Il bilancio delle competenze nasce in Francia intorno agli anni Ottanta. Viene avviato, dapprima in forma sperimentale, nell'ambito di servizi pubblici di orientamento e formazione. Nel corso di pochi anni diventa oggetto di una specifica normativa che ne disciplina finalità, condizioni metodologiche, fonti di finanziamento ecc. Si consolida, quindi, come servizio per i lavoratori, nonché come loro diritto, finalizzato a perseguire il proprio sviluppo professionale e migliorare o modificare la propria condizione lavorativa. Esso, inoltre, si struttura in modo sempre più consistente come iniziativa che intende favorire punti di incontro ravvicinati tra i bisogni delle persone (non più solo degli occupati) e quelli delle imprese.
Il bilancio attualmente si rivolge in larga misura ad un numero crescente di disoccupati che desiderano acquisire una maggiore chiarezza circa la spendibilità del proprio profilo professionale e intendono definire un loro progetto di crescita e inserimento lavorativo.
Questi in sintesi gli obiettivi principali di un percorso di bilancio delle competenze:
? favorire l'inserimento e/o il reinserimento dei disoccupati, sostenendo la necessità di un eventuale percorso di crescita e formazione,
? promuovere lo sviluppo professionale degli occupati,
? avvicinare i bisogni delle imprese e quelli delle persone.
Tali obiettivi vengono perseguiti principalmente attraverso:
? l'approfondimento della conoscenza del profilo personale e professionale del partecipante,
? la valorizzazione dell'autonomia decisionale degli individui,
? la definizione di un progetto personale - professionale .
Il bilancio delle competenze si caratterizza come percorso, cioè come insieme di attività e azioni aggregate nelle tre fasi sinteticamente descritte qui di seguito.
1. Fase preliminare
È il momento in cui avviene il primo contatto con il centro di Bilancio ed è finalizzato all'analisi della domanda dell'utente ed all'eventuale formalizzazione della stessa. Ciò significa:
? Identificare la natura del problema e dei bisogni della persona;
? Informare la persona sul servizio offerto, sulle finalità del percorso, sulle metodologie utilizzate e i relativi strumenti;
? Stipulare un contratto tra le parti coinvolte in cui, oltre a sancire la disponibilità allo sviluppo del percorso, vengono stabilite le condizioni di realizzazione di esso e le modalità di utilizzo dei risultati del bilancio.
2. Fase di investigazione
È la fase di bilancio vero e proprio e prevede due momenti essenziali.
Il primo consiste in un'attività di analisi e valutazione del profilo della persona e deve consentire di:
? Identificare gli elementi che hanno favorito la motivazione al cambiamento;
? Chiarire e comprendere meglio i propri valori, interessi , aspirazioni e i fattori centrali della propria motivazione;
? Riconoscere e valutare le proprie conoscenze, attitudini e competenze sia generali, sia professionali;
? Aiutare la persona ad appropriarsi dei dati emersi elaborandone una sintesi che dovrà essere calata e concretizzata all'interno del proprio contesto di appartenenza.
Il secondo momento, in linea con quanto riportato sopra, mira alla definizione e validazione del proprio progetto passando attraverso le seguenti tappe:
? Accedere a informazioni sull'ambiente socio-professionale ed economico, per poter prefigurare piste realistiche di sviluppo e cambiamento;
? Mettere a confronto e in sinergia l'insieme degli elementi esplorati con la propria ipotesi di progetto, allo scopo di determinare le possibilità di evoluzione professionale e, successivamente, validare il progetto stesso.
? Cogliere e definire gli elementi in grado di favorire o ostacolare la realizzazione del proprio progetto professionale;
? Verificare gli scarti esistenti tra profilo o ruolo atteso e opportunità e vincoli esterni;
? Elaborare un piano d'azione che preveda mezzi, azioni e tappe di attività da attuare per colmare eventuali scarti riscontrati e per raggiungere gli obiettivi di sviluppo definiti.
3. Fase di conclusione
È il momento destinato alla redazione della sintesi da parte dell'operatore del bilancio e, quindi, alla discussione di essa con l'utente coinvolto. In genere, inoltre, è previsto un momento di valutazione del percorso realizzato.
In alcuni casi vi è anche una fase di accompagnamento che vede la realizzazione di alcuni incontri di monitoraggio finalizzati sia alla verifica dell'andamento del progetto, sia all'eventuale parziale ridefinizione di quest'ultimo.
Per sviluppare un progetto come quello sopra descritto è necessario che la persona sia realmente motivata e che vi sia piena corrispondenza tra la sua domanda (le sue aspettative) e il tipo di servizio offerto.
A tale riguardo è importante sottolineare altre condizioni ritenute irrinunciabili per la realizzazione di un percorso efficace:
- disponibilità al cambiamento e alla crescita personale - professionale
- disponibilità all'apertura e al racconto di sé (soprattutto in riferimento alle esperienze scolastiche e professionali)
- assenza di evidenti psicopatologie
- (se il percorso prevede delle attività in piccoli gruppi) riservatezza su ciò che viene condiviso dagli altri membri.
Il bilancio delle competenze è un percorso centrato sull'individuo, sia esso giovane o adulto, e sulla sua autodeterminazione: particolare attenzione viene rivolta, infatti, alla promozione e valorizzazione dell'autonomia decisionale del soggetto.
Il percorso di bilancio si sviluppa essenzialmente con attività individuali, ma può prevedere l'integrazione con sessioni di gruppo, finalizzate, ad esempio, a chiarificare le possibilità di sviluppo professionale e/o a migliorare la conoscenza delle opportunità e delle richieste provenienti dal mondo del lavoro.
I principali strumenti utilizzati sono: il colloquio (elemento essenziale attraverso cui si esprime la relazione di aiuto e chiarificazione svolta dall'operatore), semplici strumenti di autovalutazione (degli interessi, delle conoscenze e abilità possedute ecc.) e apposite schede o anche solo delle tracce contenenti domande aperte che guidano la ricostruzione delle proprie esperienze personali, formative e lavorative. In genere, inoltre, possono essere adottati strumenti di tipo psicodiagnostico per la conoscenza di sé e la misurazione di particolari variabili psicologiche. Per quanto riguarda invece l'analisi delle competenze professionali è possibile utilizzare schede di descrizione delle attività svolte e delle relative capacità acquisite e/o potenziate. Un ultimo, ma non meno importante strumento è rappresentato dalle attività di simulazione.
Al termine di ogni attività di bilancio l'utente sarà in possesso di alcuni materiali. Questi i principali:
- il documento di sintesi, che descrive le circostanze del bilancio, le capacità e le risorse della persona, le sue risorse e le aree di sviluppo, le competenze da sviluppare e gli elementi base del proprio progetto professionale.
- il progetto professionale, che descrive gli obiettivi di sviluppo professionale e/o formativo decisi dalla persona e definisce mezzi, azioni, fasi di attività ecc. che devono essere messi in atto per raggiungere le finalità definite.
Inoltre il partecipante utilizzerà un suo dossier di lavoro nel quale raccoglierà tutti i materiali relativi ad ogni singola attività svolta autonomamente o con il supporto dell'accompagnatore o di altre figure professionali.
Nella realtà italiana, il bilancio professionale ha trovato un terreno fertile per la crescente domanda di orientamento e riorientamento proveniente da soggetti adulti. Sono state realizzate infatti numerose iniziative che hanno realmente contribuito alla definizione di progetti professionali spendibili e funzionali alla promozione formativa e lavorativa di numerose persone, ma fa fatica a diventare un servizio strutturato e oggetto di specifiche disposizioni normative e finanziarie.
Chiara Ortali
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