Per autovalutazione si intende il processo di valutazione formale e informale che il soggetto fa delle proprie performance, competenze, esperienze di apprendimento rispetto a standard e criteri esterni o interni. Il soggetto rivede i propri apprendimenti ed esperienza e ne rivede i punti di forza e di debolezza per capire come migliorare e come raggiungere un determinato obiettivo. Essa è un forte elemento delle formative assessment, ovvero della formazione per l’apprendimento o a sostegno dell’apprendimento, per il quale supporta il coinvolgimento degli studenti, che infatti sono chiamati a partecipare attivamente al processo valutativo. Diversi sono gli effetti positivi dell’uso dell’autovalutazione:
- il rinforzo dell’apprendimento;
- la preparazione degli studenti alla partecipazione democratica;
- il far percepire agli studenti il loro controllo sulla valutazione;
- lo sviluppo dell’autonomia e delle abilità cognitive e metacognitive;
- il coinvolgimento attivo nel processo di apprendimento;
- la migliore comprensione sui contenuti e sulla riflessione sui compiti assegnati;
- la riduzione dell’ansia rispetto la valutazione;
- il rinforzo dello sviluppo personale e intellettuale.
Per quanto concerne gli effetti negativi, essi sono:
- gli studenti potrebbero sentire di non avere le abilità necessarie per valutare il proprio apprendimento;
- gli studenti potrebbero aspettarsi di essere valutati da esperti e vedere la valutazione di responsabilità dell’insegnante;
- gli studenti potrebbero essere troppo rigidi con se stessi;
- gli studenti potrebbero non ritenere l’autovalutazione utile al proprio apprendimento;
- gli studenti potrebbero non voler essere coinvolti;
- i fattori sociali e culturali potrebbero influenzare gli studenti, restii a una valutazione;
- aspetti come il sé, la consapevolezza del sé e l’automonitoraggio potrebbero essere percepiti come negativi;
- potrebbero incoraggiare l’interiorizzazione di forme di controllo sociale.
L’aspetto però più importante è quello di permettere agli studenti di poter confrontare i propri apprendimenti con obiettivi e criteri stabiliti, rispondendo così alla soggettività nella valutazione delle competenze. Questa modalità consente di valorizzare la motivazione degli studenti, la loro responsabilità, la loro autonomia e la loro riflessione. Alla luce di tali aspetti gli studenti possono monitorare la qualità del proprio lavoro, per verificare come poter sanare il divario tra i propri risultati e quelli attesi; il risultato è un feedback che permetta di comprendere cosa poter fare per sanare tale gap. Pur non essendoci una univoca definizione di autovalutazione, consideriamo innanzitutto quella di Boud, il quale definisce l’autovalutazione per mezzo di due aspetti:
- la presa di decisione degli studenti rispetto agli standard di una certa performance di apprendimento;
- l’elaborazione di giudizi sulla qualità della performance rispetto agli standard definiti. McMillam e Hearn, invece, definiscono l’autovalutazione come un processo in cui gli studenti monitorano e valutano la qualità del loro pensiero e del loro comportamento quando apprendono; identificano le strategie che migliorano la loro comprensibilità e le loro abilità.
Gli elementi che emergono sono principalmente quattro:
- la motivazione, ovvero il processo attraverso cui gli studenti decidono di perseguire un obiettivo e trovano il modo di farlo;
- l’autoefficacia, che permette ai soggetti di vivere in modo autonomo il proprio apprendimenti;
- la metacognizione e la riflessione, la capacità di riflettere sul proprio apprendimento e su come imparare ad imparare;
- l’autoregolazione e l’apprendimento, secondo il quale chi apprende definisce gli obiettivi per il proprio apprendimento e poi cerca di monitorare i punti precedenti.
Bibliografia
Coggi, C. – P. Ricchiardi, L’autovalutazione degli studenti. In Metodi di ricerca per la valutazione della didattica universitaria, Pensa Multimedia, pp. 137-193, 2007.
Il contributo illustra le possibili forme di coinvolgimento degli studenti nei processi di valutazione (es. la valutazione tra pari, l’autovalutazione, la valutazione collaborativa, la valutazione regolativa tramite feed-back e l’autosomministrazione di test) e gli effetti formativi sottolineati dalla letteratura internazionale, quali lo sviluppo della capacità critica e della metacognizione. (Falchikov, 1996; Reynolds, Trehan, 2000), il potenziamento delle competenze professionali, delle prestazioni globali (Rust, Price, O’Donovan, 2003), delle competenze sociali, delle disposizioni affettive e motivazionali (Brown et al., 1997) e un più generale sviluppo personale (Weeden et al., 2002). Il contributo chiarisce anche le difficoltà di uso di tali metodi valutativi in ambito universitario e i problemi di affidabilità. Nella seconda parte del contributo le autrici riferiscono gli esiti di tre studi empirici condotti sul tema per valutare l’affidabilità degli strumenti di valutazione. Il primo studio, condotto su un campione di 619 studenti della secondaria, confronta la percezione di competenza dei discenti con la sua effettiva manifestazione nella risoluzione di un compito. Tale ricerca utilizza una scala di autovalutazione delle strategie di apprendimento e motivazionali e una prova strutturata, volta ad attivare e rilevare alcune competenze nello studio. Contestualmente vengono anche presentati i due strumenti, costruiti dalle autrici, e la validazione della scala. Il secondo studio, condotto su un campione di 41 studenti al terzo anno del corso di laurea in Scienze della formazione primaria, indaga l’affidabilità delle previsioni degli studenti in merito al voto che si aspettano di conseguire all’esame, confrontando tali attese con la votazione effettivamente riportata. Il terzo studio, condotto su un campione di 200 studenti della Facoltà di Scienze della Formazione, intende accertare se migliorano le prestazioni degli studenti nell’autovalutazione, quando viene messa a disposizione degli stessi la griglia adottata dai docenti nella correzione dei compiti.
Autore
Liliana Silva Professoressa di pedagogia presso il Dipartimento di Educazione e Scienze Umane dell'Università degli Studi di Modena e Reggio-Emilia.
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