L' all'imprenditorialità sta emergendo come un elemento cruciale nel panorama educativo globale. La legislazione europea e nazionale incoraggia l'integrazione di programmi di imprenditorialità nei curricula scolastici, con l'obiettivo di sviluppare competenze trasversali come la creatività, il problem-solving, la gestione del rischio e la leadership. Tali competenze non solo preparano gli studenti ad affrontare il , ma li rendono anche cittadini più consapevoli e partecipi. L'educazione all'imprenditorialità trova i suoi fondamenti in diverse teorie educative e psicologiche. Secondo la teoria dell' esperienziale di David Kolb, gli individui apprendono meglio attraverso l' diretta. Questo approccio è particolarmente rilevante per l'educazione imprenditoriale, dove la pratica e l'applicazione delle sono cruciali. Un altro framework teorico è il modello delle competenze imprenditoriali di Graham Gibbs, che identifica una serie di competenze chiave, tra cui la proattività, la creatività, la gestione del rischio e la . La «pratica» diventa centrale nella ridefinizione dei modelli di trasmissione e gestione della conoscenza, apportando un radicale cambiamento nella concezione stessa dell’apprendimento. I contesti specifici dell’apprendere chiamano la persona a rispondere e fronteggiare quotidianamente eventi e situazioni, a problematizzare e negoziare un determinato prodotto o processo di azione. In contesti reali di apprendimento, il processo di acquisizione delle conoscenze è continuamente stimolato e attraversato da discussioni su cosa è giusto fare o non fare per la risoluzione di quel determinato problema, laddove esistono risposte già date o percorsi già tracciati non si ha un vero processo di apprendimento. L'educazione all'imprenditorialità è un campo in continua evoluzione, e sia in Italia che in Europa sono stati sviluppati diversi modelli e per integrarla efficacemente nei programmi scolastici. Alcuni esempi: “Junior Achievement Italia” è un'organizzazione non-profit che opera a livello globale per promuovere l'educazione economica e imprenditoriale nelle scuole. In Italia, offre programmi che vanno dalla scuola primaria alla secondaria di secondo grado. Un esempio di programma è “ in Azione”, che permette agli studenti delle scuole superiori di creare e gestire una mini-impresa reale per un anno scolastico; “” (oggi PCTO), introdotta dalla Legge n. 107/2015, l'alternanza scuola-lavoro prevede percorsi di formazione che integrano l'istruzione scolastica con esperienze lavorative dirette con il fine di favorire l'acquisizione di competenze pratiche e l' professionale, incluse quelle imprenditoriali; "I Fuoriclasse della Scuola", un’iniziativa promossa dalla Fondazione per l'Educazione Finanziaria e al Risparmio (FEDUF) e il Ministero dell'Istruzione. L’obiettivo è quello di riconoscere e valorizzare gli studenti eccellenti attraverso borse di studio e percorsi formativi dedicati, che includono anche moduli sull'imprenditorialità. Per quanto riguarda modelli e buone pratiche in Europa: “The Entrepreneurial School” (TES), un’iniziativa finanziata dalla Commissione Europea che mira a fornire agli insegnanti strumenti e risorse per l'educazione all'imprenditorialità. TES ha sviluppato un portale online con materiali didattici, esempi di buone pratiche e un sistema di per scuole imprenditoriali; “JA Europe”, parte della rete globale di Junior Achievement, supporta programmi imprenditoriali in oltre 40 paesi europei. Uno dei suoi programmi è "Company Programme", che consente agli studenti delle scuole superiori di avviare e gestire una mini-impresa, sperimentando tutte le fasi del ciclo di vita di un'azienda; “YEBO - Young Entrepreneurs Business Organization”, un progetto Erasmus+ volto a promuovere l'imprenditorialità tra i giovani attraverso partnership tra scuole e aziende con l’obiettivo di sviluppare competenze imprenditoriali attraverso esperienze pratiche e formazione teorica. Tra le caratteriste comuni dei modelli e delle buone pratiche adottate possiamo evidenziare: approccio pratico e esperienziale: la maggior parte dei modelli si basa su un apprendimento pratico, dove gli studenti creano e gestiscono progetti imprenditoriali reali; collaborazione con il mondo del : le scuole collaborano strettamente con aziende, imprenditori e organizzazioni non-profit per offrire esperienze autentiche e rilevanti; integrazione curriculare: l'educazione all'imprenditorialità è integrata nei curricula scolastici esistenti, spesso attraverso moduli interdisciplinari; supporto e formazione per gli Insegnanti: viene fornita formazione specifica agli insegnanti per sviluppare le competenze necessarie per insegnare l'imprenditorialità. L'educazione all'imprenditorialità offre numerosi vantaggi, sia a livello individuale che sociale. A livello individuale, sviluppa competenze che aumentano l' e la capacità di adattamento a un in continua evoluzione. Gli studenti possono acquisire maggiore fiducia in sé stessi, capacità di leadership e competenze di gestione del rischio, tutte qualità che possono essere trasferite in qualsiasi ambito professionale. A livello sociale, l'imprenditorialità promuove l'innovazione, stimola la crescita economica e può contribuire a risolvere problemi sociali attraverso soluzioni creative e sostenibili (pensiamo al recente moltiplicarsi delle start-up per la salute, a quelle per l’educazione o per la sostenibilità ambientale). Le comunità possono beneficiare dell'aumento delle opportunità di nuovo lavoro e dello sviluppo di nuove imprese e servizi. L'educazione all'imprenditorialità, tuttavia, deve andare oltre l'insegnamento delle tecniche di business. Deve incoraggiare una riflessione critica sui modelli economici esistenti e promuovere valori come l'etica, la sostenibilità e la responsabilità sociale. Gli studenti devono essere stimolati a pensare a come le loro idee imprenditoriali possano avere un impatto positivo sulla società e sull'ambiente, contribuendo a creare un'economia più giusta e sostenibile. In questo contesto, il lavoro assume un valore educativo fondamentale. Attraverso esperienze pratiche, progetti di gruppo e collaborazioni con il mondo del lavoro, gli studenti possono sperimentare direttamente il significato di essere imprenditori. Queste esperienze non solo sviluppano competenze tecniche e manageriali, ma anche essenziali come la , la collaborazione e la . Il lavoro diventa così un processo di apprendimento continuo, dove si impara facendo e riflettendo sulle proprie azioni. Un'educazione all'imprenditorialità efficace deve quindi essere integrata, interdisciplinare e inclusiva. Deve coinvolgere non solo gli insegnanti di economia e diritto, ma anche quelli di scienze, lettere e arti, creando un che valorizzi la diversità delle competenze e delle prospettive. Inoltre, deve essere accessibile a tutti gli studenti, indipendentemente dal loro background socioeconomico, per garantire che tutti abbiano le stesse opportunità di esprimere e sviluppare il proprio potenziale imprenditoriale. «Il vero problema – come scriveva Dewey – non è di fare delle scuole un’appendice dell’industria e del commercio, ma di utilizzare i fattori dell’industria per rendere la vita scolastica più attiva, più piena di significato immediato, più aderente all’ extra-scolastica» (Dewey, 1973, cit. p. 405). Affinché lo strumento dell’educazione all’imprenditorialità abbia valore pedagogico è necessario pensare e realizzare modelli di percorsi formativi tra studio e lavoro che sappiano restituire un valore aggiunto agli studenti in termini di conoscenze e fondamentali per le loro scelte future. A contare, in primo luogo, dovrà allora essere «l’intera prima preparazione». Bibliografia Dewey J., The school and society, trad. it. Scuola e società, Newton Compton, Roma, 1976. Dewey J., Experience and education, The Macmillan Company, New York, trad. it. Esperienza e educazione, La Nuova Italia, Firenze, 1973. Fayolle A. – B. Gailly, From craft to science: Teaching models and learning processes in entrepreneurship education. Journal of European Industrial Training, 32(7), pp. 569-593, 2008. Gibbs G., Learning by Doing: A Guide to Teaching and Learning Methods. Oxford, Further Education Unit (FEU), Oxford Polytechnic, 1998. Gorman G. - Hanlon D. - King W., Some research perspectives on entrepreneurship education, enterprise education and education for small business management: a ten-year literature review, International Small Business Journal, 15(3), pp. 56-77, 1997. Kolb D.A., Experiential Learning: Experience As The Source Of Learning And Development. Upper Saddle River, Prentice Hall, 1984. Krueger N.F. - Reilly M.D. - Carsrud A.L., Competing models of entrepreneurial intentions. Journal of Business Venturing, 15(5-6), pp. 411-432, 2000.

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