Orientamenti europei

1. COMMISSIONE EUROPEA: STATO DELL'UNIONE 2022. 
preparare la rotta per l'anno che verrÀ 

Nel discorso sullo stato dell’Unione (Relazione - Risultati - Lettera di intenti) del 14 settembre 2022 la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha illustrato le principali iniziative che la Commissione intende intraprendere nel prossimo anno. Molte vogliono rispondere alle raccomandazioni formulate dai cittadini nell’ambito della Conferenza sul futuro dell’Europa. Tra le iniziative:

  • continuare a sostenere fermamente l’Ucraina e la sua popolazione, anche sfruttando appieno le possibilità offerte dal mercato unico dell’UE; 
  • mettere in atto misure per aiutare i cittadini europei ad affrontare la crisi energetica; 
  • sostenere il contesto imprenditoriale, in particolare le piccole e medie imprese, per rafforzare la futura competitività dell’Europa; 
  • ridurre la dipendenza dell’UE dai combustibili fossili russi e collaborare strettamente con fornitori affidabili; 
  • investire ulteriormente nelle energie rinnovabili e, in particolare, nell’idrogeno; 
  • guidare a livello mondiale l’adattamento ai cambiamenti climatici e proteggere la natura; 
  • continuare a difendere la democrazia, in Europa e nel mondo, e lo Stato di diritto.

2. 2023: anno europeo delle competenze

Il 14 settembre 2022, a Strasburgo, nel discorso sullo Stato dell’Unione, la Presidente von der Leyen ha affrontato il tema di come la ripresa dalla pandemia, il processo di digitalizzazione, la risposta alla crisi climatica e la lotta contro gli attacchi ai valori europei richiedano istruzione e formazione. In questo contesto, Ursula von der Leyen ha annunciato il 2023 come Anno europeo delle competenze. L’Anno europeo delle competenze è stato annunciato sulla base della consapevolezza che i posti di lavoro vacanti nell’UE sono a un livello record e che è necessario che le competenze dei discenti rispondano alle reali esigenze del mercato del lavoro. 

3. fake news e cultura digitale a scuola. linee guida ue per i docenti e gli educatori  

Insegnanti ed educatori delle scuole primarie e secondarie hanno da oggi a disposizione delle Linee guida che li aiuteranno quando dovranno parlare di disinformazione a scuola e promuovere l’alfabetizzazione digitale. Questo strumento è frutto del lavoro di un team di esperti che ha lavorato su mandato della Commissione europea nel contesto del piano di azione per l’istruzione digitale, ha spiegato la commissaria Marja Gabriel oggi a Bruxelles presentando le Linee guida
Secondo dati Ocse, riferiti da Gabriel, un tredicenne su tre non ha competenze digitali, e solo a poco più della metà dei giovani di 15 anni è stato insegnato come esaminare criticamente le informazioni. “C’è dunque una chiara necessità di rafforzare il ruolo dell’istruzione e della formazione nella lotta contro la disinformazione e promuovere l’alfabetizzazione digitale”, ha sottolineato Gabriel, spiegando come dotare di competenze digitali i più giovani non significa solo proteggerli, ma anche attrezzarli alla partecipazione democratica.
Le Linee guida sono divise in tre parti: a) la costruzione dell’alfabetizzazione digitale; b) la lotta contro la disinformazione; c) la valutazione di alfabetizzazione digitale. 
Oltre a elementi teorici, vi sono indicazioni e attività concrete da svolgere nelle classi.
L’impegno della Commissione in questo ambito continuerà con la messa a disposizione nel 2023 di finanziamenti per progetti innovativi che si concentrano sulla formazione degli insegnanti, lotta contro la disinformazione e alfabetizzazione digitale.

4. EducaTION AT A GLANCE 2022. UNO SGUARDO SULL'EDUCAZIONE

Fra il 2000 e il 2021 i livelli di istruzione in Italia sono cresciuti più lentamente della media dei paesi OCSE. La quota di giovani fra i 25 e i 34 anni con un titolo di istruzione universitaria è cresciuta infatti di 18 punti percentuali (dal 10% nel 2000 al 28% nel 2021) rispetto a una crescita in media di 21 punti percentuali. L’Italia resta uno dei 12 paesi OCSE in cui la laurea non è ancora il titolo di studio più diffuso in questa fascia di età.
Il nuovo Report e i principali dati sull’Italia sono stati presentati il 03.10.2022 alla stampa, nel corso di un evento organizzato congiuntamente da OCSE, Fondazione Agnelli e Save the Children, in contemporanea con la presentazione internazionale di Education at a Glance 2022, con la partecipazione in sala del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, che ha chiuso gli interventi.

Per approfondimenti si allegano: a) Education at a Glance 2022. OECD Indicators – Testo; b) Education at a Glance 2022. OECD Indicators – Italia (slide); c) Education at a Glance 2022. OECD Indicators – Sintesi; d) Education at a Glance 2022. OECD Indicators – Sommario; e) Comunicato stampa di Fondazione Agnelli e Save the Children 

5. la scuola cattolica nel mondo - anni 2022 e 2023  

I Global Catholic Education Reports 2022 e 2023 sono stati resi disponibili nel mese di settembre. 
Entrambi i Rapporti includono una prima parte con i dati sulle tendenze delle iscrizioni nelle scuole cattoliche e nell’istruzione superiore cattolica (tendenze fino al 2019 e al 2020, rispettivamente, per i due rapporti, incluso un allegato con dati a livello nazionale). 
La seconda parte delle relazioni è tematica. Il rapporto del 2022 riguarda la fine della violenza nelle scuole, mentre il rapporto del 2023 riguarda la trasformazione dell’istruzione e come renderla trasformativa.  
Il Rapporto 2023 viene pubblicato per essere disponibile prima del Congresso mondiale dell’Ufficio internazionale dell’educazione cattolica (il Congresso si svolge ogni tre o quattro anni).
Inoltre, sulla base dei dati disponibili in questo e nei precedenti annuari (con un ringraziamento ai colleghi dell’Università di Notre Dame per aver condiviso alcuni dei dati), è stato preparato un rapporto intitolato Enrollment in Catholic Pre-primary to Secondary Schools: Global Trends and Country Profiles, 1975-2020. 
Il Rapporto fornisce una panoramica delle tendenze nelle iscrizioni all’istruzione cattolica a livello globale e regionale insieme ai profili dei paesi per tutti i paesi con almeno 10.000 studenti iscritti. 

6. cattolici nel mondo. Report 2022

Al 31 dicembre 2020 la popolazione mondiale era costituita da 7.667.136.000 persone, con un aumento di 89.359.000 unità rispetto all’anno precedente. 
Alla stessa data del 31 dicembre 2020, il numero dei cattolici era pari a 1.359.612.000 persone, con un aumento complessivo di 15.209.000 unità rispetto all’anno precedente.
È quanto risulta dai dati statistici diffusi dall’Agenzia Fides, in occasione della Giornata missionaria mondiale, che si celebra nel mese di ottobre. 
Per saperne di più: Lo Speciale Fides sulle Statistiche della Chiesa cattolica 2022.

7. L'Europa vicina ai cittadini. guide ai principali programmi europei

Nel sito si trovano schede informative sui principali progetti europei. 
Si tratta di un utile strumento orientativo. Se ne riportano alcune per una visione, aggiornate a dicembre 2021. 
Per avere una visione completa delle schede realizzate dal Centro Europe Direct Città Metropolitana di Roma si rimanda al sito: Programmi europei - PROGEU - Progress in European Union.
Inoltre, la Commissione europea ha pubblicato nel mese di luglio 2022 un manuale dedicato alla Mobilità individuale degli alunni della scuola allo scopo di aiutare le scuole, gli insegnanti, gli alunni, i genitori e tutti gli attori coinvolti in questa esperienza a gestirla al meglio in tutti gli aspetti, dalla preparazione alla realizzazione, al follow up. 
Non si tratta di un regolamento ma di una guida passo per passo con raccomandazioni e suggerimenti sulle tante questioni da affrontare per realizzare una mobilità di qualità. 
Vedi anche il sito nazionale del Programma europeo per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport (Mobilità degli alunni - Erasmusplus). 

Per approfondimenti si allegano:

Orientamenti nazionali

1. GOVERNO 

1.1. XIX Legislatura

La XIX legislatura della Repubblica Italiana, in carica dal 13 ottobre 2022, è l’attuale legislatura del Parlamento italiano.
La composizione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica è stata determinata dai risultati delle elezioni politiche del 25 settembre 2022, indette dopo lo scioglimento anticipato delle Camere da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella avvenuto il 21 luglio 2022 a seguito delle dimissioni del governo Draghi.
A seguito dell’esito positivo del referendum costituzionale del 2020 sul taglio dei parlamentari, la XIX legislatura è la prima ad avere un numero ridotto di parlamentari che passano da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori elettivi; a questi ultimi occorre aggiungere i 6 senatori a vita attualmente in carica, per un totale di 206 senatori.
Presidente della Camera dei deputati è Lorenzo Fontana (Lega). 
Vicepresidenti: Anna Ascani (PD-IDP), Sergio Costa (M5S), Giorgio Mulè (FI-PPE), Fabio Rampelli (FdI). 
Presidente del Senato della Repubblica è Ignazio La Russa (FdI). 
Vicepresidenti: Maurizio Gasparri (FI-BP-PPE), Gian Marco Centinaio (LSP-PSd’Az), Anna Rossomando (PD-IDP), Maria Domenica Castellone (M5S). 

1.2. Governo Meloni

Il governo Meloni è il 68° esecutivo della Repubblica Italiana, il 1° della XIX legislatura, in carica dal 22 ottobre 2022. È sostenuto dai partiti componenti la coalizione di centro-destra, dopo la vittoria alle elezioni politiche del 2022.
Dopo le dimissioni del governo Draghi il 21 luglio 2022, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sciolto le camere e indetto nuove elezioni per il successivo 25 settembre, a seguito delle quali la coalizione di centro-destra ha ottenuto la maggioranza in entrambe le camere del Parlamento italiano. Il 20 ottobre il capo dello Stato ha cominciato un giro di consultazioni terminato il giorno successivo, il 21 ottobre, a seguito del quale ha conferito all’onorevole Giorgia Meloni l’incarico di formare il governo. Meloni ha accettato l’incarico senza riserva, presentando contestualmente la lista dei ministri (come prima di lei fecero Giuseppe Pella nel 1953, Silvio Berlusconi al suo quarto governo nel 2008, e Giuseppe Conte al suo secondo incarico prima della formazione del governo Conte I nel 2018). Il giorno seguente, sabato 22 ottobre, il governo ha prestato giuramento al Palazzo del Quirinale, entrando ufficialmente in carica. La tradizionale cerimonia della campanella e il passaggio di consegne a Palazzo Chigi si sono svolti il giorno successivo, domenica 23 ottobre. Il governo ha ottenuto la fiducia alla Camera dei deputati il 25 ottobre 2022 con 235 voti favorevoli, 154 contrari e 5 astenuti. Il giorno seguente, il 26 ottobre 2022, ha ottenuto la fiducia anche al Senato della Repubblica con 115 voti favorevoli, 79 contrari e 5 astenuti.
Il governo è composto da esponenti di Fratelli d’Italia (di cui è espressione la Presidente del Consiglio), Lega per Salvini Premier e Forza Italia, e gode dell’appoggio esterno del MAIE, dei quattro partiti componenti la lista elettorale Noi moderati (Noi con l’Italia, Italia al Centro, Coraggio Italia e Unione di Centro) e del Movimento Animalista (movimento della deputata Michela Vittoria Brambilla).
Si tratta del primo governo della storia unitaria ad essere presieduto da una donna. Oltre alla Presidente del Consiglio, la compagine di governo vede complessivamente 24 ministri di cui 6 donne, con un’età media di 60 anni, la quarta più alta della storia repubblicana.

1.3. Proposte delle Regioni al Governo Meloni

Il 24 ottobre 2022 le Regioni, in un’ottica di leale collaborazione istituzionale, hanno inviato al Governo una strategia condivisa a medio e lungo termine e coordinata: “Proposte strategiche delle Regioni e delle P.A. per i prossimi provvedimenti legislativi della nuova legislatura e sulla legge di bilancio dello Stato 2023-2025”.  Di particolare rilievo, per gli Enti di FP: 

  • Pag. 20: Sostegno ai LEP e Istruzione; 
  • Pag. 21: Lavoro e formazione professionale.  

Si rileva, tuttavia, che nella scheda Sostegno ai LEP e Istruzione mancano i riferimenti per il rispetto del LEP applicati al (sotto)sistema IeFP. 

1.4. Il cantiere delle "riforme ereditate" dal Governo Draghi

1.4.1. Istituzione del Sistema Terziario di Istruzione Tecnologica Superiore

È diventata legge il 15 luglio 2022, nr. 99, il provvedimento che istituisce il “Sistema Terziario di Istruzione Tecnologica Superiore”. Mancano, all’appello, i numerosi provvedimenti attuativi. È in corso una trattativa con le Regioni per il riparto dei primi 500 milioni Ue da destinare al potenziamento dei laboratori, cifra da destinare sia gli ITS esistenti che a quelli di nuova costituzione. Una prima analisi della legge è attuata dal prof. Giulio Salerno. L’articolo è pubblicato su Rassegna CNOS 3/2022. 

14.2. Altre riforme abbozzate e da completare

Oltre al Sistema Terziario di Istruzione Tecnologica Superiore, il PNRR Istruzione prevede altre riforme. “Le sei riforme contribuiscono a mettere il sistema scolastico al centro della crescita del Paese, integrandolo pienamente alla dimensione europea. Le misure afferiscono, infatti, agli aspetti più strategici della scuola: la riorganizzazione del sistema scolastico, la formazione del personale, le procedure di reclutamento, il sistema di orientamento, il riordino degli istituti tecnici e professionali e degli Istituti Tecnici Superiori (ITS). In conformità alle linee guida della Commissione Europea e al Regolamento UE n. 241/2021, tutte le riforme saranno adottate entro il 2022” (dalla Brochure del MI). 
Si allega la brochure che descrive l’insieme dei provvedimenti e si riportano anche alcuni aggiornamenti sulle riforme che hanno maggiori riflessi sul sistema formativo IeFP di competenza delle Regioni. 

  • La riforma degli Istituti tecnici e professionali 
    L’intervento di riforma dell’ISTRUZIONE TECNICA disegna solo una cornice di riferimento e rinvia a provvedimenti attuativi (5 Decreti riguardanti Accordi interministeriali, Regolamenti e Linee Guida) – Cfr. “Misure per la riforma degli Istituti Tecnici” (Decreto – Legge 23 settembre 2022, n. 144, art. 26). L’intervento di riforma dell’ISTRUZIONE PROFESSIONALE si limita a “ritocchi” dell’attuale normativa centrata sul D.Lgs. 61/2017. È il Decreto – Legge 23 settembre 2022, n. 144, art. 27 a tracciare la cornice dell’intervento. Anche in questo caso si rinvia ad almeno un provvedimento attuativo. Nell’art. 28 è previsto l’attivazione di un Osservatorio nazionale per l’Istruzione tecnica e professionale
  • La riforma del sistema di ORIENTAMENTO 
    La riforma del sistema di Orientamento ha riguardato finora solo la transizione dalla scuola secondaria di secondo grado all’università. 
  • Le misure ANTIDISPERSIONE 
    Gli obiettivi assunti dal provvedimento sono il potenziamento delle competenze di base, il contrasto alla dispersione scolastica e il miglioramento dell’approccio inclusivo della didattica. La somma stanziata è di 500 milioni di euro, riparti su base regionale. Restano ancora 500 milioni da ripartire per la fascia 18 – 24 anni. Le istituzioni scolastiche beneficiarie promuovono attività di co-progettazione e cooperazione fra le scuole e la comunità locale valorizzando la sinergia con le risorse territoriali sia istituzionali (servizi sociali e sanitari, del lavoro, della giustizia minorile, di orientamento e formazione professionale, ecc.) che del volontariato e del terzo settore. Il provvedimento ignora il ruolo svolto e in svolgimento dal sistema regionale di IeFP in una delle sue funzioni, quella di essere di contrasto alla dispersione scolastica. 

1.5. PNRR: stato dell’arte ad ottobre 2022

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilenza (PNRR) delinea un articolato pacchetto di riforme e investimenti al fine di accedere alle risorse finanziarie messe a disposizione dall’Unione europea con il Dispositivo per la ripresa e la resilienza (Recovery and Resilience Facility - RRF), perno della strategia di ripresa post-pandemica finanziata tramite il programma Next Generation EU (NGEU).
I fondi a disposizione ammontano a 191,5 miliardi di euro, da impiegare nel periodo 2021-2026, dei quali 68,9 miliardi sono sovvenzioni a fondo perduto e 122,6 miliardi di euro prestiti, finanziati attraverso il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza, a cui si aggiungono ulteriori 30,6 miliardi di risorse nazionali del Fondo complementare e 13 miliardi del React EU, il Pacchetto di assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori di Europa.
La prima rata da 21 miliardi di euro (10 miliardi di sovvenzioni e 11 miliardi di prestiti) per il raggiungimento dei 51 obiettivi previsti nel PNRR per il 2021 è stata versata dalla Commissione Europea in data 13 aprile 2022.
Il 27 settembre 2022 la Commissione europea ha espresso una valutazione preliminare positiva della seconda richiesta dell’Italia di pagamento di 21 miliardi di euro, di cui 10 miliardi di euro di sovvenzioni e 11 miliardi di euro di prestiti (al netto di prefinanziamenti), per il raggiungimento dei 45 traguardi e obiettivi previsti nel PNRR per il primo semestre del 2022.

2. MINISTERO DELL’ISTRUZIONE e del merito

2.1. Ministro dell'Istruzione e del Merito: Giuseppe Valditara
Sottosegretario: Paolo Frassinetti

Il Professor Giuseppe Valditara, Docente ordinario di Diritto romano, è il nuovo Ministro dell’Istruzione e del Merito.

2.2. INDIRE: Impatto della pandemia sulle pratiche didattiche e organizzative delle scuole italiane nell'a.s. 2020/21 - luglio 2022

Il presente lavoro è ad integrazione di un precedente report pubblicato da Indire nel febbraio 2022, che restituiva i primi risultati di un’indagine a campione condotta nel periodo marzo-giugno 2021 sui docenti di scuola primaria e secondaria, rappresentativa di tutto il territorio nazionale. Indagine che già si inseriva nel solco di un percorso di ricerca avviato da Indire durante il lockdown di primavera 2020, quando la sospensione totale delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado a causa della pandemia Covid-19 - e la conseguente attivazione della “Didattica a Distanza” - avevano configurato una situazione inaspettata e inedita che richiedeva con urgenza – e prima di tutto - di essere conosciuta. In quel primo frangente, ci era parso utile adottare la metafora dell’istantanea, intendendo l’atto di fotografare la Scuola in un momento di estrema destabilizzazione quale mai si era dato in precedenza, e comunque caratterizzato da una cornice stabile: tutte le scuole chiuse, tutte nella stessa finestra temporale.
Nell’anno scolastico 2020/21 ci si è invece trovati di fronte ad una cornice liquida, in divenire, attraversata da varie fasi, spesso diversificata da regione a regione, e caratterizzata dall’introduzione della “Didattica Digitale Integrata”. Ed è stato fin da subito evidente come, questa volta, l’istantanea, non avrebbe più potuto essere una metafora efficace: meglio sarebbe stato pensare ad un film. Film che, a tutt’oggi, non può ancora dirsi concluso e che richiederà ancora del tempo per essere pienamente compreso

2.3. Pubblicazioni recenti del MI

Varie sono le pubblicazioni curate dal MI in questi mesi che trattano i temi dei DSA, della disabilità, l’avvio dell’anno scolastico, il ciclo di misurazione e gestione delle performance, la presenza di alunni con cittadinanza non italiana, gli esiti degli esami di stato. In allegato si riportano le più recenti, rimandando al sito del MI per una informazione più completa. 

2.4. Livelli di istruzione e sbocchi occupazionali in Italia. Report Istat ottobre 2022

In Italia, nel 2021, il tasso di occupazione dei laureati 25-64enni è all’82,1%, 4,3 punti più basso di quello medio europeo; il gap sale al 6,8% tra i 30-34enni (81,1%) mentre è di 17,4 punti tra gli under 35 che hanno conseguito la laurea da uno a tre anni prima (67,5%). Ampia la distanza Ue27-Italia per la quota di 30-34enni laureati: 41,6% contro 26,8%. Al Nord e al Centro la quota raggiunge il 30%, mentre nel Mezzogiorno si ferma al 20,7%. Marcato il gap di genere: nonostante i livelli di istruzione tra le donne siano più elevati, i tassi di occupazione femminile sono decisamente più bassi (55,7% contro 75,8% degli uomini). Ancora molto forte l’influenza dell’appartenenza familiare sull’abbandono scolastico e sul raggiungimento di un titolo terziario … 

2.5. Fondazione Agnelli. Le risorse per la scuola: luoghi comuni e dati reali

“Investire sull’istruzione in Italia è decisivo per il nostro futuro e la scuola dovrà essere al centro dell’attenzione del nuovo governo. Tuttavia, la percezione diffusa che l’Italia per la scuola spenda meno degli altri paesi europei non è corretta. La nostra percentuale di spesa pubblica sul PIL è, infatti, allineata alla media europea, per quanto riguarda scuola dell’infanzia, primaria e secondarie. Anzi, se guardiamo alla spesa per ogni singolo studente dai 6 ai 15 anni, si scopre che l’Italia supera la media europea e paesi come Francia e Spagna. È piuttosto sull’università che spendiamo meno”.
Così Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli, ha riassunto uno dei principali risultati del dossier “Le risorse per l’istruzione: luoghi comuni e dati reali”, che è stato presentato il 21 settembre 2022 ai media con l’obiettivo di ricordare alle forze politiche e all’opinione pubblica, prima delle elezioni, i dati di realtà della scuola italiana oggi, che spesso è invece letta a partire da luoghi comuni. Il dossier – curato dalla ricercatrice Barbara Romano, con elaborazioni su dati della Ragioneria dello Stato, del Ministero dell’Istruzione, di Eurostat e di Ocse – cerca di dare risposta a quattro domande: 

  • È vero che la spesa pubblica per la scuola è diminuita negli ultimi anni? 
  • È vero che per la scuola l’Italia spende meno degli altri paesi europei? 
  • È vero che gli insegnanti in questi anni sono diminuiti? 
  • È vero che le retribuzioni degli insegnanti italiani sono più basse degli altri paesi europei? 

2.6. Save the Children: Alla ricerca del tempo perduto
Una analisi delle disugiagliabze nell'offerta di tempi e spazi educativi nella scuola italiana

Scuola: l’aumento della povertà tra i minori mette a rischio i percorsi educativi. 
Un milione 382mila minori in povertà assoluta, dispersione scolastica al 12,7% e 15-29enni senza scuola, formazione o lavoro al 23,1%. Così Save the Children nello studio “Alla ricerca del tempo perduto”, edito nel mese di settembre 2022 (comunicato stampa). 

3. ministero del lavoro e delle politiche sociali (MLPS)

3.1. Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali: Marina Elvira Calderone
Viceministro: Maria Teresa Bellucci
Sottosegretario: Claudio Durigon

Marina Calderone, classe 1965, profonda conoscitrice del mercato del lavoro, presidente del consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro dalla fine del 2005 è il tecnico scelto per guidare il ministero del Lavoro. Come professionista, Calderone si è specializzata nella gestione delle grandi crisi aziendali. Un know how che tornerà utile per la gestione di una stagione che si profila molto “calda” per le aziende, alle prese con l’impennata record dei prezzi dell’energia. Calderone è portavoce per gli Ordini e le professioni regolamentate al Cese, il Comitato economico e sociale europeo e dal 2006 presiede il club europeo professioni giuslavoristiche. Ha anche ricoperto due mandati come consigliera nel Cda di Leonardo, il colosso del settore dell’alta tecnologia (Aerospazio, Difesa e Sicurezza). Tra i primi dossier ci sarà il reddito di cittadinanza. In più occasioni Calderone ha sostenuto che il sussidio non va abolito, ma rimodulato per lasciarlo come strumento di protezione sociale in chiave anti-povertà.

3.2. Risorse stanziate dal MLPS a supporto della FP e del sistema duale (2022)

Di seguito si riportano i provvedimenti adottati ad oggi dal MLPS a sostegno della Formazione Professionale (IeFP e Sistema duale).  

3.2.1. Formazione Professionale Iniziale e diritto-dovere

Ogni anno il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali trasferisce alle Regioni e alle Province autonome le risorse finanziarie per i percorsi finalizzati all’assolvimento del diritto-dovere nell’istruzione e formazione professionale. Le azioni formative realizzate nell’ambito di tali percorsi sono oggetto di un rapporto annuale di monitoraggio a cura del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con il supporto di INAPP (ex-ISFOL). Il Decreto direttoriale n. 16 del 14 aprile 2022 destina 189.109.570 euro per il finanziamento dei percorsi finalizzati all’assolvimento del diritto-dovere all’istruzione e formazione professionale.

3.2.2. Formazione - Sistema duale

a) Criteri per il riparto del sistema duale: D.M. n. 226 del 26 novembre 2021
Il D.M. n. 226 del 26 novembre 2021 individua i criteri di ripartizione delle risorse finanziarie previste nella Missione M5, componente C1 - tipologia “Investimento”, intervento “1.4 Sistema duale” del Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 6 agosto 2021, Tabella A, pari complessivamente a 600 milioni di euro per il periodo 2021 - 2025. L’intervento “1.4. Sistema duale” è finalizzato al rafforzamento delle modalità di apprendimento basate sull’alternarsi di momenti formativi “in aula” (presso un’istituzione formativa) e momenti di formazione pratica in “contesti lavorativi” (presso un’azienda/impresa), favorendo così politiche di transizione tra il mondo della scuola e il mondo del lavoro. Ciò, allo scopo di rendere i sistemi di istruzione e formazione più in linea con i fabbisogni del mercato del lavoro, favorendo l’acquisizione di nuove competenze da parte di giovani e, in via sperimentale, da parte di adulti senza titolo di istruzione secondaria.

b) Finanziamenti per il sistema duale
Il DD n. 15 del 14 aprile 2022 destina 130 milioni di euro per il finanziamento dei percorsi formativi nel sistema duale rivolti all’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore e dei percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento. Si allega una nota sugli incentivi redatta da Anpal Servizi per l’anno 2022.

c) Prima trance finanziamento sistema duale (PNRR) 
Registrato alla Corte dei conti il Decreto Direttoriale n. 54 del 22 luglio 2022, di assegnazione delle risorse alle Regioni e alle Province Autonome, per l’annualità 2021, di una prima quota del 20% - pari a euro 120 milioni - del totale delle risorse PNRR attribuite all’intervento Missione M5, componente C1 - tipologia “Investimento”, intervento "1.4 Sistema duale”. L’intervento "1.4 Sistema duale" è finalizzato al rafforzamento delle modalità di apprendimento basate sull’alternarsi di momenti formativi "in aula" (presso un’istituzione formativa) e momenti di formazione pratica in "contesti lavorativi" (presso un’azienda/impresa), favorendo così politiche di transizione tra il mondo della scuola e quello del lavoro, con lo scopo di rendere i sistemi di istruzione e formazione più in linea con i fabbisogni del mercato del lavoro, favorendo l’acquisizione di nuove competenze da parte di giovani e in via sperimentale, adulti senza titolo di istruzione secondaria.

3.2.3. Formazione – Apprendistato

Sono disponibili online i decreti a firma del Direttore Generale delle Politiche attive del lavoro concernenti la ripartizione tra le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano delle risorse relative all’annualità 2021, per un totale di euro 334.109.570, destinate al finanziamento delle attività di formazione professionale. Di queste 15 milioni di euro sono destinati a finanziare attività formative nell’esercizio dell’apprendistato.

3.3. Linee Guida per la programmazione e attuazione dei percorsi di IeFP e di IFTS in modalità duale

Il 2 agosto il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali firma il DM 139 che approva le “Linee Guida per la programmazione e attuazione dei percorsi di IeFP e di IFTS in modalità duale”
Il testo si concentra sulle modalità attraverso cui raggiungere gli obiettivi fissati dal PNRR per questo investimento. Il documento è stato analizzato in sede di CDN di ottobre con la consulenza del dott. Eugenio Gotti, esperto in politiche formative e lavoro. Il documento mette in evidenza le prime contraddizioni che emergono nelle Linee Guida circa la valorizzazione delle risorse previste nel PNRR per il sistema duale. Si allega, inoltre, una nota di commento al testo elaborata dal dott. Eugenio Gotti e condivisa in CDN (6-8 ottobre 2022). 

3.4. Garanzia di occupabilità dei lavoratori - GOL

Sul sito di ANPAL si trova una sezione dedicata al programma GOL, la cui attuazione coinvolge tutte le Regioni. Per avere una visione complessiva è utile consultare le azioni di monitoraggio che ANPAL compie. Si allegano quelle più recenti (n.1/22 Nota di monitoraggio di attuazione del programma GOL - dati aggiornati al 09.09.22); n.2/22 Programma GOL. Garanzia di occupabilità dei lavoratori). 
Online la newsletter nr. 4 del Programma GOL. Uno spazio informativo a disposizione di operatori e beneficiari delle politiche attive del lavoro per essere sempre aggiornati sugli sviluppi dell’intervento di politica attiva del lavoro. Questa nuova uscita è caratterizzata dalla pubblicazione della seconda nota di monitoraggio Anpal che certifica il raggiungimento del target europeo con 326 mila beneficiari presi in carico dai centri per l’impiego. Da segnalare anche i nuovi bandi di Sicilia e Basilicata e le iniziative di carattere comunicativo e organizzativo: i camper GOL del Lazio attrezzati come sportelli mobili e l’inaugurazione a Pontremoli, in provincia di Massa Carrara, del primo sportello GOL oriented. Nella newsletter anche l’annuncio dell’imminente messa on line della Banca documentale di GOL da parte di Anpal Servizi, con la raccolta aggiornata di tutti i piani e gli avvisi regionali e la documentazione collegata, un primo tentativo di sistematizzazione di tutti i provvedimenti pubblicati dalle Regioni.

3.5. Documenti sulla “Immigrazione”

a) XII Rapporto annuale. Gli stranieri nel mercato del lavoro in Italia (24.09.22) 
Dopo la crisi causata dal Covid-19, migliora la partecipazione dei migranti al mercato del lavoro in Italia, avvicinandosi ai livelli pre-pandemia. Aumentano, però, le famiglie di stranieri che vivono al di sotto della soglia di povertà. È la lettura in chiaro scuro proposta dal XII Rapporto Annuale su Gli stranieri nel mercato del lavoro in Italia, pubblicato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che presenta e analizza dati del 2021 (Sintesi).

b) IDOS: dossier statistico Immigrazione 2022 
Il 27 ottobre 2022 è stato presentato anche il Dossier Statistico Immigrazione 2022Gli immigrati lavorano in condizioni peggiori, sono più sovraistruiti e sottoccupati, contribuiscono in misura rilevante all’economia del Paese, con un saldo positivo di 1,3 miliardi di euro per le casse dello Stato, restano largamente esclusi da molte prestazioni sociali, pur avendo un tasso di povertà 4 volte superiore a quello degli italiani. In Italia gli stranieri incidono più tra i lavoratori (10,0%: 2.257.000 occupati su un totale nazionale di oltre 22,5 milioni nel 2021) che tra la popolazione nel suo complesso (8,8%: 5.194.000 residenti su una popolazione totale di 59 milioni) e, rispetto al 2020, tra gli occupati sono cresciuti del 2,4%. Inoltre, sebbene siano impiegati per un numero di ore più basso rispetto a quelle che sarebbero disponibili a lavorare (il 19,6% degli occupati stranieri lavora in part time involontario – il 30,6% tra le sole donne – contro 10,4% degli italiani) e in lavori demansionati rispetto al livello di formazione acquisito (ben il 63,8% svolge professioni non qualificate o operaie e la quota di sovraistruiti è del 32,8% – 42,5% tra le sole donne – contro il 25,0% degli italiani), continuano a sostenere in misura rilevante l’economia nazionale.

3.6. Al via il Piano di Azione Nazionale della Garanzia Infanzia (PANGI)

È disponibile – 21.09.2022 - la versione definitiva del Piano di Azione Nazionale della Garanzia Infanzia (PANGI) - (Allegati), il documento programmatico redatto in ottemperanza a quanto previsto dalla Raccomandazione sulla Child Guarantee del 14 giugno 2021 al fine di attuare i diritti delle bambine, dei bambini e degli adolescenti nell’ottica di contrastare le diseguaglianze e dare attuazione ai livelli essenziali. Si vuole quindi migliorare l’accesso e aumentare la partecipazione ai servizi da parte dei minorenni in difficoltà e delle loro famiglie, ponendo anche un’attenzione specifica verso coloro che vivono svantaggi particolari. L’Italia è stata fra i primi paesi a trasmettere il Piano alla Commissione europea nel mese di marzo. Adesso il testo ha raggiunto la versione definitiva e può iniziare il percorso operativo e di disseminazione a livello nazionale. Si tratta di un documento di lungo periodo (con azioni da realizzare entro il 2030) e si pone obiettivi di programmazione, innovazione e intervento con una struttura multilivello che presuppone la responsabilità sia delle Amministrazioni centrali, sia di Regioni e di Comuni. Il piano nazionale è stato elaborato in seno al Gruppo di lavoro denominato “Politiche e interventi sociali in favore dei minorenni in attuazione della Child Guarantee” istituito con decreto del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali e presieduto dalla coordinatrice nazionale, Anna Maria Serafini. Il Piano, redatto in sintonia con il V Piano di azione per l’infanzia e l’adolescenza ha valorizzato l’apporto di tutte le amministrazioni centrali coinvolte per rispondere ai bisogni di bambini e bambine, del Terzo Settore, di esperti e il contributo dei ragazzi e delle ragazze dello Youth Advisory Board.

Orientamenti regionali

1. Il GOVERNO delle Regioni 

Nella scheda allegata si riportano i governi regionali ed i rispettivi assessori aggiornati a ottobre 2022.
Una novità va richiamata: la IX Commissione fino ad oggi coordinata da un unico Assessore, viene “spacchettata” in due: 

  • 10. Commissione Istruzione, Università e Ricerca
    Materie: Istruzione, edilizia scolastica, università e ricerca scientifica (ricerca di base)
    COORDINATORE: Lazio
    COORDINATORE VICARIO: Abruzzo
  • 11. Commissione Lavoro e Formazione Professionale
    Materie: Politiche del lavoro, formazione professionale, professioni, tutela e sicurezza del lavoro
    COORDINATORE: Toscana
    COORDINATORE VICARIO: Lazio

Si fa presente che la numerazione non è presente nella documentazione originale. 
Gli Enti di FP aderenti a FORMA hanno sempre caldeggiato la scelta regionale di un “unico” Assessorato che coordina l’Istruzione, la Formazione Professionale e il Lavoro. A molti è sembrata una scelta che va indietro anziché avanti.   

Rapporti e pubblicazioni

1. TEMI ECCLESIALI 

1.1. Assisi "Economy of Francesco". Guardare il mondo con gli occhi dei più poveri  

Il “Patto per l’economia” dei giovani con Papa Francesco. 
Noi, giovani economisti, imprenditori, changemakers, chiamati qui ad Assisi da ogni parte del mondo, consapevoli della responsabilità che grava sulla nostra generazione, ci impegniamo ora, singolarmente e tutti insieme, a spendere la nostra vita affinché l’economia di oggi e di domani diventi una Economia del Vangelo. Quindi: un’economia di pace e non di guerra, un’economia che contrasta la proliferazione delle armi, specie le più distruttive, un’economia che si prende cura del creato e non lo depreda, un’economia a servizio della persona, della famiglia e della vita, rispettosa di ogni donna, uomo, bambino, anziano e soprattutto dei più fragili e vulnerabili, un’economia dove la cura sostituisce lo scarto e l’indifferenza, un’economia che non lascia indietro nessuno, per costruire una società in cui le pietre scartate dalla mentalità dominante diventano pietre angolari, un’economia che riconosce e tutela il lavoro dignitoso e sicuro per tutti, in particolare per le donne, un’economia dove la finanza è amica e alleata dell’economia reale e del lavoro e non contro di essi, un’economia che sa valorizzare e custodire le culture e le tradizioni dei popoli, tutte le specie viventi e le risorse naturali della Terra, un’economia che combatte la miseria in tutte le sue forme, riduce le diseguaglianze e sa dire, con Gesù e con Francesco, “beati i poveri”, un’economia guidata dall’etica della persona e aperta alla trascendenza, un’economia che crea ricchezza per tutti, che genera gioia e non solo benessere perché una felicità non condivisa è troppo poco. Noi in questa economia crediamo. Non è un’utopia, perché la stiamo già costruendo. E alcuni di noi, in mattine particolarmente luminose, hanno già intravisto l’inizio della terra promessa.
Assisi, 24 settembre 2022 - Le economiste, gli economisti, le imprenditrici, gli imprenditori, le e i changemakers, le studentesse, gli studenti, le lavoratrici, i lavoratori. 

2. TEMI FORMATIVI

2.1. Rapporto ASviS 2022. L'Italia e gli obiettivi di sviluppo sostenibile

Il Rapporto 2022 dell’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile analizza lo stato di avanzamento del nostro Paese rispetto all’attuazione dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) dell’Agenda Onu 2030 e illustra un quadro organico di proposte, segnalando gli ambiti in cui bisogna intervenire per assicurare la sostenibilità economica, sociale e ambientale del nostro modello di sviluppo. Dal Rapporto emerge che l’Italia ha registrato tra il 2010 e il 2021 dei miglioramenti, ma anche dei clamorosi rallentamenti, sul percorso verso l’Agenda 2030. Durante il periodo considerato, si notano miglioramenti per otto SDGs: fame (Goal 2), salute (Goal 3), educazione (Goal 4), uguaglianza di genere (Goal 5), energia (Goal 7), innovazione e infrastrutture (Goal 9), consumo e produzione responsabili (Goal 12), clima (Goal 13). Si evidenzia un peggioramento complessivo per cinque Obiettivi: povertà (Goal 1), risorse idriche (Goal 6), ecosistema terrestre (Goal 15), pace e istituzioni solide (Goal 16) e cooperazione internazionale (Goal 17). Mentre rimane sostanzialmente invariata la situazione per quattro SDGs: lavoro (Goal 8), disuguaglianze (Goal 10), città (Goal 11) e tutela degli ecosistemi marini (Goal 14). Rispetto alla condizione pre-pandemica, invece, nel 2021 l’Italia mostra miglioramenti soltanto per due Goal (Goal 7 e 8), mentre per altri due (Goal 2 e 13) viene confermato il livello del 2019. Per tutti i restanti SDGs (Goal 1, 3, 4, 5, 6, 9, 10, 15, 16 e 17) il livello registrato nel 2021 è ancora al di sotto di quello del 2019, a conferma che il Paese non ha ancora superato gli effetti negativi causati dalla crisi pandemica. Tra le novità dell’edizione, il Rapporto illustra graficamente il cammino dei singoli Target a seconda delle diverse dimensioni – ambientale, economica, istituzionale, sociale – evidenziando con chiarezza la distanza che ancora si staglia tra le politiche nazionali e gli Obiettivi dell’Agenda 2030. Le proposte trasversali avanzate nel Rapporto sono quelle formulate durante la campagna elettorale quando l’Alleanza ha consegnato alle forze politiche “Dieci idee per un Italia sostenibile” da realizzare nella prossima legislatura, aprendo il manifesto anche alle firme della società civile. A queste si aggiungono centinaia di proposte specifiche sui singoli Target, avanzate grazie al contributo degli oltre 600 esperti degli Aderenti all’Alleanza.

2.2. ISTAT. Rapporto SDGs 2022. Informazioni statistiche per l'Agenda 2030 in Italia

Il Rapporto sui Sustainable Development Goals (SDGs) presenta l’aggiornamento e l’analisi delle misure statistiche finalizzate al monitoraggio dell’Agenda 2030 per il nostro Paese, contribuendo alla realizzazione di questo progetto globale. I 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs), e i relativi 169 target specifici in cui sono declinati, bilanciano le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile, estendendo l’Agenda 2030 dal solo pilastro sociale, previsto dagli Obiettivi del Millennio, agli altri due pilastri, economico e ambientale, cui si aggiunge la dimensione istituzionale. La quinta edizione del Rapporto sui Sustainable Development Goals (SDGs) include la diffusione di 371 misure statistiche che corrispondono a 138 indicatori tra quelli proposti da UN-IAEG-SDGs per il monitoraggio degli avanzamenti dell’Agenda 2030 a livello globale. Il Rapporto è stato chiuso con le informazioni disponibili al 9 settembre 2022: rispetto alla diffusione di febbraio 2022, sono state aggiornate 188 misure statistiche e ne sono state introdotte quattro nuove. 
Per aggiornamenti si allegano:

  • Istat: Rapporto SDGs 2022. Nota stampa (12 ottobre 2022) 
  • Istat: Rapporto SDGs 2022. Informazioni statistiche per l’agenda 2030 in Italia 
  • Goal 4: Istruzione di qualità per tutti
  • Goal 8: Promuovere una crescita 

2.3. Rapporto sulla Scuola Cattolica  

Si propongono alcuni documenti relativi alla scuola cattolica: martedì 11 ottobre 2022 è stato presentato il Dossier “L’identità della Scuola Cattolica per una cultura del dialogo” della Congregazione per l’Educazione Cattolica; sabato 22 ottobre 2022 si è svolto a Roma l’annuale appuntamento con la Giornata Pedagogica della Scuola Cattolica dal tema: “Parlare di guerra. Educare alla pace”; con l’occasione è stato socializzato anche il volume “Valutare per valorizzare”, 24° Rapporto della Scuola cattolica, 2022. 
Per approfondimenti si allegano: 

2.4. Caritas Italiana: L'anello debole
Rapporto 2022 su povertà ed esclusione sociale in Italia

Il Rapporto della Caritas Italiana del 2022 (dépliant-sintesi) si colloca all’interno di una particolare congiuntura storico-sociale. Da un lato, assistiamo al progressivo venir meno dell’emergenza pandemica, che negli ultimi anni ha colpito con i suoi effetti sociali ed economici una grande massa di persone, in Italia e nel resto del Mondo. La pandemia ha infatti ribaltato molti equilibri all’interno delle nostre vite, evidenziando la comune debolezza umana di fronte ad emergenze ed eventi inaspettati. Sono aumentate le quote di disagio e fragilità nei territori, che hanno coinvolto in modo diverso persone e famiglie, non sempre provenienti da vissuti di povertà e disagio sociale. Si allegano gli interventi di Zuppi, De Lauso/Pellegrino, Redaelli.
Si allegano anche il Rapporto “Costruire il futuro con i migranti”. XXXI Rapporto immigrazione Caritas-Migrantes presentato il 7 ottobre 2022, a Roma e il Comunicato congiunto Caritas Italiana-Fondazione Migrantes sul XXXI Rapporto Immigrazione 2022.

2.5. Rapporto SVIMEZ 2022. Anticipazioni

Il 3 agosto 2022 l’Associazione SVIMEZ ha illustrato le anticipazioni del Rapporto SVIMEZ per l’anno 2022. Le Anticipazioni sull’economia e la società del Mezzogiorno prospettano un indebolimento della ripresa a livello nazionale e un ampliamento del divario tra Nord e Sud. La pandemia, le conseguenze della guerra in Ucraina e i rischi di instabilità politica vanno a sommarsi alle storiche fragilità strutturali. Si allegano: Comunicato stampaLe slides delle Anticipazioni 2022Previsioni per Centro-Nord e Mezzogiorno e per le regioni italiane 2022-2024 e una valutazione dell’innalzamento dello spread.

2.6. Rapporto Terzjus. Dal non profit al terzo settore. Una riforma in cammino

Il 21 settembre 2022 Terzjus ha presentato il Rapporto “Dal non profit al terzo se4ttore. Una riforma in cammino”, 2° rapporto sullo stato e le prospettive del diritto del terzo settore in Italia. La seconda edizione del Terzjus Report coglie la trasformazione che sta avvenendo con l’introduzione e l’attuazione progressiva delle norme contenute nel CTS e negli altri provvedimenti collegati alla Riforma. “Una riforma in cammino” è il sottotitolo del Rapporto. Il percorso è analizzato e commentato all’interno del nuovo rapporto con: approfondimenti sui decreti attuativi e sulla normativa fiscale, focus dedicati a tematiche chiave (finanza sociale, 5 per mille, Reti associative), dati sull’impatto e la percezione della riforma da parte degli ETS e il racconto di cinque esperienze di buona applicazione della riforma.

Vita della Federazione CNOS-FAP

1. LA FEDERAZIONE CNOS-FAP IN EUROPA

Rete MedNC
Il 24 Novembre 2020 la Federazione CNOS-FAP è diventata ufficialmente partner della rete Mediterranée Nouvelle Chance (MedNC), un'istituzione intergovernativa che riunisce oltre 42 Paesi per promuovere il dialogo e la cooperazione nella zona del Mediterraneo. Il prossimo 23 novembre il direttore generale don Fabrizio Bonalume sarà presente alla Conferenza annuale della rete che si terrà a Tunisi, durante la quale verranno discusse nuove metodologie e iniziative per poter rafforzare l’inclusione sociale dei giovani svantaggiati dell’area euro-mediterranea.

Carta di Mobilità
La Federazione CNOS-FAP, già in possesso della Carta di Mobilità, ha ricevuto nel mese di marzo 2021 l'Accreditamento  nell’Azione Chiave 1 – Settore VET (Vocational Education and Training). L’accreditamento ha permesso alla Federazione di ottenere un accesso agevolato e semplificato alle opportunità di finanziamento previste nell’ambito dell’Azione Chiave 1 (KA1) focalizzato sulla promozione e sulla mobilità per l’apprendimento degli individui e rivolto in particolare a: studenti, tirocinanti, apprendisti, neodiplomati e neo qualificati, formatori, esperti del mondo della formazione professionale e della progettazione. Grazie all'Accreditamento da luglio 2021 ad oggi un totale di 108 allievi e 12 figure dello staff dei CFP della Federazione hanno avuto la possibilità di partire per varie mete europee per svolgere esperienze di tirocinio in diversi settori professionali e job shadowing. I nostri allievi di età compresa tra i 17 e i 19 anni, hanno vissuto all'estero per una media di 25 giorni di mobilità.
I ragazzi raccontano che l’esperienza Erasmus è stata una delle più belle della loro vita e più dell’80% dichiara di voler ripartire subito, magari per un’altra meta europea! Entro la fine di ottobre sarà la volta di altri 12 ragazzi e 4 formatori, divisi in 3 flussi, con destinazione Valencia e Parigi.

Progetto “RAINBOW”
Il progetto Erasmus+ KA3 “RAIN.BOW”, che mira a promuovere l'inclusione sociale e i valori europei e a contrastare l'odio e la discriminazione condividendo un messaggio positivo sui diritti fondamentali e la cittadinanza e che vede AFP Patronato di Bergamo come ente capofila, è arrivato alla fine del suo viaggio.
Il 28 settembre scorso si è tenuta a Bruxelles la Conferenza finale del progetto, durante la quale sono stati presentati i risultati e i materiali sviluppati dalla partnership di progetto, le attività svolte con i ragazzi nei paesi partner per sensibilizzare alla lotta all’odio e alla discriminazione (workshop, contest, Summer Camp…). Nel pomeriggio, i partecipanti si sono divisi in 8 workshop che hanno permesso di condividere esperienze e intuizioni su scala internazionale.
Un ringraziamento speciale va alla formatrice del CFP San Zeno di Verona, Maria Grazia Cucci, che ha tenuto l’interessantissimo workshop “Come prevenire e gestire il bullismo e il cyberbullismo”.. Per maggiori informazioni consultate il sito ufficiale del progetto.

Progetto “FAMI: PERCORSI FORMATIVI PRE- PARTENZA PER FAVORIRE L’INTEGRAZIONE SOCIALE E LAVORATIVA DEI MIGRANTI REGOLARI IN ITALIA”

Il progetto mira a favorire l’adeguamento delle competenze linguistiche e tecnico-professionali di cittadini stranieri che giungono in Italia per motivi familiari (120) o per formazione professionale / lavoro subordinato (330) da Egitto, Ghana, Nigeria, Senegal (Gambia), Tunisia, rafforzandone la preparazione e la qualificazione in rapporto alle esigenze del mercato del lavoro italiano. Ciò contribuirà a favorire l’integrazione sociale e occupazionale dei migranti, affinché l’impatto della migrazione sia quanto più possibile positivo per la comunità di accoglienza e per i migranti stessi.
Il progetto vede il VIS - Volontariato Internazionale per lo Sviluppo come capofila dell’iniziativa e il CNOS-FAP come partner, insieme a SALESIANI PER IL SOCIALE APS e Università per Stranieri di Siena UNISTRASI.
Nell’ambito della presente iniziativa il CNOS-FAP ha condotto uno studio sull’effettivo fabbisogno di competenze tecniche nel mercato del lavoro italiano e matching con i corsi di IeFP nelle scuole salesiane nei Paesi target: Egitto, Ghana, Mali, Nigeria, Senegal, Tunisia. Una volta effettuato questo lavoro di valutazione il CNOS-FAP ha elaborato i corsi di formazione pre-partenza, e il relativo materiale didattico, adattandoli alle esigenze formative dei singoli CFP e dei singoli settori, emerse nella fase preliminare di valutazione.
Sono in corso le attività di formazione pre-partenza destinata a migranti in attesa di partire per l’Italia per motivi di formazione e/o lavoro dai Paesi target del progetto.

2. LA FEDERAZIONE CNOS-FAP IN ITALIA

2.1. Convegno "Il RAV per la Istruzione e Formazione Professionale: i risultati della Sperimentazione"

Il prossimo 8 novembre si terrà il Convegno “Il RAV per la Istruzione e Formazione Professionale: i risultati della Sperimentazione” a cura dell’INVALSI, presso l’Aula Volpi, Dipartimento di Scienze della Formazione, Università degli Studi Roma Tre. 

2.2. Convegno "Il curricolo dell'educazione al lavoro"

Il 17 Novembre 2022 - h. 10.30 - 16.00 presso l'Aula Magna Centro Congressi Resart – Bologna si terrà il Convegno "Il curricolo dell'educazione al lavoro" promosso dagli Enti partecipanti al progetto Assi culturali e Canone Formativo.
Il curricolo dell’educazione al lavoro rappresenta un’esigenza fondamentale per formare giovani ed adulti in grado di vivere da protagonisti nel tempo della complessità. Per lavorare bisogna che quanto facciamo abbia un legame di senso con il nostro mondo personale; per fare impresa occorre che l’opera persegua un proposito positivo per la società. L’educazione al lavoro richiede un curricolo unitario basato sulle esigenze di crescita ed i modi di apprendimento degli allievi, tenuto conto delle sfide del tempo in cui viviamo, ma garantendo ciò che non varia mai, ovvero il bene della persona, il bene del mondo che abbiamo in comune ed i valori che ne costituiscono il fondamento.

CCNL-FP e normative

1. Soggetti firmatari del CCNL-FP 

FORMA

Presidente
Paola Vacchina confermata Presidente Forma (dal 19.06.2020)

Vicepresidenti
Don Massimiliano Sabbadini (Presidente nazionale CONFAP)
Riccardo Giovani (Direttore dell'Area Politiche Sindacali e del lavoro di Confartigianato)

Membri del Comitato Direttivo nominati
Carlo Parlagreco (INIPA-Coldiretti)
Tonino De Matteo (EFAL – MCL)  
Federico Pendin (CSL)
Stefano Mastrovincenzo (IAL-CISL)

Segretario Generale
Dario Odifreddi (Presidente Consorzio Scuole Lavoro CSL e Presidente "Fondazione Piazza dei Mestieri").

Segreteria
Iole Simonetti

Soci
Cdo, Cisl, Coldiretti, Confap, Confartigianato, Consorzio Scuole Lavoro (CSL), ENAIP, Acli, EFAL, MCL, Confcooperative, INIPA
(dal sito)

CENFOP (nomine rinnovate il 29 aprile 2021)

Presidente
Silvia Bisso (presidente@cenfop.it)

Vice-Presidenti
Pier Mario Viano - (pms.viano@ciacformazione.it)
Laura Ottaviano (lauraootaviano@cnipapuglia.it)

OO.SS. 

FLC CGIL - G. Scozzaro
CISL SCUOLA - E. Formosa
UIL SCUOLA - L. Macro
SNALS CONFSAL - G. Visco / S. Lupo

2. Il CCNL-FP

I testi relativi alla firma del CCNL-FP 2011-2013 e ai documenti sottoscritti dopo tale data sono inseriti nella newsletter nr. 122 - febbraio 2020. Dalla presente newsletter si riportano i documenti più recenti. 

2.1. Accordi riconducibili alla contrattazione regionale

2.1.1. 19 dicembre 2015: Enti di FP e OO.SS. Friuli-Venezia Giulia

Il 19 dicembre 2015 presso l’Enaip è stato firmato l’Accordo collettivo regionale per il sistema della Formazione Professionale del Friuli-Venezia Giulia contenente i seguenti punti:

  1. nuove assunzioni e stabilizzazioni
  2. ricorso alle collaborazioni
  3. monitoraggio registro del personale occupato
2.1.2. 5 agosto 2020: A.E.F. e OO.SS. Lombardia

Il 5 agosto 2020, i rappresentanti di Associazione Enti Formazione della Lombardia (A.E.F.) e le OO.SS. della Lombardia hanno firmato un Accordo di Sistema IeFP sui seguenti punti:

  1. riconoscimento integrazione salariale per lavoratori in FIS
  2. riconoscimento a ciascun ente di una quota per affrontare i costi derivanti dall’effetto del Covid-19
  3. flessibilità dell’orario di lavoro frontale settimanale
  4. flessibilità sull’anno formativo

L’accordo avrà validità per l’anno formativo 2020/2021.

2.1.3. 25 agosto 2021: A.E.F. e OO.SS Lombardia

Accordo sindacale per la contrattazione da parte dei lavoratori e degli Enti al Fondo di Garanzia costituito dall'Ente Bilaterale ELGA. Firmatari: AEF Lombardia, FLC CGIL Lombardia, CISL Scuola Lombardia e UIL Scuola Lombardia.

2.2. Dossier distacchi sindacali

Si riporta la situazione in Emilia-Romagna - Friuli-Venezia Giulia - Lazio - Liguria - Lombardia - Piemonte - Veneto

3. La trattativa per il rinnovo del CCNL-FP

3.1. Anno 2019: Ripresa delle trattative

  • 06.03.2019: il 6 marzo 2019, le OO.SS. hanno inviato ai Presidenti di FORMA (Paola Vacchina) e di CENFOP (Aldo Armenti) una lettera avente per oggetto “Rinnovo CCNL Formazione Professionale 2011 – 2013 – linee contrattuali unitarie” e un documento datato 28.02.2019 dal titolo: "FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA RUA e SNALS CONFSAL PER IL RINNOVO DEL CCNL PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE".  
  • 14.05.2019: FORMA e CENFOP inviano alle OO.SS. il documento di risposta
  • 27.05.2019: le OO.SS., con lettera del 27.05.2019 avente per oggetto: "Reitera richiesta ripresa tavolo negoziale rinnovo CCNL formazione professionale", chiedono a FORMA e CENFOP di proporre una data per il primo incontro. FORMA e CENFOP concordano il 18 giugno 2019. 
  • 18.06.2019: FORMA, CENFOP e le OO.SS. si incontrano e convengono sugli aspetti da trattare, riassunti nel verbale redatto congiuntamente.
  • 09.12.2019: FORMA, CENFOP e le OO.SS. si incontrano a Roma per continuare nel confronto e definire gli obiettivi da raggiungere. Il verbale congiunto riassume il contenuto dell'incontro.

3.2. Anno 2020: Continua la trattativa

  • 26.03.2020: Enti di FP (FORMA e CENFOP) e OO.SS. (FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS CONFSAL) hanno sottoscritto una “Dichiarazione congiunta” che è stata inviata successivamente al Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, dott. Stefano Bonaccini e alla dott.ssa Cristina Grieco, Presidente della IX Commissione della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. Si allega la lettera congiunta indirizzata a Bonaccini e Grieco (01.04.2020).
  • 21.09.2020: Le OO.SS. scrivono a FORMA e CENFOP una lettera con oggetto: “Richiesta ripresa del negoziato per il rinnovo del CCNL-FP 211 / 2013” indicando anche argomenti da trattare
  • 12.10.2020: FORMA e CENFOP con lettera del 12 ottobre 2020, rispondono alla lettera del 21.09.2020 dichiarando che sono disponibili alla ripresa della trattattiva "a emergenza terminata o perlomeno affievolita" e, nel frattempo, portare avanti altre tematiche.
  • 15.10.2020: Le OO.SS. scrivono a FORMA e CENFOP: “Riscontro vs nota del 12 ottobre 2020: proclamazione stato di agitazione. La presa di posizione nasce a seguito di una risposta non convincente da parte di FORMA e CENFOP del 12 ottobre 2020.
  • 19.11.2020: In data 19 novembre 2020, le parti si sono trovate con l’intento di riprendere le trattative sospese a marzo anche a seguito dell’emergenza sanitaria e con l’intenzione di definire una scaletta delle priorità da affrontare. Nell’incontro le parti hanno convenuto di riprendere il confronto con le Regioni riguardo ai gravi e perlopiù irrisolti problemi della Formazione Professionale e delle politiche attive del lavoro. In un clima cordiale, chiariti i reciproci fraintendimenti, hanno convenuto inoltre di riprendere il negoziato, fissando come data per un successivo incontro il 9/12/2020; le Organizzazioni Sindacali, valutato ciò, hanno deciso di sospendere lo stato di agitazione. Si allega il comunicato congiunto.
  • 09.12.2020: Al termine dell’incontro le parti hanno condiviso due documenti: la richiesta di incontro con il Presidente della Conferenza e l'Assessore preposto alla FP. Il Presidente ha incaricato l'Assessore preposto di incontrare le parti (Enti Datoriali e Sindacali). Si allegano la domanda di incontro, la risposta del Presidente e il comunicato congiunto delle parti datoriali e sindacali.     
  • 21.12.2020: Il 21, dopo una richiesta di incontro, sono ricevuti dal Ministro del lavoro on. Catalfo. In allegato gli argomenti trattati. 
  • 23.12.2020: FORMA/CENFOP e le OO.SS. incontrano i membri della IX Commissione della Conferenza delle Regioni e illustrano alla Coordinatrice, ass.re Alessandra Nardini, le principali istanze connesse alla IeFP.  

3.3. Anno 2021: Continua la trattativa

  • 11.01.2021: Incontro FORMA/CENFOP e OO.SS. sul CCNL-FP che ha messo a punto l'organizzazione dei gruppi di lavoro.
  • 19.01.2021: La IX Commissione risponde agli Enti FORMA/CENFOP e OO.SS. Si allega il testo della risposta.
  • 08.05.2021: FORMA e CENFOP inviano alle OO.SS. una proposta di "Protocollo di intesa per il rinnovo del CCNL della Formazione Professionale". Si allega il testo.
  • 04.06.2021: Le OO.SS. rispondono il con il documento "Protocollo di intesa per il rinnovo del CCNL della Formazione Professionale. Proposta aggiornata da OO.SS."
  • 16.09.2021: Le parti datoriali e le parti sindacali firmano il protocollo di intesa per il rinnovo del CCNL della formazione Professionale  
  • 02.12.2021: FORMA e CENFOP inviano una lettera alle OO.SS. per la ripresa della trattativa per il rinnovo del CCNL 2011-2013 

3.4. Anno 2022: Continua la trattativa

  • 03.01.2022: FORMA e CENFOP e OO.SS. condividono e si accordano sui temi da affrontare nella trattativa (obiettivi generali da raggiungere). Il verbale dell'incontro riassume i temi affrontati e la data della nuova convocazione.
  • 25.01.2022: Si affronta la composizione della Delegazione ristretta. Il verbale riporta gli argomenti affrontati (confronto sull'articolato del Titolo V e relativi allegati; la data della nuova convocazione).
  • 09.02.2022: Gli argomenti all'OdG: titolo V e relativi allegati.
  • Incontri ulteriori si sono svolti il 23 febbraio con le OO.SS confederali e il 25 febbraio 2022 sui medesimi temi.
  • 30.03.2022: Nel mese di marzo Enti di FORMA e CENFOP e OO.SS. hanno messo a punto un documento che inoltreranno alle Istituzioni nazionali e regionali con l’intento di approfondire gli aspetti positivi da rinforzare e le criticità da superare attinenti il sistema IeFP. Si allegano la Lettera congiunta e la Nota allegata.

Nei mesi di aprile e maggio Enti e OO.SS affrontano gli allegati 11, 12 e 13 del vigente CCNL-FP. 

  • 24.05.2022: Il verbale del 24 maggio 2022 relaziona sui lavori in svolgimento e sugli incontri successivi.
  • 07.07.2022: Il verbale del giorno 7 luglio 2022 relaziona sui lavori in svolgimento e sugli incontri successivi.
  • 28.07.2022: Le OO.SS. rispondono alla proposta di FORMA / CENFOP: Riscontro alla vostra proposta di adeguamento del trattamento economico presentata in data 7 luglio u.s. 
  • 01 09 2022: FORMA e CENFOP rilanciano una proposta per proseguire nella trattativa: Riscontro nota sindacati 28 luglio 2022.
  • 14.09.2022: FORMA e CENFOP scrivono ai coordinatori regionali: Claudio Di Berardino e Alessandra Nardini: Richiesta di incontro urgente per emergenza costi Energia. Gli Assessori Di Berardino e Nardini rispondono alla domanda il 17 ottobre 2022: Riscontro in seguito all’incontro dei Coordinatori delle Commissioni X e XI della Conferenza delle Regioni e Province autonome e le Associazioni FORMA e CENFOP. 
  • 29.09.2022: CGIL–CISL–UIL confederali e di categoria chiedono un incontro al Presidente della Conferenza delle Regioni. 
    Il 5 ottobre 2022 il Presidente della Conferenza delle Regioni risponde con lettera. 

3.5. Attività di EBINFOP

Ebinfop ha editato il fascicolo da titolo IeFP Works!

L'Istruzione e la Formazione Professionale è una realtà formativa solida e articolata. Il suo rapporto privilegiato con il mondo del lavoro è il motore che favorisce il successo formativo e professionale degli allievi e che distingue la filiera professionale.

4. AGGIORNAMENTI

4.1. Fidae

Docete nr. 31 - settembre/ottobre 2022

4.2. Agidae

Rivista nr. 3 - maggio/giugno 2022

4.3. Il danno «esistenziale» da bocciatura va provato 

Consiglio di Stato: le accuse riguardanti la qualità della vita e in generale l’aspetto dinamico-relazionale della salute richiedono prove precise (di Pietro Alessio Palumbo - 6 settembre 2022)
La mancata attivazione delle attività di recupero o degli oneri di informazione circa l’andamento scolastico non vizia il giudizio di non ammissione dell’alunno alla classe successiva. Ciò tenuto conto che esso si basa esclusivamente – senza alcun intento “punitivo” - sulla constatazione oggettiva dell’insufficiente preparazione e maturazione dello studente. A fronte di ciò l’ammissione dello studente alla classe successiva potrebbe costituire per lui anziché un vantaggio, uno svantaggio. Alle medesime conclusioni deve pervenirsi anche con riferimento alla mancata attuazione di un piano personalizzato di studi ovvero alla sua mancata adozione nonché alla mancanza di comunicazione da parte della scuola. Fatti che di per sé non costituiscono vizi idonei a inficiare una valutazione espressa.
La vicenda: Nella vicenda affrontata dal Consiglio di Stato con la recente sentenza 7533 del 29 agosto i genitori di un alunno avevano chiesto i danni al ministero e alla scuola coinvolta – assistita da Slata studio legale - in conseguenza della mancata ammissione del loro figlio alla classe scolastica successiva. La domanda era fondata sul fatto che l’istituto scolastico non aveva mai adottato un piano di studi personalizzato per lo studente coinvolto. Ciò malgrado le difficoltà scolastiche sotto i profili dell’apprendimento e comportamentali rappresentati ai docenti e certificati in una relazione clinica dell’autorità sanitaria risalente ad anni addietro e messa a disposizione dell’istituto per le determinazioni di sua competenza prima dell’iscrizione. Secondo il massimo giudice amministrativo in tali situazioni i danni biologici non vanno denunciati in modo generico senza la dimostrazione sul piano medico-legale dei pregiudizi alla salute anche solo di carattere psichico. Analoghi rilievi valgono con riguardo ai danni esistenziali che sebbene relativi a pregiudizi di tipo non strettamente biologico-sanitario ma riconducibili alla qualità della vita e in generale all’aspetto dinamico-relazionale della salute umana richiedono prove precise.

4.4. Tra prassi e giurisprudenza: Il no al cellulare in classe vale sia per gli studenti che per gli insegnanti

Il divieto non riguarda solo gli alunni: da anni i giudici sanzionano anche i prof per l’utilizzo del telefono durante le lezioni
(di Marisa Marraffino - 24 ottobre 2022)
Il divieto del cellulare a scuola, tornato d’attualità dopo la scelta del liceo Malpighi di Bologna di vietarne l’uso anche a ricreazione, vale durante le lezioni sia per gli studenti che per gli insegnanti. È un tema delicato, a maggior ragione dopo il grave episodio che ha coinvolto un preside di Latina, aggredito dai genitori di una ragazza, per aver vietato con una circolare l’uso del cellulare.
La circolare della Pa: La circolare del ministero della Pa del 15 marzo 2007 non fa eccezioni e proibisce di usare il telefono durante lo svolgimento di attività di insegnamento, mentre l’articolo 3 del Dpr 249/1998 include tra i doveri degli studenti quello di osservare le disposizioni organizzative della scuola. Oggi i regolamenti scolastici e i patti di corresponsabilità, sottoscritti da genitori e docenti a inizio anno, oltre alle varie circolari dei dirigenti, vietano quasi sempre l’uso dei cellulari in classe, salvo che per emergenze o ragioni didattiche. Se previsto dal regolamento, il professore può quindi ritirare il cellulare dello studente e riconsegnarlo a fine lezione, senza però abusarne. Ciò significa che l’apparecchio non può essere custodito oltre l’orario scolastico e che l’alunno non può essere perquisito se lo nasconde. In caso di violazione, oltre a note disciplinari, gli studenti possono essere “rieducati” con attività riparatorie di rilevanza sociale. Non sono quindi illecite le sanzioni che prevedono la pulizia delle aule, piccole manutenzioni, attività di volontariato o assistenza nell’ambito della comunità scolastica. Rientrando nell’ambito dell’autonomia decisionale della scuola ed essendo consentite dall’articolo 4 del Dpr 249/1998. Tra l’altro tra gli obblighi di vigilanza degli insegnanti oggi rientrano anche la prevenzione dei casi di cyberbullismo durante le lezioni.
Le decisioni dei giudici
In un liceo di Cosenza un’insegnante ha rischiato la sanzione disciplinare, poi annullata dal tribunale, per non essersi accorta che uno studente aveva caricato un video di 12 secondi su un social network in cui fumava una sigaretta elettronica durante la lezione. In quel caso la scuola aveva previsto che gli studenti lasciassero il cellulare in un contenitore durante le lezioni, ma non era chiaro se tutti gli insegnanti dovessero procedere ai controlli nelle ore successive. In ogni caso per il giudice la condotta della docente non poteva essere censurata perché il gesto degli studenti era stato così repentino da non consentirle di accorgersene (Tribunale di Cosenza, sentenza 1588 pubblicata il 15 settembre 2021). La responsabilità degli insegnanti si ha a partire dal momento in cui lo studente entra in classe fino a quando esce, spostamenti compresi. Va da sé che la soglia di attenzione sia alta e miri a scongiurare condotte illecite. Eppure nel mirino della giurisprudenza sono finite negli ultimi anni anche le condotte degli insegnanti. È successo ad Alessandria dove una docente è stata sanzionata per aver inviato un messaggio alla dirigente in cui chiedeva conto dell’assenza di una collega. Per il Tribunale «l’uso del telefono cellulare in classe da parte del personale docente non appare conforme e coerente con la funzione educativa esercitata e neppure col contratto collettivo di riferimento» (sentenza 233 pubblicata il 1° ottobre 2021). Mentre a Milano un insegnante è stato sospeso dal servizio senza retribuzione per aver risposto al cellulare durante un’interrogazione, «utilizzando anche un linguaggio non consono alla sua funzione di docente» (Corte d’appello di Milano, sentenza 462 del 3 aprile 2019). A segnalare le violazioni ai presidi spesso sono i genitori. È capitato a Cremona dove una professoressa è stata sospesa per un giorno e censurata anche per l’uso dello smartphone durante la lezione (Corte d’appello di Brescia, sentenza 136 del 23 maggio 2018). A Torino, invece, un’insegnante non ha superato la prova per l’effettiva immissione in ruolo perché dalle ispezioni era emerso un utilizzo eccessivo del cellulare durante le ore di lavoro (Tribunale di Torino, sentenza 5328 del 19 marzo 2018). Non sempre però le violazioni possono essere sanzionate, soprattutto se considerate sporadiche e non dimostrate. Non può essere licenziata, ad esempio, la maestra d’asilo non gradita ad alcuni genitori che usa occasionalmente il cellulare in classe. In mancanza di riferimenti temporali specifici e prova certa non può essere addebitata alcuna violazione (Corte di appello di Catanzaro sentenza 367 pubblicata il 4 giugno 2020). Così come non basta lo screenshot delle schermate sul cellulare dell’insegnante di sostegno che appare online su Whatsapp durante l’orario di lezione, in mancanza di altre prove. Per il giudice «in assenza di ulteriori riscontri, non si può provare l’effettiva utilizzazione dello smartphone e dell’applicativo WhatsApp da parte della docente nei giorni e negli orari di cui all’addebito disciplinare» (Tribunale di Santa Maria Capua Vetere sentenza 611 pubblicata il 14 maggio 2018).
Le sentenze principali: Tribunale di Cosenza, sentenza 1588 del 15 settembre 2021. Per determinare la responsabilità dell’insegnante per omessa vigilanza occorre provare se il ritiro dei cellulari degli studenti, che poi vengono posti in un contenitore, debba avvenire solo da parte del docente presente in aula durante la prima ora di lezione o se gli altri debbano procedere a successivi controlli. A ogni modo se gli studenti usano il cellulare in classe con un’azione repentina tali da rendersi invisibili agli occhi degli insegnanti, la responsabilità disciplinare di quest’ultima deve essere esclusa. Tribunale di Alessandria, sentenza 233 del 1° ottobre 2021. L’uso del cellulare durante lo svolgimento delle lezioni costituisce infrazione disciplinare anche per il personale docente. Si tratta di una violazioni delle circolari oggi in vigore nonché del contratto collettivo di riferimento che vietano l’uso del cellulare durante le lezioni sia per motivi personali sia per ragioni di lavoro. Corte di appello di Milano, Sezione lavoro, sentenza 462 del 3 aprile 2019. L’uso del cellulare durante le lezioni scolastiche è infrazione disciplinare anche per i docenti, avendo implicazioni sul modello educativo, richiamato nella circolare del ministro della Pubblica istruzione 362/1998, nella direttiva ministeriale 30/2207 nonché nell’articolo 26 del Ccnl di settore. Tribunale di Santa Maria Capua Vetere sentenza 611 del 14 maggio 2018. La dicitura «online» presente nello screenshot non è una prova sufficiente a dimostrare che la professoressa stesse utilizzando WhatsApp durante la lezione. L’orario presente in alto a destra della schermata non è infatti riferibile all’ora di utilizzo del programma ma corrisponde al cosiddetto orario locale del telefono. Di conseguenza le sanzioni della censura e della sospensione dal servizio per dieci giorni devono essere annullate.

4.5. Legittimo il licenziamento dell’insegnante che ha una storia con un alunno

Per i giudici non conta neanche la circostanza che la madre della ragazza fosse a conoscenza della relazione può giustificare il docente (di Pietro Alessio Palumbo - 24 ottobre 2022)
Con la recente sentenza n. 30955/2022 la Corte di Cassazione ha chiarito che l’aver intrattenuto una relazione sentimentale e sessuale con una alunna minorenne giustifica il provvedimento di licenziamento del docente da parte del ministero. E a nulla rileva il fatto che l’alunna abbia compiuto la maggiore età nello stesso anno scolastico, che la madre sia stata consapevole della relazione, che la relazione sia scaturita da un iniziale interessamento della minore e che quest’ultima sia stata consenziente ricambiando i sentimenti del suo professore. 
Il disvalore della condotta: Emerge in tutta la sua gravità considerando, da un lato, il ruolo di responsabilità e la funzione educativa assegnati al docente e, dall’altro il fatto che gli studenti attraversavano un’età obiettivamente critica sotto il profilo dello sviluppo della personalità e delle modalità di interazione sociale. In questo contesto il docente è tenuto a relazionarsi con gli studenti con la maturità di un soggetto adulto ed a svolgere un fondamentale ruolo educativo.
Instaurare una storia sentimentale e sessuale con un’alunna - tanto più se minorenne - significa venir meno in modo radicale ai doveri ed alle responsabilità insiti nel ruolo docente e disvela la totale incapacità di discernere la sfera professionale da quella personale nonché la sfera etica da quella sentimentale. Giungendo il docente sostanzialmente a uniformarsi nei comportamenti a un coetaneo dei propri allievi.Ciò si riverberava sul rapporto fiduciario con l’amministrazione scolastica pregiudicandolo in modo irreparabile.
La considerazione ulteriore: Ragionevolmente neppure può sostenersi che tali fatti siano qualificabili come estranei alla sfera scolastica poiché avvenuti al di fuori degli edifici della scuola e quindi privi di ricadute in ambito scolastico senza pregiudizio per il rendimento dell’alunna e i suoi rapporti con i compagni di classe e gli altri docenti: sono in gioco la funzione docente e il rapporto educativo gravemente compromessi in tali situazioni.

4.6. Dal prof il buon esempio anche nella vita privata

La sentenza: il contributo alla formazione dei giovani non riguarda solo l’ambito scolastico (di Pietro Alessio Palumbo - 31 ottobre 2022)
I punti chiave: Il contributo alla formazione umana dei giovani, oltre che con la trasmissione di nozioni, si sostanzia anche nell’esempio comportamentale, sia in ambito scolastico che in quello extra-scolastico, nella misura in cui le condotte private del docente possano risultare di conoscenza diffusa. Partendo da queste coordinate la Corte di cassazione (con sentenza 28976/2022) ha sottolineato che la commissione da parte del prof di un grave reato extra-lavorativo non può essere considerato coerente con la funzione docente, perché essa costituisce nei fatti la nitida negazione dei connotati di contributo alla «formazione umana».
La decisione: La Suprema corte ha chiarito che in tema di sanzioni disciplinari per i docenti della scuola pubblica, la possibile sospensione per sei mesi con successivo spostamento a mansioni amministrative nel caso della commissione di reati puniti con pena non inferiore nel massimo a tre mesi e di condotte tali da denotare l’incompatibilità con la prosecuzione della funzione docente, costituisce fattispecie che consente al docente di evitare il licenziamento. A condizione che le condotte extra-lavorative del docente non siano tali da risultare totalmente incompatibili con la persistenza del vincolo fiduciario e con esso dell’intero rapporto di lavoro.

SALESIANI PER IL LAVORO - ONLUS

Una proposta Salesiana per dare dignità e futuro! Senza lavoro non si può vivere...


La Onlus Salesiani per il lavoro si rivolge a persone - giovani e adulti - che sono in età lavorativa e versano in condizione di disagio sociale, attraverso i servizi dell'informazione, dell'orientamento, della formazione e dell'aggiornamento professionale. Punta a favorire il loro inserimento o reinserimento nel mondo del lavoro. Per maggiori informazioni sulle attività della onlus si può consultare il sito www.salesianiperillavoro.it
Si allegano la brochure di presentazione e un segnalibro.