Orientamenti europei

1. CNOS-FAP in Europa

Progetto “Job Labyrinth”

Dallo scorso ottobre è stato avviato il Progetto Erasmus+ KA2 (partenariati strategici) dal titolo “Job Labyrinth – Fostering youth inclusive education and transition to work through game-based approaches integrating active employment and web-based guidance in Europe”.
Il progetto, della durata di due anni, vede il CNOS-FAP come Capofila in partenariato con Federación de Plataformas Sociales Pinardi (Spagna), DGSSIS-Community of Madrid (Spagna), SZÁMALK Szalézi Szakközépiskola (Ungheria), RISORSE snc (Italia), Noviter srl (Italia), BKS Uspech (Slovacchia), iTStudy (Ungheria).
L’obiettivo del progetto è quello di sviluppare un gioco in grado di attivare i giovani svantaggiati alla ricerca del lavoro, a creare una Comunità di Pratiche che includa centri per l’impiego pubblici e privati, centri giovanili, scuole, enti pubblici e aziende al fine di favorire l’inserimento lavorativo dei beneficiari.
Gli allievi della Federazione del CNOS-FAP sono stati coinvolti attivamente partecipando ad un concorso per la creazione del Logo di progetto. Il vincitore è Simone Piatto del CFP Venezia Mestre.

2. Trattato di Roma

Il 25 marzo 2017 ricorrono i 60 anni della firma dei Trattati di Roma. In occasione delle celebrazioni, il Senato della Repubblica ha messo a disposizione alcune pubblicazioni sulla storia e i valori dell’Unione Europea, le versioni consolidate del Trattato sull’Unione europea e del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, così come modificati dal Trattato di Lisbona, insieme ai relativi protocolli e allegati e alle dichiarazioni allegate all’atto finale della Conferenza intergovernativa che ha adottato il Trattato di Lisbona. Contiene, inoltre, la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, che ha un’efficacia giuridica equiparata a quella dei Trattati. Nella presentazione il Presidente del Senato Pietro Grasso ha sottolineato come «L’intrinseca costituzionalità dei Trattati delinea lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia dove si fonda una Comunità coesa e solidale, nella prospettiva di pace, stabilità e prosperità».

3. Eurydice: Quaderno su strutture dei sistemi educativi europei riferite all’anno scolastico e accademico 2016/2017

Eurydice presenta le strutture dei sistemi educativi europei riferite all’anno scolastico e accademico 2016/2017. I sistemi educativi rappresentati sono 43 e coprono i 38 paesi partecipanti al programma Erasmus+: 28 Stati membri, Albania, Bosnia ed Erzegovina, Svizzera, Islanda, Liechtenstein, Montenegro, ex-Repubblica jugoslava di Macedonia, Norvegia, Serbia e Turchia.
La parte introduttiva del testo offre una descrizione dei principali modelli organizzativi dell’educazione preprimaria e dell’istruzione obbligatoria, una guida alla lettura dei diagrammi e la Classificazione internazionale standard dell’istruzione (ISCED 2011).
La seconda parte del testo è dedicata, invece, ai diagrammi delle strutture dei sistemi educativi, preceduti da una legenda che ne agevola l’interpretazione.

4. CEDEFOP: Data for vocational education and training policies

Le linee politiche Europee in materia di istruzione e formazione professionale devono essere supportate da prove concrete.
In questo rapporto il CEDEFOP ha selezionato 36 indicatori per quantificare gli aspetti chiave dell’Istruzione e Formazione Professionale e dell’apprendimento permanente. Sono stati selezionati quegli elementi caratterizzati per la loro importanza e rilevanza politica nel raggiungimento degli obiettivi di Europa 2020.
Questa pubblicazione si pone l’obiettivo di fornire uno strumento per aiutare i responsabili politici a comprendere meglio la situazione della formazione professionale e di e valutare i suoi sviluppi in ciascun Paese.

5. ECVET: Aggiornamento sull’accumulazione e il trasferimento dei crediti nell’ambito dell’Istruzione e Formazione Professionale

Il riconoscimento e la validazione delle competenze acquisite in contesti non formali e informali di apprendimento costituisce una priorità europea nei percorsi di crescita dei sistemi di formazione e rappresenta un’esigenza fortemente sentita dal mercato del lavoro. Le raccomandazioni europee hanno avviato processi di innovazione in questo ambito, modificando approcci e metodologie di valutazione e fornendo strumenti di messa in trasparenza delle qualificazioni e delle competenze. Tra queste la raccomandazione ECVET (European Credit Transfer System for VET) è intervenuta mettendo a disposizione un “tool kit” particolarmente utile nei processi di riconoscimento delle competenze maturate nei percorsi di mobilità all’estero e nei contesti di apprendimento permanente. Il testo aggiorna un lavoro di ricognizione già effettuato nel corso del 2014 dal Gruppo di esperti nazionali ECVET, coordinato dall’Agenzia Nazionale Erasmus+ ISFOL e finalizzato a promuovere il sistema europeo per l’accumulazione e il trasferimento dei crediti nell’ambito dell’Istruzione e Formazione Professionale.

6. EUROSTAT: Tasso di disoccupazione nell’area Euro

Eurostat pubblica un’analisi sul tasso di disoccupazione nell’area euro. Dall’analisi si deduce che rispetto al 2016 il tasso di disoccupazione è diminuito dell’0,8%.

7. EUROSTAT: Apprendimento delle lingue straniere

In base al rapporto Eurostat, l’Ufficio Statistico dell’Unione Europea, imparare una lingua straniera a scuola è molto comune nell’UE, con oltre 17 milioni di studenti della scuola secondaria (98.6% di tutti gli studenti a questo livello di istruzione) che hanno studiato almeno una lingua straniera nel 2015. Tra questi, oltre 10 milioni (58.8%) sono stati impegnati nello studio di due lingue straniere. L’inglese è stata sicuramente la lingua più popolare a livello di scuola secondaria, scelta da oltre 17 milioni di studenti (97.3%). Il francese è secondo (5 milioni o il 33.8%), seguito dal tedesco (3 milioni o 23.1%) e lo spagnolo (2 milioni o il 13.6%).
Attualmente vi sono 24 lingue ufficiali riconosciute nell’ambito dell’Unione Europea. Inoltre vi sono lingue regionali, lingue minoritarie e lingue parlate da popolazioni migranti. Bisogna inoltre osservare che numerose Stati membri UE hanno più di una lingua ufficiale. Lussemburgo, Finlandia e Italia in cima alla classifica per l’apprendimento di più di una lingua straniera.

8. Giornata Internazionale della Donna: i dati EUROSTAT

Nell’Unione Europea quasi 7.3 milioni di persone ricoprono ruoli dirigenziali nelle imprese con almeno 10 impiegati: 4.7 milioni sono uomini (il 65% di tutti i dirigenti) e 2,6 milioni sono donne (il 35%). In altri termini, pur rappresentando quasi la metà dei lavoratori nell’UE, le donne continuano ad essere sottorappresentate tra i dirigenti. Inoltre, le donne che occupano posizioni dirigenziali nell’UE guadagnano in media il 23,4% in meno degli uomini, il che significa che per ogni euro l’ora guadagnato da un manager uomo, una donna manager guadagna in media 77 centesimi.
Questi i dati pubblicati da Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione Europea, in occasione della Giornata Internazionale della Donna. Il numero maggiore di dirigenti donna si riscontra in Lettonia, l’unico Stato membro in cui le donne che ricoprono questo ruolo sono la maggioranza (53%).

9. Giornata Internazionale della Donna: la Commissione Europea

La Commissione celebra la giornata internazionale della donna con la pubblicazione di una nuova relazione sulla parità tra uomini e donne, dalla quale emerge che la legislazione, gli orientamenti, le azioni e le possibilità di finanziamento dell’UE stanno aiutando gli Stati membri a fare grandi passi avanti, sebbene i progressi non siano omogenei.
Si Allegano:

10. Il Libro bianco dell’Europa

La Commissione Europea ha pubblicato un documento che esamina il modo in cui l’Europa cambierà nel prossimo decennio (dall’impatto delle nuove tecnologie sulla società e l’occupazione ai dubbi sulla globalizzazione, le preoccupazioni per la sicurezza e l’ascesa del populismo). Evidenzia la scelta che si troverà a fare: subire passivamente queste tendenze o guidarle e cogliere le nuove opportunità che offrono.
Il Libro bianco delinea cinque scenari, ognuno dei quali fornisce uno spaccato di quello che potrebbe essere lo stato dell’Unione da qui al 2025, a seconda delle scelte che l’Europa effettuerà. Gli scenari, che contemplano una serie di possibilità e hanno carattere illustrativo, non si escludono a vicenda né sono esaustivi.

sommario

Orientamenti nazionali

1. GOVERNO 
1.1. Legge di bilancio 2017

Il Consiglio dei Ministri il 15.10.2016 ha presentato il Disegno Di Legge di Bilancio dello Stato per l’anno 2017 e per il triennio 2017-2019. Il testo è stato approvato in via definitiva il 7 dicembre 2016.
Si ricorda che a partire dal corrente anno 2016 la manovra di finanza pubblica è operata con la sola legge di bilancio, che ora ricomprende anche la ex legge di stabilità.
A seguito dell'entrata in vigore della Legge 4 agosto 2016, n. 163, i contenuti della legge di bilancio e della legge di stabilità sono ricompresi in un unico provvedimento, costituito dalla nuova legge di bilancio, riferita ad un periodo triennale, la quale si articola in due sezioni:

  • la prima sezione svolge in sostanza le funzioni dell'ex disegno di legge di stabilità;
  • la seconda sezione ricalca quelle del disegno di legge di bilancio.

Si riportano alcuni documenti che illustrano i principali provvedimenti attinenti al sistema scolastico e formativo:

  • testo approvato in via definitiva
  • scheda sui principali provvedimenti riguardanti il sistema scolastico e formativo elaborata dal CNOS-FAP;
  • scheda del MIUR: 20 buone notizie per scuola, università e ricerca;
  • scheda del MLPS: Legge di bilancio 2017.Le novità
1.2. Deleghe della 107/2015 (commi 180 - 185)

Il 14 gennaio 2017 il CdM ha approvato, in prima lettura, otto (su nove) deleghe previste dalla Legge 107/2015. La nona delega riguarda la revisione del Testo unico sulla scuola.
I decreti intervengono su molti aspetti del sistema educativo di Istruzione e Formazione italiano: il sistema di formazione iniziale e di accesso all’insegnamento nella scuola secondaria di I e II grado (Atto 377); la promozione dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità (Atto 378); la revisione dei percorsi dell’istruzione professionale (Atto 379); l’istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino a sei anni (Atto 380); il diritto allo studio (Atto 381); la promozione e la diffusione della cultura umanistica (Atto 382); il riordino della normativa in materia di scuole italiane all’estero (Atto 383); l’adeguamento della normativa in materia di valutazione e certificazione delle competenze degli studenti e degli Esami di Stato (Atto 384).
La Delega sull’istruzione professionale, in particolare, non scioglie alcuni nodi che si trascinano ormai da decenni. Sulla necessità, in primo luogo, di dare una “sistemazione organica” a queste due offerte (una dello Stato e una delle Regioni); l’attuale proposta potenzia, ancora una volta, quella statale chiedendo all’Istituto una duplice e contemporanea missione: quella generalista e quella professionalizzante pur in presenza di bocciature e abbandoni scolastici da terzo mondo e marginalizza quella delle Regioni (poche in verità!!) che, alla luce dei monitoraggi effettuati, ha mostrato risultati positivi.
I provvedimenti sono ora presso le Commissioni parlamentari competenti e in Conferenza Unificata per l’apposito parere.
Si allegano: 

1. Comunicato stampa del MIUR del 14.01.2017

2. Testi dei provvedimenti adottati dal CdM il 14.01.2017

  • Atto 377: il sistema di formazione iniziale e di accesso all’insegnamento nella scuola secondaria di I e II grado (Relazione e Testo);
  • Atto 378: la promozione dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità (Relazione e Testo);
  • Atto 379: la revisione dei percorsi dell’istruzione professionale (Relazione e Testo);
  • Atto 380: l’istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino a sei anni (Relazione e Testo);
  • Atto 381: il diritto allo studio (Relazione e Testo);
  • Atto 382: la promozione e la diffusione della cultura umanistica (Relazione e Testo);
  • Atto 383: il riordino della normativa in materia di scuole italiane all’estero (Relazione e Testo);
  • Atto 384: l’adeguamento della normativa in materia di valutazione e certificazione delle competenze degli studenti e degli Esami di Stato (Relazione e Testo).

3. Testi delle audizioni

4. Testi dei pareri obbligatori

5. Confronto MIUR - Sindacati

Il 4 Aprile si è tenuto il confronto tra sindacati scuola e il sottosegretario Vito De Filippo sulle deleghe della Legge 107/2015. Il MIUR ha illustrato le modifiche che sono state apportate ai testi dei decreti sulla base delle osservazioni e delle condizioni contenute nei pareri delle commissioni parlamentari. La CGIL conferma il suo giudizio critico sulle deleghe. Si allegano:

2. MIUR
2.1. ITS e Industry 4.0

Sei istituiti tecnici superiori per 6 progetti innovativi, in altrettanti differenti settori: agroalimentare, arredo casa e edilizia innovativa, moda, servizi alle imprese, robotica e macchine utensili. È il progetto sperimentale MIUR/ITS ‘Industry 4.0’, presentato al ministero dell’Istruzione dal sottosegretario Gabriele Toccafondi. Un’iniziativa che, con il sostegno delle aziende, ha lo scopo di integrare le tecnologie nei processi industriali e soprattutto, far entrare le imprese 4.0 negli ITS, tutti nell’area tecnologica del Made in Italy. Si allegano il  Comunicato Stampa del MIUR, ed un video.

3. MLPS
3.1. Industria 4.0- Lavoro 4.0

Il 21 Settembre 2016 è stato presentato il Piano Nazionale Industria 4.0, alla presenza dell’ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi e del Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda.

3.1.1. Come cambia il lavoro: lettura sociologica
a. Piano Nazionale Industria 4.0: una lettura lavoristica
Tiraboschi e Seghezzi hanno esaminato il piano Industria 4.0 in Italia, concentrandosi sulle conseguenze derivanti dal diritto del lavoro. Esaminando le grandi sfide poste dalla Industry 4.0 per i lavoratori e i datori di lavoro (ad esempio, la crisi di subordinazione, i nuovi ruoli di competenze, il rischio di disoccupazione tecnologica, nuove forme decentrate e partecipative di contrattazione collettiva), il presente documento si propone di individuare le azioni e prospettive di gestire i cambiamenti in corso, concentrandosi sui lavoratori piuttosto che su quelle tecnologie che saranno utilizzate.
Si riporta inoltre un ulteriore studio condotto da Seghezzi in cui analizza come l’avvento dellʼIndustry 4.0 si metterà in crisi il paradigma del lavoro subordinato, sul quale si è costruito sia il quadro regolatorio che di welfare nell’ultimo secolo. Le due direttrici saranno una maggiore flessibilità sui tempi e i luoghi di lavoro, insieme a una maggior transizione tra posti di lavoro e una rinnovata importanza del ruolo della formazione. Questo potrà aprire, potenzialmente, nuovi scenari collaborativi per i sistemi di relazioni industriali.
Si allegano:

b. Il concetto di “Time Porosity”
La porosità, nel suo significato testuale non è altro che la caratteristica di un corpo o di un materiale che presenta piccoli spazi vuoti nella sua massa. Applicato al tempo di lavoro, il concetto di porosità indica quella frazione di tempo di lavoro che è poroso per lo svolgimento di attività personali e viceversa. Sostanzialmente, la “Time Porosity”, indica le possibili forme di interferenza tra ciò che è considerato tempo di lavoro e ciò che è considerato tempo personale. I nuovi trend dell’organizzazione del lavoro, influenzati da un crescente progresso tecnologico e da una maggiore richiesta di flessibilità oraria, richiedano di porre l’attenzione sulla difficile delineazione dei confini tra tempi di lavoro e tempi personali. Da qui l’esigenza di interrogarsi sulla perdurante validità della tradizionale concezione di orario di lavoro, che parrebbe essere non più adeguata a rispondere alle moderne dinamiche riguardanti i tempi di lavoro e i tempi personali.

3.1.2. Come cambia il lavoro: lettura economica
a. Industria 4.0: le analisi di Competere.eu
Competere.eu ha riunito in un solo book tutte le sue analisi sulla Smart Manufacturing.
L’Industria 4.0 non è un oggetto da creare, ma un processo attraverso il quale le imprese ripensano e digitalizzano i loro processi produttivi. Il modo con cui saranno affrontate la strategia industriale e le policy di sviluppo determineranno il ruolo che il nostro paese giocherà a livello internazionale.

3.1.3. Come cambia il lavoro: i sindacati
a. Libro Verde
ADAPT, in collaborazione con la FMI CISL, ha pubblicato un libro verde per avviare un confronto sul Piano Nazionale Industria 4.0 in particolar modo sulle funzioni dei Competence Center.

b. Cabina di Regia
CGIL, CISL e UIL hanno apprezzato il Piano Nazionale Industria 4.0 presentato dal MISE a sostegno degli investimenti in ricerca e innovazione del sistema industriale e la scelta di istituire una Cabina di Regia per assicurare al progetto una Governance condivisa e partecipata dalle parti sociali e dai principali soggetti istituzionali. I sindacati esprimono la loro preoccupazione sugli impatti che i processi di innovazione potranno avere sull’occupazione e sulle condizioni del lavoro restando consapevoli che una loro gestione condivisa costituirà una opportunità che potrà far crescere la ricchezza prodotta dalle imprese, il lavoro e i salari dei lavoratori.
Dal confronto con le altre esperienze in Europa emerge un importante e comune impegno dei Governi e delle imprese verso lo sviluppo e la diffusione della tecnologia digitale, ma non risulta che alcun paese europeo abbia identificato e declinato una strutturata modalità di gestione degli impatti sul lavoro e delle dinamiche sull’occupazione.

3.1.4. Come cambia il lavoro: le posizioni delle Regioni
a. Lombardia 4.0
Regione Lombardia - Direzione Generale Istruzione Formazione e Lavoro, Unioncamere Lombardia, Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza, Éupolis Lombardia hanno avviato quest’anno un progetto mirato a fare luce sugli scenari che ci attendono nei prossimi anni, allo scopo di dotarsi negli ambiti di rispettiva competenza degli strumenti di intervento necessari per intervenire preventivamente sui cambiamenti attesi.
È stato individuato un panel interdisciplinare di esperti che potesse valutare, con particolare riferimento alle tematiche della Quarta rivoluzione industriale, le ricadute delle evoluzioni tecnologiche, economico-sociali e demografiche sui processi produttivi e l’organizzazione del lavoro, immaginando le caratteristiche del mercato del lavoro futuro e le connesse esigenze di competenze, evidenziando le implicazioni per le politiche per l’istruzione, la formazione e il lavoro in modo da poter fornire elementi di orientamento per le scelte e gli investimenti pubblici e privati.
Il quadro conoscitivo che ne è derivato ha dovuto tener conto sia della dimensione funzionale/settoriale, che della dimensione territoriale. Puntando in primo luogo a capire se e come sia possibile individuare degli elementi che consentano di anticipare la domanda di competenze nel medio-lungo periodo. E in secondo luogo a cogliere quale ruolo possano giocare le Associazioni imprenditoriali e la Pubblica Amministrazione, soprattutto sul versante formativo e dell’orientamento. Per quanto riguarda il capitale umano, è stato richiesto gli esperti individuati di segnalare, ognuno in base alle proprie competenze, quali saranno le esigenze emergenti di competenze, come riuscire a formarle e come avvicinare domanda e offerta di lavoro in un contesto sempre più dinamico, per poter superare i mismatch di competenze e garantire la crescita e una qualificazione adeguata delle forze di lavoro.
Questo il programma di lavoro che è stato condiviso, il cui orizzonte temporale copre i prossimi 15 anni, così da raccogliere elementi utili anche in vista della programmazione europea 2020-2027.

b. Toscana 4.0
Per la Regione Toscana la formazione nell’ambito dell’Industria 4.0 diventa elemento centrale per consentire agli attori direttamente coinvolti di ridefinire in modo rapido le competenze richieste ed adattarle ai repentini cambiamenti intervenuti nei sistemi di produzione e nei modelli di business.

c. Puglia 4.0
Il Piano nazionale Industria 4.0 nella Regione Puglia vede la sottoscrizione di Contratti di programma di Fincons e Sipal: “Quindici milioni di investimenti per Ict e aerospazio. Le imprese puntano tutto su ricerca e sviluppo”. Fincons e Sipal sono due società per azioni, una svizzera e l’altra torinese, che stanno investendo rispettivamente a Bari e Grottaglie.
Sono previsti prodotti Ict innovativi per la manifattura sostenibile, applicazioni per i droni e caschi a comandi vocali e display integrati.
I due Contratti di programma tra regione Puglia e imprese sono stati sottoscritti a Bari nella sede dell’assessorato allo Sviluppo economico. Valgono complessivamente 15 milioni di investimenti di cui 7,8 milioni le agevolazioni richieste e 203 i lavoratori a regime (tra vecchi e nuovi occupati).

d. Umbria 4.0
Il presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, interviene su “impresa 4.0”, spiegando che la “Regione vicina alle imprese umbre per la sfida dell’innovazione”.
Marini sottolinea la costituzione dell’Umbria Digital Innovation Hub, che “rappresenta un’occasione per riflettere come il sistema delle medie e piccole imprese umbre possa cogliere al meglio tutte le opportunità previste dal Piano nazionale 4.0, investendo sia sulla formazione di nuove competenze, sia sulla riqualificazione dei lavoratori che hanno subito e subiranno il grande cambiamento”.
“La Regione – dichiara Marini – sostiene la costituzione dell’Umbria Digital Innovation Hub, che vuole supportate le imprese umbre in questo processo di innovazione. Il nostro supporto più che sulla sua operatività, sarà indirizzato sulla programmazione e sull’allocazione delle risorse”.
Marini evidenzia che “il Piano 4.0 è decisamente innovativo, perché offre alle imprese l’opportunità di scegliere gli ambiti in cui fare innovazione. A tal fine saranno fondamentali gli investimenti per la formazione, con un ruolo centrale dell’Università e degli ITS”.

e. Friuli Venezia Giulia 4.0
Il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, evidenzia che lo “stabilimento Wärtsilä di Bagnoli della Rosandra è un orgoglio della nostra Regione che fotografa quell’“Industria 4.0” cui tiene particolarmente il Governo e che può aiutare il nostro Paese a produrre bene, in questo caso motori di qualità, difendendoci dall’aggressività degli altri mercati”. Per Serracchiani vale la pena “aprire lo stabilimento alle persone perché possano capire la qualità e l’importanza dell’attività che viene fatta qui, la competenza e la professionalità dei lavoratori e anche i grandi cambiamenti che si stanno apportando”.

3.2. Abolizione Voucher: Decreto Legge

Dal 18 marzo non si potranno più acquistare voucher per pagare la colf o per gli altri lavori occasionali. Il decreto legge 25/2017 che abolisce la disciplina dei voucher è stato infatti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 17 marzo e da questa data non potranno essere richiesti nuovi buoni. I voucher già richiesti entro il 17 marzo potranno essere spesi entro il 31 dicembre 2017. Il decreto legge rivede anche la disciplina della solidarietà negli appalti, cancellando – in caso di mancato pagamento dei lavoratori da parte dell’appaltatore - la preventiva “aggressione” dei beni di quest’ultimo per “compensare i dipendenti.

3.3. Rapporto Inca sui voucher

Su 10 euro di voucher, all’Inps e Inail vanno 2 euro e 50 centesimi. Ma gli ultimi 50 cent non vanno a formare la pensione né ad assicurare il lavoratore, bensì costituiscono quello che il patronato della Cgil chiama “aggio”, un po’ come quello richiesto da Equitalia per la riscossione dei tributi evasi. Nel 2016, a fronte di 133.800.000 voucher venduti, l’Istituto nazionale di previdenza – scrive nero su bianco l’Inca – ha incassato 67 milioni di euro. Il 5% del valore del voucher – precisa l’Inps – spetta per legge al concessionario del servizio, l’Inps. In realtà, per effetto delle convenzioni stipulate con i sub concessionari che si occupano unitamente a Inps della vendita e della riscossione dei voucher (Poste, Tabaccai, Intesa Sanpaolo e Icbpi) tale quota viene corrisposta da Inps a questi ultimi. E sempre per effetto delle convenzioni, sui soli voucher venduti da tabaccai, Intesa Sanpaolo e dalle Banche convenzionate con l’Icbpi, all’Inps spettano 20 centesimi per ogni transazione d’acquisto. All’Inps, rimane il 5% solo per i voucher di propria emissione, quelli telematici, oltre ai 20 centesimi su ogni transazione d’acquisto di voucher dagli altri soggetti, ma indipendentemente dal numero di voucher acquistati con la singola transazione d’acquisto (che siano 2 o 1000). Dunque, rivendica l’Istituto di previdenza, la somma effettivamente incassata dall’Inps in qualità di concessionario, è di gran lunga inferiore a quanto indicato. E sul futuro pensionistico dei voucheristi (il cui imponibile contributivo lordo annuo è pari a 9.333 euro) le cose stanno anche peggio. L’Inca ha messo a confronto un lavoratore a voucher con quattro categorie di lavoratori: un collaboratore, un part-time, una partita Iva, un lavoratore con il contratto agricolo. E le differenze sono significative. Si allega il Rapporto sui voucher, “Buoni sì, ma per oscurare lavoro e tutele”.

3.4. Lavoro autonomo e smart working: via libera della Camera al disegno di legge

La Camera dei Deputati nella seduta del 09 Marzo ha approvato il disegno di legge recante “Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile del lavoro nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato” che dovrà passare ora all’esame dell’altro ramo del Parlamento prima del sì definitivo.
“Sono estremamente soddisfatto del risultato raggiunto oggi, frutto non solo di un proficuo e costante lavoro di Governo e Parlamento ma di tutte le parti direttamente coinvolte in questi mesi di consultazioni” dichiara il Sottosegretario di Stato al Ministero del Lavoro Luigi Bobba che prosegue “Questo disegno è iniziato con la riforma del mercato del lavoro, il Jobs Act, con il quale è stato riportato al centro il contratto standard, come elemento caratteristico del rapporto di lavoro subordinato. Si era infatti in presenza di una vasta zona grigia di contratti, di fatto privi di ogni autonomia organizzativa nel rendere la prestazione: un mondo parallelo fatto di finto lavoro autonomo. Di fronte a questa platea di lavoratori atipici si è scelto di ampliare l’area di copertura dell’intera disciplina del lavoro subordinato fino a ricomprendervi quelle figure che, di fatto, rappresentavano forme del lavoro dipendente”.
“Entrando nel concreto” continua il Sottosegretario “con il provvedimento approvato oggi, si introduce un vero e proprio statuto dei diritti e delle tutele dei lavoratori autonomi che valorizza e protegge le specificità tipiche dell’autonomia di organizzazione e di gestione dell’attività professionale, sostenendo tutti coloro – in particolare i più giovani – che vogliono mettersi in proprio, facendo valere il proprio patrimonio di competenze professionali. Dentro quest’area, infatti, si presentano professionalità ad alto valore aggiunto, che possono consentire al sistema delle piccole e medie imprese di fruire di quelle competenze necessarie per il continuo cambiamento nell’innovazione tecnologica e organizzativa delle stesse”.
“La legge inoltre” dichiara Bobba “va a regolare, tutelare e promuovere quello che viene definito “lavoro agile” o smart working, inteso come modalità flessibile di esecuzione del lavoro subordinato nel quale la prestazione può essere resa in parte all’interno in parte all’esterno dei locali dell’azienda con la possibilità di utilizzo di strumenti tecnologici. L’obiettivo è quello di incrementare la produttività e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”.
“Con l’approvazione finale del Senato, che auspico possa avvenire in tempi rapidi” conclude il Sottosegretario “avremo finalmente da un lato, un sistema di regole più moderno e più legato all’evoluzione effettiva del mercato del lavoro e, dall’altro, un sistema di protezione del lavoratore dipendente e autonomo più adeguato alle nuove necessità e capace anche di meglio conciliare le esigenze di vita e di lavoro”.

3.5. Garanzia Giovani: Circolare Inps

È stata pubblicata la circolare Inps n. 40/2017 che dà ufficialmente il via al bonus che prevede agevolazioni per i datori di lavoro che assumono giovani non impegnati in percorsi di studio o formazione, NEET.
Inoltre, l’Inps ha pubblicato anche la circolare n. 41/2017 che rende finalmente operativo il bonus Sud, ovvero le agevolazioni per i datori di lavoro che assumono al Sud giovani di età compresa tra i 19 e i 24 anni e over 25, con contratto a tempo determinato o indeterminato.

3.6. Garanzia Giovani: monitoraggio

È stato pubblicato il nuovo report di monitoraggio del 23 marzo 2017.

3.7. Assegno di Ricollocazione: Pubblicate FAQ

Sul portale dell’ANPAL sono pubblicate le FAQ relative alla sperimentazione dell’assegno di ricollocazione che, secondo quanto si apprende dallo stesso portale, dovrebbe prendere avvio oggi con l’invio delle lettere ai potenziali beneficiari del campione estratto.

3.8. Terza indagine Inapp sul Servizio Civile Nazionale in Garanzia Giovani

Presentata la terza indagine dell’Inapp (ex Isfol) negli ultimi 12 mesi sui giovani che hanno partecipato alla misura del Servizio Civile Nazionale nell’ambito del programma europeo Garanzia Giovani. L’indagine conferma, oltre la positività della scelta dell’Italia di aver inserito il Servizio Civile in Garanzia Giovani (unico paese in Europa), il dato che dopo sei mesi dalla fine del servizio civile “un ragazzo su tre risulta occupato” (33,5%) e tra questi il 22,5% ha trovato un impiego presso gli enti nei quali ha svolto il Servizio Civile Nazionale . L’indagine è stata condotta su un campione di 1.000 giovani rispetto ai 4.200 circa in servizio durante l’anno 2015. Dalla ricerca emerge, inoltre, che la partecipazione femminile si riconferma molto alta con la presenza di 6 donne su 10 volontari, che il 94,7% degli intervistati è disponibile a ripercorrere l’esperienza di scn, mentre l’81% ritiene di aver acquisito competenze e conoscenze spendibili le mondo del lavoro.

sommario

Orientamenti regionali

1. Il Governo delle Regioni

La Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome ha la finalità di definire, promuovere posizioni comuni su temi di interesse delle Regioni, elaborare documenti e proposte al fine di rappresentarle al Governo e al Parlamento e agli altri organismi centrali dello Stato e alle istituzioni comunitarie, predisporre pareri e base di intesa in osservanza della legislazione vigente, favorire il raccordo con le autonomie locali a livello nazionale.
Nella newsletter si allegano:

  • la composizione delle Commissioni, individuate in base ai gruppi di materie omogenee di competenza delle Regioni e delle Province Autonome;
  • gli Assessori regionali incaricati nelle materie dell’Istruzione, della Formazione Professionale e del Lavoro.
2. Riforma il Sistema Educativo della Regione Veneto

Approvata la legge che riforma il Sistema Educativo della Regione Veneto, mettendo in pista un nuovo strumento normativo regionale per l’istruzione e la formazione professionale.

sommario

Aspetti metodologici e didattici

1. Dossier Senato: Minori stranieri non accompagnati
Il Servizio Studi del Senato mette a disposizione un dossier che punta ad approfondire la tematica dei Minori stranieri non accompagnati, con particolare riguardo al il disegno di legge A.S. n. 2583-A.
Esso introduce una serie di modifiche alla normativa vigente in materia di minori stranieri non accompagnati con la finalità di definire una disciplina unitaria organica.
Tra gli argomenti oggetto di analisi nel dossier si possono annoverare: le misure di prima accoglienza, l’identificazione dei minori, le indagini familiari e il rimpatrio assistito, affidamento e tutela, i permessi di soggiorno, il sistema informativo e di accoglienza, i diritti dei minori non accompagnati, le misure specifiche di tutela.
2. Indire: Monitoraggio sulla formazione dell’a.s. 2015/2016

In Italia si sono formati nel 2015/16 circa 84.000 docenti accompagnati da circa 65.000 tutor, e nell’anno in corso sono in formazione oltre 25.000 docenti.
La formazione dei docenti è stata supportata da un’applicazione informatica online interamente sviluppata dall’Indire e gestita sui server dello stesso Istituto.
Tra le novità predisposte dal modello italiano di formazione nell’anno di prova, attualmente alla sua terza edizione, è possibile individuare l’introduzione di alcuni elementi originali: il patto professionale di inserimento nella comunità scolastica; un ruolo più incisivo per il dirigente scolastico (che ha l’obbligo di compiere almeno una visita nella classe del docente durante il periodo di prova, al fine di acquisire elementi utili alla sua successiva valutazione); l’istituzione di laboratori formativi in presenza, organizzati attraverso poli formativi; il ruolo assegnato al tutor che viene inserito anche nel comitato di valutazione; l’osservazione reciproca in classe tra tutor e docente neoassunto; l’introduzione di un bilancio di competenze in ingresso, uno finale e uno di prospettiva; l’uso di un portfolio formativo digitale che raccorda tutta l’esperienza formativa dell’anno di prova.
Per indagare l’efficacia del modello formativo e dei suoi dispositivi, sono stati utilizzati questionari di monitoraggio, forniti ai docenti in formazione, al loro tutor e a un campione rappresentativo di dirigenti scolastici italiani. Sono state inoltre condotte interviste, focus group e tavoli di discussione con campioni rappresentativi di docenti, tutor, referenti degli Uffici Scolastici Regionali, Uffici di Ambito Territoriale e dirigenti scolastici delle Scuole Polo.
Si allegano le slide “Neoassunti: i risultati di Monitoraggio per l’anno 2015/2016”.

3. ISTAT: tasso di disoccupazione giovanile

I recenti dati pubblicati da ISTAT mostrano un quadro complessivo del mercato del lavoro, soffermandosi anche sul tasso di disoccupazione giovanile che, seppure ancora elevato (37,9%), cala di 1,3 punti percentuali in un mese.

4. Telefono azzurro: E-book Il nostro post(o) nella rete

Fin dagli inizi di questa rivoluzione digitale, che ormai costituisce la quotidianità di ciascuno di noi, l’errore dei cosiddetti adulti è sempre stato considerare Internet e tutti i suoi ambiti un «mondo altro» rispetto a quello in cui trascorriamo la nostra giornata. Nasce anche da questo gap iniziale la difficoltà che oggi gli adulti incontrano nel comprendere atteggiamenti, approccio e mentalità di bambini e adolescenti che all’interno di questo nuovo mondo non solo sono nati e cresciuti, ma hanno e stanno costantemente contribuendo ad alimentarlo, a plasmarlo, a farlo crescere. Il digitale ha introdotto, con un’accelerazione che non ha precedenti rispetto a questo tipo di processi, un cambiamento antropologico, psicologico e sociale di fronte al quale ci troviamo tutti impreparati.
Bambini e adolescenti vivono e attraversano questo cambiamento ponendo questioni che richiedono da parte degli adulti risposte immediate, spesso urgenti. I loro bisogni di attenzione, sicurezza, tutela, fiducia sono quanto mai urgenti e definitivi, si consumano nell’attimo di un click o di un post, chiedono risposte immediate, definite e definitive. Ma risposte definitive in questo «nuovo mondo» non esistono, l’innovazione continua supera la sedimentazione dei pensieri e delle buone pratiche, travolge la possibilità di radicare una cultura condivisa e di riferimento – base necessaria per qualsiasi processo educativo.
Come adulti possiamo solo proporre risposte e soluzioni temporanee, adattando alla nuova realtà digitale criteri e logiche tradizionali.
Nasce da questo spunto ebook di Telefono Azzurro, un punto di partenza intorno al quale aprire il confronto e il dialogo. È espressione di un confronto che si apre e rimane aperto, perché nessuno su questo fronte può ritenere di avere la parola definitiva, la soluzione valida sempre e comunque.

5. Rapporto Amnesty International: relazioni

Il Rapporto 2016-2017 di Amnesty International documenta la situazione dei diritti umani in 159 paesi e territori durante il 2016.
Per milioni di persone, il 2016 è stato un anno di continua sofferenza e paura, poiché governi e gruppi armati hanno compiuto violazioni dei diritti umani nei modi più diversi.
Un gran numero di persone ha continuato a fuggire da conflitti e repressione in molte zone del mondo. Tra i problemi maggiormente diffusi, il Rapporto documenta il costante ricorso alla tortura e ad altri maltrattamenti, la mancata tutela dei diritti sessuali e riproduttivi, la sorveglianza da parte dei governi e la cultura dell’impunità per i crimini del passato.
Il Rapporto descrive anche le principali preoccupazioni e richieste di Amnesty International. Mostra inoltre come il movimento dei diritti umani stia crescendo sempre più forte e come la speranza che fa nascere in milioni di persone rimanga una potente spinta in favore del cambiamento.
Si riportano le relazioni sulla situazione Internazionale di Gianni Rufini e sulla situazione in Italia di Antonio Marchesi.

6. Allarme Ocse: sempre più donne tra gli insegnati

Il Gender imbalances in the teaching profession rilasciato pochi giorni fa dall’Ocse fotografa il rapporto tra uomini e donne nel settore dell’insegnamento e lancia un segnale d’allarme. Le quote rosa all’interno della professione, già largamente dominanti, sono salite in dieci anni del 6% fino ad arrivare al 68% nel 2014, anno a cui si riferiscono le statistiche dello studio.
La situazione descritta dal rapporto Ocse per l’Italia in questo senso è emblematica. Nella scuola primaria infatti per trovare un insegnate di sesso maschile bisogna guardare al 4% del corpo docenti: meno di 1 su 25. Il rapporto si inverte invece per l’istruzione post-diploma, dove le insegnati sono solamente il 37%.
Se quindi è registrabile nella maggior parte dei Paesi dell’Ocse uno sbilanciamento al femminile delle professioni legate all’educazione, la situazione varia da territorio a territorio. Qui di seguito vi proponiamo una tabella riassuntiva dei risultati dell’Ocse. I valori riportano la percentuale delle insegnati donne in relazione al complesso della popolazione docente.

7. UNICEF: Un viaggio fatale per i bambini

Secondo un nuovo rapporto dell’UNICEF i bambini e le donne rifugiati e migranti subiscono regolarmente violenza sessuale, sfruttamento, abuso e detenzione lungo la rotta del Mediterraneo Centrale, dal Nord Africa all’Italia. Il rapporto della serie “Child Alert” intitolato “Un viaggio fatale per i bambini: la rotta migratoria del Mediterraneo centrale” fornisce un quadro accurato dei terribili rischi che i bambini rifugiati e migranti affrontano durante i loro lunghi viaggi dall’Africa Subsahariana alla Libia e alla traversata via mare per raggiungere l’Italia.

sommario

Aspetti socio politici

1. Il CCNL-FP - livello nazionale 
  • Il CCNL-FP è stato firmato l’8 giugno 2012

L’8 giugno 2012, a Roma si è conclusa, con la firma sul nuovo testo contrattuale, la trattativa per il rinnovo del CCNL della Formazione Professionale tra le delegazioni di FLC Cgil, Cisl scuola, UIL Scuola, Snals Confsal assistite dalle rispettive confederazioni e le associazioni Forma e Cenfop.
Si allega il testo del CCNL-FP (2011-2013).
La trattativa prosegue a livello regionale.  

  • Verbale di Accordo in materia di contratto a t.d. – 11 settembre 2012

L’11 settembre 2012 i rappresentanti delle Associazioni degli Enti di Formazione Professionale Forma e Cenfop e i rappresentanti delle Organizzazioni sindacali FLC Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, SNALS-Confsal sottoscrivono un Accordo per permettere il regolare inizio delle attività formative.
Si allega il Verbale di Accordo.

  • Sottoscrizione del CCNL-FP tra FORMA – CENFOP e UGL – 11 dicembre 2012

Il giorno 11 dicembre 2012, in via Appia Antica 78, Roma, si è svolto un incontro tra FORMA – CENFOP e UGL per la sottoscrizione del CCNL-FP 2011 – 2013 per adesione.
Il 14.11.2011 aveva firmato un Accordo per adesione al CCNL-FP 2007 – 2010.

  • Incontro sequenza contrattuale (lettera E comma 5) e accordi per la detassazione 11 luglio 2013

Le OO.SS., il 21 febbraio 2013, hanno scritto a FORMA e CENFOP.    
L’8 maggio 2013 le OO.SS. scrivono agli Enti datoriali l’apertura del tavolo negoziale per la definizione della sequenza contrattuale di cui alla lettera E, comma 5 dell’art. 25 del vigente CCNL 2011 – 2013. L’incontro è fissato per l’11 luglio 2013.
L’11 luglio 2013 le parti si accordano sulla sequenza contrattuale ex. Art. 25, lettera E, punto 5.
Nel medesimo giorno, le parti si accordano sulla detassazione 2013.
Il 10 ottobre 2013 la FLC CGIL invia la nota di scioglimento della riserva.

2. CCNL-FP - contratti regionali
  • LOMBARDIA: sottoscritto il primo contratto regionale – 8 marzo 2013

L’8 marzo 2013 le parti datoriali e sindacali hanno sottoscritto il contratto regionale.

  • PIEMONTE: firmato il contratto regionale in Piemonte - 23.09.2013

Il 23 settembre 2013, presso la sede della Regione Piemonte (Torino, via Magenta), le Delegazioni di Forma e Cenfop e le Organizzazioni Sindacali Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals hanno firmato - alla presenza dell’Assessore al “Lavoro e Formazione Professionale”, Claudia Porchietto - il Contratto Collettivo Regionale della Formazione Professionale (CCRL).
La trattativa ha impegnato le parti per più di otto mesi in un contesto complicato dalla grave difficoltà che il sistema ancora patisce a causa del perdurare delle incertezze economiche. Si tratta, a detta delle Parti, di un contratto soddisfacente proprio in considerazione del contesto sociale nel quale si è sviluppato. Le Organizzazioni Sindacali hanno sottoposto all’approvazione dei lavoratori il testo contrattuale con assemblee territoriali che hanno dato un forte consenso per la firma definitiva del CCRL.

3. Attività della Commissione paritetica bilaterale nazionale

Nell’allegato si ricordano i nominativi dei componenti la Commissione Paritetica Bilaterale Nazionale 2011 – 2013.
Ai sensi dell’art. 4 del CCNL 2011 – 2013 per la Formazione Professionale, la Commissione Paritetica Bilaterale Nazionale ha approvato:

4. Ente Bilaterale Nazionale Formazione Professionale
  • Profili Professionali dell’Apprendistato

Ha cominciato i suoi lavori la commissione bilaterale di EBiNFoP incaricata di redigere una proposta di profili professionali per l’applicazione dell’apprendistato come previsto dal contratto di lavoro del nostro settore firmato a giugno. La commissione si è data un ritmo di lavoro molto serrato per cui si pensa di poter consegnare un testo conclusivo alle parti firmatarie in tempi molto brevi (23 ottobre 2012).
Il 5 dicembre 2012 le parti hanno avviato la sperimentazione dei piani formativi per gli apprendisti.

  • Paolo Cesana eletto presidente dell’Ente Bilaterale Nazionale il 4 giugno 2015
    Sostituisce Gaetano Ruvolo
5. Accordo FORMA – CENFOP e OO.SS.
  • 7 agosto 2015

Il giorno 7 agosto 2015 FORMA / CENFOP e le OO.SS. firmano il verbale di Accordo ai sensi e per gli effetti del Decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81 “Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell’art. 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n. 183”.

  • 17 settembre 2015

Il 17 settembre 2015 viene firmato un Accordo sindacale tra le OO.SS. CISL Scuola Lombardia, FLC Cgil Lombardia, UIL Scuola Lombardia e AEF.

  • 2 ottobre 2015

Il 2 ottobre 2015 viene firmato l’Accordo tra le OO.SS. e le Agenzie formative della Regione Piemonte.

  • 21 Novembre 2016

Sono stati firmati due documenti:

  • Allegato n. 7: CCNL per la formazione professionale 2011-2013. Regolamento per le collaborazioni coordinate;
  • Verbale della Commissione paritetica nazionale.

sommario

SALESIANI PER IL LAVORO - ONLUS

Una proposta Salesiana per dare dignità e futuro ai giovani bisognosi!


La Onlus Salesiani per il lavoro si rivolge a persone - giovani e adulti - che sono in età lavorativa e versano in condizione di disagio sociale, attraverso i servizi dell'informazione, dell'orientamento, della formazione e dell'aggiornamento professionale. Punta a favorire il loro inserimento o reinserimento nel mondo del lavoro. Per maggiori informazioni sulle attività della onlus si può consultare il sito www.salesianiperillavoro.it

Nella presente newsletter si allegano la brochure di presentazione ed un segnalibro.