Il Sistema Duale nella Formazione Professionale: una sperimentazione di successo che esige una stabilizzazione normativa nella prossima legge di bilancio
“La sperimentazione del sistema duale nella formazione professionale, ovvero il modello di apprendimento formativo che alterna lezioni formali ed esperienza lavorativa in azienda, è stato un successo che dovrà convogliare verso una stabilizzazione normativa nella prossima legge di bilancio”. Ad affermarlo è D. Enrico Peretti, direttore generale dei Salesiani Italiani per la Formazione Professionale e il Lavoro (CNOS-FAP), a margine della presentazione dei risultati del “Monitoraggio sulla Sperimentazione del Sistema Duale degli enti Forma e Confap” per l’anno formativo 2016/2017 recentemente presentati in Senato.
Nel primo anno di sperimentazione i 150 centri di formazione professionale intervistati hanno coinvolto 3.250 imprese, il 66% di esse ha collaborato attivamente alla programmazione e realizzazione dei percorsi di apprendistato per il conseguimento della qualifica e del diploma professionale e il certificato di specializzazione tecnica superiore, di alternanza rafforzata e di impresa formativa simulata. Nel motivare l’adesione al progetto formativo, il 54% delle imprese coinvolte ha risposto che è stata l’opportunità di formare una risorsa giovane, seguita nel 26% dei casi dalla sostenibilità del costo azienda derivante dagli incentivi di tipo economico.
I Centri di Formazione Professionale hanno monitorato, nel primo anno di sperimentazione, il percorso di circa 4.000 allievi. Il 18% di questi ha sottoscritto contratti di apprendistato per la qualifica ed il diploma (a fronte del 7% del dato complessivo della sperimentazione nazionale, dato INAPP). Il livello di soddisfazione registrato dagli attori coinvolti (operatori, imprese, allievi, famiglie) nel percorso è elevato. In una scala da 1 a 4, infatti, si attesta in media sopra il 3. Inoltre, il 98% di loro riconosce nella sperimentazione del Sistema Duale un’opportunità di crescita per i centri di formazione e per i giovani. La sperimentazione è centrata sul sistema IeFP erogato dai Centri di formazione professionale (Cfp) accreditati dalle Regioni e rappresenta l’occasione per attuare un modello formativo integrato tra sistema educativo e lavoro che, da un lato, favorisca la creazione di un rapporto continuativo e coerente tra formazione e lavoro e, dall’altro, migliori la transizione aula - azienda, riducendo il gap tra competenze acquisite in contesti formativi e competenze richieste dal tessuto produttivo.
“I numeri danno ragione dell’importanza di investire, in modo strutturato e non più sperimentale, sul collegamento diretto fra il mondo della formazione e la spendibilità professionale in azienda dei nostri ragazzi – prosegue D. Enrico Peretti. Il modello di riferimento è, evidentemente, quello tedesco che da anni ha stabilizzato il rapporto ormai inscindibile fra il mondo della formazione e quello del lavoro. Stiamo facendo pressione all’interno del mondo istituzionale affinché si intuisca il doppio valore del sistema duale che da una parte genera giovani professionisti che soddisfano le proprie capacità di autonomia attraverso il lavoro, dall’altra rappresenta una modalità di riattivazione della macchina produttiva italiana per le aziende, le quali potranno contare su allievi formati.
Ufficio Stampa CNOS-FAP