4. L'ISTRUZIONE SUPERIORE UNIVERSITARIA[1]

Green e digitale, dall'ambiente fino all'intelligenza artificiale. Sono i due motori che spingono i corsi di laurea attivati dalle università italiane per l'anno 2023-2024. Sono oltre 5.500 i corsi di laurea proposti e così ripartiti:

  • 2.532 corsi di laurea triennale;
  • 2.618 i corsi di laurea magistrale;
  • 350 i corsi magistrali a ciclo unico.

Ci sono 2.181 corsi a numero chiuso, 1.270 in lingua straniera (di cui 666 in inglese), 826 double degree e 3.220 lauree alle università telematiche.
Nel ventaglio delle proposte si rafforza la tendenza degli ultimi anni, dunque: la sostenibilità ambientale si arricchisce di una ventina di nuove proposte, da ingegneria fino al diritto.
L'intelligenza artificiale entra nei programmi di studio non solo in area scientifica ma anche a medicina, giurisprudenza e in campo umanistico. Si rafforzano anche scienza
dei dati e scienza dei materiali.
Tra le aree che aumentano l'offerta ci sono economia, medicina e professioni sanitarie, ingegneria industriale e dell'informazione, scienze giuridiche e psicologia.

News 2024

Italia ed Europa a confronto (Quale università? 2023/2024. Guida completa agli studi post-diploma, marzo 2023)
Per tutta la metà del secolo scorso in Italia è cresciuta prima la scolarizzazione di base, poi la formazione superiore secondaria superiore, con un importante miglioramento del livello medio di istruzione della popolazione nel suo complesso, tale da rendere il diploma di istruzione secondaria superiore il titolo di studio più frequente nella popolazione tra i 25 e i 64 anni. In questo quadro si è inserito anche il conseguimento di una qualifica professionale di durata triennale/quadriennale a partire dagli anni duemila per accrescere la formazione del cittadino e del lavoratore.
Negli ultimi 20 anni circa, infine, vi è stato un importante incremento del numero di giovani che hanno intrapreso e portato a termine corsi di istruzione terziaria superiore.
Nell’arco di tempo tra il 2000 e il 2021, infatti, nella fascia di popolazione compresa tra i 25 e i 34 anni la percentuale di quanti hanno concluso un percorso di formazione terziaria è passata dal 10,4% al 28,3%, con una variazione della percentuale di 18 punti. Nonostante il significativo miglioramento, tuttavia, l’Italia non arriva a colmare il ritardo rispetto alle medie dell’Unione europea e dei Paesi OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico): per il 2021 i giovani con un titolo di istruzione terziaria superiore sono pari rispettivamente al 46% e al 48%, con una variazione della percentuale sull’anno 2000 rispettivamente di 22 e 21 punti.
Si prevede che tale divario non sarà annullato nell’immediato futuro: nel 2010 tutti gli Stati europei avevano definito obiettivi nazionali relativi all’istruzione terziaria entro il 2020. Per l’Italia si trattava di toccare un tasso di diplomati nell’istruzione terziaria superiore pari ad almeno il 26% della fascia di popolazione 25-34 anni.
L’obiettivo è stato raggiunto ma ci lascia ancora lontani dai successi traguardi fissati dall’Ue, che mira ad avere tutti i Paesi e in quella stessa fascia una percentuale di persone in possesso di un diploma di istruzione terziaria superiore pari almeno al 45% entro il 2030.

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[1] Il Sole 24 ore, Università. Corsi, test, borse di studio, del 29.06.2023.

 

5. ISTRUZIONE SUPERIORE NON UNIVERSITARIA

Come sottolineato in altre parti del presente dossier l’Istruzione superiore non universitaria è stata oggetto di riorganizzazione e di riforma. Si riportano le informazioni più aggiornate sui due percorsi formativi previsti dalla normativa.

5.1. ISTRUZIONE E FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE (IFTS)[1]

Il Decreto n. 91 del 7 febbraio 2013 “Definizione dei percorsi di specializzazione di cui al Capo III del DPCM 25 gennaio 2008” ha determinato la riorganizzazione del sistema in attuazione dell’art. 9 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, nello specifico:

  • l’individuazione e declinazione delle specializzazioni tecniche superiori che costituiscono le figure di riferimento a livello nazionale e dei relativi standard minimi formativi allo scopo di corrispondere organicamente alla richiesta di competenze tecnico-professionali provenienti dal mondo del lavoro pubblico e privato, con particolare riferimento alle piccole e medie imprese e ai settori interessati da innovazioni tecnologiche e dalla internazionalizzazione dei mercati;
  • l’adozione dei modelli e relative note di compilazione dei certificati di specializzazione tecnica superiore, per il loro riconoscimento tra i sistemi regionali e tra questi e il sistema dell’istruzione.

La riorganizzazione del sistema di Istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS) ha risposto all’esigenza di assicurare una maggiore stabilità, qualità e visibilità all’offerta formativa nonché una fisionomia in grado di favorire una risposta ai fabbisogni formativi più coordinata con gli altri segmenti della filiera tecnico-professionale. La riconfigurazione del sistema, alla luce dei significativi mutamenti ordinamentali del quadro nazionale in materia di istruzione secondaria superiore, di istruzione e formazione professionale (IeFP), di istruzione tecnica superiore (ITS), ha puntato al rilancio dell’istruzione e formazione tecnica superiore attraverso:

  • l’organicità, in termini di fisionomia e risultati di apprendimento connotativi della qualificazione in esito, della connessione dell’offerta IFTS con quella dei percorsi quinquennali IP e IT, del quarto anno di diploma IeFP, dei profili dei tecnici superiori ITS;
  • il superamento della “figura professionale” a favore della “specializzazione” come riferimento dei percorsi, dati i nuovi repertori nazionali delle figure dei tecnici IeFP e dei tecnici ITS;
  • l’ampliamento orizzontale dei profili di competenza in uscita dal livello secondario;
  • un ruolo e un contributo più significativo nei processi di sviluppo, manutenzione, riqualificazione delle competenze della componente adulta della popolazione attiva;
  • dispositivi istituzionali e tecnici in grado di assicurare dinamicità all’offerta.

Tenendo conto delle competenze esclusive delle Regioni in materia di programmazione dell’offerta formativa, la riorganizzazione è avvenuta nel rispetto dei Profili generali di cui al Capo I, degli standard dei percorsi e delle modalità di accesso e certificazione di cui al Capo III del DPCM 25 gennaio 2008.

L’Accordo del 20 gennaio 2016 tra Governo, Regioni e Province Autonome di Trento e di Bolzano, per la “definizione della struttura e del contenuto del percorso di istruzione e formazione tecnica superiore, di cui al Capo III del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 gennaio 2008, di durata annuale per l’accesso ai percorsi degli Istituti Tecnici Superiori, di cui al Capo II del decreto del presidente del Consiglio dei Ministri 25 gennaio 2008” ed il relativo Decreto n. 272 del 27 aprile 2016 “Definizione della struttura e del contenuto del percorso di istruzione e formazione tecnica superiore di durata annuale per l’accesso ai percorsi degli istituti tecnici superiori”, sono volti a realizzare un’offerta formativa IFTS potenziata per consentire ai giovani e agli adulti in possesso del diploma professionale conseguito in esito ai percorsi quadriennali di istruzione e formazione professionale, di poter accedere ai percorsi realizzati dagli Istituti Tecnici Superiori attraverso la partecipazione ad un percorso di istruzione e formazione tecnica superiore di durata annuale[2]. Oltre al potenziamento delle competenze comuni[3] si prevede, più in generale, una revisione sia delle specializzazioni nazionali di riferimento sia degli standard in termini di competenze tecnico-professionali. La rivisitazione del sistema IFTS dovrebbe essere effettuata anche a partire dai profili e dalle competenze dei percorsi realizzati dagli Istituti Tecnici Superiori. Nelle more della realizzazione di questa rivisitazione complessiva, dall’anno formativo 2016/2017 le specializzazioni di istruzione e formazione tecnica superiore si connotano per competenze comuni o integrate rispetto a quelle del Decreto n. 91 del febbraio 2013.

Nello specifico, viene:

  • introdotta la competenza logico matematica “Risolvere problemi relativi all’ambito tecnico di riferimento, utilizzando concetti, metodi e strumenti matematici”;
  • integrata, in termini di abilità e conoscenze, la competenza relazionale linguistica “Interagire nel gruppo di lavoro, adottando modalità di comunicazione e comportamenti in grado di assicurare il raggiungimento di un risultato comune”.

La competenza comune, afferente all’ambito gestionale, “Assumere comportamenti e strategie funzionali ad una efficace ed efficiente esecuzione delle attività” rimane invariata.

Il “Primo rapporto italiano di referenziazione delle qualificazioni al quadro europeo EQF”, prodotto nell’ottobre 2012 referenzia le Specializzazioni IFTS al 4° livello EQF.

Livello EQF

Tipologia di qualificazione

Autorità competente

Percorso corrispondente

3

Attestato di qualifica di operatore professionale

Regioni e PA

Percorsi triennali di IeFP

4

Diploma professionale di tecnico

Regioni e PA

Percorsi quadriennali di IeFP

Diploma liceale

MI

Percorsi quinquennali dei licei

Diploma di istruzione tecnica

MI

Percorsi quinquennali degli istituti tecnici

Diploma di istruzione professionale

MI

Percorsi quinquennali degli istituti professionali

Certificato di specializzazione tecnica superiore

Regioni e PA

Percorsi IFTS

5

Diploma di tecnico superiore

MI

Corsi ITS

Le Specializzazioni tecniche superiori

Le Specializzazioni tecniche superiori che costituiscono l’Elenco nazionale sono in complesso 20, articolate in 5 aree professionali.

 

 

Specializzazioni tecniche di riferimento nazionale

MANIFATTURA E ARTIGIANATO

·     Tecniche per la realizzazione artigianale di prodotti del made in Italy

MECCANICA IMPIANTI E COSTRUZIONI

·     Tecniche dei sistemi di sicurezza ambientali e qualità dei processi industriali

·     Tecniche di disegno e progettazione industriale

·     Tecniche di industrializzazione del prodotto e del processo

·     Tecniche di installazione e manutenzione di impianti civili e industriali

·     Tecniche di manutenzione, riparazione e collaudo degli apparecchi dispositivi diagnostici

·     Tecniche di monitoraggio e gestione del territorio e dell’ambiente

·     Tecniche per la programmazione della produzione e la logistica

·     Tecniche di organizzazione e gestione del cantiere edile

·     Tecniche innovative per l’edilizia

CULTURA, INFORMAZIONE E TECNOLOGIE INFORMATICHE

·     Tecniche di allestimento scenico

·     Tecniche di informatica medica

·     Tecniche di produzione multimediale

·     Tecniche per l’integrazione dei sistemi e di apparati TLC

·     Tecniche per la progettazione e gestione di database

·     Tecniche per la progettazione e lo sviluppo di applicazioni informatiche

·     Tecniche per la sicurezza delle reti e dei sistemi

SERVIZI COMMERCIALI

·     Tecniche per l’amministrazione economico-finanziaria

TURISMO E SPORT

·     Tecniche di progettazione e realizzazione di processi artigianali e di trasformazione agroalimentare con produzioni tipiche del territorio e della tradizione enogastronomica

·     Tecniche per la promozione di prodotti e servizi turistici con attenzione alle risorse, opportunità ed eventi del territorio

 

5.2. Istruzione Tecnologica Superiore

La legge 15 luglio 2022, nr. 99 ha istituito il Sistema terziario di Istruzione Tecnologica Superiore di cui sono parte integrante gli Istituti Tecnici Superiori che assumono, con la presente legge, la denominazione di Istituti Tecnologici Superiori (ITS Academy).

Gli Istituti Tecnologici Superiori (ITS Academy) sono la prima esperienza italiana di offerta formativa terziaria professionalizzante secondo un sistema consolidato anche in altri paesi europei. Ad oggi ci sono 146 ITS[4] (nel 2022 erano 128).

Le aree tecnologiche attive sono sei[5]:

  1. It’s Green

Hai a cuore l’ambiente e vuoi un futuro eco-sostenibile?

La tua area tecnologica è Efficienza Energetica.

Le Regioni comprese in questi ambiti: Campania, Liguria, Marche, Piemonte.

  1. It’s Motion

Credi nella sostenibilità come motore del futuro?

La tua area tecnologica è Mobilità Sostenibile e logistica.

Le Regioni comprese in questi ambiti sono Liguria e Sicilia.

  1. It’s Tech

Appassionato di scienze e innovazione?

La tua area tecnologica è Nuove tecnologie della vita.

Le Regioni comprese in questi ambiti sono Lombardia e Toscana.

  1. It’s Italy

Cerchi un lavoro che unisca creatività, innovazione e internazionalizzazione?

La tua area tecnologica è Nuove tecnologie per il made in Italy.

Le Regioni comprese in questi ambiti sono Emilia-Romagna, Lazio, Toscana, Piemonte, Lombardia, Abruzzo, Veneto.

  1. It’s Culture

La tua area tecnologica è Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali – Turismo.

Le Regioni comprese in questi ambiti sono Campania, Lombardia.

  1. It’s it

Cerchi un lavoro che unisca tradizione e innovazione?

La tua area tecnologica è Tecnologia della informazione e della comunicazione.

Le Regioni comprese in questi ambiti sono Emilia-Romagna, Abruzzo, Liguria, Lazio, Lombardia, Puglia.

 

[1] Frisanco M., La IeFP guarda al futuro. Verso una filiera educativa e formativa professionalizzante di qualità, Tipografia Pio XI, 2021 

[2] Secondo la previsione del comma 46 della legge 13 luglio 2015 n. 107 “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”.

[3] Il potenziamento non implica aumenti né del monte ore né dei costi complessivi dei percorsi, fissati dall’Allegato C del DPCM 25 gennaio 2008.

[4] Per una descrizione ampia vedi il sito dedicato: ITS Academy (istruzione.gov.it)

[5] Secondo quanto stabilito nel Decreto Legge n. 203, art. 2, del 20 ottobre 2023, GU serie generale 286 del 7/12/23, Disposizioni concernenti le aree tecnologiche, le figure professionali nazionali di riferimento degli ITS Academy e gli standard minimi delle competenze tecnologiche e tecnico-professionali, le aree tecnologiche passeranno da sei a dieci.