I livelli essenziali delle prestazioni, comunemente definiti LEP, costituiscono il nucleo di prestazioni da erogare in modo uniforme sul territorio nazionale al fine di garantire la tutela dei diritti civili e sociali dei cittadini, con particolare riferimento a quelli fissati dalla Costituzione, tra cui salute, istruzione e assistenza sociale. Tali servizi possono essere erogati dallo stato, dalle regioni oppure dai comuni, ma spetta esclusivamente sempre al primo la definizione dei LEP, affinché il rispetto di tali diritti non sia interpretato in modo differente tra territorio a territorio. Due sono le questioni fondamentali riguardanti i LEP: la definizione dei servizi, ovvero delle prestazioni in cui si articola ciascuno diritto del cittadino, ed inoltre la dotazione finanziaria necessaria affinché i cittadini possano effettivamente goderne. Esistono servizi di competenza esclusiva dello Stato, i cui LEP sono definiti in forma implicita tramite le disposizioni contenute nelle norme vigenti, come nel caso dell’anagrafe, il cui principale livello di prestazione è costituito dalla presenza di un apposito ufficio in ciascuno comune italiano; vi sono poi servizi attribuiti per affidamento o per delega agli enti territoriali che, a differenza delle istituzioni statali che operano secondo il principio di uniformità organizzativa, richiedono adeguati margini di autonomia in riferimento al contesto in cui agiscono, alla modalità di erogazione, alla composizione dell’offerta dei servizi nelle diverse formule (diretta e convenzionata) e nel loro finanziamento. Solitamente i LEP indicano i livelli minimi delle prestazioni da erogare in riferimento alla popolazione, e dispongono la dotazione finanziaria necessaria a tale scopo. Un caso emblematico è rintracciabile nel Decreto interministeriale del 19 luglio 2022, che destina 120 milioni di euro, indicandone la ripartizione, per aumentare la ricettività degli asili nido, affinché sia raggiunto il livello minimo essenziale delle prestazioni. La questione dei LEP assume importanza quando un servizio pubblico è affidato oppure delegato agli enti territoriali. Con l’avanzamento della politica del federalismo fiscale, si è reso necessario definire le regole generali legate ai rapporti tra stato, enti territoriali e cittadini. La Legge 5 maggio 2009, n. 42 ha rappresentato un passo rilevante in tale materia, in attuazione dell'articolo 119 della Costituzione, in quanto ha stabilito il dispositivo finanziario mirato ad assicurare l’autonomia di entrata e di spesa di comuni, province, città metropolitane e regioni, allo scopo di garantire il rispetto dei diritti dei cittadini secondo i principi di solidarietà e di . In tal modo è stato superato il precedente criterio della “spesa storica” secondo cui i trasferimenti che gli enti territoriali ricevevano dallo stato coprivano i loro effettivi impegni, premiando quindi quelli che, tra di loro, spendevano di più. Il nuovo sistema, basato sui fabbisogni standard, prevedendo inoltre un fondo perequativo per gli enti con minori capacità di autofinanziamento, ha lo scopo di garantire la responsabilizzazione, l'effettività dei servizi erogati e la trasparenza così da consentire il controllo democratico da parte dei cittadini. Ma il cammino del federalismo fiscale, collegato a quello dell’autonomia differenziata, si è fatto più problematico proprio in riferimento alla questione dei LEP, in quanto si sono registrati molti ritardi da parte del legislatore, puntualmente stigmatizzati dalla Corte costituzionale. Nasce anche da qui, oltre che da motivazioni politiche, la ripresa di iniziativa del governo in tema di autonomia differenziata che ha dato un forte impulso al processo di definizione dei LEP, mentre il dibattito mostra la persistenza della storica polarizzazione tra favorevoli e contrari. Rimane comunque la necessità di una completa e corretta attuazione delle norme Costituzionali allo scopo di superare le disuguaglianze territoriali consolidate nel tempo e tuttora presenti. In particolare, è divenuta impellente la necessità di individuare un sistema di LEP nell’istruzione, in quanto questo comparto rientra tra le competenze oggetto di trasferimento dallo Stato alle Regioni, con il conseguente accorpamento tra servizi dello stato e servizi già di competenza regionale. I LEP risultano decisivi in quanto strumenti di garanzia di una concreta unità nazionale basata sul rispetto dei diritti civili e sociali dei cittadini, attraverso l’obbligo di erogazione di servizi coerenti con gli standard quantitativi e qualitativi stabiliti dallo stato. Bibliografia Catetti P., I diritti fondamentali. Libertà e Diritti sociali, Giappichelli, Torino, 2011. De Ambrogio U. (cur.), Valutare gli interventi e le politiche sociali, Carocci, Roma, 2023. Politi F., Diritti sociali e dignità umana nella Costituzione Repubblicana, Giappichelli, Torino, 2011. Salerno G., Istituzioni di diritto pubblico - IV edizione, Cedam, Padova, 2020. Torchia L. (cur.), Welfare e federalismo, il Mulino, Bologna, 2005. Woelk J., Federalismo fiscale tra differenziazione e solidarietà. Profili giuridici italiani e comparati, Eurac, Bolzano, 2010.
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