Il profilo professionale rappresenta la descrizione delle caratteristiche di un ruolo professionale, ed in particolare la collocazione organizzativa ed i compiti che caratterizzano tale ruolo. Vi sono diverse scuole di pensiero circa il modo in cui descrivere il profilo professionale: la visione tayloristica che pone al centro dell’analisi le attività lavorative sotto forma di mansioni. Tale concezione ha le sue origini nel modello di organizzazione scientifica del di F.W. Taylor che prevede la verticalizzazione della decisione, la definizione scientifica delle mansioni, la selezione della persona più adatta, l’addestramento della stessa in modo efficiente e il controllo della produttività; la visione organizzativa che enfatizza l’importanza dell’organizzazione al fine di delineare ruoli che corrispondano alle reali professioni aziendali; queste devono essere pensate come vere e proprie strutture sociali ovvero famiglie professionali identificate da figure omogenee per competenze maturate e ; una concezione più olistica che mira a ricomporre le figure professionali intorno ad aree di responsabilità ed a situazioni problematiche che convergono verso il ruolo in oggetto ed enfatizzano l’apporto individuale. In questo senso, essa basa il profilo professionale sulla che mobilita aspetti significativi del comportamento della persona. Se pure la letteratura converge sulla necessità di superare rigide descrizioni di ruoli e mansioni, le posizioni olistiche rischiano di generare scenari caotici e difficilmente gestibili. Si tende quindi a descrivere il profilo professionale coniugando le mansioni con il ruolo nell’organizzazione aziendale ed individuando le competenze chiave. Il profilo professionale è centrale anche nell’incontro tra domanda e offerta di lavoro; infatti, da un lato le vacancy aziendali sono basate sul profilo professionale richiesto dall’ e dall’altra parte le candidature che presentano un CV all’impresa sono centrate sul profilo professionale del candidato, oltre alle esperienze di lavoro, alla ed alle ulteriori competenze possedute. Il profilo professionale è inoltre utilizzato dalle norme che istituiscono e quindi descrivono il profilo professionale delle diverse figure professionali regolamentate, cioè quelle attività professionali il cui accesso ed esercizio è normato a livello nazionale e vincolato, per legge, al possesso di determinati titoli, certificati e abilitazioni. Possono essere ordinistiche, in quanto prevedono il superamento di un Esame di Stato e l’iscrizione ad un Albo/Ordine professionale, oppure non ordinistiche, quando sulla base del possesso di alcuni requisiti come il titolo professionale o il superamento di un esame specifico prevedono l’iscrizione ad un elenco che abilita all’esercizio della . È inoltre importante evidenziare la correlazione tra il profilo professionale, quindi la descrizione delle professioni e le classificazioni professionali, come le Classificazioni delle Professioni (CP) ISTAT o la classificazione ESCO. Questi sono sistemi standardizzati che categorizzano i diversi profili professionali in base a criteri comuni, che aiutano a uniformare e raggruppare le professioni per scopi statistici, di ricerca e di policy making. Quindi il profilo professionale dettaglia le specifiche competenze e qualifiche necessarie per esercitare una determinata professione. Ad esempio, un ingegnere civile avrà un profilo professionale che include competenze in progettazione strutturale, gestione dei cantieri, ecc. Le classificazioni professionali utilizzano i profili professionali per categorizzare e descrivere le professioni in modo standardizzato. Questo facilita il confronto tra le competenze richieste e quelle offerte nel . Le classificazioni professionali organizzano le varie professioni in gruppi e sottogruppi, rendendo più facile analizzare e capire le dinamiche del mercato del lavoro. Un esempio rilevante di descrizione del profilo professionale è l’Atlante del lavoro e delle professioni che descrive i profili professionali per aree di attività e risultati attesi. Bibliografia Taylor F.W., L’organizzazione scientifica del lavoro, Roma, Athenaeum, 1920. Parsons T., Le organizzazioni, Il Mulino, Bologna, 1994. Spencer L.M. - S.M. Spencer, Competenza nel lavoro, Milano, FrancoAngeli, 1995. Boam R. - P. Sparrow, Come disegnare e realizzare le competenze organizzative. Un approccio basato sulle competenze per sviluppare le persone e le organizzazioni, Milano, FrancoAngeli, 2002. Trigilia C., Sociologia economica, 2 voll., Bologna, Il Mulino, 2002. Boldizzoni D., Management delle risorse umane, Milano, Il Sole 24 ore, 2003.
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