Tipologia:
sussidi_didattica
Allegato:
Anno:
2011-00-00T00:00:00
Autore:
Cnos-Fap-Piemonte
Il Portfolio nella
formazione professionale
UNA PROPOSTA PER I PERCORSI
DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE
A cura di
Mario COMOGLIO
STUDI PROGETTI ESPERIENZE PER UNA NUOVA FORMAZIONE PROFESSIONALE
ATS
Sperimentazione Nuovi Modelli di
Istruzione e Formazione Professionale
Il portfolio
nella
formazione professionale
Una proposta
per i percorsi di Istruzione e
Formazione professionale
A cura di
MARIO COMOGLIO
Autori del volume:
Mario Comoglio (Coordinamento scientifico)
Gabriella Morello (Sede regionale CNOS-FAP)
Roberto Cavaglià (Sede regionale CNOS-FAP)
Hanno collaborato:
I formatori e i progettisti dei seguenti Enti di Formazione Professionale:
Associazione CNOS FAP REGIONE PIEMONTE in qualità di ente capofila
A.I.Fo.P.
APRO Alba Barolo
Azienda Formazione Professionale Soc. Cons. a r.l.
CASA DI CARITÀ ARTI E MESTIERI
CIOFS FP PIEMONTE
CSEA S.c.p.A
En.A.I.P. Piemonte
En.FAP Piemonte
ENGIM CSF
EU.For
FORMONT
FO.R.UM. Scrl
IAL FORMAZIONE
IMMAGINAZIONE e LAVORO Scrl
II. RR. SALOTTO e FIORITO
ODPF Istituto Santa Chiara
Si ringraziano:
I formatori e i progettisti degli Enti che hanno costituito l’ATS per la Sperimentazione di Nuovi mo-
delli di istruzione e di istruzione e formazione professionale per la collaborazione, l’impegno dimo-
strato e per i contributi offerti alla discussione partecipando agli incontri mensili e ai gruppi di lavoro
sul portfolio e sulle rubriche di valutazione ai fini del raggiungimento del risultato della redazione del
volume. Inoltre si ringraziano anche tutti i direttori e formatori che nei singoli centri hanno contribui-
to con il loro lavoro quotidiano alla realizzazione di tutto questo.
Ci pare anche giusto non ringraziare nessuno in particolare perché senza la collaborazione piccola o
grande, senza la disponibilità piccola o grande, senza lo sforzo intellettivo e pratico piccolo o grande
di ognuno di essi, questo cammino senza dubbio non sarebbe stato possibile. Ogni contributo ha per-
messo di fare un piccolo ma significativo passo in avanti, e tutti i contributi insieme hanno consentito
di portare a termine questo lavoro.
Stampa: Torino
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PRESENTAZIONE
I contenuti
Il lavoro che qui presentiamo può essere descritto in tanti modi diversi. Innan-
zitutto è costituito da varie parti. Poi è stato realizzato grazie al contributo e agli
sforzi di numerose persone. Ancora, ha richiesto un lungo lavoro di riflessione per
essere all’inizio sviluppato, per essere in seguito rivisto, e per essere più avanti por-
tato a conclusione. Infine offre numerosi punti di riflessione, sollecita interessan-
ti spunti di discussione, e rappresenta anche un punto di arrivo di notevole inno-
vazione.
Il volume può essere suddiviso in alcune parti che possiamo così definire:
1) Introduzione al portfolio
2) Modello di portfolio
3) Guida all’uso del Modello
4) Dizionario.
Parte I: Introduzione al portfolio
La parte teorica introduce il significato e il valore innovativo del “Portfolio” ri-
guardo al processo di apprendimento e di formazione. Il Portfolio non è da conside-
rare un “nuovo” atto burocratico, quanto invece l’espressione di una profonda con-
sapevolezza che “tocca” in definitiva il modo di valutare l’apprendimento, la forma-
zione e gli strumenti, il modo di “responsabilizzare” l’allievo nei confronti del pro-
prio processo di crescita ed anche il modo di proporre il processo di insegnamen-
to/formazione da parte dello stesso formatore.
L’implementazione del Portfolio deve essere guidata non da domande come: Che
cosa si deve inserire? Che cosa è richiesto? Chi lo deve fare? Ma da domande qua-
li: Come rendere l’allievo consapevole e responsabile del proprio apprendimento? Co-
me rendere fondati i giudizi di valutazione? Come valutare un vero apprendimento
“significativo”? Come rendere trasparenti i criteri di valutazione affinché l’allievo pos-
sa sapere come migliorare? Come documentare i giudizi con riferimenti che forni-
scano un’idea concreta di ciò che intendono esprimere? Come verificare il processo
di sviluppo nel corso della formazione professionale? Come cogliere ed esprimere
il carattere continuo di questo processo? Come aiutare l’allievo a comprendere qua-
li attese umane e professionali si hanno nei suoi confronti e collabori attivamente a
realizzarle?
La Introduzione al portfolio si propone di rispondere ad una lunga serie di do-
mande che hanno a che fare con il “perché” e il significato del Portfolio.
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Parte II: Modello di portfolio
Dopo un lungo lavoro di collaborazione, di riflessione, di tentativi, di innovazio-
ni e di sperimentazioni si è arrivati a strutturare un Modello di Portfolio suddiviso in
Sette Sezioni:
Sezione Prima – Introduzione
Sezione Seconda – Personale
Sezione Terza – Obiettivi per la vita
Sezione Quarta – Orientamento
Sezione Quinta – Professionalità
Sezione Sesta – Stage
Sezione Settima – Valutazione.
(Ogni sezione è suddivisa in Schede che ne scandiscono il contenuto).
La Sezione Prima introduce e illustra il contenuto e le finalità che intende avere
il Portfolio.
La Sezione Seconda raccoglie alcune informazioni essenziali personali. Essa in-
clude anche valutazioni (comprese autovalutazioni) che più specificamente riguar-
dano il comportamento dimostrato nell’ambiente formativo.
La Sezione Terza prende in esame quelle che sono ritenute le mete ultime di una
formazione: gli “obiettivi per la vita”. La sezione presenta un elenco di “disposizio-
ni” a cui, formatori e allievi, faranno riferimento accanto e insieme al lavoro più pro-
priamente professionale. Esse rappresentano l’esplicitazione e la manifestazione del
“curricolo implicito” del processo professionale, e vanno presi in seria considerazione
in quanto, spesso per l’importanza che hanno, possono incidere sullo sviluppo della
professionalità.
La Sezione Quarta raccoglie gli strumenti riflessivi che nel percorso di formazione
possono aiutare l’allievo a scoprire le proprie potenzialità e i propri interessi pro-
fessionali.
La Sezione Quinta può dirsi la parte centrale del Portfolio. In essa vanno inseri-
te le prestazioni autentiche svolte dall’allievo che dimostrano l’apprendimento con-
seguito. Ogni prestazione è accompagnata da riflessioni sul perché è stata scelta.
La Sezione Sesta documenta l’esperienza svolta dall’allievo presso un’azienda. Que-
sta esperienza è certamente molto significativa nel processo di formazione, e la re-
lativa documentazione può rivelarsi utile sia per l’allievo che per lo stesso processo
di formazione.
La Sezione Settima raccoglie la possibilità di una Valutazione Analitica attraver-
so rubriche specifiche in tutti gli ambiti di formazione dell’allievo, ed anche una Va-
lutazione Generale Olistica da utilizzare alla fine di ogni anno. In aggiunta, sono in-
dicati strumenti utili per la certificazione e per eventuali passaggi ad altre scuole.
Parte III: Guida all’uso
La struttura del modello raccoglie “strumenti” di lavoro, modi di organizzare in-
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formazioni, strumenti esemplari. Ma quale deve essere il loro scopo d’uso? La “Gui-
da all’uso” illustra i vari strumenti, e ne indica la finalità, le possibilità d’uso, chi le
deve utilizzare, e qual è il vincolo di applicazione.
In ognuna delle sezioni, dopo una breve introduzione, sono esplicitati gli obietti-
vi, sono proposte le schede, è indicato chi è propriamente coinvolto, è chiarito il vin-
colo di applicazione, sono suggeriti alcuni richiami metodologici.
Parte IV: Dizionario
Nel lavoro si usano parole sia note che nuove. Tuttavia qualche parola nota a vol-
te può essere utilizzata con significato diverso, mentre qualche parola nuova può ave-
re un valore “chiave” per comprendere il significato di ciò che si illustra. Si è pen-
sato di offrire anche un breve dizionario delle parole più significative il cui valore
semantico deve essere non solo chiaro, ma anche condiviso da chi professionalmen-
te si addentra in questo campo.
Il processo di costruzione
Il processo di elaborazione di tutti i contenuti accennati è complesso, e comunque
è da considerare come il risultato di numerosi contributi. Attraverso vari incontri
in presenza e l’utilizzo di una istruzione on-line integrata con letture, un ampio
gruppo di formatori è stato sensibilizzato alle nuove riflessioni e problematiche
sorte nelle aree dell’istruzione e della valutazione. Queste diverse modalità di la-
voro hanno favorito una comune riflessione sulla valutazione autentica, sui pro-
blemi reali e autentici, sulla valutazione attraverso la costruzione di rubriche ana-
litiche e olistiche.
Il processo di costruzione è proseguito con una prima applicazione della rifles-
sione da parte dei formatori, che hanno provato, direttamente a contatto con gli al-
lievi, l’efficacia delle prospettive aperte. Più avanti, il processo si è focalizzato sul-
la ritrascrizione delle richieste della valutazione Regionale entro i nuovi strumenti
di valutazione offerti dalla valutazione autentica. I vantaggi di questo confronto so-
no stati numerosi e hanno anche facilitato il lavoro.
Le fasi successive della sperimentazione hanno consentito di precisare le sezioni
da introdurre nel portfolio e di distinguere tra Il mio Portfolio dell’allievo e il Dos-
sier di Corso. Il primo, accentuando la responsabilità dell’allievo, dovrebbe essere
in particolare uno strumento di autoeducazione e di crescita dell’allievo mentre il se-
condo dovrebbe contenere tutto quanto serve al formatore per sviluppare il piano for-
mativo.
Ringraziamenti
Questa pubblicazione è il risultato dell’impegno degli enti coinvolti nell’ATS per
la Sperimentazione di Nuovi modelli di istruzione e di istruzione e formazione pro-
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fessionale. I ringraziamenti sono rivolti ai formatori e progettisti che hanno parteci-
pato agli incontri mensili per la collaborazione e l’impegno dimostrato nel raggiun-
gere questo risultato, ma anche a tutti i direttori e formatori che nei singoli centri
hanno contribuito con il loro lavoro quotidiano alla realizzazione di tutto questo.
Ci pare anche giusto non ringraziare nessuno in particolare perché senza la col-
laborazione piccola o grande, senza la disponibilità piccola o grande, senza lo sfor-
zo intellettivo e pratico piccolo o grande di ognuno di essi, questo cammino senza
dubbio non sarebbe stato possibile. Ogni contributo ha permesso di fare un piccolo
ma significativo passo in avanti, e tutti i contributi insieme hanno consentito di por-
tare a termine questo lavoro.
Capitolo I
IL PORTFOLIO
NELLA
FORMAZIONE PROFESSIONALE
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0. INTRODUZIONE
L’introduzione del “portfolio” nella nostra attività di formazione professionale può
a prima vista apparire un elemento di sorprendente novità, accompagnato probabil-
mente da quella sensazione di vaga inquietudine e di incertezza che emerge ogni-
qualvolta un cambiamento irrompe nella nostra routine di lavoro. Tuttavia, se riflet-
tiamo con attenzione, possiamo facilmente renderci conto che l’uso e la pratica di
tale strumento in fondo sono componenti comuni, ordinari delle valutazioni che ogni
giorno facciamo di persone o “cose”. Ad esempio, parlando di un attore, ci può ca-
pitare di dire: “in quel lavoro è stato davvero straordinario, in quell’altro un po’ me-
no, di recente ha provato a interpretare ruoli drammatici, però sono convinto che dia
il meglio di sé nei ruoli comici. Rimane in ogni caso un grande attore”.
Oppure, discutendo di famosi stilisti dell’automobile, è facile che ci esprimiamo
in questo modo: “Trovo straordinarie le ultime realizzazioni di Giugiaro. La linea del-
la... e della... sono davvero fantastiche. Quelle che ha proposto invece qualche anno
fa mi hanno molto deluso. Comunque per me è uno dei più apprezzati designer del-
l’industria automobilistica mondiale”. Infine, prima di decidere un sabato sera il ri-
storante dove andare con gli amici, può darsi che diciamo: “io consiglio di cenare
da... Il servizio non è dei migliori, anzi bisogna accontentarsi un po’. Però lo “chef”
è molto bravo: nei primi e nei dolci è proprio eccezionale, e prepara anche degli ot-
timi secondi. L’ambiente poi è gradevole, e a pensarci bene si spende abbastanza po-
co. Credo che sarebbe una buona scelta andare in questo ristorante”.
Come si vede dagli esempi proposti, e facilmente riconducibili ad esperienze di
vita quotidiana, spesso esprimiamo giudizi sia su singoli prodotti o azioni che su più
prodotti o azioni nello stesso tempo. Quando si presentano tutti di livello elevato i
prodotti ci inducono ad esprimere un giudizio positivo. Il contrario avviene quando
invece si presentano tutti di livello scarso o insoddisfacente. Ma anche se non si ma-
nifestano tutti di chiaro segno positivo o negativo, ci consentono sempre di esprimere
un giudizio complessivo, tendente a seconda dei casi, in un senso o nell’altro.
L’uso e la pratica del portfolio non è qualcosa di molto diverso da questa nostra
ordinaria e quotidiana esperienza di valutare, giudicare, considerare la situazione e/o
le persone con le quali veniamo a contatto. Tuttavia l’estensione di questo strumen-
to di valutazione (oltre che di autovalutazione) al mondo dell’istruzione/formazione
non è sempre facile e immediato, e richiede una serie di attenzioni riguardo alle con-
dizioni entro cui si sviluppa il processo di insegnamento/apprendimento.
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1. UNA DEFINIZIONE DEL PORTFOLIO
L’introduzione del portfolio dentro l’ambito “educativo” o di “apprendimento” fa
sorgere in maniera spontanea e naturale qualche domanda. Innanzitutto: “che cosa è
un portfolio?”, “A quali funzioni assolve?”. Esistono risposte diverse a tali doman-
de. Ne proponiamo una per ognuna di esse e la discutiamo:
1) “Il portfolio è una raccolta finalizzata del lavoro dello studente”
Un singolo prodotto non è sufficiente per documentare qualche cosa che riflette
una caratteristica costante di una situazione. Una sola opera non basta per definire
“artista” chi opera nel campo dell’arte, una sola fotografia non è sufficiente per de-
scrivere la vita di una qualsiasi persona, un solo ed unico progetto non è abbastanza
per qualificare “architetto” chi lavora nel ricco e articolato campo dell’architettura.
In ogni caso, non è in un portfolio neppure un qualsiasi prodotto o una qualsiasi rac-
colta di prodotti mirata, ossia volta a documentare, e a evidenziare una caratteristi-
ca o una qualità posseduta. È lo scopo della raccolta a qualificare, giustificare e for-
nire i criteri di scelta dei prodotti.
Se una persona volesse fare un portfolio della propria famiglia, sceglierebbe pro-
dotti che sarebbero diversi da quelli di un portfolio che intendesse documentare il pro-
prio livello culturale, o da quelli di un portfolio che si proponesse di documentare il
proprio sviluppo dall’infanzia all’età adulta, o, altrimenti, i propri hobby e interessi.
Lo scopo (o la finalizzazione) della raccolta è importante perchè serve ad assi-
curare “coerenza” alla raccolta stessa. Esso infatti suggerisce i “criteri” con cui si
devono selezionare prodotti da inserire. I criteri indicheranno quali prodotti sono si-
gnificativi e quali non lo sono.
2) “Il portfolio, racconta e documenta di uno studente,...”
• il suo progresso o come s’è evoluta ed affinata la sua competenza
• il successo conseguito
• la sua abilità di usare strategie cognitive (risolvere problemi, applicare conoscenze,
svolgere compiti)
• la sua abilità di organizzare ed applicare conoscenze
• la sua abilità nelle prestazioni
• la storia dei suoi sforzi che possa anche fornire indicazioni riguardo ad alcuni
atteggiamenti di fondo come sforzo, persistenza, impegno
• l’abilità di controllare il proprio apprendimento
• l’abilità di essere autoriflessivo o metacognitivo
• ...
Il “raccontare” e il “documentare” non sono la stessa cosa, ma si completano a
vicenda. Il “raccontare” ha a che fare con lo sviluppo, la maturazione, il cammino,
il cambiamento, il percorso, le difficoltà incontrate, le tappe, dice il “come”. Il “do-
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cumentare”, invece, riguarda la dimostrazione o la prova concreta, oggettiva su cui
si fonda un’affermazione o un giudizio, dice il “perchè”. Le due funzioni si com-
pletano a vicenda. Il raccontare “svela le connessioni” tra prodotto e prodotto, tra
cosa e cosa, tra fatto e fatto, il documentare fornisce il “fondamento”, la base atten-
dibile, solida, di ciò che si afferma. Il rapporto che irrompe tra esse potrebbe essere
immaginato come quello che c’è tra parola e visione, tra parola e azione, oppure tra
tesi e dimostrazione, o, in tribunale, tra giudizio e prove documentali.
I termini “parola”, “tesi”, “giudizio” possono essere riferiti ai termini inclusi nel-
l’elenco del punto 2), “progresso”, “successo”, “storia”, “impegno”, “abilità”, “com-
petenza” in qualche ambito... I termini “visione”, “azione”, “dimostrazione”, “pro-
ve”, possono invece essere intesi come corrispondenti ai prodotti o alle “cose” che
vengono raccolte a sostegno del senso, della profondità, della qualità del “progres-
so”, del “successo”, e così via, dello studente.
Poiché le valutazioni o i giudizi forniti dallo strumento del portfolio riguardano
l’attività di insegnamento/apprendimento svolta in un certo arco di tempo ed i suoi
effetti, in ogni caso, interessano un fenomeno ampio, complesso ed imprevedibile,
come lo sviluppo umano, la raccolta documentativa, per essere “espressiva, esplici-
ta, evidente”, oltre che “ricca”, deve essere anche “diluita” nel tempo, “variegata e
chiara”, “significativa e coerente”, “pertinente e pregnante”.
Una certa cura va riservata ai prodotti che “dimostrano e documentano”. Colui
che raccoglie può manifestarla avendo come riferimento scopi diversi. Per esempio,
potrebbe proporsi di dimostrare che:
a) il giovane ha appreso ciò che è stato insegnato nel centro professionale
b) il giovane migliora, cresce o sviluppa la professionalità che gli sarà richiesta nel
mondo del lavoro reale
c) Il giovane ha conseguito o è sul punto di conseguire gli obiettivi stabiliti dai for-
matori o dal centro
d) il giovane sta maturando atteggiamenti di fondo (responsabilità, riflessione, inte-
resse, capacità di collaborazione,...).
Dato che gli scopi dimostrativi possono essere molto diversi, è necessario che nel
portfolio non siano lasciati impliciti, ma vengano al contrario espressi sia prima del-
la raccolta, che dopo la raccolta. Soprattutto è necessario che tra tutti i possibili pro-
dotti vengano scelti quelli che dimostrano maggiore significatività e valore. Tra que-
sti, certamente sono da privilegiare quelli che provano “che cosa un giovane è in gra-
do di fare con la conoscenza e con le abilità di cui dispone, e quanto reali sono le
sue attitudini al lavoro”.
3) “La compilazione del portfolio include la partecipazione del formatore, dello stu-
dente, ed anche dei genitori”
Questo punto può lasciare un po’ sorpresi pensando a come tradizionalmente nel-
la formazione il compito di valutare sia stato interamente ed esclusivamente attribuito
al formatore. Di sicuro non mancano ragioni che giustificano questa “tradizione”. Tut-
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tavia, ritornando all’analogia del mondo delle professioni caratterizzate da espres-
sioni di natura creativa e/o artistica, si può rilevare come sia responsabilità dell’arti-
sta scegliere quali delle sue opere che ha prodotto meglio descrivono il suo percor-
so di ricerca, il suo stile e la sua crescita professionale. Nel fare questo può farsi aiu-
tare e consigliare da un amico, un critico, un altro artista. Ma certamente spetta a lui
la scelta definitiva delle opere da mostrare. Lo stesso si può dire di un professioni-
sta quando tramite i suoi lavori intende dimostrare quanto è in grado di fare.
4) “Il portfolio intende raggiungere numerosi effetti”
• far riflettere lo studente su se stesso
• incoraggiare l’autovalutazione
• responsabilizzare lo studente riguardo al lavoro e all’impegno
• accrescere la motivazione
• collegare sforzo e risultati
• mostrare l’efficacia dei processi e delle strategie, il possesso di tali processi e stra-
tegie, e la necessità del suo miglioramento
• ...
Il portfolio è per lo studente come uno “specchio” nel quale vedersi. Come que-
sto (o anche una fotografia) serve a “riflettere la propria immagine e identità”, e quin-
di a “riconoscersi”, allo stesso modo il portfolio, documentando allo studente il suo
impegno, i suoi interessi, i suoi piani di miglioramento, quello che sa fare, ecc. gli
consente di sviluppare una maggiore comprensione di se stesso, dei suoi punti di for-
za come anche di debolezza, delle sue fatiche come anche dei suoi successi. Fornendo
una serie di prodotti in successione, aiuta lo studente a comprendere la sua crescita
e le fasi che l’hanno caratterizzata; offrendo una diversità di prodotti gli fa cogliere
l’ampiezza e la padronanza; raccogliendo numerosi lavori gli mostra l’intensità e la
profondità del suo impegno; selezionando le prove migliori lo rende consapevole del
livello di competenza conseguito in un determinato ambito di apprendimento; ponendolo
di fronte ai risultati ottenuti, lo mette in grado di valutare la relazione tra questi ri-
sultati e lo sforzo sostenuto. Inoltre documentando un miglioramento continuo, può
anche produrre in lui una crescita della fiducia in se stesso, del suo senso di autoef-
ficacia, della percezione della sua abilità a eseguire qualcosa.
Come è noto, la crescita del senso di autoefficacia, se opportunamente guidato
nella comprensione dei fatti, tende a promuovere nelle persone un cambiamento del-
le attribuzioni di successo e di fallimento, spinge ad autovalutazioni nuove, facilita
la scelta di obiettivi e di attività che miglioreranno ancora di più la loro capacità. Il
portfolio, opportunamente utilizzato dai formatori, può perciò essere uno strumento
per motivare gli allievi a conseguire risultati che richiedono livelli sempre più ele-
vati di impegno e di sfida. Infine questo strumento può anche modificare la natura
della formazione e la relazione tra formatore e colui che apprende. Infatti consente
al formatore di dare ai suoi studenti la piena opportunità di praticare e migliorare le
loro abilità di riflessione e di prestazione, proprio come accade nelle esperienze di
apprendistato sul posto di lavoro.
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5) “Il portfolio offre la possibilità di valutazioni più realistiche e corrispondenti al
processo di apprendimento”
Se davvero consiste in una raccolta di prodotti scelti secondo determinati criteri
(i prodotti corrispondono a situazioni concrete di lavoro, riflettono una visione pro-
gressiva dello sviluppo, e rispettano il processo reale di apprendimento per progres-
sive approssimazioni e continui miglioramenti), il portfolio potrà fornire evidenza di
ciò che lo studente sarebbe concretamente in grado di fare se si trovasse in situazio-
ni di impegno reale, di come si impegnerebbe e si prenderebbe carico della respon-
sabilità di tendere verso livelli di miglioramento sempre più elevati.
Queste diverse potenzialità che caratterizzano il portfolio sono estranee alla va-
luta-zione tradizionale. Questa, infatti, tende ad esprimere giudizi raccolti su com-
piti che richiedono agli studenti di riprodurre le cose spiegate o lette, è poco foca-
lizzata sugli sforzi di persistente miglioramento, e ha deboli legami con il processo
di insegnamento/apprendimento.
2. PERCHÉ IL PORTFOLIO
L’introduzione del portfolio nel sistema di istruzione/formazione può suscitare un
certo disorientamento in coloro che sono abituati alle modalità di valutazione tradi-
zionale. È quindi comprensibile che queste persone si chiedano le ragioni di tale in-
novazione. Le ragioni sono numerose e possiamo illustrarle proponendo una serie di
osservazioni critiche.
� La conoscenza scolastica rimane “incapsulata”. Studi ed osservazioni hanno mo-
strato che buona parte di quanto si apprende nelle aule scolastiche rimane relegato
all’ambito della scuola. Gli studenti per lo più si impegnano quel tanto che basta per
superare la barriera delle prove, considerano i contenuti proposti solo materiali da
studiare e non stimoli che possono aiutarli a svelare il senso del loro vivere nel mon-
do e nella società, apprendono più “come” fare le cose che non “perché” farle in un
certo modo. In breve, un po’ alla volta nel corso degli anni l’apprendimento scola-
stico è diventato agli occhi degli studenti come un processo privo di valore e rile-
vanza personale, cioè fine a se stesso.
� La maggior parte della conoscenza appresa a scuola rimane “inerte” o “ritua-
le”. Studi e ricerche hanno anche rivelato che una notevole porzione della conoscenza
acquisita a scuola rimane “inerte”, ovvero non attiva. La caratteristica di “inerte” vie-
ne attribuita alla conoscenza che un allievo è in grado di esprimere, ma che o non sa
utilizzare, o non si accorge che dovrebbe utilizzare in particolari situazioni. L’origi-
ne di tale fatto sembra dipenda dal modo astratto con cui la conoscenza viene pre-
sentata, cioè lontana dal “luogo” dove essa è presente o è necessaria. In fondo in fon-
do, si può dire che in questo modo è come se si “invitasse” lo studente ad appren-
dere avendo come unico scopo quello di superare con successo prove e verifiche.
� Gli studenti manifestano crescente disinteresse per i contenuti insegnati a scuo-
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la. Anche questo problema sembra chiamare in causa il modo in cui si svolge il pro-
cesso di insegnamento e di apprendimento. Di solito gli studenti procedono in ma-
niera passiva ed acritica, cioè senza cercare di scoprire le connessioni tra ciò che stu-
diano e i fatti, gli eventi o le situazioni della vita reale o quotidiana che vivono. Que-
sta “abitudine” è certamente favorita dagli insegnanti che o incontrano difficoltà a
trovare relazioni tra situazioni concrete e ciò che insegnano, oppure fanno un ecces-
sivo affidamento sulle risorse fornite dai testi scolastici (nella forma di suggerimen-
ti, idee, proposte) per trovare tali relazioni. In ogni modo il problema non consiste
nel fornire “buoni” esempi, quanto invece nel proporre “situazioni” nelle quali l’al-
lievo operi e scopra l’utilità delle conoscenze o della abilità da utilizzare.
� La perdita del significato e del valore della valutazione rispetto all’apprendimento.
La valutazione scolastica di tipo tradizionale è principalmente fondata sulla capaci-
tà dell’allievo di saper applicare, oppure di saper ridire (“riferire” o “ridire”) con pro-
prie parole quanto insegnato direttamente o tramite il libro di testo dall’insegnante.
Oggi tale processo sembra manifestare molti limiti. Alcuni hanno osservato che
esso non fornisce alcuna evidenza che l’apprendimento sia davvero avvenuto, che
per il tipo di prestazione su cui si compie non è in grado di “predire” nulla riguardo
alle reali possibilità e capacità dell’allievo di affrontare una situazione concreta con
la conoscenza che ha acquisito, e che infine utilizza “prove” prive di connessioni con
la realtà o di riferimenti a compiti di vita concreta, che si dimostrano utili per spin-
gere lo studente ad impegnarsi ed a persistere nello sforzo.
In altre parole, è ormai diffusa la convinzione che “ciò che si fa in una situazio-
ne di insegnamento istituzionale non è qualcosa di simile o analogo a ciò che si fa-
rebbe in una situazione o in un contesto di vita reale”. Pertanto è privo di qualsiasi
valore educativo, in quanto non solo non fornisce alcuna evidenza di quanto sapreb-
be fare l’allievo se venisse posto in situazioni extrascolastiche, cioè vere, naturali,
ma neanche lo sollecita a provarsi con tali situazioni.
� L’attribuzione esclusiva al formatore del compito di valutare non induce gli ef-
fetti desiderati. Nella valutazione tradizionale è il formatore che valuta. Questo sem-
bra giustificato da molteplici motivi: egli ha la padronanza della propria disciplina e
sa i contenuti che lo studente deve apprendere, conosce i punti di forza ma anche di
debolezza di un allievo ed è ben consapevole di quanto può da lui pretendere, sa che
cosa è necessario che apprenda per non avere in seguito difficoltà. Sebbene ampia-
mente giustificata, la scelta di assegnare soltanto al formatore il compito e la re-
sponsabilità della valutazione non sembra produrre risultati positivi. Spesso l’allie-
vo studia solo per il voto e non per migliorare il proprio apprendimento, si dere-
sponsabilizza rispetto al giudizio ricevuto, cerca sotterfugi per raggiungere il livello
minimo di sufficienza, dopo lunghi anni di scuola spesso non sa esprimere giudizi
riguardo a ciò che è in grado di fare.
Queste osservazioni hanno indotto molti studiosi a cercare una forma di valuta-
zione nella quale l’allievo assuma una parte di responsabilità. La soluzione è stata
proposta a vari livelli: compiti complessi aperti a più soluzioni, discussione con gli
allievi sui criteri di valutazione, rubriche di valutazione consegnate in anticipo, au-
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toriflessione degli allievi dopo la prestazione per rilevare i propri punti di forza e di
debolezza, partecipazione alla costruzione della documentazione del lavoro prodot-
to (portfolio).
� Pochi oggi attribuiscono un valore significativo e reale alla valutazione. Chi con
un disturbo fisico andrebbe da un medico laureato da tre giorni e con votazione “110
e lode”? È molto probabile che la maggior parte delle persone risponderebbe a que-
sta domanda con un secco e tranquillo “no”. La risposta induce a riflettere sulla “per-
dita di valore sociale” dell’attuale sistema di valutazione (nel nostro caso, applicato
all’area della medicina). L’istituzione investe grandi quantità di risorse materiali ed
umane per costruire, produrre e far crescere competenze nel mondo reale, ma giun-
ti al termine non richiama la fiducia dei potenziali beneficiari di tali competenze.
Alcuni si sono chiesti: “È questo un fatto «inevitabile» o c’è qualcosa che non va
nel sistema di formazione e/o di valutazione?”.
3. QUALE TIPO DI SOLUZIONE?
Alla luce di quanto è emerso nel rispondere alla serie di domande poste, nume-
rosi studiosi hanno provato a cercare soluzioni utili a correggere i limiti manifestati
dalla valutazione tradizionale. Semplificando, queste possono dirsi le soluzioni ipo-
tizzate.
� La valutazione deve essere rispettosa del processo di apprendimento. Una certa
tradizione diffusa tra gli insegnanti e i formatori è quella di “scomporre” una cono-
scenza in più parti, e di “proporre” agli studenti una parte per volta secondo lo sche-
ma insegnamento-apprendimento-valutazione. Questo modo di procedere, che si ba-
sa sulle assunzioni che “la somma delle parti forma il tutto” e che il processo di ap-
prendimento si sviluppa in maniera lineare e per passi successivi, non tiene suffi-
cientemente conto del fatto che l’apprendimento stesso è invece un processo molto
più complesso e misterioso di quanto appaia. Esso varia a seconda degli individui,
procede per progressive approssimazioni, tra piccoli avanzamenti, improvvisi bloc-
chi e continue correzioni. Un “vero” apprendimento comincia un certo giorno, ma
si affina e si fa più profondo con molto esercizio e costante applicazione di una co-
noscenza e abilità in contesti diversi. Una valutazione fatta di somme e medie di pas-
saggi intermedi, senza distinguere il cammino lento e faticoso dei successi e dei fal-
limenti momentanei, non sembra rispecchiare ciò che avviene realmente nella men-
te di chi apprende.
� La valutazione deve avere i caratteri di predittività, cioè deve poter dire qualco-
sa su come colui che apprende saprebbe agire e comportarsi qualora dovesse affrontare
la realtà concreta con ciò che ha appreso. Per possedere questi caratteri, è necessa-
rio che la valutazione preveda “prove”, “prestazioni”, “attività” contestualizzate in
situazioni reali. Si riprenderà più avanti questo argomento. Qui si vuole solo accen-
nare al fatto che una conoscenza diventa “significativa” ed è scoperta come tale quan-
do non solo è compresa in se stessa, ma quando diventa una chiave di comprensio-
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ne di ciò che costituisce l’esperienza del mondo. Questo non significa “ridurre” il
valore della conoscenza alla sua finalità pratica o anche cogliere di essa semplice-
mente il suo “valore d’uso”, ma evidenziare che la condizione perché una persona
possa migliorare la – e crescere nella – propria conoscenza consiste nel dargli la pos-
sibilità di comprendere ciò che non è immediatamente percepibile con i sensi e pur
tuttavia reale. Si pensi, ad esempio, a come la comprensione della “legge della gra-
vità”, fenomeno quest’ultimo non direttamente percepibile, può aiutare a spiegare mol-
ti fenomeni quotidiani e quale grande innovazione scientifica ha contribuito ad in-
trodurre.
Se non si vuole che rimanga “inerte”, una conoscenza deve essere “trovata” e “sco-
perta” dentro qualche contesto di vita reale, deve essere “provata” dentro situazioni
che hanno la connotazione dell’esperienza umana. In questo modo è possibile dire
che l’allievo “sa e conosce” (cioè ha “appreso in profondità”) da poter affrontare la
vita reale. In altre parole, il suo apprendimento è “predittivo” oltre e fuori la scuola.
� La valutazione deve responsabilizzare l’allievo di fronte a quello che apprende e
fa. È esperienza comune nelle scuole che gli studenti tendono a fare “cose” solo per-
ché viene loro richiesto di farle, oppure che si impegnano il minimo necessario, sen-
za sentire il bisogno di elevare la qualità del proprio rendimento. È anche esperien-
za comune che non riflettono abbastanza sui motivi che possono giustificare o richiedere
un cambiamento nel loro modo di procedere nell’apprendimento di determinati con-
tenuti dopo una valutazione di alcune loro prestazioni relative ai contenuti stessi.
Non esistono dati riguardo al numero di persone che da adulti continuano a com-
portarsi nello stesso modo in cui da studenti si comportavano a scuola, ma è facile
immaginarlo. Quanti adulti svolgono il loro lavoro solo il minimo richiesto. Quanti
non sanno valutare le proprie prestazioni! Quanti si accontentano del minimo risul-
tato senza tentare di migliorarsi!
Eppure nella vita reale è necessario che una persona adulta sappia esprimere in
maniera autonoma e responsabile giudizi in ciò che è capace di fare o non fare, evi-
denziando punti di forza ma anche di debolezza, e sappia migliorarsi.
� La valutazione deve essere migliorativa e focalizzarsi sull’apprendimento. Tal-
volta può capitare che qualche formatore o insegnante tenti di usare lo strumento del-
la valutazione per motivare o per punire. La valutazione non ha nulla a che fare con
il controllo, e quando è usata per questo scopo non solo non alimenta la motivazio-
ne, ma neppure corregge i difetti che intende eliminare. A questo proposito è qui il
caso di ricordare come le valutazioni tradizionali espresse in decimi, o in trentesimi,
soprattutto se non sono accompagnate dalla giustificazione/spiegazione del voto, so-
no di certo poco efficaci nel sollecitare un miglioramento. La valutazione lasciata al-
la discrezione del formatore o dell’insegnante, spesso non consente all’allievo di com-
prendere i criteri e i motivi del giudizio espresso, e come tale non indica la strada
del progresso. Il voto spesso sollecita più l’orgoglio che il miglioramento.
Uno dei limiti della valutazione tradizionale è che essa è ormai considerata da par-
te sia degli allievi che dei genitori come uno strumento di selezione. Tutti hanno pro-
vato il piacere per una promozione e l’abbattimento per una insufficienza. La gioia
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per una promozione è spesso sentita anche quando si è consapevoli di non aver con-
seguito un apprendimento insufficiente. Queste esperienze dimostrano come la va-
lutazione sia diventata sempre meno centrata sull’apprendimento, ma molto di più,
se non solamente, sul voto.
La valutazione è invece uno strumento che nel corso dell’attività di insegnamen-
to/apprendimento deve fornire informazioni utili all’allievo riguardo ai suoi punti di
forza da potenziare e ulteriormente da sviluppare, e soprattutto ai punti deboli da af-
frontare/recuperare. Ma essa deve essere anche un utile strumento d’informazione
per il formatore per riflettere sulla forma e sulle modalità dell’istruzione/formazio-
ne erogata. A volte i risultati negativi degli allievi possono imporre al formatore una
revisione di parti del percorso di insegnamento/apprendimento, o, quando è il caso,
dell’intero percorso.
� La valutazione deve essere trasparente. È noto che nella scuola, ma anche in am-
biti e settori extrascolastici, i “criteri di valutazione” non sono né noti né pubblici.
La “non trasparenza” dei criteri può essere a volte all’origine di insuccessi. Quando
non sa cosa ci si aspetta da lui, molto facilmente un allievo fa non ciò che pensa di
dover fare ma ciò che gli altri desiderano che lui faccia. Alcune ricerche hanno di-
mostrato che quando l’allievo sa in anticipo che cosa si desidera da lui e con quali
criteri sarà valutata la sua prestazione, egli si impegna di più e si autocorregge du-
rante il lavoro. Si comporta in questo modo soprattutto nel caso in cui ha preso par-
te alla costruzione dei criteri di valutazione nella forma di rubrica. La partecipazio-
ne alla preparazione della “rubrica di valutazione” infatti, consentendogli di comprendere
meglio che cosa deve fare, lo corresponsabilizza nell’impegno.
� La valutazione deve rimanere equa e imparziale. L’oscurità dei criteri di valuta-
zione, la deresponsabilizzazione dell’allievo rispetto al processo, e l’attribuzione del
“potere giudicante” al formatore o all’insegnante sono tutti elementi che hanno con-
tribuito ad accrescere il carattere di “soggettività” della valutazione. Il formatore o
l’insegnante, senza saperlo, introduce nella valutazione criteri e pesi diversi a seconda
della conoscenza che ha dell’allievo da valutare, introducendo in questo modo nel
processo un senso di arbitrarietà eccessivo e incontrollabile.
È per questo motivo che si chiede che le rubriche di valutazione di una presta-
zione siano rese pubbliche prima della sua esecuzione. Questo accorgimento rende-
rà “oggettiva” la valutazione, non in quanto scevra di influenze di tipo soggettivo –
meta per altro ritenuta irraggiungibile – ma perché resa pubblica in anticipo e mo-
dello valido di riferimento per tutti. Questo modello consiste nell’indicare chiaramente
all’allievo dove si desidera che egli giunga, suggerendo la sfida che deve porre a se
stesso e, dopo i primi tentativi, verificando dove e in che cosa deve cercare di mi-
gliorare o concentrare il suo successivo impegno.
Lo scopo che si propone lo strumento del “portfolio” è tentare di far sì che l’al-
lievo non apprenda solo per ottenere un voto, per avere una promozione, o per con-
seguire un titolo, peggio ancora per la paura di essere punito, ma per migliorare e
crescere attraverso l’apprendimento.
Il portfolio di certo non è, da solo, la soluzione di tutti i problemi dell’apprendi-
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mento. È tuttavia uno strumento che, se utilizzato con attenzione al fine di correg-
gere i limiti della valutazione tradizionale, se accompagnato da un modo diverso di
concepire il processo di insegnamento/apprendimento, se sostenuto dalla partecipa-
zione responsabile dello studente, se... potrebbe essere un buon correttivo ai molti
problemi connessi alla pratica della valutazione tradizionale.
Tutti i “se” elencati dicono che la possibilità del portfolio di fornire un aiuto ef-
ficace dipende anche da attenzioni che il formatore dovrebbe avere per aspetti sia di
natura teorica che applicativa inerenti alla sua pratica professionale.
4. INSEGNAMENTO E PORTFOLIO
È possibile che a questo punto possa sorgere qualche domanda. Per esempio, i
prodotti/materiali che si inseriscono nel portfolio sono i compiti che gli allievi di so-
lito svolgono o eseguono nel corso dell’apprendimento delle varie discipline, o so-
no qualcosa di diverso? Oppure il portfolio esige che si introducano cambiamenti so-
lo nel modo di fare valutazione o anche nel modo di fare formazione?
Come si è detto nelle pagine precedenti, la valutazione dovrebbe consentire al-
l’allievo di dimostrare che cosa sa fare, come sa utilizzare le conoscenze, come sa
muoversi e risolvere problemi complessi e reali, come sa mettere insieme conoscenze
e abilità e, in tutto questo, far notare quali sono i suoi punti di forza e i suoi punti di
debolezza.
È facile quando si introduce il portfolio non porre sufficiente attenzione al fatto
che il processo di insegnamento/apprendimento deve modificarsi in vista dei risul-
tati che si vogliono ottenere o del prodotto che si vorrà inserire nel portfolio. Detto
in altro modo, tra la fase dell’insegnamento/apprendimento e quella della prestazio-
ne da valutare, deve esistere una continuità. Tra le due non ci deve essere frattura.
Questo concetto può essere chiarito attraverso alcuni esempi o casi molto semplici.
Immaginiamo un formatore che spieghi a parole o con figure come funziona un
circuito elettrico, e poi assegni la prestazione autentica di costruire un circuito di lam-
padine per illuminare un albero di Natale. Pensiamo ad un formatore che descriva
un motorino elettrico e poi proponga di aggiustare un frullatore. Immaginiamo un
formatore che spieghi il funzionamento del computer e poi chieda di preparare un
budget di una piccola impresa con Excel. Pensiamo a un grafico che dopo aver espo-
sto i principi dell’impaginazione dei giornali dia a un allievo il compito di impagi-
nare un quotidiano.
Gli esempi potrebbero certamente continuare. Proviamo invece ad invertire la se-
quenza in questo modo. Il formatore pensa a una prestazione autentica che richiede
all’allievo di preparare una serie di lampadine su un filo per addobbare un albero di
Natale. Che cosa l’allievo deve sapere e saper fare? Un allievo deve aggiustare il mo-
torino di un frullatore. Cosa dovrà sapere per riuscire a farlo? Un allievo deve pre-
sentare un budget in Excel. Cosa dovrà sapere e saper fare? Un allievo deve inven-
tare la progettazione di un quotidiano. Che cosa deve sapere e saper fare?
Gli esempi sono certamente semplici ed evidenti, e riflettere su di essi e altri an-
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cora può essere utile. Come organizzare la didattica in modo che essa si allinei ai ri-
sultati desiderati?
Negli anni recenti sono state proposte numerose metodologie. Su tale argomen-
to ci limitiamo ad alcune riflessioni essenziali per guidare il formatore nella proget-
tazione di un insegnamento che si trovi in linea con le fasi successive dell’insegna-
mento, dell’apprendimento, della prestazione autentica e della valutazione.
È innanzitutto importante richiamare e contestualizzare l’attività di formazione
entro alcuni principi:
Si apprende meglio quando si è attivamente coinvolti nell’apprendimento. Il li-
vello di attenzione e di partecipazione aumenta notevolmente quando si è responsa-
bilmente impegnati nella soluzione di un problema, o nella manipolazione di uno stru-
mento, nella esecuzione di una procedura per portare a termine un prodotto. Anche
nel seguire la spiegazione di un argomento è necessario un certo livello di attenzio-
ne, ma questo livello è certamente inferiore a quello richiesto quando si è diretta-
mente e attivamente impegnati nel portare avanti un compito o una prestazione.
Si apprende meglio quando la conoscenza/comprensione è costruita dal sogget-
to che apprende. L’apprendere da un altro (o anche da un testo scritto) non rivela le
incertezze, le domande, le scelte, la fatica, l’esperienza, i tentativi falliti che stano
dietro alla conquista/padronanza di una conoscenza. Questo priva la conoscenza co-
municata di tutto quel valore che ha la fatica di averla cercata, di aver messo in atto
varie strategie per scoprirla, e di aver corretto i numerosi errori commessi per rag-
giungerla. Il processo di apprendimento è più efficace quando è l’allievo a creare au-
tonomamente nuova comprensione. Il formatore guida, modera, suggerisce, ma con-
sente spazio per porre domande, tentare e provare “cose”.
Si apprende meglio quando la conoscenza/comprensione si sviluppa o si fonda o
nasce da ciò che già si conosce. La mente umana non è una scatola vuota, cioè sprov-
vista di conoscenze in fenomeni e situazioni. Esperienza, cultura, vita quotidiana con-
tribuiscono ogni giorno a costruire/ricostruire la conoscenza preesistente. Questa co-
noscenza – tacita e implicita – ha un grande peso sul pensare e sull’agire quotidia-
no, oltre che sull’apprendimento di nuove conoscenze.
Si apprende meglio quando si collabora nell’apprendere. L’interazione, il grup-
po, la discussione, il confronto sono risorse, o vie privilegiate da seguire per rag-
giungere uno scopo. L’apprendimento richiede la piena partecipazione degli allie-
vi. Una parte importante delle attività è che essi riflettano sui propri processi, par-
lino di ciò che fanno, ponendo domande sia in privato che nelle discussioni di grup-
po. Spetta all’insegnante creare le situazioni e le condizioni appropriate di lavoro
perché questo possa procedere e svilupparsi con successo. Il parlare e il riflettere
su ciò che si è appreso e come lo si è appreso sono davvero importanti per un ap-
prendimento efficace.
Si è più motivati quando si scopre che ciò che si apprende sfida ad un livello di
fattibilità e ha un significato. Un compito troppo difficile scoraggia subito perché in-
fonde il timore di non essere capaci di eseguirlo, ma anche un compito troppo faci-
le non sollecita impegno e sforzo,perché ritenuto inutile, privo di interesse ed attrat-
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tiva. I compiti che coinvolgono e spingono a darsi da fare sono quelli che sfidano
nelle proprie possibilità, si presentano con un carattere minimo di novità, originali-
tà, e di unicità, e trasmettono la sensazione di essersi già imbattuti in “qualcosa-di-
simile” e che quindi – forse – si è in grado di superarli. Ma i compiti devono anche
avere un significato per la persona che si appresta ad eseguirli. Nessuno butta via una
“cosa” dopo che l’ha fatta, né si impegna in un’attività che non abbia una qualche
rilevanza. La fatica e l’impegno di una persona sono sempre investiti in qualcosa che
per lei ha senso e significato.
Si apprende meglio se ciò che si apprende è essenziale, va in profondità, ed ha
molte possibilità di trasferimento o di applicazioni. Il rapido cambiamento della so-
cietà a tutti i livelli e le nuove esigenze poste dal mondo del lavoro sembrano far con-
vergere l’attenzione sull’acquisizione di conoscenze ed abilità ritenute essenziali e
più stabili, durature, ma anche flessibili, cioè facilmente trasferibili ed applicabili nei
vari contesti in cui sarebbero necessarie.
All’interno di questo quadro di principi di riferimento, negli ultimi anni sono sta-
te elaborate diverse metodologie di insegnamento/apprendimento. Ne presentiamo
tre che possono aiutare o guidare gli insegnanti/formatori nella pratica quotidiana
di lavoro.
4.1. Progettazione dell’attività di comprensione/apprendimento
Invece di partire dalle attività che intende svolgere o implementare, l’insegnan-
te/formatore dovrebbe soffermarsi a riflettere su ciò che si propone di conseguire.
Più che procedere in avanti, il processo d’insegnamento dovrebbe andare a ritroso,
cioè partire dalla fine.
Prima fase: Stabilire con chiarezza ciò che merita di essere appreso
La progettazione didattica inizia con lo stabilire ciò che si vuole che gli studenti
siano in grado di fare, quali conoscenze e quali abilità debbano acquisire, e quali ri-
sultati di apprendimento debbano realizzare. È esperienza comune di molti forma-
tori il rammarico di aver fallito, qualche volta, gli obiettivi che si erano all’inizio pro-
posti, o di aver scoperto troppo tardi di essersi diretti verso obiettivi diversi da quel-
li che pensavano di conseguire.
Altre volte, spinti dall’esigenza di attivare la motivazione degli allievi, non riescono
a guidare/orientare verso quello che intendono far apprendere. Allo scopo di evitare
queste situazioni, prima di avviare il processo d’istruzione, il formatore dovrebbe aver
chiaro il “punto di arrivo”. A tale proposito, è importante che risponda a queste tre
domande:
a) Cosa gli studenti dovrebbero essere capaci di comprendere e fare?
b) Cosa è meritevole e degno di essere compreso in profondità?
c) Quali comprensioni solide e durevoli si desidera che vengano acquisite?
Dal momento che per la ristrettezza del tempo a disposizione o per altre ragioni
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è obbligato a compiere delle scelte, cioè a stabilire delle priorità rispetto ai contenuti
da svolgere, il formatore può trovare utile per le esigenze di selezione tener conto di
queste domande/guida:
a) Fino a che punto questa idea, o questa conoscenza o abilità rappresenta una co-
sa “essenziale” e possiede un valore durevole fuori del luogo di formazione?
b) Fino a che punto questa idea, questa conoscenza o abilità, oppure questo tema/ar-
gomento appartiene al nucleo centrale dell’apprendimento della professione?
c) Fino a che punto questa idea, questa conoscenza o abilità, oppure questo tema/ar-
gomento richiede maggiore chiarezza e comprensione?
d) Fino a che punto questa idea, questa conoscenza o abilità, oppure questo tema/ar-
gomento è potenzialmente in grado di coinvolgere gli allievi?
Seconda fase: Determinare le evidenze di accettabilità
Quando si pianifica come raccogliere le prove di un apprendimento profondo, pur
potendo ricorrere a una varietà di strumenti formali e informali (osservazioni e dia-
loghi, prove tradizionali, compiti di prestazione e progetti, come anche le autovalu-
tazioni degli allievi raccolte in un arco di tempo), sarebbe bene che le unità di ap-
prendimento venissero ancorate a compiti di prestazione autentica oppure a proget-
ti che forniscono informazioni riguardo a se gli allievi sono in grado di utilizzare le
proprie conoscenze in un contesto nuovo e reale.
Questa fase richiede che il formatore risponda alle seguenti domande:
a) Che cosa consentirà di sapere se gli allievi hanno realizzato i risultati desiderati
e soddisfatto gli standard?
b) Quali evidenze si accetteranno di un elevato livello di apprendimento e padronanza
degli allievi?
La risposta a queste domande implica che il formatore definisca con precisione:
a) la prestazione autentica finale dalla quale potrà inferire l’avvenuto apprendimento;
b) la modalità di valutazione della prestazione autentica1 finale che accerta un ap-
prendimento profondo.
Terza fase: Pianificare la sequenza di esperienze di istruzione e di apprendimento
Dopo aver identificato i risultati e gli accertamenti desiderati, il formatore affronta
i dettagli della pianificazione didattica – scelta dei metodi, sequenza delle lezioni,
materiali di riferimento. Avere chiaro l’obiettivo aiuta a centrare la progettazione e
a guidare gli interventi verso i risultati voluti: determinare le esperienze di appren-
1 Per prestazione autentica si intende una prestazione connessa essenziale da apprendere. Essa, per il
fatto di essere “contestualizzata” in un problema reale, di essere complessa, di offrire possibilità diverse
di soluzione, di richiedere la ricostruzione/rielaborazione delle conoscenze, consente di esprimere un
giudizio di apprendimento e comprensione profonda, oltre che un giudizio predittivo perché ciò che
viene appreso è verificato su e in una situazione analoga ad una reale.
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dimento, definire i bisogni, gli interessi, i livelli evolutivi, le conoscenze e le abilità
pregresse degli allievi, elaborare questionari veloci, osservazioni dirette, ed autova-
lutazioni per controllare il processo di apprendimento.
Le domande guida di questa ultima fase della progettazione a ritroso che il for-
matore dovrebbe porsi, sono le seguenti:
a) Di quali conoscenze (fatti, concetti e principi) e abilità (procedure) fondamenta-
li avranno bisogno gli allievi per realizzare efficacemente ciò che è loro richie-
sto, e per raggiungere i risultati desiderati?
b) Quali attività forniranno agli allievi le conoscenze e le abilità necessarie?
c) Cosa sarà necessario insegnare e accompagnare (coach), e qual è il modo migliore
di insegnarlo alla luce degli scopi di prestazione?
d) Quali sono i materiali e le risorse più adatte per realizzare tali scopi?
Quanto è stato fin qui illustrato dalla metodologia della progettazione “a ritroso”
è raccolto in queste schede, che un formatore potrebbe utilizzare ogni volta che si
appresta a preparare una prestazione autentica.
➀
Qual è lo scopo che si intende raggiungere?
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Quale comprensione/apprendimento si desidera?
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Quale tipo di prestazione autentica dimostrerà che l’obiettivo di comprensio-
ne/apprendimento desiderato è stato raggiunto?
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Come sarà valutata la prestazione in modo che si sia certi che l’apprendimento
è avvenuto?
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➁
Quali domande essenziali guideranno il processo di insegnamento/apprendi-
mento?
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Quali conoscenze dovranno possedere gli allievi per realizzare il prodotto che
è loro richiesto?
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Quali abilità dovranno possedere gli allievi alla fine del processo di apprendi-
mento?
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➂
Come far sapere agli allievi dove si vuole arrivare? Come si può giustificare
l’importanza di arrivare là? Come nel corso del processo si compieranno va-
lutazioni sul percorso che stanno facendo?
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Come agganciare l’interesse e l’entusiasmo degli allievi per ciò che viene lo-
ro richiesto di fare?
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Quali esperienze si proporranno agli allievi per aiutarli a comprendere meglio
ciò che fanno e a realizzare con successo ciò che viene loro richiesto?
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Come gli allievi avranno modo di riflettere e di tornare indietro, per riesami-
nare ciò che stanno imparando?
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Come gli allievi potranno esprimere se hanno o non hanno compreso ciò che
stanno apprendendo?
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Come è possibile tener conto nel processo di insegnamento/apprendimento del-
le diverse capacità che ogni singolo allievo può mostrare rispetto ad un altro?
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Come si farà perché gli allievi a poco a poco passino da un apprendimento sol-
lecitato, sostenuto, guidato dal formatore ad uno indipendente?
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4.2. Apprendimento fondato sul progetto
In genere, l’approccio tradizionale all’apprendimento si focalizza soprattutto sul-
la padronanza del contenuto, molto meno sullo sviluppo di abilità e sulla crescita di
atteggiamenti per la ricerca. Il sistema prevalente di istruzione/educazione è “cen-
trato sull’insegnante/formatore”, dispensatore/elargitore di informazioni su “ciò che
è conosciuto”. I piani di lezione sono utilizzati per organizzare i vari passi del pro-
cesso di apprendimento che coinvolge tutta la classe. La risposta più frequente alle
domande che potrebbero determinare deviazioni dai piani è: “Lo vedremo più tar-
di”. Buona parte della valutazione dello studente tende ad esaltare l’importanza del-
26
la “risposta corretta”. L’educazione tradizionale si preoccupa di aiutare molto di più
gli allievi ad acquisire i contenuti disciplinari e a passare da un livello scolastico ad
un altro che non ad “apprendere ad apprendere” per la vita.
In ogni caso, la memorizzazione e la comprensione di fatti e di informazioni non
sono le abilità più rilevanti nel mondo d’oggi. La formazione ha bisogno di andare
oltre. In passato, forse, il successo dipendeva da quanto più uno sapeva; oggi, di-
pende da quanto più sa lavorare “in un modo intelligente”. Nessuna persona potrà
mai apprendere tutto, tuttavia potrà sviluppare al meglio le proprie abilità e alimentare
gli atteggiamenti di ricerca che sono necessari per continuare a generare ed ad ar-
ricchire la conoscenza lungo tutto l’arco della sua vita. Nell’educazione moderna,
le abilità e la capacità necessarie per continuare ad apprendere – responsabilità per-
sonale, pianificazione, pensare critico, ragionamento, creatività, capacità comuni-
cative e sociali, comprensione interculturale, saper prendere decisioni, sapere “co-
me” e “quando” usare la tecnologia, e saper scegliere lo strumento appropriato per
il compito da svolgere – dovrebbero essere gli obiettivi più rilevanti da perseguire
e realizzare.
Questo complesso di obiettivi di formazione non si raggiunge con una qualunque
metodologia tradizionale. È invece necessario ricorrere a metodologie che educhino
abilità e atteggiamenti di riflessione, di flessibilità rispetto alla realtà in continuo cam-
biamento.
L’approccio fondato sulla ricerca è una di queste metodologie. È centrato sugli
allievi, include il formatore nel ruolo di facilitatore dell’apprendimento, e dà più spa-
zio a “come veniamo a conoscere” e meno a “che cosa conosciamo”. Si fonda sul
principio che quanto più sono interessati e coinvolti attivamente in un’attività di ri-
cerca, gli allievi troveranno facile costruire una conoscenza profonda (apprendono
quasi senza sforzo quando qualcosa affascina gli studenti) e riflettere i loro interes-
si e obiettivi.
Uno dei modelli rappresentativi di questo approccio è l’apprendimento fondato
sul progetto. Entro un contesto generale di ricerca, questo modello di insegnamento
sollecita gli allievi a trovare soluzioni a problemi non banali, reali presenti nella lo-
ro vita o nell’area professionale a cui si stanno preparando, chiede che precisino do-
mande, dibattano idee, facciano previsioni, traggano conclusioni, comunichino idee
e scoperte ad altri, pongano nuove domande e, infine, creino manufatti (ad esempio,
modelli, resoconti, videoregistrazioni, prodotti o programmi multimediali, ecc.).
Il modello esclude attività, esercizi e pratiche brevi, lezioni su contenuti frammentati
e isolati, mentre enfatizza attività a lungo termine, interdisciplinari, centrate sull’al-
lievo, integrate e contestualizzate in problemi e pratiche del mondo reale. Questo orien-
tamento non prescinde dal contenuto o dagli obiettivi del curricolo, ma propone che
gli obiettivi, i contenuti, gli scopi, le abilità, i prodotti e i processi si integrino in mo-
do da sollecitare decisioni e responsabilità dell’allievo, che l’apprendimento dei con-
tenuti sia finalizzato allo sviluppo del programma, ma costituisca la condizione per
portare a termine il progetto, e che presenti i caratteri di complessità in modo da ri-
chiedere collaborazione tra i partecipanti.
Quando si elabora un progetto è importante innanzitutto definire a quale livello
si desidera che l’allievo conosca qualcosa (dimostri di saper utilizzare una conoscenza)
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o padroneggi un’abilità (sappia fare qualcosa). Poi pensare come coinvolgere l’al-
lievo nella pianificazione del processo che conduce agli obiettivi definiti. Un aspet-
to da non trascurare è quello di “far sentire o percepire” di essere “responsabili” del
lavoro. Solo a questa condizione gli allievi diventeranno veramente attivi, manter-
ranno l’impegno e lo alimenteranno. È importante che nel progetto siano integrate o
incluse quante più conoscenze e abilità è possibile. A motivo della ricchezza e di pro-
spettive introdotte o della complessità del lavoro, il formatore dovrà essere pronto a
sviluppi anche imprevedibili man mano che il progetto avanza.
Dopo aver pensato a come sensibilizzare e responsabilizzare gli allievi verso il
progetto, il formatore crea uno schema di processo. A questo scopo gli può essere
utile analizzare ciò che gli allievi dovrebbero apprendere lungo il percorso in termi-
ni di conoscenze e di abilità, decidere se il lavoro sarà svolto completamente nel cen-
tro di formazione o in parte a casa, e quanto tempo prevede per ogni cosa da fare. Il
programma di lavoro sarà molto più facile ed efficace se sarà guidato da una “do-
manda essenziale” (o più di una) che deve catalizzare l’attenzione del formatore e
degli allievi.
Si tengano in mente alcuni suggerimenti. La “flessibilità” deve essere il tratto ca-
ratteristico del formatore. Egli deve essere flessibile, sia per far fronte a difficoltà im-
previste, che per aiutare gli allievi a finalizzare i loro pensieri, le loro scoperte, e le
loro valutazioni, oltre che a scegliere strade diverse da quelle inizialmente ipotizza-
te. Tuttavia è bene che non consenta che essi si discostino dallo scopo o dall’obiet-
tivo del progetto. Qualora lo facessero, dovranno darne giustificazione. Spesso i ra-
gazzi nelle prime fasi del processo tendono a non programmare il loro tempo, e non
percepiscono i limiti entro i quali devono organizzare le attività, le discussioni, la ri-
cerca. Può sembrare semplice o scontato, ma è importante che il formatore chieda
loro (entro uno schema più generale che egli stesso può preparare) di fare una sca-
letta del tempo più definita e precisa, e l’affidi alla responsabilità di qualcuno.
L’ultima cosa a cui dovrà rivolgere l’attenzione prima di iniziare il lavoro sarà
quella di rendere chiare le aspettative. A questo punto può incominciare a svolgere
il suo ruolo, che sarà soprattutto di “guida”, di “facilitatore” e di “stimolatore”. Ciò
significa che egli più che rimanere assente, parteciperà dall’esterno, interrogherà gli
allievi su ciò che stanno facendo, suggerirà fonti e risorse, porrà domande.
28
➀
COMINCIARE AVENDO IN MENTE LA FINE
Titolo del progetto:
...........................................................................................................................
...........................................................................................................................
Classe:
Area formativa/UF/UdA/Argomento:
...........................................................................................................................
...........................................................................................................................
...........................................................................................................................
...........................................................................................................................
...........................................................................................................................
Indicare sinteticamente il tema o le “grandi idee” che questo progetto con-
tiene:
1. ......................................................................................................................
2. ......................................................................................................................
3. ......................................................................................................................
4. ......................................................................................................................
5. ......................................................................................................................
6. ......................................................................................................................
Identificare le abilità chiave che gli allievi dovranno apprendere in questo pro-
getto e quali (da due a quattro) si intendono verificare:
1. ......................................................................................................................
2. ......................................................................................................................
3. ......................................................................................................................
4. ......................................................................................................................
Identificare le disposizioni (solo una o due) che gli studenti praticheranno in
questo progetto:
1. ......................................................................................................................
2. ......................................................................................................................
Descrivere i risultati che si intendono raggiungere con il prodotto costruito in
questo progetto:
...........................................................................................................................
...........................................................................................................................
...........................................................................................................................
...........................................................................................................................
...........................................................................................................................
29
➁
INDICARE LA “DOMANDA ESSENZIALE” CHE GUIDA
Si formulino le domande essenziali di (o il problema generale sottostante a)
questo progetto:
(La formulazione delle domande essenziali dovrebbe contenere tutto il contenuto del progetto,
i risultati che si intendono raggiungere, e l’idea su cui si concentra la ricerca degli allievi)
...........................................................................................................................
...........................................................................................................................
...........................................................................................................................
...........................................................................................................................
...........................................................................................................................
...........................................................................................................................
...........................................................................................................................
Si verifichi quanto si è scritto ponendosi questa domanda: “Si fa riferimento a un problema au-
tentico o a una domanda significativa che coinvolge gli allievi e richiede la conoscenza e le
abilità essenziali che si vogliono conseguire con questo progetto?”.
➂
SVILUPPO DEL PROCESSO DEL PROGETTO PREVISTO
Riflettendo su quello che dovrà essere prodotto, e su quali conoscenze e abi-
lità sono necessarie, quando e dove gli allievi apprenderanno ciò di cui han-
no bisogno per portare a termine il compito?
Conoscenze necessarie:
1. ......................................................................................................................
2. ......................................................................................................................
3. ......................................................................................................................
4. ......................................................................................................................
5. ......................................................................................................................
6. ......................................................................................................................
Abilità necessarie:
1. ......................................................................................................................
2. ......................................................................................................................
3. ......................................................................................................................
4. ......................................................................................................................
5. ......................................................................................................................
6. ......................................................................................................................
Gi
à a
pp
res
e
Ins
eg
na
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pr
im
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ini
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il p
rog
ett
o
Da
in
seg
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re
du
ran
te
l’e
sec
uzi
on
e d
el
pro
ge
tto
30
Se gli allievi dovranno lavorare in gruppo, ci si chieda: Dispongono della abilità sociali di col-
laborazione? Se no, come si supplirà a questi limiti? Saranno attribuiti dei ruoli? Si insegne-
ranno delle abilità? Saranno gli allievi controllati su queste abilità?
...........................................................................................................................
...........................................................................................................................
...........................................................................................................................
Preparare una mappa o un flowchart delle attività, delle risorse, dei tempi, del-
le difficoltà, dei punti di arrivo e dei prodotti intermedi che si prevedono per
giungere alla conclusione.
Azioni Risorse
1. ......................................................................................................................
......................................................................................................................
2. ......................................................................................................................
......................................................................................................................
3. ......................................................................................................................
......................................................................................................................
4. ......................................................................................................................
......................................................................................................................
In quali momenti gli allievi lavoreranno in modo collaborativo?
Quanto tempo sarà richiesto? Quanti giorni?
Il progetto sarà totalmente eseguito nel tempo di formazione o anche in altri tempi?
Gli allievi quando lavoreranno da soli, e quando in gruppo?
Il processo consentirà loro di apprendere quello che si vuole che apprendano?
➃
COME SARÀ VALUTATO IL PRODOTTO
Preparazione (possibilmente discussa o predisposta con gli studenti) dei cri-
teri secondo i quali sarà valutato il prodotto (il progetto) richiesto agli allievi.
(Per questo punto, si veda il paragrafo sulle rubriche di valutazione).
A questo punto ci si potrebbe chiedere: Ma “quando” o “dove” nel processo gli
allievi apprendono? Un vero “progetto” dovrebbe “esigere” dagli studenti l’esecu-
zione di una lunga serie di processi: fare ipotesi, preparare immagini, disegni, tabelle,
grafici, consultare testi, formulare ragionamenti, trarre inferenze, provare, corregge-
re, precisare, focalizzare, sintetizzare, assemblare, collaborare, prendere decisioni, ecc.
È intuitivo che tutti questi processi non possono avere un ordine prefissato e appli-
cabile a ogni progetto di lavoro. Spesso essi sono, nello stesso progetto, imprevedi-
bili, si può pure dire caotici, ma nell’insieme anche ordinati perché diretti verso lo
scopo che il progetto intende perseguire.
Se ripetuti, tentati, ricontrollati, connessi, ripresi, i vari processi portano all’uso,
31
al trasferimento e al riadattamento della conoscenza, e contribuiscono allo sviluppo
per progressive approssimazioni non solo della conoscenza ma anche del processo
che è usato e applicato. Il formatore non deve considerare questa intensa attività co-
me “perdita di tempo”, ma come “apprendimento”. Infatti gli allievi apprendono cer-
cando informazioni e riformulandole ad un compagno, eseguendo una parte del la-
voro, sintetizzando o preparando un disegno, facendo una relazione e discutendo-
la/confrontandola con quella preparata da un compagno, provando e/o riprovando una
nuova strada di soluzione, ecc.
4.3. L’apprendimento fondato sui problemi
L’apprendimento fondato su problemi è un altro modello di insegnamento/ap-
prendimento che sembra in linea con le esigenze della valutazione di una prestazio-
ne autentica.
Come modello di istruzione specifico è stato implementato inizialmente nella for-
mazione di medici nei primi anni ’70. È fondato su problemi autentici sui quali gli
allievi lavorano.
Barrows e Tamblyn, (1980), citati in Delisle, (1997) l’hanno così riassunto:
a) Il problema è proposto all’inizio della sequenza di apprendimento, prima che av-
venga qualsiasi preparazione o studio.
b) La situazione problematica è presentata allo studente nello stesso modo in cui si
presenterebbe nella realtà.
c) Lo studente lavora al problema in un modo da permettere alla sua abilità di ra-
gionare e applicare la conoscenza di essere sfidata e valutata, in modo appropriato
al suo livello di apprendimento.
d) Le aree di apprendimento devono essere identificate nel processo di lavorare al
problema, e devono essere usate come guida per uno studio individualizzato.
e) Le abilità e la conoscenza acquisite con questo studio sono riapplicate al proble-
ma, per valutare l’efficacia dell’apprendimento e per rinforzarlo.
f) L’apprendimento che si verifica nel lavorare al problema e nello studio indivi-
dualizzato è riassunto e integrato nella conoscenza e nelle abilità esistenti dello
studente.
Il modello, come il precedente fondato sul progetto, pone al “centro” del processo
di apprendimento l’allievo, nel senso che selezionando problemi o situazioni pro-
blematiche che possono assumere per lui importanza o rilevanza, lo coinvolge e l’im-
pegna nella loro soluzione. Alcuni studiosi sostengono che gli allievi non sanno che
cosa sia per loro rilevante o importante. A questa osservazione critica i sostenitori
del modello rispondono ricordando che, gli allievi non sono dei “contenitori vuoti”,
e che è sempre possibile trovare un aggancio a partire da ciò che sanno per incitare
il loro interesse.
Il processo di insegnamento/apprendimento si sviluppa lungo diverse fasi:
a) Scelta e definizione di un problema rilevante o degno di essere affrontato.
32
b) Identificare ciò che si sa, che cosa si ha bisogno di sapere e le idee che si hanno.
c) Raccogliere informazioni.
d) Generare le possibili soluzioni, scegliere la più promettente.
e) Provare a implementare la soluzione.
f) Presentare la soluzione.
g) Valutare la prestazione.
a) Scelta di un problema rilevante o degno di essere affrontato, e preparare gli al-
lievi ad affrontarlo.
Per smuovere, coinvolgere e successivamente dirigere il processo di apprendimento,
il problema da affrontare deve possedere alcune caratteristiche da curare con atten-
zione:
� Essere inserito in un contesto reale
Il problema dovrebbe sfidare i ragazzi presentandosi come una situazione che ca-
pita più o meno con una certa frequenza a chi pratica una professione.
� Essere descritto in forma narrativa come un caso
Il problema per avere l’aspetto di “realtà” deve presentarsi in una forma descrit-
tiva con: contesto nel quale è inserito (ad esempio, lavori in un’azienda che ha un gi-
ro di affari di... e i suoi clienti sono in prevalenza...), personaggi (lavori nell’ufficio
marketing e pubblicità, il direttore generale si rivolge a te...), ruoli e rapporti tra le
persone, prodotti da eseguire (devi presentare tre progetti di spesa..., due soluzioni
possibili...), limiti di tempo (entro due ore di lavoro, entro tre giorni...), forma ese-
cutiva (in una cartella in Word, oppure in file in power point, allegando la docu-
mentazione...).
� Essere vicino all’esperienza dell’allievo
Sebbene sia molto simile ad una situazione reale, il problema deve essere abba-
stanza vicino all’esperienza degli allievi e possedere requisiti di fattibilità. Deve su-
scitare il desiderio di conoscere ma anche di sentirsi sfidati.
� Essere complesso e sufficientemente mal definito
Un problema deve stimolare/sollecitare la curiosità, la riflessione, la capacità di
ragionamento, la creatività e avere possibilità diverse di soluzione. Per esso non esi-
stono procedure o soluzioni giuste o sbagliate, ma soluzioni più o meno ragionevo-
li, più o meno giustificate.
b) Il problema, nel concreto, è spesso un “caso”. Ad esempio, un imprenditore che
chiede di contenere i costi di produzione di un prodotto. Oppure, un circuito elettri-
co dotato di diverse possibilità di uso, il progetto di copertina di un libro, la valuta-
zione dei costi di produzione di tre diversi progetti di impianto elettrico, ecc. Que-
sto modo di insegnare differisce da quello tradizionale per la direzione del processo
di soluzione. Di solito l’insegnante/formatore “prima” illustra un concetto, sviluppa
un contenuto, “poi” propone un problema da risolvere. La soluzione richiede l’ap-
plicazione delle conoscenze fornite in precedenza. L’insegnamento/apprendimento
33
fondato su problemi è più induttivo: gli studenti apprendono mentre cercano di af-
frontare un problema.
c) Alla fase di acquisizione del problema segue quella della “comprensione”. Gli al-
lievi devono provare a intravedere quale potrebbe essere la soluzione, esaminando le
questioni da affrontare e le informazioni di cui hanno bisogno. Non è necessario (co-
me avviene nella vita reale di fronte a un problema) che debbano “inventare”. L’im-
portante, invece, è che trovino, raccolgano, riassemblino, inferiscano da informazioni
note, ma anche reperiscano informazioni non note ma utili per affrontare adeguata-
mente il problema.
d) La “soluzione” è parzialmente dipendente dall’acquisizione e dalla comprensio-
ne di conoscenze, richiede di relazionare conoscenze e di svolgere operazioni su di
esse. Queste operazioni, se compiute dal formatore, non diventano processo di ap-
prendimento dello studente. La forma tradizionale “spiegazione-applicazione al pro-
blema”, non essendo così impegnativa come la forma “problema-ricerca della solu-
zione”, spesso non produce l’apprendimento desiderato. In questo secondo caso gli
allievi provano, tentano, sbagliano, vanno avanti, tornano indietro, verificano, van-
no di nuovo avanti, ricercano nuove conoscenze, verificano lo sviluppo, ecc.
Nel corso delle varie fasi del processo il formatore è costantemente presente. Le
domande che più comunemente dovrebbe porre all’allievo sono: Quale problema hai
in questo momento? Cosa hai bisogno di conoscere o di fare? Su quale idea, princi-
pio o convinzione ti basi per procedere così? Che cosa ti fa pensare questo? Si sup-
pone che queste domande renderanno l’allievo più riflessivo. E il formatore starà par-
ticolarmente attento al processo più che al contenuto delle informazioni. Le abilità
che sarà capace di implementare, correggere, sviluppare, giustificare, perfezionare
per risolvere il problema sono la parte più importante che dovrà curare.
Lo schema che segue riassume giustificazioni, principi e suggerimenti applicati-
vi connessi all’uso del modello dell’apprendimento basato su problemi.
34
→ →
La ricerca dice che si appren-
de meglio quando un nuovo
apprendimento nasce da un
conflitto tra la nuova cono-
scenza e quella precedente.
Il problema presentato in mo-
do da sfidare la conoscenza
precedentemente posseduta
consente allo studente di ve-
rificare i propri errori, i limi-
ti della propria conoscenza, le
assunzioni su cui si basa il suo
agire e operare.
Prima di assegnare il proble-
ma o il compito è necessario
verificare e poi sfidare le co-
noscenze già possedute dallo
studente.
→ →
Una nuova conoscenza o abi-
lità è appresa meglio ed è più
a lungo ricordata se viene ap-
presa dentro un contesto spe-
cifico.
Per comprendere più a fondo
e ricordare più a lungo il con-
tenuto è chiaramente e molto
specificamente contestualiz-
zato entro situazioni profes-
sionali o esperienziali vicine
a colui che apprende.
Contestualizzare il problema,
il caso o la situazione da ri-
solvere in un contesto molto
preciso e determinato.
→ →
Un argomento o tema disci-
plinare collocato nella vita rea-
le dà modo di verificare le pro-
prie strategie di soluzione di
problemi.
I problemi ambigui e com-
plessi richiedono riflessione
metacognitiva.
Scegliere problemi che ri-
chiedono molti processi co-
gnitivi di livello elevato come,
ad esempio, analizzare, con-
frontare, assemblare cono-
scenze diverse, valutare, tro-
vare nuova conoscenza.
→ →
La ricerca dimostra che il pic-
colo gruppo stimola l’uso di
molti processi mentali come
spiegare, comprendere, moti-
vare, assumere altre prospet-
tive, consente anche di svi-
luppare ed acquisire abilità so-
ciali.
La collaborazione di gruppo
educa alla collaborazione co-
me anche all’interdipendenza.
Predisporre problemi che ri-
chiedono una pluralità di ruo-
li, di fasi, l’uso di strategie e
di intelligenze diverse, la dis-
tribuzione di informazioni, la
responsabilità nei confronti
degli altri e la necessità di ne-
goziare posizioni e opinioni
diverse.
Motivazione
L’importanza e l’interesse so-
no motivatori di grande rile-
vanza perché spingono lo stu-
dente verso il punto di arrivo.
Principio applicativo
L’apprendimento deve essere
centrato sull’allievo ed avere
carattere esperienziale
Implementazione
Scegliere un problema auten-
tico che faccia riferimento ad
un argomento centrale all’area
formativa o a più di un’area
formativa. Verificare che sia
interessante.
La ricerca indica che si rag-
giunge una comprensione “più
profonda” di un contenuto
quando si incontra l’informa-
zione in un contesto molto si-
gnificativo.
L’apprendimento induttivo è
più significativo per lo stu-
dente di quello deduttivo.
Introdurre la conoscenza da
apprendere attraverso il pro-
cesso di soluzione del proble-
ma, invece di introdurre que-
sto dopo l’apprendimento o
l’introduzione della cono-
scenza.
→ →
→ →
35
4.4. Conclusione
Le diverse metodologie suggerite pur essendo diverse tra loro e allineandosi ver-
so la costruzione di un prodotto autentico da collocare e inserire nel portfolio descrivono
un modo diverso anche di fare formazione.
Formatore
• È meno “colui che sa e sta in cattedra”.
Allievo
• È più responsabile e centrato sul proprio la-
voro di apprendimento.
• È più “colui che organizza” situazioni con
ricche possibilità di apprendimento.
• È meno passivo nel ricevere le conoscenze
e le soluzioni dei problemi.
• Si affida meno al curricolo e al libro. • È più una persona che apprende ricercando
informazioni, confrontando comprensioni, ela-
borando sintesi, applicando conoscenze.
• Si affida di più al processo di apprendimento
in cui gli interrogativi, i problemi da risolvere e
l’organizzazione di situazioni stimolano la ricerca
di conoscenze e l’uso di abilità.
• È meno una persona che ripete e memoriz-
za ciò che gli è stato detto di sapere.
• È meno la risorsa principale a cui ricorrono
gli studenti per avere informazioni e spere cosa
devono fare.
• Fa più affidamento sulle proprie risorse, sul-
la collaborazione dei compagni e sui materiali,
sulle fonti e sulle tecnologie di cui dispone.
• Predispone di più attività nelle quali gli al-
lievi raggiungendo un obiettivo apprendono.
• Ha meno una visione astratta, superficiale e
decontestualizzata della conoscenza.
• È meno rigidamente limitato ai contenuti del
testo scolastico.
• Lavora di più su materiali diversificati, a se-
conda delle necessità, e su fonti di prima mano.
• Sa più indicare dove gli allievi possono tro-
vare ulteriori informazioni o materiali da con-
sultare.
• È meno sicuro riguardo a dov’è e qual è la
conoscenza di cui ha bisogno.
• Si limita meno a che l’allievo apprenda il mi-
nimo sufficiente.
• Impara di più elaborando, risolvendo pro-
blemi mal definiti o situazioni reali.
• Ha più abilità nel predispone attività e pre-
stazioni autentiche contestualizzate in problemi
reali.
• Ha meno una visione astratta e “incapsula-
ta” della conoscenza appresa nel contesto sco-
lastico.
• È meno il “centro” della classe e dell’ap-
prendimento degli allievi.
• È più il “centro” della classe e dell’appren-
dimento lavorando meno da solo.
• Ha più un ruolo di guida, di stimolo, di su-
pervisore.
• È meno uno che lavora da solo, ma, ora da
solo, ora in gruppo, condivide con gli altri la sua
responsabilità.
• È più guida, facilitatore, provocatore di ul-
teriori riflessioni.
• È meno deresponsabilizzato, ricettivo, fa me-
no affidamento sulle risorse dell’insegnante.
• È meno “insegnante che spiega”. • È più responsabile della ricerca delle cono-
scenze e delle informazioni di cui ha bisogno per
risolvere un problema o realizzare un progetto.
36
5. LE RUBRICHE: VALUTAZIONE DELLA PRESTAZIONE AUTENTICA
La valutazione è un momento importante per verificare fino a che punto le cono-
scenze e le abilità sono state acquisite “in profondità”, o sono in qualche modo an-
cora incerte, ambigue e imprecise.
Il processo deve essere coerente con la prestazione richiesta, ma soprattutto pri-
vo dei limiti e dei problemi denunciati dalla valutazione tradizionale.
Poiché la conoscenza e le abilità si concretizzano in una prestazione, e la presta-
zione non corrisponde più alla riproduzione pura e semplice di ciò che è contenuto
nel testo scolastico, o proposto direttamente dall’insegnante/formatore, è necessario
ricorrere a una nuova modalità di valutazione.
Questa nuova modalità ha luogo attraverso una descrizione qualitativa delle “co-
se” che sono state eseguite, accompagnata da una focalizzazione particolare sulle abi-
lità o sugli aspetti a cui si dedica l’attenzione maggiore.
Le “rubriche” sono un elenco di indicatori attraverso i quali si raccolgono in-
formazioni rispetto a una prestazione o a un livello di competenza raggiunto. I bi-
sogni di informazione, tuttavia, possono essere diversi. Se la valutazione riguarda
un elettricista, si può essere interessati a sapere fino a che punto è capace di in-
stallare gli impianti elettrici, oppure di riparare gli elettrodomestici, oppure anco-
ra di garantire la manutenzione degli impianti industriali. Si può anche sapere se
in questi ultimi due o tre anni abbia migliorato o no la propria competenza. In qual-
che altro caso si potrebbe avere interesse a sapere se è un bravo elettricista o solo
un “buon” elettricista. Le stesse considerazioni sarebbero valide per qualsiasi al-
tro operaio specializzato, come un tornitore, un fresatore, o un riparatore. Le in-
formazioni che si raccolgono dipendono sia dallo “scopo” che dallo “strumento”
utilizzato per raccogliere.
È intuitivo che sia una singola prestazione che una serie di prestazioni tutte del-
lo stesso tipo (ad esempio, nel caso della formazione professionale, eseguire al tor-
nio un pezzo con determinate caratteristiche) non consentano di esprimere un giu-
dizio complessivo (relativamente all’esempio proposto, sull’abilità in meccanica).
Pertanto sembra evidente che certi giudizi richiedano una raccolta di prestazioni,
anche se è sempre possibile dare un giudizio su una data (“quella”) prestazione, e
che il modo di raccogliere le informazioni dipende dal tipo di giudizio che deve
essere espresso.
Da quello che abbiamo detto, si può aver bisogno di esprimere giudizi che rispondono
essenzialmente a questi interrogativi:
1) Come valutare una singola prestazione?
2) Come valutare il miglioramento?
3) Come valutare complessivamente un insieme di prestazioni diverse?
5.1. Come valutare una singola prestazione
Se non ha improvvisato una prestazione autentica, il formatore ha scelto un cer-
to tipo di lavoro per osservare alcune abilità o alcuni processi, o la comprensione di
qualche conoscenza. Se è così, questi aspetti costituiscono le “dimensioni” attraver-
so le quali raccogliere informazioni sugli allievi. In genere, le dimensioni rappresentano
37
Solo dopo che si è costruito uno schema-guida come quello proposto, il forma-
tore può preparare una rubrica di valutazione. Per fare questo, egli deve costruire una
scala di variazione della competenza (ad esempio, da ottimo a iniziale) per ogni di-
mensione scelta.
Tuttavia prima di dare inizio alla costruzione della scala, è importante che stabi-
lisca il tipo di rubrica che intende utilizzare. Per questo è bene che si ponga le se-
guenti domande: è una rubrica analitica? È una rubrica di miglioramento? È una ru-
brica olistica? È una rubrica generica?
a) La rubrica analitica si usa quando si vogliono esaminare specifiche abilità nella
prestazione autentica che è stata data. Nell’esempio sopra riportato, il formatore po-
trebbe voler valutare l’allievo sulle singole dimensioni: funzionamento, progetto, spe-
sa e presentazione del prodotto. È possibile infatti che un allievo possa presentare
delle variazioni di competenza per ogni singola dimensione, e quindi può essere im-
portante conoscere l’andamento di tali variazioni. Una rubrica analitica fa riferimento
delle misure molte ampie che possono essere ulteriormente precisate da criteri, de-
scrittori e indicatori.
Ad esempio, si supponga che il formatore voglia valutare l’esecuzione di un im-
pianto elettrico da parte di un allievo. Che cosa dovrà osservare, e come dovrà rac-
cogliere informazioni sulla qualità di ciò che ha fatto?
Osservando lo schema proposto più sotto, si potrebbe pensare che assuma come
“dimensioni”: la funzionalità, il progetto, la spesa e la presentazione del prodotto, e
che quindi specifici ulteriormente (come indicato) gli altri componenti: criteri, de-
scrittori ed indicatori.
Relazione
Presentazione
del prodotto
Terminologia tecnica
Comunicazione
Informazioni chiare e corrette
per illustrare il lavoro svolto
Comprensibilità
PreventivoSpesa Scelta materiali da catalogo
Calcolo
Scelta dei materiali in base
alle loro caratteristiche tec-
niche
Esecuzione dei calcoli
Schema elettricoProgetto
Simbologia
Scritte
Impaginazione
Cartiglio
Correttezza
Leggibilità
Centratura
Completezza
Normativa
Tempo
Funzionamento
Cablaggio a regola d’arte
Limiti di tempo
Bloccaggio terminale
Lunghezza dei cavi nelle sca-
tole
Spellatura/Riduzione sezione
Scelta cavo
Variazioni attorno al tempo
stabilito
CriterioDimensione Descrittore Indicatore
38
alle singole dimensioni. Ha il vantaggio di essere molto precisa, ma non consente di
dare una valutazione complessiva (olistica) della prestazione.
Si può supporre che il formatore prepari una griglia del tipo seguente:
Funzionamento
� L’impianto è costruito secondo le norme vigenti. Le varie operazioni riguar-
danti il bloccaggio terminale, la lunghezza dei cavi nelle scatole, la spellatu-
ra/riduzione sezione, scelta cavo sono eseguite correttamente e nella forma mi-
gliore.
� Il tempo di esecuzione è entro i termini prefissati o anche inferiore.
Progetto
� Lo schema del circuito è corredato di tutti gli elementi che lo rendono chia-
ro e leggibile.
• Simbologia completa.
• Le scritte sono nella giusta grandezza e facilmente leggibili da un lettore
normale.
• Il disegno si trova al centro del foglio e di grandezza proporzionale.
• Il cartiglio di spiegazione è completo di tutti gli elementi che richiedono una
spiegazione.
Spesa/preventivo
� Dimostra di aver consultato diversi cataloghi e di aver scelto il materiale più
adatto all’impianto da eseguire.
� Il calcolo della spesa è corretto e presenta diverse opzioni possibili di acqui-
sto pur rimanendo entro le spese del preventivo.
Presentazione
� Il lavoro si presenta con un linguaggio descrittivo corretto sia nella lingua che
nella completezza degli elementi che caratterizzano l’impianto.
� Il linguaggio è essenziale, completo e comprensibile anche da chi non dis-
pone di tutto il linguaggio tecnico specifico.
Funzionamento
� L’impianto è costruito secondo le norme vigenti, ma non in modo rigoroso.
Le varie operazioni riguardo ai bloccaggi terminali, alla lunghezza dei cavi nel-
le scatole, alla spellatura/riduzione sezione, alla scelta cavo sono eseguite in mo-
do sostanzialmente corretto ma non nella forma migliore.
� Il tempo di esecuzione è entro i termini prefissati o di poco superiore.
Progetto
� Lo schema del circuito è corredato degli elementi che lo rendono leggibile
ma non completo:
• La simbologia manca di qualche elemento o riporta qualche errore.
• Le scritte sono leggibili da un lettore normale ma non in un formato tecnico.
• Il disegno si trova al centro del foglio ma non occupa bene lo spazio dispo-
nibile.
• Il cartiglio di spiegazione è completo negli elementi essenziali ma qualcuno
è stato dimenticato.
Spesa/preventivo
� Dimostra di aver consultato un catalogo e di aver scelto il materiale preoc-
cupandosi di rimanere nel preventivo, senza però evidenziare possibili opzioni
diverse.
� Il calcolo della spesa non è corretto di poco, ma rimane entro il preventivo
richiesto.
Buono
Ottimo
39
Presentazione
� Il lavoro si presenta con un linguaggio descrittivo incompleto di alcuni aspet-
ti che caratterizzano l’impianto.
� Il linguaggio è essenziale, ma non sempre comprensibile.
Funzionamento
� L’impianto non è costruito secondo le norme vigenti. Sono presenti varie vio-
lazioni importanti della normativa sia per quanto riguarda i bloccaggi termina-
li, la lunghezza dei cavi nelle scatole, la spellatura/riduzione sezione, la scelta
cavo.
� Il tempo di esecuzione è di parecchio oltre i termini prefissati e non completo.
Progetto
� Lo schema del circuito non è corredato di tutti gli elementi che lo rendono
chiaro e leggibile:
• La simbologia è incompleta e talvolta non corretta.
• Le scritte sono incomplete e parzialmente leggibili.
• Il disegno utilizza male lo spazio disponibile.
• Il cartiglio di spiegazione è incompleto.
Spesa/preventivo
� Ha consultato il catalogo ma non ha scelto il materiale corretto e più adatto
� Il calcolo della spesa è scorretto e non rimane entro il preventivo.
Presentazione
� Il lavoro si presenta con un linguaggio descrittivo non corretto e incompleto
� Il linguaggio è incomprensibile o richiede più letture e molto sforzo per es-
sere compreso.
In questo caso il formatore ha costruito una rubrica su una scala a tre livelli. Se
volesse, potrebbe anche introdurre un ulteriore livello. Tuttavia, l’importante è no-
tare che la rubrica esamina le “singole” abilità, e di ciascuna valuta il livello di com-
petenza raggiunto.
b) La rubrica olistica è utile quando emerge l’esigenza di una valutazione complessiva.
Per fare questo, il formatore deve fare affidamento sulla conoscenza che possiede dei
propri allievi, e sull’esperienza che ha maturato riguardo alle tappe evolutive del-
l’acquisizione della professionalità in esame, per poi esprimere un giudizio integra-
to, globale od “olistico” di tutte le dimensioni prese in considerazione.
La domanda che il formatore deve porsi è di questo tipo: come posso “realistica-
mente” descrivere un allievo che al punto di sviluppo di questa professionalità, non-
ostante gli inevitabili limiti e difetti, potrebbe essere definito come “ottimo”, oppu-
re come “buono”, oppure ancora “appena agli inizi”? La focalizzazione in questo ca-
so non avviene nelle singole abilità, ma sull’insieme delle abilità in modo da forni-
re una descrizione dello sviluppo della professionalità nel suo complesso.
Si potrebbe immaginare, per esempio, che il formatore allo scopo di descrivere
di un allievo “ottimo” in impiantistica elettrica ricorra a tutte le dimensioni esami-
nate in quella analitica messe insieme. Lo stesso potrebbe fare per descrivere un al-
lievo “buono” o “solo agli inizi”. Concretamente, tuttavia, questa descrizione corre-
rebbe il rischio di essere molto teorica e astratta perché difficilmente un allievo sa-
Solo all’inizio
40
rebbe in grado di svolgere tutte le dimensioni descritte a livello “ottimo”, o a quel-
lo di “buono” o di “solo agli inizi”. Per dare una descrizione “realistica”, il forma-
tore dovrà porre alcune correzioni attingendo alla sua esperienza ricordando l’allie-
vo migliore che può aver avuto.
Avendo queste premesse chiare in mente, egli potrebbe tentare questa descri-
zione:
Conosce e sa svolgere tutte le operazioni necessarie per eseguire un impianto
elettrico anche se non tutte ancora con sicurezza e automaticità.
Costruisce l’impianto seguendo la maggior parte delle norme vigenti. Le varie
operazioni che riguardano il bloccaggio terminale, lunghezza dei cavi nelle sca-
tole, la spellatura/riduzione sezione, la scelta cavo sono eseguite correttamente
in una forma più che accettabile. Nell’esecuzione del progetto è attento a tutti
elementi essenziali di simbologia e alle spiegazioni sul cartiglio. Nell’esecuzione
del progetto di impianto consulta il catalogo e i prezzi per fare un preventivo.
Presenta il progetto con qualche imprecisione e non sempre con un linguaggio
tecnico appropriato e corretto.
Osservazioni: .............................................................................................................................
.............................................................................................................................
.............................................................................................................................
Conosce e svolge tutte le operazioni necessarie per eseguire un impianto elet-
trico, ma alcune di esse hanno ancora bisogno di essere sviluppate.
Costruisce l’impianto adeguandosi alla maggior parte delle norme vigenti. Tut-
tavia alcune operazioni come il taglio della lunghezza dei cavi nelle scatole, la
spellatura/riduzione sezione hanno ancora bisogno di esercizio per raggiunge-
re una forma più che accettabile. Nell’esecuzione del progetto è attento a indi-
care tutti gli elementi essenziali di simbologia e a raccogliere tutte le spiega-
zioni sul cartiglio. Per disattenzione ne trascura alcuni importanti. Nell’esecu-
zione del progetto di impianto consulta il catalogo e i prezzi per fare un pre-
ventivo. Presenta il progetto con imprecisioni e con un linguaggio tecnico non
preciso anche se comprensibile.
Osservazioni: .............................................................................................................................
.............................................................................................................................
.............................................................................................................................
Conosce solo alcune operazioni necessarie per eseguire un impianto elet-
trico. È troppo distratto e approssimativo nell’esecuzione di alcune opera-
zioni.
Costruisce l’impianto non seguendo le indicazioni delle norme vigenti. Le va-
rie operazioni che riguardano il bloccaggio terminale, la lunghezza dei cavi nel-
le scatole, la spellatura/riduzione sezione, la scelta cavo sono eseguite veloce-
mente e in modo approssimativo per la preoccupazione di finire in fretta. Nel-
l’esecuzione del progetto dimentica di indicare vari elementi essenziali di sim-
bologia e le spiegazioni sul cartiglio. Nell’esecuzione del progetto di impianto
consulta il catalogo e i prezzi ma non sa fare un calcolo preventivo dei costi.
Presenta il progetto con imprecisioni e con un linguaggio tecnico impreciso e
senza la cura dovuta.
Osservazioni: .............................................................................................................................
.............................................................................................................................
.............................................................................................................................
Appena agli inizi
Buono
Ottimo
41
Come si vede la rubrica olistica usa elementi descrittivi della rubrica analitica,
ma è più discorsiva al fine di fornire un’idea di sviluppo complessivo della profes-
sionalità. In questo caso essa descrive immaginariamente tre fasi di sviluppo della
professionalità dell’allievo nel fare impianti elettrici.
Le tre categorie sono ideali in quanto nessun allievo “cade” esattamente in una
di esse. Tuttavia costituiscono un punto di riferimento per indicare uno sviluppo ot-
timale, medio e solo iniziale della professionalità.
c) La rubrica di miglioramento può essere una rubrica analitica (quasi sempre) o una
rubrica olistica sulla quale si evidenzia il progresso compiuto dall’allievo. In questo
caso le prestazioni devono essere dello stesso tipo in modo da poter essere valutate
sulle stesse dimensioni e sugli stessi indicatori. La rubrica di una prestazione prece-
dente e quella dell’ultima vengono confrontate e dal confronto si può rilevare dove
e di quanto si sia verificato un miglioramento.
Le rubriche di miglioramento sono utili soprattutto per sviluppare ogni singola
abilità, ma anche la professionalità complessiva dell’allievo. Nel percorso formati-
vo possono essere consegnate all’inizio dell’anno o di una fase significativa di esso,
e rimangono alla conclusione del periodo.
In teoria, per il portfolio, una prestazione autentica con un giudizio “insufficien-
te” potrebbe essere accompagnata da una successiva nella quale l’allievo dimostra
di aver ricuperato e migliorato tutti gli aspetti. Il confronto tra le due (una eseguita,
ad esempio, all’inizio d’anno e l’altra alla fine) consentono di “vedere” come si è
sviluppata la competenza dell’allievo.
La stessa suddivisione di rubriche, ma ad un altro livello, può essere compiuta
per la valutazione “finale” del portfolio. Nel caso di un portfolio “disciplinare”, si
potrebbe costruire una rubrica “olistica” sulla disciplina valutando l’insieme delle pre-
stazioni raccolte. Nel caso invece di un portfolio complessivo e finale si dovrà pen-
sare a una rubrica olistica che valuti le prestazioni raccolte per tutte le discipline. Su
questo aspetto però non ci dilunghiamo. Nello “Scenario” proposto più avanti è in-
cluso un esempio di Rubrica Olistica del Portfolio. Essa è da intendere come siste-
ma di criteri con cui valutare tutto il portfolio preparato dallo studente.
6. CONCLUSIONE
Giunti alla fine della lettura di questa breve guida, si può essere presi dalla sen-
sazione di trovarsi immersi in una stanza buia, e che qualcuno, che invece vede e sa,
ce la descrivesse. In breve, è molto probabile che i lettori/formatori, a cui questa gui-
da è rivolta, possano essere assaliti da dubbi, incertezze e numerose domande a cui
vorrebbero che si rispondesse. Stando così le cose, forse la cosa migliore da fare è
cominciare a esplorare e fare esperienza della stanza “alla luce” di quanto è stato de-
scritto. Un po’ alla volta la stanza diverrà familiare. È bene vincere la paura rischiando
e scoprendo una cosa alla volta.
42
Il primo rischio da affrontare è quello di pensare a una prestazione autentica e poi
costruire una rubrica di valutazione. Inizialmente questa decisione non influirà sul
modo tradizionale di “fare scuola”: prima si insegna qualcosa e poi lo si valuta pro-
ponendo una prestazione autentica.
Solo più avanti ci si renderà conto che tra il modo in cui si continua ad insegna-
re e la prestazione autentica non c’è “continuità” o allineamento. Il secondo passo
sarà allora provare a introdurre un nuovo modo d’insegnare nella direzione di una
prestazione autentica sia la “naturale” conseguenza. Questa sarà la conquista più pro-
fonda, più radicale e difficile. Essa richiederà molto tempo, attenzione e riflessione,
forse anche qualche insuccesso. Ma si dovrà persistere.
Un passaggio ulteriore sarà costruire un progetto di formazione per un anno poi
e per tre sui temi essenziali della disciplina e della professionalità in formazione.
L’ultimo passo cruciale sarà riuscire a condividere tra tutti i formatori un piano
“unitario” tale che gli interventi di ogni formatore si integrino con quelli di un altro,
entro una “visione” unica e armonica di formazione dell’allievo.
Questa è la grande sfida e la grande scommessa verso cui si è chiamati a diri-
gersi. Il portfolio dell’allievo può essere a questo proposito uno strumento di gran-
de aiuto.
Capitolo II
SCENARIO DI IMPOSTAZIONE
DEL PORTFOLIO
45
1. IMPOSTAZIONE
Giorgio, Adriana, e Livio sono tre formatori che il prossimo anno costituiranno
il team di corso della prima meccanici nel Centro di Formazione Professionale ...
Il corso ha una durata di 3 anni e ha come finalità principale ....
Giovedì scorso 3 settembre si sono incontrati insieme al Direttore del Centro e al
coordinatore di settore per stabilire l’orario delle discipline che saranno tra di loro
suddivise per i prossimi tre anni. Il direttore ha stabilito che Giorgio, Adriana e Li-
vio accompagneranno gli studenti per tutti e tre gli anni al raggiungimento della qua-
lifica professionale. Oltre alla suddivisione delle aree formative, i tre formatori del
team di corso e il direttore hanno deciso di affrontare il problema della nuova valu-
tazione, che richiede l’utilizzo di un nuovo strumento alternativo denominato “Il mio
portfolio”.
Ogni studente del corso dovrà costruire durante tre anni un “portfolio” che avrà
determinate caratteristiche. Nel corso dell’incontro, i formatori hanno deciso di da-
re delle risposte ai seguenti interrogativi:
1) Che cosa è il portfolio per noi formatori? Che cosa è il portfolio per gli allievi?
2) Perché si utilizza il portfolio?
3) Quale tipo di portfolio vogliamo definire e scegliere di usare?
4) Come verrà costruito questo portfolio?
5) Da chi, e in che misura ognuno interviene?
6) Che cosa contiene il portfolio che ogni allievo dovrà costruire?
7) Quanto tempo alla settimana sarà dedicato dall’allievo in classe, da solo o con gli altri compa-
gni di corso, e a casa per costruire il portfolio?
8) Qual è l’obiettivo principale che vogliamo raggiungere attraverso la costruzione del portfolio
(raccogliere, valutare, far lavorare, far crescere...)?
9) ...
Una delle prime attività che ha prodotto il team del corso è stata questa tabella,
che illustra le intenzioni e gli obiettivi che i tre specifici gruppi di partecipanti (al-
lievi, insegnanti e genitori) si propongono di raggiungere attraverso l’introduzione
del portfolio dello studente.
• Stimolare gli studenti ad
assumersi le proprie respon-
sabilità e a riflettere sul pro-
prio apprendimento.
• Assumere le proprie re-
sponsabilità e riflettere sul
proprio apprendimento.
• Prendersi le proprie re-
sponsabilità e la padronanza di
sé e riflettere sul proprio ap-
prendimento.
• Ricuperare la motivazione
e l’interesse per l’apprendi-
mento.
• Mostrare interesse per
l’apprendimento.
• Mostrare la crescita e il
miglioramento degli studenti.
Formatori Allievi Genitori
46
Un altro risultato dell’incontro è stato il seguente calendario di massima per sa-
pere cosa fare durante il primo anno (almeno):
Settembre
1) Introdurre il portfolio: suo significato e valore.
2) Definire la terminologia essenziale del portfolio: rubrica, prestazione autentica,
miglioramento, documentazione, ...
3) Mostrare agli studenti un esempio di portfolio costruito con materiali di presta-
zioni dagli anni precedenti.
4) Dare spiegazioni e fornire esempi.
5) Spiegare la rubrica finale del portfolio. Questo consentirà anche di spiegare qua-
li sono gli obiettivi di fine anno.
6) Condividere il processo del portfolio con i genitori in una sezione assembleare a
“porte aperte”.
Formatori Allievi Genitori
• Rendere pubblici gli obiet-
tivi di fine anno e le rubriche
di valutazione delle singole
prestazioni.
• Cominciare ad apprende-
re ad autovalutarsi.
• Informare sugli obiettivi e
sul piano educativo dell’anno.
Cercare di ottenere la loro par-
tecipazione.
• Predisporre l’insegna-
mento in modo da realizzare
un prodotto autentico. Quan-
do sarà progettato, sarà con-
trollato nei suoi aspetti di com-
plessità, di sfida alle capacità
dell’allievo, di interesse, di va-
rietà e ricca possibilità di ap-
prendimento.
(Per la preparazione delle le-
zioni servirsi delle Schede ri-
portate sopra).
• L’apprendimento dovreb-
be migliorare attraverso la
documentazione e la rifles-
sione su prestazioni autenti-
che.
• Migliorare la conoscenza
dell’apprendimento degli stu-
denti attraverso la documen-
tazione e la riflessione su pre-
stazioni autentiche.
• Sviluppare abilità sociali
e di collaborazione. Le pre-
stazioni autentiche compren-
deranno sempre attività da
svolgere in modo collabora-
tivo.
• Informare sulle proprie
abilità relazionali. Disporre di
rubriche di valutazione conti-
nua sulle abilità sociali.
• Fornire ai genitori esem-
pi del progresso e dello svi-
luppo degli studenti.
• Focalizzare l’attenzione
degli allievi sul miglioramen-
to e sul processo di apprendi-
mento.
• Aiutare gli studenti a con-
centrarsi sui propri punti di
forza ma soprattutto sull’af-
frontare i punti di debolezza.
• Invitare una volta ogni tre
mesi i genitori al Centro e in-
formarli attraverso gli stessi al-
lievi di ciò che hanno fatto.
• Scegliere i temi centrali e
le domande essenziali che
devono guidare la formazione
e l’apprendimento dell’anno.
• Informare degli obiettivi e
delle sfide dell’apprendimen-
to che devono conseguire. In-
formare sui temi e sulle do-
mande centrali della profes-
sionalità da apprendere.
• Informare sulle abilità e
conoscenze professionali es-
senziali e sul lavoro, e sul la-
voro e la vita.
47
Ottobre
1) Preparare prestazioni brevi, piuttosto semplici, e valutarle su rubriche per far com-
prendere il sistema di valutazione.
2) Spiegare e definire ogni tipo di “immissione”.1 Mostrare esempi di immissioni.
3) Completare con tutta la classe la riflessione su una immissione da inserire nel port-
folio per un compito.
4) Realizzare una unità di apprendimento da immettere nel portfolio insieme a tut-
ta la classe e collocarla nel portfolio.
5) Conservare il lavoro dello studente nel portfolio.
Novembre
1) Rivedere gli obiettivi del primo trimestre e progettare gli obiettivi per il secondo
trimestre.
2) Definire che cosa si intende per “riflessione personale”.
3) Utilizzare l’analogia della conferenza che si fa al termine della partita per riflet-
tere sulla prestazione compiuta. Fornire una prestazione “esemplare” su cui con-
frontarsi.
Gennaio
1) Avere almeno due compiti completi della scheda di riflessione e della rubrica.
2) Riflettere sugli obiettivi del secondo trimestre e fissare i percorsi da intraprende-
re per raggiungerli.
3) Preparare un incontro con i genitori. Gli allievi dovranno preparare dei materia-
li per dimostrare ai genitori ciò che hanno fatto e quanto hanno appreso.
4) Verificare la possibilità di far fare una prestazione autentica.
Febbraio
1) Completare una prestazione autentica e la sua immissione.
2) Rivedere le rubriche e i contenuti del portfolio.
Marzo-Aprile
1) Controllare che gli studenti stiano completando le schede di riflessione sulle im-
missioni in maniera corretta e adeguata.
2) Rivedere le rubriche e i contenuti del portfolio.
1 Per “immissione” intendiamo l’introduzione di prodotti o i prodotti stessi nel portfolio. È necessario
che tutto ciò che si decide di inserire sia corredato da una scheda di presentazione anche molto breve
e dalla rubrica di valutazione. Quindi se si tratta di lavori scritti è chiaro che si inseriscono direttamente;
nel caso di artefatti voluminasi (impianti, oggetti, complessivi, opere d’arte...) si sceglie tra una docu-
mentazione fotografica o video, o se proprio non è possibile, avere a disposizione mezzi multimediali
per una documentazione cartacea descrittiva...
48
Maggio
1) Gli studenti devono selezionare (ad esempio) quattro immissioni per il portfolio
di presentazione.
2) Controllare che le schede di riflessione sulle immissioni siano completate.
3) Lavorare con l’intera classe per completare un esempio di riepilogo o indice del
portfolio.
4) Mandare i portfolio alle famiglie perché completino la scheda e forniscano un lo-
ro feedback.
Giugno
1) Stabilire un tempo per presentare il portfolio ai compagni.
2) Organizzare un tempo per esprimere reciproche congratulazioni.
3) (Se ha abbastanza tempo, si possono mettere a disposizione di un certo pubblico
selezionato i lavori migliori realizzati nella scuola durante l’anno, organizzando
una mostra-esposizione).
Dopo un’ora abbondante di discussione, i quattro formatori hanno deciso di:
1) Suddividere il portfolio in SEZIONI
• Introduzione
• Sezione personale
• Sezione orientamento
• Sezione professionale
• Sezione dello stage
• Sezione valutazione.
Il formato del portfolio cartaceo sarà nel formato A4 costituito da:
• raccoglitore ad anelli
• buste di plastica trasparenti
• copertina
• separatori di sezione con cavalierini colorati.
2) Il tutor del corso Giorgio curerà, insieme ai colleghi Adriana e Livio, la costru-
zione del portfolio dello studente.
All’inizio dell’anno ci saranno degli incontri (qualche ora di lezione) in cui il tu-
tor e i colleghi insieme contemporaneamente spiegheranno agli studenti che cosa è
il portfolio e quali funzioni e obiettivi ha... perché è importante...
Soprattutto agli inizi dell’anno si potranno inserire le documentazioni dei lavori
secondo le aree formative che vengono insegnate... poi in base alle prestazioni pro-
fessionali.
3) I formatori si incontreranno una volta al mese per fare il punto della situazione e
per stabilire quali lavori disciplinari e quali interdisciplinari mettere nel portfolio.
4) A questo punto i formatori hanno deciso di ri-incontrarsi per vedere insieme una
scaletta più dettagliata di ciò che andrà inserito nel Portfolio soprattutto agli inizi del-
49
l’anno. Ciò che si inserisce nel Portfolio sarà guidato dal formatore per il primo an-
no e poi, negli anni successivi, si darà la possibilità allo studente di scegliere egli
stesso le immissioni soprattutto della sezione professionale.
Il lunedì successivo, i formatori del team di corso si incontrano e fanno un brain-
storming per vedere che cosa si può inserire nell’introduzione del portfolio.
Queste le idee (in disordine) prodotte:
1) Copertina personalizzata
2) Presentazione introduttiva del portfolio da parte dello studente
3) Scheda di riepilogo indice del portfolio
4) Scheda anagrafica (parte dei dati e formato forniti dalla segreteria)
5) Presentazione di se stesso da parte dello studente
6) Presentazione della propria classe o corso
7) Scheda con l’orario settimanale
8) Presentazione del profilo professionale
9) Obiettivi per la vita da raggiungere in tre anni (in forma di rubrica)
10) Calendario con gli eventi più importanti della vita del gruppo e del centro per
l’anno che sta per cominciare (e così per i successivi tre anni)
11) Lettera ai genitori di inizio d’anno (da parte del team di corso)
12) Scheda che documenta esperienze scolastiche e formative, esperienze di lavo-
ro, di apprendistato... o altre esperienze significative
13) Scheda con rubrica del portfolio
14) Scheda-pacchetto, schede che documentano un’intera prestazione autentica (pre-
sentazione, immissione, rubrica, scheda di riflessione)
15) Scheda descrizione stage
...
Al terzo incontro, i formatori del team di corso con il contributo di un consulente
esterno e del Direttore del Centro hanno stabilito queste linee guida riguardo agli ele-
menti che il portfolio dovrebbe avere e alla riflessione che si può fare su di essi. Le
fasi di realizzazione del portfolio saranno relative a) alla conclusione di una presta-
zione autentica b) a fine trimestre e c) al termine per una raccolta di presentazione.
2. LE FASI DI REALIZZAZIONE
2.1 La conclusione di una singola prestazione autentica
I formatori cureranno la chiusura di ogni prestazione autentica attraverso questi
tre momenti:
a) Raccolta di tutti gli elementi documentativi della prestazione
b) Riflessione conclusiva sulla prestazione eseguita
c) Valutazione della prestazione attraverso la rubrica.
50
a) Raccolta di tutti gli elementi documentativi della prestazione
In questa fase gli allievi (guidati dai formatori) raccolgono i prodotti delle loro
prestazioni. I tre formatori decidono anche di suddividere le prestazioni che ognuno
farà in quattro sub-sezioni di immissioni: APPLICAZIONE, PROGETTO, RISO-
LUZIONE DI PROBLEMA, SCELTA APERTA.
Nella sub-sezione di APPLICAZIONE l’allievo colloca prestazioni che sono sta-
te l’applicazione di conoscenze o informazioni a situazioni reali.
Nella sub-sezione PROGETTO l’allievo colloca prestazioni autentiche, molte con
una metodologia di realizzazione di un progetto.
Nella sub-sezione di RISOLUZIONE DI PROBLEMA gli allievi collocano pre-
stazioni svolte a partire da un problema o caso da risolvere.
Nella sub-sezione SCELTA APERTA l’allievo seleziona ogni lavoro che può es-
sere un esempio di crescita, di creatività, o di interesse. L’immissione selezionata do-
vrebbe potenziare il portfolio in una o più prestazioni. Il lavoro può essere centrato
sull’apprendimento di ciò che può mostrare l’unicità di qualche talento. L’immissione
di scelta aperta consente la padronanza dello studente di “pavoneggiarsi di fronte agli
insegnanti” e di dimostrare il proprio talento individuale.
b) Riflessione conclusiva sulla prestazione eseguita
La riflessione è un processo che coinvolge la metacognizione, che abilita lo stu-
dente a valutare il lavoro fondandosi su criteri stabiliti. Essa può essere raggiunta at-
traverso domande guida. La riflessione fornisce l’opportunità agli studenti di com-
prendere il proprio apprendimento.
Allo scopo di guidare e aiutare la riflessioni dell’allievo, i formatori si danno que-
ste guide di riflessione.
1. Riflessione
* Ho scelto di immettere questo esempio di lavoro perché...
* Se dovessi rifare questo compito, dovrei stare attento a introdurre... perché...
* Il riflettere su quello che è avvenuto in questa prestazione mi ha aiutato ad accrescere la mia com-
prensione/conoscenza di... perché...
2. Collaborazione - se questa fosse un’attività di gruppo...
* Il mio ruolo nell’attività era...
* Vorrei dare al gruppo un voto di... per l’attività perché...
* Vorrei dare a me stesso un voto di... perché...
* Vorrei cambiare il modo in cui il gruppo ha lavorato insieme. Secondo me...
3. Comprensione
* Posso dire di conoscere...
* Se dovessi fornire una sintesi sull’argomento, l’esprimerei così...
* Esempi, prodotti reali che si avvicinano a questo lavoro potrebbero essere...
* Collegamenti ai contenuti di questo lavoro potrebbero essere...
* Lavorando per realizzare questo prodotto, ho capito anche... Questo lavoro mi ha insegnato...
� Il mio ruolo nell’attività era...
� Vorrei dare al gruppo un voto di... per l’attività perché...
� Vorrei dare a me stesso un voto di... perché...
� Vorrei cambiare il modo in cui il gruppo ha lavorato insieme. Secondo me...
� Posso dire di conoscere...
� Se dovessi fornire una sintesi sull’argomento, l’esprimerei così...
� Esempi, prodotti reali che si avvicinano a questo lavoro potrebbero essere...
� Collegamenti ai contenuti di questo lavoro potrebbero essere...
� Lavorando per realizzare questo prodotto, ho capito anche... Questo lavoro mi ha insegnato...
� Ho scelto di immettere questo esempio di lavoro perché...
� Se dovessi rifare questo compito, dovrei stare attento a introdurre... perché...
� Il riflettere su quello che è avvenuto in questa prestazione mi ha aiutato ad accrescere la mia com-
prensione/conoscenza di... perché...
51
4. Progetto/Soluzione di problema
* Sono molto contento di ciò che ho fatto, perché...
* Se avessi fatto più ricerca, studio, attenzione, avrei scelto...
* Facendo questo lavoro mi sono venuti in mente molti altri interrogativi. Ad esempio...
* Un altro progetto che mi piacerebbe realizzare sarebbe...
5. Comunicazione
* Se dovessi raccontare o spiegare in modo sintetico quello che ho fatto, lo descriverei così:…
* Così, in tre frasi spiegherei il senso di ciò che ho fatto.
6. Rilevanza personale
* Ciò che mi è piaciuto di più/ di meno di questa immissione sull’argomento è stato...
* Posso mettere in pratica ciò che ho imparato nella vita di tutti i giorni; per esempio quando...
* Questo argomento mi interessa perché...
* Questo lavoro è collegato alla professionalità che sto apprendendo in questo: ...
* Ho spiegato le diverse possibilità di scelta che le persone hanno di fronte a questo argomento co-
sì...
Nella pagina successiva è proposto un fac-simile di scheda di riflessione che può
accompagnare ogni singola immissione.
c) La valutazione della prestazione attraverso la rubrica
� Sono molto contento di ciò che ho fatto, perché...
� Se avessi fatto più ricerca, studio, attenzione, avrei scelto...
� Facendo questo lavoro mi sono venuti in mente molti altri interrogativi. Ad esempio...
� Un altro progetto che mi piacerebbe realizzare sarebbe...
� Ciò che mi è piaciuto di più/ di meno di questa immissione sull’argomento è stato...
� Posso mettere in pratica ciò che ho imparato nella vita di tutti i giorni; per esempio quando...
� Questo argomento mi interessa perché...
� Questo lavoro è collegato alla professionalità che sto apprendendo in questo: ...
� Se dovessi raccontare o spiegare in modo sintetico quello che ho fatto, lo descriverei così: ...
� Così, in tre frasi spiegherei il senso di ciò che ho fatto.
� Ho spiegato le diverse possibilità di scelta che le persone hanno di fronte a questo argomento
così...
52
SCHEDA di Riflessione sull’immissione di ...
Cognome: __________________ Nome: __________________ Data: ___________
Tipo di immissione: ______________________________________________________
Tipo di compito (per favore, metti una crocetta accanto ad uno):
❑ Applicazione
❑ Progetto
❑ Risoluzione di problema
❑ Scelta aperta.
Rivedendo il tuo lavoro rispondi alle seguenti richieste:
1. Descrivi il compito
......................................................................................................................................
......................................................................................................................................
......................................................................................................................................
2. Con chi hai lavorato per completare questo compito? Se hai lavorato in gruppo,
quali sono stati i ruoli di ciascun membro del gruppo? Che cosa precisamente hai
dovuto fare?
......................................................................................................................................
......................................................................................................................................
......................................................................................................................................
3. Come risulta da questa esperienza, penso ora di sapere bene:
......................................................................................................................................
......................................................................................................................................
......................................................................................................................................
4. Per realizzare questo progetto (problema) ho appreso…
......................................................................................................................................
......................................................................................................................................
......................................................................................................................................
5. Così, in tre frasi, sintetizzerei quello che ho fatto o imparato.
......................................................................................................................................
......................................................................................................................................
......................................................................................................................................
6. Quello che ho fatto è importante per me e per la mia professione perché…
......................................................................................................................................
......................................................................................................................................
......................................................................................................................................
53
2.2 A fine trimestre
Il team dei formatori prepara gli studenti all’incontro con i genitori di fine trimestre.
Il team darà le Indicazioni per preparare l’allievo alla presentazione del Portfolio ai
genitori.
a) Il portfolio deve essere completo in tutte le sue parti e sezioni.
b) È richiesto il controllo di ogni immissione nella sezione giusta.
c) Le prestazioni autentiche e quelle fatte per area formativa devono sempre avere:
• la scheda di presentazione
• la documentazione del prodotto/attività
• la scheda di riflessione
• la rubrica di valutazione.
2.3 La valutazione di fine anno del portfolio
Assieme ai colleghi del team di corso, il tutor ha suggerito questa ipotesi: il port-
folio può essere una parte del sistema di valutazione del Centro e del formatore. Il
processo di valutazione olistica sembra essere più adatto perché offre una descrizio-
ne complessiva dell’allievo e offre un’immagine più concreta del suo cammino per-
sonale e professionale.
1. Considerazioni generali riguardanti i punteggi
La valutazione olistica richiede non più l’esame delle singole immissioni quanto
invece la formazione di un’impressione generale riguardo al lavoro che è stato fatto
per un lungo periodo di tempo.
2. Predisposizione della rubrica olistica del portfolio
La rubrica olistica del portfolio è simile a quella di una prestazione ma le dimensioni
devono essere diverse e più ampie in modo da “attraversare” tutto il lavoro raccolto
nel portfolio. Il team di formatori ha ritenuto di prendere quella trovata in un volu-
me del portfolio. Le dimensioni scelte sono state: Varietà dei prodotti, Sviluppo del-
l’apprendimento, Organizzazione del portfolio, Comunicazione e comprensione, Au-
tovalutazione, Impegno dimostrato.
3. Attribuzione di una valutazione
Per decidere la valutazione, il team ha deciso di eseguirla insieme:
1. I membri del team leggono con attenzione la sezione introduttiva: lo scopo o gli
scopi del portfolio, la presentazione fatta dallo studente.
2. Dopo aver identificato gli scopi, il portfolio è esaminato velocemente per veri-
ficare se da una breve visione superficiale sembra documentare gli scopi descritti.
Ogni membro scriverà alcuni appunti sulle impressioni avute da questa lettura
veloce.
3. Successivamente il portfolio viene esaminato più in profondità su quelle che sem-
54
brano essere le dimensioni più rilevanti: Sviluppo/Miglioramento e Autovalu-
tazione. Anche da questo esame verranno segnalate le proprie valutazioni ana-
litiche.
4. In un successivo esame vengono prese in considerazione le altre dimensioni: Va-
rietà, Organizzazione, Comprensione/Comunicazione e Impegno, e si raccoglie-
ranno i rispettivi giudizi di valutazione.
5. Il team si scambierà i giudizi rilevando le giustificazioni.
6. I giudizi sono raccolti secondo una descrizione a quattro livelli: Ottimo, Distin-
to, Buono, Sufficiente.
7. Al giudizio formulato verrà aggiunto quello dello stage.
8. Dalle osservazioni precedenti si trarranno prospettive di orientamento.
Nelle pagine che seguono sono forniti alcuni elementi del portfolio che potreb-
bero essere oggetto di un fac-simile.
Capitolo III
MODELLO
DI
“IL MIO PORTFOLIO”
REGIONE PIEMONTE
Centro di Formazione Professionale
di
.....................................................................................
iillmio
ppoorrttffoolliioo
.....................................................................................
Cognome e Nome
58
PORTFOLIO Sezione Prima - Introduzione
INTRODUZIONE
del mio portfolio
59
La documentazione continua del mio lavoro e del mio impegno mi consente di se-
guire meglio la mia crescita umana e formazione professionale. Questo portfolio, che
raccoglie la documentazione del mio lavoro e dei miei risultati conseguiti ha per me
i seguenti scopi formativi umani e professionali.
Esso mi consentirà di osservare:
[segnare con una X le opzioni scelte]
• la verifica delle mie reali aspirazioni
• il confronto con le mie possibilità e le mie attitudini
• la costruzione di una mia identità personale
• il controllo del percorso formativo e del progresso del mio apprendimento
• il controllo delle variazioni degli obiettivi formativi
• la conoscenza e la comprensione del mio percorso formativo
......................................................................................................................................
......................................................................................................................................
......................................................................................................................................
......................................................................................................................................
......................................................................................................................................
......................................................................................................................................
......................................................................................................................................
Presento sinteticamente la denominazione e la definizione del PROFILO PROFES-
SIONALE relativo al mio percorso formativo, così come previsto dalla Regione Pie-
monte
......................................................................................................................................
......................................................................................................................................
......................................................................................................................................
......................................................................................................................................
......................................................................................................................................
......................................................................................................................................
......................................................................................................................................
......................................................................................................................................
......................................................................................................................................
Questa presentazione l’ho compilata il giorno ...........................................................
(data di compilazione)
Scheda I-1
Presentazione
PORTFOLIO Sezione Prima - Introduzione
60
Scheda I-2: Riepilogo
La scheda che propongo nella pagina successiva offre un Riepilogo sintetico delle
immissioni e dei contenuti che ho organizzato finora...
PORTFOLIO Sezione Prima - Introduzione
Il mio PORTFOLIO è suddiviso nelle seguenti sezioni e contiene:
� ... nella SEZIONE INTRODUZIONE
� ........................................................ � ........................................................
� ........................................................ � ........................................................
� ........................................................ � ........................................................
� ... nella SEZIONE PERSONALE
� ........................................................ � ........................................................
� ........................................................ � ........................................................
� ........................................................ � ........................................................
� ... nella SEZIONE OBIETTIVI PER LA VITA
� ........................................................ � ........................................................
� ........................................................ � ........................................................
� ........................................................ � ........................................................
� ... nella SEZIONE ORIENTAMENTO
� ........................................................ � ........................................................
� ........................................................ � ........................................................
� ........................................................ � ........................................................
� ... nella SEZIONE PROFESSIONALITÀ
� ........................................................ � ........................................................
� ........................................................ � ........................................................
� ........................................................ � ........................................................
� ... nella SEZIONE STAGE
� ........................................................ � ........................................................
� ........................................................ � ........................................................
� ........................................................ � ........................................................
� ... nella SEZIONE VALUTAZIONE
� ........................................................ � ........................................................
� ........................................................ � ........................................................
� ........................................................ � ........................................................
61
PERSONALE
del mio portfolio
In questa sezione raccolgo
la documentazione inerente i miei dati personali,
le mie esperienze formative e lavorative,
la mia partecipazione e collaborazione
all’impegno educativo dei miei formatori.
In particolare:
• Scheda II-1: Informazioni personali (Sezione 1 Libretto Formativo del Cittadino)
• Scheda II-2: Precedenti esperienze scolastiche formative e lavorative considera-
te importanti (Sezione 1 Libretto Formativo del Cittadino)
• Scheda II-3: Esperienze formative (Sezione 1 Libretto Formativo del Cittadino)
• Scheda II-4: Esperienze Lavorative/Professionali (Sezione 1 Libretto Formativo
del Cittadino)
• Scheda II-5: Autovalutazione del Comportamento
• Scheda II-6: Valutazione del Comportamento da parte del Team di Corso
• Scheda II-7: Valutazione del Comportamento nel corso dei tre anni
PORTFOLIO Sezione Seconda - Personale
62
Scheda II-1: Sezione 1 Libretto Formativo del Cittadino
Informazioni personali
PORTFOLIO Sezione Seconda - Personale
Descrizione sintetica dei dati personali dell’utente
I miei dati personali principali...
Cognome ______________________________________________________________
Nome __________________________________________________________________
Codice Fiscale n° _________________________________________________________
Sesso __________________________________________________________________
Comune (o Stato estero) di nascita _________________________ Provincia _____
Nazionalità _____________________________________________________________
Comune di residenza ______________________ CAP __________ Provincia _____
Indirizzo di residenza _____________________________________________________
Comune di domicilio ______________________ CAP __________ Provincia _____
Indirizzo di domicilio _____________________________________________________
Numero Telefono cellulare ________________________________________________
Numero Telefono ________________________________________________________
Numero Fax _____________________________________________________________
Indirizzo di posta elettronica ________________________________________________
Corso n° ________________________________________________________________
Denominazione corso _____________________________________________________
Anno formativo __________________________________________________________
Si autorizza il trattamento dei dati personali ai sensi del d.lg. 196/03
_____________________________ _____________________________
(firma del titolare del portfolio) (firma del genitore per i minorenni)
Ho compilato questa scheda il giorno ........................................................................
63
Registrazione delle esperienze pregresse dell’utente a livello scolastico, formativo e lavorativo
Titoli di Istruzione e Formazione (*)
I miei titoli sono i seguenti:
Titolo di studio __________________________________________________________
Se in apprendistato, indicare se:
� apprendistato per il diritto dovere
� apprendistato per l’alta formazione
Anno di conseguimento ___/___/___
Nome dell’Istituto scolastico/Ente/Università _________________________________
Sede dell’Istituto scolastico/Ente/Università __________________________________
Votazione conseguita (numeratore/denominatore) _____/_____ cum laude __________
Ultimo anno frequentato (se abbandonato) ____________________________________
Anno di frequenza (se in corso) _____________________________________________
Numero di esami sostenuti (se abbandonato o in corso) __________________________
Tirocinio/stage � Durata ________________________________________________
Ente/Azienda ospitante _________________________________
(*) da ripetersi per ogni esperienza citata.
Scheda II-2: Sezione 1 Libretto Formativo del Cittadino
Esperienze importanti
scolastiche, formative e lavorative precedenti
PORTFOLIO Sezione Seconda - Personale
64
Scheda II-3: Sezione 1 Libretto Formativo del Cittadino
Esperienze formative (*)
PORTFOLIO Sezione Seconda - Personale
Le esperienze scolastiche/formative che ho fatto finora sono state le seguenti:
Titolo attività formativa ___________________________________________________
Se ottenuto in apprendistato, indicare:
� apprendistato per il diritto dovere
� apprendistato professionalizzante
� apprendistato per l’alta formazione
� indicare se ottenuto in contratto di inserimento
Soggetto che ha erogato l’attività formativa ____________________________________
Sede soggetto erogatore (Comune o Stato estero) ________________________________
Concluso nel __________________________________________________________
Durata (specificare se in ore/giorni/mesi) _____________________________________
Attestazione/certificazione rilasciata o validata dall’ente pubblico) _________________
Altre attestazioni _______________________________________________________
Tirocinio/stage � Durata ________________________________________________
Ente/Azienda ospitante _________________________________
Ho studiato la seguente lingua straniera ______________________________________
Ho partecipato anche a (scambi con l’estero, corsi, attività sportive, concorsi, vacanze
studio...) _____________________________________________________________
___________________________________________________________________
___________________________________________________________________
___________________________________________________________________
___________________________________________________________________
... (altro)
(*) da ripetersi per ogni esperienza citata.
65
Le mie esperienze lavorative/professionali precedenti (stage, apprendistato,
lavoro stagionale, …) sono state le seguenti:
Tipologia contrattuale
_____________________________________________________________________
Data di inizio del rapporto di lavoro ____/____/____
Data di cessazione del rapporto di lavoro ____/____/____
Mansione svolta (qualifica SIL) _____________________________________________
Settore economico (codice ISTAT) _________________________________________
Principali attività svolte _________________________________________________
____________________________________________________________________
____________________________________________________________________
Nome del datore di lavoro ______________________________________________
__________________________________________________________________
Indirizzo del datore di lavoro ______________________________________________
___________________________________________________________________
... (altro)
Altre esperienze culturali (iscrizione ad associazioni, ...)
molto interessanti sono state:
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
Altre esperienze che ritengo siano state significative sono:
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
(*) da ripetersi per ogni esperienza citata.
Scheda II- 4: Sezione 1 Libretto Formativo del Cittadino
Esperienze Lavorative/Professionali (*)
PORTFOLIO Sezione Seconda - Personale
66
Scheda II-5
COMPORTAMENTO
di (Cognome Nome): ...................................................................................................
PORTFOLIO Sezione Seconda - Personale
In questo periodo [dal mese di …………… al mese di …………… dell’anno ………]
mi sono comportato così:
Abilità nel comportamento Mai A volte Spesso Sempre
Puntualità e preparazione
1. Arrivo alle lezioni puntuale � � � �
2. Porto con me il materiale necessario � � � �
3. Completo il compito assegnatomi � � � �
Rispetto dei compagni
1. Rispetto la proprietà degli altri � � � �
2. Ascolto i compagni � � � �
3. Rispondo ai compagni in modo educato � � � �
4. Rispetto le opinioni degli altri � � � �
5. Mi trattengo dall’usare un linguaggio
offensivo e ingiurioso � � � �
Rispetto degli insegnanti
1. Seguo consigli e suggerimenti � � � �
2. Assolvo le richieste degli insegnanti � � � �
3. Agisco con responsabilità
e accetto le conseguenze delle mie azioni � � � �
Rispetto del contesto e dell’ambiente
1. Rispetto le norme
e il regolamento del Centro � � � �
2. Ho un comportamento educato e adeguato all’ambiente in cui mi trovo
(cortile, corridoi, aula, ecc.) � � � �
3. Ho cura degli strumenti di lavoro
e degli ambienti � � � �
Impegno nel processo di apprendimento
1. Costanza nell’impegno � � � �
2. Collaborazione per il miglioramento � � � �
Altre riflessioni che voglio comunicare .......................................................................
.....................................................................................................................................
Periodo Formativo: ......................................................................................................
Ho compilato questa scheda il giorno ........................................................................
(data di compilazione)
67
In questo periodo [dal mese di …………… al mese di …………… dell’anno ………]
i miei FORMATORI del Team di Corso hanno notato in me alcune abilità nel mio
“modo di fare” che hanno riassunto così:
Abilità nel comportamento Mai A volte Spesso Sempre
Puntualità e preparazione
1. Arriva alle lezioni puntuale � � � �
2. Porta con sé il materiale necessario � � � �
3. Completa il compito assegnato � � � �
Rispetto dei compagni
1. Rispetta la proprietà degli altri � � � �
2. Ascolta i compagni � � � �
3. Risponde ai compagni in modo educato � � � �
4. Rispetta le opinioni degli altri � � � �
5. Si trattiene dall’usare un linguaggio
offensivo e ingiurioso � � � �
Rispetto degli insegnanti
1. Segue consigli e suggerimenti � � � �
2. Assolve le richieste degli insegnanti � � � �
3. Agisce con responsabilità
e accette le conseguenze delle sue azioni � � � �
Rispetto del contesto e dell’ambiente
1. Rispetta le norme
e il regolamento del Centro � � � �
2. Ha un comportamento educato e adeguato all’ambiente in cui si trova
(cortile, corridoi, aula, ecc.) � � � �
3. Ha cura delle suppellettili
e degli strumenti di lavoro � � � �
Impegno nel processo di apprendimento
1. Costanza nell’impegno � � � �
2. Collaborazione per il miglioramento � � � �
Noi formatori del team di corso vogliamo aggiungere le seguenti note: ...............................
.....................................................................................................................................
Periodo Formativo: ......................................................................................................
I formatori hanno compilato questa scheda il giorno .............................................................
(data di compilazione)
Scheda II-6
COMPORTAMENTO
di (Cognome Nome): ...................................................................................................
PORTFOLIO Sezione Seconda - Personale
68
Scheda II-7
COMPORTAMENTO NEI TRE ANNI
RILEVATO DAI MIEI FORMATORI
di (Cognome Nome): ...................................................................................................
PORTFOLIO Sezione Seconda - Personale
I miei formatori dal ............ al ............ hanno così descritto il mio comportamento:
anno anno
PRIMO SECONDO TERZO
Abilità nel anno anno anno
comportamento Periodi o trimestri I II III I II III I II III E F
PUNTUALITÀ E PREPARAZIONE
1. Arriva puntuale alle lezioni � � � � � � � � � � � SEMPRE
� � � � � � � � � � � SPESSO
� � � � � � � � � � � A VOLTE
� � � � � � � � � � � MAI
2. Porta con sé il materiale necessario � � � � � � � � � � � SEMPRE
� � � � � � � � � � � SPESSO
� � � � � � � � � � � A VOLTE
� � � � � � � � � � � MAI
3. Completa il compito assegnato � � � � � � � � � � � SEMPRE
� � � � � � � � � � � SPESSO
� � � � � � � � � � � A VOLTE
� � � � � � � � � � � MAI
RISPETTO DEI COMPAGNI
1. Rispetta la proprietà degli altri � � � � � � � � � � � SEMPRE
� � � � � � � � � � � SPESSO
� � � � � � � � � � � A VOLTE
� � � � � � � � � � � MAI
2. Ascolta i compagni � � � � � � � � � � � SEMPRE
� � � � � � � � � � � SPESSO
� � � � � � � � � � � A VOLTE
� � � � � � � � � � � MAI
3. Risponde ai compagni � � � � � � � � � � � SEMPRE
in modo educato � � � � � � � � � � � SPESSO
� � � � � � � � � � � A VOLTE
� � � � � � � � � � � MAI
4. Rispetta le opinioni degli altri � � � � � � � � � � � SEMPRE
� � � � � � � � � � � SPESSO
� � � � � � � � � � � A VOLTE
� � � � � � � � � � � MAI
5. Si trattiene dall’usare un linguaggio � � � � � � � � � � � SEMPRE
offensivo e ingiurioso � � � � � � � � � � � SPESSO
� � � � � � � � � � � A VOLTE
� � � � � � � � � � � MAI
RISPETTO DEGLI INSEGNANTI
1. Segue consigli e suggerimenti � � � � � � � � � � � SEMPRE
� � � � � � � � � � � SPESSO
� � � � � � � � � � � A VOLTE
� � � � � � � � � � � MAI
2. Assolve le richieste degli insegnanti � � � � � � � � � � � SEMPRE
� � � � � � � � � � � SPESSO
� � � � � � � � � � � A VOLTE
� � � � � � � � � � � MAI
3. Accetta con responsabilità � � � � � � � � � � � SEMPRE
le azioni e le attività � � � � � � � � � � � SPESSO
� � � � � � � � � � � A VOLTE
� � � � � � � � � � � MAI
69
OSSERVAZIONI 1° ANNO
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
OSSERVAZIONI 2° ANNO
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
OSSERVAZIONI 3° ANNO
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
OSSERVAZIONI finali
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
I formatori hanno compilato questa scheda il giorno ..................................................
(data di compilazione)
PORTFOLIO Sezione Seconda - Personale
PRIMO SECONDO TERZO
Abilità nel anno anno anno
comportamento Periodi o trimestri I II III I II III I II III E F
RISPETTO DEL CONTESTO E DELL’AMBIENTE
1. Rispetta le norme � � � � � � � � � � � SEMPRE
e il regolamento del Centro � � � � � � � � � � � SPESSO
� � � � � � � � � � � A VOLTE
� � � � � � � � � � � MAI
2. Ha un comportamento educato e � � � � � � � � � � � SEMPRE
adeguato all’ambiente in cui si trova � � � � � � � � � � � SPESSO
(cortile, corridoi, aula, ecc.) � � � � � � � � � � � A VOLTE
� � � � � � � � � � � MAI
3. Ha cura delle suppellettili � � � � � � � � � � � SEMPRE
e degli strumenti di lavoro � � � � � � � � � � � SPESSO
� � � � � � � � � � � A VOLTE
� � � � � � � � � � � MAI
IMPEGNO NEL PROCESSO DI APPRENDIMENTO
1. Costanza nell’impegno � � � � � � � � � � � SEMPRE
� � � � � � � � � � � SPESSO
� � � � � � � � � � � A VOLTE
� � � � � � � � � � � MAI
2. Collaborazione per il miglioramento � � � � � � � � � � � SEMPRE
� � � � � � � � � � � SPESSO
� � � � � � � � � � � A VOLTE
� � � � � � � � � � � MAI
70
PORTFOLIO Sezione Terza - Obiettivi per la vita
OBIETTIVI PER LA VITA
del mio portfolio
In questa sezione raccolgo le mie riflessioni
e quelle dei miei formatori circa gli obiettivi per la vita.
Con questa espressione si indicano gli atteggiamenti, i valori,
la sensibilità e le inclinazioni che manifesto nelle mie esperienze
nel centro di formazione e al di fuori del centro.
• Scheda III-1: Gli obiettivi per la vita
• Scheda III-2: Impegno/Decisione
• Scheda III-3: Autovalutazione
• Scheda III-4: Valutazione del Team
71
1. Responsabilità
È la capacità di assumersi impegni, di riconoscere i propri doveri e diritti,
di far fronte alle conseguenze delle proprie azioni e scelte.
Scheda III-1: Obiettivi per la vita
PORTFOLIO Sezione Terza - Obiettivi per la vita
Molto
responsabile
� Analizzo il contesto in cui mi trovo e esamino le mie scelte,
scoprendo i miei punti di forza e di debolezza.
� Ho interessi al di fuori dell’ambito strettamente formativo e
cerco il confronto parlandone con i miei genitori o con per-
sone per me importanti.
Piuttosto
responsabile
� Eseguo tutte le attività richieste a scuola, ho cura che i miei
lavori siano ben fatti.
� Mi accorgo che alcuni interessi personali extrascolastici mi di-
straggono eccessivamente.
Piuttosto
collaborativo
� Partecipo ai lavori di gruppo proponendo strategie e soluzio-
ni ma non mi adopero attivamente per mettere in atto le deci-
sioni prese dal gruppo.
� Partecipo alle discussioni di gruppo, senza prevaricare e senza
interrompere chi sta parlando, ma non manifesto entusiasmo.
Moderatamente
collaborativo
� Partecipo ai lavori di gruppo con difficoltà, collaboro con al-
tri solo se mi sono simpatici.
� Tendo qualche volta a impormi e non ascolto le idee di altri
se sono diverse dalle mie.
Moderatamente
responsabile
� Mi accontento di un livello minimo nelle prestazioni e non cer-
co di migliorarmi.
� Mi impegno solo per quello che mi è richiesto. Non ho voglia
di fare di più.
Per nulla
responsabile
� Ho sempre bisogno di essere sollecitato per fare il minimo ne-
cessario.
� Non ho cura dei miei compiti e delle mie attività. Non voglio
preoccuparmi del mio futuro, del mio progresso, del mio im-
pegno e del mio lavoro, non voglio avere preoccupazioni.
Molto
collaborativo
� Partecipo attivamene ai lavori di gruppo.
� Partecipo con entusiasmo ai compiti da svolgere in gruppo e
per questo sono ricercato dai miei compagni.
2. Collaborazione
È la capacità di contribuire con le proprie idee alla ricerca di soluzioni
di problemi condivisi e complessi, di ascoltare le idee di altri sapendole arricchire
con le proprie, di cercare il consenso anche quando vengono sottolineati
punti di vista diversi, e di mettere al centro gli interessi del gruppo e non i propri.
Per nulla
collaborativo
� Non partecipo ai lavori di gruppo, ma mi piace comandare.
� Sono invidioso delle cose che fanno gli altri, soprattutto se so-
no migliori delle mie. Non ho il senso di ciò che vuol dire fa-
re qualcosa “insieme”.
72
Scheda III-1: Obiettivi per la vita
PORTFOLIO Sezione Terza - Obiettivi per la vita
Per nulla
creativo
� Mi identifico in ciò che tutti pensano e fanno.
� Faccio quello che fanno tutti.
Moderatamente
creativo
� Sono rigido nel mio modo di pensare e di agire. Non deside-
ro cambiamenti.
� Ricorro spesso a soluzioni già sperimentate ed evito di fare co-
se nuove.
Piuttosto
creativo
� Sono intrinsecamente motivato dalle cose che faccio.
� Cerco un modo mio personale di fare le cose indipendentemente
da quello che fanno gli altri.
Molto riflessivo � Valuto le conseguenze prima di iniziare un’azione o prendere
una decisione.
� Raccolgo informazioni, prendo tempo per riflettere prima di
dare una risposta o esprimere un giudizio.
Piuttosto
riflessivo
� Rifletto sugli errori e cerco le cause per evitare di sbagliare an-
cora.
� Mi fermo brevemente a riflettere sulle scelte che faccio.
Moderatamente
riflessivo
� Mi lascio prendere dalla fretta di agire anche se mi sforzo di
riflettere su ciò è più conveniente fare in quella situazione.
� Spesso non mi fermo a riflettere sulle scelte ma cerco di cor-
reggermi.
Per nulla
riflessivo
� Agisco impulsivamente, facendo o dicendo la prima cosa che
mi viene in mente.
� Accetto l’idea più ovvia e semplice invece di prendere in esa-
me alternative diverse.
4. Creatività
È la capacità di disporre di un pensiero laterale, cioè non essere chiusi
nella cultura al momento più diffusa o passivi rispetto alle soluzioni più comuni,
ma essere divergenti, innovativi e disponibili alla critica
assumendo prospettive e soluzioni originali.
Molto creativo � Sono autonomo nel mio modo di pensare e di fare le cose.
� Non mi lascio condizionare dagli altri.
3. Gestione dell’impulsività
È la capacità di riflettere, di prendere tempo, di interrogarsi prima di agire.
73
Scheda III-1: Obiettivi per la vita
PORTFOLIO Sezione Terza - Obiettivi per la vita
5. Persistenza
È la capacità di portare a termine le attività intraprese e non venir meno
agli impegni presi.
Molto
persistente
� Provo piacere nell’affrontare compiti che sfidano le mie capacità.
� Gli errori non mi scoraggiano e sono sempre occasioni di mi-
glioramento.
Piuttosto
persistente
� Quando non ho successo con una strategia tento di trovarne
un’altra più adatta.
� Di fronte alla difficoltà inizialmente mi scoraggio ma poi mi
impegno.
Moderatamente
persistente
� Nelle situazioni difficili cerco di tenere duro solo se sono in-
coraggiato.
� Ho un tempo di attenzione e di impegno abbastanza limitato.
Per nulla
persistente
� Rinuncio a continuare un lavoro quando non lo termino entro
breve tempo.
� Di fronte a qualche difficoltà facilmente mi arrendo dicendo:
“Non sono capace di farlo!”.
6. Porre domande e problemi
È la capacità di riconoscere che sullo sfondo di ogni informazione
vi è una domanda o un problema.
Molto analitico � Non mi fermo ad usare le cose, in genere voglio capire come
funzionano.
� Non mi basta capire, voglio sapere il perché, il come, il quan-
do, il chi, ecc.
Piuttosto
analitico
� Mi piace riflettere sui problemi e cercare soluzioni.
� Mi pongo sempre domande sulle cose nuove in cui mi im-
batto.
Moderatamente
analitico
� Spesso sono incerto e mi è difficile avere una mia opinione
� Cambio continuamente opinione perché mi accorgo che non
sono molto convinto delle cose che penso.
Per nulla
analitico
� Non mi complico la vita con molti interrogativi e molti perché.
� Non mi interessa sapere se una cosa è giusta o vera. Se mi pia-
ce, va bene.
74
Scheda III-1: Obiettivi per la vita
PORTFOLIO Sezione Terza - Obiettivi per la vita
7. Fiducia in se stessi
È la capacità di analizzare quali abilità sono necessarie per un compito
particolare e saperle acquisire da soli senza ricorrere a particolari training.
Molto fiducioso � Se non sono capace di fare qualcosa, mi propongo di impa-
rarle.
� Penso che nulla sia impossibile, se mi impegno posso farcela.
Per nulla
autonomo
� Non prendo iniziative.
� Non mi va mai di cominciare cose nuove.
Piuttosto
fiducioso
� Sono convinto di poter fare molte più cose di quelle che fac-
cio.
� Un compito nuovo non mi spaventa. È una occasione di cre-
scita personale.
Moderatamente
fiducioso
� Quando non so fare qualcosa cerco qualcuno che me lo inse-
gni.
� Sono una persona come altre con doti e limiti.
Per nulla
fiducioso
� Di fronte alla prima difficoltà mi tiro indietro perché sento di
non essere capace.
� Cerco continuamente aiuto, sono insicuro e indeciso riguardo
a ciò che faccio.
8. Iniziativa
È la capacità di dar inizio a qualcosa o a un compito in modo autonomo
e indipendente secondo la necessità senza essere guidati e sospinti a farlo da altri.
Molto autonomo � Sono intraprendente e non aspetto suggerimenti di altri, agi-
sco in modo autosufficiente.
� Mi entusiasmo facilmente, sono sempre in azione, trovo sem-
pre qualcosa da fare.
Piuttosto
autonomo
� Mi piace mettermi alla prova anche se so di non essere pre-
parato per affrontare ogni situazione.
� Mi piace cominciare cose che non ho mai fatto.
Moderatamente
autonomo
� Faccio quello che mi viene richiesto di fare e non prendo ini-
ziative.
� Intraprendo delle nuove attività solo se sollecitato da altri a
farle.
75
Scheda III-1: Obiettivi per la vita
PORTFOLIO Sezione Terza - Obiettivi per la vita
9. Autoregolazione
È la capacità di riflettere su se stessi sapendo prevedere le fasi di sviluppo
della propria riflessione, metterle in atto e successivamente saper analizzare
i passi compiuti, riconoscere gli errori, trovare soluzioni possibili e valutare
l’efficacia delle strategie messe in atto e la qualità del pensiero raggiunto e, infine,
arricchire la propria attività mentale tramite l’esperienza compiuta.
Molto
autoregolato
� Organizzo le mie attività di apprendimento prevedendo i tem-
pi di svolgimento e le scadenze.
� Verifico ciò che ho fatto e le valutazioni ricevute per capire do-
ve e come posso aver sbagliato.
Piuttosto
autoregolato
� Per lo più sono puntuale nella consegna del lavoro e prevedo
i tempi che mi sono necessari per portarlo a termine.
� Mi preoccupo non solo di correggermi nelle cose in cui sono
debole, ma anche di progredire in quelle che già eseguo a un
livello più che sufficiente.
Moderatamente
autoregolato
� Mi esamino sulle rubriche solo al termine delle prestazioni ri-
chieste ma non durante il loro svolgimento.
� Mi confronto con gli obiettivi di prestazione ma non con quel-
li di fine anno.
Per nulla
autoregolato
� Non ho il controllo del mio apprendimento:
1. sono spesso richiamato agli impegni;
2. svolgo i compiti assegnatemi in fretta e non li rivedo;
3. mi preoccupo solo di portarli a termine, non importa come.
� Ho difficoltà a capire qual è il livello di prestazione che si vor-
rebbe da me. Non voglio né cerco il colloquio per migliorare.
10. Velocità
È la capacità di muoversi tra molte informazioni e molte fonti
scegliendo quelle che sono utili nella realtà attuale.
Molto veloce � Rifletto attentamente sulle novità cercando di non lasciarmi tra-
scinare da ciò che risulta attraente ad un primo impatto.
� Mi piace informarmi su ciò che accade.
Moderatamente
veloce
� Cerco di aggiornarmi continuamente sulle novità che avven-
gono nell’area professionale per cui mi sto preparando.
� Quando posso consulto molte fonti di informazione prima di
farmi una mia idea.
Piuttosto veloce � Mi piace essere informato sugli sviluppi scientifici in qualsiasi
campo avvengano.
� Sono attento a ciò che accade intorno a me e cerco di rima-
nere informato.
Per nulla veloce � Non mi va di impegnarmi per essere attivo e protagonista nel
tempo in cui vivo.
� Sono distratto e non osservo quello che accade attorno a me.
76
Scheda III-1: Obiettivi per la vita
PORTFOLIO Sezione Terza - Obiettivi per la vita
11. Umiltà
È la capacità di riconoscere i propri limiti, le proprie percezioni parziali
e il bisogno di collaborare con altri
perché consapevoli di non essere bastevoli a se stessi.
Molto umile � Ammetto con onestà di non sapere tutto.
� Sono disponibile a sentire altri pareri per arricchire il mio pun-
to di vista
Piuttosto umile � Desidero migliorare la mia comprensione delle cose.
� Difendo la libertà del mio modo di pensare, ma riconosco che
non è l’unico modo di vedere le cose.
Moderatamente
umile
� Riconosco quando non so.
� Riconosco di aver molto da imparare da altri che sanno più
di me.
Per nulla umile � Mi arrabbio terribilmente quando perdo.
� Non tollero che qualcuno mi dica qualcosa che dissente dalla
mia opinione.
12. Comunicazione
È la capacità di informare e di essere informati, di raccontare e di ascoltare,
di essere recettivi alle informazioni ed anche disponibili a partecipare
alla costruzione della conoscenza.
Molto
comunicativo
� Mi piace parlare, comunicare, stare con altri, condividere espe-
rienze.
� Sono capace di dire le stesse cose in molti modi diversi a se-
conda di chi mi ascolta.
Piuttosto
comunicativo
� Sono aperto e disponibile al contatto con gli altri, anche se qual-
che volta non lo sono nello stesso modo con tutti.
� Nel comunicare con gli altri mi preoccupo sempre di essere
chiaro e preciso.
Moderatamente
comunicativo
� Comunico in modo che mi capiscano, ma quasi sempre mi chie-
dono anche di precisare meglio cosa volevo dire.
� Nel mio modo di esprimermi non utilizzo dettagli ed elemen-
ti che arricchiscono la comunicazione.
Per nulla
comunicativo
� Trovo gli altri irritanti e banali. Posso fare a meno degli altri.
� Sono taciturno, non mi va mai di parlare. Preferisco stare da
solo che in compagnia.
77
Scheda III-1: Obiettivi per la vita
PORTFOLIO Sezione Terza - Obiettivi per la vita
13. Ascolto con comprensione ed empatia
È la capacità di assumere la prospettiva di altri,
di percepire ciò che altri dicono, di riportare il pensiero di altri
per comprenderlo pienamente senza contaminarlo
con il proprio punto di vista.
Molto
comprensivo
� Mi sforzo di ascoltare e di comprendere ciò che un altro dice.
� Per verificare se ho capito bene ciò che un altro ha detto, pro-
vo a ripeterlo con mie parole.
Piuttosto
comprensivo
� So ridire le cose da un punto diverso dal mio.
� Ascolto con attenzione.
Moderatamente
comprensivo
� Per capire meglio chiedo che mi si fornisca qualche esempio
o che si sia concreti
� Riesco ad ascoltare e comprendere solo chi la pensa come me.
Per nulla
comprensivo
� Non ascolto ciò che un altro dice, ma ripeto ciò che penso.
� Interrompo una conversazione quando un altro mi dice di non
essere d’accordo con me.
14. Pensare in modo flessibile
È la capacità di assumere punti di vista diversi,
di gestire fonti di informazioni diverse, e di non focalizzarsi
su un’unica soluzione ma su più soluzioni del problema.
Molto flessibile � Per capire a fondo qualcosa adotto varie strategie: faccio un
disegno, mi immagino un esempio, provo a dirlo in modi di-
versi, faccio uno schema, approfondisco su altre letture.
� Applico ciò che ho appreso o che so a molte situazioni diverse.
Piuttosto
flessibile
� Mi sforzo di capire le cose cercando di capire che problema
c’è dietro di esse.
� Mi piace esaminare punti di vista diversi prima di farmi una
opinione mia.
Moderatamente
flessibile
� Qualche volta mi riesce difficile vedere le cose dal punto di
vista di altri.
� Provo sempre una grande soddisfazione quando scopro solu-
zioni nuove a problemi vecchi.
Per nulla
flessibile
� Mi fermo alla prima comprensione che ho.
� Cerco di memorizzare le cose o di fissarle in procedure auto-
matiche per evitare di dimenticarle.
78
Scheda III-1: Obiettivi per la vita
PORTFOLIO Sezione Terza - Obiettivi per la vita
15. Precisione e accuratezza
È la capacità di essere attenti e scrupolosi.
Questa capacità è richiesta dalla società attuale, in seguito agli sviluppi
e ai continui miglioramenti della tecnologia.
Molto preciso � Metto molta cura nelle cose che faccio, non per orgoglio ma
per il piacere di far bene il mio lavoro.
� Quando mi rivolgo ad altri mi esprimo con proprietà di paro-
le e di frasi.
Piuttosto preciso � In genere faccio bene la maggior parte delle cose in cui mi im-
pegno e non mi lascio prendere dalla fretta di finire.
� Mi piace essere preciso e accurato, anche se non mi ritengo
pignolo e perfezionista.
Moderatamente
preciso
� Sono un po’ approssimativo nell’esecuzione dei miei lavori.
� Mi piace svolgere dei compiti che ho già fatto perché devo pen-
sare meno.
Per nulla preciso � Faccio le cose in fretta per liberarmene al più presto pos-
sibile.
� Mi esprimo con un linguaggio vago, improprio, ripetitivo.
16. Assumere decisioni responsabili
È la capacità di prendere decisioni assumendosi il rischio di sbagliare,
di vivere in uno stato di incertezza e di insicurezza senza compromettere
la propria tranquillità e serenità, di accettare l’errore
come condizione necessaria per trasformare le cose.
Molto deciso � Mi informo bene prima di prendere una decisione che conta.
� Prendo una decisione solo dopo che ho valutato molte alter-
native possibili.
Piuttosto deciso � Non trascuro mai di considerare le conseguenze che possono
derivare da una mia decisione.
� Quando sono in difficoltà nel prendere una decisione mi rivolgo
a persone che possono aiutarmi
Moderatamente
deciso
� Riconosco che nella vita bisogna a volte assumere rischi, ma
io ho paura di farlo.
� Preferisco fare come gli altri mi dicono.
Per nulla deciso � Non so mai decidermi.
� Non so mai come impegnare il tempo.
79
Scheda III-1: Obiettivi per la vita
PORTFOLIO Sezione Terza - Obiettivi per la vita
17. Avere il senso dell’umorismo
È la capacità di saper vedere il lato paradossale o umoristico,
divertente e piacevole di ogni cosa, cogliendone il valore e l’importanza.
Molto
umoristico
� So ridere dei miei difetti come delle mie doti.
� So ridere e divertirmi quando è il tempo.
Piuttosto
umoristico
� So distinguere una situazione di debolezza e fragilità umana
da una palesemente buffa e ridicola.
� Sono pronto con una battuta a sollevare una tensione.
Moderatamente
umoristico
� Qualche volta più che umoristico sono sarcastico.
� Mi considero più sfortunato dei miei compagni.
Per nulla
umoristico
� Sono oltremodo pessimista.
� Di ogni cosa vedo sempre l’aspetto negativo.
18. Rispondere con curiosità e meraviglia
È la capacità di scoprirsi curiosi e meravigliati di fronte a ciò che si vede
e si incontra, di non ritirarsi di fronte alle difficoltà e di gioire quando
si è trovata la soluzione di un problema.
Molto curioso � Sono molto curioso di sapere e di conoscere.
� Sono meravigliato dalla natura e dalle scoperte dell’uomo.
Piuttosto
curioso
� Faccio spesso connessioni tra idee, fatti e cose che mi succe-
dono.
� Spesso mi meraviglio anche di cose che vedo tutti i giorni.
Moderatamente
curioso
� Non capisco perché anche piccole cose suscitano in me una
grande curiosità.
� Sono sempre incerto quando qualcuno o qualcosa mi sorprende
o mi stupisce.
Per nulla
curioso
� Uso le cose senza mai chiedermi come funzionano.
� Ho l’impressione che al mondo non ci sia più nulla da sco-
prire.
80
Scheda III-2: Impegno/Decisione
PORTFOLIO Sezione Terza - Obiettivi per la vita
Tra gli obiettivi della vita analizzati penso di impegnarmi sui seguenti:
� 1. Responsabilità
� 2. Collaborazione
� 3. Gestione dell’impulsività
� 4. Creatività
� 5. Persistenza
� 6. Porre domande o problemi
� 7. Fiducia in se stessi
� 8. Iniziativa
� 9. Autoregolazione
� 10. Velocità
� 11. Umiltà, senso dei limiti
� 12. Comunicazione
� 13. Ascolto con comprensione ed empatia
� 14. Pensare in modo flessibile
� 15. Precisione e accuratezza
� 16. Assumere rischi con responsabilità
� 17. Senso dell’umorismo
� 18. Senso di meraviglia e curiosità
81
Primo anno Secondo anno Terzo anno Finale
trimestri I II III I II III I II III
�Molto
................................................................................. ____________________________
• .......................................................................... ____________________________
• .......................................................................... ____________________________
................................................................................. ____________________________
• .......................................................................... ____________________________
• .......................................................................... ____________________________
................................................................................. ____________________________
• .......................................................................... ____________________________
• ..........................................................................
�Abbastanza
................................................................................. ____________________________
• .......................................................................... ____________________________
• .......................................................................... ____________________________
................................................................................. ____________________________
• .......................................................................... ____________________________
• .......................................................................... ____________________________
................................................................................. ____________________________
• .......................................................................... ____________________________
• ..........................................................................
�Moderatamente
................................................................................. ____________________________
• .......................................................................... ____________________________
• .......................................................................... ____________________________
................................................................................. ____________________________
• .......................................................................... ____________________________
• .......................................................................... ____________________________
................................................................................. ____________________________
• .......................................................................... ____________________________
• ..........................................................................
�Per nulla
................................................................................. ____________________________
• .......................................................................... ____________________________
• .......................................................................... ____________________________
................................................................................. ____________________________
• .......................................................................... ____________________________
• .......................................................................... ____________________________
................................................................................. ____________________________
• .......................................................................... ____________________________
• ..........................................................................
Di (Cognome Nome) ...................................................................................................
Scheda III-3: Autovalutazione
Sviluppo nei tre anni degli obiettivi elencati su cui mi sono impegnato.
Sono riuscito ad arrivare ad uno sviluppo di questo tipo:
PORTFOLIO Sezione Terza - Obiettivi per la vita
82
Scheda III-4: Valutazione del Team
Sviluppo nei tre anni degli obiettivi elencati su cui mi sono impegnato.
Secondo i miei formatori sono riuscito ad arrivare ad uno sviluppo di questo tipo:
PORTFOLIO Sezione Terza - Obiettivi per la vita
Primo anno Secondo anno Terzo anno Finale
trimestri I II III I II III I II III
�Molto
................................................................................. ____________________________
• .......................................................................... ____________________________
• .......................................................................... ____________________________
................................................................................. ____________________________
• .......................................................................... ____________________________
• .......................................................................... ____________________________
................................................................................. ____________________________
• .......................................................................... ____________________________
• ..........................................................................
�Abbastanza presenti
................................................................................. ____________________________
• .......................................................................... ____________________________
• .......................................................................... ____________________________
................................................................................. ____________________________
• .......................................................................... ____________________________
• .......................................................................... ____________________________
................................................................................. ____________________________
• .......................................................................... ____________________________
• ..........................................................................
�Moderatamente
................................................................................. ____________________________
• .......................................................................... ____________________________
• .......................................................................... ____________________________
................................................................................. ____________________________
• .......................................................................... ____________________________
• .......................................................................... ____________________________
................................................................................. ____________________________
• .......................................................................... ____________________________
• ..........................................................................
�Per nulla
................................................................................. ____________________________
• .......................................................................... ____________________________
• .......................................................................... ____________________________
................................................................................. ____________________________
• .......................................................................... ____________________________
• .......................................................................... ____________________________
................................................................................. ____________________________
• .......................................................................... ____________________________
• ..........................................................................
Di (Cognome Nome) ...................................................................................................
Il Tutor ...........................................................................................................................
83
ORIENTAMENTO
del mio portfolio
In questa sezione del mio portfolio
raccolgo la documentazione che attesta le esperienze per me più significative
e le occasioni di crescita nella conoscenza di me stesso/a,
finalizzate ad un’adeguata scelta dei miei percorsi formativo-lavorativi,
in particolare circa:
• La definizione delle mie attitudini, preferenze, valori, possibilità
• La valorizzazione delle più importanti esperienze formative, personali, sociali
• La possibilità di utilizzare al meglio le mie potenzialità
• ___________________________________________________________________
• ___________________________________________________________________
In particolare:
• Scheda IV-1: Percorsi di orientamento precedente (Libretto Formativo)
• Scheda IV-2: Profilo orientativo iniziale
• Scheda IV-3: Profilo orientativo in itinere
• Scheda IV-4: Profilo orientativo finale
PORTFOLIO Sezione Quarta - Orientamento
84
Scheda IV-1: Libretto formativo
Percorsi di orientamento precedenti
PORTFOLIO Sezione Quarta - Orientamento
Registrazione delle eventuali attività di orientamento svolte dall’utente.
Le esperienze di orientamento che ho vissuto fino ad oggi sono state le seguenti:
Ho partecipato ad attività di orientamento presso il Centro/Istituto
...........................................................................................................................................
dal ................ al ................
per ore complessive .........................................................................................................
� all’interno del corso ....................................................................................................
� come percorso a se stante dal titolo ..................................................................................
� nell’ambito di colloqui individuali ...................................................................................
...........................................................................................................................................
Azioni effettuate:
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
(altro)
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
85
Le mie “aspirazioni” e i miei “interessi” più rilevanti finora sono questi:
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
Le capacità che oggi possiedo e di cui posso dire di essere orgoglioso,
perché lo dicono anche altri sul mio conto, sono queste:
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
Sono convinto che ad oggi i miei “punti forti” siano questi:
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
Sono convinto che ad oggi gli aspetti sui quali migliorare siano questi:
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
Credo che ad oggi la mia famiglia possa esprimere su di me
le seguenti opinioni, che personalmente condivido:
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
Se dovessi indicare sinteticamente un “progetto” personale da portare avanti
durante l’anno, con opportune verifiche, forse direi...
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
Ho compilato questa scheda il giorno ..............................................................................
(data di compilazione)
Scheda IV-2
Profilo orientativo iniziale
PORTFOLIO Sezione Quarta - Orientamento
86
Scheda IV-3
Profilo orientativo in itinere
PORTFOLIO Sezione Quarta - Orientamento
Descrivo brevemente me stesso: risorse e criticità, valori che regolano
il vivere quotidiano, interessi e hobby...
Data ............................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
Data ............................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
Data ............................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
Data ............................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
Lungo il percorso formativo intrapreso, le principali difficoltà
che hanno ostacolato il raggiungimento dei miei obiettivi sono:
Data ............................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
Data ............................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
Data ............................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
Data ............................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
87
Ho cercato di fronteggiare le difficoltà incontrate nel modo seguente
e con i seguenti risultati:
Data ............................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
Data ............................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
Data ............................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
Data ............................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
Per soddisfare le mie aspettative odierne,
penso di poter riuscire a raggiungere le seguenti mete:
Data ............................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
Data ............................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
Data ............................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
Data ............................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
Scheda IV-3
PORTFOLIO Sezione Quarta - Orientamento
88
Scheda IV-3
PORTFOLIO Sezione Quarta - Orientamento
Per soddisfare le mie aspettative odierne penso di poter/dover contare
sull’aiuto di (famiglia, formatori, amici, ...):
Data ............................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
Data ............................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
Data ............................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
Data ............................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
Esprimo una valutazione sintetica (bilancio personale) su me stesso,
in termini di conoscenze, capacità personali e di studio,
capacità lavorative e professionali:
Data ............................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
Data ............................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
Data ............................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
Data ............................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
89
Dalla riflessione sull’esperienza formativa che ho vissuto in questi anni
ritengo che le esperienze significative sono state:
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
Dal punto di vista della mia formazione personale
(autostima, capacità comunicative e relazionali, cooperazione…)
ritengo di essere cresciuto nei seguenti aspetti...
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
Nella riflessione su questa esperienza
credo che il mio metodo di studio e di lavoro sia:
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
Nella riflessione su questa esperienza
credo che la mia maturità professionale sia:
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
PROGETTO PERSONALE
Dopo aver riflettuto con i miei compagni e con i miei formatori
sulle esperienze formative che ho vissuto in questi anni,
vorrei schematicamente delineare in poche righe
un PROGETTO per il futuro che cercherò di realizzare:
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
Scheda IV-4
Profilo orientativo finale
PORTFOLIO Sezione Quarta - Orientamento
90
Scheda IV-4
PORTFOLIO Sezione Quarta - Orientamento
Le “attitudini” e gli “interessi” che metterò in gioco saranno…
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
Perché (motivazioni personali per la realizzazione del progetto) .................................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
I “valori” nascosti dietro a queste attività e a questi impegni sono:
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
Le “opportunità” da non lasciarmi sfuggire saranno…
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
Sono convinto che per crescere e migliorare dovrò essere capace di:
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
Eventuali problemi da affrontare e modalità per superarli
(persone, strumenti, situazioni su cui il progetto può contare…):
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
Ho compilato questa scheda il giorno ...........................................................................
(data di compilazione)
91
LA PROFESSIONALITÀ
del mio portfolio
In questa parte raccolgo la documentazione del mio sviluppo educativo,
culturale e professionale e del mio apprendimento.
Sono la testimonianza di ciò che ho appreso, del mio impegno
e del mio miglioramento continuo.
Vengono raccolti i materiali più significativi
delle attività orientative, sociali, culturali e professionali.
• Scheda V-1: Profilo Professionale (Libretto Formativo)
• Scheda V-2: Percorso Formativo (Libretto Formativo)
• Scheda V-3: Revisione Progetto Personale (Libretto Formativo)
• Scheda V-4: Personalizzazione del percorso (Libretto Formativo)
• Scheda V-5: La prestazione. Presentazione della prestazione
• Scheda V-6: La prestazione. Scheda della prestazione
• Scheda V-7: La prestazione. Rubrica di valutazione e valutazione conseguita
• Scheda V-8: La prestazione. Documentazione della prestazione
• Scheda V-9: La prestazione. Riflessione sulla prestazione
PORTFOLIO Sezione Quinta - La professionalità
92
Scheda V-1: Libretto Formativo
Profilo Professionale
PORTFOLIO Sezione Quinta - La professionalità
Descrizione del profilo professionale comprendente le competenze e le attività.
Denominazione
Profilo professionale
Descrizione sintetica
(tratta da “Descrizione per l’orientamento”)
Competenze e attività correlate
Competenze Attività
93
Descrizione del percorso formativo in fasi e unità formative.
Scheda V-2: Libretto Formativo
Percorso Formativo
PORTFOLIO Sezione Quinta - La professionalità
Denominazione Corso
Fasi /Moduli ore UF ore
94
Scheda V-3: Libretto Formativo
Revisione Progetto Personale
PORTFOLIO Sezione Quinta - La professionalità
Descrizione del “patto formativo” personale quando si evince la necessità
di definire parti del percorso formativo specificatamente per l’utente.
PRIMA REVISIONE data ........................................
Annotazioni
...............................................................................................................................................
...............................................................................................................................................
...............................................................................................................................................
...............................................................................................................................................
Tutor formativo ................................... Corsista ...............................................
SECONDA REVISIONE data ........................................
Annotazioni
...............................................................................................................................................
...............................................................................................................................................
...............................................................................................................................................
...............................................................................................................................................
Tutor formativo ................................... Corsista ...............................................
TERZA REVISIONE data ........................................
Annotazioni
...............................................................................................................................................
...............................................................................................................................................
...............................................................................................................................................
...............................................................................................................................................
Tutor formativo ................................... Corsista ...............................................
95
Descrizione di eventuali parti del percorso che vengono personalizzate con appro-
fondimenti o recuperi.
❑ Approfondimenti
Titolo UdA ................................................................................................ ore ...............
Argomenti:
� ...............................................................................................................................................
� ...............................................................................................................................................
� ...............................................................................................................................................
Titolo UdA ................................................................................................ ore ...............
Argomenti:
� ...............................................................................................................................................
� ...............................................................................................................................................
� ...............................................................................................................................................
❑ Recuperi
Titolo UdA ................................................................................................ ore ...............
Argomenti:
� ...............................................................................................................................................
� ...............................................................................................................................................
� ...............................................................................................................................................
Titolo UdA ................................................................................................ ore ...............
Argomenti:
� ...............................................................................................................................................
� ...............................................................................................................................................
� ...............................................................................................................................................
Scheda V-4: Libretto Formativo
Personalizzazione del percorso
PORTFOLIO Sezione Quinta - La professionalità
96
PORTFOLIO Sezione Quinta - La professionalità
LE PRESTAZIONI PROFESSIONALI
nel mio portfolio
97
Il titolo della prestazione (o del capolavoro) è:
...................................................................................................................................................
1) Mi chiamo: .........................................................................................................................
2) Ho redatto la scheda il giorno: ..................................................................................
3) La prestazione riguarda la seguente disciplina: ..............................................................
4) Ho scelto di inserire questa prestazione nel Portfolio perché
❑ rappresenta per me un grande passo avanti nel mio apprendimento;
❑ ha a che fare con un argomento che mi ha interessato molto;
❑ appartiene a un’area della disciplina nella quale avevo bisogno di migliorare;
❑ è stato il punto da cui sono partito per migliorare le mie capacità.
5) Nell’eseguire questa attività penso di aver imparato su di me che:
a) ........................................................................................................................................
b) .......................................................................................................................................
c) .......................................................................................................................................
d) .......................................................................................................................................
6) Di ciò che ho fatto, mi è piaciuto soprattutto questo:
a) ........................................................................................................................................
b) .......................................................................................................................................
c) .......................................................................................................................................
d) .......................................................................................................................................
Vorrei aggiungere queste osservazioni personali:
...............................................................................................................................................
...............................................................................................................................................
...............................................................................................................................................
...............................................................................................................................................
...............................................................................................................................................
Ho compilato questa scheda il giorno ..........................................................................
(data di compilazione)
Scheda V-5: La prestazione
Presentazione della prestazione
PORTFOLIO Sezione Quinta - La professionalità
98
Scheda V-6: La prestazione
Scheda della prestazione
PORTFOLIO Sezione Quinta - La professionalità
Profilo: Operatore elettrico - Impiantista civile e industriale1
L'impiantista civile e industriale è in grado di installare e in alcuni casi anche pro-
gettare impianti elettrici in edilizia residenziale, in ambienti produttivi artigianali, del
terziario e industriali, conoscendo le prescrizioni tecniche e normative che consen-
tono di eseguirlo a regola d’arte, in ottemperanza alla legislazione vigente. È in gra-
do di effettuare interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, diagnosticare
guasti, effettuarne il recupero delle anomalie e verificare ai termini di legge l'impianto.
Il profilo professionale corrisponde ai seguenti ruoli: – installatore e/o manutentore
impianti elettrici, – cablatore di impianti elettrici civili e industriali. È possibile una
successiva crescita professionale che gli permetterà di assumere ruoli di coordina-
mento operativo (responsabile di impresa installatrice e/o responsabile della manu-
tenzione aziendale). Lo sviluppo della professionalità acquisita può evolversi verso
ambiti professionali specifici quali – impianti in ambienti speciali; impianti di tele-
comunicazione; impianti trasmissioni dati; impianti di protezione da scariche atmo-
sferiche; impianti di sollevamento di persone o cose; impianti di protezione antin-
cendio; building automation; progettazione computerizzata degli impianti; impianti
di anti-intrusione.
COMPETENZE:
• Contestualizzare • Sviluppare • Scegliere differenti tecnologie
soluzioni progettuali il ciclo di lavoro per la gestione degli impianti
Titolo della prestazione/capolavoro
............................................................................................................................................
Titolo Parti comuni edificio Civile
Disegno Inserire il disegno (se previsto)
indicativo
Obiettivo Il tuo compito è realizzare l’impianto a “Regola d’arte” delle parti
comuni di un edificio adibito ad abitazione civile: luci scale, locale
cantina, passo pedonale e giardino.
Il problema, o la sfida, è la concorrenza, cioè il rapporto qualità/prez-
zo e i tempi di completamento del lavoro.
1 Nota generale: Le Prestazioni sono sia del Profilo ICI che IMIAI, la rubrica di valutazione è gene-
rale del profilo IMIAI ed è da adattare, da parte del Formatore, per ogni Prestazione.
99
Ruolo Tu sei titolare di un’impresa artigiana e devi realizzare, sulla base di
un capitolato dei lavori, l’impianto elettrico delle parti comuni di un
edificio adibito a civile abitazione, costituito da 4 piani fuori terra
con cantine, locale autorimessa e annesso giardino condominiale.
Destinatario I responsabili dell’impresa “IL MATTONE” ti chiedono di presen-
tare l’impianto da te ipotizzato come migliore di altri tuoi concor-
renti.
Situazione La sfida implica risponde alle esigenze del capitolato:
• Procurarsi fonti professionali di informazione;
• Informarsi sulla legislazione normativa vigente;
• Rilevare il rapporto qualità/prezzo tra diverse fonti di informazio-
ne sui materiali;
• Organizzare il lavoro in modo da rispettare i tempi di realizzazione;
• Garantire l’esecuzione nei tempi stabiliti.
Progetto o Realizzerai e verificherai l’impianto dal capitolato producendo la do-
prestazione cumentazione e la sequenza dei lavori immaginando 8h di lavoro ef-
fettivi per giornata.
Standard Il tuo lavoro sarà giudicato dal direttore dei lavori, al quale in un pri-
di successo mo tempo consegnerai:
• Lo schema topografico unifilare e quello funzionale;
• La distinta materiale;
• Il preventivo costi.
Una volta eseguito l’impianto DOVRAI:
• Illustrare il funzionamento (effettuando il collaudo funzionale e le
verifiche di legge) tenendo conto che, in caso di non rispondenza al-
le specifiche richieste, sarai tenuto a recuperare le eventuali anoma-
lie o incompletezze;
• Compilare la dichiarazione di conformità a “Regola d’Arte”;
• Produrre la relazione tecnico consuntiva;
• Consegnare il piano di lavoro operativo nei vari giorni.
Scheda V-6: La prestazione
PORTFOLIO Sezione Quinta - La professionalità
100
Scheda V-7: La prestazione
RUBRICA DI VALUTAZIONE E
PORTFOLIO Sezione Quinta - La professionalità
CO
MP
ET
EN
ZE
AT
TI
V
IT
À
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nte
stu
ali
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so
luz
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i p
rog
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-
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i d
el
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tor
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U
til
izz
ar
e
so
ftw
are
sp
ec
ific
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el
set
tor
e
Sv
ilu
pp
are
il
cic
lo
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lav
or
o
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al
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ar
e
im
pi
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et
tri
ci
ci
vi
li
Sc
egl
ier
e
dif
fer
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ti t
ecn
olo
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e d
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i im
pia
nti
Pr
od
urr
e
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-
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le
do
cum
ent
ale
OTTIMO
100-90
BUONO
89-75
❏ ❏
❏
❏ ❏
❏
❏ ❏
❏ ❏
❏ ❏
❏ ❏
❏ ❏
❏ ❏
❏ ❏
❏ ❏
❏ ❏
❏ ❏
❏ ❏
❏ ❏
Effettua in modo corretto, completo e ordinato la stesura del
progetto.
Sceglie correttamente i componenti in riferimento ai catalo-
ghi e al rispetto delle normative.
Rispetta scrupolosamente le normative elettriche inerenti al
dimensionamento.
Disegna con correttezza e completezza lo schema elettrico.
Compila correttamente tutte le parti della relativa documen-
tazione.
Completa in modo corretto tutte le parti attinenti all’impo-
stazione del software.
Svolge correttamente e completamente l’elaborato tecnico.
Svolge il ciclo di lavoro in modo corretto, completo ed or-
dinato.
Completa in modo corretto tutte le parti attinenti all’impo-
stazione del software.
Svolge correttamente e completamente l’elaborato tecnico.
Svolge il ciclo di lavoro in modo corretto, completo ed or-
dinato.
Legge ed interpreta correttamente il disegno elettrico
Effettua in modo autonomo, corretto e completo il cablag-
gio elettrico.
Utilizza in modo appropriato lo strumento, comprende il suo
scopo, e sa come funziona.
Ricerca in modo autonomo e trova soluzioni appropriate ai
problemi dell'impianto.
Effettua in modo corretto, completo, ma non ordinato la ste-
sura del progetto.
Sceglie in modo errato alcuni componenti non importanti in
riferimento ai cataloghi e al rispetto delle normative.
Dimentica una o due normative elettriche poco rilevanti ine-
renti al dimensionamento.
Disegna lo schema elettrico con alcuni errori irrilevanti re-
lativi alla funzionalità e alla simbologia.
Compila in modo errato alcune parti non principali della re-
lativa documentazione.
Completa le parti attinenti all’impostazione del software con
alcune imprecisioni di scarsa rilevanza.
Svolge in modo errato alcune parti poco importanti dell'e-
laborato tecnico.
Svolge il ciclo di lavoro con alcuni errori ininfluenti.
Completa le parti attinenti all’impostazione del software con
alcune imprecisioni di scarsa rilevanza.
Svolge in modo errato alcune parti poco importanti dell'e-
laborato tecnico.
Svolge il ciclo di lavoro con alcuni errori ininfluenti.
Legge ed interpreta correttamente il disegno elettrico ma con
alcune imprecisioni di scarsa importanza.
Effettua in modo autonomo, corretto e completo il cablag-
gio elettrico, ma con alcune inesattezze irrilevanti.
Utilizza in modo appropriato lo strumento, comprende il suo
scopo, ma non sa come funziona.
Ricerca in modo autonomo e trova soluzioni ai problemi del-
l’impianto con piccoli aiuti del formatore.
101
Insieme con il formatore abbiamo compilato questa scheda il giorno ................................
(data di compilazione)
Scheda V-7: La prestazione
VALUTAZIONE CONSEGUITA
PORTFOLIO Sezione Quinta - La professionalità
SUFFICIENTE
74-60
INIZIALE
59-0
❏ ❏
❏ ❏
❏ ❏
❏ ❏
❏ ❏
❏ ❏
❏ ❏
❏ ❏
❏ ❏
❏ ❏
❏ ❏
❏ ❏
❏ ❏
❏ ❏
❏ ❏
Effettua la stesura del progetto con alcune imperfezioni ed
alcuni errori trascurabili.
Effettua la stesura del progetto con alcune imperfezioni ed
alcuni errori rilevanti.
Sceglie in modo errato alcuni componenti importanti in ri-
ferimento ai cataloghi e al rispetto delle normative.
Sceglie in modo errato vari componenti importanti in rife-
rimento ai cataloghi e al rispetto delle normative.
Dimentica una o due normative elettriche rilevanti inerenti
al dimensionamento.
Dimentica numerose normative elettriche rilevanti inerenti
al dimensionamento.
Disegna lo schema elettrico con alcuni (2-3) errori rilevan-
ti relativi alla funzionalità e alla simbologia.
Disegna lo schema elettrico con numerosi errori rilevanti re-
lativi alla funzionalità e alla simbologia.
Compila in modo errato alcune parti principali della relati-
va documentazione.
Compila in modo errato numerose parti principali della re-
lativa documentazione.
Completa le parti attinenti all’impostazione del software con
numerose imprecisioni di discreta rilevanza.
Completa le parti attinenti all’impostazione del software con
molte imprecisioni di considerevole rilevanza.
Svolge in modo errato alcune parti importanti dell’elabora-
to tecnico.
Svolge in modo errato numerose parti importanti dell’ela-
borato tecnico.
Svolge il ciclo di lavoro con alcuni errori importanti. Svolge il ciclo di lavoro con numerosi errori importanti.
Completa le parti attinenti all’impostazione del software con
numerose imprecisioni di discreta rilevanza.
Completa le parti attinenti all’impostazione del software con
molte imprecisioni di considerevole rilevanza.
Svolge in modo errato alcune parti importanti dell’elabora-
to tecnico.
Svolge in modo errato numerose parti importanti dell’ela-
borato tecnico.
Svolge il ciclo di lavoro con alcuni errori importanti. Svolge il ciclo di lavoro con numerosi errori importanti.
Legge ed interpreta correttamente il disegno elettrico ma con
alcune imprecisioni rilevanti.
Legge ed interpreta il disegno elettrico con molta confusio-
ne. Insicuro ed impreciso.
Effettua in modo autonomo, corretto e completo il cablag-
gio elettrico, ma con alcune inesattezze importanti.
Effettua il cablaggio elettrico con numerose inesattezze gravi.
Utilizza in modo appropriato lo strumento, non comprende
pienamente il suo scopo, e non sa come funziona.
Utilizza lo strumento con metodi e modalità non corretti.
Ricerca in modo autonomo ma ha bisogno del formatore per
trovare soluzioni ai problemi dell'impianto.
Non è autonomo nella ricerca e non trova soluzioni ai pro-
blemi dell’impianto neppure con l’aiuto del formatore.
102
Scheda V-8: La prestazione
Documentazione della prestazione
PORTFOLIO Sezione Quinta - La professionalità
Titolo della prestazione/capolavoro
............................................................................................................................................
Le foto seguenti documentano ciò che ho realizzato:
Prestazione finita e montata
�
Particolari della prestazione
in fase di realizzazione
�
Dettaglio di come avviene la realizzazione
di parte della prestazione
�
Ho compilato questa scheda il giorno ..........................................................................
(data di compilazione)
INSERIRE FOTO
INSERIRE FOTO
INSERIRE FOTO
103
Titolo della prestazione/capolavoro
............................................................................................................................................
Il tipo di compito che ho fatto è un/a: (mettere una crocetta in corrispondenza di una scelta)
� Applicazione � Progetto � Risoluzione di problema � Scelta aperta
Rivedendo il mio lavoro rispondo alle seguenti richieste:
1. Provo a descrivere il compito
..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
2. Ho cominciato a realizzarlo il ....................... l’ho terminato il .......................
3. Ho portato a termine questo lavoro, con
..............................................................................................................................................
Nel lavoro in gruppo c’era una suddivisione di ruoli .......................................................
Io dovevo ..........................................................................................................................
4. Come risulta da questa esperienza, penso ora di sapere bene:
..............................................................................................................................................
5. Per realizzare questo progetto (problema) ho appreso...
..............................................................................................................................................
6. Così, in tre frasi, sintetizzerei quello che ho fatto o imparato
..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
7. Quello che ho fatto è importante per me e per la mia professione perché...
..............................................................................................................................................
8. Sinteticamente valuto la mia prestazione/capolavoro nel seguente modo:
(compila la rubrica di autovalutazione del compito allegata e riporta qui il tuo giudizio sintetico)
..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
Ho compilato questa scheda il giorno ..........................................................................
(data di compilazione)
Scheda V-9: La prestazione
Riflessione sulla prestazione
(Realizzata dallo studente guidato dal formatore)
PORTFOLIO Sezione Quinta - La professionalità
104
PORTFOLIO Sezione Sesta - Stage
LO STAGE
del mio portfolio
In questa sezione raccolgo la documentazione
collegata alla mia esperienza di stage:
• Scheda VI-1: Stage aziendale (Libretto Formativo)
• Scheda VI-2: Descrizione azienda
• Scheda VI-3: Riflessione ambiente
• Scheda VI-4: Descrizione prodotto
• Scheda VI-5: Rubrica di valutazione dello Stage - Periodo Iniziale
• Scheda VI-6: Rubrica di valutazione dello Stage - Periodo Intermedio
• Scheda VI-7: Rubrica di valutazione dello Stage - Periodo Finale
• Scheda VI-8: Soddisfazione azienda
• Scheda VI-9: Soddisfazione allievi
105
Descrizione sintetica delle attività di stage effettuate dall’utente durante il percorso
formativo.
Sede di svolgimento .......................................................................... ore ....................
Settore/funzione ............................................................................................................
Principali mansioni svolte ..............................................................................................
...........................................................................................................................................
Valutazione ....................................................................................................................
...........................................................................................................................................
Data ..................................
Il tutor formativo ..................................... Il tutor aziendale .....................................
Sede di svolgimento .......................................................................... ore ....................
Settore/funzione ............................................................................................................
Principali mansioni svolte ..............................................................................................
...........................................................................................................................................
Valutazione ....................................................................................................................
...........................................................................................................................................
Data ..................................
Il tutor formativo ..................................... Il tutor aziendale .....................................
Sede di svolgimento .......................................................................... ore ....................
Settore/funzione ............................................................................................................
Principali mansioni svolte ..............................................................................................
...........................................................................................................................................
Valutazione ....................................................................................................................
...........................................................................................................................................
Data ..................................
Il tutor formativo ..................................... Il tutor aziendale .....................................
Ho compilato questa scheda il giorno ..........................................................................
(data di compilazione)
Scheda VI-1: Libretto Formativo
Stage aziendale
PORTFOLIO Sezione Sesta - Stage
106
Scheda VI-2
Descrizione azienda
PORTFOLIO Sezione Sesta - Stage
1) Quali sono le dimensioni strutturali dell’azienda che ospitano il tirocinio?
..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
2) Quanti dipendenti ha? Di cui quanti impiegati?
..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
3) L’azienda è divisa in reparti? Se sì, quanti?
..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
4) In quale reparto sei stato inserito e qual è stata la tua mansione all’interno del-
l’azienda?
..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
5) Qual è la mansione della persona che ti ha affiancato nel periodo di tirocinio?
..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
6) Se era un dipendente, aveva delle responsabilità particolari (capo reparto, capo
officina, ecc.), oppure era un operaio?
..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
7) Quali tipi di intervento pratico hai potuto effettuare durante tutto il periodo di ti-
rocinio?
..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
8) L’azienda è diretta da un gruppo di soci o ha un unico titolare?
..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
9) Utilizza le ultime novità tecnologiche del proprio settore? Se sì, quali hai indivi-
duato?
..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
Altro: ................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
Ho compilato questa scheda il giorno ..........................................................................
(data di compilazione)
107
1) Pensando al corso che hai frequentato e all’azienda nella quale hai svolto il tiro-
cinio, quali argomenti consigli di approfondire?
..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
2) Durante lo svolgimento dell’esperienza di tirocinio, hai vissuto qualche momen-
to “critico” (nei rapporti con i colleghi, nell’operare con gli strumenti, nello svol-
gere determinati compiti, nell’impatto generale con un ambiente nuovo)?
..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
3) Come hai risolto questi eventuali momenti critici?
..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
4) In che cosa ti sei sentito più a tuo agio?
..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
5) Descrivi come sono stati i rapporti col tuo diretto responsabile
..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
6) Il responsabile aziendale o altri ti hanno seguito costantemente nello svolgimen-
to del tuo lavoro, oppure si sono limitati ad affidarti dei compiti?
..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
7) Qual è la tua impressione sul “clima” all’interno del tuo reparto (collaborazione
tra persone, interesse, impegno, ecc.)?
..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
8) Hai rilevato delle disfunzioni (nei metodi di lavoro, di tipo organizzativo, nei rap-
porti interpersonali, ecc.) nel reparto in cui sei stato inserito?
..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
9) Sei potuto intervenire in tali disfunzioni? Se sì, in quale maniera (a livello di pro-
posta o di intervento operativo)?
..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
10) Gli insegnanti del tuo corso in che misura ti hanno seguito durante l’esperienza
di tirocinio?
..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
Altro: ................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
Ho compilato questa scheda il giorno ..........................................................................
(data di compilazione)
Scheda VI-3
Riflessione ambiente
PORTFOLIO Sezione Sesta - Stage
108
Scheda VI-4
Descrizione prodotto
PORTFOLIO Sezione Sesta - Stage
1) Quale tipo di prodotto viene sviluppato nell’azienda in cui hai svolto il tirocinio?
..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
2) È un prodotto di tipo meccanico o un prodotto di tipo elettrico/elettronico, oppu-
re un misto fra le due tecnologie?
..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
3) È un prodotto complesso da realizzare o di facile costruzione/montaggio?
..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
4) Che percorso compie il prodotto dalla sua entrata in azienda alla consegna?
..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
5) L’azienda offre ai suoi clienti anche un servizio di assistenza oppure opera sol-
tanto in sede?
..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
6) Il prodotto che esce dall’azienda è un prodotto finito o ha bisogno di ulteriori la-
vorazioni da parte di altre aziende?
..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
7) Se il prodotto dell’azienda è un prodotto finito, chi è l’utilizzatore finale?
..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
Ho compilato questa scheda il giorno ..........................................................................
(data di compilazione)
109
di (Cognome Nome) ...................................................................................................
Ho compilato questa scheda il giorno ..........................................................................
(data di compilazione)
Scheda VI-5: Periodo Iniziale
RUBRICA DI VALUTAZIONE DELLO STAGE
PORTFOLIO Sezione Sesta - Stage
FATTORI
GRADI DI VALUTAZIONE
1
AP
PL
IC
AZ
IO
NE
RE
LA
ZI
ON
E
E
CO
LL
AB
OR
AZ
IO
NE
Capacità
di entrare in
relazione e
di collaborare
con gli altri
Nessuna capacità
di entrare in
relazione e di
collaborare con gli
altri.
❑
Scarsi i rapporti
all’interno del
gruppo.
Preferisce lavorare
da solo.
❑
Media abilità
relazionale e
capacità di
collaborazione
all’interno del
gruppo.
❑
Buone le relazioni
con i colleghi e con
i docenti/tutor.
Buona la capacità
di collaborazione.
❑
Ottime le relazioni
con i colleghi e
con i docenti/tutor.
Elevata capacità
di collaborazione.
❑
PR
OF
IT
TO
Risultati
conseguiti
Non ha conseguito
un livello
accettabile
di professionalità.
(0-50)
❑
Risultati e
professionalità
appena
accettabili.
(51-60)
❑
Risultati e
professionalità
discreti.
(61-70)
❑
Risultati e
professionalità
buoni.
(71-85)
❑
Risultati e
professionalità
ottimi.
(86-100)
❑
LA
VO
RO
/A
UT
ON
OM
IA
Qualità del
lavoro svolto
Autonomia
e affidabilità
Impreciso,
confusionario
nell’utilizzo delle
informazioni
e/o degli strumenti.
Non autonomo.
Non affidabile.
❑
Qualche
imprecisione, tende
a fare confusione
nell’utilizzo delle
informazioni
e/o degli strumenti.
Poco o non sempre
autonomo.
Qualche problema
sull’affidabilità.
❑
Precisione e
abilità operative
nella norma.
Sufficientemente
affidabile
ed autonomo.
❑
Buon livello
di precisione e
di abilità operativa.
Buona autonomia
operativa.
Affidabile.
❑
Ottimo livello
di precisione e di
abilità operativa.
Ottimo grado
di autonomia
operativa.
Molto affidabile.
❑
FR
EQ
UE
NZ
A
Puntualità
Presenza
Ritardi e assenze
molto frequenti.
❑
Frequenti ritardi.
Frequenti assenze.
❑
Ritardi e assenze
accettabili.
❑
Ritardi e assenze
poco significativi.
❑
Ritardi e assenze
non significativi.
❑
Interesse,
partecipazione
e costanza
Non è interessato
alle attività
proposte.
Non partecipa.
Non è attento.
❑
Scarso interesse
alle attività
proposte.
Poco partecipativo,
frequentemente
disattento.
❑
Sufficientemente
interessato alle
attività proposte.
Qualche problema
di costanza nella
partecipazione e
nell’impegno.
❑
Buoni l’interesse,
la partecipazione,
l’impegno
e la costanza.
Tende ad essere
propositivo.
❑
Ottimi l’interesse,
la partecipazione,
l’impegno
e la costanza.
Buona
propositività.
❑
2 3 4 5
Descrittori
sintetici
110
Scheda VI-6: Periodo Intermedio
RUBRICA DI VALUTAZIONE DELLO STAGE
PORTFOLIO Sezione Sesta - Stage
di (Cognome Nome) ...................................................................................................
Ho compilato questa scheda il giorno ..........................................................................
(data di compilazione)
FATTORI
GRADI DI VALUTAZIONE
1
AP
PL
IC
AZ
IO
NE
RE
LA
ZI
ON
E
E
CO
LL
AB
OR
AZ
IO
NE
Capacità
di entrare in
relazione e
di collaborare
con gli altri
Nessuna capacità
di entrare in
relazione e di
collaborare con gli
altri.
❑
Scarsi i rapporti
all’interno del
gruppo.
Preferisce lavorare
da solo.
❑
Media abilità
relazionale e
capacità di
collaborazione
all’interno del
gruppo.
❑
Buone le relazioni
con i colleghi e con
i docenti/tutor.
Buona la capacità
di collaborazione.
❑
Ottime le relazioni
con i colleghi e
con i docenti/tutor.
Elevata capacità
di collaborazione.
❑
PR
OF
IT
TO
Risultati
conseguiti
Non ha conseguito
un livello
accettabile
di professionalità.
(0-50)
❑
Risultati e
professionalità
appena
accettabili.
(51-60)
❑
Risultati e
professionalità
discreti.
(61-70)
❑
Risultati e
professionalità
buoni.
(71-85)
❑
Risultati e
professionalità
ottimi.
(86-100)
❑
LA
VO
RO
/A
UT
ON
OM
IA
Qualità del
lavoro svolto
Autonomia
e affidabilità
Impreciso,
confusionario
nell’utilizzo delle
informazioni
e/o degli strumenti.
Non autonomo.
Non affidabile.
❑
Qualche
imprecisione, tende
a fare confusione
nell’utilizzo delle
informazioni
e/o degli strumenti.
Poco o non sempre
autonomo.
Qualche problema
sull’affidabilità.
❑
Precisione e
abilità operative
nella norma.
Sufficientemente
affidabile
ed autonomo.
❑
Buon livello
di precisione e
di abilità operativa.
Buona autonomia
operativa.
Affidabile.
❑
Ottimo livello
di precisione e di
abilità operativa.
Ottimo grado
di autonomia
operativa.
Molto affidabile.
❑
FR
EQ
UE
NZ
A
Puntualità
Presenza
Ritardi e assenze
molto frequenti.
❑
Frequenti ritardi.
Frequenti assenze.
❑
Ritardi e assenze
accettabili.
❑
Ritardi e assenze
poco significativi.
❑
Ritardi e assenze
non significativi.
❑
Interesse,
partecipazione
e costanza
Non è interessato
alle attività
proposte.
Non partecipa.
Non è attento.
❑
Scarso interesse
alle attività
proposte.
Poco partecipativo,
frequentemente
disattento.
❑
Sufficientemente
interessato alle
attività proposte.
Qualche problema
di costanza nella
partecipazione e
nell’impegno.
❑
Buoni l’interesse,
la partecipazione,
l’impegno
e la costanza.
Tende ad essere
propositivo.
❑
Ottimi l’interesse,
la partecipazione,
l’impegno
e la costanza.
Buona
propositività.
❑
2 3 4 5
Descrittori
sintetici
111
di (Cognome Nome) ...................................................................................................
Ho compilato questa scheda il giorno ..........................................................................
(data di compilazione)
Scheda VI-7: Periodo Finale
RUBRICA DI VALUTAZIONE DELLO STAGE
PORTFOLIO Sezione Sesta - Stage
FATTORI
GRADI DI VALUTAZIONE
1
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AZ
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LA
ZI
ON
E
E
CO
LL
AB
OR
AZ
IO
NE
Capacità
di entrare in
relazione e
di collaborare
con gli altri
Nessuna capacità
di entrare in
relazione e di
collaborare con gli
altri.
❑
Scarsi i rapporti
all’interno del
gruppo.
Preferisce lavorare
da solo.
❑
Media abilità
relazionale e
capacità di
collaborazione
all’interno del
gruppo.
❑
Buone le relazioni
con i colleghi e con
i docenti/tutor.
Buona la capacità
di collaborazione.
❑
Ottime le relazioni
con i colleghi e
con i docenti/tutor.
Elevata capacità
di collaborazione.
❑
PR
OF
IT
TO
Risultati
conseguiti
Non ha conseguito
un livello
accettabile
di professionalità.
(0-50)
❑
Risultati e
professionalità
appena
accettabili.
(51-60)
❑
Risultati e
professionalità
discreti.
(61-70)
❑
Risultati e
professionalità
buoni.
(71-85)
❑
Risultati e
professionalità
ottimi.
(86-100)
❑
LA
VO
RO
/A
UT
ON
OM
IA
Qualità del
lavoro svolto
Autonomia
e affidabilità
Impreciso,
confusionario
nell’utilizzo delle
informazioni
e/o degli strumenti.
Non autonomo.
Non affidabile.
❑
Qualche
imprecisione, tende
a fare confusione
nell’utilizzo delle
informazioni
e/o degli strumenti.
Poco o non sempre
autonomo.
Qualche problema
sull’affidabilità.
❑
Precisione e
abilità operative
nella norma.
Sufficientemente
affidabile
ed autonomo.
❑
Buon livello
di precisione e
di abilità operativa.
Buona autonomia
operativa.
Affidabile.
❑
Ottimo livello
di precisione e di
abilità operativa.
Ottimo grado
di autonomia
operativa.
Molto affidabile.
❑
FR
EQ
UE
NZ
A
Puntualità
Presenza
Ritardi e assenze
molto frequenti.
❑
Frequenti ritardi.
Frequenti assenze.
❑
Ritardi e assenze
accettabili.
❑
Ritardi e assenze
poco significativi.
❑
Ritardi e assenze
non significativi.
❑
Interesse,
partecipazione
e costanza
Non è interessato
alle attività
proposte.
Non partecipa.
Non è attento.
❑
Scarso interesse
alle attività
proposte.
Poco partecipativo,
frequentemente
disattento.
❑
Sufficientemente
interessato alle
attività proposte.
Qualche problema
di costanza nella
partecipazione e
nell’impegno.
❑
Buoni l’interesse,
la partecipazione,
l’impegno
e la costanza.
Tende ad essere
propositivo.
❑
Ottimi l’interesse,
la partecipazione,
l’impegno
e la costanza.
Buona
propositività.
❑
2 3 4 5
Descrittori
sintetici
112
Scheda VI-8
Soddisfazione azienda
PORTFOLIO Sezione Sesta - Stage
Inserire la/le scheda/e di soddisfazione stage del sistema qualità.
113
Inserire la/le scheda/e di soddisfazione stage del sistema qualità.
Scheda VI-9
Soddisfazione allievi
PORTFOLIO Sezione Sesta - Stage
114
PORTFOLIO Sezione Settima - La valutazione
LA VALUTAZIONE
del mio portfolio
Questa parte comprende la documentazione relativa ai seguenti aspetti:
LA CERTIFICAZIONE e LA GESTIONE DEI CREDITI FORMATIVI
• Scheda VII-1: Competenze rilevate/crediti riconosciuti/conoscenze acquisite (Li-
bretto Formativo)
• Scheda VII-2: Acquisizioni certificate durante il percorso (Libretto Formativo)
• Scheda VII-3: Acquisizioni certificate al termine del percorso (Libretto Forma-
tivo)
• Scheda VII-4: Competenze acquisite in percorsi di apprendimento (Sezione 2 Li-
bretto Formativo del Cittadino)
LA VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI
• Scheda VII-5: Valutazione del mio apprendimento attraverso il portfolio (Rubriche
di valutazione)
LA REALIZZAZIONE DEI PASSAGGI
• Scheda VII-6: Domanda di passaggio
• Scheda VII-7: Confronto requisiti richiesti e posseduti
• Scheda VII-8: Convenzione tra organismi
• Scheda VII-9: Modelli di riconoscimenti per i crediti
115
LA CERTIFICAZIONE
E LA GESTIONE
DEI CREDITI FORMATIVI
del mio portfolio
PORTFOLIO Sezione Settima - La valutazione
116
PORTFOLIO Sezione Settima - La valutazione
di (Cognome Nome): ...................................................................................................
Registrazione degli eventuali crediti formativi posseduti
dall’utente prima di iniziare a frequentare il corso.
I crediti vengono riconosciuti sotto forma di competenze possedute
o di conoscenze acquisite e vengono descritti secondo il modello
della Sezione 2 del Libretto Formativo del Cittadino.
Vedi sezione 2 - Competenze acquisite in percorsi di apprendimento
(Libretto Formativo del Cittadino)
Scheda VII-1: Libretto Formativo
Competenze rilevate/Crediti riconosciuti /
/Conoscenze acquisite
117
di (Cognome Nome): ...................................................................................................
Certificazione delle acquisizioni possedute dall’utente
durante il percorso formativo.
Le acquisizioni, riconosciute sotto forma di competenze o di conoscenze,
vengono descritte secondo il modello della Sezione 2
del Libretto formativo del cittadino.
ACQUISIZIONI CERTIFICATE
IN CASO DI ABBANDONO DURANTE IL PERCORSO
Vedi sezione 2 - Competenze acquisite in percorsi di apprendimento
(Libretto Formativo del Cittadino)
PORTFOLIO Sezione Settima - La valutazione
Scheda VII-2: Libretto Formativo
Acquisizioni certificate durante il percorso
118
Scheda VII-3: Libretto Formativo
Acquisizioni certificate al termine del percorso
PORTFOLIO Sezione Settima - La valutazione
di (Cognome Nome): ...................................................................................................
Certificazione delle acquisizioni possedute dall’utente
al termine del percorso formativo
Certificato di
...................................................................................................................................................
Conseguito in data
...................................................................................................................................................
Durata del percorso formativo
...................................................................................................................................................
Rilasciato da
...................................................................................................................................................
..........................................................................
(firma Direttore)
Ho compilato questa scheda il giorno ..........................................................................
(data di compilazione)
119
...................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................
(*) In caso di competenze acquisite nell’ambito di percorsi di apprendimento formale, specificare l’ar-
ticolazione in relazione alle tipologie di competenze individuate dall’accordo in Conferenza Unificata
del 28-10-2004: competenze di base, competenze tecnico-professionali e trasversali. Per le competen-
ze di base derivanti da percorsi di istruzione e formazione si farà riferimento alle aree individuate dal-
l’Accordo in Conferenza Unificata del 15-01-2004: Area dei linguaggi, Area tecnologica, Area scienti-
fica, Area storico-socio-economica.
Scheda VII-4: Sezione 2 Libretto Formativo del Cittadino
Competenze acquisite
in percorsi di apprendimento
PORTFOLIO Sezione Settima - La valutazione
Tipologia
(*)
Descrizione Contesto di acquisizione
(in quale percorso/situazione
sono state sviluppate
le competenze indicate)
Periodo di
acquisizione
(anno/i in cui
sono state
sviluppate le
competenze
indicate)
Tipo di evidenze
a supporto
dell’avvenuta
certificazione
delle competenze
descritte
120
PORTFOLIO Sezione Settima - La valutazione
LA VALUTAZIONE
DEGLI APPRENDIMENTI
del mio portfolio
�
121
(Rubriche di valutazione)
Compilato il giorno ...........................................
(data di compilazione)
RUBRICA GENERALE - AREA LINGUISTICA - LINGUA ITALIANA
Scheda VII-5
Valutazione del mio apprendimento
attraverso il Portfolio
PORTFOLIO Sezione Settima - La valutazione
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OTTIMO
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BUONO
89-75
SUFFICIENTE
74-60
INIZIALE
59-0
Comunica e decodifica in
modo corretto, anche uti-
lizzando strumenti infor-
matici.
Comunica e decodifica in
modo impreciso e con
qualche difficoltà anche
utilizzando strumenti in-
formatici.
Comunica e decodifica in
modo lacunoso e impreci-
so utilizzando strumenti
informatici.
Non comunica e decodifi-
ca messaggi né conosce
strumenti informatici con
cui comunicare a distanza.
Interagisce con interlocu-
tori differenti, controlla
la sua conversazione ri-
manendo coerente con
l’argomento e utilizzando
una forma comunicativa-
mente corretta.
Interagisce con interlocu-
tori differenti, controlla
la sua conversazione ri-
manendo coerente con
l’argomento e utilizzando
una forma comunicativa-
mente imprecisa.
Interagisce con interlocu-
tori differenti, controlla
la sua conversazione ri-
manendo coerente con
l’argomento e utilizzando
una forma comunicativa-
mente non inadeguata e
scorretta.
Interagisce con interlocu-
tori differenti procedendo
nella conversazione per
associazioni e in una for-
ma non corretta e/o ina-
deguata.
De
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Legge testi scritti (anche
nell’ambito della produ-
zione letteraria) in modo
molto scorrevole com-
prendendo ciò che legge.
Legge testi scritti (anche
nell’ambito della produ-
zione letteraria) in un mo-
do quasi sempre scorrevole
e comprende in modo mol-
to sintetico ciò che legge.
Legge testi scritti (anche
nell’ambito della produ-
zione letteraria) con erro-
ri e ripetizioni compren-
dendo solo parzialmente
ciò che legge.
Legge testi scritti (anche
nell’ambito della produ-
zione letteraria) in modo
stentato e non comprende
ciò che legge.
Ascolta comunicazioni
verbali riuscendo a para-
frasare o a sintetizzare
ciò che ha ascoltato.
Ascolta comunicazioni
verbali riuscendo parzial-
mente a parafrasare o a
sintetizzare ciò che ha
ascoltato.
Ascolta comunicazioni
verbali riuscendo appena
a sintetizzare ciò che ha
ascoltato.
Ascolta comunicazioni
verbali non riuscendo a
sintetizzare e/o frainten-
dendo ciò che ha ascolato.
Riconosce in un testo tut-
ti i fatti, le idee fonda-
mentali, i punti di vista e/o
le finalità, con il rispetti-
vo lessico specifico.
Riconosce in un testo qua-
si tutti i fatti, le idee fon-
damentali, i punti di vista
e/o le finalità, con il ri-
spettivo lessico specifico.
Riconosce in un testo so-
lo i fatti principali, le idee
fondamentali, i punti di vi-
sta e/o le finalità,indivi-
duando parzialmente il ri-
spettivo lessico specifico.
Riconosce in un testo so-
lo alcuni fatti, alcune idee
fondamentali, alcuni pun-
ti di vista e/o finalità, in-
dividuando poche volte o
quasi mai il rispettivo les-
sico specifico.
Dispone di un lessico mol-
to ampio e coerente.
Dispone di un lessico suf-
ficientemente ampio e co-
erente.
Dispone di un lessico ap-
pena sufficiente e con
qualche incoerenza.
Dispone di un lessico in-
sufficiente e/o del tutto in-
coerente.
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122
PORTFOLIO Sezione Settima - La valutazione
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Produce una scaletta fun-
zionale al testo da realiz-
zare.
Produce una scaletta poco
funzionale al testo da rea-
lizzare.
Produce una scaletta ap-
pena funzionale al testo da
realizzare.
Produce una scaletta per
nulla funzionale al testo da
realizzare o non produce
alcuna scaletta.
Sintetizza i contenuti (in
relazione all’obiettivo del-
la comunicazione) in mo-
do immediato e corretto.
Sintetizza i contenuti (in
relazione all’obiettivo del-
la comunicazione) in mo-
do chiaro e quasi sempre
corretto.
Sintetizza i contenuti (in
relazione all’obiettivo del-
la comunicazione) in mo-
do sufficientemente cor-
retto.
Sintetizza i contenuti (in
relazione all’obiettivo del-
la comunicazione) in mo-
do insufficiente.
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Distribuisce molto bene le
informazioni in relazione
al destinatario.
Rivede e stila un editing fi-
nale corretto.
Distribuisce informazio-
ni in modo impreciso e in-
completo rispetto al desti-
natario.
Rivede e stila un editing fi-
nale non accorgendosi di
alcuni errori.
Distribuisce le informa-
zioni procedendo in modo
non scorrevole né facil-
mente comprensibile al
destinatario.
Rivede e stila un editing fi-
nale con alcuni gravi er-
rori ortografici e gram-
maticali.
Distribuisce le informa-
zioni procedendo in modo
poco scorrevole e incom-
prensibile al destinatario.
Rivede e stila un editing fi-
nale con troppi errori or-
tografici e grammaticali.
Rivede e stila un editing fi-
nale corretto.
Rivede e stila un editing fi-
nale non accorgendosi di
alcuni errori.
Rivede e stila un editing fi-
nale con alcuni gravi er-
rori ortografici e gram-
maticali.
Rivede e stila un editing fi-
nale con troppi errori or-
tografici e grammaticali.
Distribuisce molto bene le
informazioni in relazione
al destinatario.
Distribuisce informazio-
ni in modo impreciso e in-
completo rispetto al desti-
natario.
Distribuisce le informa-
zioni procedendo in modo
non scorrevole né facil-
mente comprensibile al
destinatario.
Distribuisce le informa-
zioni procedendo in modo
poco scorrevole e incom-
prensibile al destinatario.
Riconosce i propri dub-
bi/errori e ricorre al di-
zionario e/o ad altre fonti
per migliorare l’elaborato.
Riconosce i propri dub-
bi/errori, ricorre al dizio-
nario e/o ad altre fonti, ma
non migliora l’elaborato
poiché utilizza i supporti
in modo improprio.
Riconosce i propri errori
ma non sa precisamente a
quali strumenti/risorse ri-
correre per migliorare l’e-
laborato e risolvere i pro-
pri dubbi.
Non si accorge neppure
degli errori né ricorre al-
l’utilizzo dei dizionari e/o
ad altre fonti per miglio-
rare il suo lavoro.
Produce una scaletta fun-
zionale al testo da realiz-
zare.
Produce una scaletta poco
funzionale al testo da rea-
lizzare.
Produce una scaletta ap-
pena funzionale al testo da
realizzare.
Produce una scaletta per
nulla funzionale al testo da
realizzare o non produce
alcuna scaletta.
Rivolgendosi a destinata-
ri diversi modifica con fa-
cilità il proprio messaggio.
Rivolgendosi a destinata-
ri diversi modifica con
qualche difficoltà il pro-
prio messaggio.
Rivolgendosi a destinata-
ri diversi modifica con
difficoltà il proprio mes-
saggio.
Rivolgendosi a destinata-
ri diversi non sa modifi-
care il proprio messaggio.
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PORTFOLIO Sezione Settima - La valutazione
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ci
Distribuisce molto bene le
informazioni in relazione
al destinatario.
Rivede e stila un editing fi-
nale corretto.
Rivede e stila un editing fi-
nale non accorgendosi di
alcuni errori.
Distribuisce informazio-
ni in modo impreciso e in-
completo rispetto al desti-
natario.
Rivede e stila un editing fi-
nale con alcuni gravi er-
rori ortografici e gram-
maticali.
Distribuisce le informa-
zioni procedendo in modo
non scorrevole né facil-
mente comprensibile al
destinatario.
Distribuisce le informa-
zioni procedendo in modo
poco scorrevole e incom-
prensibile al destinatario.
Rivede e stila un editing fi-
nale con troppi errori or-
tografici e grammaticali.
Riconosce i propri dub-
bi/errori e ricorre al di-
zionario e/o ad altre fonti
per migliorare l’elaborato.
Riconosce i propri dub-
bi/errori, ricorre al dizio-
nario e/o ad altre fonti, ma
non migliora l’elaborato
poiché utilizza i supporti
in modo improprio.
Riconosce i propri errori
ma non sa precisamente a
quali strumenti/risorse ri-
correre per migliorare l’e-
laborato e risolvere i pro-
pri dubbi.
Non si accorge neppure
degli errori né ricorre al-
l’utilizzo dei dizionari e/o
ad altre fonti per miglio-
rare il suo lavoro.
Produce una scaletta fun-
zionale al testo da realiz-
zare.
Produce una scaletta poco
funzionale al testo da rea-
lizzare.
Produce una scaletta ap-
pena funzionale al testo da
realizzare.
Produce una scaletta per
nulla funzionale al testo da
realizzare o non produce
alcuna scaletta.
Sintetizza i contenuti (in
relazione all’obiettivo del-
la comunicazione) in mo-
do immediato e corretto.
Sintetizza i contenuti (in
relazione all’obiettivo del-
la comunicazione) in mo-
do chiaro e quasi sempre
corretto.
Sintetizza i contenuti (in
relazione all’obiettivo del-
la comunicazione) in mo-
do sufficientemente cor-
retto.
Sintetizza i contenuti (in
relazione all’obiettivo del-
la comunicazione) in mo-
do insufficiente.
Codifica tutte le informa-
zioni parafrasandole in
modo corretto.
Codifica quasi tutte le in-
formazioni parafrasando-
le con alcune imprecisio-
ni.
Codifica solo parzialmen-
te le informazioni facen-
done semplicemente una
sintesi.
Codifica un numero in-
sufficiente di informazio-
ni non riuscendo neppure
a sintetizzarle.
Interagisce con interlocu-
tori differenti, controlla
la sua conversazione ri-
manendo coerente con
l’argomento e utilizzando
una forma comunicativa-
mente corretta.
Interagisce con interlocu-
tori differenti, controlla
la sua conversazione ri-
manendo coerente con
l’argomento e utilizzando
una forma comunicativa-
mente imprecisa.
Interagisce con interlocu-
tori differenti, controlla
la sua conversazione ri-
manendo coerente con
l’argomento e utilizzando
una forma comunicativa-
mente non adeguata e
scorretta.
Interagisce con interlocu-
tori differenti procedendo
nella conversazione per
associazioni e in una for-
ma non corretta e/o ina-
deguata.
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PORTFOLIO Sezione Settima - La valutazione
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Riconosce la tipologia del
testo e le sue caratteristi-
che comunicative.
Riconosce in modo solo
formale ed esteriore i
principali tipi di testo e le
sue caratteristiche comu-
nicative.
Riconosce solo alcuni
tipi di testo e alcune sue
caratteristiche comuni-
cative.
Non riconosce i tipi di te-
sto né le sue caratteristiche
comunicative.
Distribuisce molto bene le
informazioni in relazione
al destinatario.
Distribuisce informazio-
ni in modo impreciso e in-
completo rispetto al desti-
natario.
Distribuisce le informa-
zioni procedendo in modo
non scorrevole né facil-
mente comprensibile al
destinatario.
Distribuisce le informa-
zioni procedendo in modo
poco scorrevole e incom-
prensibile al destinatario.
Rivede e stila un editing fi-
nale corretto.
Rivede e stila un editing fi-
nale non accorgendosi di
alcuni errori.
Rivede e stila un editing fi-
nale con alcuni gravi er-
rori ortografici e gram-
maticali.
Rivede e stila un editing fi-
nale con troppi errori or-
tografici e grammaticali.
Riconosce i propri dub-
bi/errori e ricorre al di-
zionario e/o ad altre fonti
per migliorare l’elaborato.
Riconosce i propri dub-
bi/errori, ricorre al dizio-
nario e/o ad altre fonti, ma
non migliora l’elaborato
poiché utilizza i supporti
in modo improprio.
Riconosce i propri errori
ma non sa a quali stru-
menti/risorse precisamen-
te ricorrere per migliora-
re l’elaborato e risolvere i
propri dubbi.
Non si accorge neppure
degli errori né ricorre al-
l’utilizzo dei dizionari e/o
ad altre fonti per miglio-
rare il suo lavoro.
Riconosce in un testo tut-
ti i fatti, le idee fonda-
mentali, i punti di vista e/o
le finalità, con il rispetti-
vo lessico specifico.
Riconosce in un testo qua-
si tutti i fatti, le idee fon-
damentali, i punti di vista
e/o le finalità, con il ri-
spettivo lessico specifico.
Riconosce in un testo so-
lo i principali fatti, idee
fondamentali, punti di vi-
sta e/o finalità, indivi-
duando parzialmente il ri-
spettivo lessico specifico.
Riconosce in un testo so-
lo alcuni fatti, idee fonda-
mentali, punti di vista e/o
finalità, individuando po-
che volte o per nulla il ri-
spettivo lessico specifico.
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Utilizza il dizionario molto
lentamente e/o senza sape-
re come e dove cercare i ter-
mini.
RUBRICA GENERALE - AREA LINGUISTICA - LINGUA INGLESE
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PORTFOLIO Sezione Settima - La valutazione
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Sa leggere e decodificare le
richieste riportate su un mo-
dulo, le sa trascrivere e com-
pilare correttamente, verifi-
ca autonomamente e velo-
cemente il form di registra-
zione.
Sa leggere e decodificare le
richieste riportate su un mo-
dulo, le sa trascrivere e com-
pilare correttamente, ma ha
bisogno di un po' di tempo
per verificare autonoma-
mente il form di registra-
zione.
Sa leggere e decodificare le
richieste riportate su un mo-
dulo, ma commette alcuni
errori di trascrizione e com-
pilazione, non è autonomo
nel verificare il form di re-
gistrazione.
Sa leggere le richieste ri-
portate su un modulo, ma le
decodifica a stento e non sa
trascrivere e compilare quan-
to indicato.
Scrive un testo scorrevole e
coerente, senza alcun erro-
re lessicale e/o o grammati-
cale.
Scrive un testo coerente con
pochi errori lessicali, ma
non privo di errori di gram-
matica
Scrive un testo appena co-
erente con diversi errori
lessicali e/o di grammatica.
Scrive un testo confuso e/o
con parecchi errori di ogni
sorta.
Utilizza il dizionario velo-
cemente sapendo con preci-
sione come e dove cercare i
termini.
Utilizza il dizionario sapen-
do come e dove cercare i ter-
mini.
Utilizza il dizionario lenta-
mente sapendo appena come
e dove cercare i termini.
Sa cercare informazioni e
le legge con una pronuncia
precisa; le decodifica e le in-
terpreta in modo funzionale
all'elaborazione di un testo.
Sa cercare informazioni e
le legge con una pronuncia
quasi precisa; le decodifica
e le interpreta in modo fun-
zionale all’elaborazione di
un testo.
Sa cercare informazioni ma
le legge con una pronuncia
stentata. Ha qualche diffi-
coltà a decodificare e a in-
terpretare in modo funzio-
nale all’elaborazione di un
testo.
Non sa cercare informazio-
ni e non sa leggerle con una
pronuncia corretta. Incontra
serie difficoltà a decodifica-
re e a interpretare in modo
funzionale all’elaborazione
di un testo.
Riesce solo a identificare al-
cuni elementi della comuni-
cazione ricevuta, frainten-
dendo quanto ha ascoltato.
Da
re
/R
ice
ve
re
inf
orm
azi
oni
in
fo
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ral
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in
lin
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les
e
Ascolta comunicazioni ver-
bali riuscendo a parafrasare
o a sintetizzare corretta-
mente ciò che ha ascoltato.
Ascolta comunicazioni ver-
bali riuscendo parzialmente
a parafrasare o a sintetizza-
re ciò che ha ascoltato.
Ascolta comunicazioni ver-
bali riuscendo solo ad iden-
tificare l'argomento che ha
ascoltato.
Ascolta comunicazioni ver-
bali fraintendendo ciò che ha
ascoltato.
Comprende e decodifica le
informazioni, parafrasando e
sintetizzando con precisione
quanto ha ascoltato.
Comprende e decodifica le
informazioni, parafrasando e
sintetizzando parzialmente
quanto ha ascoltato.
Comprende e decodifica le
informazioni, riuscendo so-
lo a identificare l'argomen-
to ascoltato.
Rielabora interiorizzando
personalmente le informa-
zioni ricevute e risponde
coerentemente all'interlocu-
tore fornendogli nuove ri-
flessioni.
Rielabora interiorizzando le
informazioni ricevute e ri-
sponde coerentemente al-
l’interlocutore.
Comprende sostanzialmen-
te ciò che gli viene detto, ma
ha qualche difficoltà a ri-
spondere coerentemente al-
l’interlocutore.
È incerto nella comprensio-
ne, le sue risposte sono in-
coerenti rendendo difficile il
procedere della conversa-
zione.
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PORTFOLIO Sezione Settima - La valutazione
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Identifica i principi costitu-
zionali e comunitari e di-
mostra di saper raccogliere
informazioni finalizzate ai
propri diritti e doveri nei di-
versi ambiti.
Identifica i principi costitu-
zionali e comunitari dimo-
strando di saper raccogliere
informazioni, ma non di sa-
perle gestire riguardo propri
diritti e doveri nei diversi
ambiti.
Identifica i principi costitu-
zionali e comunitari ma non
sa reperire le informazioni
che gli consentano di eser-
citare i propri diritti e dove-
ri nei diversi ambiti.
Non identifica i principi co-
stituzionali e/o comunitari
e/o non sa reperire le infor-
mazioni che gli consentano
di esercitare i propri diritti e
doveri nei diversi ambiti.
Conosce diritti e doveri del-
la cittadinanza, sa reperire le
informazioni necessarie per
accedere a strutture e servi-
zi, e dimostra comporta-
menti congruenti.
Conosce diritti e doveri del-
la cittadinanza, sa reperire le
informazioni necessarie per
accedere a strutture e servi-
zi, dimostra comportamen-
ti congruenti solo in rela-
zione ai propri diritti.
Conosce diritti e doveri del-
la cittadinanza, sa reperire le
informazioni necessarie per
accedere a strutture e servi-
zi, non dimostra comporta-
menti congruenti in relazio-
ne sia ai propri diritti che ai
propri doveri.
Non conosce quali sono i
suoi diritti e doveri di citta-
dinanza e/o non sa reperire
le informazioni necessarie
per accedere a strutture e ser-
vizi.
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Conosce i diversi operatori
economici e il loro ruolo, sa
simulare i principali adem-
pimenti bancari e postali di
un soggetto economico.
Conosce i diversi operatori
economici e il loro ruolo, sa
simulare con qualche diffi-
coltà i principali adempi-
menti bancari e postali di un
soggetto economico.
Conosce i diversi operatori
economici e il loro ruolo, ma
non sa simulare i principali
adempimenti bancari e po-
stali di un soggetto econo-
mico.
Non conosce i diversi ope-
ratori economici e il loro
ruolo, né sa simulare i prin-
cipali adempimenti bancari
e postali di un soggetto eco-
nomico.
Conosce le relazioni tra gli
operatori economici e tra i
principali indicatori dell’e-
conomia e li sa rappresen-
tare.
Conosce le relazioni tra gli
operatori economici e tra i
principali indicatori dell’e-
conomia, ma non li sa rap-
presentare.
Conosce le relazioni tra gli
operatori economici, ma non
tra i principali indicatori
dell’economia e non li sa
rappresentare.
Non conosce le relazioni tra
gli operatori economici né
tra i principali indicatori
dell’economia e non li sa
rappresentare.
Conosce gli elementi legis-
lativi e istituzionali relativi
alle Pari Opportunità, rico-
nosce la specificità del sog-
getto, valorizza le differen-
ze di genere e adegua il pro-
prio linguaggio.
Conosce gli elementi legis-
lativi e istituzionali relativi
alle Pari Opportunità, rico-
nosce la specificità del sog-
getto, valorizza le differen-
ze di genere, ma non adegua
il proprio linguaggio.
Conosce gli elementi legis-
lativi e istituzionali relativi
alle Pari Opportunità, rico-
nosce la specificità del sog-
getto, ma non valorizza le
differenze di genere né ade-
gua il proprio linguaggio.
Non conosce gli elementi le-
gislativi e istituzionali rela-
tivi alle Pari Opportunità,
non riconosce la specificità
del soggetto, non valorizza
le differenze di genere e non
adegua il proprio linguaggio.
Individua gli organismi lo-
cali relativi al mondo del
lavoro, conosce i servizi da
loro offerti e sa accedere ad
essi.
Individua gli organismi lo-
cali relativi al mondo del la-
voro, conosce i servizi da lo-
ro offerti, ma non sa acce-
dere ad essi.
Individua gli organismi lo-
cali relativi al mondo del la-
voro, ma non conosce i ser-
vizi da loro offerti e non sa
accedere ad essi.
Non individua gli organismi
locali relativi al mondo del
lavoro, non conosce i servi-
zi da loro offerti e non sa ac-
cedere ad essi.
Conosce gli elementi delle
fondamentali tipologie con-
trattuali e sa leggere/com-
prendere/redigere documen-
ti inerenti la propria posi-
zione lavorativa.
Conosce gli elementi delle
fondamentali tipologie con-
trattuali e sa leggere/com-
prendere documenti ine-
renti la propria posizione la-
vorativa, ma non li sa redi-
gere.
Conosce gli elementi delle
fondamentali tipologie con-
trattuali e sa appena legge-
re documenti inerenti la pro-
pria posizione lavorativa,
ma non li sa comprendere né
redigere.
Non conosce gli elementi
delle fondamentali tipologie
contrattuali e/o non sa nep-
pure leggere documenti ine-
renti la propria posizione la-
vorativa.
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ro Conosce gli operatori del
mondo del lavoro e le loro
relazioni, comprende le di-
namiche legate alla doman-
da e all’offerta del lavoro.
Conosce gli operatori del
mondo del lavoro e le loro
relazioni, comprende le di-
namiche legate solo alla do-
manda del lavoro.
Conosce gli operatori del
mondo del lavoro e le loro
relazioni, ma non compren-
de le dinamiche legate alla
domanda/offerta del lavoro.
Non conosce gli operatori
del mondo del lavoro e le lo-
ro relazioni, non comprende
le dinamiche legate alla do-
manda/offerta del lavoro.
Conosce i valori/diritti uma-
ni individuali e collettivi
universalmente riconosciuti,
e sa dedurre e mettere in at-
to comportamenti coerenti.
Ha una conoscenza limita-
ta dei valori/diritti umani in-
dividuali e collettivi univer-
salmente riconosciuti, e sa
dedurre da essi comporta-
menti coerenti.
Ha una conoscenza limita-
ta dei valori/diritti umani in-
dividuali e collettivi univer-
salmente riconosciuti, e non
sa riconoscere la propria
incoerenza nei comporta-
menti.
Ha solo una conoscenza su-
perficiale e limitata dei va-
lori/diritti umani individua-
li e collettivi universalmen-
te riconosciuti.
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Individua le diverse tipolo-
gie di organizzazione e ri-
conosce i rispettivi obiettivi,
definisce i propri obiettivi al-
l’interno dell’organizzazio-
ne di cui fa parte.
Individua le diverse tipolo-
gie di organizzazione e ri-
conosce i rispettivi obiettivi,
ma non sa definire i propri
obiettivi all’interno dell’or-
ganizzazione di cui fa parte.
Sa solo descrivere le diver-
se tipologie di organizza-
zione.
Non sa definire un’organiz-
zazione né sa individuarne le
caratteristiche.
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Riconosce le principali cau-
se e i principali effetti di un’
area/evento storico, li sa
rappresentare, sa collocare
quegli avvenimenti nello
spazio e nel tempo.
Riconosce le principali cau-
se e i principali effetti di un’
area/evento storico e li sa
rappresentare.
Riconosce le principali cau-
se e i principali effetti di
un’area/evento storico e non
li sa rappresentare.
Non individua né le cause
e/o né gli effetti di un’a-
rea/evento storico.
Identifica e descrive gli ele-
menti significativi che con-
traddistinguono periodi sto-
rici e aree geografiche di-
versi, sa esporre confronti e
interrelazioni.
Identifica e descrive gli ele-
menti significativi che con-
traddistinguono periodi sto-
rici e aree geografiche di-
versi, ma non sa esporre al-
cun confronto.
Sa solo identificare e de-
scrivere gli elementi signi-
ficativi che contraddistin-
guono aree geografiche di-
verse.
Non identifica gli elementi
significativi che contraddi-
stinguono periodi storici e
aree geografiche diversi.
Sa descrivere e rappresenta-
re ruoli, posizioni ed ele-
menti che caratterizzano
un’organizzazione, li sa ri-
conoscere in un contesto
reale.
Sa descrivere e rappresenta-
re ruoli, posizioni ed ele-
menti che caratterizzano
un’organizzazione, ma non
li sa riconoscere in un con-
testo reale.
Ha una conoscenza solo ap-
prossimativa di ruoli, posi-
zioni ed elementi che carat-
terizzano un’organizzazione.
Non sa descrivere alcuno de-
gli elementi che caratteriz-
zano un’organizzazione.
Conosce e sa rappresentare
i principali processi orga-
nizzativi di un’azienda, sa
contestualizzare il proprio
ruolo all’interno dell’orga-
nizzazione di cui fa parte e
sa mettere in atto pratiche
operative coerenti.
Conosce e sa rappresentare
i principali processi orga-
nizzativi di un’azienda, sa
contestualizzare il proprio
ruolo all’interno dell’orga-
nizzazione di cui fa parte ma
non riconosce le incoerenze
nelle proprie pratiche ope-
rative.
Conosce i principali proces-
si organizzativi di un’azien-
da ma non sa contestualiz-
zare il proprio ruolo all’in-
terno dell’organizzazione di
cui fa parte.
Non conosce i principali
processi organizzativi di
un’azienda e/o non sa con-
testualizzare il proprio ruo-
lo all’interno dell’organiz-
zazione di cui fa parte.
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oli Identifica quali strumenti
hanno caratterizzato l’inno-
vazione tecnico-scientifica
nel corso del tempo, sa leg-
gere e riprodurre grafici,
schemi, mappe, tabelle che
li rappresentano.
Identifica quali strumenti
hanno caratterizzato l’inno-
vazione tecnico-scientifica
nel corso del tempo, sa so-
lo leggere grafici, schemi,
mappe, tabelle che li rap-
presentano.
Identifica quali strumenti
hanno caratterizzato l’inno-
vazione tecnico-scientifica
nel corso del tempo.
Non conosce le innovazioni
tecnico-scientifiche e i rela-
tivi strumenti che le hanno
caratterizzate nel corso del
tempo.
Dimostra di comprendere il
concetto di successione tem-
porale, raccoglie documen-
tazioni storiche, ricava in-
formazioni e realizza map-
pe/schemi che rappresenta-
no la società contemporanea
come prodotto delle vicen-
de del passato.
Dimostra di comprende il
concetto di successione tem-
porale, raccoglie documen-
tazioni storiche e ricava in-
formazioni, ma non fa uso di
strumenti per rappresentare
il legame tra passato e pre-
sente.
Dimostra di comprendere il
concetto di successione tem-
porale, ma non raccoglie do-
cumentazioni storiche sulla
società.
Dimostra di non compren-
dere il concetto di succes-
sione temporale e non rac-
coglie alcuna documenta-
zione di carattere storico.
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Identifica e rappresenta con
mappe/schemi quali fattori
causano equilibrio/disequili-
brio tra risorse disponibili e
bisogni, illustra quali rischi
ambientali possono derivare
dal proprio comportamento
e propone soluzioni alterna-
tive.
Identifica quali fattori cau-
sano equilibrio/disequilibrio
tra risorse disponibili e bi-
sogni, illustra quali rischi
ambientali possono derivare
dal proprio comportamento.
Identifica quali fattori cau-
sano equilibrio/disequilibrio
tra risorse disponibili e bi-
sogni; comprende appena
quali rischi ambientali pos-
sono derivare dal proprio
comportamento.
Non identifica quali fattori
causano equilibrio/disequi-
librio tra risorse disponibili
e bisogni, e/o non compren-
de quali rischi ambientali
possono derivare dal proprio
comportamento.
Illustra le relazioni proprie
dell’ecosistema, individua
comportamenti ecologici
individuali e collettivi che
dimostrano il rispetto di
regole di educazione am-
bientale.
Illustra le relazioni proprie
dell’ecosistema e ha una co-
noscenza approssimativa
dei comportamenti ecolo-
gici individuali e collettivi
che dimostrano il rispetto di
regole di educazione am-
bientale.
Presenta in modo superfi-
ciale le relazioni proprie
dell’ecosistema, conosce ap-
pena i comportamenti eco-
logici individuali e colletti-
vi che dimostrano il rispet-
to di regole di educazione
ambientale.
Non conosce e non sa illu-
strare le relazioni proprie
dell’ecosistema, né conosce
i comportamenti ecologici
individuali e collettivi che
dimostrano il rispetto di
regole di educazione am-
bientale.
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Identifica in completa auto-
nomia tutte le figure geo-
metriche presenti nel caso
esaminato.
Identifica quasi in autono-
mia tutte le figure geometri-
che presenti nel caso esami-
nato. Un leggero intervento
del formatore è sufficiente a
risolvere le difficoltà.
Identifica in autonomia so-
lo le principali figure geo-
metriche presenti nel caso
esaminato, ma ha spesso bi-
sogno dell’aiuto del forma-
tore.
Non è in grado di identifi-
care neanche le principali fi-
gure presenti nel caso esa-
minato. Anche se aiutato ha
molte difficoltà.
Individua tutte le grandezze
e le misure sempre corret-
tamente.
Individua tutte le grandezze
e le misure abbastanza cor-
rettamente, anche se con
qualche imprecisione.
Individua tutte le grandezze
e le misura correttamente so-
lo se guidato e aiutato co-
stantemente.
Anche se aiutato e guidato
non riesce ad identificare e/o
a misurare le grandezze in
esame.
Conosce e usa bene in au-
tonomia tutte le misure con-
venzionali proprie della geo-
metria.
Conosce e usa in modo ap-
propriato le misure conven-
zionali proprie della geo-
metria, anche se a volte ha
bisogno di qualche inter-
vento del formatore.
Conosce e usa solo le prin-
cipali misure geometriche
convenzionali, e solo con
continui interventi del for-
matore usa in modo corret-
to le altre.
Non riesce ad esprimere le
misure geometriche con le
unità appropriate. Malgrado
l’intervento costante del for-
matore, non è in grado di
esprimerle in modo corretto,
a causa delle numerose la-
cune nelle conoscenze spe-
cifiche.
Calcola in modo corretto tut-
ti gli elementi richiesti del-
le figure in esame. Compie
in autonomia l’analisi dei da-
ti e i calcoli necessari.
Calcola in modo corretto e
in autonomia quasi tutti gli
elementi richiesti delle figu-
re in esame.
Calcola in modo corretto so-
lo alcuni e/o i principali ele-
menti richiesti delle figure in
esame. Negli altri casi ha bi-
sogno di essere guidato per
giungere alla completa so-
luzione.
Neppure aiutato, riesce a
calcolare misure geometri-
che come perimetri, aree e
volumi.
Le operazioni sono effet-
tuate, secondo la loro tipo-
logia, tutte in modo corret-
to. La coerenza dei risultati
è puntualmente verificata.
Le operazioni sono effet-
tuate, secondo la loro tipo-
logia, quasi sempre in modo
corretto. Non è sempre ve-
rificata la coerenza dei ri-
sultati.
Alcuni modi di operare ti-
pici delle operazioni usate
non sono usati in modo cor-
retto, e le operazioni giun-
gono a risultati corretti so-
lo con l’aiuto del formatore.
Non conosce il significato
delle operazioni usate e le
soluzioni sono errate. Non ha
consapevolezza dell’errore
compiuto e non riesce ad uti-
lizzare e applicare i sugge-
rimenti che riceve.
Pianifica correttamente le
sequenze delle operazioni,
conosce e applica sempre co-
erentemente le proprietà dei
vari tipi di numeri. Le ap-
prossimazioni e troncamen-
ti sono adeguati. Il calcolo è
svolto in autonomia, i risul-
tati parziali sono costante-
mente monitorati.
Nel complesso pianifica cor-
rettamente la sequenza in
modo corretto, conosce e ap-
plica con successo le pro-
prietà delle operazioni.
Qualche volta commette er-
rori nel calcolo a causa di
distrazioni e imprecisioni.
Solo con continui interven-
ti di aiuto riesce a comple-
tare l’intera sequenza di
operazioni e ad ottenere ri-
sultati corretti.
La sequenza non è corretta,
ci sono errori nell’ordine di
svolgimento e nei calcoli do-
vuti alle mancate conoscen-
ze del modo di operare di al-
cuni numeri e operatori.
L’aiuto non è risolutivo del
problema.
Applica in modo corretto la
strategia risolutiva propria
del campo prescelto e cal-
cola correttamente gli ele-
menti. Il processo risolutivo
è monitorato e gestito in au-
tonomia.
Sceglie e applica in autono-
mia il settore matematico ap-
propriato per giungere alla
soluzione. Consegue il ri-
sultato voluto con alcune im-
precisioni e incertezze.
Solo se guidato sceglie e ap-
plica il settore matematico
prescelto e giunge a risulta-
ti corretti.
Non riesce a comprendere la
possibilità di utilizzare altri
settori per arrivare al risul-
tato voluto. Non sa come ap-
plicare le strategie proprie
del settore prescelto e qua-
si mai giunge a conseguire
risultati corretti.
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i L’allievo utilizza sempre lo
strumento di calcolo secon-
do le necessità, sfruttando
tutta la sua potenzialità. I ri-
sultati sono verificati nel
loro logico ordine di gran-
dezza e valutati sempre cor-
rettamente e in modo assi-
duo.
Lo strumento di calcolo è
usato in modo corretto e au-
tonomo; alcune funzioni o
potenzialità non sono ade-
guatamente sfruttate.
L’intervento del formatore è
determinante per l’uso cor-
retto e adeguato dello stru-
mento di calcolo e per rag-
giungere i risultati voluti.
L’allievo non sa usare lo
strumento di calcolo se non
nelle sue funzioni elemen-
tari. Non riconosce o non
corregge gli errori e anche
se aiutato, non usa in modo
corretto le sequenze ed i ta-
sti.
I dati sono correttamente ri-
conosciuti e trasformati in
incognite e costanti. Le
equazioni e/o i sistemi sono
risolti correttamente dal
punto di vista formale e dei
risultati. Il processo risolu-
tivo è monitorato e verifica-
to. Sceglie e usa corretta-
mente anche il metodo gra-
fico.
La pianificazione della se-
quenza operativa è corretta.
L’equazione o il sistema so-
no correttamente formaliz-
zati. Gli errori nello svolgi-
mento sono solo di calcolo
e l’allievo ne ha la consape-
volezza, per cui li corregge
autonomamente. Il metodo
grafico, quando usato, ha so-
lo qualche imprecisione.
Solo una guida costante gli
permette di formalizzare l’e-
quazione o il sistema. Non
sempre i risultati sono cor-
retti solo per errori di calcolo
e di metodo. Il metodo riso-
lutivo grafico è molto im-
preciso.
Non riesce a formalizzare
l’equazione o il sistema.
Anche se aiutato, non pro-
cede nella risoluzione. Qua-
lora li raggiunga, accetta i ri-
sultati qualsiasi essi siano.
Non riesce ad applicare la
metodologia grafica di riso-
luzione.
Le proprietà formali sono
applicate in modo da rica-
vare le formule inverse in
modo corretto. Il procedi-
mento è controllato e verifi-
cato.
Le proprietà formali sono
applicate in modo da rica-
vare le formule inverse in
modo corretto. Piccoli erro-
ri formali non pregiudicano
il risultato.
A partire dalla formula ini-
ziale, riesce a ricavare dati
mediante le formule inverse
solo se guidato nel percor-
so.
La sequenza logica per ri-
cavare la formula inversa è
incompleta o errata, non si
sviluppa e non permette di
raggiungere alcun risultato.
Anche aiutato, l’allievo non
sviluppa il processo.
La sequenza logica di tra-
sformazione e impostazione
è corretta, i dati sono rico-
nosciuti e utilizzati corret-
tamente. La sequenza per-
mette di raggiungere con-
cretamente risultati adegua-
ti. Il processo è ben monito-
rato.
La sequenza logica è cor-
retta, i dati sono riconosciuti
e utilizzati correttamente.
La sequenza, pianificata au-
tonomamente, permette di
raggiungere risultati ade-
guati.
La logica dei dati è eviden-
te solo nelle sue linee prin-
cipali, il processo è solo de-
lineato. L’aiuto necessario
per determinarne tutti gli
aspetti, gli permette di com-
pletare la trasformazione e
impostare un processo com-
pleto.
Non si riconoscono i dati
presenti nel problema. La se-
quenza logica che permette-
rebbe di risolvere il proble-
ma non è impostata o è in-
completa.
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Il campo di applicabilità è in-
terpretato correttamente dal
punto di vista statistico. I da-
ti sono identificati nella lo-
ro varietà e nei legami che li
regolano.
Il fenomeno è riconosciuto
come oggetto di possibile
trattazione statistica, alcuni
dati o loro correlazioni, non
indispensabili, sono dimen-
ticati.
L’aiuto è indispensabile per
riconoscere il fenomeno co-
me oggetto di applicabilità
statistica, i dati necessari so-
no riconosciuti ma non in
modo autonomo.
I fenomeni non sono tratta-
ti dal punto di vista statisti-
co. La valenza statistica dei
dati presi in esame non è ri-
conosciuta, classi di dati so-
no dimenticati.
La tabella è ordinata, chia-
ra e completa. L’ordine usa-
to permette di trattare facil-
mente i dati presi in esame.
La completezza è controlla-
ta.
La tabella è completata in
autonomia, alcuni dati non
sono correttamente inseriti.
La tabella contiene solo i da-
ti principali, alcune conclu-
sioni non sono possibili. Il
completamento avviene so-
lo con l’aiuto del formatore.
La tabella è incompleta e
disordinata, non permette di
elaborare dati e conclusioni.
Nel raccogliere i dati nella
tabella non è compresa la lo-
ro logica correlazione, e
quindi gli inserimenti sono
errati.
I concetti e i modi di tratta-
re i dati dal punto di vista
statistico e probabilistico
sono ben presenti e ottima-
mente sviluppati. La loro ap-
plicazione e il loro control-
lo sono puntuali e precisi.
I concetti e i modi di tratta-
re i dati dal punto di vista
statistico e probabilistico
sono ben presenti e il loro
sviluppo è completo. La lo-
ro applicazione è puntuale e
precisa.
L’applicazione dei concetti
statistici per ricavare infor-
mazioni è disordinata e in-
completa. Solo con aiuto
esterno l’allievo ordina il
proprio modo di procedere e
applica correttamente i con-
cetti del calcolo statistico.
I concetti e i modi di tratta-
re i dati dal punto di vista
statistico non sono cono-
sciuti, si procede a tentativi,
in modo disordinato e in-
completo.
Il grafico è corretto e com-
pleto e permette una facile
lettura e interpretazione dei
dati.
Il grafico è corretto e com-
pleto, ma le scale usate non
permettono una facile lettu-
ra dei dati o l’interpretazio-
ne delle conclusioni.
La tipologia di grafico scel-
ta è corretta e permettereb-
be l’interpretazione dei da-
ti. Le scale e l’ordine dei da-
ti non sono corretti e solo
con l’intervento esterno si ri-
solvono incongruenze, in-
completezze e difficoltà di
lettura.
Il grafico è incompleto o il-
leggibile, oppure quello scel-
to non permette una corret-
ta valutazione dei dati.
Il grafico tracciato è corret-
to, completo e corrisponde al
reale andamento del feno-
meno, la lettura e l’inter-
pretazione permettono di
trarre utili conclusioni.
Il grafico tracciato è corret-
to, completo e corrisponde al
reale andamento del feno-
meno. La lettura e l’inter-
pretazione permettono di
trarre utili conclusioni, però
alcuni punti che darebbero
informazioni supplementari
non sono sufficientemente
individuati o determinati.
Il grafico è delineato nel suo
andamento, ma solo i suoi
punti principali sono indivi-
duati. Molte informazioni
che potrebbero essere de-
sunte non sono leggibili. Il
completamento avviene, ma
solo con l’intervento del
formatore.
Il grafico tracciato è errato,
non corrisponde al reale an-
damento del fenomeno. I da-
ti che se ne ricavano porta-
no a conclusioni erronee.
I concetti e i modi di opera-
re con la probabilità sono
ben chiari, puntualmente
applicati e forniscono un
reale aiuto nella previsione
dell’andamento del fenome-
no osservato.
I concetti e i modi di opera-
re con la probabilità sono
ben chiari, puntualmente
applicati e forniscono un rea-
le aiuto nella previsione del-
l’andamento del fenomeno
osservato. Alcune impreci-
sioni nell’applicazione mo-
dificano in modo non sensi-
bile le conclusioni.
L’applicazione del calcolo
probabilistico è ridotto al-
l’essenziale, le informazio-
ni sono approssimative. La
guida lo aiuta a raffinare il
processo e aumentare le in-
formazioni che si possono ri-
cavare.
Le conclusioni tratte sono
errate per difettosa cono-
scenza dei concetti probabi-
listici o per la loro incom-
pleta o errata applicazione.
Le informazioni così cono-
sciute portano ad errate con-
clusioni.
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pic
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Il fenomeno è chiaro nei suoi
contenuti e aspetti, tutti i da-
ti necessari sono osservati,
raccolti e misurati con pro-
cedure idonee.
Il fenomeno è chiaro nei suoi
contenuti e aspetti, i dati os-
servati e raccolti sono mi-
surati con procedure idonee
ma a volte in modo non pre-
ciso oppure parzialmente
incompleto.
È richiesto aiuto per deli-
neare gli aspetti significati-
vi del fenomeno. I dati sono
raccolti e misurati in modo
abbastanza preciso e com-
pleto.
Il fenomeno non è compre-
so nei suoi aspetti essenzia-
li. I dati raccolti non sono
completi oppure erronea-
mente misurati.
Il fenomeno è compreso e
descritto con precisione e si-
gnificatività; i termini usati
sono adeguati, le descrizio-
ni chiare. Tutti gli aspetti so-
no analizzati nelle loro cor-
relazioni.
Il fenomeno è compreso e
descritto in tutti i suoi aspet-
ti; i termini usati e le de-
scrizioni sono abbastanza
chiare. Tutti gli aspetti sono
delineati nelle loro correla-
zioni.
La descrizione del fenome-
no permette di comprender-
lo nelle sue linee essenzia-
li. Gli aspetti sono analizza-
ti ma in modo confuso. È ri-
chiesto molto aiuto per de-
lineare correlazioni e varia-
zioni.
Il fenomeno non è chiaro nei
suoi aspetti, di conseguenza
la descrizione è confusa e in-
completa. I termini sono
generici e le frasi poco chia-
re. Non si analizzano corre-
lazioni e variazioni.
Le ipotesi formulate sono lo-
giche e possibili, la verifica
della loro veridicità è ben de-
lineata come metodologia e
condotta con strumenti ido-
nei. L’analisi dei risultati è
chiara e ben descritta. Il mo-
nitoraggio è attuato e ren-
dicontato.
Le ipotesi formulate sono lo-
giche e possibili, la verifica
della loro veridicità è ben de-
lineata come metodologia e
condotta con idonei stru-
menti. Qualche imprecisio-
ne nelle conclusioni.
Riesce a comprendere ciò
che deve essere verificato, gli
occorre aiuto per definire gli
strumenti e la procedura di
indagine.
Non riesce a formulare ipo-
tesi che non siano banali.
Aiutato a comprendere l’es-
senza di ciò che si vuole in-
dagare, non è in grado di
usare strumenti idonei a ve-
rificarne l’autenticità.
Il modello costruito tiene
conto di tutti i fattori di cam-
biamento. Gli strumenti ma-
tematici usati sono adegua-
ti, il loro sviluppo e l’osser-
vazione permettono di sta-
bilire che il parallelo tra il fe-
nomeno osservato e il mo-
dello costruito è corretto. Il
monitoraggio del fenomeno
è ben delineato nel model-
lo. L’analisi delle conclu-
sione stabilisce osservazio-
ni non banali.
Il modello costruito tiene
conto dei fattori di cambia-
mento. Gli strumenti mate-
matici usati sono adeguati,
il loro sviluppo e l’osserva-
zione permettono di stabili-
re che il parallelo tra il fe-
nomeno osservato e il mo-
dello costruito è corretto.
L’analisi delle conclusione è
sata svolta stabilendo osser-
vazioni non banali.
Il modello traduce il feno-
meno nelle sole linee essen-
ziali. Il completamento e
l’arricchimento si ottengono
solo con un aiuto esterno.
Non si è tradotto il fenome-
no osservato in un modello
matematico coerente. Non si
può stabilire una corrispon-
denza tra la parte sperimen-
tale e i dati del modello co-
struito.
Individua tutte le grandezze
e le misura correttamente.
Individua tutte le grandezze
e le misura correttamente
anche se con qualche aiuto.
Individua tutte le grandezze
e le misure correttamente so-
lo se guidato e aiutato co-
stantemente.
Anche se aiutato e guidato
non riesce ad identificare e/o
misurare le grandezze in
esame.
Conosce e usa bene tutte
le misure convenzionali
del S. I.
Conosce e usa in modo ap-
propriato le misure conven-
zionali proprie della geo-
metria, anche se a volte ha
bisogno di qualche suggeri-
mento.
Conosce e usa le principali
misure convenzionali geo-
metriche, e solo con continui
aiuti usa in modo corretto le
altre.
Non riesce ad esprimere le
misure geometriche con le
unità corrette. L’aiuto co-
stante non è sufficiente a per-
mettergli di esprimerle in
modo corretto a causa di al-
cune lacune nelle conoscen-
ze specifiche.
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PORTFOLIO Sezione Settima - La valutazione
RUBRICA GENERALE - AREA TECNOLOGICA
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Controlla perfettamente il
funzionamento del PC e
delle relative periferiche.
Controlla il funzionamento
del PC e delle relative peri-
feriche.
Ha un parziale controllo
del funzionamento del PC e
delle relative periferiche.
Non sa controllare il fun-
zionamento del PC e delle
relative periferiche.
Sa utilizzare le periferiche in
modo adeguato e veloce.
Sa utilizzare le periferiche
con lievi incertezze.
Sa utilizzare con l’aiuto del
formatore solo le periferiche
principali.
Non è in grado di utilizzare
le periferiche in modo ade-
guato.
È in grado di operare con si-
curezza ed autonomia in re-
te locale (utilizzando le pe-
riferiche condivise, i file e i
programmi).
Chiedendo aiuto, è in grado
di operare in rete locale
(utilizzando le periferiche
condivise, i file e i pro-
grammi).
È in grado di operare in re-
te locale ma con difficoltà
(utilizzando le periferiche
condivise, i file e i pro-
grammi).
Non riesce ad operare in re-
te.
Utilizza con facilità e pa-
dronanza i file e le cartelle
(creare, eliminare, copiare,
salvare, spostare).
Non sempre riesce ad uti-
lizzare i file e le cartelle
(creare, eliminare, copiare,
salvare, spostare).
Utilizza dopo molti tentati-
vi i file e le cartelle (creare,
eliminare, copiare, salvare,
spostare).
Utilizza con molta difficoltà
i file e le cartelle (creare, eli-
minare, copiare, salvare,
spostare).
Attiva con estrema preci-
sione i comandi funzionali
all’obiettivo.
Attiva con qualche incer-
tezza i comandi funzionali
all’obiettivo.
Attiva i comandi funzionali
all’obiettivo solo se aiutato.
Conosce pochi comandi del-
l’applicazione e non riesce
a collegare i comandi con gli
obiettivi.
Modifica in modo rapido e
corretto un documento di te-
sto in formato elettronico.
Modifica un documento di
testo in formato elettronico
in modo corretto ma relati-
vamente lento.
Modifica un documento di
testo in formato elettronico
in modo corretto solo se aiu-
tato.
Ha molte difficoltà nel mo-
dificare un documento di te-
sto in formato elettronico an-
che se aiutato.
Importa ed esporta senza
nessun problema i docu-
menti.
Importa ed esporta con qual-
che incertezza i documenti.
Importa ed esporta docu-
menti solo se aiutato.
Ha molte difficoltà nell’im-
portare ed esportare docu-
menti di testo anche se aiu-
tato.
Avvia in modo corretto e ra-
pido l’applicazione scelta.
Avvia in modo corretto ma
lento l’applicazione scelta.
Avvia con qualche difficol-
tà l’applicazione scelta.
Non individua e non riesce
ad avviare l’applicazione
scelta.
Avvia in modo corretto e ra-
pido l’applicazione scelta.
Avvia in modo corretto ma
lento l’applicazione scelta.
Avvia con qualche difficol-
tà l’applicazione scelta.
Non individua e non riesce
ad avviare l’applicazione
scelta.
Attiva con estrema preci-
sione i comandi funzionali
all’obiettivo.
Attiva con qualche incer-
tezza i comandi funzionali
all’obiettivo.
Attiva i comandi funzionali
all’obiettivo solo se aiutato.
Conosce pochi comandi del-
l’applicazione e non riesce
a collegare i comandi con gli
obiettivi.
Modifica senza nessun pro-
blema un foglio di calcolo in
formato elettronico.
Modifica con qualche in-
certezza un foglio di calco-
lo in formato elettronico.
Modifica un foglio di calco-
lo in formato elettronico so-
lo se aiutato.
Non riesce a modificare un
foglio di calcolo in formato
elettronico anche se aiutato.
Rappresenta in formato gra-
fico un foglio di calcolo in
modo puntuale e corretto.
Rappresenta in formato gra-
fico un foglio di calcolo con
qualche incertezza.
Rappresenta in formato gra-
fico un foglio di calcolo con
l’aiuto del formatore.
Non riesce a rappresentare
in formato grafico un foglio
di calcolo anche se aiutato.
Importa ed esporta senza
nessun problema i docu-
menti.
Importa ed esporta con qual-
che incertezza i documenti.
Importa ed esporta docu-
menti solo se aiutato.
Ha molte difficoltà nell’im-
portare ed esportare docu-
menti di testo anche se aiu-
tato.
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ele
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Avvia in modo corretto e ra-
pido l’applicazione scelta.
Avvia in modo corretto ma
lento l’applicazione scelta.
Avvia con qualche difficol-
tà l’applicazione scelta.
Non individua e non riesce
ad avviare l’applicazione
scelta.
Attiva con estrema preci-
sione i comandi funzionali
all’obiettivo.
Attiva con qualche incer-
tezza i comandi funzionali
all’obiettivo.
Attiva i comandi funzionali
all’obiettivo solo se aiutato.
Conosce pochi comandi del-
l’applicazione e non riesce
a collegare i comandi con gli
obiettivi.
Crea in modo rapido e cor-
retto le maschere in auto-
composizione.
Crea con qualche impreci-
sione le maschere in auto-
composizione.
Crea le maschere in auto-
composizione con l’aiuto
del formatore.
Non riesce a creare le ma-
schere in autocomposizione.
Interroga in modo efficace
l’archivio dati.
Interroga con qualche diffi-
coltà l’archivio dati.
Interroga l’archivio dati con
l’aiuto del formatore.
Non sa interrogare l’archi-
vio dati.
Avvia in modo corretto e ra-
pido l’applicazione scelta.
Avvia in modo corretto ma
lento l’applicazione scelta.
Avvia con qualche difficol-
tà l’applicazione scelta.
Non individua e non riesce
ad avviare l’applicazione
scelta.
Redige in autonomia report
complessi.
Redige in autonomia report
semplici.
Redige report semplici se
aiutato.
Anche se aiutato non è in
grado di realizzare neppure
report semplici.
Attiva con estrema preci-
sione i comandi funzionali
all’obiettivo.
Attiva con qualche incer-
tezza i comandi funzionali
all’obiettivo.
Attiva i comandi funzionali
all’obiettivo solo se aiutato.
Conosce pochi comandi del-
l’applicazione e non riesce
a collegare i comandi con gli
obiettivi.
Imposta rapidamente diver-
se modalità di transizione.
Imposta modalità di trans-
izione ma con alcune im-
precisioni.
Imposta con l’aiuto del for-
matore alcune modalità di
transizione.
Non è in grado di imposta-
re alcuna modalità di tran-
sizione.
Inserisce facilmente grafici
ed oggetti.
Inserisce con qualche diffi-
coltà grafici ed oggetti.
Inserisce grafici ed oggetti
con l’aiuto del formatore.
Non sa inserire grafici ed og-
getti.
Realizza facilmente e rapi-
damente effetti elaborati di
animazione multimediale.
Con qualche aiuto realizza
appropriati effetti elaborati di
animazione multimediale.
Realizza effetti semplici di
animazione multimediale.
Anche se aiutato non è in
grado di realizzare neppure
banali effetti di animazione
multimediale.
Si serve delle TIC nel ri-
spetto di tutte le regole di co-
municazione e delle norme
sulla privacy.
Si serve delle TIC nel ri-
spetto delle regole di comu-
nicazione e delle norme sul-
la privacy.
Si serve delle TIC nel ri-
spetto delle regole di comu-
nicazione ma non delle nor-
me sulla privacy.
Si serve delle TIC senza ri-
spettare le regole sia di co-
municazione che le norme
sulla privacy.
Conosce i motori di ricerca
e li avvia con rapidità e fa-
cilità.
Conosce i motori di ricerca
e li sa avviare ma anche se
non sempre con facilità.
Conosce con qualche ap-
prossimazione i motori di ri-
cerca e a volte li sa avviare.
Non conosce i motori di ri-
cerca e non li sa avviare.
Compila con correttezza e
precisione i parametri della
ricerca.
Compila con qualche erro-
re i parametri della ricerca.
Compila correttamente i
parametri della ricerca solo
con l’aiuto del formatore.
Compila con molte impre-
cisioni i parametri della ri-
cerca.
Esamina e salva con pun-
tualità e consapevolezza le
informazioni.
Avvia in modo corretto l’ap-
plicazione di posta elettro-
nica.
Esamina e salva con qualche
approssimazione le infor-
mazioni.
Esamina ma non salva tutte
le informazioni necessarie.
Non sa esaminare e salvare
le informazioni.
Avvia dopo qualche tentati-
vo l’applicazione di posta
elettronica.
Avvia con l’aiuto del for-
matore l’applicazione di po-
sta elettronica.
Non sa avviare l’applica-
zione di posta elettronica.
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SUFFICIENTE
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Esamina la casella postale
applicando tutte le tecniche
di protezione e salva corret-
tamente gli allegati.
Esamina facilmente la ca-
sella postale, non applica
tutte le tecniche di protezio-
ne ma salva correttamente
gli allegati.
Esamina la casella postale
con qualche difficoltà, non
applica alcuna tecnica di
protezione ma salva corret-
tamente gli allegati.
Esamina la casella postale
con molta difficoltà, non
applica le tecniche di prote-
zione e salva gli allegati so-
lo con l’aiuto del formatore.
Invia con rapidità messaggi
singoli e multipli con o sen-
za allegati.
Invia in modo corretto ma
non rapidamente messaggi
singoli e multipli con o sen-
za allegati.
Invia con qualche difficoltà
messaggi singoli e multipli
con o senza allegati.
Non sa inviare messaggi
singoli e multipli con o sen-
za allegati.
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Non è in grado di reperire le
informazioni sulle oppor-
tunità lavorative anche se è
aiutato.
RUBRICA GENERALE - ORIENTAMENTO
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SUFFICIENTE
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INIZIALE
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È in grado di esplicitare le
proprie potenzialità, i propri
interessi, i propri valori e le
proprie motivazioni in auto-
nomia.
Esplicita le proprie poten-
zialità, i propri interessi, i
propri valori e le proprie mo-
tivazioni con un piccolo in-
tervento del formatore.
Esplicita le proprie poten-
zialità, i propri interessi, i
propri valori e le proprie mo-
tivazioni solo se guidato.
Non è in grado di esplicita-
re le proprie potenzialità, i
propri interessi, i propri va-
lori e le proprie motivazio-
ni anche se guidato.
È consapevole del proprio li-
vello di autostima.
È in grado di riconoscere il
proprio livello di autostima
con un piccolo intervento del
formatore.
È in grado di riconoscere il
proprio livello di autostima
solo se guidato.
Non è consapevole del pro-
prio livello di autostima.
È in grado di reperire in au-
tonomia le informazioni ri-
guardanti le varie proposte
formative (scuola, forma-
zione, alternanza scuola-la-
voro).
Riesce a reperire le infor-
mazioni riguardanti le varie
proposte formative (scuola,
formazione, alternanza scuo-
la-lavoro) con un piccolo
aiuto del formatore.
Riesce a reperire le infor-
mazioni riguardanti le varie
proposte formative (scuola,
formazione, alternanza scuo-
la-lavoro) se aiutato.
Non è in grado di reperire
le informazioni legate alle
proposte formative anche
se guidato.
È in grado di reperire in mo-
do autonomo le informazio-
ni riguardanti le opportuni-
tà lavorative.
È in grado di reperire le in-
formazioni riguardanti le op-
portunità lavorative con un
modesto aiuto del formatore.
È in grado di reperire le
informazioni riguardanti le
opportunità lavorative se
aiutato.
È in grado di delineare il
proprio piano di azione in
modo accurato.
È in grado di delineare il
proprio piano di azione, con
qualche imprecisione.
È in grado di delineare il
proprio piano di azione in
modo superficiale.
Non è in grado di delineare
il proprio piano di azione.
È in grado di confrontarsi in
modo autonomo con l’am-
biente.
È in grado di confrontarsi con
l’ambiente con un piccolo in-
tervento del formatore.
Si confronta con l’ambien-
te solo se guidato dal for-
matore.
Non è in grado di confron-
tarsi con l’ambiente anche
con l’aiuto del formatore.
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Non è capace di formaliz-
zare il proprio progetto.
È capace di confrontarsi
con esperti sulla fattibilità
del progetto.
È capace di confrontarsi
con esperti sulla fattibilità
del progetto con un inter-
vento ininfluente del forma-
tore.
È capace di confrontarsi con
esperti sulla fattibilità del
progetto solo se guidato.
Non è in grado di confron-
tarsi con esperti sulla fatti-
bilità del progetto anche con
il sostegno del formatore.
È capace di formalizzare il
proprio progetto in modo or-
ganico.
È capace di formalizzare il
proprio progetto in modo or-
dinato con qualche impreci-
sione.
È capace di formalizzare il
proprio progetto solo in mo-
do approssimativo.
Sa acquisire la documenta-
zione necessaria per la rea-
lizzazione del suo progetto.
Sa acquisire la documenta-
zione necessaria per la rea-
lizzazione del suo progetto
con un intervento irrilevan-
te del formatore.
Sa acquisire la documenta-
zione necessaria per la rea-
lizzazione del suo progetto
solo se guidato.
Non sa acquisire la docu-
mentazione necessaria per la
realizzazione del suo pro-
getto anche se guidato.
Sa produrre la documenta-
zione del piano di azione in
modo organico.
Sa produrre la documenta-
zione del piano di azione,
con qualche imprecisione.
Sa produrre la documenta-
zione del piano di azione so-
lo in modo superficiale.
Non è in grado di produrre
la documentazione del pia-
no di azione.
Sa utilizzare le tecniche di
autocandidatura.
Sa utilizzare le tecniche di
autocandidatura con un pic-
colo intervento del forma-
tore.
È in grado di utilizzare le
tecniche di autocandidatura
solo se guidato.
Non è in grado di utilizzare
le tecniche di autocandida-
tura.
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Reperisce in autonomia le
informazioni utili per rea-
lizzare il compito.
Reperisce le informazioni
utili per realizzare il com-
pito con un marginale so-
stegno del formatore.
Reperisce le informazioni
utili per realizzare il com-
pito con un sostanziale so-
stegno del formatore.
Non reperisce informa-
zioni utili per realizzare
il compito neanche con
l’aiuto del formatore.
Opera in autonomia nel ri-
spetto delle consegne e de-
gli standard predefiniti.
Opera nel rispetto delle
consegne e degli standard
predefiniti con un piccolo
aiuto dei formatori.
Opera nel rispetto delle
consegne e degli standard
predefiniti con un sostan-
ziale sostegno del forma-
tore.
Non opera nel rispetto
delle consegne e degli
standard predefiniti an-
che se aiutato dal forma-
tore.
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Riconosce le priorità e
opera per priorità.
Riconosce e opera per
priorità con un trascura-
bile aiuto marginale del
formatore.
Riconosce e opera per
priorità con un sostanzia-
le aiuto del formatore.
Non riconosce le priorità
e non opera per priorità
per quanto aiutato.
Opera in autonomia nel ri-
spetto delle consegne e de-
gli standard predefiniti.
Opera nel rispetto delle
consegne e degli standard
predefiniti con l’aiuto
marginale dei formatori.
Opera nel rispetto delle
consegne e degli standard
predefiniti con un sostan-
ziale aiuto dei formatori.
Non opera nel rispetto
delle consegne e degli
standard predefiniti an-
che se aiutato.
RUBRICA GENERALE - COMPETENZE TRASVERSALI
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Opera in autonomia nel ri-
spetto delle consegne e de-
gli standard predefiniti.
Opera nel rispetto delle
consegne e degli standard
predefiniti con l’aiuto
marginale dei formatori.
Opera nel rispetto delle
consegne e degli standard
predefiniti, con un so-
stanziale sostegno del for-
matore.
Non opera nel rispetto
delle consegne e degli
standard predefiniti an-
che se aiutato.
Riconosce e affronta in au-
tonomia le situazioni im-
previste.
Riconosce e affronta con
un aiuto marginale del for-
matore le situazioni im-
previste.
Riconosce e affronta con
l’aiuto determinante del
formatore le situazioni
impreviste.
Non riconosce e non af-
fronta le situazioni im-
previste anche sotto la
guida del formatore.
Reperisce in autonomia le
informazioni utili per rea-
lizzare il compito.
Reperisce le informazioni
utili per realizzare il com-
pito con un marginale so-
stegno del formatore.
Reperisce le informazioni
utili per realizzare il com-
pito con un sostanziale so-
stegno del formatore.
Non reperisce informa-
zioni utili per realizzare
il compito neanche con
l’aiuto del formatore.
Riconosce le priorità e
opera per priorità.
Riconosce e opera per
priorità con un trascura-
bile aiuto marginale del
formatore.
Riconosce e opera per
priorità con un sostanzia-
le aiuto del formatore.
Non riconosce le priorità
e non opera per priorità
per quanto aiutato.
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Comprende le aspettative
dell’interlocutore nel con-
testo di riferimento.
Comprende le aspettative
dell’interlocutore nel con-
testo di riferimento con
l’intervento marginale del
formatore.
Ha difficoltà nel com-
prendere le aspettative del-
l’interlocutore nel contesto
di riferimento.
Non comprende le aspet-
tative dell’interlocutore
nel contesto di riferi-
mento.
Interagisce con l’interlo-
cutore con comportamen-
ti appropriati al contesto
di riferimento.
Interagisce con l’interlo-
cutore nel contesto di ri-
ferimento con alcune in-
certezze.
Ha difficoltà a interagire
con l’interlocutore nel
contesto di riferimento.
Non è in grado di intera-
gire con l’interlocutore
nel contesto di riferimen-
to anche con l’aiuto del
formatore.
Agisce il proprio ruolo
nel lavoro di gruppo.
Agisce il proprio ruolo
nel lavoro di gruppo con
qualche incertezza.
Ha difficoltà nell’agire il
proprio ruolo nel lavoro di
gruppo.
Non agisce il proprio ruo-
lo nel lavoro di gruppo an-
che sotto la guida del for-
matore.
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Riconosce le priorità e
opera per priorità.
Riconosce e opera per
priorità con un trascura-
bile aiuto marginale del
formatore.
Riconosce e opera per
priorità con un sostanzia-
le aiuto del formatore.
Non riconosce le priorità
e non opera per priorità
per quanto aiutato.
Opera in autonomia nel ri-
spetto delle consegne e de-
gli standard predefiniti.
Opera nel rispetto delle
consegne e degli standard
predefiniti con l’aiuto
marginale dei formatori.
Opera nel rispetto delle
consegne e degli standard
predefiniti con un sostan-
ziale aiuto dei formatori.
Non opera nel rispetto
delle consegne e degli
standard predefiniti an-
che se aiutato.
Riconosce e affronta in au-
tonomia le situazioni im-
previste.
Riconosce e affronta con
un aiuto marginale del for-
matore le situazioni im-
previste.
Riconosce e affronta con
l’aiuto determinante del
formatore le situazioni
impreviste.
Non riconosce e non af-
fronta le situazioni im-
previste anche sotto la
guida del formatore.
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Comprende le aspettative
dell’interlocutore nel con-
testo di riferimento.
Comprende le aspettative
dell’interlocutore nel con-
testo di riferimento con
l’intervento marginale del
formatore.
Ha difficoltà nel com-
prendere le aspettative
dell’interlocutore nel con-
testo di riferimento.
Non comprende le aspet-
tative dell’interlocutore
nel contesto di riferi-
mento.
Interagisce con l’interlo-
cutore con comportamen-
ti appropriati al contesto
di riferimento
Interagisce con l’interlo-
cutore nel contesto di ri-
ferimento con alcune in-
certezze.
Ha difficoltà a interagire
con l’interlocutore nel
contesto di riferimento.
Non è in grado di intera-
gire con l’interlocutore
nel contesto di riferimen-
to anche con l’aiuto del
formatore.
Agisce il proprio ruolo
nel lavoro di gruppo.
Agisce il proprio ruolo
nel lavoro di gruppo con
qualche incertezza.
Ha difficoltà nell’agire il
proprio ruolo nel lavoro di
gruppo.
Non agisce il proprio ruo-
lo nel lavoro di gruppo an-
che sotto la guida del for-
matore.
Apporta contributi perso-
nali al lavoro di gruppo.
Apporta contributi perso-
nali al lavoro di gruppo
quando gli va di farlo.
Ha difficoltà a fornire
contributi personali al la-
voro di gruppo anche se
stimolato a farlo.
Non porta contributi per-
sonali al lavoro di grup-
po anche se stimolato a
farlo.
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Reagisce assertivamente
in situazioni conflittuali
nel lavoro di gruppo giu-
stificando le sue ragioni.
Reagisce assertivamente
in situazioni conflittuali
nel lavoro di gruppo, ma
senza giustificare le sue
ragioni.
Ha difficoltà a reagire in
modo assertivo in situa-
zioni conflittuali nel lavo-
ro di gruppo esponendo le
sue ragioni in modo vio-
lento o rinunciando alle
sue ragioni.
Non reagisce in modo as-
sertivo in situazioni con-
flittuali del lavoro di
gruppo.
Agisce il proprio ruolo
nel lavoro di gruppo.
Agisce il proprio ruolo
nel lavoro di gruppo con
qualche incertezza.
Ha difficoltà nell’agire il
proprio ruolo nel lavoro di
gruppo.
Non agisce il proprio ruo-
lo nel lavoro di gruppo an-
che sotto la guida del for-
matore.
Apporta contributi perso-
nali al lavoro di gruppo.
Apporta contributi perso-
nali al lavoro di gruppo
quando gli va di farlo.
Ha difficoltà a fornire
contributi personali al la-
voro di gruppo e solo se
stimolato a farlo.
Non porta contributi per-
sonali al lavoro di grup-
po anche se stimolato a
farlo.
Reagisce assertivamente
in situazioni conflittuali
nel lavoro di gruppo giu-
stificando le sue ragioni.
Reagisce assertivamente
in situazioni conflittuali
nel lavoro di gruppo, ma
senza giustificare le sue
ragioni.
Ha difficoltà a reagire in
modo assertivo in situa-
zioni conflittuali nel lavo-
ro di gruppo esponendo le
sue ragioni in modo vio-
lento o rinunciando alle
sue ragioni.
Non reagisce in modo
assertivo in situazioni
conflittuali del lavoro di
gruppo.
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Comprende le aspettative
dell’interlocutore nel con-
testo di riferimento.
Comprende le aspettative
dell’interlocutore nel con-
testo di riferimento con
l’intervento marginale del
formatore.
Ha difficoltà nel com-
prendere le aspettative
dell’interlocutore nel con-
testo di riferimento.
Non comprende le aspet-
tative dell’interlocutore
nel contesto di riferi-
mento.
Si relaziona in modo co-
erente al contesto di rife-
rimento.
Si relaziona in modo co-
erente al contesto di rife-
rimento, con qualche in-
certezza.
Ha difficoltà a relazionarsi
in modo coerente al con-
testo di riferimento.
Non si relaziona coeren-
temente al contesto rela-
zionale.
Interagisce con l’interlo-
cutore con comportamen-
ti appropriati al contesto
di riferimento
Interagisce con l’interlo-
cutore nel contesto di ri-
ferimento con alcune in-
certezze.
Ha difficoltà a interagire
con l’interlocutore nel
contesto di riferimento
Non è in grado di intera-
gire con l’interlocutore
nel contesto di riferimen-
to anche con l’aiuto del
formatore.
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Legge con precisione le
informazioni provenienti
dal contesto e dallo stru-
mento.
Legge con qualche impre-
cisione le informazioni
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dallo strumento.
Ha difficoltà a leggere le
informazioni provenienti
dal contesto e dallo stru-
mento.
Non sa leggere le infor-
mazioni provenienti dal
contesto e dallo strumen-
to.
Correla con precisione e
sicurezza le informazioni
provenienti dal contesto e
dallo strumento.
Correla con qualche diffi-
coltà le informazioni pro-
venienti dal contesto e
dallo strumento.
Ha difficoltà a correlare le
informazioni provenienti
dal contesto e dallo stru-
mento.
Non correla le informa-
zioni provenienti dal con-
testo e dallo strumento.
Evidenzia con sicurezza i
punti di forza e di debo-
lezza nell’elaborare le in-
formazioni.
Evidenzia con qualche in-
certezza i punti di forza e
di debolezza nell’elabora-
re le informazioni.
Fa fatica a riconoscere i
punti di forza e di debo-
lezza nell’elaborare le in-
formazioni.
Non sa evidenziare i pun-
ti di forza e di debolezza
nell’elaborare le informa-
zioni.
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Legge con precisione le
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dal contesto e dallo stru-
mento.
Legge con qualche impre-
cisione le informazioni
provenienti dal contesto e
dallo strumento.
Ha difficoltà a leggere le
informazioni provenienti
dal contesto e dallo stru-
mento.
Non sa leggere le infor-
mazioni provenienti dal
contesto e dallo strumen-
to.
Correla con precisione e
sicurezza le informazioni
provenienti dal contesto e
dallo strumento.
Correla con qualche diffi-
coltà le informazioni pro-
venienti dal contesto e
dallo strumento.
Ha difficoltà a correlare le
informazioni provenienti
dal contesto e dallo stru-
mento.
Non correla le informa-
zioni provenienti dal con-
testo e dallo strumento.
Evidenzia con sicurezza i
punti di forza e di debo-
lezza nell’elaborare le in-
formazioni.
Evidenzia con qualche in-
certezza i punti di forza e
di debolezza nell’elabora-
re le informazioni.
Fa fatica a riconoscere i
punti di forza e di debo-
lezza nell’elaborare le in-
formazioni.
Non sa evidenziare i pun-
ti di forza e di debolezza
nell’elaborare le informa-
zioni.
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Evidenzia con sicurezza i
punti di forza e di debo-
lezza nell’elaborare le in-
formazioni.
Evidenzia con qualche in-
certezza i punti di forza e
di debolezza nell’elabora-
re le informazioni.
Fa fatica a riconoscere i
punti di forza e di debo-
lezza nell’elaborare le in-
formazioni.
Non sa evidenziare i pun-
ti di forza e di debolezza
nell’elaborare le informa-
zioni.
Verifica con precisione lo
stato delle relazioni tra at-
tese e risultati.
Verifica con qualche im-
precisione lo stato delle
relazioni tra attese e risul-
tati.
Ha difficoltà a verificare
con precisione lo stato
delle relazioni tra attese e
risultati.
Non verifica lo stato del-
le relazioni tra attese e ri-
sultati.
Controlla in modo anali-
tico e completo gli effetti
dell’azione applicata.
Controlla solo gli effetti
più evidenti dell’azione
applicata.
Controlla in modo super-
ficiale l’effetto dell’azione
applicata, trascurando al-
cuni aspetti.
Non controlla l’effetto del-
l’azione applicata.
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stato delle relazioni tra at-
tese e risultati.
Verifica con qualche im-
precisione lo stato delle
relazioni tra attese e risul-
tati.
Ha difficoltà a verificare
con precisione lo stato
delle relazioni tra attese e
risultati.
Non verifica lo stato del-
le relazioni tra attese e ri-
sultati.
Identifica con precisione le
problematiche legate alla
professionalità.
Identifica con qualche im-
precisione le problemati-
che legate alla professio-
nalità.
Ha difficoltà ad identifi-
care con precisione le
problematiche legate alla
professionalità.
Non identifica le proble-
matiche legate alla pro-
fessionalità.
Corregge senza esitazioni
l’azione.
Corregge con qualche esi-
tazione le azioni.
Ha difficoltà a correggere
le azioni.
Non è in grado di correg-
gere le azioni.
Controlla in modo anali-
tico e completo gli effetti
dell’azione applicata.
Controlla solo gli effetti
più evidenti dell’azione
applicata.
Controlla in modo super-
ficiale l’effetto dell’azione
applicata, trascurando al-
cuni aspetti.
Non controlla l’effetto del-
l’azione applicata.
140
PORTFOLIO Sezione Settima - La valutazione
RUBRICA GENERALE - AREA PROFESSIONALIZZANTE
COMPETENZE PROFESSIONALI COMUNI
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OTTIMO
100-90
BUONO
89-75
SUFFICIENTE
74-60
INIZIALE
59-0
Legge le procedure del Si-
stema Qualità, le identifica e
riconosce ciascuno degli ele-
menti di questo sistema. Sa
trasporre tali conoscenze al
processo produttivo di rife-
rimento, interpretando le
procedure, traducendole e at-
tuandole nel contesto pro-
duttivo di riferimento.
Legge le procedure del Si-
stema Qualità, le identifica e
riconosce ciascuno degli ele-
menti di questo sistema. Sa
trasporre tali conoscenze al
processo produttivo di rife-
rimento, interpretando le
procedure, ma fa diversi er-
rori quando le attua nel con-
testo.
Legge le procedure del Si-
stema Qualità, ma riconosce
in maniera incerta gli ele-
menti di questo sistema.
Tenta di trasporre tali co-
noscenze al processo pro-
duttivo di riferimento, ma ha
molte difficoltà ad interpre-
tare le procedure nel conte-
sto.
Si limita a leggere le proce-
dure del Sistema Qualità
senza cogliere alcun nesso
col sistema produttivo di ri-
ferimento.
Comprende le motivazioni e
gli scopi del Sistema Quali-
tà, identifica ruoli e respon-
sabilità previsti nel sistema
produttivo di riferimento e
utilizza correttamente la mo-
dulistica relativa a questo si-
stema.
Comprende le motivazioni e
gli scopi del Sistema Quali-
tà, identifica i ruoli, ma non
le responsabilità previste nel
sistema produttivo di riferi-
mento e utilizza con qualche
imprecisione la modulistica
relativa a questo sistema.
Comprende in modo ap-
prossimativo motivazioni e/o
scopi del Sistema Qualità,
identifica i ruoli nel sistema
produttivo di riferimento e
utilizza in modo impreciso
e/o incompleto la modulisti-
ca relativa a questo sistema.
Non comprende motivazio-
ni/scopi del Sistema Quali-
tà, non identifica ruoli e re-
sponsabilità nel sistema pro-
duttivo di riferimento e non
utilizza la modulistica pre-
vista.
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ig
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si
cu
rez
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Conosce le norme di igiene
e di sicurezza, le applica, sa
spiegare il sistema preven-
zione/protezione e ne iden-
tifica figure e ruoli nel con-
testo di riferimento.
Conosce parzialmente, le
norme di igiene e di sicu-
rezza, le applica, spiega in
modo superficiale il sistema
prevenzione/protezione pur
identificandone figure e ruo-
li nel contesto di riferi-
mento.
Conosce parzialmente le
norme di igiene e sicurezza,
le applica con lacune e non
sa spiegare il sistema pre-
venzione/protezione, né sa
identificare figure e ruoli nel
contesto di riferimento.
Non conosce le norme di
igiene e sicurezza e/o non le
applica. Non sa vedere alcun
collegamento al contesto di
riferimento.
Conosce le situazioni di
rischio in relazione al pro-
prio lavoro, comprende la
segnaletica e la rispetta.
Conosce le situazioni di
rischio in relazione al pro-
prio lavoro, comprende la se-
gnaletica e la trascura.
Ha una conoscenza limita-
ta e superficiale delle situa-
zioni di rischio in relazione
al proprio lavoro, rispetta la
segnaletica solo se costretto.
Non conosce le situazioni di
rischio in relazione al pro-
prio lavoro, non comprende
la segnaletica e non la ri-
spetta.
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i Identifica beni e servizi (an-
che nel proprio contesto) e
sa quantificarli; legge i pre-
ventivi, ne riconosce gli ele-
menti significativi e con-
fronta costi e benefici. Re-
dige correttamente un pro-
prio preventivo.
Identifica beni e servizi (an-
che nel proprio contesto), ma
non è realistico nella loro
quantificazione; legge i pre-
ventivi, ne riconosce gli ele-
menti significativi, ma non
possiede criteri di confron-
to per valutare costi e bene-
fici. Di conseguenza redige
un proprio preventivo in
modo inadeguato.
Identifica in modo incom-
pleto beni e servizi (anche
nel proprio contesto); legge
i preventivi, riconosce in
questi solo alcuni elementi
significativi. Di conseguen-
za redige un proprio pre-
ventivo non corrispondente
a realtà.
Identifica in modo incom-
pleto beni e servizi (anche
nel proprio contesto); non si
informa su i preventivi, pren-
de decisioni sul proprio pre-
ventivo in modo ingiustifi-
cato.
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141
PORTFOLIO Sezione Settima - La valutazione
RUBRICA GENERALE - AREA PROFESSIONALIZZANTE
OPERATORE MECCANICO: MECCANICO COSTRUTTORE SU M.U.
Profilo
L’Operatore meccanico - Costruttore su M.U. possiede conoscenze tecnico-scientifiche e abilità ope-
rative in ambito meccanico. È in grado di lavorare particolari metallici e non metallici al banco e al-
le macchine utensili tradizionali (tornio e fresatrice) e a controllo numerico. È in grado di assembla-
re e regolare gruppi meccanici ed elettro-pneumatici. È in grado di eseguire disegni 2D con l’ausilio
di tecnologie CAD.
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INIZIALE
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Ricava in modo corretto i
particolari da complessivi.
Ricava i particolari da com-
plessivi con alcuni interventi
del formatore.
Ricava i particolari da com-
plessivi solo con alcuni in-
terventi del formatore.
Non è in grado di ricavare i
particolari da complessivi.
Esegue in modo corretto di-
segni e schizzi quotati.
Esegue in modo non sempre
corretto disegni e schizzi
quotati.
Esegue a stento disegni per
la quotatura.
Non è in grado di eseguire
in modo corretto disegni e
schizzi quotati.
Utilizza la manualistica tec-
nica in piena autonomia.
Utilizza la manualistica tec-
nica con qualche aiuto da
parte del formatore.
Utilizza a stento la manua-
listica tecnica ricavando l’in-
dispensabile, e necessita a
volte dell’aiuto del forma-
tore.
Non è in grado di utilizzare
la manualistica tecnica.
Utilizza pacchetti applicati-
vi CAD bidimensionali in
piena autonomia.
Utilizza pacchetti applicati-
vi CAD bidimensionali in
buona autonomia.
Utilizza a stento pacchetti
applicativi CAD bidimen-
sionali e necessita a volte
dell’aiuto del formatore.
Non è in grado di utilizzare
pacchetti applicativi CAD
bidimensionali in modo au-
tonomo e necessita del con-
tinuo aiuto del formatore.
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Legge la simbologia di com-
ponenti elettrici-pneumatici
in modo corretto.
Legge la simbologia di com-
ponenti elettrici-pneumatici
con qualche errore.
Legge a stento la simbologia
di componenti elettrici-pneu-
matici e necessita di alcuni
interventi del formatore.
Non sa leggere la simbolo-
gia di componenti elettri-
ci-pneumatici e necessita di
continuo aiuto del forma-
tore.
Legge schemi di impianti
elettrici-pneumatici in pie-
na autonomia in modo cor-
retto.
Legge con qualche piccola
difficoltà schemi di impian-
ti elettrici-pneumatici.
Legge a stento gli schemi di
impianti elettrici-pneumati-
ci e necessita di alcuni in-
terventi del formatore.
Non è in grado di leggere
schemi di impianti elettri-
ci-pneumatici e necessita
del continuo aiuto del for-
matore.
Collega la componentistica
elettrica-pneumatica in mo-
do corretto e autonomo.
Collega la componentistica
elettrica-pneumatica in par-
ziale correttezza senza l’aiu-
to del formatore.
Ha alcune difficoltà nel col-
legare la componentistica
elettrica-pneumatica e a vol-
te necessita di alcuni inter-
venti del formatore.
Non è in grado di collegare
la componentistica elettri-
ca-pneumatica.
Regola l’impianto in modo
corretto e autonomo.
Regola l’impianto con buo-
na autonomia e correttezza.
Regola l’impianto a stento e
a volte necessita dell’aiuto
del formatore.
Non è in grado di regolare
l’impianto e necessita di
continuo aiuto del forma-
tore.
Collauda l’impianto in pie-
na autonomia e modo cor-
retto.
Collauda l’impianto in buo-
na automomia e con qualche
incertezza.
Collauda l’impianto con al-
cune difficoltà e a volte ne-
cessita dell’aiuto del for-
matore.
Non è in grado di collauda-
re l’impianto in modo cor-
retto.
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PORTFOLIO Sezione Settima - La valutazione
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INIZIALE
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Allestisce la macchina, le at-
trezzature e gli utensili in au-
tonomia e in modo corretto.
Allestisce la macchina, le at-
trezzature e gli utensili in au-
tonomia e in modo parzial-
mente corretto.
Allestisce la macchina, le at-
trezzature e gli utensili con
alcune difficoltà e con l’aiu-
to del formatore.
Non sa allestire la macchi-
na, le attrezzature e gli uten-
sili in autonomia per cui ne-
cessita del continuo aiuto del
formatore.
Imposta parametri tecnici
in modo corretto senza l’aiu-
to del formatore.
Imposta parametri tecnici
in modo corretto con qual-
che aiuto del formatore.
Ha alcune difficoltà nel-
l’impostare i parametri tec-
nici e richiede l’aiuto del
formatore.
Non sa impostare i parame-
tri tecnici in modo corretto
e necessita di continuo aiu-
to del formatore.
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Utilizza attrezzature e stru-
menti in modo autonomo e
corretto.
Utilizza le attrezzature e gli
strumenti in modo corretto
e con pochi aiuti del for-
matore.
Ha difficoltà nell’utilizzare
attrezzature e strumenti in
modo corretto e ricorre al-
l’aiuto del formatore.
Non sa utilizzare le attrez-
zature e gli strumenti in
modo corretto ma necessita
del continuo aiuto del for-
matore.
Utilizza attrezzature e stru-
menti in modo autonomo e
corretto.
Utilizza le attrezzature e gli
strumenti in modo corretto
con pochi interventi del for-
matore.
Ha difficoltà nell’utilizzare
attrezzature e strumenti in
modo corretto e ricorre al-
l’aiuto del formatore.
Non sa utilizzare le attrez-
zature e gli strumenti in
modo corretto ma necessita
di continuo aiuto del for-
matore.
Effettua recuperi di anoma-
lie in modo corretto senza
l’aiuto del formatore.
Effettua recuperi di anoma-
lie in modo corretto con po-
chi interventi del formatore.
Recupera le anomalie a sten-
to ma in forma corretta e ne-
cessita a volte dell’aiuto
del formatore.
Non è in grado di recupe-
rare le anomalie e necessi-
ta di continuo aiuto del for-
matore.
Effettua spostamenti con
giuste misure di intensità,
pressione e ritmo.
Effettua spostamenti con al-
cune difficoltà a mantenere
il ritmo, ma esegue il tutto in
modo corretto.
Esegue spostamenti in modo
non pienamente corretto
sbagliando a volte il ritmo,
l’intensità o la pressione e a
volte necessita dell’aiuto
del formatore.
Esegue spostamenti sba-
gliando intensità, pressione
e ritmo e necessita di conti-
nuo aiuto del formatore.
Esegue lavorazioni alle M.U.
in forma corretta e in piena
autonomia.
Effettua lavorazioni alle
M.U. in piena autonomia
ma con qualche errore.
Esegue a stento lavorazioni
alle M.U. e con aiuti del for-
matore.
Non è in grado di eseguire
le lavorazioni alle M.U. e ne-
cessita di continuo sostegno
del formatore.
Controlla la funzionalità di
complessivi in piena auto-
nomia e in forma corretta.
Controlla la funzionalità di
complessivi in forma cor-
retta, ma ricorre ad alcuni
suggerimenti del formatore.
Controlla a stento e con al-
cuni aiuti del formatore la
funzionalità di complessivi.
Non è in grado di controlla-
re la funzionalità di com-
plessivi e necessita di con-
tinuo aiuto del formatore.
Controlla la rugosità di una
superficie utilizzando in au-
tonomia e in modo corretto lo
strumento di misura adatto.
Controlla la rugosità di una
superficie in autonomia e in
modo sostanzialmente cor-
retto.
Controlla con difficoltà la ru-
gosità di una superficie, e
chiede a volte aiuto al for-
matore.
Non è in grado di scegliere
e utilizzare gli strumenti di
controllo per le superfici.
Controlla le tolleranze di for-
ma sapendo scegliere gli
strumenti adatti e utilizzan-
doli in modo corretto.
Mostra difficoltà nello sce-
gliere lo strumento adatto,
ma lo usa in piena autono-
mia e correttezza.
Sceglie con difficoltà gli
strumenti adatti per control-
lare la forma e li usa a vol-
te aiutato dal formatore.
Non è in grado di scegliere
e utilizzare gli strumenti per
controllare la forma se non
aiutato di continuo dal for-
matore.
Esegue in autonomia e in
modo corretto il controllo di-
mensionale di pezzi sce-
gliendo lo strumento adatto
alla quota da rilevare.
Esegue correttamente il con-
trollo dimensionale di pez-
zi scegliendo, con l’aiuto del
formatore lo strumento adat-
to alla quota da rilevare.
Esegue con alcune incertez-
ze il controllo dimensiona-
le di pezzi scegliendo con
l’aiuto del formatore lo stru-
mento adatto alla quota da ri-
levare.
Non è in grado di eseguire
il controllo dimensionale di
pezzi e non sa scegliere lo
strumento adatto alla quota
da rilevare.
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Collauda l’impianto in pie-
na autonomia e in maniera
corretta.
Collauda l’impianto con al-
cune difficoltà, ma non ri-
corre all’aiuto del forma-
tore.
Collauda a stento l’impian-
to con alcuni interventi del
formatore.
Non è in grado di collaudare
l’impianto se non con il
continuo aiuto del forma-
tore.
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PORTFOLIO Sezione Settima - La valutazione
LA REALIZZAZIONE
DEI PASSAGGI
del mio portfolio
144
145
Al Dirigente scolastico dell’Istituto/Direttore CFP .....................................................
Al Direttore del CFP/Dirigente Scolastico dell’Istituto ............................................
...l... sottoscritt... .................................................., genitore dell’alunna/o
iscritta/o alla classe ..................................................... sez. ....... indirizzo ...................
iscritta/o al corso .........................................................................................................
TENUTO CONTO
degli interessi dimostrati dallo studente
di (altro): .......................................................................................................................
CHIEDE
il passaggio ad altro indirizzo esterno
(Denominazione del CFP/Istituzione scolastica .........................................................)
(Settore/Classe scelto/a ....................................................................................................)
DICHIARA
di essere disponibile a concordare azioni che facilitino il passaggio e di essere con-
sapevole che esso potrà comportare orari e sedi diversi da quelli attuali.
Data ............................. Firma del genitore (o di chi ne fa le veci)
....................................................................................................
Firma dell’interessata/o
....................................................................................................
Scheda VII-6
Domanda di passaggio
PORTFOLIO Sezione Settima - La valutazione
146
Scheda VII-7
Confronto requisiti richiesti e posseduti
PORTFOLIO Sezione Settima - La valutazione
COMPETENZE DI BASE
COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI E TRASVERSALI
Aree
formative
Linguaggi
Tecnologica
Scientifica
Storico-
socio-
economica
Altro
(specificare)
Unità di
apprendimento
(ove esistenti)
REQUISITI
RICHIESTI
(dal soggetto ricevente)
Requisiti posseduti
Competenze acquisite
Attività svolte
(certificati/attestati da chi invia)
Strumenti
di verifica
Area/Settore
formativo
Competenze
professionali
comuni
Competenze
professionali
specifiche
Stage
Capacità
personali
Altro
(specificare)
Unità di
apprendimento
(ove esistenti)
REQUISITI
RICHIESTI
(dal soggetto ricevente)
Requisiti posseduti
Competenze acquisite
Attività svolte
(certificati/attestati da chi invia)
Strumenti
di verifica
147
Data ..................................
Referenti ..........................................................................................................
....................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................
PORTFOLIO Sezione Settima - La valutazione
Crediti Sono i crediti riconosciuti dalla scuola/CFP che accoglie e dovranno essere sud-
riconosciuti divisi per aree formative e unità formative/di apprendimento.
Necessità
di intervento
formativo
tramite LARSA
Indicazioni
metodologiche
Altre indicazioni
(tempi, luoghi...)
148
Scheda VII-8
Convenzione tra organismi
PORTFOLIO Sezione Settima - La valutazione
Al dirigente scolastico dell’Istituto/Al Direttore del CFP ...........................................
Al Referente del Servizio Orientamento
OGGETTO: progetto passaggio
tra il CFP/Istituto ................................................................................... (di destinazione)
e l’Istituto/CFP ................................................................................... (di provenienza)
In relazione alla richiesta in oggetto e in ottemperanza alla normativa in vigore
SI PROPONE
per lo studente ........................................... il passaggio per accedere nell’anno .................
al corso ........................................... settore ........................................... anno .................
alla classe ................. Sezione ................. Indirizzo ...................................................
Si dispone di organizzare il seguente LABORATORIO di recupero e sviluppo degli
apprendimenti:
Area
formativa
Linguaggi
Socio-
storico-
economica
Scientifica
Tecnologica
Professionale
Altro
Obietivi
formativi
Attività da svolgere
per acquisire l’obiettivo formativo
149
Per la realizzazione di tale laboratorio si dispone quanto segue:
PORTFOLIO Sezione Settima - La valutazione
Tempi
Luogo
di attuazione
Formatori/Docenti
Metodologie
formative e di
accompagnamento
Metodologie di
verifica/valutazione
Sospensione
(anche parziale)
dell’attività
150
Scheda VII-9
Modelli per il riconoscimento dei crediti
PORTFOLIO Sezione Settima - La valutazione
Per l’attestazione dei crediti in ingresso si utilizzerà la modulistica proposta dall’accordo
in Conferenza Unificata del 28 ottobre 2004 riguardante la certificazione finale e in-
termedia ed il riconoscimento dei crediti.
In particolare si userà l’allegato C per il riconoscimento dei crediti in ingresso al per-
corso di Formazione Professionale e i modelli A e B per il riconoscimento dei cre-
diti per il passaggio ai corsi di istruzione secondaria superiore.
Capitolo IV
GUIDA
ALLA IMPLEMENTAZIONE
DEL PORTFOLIO
153
“Il mio Portfolio”, modello di Portfolio proposto dall’ATS CNOS-FAP Speri-
mentazione Triennale Regione Piemonte, può essere definito come una raccolta si-
gnificativa di lavori ed esperienze che mira a documentare il progresso e a raccon-
tare il percorso svolto dagli allievi evidenziando le disposizioni, le abilità, le cono-
scenze e le competenze acquisite. Il modello, elaborato in collaborazione con il Prof.
Comoglio, docente dell’Università Pontificia Salesiana, include nella sua struttura le
schede del Libretto Formativo della Regione Piemonte e le sezioni tratte dal Libret-
to Formativo del Cittadino previsto dall’articolo 2 del D.Lgs. 276/2003 attuativo del-
la Legge 30 del 2003, e integra quanto indicato dall’Accordo Stato-Regioni del 18
febbraio 2000 e dal Decreto Ministeriale 174/2001.
1. Avvertenze generali
Il portfolio non deve essere utilizzato allo stesso modo in cui di solito si utiliz-
zano le forme di valutazione tradizionali. Esso è da considerare non uno strumento
di valutazione dell’allievo da parte del formatore, ma uno strumento utile a respon-
sabilizzare l’allievo riguardo al proprio progresso professionale. Nel costruire il pro-
prio portfolio, l’allievo è indotto a riflettere su come sta progredendo, e ad osserva-
re attraverso le prestazioni che gli sono richieste come sta conseguendo il profilo pro-
fessionale che intende realizzare.
Il portfolio non è da usare come un “registro dei voti”, e neppure come un mez-
zo più sofisticato per sollecitare un maggior impegno. L’obiettivo che si propone di
raggiungere è quello di fare in modo che l’allievo possa “vedersi” nel proprio svi-
luppo professionale (valutazione formativa) e alla fine dimostrare il livello di com-
petenza professionale conseguito (valutazione sommativa).
Per questi motivi il portfolio proposto ha la sottolineatura mio. All’inizio l’allie-
vo inserisce dentro di esso “tutte le cose che fa”, e da queste cose scopre i propri
punti di forza e di debolezza, si rende conto di quello che deve fare per migliorare.
I giudizi espressi sulle prestazioni non devono apparire come giudizi di valutazione
o giudizi di controllo dell’impegno profuso nell’apprendimento (valutazione del-
l’apprendimento), ma un giudizio su dove e come migliorare. Le prestazioni richie-
ste devono essere giustificate come necessarie per realizzare il profilo professionale
(valutazione per l’apprendimento).
È bene tornare a sottolineare che il portfolio non è un documento burocratico con
scopi di certificazione in mano ai formatori, ma uno strumento auto-educativo che
raccoglie la documentazione della propria crescita professionale. Solo al termine, se-
154
lezionando i prodotti realizzati, il portfolio può diventare una “certificazione” del con-
seguimento della propria professionalità.
2. Il modello di portfolio
Il modello proposto è organizzato per SEZIONI TEMATICHE che contengono
al loro interno schede riepilogative di vario genere per il rilevamento delle disposi-
zioni personali e per l’autovalutazione del proprio comportamento, testimonianze del-
le attività svolte, valutazioni e riflessioni sulle abilità dimostrate, esperienze svolte
prima o durante la professionalizzazione, valutazioni certificative finali.
Questa guida ha la funzione di fornire materiali e suggerire l’utilizzazione edu-
cativa degli strumenti proposti. Pertanto si indicano per ogni sezione gli obiettivi e
per le singole schede chi partecipa alla loro stesura e se devono essere applicate. In
merito all’applicazione si indica quali parti sono da considerare obbligatorie (alcu-
ne parti sono obbligatorie ma personalizzabili dagli Enti utilizzando i materiali che
sono patrimonio degli stessi, come per esempio nella sezione orientamento o nella
sezione stage) o facoltative.
Le parti definite come obbligatorie, non vanno intese in modo coercitivo, ma co-
me punti di attenzione richiesti dalle indicazioni regionali e nazionali. Le parti fa-
coltative corrispondono alla sperimentazione di elementi e strumenti collegati alla
metodologia della valutazione autentica. Resta inteso che ogni team di corso se ne-
cessario deciderà quali adeguamenti apportare al modello, nel rispetto della norma-
tiva vigente in materia e delle buone prassi maturate all’interno dei centri.
Ovviamente l’applicazione sarà graduale e adattata alle esigenze di ogni singolo
Centro di formazione.
Per alcune sezioni, si forniscono anche alcuni suggerimenti metodologici circa
l’utilizzo dei materiali allegati.
Per approfondimenti di carattere metodologico riguardo all’utilizzo del portfolio
e ai contributi teorici della Valutazione Autentica, si rimanda ai capitoli “Il portfolio
nella formazione professionale” e “Scenario”.
155
3. INDICE DELLE SEZIONI E DELLE SCHEDE
1. INTRODUZIONE
• Scheda I-1: Presentazione
• Scheda I-2: Riepilogo
2. PERSONALE
• Scheda II-1: Informazioni personali (Sezione1 Libretto Formativo del Cittadino)
• Scheda II-2: Precedenti esperienze scolastiche formative e lavorative considera-
te importanti (Sezione 1 Libretto Formativo del Cittadino)
• Scheda II-3: Esperienze formative (Sezione 1 Libretto Formativo del Cittadino)
• Scheda II-4: Esperienze Lavorative/Professionali (Sezione 1 Libretto Formativo
del Cittadino)
• Scheda II-5: Autovalutazione del Comportamento
• Scheda II-6: Valutazione del Comportamento da parte del Team di Corso
• Scheda II-7: Valutazione del Comportamento nel corso dei tre anni
3. OBIETTIVI PER LA VITA
• Scheda III-1: Gli obiettivi per la vita
• Scheda III-2: Impegno/Decisione
• Scheda III-3: Autovalutazione
• Scheda III-4: Valutazione del Team
4. ORIENTAMENTO
• Scheda IV-1: Percorsi di orientamento precedenti (Libretto Formativo)
• Scheda IV-2: Profilo orientativo iniziale
• Scheda IV-3: Profilo orientativo in itinere
• Scheda IV-4: Profilo orientativo finale
5. PROFESSIONALITÀ
• Scheda V-1: Profilo Professionale (Libretto Formativo)
• Scheda V-2: Percorso Formativo (Libretto Formativo)
• Scheda V-3: Revisione Progetto Personale (Libretto Formativo)
• Scheda V-4: Personalizzazione del percorso (Libretto Formativo)
• Scheda V-5: La prestazione. Presentazione della prestazione
156
• Scheda V-6: La prestazione. Scheda della prestazione
• Scheda V-7: La prestazione. Rubrica di valutazione e valutazione conseguita
• Scheda V-8: La prestazione. Documentazione della prestazione
• Scheda V-9: La prestazione. Riflessione sulla prestazione
6. STAGE
• Scheda VI-1: Stage aziendale (Libretto Formativo)
• Scheda VI-2: Descrizione azienda
• Scheda VI-3: Riflessione ambiente
• Scheda VI-4: Descrizione prodotto
• Scheda VI-5: Rubrica di valutazione dello Stage - Periodo Iniziale
• Scheda VI-6: Rubrica di valutazione dello Stage - Periodo Intermedio
• Scheda VI-7: Rubrica di valutazione dello Stage - Periodo Finale
• Scheda VI-8: Soddisfazione azienda
• Scheda VI-9: Soddisfazione allievi
7. VALUTAZIONE DEL PROGRESSO DELL’APPRENDIMENTO
LA CERTIFICAZIONE e LA GESTIONE DEI CREDITI FORMATIVI
• Scheda VII-1: Competenze rilevate/crediti riconosciuti/conoscenze acquisite (Li-
bretto Formativo)
• Scheda VII-2: Acquisizioni certificate durante il percorso (Libretto Formativo)
• Scheda VII-3: Acquisizioni certificate al termine del percorso (Libretto Formativo)
• Scheda VII-4: Competenze acquisite in percorsi di apprendimento (Sezione 2 Li-
bretto Formativo del Cittadino)
LA VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI
• Scheda VII-5: Valutazione del mio apprendimento attraverso il portfolio (Rubri-
che di valutazione)
LA REALIZZAZIONE DEI PASSAGGI
• Scheda VII-6: Domanda di passaggio
• Scheda VII-7: Confronto requisiti richiesti e posseduti
• Scheda VII-8: Convenzione tra organismi
• Scheda VII-9: Modelli di riconoscimenti per i crediti
157
4. GUIDA ALLE SEZIONI E ALLE SCHEDE
La Sezione Prima INTRODUZIONE introduce l’allievo al senso del suo portfo-
lio. A che cosa mi servirà? Che cosa conterrà? A che cosa è finalizzato?
Nella Presentazione l’allievo scrive gli scopi – tra quelli descritti – che avrà per
lui il portfolio, e subito sotto riporta il profilo professionale offerto dalla Regione Pie-
monte. La compilazione di questa pagina offre l’occasione di chiarire il senso e il
valore del portfolio, del suo uso, del suo contenuto e della sua appartenenza.
Nella seconda parte l’allievo traccia il profilo professionale meta del suo percor-
so formativo. È opportuno che l’allievo faccia questo riflettendo sulle competenze
che dovrà apprendere. Sarà altrettanto opportuno che il formatore o il tutor illustri il
profilo descrivendo in maniera concreta la sua meta formativa.
Nel Riepilogo si riportano tutte le sezioni di cui è composto il Portfolio.
❏ Obiettivo
• Spiegare il senso e l’uso del portfolio per la propria crescita umana e professio-
nale.
• Esaminare le parti di cui è costituito
• Riflettere sulle competenze professionali da acquisire
❏ Chi
• Scheda I-1: Presentazione Allievi
• Scheda I-2: Riepilogo Allievi
❏ Applicazione
• Scheda I-1: Presentazione Obbligatoria
• Scheda I-2: Riepilogo Obbligatoria
❏ Suggerimenti metodologici
• Si sottolinea lo scopo distintivo del portfolio: raccogliere i lavori personali del-
l’allievo e dimostrare la sua crescita umana e professionale.
La Sezione Seconda PERSONALE raccoglie informazioni anagrafiche, a cui so-
no associate altre eventuali informazioni relative al proprio comportamento manife-
stato all’interno del Centro Professionale.
La sezione è stata modificata passando dal modello del Libretto Formativo del-
l’allievo al modello del Libretto Formativo del Cittadino - Sezione 1. Questa scheda
può essere collegata ad attività inerenti l’educazione alla cittadinanza.
Se proviene da altre esperienze scolastiche, formative e lavorative precedenti (Sezio-
ne 1 Libretto del Cittadino), l’allievo preciserà quali ha svolto e quali titoli ha con-
seguito.
Sono poi proposte delle schede di autovalutazione sul comportamento dimostra-
to nel Centro di Formazione. La Scheda di Autovalutazione e la Scheda di Valuta-
158
zione del Team di Corso sono identiche e devono essere compilate separatamente in
tempi stabiliti (una volta al trimestre). Compilate separatamente, possono essere oc-
casione per stabilire un dialogo educativo proficuo tra tutor e allievo.
Il giudizio discusso e concordato può essere registrato su una Scheda Riassunti-
va nei Tre Anni. La scheda viene conservata in duplice copia nel Dossier del Corso
e nel Portfolio dell’Allievo.
❏ Obiettivo
• Raccogliere informazioni di carattere anagrafico e altre relative a percorsi formativi
realizzati:
� Registrare i titoli di Istruzione e Formazione
� Registrare le esperienze formative
� Registrare le esperienze lavorative/professionali
� Registrare altre esperienze culturali e significative
• Esaminare e riflettere sul proprio comportamento in un ambiente
❏ Chi
• Scheda II-1: Informazioni personali
(Sezione 1 Libretto Formativo del Cittadino) Allievi
• Scheda II-2: Precedenti esperienze scolastiche formative
e lavorative considerate importanti
(Sezione 1 Libretto Formativo del Cittadino) Allievi
• Scheda II-3: Esperienze formative
(Sezione 1 Libretto Formativo del Cittadino) Allievi
• Scheda II-4: Esperienze Lavorative/Professionali
(Sezione 1 Libretto Formativo del Cittadino) Allievi
• Scheda II-5: Autovalutazione del Comportamento Allievi
• Scheda II-6: Valutazione del Comportamento
da parte del Team di Corso Team di corso
• Scheda II-7: Valutazione del Comportamento
nel corso dei tre anni Tutor/coordinatore
❏ Applicazione
• Scheda II-1: Informazioni personali
(Sezione 1 Libretto Formativo del Cittadino) Obbligatoria
• Scheda II-2: Precedenti esperienze scolastiche formative
e lavorative considerate importanti
(Sezione 1 Libretto Formativo del Cittadino) Obbligatoria
• Scheda II-3: Esperienze formative
(Sezione 1 Libretto Formativo del Cittadino) Obbligatoria
• Scheda II-4: Esperienze Lavorative/Professionali
(Sezione 1 Libretto Formativo del Cittadino) Obbligatoria
• Scheda II-5: Autovalutazione del Comportamento Facoltativa
• Scheda II-6: Valutazione del Comportamento
da parte del Team di Corso Facoltativa
• Scheda II-7: Valutazione del Comportamento
nel corso dei tre anni Facoltativa
159
❏ Suggerimenti metodologici
• Spiegare le Schede agli allievi. Discuterle con loro. Rilevarne la scadenza trime-
strale. Sottolineare che una sarà compilata dall’allievo stesso e un’altra dal team.
Dalla Scheda finale compilata alla fine dei tre anni si potrà rilevare il “migliora-
mento” conseguito.
La Sezione Terza raccoglie un elenco di OBIETTIVI formativi PER LA VITA.
Essi descrivono le tendenze e le sensibilità che il Centro e l’allievo stesso assumo-
no come obiettivi di vita. Un autore le definisce come “ciò che rimane nell’allievo
una volta dimenticati tutti i contenuti delle aree formative appresi”. Altri autori con-
siderano gli atteggiamenti riportati nella sezione come obiettivi importanti da edu-
care per il secolo XXI.
In ogni caso molti studiosi e ricercatori convengono che nel passato queste “dis-
posizioni” sono state considerate per lo più “implicitamente” attraverso le prestazio-
ni di apprendimento richieste, ma che oggi devono essere apertamente educate e va-
lutate negli allievi. Ricorrendo ad una metafora, si potrebbero descrivere le disposi-
zioni dicendo che il vetro è “facile” a rompersi, che il ghiaccio ha la “tendenza” a scio-
gliersi e che il diamante ha la “proprietà” della durezza. Le disposizioni sono realtà
che non si possono osservare. Sono aspetti, inclinazioni, tendenze, atteggiamenti che
si manifestano in presenza di certe condizioni e che certe situazioni stimolano. Di-
versamente dalle abilità, non sono mai pienamente possedute. Ennis (1985, 1996) ri-
tiene che l’inclinazione sia la componente essenziale della disposizione. La disposi-
zione è una inclinazione stabile ad attivarsi in un certo modo ogni volta che la situa-
zione lo richiede. Chi ha l’inclinazione ad essere preciso e accurato risponde in que-
sto modo ogni volta che la situazione lo richiede. Allo stesso modo, chi ha la dispo-
sizione a persistere reagisce impegnandosi ogni qualvolta incontra una difficoltà, men-
tre chi è curioso si dimostra tale ogni volta che scopre di non sapere qualcosa.
La disposizione non è un “saper fare” qualcosa. È possibile che alcune persone
sappiano fare qualcosa, ma non essere inclini a farle. Altre possono essere inclini a
fare qualcosa, ma non dispongono dell’abilità ad operare in un certo modo. Si potrebbe
essere buoni meccanici, elettricisti, grafici, ma non essere persone precise e accurate
o persistenti. Sebbene non si esigano reciprocamente, sensibilità e abilità sono importanti
perché non vi è motivo di possedere una disposizione senza la presenza di abilità.
Nel mondo del lavoro spesso le disposizioni che una persona possiede diventano
più rilevanti delle abilità che ha acquisito. Non di meno, anche lo sviluppo di una
professionalità è sostenuta e sollecitata dalla presenza di queste caratteristiche.
In una valutazione, se la persona non mostra realmente un qualche comporta-
mento (che presumibilmente richiede l’appropriata sensibilità e abilità) è molto dif-
ficile poter affermare che sia in possesso di una disposizione. Dove si manifesta-
no le disposizioni nella formazione professionale? Nelle prestazioni o nei compi-
ti professionali. Ogni formatore può riflettere e considerare quali disposizioni
siano presenti o assenti nella prestazione che richiede ad un allievo. Un compito
può richiedere “impegno e resistenza prolungata”, un altro “responsabilità”, un
160
altro ancora “controllo”, un altro, infine, può richiedere di “essere creativi”. Ecc.
Come possono essere utilizzate queste schede?
Un primo modo è quello di inserire la disposizione che si ritiene appropriata nel
compito richiesto e quindi nella rubrica di valutazione. La disposizione sarà giudi-
cata secondo il modo in cui si manifesterà nella prestazione.
Un secondo modo è quello di preannunciare chiaramente agli allievi che nell’an-
no o per un periodo di tempo (tre/quattro mesi) i compiti e le prestazioni che ver-
ranno richieste intendono anche valutare una o due disposizioni. La scelta del for-
matore cadrà su quella ritenuta più assente nel corso.
Un terzo modo può essere quello di chiedere all’allievo di “autoeducarsi” su qual-
cuna di esse e periodicamente di controllare il proprio impegno.
Infine è possibile utilizzare le schede proposte nello stesso modo in cui si utiliz-
zano le schede del comportamento. Su alcune disposizioni assunte come progetto edu-
cativo si procede ad una autovalutazione dello studente e ad una valutazione del team
del corso. Alla fine del trimestre o quadrimestre è prevista una comunicazione e una
riflessione tra l’allievo e il tutor. A tale scopo sono offerte due schede finali per una
autovalutazione e una valutazione del Team di corso. Naturalmente le schede dovranno
essere concordate mesi prima del loro uso.
❏ Obiettivo
• Accrescere nell’allievo la consapevolezza delle disposizioni e incentivare il loro
potenziamento.
❏ Chi
• Scheda III-1: Gli obiettivi per la vita Tutor/Coordinatore/Formatore
• Scheda III-2: Impegno/Decisione Tutor/Coordinatore/Allievi
• Scheda III-3: Autovalutazione Allievi
• Scheda III-4: Valutazione del Team Team di corso
❏ Applicazione
• Scheda III-1: Gli obiettivi per la vita Facoltativa
• Scheda III-2: Impegno/Decisione Facoltativa
• Scheda III-3: Autovalutazione Facoltativa
• Scheda III-4: Valutazione del Team Facoltativa
❏ Suggerimenti metodologici
• Spiegare agli allievi l’importanza delle disposizioni nella vita pratica e professionale.
Discutere con loro come il team sceglie alcune disposizioni e le inserisce nelle
prestazioni di apprendimento professionale. Rilevare come esse siano valutate nel-
le rubriche di valutazione delle prestazioni. L’importanza di questa valutazione e
delle schede è soprattutto rivolta ad osservare il “miglioramento” conseguito.
Spesso la formazione può diventare una routine di prestazioni e di apprendimen-
ti. È importante richiamare l’attenzione dell’allievo su come crescere “rivedendo” il
proprio progetto formativo e professionale.
161
La Sezione Quarta ORIENTAMENTO raccoglie la documentazione che attesta
le esperienze più significative e le occasioni di crescita nella conoscenza di se stes-
si, finalizzate ad un’adeguata scelta dei percorsi formativo-lavorativi.
In queste schede (Iniziale, in Itinere e Finale) l’allievo riflette su se stesso ed espli-
cita (1) aspirazioni e interessi (intesi il più possibile in senso concreto, riferito al-
l’ambito lavorativo/professionale); (2) capacità (relazionali, comunicative, metodo di
studio...); (3) i punti forti e i punti deboli; predisposizione di un progetto personale.
È importante acquisire anche il punto di vista della famiglia e associarla alla de-
lineazione del profilo del giovane.
Non sono schede da riprendere ogni momento. Sono tuttavia piste di riflessione
che dovranno essere ogni tanto riconsiderate fino a giungere a una comprensione e
decisione professionale alla fine del periodo di formazione. La Scheda finale sarà in-
teressante e significativa per l’allievo se sarà preparata a partire da quelle precedenti.
❏ Obiettivo
• Far riflettere l’allievo nel periodo di formazione sul suo progetto formativo, sul-
le sua capacità, doti, aspettative, e sui suoi punti di forza.
❏ Chi
• Scheda IV-1: Percorsi di orientamento precedenti
(Libretto Formativo) Allievi
• Scheda IV-2: Profilo orientativo iniziale Orientatore/Allievi
• Scheda IV-3: Profilo orientativo in itinere Orientatore/Allievi
• Scheda IV-4: Profilo orientativo finale Orientatore/Allievi
❏ Applicazione
• Scheda IV-1: Percorsi di orientamento precedenti
(Libretto Formativo) Obbligatoria
• Scheda IV-2: Profilo orientativo iniziale Obbligatorio
Personalizzabile dagli Enti
• Scheda IV-3: Profilo orientativo in itinere Obbligatorio
Personalizzabile dagli Enti
• Scheda IV-4: Profilo orientativo finale Obbligatorio
Personalizzabile dagli Enti
❏ Suggerimenti metodologici
• Da effettuarsi durante le attività di accoglienza e accompagnamento iniziale, in
itinere e finale. La Scheda Iniziale sarà preparata all’inizio del percorso di for-
mazione, mentre la Scheda in Itinere potrebbe essere ripresa più volte segnando
la data delle riflessioni e cogliendo in questo modo il proprio divenire e crescere.
La Scheda Finale riassume le due precedenti, le analizza, ne coglie lo sviluppo
fondandosi su esperienze formative rilevanti vissute per:
1) esaltarne la significatività e il contributo in termini di formazione personale,
autostima, capacità comunicative e relazionali, acquisizione di un metodo di
studio e di lavoro;
2) elaborare un progetto personale per il futuro (aspirazioni, interessi, opportu-
nità e vincoli, indicazioni da parte della famiglia...);
3) sostenere la transizione (indicazioni nel progetto in merito al proseguimento
del cammino formativo/lavorativo).
162
La Sezione Quinta LA PROFESSIONALITÀ si può dire che rappresenti la par-
te del portfolio di cui si deve avere particolare cura e attenzione.
La sezione si divide in due parti:
1) nella prima, in alcune schede iniziali (Scheda V-1, V-2, V-3 e V-4) si descrive
il Profilo Professionale e il Percorso Formativo, si indicano le competenze e
le capacità da acquisire, le attività e le azioni da eseguire (si veda quanto in-
dicato dalla Regione Piemonte)
2) nella seconda parte, si presentano Le Prestazioni Professionali.
Nella prima parte della sezione si presenta il Profilo Professionale (Scheda V-1)
che evidenzia le competenze, le capacità e le attività che l’allievo deve apprendere.
Successivamente il Profilo propone alcune Schede illustrano il Percorso Formativo
(Scheda V-2) che dovrebbe indicare e far conoscere all’allievo il percorso formativo
dell’anno, la Revisione del Progetto Personale (Scheda V-3) nella quale si definiscono
eventualmente parti specifiche di percorso formativo, ed infine, una Personalizzazione
del Percorso (Scheda V-4) nella quale si stabiliscono per il singolo studente o speci-
fici approfondimenti o richieste di recuperi.
Nella seconda parte della sezione vanno collocate le prestazioni che nella pro-
grammazione curricolare si ritengono formative della professionalità dell’allievo. Ini-
zialmente si raccolgono tutte le prestazioni, ma alla fine anno si raccoglieranno so-
lo quelle significative che sono in linea con le finalità stabilite del portfolio.
È anche opportuno ricordare che le prestazioni non sono da accostare ai compiti
tradizionali. Esse devono costituire delle prove autentiche, cioè prove che includo-
no un argomento centrale dell’apprendimento professionale dello studente, impegnano
gli allievi in una attività ricca di apprendimenti, propongono situazioni analoghe a
quelle della vita reale.
Sia nel testo sul Portfolio che nell’esemplare di portfolio offerto a titolo di esem-
pio è riportata una prestazione. Quando viene riposta nel Portfolio, essa deve essere
corredata di diversi elementi:
1) Presentazione della prestazione
2) Descrizione del compito richiesto
3) Rubrica di valutazione con l’indicazione della valutazione conseguita
4) Commento di riflessione sull’esecuzione da parte dell’allievo e del formatore.
La prestazione deve essere presentata come un’attività che si svolge nel mondo
reale, indicando il ruolo che dovrà svolgere l’allievo, il contesto nel quale è chiamato
a operare, il destinatario del suo lavoro, le qualità standard richieste al suo lavoro.
La prestazione dovrebbe richiedere alcune delle competenze previste nel Profilo
Professionale redatto dalla Regione. L’attività di valutazione si concentrerà in modo
particolare su queste competenze, ma non è detto che non si concentri anche su qual-
cun’altra (ad esempio, in riferimento alle disposizioni). La rubrica deve inoltre es-
sere consegnata “con” la prestazione richiesta in modo che l’allievo sappia su quali
criteri sarà giudicato. Questi accorgimenti assicurano una possibilità di riuscita mi-
gliore, una educazione all’autovalutazione, una imparzialità di giudizi.
163
Nel corso dell’anno questa parte del portfolio diventa molto ampia, ma dovreb-
be ridursi con la selezione solo di alcuni prodotti alla fine dell’anno.
❏ Obiettivo
• Prima parte
� Descrivere il profilo professionale con le competenze e attività
� Descrivere il percorso formativo in fasi e unità formative
� Registrare le attività di revisione del progetto personale
� Registrare le attività di personalizzazione del percorso
• Seconda parte
� Realizzare un apprendimento significativo
� Sviluppare competenze professionali
� Incrementare/recuperare la motivazione ad apprendere
� Accrescere la stima di sé
� Educare ad autovalutarsi
❏ Chi
• Scheda V-1: Profilo Professionale (Libretto Formativo) Tutor/Coordinatore
• Scheda V-2: Percorso Formativo (Libretto Formativo) Tutor/Coordinatore
• Scheda V-3: Revisione Progetto Personale
(Libretto Formativo) Tutor/Coordinatore
• Scheda V-4: Personalizzazione del percorso
(Libretto Formativo) Tutor/Coordinatore
• Scheda V-5: La prestazione. Presentazione della prestazione Allievi
• Scheda V-6: La prestazione. Scheda della prestazione Tutor/Coordinatore
• Scheda V-7: La prestazione. Rubrica di valutazione
e valutazione conseguita Tutor/Coordinatore
• Scheda V-8: La prestazione. Documentazione
della prestazione Allievi/Formatori
• Scheda V-9: La prestazione. Riflessione sulla prestazione Allievi/Formatori
❏ Applicazione
• Scheda V-1: Profilo Professionale (Libretto Formativo) Obbligatoria
• Scheda V-2: Percorso Formativo (Libretto Formativo) Obbligatoria
• Scheda V-3: Revisione Progetto Personale
(Libretto Formativo) Obbligatoria
• Scheda V-4: Personalizzazione del percorso
(Libretto Formativo) Obbligatoria
• Scheda V-5: La prestazione. Presentazione della prestazione Obbligatoria
• Scheda V-6: La prestazione. Scheda della prestazione Obbligatoria
• Scheda V-7: La prestazione. Rubrica di valutazione
e valutazione conseguita Obbligatoria
• Scheda V-8: La prestazione. Documentazione
della prestazione Obbligatoria
• Scheda V-9: La prestazione. Riflessione sulla prestazione Obbligatoria
164
❏ Suggerimenti metodologici
• La compilazione di questa sezione presuppone una lettura attenta del testo sul port-
folio, sul suo significato e sul suo valore aggiunto.
• Predisporre in anticipo le prestazioni e le rubriche di valutazione.
• Spiegare le rubriche (preparare delle “ancore” che ne precisino il significato). Que-
sto serve per l’obiettivo della autovalutazione. Inserire nella rubrica una dimen-
sione riguardo alla “disposizione”.
• Includere la documentazione relativa alla prestazione. Includere gli elaborati car-
tacei come prodotti delle prestazioni. Nel caso di prodotti non inseribili nel port-
folio (pezzi meccanici, postazioni elettriche, piatti di cucina...), accludere una do-
cumentazione fotografica del processo e del prodotto finale.
• Curare la riflessione successiva alla prestazione.
La Sezione Sesta, propone schede utili per lo STAGE. È una realtà ormai nota a
tutti i formatori. Questa esperienza comprende vari aspetti formativi e anche valuta-
tivi, ormai noti. Raccogliamo in sintesi gli obiettivi essenziali di ogni scheda, le re-
sponsabilità e la loro applicazione e alcuni consigli metodologici. Nel portfolio lo
studente le riporterà compilate.
❏ Obiettivo
• Fornire una sintesi dell’esperienza di stage (Libretto Formativo)
• Conoscere gli aspetti principali dell’azienda in cui si effettua lo stage (Descrizione
azienda)
• Riflettere sull’ambiente dell’azienda in cui si effettua lo stage (Riflessione ambiente)
• Descrivere i prodotti dell’azienda in cui si effettua lo stage (Descrizione pro-
dotto)
• Valutare inizialmente lo stage dell’allievo (Rubrica di valutazione - stage iniziale)
• Valutare in itinere lo stage dell’allievo (Rubrica di valutazione - stage intermedio)
• Valutare alla fine lo stage dell’allievo (Rubrica di valutazione - stage finale)
• Valutare la soddisfazione dell’azienda in merito allo stage dell’allievo (Soddisfa-
zione azienda)
• Valutare la soddisfazione dell’allievo in merito allo stage (Soddisfazione allievi)
❏ Chi
• Scheda VI-1: Stage aziendale
(Libretto Formativo) Tutor formativo/Tutor aziendale
• Scheda VI-2: Descrizione azienda Allievi
• Scheda VI-3: Riflessione ambiente Allievi
• Scheda VI-4: Descrizione prodotto Allievi
• Scheda VI-5: Rubrica di valutazione
dello Stage. Periodo Iniziale Tutor formativo/Tutor aziendale
• Scheda VI-6: Rubrica di valutazione
dello Stage. Periodo Intermedio Tutor formativo/Tutor aziendale
• Scheda VI-7: Rubrica di valutazione
dello Stage. Periodo Finale Tutor formativo/Tutor aziendale
165
• Soddisfazione azienda Tutor aziendale
• Soddisfazione allievi Allievo
❏ Applicazione
• Scheda VI-1: Stage aziendale
(Libretto Formativo) Obbligatorio
• Scheda VI-2: Descrizione azienda Obbligatorio
Personalizzabile dagli Enti
• Scheda VI-3: Riflessione ambiente Obbligatorio
Personalizzabile dagli Enti
• Scheda VI-4: Descrizione prodotto Obbligatorio
Personalizzabile dagli Enti
• Scheda VI-5: Rubrica di valutazione
dello Stage. Periodo Iniziale Obbligatorio
• Scheda VI-6: Rubrica di valutazione
dello Stage. Periodo Intermedio Obbligatorio
• Scheda VI-7: Rubrica di valutazione
dello Stage. Periodo Finale Obbligatorio
• Scheda VI-8: Soddisfazione azienda Obbligatorio
• Scheda VI-9: Soddisfazione allievi Obbligatorio
❏ Suggerimenti metodologici
• Scheda VI-5: Periodo Iniziale. Si utilizza la rubrica della Regione
• Scheda VI-6: Periodo Intermedio. Confrontare con la valutazione precedente.
Si utilizza la rubrica della Regione
• Scheda VI-7: Periodo Finale. Confrontare con la valutazione precedente. Si uti-
lizza la rubrica della Regione.
La Sezione Settima, LA VALUTAZIONE DEL mioPORTFOLIO, comprende al-
cune schede che fanno riferimento a varie forme di valutazione: Valutazione Som-
mativa di Fine Anno, Valutazione di Fine Corso di Formazione, Valutazione di Pas-
saggio da un ordine di scuola ad un altro, Certificazione della Regione delle com-
petenze acquisite.
A) La Valutazione Sommativa di Fine Anno è data dalla Valutazione del Portfo-
lio realizzato durante l’anno, e “riassume” la valutazione delle competenze e
attività attraverso le Rubriche Generali Comuni del Profilo.
A tale riguardo, l’allievo preparerà le prestazioni che sceglierà come significati-
ve tra quelle realizzate durante l’anno, e la selezione sarà giudicata dal team dei for-
matori. Nella selezione potranno anche essere introdotte prestazioni di approfondi-
mento o di sviluppo. Ognuna delle prestazioni dovrà sempre indicare (1) “perché” è
stata introdotta, (2) “che cosa” intende dimostrare dell’apprendimento e (3) la valu-
tazione conseguita. Il formatore (o il tutor) potrà/dovrà aiutare e guidare l’allievo nel
processo di selezione, oppure egli stesso potrà anche scegliere di inserire qualche pre-
stazione che ritiene significativa.
La raccolta (cioè il Portfolio) sarà valutata dal team dei formatori utilizzando le
166
Rubriche Generali Comuni del Profilo tratte dalla proposta di valutazione della Re-
gione Piemonte. Essendo “analitiche”, le rubriche non consentiranno una valutazio-
ne “olistica” (cioè sommativa o globale). Questo significa che agli allievi sarà for-
nita una valutazione che non dà un giudizio complessivo, ma fornisce solo una mi-
sura dello sviluppo raggiunto in singole abilità.
Per un giudizio “olistico” (cioè sommativi o globale) sarà necessario formulare,
sulla base degli indicatori forniti, un giudizio sintetico che esprima il Giudizio Ge-
nerale dell’allievo rispetto al Profilo fornito dalla Regione Piemonte.
B) Per quanto riguarda la Valutazione Sommativa di Fine Corso di Formazione,
l’allievo potrà rappresentare il cammino che ha svolto nel corso dei tre anni
rielaborando e reinterpretando il suo portfolio a partire dai materiali raccolti
durante questo periodo di tempo. La procedura per la raccolta sarà simile a
quella adottata per la Valutazione di Fine Anno.
Tuttavia è bene ricordare che al termine del triennio l’allievo ha due possibilità
di uscita: (1) passare ad un altro “step” formativo oppure (2) entrare nel mondo
del lavoro.
Queste due opzioni richiedono due diverse rielaborazioni/reinterpretazioni del Port-
folio.
1) Il Portfolio finalizzato ad un posto di lavoro richiederà di dimostrare non tan-
to lo sviluppo del proprio apprendimento, ma le proprie qualità umane e pro-
fessionali. Sarà forse importante dar conto delle valutazioni riguardo al com-
portamento, alle disposizioni, alle prestazioni professionali acquisite nel Cen-
tro, agli stage svolti, alle abilità personali, alla Certificazione rilasciata dalla
Regione.
2) Il Portfolio finalizzato alla continuità formativa esigerà di dimostrare il pos-
sesso delle conoscenze e abilità richieste dall’istituzione formativa presso la
quale si intende proseguire il percorso formativo. A tale scopo dovranno esse-
re indicati in particolare i requisiti richiesti, e dimostrare attraverso il Portfo-
lio che tali requisiti sono posseduti e a quale livello sono posseduti. La stessa
modalità sarà adottata nei passaggi tra sistemi formativi prevedendo anche la
documentazione aggiuntiva nel caso di attivazione di Larsa (così come previ-
sto dall’accordo Stato-Regioni e dall’accordo tra Miur e Regione Piemonte).
Questi due portfolio dovranno essere accompagnati da un attestato del Centro di
Formazione che certifica il livello di professionalità acquisito dall’allievo, oppure le
qualità che ha acquisito in vista della scuola presso la quale egli intende proseguire
la sua formazione.
❏ Obiettivi
• Obiettivo Generale
� Dare attraverso il portfolio realizzato una valutazione finale o di fine anno o di
fine triennio o di passaggio al mondo del lavoro o, ancora, di passaggio ad un nuo-
vo percorso formativo.
• Obiettivi specifici. Certificazione di crediti formativi prima dell’iscrizione al cor-
so di formazione (Schede VII-1 e VII-4)
� Registrare gli eventuali crediti formativi posseduti dall’allievo prima di inizia-
re a frequentare il corso.
167
� Riconoscere i crediti sotto forma di competenze possedute o di conoscenze ac-
quisite e descriverli secondo il modello della Sezione 2 del Libretto Formativo
del Cittadino.
• Obiettivi specifici. Acquisizioni certificate durante il percorso formativo (Schede
VII-2 e VII-4)
� Registrare gli eventuali crediti formativi acquisiti dall’allievo durante il percorso
in caso di abbandono durante il percorso.
� Riconoscere i crediti sotto forma di competenze possedute o di conoscenze ac-
quisite e descriverli secondo il modello della Sezione 2 del Libretto Formativo
del Cittadino.
• Obiettivi specifici. Acquisizioni certificate al termine del percorso formativo (Sche-
da VII-3 e VII-4)
� Certificare le acquisizioni possedute dall’allievo al termine del percorso formativo
sotto forma di competenze o di conoscenze, descrivendole secondo il modello del-
la Sezione 2 del Libretto Formativo del Cittadino.
• Obiettivi specifici. Valutazione del mio apprendimento attraverso il Portfolio (le
Rubriche di valutazione) (Scheda VII-5)
� Valutare l’apprendimento attraverso il portfolio a fine ciclo formativo da parte
dei formatori del team di corso in merito all’applicazione e implementazione del
portfolio.
• Obiettivi specifici. Valutazione per il passaggio ad un nuovo percorso formativo
(Schede VII-6, VII-7, VII-8 e VII-9)
� Analizzare e confrontare i requisiti richiesti dall’ente/scuola che accoglie l’al-
lievo e la sua preparazione
� Avviare la richiesta di passaggio
� Stipulare la convenzione
� Riconoscere dei crediti ai fini del passaggio.
❏ Chi
• Scheda VII-1: Competenze rilevate. Crediti
riconosciuti. Conoscenze
acquisite. (Libretto Formativo) Formatori, Tutor/Coordinatore
• Scheda VII-2: Acquisizioni certificate durante
il percorso (Libretto Formativo) Formatori, Tutor/Coordinatore
• Scheda VII-3: Acquisizioni certificate al termine
del percorso (Libretto Formativo) Direttore del Centro
• Scheda VII-4: Competenze acquisite in percorsi
di apprendimento (Sezione 2 del
Libretto Formativo del Cittadino) Direttore del Centro
• Scheda VII-5: Valutazione del mio apprendimento
attraverso il Portfolio
(Le rubriche di valutazione) Team del Corso
• Scheda VII-6: Domanda di passaggio
ad un nuovo percorso formativo Genitori/Allievo
• Scheda VII-7: Confronto dei requisiti richiesti
e posseduti Formatori, Tutor/Coordinatore,
Direttore
168
• Scheda VII-8: Convenzione tra organismi Direttore
del Centro di Formazione
• Scheda VII-9: Modelli per il riconoscimento
dei crediti Direttore del Centro di Forma-
zione, Dirigente della Scuola
❏ Applicazione
• Scheda VII-1: Competenze rilevate. Crediti
riconosciuti. Conoscenze
acquisite. (Libretto Formativo) Obbligatoria
• Scheda VII-2: Acquisizioni certificate durante
il percorso (Libretto Formativo) Obbligatoria
• Scheda VII-3:Acquisizioni certificate al termine
del percorso (Libretto Formativo) Obbligatoria
• Scheda VII-4: Competenze acquisite in percorsi
di apprendimento (Sezione 2 del
Libretto Formativo del Cittadino) Obbligatoria
• Scheda VII-5: Valutazione del mio apprendimento
attraverso il Portfolio
(Le rubriche di valutazione) Obbligatoria
• Scheda VII-6: Domanda di passaggio
ad un nuovo percorso formativo Obbligatoria
• Scheda VII-7: Confronto dei requisiti richiesti
e posseduti Obbligatoria
• Scheda VII-8: Convenzione tra organismi Obbligatoria
• Scheda VII-9: Modelli per il riconoscimento
dei crediti Obbligatoria
❏ Suggerimenti metodologici
• Scheda VII-5 Valutazione del mio apprendimento attraverso il Portfolio: La va-
lutazione fatta sulle Rubriche della regione Piemonte è “analitica”. Pertanto l’al-
lievo riceve una valutazione dei suoi punti di forza e dei suoi punti di debolezza.
Qualora si riferisse ad una somma degli indicatori o ad una descrizione “olisti-
ca” o globale, la valutazione avrebbe valore sintetico.
• Scheda VII-9 Modelli per il riconoscimento dei crediti: Per l’attestazione dei cre-
diti in ingresso si utilizzerà la modulistica proposta dalla Conferenza Unificata
del 28 ottobre 2004 riguardante la certificazione finale e intermedia ed il ricono-
scimento dei crediti.
In particolare, si userà l’allegato C per il riconoscimento dei crediti per l’ingres-
so al percorso di Formazione Professionale, e i modelli A e B per il riconosci-
mento dei crediti per il passaggio ai corsi di istruzione secondaria superiore.
169
DIZIONARIO
TERMINI UTILI ED ESSENZIALI SULLA VALUTAZIONE
Abilità
È una procedura, cioè una serie di operazioni, adatta a perseguire un obiettivo.
Sono esempi di abilità, “risolvere problemi”, “andare in bicicletta”, “guidare una mac-
china”. Si distinguono microabilità o abilità semplici e macroabilità o abilità com-
plesse. Lo “scrivere” è una abilità semplice, mentre l’“insegnare”, “fare il meccani-
co” o “fare il grafico” sono abilità complesse. Queste ultime richiedono l’integrazione
di molte microabilità e conoscenze.
Affidabilità
L’affidabilità di una prova o di un compito assegnati indica il grado in cui i pun-
teggi ottenuti sono dipendenti e coerenti tra loro. L’affidabilità è una indicazione del-
la coerenza dei punteggi tra valutatori diversi, nel tempo e in prove o compiti diver-
si che misurano la stessa cosa. Una valutazione è considerata affidabile quando le
stesse risposte ricevono lo stesso punteggio non importa quando la valutazione av-
venga o chi analizzi le risposte. Tecnicamente, l’affidabilità è un termine statistico
che definisce la misura in cui gli errori di misurazione sono assenti da uno strumen-
to di misurazione.
Àncora
L’àncora è un esempio di prestazione che può servire come standard per valuta-
re altre prestazioni. Di solito le àncore forniscono esempi di prestazione a diversi li-
velli su una rubrica. Per chiarire, una rubrica è costruita secondo la scala “ottimo”,
“buono”, “sufficiente”, “non adeguato”, ed è possibile trovare àncore a ciascuno di
questi livelli. Naturalmente si hanno àncore a seconda del tipo di rubrica utilizzata.
In una rubrica “olistica”, le àncore rappresentano una prestazione o competenza com-
plessiva, mentre in una rubrica analitica rappresentano ognuno degli indicatori pre-
si in considerazione.
Certificazione degli apprendimenti
La certificazione degli apprendimenti rappresenta un’azione che mira a descrive-
re in modo sistematico le acquisizioni della persona, preferibilmente sotto forma di
competenze, e a registrarle in un formato condiviso tra i diversi attori del sistema edu-
cativo di istruzione e di formazione professionale, compresi i soggetti economici.
L’azione di certificazione, in quanto tale, non può essere concepita come una me-
ra compilazione, ma rappresenta un’azione complessa, tale da richiedere la soddi-
sfazione di diversi criteri, tra cui: a) la comprensibilità del linguaggio, che deve ri-
170
ferirsi – in forma narrativa e non quindi con linguaggi stereotipati – a locuzioni e
sintagmi che consentano ai diversi attori di visualizzare le competenze, b) l’attribuibilità
delle competenze al soggetto con specificazione delle evidenze che consentano di con-
testualizzare la competenza entro processi reali in cui egli è coinvolto insieme ad al-
tri attori, c) la validità dei metodi adottati nella valutazione e validazione delle com-
petenze stesse, con specificazione del loro livello di padronanza.
Competenza
La comprensione di questo termine è all’origine di molte difficoltà che si posso-
no incontrare sia nella pratica che nella formazione. La definizione del termine og-
gi più diffusa è quella di “abilità”. In ogni caso, il senso più preciso di “competen-
za” dovrebbe essere il “livello a cui si esprime un’abilità”. La ricerca sulle fasi di
sviluppo di una “expertise” ha rivelato che un’abilità non si sviluppa in modo dis-
continuo ma lungo un continuum percettibile nel quale si verificano grandi modifi-
cazioni. La “competenza” può essere definita come la progressiva modificazione di
una expertise in direzione di livelli sempre maggiori di abilità.
Quando si introduce il termine competenza è importante distinguere tra “livello”
a cui è posseduta un’abilità, e “ciò” di cui è costituita l’abilità.
Compito
È un’attività, un esercizio, un problema, una ricerca o progetto che si assegna agli
allievi perché la/lo eseguano. I compiti migliori sono quelli che prevedono risposte
molteplici, sono sfidanti (possono essere eseguiti con un po’ di sforzo e di impegno),
e sono in linea con uno o più obiettivi di apprendimento, cioè coincidono con pre-
stazioni autentiche.
Compito a risposta aperta
Un compito di prestazione che non ha una sola risposta corretta. Per esempio: “A
piè di pagina vedi il tracciato di un grafico senza alcuna indicazione. Quale fenomeno
potrebbe essere rappresentato?”. Oppure “Ecco un acquario. Hai 50 euro per com-
prare dei pesci e delle piante acquatiche, ecc. Usa le informazioni date per pianifi-
care l’acquisto delle cose che vorrai mettere nella vasca. Giustifica le tue scelte”. I
compiti a risposta aperta sono di solito utilizzati quando lo scopo è valutare il ra-
gionamento, il pensare critico, e le abilità di processi di gruppo piuttosto che cono-
scenze particolari.
Compito a risposta unica
Un compito di prestazione che ha una sola risposta corretta. Per esempio: “Vi so-
no quattro pezzi di legno e ciascuno misura un metro e mezzo. Se li usi per limita-
re uno spazio del tuo cortile, qual è l’area che riesci a creare?”.
Contesto di una prestazione
Una prestazione per essere “reale” viene descritta e definita dentro un contesto
171
che ha le caratteristiche della vita reale. Questo è fatto per mostrare all’allievo che
ciò che gli viene chiesto di apprendere non è qualcosa di circoscritto all’ambiente
formativo, ma va oltre ad esso ed ha a che fare con la realtà quotidiana. Le circo-
stanze nelle quali una prestazione è inserita consente anche di sollecitare nell’allie-
vo processi di transfer e di attribuire “significato” a quello che deve essere appreso.
In questo senso, il contesto contribuisce, oltre ad attribuire un valore significativo e
di apprendimento di livello più elevato, a dare un valore “motivante”. Il contenuto
“disciplinare”, contestualizzato in una realtà concreta e reale, può apparire di valo-
re e di interesse, e per questo “degno” di essere scoperto e conosciuto.
Criterio
I criteri sono linee guida, regole o principi attraverso cui le risposte, i prodotti o
le prestazioni dell’allievo sono giudicati. I criteri si distingono in olistici, tratto-ana-
litici, generali o specifici (a questo riguardo, si veda la voce rubrica olistica, analiti-
ca, generale o specifica). I criteri che noi consideriamo importanti da valutare nella
prestazione di un allievo dovrebbero essere espressi in rubriche. Le rubriche diven-
tano gli strumenti con i quali noi valutiamo la prestazione dell’allievo.
Descrittori
Sono gli elementi che caratterizzano e descrivono un criterio. Una competenza
può essere valutata secondo criteri, ma i criteri, a loro volta, possono essere descrit-
ti secondo descrittori. Pertanto il descrittore può essere considerato come una “mi-
sura” più circoscritta di un criterio.
Disposizioni
Obiettivi-risultati come flessibilità, perseveranza, auto-fiducia e atteggiamento po-
sitivo, piacere di affrontare sfide, ecc. potrebbero essere descritti come disposizioni.
Le disposizioni non si possono osservare. Sono aspetti, inclinazioni, tendenze, at-
teggiamenti che si manifestano in presenza di certe condizioni. Diversamente dalle
abilità, non si può dire che siano mai pienamente possedute. Infatti, alcune persone,
pur possedendo conoscenze e abilità, non sono “inclini” ad utilizzarle, mentre altre,
pur essendo dotate dall’inclinazione a fare qualcosa, non dispongono dell’abilità ad
operare, cioè si accorgono che dovrebbero fare qualcosa, ma non sanno come farlo.
È possibile cogliere la presenza di una disposizione in una situazione che la ri-
chiede. Si potrebbe affermare che una persona è in possesso di una disposizione co-
me “essere accurati e precisi” se, nello svolgimento di un compito in cui la disposi-
zione è richiesta, “persiste nonostante la difficoltà” del compito.
Indicatore
È una misura concreta e misurabile, coerente e connessa al descrittore, e quindi
al criterio e alla competenza. La coerenza dell’indicatore consente di determinare,
in ultimo, la misurazione della competenza.
172
Libretto Formativo del Cittadino
È uno strumento che raccoglie informazioni, dati e attestazioni riguardanti espe-
rienze effettuate in ambito educativo/formativo, in ambito lavorativo, in ambito so-
ciale, ricreativo o familiare e le documenta. In particolare, il Libretto risponde all’e-
sigenza di rendere codificabile e riconoscibile l’apprendimento formale, non forma-
le o informale che, in quanto tale, deve essere ricostruito, documentato ed eventual-
mente certificato al fine di essere reso trasparente.
Obiettivi di apprendimento
Affermazioni che descrivono le aree generali nelle quali gli studenti apprenderanno
e avranno successo. In modo tipico riflettono ciò che ci aspetta che gli studenti ab-
biano appreso al termine della scuola di formazione. Le affermazioni rispondono al-
la domanda: “Che cosa gli allievi dovrebbero aver appreso quando lasceranno la scuo-
la di formazione?” Ecco degli esempi tratti dalla descrizione di un profilo. Un ope-
ratore meccanico costruttore di macchine utensili dovrà dimostrare di possedere:
• conoscenze tecnico-scientifiche e abilità operative in ambito meccanico
• lavorare particolari metallici e non metallici al banco e alle macchine utensili tra-
dizionali (tornio e fresatrice) e a controllo numerico
• assemblare e regolare gruppi meccanici ed elettro-pneumatici
• eseguire disegni 2D con l'ausilio di tecnologie CAD.
Portfolio
Una collezione finalizzata, integrata del lavoro dell’allievo che dimostra l’impe-
gno, il progresso o il rendimento conseguito in una o più aree di apprendimento. L’u-
tilità di questo strumento per la formazione e la valutazione è accresciuta quando gli
allievi sono incoraggiati a selezionare autonomamente i prodotti che hanno realiz-
zato, a riflettere su “che cosa” e “come” operare la selezione, e hanno chiari i crite-
ri per il successo.
Rubrica
La rubrica è un sistema di indicatori lungo una scala da “ottimo” a “agli inizi” (o
“non adeguato”) che consente di valutare il livello di competenza conseguito. A se-
conda degli scopi si possono avere rubriche generiche, olistiche, analitiche, specifi-
che. L’uso che si fa di una rubrica dipende dagli scopi valutativi che si perseguono.
Rubrica generica
La rubrica generica è un insieme di criteri che, prescindendo dalla specificità di
una prestazione, valuta aspetti che rimangono costanti rispetto a più prestazioni di-
verse. Un operatore elettrico potrebbe svolgere molti tipi di prestazioni diverse, per
esempio, un impianto elettrico per un cancello automatico, per una scala, per una abi-
tazione, ed essere valutato in tutte le prestazioni sugli stessi indicatori come opera-
tore elettrico. La rubrica in questo caso sarebbe “trasversale” a molte prestazioni di-
173
verse. Una rubrica, invece, che valutasse ogni singola prestazione, si definirebbe “spe-
cifica”.
Rubrica olistica
La rubrica olistica utilizza criteri “eterogenei” per valutare il conseguimento di
un livello di competenza complessivo raggiunto. In altre parole, su un’unica scala di
valutazione si valuta l’“integrazione” di molte abilità. Ad esempio, in una prestazione
come eseguire un depliant pubblicitario, si valuta il risultato complessivo (riguardo
ai colori, alla grafica, all’impaginazione, al tipo di carta usata, al tempo impiegato
ad eseguirlo) più che le singole abilità impiegate per portarlo a termine.
Rubrica specifica
Una rubrica specifica è un sistema di criteri/indicatori attraverso il quale si intende
osservare una prestazione specifica e unica. Questo tipo di rubrica ha il vantaggio di
essere molto precisa, ma anche il limite di essere troppo circoscritta alla prestazio-
ne richiesta. Non dovrebbe essere utilizzata per valutare una “competenza genera-
le”, che ha invece altri criteri di valutazione.
Stage
Si definisce stage un’esperienza formativa, orientativa o professionalizzante, che
non configura rapporto di lavoro, realizzata presso luoghi di lavoro sulla base di una
convenzione contenente uno specifico progetto fra il datore di lavoro e i soggetti del
sistema formativo, che assolvono a compiti di promozione ed assumono la respon-
sabilità della qualità e della regolarità dell’iniziativa.
Lo stage è un’esperienza orientativa e formativa. Esso si distingue in stage di orien-
tamento e stage di formazione. Lo stage rappresenta un ponte che collega i proces-
si scolastici e formativi e il mondo delle imprese.
Standard della prestazione
Lo standard della prestazione indica il livello di successo o di qualità della pre-
stazione o di eccellenza stabilito per la prestazione. Esso non va confuso con il li-
vello al quale può essere eseguita una prestazione. Questa misura è considerata dal-
la rubrica di valutazione.
Validità
Da non confondere con “affidabilità”. Indica il grado di sicurezza con cui una
prova-compito misura ciò che si intende misurare. Tecnicamente, la validità indi-
ca il grado di accuratezza delle predizioni o inferenze fondate su una misura di va-
lutazione.
Valutazione
La valutazione è un giudizio riguardo alla qualità, al valore o al pregio di una ri-
174
sposta, di un prodotto o di una prestazione sulla base di criteri stabiliti. Le valuta-
zioni sono di solito fondate su fonti molteplici di informazione raccolte attraverso
strumenti affidabili, cioè in grado di fornire indicazioni accurate di ciò che si inten-
de valutare. Tramite queste informazioni e indicazioni attendibili, colui che valuta
può esprimere un giudizio “valido” e “affidabile”.
Valutazione alternativa
Ogni tipo di valutazione nella quale gli allievi “creano” una risposta ad una do-
manda, come opposto a valutazioni nelle quali gli studenti scelgono una risposta da
un elenco dato (come avviene nelle prove a scelta multipla, vero/falso o nel confronto
tra risposte). Il termine “valutazione alternativa” può ritenersi sinonimo di valutazione
autentica.
Valutazione autentica
La valutazione autentica è una forma di valutazione dell’apprendimento che rac-
coglie informazioni da compiti che sollecitano dimostrazioni di conoscenze e abi-
lità in modi che assomigliano alla “vita reale” quanto più vicino possibile. Impe-
gnando gli allievi in attività contestualizzate in un mondo reale, è possibile carat-
terizzare la valutazione autentica come una valutazione di tipo “predittivo”, che,
cioè, offre informazioni di come l’allievo agirebbe con quello che sa nel mondo
reale. Per questo, la valutazione autentica possiede qualità migliori rispetto alla va-
lutazione che semplicemente rileva se l’allievo dimostra di conoscere quello che
gli è stato insegnato.
Valutazione della prestazione
La valutazione della prestazione è l’osservazione diretta dell’allievo che deve di-
mostrare in un compito come sa utilizzare quello che sa o sta apprendendo. La pre-
stazione fornisce evidenza di come egli è in grado di integrare diverse abilità e co-
noscenze e quale livello di competenza ha conseguito. La valutazione di una presta-
zione di buona qualità ha bisogno di criteri di prestazione prestabiliti molto chiari e
definiti, cioè di rubriche di valutazione.
Valutazione formativa
La valutazione formativa è una valutazione diagnostica “continua” che fornisce
informazioni sullo sviluppo di una competenza. Essa è necessaria al docente/forma-
tore per guidare l’istruzione, e anche all’allievo per migliorare la sua prestazione.
Valutazione sommativa
La valutazione sommativa è una valutazione “riassuntiva” per un livello di clas-
se o per un corso di studio, e fornisce il resoconto della situazione in riferimento
alla padronanza o al grado di eccellenza secondo obiettivi di apprendimento chia-
ri e definiti.
175
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179
INDICE
PRESENTAZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
Capitolo I
IL PORTFOLIO NELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE
0. Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
1. Una definizione del portfolio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
2. Perché il portfolio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13
3. Quale tipo di soluzione? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15
4. Insegnamento e portfolio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18
4.1 Progettazione dell’attività di comprensione/apprendimento . . . . . 20
4.2 Apprendimento fondato sul progetto . . . . . . . . . . . . . . . . . 25
4.3 L’apprendimento fondato sui problemi . . . . . . . . . . . . . . . . 31
4.4 Conclusione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35
5. Le rubriche: valutazione della prestazione autentica . . . . . . . . . 36
5.1 Come valutare una singola prestazione . . . . . . . . . . . . . . . . 36
6. Conclusione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41
Capitolo II
SCENARIO DI IMPOSTAZIONE DEL PORTFOLIO
1. Impostazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45
2. Le fasi di realizzazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49
2.1 La conclusione di una singola prestazione autentica . . . . . . . . . 49
2.2 A fine trimestre . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53
2.3 La valutazione di fine anno del portfolio . . . . . . . . . . . . . . . 53
Capitolo III
MODELLO “IL MIO PORTFOLIO”
1. INTRODUZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58
• Scheda I-1: Presentazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 59
• Scheda I-2: Riepilogo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60
2. PERSONALE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 61
• Scheda II-1: Informazioni personali (Sezione 1 Libretto Formativo
del Cittadino) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62
• Scheda II-2: Esperienze importanti scolastiche formative e lavorative
precedenti (Sezione 1 Libretto Formativo del Cittadino) . . . . . . . . 63
180
• Scheda II-3: Esperienze formative
(Sezione 1 Libretto Formativo del Cittadino) . . . . . . . . . . . . . . 64
• Scheda II-4: Esperienze Lavorative/Professionali
(Sezione 1 Libretto Formativo del Cittadino) . . . . . . . . . . . . . . 65
• Scheda II-5: Autovalutazione del Comportamento . . . . . . . . . . . 66
• Scheda II-6: Valutazione del Comportamento
da parte del Team di Corso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 67
• Scheda II-7: Valutazione del Comportamento nel corso dei tre anni . . 68
3. OBIETTIVI PER LA VITA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70
• Scheda III-1: Gli obiettivi per la vita . . . . . . . . . . . . . . . . . . 71
• Scheda III-2: Impegno/Decisione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 80
• Scheda III-3: Autovalutazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81
• Scheda III-4: Valutazione del Team . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 82
4. ORIENTAMENTO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 83
• Scheda IV-1: Percorsi di orientamento precedenti (Libretto Formativo) 84
• Scheda IV-2: Profilo orientativo iniziale . . . . . . . . . . . . . . . . . 85
• Scheda IV-3: Profilo orientativo in itinere . . . . . . . . . . . . . . . . 86
• Scheda IV-4: Profilo orientativo finale . . . . . . . . . . . . . . . . . . 89
5. PROFESSIONALITÀ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 91
• Scheda V-1: Profilo Professionale (Libretto Formativo) . . . . . . . . . 92
• Scheda V-2: Percorso Formativo (Libretto Formativo) . . . . . . . . . 93
• Scheda V-3: Revisione Progetto Personale (Libretto Formativo) . . . . 94
• Scheda V-4: Personalizzazione del percorso (Libretto Formativo) . . . 95
• Scheda V-5: La prestazione. Presentazione della prestazione . . . . . . 97
• Scheda V-6: La prestazione. Scheda della prestazione . . . . . . . . . 98
• Scheda V-7: La prestazione. Rubrica di valutazione e
valutazione conseguita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 100
• Scheda V-8: La prestazione. Documentazione della prestazione . . . . 102
• Scheda V-9: La prestazione. Riflessione sulla prestazione . . . . . . . 103
6. STAGE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 104
• Scheda VI-1: Stage aziendale (Libretto Formativo) . . . . . . . . . . . 105
• Scheda VI-2: Descrizione azienda . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 106
• Scheda VI-3: Riflessione ambiente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 107
• Scheda VI-4: Descrizione prodotto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 108
• Scheda VI-5: Periodo Iniziale. Rubrica di valutazione dello Stage . . . 109
• Scheda VI-6: Periodo Intermedio. Rubrica di valutazione dello Stage . 110
• Scheda VI-7: Periodo Finale. Rubrica di valutazione dello Stage . . . 111
• Scheda VI-8: Soddisfazione azienda . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 112
• Scheda VI-9: Soddisfazione allievi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 113
181
7. VALUTAZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 114
LA CERTIFICAZIONE e LA GESTIONE DEI CREDITI FORMATIVI
• Scheda VII-1: Competenze rilevate / Crediti riconosciuti /
Conoscenze acquisite (Libretto Formativo) . . . . . . . . . . . . . . . 116
• Scheda VII-2: Acquisizioni certificate durante il percorso
(Libretto Formativo) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 117
• Scheda VII-3: Acquisizioni certificate al termine del percorso
(Libretto Formativo) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 118
• Scheda VII-4: Competenze acquisite in percorsi di apprendimento
(Sezione 2 Libretto Formativo del Cittadino) . . . . . . . . . . . . . . 119
LA VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI
• Scheda VII-5: Valutazione del mio apprendimento attraverso
il portfolio (Rubriche di valutazione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . 121
LA REALIZZAZIONE DEI PASSAGGI
• Scheda VII-6: Domanda di passaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . 145
• Scheda VII-7: Confronto requisiti richiesti e posseduti . . . . . . . . . 146
• Scheda VII-8: Convenzione tra organismi . . . . . . . . . . . . . . . . 148
• Scheda VII-9: Modelli di riconoscimenti per i crediti . . . . . . . . . . 150
Capitolo IV
GUIDA ALLA IMPLEMENTAZIONE DEL PORTFOLIO
1. Avvertenze generali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 153
2. Il modello di portfolio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 154
3. Indice delle sezioni e delle schede . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 155
4. Guida alle sezioni e alle schede . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 157
DIZIONARIO
Termini utili e essenziali sulla valutazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . 169
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 175
STUDI PROGETTI ESPERIENZE PER UNA NUOVA FORMAZIONE PROFESSIONALE
Capofila ATS Sperimentazione
Associazione CNOS-FAP Regione Piemonte
Via Maria Ausiliatrice, 32 - 10152 Torino
Tel. 011.5224.407 - Fax 011.5224.696
e-mail: delegazione.piemonte@cnos-fap.net
Natura:
cartacea