Il colloquio può essere definito, genericamente, come una situazione sociale e interpersonale nella quale due o più persone si impegnano in una verbale e non verbale nell’intento di raggiungere uno scopo precedentemente definito. In ambito della ricerca sociale, il colloquio si configura come uno strumento di raccolta di dati qualitativi e quantitativi su tematiche d’interesse sociale. In ambito psicologico, il colloquio è la tecnica elettiva per eccellenza per realizzare l’incontro professionale tra un esperto nell’aiuto psicologico e un richiedente aiuto per lenire la sofferenza personale. Aspetto fondamentale del colloquio, come evidenziato dalla maggior parte dei ricercatori, è la relazione che si costruisce tra psicologo e utente: il colloquio si configura come un incontro in cui il processo di conoscenza dell’altro avviene attraverso la creazione di una relazione (Linciarelli V., 2021). A seconda dell’impostazione teorica sottostante alla pratica del colloquio, quest’ultimo viene a configurarsi come il luogo delle libere associazioni, oppure come il luogo dove praticare l’osservazione diretta delle manifestazioni che esprime il richiedente aiuto, oppure il luogo esperienziale dove nel raccontare l’utente vive e sperimenta l’ stessa che narra. La tecnica del colloquio varia a seconda degli scopi specifici per cui viene richiesto. Se la finalità fosse di tipo diagnostico, il colloquio si caratterizzerebbe per la raccolta dati di tipo soggettivo - il come il soggetto sperimenta a livello percettivo ed emotivo le informazioni che dà di se stesso e della propria storia – e di tipo oggettivo – il cosa racconta di se stesso, della propria storia, dei propri problemi, dei diversi contesti di vita. Se il colloquio fosse di tipo clinico, le parti centrali del colloquio si svilupperebbero per realizzare le fasi di assessment, di eziopatogenesi, di concettualizzazione del caso clinico, di pianificazione dell’intervento psicoterapeutico. Se si trattasse di un colloquio di , l’incontro professionale tra l’orientatore e l’orientando si concentrerebbe sull’analisi delle attitudini personali, del progetto di vita, dei valori professionali, dei contesti formativi a livello scolastico professionale, sulle opportunità di incontro tra domanda e offerta formativa, tra domanda e offerta di . Se il colloquio lo si espletasse in ambito giuridico, sarebbe di tipo peritale. Se lo si attuasse in ambito pastorale si caratterizzerebbe come counseling pastorale o come direzione spirituale. Infine, in ambito di aiuto alle persone, si diffondono sempre più i cosiddetti colloqui centrati sul cliente e di relazione di aiuto. Possiamo, inoltre, distinguere, ulteriori tipologie di colloquio, in relazione ad alcuni specifici criteri. Circa il criterio temporale, il colloquio per i professionisti di impostazione psicodinamica, si caratterizza per la focalizzazione sul passato; per altri, come per i fenomenologi e i comportamentisti è il presente il tempo su cui concentrarsi; infine, per gli umanisti sono fondamentali nella conduzione del colloquio sia il presente che il futuro. Relativamente al criterio oggetto del colloquio, alcuni enfatizzano l’inconscio, le motivazioni, i sentimenti, le fantasie, i concetti; altri, invece, comportamenti, emozioni, azioni osservabili; altri ancora percezioni, intenzioni, valori, progetti. In riferimento alle modalità di conduzione, possiamo evidenziare quelli ad alta, a media ed a bassa strutturazione del colloquio. Alla prima appartengono, ad es., i colloqui condotti con le interviste strutturate, mentre ai colloqui a media strutturazione appartengono le interviste semi-strutturate, i colloqui clinici, i colloqui di orientamento. Il colloquio a più basso grado di strutturazione è quello di tipo rogersiano definito anche colloquio non direttivo. Inoltre, le modalità di conduzione del colloquio si differenziano a seconda della focalizzazione sul conduttore (colloquio medico eterodiretto; colloquio psicoanalitico interpretativo), sul cliente (colloquio maieutico, colloquio non direttivo), sul setting (colloquio esperienziale; colloquio gestaltico). Anche la distinzione relativa allo stile di conduzione del colloquio appare rilevante. Possiamo così avere colloqui gestiti con uno stile direttivo (stress-interview; colloquio giudiziario; colloquio di selezione); colloqui condotti con stile amichevole (colloquio informale; colloquio tra pari non professionale); colloquio caratterizzati da uno stile consultivo (colloquio di consulenza basato su trasferimento di professionali); colloquio con stile supportivo (colloquio di counseling, colloquio educativo, colloquio psicologico, colloquio clinico). Nella conduzione del colloquio sono richieste competenze specifiche di natura personale e di natura professionale. Relativamente a quelle personali sono richieste caratteristiche di empatia profonda, di genuinità, di autenticità, di e di accettazione incondizionata. Da un punto di vista professionale, alcune norme deontologiche proteggono l’utente dei servizi psicologici e sono per lo più afferenti, nella gestione del colloquio, al rispetto dei diritti della persona, come ad es. il diritto alla salute ed al benessere psicologico, il diritto ad una corretta informazione circa le prestazioni che gli vengono fornite, il diritto al segreto professionale. Bibliografia Ackerman S.J. - M.J. Hilsenroth, A review of therapist characteristics and techniques positively impacting the therapeutic alliance, Clinical psychology review, 23(1), pp. 1-33, 2003. Baldaro B. - Baldoni F. - Ravasini C., Il colloquio clinico, Trombini G. (a cura di). Introduzione alla clinica psicologica, Zanichelli, pp. 103-126, 1994. Del Corno F., Il colloquio clinico, Lingiardi V., - F. Gazzillo, La personalità ei suoi disturbi: Valutazione clinica e diagnosi al servizio del trattamento, Raffaello, Cortina, 2014. Linciarelli V., L’incontro con l’altro: capacità di accogliere e sviluppare una relazione di lavoro efficace nel colloquio psicologico, 2021, (ultimo accesso dicembre 2024). Lis A. - Venuti P., - De Zordo M.R., Il colloquio come strumento psicologico: ricerca, diagnosi, terapia, Giunti, 1995. McWilliams N., Il caso clinico: dal colloquio alla diagnosi, Raffaello, Cortina, 2009. Norcross J.C., Psychotherapy Relationship that Work. Evidence-Based Responsiveness, Owford University Press, 2011. Trentini G., Teoria e prassi del colloquio e dell’intervista, Carocci, 1995. Trentini G., Oltre l’intervista. Il colloquio nei servizi sociali, UTET, 2000. Trentini G., Manuale del colloquio e dell’intervista, UTET, 2002.

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