Gli Istituti Tecnici Superiori sono stati integralmente ridisciplinati dalla Legge 15 luglio 2022, n. 99 recante la “Istituzione del Sistema terziario di istruzione tecnologica superiore”, e che, tra l’altro, li ha espressamente ridenominati “ITS ”. Con questa legge si è dato avvio alla riforma, in modo complessivamente sistematico, di questa componente del sistema educativo nazionale di istruzione e , una componente che si colloca al livello terziario, e dunque conclusivo, del percorso di istruzione professionalizzante. È una riforma, va aggiunto, cui lo Stato ha proceduto nell’ambito della sua competenza legislativa esclusiva che concerne le “norme generali sull’istruzione” ai sensi dell’art. 117, comma 2, lettera n), della Costituzione, ma dovendo anche tenere conto delle competenze che la Costituzione riconosce alle Regioni in materia di Istruzione e ai sensi dell’art. 117, comma 3, Cost. Per questo motivo la Legge n. 99/2022 è stata oggetto di ampio dibattito e di attento confronto con le Regioni stesse, e, conseguentemente, anche l’attuazione della legge stessa è condizionata dalla necessaria condivisione tra lo Stato e le Regioni. Va poi ricordato che l’approvazione di questa legge di riforma rientrava tra gli obiettivi – ed esattamente tra i cosiddetti milestone, cioè i traguardi qualitativi che si raggiungono, ad esempio, mediante l’approvazione di una nuova disciplina legislativa - che il nostro Stato ha assunto nei confronti dell’Unione europea nell’ambito del Next Generation UE, e in particolare all’interno del PNRR (il ). E si inserisce, potremmo dire a pieno titolo, nel processo di costruzione di una italiana che sia maggiormente coerente con i sistemi di istruzione professionalizzanti esistenti negli ordinamenti europei che consentono un pieno sviluppo della formazione terziaria in maggiore coerenza con le esigenze del mondo del lavoro e delle professioni. Gli ITS Academy sono stati qualificati dalla predetta Legge n. 99/2022 come “parte integrante” del nuovo “Sistema terziario di istruzione tecnologica superiore”, così implicitamente aggiornando la configurazione del “Sistema di formazione integrata superiore (FIS)” che trovava origine nella Legge n. 144/1999. Quest’ultima, più esattamente, aveva creato il “Sistema di Istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS)” che inizialmente era strutturato nei soli percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (cd. IFTS), e ai quali, successivamente, si sono poi aggiunti, a seguito delle previsioni legislative adottate nel 2007, i percorsi attivati negli Istituti Tecnici Superiori (cd. ITS) di nuova istituzione. Per quanto circoscritti dal punto di vista quantitativo, questi percorsi, come noto, proprio perché caratterizzati da un’organizzazione che si ispira al principio del “learning by doing”, e dalla massiccia presenza di docenti messi a disposizione dalle stesse aziende che collaborano con gli ITS, hanno riscosso un diffuso successo, anche con risultati assai positivi circa l’esito occupazionale degli iscritti. Con la riforma del 2022, dunque, si è inteso procedere alla risistemazione del settore e al suo complessivo rilancio. In particolare, si è ridisegnata l’architettura del livello terziario dell’istruzione professionalizzante, dando specifico e autonomo rilievo proprio agli ITS. In sostanza, il “Sistema di Istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS)” torna ad essere composto dai soli percorsi di IFTS, mentre nasce il nuovo e distinto “Sistema terziario di istruzione tecnologica superiore”. Quest’ultimo, dunque, da un lato può essere sempre collocato nel “Sistema di formazione integrata superiore” già previsto dalla Legge n. 144/1999, ma è ormai chiaramente distinto – seppure raccordato in senso verticale - rispetto al “Sistema di Istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS)”; e, dall’altro lato, è a pieno titolo affiancato – e raccordato - con gli altri due sistemi di istruzione e formazione di livello terziario che sono presenti nel nostro sistema nazionale educativo, ovvero quelli costituiti per un verso dalle Università e, per altro verso, dalle Istituzioni dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica (AFAM). Si è detto del raccordo verticale tra ITFS e ITS Academy, in quanto, dal punto di vista della prospettiva costituita da una vera e propria filiera dell’istruzione professionalizzante, sussiste un diretto rapporto di carattere verticale che dal “Sistema di Istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS)” conduce direttamente al “Sistema terziario di istruzione tecnologica superiore”. Infatti, per quanto concerne l’accesso agli ITS medesimi, nella Legge n. 99/2022 si dispone che “possono accedere ai percorsi di istruzione offerti dagli ITS Academy, sulla base della programmazione regionale, i giovani e gli adulti in possesso di un diploma di scuola secondaria di secondo grado o di un diploma quadriennale di istruzione e formazione professionale di cui all'articolo 15, commi 5 e 6, del Decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, unitamente a un certificato di specializzazione tecnica superiore conseguito all'esito dei corsi di istruzione e formazione tecnica superiore di cui all'articolo 69 della Legge 17 maggio 1999, n. 144”. Ciò significa che, almeno dal punto di vista teorico, i diplomati quadriennali della IEFP possono, a seguito della successiva conclusione di un percorso di IFTS, possono accedere agli ITS Academy. In vero, tale eventualità non trova concreto riscontro nella realtà effettuale sia perché ancora non in tutte le Regioni vi è la possibilità di conseguire il diploma quadriennale di IEFP, sia perché in poche Regioni sono attivati percorsi di IFTS, e, infine, perché, anche là dove siano soddisfatte le due predette condizioni, è assai difficile riscontrare una sufficiente coerenza curriculare tra i percorsi effettivamente offerti nei tre tasselli dell’istruzione professionalizzante (IEFP, IFTS e ITS Academy). Cone dimostrato in un interessante studio effettuato dell’INAPP nel 2022 sulla “Continuità formativa e rispondenza ai fabbisogni di competenze nella filiera lunga IEFP-IFTS-ITS”, queste tre componenti del sistema nazionale dell’istruzione professionalizzante sono nate e si sono sviluppate non solo in modo disgiunto, ma anche presentando rilevanti diversità circa i settori di intervento, le specifiche aree di competenza, e i corrispondenti standard formativi in entrata e in uscita. Pertanto, appare necessario un forte intervento innovativo che sia guidato da una politica di programmazione complessiva, non meramente estemporanea e tanto meno collegata a istanze meramente contingenti, ma sostenuta da una vera visione di sistema e davvero capace di dare luogo ad un’offerta integrata dei percorsi erogati da questi tre segmenti in ciascun ambito regionale e in stretto collegamento con le corrispondenti e peculiari esigenze del mondo del lavoro e delle professioni. Abbiamo detto che con questa legge è stato dato avvio alla riforma in questione. Questo perché la Legge n. 99/2022 richiede per la sua completa attuazione numerosi atti di varie autorità all’interno di articolate procedure che coinvolgono, in via generale, sia le Regioni (mediante il raggiungimento dell’intesa in Conferenza) che il Parlamento (mediante la formulazione del parere delle Commissioni competenti). In particolare, la legge prevede l’adozione di 18 decreti del Ministro dell’Istruzione, così come altri provvedimenti attuativi rimessi alla competenza del Direttore dell’Agenzia delle Entrate, del Presidente del Consiglio dei Ministri, delle Regioni, e del nuovo “Comitato Nazionale ITS Academy”. Al momento in cui scrive questa voce, è stato adottato il Decreto ministeriale sulla costituzione del “Comitato Nazionale ITS Academy” (n. 87 del 17 maggio 2023), il Decreto ministeriale sulle prove finali di verifica e sui modelli di diploma rilasciati dagli ITS Academy (n. 88 del 17 maggio 2023), il Decreto ministeriale sullo schema di statuto delle fondazioni ITS Academy (n. 89 del 17 maggio 2023), il Decreto ministeriale sui requisiti e standard minimi per l’ degli ITA Academy (n. 191 del 4 ottobre 2023), il Decreto ministeriale sulle aree tecnologiche, le figure nazionali di riferimento e gli standard minimi delle competenze tecnologiche e tecnico-professionali (n. 203 del 20 ottobre 2023). In conclusione, occorre sottolineare che, dal punto di vista istituzionale, la legge di riforma ha introdotto uno strumento innovativo: il “Coordinamento nazionale ITS Academy”. Questo organismo, istituito presso il Ministero dell’Istruzione, dovrebbe consentire una governance unitaria, condivisa e partecipata del sistema degli ITS, non solo tra i rappresentanti dello Stato e quelli delle Regioni, ma anche con la presenza dei rappresentanti degli stessi ITS Academy. Il Comitato disporrà, tra l’altro, di competenze in tema di misure nazionali di sistema per l', e svolgerà funzioni di consulenza e di proposta che si tradurranno in una molteplicità di atti. Si tratta di un’ampia potenzialità di intervento che, se da un lato si dovrà prescrittivamente in provvedimenti adottati dal Ministro dell’istruzione, dall’altro lato si irradierà verso l’intera platea di soggetti, reti territoriali, enti formativi e livelli istituzionali, che a vario titolo saranno partecipi del nuovo Sistema terziario di istruzione tecnologica superiore. Infine, questione assai delicata è quella relativa alle risorse disponibili per questo Sistema, risorse che, anche considerata l’immissione straordinaria che è stata consentita dal PNRR, sono ancora largamente insufficienti per ampliare in modo significativo l’offerta dei percorsi formativi degli ITS Academy in modo omogeneo sull’intero territorio nazionale e in relazione all’intero spettro delle aree tecnologiche, e, in prospettiva, per garantire la loro stabilizzazione anche dal punto di vista delle risorse umane e strumentali. Insomma, se è vero che l’esito occupazionale dei percorsi degli ITS Academy è molto incoraggiante, anche per lo stretto e strutturale collegamento con il mondo delle imprese, questo risultato è ancora largamente insufficiente rispetto alla domanda di personale con elevata qualificazione che proviene dal mondo delle imprese. L’incremento del finanziamento, l’ampliamento dell’offerta, la stabilizzazione strutturale e la diffusione territoriale sono obiettivi cruciali che devono essere perseguiti dalle autorità competenti, Stato e Regioni - per consentire che il processo di sviluppo degli ITS Academy sia concretamente promosso e soprattutto realizzato in stretto collegamento non solo con le imprese, ma anche e soprattutto con le formazioni sociali che operano nei territori nell’ambito dell’istruzione professionalizzante, e che dispongono, quindi, dell’ e della competenza indispensabile per erogare un’offerta di qualità e davvero corrispondente alle esigenze delle formazione professionalizzante. Bibliografia Butera F., ITS Academy come sistema di formazione terziaria di livello europeo: la nuova legge e la gestione del cambiamento che parta dalle eccellenze italiane, in Professionalità Studi, 2021, n. 4. Cedefop, Vocational education and training in Europe, 1995-2035: scenarios for European vocational education and training in the 21st century, Lussemburgo, 2020. Cedefop, The future of vocational education and training in Europe: synthesis report, Lussemburgo, 2023. Indire, Rapporto annuale. ITS Academy, monitoraggio nazionale 2024, Roma, 2024. Salerno G.M., La nuova legge sugli ITS Academy: prime riflessioni sui caratteri ordinamentali e istituzionali della riforma, in Rassegna CNOS, 2022, n. 3. Zuccaro A. - Taddeo G. - Buffardi A. - Aiello L., Gli Istituti Tecnici Superiori. La sfida culturale dell’istruzione terziaria professionalizzante, Firenze, 2021.
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