La IeFP nelle Regioni e Province Autonome

Nella newsletter di ottobre 2025 la Fondazione si è soffermata, in maniera approfondita, sulla attenzione data al sistema formativo regionale da parte dei Governatori risultati vincitori nella competizione elettorale. In altre parole, il titolo indica l’oggetto dell’indagine effettuata: l’attenzione alla IeFP data dal Governo Regionale risultato vincitore nella competizione elettorale. Si tratta di una attenzione che non appare sufficientemente indagata, pur importante, a giudizio di chi scrive, per comprendere le scelte dell’Assessore al ramo e della Giunta nel suo complesso in materia di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) e di Politiche Attive del Lavoro (PAL). 
Ci avvaliamo, per illustrare questa indagine, quanto ha pubblicato il prof. Giulio Salerno su Rassegna CNOS. Lo studio ha riguardato le Regioni andate al voto negli anni 2023, 2024 e 2025. 
Nella presente nota ci si concentrerà sulle Regioni andate al voto nel 2024: Sardegna, Abruzzo, Basilicata, Piemonte, Liguria, Emilia-Romagna, Umbria. 
In una nota successiva si riporteranno le analisi relative alle Regioni andate al voto nell’anno 2025: Valle d’Aosta, Marche, Calabria, Toscana, Campania, Puglia, Veneto. 
Anche nella presente nota si riportano, per memoria, anche altre iniziative promosse dalla Fondazione CNOS-FAP ETS Impresa Sociale aventi la medesima finalità: indagine sul sistema formativo regionale dal punto di vista delle politiche regionali, dell’organizzazione dell’offerta formativa, dal contratto di lavoro adottato, dell’Accreditamento, ecc.

Tenuta formativa: il sistema IeFP CNOS-FAP conferma risultati solidi

Il terzo monitoraggio nazionale sulla tenuta formativa presso la Fondazione CNOS-FAP evidenzia la stabilità e l’alta qualità del sistema di Istruzione e Formazione Professionale. I dati relativi al periodo 2024-2025, basati su una popolazione di 11.473 allievi, confermano l'efficacia di un modello educativo focalizzato sulla persona e sulla continuità dei percorsi formativi.

Un sistema che accompagna
L'84,56% degli studenti ha portato a termine con successo il percorso formativo, con 9.702 allievi che hanno concluso l'anno. Gli allievi con esito negativo sono il 9,13% (1.048 unità), mentre i ritiri rappresentano il 6,30% (723 allievi). Questi dati vanno oltre una semplice performance: illustrano la capacità del sistema di supportare percorsi di vita non lineari, di trasformare le interruzioni in opportunità di ripartenza e di mantenere viva la relazione educativa anche nei momenti di discontinuità.

Tre anni di monitoraggio: una tendenza positiva
Il confronto con i due cicli di monitoraggio precedenti mostra una crescita costante. La percentuale di esiti positivi è aumentata dall'83,2% nel 2022-2023 all'84,1% nel 2023-2024, raggiungendo ora l'84,6%. Contemporaneamente, i ritiri sono diminuiti dal 7,0% al 6,3%. Questa stabilità dimostra che la tenuta formativa non è un risultato isolato, ma riflette un sistema coerente che nel tempo mantiene standard elevati di qualità educativa.

Differenze territoriali come risorsa
L'analisi geografica evidenzia differenze che rispecchiano i vari contesti in cui operano i Centri di Formazione Professionale. Nel Nord Italia, che rappresenta oltre l'80% dell'utenza totale, l'87,7% degli allievi ha un esito positivo, mentre i ritiri sono al 4,7%. Questi risultati sono supportati da un ecosistema formativo integrato e da reti consolidate tra formazione e imprese. Nel Centro Italia, gli esiti positivi sono al 72,1%, in aumento rispetto al 70,8% del primo monitoraggio. Nel Sud e nelle Isole, il 66,9% degli allievi conclude con successo il percorso, con un miglioramento rispetto al 64,5% iniziale. La differenza tra le macro-aree si riduce progressivamente, attestandosi intorno ai venti punti percentuali, indicando una convergenza territoriale e la capacità del sistema di adattarsi alle esigenze locali.

Il primo anno: una fase cruciale
L'analisi delle annualità mostra che il primo anno è il periodo più critico, caratterizzato da maggiori difficoltà di adattamento e fragilità relazionali. Tuttavia, i dati indicano un miglioramento graduale: nel secondo anno si raggiunge l'86,7% di esiti positivi, nel terzo anno l'89,5%, e nel quarto si stabilizza all'86,0%. Questo andamento suggerisce un percorso formativo in cui la stabilità si rafforza nel tempo, grazie al consolidarsi delle dinamiche educative e del senso di appartenenza alla comunità formativa.

Oltre il ritiro: percorsi di continuità
Uno dei punti più importanti emersi dal monitoraggio riguarda i percorsi successivi al ritiro. Oltre la metà dei ritirati (53,9%) si classificano come dispersione, ma una quota significativa continua il proprio percorso: il 17,9% si inserisce nel mondo del lavoro, il 14,4% rientra nel sistema scolastico, e il 10,5% si iscrive a un altro Centro di Formazione Professionale. Solo il 3,2% sono in condizione di NEET. Questi dati mostrano che esistono transizioni educative attive, percorsi non lineari che comunque favoriscono lo sviluppo di competenze e di senso di appartenenza sociale. La capacità dei CFP di mantenere un contatto con gli allievi ritirati, aiutandoli nel riorientamento o nella ricollocazione, rappresenta un segnale di responsabilità educativa condivisa.

Settori formativi e vocazione territoriale
La lettura per settore conferma che i risultati variano in base alle caratteristiche produttive e alla vocazione territoriale. I tassi di esito positivo più elevati si riscontrano nel settore grafico (87,7%), meccanico-industriale (86,8%), lavorazione del legno (86,9%) ed elettrico (86,0%), che beneficiano di filiere produttive consolidate e di un saldo legame con il mondo del lavoro. Settori come automotive (82,9%), logistica (85,1%) e ristorazione (82,1%) mostrano risultati vicini alla media, mentre comparti come informatica (78,4%) e agricoltura (81,2%) evidenziano maggiore variabilità, spesso dovuta a fattori esterni come stagionalità, assunzioni precoci e mobilità territoriale.

La dimensione pedagogica della tenuta
La cultura della cura, non un semplice meccanismo di controllo, sostiene la tenuta formativa. Ogni dato riflette le qualità relazionali dei CFP, il loro modo di vivere l'esperienza educativa quotidiana, di instaurare fiducia, di supportare i momenti difficili e di fare della formazione un percorso di crescita personale. Per CNOS-FAP, la formazione professionale acquista un significato profondo: non si limita a sviluppare competenze, ma si dedica ad accompagnare le persone, aiutandole a trasformare il loro potenziale in un progetto e la fragilità in opportunità di apprendimento.

Prospettive future
Il monitoraggio della tenuta formativa rappresenta un punto di congiunzione tra cultura pedagogica e cultura organizzativa, offrendo uno strumento di conoscenza che illumina i processi formativi senza ridurli a mere cifre. Ogni percentuale diventa un segnale, ogni variazione un indizio, ogni andamento un'opportunità per ripensare i processi di accompagnamento e sostegno.
L'esperienza di questi tre anni di monitoraggio conferma l'importanza di rafforzare l'analisi territoriale, porre attenzione ai passaggi critici, sostenere la continuità educativa post-ritiro e integrare i dati quantitativi con elementi qualitativi.
Il sistema CNOS-FAP si conferma come un modello di tenuta educativa e sociale: una rete che si sostiene non perché trattiene, ma perché accompagna; che non evita la dispersione, ma la riconosce, la comprende e la trasforma in opportunità crescita.

Il rapporto completo "Il terzo monitoraggio della Tenuta Formativa nella Fondazione CNOS-FAP ETS" (a.f. 2024-2025), a cura di M. Vecchiarelli, è disponibile qui per approfondimenti.

Quarti anni IeFP: una ricerca CNOS-FAP traccia la rotta verso le filiere tecnologico-professionali

La riforma che trasforma gli istituti tecnici e professionali in percorsi quadriennali seguiti da un biennio di specializzazione ITS Academy non riguarda solo il sistema scolastico. Il sistema di Istruzione e Formazione Professionale regionale può giocare un ruolo strategico in questa trasformazione, a partire dal diploma professionale che rappresenta lo snodo cruciale per l'accesso ai percorsi terziari.

CNOS-FAP ha promosso un'indagine approfondita su 50 quarti anni realizzati nei propri Centri di Formazione Professionale e cinque casi di studio regionali, coordinata dai professori Dario Nicoli e Arduino Salatin. La ricerca, presentata nel volume "L'offerta formativa verticale IeFP - Indagine sui quarti anni", restituisce una fotografia del sistema formativo in un momento di grande trasformazione normativa.

I risultati evidenziano una realtà solida e dinamica. L'adozione del sistema duale attraverso apprendistato e alternanza rafforzata coinvolge la quasi totalità dei percorsi, con partnership strutturate tra Centri e imprese. Gli allievi mostrano buona tenuta nella partecipazione ed elevato successo formativo. Emerge però anche una duplice anima dei quarti anni: accanto al modello prevalentemente professionalizzante, persiste in alcune realtà un approccio "passerella" orientato alla preparazione per il passaggio al sistema scolastico statale.

La ricerca ha fatto emergere la consapevolezza diffusa tra formatori e direttori del valore distintivo dell'approccio IeFP, fondato sull'esperienza come via di accesso alla realtà e su metodologie laboratoriali capaci di sviluppare sia competenze tecniche avanzate sia quelle dimensioni relazionali, emotive e critiche indispensabili nel mondo del lavoro contemporaneo. Un approccio che trova profonde consonanze con la tradizione educativa salesiana, capace di integrare formazione professionale e crescita umana integrale.

La prospettiva della filiera tecnologico-professionale verticale, ora divenuta ordinamentale con il Decreto-legge 127/2025, rappresenta una sfida ma anche un'opportunità storica. Per la prima volta, il diploma professionale IeFP può costituire titolo di accesso diretto ai percorsi ITS Academy, superando il monopolio del diploma di Stato. Questo richiede però un ripensamento complessivo del curricolo quadriennale, da costruire in stretto raccordo con INVALSI e con gli ITS Academy, valorizzando saperi cognitivi e non cognitivi attraverso compiti di realtà e metodologie che coinvolgano pienamente gli allievi.

La ricerca indica con chiarezza la necessità di evitare tre rischi: lo scolasticismo rigido nella separazione delle discipline, il bricolage progettuale privo di una visione organica, e il performativismo che costruisce il curricolo sugli standard finali anziché sui dinamismi reali dell'apprendimento. La strada indicata è quella di un approccio unitario nazionale che preservi le specificità metodologiche della formazione professionale, centrata sulla persona e sul lavoro come dimensioni costitutive della crescita.

CNOS-FAP si impegna a portare questa riflessione nei tavoli istituzionali con Ministeri e Regioni, convinta che sia giunto il momento di riallacciare il filo con la storia della Formazione Professionale e di perfezionare un approccio formativo che risponde alle esigenze dei giovani, delle famiglie e delle imprese del nostro tempo.

Scarica il volume L'offerta formativa verticale IeFP - Indagine sui quarti anni

FSE+ 2021-2027: 75 miliardi di euro per occupazione, formazione e inclusione sociale

L'analisi sulla programmazione FSE+ restituisce la dimensione degli investimenti europei destinati alla coesione territoriale: 75 miliardi di euro complessivi (42,6 miliardi di fondi UE e 32,2 miliardi di cofinanziamento nazionale), di cui 28,6 miliardi specificamente destinati al Fondo Sociale Europeo Plus. Le risorse sono gestite attraverso 49 programmi operativi con obiettivi ambiziosi: portare il tasso di occupazione nazionale al 73% entro il 2030, coinvolgere il 60% degli adulti in percorsi formativi e ridurre di 3,2 milioni le persone a rischio povertà ed esclusione sociale.

La distribuzione tematica evidenzia due priorità strategiche: occupazione e lavoro assorbono il 52% delle risorse (oltre 4,1 miliardi di euro), mentre istruzione e formazione rappresentano il 28%, destinato al contrasto della dispersione scolastica e al rafforzamento delle competenze. Il recente Regolamento UE 2025/1913 introduce maggiore flessibilità nella riprogrammazione verso priorità emergenti, includendo transizione verde, decarbonizzazione industriale e collegamento con la piattaforma STEP per tecnologie strategiche europee.

I dati di attuazione al 30 giugno 2025 mostrano un avanzamento del 37,9% in termini di impegni e del 14,4% in termini di pagamenti per i programmi regionali, evidenziando la necessità di accelerare nell'implementazione operativa per tradurre le risorse programmate in interventi concreti sul territorio.

L'Osservatorio CNOS-FAP fotografa gli investimenti regionali 2024: quasi 3 miliardi per formazione e lavoro

L'analisi condotta dall'Osservatorio CNOS-FAP in collaborazione con PTSCLAS restituisce un quadro significativo delle politiche formative e occupazionali regionali. Nel 2024 le Regioni e le Province Autonome hanno stanziato complessivamente 2,96 miliardi di euro attraverso 223 avvisi pubblici: 1,82 miliardi destinati alla formazione professionale (61% del totale) e 1,14 miliardi alle politiche attive del lavoro (39%).
I dati evidenziano il consolidamento del Sistema Duale, che ora caratterizza 31 dei 42 avvisi IeFP pubblicati, sostenuto principalmente da risorse PNRR. Le politiche attive registrano una ripresa dopo la contrazione del 2023, superando nuovamente il miliardo di euro con un focus su upskilling e reskilling. La formazione mirata all'inserimento lavorativo cresce al 32,8% delle risorse, mentre i tirocini extracurricolari passano dal 10% al 16,7%.
Permangono tuttavia criticità legate alle disomogeneità territoriali: alcune Regioni non hanno pubblicato avvisi formativi nel 2024, mentre la filiera professionalizzante IFTS-ITS resta frammentata. La Legge 121/2024 apre nuovi scenari con percorsi IeFP quadriennali che potrebbero ridefinire l'intera filiera tecnico-professionale. Le sfide prioritarie rimangono il rafforzamento della governance multilivello, sistemi efficaci di monitoraggio degli impatti occupazionali e la garanzia di uniformità qualitativa su tutto il territorio nazionale.

Presentato "IeFP Next": il position paper per l'evoluzione della formazione professionale

Il 12 novembre 2025, nella Sala Atti Parlamentari della Biblioteca del Senato "Giovanni Spadolini" a Roma, si è tenuta la conferenza "Verso un nuovo modello di VET: 20 anni di sistema di istruzione e formazione professionale", durante la quale CNOS-FAP, in collaborazione con PTS, ha presentato il position paper che traccia le linee guida per il futuro del sistema di Istruzione e Formazione Professionale.
Il documento nasce dalla consapevolezza che la formazione professionale ha conquistato una dignità riconosciuta, costruita in vent'anni attraverso un quadro legislativo solido, la professionalità dei formatori e i risultati concreti ottenuti dai giovani nei percorsi formativi. Come ha sottolineato don Giuliano Giacomazzi nell'introduzione ai lavori, "a partire da questa ricchezza, da questo riconoscimento della dignità, del valore della formazione professionale, abbiamo provato a costruire un documento che vuole raccogliere tutta la ricca storia che c'è stata in questi 20 anni e fare un passo in avanti".
Il position paper non parte da zero, ma da un sistema che ha dimostrato la propria efficacia. L'obiettivo è evolvere questo modello verso una prospettiva più ampia, dove l'approccio della IeFP diventi una postura formativa applicabile non solo ai percorsi iniziali ma all'intero sistema della formazione professionale. 
Il documento rappresenta l'avvio di un confronto con tutti gli stakeholder del settore per costruire una visione condivisa del futuro della formazione tecnico-professionale in Italia.

Napoli veste i sogni del cinema: al via la Bottega artigiana per i costumisti di domani

Dal 9 dicembre, venti giovani potranno trasformare la passione per la sartoria in una professione grazie al corso gratuito promosso da Cinecittà e realizzato con CNOS-FAP Napoli
C'è un filo invisibile che unisce i grandi capolavori del cinema italiano: passa attraverso ago, tessuto e mani sapienti. È l'arte del costume teatrale e cinematografico, quella maestria che trasforma personaggi in icone. Ed è a Napoli, città teatrale e laboratorio di talenti riconosciuti nel mondo, che questa tradizione trova nuova linfa.
Dal 9 dicembre 2025 prende il via presso la nostra sede "Bottega artigiana: sartoria e taglio costume", un corso di formazione professionale completamente gratuito promosso da Cinecittà e finanziato con fondi PNRR del Ministero della Cultura, in collaborazione con la Fondazione di Comunità San Gennaro.

Un'arte che diventa futuro
Il percorso prevede 300 ore di formazione - 90 teoriche e il resto dedicate a laboratori pratici - per venti partecipanti dai 18 anni in su. Il focus tematico è il "Siglo de Oro" napoletano (XVI-XVIII secolo), periodo di straordinario fervore culturale. Allievi e allieve studieranno la storia del costume dall'epoca romana al Novecento, la gestione di una sartoria e realizzeranno un costume completo, dalla progettazione alla confezione.
Alla conferenza stampa di presentazione del 4 novembre presso l'Istituto Salesiano Don Bosco, Lucia Borgonzoni, Sottosegretario alla Cultura, ha sottolineato il duplice obiettivo: "offrire un'opportunità concreta a chi sogna di avvicinarsi al mondo del cinema e dello spettacolo; dall'altro, garantire un futuro a un mestiere con radici antiche, pilastro del nostro patrimonio creativo".
Antonio Saccone, Presidente di Cinecittà, ha dichiarato: "Cinecittà è il tempio dell'artigianato che diventa arte. I corsi che promuoviamo sono pensati per garantire un futuro al nostro cinema, grande quanto è stata la sua storia".
Particolarmente toccante l'intervento di don Antonio Loffredo, che ha offerto una riflessione poetica radicata nella storia del Rione Sanità: "Quando tutto intorno distruggeva, qualcuno continuava a creare. È un atto umano, è un atto di speranza". Ha poi ricordato l'episodio biblico in cui Dio, dopo la perdita dell'innocenza, cuce una veste per l'uomo: "È un gesto di tenerezza straordinaria. Il primo atto sartoriale della storia non nasce per coprire, ma per restituire dignità".
Pasquale Calemme, Presidente della Fondazione di Comunità San Gennaro, ha evidenziato come "al Rione Sanità il teatro e la cultura hanno radici profonde. L'arte qui è sempre stata mestieri e artigianato. Vogliamo offrire ai giovani l'occasione di riscoprire quel sapere e trasformarlo in futuro professionale".

Anna Giordano, costumista che ha lavorato con Paolo Sorrentino e Cristina Comencini, seguirà la parte pratica: "Il costume è una seconda pelle del personaggio. Insegnerò ai ragazzi come muovere le mani. Il cuore e la testa dovranno metterceli loro".
Questo progetto racconta di giovani che avranno l'opportunità di scoprire che le proprie mani possono creare bellezza, che i propri sogni possono prendere forma in trame e tessuti, che il talento può diventare mestiere. Racconta di una città, Napoli, che continua a essere fucina di creatività. E racconta di una missione educativa, quella salesiana, che da sempre crede nel potere trasformativo della formazione professionale.

Premio Nazionale Adriano Olivetti 2025: quando l'impresa diventa progetto di civiltà

Renner Italia è Premio Nazionale Adriano Olivetti 2025, vincitrice assoluta tra 108 realtà selezionate in tutta Italia. Il riconoscimento, ricevuto dal ministro Adolfo Urso al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, premia il progetto di welfare abitativo realizzato in partnership con il nostro CNOS-FAP Castel de' Britti: formazione, contratto a tempo indeterminato e alloggi per giovani rifugiati. 
Come ha dichiarato l'amministratore delegato Lindo Aldrovandi: "Olivetti ci ha insegnato che l'impresa non è solo produzione e bilancio, ma un progetto di civiltà. Che l'industria può e deve essere un luogo dove il lavoro costruisce non solo prodotti, ma dignità e relazioni". Il modello risponde a un paradosso del mercato italiano: il 58,9% delle imprese fatica a trovare operai qualificati, mentre giovani immigrati cercano solo opportunità di lavorare e integrarsi. A un anno dall'avvio, quattro ragazzi vivono negli alloggi recuperati da Renner e lavorano in azienda. Come Solayman, che ha attraversato il Sahara, un carcere libico e il Mediterraneo per inseguire il sogno di una vita dignitosa: oggi confeziona colori per Renner e costruisce il suo futuro. 
Le entrate degli affitti finanziano direttamente la formazione salesiana. È un modello dove vincono tutti: i giovani che si integrano, l'impresa che assicura continuità produttiva, il territorio che non sopporta costi sociali. 
Perché quando il lavoro incontra la dignità, quando la formazione incontra l'opportunità, quando l'accoglienza incontra la responsabilità, non ci sono solo operai che trovano impiego: ci sono vite che rinascono e futuro che prende forma.

Premio CEOforLife Awards 2025 nella categoria Social Impact – Scuola e Università 

In occasione dei CEOforLife Awards 2025 Schneider Electric e CNOS-FAP hanno ricevuto il premio nella categoria Social Impact – Scuola e Università.
Il riconoscimento è stato ritirato congiuntamente da Davide Zardo, Presidente e Amministratore Delegato di Schneider Electric Italia, e da Don Giuliano Giacomazzi, Direttore Generale della Fondazione CNOS-FAP ETS, a testimonianza di una collaborazione solida e di lungo periodo.
Il premio valorizza il progetto “Schneider Electric e Salesiani CNOS-FAP: Insieme per Formare, Orientare, Includere”, un’iniziativa quinquennale che punta a formare tecnicamente migliaia di giovani nelle aree dell’elettrificazione, dell’energia, dell’automazione e della sostenibilità, con particolare attenzione anche ai ragazzi a rischio dispersione e ai giovani NEET.
Un impegno comune che ha già portato, in oltre vent’anni di collaborazione, alla formazione di 40.000 giovani, alla creazione di 150 laboratori didattici e a numerosi interventi di riqualificazione energetica nelle Case Salesiane.

Quando la formazione tecnica si trasforma in esperienza concreta. Una giornata in Fischer

31 ottobre 2025. Durante il seminario dedicato al Settore Elettrico, Elettronico ed Energia della Fondazione CNOS-FAP ETS, 31 formatori e responsabili dei Centri Salesiani Italiani hanno partecipato alla prima edizione della formazione tecnica sul fissaggio, svoltasi presso la sede di Fischer Italia a Padova.
Un percorso formativo strutturato. Questa iniziativa si inserisce in un percorso più ampio che ha già coinvolto i nostri Centri di Formazione Professionale di Vigliano Biellese (30 allievi), Udine (24 allievi) e Sesto San Giovanni (44 allievi). La formazione presso Fischer Italia rappresenta l'evoluzione del progetto: portare i formatori direttamente nella sede del partner industriale per un'esperienza immersiva e specializzata.
Il percorso è coordinato da Think PRO, l'area specializzata di Do Smart & Partners dedicata a formazione e risorse umane, che sviluppa percorsi formativi tecnici e manageriali con metodologie innovative che collegano apprendimento e risultati concreti. 
Dalla formazione all'esperienza. Il corso teorico-pratico ha trasformato i contenuti tecnici in esperienza diretta, affrontando gli elementi di tecnica generale del fissaggio:

  • Caratteristiche e vantaggi delle applicazioni delle principali tipologie di fissaggio per impiantistica elettrica e solare
  • Analisi delle caratteristiche tecniche, modalità d'uso e potenziali errori di montaggio dei vari prodotti
  • Documentazione di qualifica e supporti per l'utilizzo

Particolare valore ha avuto la parte pratica, durante la quale i nostri formatori hanno sperimentato direttamente le tecniche di fissaggio e testato gli strumenti professionali, acquisendo competenze operative immediatamente trasferibili nelle attività didattiche.
Una collaborazione strategica in evoluzione. Questa iniziativa rappresenta una azione concreta di collaborazione strategica che la Fondazione CNOS-FAP ETS sviluppa con aziende leader di settore, come Do Smart & Partners e Fischer per potenziare l'offerta formativa dei nostri Centri.
Un approccio sistemico che include non solo i giovani, ma anche i docenti che li accompagnano e le aziende che imparano ad accoglierli e a far crescere il loro potenziale.
Un metodo che ci permetterà di garantire ai nostri allievi una formazione sempre più allineata alle esigenze del mercato del lavoro, mantenendo i valori educativi che ci contraddistinguono.

Accordi di collaborazione con Espon e Siemens

Novembre ha segnato due importanti partnership strategiche per la Fondazione.

Il 20/11 abbiamo siglato un accordo di collaborazione con Epson Italia che offrirà ai nostri allievi e allieve visite aziendali, percorsi di alternanza rafforzata e accesso a tecnologie avanzate nei settori della stampa grafica, videoproiezione e soluzioni office, mentre i formatori beneficeranno di aggiornamenti professionali e materiali didattici specializzati, con supporto tecnologico anche per l'Esposizione nazionale dei Capolavori.

Il 26/11 abbiamo rinnovato la collaborazione con Siemens, consolidando un ecosistema formativo orientato all'Industria 4.0: l'accordo si concentra su macchine utensili a controllo numerico, automazione industriale, elettrificazione, monitoraggio energetico e smart building, con i nostri Centri che potranno diventare punti di riferimento territoriali Siemens EDU per erogare certificazioni riconosciute dal mercato. 

Due collaborazioni che traducono concretamente il nostro impegno nel costruire ponti solidi tra formazione e impresa, garantendo ai giovani competenze tecniche immediatamente spendibili e ai formatori strumenti sempre aggiornati per accompagnare le nuove generazioni verso il mondo del lavoro. 

CircuWasteVETAfrica – In-person Consortium Meeting a Swakopmun

Il 4 novembre si è tenuto a Swakopmund (Namibia) l’incontro in presenza dei partner del progetto CircuWasteVETAfrica, cofinanziato dal programma Erasmus+, per fare il punto sui progressi delle attività e pianificare i prossimi passi verso la sostenibilità nella formazione professionale (TVET).

Un ruolo centrale è stato svolto dal CNOS-FAP, che ha guidato le sessioni dedicate al Work Package 2, focalizzate sulla valutazione dei percorsi di formazione dei formatori (ToT), la preparazione del Workshop finale dei Trainer e l’organizzazione della Diploma Session in collaborazione con PRSD.
Il contributo del CNOS-FAP continua a essere fondamentale per garantire la qualità pedagogica del progetto e per rafforzare le competenze dei formatori africani coinvolti nell’iniziativa.

Un passo concreto verso una formazione professionale più sostenibile e circolare! 

Progetto GoBeyond

Dal 1 al 4 dicembre, il Comitato di Indirizzo del progetto "Go Beyond" visiterà la Silicon Valley per una missione strategica presso le sedi di Google a San José e Mountain View, in collaborazione con Google for Education e MR Digital. 

La delegazione, composta dal Presidente CNOS don Elio Cesari, dal Direttore Generale don Giuliano Giacomazzi, dai coordinatori scientifici Prof. Federico Valletti e Prof. don Michal Vojtàš, e dai delegati per Scuola e Formazione Professionale don Lorenzo Teston e Prof. Alberto Grillai, incontrerà i leader di Google, parteciperà a sessioni sulla roadmap di Gemini (l'intelligenza artificiale generativa di Google), visiterà il Tech Park e il Demo Center, e avrà incontri one-to-one con i team tecnici. 

Questa è un’opportunità unica per scoprire direttamente le potenzialità dell'intelligenza artificiale applicata all'educazione salesiana, rafforzare la partnership strategica con Google for Education, e portare ai nostri Centri di Formazione Professionale metodologie e strumenti innovativi che migliorano l'esperienza di apprendimento dei nostri giovani. Un viaggio che dimostra l’impegno della Fondazione nell’anticipare le trasformazioni del mondo del lavoro e nel preparare le nuove generazioni con competenze digitali sempre più fondamentali.

Al Senato la riflessione sui 20 anni della IeFP: presentato "IeFP Next", il position paper per il futuro della formazione professionale


Il 12 novembre 2025, nella Sala Atti Parlamentari della Biblioteca del Senato "Giovanni Spadolini" a Roma, CNOS-FAP e PTS hanno organizzato il convegno "Verso un nuovo modello di VET: 20 anni di sistema IeFP". Questo evento ha rappresentato un momento di riflessione collettiva sul ventennale della riforma che ha dato origine al sistema di Istruzione e Formazione Professionale nel nostro Paese.

Un sistema che ha conquistato dignità sul campo
"La dignità della formazione professionale l'abbiamo conquistata sul campo", ha aperto Don Giuliano Giacomazzi, Direttore Generale della Fondazione CNOS-FAP ETS, individuando tre elementi fondamentali di questo successo: un solido quadro legislativo costruito con metodo partecipativo, la professionalità dei formatori che quotidianamente portano avanti il lavoro educativo, e i risultati concreti raggiunti dai ragazzi. "Molti dei nostri allievi arrivano convinti che non potranno mai imparare nulla ed escono con competenze professionali che diventano un dono per gli altri".

I dati dell'Osservatorio 2024: consolidamento e crescita
Sara Fortini di PTS ha presentato i dati dell'Osservatorio 2024, frutto del monitoraggio costante delle politiche regionali avviato nel 2017: 223 avvisi pubblici per complessivi €2,96 miliardi, con la formazione che rappresenta il 61% delle risorse (€1,82 miliardi). Il dato più significativo riguarda il consolidamento del Sistema Duale: 31 dei 42 avvisi IeFP prevedono modalità duale, finanziati prevalentemente con risorse PNRR. Un segnale chiaro della direzione intrapresa dal sistema.

"IeFP Next": il position paper per guardare oltre
Il cuore del convegno è stata la presentazione del position paper "IeFP Next", documento elaborato da CNOS-FAP e PTS che raccoglie la ricca storia dei vent'anni trascorsi e propone un salto di qualità per il futuro. Come ha spiegato Mattia Dolci, executive vice president di PTS: "Raccontiamo la IeFP immaginando di raccontare un'identità della formazione professionale. È una postura con cui fare formazione, applicata oggi all'IeFP ma valida per tutto il sistema VET, iniziale e continuo."

Le proposte chiave
Mauro Frisanco
ha illustrato la proposta di revisione del repertorio nazionale delle qualifiche, attualmente fermo all'accordo del 2011 con 17.000 standard da aggiornare uno per uno. La soluzione? Agganciare gli standard professionali all'Atlante del Lavoro INAPP, concentrando a livello nazionale solo la dimensione professionale e lasciando alle regioni l'articolazione dei risultati di apprendimento. "Serve un repertorio più agile, modellabile, rapido. Con l'Atlante abbiamo un aggiornamento in progress."
Roberto Vicini ha affrontato il tema delle competenze trasversali, proponendo la definizione di un Profilo Educativo Culturale e Professionale (PECUP) anche per la IeFP che espliciti le dimensioni personali e sociali dell'apprendimento, rendendo il sistema più flessibile attraverso modularità e microcredenziali. "Passare da curricoli standardizzati a curricoli personalizzati, dove l'intelligenza artificiale può supportare lo sviluppo incrementale dei livelli."

Il contributo istituzionale: un sistema al centro delle politiche
Il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga
, intervenuto in video, ha sottolineato: "La IeFP non deve più essere percepita come una scelta di Serie B, ma come un percorso di pari dignità educativa e professionale, capace di garantire competenze qualificate e opportunità reali di lavoro."
Il direttore generale del Ministero del Lavoro, Massimo Temussi, ha evidenziato il cambio di paradigma in atto: "Siamo penultimi in Europa per creazione di competenze digitali. La crescita del 543% degli ITS e oltre il 200% complessivo della formazione tecnico-professionale ci urla che l'IeFP non è figlia di un Dio minore, ma forse il meccanismo più vicino alle esigenze delle imprese. Con il 72% di successo occupazionale a due anni."

Le sfide: mismatch e demografia
Leopoldo Mondauto di Sviluppo Lavoro Italia
ha fotografato il paradosso del mercato italiano: record occupazionali (oltre 24 milioni di occupati) ma mismatch al 47% - quasi una posizione su due risulta di difficile reperimento. "Nel 2019 era il 26%. La carenza demografica farà uscire 6 milioni di persone per pensionamento nei prossimi 10 anni."
Natale Forlani, presidente INAPP, ha collegato i punti: "Il problema non è solo mancanza di nuove competenze, ma perdita di quelle esistenti. Gli anziani che vanno via non hanno sostituti. Serve cambiare il modello: non corsi ma personalizzazione, fascicolo del lavoratore, governance multiattore che metta al centro le persone."

La visione europea: dalla knowledge alla skills economy
Antonio Ranieri, capo dipartimento CEDEFOP,
ha collocato il dibattito italiano nel contesto europeo, affermando che "Il focus non è più solo sulla knowledge economy ma sulla skills economy. Le competenze tecniche sono ora considerate essenziali per innovazione e produttività, non più di livello basso. La IeFP può sfruttare un'enorme opportunità con i giovani adulti che hanno bassi livelli di istruzione."

Le conclusioni: un patto per il futuro
Paola Vacchina, presidente di Forma,
ha chiuso i lavori sottolineando la buona salute del sistema: "La IeFP arriva a questo ventennale in ottima forma. Ha reputazione altissima, numeri solidi, un nuovo contratto nazionale, diffusione crescente. Dobbiamo saper riconoscere questi risultati e da qui costruire il futuro."
Don Giuliano Giacomazzi ha rilanciato l'obiettivo principale: "Dopo 20 anni è il momento per una nuova legge che dia alla IeFP piena dignità ordinamentale. Fra i tanti obiettivi, il riconoscimento del valore legale del titolo di studio regionale: in Europa i nostri ragazzi possono usarlo per accedere a livelli superiori, in Italia ancora no. È tempo di cambiare."
Il position paper "IeFP Next" non rimarrà un documento di convegno: rappresenta l'avvio di un confronto con tutti gli stakeholder per costruire insieme il futuro della formazione professionale italiana, un futuro che deve saper coniugare flessibilità e qualità, innovazione e tradizione, competenze tecniche e crescita integrale della persona.