Febbraio mese delle scelte. Note di un operatore della Formazione Professionale

Le iscrizioni alle scuole dell’infanzia e alle scuole del primo e del secondo ciclo di istruzione per l’anno scolastico 2025/2026 si sono concluse il 10 febbraio 2025. Tutti gli operatori desiderano conoscere gli esiti delle iscrizioni ed è prassi analizzare soprattutto gli orientamenti dei giovani “che scelgono” un indirizzo di scuola superiore, dopo la conclusione positiva della scuola secondaria di primo grado. Febbraio 2025 è stato il mese delle “scelte”. 
La piattaforma UNICA: un servizio stimolante 
La prima informazione, essenziale in verità, sugli esiti è stata data, ovviamente, dal Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM). 
Le prime scelte: “Liceo, campione di preferenze” 
L’11 febbraio 2025, un Comunicato Stampa del MIM commentava i primi dati delle iscrizioni. 
La novità del 2024: l’avvio della “filiera tecnologico-professionale” (4+2) 
La proposta di istituire una filiera formativa tecnologico – professionale è divenuta legge l’8 agosto 2024 (Legge n. 121/2024). 
La piattaforma UNICA: un servizio stimolante … da completare  
Il quadro tracciato, pur nella sua essenzialità, mette bene in evidenza i molti pregi e qualche limite dell’informazione sulle scelte degli studenti del sistema educativo di Istruzione e Formazione. 

Esposizione dei Capolavori 2025: un ponte tra formazione e mondo del lavoro

Si è tenuto il 18 febbraio presso l'Istituto Salesiano San Zeno di Verona il lancio ufficiale dell'Esposizione dei Capolavori 2025, l'iniziativa che valorizza le eccellenze della formazione professionale salesiana in Italia.
L'evento ha visto la partecipazione di oltre 250 partecipanti provenienti dal mondo della formazione professionale e delle imprese, e di illustri ospiti, tra cui il Cardinale Matteo Maria Zuppi, Presidente della CEI, che ha sottolineato come "la formazione vera non è mai soltanto squisitamente tecnica". Nel suo intervento, il Cardinale ha evidenziato il ruolo cruciale dei centri di formazione professionale come luoghi dove "vedere nel presente il futuro", capaci di integrare competenze tecniche e crescita personale.
Uno sguardo lucido sul mercato del lavoro è arrivato da Alfonso Balsamo, Adviser Education di Confindustria: "Quest'anno servono 800 mila lavoratori di tutti i tipi, dalle competenze più basse alle più alte", ha affermato, sfatando il mito della mancanza di lavoro in Italia. Il vero nodo è il mismatch tra domanda e offerta, con sei imprese su dieci che non trovano le figure professionali necessarie.
La nuova edizione si presenta con un'identità visiva rinnovata: un logo che rappresenta frammenti che si compongono a formare una stella, simbolo di come ogni individuo, con le proprie peculiarità, possa brillare nel giusto contesto. Un messaggio potente che riflette la mission dell'iniziativa: valorizzare i talenti unici di ogni studente.
L'edizione 2024 ha registrato numeri significativi: 189 allievi partecipanti, 42 centri coinvolti da 13 regioni italiane, 53 tutor e oltre 100 partner e sponsor. Per il 2025, l'iniziativa si amplia ulteriormente, con 11 esposizioni tra settori professionali e aree trasversali, distribuite in tutto il territorio nazionale da aprile a maggio.
Una novità significativa è l'introduzione del settore logistica, che si aggiunge ai tradizionali ambiti come automotive, meccanica industriale, energia, elettrico, grafica e comunicazione, benessere. Un'espansione che riflette l'attenzione costante alle evoluzioni del mercato del lavoro e alle nuove opportunità professionali.
Come ha ricordato il Cardinale Zuppi, i centri di formazione professionale sono vere e proprie "fabbriche di speranza", dove i giovani non solo acquisiscono competenze tecniche, ma sviluppano una piena consapevolezza del proprio valore come persone e professionisti.
L'Esposizione dei Capolavori 2025 si conferma così non solo come vetrina di eccellenze, ma come testimonianza concreta di un modello formativo che, fedele alla tradizione salesiana, guarda al futuro con ottimismo e concretezza.

Da fotocompositore a Project Manager: il viaggio professionale di Federico Pio

"Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior". Questa celebre frase di Fabrizio De André, condivisa da un formatore durante i suoi studi, ha segnato profondamente il percorso di Federico Pio, oggi 36enne, diventando il suo personale promemoria per astenersi dal giudizio e credere nel potenziale di ogni situazione.
La storia di Federico inizia con una scelta controcorrente: dopo due anni di liceo, decide di cambiare direzione, ascoltando la sua vera inclinazione verso il mondo della grafica e della tipografia. Una decisione ponderata, motivata dal desiderio di entrare più velocemente nel mondo del lavoro, ma senza rinunciare a una formazione di qualità.
Il CFP Pio XI diventa la sua seconda casa. Nonostante le sfide iniziali - il pendolarismo quotidiano di 30 km e il recupero di alcune materie - Federico trova nel centro un ambiente che sa coniugare professionalità e accoglienza. "Il clima familiare creato dai formatori, basato sul rapporto di fiducia con i ragazzi, ha fatto sicuramente la differenza," ricorda.
Durante il percorso formativo, acquisisce competenze tecniche fondamentali: dall'utilizzo dei software grafici alla gestione del workflow aziendale, dalle nozioni di marketing alla comunicazione. Ma sono le soft skills a fare la vera differenza: il lavoro in team, la capacità di mettersi in gioco, la generosità nel condividere le proprie competenze.
Il punto di svolta arriva con gli stage presso gli Stabilimenti Tipografici Carlo Colombo S.p.A., dove oggi ricopre ruoli di responsabilità. Un'esperienza che si trasforma in un'opportunità di lavoro concreta, preceduta da un anno di servizio civile presso il CFP Pio XI, dove Federico ha potuto restituire quanto ricevuto, affiancando gli allievi nelle attività di studio.
Da fotocompositore a Project Manager, la carriera di Federico è in continua evoluzione. Oggi gestisce progetti strategici per la Camera dei deputati, coordinando l'intero processo di produzione degli atti parlamentari. Come Responsabile Commerciale, è il punto di riferimento per i clienti: gestisce le commesse dall'ideazione alla consegna, sovrintende alle lavorazioni tecniche e coordina i rapporti con i fornitori esterni. Un ruolo complesso che richiede visione d'insieme, competenze tecniche e doti relazionali.
"La formazione professionale non deve essere un escamotage per abbandonare gli studi," afferma Federico, "al contrario va intesa come una duplice porta d'ingresso: verso il mondo del lavoro, sì, ma anche verso la possibilità di approfondire meglio ciò che ci interessa."
E il futuro? Federico non smette di guardare avanti. Sta pensando di intraprendere un percorso universitario, per approfondire alcuni aspetti del suo lavoro e aprirsi a nuove opportunità di carriera. La storia di Federico testimonia come la formazione professionale possa essere l'inizio di un percorso di crescita continua, personale e di carriera.
Federico porta un messaggio di incoraggiamento per tutti i giovani che si avvicinano alla formazione professionale: non un ripiego, ma una scelta consapevole che può aprire le porte a un futuro ricco di soddisfazioni. Come i fiori cantati da De André, anche dalle situazioni apparentemente più difficili possono nascere straordinarie opportunità di crescita.

Intelligenza Artificiale e formazione: lo sguardo salesiano su una rivoluzione in corso 

L'Intelligenza Artificiale sta trasformando profondamente il mondo dell'educazione e della formazione professionale. In questo scenario di cambiamento, la Fondazione CNOS-FAP ha elaborato una visione che pone al centro la persona, coniugando innovazione tecnologica e tradizione educativa salesiana.
La Commissione Internazionale sull'Intelligenza Artificiale (ISCAI), creata all'inizio del 2024 dal Settore per la Comunicazione Sociale della Congregazione Salesiana, ha delineato un approccio che vede l'IA non solo come strumento tecnologico, ma come mezzo per rafforzare lo sviluppo umano e promuovere valori fondamentali.

Opportunità e sfide
L'integrazione dell'IA negli ambienti educativi presenta significative opportunità:

  • personalizzazione dell'apprendimento
  • automazione di compiti amministrativi
  • maggiore efficacia nella didattica
  • nuove modalità di sviluppo delle competenze

Tuttavia, emergono anche sfide cruciali:

  • il rischio di ridurre le interazioni faccia a faccia
  • la possibile perdita di connessione emotiva nell'educazione
  • il focus eccessivo sull'efficienza a discapito dell'educazione morale e spirituale
  • il divario digitale tra studenti con diverso accesso alla tecnologia

L'approccio salesiano
La visione salesiana propone un'integrazione dell'IA che:

  • valorizza la relazione educativa come elemento centrale
  • utilizza la tecnologia per migliorare, non sostituire, l'interazione umana
  • promuove una formazione integrale che includa dimensione umana, sociale e spirituale
  • garantisce un approccio etico e responsabile all'uso delle nuove tecnologie

Linee d'azione concrete
Per trasformare questa visione in realtà, è necessario delineare un percorso articolato che parte dalle fondamenta: la formazione degli educatori. Non si tratta solo di insegnare l'uso degli strumenti, ma di sviluppare una vera e propria "competenza digitale salesiana" che integri aspetti tecnici, pedagogici ed etici. Bisogna prevedere percorsi formativi specifici che vanno dall'alfabetizzazione di base sull'IA fino all'utilizzo avanzato in ambito didattico.

Verso il futuro
La strada tracciata è ambiziosa ma concreta. La proposta è di sviluppare percorsi educativi sull'IA già dalle scuole primarie e secondarie, preparando le nuove generazioni a un uso consapevole delle tecnologie. Parallelamente, si punta a potenziare l'offerta degli Istituti Tecnologici Superiori (ITS) con corsi specifici sull'IA, creando un ponte tra formazione e mondo del lavoro.

La vera sfida, però, va oltre gli aspetti tecnici: si tratta di educare alla cittadinanza digitale nell'era dell'IA, promuovendo una comprensione critica delle implicazioni etiche e sociali di queste tecnologie. Un obiettivo che richiede il coinvolgimento di tutti gli attori della comunità educativa, dalle famiglie alle imprese, dalle istituzioni al terzo settore.
"L'Intelligenza Artificiale può rappresentare una risorsa importante per la creazione di nuova occupazione e può avere impatti significativi nel migliorare la qualità stessa del lavoro, consentendo maggiore efficienza e produttività, coniugata ad ambienti e contesti produttivi sempre più a misura di persona". 
Una visione ottimistica ma realistica, che vede nell'integrazione tra tecnologia e valori salesiani la chiave per preparare i giovani alle sfide del futuro.

Trend delle iscrizioni scolastiche 2025/2026: un'analisi dei dati

I recenti dati sulle iscrizioni alle scuole secondarie di II grado in Italia mostrano il seguente panorama.
Distribuzione nazionale

  • Licei: 56% (in leggero aumento dal 55,63%)
  • Istituti Tecnici: 31,3% (in lieve calo dal 31,6%)
  • Istituti Professionali: 12,7% (stabile)

Scelta dei giovani che hanno preferito un percorso Professionale

  • Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera:  31,7%
  • Servizi per la Sanità e l'assistenza Sociale: 14,4%
  • Manutenzione e Assistenza Tecnica: 13,2%
  • Servizi Commerciali: 11,0%
  • Industria e Artigianato per Il Made In Italy: 9,5%
  • Percorsi di Istruzione e Formazione Professionale: 6,5%
  • Agricoltura, Sviluppo Rurale, Valorizzazione dei Prodotti del Territorio e Gestione delle Risorse Forestali e Montane: 6,0%
  • Arti Ausiliarie delle Professioni Sanitarie, Odontotecnico: 4,1%
  • Servizi Culturali e dello Spettacolo: 2,3%
  • Arti Ausiliarie delle Professioni Sanitarie, Ottico: 1,1%
  • Gestione delle Acque e Risanamento Ambientale: 0,2%

Da segnalare l'incremento della filiera 4+2 (percorso tecnologico-professionale quadriennale):

  • 5.449 iscritti al primo anno (triplicati rispetto ai 1.669 del 2024)
  • 396 scuole autorizzate (+216 rispetto all'anno precedente)
  • 628 percorsi attivati

Differenze territoriali

  • Il Lazio guida la preferenza liceale con il 69,48%
  • Il Veneto primeggia negli istituti tecnici con il 39,81%
  • L'Emilia Romagna registra la quota più alta di istituti professionali (17,34%)

Un quadro che riflette l'evoluzione del sistema formativo italiano, con una crescente attenzione alla diversificazione dei percorsi educativi e alle specificità territoriali.