La parola “progetto” (dal latino pro-iectus, che indica l’essere lanciati innanzi) richiama la tensione dinamica verso qualcosa che sta avanti, l’idea che l’uomo è divenire, possibilità di sviluppo, identità che si configura nel tempo mediante le esperienze e le scelte quotidiane. In tal senso si parla di “progetto esistenziale” o “progetto di vita” come l’insieme di scelte organizzate in un piano di azione che l’uomo mette in atto nella sua vita e che costruisce mediante una corretta valutazione sia del futuro che del passato e del presente. L’idea di progetto, dunque, richiama la guida della propria esistenza e la possibilità di conferirle un significato complessivo perché non si riduca a un cumulo disorganico e desemantizzato di eventi occasionali e giustapposti. Esso rimanda a motivazioni e traguardi, a consapevolezze e a razionalità, a scelte consapevolmente e coerentemente compiute (Rossi, 1994, p. 56). Dal punto di vista psicopedagogico, il progetto è definito come «[…] un piano d’azione (un’intenzione) che richiede da chi lo predispone (o da chi lo vive) una capacità di valutare il futuro (anticiparlo nella coscienza) anche in base ad una valutazione del passato e del presente, ed una conseguente capacità metodologica volta alla scelta e alla predisposizione dei mezzi necessari per una concreta realizzazione del piano medesimo” (Bertolini, 1980, pp. 162-163). Il termine può essere considerato nella duplice accezione di dinamismo e di contenuto. In quanto dinamismo psicologico si colloca nel percorso di maturazione della prospettiva temporale che a partire dall’adolescenza assume la caratteristica di prospettiva futura. La progettualità, infatti, costituisce «[…] uno dei modi fondamentali degli individui di porsi di fronte al tempo» (Cavalli, 1985, p. 36) e si esprime nella capacità di orientarsi verso il futuro e di anticiparlo mediante l’elaborazione di progetti. La capacità progettuale è in stretta interdipendenza con il processo decisionale. Difatti elemento decisivo della è la scelta o, meglio, il sistema di scelte secondo cui esso si articola. Saper progettare bene è condizione indispensabile per una buona scelta. Un buon progetto nella pratica diventa un indice della consistenza della scelta, le dà, cioè, realismo e dimostra nella persona che sceglie. Lo studio del “progetto di vita” è presente in quegli approcci teorici che si ispirano all’antropologia umanistico-esistenziale. Il carattere di “intenzionalità” della umana, spesso misconosciuta dalla psicologia, è stato recuperato da alcuni AA. come Allport, Maslow, Rogers, Nuttin, Frankl e da molti altri che hanno studiato il rapporto tra tempo e identità o lo sviluppo della prospettiva temporale futura. Sono pochi gli studi sul “progetto professionale”, molti di più invece quelli sul “progetto di vita”. Una definizione completa di progettualità professionale che tenga conto delle implicanze psico-pedagogiche e sociali forse non è stata ancora elaborata. La costruzione e la realizzazione di un progetto personale e professionale rappresentano il punto di arrivo di ogni processo orientativo e formativo. Si tratta di un processo che si colloca all’interno di un percorso di maturazione della persona. Va ricollegato all’identità di cui è dimensione essenziale la progettualità, sia come dinamismo che come processo. Nell’ambito dell’ educativo il progetto personale e professionale si ritrova, come categoria esplicativa del processo orientativo più che come costrutto fondamentale dell’orientamento. è presente nelle teorie evolutive sulla scelta professionale che fanno capo a Super e Ginzberg. L’idea centrale di tali AA. è che l’identità personale e professionale si costruisce secondo un ciclo di tappe ben definite, e che occorre essere aiutati a maturare per affrontare scelte sempre più complesse. Ciò si fonda sul riconoscimento del ruolo centrale dell’immagine di sé nella formazione delle preferenze professionali e nel processo di elaborazione e realizzazione delle intenzioni future. A livello metodologico il progetto personale e professionale è preso in considerazione dal bilancio delle competenze, un processo metodologico di orientamento articolato in tre fasi (, analisi del potenziale ed elaborazione del progetto finale) in cui l’auto-progettazione professionale e/o formativa fa parte degli obiettivi prioritari del bilancio. Definire il proprio progetto professionale è il punto di arrivo di un percorso che, partendo dall’individuazione di competenze e , interessi e valori, preferenze e scelte, conduce il soggetto a identificare un progetto di sviluppo nell’impiego attuale o in altro impiego. Non è facile focalizzare con chiarezza il progetto professionale, perché occorre verificare il grado di autenticità di tale progetto, se si tratta, cioè di intenzioni velleitarie ed utopistiche senza fondamento nella realtà e nelle competenze che la persona possiede. Si tratta di vedere se si colloca in un progetto globale più ampio, un progetto di sé o un progetto di vita su cui s’innestano altri progetti, alcuni prioritari altri secondari o molto lontani connotati di “sogno” e fantasia. Inoltre, occorre verificare se i passi e le tappe per realizzarlo sono possibili, realisticamente individuate e perseguite. La capacità di elaborare un progetto personale e professionale affonda le radici nel complesso sistema motivazionale del soggetto, ma entrano in gioco anche altri fattori (dinamici, intrapsichici, socioculturali e soprattutto gli orientamenti di valore che danno senso all’esistenza) che concorrono alla sua realizzazione. Occorre coniugare il piano del desiderio e della realtà con quello della volontà. Il progetto presuppone la visione del rapporto finalità-obiettivo-scopo, fondato sul rapporto desiderio-bisogno-valore, mediato dal rapporto risorse-vincoli-gestione (Yatchinovsky - Michard 1991). Bibliografia Bertolini P., Progetto, in Bertolini P., Dizionario di psico-pedagogia, Milano, Edizioni scolastiche Bruno Mondadori, 1980, pp.162-163. Cavalli A., Il tempo dei giovani, Bologna, Il Mulino, 1985. Livolsi M., Identità e progetto, Firenze, La Nuova Italia, 1987. Yatchinovsky A. – P. Michard, Le bilan personnel et professionnel. Instrument de management, Paris, ESF Editeur, 1991. Rossi B., Identità e differenza. I compiti dell’educazione, Brescia, La Scuola, 1994. Del Core P., Prospettiva futura e progettualità in Cospes (Ed.), L’età incompiuta. Ricerca sulla formazione dell’identità negli adolescenti italiani, Torino-Leumann, ElleDiCi, 1995, pp. 315-332. Legrès J. - D. Pémartin, Abilità progettuale e maturità professionale, in “Orientamento Scolastico e Professionale” 1, 1998, pp 4-6. Del Core P., La paura di scegliere: dinamica della decisione e scelte di vita, in “Rivista di Scienze dell’Educazione” 2002, pp. 442-455. Di Fabio A., Bilancio di competenze e orientamento formativo, Firenze, OS - Giunti, 2002. Cospes (Ed.), Orientare alle scelte. Percorsi evolutivi, strategie e strumenti operativi, (Coordinamento di Del Core P. - Ferrraroli S. - Fontana U.), Roma, LAS, 2005.

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