Gli sviluppi attuali dei processi di hanno accentuato l’esigenza di approfondimenti e chiarificazione in merito alla loro progettazione. Così, accanto ai tradizionali corsi tecnico professionali pluriennali si parla sempre più di progettazione personalizzata per rispondere a esigenze di qualificazione individuale, di progettazione lungo tutto il corso della vita, di sviluppo di nuove competenze o di riqualificazione di quelle già possedute. Progettare un implica una chiara esplicitazione dei risultati attesi, di una diagnosi rispetto ad essi delle attuali , e atteggiamenti per identificare quali attività formative mettere in campo che offrano una sufficiente probabilità di successo. Così potranno essere anche prefigurati tempi e risorse formative necessarie. Occorre anche precisare che durante l’attuazione di un progetto formativo occorre molte volte adattarlo progressivamente in base si risultati parziali raggiunti o meno. A questo fine è utili un’attività di che risponde alle domande: dove vogliamo arrivare, a che punto siamo, quale il passo successivo. chiaro anche, che è ben diversa l’attività progettuale se si ha davanti un percorso pluriennale rivolto a un gruppo anche numeroso di allievi o si tratta di dipendenti di una organizzazione da riqualificare. In generale, quindi, la logica della progettazione formativa può essere così delineata secondo quattro passaggi fondamentali. Il primo passaggio riguarda i risultati formativi attesi. Questi vanno colti entro il quadro dei fini, o valori di riferimento, che sono chiamati a formare l’orizzonte educativo entro cui acquista senso e validità l’azione formativa. Se si tratta di corsi di IEFP va considerata quale è la comunità formativa di riferimento. Se si tratta di corsi di riqualificazione attivati nelle aziendali talee quadro è ben diverso. Comunque, tale orizzonte deve appoggiarsi sulla visione antropologica assunta dagli operatori, o dalla comunità formativa, cioè su una concezione dell’uomo, del lavoratore, della società e del loro bene, non astratta, bensì connessa strettamente con il contesto culturale, sociale e professionale di riferimento. Il secondo elemento costitutivo di ogni progetto formativo riguarda i destinatari dell’azione formativa e la loro condizione umana, culturale, sociale ed economica. La lettura attenta e l’interpretazione di tali condizioni alla luce dei valori o ideali educativi di riferimento permette di individuare da un lato la domanda educativa presente, cioè bisogni di formazione emergenti, e dall’altra di procedere alla scelta e alla definizione degli obiettivi da assumere come intenti operativi per l’azione formativa. Il terzo passaggio riguarda la prefigurazione dell’azione formativa, la scelta e organizzazione delle risorse formative, cioè delle pratiche (attività ed esperienze, loro contenuti, metodi e strumenti) disponibili e che appaiono valide ed efficaci: valide nei riguardi degli obiettivi e dei valori di riferimento, efficaci nei confronti dei risultati che si intendono conseguire. Si tratta della componente strategica della progettazione formativa, cioè della prefigurazione di un’offerta o percorso formativo che può essere realizzata solo in riferimento a un concreto e specifico , orchestrando in maniera conveniente le differenti risorse formative disponibili in vista di mete educative determinate. Il quarto e ultimo passaggio è costituito dall’impostazione di un sistema di regolazione dell’azione formativa, cioè di continua e finale. L’istanza valutativa ha un ruolo e un significato permanente e puntuale nel guidare l’azione. In effetti, sia nel momento di analisi della situazione iniziale, sia in quello di conduzione dell’azione progettata, sia in quello di verifica dei suoi risultati è presente sempre l’esigenza di interpretare e valutare quanto si riscontra nella realtà educativa. Di qui la necessità di prefigurare i dispositivi da mettere in atto per rendere presente e operante tale istanza. La tendenza nella scuola italiana, come nella IEFP, è quella di definire a livello nazionale/o regionale gli obiettivi in termini di conoscenze e competenze da perseguire nei vari cicli formativi per lasciare ampio margine progettuale alle istituzioni educative in termini di POF (Piano dell’Offerta Formativa), PEI (Progetto Educativo Individualizzato), PECUP (Profilo Educativo, Culturale e Professionale), etc., e ai docenti per i vari insegnamenti. Viene contemporaneamente sottolineata l’importanza di far conoscere agli utenti tali progetti al fine di favorire la loro consapevolezza e partecipazione.
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