Il significato del termine laboratorio è molto ampio. La sua etimologia si riferisce al termine latino medievale laboratorium, derivato di laborare, “lavorare” e rappresenta un locale o edificio fornito di apposite installazioni e apparecchi per esperienze – in genere – di ricerca, ma anche un qualsiasi locale o insieme di locali dove più persone attendono ai lavori di un’arte o mestiere. Nell’ambito della ci possiamo riferire principalmente a questa seconda definizione, che consideriamo nell’ambito della cosiddetta laboratoriale. Diversamente da quanto solitamente considerato, la didattica laboratoriale non considera esclusivamente un’attività meramente manuale e ripetitiva: imparare e lavorare in laboratorio significa piuttosto utilizzare un’“intelligenza pratica”, ovvero applicare processi anche complessi per mezzo di un’attività manuale, integrando operative a quelle cognitive. Allo stesso modo, alcune caratteristiche del laboratorio possono essere utilizzate anche per una più approfondita di oggetti concettuali, che in questo modo possono avvalersi delle leve motivazionali e cognitive proprie delle attività pratiche. La didattica laboratoriale richiede tuttavia alcune condizioni, che fondano le proprie radici nella didattica attiva. Fondamentale, infatti, è il ruolo attivo dello studente, protagonista di un’attività finalizzata alla realizzazione di un prodotto. Lavorare in laboratorio richiede anche una postazione di lavoro per lo studente che sia attrezzata degli strumenti da utilizzare nelle diverse fasi della propria attività, autonoma e responsabile, e che possa permettergli di applicare teoriche in attività pratiche. Date queste condizioni, lo studente è in grado di apprendere nel contesto di utilizzo della conoscenza stessa, diversamente dalla didattica trasmissiva adottata in altri contesti di . Tale approccio consente di adottare un apprendimento significativo, che consente di apprendere dallo svolgimento delle attività, anche in contesti differenti da quelli scolastici. Si avvale infatti dell’integrazione tra apprendimenti formali, non formali e informali, ma che corrispondono ad attività svolte nel mondo reale. In questi contesti, agire e conoscere sono strettamente connessi, dove lo “sforzo” fatto nel completare un compito o un’attività guida l’apprendimento. Tale approccio è detto anche learning by doing, ovvero l’apprendimento che deriva dall’ diretta. All’attività, quindi, segue la fase riflessiva che consente al discente di rielaborare quanto appreso e poterlo riprodurre successivamente in autonomia e in contesti anche più complessi. Il docente di laboratorio, al fine di favorire l’apprendimento da parte dei discenti secondo quanto detto, dovrà strutturare la propria didattica in maniera tale da garantire il raggiungimento di un prodotto attraverso l’attività contestualizzata. Il suo approccio, inoltre, dovrà essere quello del facilitatore degli apprendimenti anziché di colui che li trasmette, che sia da supporto allo studente nelle diverse fasi di acquisizione di conoscenze e competenze. Per procedere in questo senso, dovrà ristrutturare i tempi della didattica che richiederà un tempo circoscritto nella presentazione dei contenuti per lasciare spazio all’attività degli studenti, che saranno sollecitati nel loro ruolo attivo all’interno dell’esperienza di apprendimento. Questo approccio consente allo studente di utilizzare lo stile di apprendimento favorito, ovvero la modalità di apprendimento più favorevole all’apprendimento dello studente. In tale senso, potranno essere valorizzate le risorse dello studente, permettendo di sviluppare anche i suoi processi cognitivi e metacognitivi. Si sviluppa in questo modo la cosiddetta dell’imparare a imparare, riconosciuta a livello internazionale come obiettivo da raggiungere nel proprio percorso di apprendimento. Per questo motivo, l’approccio laboratoriale consente di sviluppare un contesto di apprendimento più inclusivo nei confronti del singolo, ma che si manifesta anche nell’apprendimento cooperativo che valorizza lo sviluppo delle abilità anche sociali. Bibliografia Boscarino G. S., La didattica laboratoriale, Scuola e didattica, 9, 2004. Margiotta U., La didattica laboratoriale. Strategie, strumenti e modelli per la scuola secondaria di secondo grado, Trento, Erikson, 2013.
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