La Classificazione dei settori economico-professionali (SEP) è un sistema di aggregazione e organizzazione dell'insieme delle attività e delle professionalità presenti nel . Questo sistema si basa sull'attribuzione di codici statistici desunti da classificazioni ufficiali, quali la Classificazione delle attività economiche (ATECO) e la rilasciate da istituzioni come l'ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica Italiano). L'obiettivo di questa classificazione è creare un quadro di riferimento omogeneo e standardizzato a livello nazionale che possa essere utile sia nel mondo del sia nell'ambito dei sistemi di istruzione e formazione. Tale classificazione è definita dal D.M. 30 giugno 2015 “Definizione di un quadro operativo per il riconoscimento a livello nazionale delle qualificazioni regionali e delle relative competenze, nell'ambito del Repertorio nazionale dei titoli di istruzione e formazione e delle qualificazioni professionali di cui all'articolo 8 del Decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13”. Conseguentemente, essa è utilizzata dall'Atlante del Lavoro, che è consultabile proprio attraverso uno schema di classificazione ad albero che parte dai principali costituiti dai Settori economico - professionali (SEP) e via via identifica all’interno di essi i principali Processi di lavoro a loro volta suddivisi in Sequenze di processo e Aree di attività (ADA). L’ADA contiene la descrizione delle singole attività che la costituiscono, i prodotti e i servizi attesi nonché i riferimenti ai codici statistici delle classificazioni ISTAT relative alle attività economiche e alle professioni. La Classificazione SEP è strutturata in 7 aree professionali, che a loro volta si suddividono in 23 settori economico-professionali più un ulteriore settore definito "area comune". Quest'ultimo raggruppa tutte quelle attività lavorative che non sono caratterizzabili esclusivamente da un singolo settore economico-professionale, includendo funzioni trasversali come l'amministrazione, il marketing, la , le pubbliche relazioni, la gestione delle risorse umane e altro. Ciascuno di questi settori economico-professionali è ulteriormente diviso in 80 comparti, di cui 72 sono sottoinsiemi dei settori e 8 appartengono all'"area comune". Ogni settore, oltre ai comparti, è articolato anche per processi di lavoro, in modo da analizzare i cicli produttivi di beni e servizi. Questi processi di lavoro possono coincidere con un singolo comparto o estendersi su più comparti. La classificazione SEP non solo offre una descrizione dettagliata dei vari settori ma definisce anche comparti, processi di lavoro, aree di attività, attività di lavoro e ambiti tipologici di esercizio. Ciò consente di avere una visione chiara e sistematica delle competenze e delle attività lavorative sul mercato, fornendo un riferimento prestazionale per le valutazioni, l'identificazione, la validazione e la certificazione delle competenze. Inoltre, la Classificazione dei settori economico-professionali è resa disponibile al pubblico tramite un accesso telematico su siti istituzionali, come quello del Ministero del Lavoro, e viene costantemente aggiornata per garantire l'interoperabilità con le altre classificazioni e codici di riferimento a livello nazionale ed europeo. La classificazione SEP è un elemento chiave per l'organizzazione del quadro nazionale delle qualificazioni professionali e rappresenta un punto di riferimento essenziale per i repertori delle qualificazioni regionali approvati e pubblicati da ciascuna Regione e Provincia Autonoma. Questo sistema contribuisce a garantire un elevato livello di standardizzazione e riconoscibilità delle competenze professionali, promuovendo la trasparenza e la comparabilità delle qualifiche in un contesto europeo e internazionale. Bibliografia D.M. 30 giugno 2015 “Definizione di un quadro operativo per il riconoscimento a livello nazionale delle qualificazioni regionali e delle relative competenze, nell'ambito del Repertorio nazionale dei titoli di istruzione e formazione e delle qualificazioni professionali di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13”. Atlante del Lavoro e delle qualificazioni, https://atlantelavoro.inapp.org/ (ultimo accesso dicembre 2024)

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