Crediti È prevista una Commissione regionale di supporto alle Commissioni di Istituto previste dal DPR 257/00, per la definizione di ambiti di equivalenza ai fini dei passaggi tra IF e IS, in attuazione a quanto previsto dall’Accordo in CU del 28.10.04. Le certificazioni rilasciate hanno valore di credito, ai fini dei passaggi, ai sensi dell’Accordo in CU del 28.10.05 e secondo i format da esso previsti. In caso di passaggi, sia all’interno del Sistema di IeFP integrale sia dal o verso il Sistema scolastico, vengono attivati Larsa con le ore previste nel curricolo (vedi DDG 3616 10.4.07). 11) Governo del sistema In relazione ai percorsi triennali, è costituito un Comitato Paritetico regionale, previsto per il loro monitoraggio e valutazione. È composto da 2 rappresentanti della Regione; 2 del MIUR, 2 del MLPS, 4 delle OO.SS, 4 delle OO datoriali e 2 delle Province. Si avvale delle strutture di ricerca ed elaborazione della Regione, dell’USR e degli operatori coinvolti ed opera in raccordo con gli organismi istituzionali e tecnici regionali e nazionali. Si sta definendo una nuova governance regionale di programmazione dell’offerta annuale con il maggior coinvolgimento di Province, USR/UST, Istituzioni Scolastiche e Formative e parti economiche e sociali. Attualmente, il processo di programmazione dell’offerta formativa prevede, ai sensi della LR 1/1999 e del DCR n. VIII/528/08, due organismi: il Comitato Istituzionale di Coordinamento, composto dai rappresentanti delle 11 Province, dei Comuni e delle Comunità Montane, attraverso le proprie associazioni, e di Unioncamere Lombardia in rappresentanza delle CCIAA; e la Commissione Regionale per le Politiche del Lavoro, composta dai rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro, delle Associazioni delle categorie protette e dalla Consigliera di Parità. In Lombardia è stata introdotta l’applicazione del criterio della quota capitaria (risorse economiche per singolo allievo) per il finanziamento dei percorsi, nel caso di allievo disabile il valore della quota capitaria è accresciuto. L’offerta formativa della dote formazione è stata avviata in fase di prima applicazione per l’anno formativo 2008-2009. Il 2007 è stato l’anno dell’approvazione della Legge regionale n. 19 del 06.08.07 che delinea il sistema unitario di IeFP della Regione secondo un asse di sviluppo verticale. Con il DGR n. VIII/6111 del 24.12.07, per l’anno formativo 2008-09, è stata introdotta la dote formazione passando da un sistema di offerta rigido e accentrato sul territorio perché rimesso alla sola programmazio69 ne delle Province, ad un sistema di offerta flessibile perché agganciato alla dinamica della domanda (scelta degli allievi) e alla vocazione dei territori (priorità provinciali). Valorizzando il ruolo della programmazione territoriale delle Province, si è definito a quale livello di crescita attestare il filone d’offerta, in considerazione del fatto che esso è stato finanziato non con un canale strutturale, ma attraverso limitati trasferimenti statali e da dotazioni proprie del bilancio regionale. È stato, poi, creato un catalogo dell’offerta formativa sulla base delle proposte progettuali degli operatori. Questo per agevolare la possibilità di scelta da parte degli allievi e la successiva ammissibilità al finanziamento delle proposte formative in funzione dell’effettiva iscrizione da parte degli allievi (metodo della quota capitaria). Il processo, così, prevede che le Province definiscano le priorità territoriali dell’offerta mentre le Istituzioni Formative mettano a punto la propria offerta formativa completa di area professionale, qualifica e indirizzo, tenuto conto di dette priorità. La Direzione Generale Istruzione Formazione e Lavoro pubblica l’offerta formativa territoriale avviando la fase di iscrizione e di richiesta delle doti da parte degli allievi. Le doti vengono assegnate in ordine cronologico di arrivo della richiesta di iscrizione da parte degli allievi, fino all’esaurimento delle risorse per fascia di priorità. È stato predisposto un software per il monitoraggio in tempo reale delle scelte dei giovani. È stata avviata un’azione di valutazione regionale di sistema e degli apprendimenti. In particolare sono stati approntati strumenti di misurazione quanti-qualitativa dei risultati in esito ai percorsi triennali. A livello di percorsi di norma si attiva un comitato tecnico scientifico che si occupa della promozione e viene adottato un sistema di rating, finalizzato al monitoraggio e alla valutazione per valorizzare la qualità dei servizi, l’efficacia dei risultati e l’efficacia della spesa. In tal modo, si aiutano gli utenti ad ottenere le informazioni necessarie per scegliere gli operatori migliori e si promuovono comportamenti virtuosi negli operatori. 12) Destinatari Sono destinatari dei percorsi gli allievi in età di DDIF, provenienti dall’ultimo anno delle scuole secondarie di I grado (anche da fuori Regione) e non in possesso del diploma di primo ciclo (comunque da acquisire prima della qualifica). 13) Costi Il costo medio annuale per allievo al primo anno per i percorsi triennali nelle Istituzioni formative corrisponde a € 4.500,00. Considerando che la media stimata per classe è di 21,6 allievi a percorso (e, di norma, non superiore a 25 allievi per classe), il costo ora/corso è di € 98,18, il costo medio annuale per percorso di € 97.200 e il costo medio orario per allievo (990 ore) di € 4,55. QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 70 14) IV/V anno Previsto dall’Accordo territoriale del 27.04.05, il IV anno di IeFP rappresenta un grado più elevato di acquisizione di competenze. Obiettivo del percorso è il raggiungimento di competenza tecnica (IV Livello europeo) di consapevolezza e di padronanza dell’area professionale che permette la prosecuzione degli studi superiori e l’ingresso nel mondo del lavoro. Il percorso è accessibile dai triennali sia delle IF che delle IS. Al termine del percorso, sulla base di un esame finale, la Regione rilascia un certificato delle competenze acquisite secondo le modalità e in coerenza con gli standard definiti nella DGR n. 6563 del 13 febbraio 2008. Complessivamente il percorso è di 990 ore. Alle aree dei linguaggi, storico-socioeconomica, matematico-scientifica e tecnologica sono assegnati un 45%- 55% di monte ore (445-545 ore) allo stesso modo dell’area tecnico-professionale e alternanza. All’interno, lo stage si estende per un 25%-40%. A.s.f. 2005/06: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. A.s.f. 2006/07: n. percorsi 51; n. allievi 815 A.s.f. 2007/08: n. percorsi 78; n. allievi 1.390 A.s.f. 2008/09: n. percorsi 100; n. allievi 1.876 A.s.f. 2009/10: n. percorsi 199; n. allievi 2.807 A.s.f. 2010/11: n. percorsi 235; n. allievi 3.441 A.s.f. 2011/12: n. percorsi 284; n. allievi 4.295 A.s.f. 2012/13: n. percorsi 351; n. allievi 5.438 A.s.f. 2013/14: n. percorsi 472; n. allievi 8.157 Il cosiddetto 5° anno, realizzato a partire dall’a.f. 2010/11, prevede 990 ore. L’area delle competenze di base va da un minimo di 70% a un massimo di 80%. L’area delle competenze tecnico-professionali va da minimo 20% a massimo 30%. I diplomi per il conseguimento della maturità. I diplomi più richiesti sono stati “tecnico della gestione aziendale”, “tecnico delle industrie meccaniche” e “tecnico dei servizi della ristorazione”. I corsi, finanziati dal FSE, sono stati attivati presso le Istituzioni Formative in raccordo con le Istituzioni Scolastiche. A.s.f. 2010/11: n. percorsi 10; n. allievi 139; maturati 80 A.s.f. 2011/12: n. percorsi 25; n. allievi 404; maturati 245 A.s.f. 2012/13: n. percorsi 34; n. allievi 554; maturati 417 A.s.f. 2013/14: n. percorsi 37; n. allievi 672; diplomati 477 15) Apprendistato In riferimento al Decreto 3 agosto 2012, n. 7111 e alla DGR. 6 giugno 2012, n. IX/3576, sono attivati percorsi per un monte ore non inferiore a 400 ore annue per gli apprendisti minorenni, con un massimo di 52 ore per azioni di supporto al percorso formativo. Nel 2013 sono segnalate nella Regione 110 unità di apprendisti (19 minori) in formazione per la qualifica. Nel 2014, sono 633 i giovani avviati con il contratto di appren71 distato di I livello, di cui 168 partecipanti ad attività di formazione. Nel successivo avviso la Regione prevede di attribuire un ruolo centrale ai Poli Tecnico professionali. La Regione ha parallelamente concluso nel 2015 una sperimentazione sull’art. 48 del D.Lgs 276/2003 con 37 qualificati. QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 72 2.10. Marche 1) Struttura 2) Normativa – Protocollo del 03.09.03 – Accordo Territoriale del 19.10.04 – Accordo Territoriale del 09.02.11 – DGR n. 238 del 09.02.10 Attuazione percorsi IP e FP 2010/11 – DGR n. 1038 del 28.06.10 Linee guida per i percorsi 2010/11 – DGR n. 1035/2010 (DGR 62/01, 2164/01, 1449/03, 721/05, 1071/05, 868/06, 1401/06, 974/08) Accreditamento – DDPF 184/IDS 06 del 21.07.10, Avviso percorsi 2010/11 – DGR 1029/11, Linee guida 2007/13 – DGR n. 12 del 17.01.11, Percorsi biennali – DDPF n. 134/IFD del 03.05.11, Avviso 11/12 – DGR n. 1230 del 19.09.11, Percorsi biennali – DGR n. 322/12, Recepimento Repertorio e attuazione percorsi 2012/13 – DA n. 40 del 24.01.12, Offerta IS – DGR n. 802/12 e 1555/12, Linee guida IF – DGR n. 836 del 11.06.12, Linee guida IS – DGR n. 1070 del 11.07.12 – DDPF n. 26/IFD del 30.03.12, Avviso IF Tasso di scolarizzazione al I anno: 99% (a.f. 2010/11)  Tasso di scolarizzazione al I anno: 99% (a.f. 2011/12)  IF IS IF IS Tasso di scolarizzazione al I anno: 99% (a.f. 2012/13)  IS IF Tasso di scolarizzazione al I anno: 98% (a.f. 2013/14)  IS IF 3° anno  2° anno  2 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni modello integrativo Titolarità istituzione scolastica (IS) dal 2010/11 3° anno  2° anno  1° anno  1° anno  73 – DGR n. 1478 del 23.10.12, DDPF 439/IFD/12, 496/IFD/12 Azioni di sistema – DGR 485/13, 657/13 e 499/14 Esami – DA n. 63 del 15.01.13 e DGR n. 942/13 percorsi IS e IF e Azioni di accompagnamento – DGPF 158 del 27.06.13 Avviso IF 2013/14 3) Dati A.s.f. 2004/05: n. percorsi 3; n. allievi 60 A.s.f. 2005/06: n. percorsi 22; n. allievi 417 A.s.f. 2006/07: n. percorsi 18; n. allievi 338 A.s.f. 2007/08: n. percorsi 38; n. allievi 746 A.s.f. 2008/09: n. percorsi 44; n. allievi 888 A.s.f. 2009/10: n. corsi 55; n. allievi 982 A.s.f. 2010/11: n. corsi 142; n. allievi 3.731 A.s.f. 2011/12: n. corsi 296; n. allievi 6.439 A.s.f. 2012/13: n. corsi 443; n. allievi 9.012 A.s.f. 2013/14: n. corsi 471; n. allievi 9.733 4) Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà integrativa e percorsi integrali di IeFP, ex percorsi integrati). La sperimentazione è iniziata nell’a.s. 2004/05 attivando alcuni percorsi triennali integrati nelle Province di Macerata e di Ascoli Piceno. La Regione ha adottato, tra le prime, dal 2010/11, il modello sussidiario integrativo con la contemporanea presenza residuale (2 corsi su 140 degli IP) di percorsi triennali di IeFP a titolarità delle Istituzioni Formative (IF) per le figure nazionali degli Accordi in CU. Sono, inoltre, promossi percorsi triennali ma anche percorsi biennali (questi ultimi non per l’a.f. 2013/14) per ultrasedicenni sempre nell’ambito delle figure dell’Accordo in CU. I percorsi a titolarità delle Istituzioni formative, attuati “in numero limitato e compatibile con le risorse statali” (DGR 238/10), sono percorsi di IeFP integrale. C’è la possibilità (non concretizzata) di un’integrazione fra Istituzioni Formative (IF) e Istituzioni Scolastiche (IS), da attuarsi sotto forma obbligatoria di Associazione Temporanea di Impresa e/o Associazione Temporanea di Scopo. Bandi provinciali per percorsi delle IF. Bandi regionali per altri percorsi (DDPF n. 445/IFD del 27.11.12, Riparto e assegnazione alle Province marchigiane). 5) Sede di svolgimento Nel modello sussidiario integrativo l’iscrizione è a 14 anni a scuola, che rimane anche la sede di svolgimento delle attività. Soggetti attuatori dei percorsi di IeFP integrale a titolarità IF sono Istituzioni formative (degli Enti storici come Artigianelli ed Endefop o delle Province, ossia CIOF) accreditate nell’obbligo formativo, in accordo con Istituzioni QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 74 Scolastiche per i passaggi. Per i percorsi IeFP l’accreditamento costituisce requisito obbligatorio non solo per la struttura formativa, ma anche per la candidatura delle scuole (in ATI con IF). Lo stage, è definito in termini di luoghi, contenuti, tempi e modalità, inclusa l’individuazione dell’Ente gestore e delle aziende pubbliche e/o private coinvolte in regime di convenzione. Le IS devono essere accreditate o aver presentato domanda di accreditamento presso la Regione per la macrotipologia formativa Obbligo formativo per i percorsi di IeFP, ai sensi delle DGR n. 62, del 17/01/2001, n. 2164 del 18/09/2001 e s. m. e n. 1035 del 28/06/2010. Le Istituzioni scolastiche devono presentare domanda obbligatoriamente in ATI e/o ATS con una o più strutture formative accreditate, a pena di esclusione dalla successiva fase di valutazione. Le scuole hanno deroga sulla presenza di standard minimi di competenze certificate. Possono essere accreditati soggetti pubblici e privati con finalità formative. 6) Docenti Nei percorsi del modello sussidiario integrativo le competenze di base e tecnico-professionali sono insegnate dal personale della scuola. C’è la possibilità (non concretizzata per il 2011/12) di un’integrazione fra IF e IS, da attuarsi sotto forma obbligatoria di ATI o ATS. Nei percorsi di IeFP integrale a titolarità IF anche i docenti delle competenze di base provengono dalle stese IF. 7) Articolazione oraria Il percorso triennale a titolarità delle IF accreditate prevede 3.168 ore per tre anni (1.056 all’anno). Le competenze di base vanno da 1.226 a 1.191 ore; quelle tecnico-professionali da 889 a 1.220. Lo stage è tra le 80 e le 256 ore. Le ore destinate all’accoglienza vanno da 16 a 256 ore; quelle per la personalizzazione da 192 a 270 ore; quelle dedicate alla valutazione da 384 a 540 ore. I progetti devono essere strutturati in Unità Formative capitalizzabili. I percorsi biennali durano 2.100 ore (DGR 12/11). I percorsi del modello sussidiario integrativo sono attuati nell’ambito dell’autonomia e flessibilità. 8) Elementi Il curricolo dovrà prevedere: accoglienza, tutoring, orientamento e accompagnamento al lavoro, misure di accompagnamento (Larsa) a supporto della frequenza per eventuali debiti formativi sia in ingresso che in itinere, stage obbligatorio, interventi specifici nelle azioni di accompagnamento per soggetti con disabilità e per bisogni educativi speciali, viaggi per stage, alternanza, fiere, musei, convegni inerenti gli obiettivi formativi, attività extra-curricolari in ambito formativo, culturale, sportivo inerenti gli obiettivi formativi. Il percorso presuppone attrezzature e laboratori, corpo docente composto anche da esperti provenienti dal 75 mondo della produzione, tutor, didattica specifica, monitoraggio del progetto e valutazione dei risultati. 9) Esiti e certificazioni Al termine del secondo anno di corso la Struttura formativa è obbligata a compilare e rilasciare il modello di certificazione dei saperi e delle competenze acquisite dagli studenti nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione, approvato con Decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca n. 9 del 27 gennaio 2010 e recepito nei contenuti con DGR n. 1038/2010 anche per le strutture formative. Al termine del terzo anno è previsto il rilascio del diploma di qualifica e l’attestato di qualifica professionale. Le Linee guida esplicitano il recepimento dell’Accordo stipulato il 28.10.04 in sede di Conferenza unificata per la certificazione finale e intermedia delle competenze, e l’adozione dei relativi strumenti contenuti nell’Allegato A (Attestato di qualifica professionale) e nel Modello B (Certificato di competenze). Ai fini dell’accesso alla valutazione annuale e dell’ammissione agli esami, l’obbligo di frequenza delle attività è indicato in almeno il 75% delle ore di durata del percorso. La valutazione degli apprendimenti si basa generalmente su un’articolata gamma di modalità, le quali spaziano dal tradizionale colloquio, accompagnato da prove scritte (strutturate e non) ed esercitazioni pratiche di laboratorio, alla simulazione o prova pratica in situazione. In riferimento all’area delle competenze tecnicoprofessionalizzanti, è previsto l’utilizzo di schede di valutazione delle Unità Formative capitalizzabili, in cui sono esplicitati gli oggetti osservati, i relativi indicatori, il risultato atteso e le modalità di valutazione consistenti per lo più in prove pratiche in situazione. Nei percorsi a titolarità IF, a garanzia dell’assolvimento dell’obbligo di istruzione, l’Istituzione Formativa è tenuta a compilare e rilasciare, al termine del secondo anno di corso, il relativo modello di certificazione dei saperi e delle competenze acquisite dagli studenti durante il biennio, di cui al Decreto MIUR n. 9/2010. Il DGR 485/13, 657/13 e 499/14 regolano la materia degli esami. 10) Crediti In itinere è previsto il riconoscimento dei crediti per eventuali passaggi. Per i percorsi biennali, i crediti vengono riconosciuti sulla base di livelli di saperi e di competenze ulteriori (intermedi o avanzati) rispetto a quelli minimi di base validi per il riconoscimento della prima annualità. Non devono eccedere, comunque, il 30% del monte ore corso totale biennale. Il credito attribuito non è spendibile sulle discipline professionalizzanti del relativo percorso. I crediti possono riguardare anche saperi e competenze acquisiti in contesti lavorativi formalmente documentati. Tali crediti debbono essere validati da un soggetto pubblico. QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 76 11) Governo del sistema Il coordinamento delle attività concernenti il diritto-dovere alla Formazione e all’Istruzione nelle Marche è gestito dal Servizio Attività produttive e Lavoro. Come organo di governo della IeFP è stato costituito il Comitato regionale di Coordinamento, con funzioni di indirizzo, monitoraggio e valutazione, oltre che di supporto tecnico e di raccordo per l’integrazione tra i percorsi e le altre filiere formative. Esso è composto da rappresentanti della Regione, dell’Ufficio Scolastico Regionale e delle Province, con il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali. Il potenziamento della governance del Sistema regionale di IeFP avviene anche attraverso tavoli di lavoro a carattere territoriale e settoriale (DGR 322 del 19.03.12) tra Istituzioni scolastiche e Agenzie formative accreditate. Per la gestione dell’offerta operano Reti (DDPF n. 439/IFD/2012) di Istituzioni Scolastiche e Formative, strutturate per settori e con una scuola capofila. I loro compiti sono: individuazione di modalità didattiche innovative e di valutazione degli apprendimenti, condivisione delle tipologie di prove di esame, realizzazione di progetti di IeFP, informazione, formazione-azione a carattere laboratoriale, confronto delle criticità, diffusione delle buone pratiche e strumentazioni. Monitoraggio dei percorsi e valutazione di efficienza/efficacia sono garantiti dal sistema di Anagrafe regionale degli studenti (DGR 1038/10 e DDPF n. 238/IFD del 19.07.12). 12) Destinatari Giovani tra i 14 e i 18 anni che abbiano concluso il primo ciclo di studi e che intendano proseguire in percorsi a carattere professionalizzante. Il numero degli allievi per ciascun corso non dovrà essere inferiore a 15 e superiore a 20. Può essere autorizzato un numero di allievi fino a 24 solo in presenza di adeguate strutture. 13) Costi Il parametro di unità di costo standard prevede per i percorsi triennali delle Istituzioni formative al primo anno un costo medio orario per allievo di € 5. Il costo medio annuale per allievo (per 1056 ore) corrisponde a € 5.280,00. Il costo medio annuale per percorso è di € 116.160. Pertanto, il parametro ora/corso tocca € 110,00. 14) Apprendistato In riferimento alla LR. 17 maggio 2012, n. 14 e all’Accordo del 24 settembre del 2012 si realizzano percorsi per gli apprendisti minorenni. L’offerta è demandata alle singole Provincie (attualmente Ascoli Piceno e Pesaro). Le Linee Guida approvate nel mese di ottobre 2012, definiscono il quadro regolamentare, con la tipologia dei soggetti attuatori, i profili professionali per qualifica e diploma, la durata e la modalità di erogazione della formazione. Possibilità di aule virtuali e metodologie innovative da concentrare in learning weeks. Nel 2014 sono segnalati nella Regione 4 apprendisti inseriti nei percorsi formativi per la qualifica professionale. 77 2.11. Molise 1) Struttura 2) Normativa – Protocollo di intesa del 29.07.03 tra MIUR e Regione Molise – Accordo territoriale Regione - USR del 14.02.11 per sussidiarietà – DGR n. 132 del 10.02.03, Obbligo formativo e sperimentazione di nuovi modelli nel Sistema dell’Istruzione e della Formazione Professionale – Deliberazione n. 1096 del 30.07.04, Bando per la sperimentazione – DDG n. 48 del 12.09.05 – DGR n. 1829 del 02.11.06 – DGR n. 231 del 10.03.08 Avviso a.f. 2008/9 (fino a.f. 2011/12) – DGR n. 480/10 (+ DD 429/11) Avviso percorsi IeFP – DGR n. 598/10, Regime surrogatorio 2010/11 – DGR n. 83 del 14.02.11 (+ DGR 431 del 14.6.11) recepimento Accordo 27.04.10 e Intesa 16.12.10, avvio sussidiarietà integrativa, proposta di legge regionale – DGR n. 533/12 (DGR n. 718/12, DGR n. 4/13, DD n. 2/13, DGR n. 305/13) Accreditamento – DGR n. 311/12 Linee di indirizzo – DGR n. 312/12 Recepimento figure Tasso di scolarizzazione al I anno: 0% (a.f.2010/11)  Tasso di scolarizzazione al I anno: 70% (a.f.2011/12)  IF IF IS Tasso di scolarizzazione al I anno: 85% (a.f. 2012/13) IF  IS Tasso di scolarizzazione al I anno: 76% (a.f. 2013/14) IF  IS 3° anno  2° anno  1° anno  3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni modello integrativo Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno  2° anno  1° anno  78 – DGR n. 352/12 Avviso per avvio a novembre 12/13 – DD 114 del 23.01.13 Vademecum linee guida organizzazione e misure di accompagnamento – DD n.35/2013 accompagnamento IF 2013/14 – DGR n. 259/2013 e DGR n. 360/2013 (Avviso 2013/14) 3) Dati A.s.f. 2003/04: n. percorsi 1; n. allievi 20 A.s.f. 2004/05: n. percorsi 1; n. allievi 9 A.s.f. 2005/06: n. percorsi 1; n. allievi 12 A.s.f. 2006/07: n. percorsi 13; n. allievi 207 A.s.f. 2007/08: n. percorsi 15; n. allievi 230 A.s.f. 2008/09: n. percorsi 12; n. allievi 173 A.s.f. 2009/10: n. percorsi 9; n. allievi 130 A.s.f. 2010/11: n. percorsi 6; n. allievi 83 A.s.f. 2011/12: n. corsi 9; n. allievi 253 A.s.f. 2012/13: n. corsi 37; n. allievi 795 A.s.f. 2013/14: n. corsi 73; n. allievi 1.386 4) Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (IeFP integrale e sussidiarietà integrativa, ex integrazione al 50%). Dal 2003/04 offerta di 3 anni integrati con FP al 50% (cessati al primo anno nel 2004/05). Dall’a.s.f. 2006/07 percorsi triennali di Formazione Professionale integrale, finalizzati al conseguimento di un attestato di qualifica professionale. Se ne attivarono alcuni al 1° anno nel marzo 2012 ma ricaddero formalmente nell’a.f. 2011/12. La breve esperienza dei percorsi integrati a titolarità scuola, attivata nell’a.f. 2006/07, non è stata più rinnovata dall’a.s.f. 2007/08 (1° anno di non rinnovo). Nell’a.s.f. 2011/12 è stata adottata la sussidiarietà integrativa a titolarità delle Istituzioni scolastiche (IS). Contemporanea presenza di percorsi triennali delle Istituzioni Formative (IF) accreditate (percorsi integrali riferiti alle figure degli Accordi in CU, la cui articolazione viene emanata con DGR). Bando regionale. 5) Sede di svolgimento Dall’a.s.f. 2011/12 l’iscrizione avviene presso la scuola per i percorsi del modello sussidiario integrativo. Per i percorsi di IeFP integrale l’iscrizione avviene presso le Istituzioni Formative (IF), che sono anche sede di svolgimento delle attività. Le scuole sono esentate dall’accreditamento con deroga all’applicazione del CCNL Formazione. Possono essere destinatari dell’accreditamento Enti pubblici e privati ma non possono accedervi le ditte individuali, con riferimento a un solo titolare, unico responsabile e unico promotore della sua iniziativa imprenditoriale. 79 6) Docenti I docenti provengono dalle Istituzioni Formative (IF) per i percorsi di IeFP integrale. Nel modello sussidiario integrativo i docenti provengono dalle Istituzioni Scolastiche per tutte le competenze. 7) Articolazione oraria Il percorso triennale di IeFP integrale conta 3.000 ore (1.000 per anno). Negli anni precedenti erano 1.000-1.100-1.100). Tali percorsi prevedono: – competenze di base e trasversali: da 700 a 1059 ore (23-35%); – competenze tecnico-professionali: da 390 a 870 ore (13-29%); – laboratori di pratica professionale: da 180 a 507 ore (6-17%); – accoglienza/orientamento/sostegno: da 30 a 300 ore (1-10%); – stage/tirocini/visite guidate: 900 ore (30%). I percorsi del modello sussidiario integrativo hanno una durata in ciascuna annualità degli IP di 1.056 ore, ai sensi dell’art. 5 comma 1, lett. b, del D.P.R. 15 marzo 2010 n. 87. Sono attuati nell’ambito dell’autonomia e flessibilità. 8) Elementi Il curricolo prevede: accoglienza, tutoraggio, orientamento, sostegno specifico per giovani disabili, stage e alternanza. 9) Esiti e certificazioni La verifica del grado di apprendimento viene effettuata dal docente per mezzo di prove (compiti in classe, interrogazioni, prove pratiche, etc.). Possono essere ammessi alla prova d’esame allievi che abbiano riportato un giudizio globale positivo e che abbiano effettuato un numero di presenze, espresso in ore, non inferiore all’80%. La convenzione stipulata tra la Regione e le Agenzie formative assegnatarie dei percorsi pone alle agenzie l’obbligo di consegnare agli allievi che abbandonano il percorso formativo la certificazione delle competenze acquisite durante la frequenza del percorso formativo. Agli allievi che ultimano il percorso viene rilasciato l’attestato di qualifica compilato sul format approvato in Conferenza unificata il 28.10.04. È prevista l’adozione di un libretto formativo. 10) Crediti Passaggi tra gli Istituti professionali e le Agenzie formative attraverso interventi condivisi in grado di agevolare i passaggi tra i sistemi ed il reciproco riconoscimento dei crediti. Ogni annualità dovrà stabilire legami, interazioni, sinergie finalizzate a massimizzare l’efficacia del percorso scolastico-formativo. La collaborazione operativa e progettuale tra Istituti professionali ed Agenzie Formative consentirà, attraverso protocolli d’intesa, la messa in campo e l’integrazione delle specifiche QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 80 competenze, esperienze e risorse dei diversi soggetti coinvolti, promuovendo l’apporto di altri soggetti del territorio. A riguardo, il Servizio Istruzione della Regione Molise, svolgerà le necessarie azioni di raccordo e supporto operativo. La verifica del grado di apprendimento viene effettuata dal docente per mezzo di prove (compiti in classe, interrogazioni, prove pratiche etc.). Possono essere ammessi alla prova d’esame allievi che abbiano riportato un giudizio globale positivo e che abbiano effettuato un numero di presenze, espresso in ore, non inferiore all’80%. La convenzione stipulata tra la Regione e le Agenzie formative assegnatarie dei percorsi pone alle agenzie l’obbligo di consegnare agli allievi che abbandonano il percorso formativo la certificazione delle competenze acquisite durante la frequenza del percorso formativo. Agli allievi che ultimano il percorso viene rilasciato l’attestato di qualifica compilato sul format approvato in Conferenza unificata il 28 ottobre 2004. È prevista l’adozione di un libretto formativo. 11) Governo del sistema Nella fase di predisposizione del Piano triennale, viene chiesto alle parti sociali, alle associazioni datoriali e ai Centri per l’impiego di fornire un’indicazione dei settori e delle qualifiche con migliore possibilità di collocazione nel mercato del lavoro. Per la gestione progettuale e operativa del Sistema di IeFP viene istituito dall’a.f. 2012/13 il Comitato tecnico regionale (DGR 311 del 16.05.12). Esso è composto da funzionari regionali, rappresentanti dell’USR, rappresentanti di Istituzioni Scolastiche e Formative e di Centri per l’impiego. Il Comitato tecnico collabora alla progettazione dei progetti esecutivi, monitora l’andamento dell’offerta, analizza problematiche e fornisce orientamenti. Inoltre, diffonde esperienze, strumentazioni, buone pratiche per la realizzazione dei percorsi triennali e definisce le condizioni di integrazione tra i percorsi di IeFP e le altre filiere. Sul piano operativo vengono promossi incontri tra Istituzioni Formative e Scolastiche per informazione e consulenza nella realizzazione dei progetti. Il Servizio Istruzione della Regione Molise, svolge le necessarie azioni di raccordo e supporto operativo per agevolare i passaggi tra i sistemi. 12) Destinatari Giovani che abbiano conseguito il diploma di scuola secondaria di I grado e che non abbiano superato il 16° anno di età. Possono accedere alla IeFP gli allievi che conseguono in ritardo il titolo di scuola media. Vengono favoriti accordi tra le scuole secondarie di I grado e le Istituzioni Formative. 13) Costi Il costo annuale per percorso prevede per i percorsi triennali delle Istituzioni formative un ammontare complessivo massimo ammissibile per 81 la prima annualità di € 70.000 all’anno. Ne deriva che il costo annuale per allievo iscritto è di € 5.185,19; il costo orario per allievo iscritto è € 5,19; il parametro ora/corso è di € 70,00. 14) Apprendistato In riferimento alla DGR 08.08.12 n. 537 e alla DGR 23.10.12 n. 644, nonché al DD 2/13 e DGR 305/13, si prevedono (ma non risultano attivi) percorsi per gli apprendisti minorenni con un monte ore non inferiore alle 400 ore annue. Nel caso di apprendisti di età superiore ai 18 anni, si tiene conto di crediti formativi in ingresso. 82 2.12. Piemonte 1) Struttura 2) Normativa – Protocollo MIUR-Regione del 01.09.03 – Accordo territoriale Reg. USR del 22.10.03 – Accordo territoriale Reg. USR del 18.02.11 – DGR 85-8991 del 07.04.03 Atto di indirizzo – DD 278 del 09.04.03 Bando 2003/04 – DGR 31-5319 del 19.02.07, Atto di indirizzo periodo 2007/09 – DGR 23-13166 del 01.02.10, Direttiva 2010/12 – DGR n. 88 del 30.11.10, Assunzione 21 figure Accordo – DD 151/11 Stage – DGR 19-1738 del 21.03.11, Atto di indirizzo periodo 2011/14 – DD 255 del 03.05.11, Linee guida per bandi provinciali 2011/12 – DD 267/11 Modelli per valutazione ex ante del sistema – DD 325 del 15.06.12, Calcolo unità costo standard – DD 356 del 15.06.11, Bando IV anni – DGR 33-4189 del 23.07.12, Programmazione 12/13 – DD 428 del 24.07.12, Bando IV anni 4° anno  2 anni integrati +1 anno integrale Titolarità IT, Licei + IF 3° anno  2° anno  1° anno  3° anno  2° anno  2 o 3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni modello integrativo Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno  2° anno  1° anno  1° anno  Tasso di scolarizzazione al I anno: 23% (a.f. 2010/11)  Tasso di scolarizzazione al I anno: 42% (a.f. 2011/12)  IF IF IS IS Tasso di scolarizzazione al I anno: 45% (a.f. 2012/13) IF  IS Tasso di scolarizzazione al I anno: 53% (a.f. 2013/14) IF  IS 83 3) Dati A.s.f. 2002/03: n. percorsi 8; n. allievi 163 A.s.f. 2003/04: n. percorsi 23; n. allievi 473 A.s.f. 2004/05: n. percorsi 163; n. allievi 4.364 A.s.f. 2005/06: n. percorsi 643; n. allievi 11.870 A.s.f. 2006/07: n. percorsi 769; n. allievi 14.683 A.s.f. 2007/08: n. percorsi 897; n. allievi 17.156 A.s.f. 2008/09: n. percorsi 994, n. allievi 19.364 A.s.f. 2009/10: n. corsi 1.108, n. allievi 19.536 A.s.f. 2010/11: n. corsi 1.066; n. allievi 19.565 A.s.f. 2011/12: n. corsi 1.135; n. allievi 22.664 A.s.f. 2012/13: n. corsi 1.216; n. allievi 25.827 A.s.f. 2013/14: n. corsi 1.475; n. allievi 29.649 4) Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (percorsi in sussidiarietà integrativa e percorsi triennali integrali, ex percorsi triennali misti, ex percorsi biennali integrati). Dall’a.f. 2002/03 percorsi misti di Formazione Professionale-Scuola realizzati presso le sedi delle Agenzie formative. Ai docenti delle scuole veniva attribuito un preciso ruolo dall’accordo territoriale (in estinzione). Dall’a.f. 2004/05 percorsi integrati con crediti in ingresso per drop out, realizzati nell’ambito della flessibilità curricolare non portavano, di norma, a qualifiche. Dall’a.s.f. 2011/12 adozione del modello sussidiario integrativo con la contemporanea presenza di percorsi triennali di qualifica nelle IF (Istituzioni Formative) accreditate, di percorsi di qualifica biennali in IF con crediti in ingresso per drop-out e di percorsi in cui i primi due anni in integrazione con IT e Licei confluiscono in un terzo anno a tempo pieno nella Formazione Professionale (nel 2013/14 e 2014/15 sono stati attivati tali percorsi per coloro che abbandonano il percorso scolastico). Inoltre, sono stati attivati percorsi annuali flessibili e laboratori scuola/formazione per l’inserimento ai 1° o al 2° anno di IeFP (circa 100-150 ore). Tutti questi percorsi sono considerati dalla Regione come riferibili alle figure professionali dell’Accordo. Dall’a.s.f. 2004/05 l’atto di indirizzo è stato rivolto alle Province che emanano bandi nel loro territorio. 5) Sede di svolgimento Dall’a.s.f. 2011/12 l’iscrizione avviene presso la scuola per i percorsi del modello sussidiario integrativo. Per i percorsi triennali integrali le iscrizioni sono richieste presso le Istituzioni Formative, dove si svolgono le lezioni. L’accreditamento riguarda organismi pubblici e privati; è prevista una tipologia che richiede un numero minore di parametri per gli istituti scolastici che erogano formazione nei progetti integrati istruzio- QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 84 ne-formazione. Non sono presenti percorsi gestiti direttamente da Regione, Provincie o Comuni. 6) Docenti Nella precedente FP mista, le attività comprese nelle competenze di base e nelle competenze trasversali erano svolte dai docenti dell’Istituzione Scolastica, mentre quelle comprese nelle competenze professionali e di personalizzazione erano svolte dai docenti dell’agenzia in base a con - venzioni stipulate prima dell’inizio delle attività tra i CFP e le Istituzioni scolastiche interessate. Per le competenze di base, ai sensi dell’art 10 dell’accordo quadro del 19.06.03 e dell’art. 7 dell’accordo territoriale del 22.10.03, l’eventuale utilizzo di docenti della scuola doveva avvenire senza oneri per Regione e Province. I docenti, individuati dal Dirigente scolastico, erano retribuiti per le attività di insegnamento e progettazione dall’Agenzia formativa e prestavano la loro opera al di fuori dell’orario del servizio scolastico. Dall’a.s.f. 2011/12, nei percorsi del modello sussidiario integrativo le competenze di base e tecnico-professionali sono insegnate da personale della scuola. Non è previsto il coinvolgimento delle Istituzioni Formative all’interno dell’offerta sussidiaria integrativa realizzata dagli Istituti Professionali. Nei percorsi triennali a titolarità delle IF tutte le competenze sono insegnate dai formatori delle medesime. Nei percorsi biennali integrati i docenti delle IF insegnano fino ad un massimo di 400 ore (200 annuali) comprensivi di stage simulato orientativo. 7) Articolazione oraria Il percorso triennale, a carattere modulare di IeFP integrale, prevede 3.150 ore (1.050 ore all’anno). Le professionalizzanti sono 1.807, comprensive di uno stage formativo di 320 ore. Nel triennio le competenze di base (assi) ammontano a 995 ore, mentre la personalizzazione (cittadinanza, accoglienza, orientamento, recuperi e approfondimenti) tocca 320 ore. L’esame finale comporta 28 ore. Il biennio di IeFP integrale conta al primo anno 1.050 ore e al secondo 1.200. Le ore professionalizzanti sono 1.572 di cui 320 sono quelle di stage. I bienni integrati negli IT e Licei (200 + 200 ore di Formazione Professionale) iniziano a 14 anni e possono proseguire con un terzo anno di IeFP (di 1.200 ore) presso un IF, con 535-625 ore professionalizzanti più 240-260 ore di stage. L’offerta prevede anche percorsi annuali flessibili (di 800-1.000 ore con stage al 50%) propedeutici all’ingresso di drop out nella FP (percorsi destrutturati). I percorsi triennali delle IS del modello sussidiario integrativo sono attuati nell’ambito dell’autonomia e flessibilità. Non prevedono un monte ore prestabilito del percorso triennale di qualifica, ma contengono una standardizzazione dei contenuti, ricavati dalle figure nazionali. Unici vincoli: 200 ore di stage e un incremento di 66 ore, da incrementare nel I e II anno nell’area professionalizzante, e le ore della prova di qualifica. 85 8) Elementi Il curricolo prevede: Accoglienza; Orientamento; accompagnamento nei passaggi; personalizzazione dei percorsi; tutoraggio; stage; accompagnamento all’inserimento lavorativo. Parallelamente ai percorsi formativi sono previsti laboratori di recupero e miglioramento degli apprendimenti di base mirati al riallineamento dei giovani pluriripetenti della Scuola Secondaria di I grado. Il periodo di stage è previsto nella DD n. 151 del 16.03.11 e s.m.i. Sono finanziate codocenza, azioni mirate al recupero di eventuali abbandoni in itinere e al raccordo con attività extracurricolari. 9) Esiti e certificazioni Al termine dell’ultimo anno è rilasciato un attestato di qualifica professionale. Certificazione delle competenze acquisite durante i percorsi, anche ai fini dell’eventuale rientro nel Sistema di Istruzione. È prevista l’adozione del libretto formativo al fine di documentare la progressione dell’allievo in ogni fase del percorso. Si rimanda a: DD 67 del 06.02.09 su Commissione di certificazione e concessione crediti; DD 588 del 21.10.11 su Attestazione delle competenze in ingresso; DD 172 del 28.03.11 su Approvazione del manuale per la certificazione delle competenze e riconoscimento dei crediti. 10) Crediti Al termine dell’attività formativa, la valutazione e il riconoscimento dei crediti formativi da far valere nella Formazione Professionale avverrà secondo i criteri che l’IF avrà stabilito. La valutazione dei crediti ed il relativo riconoscimento da far valere nelle Istituzioni scolastiche avverrà, secondo le modalità previste dall’art. 4, comma 6, del DPR 275/99, ad opera della Commissione tecnico-scientifica interistituzionale eventualmente integrata da esperti del mondo del lavoro e a richiesta dell’interessato. L’Ente di Formazione e le Istituzioni Scolastiche determinano, di comune accordo, i criteri e le modalità per la valutazione dei crediti formativi e il loro riconoscimento ai fini del passaggio dall’uno all’altro Sistema formativo, ai sensi dell’art. 6, comma 4, del DPR 257/2000. La progettazione deve consentire, durante il percorso o alla fine dell’ultimo anno, agli allievi interessati, il passaggio nel Sistema scolastico, come previsto dall’art. 6 del DPR n. 257/00. Il riconoscimento dei crediti acquisiti, avviene secondo i dispositivi e le modalità previste dall’Accordo del 28.10.04. È stato predisposto un accordo tra la Regione, l’USR e le Province sulle linee guida per la progettazione e la gestione assistita dei passaggi tra i Sistemi di Istruzione e di Istruzione e Formazione Professionale, attraverso l’attivazione dei Larsa. Essi sono realizzati essenzialmente in integrazione con le secondarie superiori, a partire dal 2004/05. Possono essere interni al percorso formativo (personalizzazione) per consentire ai soggetti in difficoltà di mantenere i livelli di apprendimento QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 86 della classe, oppure esterni al percorso (transizione) per i passaggi tra Sistemi, sia in entrata (ma con riconoscimento dei crediti acquisiti per la prosecuzione dei percorsi) che in uscita. 11) Governo del sistema Composto da rappresentanti delle Agenzie Formative, delle Istituzioni Scolastiche, del Settore Standard Formativi della Direzione Formazione Professionale - Lavoro della Regione e dell’Ufficio Scolastico Regionale, al fine di realizzare una progettazione uniforme e congiunta tra le Agenzie Formative e le Istituzioni Scolastiche, nonché verificare costantemente l’andamento delle iniziative poste in essere, mantenere i contatti con le diverse realtà territoriali operando quale animatore del complesso della macchina. Per la gestione di ogni singolo progetto, opera la Commissione tecnico-scientifica interistituzionale, complessivamente composta da non più di cinque membri: il Direttore dell’Ente di Formazione, il Dirigente Scolastico dell’Istituzione Scolastica, due docenti designati dall’Ente di Formazione e dall’Istituzione Scolastica e un funzionario della Direzione Formazione Professionale - Lavoro della Regione in qualità di presidente. 12) Destinatari Destinatari finali degli interventi sono i giovani 14enni che hanno terminato il I ciclo di Istruzione e consentono l’assolvimento dell’obbligo di istruzione. A questi corsi, non può essere impedita la partecipazione di giovani in età superiore, ma a condizione che venga stipulato un patto formativo con le famiglie che motivi l’impegno richiesto anche in ter - mini di durata. Si possono iscrivere ai percorsi di IeFP gli adolescenti nella fascia di età 15-18 anni senza i requisiti scolastici precedentemente citati, a condizione che il progetto formativo preveda il recupero del titolo di studio tramite attività integrate con un CPIA (Centro Provinciale d’Istruzione per gli Adulti). In ogni caso non potranno essere rilasciate certificazioni di qualifica o crediti spendibili nel Sistema del - l’Istruzione di II grado se non in presenza del requisito minimo della licenza di scuola secondaria di I grado. Non potranno essere avviati corsi con un numero di allievi iscritti inferiori a 15, fatte salve indicazioni diverse da parte delle singole Province conseguenti a particolari esigenze di programmazione territoriale. 13) Costi Il parametro di unità di costo standard prevede per i percorsi triennali e biennali delle Istituzioni formative in classi con più di 17 allievi un costo ora/corso di € 94,00. Pertanto, moltiplicando tale parametro per le 1050 ore di frequenza previste nell’anno, il costo medio annuale per percorso sarebbe al primo anno € 94.500,00, il costo medio annuale per allievo € 4.108,70 e il costo medio orario per allievo € 3,91. 87 14) IV anno In Piemonte dall’a.s. 2011/12 sono presenti i IV anni con percorsi che consentono l’acquisizione dell’attestato di Diploma professionale di tecnico. I percorsi sono istituiti per allievi qualificati provenienti dai corsi triennali sperimentali realizzati in anni formativi precedenti. Le figure professionali di riferimento per tali percorsi sono le figure di tecnico del Sistema di IeFP per percorsi quadriennali, definite negli Accordi in CU e riconosciute dalla Regione. Si tratta in ogni caso di figure che si dovranno integrare con l’offerta tradizionale dell’Istruzione Tecnica e Professionale. Le ore di formazione sono 1.050, di cui 250-300 di stage. Soggetti gestori sono ATS tra Agenzie formative accreditate. A.f. 2011/12: n. percorsi 12; n. allievi 251 A.f. 2012/13: n. percorsi 18; n. allievi 362. A.f. 2013/14: n. percorsi 18; n. allievi 386 15) Apprendistato In riferimento alla DGR 27 aprile 2012 n. 70-3780, al DD 8 ottobre 2012, n. 571, alla DD 30 agosto 2012 n. 480 (bando per la sperimentazione di percorsi formativi in apprendistato per la qualifica professionale di cui all’art. 3 del D.Lgs n. 167/2011 per il periodo 2012-2014) e al DD 25 settembre 2012, n. 541, sono stati avviati per gli apprendisti 15-17enni circa 10 percorsi per un monte di 990 ore annue (500 in modalità strutturata e 490 non). Di queste 320 sono erogate presso il soggetto attuatore e 670 presso l’impresa. Per gli apprendisti di età superiore ai 18 anni il percorso è di 790 ore di cui 140 presso il soggetto attuatore e 650 in impresa. La Regione ha previsto un incentivo alla partecipazione di € 1.500, per annualità, da erogarsi all’apprendista ai ¾ della frequenza. Nel 2013 sono segnalate 77 unità (57 minori) di apprendisti in formazione per la qualifica. L’anno successivo ne verranno segnalati 39. 88 2.13. Puglia 1) Struttura 2) Normativa – Protocollo MIUR-Regione del 24.07.03 – Accordo territoriale. Regione - USR del 30.07.03 – Accordo territoriale. Regione - USR del 18.04.07 – Accordo territoriale. Regione - USR del 19.01.11 – Accordo territoriale. Regione - USR del 16.01.12 – DGR 32/2011 Percorsi in sussidiarietà – DD n. 1396/2008 e n. 2318/08 attivazione IeFP e Avviso OF/2009 per l’anno 2009/10 – DD n. 2547 del 22.11.10 Avviso OF/2010 per l’a.f. 2010/11 e 2011/12 – DGR 1815/10 Regime surrogatorio – DGR 2227/10 Regime sussidiario – DD 1155 - 02.07.12 e DD 1805 - 20.11.12 Avviso OF/2011 per IF per l’a.f. 2012/13 – DGR 195/12 (DGR 598/12, DD 102/12, DGR 1105/12, DD 1191/12, DGR 1560/12, DGR 795/13) accreditamento – DD 281/Segr. DG 2012 del 05.11.12 Linee guida monitoraggio IeFP 3° anno  2° anno  1° anno  3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni modello integrativo Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno  2° anno  1° anno  Tasso di scolarizzazione al I anno: 0% (a.f. 2010/11)  Tasso di scolarizzazione al I anno: 91% (a.f. 2011/12)  IF IF IS Tasso di scolarizzazione al I anno: 94% (a.f. 2012/13) IF  IS Tasso di scolarizzazione al I anno: 98% (a.f. 2013/14) IF  IS 89 3) Dati A.s.f. 2002/03: n. percorsi 15; n. allievi 275 A.s.f. 2003/04: n. percorsi 20; n. allievi 366 A.s.f. 2004/05: n. percorsi 103; n. allievi 4.447 A.s.f. 2005/06: n. percorsi 172; n. allievi 3.218 A.s.f. 2006/07: n. percorsi 173; n. allievi 3.120 A.s.f. 2007/08: n. percorsi 159; n. allievi 2.664 A.s.f. 2008/09: n. percorsi 129; n. allievi 2.334 A.s.f. 2009/10: n. percorsi 173; n. allievi 3.126 A.s.f. 2010/11: n. percorsi 100 (*); n. allievi 14.051 A.s.f. 2011/12: n. corsi 1.326; n. allievi 28.652 A.s.f. 2012/13: n. corsi 1.146; n. allievi 24.403 A.s.f. 2013/14: n. corsi 1.085; n. allievi 23.922 Nota (*): nell’a.s.f. 2010/11 non sono partiti i primi anni delle IF, iniziati alla fine del 2011. 4) Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà integrativa e IeFP integrale, ex FP triennale mista; ex integrati triennali con FP più del 20%, ex biennali integrali). Dall’a.f. 2004/05 FP triennale mista, conclusasi nel 2006/07 (anno di non rinnovo al 1° anno). Dall’a.f. 2006/07 triennali di 3.600 ore integrati (con FP al 40% e Scuola al 60%), conclusasi nel 2010/11. Qui la gestione didattico- organizzativa era delle scuole, quella contabile-amministrativa relativa alle risorse era dei CFP. Dall’a.s.f. 2011/12 adozione della sussidiarietà integrativa (anno precedente in surroga) in 374 gruppi classe presso le Istituzioni Scolastiche (IS), ossia gli Istituti Professionali, con la contemporanea presenza di 42 percorsi integrali a titolarità dell’Istituzione Formativa (IF). Sono relativi all’Avviso OF/2010 non partito nell’a. f. 2010/11 e anch’essi riferiti alle figure degli Accordi in CU. Non si rileva un avvio contemporaneo dei percorsi di IeFP delle IF rispetto ai corsi realizzati a scuola. Bando regionale. 5) Sede di svolgimento La Regione attribuiva alle Agenzie di FP la titolarità dei percorsi integrati al 40% di FP e 60% di scuola (esistenti al primo anno fino al 2010/11). Gli interventi di base e quelli di contenuto tecnico-culturale dovevano essere svolti dalla scuola; quelli tecnico-professionale e di stage presso il CFP. Dall’a.f. 2011/12 sono presenti circa 40 percorsi triennali di IeFP integrale a titolarità IF (ma relativi all’Avviso OF/2010 non partito nell’a.f. 2010/11). Dall’a.s.f. 2011/12 l’iscrizione avviene presso l’Istituzione Scolastica (IS) secondo il modello sussidiario integrativo e presso gli organismi accreditati nei restanti percorsi di IeFP integrale. Accreditamento per Enti pubblici e privati che svolgono attività di formazione. QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 90 6) Docenti Dall’a.f. 2011/12 nei percorsi triennali integrali i docenti provengono dalle Istituzioni Formative per tutte le competenze. Dall’a.s.f. 2011/12, nel modello sussidiario integrativo i docenti provengono dalle Istituzione Scolastiche per tutte le competenze. Non è previsto il coinvolgimento delle Agenzie formative all’interno dell’offerta sussidiaria integrativa realizzata dagli IP. 7) Articolazione oraria I percorsi sono articolati in un biennio orientativo con contenuti di base e trasversali, e un “monoennio” professionalizzante. La durata complessiva è di 3.200 ore (1.100 ore il 1° anno, 1.100 il 2° anno, 1.000 il 3° anno). Nel triennio, le ore dei contenuti di base e trasversali sono 1.500, quelle dei contenuti di base e trasversali tecnici sono 500, quelle dei contenuti professionali 600 e quelle di stage 600 (nei 3 anni 100-200-300 ore). Al primo anno sono previste visite in azienda. Nel triennio, le ore dei contenuti di base e trasversali sono il 47%, quelle dei contenuti di base e trasversali tecnici sono il 15%, quelle dei contenuti professionali il 19% e quelle di stage il 19%. I percorsi del modello sussidiario integrativo negli IS sono attuati nell’ambito dell’autonomia e flessibilità curricolare. 8) Elementi I progetti prevedono oltre l’architettura per obiettivi formativi e i moduli, l’indicazione delle attività, delle attività di laboratorio, delle visite guidate; dello stage, un’attività di accoglienza all’inizio dell’attività didattica; un’unità formativa di apprendimento di sicurezza sul lavoro, un’attività di accompagnamento al lavoro (o al rientro nella istruzione), realizzata nella fase conclusiva del ciclo formativo. È previsto l’inserimento di tre moduli di orientamento agli allievi e alle famiglie in forma congiunta, di 20 ore per singola annualità da erogarsi ex ante, in itinere e nella fase finale dell’attività. Sono previste attività extracurricolari non comprese nelle 3.200 ore (laboratori, cucina, teatro ecc) che hanno la funzione di aumentare l’attrattività dei percorsi specialmente per gli studenti a rischio. 9) Esiti e certificazioni Il sistema di valutazione prevede nei percorsi dalle Istituzioni Formative una valutazione degli apprendimenti lungo tutto il percorso che riflette l’approccio proprio della FP, costituito dalla “valutazione autentica”. Per la certificazione finale e intermedia si applica l’Accordo sancito in sede di Conferenza unificata il 28.10.04, con la conseguente adozione dei modelli appositamente previsti. A conclusione del terzo anno, dopo un esame finale, si rilascia, a cura degli Enti di Formazione/Regione Puglia, l’attestato di qualifica professionale e l’attestato di competenze – in esito a segmenti di percorso – (allegati 5, 6 e 7 all’Accordo Stato-Regioni del 27.07.11); per l’avvenuto adempimento dell’obbligo di istruzione si 91 utilizza l’apposito modello previsto dal MIUR (art.1, comma 622 della Legge 296/06 e D.M. n. 9 del 27.01.10). 10) Crediti Per il riconoscimento dei crediti formativi, si applica l’Accordo sancito in sede di Conferenza Unificata il 28.10.04, con la conseguente adozione dei modelli appositamente previsti. Al termine del percorso triennale, se i crediti sono adeguati possono avere luogo passaggi per la continuazione del percorso di istruzione. Sono definite, in fase di erogazione del progetto, “tabelle di correlazione” relative alle competenze acquisite dagli allievi, al fine di consentire il passaggio al Sistema di Istruzione (in itinere o a termine dei tre anni). I docenti delle Istituzioni Scolastiche coinvolti nelle attività garantiranno il legame con i vari istituti e saranno determinanti durante l’azione di orientamento e accompagnamento. 11) Governo del sistema Costituzione di un Comitato Paritetico di indirizzo, monitoraggio e valutazione composto dai rappresentanti della Regione Puglia, dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia e dalla Direzione regionale del lavoro. Per garantire l’efficacia degli interventi e assicurare una reale integrazione tra i Sistemi, con ampia informazione e condivisione dei risultati raggiunti, il Servizio Formazione Professionale della Regione Puglia è impegnato a predisporre un sistema di monitoraggio semestrale e valutazione in itinere e finale del Sistema scolastico integrato con la Formazione Professionale. I risultati del monitoraggio e della valutazione costituiscono oggetto di analisi da parte del Comitato Paritetico, che potrà suggerire eventuali osservazioni e proposte migliorative. 12) Destinatari Allievi che nell’anno scolastico di riferimento hanno concluso il primo ciclo di istruzione con il superamento del relativo Esame di Stato e comunque non abbiano compiuto il 18° anno di età. Gli interventi formativi delle Istituzioni Formative sono diretti a un numero minimo di 12 e massimo di 18 allievi per corso. 13) Costi Il costo annuale per percorso prevede per i percorsi triennali delle Istituzioni formative un ammontare complessivo massimo ammissibile per la prima annualità di € 128.700,00 all’anno, un costo annuale per allievo iscritto di € 6.919,35, un costo orario per allievo iscritto di € 6,29 e un parametro ora/corso di € 117,00. 14) Apprendistato In riferimento alla LR 22.10.12 n. 31, si prevedono (ma non risultano attivi) percorsi per un monte ore di formazione, da impartire all’interno QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 92 e all’esterno dell’azienda, congruo al conseguimento della qualifica o del diploma professionale. 93 2.14. Sardegna 1) Struttura 2) Normativa – Protocollo MIUR-Regione del 01.08.03 – Intesa con MPI e Atto indirizzo del 19.03.08 per percorsi integrali per licenza media – Protocollo con MPI del 24.10.08 Azioni sperimentali per OF – Accordo territoriale del 09.06.11 Sussidiarietà – DGR n. 5/20 del 08.02.06 Attivazione di interventi formativi per giovani superiori a 16 anni – DD n. 28113/2766/F.P. del 27.07.2009 (Avviso presentazione progetti) – DD n. 43/32/2010 (DGR n. 7/10/2005, DA n. 10/05, DD n. 114/05, DA n. 2/80/09,Cir. n. 17727/10) Accreditamento – DD 11163/1008/F.P. del 09.04.10 Avviso di chiamata costituzione catalogo – DD 24077/2072/F.P. del 26.04.12 di approvazione dell’Avviso “Nuovi apprendimenti” – DD 23292/2702/F.P. del 22.05.13, DD 44244/6707/F.P del 01.10.13, DD 6687/465.F.P. del 18.02.14 Percorsi Ardisco – DD 25611/3076/F.P. del 5.6.13, Nuovi apprendimenti Tasso di scolarizzazione al I anno: 34% (a.f. 2010/11)  Tasso di scolarizzazione al I anno: 100% (a.f. 2011/12)  IF IS IS Tasso di scolarizzazione al I anno: - (a.f. 2012/13) IS Tasso di scolarizzazione al I anno: - (a.f. 2013/14) IS 3 anni modello integrativo Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno  2° anno  1° anno  94 3) Dati A.s.f. 2003/04: n. percorsi 22; n. allievi n.d. A.s.f. 2004/05: n. percorsi 309, n. allievi 3.953 A.s.f. 2005/06: n. percorsi 358; n. allievi 4.512 A.s.f. 2006/07: n. percorsi 95; n. allievi 1.116 A.s.f. 2007/08: n. percorsi 0; n. allievi 0 A.s.f. 2008/09: n. percorsi 0; n. allievi 0 A.s.f. 2009/10: n. percorsi 0; n. allievi 0 A.s.f. 2010/11: n. percorsi 0; n. allievi 0 A.s.f. 2011/12: n. corsi 145; n. allievi 3.219 (*) A.s.f. 2012/13: n. corsi 122 (seconde); n. allievi n.d. A.s.f. 2013/14: n. corsi n.d; n. allievi n.d. Note: nel 2007/08 sono stati attivati solo percorsi extra-accordo. Dal 2007/08 al 2013/14 non sono stati avviati percorsi triennali delle IF per il Diritto/dovere. Nel 2011/12 sono segnalati primi anni nelle IS che sono proseguiti al secondo anno. Nuovi trienni nelle IS non sono segnalati nell’anno successivo. (*) stima. 4) Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà integrativa, ex percorsi per 16enni per ottenere la qualifica in 1 anno, ex 3 anni integrati con FP 50%, ex FP integrale). Dall’a.f. 2003/04 percorsi di Formazione Professionale integrale, cessati al primo anno dall’a.s. 2006/07. Nell’a.f. 2013/14 sono ancora segnalati percorsi: – “SIS” (Scuola e Integrazione in Sardegna) percorsi triennali integrati (Azione 2), di durata pari a 2.970 ore, gestite dagli Enti di formazione riconosciuti dalla Regione. Sono invece estinti i percorsi SIS di 1 anno (990 ore e 1200 ore) e rivolti a giovani drop out con oltre 16 anni in possesso della licenza media (Azione 1). Entrambi questi percorsi sono solo di II livello EQF – “Nuovi apprendimenti” percorsi di 1 anno di 1.200 ore di III livello EQF. Nell’a.s.f. 2011/12, si è optato per l’avvio solo di percorsi triennali presso gli IP in base al modello “integrativo” dell’Intesa 16.12.2010 e all’Accordo territoriale 9.6.11 tra MPI e Assessorato al lavoro e Assessorato alla PI della Regione Sardegna. In tali percorsi, che corrispondono alla maggior parte dei normali corsi di 1° anno degli IPS, la Regione finanzierebbe azioni di sistema (spese per esami ecc). Negli anni successivi si è assistito ad una sanatoria dei percorsi delle IS, riallineati di fatto ai fini della qualifica. 5) Sede di svolgimento Iscrizione e sede dei percorsi di FP (Azione 1) presso le Agenzie formative. Iscrizione e sede dei percorsi integrati (Azione 2) presso le Scuole Secondarie superiori. ATS con scuole e Agenzie formative. Iscrizione e sede dei percorsi integrati (Azione 3) presso le scuole medie per il consegui95 mento della licenza. Soggetti attuatori sono organismi di Formazione e gli Istituti Professionali di stato accreditati (DGR n. 6/26, del 25.02.03). Le scuole accreditate sono operative a partire dall’a.f. 2004/05. Dall’a.s.f. 2011/12 l’iscrizione avviene presso l’Istituzione Scolastica (IS) secondo il modello sussidiario integrativo. Sono accreditati Enti senza fini di lucro, consorzi e imprese. Le scuole hanno un accreditamento semplificato. 6) Docenti Nei percorsi di Formazione Professionale a titolarità delle Agenzie (Azione 1) i docenti delle competenze tecnico-professionali provengono dalle sedi accreditate, quelli delle competenze di base possono essere reclutati nelle scuole. Nelle Azioni 2 e 3 le competenze di base sono insegnate da docenti di scuola, le professionali da formatori. La titolarità è della scuola. Dal 2011/12 nei percorsi del modello sussidiario integrativo le competenze di base e tecnico-professionali sono insegnate da personale della scuola. In carenza di organici c’è possibilità di accordo con le Agenzie formative accreditate nel rispetto dei vincoli finanziari. 7) Articolazione oraria Il percorso annuale della durata complessiva di 990 ore, deve assicu rare che almeno il 70% delle ore abbia contenuti di natura pratica per l’acquisizione di competenze tecnico professionali. All’interno di tale percorso professionalizzante è vincolante l’attuazione di un tirocinio di 120 ore presso aziende di riferimento della figura professionale. I percorsi triennali sono di 990 ore all’anno per un totale di 2.970 ore (1.485 ore di formazione di base e 1.885 di attività pratiche). Il percorso si svolge per il 50% nell’ambito della FP e per il 50% nell’ambito della scuola. Nei percorsi integrati per giovani sprovvisti della licenza media, gli allievi frequentavano presso le scuole e i CPIA convenzionati con gli organismi di FP, 450 ore di attività laboratoriali incentrate sui saperi di base e 50 ore di integrazione con la Formazione Professionale. Dal 2011/12 i percorsi del modello sussidiario integrativo sono attuati dalle Istituzioni Scolastiche nell’ambito dell’autonomia e flessibilità. I primi due anni non presentano diversità rispetto ai percorsi tradizionali, ma al terzo (a.f. 2013/14) si realizza una curvatura stabilita da linee guida. Le modifiche riguardano contenuti ed esami (commissioni e prove). 8) Elementi Il curricolo dovrà prevedere: personalizzazione; orientamento in ingresso ed in itinere; accompagnamento; moduli di sostegno e di approfondimento; attività motorie. 9) Esiti e certificazioni Nei diversi percorsi sono previste verifiche in itinere e valutazioni delle singole competenze acquisite. Per le Azioni 1 e 2 è previsto un attestato QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 96 di qualifica professionale regionale di II livello europeo. Vengono inoltre individuati crediti per un eventuale passaggio al Sistema di Istruzione. Nei percorsi per il recupero della licenza media, gli allievi ottenevano la licenza e crediti per una qualifica regionale. 10) Crediti Nell’Azione 2 il passaggio dal terzo anno al quarto di un percorso tradizionale non è automatico ma avviene con le procedure di accreditamento stabilite dalla normativa. Esiste un’intesa tra le Istituzioni formative e scolastiche per determinare i criteri e le concrete modalità operative per la valutazione dei crediti formativi e il loro riconoscimento ai fini del passaggio dall’uno all’altro Sistema formativo, ai sensi dell’art. 6, comma 4, del DPR 257/2000. Inoltre è previsto il riconoscimento di crediti in ingresso, con moduli di accoglienza comprensivi di un servizio per l’accertamento di conoscenze, capacità e competenze acquisite. Agli allievi dei percorsi per il conseguimento della licenza media viene consegnata una certificazione sul percorso e sulle competenze acquisite. I frequentanti devono ottenere la licenza media per poter conseguire una qualifica di Formazione Professionale. 11) Governo del sistema È in funzione una Commissione paritetica Regione-Ufficio scolastico regionale per l’approvazione dei percorsi di IeFP. In precedenza era stato istituito un tavolo di lavoro con i rappresentanti dell’Assessorato al lavoro, Formazione Professionale, cooperazione e sicurezza sociale al fine di definire le norme di riferimento per lo sviluppo di tutte le fasi degli esami di qualifica. In via preliminare, un questionario indirizzato alle scuole ha chiesto di indicare, sulla base dei nuovi ordinamenti e dell’esperienza pregressa, quali prove (numero, tipologie e modalità) le scuole ritenevano coerenti e adeguate per l’esame di qualifica (Allegato alla Nota Prot. AOODRSA.REG.UFF. n. 17605 del 26.11.2013). Una Commissione di valutazione è, invece, preposta all’inserimento dei percorsi nel catalogo regionale. 12) Destinatari Soggetti all’obbligo d’istruzione, che hanno concluso nell’anno scolastico il primo ciclo di istruzione. 13) Costi Nel territorio della Regione Sardegna non sono previsti percorsi triennali se non per i secondi anni delle Istituzioni scolastiche. 14) Apprendistato In riferimento alla Determinazione n. 934/42/F.P. del 13/01/2014, le “Linee Guida per la sperimentazione dei percorsi formativi nell’apprendi97 stato per la qualifica ed il diploma professionale” prevedono (ma non risultano attivi) percorsi per un monte di 990 ore annue (500 in modalità strutturata e 490 non). Di queste 320 sono erogate presso il soggetto attuatore e 670 presso l’impresa. Per gli apprendisti di età superiore ai 18 anni il percorso è di 990 ore di cui 150 presso il soggetto attuatore e 840 in impresa. È segnalata l’emanazione di un successivo Avviso pubblico per la costituzione del Catalogo regionale dei fornitori di servizi di formatore per l’apprendistato di I livello. È prevista la figura del formazione formale tecnico professionale interno all’azienda (Maestro). In fase di prima attuazione si prevede, per le imprese che parte della formazione formale tecnico-professionale specifica, pari ad almeno 80 ore (erogata di norma dall’impresa), venga realizzata presso il soggetto attuatore. 98 2.15. Sicilia 1) Struttura 2) Normativa – Protocollo del 19.09.03 – Accordo territoriale del 22.10.03 IeFP – Accordo territoriale del 26.01.11 Sussidiarietà – Atto integrativo dell’Accordo per qualifiche negli IS – Circolare n. 10 del 28.05.09 (indicazioni procedurali) – DDG n. 1469/X del 31.07.09 (assegnazione) – DDG n. 341/10 Offerta formativa sussidiaria – DDG n. 342/10 Recepimento Accordo del 29.04.10 – DDG 231 del 13.09.11 Linee guida IeFP e standard regionali – DDG n. 1532/11 Tavolo tecnico – DDG n. 3697 e n. 3808 del 15.09.11 Avviso n. 19/2011 e rettifica (II e III anni in estinzione) – DDG n. 4522 del 14.11.11 Percorsi integrali 1° anno a.f. 2011/12 – DDG n. 2 del 22.10.12 Piano dell’offerta a.f. 2012/13 Tasso di scolarizzazione al I anno: 52% (a.f. 2010/11)  Tasso di scolarizzazione al I anno: 69% (a.f. 2011/12)  IF IF IS IS Tasso di scolarizzazione al I anno: 69% (a.f. 2012/13) IF  IS Tasso di scolarizzazione al I anno: 66% (a.f. 2013/14) IF  IS 3 anni modello integrativo Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno  2° anno  1° anno  3° anno  2° anno  1° anno  3 anni modello complementare Titolarità IF o IS 4° anno  99 – DDG n. 38 del 15.11.12 e n. 60 del 16.11.12 Percorsi IF 1° anno a.f. 2012/13 – DDG 4227/12 e DDG 5347 del 21.12.12, IeFP 2° 3° e 4° anno – DDG 5242 Costi 1°anno 2012/13 – DA 28/2013 Accreditamento – DDG 1797/14 e DDG 4146 del 30.9.13 Piano dell’offerta a.f. 2012/13 – DDG 4658 e 4669 del 24/25.10.13Costi 2013/14 – DDG 1070/14 terzo anno a.f. 2013/14 3) Dati A.s.f. 2003/04: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. A.s.f. 2004/05: n. percorsi n.d.; n. allievi n.d. A.s.f. 2005/06: n. percorsi 335; n. allievi 4.940 A.s.f. 2006/07: n. percorsi 380; n. allievi 6.295 A.s.f. 2007/08: n. percorsi 605; n. allievi 11.235 A.s.f. 2008/09: n. percorsi 608; n. allievi 13.901 A.s.f. 2009/10: n. percorsi 696; n. allievi 11.674 A.s.f. 2010/11: n. percorsi 749; n. allievi 14.741 A.s.f. 2011/12: n. percorsi 697; n. allievi 23.869 A.s.f. 2012/13: n. percorsi 1.243; n. allievi 28.778 A.s.f. 2013/14: n. percorsi 1.725; n. allievi 37.775 4) Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (modello complementare e sussidiarietà integrativa, ex percorsi integrali e integrati). Dall’a.f. 2003/04 percorsi di Formazione Professionale integrale. I percorsi integrati sono partiti per un solo triennio nell’a.s. 2003/04, concludendosi nel 2005/06. Il 2006/07 non ha visto studenti partecipanti ai percorsi integrati. Nuovi trienni integrati sono stati programmati a partire dall’a.s. 2007/08 e si sono conclusi nell’anno 2009/10. L’accordo territoriale permette sia la sussidiarietà integrativa, realizzata negli Istituti professionali a partire dall’a.f. 2011/12, che quella complementare (avviata nell’a.s.f. 2012/13 con 3 percorsi). Quest’ultima si riferisce al modello complementare di IeFP nel quale IF e IS adottano gli stessi obiettivi formativi regionali. Bando regionale. 5) Sede di svolgimento Fino al 2010/11, accoglievano le iscrizioni le strutture formative accreditate (percorsi di FP integrale) o gli Istituti di istruzione secondaria di secondo grado (percorsi integrati). Dall’a.s.f. 2011/12 l’iscrizione avviene presso l’Istituzione Scolastica secondo il modello sussidiario integrativo e presso l’Istituzione Formativa nei percorsi di IeFP integrale. Sono accreditati i soggetti formativi pubblici e privati giuridicamente autonomi. Sono esentati dall’accreditamento le istituzioni scolastiche pubbliche. QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 100 6) Docenti Dall’a.s.f. 2011/12, nel modello sussidiario integrativo i docenti sono della scuola per tutte le competenze. Non è previsto il coinvolgimento delle Agenzie formative all’interno dell’offerta sussidiaria integrativa realizzata dagli IP. Nei percorsi di IeFP a titolarità Istituzioni Formative (IF) i docenti delle competenze di base provengono dalle stesse IF. 7) Articolazione oraria Nell’a.f. 2011/12 e 2012/13 sono previste 1.050 ore per i primi due anni e 1.050 + 100 ore di potenziamento per il terzo anno (DDG 4522/11 e DDG 38/12). Tuttavia, a regime, secondo le Linee guida 2011 (DDG 231/11) i percorsi triennali delle Istituzioni Formative accreditate (e anche quelli delle Istituzioni Scolastiche in sussidiarietà complementare) durano 3.168 ore (1.056 ore l’anno). Le competenze di base interessano 1.320 ore nel triennio (495-462-363). Le ore tecnico-professionali sono 1.452 (561-462-429). Le ore di stage sono 396 (165 al 1° anno e 231 al 2° anno). La Regione riconosce, nell’ambito dell’autonomia delle IF e IS, una flessibilità tra le Aree Formative pari al 10% e una flessibilità all’interno delle singole Aree Formative pari al 20%. In presenza delle risorse finanziarie necessarie si prevedono Larsa di 50-100 ore in ciascuno dei 3 anni. I percorsi triennali del modello sussidiario integrativo realizzati nelle Istituzioni scolastiche hanno, secondo il DPR 87/10 (art. 5 1.b.), un numero di ore annue pari a 1.056. Le Istituzioni Scolastiche utilizzano di norma le quote di autonomia (art. 5, comma 3, lettera a., del DPR 87/2010) per il potenziamento delle attività e degli insegnamenti di indirizzo e professionalizzanti, e quelle di flessibilità (di cui al comma 3, lettera c, dello stesso art. 5) per le attività e agli insegnamenti di indirizzo. La soglia minima per gli insegnamenti e le attività di indirizzo richiesta dalla Regione prevede al 1° anno 396 ore, al 2° anno 396 ore e al 3° anno 561 ore. Si prevede, inoltre, la possibilità di un’offerta integrativa di alternanza scuola-lavoro al di fuori delle 1.056 ore annuali, utilizzando i fondi MIUR e/o FSE. 8) Elementi Il curricolo dovrà prevedere: accoglienza, orientamento, personalizzazione, tutor, sostegno a fasce deboli (Larsa). Il finanziamento comprende i costi di docenti formatori, tutor, coordinatori, orientatore, valutatore, tutor e personale amministrativo, le spese di gestione (materiale di facile consumo, spese generali, materiale didattico), l’assicurazione allievi, il rimborso spese trasporto allievi e l’eventuale presenza di disabili (massimo 2). I Larsa hanno la finalità di recuperare le conoscenze di base e riequilibrare i livelli degli apprendimenti, appro - fondire le conoscenze acquisite, implementare e valorizzare le eccellenze. 101 9) Esiti e certificazioni Viene rilasciato alla fine del biennio il certificato di assolvimento dell’obbligo di istruzione. Al termine del III anno dei percorsi di IeFP è previsto un attestato di qualifica professionale. Per la valutazione in itinere l’Istituzione Formativa (IF) registra, durante l’anno, gli esiti delle verifiche sulla scheda allievo. Inoltre, a metà anno, dopo il superamento delle verifiche con esito positivo, certifica le competenze acquisite sul “Libretto Formativo dell’allievo”, che riporta, aggiornati, i crediti formativi dell’alunno. Essi possono essere certificati in caso di richiesta di passaggio da un percorso ad un altro o da un Sistema ad un altro. 10) Crediti Le Istituzioni scolastiche sono tenute a certificare il riconoscimento dei crediti formativi per il passaggio dal Sistema di Istruzione al Sistema di Istruzione e Formazione Professionale. Esso è definito sulla base della normativa nazionale vigente. La Commissione esaminatrice dell’Istituzione formativa utilizza il modello C di cui all’Accordo in Conferenza Unificata del 28 ottobre 2004. In ottemperanza a quanto previsto al punto 11 del citato Accordo, il riconoscimento degli apprendimenti e delle competenze acquisiti anche in contesti non formali ed informali deve essere effettuato, secondo il Modello C, anche per le persone che intendono accedere ai percorsi di Istruzione e Formazione Professionale non più soggette all’obbligo di istruzione e che abbiano compiuto i 18 anni; in tale caso, la Commissione deve prevedere il coinvolgimento di operatori o rappresentanti dei diversi sistemi interessati (istruzione, formazione, lavoro) e deve attribuire peso anche alle autodichiarazioni, ai titoli ed alle attestazioni rilasciate dai sistemi di provenienza. 11) Governo del sistema È previsto un Organismo regionale di indirizzo, monitoraggio e valutazione composto dai rappresentanti dell’Assessorato regionale istruzione, Assessorato regionale al lavoro, USR, Unione province regionali, Anci Sicilia, Parti sociali. All’aggiornamento e alla revisione del quadro degli standard regionali provvede periodicamente il Dipartimento regionale dell’Istruzione e della Formazione Professionale, sentito il Tavolo Tecnico di Lavoro di cui al D.D.G. n. 1532 del 14 aprile 2011. Tale Tavolo ha redatto le Linee guida approvate con delibera di Giunta regionale per i percorsi triennali di Istruzione e Formazione Professionale di cui al DGR 231 del 13.9.11. e perviene alla stesura del Piano dell’Offerta Formativa, sulla base delle prescrizioni delle stesse Linee guida regionali. 12) Destinatari Dal 2011/12 giovani che hanno: frequentato con successo il primo anno dei percorsi Istruzione e Formazione Professionale e devono frequentare QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 102 il secondo anno degli stessi percorsi; frequentato con successo i primi due anni dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale e vogliono frequentare un terzo anno per conseguire la qualifica di operatore all’interno delle 22 figure nazionali; frequentato con successo i tre anni dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (sia di tipologia A che B), ottenuta la qualifica di operatore, e vogliono frequentare un quarto anno per conseguire la qualifica di tecnico all’interno delle 21 figure nazionali; acquisito la qualifica al terzo anno di un Istituto Professionale e vogliano frequentare il quarto anno di un percorso di Istruzione e Formazione Professionale, al fine del conseguimento della qualifica di tecnico all’interno delle figure nazionali, corrispondente alla figura professionale già conseguita; frequentato i primi due anni nel Sistema dell’Istruzione con successo e non intendono proseguire nel canale dell’istruzione e vogliono conseguire, accedendo al terzo anno dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale, la qualifica di operatore all’interno delle 21 figure nazionali. Il numero minimo degli iscritti alla prima annualità dei percorsi di IeFP è di norma non inferiore a 22 unità e a 20 unità in presenza di alunni diversamente abili o di comunità montane e piccole isole. Per le classi articolate il numero minimo degli iscritti è pari a 12 unità. I percorsi devono avere un massimo di 25 allievi. 13) Costi Il costo annuale per percorso prevede per i percorsi triennali delle istituzioni formative un ammontare complessivo massimo ammissibile per la prima annualità di € 95.000,00 all’anno. Ne deriva che il costo annuale per allievo iscritto è di € 3.974,90; il costo orario per allievo iscritto è € 3,79; il parametro ora/corso è di € 90,98. 14) IV anno Dal 2005/06 è stato istituito un IV anno di 990 ore massimo 20 allievi (1 corso nel settore turistico), riproposto nel 2006/07 (8 corsi nel settore turistico e servizi d’impresa) e nel 2007/08 (7 corsi nel settore turistico e servizi d’impresa). Nel 2008/09 sono proseguiti 3 percorsi come post-qualifica triennale ma non come IV anno. Dall’a.s.f. 2011/12 i corsi di IV anno sono nuovamente finanziati e ora accessibili sia dai percorsi triennali delle IF che dai percorsi triennali delle IS. La durata è di 1.056 ore, articolate come il terzo anno dei percorsi integrali e di sussidiarietà complementare (competenze di base 363 ore, tecnico-professionali 429 ore, stage 231 ore), con un’eventuale integrazione di Larsa per 50-100 ore. A.s.f. 2005/06: n. percorsi 1; n. allievi 12 (IF) A.s.f. 2006/07: n. percorsi 8; n. allievi 125 (IF) A.s.f. 2007/08: n. percorsi 7; n. allievi 119 (IF) A.s.f. 2011/12: n. percorsi 92; n. allievi 1.757 (IF) A.s.f. 2012/13: n. percorsi 110; n. allievi 2.228 (1.079 IF, 1.149 IS) A.s.f. 2013/14: n. percorsi 92; n. allievi 3.582 (1.752 IF, 1.830 IS) 103 15) Apprendistato In riferimento all’Accordo Regione USR del 15 giugno 2012 la Regione recepisce quanto previsto dal D.Lgs 167/11. La pubblicazione dell’avviso pubblico è del febbraio 2014 mentre il catalogo regionale delle candi - dature per la sperimentazione dei percorsi formativi in apprendistato per la qualifica professionale è di dicembre 2014. Si prevedono percorsi per gli apprendisti minorenni. La formazione è affidata a partenariati locali, costituiti almeno da un organismo di formazione accreditato, una istituzione scolastica accreditata ed un Centro provinciale per l’istruzione degli adulti. La forma di finanziamento utilizzata è il voucher. 104 2.16. Toscana 1) Struttura 2) Normativa – LR 32/2002 TU Istruzione e FP – Protocollo MIUR-Regione del 24.07.03 – Accordo territoriale del 24.02.2011 – Accordo territoriale IS in DGR 217/12 e modifica in DGR 53/13 – DGR 347 del 19.04.04 Sistema regionale delle competenze in standard nazionali – DGR 72/04 per a.s. 04/05 – DGR 6299/04 per a.s. 05/06 – DGR 749/06 per a.s. 06/07 – DGR 615/07 e DGR 5053/07 Linee guida a.s. 07/08 – DGR 968/07 (DGR 401/08, 1013/08,910/09, DD 1168/08, 5580/08, 3816/09) Accreditamenti – DD 4568/08 e DD 6591/08 per a.s. 08/09 Dispersione per IP – DGR 979/08 Linee guida obbligo 09/10 – DGR 6307/08 3° anno 09/10 – LR 63/2009 Modifiche TU 32/02 – DD 2441/09 a.s. 9-10 Linee guida DD 3610/09 Repertorio figure – DGR 2923/10 Avviso percorsi 2010/11 Tasso di scolarizzazione al I anno: 83% (a.f. 2010/11)  Tasso di scolarizzazione al I anno: 82% (a.f. 2011/12)  IF IF IS IS Tasso di scolarizzazione al I anno: 83% (a.f. 2012/13) IF  IS Tasso di scolarizzazione al I anno: 82% (a.f. 2013/14) IF  IS 3° anno  2° anno  2° e 3° anno IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni modello integrativo Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno  2° anno  1° anno  3° anno  2° anno  1° anno  3 anni modello complementare Titolarità IF o IS 105 – DD 3917 del 04.08.10 LG 10/11 terzo anno FP – DGR 1033/10 su sentenza Corte Cost. 309 del 02.11.10 per illegittimità art 13, c.2,3 TU modif. – DGR 1103 del 28.12.10 Piano regionale dell’offerta 2011/12 – DGR 40 del 31.01.11 Offerta regionale ed elenco istituti per l’IeFP – DGR 69 del 14.02.11 Sussidiarietà – DD 1672 del 05.05.11 e DD 2621 del 26.6.11 Elenco figure – DGR 549 del 04.07.11 Approvazione indirizzi per l’offerta IeFP – DGR 591 del 11.07.11 Sistema delle competenze – DGR 549/11 Nuovi indirizzi per 2011-12 – DD 3254/11 e DD 4581/11 Assegnazione risorse – DD 2519 del 06.06.12 Liquidazione saldo – DGR 1.111 del 12.12.11 LG alternanza – DGR 41 del 30.01.12 IeFP delle IS 2012/13 – DGR 609/2012 Indirizzi apprendistato – DGR 259 del 02.04.12 Indirizzi 2012/13 – DD 1512/12 e DGR 259/12 Format IS – DGR 1207/2012 Piano regionale offerta – DD 810 del 07.03.2013 Linee guida esami – DGR 294/2013 Accompagnamento – DD 4485/2013 Piano IS 2013/14 – DD 4316/2013 Linee guida IeFP – DD 4301/2013 e DD 1656/2013 Format certificazioni, accompagnamento, portfolio 3) Dati A.s.f. 2003/04: n. percorsi 188; n. allievi 4.001 A.s.f. 2004/05: n. percorsi 282; n. allievi 4.991 A.s.f. 2005/06: n. percorsi 327; n. allievi 6.049 A.s.f. 2006/07: n. percorsi 579; n. allievi 11.797 A.s.f. 2007/08: n. percorsi 434; n. allievi 9.430 A.s.f. 2008/09: n. percorsi 769; n. allievi 16.980 A.s.f. 2009/10: n. percorsi 1.319; n. allievi 29.356 A.s.f. 2010/11: n. percorsi 688; n. allievi 17.266 A.s.f. 2011/12: n. corsi 699; n. allievi 13.936 A.s.f. 2012/13: n. corsi 879; n. allievi 18.399 A.s.f. 2013/14: n. corsi 899; n. allievi 18.851 Note: il mutamento del quadro normativo nell’a.f. 2010/11, avvenuto in seguito alla sentenza della Corte Cost. n. 309 del 05.11.10, ha reso necessaria la rimodulazione delle modalità di attuazione del diritto dovere all’Istruzione e alla Formazione, con un conseguente ritardo nella realizzazione dell’offerta. 4) Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà integrativa e complementare, 2 anni professionalizzanti, ex percorsi integrati). QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 106 In precedenza la Regione aveva istituito percorsi in integrazione al 20% e percorsi di FP mista: 1-2 anni in istruzione integrata di orientamento a scuola (IF-LIF Istruzione/Formazione) ai quali seguivano 2 anni di istruzione integrata a scuola (IP-LIP Integrazione professionalizzante) oppure 2 anni di Formazione Professionale (PF - Percorsi formativi con titolarità Scuola o Agenzie). Gli IF partirono nell’ottobre del 2003. Un anno dopo gli IP e i PF. I LIF e i LIP furono istituiti nell’a.s. 2005/06. Tali percorsi integrati si estinsero al primo anno nel 2007/08. Dall’a.f. 2009/10 erano operativi, a partire dal 3° anno dopo le medie, percorsi integrali della durata di un anno per l’acquisizione di una qualifica. Dal 2011/12 la durata di questi percorsi è di 2 annualità a partire dai 16 anni. Nel biennio dopo le medie sono previsti eventuali progetti a titolarità scuola per la prevenzione dell’abbandono scolastico e la messa a livello. Altri percorsi biennali (2.100 ore) organizzati dalle Province nelle Agenzie formative accreditate portano a una qualifica riconosciuta solo nell’ambito del Sistema regionale di FP. Nell’a.s. 2011/12 la Regione ha adottato il modello sussidiario integrativo a titolarità delle istituzioni scolastiche (IS). Al termine dell’a.f. 2012/13 anche i percorsi triennali in surroga iniziati a scuola nel 2010/11, che erano stati riallineati in itinere alle figure del Repertorio nazionale, hanno rilasciato le prime qualifiche del nuovo ordinamento (non più statali ma regionali). Dall’a.f. 2012/13 l’offerta della Regione si è arricchita con la possibilità di alcuni percorsi in sussidiarietà complementare (operatore del benessere). All’offerta in sussidiarietà si affiancano percorsi di secondo e terzo anno delle Istituzioni Formative (IF) accreditate, correlati alle figure professionali del Repertorio nazionale. Bando regionale. Approvazione progetti e gestione da parte delle Province. 5) Sede di svolgimento Dall’a.s.f. 2011/12 l’iscrizione avviene presso le Istituzioni Scolastiche secondo il modello sussidiario integrativo e (dopo il secondo anno) presso le Istituzioni Formative nei restanti percorsi di IeFP integrale. Non è previsto il coinvolgimento delle Agenzie formative all’interno dell’offerta sussidiaria integrativa realizzata dagli IP. Possono realizzare percorsi di IeFP Istituti inseriti in un apposito elenco (DGR 40/11), anche diversi dagli IPS. I soggetti attuatori del biennio professionalizzante delle Istituzioni Formative sono accreditati per la FP secondo il sistema di accreditamento toscano. Anche per i percorsi integrati l’iscrizione avveniva a 14 anni a scuola (1°anno IF e LIF), a 15 anni IP (2° e 3° anno) e a 16 anni LIP (3° e 4° anno), sempre a scuola per IP e LIP e come da bando per PF. La sede di svolgimento era, di norma, la scuola per tutti i percorsi formativi. Le attività di formazione potevano essere svolte nelle Agenzie in tempi di flessibilità, in ore di approfondimento e in orario extracurricolare. Sovente anche la sede dei PF era la scuola, con iscrizione stabilita dal bando a 107 scuola o presso le agenzie; i docenti PF appartenevano generalmente alle agenzie formative. Soggetti attuatori dei percorsi integrati erano: un istituto scolastico accreditato, un CFP e un soggetto accreditato per l’orientamento. Gli Istituti scolastici secondari superiori possono presentare domanda di accreditamento, oltre a organismi formativi privati, incluso le ditte individuali. 6) Docenti In tutti i percorsi in estinzione, i docenti delle competenze di base provengono di norma dalla scuola (nei corsi PF i docenti possono essere retribuiti come prestatori d’opera). Dall’a.s.f. 2011/12, nel modello sussidiario integrativo, i docenti sono della scuola per tutte le competenze. È previsto il coinvolgimento delle Agenzie formative all’interno dell’offerta sussidiaria integrativa realizzata dagli IP. Nei percorsi del biennio professionalizzante a titolarità delle IF, la formazione alle competenze di base è a cura dei soggetti eroganti. 7) Articolazione oraria I percorsi del modello sussidiario integrativo sono attuati nell’ambito dell’autonomia e flessibilità. La durata del percorso per anno varia da un minimo di 990 ad un massimo di 1.056 ore. Le ore di formazione per la curvatura professionalizzante del percorso sono 1.800 (su un numero massimo 3.168 ore dell’intero ciclo del percorso composto di tre anni), comprese le ore di copresenza dei docenti delle discipline teoriche. Le competenze di base, nel triennio, vanno da un minimo del 15% ad un massimo del 25% delle 1.800 ore di curvatura/minimo 270 ore massimo 450 ore. Laboratori di pratica professionale, nel triennio, vanno da un minimo del 30% delle 1.800 ore di curvatura/minimo 540 ore. Stage o alternanza scuola-lavoro, nel triennio, vanno da un minimo 20% delle 1.800 ore di curvatura/minimo 360 ore. Competenze tecnico-professionali nel triennio: minimo 15%, massimo 25% delle 1.800 ore di curvatura. Le qualifiche biennali dei percorsi integrali hanno uno standard minimo di 2.100 ore: 35% attività di lezioni teoriche (di cui il 50% propedeutiche al percorso professionalizzante e il 50% propedeutiche all’a - cquisizione/recupero delle competenze di base); 35% di attività laboratoriale coerente con la figura professionale di riferimento del Progetto; 30% tirocinio formativo/stage aziendale. La durata del percorso di sussidiarietà complementare (solo per Operatore del Benessere, indirizzo Acconciatura ed Estetica) parte da un minimo di 2.970 ad un massimo di 3.168 ore totali (DGR 259/2012 e profilo regionale di riferimento). Le competenze tecnico-professionali per la qualifica regionale toccano le 1.800 ore; i laboratori di pratica professionale durano minimo 540 ore (30%); lo stage nel triennio comporta minimo 540 ore (30%). La percentuale di ore dedicate alle competenze di base viene calcolata rispetto alle percentuali previste per i laboratori e gli stage. QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 108 8) Elementi Sono previste alcune misure nel biennio di IeFP a titolarità delle istituzioni formative: presa in carico educativa con tutor personali; orientamento; valutazione formativa delle competenze per la definizione di percorsi individualizzati; bilancio di competenze; attività di mentoring nei percorsi di formazione/lavoro; documentazione sugli sbocchi occupazionali. La frequenza degli allievi con handicap è assicurata con ulteriori finanziamenti (15% in più del costo totale). Nei percorsi biennali, la durata della formazione per la messa a livello è massimo 80 ore a ragazzo su un asse, 150 su due assi, 220 per tre assi, 300 per quattro assi. I partecipanti per ogni asse non sono superiori a 15. Il percorso di messa a livello è svolto anche a latere delle attività previste nell’anno professionalizzante e deve terminare entro la fine del percorso biennale. 9) Esiti e certificazioni Le IS effettuano l’articolazione e la struttura delle prove di verifica descrivendo il dettaglio delle prove per la verifica degli apprendimenti per l’anno di riferimento per ogni Unità Formativa e la progettazione di massima delle prove finali. La verifica in itinere e la valutazione finale viene effettuata anche in esito al percorso, utilizzando strumenti oggettivi di valutazione quali test strutturati o semi strutturati, prove pratiche e simulazioni. Rilascio di qualifiche e certificazioni e costituzione di commissioni d’esame a norma della disciplina regionale prevista dal Sistema Regionale delle Competenze ai sensi DGR 532/09. Sono previsti interventi per i “prosciolti” per il conseguimento della licenza media (anche in CPIA) e di crediti per i percorsi di Formazione Professionale. Il certificato di competenze dell’obbligo di istruzione viene rilasciato dalle strutture scolastiche al termine dell’obbligo di istruzione (frequenza di 10 anni), con l’acquisizione completa o parziale delle competenze previste dai 4 assi culturali. Nel caso in cui il ragazzo non sia più in carico all’Istituto scolastico, è prevista la possibilità (cfr. All. 1 del Decreto della Regione Toscana n. 3814 del 03.08.09 punto 1) di rilascio attraverso l’utilizzo di strutture inserite in apposito elenco provinciale. La certificazione delle competenze di base può essere effettuata, anche in modalità integrata, da istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado, da CPIA, da ATS formate da una o più scuole ed agenzie formative accreditate che, a seguito di avviso emesso dalle amministrazioni locali, manifestino la loro volontà di assolvere a tale funzione. 10) Crediti Gli indirizzi regionali (DGR 259/2012) e le linee guida per gli esami (DD 810 del 07.03.13) fanno riferimento alle attestazioni dell’Accordo del 27.07.11 quali unici modelli per la certificazione finale e l’attestazione intermedia. L’esito positivo delle valutazioni di fine UF porta al riconoscimento di un credito potenziale da spendersi: all’interno di percorsi di 109 Formazione Professionale volti all’acquisizione di qualifiche di II, III e IV livello EQF (inclusi i percorsi afferenti alla filiera IFTS) oppure all’interno di percorsi di Istruzione. I percorsi di IeFP possono essere realizzati anche nell’ambito dell’offerta regionale di formazione programmata dalle Province per percorsi formativi biennali, finalizzati al conseguimento di una qualifica professionale. In tal caso vengono riconosciuti al giovane, in forza del percorso di dieci anni effettuato nell’istruzione, crediti formativi nel rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni nazionali. Gli esami finali di qualifica verificano l’effettivo conseguimento delle competenze riconosciute come crediti in ingresso. 11) Governo del sistema Il Settore Formazione e Orientamento della Regione Toscana si confronta con l’Ufficio Scolastico Regionale, il Consorzio Istituti Professionali Associati Toscani (CIPAT) e le Amministrazioni Provinciali al fine di condividere le modalità di progettazione, di gestione e di valutazione della IeFP regionale. Per la realizzazione, negli anni 2012-2015, di percorsi di Istruzione e Formazione Professionale di durata triennale in regime di sussidiarietà, è stato sottoscritto un Accordo tra la Regione Toscana e l’USR per la Toscana. A tal fine è stato costituito un Comitato di coordinamento presieduto dall’Assessore regionale e composto da rappresentanti dell’Ufficio scolastico regionale, della Regione e delle Province. Le Province e il Circondario valutano i progetti delle Istituzioni scolastiche sulla base di una scheda di valutazione predisposta dal settore regionale competente e pubblicano l’elenco dei progetti approvati. La Regione, sulla base dei dati a preventivo approvati dalle Province/ Circondario assegna e liquida alle Province/Circondario il 50% delle risorse richieste. In seguito le Province/Circondario assegnano e liquidano agli IPS provvisoriamente il 50% delle risorse richieste nel Piano finanziario presentato da ciascun IPS entro 30 giorni dalla data di approvazione del primo decreto regionale. Gli IPS trasmettono comunicazione alle Province/Circondario dei dati quantitativi relativi agli iscritti al 15 ottobre ai percorsi IeFP in I, II e III classe nell’anno scolastico e formativo. Inoltre, gli IPS forniscono il preventivo rimodulato delle risorse richieste mantenendo fermo il riferimento al massimale per allievo previsto. Le Province/Circondario approvano i nuovi preventivi riformulati e comunicano alla Regione il fabbisogno definitivo di risorse. La Regione assegna le risorse definitive tra le Province/Circondario sulla base del nuovo preventivo tenendo conto del valore già erogato. Le Province/ Circondario provvedono ad assegnare le risorse definitive agli IPS sulla base della rimodulazione dei piani finanziari, ed erogano un ulteriore acconto agli IPS entro 30 giorni dalla data di approvazione del suddetto decreto regionale di assegnazione definitiva delle risorse, trattenendo per il saldo una quota del 20% del valore complessivo finale del preventivo di progetto. Il Comitato di Progetto (CP), composto dai rap- QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 110 presentanti dei soggetti partner, ha il compito di verificare l’andamento in itinere del progetto. Il CP dovrà fornire – su richiesta – alla Provincia, ogni elemento utile al corretto svolgimento dei progetti e alla valutazione dei risultati. 12) Destinatari I destinatari dei percorsi triennali integrali sono studenti diplomati della scuola secondaria di 1° grado e giovani che hanno abbandonato gli studi o che non lavorano e non frequentano alcun corso di istruzione o formazione. I percorsi sono composti da almeno 15 allievi. Qualora il numero dei richiedenti la formazione professionalizzante non consenta l’attivazione del percorso potranno essere introdotte, dal soggetto accreditato, modalità formative e-learning. I destinatari dei percorsi scolastici di IeFP sono gli allievi iscritti al I, II e III anno dei percorsi quinquennali degli Istituti Professionali di Stato che hanno optato per la realizzazione dei percorsi triennali di Istruzione e Formazione Professionale. 13) Costi Il parametro di unità di costo standard prevede per i percorsi biennali delle istituzioni formative un costo ora/corso di € 63,33. Pertanto, il costo medio annuale per percorso è al primo anno di € 66.500,00, quella del costo medio annuale per allievo corrisponde a € 3.866,28 e quella del costo medio orario per allievo (per 1050 ore) tocca € 3,68. 14) Apprendistato La Regione Toscana ha dato attuazione alla riforma dell’apprendistato di cui al Testo Unico (Decreto legislativo n. 167 del 14.09.2011) attraverso la modifica della LR 32/2002 (tramite LR n.16 del 07.05.2012), del Regolamento di esecuzione della LR 32/02 - DPGR 8 agosto 2003 n. 47/R (tramite DPGR 18 giugno 2012 n. 28/R) e l’adozione degli indirizzi per la regolamentazione dell’Apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale e dell’Apprendistato professionalizzante o di mestiere (DGR 609 del 10.07.2012). Si prevedono percorsi per un monte ore non inferiore a 990 ore annue (600 in modalità strutturata e 390 non). Delle ore strutturate, 400 sono erogate presso il soggetto attuatore e 200 presso l’impresa. Altre 390 ore non strutturate sono erogate dall’impresa. Secondo l’allegato A del DGR 294/13, il valore massimo dei progetti potrà essere aumentato del 15% qualora nei percorsi siano inseriti apprendisti che realizzano percorsi di apprendistato per la qualifica, in coerenza con quanto definito nel DGR 609/2012. 111 QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 2.17. Umbria 1) Struttura 2) Normativa – Protocollo MIUR - Regione del 01.08.03 – Protocollo MIUR - Regione del 16.01.08 – Intesa interistituzionale del 17.12.07 DGR 2259 – Accordo territoriale del 16.02.11 Sussidiarietà integrativa (in allegato elenco IS) – DGR n. 211 del 10.02.05 Documento su certificazione e riconoscimento crediti – DGR n. 95/08 (DGR n. 656/07, DGR n. 397/05 e DGR n. 1948/04) Accreditamento – DGR n. 277 del 17.03.08 Triennali per giovani che abbiano assolto all’obbligo di istruzione – LR n. 7/09 Sistema formativo integrato – DGR n. 822 del 10.06.09 Attuazione percorsi – DGR n. 51/2010 Standard, certificazione e attestazione – DGR n. 181 del 08.02.10 Modalità attuative sussidiarietà – DGR n. 168/10 Recepimento Repertorio – DGR n. 579 del 07.06.11 Modalità attuative per i progetti delle IS e finanziamenti Tasso di scolarizzazione al I anno: 0% (a.f. 2010/11)  Tasso di scolarizzazione al I anno: 100% (a.f. 2011/12)  IF IS Tasso di scolarizzazione al I anno: 100% (a.f. 2012/13) IS IS Tasso di scolarizzazione al I anno: 98% (a.f. 2013/14)  IS IF 3° anno  2° anno  2 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3 anni modello integrativo Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno  2° anno  1° anno  112 – DGR n. 56 del 24.01.11 Iscrizioni a scuola in sussidiarietà integrativa – DGR n. 284 del 28.03.11 Indirizzi attuativi IeFP e finanziamenti integrazione con Agenzie – DGR n. 109/12 Triennali IeFP – DGR n. 515/12 IeFP a.f. 2012/13 – LR n. 30 del 23.12.13 Sistema di IeFP – DGR n. 200 del 03/03/2014 LG esami 3) Dati A.s.f. 2003/04: n. percorsi 7; n. allievi 26 A.s.f. 2004/05: n. percorsi 10; n. allievi 109 A.s.f. 2005/06: n. percorsi 24; n. allievi 279 A.s.f. 2006/07: n. percorsi 31; n. allievi 392 A.s.f. 2007/08: n. percorsi 59; n. allievi 706 A.s.f. 2008/09: n. percorsi 46; n. allievi 658 A.s.f. 2009/10: n. percorsi 53; n. allievi 646 A.s.f. 2010/11: n. percorsi 44; n. allievi 563 A.s.f. 2011/12: n. percorsi 105; n. allievi 2.009 A.s.f. 2012/13: n. percorsi 165; n. allievi 3.124 A.s.f. 2013/14: n. percorsi 230; n. allievi 4.301 4) Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà integrativa, ex percorsi triennali integrali, ex percorsi integrati). Dal 2003/04, percorsi triennali integrati a titolarità delle istituzioni scolastiche (estinti nell’a.f. 2008/09). Dal 2008/09 percorsi integrali di tre anni sia per giovani che non avessero compiuto 16 anni (14/16enni) sia per giovani oltre i 16 anni (16/18enni). Nell’a.f. 2011/12 erano attivi percorsi per 16/18enni ma non per 14/16enni. Nel 2011/12 la Regione adotta il modello sussidiario integrativo a titolarità delle Istituzioni Scolastiche (IS) con la contemporanea presenza di possibili nuovi primi anni dei percorsi triennali integrali delle Istituzioni Formative (IF) accreditate. Dopo alcuni anni, nell’a.f. 2013/14, è stata segnalata la nuova attivazione di 4 percorsi per 36 iscritti nelle IF. Si tratta di percorsi integrali biennali che presuppongono un precedente anno a scuola dopo le medie, come nella vicina Emilia-Romagna. Le risorse destinate a tali percorsi provengono dal riparto dei finanziamenti statali. La LR 30/13 cita per il sistema regionale eventuali percorsi di durata quadriennale che si concluderebbero con il conseguimento di un diploma professionale. 5) Sede di svolgimento Dall’a.s.f. 2011/12 l’iscrizione avviene presso le istituzioni scolastiche secondo il modello sussidiario integrativo. Nei percorsi triennali integrali, l’iscrizione si fa presso gli IF accreditati. La sede di svolgimento è quel113 la degli IF. Soggetti attuatori dei percorsi sono istituzioni formative che hanno esperienza almeno triennale nella gestione di interventi per giovani fino a 18 anni. Possono accreditarsi per l’Obbligo formativo organismi pubblici e privati compresi consorzi. 6) Docenti Dall’a.s.f. 2011/12, nei percorsi del modello sussidiario integrativo le competenze di base sono insegnate da personale delle istituzioni scolastiche. Le ore delle competenze tecnico-professionali possono essere erogate entro la quota di flessibilità del 25% (264 ore) dai docenti ed esperti delle Agenzie formative accreditate per l’obbligo di istruzione ai sensi del DM 239/2007. Nell’ambito della quota del 25% possono essere erogati anche interventi mirati al sostegno motivazionale, all’orientamento, al riorientamento, al tutoraggio (DGR n. 284/11). Nei percorsi biennali le competenze di base sono insegnate dai docenti dei CFP. 7) Articolazione oraria I percorsi del modello sussidiario integrativo sono attuati nell’ambito dell’autonomia e flessibilità. I percorsi delle IF (1+2), sono articolati in un biennio professionalizzante che prevede una durata complessiva di 1.980 ore: 1° annualità durata 990 ore; 2° annualità durata 990 ore. L’offerta formativa segue il modello di cui alla LR 30/2013, regolamentata dalle Modalità attuative di cui alla DGR n. 415 del 15/4/2014. I percorsi formativi dovranno garantire: – saperi e competenze di base, così come descritti nel documento tecnico allegato al D.M. 139/2007 e nell’allegato 4 dell’Accordo del 27 luglio 2011 e le competenze chiave di cittadinanza come previsto nell’Allegato 2 del D.M. 139/2007. Si tratta in totale di 380 ore al 1° anno e 320 al 2° anno; – competenze tecnico-professionali specifiche e comuni così come definite nel Repertorio nazionale dell’offerta di Istruzione e Formazione Professionale di cui all’allegato 2 dell’Accordo del 27 luglio 2011 e nell’allegato 3 (competenze tecnico-professionali comuni a tutti i percorsi) e nell’Accordo del 29 aprile 2010, integrato e ampliato dall’Accordo Stato-Regioni del 19 gennaio 2012. Si tratta di 394 ore al 1° anno e 374 al 2° anno); – stage per 160 al 1° anno e 240 al 2° anno; – personalizzazione per 56 ore al 1° anno e 56 al 2° anno. 8) Elementi Tutti i percorsi dovranno prevedere: accoglienza e orientamento, recupero e approfondimento, accompagnamento al lavoro, attività didattiche e formative teorico-pratiche, attività di laboratorio, stage, visite guidate presso unità produttive o in occasione di eventi, manifestazioni, fiere, etc. per massimo 40 ore annuali. QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 114 9) Esiti e certificazioni Agli allievi deve essere garantita in ogni fase del percorso la possibilità di passaggio tra i sistemi di Istruzione e Formazione, pertanto al termine di ogni annualità, gli IPS e gli organismi di Formazione Professionale dovranno prevedere un’apposita valutazione/scrutinio finalizzata alla certificazione delle competenze acquisite, a seguito della verifica dei requisiti educativi, culturali e professionali acquisiti dall’alunno. In caso di interruzione del percorso e in esito a qualsiasi segmento, ogni allievo ha diritto ad una certificazione delle competenze acquisite. In questo caso dovrà essere rilasciato un “Attestato di competenze” redatto in conformità allo schema di cui all’Allegato 7 dell’Accordo Stato Regioni e Province Autonome del 27 luglio 2011, spendibile per il riconoscimento dei crediti in ingresso nel passaggio ad altro percorso di istruzione-formazione o all’istruzione comprovante le competenze acquisite, in riferimento al profilo formativo e professionale del percorso di riferimento ed al raggiungimento degli standard formativi minimi, relativi alle competenze di base ed alle competenze tecnico-professionali. I Consigli di classe, a conclusione del secondo anno del percorso triennale e al termine delle operazioni di scrutinio finale, dovranno compilare per ogni studente il “Certificato di assol - vimento dell’obbligo di istruzione” di cui al Decreto del Ministro del - l’Istruzione, dell’università e della Ricerca n. 9 del 27 gennaio 2010 che resterà agli atti e che verrà rilasciato d’ufficio a conclusione del percorso triennale ovvero su richiesta dell’allievo interessato che abbia maturato almeno 10 anni di frequenza scolastica. Gli esami conclusi dei percorsi di IeFP per il conseguimento dei titoli di qualifica professionali, si svolgeranno sulla base della disciplina definita dalla Regione Umbria con DGR n. 200 del 3/3/2014, nel rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni di cui all’art. 17, con particolare riferimento al comma 2 e all’art. 20 del Capo III del D.Lgs. n. 226/2005 e in recepimento dell’Accordo fra le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano in tema di esami a conclusione dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale approvato dalla Conferenza delle Regioni il 20 febbraio 2014. 10) Crediti Nei progetti dovranno essere specificate le Unità Formative per le quali potrà essere effettuato il riconoscimento di crediti di frequenza rivolti alla personalizzazione dei percorsi, fermo restando che detti crediti non possono essere intesi come diminuzione della frequenza effettiva del percorso formativo. Per la messa in valore degli apprendimenti maturati nei precedenti percorsi vige la DGR 1429/2007. Questa regola riguarda anche i percorsi in diritto-dovere extra Accordo, finanziati con il FSE e rivolti ai giovani che hanno già assolto all’obbligo scolastico. 115 11) Governo del sistema La Regione, secondo la L.R. n.30 del 23.12.13, esercita le funzioni: a) programmazione, indirizzo, coordinamento delle politiche di intervento del Sistema regionale e dell’offerta formativa assicurando l’unitarietà del Sistema su base regionale; b) adozione di un sistema di valutazione e controllo al fine di verificare l’efficacia, l’efficienza e la qualità del sistema regionale, nel rispetto delle linee guida statali in materia; c) monitoraggio del Sistema regionale. Le Province partecipano alla programmazione dell’offerta formativa e ne definiscono la programmazione territoriale tramite l’emanazione di avvisi pubblici. 12) Destinatari I destinatari dei progetti sono le ragazze e i ragazzi, in obbligo d’istruzione, che hanno frequentato un primo anno di Scuola secondaria di secondo grado. Sono ammessi, prioritariamente, alla frequenza i giovani, che sono stati comunicati formalmente dalle Scuole secondarie di secondo grado. In precedenza questi percorsi erano riservati a coloro che non avevano compiuto 16 anni. Gli allievi senza licenza media potranno essere inseriti nei corsi a condizione che si preveda un percorso parallelo in un CPIA per il recupero del titolo. 13) Costi La Regione Umbria non ha attivato percorsi triennali se non per le Istituzioni scolastiche. Nel 2012/13, nell’ambito della sussidiarietà integrativa, le ore di competenze tecnico-professionali possono essere erogate entro la quota di flessibilità del 25% (264 ore) dai docenti ed esperti delle Agenzie formative accreditate per l’obbligo di istruzione ai sensi del DM 239/2007. 14) Apprendistato In riferimento alla DGR del 24.04.12 n. 441 (Allegato A), si prevedono (ma non risultano attivi) percorsi per un monte ore non inferiore a 400 ore annue, tenuto conto della possibilità, nel caso di apprendisti di età superiore ai 18 anni, di riconoscere crediti formativi in ingresso alla luce delle competenze possedute. QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 116 2.18. Valle D’Aosta 1) Struttura 2) Normativa – Protocollo 30.10.03 tra Ag. regionale Lavoro e Sovraintendenza studi (DGR n. 3906/03) – Protocollo tra Regione Autonoma - MIUR - MPLS del 19.11.03 (DGR n. 3906/03) – Protocollo d’intesa Inserimento dei privi di licenza (DGR n. 3077 del 23.12.11) – Deliberazione 1280 del 26.09.07 Procedura per il triennio 2007/10 – DGR n. 1281 del 18.05.07 Gruppo di monitoraggio – DGR n. 2426/2009 e DGR n. 3373/2009 Percorsi integrati – DGR n. 519/10 Recepimento rifor. II ciclo – DGR n. 2370/10 Recepimento figure del repertorio nazionale – DGR n. 2026 del 23.07.10 Repertorio regionale – DGR n. 2316/10 e 2317/10 2e 3e annualità percorsi integrati 2010/11 – DGR n. 302/11 e DGR n. 2955/09 Accreditamento – DGR n. 1736/11 e PD 4490/11 Invito per percorsi per post 16enni 2011/12 – DGR n. 1691 del 15.07.11 Inserimento di 7 profili nel repertorio regio - nale e standard Tasso di scolarizzazione al I anno: 100% (a.f. 2010/11)  Tasso di scolarizzazione al I anno: 68% (a.f. 2011/12)  IS IF IS Tasso di scolarizzazione al I anno: 62% (a.f. 2012/13) IF  IS Tasso di scolarizzazione al I anno: 62% (a.f. 2013/14) IF  IS 3° anno  2° anno  1° anno  3 anni modello complementare Titolarità (IF o IS) 3 anni modello integrativo Titolarità istituzione scolastica (IS) 3° anno  2° anno  1° anno  3° anno  2° anno  2 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 117 – Provvedimento Dirigenziale n. 4490 del 10.10.11 Approvazione corsi post16enni – DGR n. 3052 del 16.12.11 Integrazione repertorio – DGR n. 813 del 13.04.12 Istituzione gruppo di monitoraggio – DGR 1941/12 Corsi biennali per post 16enni 2012/13 – DGR 8 del 10.01.14 invito corsi biennali 2013/14 e 2014/15 3) Dati A.s.f. 2004/05: n. percorsi 5; n. allievi 81 A.s.f. 2005/06: n. percorsi 11; n. allievi 143 A.s.f. 2006/07: n. percorsi 17; n. allievi 214 A.s.f. 2007/08: n. percorsi 18; n. allievi 200 A.s.f. 2008/09: n. percorsi 23; n. allievi 276 A.s.f. 2009/10: n. percorsi 21; n. allievi 263 A.s.f. 2010/11: n. percorsi 12; n. allievi 154 A.s.f. 2011/12: n. percorsi 32; n. allievi 588 A.s.f. 2012/13: n. percorsi 30; n. allievi 643 A.s.f. 2013/14: n. percorsi 46; n. allievi 728 Note: In Valle d’Aosta le scuole sono regionali, con organici pagati dalla Regione, ma hanno obiettivi e titoli statali in esito ai quinquenni. Tutti gli IP e IT sono anche accreditati automaticamente alla Formazione per un Accordo del 2003 Regione-Sovrintendenza. 4) Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà integrativa e complementare e percorsi integrali di IeFP, ex percorsi triennali integrali, ex percorsi misti ed ex percorsi integrati con CFP più del 20%) Nell’a.f. 2004/05 percorsi di Formazione pura (non più rinnovati al 1° an - no nel 2005/06). Dall’a.s. 2005/06 percorsi triennali integrati a titolarità CFP con 20% di presenza di docenti di scuola (estinti al 1° anno nel 2007/08). Dall’a.s. 2007/08 percorsi integrati a titolarità scuola con presenza al 50% di docenti di scuola statale (estinti al 1° anno nell’a.s. 2010/11). Dall’a.s.f. 2010/11 (DGR n. 519 del 26.02.10) il filone principale del modello regionale si avvicina (ma potrebbe discostarsene e non è richiesto uno specifico accordo territoriale essendo la Regione a statuto speciale) a quello sussidiario integrativo, con la contemporanea presenza di percorsi delle Istituzioni Formative accreditate. Dall’a.s. 2010/11 sono partiti 2 percorsi nell’ambito degli Accordi in CU sulle figure professionali, uno in un IT (per Operatore Agricolo) e l’altro in un IP (per Operatore Riparatore Autoveicoli) con obiettivi regionali. Sono attuati nelle scuole secondo un modello “complementare” con passaggio in quarta mediante corsi di allineamento o esami. Nel 2012/13 sono attivate le terze (e le nuove annualità) di questi percorsi. A partire dall’a.f. 2014/15 è prevista l’attivazione di un unico corso in sussidiarietà complementare: Operatore Agricolo. Operatore Riparatore Autoveicoli passerà alle IF ac- QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 118 creditate. Dall’a.f. 2011/12 (DGR 1736/11), i percorsi delle IF (percorsi integrali biennali, “assimilabili” ma con denominazione diversa rispetto alle figure nazionali degli Accordi in CU) sono solo per post-sedicenni che possono vantare crediti acquisiti nel biennio dopo le medie. Sono rivolti a ragazzi che non intendono proseguire a scuola e desiderano conseguire un diploma di livello nazionale ed europeo. A gestirli sono 3 Enti accreditati per l’IeFP (CNOS-FAP, Fondazione per la Formazione Professionale turistica, Progetto formazione). Bando a regia regionale. 5) Sede di svolgimento Nell’a.s.f. 2011/12 per i trienni IP e IT l’iscrizione avviene presso le scuole mentre per i bienni dei 16-18enni avviene presso i CFP e presso le scuole. Pertanto, riguardo ai bienni, è prevista un’iscrizione contestuale per i 16enni entro l’anno solare che abbiano frequentato la scuola per 10 anni (al fine del rilascio della certificazione dell’assolvimento dell’obbligo di istruzione) e per i giovani che abbiano già compiuto 16 anni ma non abbiano 10 anni di scolarizzazione (al fine dell’assolvimento dell’obbligo di istruzione). Per i giovani che hanno assolto l’obbligo di istruzione senza ottenere il diploma di Stato del primo ciclo si prevedono apposite convenzioni tra i CTP e gli Enti di Formazione Professionale per il conseguimento del diploma di Stato del primo ciclo. Gli Enti di Formazione Professionale hanno sede operativa accreditata per la tipologia “Obbligo formativo” (DGR 745/03). A loro è richiesto di aver gestito nell’ultimo triennio almeno un corso di FP per giovani nella fascia dell’obbligo formativo. Possono essere accreditati per l’Obbligo formativo soggetti pubblici e privati, comprese le scuole. Queste ultime, con deroga su diversi requisiti. 6) Docenti Nell’a.s.f. 2011/12 nei percorsi delle IF le risorse professionali coinvolte includono i docenti dell’Agenzia formativa ed eventualmente i docenti dell’istruzione scolastica, ma la titolarità rimane all’Agenzia formativa. Ai docenti-formatori è richiesta l’abilitazione all’insegnamento delle materie relativamente alle competenze di base e tecnico professionali. Inoltre sono previsti dei tutor dell’Agenzia formativa e docenti di sostegno in caso di handicap. Nell’a.s.f. 2011/12 i docenti sono della scuola per i percorsi triennali IP e IT. Non è previsto il coinvolgimento delle Agenzie formative all’interno dell’offerta sussidiaria integrativa. 7) Articolazione oraria I percorsi del modello sussidiario integrativo sono attuati nell’ambito dell’autonomia e flessibilità su un monte ore di 1.056 ore annuali. Il percorso che si avvicina al modello complementare ha obiettivi regionali ed è articolato in tre anni con 3.300 ore suddivise in 1.100 ore per ciascun anno formativo + un massimo di 100 ore individuali di personalizzazione. Il monte ore prevede: accoglienza, orientamento (100 ore); sa119 peri di base (1.340 ore); area professionale (1.420 ore); project work/stage (440 ore); la personalizzazione è di 300 ore (massimo 100 all’anno) con moduli integrativi in ingresso (per debiti in entrata), di recupero (per debiti in itinere), di raccordo in uscita (per apprendimenti necessari allo sviluppo di altri percorsi). Anche per l’a.f. 2012/13 i percorsi biennali delle IF per ultrasedicenni hanno la durata di 2.000 ore (1.000 + 1.000) con: 1.000-1.200 ore dedicate all’attività pratica e teorica in laboratorio; 400-600 ore di stage; 80-100 ore dedicate alla realizzazione del capolavoro; monte ore definito in fase di progettazione per i momenti di teoria e supporto alla ricerca attiva del lavoro; 100-200 ore per attività motivazionale e accompagnamento. Nei singoli progetti sono formalizzate, per il sostegno/recupero di soggetti a rischio, 200 ore di didattica eccedenti le 1.000 ore previste. 8) Elementi Oltre al monte ore annuo “curvato” dei professionali vengono svolte attività di potenziamento (432 ore), attività aggiuntive obbligatorie di orientamento professionale in prima (33 ore), di stage osservativo in seconda (66 ore) e di alternanza scuola-lavoro in terza (132 ore). I percorsi biennali sono progettati con forte caratterizzazione alla professionalità e alle attività teorico-pratiche, con la presenza di significative esperienze in azienda, di attività di motivazione, presa di coscienza dei processi di apprendimento e ricerca attiva del lavoro. Si richiede, inoltre, alle IF: collaborazione ai monitoraggi del Gruppo istituito dalla Regione; coinvolgimento delle associazioni di categoria (protocollo scritto) per la progettazione e la realizzazione dei percorsi; riserva di almeno n. 1 posto a percorso per disabili; attività pratica e teorica svolta in laboratorio e in azienda per almeno il 70% del monte ore; moduli antidispersione di sostegno/recupero per 200 ore aggiuntivi alle 1000 ore; convenzioni con i CPIA per privi del diploma di scuola media; verifiche semestrali per la valutazione degli apprendimenti; formazione e remunerazione dei tutor aziendali; attività promozionali su spot radio, giornali locali, depliant; modalità e strumenti per la valorizzazione delle competenze base e trasversali; contributo spese viaggio per tutti gli allievi frequentanti, residenti o domiciliati ad almeno 6 Km dalla sede del corso o degli stage in azienda; costi di realizzazione dell’esame di qualifica e costi per la predisposizione delle attestazioni/certificazioni finali. 9) Esiti e certificazioni Attestati di qualifica professionale, corrispondenti almeno al III livello europeo e valevoli per l’inserimento diretto nel mondo del lavoro. Sono previsti 2 step selettivi, da collocarsi durante lo svolgimento del percorso (indicativamente non prima di 5 mesi dall’avvio del corso e non oltre 5 mesi dalla fine dello stesso), con possibilità di apportare modifiche al progetto di valutazione. QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 120 10) Crediti Crediti formativi in ingresso, nel rispetto della normativa vigente; acquisizione/capitalizzazione di conoscenze/competenze in itinere attestate, al fine di favorire la spendibilità quali crediti formativi in uscita per l’eventuale accesso ad altri percorsi di Istruzione e Formazione. 11) Governo del sistema Il modello è stato definito con incontri con le parti sociali per la raccolta dei fabbisogni professionali del mondo del lavoro analizzando il bacino e le caratteristiche dei potenziali utenti delle iniziative formative. La proposta di percorsi è definita dal sottogruppo “Formazione Pro - fessionale e orientamento”, istituito nell’ambito del “Consiglio politiche del lavoro” della Regione, composto da parti sociali, Consiglio regionale e Sovrintendenza agli studi. La proposta è stata validata dal Consiglio politiche del lavoro prima dell’approvazione con DGR. La deliberazione della Giunta regionale n. 813 del 13/04/2012 istituisce un Gruppo di monitoraggio, composto da rappresentanti della Regione e delle parti sociali, che ha il compito di monitorare i corsi di formazione attraverso la definizione di un impianto di monitoraggio quantitativo e qualitativo. È previsto un “Nucleo tecnico in fase di valutazione” dei progetti per eventuali modifiche e/o integrazioni ai Protocolli di collaborazione ove non sufficientemente dettagliati o incompleti. 12) Destinatari Giovani nella fascia 16-20 anni, con priorità di inserimento dei giovani minorenni, che hanno assolto l’obbligo di istruzione e non sono in possesso di qualifica professionale e/o titoli di studio superiori. È istituita una riserva di almeno n. 1 posto, per ogni percorso, per inserimento di soggetti con handicap/disabilità o che dimostrino di essere in carico ai servizi sociali. Sono inoltre ammissibili i giovani con le caratteristiche individuate nel Protocollo di intesa fra la S.O. politiche della formazione e dell’occupazione e la Sovraintendenza regionale agli studi, approvato con DGR n. 1552 in data 27/09/2013. I percorsi non possono superare i 25 ragazzi. 13) Costi Un anno nei percorsi integrali delle Istituzioni formative viene finanziato in media con € 131.555,60. Il costo comprende specifiche azioni di sistema, attivazione di moduli di sostegno/recupero di 200 ore (aggiuntivi rispetto alle 1000 ore del monte ore), attività di formazione dei tutor aziendali, partecipazione remunerata dei tutor aziendali alla programmazione; riserva di almeno n. 1 posto, per ogni percorso, per l’inserimento di disabili; 15 giorni di spot radio; inserzioni su giornali locali; depliant di orientamento; obbligo di coinvolgimento nella realizzazione dei percorsi delle associazioni di categoria. Il costo ora/corso ammonta 121 a € 131,56, il costo annuale per allievo è € 8.070,90 e il costo orario per allievo si attesta su € 8,07. 14) Apprendistato La Regione ha definito, in accordo con le parti sociali, che saranno regolamentati i profili formativi per permettere l’accesso al lavoro dei minorenni che abbiano assolto l’obbligo di istruzione. 122 2.19. Veneto 1) Struttura 2) Normativa – Protocollo del 11.12.02 Prima sperimentazione IeFP – Protocollo del 03.10.03 – Accordo territoriale del 11.12.03 – Accordo territoriale del 25.06.08 – Accordo territoriale del 13.01.11 Offerta sussidiaria – DGR n. 2813 del 10.09.04 Commissioni per passaggi tra sistemi – DD n. 656 del 26.09.05 Passaggi verso FP – DGR n.1598 del 28.06.05 Recepimento Accordo certificazione del 28.10.2004 – DGR n. 1142 del 18.04.06 Valutazione apprendimenti – DD n. 153/2007 Recepimento Accordo 05.10.06 su standard di competenze tecnico-professionali. Il recepimento dell’Accordo 05.02.09 è avvenuto nelle direttive dei bandi – DGR n. 1407 del 06.06.08 e n. 1699 del 24.06.08 Bandi per percorsi triennali a.f. 2008/09 – DGR n. 916 e n. 917 Bandi per percorsi triennali riferiti all’a.f. 2009/10 – DGR n. 2736 del 16.11.10 Direttiva disabili Tasso di scolarizzazione al I anno: 0% (a.f. 2010/11)  Tasso di scolarizzazione al I anno: 9% (a.f. 2011/12)  IF IF IS Tasso di scolarizzazione al I anno: 11% ( a.f. 2012/13) IF  IS Tasso di scolarizzazione al I anno: 11% ( a.f. 2013/14) IF  IS 3° anno  2° anno  1° anno  3 anni modello complementare Titolarità IF o IS 123 – DGR n. 3289/10 (DGR 419/09, DGR 359/04, LR 19/02) Accreditamento – DGR n. 1485 del 25.05.10 Bandi per percorsi triennali riferiti all’a.f. 2010/11 – DGR n. 205 del 01.03.11 Offerta sussidiaria triennale – DGR n. 119 del 31.01.12 Recepimento accordo 27 luglio 2011 – DGR n. 698 del 24.05.11 Modalità costo standard (studio approvato dalla Giunta regionale) – DGR n. 887 del 21.06.11 Piano annuale e direttive a.f. 2011/12 (1° e 2° anno) – DGR n. 888 del 21.06.11 Piano annuale e direttive a.f. 2011/12 (3° anno) – DGR n. 1013 del 05.06.12 Piano annuale 12/13 – DGR n. 1014 del 05.06.12 Avviso 12/13 – DGR n.1558 del 31.07.12 Linee guida 12/13 – DGR n. 2646 del 18.12.12 linee guida esami – DGR n. 1004 del 18.06.13 Costi – DGR n. 123 del 18.02.14 Esami 3) Dati A.s.f. 2002/03: n. percorsi 20; n. allievi 432 A.s.f. 2003/04: n. percorsi 230; n. allievi 3.563 A.s.f. 2004/05: n. percorsi 520; n. allievi 9.242 A.s.f. 2005/06: n. percorsi 837; n. allievi 14.332 A.s.f. 2006/07: n. percorsi 905; n. allievi 15.873 A.s.f. 2007/08: n. percorsi 921; n. allievi 16.161 A.s.f. 2008/09: n. percorsi 941; n. allievi 16.203 A.s.f. 2009/10: n. percorsi 965; n. allievi 17.723 A.s.f. 2010/11: n. percorsi 972; n. allievi 18.630 A.s.f. 2011/12: n. percorsi 994; n. allievi 19.908 A.s.f. 2012/13: n. percorsi 1.025; n. allievi 21.593 A.s.f. 2013/14: n. percorsi 1.057; n. allievi 23.311 4) Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (sussidiarietà complementare e percorsi integrali di IeFP). Dall’a.f. 2002/03 i percorsi di Formazione Professionale integrale sono per il conseguimento di un attestato di qualifica regionale, da ottenere frequentando un’Istituzione Formativa (IF) accreditata. Dall’a.f. 2011/12 è stato adottato il modello sussidiario complementare, a titolarità delle Istituzioni Formative (IF) o Scolastiche (IS). L’adozione sperimentale anche del modello integrativo sarebbe teoricamente possibile ma non realizzata nell’a.f 2012/13 né nell’a.f. 2013/14. Il passaggio alle quarte classi degli IPS non è automatico e il percorso di qualifica non si realizza necessariamente nell’ambito dell’autonomia e flessibilità curricolare. QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 124 Dal 2013/14 sono presenti i quarti anni. Vi sono pochi percorsi di IeFP presso Centri di Formazione ex regionali trasferiti alle Province e da queste autonomamente finanziati nell’ambito delle risorse trasferite. Vi è anche un CFP provinciale, a cui vengono applicate le stesse Unità di Costo applicate agli organismi di formazione accreditati privati. Bandi regionali. 5) Sede di svolgimento Iscrizione a 14 anni alle IF o alle IS secondo la sussidiarietà complementare. La sede di svolgimento è il Centro di Formazione Professionale o la Scuola. possono presentare progetti formativi, come IF, Istituzioni Formative accreditate presso la Regione Veneto e iscritte nell’Elenco regionale degli Enti accreditati; come scuole, in via sussidiaria, gli Istituti Professionali di Stato. 6) Docenti Nei percorsi delle IF sia i docenti delle competenze tecnico-professionali che quelli delle competenze di base provengono dai CFP. Per il supporto alle attività degli allievi sono contemplate attività di tutoring e tutoring orientativo per ogni gruppo classe. Nei percorsi delle scuole sia i docenti delle competenze tecnico-professionali che quelli delle competenze di base provengono dalle scuole. 7) Articolazione oraria Fino al 2011/12 percorso triennale integrale della durata di 3.100 ore (1.000 ore al 1° e 2° anno e 1.100 ore al 3° anno). Dall’a.f. 2012/13 le ore per anno dei percorsi integrali sono minimo 990, con una percentuale variabile nel triennio: di competenze di base (dal 39% al 46%), di competenze tecnico-professionali (dal 43% al 49% e incrementabile in assenza dello stage al secondo anno) e di stage/tirocinio (dall’8% al 15% ma ridotta al 5-10% in assenza dello stage al secondo anno). Pertanto, si prevedono al I anno 450-550 ore massimo di competenze di base e 440- 540 ore massimo di competenze tecnico-professionali. Al II anno 410- 460 ore massimo di competenze di base, 420-450 ore massimo di competenze tecnico-professionali e 80-160 ore massimo (facoltativo e sostituibile da Formazione Professionale) di stage/tirocinio. Al III anno 290- 370 ore massimo di competenze di base, 420-460 ore massimo di competenze tecnico-professionali e 160-280 ore massimo di stage/tirocinio. Il percorso di sussidiarietà complementare ha 1.056 ore per anno (art.5 comma 1 lettera b del DPR 87/2010). Nel biennio la Formazione di base va da 429 a 561 ore, mentre la Formazione Professionale va da 495 a 627 ore. Al III° anno la Formazione culturale va da 396 a 429 ore, mentre la Formazione professionalizzante da 627 a 660 ore. 165 ore di stage curricolare sono effettuate nell’ambito degli insegnamenti sia culturali che tecnico-professionali. 125 8) Elementi Il percorso è a carattere modulare. Potranno essere proposti dal primo anno percorsi polivalenti a carattere orientativo riferiti a diverse qualifiche professionali. Il percorso formativo è arricchito dalle seguenti misure di accompagnamento: orientamento; accompagnamento; accoglienza; accompagnamento al lavoro; moduli per favorire un adeguato inserimento di giovani provenienti dal Sistema scolastico o dal mondo del lavoro; moduli destinati a soggetti portatori di handicap o in condizione di disagio; moduli di approfondimento destinati a rispondere a particolari esigenze di professionalità del territorio. 9) Esiti e certificazioni È adottato un sistema di valutazione con una prova complessa, che intende verificare competenze sia culturali (con riferimento agli standard minimi nazionali delle competenze di base) sia professionali (relative a ciascun profilo professionale). Le fasi della prova valide per tutte le qualifiche sono: progettazione/pianificazione, realizzazione, collaudo con eventuale recupero di anomalie, colloquio. Le modalità di valutazione degli apprendimenti nei percorsi triennali sono definite dalla DGR n. 1142 del 18.04.2006. Al termine del III anno è rilasciato un attestato di qualifica professionale regionale. Acquisizione di crediti ai fini del - l’eventuale rientro nel Sistema di Istruzione. Per sostenere gli esami è necessaria la frequenza di almeno il 75% delle ore di durata del per - corso, escluse le ore di esame. Sull’argomento si può consultare il sito www. regione.veneto.it/web/formazione/esami. 10) Crediti La frequenza del percorso comporta l’acquisizione di crediti ai fini dell’eventuale rientro nel Sistema di Istruzione. È previsto inoltre il riconoscimento di crediti in ingresso per l’inserimento di allievi provenienti dalla scuola o dal mondo del lavoro che richiedono di essere ammessi direttamente al secondo o al terzo anno del percorso triennale o al primo anno dopo la scadenza del termine per l’iscrizione (coincidente con il primo quarto di monte ore). In particolare la collaborazione tra Regione e USR ha permesso di mettere a punto uno speciale dispositivo per l’accertamento dei crediti formativi degli allievi che intendono avvalersi della possibilità di passare da un Sistema all’altro. In virtù di questo dispositivo, si prevede che ogni passaggio tra Sistemi richieda un preventivo contatto tra IF e IS, finalizzato ad acquisire la documentazione amministrativa sul curriculum dell’allievo. Nel caso di passaggi dalla Formazione all’Istruzione la documentazione amministrativa che l’Istituto formativo rilascia all’Istituto scolastico che accoglie allievo comprende anche il certificato di competenze modello B previsto dall’Accordo del 28.10.2004 siglato in Conferenza Stato Regioni Città e autonomie locali. Il modello C viene, invece, utilizzato nei passaggi in in- QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 126 gresso alla Formazione Professionale, nel caso dei passaggi verso la Formazione, per l’inserimento in IF di allievi provenienti da Istituti di scuola superiore, apprendistato/mondo del lavoro e per i dispersi. In questo caso, è convocata una commissione di esperti. Sulla scorta delle informazioni ricevute dall’istituto scolastico di provenienza e in base ai risultati delle prove di accertamento, i docenti del Centro formulano una proposta di inserimento dove vengono evidenziate anche le eventuali azioni di recupero e/o rinforzo finalizzate ad agevolare l’integrazione nella nuova realtà formativa. La Regione ha disciplinato la costituzione delle commissioni interistituzionali per il riconoscimento dei crediti formativi nel passaggio tra Sistemi, previste dal DPR 257/200, istituendo con la DGR n. 2873 del 10.09.2004 e con i successivi decreti dirigenziali n. 232 del 18.04.05, n. 603 del 07.09.05 e n. 905 del 09.12.05, un apposito albo regionale degli esperti dell’istruzione, del mondo del lavoro e della Formazione Professionale chiamati a costituire dette commissioni. La regolamentazione per i passaggi è disponibile sul sito della Regione: www.regione.veneto.it/Servizi+alla+Persona /Formazione+e+Lavoro/ Formazione+Iniziale.htm Per l’ammissione al secondo e al terzo anno dei percorsi si richiede che abbiano ottenuto l’idoneità, ovvero il riconoscimento di crediti formativi adeguati. Il rilascio del certificato di assolvimento dell’obbligo di istruzione è attivato dall’a.f. 2010-2011. 11) Governo del sistema La programmazione delle attività di IeFP è affidata al Dipartimento Formazione, Istruzione e Lavoro della Regione Veneto. Essa regola mediante bandi e circolari le attività delle Istituzioni formative, dei Centri di formazione professionale trasferiti alle Province e in via sussidiaria delle Istituzioni scolastiche. Il Dipartimento gestisce la banca dati dell’Ana - grafe Regionale degli Studenti (ARS) attraverso l’ente strumentale Veneto Lavoro. A partire dall’a.f. 2004/2005 la banca dati informatizzata sugli utenti della Formazione Professionale è finalizzata a monitorare, con modalità informatiche, le iscrizioni, i ritiri degli allievi e i dati di follow up. Le Direttive richiedono che ciascun progetto sia frutto di un’analisi dei fabbisogni attraverso l’indispensabile coinvolgimento dei soggetti istituzionali attivi sul territorio con i giovani in età di obbligo di istruzione. A tal fine sono attivabili partenariati (operativi o di rete) con altri organismi formativi accreditati sul territorio provinciale. Possono, inoltre, essere attivati partenariati di rete con servizi sociali competenti per territorio, servizi di orientamento della provincia, istituti scolastici e uffici scolastici provinciali, con l’obiettivo di instaurare una sinergia tra strutture istituzionali chiamate a diversi livelli a prevenire e contrastare la dispersione scolastica ed il disagio giovanile. La Regione mantiene un rapporto di collaborazione con gli organismi formativi che realizzano il Piano regionale: Forma Veneto, FedForm, (scuole per estetisti) e Ance Veneto (scuole edili). 127 12) Destinatari Allievi quattordicenni soggetti all’obbligo di istruzione che abbiano conseguito la licenza media o allievi disabili con attestato di credito formativo previsto dall’art. 9 del D.P.R 122 del 22 giugno 2009. I giovani che frequentanti un percorso scolastico o di istruzione e formazione che abbiano compiuto la maggiore età senza un titolo in assolvimento del diritto- dovere all’istruzione - formazione, possono proseguire il percorso triennale fino al raggiungimento della qualifica. Le classi di primo anno devono essere, di norma, composte da un numero non inferiore a 20 allievi a inizio anno per servizi del benessere e comparti vari e 15 per edilizia. Il numero minimo di allievi frequentanti il 75% del monte ore e deve essere di 15 per servizi del benessere e comparti vari e 12 per l’edilizia. 13) IV anno In Veneto dall’a.s. 2013/14 sono presenti alcuni percorsi di IV anno: a.s.f 2013/14: n. percorsi 10; n. allievi 157. 14) Costi Il parametro di unità di costo standard prevede per i percorsi triennali delle istituzioni formative un costo ora/corso di € 90,36. Pertanto, il costo medio annuale per percorso sarebbe al primo anno di € 89.456,40, il costo medio annuale per allievo corrisponde a € 3.958,25 e il costo medio orario per allievo (per 1000 ore) tocca € 4,00. 15) Apprendistato In riferimento al DGR n. 7 agosto 2012, n. 736, allegato A, risultano percorsi per un monte ore non inferiore a 440 ore annue (320 di formazione esterna e 120 di formazione interna all’azienda) per gli apprendisti minorenni e per un monte ore non inferiore a 440 ore (320 di formazione interna e 120 di formazione esterna all’azienda con modalità learning week) per gli apprendisti di età superiore ai 18 anni. I percorsi sono stabiliti mediante Avviso Pubblico approvato con DGR n. 1284 del 03/07/2012 e dal Decreto n. 530 del 13/07/2012 (allegati). La gestione dell’offerta è stata affidata ad un unico partenariato regionale. Le attività formative sono finanziate attraverso voucher. Nel 2013 sono segnalate nella Regione 59 unità di apprendisti minori in formazione per la qualifica. Nel 2014 sono segnalati 183 apprendisti inseriti nei percorsi formativi per la qualifica ed il diploma professionale. QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 128 2.20. Provincia Autonoma di Bolzano 1) Struttura 2) Normativa – Legge provinciale n. 40 del 12.11.92, Ordinamento della Formazione Professionale – DGP n. 1779/09, Approvazione dei programmi di esame dei corsi di qualifica professionale – DGP n. 25-12129 del 14.09.09, Accreditamento – DGP n. 334 del 01.03.10, Corsi a tempo pieno della FP tedesca e ladina – DGP n. 1256 del 26.07.10 Apprendisti presso le scuole professionali provinciali – Legge provinciale n. 11/2010 Secondo ciclo di istruzione e formazione della Provincia – DGP n. 363 del 14.03.11, Norme sull’esame finale – DGP n. 824 del 23.05.11, Recepimento Accordo figure professionali – DGP n. 1095 del 16.07.12, definizione dei curricoli dell’IeFP – DGP. n. 1939 del 27.12.12, Ordinamento percorsi triennali – DGP n. 122 del 28.01.13, Intesa per corsi annuali per l’esame di Stato nella FP Tasso di scolarizzazione al I anno: 0% (a.f. 2010/11)  Tasso di scolarizzazione al I anno: 0% (a.f. 2011/12)  IF IF Tasso di scolarizzazione al I anno: 0% (a.f. 2012/13) IF Tasso di scolarizzazione al I anno: 0% (a.f. 2013/14) IF 4° anno  3° anno  2° anno  1° anno  3 anni IeFP integrale Titolarità istituzione formativa (IF) 3) Dati A.s.f. 2004/05(*): n. corsi 124; n. allievi 2.904 A.s.f. 2005/06: n. corsi 151; n. allievi 3.327 A.s.f. 2006/07: n. corsi 178; n. allievi 3.750 A.s.f. 2007/08: n. corsi 192; n. allievi 4.131 A.s.f. 2008/09: n. corsi 170; n. allievi 4.580 A.s.f. 2009/10: n. corsi 130; n. allievi 4.078 A.s.f. 2010/11: n. corsi 205; n. allievi 4.724 A.s.f. 2011/12: n. corsi 135; n. allievi 4.995 A.s.f. 2012/13: n. corsi 295; n. allievi 5.276 A.s.f. 2013/14: n. corsi 315; n. allievi 5.648 (*) stima 4) Modello PERCORSI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE (percorsi triennali e IV anno). Da quasi vent’anni, nell’ambito della sua autonomia in materia di Formazione Professionale (competenza primaria), la Provincia di Bolzano avvia dei corsi triennali (ad eccezione degli Operatori Socio-Sanitari di 4 anni) composti da un anno di formazione di base e due anni di formazione specifica. La Provincia dispone di 30 Centri, o meglio di “Scuole provinciali”, le “Landesberufsschulen”, ossia Scuole Professionali del territorio. Queste sono diverse dalle Staatlichen Berufsfachschulen: Fachlehranstalten o Berufsbildenden Schulen (Istituti Professionali) e Fachoberschulen (Istituti Tecnici); queste ultime, infatti, danno titoli di Stato e non hanno obiettivi specifici di apprendimento determinati dalla Provincia. Per la parte ladina e tedesca non esistono più IP (ultimo l’Alberghiero “Keiserhof” di Brunico) ma solo IeFP provinciale, IT e Licei. All’interno delle Landesberufsschulen, dopo il primo anno orientativo è possibile continuare la Formazione Professionale con una Landesfachshule o accedere all’apprendistato (formazione duale con 1 giorno di formazione d’aula e 5 sul posto di lavoro). L’Accordo 16.12.10 sugli “organici raccordi” non è stato recepito dalla Provincia Autonoma di Bolzano ma vi sono intese per varare un 5° anno, allo studio per il 2014. 5) Sede di svolgimento L’iscrizione avviene presso i Centri provinciali di FP dipendenti dall’amministrazione provinciale. I percorsi formativi sono svolti dagli organismi formativi. Eventuali scuole (parte italiana) sono soggette ad accreditamento con deroga relativa all’affidabilità economico-finanziaria a motivo delle specifiche normative già dettate dalla propria natura giuridica. 6) Docenti Docenti dei Centri provinciali di Formazione Professionale insegnano sia le competenze di base che quelle tecnico-professionali. 129 130 7) Articolazione oraria Dal 2010/11 il percorso è strutturato in tre anni e prevede da 1.085 a 1.394 ore per ciascun anno formativo (circa 36 ore a settimana) con frequenza a tempo pieno dell’insegnamento delle discipline sia mattina che pomeriggio. Nella Formazione Professionale tedesca (1.224-1.292 ore all’anno) al primo anno sono previste 612 ore professionalizzanti e altrettante (50%) di base. Il secondo e il terzo anno le ore professionalizzanti sono 748 (61%) inclusive di 12 ore di laboratorio e 10 di teoria applicata alla settimana e di circa 180 ore (dalle 4 alle 6 settimane) di stage sia al 2° che al 3° anno. Nella Formazione Professionale agricola, forestale e di economia domestica (1.085 ore l’anno) nel triennio sono previste in media 1.823 ore professionalizzanti e 1.292 ore di competenze di base e trasversali. Lo stage conta tra le 93 e le 186 ore. Nella Formazione Professionale italiana (1.224-1.394 ore l’anno) i primi due anni si frequentano 700 ore professionalizzanti e 680 di base, il terzo anno 880 ore professionalizzanti e 500 di base. Lo stage è mediamente di 160-240 ore incluso nel monte ore degli ultimi due anni. 8) Elementi Il curricolo dovrà prevedere: orientamento; personalizzazione; accompagnamento al percorso. Per ogni anno formativo è previsto uno stage di circa 180 ore in azienda realizzato in 4/6 settimane. 9) Esiti e certificazioni Dopo il 1°anno gli studenti scelgono se continuare nell’apprendistato o nella Formazione Professionale. Al termine del III anno di Formazione Professionale è rilasciato un attestato di qualifica professionale provinciale. 10) Crediti Nella Provincia di Bolzano un ragazzo che abbia frequentato un corso triennale di Formazione Professionale e abbia intenzione di passare al quarto anno di un istituto scolastico diverso deve fare domanda per un esame obbligatorio sulle conoscenze e discipline mancanti in base al programma. Per gli allievi intenzionati a proseguire gli studi può essere attivato durante l’ultimo anno di Formazione Professionale un corso integrativo gratuito. Tra i Centri di Formazione Professionale e gli istituti scolastici si è instaurata una stretta collaborazione che prevede la comunicazione dei programmi, in modo che possa essere garantita una preparazione specifica agli allievi interessati e il riconoscimento delle attività pratiche. Al momento la collaborazione tra i due canali formativi non è stata strutturata in convenzioni dato l’esiguo numero dei casi. 11) Governo del sistema Tre Intendenze (quelle tedesca, italiana e ladina) si occupano degli Istituti statali, i quali non rientrano nell’ambito della IeFP, tre sono i settori nell’ambito del territorio della Provincia (quello tedesco-ladino, italiano e 131 settore specifico della FP agricola-domestica) che si occupano di gestire la Formazione Professionale, ossia le Scuole provinciali. Le ripartizioni provinciali competenti in materia di Formazione Professionale predispongono annualmente i programmi operativi con i corsi e indicano il profilo professionale, le modalità di iscrizione, di gestione e di realizzazione, la durata e i contenuti. La Commissione provinciale per la Formazione Professionale (ossia, una sottocommissione della Commissione provinciale per l’impiego) adempie alle funzioni attribuitele da leggi e regolamenti ed esprime parere in merito: 1) al coordinamento delle azioni in materia di Formazione Professionale realizzate nell’ambito della Provincia; 2) ai piani pluriennali ed ai programmi operativi delle attività di formazione; 3) alle questioni inerenti alla Formazione Professionale, che la Giunta provinciale sottopone al suo esame; 4) alla concessione di provvidenze di assistenza professionale. 12) Destinatari Giovani in possesso della Licenza media tenuti all’assolvimento del diritto- dovere all’Istruzione ed alla Formazione. Giovani con 9 anni di frequenza scolastica ed iscrizione a percorso integrativo con scuole secondarie di 1° grado. I destinatari minori di 18 anni sono distinguibili in apprendisti e alunni dei corsi. 13) Costi La Provincia Autonoma di Bolzano non utilizza un sistema di finanziamento basato su parametri di unità di costo standard. In ogni caso, poiché le “Scuole provinciali” che rilasciano le qualifiche di FP sono pubbliche e appartengono alla Provincia, non sono assimilabili alle istituzioni accreditate del privato sociale. 14) IV anno I corsi quadriennali sono stati istituiti nei primi anni del 2000. Dal 2010/11 i percorsi sono di 1.200 ore. A.s.f. 2005/06: n. percorsi 12; n. allievi 114 A.s.f. 2006/07: n. percorsi 13; n. allievi 155 A.s.f. 2007/08: n. percorsi 15; n. allievi 175 A.s.f. 2008/09: n. percorsi 17; n. allievi 215 A.s.f. 2009/10: n. percorsi 20; n. allievi 236 A.s.f. 2010/11: n. percorsi 21; n. allievi 530 A.s.f. 2011/12: n. percorsi 18; n. allievi 452 A.s.f. 2012/13: n. percorsi 35; n. allievi 585 A.s.f. 2013/14: n. percorsi 43; n. allievi 694 15) V Anno Un Protocollo d’Intesa (7.02.13) tra Provincia e Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca realizza corsi annuali di Formazione Professionale QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 132 per coloro che intendono sostenere l’esame di Stato per consentire la prosecuzione ai più alti livelli di studio universitario e di alta formazione. Il Protocollo stabilisce i criteri generali per la realizzazione dei corsi per gli studenti che hanno conseguito il diploma professionale al termine del percorso di Formazione di Istruzione e Formazione Professionale quadriennale così come stabilito dal D.Lgs 226 articolo 20. L’offerta riguarda i settori dell’Agricultura ed ambiente, Industria ed artigianato, Servizi amministrativi, commerciali, turistico-alberghieri, socio-sanitari e le aree tematiche riguardano quella linguistica, matematica, scienti fica e tecnologica, storico socio-economica e tecnico-professionale. Il monte ore è almeno di 990 ore. L’anno integrativo è iniziato per la parte tedescoladina nell’a.f. 2014/15. 16) Apprendistato Il consolidato sistema dell’apprendistato tradizionale si è trasformato in apprendistato per la qualifica e il diploma professionale. In riferimento alla LP 138 del 28 giugno 2012, alla LP 12 del 4 luglio 2012 e al DGP del 16.07.2012 n. 1095, l’attività formativa in apprendistato si articola: – per l’apprendistato triennale 400 ore annue presso la scuola professionale, – per l’apprendistato quadriennale 400 ore all’anno, nei primi 3 anni presso la scuola professionale e ulteriori 400 ore per il IV anno, articolate in 160 ore presso la scuola professionale provinciale e 240 ore di formazione extrascolastica. La formazione nelle scuole professionali si svolge secondo due modalità: in un percorso a blocchi da 9 a 11 settimane o in 1-2 giorni a settimana. Sono previste 108 figure professionali articolate in 59 figure di operatore (percorsi triennali) e 49 figure di tecnico (percorsi quadriennali). Gli esami di apprendistato sono regolati dalla DGP n. 704 del 13.05.2013: “Regolamento degli esami di fine apprendistato. La DGP 23.07.2012, n. 1135 riguarda la lista delle professioni oggetto di apprendistato e gli standard richiesti. Dopo il conseguimento della qualifica è possibile formarsi per ottenere il titolo di maestro artigiano. Nel 2014 sono stati elaborati gli ordinamenti formativi per le varie professioni in collaborazione con rappresentanti del mondo economico e insegnanti delle scuole professionali. A giugno sono stati approvati gli ordinamenti formativi di nove figure professionali. A fine 2013 sono state segnalate nella Provincia 1.304 unità di apprendisti (496 minori) in formazione per la qualifica e 1.725 (916 minori) per il diploma, per un totale di 3029 certificati. L’anno successivo ne saranno segnalati 3788. 133 QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 2.21. Provincia Autonoma di Trento 1) Struttura 2) Normativa – Percorsi a regime dal 1994 – Protocollo per 4° anno: 12.06.02 (successiva integrazione del 29.07.03) – Protocollo d’Intesa 07.02.13 per 5° anno – LP n. 5 del 15.03.05, Disposizioni urgenti in materia di istruzione e formazione – LP n. 5 del 07.08.06, Sistema educativo di istruzione e del Trentino (art. 58-59) Tasso di scolarizzazione al I anno: 0% (a.f. 2010/11)  Tasso di scolarizzazione al I anno: 0% (a.f. 2011/12)  IF IF Tasso di scolarizzazione al I anno: 0% (a.f. 2012/13) IF Tasso di scolarizzazione al I anno: 0% (a.f. 2013/14) IF 4° anno  3° anno  2° anno  1° anno  3-4-7 anni IeFP integrale Titolarità Istituzione formativa (IF) 5° anno  6° anno  7° anno  134 – DGP 2548 18.10.02, Modalità per la sperimentazione – DGP 2087 del 30.09.05, Azioni formative integrate – LP 5/05 (art. 11), DGP 2245/05, 2315/05 e 898/06, LP 5/06 (art. 67), DGP 724/07 Percorsi di alta formazione professionale – DGP 1820/08 e DGP 778/09 Accreditamento – DGP 139/07 Modello di quarto anno – DGP 2220/09 Cessazione IP – DGP 2003/10 e 138/12 Recepimento accordi per percorsi a regime – DGP n. 1822 del 26.08.11 Programma annuale attività formazione professionale. – DGP n. 1823 del 26.08.11 Criteri 2011/12 – DPPA del 05.08.11, n. 11-69/Leg Apprendistato e percorsi IeFP – DGP n. 138 del 03.02.12, Recepimento dell’Accordo 27.07.11 – DGP 317/11, 2171/12, 1681/12 e 1682/12 Figure armonizzate e struttura IV anni – DGP 2762/12, Valutazione apprendimenti – DGP 1051/13, Diploma quarto anno – DGP 1837 del 31.08.12, Criteri per azioni a finanziamento provinciale 2012/13 – DGP 54/13 V anno – DGP 352/13 Calendario 2013/14 – DGP 457/13, 46/13 e 49/13 V anno, esami – DGP 1051/13 IV anno – DGP 1466/13 Alta formazione – Legge provinciale n. 10 del 01.07.13 Apprendimento permanente – DGP 1803/13 e 1811/13 Programma 2013/14 Nota: Le istituzioni formative della IeFP sono in maggioranza istituzioni paritarie ma comprendono anche due Istituti di formazione provinciale. Nella Provincia Autonoma di Trento non operano più dall’a.f. 2010/11 gli Istituti profes - sionali quinquennali (vi sono solo: IeFP provinciale, IT e Licei) ad eccezione del Don Milani di Rovereto (settore sanitario) che non ha, tuttavia, percorsi in sussidiarietà. Le 2 “Scuole provinciali” (21 gruppi-classe) sono assimilabili alle 8 agenzie accreditate (60 percorsi) e sono dotate di budget autogestito. 3) Dati A.s.f. 2003/04: n. percorsi n.d.; n. allievi 3.345 A.s.f. 2004/05: n. percorsi n.d.; n. allievi 3.378 A.s.f. 2005/06: n. percorsi n.d.; n. allievi 3.646 A.s.f. 2006/07: n. percorsi 182; n. allievi 3.514 A.s.f. 2007/08: n. percorsi 198; n. allievi 3.845 A.s.f. 2008/09: n. percorsi 210; n. allievi 4.099 A.s.f. 2009/10: n. percorsi 213; n. allievi 4.156 A.s.f. 2010/11: n. percorsi 240; n. allievi 4.138 A.s.f. 2011/12: n. percorsi 137; n. allievi 5.057 A.s.f. 2012/13: n. percorsi 239; n. allievi 4.864 A.s.f. 2013/14: n. percorsi 251; n. allievi 5.059 135 4) Modello PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (percorsi triennali e IV anno). Percorso triennale di Formazione Professionale già dal 1994. Adesione alla sperimentazione nazionale nell’a.f. 2002/3 e a regime dall’a.f. 2004/5. A partire dall’anno formativo 2012/13 è stato modificato l’impianto dell’IeFP trentina secondo il nuovo Pecup dello studente a conclusione del terzo e del quarto anno e con un primo biennio suddiviso in settori. Il modello prevede la configurazione dei percorsi in 3 settori (agricoltura e ambiente, industria, artigianato e servizi), 12 indirizzi, 9 articolazioni e 15 opzioni. Nell’a.f. 2013/14, al primo anno, sono attivi 19 sedi di istituti paritari (Centri di Formazione Professionale) di 7 Istituzioni formative paritarie parificate (accreditate), con 57 gruppi-classe e 3 sedi di istituti di formazione provinciale con 20 gruppi-classe. Non è compresa la Fondazione Mach, anche parificata, ma finanziata con criteri diversi da un altro Servizio della Provincia di Trento. Ha 1 sede e 4 gruppi-classe al 1° anno. Le IF della Provincia offrono anche corsi serali. 4° anno con conseguimento del titolo di diploma professionale. A partire dal settembre 2006 per gli allievi con diploma professionale è possibile accedere all’Alta Formazione Professionale, istituita dalla Legge Provinciale n. 5 del 15 marzo 2005, art. 11 e disciplinata dalla Legge Provinciale n. 5 del 7 agosto 2006. 5) Sede di svolgimento La sede di svolgimento delle attività è l’Istituzione Formativa, anche per le competenze di base. L’iscrizione avviene presso l’Istituzione Formativa. Dal 2010 sono state parificate ENAIP Trentino, Opera Armida Barelli, Istituto Pavoniano Artigianelli, Centro di Formazione Professionale Centromoda Canossa, Centro di Formazione Professionale dell’Università Popolare Trentina, Centro di Formazione Professionale G. Veronesi, Ivo de Carneri, Centro di Formazione Professionale “Fondazione Edmund Mach”. Accanto ad essi operano le due Istituzioni provinciali di Formazione Professionale: l’Istituto di Formazione Professionale Servizi alla persona e del legno a Trento ed Istituto di Formazione Professionale Alberghiero e della Ristorazione a Rovereto. Sono accreditati tutti i soggetti pubblici e privati finalizzati alla formazione. 6) Docenti I docenti delle Istituzioni provinciali di Formazione Professionale hanno dipendenti provinciali. Le Istituzioni Formative paritarie dispongono di docenti privati a cui applicano il contratto collettivo provinciale. 7) Articolazione oraria I percorsi sono articolati in 3 annualità di 1.066 ore ciascuno. Le ore dedicate alla Formazione professionalizzante sono 543 al primo anno, 640 QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 136 al secondo e 698 al terzo (comprensive di 100 ore di stage). Al terzo anno, il monte ore dedicato all’area culturale è di 368 ore in totale (nel primo anno il peso dell’area culturale è di 523 ore, nel secondo anno di 426 ore). Al 4° anno l’alternanza tra i contesti formativi di CFP e aziende ha visto mediamente l’impegno degli allievi in attività di formazione presso le imprese per il 40%-45% della durata totale del percorso che è di 1.066 ore. 8) Elementi Il curricolo dovrà prevedere: accoglienza; orientamento; sostegno ai passaggi; stage, tirocini e alternanza formativa; personalizzazione/individualizzazione del percorso; tutoraggio. Il contributo alle Istituzioni formative comprende: diritto alla formazione (libri e mensa degli alberghieri), trattamento di fine rapporto (liquidazioni e accantonamenti), quote aggiuntive INPDAP, canoni di locazione immobili, quote per costi di funzionamento delle IF, codocenza, pubblicizzazione con spot radio, inserzioni sui giornali e depliant, materiali didattici di consumo, viaggi degli allievi per stage, alternanza, fiere, musei, convegni ecc inerenti agli obiettivi formativi, attività extra-curricolari in ambito formativo, culturale, sportivo inerenti agli obiettivi formativi, patentini europei di informatica, conduzione impianti termici, lingua straniera o altro, formazione degli operatori della formazione professionale. Un finanziamento a parte è stato assegnato dalla Provincia Autonoma. per studenti con Bisogni educativi speciali e per assistenti educatori ai disabili. La personalizzazione per stranieri (Allegato 5 della DGP 661 del 30.03.2007 e art. 10 del DPP, 27 marzo 2008, n.8-115/Leg “Regolamento per l’inserimento e l’integrazione degli studenti stranieri nel sistema educativo provinciale”) consente di sostituire la lingua straniera con l’apprendimento della L1 e di riconoscerne l’attività presso i laboratori linguistici come curricolare (art 11 del DPP 27 marzo 2008, n.8-115/Leg); le nuove linee guida per stranieri sono presenti nel DGP 747/12. Si indica, inoltre, la figura del referente per le iniziative interculturali (art. 6 del DPP 8-115/Leg/2008) e del docente referente per gli studenti con bisogni educativi speciali (art. 10 del DPP 17-124/Leg/2008 “Regolamento per favorire l’integrazione e l’inclusione degli studenti con bisogni educativi speciali”). Le attività extracurriculari sono delineate nelle Linee di indirizzo per l’attuazione dei piani di studio provinciali e nel Programma di attività delle istituzioni formative (programma di Centro fino alla definizione delle nuove linee di indirizzo). Queste attività possono riguardare l’ambito culturale, sportivo, musicale, artistico, teatrale o altri che comunque risultino coerenti al raggiungimento degli obiettivi indicati nel profilo educativo, culturale e professionale. In ogni Istituzione formativa devono essere realizzate almeno due ore settimanali di attività extracurriculari con priorità alle iniziative di carattere sportivo. Nelle attività extracurricolari rientrano anche i corsi della durata di 12 ore per il certificato di idoneità alla guida del ciclo - motore. Per la realizzazione dei progetti di internazionalizzazione ci si avvale, tra l’altro, delle risorse destinate al diritto allo studio per consentire 137 agli studenti provenienti dai paesi coinvolti nei progetti di partecipare ai percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (triennio e quarto anno). 9) Esiti e certificazioni Il DPP 7 ottobre 2010 n. 22-54/Leg disciplina la valutazione periodica e annuale degli apprendimenti nonché i passaggi tra i percorsi del secondo ciclo (Capo VI agli articoli 17 e 18). A conclusione del percorso triennale di Formazione Professionale c’è un “Passaggio assistito” al quarto anno dell’istruzione secondaria superiore o iscrizione al 4° anno di FP. La DGP 2087/05 e la LP del 07.08.06 n. 5, art 58 disciplinano i percorsi integrati tra scuole medie e Formazione Professionale per il conseguimento della licenza media. Il modello di certificato della Provincia di Trento è unico per tutte le istituzioni scolastiche e formative del territorio. Per l’ammissione all’esame lo studente deve aver frequentato almeno il 75% delle ore complessive. 10) Crediti È attuata anche per l’a.f. 2013/14 l’attivazione da parte delle Istituzioni formative delle seguenti certificazioni: patente europea ECDL, Fit tedesco, Ket inglese, particolari patentini/ abilitazioni di mestiere correlati al percorso formativo frequentato, che si realizzano durante la frequenza del percorso di Istruzione e Formazione Professionale (triennio/quadriennio e quarto anno). 11) Governo del sistema Il Programma annuale di attività per la Formazione Professionale prende come linee strategiche di riferimento gli obiettivi definiti nel Programma di Sviluppo Provinciale e le finalità della riforma indicata nella Legge Provinciale del 7 agosto 2006 n. 5 sul sistema educativo di Istruzione e Formazione Professionale del Trentino. Sono realizzate attività di raffronto e di verifica con le associazioni imprenditoriali e di categoria e con le imprese per la definizione delle figure di riferimento per le qualifiche e per i diplomi professionali dei percorsi di istruzione e formazione professionale, che fanno parte del Repertorio provinciale. Inoltre, trovano una specifica valorizzazione anche gli esiti dell’attività del gruppo di lavoro promosso dal Servizio Europa per la ricostruzione e la calibratura del quadro dei fabbisogni formativi e della conseguente clusterizzazione delle possibili azioni e interventi di risposta. La domanda formativa definita in ogni area occupazionale costituisce il riferimento per la progettazione ulteriore degli interventi da parte dei soggetti attuatori. 12) Destinatari Possono accedere alla IeFP gli allievi che abbiano conseguito la licenza media. Soggetti in situazione di disagio certificato o a rischio di abbandono e di dispersione scolastica per il conseguimento del titolo conclu- QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 138 sivo del primo ciclo di istruzione (art. 4 comma II del D.Lgs. 76/05). Possono accedere all’alta Formazione Professionale gli studenti in possesso di diploma professionale di durata quadriennale o che hanno superato l’esame di Stato al termine di un percorso del secondo ciclo. 13) IV anno Percorso sperimentale nel 2002/3 e a regime dal 2004/5. La prosecuzione al quarto anno per il conseguimento del diploma professionale è garantita da un’assegnazione di 1066 ore annue la cui articolazione e quadro orario sono definiti nella deliberazione della Giunta provinciale n. 2171 di data 15 ottobre 2012. A.s.f. 2005/06: n. percorsi 30; n. allievi 392; diplomati 342 A.s.f. 2006/07: n. percorsi 28; n. allievi 454; diplomati 378 A.s.f. 2007/08: n. percorsi 28; n. allievi 451; diplomati 378 A.s.f. 2008/09: n. percorsi 27; n. allievi 415; diplomati 360. A.s.f. 2009/10: n. percorsi 31; n. allievi 550; diplomati 435 A.s.f. 2010/11: n. percorsi 36; n. allievi 369; diplomati 495 A.s.f. 2011/12: n. percorsi 37; n. allievi 587; diplomati 529 A.s.f. 2012/13: n. percorsi 42; n. allievi 681; diplomati 588 A.s.f. 2013/14: n. percorsi 49; n. allievi 824; diplomati n.d. 14) V - VII anno I percorsi di alta Formazione Professionale hanno durata massima triennale e si realizzano nell’ambito di: automazione industriale, grafica, programmazione e controllo dei processi amministrativi, contabili e finanziari, servizi ricettivi, turistici e ristorazione. Inoltre, sono stati avviati percorsi di secondo anno nell’ambito di energia e ambiente, edilizia sostenibile e progettazione del verde. Possono accedere all’alta Formazione Professionale gli studenti in possesso di diploma professionale di durata quadriennale o che hanno superato l’esame di Stato al termine di un percorso del secondo ciclo. A.s.f. 2008/09: n. percorsi 4; n. allievi 71 A.s.f. 2009/10: n. percorsi 9; n. allievi 49 A.s.f. 2010/11: n. percorsi 9; n. allievi 59 A.s.f. 2011/12: n. percorsi 8; n. allievi 48 A.s.f. 2012/13: n. percorsi 8; n. allievi 64 A.s.f. 2013/14: n. percorsi 8; n. allievi 78 15) Costi Il parametro di unità di costo standard prevede per i percorsi triennali e biennali delle Istituzioni formative un costo ora/corso di € 135,53. Pertanto, il costo medio annuale per percorso sarebbe al primo anno di € 144.474,98, il costo medio annuale per allievo corrisponde a € 6.478,70 e il costo medio orario per allievo (per 1066 ore) tocca € 6,08. 139 16) Apprendistato In riferimento all’art. 3 del D.Lgs. 14 settembre 2011 n. 167 e al Protocollo d’intesa in materia di apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale tra la Provincia Autonoma di Trento e le parti sociali, la durata della formazione biennale è pari a 460 ore annue (200 ore per le competenze di base e 260 ore per quelle tecnico-professionali, con 100 ore all’interno dell’azienda per 3 anni) per il conseguimento della qualifica e per 4 anni per il conseguimento del diploma professionale. Eventuali crediti culturali e professionali possono ridurre il monte ore annuo di formazione esterna all’azienda ferma restando la sua durata complessiva. Per i giovani già in possesso del titolo di qualifica professionale che vogliono accedere al diploma la durata della formazione è pari a 460 ore. Nel maggio 2014 è stato emanato l’“Atto di indirizzo stralcio per lo sviluppo della filiera scuola-formazione-lavoro” per definire il ruolo delle Istituzioni formative provinciali e paritarie rispetto all’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale. Ad esse si attribuisce un ruolo centrale nella gestione di tutto il percorso formativo. Anche il D.G.P. del 27/10/2014 n. 1808 - Avviso Percorso C individua i requisiti di accesso, il numero di ore di formazione annue e gli strumenti di verifica/ certificazione/validazione delle competenze. Nel 2013 sono segnalati nella Provincia 27 apprendisti per la qualifica e il diploma (di cui 19 minorenni). L’anno successivo gli apprendisti segnalati sono 12. QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 141 3.1. Premessa Perché la formazione professionalizzante ha tante difficoltà nell’affermarsi compiutamente in Italia? Cosa è necessario per raggiungere un sistema della Istruzione e Formazione Professionale che possa considerarsi effettivamente ispirato ai canoni della “buona formazione”? In questa sede si proverà a rispondere a queste domande così impegnative affrontando il tema dal punto di vista ordinamentale, cioè da quello normativo ed istituzionale. Infatti, non vi è dubbio che non può esservi “buona formazione” in assenza di un apparato giuridico – cioè di regole di comportamento e di istituzioni pubbliche che le applichino e se ne rendano garanti – capace di far funzionare appieno la Istruzione e Formazione Professionale sull’intero territorio nazionale. Da questo punto di vista, le questioni ancora aperte sono molteplici. Qui se ne esamineranno alcune, presumibilmente le principali, senza la cui risoluzione, cioè, il destino della IeFP può risultare in varia guisa compromesso. Non si tratta, dunque, di essere pessimisti o ottimisti, quanto di osservare con realismo i dati di fatto. Essi ci dicono che, a dispetto dell’iniziativa e della passione di tanti operatori e formatori, la IeFP corre il rischio di perdere quanto sinora raggiunto se, sotto il profilo del sistema giuridico, non si affrontano risolutamente alcune questioni ancora aperte. Tali questioni possono essere così riassunte: dare pieno ed effettivo valore “legale” all’Istruzione e Formazione Professionale nell’ambito del sistema nazionale di Istruzione e Formazione; assicurare una governance unitaria del sistema della IeFP sull’intero territorio nazionale; prevedere i livelli essenziali delle prestazioni da garantire in ogni ambito regionale; giungere alla definizione di un testo unico della normativa vigente nella IeFP; rispettare correttamente il principio di sussidiarietà con particolare riguardo all’intervento degli Istituti professionali di Stato; assicurare un grado effettivo di certezza alle risorse finanziarie destinate al sistema della IeFP anche mediante l’impiego dei costi standard; collegare la IeFP al momento dell’inserimento nel 1 Ordinario di Istituzioni di diritto pubblico presso l’Università di Macerata. Per una nuova governance della IeFP Giulio Maria Salerno1 3. 142 mondo del lavoro, rendendo i Centri di Formazione Professionale soggetti capaci di agire anche nell’intermediazione tra domanda e offerta di lavoro. Nel presente contributo, quindi, le predette questioni saranno analizzate soprattutto al fine di fornire proposte di carattere operativo, da sottoporre quindi alla discussione pubblica perché si proceda con rapidità ed efficacia. Deve, infatti, riconoscersi che sono ormai trascorsi quasi quindici anni dalla riforma costituzionale del 2001 che ha ufficialmente riconosciuto la IeFP come un settore ordinamentale dotato di esplicito e diretto rilievo costituzionale: tanti sforzi sono stati compiuti, ma ancora alcuni passi indispensabili devono essere compiuti affinché la IeFP possa raggiungere quella effettività e compiutezza che appaiono indispensabili. Come vedremo, è attualmente all’esame delle Assemblee parlamentari una riforma costituzionale che riguarda anche la IeFP; è allora necessario inquadrare le problematiche sopra indicate anche alla luce delle novità che sembrano prospettarsi nel prossimo futuro a livello costituzionale. 3.2. La piena “legalizzazione” della IeFP È necessario assicurare che la Formazione Professionale sia pienamente riconosciuta nell’ordinamento, evitando quelle forme di oscuramento istituzionale che nella prassi sono spesso presenti. La IeFP è un settore dell’ordinamento direttamente previsto e garantito dalla Costituzione all’interno della materia dell’istruzione, e che per legge dello Stato rappresenta uno dei due ambiti in cu si articola il sistema nazionale dell’Istruzione e della Formazione. Ma ciò viene spesso e volentieri trascurato dai legislatori – nazionali e regionali – e dagli amministratori pubblici, sia a livello nazionale che regionale e locale. Bastano solo pochi esempi per avere consapevolezza della frequente collocazione della IeFP in una posizione di “ombra” istituzionale. Quando lo Stato interviene con provvedimenti sull’edilizia scolastica, per dirne una, la IeFP non viene considerata dalle relative norme di legge e dai conseguenti provvedimenti amministrativi, quasi che gli allievi dei percorsi formativi professionalizzanti non abbiano il medesimo diritto di fruire di strutture sicure ed efficienti. Perché il loro diritto-dovere all’istruzione in ambienti idonei viene meno garantito dallo Stato rispetto al pari diritto degli studenti delle scuole? Ed ancora, la IeFP è tuttora ampiamente trascurata dalle procedure ministeriali che concernono l’orientamento dei ragazzi al termine dell’Istruzione secondaria di primo grado, come se il diritto-dovere all’Istruzione e Formazione si esaurisse nel solo ambito scolastico, e non comprenda – come da anni è a chiare lettere previsto dalla legge – anche il proseguimento dell’attività formativa nell’ambito dei percorsi della IeFP. Certo, finalmente e dopo tanti sforzi, si è riusciti ad inserire anche i CFP nelle procedure di iscrizioni on-line predisposte dal MIUR, ma perché il meccanismo concretamente funzioni è necessario che le singole Regioni aderi143 scano all’accordo con il Ministero. E ben poche si sono apprestate a farlo. Tutto questo fa sì, in concreto, che il MIUR continui a fornire i dati relativi alle iscrizioni effettuate on-line sempre con il solo riferimento alle strutture scolastiche, ignorando quindi i migliaia di giovani che chiedono di iscriversi ai percorsi dei CFP, quasi si trattasse di allievi-fantasma. Similmente, nell’ambito della “garanzia giovani”, tra i titoli formativi che si possono indicare al momento della registrazione non viene esplicitato il possesso della qualifica triennale, così dimenticando che la legge prevede espressamente questo titolo per l’assolvimento del diritto-dovere all’Istruzione e Formazione! Così, chi ha concluso i percorsi triennali della IeFP scoprirà – se avrà buona volontà e non si è ancora scoraggiato – che potrà accedere egualmente alle forme di intervento previste da “garanzia giovani”, ma digitando alla voce “diploma”, perché così viene spiegato in una risposta fornita nel sito ministeriale tra le FAQ! Ma, oltre alla necessità di contrastare i predetti atteggiamenti delle pubbliche istituzioni, forse dovuti a ragioni culturali o ideologiche, di trascuratezza – se non di concreto ostruzionismo – nei confronti della IeFP, vi è anche la necessità di assicurare il pieno riconoscimento legale sull’intero territorio nazionale dei titoli acquisiti nel corso dell’intera filiera formativa professionalizzante, con particolare riferimento, tra l’altro, al diploma. Tutto ciò deve essere assicurato, non solo per dare piena effettività alla IeFP costituzionalmente garantita, ma anche in ossequio alla normativa europea che impone il riconoscimento e la promozione della formazione professionalizzante. A tal proposito, tra l’altro, una questione dirimente è quella della sostanziale continuità procedimentale tra i percorsi della IeFP iniziale (triennale e quadriennale) e i percorsi della Istruzione e Formazione tecnica superiore (IFTS) e degli Istituti tecnici superiori (ITS); in particolare, sono cruciali le questioni rappresentate dal quarto anno (che è scarsamente finanziato a livello regionale) e dal quinto anno, l’anno di passaggio al livello post-secondario in cui cooperano attualmente in modo ancora alquanto scoordinato e poco proficuo istituzioni educative che fanno parte di diverse filiere formative (scuole, IeFP e Università). Senza la configurazione di un solido processo di formazione professionalizzante, complessivamente ricostruibile in termini unitari, e non – come è avvenuto sino ad oggi – sostanzialmente spezzettato fra offerte differenziate messe a disposizione da soggetti e istituzioni di diverse impostazione e caratteristica, l’Istruzione e Formazione Professionale rischia di restare la gamba debole del sistema. A questo proposito, occorre considerare quanto previsto dalla legge sulla cosiddetta “Buona scuola”, la Legge n. 107/2015 che prevede alcune disposizioni espressamente dedicate alla IeFP ovvero, più in generale, all’istruzione professionalizzante. In primo luogo, circa la ricomposizione unitaria della filiera educativa professionalizzante, nel comma 46 dell’art. 1 si è finalmente prescritto che l’accesso nei percorsi degli Istituti tecnici superiori (ITS) avviene o sulla base del diploma di Istruzione secondaria di secondo grado (quelli cioè rila- QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 144 sciati dagli istituti scolastici), o sulla base del diploma professionale conseguito al termine dei percorsi quadriennali della IeFP (compresi nel Repertorio nazionale), integrati da una annualità di un percorso di Istruzione e Formazione tecnica superiore (IFTS), ma “la cui struttura e i cui contenuti sono definiti con accordo in sede di Conferenza” Stato-Regioni. Dunque, perché si realizzi quest’importante innovazione – che comunque lascia ancora spazio a quell’incertezza dovuta al “pluralismo” delle strutture educative coinvolte al quale si faceva cenno sopra – occorre attendere il raggiungimento di un prossimo accordo tra Stato e Regioni, che si spera possa intervenire nel più breve tempo possibile. Tra l’altro, va anche ricordata quella disposizione che prevede un apposito procedimento (con decreto del MIUR, sentiti i ministeri interessati) per la determinazione dei criteri di riconoscimento dei crediti acquisiti dagli studenti che hanno concluso i percorsi degli Istituti tecnici superiori, con la garanzia del riconoscimento di un numero minimo – piuttosto elevato – di crediti formativi universitari (cento o centocinquanta, a seconda che si tratti di percorsi di ITS biennali o triennali; vedi art. 51). In secondo luogo, nell’art. 1, comma 44, della Legge n. 107 del 2015 si dispone che, sempre nel rispetto delle competenze delle Regioni, anche le istituzioni formative accreditate per la realizzazione dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale, concorrono “al potenziamento e alla valorizzazione delle conoscenze e delle competenze degli studenti del secondo ciclo, nonché alla trasparenza e alla qualità dei relativi servizi”. Per consentire il perseguimento di tale obiettivo – ossia la pari partecipazione delle istituzioni formative accreditate – l’offerta formativa dei percorsi della IeFP “è definita, entro centottanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge, dal Mi - nistro” dell’istruzione di concerto con il Ministro del Lavoro, previa intesa in Conferenza Stato-Regioni. Tale definizione dei percorsi della IeFP deve tendere “al fine di garantire agli allievi iscritti ai percorsi” della IeFP “pari opportunità rispetto agli studenti delle scuole statali di istruzione secondaria di secondo grado”, sempre nel rispetto delle competenze regionali, ma dovendosi tener conto “delle disposizioni di cui alla presente legge”. Seppure tutto ciò dovrà avvenire senza nuovi e maggiori oneri per la finanza pubblica, quanto appena ricordato significa che l’offerta formativa della IeFP sarà soggetta ad un provvedimento interministeriale che, sulla base di una previa intesa con le Regioni e dunque nel pieno rispetto del principio di leale collaborazione (in quanto la IeFP costituisce materia di competenza regionale), potrà da un lato garantire alle istituzioni formative accreditate la possibilità di contribuire ai molteplici processi di potenziamento, valorizzazione, trasparenza e qualità dei servizi educativi che la Legge n. 107 del 2015 prevede in numerose disposizioni per le istituzioni scolastiche (a partire dall’art. 1, comma 1) – e che dunque andrebbero correttamente estese anche alle istituzioni formative accreditate dalle Regioni –, e dall’altro lato assicurare in concreto agli allievi dell’istruzione professionalizzante la “pari opportunità” rispetto agli studenti delle scuole. Si tratta di un’importante chance che, anche ai fini del pieno rispetto del dettato costituzionale relativo all’unitarietà del 145 sistema educativo repubblicano e alla parità di trattamento nel godimento del diritto allo studio, non va persa e anzi attentamente monitorata. In terzo luogo, nell’articolo 1, comma 181, lett. d), si prevede un’apposita delega al Governo per la “revisione dei percorsi dell’istruzione professionale, nel rispetto dell’articolo 117 della Costituzione, nonché (per il) raccordo con i percorsi dell’istruzione e formazione professionale”. Tale delega, a nostro avviso, va inserita in un approccio complessivo e sistemico nel contesto delle altre deleghe previste allo stesso comma 181 della Legge n. 107 per il sistema nazionale di Istruzione e Formazione. In specie, va ricordato che nella lettera f) del medesimo comma si prevede l’emanazione di un apposito decreto legislativo per assicurare “la garanzia dell’effettività del diritto allo studio su tutto il territorio nazionale, nel rispetto delle competenze delle regioni in tale materia, attraverso la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni, sia in relazione ai servizi alla persona, con particolare riferimento alle condizioni di disagio, sia in relazione ai servizi strumentali; potenziamento della Carta dello studente, tenuto conto del sistema pubblico per la gestione dell’identità digitale, al fine di attestare attraverso la stessa lo status di studente e rendere possibile l’accesso a programmi relativi a beni e servizi di natura culturale, a servizi per la mobilità nazionale e internazionale, ed ausili di natura tecnologica per lo studio e per l’acquisto di materiale scolastico, nonché possibilità di associare funzionalità aggiuntive per strumenti di pagamento attraverso borsellino elettronico”. Poiché la Legge n. 107 del 2015 detta norme per la “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione”, dunque, la garanzia dell’effettività del diritto allo studio riguarda necessariamente anche gli allievi che, a conclusione del primo ciclo di Istruzione, intendono iscriversi ai percorsi di qualifica e diploma professionale. Pertanto, anche tali percorsi devono essere opportunamente ed adeguatamente considerati – a partire dall’attuazione delle predette deleghe ai sensi del comma d) e f) del comma 181 – nel senso della necessità di non escludere il sistema della IeFP dalla garanzia dei pari diritti che, proprio ai sensi delle predette normative – vanno garantiti agli allievi dell’Istruzione e Formazione Professionale, al pari degli studenti della scuola. E ciò, ovvero l’obiettivo essenziale e cruciale dell’eguale considerazione dei sistemi educativi – quello scolastico e quello della IeFP – ai fini della pari garanzia dei diritti dei rispettivi studenti ed allievi, deve essere tenuto in considerazione anche ad altri rilevanti fini previsti nella stessa legge, a pena di determinare un’inammissibile discriminazione costituzionalmente rilevante ai fini della garanzia del diritto allo studio in entrambi gli ambiti nei quali può essere esercitato il diritto-dovere all’Istruzione e Formazione. In particolare, il principio in questione non può essere negletto dal legislatore delegato nell’attuazione delle seguenti altre deleghe previste nel comma 181: la delega riguardante l’adeguamento della normativa in materia di valutazione e certificazione degli studenti (vedi la delega prevista nella lettera i, del comma 181), normativa che rileva anche ai fini dell’ammissione agli esami di Stato degli allievo in possesso del diploma professionale della IeFP nonché QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 146 del raccordo con la normativa vigente in materia di certificazione delle competenze; la delega relativa alla promozione dell’inclusione scolastica – e quindi anche formativa – degli studenti con disabilità e al riconoscimento delle differenti modalità di comunicazione (vedi la delega prevista nella lettera c, del comma 181), anche tenuto conto del particolare impegno che la IeFP tradizionalmente profonde nel campo dell’inserimento ed integrazione degli allievi con disabilità; la delega relativa alla formazione iniziale dei docenti (vedi la delega prevista nella lettera b, del comma 181), considerato il fatto che, in base ai livelli essenziali delle prestazioni prescritti nel Capo III del D.Lgs. n. 226 del 2005, anche i docenti dei percorsi della IeFP devono essere in possesso dell’abilitazione all’insegnamento; la delega relativa al riordino complessivo del sistema nazionale di Istruzione e Formazione (vedi la delega prevista nella lettera a, del comma 181), dato che anche l’IeFP fa parte del predetto sistema; la delega relativa alla promozione e diffusione della cultura umanistica, valorizzazione del patrimonio e delle produzioni culturali, musicali, teatrali, coreutiche e cinematografiche, e sostegno della creatività connessa alla sfera estetica, anche ai fini dell’accesso, nelle sue varie espressioni amatoriali e professionali, alla formazione artistica nei predetti campi, consistente nell’acquisizione di conoscenze e nel contestuale esercizio di pratiche connesse (vedi la delega prevista nella lettera g, del comma 181), dato il carattere proprio della IeFP, nella quale la formazione educativa si struttura in stretta collegamento con l’esercizio delle pratica per la concreta acquisizione delle abilità professionali; e, per finire, la delega relativa alla realizzazione del coordinamento tra il Ministero degli affari esteri e il MIUR nella gestione della rete scolastica anche all’estero (vedi la delega prevista nella lettera h, del comma 181), considerata l’esperienza acquisita dalle istituzioni formative che operano da molti anni in altri paesi per la realizzazione di percorsi professionalizzanti che possono essere considerati rilevanti nell’ambito della complessiva offerta formativa del sistema educativo. 3.3. La governance unitaria del sistema della IeFP alla prova della riforma costituzionale e della Legge Delrio Il caso della IeFP è eccezionale nel panorama italiano: si tratta di una competenza legislativa – e conseguentemente amministrativa e regolamen - tare – attribuita in via esclusiva alle Regioni, le quali agiscono, tuttavia, nei limiti dei principi generali sull’istruzione e nel rispetto di livelli essenziali delle prestazioni (LEP), che sono invece competenza esclusiva della legge dello Stato. Alla prova dei fatti, questo meccanismo previsto dalla Costituzione ha funzionato soltanto in parte e con evidenti lacune. Come vedremo tra poco, in particolare, il sistema dei LEP appare ancora privo di un cruciale tassello normativo, il regolamento che deve essere approvato dal Governo previa una 147 necessaria intesa con le Regioni. Soprattutto, alla prova dei fatti appare evidente la disomogeneità delle condizioni in cui i soggetti della IeFP si trovano ad operare. Nel centro-sud del territorio nazionale, vi sono Regioni in cui non esistono praticamente percorsi di IeFP erogati da CFP (Umbria, Campania, Basilicata e Sardegna) o si tratta comunque di cifre assolutamente irrisorie (Marche, Abruzzo, Molise), ovvero inferiori a quelle presenti in Regioni assimilabili per livello economico (Lazio e Toscana). Insomma, ciò che manca all’ordinamento della IeFP è un assetto istituzionale dotato di meccanismi e strutture idonee a dare unitarietà di indirizzo, controllo e vigilanza ai singoli sistemi regionali di IeFP. Si sono create tante piccole “Repubbliche” autonome, con il problema aggiuntivo che l’autonomia conquistata spesso non viene neppure esercitata, oppure viene esercitata per consentire l’intervento formativo degli Istituti professionali di Stato in cosiddetto regime di sussidiarietà, così tradendo in sostanza la stessa attribuzione costituzionale di competenza a favore dell’autonomia regionale. La riforma costituzionale in corso di approvazione si avvia a modificare alcuni aspetti non secondari del meccanismo oggi vigente. Come possono essere interpretate queste innovazioni in modo da assicurare una governance ordinamentale compiutamente unitaria ed efficiente della Istruzione e Formazione Professionale? Lo scorso 27 gennaio la Camera dei deputati – che sta esaminando in prima lettura il disegno di legge di revisione costituzionale n. 2613-A – ha approvato un importante emendamento proposto della I Commissione (n. 30.900). Questo emendamento comporta una nuova distribuzione delle competenze (legislative, e quindi regolamentari e amministrative) tra Stato e Regioni in materia di “Istruzione e Formazione Professionale”, materia che viene da un lato distinta dalla “Formazione Professionale”, e dall’altro lato inserita nel possibile “regionalismo differenziato”. Tale testo è stato poi confermato nella successiva approvazione – sempre in prima lettura – da parte del Senato (conclusasi il 13 ottobre 2015). Dunque, poiché nelle seguenti due letture da parte delle Assemblee parlamentari – che si presume avverranno entro la prossima primavera del 2016 – non sono ammissibili emendamenti, questo testo può considerarsi definitivo. In particolare, in quello che dovrebbe diventare l’art. 117, co. 2, lett. o), Cost., tra le materie di competenza legislativa esclusiva dello Stato, sono state inserite “le disposizioni generali e comuni sull’istruzione e formazione professionale”. Ne consegue che il testo della Costituzione vigente sarebbe così modificato: “o) previdenza sociale, ivi compresa la previdenza complementare e integrativa; tutela e sicurezza del lavoro; politiche attive del lavoro; disposizioni generali e comuni sull’istruzione e formazione professionale”. Può notarsi che in tal modo, dal punto di vista sistematico, la IeFP verrebbe così distinta dall’area in cui sono comprese le attività di “istruzione e della ricerca” (che è infatti disciplinata in un’altra lettera dell’art. 117, co. 2: “n) disposizioni generali e comuni sull’istruzione; ordinamento scolastico, istruzione universitaria e programmazione strategica della ricerca scientifica e tecnologica”), mentre risulterebbe affiancata alle materie della previdenza e lavoro. QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 148 Inoltre, nell’art. 117, co. 3 – che disciplina le materie in cui le Regioni avranno la competenza legislativa espressamente riservata – dopo i “servizi alle imprese” è stato aggiunto “e della formazione professionale”, e sono state soppresse le parole “di istruzione e formazione professionale”. Ad una prima lettura, tutto questo implicherebbe quanto segue. La materia della IeFP non sarebbe più indicata come materia di competenza legislativa espressamente riservata alle Regioni; quindi in materia di IeFP le Regioni avrebbero soltanto la competenza residuale ai sensi dell’art. 117, co. 3, ultimo capoverso: “in ogni materia non espressamente riservata alla competenza esclusiva dello Stato”. Inoltre, circa la IeFP sarebbe introdotta una nuova materia di competenza esclusiva espressamente riservata allo Stato, ma limitatamente alle “disposizioni generali e comuni”, in modo analogo alla tutela della salute, all’istruzione, alle attività culturali e turismo, e al governo del territorio. In sostanza, si avrebbe un effetto di concentrazione delle competenze a livello centrale, in quanto ne conseguirebbe che sulla IeFP lo Stato potrebbe esercitare – a differenza di quanto avviene oggi – sia le competenze regolamentari (salvo delega dello Stato alle Regioni), sia le funzioni amministrative, o comunque potrà disporre la distribuzione delle funzioni amministrative tra i livelli di governo substatali, cioè attribuendole anche alle Regioni o agli Enti locali (cfr. art. 117, co. 5, e art. 118, co. 1). Come detto sopra, poi, nella riforma costituzionale in corso di approvazione è stata introdotta una nuova materia di competenza esclusiva espressamente riservata alle Regioni e diversa dalla IeFP: la “formazione professionale”. La materia della “formazione professionale” (FP) sarà dunque distinta dalla “istruzione e formazione professionale” (IeFP), e su di essa, dunque, non varranno le “disposizioni generali e comuni” che lo Stato detterà soltanto con riferimento all’“istruzione e formazione professionale”. La competenza regionale sulla “formazione professionale” non concernerà quindi gli ambiti propri dell’Istruzione e Formazione Professionale, da intendersi, a nostro avviso, non solo come IeFP iniziale relativa all’assolvimento del diritto-dovere al - l’Istruzione e Formazione, ma anche come intera filiera dell’Istruzione Professionalizzante (ad esempio, IFTS e ITS). Questa nuova materia “Formazione Professionale” – che riprende in parte la formulazione dell’art. 35 Cost. (La Repubblica) cura la formazione e l’elevazione dei lavoratori”) – dovrebbe avere per oggetto le attività formative diverse dall’Istruzione professionalizzante, quelle cioè della formazione continua, a distanza, rivolta agli adulti. Alcuni problemi, tuttavia, potrebbero determinarsi nella precisa distinzione tra le competenze statali sulla “IeFP” e quelle regionali sulla “FP” in relazione a istituti trasversali, quali l’apprendistato. Le Regioni in materia di “Formazione Professionale” eserciteranno, inoltre, le competenze regolamentari e amministrative, ovvero potranno disporre la distribuzione delle funzioni amministrative tra i livelli di governo subregionali, cioè tra gli Enti locali. La competenza legislativa regionale in materia di “Formazione Professionale” – come avviene oggi per la competenza regionale sulla “IeFP” – incontrerà i soli limiti posti dalle leggi dello Stato nelle materie attribuite alla competenza 149 legislativa esclusiva dello Stato stesso. In particolare, le leggi regionali sulla FP dovranno rispettare i livelli essenziali delle prestazioni prescritti dalle leggi dello Stato ai sensi dell’art. 117, co. 2, lett. m. Infine, come sopra accennato in relazione al cosiddetto “regionalismo differenziato”, nella riforma costituzionale in corso la IeFP è stata inserita tra le materie nelle quali le singole Regioni potranno ottenere ulteriori competenze legislative, regolamentari e amministrative, anche su loro richiesta e con un’apposita legge dello Stato (approvata previa intesa con le Regioni interessate, sentiti gli Enti locali, e purché la Regione sia in condizioni di equilibrio di bilancio). Infatti nell’art. 116, co. 1 è stata inserita la seguente dizione: “o), limitatamente alle politiche attive del lavoro e all’istruzione e formazione professionale”. Pertanto, singole Regioni potranno esercitare competenze proprie dello Stato anche in relazione alle politiche attive del lavoro e alla IeFP (ma ovviamente non sulla “Formazione Professionale”, su cui avranno già competenza esclusiva), cioè dettare norme di legge in deroga alle “disposizioni generali e comuni”, ovvero esercitare ulteriori funzioni regolamentari e amministrative. In definitiva, il sistema che si intende prefigurare con la riforma in corso di approvazione dovrebbe condurre ad una distinzione tra le attività formative, quelle della IeFP e quelle della FP. Le prime saranno soggette ad un assetto ordinamentale in cui si accentuerà la guida unitaria da parte dello Stato, mentre le seconde saranno mantenute in capo alla sostanziale autonomia delle Regioni. A ciò si potrà fare eccezione per quelle Regioni che vorranno far valere, anche per la IeFP, la possibilità di innescare il meccanismo del “regionalismo differenziato”. In questo senso, quindi, l’eventuale richiesta di maggiore autonomia da parte delle Regioni si tradurrebbe non, come accade oggi, anche nella totale o parziale omissione nell’attivazione della IeFP, ma nella maggiore volontà di azione e di intervento in questo specifico settore formativo. A quanto appena detto, va aggiunto che nella riforma costituzionale in corso di approvazione è prevista la defnitiva soppressione delle Province, ovvero dell’ente territoriale cui molte vigenti leggi regionali attribuiscono competenze di amministrazione in materia di IeFP. Come noto, la Legge cd. Delrio (Legge n. 56 del 2014) ha modificato l’assetto funzionale delle Province ed ha istituito le Città metropolitane. In particolare, tra le funzioni fondamentali delle Province non è stata inserita la materia della Istruzione e Formazione Professionale (cfr. art. 85), sicché spetta discrezionalmente alle Regioni, come sta attualmente verificandosi, rideterminare l’ente titolare delle funzioni amministrative in questione. Tra l’altro, la forte contrazione delle risorse finanziarie – e di personale – delle Province induce le Regioni a riacquistare le competenze sulla IeFP nell’ambito di un’impostazione “neo-regionale”, anche istituendo agenzie regionali, ovvero, qualora sussista al loro interno la Città metropolitana, differenziando le competenze sulla IeFP tra la Città metropolitana e le altre Province. È dunque in corso un ampio e profondo processo di redistribuzione delle funzioni amministrative relative alla IeFP, che potrebbe QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 150 determinare non solo incertezza sull’esatta individuazione dell’Ente territoriale responsabile, ma anche ulteriori oneri per gli Enti accreditati, oltre che per gli stessi utenti del servizio formativo. La riforma costituzionale che dovrebbe essere definitivamente approvata il prossimo anno, da un lato, potrebbe dare ulteriore base di legittimazione alla predetta redistribuzione delle competenze a favore delle Regioni, dato che sancirebbe la definitiva scomparsa delle Province (seppure sostitute da forme associative dei Comuni) dal testo costituzionale; dall’altro lato, però, l’accentuazione della governance unitaria della IeFP a favore dello Stato potrebbe determinare ulteriori, e al momento imprevedibili, esiti nel definitivo assetto delle competenze amministrative relative all’istruzione professionalizzante. 3.4. Un regolamento condiviso per i LEP da rispettare in ogni ambito regionale La mancata determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP) nella IeFP è stato un elemento che ha aiutato la frammentazione dell’offerta formativa professionalizzante nel territorio nazionale, e ha consentito ad alcune Regioni di trascurare in tutto o in buona parte l’obbligo legislativo di istituire percorsi di IeFP coerenti con il modello stabilito in sede nazionale. Anzi l’azione dei CFP da un lato è assente proprio nel Mezzogiorno, dove invece la loro funzione educativa professionalizzante appare per tante ragioni indispensabile; dall’altro lato non è valorizzata complessivamente in un Paese come il nostro dove è diffusa quella piccola e media impresa che avrebbe invece necessità di lavoratori adeguatamente formati, ma che da sola non può “creare” formazione. È dunque necessario che Stato e Regioni, come richiesto dalla normativa vigente, arrivino all’intesa necessaria per giungere all’approvazione del regolamento governativo che deve disciplinare i LEP. Si possono qui fornire alcune indicazioni propositive per consentire di pervenire ad un testo condiviso, base indispensabile per consentire una governance unitaria della IeFP, anche mediante la previsione di “percorsi di rientro” delle Regioni omissive e poteri sostitutivi. In particolare, va ricordato che l’art. 15, comma 4, del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226 prevede l’adozione di un regolamento governativo per definire le “modalità di accertamento del rispetto dei livelli essenziali” indicati nel Capo III del decreto legislativo medesimo in materia di IeFP, cioè dei livelli essenziali delle prestazioni che le Regioni devono assicurare “nell’esercizio delle loro competenze legislative esclusive in materia di istruzione e formazione professionale e nell’organizzazione del relativo servizio” (ai sensi dell’art. 15, comma 2). Tale regolamento governativo, come richiesto dal predetto comma 4 dell’art. 15, corrisponde a quello già “previsto dall’articolo 7, comma1, lettera c), della legge 28 marzo 2003, n. 53” (cd. Legge Moratti). Quest’ultimo fa riferimento al regolamento governativo da adottare, “sentite le Commissioni parlamentari competenti” per “la definizione degli standard minimi 151 formativi, richiesti per la spendibilità nazionale dei titoli professionali conseguiti all’esito dei percorsi formativi, nonché per i passaggi dai percorsi formativi ai percorsi scolastici” secondo la procedura di cui all’art. 17, comma 2, della Legge n. 400 del 1988, cioè quel regolamento detto di “delegificazione”, che consente – a certe condizioni – di innovare rispetto a preesistenti norme di legge. Inoltre, nel comma 2 dell’art. 7 della Legge 53/2003 si prevede che questo regolamento debba adottarsi previa intesa in Conferenza Stato- Regioni. Va precisato che le modalità di accertamento del rispetto dei LEP nella IeFP sono distinte dalla specifica attività di valutazione che riguarda la verifica del rispetto dei livelli essenziali nei percorsi formativi, valutazione che spetta al “Sistema nazionale di valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione” ai sensi dell’art. 22 del D.Lgs. 226/2005. Infine va sottolineato che il regolamento, disciplinando funzioni già spettanti in via istituzionale alle autorità pubbliche coinvolte a livello nazionale e territoriale, non prevede alcun maggiore o ulteriore onere a carico della finanza pubblica. La titolarità dell’accertamento del rispetto dei livelli essenziali nella IeFP andrebbe attribuita ai due Ministeri competenti, cioè MIUR e Ministero del Lavoro, assicurando alle Regioni, sulla base del principio di leale collaborazione e trattandosi di materia di competenza esclusiva regionale, la partecipazione al procedimento di accertamento sia a livello nazionale che a livello territoriale. I Ministeri statali dovrebbe dare luogo ad una “Commissione nazionale per l’accertamento del rispetto dei livelli essenziali nella IeFP”, in cui andrebbero collocati sia i rappresentanti dei due Ministeri (a livello di Direttore Generale), che un rappresentante delle Regioni, designato dalla Conferenza Unificata. Alla Commissione nazionale, coadiuvata anche dal supporto tecnico di INVALSI e ISFOL, potrebbero spettare i seguenti compiti: determinazione e aggiornamento delle linee guida dell’attività di accertamento; nomina delle Commissioni regionali; indirizzo, vigilanza e controllo delle attività svolte dalle Commissioni regionali; deliberazioni inerenti all’accertamento del rispetto dei livelli essenziali; deliberazioni inerenti alla procedura di “rientro formativo”. L’attività di accertamento dovrebbe essere svolta a livello regionale da “Commissioni regionali per l’accertamento dei livelli essenziali nella IeFP”, con tre componenti (aventi competenze tecniche) nominati dalla Commissione nazionale, e di cui due designati dai Ministeri competenti nell’ambito delle rispettive strutture decentrate, e uno designato dalla Regione. L’attività di accertamento del rispetto dei LEP nella IeFP, come detto sopra, ha per oggetto i livelli essenziali indicati nel Capo III del decreto legisla tivo n. 226 del 2005, così come risultano definiti in base ai successivi atti applica - tivi, e in particolare negli accordi e nelle intese raggiunte tra Stato e Regioni. Si tratta dei seguenti LEP relativi a sei categorie di indicatori: i livelli essenziali dell’offerta formativa (come indicati nell’art. 16 del D.Lgs. 226/2005); i livelli essenziali dell’orario minimo annuale e dell’articolazione dei percorsi formativi (come indicati nell’art. 17 del D.Lgs. 226/2005); i livelli essenziali dei percorsi (come indicati nell’art. 18 del D.Lgs. 226/2005); i livelli essenziali dei requisiti QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 152 dei docenti (come indicati nell’art. 19 del D.Lgs. 226/2005); i livelli essenziali della valutazione e certificazione delle competenze (come indicati nell’art. 20 del D.Lgs. 226/2005); e i livelli essenziali delle strutture e dei relativi servizi (come indicati nell’art. 21 del D.Lgs. 226/2005). La predetta Commissione regionale dovrebbe allora accertare il rispetto dei LEP in relazione alle sei predette categorie di indicatori con cadenza omogenea per tutti gli indicatori (annuale, oppure triennale collegata, ad esempio, all’avvio a regime dei percorsi formativi della IeFP), oppure con cadenza differenziata a seconda delle categorie di indicatori. La stessa Commissione regionale, al termine delle attività di accertamento da svolgersi entro un determinato periodo di tempo, dovrebbe poi approvare specifiche relazioni da trasmettere alla Commissione nazionale per la valutazione definitiva. Alla Commissione nazionale spetterebbe invece deliberare in via definitiva sull’accertamento del rispetto dei LEP in ciascuna Regione in relazione alle singole categorie di indicatori, dichiarando rispettivamente l’avvenuto rispetto o, in caso contrario, indicando le correzioni da apportare all’assetto organizzativo e il termine entro il quale adottare i provvedimenti correttivi, anche mediante la predisposizione di un apposito “piano formativo di rientro” nel rispetto dei LEP. E qualora una Regione non dovesse adempiere alle indicazioni della Commissione nazionale, quest’ultima potrebbe avere la facoltà di proporre al Governo l’adozione dei provvedimenti correttivi mediante l’esercizio dei poteri sostitutivi ai sensi dell’art. 120, comma 2, Cost. e dell’art. 8 della Legge n. 131 del 2003. 3.5. Un testo unico per la normativa nazionale relativa alla IeFP e Leggi di sistema a livello regionale La disciplina normativa relativa all’Istruzione e Formazione Professionale è fortemente frazionata in senso verticale, particolarmente differenziata in senso orizzontale, e intensamente interconnessa in senso trasversale. In verticale, esistono norme collocate a diversi livelli di Governo (Stato, Regioni, Enti locali), e con diversa efficacia vincolante: leggi statali che dettano principi generali, leggi regionali, regolamenti statali e regionali, atti di vario tipo posti con accordi e intese in sede di Conferenza Stato-Regione, discipline applicative di carattere tecnico-operativo. In orizzontale, la competenza statale è distribuita tra una pluralità di disposizioni presenti in leggi, atti legislativi e regolamentari, così come la competenza regionale comporta la presenza contemporanea di una pluralità di discipline in ciascuna Regione, ciascuna organizzata con proprie leggi, regolamenti ed atti attuativi di diversa tipologia ed efficacia (indirizzo, controllo, gestione, regolazione, etc.). A ciò si aggiunga, in senso “trasversale” – come si detto all’inizio – la molteplicità di atti giuridici che esprimono la volontà congiunta di più diver153 si livelli di Governo (essenzialmente Stato, Regioni e Enti locali, quando agiscono unitariamente all’interno della Conferenza Stato-Regioni ovvero della Conferenza Unificata), ovvero di più soggetti dello stesso livello di Governo (ovvero la totalità delle Regioni nella Conferenza delle Regioni). Tali atti sono adottati per lo più in quanto previsti da norme di legge statale, a valle o a monte dei procedimenti di attuazione delle norme medesime. In sostanza, la concreta applicazione della prescrizione legislativa viene condizionata al verificarsi di intese, accordi, pareri che richiedono la non facile convergenza tra una pluralità di soggetti appartenenti ad istituzioni differenziate. Questo, in definitiva, è il risultato del fatto che la competenza in materia di IeFP è attribuita in via esclusiva alle Regione, nei predetti limiti unitari sopra indicati. In tale contesto normativo, non solo la legittimità delle modalità di erogazione del servizio formativo di IeFP è messa costantemente a rischio, in ragione di errori dovuti all’insufficiente o incompleta conoscenza delle norme applicabili, ma soprattutto la stessa sistematicità e coerenza dell’intero assetto prescrittivo ne vengono inevitabilmente a soffrire. Con tutto ciò che ne consegue sul rispetto dei principi di certezza del diritto, e di affidamento dei privati nei confronti delle pubbliche amministrazioni. Insomma, è l’intera IeFP – e dunque lo stesso servizio formativo erogato agli allievi – che finisce per manifestarsi ed apparire secondo modalità incerte ed ambigue. Per ridurre – e non certo per eliminare – incertezze ed ambiguità due potrebbero essere le strade da percorrere, una a livello centrale e l’altra a livello regionale. A livello statale, in primo luogo, appare di estrema utilità giungere alla definizione di un testo unico – che potrebbe redigersi anche sulla base della sopra richiamata delega legislativa conferita dalla Legge n. 107 del 2015 in materia di “riordino” del sistema nazionale di Istruzione e Formazione (comma 181, lettera a) – che consenta la ricostruzione, in termini chiari, del sistema della molteplice normativa applicabile sull’intero territorio nazionale in ordine all’Istruzione e Formazione Professionale, al fine di facilitarne la conoscenza, la comprensione e l’applicazione in modo univoco da parte di tutti gli operatori e i destinatari della normativa medesima, ovvero, in primo luogo, gli allievi, le famiglie, le istituzioni formative, le imprese e le stesse pubbliche amministrazioni. Tale testo unico, dunque, dovrebbe abbracciare non solo le norme di rango legislativo di provenienza dello Stato, ma anche gli atti che ne costituiscono necessaria premessa ovvero conseguenza applicativa, quali le intese, gli accordi e i pareri delle sopra citate Conferenze, ovvero anche gli atti di provenienza europea. A livello regionale, invece, appare indispensabile che si proceda all’approvazione di leggi “di sistema”, che mettano ordine, con un impianto unitario e dedicato, all’intera disciplina regionale sulla IeFP, ed aggiornando quindi la previgente normativa, rendendola coerente con il quadro nazionale ed europeo. Alcune Regioni si sono mosse in tal senso, e altre sono in procinto di farlo, come ad esempio il Veneto. Appare allora necessario riprendere l’ini - ziativa per l’approvazione delle leggi sul sistema regionale di IeFP, affinché la QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 154 tematica dell’Istruzione e Formazione Professionale sia nuovamente e con decisione posta all’ordine del giorno dei legislatori e degli amministratori regionali. 3.6. Dalla sussidiarietà “invertita” alla piena valorizzazione del “pubblico sociale” I dati confermano che l’Istruzione e Formazione Professionale è richiesta da una consistente fascia di giovani, ma questi non trovano risposte sufficienti, e proprio là dove se ne avrebbe maggior bisogno. Tra l’altro, la IeFP non solo è assente in alcune Regioni, ma in altre Regioni è anche impropriamente sostituita dagli Istituti professionali di Stato che erogano i percorsi formativi sulla base di un meccanismo che richiama formalmente la sussidiarietà, ma in un modo a nostro avviso, erroneo, ovvero, come vedremo meglio adesso, “invertito”. Gli Istituti professionali di Stato non erogano vera e propria Istruzione e Formazione Professionale, ispirandosi la loro attività formativa ad altre e diverse logiche e metodologie. Questa sussidiarietà “invertita” è, in vero, un modo per favorire la presenza degli istituti scolastici e conservare il loro personale, ma non soddisfa i veri interessi formativi degli allievi che richiedono un’istruzione professionalizzante. Va invece garantita e valorizzata la presenza dei CFP che sono effettiva espressione non tanto del “privato sociale” – come comunemente si afferma – ma del “pubblico sociale”, ossia di quei soggetti che, come diretta espressione di formazioni sociali liberamente istituite, esercitano attività di rilievo e interesse pubblici. D’altro canto, è vero che esiste nell’attuale sistema ordinamentale l’autonomia attribuita alle Regioni di disciplinare tale sottosistema con proprie leggi e di esercitare su tali basi le relative competenze amministrative, e soprattutto di individuare le risorse da destinare a tale fine, ovviamente integrando le predette risorse di provenienza statale con disponibilità tratte dallo specifico bilancio. Proprio tale autonomia, in assenza di vincoli giuridicamente cogenti posti dalla legislazione nazionale, ha fatto sì che le Regioni si siano trovate in una condizione di pressoché totale discrezionalità, se non addirittura di arbitrio. Talune, dando effettiva attuazione al principio di sussidiarietà orizzontale posto dall’art. 118, ultimo comma, della Costituzione, hanno individuato le risorse finanziarie in qualche misura sufficienti per consentire le attività in questione nel territorio regionale, riconoscendo così alle Istituzioni formative del “pubblico sociale” la possibilità effettiva di erogare un congruo numero di percorsi della IeFP iniziale in regime di accreditamento. Altre hanno operato secondo logiche assai diverse, o negando del tutto tale facoltà, o prevedendo risorse finanziarie molto limitate e quindi riconducendo la IeFP ad un ruolo del tutto secondario se non meramente ancillare rispetto alla cosiddetta “sussidiarietà” degli Istituti professionali di Stato, ovvero ancora attribuendo alle Istituzioni formative accreditate soltanto compiti di carattere socio-assistenziale per lo più attinenti al recupero 155 della dispersione scolastica. La stessa presenza degli Istituti professionali di Stato nell’erogazione dei percorsi di IeFP, in ogni caso, rappresenta un tema assai delicato: mediante l’impiego delle risorse statali destinate istituzionalmente all’erogazione di percorsi scolastici – e che, in fatto, sono integrate da cofinanziamenti che, a vario titolo, giungono appositamente dalle Regioni – queste scuole si trovano di fatto a svolgere un ruolo di integrazione e talora di vera e propria supplenza nei confronti delle Istituzioni formative accreditate dalle Regioni. A ben vedere, questa forma di intervento delle scuole statali rappresenta una vera e propria inversione del principio di sussidiarietà. Quest’ultimo, inteso come sussidiarietà verticale, significa, innanzitutto, che le funzioni pubbliche vanno esercitate dal livello istituzionale più vicino al cittadino, e soltanto in caso di accertata incapacità o inefficienza, consente che possa subentrare temporaneamente e transitoriamente il livello istituzionale più lontano. Dal punto di vista orizzontale, poi, la sussidiarietà implica che le attività di rilievo pubblico possono essere svolte dagli stessi cittadini, sia individualmente che anche in forma associata. Tali principi, espressamente accolti nella nostra Costituzione a partire dalla predetta riforma del 2001 e spesso applicati nella giurisprudenza della Corte costituzionale (si veda, in particolare, la sentenza n. 303 del 2003), impediscono allo Stato di subentrare nello svolgimento di funzioni spettanti per Costituzione alle autonomie territoriali in assenza di una normativa di legge statale che sia giustificata da un interesse unitario, preveda l’intesa o il parere dell’ente territoriali e rispetti il principio di leale collaborazione. Nel caso della IeFP l’intervento degli Istituti professionali di Stato, nel senso “sussidiario” come appena detto, è stato previsto da un mero atto di natura regolamentare (il regolamento sul riordino degli Istituti professionali di Stato adottato il 15 marzo 2010, in attuazione dell’art. 64, comma 4, del D.L. n. 112/2008 convertito dalla Legge n. 133/2008) e senza alcun riferimento ad un qualsivoglia interesse di carattere unitario che lo giustifichi. Si è trattato di un improprio utilizzo del principio di sussidiarietà che, presumibilmente collegato ad uno scopo politico del tutto contingente, determina in sostanza la sostituzione dello Stato alle Regioni nello svolgimento di un compito a queste costituzionalmente spettante, contrariamente a quanto previsto dall’art. 120, comma 2, Cost. che, invece, prevede l’intervento sostitutivo dello Stato subordinandolo a precise condizioni e a una determinata procedura disciplinata dalla legge statale, ed esattamente quella poi dettata con la Legge n. 131/2003. Con questa peculiare forma di sussidiarietà “invertita” dagli Istituti professionali di Stato, in sostanza, lo Stato provvede esso stesso a fornire i percorsi formativi della IeFP iniziale, secondo le due modalità indicate nel predetto regolamento del 2010, quella “complementare”, ove i percorsi di IeFP sono svolti separatamente dai percorsi scolastici e dunque sono svolti in classi che seguono gli stessi canoni della IeFP, e quella “integrativa”, ove i percorsi della IeFP – essenzialmente quelli triennali – sono svolti all’interno dei percorsi quinquennali scolastici, potendosi così l’allievo conseguire, alla fine QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 156 del terzo anno del professionale di Stato, anche il titolo della qualifica professionale. E ciò, se è concretamente e giuridicamente considerato realizzabile in quanto gli Istituti professionali di Stato si avvalgono delle quote del 20% di autonomia e del 25% di flessibilità loro riconosciute, pone dubbi in ordine alla coerenza tra il progetto educativo offerto che è proprio della formazione professionalizzante offerta dalle Istituzioni scolastiche, che nella loro evoluzione si sono in buona misura avvicinate ai percorsi liceali, e quello che è invece che è ormai consolidato nella formazione per competenze che è patrimonio tipico delle Istituzioni formative della IeFP. Dunque, appare discutibile il rilascio di un titolo di qualifica e di diploma professionale da parte di strutture scolastiche a ben altro predisposte, e che talvolta non dispongono delle condizioni operative, soprattutto in termini di risorse umane e strumentali, necessarie per fornire la formazione richiesta dalla IeFP. Ci si può domandare se ciò risponda al principio di affidamento che deve guidare l’azione dell’autorità pubblica cui si rivolgono i cittadini, e soprattutto le famiglie degli allievi che intendono essere educati e formati secondo le finalità proprie della IeFP. In ogni modo, attraverso le due predette modalità, i percorsi della IeFP, sia per la qualifica che per il diploma professionale, possono essere direttamente erogati da Istituti scolastici dello Stato; in sostanza, si tratta di percorsi di competenza regionale che sono posti in essere da Istituzioni scolastiche che, a ben vedere, traggono il loro sostentamento dal finanziamento cui lo Stato provvede per ben altre attività educative, ovvero per lo svolgimento delle attività propriamente scolastiche. Ma a tal proposito, va ricordato che, sulla base delle intese raggiunte tra le singole Regioni e i rispettivi Uffici scolastici regionali, le Regioni compartecipano di regola, talora anche ricorrendo alle risorse disponibili mediante il Fondo Sociale Europeo, ad una parte delle attività sostenute dagli Istituti professionali di Stato in relazione ai percorsi formativi della IeFP, in specie per le cosiddette “misure di accompagnamento per i raccordi tra i sistemi” (sono, ad esempio, le attività collegate alla “curvatura professionalizzante” dei percorsi scolastici, alla prevenzione delle dispersione scolastica, ai tirocini, ai laboratori, al riconoscimento dei crediti o alla certificazione delle competenze), oltre che per le cosiddette “azioni di sistema” che, a ben vedere, non riguardano i singoli percorsi formativi, ma l’intero processo di partecipazione degli Istituti scolastici allo svolgimento di attività connesse alla IeFP (sono, ad esempio, le attività connesse alla formazione dei dirigenti o dei referenti scolastici, al “supporto di rete”, al “chiarimento dei nodi problematici”, o alla “valutazione delle esperienze”). Insomma, se è vero che nelle richiamate intese si prevede che l’intervento cosiddetto “sussidiario” degli Istituti professionali di Stato nel campo della IeFP non deve comportare “oneri aggiuntivi” per lo Stato e per le Regioni, è altrettanto vero che lo svolgimento di tali attività formative comporta un’entrata aggiuntiva per questi Istituti statali. Così si produce un effetto paradossale: in un settore educativo come quello della IeFP già penalizzato dalla scarsità delle risorse (umane, struttu157 rali e finanziarie), per un verso lo Stato finisce per impiegare una parte delle sue disponibilità finanziarie e delle sue strutture scolastiche per erogare un servizio formativo che non sarebbe in via primaria di sua competenza; per altro verso, le Regioni finiscono per concorrere finanziariamente ai percorsi di IeFP che sono erogati all’interno degli Istituti di Stato. In definitiva, siamo di fronte ad una situazione definibile come un vero controsenso istituzionale, formativo e finanziario cui va posto rimedio. Occorre riportare lo Stato all’esercizio delle competenze istituzionali attribuitegli dalla vigente Costituzione e dalle leggi dello stesso Stato, evitando così improprie sostituzioni rispetto alle funzioni spettanti invece alle Regioni, mantenendo gli Istituti professionali di Stato nell’ambito delle competenze educative che sono proprie delle strutture formative scolastiche statali, e responsabilizzando le Regioni nel procedere concretamente all’espletamento di una funzione pubblica – quella concernente la disciplina e la gestione della istruzione professionalizzante – sin troppo variamente esercitata, ed anzi in alcune parti dell’Italia gravemente trascurata. Può dirsi che questo compito sia stato negletto principalmente in quelle Regioni dell’Italia centrale e meridionale ove maggiore è il bisogno di apprestare percorsi formativi per i profili professionali richiesti dalle imprese – soprattutto della manifattura e dell’artigianato, ma non solo – e dove particolarmente intensa è la dispersione scolastica. In questo quadro, gli aspetti finanziari costituiscono un aspetto non secondario, anche dal punto di vista della conformità ai principi costituzionali che sorreggono l’autonomia finanziaria degli enti territoriali ai sensi dell’art. 119 Cost. La Corte costituzionale ha più volte ribadito, dopo la riforma costituzionale del 2001 ricordata all’inizio, che lo Stato non può provvedere ad erogare finanziamenti pubblici negli ambiti spettanti alla competenza legislativa – e dunque amministrativa – regionale. L’intervento finanziario dello Stato, quando non sia giustificato da interessi unitari e da esigenze di riequilibrio, si traduce in un’inammissibile alterazione dell’assetto delle competenze costituzionali, in una vera e propria invasione di campo, alterando il quadro delle responsabilità politiche dei singoli livelli di governo. L’intervento della sussidiarietà “invertita” posto in atto mediante gli Istituti professionali di Stato nei percorsi formativi della IeFP, può essere allora inteso come una forma di controverso finanziamento statale in una materia di competenza regionale, giacché consente alle Regioni – nella misura in cui sia concretamente ammessa e operante la presenza degli Istituti professionali di Stato – di ridurre consistentemente il loro intervento finanziario nei riguardi delle Istituzioni formative. Restituire a ciascun livello di governo – statale e regionale – le proprie responsabilità istituzionali e finanziarie relative alla IeFP, dunque, è un obiettivo ormai irrinunciabile se si intende giungere ad un sistema nazionale dell’Istruzione e Formazione davvero equilibrato e correttamente funzionante. Alla tematica qui sollevata, in vero, potrebbe fornire risposta proprio uno dei decreti legislativi che saranno adottati in applicazione della Legge QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 158 n. 107 del 2015, ove si prevede, per l’appunto, la possibilità che il Governo detti norme per assicurare il “raccordo” tra l’Istruzione e Formazione Professionale – di competenza regionale – e l’istruzione professionale, di competenza statale (vedi art. 1, comma 181, lettera d). 3.7. La certezza delle risorse finanziarie alla IeFP anche mediante il ricorso ai costi standard per allievo Come noto, i CFP operano non sulla base del pagamento di corrispettivi da parte dei soggetti che usufruiscono dei percorsi formativi – come fanno invece le scuole paritarie – ma sulla base del diretto finanziamento pubblico dell’offerta formativa effettuata e proprio in ragione del diretto operare come istituzioni formative che erogano un servizio pubblico. Se si vuole tenere ferma questa soluzione, che risponde al carattere pubblico del servizio erogato dalle istituzioni formative, deve essere garantito uno stabile ed adeguato finanziamento che assicuri certezza ed efficienza nell’erogazione del servizio formativo. In estrema sintesi, i percorsi formativi della IeFP potranno essere erogati in concreto soltanto a condizione che i finanziamenti provenienti dallo Stato e dalle Regioni almeno si stabilizzino (ovvero tornino ai livelli di non molti anni fa, ripristinando, ad esempio, il finanziamento del capitolo di bilancio presente nel MIUR ed eliminando l’avvenuta riduzione della quota di finanziamento in capo al Ministero del Lavoro), e soprattutto se si procederà alla corretta applicazione del meccanismo dei costi standard. Viceversa, i dati dimostrano che i finanziamenti tendono complessivamente a ridursi e che l’applicazione dei costi standard è talora una giustificazione per una corsa al ribasso che conduce inevitabilmente a ridurre la qualità dei servizi formativi, con grave danno per i giovani che frequentano i percorsi della IeFP, per le relative famiglie e per la società tutta. Infatti, proprio l’appello ai costi standard sta dissimulando – come dimostrato dalle più recenti ricerche sulle spese relative alla IeFP, ivi compresa quella qui presentata – un tentativo di eccessiva e immotivata contrazione delle risorse erogate che potrebbe condurre dapprima al depauperamento dell’offerta formativa – sia in termini quantitativi che qualitativi – e successivamente alla stessa estinzione dei percorsi di IeFP da parte delle istituzioni formative. Il risultato sarebbe non soltanto un gravissimo danno inferto a quell’esperienza di istruzione professionalizzante che, pur tra tante difficoltà, è riuscita ad affermarsi nel panorama nazionale, tra l’altro anticipando con vera lungimiranza quella positiva commistione educativa tra formazione e lavoro che tanti adesso considerano indispensabile per il rilancio dell’Italia tutta. Ma l’esito conclusivo sarebbe anche la dispersione probabilmente irrecuperabile di un prezioso patrimonio fatto di persone in larghissima misura sinceramente appassionate, di competenze educative forgiate secondo canoni adatti a costruire percorsi formativi assai distanti da quelli tradizionalmente applicati nel settore scolastico e di strutture, laboratori, 159 impianti di addestramento che sarebbe costosissimo, se non forse impossibile, ricostituire. Per procedere al calcolo di ciò che si può definire come il “Costo Annuale Standard per Allievo” (CASA), allora, si dovrà tendere a realizzare una funzione di costo ottimale che sia rivolta a determinare il costo giustificato, date le caratteristiche proprie del contesto in cui si opera e degli allievi cui ci si rivolge, per fornire il servizio educativo relativo al percorso formativo secondo parametri almeno coerenti con i LEP che abbiamo sopra richiamato (con riferimento, quindi, ai criteri di accreditamento e ai relativi obblighi di qualità, adeguatezza e funzionalità che gravano sulle Istituzioni formative per l’accreditamento dell’Istituzione formativa e per la legittima partecipazione ai bandi regionali di erogazione dei percorsi formativi), cioè per garantire l’erogazione annuale del servizio stesso a ciascun allievo che si iscriva al percorso in questione e che intenda così acquisire una determinata qualifica o un determinato diploma professionale secondo modalità di sufficiente adeguatezza e funzionalità. Il costo unitario annuale di erogazione del servizio educativo, dunque, dovrà considerare il prezzo degli input – cioè dei costi dei fattori della produzione dell’intero servizio formativo, così come essi sono effettivamente e concretamente determinabili in relazione ai canoni di adeguatezza, qualità e funzionalità che sono richiesti dai LEP propri della IeFP –, in relazione allo specifico output formativo perseguito, ovvero a quel particolare risultato professionalizzante cui tende il percorso erogato, e tenuto conto del contesto economico, di alcune particolari tipologie di destinatari del percorso stesso e dell’incidenza delle condizioni di disagio educativo nel quale si opera, cioè delle principali varianti che possono obiettivamente incidere sui fattori di costo presi in considerazione Ne discende che l’attribuzione di risorse finanziarie all’Istituzione formativa da parte delle Regioni non dovrebbe essere determinata in modo arbitrario, ma dovrebbe, più correttamente, corrispondere al fabbisogno complessivo standard collegato al costo annuale per ciascun allievo iscritto ai percorsi di IeFP attivati in relazione ai corrispondenti obiettivi formativi delle prestazioni erogate e tenuto conto delle variabili proprie del contesto in cui si opera. Pertanto, oltre ad una quota dei costi imputabili alle spese per così dire “strutturali” che sono sostenute dall’Istituzione formativa, cioè quelle relative alla dotazione infrastrutturale e alla predisposizione e al funzionamento dell’assetto organizzativo minimo necessario, potrebbero essere considerate le spese “funzionali”, quelle cioè direttamente imputabili all’erogazione del singolo percorso formativo e sempre in coerenza con i parametri considerati, come già detto, ai fini del rispetto dei LEP (ovvero, attualmente, dei requisiti di accreditamento) vigenti nella IeFP. Tali spese funzionali si riferiscono, in particolare, ai costi annuali per il personale dedicato (dirigenziale, docente e amministrativo), per i servizi “strumentali” – quelli cioè finalizzati ad assicurare adeguati servizi di supporto al percorso formativo (in materia di progettazione dei percorsi formativi, gestione delle attività formative, atti- QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 160 vità laboratoriali, supporto dei soggetti con disabilità) –, e, infine, per i servizi “complementari”, quelli cioè rivolti ad assicurare adeguatezza, efficacia e qualità dei percorsi formativi, in entrata, durante e al termine dei percorsi stessi, e con specifico riferimento, quindi, alle attività di orientamento, monitoraggio, valutazione, certificazione, qualità. L’ammontare così determinato, poi, dovrebbe essere parametrato in relazione a fattori di contesto collegati alle specifiche condizioni regionali in cui l’Istituzione si trova ad operare, sia dal punto di vista economico (quali, ad esempio, il reddito familiare medio nella Regione), sia dal punto di vista dei destinatari del percorso formativo (come, ad esempio, la presenza di disabili), ovvero delle condizioni di disagio educativo in cui si agisce, con riferimento, in particolare, al tasso di dispersione formativa nella Regione. Questa proposta metodologica per il calcolo del predetto “Costo Annuale Standard per Allievo” (CASA) e del corrispondente fabbisogno standard per l’erogazione dei percorsi formativi nella IeFP, potrebbe consentire di assicurare, mediante parametri obiettivi, un’equilibrata e dunque corretta assegnazione delle risorse finanziarie alle Istituzioni formative accreditate, nel rispetto del principio dell’efficiente allocazione delle risorse pubbliche disponibili e in coerenza con la necessaria garanzia di un fondamentale diritto di cittadinanza, quello di Istruzione e Formazione nell’ambito dei percorsi della IeFP. Certo, l’applicazione di tale metodologia richiede consistenti requisiti informativi, ma questi ultimi appaiono senz’altro rintracciabili sulla base dell’ampia mole di dati di cui si può attualmente disporre. Nulla esclude, infine, che nella funzione di determinazione dei costi standard si possano introdurre correttivi volti ad incentivare le esperienze educative già positivamente realizzate dalle Istituzioni formative, ad esempio mediante forme premiali qualora si raggiungano risultati particolarmente apprezzabili sulla base delle attività di valutazione poste in essere dalle autorità competenti ovvero in relazione agli esiti occupazionali degli allievi che hanno già concluso i percorsi formativi, o ancora in relazione a risultati positivi nel processo di integrazione sociale di allievi stranieri o italiani seconda generazione. In questo modo il costo annuale standard per allievo, da strumento di efficiente allocazione delle risorse disponibili, concorrerebbe al miglioramento complessivo della qualità del sistema formativo della IeFP nel perseguimento di obiettivi di rilevante impatto sociale. Insomma, il risultato sarebbe il contemporaneo perseguimento non solo dell’efficienza in senso economico-finanziario nell’ambito di un corretto rapporto tra le Amministrazioni regionali e le Istituzioni che operano nella IeFP, ma anche di un obiettivo di cruciale rilievo costituzionale, vale a dire la garanzia del diritto fondamentale all’Istruzione e Formazione sull’intero territorio nazionale in condizioni di effettiva eguaglianza. Insomma, l’esigenza di un attento impiego delle finanze pubbliche sarebbe positivamente coniugata con il rispetto della libertà individuale alla scelta educativa allorché quest’ultima si rivolga all’Istruzione professionalizzante offerta dalle Istituzioni formative del “pubblico sociale”. 161 Un meccanismo parzialmente simile – connesso alle esigenze di efficienza e qualità che sono alla base del concetto di costo standard per allievo quale base di riferimento per la distribuzione delle risorse finanziarie – è prefigurato in una proposta di Legge adesso all’attenzione del Consiglio regionale del Veneto (vedi la proposta di Legge n. 19 del 2015, presentata su iniziativa, tra l’altro, del Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia). Oltre alla possibilità di “concedere buoni e contributi agli allievi frequentanti le istituzioni scolastiche e formative al fine di coprire, in tutto o in parte, le spese effettivamente sostenute per la frequenza dei percorsi educativi scelti” (vedi art. 7), si prescrive che il riparto delle risorse finanziarie disponibili per i percorsi della IeFP debba avvenire “sulla base del criterio principale della quota capitaria, con riferimento al numero effettivo dei fruitori delle attività e dei servizi, adottando coefficienti e criteri correttivi, anche in relazione alla collocazione territoriale, alle caratteristiche dell’utenza e alla tipologia e qualità dell’offerta formativa” (vedi art. 20, comma 2). Poi, si consente di “riconoscere i comportamenti eccellenti sul piano dei risultati raggiunti”, e di “valorizzare le capacità progettuali”, evidentemente, potremmo aggiungere, anche dal punto di vista della distribuzione delle risorse finanziarie (vedi sempre art. 20, ultimo comma). Insomma, la tendenza ad utilizzare criteri oggettivi, collegati a parametri qualitativi, nella distribuzione delle risorse tra i soggetti che erogano i percorsi della IeFP in regime di accreditamento, sembra affermarsi e va dunque sostenuta con ulteriore attività di studio ed analisi affinché possa tradursi in strumenti concretamente e correttamente utilizzati. 3.8. Il ruolo dei CFP nell’intermediazione tra domanda e offerta di lavoro per i giovani e gli adulti: verso i CFPL? Il nuovo assetto dei servizi per il lavoro e lo stretto collegamento tra il mondo del lavoro – più flessibile soprattutto in uscita – e il procedimento di apprendimento professionalizzante, impone di riconsiderare la funzione dei CFP, rendendoli strutture capaci di agire anche nell’intermediazione tra domanda e offerta di lavoro, utilizzando, in particolare, quella flessibilità che è propria dell’esperienza consolidata in tema di percorsi formativi personalizzati, orientati all’acquisizione di competenze e alla certificazione formale e informale. Tale funzione risulta adesso valorizzata anche da alcune prescrizioni legislative del cd. Jobs Act, cioè della Legge n. 183 del 10 dicembre 2014. In particolare, nell’art. 1, comma 4, lett. n) si parla della “valorizzazione delle sinergie tra servizi pubblici e privati nonché operatori del terzo settore, dell’istruzione secondaria, professionale e universitaria, anche mediante lo scambio di informazioni sul profilo curriculare dei soggetti inoccupati o disoccupati, al fine di rafforzare le capacità d’incontro tra domanda e offerta di la- QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 162 voro, prevedendo, a tal fine, la definizione dei criteri per l’accreditamento e l’autorizzazione dei soggetti che operano sul mercato del lavoro e la definizione livelli essenziali delle prestazioni nei servizi pubblici per l’impiego”. Inoltre, nella successiva lettera v) si parla della “attivazione del soggetto che cerca lavoro, in quanto mai occupato, espulso dal mercato del lavoro o beneficiario di ammortizzatori sociali, al fine di incentivarne la ricerca attiva di una nuova occupazione, secondo percorsi personalizzati di istruzione, formazione professionale e lavoro, anche mediante l’adozione di strumenti di segmentazione dell’utenza basati sull’osservazione statistica”. Ed ancora nella lettera z), si fa riferimento alla “valorizzazione del sistema informativo per la gestione del mercato del lavoro e il monitoraggio delle prestazioni erogate, anche attraverso l’istituzione del fascicolo elettronico unico contenente le informazioni relative ai percorsi educativi e formativi (etc.)”. Ancora nella successiva lettera bb) si parla dello “scopo di rafforzare l’azione dei servizi pubblici nella gestione delle politiche attive e favorire la cooperazione con i servizi privati, anche mediante la previsione di strumenti atti a favorire il conferimento al sistema nazionale per l’impiego delle informazioni relative ai posti di lavoro vacanti”. Certo, molto dipenderà dai decreti legislativi in corso di approvazione e dalla relativa attuazione. Si pensi, in particolare, alla disciplina dell’accreditamento per servizi per il lavoro, che è contenuta nell’art. 12 del D.Lgs. n. 150 del 14 settembre 2015, ove si prevedono apposite competenze delle Regioni che dovranno definire i “propri regimi di accreditamento” secondo criteri definiti con decreto del Ministro del Lavoro, previa intesa in Conferenza Stato- Regioni. Tra l’altro, si istituisce un Albo nazionale degli Enti accreditati a svolgere attività di Formazione Professionale, che sarà gestito dalla nuova Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL) (vedi art. 15). Inoltre, i servizi offerti dai centri regionali per l’impiego potranno essere erogati “anche mediante il coinvolgimento dei soggetti privati accreditati sulla base dei costi standard definiti dall’ANPAL e garantendo in ogni caso all’utente facoltà di scelta” (vedi art. 18, comma 2). Infine si prevedono incentivi finanziari per il contratto di apprendistato per la qualifica, il diploma e il certificato di specializzazione tecnica superiore (vedi art. 32). Altra novità è rappresentata dalla disciplina dell’apprendistato come ridefinita dal Capo V del D.Lgs. n. 80 del 15 giugno 2015, che prevede un “sistema duale” in cui tutte le forme di apprendistato collegate all’acquisizione di titoli successivi alla scuola secondaria di primo grado – e dunque non solo l’apprendistato direttamente collegato ai percorsi della IeFP volti alla qualifica e al diploma professionale, e quello rivolto al certificato di specializzazione tecnica superiore, ma anche l’apprendistato per il conseguimento del diploma di istruzione secondaria superiore, così come quello di alta formazione e ricerca – “integrano organicamente (...) formazione e lavoro” con riferimento ai titoli di Istruzione e Formazione Professionale e alle qualificazioni professionali contenuti nel Repertorio nazionale (vedi art. 41, comma 3). Occorrerà valutare con attenzione questa nuova disciplina dell’apprendi163 stato, che tuttavia, almeno a prima vista, non sembra fornire la svolta tanto attesa per rivitalizzare questo istituto nel senso di un vero e proprio “sistema duale” che faccia perno sulla IeFP. Viceversa, si prosegue nella ricerca di meccanismi misti e a più voci, e dunque di difficile riconduzione a modelli solidi e chiaramente percepibili nella propria identità. In ogni caso, occorrerà avere una visione aperta, in quanto una futura trasformazione dei CFP fino a farli divenire Centri di Formazione Professionale e per il Lavoro – ovvero “Scuole della formazione professionale”, come ipotizza, forse con qualche anticipo, la sopra richiamata proposta di Legge regionale del Veneto –, potrebbe essere l’occasione per mettere a frutto e a sistema i numerosi rapporti che la IeFP ha da lungo tempo sperimentato con il mondo delle imprese e del lavoro. QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 165 Contributi per la “Buona Formazione Professionale” per i giovani: una scuola popolare per il lavoro dei giovani Dario Nicoli1 4. 1 Docente Università degli studi di Brescia. 4.1. Il popolo esiste ancora e crede nel lavoro L’assordante narrazione sulla postmodernità e la globalizzazione ha prodotto la convinzione che ormai non esiste più il “popolo”, ma solo una massa indistinta di individui che esprimono uno stile di vita omologo: la pensano come i media suggeriscono loro, vivono nei “non luoghi”, sono ossessionati dalla stima altrui che cercano di conquistare esibendo consumi considerati “in”. Si tratta della nota tesi di Bauman secondo il quale, mentre si è oscurata l’etica del lavoro, nel processo di formazione dell’identità individuale ha acquisito sempre maggiore rilevanza l’estetica dei consumi. Il lavoro è stato ridotto ad un ruolo meramente strumentale il cui valore non sta nell’agire, ma è rintracciabile esclusivamente nelle possibilità di spesa del reddito prodotto. Si tratta della narrazione centrata sul “mutamento antropologico”, sostenuta da riferimenti letterari, primo fra tutti la tesi apocalittica di Pier Paolo Pasolini che aveva profetizzato la fine del popolo inteso come sottoproletariato, irretito dalla televisione, dalle lotterie e dai rotocalchi che gli avevano innestato bisogni fasulli, cancellando tutto d’un colpo l’allegria popolare senza tempo, sostituita dalle nuove passioni per elettrodomestici ed automobili. Siccome gli insegnanti sono intellettuali, questi si sono lasciati impressionare dalla teoria della “grande omologazione” ed hanno sinceramente creduto di trovarsi di fronte ad esseri semiselvatici, ragazzi instupiditi dalla vacuità del mondo dei consumi. Ma quella della scomparsa del popolo risulta alla prova dei fatti una tesi decisamente esagerata. Il punto di partenza di un discorso culturale è dato dalla presa d’atto di un’appartenenza cui ciascuno degli allievi pone affidamento; piuttosto che partire da uno schema ideologico (concepire lo studente come un individuo isolato dal contesto di riferimento) o meramente intellettualistico (considerare come mera “subcultura” il mondo di appartenenza dei 166 giovani), l’identità del singolo essere umano e la sua disposizione alla conoscenza prende avvio da un’appartenenza reale ad un gruppo, un popolo, una storia. Di conseguenza, il primo lavoro di un insegnante consiste nella comprensione del mondo dei significati dei propri allievi; ciò rappresenta un’opera spesso feconda, poiché consente di risalire dalle manifestazioni esteriori di un’identità ai valori profondi che li costituiscono. Inoltre, per formare giovani dotati di capacità critica, in grado di esprimere un punto di vista personale fondato, occorre entrare in dialogo con le loro credenze e nel contempo sfruttare i criteri morali e le disposizioni buone che questi anche impropriamente manifestano. Il viaggio culturale non è un allontanamento, ma un percorso che conduce inevitabilmente al ritorno alle proprie radici, arricchito dall’esperienza e dalle conoscenze rese possibili dall’itinerario percorso. Il posizionamento originario dell’uomo “curioso del mondo” non avviene in un non spazio neutro e spaesato che cancella ogni identità, magari ammantato dalla retorica ufficiale della “mitezza”, ma in una dimora piena di significati, in grado di dare senso al movimento ed alla trasformazione continua della nostra società, fornendo alle persone punti di riferimento saldi cui ancorare la propria esistenza. Una delle prove che testimoniano dell’esistenza della cultura popolare è la crescente domanda di Formazione Professionale espressa dai giovani, spesso frenata dalla ingiustificabile ristrettezza di finanziamenti riferiti a tale ambito. Nel contempo, costituisce controprova di ciò l’alto tasso di insuccesso ed in generale di dispersione proprio degli Istituti professionali, vista la discrepanza tra il nome esibito da queste scuole e la pochezza delle ore dedicate all’area di natura strettamente professionale. Ma su questo torneremo più avanti. 4.2. La cultura popolare La cultura popolare consiste in uno specifico orientamento del pensiero, il cui fattore cruciale è dato dalla centralità del contributo attivo del singolo al vivere comune; lo sviluppo risulta dalla continua dinamica di attivazione delle capacità dei suoi membri, nell’ambito di un’interazione (anche competitiva) con tutti gli altri. Per questo le culture popolari tendono ad enfatizzare il lavoro, i cui valori guida sono l’operosità (contro l’accidia, il parassitismo e l’indole intellettualistica di chi ritiene di poter risolvere i problemi con le parole, senza “sporcarsi le mani”), la concretezza, la responsabilità individuale che consiste nell’obbligo morale di mobilitare i propri talenti, la competenza, la giustizia in tema di riconoscimenti reddituali e simbolici, la lealtà, e soprattutto l’onore che riposa sulla coscienza del valore del proprio contributo al bene comune. Tutte risorse di grande rilevanza per chi operi con intenti educativi. Per questo, il motivo per cui i figli di immigrati frequentano maggiormente scuole professionali non dipende esclusivamente dalle ristrettezze economiche, ma anche dalla preveggente saggezza popolare che vede 167 nel lavoro la via per condurre da sé la propria vita e fornire un contributo personale, riconoscibile, all’avanzamento della società. Il popolarismo, un fenomeno poco studiato, ma non per questo meno rilevante specie nella nostra epoca di forte colonizzazione dei linguaggi, si esprime oggi preferenzialmente nella forma della resistenza. Non appare in pubblico, ma trova modi efficaci di trasmissione e diffusione. L’antipolitica ne è l’espressione più rilevante e più influente nella società, segnale di una generale diffidenza nei confronti dei messaggi pubblici e degli intellettualismi e politicismi in genere. Al caos mediatico proteso ad esibire la bruttezza del mondo, la cultura popolare reagisce facendo appello alla morale elementare: l’importanza dell’impegno personale, il legame con la terra che si esprime anche nel ritorno alla concretezza dello spirito contadino, il senso della festa, della comunità, del mangiare assieme. La stretta di mano, il saluto. La cura della casa, il senso della pulizia. Il valore della parola data. I simboli ed i gesti (gli auguri come “benedizione”). La solidarietà (ad esempio l’istituzione del vicinato). È più facile che l’intesa tra culture etniche differenti si realizzi sul principio di responsabilità individuale e sul buon senso comune che sull’idea astratta di uno spazio neutro realizzato mediante decolorazione di ogni differenza, qualcosa che in realtà ogni persona viva avverte come una minaccia molto prossima alla morte civile. Il senso comune non è opinione né camuffamento degli interessi di un gruppo, anche se per divenire fecondo e sostenibile necessita, come ogni altra espressione dell’intelligenza, di un quadro di riferimento, di una regola e di uno stile. Per questo, per fare buona formazione è necessaria un’alleanza tra culture intellettuali “alte”, cultura popolare, cultura dell’innovazione feconda e costruttiva, etica civile con particolare riferimento alla virtù del dialogo interetnico nel quadro di un’integrazione arricchente. Il principio dell’appartenenza porta con sé una formazione implicita, un apprendimento simpatetico che si accorda con le caratteristiche di una cultura vivente, indica una sintonia con i tratti di una “mentalità”. Esso si trasmette per generazione tramite un percorso di inclusione in cui il “piccolo” della comunità è attratto dal mondo dei grandi che inizia ad imitare spontaneamente in forma di gioco; egli impara dai “maestri”, persone che godono di una buona fama sostenuta dalla saggezza professionale. Successivamente, a scadenze definite, gli vengono sottoposte prove – i riti di passaggio – che scandiscono i passi dell’ingresso nel contesto degli adulti. Anche se nei periodi di crisi (specie quelle derivanti dall’omologazione culturale che porta con sé un indebolimento identitario) questi riti sono i primi a perdere di rilevanza, lasciando il giovane da solo in uno stato di noviziato abortito. L’apprendimento per imitazione svolto nel vivo di un contesto reale, altrimenti detto “addestramento”, possiede un valore conoscitivo più ampio di quanto gli si voglia riconoscere. Spesso viene svalutato dalle visioni pedagogiche che negano l’importanza del senso comune e del valore delle culture popolari poiché lo si considera come un apprendimento meccanico, impersonale, alienante. In realtà, poiché nella ripetizione esatta del gesto si acquisisce anche QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 168 la disciplina, lo stile e la sicurezza necessari ad affrontare le sfide, esso – visto entro un’autentica prospettiva formativa – porta con sé un patrimonio prezioso il cui valore si riscontra sia nelle piccole sia nelle grandi vicende della vita. 4.3. La dispersione ed i Neet si spiegano con l’assenza di una scuola popolare centrata sul lavoro La distanza dell’Italia dal valore indicato dalla nuova strategia Europa 2020 circa la dispersione scolastica è di circa 10 punti percentuali (19,2%), ma con valori molto diversi fra Centro-Nord e Mezzogiorno e soprattutto con differenze sensibili tra tipi di istituti, con dati molto positivi per i licei classici e molto negativi per gli Istituti professionali. Considerando che negli ultimi dieci anni anche le Regioni del Nord sono riuscite a contenere in modo modesto il fenomeno, un obiettivo realistico per l’Italia per il 2020 potrebbe aggirarsi intorno al 14-15%. Secondo l’Unesco si intendono per dispersione «tutti i fenomeni che comportano sia un rallentamento, sia l’interruzione del percorso formale di studio». Nonostante le numerose ricerche sull’argomento non è facile darne una definizione, soprattutto non è facile quantificare il fenomeno per la numerosità delle variabili che entrano in gioco, per i dati difficilmente comparabili a causa della disomogeneità dei contesti scolastici. In Italia poi le indagini forniscono informazioni in merito alle bocciature, ai ritardi, agli abbandoni in genere, ma non consentono di verificare se si tratta di uscite definitive dal mondo della scuola. Sul piano sostanziale «la dispersione scolastica deve essere vista non solo come evasione dall’obbligo o abbandono della scuola da parte degli studenti prima della fine del ciclo di studi intrapreso, ma come realtà che comprende anche le ripetenze, i ritardi rispetto all’età scolare, i cambiamenti di scuola, le frequenze irregolari, perfino i numerosi casi di rendimento carente rispetto alle possibilità. Il concetto di abbandono scolastico (o school dropping out) è da intendere in rapporto all’idea di scolarizzazione esistente in una determinata società; per i paesi occidentali una formazione regolare è prevista fino ai 18 anni. C’è dispersione di talenti ogni volta che ci si trova di fronte ad un sentimento di grave malessere che impedisce all’alunno di vivere un’esperienza scolastica pienamente formativa. Si tratta di un problema individuale e sociale, da ricondurre ad una molteplicità di fattori». In questa prospettiva, si può sostenere che la principale ingiustizia che la scuola può provocare non è l’insuccesso scolastico, ma l’insignificanza, di cui il primo è semmai l’esito. L’insignificanza è ciò che avviene in quel contesto in cui non accade nulla che abbia valore per le persone che vi trascorrono parte della loro esistenza. Il giovane si disperde per mancanza di legami significativi, mancanza di corrispondenza tra ciò che si aspetta e ciò che trova veramente (vedi il caso 169 degli Istituti professionali), specie la passione e l’incoraggiamento, ed infine mancanza di scopi persuasivi circa lo studio. Non è vero in generale che il carico di studio è un motivo di dispersione, casomai è il contrario. Lo è invece l’assenza di una proposta identitaria in grado di soddisfare le attese di una vita autentica, un’adesione convinta, magari anche critica, a ciò che si propone loro. Banalizzare è un altro modo in cui si tradiscono le attese dei giovani. In Italia il 26% dei giovani tra i 15 e i 29 anni, ossia 2,4 milioni, sono Neet ossia non sono più inseriti né in un percorso scolastico/formativo e neppure in un’attività lavorativa: una percentuale che aumenta tra le donne (27,7%) rispetto agli uomini (24,4%). Nel Rapporto Noi Italia, l’Istat spiega che nel 2013 si è avuto l’incremento più sostenuto degli ultimi anni della percentuale di Neet. Una quota che è nettamente superiore alla media della Ue, mentre l’incidenza è maggiore solo in Grecia (28,9%). Nella media dei paesi Ue, inoltre, circa la metà dei Neet è in cerca di un’occupazione, con picchi di oltre il 70% in Grecia, Spagna e Portogallo. Nel nostro Paese negli anni più recenti ci sono stati meno disoccupati e più inattivi. Tuttavia la quota di disoccupati tra i giovani Neet, cresciuta in misura significativa nel 2012, aumenta ulteriormente nel 2013 al 42,2% giungendo oggi oltre il 45%. Tra le Regioni, è la Sicilia con la quota più alta di Neet, seguita da Campania, Calabria e Puglia. Esattamente le stesse regioni nelle quali la Formazione Professionale è più esigua, fino a scomparire e dove gli istituti professionali sono meno diffusi. Mentre i Paesi con più significativi tassi di successo scolastico ed inserimento lavorativo dei giovani presentano una componente consistente di corsi di Formazione Professionale (Vet - Vocational Education and Training) che interessano più di un terzo della popolazione giovanile, in Italia questa percentuale cade al disotto del 20% con uno scarto di circa 15 punti percentuali, con una varianza importante per ciò che concerne le aree geografiche: più alta nella fascia del Nord, quella maggiormente competitiva nell’economia globale, molto contenuta, fino all’insignificanza, nel Mezzogiorno e nelle Isole, proprio là dove sarebbe più necessaria per lo sviluppo economico e l’occupazione giovanile. Un esempio lampante di programmazione… anticiclica dell’offerta formativa! Come afferma l’Unione europea, «l’IFP iniziale può contribuire in maniera significativa a combattere gli abbandoni, a migliorare l’equità nell’istruzione e a promuovere la mobilità sociale ascendente dei gruppi a rischio tramite: – la fornitura di istruzione di elevata qualità basata sull’apprendimento orientato sul mondo del lavoro e adattato alle necessità individuali; – percorsi che colleghino l’IFP all’istruzione superiore, rendendola accessibile per i gruppi a rischio; – appropriati “sistemi di tracciatura” volti a monitorare i tassi di occupazione degli studenti IFP, segnatamente di quelli appartenenti ai gruppi a rischio […] QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 170 Al fine di sviluppare le competenze chiave per la cittadinanza attiva è opportuno rafforzare i partenariati tra fornitori di IFP, comunità locale, organizzazioni della società civile, genitori e studenti». Il documento va ancora più in là, fornendo indicazioni metodologiche: «I prestatari di IFP dovrebbero ricorrere all’apprendimento basato sull’esperienza, esponendo i discenti ad attività non routinarie ed a situazioni non tipiche. Vi è un’evidente necessità di promuovere l’apprendimento attivo sia nell’IFP incentrata sul mondo del lavoro che nell’IFP a livello scolastico, offrendo alle persone l’opportunità di controllare e sviluppare il proprio apprendimento, anche tramite il ricorso a strumenti TCI innovativi, creativi ed elaborati ad hoc, compreso l’e-learning, per migliorare l’accessibilità e la flessibilità della formazione. Al contempo si dovrebbe incoraggiare e rendere accessibile a tutti gli studenti IFP – indipendentemente dal loro programma e settore di studio – la formazione all’imprenditorialità intesa come spirito d’iniziativa, capacità di attuare le idee nella pratica, creatività e autofiducia. Tale formazione dovrebbe rendere gli studenti coscienti della possibilità di intraprendere una carriera imprenditoriale, insegnando come si fonda un’impresa. L’imprenditorialità deve diventare una normale componente del quadro di competenze richiesto agli insegnanti ed istruttori. A livello europeo si dovrebbero sostenere e sviluppare ulteriormente diverse iniziative, come la creazione di reti, il progetto pilota Erasmus Giovani Imprenditori e gli scambi tra docenti ed imprenditori, al fine di promuovere l’imprenditorialità e le buone pratiche in materia di formazione all’imprenditorialità». Di conseguenza, è possibile affermare che l’alto tasso di dispersione e del fenomeno Neet richiedono una scuola popolare centrata sul lavoro, basata sull’apprendimento per esperienza, innovativa, orientata all’imprenditorialità che per il nostro paese significa prevalentemente lavoro autonomo artigiano e micro impresa. 4.4. La scuola popolare per il lavoro: il principio di corrispondenza Le buone performance dei CFP dimostrano come sia infondata la tesi, molto diffusa nel mondo intellettuale, della “mutazione antropologica” della mente dei “nativi digitali” a seguito delle innovazioni tecnologiche relative alla comunicazione. È l’idea del passaggio evolutivo dal “cervello che legge” al “cervello digitale” e del contestuale passaggio da un modo di apprendere centrato sul libro ad un approccio multidimensionale (multitasking) che provocherebbe un’attenzione parziale continua, tale da impedire la formazione nel cervello umano di un sapere più profondo, consistente e persistente. Diversamente da quanto sostenuto da queste narrazioni, la questione decisiva dell’educazione nelle società complesse è costituita dall’inerzia culturale: la didattica prevalente nelle nostre scuole (ed università) vede gli studenti 171 in una situazione di passività. Occorre mobilitare le risorse intrinseche dei giovani: curiosità, apprezzamento, interiorizzazione delle virtù degli adulti di riferimento, essere competenti, essere riconosciuti utili dagli altri. Questi giovani hanno bisogno di punti di riferimento, che è come dire che la formazione avviene solo entro la prospettiva dell’educazione alla vita adulta, al noviziato. Per questo, serve una proposta formativa centrata su: • compiti reali entro situazioni di apprendimento, attive e per scoperta, che mobilitano le risorse intrinseche degli allievi; • unitarietà del sapere evidenziato da “opere” significative e dotate di valore, rivolte ad interlocutori che le possano apprezzare; • valorizzazione del gruppo; • rilievo dell’alternanza formativa e del “capolavoro”; • autovalutazione. Se il processo di apprendimento segue la linea della «teoria dell’istruzione », ogni livello del sistema cercherà di liberarsi dagli allievi che non hanno raggiunto gli standard del livello precedente. In questo modo una parte degli iscritti viene «buttato fuori» passando ad una tipologia di scuola considerata più facile e di minore valore culturale. Questa scrematura è la causa principale della dispersione e rileva l’assenza di una prospettiva di valorizzazione dei talenti nella logica della «ulteriore chance» che consenta allo studente un ricominciamento. Il CFP è a tutti gli effetti la «scuola dei talenti», ed in quanto tale deve saper mettere in atto soluzioni differenti rispetto alle difficoltà con cui si confronta. La valorizzazione dei talenti si riferisce a tutti gli iscritti e non solo a quelli che mostrano livelli di prestazioni superiori rispetto alla media. Per questo occorre modificare la deriva scolastica degli Istituti professionali con il loro corredo di test di ingresso, recuperi e «avvii alla porta di uscita», ma occorre anche introdurre uno spazio formativo non didattico che comprenda modalità di apprendimento e di crescita centrate sul gruppo dei pari, su laboratori interni ed esterni (alternanza), sulle varie forme di responsabilizzazione rese possibili da un clima formativo attivo e proteso verso l’offerta di servizi culturali e professionali al territorio. L’inclusione non viene favorita abbassando continuamente l’asticella, banalizzando i saperi e «andando incontro» alle esigenze dei ragazzi. Probabilmente questa strategia aumenta l’esclusione, piuttosto che il contrario. Va evitata assolutamente la medicalizzazione del disapprendimento che sottrae agli allievi gli stimoli per la loro crescita. Occorre dare vita alla cultura peculiare della scuola professionale, puntando su attività educative e formative in grado di suscitare affezione, che possiedano un valore intrinseco e che pongano l’allievo al centro del suo cammino di apprendimento. La noia è il segnale di un legame fragile con la realtà; l’insegnante può nasconderla dietro una parvenza professionale, ma se l’allievo impara da questi a svolgere il suo «mestiere» al ribasso, finisce per perdere interesse e motivazione. QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 172 La scuola professionale o “scuola del lavoro” è la soluzione in grado di garantire una più elevata corrispondenza con le caratteristiche dei giovani di estrazione popolare che in buona parte richiedono percorsi formativi che consentano loro di inserirsi nel mondo del lavoro con tre-quattro anno di studi, e che sono disponibili a proseguire nell’istruzione tecnica superiore (o nei corsi IFTS) anche lungo il corso della loro vita. Tale corrispondenza ha un valore motivazionale, riscontrabile nella capacità di combattere l’inerzia e di suscitare l’implicazione ed il coinvolgimento attivo degli allievi che rispondono alla proposta formativa tramite una partecipazione creativa, mostrando così la qualità vitale del sapere acquisito. Compito del Centro di Formazione Professionale è assicurare le condizioni che consentano ad ogni allievo di trovare la possibilità di tradurre i propri talenti e le proprie risorse in competenze reali. Per comprendere questo importante compito, occorre assolutamente superare lo stereotipo della scuola del lavoro come “scuola facile” e ricettacolo di ragazzi problematici. Da quanto detto discendono tre proposte: la scuola del lavoro, l’impresa pedagogica, la valutazione appropriata. 4.5. Diffondere la scuola del lavoro in tutto il Paese È tempo di porre mano ad un movimento per una scuola del lavoro, popolare, centrata sul principio dell’“intelligenza nelle mani”, diffuso nell’intero Paese, in particolare nel Mezzogiorno e nelle Isole. Piuttosto che insistere in una frammentazione di interventi parziali ed inefficaci formalmente volti a combattere la dispersione scolastica, semplici palliativi che lasciano intatti i processi che la generano, occorre puntare alla disseminazione di una vera “scuola professionale”, dal carattere integro e nel contempo innovativo, che si ponga in una prospettiva differente da quella dell’istruzione, in grado di contrastare il disciplinarismo e l’inerzia culturale ancora imperanti e di costituire un punto di riferimento per i giovani e le loro famiglie, ed inoltre delle imprese, degli operatori del sistema educativo, degli orientatori, del mondo accademico, degli enti locali ed infine dei media. Occorre porre mano al cantiere della scuola professionale del 2020, centrata sul lavoro e sulla cultura attiva, quel binomio che può consentire ai giovani di assumere ruoli significativi ed utili, riconosciuti dagli altri. Sui CFP e sugli Istituti professionali rinnovati si gioca la capacità del sistema educativo di dare voce e sostanza ad una cultura popolare adeguata al nostro tempo. È un terreno totalmente aperto, nel quale pochi – tranne gli Enti di FP – si stanno muovendo, uno spazio popolare, nel quale si realizza una reale integrazione di ragazzi e giovani stranieri, sulla base di una concezione vocazionale della propria identità e di un solido legame di comunità. Come al tempo di Don Bosco, anche questi giovani, come allora «pericolanti », «hanno una naturale intelligenza per conoscere il bene che loro vien 173 fatto personalmente, ed insieme sono pur dotati di un cuore sensibile facilmente aperto alla riconoscenza». Vi sono due linee di intervento: una legata alla riflessione e l’altra all’azione, ma vanno impostate a ritroso, privilegiando l’azione e favorendo a partire da questa processi riflessivi in grado di scardinare stereotipi culturali ancora molto diffusi. L’azione consiste nell’avvio di una campagna composta da cinque iniziative: 1. valorizzazione della rete dei CFP e delle strutture formative esistenti, concentrate soprattutto nel Nord del Paese, come le “scuole/piazze dei mestieri”, in modo da consentire la massima espressione del loro potenziale formativo, eliminando gli ostacoli specie finanziari che impediscono loro di accogliere tutti i giovani attualmente interessati ad iscriversi e che, trovandosi impossibilitati a farlo, ripiegano su soluzioni non corrispondenti finendo per alimentare il serbatoio della dispersione e dell’inazione. 2. Rilancio della presenza dei CFP nel Mezzogiorno e nelle isole, ma anche nel Centro Italia in cui sono stati ridotti ad una componente marginale dell’offerta formativa: è qui che si coglie l’urgenza più sentita di una vera scuola professionale, dove gli effetti negativi della crisi si sommano ad una struttura economica e lavorativa poco competitiva. Serve una forte mobilitazione delle diverse forze sociali ed economiche, istituzionali e religiose al fine di dar vita ad una rete di nuove «scuole del lavoro » finalizzate a formare giovani in grado di inserirsi in ambiti di lavoro innovativi, sulla base di una formazione aperta al contesto globale e situata nel territorio di appartenenza. Tali scuole dovrebbero prevedere un’offerta mista: corsi di formazione, attività di orientamento, servizi di placement e start up per l’avvio di imprese artigiane. Le prime forze da mobilitare sono gli Enti di Formazione Professionale, che potrebbero realizzare gemellaggi con altre sedi italiane ed europee. È un progetto che si colloca nel solco dei movimenti sociali popolari, su un tema molto sentito dalle popolazioni, in grado di smuovere il torpore e la distrazione delle amministrazioni locali e nazionali. 3. Rilancio dell’Istituto professionale, che nel corso del tempo ha assunto una fisionomia contrastante l’identità originaria che lo ha portato a diventare una sorta di “liceo del popolo”. Anche le ultime “riforme” hanno condotto ad una riduzione del suo carattere prettamente “professionale” togliendo ore all’area di indirizzo ed ai laboratori ed aumentando sempre più il peso relativo delle lezioni teoriche frammentate tra un numero esagerato di discipline. Questo rilancio richiede una differente configurazione, centrata sul laboratorio professionale dove operano “maestri del lavoro” dotati di reale ed attuale esperienza lavorativa svolta nel contesto economico di riferimento, dove intorno al laboratorio professionale convergono le discipline teoriche, dove il metodo di apprendimento si svolge puntando sulle corde del gusto, dell’utilità e della meraviglia, QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 174 dove infine il processo formativo è coporogettato, cogestito e covalutato con i soggetti del mondo economico con cui la scuola professionale stringe una vera e propria alleanza. 4. Sperimentazione di un nuovo modello di formazione in apprendistato per i minori, finalizzato all’acquisizione di qualifiche e diplomi di Istruzione e Formazione Professionale, svolto entro un’alleanza metodologica ed organizzativa tra imprese, CFP ed Istituti professionali. Si tratta da un lato di superare il dualismo deleterio tra “pratica” (svolta in azienda) e “teoria” (svolta nelle aule di studio), favorendo un modello di formazione integrato che parta dai compiti di realtà esercitati negli ambiti di lavoro, visti secondo una successione progressiva che va dall’osservazione, all’affiancamento fino all’espletamento di compiti autonomi prima semplici poi sempre più complessi. 5. Avvio di un sistema efficace di orientamento centrato sulle propensioni ed i talenti dei ragazzi, il più possibile realistico e svolto “in situazione”, secondo il principio non solo del rendimento scolastico disciplinare, ma della corrispondenza tra propensioni personali e culture del lavoro attuali. Sono definitivamente superati i seguenti modelli di orientamento: la concezione “disciplinare” che fa coincidere successo degli studi e successo del progetto personale, misurato in voti; la visione “dualistica” che separa la cultura di base e la cultura specialistica; la visione “procrastinante” basata sul rinvio delle scelte; la visione “patologistica” che divide i giovani in “capaci” da indirizzare al liceo e gli altri agli Istituti tecnici e professionali; infine la concezione «signorile» in base alla quale una parte consistente della gioventù ha fatto scelte scolastiche (e lavorative) difformi rispetto alla struttura del nostri sistema economico. Occorre una revisione profonda delle pratiche di orientamento centrata sulla svolta verso la realtà, sull’orientamento attivo e sulla proposta del lavoro come valore personale e sociale. Accanto a ciò, ed in relazione con la campagna di diffusione di una vera “scuola del lavoro” nel nostro Paese, è necessario un intervento di natura più riflessiva che sappia diffondere il significato autentico di lavoro, educazione attiva, formazione efficace, comunità educativa, apprendimento per compiti di realtà, valutazione attendibile, alleanza formativa nel territorio. Si possono prevedere iniziative (sito on line, newsletter mensile, ...) dal titolo “La buona formazione” che propongono e offrono dati, esperienze, commenti, strumenti didattici, iniziative rilevanti nel contesto nazionale ed europeo, iniziative pubbliche sulla metodologia e sulle esperienze significative. 4.6. L’impresa pedagogica La cultura del lavoro e dell’impresa ha attraversato nel nostro Paese un periodo difficile, contrastata da una varietà di tradizioni intellettuali spesso 175 profondamente segnate da ideologie di senso contrario, ma è sopravvissuta accettando però di essere collocata in una riserva, entro una sorta di subalternità culturale. Solo con la crisi economica si è riaccesa l’attenzione nei suoi confronti, specie nella versione dell’alternanza, il più diffuso, quello che incontra meno opposizioni e che si apre meglio la strada nel contesto economico. Accanto a questo, con peso minore, si sono affacciati il modello dell’apprendistato, quello della scuola bottega ed infine il modello dell’impresa simulata. Occorre stimolare nelle imprese e nelle loro associazioni l’assunzione di una strategia di gestione degli ingressi di nuovi lavoratori tramite l’alleanza con i CFP, le scuole e le università. Ciò richiede l’assunzione di un profilo di tutoraggio che coinvolga le figure di “maestri” presenti nell’organizzazione del lavoro, prevedendo posizioni di stage stabili, adeguatamente assistite da personale dotato di sensibilità pedagogica. Il modello prevalente è quello dell’alternanza, una metodologia che mira a formare persone in grado di affrontare in modo consapevole e attivo le responsabilità della vita adulta. Tale metodologia consente di alternare attività presso la scuola, docenza frontale, esercitazione, ricerca, progetto ed attività esterne sotto forma di visite, ricerche, compiti reali, nella direzione della coprogettazione, coformazione e covalutazione: un’alleanza educativa territoriale tra scuola, CFP ed imprese. In tal modo si persegue una formazione efficace e si colloca l’attività formativa entro situazioni di apprendimento inserite nella cultura reale della società. Accanto a ciò, ed in forma integrata, va sperimentato un modello di apprendistato per minori, come sopra indicato, così da prevedere una varietà di soluzioni per la nuova “impresa pedagogica”. Si intende qualificare il rapporto tra Centri di formazione/lavoro ed imprese sulla base di un’alleanza educativa tramite l’istituzione di un marchio denominato “Impresa pedagogica”, sulla base di un’apposita linea guida in cui saranno evidenziati, nelle imprese impegnate in tale “alleanza formativa”, i caratteri di uno stile di gestione delle risorse umane centrato sulla cooperazione con il CFP e sui valori della persona, dell’educazione, del radicamento territoriale, dell’apertura, dell’intrapresa e del lavoro. Il marchio, gestito da una Fondazione ad hoc, prevede un piano di comunicazione pubblica e di eventi come concorsi nazionali e locali, oltre ad impegni reciproci per i tutor aziendali e formativi. 4.7. La valutazione appropriata dell’Istruzione e Formazione Professionale ed il Bilancio sociale Nell’ambito del sistema nazionale di valutazione, d’intesa con Invalsi e Regioni, si sta già sperimentando un sistema di autovalutazione proprio della Formazione Professionale, VALEF, centrato sull’autovalutazione, così da superare la forte lacuna di comunicabilità del suo valore peculiare, ed acquisire una legittimazione pubblica sulla base di un sistema rigoroso di valuta- QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 176 zione, che possa superare pregiudizi, oltre che fare chiarezza nel sistema della FP. Ciò allo scopo di semplificare ed unificare le pratiche valutative, sollecitare gli Enti a comprendere la propria realtà, elaborare piani di miglioramento e comunicare in modo esplicito gli effetti che procurano. È necessario disporre di un modello valutativo conforme alla natura della “scuola del lavoro” come scuola del territorio. La stessa idea del bilancio sociale chiarisce che lo schema di riferimento disegna un soggetto autonomo (non autarchico) che, muovendosi entro i compiti ed i traguardi formativi definiti a livello nazionale ed integrati localmente, elabora un’offerta formativa che discende dalla lettura del contesto. In tal modo, la scuola del lavoro assume un profilo di servizio educativo e culturale del territorio, in particolare delle forze sociali con cui si allea e che esprimono la domanda formativa della comunità sociale. Ciò richiede un’attenta lettura della realtà, un’alleanza con i soggetti con cui coopera, un impianto di valutazione che prende le mosse dai benefici che la scuola apporta agli attori ed al contesto in cui è inserita. La sua qualità si evidenzia in quattro missioni: 1. essere punto di riferimento per il territorio e ricevere da questo risorse (economiche, materiali, professionali e di esperienza) che ne segnalino la «buona reputazione». 2. Attrarre, suscitare e mobilitare le risorse ed i talenti degli allievi (con l’attività formativa e con le iniziative educative ulteriori) entro le relazioni fondamentali che ne costituiscono la personalità. 3. Formare in modo educativo i giovani (crescita nella cultura, scoperta del mondo ed azione positiva nel reale, occupabilità tramite l’apprendimento di un mestiere, scoperta di se stessi e della propria strada). 4. Svolgere un’azione generativa per famiglie, mondo economico, mondo associativo ed istituzionale (genitorialità). Il Bilancio sociale consiste nella rendicontazione pubblica, e quindi nella diffusione, dei risultati raggiunti, mettendo in luce, per ogni attore della scuola del lavoro, i benefici che questa ha apportato loro: – allievi: un sapere «vivo» ed opportunità concrete di inserimento autonomo e responsabile nella realtà; – famiglie: un servizio coerente con le attese ed un contributo allo stile genitoriale; – forze economiche: un contributo alla conoscenza del contesto, a scelte orientative autonome e responsabili, alla formazione di persone dotate di saperi e competenze provate e validate «in azione»; – comunità: un servizio educativo e culturale che valorizzi il legame con il territorio, stimoli le forze vitali ivi presenti in senso generativo. Il bilancio è elaborato tramite indicatori e dati comparabili, quantitativi e qualitativi, sia in una dimensione di trasparenza sia in una dimensione di condivisione e promozione al miglioramento del servizio offerto alla comunità di appartenenza. 177 I precedenti due saggi si sono concentrati sugli elementi di ordinamento (Salerno, 2015) e sul progetto educativo e didattico (Nicoli, 2015), mentre l’oggetto del presente sono le dimensioni comunitarie e organizzative nella relazione con l’ambiente esterno. Avviamo il nostro discorso sottolineando l’importanza della IeFP per i giovani mediante il riferimento a una fonte indipendente (Unioncamere, 2014). Secondo il rapporto Excelsior dello scorso anno, nel 2014 le assunzioni di persone con qualifica professionale si contraddistinguono per un vero boom e rappresentano il settore più vivace della domanda di lavoro. Più in particolare, si tratta di 88.850 unità, cioè 20.200 entrate in più rispetto al 2013, pari a quasi il 30% (+29,5%), per cui la loro incidenza sul totale sale dal 12,2% al 14,5% con un aumento del 2,3%. La crescita si presenta di notevole intensità sia nell’industria (+15,3%) che nei servizi (+35,8%) anche se, come appare dalle cifre, è notevolmente diversificata. 5.1. Il CFP come comunità formatrice L’educazione è opera comune, presuppone un accordo di base sulle finalità, i contenuti, le metodologie da parte di tutte le componenti del centro (Malizia e Tonini, 2012; Bertagna, 2008; Malizia, Cicatelli, Fedeli e Pieroni, 2008). Una formazione efficace esige la costruzione di una comunità che sia allo stesso tempo soggetto e ambiente di educazione, centro propulsore e responsabile dell’esperienza formativa, in dialogo aperto con la comunità territoriale e con la domanda di sviluppo integrale della persona che proviene dai giovani. Inoltre, secondo gli orientamenti condivisi delle politiche di riforma dei sistemi educativi, una strategia fondamentale del cambiamento viene identificata proprio con il centro della comunità: ciascuna comunità educan- QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 Il Centro di Formazione per il Lavoro, motore della buona formazione Guglielmo Malizia1 - Mario Tonini2 5. 1 Professore emerito di Sociologia dell’Educazione dell’Università Pontificia Salesiana. 2 CNOS-FAP. 178 te, dotata di adeguata autonomia e di un progetto educativo, diviene lo strumento per eccellenza della gestione del sistema educativo e della costruzione del tessuto educativo locale. Ciò infatti permette la costituzione e il funzionamento di una sede intermedia di aggregazione sociale in cui le libertà dei singoli utenti si incontrano per gestire insieme corresponsabilmente la risposta ai bisogni educativi. A questo punto, vale la pena richiamare anzitutto il concetto di comunità (Malizia, Cicatelli, Fedeli e Pieroni, 2008; Scurati, 2008). Diversamente da una organizzazione o da una società, la comunità viene perseguita per ragioni di natura interiore quali l’autorealizzazione o la validità e bontà di quanto si intende realizzare per cui i vincoli che legano i membri sono solidi, dato che ci si propongono obiettivi di natura morale. Inoltre, la comunità si costruisce su relazioni personali che da una parte si caratterizzano per l’accoglienza incondizionata di tutti e dall’altra per l’attenzione alle caratteristiche particolari e specifiche di ognuno. I rapporti sono cooperativi e collaborativi e l’accento viene posto sul bene comune, la cui realizzazione non contraddice i beni individuali ma permette di valorizzarli al meglio. Scurati, riprendendo Sergiovanni, ha chiarito la prospettiva in cui le scuole/centri si possono intendere come comunità. «In primo luogo, le scuole vanno concepite come “comunità finalizzate” (purposeful communities), cioè “posti dove i membri sviluppano una comunità di pensiero che li tiene insieme e li connette ad una visione condivisa”; successivamente, vanno condotte e sviluppate come: – comunità di “cura” (caring communities): luoghi di amore altruistico e dedizione reciproca; – comunità di apprendimento (learning communities): luoghi in cui l’apprendimento, oltre che un’attività, è un atteggiamento ed uno stile di vita; – comunità professionali (professional communities): luoghi di dedizione allo sviluppo continuo dell’esperienza e dell’ideale professionale; – comunità collegiali (collegial communities): luoghi caratterizzati dalla collaborazione e dal perseguimento di scopi comuni; – comunità inclusive (inclusive communities): luoghi in cui tutte le appartenenze e le differenze sono raccordate nel reciproco rispetto; – comunità di ricerca (inquiring communities): luoghi in cui tutti si dedicano alla ricerca ed alla soluzione dei problemi» (Scurati, 2008, pp. 58- 59; Sergiovanni, 2000, p. 4). Nel tentativo di definire gli elementi essenziali della comunità educante, va sottolineato anzitutto il comune orientamento culturale che la identifica e che è accettato da tutti i suoi membri (Malizia, Cicatelli, Fedeli e Pieroni, 2008; Bertagna, 2008). Questa forza connettiva, aggregante e accomunante che unisce le persone in un gruppo comunitario non è puramente un attributo della loro identità, ma rappresenta un suo elemento costitutivo. Tuttavia, il comune orientamento e legame non trasformano la comunità educante in una specie di superorganismo che annulla l’individualità dei soggetti che la compongono. Accanto ad esso mantengono pari rilevan179 za come elementi essenziali le singole persone che vivono e crescono nella comunità educante e che la costituiscono. Pertanto, si può parlare di una teoria pedagogica della comunità educante solo quando ogni membro di quest’ultima viene messo nelle condizioni di essere pienamente se stesso. Infatti, è questa continua dinamica personalizzante che consente ad ogni comunità educante di essere veramente educante ed anche umana. In altre parole, il legame che unisce deve passare da precondizione spontanea del vivere comunitariamente a condizione razionalmente, liberamente e responsabilmente assunta da ogni membro; l’appartenenza non è una potenza impersonale che soffoca, ma è sostanziata di libertà, amicizia e amore che costituiscono le persone nella loro identità sostanziale; la comunità è educante solo se il comune orientamento culturale viene accettato criticamente da ogni suo membro. Le due caratteristiche essenziali della comunità educante appena messe in risalto si ritrovano riflesse ed operanti anche nella relazione tra bene comune e bene personale. A livello educativo non si può pensare a un bene comune che non sia al tempo stesso anche bene proprio di ciascuno dei membri della comunità. Questo non significa annullamento delle esigenze specifiche di ciascuno, ma implica lo sviluppo integrale e la piena concretizzazione di ognuno. E questa dialettica tra comune e personale non riguarda solo il bene, ma coinvolge in eguale misura anche il vero, il bello e il giusto. L’assunzione della teoria pedagogica della comunità educante richiede l’adozione di un nuovo quadro istituzionale e organizzativo. In altre parole si tratta di impegnarsi principalmente nel ricercare soluzioni ai problemi piuttosto che di evitarli, di considerare come caratteristica essenziale dei luoghi educativi l’elaborazione della cultura e di potenziare lo studio e la ricerca. Tutto ciò rinvia all’esigenza di poter contare su professionisti dell’educazione di qualità elevata, capaci di muoversi in autonomia all’interno di un contesto che questa autonomia ha assunto come criterio organizzativo fondamentale. Da ultimo la sfida della comunità educante non può limitarsi solo alla scuola/ centro, ma deve estendersi alla politica formativa per la gioventù, per la famiglia, dei media, delle attività sociali e di comunità. Comunità educante o comunità educativa? La prima terminologia riconosce un ruolo attivo alla comunità in maniera più chiara. Alla comunità educativa si attribuisce un significato più generico, di minore consapevolezza del progetto comune che tutti i componenti della comunità – operatori, famiglie, allievi, comunità ecclesiale, territorio – intendono portare avanti. Tra gli autori non mancano oscillazioni di significato che dimostrano la non ancora completa acquisizione di un vocabolario univoco nel linguaggio corrente e nella comunità scientifica. Pertanto, si è preferito adottare la formula della comunità formatrice che a nostro parere consente di superare questa controversia terminologica, includendo in sé i due significati. Anche nella FP la centralità della comunità formatrice significa promozione integrale delle persone; in questo caso, tuttavia, tale finalità prioritaria viene raggiunta attraverso l’acquisizione di un ruolo professionale qualifica- QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 180 to e di una specifica cultura professionale (Malizia e Tonini, 2012; CNOSFAP, 2008 e 1989). Più in particolare la preparazione del soggetto lavoratore richiede la formazione a una serie di valori di base. Il primo consiste evidentemente nella qualificazione professionale che dovrà consentire l’inserimento in maniera fattiva e dignitosa nel mondo del lavoro. Al tempo stesso la piena realiz zazione umana del soggetto lavoratore richiede la formazione della identità e della coscienza personale, la maturazione della libertà responsabile e creativa, sostenuta da conoscenze e motivazioni solide, lo sviluppo della capacità di relazione, di solidarietà e di comunione con gli altri, come egualmente della capacità di compartecipazione responsabile, sociale e politica. Sulla base di tali valori il destinatario della FP sarà posto in grado di esercitare un ruolo professionale specifico. Egli saprà affrontare la realtà, soprattutto quella lavorativa, con un approccio globale in cui sa investire non solo la propria competenza, ma anche la propria identità personale totale; in tale accostamento si dimostrerà capace sia di mettersi in atteggiamento critico nei confronti anche delle conquiste del progresso scientifico e tecnologico, sia di far emergere nella trasfor mazione della realtà umana e materiale i fermenti positivi di solidarietà, di sviluppo e di servizio in vista del bene comune. Pertanto, egli potrà superare la contrapposizione artificiosa tra uomo e lavoratore e più in generale potrà vivere nel lavoro e nell’insieme della sua vicenda esistenziale la dimensione etico-religiosa, personale e comunitaria. In questo senso è messo in grado di rispondere alle complesse attese che la società post-industriale ha nei suoi riguardi. L’altro volano della centralità della formazione è costituito dalla scelta di educare all’esercizio di una professionalità matura attraverso la proposta di una cultura che è professionale, umanistica ed integrale. In altre parole tale cultura sarà focalizzata sulla condizione produttiva che, a sua volta, va inquadrata in una concezione globale dell’uomo e che ottiene la sua piena significatività nella dimensione etica e religiosa. Se si vuole passare agli obiettivi educativi, la FP offerta nel modello organizzativo che stiamo proponendo dovrà fornire occa sioni significative per assumere e maturare conoscenze, atteggia menti, comportamenti e abilità operative coerenti con l’esercizio efficace ed efficiente della professione per cui ci si prepara o ci si riqualifica. Bisognerà anche abilitare a percepire e ad assumere gli elementi necessari per l’esercizio di un ruolo professionale adeguato. Inoltre, occorrerà elaborare un itinerario di formazione culturale e professionale che miri a: umanizzare la formazione al lavoro e la scelta professionale; integrare l’esperienza lavorativa nell’insieme della vita di relazione; personalizzare la scelta e la pratica professionale all’interno delle strutture e delle procedure professionali e sociali; inserire il soggetto con competenza professionale e vitale nel mondo del lavoro e nella società. In sostanza la FP è chiamata a rispondere alla domanda personale e sociale di Formazione Professionale, non solo in termini quantitativi, ma anche qualitativi e globalmente umani. È a questo livello che si manifestano vari 181 aspetti problematici. L’adeguamento dei processi di insegnamento/apprendimento all’innovazione scientifico-tecnologica può risultare meramente funzionale alle imprese e tradursi in forme di selettività sociale. La domanda di autorealizzazione, se da una parte fonda l’istanza della personalizzazione dei percorsi formativi, dall’altra non è immune dal pericolo del ripiegamento nell’individualismo e nel corporativismo. Né va dimenticata la crisi delle ideologie che avevano sostenuto finora l’impegno del movimento operaio a favore della giustizia sociale o il grado particolarmente elevato di frammentazione culturale e strutturale che crea confusione e disorientamento. Sono tutte problematiche che esigono il rafforzamento dell’impegno per la formazione di un quadro di valori e di atteggiamenti personali di fondo. Nei centri di ispirazione cristiana l’identità e l’azione educativa comunitaria trovano un ulteriore riferimento fondativo e prospettico nella concezione cristiana della vita (Malizia, Cicatelli, Fedeli e Pieroni, 2008; Perrone, 2008). La base è costituita anzitutto dal mistero trinitario del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, dalla dimensione comunitaria e relazionale che li unisce, dalla natura di un Dio che si manifesta come amore, paternità amorosa, dedicazione cristica e vivificazione dello Spirito, e dalla visione di una Chiesa, Corpo di Cristo e comunione che si estende in senso orizzontale e verticale. La tradizione educativa cristiana ha sempre ritenuto l’ambiente come formativo per se stesso (Nanni, 2008; Malizia, Tonini e Valente, 2008). Esso va inteso come l’insieme di elementi coesistenti e cooperanti, tali da offrire condizioni favorevoli al processo formativo in cui persone, spazio, tempo, rapporti, insegnamenti, studio, attività diverse sono elementi da considerare in una visione organica. L’ambiente formativo abbraccia l’habitat del centro e la comunità, e quest’ultima in se stessa e nella sua apertura alle famiglie, alla comunità ecclesiale, allo Stato e alla società civile. In quanto ambiente educativo cristiano, esso, per essere realmente permeato di carità e libertà, deve essere umanamente e spiritualmente ricco, caratterizzato da semplicità e povertà evangelica pur nella modernità delle attrezzature, qualificato da un clima comunitario, di partecipazione corresponsabile e di confidenza e spontaneità. Con tali punti di riferimento, perciò, il CFP di ispirazione cristiana, adottando un modello aperto di razionalità, deve promuovere l’assimilazione critica e sistematica del sapere e nell’attuazione di questo compito si presenta come comunità educante che punta al coinvolgimento di tutti nell’opera formativa, alla gestione sociale da parte della comunità cristiana e alla vocazione a produrre cultura educativa. La comunità è perciò elemento fondante dell’educazione cristiana, poiché non si fonda tanto nella tolleranza o nel semplice rispetto della libertà altrui quanto nella considerazione dell’altro come offerta di una ricchezza che ci libera dal nostro egoismo e che si presenta con i tratti del volto di Cristo. Inoltre, se la Chiesa è anzitutto comunione, la scuola cattolica non può che definirsi in primo luogo come comunità, la quale diviene centro propulsore e responsabile di tutta la sua vita. Prima ancora che scelta pedagogica, si può quindi affermare che l’identità comuni- QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 182 taria della centro di ispirazione cristiana abbia un fondamento teologico nella natura della Chiesa e nella dimensione relazionale che sottostà alla stessa Trinità e alla natura di un Dio che si rivela come amore. In questo ambiente comunitario la natura propria delle relazioni va identificata nello spirito di libertà e di carità. Come ogni vera comunità di persone, il CFP di ispirazione cristiana deve vivere di libertà e nella libertà, ma è soprattutto suo compito educare alla libertà, intesa come acquisizione di una adeguata capacità di prendere decisioni responsabili, specialmente in una società come l’attuale che tende a condizionare fortemente in senso negativo l’esercizio della libertà. Comunque, la pienezza dell’identità della comunità nel CFP di ispirazione cristiana deve essere ricercata nella carità che consiste nel lasciarsi guidare dall’amore di Dio e nel farsi servi gli uni degli altri: essa è così essenziale per la sua natura che, anche se esso insegnasse la cultura e la scienza nel modo più efficace, ma non fosse palestra viva di carità, non potrebbe essere considerato vera scuola/centro cattolico (Perrone, 2008). 5.2. Il CFP come organizzazione di servizi formativi per il lavoro A cavallo dei due millenni nei CFP si erano verificati fenomeni di involuzione burocratica (Malizia e Tonini, 2012; Malizia e Cicatelli, 2015). Infatti, non infrequentemente si notava una focalizzazione eccessiva sui bisogni degli operatori a scapito dei destinatari; inoltre, non mancavano casi in cui si privilegiava il controllo normativo sulle procedure rispetto alla verifica sostanziale sui risultati. In reazione a questi segnali degenerativi si è andata diffondendo l’esigenza di elaborare un modello alternativo al CFP tradizionale: più specificamente ne sono emersi tre e si tratta del CFP strategico, di quello agenziale e di quello polifunzionale che qui proponiamo. Secondo il modello strategico, il centro è considerato come un sistema organizzativo connesso con il mondo esterno al quale offre servizi: pertanto il contesto di riferimento (mercato, attori, risorse e domande) assume una valenza superiore alla cultura interna dell’organizzazione (Nicoli, 1995; Malizia e Cicatelli, 2015). A livello operativo la realizzazione di una precisa programmazione e di un decentramento controllato richiede una direzione strategica con attenzioni nuove: a tale fine sarebbe da preferire la struttura a matrice che è specifica del lavoro per progetti, con tutte le conseguenze di un’ampia delega, di un processo decisorio decentrato, comunicazioni a doppio senso ad ogni livello, coordinamento per comitati, organizzazione del lavoro ispirata all’autocontrollo e clima favorevole allo sviluppo e all’innovazione. Il modello strategico si dimostra valido nel disegnare le grandi dinamiche di relazione a livello di sistema organizzativo. Il suo punto debole si trova in una concezione piuttosto povera del processo formativo in quanto questo non si può ridurre all’adattamento, ma include anche un intenso interscambio simbolico, affettivo, culturale ed esperienziale tra le parti interessa183 te. Questa carenza discende da un limite più grande che è dato dal mancato riconoscimento del primato della scelta formativa nella FP. Un secondo modello, quello agenziale, si caratterizza per i seguenti concetti chiave: analisi del territorio; progettazione e realizzazione di azioni formative; servizi di orientamento e assistenza a singoli, gruppi e organizzazioni; sostegno all’inserimento occupazionale; qualità; cooperazione; flessibilità; imprenditività e innovazione (Il nuovo ruolo del CFP come agenzia di servizi, 1995; Malizia e Cicatelli, 2015). In sintesi, l’agenzia di servizi formativi si ispirerebbe ai seguenti principi di riferimento: «orientamento al mercato sociale in termini di interazione con singoli, gruppi e organizzazioni e pressione propositiva per sollecitare e soddisfarne i bisogni; enfatizzazione della relazione con il fruitore dei prodotti/servizi, in termini di presa in carico e responsabilità; valore della cooperazione come elemento tipico di una organizzazione che intraprende ed elabora strategie su obiettivi condivisi; innovazione metodologica e tecnologico-scientifica come rilevante fattore di successo; orientamento alla professionalità» (Ibidem, p. 58). Venendo a una valutazione, anzitutto va osservato che non esiste un unico modo di intendere la formula agenziale. Infatti, l’ENAIP e il CIOFS/FP, «pur aderendo ad un modello organizzativo orientato al ‘mercato’ e attento al servizio prodotto, [...] si staccano da una logica puramente aziendale di ‘efficacia’ e ‘qualità totale’, per evidenziare come il perno della loro azione nel sociale, non sia tanto, o solo, la formazione del ‘lavoratore’, quanto la formazione della ‘persona’» (Ibidem, p. 16). Rimane pur sempre vero che questa impostazione non sottolinea adeguatamente, come quella del CFP polifunzionale, la dimensione comunitaria. È chiaro che il modello agenziale presenta, oltre al precedente limite, anche quello più serio di non accordare la priorità alla formazione della persona. Il modello polifunzionale, che fa capo al CNOS-FAP e alle sue ricerche, si qualifica per essere al tempo stesso formativo, comunitario, al servizio della persona, progettuale, coordinato/integrato, aperto e flessibile (Malizia e Tonini, 2012; Malizia e Cicatelli, 2015). Sopra ci siamo occupati delle caratteristiche formativa e comunitaria. Aggiungiamo soltanto che la centralità della formazione e la costruzione di una comunità sono esigenze che si impongono in ogni centro. Esse vanno realizzate in qualsiasi tipo di CFP, qualunque sia la sua dimensione o il contenuto della sua offerta. Né la complessità delle azioni intraprese dal centro o la preponderanza di corsi mirati a un pubblico adulto possono indurci a pensare che il CFP si sia trasformato in un’azienda o in un’agenzia. Il CFP rimane una istituzione formativa e la sua organizzazione resta al servizio della scelta educativa e comunitaria la quale conserva il primato anche nella FP. Ed è questa logica di fondo che distingue principalmente il CFP polifunzionale da certe concezioni agenziali della FP. La promozione integrale della persona significa che l’educando occupa il centro del sistema formativo e che pertanto questo deve fare dell’oggetto dell’educazione il soggetto della sua propria educazione. A ogni persona va assi- QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 184 curato il diritto ad educarsi scegliendo liberamente il proprio percorso tra una molteplicità di vie, strutture, contenuti, metodi e tempi; in sostanza, è il sistema formativo che deve adattarsi all’educando e non viceversa. Indubbiamente, tutti gli operatori, i formatori, l’intero CFP e la FP nel suo complesso sono primariamente impegnati a promuovere lo sviluppo integrale della personalità degli allievi. In particolare, il servizio diretto alla persona emerge nella funzione del formatore che si presenta come una professionalità aperta, orientata a sviluppare, mettere in azione e innovare le strategie educative in modo da renderle rispondenti alla domanda in rapido mutamento. Lo specifico della sua azione è sì la trasmissione delle conoscenze e delle competenze, ma qualificata da un ruolo di “mediazione” che viene ad assumere un’importanza prioritaria; in altre parole il formatore si interpone tra l’educando e la massa delle informazioni che tendono a sommergerlo per aiutarlo a integrarle in un quadro coerente di conoscenze. Il formatore non opera più da solo, ma collegialmente: è chiamato a partecipare alla elaborazione del progetto formativo e alla sua valutazione e, più in generale, alla gestione del centro. La sua funzione comprende la messa in opera e l’adeguamento di programmi e metodi, lo svolgimento di compiti tutoriali, la valutazione continua dei processi di insegnamento- apprendimento, la cooperazione con le famiglie, le autorità locali e le forze sociali per la determinazione degli obiettivi da conseguire. La sua nuova identità richiede la partecipazione continua alle iniziative di formazione in servizio e l’inserimento in attività di ricerca-azione. Ma su questi temi ritorneremo ampiamente più avanti. La progettazione degli interventi dovrebbe consentire alla comunità formatrice di identificare la domanda sociale di formazione, di fissare gli obiettivi dei propri interventi in relazione alle esigenze del contesto, di elaborare strategie educative valide in risposta al territorio, di valutare la propria attività in rapporto alle mete che ci si è posti. A loro volta, coordinamento e integrazione vogliono dire essenzialmente sincronizzazione e armonizzazione delle azioni di un gruppo di persone e delle attività di tutte le articolazioni di una organizzazione in vista del raggiungimento di mete condivise; si tratta di favorire la combinazione più efficace degli sforzi dei singoli individui che compongono un gruppo o di più sottogruppi di un’organizzazione più ampia. L’esigenza dell’apertura al contesto si basa sulla considerazione che i centri possono conservarsi solo sulla base di un flusso continuo di risorse da e per l’ambiente per cui lo scambio con il contesto costituisce il meccanismo fondamentale che consente il funzionamento dell’organizzazione. Nonostante il riferimento a un modello, l’organizzazione deve rimanere flessibile nel senso che la realizzazione del modello può essere la più varia mentre tutto dipende dalle particolari condizioni di ogni CFP, per cui si può andare da un’attuazione molto elementare alla più complessa; quello che va assicurato in ogni caso è la presenza in ciascun CFP delle funzioni e non delle figure e, nel contesto territoriale, delle necessarie unità specialistiche di supporto. Dal confronto con gli altri due modelli e dalle osservazioni avanzate in proposito, appare chiaramente la superiorità del modello polifunzionale. In 185 breve, esso riesce ad assumere le caratteristiche della nuova cultura organizzativa senza rinunciare alle due dimensioni centrali della tradizione: quella formativa e quella comunitaria. Le crisi dell’ultimo decennio, in particolare quella del crollo dell’occupazione e della “desertificazione industriale del Sud”, ci hanno convinto di aggiungere altre due dimensioni al modello del CFP polifunzionale. Per effetto della prima problematica (Malizia e Gentile, 2015), il CFP va considerato anche come centro di formazione professionale per il lavoro. Su questa tematica si sono soffermati anche i due precedenti articoli (Salerno, 2015, pp. 158-159; Nicoli, 2015, pp. 152-155) per cui ci limiteremo ad alcune brevi indicazioni. Da qualche anno è in corso un allargamento delle funzioni dei centri in relazione ai servizi attivi per l’occupazione, indirizzati agli allievi dei corsi e agli adulti coinvolti nelle diverse transizioni della vita relative al loro lavoro. Di conseguenza i CFP si caratterizzano sempre di più come presidi per lo sviluppo delle risorse umane sul territorio. In proposito si prospetta la costituzione di una rete nazionale di centri al fine di paragonare prassi e di organizzare la nuova configurazione del CFP, di stabilire collaborazioni, di realizzare scambi di pratiche e di predisporre un progetto di comunicazione integrato per divulgare la notizia della loro presenza sul territorio tra le persone, gli enti e i media. La legge sul Jobs Act, n. 183/2014 offre da questo punto di vista varie opportunità di sviluppo. Nel modello polifunzionale va anche prevista la creazione del laboratorio “CFP per il Mezzogiorno”, tenuto conto delle percentuali molto elevate di dispersione scolastica e di disoccupazione giovanile che si riscontrano al Sud e del rischio di sottosviluppo permanente che questa parte del Paese corre (Svimez, 2015). Anzitutto, si mirerà a contrastare la graduale sparizione della formazione professionale nel Meridione, rilanciandola in maniera efficace. Si propone anche un modello di centro, capace di rispondere ai bisogni dei territori, comprensivo di servizi educativi e occupazionali per le persone e le imprese e in grado di raccordare recupero sociale, laboratori formativi e formule di alternanza e di diventare vivaio di ricerca autonoma del lavoro e di startup di impresa. 5.3. Il formatore come educatore professionale nella IeFP Una prima considerazione va riservata alla figura del formatore sulla quale abbiamo già anticipato alcune indicazioni della sezione precedente (Malizia e Cicatelli, 2015; Malizia, Nanni e Tonini, 2012; Malizia, Nicoli e Clementini, 2008; Nicoli, 2011abc e 2014). Per delinearla bisogna partire dalle mete e dagli standard che regolano il sistema di offerta sotto forma di saperi e competenze, articolati in abilità/capacità e conoscenze. Tali mete e standard, in quanto livelli essenziali delle prestazioni, mirano alla riconoscibilità e comparabilità degli apprendimenti a garanzia degli utenti e degli altri sog- QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 186 getti coinvolti. Essi costituiscono il parametro di riferimento per la valutazione degli apprendimenti dei destinatari. La competenza non è un fenomeno assimilabile al saper fare, ma un modo di essere della persona che ne valorizza tutte le potenzialità. Lavorare per competenze significa favorire la maturazione negli allievi della consapevolezza dei propri talenti, di un rapporto positivo con la realtà sostenuto da curiosità e volontà, in grado di riconoscere le criticità e le opportunità che si presentano, in modo che possano essere capaci di assumere responsabilità autonome nella prospettiva del servizio inteso come contributo al bene comune. L’elemento centrale di una formazione per competenze è costituito dalla possibilità di privilegiare l’azione, significativa ed utile, in quanto situazione di apprendimento reale ed attivo che consente di porre il soggetto che apprende in relazione “vitale” con l’oggetto culturale da conoscere. Il discente è collocato in tal modo nella condizione di fare un’esperienza culturale che ne mobilita le capacità e ne sollecita le potenzialità positive. Il sapere si mostra a lui come un oggetto sensibile, una realtà ad un tempo simbolica, affettiva, implicativa, pratica ed esplicativa. Il formatore diventa, nel procedere secondo questo metodo, oltre che un esperto di una particolare area disciplinare, anche il “mediatore” di un sapere che “prende vita” nel rapporto con la realtà, come risorsa per risolvere problemi ed in definitiva per vivere bene. Ciò comporta, in corrispondenza dei momenti cruciali del percorso formativo, la scelta di occasioni e di compiti che consentano all’allievo di fare la scoperta personale del sapere, di rapportarsi ad esso con uno spirito amichevole e curioso, di condividere con gli altri questa esperienza, di acquisire un sapere effettivamente personale. La metodologia propria dei percorsi di IeFP, nella logica della formazione efficace, mira a selezionare le conoscenze e le competenze chiave irrinunciabili, a disegnare situazioni di apprendimento per laboratori nei quali svolgere esperienze che permettano agli allievi di entrare in rapporto diretto con la conoscenza sotto forma di procedimenti di scoperta e di ricostruzione dell’oggetto così da condurre ad una acquisizione autenticamente personale. Ciò consente di mettere in moto un processo di apprendimento attivo, quindi motivante e finalizzato, così da consentire una valutazione più autentica. Le risorse umane impegnate nelle attività formative devono a loro volta essere caratterizzate da una piena visione professionale fondata sulla libertà di insegnamento, non a carattere prestativo ma tesa ad una formazione efficace. Entro questo quadro, i docenti risultano in grado di operare nella logica del lavoro d’équipe al fine di condividere il progetto formativo e svolgere le attività collegiali di supporto, gestire relazioni educative con i destinatari, programmare, realizzare e valutare occasioni di apprendimento attive ed efficaci all’interno di un particolare ambito del sapere, coordinare e collaborare entro attività a carattere interdisciplinare, impegnarsi all’esterno negli ambienti di apprendimento reali. Questa impostazione richiede il coinvolgimento di una pluralità di figure professionali e necessita di una figura forte di coordinatore dell’équipe. Ciò 187 implica un esplicito riconoscimento giuridico delle specificità professionali e la definizione di un adeguato organico di Centro, che consenta di differenzia - re l’offerta formativa sia in termini di tipologie di insegnamenti, sia di orari e funzioni. Passando alla formazione dei formatori, probabilmente si è arrivati al momento in cui compiere, per quella di base, un salto di qualità. Dato che nel 2007 il 60,7% possedeva una laurea, si potrebbe richiedere per insegnare nella FP un titolo di istruzione superiore (universitaria o non universitaria); in ogni caso, ciò che è decisivo a questo proposito è che gli obiettivi, i contenuti e le metodologie siano adeguate per preparare a svolgere il ruolo di formatore nello specifico della FP. È positivo che si sia raggiunta la parità sul piano percentuale tra uomini e donne; non sarebbe però auspicabile una femminilizzazione del corpo dei formatori perché tra l’altro comporterebbe una svalutazione sociale del ruolo a scapito proprio della stesse donne. Inoltre, dovrebbero continuare i processi di ricambio generazionale che si sono registrati nella prima decade del 2000 (Malizia e Cicatelli, 2015). Per quanto riguarda la formazione in servizio, gli Enti di FP la considerano un’azione fondamentale per l’animazione e l’affermazione della propria “proposta formativa” (Tonini, 2005). Generalmente le aree che sono oggetto di tali iniziative sono quelle tecnico-professionali che devono mantenere come obiettivo principale l’aggiornamento tecnologico proprio delle varie comunità/ famiglie professionali e quelle metodologico-didattiche che dovranno continuare a mirare al potenziamento e all’arricchimento delle competenze metodologiche, didattiche, psico-pedagogiche ed educative. È anche necessario che la formazione dei formatori in servizio tenga conto dei destinatari diretti quali gli adolescenti, i giovani, gli adulti, le persone in vario modo svantaggiate, le famiglie. L’attuazione delle iniziative di formazione dovrà avvenire a livello locale (nel singolo CFP), a livello regionale o interregionale (iniziative promosse dalle Regioni o dall’Ente o da Enti associati) e a livello nazionale. Le attività di carattere nazionale, destinate a tutti i formatori operanti nelle Regioni, andranno generalmente organizzate nella forma residenziale, nella forma mista (residenziale e a distanza), nella forma on-line e nella forma off-line. Uno dei problemi più delicati e importanti che gli Enti di ispirazione cristiana debbono affrontare è l’animazione della loro identità cristiana e carismatica sia per i formatori neoassunti che per quelli in servizio. In proposito vanno segnalate due iniziative (i percorsi “Insieme per un nuovo progetto di formazione” ed “Etica e deontologia dell’operatore della FP”) che si caratterizzano per essere state concepite come un servizio di accompagnamento per formatori in ingresso e in servizio nella Formazione Professio - nale e svolte in modo integrato (residenziale e on line) (Tacconi, 2003; Fontana, Tacconi, Visentin, 2003); esse potrebbero costituire un valido punto di riferimento. Per quanto riguarda il formatore della formazione in servizio, la proposta è stata pensata come un utile strumento per aiutarlo a leggere e a interpretare la propria esperienza e la realtà organizzativa in cui opera e QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 188 di cui è parte negli aspetti della sua storia, della sua cultura interna e della sua mission e a sviluppare la capacità di guardare le cose da diversi punti di vista (capacità multiprospettica), ricorrendo a modelli interpretativi ed operativi flessibili. Il progetto promuove una vera e propria “comunità di apprendimento”, che, durante il percorso formativo, consente di confrontare continuamente teoria e pratica, riflessioni ed esperienze, modelli interni e modelli esterni. Dalla comunità di apprendimento, poi, si passa, al termine del percorso, alla costituzione di una stabile e vitale “comunità di pratica” (Wenger, 2006), in cui ciascuno può ricorrere alle risorse consulenziali di esperti e di colleghi per affrontare casi reali e quotidiani. 5.4. Una leadership morale e condivisa per la formazione La concezione di leader a cui facciamo riferimento si colloca all’interno dei modelli comunitario o collegiale e soprattutto culturale di organizzazione (Bush, 2008 e 2010; English Fenwick, 2006; Fullan, 2007; Grandjan Lüthi, 2010; Xodo, 2010; Malizia, 2014) e di una concezione integrata tra leadership per l’apprendimento (instructional) e trasformativa (transformational) (Paletta, 2015; Bush, 2008; Leithwood, Harris e Strauss, 2010; Mintzberg, 2009; Scheerens, 2012; Spillane, 2006). Il primo modello comprende tutti quegli approcci secondo i quali le decisioni vanno condivise dalle componenti del Centro. La sua natura è normativa nel senso che indica un ideale da raggiungere; è particolarmente adatto per strutturare le organizzazioni professionali in cui l’autorità si fonda sulla competenza e non sulla posizione nella gerarchia; un’altra caratteristica generale è che i membri condividono un medesimo sistema di valori; inoltre, si richiede la partecipazione di tutti gli aventi diritto, diretta o mediante rappresentanti, e le decisioni vanno generalmente prese per consenso e non a maggioranza. A sua volta, il modello culturale focalizza l’attenzione sui principi, le idee, i simboli e le tradizioni condivisi dai membri di una organizzazione e, per i Centri, si può aggiungere, quelli consacrati nel progetto formativo: è sull’identità dell’organizzazione che si focalizza l’attenzione. Il modello risponde all’esigenza di valorizzare la cultura delle organizzazioni e dei loro membri, di metterne in risalto i valori e le opinioni; anche in questo caso si insiste sull’idea della condivisione della “visione” e della “missione”; particolare considerazione è riservata ai simboli, ai riti, alle cerimonie e agli “eroi”, cioè ai membri illustri della organizzazione, la cui celebrazione serve non solo a rinsaldare principi e valori, ma anche ad entusiasmare nei confronti delle finalità perseguite. Quanto alla leadership per l’apprendimento e trasformativa, ricordiamo anzitutto le principali differenze tra le due (Paletta. 2015). La prima si presenta come un modello direttivo che sottolinea la sorveglianza, il controllo e 189 il coordinamento gerarchico, mentre la seconda accentua l’azione dal basso, lo sviluppo condiviso del progetto, la comprensione dei bisogni dei collaboratori, il sostegno personalizzato, la stimolazione intellettuale. Per quanto poi riguarda gli apprendimenti degli allievi, l’approccio “instructional” mira ad interferire direttamente sui processi di insegnamento-apprendimento, intervenendo sui programmi e sulla docenza, al contrario di quello “transformational” che punta ad aumentare le competenze degli insegnanti nello sviluppare gli apprendimenti degli allievi, cooperando con loro per aiutarli a capire le relazioni tra la propria docenza e il progetto educativo, a definire gli obiettivi personali e a relazionarli con quelli organizzativi. Inoltre, da un lato, la prima modalità di leadership si definisce in termini di un ruolo unico e chiaro, quello del dirigente, dall’altra la seconda si qualifica come condivisa o distribuita nel senso che mira al rafforzamento delle funzioni dei docenti nella partecipazione ai processi decisionali e nella interazione orizzontale e verticale, per cui il riferimento si amplia a una pluralità di operatori che incidono sui processi formativi non solo in base alla posizione occupata formalmente nell’organigramma, ma anche per la competenza e l’autorevolezza che è loro riconosciuta nella comunità formatrice. Nonostante le diversità evidenziate, concordiamo con quanti ritengono che i due modelli siano integrabili perché le loro caratteristiche costituiscono un continuum in cui coesistono elementi di ambedue e anzi ciascun approccio ha bisogno dell’apporto dell’altro per garantire la compresenza di qualità tra loro contrapposte, ma egualmente necessarie, come continuità e rinnovamento, efficienza ed efficacia, riproduzione e creatività, esecuzione e ricerca (Paletta, 2015). In aggiunta, essi si rivelano egualmente validi se applicati in contesti diversi e in momenti differenti della vita di un Centro. Una definizione Entro questo quadro, l’attenzione va focalizzata sulla dimensione valoriale del ruolo del dirigente la cui autorità e influsso devono fondarsi anzitutto su una concezione adeguata del giusto e del bene. Ciò che è centrale è «la capacità di agire in un modo che è congruente con un sistema morale e rimane tale nel tempo». Il leader morale si può definire come un dirigente che «è in grado di: testimoniare una coerenza piena tra principi e prassi; applicare i principi alle nuove situazioni; creare una mentalità e una terminologia condivise; spiegare e giustificare le decisioni in termini morali; reinterpretare e riaffermare i principi se necessario» (Bush, 2010, p. 185). Nel contesto in cui viviamo è certamente di particolare importanza la funzione, che potremmo definire di “management dei significati” per cui il leader è chiamato a impegnarsi a favore del delinearsi di sistemi di significati educativi condivisi fra i differenti soggetti (Sergiovanni, 2000, 2002, 2009). Ci sembra che in questo momento uno dei mali maggiori che travaglia la scuola e la FP sia l’incapacità di insegnanti/formatori e di studenti/allievi di dare e di trovare un senso profondo nelle cose che fanno a Scuola/Centro per cui mancano di passione, di entusiasmo e di motivazioni profonde nel loro QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 190 mestiere di docenti/formatori e di studenti/allievi: pertanto, diventa necessario e urgente che il leader li aiuti a recuperare significato e ragioni dell’educare e dell’essere educati. Tutto ciò è ancora più vero per i CFP di ispirazione cristiana dove visione e missione hanno la loro giustificazione ultima nel messaggio del Vangelo. In questa direzione è anche interpretabile il processo di “dematerializzazione” che interessa le organizzazioni e in particolare la Scuola/Centro nel senso cioè di una minore importanza attribuita alle variabili strutturali a favore della preminenza dei soggetti che ne fanno parte, assieme ai quali si attivano processi di co-costruzione di una cultura condivisa, la quale, poi, fonda proprio quegli stessi processi. Dunque, il nuovo perno della professionalità del personale dirigente sembra essere costituito dalla capacità di dialogo e di mediazione fra differenti soggetti e il Centro viene così a configurarsi come “CFP dei significati”, in cui i vari soggetti sono portatori di senso per la vita attraverso la loro specifica professionalità e il leader diventa il gestore delle mediazioni culturali perché tutto assuma e mantenga natura formativa. A questo punto conviene richiamare i più importanti principi organizzativi che costituiscono il quadro di riferimento del nostro modello di leader. Anzitutto, egli è un professionista riflessivo nel senso che il suo operare è caratterizzato dalla circolarità fra teoria e pratica e attinge contemporaneamente a tre fonti: la scienza, l’esperienza e l’intuizione creativa. L’agire dei professionisti si fonda su una intuizione informata dalla teoria e dalla pratica: infatti, la scienza spiega i fenomeni, ci aiuta a criticare le pratiche, ma non le produce; le pratiche professionali nascono dall’esperienza attraverso tentativi ed errori e sforzi intuitivi, ma vanno valutate dalla teoria; a sua volta l’intuizione creativa viene facilitata dalla scienza e va resa fattibile attraverso l’esperienza. Passando sul piano più strutturale, un principio importante riguarda le strategie per realizzare l’integrazione nel Centro. Mentre nel passato il mante - nimento dell’unità veniva affidato principalmente a modalità di carattere gestionale come il controllo e la gestione, ora in ambienti molto dinamici, con relazioni deboli sul piano organizzativo, che richiedono prestazioni straordinarie, anche per l’effetto dell’introduzione dell’autonomia, le varie componenti devono ricercare il collegamento in primo luogo nei valori. In altre parole l’integrazione gestionale e strutturale si completa e si supera in quella culturale. A sua volta la progettazione assume un carattere strategico e non più dettagliato. Ciò significa definire gli orientamenti di fondo, creare consenso sulle finalità, dare autonomia, assegnare responsabilità e valutare processi e risultati, garantendo che le azioni educative incarnino i valori condivisi. Ciò che è decisivo sono le capacità di autogestione, cioè la capacità delle varie componenti di sapersi gestire e collegare con le mete concordate. Per assicurare il consenso dei vari attori, il primo passo da fare è scegliere una modalità normativa che ottiene l’adesione delle persone perché queste sono convinte della validità delle attività formative poste in essere e percepiscono il loro coinvolgimento come intrinsecamente soddisfacente: su questa base si 191 sviluppano i requisiti di lavoro, si decidono gli interventi da realizzare e si procede alla loro verifica. Particolarmente importante è la strategia motivazionale che non dovrebbe essere più principalmente “remunerativa” per cui viene fatto solo quello che è ricompensato e non viene fatto quello non è ricompensato, ma invece “espressiva”, nel senso che quello che è ricompensante, che mi realizza, viene fatto e bene, o “morale”, nel senso che si è disposti a realizzare con impegno tutto quello che si ritiene buono e giusto. Il controllo dovrà basarsi sulla socializzazione professionale come strategia di lungo termine, cioè sulla formazione iniziale e in servizio, mentre nel breve e nel medio ciò che conta è arrivare a scopi e valori condivisi che possono offrire il collante che unisce le varie componenti in organizzazioni a legami deboli e in continuo cambiamento come i Centri. Le funzioni specifiche Globalmente la proposta in questione indica cinque funzioni specifiche che dovrebbero essere gestite in modo integrato per ottenere un servizio formativo di qualità (Malizia, Bocca, Cicatelli e De Giorgi, 2004; Sergiovanni, 2002, 2000, 2009; Xodo, 2010; Malizia, 2014). – La funzione tecnica che consiste nell’uso di valide tecniche di gestione (pianificazione, gestione del tempo, coordinamento, programmazione, organizzazione ed altre). Una buona gestione tecnica del lavoro formativo resta indispensabile per il funzionamento dei Centri, in quanto assicura un senso di affidabilità, continuità ed efficienza. – La funzione di gestione delle relazioni umane che si esprime nella capacità di rapportarsi con le persone, si esplica nel sostegno al miglioramento e ha come base la motivazione e lo sviluppo degli allievi e del personale, a partire da quello formativo, nella prospettiva della collegialità e dell’autonomia. – La funzione educativa in senso stretto che deriva dalla conoscenza esperta dell’educazione e fa percepire il dirigente come leader riconosciuto dai propri docenti (formatore di insegnanti in quanto ha una forte pratica didattica maturata sul campo). – La funzione simbolica che parte dalla funzione di “capo” con cui il leader viene percepito e dal suo ruolo di rappresentare l’unità del Centro. In particolare questa forza simbolica si esprime nella capacità di finalizzazione, di visione, o di far cogliere il senso delle cose, di indicare le priorità, di orientare ed identificare le varie componenti del Centro e interpretare i loro sentimenti e aspettative. – La funzione culturale che è la forza chiave per creare un’identità condivisa attorno ai valori distintivi del Centro, per inserire i nuovi collaboratori e allievi, per costruire un pensiero comune e una comunità formatrice. Il compito della leadership come costruzione di cultura è quello di infondere valori, creando l’ordine morale che lega il leader alle persone attorno a lui. QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 192 Praticare le funzioni simbolica e culturale rappresenta oggi la base per la costruzione di una comunità formativa di successo e attraversa dinamicamente tutte le altre dimensioni “ordinarie” del lavoro formativo (tecnica, umana ed educativa). La leadership va esercitata in funzione del contesto (Malizia, Bocca, Cicatelli e De Giorgi, 2004; Sergiovanni, 2002, 2000, 2009; Xodo, 2010; Malizia, 2015). Per dirigere un Centro efficace occorre tener conto di diverse possibili strategie: – quella basata sullo scambio, in cui le varie parti operano in nome di rapporti di forza e di convenienze reciproche; – quella basata sulla costruzione, come offerta di condizioni che permettono di crescere con uno sforzo comune; – quella basata sull’unione, come capacità di valorizzare le relazioni tra le persone a partire dal riconoscimento della leadership; – quella basata sul legame, come riconoscimento di un “noi” e dell’autorità morale del leader in nome di idee e valori comuni. Il personale direttivo dovrebbe creare le seguenti condizioni: – sviluppare i valori comuni, trasformando i collaboratori da subordinati (che rispondono a procedure e regole) in una comunità di leader (che rispondono ad idee e valori); – costruire in loro capacità di iniziativa, di autocontrollo, di autogestione e di auto-responsabilizzazione; – sviluppare l’empowerment (conferimento di potere) attraverso la delega e lo stimolo dell’iniziativa, ma chiedendo anche conto dei risultati; – esprimere capacità di realizzazione, passando da un potere su ad un potere per, dal controllo all’influenza e alla facilitazione; – sviluppare la collegialità come strategia e non come semplice adempimento, a partire dall’esempio personale di cooperazione, dal riconoscimento dei collaboratori, dalla coerenza rispetto ai valori conclamati; – enfatizzare la motivazione intrinseca delle persone rispetto a quella estrinseca (ricompense economiche o materiali); – assumere un orientamento alla qualità, come elemento distintivo del servizio del Centro; – valorizzare la semplicità, rispetto alle architetture organizzative complesse; – riflettere in azione, evitando una navigazione a vista e promuovendo il confronto sulle buone pratiche e la ricerca educativa. Qui non si intende parlare del dirigente solo come di un professionista bensì anche dell’educatore, del formatore di uomini e quindi è opportuno cercare di indicare i requisiti personali. Dal punto di vista umano, siamo di fronte alla necessità di persone che presentano una forte passione per la relazione di servizio e per l’educazione in genere, persone che concepiscono il fenomeno educativo come una com193 partecipazione di diversi soggetti e non come espansione di uno stile proprio che si impone (Malizia, Bocca, Cicatelli e De Giorgi, 2004; Toni, 2005; Xodo, 2010; Malizia, 2014). Inoltre serve personale direttivo che abbia una spiccata sensibilità per le relazioni di “nuova comunità” che si svolgono sia nel cerchio interno sia in quello del partenariato territoriale. Occorre anche una buona dote di ottimismo e di spirito di intrapresa, congiunta alla capacità di contenere ansia e preoccupazioni evitando di investire di tutto questo ogni collaboratore. La passione educativa si esercita infatti soprattutto nei confronti di questi ultimi, che divengono in un certo qual modo i primi “allievi”, in una relazione di corresponsabilità circa la qualità del servizio. Dal punto di vista professionale, il personale direttivo deve possedere una notevole conoscenza del sistema educativo di istruzione e di formazione sul piano giuridico, istituzionale, metodologico e delle procedure operative. Esso necessita nel contempo di una capacità di individuazione del senso di tutti questi processi, pur non dovendo necessariamente diventare specialista in ognuno di essi, al fine di delineare uno stile gestionale organico ed orientato alla qualità. Ciò significa saper cogliere nell’insieme dei processi di cui si è responsabili le componenti di coerenza o non coerenza con il disegno adottato ed inoltre i segnali di conferma o smentita dello stesso, comprese le opportunità future. Le sue competenze professionali dirette si riferiscono all’ambito delle relazioni interne, con la gestione dei collaboratori e la guida dell’organizzazione, ed inoltre a quello dei rapporti esterni, dove è richiesta la cura delle relazioni di rete e la ricerca delle opportunità di intervento. Tutto ciò ha una precisa ricaduta sui requisiti manageriali del personale direttivo, a cui è richiesta una leadership basata sui fattori di guida, testimonianza e responsabilità. Esso deve saper esprimere da un lato il legame o l’identificazione nel progetto formativo, dall’altro la capacità di interpretare le opportunità ed i vincoli delineando una strategia di intervento che richiede una continua modificazione ed una capacità di indirizzo dei collaboratori verso le mete delineate. In tal modo si crea un clima organizzativo di tipo comunitario, ogni gruppo ed ogni collaboratore può circoscrivere il proprio ambito di intervento e si afferma uno stile di lavoro cooperativo che è al contempo modo e contenuto dell’agire educativo. Per il dirigente/educatore cattolico che opera nei Centri di ispirazione cristiana la consapevolezza della missione ecclesiale del Centro e del suo progetto formativo conferiscono alla sua professionalità caratteristiche specifiche: l’articolazione del rapporto fede-cultura-vita, il particolare significato pedagogico e teologico della comunità formatrice e il valore ecclesiale del suo servizio. In conclusione si può dire che il cuore del nostro discorso è stato il CFP come comunità formatrice la cui finalità prioritaria è l’educazione intesa come sviluppo pieno della personalità dei propri allievi. L’organizzazione del CFP polifunzionale per il lavoro ha senso in quanto opera al servizio di un QUADERNI • ANNO 31 / n° 6 - 2015 194 progetto che è eminentemente formativo, anche se trova nella professionalità la sua caratterizzazione distintiva. Motori principali delle diverse attività sono il formatore come educatore professionale e il dirigente come responsabile di una leadership morale e condivisa per la formazione dei giovani. Riferimenti Bibliografici BUSH T., Leadership and management development in education, Los Angeles, Sage, 2008. BUSH T., Theories of educational leadership and management, Los Angeles, Sage, 4 ed., 2010. CNOS-FAP, Proposta formativa, Roma, 1989. CNOS-FAP, I salesiani per il mondo del lavoro. La proposta formativa del CNOS-FAP, Roma, 2008. ENGLISH FENWICKW. (a cura di), Encyclopedia of educational leadership and administration, Thousand Oaks, London, New Delhi, Sage, 2006. FONTANA S. - G. TACCONI - M. 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Panoramica delle Regioni ................................................................... 17 Introduzione alle schede.............................................................................. 17 Glossario ....................................................................................................... 18 2.1. Abruzzo........................................................................................... 20 2.2. Basilicata ........................................................................................ 25 2.3. Calabria .......................................................................................... 29 2.4. Campania ....................................................................................... 33 2.5. Emilia Romagna ............................................................................ 37 2.6. Friuli Venezia Giulia...................................................................... 44 2.7. Lazio ............................................................................................... 52 2.8. Liguria ............................................................................................ 57 2.9. Lombardia...................................................................................... 63 2.10. Marche............................................................................................ 72 2.11. Molise ............................................................................................. 77 2.12. Piemonte......................................................................................... 82 2.13. Puglia .............................................................................................. 88 2.14. Sardegna......................................................................................... 93 2.15. Sicilia .............................................................................................. 98 2.16. Toscana........................................................................................... 104 2.17. Umbria............................................................................................ 111 2.18. Valle d’Aosta ................................................................................... 116 2.19. Veneto ............................................................................................. 122 2.20. Provincia Autonoma di Bolzano................................................... 128 2.21. Provincia Autonoma di Trento...................................................... 133 Indice 200 3. Per una nuova governance della IeFP ............................................... 141 3.1. Premessa......................................................................................... 141 3.2. La piena “legalizzazione” della IeFP ............................................ 142 3.3. La governance unitaria del sistema della IeFP alla prova della riforma costituzionale e della Legge Delrio................................... 146 3.4. Un regolamento condiviso per i LEP da rispettare in ogni ambito regionale.................................................................................... 150 3.5. Un testo unico per la normativa nazionale relativa alla IeFP e Leggi di sistema a livello regionale................................................. 152 3.6. Dalla sussidiarietà “invertita” alla piena valorizzazione del “pubblico sociale” .................................................................................... 154 3.7. La certezza delle risorse finanziarie alla IeFP anche mediante il ricorso ai costi standard per allievo ............................................... 158 3.8. Il nuovo ruolo dei CFP nell’intermediazione tra domanda e offerta di lavoro per i giovani e gli adulti: verso i CFPL? ............. 161 4. Contributi per la “Buona Formazione Professionale” per i giovani: una scuola popolare per il lavoro dei giovani ...... 165 4.1. Il popolo esiste ancora e crede nel lavoro.................................... 165 4.2. La cultura popolare ....................................................................... 166 4.3. La dispersione ed i Neet si spiegano con l’assenza di una scuola popolare centrata sul lavoro ........................................................... 168 4.4. La scuola popolare per il lavoro: il principio di corrispondenza 170 4.5. Diffondere la scuola del lavoro in tutto il Paese .......................... 172 4.6. L’impresa pedagogica...................................................................... 174 4.7. La valutazione appropriata dell’Istruzione e Formazione Professionale ed il Bilancio sociale ........................................................... 175 5. Il Centro di Formazione per il Lavoro, motore della buona formazione........................................................ 177 5.1. Il CFP come comunità formatrice................................................ 177 5.2. Il CFP come organizzazione di servizi formativi per il lavoro ... 182 5.3. Il formatore come educatore professionale nella IeFP ................. 185 5.4. Una leadership morale e condivisa per la formazione.................. 188 Bibliografia.................................................................................................. 197 Indice ......................................................................................................... 199

La gestione sostenibile delle case salesiane: una proposta di Schneider Electric

Autore: 
Schneider Electric
Categoria pubblicazione: 
Quaderni
Anno: 
2015
Numero pagine: 
27
Codice: 
978-88-95640-72-3
La gestione sostenibile delle case salesiane: una proposta di Schneider Electric Schneider Electric 2015 Sommario La gestione sostenibile delle case salesiane (a cura di Schnider Electric) 5 Indice 27 3 La gestione sostenibile delle case salesiane Prefazione1 Le recenti Direttive Europee legate al campo energetico, citate nel capitolo precedente, sottolineano l’importante ruolo dell’Ente pubblico quale riferimento nel campo dell’informazione e della educazione al risparmio energetico. In particolare, “il settore pubblico costituisce uno strumento importante per stimolare la trasformazione del mercato verso prodotti, edifici e servizi più efficienti, nonché per indurre cambiamenti di comportamento dei cittadini e delle imprese relativamente al consumo di energia. Inoltre, la diminuzione del consumo di energia grazie a misure che permettono di migliorare l’efficienza energetica può liberare risorse pubbliche da destinare ad altri fini. Gli enti pubblici a livello nazionale, regionale e locale dovrebbero svolgere un ruolo esemplare in materia di efficienza energetica. [...] È opportuno che gli Stati membri incoraggino i comuni e altri enti pubblici ad adottare piani di efficienza energetica integrati e sostenibili che abbiano obiettivi chiari, a coinvolgere i cittadini nella loro elaborazione e attuazione e a informare adeguatamente i cittadini in merito ai contenuti e ai progressi nel raggiungimento degli obiettivi. Tali piani possono comportare risparmi considerevoli di energia, soprattutto se attuati mediante sistemi di gestione dell’energia che consentano agli enti pubblici interessati di gestire meglio il loro consumo di energia. È opportuno incoraggiare lo scambio di esperienze tra città e altri enti pubblici sulle esperienze più innovative” (fonte Direttiva 2012/27/UE, premessa 15/18). Un esempio virtuoso in tal senso è il Patto dei Sindaci, ossia il movimento europeo cui hanno aderito numerose autorità locali (in Italia più di 1400 comuni hanno sottoscritto il Patto), che si pone l’obiettivo di sostenere pienamente le azioni in materia di sviluppo e crescita sostenibile portate avanti dalla UE. “Al di là del risparmio energetico, i risultati delle azioni dei firmatari sono molteplici: la creazione di posti di lavoro stabili e qualificati non subordinati alla delocalizzazione; un ambiente e una qualità della vita più sani; un’accresciuta competitività economica e una maggiore indipendenza energetica. Queste azioni vogliono essere esemplari 5 1 Luca Malavolta a cura di Schneider Electric 6 per gli altri, in modo particolare con riferimento agli “Esempi di eccellenza”, una banca dati di buone prassi creata dai firmatari del Patto. Il Catalogo dei Piani d’azione per l’energia sostenibile è un’altra eccezionale fonte d’ispirazione, in quanto mostra a colpo d’occhio gli ambiziosi obiettivi fissati dagli altri firmatari e le misure chiave che questi hanno identificato per il loro raggiungimento” (fonte: http://www.pattodeisindaci.eu, 06/06/2014). Esiste una profonda comunanza tra la responsabilità dell’Ente Pubblico nel sostenere la politica europea di crescita e sviluppo sostenibile e il ruolo chiave giocato dagli Enti privati, quali nel nostro caso l’Opera Salesiana, nel sensibilizzare e trasferire le corrette informazioni in merito alla tematica energetica e ambientale e, più in generale, alla salvaguardia del Creato. Tale ruolo è ancor più accentuato dalla vocazione all’educazione, istruzione e formazione in seno all’Opera stessa. I giovani all’interno della Scuola Salesiana, nel rispetto del principio pedagogico di responsabilità e coinvolgimento, sono stimolati alla partecipazione attiva nella costruzione della propria personalità e nella costruzione della futura società. La scuola intesa come “ambiente di apprendimento” nella sua accezione di luogo fisico o virtuale, ma anche spazio mentale e culturale, organizzativo ed emotivo/affettivo insieme, gioca un ruolo dominante nel favorire la crescita dei ragazzi. “L’ambiente scolastico abbandona l’accezione corrente di luogo della trasmissione del sapere, separato dai contesti di vita del suo territorio, e recupera l’immagine di luogo di lavoro che garantisce sicurezza a tutti gli attori che operano al suo interno. Questo valore aggiunto dato all’ambiente di lavoro scolastico diventa un’occasione preziosa per puntare più direttamente lo sguardo ai temi della vivibilità, del benessere psico-fisico, del diritto alla sicurezza, dell’assunzione di responsabilità. Questi nuovi temi che investono la scuola, legati alla sicurezza e alla gestione consapevole delle risorse energetiche, entrano a pieno merito nel progetto educativo: l’edificio scolastico stesso, i suoi spazi, la sua organizzazione possono proporsi come un modello di progettazione ecosostenibile e diventare un laboratorio di educazione all’ambiente “dal vivo”. Se l’ecologia è scienza delle relazioni, la scuola “ecologica” è quella che contribuisce a fare luce sulla relazione che esiste tra gli atti quotidiani, la sorgente delle risorse naturali che consumiamo e i rifiuti che produciamo. La scuola diventa in questo modo anche un modello di comunità, come organizzazione e come luogo fisico, i cui attori sono soggetti attivi e responsabili”. (fonte: www.indire.it, 30-05-2014). La tematica della sicurezza e della qualità edilizia degli ambienti scolastici, nel caso ad esempio dell’istruzione pubblica, è spesso relegata a interventi sporadici privi di una programmazione articolata. Non essendo disponibile un’Anagrafe aggiornata dello stato degli immobili scolastici, diventa difficile orientare correttamente gli investimenti. È quanto emerge dal XIV Rapporto di Legambiente sulla qualità dell’edilizia scolastica, delle strutture e dei servizi: il documento fotografa una situazione nazionale caratterizzata da edifici vetusti (il 60% è stato costruito prima del 1974), in cui si evidenzia una situazione di emergenza legata alla necessità d’interventi urgenti di manutenzione e di messa 7 in sicurezza (il 40% circa degli edifici sono costruiti in aree a rischio sismico); d’altro canto emerge una tendenza positiva ad adottare pratiche di risparmio ed efficienza energetica. Riassumendo, negli edifici salesiani a destinazione formativa, un ambiente sano, sicuro e confortevole dal punto di vista termo-igrometrico, acustico, di qualità dell’aria e dell’illuminazione è determinante per il corretto svolgimento delle attività didattiche e favorisce il processo di apprendimento. Entrando in merito alla questione energetica, l’adozione di pratiche virtuose volte alla razionalizzazione e riduzione dei propri consumi energetici e di risorse (si pensi ad esempio a interventi sull’involucro edilizio, sugli impianti o anche a iniziative legate alla raccolta differenziata) delinea un percorso “sostenibile” nel rispetto dei principi tracciati dalle direttive Europee e, più in generale, nella consapevolezza che ogni piccola azione umana può contribuire al benessere della collettività, garantisce un miglioramento dei livelli di comfort abitativo a tutti gli utenti e comporta un elevato risparmio economico nella gestione dei beni immobili. Il successo delle iniziative intraprese non può limitarsi alla realizzazione dello specifico intervento, ma deve coinvolgere tutti gli “attori” che svolgono le attività all’interno di una certa comunità. Si pensi, ad esempio al tema della raccolta differenziata, che tutti possono toccare con mano: se il percorso educativo legato al concetto di rifiuto e al suo corretto smaltimento si limita all’inserimento all’interno degli ambienti scolastici di raccoglitori specifici, senza un’introduzione adeguata alla tematica, i risultati sono di portata limitata; invece, se l’inserimento dei cassonetti è il punto di arrivo di una didattica di avvicinamento e sensibilizzazione alla questione, il successo è sicuramente garantito. Diverso è il caso degli interventi edilizi o impiantistici sugli edifici, operazioni difficilmente “toccabili con mano”, perché caratterizzate da un’elevata complessità operativa e da questioni connesse con la sicurezza nei cantieri di lavoro. In tal caso, vista la componente professionale nei percorsi educativi salesiani, possono essere attivati dei cantieri-scuola, progettati ad hoc per potere essere resi accessibili agli studenti. Come nel caso degli Enti pubblici chiamati in causa dalla normativa energetica, gli economi e amministratori delle case salesiane hanno una forte responsabilità energetica nella gestione delle case e di tutte le attività che ruotano attorno alla vita della Comunità: responsabilità che può essere analizzata dal punto di vista etico, economico e sociale. Riprendendo i principi all’origine del progetto Società 2000W, citato nel capitolo precedente, le scelte da intraprendere devono essere “sostenibili”, nel rispetto dell’accezione originale del termine, mediante progetti efficienti (che comportino minor uso di energia per ottenere lo stesso scopo), progetti alternativi (che sostituiscano l’utilizzo delle fonti fossili con le rinnovabili) e progetti parsimoniosi e sobri (che interessino la giusta quantità di energia per una miglior qualità della vita). Dal punto di vista economico, come già accennato, appare evidente che l’adozione di progetti di riqualifica- QUADERNI • ANNO 31 / n° 5 - 2015 8 zione energetica, piuttosto che di monitoraggio dei propri flussi energetici volto alla razionalizzazione degli stessi, implica una riduzione dei consumi di energia con conseguente riduzione delle spese di gestione. Tenuto conto dell’aumento dei costi delle fonti energetiche convenzionali e delle forme d’incentivazione e di agevolazione fiscale in essere, i tempi di ritorno (tempo di pay-back) dell’investimento, valutati caso per caso, palesano le opportunità economiche dell’intervento. Una riduzione delle spese di gestione si traduce in maggiori economie utilizzabili per altre voci di spesa e, nel caso d’intervento di riqualificazione, in un aumento di valore economico dell’immobile. Dal punto di vista sociale gli economi e gli amministratori sono responsabili dell’educazione dei ragazzi al rispetto dell’ambiente e alla formazione di una propria consapevolezza nei confronti delle “questioni” energetiche. Solo un corretto processo d’informazione, condivisione e sensibilizzazione potrà favorire tale crescita. Le soluzioni energetiche applicate agli edifici a destinazione formativa sono molteplici e possono interessare in generale l’involucro degli edifici (pareti esterne, serramenti, coperture, solai, schermature, etc.), il settore degli impianti (termici, elettrici, trattamento aria, etc.) e la gestione dei “flussi energetici” (gestione e monitoraggio dei flussi energetici, sistema di gestione dell’energia SGE, etc.). Tenuto conto della composizione disomogenea del patrimonio immobiliare dell’Opera Salesiana (caratterizzato da edifici con differente localizzazione geografica, esposizione, anno di costruzione, tipologia costruttiva e impiantistica, destinazione d’uso, etc.) è evidente che non esiste una soluzione univoca al tema energetico che garantisca tout court una riduzione dei consumi e delle spese di gestione e allo stesso tempo un miglioramento delle condizioni di vivibilità degli ambienti. Ad esempio, trattando il tema dell’involucro edilizio, il cappotto termico esterno costituito da un isolamento applicato sulle facciate degli edifici, tecnologia utilizzata nella maggior parte dei casi per la riqualificazione energetica, non è proponibile nei casi di edifici vincolati dall’Ente di tutela o nel caso di edifici caratterizzati da prospetti molto complessi. O ancora, la sostituzione dei serramenti non più rispondenti alle normative energetiche e a quelle sulla sicurezza, con nuovi dotati di telai e vetrate ad alta prestazione e di guarnizioni di tenuta, se non accompagnata da un’attenta verifica del ricambio d’aria degli ambienti e da un’analisi dei ponti termici, potrebbe comportare il peggioramento delle condizioni di salubrità interne, con la formazione di condense superficiali e, se persistente, con la comparsa di muffe. In merito, invece, agli impianti, la sostituzione di vecchie caldaie con impianti innovativi a pompe di calore, per soddisfare il fabbisogno di riscaldamento, in edifici con scarse prestazioni dell’involucro è poco efficiente. Da questi semplici casi è chiaro che solo mediante una corretta analisi e progettazione degli interventi, nel pieno rispetto delle condizioni e dei vincoli imposti dallo stato di fatto, è possibile individuare la strada più efficace. Occorre commisurare, inoltre, le “soluzioni energetiche” con la questio9 ne economica: in pratica, occorre valutare quanto costa adottare una certa soluzione e in quanto tempo i flussi di cassa positivi derivanti dall’investimento eguagliano i costi sostenuti per realizzarlo (tempo di pay-back). La Direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica dell’edilizia introduce, in merito, il concetto del costo/beneficio relativo all’adozione di misure di efficienza energetica lungo il ciclo di vita atteso di un edificio: l’edificio oggetto di riqualificazione deve risultare ottimale sotto il profilo dei costi. Il gruppo di lavoro creato dal MiSE per soddisfare gli adempimenti della Direttiva, dopo aver definito una griglia di edifici di riferimento e aver valutato la prestazione energetica e il costo relativo a differenti soluzioni di miglioramento della prestazione, ha definito per ogni edificio un grafico costo/prestazione e lo ha confrontato con i livelli limite imposti dalla normativa vigente. Emerge che in quasi tutti gli edifici conviene realizzare interventi più performanti di quanto richiesto dalla normativa vigente. QUADERNI • ANNO 31 / n° 5 - 2015 Grafico costo-prestazione: Fonte Eùbios n.47 marzo 2014 L’individuazione delle possibili soluzioni energetiche applicabili agli edifici dell’opera salesiana trova un valido strumento nella “pianificazione strategica” che, a partire dall’analisi dei dati attuali e dei vincoli presenti, fornisce al decisore i possibili scenari di sviluppo, valutati nel rispetto dei rapporti costi/benefici. Attraverso tali scenari il committente ha in mano gli strumenti adatti per decidere quale strada intraprendere. La pianificazione strategica si articola come di seguito schematizzato. Analisi dello stato di fatto mediante audit energetico: a. rassegna del parco immobiliare della casa salesiana oggetto di studio e identificazione delle destinazioni d’uso in essere; b. analisi del costruito (dati geometrici dell’immobile, rilievo fotografico, fasi costruttive, tipologia edilizia e strutturale, componenti architettoniche, etc.); c. analisi del contesto ambientale (localizzazione, dati climatici, accessibilità, etc.); d. definizione energetica del sistema edificio (caratterizzazione termica mediante analisi delle stratigrafie delle superfici disperdenti – costituite da 10 pareti esterne, solai, serramenti, coperture – e analisi dell’esposizione e degli ombreggiamenti; analisi degli apporti gratuiti interni; indagini strumentali di approfondimento con l’ausilio di termocamera e di termoflussimetro per la verifica qualitativa delle strutture, dei ponti termici e per la valutazione delle trasmittanze, etc.); e. descrizione del sistema degli impianti (impianto di generazione del calore e relativo sistema di distribuzione e di regolazione; impianti elettrici; impianti di ventilazione e di trattamento dell’aria; presenza di tecnologie a fonti rinnovabili; etc.); f. raccolta dei dati di consumo storico sulle utenze termiche ed elettriche e dei profili di gestione; g. definizione dei modelli energetici e calcolo degli indici di prestazione energetica; verifica della coerenza con i dati di consumo rilevati. Elaborazione del piano strategico: a. individuazione dei punti di forza e di debolezza del sistema al fine di definire le opportunità da sviluppare mediante l’intervento di riqualificazione energetica (valutando ad esempio se a fronte di una corretta esposizione dell’edificio ci sia stata una coerente progettazione delle aperture) e le minacce e problematiche a cui il sistema va incontro in mancanza di interventi (valutando ad esempio il rischio di degrado nelle strutture legato alla formazione di condensa); b. definizione degli obiettivi strategici coerenti con la caratterizzazione del sistema emersa in fase di analisi da concertare con tutti gli attori coinvolti (definendo ad esempio la prestazione energetica da raggiungere a intervento completato); c. definizione delle linee di intervento di miglioramento dell’efficienza energetica che permettono di raggiungere gli obiettivi preposti (valutando ad esempio un miglioramento delle prestazioni energetiche dell’involucro piuttosto che degli impianti); d. analisi dei costi/benefici di ciascun intervento proposto e delle tempistiche di realizzazione; e. definizione delle priorità di intervento sulla base delle valutazioni costi/benefici e sulle disponibilità economiche; f. piano di monitoraggio per verificare la rispondenza nel tempo degli interventi agli obiettivi preposti. La pianificazione strategica rappresenta dunque una metodologia condivisibile, soprattutto a fronte dell’eterogeneità del patrimonio immobiliare e della diversa gestione propria di ciascuna casa salesiana: tale strumento non definisce a priori azioni d’intervento da applicare alle diverse realtà ma supporta il processo decisionale dando atto alle peculiarità di ogni singolo caso. Un primo passo verso la riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare dell’Opera salesiana potrebbe essere l’applicazione e sperimentazione della metodologia su un edificio specifico che diventa caso-studio, per applicare e perfezionare lo strumento metodologico proposto, recependo anche gli ap11 porti di tutti i soggetti coinvolti. In questa fase, ad esempio, gli studenti diventano parte attiva del processo decisionale, in quanto portatori di esigenze e potenziali soggetti coinvolti nell’analisi dello stato di fatto (ad esempio nella raccolta dati). Una volta definito il piano strategico e delineate le azioni da realizzare, il progetto si concretizza mediante l’apertura di un cantiere-scuola, che non solo accresce le competenze degli studenti coinvolti, ma diventa stimolo per l’attivazione di iniziative analoghe in altre strutture. Introduzione Schneider Electric è lo specialista globale nella gestione dell’energia, con attività in oltre 100 Paesi in tutto il mondo. Offre soluzioni integrate per diversi segmenti di mercato, occupando una posizione di leadership nei settori energia e infrastrutture, processi industriali, building automation e data center, vantando inoltre una vasta presenza nell’ambito delle applicazioni per il residenziale. Specializzata nel rendere l’energia sicura, affidabile, efficiente, produttiva e sostenibile con 140.000 dipendenti nel 2013 la società ha raggiunto un fatturato di oltre 24 miliardi di euro, grazie ad un impegno costante nell’aiutare individui e organizzazioni ad ottenere il massimo dalla propria energia (“Make the most of your energy™”). In Italia è presente con oltre 3.000 effettivi, tra commercio e produzione, e conta su otto aree commerciali, sei siti industriali d’avanguardia, un Centro Logistico integrato a Venaria (TO) e un centro assistenza clienti unico. Con il più ampio portafoglio di prodotti, soluzioni e servizi per la gestione dell’energia, Schneider Electric rende l’energia più sicura con la sua offerta per la protezione di persone e impianti nella distribuzione elettrica e nel controllo industriale, più affidabile grazie alle soluzioni ad alta disponibilità per applicazioni critiche e i data center, più efficiente con i sistemi e servizi per l’efficienza energetica, più produttiva grazie ad un’ampia gamma di sistemi di automazione per l’industria, gli edifici del terziario e il residenziale e, infine, più sostenibile grazie alla propria offerta per le energie rinnovabili, in particolare per eolico e fotovoltaico. La responsabilità energetica degli amministratori ed economi Che l’efficienza energetica sia una delle priorità della maggior parte delle persone è ormai indubbio. Tuttavia, la comprensione di ciò che l’efficienza energetica coinvolge veramente e quali iniziative di risparmio energetico possono essere implementate rimane ancora poco chiaro. Per questo motivo sono stati definiti due approcci per l’efficienza energetica: efficienza energetica passiva e, più significativa per il nostro approccio, efficienza energetica attiva. Per molti le misure di energia riguardano l’analisi dei vettori termici nel tessuto edilizio con rimedi che si traducono in interventi sull’isolamento, sui serramenti e su tutto ciò che comporta una perdita di calore. Per altri è l’illuminazione l’elemento di QUADERNI • ANNO 31 / n° 5 - 2015 12 maggior interesse, anche se spesso si pensa solo ad installare sistemi a basso consumo. Chi gestisce fabbricati con fabbisogno termico significativo può vedere nelle caldaie efficienti la risposta ai propri problemi. Quanto sopra citato sono interventi lodevoli e necessari, ma sono in realtà solo delle contromisure passive, che in gran parte mitigano la perdita di energia ma non controllano l’energia distribuita. L’efficienza energetica attiva può essere raggiunta non solo quando sono installati strumenti di risparmio energetico e attrezzature innovative, ma anche quando essi sono controllati per utilizzare solo l’energia necessaria. È questo aspetto di controllo che è fondamentale per ottenere la massima efficienza. Per fare un esempio pratico, si consideri una lampada ad alta efficienza energetica che viene lasciata accesa in una stanza vuota. Tutto ciò che si ottiene è un minor spreco di energia rispetto all’utilizzo di una lampada normale! È la gestione del consumo energetico attraverso la misurazione, il monitoraggio e il controllo che porta effetti di cambiamento permanente. Inoltre, rispetto ai costi (e le competenze tecniche necessarie per evitare i rischi) per installare soluzioni termiche, il controllo energetico può essere implementato a un prezzo relativamente modesto e con un rapido recupero. Ciò è particolarmente vero quando viene misurato rispetto ai crescenti prezzi dell’energia, e comunque la maggior parte delle soluzioni di controllo di energia possono essere ammortizzate in pochi anni. Audit energetici con personale esperto sugli impianti esistenti sono un buon punto di partenza. Grazie anche solo ad alcuni misuratori, che oggi sono ormai molto accurati, poco costosi e facilmente installabili, possiamo facilmente identificare, gestire e rimediare agli sprechi esistenti. Schneider Electric si è impegnata a ridurre il consumo energetico per i propri clienti, offrendo una vasta gamma di prodotti di Efficienza Energetica, tra cui soluzioni di consulenza, strategie di attuazione, monitoraggio e controllo, tutto supportato da un servizio eccellente per aiutare a mantenere il risparmio. Permettiamo di analizzare il consumo di energia di un sito e di identificare le aree dove è possibile fare risparmi energetici, ma non lavoriamo solo sull’integrazione di sistemi evoluti su strutture esistenti. Le nostre attività arrivano in ausilio già ai primi passi dello sviluppo della progettazione. Possiamo affiancarci allo sviluppo delle idee del cliente finale per aiutarlo a realizzare un edificio intelligente, evoluto ma non energivoro: un edificio “green” e “smart”. Con le nostre soluzioni gli Energy Manager, o esperti esterni, sono in grado di monitorare in remoto i consumi energetici tramite collegamenti cablati o wireless agli impianti elettrici. Sulla base dei dati raccolti, questi esperti consiglieranno poi interventi che potranno essere applicati in tempo reale. Soluzioni energetiche applicate agli edifici a destinazione formativa È difficile capire in questi giorni perché tanti edifici sono inefficienti dal punto di vista energetico. Vi è la possibilità per l’efficienza energetica attiva di essere integrata a tanti livelli: nella progettazione, nello sviluppo, nella costruzione e nell’eventuale occupazione di un edificio. 13 Tuttavia, questo approccio integrato è ancora poco perseguito nella progettazione di un edificio anche per una mancanza di cultura adeguata. Ad esempio, alcuni possono considerare il risparmio energetico in termini di materiali e regimi di isolamento che essi adottano (efficienza energetica passiva). È raro considerare in fase di progettazione i controlli di gestione dell’energia, dal momento che questo tende a rimanere di competenza dell’ingegneria dei servizi di gestione con costi di gestione contenuti. Ma se un progetto viene seguito fin dalla sua fase embrionale e pensato con un ottica di efficienza energetica, l’iniziale maggior investimento in termini di tecnologia applicata rientrerà in breve tempo grazie a costi di gestione sicuramente inferiori, con il risultato di una ottimizzazione delle spese a bilancio per la gestione degli edifici. L’efficienza energetica attiva può essere applicata spesso con rapidi interventi dove la proprietà è interessata, sebbene gli utenti finali a volte si preoccupano poco per la misurazione o per la conservazione del dato dell’energia. Spesso i residenti con contratti di locazione a breve termine, hanno molto più la percezione e la sensibilità verso interventi di efficienza energetica attiva, dovendo amministrare loro in prima persona le spese legate ai vari vettori energetici. Realizzare controlli di efficienza energetica attiva adeguati ed efficaci è sempre più facile e conveniente quando vengono integrati con altri impianti di gestione della struttura (Building Management System o BMS). Questo ragionamento può portare risparmi nelle fasi di installazione, consentendo l’uso condiviso di cablaggio strutturato, e nella fase di conduzione dell’impianto permettendo di avere i dati di tutto l’impianto condivisi sulla stessa piattaforma informatica. Il focus fortunatamente si sta sempre più spostando su quanta energia viene consumata da un edificio nella fase operativa (OPEX). Infatti, una gestione inefficiente degli edifici durante questa fase può inutilmente sprecare energia preziosa. Strumenti intelligenti per la misurazione dell’energia forniscono, invece, una visione essenziale nel consumo dell’edificio e possono aiutare a identificare le aree in cui ci possono essere dei potenziali di risparmio. Inoltre, le prove dimostrano che i costi operativi in genere sono pari a tre volte il costo del capitale della costruzione e costi di manutenzione possono essere due volte i costi di costruzione. Investire in sistemi che aiutano a ridurre il consumo di energia permetterà, quindi, di ridurre anche i costi operativi. Un sistema BMS all’interno di un edificio ha lo scopo di ottimizzare i costi di manutenzione sugli impianti tecnologici. In presenza di un sistema di Building Automation, le attività richieste per verificare lo stato funzionale dei dispositivi (UTA, Centrali Termiche, etc.), possono essere ridotte ed effettuate solo in caso di segnalazione del Supervisore (es. sostituzione batteria filtri UTA solo in caso di allarme del pressostato differenziale). Inoltre, viene garantita la selettività di intervento che, grazie al monitoraggio degli impianti, è richiesta con precisione su parte specifica dell’impianto, senza investire su diagnostica per scoprire la sua localizzazione e riducendo i “fermo im- QUADERNI • ANNO 31 / n° 5 - 2015 14 pianto”. L’esperienza insegna che un manutentore meccanico può ottimizzare le sue risorse di circa il 40% affidandosi al sistema BMS. Il concetto del BMS si sta estendendo anche ad altre utenze (ved. Ambiente EcoStruxure) che storicamente non erano riconducibili al mondo meccanico, quali impianti elettrici, di automazione e nevralgici (es. gruppi di continuità) aprendo un nuovo scenario verso i “sistemi di integrazione” (ambiente EcoStruxure). Oltre a semplificare i ruoli del personale di manutenzione, la gestione intelligente dell’energia è poco costosa. In realtà, un recente studio britannico, Energy Savings Trust, ha rivelato che l’installazione della tecnologia per metro per monitorare il consumo di energia potrebbe avere un periodo medio di ammortamento di meno di sei mesi. Un piccolo aumento di spesa in conto capitale può ridurre significativamente le spese operative. Studi empirici di soluzioni di misurazione mostrano una media di riduzione del 5% delle bollette in una vasta gamma di edifici. Ma le ricompense finanziarie non si fermano qui. Un risparmio del 2-5 % può essere raggiunto attraverso un migliore utilizzo delle apparecchiature, e un potenziale di risparmio fino al 10% può essere raggiunto attraverso il miglioramento dell’affidabilità dei sistemi. Gli edifici residenziali sono raramente realizzati con sistemi di monitoraggio dei consumi, quindi spesso ci sono azioni che possono essere intraprese verso l’adozione di pratiche di efficienza energetica attiva. Ancora una volta nel settore residenziale l’accento è stato posto sull’installazione di sistemi in grado di realizzare efficienza energetica passiva: isolamento delle pareti della cavità, isolamenti dei soffitti, doppi vetri sono tutti interventi comuni realizzati nelle proprietà nuove ed esistenti. Anche azioni quali l’eliminazione delle lampadine tradizionali al tungsteno in favore di quelle a basso consumo possono essere considerate come interventi di efficienza energetica passiva. È ragionevole pensare che la più grande influenza sui consumi interni di energia residenziale verrà dal cambiamento delle abitudini degli occupanti, ma che è un processo molto lungo. L’istinto di spegnere un apparecchio che sia in stand-by (i led in apparecchi come televisori, lettori dvd, hi-fi, home PC, ecc., consumano enormi quantità di energia elettrica!) ci vorrà tempo per diffonderlo. Nel frattempo, ci sono ausili tecnologici che possono portare comunque a grandi risparmi. Una possibilità è quella di installare dei poco costosi sistemi di controllo dell’illuminazione. Questi vanno dalla più sofisticata domotica al semplice sensore di presenza nella stanza. Famiglie con figli adolescenti sanno che non è raro avere quasi ogni luce in casa accesa anche quando solo una camera singola è occupata! In abitazioni differenti dove invece l’occupazione è multipla, come per esempio le scuole gli spazi comuni di una residenza, lo spazio di applicazione dell’efficienza energetica attiva riguarda i controlli di occupazione per l’illuminazione, il riscaldamento e la ventilazione. Con un edificio, invece, di occupazione mista (per esempio: locali commerciali) i vantaggi del monitoraggio elettrico iniziano a essere rilevanti. Senza dimenticare comunque controllo integrato di luci e condizionamento. 15 Soluzioni per il monitoraggio e la gestione energetica L’energia rappresenta uno dei fattori chiave del nuovo millennio e la gestione dei flussi energetici è diventata oggi una priorità per tutte le aziende, sia in ambito industriale sia in ambito building. Nell’attuale contesto energetico mondiale, delicato, complesso ed in continua mutazione, le spese per tutti i vettori energetici (acqua, aria, gas, elettricità o vapore) rappresentano una porzione considerevole dei budget aziendali. Le tecnologie informatiche consentono incrementi di efficienza nei settori di interesse grazie ad un controllo ed una gestione diretta dei consumi. Schneider Electric, in linea con quanto previsto dalle normative e dalle direttive di riferimento del settore, si pone l’obiettivo di supportare e guidare verso comportamenti virtuosi per la gestione delle risorse energetiche, al fine di conseguire sensibili risparmi in termini economici insieme alla riduzione delle emissioni inquinanti di CO2. Vantaggi di un sistema di monitoraggio energetico La misura e il monitoraggio dei consumi in ogni area dell’edificio è il metodo migliore per disporre di dati dettagliati ed aggiornati, eliminando noiose letture manuali dei contatori spesso soggette ad errori. Una misurazione automatica e costante garantisce informazioni in tempo reale che permettono di reagire rapidamente in caso di malfunzionamenti e consumi anomali di energia. QUADERNI • ANNO 31 / n° 5 - 2015 16 La soluzione “web-based” di Schneider Electric riassume e visualizza i dati relativi ai consumi di tutti i vettori energetici, permettendo agli utenti di capire dove e come viene consumata l’energia e aiutandoli a valutare le prestazioni energetiche dell’edificio. Fornisce dati e indicatori chiave utili ad identificare le opportunità di risparmio e a decidere la strategia energetica da implementare. In generale, una soluzione di monitoraggio consente ai proprietari e utilizzatori di edifici e strutture di piccole-medie dimensioni di ridurre i consumi energetici, risparmiare sulle bollette, facilitare la manutenzione e comunicare dati specifici sui progressi ottenuti in materia di sostenibilità ambientale. Funzionalità di un sistema di monitoraggio Le funzionalità fondamentali per l’efficienza energetica sono: misura, archiviazione ed analisi dei dati energetici. Individuare gli sprechi energetici, allocare correttamente i costi dell’energia e ottimizzare il consumo: sono alcune delle principali necessità che si traducono in funzionalità messe a disposizione da Schneider Electric nelle soluzioni proposte. Le funzionalità per l’efficienza energetica opportunamente combinate ed abbinate a quelle per la gestione operativa permettono di rispondere con soluzioni semplici anche alle esigenza più complesse. Le funzionalità avanzate per l’efficienza energetica sono: analisi, normalizzazioni e confronti multi sito. Paragonare i consumi dei propri siti così come fare confronti su periodi storici permette di evidenziare possibili inefficienze. Questo è possibile farlo tramite le tecnologie cloud-based. Le funzionalità per ottimizzare le gestioni operative sono: allarmi in tempo reale, comando e informazioni per la manutenzione. Grazie alle evoluzioni tecnologiche gli apparecchi di protezione presenti nei quadri elettrici memorizzano e rendono disponibili in modo semplice informazioni quali la causa di sgancio, le ore di funzionamento e lo stato di aperto/ chiuso/sganciato. La possibilità di essere allertati durante le fasi critiche di un fermo impianto, di consultare informazioni di diagnostica e di comandare da remoto i dispositivi rendono la gestione dell’impianto completamente efficiente riducendo al minimo i tempi di fuori servizio. Alcuni casi di successo: l’efficientamento energetico del Villaggio Alpino di Cogne (AO) e della casa salesiana “San Zeno” di Verona Il contributo di Schneider Electric al rinnovato Villaggio Alpino Salesiano di Cogne (AO) L’oggetto dell’intervento era la ristrutturazione della Villa Necchi di Cogne (AO), con la conseguente creazione di una struttura ricettiva di 10 came17 re più il recupero dell’edificio adiacente (Colonia), 30 camere, salone degli incontri e servizi annessi. Ed inoltre, la realizzazione della nuova centrale termica a pellet e gas. L’apporto di Schneider Electric per questo edificio è consistito nella fornitura di soluzioni e servizi per la gestione dei seguenti impianti: a. Gestione centrale termica e UTA. b. Gestione delle singole camere della Villa e della Colonia. c. Gestione delle luci del complesso, sia delle camere che delle parti comuni. d. Sistema di rilevazione dei fumi. e. Quadri elettrici principali e di piano per tutto il complesso. f. Sistema per la supervisione generale di tutto il complesso. QUADERNI • ANNO 31 / n° 5 - 2015 Il contributo di Schneider Electric alla ristrutturazione della Villa e Colonia del Villaggio Alpino di Cogne si riconduce fondamentalmente a tre obiettivi: 1. Ottimizzazione energetica e riduzione dei consumi. 2. Maggior sicurezza e tempestività di manutenzione nella gestione della struttura. 3. Maggior comfort per gli ospiti e maggiori possibilità di gestione operativa delle camere. Ottimizzazione energetica e riduzione dei consumi La gestione delle luci e della temperatura sono state integrate su un unico sistema di supervisione in modo da poterle controllare evitando sprechi facilmente ipotizzabili con una così alta affluenza di persone. Di seguito viene descritto come è stato realizzato. 18 Gestione delle camere e dei luoghi comuni Le camere vengono tenute ad una temperatura pre-impostata, inferiore a quella di comfort che possiamo definire come “temperatura camera vuota”, per tutto il periodo in cui non sono presenti gli ospiti, evitando quindi un inutile spreco di energia termica. Nella camera, in assenza di ospiti, vengono anche disattivate tutte le utenze elettriche che potrebbero essere rimaste accese inavvertitamente, evitando così inutili consumi elettrici. Per quanto riguarda i luoghi comuni di ritrovo e i bagni (e dove possibile) sono stati introdotti dei sensori di presenza per l’accensione delle luci con spegnimento automatico a tempo, evitando così accensioni non necessarie. Centrale termica e monitoraggio elettrico Le utenze della centrale termica vengono gestite con un sistema di regolazione che consente di mantenere la temperatura dell’acqua calda ad un livello impostato, evitando funzionamenti 24 ore su 24 di utenze non necessarie. Così facendo, vengono ottimizzate anche le usure delle apparecchiature. Dove possibile, sui motori sono stati previsti degli azionamenti a velocità variabile per evitare picchi di consumo durante gli spunti di partenza. La misura del consumo elettrico è stata riportata sul sistema di supervisione che consentirà una storicizzazione e un’analisi aggregata dei consumi stessi in periodi e anni diversi. Maggior sicurezza e tempestività di manutenzione nella gestione della struttura Il sistema di supervisione, costituito da un personal computer posto nella zona reception da dove è possibile interrogare e visualizzare tutti gli impianti dell’intero complesso, evidenzia e registra eventuali anomalie di funzionamento delle apparecchiature. Il sistema raccoglie, inoltre, tutta una serie di informazioni sul funzionamento delle utenze che permettono di monitorarne il periodo di funzionamento per una ottimizzazione della manutenzione. Per ultimo, alcune particolari segnalazioni, come l’allarme del sistema di rilevazione fumi, oppure gli allarmi degli utenti (come quello dei tiranti di emergenza nei bagni degli ospiti), sono rinviati dal sistema di supervisione ad un combinatore GSM per la reperibilità del personale addetto, nel caso in cui la reception in quel momento non sia presidiata. Si sta procedendo anche all’integrazione, sullo stesso supervisore, della situazione dei corpi illuminanti per i sistemi di illuminazione di emergenza. Maggior comfort per gli ospiti e maggiori possibilità di gestione operativa delle camere Il maggior comfort diventa una conseguenza di tutte queste possibilità offerte dal sistema centralizzato di supervisione e di gestione automatica delle camere, come ad esempio: 19 • la possibilità di impostare una temperatura di base per tutte le camere occupate: ogni singolo ospite potrà modificare, a suo piacimento, la temperatura della stanza, aumentandola o diminuendola di 3 gradi. • Accesso alle camere mediante scheda badge: il cliente accederà alla camera attraverso una scheda badge grazie alla quale verranno abilitate tutte le utenze elettriche. Le varie utenze verranno disabilitate automaticamente nel momento in cui il cliente lascerà la stanza. • Piena visibilità da parte della reception della situazione occupazione camere in ogni momento, con visualizzazione delle temperature impostate. • Disponibilità di informazione di stato (funzionamento/anomalia) per tutte le utenze tecnologiche del complesso direttamente dalla reception. Il contributo di Schneider Electric all’efficientamento energetico della casa salesiana “San Zeno” di Verona (Don Minzoni) Nel mese di Febbraio del 2013, nella casa salesiana di Verona è stato implementato da Schneider Electric un sistema di monitoraggio dell’energia su piattaforma Cloud. L’Istituto è composto da 7 edifici di differenti metrature, da 1.500 mq a 7.000 mq, per una superficie complessiva di oltre 35.000 mq. La struttura è ad uso scolastico, con aule laboratori ed uffici ed un rilevante consumo di energia elettrica. Sono stati installati nelle cabine elettriche delle aree dei meccanici e dei grafici degli strumenti di misura comunicanti per monitorare i consumi dell’intera scuola professionale. Componenti intelligenti utilizzati: – Cabina grafici: sono state installate le seguenti soluzioni: n° 1 Multimetro PM750 installato sul Gen. BT, n° 1 Gateway con web server integrato EGX300 associato a Energy Operation Online. – Cabina meccanici: sono state installate le seguenti soluzioni: n° 6 Multimetri PM3250 sul Gen. BT e sulle utenze principali, n° 1 Gateway con web server integrato EGX300 associato a Energy Operation Online. QUADERNI • ANNO 31 / n° 5 - 2015 20 Le esigenze del cliente Analisi energetica multi-sito con piattaforma Cloud: centralizzare le misure energetiche in un’unica piattaforma web-cloud, senza l’installazione di server e senza l’acquisto di licenze software. Funzionalità avanzate di analisi energetica: visualizzare report periodici direttamente dalla propria casella di posta per allocare i costi energetici, ricevere notifiche su consumi ritenuti anomali. Semplicità di utilizzo: disporre di un’interfaccia intuitiva che permetta di eseguire analisi energetiche e realizzare grafici in pochi click senza avere particolari competenze. Primi risultati ottenuti A distanza di circa un anno e mezzo dall’implementazione del sistema di monitoraggio ed a seguito dell’analisi dei dati rilevati, è emerso che: Gestione della cucina: gestione anomala della cucina da parte della società che ha in carico il servizio pasti, con consumi energetici superiori alle reali esigenze della scuola; si provvederà ad una gestione interna in autonomia. Cabina meccanici: scarsa efficienza delle utenze con consumi anomali imputabili anche ad un’obsolescenza dell’impiantistica elettrica (stanziato budget di circa 150.000 euro per il rifacimento completo dell’impianto dedicato al reparto meccanico). Cabina grafici: realizzato studio di fattibilità per 21 eliminare il trasformatore Media/Bassa Tensione (fonte tra l’altro di dispersione energetica), passando ad un’alimentazione diretta in Bassa Tensione Nelle pagine seguenti vengono riportati alcuni screen-shot (schermate) della piattaforma Cloud (Energy Operation Online) che sono stati utilizzati per l’analisi dei dati dell’impianto sopra descritto, visualizzabili sul PC e sul tablet dell’economo della casa Salesiana. QUADERNI • ANNO 31 / n° 5 - 2015 Figura 1 - Casa salesiana “San Zeno” Verona. Mappa Localizzazione geografica dei siti del cliente interessati dal monitoraggio e prime intuitive informazioni sui consumi, impostabili dal cliente. 22 Energia mensile edificio A cucina Report veloci per visualizzare il confronto grafico dei consumi degli ultimi mesi, utile per evidenziare eventuali anomalie. Energia totale edificio A cucina – TABELLA Report veloci per visualizzare numericamente i consumi degli ultimi mesi, per controllare le bollette. 23 QUADERNI • ANNO 31 / n° 5 - 2015 Energia mensile edificio grafici e meccanici Confronto dei consumi elettrici mensili tra vari reparti/edifici. Energia totale edificio grafici e meccanici Consumi mensili di energia complessiva del sito, numerici e grafici. 24 Energia totale edificio grafici e meccanici – TABELLA Potenza impegnata totale edificio grafici e meccanici Andamento del picco della potenza prelevata, per evitare il pagamento di quote extra di energia. 25 Potenza impegnata totale edificio grafici e meccanici – TABELLA QUADERNI • ANNO 31 / n° 5 - 2015 La sostenibilità energetica degli edifici salesiani come modello formativo per docenti e studenti dei Centri di Formazione Professionale CNOS-FAP La sostenibilità energetica degli edifici Salesiani si pone anche l’obiettivo di formare un ceto di nuovi professionisti degli impianti tecnologici e del risparmio energetico, dai responsabili delle opere educative Salesiane fino ai docenti, così da mostrare concretamente agli allievi dei corsi di Istruzione e Formazione professionale i benefici apportati dall’efficienza energetica. Il Villaggio Alpino di Cogne (AO) è un reale caso applicativo di building automation attraverso il quale poter fare “educazione tecnica”: gli studenti avranno la possibilità di mettere in pratica le nozioni teoriche in materia di domotica acquisite nei percorsi di studio: – controllando direttamente gli impianti mediante un sistema di Supervisione clonato su un PC che simulerà realisticamente la gestione della casa; – analizzando i report dei consumi dei vari vettori energetici in ottica di efficienza; – simulando anomalie e successive azioni correttive. 27 Sommario .................................................................................................. 3 La gestione sostenibile delle casa Salesiane ............................................ 5 Prefazione..................................................................................................... 5 Analisa dello stato di fatto mediante audit energetico............................ 9 Elaborazione del piano strategico ............................................................. 10 Introduzione ................................................................................................ 11 La responsabilità energetica degli amministratori ed economi............. 11 Soluzioni energetiche applicate agli edifici a destinazione formativa .. 12 Soluzioni per il monitoraggio e la gestione energetica ..................... 15 Vantaggi di un sistema di monitoraggio energetico ......................... 15 Funzionalità di un sistema di monitoraggio .................................... 16 Alcuni casi di successo: l’efficientamento energetico del Villaggio Alpino di Cogne (AO) e della casa salesiana “San Zeno” di Verona................... 16 Il contributo di Schneider Electric al rinnovato Villaggio Alpino Salesiano di Cogne (AO)......................................... 16 Ottimizzazione energetica e riduzione dei consumi ......................... 17 Gestione delle camere e dei luoghi comuni.................................... 18 Centrale termica e monitoraggio elettrico...................................... 18 Maggior sicurezza e tempestività di manutenzione nella gestione della struttura .............................................................. 18 Maggior comfort per gli ospiti e maggiori possibilità di gestione operativa delle camere................. 18 Il contributo di Schneider Electric all’efficientamento energetico della casa Salesiana “San Zeno” di Verona (Don Minzoni)............. 19 Componenti intelligenti utilizzati ...................................................... 19 Le esigenze del cliente ......................................................................... 20 Primi risultati ottenuti ....................................................................... 20 Mappa........................................................................................................... 21 Energia mensile edificio A cucina ............................................................. 22 Energia totale edificio A cucina - Tabella ................................................. 22 Energia mensile edificio grafici e meccanici............................................ 23 Energia totale edificio grafici e meccanici ............................................... 23 Energia totale edificio grafici e meccanici - Tabella................................ 24 Potenza impegnata totale edificio grafici e meccanici............................ 24 Potenza impegnata totale edificio grafici e meccanici - Tabella ............ 25 La sostenibilità energetica degli edifici salesiani come modello formativo per docenti e studenti dei Centri di Formazione Professionale CNOS-FAP ............................... 25 Indice ....................................................................................................... 27 Indice Tip.: Istituto Salesiano Pio XI - Via Umbertide, 11 - 00181 Roma Tel. 06.78.27.819 - Fax 06.78.48.333 - E-mail: tipolito@donbosco.it Luglio 2015

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