Il concetto generale di Piano Formativo Individuale fa riferimento a un documento che indichi gli obiettivi di e di sviluppo di una persona in un o formativo, ne precisi le attività formative a cui può o deve partecipare, i tempi previsti e le forme di necessarie. In generale l’elaborazione di tale piano deriva da una valutazione iniziale delle e delle competenze già acquisite e di quelle carenti da promuovere in vista di una ulteriore qualificazione. La redazione di tale documento dovrebbe derivare a un’interazione significativa e approfondita tra l’individuo e l’istituzione formativa di riferimento. Comunque, il singolo ne è il principale responsabile al fine di conseguire i risultati previsti. Nei vari documenti ministeriali, e in particolare in uno del 2017 sugli Istituti Professionale, si parla di personalizzazione degli apprendimenti mediante l’elaborazione del Progetto Formativo Individuale e l’organizzazione di un sistema tutoriale per sostenere nel loro . Su questa base sono stati redatti a cura delle varie Regioni schemi di PFI riferiti all’ previsto nei sistemi duali. In essi si specifica l’azienda coinvolta e il suo referente aziendale, i dati dell’apprendista e i risultati del percorso formativo precedente, la prestazione lavorativa prevista, l’identificazione del percorso formativo da seguire sulla base delle competenze tecnico-professionali e specialistiche indicate dal CCNL ritenute idonee per le qualifica professionale da conseguire. Il documento viene redatto in collaborazione tra il tutor aziendale, l’apprendista e l’istituzione formativa. Sul piano personale il PFI è certamente uno strumento fondamentale per pianificare e gestire il proprio e sviluppo personale in quanto aiuta a mantenere viva l’attenzione verso gli obiettivi da raggiungere, permettendo di monitorare il proprio progresso verso di essi. Sul piano lavorativo vincola l’azienda a seguire l’apprendista nel suo cammino formativo tramite il tutor aziendale, ma impegna anche l’istituzione a riconoscere la qualificazione e il ruolo aziendale quando si riscontrano i risultati previsti. Generalmente il documento assume la forma di un firmato dai responsabili. Il è un processo di pianificazione, attuato dal soggetto, che prevede l’individuazione di obiettivi, strategie, azioni e metodologie al fine di favorire il proprio sviluppo personale e professionale. Esso comprende, pertanto, sia il livello personale, relativo ad obiettivi generali concernenti la propria vita, sia il livello più strettamente professionale relativo ad obiettivi perseguibili in campo accademico e lavorativo. Per alcuni, i due livelli sono analizzabili separatamente, per altri rappresentano due aspetti non separabili del medesimo processo progettuale. Specificatamente, il Progetto Personale fa riferimento a quell’insieme di azioni che un individuo mette in campo per sviluppare e perseguire obiettivi legati alla propria vita personale. Vengono così contemplati piani per la crescita personale in vari ambiti, come ad es. quello delle relazioni personali, quello delle passioni e degli hobby, il mondo del benessere fisico e psicologico con il conseguente sviluppo di life skills, l’ambito delle nuove conoscenze e lo sviluppo di nuovi interessi. Il Progetto Professionale, invece, riguarda l’insieme delle azioni strategicamente pianificate e messe in atto per conseguire obiettivi legati alla propria vita accademica e lavorativa. Sia in un caso come nell’altro, le diverse azioni che un individuo attua sono finalizzate all’acquisizione di nuove conoscenze e , nonché allo sviluppo di personali che dovranno tradursi in competenze da metter in campo nello studio, nella , nella vita (Spencer, 1980, Becciu - Colasanti, 2002; 2004). Il termine progetto evidenzia lo slancio che ognuno di noi cerca di compiere per proiettarsi verso il futuro tramite un insieme di elementi che intendono dare coerenza e sistematicità alle diverse esperienze di vita. Tali elementi afferiscono alle attitudini e alle capacità personali, alla sfera delle motivazioni e delle passioni individuali nonché delle scelte a breve e a lungo termine, al senso di identità personale e continuità evolutiva, ai valori che si intende realizzare tramite il percorso di realizzazione di sé stessi, all’idea di futuro che ognuno si costruisce a partire da una consapevolezza profonda delle proprie risorse e dei propri limiti (Holland, 1997; Savickas, 2005; Toderi & Sarchielli, 2013). Fondamentali, in tale prospettiva progettuale, risultano essere i processi decisionali, di problem solving e di pianificazione dell’agire personale. Parte costitutiva del Progetto Personale e del Progetto Professionale è rappresentata, sia in riferimento alle scelte da compiere, sia alle decisioni da assumere che alle soluzioni da adottare - soprattutto in presenza di situazioni problematiche- dal ricorso ai valori personali che rappresentano il vero motivo di orientamento dell’esistenza di ciascuno (Boutinet, 1992; 2021). A livello concettuale, il termine progetto include la dimensione temporale, dove il passato è una continua fonte di valutazione realistica della propria identità, il presente è il tempo dell’azione coerente con le finalità e gli obiettivi che si intendono realizzare, il futuro è l’orizzonte verso cui tende l’azione e il tempo in cui avverrà quanto progettato in coerenza con i propri valori personali e professionali. Sono diverse le discipline che in ambito pedagogico e psicologico si occupano a livello teorico ed applicativo del Progetto Personale e del Progetto Professionale. All’interno delle scienze psicologiche, annoveriamo, soprattutto, la Psicologia dell’ e la Psicologia dell’Orientamento. La prima, nell’approfondire la dimensione progettuale si occupa essenzialmente, dell’educabilità dei processi cognitivi, emotivi e comportamentali che influenzano le scelte di vita con particolare riferimento alla realizzazione di sé stessi nei percorsi professionali. Essa è inoltre interessata al ruolo della dimensione valoriale che orienta e guida il Progetto Personale e il Progetto Professionale permeando tutti i processi psicoemozionali della personalità individuale. La Psicologia dell’Orientamento, invece, elabora teorie, metodologie, percorsi progettuali per formare le persone alle scelte scolastiche, accademiche e lavorative contemplando sia lo sviluppo di fattori soggettivi, come motivazioni, attitudini, interessi, conoscenze, abilità, valori, sia la conoscenza del mondo del , sia il graduale inserimento in contesti lavorativi allo scopo di veder realizzato il proprio progetto professionale (Di Fabio, 2009; Soresi - Nota, 2013). In riferimento, poi, ai tanti contenuti approfonditi in letteratura e relativi al Progetto Personale e Professionale, annoveriamo, tra gli altri: la conoscenza realistica di sé stessi; l’analisi delle attitudini, delle motivazioni e degli interessi; il bilancio delle competenze; la dimensione progettuale dell’esistenza; la promozione sia delle capacità personali e delle conoscenze di base e specifiche, sia delle e delle competenze; le life skills e le competenze chiave di ; l’ scolastico professionale; la ; la career education; il successo formativo. Infine, occorre sottolineare l’importanza del costrutto del Senso di Autoefficacia elaborato da Albert Bandura (1977a;1977b) di cui è stata dimostrata la generatività come risulta da innumerevoli evidenze scientifiche in diversi ambiti applicativi. La definizione di tale costrutto ci fa capire la sua rilevanza per il Progetto Personale e Professionale. In effetti, esso si riferisce: alla convinzione che il soggetto ha di poter contare sulla propria capacità di organizzare e eseguire le azioni necessarie per gestire situazioni future. Pertanto, oltre a farci capire come le persone pianificano il proprio agire in funzione della realizzazione di stessi e dei propri progetti, il contributo di Bandura ci offre le basi scientifiche per insegnare alle persone, soprattutto ai giovani, l’importanza di sviluppare convinzioni di efficacia nel perseguire i propri obiettivi. Bibliografia Bandura A., Self-efficacy: Toward a unifying theory of behavioral change. Psychological Review, 84(2), 1977a, pp. 191-215. Bandura A., Self-efficacy: The exercise of control, New York, W.H. Freeman, 1997b. Becciu M. – A.R. Colasanti, La promozione delle capacità personali nei contesti formativi, Rassegna CNOS, 2, 2002, pp. 17-39. Becciu M. – A.R. Colasanti, La promozione delle capacità personali. Teoria e Prassi, Milano, FrancoAngeli, 2004. Boutinet J.P., Anthropologie du projet, Paris, Presses Universitaires de France, 1992. Boutinet J.P., Psychologie des conduITS à projet, Paris, Que Sais-Je Ed, 2021. Di Fabio A.M., Bilancio di competenze e orientamento formativo, Firenze, OS – Giunti, 2002. Di Fabio A.M., Manuale di psicologia dell’orientamento e career counseling nel XXI secolo, Firenze, Giunti, O.S, 2009. Holland J.L., Making vocational choices: A theory of vocational personalities and work environments, Odessa, Psychological Assessment Resources, 1997. Savickas M.L., The theory and practice of career construction, in Brown S.D. - R.W. Lent (Eds.), Career development and counseling: Putting theory and research to work, John Wiley & Sons, pp. 42-70, 2005. Soresi S. – L. Nota, Sfide e nuovi orizzonti per l'orientamento, 2 Diversità, sviluppo professionale, lavoro e servizi territoriali, Firenze, Giunti, O.S, 2011. Super D.E., A life-span, life-space approach to career development, Journal of Vocational Behavior, 16(3), pp. 282-298, 1980. Toderi S. – G. Sarchielli, Sviluppare la carriera lavorativa. Risorse personali e metodi di intervento, Bologna, Il Mulino, 2013.

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