Anche quest’anno come duemila anni fa, Gesù si fa uomo
facendo propria la condizione di sofferenza 
dei più fragili e dei dimenticati, 
di quelli che non hanno voce anche solo per dire “esisto”. 
Noi rimaniamo sgomenti dalle vicende del mondo, Lui no, 
la sua decisione irrevocabile di nascere in mezzo agli ultimi 
non teme sconfitte o contraddizioni, conosce solo la fedeltà. 
Ecco perché, nonostante tutto, possiamo ancora sperare.

A quanti lavorano per costruire con i giovani un mondo nuovo e accogliente per tutti, Agli allievi e alle loro famiglie, Agli amici impegnati nella Formazione Professionale, un carissimo augurio di un sereno Natale e di un felice anno nuovo 

L’équipe della Sede Nazionale CNOS-FAP