Il Ministero dell'Istruzione e del Merito ha emanato una nuova circolare che estende il divieto di utilizzo degli smartphone durante l'orario scolastico anche agli studenti del secondo ciclo di istruzione, dopo la precedente disposizione per il primo ciclo.
La decisione del Ministro Valditara si basa su evidenze scientifiche consolidate che documentano gli effetti negativi di un uso eccessivo o improprio dei dispositivi mobili sul rendimento scolastico, sulla concentrazione e sul benessere psicofisico degli adolescenti.
Le evidenze scientifiche alla base della decisione
La circolare fa riferimento a studi internazionali di particolare rilevanza.
L'OCSE, nel suo rapporto 2024 "From decline to revival: Policies to unlock human capital and productivity", evidenzia come l'uso di smartphone e social media incida negativamente sul rendimento scolastico. L'organizzazione sottolinea la necessità di riforme educative che possano contrastare il calo degli apprendimenti, in parte imputabile proprio all'uso improprio delle tecnologie digitali.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità documenta nel suo rapporto 2024 un notevole incremento dell'uso problematico dei social media tra gli adolescenti, con fenomeni di dipendenza che comportano incapacità di controllo, sintomi da astinenza e trascuratezza di altre attività essenziali.
L'Istituto Superiore di Sanità conferma che l'uso problematico dello smartphone colpisce oltre il 25% degli adolescenti, con effetti negativi su sonno, concentrazione e relazioni interpersonali. Particolarmente significativo il dato che nella fascia 14-17 anni la dipendenza dai social media è associata a un peggiore rendimento scolastico.
L'approccio educativo: non solo divieto ma formazione
La circolare ministeriale chiarisce che il divieto non esaurisce il ruolo educativo delle istituzioni formative. Al contrario, rafforzare l'educazione all'uso responsabile e consapevole degli strumenti digitali diventa un compito fondamentale per il sistema educativo.
Questo approccio trova perfetta sintonia con i principi che guidano l'educazione nella tradizione pedagogica salesiana, dove la formazione integrale della persona include sempre la dimensione critica e responsabile nell'approccio alle innovazioni tecnologiche.
Le modalità applicative
Le istituzioni scolastiche dovranno:
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aggiornare i regolamenti interni e il patto di corresponsabilità educativa
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prevedere sanzioni disciplinari specifiche per le violazioni
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individuare misure organizzative per garantire il rispetto del divieto
Le eccezioni previste
La normativa mantiene un approccio attento alle esigenze individuali, prevedendo eccezioni per:
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studenti con disabilità o DSA quando il dispositivo è previsto nel Piano Educativo Individualizzato (PEI) o Piano Didattico Personalizzato (PDP);
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motivate necessità personali valutate caso per caso;
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specifici indirizzi tecnologici nell'ambito dell'informatica e telecomunicazioni, quando strettamente funzionale all'attività didattica.
Gli altri strumenti digitali restano centrali
La circolare ribadisce che rimane confermato l'impiego di altri dispositivi tecnologici per finalità didattiche: computer, tablet, lavagne elettroniche continuano ad essere strumenti fondamentali per l'innovazione dei processi di insegnamento e apprendimento.
Le istituzioni formative sono chiamate a sfruttare in maniera ottimale le potenzialità degli strumenti digitali, valorizzando gli investimenti degli scorsi anni per migliorare la qualità degli insegnamenti.
Il contesto internazionale
L'Italia si allinea a una tendenza internazionale consolidata. Numerosi Paesi hanno già introdotto o stanno introducendo misure simili per limitare l'uso degli smartphone in ambito scolastico. Il Ministro Valditara ha presentato al Consiglio Istruzione dell'UE una richiesta per una raccomandazione europea che dia priorità al benessere degli studenti attraverso un utilizzo appropriato delle tecnologie, ottenendo ampio consenso dai Paesi membri.
L'Educazione Civica Digitale come chiave
La circolare richiama specificamente le Linee guida per l'insegnamento dell'educazione civica (DM 183/2024), sottolineando l'importanza di educare alla cittadinanza digitale responsabile. Particolare attenzione viene dedicata anche alle tematiche connesse all'Intelligenza Artificiale e al suo impiego didattico.
Una sfida educativa complessiva
Questa disposizione ministeriale rappresenta molto più di un semplice divieto: costituisce un invito a ripensare il rapporto tra tecnologia e formazione in una logica di equilibrio e responsabilità.
Questa disposizione rappresenta un’opportunità per rafforzare il dialogo educativo, valorizzando la relazione interpersonale come elemento centrale del processo formativo, senza rinunciare alle potenzialità innovative degli strumenti digitali quando utilizzati con criterio e finalità pedagogiche chiare.
L'obiettivo rimane quello di formare giovani capaci di utilizzare consapevolmente tutte le opportunità che la tecnologia offre, sviluppando al contempo spirito critico e capacità di autoregolazione che li accompagneranno lungo tutto il percorso di vita e di lavoro.
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