Orientamenti Europei
Orientamenti Nazionali
Orientamenti Regionali
Aspetti metodologici-didattici
Aspetti socio-politici

Orientamenti europei

1. EURYDICE: La professione docente in Europa (2015)

“Docenti italiani, i più vecchi e tra i pochi in Europa a non essere valutati.  
Ad affermarlo è l’ultimo rapporto rete Eurydice “La professione insegnante in Europa”: alle medie, assenti quasi del tutto i prof sotto i 30 anni, circa il 44% ha fra i 50 e i 59 anni e gli over 60 sono il 20%.
Nel contempo, forme di valutazione regolate a livello centrale sono presenti ovunque, eccetto che in Irlanda, Olanda, Finlandia, Scozia, Norvegia, Turchia. E in Italia, dove col DdL ‘Buona Scuola’ si dovrebbe voltare pagina.
Nella newsletter si riporta il testo (EN) e una scheda di sintesi tratta dal sito DISAL (2 luglio 2015).

2. Lo sapevate? Dieci diritti garantiti dalla Ue

È un fascicolo elaborato dalla Unione Europea e pubblicato nel febbraio 2014.

“Essere cittadini europei significa beneficiare di grandi cose: un continente in pace, la più grande economia del mondo, la libertà di movimento — concetti che spesso diamo per scontati. Ma significa anche tutte quelle piccole cose quotidiane che fanno davvero la differenza nella vita di tutti i giorni. Come la possibilità di restituire un prodotto difettoso acquistato online, tariffe di roaming sempre più basse o il diritto al rimborso in caso di cancellazione di un volo: l’Europa sta lavorando per voi per questo e molto altro. E continueremo a farlo”.  
(Viviane Reding, Commissione europea, Vicepresidente competente per la Giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza)

3. Stranieri in Italia, riconoscimento titoli di studio

Secondo gli ultimi dati, sono 2,4 milioni gli stranieri nel mercato del lavoro in Italia.
Una occupazione che si caratterizza soprattutto su profili di basso livello per lavori manuali non qualificati. Non è un caso che il 22,6% dei lavoratori stranieri in Italia possiedono un livello di istruzione alto ma sono impiegati in lavori di bassa qualifica.

Tra gli ostacoli all'inserimento lavorativo degli stranieri in posizioni qualificate è la difficoltà di far valere in Italia titoli di studio e qualifiche professionali acquisite all'estero. È infatti possibile, per chi intende lavorare in Italia, chiedere il riconoscimento del proprio titolo, ma spesso i percorsi per ottenere tale riconoscimento sono complessi e non chiari.

Il portale Integrazione Migranti, progetto co-finanziato dal Fondo Europeo per l'Integrazione che nasce sotto il coordinamento della Direzione Generale dell'Immigrazione e delle Politiche di Integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, offre un ampio approfondimento sul riconoscimento dei titoli di studio e delle qualifiche professionali estere in Italia e fornisce tutte le informazioni necessarie a chi intende far riconoscere un titolo o qualifica ottenuta all'estero, sia per lavorare nel proprio ambito di specializzazione sia per proseguire gli studi o partecipare a concorsi pubblici.

Nella newsletter si propongono per approfondire cfr. Il riconoscimento dei titoli di studio e delle qualifiche professionali; il focus del MIUR / Fondazione ISMU “Alunni con cittadinanza non italiana tra difficoltà e successi” (Quaderno ISMU 1/2015) (Capitoli da 1 a 3 e da 4 a conclusioni). 

sommario

Orientamenti nazionali

1. GOVERNO
1.1. Attuazione del programma di Governo

L’Ufficio per il programma di Governo presenta, con aggiornamento periodico, i Report sulla situazione dei provvedimenti attuativi del programma di Governo, la tabella riepilogativa dei provvedimenti legislativi deliberati dal Consiglio dei Ministri e la tabella dei provvedimenti legislativi pubblicati in G.U.

Nella newsletter si allega il Report aggiornato a giugno 2015.

1.2. Disegno di Legge di riforma costituzionale: stato dell'arte.
Aggiornamenti al 04 luglio 2015

Stato dell'arte (Da: Il Sole 24 Ore, 4 luglio 2015)  
La riforma costituzionale che abolisce il Senato elettivo e riforma il Titolo V della Costituzione riequilibrando le competenze tra Stato e Regioni si trova per la terza lettura in Senato. La volontà del Governo è di arrivare all'approvazione da parte dell'Aula di Palazzo Madama entro la pausa estiva dopo aver introdotto alcune modifiche per venire incontro alle richieste della minoranza del Pd.
Il successivo passaggio alla Camera, che potrà intervenire in ogni caso solo sulle poche modifiche nel frattempo apportate al Senato, sarà politicamente blindato (l'accordo nella maggioranza è che si approverà così come uscirà dal Senato) e chiuderà la prima doppia lettura prevista dalla Costituzione.
Dopo una pausa di tre mesi ci sarà una seconda doppia lettura dove però i parlamentari si potranno esprimere con un sì o con un no secco.
Il prossimo passaggio al Senato è quello più difficile, visto lo scarso vantaggio di cui gode a Palazzo Madama la maggioranza (9 teste) e il numero cospicuo di dissidenti del Pd (una ventina). Passato questo scoglio il provvedimento viaggerà in discesa e si potrà celebrare il referendum confermativo voluto dallo stesso governo nell'autunno del 2016.
Il nodo politico più grande riguarda la modalità di elezione dei futuri senatori, che i dissidenti vorrebbero diretta e il governo vuole invece mantenere di secondo grado senza indennità propria (i consiglieri-senatori prenderanno solo l'indennità regionale). Una possibile soluzione può essere la previsione di appositi listini all'interno delle liste per l'elezione dei Consigli regionali: un intervento che si potrà fare con legge ordinaria
.

Si riportano le principali informazioni sul tema aggiornate al 04 luglio 2015.

  • 31 marzo 2014: CdM propone il DDL costituzionale

Il 31 marzo 2015 il CdM ha approvato il DDL costituzionale: Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del Titolo V della parte seconda della Costituzione. L’8 aprile 2014 il testo è stato inoltrato al Senato.

  • 8 agosto 2014: Senato della Repubblica

L’8 agosto 2014, il Senato ha approvato, con modificazioni, il DDL costituzionale.
L’8 agosto il testo viene trasmesso alla Camera dei Deputati.

  • 10 marzo 2015: Camera dei Deputati

Il 10 marzo 2015 la Camera dei Deputati ha approvato, con modificazioni il DDL costituzionale.
L’11 marzo 2015 il testo è stato trasmesso al Senato.

Una considerazione a margine del testo approvato dalla Camera.
Il testo, nella sua formulazione attuale, cambia l’assetto disegnato dal Titolo V ancora vigente:

  • mentre il Titolo V della Costituzione vigente, infatti, attribuisce competenza esclusiva alle Regioni sull’Istruzione e Formazione Professionale, l’attuale testo assegna le «disposizioni generali e comuni sull’Istruzione e Formazione Professionale» alla competenza legislativa esclusiva dello Stato;
  • il nuovo testo colloca le «disposizioni generali e comuni sull’Istruzione e Formazione Professionale» nel comma ove si parla anche di tutela e sicurezza del lavoro e politiche attive del lavoro, mentre in un altro comma si parla di «disposizioni generali e comuni sull’istruzione», ordinamento scolastico, ecc.  
Di qui qualche interrogativo:
  • Cosa si intende per Istruzione e Formazione Professionale nel nuovo testo? Solo quella legata al diritto-dovere oppure anche altri pezzi quali IFTS, ITS, Istruzione Tecnica, ecc.?
  • Cosa si intende per disposizioni generali e comuni? Qual è, in altre parole, l’ampiezza delle competenze dello Stato?
  • Come conciliare le politiche attive per l’occupazione riportate alla competenza dello Stato e la Formazione Professionale lasciata all’esclusiva competenza delle Regioni?
Nella newsletter si allegano:
  • i tre testi del Disegno di legge costituzionale “Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione” rispettivamente approvati dal CdM (31.03.2014); dal Senato (8 agosto 2014); dalla Camera (10 marzo 2015);
  • una scheda contenente su due colonne il testo vigente e quello approvato il 10 marzo 2015 in materia di Istruzione e Istruzione e Formazione Professionale;
  • una prima analisi del prof. Giulio Salerno su Istruzione e Istruzione e Formazione Professionale;
  • una scheda su “Il riparto di competenza legislativa nel nuovo Titolo V” (marzo 2015) elaborato dal servizio studi della Camera dei Deputati;
  • slide sul DDL di riforma della parte seconda della Costituzione approvato dalla Camera dei Deputati nella seduta del 10 marzo 2015;
  • una breve scheda sui principali temi affrontati dal provvedimento elaborata dal Dipartimento per le riforme istituzionali e aggiornata al 5 maggio 2015.
1.3. Fondi strutturali europei 2014 - 2020: aggiornamenti al 04 luglio 2015

La programmazione 2014 – 2020 può costituire una grande opportunità per i soggetti del sistema scolastico e formativo anche se ad oggi le scuole paritarie vengono escluse dai PON e la IeFP, ad una prima lettura, è presente in maniera diseguale.

Nel periodo 2014-2020, con il nuovo Accordo di partenariato tra Italia e Commissione Europea, l’Italia gestirà complessivamente circa 44 miliardi di euro di fondi strutturali e di investimento europei (Fondi SIE), ai quali andrà ad aggiungersi la quota di cofinanziamento nazionale per circa 20 miliardi di euro.
L’Accordo di Partenariato è stato approvato il 29 ottobre 2014 e definisce la strategia per l’utilizzo ottimale dei Fondi strutturali e di investimento europei nel prossimo periodo di programmazione della durata di 7 anni.

Per conoscere i principali testi si può accedere ai link:

Si allegano anche i testi di alcuni PON per una loro conoscenza:  

Per approfondire le politiche scolastiche e formative si rinvia ai POR adottati dalle singole Regioni.

Si segnala anche l’esistenza di uno specifico canale realizzato dalla FLC CGIL, vista la rilevanza della materia.

1.4. Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale. Aggiornamenti al 04 luglio 2015

Riforma Terzo Settore, emendamenti fino al 9 luglio
Va per le lunghe la discussione (o meglio l’iter, visto che malgrado siano passati oltre due mesi dallo sbarco in commissione affari costituzionali, di ore dedicate al dibattito ce ne sono state davvero poche) della riforma del Terzo settore in Senato.
Il 24 giugno la presidente della prima commissione di palazzo Madama, Anna Finocchiaro ha stabilito nel 9 luglio il termine per la presentazione degli emendamenti.
Una scadenza molto lunga, considerato che nelle aspettative del Governo, il passaggio in seconda lettura della norma sarebbe dovuto essere breve «in considerazione dell’ampiezza della discussione andata in scena alla Camera», per usare le parole del sottosegretario al Welfare Luigi Bobba.  Verosimile a questo punto che la Riforma approdi in Aula al Senato non prima della fine di luglio, a ridosso quindi della pausa estiva dei lavori parlamentari. A meno che non si vada ancora più il là.
Ci sarà poi bisogno di un altro passaggio alla Camera. Quando? A questo punto difficile ipotizzarlo, anche perché da inizio autunno partirà la partita della legge di Stabilità. Che la riforma del Terzo settore sia finita su un binario morto? Da oggi questo è più di un sospetto
.

Si riportano le informazioni aggiornate al 04 luglio 2015

  • Maggio 2014: Governo propone Linee Guida
Nel maggio 2014 il Governo ha predisposto le Linee Guida per una riforma del Terzo settore formulando i criteri per una revisione organica della legislazione riguardante il volontariato, la cooperazione sociale, l’associazionismo non-profit, le fondazioni e le imprese sociali.
  • Maggio - Giugno 2014: Consultazione
Dal 13 maggio al 13 giugno 2014 il Governo ha aperto una consultazione pubblica sulle Linee Guida, di cui sono stati resi pubblici i risultati definitivi nel settembre 2014.
Anche i Salesiani hanno partecipato inviando una loro proposta.
  • Luglio 2014: CdM propone il DDL
In seguito, il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente e del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, nel corso della riunione del 10 luglio 2014, ha approvato un disegno di legge delega per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale.
  • Aprile 2015: DDL alla Camera dei Deputati
La Camera dei Deputati ha approvato, dopo quasi un anno di discussioni, il 10 aprile 2015 il testo di Delega al Governo per la riforma del Terzo Settore.
  • Maggio 2015: DDL al Senato della Repubblica

Il testo ora è al Senato ma l’iter di approvazione ha subito un rallentamento.

Per facilitarne la conoscenza dell’iter del provvedimento si allegano:
  1. Linee guida per una Riforma del Terzo Settore (Governo);
  2. Il Report sulla consultazione indetta dal Governo sulle Linee Guida (Consultazioni);
  3. Osservazioni e proposte sulle Linee Guida per il Terzo Settore (Considerazioni dei Salesiani);
  4. Testo Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale (approvato dal CdM il 22 Agosto 2014);
  5. Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale approvato dalla Camera dei Deputati (10 aprile 2015);
  6. Lo speciale su “Il 5 per mille” (a cura di VITA del 26.05.2015).
2. MIUR
2.1. La BUONA SCUOLA. Facciamo crescere il Paese.
Un quadro dei principali documenti aggiornato al 04 luglio 2015

25.06.2015:
Il disegno di legge 'Buona scuola', dopo circa un mese di esame al Senato, tra rinvii e rischio stallo, è stato licenziato dall'assemblea di Palazzo Madama per essere inviato di nuovo alla Camera per il via libera definitivo. 159 voti favorevoli 112 contrari.
Sul provvedimento il governo ha posto la questione di fiducia presentando un maxiemendamento in aula. La commissione, viste le divisioni interne al Pd e la mole consistente di emendamenti, non ha concluso il lavoro e il testo è approdato in aula senza mandato al relatore.

Si riportano, per memoria, le principali tappe del DDL in vista dell’approvazione definitiva.

12.03.2015: proposta di DDL
“Le proposte che facciamo per la scuola sono realizzabili abbastanza rapidamente. La buona scuola mette al centro lo studente con i suoi sogni e i suoi bisogni, il suo desiderio profondo di essere innanzitutto un cittadino”.
Così il Presidente del Consiglio Matteo Renzi in apertura della conferenza stampa dopo la riunione del Consiglio dei Ministri del 12 marzo 2015, che ha approvato il DDL recante riforma del sistema nazionale di Istruzione e Formazione, con delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti.

27.03.2015: DDL alla Camera dei Deputati
Il DDL recante riforma del sistema nazionale di Istruzione e Formazione, con delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti inizia il suo iter parlamentare dalla Commissione Cultura della Camera.

20.05.2015: DDL approvato dalla Camera dei Deputati  
Il DDL recante riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione, con delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti è stato approvato dalla Camera dei Deputati il 20 maggio 2015.

22.05.2015: DDL al Senato  
Il DDL recante riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione, con delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti è stato trasmesso dal Presidente della Camera dei Deputati alla Presidenza del Senato ed approvato il 25.06.2015.

07.07.2015:
È prevista l’approvazione definitiva da parte della Camera dei Deputati.

Nella newsletter si riportano:

A. I TESTI UFFICIALI:

  • il Comunicato Stampa del Governo del 12.03.2015;
  • le Slide del Governo che illustrano gli aspetti più significativi della riforma (12.03.2015);
  • il testo del DDL “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”, contenente anche la Relazione Tecnica presentato al Parlamento il 27 marzo 2015;
  • schede di lettura del DDL a cura della Camera dei Deputati (1 aprile 2015);
  • schede sulla scuola contenute del DEF (MEF);
  • il Testo approvato dalla Camera dei Deputati il 20 maggio 2015 e inoltrato il 22 maggio al Senato della Repubblica;
  • il Comunicato Stampa del Ministero dopo l’approvazione del testo alla Camera dei Deputati;
  • il Dossier nr. 16 elaborato dal Senato: Dossier del Servizio studi sul disegno di legge A.S. n. 1934 "Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti";
  • la Relazione tecnica e il Maxiemendamento approvato al Senato il 25.06.2015.

B. I TESTI DI ALCUNE AUDIZIONI:

C. UN COMMENTO (a cura del CNOS/Scuola e FAP):

  • Un commento elaborato dal prof. Guglielmo Malizia (Editoriale di Rassegna CNOS 2/2015).

D. AGGIORNAMENTI CONTINUI:

Per chi vuole un aggiornamento in tempo reale sul dibattito, sugli emendamenti presentati, ecc. può cliccare nel sito www.orizzontescuola.it

Si allega anche una sintesi del maxiemendamento approvato dal Senato (da Orizzontescuola.it).

2.2. Produzione del Rapporto di Autovalutazione. Aggiornamenti al 04 luglio 2015

Per il (sotto)sistema di IeFP, il CNOS-FAP e il CIOFS/FP in particolare, hanno promosso una sperimentazione per contribuire alla definizione di Linee Guida che andranno a definire le priorità strategiche e le modalità di valutazione adottate dal MIUR d’intesa con la Conferenza Unificata, previo concerto con il MLPS.
Allo scopo si allega un articolo di Arduino Salatin di prossima pubblicazione nella Rivista Città CIOFS/FP.
 
Con il DPR 28 marzo 2013, n. 80 è stato emanato il Regolamento sul Sistema Nazionale di Valutazione (SNV) in materia di istruzione e formazione.

In vista dell’avvio del Sistema Nazionale di Valutazione è stato istituito presso la Direzione generale degli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione un nucleo di start up dal carattere interistituzionale (MIUR, INVALSI, INDIRE, Dirigenti tecnici ed Esperti del mondo della scuola) in cui vengono fatte tutte le scelte di carattere strategico per la messa a regime del sistema.

Il sistema nazionale di valutazione sarà attivato per tappe successive nel prossimo triennio secondo la seguente successione temporale:

1.a. AUTOVALUTAZIONE
Le istituzioni scolastiche (statali e paritarie) sono chiamate a sviluppare – nell’anno 2014/2015 un’attività di analisi e di valutazione interna partendo da dati ed informazioni secondo il percorso delineato dal Rapporto di autovalutazione (RAV).

Il RAV è da elaborare, entro il primo semestre 2015, esclusivamente on line attraverso una piattaforma operativa unitaria.

1.b. VALUTAZIONE ESTERNA
Nel corso dell’anno scolastico 2015/2016 è prevista l’attivazione della fase di valutazione esterna attraverso le visite alle scuole dei nuclei.
Saranno coinvolte circa 800 istituzioni scolastiche, secondo quanto previsto dalla Direttiva 11/2014.
Quest’ultime in parte (3%) saranno scelte casualmente, in parte (7%) saranno individuate sulla base di specifici indicatori di efficienza e di efficacia.

1.c. AZIONI DI MIGLIORAMENTO – AGGIORNAMENTO RAV
A partire dall’anno scolastico 2015/2016, in coerenza con quanto previsto nel RAV, tutte le scuole pianificano e avviano le azioni di miglioramento, avvalendosi eventualmente del supporto dell’INDIRE o di altri soggetti pubblici e privati (università, enti di ricerca, associazioni professionali e culturali).
Un primo aggiornamento del RAV, finalizzato alla verifica dello stato di avanzamento del processo e ad un’eventuale ritaratura degli obiettivi, è previsto per il mese di luglio 2016.

1.d. VALUTAZIONE ESTERNA - Azioni di miglioramento – Azioni di rendicontazione sociale
Nel terzo anno di messa a regime del procedimento di valutazione in cui proseguono l’autovalutazione, la valutazione esterna e le iniziative di miglioramento, le scuole promuovono, in chiave dinamica, anche a seguito della pubblicazione di un primo rapporto di rendicontazione, iniziative informative pubbliche ai fini della rendicontazione sociale, ultima fase del procedimento.

Nella newsletter si allegano i principali provvedimenti adottati fino ad oggi:

3. MLPS
3.1. Provvedimenti del Governo in materia di lavoro: il Jobs Act
(Aggiornati al 04 luglio 2015)
25 giugno 2015
"JOBS ACT - L'Italia cambia il lavoro": on-line da oggi il sito dedicato alla riforma del mercato del lavoro
È il claim scelto per aprire la home page del sito "monografico", da oggi on line all'indirizzo www.jobsact.lavoro.gov.it, che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali dedica alla riforma del mercato del lavoro. www.jobsact.lavoro.gov.it  ha l'obiettivo di informare i cittadini, le aziende e gli operatori sulle principali novità normative introdotte dai decreti legislativi di attuazione della delega in materia di lavoro: quattro già operativi e quattro all'esame delle Camere per il parere previsto prima della loro approvazione definitiva.
Nel sito sono descritti in modo sintetico i punti focali della riforma: Tutele crescenti, Politiche attive, Maternità, Flessibilità, Tutela del lavoro e Semplificazione.
Il sito presenta anche una sezione nella quale sarà possibile consultare la documentazione sulla nuova normativa e una sezione multimediale con i video presentati dal Ministero in occasione dell'Esposizione Universale 2015 (EXPO).
Inoltre la sezione news presente sul sito consente agli utenti di essere costantemente aggiornati sulle tematiche di rilevante attualità per il mondo del lavoro e delle imprese.
Come dichiarato dal Ministro del Lavoro Giuliano Poletti nel corso della conferenza stampa del Consiglio dei Ministri dello scorso 11 giugno in sei mesi sono stati prodotti tutti i decreti legati alla Legge Delega n.183/2014
.
 
Dopo la Riforma del Lavoro del Governo Monti (Ministro Fornero) e le successive modifiche e integrazioni operate dal Governo Letta (Ministro Giovannini), il Governo Renzi (Ministro Poletti) ha delineato un nuovo programma di riforme che interessano Mercato del Lavoro e Welfare, denominato Jobs Act.

In estrema sintesi il Jobs Act non opera un radicale reset ma resta nella cultura del lavoro subordinato; mette in ombra il lavoro autonomo, pur essendo in prospettiva il futuro dell’impresa del domani; aggiunge nuove norme per i lavoratori assunti a far data dal marzo 2015; complica la gestione dei rapporti di lavoro nell’ambito delle imprese in quanto si dovranno gestire i vecchi e nuovi assunti (S. Tritifò, in Jobs Act, Così cambia il mercato del lavoro, Corriere Economia, p. 5).

 
Si riportano, in ordine cronologico, i provvedimenti legati al Jobs Act:

1. Legge n. 78/2014
Questo provvedimento è già Legge.

Si tratta della Legge n. 78 del 16 maggio 2014 (G.U. n. 114 del 19 maggio 2014) di conversione, con modificazioni, del D.L. n. 34 del 20 maggio 2014, recante Disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell’occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese.
Il provvedimento è intervenuto, soprattutto, sui contratti a tempo determinato e sull’istituto dell’apprendistato. Si allega, dell’istituto dell’apprendistato, un testo che aggiorna il D. Lgs. 14 settembre 2011, n. 167 con i successivi provvedimenti.

2. Legge 183/2014

Questo provvedimento è già Legge.
Si tratta della Legge 10 dicembre 2014, n. 183 (G.U. n. 290 del 15 dicembre 2014).
La Legge contiene le Deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell'attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro.

3. Decreti legislativi della legge 183 del 2014
Il Consiglio dei Ministri il 20 febbraio 2015 ha adottato i seguenti provvedimenti in materia di lavoro:

  1. Decreto legislativo 4 marzo 2015 n. 23 (GU n. 54 del 6.3.2015)
    Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183.
    Con il Decreto Legislativo del 4 marzo 2015 n. 22, in attuazione della Legge Delega n.183/2014, sono introdotti i nuovi strumenti di sostegno al reddito in caso di disoccupazione: la nuova ASPI (NASPI), l’assegno di disoccupazione (ASDI), l’indennità per i collaboratori a progetto (DIS-COLL) ed il contratto di ricollocazione.
     
  2. Decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22 (GU n. 54 del 6.3.2015)
    Disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in caso di occupazione involontaria e di ricollocazione dei lavoratori disoccupati in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183.
    Con il Decreto Legislativo del 4 marzo 2015 n. 23, in attuazione della Legge Delega n.183/2014, sono introdotte le nuove tutele per i lavoratori illegittimamente licenziati, valide per i contratti a tempo indeterminato iniziati a partire dal 7 marzo 2015.
     
  3. D. Lgs  15 giugno 2015, n. 80
    Misure per la conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro, in attuazione dell'articolo 1, commi 8 e 9, della legge 10 dicembre 2014, n. 183.
    Con il Decreto Legislativo n.80/2015 sono introdotte nuove disposizioni relativamente alla conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro, in attuazione dell'articolo 1, commi 8 e 9, della Legge 10 dicembre 2014, n. 183.
     
  4. D. Lgs. 15 giugno 2015, n. 81
    Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell’articolo 1, comma 7, della legge 12 dicembre 2014, n. 184.
    Il Decreto Legislativo n.81/2015 contiene la disciplina organica dei contratti di lavoro e della nuova normativa in tema di mansioni, in attuazione dell'articolo 1, comma 7, della Legge 10 dicembre 2014, n. 183.
     
  5. Schema di decreto legislativo sulla semplificazione
    Schema di decreto legislativo recante diposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di lavoro e pari opportunità.
    Lo schema di decreto legislativo, presentato nel Consiglio dei Ministri dell'11 giugno 2015 e attualmente sottoposto al parere delle Camere, reca le disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese, nonché altre disposizioni in materia di lavoro e pari opportunità.
     
  6. Schema di d. lgs. sugli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto
    Schema di decreto legislativo recante disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in deroga in costanza di rapporto di lavoro.
    Lo schema di decreto legislativo, presentato nel Consiglio dei Ministri dell'11 giugno 2015 e attualmente sottoposto al parere delle Camere, reca le disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro.
     
  7. Schema di d. lgs. sulla attività ispettiva
    Schema di decreto legislativo recante disposizioni per la razionalizzazione e la semplificazione dell’attività ispettiva in materia di lavoro e legislazione sociale.
    Lo schema di decreto legislativo, presentato nel Consiglio dei Ministri dell'11 giugno 2015 e attualmente sottoposto al parere delle Camere, contiene le disposizioni per la razionalizzazione e la semplificazione dell'attività ispettiva in materia di lavoro e legislazione sociale.

     
  8. Schema di d. lgs. sulle politiche attive
    Schema di decreto legislativo recante disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive.
    Lo schema di decreto legislativo, presentato nel Consiglio dei Ministri dell'11 giugno 2015 e attualmente sottoposto al parere delle Camere, riguarda le nuove disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive.
Nella newsletter si allegano:
 
I TESTI APPROVATI O IN VIA DI APPROVAZIONE RELATIVI AL JOBS ACT:

 ALCUNI COMMENTI:

  • Paola Bozzao, professore associato di Diritto del lavoro (Sapienza, Roma): I primi passi del Jobs Act: ambizioni, incertezze e difficili equilibri (Federalismi 8 aprile 2015);
  • Montemarano A., Il nuovo rapporto di lavoro a tutele crescenti, Agidae, 25 aprile 2015;
  • Bonifati Ida, Il contratto a tutele crescenti in 10 domande e 10 risposte, Agidae 1/2015;
  • Spattini S., Il nuovo sistema degli ammortizzatori sociali, Agidae, 25 aprile 2015;
  • Focus Il Sole 24 Ore, I nuovi contratti (1 luglio 2015).
3.2. Garanzia Giovani: aggiornamenti. (Aggiornamenti al 04 luglio 2015)

Continua l’interesse dei giovani verso il programma: oltre 632 mila i giovani neet registrati
Il programma incoraggia le esperienze di lavoro in mobilità trasnazionale e territoriale.  
Il 58° report settimanale, per la settimana al 2 luglio, evidenzia il continuo interessamento dei giovani verso il Programma come dimostra il numero degli utenti complessivamente registrati, che supera le 652 mila unità, con una crescita di oltre 11 mila unità rispetto alla scorsa settimana. Al netto delle cancellazioni, che avvengono per mancanza dei requisiti, annullamento dell’adesione da parte del giovane, mancata presentazione all’appuntamento con il servizio per l’impiego oppure rifiuto del giovane della misura proposta, il numero dei registrati è pari a 566.423.
Durante l’ultima settimana le prese in carico da parte dei Servizi per l’Impiego crescono di 9.650, attestandosi a 371.059. Sono 123.926 i giovani ai quali è stata proposta almeno una misura.

a. Inizio
Il 1 maggio 2014 è partito ufficialmente il progetto Garanzia Giovani.

b. Scopri come funziona
Se sei quindi un giovane tra i 15 e i 29 anni, residente in Italia – cittadino comunitario o straniero extra UE, regolarmente soggiornante – non impegnato in un’attività lavorativa né inserito in un corso scolastico o formativo, la Garanzia Giovani è un’iniziativa concreta che può aiutarti ad entrare nel mondo del lavoro, valorizzando le tue attitudini e il tuo background formativo e professionale.
La Garanzia Giovani (Youth Guarantee) è il Piano Europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile.

Nel dettaglio le misure previste dalla Garanzia sono:
Accoglienza / Orientamento / Formazione / Accompagnamento al lavoro / Apprendistato / Tirocini / Servizio civile / Sostegno all’autoimprenditorialità / Mobilità professionale all’interno del territorio nazionale o in Paesi UE / Bonus occupazionale per le imprese / Formazione a distanza.

c. FAQ: Chi può aderire a Garanzia Giovani?
A queste ed altre domande risponde il MLPS con le FAQ che trovi allegate alla presente newsletter.

d. Il ruolo delle Regioni
Le risorse finanziarie destinate alle singole misure sono indicate nelle convenzioni che ogni Regione e Provincia Autonoma ha stipulato con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Gli importi definiti in quella sede possono essere suscettibili di modifica dovuta a successiva redistribuzione delle risorse in fase di definizione del PAR.
Puoi consultare il sito per conoscere la distribuzione delle risorse, aggiornate al 17 giugno 2015.

e. Registrazioni
I giovani Neet registrati al Programma “Garanzia Giovani” sono 650.000 unità (al 2 luglio 2015).
Il rapporto sul monitoraggio del Programma “Garanzia Giovani” stilato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, fotografa una crescita dei giovani che si sono registrati al Programma.

f. I ruolo dei Servizi per l’Impiego in Italia
Nel 2013 il MLPS ha realizzato una indagine sui SPI per conoscere in dettaglio l’organizzazione e le risorse umane disponibili nei SPI, nonché gli utenti dei servizi al fine di disegnare strategie di intervento finalizzate a rendere più efficiente il funzionamento dei SPI e ad assicurare standard comuni nella fornitura di servizi agli utenti. Si riporta il testo della prima rilevazione: Indagine sui servizi per l’impiego. Rapporto di monitoraggio 2013.

g. I Servizi al lavoro della Federazione CNOS-FAP
La Federazione CNOS-FAP è stata autorizzata dal Ministero del Lavoro per erogare servizi al lavoro in Italia con codice H501S003287 e accreditato in varie Regioni.
L’obiettivo che vuole raggiungere è “fare del CFP un presidio territoriale di formazione e sviluppo delle risorse umane”.

Nella newsletter si allegano:

sommario

Orientamenti regionali

1. Conferenza delle Regioni e giunte regionali: un organigramma da ricomporre

Si tratta di un organigramma che verrà definito nelle prossime settimane.
È importante rilevare, oltre che la designazione dei nominativi, anche delle composizione delle deleghe. La delega alla IeFP non sempre appare in maniera chiara e definita.

  • Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome
    Presidente

    Verso riconferma Chiamparino alla presidenza della Conferenza Regioni
    IX Commissione: Istruzione, lavoro, ricerca e innovazione
    In attesa di definizione
     
  • Deleghe regionali in materia di Istruzione e Formazione Professionale
    ABRUZZO: Sclocco Marinella
    Politiche Sociali; Politiche Attive del Lavoro; Pari Opportunità; Politiche Giovanili; Diritto all'Istruzione; Associazionismo-Terzo Settore e Sussidiarietà Orizzontale; Piano Regolatore dei Tempi e Tempo Liberato
    BASILICATA: Liberali Raffaele
    Politiche di sviluppo; Lavoro; Formazione e Ricerca
    CALABRIA: In attesa di definizione
    CAMPANIA: Chiara Marciani
    Formazione
    Lucia Fortini
    Scuola e Politiche sociali
    EMILIA ROMAGNA: Bianchi Patrizio
    Coordinamento delle politiche europee allo sviluppo; Scuola, Formazione Professionale, Università, Ricerca e Lavoro
    FRIULI VENEZIA GIULIA: Panariti Loredana
    Lavoro; Formazione; Istruzione; Pari opportunità; Politiche giovanili; Ricerca e Università
    LAZIO:
    Smeriglio Massimiliano

    Vicepresidente; Formazione; Ricerca; Scuola e Università
    Valente Lucia
    Lavoro
    LIGURIA: Ilaria Cavo
    Rapporti con il Consiglio regionale e Comunicazione istituzionale, Politiche giovanili, Scuola, Università e Formazione, Sport, Cultura e Spettacolo, Pari Opportunità
    LOMBARDIA: Aprea Valentina
    Istruzione, Formazione e Lavoro
    MARCHE: Bravi Loretta
    Sostegno alla famiglia; Università e Diritto allo studio; Formazione Professionale; Istruzione; Lavoro; Previdenza complementare e integrativa; Professioni; Tutela e sicurezza del lavoro
    MOLISE: Petraroia Michele
    Vicepresidente; Personale; Istruzione, Università, Ricerca ed Innovazione; Politiche Giovanili, della Famiglia e di Parità; Politiche Sociali e Terzo Settore; Politiche per l’Occupazione e Formazione Professionale; Molisani nel mondo; Rapporti con il Consiglio Regionale
    PIEMONTE: Pentenero Giovanna
    Istruzione; Lavoro; Formazione Professionale
    PUGLIA: In attesa di definizione
    SARDEGNA:
    Mura Virginia

    Lavoro; Formazione Professionale; Cooperazione e Sicurezza sociale
    Firino Claudia
    Pubblica Istruzione; Beni culturali; Informazione; Spettacolo e Sport
    SICILIA: Lo Bello Maria
    Istruzione e Formazione Professionale
    TOSCANA: Cristina Grieco
    Delega a istruzione e formazione, un assessorato che diventerà strategico dato che l'accorpamento dell'istruzione alla formazione consentirà l'accesso alle risorse del fondo sociale europeo per sostenere l'avvicinamento tra mondo della scuola e mondo del lavoro.
    UMBRIA:
    Antonio Bartolini

    Deleghe e competenze: assessore alle riforme, all’innovazione della Pubblica Amministrazione regionale, alle risorse umane e patrimoniali, attuazione agenda digitale, istruzione e diritto allo studio.
    Paparelli Fabio
    Vicepresidente; Competitività delle imprese; Innovazione sistema produttivo; Lavoro e Formazione – con competenze in materia di (…) Formazione Professionale; Politiche attive del lavoro (…)
    VALLE D'AOSTA:
    Marquis Pierluigi

    Attività produttive; Energia e Politiche del lavoro
    Rini Emily
    Istruzione e Cultura
    VENETO: Elena Donazzan
    Istruzione, Formazione, Lavoro, Pari Opportunità-Politiche dell'Istruzione, Diritto allo Studio, Scuole Paritarie, Edilizia Scolastica, Programmazione della Formazione Professionale, Programmi Comunitari FSE, Politiche per il Lavoro, Pari Opportunità
    PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO e PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO:
    Ugo Rossi
    Presidente; Personale; Affari finanziari; Istruzione
    Alessandro Olivi
    Vicepresidente; Sviluppo economico e lavoro

sommario

Aspetti metodologici e didattici

1. Adulti e minorenni di fronte alle istituzioni

Una indagine che mette a fuoco come adulti e minorenni si pongono di fronte allo Stato e alle sue principali istituzioni per cogliere le narrazioni prevalenti, i sentimenti di appartenenza e vicinanza, le aspettative e il grado di connessione.
L’indagine è stata svolta da SWG S.p.A. per conto dell’autorità garante, somministrando per telefono un questionario strutturato a due campioni indipendenti rappresentativi della popolazione per genere, classe d’età e macro-area geografica di residenza. In totale sono stati intervistati, tra il 9 e il 19 aprile 2015, 1001 minorenni e 1.259 maggiorenti.

2. VIII Rapporto: i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia

Con la pubblicazione dell’8° Rapporto di aggiornamento il Gruppo CRC prosegue il monitoraggio dell’attuazione, nel nostro Paese, della Convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC) e dei suoi Protocolli Opzionali.
In questi quindici anni il Gruppo CRC ha pubblicato otto Rapporti di aggiornamento annuale, due Rapporti Supplementari alla CRC ed un Rapporto Supplementare ai Protocolli Opzionali che sono stati inviati al Comitato ONU per contribuire insieme al Rapporto governativo all’analisi dello stato di attuazione della Convenzione in Italia.
Il Gruppo CRC ha organizzato incontri pubblici e informali a livello ministeriale e parlamentare, partecipato ad audizioni, convegni, confronti seminariali anche a livello locale, per sottoporre all’attenzione dei decisori politici l’analisi sviluppata nei Rapporti e condividere le raccomandazioni formulate.

3. L’Italia delle parole: promesse mancate e futuro da inventare.
4° Relazione al Parlamento

"L'Italia delle parole: tra promesse mancate e futuro da inventare". Con questo titolo provocatorio è stata presentata in Parlamento dall'Autorità Garante la quarta relazione annuale sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza in Italia.

4. Quaderni di Tecnostruttura

Il focus di questo numero è dedicato all’annuale Programma Nazionale di Riforma (PNR), in particolare a quelle svolte  nell’ultimo anno.
Alla Strategia Europa 2020 sono dedicati due contributi.
In ambito europeo rientra anche il contributo del direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Lucio Battistotti, che delinea i tratti più rilevanti del cosiddetto Piano Juncker, il piano di investimenti strategici per l'Europa per un ammontare di circa 315 miliardi di euro.
Infine il numero si sofferma su due iniziative legate a progetti interregionali.

sommario

Aspetti socio politici

1. Il CCNL-FP - livello nazionale 
  • Il CCNL-FP è stato firmato l’8 giugno 2012

L’8 giugno 2012, a Roma si è conclusa, con la firma sul nuovo testo contrattuale, la trattativa per il rinnovo del CCNL della Formazione Professionale tra le delegazioni di FLC Cgil, Cisl scuola, UIL Scuola, Snals Confsal assistite dalle rispettive confederazioni e le associazioni Forma e Cenfop.
Si allega il testo del CCNL-FP (2011-2013).

La trattativa prosegue a livello regionale.  

  • Verbale di Accordo in materia di contratto a t.d. – 11 settembre 2012

L’11 settembre 2012 i rappresentanti delle Associazioni degli Enti di Formazione Professionale Forma e Cenfop e i rappresentanti delle Organizzazioni sindacali FLC Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, SNALS-Confsal sottoscrivono un Accordo per permettere il regolare inizio delle attività formative.
Si allega il Verbale di Accordo.

  • Sottoscrizione del CCNL-FP tra FORMA – CENFOP e UGL – 11 dicembre 2012

Il giorno 11 dicembre 2012, in via Appia Antica 78, Roma, si è svolto un incontro tra FORMA – CENFOP e UGL per la sottoscrizione del CCNL-FP 2011 – 2013 per adesione.

Il 14.11.2011 aveva firmato un Accordo per adesione al CCNL-FP 2007 – 2010.

  • Incontro sequenza contrattuale (lettera E comma 5) e accordi per la detassazione 11 luglio 2013

Le OO.SS., il 21 febbraio 2013, hanno scritto a FORMA e CENFOP.    

L’8 maggio 2013
le OO.SS. scrivono agli Enti datoriali l’apertura del tavolo negoziale per la definizione della sequenza contrattuale di cui alla lettera E, comma 5 dell’art. 25 del vigente CCNL 2011 – 2013. L’incontro è fissato per l’11 luglio 2013.

L’11 luglio 2013 le parti si accordano sulla sequenza contrattuale ex. Art. 25, lettera E, punto 5.
Nel medesimo giorno, le parti si accordano sulla detassazione 2013.

Il 10 ottobre 2013 la FLC CGIL invia la nota di scioglimento della riserva.

2. CCNL-FP - contratti regionali
  • LOMBARDIA: sottoscritto il primo contratto regionale – 8 marzo 2013

L’8 marzo 2013 le parti datoriali e sindacali hanno sottoscritto il contratto regionale.

  • PIEMONTE: firmato il contratto regionale in Piemonte - 23.09.2013

Il 23 settembre 2013, presso la sede della Regione Piemonte (Torino, via Magenta), le Delegazioni di Forma e Cenfop e le Organizzazioni Sindacali Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals hanno firmato - alla presenza dell’Assessore al “Lavoro e Formazione Professionale”, Claudia Porchietto - il Contratto Collettivo Regionale della Formazione Professionale (CCRL).

La trattativa ha impegnato le parti per più di otto mesi in un contesto complicato dalla grave difficoltà che il sistema ancora patisce a causa del perdurare delle incertezze economiche. Si tratta, a detta delle Parti, di un contratto soddisfacente proprio in considerazione del contesto sociale nel quale si è sviluppato. Le Organizzazioni Sindacali hanno sottoposto all’approvazione dei lavoratori il testo contrattuale con assemblee territoriali che hanno dato un forte consenso per la firma definitiva del CCRL.

  • EMILIA ROMAGNA: firmato l'Accordo di Sistema tra OO.SS. e COEF

Il 31 gennaio 2014 a Bologna, è stato firmato l'Accordo di Sistema tra le OO.SS e COEF - Coordinamento Enti Formativi Emilia Romagna.
Nella presente newsletter si allega il testo dell'Accordo.

3. Attività della Commissione paritetica bilaterale nazionale

Nell’allegato si ricordano i nominativi dei componenti la Commissione Paritetica Bilaterale Nazionale 2011 – 2013.

Ai sensi dell’art. 4 del CCNL 2011 – 2013 per la Formazione Professionale, la Commissione Paritetica Bilaterale Nazionale ha approvato:

4. Ente Bilaterale Nazionale Formazione Professionale
  • Profili Professionali dell’Apprendistato

Ha cominciato i suoi lavori la commissione bilaterale di EBiNFoP incaricata di redigere una proposta di profili professionali per l’applicazione dell’apprendistato come previsto dal contratto di lavoro del nostro settore firmato a giugno. La commissione si è data un ritmo di lavoro molto serrato per cui si pensa di poter consegnare un testo conclusivo alle parti firmatarie in tempi molto brevi (23 ottobre 2012).

Il 5 dicembre 2012 le parti hanno avviato la sperimentazione dei piani formativi per gli apprendisti.

  • Paolo Cesana eletto presidente dell’Ente Bilaterale Nazionale il 4 giugno 2015
    Sostituisce Gaetano Ruvolo
5. Accordo detassazione 2014

È in fase di definizione l’Accordo Detassazione per l’anno 2014. Si allega la bozza.

6. News studio Montemarano - Luglio 2015

Lo studio legale e commerciale Montemarano offre aggiornamenti normativi (luglio 2015).

sommario

SALESIANI PER IL LAVORO - ONLUS

Una proposta Salesiana per dare dignità e futuro ai giovani bisognosi!


La Onlus Salesiani per il lavoro si rivolge a persone - giovani e adulti - che sono in età lavorativa e versano in condizione di disagio sociale, attraverso i servizi dell'informazione, dell'orientamento, della formazione e dell'aggiornamento professionale. Punta a favorire il loro inserimento o reinserimento nel mondo del lavoro. Per maggiori informazioni sulle attività della onlus si può consultare il sito www.salesianiperillavoro.it

Nella presente newsletter si allegano la brochure di presentazione ed un segnalibro.

Aiutaci a dare di più a chi ha di meno!!