La fase costitutiva (2007-2012) Il Repertorio trova il suo principale riferimento normativo nell’art 13, comma 1-quinques, della Legge n. 40/2007 che, nel prevedere l’adozione di Linee guida per realizzare “organici raccordi tra i percorsi degli istituti tecnico-professionali e i percorsi di istruzione e ”, fa esplicito riferimento ad un Repertorio nazionale di qualifiche e diplomi professionali, inteso come quadro unitario delle figure di differente livello, articolabili in specifici profili sulla base dei fabbisogni del territorio, definite attraverso Accordi in Conferenza Stato-Regioni, secondo la disposizione del D.lgs. n. 226/2005, art. 27, comma 2. Con l’Accordo siglato in sede di Conferenza Stato-Regioni il 29 aprile 2010, il Repertorio nazionale trova una sua significativa ridefinizione e completamento rispetto ai primi quadri unitari di riferimento, in termini di figure e relativi standard formativi minimi delle competenze tecnico-professionali, dei percorsi sperimentali triennali adottati attraverso l’Accordo Stato-Regioni del 5 ottobre 2006 e l’Accordo Stato-Regioni del 5 febbraio 2009 che rappresentano, di fatto, le prime due tappe del percorso costruttivo del Repertorio nazionale. Per completezza del quadro istituzionale di riferimento caratterizzante questa fase, il 25 febbraio 2010 viene siglato in sede di Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome un “Accordo per l’adozione delle metodologie e degli strumenti condivisi in sede di coordinamento tecnico e politico delle Regioni, quale riferimento per l’offerta di Istruzione e formazione professionale a livello regionale”, che rappresenta lo strumento per dare continuità al di completamento e ridefinizione del Repertorio nazionale. Attraverso l’Accordo le Regioni e le Province Autonome valorizzano nel 2011 tutte le acquisizioni documentali e strumentali condivise in esito al piano di lavoro e, nello specifico: il Documento metodologico approvato dal Coordinamento Tecnico delle Regioni in data 27 ottobre 2009; le figure di riferimento e gli standard formativi minimi relativi alle competenze, alle minime, alle essenziali tecnico-professionali caratterizzanti e alle competenze tecnico-professionali comuni dei percorsi triennali di Qualifica professionale, approvati dal Coordinamento Tecnico delle Regioni in data 30 luglio 2009; il Documento sulla fisionomia del Tecnico in esito al quarto anno di Diploma professionale, approvato dal Coordinamento Tecnico delle Regioni in data 30 luglio 2009 e, per le successive modificazioni, in data 27 ottobre 2009; le figure di riferimento e gli standard formativi minimi relativi alle competenze, alle abilità minime e alle conoscenze essenziali tecnico-professionali caratterizzanti del quarto anno di Diploma professionale, approvati dal Coordinamento Tecnico delle Regioni in data 27 ottobre 2009. Tale quadro istituzionale complessivo ha costituito il “punto di partenza” per la definizione degli “oggetti” e degli atti necessari per il passaggio al nuovo ordinamento dei percorsi IEFP supportato dal Repertorio. Nello specifico, è stato necessario: completare la definizione degli standard formativi minimi delle competenze tecnico professionali caratterizzanti le figure in Repertorio; tenere conto della referenziazione delle figure alle aree professionali; assumere, di conseguenza, un format di descrizione delle figure nazionali di riferimento coerente e diverso da quello utilizzato per declinare le figure assunte dall’Accordo Stato Regioni del 29 aprile 2010; definire i criteri metodologici di descrizione e aggiornamento degli standard formativi ricompresi nel Repertorio. Tra le varie definizioni adottate, la prima è quella di Repertorio nazionale dell’offerta di istruzione e formazione professionale inteso dunque come insieme di figure di differente livello - di riferimento delle qualifiche e dei diplomi professionali - relative ad aree professionali, articolabili in specifici profili regionali sulla base dei fabbisogni del territorio. Vi è poi quella di figura nazionale di riferimento per la quale si intende uno standard minimo formativo, assunto a livello di sistema Paese, consistente in un insieme organico di competenze tecnico-professionali specifiche, declinate in rapporto ai processi di lavoro e alle connesse attività, che caratterizzano il contenuto professionale della figura stessa. Si specifica negli atti costitutivi del Repertorio che le figure nazionali di riferimento possono declinarsi in indirizzi che costituiscono specifici orientamenti formativi volti ad una più puntuale caratterizzazione della figura per prodotto, servizio, ambito, lavorazione. A loro volta, figure e indirizzi possono ulteriormente declinarsi, a livello regionale, in profili che rappresentano una declinazione dello standard formativo nazionale rispetto a specificità territoriali del e viene specificata una regola fondamentale: le competenze tecnico-professionali che, sulla base delle specifiche esigenze territoriali, connotano il profilo regionale si intendono, in ogni caso, aggiuntive rispetto a quelle assunte dal sistema Paese come standard nazionale contenuto del Repertorio. Dal punto di vista dei criteri metodologici adottati, nell’elaborazione della definizione di Repertorio è stata fatta la scelta di valorizzare tutti i riferimenti di cui agli artt. 18 e 27, comma 2, lett. a), D.lgs. n. 226/05 - dunque “qualifiche”, “diplomi”, “figure di differente livello”- enfatizzando però maggiormente, rispetto ai concetti e ai termini contenuti nei precedenti Accordi e allo stesso D.lgs. n. 226/05, la connotazione formativa, e non professionale, delle figure e dei profili declinati in termini di standard; di qui la decisione di considerare la figura contenuta nel Repertorio come “figura di riferimento del ” e non come “figura professionale”. Tale scelta ha trovato ragioni anche nella volontà di assicurare, da questa angolatura, un’effettiva coerenza all’approccio descrittivo “a banda larga” della figura. Inoltre, figure e indirizzi vengono identificati tenendo conto della corrispondenza dei titoli in uscita dai percorsi triennali e quadriennali IEFP con differenti livelli del Quadro Europeo delle “Qualificazioni” (QEQ/EQF) e declinati secondo descrittori e definizioni di cui alla Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio sulla costituzione del Quadro Europeo delle “Qualificazioni” per l' permanente del 23 aprile 2008. Nello specifico, la costruzione del Repertorio, da questa angolatura di analisi, si fonda sull’adozione di un approccio di lavoro “di filiera”. Una delle questioni centrali nella costruzione del Repertorio è stata l’assicurazione del rispetto dei differenziali tra i livelli QEQ/EQF interessati: il 3° livello per gli operatori, il 4° livello per i tecnici, il 5° livello come riferimento “alto”, rispetto al quale calibrare gli standard formativi dei diplomi professionali. Per ovviare alla carenza di riferimenti-guida offerti dai descrittori del QEQ/EQF - il differenziale, tra il 3° e il 4° livello, ha tenuto conto principalmente dell’autonomia e della responsabilità e, nello specifico: della tipologia di ampiezza delle conoscenze e delle abilità; delle caratteristiche dell’ambiente lavorativo; della tipologia dei problemi da affrontare; dell’approccio di soluzione ai problemi; del tipo di attività presidiate; del contributo dato allo sviluppo delle attività. In termini di aggiornamento, l’Accordo del 2011 stabilisce che il Repertorio è aggiornato periodicamente con cadenza triennale, con riferimento agli esiti del monitoraggio e delle valutazioni di sistema, nonché agli sviluppi della ricerca scientifica, alle innovazioni tecnologiche e alle esigenze espresse dal mondo economico e produttivo. La manutenzione del Repertorio nazionale prevede le seguenti operazioni: l’aggiornamento delle figure e/o dei relativi indirizzi e delle relative competenze tecnico-professionali; l’individuazione e la descrizione di nuove figure nazionali di riferimento delle qualifiche e dei diplomi di istruzione e formazione professionale. Per entrambe le operazioni di manutenzione del Repertorio nazionale si prevedono le seguenti fasi procedurali: proposta di aggiornamento di figura/indirizzo o di nuova figura nazionale di riferimento a cura della IX Commissione della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome, al Tavolo Tecnico Interistituzionale, composto dal Ministero dell’istruzione dell’università e della ricerca, dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e dal Coordinamento Tecnico della IX Commissione della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome, in base alle indicazioni descrittivo-costruttive e secondo il format previsto per la definizione di figure e indirizzi, a cadenza triennale, entro il mese di settembre, per l’anno scolastico e formativo seguente; istruttoria a cura del Tavolo Tecnico Interistituzionale sulla base di: verifica della completezza e conformità dei supporti documentali in base alle indicazioni descrittivo-costruttive, al format previsto per la definizione di figure e indirizzi, comprensivi delle eventuali tabelle di corrispondenza tra le nuove denominazioni delle figure/indirizzi e le previdenti denominazioni; verifica di coerenza con il riferimento unitario al profilo educativo, culturale e professionale del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e ; analitica e complessiva delle proposte di manutenzione e sviluppo in riferimento all’aderenza delle proposte alle innovazione dei processi di lavoro e/o alle esigenze del sistema socio-economico territoriale e/o settoriale, alla comprovata sostenibilità/ riferita al target di utenza, alla ricorsività e/o evidenza del carattere sovraregionale delle proposte, in una logica di “banda larga” delle figure del Repertorio nazionale, alla coerenza delle proposte con il quadro complessivo dell’offerta tecnica e professionale secondaria e superiore di istruzione e formazione professionale e con i differenti livelli del Quadro Europeo delle “Qualificazioni”. Per completezza dell’evoluzione del quadro di riferimento è inoltre opportuno fare riferimento anche all’Accordo Stato-Regioni siglato in sede di Conferenza il 19 gennaio 2012 riguardante l’integrazione del Repertorio 2011 che vede l’inserimento di una nuova figura (Operatore del mare e delle acque interne) e la ridefinizione della figura dell’Operatore del benessere, nello specifico dell’indirizzo “Estetica”). Considerando entrambi gli Accordi (2011 e 2012) il Repertorio conta, alla fine della sua fase costitutiva, 22 figure di operatore con qualifica professionale e 21 figure di tecnico con diploma professionale. La fase manutentiva (2017-2019) In sede di IX Commissione, il 27 settembre 2017 è stato dato mandato a procedere alla manutenzione e all’aggiornamento del Repertorio di IEFP a un gruppo Regioni e PA (Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana, Veneto e le PA di Bolzano e Trento) che ha avviato i lavori il 5 ottobre 2017. Hanno assunto il ruolo di “driver” del processo di manutenzione: la presenza di interi settori economico-produttivi per i quali la IEFP non prevede figure e l’opportunità di allargare le maglie dell’offerta formativa IEFP anche alla luce del Decreto legislativo n. 61/2017 che ha innovato e incrementato gli indirizzi di studio dell’istruzione professionale; l’imprescindibile collegamento delle figure di qualifica e di diploma professionale con l’, piattaforma a supporto dell’attuazione del D.lgs n. 13/2013 e del D.M. 30 giugno 2015 per quanto concerne il “”; la collocazione “organica” della IEFP nella filiera lunga dell’istruzione e della formazione professionale con un “Repertorio post 2011” che non può prescindere da standard formativi in progressione verticale successivamente istituzionalizzati o in corso di approvazione (le specializzazioni IFTS declinate nel 2013, i nuovi profili “2017” in uscita dall’istruzione professionale, il cantiere “2017-2018” di revisione delle figure di tecnico superiore in esito all’ITS); la fisionomia delle qualificazioni richieste in corrispondenza dei “livelli” 3° e 4° del , declinati dai nuovi descrittori previsti dal Decreto Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali dell’8 gennaio 2018; la crescente connessione tra gli standard formativi IEFP e quelli delle professioni regolamentate, la cui formazione è in capo alle Regioni e P.A., con necessità di trovare “punti di contatto” e “collegamenti” che favoriscano la spendibilità delle qualificazioni nel mercato del lavoro e facilitino l’accesso alle professioni riservate; la necessità di aggiornare e armonizzazione i criteri metodologici adottati nel 2011 in termini di indicazioni descrittivo-costruttive dei , rispetto a quanto previsto in riferimento alle specializzazioni tecniche IFTS (Decreto n. 91 del 7 febbraio 2013) ed alle qualificazioni professionali regionali (DIM 30 giugno 2015); la “tenuta” delle attestazioni previste dall’ASR 2011(attestato di competenze in caso di interruzione del percorso, modello di qualifica professionale, modello di diploma professionale) alla luce dell’ASR 10 maggio 2018 sui “passaggi IEFP-IP” e, più in generale, in riferimento all’attuazione del D.lgs. n. 13/2013 e del DIM 30 giugno 2015 per quanto concerne il “sistema nazionale di certificazione delle competenze”. Il 1 agosto 2019 è stato approvato “l’Accordo tra il Ministro dell'Istruzione, dell'Università' e della Ricerca, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano riguardante l’integrazione e modifica del Repertorio nazionale delle figure nazionali di riferimento per le qualifiche e i diplomi professionali, l’aggiornamento degli standard minimi formativi relativi alle competenze di base e dei modelli di attestazione intermedia e finale dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale, di cui all’Accordo in Conferenza Stato-Regioni del 27 luglio 2011”. L’Accordo, come recita la premessa, segue all’esigenza manifestata dalle Regioni e Province Autonome di aggiornare il Repertorio delle Figure nazionali di Istruzione e formazione professionale, in coerenza con quanto previsto dal punto D dell’Allegato 1) all’, n. 137/CSR, alla luce: delle recenti evoluzioni normative nazionali e comunitarie; della mutata realtà del mondo del lavoro, che presenta significative innovazioni di processo e di prodotto in molti dei settori di riferimento dell’offerta istruzione e formazione professionale e riscontra la carenza di determinate figure sul mercato del lavoro; dell’opportunità di acquisizione degli apprendimenti nelle modalità dell’ e dell’ ex art. 43 del Decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81; dell’imprescindibile necessità di collegamento con la nomenclatura dell’Atlante del Lavoro e delle Qualificazioni; dell’esigenza di garantire maggiore flessibilità alla coniugazione dei profili regionali nel rispetto degli standard nazionali. Attraverso l’Accordo 2019 lo Stato, le Regioni e le Province Autonome concordano di: modificare ed integrare il Repertorio nazionale dell'offerta di Istruzione e Formazione Professionale con figure descritte secondo un format e criteri di descrizione che sostituiscono interamente quelli di cui all’Accordo ; adottare le figure di riferimento relative alle qualifiche professionali e ai diplomi professionali definite nel Repertorio nazionale dell'offerta di Istruzione e Formazione Professionale che sostituiscono interamente le figure di cui all’Accordo . La fase manutentiva si conclude con il Decreto n. 56 del 7 luglio 2020 nel quale il Ministero dell’Istruzione, di concerto con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, recepisce l’Accordo 1° agosto 2019. Dal punto di vista dei criteri metodologici adottati nel processo di aggiornamento e manutenzione “2019” del Repertorio, sono stati adottati una nuova “architettura e impianto delle figure nazionali” e nuovi “criteri e regole metodologiche”. Operatori e Tecnici professionali “2019” presentano entrambi una nuova architettura per indirizzi formativi per contenere al massimo il numero di figure nazionali necessarie per rispondere ai fabbisogni (soprattutto nel caso dei Tecnici) e per superare le problematiche emerse sul piano regionale post Accordo 2011 in relazione sia agli ancoraggi “profilo regionale - figura nazionale” dei risultati di apprendimento ai fini del riconoscimento nazionale dei titoli rilasciati sia in riferimento ai percorsi del e all’apprendistato. Il Repertorio 2019 vede un’introduzione significativa degli indirizzi formativi sia per gli operatori (il numero di indirizzi passa da 13 a 36) che per i tecnici (articolati per la prima volta in 54 indirizzi). Nello specifico, gli indirizzi, secondo un’architettura delle figure a “banda larga rafforzata”, assicurano all’offerta formativa regionale una sistematica e più rapida capacità di risposta a fabbisogni sempre più articolati e connotati da molteplici combinazioni di competenze anche di differenti ambiti di qualificazione (ad esempio, la produzione meccatronica, la domotica, le costruzioni edili con diverse tipologie di materiali, l’agricoltura multifunzionale). Da un’altra angolatura, la generazione di profili regionali a differente combinazione di risultati di apprendimento (comuni nazionali, di indirizzo nazionali, regionali) risponde alle sfide metodologiche e attuative che la IEFP si trova ad affrontare per assicurare sia il conseguimento di qualifiche e, soprattutto, di diplomi professionali attraverso l’apprendistato duale ( sempre più diffuse nei diversi contesti regionali) sia la produzione di “profili just in time” senza dover attivare, e attenderne gli esiti, il complesso e lungo processo di manutenzione delle figure sul piano nazionale. La nuova architettura per indirizzi formativi delle figure nazionali assegna dunque alla programmazione e regionale spazi di flessibilità e autonomia che l’ASR 2011 consentiva solo in parte. Inoltre, Per i Tecnici si è proceduto a una revisione completa del loro “profilo identitario” alla luce: delle problematiche emerse, rispetto allo standard nazionale 2011, nell’attuazione dell’offerta rispetto alle imprese e ai beneficiari (allievi) in termini di sostenibilità, formabilità, aderenza ai fabbisogni che i quarti anni possono effettivamente/realmente soddisfare; delle “nuove opportunità” di presidio associate ai settori economico professionali, ai processi di lavoro, alle aree di attività/attività mappate dall’Atlante del lavoro e delle qualificazioni; della nuova fisionomia della qualificazione richiesta in corrispondenza del livello 4° del Quadro nazionale delle qualificazioni (QNQ) declinata dai nuovi descrittori previsti dal Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali dell’8 gennaio 2018. Ne è emersa una nuova caratterizzazione di fondo: “il tecnico come figura collocata più sul processo, senza perdere di vista il prodotto/servizio”. Una collocazione con dimensioni di operatività rispetto: alla verifica, monitoraggio, controllo, analisi, diagnosi, proposta, segnalazione nell’ottica di assicurare procedure, standard di qualità, integrazione organizzativa e tecnologica, tracciabilità; all’intervento diretto nelle lavorazioni rispetto a lavorazioni “particolari” (perché a “maggiore complessità» rispetto a quelli dell’operatore) o di carattere “specialistico” per materiali usati, per approcci e tecniche impiegate). Tra i “driver” del processo di manutenzione del Repertorio l’imprescindibile collegamento delle figure di qualifica e di diploma professionale alla nomenclatura dell’Atlante del lavoro e delle qualificazioni ha comportato l’associazione delle figure (e standard formativi connotativi) ai settori economico professionali, ai processi di lavoro, alle aree di attività, alle attività lavorative, ai risultati attesi (performance), nello specifico a tutti gli elementi connotativi lo “standard professionale” declinato dall’Atlante ed espresso dai vari settori economico-produttivi di riferimento dell’offerta nazionale di IEFP. In termini di “associazione”, le figure presenti nel Repertorio 2019 consentono un maggior grado di copertura della IEFP rispetto a settori economico produttivi “pertinenti” che passa dal 67% (2011) all’86% (2019), con riferimento a settori prima non considerati: “estrazione, gas, petrolio, carbone, minerali e lavorazione pietre”, “trasporti e logistica” (per i tecnici), “servizi di public utilities”, “servizi di informatica”, “servizi culturali e di spettacolo”. Infine, il Repertorio 2019 assicura la presenza di figure di tecnico in grado di assicurare un “percorso di filiera” sia diretto (quando la figura di operatore trova sbocco diretto in quella di tecnico) sia indiretto quando la figura di tecnico trova un operatore “in filiera” secondo il quadro di “confluenza delle figure nazionali di qualifica a quelle di diploma professionali” sancito dall’Accordo tra le Regioni e Province Autonome del 18 dicembre 2019. Distinguendo tra le figure di operatore e tecnico, il vigente Repertorio conta 25 Operatori (rispetto ai 21 del 2011) e 29 Tecnici professionali (rispetto ai 21 del 2011). Bibliografia Accordo tra il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano del 27 luglio 2011, recepito il Decreto del Ministro dell’Istruzione di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali dell’11 novembre 2011 Accordo tra il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano del 1° agosto 2019, repertorio atti n. 155/CSR, recepito con Decreto del Ministro dell’Istruzione di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali n.56 del 7 luglio 2020. Frisanco M., Da operatori a tecnici, specializzati e tecnici superiori. Riferimenti, dispositivi, strumenti, Cnos-Fap, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, 2012. Frisanco M., Da operatori a tecnici, specializzati e tecnici superiori. Riferimenti, dispositivi, strumenti, Cnos-Fap, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, 2016. Frisanco M., Il nuovo Repertorio delle qualifiche e dei diplomi di Istruzione e formazione professionale: contesto, fasi del processo, approcci metodologici, opportunità, prospettive, Rassegna Cnos, n. 3, 2019. Frisanco M., La IEFP guarda al futuro. Verso una filiera educativa e formativa professionalizzante di qualità, Collana Studi, Progetti, Esperienze per una nuova formazione professionale, Cnos-Fap, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, 2021.

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