- In evidenza: Il CCNL-FP 2024-2027. Il livello nazionale ed i livelli regionali. Appunti
- I nostri numeri: Formazione formatori 2025: conclusa con successo
- Aggiornamenti: La dimensione emotiva nel mondo del lavoro: una competenza da coltivare
- Focus formativo: Le politiche sulla formazione e lavoro in Italia nel 2024: un quadro in evoluzione
- Success Story: Da allievo a formatore: una vita dedicata ai giovani
- Progetti internazionali: VET4Social Impact – Primo incontro dell'Advisory Group in Palestina
Il CCNL-FP 2024-2027. Il livello nazionale ed i livelli regionali. Appunti
Si è concluso il 1 marzo 2024, con la sottoscrizione da parte di tutte le principali sigle sindacali (CISL Scuola, FLC CGIL, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal), il rinnovo del CCNL 2024-2027 della Formazione Professionale.
L’ultimo CCNL per la Formazione Professionale era del 1° gennaio 2011 – 31 dicembre 2013. Le trattative per il rinnovo del Contratto per la Formazione Professionale si sono avviate nel 2019. Il rinnovo del Contratto ha impiegato un tempo molto lungo e travagliato.
In questa nota oltre a richiamare le tappe del confronto, si riporta un focus sul rinnovo dei contratti regionali.
Formazione formatori 2025: conclusa con successo
Si è recentemente conclusa l'edizione estiva dei corsi nazionali di aggiornamento per formatori CNOS-FAP (23 giugno-4 luglio), che ha visto la partecipazione attiva di professionisti dell'educazione su tutto il territorio nazionale.
L'importanza dell'aggiornamento continuo
In un panorama lavorativo in costante trasformazione, l'aggiornamento professionale dei formatori non è più un'opzione, ma una necessità imprescindibile. La rapidità con cui evolvono le tecnologie, i processi produttivi e le competenze richieste dal mercato del lavoro impone ai professionali dell'educazione di rimanere sempre al passo con i tempi, anticipando le esigenze future dei propri allievi e allieve.
L'investimento nella formazione continua dei formatori rappresenta il pilastro fondamentale per garantire un'offerta educativa di qualità, capace di preparare i giovani alle sfide professionali di domani. Ogni competenza acquisita dai docenti si traduce direttamente in opportunità concrete per gli studenti, creando un circolo virtuoso di crescita e innovazione.
Focus su innovazione e Intelligenza Artificiale
L'edizione 2025 ha posto particolare attenzione sui temi dell'innovazione didattica, metodologica e tecnologica, con un focus strategico sull'Intelligenza Artificiale. I percorsi formativi hanno spaziato dai settori più tradizionali come automotive, meccanica industriale ed elettrico, fino alle nuove frontiere del benessere, della grafica digitale e dei servizi di orientamento.
Tra le proposte formative più innovative si sono distinti corsi dedicati all'integrazione dell'IA nella didattica matematico-scientifica, l'utilizzo di piattaforme digitali avanzate per la grafica professionale, e lo sviluppo di metodologie didattiche coinvolgenti come il caviardage e la gamification. Non sono mancati approfondimenti tecnici specialistici, dai controlli non distruttivi nei processi industriali all'automazione industriale con i più moderni kit didattici.
Una partecipazione che fa la differenza
La partecipazione dei formatori ha testimoniato il desiderio di crescita professionale e di miglioramento continuo. Il clima collaborativo e lo scambio di esperienze tra i partecipanti hanno arricchito ulteriormente il valore dei corsi.
Il coinvolgimento attivo durante le sessioni formative ha dimostrato quanto sia sentita la necessità di aggiornarsi e confrontarsi con le nuove metodologie educative.
Verso il futuro della Formazione Professionale
L'approccio integrato che caratterizza questi percorsi formativi riflette la visione educativa che da sempre contraddistingue l'impegno nell'ambito della formazione professionale: formare non solo tecnici competenti, ma persone complete, capaci di adattarsi e crescere in un mondo in continua evoluzione.
La sinergia tra tradizione educativa e innovazione tecnologica rappresenta la chiave per preparare i giovani alle sfide del futuro, mantenendo saldi quei valori di rispetto della persona e attenzione alle fasce più deboli che costituiscono il DNA del nostro approccio formativo.
I risultati di questa edizione estiva pongono le basi per un prossimo anno formativo ricco di opportunità e innovazioni, confermando l'impegno costante verso l'eccellenza educativa e la crescita integrale della persona.
La dimensione emotiva nel mondo del lavoro: una competenza da coltivare
Nel panorama lavorativo contemporaneo, caratterizzato da trasformazioni tecnologiche e nuove modalità organizzative, emerge con crescente evidenza l'importanza della dimensione affettivo-emozionale come elemento fondamentale per il successo professionale. Non si tratta più di una questione marginale, ma di una competenza centrale che incide profondamente sulla qualità del lavoro e delle relazioni interpersonali.
Oltre le competenze tecniche
La tradizione formativa si è spesso concentrata sullo sviluppo delle competenze tecniche e cognitive, trascurando il fatto che l'essere umano è un organismo complesso dove pensiero, emozioni e azione sono strettamente interconnessi. Come evidenziato dalla ricerca moderna, l'intelligenza umana non può essere ridotta al solo aspetto cognitivo-operativo, soprattutto in un'epoca in cui l'Intelligenza Artificiale si diffonde sempre più nel mondo del lavoro.
L'espressione "testa, cuore, mani" sintetizza efficacemente l'esigenza di una formazione integrata che valorizzi l'esperienza diretta, la riflessione critica e la consapevolezza delle reazioni emozionali vissute nel contesto lavorativo.
L'Intelligenza Emotiva: cinque competenze chiave
La ricerca ha identificato cinque competenze fondamentali dell'intelligenza emotiva:
- conoscenza delle proprie emozioni: la capacità di riconoscere e monitorare istante per istante i propri sentimenti costituisce la base per una gestione consapevole delle decisioni professionali e personali;
- controllo delle emozioni: saper gestire i propri stati d'animo in modo appropriato, sviluppando la capacità di calmarsi e liberarsi da ansia o irritabilità;
- motivazione di se stessi: la capacità di dominare le emozioni per raggiungere obiettivi specifici, fondamentale per concentrazione, motivazione e creatività;
- riconoscimento delle emozioni altrui: l'empatia come strumento per comprendere i bisogni e i desideri degli altri, particolarmente importante nelle professioni di servizio e relazione;
- gestione delle relazioni: l'arte di gestire le emozioni altrui, competenza essenziale per leadership ed efficacia nelle relazioni interpersonali.
Il lavoro emozionale nei contesti professionali
Gli studi sociologici hanno introdotto il concetto di "lavoro emozionale", riferendosi allo sforzo consapevole di modificare o gestire le proprie emozioni per rispondere alle esigenze del contesto lavorativo. Questo fenomeno è particolarmente evidente in settori come turismo, ristorazione, sanità e servizi alla clientela, dove la capacità di manifestare emozioni appropriate fa parte integrante della professionalità.
Il lavoro emozionale può manifestarsi attraverso due strategie principali: l'agire superficiale (manifestare emozioni senza sentirle internamente) e l'agire profondo (modificare realmente la propria risposta emotiva). La competenza consiste nel saper utilizzare forme intermedie e appropriate di regolazione emotiva.
Formazione e sviluppo delle competenze emotive
La formazione professionale deve assumere con serietà lo sviluppo dell'intelligenza emozionale, integrando questa dimensione nei percorsi educativi. Non si tratta solo di preparare tecnicamente i futuri lavoratori, ma di formare persone complete, capaci di inserirsi attivamente nel mondo del lavoro e nella società.
Il sistema duale rappresenta un'opportunità preziosa per sperimentare il ruolo delle emozioni nei rapporti con colleghi e superiori, permettendo ai giovani di acquisire consapevolezza delle dinamiche emotive presenti nell'ambiente lavorativo e di sviluppare strategie appropriate per gestirle.
Una prospettiva di crescita integrale
L'attenzione alla dimensione emotiva non rappresenta un aspetto accessorio della formazione, ma un elemento costitutivo per lo sviluppo integrale della persona. In un mondo sempre più caratterizzato dalla presenza di tecnologie intelligenti che non provano emozioni, diventa ancora più importante valorizzare questa specificità umana come risorsa per l'innovazione, la creatività e la costruzione di relazioni autentiche.
La consapevolezza dell'importanza delle emozioni nel mondo del lavoro deve orientare l'impegno educativo verso una formazione che prepari i giovani non solo professionalmente, ma anche umanamente, contribuendo alla costruzione di una società più giusta e solidale.
Fonte: Pellerey M., "La dimensione affettivo-emozionale nel mondo del lavoro. Dagli studi sull'intelligenza emozionale e quelli sul lavoro emozionale (emotional labor). Le ricadute sui processi educativi e formativi", Rassegna CNOS 2/2025, pp. 27-36.
Le politiche sulla formazione e lavoro in Italia nel 2024: un quadro in evoluzione
Il 2024 è stato un anno cruciale per le politiche pubbliche italiane in materia di istruzione, formazione e lavoro, confermando e rilanciando misure strategiche legate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e al programma Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori (GOL). In un'Italia che affronta le sfide della transizione digitale, della sostenibilità ambientale e dell'inclusione sociale, queste politiche assumono un ruolo fondamentale per la coesione territoriale, la competitività economica e le pari opportunità.
Un impegno crescente per la formazione e le politiche attive
L'analisi degli avvisi emanati dalle Regioni e dalle Province Autonome nel 2024 rivela un quadro dinamico. Con 223 avvisi complessivi - 154 per la formazione e 69 per il lavoro - e uno stanziamento totale che supera i 2,9 miliardi di euro, il 2024 si distingue per un significativo incremento delle risorse. Questa tendenza testimonia una crescente attenzione alla qualità degli interventi, alla personalizzazione dei percorsi e alla valorizzazione delle competenze.
Innovazione e aggiornamento continuo al centro
Si osserva una forte spinta verso l'innovazione nei percorsi formativi, con un aumento degli investimenti nella formazione continua e permanente. Questo è essenziale per la riqualificazione e l'aggiornamento professionale, in linea con le rapide trasformazioni del mercato del lavoro. Parallelamente, le politiche attive del lavoro si orientano sempre più verso modelli integrati e personalizzati, mirati a target specifici come giovani, donne, disoccupati di lunga durata e persone fragili, facilitando l'incontro tra domanda e offerta di lavoro attraverso strumenti come tirocini e bonus occupazionali.
Focus sulla formazione ordinamentale
Nel 2024, gli stanziamenti maggiori sono stati riservati alla formazione, in particolare a quella ordinamentale, che rappresenta l'84% del totale (oltre 1,5 miliardi di euro). Allo stesso tempo emerge una nuova consapevolezza: formare non significa solo trasferire competenze tecniche, ma accompagnare le persone in un percorso di crescita.
In un mondo del lavoro che cambia velocemente, investire nelle competenze significa investire nel futuro. È questa la strada per costruire una società più giusta, competitiva e inclusiva.
Fonte: Frontini S., "Analisi ragionata degli Avvisi in materia di politiche della formazione professionale e del lavoro. Anno 2024", Rassegna CNOS 2/2025, pp. 103-114.
Da allievo a formatore: una vita dedicata ai giovani
Ci sono storie che meritano di essere raccontate perché illuminano il cammino di chi si trova a un bivio, di chi cerca la propria strada. La storia di Luca Tedesco è una di queste: un racconto che parla di seconde opportunità, di fiducia e di come un ambiente educativo possa cambiare il corso di una vita.
Quando la strada sembra segnata
"Qualche anno fa, ero uno dei tanti ragazzi seduti tra i banchi di questo centro", inizia Luca il suo racconto. Come molti giovani, aveva sogni ma anche tante incertezze. Dopo aver interrotto il primo anno di ITIS, aveva scelto di lavorare in cantiere. Ma svegliarsi presto, stare al freddo e al gelo per ore non corrispondeva a quello che desiderava per il suo futuro.
È in questo momento di riflessione che Luca compie una scelta coraggiosa: decidere di non accontentarsi, di non lasciarsi definire da una prima esperienza poco convincente. Riprende gli studi optando per una scuola professionale, più adatta alle sue capacità pratiche.
L'Incontro che cambia tutto
Durante il suo percorso formativo, Luca incontra qualcosa di prezioso: formatori che credono in lui, anche quando lui stesso nutriva dei dubbi. "Mi hanno insegnato non solo un mestiere, ma anche l'importanza dell'onestà, della responsabilità e dell'impegno", racconta con gratitudine. È qui che comprende il significato profondo di essere "buoni cristiani e onesti cittadini".
Non si tratta solo di acquisire competenze tecniche, ma di crescere come persona, di sviluppare quei valori che accompagnano tutta la vita. È questa la differenza tra un semplice corso di formazione e un'esperienza educativa che lascia il segno.
Dal servizio agli altri alla vocazione educativa
Il percorso di Luca prende una svolta decisiva durante la maturità, quando gli viene proposto di fare il servizio civile assistendo i ragazzi più fragili in laboratorio. Un'esperienza che si arricchisce ulteriormente con un campo estivo all'Aquila, dove fa l'animatore per i bambini colpiti dal terremoto. Un'esperienza che definisce "sia professionale che umana", dove scopre la bellezza del dedicarsi agli altri.
È naturale, quindi, che l'anno successivo accetti la proposta di rimanere al Centro, questa volta come formatore. Una scelta che si rivelerà essere molto più di un lavoro: una vera e propria vocazione.
14 anni di dedizione
"Un ruolo che ricopro da 14 anni e che ogni giorno mi mette davanti nuove sfide, ragazzi diversi ma con tante fragilità", spiega Luca. Ma c'è una convinzione che lo guida: "So che in ognuno di loro c'è un punto accessibile al bene". È questa fiducia incrollabile nella persona che fa la differenza nell'approccio educativo.
Ogni giorno Luca cerca di essere per i suoi allievi ciò che i suoi formatori sono stati per lui: una guida, un supporto, un esempio. Non si limita a trasmettere conoscenze tecniche, ma condivide valori, passione e fiducia. È il circolo virtuoso dell'educazione: chi ha ricevuto, dona a sua volta.
Crescere in tutti gli aspetti della vita
Il Centro di formazione non è stato solo il luogo della crescita professionale di Luca, ma anche di quella umana. "Mi ha visto diventare uomo, marito e papà", confida. Perché l'educazione autentica tocca tutti gli aspetti della persona, accompagnandola non solo nel mondo del lavoro ma nella vita intera.
Una famiglia che fa la differenza
"Essere parte di questa scuola, della famiglia salesiana, è per me un onore", conclude Luca. Non è retorica, ma il riconoscimento di appartenere a una comunità educativa che ha saputo credere in lui e che ora gli permette di credere negli altri.
La storia di Luca Tedesco ci ricorda che dietro ogni successo formativo c'è sempre una relazione educativa autentica. Ci insegna che non esistono giovani senza possibilità, ma solo giovani in attesa di incontrare qualcuno che creda in loro. E ci dimostra che la formazione professionale, quando è vera educazione, può trasformare non solo delle competenze, ma delle vite intere.
Ogni giorno, Luca continua a fare la sua parte con lo stesso spirito con cui è stato accompagnato. E in questo passaggio di testimone risiede tutta la bellezza e la forza dell'azione educativa.
VET4Social Impact – Primo incontro dell'Advisory Group in Palestina
Il 10 luglio 2025 si è tenuto con successo, in Palestina, il primo incontro del Gruppo Consultivo del progetto VET4Social Impact, segnando una tappa fondamentale per l’avvio delle attività progettuali. L’incontro, ospitato dalla Camera di Commercio e Industria di Betlemme (BCCI), ha visto la partecipazione attiva di importanti attori locali, tra cui rappresentanti della Direzione del Turismo e dei Beni Culturali, dell’Incubatore d’Impresa, dell’Istituto di Gestione Alberghiera e Turismo e del Centro di Formazione Professionale Salesiano. La loro presenza e il forte coinvolgimento hanno sottolineato l'importanza della missione del progetto: rafforzare il ruolo dell’istruzione e formazione professionale (VET) come leva di cambiamento sociale positivo.
La coordinatrice del progetto, Amjaad Janazreh, ha aperto i lavori con una presentazione completa degli obiettivi, dei destinatari e dei risultati attesi. È emersa fin da subito una visione condivisa: la IeFP può e deve avere un impatto trasformativo sulle sfide socio-economiche delle comunità locali. Tra i punti salienti emersi durante la discussione:
- Riconoscimento dell’importanza del progetto nel colmare il divario tra formazione professionale e impatto sociale;
- Forte disponibilità delle istituzioni a collaborare e condividere competenze;
- Richiesta di inclusività e partecipazione attiva, soprattutto di giovani, donne e gruppi marginalizzati;
- Interesse per il ruolo del Gruppo Consultivo come spazio di scambio di conoscenze e collaborazione intersettoriale.
L’incontro si è concluso con alcuni accordi operativi:
- I membri del Gruppo Consultivo si sono impegnati a partecipare attivamente durante tutte le fasi del progetto;
- Saranno programmati incontri trimestrali per aggiornamenti, coordinamento e riflessioni strategiche;
- È stato condiviso l’impegno a documentare buone pratiche e lezioni apprese utili anche per future iniziative.
Il clima collaborativo e l’entusiasmo condiviso tra i partner hanno posto basi solide per il lavoro dei prossimi mesi. CNOS-FAP, in qualità di partner di questo progetto di Capacity Building Erasmus+, è orgoglioso di contribuire a questo percorso di apprendimento, scambio e rafforzamento del ruolo sociale della formazione professionale.
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