Con l’anno scolastico/formativo 2013/14 si sono effettuati (o si stanno ancora effettuando) i primi esami di qualifica dei percorsi “a regime” di Istruzione e Formazione Professionale utili per l’acquisizione delle qualifiche professionali triennali, titoli professionalizzanti che hanno valore nazionale.
Nonostante i ripetuti richiami della FLC CGIL al MIUR sull’obbligo dello Stato di emanare tale Regolamento prima della definizione delle norme regionali di dettaglio, si è deciso di adottare un documento di indirizzo elaborato dalla Conferenza delle Regioni (Accordo del 20 febbraio 2014) e di lasciare alle singole Regioni la declinazione territoriale sulle modalità di svolgimento degli esami.
Quasi al termine dell’anno scolastico e formativo 2013/14, la FLC CGIL ha elaborato una serie di schede sintetiche di lettura che mettono in luce quello che è (sta) avvenuto (avvenendo).
Le schede si riferiscono a tutte le Regioni, esclusa la Valle d’Aosta e le Province Autonome di Trento e Bolzano. Per ciascuna Regione sono state individuate le norme specifiche e confrontate tali disposizioni in relazione agli elementi minimi comuni concernenti le procedure di valutazione, di ammissione e di accertamento finale, definiti dal documento delle Regioni adottato il 20 febbraio 2014. Inoltre, sono stati esaminati anche alcuni aspetti non trattati da tale documento e relativi ai soggetti disabili o con DSA. Infine sono state esaminate le disposizioni relative ai candidati esterni o ai privatisti.
Il quadro che ne viene fuori è desolante per il numero e la complessità delle disposizioni, per le divaricazioni incredibili su aspetti che riguardano la tenuta stessa del sistema nazionale di IeFP.
La FLC CGIL ritiene che questo modo di procedere rappresenti uno degli attacchi più pesanti all’unitarietà del sistema educativo nazionale, anche perché i processi messi in atto sono poco conosciuti e si svolgono “sottotraccia”.

In allegato l'articolo della FLC CGIL e le schede elaborate.