Vent'anni di Istruzione e Formazione Professionale. Nota di un operatore della FP

1.  Provvedimenti “fondativi” 
Nel 2005 sono stati adottati due provvedimenti importanti, applicativi della legge 28 marzo 2003, nr. 53, riguardanti il sistema di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP): 

  • il D. Lgs del 15 aprile 2008, nr. 76: Norme generali sul diritto-dovere all’Istruzione e alla formazione ùil D. Lgs. del 17 ottobre 2005, n. 226: Norme generali e livelli essenziali delle prestazioni relativi al secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione. 

Vari esperti hanno giudicato questi provvedimenti di “portata storica”. 
Anche a giudizio di chi scrive la valutazione non appare esagerata. Tra le varie misure, infatti, veniva sancito un principio fortemente innovativo: il superamento della sola scuola quale luogo della fruizione dell’istruzione obbligatoria. 
Così Dario Eugenio Nicoli, già Docente dell’Università Cattolica di Brescia , scrisse su questa scelta: 

Con il completamento dei decreti applicativi della legge 53/03, in particolare con l’approvazione da parte della Conferenza Stato-Regioni delle 21 figure di qualifica e le 21 di diploma professionale valevoli sull’intero territorio nazionale per l’assolvimento del diritto-dovere e, con esso, dell’obbligo di istruzione, si è compiuto un evento storico, e precisamente l’inclusione, nell’ambito del nuovo sistema educativo, del sistema di istruzione e formazione professionale (IeFP). 
La storicità di questo evento si lega al fatto che per la prima volta in Italia è stata riconosciuta la rilevanza educativa e culturale del lavoro che risulta in tal modo un ambito dell’esperienza umana in grado di far emergere le capacità buone delle persone, di consentire loro di immergersi in maniera pienamente consapevole nel discorso culturale della nostra civiltà, infine di dotarsi delle competenze e dei saperi che consentano loro di esercitare un ruolo attivo di cittadino e, quindi, di lavoratore. Questi «assume una rilevanza specifica in quanto modalità di espressione dell’identità personale, poiché in esso vengono coinvolte non unicamente le capacità operativo manuali, bensì la dimensione cognitiva, motivazionale creativa, culturale, etico valoriale» (Bocca 1998, 104). 
Per capire l’importanza di quanto è accaduto, occorre riandare al 1962, anno dell’introduzione della scuola media unica che veniva realizzata eliminando l’avviamento professionale, considerato (per la verità non solo allora) come un fattore di discriminazione e diseguaglianza sociale (Crainz G., pp. 229-230). L’esito di tale riforma è implicito nel fatto che, quarant’anni dopo, con la legge 53/03, l’ulteriore elevamento dell’obbligo di istruzione a 10 anni (che, come ricordato, prende ora il nome di diritto-dovere) non è stato effettuato unificando in un biennio tutti i percorsi formativi esistenti, ma tramite il principio della “equivalenza formativa” che indica le mete comuni di percorsi formativi che rimangono quindi differenziati.
Oggi emerge, rispetto a quella scelta, il limite dell’egualitarismo, il pericoloso livellamento al basso della cultura impartita a scuola e la demotivazione che giunge finanche al rifiuto dello studio da parte degli studenti.

Nel 2025, che registra la distanza di vent’anni dall’adozione di quei provvedimenti, a molti è parso utile riflettere sulla portata di questi provvedimenti e verificarne l’attuazione. Vent’anni dovrebbero essere stati sufficienti, infatti, per dare completa attuazione a questi provvedimenti. 

2. A vent’anni di distanza … 
Nella presente nota metteremo in evidenza le valutazioni sui provvedimenti accennati valorizzando eventi e pubblicazioni. 

IeFP: 20 anni dopo - Un bilancio del sistema di Istruzione e Formazione Professionale

È online il quattordicesimo volume della serie dedicata all'analisi del sistema regionale di Istruzione e Formazione Professionale
Dopo vent'anni dalla nascita del sistema regionale di Istruzione e Formazione Professionale, è tempo di bilanci. La Fondazione CNOS-FAP presenta il nuovo volume "La IeFP nelle Regioni e nelle Province Autonome. Vent'anni dopo", quattordicesimo della collana di Quaderni che documenta l'evoluzione di questo settore strategico per il nostro Paese.

Un sistema in crescita che cerca ancora la sua identità
Il volume, curato da Giacomo Zagardo con la consueta precisione analitica, offre una fotografia dettagliata di un sistema che, pur registrando una crescita quali-quantitativa significativa, fatica ancora a possedere tutti gli elementi costitutivi di un vero "sistema nazionale".
Come evidenziato anche dall'INAPP nel XXI Rapporto di Monitoraggio, persistono "contraddizioni già segnalate in passato": dopo oltre dieci anni dall'entrata dei percorsi IeFP nel sistema ordinamentale, questa filiera rimane strategica per il Paese ma ancora scarsamente riconosciuta a livello nazionale.

Le sfide ancora aperte
L'analisi mette in luce diverse criticità che caratterizzano il panorama formativo:

  • Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP): ancora in attesa di regolamentazione definitiva, rappresentano un tassello fondamentale per garantire omogeneità territoriale. La loro mancanza è stata identificata come una delle principali cause delle persistenti disomogeneità regionali.
  • Divario nei finanziamenti: emerge un significativo squilibrio tra il costo dei percorsi scolastici (€ 7.800) e gli stanziamenti per le istituzioni formative accreditate (€ 4.450). Inoltre, si registrano forti differenziazioni regionali, con finanziamenti che variano dai 150.000 euro teorici della Lombardia ai 98.000 euro di Veneto e Sicilia.
  • Distribuzione territoriale: persiste la mancanza di offerta stabile dei Centri accreditati nelle regioni del Meridione e in alcune aree del Centro, creando disparità nell'accesso alla formazione professionale.

La filiera lunga: verso una formazione integrata
Il volume dedica particolare attenzione alla "verticalizzazione della IeFP", quella filiera lunga che collega i percorsi triennali e quadriennali ai corsi IFTS e agli Istituti Tecnologici Superiori (ITS). Questa continuità formativa rappresenta una potenzialità strategica per offrire ai giovani percorsi completi dal livello III al VI del Quadro Nazionale delle Qualifiche.
Un'opportunità ulteriormente rafforzata dalla recente riforma "Filiera formativa tecnologico-professionale 4+2" del Ministro Valditara, disciplinata dalla Legge 121/2024, che coinvolge già oltre 200 filiere con la partecipazione di 157 istituzioni formative accreditate.

Il valore dell'offerta formativa territoriale
L'analisi delle figure professionali attivate sul territorio rivela un quadro complesso: in alcune regioni mancano percorsi formativi per specifiche qualifiche, nonostante le caratteristiche del territorio sarebbero favorevoli alla loro realizzazione. In altre, invece, l'offerta eccede le capacità di assorbimento del mercato locale.
Questa mappatura rappresenta uno strumento prezioso per orientare le politiche formative verso una maggiore corrispondenza tra offerta e fabbisogni territoriali.

Uno sguardo al futuro
Il volume si presenta come un contributo essenziale per comprendere le dinamiche di un settore in continua evoluzione. La documentazione puntuale di progressi e criticità offre agli operatori e ai decisori politici gli elementi necessari per individuare gli interventi più urgenti.
L'integrazione tra formazione e mondo produttivo, caratteristica distintiva del modello formativo che ispira il nostro lavoro, trova nel sistema IeFP un terreno fertile per esprimersi pienamente. Le partnership strategiche con le imprese garantiscono percorsi sempre aggiornati e concrete prospettive occupazionali per i giovani.

Un patrimonio da valorizzare
Vent'anni di storia della IeFP testimoniano la capacità di questo sistema di rispondere alle esigenze di formazione professionale del Paese, mantenendo al centro la persona e la sua crescita integrale. Le sfide ancora aperte non devono oscurare i risultati raggiunti, ma piuttosto stimolare un impegno rinnovato per completare un progetto di grande valore sociale ed economico.
Il volume è disponibile sul sito www.cnos-fap.it insieme agli altri tredici volumi della collana che documentano l'evoluzione di questo importante settore formativo.

Nuovo accordo Stato-Regioni sulla Sicurezza: cambia la formazione obbligatoria

Il 17 aprile 2025 è stato siglato un nuovo accordo Stato-Regioni (Rep. Atti n. 59/CSR) che ridisegna il panorama della formazione obbligatoria in materia di salute e sicurezza, sostituendo e unificando tutti gli accordi precedenti in un unico testo organico. L'entrata in vigore è avvenuta con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 24.05.2025 n. 119.

Un testo unico per la formazione
L'accordo rappresenta il superamento della frammentazione normativa che caratterizzava il settore. Ora tutti i percorsi formativi previsti dall'articolo 37 del D.Lgs. 81/08 trovano disciplina in un'unica cornice regolamentare, garantendo maggiore chiarezza e uniformità su tutto il territorio nazionale.

Le principali innovazioni

  • Formazione obbligatoria per i datori di lavoro: per la prima volta viene introdotto un obbligo formativo specifico per tutti i datori di lavoro, riconoscendone il ruolo centrale nel sistema di prevenzione aziendale.
  • Revisione della formazione per i preposti: l'aggiornamento diventa biennale anziché quinquennale, con una durata minima di 6 ore. Viene inoltre limitato l'uso dell'e-learning, privilegiando la formazione in presenza o in videoconferenza sincrona.
  • Semplificazione per i dirigenti: il corso base si riduce da 16 a 12 ore, mantenendo però standard qualitativi elevati attraverso contenuti più mirati ed efficaci.
  • Criteri più rigorosi per la formazione: il numero massimo di partecipanti per corso teorico scende da 35 a 30, mentre per le attività pratiche si introduce un rapporto istruttore-allievi di 1:6.

Qualità e verifica dell'apprendimento
Una delle novità più significative riguarda l'introduzione di verifiche obbligatorie per tutti i corsi, compresi quelli di aggiornamento. Ogni percorso formativo deve concludersi con un test strutturato o un colloquio, documentato in un verbale da conservare per almeno 10 anni.
L'accordo introduce inoltre il concetto di monitoraggio dell'efficacia della formazione, richiedendo al datore di lavoro di verificare l'effettiva applicazione delle conoscenze acquisite direttamente sul posto di lavoro.

Un approccio integrato alla Sicurezza
Il nuovo quadro normativo riflette una visione moderna della prevenzione, che va oltre la mera trasmissione di nozioni per abbracciare un approccio formativo integrale. La formazione diventa così strumento di crescita professionale e personale.

Prospettive future
L'accordo entrerà in piena efficacia con la pubblicazione in Gazzetta Ufficial
e, che definirà anche i tempi di adeguamento per aziende e lavoratori. Questo rappresenta un'opportunità unica per elevare gli standard di sicurezza attraverso una formazione più qualificata e consapevole.
La nuova disciplina testimonia come la prevenzione non sia solo un obbligo normativo, ma un investimento nel futuro del mondo del lavoro, dove ogni persona deve svolgere la propria attività in condizioni di sicurezza e dignità.

 Green is Now 2025: al via la nuova edizione del progetto per la sostenibilità ambientale

Il CNOS-FAP Piemonte dà il via alla nuova edizione di "Green is Now 2025", il progetto educativo che coinvolge oltre 2000 allievi dei Centri di Formazione del Piemonte in un percorso di crescita e consapevolezza sui temi della sostenibilità ambientale.

Un'iniziativa dalla forte valenza educativa
La collaborazione tra CNOS-FAP e Green Pea nasce da un connubio valoriale che mette al centro la persona, la responsabilità individuale e collettiva, e la maturazione di uno stile di vita sostenibile. Le prerogative della Formazione Professionale Salesiana si incontrano virtuosamente con le istanze espresse dal Manifesto programmatico di Green Pea: la speranza, la bellezza e la creatività, la community e un modello sociale basato sul rispetto, sul lavoro e sull'innovazione.

Metodologia e obiettivi formativi
Il progetto punta ad aumentare la consapevolezza e l'impegno sui temi ambientali attraverso la metodologia del "compito di realtà", un approccio che si è dimostrato particolarmente efficace nell'engagement giovanile. L'obiettivo cardine è l'acquisizione delle green competences definite nel Quadro Europeo delle Competenze in materia di sostenibilità, articolate in quattro settori interconnessi:

  • incarnare i valori della sostenibilità
  • accettare la complessità nella sostenibilità
  • immaginare futuri sostenibili
  • agire per la sostenibilità

Una rete di partner d'eccellenza
La struttura organizzativa del progetto 2025 prevede un coordinamento articolato e qualificato. Il CNOS-FAP Regione Piemonte assume il coordinamento complessivo, mentre Green Pea offre consulenza e supporto metodologico, inclusi presidi e feedback durante le visite didattiche alle aziende del settore sostenibile.
La School of Management (SAA) e l'ITS Agroalimentare sono incaricati del tutoraggio, offrendo supporto didattico e metodologico e facilitando la creatività e l'organizzazione delle squadre studentesche. L'UNISG interviene nell'analisi dei dati raccolti e nelle valutazioni finali, garantendo rigore scientifico al percorso.
Le esperienze connesse al progetto hanno un importante impatto sulla crescita professionale degli allievi, grazie anche agli oltre 100 partner di Green Pea presenti sul territorio. La collaborazione con il Professor Silvio Greco dell'Università di Pollenzo evidenzia le potenzialità in termini di innovazione didattica e metodologica, mentre il coinvolgimento diretto dell'imprenditore Danilo Ragona – Able to Enjoy – pone in primo piano interessanti intrecci tra economia circolare e crescita umana.

Il percorso formativo e la competizione
Il programma prevede in rapida successione momenti formativi e di confronto con le aziende leader del settore, visite tecniche, green labs e una competizione a livello regionale che vedrà esprimere il talento e la creatività dei giovani "green-able" del futuro.
Il culmine del progetto sarà un evento conclusivo dove verrà assegnato il Trofeo Green Experience 2025 al miglior progetto in concorso. I progetti saranno valutati in diverse categorie, come sostenibilità ambientale, sociale ed economica, qualità e originalità.

Premi e riconoscimenti
I vincitori riceveranno premi vari, inclusi buoni acquisto e materiali didattici, mentre il centro di formazione promotore del progetto vincitore sarà ulteriormente premiato con un finanziamento per l'acquisto di strumentazione didattica, creando così un circolo virtuoso che alimenta l'innovazione formativa.

Un investimento nel futuro
La partecipazione promette anche quest'anno di essere un'occasione importante di apprendimento e crescita per allievi e formatori, all'insegna della sostenibilità e dell'innovazione. Green is Now 2025 rappresenta un investimento concreto nella formazione delle competenze verdi, preparando i giovani ad affrontare le sfide della transizione ecologica e digitale con professionalità e consapevolezza.
Il progetto si conferma come un modello virtuoso di collaborazione tra mondo della formazione e dell'impresa, dimostrando come l'educazione alla sostenibilità possa essere al tempo stesso coinvolgente, formativa e orientata al futuro professionale dei giovani.

 Un laboratorio di meccanica all'avanguardia per i professionisti di domani 

Il Centro di Formazione Professionale di Roma Borgo Ragazzi Don Bosco inaugura l'apertura di un laboratorio di meccanica completamente rinnovato, dove innovazione tecnologica e qualità formativa si fondono per preparare i professionisti del futuro.

Tecnologia al servizio dell'apprendimento
Il cuore del progetto risiede nell'adeguamento dell'infrastruttura elettrica che consente l'utilizzo simultaneo di tutte le macchine utensili, incluso il laboratorio di saldatura. Questa scelta strategica garantisce un ambiente formativo che replica fedelmente le condizioni di un reparto industriale moderno.
Il parco macchine si arricchisce di un tornio CNC a due assi con controllo Visel universale, che affianca la fresatrice già presente per completare il reparto a Controllo Numerico. Gli allievi potranno così acquisire competenze su tecnologie che rappresentano lo standard dell'industria manifatturiera contemporanea.

L'eccellenza nella precisione
La vera innovazione è rappresentata dalla sala collaudo di 16 metri quadrati, dedicata allo sviluppo dei controlli dimensionali e geometrici dei particolari. Questo spazio specializzato permetterà agli studenti di apprendere l'arte della certificazione qualità, competenza fondamentale per garantire che ogni componente rispetti il sistema di tolleranze ISO vigente.

Un ambiente di lavoro professionale
La riqualificazione dell'intero reparto, con l'installazione di un controsoffitto dotato di illuminazione a intensità regolabile e la posa di pavimentazione in resina epossidica, crea un ambiente di apprendimento che coniuga funzionalità e professionalità. 
Questo investimento rappresenta la conferma dell'impegno costante nella formazione di qualità, dove ogni giovane può sviluppare competenze tecniche d'eccellenza in un contesto che valorizza la crescita personale e professionale.

 Fuoriclasse: dove formazione professionale e impresa si incontrano

TORINO – Oltre 600 ragazzi, 80 aziende, un luogo simbolo dell’innovazione come le OGR Torino e un carisma, quello salesiano, che ancora oggi ispira l’incontro tra formazione, lavoro e futuro. L’evento “Fuoriclasse – Dove formazione e impresa si incontrano” ha celebrato con successo il valore della formazione professionale come ponte reale tra i giovani e il mondo produttivo.

Organizzato dal CNOS-FAP Regione Piemonte, l’appuntamento ha visto la partecipazione di figure istituzionali come Elena Chiorino, vicepresidente della Regione Piemonte e assessore con delega, tra le altre, a Istruzione e Merito, Lavoro, formazione professionale e welfare aziendale, Carlotta Salerno, assessore alle periferie e Progetti di Rigenerazione Urbana, Politiche Educative e Giovanili, Materie relative della Città di Torino all’Istruzione e Gisella Roggero, in rappresentanza di CNA, la Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, oltre al coinvolgimento diretto delle imprese e dei formatori. Il cuore dell’evento: centinaia di colloqui tra studenti e aziende, vere e proprie prove di futuro dove entusiasmo, competenze e concretezza si sono dati appuntamento.

Il modello che ispira tutto è quello di Don Bosco, che non esitava a farsi garante dei suoi ragazzi davanti agli imprenditori torinesi dell’800. Anche oggi, come allora, la formazione salesiana continua a tessere un patto educativo che coinvolge famiglia, azienda, giovane e mondo della formazione. Un’alleanza che si è confermata e si conferma vincente.

“Abbiamo ricevuto commenti molto positivi dalle aziende” – racconta don Leonardo Mancini, presidente di Cnos-Fap Regione Piemonte – “che hanno trovato nei nostri ragazzi competenze tecniche, serietà e voglia di mettersi in gioco. I giovani, da parte loro, hanno toccato con mano che il lavoro non è un concetto astratto: esiste, è vicino, ed è alla loro portata se si preparano bene.”

Era presente anche l’esposizione dei “Capolavori”, i progetti realizzati dalle ragazze e i ragazzi dei settori professionali. “Fuoriclasse” si è rivelato essere più di un evento: è stato un laboratorio di futuro, un momento in cui la fiducia reciproca tra formazione professionale e impresa ha trovato espressione concreta, rafforzando la convinzione che la buona formazione sia la chiave per un’occupazione stabile, dignitosa e qualificata.