Argomento: 
Data: 
25 Settembre 2008
Descrizione breve: 
Il CSSC, Centro Studi Scuola Cattolica, propone, attraverso due fasi, un nuovo studio approfondito sulla SCUOLA CATTOLICA e sulla FORMAZIONE PROFESSIONALE DI ISPIRAZIONE CRISTIANA.
Contenuto nascosto: 
CSSC 1/a_10 anni di ricerche.pdf Centro Studi per la Scuola Cattolica (CSSC) Circonvallazione Aurelia 50 - 00165 Roma Tel. 0666398450 – Fax 0666398451 e-mail: csscuola@chiesacattolica.it sito: http://www.scuolacattolica.it Decennale del CSSC (1998-2008) “Oltre l’emergenza educativa La scuola cattolica al servizio dei giovani” (Rocca di Papa – 25 settembre 2008) DOPO DIECI ANNI QUALE FUTURO PER IL CENTRO STUDI PER LA SCUOLA CATTOLICA (bozza di comunicazione) Guglielmo Malizia Presentare qualcosa è sempre un problema ed espone a un rischio, non solo per lo spessore della realtà da presentare, ma soprattutto per il timore di non saper attingere alla "verità" di ciò che si presenta; pertanto, è necessario da subito precisare l’intenzione perseguita con questa comunicazione. Le finalità dell’intervento, come anche della giornata, non vogliono essere esclusivamente celebrative. Anche se ricorderò l'evoluzione di un decennio e richiamerò le iniziative più significative del CSSC in questo primo periodo di vita, l'obiettivo prioritario è sempre quello di prospettare linee di futuro. Ma non si può progettare un'azione se non prendendo le mosse da una conoscenza adeguata della situazione in cui si vuole agire e quindi sulla base di un'analisi dei condizionamenti del passato e delle forze operanti nel presente. Questa comunicazione si muove perciò tra passato, presente e avvenire, sviluppando il discorso principalmente in due direzioni: da un lato l’evoluzione del CSSC e dall'altro una sua valutazione in prospettiva di futuro. 1. L’evoluzione del CSSC Il CSSC assieme al Consiglio Nazionale della Scuola Cattolica (CNSC) rende visibile il passo più espressivo compiuto dalla comunità cristiana in direzione di un "sistema integrato di scuola cattolica e di formazione professionale" e di una sua "specificità culturale". Esso giunge al termine di un lungo iter che aveva trovato il suo punto culminante nel Convegno Nazionale organizzato nel 1991 dalla Conferenza Episcopale sul tema "La presenza della Scuola Cattolica in Italia". 2 L'incontro aveva tra l'altro indicato tre orientamenti operativi generali: 1) realizzare, a livello sia diocesano che nazionale, forme di raccordo significative ed efficaci per ovviare alla debolezza della struttura organizzativa della scuola cattolica frammentata in Associazioni prive di poteri reali all'interno e nei rapporti con l'autorità ecclesiastica e civile; 2) dar vita a un Osservatorio, che si ponesse come autorevole luogo di discussione, di riflessione e di proposta operativa; 3) agire con ogni sollecitudine ed energia in vista della concreta promozione in sede legislativa ed amministrativa dell'eguaglianza e della parità della scuola cattolica. Ci soffermiamo solo sul secondo orientamento perché è il più rilevante per il nostro discorso: infatti, l'Osservatorio è il seme dal quale è fruttificato il CSSC. Esso doveva costituire un organo di studio e di proposta sul piano culturale che veniva ad affiancare l'organismo più politico di coordinamento del sistema educativo della scuola cattolica, quello cioè che avrebbe dovuto assicurare forme di raccordo significativo, ossia il CNSC. In altre parole il compito dell'Osservatorio consisteva nell'elaborazione pedagogica e didattica e nell'approfondimento teologico-spirituale. Lo Statuto del Centro Studi fu approvato con deliberazione del Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana il 25 settembre 1996. L’anno successivo venne siglata la Convenzione triennale tra la CEI e l'Università Pontificia Salesiana chiamata a concretizzare la progettazione e a supportare sul piano scientifico e operativo l’azione del Centro Studi. Questa è stata rinnovata per due volte; nel 2007 l'UPS e la sua Facoltà di Scienze dell'Educazione hanno fatto notare alla CEI che la fase della costituzione e del consolidamento del CSSC a direzione salesiana era giunta a conclusione e che era tempo che si addivenisse ad una nuova formula operativa più pluralistica. La CEI si è trovata d'accordo con questa valutazione per cui non si è rinnovata la convenzione triennale, ma si è comunque affidato al Direttore del momento l'incarico di rimanere alla guida del CSSC per un altro triennio al fine di avviare la transizione richiesta. La necessità di una struttura a servizio specifico del momento culturale della scuola cattolica si veniva a presentare come una esigenza primaria nella ristrutturazione complessiva dei relativi organismi e doveva manifestare tramite la CEI l'interessamento che tutta la Chiesa italiana intendeva avere per le sue scuole. In tal senso, il CSSC è l'espressione della responsabilità che i Vescovi italiani assumono nei confronti di tutta la scuola cattolica in Italia. Va sottolineato che il termine scuola viene inteso dallo Statuto nell'accezione più ampia: esso cioè è comprensivo anche della «scuola materna autonoma di ispirazione cristiana e dei centri di formazione professionale [CFP] di ispirazione cristiana». Coerentemente a questa impostazione, lo Statuto all’art. 3 affida al CSSC il perseguimento di finalità impegnative attraverso strategie di elevato spessore scientifico. Lo scopo è di offrire alla comunità ecclesiale, a livello scientifico e operativo, un approfondimento dei problemi relativi alla presenza e all'azione della scuola cattolica in Italia in rapporto alla sua identità e al progetto educativo, alla consapevolezza ecclesiale, alle strutture e ai servizi e al suo cammino verso le garanzie civili, giuridiche e politiche. «Per l'attuazione di tale scopo, il Centro Studi per la Scuola Cattolica 3 a. svolge attività di studio, ricerca, sperimentazione e valutazione nei diversi settori scientifici e operativi; b. effettua, in qualità di Osservatorio, un monitoraggio costante e tempestivo sulla situazione della Scuola Cattolica in Italia, sulle opportunità che si presentano e sulle priorità che si impongono, e cura l'informazione e la documentazione attinente, a livello sia nazionale sia comparativo; c. presta, nel proprio ambito di competenza, consulenza specializzata di livello universitario alle scuole cattoliche e ai centri di formazione professionale di ispirazione cristiana; d. in particolare, redige un rapporto periodico sullo stato della Scuola Cattolica e dei centri di formazione professionale di ispirazione cristiana». Nel perseguimento delle mete appena descritte il CSSC svolge un ruolo sussidiario di promozione, coordinamento e verifica. Pertanto, non si sostituisce agli organismi esistenti, ma collabora con gli stessi per il potenziamento della scuola cattolica. Sul piano operativo il CSSC deve adottare un approccio progettuale. Ogni anno gli si richiede di preparare un piano di studi e di ricerche e il relativo bilancio. Nella predisposizione di tale documento intervengono secondo le loro competenze specifiche i due organismi principali del CSSC: il Comitato Tecnico Scientifico è chiamato a svolgere una funzione di elaborazione, mentre la deliberazione spetta al Consiglio di Amministrazione. Nella pratica la procedura si è semplificata e si è concentrata intorno a due punti di riferimento, il direttore del CSSC con il gruppo dei ricercatori che prepara i progetti e il Comitato Tecnico Scientifico che offre un parere esperto. Nell'approccio progettuale una fase essenziale è quella della valutazione. Anche in questo caso, per snellire la procedura, la pratica ha condotto a concentrarsi sul giudizio del Comitato Tecnico Scientifico. Quanto all'impostazione organizzativa, all'origine la CEI si è affidata alla Facoltà di Scienze dell'Educazione dell'Università Pontificia Salesiana di Roma, alle sue provate competenze accademiche, alla sua esperienza e al suo patrimonio culturale, come punto di aggregazione di altre potenzialità e garantendosi una funzione di supervisione e di controllo. Si tratta in sostanza di un Centro Studi della CEI e a gestione CEI, con autonomia di ricerca assicurata soprattutto dalla presenza dell'Università Salesiana nei primi anni e poi dagli studiosi che fanno parte del Comitato Tecnico Scientifico. La formula organizzativa ha dato buoni risultato nella fase costituente. Ora però è necessario arrivare a un'impostazione che ponga in gioco l'apporto di più istituzioni di ricerca del mondo cattolico, sia per emancipare il CSSC da una tutela di cui non ha più bisogno, sia per assicurargli un'identità condivisa dal maggior numero possibile di espressioni della cultura cattolica. 2. Una valutazione in prospettiva di futuro A dieci anni dall’inizio della sua attività, il bilancio del lavoro del CSSC è da ritenersi positivo. A questo risultato hanno contribuito innanzitutto il personale del 4 CSSC, il suo Comitato Tecnico-Scientifico e quanti hanno collaborato alle sue attività sotto la guida della direzione scientifica e organizzativa garantita dall’Università Pontificia Salesiana e dalla sua Facoltà di Scienze dell’Educazione. Il Centro Studi ha operato per il bene comune di tutta la scuola cattolica italiana considerata nel suo complesso e questo risultato non sarebbe stato possibile senza il contributo e il sostegno della CEI, del Consiglio Permanente, della Commissione Episcopale per l’Educazione, la Scuola e l’Università e dei Direttori dell’Ufficio Nazionale. Indispensabile è stata anche la cooperazione offerta dalle Federazioni/Associazioni di scuola cattolica e dal Ministero per la Pubblica Istruzione. A tutti esprimo la mia più viva gratitudine e riconoscenza: credo tuttavia che devo un grazie particolare ai miei collaboratori più stretti, Mons. Bruno Stenco, Paola Fabriani, Sergio Cicatelli, Carlo Fedeli e Vittorio Pieroni, e ai membri del Comitato Tecnico-Scientifico, nel quale si sono avvicendati nel tempo Cesare Bissoli, Michele Colasanto, Felice Crema, Pierino De Giorgi, Maria Luisa De Natale, Carmela Di Agresti, Gianfranco Garancini, Sira Serenella Macchietti, Gesuino Monni, Agostino Montan, S.E. Mons. Luigi Negri, Dario Nicoli, Cesare Scurati, Zelindo Trenti, Giuseppe Zanniello ed i compianti Giorgio Bocca e Giuseppe Gioia. Più in particolare, il CSSC ha saputo offrire, mediante indagini scientificamente condotte, una descrizione esaustiva della realtà, dell'azione e dell’evoluzione della scuola cattolica. Alla correttezza dell’analisi dei dati, il Centro Studi ha sempre abbinato l’offerta di conseguenti e motivate interpretazioni circa i punti di forza e di debolezza esistenti senza trascurare di formulare propri giudizi e anche proposte di soluzione. Il CSSC ha realizzato un monitoraggio costante e in genere tempestivo sulla situazione della scuola cattolica in Italia e ne ha dato una puntuale documentazione anche mediante la pubblicazione, riconosciuta e apprezzata, di un Rapporto annuale. Il CSSC ha seguito con attenzione le vicende della parità e delle riforme in Italia. Tuttavia, in questi due campi ha lasciato al CNSC e alle Federazioni/Associazioni di scuola cattolica di occupare il centro della scena, riservando per sé solo un compito di consulenza e di studio. Il lavoro del CSSC è stato in generale gradito e apprezzato, nonostante qualche resistenza da parte di alcune strutture preesistenti di scuola cattolica ma, accertato ormai che il CSSC non può né intende sostituirsi ad esse, ci si augura per il futuro una sempre maggiore e più efficace collaborazione. Un impegno particolare, che rappresenta in un certo senso la punta di diamante della capacità progettuale e propositiva del CSSC, è stato dedicato alla definizione della qualità non solo sul piano teorico, ma anche su quello operativo, cercando di radicare nella prassi delle scuole cattoliche una cultura di base adeguata. Se un rilievo può essere mosso in questo campo, esso riguarda i limiti incontrati nel tradurre i risultati della ricerca in indicazioni operative immediatamente fruibili da parte degli operatori sul campo. Per la realizzazione dei suoi molteplici e complessi compiti, soprattutto nel campo della ricerca e del monitoraggio della qualità, il CSSC avrebbe oggi bisogno di maggiori risorse sia finanziarie, sia di personale. In particolare, la gran parte del 5 personale del CSSC lavora a tempo parziale e spesso con contemporanei impegni gravosi; al contrario il CSSC avrebbe bisogno di dedicazione totale o almeno di più persone in grado di potergli riservare un tempo parziale reale. Per il futuro, gli ambiti di impegno del CSSC sembrano essere i seguenti.  La diffusione della cultura della qualità costituisce un impegno prioritario del CSSC: l’obiettivo è quello di sostenere l’azione costante di miglioramento dell’offerta della scuola cattolica dal punto di vista dell’efficacia dei servizi e dell’organizzazione, ma soprattutto in ordine alla sua identità culturale e pedagogica in piena fedeltà alla sua ispirazione e missione ecclesiale  I Rapporti finora pubblicati sono stati dedicati all’esame e alla promozione dei soggetti componenti la comunità educativa scolastica e formativa. Lo sforzo dovrà ora essere orientato a nuovi campi di ricerca con particolare riferimento agli aspetti collegati all’identità e al fondamento pedagogico dell’offerta formativa in relazione al contesto culturale e sociale.  Il monitoraggio e la raccolta dati sulla situazione quantitativa e qualitativa della scuola cattolica rappresenta un servizio da proseguire e sviluppare attraverso il potenziamento dell’Osservatorio. Nel pieno rispetto della originalità e ricchezza delle diverse realtà, occorre che la rilevazione sui fondamentali indicatori della vita delle scuole diventi patrimonio comune e sia offerto alla comunità cristiana e anche alla società civile. Per questo occorre un’anagrafe completa ed esaustiva che consenta effettivi riscontri da offrire all’opinione pubblica e un’azione coerente da concertare con le agenzie predisposte a questo scopo (Ministero, Invalsi, ecc.)  La formazione del personale docente e direttivo è di importanza strategica per l’avvenire della scuola cattolica. In collaborazione con le Federazioni/Associazioni di scuola cattolica, il Centro Studi attiverà un’azione di supporto e di approfondimento. La stessa attenzione va rivolta, in sinergia con le iniziative delle rispettive associazioni, ai percorsi di formazione dei genitori e degli studenti  Un altro campo di lavoro del CSSC riguarda la diffusione della cultura della parità e il contributo a superare i tanti ostacoli che impediscono all’opinione pubblica di apprezzare il significato e il valore della libertà di educazione  Nel rispetto delle reciproche competenze, il rapporto di cooperazione del Centro Studi con le Federazioni/Associazioni di scuola cattolica è indispensabile ed esistono le condizioni per una fruttuosa collaborazione. In sintesi, questi sei ambiti possono sicuramente offrire materia per assicurare ancora altri decenni di vita e di lavoro al CSSC e consentirgli di realizzare al meglio il suo servizio alla crescita e alla vitalità delle scuole cattoliche italiane. CSSC 1/c_intervista.pdf CSSC : “Oltre l’emergenza educativa. La scuola cattolica al servizio dei giovani”