La legge 13 luglio 2015, n. 107 è rubricata come “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”.
Il legislatore ha inteso, quindi, innovare l’offerta formativa per tutti gli studenti del sistema educativo nazionale che comprende, in base alle leggi vigenti, sia le istituzioni scolastiche sia le istituzioni formative accreditate dalle Regioni nel rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP) stabiliti dallo Stato con il decreto legislativo n. 226/2005.
La legge n.107/2015 ha previsto, all’articolo 1, comma 44, l’adozione - entro 180 giorni dalla sua entrata in vigore - di uno specifico atto da parte del MIUR di concerto con il ministero del Lavoro, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome, per potenziare e valorizzare anche le competenze degli studenti del secondo ciclo iscritti ai percorsi di istruzione e formazione professionale (IeFP) nonché la trasparenza e qualità dei servizi formativi in relazione alle innovazioni contenute nella legge medesima. Ciò soprattutto al fine di garantire loro pari opportunità rispetto agli studenti delle scuole statali di istruzione secondaria di secondo grado. Il comma 44 non è stato, però, applicato nei 180 giorni previsti dalla legge, in attesa degli esiti del referendum confermativo della riforma costituzionale e dei rilievi mossi da alcune Regioni alla formulazione del comma stesso, ritenuto non conforme al vigente Titolo V della Costituzione.
Ciò stante, il Consiglio dei Ministri ha adottato, in prima lettura il 14 gennaio u.s., otto schemi di decreti legislativi, accantonando, per diversi profili, il problema di dover considerare, in 7 di essi, anche gli studenti e le istituzioni formative del sistema di IeFP, parte integrante del secondo ciclo del sistema educativo nazionale di istruzione e formazione.
Le proposte di Forma, contenute nel presente documento, hanno l’obiettivo di richiamare l’attenzione del Parlamento su questa grave dimenticanza che colpisce gli studenti appartenenti, per lo più, alle fasce più deboli della popolazione, perché vi si ponga rimedio attraverso l’introduzione, nei citati schemi di decreto, di emendamenti che estendano le innovazioni previste per gli studenti della scuola anche agli studenti di IeFP allo scopo di garantire loro parità di diritti e di opportunità nel rispetto delle competenze delle Regioni in materia.